Miste: Democratica e affrancature meccaniche

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Miste: Democratica e affrancature meccaniche Anche in “Democratica”, come già si riscontra in precedenti emissioni, spesso l’affrancatura meccanica apposta in Ditta poteva non risultare congrua e pertanto l’affrancatura andava integrata. L’integrazione poteva essere effettuata o con una ulteriore “impronta rossa” o, ed è il caso che andremo ad illustrare, con valori della serie Democratica allora in corso. Diverso il caso di utilizzo di una impronta meccanica ai fini di una rispedizione: in questo caso non parleremo di integrazione ma saranno da considerarsi come nuove affrancature. Riportiamo brevemente alcune informazioni riguardo le affrancature meccaniche. La ragione della loro nascita, i cui primi esperimenti possiamo farli risalire alla fine dell’800, risiede nell’obiettivo di facilitare e velocizzare l’affrancatura da parte di Enti o Ditte che tra l’altro evitavano l’approvvigionamento dei francobolli e il conseguente pericolo di sottrazioni fraudolente degli stessi valori. Il tutto sotto l’autorizzazione e sorveglianza dell’Amministrazione Postale che aveva comunque il vantaggio di evitare in parte la stampa e la distribuzione dei valori bollati con un anche sensibile guadagno nei tempi necessari all’annullamento. È un primato tutto italiano quello di aver ideato e costruito la prima macchina affrancatrice. Risultano infatti intestati al conte Detalmo Savorgnan di Brazza due brevetti depositati nell’anno 1896 per delle macchine azionate a moneta.


L’inventore effettuò i primi esperimenti in alcuni uffici postali di New York. Dopo qualche anno abbiamo delle successive prove condotte in Norvegia, e passando attraverso la definitiva messa in servizio in Nuova Zelanda nel 1907 e negli U.S.A. nel dicembre 1920, la prima affrancatura meccanica arriva nel nostro paese il 26 giugno 1927 a seguito della relativa autorizzazione emanata con Regio Decreto del 24 luglio 1926. Sono impronte, generalmente rosse, che servono ad affrancare una lettera, sostituendo il francobollo. Gli elementi principali di una affrancatura meccanica, in gergo “le rosse”, sono: 1. il punzone di stato: è quel rettangolo, che si trova invariabilmente a destra in tutte le impronte di tutti i Paesi del mondo, nel quale è indicato il nome del Paese ed il valore di affrancatura; 2. il datario, che contiene l'indicazione della località dalla quale ha origine la corrispondenza e la data; 3. (eventuale) una dicitura e/o un disegno: spesso si tratta del nome e del marchio della ditta, o dell'ente che possiede la macchina affrancatrice.

Una caratteristica comune alle impronte di tutti i Paesi del mondo: il valore di affrancatura si trova sempre a destra. Gli altri elementi possono anche essere disposti diversamente. Una macchina affrancatrice, una volta installata presso l’utente e collaudata, veniva piombata per escludere ogni manomissione. Per poter funzionare ed al fine di mantenere una contabilità delle affrancature era necessario inserire il cartoncino di controllo. Di importo variabile, acquistabile in tagli di 2, 8 e 20 Lire, può essere considerata una vera e propria carta valore postale e permetteva di affrancare fino ad un massimo di 500 Lire permettendo all’amministrazione postale di verificare il corretto funzionamento dell’affrancatrice. Infatti i cartoncini utilizzati, numerati progressivamente e conservati dovevano ad un controllo coincidere con l’importo segnato dal totalizzatore presente sulla stessa macchina. Vedi: INTERI POSTALI (Biglietti Postali - III parte) - (12-07-2018) In Italia le prime affrancature le dobbiamo a modelli della Ditta Francotyp calibrate di tipo A, B e C (Piccoletta) della Audion, in uso dal 1927 a fine secolo; a seguire furono adottate i modelli della Universal, della Hasler e della SIMA, un marchio italiano. Inizialmente le corrispondenze così affrancate dovevano essere consegnate di persona all’ufficio postale insieme ad una distinta. Nel ’28, in via sperimentale, si decide che le corrispondenze potevano anche essere imbucate nelle comuni


cassette d’impostazione, purché inserite insieme con la relativa distinta in apposite buste francate con impronta da 20 centesimi. Inizialmente utilizzate per affrancare solo oggetti ordinari, vista l’espansione dapprima al Nord Italia e poi via via nell’intera penisola, nel ’34 si inserirono gli Stampati, Raccomandate, Assicurate, Espresso e per i plichi voluminosi etichette di carta bianca da applicare. All’art. 15 del R.D. del 3 settembre 1926 tra l’altro si legge…”Gli invii da recapitare per Espresso e per Posta Pneumatica o per Via Aerea, oltre le impronte della macchina affrancatrice devono recare i francobolli in uso per tali servizi speciali. È consentito completare con francobolli l’eventuale insufficienza di valore delle impronte”. Veniamo ora quindi ad illustrare alcuni esempi di affrancature miste con i francobolli della Democratica: 1 – Municipio o Comune Grandi utilizzatori di macchine affrancatrici sono stati i nostri Comuni ed in generale gli uffici pubblici, a causa delle già evidenziata caratteristica di facilitare e velocizzare l’affrancatura e di evitare l’approvvigionamento dei francobolli e il conseguente pericolo di sottrazioni fraudolente da parte degli impiegati.

(Francotyp mod. A)


6 dicembre 1948 Stampe a tariffa ridotta Sindaci (tariffa 2,50 lire) con affrancatura meccanica del Comune di Verona da 2 lire ed aggiunto francobollo da 50 centesimi. La data nel datario (al fine di non cambiarlo ma di riutilizzare quello esistente) risulta “scalpellata” al fine di eliminare l’indicazione dell’anno dell’era fascista.

Le ragioni che portavano ad effettuare una non corretta affrancatura potevano derivare, nel caso di una affrancatura meccanica, oltre che da una non conoscenza della effettiva tariffa in vigore al momento anche e soprattutto da una “indolenza” dell’impiegato a modificare manualmente il valore nel punzone o, nel caso di punzone a valore fisso, a cambiarlo.

(Francotyp mod. A) 8 febbraio 1950 Manoscritti a tariffa ridotta 12,50 lire con “rossa” da 12 lire e francobollo da 50 centesimi.


(SIMA mod. Electa) 17 dicembre 1949 Rispedizione a tariffa ridotta Lettera assolta con affrancatura meccanica rossa da 10 lire del Municipio di Vincenza.

Plico comunale del Comune di Vicenza rispedito più volte la cui ricostruzione di viaggio non è di facile interpretazione. Ci provo in base a quanto emerge dall’analisi del documento, dagli annulli e affrancature visibili: - 4 aprile 1946 Parte da Vicenza come Manoscritti a tariffa ridotta assolti con affrancatura meccanica da 2,50 lire in parte ricoperta da francobolli, visibile in controluce. Giunge ad Arzignano il giorno 9 successivo. - Con “mezzi propri” passa al Comune di Nanto ove viene trattato con la stessa tariffa e affrancato con 5 francobolli della Luogotenenza da 10 centesimi, tiratura di Novara, ed un valore da 1 lira della Democratica tutti annullati con guller datato 23.4.46. Giunge ad Arzignano il giorno successivo. - Anche questa volta con “mezzi propri” giunge al Municipio di Vicenza che il 2 maggio, stavolta con tariffa lettera ridotta da 2 lire assolta da affrancatura meccanica, rispedisce al Municipio di Arzignano giungendovi il giorno dopo.


(SIMA mod. Electa) Le rispedizioni fra comuni sono sempre difficili da ricostruire in quanto i plichi passavano da un ente all’altro sia tramite i normali canali postali che portati come posta “a mano� da messi o impiegati comunali. Si cercava di risparmiare in tutti i modi!


(SIMA mod. Electa)

12 dicembre 1947 Stampe a tariffa ridotta Sindaci spedite dal Comune di San Benigno Canavese al Sindaco di Venezia che, con rispedizione asimmetrica come lettera a tariffa ridotta, risponde ed inoltra a destino.

(Francotyp Mod. C)


In queste ultime tre impronte possiamo notare il punzone “scalpellato” al fine di eliminare il disegno del fascio, retaggio del passato regime. Questo nonostante l’amministrazione postale avesse diramato precise circolari che obbligavano gli utilizzatori delle macchine a riapprovvigionarsi presso le case costruttrici di nuove targhette. Ma nei primi anni postbellici un’economia ancora in ripresa portava anche ad accettare soluzioni di “fortuna”. 2 – Enti

(Francotyp mod. A) 6 dicembre 1952 Cartolina Postale degli “OSPEDALI CIVILI RIUNITI” di Venezia spedita all’Ufficio Anagrafe di Contarina. Giunse dapprima al Comune di Corbola che il 12 dello stesso mese motivò la richiesta di informazioni, come scritto a lapis nero con timbro comunale e firma dell’impiegato, affrancò per 15 lire (Manoscritti ridotti?) e inoltrò definitivamente al Comune di Contarina ove giunse il 19, come da protocollo al verso. In due comuni distano fra loro circa 17 chilometri. Dopo l'Unità d'Italia, con Regio Decreto 20 dicembre 1928, n. 2876 il Comune di Contarina fu unito a Donada con il nome di Taglio di Porto Viro. In data 7 dicembre 1932 il nuovo Comune prese il nome di Porto Viro, ma il 10 febbraio 1938, in forza della Legge 30 dicembre 1937, n. 2311, Porto Viro fu soppresso e venne ricostituito il Comune di Contarina. A partire dal primo gennaio 1995 Contarina è stato unito a Donada per formare nuovamente il Comune di Porto Viro, ai sensi della Legge Regionale 14 settembre 1994, n. 49.


(Francotyp mod. Mignon) 6 novembre 1947 Piego degli “SPEDALI CIVILI di BRESCIA” inizialmente affrancato con la “rossa” nella tariffa lettera raccomandata aperta: 10 + 10 lire. Probabilmente non accettata in tale tariffa venne integrata allo sportello con francobollo da 2 lire della Democratica, annullato con guller stessa data, per adeguare alla tariffa manoscritti raccomandata aperta: 12 + 10 lire. Il neretto soprariportato ci ricorda che per essere valida, l’affrancatura applicata ad integrazione doveva necessariamente essere annullata nella stessa data riportata nel datario dell’affrancatura meccanica.


(Postitalia mod. M/3)

30 novembre 1946 Avviso di ricevimento Mod. 23 – I del Regno (tariffa 4 lire) con affrancatura meccanica del ”ISTITUTO NAZIONALE degli INFORTUNI Sede di NAPOLI” da 3 lire integrata con francobollo della Democratica da 1 lire annullato stessa data.


(SIMA mod. Italia) 12 luglio 1948 Busta di lettera della “CASSA DI RISPARMIO sede di TORTONA” indirizzata a Detroit – U.S.A. in tariffa 30 lire assolta con affrancatura meccanica da 10 lire e integrata con coppia del 10 lire della Democratica annullata con guller stessa data. 3 – Aziende private

(SIMA mod. Italia) con cornice


9 marzo 1946 – Lettera del peso compreso fra 165 e 180 grammi (12 porti) spedita da Genova dalla ditta RIV - Officine di Villar Perosa ad altra sede della stessa ditta in Torino. Tariffa 48 lire ottenuta con cinque affrancature meccaniche rosse della ditta da nove lire e completamento con un francobollo da due lire della Democratica e una lira della Luogotenenza. Non usuale affrancatura ottenuta con cinque impronte meccaniche a causa di una macchina che poteva esprimere una sola cifra intera, in quanto vecchio modello.

(SIMA mod. Italia) 30 dicembre 1947 Busta commerciale da lettera con finestra della ditta “Fratelli Martinelli “di Modena affrancata con “rossa” da 9 lire e integrata alla tariffa 10 lire con francobollo da 1 lira.


(SIMA mod. Parva Elettrica) 9 agosto 1946 Lettera affrancata con coppia del 3 lire della Democratica con a fianco affrancatura meccanica da 9 lire, stessa data e località, della ditta “GIOVANNI EMANUEL” diretta a Kansas City – Missouri – U.S.A. La missiva venne inizialmente affrancata con la “rossa” per sole 9 lire in quanto verosimilmente si trattava di “vecchia” macchina del periodo del Regno che non era in grado di esprimere importi di affrancatura in doppia cifra. Quindi integrata per completare la tariffa lettera estero di 15 lire.


(SIMA mod. Italia)

25 marzo 1947 Cartolina postale commerciale dello “PREM. STAB. TIPOGRAFICO EMILIO GASPARI di MORCIANO DI ROMAGNA” per Francavilla Angitola. Corretta correzione a penna dell’allora provincia. Successivamente nel 1992 il comune di Francavilla Angitola è passato dalla provincia di Catanzaro alla provincia di Vibo Valentia. Primo giorno del II periodo tariffario della Repubblica. L’affrancatura meccanica era impostata per la tariffa del periodo precedente pertanto venne integrata con un francobollo da 1 lira annullato con guller di Morciano di Romagna della stessa data.


(Francotyp mod. C) 18 ottobre 1947 Lettera Raccomandata della ditta “ANDREA MERZARIO” di Torino a New York in tariffa 241 lire: 30 lire Lettera estero I porto + 40 lire Raccomandazione + 171 lire per tre porti di Posta aerea da 57 lire l’uno per gli States. La tassa venne assolta con “rossa” da 91 lire con aggiunti un francobollo da 100 lire e 50 lire della Posta Aerea della Democratuca. Non da ultimo, un grazie particolare all’amico Sergio DE BENEDICTIS che ha collaborato all’articolo, eseguito l’identificazione delle “rosse” e la classificazione dei modelli delle rispettive macchine affrancatrici.


(Francotyp mod. C)

9 marzo 1950 Aerogramma della ditta “Macchine ed Impianti Ing. Donati & C.” di Milano per Cleveland – U.S.A. in tariffa 115 lire: 55 lire Lettera estero + 60 per un porto di Posta Aerea, affrancato con meccanica rossa da 65 lire ed integrato con francobolli per 50 lire.

BIBLIOGRAFIA Il Novellario: Un ventennio in Posta 1921-1943, Vol. 3, CIF/UNIFICATO http://www.ilpostalista.it/am/am_499.htm http://www.aicam.org/index.html Studio e Catalogazione delle affrancature meccaniche del Regno – Albano Parini – Ed. A.F.N.B.


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