Una lettera con francobollo del corpo polacco in italia

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Una lettera con francobollo del Corpo polacco in Italia I soldati polacchi combatterono in Italia anche per la Polonia, all’insegna del motto: “Per la nostra e vostra libertà”.

Il Corpo d’Armata polacco nasce ufficialmente in Iraq nel luglio del 1943, ma la sua storia comincia molti anni prima. L’unità è, infatti, soprattutto composta di cittadini polacchi che erano stati deportati e rinchiusi nei campi di lavoro forzato e nelle prigioni dell’Unione Sovietica e che, prima di arrivare in Medio Oriente, avevano subito tutta una serie di vicissitudini. I soldati del II Corpo furono trasferiti dall'Egitto in Italia utilizzando anche alcune navi polacche: l’operazione prese l’avvio il 15 dicembre 1943 e continuò fino al mese di aprile del 1944. I reparti destinati in Italia sbarcano soprattutto a Taranto e nei porti di Brindisi e di Napoli. Le unità si acquartierarono in cinque campi di tende, ma in seguito i siti subirono costanti variazioni, in relazione all’arrivo di nuovi contingenti, che affluirono nella zona di Mottola, dove si insediò il Quartier Generale del II Corpo. Dal punto di vista operativo, il Corpo polacco era inquadrato nell’8ª Armata britannica che, con la 5ª Armata americana, costituirono le Armate Alleate in Italia,

comandate dal gen. Harold Alexander. Agli inizi del 1944 i tedeschi erano attestati sulla Linea Gustav e in una situazione di stallo, mentre era ancora in corso il trasferimento dall’Egitto, al II Corpo polacco venne affidato un settore sulla linea del fiume Sangro, tra Castel S. Vincenzo, a sud di Alfedena, e Colledimezzo (Piano del Monte), a sud di Atessa. I compiti del II Corpo, comandato dal Generale Władysław Anders, erano di carattere difensivo, estesi anche al settore tra Castel S. Vincenzo e le sorgenti del fiume Rapido. Poi, nell’offensiva messa a punto nel marzo del 1944, il comando alleato affidò al II Corpo il compito di spezzare il dispositivo difensivo tedesco sulle montagne a nord di Cassino, impadronendosi della collina del Monastero – l’ultima barriera naturale, potentemente difesa, prima di Roma – e delle posizioni tedesche, affidate alla 1ª Divisione Paracadutisti e alla 5ª Divisione Alpina.


L’attacco polacco, iniziato nella notte tra l’11 e il 12 maggio contemporaneamente alle altre forze alleate, terminò il 25 maggio con la conquista di Monte Cairo e Piedimonte. Nella mattina del 18 maggio 1944 un reparto del 12° Reggimento esplorante “Lancieri di Podolia” innalzò la bandiera polacca sulle rovine dell’abbazia di Montecassino, distrutta dagli Alleati nel bombardamento del 15 febbraio. La campagna ebbe il suo punto culminante nella conquista di Ancona e del suo porto, l’obiettivo che i Comandi alleati avevano assegnato al II Corpo allo scopo di poter disporre di una base logistica avanzata. La città fu conquistata il 18 luglio 1944 e, a entrare per primi in una città semidistrutta dai bombardamenti aerei alleati, furono i “Lancieri dei Carpazi” e i volontari italiani della 111a Compagnia Protezione Ponti, aggregati al II Corpo come “commando”. Il 4 agosto i polacchi entrarono a Senigallia e il 9 agosto prese avvio la Battaglia del Cesano a cui seguì la Battaglia del Metauro che ebbe come obiettivo la conquista, ad opera dei polacchi, delle basi di partenza alleate per le successive operazioni contro la Linea Gotica. Dopo l’attacco alla Linea Gotica, sferrato il 25 agosto con le altre truppe alleate, per il II Corpo il ciclo operativo nel settore adriatico terminò il 2 settembre, con la liberazione dell’intera zona tra Pesaro e Gradara. A entrare a Pesaro, il 2 settembre, furono i “Lancieri dei Carpazi” e i “Patrioti

della Maiella”. In ottobre, dopo un periodo di riposo, i polacchi vennero trasferiti in Emilia-Romagna dove operarono su un terreno montuoso e in difficili condizioni atmosferiche. Il 27 ottobre, dopo duri combattimenti, conquistarono Predappio, luogo di nascita di Benito Mussolini, e cooperano alla liberazione di Faenza. Le operazioni offensive ripresero nell’aprile del 1945 e portarono alla resa dei tedeschi e alla fine della guerra in Italia. Il II Corpo liberò Imola il 14 aprile e, dopo i duri combattimenti sulla linea del torrente Gaiana, contribuì notevolmente, il 21 aprile 1945, alla conquista di Bologna, dove i polacchi entrarono per primi alle 6 del mattino, accolti con entusiasmo dalla popolazione. La bandiera polacca fu issata sul balcone del Palazzo municipale e poi sulla Torre degli Asinelli, la più alta della città. Il 6 ottobre 1945 il sindaco di Bologna, Giuseppe Dozza, conferì la cittadinanza onoraria al gen. Anders nella sua qualità di comandante delle “valorose truppe polacche che prime entrarono in Bologna”. Analogo gesto avverrà ad Ancona l’8 dicembre 1945 da parte del sindaco Luigi Ruggeri. Durante la Campagna d’Italia, il II Corpo polacco subì, tra morti, feriti e dispersi, oltre 17 mila perdite. Le truppe polacche erano dotate di propri uffici postali funzionanti secondo i regolamenti britannici che godevano di franchigia per cartoline e lettere ordinarie. I francobolli del Corpo Polacco, in valuta polacca (Groszy o Zloty) vennero emessi a scopo benefico, al fine di recuperare fondi a favore dei profughi polacchi ospitati nei campi di raccolta in Puglia. Del 1946 è un’emissione di quattro valori “Vittorie polacche in Italia” della quale fa parte il francobollo da 45 Groszy (verde scuro) che celebra la Battaglia di Montecassino (11-18 Maggio 1944). Della stessa serie esistono, oltre allo standard dentellato, varianti non dentellate, dentellate e mal centrate, oltre che foglietti, che rappresentano rarità filateliche di tutto rispetto.


Ecco un esempio datato 29 aprile 1946, II periodo tariffario estero: Busta di lettera da Pol. Forces 153 C.M.F. di Grottammare – Ascoli Piceno a Losane – Svizzera (tariffa 15 lire) affrancata con 3 lire singolo e striscia orizzontale x 4 pezzi e 45 gr. Vittorie polacche.

Questi supporti realmente viaggiati sono molto interessanti e di difficile reperimento: unica visionata. Bibliografia 1.http://mg.cultura.marche.it/storia.asp 2.https://it.wikipedia.org/wiki/Secondo_corpo_polacco 3.http://cronologia.leonardo.it/storia/a1944zb.htm 4.http://www.rzym.msz.gov.pl/it/attualita/sono_iniziati_i_lavori_di_costruzione_del_centro_inform azioni_a_monte_cassino__continua_la_raccolta_dei_fondi;jsessionid=025BD6A19937550B1D705 92D12ABE770.cmsap2p http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/anders.htm 5.https://quipoloniaeitalia.wordpress.com/2015/01/09/lesercito-polacco-in-italia-nella-ii-guerramondiale/ http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2013/5/30/STORIA-Chi-erano-i-polacchi-cheliberarono-l-Italia-/398118/ 6.http://www.storiamemoria.it/sites/default/files/e_14.SeminarioITPL.Alessandrini.pdf 7.http://www.dalvolturnoacassino.it/asp/doc.asp?id=038 8.Memorie. 1936-1946. La storia del «Il corpo polacco» Anders Wladyslaw.


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