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Basilica PALLADIANA

©©Jacopo Trezzi Contarin Riccardo

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Basilica Palladiana

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BASILICA

Conosciuta anche come Palazzo della Regione, la Basilica Palladiana è il monumento simbolo della città di Vicenza e nel 2014 le è stato conferito il riconoscimento di Monumento nazionale. La sua importanza monumentale è dovuta all’ingegno di Andrea Palladio che ingloba i preesistenti edifici gotici del ‘400 con un doppio ordine di logge in pietra ad imitazione delle basiliche della Roma antica dove si discuteva di politica e trattavano affari. La Basilica è stata per secoli il fulcro della vita sociale, politica ed economica della città fino alla fine del XX° secolo, ma, dopo il restauro, dal 2010 è diventata sede di grandi mostre d’arte e di eventi espositivi che attirano migliaia di visitatori. Dalla terrazza si ammira il panorama sulla Basilica di Monte Berico, il simbolo religioso della città.

foto di Luigi Jodice



IL PRIMO PROGETTO Il Palazzo della Ragione di Vicenza costruito nel 1262 subisce nel 1444 un rovinoso incendio. Il governo della città nel corso della pubblica riunione del 19 marzo 1444, delibera l’immediata ricostruzione e affida a Domenico Veneziano l’incarico di progettare e ricostruire, con il contributo di 3000 ducati della Serenissima Repubblica. Il palazzo originario era composto in tre parti: il Palazzo Vecchio, la Camera degli Anziani e il Palazzo del Podestà. Ai quattro angoli di questo blocco edilizio, si elevavano le quattro torri di guardia. A oriente la Torre dei Bissari, innalzata fino a 82 metri e trasformata in campanile, e la Torre del Tormento, sinonimo di patrie galere, dove verranno rinchiusi anche eroi del Risorgimento. A occidente la Torre Storta e la Torre Alta di forma tonda, abbattute sucessivamete per lasciare spazio alle logge perimetrali. Il progetto di Domenico Veneziano ricompone le tre parti in un unico blocco sormontato da una carena di legno a forma di nave rovesciata ricoperta di lastre di piombo.

Disegni di G. dalla Massara


La copertura sarà completata nel 1457 e la grandiosa costruzione avrà misure di 52 metri di lunghezza per 22 di larghezza e 24 d’altezza. Una costruzione maestosa, possente, ingentilita dalle finestre gotiche che danno nuova luce al salone, la cui immagine colpisce lo guardo di Giovanni Bellini che dipinge il palazzo di Vicenza a fare da sfondo a un suo famoso dipinto: “La Pietà” .


L’incendio del primo Palazzo offre l’occasione di riqualificare gli spazi interni, adattandoli alle nuove esigenze commerciali. Nel corso del ‘400 le municipalità delle città venete sviluppano lungo le vie principali i portici, per dare riparo allo scambio delle merci e ai passanti. La necessità di offrire spazi al nuovo ceto emergente trasforma il piano terra del Palazzo in spazi riservati al controllo delle merci, alla stupula dei contratti, e in un mercato coperto frazionato in decine di botteghe artigiane. Posto al piano superiore, il grande Salone Municipale realizzato da Domenico Veneziano convive quindi con il mercato coperto e si affaccia principal-


mente su Piazza delle Erbe e quella della Frutta, e solo più tardi su Piazza dei Signori il cui accesso era riservato solo ai nobili. Alla fine del ‘400, con la carta del Peronio, il Palazzo è rappresentato in una visione semplificata, confermando comunque che esso è caratterizzato da grandi oculi (finestre ovali) e da tre grandi gallerie che l’attraversano da parte a parte oltre che da una grande polifora.


I PROGETTI IN CONCORSO Nel 1538 Vicenza apre il concorso architettonico di rifacimento del logge promuovendo il già famoso Jacopo Sansovino come nuovo proto, cioè curatore delle bellezze urbane, mentre Sebastiano Serlio, pur percependo un adeguato compenso lascia solo una bozza di progetto. Nel 1541 il veronese Michele Sanmicheli presenta una consulenza pagata undici ducati, di cui però non abbiamo disegno alcuno, mentre Andrea di Pietro, già battezzato Palladio da Giangiorgio Trissino, ormai divenuto potente monsignore della corte pontificia, presenta una sua prima proposta. La municipalità di Vicenza in data 30 novembre 1542 chiede consulenza a Giulio Romano, affermato architetto e artefice del Palazzo del Tè presso la corte di Mantova. Giulio Romano per 50 ducati di compenso è in città nel 1543, e con molta professionalità lascia vari disegni e una accurata relazione, ma sfortunatamente muore il 21 gennaio 1546. Il progetto lasciato da Giulio in città per le logge è di alta qualità formale e strutturale. Una successione di vuoti fatti di arcate in un ritmo fortemente accelerato. Un’unica grande piazza su un unico livello doveva circondare il Palazzo, valorizzato da un lungo portico avvolgente. La proposta di far risaltare il Palazzo al centro di una grande spianata è colossale, ambiziosa, utopistica, non affrontabile da una città che allora contava non più di 20000 abitanti.


Il progetto di Giulio Romano - disegni di G. dalla Massara


IL PROGETTO DI ANDREA PALLADIO Nel febbraio 1543 Andrea Palladio, dopo un ultimo viaggio a Roma, prepara il suo progetto finale in attesa della riunione della Commissione in programma il 6 settembre 1548. La Commissione restringe la selezione a tre progetti e, dopo un lungo e acceso dibattito, la sera dell’11 aprile 1549 il Comitato affida l’incarico definitivo ad Andrea Palladio con 99 voti a favore e 17 contrari. La soluzione proposta è una struttura per così dire elastica, in grado di tener conto dei necessari allineamenti con le aperture e i varchi del preesistente palazzo quattrocentesco.

foto di Giorgio Marino


Il sistema si basa sull’iterazione della così detta “serliana”, vale a dire una struttura composta da un arco a luce costante affiancato da due aperture laterali rettangolari, di larghezza variabile e quindi in grado di assorbire le differenze di ampiezza delle campate. Il funzionamento “elastico” è evidente nelle arcate angolari, dove le aperture architravate sono ridotte quasi a zero. E’ evidente come nel progetto di Andrea Palladio si accumulino gli insegnamenti non solo di Vitruvio e Serlio, ma pure di Sansovino. Con questo primo incarico pubblico Andrea Palladio inizia quel legame con la storia di Vicenza che gli darà fama tra la nobiltà veneta fino alla definitiva consacrazione del suo genio a Venezia.

© Maila Bertoli


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IL PRIMO PIANO

Al primo piano del Palazzo della Ragione si svolgevano i Consigli cittadini, si amministrava la giustizia, si ospitavano i rappresentanti del potere della repubblica veneta mentre al piano terreno si affollavano i cittadini nei giorni di mercato. Nell’Ottocento il palazzo versava in condizioni di degrado a causa delle devastazioni operate dalle truppe

foto di Riccardo Contarin

Il Salone della Basilica


francesi e austriache e tra il 1823 e il 1832 e fu necessaria la sostituzione della copertura in piombo con una copertura in rame, opera di Bartlomeo Malacarne. Nel 1945 La carena in legno fu distrutta durante i bombardamenti e nel 1947 fu sostituita con una struttura mista di legno e cemento armato. Dopo il recente restauro è stata adottata una struttura piÚ leggera in legno lamellare e rame.

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LA TERRAZZA DELLA BASILICA Nel 2012 la Basilica è stata restituita alla città nel suo originario splendore dopo un lungo intervento di restauro che l’ha resa il più importante polo culturale e di interesse turistico di Vicenza, sede di eventi espositivi e performativi di alto livello, aprendo al pubblico uno dei più suggestivi belvedere della città. Salendo all’ultimo piano si accede infatti alla meravigliosa terrazza della Basilica. Da quassù la vista spazia sulle animate vie del centro, sui tetti rossi e sui balconi della città, sui bellissimi edifici prospicenti piazza dei Signori, fino ad ammirare in lontananza il Santuario della Madonna di Monte Berico, famoso luogo di culto e di pellegrinaggio. Durante l’anno, ad esclusione del periodo invernale, è a disposizione dei visitatori un servizio bar che offre la possibilità di sorseggiare un aperitivo o un caffè immersi in una cornice architettenica unica. Sono sempre più numerose le coppie di sposi che scelgono la terrazza della Basilica per festeggiare il matrimonio e realizzare il servizio fotografico avendo come scenografia Piazza dei Signori, una della piazze più belle e suggestive del mondo, sintesi perfetta del Rinascimento veneto che ebbe in Vicenza le sue perla più luminosa. Al piano interrato è possibile visitare gli scavi archeologici che documentano la storia di Vicenza città romana.



LA CITTA’ SOTTERRANEA Il percorso espositivo è stato progettato per un accesso con visite guidate. Il risalto maggiore è stato dato all’epoca romana, la migliore conservata, anche attraverso un apparato illustrativo costituito da scenografiche quinte a parete che ricostruiscono filologicamente l’aspetto urbano di questo settore della città. Una grande mappa urbana evidenzia le numerose altre aree archeologiche di Vicenza visitabili, proponendo un percorso tematico di cui quest’area rappresenterà la prima tappa e il Museo archeologico naturalistico l’ideale completamento. La visita permette di apprezzare non solo le strutture antiche conservate, ma anche una selezione dei materiali archeologici recuperati nel corso dello scavo, esposti in alcune vetrine dedicate rispettivamente all’età protostorica (VII-II secolo a.C.), all’epoca di romanizzazione (II-I secolo a.C.) e all’età romana e tardo-romana (I-V secolo d.C.). Una vetrina dedicata, posizionata in corrispondenza della ricostruzione della sepoltura, ospita la preziosa croce d’oro longobarda.

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PIAZZA DEI SIGNORI

Piazza dei Signori è sempre stata una delle mete preferite dai grandi viaggiatori del Settecento e dell’Ottocento. L’ampia piazza dominata dalla torre Bissara e lastricata fino alle colonne di San Marco e del Redentore, dal Monte di pietà e dalla Chiesa di San Vincenzo, rappresenta il punto di partenza per visitare i Musei, le Chiese e i Palazzi del centro storico che raccolgono tesori artistici di grandissimo valore. Di fronte all Basilica si possono ammirare tre edifici che raccontano le vicende storiche legate alla repubblica di Venezia, le battaglie civili e il fervore religioso del Rinascimento vicentino. 1. Il Palazzo del Capitaniato costruito su progetto di Andrea Palladio pe ospitare il rappresentante della Repubblica veneziana. 2. Il Palazzo del Monte di Pietà, una istituzione voluta dal Frate Bernardino da Feltre per combattere l’usura. 3. La chiesa di San Vincenzo, patrono della città insieme alla Madonna di Monte Berico 4. In fondo alla piazza si elevano le due colonne con i simboli della legge di Venezia , Il leone di San Marco e il Cristo Redentore. 5. La torre Bissara trasformata in campanile 6. Al piano terra della Basilica è stato realizzato il Museo del Gioiello per far conoscere l’arte orafa vicentina che per cinque secoli ha contraddistinto la vita economica della città.


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foto di Riccardo Contarin

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1. PALAZZO DEL CAPITANATO Il Palazzo del Capitaniato, progettato nel 1570 da Andrea Palladio, è detta anche Loggia Bernarda, dal nome del capitano Giovanni Battista Bernardo, rappresentante della Serenissima al quale è dedicata. Per la prima volta Andrea Palladio si cimenta con un edificio pubblico che sostituisce una analoga una analoga struttra esistente nel Medioevo costituita da una loggia pubblica e un salone per le udienze al piano superiore. Nel 1572 sul lato destro dell’edificio che si affaccia su Contrà del Monte viene realizzato un arco di trionfo celebrativo in ricordo della Vittoria di Lepanto, quando il 7 Ottobre una flotta di 208 navi veneziane e spagnole sconfisse in un terribile scontro le 290 navi turche. Vicenza in quella occasione dette un enorme contributo finanziario all’impresa e, forse per questo motivo, i lavori di costruzione del palazzo si fermarono lasciando di fatto l’edificio incompiuto con la costruzione di tre campate al posto delle cinque ho sette inizialmente previste. Alcune proposte di continuazione dell’edificio, peraltro senza seguito, furono completamente avanzate negli anni 30 del XXº secolo. Sede storica del potere cittadino, oggi il palazzo di Capitanio ospita il consiglio comunale cittadino all’interno della Sala Bernarda. Nel 1984 palazzo è stato inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco a testimonianza della sua bellezza del suo valore storico artistico che spicca nella piazza per lo slancio imponente delle colonne giganti.


foto di Fiorenzo Franceschi


2. PALAZZO DEL MONTE DI PIETA’ Il Monte di Pietà di Vicenza venne creato dal Comune di Vicenza e ufficialmente aperto il 12 giugno 1486, circa un mese dopo l’espulsione degli ebrei dalla città decretata dal doge Marco Barbarigo, con la contemporanea istituzione di un banco dei pegni nella chiesa di San Vincenzo, che da allora divenne proprietà del Monte. Il Banco dei pegni applicava ai prestiti di denaro di un tasso del 5%, molto inferiore a quello praticato in precedenza dagli ebrei o dai nobili vicentini, che si aggirava intorno al 15-20%. Inizialmente la sede del Monte di Pietà era proprio sotto le logge della basiliche che crollarono nel 1497, per cui nel 1499 fu deciso di costruire le due ali del palazzo che inglobarono la chiesa di San Vincenzo, con la contemporanea ristrutturazione interna della chiesa stessa. I lavori vennero ultimati nel 1557, ma nel frattempo la quantità di oggetti dati in pegno era diventata talmente grande da richiedere l’ampliamento dell’edificio. La facciata principale del palazzo, lunga 72 metri, domina il lato settentrionale della Piazza dei Signori e reca tracce, ormai quasi illeggibili, degli affreschi di scene bibliche, opera del Bruschi. Al piano terra si succedono antiche botteghe, naturalmente rimodernate, sovrastate da mezzanini tardo-quattrocenteschi dotati di ballatoi, mentre il livello superiore, cinquecentesco, è costituito da una fila di finestre classicheggianti, sormontate da frontoncini triangolari e munite di grate, che proteggevano i locali dove venivano depositati i beni impegnati


foto di Saveio Bartolamei


3. CHIESA DI SAN VINCENZO L’originaria chiesa di San Vincenzo, venne edificata a partire dal 1387. Nel corso degli anni subì notevoli trasformazioni, tra cui la facciata realizzata nel periodo barocco. Nel 1486 l’edificio venne acquistato dal vicino Monte di Pietà. Dalla finestra prospiciente l’atrio venivano effettuati scambi di pegno e prestito. Si può ancora vedere la protuberanza del davanzale su cui venivano appoggiati gli oggetti e l’inferriata dotata di apertura per lo scambio dei beni. L’interno della chiesa è il risultato di tre ambienti disallineati: la cappella della Madonna della Mercedde, l’altare della Pietà e l’altare di San Vincenzo. Non è dato sapere perché San Vincenzo sia legato alla città di Vicenza. Già dai primi secoli cristiani vigeva l’obbligo dell’imposizione di un santo al nome della città. La scelta del Patrono doveva essere motivata da alcune indicazioni: l’avere ricevuto dal Santo la fede o grazie eccezionali; l’appartenere alla stessa patria; il possedere le sue reliquie. San Vincenzo era di Saragozza una città della Spagna. Nella città di Vicenza non sono presenti reliquie del Santo; San Vincenzo non concesse mai una grazia alla città. La pìù probabile ipotesi è che la scelta sia stata motivata dalla somiglianza del nome del Santo con il nome della città: Vicenza Vincenzo. La festa di San Vincenzo si celebrava il 22 gennaio di ogni anno e a Vicenza era considerata di importanza pari al Natale. Il culto si San Vincenzo resistette fino al 1978.


foto di Luigi Jodice


4. LE DUE COLONNE Le colonne in Piazza dei Signori, simbolo della dedizione a Venezia, sono state erette in tempi diversi. La colonna di San Marco fu innalzata nel 1464, il Leone marciano fu installato nove anni dipo nel 1473. Il Leone con il libro aperto in segno di pace, simbolo della tolleranza del governo veneziano, era ricoperto da una patina d’oro, per indicare ai forestieri che si trovavano a Vicenza Città dell’oro. Nel 1640 fu eretta la colonna del Redentore che regge in mano il mondo, Stemmi e fregi ornano la base esagonale delle colonne Nel 1797, con l’avvento di Napoleone, i giacobini vicentini rimuovono dalla colonna il Leone e deposto in un magazzine. Nel 1863 il leone restaurato viene ricollocato sulla colonna.



5. 5.LA LA TORRE TORREBISSARA BISSARA LeLeprime primenotizie notizierisalgono risalgonoalal1174 1174quando quandolalatorre torrevenne vennecostruita, costruita,per per volere voleredella dellafamiglia famigliaBissari, Bissari,accanto accantoalalloro loropalazzo. palazzo. Tra Trailil1211 1211eeilil1229 1229ililcomune comunedidiVicenza Vicenzaacquistò acquistòsia siaililpalazzo palazzocon con l’intenzione l’intenzionedidifarlo farlodiventare diventaresede sededel delpodestà, podestà,sia sialalatorre. torre. Sfuggita Sfuggitaalalterribile terribileterremoto terremotodel del25 25gennaio gennaio1348, 1348,lalatorre torrevenne vennesosopraelevata praelevataverso versolalametà metàdel delQuattrocento Quattrocentoraggiungendo raggiungendol’attuale l’attualealtezaltezzazadidi82 82m. m.eetrasformata trasformatainincampanile. campanile. All’interno All’internovennero venneroposizionate posizionatereliquie reliquiedidisanti santieelelecinque cinquecampane. campane. Numerosi Numerosifurono furonogli gliinterventi interventiche, che,nel nelcorso corsodei deisecoli, secoli,sisisusseguirono susseguirono per permantenere mantenerelalastabilità stabilitàeelalabellezza bellezzadella dellatorre. torre. Alla Allabase basefufucollocato collocatoun unarco arcotrionfale trionfalecon conililmonumento monumentoaiaicaduti cadutiinin guerra, guerra,sormontato sormontatodadauno unostemma stemmaeedal dalgruppo grupposcultoreo scultoreodella dellaMaMadonna donnaincoronata, incoronata,inintrono tronocol colbambino bambinoeedue duesanti. santi. Un Unpo’ po’più piùininalto altoèècollocato collocatoililbassorilievo bassorilievomarmoreo marmoreodel delLeone LeonedidiSan San Marco. Marco.AiAilati latisono sonoincastonate incastonatelapidi lapidicommemorative commemorativeeeininuna unanicchia nicchiavivi èèuna unastata stataacefala acefaladidiPallade PalladeAtena, Atena,forse forsedidiepoca epocaromana. romana. Caratteristica Caratteristicadella dellatorre torreè,è,oltre oltrealalnormale normalesuono suonodelle delleore oreeedelle delle mezz’ore mezz’oreanche anchel’ora l’oranona. nona.SiSitratta trattadidiuna unaparticolare particolaremelodia melodiache chesisisensentetesuonare suonaresette setteminuti minutiprima primadidimezzogiorno mezzogiornoeesette setteminuti minutiprima primadelle delle diciotto. diciotto. IlIlquadrante quadrantedell’orologio dell’orologioèèdipinto dipintodidiblu blucobalto cobalto, , complecompletato tatodalla dallasfera sferadelle dellefasi fasilunari. lunari.


foto di Mia Battaglia


FESTE IN PIAZZA GRANDE Nel Seicento Piazza dei Signori si chiamava Piazza Grande, utilizzata dalla nobiltà come luogo di feste, competizioni, tornei cavallereschi, cacce di tori e di una famosa giostra a cavallo che interpretava il mito degli argonauti. In queste occasioni la pavimentazione veniva rimossa per trasformare la piazza in una arena. Dal Settecento la piazza diventa invece il luogo di ricevimento delle personalità più illustri di passaggio in città che venivano accolte con l’esibizione e la processione della Rua, una grande giostra simbolica alta 33 metri, trasportata sulle spalle da oltre cinquanta persone.

foto di Giuseppe Pettinà


La giostra della Rua, realizzata per il collegio dei Notai nel 1444 per celebrare la festa dell’Eucarestia, è divenuta nei secoli simbolo di riconoscibilità civica che ha accompagnato i momenti storici più salienti della città. Dal 2010 la tradizionale sfilata della Rua si ripete ogni due anni nel mese di Settembre. Un evento da non perdere per la sua grande forza suggestiva e per il gioco di luci che trasforma la Piazza in uno spettacolare palcoscenico di grande effetto. Un altro grande evento legato alla tradizione è quello della processione del “Gioiello di Vicenza”, un modellino in scala della città che viene trasportato ogni anno a Settembre fino al Santuario della Madonna di Monte Berico. L’origine storica del modllino risale al 1577 quando il Consiglio Comunale decise di realizzare “Vicenza d’argento” come ex-voto il Patrono per preservare la città dalla peste.

foto di Romano Concato


PIAZZA DELLE ERBE La Torre del Girone, per il fossato che la circondava, o del Tormento perché adibita in seguito a prigione, è una torre medioevale situata in piazza delle Erbe a Vicenza, nel lato posteriore della Basilica Palladiana, a cui la torre è collegata dall’Arco degli Zavatteri. Venne costruita dalla famiglia Carnaroli nel XII secolo. Nel secolo successivo fu acquistata dal Comune di Vicenza che la destinò a prigione e a conservatoria degli archivi civici e del Registro. Nel 1509 fu incendiata da alcuni malfattori che volevano distruggere le prove a loro carico. In quest’occasione bruciarono anche gli archivi. Dal 1656 alla fine dell’Ottocento, la torre fu adibita a prigione e venne annessa al nuovo edificio delle carceri, poi distrutto, che chiudeva la corte dei Bissari verso contrà Catena.L’arco degli Zavattieri, realizzato nel 1494, unisce la torre al palazzo del Podestà e il nome gli deriva dal sottostante mercato delle “çiavate” (ciabatte, scarpe). Fino al 1990 In Piazza delle Erbe aveva luogo il tradizionale mercato ortofrutticolo e il mercato dei fiori.



PIAZZA MATTEOTTI Fino al XXIX sec. la piazza si chiamava Piazza dell’Isola e rappresentava nel Medioevo il punto di accesso alla città murata, difesa dal palazzo del Territorio di cui si conserva una Torre. Nel 1565 l’Accademia Olimpica affida a Palladio il conpito di realizzare all’interno del Palazzo un teatro coperto che imitasse nella forma il teatro dell’antica grecia. Il teatro viene inaugurato il 3 Marzo 1585. L’auditorio è modellato su un semicerchio, pareti e colonne supportano le statue che rappresentano i membri dell’Accademia, sul palcoscenico si aprono gli scorci prospettivi delle “Vie di Tebe”. Su piazza si affaccia Palazzo Chiericati, progettato da Andrea Palladio per esaltare la funzione della piazza come luogo collettivo per cui le grandi colonne dovevano imporsi come un abbellimento integrato allo spazio urbano. Dal 1855, data della sua inaugurazione prima come Museo e poi come Pinacoteca, raccoglie una delle più prestigiose raccolte civiche di dipinti e sculture dal XIII al XX secolo. All’interno di possono ammirare i capolari del Rinascimento vicentino che ebbe la sua massima espressione nelle monumentali pale d’altare della Chiea di San Bartolomeo, distrutta nel 1838. Il piano interrato, riaperto nell’ottobre 2012 ,ha riportato alla luce le fondamenta delle antiche “casette Chiericati” risalenti al XIV e XV secolo, oltre agli ambienti un tempo dedicati alla servitù come le cucine e le cantine, dove ancora oggi si vedono il camino, il pozzo e la suggestiva scala delle botti.



PIAZZA SAN LORENZO PIazza San Lorenzo è una delle piazze più belle e ricche di storia di Vicenza, dominata dalla Chiesa realizzata dai francescani nel 1280. Il Tempio è uno dei più importanti esempi di architettura veneta, capace di fondere elementi cistercensi e romanici. La ricca decorazione della chiesa offre opere che vanno dal ‘300 al ‘600, tra cui la Decollazione di san Paolo attribuita a Bartolomeo Montagna e lo splendido altare Pojana, risalente al 1474, che unisce affreschi e rilievi di diverse epoche in un’unica opera. Nella parete destra della cappella del Santissimo si trova l’arca di Giacomo Pagello (1367), sulla paretedi sinistra è coillocato il sepolcro di Giacomo Zanella, massimo poeta vicentino, la cui statua è nel piazzale antistante il tempio di San Lorenzo. Di fronte alla chiesa si trova Palazzo Repeta in stile barocco, costruito dell’architetto Francesco Muttoni tra il 1701 e il 1711.



PIAZZA CASTELLO Appena si giunge a Piazza Castello colpisce subito Palazzo Porto, che fa da quinta scenografica e sin da subito ci si rende conto di avere a che fare con un’opera incompiuta. Sulla sinistra si vede la vecchia residenza di Alessandro Porto, che avrebbe dovuto essere demolita con la costruzione del nuovo palazzo. Il progetto di Andrea Palladio prevedeva la costruzione di altre tre colonne oltre il portone di accesso. La piazza si colloca allo sbocco di Corso Palladio ed è delimitata da Palazzo Bonin Longare progettato da Andrea Palladio e portato a compimento da Vincenzo Scamozzi verso il 1610. Di fronte a Palazzo Bonin troviamo Palazzo Piovini, un edificio seicentesco che ingloba palazzo Capra, un edifico palladiano di cui rimane solo alcune parti del prospetto verso il Corso. A fianco di Palazzo Bonin Longare è collocata la statua in onore di Giuseppe Garibaldi.

foto di Giorgio Marino



IL TORRIONE DI PORTA CASTELLO Nel XIII secolo la città si arricchisce dei palazzi comunali che si affacciano sulla piazza, mentre crescono le case turrite dell’aristocrazia feudale inurbata. Vicenza diventa la città dalle cento torri, difesa da un perimetro di mura su cui si aprono 7 porte. Tra il 1337 e il 1387 gli Scaligeri costruiscono la nuova cinta di Borgo S. Pietro con Porta Santa Lucia e Porta Padova. Mentre, nel 1381 erigono il fortilizio della Rocchetta con mura e torri, in parte ancora conservate, che dal Ponte delle Bele arrivano a porta S. Croce. Nei primi anni del 1400 i Visconti, invece, aggiungono il coronamento merlato, sostenuto da beccatelli, e la lanterna superiore poligonale del torrione di Porta Castello. Il castello Scaligero fu restaurato dai Veneziani nel 1507 e intorno al 1630 fu venduto alla famiglia Valmarana che lo collegherà alle loro proprietà prospicienti il bel giardino di antico loro possesso oltre la Seriola, l’attuale Giardino Salvi. Nei secoli successivi è stato modificato per permettere l’accesso viario e pedonale e successivamente ripristinato ad uso abitativo tra il 1947 e il 1950 a causa dei danni subiti dell’ultimo conflitto mondiale. Attualmente è sede della Fondazione Coppola che ha trasformato il Torrione in spazio espositivo di arte contemporanea visitabile dai turisti. Dalla sommità delle Torre si gode di una vista spettacolare sulla città e le colline circostanti.


foto di Francesco Castagna


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VISITE MUSEI E MONUMENTI 2

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PERCORSI CON AUDIOGUIDA GPS 1. TEATRO OLIMPICO PIAZZA MATTEOTTI 2. PINACOTECA PALAZZO CHIERICATI 3. CHIESA DI S.CORONA 4. MUSEO NATURALISTICO ARCHEOLOGICO 5. GALLERIE D’ITALIA PALAZZO MONTANARI 6. PALLADIO MUSEUM PALAZZO BARBARANO 7. MUSEO DIOCESANO PALAZZO VESCOVADO

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8 MUSEO DEL GIOIELLO BASILICA PALLADIANA


TOUR VICENZA CARD 1. Teatro Olimpico

Vertice assoluto della creatività di Andrea Palladio, il Teatro Olimpico inaugurato il 3 maro 1585 è il teatro coperto più antico del mondo, ispirato a teatri greci e romani dell’antichità. Celebre la scenografia prospettica che rappresenta “le vie di Tebe”. 2. Pinacoteca civica di palazzo Chiericati

Il palazzo costruito nel 1550 è uno dei massimi capolavori di Andrea Palladio impreziosito da affreschi e stucchi. Dal 1855, data della sua inaugurazione, raccoglie una delle più prestigiose raccolte civiche di dipinti e sculture dal XIII al XX secolo. Il recente restauro ha reso idoneo il palazzo ad ospitare mostre di arte antica e contemporanea di alto livello 3. Museo naturalistico - archeologico

Il museo naturalistico archeologico allestito nel 1991 nel complesso dei chiostri di S. Corona, è suddiviso in due sezioni. La prima sezione è dedicata all’illustrazione delle caratteristiche degli ambienti ed ecosistemi dei Colli Berici. La seconda sezione raccoglie i reperti archeologici di Vicenza città e della sua provia del periodo neolitico, romano e longobardo. 4. Chiesa di Santa Corona

Splendida chiesa di fondazione domenicana ospita numerosi importanti opere scultoree e pittoriche, tra cui il capolavoro di Giovanni Bellini “Il


battesimo di Cristo” considerato dei critici uno dei più bei dipinti al modo. Di rilievo la cappella Valmarana progettata da Andrea Palladio e opere di Bartolomeo Montagna, Paolo Veronese e Giambattista Pittoni. 5. Gallerie d’Italia Palazzo Leoni Montanari

Bellissimo palazzo ricco di decorazioni interne di gusto barocco. Sono esposte in via permanente tre collezioni d’arte antica: la più importante collezione di icone russe conservate in Occidente, una collezione di pitture del Settecento e una collezione di vasi attici e magnogreci. 6. Palladio Museum

Collocato a Palazzo Barbarano, una delle più belle dimore urbane palladiane, il Museo accompagna i visitatori in un viaggio emozionale nella vita di Andrea Palladio e del suo tempo. 7. Il Museo Diocesano

Il Museo diocesano raccogliere testimonianze del cristianesimo antico della chiesa al basso medioevo, collezioni di paramenti sacri, oreficeria sacra e pittura religiosa da XIV al XVIII sec. Straordinaria la sezione etnografica proveniente da tutti i continenti 8. Museo del gioiello

Collocato al piano terra della Basilica Palladiama, il Museo del Gioiello è l’unico al mondo dedicato esclusivamente all’arte orafa e alla valorizzazion del gioiello, oggetto antichissimo profondamente radicato nella cultura umana.


Dieci musei e monumenti aperti per voi

VICENZA CARD

Dieci musei e monumenti aperti per voi

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BIGLIETTO SPECIALE PER 4 MUSEI

Vicenza Card Intero € 20,00 Per visitare i principali palazzi, musei Vicenza Card € 15,00 Ridotto* e Vicenza monumenti della città si può usufruire di: InteroVicenza € 20,00 Card + mostra Ritratto di Donna Card Ridotto* € 15,00 Consente di visitare i 10 musei indicati. Intero € 28,00 Vicenza Card +€mostra Ha unaCard validità di 8 giorni dal primo utilizzo Vicenza Ridotto* 25,00 Ritratto di Donna Consente di visitare i 10 musei indicati. Intero € 28,00 e prevede un solo passaggio per sede. Ha una validità di 8 giorni dal primo utilizzo Ridotto* € 25,00 Biglietto Speciale 4 Musei Biglietto Speciale 4 Musei e prevede un solo passaggio per sede. Consente di visitare 4 musei a scelta Intero € 15,00 Biglietto Speciale 4 Musei Biglietto Speciale 4 Musei tra i 10 di indicati. Consente visitare 4 musei a scelta InteroRidotto* € 15,00 € 13,00 Hai 10 unaindicati. validità di 3 giorni dal primo utilizzo Ridotto* € 13,00 tra e una prevede undisolo passaggio perutilizzo sede. Biglietto Speciale Ha validità 3 giorni dal primo Mostra Ritratto di donna + Gallerie d’Italia e prevede un solo passaggio per sede. Biglietto Speciale La Vicenza Card e il Biglietto Speciale 4 MuseiMostra Palazzo Leoni Montanari Ritratto di donna + Gallerie d’Italia Lasono Vicenza Card e ilnelle Biglietto Speciale 4 Musei Palazzo Leoni Montanari in vendita seguenti biglietterie: Intero € 14,00 sono in vendita nelle seguenti biglietterie: € 14,00 € 12,00 ufficio IAT (a fianco dell’ingresso del Teatro InteroRidotto* ufficio IAT (a fianco dell’ingresso del Teatro Olimpico), Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Ridotto* € 12,00 Olimpico), Gallerie d’Italia - Palazzo LeoniDiocesano * (per gruppi min. 15 persone e per residenti Montanari, Palladio Museum, Museo Montanari, Palladio Museum, Museo Diocesano * (perdigruppi min.e 15 persone e per residenti e dal 6 dicembre anche alla Basilica Palladiana. Vicenza provincia) Per visitare i principali palazzi, musei e monumenti della città si può usufruire di:

e dal 6 dicembre anche alla Basilica Palladiana.

di Vicenza e provincia)

1. Teatro Olimpico 1. Teatro Olimpico Piazza Matteotti, Piazza Matteotti, 11 11 +39 0444 964380 T.T.+39 0444 964380 teatrolimpico@comune.vicenza.it teatrolimpico@comune.vicenza.it booking@comune.vicenza.it booking@comune.vicenza.it

6. Palladio Museum Contrà 11 Contrà Porti, Porti, 11 T.0444 +39 0444 323014 T. +39 323014 accoglienza@palladiomuseum.org accoglienza@palladiomuseum.org

Museo Civico di Palazzo Chiericati 2.2.Museo Civico di Palazzo Chiericati Piazza Matteotti, 37/39 Piazza Matteotti, 37/39 T.T.+39 0444 964380 +39 0444 964380 museocivico@comune.vicenza.it museocivico@comune.vicenza.it

6. Palladio Museum

7. Museo Diocesano 7. Museo Diocesano Duomo, 12 PiazzaPiazza Duomo, 12 T. +39 226400 T.0444 +39 0444 226400 museo@vicenza.chiesacattolica.it museo@vicenza.chiesacattolica.it

8. Museo del Gioiello 8. Museo del Gioiello 3.3.Museo deldel Risorgimento e della Resistenza PiazzaPiazza dei Signori, 44 (Basilica Palladiana) Museo Risorgimento e della Resistenza dei Signori, 44 (Basilica Palladiana) Viale X Giugno, 115 T. +39 0444 320799 Viale X Giugno, 115 T. +39 0444 320799 T. +39 0444 222820 info@museodelgioiello.it T. +39 0444 222820 info@museodelgioiello.it museorisorgimento@comune.vicenza.it museorisorgimento@comune.vicenza.it 9. Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari 9.S.Corona, Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari 4. Museo Naturalistico-Archeologico Contrà 25 4. Museo Naturalistico-Archeologico Contrà 25 Contrà S. Corona, 4 Numero verdeS.Corona, 800 578875 S. Corona, Numero verde 800 578875 T.Contrà +39 0444 2228154 info@palazzomontanari.com T. +39 0444 222815 info@palazzomontanari.com museonatarcheo@comune.vicenza.it www.gallerieditalia.com

museonatarcheo@comune.vicenza.it 5. Chiesa di Santa Corona Contrà S. Corona, 2 Corona 5. Chiesa di Santa T.Contrà +39 0444 2228112 S. Corona, museocivico@comune.vicenza.it T. +39 0444 222811

museocivico@comune.vicenza.it

www.gallerieditalia.com 10. Basilica Palladiana Piazza10. deiBasilica Signori Palladiana T. +39 0444 dei 222850 Piazza Signori basilicapalladiana@comune.vicenza.it T. +39 0444 222850

basilicapalladiana@comune.vicenza.it


do Oppi

PROVINCIA DI VICENZA

Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi Basilica Palladiana Vicenza

6 dicembre 2019 13 aprile 2020


04 04.05

DAL 6 DICEMBRE AL 13 APRILE DAL 6 DICEMBRE AL 13 APRILE

Ubaldo Oppi Le amiche, 1924 (part.) Ubaldo Oppi Collezione privata Le amiche, 1924 (part.) L’attrice Louise Collezione privata Brooks Fotografia L’attrice Louise di Brooks MacMichael Fotografia L’aviatrice americana di MacMichael Amelia Earhart, 1928 Granger, L’aviatrice americana NYC /Archivi Alinari1928 Amelia Earhart, Granger, NYC /Archivi Alinari

Louise Brooks Louise Brooks Donne fatate, come apparizioni in prati di fiori o fluttuanti in mari Donne fatate, come apparizioni argentati, perdute nell’abbraccio in proprio prati di amato, fiori o fluttuanti in in mari del si mutano argentati, perdute nell’abbraccio presenze magnetiche e diventano del di proprio amato, si mutano in idoli bellezza. presenze magnetiche Dagli influssi simbolisti ee diventano dagli echi idoliSecessione di bellezza. Viennese della Dagli influssi simbolisti e dagli echi giungono in Italia ispirazioni ardite Secessione Viennese e della inebrianti follie, un’idea di libertà giungono in Italia ispirazioni spregiudicata innerva la Belle ardite e inebrianti follie,rinnovata un’idea e di libertà Époque e scorre, spregiudicata innerva la Belle intensa, nel primo dopoguerra. e scorre, GliÉpoque anni Venti sono rinnovata una nuovae intensa, in nelcui primo dopoguerra. frontiera, le donne vogliono Gli anni Venti una nuova conquistare un sono proprio ruolo: frontiera, cui le donne vogliono sempre piùinautonome, seduttive un proprio«una ruolo: e conquistare moderne, reclamano stanza sempre più autonome, tutta per sé», come scriveseduttive Virginia e moderne, reclamano «una stanza Woolf. Amelia Earhart attraversa tutta per in sé», come scrive Virginia l’Atlantico volo, Josephine Baker Earhart siWoolf. lanciaAmelia in sfrenati balliattraversa parigini, l’Atlantico volo,nuove Josephine Coco Chanelincrea mode Baker si lancia sfrenatipiù balli parigini, con gonne in e capelli corti. Coco Chanel crea nuove mode con gonne e capelli più corti.

Amelia Earhart Amelia Earhart È un mondo elettrizzante e pieno di passioni. È un mondo elettrizzante e pieno I dipinti di Ubaldo Oppi (Bologna di passioni. 1889 - Vicenza 1942) ci rivelano dipinti diattraverso Ubaldo Oppi loI sguardo cui(Bologna scorre una 1889 - Vicenza 1942)dei ci rivelano costellazione di ritratti maggiori lo sguardo attraverso cui scorre una artisti internazionali del Novecento costellazione ritratti deisuoi maggiori italiano, che glidisono stati artisti internazionali del Novecento amici e avversari in esposizioni italiano, che sonod’Automne stati suoi strabilianti, dalgliSalon in esposizioni diamici Parigiealavversari Premio Carnegie di strabilianti, dal Biennale Salon d’Automne Pittsburgh, dalla di Venezia di Parigi al di Premio Carnegie alla mostra Modern Italian di Art diPittsburgh, New York. dalla Biennale di Venezia alla mostra di Modern Italian Art La mostra racconta queste storie di Newcome York. affermava Margherita perché, La mostra racconta Sarfatti – che è stata queste la primastorie perché, come affermava Margherita critica d’arte donna italiana, leader – che è statapittori la prima diSarfatti un gruppo di grandi e critica d’arte donna italiana, curatore di mostre portentose leader – un gruppo di grandi ladipittura “è la più magicapittori tra le earti”. curatore di mostre portentose – la pitturaPortinari “è la più magica tra le arti”. Stefania

Curatrice della mostra Stefania Portinari Curatrice della mostra



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PROVINCIA DI VICENZA

Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi Basilica Palladiana Vicenza

6 dicembre 2019 13 aprile 2020

PROV

Dal 6 DICEMBRE 2019 Al 13 APRILE 2020


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