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MENSILE D'INFORMAZIONE
ANNO II - DICEMBRE 2011
Sport. Lo "speciale" dedicato al calcio, ai tifosi e al futuro delle Rondinelle
Brescia, cuore sportivo “Ripartiamo insieme” Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS
Scontri diretti per la salvezza, incubo playout da sfatare, alta tensione L'inserto Gennaio sarà il mese decisivo per le sorti del campionato biancazzurro a pag. 11 Iniziative e appuntamenti all'insegna della sobrietà
Un Natale di pace
Religiosità e tradizione nei giorni della riflessione e della gioia La città accende le luci della speranza e della comprensione
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n.
I servizi a pag.9
La città che cambia
L'evento
Report comunale: Brescia e il futuro multiculturale
Santa Bernadette Tributo di fede alla Basilica delle Grazie
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Editoriale
Dio è in pace con noi di + Luciano Monari
J Il Bambino che nasce a Betlemme non è solo un evento suggestivo, un richiamo allo stupore che dobbiamo avere di fronte la miracolo della vita o un invito a deporre i sentimenti di aggressività che ci sono dentro il nostro cuore. Quel Bambino è la dichiarazione di pace che Dio dà al mondo. Non so se gli uomini siano in pace con Dio, ma, nel Natale, Dio dichiara di essere in pace con gli uomini. Se Dio è in pace con noi allora anche noi possiamo essere in pace con noi stessi, possiamo dire di sì alla vita senza riserve e senza risentimenti. Non c'è dubbio che la vita è un dono stupendo, ma non è detto che sia sempre facile da accettare. Ci sono nella vita distacchi dolorosi, fallimenti umilianti, fatiche oppressive, obiettivi mancati. Tutte queste cose ci provocano sofferenza e possono alimentare in noi risentimento, a volte addirittura un rifiuto. Quando avviene ci ripieghiamo su noi stessi come un animale ferito e facciamo fatica ad interessarci davvero degli altri, a donare affetto, facciamo fatica a gioire con chi gioisce e a piangere con chi piange. Ma se Dio è in pace con noi, anche noi possiamo fare pace con noi stessi e con la vita. La possiamo accettare di cuore gustandone gli aspetti positivi e portando il peso di quelli negativi senza troppa angoscia; più ancora, la pace che Dio ci offre in Gesù Bambino ci permette di vivere in pace con gli altri, di dire noi agli altri "pace", cioè di non rimanere bloccati dalla paura e dal sospetto per il male che gli altri potrebbero farci, di non sentirci feriti in eterno per il male che qualcuno di fatto ci ha recato, di divenire capaci di rischiare la fiducia, il dialogo, l'ascolto e l'amicizia. Per questo Dio ci ha creati: l'uomo trova se stesso solo quando può guardare in faccia un altro senza aggressività, senza doppi fini, senza volere sedurre o vincere o possedere, ma piuttosto comprendere e amare con un animo umile e riconoscente. Ecco perché che Dio sia in pace con noi conta e rende bella la nostra vita.
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Primo piano
Cos'è il nuovo strumento urbanistico Il Piano di governo del territorio (Pgt) è un nuovo strumento urbanistico introdotto in Lombardia dalla legge regionale lombarda n.12 dell'11 marzo 2005. Il Pgt definisce uno scenario territoriale condiviso dalla comunità, la quale, anche attraverso i suoi attori locali pubblici e privati, diviene essa stessa attuatrice, determina conseguentemente adeguate politiche di intervento per le varie funzioni, verifica la sostenibilità ambientale e la coerenza paesaggistica delle previsioni di sviluppo, dimostra la compatibilità delle politiche di intervento individuate relazionandole al quadro delle risorse economiche attivabili.
La città che cambia. Incontro di approfondimento sulle potenzialità del Piano per il Governo del Territorio
Pgt e “social housing”: confronto e idee all’Ordine degli Ingegneri di Emanuele Salvi
J "Nel 2020, tra poco, il 60 per cento della popolazione mondiale vivrà nelle città (contro il 51 per cento odierno), e questo 60 per cento occuperà il 2 per cento della superficie terrestre. Dobbiamo quindi tener conto delle città future collocandole in un sistema che pensi ai flussi, alla città come motore dello sviluppo, alla sostenibilità della dimensione delle città antiche, alla densità". Così il professor Francesco Karrer, motiva alcune scelte del Pgt, il Piano di Governo del Territorio della città, che viene illustrato insieme all'assessore comunale alla Gestione del Territorio Paola Vilardi e all'architetto Gianpiero Ribolla, al pubblico, riunito per l'occasione nel corso dell'incontro organizzato dall'Ordine degli Ingegneri di Brescia. Una rapida introduzione del presidente dell'Ordine, ing. Marco Belardi, è il prologo ad una disamina attenta. Se migliorare la socialità, la sicurezza e non solo è una costante, ai cittadini ed ai professionisti, rimane il tempo per ulteriori osservazioni, da tenere in attenta considerazione, dicono i rela-
L'incontro all'0rdine degli Ingegneri per parlare di Pgt
tori. "Questo Pgt porta una rivoluzione culturale - è stato l'esordio di Paola Vilardi -. E' uno strumento nuovo e difficile, un documento che indica il futuro della città e che per questo motivo va analizzato con attenzione. Vorrei ricordare che il metodo è stato corretto e che l'Ordine degli Ingegneri è stato tra i pochissimi che, con la V.a.s. (Valutazione Ambientale Strate-
gica) ha portato apporti collaborativi. Apporti che sono stati tenuti in seria considerazione". Se ci sono stati errori, ha continuato l'assessore Vilardi, "si è trattato di errori formali, banali, ma che risolveremo". (Il termine ultimo, lo ricordiamo, è il 20 dicembre per proporre osservazioni al Pgt). "Il Pgt che verrà sarà nel segno del miglioramento pieno. Ritengo che il con-
fronto sia importante e che in questo senso l'amministrazione comunale abbia iniziato una strada". "Il Pgt di Brescia - ha sottolineato il professor Karrer - cerca di introdurre una nuova dimensione europea, anticipandola". Perchè l'attenzione dell'Unione sarà rivolta anche alla regolazione del mercato, nel futuro prossimo, anche per quanto riguarda i diritti a costruire. "Non dimentichiamo che l'Unione, in tema di politiche urbane, ha censurato il piano territoriale di Valencia e non è stata tenera con l'Olanda. Sono aspetti dei quali dobbiamo tener conto - ha sottolineato il professor Karrer - ponendo tra gli obiettivi il migliorare le capacità attrattive della città, con l'apertura all'integrazione territoriale, perchè è necessario ragionare su distanze e demografia: se la città cresce demograficamente significa che i cittadini vivono bene". Crescere, "densificare", tenendo conto della pedonalizzazione, dell'ecologia, delle capacità di sviluppo e dei rischi naturali. Il tutto dando valore al preesistente, a quegli elementi di qualità diffusa che sono spie del processo di riqualificazione. Alla ricerca di un equlibrio tra previsioni di fabbisogno e analisi della domanda: "E' il social housing".
La città che cambia. Il Pgt e la riscoperta della centralità di Brescia, attraverso recupero e riqualificazione
Ribolla: “Lo sviluppo deve essere coerente e sostenibile” J Molteplici sono gli aspetti emersi durante l'incontro dedicato al Pgt in via Cefalonia, "Lo sviluppo e la crescita della città - ha spiegato l'architetto Gianpiero Ribolla -, devono essere coerenti, sostenibili. Tenere conto di quali siano le criticità del territorio". In questo contesto vanno individuati obiettivi e strategie. "L'obiettivo è il recupero della centralità della città, valutando i diversi aspetti dell'area metropolitana e gli aspetti demografici". I problemi non mancano, nell'ultimo ventennio si sono persi abitanti, sono cambiati gli assetti della popolazione, le potenzialità socioeco-
nomiche. Insomma, le difficoltà ci sono e, inoltre, gli abitanti si sono spostati nell'hinterland. "Sono realtà con le quali confrontarsi, guardando al recupero delle aree, alla preservazione degli spazi aperti e liberi - ha proseguito Ribolla -, anzi, a 'metterli in rete', evidenziando una 'trama verde' a valenza ecologica". Se i propositi sono alla base dello studio, altrettanto interessanti sono gli obiettivi, come ha spiegato lo stesso architetto: "Dobbiamo tutelare la città costruita e trasformare le aree degradate". La densificazione è possibile lungo l'asse del metrobus (ad esempio in corrispondenza delle
stazioni). "E le aree si accompagnano alla riqualificazione". Uno dei passaggi non trascurabili è l'identificazione dei servizi di eccellenza per il recupero della città: "Ad esempio il Campus universitario nella ex caserma Randaccio, l'Urban Center, il progetto del Parco dello Sport". E ancora, emerge dalla riunione, l'attenzione alla Cittadella Socio Sanitaria in corrispondenza della stazione del metrobus pensata all'altezza della Poliambulanza. Sono progetti che trovano spazio se collegati ad aspetti come la viabilità, la mobilità su ruote, "dobbiamo migliorare l'accessibilità alla città, riqualifi-
cando gli assi portanti e tra i possibili ci sono via Valle Camonica, via Milano, via Rose, via Duca degli Abruzzi (con relativa stazione del metrobus), o ancora via Orzinuovi o via Dalmazia". Dalle strade alle ferrovie il passo è breve e punta alla valorizzazione delle ferrovie "minori", dei parcheggi scambiatori". L'elenco sarebbe lunghissimo, conclude il professor Francesco Karrer, "ricordate che regolare il rapporto tra residenza e lavoro significa governare il territorio, noi scommettiamo sulla stabilizzazione della popolazione, ma esistono congiunture imprevedibili".
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Qualità della vita, Brescia migliora "Qualità della vita nelle province italiane": è la classifica che il quotidiano Il Sole 24 Ore periodicamente aggiorna, sulla base di indicatori specifici, verificando lo stato dell'arte nelle città italiane. Se Bologna rimane ben salda al primo posto, Brescia guadagna posizioni e si colloca al 32° posto, 12 posti in più rispetto all'ultima valutazione di un anno fa. Nella particolare categoria "Tempo libero", rimane regina incontrastata, per il terzo anno consecutivo, Rimini, mantenendo alta la bandiera, anche per la macroarea "Affari e lavoro", dell'Emilia Romagna, dove proprio Ravenna e Reggio Emilia viaggiano forte, mantenendo posizioni di vertice.
La città che cambia. Per il capogruppo del Pd in Loggia, "giudizio negativo sia sul metodo, sia sul merito"
Del Bono: “Non siamo d’accordo, il Pgt non coinvolge i cittadini” di Roberto Barucco
J "Noi non siamo affatto d'accordo e bocciamo questo Pgt che arriva senza il giusto coinvolgimento della città e delle parti sociali". Emilio Del Bono, capogruppo del Partito Democratico in Loggia punta l'indice sul Piano per il Governo del Territorio che, "a nostro avviso, è negativo, sia sul piano del metodo, sia sul piano del merito. Parlo di metodo - continua Emilio Del Bono -, perchè a questo Pgt siamo arrivati, a nostro avviso, senza un concreto coinvolgimento della città e delle parti sociali. La dimostrazione sta nel fatto che più se ne approfondiscono e scoprono i contenuti, più si reagisce. Ripeto, non c'è stato coinvolgimento, e la prova arriva dalle tante reazioni delle varie realtà, come il Collegio costruttori". “Dicono verde, scrivono cemento” è il tema della recente campagna del Pd, che non ha mezze misure nel proseguire la sua analisi dei contenuti del Pgt: "Purtroppo questo è un piano negativo anche nel merito - continua Emilio Del Bono -, perchè c'è troppa edificazione, non richiesta, a nostro avviso, dal
mercato e inoltre ci si basa sul presupposto di una tesi opinabile legata alla ricerca dell'aumento di popolazione". Un giudizio che ritorna nuovamente sull'aspetto sociale: "Lo dico da tempo. C'è poca attenzione al sociale - dice Del Bono -, e un consumo enorme di
suolo agricolo, un 10 per cento di superficie agraria utile viene meno. E poi c'è il contesto commerciale. Trecentomila metri quadrati di commerciale, parlo di tutte le dimensioni oltre ad un raddoppio della grande distribuzione". Un tema "caldo", sul quale "l'opposizio-
ne in Loggia si presenta e si presenterà compatta, insieme alle parti sociali. E non solo". Cioè? "Ci stiamo muovendo nei vari quartieri, per rendere noto nel corso degli incontri con i cittadini, nel corso di una serie di riunioni, quanto sta accadendo e quali potranno essere gli effetti futuri. E quando spieghiamo alla gente, ai bresciani, i fatti, abbiamo molte reazioni negative". Di rimando voi cosa proponete? "Ribadiamo che serve un aumento della qualità urbana, del verde, per il contesto di una città che era già stata definita satura di costruzioni. Purtroppo questa è la terza città europea, secondo i dati che ho appreso, per inquinamento. Di fronte a questi aspetti, alle necessità contingenti, noi dobbiamo ragionare in termini di riqualificazione, pensare che le superfici agrarie non si toccano, ed inoltre non intaccare altro verde, ma incentivare il patrimonio esistente, valorizzarlo. Anche in chiave di rivisitazione ediizia, anche passando per una ricerca della qualità energetica e antisismica". Come vi muoverete, nel futuro prossimo? "Proporremo ovviamente i nostri emendamenti e sosterremo le giuste osservazioni che arrivano dalla società civile. E non solo".
La città che cambia. La procedura di Valutazione Ambientale Strategica sotto la lente degli ingegneri
Capretti: “La V.a.s., momento di relazione e confronto” J Un innovativo terreno di analisi è stata la V.a.s., la valutazione ambientale strategica, come sottolinea in una seconda riunione nella sede dell'Ordine degli Ingegneri, il 1° dicembre scorso, l'assessore comunale all'Urbanistica e alla Gestione del Territorio, Paola Vilardi: "L'Ordine degli Ingegneri è uno dei pochi ordini professionali che ha contribuito. Per realizzare la V.a.s. del Pgt di Brescia, che consente di valutare le criticità e i limiti di sostenibilità del sistema, la politica ha investito al proprio interno, grazie all'apporto del settore ecologia del Comune. La procedura V.a.s.
per noi è stata una opportunità ed è stata presa molto seriamente. Un segnale di partecipazione vera è proprio la V.a.s., quando si affronta uno strumento come il Pgt". In che senso? "La V.a.s. ci indica un quadro di come potrà essere la città. Ci ha detto: se voglio edificare lì, che cosa succede? E così è stato per tutti gli ambiti strategici. La V.a.s. ci ha indicato le criticità e in alcuni ambiti abbiamo tolto le criticità, ed ora siamo nella fase che va dall'adozione all'approvazione: il 20 dicembre scade il termine per le osservazioni. Ma una nuova conferenza V.a.s. sarà fatta prima dell'approva-
zione, per valutare quali saranno le osservazioni dei cittadini. E' la prima volta per Brescia". Sistema territoriale, ambientale, sociale, temi che della valutazione ambientale strategica sono parte integrante, come confermano l’ing. Giuseppe Magro, esperto nel settore della Valutazione Ambientale Avanzata e spiega l'ing. Angelantonio Capretti, responsabile del Settore Ambiente Ecologia – Autorità Competente V.a.s. del Comune: "Brescia e il suo clima, le sue criticità, generano apprensione, difficoltà nei rapporti con la cittadinanza. Ecco perché la V.a.s. serve al confronto. E' un momento
di relazione che consente il flusso di informazioni tra cittadini e autorità. Tanti sono gli indicatori che rientrano in questo strumento, ad esempio il rumore, l'inquinamento elettromagnetico, il consumo di suolo, la distanza da aree con suolo inquinato. Il nostro obiettivo è stato inserire, per la prima volta, nel giudizio su ambiti urbanistici grandezze che prima non c'erano". "Se il Pgt sarà migliorato con l'apporto delle osservazioni, sarà un bene. Abbiamo l'ambizione di riportare la città - conclude Paola Vilardi - a un certo numero di abitanti. Ma questo richiede tempo".
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La parola ai lettori L
IL MEGLIO DI...
Il restauro del Coro ligneo Il Duomo Vecchio ritrova un pezzo storico, importante, finalmente "riconsegnato" alla città. Si sono infatti da poco conclusi i lavori di restauro, iniziati nel 2010. Il recupero del coro ligneo, promosso dall'assessorato ai Lavori Pubblici del Comune ed affidato all'architetto Paola Faroni consentirà di conservare l'integrità del pezzo anche in futuro. Sono stati utilizzati legni della stessa essenza degli originali. Ora monsignor Federico Pellegrini, direttore Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Brescia guarda a una serie concerti di musica sacra per vivere appieno questa ritrovata realtà.
LETTERE
Il fantasma dei Natali passati Il fantasma dei Natali passati forse è più lontano, ora che gli uomini di buona volontà nel nostro Paese si sono uniti per il bene comune. In questo mese di dicembre si conclude un ciclo della politica e un modo di pensare la politica. Forse, finalmente, se ne apre uno nuovo, capace di sradicare abitudini e convenzioni. Penso che l'attuale momento storico, il passaggio di consegne, avvenuto secondo una schema imprevisto e veloce, che prescinde dal voto eppure è sorretto, almeno per buone intenzioni, da tutti, sia significativo di una nazione che cambia ed evolve. Potremo davvero definire una cesura con il passato questo nuovo assetto del potere in Italia? Non sta certo a me giudicare, ma è altrettanto certo che stiamo attraversando un momento storico capace di coinvolgere il futuro non solo nostro, immediato, ma dei nostri figli. Non è considerazione retorica, ma servirà soprattutto che nel nuovo Governo si pensi con l'ottica degli statisti e non dei politici. E' un punto di partenza. Sono certo che i risultati non mancheranno, soprattutto se il bene comune, mi ripeto, sarà il riferimento costante. Tecnici, sia ministri sia sottosegretari, sorretti da un Parlamento ben felice di farlo, tranne alcuni casi. Situazione anomala, se vogliamo, atipica, che mi porta, come tante altre persone, a una riflessione nuova, quasi una provocazione: ma serve davvero, a questo punto, la politica?
IL PEGGIO DI...
La sicurezza al Rigamonti "Per fortuna si è deciso di intervenire - diceva Maurizio Marinelli - e finalmente ammorbidire le strutture di sicurezza del vecchio Rigamonti, come del resto sostenevo da tanti anni". Lo stadio di casa, obsoleto per molti aspetti, non mancava di filo spinato, "arpioni" antintrusione, cancellate da "polveriera militare". Insomma, pollice verso per le misure di "protezione" del Rigamonti, superate dalla tecnologia. "La sola che conti - ribatte Marinelli - con telecamere e sistemi avanzati, a ricalcare il modello anglosassone. Ora daremo un taglio al passato". Un bene, senza dubbio. Dopo filo spinato e spuntoni non sarebbe male un ritocco anche a tribune, curve e gradinate, nello sforzo di superare il gap che rende il Rigamonti uno degli stadi più brutti d'Italia.
Giornali della Comunità
Radio Voce Spazio all'informazione nazionale ogni ora e a quella locale con 6 edizioni giornaliere dal lunedì al venerdì. Intrattenimento dalle 10.30 alle 13 con il contenitore “Voce Mattina”, al pomeriggio la comicità dei “Belli Dentro”. Ampio spazio allo sport: dalle 14 alle 15 il calcio con “100% Brescia”, mentre la domenica le radiocronache del Basket Brescia.
Lettera firmata
Da Mezzocorona un appello ai bresciani Egr. direttore, scrivo alla Vostra redazione su indicazione del mio parroco (don Valentini, di Mezzocorona, Trento) per chiedere un favore. Sto svolgen-
S.Afra e Santa Maria in Calchera preparano la celebrazione del Santo Natale, così come è ricordato da don Nino nel suo editoriale, che apre il numero di dicembre del giornale della comunità. Invito alla pace e alla riflessione, a rendere questa terra una casa accogliente per tutti, santificata dalla presenza di Gesù.
fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia
do una ricerca in campo storico per un Istituto di Ricerca Storico in vista dell'allestimento di una mostra sul tema del lavoro coatto svolto dai cosiddetti Imi (Internati militari italiani) nei campi lavoro tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. In particolar modo sto cercando ex-internati militari ancora viventi, quindi persone di età compresa tra gli 80 e i 95 anni circa, per potere effettuare delle interviste e raccogliere le loro memorie e testimonianze. Uno dei modi migliori per raggiungere la popolazione locale è pubblicare degli annunci di ricercapersone sui settimanali delle diocesiche hanno una diffusione capillare in Italia. Per questo motivo mi permetto di chiedere gentilmente la vostra collaborazione. Sarei molto grata se poteste aiutarmi in questo lavoro di recupero e conservazione della memoria storica di vicende tutt'ora poco conosciute alla storiografia, alla popolazione e ai giovani. Grazie. Federica Dalla Pria
Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce di Brescia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a brescia@vocemedia.it.
Che
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L'evento. Le reliquie di Bernadette Soubirous nel santuario mariano delle Grazie, accolte dai fedeli bresciani
Santa Bernadette, tributo di fede L'Unitalsi lombarda ha celebrato così i novant'anni della sua fondazione e del suo impegno sociale La Santa di Lourdes venne canonizzata l'8 dicembre del 1993, la Madonna le era apparsa diciotto volte
J La
preghiera e la gioia
Sono stati momenti di profonda riflessione, preghiera e gioia dell'anima quelli vissuti dai tantissimi bresciani che hanno accolto con devozione nella Basilica delle Grazie le reliquie di Santa Bernadette. La fotogallery che vi proponiamo in questa pagina ritrae i numerosi fedeli che hanno partecipato alla Santa Messa del 22 novembre scorso ed alcuni momenti della funzione. Nella fotografia qui in alto i sacerdoti (mons. Franco Bertoni, don Claudio Zanardini, mons. Cesare Polvara, e mons. Mario Piccinelli) che hanno concelebrato con il Vescovo emerito di Brescia, mons. Giulio Sanguineti.
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Dentro le mura
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31 dicembre con la Marcia per la Pace Un 31 dicembre con la Marcia nazionale per la pace, 44esima edizione. Dopo l'accoglienza nel parcheggio dell'Iveco, preghiera ecumenica presieduta da Mons. Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali. Tra le testimonianze Alfredo Bazoli, presidente di Mine Action Italy e Zeggai Nighisti, coordinatrice regionale dell'Associazione donne eritree. La marcia partirĂ alle 18.30 e toccherĂ la basilica dei Santi Faustino e Giovita, Piazza Loggia e le carceri di Canton Mombello per concludersi nella Collegiata dei Santi Nazaro e Celso, con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Brescia, Mons. Luciano Monari.
Costume e societĂ . Si accendono le luci sulle festivitĂ dei bresciani e sui molteplici appuntamenti del mese
Natale allâ&#x20AC;&#x2122;insegna della sobrietĂ di Ivan Minelli
J Brescia si prepara a vivere il Santo Natale con una serie di eventi e appuntamenti, all'insegna della sobrietĂ , ma ben articolati. Dalla pista di ghiaccio in Piazza Paolo VI alla "Notte Biancaâ&#x20AC;Ś aspettando Santa Lucia", di sabato 10 dicembre, dedicata ai bambini. Una notte con tanti appuntamenti, come il GalĂ sul Ghiaccio, il Brescia Lights Show e il concerto gratuito di Matteo Beccucci, vincitore della seconda edizione di "X-Factor ". Insomma, Brescia cercherĂ di essere, nonostante la crisi, commentava l'assessore al marketing urbano, Maurizio Margaroli, all'altezza della situazione. Non mancheranno nemmeno gli alberi di Natale e le luci. Fra le iniziative c'è la mostra sulla NativitĂ nella biblioteca Queriniana e la presentazione il 17 dicembre al Ridotto del Grandedel libro "La vera Storia di Babbo Natale", consueto e suggestivo l'appuntamento con la rassegna "Na-
Flavio Bonardi
tale nelle Pievi" e tanta musica con il Festival "I cerchi nel legno". Omaggio particolare anche la mostra dedicata allo storico sindaco Bruno Boni. Luci e iniziative, dunque, come ci ricordano, ad esempio e tra i tanti presentati, i 92 eventi della Circoscrizione Centro guidata da Flavio Bonardi: "A noi piace pensare alla Circoscrizio-
ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH Scuola dellâ&#x20AC;&#x2122;infanzia Scuola primaria S c u o l a s e c o n d a r i a d i p r i m o g ra d o
ne dove si possono ancora incontrare storie, emozioni, pensieri e piccole gioie". In cartellone ci sono spettacoli di strada, musica e l'incontro con Babbo Natale. "Questa scelta - dice Bonardi - è il frutto di una volontà chiara che punta a creare importanti punti di riferimento dal punto di vista culturale e sociale per tutti i nostri
concittadini e per coloro che vivono il centro storico". Vi saranno Concerti di natale, nelle Chiese della Circoscrizione e allâ&#x20AC;&#x2122;Auditorium San Barnaba, rassegne cinatograďŹ che, momenti di aggregazione per adulti e anziani ed iniziative di teatro, con allestimenti, animazioni per bambini, babbi natale, presepi, concerti, tombolate, spettacoli di burattini, tornei e si concluderĂ il tutto il 10 febbraio 2012 con una rassegna di cinema. Il ringraziamento della "Centro" va agli Assessorati comunali, in modo particolare allâ&#x20AC;&#x2122;Assessorato al Centro Storico, al Movimento Cristiano Lavoratori di Brescia, al Nuovo Cinema Eden, al Consorzio Brescia Centro e allâ&#x20AC;&#x2122;Associazione Culturale S.r.., al Comitato Quartiere Sicuro, a Brescia In, a Ubi Banco di Brescia, alla Fondazione Cab, alla Sto, alla Centrale del Latte e al Consorzio Brescia Centro per la collaborazione e per il sostegno economico al â&#x20AC;&#x153;Natale alla Circoscrizione Centroâ&#x20AC;?. Tutto il calendario delle iniziative è visitabile sul sito della Circoscrizione Centro: www.comune.brescia.it/ CircoscrizioneCentro.
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Fuori le mura
Enpa Brescia: "Un amico non si compra"
Le vacanze di Natale sono alle porte ed è già iniziata la corsa ai i regali, per amici, familiari e persone care. E spesso, anche se non sempre, fra i regali desiderati o presi in considerazione c'è un animale domestico, da acquistare in negozio o in allevamento. Ma è una scelta giusta, acquistare un animale quando migliaia di cani, gatti sono ospitati in strutture pubbliche e private, senza godere di alcun clamore mediatico in attesa di qualche persona che li adotti? Proprio per questo il mese di dicembre sarà caratterizzato da una nuova campagna ENPA Brescia: “Non comprare un amico, adottalo!” destinata a sensibilizzare i cittadini per il regalo più bello: l'adozione in un rifugio e l'arrivo in una vera casa.
L'associazione. Come Patch Adams, i medici e gli amici del "Dutur Kaos" hanno la missione della bontà
Piccoli malati: terapia del sorriso di Laura di Palma
J "La nostra missione è quella di portare un sorriso ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici dell’Ospedale Civile di Brescia, dove siamo presenti, a turno, ogni domenica dell’anno, nel pomeriggio”. Chi parla è Fabio Bicelli, in arte Dottor Ciuchino, uno dei membri storici dell’associazione di volontariato Dutur Kaos. L’Associazione Dutur Kaos nasce a Brescia nel maggio 2002 dall’idea di un gruppo di giovani che avevano partecipato ad un corso di formazione tenuto da alcuni “medici” clown operativi presso l’Ospedale delle Molinette di Torino. Oggi i Dutur Kaos sono un’associazione parificata Onlus che opera gratuitamente ed esclusivamente sul territorio bresciano, affiancando alla pratica della clownterapia in ospedale, l’animazione di varie feste e la collaborazione didattica con le scuole; tutto ciò nello spirito del volontario che segue uno specifico statuto e con un pizzico di orgoglio bresciano.
Al gran completo i medici e gli amici del "Dutur Kaos" prima di entrare in corsia.
La moderna clownterapia nasce negli anni ’70 dall’idea del medico statunitense Hunter Patch Adams, da sempre convinto che risata e sorriso portassero enormi benefici. Dopo aver intrapreso degli studi specifici, Patch Adams iniziò quindi a visitare
i suoi pazienti travestito da clown, osservando personalmente i benefici di questa tecnica innovativa. “Oggi chi pratica la clownterapia non è necessariamente medico. Per diventare uno di noi è necessario partecipare ad un corso di formazione di due mesi
che la nostra associazione organizza ogni anno e al termine del quale ogni aspirante clown riceve il proprio tesserino personale e, con esso, la reale possibilità di accedere all’ospedale. Passare dalla vita quotidiana a questa esperienza non sempre è facile ma ognuno di noi ha un clown dentro in grado di uscire a piccoli passi, grazie al feeling che si crea con i giovani pazienti.” “Prima del turno in ospedale, ci si deve preparare”, ci ha detto il dottor Saetta, al secolo Cristian Piccioli; “i nostri problemi personali, devono restare fuori, perché il nostro compito nei confronti dei bambini prenda il sopravvento. Veder sorridere un bambino malato e sapere di esser riuscito a strappargli quel sorriso è un grande arricchimento” ha concluso poi Cristian. “Non sempre è facile stare a contatto con bambini sofferenti”, conferma ancora Fabio; “per questo operiamo almeno in due così da fornirci l’un l’altro supporto psicologico. Comunque, sollevare la sofferenza dei piccoli e dei loro famigliari è una gioia che ti cambia davvero la vita”.
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Serie B. Rondinelle senza vittorie dal 24 settembre: 2-0 al Cittadella
L'INTERVISTA
Caro Brescia ti scrivo: così non “C” siamo!
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J È vero, ci avviciniamo al Natale e bisognerebbe essere tutti più buoni. Ma come fai a non arrabbiarti con questo Brescia che continua a pugnalarti alle spalle? “Fuori gli attributi”, intonano i ragazzi della Nord.Altrimenti il fatidico panettone anche per questo Natale qualcuno potrebbe arrivare a non mangiarlo. Lo scorso anno toccò ad un altro Beppe (Iachini, ndr) sostituito in fretta e furia da Beretta per poi essere richiamato. Sappiamo tutti come è andata a finire: finché si retrocede dalla serie A alla B passi pure, ma nell’anno del Centenario rischiare anche la C (pardon, la Lega Pro 1 con il relati-
vo fallimento calcistico e societario) mi sembra veramente troppo. Nessuno mette in dubbio l’impegno di questi ragazzi e l’attaccamento a mister Scienza, ma cara società adesso mettici del tuo. Basta parlare di mercato in uscita, piuttosto pensiamo a quello in entrata. Perché se la sessione invernale è stata ribattizzata “di riparazione”, un motivo ci sarà, no? E che riparazione sia, possibilmente cancellando gli errori di questa estate facendo anche un po’ di sano “mea culpa” e lasciando pieni poteri al direttore sportivo Iaconi. Perché insistere su una linea (in questo caso “avanti solamente con i giovani”) e
riconoscerne il parziale fallimento sarebbe già un ottimo punto di ripartenza. I reintegri di Martinez e Cordova hanno già sbugiardato – in parte – il progetto iniziale. Adesso bisogna solo dare continuità al cambio di rotta: la squadra torni a vincere, perché 12 giornate di astinenza sono davvero troppe, la società – però – spalanchi gli occhi. È vero, i problemi economici non consentono di aprire troppo il portafoglio. Ma la vera sopravvivenza è – innanzitutto – restare in B. Il 2 gennaio è vicino, e allora buona spesa caro presidente Corioni e che un pizzico di fortuna torni ad assisterci. (mario ricci)
a Gino Corioni Ho sempre sostenuto che si cambia un allenatore quando non ha più la situazione in mano. Qui mi pare che i ragazzi siano tutti con Scienza. Non è mai stato in dubbio. Siamo convinti che abbia alternative di gioco. Dobbiamo solo cercare soluzioni per invertire la rotta; una di queste non è certo cambiare il mister. E comunque ricordiamoci che siamo partiti per salvarci, non siamo ne illusi ne delusi. È chiaro che un giocatore di vent’anni possa essere stato disturbato dalle continue voci di mercato soprattutto se si parla di club come Juventus, Real Madrid, Barcellona, Sporting Lisbona. Stiamo valutando, sia Salamon che Leali però finiranno il campionato con noi e spero di non doverli svendere come al solito. È ovvio che a gennaio dovremo intervenire, fare qualcosa di più sia in entrata che in uscita. Ci servono la davanti una o due punte. Al di la di questo, guardiamo al presente: l’unica cosa della quale abbiamo bisogno è ricominciare a vincere. Capisco anche la contestazione dei tifosi: mi invitano a mettermi da parte? Vorrei ricordare che è da vent’anni che sto chiedendo a imprenditori di darmi una mano. Con me o senza di me, ma nessuno si fa vivo. Intanto pensiamo a venir fuoti da questo stato di coma che solo una vittoria può interrompere. (m.t.)
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Fabrizio Paghera: “Noi ci crediamo” GHO ¿ WQHVV SURIHVVLRQLVWL G
J Assieme a capitan Zambelli, sono i due bresciani doc della squadra. Il primo da Gavardo, Fabrizio Paghera dalla più vicina Roncadelle. Utilizzato con il contagocce, paga l’affollamento a centrocampo ma non si perde d’animo e analizza con il solito sorrido sulle labbra il momento difficile. “I tifosi hanno sempre dimostrato, anche contestando, che tengono a questa maglia e noi dobbiamo ripagarli sul campo”. Fino a qualche anno fa seguiva il Brescia in curva, dall’altra parte dalla barricata. Inutile dire che la crisi la sente doppiamente. “È normale, dal campo me la porto a casa visto che quando giro in pae-
se e incontro i tifosi non si parla di altro. Ora, però, poche parole: servono i fatti. Solo così ne usciremo”. Vorrebbe dare di più alla sua squadra ma per Paghera c’è solo la panchina. “Dispiace non poter dare il mio contributo in campo. Chi sta giocando, però, se lo merita. In questo momento non conta chi gioca e chi non. Bisogna vincere e sarò contento ugualmente se questo accadrà”. Anche se Scienza in questo momento non lo considera, Paghera non nutre nessun rancore, anzi. “Umanamente il mister ci ha conquistato tutti. Ora tocca a noi fargli capire che siamo con lui ottenendo risultati in campo”. (ma.ric)
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L'agenda del Brescia 20a giornata di andata
Anni INSIEME 1931
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LIVORNO - BRESCIA
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CRESCIUTI BENE INSIEME
venerdĂŹ 16 dicembre ore 20,45
BARI 19a giornata di andata domenica 11 dicembre ore 12,30 CosĂŹ al Rigamonti: Partite giocate in serie B: 25 Vittorie Brescia: 9 Pareggi: 13 Vittorie Bari: 3 Gol Brescia: 35 Gol Bari: 20 Rondinelle a secco di vittorie da 12 giornate, ospiti da 5. Il Brescia non vince in casa dal 24 settembre (2-0 contro il Cittadella) mentre i pugliesi si confermano squadra da trasferta avendo collezionato 4 successi su 6 lontano dal San Nicola.
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Speciale tifosi. Iniziativa di solidarietà del Brescia Club di via Corsica 187 in favore dei bambini del Civile
Ossessione Biancoazzurra in città
J Da poco più di un ano in città è nato un nuovo Brescia Club. Si chiama “Ossessione Biancoazzurra”, quasi a sottolineare ancora di più il legale tra la fede (ovviamente calcistica) e il club di via Bazoli. Come il sangue che scorre nelle vene: è questo lo spirito che anima la sede ubicata all’interno del Bar Friends di via Corsica 187. Nato dalla passione di cinque assidui tifosi, ha preso vita in poco tempo sull’onda della promozione in serie A della scorsa stagione. “Lo avremmo costituito anche se fossimo stati in B – precisa il presidente Mauro Galbiato – era da tempo che volevamo dar vita ad un nuovo gruppo cittadino. La promozione nel massimo campionato ci ha dato la spinta ulteriore. Poi sapete tutti come è andata a finire sul campo ma non importa”. Il bruciore per la
retrocessione immediata è ancora vivo e si respira anche nelle quattro mura del bar ma non perdersi d’animo è la parola d’ordine. Quale miglior medicina per superare un momento “calcisticamente” difficile se non far del bene a qualcuno? Detto, fatto. Da fine novembre tutti i tesserati, quasi un centinaio, si sono rimboccati le maniche prendendo contatto con il reparto di Neonatologia dell’Ospedale Civile dando vita ad un’iniziativa rivolta ai bambini che stanno per nascere. Una raccolta fondi destinata al loro reparto. “Chiediamo a tutti e non solo ai nostri tesserati – spiega il presidente Mauro Galbiato – di aiutarci durante questo percorso perché crediamo sia giusto apprezzare il valore della vita. Ma altrettanto importante aiutare chi ancora deve iniziare a vivere. Pro-
prio per questo motivo abbiamo scelto di devolvere il ricavato al reparto che si occupa prevalentemente di disturbi e malattie relative ai nascituri. Noi siamo un piccolo gruppo ma ce la metteremo tutta per portare avanti e promuovere il più possibile questa iniziativa che ci vede realmente coinvolti in prima linea”. A tal proposito sarà possibile, tra un caffè e un aperitivo, lasciare un’offerta libera nelle apposite cassette. “Quello che chiediamo – conclude Mauro Galbiato, patron dell’ Brescia Club Ossessio-
RITAGLIA E VINCI LA MAGLIA DEL CENTENARIO
ne Biancoazzurra – è di dimostrare ancora una volta quanto sia grande il cuore dei bresciani e dei loro tifosi”. A breve sarà on-line il nuovo sito internet mentre è già un punto di riferimento la pagina facebook, ricca di foto, contenuti e commenti. Per tutte le informazioni sul Brescia Club Ossessione Biancoazzurra e sulla raccolta fondi per i bambini del Civile, è possibile contattare i seguenti numeri di telefono: 348.2646366 (Mauro), 346.2179701 (Cristian) oppure direttamente in sede 030.5030080.
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La "MASS POINT" mette in palio due maglie OMAGGIO. Chi desidera partecipare all'estrazione deve ritagliare, compilare e spedire entro il 31 dicembre il seguente tagliando presso la nostra redazione: La Voce di Brescia, via Callegari 6, 25121 Brescia.
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Hinterland
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Castel Mella: a Natale i contributi alle famiglie Il Comune di Castel Mella ha presentato il bando per l’erogazione dei contributi a famiglie in difficoltà (“fondo sociale per l’anno 2011”). Le domande potranno essere presentate sino al prossimo lunedì 12 dicembre all’Ufficio Servizi Sociali negli orari di apertura al pubblico (il lunedì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, il martedì dalle 11 alle 13 e mercoledì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 12). Per qualsiasi informazione, Ufficio Servizi Sociali (tel. 030.2550820), gli operatori potranno anche fornire copia del bando e del modulo di domanda (che sono anche scaricabili all’indirizzo www.comune.castelmella.bs.it). Prima di Natale verranno erogati i quindici contributi previsti.
L'intervista. Storia di David, olimpionico di danza e del suo impegno in favore dei minori con problemi sociali
“La mia energia per chi ha bisogno” di Laura Di Palma
J “ Il ballo per me è un lavoro, ma è soprattutto una grande passione che ho ereditato dalla mia famiglia; è stata proprio la mia famiglia, infatti, a trasmettermi, fin dalla più tenera età l’amore per la musica e per la danza”. David, 27 anni, balla dal 1989, quando, all’età di cinque anni, una delle sue sorelle gli mostrò un videoclip di Michael Jackson. All’epoca, non esisteva però alcuna scuola dedicata a questo specifico stile e David decise di iniziare ad esercitarsi da autodidatta studiando le coreografie dell’artista statunitense. Nel 2005 partecipa alle Olimpiadi di Danza e vince il premio "The Best Energy”. Dopo la vittoria olimpionica iniziano quindi le sue prime esperienze di insegnamento e le ospitate in vari spettacoli televisivi come "X Factor". Oggi David è un affermato insegnante di Mj Style e, circa un anno fa, ha fondato il gruppo di danza Mj3d con il quale si esibisce sul territorio nazionale, cercando il più possibile, sull’esem-
pio di Michael Jackson, insignito dal Guinness dei Primati come l’artista che ha fondato e finanziato il maggior numero di associazioni benefiche, di coniugare musica e danza moderna con la voglia di donare un sorriso ai più bisognosi. Nel gruppo di David si esibiscono ragazzi e ragazze ma an-
che numerosi bambini. Tra loro c’è anche un bambino a cui “la musica e la danza scorrono nel sangue”; vittima, suo malgrado di una situazione di vita problematica, oggi vive in una comunità alloggio per minori. “Ho incontrato David lo scorso febbraio durante uno dei suoi spettacoli e ci
siamo capiti subito: entrambi infatti amiamo la danza e la grande musica” ci ha detto il piccolo. “Se fosse per me, ballerei ventiquattr' ore al giorno: non sto mai fermo e grazie alla musica mi sento sereno e felice". “Donare qualcosa agli altri mi rende felice” dice David, “vorrei poter aiutare di più la mia famiglia, che mi ha donato la fede e insegnato il valore della vita ma anche poter ricompensare le tante persone che mi hanno aiutato a crescere, coinvolgendomi con la loro passione per la vita. Oggi il mio sogno più grande è rendere felici gli altri con la mia arte e grazie alla collaborazione dei miei ragazzi porto avanti con forza questi ideali”. Gli Mj3d hanno già al proprio attivo iniziative solidali come lo spettacolo dello scorso ottobre a favore dell'associazione “Bambino Emopatico Onlus” e quello del 18 novembre, al McDonald di Campo Grande il cui ricavato è stato devoluto all’omonima Fondazione per l'Infanzia. Forte quindi l’appello di David: “ognuno di noi, può e deve fare qualcosa per gli altri. Donare riempie il cuore di gioia”.
La comunità. Con il tema del Santo Natale riprende la tradizione dei venerdì culturali della parrocchia
Adventum apre il cammino di fede e arte a San Bartolomeo J Con la conversazione “Adventum” di venerdì 2 nella sala del “Teatrino” dell’Oratorio di San Bartolomeo si è aperto un intenso cammino verso il Santo Natale. La riflessione di don Alessandro Tuccinardi, vicerettore del Seminario diocesano, è sul tema della preparazione all’avvenimento dell’Incarnazione. Riprende così la tradizione dei “Venerdì culturali” della parrocchia che nel mese di dicembre è tutta dedicata al Natale. Giovedì 8 settembre, festa dell’Immacolata, la comunità partecipa alla concelebrazione, con il Seminario diocesano, della Santa Messa solenne presieduta dal Vescovo monsignor Monari. La giornata dell’8 dicembre vede anche l’apertura della mostra dedicata al tema del “Natale sotto la neve”, con opere, in particolare di piccolo formato, di artisti bresciani del Novecento e contemporanei e la sera, dopo la
messa delle 18,30 un piccolo concerto del complesso Corelli. La raffigurazione del Natale nell’espressione artistica prevede venerdì 9 alle ore 20,30, una conversazione di Alberto Zaina su “Spiritualità e retorica del Natale” nelle rappresentazioni artistiche della Natività. Il venerdì successivo una riflessione sulla “Clandestinità del Natale cristiano” a cura di Franco Ribecchi. Sabato 17 alle 20,30 un concerto del coro lirico bresciano “Giuseppe Verdi” nella parrocchiale. Il cammino verso il Natale prosegue giovedì 22 alle ore 20,30, con una sacra rappresentazione animata dai ragazzi dell’Oratorio. Le manifestazioni si svolgono con il patrocinio e il contributo della Circoscrizione Nord del Comune di Brescia. Dopo la celebrazione del Santo Natale le manifestazioni di dicembre si concludono con la partecipazione alla Marcia della Pace.
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Economia
Dal censimento alla realtà che cambia La recente sollecitazione rivolta agli stranieri residenti nella nostra città dalla Prefettura e dal Comune alla compilazione e restituzione in tempi utili del questionario relativo al Censimento 2011 – pena la possibile perdita della residenza in caso di mancato adempimento a questo obbligo di legge – ha indotto ad alcune riflessioni, fondate soprattutto su una ampia serie di dati che l’Ufficio Statistica del nostro Comune ha diffuso, relativamente allo sviluppo ed alla variazione della composizione della sua popolazione negli ultimi vent’anni. Dati che meritano a nostro avviso una attenta analisi ed una serie di riflessioni per fotografare la Brescia che verrà.
Report. I dati comunali mostrano una profonda trasformazione del tessuto sociale e lavorativo di Brescia
Il futuro nella città multietnica Di Franco Armocida
J Il censimento serve all’Amministrazione dello Stato per acquisire una vasta serie di dati su cui basare la programmazione della propria struttura, in ogni settore, per il futuro. Ma se il censimento ha valenza nazionale, ogni comune, come dimostra la completezza dei dati forniti sull’evoluzione anagrafica nel comune di Brescia nel ventennio 1990-2010, può e deve poter trarre, a scadenze definite ad autodeterminate, ogni indicazione per poter effettuare una corretta programmazione in uno degli ambiti meno agevoli da affrontare: l’urbanistica. Sapere chi vive in una città, come è ripartita la popolazione e come si è sviluppata in un determinato arco temporale è la base di una corretta analisi per prevedere “quale” città dare ai suoi abitanti, facendo il possibile – e questo deve essere scevro da qualsiasi colorazione politica, perché la base di ragionamento non sono i principi ma la realtà – per commettere il minor numero di imprecisioni, per non voler usare il termine – più appropriato – di “errori”.
Una scelta in una direzione piuttosto che in un’altra ha ripercussioni sul futuro di una città e porre mano ad eventuali errori può costare costi insostenibili, tanto sul piano economico quanto su quello sociale. Cercando di trarre i dati più significativi, verremo meno ad uno dei nostri principi: quello di inondare il lettore di numeri, percentuali, schemi, grafici e quanto ancora possa indurre ad una non agevole lettura. Il tema, nostro malgrado, ce lo impo-
ne e confidiamo nella pazienza di chi ci segue, che cercheremo di favorire arrotondando le cifre, ove questo non avesse ad incidere sulla chiarezza dei valori. Detto che il periodo di riferimento è il ventennio 1990-2010, diamo subito alcuni valori assoluti. A Brescia nel ’90 vi erano 196.598 abitanti, mentre oggi vi risiedono 197.052 persone. Gli italiani sono passati dai 196.500 del 1990 ai 162.000 di oggi, mentre gli stranieri, dalle poche centinaia
iniziali oggi superano i 35.000. In sostanza i valori assoluti sono rimasti invariati, mentre la composizione è drasticamente cambiata. La crescita degli stranieri è passata dal 6.9% al 17.9% al termine dei due decenni considerati, con un incremento, nel secondo, superiore al doppio del primo. Tutto fa ritenere che l’andamento tenda a confermare la curva e che il futuro – nemmeno così lontano – vedrà continuare a diminuire, se non a stabilizzarsi, il numero dei nostri connazionali, contro un aumento degli stranieri. Limitandoci a questi dati emerge come Brescia stia diventando sempre più multietnica, così come il decremento degli italiani possa essere maggiormente imputabile, osservando i dati dei vicini comuni, al loro trasferimento nell’hinterland cittadino, quando non in piene provincia, lasciando case e spazi agli stranieri. E’ certo che le future espansioni della città non potranno prescindere da una più approfondita analisi di questi e di altri dati – non abbiamo volutamente coinvolto i trasporti urbani così come l’andamento del mercato veicolare – dai quali trarre la fotografia della Brescia del 2050.
Etnie. Pakistan, Romania, Ucraina e Moldavia sono le cittadinanze maggiormente rappresentate in città
Circoscrizioni Centro e Sud: il maggior numero di stranieri J Volendo sviscerare ulteriormente i valori esposti, possiamo vedere come, rispettivamente nel 1990, 2000 e 2010 i maschi erano 91.000, 84.550 e 75.500 italiani, 1.200, 8.400 e 17.600 stranieri. Di contro le femmine erano 104.000, 96.500 e 86.300 le italiane, contro le 740, 5.100 e 17.500 straniere. Gli stranieri oggi si pareggiano per sesso e presumibilmente ciò è dovuto, osservando l’aumento delle femmine, sia alla riunificazione delle famiglie sia all’esplosione del fenomeno badanti. Può essere interessante, ai fini di una valutazione etnica, sapere che le prime tre cittadinanze rappresentate nel 91’ erano Egitto, Marocco e Cina, nel 2001 Pakistan, Ghana ed Egitto, mentre oggi sono
Pakistan, Romania ed Ucraina, seguita dalla Moldavia, che nei primi vent’anni non compariva nemmeno nelle prime dieci cittadinanze rappresentate, a conferma del fenomeno badanti. Valutando una ulteriore ripartizione, quella per circoscrizioni, osserviamo, limitandoci al 2010, come gli stranieri nella Centro e nella Sud sfiorino le 10.000 unità, seguite dalla Ovest con 6.500 e dalla Nord con 5.600, contro i 3.500 della Est. Le cittadinanze più significative vedono prevalere il Pakistan nella Sud, pari al 33% dei pakistani in città, L’Ucraina nella Centro, 31.9% del loro totale, l’India nella Ovest, con il 41%. Relativamente alla struttura per età (2010), abbiamo 7.604 stranieri contro i 18.805 italiani sotto
i 15 anni, 27.140 e 97.436 nel campo 15-64 anni e 451 contro, si noti, 45.616 over 65. Arrotondando, poco meno della metà i ragazzi stranieri in età scolare, circa il 30% la forza lavoro straniera ed una totalità assoluta di anziani italiani. Lasciamo, come detto, al lettore, addentrarsi ulteriormente nei meandri dei dati, ma, ancor più, auspichiamo che, chi chiamato a fare le scelte che determineranno la Brescia del domani e del dopodomani, sappia trarre, come vogliamo essere convinti che farà, le più corrette indicazioni affinché i nostri figli, nipoti e chi seguirà loro, possa voler vivere – relativamente alla qualità della vita - in una città che non cambierebbe con nessun’altra. (f.a.)
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Lavoro e servizi. Ufficio d'Ambito, ecco i punti di riferimento del progetto di organizzazione e integrazione
Dotti: “Soprattutto efficienza e attenta tutela dell’ambiente” Bisogna coniugare il servizio idrico con un servizio che sia efficace, anche attraverso importanti interventi infrastrutturali per superare le criticità
di Emanuele Salvi
J “Coniugare la definitiva organizzazione del servizio idrico integrato nell’Ato con la tutela dell’ambiente e un servizio efficiente ed efficace”. Questo in sintesi il pensiero dell’assessore provinciale all’Ambiente, Stefano Dotti, che fino allo scorso giugno ha presieduto il Consiglio di Amministrazione dell’Aato e che oggi rappresenta il trait d’union tra la Provincia e l’Ufficio d’Ambito, l’azienda speciale provinciale subentrata dal 1 luglio all’Aato per effetto della legge regionale 21/2010. “Giusto un anno fa – spiega l’Assessore - l’Assemblea dei sindaci ha approvato all’unanimità il piano triennale di investimento 20112013, un programma ambizioso che prevede la realizzazione di interventi infrastrutturali nel settore idrico per 227,6 milioni di euro ed è in grado di dare risposta a buona parte delle criticità emerse dalla ricognizione condotta in collabo-
L'assessore provinciale all'Ambiente, Stefano Dotti.
razione con i gestori che operano attualmente nell’Ato, tutti gli enti Gestori". Le criticità più rilevanti emerse dalla ricognizione interessano senza dubbio il servizio di depurazione, ancora assente in molte zone della provincia e, laddove presente spesso carente in termini qualitativi e quantitativi. Ecco che dunque l’investimento prioritario diviene la realizzazione o il completamento degli impianti e degli schemi di collettamento. È
una concreta risposta sia in termini di servizio reso ai cittadini che di valorizzazione dell’ambiente. Pensiamo al Lago di Garda per il quale in questo triennio si completerà la progettazione del nuovo sistema di collettamento dell’intera sponda bresciana e verranno definiti gli accordi per la costruzione di un nuovo impianto di depurazione. Pensiamo alla Valle Trompia, che oggi scarica le acque fognarie senza trattamento nel fiume Mella
e che al termine del triennio vedrà sorgere un nuovo depuratore che da solo tratterà buona parte del territorio triumplino. Sono opere che senza dubbio consentiranno di valorizzare ulteriormente l’immagine turistica della nostra provincia”. “Ma non bisogna dimenticare – continua Dotti - che il finanziamento del programma di investimento è sulle spalle dei gestori del servizio idrico, con l’attesa di rientrare nel capitale investito in tempi lunghi attraverso la tariffa applicata all’utenza. Non bisogna nemmeno dimenticare che, soprattutto in questo periodo storico, stanno emergendo difficoltà nel sistema bancario a finanziare i gestori. Ecco perché il percorso di unificazione gestionale intorno ad un unico soggetto al quale stiamo lavorando riteniamo possa rappresentare l’occasione per rafforzare la capacità economico-finanziaria del gestore, ma anche per valorizzare il know-how delle nostre aziende e la loro presenza sul territorio”. Nelle ultime settimane il Consiglio di Amministrazione dell’Ufficio d’Ambito ha raccolto nel corso di singole audizioni le problematiche gestionali e le aspettative dei gestori dell’Ato che ora saranno esaminate alla luce delle normativa per essere sintetizzate in una proposta di modello gestionale da sottoporre alla Conferenza dei Sindaci dell’Ato e quindi al Consiglio Provinciale.
Lavoro. Grande successo per la collettiva di artisti emergenti impegnati nella lavorazione del "Botticino"
Giovani scultori, il cantiere creativo arriva a Santa Giulia J Si è conclusa con notevole successo la prima delle tre mostre collettive, organizzate dalla Scuola delle Arti e delle Formazione Professionale Rodolfo Vantini, nell’ambito del progetto triennale cofinanziato dalla Fondazione Cariplo e denominato “Giovani scultori: un cantiere creativo per la lavorazione artistica del marmo di Botticino” (qui a fianco una bella immagine di Alfredo Mastrangelo). In esposizione le dieci opere realizzate dai giovani artisti che dal 5 al 15 settembre 2011 hanno partecipato alla Scuola Vantini al Primo Simposio Internazionale di scultura “Angelo Zanelli” (Marta Benedetti, Cristobal Delgado, Mariateresa Demma, Anna Ghilardi, Matteo Manelli, Agnjeszka Mikolkajczyk, Alberto Rodoldi, Josè
Manuel Rodriguez Trigueros, Pierluigi Dander ed Elena Gassi) e le opere realizzate dai docenti della Scuola Vantini (Angelo Confortini, Ivan Confortini e Gianpietro Moretti) della Laba-Libera Accademia di Belle Arti (Angelo Bordonari) e dell’Accademia di Santa Giulia (Piero Ricci). La mostra è rimasta allestita nella splendida cornice dell’Isola del Garda, grazie alla disponibilità della proprietaria Alberta Cavazza, dal 30 settembre al 23 ottobre. Come previsto dal programma delle iniziative collaterali al Simposio, le dieci opere verranno esposte fino a gennaio 2012 in mostre itineranti. L’ultima tappa della mostra arà in una delle sale del Museo di santa Giulia dal 17 dicembre 2011 al 14 gennaio 2012.
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Coldiretti. L'appello ad acquistare prodotti tipici nelle aziende agricole per favorire l'economia locale
Prepara il tuo cesto di Natale con i prodotti a chilometri zero Formaggelle gustose di Val Sabbia, Tombea, Silter, Bagoss, salame di Montisola e soppressata, Franciacorta e Lugana sulla tavola delle Feste J Il fatto che in questi ultimi anni le confezioni alimentari abbiano conquistato il primo posto tra i tipi di regalo che gli italiani acquistano per Natale conferma l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Per rispettare la tradizione e non cadere nelle trappole del mercato il modo migliore è acquistare prodotti tipici direttamente nelle aziende agricole nelle zone di produzione dove peraltro spesso durante il periodo natalizio sono previste iniziative con i mercati di campagna Amica per far conoscere direttamente le caratteristiche e i metodi di produzione e fare acquisti di prodotti agroalimentare della nostra agricoltura locale. “Un fenomeno importante per l’agri-
coltura bresciana – dichiara il presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini - che nel periodo natalizio è presente nelle case dei consumatori con regali originali, saporiti, a Km zero e di qualità, da mettere sotto l'albero, da regalare a parenti e amici o da consumare in famiglia durante i cenoni”. Dal Grana Padano e il Provolone, alle formaggelle della Val Sabbia, della Val Trompia, della Val Canonica e di Tremosine, il Tombea, il Silter il Bagoss e
tutti gli altri formaggi tipici, ma trova spazio anche il Prosciutto di Parma ed il Prosciutto di San Daniele (giova ricordarci, prodotti anche con i suini allevati a Brescia), ma anche il salame di Montisola, la soppressata bresciana, il salame d’oca e gli altri salumi tipici della norcineria bresciana; trova spazio il Franciacorta e il Lugana, ma anche tutti gli altri eccellenti vini bresciani, e trovano spazio e apprezzamento miele, conserve, olio d’oliva,
frutta e ortaggi prodotti dell’agricoltura bresciana. Sono molte centinaia anche a Brescia le imprese agricole che fanno trasformazione e vendita diretta dei propri prodotti utilizzando diversi canali di commercializzazione, quali spacci aziendali, partecipazione a fiere e mercati locali, consegne a domicilio: diversi i mezzi utilizzati tutti con l’obiettivo di arrivare direttamente al consumatore.
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Ufficio zona Salò Via Golgi, 4 - 25087 Cunettone di Salo tel 030 2457884
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Medicina. La visita ginecologica periodica riveste un ruolo molto importante per la salute della donna
L’importanza della prevenzione di Cristina Zanardini
J Chi scrive è la Dr.ssa Cristina Zanardini, Medico Chirurgo specialista in ginecologia ed ostetricia, laureata presso l’Università degli Studi di Brescia, e che collabora con i Poliambulatori W.& B. di via Chiusure 58/E. "La visita ginecologica ha un ruolo molto importante per la salute della donna che deve imparare a prendere confidenza con il proprio corpo fin dalla giovane età. L’incontro periodico con il ginecologo rappresenta anche un momento di dialogo e di informazione ed è colonna portante nella prevenzione dei tumori femminili così diffusi e temuti. I tumori dell'apparato genitale femminile, soprattutto quelli del collo dell’utero e dell’endometrio, sono quasi sempre preceduti da una serie di lesioni di lunga durata, anche di anni. Tali lesioni sono facilmente diagnosticabili mediante test di screening e curabili con metodiche semplici e poco invasive. Alcuni esami per la diagnosi precoce possono essere impiegati come test di screening, cioè si eseguono su tutte le donne anche se asintomatiche, perché hanno dimostrato di poter ridurre la mortalità causata dalla patologia tumorale che essi individuano. Due esami molto importanti sono il Pap-test e l’ecografia pelvica.
La dottoressa Cristina Zanardini, medico specializzato in ginecologia e ostetricia.
Il Pap test è uno strumento di prevenzione fondamentale perché consente di identificare non solo le lesioni tumorali molto precoci della cervice uterina, ma anche quelle precancerose. Grazie al Pap-Test, la mortalità per tumore del collo dell'utero in Italia è diminuita drasticamente, ma
purtroppo ancora troppe donne italiane non si sottopongono regolarmente al Pap-Test. Tutte le donne, a partire dall'inizio dell'attività sessuale dovrebbero sottoporsi a questo tipo di esame in quanto semplice ed indolore. L’ecografia, invece, è un esame che studia la morfologia dell’utero e
delle ovaie, va eseguita ogni volta che viene richiesta dal medico curante o dallo specialista. Si tratta di un esame semplice e innocuo, in quanto l'ecografia esplora la struttura dell'organo per mezzo di ultrasuoni. La densità incontrata dal fascio ultrasonoro viene riprodotta su uno schermo e la diagnosi di tumore, anche iniziale, può essere fatta con una considerevole affidabilità. Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della cervice è l’infezione da Hpv, il Papilloma virus umano, che si trasmette per via sessuale. Ecco perché alcune misure che limitano le possibilità di infezione (uso del profilattico o vaccinazione) risultano protettive contro questo tipo di cancro. A tal proposito è stato da poco introdotto in Italia un vaccino profilattico contro il virus Hpv. Il vaccino contro l’Hpv costituisce un importante strumento di prevenzione primaria del carcinoma della cervice uterina. Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili è sicuro, ben tollerato e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di questo tumore. I vaccini a disposizione sul mercato italiano contro il virus Hpv sono due e sono entrambi sicuri ed efficaci. Ricordiamoci sempre che prevenire è meglio che curare!".
I Poliambulatori W.&B. (Wellness and Body) sono una struttura ambulatoriale privata autorizzata. Nella nostra struttura le diverse èquipe sanitarie specialistiche si integrano per rispondere ad una esigenza di “salute e benessere” della persona
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Speciale viaggi. Conosciuta come lâ&#x20AC;&#x2122;isola delle spezie è ricca di spiagge bianche orlate da alte palme di cocco
Abbronzarsi al sole di Zanzibar Vacanze di Natale all'insegna del relax tra suggestioni esotiche, cultura e piatti tradizionali dal sapore dell'africa di Luigi Zameli
J Una vacanza a Zanzibar è ideale per chi ama il clima equatoriale, il mare, le spiagge sabbiose orlate da palme da cocco, lâ&#x20AC;&#x2122;acqua cristallina e il folclore dellâ&#x20AC;&#x2122;Africa nera. Qui infatti la temperatura non scende mai sotto i 25 gradi e le spiagge sono assolutamente favolose. Zanzibar è un arcipelago di isole ricche di storia, anzi di storie, di profumi, sapori, di intrecci di culture di immense gioie e atroci sofferenze. Ogni aspetto della vita di questa regione è stata avvolta dalla poesia del saper vivere e saper apprezzare le diversitĂ altrui. Antichi persiani, arabi dellâ&#x20AC;&#x2122;Oman, portoghesi, africani bantu e di altre etnie hanno convissuto ďŹ no ad oggi e hanno saputo superare il ricordo della barbarie della schiavitĂš, proprio grazie alla loro memoria storica di popolazioni paciďŹ che e amanti della vita. Zanzibar, conosciuta come lâ&#x20AC;&#x2122;isola delle spezie, è uno dei gioielli piĂš preziosi dellâ&#x20AC;&#x2122;oceano Indiano: ricca di spiagge bianche bagnate dal mare
Le coste bagnate dallâ&#x20AC;&#x2122;oceano Indiano Le coste dellâ&#x20AC;&#x2122;isola sono bagnate dallâ&#x20AC;&#x2122;oceano Indiano che la separano dalla Tanzania (40km) sita di fronte al lato ovest e della quale ne fa parte politicamente. Unguja e Pemba, la seconda isola in ordine di grandezza, assieme alle isole minori di Tumbatu, Mnemba, Uzi, Mesali e Latham danno forma allâ&#x20AC;&#x2122;arcipelago piĂš esteso sulla costa est dellâ&#x20AC;&#x2122;Africa chiamato appunto Arcipelago di Zanzibar. Zanzibar si presenta prevalentemente appiattita sulle coste sabbiose per poi raggiungere i leggeri rilievi che risalgono lâ&#x20AC;&#x2122;entroterra dove la ďŹ&#x201A;ora e la fauna crescono
rigogliose. Tipicamente tropicale il clima viene inďŹ&#x201A;uenzato dai due venti monsonici. Il Kaskazi, che si manifesta verso dicembre sino alla prima parte dellâ&#x20AC;&#x2122;anno solare (metĂ di aprile), esso spira da Nord- Est e rende il clima secco e ventilato senza mai far scendere però le temperature medie al di sotto dei 27/28 gradi. Al monsone del Kaskazi si succede poi un breve periodo di tempo umido. In giugno incomincia il vento del Kusi in arrivo da Sud-Est ristabilendo gli equilibri del clima mite tipico nelle zone equatoriali.
cristallino sede di una spettacolare barriera corallina, ricca di foreste e di giardini, ricca di siti archeologici, è una meta molto ambita. Scegliere un viaggio a Zanzibar equivale a scoprire un vero e proprio concentrato di bellezze in unâ&#x20AC;&#x2122;atmosfera davvero genuina. Qui il turista ha lâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di scegliere fra piĂš tipologie di hotel, ideali per le esigenze di ogni tipo di clientela. Alla ďŹ ne di un viaggio a Zanzibar chiunque si sente diverso per aver potuto ascoltare ciò che lâ&#x20AC;&#x2122;Africa ha da dire e per le visioni primitive e vere che offre. I turisti non trovano problemi per il mangiare e per lâ&#x20AC;&#x2122;alloggio; il viaggiatore indipendente si dovrĂ però adattare man mano che esce dagli ambienti cittadini. Vi sono molti ristoranti di buona qualitĂ che offrono sia piatti locali che internazionali. A Zanzibar è possibile degustare specialitĂ arabe, indiane, cinesi e swahili. Il piatto tradizionale dellâ&#x20AC;&#x2122;isola è il cosiddetto â&#x20AC;&#x153;Ugali Wa Muhogoâ&#x20AC;?, una polenta realizzata con farina di cassava, cotta insieme al riso. Quasi sempre è accompagnata da carne o da pesce, entrambi cotti in una salsa a base di curry oppure di latte di cocco. Unâ&#x20AC;&#x2122;altra specialitĂ da non dimenticare di assaggiare è la â&#x20AC;&#x153;Pittaâ&#x20AC;?, un pane arabo farcito da carne e salse piccanti, purĂŠ di melanzane, latte di cocco e caffè aromatizzato. A Zanzibar si trovano anche le classiche â&#x20AC;&#x153;Chapatiâ&#x20AC;?, delle piccole focacce di origine indiana.
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ANNO II NUMERO 12 - DICEMBRE 2011 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 44/2010 del 13 - 12 - 2010 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Coordinamento editoriale: Roberto Barucco Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: bresciavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: marketingvocemedia.it Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti
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