VIVI BENE - Numero 12 - 2019

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Reggio, progressi sul vaccino antitumorale Il dott. Correale “La ricerca porta qualità e risparmio”

VIVI BENE · Trimestrale di salute e benessere · Testata registrata al Tribunale di Reggio Calabria n. 4/2016 · Anno IV - Marzo 2019

FILIPPO ZEMA PERSONA POSITIVA E GENEROSA DAL GRANDE SORRISO

GIGI MISEFERI

“Giacomo sempre nel mio cuore. Un consiglio? Abbuffatevi di sorrisi”

SALUTE E TRADIZIONE

LA RISCOPERTA DEI GRANI ANTICHI ‘MADE IN CALABRIA’

CHIARA FERRAGNI E IL BERGAMOTTO Vetrina mondiale tutta da sfruttare

BEBÈ Rilassalo con il massaggio


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FILIPPO ZEMA, PERSONA POSITIVA E GENEROSA DAL GRANDE SORRISO #InFarmacia

DIMAGRISCI CON GUSTO. ARRIVA LA DIETA CHETOGENICA DIETALAB SALUTE

REGGIO, PROGRESSI SUL VACCINO ANTITUMORALE TSPP IL DOTT. CORREALE: “LA RICERCA PORTA QUALITÀ E RISPARMIO”

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ALZHEIMER: PRIMI TEST SUL FARMACO CHE RIDUCE IL DECLINO COGNITIVO IL DOTT. GABRIELE QUATTRONE: “PRESTO LA VERA SVOLTA”

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14 RAGADI AL SENO. CAUSE, SINTOMI E RIMEDI ························································································································ 16 ALLERGIE PRIMAVERILI NELL’INFANZIA. CAUSE, SINTOMI, RIMEDI E PRICK TEST ························································································································ 18 IL FUTURO DELL’ORTOPEDIA. TRA SCANNER E STAMPA 3D ························································································································ 20 TRAUMI DENTALI. COME AFFRONTARLI NEI BAMBINI E NEI RAGAZZI ························································································································ 24 ALLARME OCCHIO SECCO IN COSTANTE AUMENTO. LA COLPA È DEI MONITOR 26

L’INTERVISTA

GIGI MISEFERI: “GIACOMO SEMPRE NEL MIO CUORE. UN CONSIGLIO? ABBUFFATEVI DI SORRISI” ALIMENTAZIONE

28 SALUTE E TRADIZIONE. LA RISCOPERTA DEI GRANI ANTICHI ‘MADE IN CALABRIA’ ························································································································ 30 A TAVOLA NON LA SOLITA ZUPPA MA HUMMUS DI CECI. ECCO COME PREPARARLO ························································································································ 32 LIMONE, FRUTTO D’ORO DA ‘DIVORARE’. TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE 36

BENESSERE

AMORE E ADOLESCENZA TRA PAURE, RISCHI E CONSIGLI LA RICETTA (PERFETTA) SECONDO STERNBERG

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VIVIBENE

BEBÈ. RILASSALO CON IL MASSAGGIO SPORT

FOOTBALL INTEGRATO E CAROVANA DELLO SPORT. PAOLA CARUSO (CSEN): “SPORT INTEGRATO SINONIMO DI INCLUSIONE E INTEGRAZIONE. È LO SPORT DEL FUTURO” #InCittà

CHIARA FERRAGNI E IL BERGAMOTTO. VETRINA MONDIALE TUTTA DA SFRUTTARE


EDITORIALE

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO. “PRENDETEVI IL TEMPO NECESSARIO ED INFORMATEVI BENE...IN FARMACIA!” VIVI BENE Trimestrale di salute e benessere Testata registrata al Tribunale di Reggio Calabria n. 4/2016 Anno IV - Marzo 2019 Editore Farmacia Fata Morgana dei Dottori Elvira Caridi e Mario Pulitanò Caridi s.n.c. Via Osanna, 15 · 89127 Reggio Calabria www.farmaciafatamorgana.it Direttore Responsabile Vincenzo Comi Farmacia Fata Morgana Hanno collaborato: Dott.ssa Giovanna Barillà Dott. Mario Pulitanò Caridi Dott.ssa Consuelo Ieracitano Dott. Fortunato Nato Dott.ssa Maria Teresa Piane Dott.ssa Mària Ribera Dott.ssa Annamaria Russo Dott.ssa Antonella Siciliano Redazione: Daniela Gangemi Pasquale Romano Contributi di: Dott. Antonio Balestrieri Dott.ssa Marika Micalizzi Dott.ssa Maria Celeste Paviglianiti Dott. Demetrio Plutino Dott. Giuseppe Quattrone Dott. Antonio Virduci Grafica KGMarketing · www.kgmarketing.it Pubblicità KGMarketing direzionekgmarketing@gmail.com 347.0942756

di Mario Pulitanò Caridi Cari lettori di Vivi Bene, è un piacere ritrovarvi e potervi dare il benvenuto al dodicesimo numero della nostra rivista. Questa volta desidero condividere con voi qualche riflessione proprio in merito allo scopo del mio lavoro, la vostra salute. Ci sono tanti segnali che ho colto, sia al banco della Farmacia che in giro per la città, e che mi hanno fatto riflettere. L’aspetto principale è la sensazione che ci siano persone che percepiscono come ‘troppo costoso’ il prendersi cura della propria salute, trascurando così la propria condizione fisica. Ma ciò che mi preoccupa ancora di più è la difficoltà nel trovare il tempo per la propria salute che spesso porta molti a non rivolgersi al proprio medico, posticipando così la diagnosi o la soluzione dei propri problemi. Il rischio è farsi convincimenti sbagliati, porsi dubbi infondati e farsi condizionare da diffidenze ingiustificate. C’è da aggiungere, infine, le difficoltà che spesso si incontrano per accedere ai servizi diagnostici e terapeutici che spettano come diritto. Il farmacista ha un osservatorio privilegiato e coglie tempestivamente alcuni segnali di pericolo ed è sua responsabilità impegnarsi, per quanto di sua competenza e possibilità, a dare il proprio contributo per prevenirli e contrastarli.

Il primo avamposto da difendere è quello dei costi nel tentativo di limitarli il più possibile ma, non meno secondario, è quello dell’informazione e dell’assistenza. Il nostro scopo è sempre quello di informarvi al meglio su cosa veramente può esservi utile e cosa invece risponde a mode passeggere, spesso create da abili campagne comunicative e pubblicitarie. Il nostro dovere, prima ancora dell’ovvio tentativo di inseguire il prezzo più basso, è la definizione dei parametri entro cui muoverci, e quindi selezionare in modo molto severo ed attento i sussidi terapeutici da proporvi, per non rischiare di incappare in prodotti economici ma dalla minore qualità ed affidabilità. Ci è venuta un’idea in più che vorremmo unisse il desiderio di informarvi con quello di farvi risparmiare: dedicare periodicamente una settimana intera ad un aspetto specifico della cura della nostra salute, ed offrire in quel periodo, ad un prezzo particolarmente vantaggioso, i rimedi da noi selezionati. Il risultato è quello di attrezzarci ad ogni occasione nel fornirvi i consigli più semplici ed efficaci per risolvere alcuni dei vostri problemi, che nella maggior parte dei casi rendono, se applicati, superfluo l’acquisto di qualunque farmaco. E quando invece è effettivamente utile ricorrere ai farmaci, riusciremo a farvi trovare al miglior prezzo un’ampia scelta da noi selezionata. Le novità in Farmacia non mancano mai, come avrete capito, e ci auguriamo di riuscire ad esservi sempre più vicini e capaci di aiutarvi a “vivere bene”!

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#HAPPINESSALUTE

CIAO FILIPPO, DOTTORE GALANTUOMO, AMICO DI REGGIO E DEI SUOI BAMBINI

di Vincenzo Comi

Vogliamo dedicare questo numero al pediatra reggino dott. Filippo Zema, scomparso improvvisamente a causa di una rara malattia il 16 febbraio. Lo ha voluto ricordare il dott. Mario Pulitanò, definendolo un amico prima ancora che un dottore. É anche mio dovere, in qualità di direttore di una rivista di salute e benessere, ricordarlo celebrandone le virtù e le qualità che i reggini gli hanno sempre riconosciuto. Filippo Zema era un medico umile e ‘umano’ che, nell’esercizio della sua professione, ha dato tutto ciò che poteva e anche di più, diventando nel tempo punto di riferimento per migliaia di genitori. La notizia ha scosso e ferito profondamente l’intera città. Il giorno della sua morte non si parlava d’altro e tutti, quel maledetto sabato di febbraio, hanno speso una buona parola per Filippo, amico di Reggio e dei suoi bambini, capace di dialogare allo stesso modo, attraverso il sorriso, con piccoli e grandi pazienti. Quel giorno anche Facebook é stato preso d’assalto tra migliaia di post a lui indirizzati con ricordi, aneddoti e foto che testimoniavano il suo attaccamento alla vita. A distanza di 48 ore dalla sua morte c’era chi

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gli dedicava ancora un messaggio, incapace di accettare l’uscita di scena di una persona amata e stimata davvero da tutti, un uomo schietto, trasparente e altruista, con la passione per la musica e il teatro. Pur non conoscendolo personalmente, ho avuto la fortuna di incontrarlo per motivi professionali in più occasioni, tra interviste, conferenze stampa ed eventi rivolti al sociale. Una figura positiva, ottimista, attenta ai dettagli, intraprendente ed energica con la battuta sempre pronta e in costante aggiornamento di proposte accogliendo al contempo idee e nuovi progetti. Filippo Zema non aveva paura della vita. Al contrario l’affrontava a viso aperto e la amava cogliendone ogni aspetto e sfumatura con entusiasmo e sana follia. “Amava Reggio e i reggini, era generoso, onesto, spontaneo e sincero”. Così lo ricordano i tanti colleghi ed amici. Passione ed entusiasmo erano le sue prerogative per poter svolgere il proprio lavoro con professionalità e amore. Vivi Bene intende dunque ricordare il dott. Zema in questo numero anche attraverso più scatti dell’amico Antonio Pellicanò che, a nostro avviso, colgono più di tutti, la vera anima di Filippo. Quella di un uomo dal grande sorriso in grado di aiutare sempre il prossimo. Ciao Filippo, dottore galantuomo, amico di Reggio e dei suoi bambini.


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FILIPPO ZEMA

PERSONA POSITIVA E GENEROSA DAL GRANDE SORRISO

di Mario Pulitanò Caridi - La notizia della prematura scomparsa del dottore reggino Filippo Zema rappresenta una grossa perdita nel mondo della nostra sanità.

Dire addio ad una persona a cui si vuole bene non serve a nulla se si accompagna a tristezza e sconforto, e non è quello che una persona positiva come Filippo vorrebbe.

Sono parole che non avrei mai voluto scrivere perché Filippo era un amico, prima ancora di essere un collega, pediatra come me, a cui ho affidato la cura dei miei figli.

Il mio addio sarà quello di continuare a sentirlo presente, e non conosco modo migliore per riuscirci che continuare ad infondere nel mio operato lo stesso entusiasmo e la stessa passione che ci univa.

Filippo Zema ci ha lasciato. Sarebbero superflui i miei pensieri e sarebbero identici a quelli che potrebbero esprimere tutti coloro che lo hanno avuto come pediatra dei propri figli. Sono tante le persone e anche gli stessi colleghi che lo hanno conosciuto fuori dalla sua professione. Generosità, professionalità, abnegazione e sorrisi meravigliosi. Porteremo dentro di noi questi aspetti che Filippo ci ha donato e che dovremo rinnovare e perpetuare. È una ferita profonda quella che è stata inferta al nostro territorio sanitario e sociale. E c’è solo un modo per curarla: portare avanti ciò che Filippo ci ha lasciato. 6

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Prego affinchè la moglie e la figlia adorata sappiano rinnovare adesso il loro rapporto con lui, prego affinchè prevalga in loro la gioia di ciò che è stato e la serenità verso il futuro che sarà. Eri così ottimista e positivo quando eri su questa terra, ed ora potrai trovare solo la conferma, da lassù, di quanto avevi ragione ad esserlo, e sono certo che da lì ci darai una mano a realizzare il bene verso cui ti sei sempre diretto, e che adesso hai raggiunto nella sua pienezza. Ciao Filippo. Non ti dico addio, ma arrivederci!


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#InFarmacia

DIMAGRISCI CON GUSTO

ARRIVA LA DIETA CHETOGENICA DIETALAB La Farmacia Fata Morgana vi presenta un’altra grande novità. DietaLab è il programma rivolto a chi intende perdere peso in modo facile e con gusto.

Grazie alla collaborazione con l’azienda “Laboratorio della Farmacia”, sarà possibile richiedere gratuitamente la formulazione di una dieta personalizzata, studiata da un nutrizionista dedicato con uno specifico piano alimentare che segue i protocolli basati sulla dieta chetogenica, eseguita con maggiore facilità grazie all’utilizzo dei prodotti ad alto valore proteico e a basso contenuto di zuccheri. Dimagrire rapidamente senza soffrire la fame e con una grande carica di energia non è un sogno, ma la promessa concreta della dieta chetogenica. Una vera e propria strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che obbliga l’organismo a produrre autonomamente il glucosio necessario alla sopravvivenza e ad aumentare il consumo energetico dei grassi contenuti nel tessuto adiposo. La dieta chetogenica (in inglese ketogenic diet o keto diet) è uno schema nutrizionale a basso contenuto di calorie (dieta ipocalorica), carboidrati (dieta low carb), proteine, anche se la quantità assoluta (in grammi) è più spesso di media entità e di lipidi. La storia delle diete chetogeniche ha radici antiche, ma i suoi risvolti sono attualissimi e non solo nel campo delle diete dimagranti. Ma come funziona la chetosi? In caso di carenza di zuccheri, il nostro organismo utilizza le scorte di energia più importanti del corpo ovvero i grassi del tessuto adiposo. Il nuovo protocollo assistito Dietalab prevede moderne diete chetogeniche controllate che mantengono costante il dimagrimento in quanto, con opportuni accorgimenti, viene protetta la 8

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massa muscolare responsabile in buona parte del metabolismo basale. La durata della dieta è comunque limitata a poche settimane nelle quali il calo di peso è sostanzioso, quasi interamente a carico del tessuto adiposo senza provare la classica sensazione di fame perenne e spossatezza tipiche delle vecchie diete ipocaloriche. Al termine dei cicli di chetosi si torna ad una normale alimentazione mediterranea, al solo scopo di mantenere il risultato raggiunto e con lo stesso metabolismo basale di prima. Le diete chetogeniche non possono essere affrontate con il classico e dannoso fai da te. Al termine del protocollo, il cliente potrà avvalersi dei consigli del farmacista per mantenere definitivamente i risultati conseguiti attraverso una alimentazione mediterranea abbinata ad una necessaria e piacevole attività fisica. È necessario infine utilizzare alimenti speciali, ricchi di proteine ad altissimo valore biologico che consentano di ridurre al minimo le scorie azotate. Per richiedere gratuitamente la dieta personalizzata, la Farmacia Fata Morgana ti aspetta tutti i giorni (9:00 – 13:00 / 17:30 - 20:00) in Via Osanna 15 a Reggio Calabria.

R ESTA AGG I O R NATO Consulta la nostra pagina Facebook o il sito web www.farmaciafatamorgana.it per tutte le novità del reparto dermocosmetico!


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SALUTE

Reggio, progressi sul vaccino antitumorale Tspp

Il dott. Correale: “La ricerca porta qualità e risparmio” di Vincenzo Comi - “È il lavoro di una vita”. Esordisce così il dottor Pierpaolo Correale, oggi primario di oncologia al Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria, in merito agli sviluppi della sperimentazione clinica del farmaco antitumorale “Tspp”. Un lungo lavoro nato nel 2005 grazie agli studi del dott. Correale e della professoressa Mariagrazia Cusi in collaborazione con il dott. Luigi Pirtoli. “Il Tspp (Thymidylate synthase poly-epitope peptide) è un farmaco biologico della classe dei vaccini antitumorali e quindi terapeutico. È cominciato tutto nel lontano 2005 quando abbiamo brevettato il vaccino nei laboratori dell’Università di Siena e dell’Aou senese, brevettato dallo stesso Ateneo. Lo abbiamo prima testato in vitro e poi sui topi ‘umanizzati‘. Da questo primo studio il vaccino è risultato molto attivo e per nulla tossico. Da lì è partito il vero e proprio studio. L’analisi e l’intero lavoro è stato diviso in tre fasi. Un primo step effettuato sul solo vaccino, un secondo sul vaccino insieme ai farmaci immunostimolanti ed infine l’analisi di studio del vaccino insieme alla chemioterapia. Lo studio era aperto ai soli pazienti che avevano già fatto tutte le terapie standard ma che avevano almeno tre mesi come aspettativa di vita”. Il lavoro è cominciato il 27 marzo del 2011 e terminato nel 2013. Il farmaco è stato sperimentato su 52 pazienti e dall’analisi fatta è emerso che il vaccino non era affatto pericoloso. Dai dati preliminari si scopriva che al contrario aumentava la sopravvivenza dei pazienti con tumore del colon allungando le aspettative di vita fino ai 16 mesi. Diversi ricercatori ed esperti di terapie immunologiche del colon, provenienti da tutta Italia, hanno analizzato poi, su richiesta dell’università senese, l’intero lavoro valutando lo studio con ottimi risultati. 1 0

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“Eravamo così pronti per la ‘fase 2‘ – spiega il dott. Correale – includendo più pazienti con caratteristiche omogenee per dare così risposte concrete e confermare i risultati clinici ottenuti di ‘fase 1’”. Succede però che mentre si preparava la documentazione necessaria alla ‘fase 2’, dopo aver vinto il concorso, il dott. Correale viene trasferito a Reggio Calabria. Nel frattempo l’associazione ARCO (Associazione Ri-Uniti Calabria Oncologica) con sede a Sant’Agata di Esaro (CS), per impedire che scadesse il brevetto, ha proposto il pagamento delle spese dello stesso per supportare la ricerca spontanea. A Reggio dunque sarà possibile continuare i progressi scientifici del vaccino antitumorale Tspp, in collaborazione con l’Università di Catanzaro (dott. Tagliaferri), Siena (prof.ssa Cusi) e Roma. “Stiamo mettendo su una task force nazionale per riprendere lo studio di ‘fase 2’. Se tutto va bene saremo operativi entro l’estate. È importante sottolineare che il lavoro che ci ha visti impegnati in tutti questi anni rappresenta solo un passo importante dal punto di vista della ricerca ma rimane un ‘passo’. È una bella sperimentazione ma non è un farmaco ‘magico’”. È la prima volta che un’associazione di familiari di pazienti oncologici contribuisce a finanziare un brevetto, contribuendo così attivamente alla sperimentazione clinica e allo sviluppo di un farmaco. Infine il dott. Correale stimola le istituzioni ad un maggiore interesse legato alla ricerca scientifica. “Vorrei invitare la Regione Calabria a prestare più attenzione alla ricerca clinica. Porta qualità e risparmio. Ci auguriamo che nei prossimi anni, la Calabria, tagliata fuori da tutti gli studi clinici, possa avere un ruolo di crescita nell’ambito della ricerca clinica oncologica”.


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SALUTE

ALZHEIMER

PRIMI TEST SUL FARMACO CHE RIDUCE IL DECLINO COGNITIVO

Il dott. Gabriele Quattrone: “Presto la vera svolta” di Daniela Gangemi – Un farmaco usato per alleviare i sintomi dell’Alzheimer potrebbe riuscire a combattere la malattia neurodegenerativa se preso prima della loro comparsa. I ricercatori dell’Università della Virginia hanno scoperto che la memantina (farmaco che agisce sul sistema glutammatergico) usata per trattare i sintomi della malattia, potrebbe essere utilizzata per prevenire o rallentare la progressione dell’Alzheimer, se somministrata ai pazienti prima che compaiano i sintomi. L’Alzheimer è caratterizzato dalla perdita di memoria e dal declino della funzione cognitiva. I ricercatori hanno evidenziato che i processi molecolari che portano ai sintomi iniziano prima che si verifichi un danno neuronale esteso. C’è un lungo periodo di tempo, poco prima che l’Alzheimer cominci a manifestarsi, in cui i neuroni del cervello cercano di dividersi, probabilmente per compensare la perdita di altri neuroni a causa della malattia. Secondo i ricercatori, ciò che spingerebbe indietro i neuroni nel ciclo cellulare sarebbe un eccesso di calcio che penetra all’interno. Nel corso degli esperimenti sul modo in cui la memantina potrebbe essere efficace, il team dell’Università della Virginia ha scoperto che il farmaco blocca il rientro del ciclo cellulare, chiudendo il recettore Nmda. 1 2

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Di Alzheimer abbiamo parlato con il Dott. Gabriele Quattrone, neurologo e psichiatra. Cos’è l’Alzheimer e chi colpisce prevalentemente? “La malattia di Alzheimer è una delle tante demenze che comportano una diminuzione della memoria per i fatti recenti, un disorientamento spaziale e un disorientamento temporale. Nello specifico la malattia di Alzheimer (che è una delle tante demenze) esordisce a 50 anni circa senza segni preliminari e in assenza di altre malattie”. È possibile una cura e che progressione ha la malattia? “La malattia di Alzheimer ha un decorso cronico, invalidante e inevitabilmente evolutivo in peius. La terapia prevede il mantenimento delle funzioni cognitive attraverso tecniche specifiche e il costante supporto dei familiari (caregiver). Non esiste tutt’oggi una terapia farmacologica certamente efficace”. I familiari di una malato di Alzheimer come possono affrontare la malattia della persona cara? “I familiari e soprattutto il caregiver, cioè il familiare strettamente deputato al malato, devono avvalersi dei supporti specialistici e delle indicazioni delle Associazioni di familiari di malati di Alzheimer”. Sono stato effettuati i primi test su un farmaco sperimentale che riduce il declino cognitivo. Potrebbe essere una speranza? “Sono molte le sperimentazioni sui farmaci in atto. Si ritiene comunque che la vera svolta interverrà con l’avvento dei farmaci in grado di agire sul materiale genetico”.


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SALUTE

RAGADI AL SENO Cause, sintomi e rimedi

Le ragadi al seno sono uno dei problemi più comuni per le donne in allattamento e costituiscono una delle principali cause per cui l’allattamento stesso viene interrotto. Le ragadi si presentano come piccoli taglietti che interessano il capezzolo e l’areola che lo circonda e provocano dolore al seno, più o meno intenso, soprattutto durante la suzione. La comparsa delle ragadi è causata sia dalle poppate troppo lunghe sia dalla posizione scorretta del neonato attaccato al seno materno durante la poppata. La giusta posizione in cui dovrebbe stare un neonato allattato al seno è quella in cui il bambino afferra almeno una parte dell’areola oltre che il capezzolo e non solo quest’ultimo. Per evitare la comparsa di ragadi inoltre è bene prevenirle, utilizzando piccoli accorgimenti durante gli ultimi mesi di gravidanza. In genere si prepara la pelle con rimedi naturali, massaggiando per esempio il capezzolo con olio di mandorle dolci, per idratare ed elasticizzare la pelle. L’igiene del capezzolo è poi importantissima durante l’allattamento. Occorre lavare almeno una volta al giorno entrambi i seni con acqua tiepida, evitando saponi che possono essere irritanti e seccare la cute. La pulizia del capezzolo aiuta a difendere la cute dalle piccole infezioni che possono essere portate dalla bocca del bambino, per esempio il mughetto, e da infezioni più importanti a carico delle ghiandole mammarie come la mastite. 1 4

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Al termine del lavaggio è necessario tamponare bene, in modo da non lasciare il seno umido. Altrettanto importante è il cambio frequente delle coppette assorbilatte. È importante stare attenti anche all’abbigliamento: indossare il più possibile indumenti traspiranti di cotone bianco evitando pizzo o materiali sintetici che possono peggiorare l’irritazione. Quando il dolore al seno è molto intenso si possono utilizzare i paracapezzoli, simili alle tettarelle per biberon, ma fatti in modo da poter aderire al capezzolo per proteggerlo durante la poppata. Per lenire il dolore ai capezzoli tra una poppata e l’altra una buona soluzione è quella di utilizzare le coppette d’argento che si posizionano all’interno del reggiseno. Si tratta di piccoli paracapezzoli che sfruttano le proprietà antibatteriche e cicatrizzanti dell’argento per proteggere il seno. Sempre tra una poppata e l’altra è possibile utilizzare creme su areola e capezzolo in modo da idratare e aiutare la cicatrizzazione. Le creme più utilizzate sono a base di lanolina, acido ialuronico, o di calendula, pianta ad azione lenitiva che è in grado di accelerare il processo di guarigione della pelle. In caso di ragadi, comunque, la cosa fondamentale è non abbattersi e non smettere di allattare. Con il giusto aiuto, l’allattamento al seno tornerà ad essere una delle esperienze più emozionanti dell’essere mamma.



SALUTE

ALLERGIE PRIMAVERILI NELL’INFANZIA

Cause, sintomi, rimedi e prick test I ‘malanni di stagione’ ormai sono solo un ricordo. Tosse, febbre e malattie cosiddette da raffreddamento lasciano il posto ad altri disturbi tipici della stagione primaverile, ovvero le allergie.

Il prick test è un esame che si esegue ponendo sull’avambraccio l’estratto allergenico che si sospetta essere responsabile dei sintomi, provvedendo ad un lieve scarificazione della cute.

Ma cos’è l’allergia? È una risposta eccessiva da parte dell’organismo ad alcune sostanze (allergeni) presenti nell’ambiente. Diverse sono le espressioni cliniche delle allergie: congiuntivite, rinite, asma bronchiale, dermatite e orticaria. L’allergia si manifesta tutto l’anno. In primavera prevalgono le allergie ai pollini di graminacee, di parietaria e oleacee.

La presenza di allergia si esprime con la comparsa di un ponfo di diverse dimensioni in corrispondenza dell’estratto allergenico responsabile. Il prick test può essere eseguito a qualsiasi età e non comporta alcun rischio.

Come si presentano le allergie primaverili nei bambini? Solitamente i bambini hanno manifestazioni prevalentemente di oculorinite, qualche volta asma bronchiale e raramente orticaria. L’oculorinite colpisce occhi e naso. Il bambino presenta occhi gonfi, arrossati con intenso prurito e facile lacrimazione. Se è interessato anche il naso si manifestano scoli sierosi e starnuti. Tutto ciò avviene quando la carica di pollini raggiunge le mucose nasali ed oculari ad una elevata concentrazione come avviene durante la stagione primaverili. In questo periodo, troviamo la massima concentrazione di pollini delle graminacee (le erbacce che si trovano in campagna), delle parietarie (dette anche erba di vento o muraiola) e del polline di ulivo durante la fioritura dell’albero (aprile/maggio). La diagnosi di allergia nei bambini spetta al pediatra allergologo che provvederà ad eseguire, dopo una giusta storia clinica ed un attento esame obiettivo, il prick test. 1 6

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La terapia comprende due fasi: la prima sintomatica con l’obiettivo di alleviare i sintomi. Si useranno pertanto farmaci antistaminici locali e/o generali oppure in casi particolari si possono usare cortisonici sia locali che per via sistemica. A volte è necessario bloccare la risposta allergenica mediante l’uso della terapia desensibilizzante che consiste nella somministrazione, oggi quasi sempre per via sublinguale, di estratti dell’allergene responsabile con l’obiettivo di raggiungere la tolleranza. L’obiettivo del medico è comunque quello di migliorare la qualità della vita del bambino allergico perché l’allergia, in quanto malattia geneticamente determinata, non può essere completamente sconfitta. Dott. Giuseppe Quattrone Specialista in Pediatria Via Giudecca 18 · Reggio Calabria Cell. 393.9926007


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SALUTE

IL FUTURO DELL’ORTOPEDIA TRA SCANNER E STAMPA 3D

La particolare esigenza di dover adeguare ortesi e protesi alla fisionomia del paziente, al recupero delle funzionalità motorie e alle esigenze estetiche, ha fatto evolvere nei secoli generazioni di abili artigiani, capaci di confezionare prodotti ad hoc, strettamente su misura. Esistono tecnologie avanzate, nuovi materiali, e vincoli sempre più stringenti nella fabbricazione e nello smaltimento. Il futuro della produzione nell’ortopedia ortesica e protesica è ormai legato alla tecnologia digitale, che permette maggiore produttività, tempi di realizzazione più brevi, migliori risultati, ma soprattutto la possibilità di realizzare efficaci soluzioni ortopediche anche per operatori non esperti. Il processo digitale Il percorso tipico per giungere alla realizzazione di una ortesi o di una protesi è costituito da quattro fasi: acquisizione di dati morfologici, individuazione di una strategia clinica, progettazione di un apparecchio e realizzazione fisica dell’apparecchio progettato. Acquisizione dei dati I moderni scanner 3D rilevano la morfologia dell’intero corpo umano in pochi minuti, restituendo un modello 3D che può essere ispezionato e analizzato da qualsiasi punto di vista. E trattandosi di dati digitali, può essere inviato in pochi minuti in qualsiasi parte del mondo. Definizione della strategia clinica Con il modello 3D sullo schermo del computer, ed attraverso i potenti strumenti resi disponibili da uno specifico programma di modellazione, è possibile eseguire direttamente gli interventi tecnici. Lo specialista dispone in effetti del modello virtuale della parte del corpo sulla quale è chiamato ad intervenire, integrato da ulteriori dati resi disponibili attraverso altri esami (es, radiografie). 1 8

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L’esperto può studiare l’area di intervento, sperimentando virtualmente i risultati dell’applicazione di forze in punti specifici, di torsioni, trazioni, compressioni. Ad esempio nel caso della realizzazione di busti ortopedici, l’operatore può agire direttamente su una “spina dorsale virtuale”, modificandola per ottenere la posizione corretta che viene automaticamente applicata al busto da realizzare per quel paziente. Progettazione dell’apparecchio ortopedico Per progettare un’ortesi, il modello scansionato viene manipolato in modo digitale per poter essere “corretto”, cioè viene ricreata una postura che, a seconda delle circostanze, può essere terapeutica, analgesica, riabilitativa, al fine di ottenere la posizione ideale che la parte del corpo dovrebbe assumere utilizzando l’ortesi. È su questo nuovo modello, appunto “ideale” rispetto agli obiettivi clinici, che viene realizzato l’apparecchio ortesico. Ma l’ortesi è ancora virtuale, confinata dentro allo schermo di un computer. Deve essere trasformata in un prodotto fisico in scala 1:1, per poter essere “indossata” dal paziente e avere i benefici previsti. Realizzazione del dispositivo ortopedico con stampa 3D La tecnologia di base delle stampanti 3D è la cosiddetta “fabbricazione additiva”, cioè per sovrapposizione di materiale, per lo più plastico o metallico, strato su strato, che avviene sulla base delle informazioni fornite dal file. Perciò si è così in grado di realizzare tutti i dispositivi ortopedici: plantari, forme di calzature, tutori, busti e corsetti, protesi, sedute ed invasi. In sintesi, l’avvento della digitalizzazione nel processo lavorativo dell’officina ortopedica produce: risparmio nei costi di produzione, autonomia nel processo lavorativo, dispositivi innovativi nella forma e nel materiale, dispositivi standard e su misura, sistema di archiviazione e ripetibilità del progetto.


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SALUTE

TRAUMI DENTALI Come affrontarli nei bambini e nei ragazzi Dott. Demetrio Plutino Direttore sanitario - Spec. Ortodonzia

Una caduta accidentale, un colpo improvviso, un semplice urto o uno spintone durante l’attività motoria possono provocare il classico trauma dentale, una lesione causata dall’azione violenta provocata da agenti esterni. I bambini e i ragazzi, per ovvi motivi (il coordinamento motorio non è ancora completamente maturato), sono più esposti alla possibilità di subire un trauma alla bocca. La più probabile conseguenza ed il rischio derivante dal trauma dentale è la frattura e, nel caso di denti sporgenti, il rischio aumenta. Il dente, a seguito di un trauma, può altrimenti subire solo una contusione, cioè una lesione con alterazione dello stato fisiologico dei tessuti. La contusione può essere a carico del dente o a carico delle sue strutture di sostegno come la mucosa orale, l’osso e le gengive o anche lieve (si manifesta con leggera mobilità e con dolore che tende a regredire in qualche giorno). Gonfiore, dolore e mobilità del dente sono dunque le dirette conseguenze del trauma dentale. Si consiglia quindi una immediata visita di controllo da uno specialista in ortodonzia che dovrà verificare lo stato di salute del dente, la sua integrità e valuterà una eventuale radiografia. Le lesioni possono coinvolgere solo lo smalto del dente, la dentina o nei casi più gravi la polpa del nervo. Può esserci inoltre la frattura della corona o delle radici del dente. 2 0

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La frequenza dei traumi dentali è alta e colpisce circa il 20% dei bambini in dentizione decidua ed oltre il 15% della dentizione permanente.

È importante quindi capire come prevenire i traumi dentali. L’utilizzo di paradenti, in ambiente sportivo è sicuramente un buon modo per mettere al sicuro la bocca dei propri figli. Evitare, ove possibile, luoghi pericolosi. L’informazione inoltre è la migliore prevenzione contro i rischi e danni alla bocca. Le cassette di pronto soccorso degli ambienti a rischio sono in molti casi fondamentali e devono disporre di fiale di soluzione fisiologica per la corretta conservazione di frammenti o denti persi durante il trauma. Ma come comportarsi in caso di rottura di un dente? La prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino, eliminare poi i residui di sangue e valutare l’entità del danno prima di recarsi in un presidio di pronto soccorso o da un odontoiatra che, nella maggior parte dei casi, recupererà la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso. Le Linee Guida inserite nel documento, pubblicato dal Ministero e validato dal Centro di Collaborazione OMS per l‘Epidemiologia e Odontoiatria di Comunità di Milano che definisce le buone norme per la prevenzione dei rischi e danni della bocca in età evolutiva consiglia infine di evitare scale, pavimenti bagnati, spigoli appuntiti, urti, e cadute ma anche attività all’aria aperta. Impossibile però di fatto costringere bambini e ragazzi a non correre liberamente, anche in spazi esterni in cui sono presenti elementi di pericolo. È però fondamentale prestare sempre attenzione, vigilare gli spostamenti del proprio bambino ed essere tempestivi per prevenire eventuali cadute.



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SALUTE

ALLARME OCCHIO SECCO IN COSTANTE AUMENTO La colpa è dei monitor

L’occhio è il principale sistema sensoriale che permette di conoscere il mondo che ci circonda. Diverso è il campo visivo inteso come la proiezione ottica della rappresentazione visiva del mondo esterno sulla retina, tuttavia le immagini che noi vediamo, in realtà, non sono quelle che vengono percepite dalla retina, ma l’elaborazione delle stesse effettuata del sistema nervoso centrale. Quando uno stimolo luminoso colpisce i fotorecettori retinici infatti, si innesca un complesso processo fotochimico e bioelettrico in cui l’attività elettrica originata viene trasmessa della retina alle cellule ganglionari tramite le cellule bipolari. I fotorecettori svolgono l’importante funzione di trasduzione, sono cioè cellule sensibili alla luce in grado di trasformare il segnale luminoso in informazione chimica e quindi elettrica, si distinguono due tipi di fotorecettori coni e bastoncelli. Queste informazioni di carattere accademico servono a comprendere la complessità di un sistema che va tutelato, difeso e curato. Una delle cause di disidratazione cronica della congiuntiva e della cornea, che provoca l’irritazione dell’occhio è la sindrome dell’occhio secco, una patologia determinata dalla disidratazione cronica della congiuntiva e della cornea, che ne provoca l’irritazione. Tra i principali fattori responsabili l’inquinamento dell’aria e la presenza di alcuni elementi che respiriamo. Le particelle possono avere effetti deleteri, soprattutto quelle di dimensioni talmente piccole (diametro inferiore ai 2,5 µm PM2.5) da penetrare all’interno dell’apparato respiratorio. 2 4

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Gli elementi presenti nell’aria, in particolare i derivati dalla combustione dei motori diesel o particelle di carbonio derivati da processi fotochimici, possono provocare danni all’apparato visivo. La sindrome dell’occhio secco è una patologia in costante aumento. Secondo gli ultimi studi, più di una persona su dieci, dopo i 50 anni, si trova a fare i conti con l’occhio secco, spesso a causa delle troppe ore passate davanti a uno schermo, ma anche ad alcune malattie o all’uso protratto di lenti a contatto. A questa crescita concorrono diversi fattori, non sempre correlati tra di loro. In primis la forte luminosità di quasi tutti gli schermi ad alta energia. Oggi esistono lenti per occhiali che ci proteggono da questa luce, detta luce blu in grado di correggere molte ametropie quali miopie ipermetropie e astigmatismi vari anche quelli più particolari. Se passate molte ore davanti al computer, cercate di distogliere lo sguardo dallo schermo per evitare fastidi agli occhi. È sufficiente guardare lontano per cinque minuti ogni tre quarti d’ora o fare una pausa di un quarto d’ora ogni due ore. È importante inoltre utilizzare lacrime artificiali, soprattutto in presenza di aria condizionata o in ambienti non adeguatamente umidificati, in modo da rendere l’occhio più lubrificato. Grazie all’evoluzione tecnologica oggi esistono lenti che aiutano i nostri occhi ad affaticarsi di meno. L’importante è affidarsi a specialisti in optometria per una corretta valutazione dello stato visivo. Antonio Virduci Specialista in optometria



L’INTERVISTA

GIGI MISEFERI

“Giacomo sempre nel mio cuore. Un consiglio? Abbuffatevi di sorrisi”

di Pasquale Romano - Un comico, tante anime. Gigi Miseferi, sin da bambino, ha iniziato a lanciarsi nel mondo dello spettacolo senza rendersene conto. “Avevo appena 3 anni, rubai la scena al matrimonio di mia sorella. Da quel momento, non ho più smesso”. Reggino doc, è il 50% del duo ‘Miseferi e Battaglia’ che per diversi lustri ha fatto ridere non solo i calabresi ma tutti gli italiani. L’apice del successo e della notorietà è arrivato negli anni ’90, grazie agli spettacoli del Teatro Bagaglino. Lo show creato da Castellacci e Pingitore è poi diventato un varietà, andato in onda in prima serata sia sulla Rai che su Canale 5. Il Bagaglino è stato tra i programmi più seguiti in assoluto in televisione, la prima puntata incollò al teleschermo 16 milioni di spettatori. Numeri impressionanti che si seguirono simili per circa un decennio, numeri oggi impossibili da replicare anche per la finale del Festival di Sanremo. “Ci riconoscevano anche i gatti per strada – ricorda Miseferi con un sorriso - il Bagaglino per noi è stata un’esperienza incredibile, una scuola di vita e professionale meravigliosa. Dopo gli inizi in tv a ‘Stasera mi butto’, è stato il nostro trampolino di lancio. Cavalcammo l’onda giusta, poi la televisione non è più stata la stessa, 2 6

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si è frammentata in mille pezzi. Oggi se un programma fa 3 milioni di spettatori si parla di successo clamoroso”. ‘Imi-mattatori’, Miseferi e Battaglia hanno sempre alternato le imitazioni (indimenticabili soprattutto il Bruno Vespa di Battaglia e il Sandro Ciotti di Miseferi) alla comicità più classica, prendendo spunto dalla realtà che li circondava. Un idillio artistico nato a Reggio Calabria nel lontano 1985. “Ci siamo ‘annusati’ e subito piaciuti, ci ha unito la passione per le imitazioni e la profonda sintonia sui progetti professionali. Qualche volta abbiamo rischiato di lanciarci qualche oggetto, ma io e Giacomo non abbiamo mai litigato in 32 anni”. L’inseparabile amico e metà artistica, dal giugno 2018 dorme un sonno profondo in seguito ad un ictus accusato dopo una rappresentazione teatrale. “La vita mi ha colpito tante volte e anche insegnato a sorridere sempre. Giacomo è parte del mio cuore, appena possibile vado a trovarlo in ospedale. Ho passato al suo fianco il 27 gennaio, giorno del suo compleanno”. “Chi non ride è fuori moda” amava dire Battaglia, Miseferi allora ripone nel cassetto la commozione e tira fuori un aneddoto divertente. “Il nostro duo era oramai così indissolubile che ormai per il


pubblico eravamo una cosa sola, magari capitava qualcuno che diceva ‘guarda, c’è la moglie di Miseferi e Battaglia’. Eh no almeno quella è solo mia!”. Un ‘pendolare del sorriso’, Miseferi per motivi professionali fa spesso la spola tra Roma e la sua Reggio Calabria. “La nostra città è bellissima, nessuno riuscirà a imbruttirla. Bisogna però lavorare di più sulla cultura, coinvolgendo i giovani. Non si può vivere senza arte, si rimane aridi”, sottolinea Miseferi. Un professionista del buonumore, amante della vita così come delle risate. Un consiglio per star bene e mantenersi in salute? “Ridere, ridere e ridere. È una medicina senza controindicazione, per questo consiglio a tutti di abbuffarsi di sorrisi”. Ridere, sempre, anche nelle difficoltà. Una lezione che forse non si impara. Ma certamente si può insegnare: prima a sé stessi, poi agli altri.

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ALIMENTAZIONE

SALUTE E TRADIZIONE

LA RISCOPERTA DEI GRANI ANTICHI ‘MADE IN CALABRIA’

di Pasquale Romano – Alla riscoperta delle origini. Negli ultimi anni si sta diffondendo un’attenzione sempre più elevata verso l’alimentazione e la provenienza dei cibi e la Calabria è parte attiva di questa ‘nuova filosofia’. I grani antichi, ad esempio, rappresentano quel tesoro da valorizzare e portare in tavola, grazie alle loro proprietà.

Gasparini di Firenze. Abbandonato perchè meno produttivo del grano duro più noto, è stato oggi riscoperto. Mantenuto in purezza negli anni grazie all’attività dell’Ente Toscano Sementi, è caratterizzato da un contenuto proteico modesto (12% di proteine totali) che lo rende particolarmente interessante per i soggetti con intolleranze alimentari.

Di cosa si tratta? I grani antichi sono quei grani che non hanno subito modificazioni da parte dell’uomo, sono ottenuti da incroci naturali e non da irradiazioni di raggi gamma o esperimenti in laboratorio. In poche parole, sono i grani naturali che coltivavano i nostri nonni, e che dopo decenni di scarso utilizzo oggi riscopriamo grazie al basso contenuto di glutine e alla presenza di vitamine e polifenoli.

Il grano ‘Saragolla’ rispetto ad altri tipi di grano resiste molto di più ai parassiti e si presta quindi molto bene alla coltivazione biologica. Ha una bassa quantità di glutine e un alto contenuto di selenio e beta carotene, eccellenti antiossidanti.

La differenza principale rispetto ai grani moderni, ottenuti in laboratorio, è la differenza di resa. Il grano duro Senatore Cappelli, ad esempio, arriva massimo a 15 quintali per ettaro, rispetto ai 45 quintali del grano moderno. Ecco perché i contadini di tutta Italia, spinti dal ribasso dei prezzi e dalla forte domanda di grano ricco di glutine, hanno migrato negli anni ‘70 verso i grani moderni, abbandonando quasi del tutto i grani antichi. Oggi, tra i grani antichi più utilizzati c’è il ‘Senatore Cappelli’. Ancora coltivato dopo quasi un secolo, in particolare al Sud (specie Calabria e Sicilia) è utilizzato per la produzione di pasta di qualità superiore, pane e pizza biologici. ‘Verna’ è una varietà di grano duro, creato nel 1953 dal Prof. 2 8

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Il grano tenero ‘Mentana’ è un’antica varietà coltivata in montagna, riconosciuto dai vecchi contadini per il suo inconfondibile profumo. Dà origine ad una farina biologica di frumento tenero, ideale per pane, pizze, focacce, dolci e biscotti. Chi punta con forza e decisione alla valorizzazione dei grani antichi è Stefano Caccavari, inventore del rivoluzionario progetto ‘Mulinum’. Deciso a voler salvare l’ultimo mulino a pietra della Calabria (precisamente a San Floro) Stefano grazie ad una complessa operazione di crowdfunding ha raccolto 500 mila euro. L’obiettivo? Quello di produrre la migliore farina del mondo, solo grani antichi macinati, solo a pietra naturale. “Difenderemo la nostra tradizione e la nostra terra! E che si sappia che 101 persone hanno creduto all’idea di un mulino a pietra e alla filiera dei grani antichi, e che tutto questo nascerà in Calabria. I sogni si possono avverare”, le parole di Stefano. La Calabria diventa così eccellenza ed esempio da imitare in tutto il mondo.


BENESSERE


ALIMENTAZIONE

A TAVOLA NON LA SOLITA ZUPPA MA HUMMUS DI CECI ECCO COME PREPARARLO

Dott.ssa Maria Celeste Paviglianiti – Il consumo di legumi, come fagioli, ceci e lenticchie è associato ad una migliore qualità della dieta, ad un più efficace controllo del peso e anche a una riduzione del rischio di diabete, dovuto all’elevato contenuto di fibra e al basso indice glicemico che apportano. In passato i legumi erano considerati alimenti ‘poveri’, consumati soprattutto dalle classi sociali meno agiate. Oggi invece sono stati rivalutati. I vegetali sono ricchi di proteine e se consumati insieme ai cereali (pasta, riso, orzo, ecc.) rappresentano un piatto completo e salutare per il nostro organismo. Oltre ad essere una fonte proteica importante, i legumi apportano grandi quantità di fibre, vitamine del gruppo B e molti minerali come ferro, fosforo, potassio e calcio. Spesso, però, i fagioli, le lenticchie e i ceci sono utilizzati per la preparazioni di piatti tipicamente invernali come le zuppe ed in primavera ed estate sono totalmente assenti nella nostra alimentazione quotidiana. Esistono, invece, tante ricette fresche e sane a base di legumi che possiamo preparare nei mesi primaverili. Un esempio è una salsa d’accompagnamento, tipica del Medio Oriente, saporita e veloce: l’hummus di ceci. La ricetta dell’hummus è originaria, secondo le fonti più accreditate, del Libano. Vediamo insieme come preparare un ottimo hummus. 3 0

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INGREDIENTI 300gr di ceci secchi - 1 succo di limone - 100gr di semi di sesamo - 1 mazzetto di prezzemolo - 2 spicchi di aglio - 6 cucchiai di olio extravergine d’oliva - paprika qb - sale qb. PROCEDIMENTO La sera prima ammollate in abbondante acqua fresca i ceci secchi. Lasciateli reidratare per almeno 12 ore. Lessate i ceci in abbondante acqua con aggiunta di spezie come ad esempio l’alloro ed aggiungete il sale a fine cottura. Scolateli quando saranno morbidi e lasciateli raffreddare. Preparate nel frattempo la tahina: tostate i semi di sesamo per 5 minuti in un padellino facendo attenzione a non bruciarli e rimestandoli con un cucchiaio. Riponeteli poi in una brocca e frullateli a immersione aggiungendo 3 cucchiai di olio di oliva extra vergine. Frullate fino a ottenere una crema. Un volta preparata la tahina, versate, nella stessa brocca, i ceci assieme al prezzemolo e all’aglio tritati, il succo di limone e 2 cucchiai di olio d’oliva. Frullate bene il tutto aggiungendo l’olio d’oliva restante fino ad ottenere una salsa densa e vellutata. Assaggiate, regolate se necessario di sale e, se vi piace una crema più saporita e cremosa, aggiungete ancora un po’ d’olio e frullate di nuovo. Una volta pronto l’hummus di ceci, trasferitelo in una ciotolina. Conditelo con un filo d’olio e una spolverata di paprika o peperoncino. Si può servire l‘hummus con gustose verdure grigliate o spalmato sul pane creando deliziose bruschette. Ma anche una semplice insalata di pomodoro fresco con rucola, mais e olive con l’aggiunta di semplici ceci cotti diventa un piatto primaverile ricco in fibre e proteine. E ricordate, i legumi devono essere presenti sulle nostre tavole tutto l’anno!


WIG HOUSE

LA CASA DELLA PARRUCCA

visita il nuovo sito: www.wighouse.it Pubbliredazionale - Wig House è il centro parrucche di Reggio Calabria, nato con lo scopo di fornire una soluzione ai problemi estetici e psicologici, causati dalla perdita dei capelli. Nel nostro punto vendita potrete provare senza impegno, in un ambiente confortevole e riservato, il vasto assortimento di modelli, seguiti e consigliati nell’acquisto da un personale preparato e completamente disponibile. Le nostre parrucche, in capelli naturali e sintetici, vengono realizzate con le più avanzate tecniche di lavorazione garantendo, oltre ad una perfetta traspirazione, anche risultati estetici eccellenti. Tutti i nostri articoli sono realizzati con materiali anallergici certificati, conformi alle normative CE e considerati dispositivi medici. I nostri modelli sono ideati per non irritare la pelle e garantire una sensazione di benessere e comfort. Adatti per affrontare un trattamento chemioterapico o un caso di alopecia di qualsiasi natura.

Da Wig House troverete anche soluzioni alternative e integrative alla parrucca. Abbiamo a disposizione i migliori turbanti per chemioterapia presenti sul mercato, realizzati con tessuti naturali come il cotone, la seta e la fibra di bambù. I nostri prodotti sono ovviamente perfetti anche per chi vuole semplicemente cambiare look o trovare un’acconciatura particolare per un’occasione. Parrucche, infoltitori graduali, code posticce, toupet, clip extensions. La giusta soluzione per ogni esigenza! Wig House si trova in via Paolo Pellicano, 1 a Reggio Calabria. Venite a trovarci dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il Sabato solo di mattina, su appuntamento. Per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento, non esitate a contattarci allo 0965.28830 o all’indirizzo wighouse@hotmail.it | Visita il sito www.wighouse.it

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ALIMENTAZIONE

LIMONE, FRUTTO D’ORO DA ‘DIVORARE’ Tutto quello che c’è da sapere Il nostro territorio ne è pieno. La Calabria e in particolare la provincia reggina risulta essere l’ambiente ideale in cui poter crescere in modo sano e genuino. Parliamo dell’agrume per eccellenza, il limone. Un frutto molto pratico di cui non si butta via niente.

Profumo intenso, colore deciso e vivace, il limone esalta i sapori di ogni piatto, spegne la sete più intensa e rappresenta molto più che un semplice condimento. Chiamato anche il ‘frutto d’oro’ per le sue proprietà miracolose, sa rendersi utile in molte occasioni. Spesso lasciati ammuffire sulle nostre tavole, poiché economici e semplici da trovare, i limoni vanno al contrario consumati subito. Possono essere utilizzati infatti anche per un uso non alimentare in quanto svolgono una funzione detergente, solvente e anti-calcare. Il succo è estremamente ricco di vitamina C, la principessa delle vitamine, che sull’organismo umano ha un effetto indiscutibilmente benefico. Utile a difendersi dagli attacchi di influenza e raffreddore, la vitamina C è particolarmente indicata, perché abbassa i livelli di istamina, composto organico che fa arrossare gli occhi e colare il naso. Ha inoltre un forte effetto antiossidante e aiuta l’organismo anche 3 2

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nella produzione di collagene, ovvero la sostanza che tiene unite tra loro le cellule e che partecipa alla guarigione da ferite o tagli. Il limone, per la ricchezza di antiossidanti in essi contenuti, è anche uno degli alimenti anticolesterolo per eccellenza. Quanto alla spessa scorza, profumatissima perché ricca di olio essenziale, viene utilizzata in cucina tagliata a striscioline sottili, per aromatizzare e decorare pietanze, bevande e dolci. Essiccate all’aria aperta o candite, le scorzette si conservano molto a lungo in un barattolo. Povero di calorie (19 calorie su 100g) e composto per il 90% da acqua, il limone racchiude una miniera di vitamine, minerali e oligo-elementi indispensabili al corretto funzionamento dell’organismo, come pure altri principi attivi molto interessanti per la salute: contiene vitamina B1, B2 e B6, come pure magnesio, calcio, potassio, fosforo, rame, ferro, acido folico, silicio, manganese, cumarine, carotenoidi, fibre e pectina. Il limone è dunque il ‘re dei frutti’. Non esitate quindi ad aumentare le dosi se fumate, se siete stanchi, stressati o se non consumate né frutta né verdura a ogni pasto. Vi aiuterà a migliorare lo stile di vita e a mantenere l’organismo vigile e pronto a difendersi da eventuali attacchi irrobustendo il sistema immunitario.



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Pubbliredazionale - Il dispositivo medico Farmacqua Piu’, regala la possibilità di scegliere per la propria famiglia un’acqua buona da bere, per cucinare e per il benessere quotidiano. Un’acqua alcalina impreziosita da selezionati minerali e un’acqua arricchita con Ossigeno attivo si plasmano per dar vita ad un dispositivo innovativo nella gestione della vita quotidiana. Rappresenta un aiuto nella difesa naturale del sistema immunitario, quotidianamente esposto ad agenti patogeni esterni. L’acqua di FARMACQUA • migliora la capacità di idratazione per effetto dei micro-cluster; • supporta il sistema tampone nei processi di acidosi poiché arricchita con ioni negativi; • interviene nella neutralizzazione delle sostanze acide; • favorisce l’idratazione negli strati epidermici più profondi; • coadiuva, avendo valori di pH alcalino, i processi di detossificazione dell’organismo e riduce l’eccessiva presenza dei radicali liberi e aiuta a migliorare l’equilibrio acido/base del nostro corpo; • promuove un’azione ristrutturante e Bio-rivitalizzante aiuta a contrastare l’invecchiamento della pelle; L’ACQUA E(’) LA SALUTE - Patologie degenerative e acidosi: l’acidosi metabolica fa parte di quelle malattie, o condizioni patologiche che dipendono da una perdita dell’equilibrio omeostatico del nostro organismo. Si tratta di un accumulo di acidi nel corpo, sia nei fluidi che nei tessuti, determinato da fattori esterni, ma anche endogeni, che se non riconosciuta e corretta, può determinare l’insorgenza di malattie degenerative, spesso dovute all’azione dei radicali liberi e dei rifiuti acidi dell’organismo. L’acqua costituisce il mezzo fondamentale attraverso il quale si svolgono tutte le funzioni metaboliche, da qui l’importanza di bere un’acqua come quella di Farmacqua Più, ovvero un’acqua che aiuta a ripristinare l’equilibrio acido-base dell’organismo e riduce le problematiche e i sintomi correlati all’acidosi, favorendo lo scambio di acqua e nutrienti a livello delle cellule. - Stati infettivi ed infiammatori: la flora batterica intestinale risulta essere la prima valida barriera dell’organismo contro il ri-

schio di insorgenza di infezioni. Produce, infatti, diversi antibiotici naturali, le vitamine K e B12, e interviene nei processi metabolici dell’organismo. In assenza di tutti questi elementi, si può verificare un’alterazione della normale flora batterica, si ha la così detta disbiosi, che può ridurre l’attività del sistema immunitario intestinale. L’acqua ozonizzata favorisce i processi detossificanti, in quanto aiuta la rimozione dall’intestino dei residui tossici del metabolismo alimentare. Favorisce la ricrescita della flora batterica equilibrata riducendo quella alterata. - Virus e batteri: l’acqua ozonizzata grazie al suo potere ossidante è in grado di danneggiare le pareti cellulari e di rompere i grossi componenti macromolecolari che sono alla base dell’integrità vitale di cellule batteriche, funghi, protozoi e virus. Per quanto attiene i virus sono da annoverare non solo quelli comuni ma anche quelli relativi ai virus intestinali e alle epatiti acute. Inoltre può essere impiegato nel trattamento di micosi cutanee, cistiti, vulvovaginiti batteriche o micotiche. - Lavare, disinfettare e conservare: l’Ossigeno attivo prolunga la freschezza dei cibi, infatti viene impiegato nella disinfezione di frutta e verdura e nella conservazione degli alimenti, in quanto rimuove residui di pesticidi o di fertilizzanti ed odori sgradevoli, preservando la freschezza dei cibi. Ad esempio, la carne si manterrà più a lungo in quanto diminuisce la formazione di ammoniaca dovuta ai processi di putrefazione dei tessuti, responsabili dell’alterazione organolettica della carne. - Bocca e denti: l’acqua ozonizzata può essere utilizzata per uso locale nella disinfezione del cavo orale, in quanto riduce la formazione di germi che creano stomatiti, gengiviti, periodontiti, carie dentali e faringolaringiti. Coadiuva l’azione sbiancante del dentifricio. Rimuove l’odore sgradevole di cipolla, aglio, alcool e fumo. - Amici dell’uomo: Farmacqua Più, è un trattamento igienizzante ecologico per gli animali domestici, che favorisce l’eliminazione dei cattivi odori.

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BENESSERE

AMORE E ADOLESCENZA TRA PAURE, RISCHI E CONSIGLI La ricetta (perfetta) secondo Sternberg L’amore è un sentimento in grado di manifestarsi a qualsiasi età. Ogni momento della propria vita è buono per innamorarsi e ciascuno, con la propria esperienza, nutre un amore sempre diverso. Viviamo relazioni differenti perché diversi sono i partner e diversa è la storia ed il viaggio che nasce dall’incontro. Crescendo cambiamo e con noi si modificano anche le relazioni. Lo psicologo statunitense Sternberg evidenzia tre componenti che caratterizzano un amore completo e pieno: l’intimità, ovvero la conoscenza dell’altro e fiducia in ciò che è, ciò che fa e ciò che prova; la passione, desiderio sessuale o romantico di grande intensità accompagnato da una forte tendenza a cercare l’unione fisica con l’altro; l’impegno, inteso come volontà di mantenere il legame e il sentimento di responsabilità che si traduce nell’interesse a preservare l’affetto. 3 6

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Spesso, durante l’adolescenza è complesso trovare l’equilibrio fra queste tre componenti, creando legami che convergono verso un amore fatuo o un amore-amicizia. L’amore adolescenziale è caratterizzato dall’idealizzazione totale della persona amata che assume un ruolo importante diventando un’esperienza relazionale diversa da quella che tipicamente i ragazzi vivono all’interno della propria famiglia e diversa dalle relazioni amicali, costituendosi come un’opportunità per i ragazzi di vivere la propria autonomia. L’adolescente vive la relazione di coppia in modo totalizzante e forte è la convinzione che il legame durerà per sempre e che non esista nulla di più importante.


Dal punto di vista cerebrale, durante il periodo adolescenziale, il nostro cervello impara tutti quei comportamenti che caratterizzano l’amore e la seduzione. Una ricerca effettuata alla Michigan State University ha dimostrato come nella fase dello sviluppo puberale avviene, nell’amigdala, la formazione di nuove cellule nelle quali si trova una proteina grazie alla quale possiamo recepire gli input provenienti dagli altri e dunque iniziare a sperimentare, per la prima volta, quel turbinio vorticoso di emozioni che accompagnano l’inizio di una relazione di coppia. Tutto, quindi, sembra essere al posto giusto. Ma come coronare questo forte sentimento? Tornando ai tre ‘ingredienti’ di Stenberg, l’elemento passionale sembrerebbe essere la diretta manifestazione dell’amore adolescenziale: comincia il desiderio dell’altro a cui va a sommarsi l’attrazione fisica. Un’esperienza sconvolgente che permette di sperimentare nuove ed intense emozioni, positive o negative. Dalla conferma di poter piacere all’altro, di poter essere amato e desiderato sessualmente dipende la legittimazione della propria identità. Per quanto delicato, l’argomento della sessualità non deve essere un tabù. Tanti sono i rischi cui si può incorrere e diventa importantissimo aiutare i ragazzi a vivere quest’aspetto della loro vita con consapevolezza e attenzione fornendo loro informazioni e indicazioni utili per il proprio benessere. Un’altra attenzione importante da porre è relativa ai “rischi” che una relazione di coppia può portare, soprattutto in una fase già così ricca di scoperte come l’adolescenza.

All’interno della coppia due individui giocano, si scoprono, portano il proprio sé all’interno della relazione. Si muovono insieme cercando di fare incastrare i pezzi, con fatica e con impegno. La fatica è maggiore se ci si trova in una fase della propria vita in cui i pezzi di sé vanno prima di tutto messi al loro posto all’interno della propria persona. Quando l’incastro non è quello giusto, le relazioni possono assumere connotati violenti e dannosi, all’interno delle quali uno dei due partner si trova in posizione up e l’altro in posizione down. I giovani possono avere difficoltà a riconoscere questa tipologia di relazione, soprattutto se si vivono la loro prima esperienza di relazione di coppia. Negli Stati Uniti, già nel 1999, secondo una ricerca di Wekerle & Wolfe tra il 10 e il 25% degli adolescenti subiva violenze all’interno della relazione. In Italia, invece, una ricerca condotta su un campione di oltre 700 studenti, ha evidenziato come più di una ragazza su dieci abbia vissuto esperienze di violenza nella coppia prima dei 18 anni. Cari giovani, una relazione sana è quella in cui l’altro ci accetta per quello che siamo, quella nella quale non dobbiamo essere qualcosa di diverso da quello che siamo, quella in cui siamo felici… ma anche tristi, quella in cui ci arrabbiamo e abbiamo paura purché condividiamo con il nostro partner il perché, quella in cui ci si accoglie, quella fatta di ascolto, attenzione e cura. Dott.ssa Marika Micalizzi · Psicologa Specialista Mente&Relazioni

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BENESSERE

BEBÈ Rilassalo con il massaggio

Il massaggio è una tecnica di rilassamento in grado di favorire il benessere non solo degli adulti ma anche dei più piccoli, perfino dei neonati e rappresenta quel momento intimo in cui due corpi entrano in contatto al fine di instaurare un feeling prezioso che genera un sentimento di felicità e soddisfazione. Prendersi cura di una persona cara, attraverso un semplice massaggio, può favorire e stimolare un migliore processo di sensibilità ed emotività. Massaggiare il proprio piccolo dovrebbe diventare una regola da adottare almeno una volta a settimana perché i benefici sono davvero tanti. Diverso dalla semplice coccola, il massaggio è un momento speciale e intimo tra genitore e figlio che crea benefici fisici e mentali assolutamente unici. È una pratica antica, nata in Oriente e ormai pienamente diffusa anche nel mondo occidentale. Ma a quanti mesi è possibile fare un massaggio al proprio piccolo e soprattutto in che modo? Questi sono alcuni dei dubbi più frequenti che tormentano i genitori, in particolar modo le mamme. Già dai primi giorni di vita è possibile accarezzare il proprio bimbo e iniziare a fare i primi massaggi in modo molto delicato. Se si preferisce essere più cauti, si può iniziare al secondo mese. Fino al primo anno di vita il bambino gradisce molto il massaggio sulla schiena praticato dall’alto verso il basso. Il massaggio deve essere fatto con tutto il palmo della mano (non solo con le dita) e deve interessare torso, braccia e gambe. Per quanto riguarda i piedini, invece, bisogna essere più delicati, basta usare solo il pollice, e massaggiare dal tallone verso le dita. I benefici sono tanti dunque non solo dal punto di vista psicologico ma anche fisico. Il massaggio è in grado di apportare enormi benefici al sistema circolatorio, al sistema immunitario, alla 3 8

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produzione ormonale, alla coordinazione e all’equilibrio, così da sviluppare anche i muscoli e la consapevolezza del proprio corpo. Non sono necessari prodotti specifici. È sufficiente utilizzare una crema o un olio in modo da stimolare meglio i sensi del bambino, dall’olfatto al tatto. Durante i mesi invernali è meglio usare un olio, che si assorbe più lentamente e quindi permette di prolungare il massaggio. In estate, invece, è preferibile optare per un gel rinfrescante o per una crema naturale. Quando è giusto fare il massaggio? Quali i momenti della giornata più adatti? Quelli in cui il bambino è più rilassato, ad esempio subito dopo il bagnetto. Il massaggio neonatale può servire inoltre per ristabilire l’equilibrio emozionale con la mamma e per aiutare il piccolo a superare eventuali traumi affettivi, aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, favorisce l’idratazione cutanea, ed è utile per prevenire o risolvere problemi come stitichezza, diarrea, coliche gassose, insonnia e irritabilità. Gli sfioramenti, lunghi e leggeri creano serenità e relax. Al contrario, un tocco più intenso o con leggeri pizzichi provoca l’effetto opposto, e tende ad eccitare il bambino. Per questi motivi nei primi mesi di vita è bene prestare molta attenzione alla reazione che il massaggio provoca nel bimbo perché anche un tocco che a noi sembra lieve potrebbe costituire uno stimolo troppo forte per il piccolo. Durante questi primi mesi è bene privilegiare il semplice contatto pelle a pelle o il massaggio spontaneo, senza eseguire tecniche specifiche, e per non più di 15 minuti. Ricordate dunque di massaggiare i vostri piccoli. Un giorno vi ringrazieranno.



SPORT

FOOTBALL INTEGRATO E CAROVANA DELLO SPORT

Paola Caruso (CSEN): “Sport integrato sinonimo di inclusione e integrazione. È lo sport del futuro”

di Vincenzo Comi - Una disciplina sportiva in cui non esistono differenze o barriere che possano limitarne gli sviluppi. Un momento in cui, al contrario, le disuguaglianze rappresentano una risorsa, un valore. È la sintesi dello sport integrato, per molti inteso come lo sport del futuro. Un’attività sportiva a carattere educativo rivolta a tutti gli atleti, con e senza disabilità, che promuove l’integrazione, la solidarietà e la condivisione. Il Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) riconosciuto dal CONI ha avviato già qualche mese fa il progetto nazionale “Carovana dello Sport Integrato” che toccherà anche la città di Reggio Calabria in cui verrà promosso il football integrato. “L’obiettivo della Carovana dello Sport Integrato – spiega Paola Caruso, coordinatore per la regione Calabria del progetto - è il completo inserimento della persona con disabilità nella competizione sportiva ma anche la volontà di ricercare un confronto paritetico possibile, grazie ai regolamenti, tra gli atleti disabili e non disabili”. Ogni atleta, durante una partita di football integrato, può contribuire al risultato finale della gara. Come? Grazie ad un regolamento capace di attribuire la stessa dignità di disciplina sportiva. Il ‘peso’ dell’atleta con disabilità è pari a quello di ogni altro atleta. Ma in cosa consiste il football integrato? Quali le regole principali? “Ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e si confronterà sportivamente con un avversario dello stesso livello. Sono presenti porte laterali in aggiunta a quelle di fondo, campo e zone protette previste per garantire il tiro nelle porte laterali”. Tutte le regole del gioco sono state studiate e calibrate per 4 0

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consentire ad ogni giocatore, con e senza disabilità, di mettere a frutto le proprie abilità. Il fil rouge è quello di proporre e promuovere prospettive e strumenti sperimentali così da costruire relazioni e scambi reciproci, interazione e comunicazione e, non da ultimo, offrire la possibilità di uno sguardo rinnovato nei confronti delle differenti abilità. Lo Sport Integrato è dunque un efficace strumento di coesione. Fino a questo momento c’è stata un’ottima risposta da parte delle scuole, degli assistenti sociali e delle famiglie. È stata anche sottoscritta, da parte degli studenti di tutta Italia, una “Carta dei valori dello Sport Integrato” sui principi e i valori guida di uno sport inclusivo, solidale, senza barriere e basato sull’accoglienza delle disabilità e delle diversità. Tanti gli incontri organizzati in giro per l’Italia da parte del responsabile nazionale Progetti C.S.E.N. Andrea Bruni. Appuntamenti propedeutici all’avvio del viaggio “Carovana dello Sport Integrato” che prevede un viaggio nelle 20 regioni italiane di una vera e propria ‘carovana’ composta da 4 equipaggi, ciascuno formato da 26 partecipanti tra cui 18 atleti diversamente abili e normodotati. La Carovana farà tappa nel Comune di Reggio Calabria giovedì 21 marzo con un partita dimostrativa di Football Integrato, nuova disciplina ideata dal C.S.E.N., all’interno della pista Pino Labate del Parco Caserta Sport Village. Adesso si attende solo una legge che riconosca lo sport integrato in Calabria. Sarebbe il primo riconoscimento legislativo in Italia che mira alla tutela di uno sport accessibile a tutti e per tutti.


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#InCittà

CHIARA FERRAGNI E IL BERGAMOTTO Vetrina mondiale tutta da sfruttare di Pasquale Romano – Cosa ci fa Chiara Ferragni a Reggio Calabria? Sui social network il mistero è impazzato per qualche ora, prima della risposta. L’influencer è sbarcata in riva allo Stretto per una collaborazione con Guerlain, azienda francese fra le più antiche al mondo nella produzione di profumi. Protagonista però, prima di lei, il bergamotto, patrimonio unico che il territorio reggino può vantare a livello mondiale, utilizzato nei profumi delle migliori aziende mondiali. Ma come si estrae l’essenza di bergamotto? Il processo di estrazione dell’olio essenziale avviene per spremitura a freddo delle scorze, come nel caso degli altri agrumi. Una volta separata la scorza dal frutto, tramite appositi macchinari si procede alla spremitura degli opercoli (le sacche contenenti l’olio essenziale) visibili anche a occhio nudo. In seguito, il liquido ottenuto viene fatto passare all’interno di una centrifuga che separa l’olio essenziale dalla parte acquosa (idrolato). Tornando alla visita di Chiara Ferragni in Calabria, è proprio il bergamotto il motivo che ha spinto la web influencer di moda più importante del mondo nel territorio reggino. La sua carriera è iniziata nel 2009 con la creazione del blog The Blonde Salad, poi divenuto anche un libro, in cui dispensa consigli in fatto di abbigliamento. La crescita dei followers è impetuosa e la sua “firma” diventa ambita per molte case di moda e di calzature. Dopo appena 5 anni di attività Chiara Ferragni è arrivata a fatturare 8 milioni di dollari doppiando quota 10 nel 2015, divenendo persino un caso di studio per la Harvard Business School. 4 2

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È apparsa sulla copertina di Vogue Spagna ed è testimonial di Pantene, Swarovski, Amazon Moda, Pomellato e Intimissimi. Su Instagram ha superato i 15 milioni di followers. Le aziende del settore cosmetico, quelle soprattutto che si occupano di profumi, sono sempre state interessate al bergamotto, Dior ad esempio in passato ha dedicato un video al ‘Principe’ degli agrumi. Nel 2016, grazie alle inconfondibili note del bergamotto, proprio Dior ha vinto il premio di profumo maschile dell’anno con ‘Sauvage’. Nei tre giorni trascorsi a Reggio Calabria e in provincia, l’influencer ha toccato con mano le particolarità del bergamotto. Instagram è il testimone fedele del suo viaggio all’interno delle specialità dell’agrume. L’enorme ritorno in termini di pubblicità è certificato dalla rivoluzione che negli ultimi anni ha stravolto il mondo dell’informazione. I social network diventano i principali messaggeri delle notizie, i numeri ad essi legati rappresentano il ‘potere’ capace di spostare gli equilibri. Per qualche giorno dunque, Reggio Calabria e il bergamotto sono stati protagonisti a livello mondiale, grazie alla vetrina assicurata da Chiara Ferragni. Più di uno spot, meglio di un servizio pubblicitario. Una vetrina mondiale da sfruttare e valorizzare, per esportare in Italia e all’estero le bellezze del nostro territorio.




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