La Voce della Franciacorta 2010 07

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La Voce della Franciacorta n.

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO II - Luglio 2010

Editoriale

Rovato-Bornato. Dal 13 giugno si può viaggiare, ma restano sul tavolo i problemi

Nuove regole

La ferrovia dei vigneti fatica a prendere forma Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

Luci e ombre per la riapertura al traffico passeggeri. Attesa da tempo e caldeggiata da molti Sindaci, la nuova linea (in precedenza ospitava solo treni merci o litturine turistiche nelle festività) non convince

Il servizio a pag. 8

L'inchiesta sul lavoro

Work in progress I lavoratori del Pastificio Pagani di Rovato vedono aprirsi degli spiragli. In risposta alla crisi il segretario generale della Cisl Brescia, Renato Zaltieri, rilancia il modello dei Contratti di solidarietà

Il servizio a pag. 2-3

Franciacorta

Economia

Torbiato di Adro: i geologi difendono l'area del laghetto del Sala

Ennio Franceschetti, presidente di Gefran Spa, racconta la sua storia

tt pag. 7

tt pag. 19

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DA

di Adriano Bianchi

La crisi c’è e si vede: quella della finanza e quella dell’economia reale che ha avuto forti ripercussioni sulla situazione occupazionale nel mondo, in Europa e in Italia. Crescono i disoccupati e le aziende chiudono. Anche la nostra provincia non è esente. Ma, ancora una volta, sembra che la Franciacorta attraversi indenne questa difficile congiuntura. Come è possibile? Renato Zaltieri, segretario provinciale della Cisl, detta la ricetta della tenuta del territorio: “Un sistema misto tra agricoltura, servizi e industria, valorizzazione delle risorse e capacità imprenditoriale che hanno permesso alla Franciacorta una relativa tranquillità dal punto di vista occupazionale”. Non mancano le eccezioni. La vicenda del pastificio Pagani di Rovato su cui pende ancora una certa incertezza ne è la prova. Continua per gli operai la cassa integrazione. La strada dei Contratti di solidarietà intrapresa da tre aziende offre un grado minimo di sopportabilità per tutti. Il tema resta però strutturale. Servono regole che governino l’economia mondiale e locale in un sistema di intima connessione, ma soprattutto serve un cambio di mentalità. Il mondo non è più lo stesso, ma viviamo ancora al di sopra delle nostre possibilità accomulando un debito che non riusciremo a pagare. Lo sanno le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Lo sanno soprattutto coloro che da un giorno all’altro si trovano senza lavoro. Ma, regola vuole, che, finchè capita agli altri, tutto sembra andare bene. Sarà vero? Alcuni economisti ritengono che l’economia debba ritrovare un’etica per un modello di sviluppo più sostenibile. Solo un esempio: leggevo in questi giorni che se tutti gli abitanti del mondo avessero lo stesso tenore di vita dei francesi servirebbero sei pianeti... c’è da pensare. L’inchiesta di questa “Voce” ci racconta anche di questo.

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Primo piano

La priorità oggi è il sociale Gli amministratori cercano di rispondere a un programma elettorale e non si rendono conto che in questi due anni è cambiato il mondo. La priorità oggi è il sociale. Lo dicono i dati della Caritas: 15mila pacchi nel 2008 e 40mila nel 2009. Vorrà pur dire qualcosa? Nel 2009 abbiamo avito oltre 50 milioni di cassa integrazione: è come se oltre 28mila lavoratori (su 520mila) fossero stati in cassa integrazione a Brescia per 12 mesi a 700/750 euro al mese. C’è una ripresa, ci sono segnali, ma non illudiamoci: il problema è quale prezzo pagheremo in termi di disoccupazione giovanile. A questo si accompagna tutta l’area di lavoratori precari che hanno scarsamente usufruito degli ammortizzatori e sono rimasti senza lavoro.

Economia. Il segretario generale della Cisl Brescia, Renato Zaltieri, analizza la situazione di imprese e lavoratori

La crisi ha cambiato il mondo, ma non la nostra mentalità La difficile congiuntura economica ha modificato l’economia, ma secondo Zaltieri continuiamo a ragionare e a comportarci come se fossimo nel mondo precedente

di Luciano Zanardini

“Questa situazione di crisi che ha cambiato l’economia e il mondo, non ha ancora inciso sul cambio di passo, sul cambio di cultura e sui comportamenti che dobbiamo mettere in campo. La crisi ha cambiato il mondo e noi continuiamo a ragionare e a comportarci come se fossimo nel mondo precedente”. Il segretario generale della Cisl di Brescia parte da questo assunto per fare una fotografia del pianeta lavoro. La Franciacorta è un territorio che

Renato Zaltieri, il segretario generale della Cisl di Brescia

in questi anni ha sviluppato una ricchezza straordinaria, valorizzando le risorse del territorio. “Questa è la dimostrazione evidente di come si possono utilizzare le risorse del territorio, che vanno messe a fuoco per trovare la possibilità di aiutare ulteriormente lo sviluppo della zona”. Una zona che ha puntato su un sistema misto: agricoltura, servizi e industria. “Ci sono industrie che stanno soffrendo così come soffre

tutta la realtà imprenditoriale. Un territorio che ha bisogno di essere collocato all’interno di un progetto più generale”. In questi mesi si parla molto della vicenda del Pastificio Pagani di Rovato, ma anche in questo caso Zaltieri preferisce fare un distinguo: “Siamo in presenza di una crisi aziendale e di una imprenditoria che non è stata in grado di investire, di trasformarsi e di cogliere le op-

portunità del mercato. Lì c’era un duplice problema: salvare i posti di lavoro e al tempo stesso tempo salvare la qualità dell’azienda”. Oltre alla situazione del Pagani, nella zona non ci sono in questo periodo situazioni particolari di difficoltà. “Questo non deve illudere anche perché in questi due anni le aziende hanno di fatto rivoluzionato i propri organici, lasciando a casa probabilmente molte persone. Sui giovani si presenta il vero problema. Non possiamo ritenerci soddisfatti del governo degli inclusi (quelli che lavorano nelle aziende), dobbiamo preoccuparci degli esclusi: servono strumenti regionali mirati. Il giovane ha bisogno di vedere una prospettiva per costruirsi il futuro”. Purtroppo avremo dei pensionati poveri visto che il sistema è retributivo. “La pensione pubblica non basterà più se non si ha anche una pensione costruita con il sistema contrattuale. Chi accede al lavoro deve scegliere se fare la pensione integrativa o no. Se non lo fa, sbaglia: quelle risorse potrebbero essere investite nel mondo del lavoro con la partecipazione e il controllo dei lavoratori”.

Focus. Le risposte della Cisl alla crisi che dal 2008 sta determinando negativamente l’andamento del mercato

L’unica soluzione è la capacità di progetti territoriali La crisi è iniziata sostanzialmente a metà 2008 e la prima preoccupazione è stata quella di come tutelare i lavoratori attraverso lo strumento degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione). Non tutti i settori (piccole-medie imprese e commercio) sono coperti dalla cassa integrazione, allora è subentrata la preoccupazione di avere uno strumento che consentisse anche ai lavoratori di queste imprese di essere coperti da cassa integrazione. Tanto è vero che ci sono tre tipologie di cassa integrazione: cassa ordinaria, straordinaria e in deroga (copre anche le grandi aziende che hanno esaurito

le prime due forme). Lo scorso anno sulla cassa in deroga è stato firmato un positivo accordo a livello regionale. Rispetto ad altre sigle sindacali, la Cisl ha applaudito l’accordo. “La differenza di valutazione non era sullo strumento della cassa in deroga, ma sui contenuti: si utilizzavano – spiega Zaltieri della Cisl – fondi destinati alla formazione, obbligando di fatto i lavoratori che usufruivano della cassa in deroga a frequentare dei corsi. Se godi di un ammortizzatore sociale, è giusto per te stesso e per un dovere nei confronti della comunità che tu ti tenga aggiornato. Certo sappiamo

Le bandiere della Cisl

bene i limiti: una massa di lavoratori ha chiesto senza ottenere risposta di essere formato”. A Brescia c’è una disoccupazione che si avvicina al 6%, una giovanile al 20% e l’area degli ultracinquantenni che faticano ad essere collocati. “La Cisl dal 2008 continua a sostenere con forza la necessità di riuscire a mettere in campo politiche attive del lavoro e progetti territoriali per riuscire a dare delle prospettive a queste persone. Nell’aprile del 2008 abbiamo proposto agli imprenditori un patto per il lavoro a Brescia che significava ammortizzatori sociali e Contratti di solidarietà”.


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Nello specifico il Contratto di solidarietà I contratti di Solidarietà furono sostenuti dalla Cisl durante la crisi industriale dei primi anni Ottanta quale strumento per l’occupazione, anche se non condivisi dalle altre sigle sindacali. La legge ne prevede due tipologie: di tipo difensivo (in alternativa al ricorso alla Cig a zero ore) e di tipo espansivo (per aumentare gli occupati in una azienda). In entrambi i casi la regola principe dei CdS è “meno orario, più occupati”. Il ricorso più frequente a questi contratti prevede che al posto della messa in Cig a zero ore di una parte dei dipendenti, le ore di lavoro eccedenti alla necessità della produzione vengano divise tra tutti i lavoratori della stessa azienda (ecco spiegato il concetto di solidarietà).

La risposta del territorio. Il modello Abert di Passirano, Pilotelli di Cazzago e Oleomec di Provaglio d’Iseo

Il Contratto di solidarietà, via per superare la difficoltà prenditori disponibili a discutere di questo e a spendersi su questo; non li troviamo nelle associazioni sindacali, non li troviamo nella politica e nelle istituzioni. Ci si accontenta – afferma Zaltieri – dell’esistente, convinti che le aziende possano farcela da sole, convinti che la crisi passerà”. In Franciacorta ci sono tre buoni esempi di azione sindacale di contrasto ai licenziamenti in situazioni di crisi aziendali. Perchè? Per ridistribuire il poco lavoro che c’è, ma anche per riuscire a tenere un po’ più alto il salario dei lavoratori. Dove? In tre aziende metalmeccaniche ma di dimensioni differenti: all’Abert di Passirano (120/130 dipendenti), alla Pilotelli di Cazzago San Martino (70 dipendenti) e all’Oleomec di Provaglio d’Iseo (30 dipendenti). Grazie all’iniziativa della Cisl, quindi, sono stati sottoscritti i Contratti di solidarietà. La proposta, tra l’indifferenza o l’indisponibilità delle altre sigle sindacali, risale agli anni Ottanta. Da allora sono centinaia i casi di utilizzo dei contratti di Solidarietà. La scelta poi è stata fatta solo da alcune aziende, non dalle associazioni imprenditoriali e simdacali (all’invito della Cisl non hanno aderito né la Cgil né la Uil).

Tre buoni esempi di azione sindacale di contrasto ai licenziamenti in situazioni di crisi. Una modalità per ridistribuire il poco lavoro, ma anche per riuscire a tenere un po’ alto il salario di Luciano Febbrari

Le imprese rappresentano sempre un valore per l’occupazione e per il territorio. Ovviamente parliamo di imprese virtuose che rispettano i diritti dei lavoratori, l’ambiente e le norme. Nel 2008 la Cisl ha messo in campo una proposta che riguardava un progetto di nuovo sviluppo, occupazione e scelte strategiche: la domanda di fondo è dove vuole collocarsi, dove vuole andare, dove vuole investire, quali sono i settori strategici di un determinato territorio? Purtroppo “continuiamo a non trovare im-

Rovato. I lavoratori, ancora in cassa integrazione, sperano nella Pasta Zara per tornare a lavorare

Il Pastificio Pagani vede spiragli positivi per il suo futuro Nuovi spiragli positivi per la vertenza del Pastificio Pagani di Rovato. A metà giugno la Corte d’Appello di Brescia ha detto sì alla vendita dopo il ritiro dell’opposizione alla cessione da parte di Pasta Pagani srl. Slittata invece a novembre la decisione sulla revoca del fallimento. Le mosse dei giudici hanno portato la Prefettura di Brescia a organizzare lo scorso 24 giugno un nuovo vertice. Obiettivo: trovare una soluzione all’intricata questione relativa al Pastificio Fratelli Pagani di via XXV Aprile a Rovato, fallito

ormai da diversi mesi. Per salvare l’importante realtà produttiva, e il futuro occupazionale di 97 famiglie residenti in diversi Comuni della Franciacorta, il curatore fallimentare Flavio De Pandis, i vertici di Pastificio Zara di Treviso (l’unico possibile acquirente) e il sindaco di Rovato, Andrea Cottinelli, si sono confrontati con i funzionari della Prefettura per compiere i passi avanti decisivi verso la ripresa dell’attività sotto la guida del gruppo veneto guidato da Furio Bragagnolo. Il nodo da sciogliere, al momento, pare essere quello di

ottenere al più presto le necessarie autorizzazioni per attivare le nuove linee produttive volute dal Pastificio Zara al fine di completare l’operazione di cessione dell’azienda di Rovato. Inizialmente i rappresentanti di Zara avevano posto come data limite per l’acquisto del Pastificio Fratelli Pagani il 30 di giugno. Visti gli spiragli positivi degli ultimi giorni, gli stessi emissari della Marca hanno però chiesto uno slittamento dei termini previsti in modo da poter mettere a regime l’offerta di acquisto da 17milioni e mezzo di euro. (i.z.)



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La parola ai lettori

Castegnato promuove cinque premi di laurea La Giunta di Castegnato ha approvato il bando per cinque premi di laurea del valore di 600 euro ciascuno che sono destinati ad altrettanti studenti che hanno terminato positivamente (dall'1 settembre 2009 all'1 settembre 2010) un corso di laurea di durata almeno quadriennale. Di questi cinque premi, uno è intestato alla ditta Aso Siderurgica in memoria di Aldo Artioli, uno alla famiglia Bertoli. L’assegnazione del premio laurea è subordinata alla donazione da parte del neolaureato/a di una copia della sua tesi di laurea alla biblioteca comunale già arricchita delle lauree premiate negli anni precedenti. La comunicazione va fatta entro il 30 settembre 2010. Per informazioni, www.comune.castegnato.bs.it.

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IL MEGLIO DELLA FRANCIACORTA

Vola il Karate Genocchio Grande successo per le atlete del Karate Genocchio di Rovato. Il Palasport di Perugia ha ospitato, il 13 giugno, la manifestazione più prestigiosa dell’anno: il Campionato italiano assoluto a squadre sociali, che vede al confronto le società trionfanti nelle selezioni regionali. Molto competitive le squadre presenti, tra cui le bresciane Karate Genocchio di Rovato nel femminile, già sul podio nell’edizione 2009. Dopo aver superato diverse formazioni, come le Fiamme Oro della Polizia di Stato, le atlete dell’Ovest bresciano hanno sconfitto in finale il Corpo Forestale dello Stato.

LETTERE

I vizi capitali Ma come si può, oggi, insegnare ai ragazzi a fuggire dai vizi dal momento che nella nostra cultura la loro condanna è scomparsa? Basta fare attenzione, ed eccoli tornare, rivestiti per di più di vesti sontuose, e accettati da tutti come comportamenti lodevoli, da praticare. Come si fa a condannare la gola quando siamo sommersi da ricette, recensioni di ristoranti, inviti a riscoprire il gusto del cibo e la degustazione di vini, il tutto spesso camuffato da ritorno al genuino, o da occasione conviviale in cui godere dell’incontro con gli altri? La cultura che ci circonda ci vorrebbe far saltare da un ristorantino all’altro, comprare cibi squisiti, assaporare vini pregiati ogni sera: mangiare e bere sono diventati un fiorente settore di affari, e tutto quello che fa guadagnare è visto come positivo. La gola quindi va bene, perché è funzionale al mercato. E così succede anche per la lussuria, che oggi è diventata legittima ricerca del piacere al di là di legami affettivi e men che meno famigliari: intorno gravitano l’industria cinematografica, molti programmi televisivi, i rotocalchi, il mondo del porno, per non parlare del turismo sessuale e dell’industria farmaceutica per i contraccettivi. Un bel business, senz’altro, che è difficile toccare, tanto che oggi la ricerca del piacere sembra addirittura essere stata inserita fra i Diritti umani, almeno per quanto riguarda l’Organizzazione mondiale della sanità. E l’ira? Anche questo sentimento negativo oggi deve essere espresso, manifestato senza pudore per evitare che, compresso, dia origine a malattie psichiche o fisiche. L’egoismo poi è diventato accettabile amore di sé, narcisismo che favorisce i consumi e l’investimento in miglioramenti estetici; l’avarizia diventa bisogno di sicurezza; l’invidia – quando non è rimossa – viene scambiata per sana competizione. Ovviamente ci riferiamo ad atteggiamenti esagerati, reiterati, eccessivi: un buon pranzetto ogni tanto, la giusta cura di sé, un sano spirito di emulazione sono tutt’altro che condannabili. Lettera firmata

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IL PEGGIO DELLA FRANCIACORTA

La ferrovia tra i vigneti La riapertura della ferrovia dei vigneti, che collega Rovato a Bornato e da lì prosegue poi verso Iseo e la Valle Camonica ha suscitato polemiche. I residenti del rovatese Villaggio San Carlo non hanno preso bene la chiusura dei passaggi pedonali che collegavano la zona (posta fra la linea ferroviaria e via I Maggio, in direzione Cazzago San Martino) al centro storico della cittadina. Il ripristino dei treni passeggeri costringe i pedoni a superare la ferrovia attraverso via Marconi e via Rimembranze, adibite al traffico veicolare. I passaggi pedonali sono stati chiusi da ampie griglie metalliche e per gli abitanti “ora il villaggio sembra essere diventato un carcere”.

I bambini soldato

Bollettini parrocchiali

Radio Voce Aria d’estate in “Voce Mattina”, il contenitore radiofonico condotto ogni mattina, dalle 10 alle 13, da Marco Vignoletti. Anche quest’anno ampio spazio ai Grest con un inviato negli oratori della diocesi. Inoltre itinerari turistici bresciani con Giacomo Danesi e simpatici aneddoti riguardanti le Rondinelle del passato con Roberto Barucco.

"L'Angelo"

è il giornale della comunità di Chiari. Nel numero del mese di giugno oltre alla consueta parola del Parroco inserisce i nomi del nuovo consiglio pastorale parrocchiale, le pagine sulla pastorale giovanile, sui bambini e sui genitori. Una rubrica è dedicata agli istituti scolastici locali.

fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia

Sei Paesi africani si sono impegnati a proibire qualsiasi forma di arruolamento di bambini. Nel decennio che si sta concludendo si sono registrati progressi riguardo a questa piaga, ma la situazione resta drammatica. Anche per quanto riguarda gli eserciti regolari il miglioramento è minimo. Ci sono ancora nove Paesi che impiegano minorenni in azioni di guerra, senza considerare quelli che ammettono l’arruolamento anche prima del diciottesimo anno di età, pur senza impiegare i minorenni sotto le armi in attività operative. Almeno sessanta Governi, tra cui quelli di Australia, Austria, Germania, Olanda e Gran Bretagna, continuano a reclutare legalmente ragazzi di 16 e 17 anni. Sebbene il Consiglio di sicurezza dell’Onu abbia in più occasioni condannato l’impiego dei bambini soldato e abbia posto sotto osservazione coloro che li utilizzano, alcuni Stati membri hanno bloccato ogni reale progresso impedendo punizioni concrete per i responsabili. Lettera firmata

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Franciacorta”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a franciacorta@vocemedia.it.



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Tre commedie dialettali in oratorio

Adro

Il dialetto è la lingua della nostra terra. In provincia sono più di cento le compagnie che recitano nella lingua del Canossi sia pure tra le differenti sfumature date dalla geografia. Il dialetto rivive anche in Franciacorta. Nel mese di luglio presso l’oratorio don Orione di Torbiato si tengono tre commedie in dialetto. Sabato 3 luglio alle ore 20.45 la compagnia dialettale “El bel rider” di Torbiato presenta “Ambarabà Cicì e Cocò, tre muruse sul comò” di Maria Filippini. Sabato 10 luglio, sempre alle 20.45, la compagnia dialettale “Chei de la Cesa de Ader” mandano in scena “El fantasmò del poer Piero” di Camillo Viticci. Sabato 17 luglio, infine, il gruppo di animazione teatrale di Colombaro porta sul palco “El paes dei bengodi” di Maria Filippini. L’entrata è libera.

Torbiato di Adro. Uno scritto per difendere l’area del laghetto del Sala

Il no urlato dei geologi di Irene Ziliani

L’ultima mossa, nell’intricata vicenda del laghetto del Sala a Torbiato di Adro, è stata inaspettata. 30 geologi bresciani, capitanati da Laura Ziliani, ha preso nei giorni scorsi carta e penna per difendere l’area dai progetti avanzati dalla onlus Isparo: “Il laghetto del Sala – scrivono i geologi – costituisce una forma assolutamente unica sull’arco collinare principale dell’anfiteatro morenico sebino e rappresenta un segno di grande rilevanza per la storia geologica del territorio della Franciacorta. È infatti situato in una depressione che si è prodotta in una fase di ritiro del ghiacciaio che ha generato l’anfiteatro morenico. La depressione si è lentamente trasformata in torbiera, come è successo a Iseo. Il fatto poi che a promuovere il progetto del centro alberghiero e polivalente sia un soggetto con finalità sociali non può costituire motivo per compromettere in modo irreversibile un ambiente di grande interesse geomorfologico, oltre che naturalistico e paesistico. L’auspicio è quello di un ravvedimento del Comune di Adro, nonché di un rigoroso controllo da parte degli enti preposti alla tutela ambientale e paesaggistica del laghetto e delle aree adiacenti”.Quel laghetto, per la Pro-

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Il laghetto del Sala

vincia e il Comune di Adro, è invece un semplice lago di torbiera senza particolari interessi ambientali. Su cui, dunque, può essere realizzato il complesso di ristoranti, case protette, auditorium e altro ancora gestito da giovani disabili e finanziato proprio dalla Isparo. L’ intervento prevede la costruzione di circa 8mila metri quadrati e 33mila metri cubi di fabbricati che prenderanno il posto dei canneti, con costruzioni alte fino a sette metri e parcheggi interrati ed esterni per circa 300 posti auto. Tanto

basta, per gli attivisti di Legambiente, centro sociale “28 Maggio” di Rovato, i geologi bresciani e l’ispettore onorario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia Angelo Valsecchi per chiedere di bloccare il progetto quanto prima. Contrario all’intervento di Isparo anche il confinante Comune di Erbusco. I dirimpettai di Adro, però, confermano la valutazione positiva sull’opera e annunciano di voler andare avanti. Come andrà a finire, per ora, non lo sa ancora nessuno.

Le radici medievali del paese Il paese, pregevole per caratteri naturali e paesaggistici, per edifici monumentali, chiese e prestigiose dimore è costituito dal capoluogo e dall’unica frazione di Torbiato. Il borgo risale ai tempi antichi. Nel medioevo gli fu posato a protezione un castello di cui esistono ancora vestigia che risalgono al Trecento. Il paese venne assumendo sempre più importanza sotto la dominazione veneta. Soprattutto per la presenza dei conti Dandolo, eredi dei Bargnani, notissimi patrioti e letterati dell’800 sentì forti impulsi risorgimentali. Sui Bargnani si impernia gran parte della vita del paese nei secoli XVII e XVIII. Di tradizionale vocazione agricola, vi è un’importante e qualificata coltura della vite che fornisce vino pregevole, infatti sono numerose le cantine vitivinicole sul territorio. L’antico stemma del paese, costituito dalla lettera “A” maiuscola contornata da tre succosi grappoli d’uva, richiama l’antica tradizione vitivinicola della zona. Domina il paese di Adro l’alta torre in pietra viva, a merli ghibellini e larga base tetragonale, la quale con l’antico castello di cui rimangono i ruderi dell’ingresso del ponte levatoio, faceva parte del sistema difensivo medioevale. Chi si reca ad Adro può visitare il settecentesco Palazzo Bargnani-Dandolo, sede del Municipio, alla cui destra sorge la cosiddetta chiesetta Bargnani; la Parrocchiale eretta nel 1769, che conserva un trittico cinquecentesco della scuola del Romanino e decorazioni a stucco del 700; la quattrocentesca chiesetta di S. Maria in Favento dove si possono ammirare preziosi affreschi dei secoli XV e XVI; la cinquecentesca chiesa di S.Maria Assunta, primitiva parrocchiale posta in collina nell’antico castello con grandiosi affreschi absidali. A breve distanza dell’abitato si trova il Santuario della Madonna della Neve in festa il 5 agosto.

Santuario Madonna della Neve. Una lettera dal Convento per chiedere al Sindaco maggiore attenzione

I padri carmelitani chiedono più rispetto per la collina I padri Carmelitani della Madonna della Neve di Adro chiedono al Comune di valutare più a fondo i progetti viabilistici in procinto di riguardare l’area attigua al Santuario. In ballo c’è una superficie di circa 50mila metri quadrati, compresa tra la via per Torbiato e la strada del Santuario. il sindaco di Adro Oscar Lancini la zona dovrebbe andare a servire, principalmente con dei parcheggi, il nuovo polo scolastico la cui apertura è prevista per il prossimo mese di settembre. La scelta dell’Amministrazione, contestata

dall’opposizione del gruppo consiliare Linfa, non piace nemmeno alla comunità religiosa. Per rendere partecipi i consiglieri dei propri dubbi in materia il priore dei Carmelitani, padre Luigi Passarini, ha deciso di prendere carta e penna: “Scrivo a titolo personale, ma voglio ricordare l’evidenza di interventi particolarmente aggressivi proprio a ridosso del Santuario: in questi ultimi tempi una collina è scomparsa e una valletta è stata interamente occupata da nuovi edifici scolastici. Qualche tempo fa, alla Comunità dei

Il santuario della Madonna della Neve

Frati, l’Amministrazione comunale ha presentato un progetto di viabilità che prevede un passaggio di strada molto vicino al Santuario. È un progetto che non piace. Permettetemi di esprimere, con la sola forza del sentimento e della razionalità, il mio giudizio: se ciò accadesse sarebbe un vero sfregio alla natura contemplativa del luogo e alla bellezza del paesaggio. Fermarsi per riflettere, confrontarsi e studiare soluzioni meno invasive e devastanti può rappresentare una iniziativa ricca di futuro”.


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Franciacorta

Cogeme e i dati sull’aria Cogeme Onlus fa il check up dell’ambiente nell’Ovest bresciano. Nel quadro del progetto “Franciacorta sostenibile”, condiviso con i 20 Comuni dell’area, si è conclusa in questi giorni la prima fase della campagna di monitoraggio ambientale di aria e traffico, mentre quella sul rumore è ancora in corso. Sul sito www. franciacortasostenibile.org sono disponibili tutti i dati raccolti durante l’inverno. Considerando l’aspetto più significativo, quello dei valori di Pm 10, la Franciacorta conferma di non stare molto bene, seguendo il trend del resto della provincia di Brescia, del Milanese e del Cremonese. Ad essere messi peggio Gussago e Corte Franca, con concentrazioni medie di circa 70 mg. Il limite di legge è 50.

Linea Rovato-Bornato. Dal 13 giugno i dodici chilometri di binari non ospitano più solo i treni merci

Luci e ombre sulla ferrovia Il servizio non decolla. La riapertura della linea era stata caldeggiata dai Sindaci del territorio e dalle associazioni ambientaliste di Riccardo Timpini

Luci e ombre, in Franciacorta, per la riapertura al traffico passeggeri della “ferrovia dei vigneti”. Da domenica 13 giugno la dozzina di chilometri di binari che collegano Rovato a Bornato non ospita più solamente treni merci o littorine turistiche allestite durante i periodi festivi. La riapertura, attesa dalla metà degli anni Settanta, era caldeggiata ormai da lungo tempo sia dai sindaci del territorio (Andrea Cottinelli di Rovato e Riccardo Venchiarutti di Iseo in te-

La linea riaperta al traffico passeggeri non decolla

sta) che dalle associazioni ambientaliste. Duplice l’obiettivo: ridurre il peso del traffico su gomma lungo l’intasata direttrice che connette Franciacorta e Sebino e potenziare l’offerta turistica dell’intero Ovest bresciano. Sono bastati pochi giorni di apertura, però, per far sì che i Comuni sol-

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levassero più di una perplessità sul modo in cui le Ferrovie LeNord hanno riaperto la tratta. L’accusa principale è la mancanza di adeguamento coinvolgimento del territori e la poca pubblicità data alla linea. Le paure degli enti locali, che puntano molto sulla “ferrovia dei vigneti” nella sta-

gione estiva, sembrano essere confermate dai primi giorni di funzionamento del servizio: i passeggeri sono davvero pochi, quasi tutti pendolari. I turisti, invece, si contano sulla dita di una mano. Anche dal punto di vista dell’organizzazione le cose – diciamo così – non sono proprio perfette: la stazione di Rovato Borgo, il capolinea del tracciato, è infatti stata ripristinata in fretta e furia e ad ora è aperta al pubblico solo una parte del piano terra, dove c’è la biglietteria e un paio di bacheche con gli orari. Ancora off limits, invece le due stazioni intermedie, quella di Cazzago San Martino e quella di Rovato Centro. La prima è al momento occupata dall’associazione locale dei Cacciatori, mentre la seconda è stata ristrutturata anni fa per diventare sede prima della Polisportiva Lodettese ed ora della società calcistica Real Franciacorta. Nulla è ancora deciso, comunque, e la possibilità di utilizzare la Rovato-Iseo come volano del territorio è tutt’oggi praticabile. Il tempo, però, stringe sempre di più.


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AATO. Si rinnovano le cariche, ma non cambiano gli obiettivi dell’Autorità di regolazione dei servizi idrici

Un nuovo Consiglio per l’AATO Ricostituito l'organo esecutivo del Consorzio. Al nuovo Consiglio il compito di completare il percorso di riorganizzazione gestionale di Carlo Taglietti

L’Assemblea dell’AATO, l’Autorità di regolazione dei servizi idrici nella provincia di Brescia, ha ricostituito l’organo esecutivo del Consorzio, partecipato dai Comuni bresciani e dalla Provincia. Accanto a Stefano Dotti, Assessore provinciale all’Ambiente, riconfermato alla Presidenza del CdA, e a Marco Salvo, consigliere del Comune di Brescia come rappresentante di diritto per il Comune, gli altri componenti del consiglio sono stati individuati secondo le previsioni statutarie. Sono così stati nominati per l’area ovest che riunisce i Comuni del bacino dell’Oglio, il Sindaco di Trenzano, Andrea Bianchi, il Sindaco di Passirano, Daniela Gerardini e il Sindaco di Roccafranca, Marina Murachelli. Per l’area Centrale, che ricomprende i Comuni di Valle Trompia, Valle Sabbia e i comuni di pianura tra Mella e Chiese, sono stati eletti il Sindaco di Ghedi, Lo-

Il nuovo Consiglio dell'AATO

renzo Borzi, il Sindaco di Gardone Val Trompia, Michele Gussago e il Consigliere Comunale di Caino, Luca Rossi. Per l’area gardesana sono stati nominati il Vice Sindaco di Tignale, Manlio Bonincontri e il consigliere comunale di Valvestino, Angelo Andreoli. “Questo Consiglio – afferma il Presidente Dotti – eredita dal precedente l’impegno a proseguire un lavoro che ha prodotto negli anni scorsi decisioni di rilievo che hanno permesso all’AATO di Brescia di distinguersi particolarmente nell’ambito della regione Lombardia e di conseguire risultati importanti. La gestione del servizio idrico integrato è

stata avviata per oltre l’85% della popolazione della provincia, sono stati realizzati i quasi 100 milioni di Euro di investimenti sul territorio previsti dal piano economico-finanziario del Piano d’Ambito, cui vanno aggiunti altri 100 milioni di euro di investimenti, in particolare nel settore fognario-depurativo, finanziati nell’ambito di specifici Accordi di Programma, i Comuni hanno beneficiato di oltre 20 milioni di euro che sono stati riconosciuti a rimborso dei loro mutui pregressi”. “Il mio augurio – prosegue Dotti – è che anche il nuovo corso segua il solco già tracciato e che al di là delle

rappresentanze politiche di ciascuno venga condiviso lo spirito di un’azione comune verso il miglioramento di un servizio fondamentale per i nostri cittadini, quale è il servizio idrico”. La tutela del diritto degli utenti a disporre di un servizio organizzato ed efficiente è forse l’aspetto che più sta a cuore al Presidente. “I cittadini devono essere messi nella condizione di capire ciò che stanno pagando – sottolinea Dotti – a partire dalla bolletta che ricevono a casa che spesso non si presenta di chiara lettura. Va aumentata la consapevolezza che attraverso la tariffa si realizzano investimenti per migliorare lo stato delle reti e degli impianti, riducendo le perdite dell’acquedotto, eliminando i problemi di qualità e di carenza idrica, dotando i comuni di reti fognarie e di impianti di depurazione delle acque adeguati”. Il ruolo dell’AATO è fondamentale perché supera le logiche comunali consentendo di intervenire laddove i singoli comuni si troverebbero impossibilitati a sostenere finanziariamente gli investimenti necessari e rendendo di più facile applicazione meccanismi di articolazione e di modulazione della tariffa. “E’ una scommessa impegnativa, ma che va affrontata con decisione – conclude il Presidente Dotti – e sono convinto che tutti i componenti del CdA lavoreranno insieme per dimostrare ancora una volta che un soggetto pubblico quale è l’AATO è in grado di governare un sistema complesso nell’interesse dei cittadini che rappresenta”.

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Lovere: prorogata la mostra Canova

Sebino

Sarà prorogata, visto il successo di pubblico, fino al 25 luglio la mostra “Canova, nelle collezioni dell’accademia Tadini” allestita presso il Palazzo dell’Accademia di Lovere. La mostra, curata da Marco Albertario, ricostruisce la storia del rapporto di amicizia tra Antonio Canova, il conte Faustino Tadini e il padre Luigi. Faustino Tadini pubblicò infatti nel 1975 a Venezia il primo catalogo e la prima attestazione di fortuna letteraria dello scultore. Il resto è storia, una storia fatta di opere che sono immortali testimonianze del genio artistico del Canova. Per informazioni su visite guidate alla mostra, contattare il numero 349 4118779 oppure scrivere a didattica@accademiatadini.it.

Archivio territoriale del Sebino bresciano. Sono quattro i Comuni coinvolti

I ragazzi dentro la storia di Alba Vezzoli

Giunge in questo giorni al termine la cosiddetta fase “tre” dell’Archivio territoriale del Sebino bresciano. Quattro i Comuni coinvolti, Sulzano, Marone, Sale Marasino e Zone, che hanno aderito al progetto di schedatura, riordino, messa in sicurezza e valorizzazione del patrimonio documentale promosso dalla Comunità montana e affidato agli esperti della cooperativa Arca in coordinamento con la Soprintendenza archivistica per la Lombardia e la Regione Lombardia. Nel 2004 un primo servizio di ricognizione e verifica, ora l’obiettivo è quello di rendere il ricco patrimonio archivistico comprensoriale più fruibile attraverso una promozione che riesca a far conoscere testimonianze e documenti della storia locale, a cominciare dalle scuole. Sotto il coordinamento di Chiara Moroni si sono infatti conclusi una serie di incontri didattici, che hanno coinvolto numerose 10 classi (per un totale di oltre160 alunni) delle scuole elementari e medie di Sulzano e Sale Marasino. Gli alunni si sono così avventurati in un singolare percorso verso una

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Si conclude la fase “tre” dell’Archivio che ha coinvolto i ragazzi

realtà particolare e spesso ignorata come quella dell’archivio storico comunale. “Storie nel Fantarchivio”, un percorso attraverso il quale i ragazzi hanno sperimentato un approccio graduale e particolare alla storia. Partendo da oggetti e materiali scrittori di altri tempi, sono passati attraverso l’ascolto di una vicenda narrata al reperimento delle fonti, sono stati guidati nell’analisi dei documenti, alla ricerca di tutte le informazioni che questo particola-

re tipo di fonte storica può offrire. Dalla vicenda di Giacomo, classe 1893, che a soli dieci anni si trova ad affrontare la morte del padre e rischia quindi di essere destinato ad un orfanotrofio, alle vicissitudini di Francesco, nato nel 1852 che, sempre dall’età di dieci anni, a causa dei maltrattamenti subiti in famiglia, fugge di casa e comincia a vagabondare per la Provincia. Potranno suscitare, queste storie, l’interesse degli undicenni di oggi? Ai posteri l’ardua sentenza…

“Marone: il Lago, la Gente” “Marone: il Lago, la Gente”, questo il titolo scelto per il concorso Internazionale di Pittura estemporanea che si terrà domenica 18 luglio 2010 nel comune sebino. La manifestazione, nata dalla volontà “KHO’H Arte & Cultura, Dicastero privato di cooperazione artistico- culturale internazionale” e dal Comune di Marone, è rivolta a tutti i pittori che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, dilettanti o professionisti, italiani o di altra nazionalità. I partecipanti, dopo aver scelto la location che ritengono più idonea, l’angolo più caratteristico di Marone, dovranno realizzare un lavoro, una tela (formato non inferiore a cm. 40x50) con qualsiasi tecnica pittorica: acquarello, pittura a olio, a carboncino o ad acrilico. Non c’è limite alla fantasia e alla creatività basta che le opere vengano realizzate in loco, pena l’esclusione dalla valutazione della Giuria. La consegna delle opere dovrà essere effettuata entro le ore 18 dello stesso giorno presso la Sala civica polivalente di Villa Vismara. Spetterà proprio alla giuria tecnica decidere l’opera che più di tutte racconta l’anima di questo paese abbarbicato sulle rive del Sebino. Il primo premio è di mille euro, ma sicuramente la soddisfazione più grande per gli artisti sarà vedere lo sguardo ammirato dei passanti, di curiosi e dei tanti turisti che non mancano di popolare il lago d’estate. Le opere premiate rimarranno esposte nella Sala civica polivalente dal 18 al 25 Luglio. Le iscrizioni si raccolgono entro e non oltre il giorno 15 luglio compianto il modulo di richiesta che dovrà essere spedito al Comune di Marone - “1° Concorso internazionale di pittura estemporanea” Via Roma n. 10 – 25054 Marone. I partecipanti possono, individualmente o a gruppi, munirsi di gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie o quant’altro a loro confacente per lo svolgimento in loco del Concorso.

Provaglio d’Iseo. Domenica 4 luglio il monastero di San Pietro dedica una giornata ai prodotti della terra

Il Cantico delle Creature riletto in chiave moderna Dopo aver dedicato un’intera giornata, il 27 giugno, a sor’Acqua continuano i preparativi al Monastero di San Pietro in Lamosa per quella dedicata a sora nostra Madre Terra, in un Cantico delle Creature riletto in chiave moderna. Sviluppo sostenibile e innovazione: ecco le chiavi di lettura di queste due esperienze. Domenica 4 luglio, infatti, il complesso cluniacense di Provaglio

d’Iseo, nella giornata dedicata alla Terra, farà da cornice, a partire dalle ore 10, al ritrovato dialogo tra produttore e consumatore, nell’ottica di uno scambio reciproco di impegno e soddisfazione. La giornata sarà incentrata sui produttori agro-alimentari di qualità di Franciacorta-Sebino-Valcamonica, che si impegnano a coltivare la terra in modo naturale. Il Comune di Provaglio, la Fondazione San Pie-

tro in Lamosa, Slow Food e alcuni Gas del territorio sono garanti di questo “Patto per la qualità del Monastero”. Per la precisione in cambio del loro impegno a continuare una produzione rispettosa del territorio, il Monastero si impegna a promuoverne la conoscenza presso il grande pubblico, attraverso una serie di attività e incontri. Al termine delle formalità relative al “patto”, la Fiera delle cose buone, che durerà fino a sera e presenterà il meglio della produzione enogastronomica del territorio, conosciuto per la qualità e l’eccellenza dei suoi prodotti. (a.v.)



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Dal 1977 l’Otc è una presenza amica L’Otc, l’associazione degli operatori turistici clusanesi, nasce nell’ottobre del 1977 con l’intento di parlare di Clusane, paese di circa 2000 abitanti con i suoi 20 e più ristoranti, come patria della gastronomia del lago d’Iseo. L’obiettivo principale era la difesa e nello stesso tempo la valorizzazione del piatto tradizionale del posto: la tinca al forno. L’attuale presidente è Pierangelo Marini, che è succeduto al compianto Giovanni Gozzini, per 23 anni presidente dell’Otc. Si segnala per l’organizzazzione della settimana della tinca al forno, ma l’Otc ha sviluppato nel tempo altri appuntamenti. Ha costruito il proprio successo, puntando sull’unione e sulla capacità di fare rete da parte dei ristoratori.

Clusane d’Iseo. Da lunedì 19 a domenica 25 luglio una serie di eventi animeranno il piccolo borgo sul Lago

La settimana della tinca al forno è sinonimo di festa del sapore L’associazione degli operatori turistici clusanesi organizza una settimana di appuntamenti. I ristoranti che aderiscono all’Otc propongono un menù convenzionato di Luigino Manessi

Fin dalla fondazione l’Otc, l’associazione degli operatori turistici clusanesi, organizza la settimana della tinca al forno. Da lunedì 19 a domenica 25 luglio, quindi, una serie di eventi animeranno il piccolo borgo sulle sponde del lago d’Iseo. Domenica 18 luglio ci sarà una sorta di anteprima con la tavolata sul lungolago Cappani, un appuntamento aperto a tutti e al quale l’anno scorso hanno preso parte un migliaio di persone. A seguire, nell’arco della settimana, verrà proposto presso tutti i ristoranti aderenti

La tinca al forno è il piatto tradizionale

all’Otc il piatto tradizionale della tinca al forno con polenta. Il menù convenzionato (20 euro a persona) prevede: tinca al forno con polenta, dessert, caffè, l’acqua e 1/2 bottiglia di Terre di Franciacorta. Anche per questa edizione è stata allestita una settimana di festa con manifestazioni teatrali, musicali, balli e serate dedicate ai bambini. In collaborazione con il gruppo “Iseo Immagine” è stato organizzato un concorso fotografico sul tema Clusane in ricordo della figura di Giovanni Gozzini. Il programma presenta nella serata di martedì 20 luglio, a partire dalle 21, “Bimbi in festa” con i gonfiabili sul lungolago Capponi; mercoledì 21, invece, doppio appuntamento a teatro nella chiesa vecchia e con l’animazione latino-americana sul lungolago. Giovedì 20, dalle 21.30, tocca al cabaret di Giorgio Zanetti animare il lungolago, mentre venerdì 21 spazio al concerto di Piergiorgio Cinelli. Nella giornata di sabato è stata organizzata una visita guidata al Castello (ore 18.30, si ripete anche domenica) e una serata con l’orchestra. Dalle 10 alle 24 di domenica arriva il mercato contadino, mentre dalle 17.30 il tradizionale Palio del Naet d’Or.

Clusane d’Iseo. L’Otc ha visto il suo sviluppo con la figura del presidente Gonzini, guida per 22 anni

Un ricordo del compianto presidente Giovanni Gonzini La fortuna di Clusane è certo legata all’antica, prelibata, ricetta della Tinca al forno con polenta. Una fortuna favorita dalla gestione “familiare” della maggior parte dei ristoranti presenti nel piccolo, vivace, centro sebino, per cui l’amore e la passione per la buona tavola nonché la voglia di “crescere” si sono via via tramandate di padre, in figlio, in nipote insieme ai segreti dell’arte culinaria e della più genuina tradizione gastronomica locale. E in questo contesto decisamente unico che da ben 29 anni vede i ristoranti clusanesi uniti nell’Otc per promuovere il loro piat-

to principe ma anche tanti gustosi menù, frutto della creatività e dell’inventiva di cuochi e cuoche del borgo lacustre, Giovanni Gonzini, presidente del sodalizio per ben 22 anni, ha avuto una ruolo importante e non pochi meriti. Uomo stimato, di gran cuore, animato da profonda fede e umiltà e dotato della virtù preziosissima propria degli operatori di pace e di unità, Giovanni Gonzini, di recente scomparso, è stato apprezzato intermediario. Sempre pronto col suo fare buono a rasserenare gli animi. Impegnato non solo nell’associazione degli Operatori turistici clusanesi,

ma anche in parrocchia e nel sociale , Giovanni Gonzini è stato promotore di molteplici iniziative tutte tese a valorizzare Clusane e la Franciacorta. Per questi suoi tanti carismi, inutile dire, che grande è il vuoto che ha lasciato: un vuoto a riempire il quale resta comunque la sua preziosa eredità spirituale. “Volersi bene – era solito dire – non costa niente!“. E volersi bene significa restare uniti ed è questo, oggi, l’auspicio perché l’Otc possa continuare nel suo cammino all’insegna del bene comune e nel solco più autentico della sua longeva tradizione. (Luigino Manessi)


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Chiari SocietĂ consortile e Botteghe di Chiari. La kermesse in scena il 3 e il 4 luglio

L’aperitivo è in saldo di Claudia Morandini

Aperitivo lungo quest’anno per la Chiari tutta da bere che nelle giornate del 3 e 4 luglio, in occasione dell’apertura dei saldi estivi, sarĂ teatro di un caleidoscopio di proposte che andranno dall’open bar, alla musica dal vivo, a sďŹ late di moda e mostre, con negozi aperti ďŹ no alle 24. Organizzata dalla SocietĂ consortile per la promozione del centro storico, in collaborazione con le Botteghe di Chiari, la kermesse aprirĂ i battenti sabato 3 alle 18 con aperitivo e musica dal vivo. 14 i bar che hanno aderito all’iniziativa, quattro in piĂš rispetto allo scorso anno. Segno che la manifestazione, riuscendo a coinvolgere persone di tutte le fasce d’etĂ , piace e convince. Sono nove invece le postazioni dislocate nei vari punti della cittadina dove verranno serviti i drink accompagnati dalle note musicali: piazza delle Erbe, piazza Zanardelli,

Un’immagine delle passate edizioni

piazza Martiri della LibertĂ , via Zeveto, via Marengo, via Carmagnola, via XXV aprile, piazzetta Marengo, via Alcide De Gasperi. Da segnalare, nella centrale piazza Zanardelli, il concerto dei Faber per Sempre con “Omaggio a De Andrèâ€?. Domenica 4

si replica con l’aperitivo, sempre a partire dalle 18. Ad arricchire la serata, mostre di pittura, artisti di strada e, non piÚ musica live ma djset, che accompagneranno i visitatori alla ricerca dell’affare low cost senza perdere di vista la qualità .

A “Cena sotto le stelleâ€? Nessun delitto da scoprire, niente anni nostalgici da rispolverare o temi bizzarri come spesso accade in queste occasioni, ma voglia di condividere una serata in buona compagnia per la “Cena sotto Le stelleâ€? organizzata dalla SocietĂ consortile per la promozione del Centro storico in collaborazione con Le Botteghe di Chiari. L’appuntamento è per sabato 17 luglio alle 21 nella centrale piazza Zanardelli. L’idea di un convitto a cielo aperto è una delle tante iniziative ďŹ nalizzate alla rivitalizzazione del centro clarense e la piazza, con il look rifatto di recente, si presenta come luogo ideale ad accoglierla. La serata, il cui servizio è afďŹ dato all’esperienza di Barbieri Catering, da anni protagonista del settore, sarĂ allietata dalla musica jazz. Gli ospiti verranno accompagnati ai tavoli con posti di 10 persone precedentemente assegnati. I coperti disponibili sono circa 200. Il tutto sarĂ allestito con eleganza e sobrietĂ . Un servizio a 5 stelle per un debutto che si spera entri nel sempre piĂš ricco calendario delle manifestazioni clarensi. Il costo della serata è di 50 euro a persona e il menĂš, composto da cinque portate, andrĂ dall’aperitivo al dolce, bevande e caffè compresi. I biglietti potranno essere acquistati a partire dal 5 luglio nei negozi che esporranno la locandina. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito www.gustiamocichiari.it


Comune di Chiari Assessorato al commercio e attivitĂ produttive

FRANCIACORTA


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Chiari. La proposta, che vuole rispondere alle esigenze delle famiglie, prevede giochi e laboratori

Il Cre, un servizio per i più piccoli: molti divertimenti dai 3 ai 6 anni L’Assessore alle politiche scolastiche Gabriele Zotti ha presentato il servizio per i bambini in età prescolare. Sarà ospitato nella Scuola d’infanzia San Giovanni di Claudia Morandini

“Patrocinando questa iniziativa sperimentale, abbiamo voluto rispondere ad un’esigenza diffusa durante il periodo estivo e fortemente richiesta soprattutto dalle giovani famiglie: l’obiettivo che intendiamo perseguire è dare continuità ad attività ricreative ed educative rivolte alla delicata fascia d’età dei bambini dai 3 ai 6 anni in ambienti protetti e con la guida del personale competente”. Con queste parole l’assessore alle politiche scolastiche Gabriele Zotti davanti a una folta platea di mamme e papà ha presentato nella Sala Repossi della sede comunale il nuovo programma estivo ricreativo. Una proposta questa, la prima da parte dell’attuale amministrazione, che ha incontrato subito il favore dei presenti, per la maggior

Il Comune offre uno spazio ricreativo per i più piccoli

La terza edizione di “Le arpe in Villa” È ancora Villa Mazzotti il contenitore d’eccezione per la terza edizione de “Le arpe in Villa”, festival ad ingresso libero patrocinato dal Comune di Chiari, dalla Provincia di Brescia e dalla Regione Lombardia e organizzato dall’Associazione Amici dell’Arpa Musica d’Arpa e Salvi Harps Maestri Liutai.12 giorni, dal 7 al 18 luglio, di concerti, lezioni, seminari. “È uno strumento poco considerato” lamentava anni fa Clara Rocco in un articolo comparso sul quotidiano Corriere della sera, direttore dell' associazione Amici dell'arpa. Molti gli appuntamenti

in programma, alcuni dei quali varcheranno le mura della Villa per trovare spazio in luoghi suggestivi del centro storico come il concerto di lunedì 12 luglio alle 21, ospitato nel quadriportico della Biblioteca Sabeo. Protagonisti Catriona Mc Kay e Chris Stout con “Traditional Folk: arpa e fiddler (violino)”. L’apertura del festival, mercoledì 7 luglio alle 21 in Villa, è affidata all’arpa di Elizabeth Fontan-Binoche e al duo arpa e flauto di Anna Loro e Mauro Scappini. Sabato 17 luglio alle ore 21 e domenica 18 luglio alle 17 i concerti di chiusura.

PR O PE PO R ST BA A DI R PU DIE MBIN ICR RO CI I D EAT S DI ETT A 6 A IVA VE IM 1 ES RT AN 2 A TIV IM E NNI A E

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parte genitori entrambi lavoratori ,costretti ad ogni inizio estate a fare i conti con la gestione figli-ufficio. Le attività ricreative sono curate dall’associazione Airone che dal 2003 propone ai comuni il servizio di Cre per l’infanzia con attività ludiche e motorie avvalendosi di personale specializzato. L’iniziativa, rivolta a tutti i bambini in età prescolare,residenti e non a Chiari, si svolgerà dal 5 luglio al 6 agosto dal lunedì al venerdì presso la Scuola d’Infanzia San Giovanni con ingresso dalle 7.30 alle 9.15 e uscita tra le 16 e le 17.30. “Nell’arco della giornata verranno proposti anche laboratori, oltre a molti giochi in particolare con l’acqua – ha spiegato Romana Azzola, vice presidente dell’Associazione e responsabile del progetto educativo –. Il Cre, includendo anche il servizio mensa, affidato a una ditta specializzata tenuta a rispettare le tabelle dietetiche imposte dall’Asl, va a coprire l’intera fascia lavorativa dei genitori; un grande vantaggio rispetto ad altri programmi estivi. L’intenzione è – ha concluso l’assessore Zotti soddisfatto della risposta all’iniziativa che ha raccolto da subito piu’ di 30 adesioni – di prolungare la proposta anche per le ultime due settimane di agosto, se ci sarà la richiesta e in questo caso il servizio si sposterà nella più centrale Scuola d’infanzia Pederzoli”.

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Economia L'incontro

Ennio Franceschetti La Gefran opera nel settore dei componenti per l’automazione

L’innovazione, unica via per essere competitivi Ha saputo coniugare l’aspetto della produzione e la ricerca Ennio Franceschetti, presidente e fondatore del gruppo Gefran Spa

di Luciano Zanardini

C’è una generazione di imprenditori italiani che esporta nel mondo le nostre capacità e conoscenze. Fra questi c’è senza dubbio Ennio Franceschetti, che con la Gefran ha saputo coniugare bene l’aspetto della produzione con quello della ricerca, in particolare con l’università bresciana di Ingegneria. Presidente, qual è l’aspetto che fa la differenza nella vita di un imprenditore? Credo sia la voglia di rischiare e un’etica, una cultura imprenditoriale del fare. Un’assoluta trasparenza, capacità di sintesi e di aggregazione. Resta importante la trasparenza, l’etica e la voglia di rischiare forte, la voglia di lavorare e qualche talento. Cosa risponde a chi le chiede il segreto del successo di Gefran? L’ottimismo: bisogna sempre vedere il bicchiere mezzo pieno. Tanta serietà e, mi ripeto, tanta trasparenza. Si deve credere in quello che si fa e si deve continuare a migliorarsi. Ancora oggi sto imparando a fare l’imprenditore. L’azienda deve guadagnare, ma non deve togliere un euro dagli investimenti in ricerca e sviluppo. Deve sapere scegliere e puntare sui propri collaboratori, perché sono determinanti per l’andamento dell’azienda. Occorre poi tanto buon senso. In un mix di ingredienti recita un ruolo prioritario la persona. Quanto può incidere in maniera

positiva la capacità di coinvolgere i propri dipendenti nello sviluppo di un’azienda? Nelle scelte di un imprenditore è determinante avere la consapevolezza che l’azienda cresce se cre-

scono le persone. Si deve avere una crescita forte e una credibilità altrettanto forte nelle donne e negli uomini dell’azienda: se crescono le persone, cresce anche l’azienda. Ho sempre puntato sulle persone

Da Provaglio d’Iseo a leader nel mondo Una quarantina di anni fa Ennio Franceschetti, perito industriale, iniziò con altri due soci a fare l’elettricista. Negli anni Settanta la svolta. Il lavoro incomincia ad essere più intenso: prima si punta sull’impianto elettrico, poi sull’automazione e, infine, sui componenti per l’automazione. Si arriva così agli anni Novanta dove la Gefran di Provaglio d’Iseo vanta un proprio know how per la progettazione con la produzione sia di una strumentazione elettronica sia di sensori al silicio. Dalla Temcontrolli nasce la Gefran, poi la Gefran Sensori e, via via, altre realtà. L’attenzione si rivolge alla produzione di strumentazioni e di sensori per la misurazione di forze, temperature e pressione industriale. Nello stesso periodo viene intrapresa la strada della quotazione in Borsa. “Oltre

allo sviluppo naturale dell’azienda, questa azione – spiega Franceschetti – ha permesso a Gefran di assumere una struttura ben organizzata, manageriale e di tipo industriale: siamo passati da un’azienda artigiana, a una piccola industria e, infine, a una vera e propria industria”. Da allora è iniziato un cammino di crescita veloce: è stata allargata la rete commerciale, all’estero sono state create undici filiali commerciali e sono state fatte alcune acquisizioni, fra queste SIEI Peterlongo, produttrice di inverter, oggi incorporata in Gefran Spa. Un impegno che ha visto l’ampliamento dello stabilimento in Cina e l’acquisizione di distributori in India. Collabora con centri di ricerca (anche stranieri), in particolare ha un contatto diretto con la facoltà di Ingegneria di Brescia.

che vivono con entusiasmo e con passione l’azienda. Bisogna saperli coinvolgere, facendo vedere che anche nella difficoltà, l’imprenditore c’è. Ritorna anche qui la trasparenza e la lealtà. La strada della ricerca e del collegamento con l’Università indicata da Gefran può essere una ricetta da esportare in un periodo come questo segnato dalla crisi economica? La storia di Gefran è sempre stata legata alla tecnologia. Fin da subito ho puntato sulla capacità di fare le cose che gli altri non sanno fare. Per raggiungere questo bisogna investire in tecnologia e in innovazione di processo e di prodotto. Anche nei periodi più difficili, come lo scorso anno, ho tirato la cinghia sotto ogni aspetto, ma non nella ricerca e nell’innovazione. Tanto è vero che alcuni risultati sono il frutto di questo impegno. Sono fermamente convinto che per fare valore aggiunto, bisogna assolutamente avere un prodotto competitivo, non perché lo produco a costi concorrenziali, ma perché ho investito in qualcosa di diverso. La mia azienda è nata pensando alla tecnologia e alla ricerca, sapendo che nelle nostre università c’è l’eccellenza e c’è la passione: bisogna cogliere questa passione e crederci. Per essere vincenti è necessario investire in tecnologia. In modo particolare adesso, dove rischiamo di non essere più competitivi per i costi, ma possiamo essere competitivi se sappiamo dare qualcosa di più. Non sono poi tante le idee che servono.


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La Voce della Franciacorta luglio 2010

Le vie del gusto

Sito: www.lavocedelpopolo.it

Sul sito del Consorzio l'elenco delle aziende Le aziende vinicole della Franciacorta aprono le porte agli enoturisti per offrire un’esperienza alla scoperta del Franciacorta. Per un originale week end fuori porta le cantine del territorio daranno vita ad un evento ricco di tante e differenti iniziative, pensate per soddisfare i palati più diversi. L’obiettivo comune sarà condurre gli ospiti alla scoperta degli angoli più belli della Franciacorta, della sua storia e delle tradizioni più antiche attraverso percorsi che non siano solamente enologici. Il Consorzio per la Tutela della Franciacorta raccoglierà sul proprio sito www.franciacorta.net i recapiti e le indicazioni di tutte le aziende che organizzeranno le attività durante il week end del 18 e 19 settembre.

Consorzio per la tutela della Franciacorta. Si può prenotare la degustazione con i piatti tipici bresciani

Le cantine aprono le porte Sabato 18 e domenica 19 settembre le cantine della Franciacorta danno il benvenuto all’autunno con due giorni di degustazioni per gli enoturisti di Luciano Febbrari

Chi vuole degustare il Franciacorta sarà il benvenuto in tutte le aziende che hanno deciso di organizzare percorsi di visita al loro interno, che si concluderanno poi con una degustazione delle differenti tipologie di Franciacorta da loro prodotte. Aderiscono all’iniziativa piccole aziende come Abrami Elisabetta; Azienda Agricola Fratelli Berlucchi; Bersi Serlini

con la possibilità di degustazioni bendate; Bosio; Bredasole; Cola Battista; Barboglio de Gaioncelli; Castelveder; Cornaleto; Facchetti Silvana; Faccoli Lorenzo; Ferghettina; La Boscaiola; La Torre; Longhi de Carli; Lo Sparviere; Montenisa; Ricci Curbastro, anche con degustazioni a tema; Ronco Calino; Solive; Tenuta Ambrosini; Vigna Dorata; Villa; Villa Crespia – Muratori; ma anche aziende più strutturate come Contadi Castaldi; Majolini; Mirabella; Monte Rossa; La Montina; le ecocompatibili Barone Pizzini e Fratus La Riccafana; le celebri Bellavista, Berlucchi Guido e Ca’ del Bosco; e ancora la Cooperativa Vitivinicola Cellatica Gussago.Chi invece vuole imparare ad abbinare il Franciacorta può apprendere alcuni rudimenti enogastronomici presso le cantine che propongono prodotti della tradizione locale. Contattando le singole aziende sarà possibile prenotare le degustazioni in abbinamento ai piatti della tradizione bresciana.


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Strada del Franciacorta. Il percorso verde denominato Franciacorta Brut parte e arriva a Clusane d’Iseo

Il lago d’Iseo come scenario incantevole per la bicicletta Dal parcheggio posto lungo la Statale Iseo-Paratico, dopo il secondo semaforo di Clusane d’Iseo, si prenda a sinistra la ciclabile Brescia-Paratico, fino a raggiungere il semaforo pedonale all’inizio di Paratico. All’altezza di via Tengattini prendiamo a sinistra e, in leggera salita, ci inoltriamo nella frazione. Al semaforo proseguiamo diritti in via Martiri della Libertà. Alla nostra sinistra possiamo ammirare i ruderi del castello Lantieri. Una salita impegnativa di 500 metri ci porta nel centro del paese, seguiamo a destra via Gorizia e, in discesa, arriviamo a una rotonda. Da qui, svoltando a sinistra, seguiamo le indicazioni della pista ciclabile Paratico-Palazzolo in via don Gino Moioli. Alla rotonda a sinistra seguiamo ancora i cartelli della ciclabile, uscendo dall’abitato e raggiungendo la chiesa di S.Pietro, dove una stretta strada di campagna, che passa accanto al cimitero, ci porta verso Capriolo. Giunti in fondo a una lunga discesa, attraversiamo il passaggio a livello e la zona artigianale. Giriamo a sinistra per via Niggeler attraversando nuovamente i binari e impegnandoci in una nuova salita a curve per 500 metri. Alla rotonda svoltiamo a sinistra in via Roma e, giunti alla Santella di S. Carlo, giriamo a destra in via Vittorio Emanuele, una strada del centro storico fiancheggiata, a sinistra, dalla Parrocchia-

L'itinerario verde Franciacorta Brut

le e dalla torre campanaria e, a destra, dal Municipio. Imbocchiamo a sinistra via Balladore in salita e poi via Paratico, caratterizzata da portici, cortili, case in pietra e finestre di ferro battuto. Giunti all’altezza di via Colzano, i più ardimentosi possono arrivare fino al Castello, proseguendo in salita per 600 metr. Tornati in via Colzano, passiamo sotto una volta e andiamo in discesa verso la conca. Al ponticello su un canale giriamo a sinistra per campi

coltivati e vigneti. Alla prima deviazione e giriamo a destra in leggera salita tra filari di vite. Raggiunta un’abitazione in pietra proseguiamo a destra. La strada si allarga e raggiungiamo l’abitato di Adro, dove termina la lunga via Colzano e, alla Santella, giriamo a sinistra in via Dandolo. Giunti all’altezza del Municipio, antica residenza della famiglia Dandolo, svoltiamo a destra sulla provinciale, seguiamo le indicazioni per il centro del paese, dove alla

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Ome. Una nuova cantina che dispone di una superficie vitata di 7 ettari (sei per lo spumante, uno per il rosso)

Sboccia la cantina “La Fiorita” Sul mercato è presente con cinque tipologie di Franciacorta (brut, millesimato, satèn, zero, riserva) e due di Curtefranca (bianco e rosso)

dei figli Giancarla e Stefano e delle rispettive famiglie, si amplia con l’organizzazione di un agriturismo (apertura nei fine settimana). Allo scenario originario si aggiungono nuovi spazi per il lavoro agricolo, l’allevamento, per la cantina e per l’accoglienza (a fianco della struttura trovano posto sei camere-appartamento). Oggi diventata Società Agricola La Fiorita dispone di una superficie vitata di 7 ettari (sei per la produzione di spumante, uno per il rosso). La produzione media di uve è di circa 450 quintali, che rendono circa cinquantamila bottiglie. L’azienda, come si diceva in precedenza, è a conduzione familiare: il fondatore Paolo Bono, 82 anni, ha al suo fianco la figlia Giancarla (con il marito Pierangelo Plebani, un passato da dirigente nella Coldiretti e oggi tecnico delle produzioni oltre che comunicatore e venditore di bollicine di qualità, e i figli Francesca e Gabriele, il figlio Stefano (con la moglie Marilena e il figlio Daniele). Lo scorso anno il valore delle produzioni si è attestato attorno ai 200mila euro. La nuova cantina, la cui realizzazione è stata possibile grazie ai Piani di sviluppo agricolo supportati dalle Istituzioni comunitarie, risponde alle aumentate esigenze di produzione ed è dotata di un moderno impianto di pannelli fotovoltaici. Sul mercato è presente con cinque tipologie di Franciacorta (brut, millesimato, satèn, zero, riserva) e due di Curtefranca (bianco e rosso).

di Luigi Zameli

Con “La Fiorita” è tempo di una nuova cantina in Franciacorta. A questo si accompagna la proposta di un “riserva” dedicato alla memoria della signora Eurosia, che ha condiviso con il marito Paolo le fatiche e le gioie di un’avventura importante. La nuova cantina sorge a Ome in via Maglio 10, nella zona delle Terme di Franciacorta, ed è il completamento di un progetto pensato e realizzato negli anni per dare slancio all’attività agricola e per garantire qualità assoluta alle produzioni. L’impresa familiare, che riunisce diverse generazioni, si colloca di fronte al primo insediamento “La Fiorita”. “La Fiorita” nasce appunto nel 1973 per volontà di Paolo Bono e della moglie Eurosia come azienda agricola destinata all’allevamento di bestiame e alla produzione vinicola. Negli anni successivi, grazie alle collaborazioni

Erbusco: visita alle cantine con “Il Borgo”

Il Villa Crespia miglior vino emergente

Tre serate in agosto (da venerdì 20 a doemnica 22 agosto) per visitare durante la vendemmia la cantina Bariselli Gabriella di Erbusco. L’idea nasce dalla collaborazione sviluppata dal ristorantepizzeria “Il Borgo” di Capriolo e dalla cantina di Erbusco. Ci sarà la possibilità di prendere un aperitivo e degustare i prodotti locali. Si può prenotare il pranzo o la cena al ristorante o nella cantina. L’iniziativa si colloca nel solco della continuità delle proposte elaborate da Gigi, Lorena e Alberto, che dal gennaio 2009 gestiscono il ristorante di

Le bollicine di Franciacorta sono in festa per i premi ricevuti ai prestigiosi “Oscar del Vino – Ais Bibenda 2010”. Miglior vino emergente dell’anno in Italia è stato designato il “Villa Crespia Riserva 2002 Francesco Iacono”, prodotto dall’azienda vitivinicola “Arcipelago Muratori” con sede in via Valli, 11 ad Adro. A vincere è stato un Franciacorta dal lunghissimo invecchiamento (90 mesi) e dalla grande complessità. In modo poco usuale non porta il nome dei proprietari, ma quello dell’enologo e vice presidente del gruppo, Fran-

viale Piave: si organizzano cene e merende con degustazioni (telefonare al 3488937245). Sono molte le specialità, in particolare occupa un posto di rilievo “Il Borgo menù selvaggina”: tagliere misto di affettati di selvaggina, funghi con polenta, melanzane sott’olio della casa, giardiniera della casa, filetto di pariolo marinato, petto d’anatra affumicato, risotto alle quaglie o con petto di faraona, pappardelle al capriolo, cinghiale con polenta, tagliata di cervo in salsa di mirtilli e vino rosso, insalata mista, mousse al cioccolato.

Il ristorante-pizzeria "Il Borgo" di Capriolo

cesco Iacono. La serata da incorniciare per la Franciacorta è stata poi impreziosita dall’altro grande successo delle bollicine bresciane: il titolo di miglior vino è andato al “Franciacorta Palazzo Lana Saten 2004”, un millesimato della Guido Berlucchi di Borgonato di Cortefranca nato da una selezione accurata di Chardonnay e affinato sui suoi lieviti per almeno 48 mesi. Il vino prescelto fa parte della nuova linea che ha riportato l’azienda guidata da Franco Ziliani e figli a produrre un Franciacorta Docg legato al territorio di produzione.

Da sinistra, Bruno Muratori, presidente dell'azienda, e Francesco Iacono


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Adro. La trattoria Santa Maria si segnala per le specialità di carne. Ampia scelta dai primi ai secondi piatti

Quando la cucina è una passione Con la cucina Attilia, membro fra l’altro dell’associazione “Le donne del vino”, ha risposto a una passione: da nove anni prepara gustosi piatti di Carlo Taglietti

Saper cucinare è una forma d’arte. Saper cucinare bene è l’arte che raggiunge una forma di perfezione. La trattoria Santa Maria di Adro (via Santa Maria 12 in località Favento, telefono 0307356643) punta molto sulla qualità. In cucina Attilia è pronta a cucinare tutti i giorni, mezzogiorno e sera (il lunedì su prenotazione), per i suoi clienti. Attilia nove anni fa ha deciso di intraprendere questa attività, mettendo a frutto l’esperienza maturata ai fornelli domestici. La specialità della casa è la carne in generale: la selvaggina, quindi, la fa da padrone con i primi e i secondi piatti a base di carne. Si va dallo stufato allo stracotto, passando per la fiorentina o la carne di bisonte. In particolare si segnala la predilezione per la carne d’asino, di cervo e di cinghiale. La trattoria, collocata nella zona del-

Nel segno del buon cibo e del buon vino La Franciacorta è ricca di osterie, trattorie e agriturismi. Luoghi dove poter apprezzare allo stesso tempo la cucina contadina con le carni e il pesce del Lago: i prodotti dell’entroterra, infatti, si sposano con quelli del vicino bacino lacustre. Fra i piatti rappresentativi, il manzo all’olio di Rovato e la tinca ripiena, specialità di Clusane. Non si possono poi dimenticare i bolliti e gli spiedi (tipicamente autunnali). Per quanto riguarda i primi, si segnalano:

gnocchi di patate e casoncelli, tortelli e strangolapreti. I dolci vedono protagonisti il bossolà e la torta di rose. Una cucina genuina e saporita accompagnata dai vini di questa terra: gli spumeggianti Franciacorta da gustare a tutto pasto e i robusti Curtefranca Rosso e Bianco, ideali per accompagnare rispettivamente gli spiedi e il manzo all’olio, la tinca e il pesce di lago (salmerini, coregoni, anguille e sardine alla griglia).

la palestra comunale, ha una capienza di novanta posti con una sala dedicata anche ai fumatori. La “Santa Maria” è anche una risposta alla crisi economica: il valore aggiunto in questi casi è dato proprio dalla qualità dei prodotti utilizzati. Fra le opportunità, un’ampia scelta di menù anche a un prezzo contenuto (20 euro) o la disponibilità per ospitare cene aziendali. C’è anche la possibilità di poter usufruire dei pranzi di lavoro a dieci euro. Diposne, inoltre, di un ampio parcheggio in mezzo alle vigne. Un’ulteriore garanzia è data dal fatto che il ristorante è iscritto alla Strada del vino. Di riflesso l’Associazione è un buon biglietto da visita per chi si rivolge al locale. Non mancano, quindi, iniziative e manifestazioni correlate. Con la prtecipazione al Consorzio dei vini viene premiata anche la cantina con praticamente tutte le etichette a disposizione. Attilia, oltre a essere consigliere della Strada del vino Franciacorta, è anche membro dell’associazione “Le donne del vino” di Lombardia. L’associazione nazionale “Le donne del vino” è costituita da produttrici, ristoratrici, enotecarie, enologhe, sommelier e ciornaliste, che in tutta Italia con la loro attività promuovono la cultura del vino nel senso più ampio. L’Associazione conta quasi settecentotrenta iscritte, di cui oltre trecento produttrici, le rimanenti distribuite nelle varie categorie.

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“Cinema sotto le stelle” a Rovato

Cultura

L’edizione 2010 di “Cinema sotto le stelle”, rassegna cinematografica gratuita organizzata dal Comune, ha aperto i battenti il 30 giugno. Novità dell’edizione 2010 le proiezioni anche negli oratori delle frazioni di Duomo (“Up” mercoledì 7 luglio) e Lodetto (“Il mio amico Eric” mercoledì 21 luglio). Il cartellone prevede un mix di commedie brillanti, gialli. film drammatici e d’animazione. In caso di pioggia gli appuntamenti da piazza Cavour verranno spostati sotto le tettoie del Foro Boario. Il 14 luglio tocca a Sherlock Holmes di Guy Ritchie, il 28 luglio a Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, il 4 agosto ad Agorà di Alejandro Amenabar e l’11 agosto chiude la commedia musicale “I love radio Rock”.

Pontoglio. La mostra curata dal triennio dell'Itcg di Chiari è aperta, presso il Campetto dei Gialli, dal 2 al 4 luglio

Donne che migrano per lavoro Gli studenti sono ospiti alla V Festa della mietitura, II rassegna arti, mestieri e prodotti tradizionali della Valle dell’Oglio, per valorizzare il lavoro delle donne di Luigi Zameli

“Donne che migrano per lavoro. Uno spaccato di storia del sud-ovest bresciano” è il titolo della pubblicazione, corredata da video-testimonianze, della ricerca svolta da quarantadue studenti del triennio Lac (Liceo amministrazione controllo) dell’Itcg L. Einaudi di Chiari, coordinati dalla prof. ssa Claudia Piccinelli. Alla rassegna si potrà assistere al racconto di numerose e significative testimonianze raccolte in un video realizzato in modo professionale in collaborazione con

La copertina del volume

il regista Alberto Ciarafoni, riprese e montaggio di Rinaldo Frialdi, nelle quali le mondine raccontano la loro vita in risaia. Il progetto si è arricchito di una mostra fotografica itinerante dal titolo “Mundìne ai rìs e Fómne a servése” corredata da oggetti d’uso,

materiale e attrezzi utilizzati in risaia dalle mondariso, documentando il lavoro delle mondine, che da maggio a giugno-luglio, anni ’50 andavano nelle risaie del pavese, novarese, vercellese. La mostra e le video-testimonianze raccolgono il resoconto di altre donne

che un tempo dovevano lasciare la loro famiglia per andare a lavorare contribuendo all’economia familiare: balie, donne di servizio, governanti, operaie e sartine nelle fabbriche svizzere. Ma si potrà ascoltare anche la voce di donne che, oggi, arrivano nel nostro Paese mosse dagli stessi bisogni e necessità. L’allestimento della mostra è realizzato in collaborazione con la Quadra Zeveto di Chiari. Una delegazione di studenti ha già presentato alla Scuola secondaria superiore “Abba Ballini” di Brescia la propria fatica di due anni scolastici il 20 maggio. Il 10 giugno sono stati ospiti presso la Biblioteca “U. Lanfranchi” di Palazzolo e le mondine si sono presentate direttamente con il loro canto suscitando vera commozione e apprezzamenti. Un altro appuntamento è fissato presso la Quadra Zeveto a Chiari in occasione del Palio delle Quadre dal 5 all’11 settembre. Sono in calendario altri importanti appuntamenti, tra i quali Trenzano, Comezzano-Cizzago, Castelcovati. L’ingresso è gratuito. Per informazioni, www.parcooglionord.it.

Cologne. ll Corpo musicale si esprime attraverso tre formazioni: la Banda, la Banda giovanile e la minibanda

La Banda con un curriculum che ha 133 anni di storia A Cologne , da 133 anni c’è un’associazione che tiene alto il nome del paese dell’Ovest bresciano portando musica, cultura e professionalità in ogni angolo d’Italia. Parliamo del “Corpo musicale di Cologne”, una delle pietre angolari dell’universo artistico e associativo del territorio. Parlare della “Banda” di Cologne è come affondare nelle radici della storia di quest’angolo di Franciacorta adagiato all’estremità occidentale del Monte Orfano. Il primo nucleo di appassionati musicisti fu, infatti, fondato nel lontano 1877: una data non da poco, visto che il sodalizio è la più antica associazione culturale colognese ancora in attività. Il Corpo musicale si esprime oggi attraverso tre diverse formazioni: la Banda, la Banda giovanile e la minibanda. L’organico della Banda conta 65 elementi. La minibanda è costituita da circa 30 ragazzi di

età compresa tra i 10 e i 12 anni. La Banda Giovanile è invece composta da 40 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni, buona parte dei quali già inseriti nell’organico della Banda vera e propria. Ma come funziona questa tripartizione? Parallelamente all’attività dei più grandi, a Cologne si svolge una scuola di musica articolata in 9 classi tra teoria e pratica strumentale. I giovani strumentisti passano attraverso lo stadio della “Minibanda”, dove il metodo di insegnamento è finalizzato non solo all’acquisizione della tecnica strumentale necessaria ma pure allo sviluppo della musicalità complessiva. Per questo motivo ogni ragazzo segue, oltre alle lezioni di strumento, corsi di lettura e di interpretazione dei brani in repertorio. A dirigere il fiore all’occhiello del Corpo musicale, a 27 anni a questa parte, c’è Danila Bonassi, colon-

Il Corpo musicale di Cologne

na storica della musica e dell’arte nell’Ovest bresciano. Diplomata in “Strumentazione per Banda” presso il Conservatorio di Verona, il Maestro Bonassi ha un curriculum di tutto rispetto anche come sassofonista, visto che collabora stabilmente con la Banda Cittadina di Brescia e il Corpo Bandistico di Borgosatollo. Per la sua attività pluriennale in ambito musicale e didattico, la direttrice colognese ha anche ricevuto nel 2009 il premio “Città di Brescia” intitolato a Laura Bianchini. Anche grazie al suo impegno, nel corso degli anni gli strumentisti colognesi hanno avuto modo di farsi apprezzare al di fuori dei confini regionali, come dimostrano i concerti tenuti nelle città di Asti, Bologna, Genova, La Spezia, Pescara, Padova, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Verona e Vicenza. (d.p.)


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L’esperienza positiva passata si ripropone Dopo l’esperienza positiva dello scorso anno, in cui si era presentata la Lettera pastorale “Un solo pane, un unico corpo”, anche per l’inizio dell’anno pastorale 2010-2011 si ripropone “Agorà”. Il modo di presentazione nel segno della condivisione e del dialogo con la città e la provincia torna a segnare l’inizio dell’anno con eventi e incontri che non si rivolgono solo ai fedeli ma all’inetra realtà bresciana. Tramite i suoi appuntamenti offre spunti e linee di approfondimento e di mediazione pastorale da recuperare poi a livello personale, parrocchiale, zonale e diocesano, ma anche culturale, sociale e associativo.

Ritorna “Agorà”. Pronte le tre tappe che servono a presentare la nuova lettera pastorale del Vescovo

Che “Tutti siano una cosa sola”: Monari scrive per il 2010-2011 L’appuntamento per la Bassa occidentale, in cui è inserita la Franciacorta, è giovedì 5 luglio alle 21 in piazza Zanardelli a Chiari. Presentata “Lavanda dei piedi” di Paolo da Caylina di Mauro Toninelli

La lettera pastorale del vescovo Monari è pronta; si intitola “Tutti siano una cosa sola” e sarà presentata ai bresciani con “Agorà”. “Agorà” è l’insieme delle iniziative per la presentazione della Lettera all’inizio dell’anno pastorale. Il titolo “Agorà richiama la “piazza”, il luogo dove la gente si trova, si incontra e discute. L’intento è quello di far sì che il tema dell’anno pastorale tocchi gli aspetti principali della vita e diventi oggetto di confronto. Per l’anno pastorale 2010-2011 il Vescovo ha scelto il tema della Comuni-

“Lavanda dei piedi”, di Paolo da Caylina

tà, secondo il motto giovanneo “tutti siano una cosa sola”. Tre sono le tappe: “Terre di fede”, “Chiesa nella città” e “Popolo in cammino”. “Terre di fede” prevede una serata di apertura l’1 luglio sul tema “I cristiani contro la città” con la proiezione del film “Agorà” di Alejandro Amenábar a cui seguiranno le sei elevazioni spirituali in città e provincia attorno a opere d’arte bresciane, con musica e la lettura di brani della Lettera pastorale. La presentazione delle opere è a cura di don Giuseppe Fusari. Per la Franciacorta l’appuntamento è giovedì 5 luglio alle 21 a Chiari in piazza Zanardelli. Verrà presentato il dipinto “Lavanda dei piedi” di Paolo da Caylina e sarà animata dal coro S. Agape di Chiari. “Chiesa nella città” si svolgerà a Brescia nella settimana che va dal 30 agosto al 5 settembre. “Popolo in cammino” prevede l’incontro del Vescovo nelle sei macrozone con i sacerdoti sul tema delle Unità pastorali (nella bassa occidentale, in cui è compresa la Franciacorta, è a Frontignano il 23 settembre dalle 10 alle 12 al Centro Luce). Dal 4 all’8 ottobre mons. Monari si troverà nelle zone per incontrare i laici: l’8 ottobre sarà nella Sala della Comunità di Ospitaletto (ore 20.30).

Rovato e Cortefranca. Prosegue fino a domenica 4 luglio la rassegna itinerante che si conclude a Rodengo

Fiat lux: quando la musica si accompagna al benessere Continua fino al 4 luglio in tutta la Franciacorta Fiat lux, la rassegna itinerante dedicata alla musica medioevale e rinascimentale organizzata dall’associazione Lux Vivens assieme al Comune di Rovato e a quello di Cortefranca. Elemento caratterizzante della manifestazione sarà la riscoperta del legame che unisce la musica antica a un ascolto finalizzato alla riscoperta di un benessere psicofisico e spirituale. Nel corso della rassegna verranno proposti due percorsi, uno riguardante il canto medioevale attraverso la riproposizione delle antifone di Hildegard von Bingen, monaca benedettina te-

desca vissuta nel XII secolo e l’altro riguardante il canto rinascimentale; l’altro incentrato sui mottetti sacri del compositore coccagliese Luca Marenzio. Nel primo caso al centro ci saranno le campane di cristallo di rocca, strumenti musicali unici costruiti con la più alta qualità di quarzo puro. Nel corso della rassegna Fiat lux saranno inoltre proposti seminari sull’uso del respiro, della voce e delle campane di cristallo e percorsi multisensoriali notturni. I prossimi appuntamenti toccano tutte le serate: lunedì 28 giugno serata a Castel Quistini con visita guidata alle 20 e il seminario “Le vibrazioni

benefiche del suono e del silenzio” alle 21 e alle 2 “Profumo di rosa: percorso olfattivo tra erbe fiori”. Martedì 29 alle 20, invece, al Monastero di San Pietro in Lamosa, “Annuncio del sole che sorge: celebrazione solenne dei mottetti di Luca Marenzio”. Giovedì 1 luglio nuova serata a Castel Quistini, venerdì 2 luglio a Palazzo Torri di Nigoline di Corte Franca, sabato 3 a Ciliverghe di Mazzano e domenica 4 luglio chiusura all’Abbazia Olivetana di Rodengo Saiano con “Meditazione in musica per soprano, voci femminili e campane di cristallo di rocca”. Tutto il programma sul sito www.luxvivens.it.


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Speciale viaggi. La regione Sicilia offre diverse spiagge per gli appassionati

Il mare incontaminato dell’isola di Favignana È l’isola maggiore delle Egadi, posizionata a circa 9 miglia da Trapani, deve il suo nome al vento Favonio. La sua forma ricorda una farfalla con le ali spiegate di Luigi Zameli

Da sempre al centro del mar Mediterraneo è stata un punto strategico per tutti i popoli che si sono affacciati su questo mare e che per il suo predominio si sono scontrati in epiche battaglie. Oggi l’isola con le sue spiaggette, i suoi scogli, le sue bellissime cale e il suo mare incontaminato è un’ambita meta turistica, capace di coniugare il nuovo con l’antico, mettendo insieme le numerose attività turistiche con le tradizioni di un paese che da sempre ha vissuto di mare, ed in particolare delle attività legate alla pesca del tonno, infatti ogni anno nel periodo aprile-luglio si rinnova la tradizione della tonnara e della mattanza, la pesca del tonno, molto emozionante e spettacolare, un rito cruento, spasmodico, ma di incredibile fascino. Un’escursione

L’isola di Favignana

sicuramente da fare, per conoscere un’altra antica ma viva tradizione, è quella alle cave a cielo aperto per l’estrazione del tufo, tradizione di fatica, che gli isolani esorcizzano vantandosi del fatto, che con le pietre della loro isola si sono costruite molte delle più belle dimore siciliane. Uno spettacolo da non perdere è la “mattanza”, tradizionale pesca del tonno che si perpetua da secoli in quest’isola. La

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Levanzo, l’isola più piccola La più piccola delle isole Egadi è Levanzo che, grazie alla natura prevaltemente montuosa e ad una limitata antropizzazione ha salvato diverse specie vegetali endemiche (circa 400). L’assenza di strade rotabili invita il visitatore al trekking attraverso piste non disagevoli e di indubbio fascino; si potrà, senza grandi difficoltà, raggiungere, seguendo il versante occidentale dell’Isola, la Grotta del Genovese, incontrando molte delle espressioni vegetali dell’Isola dal forte aroma selvatico. I graffiti della grotta del Genovese, databili intorno al 9200 a.C., testimoniano di una comunità dedita alla caccia e già alla pesca del Tonno, unita in vincoli tribali da rituali magici. Introducendosi nella Grotta e abituandosi lentamente al buio si resta sopraffatti dal fascino che la riproduzione di stilizzati e simbolici danzatori produce. L’importanza sopranazionale del patrimonio archeologico di Levanzo merita certamente una visita. Dalle pendici di “Pizzo del monaco” è possibile raggiungere Cala Tramontana, uno dei luoghi più suggestivi dell’isola per il colore della roccia, la trasparenza del mare, la flora e la fauna sottomarina. Oltre la Cala Dogana su cui si affaccia il delizioso paesino, da non perdere un bagno a Cala Minnola. Levanzo ha la forma di un triangolo. Il suo “centro storico” si adagia, a mo’ di presepe, sulla riva di Cala Dogana e sulla sommità si possono ammirare, ancora oggi, le vestigia di una antica torre di avvistamento saracena.

mattanza si svolge dalla metà di maggio alla prima decade di giugno. In questo periodo i branchi di tonni seguono le correnti che dall’oceano portano nel più tiepido Mediterraneo per deporre e fecondare le uova. La mattanza è accompagnata da canti propiziatori (le cialome) di araba memoria che danno il ritmo ai tonnaroti che tirano le reti e spingono i tonni verso il quadrilareo della morte.

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Calcio, Lega Pro. Rodolfi tecnico del Rodengo

Sport

Il Rodengo Saiano (Seconda Divisione) prova a cambiare pagina. Saltata la fusione con il Darfo Boario di serie D, la società franciacortina tenta la sopravvivenza andando avanti da sola. Il primo nome nuovo è quello del tecnico: sulla panchina gialloblù siederà Paolo Rodolfi che, a sorpresa, è stato preferito a Gianpietro Piovani e Oscar Magoni in ballottaggio fino all’ultimo. La scelta è caduta sul cinquantunenne parmense, ex tecnico del Melfi, che ha alle spalle ben 17 anni d’esperienza con i giovani. Ora spazio al mercato, ancora in alto mare. Probabile l’arrivo di Andrea Lo Iacono, centrocampista classe 1989 del Lumezzane che – proprio a Melfi con Rodolfi – ha disputato una stagione molto positiva.

Pallavolo, B1 femminile. Seconda promozione consecutiva per le ragazze del presidente Massoletti

Pisogne: la scalata è tutta rosa Il sindaco Panigada: “È la vittoria di tutto il paese”. Fra i punti fermi della prossima stagione, la riconferma di coach Patrizia Amadori. Partite le manovre di mercato di Mario Ricci

Ci ha davvero preso gusto. Dopo la promozione in B2 dello scorso anno, le ragazze della Iseo Serrature Pisogne hanno scalato un altro ostacolo guadagnandosi il bis. Un salto di categoria arrivato al termine di una vera e propria impresa se si pensa che la squadra era stata costruita in corsa e con l’obiettivo di salvarsi. Molte giocatrici, fra l’altro, non avevano mai assaporato la categoria. Per non parlare, poi, della perdita a poche giornate dal via di Debo-

Esultanza per la promozione in B1

ra Spreafico, palleggiatrice titolare sostituita dalla ventenne Treccani. E che dire della sconfitta in gara 1 della finalissima con il Fiorenzuola ribaltata, successivamente, da due incredibili trionfi in rimonta. Sugli scudi soprattutto la miglior realiz-

zatrice del gruppo, Iveta Mikusova, 369 punti nella stagione regolare, una media di 13 a partita e la numero due: 339 punti al primo anno in B2. La prossima stagione, dunque, ripartirà dalla B1 con una certezza: l’allenatore Patrizia Amadori. A con-

fermarla è direttamente il numero uno del club sebino. “Ci sarà anche l’anno prossimo – confessa il presidente Tiziano Massoletti – ha svolto un ottimo lavoro. In campo è molto severa ma è anche grazie a questa sua fermezza che ha incentivato le giocatrici a dare sempre il massimo”. Confermato il coach, ora è tempo di mercato. La società ha intenzione di costituire un gruppo prevalentemente bresciano e ha iniziato a guardarsi intorno. Primo obiettivo, trovare il sostituto del capitano e centrale Francesca Manzoni costretta all’addio definitivo per impegni familiari. Il prossimo campionato, inoltre, ripartirà dal PalaIseo a Gratacasolo, visto che il palazzetto è omologato per la nuova categoria. Intanto i lunghi festeggiamenti si sono appena esauriti. Dopo aver fatto tappa in Comune, la squadra si è ritrovata con i propri tifosi lo scorso lunedì 21 giugno nella piazza di Pisogne. “Quella della squadra – hanno dichiarato il sindaco Panigada – è stata una vittoria di tutto il paese”.

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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) ADRO Santuario Madonna della Neve - Prefestivo: 17.00 - Festivo: 6.30 - 8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.00 S. Giovanni Battista - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.00 - 9.00 - 10.30 - 18.00 Torbiato - SS. Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 BRIONE S. Zenone - Prefestivo: 17.00 - Festivo 10.30 17.00 CAPRIOLO S. Giorgio - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.00 8.30 - 10.00 - 11.15 - 15.30 - 18.30 CASTEGNATO S. Giovanni Battista - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00 CAZZAGO SAN MARTINO Natività di Maria Vergine - Prefestivo: 18.00 Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00 Bornato - S. Bartolomeo - Prefestivo: 18.00 Festivo: 7.00 - 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00 Calino - S. Michele - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 - 10.30 - 18.30 Pedrocca - S. Francesco d’Assisi - Prefestivo: 18.00 - Festivo 8.00- 10.00 CELLATICA S. Giorgio - Prefestivo: 17.00 - 18.00 - Festivo 8.30 - 9.30 - 10.30 - 18.00 CHIARI Duomo SS. Faustino e Giovita - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 6.00 - 7.00 - 8.00 - 9.00 - 10.00 11.00 - 12.00 - 18.00 S. Bernardino - Prefestivo: 17.30 - Festivo: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 17.30 COCCAGLIO S. Maria Nascente - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.00 - 9.00 - 10.00 - 11.00 - 18.00 COLOGNE SS. Gervasio e Protasio - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.00 - 8.30 - 9.45 - 11.00 - 18.00 CORTEFRANCA Borgonato - S. Vitale - Festivo: 7.30 - 10.30 17.30 Colombaro - S. Maria Assunta - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 - 18.00 Nigoline - SS. Martino ed Eufemia - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 Timoline - SS. Cosma e Damiano - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 ERBUSCO S. Maria Assunta - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.30 - 10.30 - 18.30 Villa di Erbusco - S. Giorgio - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.30 - 10.30 - 18.30 Zocco di Erbusco - S. Lorenzo - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 11.00 - 18.00 ISEO S. Andrea - Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 9.30 - 11.00 - 18.00 Clusane - Cristo Re - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 - 18.00

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ISEO Via Giardini Garibaldi, 2 - Telefono: 030/9887456 distretto.iseo@aslbrescia.it

PALAZZOLO SULL’OGLIO Via Lungo Oglio Battisti, 39 - Telefono: 030/7007645 distretto.palazzolo@aslbrescia.it

PISOGNE S. Maria Assunta - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30 Fraine - S. Lorenzo - Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 - 18.30 Gratacasolo - S. Zenone - Prefestivo: 18.00 Festivo: 8.30 - 11.00 - 18.00 Grignaghe - S. Michele Arcangelo - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 11.00 Pontasio - S. Vittore - Prefestivo: 16.00 - Festivo: 9.30 Sonvico - S. Martino - Prefestivo: 16.00 - Festivo: 10.00 Toline - S. Gregorio Magno - Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.00 PONTOGLIO S. Maria Assunta - Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 - 8.30 - 11.00 - 18.30 PROVAGLIO D’ISEO SS. Pietro e Paolo - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 - 10.00 - 18.00 Fantecolo - S. Apollonio - Prefestivo: 18.00 Festivo: 10.30 Provezze - S. Filastrio - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.30 RODENGO SAIANO Rodengo - Abbazia Olivetana S. Nicola Prefestivo: 19.30 Festivo: 6.30 - 8.00 - 9.30 - 10.30 18.00 Padergnone - S. Rocco - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 10.30 - 18.00 Saiano - Cristo Re - Prefestivo: 19.30 - Festivo: 7.30 - 9.00 - 10.30 - 16.00 ROVATO S. Maria Assunta - Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 - 8.15 - 9.30 - 11.00 - 18.30 Convento SS. Annunciata Monte Orfano Prefestivo: 18.45 - Festivo: 9.00 - 11.00 - 17.00 S. Giovanni Bosco - Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.00 - 11.00 - 17.00 Duomo di Rovato - Sacro Cuore di Gesù Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.00 - 18.00 Lodetto - S. Giovanni Battista - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 - 10.00 - 18.00 S. Andrea di Rovato - S. Andrea Apostolo Festivo: 7.30 - 10.30 S. Anna di Rovato - S. Anna - Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.30 - 11.00 S. Giuseppe di Rovato - S. Giuseppe - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.00 SALE MARASINO S. Maria Assunta e S. Zenone - Festivo: 7.00 9.00 - 11.00 - 19.00 SULZANO S. Giorgio - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.30 - 18.00 URAGO D’OGLIO S. Lorenzo - Prefestivo: 18.00 Festivo: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00 ZONE S. Giovanni Battista - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 08.00 - 10.30 - 18.00

EMERGENZA

118 112 113 115 117 1515

(Emergenza sanitaria) (Carabinieri) (Polizia) (Vigili del Fuoco) (Guardia di Finanza) (Corpo Forestale)


* per 60 giorni.

Al Centro Commerciale EUROPA

ORARIO CONTINUATO Dalle 8.30 alle 21.00

La convenienza non ha Confini! Viale Europa, 6 - PALAZZOLO SULL’OGLIO (BS) - Tel. 030/7402282


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