USO DELL’ESPRESSO IN POSTA ORDINARIA NON TOLLERATO Al termine della II guerra mondiale venne applicata una normativa “temporanea”, per alcuni versi già presente nel Supplemento ordinario alla " Gazzetta Ufficiale, n. 152 del 1° luglio 1940.XVIII, che vietava l’utilizzo dei francobolli Espresso nelle corrispondenze di posta ordinaria o per la raccomandazione. Inoltre la stessa normativa escludeva tassativamente l’utilizzo dei valori Espresso per la corrispondenza indirizzata all’estero. La “temporaneità” durò alcuni anni, anche dopo il ’50, e non fu certo facile riabituare il pubblico e gli stessi agenti alla vigilanza al corretto utilizzo di questi specifici valori. Alcuni esempi di utilizzo dei francobolli per Espresso in altre tipologie d’affrancatura.
25 novembre 1945: Lettera estero
30 novembre 1948: Avviso di ricevimento
2 agosto1949: Lettera Posta Aerea
23 maro 1949: Stampe raccomandata
Ma gli esempi potrebbero essere infiniti e mai su un supporto, veramente mai, si
assiste a segnalazione o tassazione da parte degli ufficiali verificatori o impiegati che accettano la corrispondenza allo sportello, almeno per quanto ho potuto visionare ad oggi. Ecco allora un esempio che esula dal comune: 2 settembre 1947 R3 – Lettera spedita da Riccione a Bologna in tariffa 10 lire ed affrancata con francobollo Espresso della Democratica da 10 lire. In partenza il valore non venne annullato e reca al fianco la “T� di tassazione.
Al verso in arrivo applicazione di Segnatasse della Luogotenenza da 20 lire con guller rosso annullatore di Bologna 03.09.47, pari al doppio del mancante. Personalmente unico caso noto. Possiamo quindi concludere che l’uso dei francobolli Espresso o di Posta Aerea come ordinari, sebbene formalmente vietato, era largamente diffuso e sempre tollerato.
Bibliografia http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_htm/espresso.htm Supplemento ordinario alla " Gazzetta Ufficiale, n. 152 del 1° luglio 1940.XVIII