La Voce di Brescia 2012 04

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MENSILE D'INFORMAZIONE

Editoriale

Pgt: Alla scoperta della Brescia che sarà

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I servizi a pag. 7

Primo piano

Il punto sulla Metro Progetto metrobus: prove tecniche, opere accessorie, prospettive. I lavori fervono, attesa e curiosità crescono. A che punto siamo e cosa si farà entro il 31 dicembre 2012

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ANNO III - APRILE 2012

Città. Il Piano di governo del territorio e il prossimo decennio di sviluppo

Una sorta di viaggio tra i principali progetti che saranno al centro della programmazione, in compagnia dell’architetto Giampiero Ribolla, dal 2005 responsabile dell’Ufficio tecnico di via Marconi

n.

I servizi a pag.2-3

Dentro le mura

Sport

Si restaura l'antica fontana di corso Mameli angolo contrada San Giovanni

Quattro pagine di notizie sulle Rondinelle con lo speciale "100% Brescia"

•• pag. 8

•• da pag. 17

Guardando al futuro di Mario Leombruno

J Da qualche anno la nostra città sta ipotizzando il suo futuro, sta programmando ciò che vuole essere nel prossimo decennio. Si tratta di uno studio particolarmente delicato perché scommettere sulle idee può creare non poche difficoltà se le premesse non sono state studiate a fondo e, soprattutto, condivise da tutti gli interessati. Questo è tanto più vero per quanto riguarda il discorso infrastrutture legate alla mobilità. Lasciando da parte la questione aeroporto, altro tema caldo e particolarmente sentito, in questo numero cerchiamo di approfondire due temi: la mobilità cittadina, che dal 1° gennaio 2013 dovrebbe giovarsi della metropolitana leggera, e il Piano di governo del territorio che indica le linee guida dello sviluppo urbanistico del Comune. In merito alla metropolitana, in particolare, è un susseguirsi di notizie, che evidenziano soddisfazioni e preoccupazioni, ed è pensabile che nei prossimi mesi ancor più sarà tema caldo. Con l'avvicinarsi della data prevista per la consegna dell'opera alla comunità, infatti, crescono l'attesa e la curiosità. Attesa per un servizio ritenuto indispensabile ai fini dell'alleggerimento del traffico negli accessi nord, est e sud alla città, e curiosità per un mezzo che viaggia senza la presenza fisica di un "guidatore" ma che è governato da un computer in una apposita centrale altamente tecnologica. I treni ci sono, e in alcune zone cittadine li si vede sfrecciare; le stazioni sono a buon punto e alcune sono state anche aperte al pubblico in occasioni straordinarie; le opere accessorie, fondamentali per non far fallire il progetto, sono in dirittura d'arrivo. La disponibilità dei fondi necessari, i soldi in parole povere, argomento particolarmente dolente specie di questi tempi, è oramai garantita. I collaudi, i test di sicurezza sono in corso. Tanto si è detto e scritto di questa linea di mobilità, l'auspicio per tutti noi è che la scommessa possa essere vincente.


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Primo piano

Il Cipe conferma i finanziamenti pubblici È stata accolta con grande soddisfazione da parte degli organi di governo della città la delibera con la quale il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha confermato i finanziamenti per la metropolitana leggera. La richiesta avanzata è infatti stata accolta: il Cipe ha deliberato a favore del completamento della metropolitana leggera un finanziamento di 71,6 milioni di euro. Il finanziamento del Cipe assegna immediatamente risorse per 41,6 milioni di euro, che consentono l’ultimazione della prima tranche, mentre i restanti 30 milioni di Euro sono finalizzati al completamento dei lavori. Per Alessandro Triboldi, di Brescia Infrastrutture, “Oggi più che mai la metropolitana si avvicina a Brescia”.

L'infrastruttura. Vie d’accesso, parcheggi scambiatori, bigliettazione unica per gli utenti

La metropolitana non basta: curare le opere accessorie Mentre nell'area di Sant'Eufemia è possibile vedere i treni viaggiare, proseguono la realizzazione delle opere accessorie all'infrastruttura e le strategie commerciali di Massimo Venturelli

J Dopo anni di polemiche, di confronti e di scontri, la metropolitana leggera sta per diventare realtà. Il 1° gennaio 2013 è la data indicata per il viaggio inaugurale di una infrastruttura che ha segnato la storia recente della città e che potrebbe cambiarne il volto. Negli anni, alle polemiche sui costi si sono aggiunte quelle sulla sostenibilità dell’opera e sul numero degli utenti necessari a garantirne un esercizio virtuoso. Polemiche che sembrano interessare ben poco Valerio Prignachi, presidente di Bre-

Prossimamente, la metropolitana

scia Mobilità, la società che si è fatta carico della realizzazione dell’opera, il quale sa che la metropolitana ormai è praticamente pronta e che suo compito è di rendere l’infrastruttura appetibile. Per questo l’attenzione di Brescia Mobilità è andata concentrandosi sui punti di interscambio, stazioni in cui i potenziali utenti che provengono da altre parti del territorio possono trovare spazi e servizi a cui affidare il proprio mezzo prima

di servirsi della metropolitana. Sotto controllo, le cosiddette “porte di accesso” dalla provincia alla metropolitana: le stazioni di S. Eufemia a est, quella della Poliambulanza a sud e quella del Prealpino a nord. La stazione S. Eufemia è collocata su via Serenissima. Qui la società ha acquisito un edificio per realizzarvi un parcheggio in struttura in area contigua alla stazione metropolitana per accogliere gli utenti in arrivo dalla

parte orientale della provincia. Per la stazione Poliambulanza, a detta di Prignachi “è stato fatto un lavoro significativo per creare prima di tutto una connessione stradale adeguata fra il casello di Brescia centro (e quindi fra il sistema autostradale), la tangenziale sud e la stazione della metropolitana”. Si tratta di una viabilità dedicata che si connetterà con quella attuale a servizio della struttura ospedaliera. Terzo fronte di impegno, la stazione Prealpino. Con gli interventi realizzati e quelli inseriti nel Pgt, la stazione assolverà alla funzione di punto di drenaggio per chi arriva in città da nord, dalla Valle Trompia. Tra gli altri elementi su cui Brescia Mobilità punta, vi è certamente quello della bigliettazione. Quel cliente/ utente che lascia la sua vettura nei parcheggi di struttura per utilizzare la metropolitana, deve poter godere di un duplice vantaggio. Il primo è di carattere logistico, con un unico biglietto valido per il parcheggio e l’utilizzo del sistema di trasporto pubblico urbano. L’altro è di natura economico, con una scontistica che premi chi lascia l’auto in parcheggio e si sposta in città con la metropolitana.

Intervista. Il presidente della Camera di commercio di Brescia è fiducioso in merito alle infrastrutture

Il 2013 potrebbe essere anche l’anno di Brebemi J Il 2013 potrebbe essere per Brescia l’anno delle infrastrutture. Con la metropolitana dovrebbe arrivare a compimento anche la Brebemi, come conferma in questa intervista il suo presidente Franco Bettoni. Secondo il cronogramma stilato, il 2013 dovrebbe essere l’anno di Brebemi. Prevede che i tempi indicati saranno rispettati? Stiamo lavorando intensamente in mezzo a mille problemi e difficoltà, ma dovremmo riuscire ad aprire l’autostrada e la viabilità connessa entro fine 2013. Cosa spingerà il traffico (soprat-

tutto quello pesante) a scegliere la nuova bretella autostradale rispetto ai vecchi percorsi (A4) da e per Milano? La minore lunghezza chilometrica rispetto all’attuale autostrada e, quindi, i costi di transito inferiori. Brebemi è stata realizzata con il sistema del project financing: quali volumi di traffico dovrà realizzare per consentire il rientro degli investimenti realizzati? I volumi di traffico sono stati approfonditamente studiati, monitorati, asseverati da esperti e sono stati alla base dell’iniziativa di project

Franco Bettoni

financing e prevedono una circolazione media giornaliera teorica di 35/40mila veicoli fra traffico pesante e leggero. Ritiene che entro i limiti temporali fissati per il taglio del nastro di Brebemi ci sarà anche qualche elemento di chiarezza sul futuro del D’Annunzio? Ritengo proprio di sì, nelle prossime settimane dovrebbero esserci delle novità importanti fra la sponda veronese e bresciana. Da parte bresciana abbiano fatto del nostro meglio nell'interesse della nostra economia e della società.


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Ma il “cervello”, forse, ha dei problemi È durata poco la soddisfazione per lo sblocco dei fondi del Cipe. A preoccupare, infatti, è ora il “cervello” elettronico del metrobus che sembrerebbe non funzionare in maniera corretta. La questione è così delicata da mettere in forse l’entrata in funzione della metropolitana per l’inizio del 2013. Le prove di collaudo effettuate hanno messo in evidenza difficoltà nei collegamenti tra i treni e il sistema di automazione integrale. Il dato emerso è ancora da interpretare ma è certo che non tutto funziona come ci si sarebbe aspettato. Il presidente di Brescia Mobilità, Valerio Prignachi, nelle prossime settimane si incontrerà con i vertici di Brescia Infrastrutture e Ansaldo per venire a capo della questione.

Cronoprogramma. Oltre cinque lustri per passare dall'idea alla carta e dalla carta alla realtà

Treni ancora senza passeggeri ma le prove sono in corso l’analisi di congruità tecnica. Arriva il completamento, da parte di un’apposita commissione, della valutazione tecnica dei progetti pervenuti con la successiva scelta dei due progetti ammessi alla fase di offerta economica. Tra il 1992 e il 1995 viene stipulato un protocollo di accordo per l’estensione della linea in Valtrompia e dal Cipe arrivano 165 miliardi di lire. Nel biennio successivo viene raggiunto l’accordo tra Regione, Provincia, Comune di Brescia e Asm per la metropolitana Concesio-S. Eufemia. È datata 19992000 la delibera del Cipe che aumenta i finanziamenti in conto capitale a fondo perduto a 414 miliardi di lire. Un nuovo finanziamento, inoltre, permette l’estensione della linea a S.Polino. Giungiamo al 2001-2003 anni nel corse dei quali nasce Brescia Mobilità. L’Ati (Associazione temporanea di imprese) formata da Ansaldo Trasporti Sistemi Ferroviari, Astaldi, AnsaldoBreda e Necso Entrecanales Cubiertas si aggiudica la gara di appalto. Dal 2004 al 2006 viene realizzato un aggiornamento del progetto nella sua fase esecutiva per quanto concerne l’architettura delle stazioni, sulla falsariga di quelle del sistema di Copenhagen, con ottimizzazione del tracciato.

La data di scadenza prevista è il 31 dicembre 2012. Dal giorno successivo, se tutto procede regolarmente, dal Prealpino a Sanpolino si viaggerà in metrpolitana leggera di Massimo Venturelli

J Con l’opera oramai praticamente conclusa, fa piacere tornare con la mente all’avvio del progetto che risale ufficialmente al 1986, e alle sue tappe principali. Il primo atto lo scrive l’Asm (Azienda servizi municipalizzati) commissionando gli studi preliminari e di fattibilità, e l’analisi dei costi del progetto della metropolitana leggera. Il Comune realizza anche un convegno sul tema: “Il Metrobus per la città degli anni Novanta”. Tra il 1988 e il 1991 si tiene la gara fra cinque consorzi d’imprese internazionali con progetti per

L'interno del treno

L’opinione. Secondo il Presidente di Brescia Mobilità il progetto deve mantenere un respiro extracittadino

Non dovrà mai ridursi a un’isola autoreferenziale J Le realizzazioni di infrastrutture grandi e piccole portano con sé, fisiologicamente, anche una dose di polemiche in alcuni casi anche positive, lo sa bene Valerio Prignachi che da presidente di Brescia Mobilità ha vissuto in prima persona il dibattito, a volte anche molto accesso, che ha accompagnato la realizzazione della metropolitana leggera. “Oggi – afferma il Presidente – la metropolitana è una realtà, e nostro dovere è quello di trasformarla da problema (perché per tanti versi lo è stata, non ultimo quello dello sforzo economico per la sua realizzazione)

in opportunità per la città. Per questo sentiamo forte la responsabilità di farla funzionare al meglio e non possiamo accontentarci di considerarla un’isola autonoma all’interno della rete”. Soprattutto, per Valerio Prignachi, è importante che il progetto strategico sottostante la realizzazione dell’infrastruttura non si esaurisca in un qualcosa di autoreferenziale, incapace di guardare oltre i 13 chilometri del tracciato cittadino. Un’ipotesi, questa, che Prignachi da sempre rifugge, indicando al contrario l’importanza di guardare al

Valerio Prignachi

progetto anche in chiave prospettica e di interazione con il trasporto extraurbano su ferro e su gomma. Una visione, questa, opportuna tanto riguardo al materiale già esistente e funzionante (magari adeguandolo ai cresciuti bisogni di mobilità e di accesso al capoluogo provinciale), quanto su ciò che nel giro di un medio periodo potrebbe essere convogliato su Brescia (per esempio l’alta velocità e alta capacità ferroviaria). “La nostra sfida - conclude il Presidente - è la via perché la metropolitana si apra al resto del sistema del trasporto pubblico”.


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La parola ai lettori IL MEGLIO DI...

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Poliambulanza, top in Italia

L’ospedale più efficiente d'Italia è la Poliambulanza di Brescia. Lo afferma una elaborazione de “Il Sole 24 ore” realizzata su specifici dati rilevati e resi disponibili dal Ministero della salute con il “Programma nazionale esiti”. Alla base della classifica i tempi d’intervento e della mortalità a 30 giorni. Lo studio ha preso in considerazione 32 indicatori riferiti tra gli altri a infarto miocardico acuto, bypass aortocoronarico, colecistectomia, laparoscopica, interventi chirurgici non oncologici, tumore maligno del polmone (mortalità a 30 giorni dall’intervento), cura dell'Ictus. La struttura di via Bissolati è risultata ai vertici in cinque delle 32 diverse classifiche, conseguendo il primato nazionale.

LETTERE

Cittadini per sempre Egr. Direttore, qualche sera fa, in televisione, si intervistava un Sottosegretario dell’attuale governo. Un servizio giornalistico aveva appena raccontato le traversie economiche che ormai accompagnano i mesi di un qualsiasi lavoratore, nella fattispecie un lavoratore del Nord. Il quale lamentava la distanza del ceto politico dai problemi quotidiani delle persone. Ebbene, il Sottosegretario commentando il servizio giornalistico esprimeva partecipazione umana nei confronti del lavoratore intervistato. E diceva, testualmente: “… questi problemi non è vero che non li conosco, li conosco invece, perché sono stato anch’io un cittadino”. Sobbalzo sul divano, guardando mia moglie annichilito. Se un uomo di potere afferma “sono stato un cittadino”, allora significa che non si ritiene più tale. Pertanto il rapporto, per quanto mascherato da “tecnica”, magari “perbene”, è l’antica immagine tra chi comanda e si sente “sopra/superiore/padrone” e chi subisce, che avverte di essere tenuto “sotto/inferiore/servo”. E il fatto parla purtroppo, ancora una volta, di una autostrada fatta di potere, privilegio, senso di onnipotenza; solo declinati in modo più “politicamente corretto” e presentabile. Perché se persone perbene come sono in genere definiti i nostri attuali governanti, hanno dentro di sé una seppure inconscia (ma sarebbe ancor peggio!) idea di se stessi e della loro funzione nel consesso sociale… Qui non si tratta di essere “antipolitici” o “antitecnici”, schiera purtroppo già abbondantemente rappresentata anche nel panorama istituzionale. Semmai tutto ciò per ricordare le parole di Paolo VI sulla politica attiva come forma tra le più elevate di carità. Essa sta all’episodio televisivo dell’altra sera come la via stretta proposta dal Verbo incarnato sta all’autostrada su cui corre veloce una parola molto spesso solo predicata. Gianmaria Manerba

IL PEGGIO DI...

Maglia nera per il turismo

Verona e Bergamo sì, Brescia no. Non è servito neanche il riconoscimento Unesco del monastero longobardo di San SalvatoreSanta Giulia per modificare il quadro. Brescia si concentra su un’accoglienza di tipo business e ovviamente risente della congiuntura negativa. Ma non solo arrivi e presenze di tipo “affari” sono in calo, il turismo bresciano sembra non essere in grado di conquistare nuovi viaggiatori. Secondo Federalberghi, la percentuale di occupazione delle camere negli hotel di Brescia si è attestata nel 2011 al 46% (60.8% Verona, 65.4% Bergamo). Inoltre se si fa riferimento alle tendenze si rileva la crescita di Bergamo (+2%) e Verona (+1.7%) a fronte del calo di Brescia (-0.5).

Giornali della Comunità

Radio Voce Spazio all'informazione nazionale ogni ora e a quella locale con 5 edizioni giornaliere dal lunedì al venerdì. Intrattenimento dalle 10.40 alle 13 con il contenitore “Voce Mattina” e dalle 17.10 "Serata inBlu". Ampio spazio allo sport: dalle 14 alle 15 il calcio con “100% Brescia”, mentre la domenica le radiocronache del Basket Brescia.

La parrocchia di S. Giulia ha dato alle stampe e distribuito il n° 88 de "Il Prealpino", il giornale della Comunità giunto al XVII anno. Il numero di aprile, disponibile e gratuito, è ovviamente legato alla Pasqua. Le sezioni: "Vita della chiesa", "Vita della comunità", "Vita dell'oratorio".

fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia

I voucher per le Paritarie Egr. Direttore, sono genitore di un bambino iscritto in una scuola privata paritaria. La mia scelta, sommata a quella compiuta da numerose altre famiglie in Italia, procura allo Stato un risparmio annuo di circa 6 miliardi di euro. Il risparmio per le casse pubbliche sussiste pur in presenza dei cosiddetti buoni scuola, ovvero i voucher che la Regione rilascia alle famiglie con un reddito complessivo contenuto e che altrimenti non sarebbero liberi – com’è invece sancito dalla Costituzione – di scegliere per i propri figli l’istruzione che preferiscono e che ritengono più adeguata alle loro aspettative e ai loro valori. Dei succitati buoni scuola alcuni dicono che a partire dal prossimo anno scolastico non saranno più erogati. Disponete di informazioni che confermino o smentiscano tali voci? M.F.

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce di Brescia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a brescia@vocemedia.it.



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Grande Brescia

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Conoscere il Pgt del capoluogo provinciale Tre anni di lavoro, una ventina di professionisti coinvolti, 204 elaborati. Impossibile sostenere che il Piano di governo del territorio, soprattutto dopo la legge regionale del 2005, non sia uno strumento complesso, impegnativo quanto a risorse umane ed economiche, difficile da chiudere per i tanti legittimi portatori di interessi. L’architetto Giampiero Ribolla, che ha coordinato il disegno complessivo i cui inizi risalgono al 2009 (in realtà con la giunta precedente era già stata fatta un’elaborazione), ci aiuta a conoscere la Brescia di domani con gli articoli che pubblichiamo in questa pagina e che si concentrano, ognuno, su un tema ben preciso.

Pgt/1. Da realizzare tre vie alternative a viale Duca degli Abruzzi, a via Milano e a via Orzinuovi

Ripensare la mobilità cittadina Inevitabile parlare di metropolitana con la conferma delle previsioni, e della sua implementazione su ferro con l’uso di linee ferroviarie secondarie quali la Iseo-Edolo

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di Luciano Zanardini

J Si prevede l’estensione della linea di metrobus verso Ovest (Fiera) e verso nord (Concesio). Accanto alla metropolitana, il Pgt regolamenta (partiti gli appalti) i parcheggi scambiatori; i principali sono tre: uno a nord in corrispondenza della stazione Prealpino, uno a est per servire la zona Buffalora/Sant’Eufemia/Rezzato e uno a sud in corrispondenza della stazione Poliambulanza. Uno più piccolo sarà realizzato in corrispondenza della stazione Casazza. “Una parte di questi parcheggi − spiega Ribolla − verrà realizzata entro l’apertura della metropolitana. Il parcheggio sarà unito a uno snodo scambiatore tra il trasporto privato e quello pubblico e viceversa” (terminal autobus, spazio biciclet-

te). Molto dipenderà dalle politiche della sosta che di fatto dovranno disincentivare l’ingresso con la macchina in città”. Serve un discorso integrato, mentre per l’estensione della metropolitana sarà difficile trovare le risorse. Nel Piano si ipotizza l’utilizzo delle ferrovie minori come l’Iseo-Edolo. “In un primo passaggio gli attuali binari verranno utilizzati in modo promiscuo (intervallati) tra treno e tram; in una seconda fase, quando la linea storica della Milano-Venezia sarà liberata dalla pre-

senza dell’Alta capacità, il treno di Iseo potrà essere deviato sulla linea della Milano-Venezia con un collegamento in prossimità della stazione di Rovato: l’attuale linea di Iseo sarà a diposizione del trasporto locale”. Ovviamente queste sono opere “strategiche” e non realizzabili nel breve periodo. Un’altra indicazione “strategica” riguarda la tangenziale est, anche se non è di competenza diretta del Comune. Non bastano gli interventi bisogna completare la rete esistente.

La grande distribuzione (in termini tecnici le strutture che superano i 2.500 metri quadrati di vendita) sono tre, di cui una peraltro è la riconversione dell’ex Idra in via Triumplina, un polo specializzato nel casalingo e nel design a Sant’Eufemia e l’area dei Magazzini Generali dove dovrebbe spostarsi la Coop. Sul tema della densificazione abitativa il Pgt prevede una città che possa arrivare ai 220mila abitanti: ogni anno escono circa 6.000 persone che scelgono l’hinterland. Per contrastare il fenomeno, dato anche dal mercato (prezzi più vantaggiosi), è prevista la realizzazione dell’edilizia convenzionata con la seconda parte di Sanpolino (nella foto). Tutti gli interventi privati sopra i 7mila metri quadri devono destinare almeno il 30% a edilizia convenzionata.

Pgt/2. Compensare le aree inquinate con la possibilità di costruire nelle fabbriche dismesse

Riqualificazioni, questione ambientale e grandi parchi J Molti dei progetti stesi richiedono l’iniziativa privata, quindi è difficile fare delle previsioni, anche perché il Pgt lavora su un arco temporale di 10 anni. Certo è che il mercato al momento appare ancora un po’ saturo ma ciò nonostante non si può certo trascurare il tema della riqualificazione delle aree degradate, in particolare via Milano (già oggetto di precedenti azioni) e via Sostegno (nella zona sud della stazione). Vi è poi l'idea di compensare le aree industriali inquinate, oggi interdette all’agricoltura e in ma-

no a privati che non le possono utilizzare, con dei diritti edificatori che vanno a ricadere su opere già urbanizzate (aree dismesse); le aree in questione passerebbero, dopo averle messe in sicurezza, a verde. “La città − spiega Ribolla − viene così dotata di un bosco urbano”. Aldilà delle questioni di salvaguardia (l’esempio potrebbe essere il Parco delle Colline) il Pgt tocca da vicino anche le tematiche ambientali. Negli scorsi anni Brescia ha avuto un’implementazione di parchi e giardini più o meno grandi, oggi cerchiamo

di mettere in campo dei grandi parchi sovracomunali: il Parco delle Cave e il parco di San Polo ovvero ambienti che “rimarranno prevalentemente naturali”. Una delle scelte forti è quella di realizzare un grande parco agricolo didattico che corrisponde alla Valle di Mompiano (stralciata invece la posizione della collina di Sant’Anna) che il Comune dovrebbe acquisire con il meccanismo della compensazione (in cambio di diritti edificatori) utilizzando anche la Polveriera già nella disponibilità di Palazzo Loggia.


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Dentro le mura Centro storico. Al via i lavori di restauro della fontana di corso Mameli angolo contrada San Giovanni

Brescia, la città delle fontane Le operazioni di sistemazione sfrutteranno metodi e materiali che agiscono secondo meccanismi differenti, spesso integrati o integrabili di Bruno Leoni

J Nei diari, nei resoconti di viaggio dei forestieri, che visitarono Brescia dal Seicento al secolo scorso, è ricorrente l’accenno a una caratteristica della nostra città, l’abbondanza delle fontane pubbliche e private. Nel 1700 Giulio Antonio Averoldo, nella sua guida di Brescia, così si esprimeva: “siccome il Piano è abbondante de’ fiumi e sorgenti, benefiche piogge ad allatar i campi, così la Città doviziosa di cristalline fontane quante pubbliche ne spande, quante rinchiuse in private case ne dispensa!”. Basterà qualche dato statistico per renderci conto di quanto fosse giustificata la comune asserzione sull’abbondanza delle fontane. Nel 1560 un documento del Comune testimonia che 34 erano le fontane pubbliche e 170 quelle private; nel 1859 abbiamo

La fontana a metà corso Mameli, oggetto di risistemazione

78 fontane pubbliche e 1840 fontane private. L’abbondanza di acque sorgive provenienti dalla Valgobbia e dalle colline dei Ronchi, e le caratteristiche di compattezza e di relativa facile lavorazione della bianca pietra di Botticino, le cui cave erano alle porte di Brescia, ci spiegano la ricchezza di fontane nell’ambito delle antiche mura. La fontana di S.Giovanni che oggi possiamo vedere collocata in una apposita nicchia a metà di Corso Mameli, e che risale al 1826, ha preso il posto di un'altra fontana,

molto più antica, che con il tempo si era molto degradata. Lo stile è quello neoclassico che caratterizza questo periodo della storia urbanistica di Brescia e che ha l'eleganza delle protomi alate e delle ghirlande di fiori e frutta. Per realizzarla è stato impiegato marmo di Botticino. E proprio su questa caratteristica fontana sono finalmente cominciati i lavori di risistemazione e restauro che, specificano i tecnici dell’Assessorato al centro storico, passeranno dalla rimozione delle cause del danno al rallentamento

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della velocità dell’alterazione dei materiali, dalla salvaguardia degli aspetti formali ed estetici dell’intervento al rispetto dell’opera e del suo contenuto di informazioni storiche e tecnologiche. Le operazioni sfrutteranno metodi e materiali che agiscono secondo meccanismi differenti, spesso integrati o integrabili, che vanno dai meccanici ai chimici, come ai biologici. Tra opere da appaltare e somme a disposizione, l’impegno economico previsto dall'Amministrazione è di circa 46mila euro.


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L'iniziativa. Una campagna della Circoscrizione Centro in corso nelle scuole, uffici comunali e spazi pubblici

Obiettivo: sensibilizzare al rispetto del senso civico di Mario Bruni

Una mostra all'Aab J Nella Circoscrizione Centro del Comune di Brescia, territorio che racchiude il cuore del capoluogo provinciale, è in corso la campagna di sensibilizzazione al rispetto del senso civico. Si tratta, indubbiamente, di una lodevole iniziativa che la Circoscrizione, attenta alle esigenze dei cittadini disabili, ha voluto attivare. Ci sono però da fare alcune riflessioni non tanto sulla bontà dell’iniziativa in sé, che non si discute, ma sul fatto che sia avvertita come necessaria una simile campagna di sensibilizzazione o, meglio, sulle ragioni per le quali una simile campagna si renda opportuna se non indispensabile. Dal fatto che in Italia si debbano creare simili iniziative per incentivare il senso civico, sembrerebbe si debba dedurre che tale senso civico non sia in noi proprio innato e che la soluzione non possa che essere una: impararlo, neanche fossimo dei bambini in età scolare. Sarà forse anche per questo che si dice che in fondo si rimane sempre bambini? Chissà… In Italia sembra che per vedere azioni che dovrebbero essere del

tutto naturali in un popolo civile, si debbano fare leggi, incrementare le sanzioni, aumentare le regole. Preso atto di questa necessità, nella Circoscrizione Centro è stato costituito un gruppo di lavoro sulla disabilità. Questa équipe, ha ideato una campagna di sensibilizzazione al rispetto del senso civico impegnandosi perché fosse promossa nelle scuole, negli uffici comunali, nelle parrocchie e, ovviamente, ne-

gli spazi della Circoscrizione stessa. Sono stati realizzati circa un migliaio di volantini e 300 locandine. “Un progetto semplice – ha affermato il presidente della Centro, Flavio Bonardi (nella foto) – che auspichiamo possa essere uno strumento utile per ricordare e ricordarci che il rispetto dei disabili, e del prossimo in generale, rientra nel senso di civiltà che deve caratterizzare ognuno di noi”.

L’edizione 2012 della consueta mostra che l’Aab dedica a giovani talenti bresciani sarà all’insegna dell’indagine su media differenti: una ricognizione, dunque, finalizzata a sostenere l’opportunità di oltrepassare divisioni e gerarchizzazioni categoriali. L’assunto curatoriale è che non vi siano forme espressive migliori o peggiori, le une magari considerate superate, le altre avveniristiche o alla moda. I media sono appunto mezzi, e l’evoluzione dell’arte non scaturisce dalla materia in sé e per sé, quanto dalla volontà estetica e comunicativa di coloro che se ne servono. "Giovani presenze nella ricerca artistica a Brescia" presso l'Aab Associazione artisti bresciani - Salone del Romanino (v.lo delle Stelle, 4 - tel. 03045222). Curatore Paolo Bolpagni. Fino al 9 maggio, dal martedì alla domenica, dalle ore 16 alle 19.30 con ingresso libero. Nella foto: Stefano Crespi, Thailandia.


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C’è un bosco fatato a Sant'Anna…

Fuori le mura

Partendo dal Villaggio Badia si raggiunge a piedi o in bici uno dei più bei boschi delle colline bresciane anzi, in virtù delle sue peculiarità è unico: vi si ammira un vetusto cerreto nei cui tronchi si annida il rarissimo coleottero “Cerambix cerdo”. È abitato da numerose specie di uccelli e vecchi tronchi ospitano il nido del picchio. Nel bosco è stato predisposto un percorso natura didattico per l’individuazione di alcune specie di alberi e arbusti. Il percorso raggiunge poi il crinale della collina da cui si ammira il paesaggio verso la città. La magia del luogo è completata dal bel laghetto che si adagia seminascosto tra il bosco e i campi. Il pieghevole "C'è un bosco fatato a Sant'Anna" è distribuito dal C.O.D.A. (tel. 030392656).

Sud-Est. I dati dell'indagine dell'Asl giustificano le preoccupazioni per la salute dei residenti

Una manifestazione originale Circa 300 cittadini residenti delle zone di San Polo e Buffalora hanno manifestato la loro preoccupazione per la salute e l'ambiente con un allegro "funerale per la vita"

di Laura Di Palma

Il passaggio del feretro di San Polo-Buffalora

J L’area di San Polo, a sud-est della città, ospita alcune realtà produttive che comportano un impatto ambientale di grande rilievo. A seguito di una richiesta dell’Amministrazione cittadina in relazione alle preoccupazioni espresse dai residenti della zona, l'Asl di Brescia ha effettuato nel 2010 due indagini epidemiologiche sulla popolazione del quartiere relative alla mortalità e ai ricoveri ospedalieri, basando-

Che

si su dati relativi al quinquennio 20042008. Da esse è stato riscontrato un eccesso di morti per malattie respiratorie non tumorali, oltre che un significativo esubero di ricoveri ospedalieri per patologie croniche delle vie aeree superiori. Da oltre un decennio, il “Comitato difesa salute e ambiente” opera per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulla situazione ambientale della città, e, in particolar modo, della zona

Sud-Est, tra San Polo e Buffalora. “In quest’area le criticità sono molte e sarebbe quindi fondamentale un’azione diretta di bonifica”, ci ha detto Valerio Beccalossi già presidente Co.Di.S.A. “Sono molte le realtà produttive che generano criticità ambientali: tra queste, l’Alfa Acciai; le emissioni della grande acciaieria sono a norma, e tuttavia, proprio in ragione delle notevoli dimensioni, la quantità quotidiana di

),/&$ &,6/ %5(6&,$ ),/&$ &,6/ %5(6&,$ ),/&$ &,6/ Servizi FILCA gestiti dalla CISL di Brescia cosa fa il sindacato

Caaf (consulenza fiscale). Dichiarazione dei redditi (730, UNICO), calcolo ICI compilazione modelli RED INPS, denunce di successione, dichiarazione ISEE. Patronato INAS. Accreditamento contributivo del periodo del servizio militare. Partecipazione alle trattative per il rinnovo dei contratti nazionaControllo dei contributi previdenziali validi per la pensione li e territoriali, contrattazione territoriale e aziendale (II° livello). (INPS, ecc.). Domande per pensioni di anzianità e vecchiaia. Controllo buste paga, malattia, infortunio. Compilazione domande assegno nucleo familiare Conteggio del trattamento di fine rapporto (TFR). Ufficio Vertenze e legale Vertenze individuali per recupero differenze salariali, TFR, fallimenti ecc. Compilazione pratiche per la Cassa Edile (solo per gli edili). Assimoco-Unionvita Assicurazioni sulla vita e polizze auto. Corsi di formazione per delegati sindacali (RSU) e rappresentanti dei lavoratori della sicurezza (RLS). Calf (centro assistenza lavoro familiare) Gestione pratiche colf. Attività di informazione attraverso il nostro Notiziario Sindacale Adiconsum (associazione italiana difesa consumatori). Filca-Cisl Brescia. Frodi alimentari e commerciali. Tariffe luce, gas, telefono, riscaldamento assicurazioni, banche mutui. Controversie burocratiche e commerciali. Sicet (sindacato inquilini casa e territorio). POLIZZA INFORTUNI Controllo contrattiFax. d’affitto e spese condominiali, stipulaTel. 030-3844540 030-3844541 GRATUITA zione contratti d’affitto, domanda di assegnazione case . popolari, contributi per l’affitto. Anolf (sportello stranieri). Ti garantisce, in caso di ricovero ospedaliero a causa di infortunio, una indennità giornaliera di Euro 30 dal 4° al 30° giorno Assistenza per permessi di soggiorno, ricongiungimento e di Euro 50 dal 31° al 60° giorno. familiare, carta di soggiorno, residenza, cittadinanza, rapporti con le istituzioni, informazioni varie.

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Pm10 è senza dubbio nociva. Accanto all’Alfa Acciai, le numerose discariche, la presenza riscontrata di Cesio 137, la discarica d’amianto in via Brocchi e la vicinanza di tangenziale e autostrada che producono inquinamento acustico e atmosferico. La situazione dovrebbe dunque essere completamente ribaltata, magari con la realizzazione del Parco delle Cave dove la natura dominerebbe incontrastata e potrebbero sorgere strutture per il tempo libero accanto a specchi d’acqua e fasce boscate”. Nel frattempo, il Co.Di.S.A. ha organizzato due importanti iniziative che hanno visto grande partecipazione: lo sciopero ambientale promosso dalle mamme di Buffalora e il “funerale per la vita”, durante il quale circa 300 persone hanno accompagnato in corteo, per due km, il feretro di San Polo e Buffalora, ucciso da inquinamento e rifiuti. Un vero e proprio funerale, insomma, ma in un clima di festa e di speranza, suggellato dall’allegria dei molti bambini e dalla piantumazione di un albero di gingko biloba, simbolo orientale di nuova vita ed emblema di rinascita per il quartiere malato.

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Hinterland Edilizia. È in corso in tutta Italia un'importante iniziativa proposta dal Forum del Paesaggio

La mappatura degli edifici sfitti Costruire genericamente case, oggi è una follia. Oramai è necessario realizzare case che servano, e ciò che serve è dare un’abitazione a chi l’ha persa o non l’ha mai avuta

di Emma Bettinardi

J Il panorama paesaggistico della città e della provincia di Brescia è radicalmente cambiato negli ultimi 10 anni: villaggi abitativi, case a schiera, centri commerciali e per il fitness, parcheggi e molto altro ancora è stato costruito, tanto che Brescia si è guadagnata il secondo posto per metri quadri cementificati al giorno, dietro Milano che ha un tributo quotidiano di cemento di 20mila metri quadri. È sempre più evidente che il divario tra quello che viene costruito e ciò che serve, è diventato incolmabile. Le cause di una simile "forbice", sono da ricercare in là nel tempo, con la finanziarizzazione del mercato edilizio che permetteva di costruire a credito (ovvero con capitali

Le tre torri costruite da anni e ancora vuote, alla periferia sud di Brescia

non propri), in attesa di potenziali acquirenti. Una formula che ha funzionato fino alla crisi scoppiata nel 2008 e che ha cambiato drasticamente le cose. Nonostante la continua edificazione attuata, oggi esiste un problema di fabbisogno abitativo. Anche se l’Italia è il Paese con il più alto numero di proprietari immobiliari diffusi, molte, troppe persone sono senza una soluzione abitativa adeguata. Produrre oggi genericamente case

è una follia, è necessario costruire case che servono, non complessi immobiliari. E ciò che serve è dare un’abitazione a chi l’ha persa o a chi non l’ha mai avuta. Si parla di molte situazioni sociali particolari: famiglie mononucleari, separati, anziani soli, studenti fuori sede, immigrati. Categorie che hanno bisogno di soluzioni ad hoc. Il tema che dovrebbe diventare prevalente è quello di costruire sul costruito, generare uno sviluppo a crescita e a consumo "zero"

del territorio, perché si osservano immense aree commerciali e industriali che hanno cancellato quello che per secoli, per Brescia e per la Lombardia, è stato risorsa, ovvero il territorio, e che di fatto rimangono edifici vuoti che deturpano il paesaggio. È oramai necessaria una riqualificazione di dette aree. I piani a trasformazione "zero" non sono destinati a bloccare lo sviluppo, ma a ridare valore a ciò che il più delle volte è sottoutilizzato. Questo tipo di investimento richiede operazioni indubbiamente più complesse e costose dal punto di vista soggettivo, più fondi e più tempo, ma dal punto di vista sociale e paesaggistico vorrebbe dire prendere coscienza delle condizioni di degrado del territorio. Non esiste una legge, a oggi, che impedisca di edificare ex novo anche laddove vi siano aree da recuperare, l’unico vincolo potrebbe essere rappresentato dal Pgt come scelta autonoma delle amministrazioni. Il Forum del Paesaggio, associazione di liberi cittadini, ha proposto ai Comuni di tutta Italia un censimento dell’edilizia. Si tratta della prima inchiesta capillare mai realizzata in Italia per quantificare il numero delle abitazioni e degli immobili a uso commerciale e terziario non utilizzati, per realizzare una mappa degli edifici sfitti di tutto il territorio. Potrebbe essere un feed back in grado di smuovere le coscienze.

Roncadelle. Un progetto partito sei anni fa e che oggi coinvolge una decina di Comuni della provincia

Nuove adesioni al Gruppo di acquisto fotovoltaico J Prosegue e si allarga, offrendo un’opportunità concreta ai cittadini e, per la prima volta, anche alle imprese, il progetto Gaf, Gruppo di acquisto fotovoltaico, promosso dal Comune di Roncadelle. La prima esperienza risale al 2009 e le quattro fino a oggi realizzate hanno visto l’adesione di un numero crescente di Comuni e hanno portato alla realizzazione di circa 200 impianti per un totale di oltre 750 kw di picco installati. I principali obiettivi dell’adesione al Gaf si evidenziano nell’aumento della produzione di

energia elettrica da fonti rinnovabili, nel contenimento del ricorso alle fonti esauribili, nella riduzione delle emissioni di gas serra e di sostanze inquinanti e nella realizzazione di impianti a costi ridotti. Senza trascurare evidenti benefici economici come il riconoscimento di incentivi statali, la riduzione dei costi in bolletta e la vendita dell’energia in surplus. “Fa certamente piacere − afferma il sindaco Michele Orlando (nella foto) − vedere che un progetto lanciato sei anni fa a Roncadelle si sia rafforzato

coinvolgendo una decina di altri Comuni e abbia ottenuto importanti risultati. I benefici in termini ambientali ed economici sono evidenti”. Giusto ricordare come funziona un impianto fotovoltaico: è un impianto elettrico costituito essenzialmente dall’assemblaggio di più moduli fotovoltaici, i quali sfruttano l’energia solare per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico, della necessaria elettronica ed eventualmente di sistemi meccanici-automatici a inseguimento solare. (v.b.)


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3UDQGLQL HOHWWR 3UHVLGHQWH UHJLRQDOH Ettore Prandini, alla guida della Federazione di Brescia dal 2006, è il nuovo presidente regionale di Coldiretti Lombardia. Lo scorso 19 marzo infatti, l’assemblea della Federazione Regionale si è riunita a Milano, presso la sede di via Fabio Filzi per eleggere il presidente ed il consiglio direttivo chiamato a guidare l’Organizzazione nel prossimo quadriennio. Le votazioni - che si sono svolte a scrutinio segreto come stabilito dallo statuto sociale - hanno indicato in modo unanime il nome di Ettore Prandini per la presidenza ed allo stesso modo è risultata unanime la votazione per il nuovo consiglio direttivo. Quest’ultimo risulta composto dai presidenti provinciali Ettore Prandini (Brescia), Alberto Brivio (Bergamo), Fortunato Trezzi (Como/Lecco), Paolo Carra (Mantova), Carlo Franciosi (Milano/ Lodi), Giuseppe Ghezzi (Pavia), Alberto Marsetti (Sondrio), Fernando Fiori (Varese) ed Eugenio Torchio (delegato Cremona), dai consiglieri Michelangelo Zucchi (Brescia), Fabrizio Fumagalli (Bergamo), Paolo Rosa (Mantova), Berneri Matteo (Milano) oltre che dai componenti di diritto Stefano Ravizza (Giovani), Pina Alagia (Donne) e Giovanni Rota (Pensionati). Del consiglio, seppur senza diritto di voto, fanno parte anche la presidente regionale di Terranostra ed il consigliere ecclesiastico, entrambi bresciani, rispettivamente Alessandra Morandi e don Claudio Vezzoli. L’assemblea elettiva della Federazione Regionale si è svolta dopo che tutte le Coldiretti provinciali della Lombardia avevano completato, tra la fine del 2010 e la fine del 2011, il rinnovo dei rispettivi organi sociali. Tra i neo-eletti presidenti provinciali vi sono state alcune conferme (Milano, Sondrio, Pavia, Varese e Brescia) ma anche alcuni avvicendamenti (Mantova, Bergamo, Como/Lecco), a riprova della vitalità delle Federazioni in cui la continuità di alcuni dei progetti in atto si accompagna allo slancio ed alle nuove energie garantite dal rinnovamento della classe dirigente. Nella veste di presidente regionale Ettore Prandini subentra a Nino Andena che ha guidato Coldiretti Lombardia negli ultimi 15 anni, rappresentando l’agricoltura lombarda anche in seno alla Giunta nazionale di Coldiretti in veste di Vicepresidente. A partire dal 2001 Nino Andena ha anche assunto la presidenza dell’Associazione Italiana Allevatori, un ente per il quale la zootecnia lombarda non può che costituire un riferimen-

to. Andena venne eletto presidente regionale di Coldiretti nel 1997 in un periodo complesso, ricordato anche per la nascita dei cobas sull’onda della vicenda quote-latte. Ma Nino Andena ha anche incrociato la strada di Coldiretti Brescia visto che all’epoca del commissariamento della Federazione (2004-2006) ricopriva il ruolo di delegato confederale e che in tale veste, nel dicembre 2006, fu testimone dell’assemblea che riportò Coldiretti Brescia alla gestione ordinaria con l’elezione a presidente di Ettore Prandini. Nel suo indirizzo di saluto, Andena ha voluto ricordare e riconoscere il lavoro svolto in questi anni, affrontando le diverse e ricorrenti crisi che hanno colpito il settore. “Ci siamo sempre assunti la responsabilità di decisioni coraggiose ed importanti, consapevoli delle potenzialità e delle complessità della nostra regione in cui devono coesistere la prima agricoltura italiana insieme alla prima industria italiana”. Nel suo intervento Prandini ha espresso un ringraziamento ad Andena che in questi anni difficili e di grandi cambiamenti è stato il punto fermo della più importante Organizzazione agricola italiana nella prima regione agricola del Paese. Prandini ha poi ringraziato tutti i presidenti provinciali ed i delegati presenti per la fiducia che gli è stata accordata. “Mai come in questo momento Coldiretti Lombardia si è sentita parte integrante della Confederazione nazionale – ha affermato Prandini - ma questa Federazione ha anche e soprattutto la responsabilità di essere una realtà propulsiva nell’attuazione delle politiche e dei progetti di Coldiretti. Il presidente nazionale Sergio Marini può contare su tutti noi, sulle 33mila aziende associate e sul peso economico dell’agricoltura lombarda. Sono dati e cifre che impongono a questa Federazione di essere al fianco di Marini con un nuovo protagonismo fatto di coesione e determinazione. Inoltre, lo spirito di squadra che si respira in Via Filzi sarà l’elemento su cui costruire un rapporto sempre più forte ed autorevole con la Regione, con la Politica, con le Istituzioni e con tutti gli attori dell’agroalimentare. La Lombardia e la sua agricoltura hanno molti e gravi problemi ma questa è anche una terra ricca di imprenditori indomiti, dinamici e capaci che sapranno cogliere le opportunità che Coldiretti intendere mettere loro a disposizione.”

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Economia L'incontro

Roberto Tonizzo Il nuovo direttore generale del Banco di Brescia

Il Banco di Brescia: una vera banca del territorio Piergiacomo Bollani, responsabile territoriale per Brescia Piergiacomo Bollani e Roberto Tonizzo

Redazionale a cura di Voce Media

J Il Banco di Brescia è l’istituto di credito più importante della nostra provincia, con oltre 340 sportelli, 2.600 addetti ed un volume di 13,5 miliardi di finanziamenti (di cui 7 erogati a favore delle famiglie e delle imprese bresciane). Abbiamo chiesto al nuovo Direttore Generale Roberto Tonizzo le motivazioni che hanno portato a ristrutturare così profondamente l’organizzazione degli assetti distributivi della Banca nel corso del 2011. La Banca ha ridisegnato il proprio assetto organizzativo-distributivo nell’intento di accorciare la “filiera” decisionale e migliorare il servizio e i tempi di risposta alla Clientela. Nel 2011, infatti, sono state rese operative sei Direzioni Territoriali, ciascuna coordinata da un Responsabile unico sia per la clientela “retail”, che per quella “private” e “corporate”. Il “Direttore Territoriale” è quindi punto di riferimento unico della Banca nel territorio assegnato, con ampie deleghe di gestione sia in termini commerciali che creditizi. Delle sei Direzioni Territoriali costituite, tre insistono sulle aree geografiche della provincia di Brescia, a testimonianza del forte legame esistente con il nostro territorio d’origine, nel quale il Banco opera da oltre cent’anni. Nella sola provincia di Brescia il Banco conta 165

sportelli e 1300 risorse, che sono al servizio delle famiglie e delle aziende nel cuore del nostro territorio, a cui siamo particolarmente legati, per storia e per tradizione. Piergiacomo Bollani è il responsabile della Direzione Territoriale di Brescia città. Sig. Bollani, come affronta la sua struttura il perdurare della

difficile situazione congiunturale? Una crisi che sembra non voler finire mai e che mette a dura prova famiglie e aziende della nostra provincia. Brescia è la mia città, una città di risparmiatori, operosi e concreti. Una città dalla forte vocazione imprenditoriale che vanta eccellenze ammirate ed apprezzate in tutto il

Un prestito obbligazionario "solidale" Il Banco di Brescia e gli Spedali Civili hanno siglato un accordo per l’emissione di un prestito obbligazionario che consentirà alla Banca di devolvere una parte dell’importo collocato a supporto dell’attività del reparto di Oncoematologia Pediatrica. Si tratta di un’importante iniziativa che contribuisce a sostenere le attività del reparto che si occupa di diagnosi e cura di bambini affetti da malattie ematologiche e neoplastiche e che testimonia la costante attenzione del principale Istituto di credito della nostra pro-

vincia a sostegno di realtà significative bresciane, come gli Spedali Civili. Il “social bond” avrà durata triennale e offrirà l’opportunità al sottoscrittore di ottenere un significativo ritorno sull’investimento effettuato, prevedendo una remunerazione, su base trimestrale, pari al 3% per i primi due anni ed al tasso Euribor a tre mesi maggiorato di un punto percentuale per il terzo anno. Non c’è dubbio che la generosità dei bresciani si dimostrerà anche in quest’occasione.

mondo. Ho l’onore di coordinare 37 punti operativi e 370 professionisti, che quotidianamente sono a disposizione delle famiglie, dei privati, dei giovani, delle piccole e medie aziende fino alle grandi imprese con esigenze commerciali e di credito articolate e complesse. Ci distinguiamo per il fatto di operare secondo un chiaro codice etico, fondato su trasparenza e spirito di collaborazione; cerchiamo di utilizzare sempre un linguaggio chiaro e comprensibile, sentendoci espressione propria di un territorio che ben conosciamo ed al quale siamo profondamente legati. Si parla molto di restrizione delle maglie del credito da parte delle banche. Ci vuol spiegare, Rag. Tonizzo, quale è stata la politica del Banco di Brescia in proposito? Nonostante il perdurare della crisi il sostegno alla nostra clientela tradizionale, fatta di famiglie, privati e piccole imprese, non è mai venuto meno, con particolare riferimento alla provincia di Brescia. Certo la nostra professione è quella di sviluppare impieghi sani, quindi prestiamo la massima attenzione alla valutazione del merito creditizio, nel rispetto della tutela dei depositi dei nostri clienti e delle regole previste dalle autorità di vigilanza. Nel 2011 l’utile del Banco ha sfiorato i 100 milioni di euro e la patrimonializzazione si è mantenuta su eccellenti livelli di solidità, con il Tier 1 aumentato, anno su anno, dal 12,82% al 15,43%, ben oltre le soglie fissate dalla Banca d’Italia.


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Confartigianato. L'intervento del presidente provinciale con una lettera aperta su un doloroso fenomeno

Mantenere accesa la speranza Dal 2008 al 2011, i suicidi per motivi economici sono aumentati in Italia quasi del 25% e negli ultimi 10 anni, in Italia, si sarebbero suicidati circa 2500 imprenditori

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di Massimo Venturelli

J È uno stillicidio senza fine. Sono sempre di più i piccoli imprenditori, artigiani e semplici lavoratori che, caduti nella spirale della crisi, del fallimento delle loro imprese o della perdita del posto di lavoro, non trovano altra via d’uscita che quella del suicidio. Dal 2008 al 2011, i suicidi per motivi economici sono aumentati in Italia quasi del 25%. Negli anni della crisi si sarebbero verificati oltre 1000 suicidi tra persone disoccupate o che avevano perso il lavoro da poco o che erano state costrette a chiudere la loro attività. Si calcola, inoltre, che negli ultimi 10 anni, in Italia, si sarebbero suicidati circa 2500 imprenditori, causando la chiusura di oltre 10mila imprese e la perdita di almeno 50mila posti di lavoro “Ogni suicidio – scrive il presidente di Confartigianato di Brescia Eugenio Massetti in una lettera aperta – rappresenta una tragedia personale e sociale

Eugenio Massetti

che si unisce a quella di tantissimi altri imprenditori e lavoratori colpiti in maniera inesorabile dagli effetti della crisi economica”. I dati impongono, secondo Massetti, una riflessione. “La scelta del darsi fuoco di fronte agli uffici di esazione delle imposte – continua il presidente di Confartigianato – è simbolica ed esprime un chiaro segno del disagio delle piccole imprese nei confronti delle pretese del Fisco che sembra non tenere conto della crisi di persone e imprese”. Se questa è l’analisi, ben più cruda è la sintesi a cui giunge Massetti: sarebbe dello Stato la responsabilità ultima del numero in costante crescita dei suicidi. Im-

prenditori che si sono sentiti soli, isolati non hanno avuto altra scelta che quella del suicidio”. Massetti, però, è convinto che anche da questi drammi si possa imparare qualcosa. “Dobbiamo tralasciare le logiche individualistiche del passato – afferma –. Serve un salto evolutivo nell’innovazione tecnologica, nell’organizzazione produttiva e dei servizi”. Anche lo Stato, però, deve fare la sua parte. Deve riflettere, secondo il presidente di Confartigianato, e “agire subito assicurando quei meccanismi di salvaguardia e di gradualità che non tolgano alla fine ogni speranza a chi ha fatto del lavoro la propria vita”.

Per poter utilizzare correttamente e in sicurezza gli apparecchi a gas è necessario che l’ossigeno presente nell’aria raggiunga correttamente la camera di combustione ed è per questo motivo che i locali in cui sono installati apparecchi di cottura di Tipo A (che prelevano l’aria comburente dall’ambiente ed evacuano i prodotti della combustione nel locale di installazione) e di tipo B (che utilizzano l’aria comburente presente nel locale di installazione e che evacuano i prodotti della combustione all’esterno del locale stesso attraverso un collegamento a un camino o a un terminale esterno) devono essere dotati di aperture di ventilazione di dimensioni adeguate. Se, infatti, la combustione avviene con un tenore di ossigeno insufficiente si forma ossido di carbonio, un gas incolore e inodore estremamente pericoloso.

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Cultura

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Le innocenti diavolerie di Edoardo Bellodi Nello spazio espositivo del Piccolo Miglio in Castello, sono esposte “Le innocenti diavolerie di Edoardo Bellodi”. La mostra è promossa dalla Fondazione Civiltà Bresciana che, a seguito del lascito della vedova Bellodi, Adriana Baratti, è entrata in possesso di un consistente nucleo di opere dell'artista di adozione bresciana. Con l’occasione, viene esposta una rassegna di opere significative, grazie alle quali viene presentato alla città il lavoro di una vita dell’artista: “un personaggio del tutto singolare”. Fino al 31 luglio 2012: da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 13; sabato e domenica dalle 14.30 alle 18. Giorno di chiusura: tutti i lunedì non festivi. Info Cup: 0302977834. Ingresso libero.

Crucifixus e Notte nel sacro. Il Festival di primavera 2012 chiude in San Giuseppe nel segno di "Apocalisse"

Lucilla Giagnoni porta in scena la “Trilogia della spiritualità” Dal 18 aprile il Festival di primavera fa tappa nel capoluogo con "Scene sacre in città", Brescia e i suoi luoghi per concludersi il 21 con la "Notte nel sacro" di Bruno Leoni

J Successo di numeri, di pubblico e di qualità. Conferme queste per la rassegna di Crucifixus in queste setti-mane con spettacoli ancora in Valle Camonica e proposte che arricchiscono la città e la accompagnano al grande evento “Notte nel sacro” di sabato 21 aprile. Ma l’edizione 2012 è anche la prima in cui è stato proposto il concorso per le scuole primarie “La primavera e la luce”, interpretabile da un punto di vista artistico e scientifico. Il concorso ha visto la partecipazione di 14 istituti scolastici della città e della provincia e ha

coinvolto attivamente oltre 650 bambini. I vincitori e le menzioni speciali verranno resi noti in occasione delle premiazioni del concorso in programma per sabato 21 aprile alle ore 11 presso l’Auditorium San Barnaba. In quell’occasione verranno esposti tutti i lavori. Tornando al Festival di primavera, il progetto teatrale “Cuore a mille” sarà nel Salone del Museo diocesano giovedì 19 aprile alle

21. Il progetto è nato dall’incontro e dalla raccolta di alcune testimonianze offerte dai familiari delle vittime della strada dell’Associazione CONdividere la strada della vita. Cuore a mille è il cuore di chi resta, che stretto come in un pugno, gocciola sangue e pulsa una vita che chiede con forza di essere vissuta. Venerdì 20 aprile nella chiesa del Carmine alle 21 è la volta di “Per voce e ombra”

che riattraversa quella ricca peripezia sonora, col suo accurato e immenso ascolto, intorno al tema del male e di ciò che al male si oppone. Tutto viene composto per due voci, una femminile, quella di Mariangela Gualtieri, che dei testi è anche autrice e una maschile, quella dell’attore Leonardo Delogu, già interprete dei grandi affreschi del Teatro Valdoca. In scena il percussionista Enrico Malatesta accompagna dal vivo le due voci. Si chiude con il grande evento “Trilogia della spiritualità” di Lucilla Giagnoni. In una sola notte nella chiesa di San Giuseppe è proposta l’esperienza unica di un viaggio teatrale, dalla Nascita alla Rivelazione, dal grembo alla fiducia. Da “Vergine Madre” (inizio alle 20), a “Big Bang” (inizio alle 22.20), ad “Apocalisse” (inizio alle 00.30), Lucilla Giagnoni interpreterà, uno dopo l’altro, i suoi tre lavori dedicati alla ricerca del senso. La “Notte nel sacro” inizia alle 18.30 con la Messa in Cattedrale; alle 19.30 percorsi tematici nei nove chiostri e nelle chiese del centro storico con musica, poesie e teatro. Alle 00.30, per tutti, ritrovo per “Apocalisse” di Lucilla Giagnoni.

Festival pianistico. Anteprima della Chicago Symphony Orchestra diretta dal maestro Riccardo Muti

La 49ª edizione è nel segno di Johannes Brahms J È in dirittura d’arrivo la 49ª edizione della nota manifestazione musicale che si terrà tra Brescia e Bergamo dal 26 aprile al 13 giugno. Quest’anno il cartellone del festival godrà di un’anteprima straordinaria, il 26 aprile, con il concerto della Chicago Symphony Orchestra diretta dal maestro Riccardo Muti (nella foto). Fulcro tematico: Johannes Brahms. “Abbiamo scelto uno dei maggiori compositori − racconta Il direttore artistico Pier Carlo Orizio − già conservatore per i contemporanei, ma che ha delle molteplici aperture progressiste”. Il programma ordinario comincerà il 2 maggio con la Janácek Philarmonic Orchestra diretta dal bresciano Riccardo Frizza, con Ray Chen

solista violino nel Concerto op.77 di Brahams. Nel segno di Brahms anche i recital pianistici di Grigory Sokolov (4 maggio), e Yuja Wang (6 maggio). Il pianista russo suonerà le Variazio. Altre composizioni di Brahms per pianoforte solo costituiranno il nucleo dei concerti di Carlo Guaitoli, Benedetto Lupo e Yefim Bronfman. Non potevano mancare i due Concerti per pianoforte e orchestra affidati alle mani di Rudolf Buchbinder in concerto il 20 maggio con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Pier Carlo Orizio. Uto Ughi, protagonista assoluto della scorsa edizione, sarà affiancato da Giovanni Bellucci il 10 giugno in un programma dedicato alle tre Sonate

per violino e pianoforte. Infine, otto anni dopo l’ultima partecipazione, torna al Festival la stella del violoncello Mischa Maisky che, accompagnato dalla figlia Lily al pianoforte, sarà impegnato nella Sonata op.38 martedì 12 giugno. “Io credo che la musica sia imprescindibile nella vita. Sono appena tornato da Mosca − continua il direttore artistico − è una città che pulsa a ritmi musicali, con un livello straordinario di giovani che si impegnano nella musica. Mi piacerebbe che ci fosse questo stesso anelito musicale. Durante l’assedio d Leningrado, nessun teatro è stato chiuso. La città moriva di fame eppure la gente andava a teatro”. Info: festivalpianistico.it (m.b.)


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Dermatologia. Come prendersi cura dei propri nei: la regola dell’A B C D E

Controlli, ma senza allarmismi A cura della redazione

J La dermatologia (dal greco "derma", pelle) è la branca della medicina che si occupa della pelle e dei tessuti connessi (peli e capelli, unghie, ghiandole sudoripare). Sebbene alcune malattie dermatologiche riguardino esclusivamente la pelle, molte altre sono la manifestazione di un disturbo che interessa organi interni o apparati del corpo. La dermatologia comprende molti aspetti sia medici che chirurgici. Con la dottoressa Anna Carlino, medico chirurgo, specialista in Dermatologia e venereologia che esercita attività ambulatoriale presso l’Istituto clinico S. Anna e attività libero-professionale, parliamo di come prestare attenzione ai propri nei e ai loro cambiamenti. Cosa sono i nei? I nei (o nevi melanocitari) sono macchie o rilievi della pelle molto comuni, benigni, costituiti da un “agglomerato” di melanociti, le cellule deputate alla produzione di melanina. Possono essere presenti dalla nascita (nevi congeniti) o comparire in seguito (fino ai 30-35 anni). Sono tutti uguali? Esiste una notevole variabilità tra i tipi di nei: nel colore (dal marrone al rosa, o blu-grigiastro), nella forma (piatti, “a cupola”...), nelle

Anna Carlino

dimensioni (da pochi millimetri a molti centimetri). È anche possibile che il neo si modifichi negli anni. I nei sono pericolosi? No, i nei di per se non sono pericolosi. Il pericolo è legato alla loro variante maligna. Che cos’è il melanoma? Il melanoma cutaneo è un tumore maligno che origina da melanociti “impazziti” della pelle. Il melanoma può crescere nella cute per mesi o anni, allargandosi solo in superficie, passando poi a crescere in profondità (e quindi in altri organi) in tempi successivi. Da qui la necessità di riconoscere il melanoma in fase precoce, quando la sua crescita è solo in superficie. Come si riconosce un melanoma?

Nella sua fase iniziale, il melanoma assomiglia a un neo, ma la differenza sostanziale sta nel fatto che mentre un neo normale compare e cresce con modalità uniforme, progressiva e graduale, il melanoma compare e cresce più rapidamente e, soprattutto, continua a modificarsi. Ho sentito parlare della regola “A B C D E”. Di che si tratta? È una semplice regola mnemonica. In pratica, bisogna controllare che ogni neo sia “normale” per ognuno dei seguenti elementi: A = asimmetria (immaginando di tagliare il neo a metà, le due metà devono essere uguali); B = bordi (un neo normale ha i bordi regolari); C = colore (in generale è importante che il colore sia omogeneo in tutto il neo); D =

dimensioni (forse il criterio meno attendibile, poiché è ovvio che anche un melanoma all’inizio è piccolo ma se cresce continuamente...); E = evoluzione (è il criterio più importante: i nei normali si possono modificare, ma questi cambiamenti avvengono nell’arco di anni). Cosa si deve fare se si ha il sospetto che un neo si è modificato? È necessario sottoporsi ad una visita dermatologica specialistica. Perché è importante individuare al più presto un melanoma? Se, in generale, è importante individuare al più presto un tumore maligno, questo è ancor più vero nel caso del melanoma, poiché le possibilità di sopravvivenza cambiano in modo rilevante se il melanoma viene scoperto in fase iniziale piuttosto che in fase avanzata. Possiamo fare qualcosa nell’ambito della prevenzione? Alla luce delle conoscenze scientifiche è importante imparare a moderare l’esposizione al sole e alle lampade artificiali, evitare le “scottature” (intese come arrossamenti intensi) soprattutto in età giovanile ma anche in età più adulta, non pensare che l’esposizione al sole sia solo quella “sdraiati sul lettino” ma anche quella di quando si passeggia, si lavora o si fa attività sportiva. Usare creme fotoprotettive adeguate al proprio fototipo per ognuna di queste attività. Fare controlli dermatologici regolari.

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Serie B. Dopo la salvezza con largo anticipo, va completata la strepitosa rimonta

IL PUNTO

Brescia da play off: provare per credere

di Luciano De Paola

J La sensazione è che ogni volta che bisogna fare quel saltino di qualità, le rondinelle arranchino. Come impaurite, timorose della propria forza e qualità. C’è rischio che la spettacolare rincorsa (dieci risultati utili consecutivi e oltre 900 minuti senza subire reti da parte di Arcari fra i pali) venga vanificata da prestazioni figlie di una stanchezza oggettiva. Si comincia ad accusare la mancanza di ossigeno: El Kaddouri non è più lo splendido gioiello che ha brillato per tutto il girone di ritorno, anche Jonathas segna con il contagocce e le alternative al bomber brasiliano sono praticamente nulle. Piovaccari stenta a confermarsi bomber micidiale della passata stagione, Feczesin è praticamente fermo alle prime sette giornate del campionato mentre Foti fatica a trovare

spazio. Anche la difesa ha ripreso a scricchiolare. Martinez dopo essersi riguadagnato a suon di meritato lavoro il posto da titolare, accusa qualche sbandata. A centrocampo, poi, Zambelli e Daprelà sono dei pistoni inesauribili con l’ossigeno in riserva. A Cordova è stata data la possibilità di rilanciarsi per l’ennesima volta dopo il gol capolavoro che ha fatto vincere al Brescia al 90’ il derby col Verona. Calori sappiamo come gli preferisca Salamon. Rossi è un giovane di promettenti speranze ma discontinuo così come Mandorlini è l’emblema del sacrificio misto a tanta buona volontà. Vass, invece, è la brutta copia di quello che abbiamo imparato ad apprezzare nelle stagioni passate e il suo vice, Martina Rina, è ancora acerbo. Siamo al rush finale, bisogna crederci. Anche per-

ché là davanti Pescara, Varese e Padova hanno rallentato e le sorprese sono dietro l’angolo. Attenzione alla sola Sampdoria, dunque, per quella che si preannuncia una continua altalena fino al termine della stagione regolare. Sassuolo e Varese sono gli scontri diretti dai quali bisognerà ricavare punti preziosi soprattutto se si considera che il futuro nei play off potrebbe passare dagli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti. Nulla è perduto: serve la zampata della Leonessa, i giochi sono più che mai aperti. Soprattutto se si pensa che a dar manforte al gruppo tornerà utile un certo Alessandro Budel, pronto a dare una mano dopo il lungo infortunio. Insomma tanta esperienza e quella marcia in più da innescare assieme al turbo per un finale di stagione al cardiopalma (mario ricci).

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Penso che questi ragazzi abbiano fatto qualcosa di incredibile superando grandissime difficoltà psicologiche e mentali. È inutile dire che l’arrivo di Calori sia stato fondamentale anche dal punto di vista tattico. Oltre ad aver ridato serenità e carattere a un gruppo che – però – adesso vedo un po’ stanco. D’altronde, lo sforzo profuso per la strepitosa rincorsa è stato notevole e ci può stare che qualcuno sia a corto di ossigeno. A prescindere dal fatto che tutti noi prima siamo dei tifosi, non posso però nascondere che sarà dura centrare i play off. La davanti non mollano l’osso, è difficile ma non impossibile. In più non sarà facile tenere a bada la Sampdoria. La salvezza, non dimentichiamocelo, alla fine è tanta roba per come si era messo il campionato. Però è ovvio, siamo in ballo e non possiamo tirarci indietro. Per il proseguo sarebbe fondamentale ritrovare i gol del nostro bomber Jonathas e il prezioso contributo di Omar El Kaddouri. Poi bisognerà crederci, perché questo Brescia ci ha già stupito e chissà: magari potrebbe rifarlo ancora. Con l’apporto di un pubblico stupendo, che dopo gli schiaffi della retrocessione poteva anche abbondare la nave. Invece no, più forte e maturo di prima sarà la carta in più a fianco di questi splendidi ragazzi. Che sia in casa o in trasferta.


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Il personaggio. Da aprile 2008 è sindaco di Brescia

Paroli - Stadio: via da Mompiano

J Febbraio 2012: incontro in Loggia fra un gruppo di tifosi e il primo cittadino di Brescia. Da una parte la forte volontà di provvedere con la ristrutturazione del Rigamonti, dall’altra quella di costruirne uno nuovo all’interno della Cittadella dello Sport dalla parte opposta di Mompiano. Non ci stanno i tifosi, che in quell’occasione erano riusciti quasi a convincere Paroli a rivedere la propria posizione. Niente da fare: la chiusura definitiva è arrivata prima del derby con il Verona. “Il Rigamonti – glissa il primo cittadino – non può essere ristrutturato ma rifatto completamente. Anche perché in quel quartiere residenziale mancano i parcheggi. Sarebbe sciocco abbatterlo per ricostruirlo dove è adesso”. Quindi si è passati da una possibile apertura ad una chiusura definitiva. “I soldi spesi sul Rigamonti – aggiunge Paroli

– sarebbero investimenti persi e in questo momento di particolare crisi non possiamo permettercelo”. Sta di fatto che della tanto sbandiera “Cittadella” non si è ancora visto un mattoncino. “Contiamo che questo progetto che sulla carta è realtà, possa diventare fruibile il prima possibile”. Nell’attesa infinita Adriano Paroli ci tiene a precisare una cosa: “Capisco i tifosi che da 25-30 anni sentono parlare di stadio senza che nessuno facesse mai qualcosa. Sono anche convinto, però, che nessun sindaco si sia impegnato come me per lo sport e per la futura Cittadella”. E fra poco meno di un anno, in città sarà tempo di campagna elettorale in vista delle elezioni del 2013. Sempre che prima non si debba festeggiare al ritorno in serie A con il rischio (concreto) di ritrovarsi a giocare le partite casalinghe altrove. (ma.ric.)


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L'agenda del Brescia 16a giornata di ritorno

BRESCIA ALBINOLEFFE - BRESCIA martedĂŹ 1 maggio ore 15

SASSUOLO

17a giornata di ritorno

15a giornata di ritorno venerdĂŹ 27 aprile ore 19 COSĂŒ IN SERIE B: Partite giocate: 5. Vittorie Brescia: 3. Pareggi: 2. Vittorie Sassuolo: 0. Gol Brescia: 10. Gol Sassuolo: 4. Nono sono molti i precedenti fra le due squadre che si sono affrontate solo in cadetteria. Bilancio a favore delle rondinelle imbattute sia in casa che in trasferta. L’ultima sďŹ da al Rigamonti risale al 3-1 del 22 settembre 2009. La prima a Mompiano, invece, andò in scena il campionato precedente (4-2). Quest’anno, all’andata, rocambolesco 1-1: gol neroverde subito al 94’ da Destro e con il Brescia in dieci per l’espulsione di Budel a ďŹ ne primo tempo.

BRESCIA - VARESE sabato 5 maggio ore 15

18a giornata di ritorno

BARI - BRESCIA sabato 12 maggio ore 15

La foto di questo mese arriva direttamente dai Brescia 6;<Úi Ú 1911 che ricordano l’appuntamento con la 13sima edizione della Festa BiancoblÚ in programma da martedÏ 24 aprile a domenica 6 maggio presso l’area Spettacoli Viaggianti di via Borgosatollo a S. Polo. Musica, buona cucina, solidarietà e incontri tematici animeranno le serate con ingresso completamente gratuito per tutta la durata della manifestazione. Informazioni: www-brescia1911excurvanord.net. Invia la tua foto all’indirizzo mail brescia@vocemedia.it mettendo nome e cognome e una breve didascalia. La pubblicheremo nel prossimo numero di maggio.

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Speciale tifosi. Inaugurato un nuovo Brescia Club che ha sede in pieno centro storico a Padenghe

Basso Garda, il nuovo che avanza

J È l’ultimo in ordine di tempo: nato a marzo, ma presentato ufficialmente lo scorso 14 aprile, il Brescia Club Basso Garda è già diventata una realtà. Oltre 50 iscritti prima della serata inaugurale ed una proiezione di altri 100 entro luglio. Nonostante la retrocessione dello scorso giugno, la passione e l’attaccamento alle Rondinelle non muore, anzi si rafforza. Perché è proprio dai momenti più difficili che si vede l’attaccamento alla maglia. Nato dalla passione di quattro amici, il nuovo centro di “aggregazione calciofila” ha sede in pieno centro storico a Padenghe in via Chiesa al civico 37, all’interno della storica “Birreria al Portec”. Ma la vera curiosità è che il club è sottotitolato ai fratelli Antonio ed Emanuele Filippini. Di solito le “intitolazioni” vengono fatte alle persone scomparse che hanno lasciato un ricordo indelebile: loro sono vivi e vegeti e sorridono all’idea venuta

– come spesso accade – in maniera del tutto casuale. Ex calciatori con la passione per la musica (suonano entrambi la chitarra e si esibiscono con il loro gruppo), un venerdì dello scorso inizio marzo si esibiscono nel locale che poi diventerà la futura sede del Basso Garda. Un successone di pubblico: in 150 almeno seguono i fratelli Filippini a Padenghe. Finito il concerto le solite due chiacchiere e l’idea di intitolare il club a loro. “Non se l’aspettavano – confessa il presidente Emiliano Speziali – alla nostra richiesta si sono guardati negli occhi, hanno avuto un attimo di esitazione e poi hanno subito accettato. E noi ne siamo orgogliosi”. Al Brescia Club Basso Garda si possono seguire tutte le partite in casa e trasferta delle rondinelle ma la passione è viva anche negli altri giorni della settimana. “L’iscrizione deve essere naturale – tiene a precisare il patron Spe-

ziali – siamo aperti anche a persone di Verona o Peschiera. Basta che, di fondo, siano sportivi. Abbiamo avuto un successo inatteso ma non ci interessa fare i grandi numeri: piuttosto pochi ma buoni”. Una risonanza che ha varcato i confini lacustri, visto che diversi sono i tifosi provenienti da Orzinuovi e dalla Bassa bresciana. E all’inaugurazione del locale (lo scorso 13 aprile) non potevano mancare i

fratelli Filippini in concerto. Ed ora è pronto anche lo striscione che debutterà in Gradinata bassa al Rigamonti in occasione di Brescia-Sassuolo. Ma non è tutto: perché i ragazzi sotto i 14 anni di età appartenenti alla locale Polisportiva Vighenzi Padenghe hanno diritto alla tessera annuale gratuita. Per informazioni e iscrizioni, contattare Marco al numero di telefono 342.0714758. (m.r.)

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ANNO III NUMERO 04 - APRILE 2012 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 44/2010 del 13 - 12 - 2010 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: bresciavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: marketingvocemedia.it Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566

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