La Voce della Franciacorta 2010 01

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La Voce della Franciacorta n.

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO II - Gennaio 2010

Rovato. Da settembre l'Istituto superiore "Lorenzo Gigli" amplia la sua offerta

In Franciacorta arriva il liceo classico Non più solo Pitagora, Cartesio ed Einstein. Dal prossimo anno scolastico i giovani avranno la possibilità di studiare, senza fare lunghe trasferte, anche Erodoto e Tucidide in un liceo classico

Il servizio a pag. 7

In primo piano i programmi di quattro Comuni

Buoni propositi Gli amministratori di Gussago, Iseo, Palazzolo e Rovato si raccontano: presentiamo i principali progetti da sviluppare e da affrontare nel 2010

Sebino

Economia

Torbiato di Adro: pareri contrastanti sul futuro del laghetto del Sala

Il credito cooperativo: parla Luigi Mensi, direttore Bcc Pompiano Franciacorta

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Editoriale

Il tempo è di Dio di Adriano Bianchi

 Il vecchio se n’è andato, carico di responsabilità, di elenchi di danni e misfatti. È il 2009, l’anno della crisi economica, s’è ne andato piegato sotto il peso di vicende tristi a cui tutti danno la colpa. Il nuovo, il 2010, è appena nato festeggiato da brindisi e abbracci, musica e danze. In lui le nostre speranze: “Sarà meglio di chi l’ha preceduto”. Seppellire un anno come se non fosse mai esistito, pronti a dimenticarlo, pronti a ricominciare da zero come se il tempo passato non contasse più niente, come se il sole dell’avvenire stesse spuntando adesso, come se magicamente si aprissero infinite possibilità è illusorio. L’anno passato è scritto dentro di noi, in quello che siamo e non siamo, nei giorni e nelle ore che abbiamo contato, perderlo significherebbe perdere noi stessi, la sapienza imparata dalla vita, la ricchezza degli affetti, il sapore delle lacrime per ciò e per coloro che abbiamo perduto. L’anno nuovo non è un neonato, ma è frutto dell’albero del tempo che matura su radici profonde, su ciò che è stato e indica ciò che potrà essere. Prenderà la forma che gli vorremmo dare, ma senza magie, con i colori del quotidiano impegno di ciascuno di noi. Così, nel primo giorno dell’anno, la lettera ai Galati ci ha parlato della “pienezza del tempo”. Il tempo che è pieno perché riempito della presenza di Dio. Per questo i cristiani sanno che, se i giorni scorrono inesorabilmente, ogni giorno può essere unico, irripetibile quando è abitato dal Signore. Questo tempo in cui il Verbo si è incarnato, la chiesa lo ha riconsegnato al Padre con il canto di lode del “Te Deum” a fine anno per dire grazie, ma anche per non dimenticare che tutti abbiamo compiuto degli errori. Ora ritorna a noi come anno nuovo per essere di nuovo abitato da gesti di vita e di speranza. Il tempo che è di Dio. Ed è per questo che ancora una volta osiamo sperare. Buon anno.


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Primo piano

"Sipario di velluto": rassegna di teatro Il 2010 gussaghese porta con sè anche un'importante novità culturale: si tratta di "Sipario di Velluto", la prima rassegna teatrale locale che si prepara al debutto. Il primo spettacolo - che andrà in scena alle 21 all’oratorio San Filippo Neri - è in programma per venerdì 15 gennaio: la commedia di Oscar Wilde "Un marito ideale". In agenda, poi, "Il Volpone" (26 febbraio), "Il borghese gentiluomo" (12 marzo), "Il rompiballe" (26 marzo), "Il Bibbiù" (9 aprile), "Le nozze di Figaro" (il 22 ottobre), "Sherlock Holmes" (19 novembre) e "Scrooge e gli spiriti di Natale” (19 dicembre). I biglietti hanno un costo di 5 euro, tranne l’ultima rappresentazione che sarà libera e gratuita. Info: www.gussago.com.

Gussago. Il Sindaco per salvare la Fondazione ha autorizzato garanzie fidejussorie per circa 2 milioni di euro

Sul campo i possibili interventi per difendere il Richiedei di Daniele Piacentini

La vicenda della fondazione che gestisce le strutture assistenziali e sanitarie è stata al centro anche delle ultime elezioni. Il 2010 dovrebbe essere l'anno della svolta  Richiedei: il 2010 di Gussago sta, in buona parte, in queste nove lettere. La vicenda della fondazione che gestisce le strutture assistenziali e sanitarie del popoloso centro franciacortino è stata al centro anche delle ultime elezioni amministrative, che a metà 2009 hanno premiato la coalizione di centrodestra che sosteneva Lucia Lazzari mandando all'opposizione la civica di Gussago Insieme. Proprio sul tema del Richiedei il Comune ha effettuato nei primissimi giorni del 2010 una mossa importante: per salvare la fondazione

Un'immagine dall'alto di Gussago

dal crac, il sindaco Lazzari ha autorizzato garanzie fidejussorie per circa 2 milioni di euro. I fondi serviranno per garantire un primo momento di liquidità al nuovo cda della Richiedei, presieduto da Fausto Gardoni, ma non è stata un'operazione indolore: su consiglio dei revisori dei conti, l'amministrazione comunale gussaghese ha posto un'ipoteca sull'edificio storico della Santissima, il quattrocentesco ex convento domenicano, situato in cima

al locale colle Barbisone. La mossa, rivelatasi necessaria, ha così consentito di consolidare il debito del Richiedei (attorno ai 9 milioni di euro), pagabile senza interessi in tre anni. Per fare fronte in maniera compiuta alle incombenze, altri 700mila euro dovrebbero arrivare dal contratto di concessione a terzi del reparto di Geriatria di Palazzolo. A testimoniare il ruolo e l'importanza che l'ente sanitario ed assistenziale riveste in tutta la comu-

nità gussaghese, c'è il voto favorevole ed unanime del consiglio comunale rispetto alle scelte intraprese dal Comune. L'ex sindaco Bruno Marchina, pur manifestando qualche perplessità sull'ipoteca alla Santissima, ha votato a favore, assieme al gruppo Gussago Insieme. Via libera anche dai rappresentanti di Partito Democratico e Italia dei Valori, che hanno invece ritenuto doverso chiedere alla fondazione una garanzia ipotecaria sull'ex convento del XV secolo. L'ok alle fidejussioni non pone, però, la parola fine sulla vicenda: sarà infatti il 2011 l'anno della verità per il Richiedei, dato che il presidente del cda Fausto Gardoni ha indicato come data limite per il salvataggio dell'istituzione assistenziale di Gussago proprio la fine del prossimo anno. Necessario, entro quella data, giungere al pareggio di bilancio, dopo le numerose perdite degli ultimi anni dovute in buona parte alle perdite di Palazzolo sull'Oglio (quasi 11 milioni di euro in nove anni, per Gardoni) e al contenzioso con la Fondazione Maugeri (buco da 3 milioni e mezzo di euro). Bloccato, per ora, il rischio immediato del crac, in questo 2010 il Richiedei deve quindi riuscire a rimettersi in carreggiata.

Rovato. Il sindaco Andrea Cottinelli presenta i tre obiettivi strategici della sua amministrazione

Gli obiettivi? Il Pgt, le fognature e il Polo della cultura  Pgt, fognature e il completamento del Polo della Cultura di corso Bonomelli. Sono questi i tre obiettivi strategici dell'Amministrazione retta da Andrea Cottinelli, primo cittadino rovatese che dal maggio 2002 governa la capitale della Franciacorta. Sul fronte del Piano di governo del territorio, strumento urbanistico che Rovato non ha ancora adottato, la prima data da segnare sul calendario è quella di giovedì 21 gennaio: alle ore 20.30, la sala civica del Foro Boario di piazza Garibaldi 1 ospiterà infatti un incontro organizzato dal Comune per confrontar-

si con tutta la cittadinanza in merito allo sviluppo futuro della cittadina. Il Pgt rappresenta una sorta di possibile anticipazione della Rovato futura: nelle sue linee generali vanno infatti inserite le aree che ospiteranno nuove costruzioni, quella da tutelare per via dell’ambiente e della qualità della vita ed infine quelle che dovranno essere riqualificate. Il sindaco Cottinelli ha annunciato più volte una “discontinuità” rispetto al Piano regolatore generale attualmente in vigore e approvato ad inizio 2002 dall'allora sindaco Roberto Manenti: meno spazio alle conces-

sioni edilizie, quindi, e un occhio di riguardo verso la vivibilità del paese, la tutela delle aree agricole e il recupero dei centri storici e degli immobili già esistenti. In questo quadro di generale consolidamento delle infrastrutture, spiccano anche i lavori di fognature di gran parte del paese, un'opera attesa da anni sia in centro che in frazione. I lavori di realizzazione del terzo, quarto e quinto lotto della rete fognaria iniziati negli scorsi mese nella zona est di Rovato sono giunti al termine proprio ad inizio 2010. Costo: 2milioni e mezzo di euro. Pochi mesi anco-

ra e altri lavori, questa volta nella zona ovest del centro e al Duomo, impegneranno altri 3milioni e mezzo di euro. Infine, la cultura: dopo circa quattro anni di lavori è vicino all'inaugurazione il nuovo Polo della Cultura di corso Bonomelli, una struttura da mille metri quadrati che punta a diventare un riferimento per tutto l'ovest bresciano. Il prossimo 4 novembre 2010, data in cui si celebra San Carlo Borromeo patrono di Rovato, sarà il giorno del taglio del nastro dell'innovativa struttura che ospiterà la nuova biblioteca, incontri, corsi e molto altro ancora.


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Il "Parco delle Robinie" Uno dei lasciti più graditi del 2009 per la comunità di Palazzolo sull'Oglio è sicuramente il recupero del lungo Oglio e l'apertura del nuovo “Parco delle Robinie”, a pochi passi dalla centrale piazza papa Giovanni XXIII. Il Parco sorge sulla sponda sinistra del fiume Oglio, su una superficie di 55mila metri quadrati, compresa tra il ponte della ferrovia a settentrione, il quinto ponte e il parcheggio, nei pressi dell’ Ospedale, a smeridione. La maxi area verde attrezzata, frutto di un’imponente opera di recupero di spazi cittadini degradati e abbandonati, conosciuta come area “Dom”, vede al centro anche un bar, posto direttamente all'interno dell'acqua e collegato a terra da una passerella.

Palazzolo. Focus su scuole, rilancio dei centri storici, valorizzazione degli edifici e viabilità

Al centro le opere pubbliche da sviluppare in dodici mesi di Riccardo Timpini

Due mesi fa l'approvazione del "Piano triennale d'opere pubbliche", un programma da 42 milioni di euro. I programmi della giunta guidata da Alessandro Sala  Alessandro Sala, assessore provinciale e sindaco di Palazzolo sull'Oglio dall'estate 2009, ha tracciato la linea della propria amministrazione comunale per questo 2010 già nel novembre dell'anno appena trascorso. Sono già passati quasi due mesi dall'approvazione, in Consiglio comunale, del corposo “Piano triennale di opere pubbliche”: un programma da ben 42 milioni di euro che fra il 2010 e il 2012 riguarderanno il popoloso centro dell'Ovest

bresciano. Per quanto riguarda questi dodici mesi, il focus si concentrerà su quattro settori: scuole, rilancio dei centri storici, valorizzazione degli edifici e viabilità. Gran parte dei 7milioni e 400mila euro previsti per il 2010 verranno spesi in questa direzione. Fra gli interventi di rilievo vanno segnalati la ristrutturazione della biblioteca “Lanfranchi” di via Zanardelli, da anni bisognosa di un intervento di riqualificazione, la realizzazione del secondo lotto della tangenzialina Est nel tratto stradale che corre fra via Malogno (quartiere di San Giuseppe) e il Centro scolastico polivalente di via Levadello e l’illuminazione dei ponti sul fiume Oglio e nei centri storici di Palazzolo e San Pancrazio. Altri fondi andranno invece al recupero dei cunicoli del Castello, in vista di un possibile rilancio turistico. Sempre in centro, mezzo milione di euro servirà per completare i lavori del polo culturale di Mura (ex scuole elementari), necessari al trasferimento del distretto Asl. Dal centro alla frazione di San Pancrazio: qui il Comune prevede la

Una panoramica di Palazzolo sull'Oglio

riqualificazione di piazza Indipendenza, la sistemazione di via Mura nel tratto che va da piazza Corte Mura a via Britannici, la realizzazione della caserma di Protezione civile di via Golgi, l'eliporto e il distaccamento dei Vigili del Fuoco. Tante le opere in cantiere, quindi, ma degni di nota anche i tagli che l'Amministrazione Sala ha apportato ai precedenti progetti approvati dal sindaco Moreschi, appartenen-

te allo stesso schieramento politico di centrodestra dell'attuale primo cittadino. Fra i vari niet pronunciati dalla maggioranza spicca sicuramente il congelamento del progetto dei parcheggi sotterranei in piazza Papa Giovanni XXIII: un intervento particolarmente corposo che prevede di raccogliere circa 10 milioni di euro attraverso lo strumento del project-financing.

Iseo. Si cerca di innalzare l'indice medio dei dati sull'occupazione dei posti letto ad oggi sotto il 60%

Favorendo le lingue, si punta sul rilancio del turismo  A Iseo il 2010 parlerà le lingue. Il centro lacustre punta con decisione sul rilancio del turismo per confermarsi come una delle mete più visitate dall'Ovest bresciano. Dal giugno del 2009 è stato eletto sindaco di Iseo Riccardo Venchiarutti, 52enne giornalista, sostenuto da una lista civica che ha ricevuto l'appoggio del Partito Democratico e dell'Unione di Centro. Sconfitto, dall'esito delle urne, Aristide Peli. L'obiettivo della nuova Giunta è trasformare pienamente Iseo nel cuore di un vero e proprio distretto del benessere, che coniughi le bellezze del lago ad una serie di grandi eventi in

grado di richiamare fette di mercato del turismo che altrimenti non si recherebbero sul Sebino. In quest'ottica rientra anche l'impegno dell'assessore alla sporto, Gabriele Rosa, che punta a caratterizzare il 2010 attraverso due filoni: i grandi eventi, per l'appunto, (tre nomi su tutti: la Maratona del lago d’iseo, il Cross delle Torbiere e una gara di triathlon internazionale), e la diffusione capillare della pratica sportiva. Al centro del mirino, al riguardo, i giovani, con proposte di grande impatto, almeno mediatico: la creazione dell’anagrafe sportiva per i ragazzi dai 6 agli 11 anni, l’inserimento dei giova-

ni delle varie nazionalità nelle società sportive esistenti, la formazione di gruppi di camminoe passeggiata ed infine l’istituzione di un polo nazionale per le attività motorie dei diversamente abili. Dal canto suo il sindaco, Riccardo Venchiarutti, punta sul turismo chiedendo maggiore sinergia agli attori coinvolti. Obiettivo: innalzare l’indice medio dei dati sull’occupazione dei posti letto a Iseo, che oggi non supera il 60 per cento. Per farlo Venchiarutti non ha esitato a chiedere alla locale agenzia territoriale per il Turismo di diventare cabina di regia dell'intero Sebino e della Franciacorta. L'agen-

zia, sostiene il primo cittadiono, deve riuscire ad intercettare i moltissimi turisti che ogni giorno usufruiscono dei voli low cost nei vicini aereoporti di Orio al Serio e di Montichiari. In coda, il problema delle poste: nelle frazioni iseane le proteste non si fermano per le riduzioni d'orario degli uffici postali. A Clusane la popolazione si lamenta un giorno sì e l'altro pure, mentre nella piccola frazione di Pilzone (800 anime) una raccolta firme contraria alla restrizione di orario voluta da Poste Italiane ha raccolto in pochi giorni ben 500 firme.



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La parola ai lettori

Rotte letterarie Le pubblicazioni dedicate al "buon vivere" dell'Ovest bresciano non mancano in libreria, anche se in molti casi si tratta di semplici ricettari di cucina. "Il Franciacorta nell'anima, nel bicchiere, nel piatto" è qualcosa di più: 136 pagine pubblicate nel 2005 da Stefano Cerveni, chef e proprietario del ristorante "Le Due Colombe" di Rovato (ed. Trenta, 25 euro). Cerveni presenta venti ricette legate alla sua vita privata e professionale. Ogni piatto è accompagnato da un brano musicale, che lo chef franciacortino ha scelto per affinità tra testo, struttura musicale e storia; da una caricatura enogastronomica e da un calice di Franciacorta, selezionato dal sommelier delle "Due Colombe", Stefano Botturi.

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IL MEGLIO DELLA FRANCIACORTA

Un plauso alla Procivil Le nevicate dello scorso dicembre hanno gettato mezza Italia nel caos: treni cancellati, aerei in ritardo, autostrade chiuse. Il sistema di sicurezza approntato da privati e istituzioni in Franciacorta e nell’Ovest bresciano ha, invece, retto bene: disagi ce ne sono stati, come capita sempre in queste situazioni, ma non c’è stato nessuna paralisi. Merito della prevenzione, sicuramente, e del lavoro di tanti cittadini inquadrati nei gruppi locali di Protezione Civile e in altre realtà. La Franciacorta e l’Ovest bresciano hanno superato il test maltempo.

LETTERE

Un 2010 di sobrietà e speranza comune Speriamo che questo 2010 che si apre in questi giorni regali serenità a tutti. Ricominciamo dalla sobrietà, dal salutarci per strada, dall'interessarci della sicurezza e del decoro delle nostre strade ma anche dell'educazione dei nostri figli. Oggigiorno è difficile essere giovani... che il 2010 ci regali la capacità di aprire vie di speranza al futuro delle generazioni che verranno. Buon anno a tutti i franciacortini!!! Lucia Zecchi

Grazie ai vecchi "prof" del Gigli Sono uno studente al primo anno di università a Brescia. Qualche mese fa mi sono "maturato" (si dice così...) al liceo "Lorenzo Gigli" di Rovato e avevo molta paura ad affrontare il mondo delle facoltà e dei corsi di laurea. Beh, dopo i primi esami devo dire che, impegno maggiore a parte, tutto procede per il verso giusto. Volevo quindi ringraziare gli insegnanti del liceo di Rovato: si parla spesso male delle nostre scuole ma devo dire che se oggi sono all'università senza grossi problemi è anche merito delle persone che ho incontrato sulla mia strada. Grazie! Lettera firmata da Coccaglio

Avis una scelta per la vita di tanti In tutto l'Ovest bresciano ci sono migliaia di donatori di sangue che danno qualcosa di proprio per il benessere degli altri. Siamo tanti, ma non abbastanza: le richieste sono sempre tante e le sacche non bastano per tutti. Per questo voglio invitare tutti gli abitanti della Franciacorta e dell'Ovest bresciano a prendersi un nuovo impegno per il 2010: iscrivetevi all'Avis e donate il sangue, in ogni paese trovate persone che volontariamente vi aiuteranno a diventare "una goccia"

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IL PEGGIO DELLA FRANCIACORTA

Un treno senza pace La tratta ferroviaria Brescia – Iseo – Edolo non conosce pace. Prima i rumours sull’apertura, dopo anni di abbandono, dei 12 chilometri di tratta ferroviaria che uniscono Rovato ad Iseo, e da lì alla città di Brescia, al lago e alla Valle Camonica: si doveva partire a dicembre 2009, ma tutto pare essersi nuovamente arenato e non si sa bene il perchè. Poi, una serie di incidenti ferroviari, che di certo non rasserenano il clima: in autunno lo scontro fra due mezzi a Marone, a Natale i massi sulla massicciata a Sonico e ad inizio gennaio i vandali in azione a Sale Marasino.

nel mare della solidarietà bresciana. Marco Trentini

Traffico in tilt per un casello chiuso Ore 8.30 di una mattina di metà dicembre: sono in coda sulla ex statale 11 all'altezza di Castegnato. L'entrata del casello autostradale A4 di Brescia Ovest è chiuso per un incidente, e sulle strade normali si scatena il caos. A quando un servizio di viabilità efficiente per l'Ovest bresciano? Possibile che la chiusura di un casello autostradale per qualche ora mandi in tilt attività produttive, scuole, impegni della vita di tutti i giorni di migliaia di bresciani? N.P.

La riapertura della Rovato-Iseo-Edolo: ancora uno stop Gentile redazione, nel numero scorso davate giustamente spazio alle notizie di stampa che parlavano di una

possibile riapertura al pubblico della linea ferroviaria fra Rovato ed Iseo, che poi si dovrebbe connettere alla linea attuale (Brescia - Iseo - Edolo). Dopo tante promesse ci sono stati invece altri rinvii e lungaggini inspiegabili: perchè non è possibile aprire i treni ai passeggeri? Pensateci: meno auto, meno smog, meno traffico e più tempo e benessere per tutti! Abito a Marone e non è possibile che ogni giorno debba prendere l'auto all'alba, arrivare a Rovato (un'ora di strada con il traffico!) e da lì prendere il treno per Milano dove lavoro. Chissà quanta gente come me è costretta a viaggi del genere: facciamoci sentire e chiediamo la riapertura della linea ferroviaria una volta per tutte! R.R.

più negli stadi e smettendo di seguire quei teatrini senza senso che sono diventate le trasmissioni sportive dove, ormai, di sport non si parla più ma solo di gossip e polemiche costruite ad arte! Il calcio quindi è morto? No, è ben vivo: basta andare negli oratori, sui campi da calcio dei nostri paesi dove centinaia di ragazzi si impegano con passione seguiti da allenatori e dirigenti capaci ed appassionati. Basterebbe ripartire da lì, mettere da parte tanti polemisti "a priori" e ricominciare ad emozionarsi per quel pallone che rotola, in un campo di periferia come al "Rigamonti" o a "San Siro"... Sergio Marelli

Calcio che passione...

Liceo classico? Sì!

In questi mesi abbiamo avuto la possibilità di vedere diversi brutti episodi legati al calcio "che conta": gli insulti razzisti al bresciano Balotelli, le risse in tante partite, i magheggi poco chiari di Calciopoli e di altri affari... il risultato è che molta gente si è disamorata del calcio, non andando

Appoggio la richiesta della studentessa sul numero precedente de "La Voce della Franciacorta": in Franciacorta manca un liceo classico pubblico per i nostri figli, per l'anno prossimo qualcuno provvederà? Una mamma di Gussago

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Franciacorta”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a franciacorta@vocemedia.it.


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La Voce della Franciacorta dicembre 2009

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Rovato

Rovato: ancora un orto da assegnare

È ancora alla ricerca di un padrone, a Rovato, l'ultimo orto di proprietà dell'Amministrazione comunale. Il bando di assegnazione si era chiuso a metà novembre con l’assegnazione di tutti i 10 lotti previsti all’interno del terreno all’angolo tra via XXV Aprile e via Gigli. Tuttavia negli ultimi giorni uno degli assegnatari ha rinunciato all’assegnazione del proprio orto che rimane così libero e disponibile. Per informazioni su come avere l’assegnazione dell’ultimo orto comunale rimasto vacante è possibile telefonare all’Ufficio ecologia 030 7713263 oppure inviare una mail a ufficio.ecologia@comune.rovato.bs.it. Il testo del bando e il modulo per la richiesta sono disponibili e scaricabili anche sul sito web del Comune.

Liceo. L'Istituto "Lorenzo Gigli" apre le porte il 16 gennaio e il 13 febbraio

Da settembre il Classico di Irene Ziliani

 Non più solo Pitagora, Cartesio ed Einstein. Dall'anno prossimo i giovani studenti della Franciacorta e dell'Ovest bresciano che intendono iscriversi ai licei pubblici avranno la possibilità di studiare da vicino anche la letteratura greca con le opere di Erodoto e Tucidide. Il tutto, senza più essere costretti a levatacce mattutine dovute alla necessità di raggiungere la città capoluogo. Il merito di questa piccola ma significativa rivoluzione franciacortina va all'Istituto d'istruzione superiore “Lorenzo Gigli” di Rovato. A partire dall'anno scolastico 2010/2001, al “Gigli” è stato, infatti, assegnato anche l'indirizzo del liceo classico. Si tratta di una novità assoluta per quanto riguarda l'istruzione pubblica nell'Ovest bresciano, che aggiungere così al proprio carnet lo studio delle lettere dopo gli indirizzi scientifici, tecnologici e delle scienze sociali, già attivi da tempo nel plesso di via Einaudi. Nelle giornate del 16 gennaio e del 13 febbraio l'Istituto "Lorenzo Gigli" aprirà le proprie porte alle famiglie dei giovani di terza media di tutto l'Ovest bresciano, intenzionati a conoscere più da vicino

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L'ingresso dell'Istituto d'istruzione superiore "Lorenzo Gigli"

l'offerta formativa dei licei e quella dell'Istruzione professionale (Ipia), che da diverse decine d'anni costituisce il secondo grande polo d'attrazione dell'istruzione nella capitale della Franciacorta. Obiettivo delle “porte aperte”: illustrare gli indirizzi di studio attivati e mostrare le strutture (aule, laboratori, spazi ricreativi) dell'Istituto, che raccoglie ragazzi da una ventina di Comuni del territorio. I relatori saranno il dirigente scolastico, gli insegnanti e gli stessi

allievi. Le giornate, aperte anche a chi volesse effettuare iscrizioni non relative al primo anno, inizieranno alle ore 14.30 con l'accoglienza degli studenti di terza media da parte degli allievi del Gigli. A seguire l'incontro con il dirigente scolastico, professor Salvatore Alibrandi, la presentazione del piano di offerta formativa (Pof) e la visita alla struttura. Alle 16.30 la seconda presentazione, con modalità analoghe a quelle appena descritte.

L'attività del 2010 della Fondazione don Carlo Angelini La Fondazione don Carlo Angelini, istituto per l'infanzia fondato a metà XIX secolo dallo storico prevosto, cerca la propria strada per il terzo millennio. Alcuni mesi fa il Consiglio comunale di Rovato ha approvato all'unanimità il nuovo protocollo d’intesa tra i tre enti coinvolti: Fondazione Angelini, Istituto delle Suore Poverelle Beato Luigi Palazzolo e Comune. La Fondazione è da sempre attiva nella tutela dei minori in difficoltà, vittime di violenze, abusi e abbandono. Negli ultimi anni, tuttavia, si è resa necessaria una riprogettazione della Fondazione, in relazione ai nuovi bisogni emersi dal territorio. Nel 2008 la svolta, con la nomina di un nuovo cda e con la riformulazione dei progetti di lavoro. Tre i nuovi obiettivi della Fondazione: tutela dell’infanzia, diffusione della cultura dell’accoglienza e promozione della cosiddetta genitorialità sociale. Dal punto di vista operativo è stato avviato, con le risorse economiche della Fondazione Angelini, il lavoro di risistemazione dell’immobile all’angolo tra via Verdi e via Bettini, dove è iniziata l’esperienza della casa famiglia “Pane e Sale”, al cui interno vive ormai da tre mesi una famiglia che gestisce l’accoglienza di sei minori. Nelle ipotesi progettuali future è prevista la possibilità di creare alloggi protetti per madri rimaste sole e con figli, che necessitano di un graduale reinserimento sociale, così come la creazione di un centro dove promuovere politiche per la genitorialità, l’affido e la tutela dei minori.

Via Poffe/via I Maggio. Si vedono già le fondamenta nel cantiere dell'area cosiddetta "Ex Zoodula"

In costruzione la caserma della Guardia di Finanza  La nuova caserma della Guardia di Finanza di via Poffe/via I Maggio a Rovato marcia verso la completa realizzazione. Il cantiere nell'area della cosiddetta “Ex Zoodula”, uno stabilimento di mangimi dismesso da anni e in cui è stato consegnato il permesso di costruire all'inizio del 2009, permette di vedere già le fondamenta e parte del piano terra della struttura. Costruito dalla Real Estate di Coccaglio, in cambio

degli oneri edilizi di una innovativo progetto residenziale, un valore complessivo di circa 4 milioni di euro, l'edificio è stato progettato seguendo le indicazioni del comando della Guardia di Finanza. L'obiettivo è quello di realizzare strutture, uffici e alloggi per un centinaio di militari della Fiamme Gialle. La convenzione sottoscritta dalla Real Estate di Coccaglio e Amministrazione comunale di Ro-

Il cantiere dove sorgerà la caserma

vato prevede la consegna dell'opera a marzo 2011. Completata la costruzione sarà sempre la Real Estate a provvedere alle finiture in modo che il trasloco della Caserma da Chiari, dove la Gdf ha avuto sede finora, a Rovato possa iniziare nei primi mesi del 2011. Il fabbricato risponderà a tutte le necessarie misure antisismiche, potendo inoltre disporre di quanto più avanzato possa offrire oggi la tecnologia disponibile sul mercato: pannelli fotovoltaici per il contenimento energetico, impianti di riscaldamento a pavimento e impianti con ricambio d'aria primaria negli uffici.


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La Voce della Franciacorta gennaio 2010

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Franciacorta

Il Consorzio per la tutela del Franciacorta Il Consorzio per la tutela del Franciacorta riunisce dal 5 marzo 1990 decine di viticoltori interessati alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione della vitivinicoltura e del territorio franciacortino. Organizzazione consortile interprofessionale ed indipendente, punta ad offrire quel supporto di servizi, d’immagine, di aggregazione che ha reso le bollicine bresciano famose nel mondo. Al Consorzio, che dal 1993 ha sede a Erbusco, aderiscono le tre categorie professionali dei viticoltori, vinificatori e imbottigliatori interessate a Franciacorta Docg, Curtefranca Doc e Sebino Igt. Il Consorzio ha, tra i suoi compiti, il controllo e la tutela del prodotto ma anche la promozione. Attuale presidente è Maurizio Zanella.

Viticoltura. Presentati i dati raccolti negli ultimi dieci anni che confermano l'allarme climatico

Imparare a gestire il clima? Il punto sul progetto SMACh, che prevede lo sviluppo del modello agro-metereologico previsionale per la maturazione dello Chardonnay di Riccardo Timpini

 È possibile gestire il cambiamento climatico senza subirlo e applicare questo concetto anche a un mondo estremamente delicato e complesso come quello della viticoltura? A questa impegnativa domanda, e proprio mentre a Copenaghen si svolgeva la Conferenza climatica dell’Onu, ha cercato di rispondere in Franciacorta l’incontro all’Azienda agricola Baroni Pizzini di Corte Franca sul proget-

L'incontro all'Azienda agricola Barone Pizzini di Corte Franca

to SMACh (sviluppo modello agrometereologico previsionale per la maturazione dello Chardonnay in Franciacorta). L’appuntamento, voluto dal Consorzio Tutela del Franciacorta di Erbusco, ha mostrato i dati raccolti negli ultimi 10 anni dai tecnici che confermano anche

nell’Ovest bresciano l’allarme climatico: notevoli le oscillazioni dello svolgersi delle fasi fenologiche della vite, con conseguenti ripercussioni sulla programmazione delle operazioni colturali e, in particolare, sulla progettazione e dimensionamento dei cantieri di raccolta.

La naturale eterogeneità di microclimi della Franciacorta comporta che, dalle aree più precoci a sud del Monte Orfano fino a quelle più tardive a nord est, la data d’inizio vendemmia possa variare anche di dieci giorni e più; da un anno all’altro però la finestra temporale della vendemmia può spostarsi di diversi giorni, e tende ad anticipare. Il modello SMACh conta su una fitta rete di rilevatori, punta quindi a prevedere il decorso delle fasi del ciclo vegetativo della vite e quindi della più probabile data di maturazione dell’uva, offrendo ai viticoltori uno strumento di lavoro importante per far sì che non si trovino impreparati di fronte all’ennesima vendemmia “anomala”. I futuri sviluppi del progetto avanguardistico SMACh porteranno allo studio di nuovi approcci agronomici in termini di gestione dell’acqua, tecniche di potatura verde, gestione della chioma e delle dinamiche di maturazione dell’uva per fronteggiare l’impatto del global warming.

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Coccaglio. Due giovani dopo il matrimonio hanno scelto di vivere un'esperienza in Africa con lo Svi

Insegnare l’arte dell’agricoltura in una terra che soffre la fame Marito e moglie da due anni sono volontari dello Svi in Burundi. Vivono e lavorano a fianco dei twa, una minoranza etnica che viene discriminata di Daniele Piacentini

 Francesca Belotti, 30 anni, e Damiano Rossi, 32, sono due giovani di Coccaglio. Laureata in scienze politiche lei, in scienze motorie lui, Francesca e Damiano hanno vissuto per anni a Coccaglio, prima di sposarsi nel 2005 e decidere di trasferirsi nel vicino comune di Cologne, assieme ai loro cani. Da due anni, però Francesca e Damiano hanno fissato la loro residenza qualche (migliaia) di chilometri più a sud. La loro casa, dal 19 dicembre 2007 ad oggi, è infatti a Mivo, provincia di Ngozi: nord dello stato africano del Burundi. I due giovani franciacortini sono due esponenti del Servizio volontario internazionale (www.svibrescia.it), un organismo di volontariato di ispirazione cristiana con sede in via Venezia, 116 a Brescia

Damiano e Francesca, due giovani che hanno scelto di dedicare la vita agli altri

e sorto nel 1969. Obiettivo: sostenere l'impegno dei volontari in Africa e in America Latina e per favorire la conoscenza e la solidarietà tra i popoli del sud e del nord del mondo. “Il 19 dicembre 2009 – raccontano Francesca e Damiano – abbiamo festeggiato due anni nel nord del Burundi a lavorare fianco a fianco con i twa, una minoranza etnica che qui vive da anni in una situazione di discriminazione economica e sociale. I twa, nel corso degli anni, sono stati espulsi dalle terre dove vivevano perdendo così le loro risorse tradizionali per la sopravvivenza. Questo processo,

continuato per tutto il ventesimo secolo, ha visto notevolmente ridursi la popolazione twa (rappresentano ora solo l’1% della popolazione totale), espulsa dai suoi territori, sprovvista di mezzi economici di sussistenza tradizionale e costretta a condurre una vita di assoluta dipendenza dalle popolazioni barundi del suolo intorno”. Attualmente i twa continuano ad essere considerati cittadini di seconda classe e vivono di artigianato dell’argilla, lavori occasionali e mendicità. Per cercare di invertire questa situazione, Francesca e Damiano lavorano ogni giorno cercando di far

apprendere alle 250 famiglie twa con le quali collaborano la difficile arte dell’agricoltura. Ma cosa spinge due giovani a muoversi dalla Franciacorta, lasciando i rispettivi lavori e affetti, per raggiungere il Burundi? “Noi siamo partiti – dicono i due – perché ciò che ci offriva l’Italia non ci bastava, perché crediamo che si possa ancora fare qualcosa di buono e perché abbiamo sete di conoscenza. Non siamo bravi e non lo siamo stati neppure nel momento di prendere la decisione di partire: l’abbiamo fatto soprattutto per noi stessi. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare lo Svi sulla nostra strada e di realizzare, attraverso esso, uno dei nostri sogni. Vivere qui è un continuo mettersi alla prova, è reinventarsi ogni giorno, è maturare, conoscere, apprendere, immergersi, lasciarsi andare. Non è facile, certo, ma le difficoltà vengono compensate dai sorrisi pieni di speranza degli autoctoni. Le avversità vengono cancellate dai successi. La lontananza da casa viene attenuata dalle persone che abbiamo conosciuto qui. Durante questi due anni abbiamo imparato a convivere in questo mondo burundese, ad amarlo, a rispettarlo e a cercare di farci accettare, pur con le nostre diversità, i nostri preconcetti, la nostra eterna fretta. E ora possiamo dire che ora ci sentiamo un po’ burundesi anche noi!”.



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Sebino

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Si riaccende l'attenzione per il laghetto L'intricata vicenda che riguarda in questi mesi il laghetto del Sala indubbiamente ha riacceso, dopo anni di sostanziale disinteresse, l'attenzione generale attorno al piccolo bacino acquifero di Torbiato di Adro, un gioiello del territorio per troppo tempo dimenticato. Il laghetto del Sala, pur non rientrando all'interno della rete di zone umide costituita dalle vicine Torbiere di Iseo, rientra all'interno delle 84 aree umide presenti nel Bresciano che la Provincia ha dichiarato meritevole di essere salvaguardata. Oggi, purtroppo, non è così: poche le persone che si avventurano fra i canneti, superando anche la folta vegetazione, riuscendo così seppur a fatica a raggiungere la suggestiva zona.

Torbiato di Adro. Il Consiglio comunale ha dato il via libera alla riconversione dell'area privata del laghetto

Pareri contrastanti a confronto sul futuro del laghetto del Sala Il progetto edificatorio della cooperativa sociale Isparo divide. Soddisfatto il Sindaco. L'area del Sala, secondo Legambiente, non può, invece, essere stravolta di Daniele Piacentini

 Il progetto edificatorio della cooperativa sociale Isparo al laghetto del Sala di Torbiato di Adro divide i Comuni e mette gli ambientalisti sul piede di guerra. Lo scorso 23 dicembre il consiglio comunale di Adro, su cui insiste l'area umida, ha dato via libera definitiva alla variante che autorizza Isparo al-

Il sindaco di Adro, Oscar Lancini

la riconversione dell’area privata del laghetto. Un progetto da 33mila metri cubi di costruzioni, su un'area complessiva di circa 89mila metri quadrati, che prevede una “struttura socio-riabilitativa-culturale” per una trentina di pazienti psichiatrici, ma anche abi-

tazioni, ristoranti, un piccolo molo e altro ancora. Soddisfatto il sindaco di Adro, Oscar Lancini: “Isparo recupererà a costo zero un’area oggi abbandonata a sè stessa e piena di rifiuti abusivi che ormai stanno restringendo il laghetto. Verrà, inoltre, realizzata

un’importante struttura socio-riabilitativa-culturale per il reinserimento lavorativo dei pazienti psichiatrici, che sono in aumento nell’Ovest bresciano, un parco pubblico, lavori di viabilità, strutture recettive prestigiose e una filiera produttiva di tipo biologico”. Tutto bene, quindi? Non proprio: quello che per il sindaco Lancini è un'ottima operazione, per le opposizioni, il vicino Comune di Erbusco e i circoli Legambiente di Franciacorta, Erbusco e Basso Sebino è invece una speculazione edilizia. Se il sindaco erbuschese ha presentato osservazioni alla variante, poi bocciata dal consiglio comunale di Adro, gli ambientalisti pensano invece a qualcosa di più: “L’area del Sala – dice Legambiente – deve essere sistemata, ma non certo stravolta. Chiederemo a Regione e Provincia la Vas e il rispetto dei Piani territoriali. Se infine Adro trasformerà i terreni coinvolti da agricoli in edificabili, impugneremo i provvedimenti di fronte al Tar”.


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Ovest bresciano

Un progetto viario che divide Se alla fine il Comune di Capriolo ha dato, seppur in maniera sofferta, il proprio via libera alla variante 469, questo non vuol dire che la vicenda si possa dire conclusa. L’intero progetto del nuovo asse viario prevede infatti un successivo tratto, la Capriolo-Paratico-Sarnico, su cui i giochi sono aperti. Un tracciato condiviso fra i diversi enti locali coinvolti al momento pare infatti non esserci. L’ipotesi più accreditata sul terreno è anche quella più avveniristica: un percorso di quasi 6 chilometri in località Foppe che, attraverso una galleria di 600 metri e un viadotto di poco meno di mille, sbuchi direttamente alla periferia di Sarnico.

Capriolo. Nella consultazione popolare di fine anno non è stato raggiunto il quorum previsto di 2mila voti

Non è passato il referendum. Ok per la strada dal Consiglio Niente quorum per il referendum. La giunta ha confermato il sì alla variante 469 che dovrebbe bypassare il centro del paese attraverso via Calepio di Riccardo Timpini

 Quanti sono 1582 voti in una consultazione popolare? Pochi o molti, a seconda dei punti di vista. Pochi, a Capriolo, tanto da non bloccare il progetto di variante 469 che dovrebbe bypassare il centro del paese dell’Ovest bresciano per il tramite di via Calepio: il referendum convocato a fine dicembre per decidere se approvare o meno il progetto ha mancato il quorum previsto di 2mila votanti e il successivo voto del Consiglio comunale ha concesso il via libera all’opera, seppur resti ancora teoricamente sullo sfondo lo “spauracchio”del ricorso al Tar da parte degli oppositori del tracciato. 1582 voti sono però anche molti, sempre a Capriolo, perché portare alle urne in poco

Il Municipio di Capriolo

tempo diverse centinaia di cittadini testimonia un’attenzione sul tema della popolazione di cui non è possibile non tenere conto. Èquesto il nocciolo dell’intricata questione che da mesi tiene banco sulla scena politica dell’ovest bresciano. I 2,2 chilometri di tracciato che dovrebbero unire la zona industriale di Capriolo con via Calepio (progetto della Provincia di Brescia, costo: 7milioni e 300mila euro) dovrebbero vedere la luce entro i prossimi tre anni. Le divisioni trasversali emerse al momento del voto in Consiglio comunale a Caprio-

lo (nove sì e sei no, di cui quattro provenienti però dai banchi della lista di maggioranza “Per Capriolo con Rigamonti”, fra cui il vicesindaco Clemente Salogni) rischiano però di avere strascichi anche in futuro. Per evitare ulteriori lacerazioni, il sindaco Rigamonti (che ha detto sì all’opera “per non perdere i finanziamenti già stanziati e per fare un passo in avanti sul progetto complessivo”) ha avanzato una nuova proposta: realizzare entro tre anni il tratto di superstrada, ma senza aprirlo fino a che l’intero percorso non sarà completato. La

soluzione avanzata da Rigamonti metterebbe fra parentesi la proposta di limitare il traffico pesante in via Calepio con una sorta di zona a traffico limitato, utilizzando ancora il vecchio tracciato della 469, nel cuore del paese dell’ovest bresciano. Obiettivo, nemmeno troppo nascosto: utilizzare i due/tre anni necessari al completamento dell’opera per costruire un tracciato condiviso e recuperare i fondi necessari per dare sfogo alla superstrada fino a Sarnico ed al lago d’Iseo, evitando di creare un imbuto di traffico pesante sulla già difficile situazione viabilistica della zona e lenendo così, almeno in parte, le preoccupazioni di chi avversa l’attuale variante. Se l’ipotesi Rigamonti andasse in porto, il 2010 sarebbe l’anno da dedicare all’individuazione di un tracciato complessivo che veda d’accordo tutte gli enti e gli operatori economici coinvolti. La variante all’ex strada statale 469, infatti, ha diversi e non sempre coincidenti obiettivi: creare un collegamento con la rete viaria della Valcalepio attraverso Sarnico, bypassare il centro storico di Paratico e connettersi infine con la sp 12 per Iseo, la sponda orientale del Sebino, la Valcamonica e la bassa Franciacorta.

Palazzolo: bene la prevenzione di rischi idrogeologici Palazzolo sull’Oglio al primo posto in Lombardia per la prevenzione di rischi idrogeologici. A decretare il successo del popolo centro dell’Ovest bresciano è l’annuale classifica stilata dall’associazione ambientalista Legambiente Lombardia. “In Regione – dice Paola Tartabini, portavoce lombarda di Legambiente – soltanto il 34% dei comuni svolge un lavoro positivo di mitigazione del rischio idrogeologico e quasi un comune su quattro non fa praticamente nulla per mitigare i rischi e prevenire i danni conseguenti ad alluvioni e frane”. Qualche caso virtuoso, comunque, c’è e in cima alla classifica ci sono due Comuni della provincia di Brescia: Palazzolo sull’Oglio e Gardone Val Trompia. In particolare Palazzolo sull’Oglio ha meritato la maglia rosa di “Operazione Fiumi” per aver messo in cam-

po interventi di delocalizzazione, a seguito dei quali, non sono più presenti sul proprio territorio strutture in aree a rischio. “L’amministrazione di Palazzolo – recita il comunicato ufficiale di Legambiente Lombardia – effettua una manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica e ha provveduto all’organizzazione di un efficiente sistema locale di protezione civile attraverso la redazione di un piano d’emergenza aggiornato e l’organizzazione di attività informative rivolte ai cittadini e di esercitazioni”. Un riconoscimento importante, quello per il centro in riva all’Oglio, che non deve però far dormire sugli allori ma anzi continuare nell’attività di prevenzione e valorizzazione del grande patrimonio naturale presente su tutto il territorio comunale.

Un'immagine dall'alto del fiume Oglio


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Castrezzato. Zani avrebbe raggirato centinaia di persone, fingendosi guaritore ed esorcista

Il Vescovo: interrompere ogni contatto con il parareligioso Il vescovo Luciano Monari ha indirizzato una lettera alle comunità parrocchiali coinvolti nell'affaire Giuseppe Zani, l'ex agricoltore di 75 anni di Daniele Piacentini

 “Interrompere ogni contatto con le attività parareligiose e con i suoi responsabili”. Non usa giri di parole il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, nella lettera indirizzata alle comunità parrocchiali coinvolte loro malgrado nell’”affaire Giuseppe Zani”, il 75enne ex agricoltore di Castrezzato denunciato dai Carabinieri di Chiari per abuso della professione medica, circonvenzione d'incapace e truffa. Le accuse degli investigatori a Zani sono chiare: l’uomo, coadiuvato da un sedicente “aiutante” – un 35enne operaio prima e pasticciere poi – avrebbe raggirato centinaia di persone fingendosi nell’ordine guaritore, esorcista e seguace di padre Pio. Le indagini sono partite

Molte persone, purtroppo, si rivolgono alla magia per risolvere i loro problemi

a giugno 2008, quando una donna bergamasca di 65 anni con un tumore alla lingua si è rivolta ai militari raccontando di essere stata raggirata per un lungo periodo dal sedicente guaritore. Zani avrebbe estorto a lei del denaro (almeno 80mila euro, secondo l’accusa) raccontandole di essere in grado di curare ogni tipo di male, cancro compreso. Come? Con una serie di sedute di bioterapia, alcune erbe e attraverso la partecipazione a presunti gruppi parareligiosi di preghiera duramente attaccati dal vescovo Monari in

quanto “raggruppamento settario di carattere equivoco e aberrante”, nelle cui riunioni si svolgerebbero “pratiche parareligiose molto equivoche e di carattere fortemente abusivo”. Dopo diversi mesi di sfruttamento, ovviamente, il male della signora bergamasca non era guarito: per fortuna sua, e dei suoi cari, la 65enne decise di abbandonare il santone e di tornare ad affidarsi alla medicina tradizionale. La scena appena descritta si sarebbe ripetuta decine, se non centinaia, di volte: tante, infatti, le persone, indebolite da lutti e malattie, che

sarebbero cadute nelle mani del sedicente santone. Secondo gli investigatori, ci sarebbero casi di ammalati o loro familiari arrivati da tutta Italia fino alla villetta di Zani in via Paolo VI a Castrezzato, ora sequestrata dal pm Claudia Moregola, per un giro d’affari stimato in centinaia di migliaia – se non milioni – di euro. Proprio per bloccare questo stillicidio, e dire con chiarezza una parola di verità, il vescovo Monari ha deciso di inviare la sua lettera aperta alle parrocchie di Castrezzato, Palazzolo sull’Oglio e Rodengo Saiano, coinvolte nella vicenda. Nella missiva monsignor Monari parla di “gravi atteggiamenti di disobbedienza”, oltre che dello sfruttamento indebito della fede di molte persone, provate dalle difficoltà delle vita. Da qui l’invito del vescovo di Brescia alle comunità parrocchiali “ad interrompere ogni contatto con le attività parareligiose di questo raggruppamento e con i suoi responsabili”. “La situazione – scrive il vescovo Monari – è aggravata del fatto che spesso tali fedeli, appartenenti a diverse parrocchie, continuano a manifestare una conclamata doppia appartenenza, partecipando senza riserve, come praticanti, alle celebrazioni e ai sacramenti della vita ecclesiale presso le proprie parrocchie”.



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Speciale Chiari. Esercenti e commercianti del centro storico clarense propongono diverse occasioni

Nel mese dei saldi scattano le opportunità per i consumatori L'associazione "Botteghe di Chiari" ha messo in campo per il mese di gennaio una serie di offerte in tutti i settori: dall'abbigliamento all'enogastronomia di Riccardo Timpini

 In tutto il Bresciano lo scorso 3 gennaio sono iniziati i saldi; quest’anno, però, l’occasione per fare i veri affari di stagione non è mai stata così alla portata di tutti. Per capire di che parliamo bastano tre parole: “Botteghe di Chiari”. Il sodalizio di esercenti e commercianti del centro storico clarense ha messo in campo per il gennaio 2010 una serie di offerte ed occasioni in tutti i settori (dall’abbigliamento all’enogastronomia) che non conosce paragoni. Il merito di queste offerte è da ascrivere proprio all'associazione le “Botteghe di Chiari”, un marchio che ormai può contare su quasi vent’anni di esperienza: era infatti il lontano 1991 quando fu fondato il sodalizio per volontà di alcuni commercian-

L'associazione "Botteghe di Chiari" è attiva sul territorio da quasi vent'anni

ti, decisi a promuovere le loro attività sia in ambito locale che nei comuni del circondario di Chiari. Fin dalla nascita, tutta l'attività dell'associazione è imperniata sulle molteplici iniziative che hanno come principale obiettivo la promozione e lo sviluppo del commercio clarense in tutte le sue peculiarità. Per questo si organizzano ogni anno manifestazioni di vario genere in diversi periodi e stagioni: dalle lotterie alle mostre di pittura, dalle sfilate di moda agli spettacoli di arte varia fino alle manifestazioni espositive. Il tutto, dicono a le

Scheda L'associazione "Botteghe di Chiari" è nata nel 1991 per promuovere il commercio clarense sul territorio comunale e nei Comuni limitrofi. Attualmente conta diversi associati tra i commercianti e gli artigiani. La promozione viene effettuata con lo svolgimento di manifestazioni di vario genere quali spettacoli, mostre, distribuzione di prodotti. Per informazioni, botteghedichiari@ tiscali.it.

“Botteghe di Chiari”, con un unico obiettivo: convogliare nella città clarense il maggior numero possibile di visitatori e mostrare loro la competenza, la professionalità e il calore degli esercenti di piazza Martiri della Libertà e dintorni. Inoltre, per migliorare le conoscenze e la professionalità dei singoli associati, l’associazione organizza con successo corsi di formazione e di aggiornamento nel campo della vetrinistica, del marketing, dell'informatica. Il consiglio direttivo dell’associazione “Botteghe di Chiari” è formato direttamente da un gruppo di commercianti del centro storico clarense: il miglior modo per riuscire a dare risposte concrete al desiderio degli esercenti della capitale dell’ovest bresciano di rivitalizzare le loro vie e i loro quartieri, offrendo in un colpo solo ai visitatori attività culturali e di divertimento e il miglior rapporto qualità-prezzo possibile. Presidente del sodalizio è Andrea Zani, vicepresidente Bruno Moletta e segretario Paolo Grassini. I consiglieri sono invece cinque donne, attive a Chiari e non solo nel mondo del commercio di alta qualità: Paola Massetti, Claudia Morandini, Simonetta Pescali, Francesca Marzani, Annunziata Stefanelli e Francesca Bonotti.


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Economia L'incontro

Luigi Mensi Il direttore della Bcc Pompiano e Franciacorta si racconta

Promuovere l'economia, partendo dalla persona La trasparenza e la competenza da sempre al servizio dei clienti Luigi Mensi, direttore dell'Istituto di credito che conta oltre 40 sportelli

di Daniele Piacentini

 Una banca con i piedi ben piantati nel proprio territorio e aperta nel contempo alle sfide del presente e del futuro. Obiettivo: offrire alla clientela di riferimento, famiglie artigiani e piccole-medie imprese dell’Ovest bresciano ma non solo, servizi e prodotti che non hanno niente da invidiare ai giganti del credito. È questa la peculiarità della Banca di Credito Cooperativo di Pompiano e Franciacorta: un istituto che, come recita un fortunato slogan pubblicitario, fa della propria “differenza per forza” il tratto distintivo della propria attività, radicata nelle nostre comunità ormai da quasi un secolo. L’attuale Bcc fu infatti fondata il 13 marzo 1919 da 10 soci fondatori stimolati dall'opera dell’arciprete don Pietro Piazza. Nome prescelto: “Cassa rurale di depositi e prestiti di Pompiano”. Scopo sociale: consentire “l’elevazione sociale ed economica dei soci, facilitando e promuovendo le iniziative individuali ed associate mediante il retto uso del credito amministrativo...”, seguendo “le discipline della cooperazione e della mutualità“, ispirandosi “alla sociologia cattolica”. La storia della Bcc, dopo decenni di tranquillità, cambia marcia negli anni ’50 con uno sviluppo che la vede crescere sia in termini di volumi che di territori di competenza. Negli ultimi anni, la svolta: il passaggio obbligato da Cassa Rurale a

Banca di Credito Cooperativo sprona la nuova realtà aziendale ad intraprendere la strada della riorganizzazione interna ed esterna verso una struttura di azienda bancaria moderna più in sintonia con le nuove esigenze del mercato finanziario. A guidare questo delicato, ma allo stesso tempo entusiasmante, sviluppo della Bcc Pompiano Franciacorta è stato Luigi Mensi, direttore dell’istituto di credito che oggi conta oltre 40 sportelli con competenza territoriale in ben cinque province (Brescia, Bergamo, Cremona, Lecco e Monza Brianza). Direttore Mensi, lei ha vissuto da vicino la storia degli ultimi anni della Bcc: può raccontarci qual è lo spirito che anima il vostro agire quotidiano? Rispetto ad un secolo fa sicuramente abbiamo fatto grandi passi in avanti, ma la nostra filosofia rimane sempre la stessa: promuovere l’economia, la produzione e la società in un’ottica complessiva che mette al centro il valore della persona. Per capirlo, basta guardare il rapporto della Bcc fra raccolta e impieghi: fatto 100 quello che noi riceviamo dal territorio in termine di depositi, noi rimpieghiamo nelle nostre comunità una cifra maggiore facendo ricorso al nostro patrimonio. Come si riesce, oggigiorno, a fare convivere l’aspetto “sociale” con le dure leggi economiche? Il mercato, si sa, preferisce i riscontri dei numeri alle riflessioni filosofiche… La svolta c’è stata nel 2002, quando da banca locale siamo diventati un istituto di respiro terri-

toriale. È qualcosa di diverso, che ci ha consentito di avere quella dimensione e forza adeguata per portare i nostri valori anche all’interno di un mercato – quello bancario – sempre più aperto e concorrenziale. Quello che fa la differenza, lo ribadisco, non sono comunque i numeri, pur fondamentali, ma è l’idea di aver esportato anche fuori dalla provincia di Brescia un modello rivelatosi vincente: onestà, trasparenza, radicamento nel territorio e alta riconoscibilità verso soci e clienti. I nostri dipendenti, io per primo, vivono il territorio in cui lavorano, non ne sono alieni e quindi hanno tutto l’interesse a far prosperare le rispettive comunità. Il lasso di tempo che va dall’autunno 2008 ad oggi sarà ricordato come quello della grande crisi internazionale: come sta vivendo la Bcc Pompiano Franciacorta questo periodo? Il clima generale ha colpito tutti, ma il nostro Istituto ha comunque continuato a crescere proprio in virtù di quel modello vincente di cui parlavo prima: niente titoli tossici, niente avventure o rischi inutili. I nostri soci e clienti sanno che alla Bcc Pompiano Franciacorta trovano gente competente e con la testa sulle spalle, votata alla trasparenza e alla semplicità. Proprio per questo dobbiamo però guardare in faccia alla realtà: la crisi non è stata provocata dalla banche, nemmeno da quelle d’affari senza legami col territorio: è una crisi che dura da tempo e coinvolge i mercati ma soprattutto la produzione, con una concorrenza sempre più accen-

tuata a causa dei fenomeni globali in atto ormai da anni. Da parte nostra, continuiamo lungo la strada di sempre, fatta di attenzione alle persone e alle famiglie: siamo diventati più grandi, ma non abbiamo cambiato pelle. Chiudiamo con una previsione per questo 2010 che si è appena aperto: che anno sarà per l’economia del territorio e per i suoi abitanti? Anche in questo caso bisogna essere seri, competenti e onesti: il 2010, specie la prima parte, sarà un “annus horribilis” per molte aziende medio-piccole. Questo però non vuol dire piangersi addosso, ma guardare in faccia alla realtà e iniziare a rimboccarsi le maniche. Nel 2009 molti imprenditori bresciani hanno impiegato del loro per tenere botta, un’azione meritoria ma che non può durare in eterno. Il mercato farà sicuramente pulizia di molte aziende “improvvisate”, riportando sobrietà nei costumi e soprattutto nei consumi di molte famiglie. Non bisogna comunque disperare, ma tornare all’essenza della capacità lombarda: trovare prodotti e mercati nuovi, all’altezza del mondo di oggi. Per quanto riguarda la Bcc Pompiano e Franciacorta, possiamo dire fin da ora che useremo la solidità e la forza sviluppata in questi ultimi anni per fare quel che abbiamo sempre fatto: sostenere le molte eccellenze mondiali che i nostri territori hanno ancora la forza di esprimere, con una qualità di prodotti inimitabile che le difficoltà del momento non possono certo piegare.


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E-mail: franciacorta@vocemedia.it

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Palazzolo, incontri alla Ambrosetti

Cultura

e comunicazione

Nonostante le festività natalizie, non si ferma l'attività della Fondazione Ambrosetti di Palazzolo sull'Oglio. Proseguono, infatti, gli incontri del ciclo “Acqua d´autore: l´acqua nell´arte contemporanea“. Giovedì 10 dicembre toccherà al pittore Claudio Olivieri parlare de “Lo spazio profondo della pittura“. Dopo la pausa festiva, il calendario degli incontri riprenderà giovedì 21 gennaio 2010 quando Renato Barilli, docente dell'Alma Mater Studiorum di Bologna, incontrerà Paolo Rosa di Studio Azzurro. Chiusura il 25 febbraio con l'artista Hidetoshi Nagasawa e il 19 marzo con Luca Massimo Barbero, direttore di Macro. Info: www.fondazioneambrosetti.it

Strada del Franciacorta. Allestite una serie di iniziative fra cultura, enogastronomia e turismo

Un’opportunità per i turisti: fra arte, vini e territorio L'arte, la degustazione di vini e la visita ad antichi palazzi. Sono alcune delle proposte per il fine settimana dedicate ai turisti della mostra “Inca“

di Riccardo Timpini

 Anche la Franciacorta si mobilita per l'arrivo in città degli Inca. In occasione della mostra “Inca. Origine e misteri delle civiltà dell’oro“ in programma al Museo di Santa Giulia a Brescia fino al 27 giugno 2010, l'associazione “Strada del Franciacorta“ ha messo a punto diverse iniziative a cavallo fra cultura, enogastronomia e turismo. Protagonisti dei percorsi proposti dalla “Strada del Franciacorta“ saranno arte, degustazioni di vini, visita ad antichi palazzi e piacevoli soste per buongustai, intenzionati a scoprire più a fondo le bontà che le terre dell'Ovest bresciano sanno offrire alla vista e al palato. Diverse di queste proposte puntano a far

Un'immagine della mostra “Inca. Origine e misteri delle civiltà dell'oro“

trascorrere ai potenziali visitatori il fine settimana in Franciacorta, portandolo così alla scoperta dei luoghi dove nascono le “bollicine“ bresciane, e per ammirare inoltre i capolavori provenienti dai maggiori musei peruviani per la rassegna bresciana. In questi mesi, al Santa Giulia, sono in esposizione oltre 270 opere, che consentono di ripercorrere in un affascinante viaggio a ritroso nel tempo l’intera storia delle civiltà dell’oro. Le opere in oro, argento, bronzo e rame, oltre a rappresentare il più numeroso complesso di reperti in metalli preziosi mai esposto

al mondo, consentono di scoprire quei tesori che abbagliarono i conquistadores e che per secoli hanno fatto del Perú il simbolo stesso della ricchezza. Attraverso le proposte della “Strada del Franciacorta“ sarà possibile integrare in appositi pacchetti weekend diverse iniziative. È, infatti, possibile abbinare alla visita della mostra sugli Inca (il biglietto, escluso dalla quota, si può richiedere al momento della prenotazione oppure si può acquistare direttamente sul sito dedicato alla mostra) quella ad alcune cantine dell'ovest bresciano dove scopriranno i se-

greti dell'articolata lavorazione dei Franciacorta e li degusteranno. La sera del sabato in programma una raffinata cena e il mezzogiorno della domenica uno stuzzicante brunch in un Wine bar a base di prodotti tipici del territorio abbinati alle bollicine del Franciacorta. Il prezzo a persona per il weekend parte da 90 euro se si sceglie di alloggiare negli agriturismi della zona; se, invece, si opta per un hotel a 4 stelle il costo parte da 130 euro a persona. Il pacchetto tre giorni – oltre a quanto compreso nel pacchetto weekend – include invece anche la visita all’Abbazia Olivetana di San Nicola a Rodengo Saiano, uno dei più imponenti complessi monastici nel Nord Italia, un pranzo a base di specialità locali e la visita guidata a Palazzo Torri di Nigoline, antica dimora seicentesca. Pernottando in agriturismo, il prezzo del pacchetto (escluso il costo del biglietto d’ingresso alla mostra) parte da 170 euro a persona; se, invece, si opta per l’hotel 4 stelle, il costo parte da 210 euro a persona. Per arricchire il soggiorno, è possibile includere visite a cantine con degustazioni personalizzate, trattamenti benessere, corsi di cucina e di degustazione e varie attività sportive. Per informazioni, www.stradadelfranciacorta.it

Rovato: al lavoro per il Polo della Cultura Ultimo passo a Rovato per il completamento dei lavori al nuovo Polo della Cultura di corso Bonomelli. Nei giorni scorsi la Direzione Generale Culture, Identità ed Autonomie della Regione Lombardia ha comunicato all’Amministrazione che al progetto di Casa Rovati è stato riconosciuto un contributo da 223mila euro. I fondi, che rientrano in quelli messi a disposizione dalla legge regionale 19/04 per “soggetti che operano in campo culturale“, saranno sia a fondo perduto (circa 56mila euro) che a rimborso (i restanti 167mila euro). Il via libera al finanziamento da parte del Pirellone consente al progetto della nuova biblioteca e del polo culturale di marciare spedito verso l’apertura ufficiale, attesa per il prossimo 4 novembre, giorno di San Carlo Borromeo, patrono di Rovato.

I lavori intanto proseguono. L'immobile di Corso Bonomelli conterà quindi preso su tre diversi livelli culturali: il primo dedicato ai ragazzi, il secondo agli adulti e il terzo all’attività di archivio e deposito; il tutto coperto da rete wireless e con ampi spazi dedicati a libri, riviste, giornali, musica, cinema, fumetti, studio personale e ricerca storiografica locale. All’interno, un ampio giardino al riparo dal traffico di Corso Bonomelli consentirà la lettura e lo studio all’aperto. La superficie della biblioteca di Rovato sarà di 900 metri quadrati, a cui vanno aggiunti gli spazi del personale per un totale di oltre mille metri quadrati di polo culturale. Nell’attuale biblioteca di via Lamarmora troverà invece spazio l’Archivio Storico “Città di Rovato“.

La biblioteca avrà una superficie di 900 metri quadrati


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Bornato. Nata a fine 2009 grazie all'impegno dell'Amministrazione comunale e dalla parrocchia

Una Fondazione per promuovere l’Antica Pieve di San Bartolomeo L'obiettivo è quello di trasformare l'Antica Pieve in un moderno sito archeologico museale sede di attività culturali, scientifiche e turistiche di Riccardo Timpini

 Una fondazione (nello specifico dedicata all’”Antica Pieve di San Bartolomeo – Bornato”) per riconsegnare alla comunità della frazione Bornato di Cazzago San Martino, nel cuore della Franciacorta, un simbolo della fede e della cultura risalente ad oltre un millennio fa. È nata a fine 2009, con questa impegnative pretese, la nuova fondazione di Bornato, messa in campo con impegno dall’amministrazione comunale di Cazzago San Martino in collaborazione con la parrocchia di Bornato, attualmente guidata da don Andrea Ferrari. Obiettivo del neonato sodalizio: trasformare l’antica pieve di San Bartolomeo in un moderno sito archeologicomuseale sede di attività culturali, scientifiche e turistiche. Il nuovo

Luigino Manessi, segretario generale della Fondazione "Antica Pieve"

ente ha sede nel municipio di Cazzago San Martino e a presiederlo è il sindaco, Giuseppe Foresti, elet-

to all’unanimità da parte degli altri membri del consiglio della fondazione: il parroco bornatese don

Sistema bibliotecario Sud-ovest bresciano

Ebe Radici presidente del nuovo direttivo Nuovo direttivo per il Sistema bibliotecario Sud ovest bresciano con sede a Chiari. A fine 2009 la consulta dei sindaci aderenti si è riunita nella biblioteca Fausto Sabeo di Chiari per il rinnovo delle cariche. Il nuovo presidente è Ebe Radici, rappresentante del Comune di Rovato, già vicepresidente nella precedente composizione della consulta. Al suo fianco è stata eletta in qualità di vice Ilaria Marchina, del Comune di Gussago, per la prima volta nell’assemblea. Fondato nel 1982 da 10 Comuni, il sistema nel 2001 ha più che raddoppiato il numero Comuni aderenti.

Andrea Ferrari, l’assessore alla cultura Barbara Sechi e Gianbattista Rolfi in qualità di rappresentanti del Consiglio comunale; Alberto Lancini per la Curia vescovile di Brescia, Paola Crescenti e Simone Dalola - membri del Consiglio degli affari economici e del Consiglio pastorale parrocchiale - e Daniele Vezzoli rappresentante dell’Uspaaa di Iseo (Unità Salvaguardia Patrimonio Architettonico, Ambientale e Artistico). Eletto all’unanimità come segretario generale della fondazione “Antica pieve di San Bartolomeo – Bornato”: Luigino Manessi, membro del Consiglio parrocchiale per gli affari economici della parrocchia franciacortina. La speranza comune è che la creazione della fondazione sia la mossa giusta per rilanciare definitivamente il recupero della storica pieve, un tema ormai dibattuto da circa vent’anni. Era infatti il 1989 quando l’allora amministrazione comunale cazzaghese decise di iniziare a recuperare mezzi e progetti per togliere l’edificio sacro dallo stato di degrado in cui versava da tempo. Durante gli anni, la pieve è stata così oggetto di lavori di consolidamento oltre che di due campagne di scavo archeologico tese a riportare all’antico splendore la pieve di San Bartolomeo.

In tutta la provincia alle consegne pensiamo noi Essenze di faggio e rovere


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Sale della comunità. La collaborazione con Voce Sas una delle potenzialità

Cinema e teatro non solo in multisala Sono sette in Franciacorta e nelle zone limitrofe le realtà che offrono spettacoli teatrali e film sia per la famiglia che d'essai di Mauro Toninelli

 I cinema parrocchiali, quelli che una volta erano pieni di bambini, ragazzi e uomini di ogni età, quelli in cui sono stati proiettati i film che hanno segnato la storia del cinema italiano, quelli in cui, con un piccolo palco, si mettevano in scena anche le storie e i racconti della nostra gente, quelli in cui si vedevano, davanti alle immagini le spire di fumo di sigarette e pipe, oggi si chiamano Sale della Comunità. Un movimento culturale che da anni segna la Franciacorta e le zone ai suoi confini: cinema, teatro, musica per confermare il fermento culturale che propone e coinvolge la gente, in un gioco di ruoli ben equilibrato tra spettatore e attore. Sono sette le Sale della comunità della zona (Cologne, Provaglio d'Iseo, Ospitaletto, Sale Marasino, Palazzolo, Marone e Pontoglio)

La sala della comunità "Pax" di Provaglio d'Iseo

che lavorano con Voce Sas, il servizio assistenza sale diocesano. L'ultima a riaprire i battenti è stata quella di Cologne; dopo una chiusura durata un po' più di due anni La programmazione di pellicole, forse le più coinvolgenti del momento a un prezzo che varia dai 6 ai 3 euro, con calore e accoglienza da parte dei volontari che prestano il loro servizio. La si può vedere regolarmente su www.lavocedelpopolo.it, cliccando su “cultura” e poi “cinema Sdc”. Il cinema per la famiglie, per i bambini e per tutti caratterizza la programmazione dell’anno (principalmente nei fine settimana), ma non mancano an-

che proposte cinematografiche d’essai, per non venir meno all’impegno e all’identità della sala stessa. Da questo mese sarà possibile trovare tutta la programmazione anche qui, sulle colonne di “Voce Franciacorta”. Ma le Sale della comunità sono anche teatro e possono offrire riflessioni culturali su fatti ed eventi. Uno su tuttti lo spettacolo proposto nella Sala della comunità Aurora di Palazzolo il 26 gennaio, giornata della memoria: "Il coraggio di vivere" di Emanuele Turelli tratto da un romanzo di Nedo Fiano, alle 10 per le scuole del paese, e alle 21 per tutti.

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Programmazione SALA DELLA COMUNITÀ COLOGNE Piovono polpette sabato 16 gennaio ore 20.45; domenica 17 gennaio ore 15.00, 20.45. Sherlock Holmes sabato 23 gennaio ore 20.45; domenica 24 gennaio ore 15.00, 20.45. SALA DELLA COMUNITÀ MARONE Io & Marilyn sabato 16 gennaio ore 20.45; domenica 17 gennaio ore 16.00, 20.45. La principessa e il ranocchio sabato 23 gennaio ore 20.45; domenica 24 gennaio ore 16.00, 20.45. AGORÀ - OSPITALETTO Il mio amico Eric sabato 16 gennaio ore 21.00; domenica 17 gennaio ore 21.00. A serious man sabato 23 gennaio ore 21.00; domenica 24 gennaio ore 21.00. AURORA - PALAZZOLO La principessa e il ranocchio sabato 16 gennaio ore 21.00; domenica 17 gennaio ore 16.00, 20.30. Astroboy sabato 23 gennaio ore 21.00; domenica 24 gennaio ore 20.30. Io & Marilyn sabato 30 gennaio ore 21.00; domenica 31 gennaio ore 16.00, 20.30. DON BOSCO - PONTOGLIO Planet 51 domenica 17 gennaio ore 16.15. 2012 domenica 24 gennaio ore 16.15. La principessa e il ranocchio domenica 31 gennaio ore 16.15. PAX - PROVAGLIO D'ISEO Io & Marilyn sabato 16 gennaio ore 20.45; domenica 17 gennaio ore 16.00. Piovono polpette sabato 23 gennaio ore 20.45; domenica 24 gennaio ore 16.00. SEBINO - SALE MARASINO La principessa e il ranocchio sabato 16 gennaio ore 20.45; domenica 17 gennaio ore 16.00, 20.45. Quando sei nato non puoi più nasconderti venerdì 22 gennaio ore 20.45. Piovono polpette sabato 23 gennaio ore 20.45; domenica 24 gennaio ore 16.00, 20.45.


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Sport La pallavolo femminile riscuote tante adesioni sul territorio della Franciacorta

Volley Di Meglio Rovato. Una compagine che ha una rosa composta in gran parte da giovani del vivaio

La salvezza non è più un miraggio La squadra naviga nella parte bassa della classifica di serie B2, ma ha le carte in regola per risalire le posizioni. Le ragazze allenate da Marilena Buffoli ci credono di Riccardo Timpini

 Dopo l'impatto shock con la serie nazionale della B2 di volley femminile, raggiunta per la prima volta in tanti anni di storia, il Volley Di Meglio Rovato inizia a macinare punti: la possibilità della salvezza, adesso, non è più un miraggio lontano, ma un obiettivo che animerà le partite delle giovani atlete della capitale della Franciacorta fino alla fine della stagione sportiva, nella primavera 2010. Attualmente il Volley Rovato Di Meglio naviga nella acque basse della classifica, in penultima

Le sfide interne della Volley Di Meglio Rovato raccolgono centinaia di tifosi

posizione con 11 punti. La zona salvezza, però, che fino a poche settimane fa appariva irraggiungibile, è oggi a soli tre punti: tralasciando l'Easy Volley Desio, ultimo a soli 2 punti, appaiato al Rovato c'è l'Alba Como. A quota 13, invece, è attestata la Minipack Bergamo, mentre a quota 14 (e quindi tecnicamente salva) c'è il Percassi Cermenate. Proprio contro il Cermenate le ragazze

rovatesi di mister Marilena Buffoli, moltissime delle quali provenienti dal florido vivaio franciacortino, hanno ottenuto l'ultima vittoria a fine 2009. Nel match disputato contro il Cermenate, il Volley Di Meglio Rovato ha sfiorato l'impresa, chiudendo la gara con un comunque importante vittoria al tie break 2 – 3: un risultato comunque prezioso in chiave salvezza dato che ha consen-

tito di ridurre il distacco proprio nei confronti del Cermenate. Il match di fine dicembre, l'ultimo prima della pausa invernale tuttora in corso per l'intero campionato di serie nazionale B2 femminile, è lo specchio di questa ritrovata fiducia delle rovatesi, partite subito bene con un primo set gestito in scioltezza e vinto per 25-20. Il Cermenate non ci sta, e nel secondo set entra in campo con un altro piglio tanto da arrivare sul 24-22. I punti finali, però, premiano ancora Rovato, che vince 24-26. Nel terzo e nel quarto parziale però le ragazze di Marilena Buffoli spariscono dal campo, lasciando che le avversarie pareggino i conti: è 2-2. Fortunatamente il Rovato si sveglia al tie break, dove si riscatta con una serie vincente di battute, attacchi e muri che gli consentono di chiudere l'incontro per 15-12. Nonostante la classifica sia rimasta ancora da bollino rosso, la compagine franciacortina ha accorciato le distanze dalle squadre in zona salvezza, che diventano in questo 2010 un obbiettivo non più irraggiungibile.

Pisogne. L'Iseo Serrature New Volley 2000, che milita in serie B2, è a due punti dalla zona play off

Un gruppo che insegue la promozione in B1  Se il Volley Rovato Di Meglio naviga nelle zone basse della classifica della serie nazionale B2 di pallavolo femminile, l'Iseo Serrature New Volley 2000 di Pisogne ha, invece, propositi più ambiziosi per questo 2010. Le ragazze di Pisogne hanno, infatti, chiuso l'anno appena trascorso in quarta posizione, con 27 punti: due in meno, cioè, della zona play off capace potenzialmente di aprire le porte verso la tanto agognata serie B1. Dopo i numerosi successi ottenuti la scorsa stagione, che hanno portato la compagine di Pisogne a conquistare la promozione al campionato di B2, la possibilità di un doppio salto di categoria non è una possibilità peregrina. Sarebbe sicuramente un traguardo prestigioso per tutto il gruppo. Il merito dei risultati positivi, oltre

che delle atlete, è sicuramente di mister Patrizia Amadori: il tecnico gardesano, che con le sue ragazze tante soddisfazioni ha portato la scorsa stagione in riva al Sebino, sta continuando nel suo ottimo lavoro anche quest'anno. Al suo fianco, da ricordare anche la presenza di Francesco Pescarzoli che ricoprirà il ruolo di secondo allenatore. In campo, invece, un giusto mix di conferme e novità. Fra le prime vanno annoverati i nomi di dei centrali Francesca Manzoni e Silvia Raccagni, il libero Eliana Tonolini, le bande Simona Zavaglio e Laura Benerecetti e l’opposto Patrizia Casari. Sei, invece, i volti nuovi, subito ben integrati nella realtà dell'Iseo Serrature Volley di Pisogne: le palleggiatrici Debora Spreafico (classe 1982) che nella scorsa stagione

Un'azione di gioco

ha giocato in serie B2 nel Brembo Volley e Cristina Treccani (classe 1990) proveniente dal Pralboino serie C; il forte centrale Iveta Mikusova (classe 1969) proveniente da Reggio Emilia (serie B1), un'atleta slovacca con esperienza pluriennale in serie A; le bande Barbara Ferrazzi (classe 1986) dal Pistoia Quarrata di serie C, Marua Lassoued (classe 1989) dal Calvisano di serie C ed infine Serena Saltalamacchia (classe 1990), in arrivo dal quotato Modica (serie B1). L'amalgama fra i due gruppi ha portato il Pisogne a raggiungere il ragguardevole traguardo di sei vittorie consecutive, tutte nel finale di 2009. Ultimo successo, in ordine di tempo, quello con il fanalino di coda Easy Volley Desio. Senza storia il match: 3 – 0, con ben 18 punti della Mikusova.


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Calcio Rodengo Saiano. Sono ben 180 i tesserati fra i 6 e i 18 anni

Una società che investe nel futuro con i giovani Vent'anni di attività per un sodalizio che ha sempre investito sulle giovanili di Daniele Piacentini

 La prima squadra del Rodengo Saiano, tema calcistico simbolo della Franciacorta e dell'Ovest bresciano, veleggia convinta in testa alla classifica di Seconda Divisione (ex serie C2): un primato condiviso assieme al La Spezia, al Legnano e al Sud Tirol, appaiati in cima alla graduatoria con 30 punti. I successi del team rodenghese non si limitano però alla squadra di vertice: anche il settore giovanile vanta prestigio e risultati certamente da primato. Le differenti squadre di bambini, ragazzi e giovani assommano complessivamente ben 180 iscritti di età compresa tra i 6 e i 18 anni, collocandosi così come uno tra i più importanti ed attivi della provincia bresciana. La duplice vocazione dell'Ac Rodengo Saiano è storia antica, così come quella del calcio nel centro franciacortino. Cadono infatti quest'anno i primi vent'anni del team, almeno nel calcio che conta, dato che proprio nella stagione calcistica 1989/ 1990 Rodengo Saiano iscrive la sua prima squadra al campionato di Terza Categoria. Da

Un momento di un'esibizione al Rigamonti dei piccoli calciatori del Rodengo

allora tre anni di successi con la promozione alla Seconda Categoria e, dopo un campionato combattuto spalla a spalla con il Capriano del Colle, il passaggio alla Prima Categoria. Nel 1995 sale ai vertici della società il presidente Franco Colosio, e sono altri tre anni di successi: tre consecutive vittorie di campionato consentono l'approdo alla Se-

rie D. Negli stessi anni anche il settore giovanile si struttura e, sotto il lavoro del coordinatore Walter Mafessoni, raggiunge l'attuale formazione: squadra berretti, allievi A e B, giovanissimi, esordienti, pulcini A e B e la sempre florida e attiva scuola calcio, vero fiore all'occhiello della formazione franciacortina. Fino al prossimo successo.

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Calcio femminile: il Cs Franciacorta e i 10 anni di trionfi Il Cs Franciacorta, squadra di calcio femminile con sede ad Erbusco, ha festeggiato i dieci anni di attività con un buon quarto posto nella classifica del campionato di serie C. Per le ragazze della società guidata da Lidia Gandossi si tratta di un buon risultato dopo la retrocessione dello scorso anno: la quarta piazza, a due punti dalla terza, lascia aperte infatti le possibilità di ulteriori salite in classifica, lasciando liberi i sogni di volare verso mete più significative. Il 2009, per il Cs Franciacorta, è stato un anno comunque importante, retrocessione a parte: dieci anni prima, nel 1999, la presidentessa Gandossi aveva, infatti, iniziato l'avventura con la Federazione italiana gioco calcio (Figc) iscrivendo il team alla serie D. Alla fine del campionato arrivò anche un buon piazzamento: il sesto posto. L'impegno sportivo si è comunque fuso fin da subito con la volontà di creare un gruppo di ragazze che giocassero all'insegna dell'amicizia e della lealtà per crescere insieme, sia in ambito calcistico che nella vita: divertendosi, in una parola, giocando. L'avventura sportiva è andata avanti di pari passo con la dimensione aggregativa: nel 2000/2001 la vittoria della Coppa Lombardia, e la stagione seguente la promozione in serie C. Nel 2005/2006, l'exploit: sotto la guida di mister Marino Zanetti la società centra la vittoria del campionato di serie C con il passaggio nella categoria nazionale di serie B, dove nel 2007 si otterrà uno storico quarto posto. Nel 2008/2009, infine, il sofferto ritorno in serie C, parzialmente mitigato dai buoni risultati ottenuti da un settore giovanile in continua espansione.

Calcio Lega Pro 2. I franciacortini si rinforzano nel mercato di riparazione con quattro acquisti

Mattia Altobelli: a Rodengo il rilancio di un figlio d’arte  Il mercato di gennaio sorride al Rodengo. Sono arrivati quattro giocatori: il centrocampista Mattia Altobelli (classe 1983), l’attaccante Christian Araboni (classe 1979), il portiere Stefano Portesi (classe 1990) e il difensore Alessandro Wilson (classe 1983). Il fiore all’occhiello è il bresciano Mattia Altobelli (in gol già alla prima uscita), figlio d’arte. Normolineo di fisico (è alto 1,80 per 70 chilogrammi di peso), Altobelli ha iniziato nell'Inter per passare allo Spezia nella stagione 2003-04

dove ha disputato il campionato di serie C1 totalizzando 19 presenze e due gol. L'anno successivo è a Ferrara per vestire la maglia della Spal: in biancazzurro colleziona 32 partite in C1 con 5 reti: numeri che gli valgono il salto in serie B per vestire la maglia biancoverde dell'Avellino. In Irpinia resta solo per mezza stagione totalizzando 8 presenze, quindi passa alla Sassari Torres in C1. Dopo aver giocato nel 2006-07 in Svizzera al Chiasso (nella massima divisione con due reti in 18

Mattia Altobelli

partite) ecco la parentesi di un anno e mezzo a Lecco. Poi è passato alla Pro Vercelli. Cresciuto come attaccante esterno abile anche come trequartista che poi, con il passare delle stagioni, è stato trasformato in centrocampista. Nel frattempo è cominciato il girone di ritorno della compagine franciacortina, che per il terzo anno consecutivo punta ai play off. Tutte le gare degli uomini di Braghin si possono seguire sulle frequenze 88.3-88.5 di Radio Voce all'interno di Diretta Sport.


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OME Piazza Moro 1, 25050 tel. 030/652025 www. comune.ome.bs.it OSPITALETTO Via Mons. Rizzi 24, tel. 030/6841223 www.comune.ospitaletto.bs.it PADERNO FRANCIACORTA Via Mazzini 5, 25050 tel. 030/6853911 www. comune.padernofranciacorta.bs.it PALAZZOLO SULL’OGLIO Via Torre del Popolo 2, 25036 tel. 030/7405511 www.palazzoloweb.it PARATICO Via Risorgimento 1, 25030 tel. 035/924311 www.comune.paratico.bs.it PASSIRANO Piazza Europa 16, 25050 tel. 030/6850557 www.comune.passirano.bs.it PISOGNE Via Vallecamonica 2, 25055 tel. 0364/883011 www.comune.pisogne.bs.it POLAVENO Piazza Marconi 4, 25060 tel.030/8940955 www.comune.polaveno.bs.it PONTOGLIO Piazza XXVI Aprile 16, 25037 tel. 030/7479200 www.comunedipontoglio.eu PROVAGLIO D’ISEO Via Europa 5, 25050 tel. 030/9291011 www. comune.provagliodiseo.bs.it RODENGO SAIANO Piazza Vighenzi 2, 25050 tel. 030/6817711 www.rodengosaiano.net ROVATO Via Lamarmora 7, 25038 tel. 030/77131 www. comunedirovato.it RUDIANO Piazza Martiri Libertà 21, 25030 tel. 030/7060711 www.comune.rudiano.bs.it SALE MARASINO Via Mazzini 75, 25057 tel. 030/9820921 www. comune.sale-marasino.bs.it SULZANO Via Battisti 91, 25058 tel. 030/985141 www.comune.sulzano.bs.it URAGO D’OGLIO Piazza Marconi 27, 25030 tel. 030/717114 www.comune.uragodoglio.bs.it ZONE Via Monte Guglielmo 42, 25050 tel. 030/9870913 www.comune.zone.bs.it

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PALAZZOLO SULL’OGLIO

Via Lungo Oglio Battisti, 39 - Telefono: 030/7007645 distretto.palazzolo@aslbrescia.it

ORARI SANTE MESSE ADRO Santuario Madonna della Neve: Prefestivo 7.00 8.00 9.00 17.00 Festivo 6.30 8.00 9.00 10.00 11.00 16.00 17.30 19.00 Parrocchiale S. Giovanni Battista: Prefestivo 18.00 Festivo 7.00 9.00 10.30 18.00 BORNATO DI CAZZAGO Parrocchiale S. Bartolomeo: Prefestivo 8.30 10.00 Festivo 7.00 8.00 9.30 11.00 18.00 BRIONE Parrocchiale S. Zenone: Prefestivo 10.30 17.00 Festivo 10.30 17.00 CALINO DI CAZZAGO Parrocchiale S. Michele: Prefestivo 18.30 Festivo 7.30 10.30 18.30 CAMIGNONE DI PASSIRANO Parrocchiale S. Lorenzo Prefestivo 18.00 Festivo 8.00 11.00 18.00 CAPRIOLO Parrocchiale S. Giorgio: Prefestivo 07.00 08.30 18.30 Festivo 07.00 08.30 10.00 11.15 15.30 18.30 CASTEGNATO Parrocchiale S. Giovanni Battista: Prefestivo 07.30 18.00 Festivo 08.00 09.30 11.00 18.00 CAZZAGO SAN MARTINO Parrocchiale Natività di Maria Vergine: Prefestivo 08.30 18.00 Festivo 08.00 09.30 11.00 18.00 CELLATICA Parrocchiale S. Giorgio: Prefestivo 17.00 18.00 Festivo 8.30 9.30 10.30 18.00 CHIARI Duomo SS. Faustino e Giovita: Prefestivo 08.00 09.00 18.00 Festivo 06.00 07.00 08.00 09.00 10.00 11.00 12.00 18.00 COCCAGLIO Parrocchiale S. Maria Nascente: Prefestivo 07.00 08.30 18.00 Festivo 07.00 09.00 10.00 11.00 18.00 COLOGNE Parrocchiale SS. Gervasio e Protasio: Prefestivo 07.00 8.30 18.00 Festivo 07.00 08.30 09.45 11.00 18.00 BORGONATO DI CORTEFRANCA Parrocchiale S. Vitale: Festivo 7.30 10.30 17.30 COLOMBARO DI CORTEFRANCA Parrocchiale S. Maria Assunta: Prefestivo:

EMERGENZA

118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)


La Voce della Franciacorta gennaio 2010

E-mail: franciacorta@vocemedia.it

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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 - 18.00 NIGOLINE DI CORTEFRANCA Parrocchiale SS. Martino ed Eufemia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 TIMOLINE DI CORTEFRANCA Parrocchiale SS. Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 ERBUSCO Parrocchiale S. Maria Assunta: Prefestivo: 08.30 - 18.30 - Festivo: 08.30 - 10.30 18.30 ISEO Parrocchiale S. Andrea: Prefestivo: 17.00 Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00 GUSSAGO Parrocchiale S. Maria Assunta: Prefestivo: 07.00 - 08.30 - 18.30 - Festivo: 07.00 08.30 - 10.00 - 11.15 - 16.30 - 18.30 MARONE Parrocchiale S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo 8.00 - 9.15 - 10.30 - 18.30 MONTE ISOLA Carzago Riviera - S. Lorenzo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 - 10.30 - 17.00 Siviano - SS. Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 - 10.00 MONTEROTONDO DI PASSIRANO Parrocchiale S. Vigilio: Prefestivo: 18.30 Festivo: 8.00 - 10.30 MONTICELLI BRUSATI Parrocchiale SS. Tirso ed Emiliano - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.00 - 9.30 - 10.00 18.00 OME Parrocchiale Ritrovamento di S. Stefano - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 - 18.00 OSPITALETTO Parrocchiale S. Giacomo - Prefestivo: 07.00 - 07.45 - 08.30 - 18.30 - Festivo: 07.30 09.00 - 10.00 - 11.00 - 16.30 - 18.30

PADERNO FRANCIACORTA Parrocchiale S. Pancrazio - Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00 PALAZZOLO SULL’OGLIO Parrocchiale Sacro Cuore - Prefestivo: 08.30 - 18.30 - Festivo: 08.00 - 09.30 - 11.00 - 18.30 PASSIRANO Parrocchiale S. Zenone - Prefestivo: 09.00 19.00 - Festivo: 07.30 - 09.30 - 11.00 - 18.00 PEDROCCA DI CAZZAGO Parrocchiale S. Francesco d’Assisi - Prefestivo: 8.00 - 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.00 PILZONE D’ISEO Parrocchiale Madonna Assunta - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 - 18.00 PISOGNE Parrocchiale S. Maria Assunta - Prefestivo : 18.30 - Festivo: 07.30 - 09.30 - 11.00 18.30 POLAVENO Parrocchiale S. Nicola Vescovo - Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 - 11.00 PONTOGLIO Parrocchiale S. Maria Assunta - Feriale: 8.00 - 19.00 - Festivo: 7.00 - 8.30 - 11.00 18.30 PROVAGLIO D’ISEO Parrocchiale SS. Pietro e Paolo - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 - 10.00 - 18.00 RODENGO Abbazia Olivetana - Prefestivo: 07.00 19.30 - Festivo: 06.30 - 08.00 - 09.30 - 10.30 - 18.00 ROVATO Parrocchiale S. Maria Assunta - Prefestivo: 07.00 - 08.30 - 19.00 - Festivo: 07.00 08.15 - 09.30 - 11.00 - 18.30 RUDIANO Parrocchiale Natività di Maria Vergine Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 - 8.30 - 9.30

Passirano: Parrocchiale S. Zenone

-10.45 - 18.00 SAIANO Parrocchiale Cristo Re - Prefestivo: 19.30 Festivo: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 16.00 SALE MARASINO Prefestivo S. Maria Assunta e S. Zenone - 08.30 - Festivo: 07.00 - 09.00 - 11.00 19.00 SAN PANCRAZIO DI PALAZZOLO Parrocchiale S. Pancrazio - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 SULZANO Parrocchiale S. Giorgio - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.30 - 18.00 URAGO D’OGLIO Parrocchiale S. Lorenzo - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00 ZONE Parrocchiale S. Giovanni Battista - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 08.00 - 10.30 - 18.00

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