TESSERA DI RICONOSCIMENTO POSTALE Nella tornata parlamentare del 2 giugno 1873, alla Camera dei Deputati, presidenza Avvocato Giuseppe Biancheri, si approva l’istituzione dei biglietti di ricognizione postale.
I due articoli che componevano la norma ebbero ampia discussione e successivamente approvati con piccola modifica all’art. 11.
Il libretto era composto da dieci biglietti ciascuno formato da due sezioni, "madre" e "figlia". Il titolare doveva apporre la propria firma, uguale a quella autenticata sul libretto, sia sulla "madre" che sulla "figlia". L'impiegato quindi per espletare l'operazione postale ritirava la "figlia". Per il semplice ritiro di corrispondenza in "fermo posta" non occorreva il distacco di un biglietto, ma solo l'esibizione del libretto. Le operazioni per le quali era richiesto il distacco della "figlia" erano indicate sui dieci biglietti che componevano il libretto: «Mediante consegna del presente biglietto, gli uffizi di posta rimetteranno al latore di esso qualunque oggetto raccomandato ed assicurato, o pagheranno qualsiasi vaglia diretto al titolare del libretto qualora la firma di esso apposta sulla matrice del foglietto e a tergo del medesimo sia perfettamente eguale a quella certificata dalla Direzione che ha rilasciato il libretto.» Il costo del libretto completo dei dieci biglietti era di una lira. L'importo veniva riscosso apponendo un'apposita marca da 10 centesimi su ciascun foglietto (quindi 10 marche x 10 centesimi = 1 lira).