DEL POPOLO
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n° 32
Amici d’infanzia di Giancarlo Paris, ofm conv.
Da bambino avevo alcuni amici: Marco e suo fratello Stefano, ci scambiavano per fratelli. Giocavamo tutti i pomeriggi a banditi (ma nessuno voleva mai morire definitivamente), a calcio, a corse. Per alcune estati abbiamo costruito un capanno sul greto di un torrente che prosciugava. Abbiamo anche pascolato tacchini e pulito le gabbie dei conigli. Ho una bellissima fotografia scattata al mare, siamo sorridenti, abbronzati e con in mano un tigrotto e uno scimpanzé. Con noi a volte giocavano Daniela e mia sorella Simona, ma le “donne” portavano complicanze alla spontaneità del nostro gioco. Siamo cresciuti, le strade si sono divise. Stefano da anni non lo vedo più perché ha messo su famiglia lontano. Marco raramente ma lo incontro ancora. Oggi sono più vicino ai suoi genitori. Che bello il dono dell’amicizia nell’infanzia. Dio è stato davvero grande a darci questa possibilità. Non dovremmo mai smettere di ringraziare Dio per questi amici dei primi anni con cui abbiamo sognato e giocato per lungo tempo.
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BRESCIA 27 AGOSTO 2010
I cristiani di Diogneto I t Intensa settimana tti dal d l 30 agosto t all 5 settembre tt b a Brescia B i per presentare la Lettera pastorale del vescovo Monari. Tra gli ospiti Forte, Diotallevi, Lizzola, Sorge, Zoja, Zamboni, Onida, Toppan, Ronchi. Preghiera, teatro, arte e cultura per raccontare la bellezza di essere comunità cristiana nella città degli uomini
sommario Il fatto
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Agorà. Con “Chiesa nella città” Brescia riscopre la comunità
L’amore del prossimo è la misura del nostro amore di Dio (Edith Stein)
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Brescia: dal 3 al 26 settembre piazza Duomo si riscopre un giardino
di Mauro Toninelli
Popoli e continenti Fare del bene mangiando bene? Si può!
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a cura di Massimo Venturelli
Ecclesia Il Vangelo della domenica. Pari e dispari
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di Giuseppe Fusari
Assemblea diocesana dei catechisti. Capaci di relazioni positive
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di Francesco Pedrazzi
Paesi e parrocchie Edolo. La chiesetta dedicata a don Gnocchi
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di Franco Garattini
Con il re è nuda anche la regina
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di Giovanni Formichella
Museo Ken Damy. Biennale 2010 è “Tra pittura e fotografia”
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di Mario Leombruno
Economia e lavoro Tariffe postali. Verso il ripristino della democrazia informativa
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Corsivo di Angelo Onger
Cultura e comunicazione La lectio magistralis “Corpo immortale?”
Ambiente, ecosistema, giardino sostenibile. Sono le parole chiave della nuova edizione di Fiorinsieme. Dal 3 al 26 settembre torna la manifestazione organizzata dall’Associazione Florovivaisti Bresciani in collaborazione con il Comune di Brescia che trasformerà Piazza Paolo VI in un maestoso parco verde ricco di piante, alberi e giardini delle più belle specie e varietà. La storica Piazza del Duomo di Brescia vedrà nascere oltre 1200 metri quadrati di giardini verdi, offrendo al visitatore una visuale unica data dallo strano ma efficace binomio di elementi urbani e elementi naturali, geometrie e colori di portoni e palazzi a fare da scenografia agli splendidi giardini. La biodiversità è il tema affrontato per questa nuova edizione il cui progetto prevede otto giardini realizzati da alcune tra le più affermate aziende associate di costruzione del verde. Il progetto prevede anche la realizzazione di una zona relax e di un’area per i bambini, inserite nel contesto verde tra giochi di forme e geometrie, siepi e oltre 50 metri di cespugli. Un percorso pedonale delimiterà i singoli giardini e le diverse aree tematiche. Nel corso dell’evento, il 4-5, 11-12 e 25-26 settembre, le aziende bresciane produttrici di fiori e piante (stagionali, annuali, perenni, recisi, bonsai, cactacee, etc) saranno presenti nell’area della fontana per una mostra mercato in cui esporranno le principali varietà stagionali e potranno offrire preziosi consigli a tutti gli appassionati. Nei giorni 4-5 settembre dalle 10 alle 20 sarà si terranno all’interno dell’area giochi laboratori ludico-didattici per avvicinare i più piccoli al giardinaggio. Ai bambini partecipanti verrano donati un vasetto e una piantina di facile coltura (fino ad esaurimento scorte). Dal 17 al 19 settembre il grande giardino farà da splendida scenografia alla settimana della moda. Per maggiori informazioni, www.florovivaistibs.it oppure telefonare al numero 030 3534008.
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a cura di Massimo Venturelli
“L’estate sta finendo e un anno se ne va”, cantavano i Righeira. Parole e musica per i nostri giorni, perché al di là delle mezze stagioni che non esistono più, settembre sta diventando il mese in cui gli esami di riparazione e le code delle vacanze (quelle intelligenti) non possono attenuare la sensazione di un nuovo anno che incomincia. È palese per la politica che non si può dire che non è andata in vacanza perché da molto tempo ha uno spirito balneare anche in pieno inverno. È così da sempre per la scuola, a parte i tempi in cui si incominciava a ottobre (come vorrebbero ancora quelli che la scuola non riescono a prenderla sul serio). Nel nostro piccolo, vale per la Chiesa bresciana che nelle prossime settimane sarà concentrata a imparare la Lettera del Vescovo per dare senso al nuovo anno pastorale. Ma per guardare ancora un attimo
indietro, fra le cronache curiose dell’estate, che sta appunto finendo, c’è la campagna lanciata in Francia per la difesa del nudismo. I cugini d’Oltralpe hanno scoperto che fra le tante crisi vocazionali c’è anche quella naturista-nudista ed è partita la campagna per il recupero. “Il naturismo è nella nostra natura”, recita lo slogan del nuovo sito promosso da Atout, l’agenzia nazionale del turismo francese. Lo spot del governo presenta giovani nudi che camminano sulla battigia, con un testo che recita: “Immaginate un paese bellissimo nel quale le persone al vostro fianco sono calme e distese. Sorpresi da questo nuovo stile di vita, cercate una spiegazione razionale a tutto ciò. E il solo elemento che trovate è la scomparsa dei vestiti, non un solo centimetro di tessuto per chilometri. Questo mondo esiste, è a portata di mano, è il
Sport Calcio. Kon(e) Eder, un Diamanti è per sempre
LA VOCE DEL POPOLO
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di Mauro Toninelli
Cara Voce
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Buone notizie
editoriale
di Francesco Bonini
Osare con i giovani Fondazione Cariplo e Comunità bresciana promuovono un bando per gli enti non profit
Fondazione Cariplo e le Fondazioni di comunità lanciano un’iniziativa congiunta: ogni territorio provinciale avrà a disposizione 500mila euro per quei progetti che vengono definiti “emblematici minori”, iniziative promosse da enti non profit di particolare rilevanza per il territorio. Fondazione Cariplo punta, infatti, sull’importante ruolo di antenna sul territorio svolto dalle fondazioni locali per individuare e selezionare progetti significativi da finanziare. Il bando per gli interventi emblematici provinciali si riferisce a progetti diretti a perseguire obiettivi coerenti con quelli dei piani di azione di Fondazione Cariplo che per la loro dimensione sono in grado di favorire un processo di pianificazione strategica territoriale. La candidatura da parte degli enti non profit deve rispondere ai requisiti di esemplarità per il territorio, di sussidiarietà e di significatività del valore filantropico e rivestire dimensioni idonee a generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale. Potranno dunque essere ammessi a contributo, nell’ambito degli “Interventi emblematici provinciali”, progetti e interventi coerenti con gli indirizzi delle aree filantropiche strategiche della Fondazione Cariplo principalmente nei macro settori: ambiente, arte e cultura, servizi alla persona e ricerca scientifica. La domanda di contributo deve essere prodotta in formato cartaceo su apposito modulo e consegnata a mano, unitamente agli allegati richiesti, presso la sede della Fondazione della Comunità bresciana, via Gramsci – 17, 25122 Brescia, entro e non oltre le ore 12 del 15 ottobre 2010. Il regolamento del bando per Progetti emblematici minori e la relativa modulistica sono disponibili sul sito internet della Fondazione della Comunità bresciana (www.fondazionebresciana.org).
naturismo”. “Il messaggio della campagna pubblicitaria è il seguente: i naturisti non sono anormali, non sono degli esibizionisti”, spiega Gilbert Marty, vicedirettore marketing di Atout France. Il naturismo significa solo un turismo rispettoso dell’ambiente, conclude citando il titolo del sito creato per l’occasione, “Naturiste par nature”. Perché tutte queste preoccupazioni? “Dobbiamo lottare contro il ritorno di un certo pudore nella società”, ha detto Fréderic Chandelier, nudista ortodosso. “Sono soprattutto i giovani a preoccuparci” ha aggiunto il presidente della federazione naturista francese. “Le nuove generazioni ricoprono quello che i loro genitori hanno faticosamente scoperto. Una svolta all’incontrario per il movimento nudista francese, il più partecipato e famoso del mondo, che ancora oggi conta centinaia di centri autorizzati tra mare, fiumi e montagne, e richiama ogni anno 1,5 milioni di seguaci, metà dei quali stranieri”, ha chiosato. La
Agenzia fotografica: Foto Eden Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel. 030.7725511 - Fax. 030.7725566 Progetto grafico: Maurizio Castrezzati - Coop. La nuvola nel sacco Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 184 - 1/12/1961
lettura della notizia mi ha suggerito qualche interrogativo. Il primo riguarda la paura generata dal possibile “ritorno di un certo pudore”. E a seguire, l’idea che siano soprattutto le nuove generazioni a regredire (dal punto di vista dei nudisti). Valutazioni che mi fanno stropicciare gli occhi, con il timore di essere vittima delle cateratte che ti impediscono di vedere quello che ti succede intorno. Perché la stessa parola pudore è stata cancellata dal vocabolario della lingua parlata e, soprattutto, dal galateo di tutte le generazioni. I giovani magari non hanno la fregola di andare tra i nudisti perché non fanno fatica a svestirsi in qualsiasi luogo. Non parliamo poi del nudismo imperante sui mass media. Sia ben chiaro che non sto facendone una questione morale (che pure esiste, e come), ma solo di costume. Sempre più volgare e tollerato. Eppure, e questa volta più che mai, si ha paura di dire che il re è nudo, forse perché lo è anche la regina.
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La politica non è andata in vacanza, quest’anno, così come molti milioni di italiani. Sono effetti diversi di venti di crisi. Da un lato si colgono gli effetti della crisi dei contenitori politici costruiti per le elezioni del 2008: prima era uscito il “cofondatore” del Pd, ora quello del Pdl. Dall’altro continuano a mordere gli effetti della crisi economico-occupazionale. Comunque il programma più apprezzato quest’estate è stato, su Raiuno, “da da da”, collage serale di pezzi classici della Tv e del cinema italiani, in particolare quelli in bianco e nero, senza volgarità né schiamazzi. Sembra che, in particolare proprio nei crocevia della crisi, la gente apprezzi sempre e comunque le cose fatte bene, con professionalità, affidabili. Di qui possiamo forse azzardare un passo ulteriore. Negli interventi per le grandi feste di questi giorni, con grande partecipazione popolare, sono risuonate, nelle omelie e negli interventi dei Vescovi parole di impegno, di responsabilità e di speranza. Particolare rilievo hanno avuto le omelie del presidente della Conferenza episcopale italiana a Genova, per la festa di San Lorenzo, dell’arcivescovo di Milano per l’Assunta e il tradizionale intervento ferragostano del segretario generale della Cei su “Avvenire”. Certo, l’analisi della situazione non può che essere preoccupata, in particolare di fronte al senso di frammentazione, al risaltare di egoismi e particolarismi. Ma altrettanto chiara è la consapevolezza delle risorse, delle riserve e dei fermenti e soprattutto la certezza che la fede, la fede cristiana può essere una risposta credibile, sul piano personale come su quello più ampio del “bene comune”. “La Chiesa – ha detto il cardinal Angelo Bagnasco – non è mai stata un’agenzia di pronto soccorso, ma la famiglia dei credenti in Cristo: ha il compito di annunciare la Speranza, il Signore Gesù, Colui che salva l’uomo dal male più grave, il peccato, e dalla povertà più triste, quella della mancanza di Dio. Senza Dio, infatti, l’uomo non sa dove andare e non comprende se stesso e il suo destino. E proprio perché annuncia la salvezza radicale e apre alla vita piena e vera – quella del cielo – la Chiesa promuove l’uomo nella sua integralità di anima e di corpo, di individuo e di società: crea civiltà e cultura”. Ne viene un convinto invito a “guardare in alto”, come ha detto il cardinale Dionigi Tettamanzi, che è un modo molto concreto per affrontare realisticamente la situazione. Molto opportunamente monsignor Mariano Crociata ha, dal canto suo, ricordato l’enciclica Caritas in veritate di papa Benedetto XVI: “Lo sviluppo è impossibile senza uomini retti”. Un altro tema del dibattito estivo è stato la nostra classe dirigente. Dobbiamo prima di tutto intendere l’indole spirituale del malessere che ci affligge, ha proseguito monsignor Crociata: “Siamo poveri di idealità, di pensiero, di orizzonti, di speranza”. Ecco allora che bisogna investire, prima di tutto sui nostri ventenni: superare le crisi in atto è possibile solo puntando sulla qualità e prima di tutto la qualità delle persone.
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Il fatto
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Dopo le elevazioni spirituali di “Terre di fede”, la seconda tappa per l’inizio dell’anno pastorale. La Lettera del vescovo Monari “Tutti siano una cosa sola” al centro dell’attenzione della città
L’attore Luciano Bertoli in uno dei momenti di “Chiesa nella città” dello scorso anno
Agorà Tanti gli appuntamenti dal 30 agosto al 5 settembre
Con “Chiesa nella città” Brescia riscopre la comunità
D
Dal 30 agosto al 5 settembre la città di Brescia sarà teatro o, per meglio dire, piazza che ospita gli eventi di “Chiesa nella città”, la seconda tappa di “Agorà”. È il momento che richiamerà attorno al Vescovo l’intera diocesi attraverso una serie di iniziative declinate pensando a cinque ambiti: relazione, tempi di vita, fragilità, educazione e cittadinanza. Appuntamenti di carattere spirituale, culturale e teatrale daranno l’avvio all’anno pastorale
di Mauro Toninelli
2020/2011 alla luce della nuova lettera pastorale del vescovo Luciano Monari “Tutti siano una cosa sola”. “Chiesa nella città” vivrà nei luoghi tipici della città, a rafforzare l’idea che Agorà richiama la piazza, il luogo dove la gente si trova, si incontra e discute. Ecco perchè alcuni luoghi simbolo della città ospiteranno gli eventi e gli incontri di categoria; l’Auditorium San Barnaba, auditorium della città per le due mattinate rivolte ai sacer-
doti e per quello per i religiosi o le tante piazze e i luoghi che ospiteranno spettacoli teatrali come il portico del Broletto o la piazza del Foro oppure piazza loggia che giovedì 2 settembre ospiterà l’incontro del Vescovo Luciano con i bambini e la domenica 5 la grande festa per le famiglie. Piazze e luoghi, come piazza tutta particolare è quella della televisione. Martedì 31 agosto alle 20 su Teletutto il Vescovo dialogherà con alcuni giovani su Facebook, sulle comunità che si creano con i social network e sulle relazioni in un talkshow condotto da Clara Camplani. È la città che ospita eventi diocesani ma che allo stesso tempo può accogliere dalla comunità cristiana stimoli
e riflessioni che la toccano da vicino. Sabato 4 la “Notte della città di Dio”, una notte di preghiera per la città con una riflessione sulla politica di Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale nella chiesa della Pace (dalle 20.30 alle 22) ; nella chiesa di San Francesco (dalle 21.30 alle 23), il tema trattato da Elia Zamboni, vicedirettore de Il Sole 24 Ore, sarà l’economia; nella chiesa di San Giuseppe (dalle 22.30 alle 24), il tema che affronterà padre Gino Toppan, carmelitano, sarà la cultura; in Duomo vecchio (dalle 23.30 alle 7) padre Ermes Ronchi, servo di Maria, parlerà della religione. Alle 7, sempre in Duomo vecchio, messa conclusiva celebrata da mons. Gianfranco Mascher.
Il 3 settembre un incontro a Canton Mombello
Nel cuore della fragilità, tra città e comunità
Canton Mombello
Tra i tanti appuntamenti che segnano le giornate di “Chiesa nella città”, la seconda tappa dell’Agorà per la presentazione della Lettera di mons. Luciano Monari, uno mette in risalto un tema non sempre adeguatamente considerato quando si parla di comunità. È stata la Caritas diocesana a suggerire alla commissione che si è fatta carico di organizzare questa seconda edizione dell’Agorà di pensare ad un momento dedicato alla fragilità. Il tema, seppure da una angolatura diversa, era già stato affrontato lo scorso anno nel corso di un intenso incontro con Mario Melazzini, un medico affetto da Sla, che aveva portato la sua testimonianza. Quello suggerito dalla Caritas, però, è un altro tipo di fragilità che oltrepassa la singola persona per investire l’intera comunità. L’invito ha così preso le forme di un incontro a cui è stato dato il significativo titolo di “Quale fragilità nella città. Quale comunità dalle fragilità”. Nella prima mattinata del 3 settembre mons. Luciano Monari e una delegazione di trenta persone, in rappresentanza di istituzioni, enti sociali
e amministrativi, realtà che operano sul territorio bresciano e che a vari livelli possono trovarsi in contatto con situazioni di fragilità, varcheranno le porte del carcere cittadino di Canton Mombello per dare vita a un incontro in cui ai partecipanti sarà chiesto di mettersi in ascolto. Grazie a un filmato, realizzato da don Italo Uberti del Centro diocesano per le comunicazioni sociali per conto della stessa Caritas diocesana, sarà dato spazio alle domande e alle parole dei detenuti e di tutte le altre componenti che vivono la realtà del carcere. Lo stesso Vescovo procederà poi, anche sulla scorta delle sollecitazioni contenute nel video, alla presentazione della sua Lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola”. Il programma dell’incontro, dopo l’accoglienza delle 9.30, proseguirà con il saluto di don Adriano Santus, cappellano della Casa circondariale di Brescia, e con quello della direttrice di Canton Mombello, Francesca Gioieni. Alle 10 la proiezione del video a cui seguirà l’intervento del Vescovo. Chiuderà l’incontro il diacono Giorgio Cotelli, direttore della Caritas diocesana. (m.v.)
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Spazio alla dimensione artistica in diversi eventi
Arte e teatro per “Agorà” In linea col desiderio di mediare efficacemente i contenuti della Lettera pastorale del Vescovo, “Agorà” dedica particolare attenzione all’aspetto artistico anche sotto il profilo teatrale. Diversi infatti gli appuntamenti di questo genere previsti nell’ambito del progetto. A cominciare dall’apertura della settimana stessa: lunedì 30 agosto alle ore 18 al Museo di S. Giulia, Sala dell’affresco si inaugura “In mostra per Agorà”. “La Cena in Emmaus” di Alessandro Bonvicino detto il Moretto e “Ultima cena” di Paolo da Cajlina il giovane. La mostra, proposta dal Comune di Brescia, sarà visitabile fino al domenica 5 settembre, con orario continuato dalle 10 alle 18. All’inaugurazione interverranno Adriano Paroli, sindaco del Comune di Brescia e mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia. Alle 20.30, nella chiesa di San Giuseppe, andrà in scena lo spettacolo “Una cosa sola”, originale drammatizzazione della Lettera pastorale a cura di Carlo Susa, nell’interpretazione del regista e attore Fausto Ghirardini e un gruppo di giovani attori bresciani. L’idea di partenza è quella di sviluppare teatralmente l’immagine tratteggiata da mons. Monari nella parte introduttiva della Lettera: il Cenacolo, visto come momento di fondazione e punto di riferimento costante della comunità cristiana. Il teatro, essendo l’arte del corpo per antonomasia, può guidare nella comprensione di come l’amore e la Grazia di Dio consentano davvero ai cristiani di essere “una cosa sola” divenendo “Corpo di Cristo”. Prima della rappresentazione teatrale, don Giuseppe Fusari, direttore del museo diocesano proporrà una presentazione artistica della Chiesa di San Giuseppe. All’interno della settimana di “Chiesa nella città” evento particolare sarà la visita artistica della chiesa della Congrega della carità apostolica a cura di don Giuseppe Fusari, direttore del museo diocesano. La presentazione sarà abbinata alla relazione di Mario Taccolini, presidente della Congrega, su “Le opere della Carità nella comunità bresciana”. Il cortile del Broletto ospita martedì 31
agosto alle 20.30 lo spettacolo teatrale “Faustì e Giovita: leggendo la leggenda” rappresentazione teatrale con Bruna Gozio e Edi Gambara per la regia di Sara Poli; testo di Bruna Gozio e Paola Carmignani. Dal dialogo e dal confronto fra le due sorella nasce, per il pubblico, la possibilità di una divertita rivisitazione della vicenda dei patroni, con l’accostamento di testi antichi e moderni, per rendere di nuovo viva davanti agli occhi degli spettatori la bellezza ch avvolge le grandi figure dei nostri amati patroni. Carla Bino cura lo spettacolo “Dolci imitatori d’Amore”, rappresentazione teatrale sulla Lettera a Diogneto, che andrà in scena giovedì 2 settembre alle 20.30 nella piazza del Foro, con protagonista l’attore Luciano Bertoli affiancato dalla presenza di lettori rappresentanti della comunità. Al pubblico presente sarnno poste le domande del pagano Diogneto: qual è il Dio dei cristiani, quale la religione che permette loro di disprezzare a tal punto il mondo e la morte? E in che cosa si differenzia da quelle dei greci e dei giudei? E perché questa religione, se è la vera, è apparsa nel mondo così tardi? L’autore risponde criticando sommariamente e duramente il politeismo e il giudaismo: quanto ai cristiani, egli dichiara, la loro religione non può essere insegnata da un uomo. Illustra quindi la loro condizione nel mondo in una serie di paradossi, e la paragona a quella dell’anima nel corpo: i cristiani sono rinchiusi nel mondo, ma non appartengono ad esso; ne sono odiati, ma l’amano e sono loro che lo tengono insieme. Qual è la radice di tutto ciò? La loro religione non è frutto d’invenzione umana, ma è la rivelazione dell’amore divino, che nell’invio del Figlio ha riscattato gli uomini dall’abisso in cui la loro incapacità di compiere il bene li aveva gettati. Dio non ha preteso che fossero loro a uscirne, ma il suo stesso apparente ritardo nell’intervenire ha permesso loro di sperimentare più a fondo la sua bontà; e il suo amore rende possibile l’amore praticato dai cristiani in questo mondo, con lo sguardo fisso alla loro cittadinanza celeste. Tale imitazione di Dio è proposta allo stesso Diogneto.
GLI OSPITI
Luca Diotallevi Sulla società d’oggi Luca Diotallevi è professore associato di Sociologia all’Università di Roma Tre, laureato in Filosofia presso la Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. A lui è stata affidata la relazione di apertura dell’incontro tra il Vescovo e i sacerdoti bresciani del 31 agosto in San Barnaba.
Mons. Bruno Forte Tra presbiterio e comunità Membro della Commissione teologica internazionale, consultore del pontificio Consiglio della cultura e di quello per l’Unità dei cristiani, presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi della Cei, interverrà il 31 agosto all’incontro tra il Vescovo e i sacerdoti.
Ivo Lizzola Le alleanza educative Preside della Facoltà di Scienze della Formazione della Università degli Studi di Bergamo, Ivo Lizzola ha dedicato gli ultimi anni ai temi della vulnerabilità, dell’educazione in condizioni limite e della cura, della bioetica del quotidiano. Interverrà il 1° settembre alle 20.30 all’auditorium Balestrieri.
Luigi Zoja La morte del prossimo Psicoanalista di fama mondiale, presidente dell’International Association for Analytical Psychology, Luigi Zoja si confronterà con padre Sorge alle 20.30 del 3 settembre all’auditorium di Confartigianato di via Orzinuovi sul tema “La morte del prossimo e la vita per la comunità”.
P. Bartolomeo Sorge La vita della comunità Gesuita, è stato direttore de “La Civiltà Cattolica” dal 1973 al 1985, e, dal 1986 al 1996, dell’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe di Palermo. All’interno di questo Istituto, insieme a padre Ennio Pintacuda, sostenne la cosiddetta Primavera palermitana. Sarà la seconda voce del confronto con Luigi Zoja.
P. Ermes Ronchi La verità della comunione
L’incontro dello scorso anno tra il Vescovo e i bambini
Appartiene all’Ordine dei Servi di Santa Maria. Negli anni scorsi ha curato la rubrica di commento al Vangelo della domenica su Avvenire. Docente al Marianum, è autore di diversi testi. A p.Ermes Ronchi è stata affidata la riflessione “Gerusalemme” in Duomo vecchio nella notte tra il 4 e il 5 settembre.
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LA VOCE DEL POPOLO 6 AGOSTO 2010
Opinioni
di Maurilio Lovatti
Ambiente
La “conversione ecologica” La Chiesa Cattolica italiana celebra il primo settembre (oppure la prima domenica di settembre) la quinta Giornata per la salvaguardia del creato. La Conferenza episcopale italiana, a differenza degli scorsi anni, non ha deciso di porre l’attenzione su un tema specifico, come l’aria o l’acqua, ma invita i fedeli a riflettere sul nesso tra salvaguardia del creato da un lato e pace e giustizia sociale dall’altro. I Vescovi riprendono il concetto di “conversione ecologica” definito nella Caritas in veritate, ricordando che “pace, giustizia e cura della terra possono crescere solo insieme e la minaccia ad una di esse si riflette anche sulle altre” e invitano a celebrare la giornata “in spirito di fraternità ecumenica, nel dialogo e nella preghiera comune con i fratelli delle altre confessioni cristiane, uniti nella custodia della creazione di Dio.” Nel leggere il documento dei Vescovi, riflettendo sugli sprechi (di cibo, d’energia, d’acqua…) della nostra società opulenta, mentre altrove si muore di fame, mi son venute in mente le parole del catechismo dei vescovi tedeschi (1985) che ci ricordano che c’è “una rete di colpe comuni e una solidarietà nel peccare, da cui nessuno riesce a levarsi”. Non c’è solo il peccato individuale, dovuto a libera scelta, ma ci sono anche “strutture di peccato” transindividuali, meccanismi sociali iniqui, e le comunità cristiane hanno il dovere morale di denunciarli e contrastarli. Pensiamo a Tony Hayward, amministratore delegato della BP, che lascerà l’incarico ad ottobre, perché ritenuto responsabile del gravissimo disastro ecologico del Golfo del Messico e, di conseguenza, di un danno alla British Petrolium di circa 49 miliardi di euro: avrà una liquidazione miliardaria e un posto in una società controllata, con uno stipendio di un milione e 200mila euro! Pensiamo ai manager che hanno portato sull’orlo del fallimento le banche negli Usa (salvate grazie ai soldi dello Stato e quindi dei contribuenti) e che hanno incassato bonus per circa 20 miliardi di dollari nel solo 2008. L’economia di mercato premia largamente i disonesti e gli incapaci! È certamente un messaggio antieducativo. L’indignazione e la denuncia delle ingiustizie sociali non devono però diventare un alibi per il disimpegno personale. Sono molti i modi con cui ognuno di noi può contribuire a ridurre i danni ambientali e a migliorare la qualità della vita: spostarsi di più a piedi o in bicicletta; utilizzare i mezzi pubblici, evitare spostamenti inutili, prestare maggior attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti, scaldare un po’ meno le case, magari vestendosi un po’ di più, lavare i vestiti solo quando sono veramente sporchi, non sprecare acqua, cibo ed energia, e così via.
di Adriana Pozzi
Ecumenismo
La lezione di Cipro Nel Museo bizantino della Fondazione Arcivescovo Makarios III a Nicosia, sull’isola di Cipro,è in corso una mostra dedicata alle testimonianze storiche e artistiche nel periodo della dominazione latina di Cipro(1191–1571) che, oltre a un rilevante valore dal punto di vista scientifico, ha forti significati ecumenici. Inaugurata in concomitanza con la visita del Papa sull’isola, presenta molte opere tipiche della tradizione orientale, mettendole a confronto con opere artistiche italiane o di stampo del tutto latino per evidenziare come l’arte possa superare alcune barriere e creare punti di incontro: così un’icona con un Ecce homo è a fianco della Deposizione di Cristo del Ghirlandaio, un’altra con la Madonna del latte fa da controcanto a una Madonna con Bambino e i santi Girolamo e Maddalena di Neroccio de’ Landi mentre una terza rappresenta una Pietà con fattezze e stile molto simili al celebre gruppo marmoreo michelangiolesco, cosa rara per la mentalità orientale. Ma più ancora delle opere, hanno grande valore ecumenico i testi che accompagnano il Catologo. Nel saluto iniziale, Sua Beatitudine l’Arcivescovo Chrysostomos scrive che la Mostra “comunica il messaggio che tutte le Chiese cristiane sono chiamate ad agire e a lottare per il diritto di ogni uomo di essere libero e di godere di tutti i diritti umani”. Articolato e ricco di suggestioni è anche il messaggio che danno i due saggi scientifici che commentano l’esposizione: essi sottolineano in più punti che la tradizione iconografica ortodossa viene rinnovata e arricchita dai contributi derivanti dall’arte italiana con importanti conquiste come l’introduzione della prospettiva di tipo occidentale e un arricchimento dell’analisi della psicologia dei soggetti rappresentati. E questo accogliendo modelli di pittura e architettura (ma anche di arti minori come la scultura lignea o l’argenteria) ispirati solo a motivi e temi religiosi provenienti dall’Occidente cattolico con la pacifica coesistenza sull’isola di artisti e maestri legati alle due tradizioni. Particolarmente interessante è il contributo intitolato “Incontro tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa cattolica Romana a Cipro”. L’arte ecclesiastica come testimonianza che illustra la fatica iniziale di un confronto ancora segnato dalle drammatiche conseguenze dello scisma del 1054 e dalle divergenze dottrinali, ma anche la progressiva e costante convergenza “in materia di pratica religiosa e di relazioni quotidiane” grazie a consuetudini e abitudini (come la paratura delle chiese o l’uso di arredi sacri, i calici di stile gotico ad esempio) che riuscivano a “penetrare più facilmente le barriere” e a creare “un affratellamento” di grande respiro. Una lezione quella che viene dalla mostra di Cipro forse da rimeditare e da riscoprire.
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it
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Politica Il Paese verso il voto anticipato?
Elezioni: c’è chi le vuole e c’è chi le teme La frattura che pare ormai insanabile tra Fini e Berlusconi ma il ritorno alle urne nasconde insidie per tutti, anche per chi ostenta grande sicurezza
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a cura di Massimo Venturelli
L’Italia sta decisamente scivolando verso nuove e sino a poche settimane fa impensabili elezioni anticipate. La crisi in atto all’interno del Pdl non sembra di quelle facilmente sanabili. Nonostante le dichiarazioni di tante “colombe” la fratttura tra Berlusconi e Fini non sembra di quelle ricomponibili. Il vecchio rapporto tra i due confondatori del Partito della libertà potrebbe forse essere recuperato se alla base della rottura ci fossero ragioni politiche, dissidi su programmi o progetti. Più volte nel corso degli ultimi 16 anni Fini e Berlusconi si sono trovati su posizioni politiche diverse. La ragion di Stato o di coalizione aveva però consentito il riassorbimento più o meno veloce degli atriti. Questa volte la situazione appare profonda-
Brescia
Per ora regna una calma piatta
mente diversa, incancrenitasi a partire dallo scontro pubblico e violento andato in scena lo scorso aprile all’auditorium di via della Conciliazione a Roma. Il presidente della Camera e il capo dell’Esecutivo si affrontarono pubblicamente e a muso duro senza risparmiarsi colpi bassi e stoccate. Uno scontro senza precedenti nella storia repubblicana, era stato detto allora. Uno scontro che, col senno di poi, è stato solo il “trailer” di quanto è accaduto nelle ultime settimane. La cacciata di Fini dal Pdl e la creazione alla Camera e al Senato di gruppi autonomi di deputati e senatori fedeli alla terza carica dello Stato sono storia recente. Non c’è tra Fini e Berlusconi apparente divisione politica, salvo qualche divergenza in tema di proces-
so breve. Probabilmente quello che li pone a distanza siderale è la visione complessiva della politica, dello Stato. I due non possono più coesistere. Occorre che uno lasci la scena, meglio se Fini. Prova è la campagna mediatica messa in campo dal Giornale (la vicenda della casa di Montecarlo, ndr.). Il Presidente della Camera deve essere screditato nella sua attendibilità . Ricorda, l’azione del quotidiano, molto da vicino la campagna scatenata giusto un anno fa contro l’allora direttore di Avvenire Dino Boffo, reo di avere avanzato qualche critica nei confronti di uno stile e di una morale politica che stava venendo alla ribalta. Allora la gogna mediatica si risolse con le dimissioni del direttore del quotidiano cattolico. Oggi la posta in palio è più grande e per questo, maggiori sono anche i rischi. Il venir meno (politicamente) di Fini comporterebbe giocoforza anche lo smantellamento di quella dilagante maggioranza parlamentare che aveva portato Berlusconi al governo nel 2008. Inevitabile, visto che gli appelli di chi vagheggia un governo tecnico o di larghe intese cadono ogni giorno nel vuoto, in questo caso il ritorno alle urne. E questa è un’ipotesi che, nonostante le ripetute dichiarazioni di fiducia di Berlusconi e
Se la politica nazionale è in fibrillazione e le settimane d’agosto hanno fatte registrare, impossibile a credere, un rialzo della temperatura, il clima locale pare a oggi ancora tranquillo. L’eco della crisi tra Fini e Berlusconi, al di là di alcune dichiarazioni della prima ora, non pare essere ancora giunta a Brescia. Esponenti del Pdl locale provenienti dall’esperienza di An hanno ribadito la loro fedeltà alla causa del premier e, dunque, tutto procede come prima. Anche il sindaco Adriano Paroli in un incontro “prevacanziero” con la stampa bresciana ha ribadito la tranquillità e la tenuta della sua maggioranza. In seno alla maggioranza che regge la Loggia, dunque, non sembrano profilarsi eccessive turbolenze e men che meno spaccature tra finiani e berlusconiani. Per la verità qualche piccola scaramucca c’è stata, ma non ha riguardato il Pdl. Al centro della scena il ruolo in seno alla maggioranza (e alla giunta) cittadina dell’Udc. Già all’epoca delle regio-
Bossi, spaventano molti, praticamente tutti i partiti politici. Probabilmente preoccupa in primis, anche se non arriverà mai a dichiararlo, il presidente del Consiglio che sarebbe costretto a spiegare agli italiani (che secondo un recente sondaggio sono all’80% contrari al ritorno anticipato alle urne) le ragioni del fallimento di una maggioranza mai così schiacciante come quella uscita dal voto del 2008. Anche lo stesso Fini dovrebbe temere il ricorso alle urne prima della scadenza naturale della legislatura. Due i fronti su cui l’ormai ex cofondatore del Pdl dovrebbe giocare: far capire ai suoi elettori le ragioni del nuovo voto e difendersi alle accuse di essere di fatto l’affossatore dell’esperienza di governo. Bossi e la Lega Nord invocano tenacemente in queste ore il ritorno alle urne, palesando grande ottimismo. Ma il leader leghista è politico troppo smaliziato per non sapere che anche in politica può capitare che chi entra nelle urne papa corre il rischio, seppur minimo, di uscirne da semplice cardinale. Anche il Pd sembra voler esorcizzare il voto anticipato. Qui, però, il problema maggiore sembra essera l’individuazione di un leader con cui affrontare le elezioni. Una questione non da poco!
nali della scorsa primavera c’era stato chi, come la Lega, aveva chiesto una revisione degli assetti amministrativi in considerazione del fatto che il partito di Casini aveva scelto di correre da solo, mettendo in campo addirittura l’assessore Nicola Orto. Nelle scorse settimane la questione è stata riproposta nel corso di una conferenza stampa indetta dalla stessa Lega (presente con il vice sindaco Fabio Rolfi) e da Alleanza di centro. Il vice di Paroli ha, in sostanza, avvallato l’ipotesi che la nuova formazione politica centrista avrebbe tutte le carte in regola per succedere all’Udc che ormai da tempo su scala nazionale, e più recentemente su quella regionale si è chiamato fuori dal centro-destra. L’Udc per bocca di Gianmarco Quadrini ha liquidato con sufficienza la questione. Ma se è vero che la politica locale ripropone in piccolo le dinamiche di scenari più ampi c’e da aspettarsi che anche Brescia possa conoscere un’impennata.
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Popoli e continenti Mondo
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Esperienze Da Brescia alle Filippine
Fare del bene mangiando bene? Si può! Grazie anche all’impegno di “Chèi del spét” i Fratelli della Sacra Famiglia hanno potuto aprire una scuola in una delle grandi isole dell’arcipelago filippino
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“Fare del bene, mangiando bene”. Uno slogan che può suonare irriverente per chi non sempre riesce riempire lo stomaco a dovere. Eppure funziona nel migliore dei modi! La riprova, ancora una volta, giunge dal Bresciano. Un gruppo di amici coordinato Angelo Delledonne conosciuti come “Chèi del spét”, da Clusane e San Pancrazio, ha gettato un ponte con Davide Delbarba, un religioso dei Fratelli della Sacra Famiglia, che opera nelle Filippine, a Davao City, isola di Mindanao, la seconda per estensione delle isole dell’infinito arcipelago. Loro a far girare migliaia di spiedini e lui, con la sua comunità, a costruire una scuola attrezzandola di tutto ciò che è necessario per l’attività didattica. Perfino di un “Gymasium”, palestrateatro, polifunzionale che è una meraviglia, adagiato in una natura rigogliosa di palme, abitata però da
a cura di Massimo Venturelli
una popolazione povera di mezzi. Ed è per sovvenzionare quest’ultima struttura che i volontari bresciani hanno preparato e servito in cene e banchetti, qualcosa come 35mila spiedi. Fino a mettere insieme la sbalorditiva somma di 100mila euro. Tanti ce ne sono voluti per progettare e costruire un impianto che serve per momenti culturali, formativi, ricreativi e sportivi, capace di 1700 posti a sedere. Un arco teso nel cielo carico sempre di pioggia e di sole, aperto alla brezza dell’oceano e ad un buon tasso di umidità equatoriale. Lo scorso 23 luglio l’inaugurazione, alla presenza del Vescovo di Davao, di numerose autorità, dei 400 alunni della scuola e di due confratelli giunti dall’Italia. E la posa di una targa commemorativa con tutti i nomi di “Chèi del spét”. Grazie anche all’aiuto bresciano è stata lanciata la scommessa del “Gabriel Ta-
borin College of Davao Foundation” che, posto in una periferia sterminata, sta nei corsi sia biennali che quadriennali che offre ai diplomati di High School nei settori magistero, alberghiero, infermieristico, informatica ed elettronica e soprattutto nella convinzione che il miglior patrimonio per un ragazzo sta in una solida formazione condita con il messaggio del Vangelo. Anno dopo anno, a partire dal 2001, è riuscita a conquistare fama e fiducia per l’impegno educativo che viene profuso e per la serietà professionale con cui è gestita. Manos Unidas, organismo spagnolo di solidarietà, ha finanziato un edificio di tre piani con aule e laboratori, Cuore Amico attraverso la Fondazione Maria Enrica sta aiutando con 20 borse di studio altrettante ragazze delle zone interne dell’isola, ospitate in un accogliente dormitorio. Fratel Davide fa presente che nell’arco di due anni sarà necessaria un’altra ala per rispondere all’esigenza delle nuove classi che, man mano, completeranno il loro ciclo di studi. Un’esigenza che diventa anche un appello alla generosità di altri benefattori. Ciò
che ha spinto l’Istituto dei Fratelli della Sacra Famiglia ad aprire una scuola nelle Filippine, oltre che ad estendere il proprio carisma nella ricerca di vocazioni locali, risponde all’esigenza di lavorare per il Regno di Dio. L’annuncio del Vangelo attraverso il pane dell’educazione e dell’istruzione; il lavoro pastorale nell’ambito della catechesi e della formazione sono i campi ora coltivati in questa terra adagiata nell’oceano Pacifico. Lo stile che anima le relazioni è quello di una grande famiglia dentro la quale i fratelli vogliono diventare costruttori di umanità, denominatore che accomuna tutte le latitudini, come l’impegno degli “spidisti” bresciani dimostra. Un principio al quale questi religiosi si ispirano è quello di offrire strumenti perchè ogni soggetto diventi protagonista del suo sviluppo futuro. Ecco perchè l’aiuto di oggi è come una canna da pesca, d’accordo all’adagio cinese, che si mette in mano perchè ognuno si procuri domani il suo pesce. E perchè divenga capace di condividerlo con i suoi fratelli e sorelle.
Pakistan
Con la Caritas in aiuto delle popolazioni alluvionate Gli osservatori internazionali che hanno avuto modo di visitare il Pakistan colpito nelle scorse settimane da devastanti alluvione hanno definito la situazione più drammatica rispetto a quella provocata dallo tsunami che nel dicembre del 2006 colpì il Sud Est asiatico. Da tutto il mondo si è mossa la macchina della solidarietà per far fronte ai bisogni di milioni di persone private di tutto dalla furia delle acqua. Anche Benedetto XVI, a più riprese, ha lanciato appelli a favore della popolazione pakistana e, in modo particolare, dei 3,5 milioni di bambini che secondo le Nazioni Unite potrebbero contrarre malattie mortali. La Conferenza episcopale italiana, già nei primi giorni di questo mese d’agosto, ha stanziato un milione di euro e ha invitato tutte le comunità ecclesiali del Paese alla preghiera e al sostegno delle iniziative di solidarietà a favore del Pakistan promosse dalla Caritas italiana. Caritas Pakistan, con il sostegno di realtà tra cui Caritas Italia, ha concentrato i proprio sforzi su cinque diocesi del Paese particolarmente colpite dalle alluvioni. Alle
famiglie di Multan, Quetta, Faisalabad, Rawalpindi, Islamabad e Hyderaba sono state distribuite tende, cibo, articoli non alimentari di prima necessità con cui affrontare la situazione di emergenza sanitaria e medica. Si tratta di primi interventi che rientrano nel più ampio programma di emergenza alluvioni che verrà realizzato nell’arco di tre mesi e che comporterà una spesa di 4 milioni di euro. Per far fronte a questo impegno si è mossa anche la Caritas bresciana che ha rilanciato gli appelli del Papa e ha messo in campo i canali già sperimentati in precedenti emergenze. Chi volesse sostenere le popolazioni pakistane può dunque far giungere il proprio aiuto tramite il conto corrente postale n° 10510253 intestato a Caritas Bresciana, il conto corrente bancario intestato a Diocesi di Brescia - Ufficio Caritas presso Ubi Banco di Brescia, agenzia 5 (iban IT 12 K 03500 11205 000000007051, o quello intestato alla Fondazione Opera Caritatis San Martino - ramo onlu presso Banca Prossima (iban IT 29 G 03359 01600 100000002695).
Popoli e continenti Europa
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Consiglio d’Europa Uno sconcertante indirizzo
Prigionieri di una cultura riduttiva Elaborato nelle scorse settimane un testo, ancora da approvare, che costituisce un passo indietro su temi etici di fondamentale importanza
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di Marco Doldi
Il Consiglio d’Europa (CdE) batte un passo indietro su temi etici fondamentali, come quello della tutela della vita umana nascente. Infatti, è stato confezionato un testo, che dovrà essere approvato in ottobre dall’Assemblea plenaria del CdE (organismo che non fa parte delle Istituzioni Ue), con lo scopo di sollecitare gli Stati membri dell’Unione a introdurre “l’obbligo per il Servizio sanitario di fornire il trattamento desiderato, a cui il paziente ha diritto”. Questo, di fatto, costituisce un restringimento per il personale medico che non vuole procedere all’aborto. Nel campo della salute riproduttiva molti Stati − a parere del testo proposto – non garantirebbero a sufficienza il diritto delle pazienti ad ottenere la fine della gravidanza. Questo testo, seppure ancora da approvare, lascia sconcertati; infatti, è evidente come si resti prigionieri di una visione assai riduttiva della trasmissione della vita
umana. Laddove l’esperienza umana insegna che c’è in gioco un atto umano tra due persone, che chiama alla vita una terza, si parla di “salute riproduttiva”. Ora, non è corretto applicare all’uomo e alla donna un termine, che, invece, è proprio degli animali e delle piante: la riproduzione. E, poi, il concetto di salute, che veicola in questo ghetto l’idea che una gravidanza sia una patologia o una malattia, cui far fronte con l’interruzione. Infine, accennare ai diritti senza mai riconoscere i doveri conduce al sopruso sul più debole; è antidemocratico misconoscere il diritto dell’essere umano nelle fasi iniziali del suo sviluppo a vivere. In questo il Consiglio d’Europa si mostra lontano dal senso comune delle persone e anche autoritario, perché vorrebbe limitare quelli che sono i capisaldi delle società moderne: i diritti dei deboli e l’esercizio della libertà, attraverso l’obiezione di
coscienza. Come uscire da questa prigione? La Chiesa ricorda la necessità e anche l’urgenza di tornare a riflettere su quei pilastri che hanno fondato la nostra millenaria civiltà; questa può aiutare a superare le secche del dibattito contemporaneo. Non poche volte il Papa ha richiamato l’importanza di valutare le scelte odierne alla luce della legge naturale, cioè di quel progetto di umanizzazione scritto nel cuore di ciascuno e che deve emergere al di là dei condizionamenti storici del pensiero. In questo progetto si leggono alcuni principi assolutamente concreti come il “rispetto per la vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale, non essendo questo bene della vita proprietà dell’uomo, ma dono gratuito di Dio”. Come anche si legge il dovere di cercare la verità su se stessi e sugli altri, scoprendo elementi comuni a tutte le latitudini e a tutti i passaggi della storia. Dalla legge naturale scaturisce, ancora, l’istanza della libertà: non in modo assoluto, ma relazionale. La libertà umana è sempre una libertà condivisa con gli altri e l’armonia delle libertà può essere trovata solo in ciò che è comune a tutti: la verità dell’essere umano, il messaggio che porta
in sé. Accanto alla libertà c’è l’esigenza della giustizia, che si manifesta, innanzitutto, nel dare a ciascuno il suo: e che cosa c’è di più “suo” se non la vita umana? E, ancora, la legge naturale conduce alla solidarietà nei confronti di chi è più debole e attende in nome della comune umanità la speranza di un aiuto da parte di chi ha avuto una sorte migliore. Questi e altri valori, propri della legge naturale, si concretizzano in norme non negoziabili, che non dipendono dalla volontà del legislatore e neppure dal consenso di una assemblea parlamentare. L’obiezione di coscienza – quella che si vorrebbe limitare in nome di un presunto diritto ad abortire – questa sì è un diritto che scaturisce direttamente dalla legge naturale. Essa si pone come un forte segno di controtendenza e testimonia che, nonostante i ripiegamenti del pensiero contemporaneo, la persona è in sintonia con le esigenze della piena umanizzazione, contenute in quel patrimonio dell’umanità che è la legge naturale. Con l’obiezione di coscienza ci si eleva oltre ogni condizionamento storico per allearsi con ciò che è per tutti e per sempre il vero bene.
Ungheria
Il grazie della Caritas di Eger a Est-portiamo Nelle scorse settimane su queste stesse pagine era stata data notizia dell’impegno del gruppo Est-portiamo di Brescia a favore delle popolazioni del nordest dell’Ungheria colpite da una alluvione passata però sotto silenzio. Ai primi di luglio il gruppo aveva spedito un primo tir di aiuti alla Caritas arcivescovile di Eger (nord-est dell’Ungheria). Quella spedizione faceva seguito ad un’altra di pochi giorni prima, condotta “a tambur battente” personalmente da volontari di Est-portiamo che, con un furgone carico di generi di primissima necessità, cercavano di fronteggiare l’emergenza determinata dalla disastrosa alluvione. Ma da Eger avevano fatto promettere ad Est-portiamo un’altra spedizione e infatti, nonostante la stagione non favorisse una piena disponibilità dei volontari, nella prima mattina del 4 agosto un nuovo carico di aiuto è partito da Brescia alla volta dell’Ungheria. A quanto raccolto dal gruppo era stato aggiunto anche quanto generosa-
mente fornito dalla Caritas diocesana. Cinquemila chili di alimentari vari a lunga conservazione che se non hanno rappresentato la soluzione ai tanti problemi causati dall’alluvione sono stati però di grande aiuto alle popolazioni colpite. Un aiuto prezioso è giunto anche da “Essere carità Bresciana” che ha completato il carico inviato con materassi e altri generi altrettanto importanti. Est-portiamo, che si è resa disponibile ad accogliere nuove segnalazioni da parte della Caritas di Eger sua referente per questa emergenza, ha nel frattempo ricevuto i ringraziamenti per quanto fatto a sostegno delle popolazioni alluvionate. È stato Ferenc Arvai, direttore della Caritas di Eger a ringraziare per quanto ricevuto. In una lettera inviata via fax ha affermato che il materiale inviato da Brescia è stato suddiviso in pacchi per essere distribuito a 1500 famiglie dei paesi di Szendòrlàd, Sajòlàd, Felsòdobsza, Onga, Onod, Sajòpuspòki, Bànréve.
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Franca Ghitti Franca Ghitti nasce a Erbanno in Valcamonica e dopo gli studi a Milano, Parigi e Salisburgo si dedica all’arte come modo per recuperare il tempo e la memoria. Questo la porta a raccogliere legni, avanzi di segheria e di fonderia dando loro una nuova forza in senso poetico e simbolico. “Ultima Cena”, proprietà dell’artista.
Pari e dispari di Giuseppe Fusari
Il Vangelo della domenica XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Dal Vangelo secondo Luca 14, 1.7-14 Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Disse poi a colui che l’aveva invitato: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi (...)”.
Il bisogno comune è quello di non doversi sentire in debito. Un gesto chiede che ci sia il contraccambio. È la logica dell’equilibrio, del non avere niente da restituire, niente per cui lasciare il fianco scoperto. Ogni gruppo, ogni società elabora questo bisogno di equilibrio che significa in primo luogo sicurezza. E poi correttezza. Quest’altra parola è un punto chiave della nostra scorretta società: un modo formale per esprimere una necessità che diventa di giorno in giorno sempre più una formalità. Correttezza. Che nasconde la paura che qualcuno con noi sia scorretto e quindi si crei squilibrio, nasca qualcosa di indominabile, si apra una crepa nel muro perfetto dei rapporti corretti. Una facciata dietro alla quale nascondere la viltà del non andare incontro veramente all’altro e un buon modo per lavarsi la coscienza davanti a chi non fa parte dell’equilibro del nostro mondo. E i pericoli nascosti dell’uscire dalle convenzioni. Primi e ultimi posti. Rendere quello che non si può. Sono pericoli che la società della correttezza non può permettersi. Gesù irride questa società giocando con la bramosia dei primi posti e con il pericolo di cadere nel ridicolo che questa società di primi e ultimi ha generato con regole così ferree. Onore e vergogna fanno parte di quella logica e se in quella si vuol stare Gesù propone di agire al contrario di quel che si vorrebbe fare. Un consiglio saggio per un meccanismo perfetto: se non vuoi cambiare, almeno fatti furbo. Ma la strada, quella vera è lì sotto, nella
soluzione estrema, nella liberazione dalla logica del restituire, dalla regola della correttezza: quando fai qualcosa, fallo senza che qualcuno possa ricambiarti. È lì il tesoro; lì la strada per capire la logica di Dio. E per sfuggire dalla società del contraccambio. Quando uno non ti ricambia, ecco che l’equilibrio si rompe. Ti è debitore. È in svantaggio. È nelle tue mani. O forse è quel debito che diventa credito per te nelle mani di Dio. Questo Gesù vuol dire: se credi questo non è squilibrio ma l’equilibrio acquisito dalla parte di Dio. E ti fa capire che anche tu sei squilibrato, debitore, incapace di rendere quello che ricevi rispetto a Dio. Accontentarsi del contraccambio umano chiude la strada al rapporto con Dio nella prima ed essenziale delle sue dimensioni: quella del riconoscere la grandezza del dono ricevuto e del renderne grazie. È il primo, essenziale dialogo con Dio. Che si riversa poi sul rapporto tra uomini: lo stesso dialogo nasce dall’accorgersi del dono e dal rispondere in modo squilibrato a esso. Se quello che diamo agli altri è davvero parte di noi stessi, non ci sarà contraccambio sufficiente perché sarà prima di tutto comunicazione. E quando riceveremo il dono sarà la stessa cosa. Non è mai un rapporto proporzionato. Lo è solo quando lo scambio è di cose, non di se stessi. Esiste proporzione nell’avere. Non nell’essere. Arrendersi a questo squilibro libera dall’ossessione della correttezza fatta di computo del dare e dell’avere e allarga l’orizzonte alla prospettiva del dono.
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Benedetto XVI Dalla residenza estiva di Castelgandolfo
L’esempio perfetto di Maria sulla verità della Buona Novella
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Vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi: questa espressione, tipica di Cristo, riflette un tema caro alla sua predicazione profetica. La ha ricordato papa Benedetto nelle parole che ha pronunciato in occasione della recita della preghiera mariana dell’Angelus, rivolgendosi ai fedeli convenuti nel cortile della residenza estiva di Castelgandolfo. È attorno a queste parole che possiamo leggere la riflessione proposta in questa penultima domenica di agosto e che mette in primo piano la figura di Maria, ricordata nella liturgia con il titolo di regina: “la piccola e semplice fanciulla di Nazaret è diventata la regina del mondo”. Proprio lei, “è l’esempio perfetto” della verità evangelica di un Dio che “abbassa i
di Fabio Zavattaro
superbi e i potenti e innalza gli umili”. Ecco che l’ottica con cui Benedetto XVI ci chiede di fare i conti è opposta a quella che viene spesso proposta nel mondo e che spinge a chiudersi nel proprio personale, a pensare solo al proprio tornaconto perdendo di vista i valori. In ogni uomo, ricorda papa Benedetto nel messaggio inviato al Meeting di Rimini, “si trova una insopprimibile inquietudine che lo spinge alla ricerca di qualcosa che soddisfi questo suo anelito”; spesso è tentato, l’uomo, “di fermarsi alle cose piccole, a quelle che danno soddisfazione e un piacere a buon mercato, a quelle che appagano per un momento, cose tanto facili da ottenere quanto ultimamente illusorie”. Così nel racconto evangelico delle tentazio-
ni il diavolo insinua che sia il pane “cioè la soddisfazione materiale, a poter appagare l’uomo”: menzogna pericolosa, spiega il Papa, perché l’uomo “vive di pane, ma non solo di pane”. Ed ecco che torna così quel passare la ‘porta stretta’, quella piccola e semplice fanciulla di Nazaret diventata la regina del mondo. È a lei, alla sua intercessione che il Papa affida l’uomo: “Nella storia delle città e dei popoli evangelizzati dal messaggio cristiano sono innumerevoli le testimonianze di venerazione pubblica, in certi casi addirittura istituzionale alla regalità della Vergine Maria. Ma oggi vogliamo soprattutto rinnovare, come figli della Chiesa, la nostra devozione a Colei che Gesù ci ha lasciato quale Madre e Regina. Affidiamo alla sua intercessione la quotidiana preghiera per la pace, specialmente là dove più infierisce l’assurda logica della violenza; affinché tutti gli uomini si persuadano che in questo mondo dobbiamo aiutarci gli uni gli altri come fratelli per costruire la civiltà dell’amore.
La politica francese e l’immigrazione
Per l’integrazione e l’assunzione di responsabilità Nel suo intervento di domenica il Papa, parlando della logica della violenza e della necessità di costruire la civiltà dell’amore non ha fatto riferimento a Paesi o situazioni. Ma certo non è sfuggita a nessuno la preoccupazione con la quale Benedetto XVI guarda alle aree in cui i conflitti sembrano non concludersi mai: come in Afghanistan o in Irak. Ma anche in Medio Oriente, dove però si apre uno spiraglio positivo con la nuova stagione di dialogo che sembra profilarsi all’orizzonte tra israeliani e palestinesi. Tema questo, la pace in quelle terre, che sarà presente anche nei lavori del Sinodo che si svolgerà in Vaticano il prossimo mese di ottobre e che affronterà la presenza e il ruolo della Chiesa in quella regione. Nelle parole pronunciate dal Papa all’Angelus, c’è un altro riferimento indiretto a vicende di stretta attualità: la questione dei rom allontanati dalla Francia, per decisione del presidente della Repubblica Sarkozy. Rimpatri illegittimi, per il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Giancarlo Perego, perché “riguardano sostanzialmente persone che hanno diritto di movimento in Europa” e toccano “indistintamente” la popolazione rom, trecento mila persone, senza valutare con attenzione quali sono i problemi reali. Benedetto XVI, ovviamente, non entra nello specifico
della vicenda, non contesta le scelte del governo francese, ma rivolge una parola in lingua francese quasi a sottolineare che è a quella nazione che si riferisce con questo invito: “i testi liturgici di questo giorno ci ricordano che tutti gli uomini sono chiamati alla salvezza. Questo è anche un invito ad accogliere le legittime diversità umane, alla sequela di Gesù venuto a radunare gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le lingue”. Fin qui le parole del Papa teologo. Non un cenno ai fatti francesi, dunque; non un riferimento esplicito, ma certo questo passaggio non può non farci pensare a quelle persone fatte salire su un aereo e rimpatriate, generando così nuove emarginazioni, e un sostanziale abbandono di una politica sociale e di alfabetizzazione tesa, almeno questo era l’obiettivo, a un inserimento dei giovani nella società. I temi della sicurezza e dell’emarginazione, ricorda ancora la Fondazione Migrantes della Cei, non si risolvono allontanando a forza le persone ma lavorando tutti insieme in un progetto che sia condiviso che favorisca l’integrazione e l’assunzione di responsabilità. Anche perchè: “Le politiche di asilo in atto in Europa per lo più ignorano la situazione dei minori rifugiati. Spetta ai governi garantire loro maggiore protezione” afferma Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. (f.z.)
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Ecclesia
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Salvaguardia del creato 1° settembre
La custodia del creato, via di pace La quinta Giornata ha come titolo “custodire il creato, per coltivare la pace”. Il testo integrale del messaggio su www.chiesacattolica.it
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Il 1° settembre la Chiesa in Italia celebra la 5ª Giornata per la salvaguardia del creato. “Custodire il creato, per coltivare la pace” è il tema del messaggio dei vescovi italiani per la Giornata. “Mi sembra molto bello interpretare il ‘salvaguardare’ con il ‘custodire’, che richiama il coltivare e il custodire della Genesi, il promuovere e il proteggere, e non solo la preoccupazione a non rovinare qualcosa”, scrive mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, commentando il
messaggio della Cei per la Giornata (testo integrale su www.chiesacattolica.it). Un dono per tutti. “Il creato è dono di Dio per la vita di tutti gli uomini”, spiega mons. Casile, perciò “a motivare il nostro impegno per il creato è la passione verso l’uomo, la ricerca della solidarietà a livello mondiale, ispirata dai valori della carità, della giustizia e del bene comune, vissuti nella fede e nell’amore di Dio”. La responsabilità per il creato della Chiesa consiste nel difendere “la terra, l’acqua e l’aria co-
me doni della creazione appartenenti a tutti” e nel “proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di se stesso”. “Se si avvilisce la persona – sottolinea il direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro -, si sconvolge l’ambiente e si danneggia la società, è necessario quindi educarci ad una responsabilità ecologica che ‘affermi con rinnovata convinzione l’inviolabilità della vita umana in ogni sua fase e in ogni sua condizione, la dignità della persona e l’insostituibile missione della famiglia, nella quale si educa all’amore per il prossimo e al rispetto della natura’”, come si legge nell’enciclica “Caritas in veritate”. Con riconoscenza. Il credente, sostiene mons. Casile, “guarda alla natura con riconoscenza e gratitudine verso Dio, per questo non la considera
un tabù intoccabile o tanto meno ne abusa con spregiudicatezza”. Dunque, “l’approccio cristiano mette Dio creatore al primo posto, l’uomo come prima creatura e il creato come dono di Dio all’uomo, perché nel creato l’uomo, ogni uomo, tutto l’uomo si sviluppi e faccia sviluppare il creato stesso in tutte le sue componenti: uomini, animali, piante, la visione cristiana è il camminare insieme dell’uomo e dell’ambiente verso Dio”. Nel messaggio “Custodire il creato, per coltivare la pace”, i vescovi, ricorda il sacerdote, “ci invitano ad ‘accogliere e approfondire, inserendolo nel suo agire pastorale, il profondo legame che intercorre fra la convivenza umana e la custodia della terra’. È un impegno prezioso per noi, per la nostra terra e per le future generazioni”.
L’impegno della Chiesa italiana
Un’attenzione da coltivare Un’attenzione da coltivare e da promuovere ogni giorno. Per manifestare la propria attenzione nei confronti del creato e per promuovere sempre maggiore attenzione sui temi ecologici, la Chiesa italiana celebra ogni anno, il 1° settembre, la Giornata per la custodia del creato che ha anche risvolti ecumenici, e la seconda domenica di novembre la Giornata del ringraziamento per i doni della terra. “L’azione dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro – evidenzia il direttore – è prevalentemente di evangelizzazione, nella convinzione che il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa possiedono una forte connotazione educativa, che favorisce la crescita di una cultura attenta all’ambiente, rispettosa della persona, della famiglia, dello sviluppo e di una civiltà dell’amore cristiano capace di custodire con tenerezza il creato”. L’obiettivo generale è “quello di promuovere un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, ‘nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti’”, come scriveva Giovanni Paolo II nella Centesimus annus. Obiettivi particolari si concretizzano “nel riflettere, aiutati da esperti teologi, sul rapporto vitale tra l’uomo, l’am-
biente e Dio, nell’ottica della responsabilità di ciascuno; nella promozione di nuovi stili di vita che utilizzano con maggior sobrietà le risorse energetiche, per contenere le emissioni di gas serra, ma anche per la vivibilità delle nostre città; nella diffusione di studi sul miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, anche per gli spazi delle nostre comunità; sulla possibilità di far avanzare la ricerca di energie alternative e la promozione dell’energia eolica, solare e geotermica per il riscaldamento e l’illuminazione; sul sostenere e praticare nelle nostre comunità la raccolta differenziata dei rifiuti, il riuso dell’usato”. Benedetto XVI nella Caritas in veritate invita ad “avvertire come dovere gravissimo quello di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla”. L’espressione “dovere gravissimo”, chiarisce mons. Casile, “esprime una qualifica etico-teologica molto forte, che il Concilio Vaticano II usa per esprimere l’obbligo dell’educazione che i genitori hanno nei confronti dei loro figli, della solidarietà che le nazioni ricche hanno verso i popoli in via di sviluppo, della promozione della pace in tutti gli uomini”. Perciò, “è necessario – conclude mons. Casile – educarci e educare a una grande attenzione nei confronti del creato, pensando che esiste una grande reciprocità tra noi, il creato e Dio”.
Paesi e parrocchie Bassa Ecclesia Chiesa Bresciana
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Palabrescia Sabato 4 settembre alle 14.30
Capaci di relazioni positive Il Vescovo e i catechisti nel 2009
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“Pensi che mi ricordo ancora quanto ci ha insegnato quella catechista… e sono passati molti anni da allora! Sapeva veramente conquistare la simpatia dei bambini. Anche i nostri genitori avevano di lei una grande considerazione, perché era buona, sempre gentile con tutti, aveva delle maniere veramente cordiali…”. Cosa ha reso “quella catechista” così “speciale” agli occhi di quell’amico che ripensava con nostalgia agli anni del “suo catechismo”? Si tratta di una “competenza” di carattere “relazionale”, che si traduce cioè
di Francesco Pedrazzi
nella capacità d’instaurare con i catechizzandi (i ragazzi) e le loro famiglie delle relazioni profonde e significative o, in altre parole, nella capacità di essere un “tessitore di comunione”. In ogni ambito educativo (non solo nella catechesi, che è peraltro un atto eminentemente educativo) l’efficacia comunicativa dipende in gran parte dalla “qualità” della relazione istaurata tra l’educatore e l’educando/gli educandi, oltre che con le loro famiglie. La “competenza relazionale” e la “capacità di introdurre nella vita della comunità”
Il tema dell’Assemblea diocesana dei catechisti è “Tessitori di comunione. La competenza relazionale e comunitaria dei catechisti” sono annoverate tra le competenze del catechista dell’iniziazione cristiana da una Nota dell’Ufficio catechistico nazionale del 2006: “Prima di essere qualcuno che comunica contenuti di fede, il catechista dell’iniziazione cristiana deve essere una persona capace di creare relazioni positive e profonde. Deve essere convinto che, nel lavoro di iniziazione, le relazioni sono decisive anche per l’accoglienza dei contenuti trasmessi” (n. 26). È possibile inquadrare tale riflessione nel contesto della Lettera pastorale, in cui è offerta una “figura di comunità cristiana” compresa a partire dal riferimento allo stile di vita di Gesù, in cui si manifesta il dinamismo “contagioso” dell’amore di Dio: “Questa bontà, che l’amore di Dio produce nei discepoli, i discepoli la vivono nel rapporto tra di loro. È
per questo che Gesù può aggiungere: ‘Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri’ (Gv 13,35)” (p. 8). Il Vescovo ricorda che la comunità ecclesiale è quel “frammento di società umana animato dall’amore di Dio” (p. 39) che ha il compito “plasmare un frammento di mondo” (p. 22), e in essa la “prima cellula” è la famiglia. Proprio per questo ha un compito decisivo nella trasmissione della fede. L’assemblea diocesana prevede l’intervento del prof. Giuseppe Mari “Tra mentalità individualistica e voglia di comunità: una sfida per l’educazione”. Segue il Vescovo sul tema “La dimensione relazionale dell’esistenza: confronto con la Parola di Dio”. Infine don Paolo Sartor su “La competenza relazionale e comunitaria dei catechisti”.
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Ecclesia Agenda
Agenda A d del d l Ve Vescovo V Domenica 29 agosto Ore 10 – Vobarno – S. Messa Ore 18.30 – Vezza d’Oglio – S. Messa. Lunedì 30 Partecipa all’Assemblea degli educatori in Seminario.
Agorà Brescia 30 agosto-5 settembre 2010
Il programma di Chiesa nella Città Lunedì 30 agosto Ore 18 Museo di S. Giulia, Sala dell’affresco“Esposizione per l’Agorà”. La Cena in Emmaus del Moretto e l’Ultima cena di Paolo da Cajlina. Intervengono l’on. Adriano Paroli, sindaco di Brescia, mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia. Le opere saranno esposte da martedì 31 agosto a domenica 5 settembre orario continuato dalle 10 alle 18. Ingresso gratuito. Ore 20.30 Chiesa di S. Giuseppe: “Una cosa sola”, rappresentazione teatrale tratta dalla Lettera pastorale. A cura di Carlo Susa, regia di Fausto Ghirardini. Presentazione artistica della chiesa di S. Giuseppe a cura di don Giuseppe Fusari. Martedì 31 agosto Auditorium San Barnaba: incontro dei sacerdoti con il Vescovo. Ore 9.30 Lettura spirituale; ore 10 “La società di oggi tra individualismo e voglia di comunità”, Luca Diotallevi, sociologo; ore 11 “Ministero presbiterale ed edificazione della comunità”, Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto; ore 18 Palazzo della Congrega, Via Mazzini, 5, “Le opere della Carità nella comunità bresciana”, Mario Taccolini, presidente della Congrega. Presentazione artistica della chiesa della Congrega della carità apostolica a cura di don Giuseppe Fusari; ore 20.30 Portico di Palazzo Broletto, “Faustì e Giovita: leggendo la leggenda”, rappresentazione teatrale con Bruna Gozio e Edi Gambara, regia di Sara Poli; ore 20 Teletutto, Gli amici di facebook incontrano il Vescovo, talk show con i giovani e il vescovo Luciano Monari, conduce Clara Camplani. Mercoledì 1 settembre Auditorium San Barnaba: incontro dei sacerdoti con il Vescovo. Ore 9.30 Meditazione di don Ovidio Vezzoli, Seminario di Brescia; ore 10 “Comunione ecclesiale e unità pastorali”, relazione del vescovo Luciano Monari; ore 12.30 Centro pastorale Paolo VI, buffet; ore 20.30 Auditorium Balestrieri via Balestrieri 6, “Alleanze per una comunità educativa”: mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, Ivo Lizzola, Università degli studi di Bergamo, modera don Daniele Saottini, Ufficio pastorale della scuola. Giovedì 2 settembre Ore 9.30 Piazza Loggia, “Titoli di testa. I bambini e il Vescovo insieme”, festa di presentazione della Lettera pastorale 2010-2011 ai ragazzi degli oratori; ore 20.30 Piazza del Foro, “Dolci imitatori d’amore”, rappresentazione teatrale sulla “Lettera a Diogneto”, a cura di Carla Bino, regia di Luciano Bertoli. Venerdì 3 settembre Ore 9.30 Casa circondariale di Canton Mombello,“Quali fragilità nella città. Quale comunità dalle fragilità”, il Vescovo incontra gli uomini e le donne delle Opere di Misericordia; ore 20.30 Auditorium Confartigianato (via Orzinuovi, 28), saluti iniziali di Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e di Adriano Paroli, sindaco di Brescia; “La morte del prossimo e la vita per la comunità”: dialogo tra Luigi Zoja, psicanalista e padre Bartolomeo Sorge, gesuita, modera Gianluca Falconi. A seguire consegna dei diplomi ai partecipanti alla scuola di politica (Sfisp). È presente il Vescovo di Brescia. Sabato 4 settembre. Auditorium San Barnaba, incontro del Vescovo con la vita consacrata: ore 9.30 Lettura spirituale, ore 10 relazione del vescovo Luciano Monari, dibattito; ore 11.30 “La vita consacrata nella Chiesa locale: risorsa preziosa per un’ecclesiologia di comunione”, Maria Rosa Zamboni, coordinatrice regionale Ciis; ore 14.30-18.30 Palabrescia, via San Zeno, 168 Assemblea diocesana dei catechisti e con il Vescovo, “Tessitori di comunione. La competenza relazionale e comunitaria dei catechisti”: Giuseppe Mari, Università cattolica di Milano, don Paolo Sartor, responsabile del Servizio per il catecumenato della diocesi di Milano; preghiera con la riflessione di mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia.
Cancelleria
Nomine e provvedimenti La cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il rev.do sac. Lorenzo Emilguerri, già parroco di Casaglia, è nominato parroco di Avenone, Belprato, Forno d’Ono, Lavino, Levrange, Livemmo, Ono Degno. Il rev.do sac. Antonio Franceschini, già parroco di Muscoline e Castrezzone, è nominato parroco di Sant’Andrea in Concesio.
Notte della Città di Dio
Notte di preghiera per la città Sabato 4 settembre Ore 20.30 – 22 Chiesa della Pace GERICO, la comunione che salva e il pregiudizio che esclude (Lc 19,1-19) (la politica). Meditazione di Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale Ore 21.30 – 23 Chiesa di S. Francesco. BETANIA, il profumo della comunione e il prezzo del tradimento (Gv 12,1-11) (l’economia). Meditazione di Elia Zamboni, vicedirettore de “Il Sole 24 Ore”. Ore 22.30 – 24 Chiesa di S. Giuseppe NAZARET, la comunione patria di tutte le culture e l’isolamento che uccide (Lc 4,16-30) (la cultura). Meditazione di padre Gino Toppan, carmelitano. Ore 23.30 – 7 Duomo vecchio GERUSALEMME, la verità della comunione e la falsità che divide (Gv 17,15-26) (la religione). Meditazione di padre Ermes Ronchi, servo di Maria. Ore 7: S. Messa conclusiva presieduta da mons Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia. Ore 22 – 01 Chiesa di Sant’Afra, piazzale Arnaldo. Luce nella notte. Adorazione continua a cura del Seminario diocesano e dell’Ufficio vocazioni e tempi dello Spirito. Domenica 5 settembre Piazza Loggia. Famiglie in comunità: ore 15.30 accoglienza per bambini: giochi, gonfiabili e musica; ore 16.30 “Il tempo del lavoro e della festa”, talk show con cori, danze, ospiti e testimonianze. Conduce Clara Camplani. Ore 18.30 Cattedrale S. Messa domenicale celebrata da don Cesare Polvara, provicario generale della diocesi di Brescia. Ore 19.30 Cortile della Curia, via Trieste 13 Buffet per le famiglie.
Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno
Gli esercizi spirituali 2010 - 2011 26 settembre-1 ottobre: con il card. Paul Poupard, “Sulle orme di Paolo VI”. 8-12 novembre: con mons. Flavio Carraro, “Non voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi”. 19-24 giugno 2011: mons. Carlo Ghidelli. 26 giugno-2 luglio: don Francesco Cattadori (Piacenza). 24-29 luglio: mons. Marco Frisina (Roma). 7-12 agosto 2011: don Marco Busca e don Sergio Passeri (Brescia). 4-9 settembre: don Dario Vitali (Pug). 6-11 novembre: mons. Ettore Malnati (Trieste). Info: www.eremodibienno.it (0364.40081)
Apostolato della preghiera
Intenzioni di settembre Nel mese di settembre (che segna la ripresa delle attività pastorali ed è illuminato dalle feste della Natività di Maria e dell’Esaltazione della Croce del Signore) sono state affidate all’Adp le seguenti intenzioni (che trasmettiamo in forma abbreviata): Generale: Perché la Parola di Dio sia fermento di un autentico progresso sociale. Missionaria: Perché si ponga fine alle guerre e ai conflitti che ancora insanguinano il mondo. Dei Vescovi: Perché gli infermi celebrino e vivano l’eucaristia come fonte di salute, conforto e vita. Del vescovo Luciano per l’anno 2010/11: Perché sacerdoti, consacrati e laici crescano nella collaborazione reciproca per divenire sempre più “una cosa sola” in Cristo. Le attività diocesane Adp riprenderanno al più presto. Chi desidera il calendario può contattare don Diego, presso il Seminario diocesano - Tel. 030.37.12.236 – 340.58.59.709 – dondiegofacchetti@interfree.it
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BRESCIA VOLONTARIATO
Verso il 2011 Anno Europeo del volontariato
Dal quartiere all’Europa Le attività delle associazioni stanno per riprendere a pieno ritmo dopo la pausa estiva, anche se in verità molte, data la natura dei servizi offerti, non hanno mai chiuso i battenti pagina a cura di Nicola Migliorati
Dal quartiere all’Europa. L’attività delle associazioni di volontariato sta per riprendere a pieno regime dopo la pausa estiva, anche se molte, data la natura dei servizi offerti, hanno continuato il loro impegno durante le settimane appena trascorse. Settembre significa però una nuova partenza ed in questa occasione una rincorsa che porterà all’anno europeo del volontariato. Un’occasione per puntare i riflettori su una realtà ormai riconosciuta a livello comunitario che impegna giovani, meno giovani, occupati e non occupati, appartenenti a differenti etnie e credo religiosi. Le stime dell’eurobarometro – stime e non dati certi data la difficile rilevazione di questo movimento spontaneo – parlano di tre cittadini su dieci attivi nel volontariato. Per quanto riguarda la nostra provincia è stato costituito un Comitato con l’intenzione di creare una rete – fra organizzazioni di volontariato, realtà del terzo settore e soggetti privati – in grado di coordinare le iniziative che si promuoveranno nel 2011. Il Comitato cercherà di contribuire, anche
attraverso la raccolta di fondi, alla promozione e organizzazione di attività volte a rendere sostanziale la Dichiarazione del Parlamento europeo: “Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee”. Il Centro servizi per il volontariato ha positivamente aderito a “2011 Anno Europeo del Volontariato Brescia” (questo il nome del comitato) e presterà la propria sede per le riunioni del Comitato, mettendo inoltre a disposizione la propria struttura organizzativa e il proprio sito internet www.bresciavolontariato.it per promuovere le iniziative che man mano si svilupperanno. Sullo stesso sito è possibile reperire la documentazione utile per entrare a far parte di questa realtà. La dimensione europea non distoglierà però l’attenzione dal tanto che viene fatto in città ed in provincia. Il 2010 ha confermato le previsioni fatte nei mesi scorsi: la situazione economica di crisi non è mutata accentuando i problemi di aziende, anche bresciane, e a cascata delle famiglie. Il volontariato si è
Sabato 11 settembre
Gene Gnocchi in Castello per il Mozambico Nella splendida cornice del castello di Brescia, sabato 11 settembre alle ore 21, Gene Gnocchi presenterà il suo spettacolo di cabaret: “Cose che mi sono capitate.... ancora”. Il comico si è reso disponibile per la serata di beneficenza all’insegna del divertimento promossa dall’Associazione culturale Zuzuma in collaborazione con l’Ong Scaip onlus e con il patrocinio del Comune di Brescia. L’intero ricavato di questo evento verrà devoluto alla missione di S. Maria di Mocodoene in Mozambico, gestita dal Piamartino padre Giacomo Marietti, per la costruzione di alcune abitazioni per gli anziani del villaggio. Il biglietto ha un costo di 15 euro. Per prenotare
e per ulteriori informazioni sul progetto è possibile visitare il sito www.zuzuma.it o chiamare i seguenti numeri ( 3491240509 Fabio – 3299609823 Marco). L’associazione Zuzuma si è ufficialmente costituita nella primavera di quest’anno ma il gruppo nacque in realtà all’inizio del 2008, quando un ragazzo decise di partire per un’esperienza di alcuni anni in Africa, più precisamente nella missione di S. Maria di Mocodoene cui verranno destinati i fondi. Zuzuma in lingua locale (chitswa) significa “corri” e dove tutto procede a piccoli passi verso una vita dignitosa, speriamo che il nostro contributo come Associazione possa aiutarli e sostenerli in questo cammino magari facendo allungare i loro passi.
mostrato vivo e attento, le risorse sono calate e i bisogni aumentati; le associazioni impegnate ad arginare il disagio dovuto alla povertà non sono certamente restate inoccupate e l’inverno porterà inevitabilmente nuovi bisogni cui il volontariato cercherà di rispondere. Sotto quest’ottica l’anno europeo del volontariato potrà essere utile in chiave nostrana: gli eventi che verranno organizzati faranno probabilmente emergere istanze già conosciute da chi si occupa in generale di Terzo settore. Da più parti si sostiene ormai la necessità che oltre ad erogare la risposta estemporanea il volontariato debba prenda parte alla programmazione dei servizi e alla tutela delle fasce deboli cui presta gli stessi servizi. Servirà disponibilità da parte degli enti pubblici e un’adeguata copertura legislativa ma anche voglia da parte delle associazioni di prendere parte a questi “tavoli organizzativi” che richiedono un più di impegno e non solo pratico. Ma prima di tutto servirà consapevolezza della situazione attuale, dei problemi e delle potenzialità messe in campo: l’Anno europeo del volontariato, che attraverso vari canali farà circolare idee e opinioni su questo mondo, deve essere un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
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“Vicino al tuo vicino” Mercoledì 9 giugno 2010 nel parco di via Vittorio Veneto si è svolta una festa organizzata dalla conferenza “Pavoniana” della Società San Vincenzo, nell’ambito del progetto “Vicino al tuo vicino”. La festa, animata da un mago-clown e da una truccatrice per bimbi, ha reso divertente e molto partecipato l’incontro fra bambini italiani e bambini stranieri (che finalmente hanno giocato insieme), genitori italiani e genitori stranieri oltre ad un gran numero di anziani. Le mamme italiane hanno fatto amicizia fra loro, anche se non si conoscevano da prima, mentre le mamme straniere hanno avuto molti contatti con le volontarie della San Vincenzo. I numerosi bambini stranieri che hanno portato con loro altri amici sono i frequentanti del dopo scuola organizzato dalla San Vincenzo. Dato l’esito positivo si auspica che l’iniziativa possa essere riproposta al fine di un sempre maggiore coinvolgimento ed integrazione fra i cittadini e le istituzioni pubbliche.
San Vincenzo
Museo Santa Giulia Dal 16 settembre al 14 ottobre
L’arte sacra incontra il Futurismo pagina a cura di Giuseppe Milanesi
“Cosa ci fa la San Vincenzo tra gli organizzatori di una mostra d’arte?”. Molti se lo saranno chiesto, alcuni me lo hanno domandato. Col tono con cui il guardaparco interroga il bracconiere, che si è avventurato in un territorio non suo. Basterebbe citare il titolo di uno splendido libro, ormai di difficile reperibilità, “Federico Ozanam un laico tra carità e cultura”, per dimostrare in fretta come la San Vincenzo non sia affatto straniera in questa terra. Il nostro fondatore, Federico Ozanam, era un vero cristiano, ma anche uno storico e letterato di grande levatura, professore all’Università Sorbona di Parigi già all’età di 27 anni, amante dell’arte. Ozanam conosceva bene l’Italia, dove era nato, e vi ritornò varie volte ad approfondire la sua formazione culturale e artistica. Lui stesso ci confida che ad ispirare la sua ricerca su Dante influì la profonda impressione ricevuta dalla visione del celebre affresco di Raffaello in Vaticano, “La disputa del Santissimo Sacramento”. Ripetiamo spesso che “Nessuna opera di carità è estranea alla San Vincenzo” e oggi povero non è solo colui che non ha, ma
Appuntamenti
La solidarietà sa capire le differenze Venerdi 24 settembre si aprirà a Roma il convegno “Carità e missione” per i 350 anni della morte di San Vincenzo de’ Paoli e di Santa Luisa de Marillac a chiusura dell’Anno Giubilare Vincenziano. Sono previste numerose sessioni di lavoro che hanno come filo rosso l’assistenza ai poveri e il significato di questo agire alla luce del Vangelo, nel solco tracciato da chi ci ha preceduto e che è per noi fulgido esempio e stimolo confortante. Il convegno si chiuderà con una messa solenne domenica 26, giorno nel quale è previsto un ricordo ed un saluto particolare da parte di Sua Santità Benedetto XVI. “La solidarietà sa capire le differenze”. Questo è lo slogan della campagna nazionale per il 2010: siamo profondamente convinti che la solidarietà affonda le radici nell’ascolto e nel dialogo e il dialogo aiuta a capire le
differenze di colore, di cultura, di religione, di mentalità e a condividerle per crescere insieme, nell’interesse di tutti. Prendendo spunto dall’indicazione fornita a livello nazionale il Consiglio Regionale della Lombardia ha voluto organizzare per domenica 26 settembre una giornata speciale, che si tradurrà in ogni città della nostra regione con eventi ed iniziative che verranno opportunamente pubblicizzate con i consueti mezzi di comunicazione che consentono di raggiungere tutti i vincenziani, che hanno però il compito ed il dovere di divulgare il più possibile questi bei momenti di informazione, di conoscenza e di scambio. Per un giorno la Lombardia vincenziana si interrogherà e rifletterà sul tema “Accoglienza del diverso”, quanto mai di attualità in questo momento storico e alla luce di un inevitabile sviluppo multietnico della nostra società.
anche colui che non è, perché non può, perché è tenuto lontano: dalla libertà, dalla cultura, dalla religione. È di tutta evidenza quindi che un ruolo operaio, esclusivamente di assistenza e di accompagnamento ai poveri, sta stretto alla Società di San Vincenzo de’ Paoli; è una tipica maschera pirandelliana. Abbiamo coscienza che la comunicazione è il mezzo per farsi conoscere, per realizzare collaborazioni ed iniziative ampie ed efficaci nelle varie attività di promozione e di servizio ai più deboli, quanto mai necessarie per affrontare le grandi povertà del nostro tempo. Questa occasione è già servita a stabilire un nuovo collegamento con i Gruppi di volontariato vincenziano di Milano, coi quali condividiamo l’appartenenza alla famiglia vincenziana, certamente foriero, per la comunanza di attività svolte, di utili sinergie a tutto vantaggio delle persone che assistiamo. Dare una risposta è stato un piacevole excursus tra passato, presente e futuro di una spendida realtà che ha ancora molto da dire e da fare. Il 28 settembre avrà luogo una serata culturale finalizzata alla raccolta fondi per le attività di assistenza svolte dalle associazioni organizzatrici: intervengono don Giusepppe Fusari e Massimo Minini.
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Paesi e parrocchie zanardini@lavocedelpopolo.it
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Cerveno e Losine Nuovo Parroco
La Santa Croce testimone della tradizione Le due comunità, ricche di storie, a ottobre avranno una nuova guida: mons. Angelo Bassi. Ogni 10 anni si celebra, lungo le vie di Cerveno, un corteo ispirato ai riti processionali della Via Crucis
Mons. Angelo Bassi è stato nominato parroco di Cerveno e Losine
Intervista a mons. Angelo Bassi
Attento alla relazione con le persone Il 16 ottobre alle ore 15 a Cerveno e il 17, sempre alle ore 15, a Losine farà il suo ingresso come Parroco mons. Angelo Bassi, originario di Ossimo Superiore. Già religioso francescano (1974-1988), dopo aver concluso il servizio come ordinario militare (prima cappellano con gli Alpini e poi con l’Arma dei Carabinieri dal 1984 al 2009), il 1° aprile 2009 è stato incardinato nella diocesi di Brescia. Oltre a una meritata pensione, è stata anche la nostalgia per quella Valle che gli ha dato i natali a portarlo ad accettare la proposta del vescovo Monari. Nel suo ministero ha conosciuto da vicino il mondo, spesso poco noto ai non addetti ai lavori, dei militari. “Cosa ho imparato? Che in questo contesto vale la sostanza e non l’apparenza – spiega don Angelo –. Nel bisogno il militare si aiuta, non si tira indietro: sono persone capaci di gesti generosi”. La molla era scattata quando nel 1984 il vescovo Gaetano Bonicelli, ordinario militare, espresse il bisogno di avere dei sacerdoti giovani all’interno delle caserme (non dimentichiamoci che la leva era ancora obbligatoria e, quindi, si registravano caserme con migliaia di soldati). Don Angelo (dal 1980 era già cappellano della sezione Ana di Brescia) accettò e iniziò così la sua attività come cappellano militare degli Alpini. Fra i tanti aneddoti di vita vissuta, don Bassi ricorda un episodio esemplare successo alla caserma Merano, battaglione Edolo, dove ogni mese arrivavano 1500 reclute e, tra ufficiali e personale vario, si stimava una presenza di più di duemila persone. In questo contesto particolare il cappellano ha avuto modo di intessere relazioni anche con persone apparentemente lontane dal mondo della fede come quella volta che alla messa per il congedo si presentò un militare, che non era sicuramente vicino al mondo della Chiesa, ma che aveva riconosciuto e apprezzato di don Angelo il dono dell’amicizia: “Se noi sacerdoti siamo capaci di restare con loro, nessuno è restio ad avvicinarsi alla fede”. In questi anni il ruolo dei cappellani militari è stato molto importante anche come sostegno e conforto ai militari “fuori area”, impiegati cioè nelle missioni estere con il compito di essere “veramente portatori di stabilità e di pace”. Nel suo percorso don Bassi è stato a Merano, Brescia, Trento, Milano (alla scuola militare Teuliè) e a Roma dove ha svolto l’incarico di vicario episcopale per l’Arma dei Carabinieri. Oltre alla Valle Camonica, nello specifico conosce bene anche Losine attraverso i racconti di don Luca Pescarzoli, il parroco della sua giovinezza nativo proprio di Losine. La figura di don Luca, “uomo saggio e uomo di Dio” ha accompagnato il cammino di don Angelo. Anche in questa nuova avventura don Bassi si affida con fede e coraggio alla Madonna. Lo spirito del nuovo servizio è quello di chi vuole “camminare nelle strade per vedere le persone, chiacchierare con loro e conoscerle. Sono un uomo di azione, del fare, non posso stare seduto. Sono certo che le due comunità risponderanno bene. Sono contento anche di poter collaborare con il Parroco di Niardo.
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La processione della Santa Croce è un esempio della fede tradizionale di una comunità, ma la medesima considerazione si potrebbe estendere a tutte le realtà religiose della Valle. Ogni 10 anni si celebra, lungo le vie di Cerveno, con solennità particolare, un corteo ispirato ai riti processionali della Via Crucis, in cui i personaggi in costume, ampiamente ispirati alle sculture lignee di Beniamino Simoni, compongono una serie di “quadri viventi”. Il rituale della Santa Croce intrattiene inoltre complessi rapporti con gli altri aspetti
La scultura lignea di Simoni
di Luciano Febbrari
della vita cerimoniale di Cerveno, e non può certo essere semplicemente letto come una pura trasposizione delle immagini delle cappelle nel linguaggio espressivo di un rito processionale. Tutte le strade per cui passa la processione sono addobbate con rami verdi d’abete adorni di fiori di carta colorata e altri elementi decorativi, al punto da stravolgere completamente l’aspetto dell’abitato e da realizzare un vero e proprio spazio scenico del tutto diverso dallo spazio quotidiano. La singolarità della cerimonia, oltre che nella modalità di attuazione, che di volta in volta viene arricchita e perfezionata, sta anche nella data di svolgimento fissata non nel periodo della Settimana Santa, bensì nella prima o seconda domenica di maggio, in relazione alla festa liturgica dell’Invenzione della S. Croce, che cade il 3 maggio. Sia negli abiti sia negli accessori usati si manifesta l’esplicita tendenza a uniformarsi ai modelli iconografici forniti dalle figure delle cappelle del Santuario, anche se la povertà dei mezzi a disposizione portava, a volte, a soluzioni diverse. Le figure rappresentate nel corteo mostrano che la Santa Croce di Cerveno intendeva in origine rappresentare le fasi della Passione che seguono il processo a Gesù, cioè la salita al Calvario, la Crocifissione, la Morte, la Deposizione, le fasi più direttamente collegate con la Croce. Si celebra a scadenze decennali, il prossimo appuntamento è nel 2012.
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Paesi e parrocchie Città e hinterland
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Villaggio Sereno Nuovo Parroco
Vedere Dio nei volti degli uomini Il 25 e il 26 settembre don Andrea Brida, che lascia San Lorenzo, fa l’ingresso nelle comunità di San Filippo Neri e San Giulio Prete
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di Luciano Zanardini
Per un sacerdote lasciare la comunità d’appartenenza non è mai facile, soprattutto se dopo 13 anni di presenza è maturato un rapporto sincero e al tempo stesso schietto. Con questo spirito don Andrea Brida si accomiata dalla parrocchia di San Lorenzo per guidare le due parrocchie del Villaggio Sereno (il 25 settembre l’ingresso a San Filippo Neri e il 26 a San Giulio Prete). Don Andrea saluta con la convinzione di aver conosciuto una bella realtà, non certo “ingessata” come spesso viene descritta nei racconti relativi alla città: “La considero una bella esperienza
nello stile di un laboratorio dove vi si possono trovare tutti i tipi di problemi, ma anche le ricchezze e le gioie per superarli”. Nella fotografia della situazione pastorale non si può prescindere dalla collocazione fisica della chiesa, che diventa quasi una sorta di santuario: il 65%, secondo le stime del Parroco, di chi frequenta stabilmente arriva da fuori. Siamo in una zona contrassegnata dalla presenza degli studi professionali (notai, commercialisti, medici e più in generale tutto il settore terziario). Ecco allora che diventa più significativa la presenza di una perso-
Don Andrea Brida
na in grado di accogliere e ascoltare chi cerca un aiuto o una parola di conforto. La chiesa di San Lorenzo è sempre aperta, particolare e affascinante con le sue frasi che accompagnano e stimolano la riflessione di chi vi entra. Don Brida in questi anni ha introdotto uno stile familiare, puntando su tre pilastri: la formazione e la catechesi, la spiritualità e la dimensione del servizio con l’osservatorio-laboratorio de “L’arte della carità” presso la sala “Si può fare Centro” sul sagrato della chiesa. Il tutto è stato reso possibile grazie alla partecipazione di un solido gruppo di giovani adulti e di anziani. Sono stati attivati un Centro d’ascolto gratuito con la possibilità di incontrare anche dei professionisti e “La compagnia dello scambio”, un gruppo che favorisce lo scambio gratuito e il dono. Non manca un’attenzione a
chi soffre con “Ci sei caro”: un monitoraggio delle persone ammalate per eventuali visite o per portare l’eucaristia. Fra le altre attività, si raccolgono fondi per piccoli finanziamenti personalizzati e si sostengono diverse adozioni a distanza. Non senza timore don Andrea, che precedentemente ha svolto il suo ministero in città a San Giacinto (19811983), a Orzinuovi (1983-1987), a S. Agata (1987-1989) e in Cattedrale (1989-1997), si appresta a conoscere la sua nuova destinazione. L’intenzione è quella di “mantenere le peculiarità” delle due parrocchie che hanno al loro interno un volontariato vivace e di “lavorare sugli organismi di coordinazione e collaborazione”. Nei primi due anni, proprio per cercare di instaurare rapporti umani, don Andrea cercherà di visitare a tappeto le famiglie.
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LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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A Folzano dal 27 agosto
Torna Ia Festa della Comunità. Fra le serate, spazio all’acqua
Villaggio Sereno Cucina e Amicizia
La solidarietà unita all’arte di cucinare
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Al Villaggio Sereno a Brescia dal 1980 opera l’associazione “Cucina & Amicizia” che coniuga la passione per la cucina con iniziative di solidarietà in un clima di serenità e amicizia. Sabato 4 settembre l’associazione festeggia il trentennale di attività e per la ricorrenza i volontari hanno organizzato una manifestazione. La mattina alle 10, nel cortile della scuola materna comunale “A.Gallo” in via Flero, 27 a Brescia è prevista la S. Messa concelebrata da mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, don Giovanni Marchina e don Franco Lanfranchi e con la partecipazione della corale S. Filippo, diretta dal maestro Zanini. Seguirà la relazione del presidente dell’associazione Luigi Lucchi e alle 12 il rinfresco preparato dagli operatori della scuola di cucina. Trent’anni fa, nel 1980: due amici, uno bravo in cucina e l’altro disponibile ai rapporti umani aiutati dal parroco di S. Giulio al Villaggio Sereno e con il patrocinio della quinta circoscrizione, hanno costituito questo gruppo che con l’impegno costante e generoso ha avviato i corsi di cucina. Oltre ai corsi di cuci-
Un mix di condivisione, riflessione e divertimento. Con questi ingredienti nei due fine-settimana tra agosto e settembre il quartiere di Folzano vive la “Festa della Comunità”, giunta quest’anno alla sua IX edizione. La manifestazione allestita negli spazi dell’oratorio è organizzata dalla Parrocchia e resa possibile grazie alla collaborazione di molti volontari che, anche durante l’anno, operano attivamente all’interno del quartiere promuovendo attività e momenti di aggregazione. La festa vuole essere occasione di ritrovo, di aggregazione e di svago: per questo motivo nel corso della manifestazione viene allestito uno stand gastronomico con piatti tipici della cucina bresciana e vengono organizzati intrattenimenti musicali che accontentino tutti i gusti e tutte le età. Il ricavato della festa viene interamente destinato al finanziamento dei lavori di ristrutturazione della Chiesa parrocchiale, iniziati nel settembre 2008 e ormai in via di completamento. La festa si apre venerdì sera 27 agosto con una serata organizzata in collaborazione con la Circoscrizione Sud: “Oscar e Fiorella” propongono musica da ascoltare e da ballare, balli di gruppo e latino-americano. Sabato 28 agosto, orchestra spettacolo con “Tony & Licia”. Domenica 29 agosto danze popolari per tutti con “Il Salterio”. La seconda settimana della festa prevede nelle sere di lunedì 30, martedì 31 e giovedì 2 settembre una serie di tornei in oratorio: biliardino, briscola e ping-pong. Mercoledì 1 settembre una serata culturale con un incontro sul tema “L’acqua e le risorse della terra: diritti e... doveri”. Interviene don Gabriele Scalmana, collaboratore del settore “Salvaguardia del Creato” per la Diocesi di Brescia. Venerdì 3 settembre si riprende con la musica: la band Top Priority propone un concerto-tributo al chitarrista rock blues Rory Gallagher. Sabato sera 4 settembre lo spiedo e l’animazione mu-sicale offerta dal gruppo “Caos”, con brani dal liscio al latino-americano. Domenica 5 settembre, la giornata conclusiva: alle 12.30 il pranzo per gli ultrasettantenni offerto dalla Caritas parrocchiale in collaborazione con la Circoscrizione e l’Amministrazione comunale; segue alle 15.30 uno spettacolo circense per i più piccoli con il clown Favolino e alle 21 la musica con “Mirko & Marco”. Ogni serata sarà preceduta da un momento tutto riservato ai piccoli con baby dance animata dai giovani dell’oratorio. Lo stand gastronomico sarà attivo nelle serate musicali e la domenica a mezzogiorno.
di Anna Tomasoni
A San Zeno dal 3 settembre
In palio il rispetto del pianeta na cominciarono i pranzi di solidarietà, il cui ricavato viene destinato alle missioni in Italia, in Africa o in America latina; l’aiuto a Camper Emergenza, il pranzo domenicale cucinato per quattrocento persone che altrove trovano la porta chiusa. Ma anche la collaborazione con la Cooperativa la Mongolfiera per insegnare ai ragazzi diversamente abili gli elementi di base dell’arte culinaria e l’impegno con i giovani extracomunitari, che studenti della lingua italiana, presso la scuola media Franchi, desiderano integrare questa formazione imparando anche il gusto e le modalità di realizzazione dei nostri piatti. Anche quest’anno, ad ottobre, inizierà la sessione autunnale dei corsi di cucina e dolceria. Ogni serata si conclude con la consumazione dei piatti cucinati. Le adesioni ai corsi si ricevono presso la sede di “Cucina & Amicizia” Sala Circoscrizionale di via Flero 27 (al Villaggio Sereno) giovedì 23 e venerdì 24 settembre dalle ore 19 dietro versamento delle quote di iscrizione di 155 euro (cucina) o 75 euro (dolceria). Per informazioni, 3200137518 o 3355847479.
Per il sesto anno consecutivo arriva il palio delle contrade. I motori delle quattro contrade (Naviglio, Pietà, Pontevica, Santella) sono pronti alla competizione. La manifestazione inizia nella serata di venerdì 3 settembre con la sfilata delle contrade e l’ingresso in oratorio; da lì per dieci giorni ogni sera giochi di forza e abilità. Il gruppo organizzatore, l’Equipe, si è attivata per un’ottima riuscita della festa. Il tema scelto è “Rispettiamo il nostro pianeta”. A partire dall’argomento sono stati coinvolti i bambini e i ragazzi di tutti i gradi di scuola (Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado); si sono dati da fare per partecipare al concorso organizzato sul tema della sostenibilità ambientale nel paese: l’impegno sarà premiato nella serata di lunedì 6 settembre. La manifestazione si arricchisce di un concorso per nuovi gruppi musicali (“SZN Festival”): una giuria di esperti e il pubblico sono chiamati a valutare il migliore che verrà premiato con la stampa da parte di una casa discografica di mille copie del disco inedito. Le serate del concorso saranno sabato 4 e domenica 5 con le semifinali e domenica 12 con la finale. Un motivo di interesse è legato all’ingresso, al termine del palio, del curato don Andrea Giovita (succede a don Fausto Mussinelli che passa al servizio dell’unità pastorale di Botticino).
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Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Inchiesta La Voce della Bassa Bresciana
D’Annunzio: un aeroporto al condizionale A oltre undici anni dalla sua inaugurazione l’infrastruttura monteclarense ancora non conosce il suo destino
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di Massimo Venturelli
Avrebbe dovuto essere la testa di ponte tra l’area compresa tra Brescia, Cremona, Mantova e il mondo. Potrebbe diventare il principale hub per i cargo del nord. Quando di parla dell’aeroporto D’Annunzio di Montichiari il condizionale (al passato, al presente o al futuro poco importa) è sempre e comunque d’obbligo. Troppe promesse, troppe attese, troppe speranze si sono consumate dal 1999 quando lo scalo visse una breve stagione di splendore. Era quello l’anno in cui il Catullo di Verona, bisognoso di improrogabi-
li interventi di restyling alle piste, scelse Montichiari come base temporanea del suo traffico. In pochi mesi l’aeroporto, sino ad allora sede dell’aeroclub pur essendo dotato di infrastrutture adeguata al volo civile, venne allestito. Gli hangar datati lasciarano il posto alla moderna aerostazione. Vennero approntati piazzali di sosta per gli aerei e spazi per il parcheggio dei passeggeri. L’aeroporto, situato nel mezzo della campagna tra Ghedi e Montichiari, venne dotato di collegamenti viari. A benedire l’investimento, che
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Sottovoce Il D’Annunzio doveva essere la testa di ponte tra un’area economicamente forte come quella bresciana e il resto del pianeta. Dai giorni della sua inaugurazione (nel marzo 1999), però, la situazione è radicalmente cambiata. Dopo soli tre mesi di splendore sull’aeroporto di Montichiari andò progressivamente calando la calma. Non sono stati molti gli aerei che, dopo quel primo Fokker, hanno posato le ruote sulle piste dello scalo. Il resto è storia recente: la scoperta della sua vocazione cargo, i tentativi bresciani per contendere a Verona la gestione della struttura, il sostanziale silenzio dela politica... A più di undici anni distanza da quel 16 marzo 1999 il D’Annunzio continua ad essere al centro di dibattiti e di speranze. Tante parole sino a oggi affidate a quel vento che, invece, avrebbe dovuto spingere in alto tanti aerei.
all’epoca lira più lira meno (l’euro era ancora di là da venire), fu di 40 miliardi arrivò addirittura Massimo D’Alema, presidente del Consiglio del tempo. Per tre mesi si visse (quella che col senno di poi sarebbe stata definita) la grande illusione. La sala partenze sempre piena, lunghe code ai ceck-in, file di pullman in attesa all’esterno dell’aeroporto. Poi, così come era cominciato tutto finì. Il Catullo riaprì le sue piste e si riprese il suo traffico. Per l’aeroporto di Montichiari prese il via la stagione delle promesse, delle ipotesi, dei tentativi di farlo brillare di luce propria. Delle tante compagnie tentate dalla carta Montichiari poche hanno avuto fortuna. La vocazione civile dello scalo ha lasciato spazio a quella dei cargo, ma anche questa è ancora una partita tutta da
La prima pagina di settembre
giocare. Non ha certo giovato alla causa anche il rapporto non sempre idilliaco tra Brescia e Verona e le stesse divergenze bresciane in merito al D’Annunzio. Abem, la cordata messa insieme da imprenditori (Aib in testa), Camera di commercio e altre istituzioni per ottenere la concessione governativa per la gestione dello scalo si è arenata nella palude tipicamente italica dei ricorsi e della burocrazia. Anche le promesse infrastrutture che avrebbero (ancora una volta ritorna il condizionale) inserito lo scalo in una dimensione intermodale sono ancora sulla carta. A oltre undici anni dalla sua apertura, dunque, il D’Annunzio aspetta, nonostante ci sia già (Enac in testa) che ne preconizza la morte. Per il momento la situazione rimane critica.
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Rudiano
La festa dell’anziano si apre con una commedia Il Comune in collaborazione con l’associazione Anziani “Don Pietro Bianchi” organizza la “Festa dell’Anziano 2010”. Sabato 18 settembre alle ore 20.30, presso l’Auditorium Scuola Elementare, va in scena la commedia dialettale “Separacc an casa” rappresentata dalla Compagnia “Teatro del Borgo”.
Chiari
Le mondine al Palio
Verolanuova Basilica San Lorenzo
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Procede il restauro dell’organo
Continua il recupero storico dell’organo della Basilica San Lorenzo Martire di Verolanuova affidato alla ditta “Inzoli” di Crema. Un lavoro certosino per il quale sono state stabilite le modalità eseguito a cura dell’organista Fiorlorenzo Azzola. Due sono in definitiva gli strumenti sui quali i restauratori stanno operando. Il primo realizzato nel 1873 dai Lingiardi di Pavia (azienda estinta nei primi del ‘900). Era uno dei soli quattordici “organi-orchestra”, a due tastiere con quasi 2mila canne dei quali ne sono rimasti pochissimi (forse solo cinque), fra i quali l’organo di Verolanuova, indicato come il più pregiato per ricchezza di registri e dimensioni del somiere maestro (il cuore dell’organo). Negli anni 19141915 su richiesta del maestro Arnaldo Bambini all’organo originale ne fu aggiunto un secondo della ditta “Bianchetti”, comandato da una tastiera propria (terza tastiera), dislocato autonomamente su un secondo piano, al di sopra del Lingiardi. Nel momento di decidere per il recupero-restauro il consiglio degli affari economici della Parrocchia si è trovato perciò di fron-
Dopo la partecipazione alla V Rassegna di Arti, mestieri e tradizioni della Valle dell’Oglio con il lavoro di ricerca “Donne che migrano per lavoro. Uno spaccato di storia del sud-ovest bresciano”, gli studenti del triennio dell’Itcg “L.Einaudi” di Chiari, con l’insegnante Claudia Piccinelli, ora saranno ospiti alla Quadra Zeveto, in occasione del Palio delle Quadre, dal 5 all’11 settembre, a Chiari. La Quadra dei Gialli ha valorizzato il lavoro degli studenti del triennio, collaborando nell’allestimento di una mostra fotografica itinerante, corredata da oggetti d’uso, dal titolo “Mundìne ai rìs e Fómne a servése” (“Mondine in risaia e Donne a servizio”). Le mondine saranno le protagoniste della serata di venerdì 10 settembre: con i loro canti restituiranno la dura vita della risaia.
Visano
Il concorso “Visano e i visanesi” L’Assessorato alla cultura ha promosso la seconda edizione del concorso fotografico visanese 2010 dal tema “Visano e i visanesi”. La partecipazione è gratuita, ogni concorrente potrà portare un massimo di 3 fotografie per ogni categoria (colore – bianco e nero – elaborazioni), correlate fra loro o indipendenti. La consegna delle opere dovrà avvenire entro il 6 settembre. È possibile ricevere informazioni e ritirare il modulo d’iscrizione e il regolamento presso la sede del Municipio di Visano in Piazza Castello 21 negli orari di apertura oppure è possibile scaricarlo dal sito internet www.comune.visano.bs.it
di Franco Piovani
Montichiari
Oltre 32mila volumi in biblioteca te a due strumenti entrambi carichi di valori storico-artistici, da tutelare e conservare, ma, secondo il parere definitivo della Soprintendenza, troppo distanti come tipologia per poter essere assemblati in unico strumento. La soluzione imposta dal Ministero ai Beni artistici è stata il restauro di entrambi gli organi, ma con dislocazione disgiunta. Il restauro prevede la realizzazione di due casse, due consolle, quattro (due più due) tastiere, per un totale di circa 3.400 canne (contro le circa 2.800 precedenti). La Basilica di Verolanuova sarà così dotata di due organi, con la possibilità di grandi esecuzioni sull’uno, sull’altro o ad organi uniti o in risposta (peculiarità rarissima che valorizzerà ancor più la splendida Basilica, che diverrà sede particolarmente ricercata per concerti a due organi). Secondo le previsioni l’organo Lingiardi sarà pronto per il prossimo dicembre e, probabilmente, anche l’organo Bianchetti. È evidente che il lavoro di restauro globale ha comportato una dilatazione dei costi per un impegno totale calcolato in oltre 340mila euro.
Sarà che l’edificio, tra i più belli del comprensorio, si trova in pieno centro storico; sarà che il piacere di un libro è immortale e difficilmente eguagliabile con le moderne strumentazioni informatiche, sta di fatto che la biblioteca di Montichiari nel corso dell’ultimo anno ha avuto un notevole aumento di iscritti, superiore a quello medio fatto registrare in ambito provinciale. Gli utenti attivi, al 31 dicembre 2009, si contano in 3056 unità (erano 2849 nel 2008) mentre sono addirittura 31897 i prestiti, sempre al medesimo periodo, di libri e altro materiale audiovisivo forniti ad utenti e ad altre biblioteche, oltre 2500 in più rispetto all’anno precedente; nel solo 2009 gli acquisti e le donazioni sono stati 2498. Il totale dei volumi presenti nell’edificio di piazza San Rocco assomma è 32455 unità (contro le 30475 del 2008) e 56 sono i periodici correnti. Da notare che la biblioteca comunale monteclarense, intestata a Giovanni Treccani degli Alfieri, da tempo, sotto il patrocinio e il sostegno finanziario dell’assessorato alla Cultura, organizza periodicamente eventi a tema soprattutto per bambini, ragazzi e famiglie: dal corso “La casa della lettura” al concorso “Librogiovani” passando per gli incontri di animazione teatrale e per i gruppi del Cres estivo. Info: 030/961187. (f.m.)
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Paesi e parrocchie Orzinuovi
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Fiera regionale Dal 27 al 31 agosto
Fiera di Terra e di Fiume La manifestazione si snoda lungo il centro della cittadina orceana da piazza Garibaldi a piazza dell’Aeronautica. Fra gli appuntamenti si segnala il convegno sul futuro delle fonti rinnovabili con il presidente di Confartigianato Massetti
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La Fiera regionale di Orzinuovi è da ormai molti anni un’importante vetrina economica di grande rilevanza. Giunta quest’anno alla sua 62ª edizione, porta il titolo “Fiera di Terra e di Fiume”. La manifestazione, dal 27 al 31 agosto dalle ore 9 alle 23, si snoderà lungo il centro della cittadina orceana, da piazza Garibaldi a piazza dell’Aeronautica passando per la centralissima piazza Vittorio Emanuele. L’evento è nato come fiera agricola, ma nel corso dei decenni si è aperto al settore dell’artigianato e del commercio. Per quest’anno, il comparto
di Elisa Vincenzi
principale rimarrà quello agricolo e zootecnico, mentre interventi di restyling degli spazi espositivi e di promozione pubblicitaria daranno nuova linfa alla manifestazione. Riflettori puntati sui prodotti della Valle dell’Oglio: un padiglione dedicato offrirà ai consumatori la possibilità di conoscere e tutelare i prodotti biologici del territorio. Le fonti di energia alternative saranno al centro di convegni e dibattiti, settore in cui si registrano forti investimenti sulle tecnologie e che costituirà il futuro energetico. Eugenio Massetti, Presidente
Un’immagine delle passate edizioni
di Confartigianato Imprese Unione di Brescia sarà presente al convegno “Il futuro delle fonti rinnovabili: il piano d’azione nazionale in recepimento della Direttiva 2009/28/CE”, organizzato per domenica 29 agosto, alle ore 10.15, in occasione della Fiera, presso il salone della Rocca S. Giorgio in piazza Garibaldi. Durante l’incontro verrà promosso il C.EnP.I., il Consorzio Energia delle Piccole Imprese del Nord Ovest. “Con il C.EnP.I. la Confartigianato di Brescia – spiega il presidente Eugenio Massetti – vorrebbe dare ai suoi associati un ulteriore possibilità di risparmio sul fronte dell’energia e del gas, ciò in virtù dell’apertura del mercato e della contrattazione”. L’incontro avrà come relatori: Andrea Ratti, sindaco di Orzinuovi; Eugenio Massetti, presidente Confartigiana-
to Brescia; Francesco Bettoni, presidente CCIAA Brescia; Luigi Mensi, direttore Bcc Pompiano Franciacorta; Bruno Panieri, Direttore politiche economiche di Confartigianato. Una serie di eventi culturali collaterali, inoltre, animeranno Orzinuovi e la sua fiera: oltre a spettacoli d’intrattenimento, quest’anno sei artisti internazionali creeranno delle sculture in marmo ispirandosi alla tematiche di terra e fiume. Per il secondo anno consecutivo, l’Assessorato alle Politiche giovanili ha indetto “Fiera in foto”, concorso fotografico che premierà gli scatti più belli della manifestazione. L’evento andrà quindi ben oltre la tradizionale fiera agricola, ma grazie ad alcune importanti novità permetterà di stare al passo con le altre fiere di settore e alle ultime tendenze del mercato.
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Fiera regionale 62ª edizione
Una vetrina per la Bassa bresciana Nata come fiera agricola, nel corso dei decenni si è aperta all’artigianato e al commercio. Realizzato il restyling degli spazi espositivi
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La Fiera regionale di Orzinuovi, nata 62 anni fa come fiera agricola, ha sempre valorizzato questo settore tipicamente produttivo del nostro territorio e anche quest’anno l’indirizzo agricolo è molto forte. La regia della manifestazione è curata dalla società Orceania, rappresentata dal presidente Andrea Battaglia. La partecipazione di oltre 100mila visitatori e più di 200 espositori è indice evidente dell’importanza della manifestazione agostana e della contestuale sagra della cittadina, anche in termini di vetrina economica di tutto il comprensorio
della “Bassa bresciana”. La partecipazione di espositori e di pubblico è quindi sempre stata sostenuta. Ma il mondo sta cambiando rapidamente. Fiere sempre più specializzate, che si occupano di settori specifici, di interesse nazionale ed internazionale, sono attive e attraggono addetti ai lavori e visitatori competenti. Anche la fiera orceana sta cambiando. Il cambiamento sarà progressivo e punterà alla valorizzazione di tutti i comparti produttivi del territorio: agricoltura, in primis, zootecnia, artigianato e commercio. Una selezione mirata
degli espositori sta orientando la Fiera ad una maggiore qualità e tipicità dell’offerta. “La Fiera regionale – spiega il sindaco Andrea Ratti – deve quindi qualificarsi come volano, sebbene su scala ridotta rispetto al contesto internazionale, per far conoscere e rilanciare prodotti, mezzi e conoscenze che contribuiscano ad uscire dalla difficile situazione in cui oggi ci troviamo. Allo stesso tempo la Fiera vuole diventare sempre più Fiera della Bassa, Con questo spirito nel 2003 è nata la Fondazione di partecipazione, che gestisce i servizi sociali di 15 comuni; con lo stesso animo è nata quest’anno l’Unione dei Comuni della Bassa Bresciana Occidentale per la gestione di diversi altri servizi”. Una prima novità della Fiera 2010 è il coinvolgimento diretto del Parco Oglio Nord. “La Bassa Bresciana – continua il sinda-
co Andrea Ratti – è una realtà ancora fortemente caratterizzata da una vocazione agricola consistente. Ma sappiamo che il settore Primario è ormai da tempo di fatto ‘declassato’ da una realtà tecnico-industriale sempre più fagocitante, sebbene l’intero sistema viva oggi una crisi generalizzata molto pesante e di cui difficilmente si intravede una soluzione. Dobbiamo pensare questo territorio come ad una realtà che, seppur suddivisa in diversi Comuni, è fortemente coesa, considerando che i problemi o le opportunità della nostra area sono le opportunità (e anche i problemi) di tutti, pur nell’autonomia di ogni comune. Solo unendo le forze e ottimizzando le risorse disponibili possiamo affrontare le sfide del futuro, garantendo ai nostri cittadini un’elevata qualità dei servizi erogati”.
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Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Pontoglio Dal 3 al 12 settembre
La comunità si riunisce a fine estate Il palcoscenico dell’evento è l’oratorio don Bosco, ristrutturato e ampliato nel 2006. Diversi gli appuntamenti in programma L’oratorio don Bosco
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Come ormai consolidata consuetudine, con l’arrivo di settembre apre i battenti la tradizionale “festa dell’Oratorioâ€? di Pontoglio che allieterĂ le serate dal 3 al 12 settembre, giunta alla ventesima edizione. Anche quest’anno palcoscenico dell’evento sarĂ il complesso dell’oratorio don Bosco ristrutturato nel 2006, quando fu ampliato e arricchito di infrastrutture come i nuovi campi da calcio in erba sintetica. Questo spazio offre la possibilitĂ di dividere la manifestazione in due aree, Palabosco e Arena del sole,
di Michele Compagnoni
per rispondere alle svariate esigenze e ai gusti di ogni cittadino, che potrĂ scegliere fra differenti stand gastronomici, tornei sportivi, spettacoli musicali o di intrattenimento per i piĂš giovani, come il toro meccanico, attrazioni gonďŹ abili, lotterie a premi e tombole. Sempre attivi nei due weekend gli stand gastronomici; la domenica il servizio cucina sarĂ disponibile anche a pranzo. La prima edizione risale all’anno 1989 sotto il nome “festa dei Rioniâ€?: l’intero Paese con le sue strade addobbate e decorate per l’occasione veniva diviso
in zone e organizzava giochi, sďŹ late e competizioni che duravano settimane e settimane. Nel corso degli anni l’evento, seppur con nomi diversi come “Festa del Giovaneâ€? ďŹ no ad arrivare all’odierno “Festa dell’Oratorioâ€?, è divenuto un appuntamento immancabile nella fine dell’estate pontogliese che richiama una grande afuenza e riscuote un considerevole successo di pubblico proveniente da ogni angolo del paese e non solo. Fra gli altri, la manifestazione ha annoverato ospiti musicali del calibro di Bepi & The Prismas e persino i Deep Purple, oltre a conosciute cover band. I gruppi che la organizzano, appoggiati dal Comune, sono volontari e autogestiti coadiuvati dal perno riconoscibile nella persona di Cesare Faustini: fra le 200 circa persone mobilitate c’è chi si occupa del-
la cucina, degli spettacoli, dei tornei sportivi di calcio e beach volley e di spettacoli come quello del festival anni 60 e 70, grande novitĂ dell’edizione 2010 che prevederĂ canzoni e varietĂ per ricordare quell’epoca. La musica è un ingrediente imprescindibile che diviene protagonista nei concerti rock di giovani gruppi pontogliesi, balli lisci, nello Zecchino in cui canteranno i bambini e in Vocemozioni in cui a gareggiare saranno cantanti piĂš maturi. Una citazione particolare merita inďŹ ne il Vespa Day, quando 200 vespe sďŹ leranno in un itinerario che attraverserĂ la Franciacorta. Non poteva mancare la Santa Messa conclusiva ďŹ ssata nel tardo pomeriggio di domenica 12, per rievocare lo spirito di unione, condivisione del tempo e fratellanza che anima e ispira la festa.
Paesi e parrocchie Valtrompia
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S. Colombano Una Messa solenne
Il commosso ringraziamento al Parroco Il piccolo borgo dell’Alta valle ha reso omaggio a don Marino Cotali, che per motivi di salute è stato costretto a lasciare la comunità
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S. Colombano tutta e non solo, con una Messa solenne celebrata dal vicario zonale don Alberto Cinghia e confratelli seguita da un incontro comunitario, ha salutato il “suo” don Marino Cotali: il possessivo indica bene il legame geloso della gente di questo antico borgo dell’Alta valle coi suoi sacerdoti. Era stato così con don Giovita parroco per 37 anni. È stato più che mai così con don Marino, 43 anni di Concesio, già a Botticino, che ne ha raccolto la difficile eredità nell’agosto 2002, con risultati straordinari, mosso da affetto operoso con ogni realtà del paese,
di Edmondo Bertussi
compresi i villeggianti estivi, ma soprattutto con gli alpini. È convinzione di tutti che lo accompagnava la mano di don Giovita che è ritratto nel bel monumento sul vialetto della parrocchiale: un giorno incontrandolo ancora in Seminario gli aveva detto: “Tu sarai il mio successore”. Nominato presbitero collaboratore a S. Afra e S. Maria in Calchera, lascia solo perchè la salute (la vista soprattutto) non è mai stata il suo forte: porterà con sè a S. Colombano dipinto su un bel quadro che gli hanno regalato. Figura ascetica, minuto (i suoi Alpini dicevano che una
raffica di vento l’avrebbe portato via), sempre con la tonaca, di una gentilezza naturale con tutti, comprensivo ma intransigente nei principi, in perfetta linea con la volontà vescovile (vicario zonale negli ultimi due anni) è stato prima di tutto il “Buon Pastore”. Impossibile trovarlo in canonica di giorno: era dai suoi ammalati in paese o a trovarli all’ospedale, dagli anziani a portare conforto e sacramenti, all’asilo e all’oratorio a dare una mano, in chiesa a preparare messe e funzioni. Ma la sera dopo le dieci rispondeva premuroso al telefono a chi voleva salutarlo o chiedere un consiglio. E così ha riportato la gente anche alle secolari cerimonie religiose: le processioni al Corpus Domini, quella mensile alla santella della Madonna restaurata all’uscita del paese verso il Maniva, la Via Crucis del venerdì, la messa esti-
Villa Carcina
Dal 14 settembre un corso di Primo soccorso L’impegno del Corpo volontari autolettiga Avis di Villa Carcina continua con il 15° corso di Primo soccorso aperto a tutta la popolazione. Con l’inizio previsto per il 14 settembre e una durata di 40 ore, il corso sarà valido per il conseguimento della prima parte della certificazione di soccorritore esecutore. Nata nel 1974 per volontà dell’allora presidente Avis Franco Piovani, l’autolettiga di Villa Carcina si è distaccata dal sodalizio avisino nel 1977 e negli anni ha rinnovato la propria sede, passando per Carcina, “Villa dei Pini” a Villa e dal 2004 a Cogozzo. “Quella dell’Autolettiga di Villa Carcina – dice l’attuale presidente Martino Gregorelli – è una realtà che ha forte presenza nel territorio, iscritta dal 1996 al registro regionale delle Onlus e dal febbraio 2009 appartenente all’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze, ndr), ossia un organo nazionale che ci permette di avere, anche in questi momenti delicati per il mondo del volontariato, un appoggio, un sostegno e un confronto con numerose altre associazioni che operano nel settore”. Una presenza che conta su circa 160 volontari non retribuiti suddivisi tra soccorritori, autisti-soccorritori, centralinisti e amministrativi, di cui 110 in possesso della certificazione regionale di Soccorritore esecutore, attestato divenuto indispensabile per operare in convenzione
con l’Azienda Regionale emergenza/urgenza 118. “Il Corpo volontari autolettiga Avis – spiega Martino Gregorelli – è costituito al solo scopo di prestare assistenza e soccorso con ambulanze a chiunque ne faccia richiesta e nel solo 2009 ha percorso quasi 80mila chilometri, effettuando 3493 interventi (1164 svolti per il servizio di emergenza/urgenza 118). Inoltre l’autolettiga presta anche servizio di trasporto pazienti dalle proprie abitazioni ai centri ospedalieri di tutta la provincia, trasferimento da ospedale a ospedale, trasporto dializzati convenzionati Asl e non, assistenza con ambulanza per visite mediche e terapie, trasporto di sangue e materiale biologico, assistenza a gare sportive al seguito e manifestazioni sociali. C’è ancora molto da fare – chiude il presidente Gregorelli – a cominciare dal rinnovo parco mezzi, necessario per eseguire al meglio e in sicurezza il servizio; poi, l’adeguamento normativo della sede e dei presidi e il reperimento militi e la loro certificazione”. Le lezioni saranno tenute presso la sede in via Monte Guglielmo 6 a Cogozzo il martedì e il giovedì dalle ore 20.30 alle 22.30. Il contributo per il corso è pari al costo della documentazione consegnata (manuale di primo soccorso e dispense). I moduli per l’iscrizione sono disponibili presso la sede (a.v.) sino a martedì 14 settembre. (a.a.)
va alla nuova chiesetta al Passo. Sul significativo opuscolo del commiato, i suoi fedeli di fabbriceria e consiglio parrocchiale, l’hanno definito un “padre Marcolini” per dinamismo, coraggio, capacità di coinvolgimento nelle “imprese”: il globale rifacimento del tetto e restauro di chiesa, il rispettoso recupero del portico adiacente, di interno e arredi sacri, campanile e campane con l’aggiunta della sesta donata dalla sua famiglia. Ha voluto conservare con l’impianto elettrico la possibilità di suonarle con le lunghe corde e i campanari di S. Gallo di Botticino e Pompiano l’hanno salutato con un concerto. Il suo ultimo saluto a tutti: “Sono arrivato povero e onestamente, riparto povero e onestamente, ma ricco di questa esperienza pastorale. Sono stato con voi volentieri, abbiamo sofferto insieme, vi ho amato...”.
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Paesi e parrocchie Vallecamonica
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Edolo Località Mola
La chiesetta dedicata a don Gnocchi Tre giorni dal 27 al 29 agosto per la dedicazione del luogo di culto alla memoria del sacerdote proclamato beato lo scorso ottobre
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di Franco Garattini
Fine settimana di grande festa per tutta la comunità alpina di Edolo e della Vallecamonica. Una festa estesa agli alpini italiani e ai figli della grande famiglia di don Carlo Gnocchi: dopo anni di lavori duri e impegnativi ad opera di molti volontari, infatti, verrà consegnata al culto pubblico la chiesetta posta in località Mola, a metri 1.700, con l’intitolazione al Beato don Carlo Gnocchi. È una chiesetta alpina costruita là dove nella prima guerra mondiale dal vicino dosso Turicla c’era un posto di osservazione per l’alta valle, fronte avanzato delle truppe alpine schierate sull’Adamello. Ancora oggi si trovano i segni della presenza militare. Fino agli anni ’60 Mola era località ricca di pascoli, cascine e alpeggi dove gli edolesi si recavano d’estate per le attività legate alla pastorizia, ai lavori del bosco ed alla fienagione. Nelle sere d’estate di quegli anni lontani i ragazzi si divertivano giocando, correndo fra i prati portandosi dietro grida allegre, mentre la domenica un sacerdote saliva
La chiesetta dedicata a don Carlo Gnocchi
da Edolo a celebrare la S. Messa, annunciata da una campanella legata ad un legno di una piccola cappelletta, posta a richiamo alla preghiera. Proprio in questa località il Gruppo Alpini di Edolo hanno realizzato il sogno di costruire un tempio ove ricordare gli Alpini caduti del glorioso Battaglione Edolo. Da Edolo molti giovani sono partiti, arruolati nelle truppe alpine, per andare a combattere in Africa e sull’ Adamello durante la Grande Guerra; sul fronte occidentale, in Albania, in Grecia, nella tremenda campagna di Russia culminata con gesta eroiche degli Alpini nella seconda guerra mondiale. La nuova chiesetta verrà dedicata a don Carlo Gnocchi, il prete simbolo del sacrificio cristiano tra gli Alpini e nella vita, proclamato “Beato” dalla Chiesa Cattolica domenica 15 ottobre 2009 a Milano in una cerimonia particolarmente commossa e solenne. Don Carlo Gnocchi ricordato a Edolo sarà il simbolo di un ulteriore forte legame tra questa comunità, il suo Battaglione, gli alpi-
ni camuni, con la grande famiglia alpina italiana e internazionale. La festa della dedicazione si svolge in tre giorni: venerdì 27 agosto il coro Vallecamonica salirà a Mola con una delegazione di alpini e “consacrerà” con il suo canto queste nuove pietre che guardano all’Adamello; la serata continuerà con il concerto del Coro a Edolo. Quindi sabato alle 16.30 in piazzale Derna ci sarà l’alzabandiera e d il carosello della Fanfara Ana Monte Nero di Torino che in serata eseguirà anche un concerto. Domenica 29 agosto alle 9.15 ci sarà l’ammassamento a Mola per dare inizio alla sfilata alle ore 10, con lancio dei paracadutisti alpini, l’alzabandiera, i discorsi ufficiali e la dedicazione della chiesa al beato don Carlo Gnocchi nella messa solenne. La giornata continua con la tradizionale festa alpina fino all’ammaina bandiera in serata. La manifestazione è stata curata nei minimi particolari dall’attivissimo gruppo degli alpini edolesi, con la partecipazione della sezione Ana di Vallecamonica.
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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Demo Dal 7 al 12 settembre
Si celebra la “Madonna Grande” La statua della “Madonna Grande”
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Dal 7 al 12 settembre a Demo avrà luogo la festa della “Madonna Grande”. Ogni cinque anni la comunità cristiana, che si coagula attorno alla parrocchiale di San Lorenzo martire, dedica alla Madre di Dio una festa di gioia, di riconoscenza e di preghiera. Il borgo, posto a mezza costa sul versante orografico sinistro dell’Oglio, cambia la veste: le case sono ricoperte di rami d’abete preparati dagli uomini e adornate con fiori di carta intrecciati dalle donne; le strade sono sovrastate da decine di archi fioriti; il paese si popola di “grotte” piccole e grandi, di nicchie
di Ermete Giorgi
dedicate alla Madonna. La creatività si scatena e l’inventività si moltiplica attraverso i secoli per ricordare e ringraziare: in passato da queste parti era perennemente in agguato la furia devastatrice delle alluvioni. Il pericolo ha accompagnato la nascita e lo sviluppo dell’abitato posto all’imbocco della Valsaviore. Fin dai primi insediamenti la comunità era minacciata dalle tre valli che scorrevano attraverso l’abitato. Si decise di legarsi con voto alla Vergine in una festa annuale che si celebrava inizialmente il 6 luglio e detta “La Madonna della Valle”.Ogni anno
Storicamente la comunità si sentiva minacciata dalle tre valli che scorrevano attraverso l’abitato: decise così di legarsi con voto alla Vergine
la prima domenica di luglio ha luogo la solenne processione con la benedizione delle valli “incriminate”. Eventi calamitosi dovuti ad eccezionali precipitazioni sono registrati dal 1520. Nel 1904 la più terribile esondazione: la “Valle della Ràsega, o dei Mulini” si scatenò travolgendo tutto. La costruzione della nuova parrocchiale di Demo, sganciatasi da Berzo Superiore nel 1723, diede un forte impulso alla ricerca di autonomia di una comunità, che ha avvertito il bisogno di stringersi attorno a una forte identità, anche per ritrovare riferimento e protezione celeste. Nacque così la celebrazione di questa festa mariana. All’inizio si chiamò “Madonna settembrina”. Il voto solenne e secolare cui era legata la vecchia festa della “Madonna della Valle” passò spontaneamente, nella coscienza e nell’immaginario popo-
lari, alla festa della “Madonna di settembre” che divenne poi festa quinquennale della “Madonna Grande”. Il programma dei festeggiamenti è ricco: martedì 7 settembre si inizia con una messa al campo sportivo, celebrata da mons. Monari. Mercoledì 8 settembre incontro mariano per ragazzi. Venerdì 10 incontro per anziani e ammalati. La solenne chiusura domenica 12. Dopo le messe del mattino (una delle quali nell’antica chiesa di San Zenone, nel pomeriggio solenne processione, presieduta da mons. Giovan Battista Morandini). Parecchi intrattenimenti serali si svolgeranno sempre presso il campo sportivo: complessi musicali, bande, suonatori di campane e “carillons”, spettacolo teatrale, artisti in strada, fisorchestra. Per informazioni, 3479313920, oppure www.madonnagrandedemo.it.
Cividate Camuno
Epilogo per la vicenda dell’incubatore? Ritorna in auge il tema dell’“Incubatore di Cividate Camuno”. Finalmente, dopo vari anni d’attesa, la delicata, importante, operazione socio-economica sembra essere giunta a un epilogo. Si ricorderà che l’iniziativa rilevante era stata pensata qualche anno fa, allorquando sulla sedia di primo cittadino cividatese stava Franco Gelfi, oggi divenuto presidente del Consorzio Bim di Valcamonica. Al centro della cittadina camuna si era improvvisamente liberato un enorme, capiente, fabbricato già delle suore Canossiane. La lungimiranza amministrativa fece sì che il Comune acquisisse subito la struttura e contestualmente ne ipotizzasse l’impiego futuro: un centro propulsore per nascita e crescita di nuove realtà economiche valligiane. Tre milioni di euro per lavori e due anni per la ristrutturazione di un edificio in precedenza utilizzato come scuola e convento. Un insieme di 2.500 metri quadrati per uffici, sale riunione, impianti tecnologici; 22 locali per nuove aziende. Compito dell’Incubatore: seguire passo passo i nuovi imprenditori. Per realizzare l’ambizioso disegno s’è pensato ad una società pubblica “Impresa e Territorio” appunto, nell’intento di offrire un “corpo” all’ “anima” dell’operazione. Ma venendo ai giorni nostri, in un recente incontro assembleare, il Bim – ovviamente sollecitato dal presidente Franco Gelfi – ha deciso
di accordare il consenso alla costituzione dell’ente di gestione dell’Incubatore. Le varie componenti politiche presenti in seno al Consorzio presieduto da Gelfi han votato “sì”, tranne l’Udc, animata al Bim da Francesco Mazzoli. Nell’immediato futuro di “Impresa e Territorio” l’“imprimatur” anche della Comunità montana e il placet della Provincia. La società pubblica appena nata registra al suo attivo la somma di 60mila euro, con una partecipazione del Bim per 30mila euro e una presenza di Comunità montana e Provincia per 15mila. Nessun timore circa l’eventuale confezione di un nuovo, ulteriore, italianissimo carrozzone: l’ultima istituzione felicemente nata sulle rive dell’Oglio è agile, dotata di un amministratore unico, di tre membri del Consiglio di amministrazione, un direttore. Non è previsto alcun gettone di presenza, né altri emolumenti che possano in qualche modo pesare sul bilancio, o incentivare l’ennesima corsa alle poltrone. Nel fabbricato di fronte alla parrocchiale di Cividate saranno accolte, in un primo tempo, 22 piccole imprese che, per i primi tre anni, cominceranno a camminare con le “stampelle” del denaro pubblico, poi con le proprie “gambe”. Dopo il triennio, l’avvio della seconda fase, cioè l’allargamento alle società con capitale privato, e il successivo affrancarsi dall’aiuto pubblico.
Il centro di Cividate Camuno dall’alto
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Paesi e parrocchie Garda Valsabbia
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Preseglie Sabato 4 settembre
Sapori e melodie A partire dalle 20 un percorso enogastronomico nelle vie del paese
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Il comune di Preseglie, in Valle Sabbia, inaugura sabato 4 settembre dalle ore 20.00 l’iniziativa “Sapori e Melodie di un Tempo”, “un percorso enogastronomico nelle vie del paese alla riscoperta della tradizione valsabbina, con armonie musicali per immergersi nell’atmosfera di un antico passato”. La manifestazione organizzata dalla Pro Loco e dalle Associazioni Presegliesi è giunta alla sesta edizione e ha sempre riscosso un grande successo non solo negli abitanti di Preseglie, ma anche nei residenti dei comuni limitrofi, proprio per il grande fascino che vede coniugare la storia, la musica e il buon cibo della tradizione. Per poter effettuare la degustazione è necessario acquistare prima della serata il coupon di trenta euro presso i
di Nicoletta Tonoli
Il Municipio
diversi punti di prevendita presenti sia sul territorio di Preseglie che nei comuni di Odolo, Sabbio Chiese, Vestone, Vobarno e Villanuova sul Clisi. A seconda, poi, del colore del coupon, si entrerà in tre tranche nel paese a festa chiuso per l’occasione a partire dalle 20.00. Proprio per questo sarà attivato un servizio di bus navetta dalla frazione Sottocastello alla frazione Piazza, dove si tiene la manifestazione. Il programma, come del resto ogni anno, è ricco e vario e annovera spettacoli e dimostrazioni e la frazione Piazza si estranea dal tempo dei giorni nostri per ritornare al passato, passeggiando nei cortili e nelle strade a festa decorate e illuminate a festa, cullati dai profumi e dai sapori dei cibi della tradizione: dal minestrone
agli gnocchi, dall’ arista al forno con funghi porcini rigorosamente provenienti dalla località Chiese di Preseglie alla polenta carbonera e all’immancabile spiedo e degustazione di formaggi valsabbini. Ogni piatto, poi, viene abbinato ad un vino appropriato proveniente da cantine valsabbine e gardesane. Un’atmosfera ricreata con entusiasmo e passione da tutti i volontari e le persone del paese che mettono a disposizione i loro cortili per ospitare i diversi punti di ristorazione, le esposizioni di tanti pittori e dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia e delle armature del Quattrocento riprodotte fedelmente in lamiere bresciane dal maestro Angelo Belleri. Non solo: gli artigiani del paese fanno dimostrazioni per grandi e piccini dei
mestieri di una volta, come la lavorazione di ferro, legno e pietre, l’impagliatura delle sedie, ricami di stoffe e produzione del burro. Spazio anche alla musica dialettale e medievale, ai cori del Chiese, della Rocca di Sabbio Chiese e della Corale del Visello di Preseglie; alla danza medievale del gruppo Medievale Margherita Visconti e del gruppo frustatori Cassani di Faenza, che a suon di musica fa ballare e danzare le fruste. E ancora, agli Sbandieratori di Ferrara e il gruppo di spadaccini Armi Argento Milano che rendono ancora più caratteristico il percorso in cui si viene accompagnati da dame e cavalieri. Per informazioni www.comune.preseglie.bs.it ; laprolocodipreseglie@ libero.it.
Brevi
Polpenazze
Moniga
Mostra-Scambio di auto e moto d’epoca
Pista ciclopedonale
Da venerdì 27 a domenica 29 debutta sulla sponda bresciana del Garda la “Mostra-Scambio di auto e moto d’epoca”. Nel Polo fieristico Enogastronomico di Picedo di Polpenazze, a due passi dalla provinciale Desenzano-Salò, auto e modo d’epoca d’ogni modello e casa di produzione si mettono in mostra e rimangono a disposizione degli appassionati. A contorno, una preziosa “Vetrina del Vintage” propone oggetti da collezione per un suggestivo tuffo nel passato. Il tutto è inserito in un contesto di festa organizzato dallo Sporting Club Felter di Puegnago del Garda, con stand dedicati alla ristorazione che offrono piatti dell’enogastronomia locale. Nella serata di venerdì prende il via, con partenza alle 19.30, la “Camminata di Fine Estate” con un tracciato, differenziato per età, da percorrere tra i paesi incastonati tra le colline moreniche. La “Mostra-Scambio” rimane aperta venerdì e sabato dalle 9 alle 20 e domenica dalle 9 alle 18.30. Biglietto d’ingresso 3 euro, per i bambini sotto i sei anni entrata gratuita. (v.b.)
A Moniga sono state ampliate la passeggiata a lago e la pista ciclabile di via Sottomonte Tapino. Sono stati realizzati 800 metri di percorso che vanno ad aggiungersi agli 800 già esistenti. Un ulteriore allungamento di 200 metri, già previsto per l’anno prossimo, collegherà Moniga e Padenghe. La pista ciclopedonale di via Sottomonte Tapino, lunga circa 700 metri, è la prima di quattro che l’Amministrazione comunale sta realizzando: “Anche in un periodo economicamente non facile – spiega il primo cittadino Lorella Lavo – la realizzazione di queste importanti opere pubbliche rappresenta un preciso segnale per dare sempre più a Moniga quell’impronta turistica necessaria per lo sviluppo dell’intero paese”. (v.b.)
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Cultura e comunicazione
Chiari Ciclo “Filosofi lungo l’Oglio”
La lectio magistralis “Corpo immortale?”
leombruno@lavocedelpopolo.it
Massimo Donà
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di Giovanni Formichella
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Il relatore ha messo in evidenza che a causa dei progressi delle scienze sperimentali, la cultura umana, nella nostra epoca, è molto concentrata sul corpo, parte visibile dell’uomo. Gli studi più recenti, in ambito medico, biologico, genetico, fanno intravedere la possibilità di una vita sempre più lunga, fino ai 120 anni e oltre. Sembra si stia affermando il desiderio dell’immortalità del corpo. Questa prospettiva, però, pone molti interrogativi che la filosofia deve affrontare, perché toccano il nostro essere profondo. Secondo Donà, per secoli l’Occidente ha seguito l’impostazione platonica in relazione alla natura umana, in base alla quale l’uomo è costituito da due dimensioni, quella del corpo e quella dell’anima. Si tratta di una concezione dualistica, per cui da una parte possiamo cogliere il lato “negativo” del nostro essere, la materia, quindi il male, la morte, la finitezza, la falsità, l’apparenza; mentre, da un’altra parte, vediamo il nostro lato “positivo”, il bene, quindi la vita eterna, la verità. Nella filosofia moderna, però, tale visione viene messa in discussione. In particolare, Nietzsche afferma che essa è il grande errore dell’Occidente, causa di declino della civiltà e
Tra le domande cruciali della filosofia, ci sono quelle sull’uomo: chi siamo? Il nostro essere si esaurisce nel corpo o va oltre la materia? Queste questioni non possono non riguardarci, poiché ineriscono alla nostra esistenza: esse sono sempre attuali. Sul tema della natura umana si è concentrato Massimo Donà, docente di Filosofia teoretica presso l’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano
di infelicità. Egli propone, perciò, di tornare alla cultura pre-socratica, al pensiero tragico, in cui corpo e anima non sono due realtà distinte, ma esprimono una profonda unità. Senza dubbio, afferma Donà, Platone ha condizionato tutta la civiltà occidentale. Tuttavia, siamo sicuri che il vero significato del suo pensiero sia quello del dualismo tra corpo e anima? Se andiamo a leggere con attenzione le opere di Platone, ma anche i testi di altri pensatori classici, come Aristotele, Cartesio, tutti accusati di “dualismo”, ci rendiamo conto che questi filosofi non mettono in discussione l’unità della natura umana. Infatti, cos’è il corpo? Non è una realtà spaziale, fatta di un’interiorità e di un’esteriorità? Cos’è l’anima? Non è la parte interiore di tale realtà? Allora notiamo che esiste un legame profondo: corpo e anima costituiscono una dimensione unitaria. La stessa vita, secondo Donà, è, essenzialmente, movimento: ciò che vive si muove; ciò che è morto è immobile. Tutto rientra nello spazio e nel tempo, che sono l’alveo della nostra esistenza. Una certa filosofia, per secoli, ha fatto l’errore di porre l’accento solo sull’anima, in chiave dualistica e platonica. La
scienza sperimentale, però, secondo Donà, corre il rischio di fare l’errore opposto, quello di considerare solo il corpo, confermando così il dualismo di Platone. In effetti, anima e corpo sono la stessa realtà, vista in due facce diverse: esiste una parte interiore dello spazio, che permette il movimento e la vita, che è l’anima; esiste una parte esteriore, visibile, mai identica a sé, legata al divenire, che è il corpo. La nostra natura, così, per Donà, rivela una “aporia”, quasi un paradosso, cioè una realtà unitaria, ma che presenta, nello stesso tempo, un mutamento continuo, che, in sé, ha qualcosa di immutabile. La lettura di Donà è stimolante, sul piano teoretico. Essa, tuttavia, rischia di ridurre tutto il nostro essere allo spazio e al tempo. È vero che la nostra esistenza si svolge nella dimensione spaziale e temporale, ma, proprio in quel paradosso citato prima, possiamo cogliere un quid, che Agostino chiama “spirito”, che rivela una natura immortale, che va oltre lo spazio e il tempo. Come gran parte della filosofia contemporanea, Donà parla di anima unita al corpo, trascurando quella sfera spirituale, eccedente la corporeità, che connota l’uomo e il suo destino.
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Cultura e comunicazione Famiglia
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Ancora oggi molti hanno nostalgia della famiglia tradizionale, quella ‘chiusa’, Altri, invece, preferiscono la famiglia moderna, nella quale non esistono ruoli ben definiti perché ognuno dovrebbe essere capace di far bene anche il lavoro dell’altro; una famiglia nella quale i figli sono liberi di adottare valori diversi da quelli dei propri genitori. Di fronte a queste contrapposizioni, non è un pensiero scontato quello che porta a pesare il pro e il contro di un confronto intelligente fra il passato e il presente
Riflessioni Modelli da ricostruire
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La famiglia che cambia non può cancellare il passato
I mutamenti culturali hanno portato ad una rivoluzione del nucleo familiare. Oggi la famiglia ha smesso di essere il punto di riferimento per i giovani che però, continuano a vivere all’interno di essa anche fino ai 40 anni: contraddizioni della società moderna! Molto spesso si sente parlare degli effetti negativi che il cambiamento nella struttura familiare ha portato con sé, talvolta con previsioni poco promettenti per il futuro dell’umanità. Insomma, se la famiglia non torna ad essere ‘quella di una volta’, siamo tutti spacciati! Ma è veramente così? Oppure, non si stanno trascurando i benefici che l’evoluzione della famiglia ha portato con sé? Un interrogativo importante che richiede qualche riflessione sul passato e sul presente. Fin dall’epoca degli antichi romani, la famiglia è stata sempre il fulcro della vita dell’intera società. In casa s’imparavano i valori necessari per essere accettati dagli altri, e per muoversi e interagire all’interno di un contesto con delle regole ben precise. I ruoli all’interno della famiglia sono stati sempre ben definiti e differenziati,
a cura di Renato Longhi
di conseguenza, la moglie era quella che si occupava della cura della casa e dell’educazione dei figli; il marito era il capo indiscusso, colui che provvedeva ai bisogni economici e che dominava su tutti gli altri membri; i figli maschi, una volta raggiunta una certa età, imparavano dal padre tutte quelle ‘tecniche’ e atteggiamenti necessari per diventare, anche loro, un capo famiglia; e infine le figlie femmine aiutavano la madre nei lavori domestici, preparandosi a diventare anch’esse casalinghe. Inoltre, soprattutto nel periodo che precede la rivoluzione industriale, il modello di famiglia era quello esteso, vale a dire che si viveva assieme con i parenti più stretti, i quali occupavano dei ruoli più marginali ma in ogni caso ben definiti. In questo modo, i figli sviluppavano la loro personalità all’interno di questo contesto, assumendo i valori e gli atteggiamenti di coloro che gli stavano vicino, senza poter sviluppare la propria individualità. In altre parole, la possibilità di crescita personale, e l’esperienza di nuove forme di condurre la propria esistenza, era assai limitata; lasciando non solo i bambini, ma anche gli adul-
ti, intrappolati nell’ambiente familiare per tutta la vita. Con l’avvento della rivoluzione industriale e la necessità di disporre di mano d’opera anche femminile, la famiglia subì alcuni mutamenti: la donna ebbe meno tempo da dedicare ai propri figli e ai lavori domestici, i bambini cominciarono a essere educati a scuola e, di conseguenza, la madre perse in parte il ruolo di educatrice. Tuttavia, bisogna aspettare fino agli anni Sessanta del Novecento per vedere dei cambiamenti davvero importanti. In questo periodo, la donna acquisì la consapevolezza del suo ruolo nella società, e proiettò sé stessa al di fuori delle mura domestiche, lottando per far valere i propri diritti, il che la portò a un ulteriore distacco dalla propria famiglia. Man mano che i bisogni della società, ormai diventata capitalista, crescevano, anche le donne più restie ad abbandonare il ruolo di casalinghe, hanno dovuto fare di necessità virtù e allinearsi alle nuove esigenze. Nella società moderna, col miglioramento del tenore di vita di tutti gli strati sociali, e la possibilità di acquistare beni e servizi mai immaginati prima, uomini e donne sono diventati più individualisti, volendo soddisfare i loro piccoli vizi a tutti i costi. Tutto questo comporta un diverso modo di percepire anche le scelte di mettere al mondo i figli, perché sono scelte che incidono sulla struttura e la vita della famiglia.
Rispetto a questo veloce percorso storico, possiamo dire che ancora oggi molti hanno nostalgia della famiglia tradizionale, quella ‘chiusa’, dove i valori erano fuori discussione. Una famiglia nella quale la libertà espressiva d’ogni singolo membro era delimitata dai propri ruoli, dove spesso qualcun’altro prendeva le decisioni dei membri più giovani, i quali, a loro volta, erano impossibilitati a vivere esperienze di crescita al di fuori delle quattro mura. Altri, invece, preferiscono la famiglia moderna, nella quale non esistono ruoli ben definiti perché ognuno dovrebbe essere capace di far bene anche il lavoro dell’altro; una famiglia nella quale i figli sono liberi di adottare valori diversi da quelli dei propri genitori, rapportandosi con loro in maniera critica e provando a vivere delle esperienze forti in prima persona. Non è un pensiero scontato quello che porta a pesare il pro e il contro di un confronto intelligente fra il passato e il presente. È stupido, oltre che falso, esaltare acriticamente il passato, ma è altrettanto insensato non rendersi conto delle difficoltà di oggi e, soprattutto, dell’impoverimento generativo delle famiglie: questa è una società che invecchia rapidamente e quindi non può garantire una prospettiva adeguata per il futuro. Quindi è bene superere gli schemi e trarre dal passato la linfa per un cambiamento necessario, ma non scontato nei suoi sviluppi.
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Cronache Violenza domestica
Il silenzio assordante della società di Francesco Belletti “Uccide più la famiglia che mafia, camorra e ‘ndrangheta messe insieme”, viene spesso ripetuto da tanti, e, in qualche caso, con l’aggiunta di un pizzico di soddisfazione contro chi si ostina ancora a difendere la famiglia. Non sappiamo se e quanto questi raffronti siano corretti e attendibili e neppure se i vari tipi di violenza criminale siano effettivamente comparabili tra loro. Quello che ci sembra di assoluta evidenza è che a far esplodere la follia e la violenza in ambiente domestico è anzitutto la prossimità: insomma, anche nell’esperienza quotidiana si finisce per scaricare nevrosi e stress su chi ci sta intorno. Se scarichiamo sui nostri cari, le persone che ci stanno più vicino, il nervosismo di una giornata di lavoro, perché le situazioni limite dovrebbero avere una sorte e una vittima diversa? I casi giunti sulle pagine dei quotidiani riguardano non tanto le ‘famiglie’ in genere, ma le famiglie in difficoltà, quelle che si spaccano, quelle che portano carichi di cura e di sofferenza esasperanti. La violenza è il più delle volte legata a rapporti tempestosi conseguenti a separazioni o a fasi critiche, o a sovraccarichi di fatiche e di solitudini di fronte alle sofferenze dei propri congiunti. È insomma la patologia del rapporto familiare che innesca la violenza in un mix di rancori, sentimenti traditi e - anche - interessi economici. C’è qualcuno nelle istituzioni che lavora seriamente alla mediazione familiare e al superamento degli attriti nella coppia? Non sarà che la famiglia è lasciata sola in balia dei molti che dalle separazioni e dalle esasperazioni delle rotture di un rapporto hanno tutto da guadagnarci? Allo stesso modo non bisogna dimenticare la situazione dell’assistenza psichiatrica. La legge Basaglia, grande conquista di civiltà, con la chiusura di istituzioni spesso disumane, ha però riversato sulla famiglia l’onere e la difficoltà di accogliere chi avrebbe bisogno di assistenza specifica e qualificata. Ai manicomi non è subentrata una qualificata e capillare rete di sostegno sul territorio. Quanti sono i servizi sociali e sanitari che sono in grado di garantire una prevenzione effettiva di recidive o di crisi violente e incontrollabili? Che altra soluzione ha il familiare posto di fronte a una situazione difficile o di violenza se non rivolgersi alla polizia e imboccare un percorso giudiziario che ha il solo effetto di esasperare ulteriormente gli animi? La famiglia è una vittima non solo quando si arriva a far violenza o a uccidere una moglie o un figlio. È essa stessa, per prima, la vittima di un sistema che ancora una volta la lascia sola proprio nel momento in cui avrebbe più bisogno di una rete di sostegno e di aiuto. Di fronte ai drammatici casi di cronaca chiediamo quindi più serietà e rispetto, sia per le sofferenze delle famiglie in cui esplodono queste violenze, sia per il silenzioso lavoro di cura, accoglienza e solidarietà che milioni di famiglie quotidianamente offrono ai propri membri fragili, spesso dentro un assordante silenzio della società.
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Cultura e comunicazione Eventi
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Festival In scena a Toscolano Maderno
Riflettori accesi sulla “diversità” Gli spettacoli in cartellone e gli “aperitivi teatrali” sono di forte impatto emotivo. Premio alla carriera a Gianluigi Spini
D di Bruno Leoni
“Dietro a quello che riconosciamo come ‘diverso’ si nasconde un cuore che noi, spesso, raggeliamo. Ma tutti noi, in fondo, guardandoci allo specchio la mattina, ci sentiamo diversi”. Marco Basile, assessore alla Cultura del Comune di Toscolano Maderno, ha usato queste parole nel presentare il “Toscolano Maderno Art festival 2010”, la rassegna di teatro di ricerca che quest’anno è dedicata, appunto, alla diversità con il titolo “Di_verso, la poesia della diversità”, in scena fino al 5 settembre al Centro di eccellenza Valle delle cartiere E la diversità, in questa rassegna, non vuol essere solo vago tema ma protagonista assoluta. In cartellone 9 spettacoli serali – tutti a ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria – di forte impatto emotivo che analizzano il tema da molteplici angolature e “aperitivi teatrali”, performance di 25 minuti che uniscono teatro e musica, a cura di Manuel Renga de “La corte dei miracoli”. Il festival ha preso il via mercoledì 25 agosto con l’anteprima assoluta di “Miss Cissy Stuff”, spettacolo diretto da Silvio Peroni e nato da un’idea di Pierfrancesco Pisani e in cui il protagonista è un
Dallo spettacolo “Blues”
transessuale in carcere. Lo spettacolo sarà comunque in replica tutte le sere della rassegna alle 23 come “digestivo teatrale”. Il comico bolognese Vito, invece, il 28 agosto vestirà i panni drammatici del grande pittore Ligabue (su testo di Cesare Zavattini). Da segnalare anche i momenti culturali più sperimentali quali gli spettacoli “Provini” di Laura Mantovi, in scena il 30 agosto, e “Ricordi Ritrovati” di Alberto Ghisoni (1° settembre) interpretati rispettivamente dal gruppo teatrale Oltre confine dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti Onlus di Brescia e da un gruppo di 20 ragazzi diversamente abili dell’Anfass Fobap. Tante le curiosità e le chicche di questa rassegna a partire da “Io, Caravaggio” (in scena il 31 agosto) di Cesare Capitani con la regia di Stanislas Grassian e da “Considerate se questo è un uomo” (27 agosto), un omaggio a primo Levi della compagnia teatrale della scuola I.T.C. Battisti di Salò vincitrice del ‘Festival Gabriele d’Annunzio 2010’, per la regia di William Medini. Completano il cartellone il già rappresentato “Blues – sono nato a Salò” di
Luca Ariano, forte del successo ottenuto al Teatro del Vittoriale, “Le serve” (dal 2 al 5 settembre) della regista Sara Poli e “La quiete” (29 agosto) di Fabio Bix, ex conducente di autobus che interpreta una storia realmente accaduta per la regia di Fernanda Calati. Padrino ufficiale della manifestazione è Samuele Pernico, un ragazzo trentenne tetraplegico, insegnante di lingue. Durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna, inoltre, il Comune di Toscolano Maderno ha consegnato il “Premio alla carriera” indetto dal Festival, all’attore e scrittore Gianluigi Spini, nel cast del film “Quando sei nato non puoi più nasconderti” per “aver dato voce ad un modo diverso di sentire il teatro”. Nelle precedenti edizioni erano stati premiati: Franca Valeri (2005), Ermes Scaramelli (2006), Mina Mezzadri (2007), Cesare Lievi (2008) e Sara Poli (2009). Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21. Info e prenotazioni: 0365546064 e 0365546023. Ogni sera della rassegna, infine, è allestito uno stand per la raccolta fondi Help Haiti in collaborazione con Resilience Onlus.
Pisogne
L’Associazione Soldano e la stagione musicale romantica
Daniele Alberti
Se per la quinta edizione de “LeXGiornate di Brescia” dovremo attendere fino al 17 settembre, è tutto pronto, invece, per “Generazione 1810. In concerto a Pisogne”. Quattro spettacoli proposti dall’Associazione Soldano, tutti a ingresso libero, per celebrare i 200 anni della grande stagione musicale romantica. Si comincia sabato 28 agosto ai giardini di Villa Damioli. Alle ore 21 il maestro Daniele Alberti proporrà “Fryderyk Chopin e Franz Listz: Angeli e demoni. Concerto-lettura”, una passeggiata nel repertorio del pianoforte dell’Ottocento in compagnia dei due artisti simbolo della generazione 1810: il poeta Fryderyk Chopin e il virtuoso Franz Liszt. Doppio appuntamento sabato 4 settembre. Alle ore 18, in piazza Centrale, “Generazione… 1910. Il caffè-chantant parigino”. Alle soglie del Novecento, il caffè parigino accoglie i protagonisti di un mon-
do in rapida trasformazione. Andrea Faini presenterà l’attore Luciano Bertoli e la soprano Alice Stefani accompagnati dal pianoforte di Cyrille Lehn. Alle 21, invece, l’appuntamento è ai giardini pubblici con “Intervista al pianoforte: Fryderyk Chopin vs Franz Liszt”. Sotto i riflettori troveremo nuovamente Cyrille Lehn e Luciano Bertoli. Lo spettacolo, scritto da Andrea Faini, dà la parola al pianoforte che, solo sulla scena, si presenta al pubblico, raccontando la sua storia e quella dei musicisti che l’hanno reso grande. Tra biografia, arte e un pizzico di umorismo, si dipanerà il romanzo del Romanticismo musicale con la colonna sonora di capolavori della tastiera. Per la chiusura della manifestazione, l’11 settembre alle ore 21 si tornerà ai giardini di Villa Damioli dove la giovane pianista Sara Costa proporrà un programma legato a Chopin e Liszt. (b.l.)
Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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Rezzato Centro culturale Pier Giorgio Frassati
La vera sfida è sempre quella educativa Dal 30 agosto al 22 settembre si svolgerĂ l’8ÂŞ edizione del “Meeting del libro usatoâ€? con il consueto corollario di appuntamenti culturali
I
Il “Meeting del libro usato – edizione 2010â€? consiste nella compravendita di libri scolastici usati al 50% del prezzo di copertina. L’iniziativa è proposta senza ďŹ ni di lucro dal Centro culturale Frassati ed è rivolta agli studenti delle scuole secondarie inferiori e superiori di tutta la provincia. Dopo una prima fase, dal 30 agosto al 1 settembre, dedicata alla raccolta dei libri, dal 2 al 17 settembre avrĂ luogo la vendita degli stessi. Terza e ultima fase, dal 20 al 22 settembre, la restituzione dell’invenduto e la corre-
di Mario Bruni
sponsione del 50% del venduto ai proprietari. Tali operazioni sono garantite dall’utilizzo di codici identiďŹ cativi, prodotti per ogni utente e ogni libro di testo depositato. Il servizio sarĂ fruibile presso i locali dell’oratorio S. Giovanni Bosco a Rezzato (lun-ven, ore 9-12 e 15-17.30). Nel corso delle sette edizioni giĂ archiviate, il numero degli accessi al servizio è stato sempre crescente tanto che nel 2009 è stato registrato un afusso massimo di 200 persone al giorno, mentre sono state servite
complessivamente piĂš di 1.000 famiglie; circa 11.600 sono stati i libri immagazzinati. Il servizio, iniziato come semplice compravendita di libri scolastici, si è rapidamente trasformato in un evento culturale a tutto tondo con l’obiettivo di rispondere anche all’esigenza di approfondimento di tematiche di studio e di attualitĂ . Si è voluto, infatti, suscitare interesse e passione conoscitiva nelle nuove generazioni, senza dimenticare, però, l’aspetto ludico-ricreativo. Ecco perchĂŠ concerti e spettacoli teatrali animano le serate della manifestazione che prevede anche incontri pubblici ed esposizioni per una proposta culturale che si conforma, ogni anno, al tema scelto e sviluppato su percorsi interdisciplinari. Per l’ottava edizione, il “Meetingâ€? si occuperĂ
dell’emergenza educativa con il tema “Maestro, dove abiti? L’educazione comporta sempre un rischioâ€?. La manifestazione sarĂ inaugurata domenica 29 agosto alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale San Giovanni Battista in piazza Vantini a Rezzato, con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Giacomo Canobbio, teologo e referente del Progetto culturale della Cei per la diocesi di Brescia. A seguire, presso l’oratorio San Giovanni Bosco saranno inaugurati i locali della compravendita e la mostra “Maestro, dove abiti? Volti, opere, sďŹ de dell’educazioneâ€?, realizzata dal Centro culturale Frassati in occasione del rapporto-proposta presentato dai vescovi italiani, sul tema “La sďŹ da educativaâ€?. L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito. Info: www.meetinglibrousato.it.
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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Museo Ken Damy Dal 2 al 24 settembre
Biennale 2010 è “Tra pittura e fotografia”
I
di Mario Leombruno
In attesa di scoprire nel dettaglio la proposta del direttore artistico, lo intervistiamo sulle linee generali dell’edizione 2010 della Biennale internazionale di fotografia e sul rapporto tra la fotografia e la nostra città. Ken Damy, ci sono stati timori che l’evento potesse non aver luogo. Cosa ha risolto la situazione? Sarebbe stato semplice dire: non ho la disponibilità dei tradizionali spazi espositivi in Santa Giulia e dunque non faccio la Biennale. Invece ho informato gli amici galleristi della scelta dell’Amministrazione comunale e la loro risposta è stata di grande disponibilità. Ciascuno
a
di loro esporrà una parte della Biennale che così potrà mantenere quelle che sono le usuali dimensioni e numeri. Conseguenze per gli appassionati? Ci sarà da camminare di più. La Biennale ha una tematica e un percorso, per seguire il quale sarà necessario visitare tutte le gallerie coinvolte. Oggi non sorprende nessuno che ci siano realtà espositive dedicate alla fotografia. Ma com’è nato il movimento a essa collegato? La fotografia, nata nel 1850 come arte, nei primi 40 anni del Novecento divenne primariamente strumento di documentazione, fotogiornalismo. Sicché la
A lato: l’immagine simbolo della Biennale 2010 è di Luigi Veronesi, fotogrammma a colori, anni ’40. Sopra: Ken Damy
fatica è stata di riportarla alle funzioni originarie, un percorso ripreso solo negli anni ’70. Parliamo del rapporto tra Brescia e la fotografia, e di come è nata la Biennale. Lo studio Allegri a Brescia ha superato i 150-160 anni di vita e dunque possiamo dire che Brescia ha vissuto in pieno le origini della fotografia. A livello industriale, poi, il bresciano Studio Negri è stato sicuramente uno dei più importanti d’Italia. Nella nostra città, infine, si svilupparono rapidamente numerosi buoni circoli fotografici. Poi arriva Ken Damy… Con 40 anni di lavoro in una città che era già sensibile alla fotografia, non dimentichiamolo. E la Biennale nasce una volta esaurite tutte le altre proposte dall’associazionismo al Collettivo fotografi, dalla Ken Damy fotogallery al Museo Ken Damy.
Perché una Biennale e non un semplice Festival? Perché la Biennale è una manifestazione che guarda a tutto il mondo e che proprio per questo necessita di tempi superiori alla scadenza annuale tipica di un Festival. Come è nato e come si sviluppa il progetto che avremo modo di seguire nei prossimi giorni? È quasi un’autobiografia. Nel 1969 avevo aperto il Ken Damy Studio. Gli anni ’70 sono quelli in cui la fotografia si separa dalla pittura e sono gli anni della mia maturità. “Tra pittura e fotografia” è in fondo quello che ho sempre fatto. Inoltre, avendo compiuto i 60 anni, volevo chiudere i miei primi 40 anni di carriera con uno sguardo anche sul passato. D’altra parte già annuncio in catalogo che ci sarà spazio per una nuova edizione dedicata alla contemporaneità – dal 2000 in avanti – in una prossima Biennale.
Voce Libri
Albino Luciani... REGINA KUMMER MESSAGGERO, PADOVA 2009, EURO 38,00
Questo libro, uscito la prima volta nel 10° anniversario della scomparsa di papa Luciani, si presenta come la biografia più completa, approfondita e documentata di Giovanni Paolo I. Il volume è frutto di anni di lunghi e appassionati studi, di ripetuti incontri con parenti, collaboratori e amici di Albino Luciani, di pazienti ricerche in archivi e biblioteche delle città dove lo stesso Luciani visse e operò. Uno sguardo attento, prolungato e affettuoso, teso a cogliere il segreto di quel sorriso che ha affascinato il mondo. Regina Kummer ha compiuto gli studi di pedagogia a Göttingen e a Paderborn. Dopo l’incontro con la figura di papa Luciani, che l’ha portata dal protestantesimo al cattolicesimo, ne ha studiato a fondo la vita, le opere e la personalità, divenendo l’esperta più documentata in materia. Sulla figura di papa Giovanni Paolo I ha pubblicato alcuni libri in lingua tedesca e ha scritto numerosi articoli e saggi, pubblicati in diversi settimanali e riviste in Italia e in Germania.
Il cantico dell’amore ANSELM GRÜN MESSAGGERO, PADOVA 2010, EURO 12,00
Da sempre gli uomini esprimono il loro ardente desiderio d’amore con canti e immagini. L’Inno all’amore di Paolo nella prima Lettera ai Corinzi è uno dei passi più noti di tutta la Bibbia. Anche il Cantico dei cantici, nell’Antico Testamento, esprime in un linguaggio poetico e sensuale l’ardente desiderio d’amore. Anselm Grün interpreta questi testi per il nostro tempo. Per lui è la forza guaritrice dell’amore ad arricchire e riempire la nostra vita: nell’amicizia, nel matrimonio, nella relazione con Dio. Anselm Grün, nato nel 1945, è monaco e sovrintende alle attività economiche dell’abbazia benedettina di Münsterschwarzach. Si occupa da molti anni di psicoterapia e spiritualità; è l’autore cristiano più letto nei Paesi di lingua tedesca e molto apprezzato anche come consigliere spirituale e pastore. Le sue conferenze attirano ogni anno decine di migliaia di persone. Molte delle sue opere sono state pubblicate in Italia dalle Edizioni Messaggero Padova.
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Ome
Editrice La Scuola Due proposte
Una mostra d’arte sacra nel “Settembre cerezzatese”
Letture per ragazzi tra fantasia e realtà romanzata
“Il sacro nelle sculture di Zanaglio” è il titolo della mostra allestita al Santuario dell’Avello di Cerezzata di Ome in occasione della 37ª edizione del “Settembre cerezzatese”. Il prezioso scrigno d’arte e fede, negli anni, ha avuto il potere di calamitare numerosi artisti tra i quali Di Prata, Caffi, Salvetti e Laffranchi nell’amicizia con Luciano Spiazzi. Ne è scaturito un intenso itinerario creativo nell’approfondimento del rapporto tra arte e spiritualità. Il percorso prosegue ora con le opere di Zanaglio che partecipa in profondità alla tradizione degli intagliatori lignei della Valle Sabbia, quei “boscaì” che, nei decori delle chiese e nel vigore di una religiosità intensamente umana, hanno espresso per lungo tempo perizia ed estro creativo. Le sue sculture intessono un dialogo fecondo con le atmosfere della chiesetta e, in particolare, è per le opere che rappresentano le Maternità che prova un’irresistibile forma di fascino, rimanendone artisticamente coinvolto. Le statue che raffigurano la Madonna sono intensamente umane richiamando figure che popolano la memoria corale di madri contadine. In questo senso, l’accostamento delle sue Maternità con la statua della Madonna dell’Avello si riveste di antiche sintonie nel fascino di un’interiore dolcezza protettiva e di un’austera fierezza materna. E nell’arcana sintonia tra le opere si può avvertire un soave richiamo al mistero della Maternità celeste in una naturalezza confidente. Nella mostra verrà esposto anche il Cristo risorto che Zanaglio ha realizzato negli anni Novanta su bozzetto di Oscar Di Prata e che è collocato nel Duomo vecchio di Brescia. L’opera raffigura il Cristo nell’atto di staccarsi dalla Croce e ascendere al cielo. Emblematica concezione dell’immagine sacra in cui riassume morte e resurrezione. A opera ultimata, il corpo di Cristo è stato dipinto con tonalità chiare, luminose, eteree, nulla sottraendo alla vitale bellezza corporea ma anzi, cercando di esaltarne sofferenza e splendore. Verrà inoltre esposta – foto a lato – un’Annunciazione di sensibile vigore plastico datata 1991 e conservata al Museo diocesano d’arte sacra. Accanto a Maria, in atteggiamento di accogliente accettazione, compare l’Angelo annunciante, in un scena complessiva carica di un’atmosfera d’intima commozione. Inaugurazione: venerdì 3 settembre ore 20.30. Orari: 4-5 settembre ore 10-24; da lunedì 6 a mercoledì 8 settembre ore 1618,30. (Gianni Quaresmini)
Il libro d’oro di Compostella SOPHIE MARTINEAUD MESSAGGERO, PADOVA 2010, EURO 26,50
Frutto di un’approfondita e documentata ricerca, questo libro raccoglie e racconta, di secolo in secolo, l’avventura spirituale e le vicende umane di un centinaio, tra le migliaia di pellegrini, illustri o sconosciuti, principi, mercanti, cavalieri, assassini, contadini, che hanno percorso in lungo e in largo l’Europa dal Medioevo a oggi. Protagonista di tutte queste storie rimane il “cammino” di Santiago di Compostella; il mettersi in viaggio alla ricerca di qualcosa o di Qualcuno, o magari solo di se stessi, in una sfida spesso estrema fatta di sudore, fatica, sofferenza, solitudine e insieme solidarietà. Viaggio che per molti diventa davvero percorso di fede e di crescita spirituale, che si conclude oltre Compostella, a Finisterre: la fine del mondo terreno, la soglia del mondo divino. Sophie Martineaud è una giornalista francese e studiosa di storia, specialista del pellegrinaggio di Santiago di Compostella, al quale ha dedicato numerose ricerche e pubblicazioni.
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Nel panorama letterario per ragazzi, alcuni titoli soddisfano il giusto desiderio di riposare, di giocare, di vivere l’estate a tempo pieno con l’approssimarsi del nuovo anno scolastico. Ne suggeriamo due. Il primo è di un autore inglese molto noto per i suoi romanzi per l’infanzia, Roald Dahl. Dalla sua passione per i viaggi emergono i racconti più avventurosi come è “James e la pesca gigante” (pp. 208, € 8,90): una favola bellissima in cui si intravedono paesaggi mozzafiato, scorci di cielo stupendi, città lontane con grattacieli e guglie. La storia è quella di un ragazzino che vive il fascino di un viaggio in compagnia di strani amici e incontra varie difficoltà, ma trova sempre un’ingegnosa idea per superarle e trarre in salvo sé stesso e gli amici. Un ragazzo generoso ed eroico. Una storia magica e al tempo stesso reale, nella quale anche quando tutto sembra perduto, rimane sempre un’altra possibilità. La seconda proposta è il frutto della lunga esperienza narrativa dei due autori, Sebastiano Ruiz Mignone e Roberto Barbero, “Salviamo Tutankhamon!” (pp. 160, € 7,00): un suggestivo racconto ambientato nell’Antico Egitto, durante il breve ma intenso regno del giovane faraone vissuto nel XIV secolo a.C. La storia dell’immaginario protagonista Sethi, cugino del faraone, si intreccia con le vicende storiche e i personaggi dell’epoca, consentendo ai lettori di calarsi nel fantastico mondo degli antichi egizi, lungo le sponde dell’affascinante e leggendario fiume Nilo.
Qualcosa di bello per Dio MALCOLM MUGGERIDGE PAOLINE, MILANO 2010, EURO 12,50
Il volume riporta la cronaca della “scoperta” che Malcolm Muggeridge ha fatto di madre Teresa e dell’Ordine religioso da lei fondato alla fine degli anni Sessanta, quando ancora nel mondo non si parlava di questo straordinario personaggio, simbolo della carità cristiana. Il famoso giornalista inglese, infatti, aveva girato a Calcutta un fortunato servizio intitolato “Qualcosa di bello per Dio” per conto della Bbc nel 1969, e da quell’esperienza era scaturito il volume con lo stesso titolo. Non si tratta, quindi, propriamente di una biografia, ma della comunicazione delle osservazioni e delle riflessioni che Muggeridge ha registrato stando accanto a madre Teresa per le strade di Calcutta, accompagnandola nel suo farsi vicina ai più poveri fra i poveri. Ricco di molte fotografie, il libro comprende anche la trascrizione delle conversazioni di madre Teresa con l’autore, una selezione dei suoi scritti e delle sue meditazioni, il tutto con lo scopo di rendere ragione della rilevanza del suo messaggio.
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Cultura e comunicazione
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Televisione L’informazione pomeridiana
S
Paola Saluzzi: sotto le stelle di Sky Tg24
Sky Tg24 si riconferma l’avanguardia dell’informazione “All-news” italiana. Un investimento che ha fruttato negli anni e che, soprattutto, ha fatto scuola per le altre emittenti nazionali. Innanzitutto per il patto comunicativo nei confronti dell’utente, che sa di poter fare affidamento sulla tempestività delle notizie, fornite senza sosta e quindi aggiornate in tempo reale. Inoltre l’immagine della rete è ben studiata, soprattutto attraverso la grafica computer e lo stile impeccabile dei cronisti. Un sistema comunicativo che da ormai sette anni si è imposto sul mercato italiano, con ottimi risultati. Nel corso del tempo molti spettatori hanno intuito la novità di questo stile di fare informazione e hanno scommesso sulla tv satellitare. Ora cinque milioni di abbonati la scelgono quotidianamente. È ovvio che un sistema esclusivamente “Allnews” non può rappresentare un corretto approccio all’informazione: le notizie rischiano di restare a un livello superficiale, come spesso capita nei Tg nazionali. Serve sempre approfondire i fatti più salienti della giornata, in uno spazio dedicato, un momento in cui andare a fondo, dentro la notizia. È il caso di “Sky Tg24 Pomeriggio”, in onda dal lunedì al venerdì alle 14.35. In attesa delle più ricche edizioni Tg della fascia serale, ci si può permettere di fare il punto su alcune tematiche affrontate nelle ore precedenti. Ospiti in studio e maggiori contributi filmati danno a questo magazine un’efficace dimensione comunicativa. Si commentano le notizie della giornata ma allo stesso tempo si amplia la discussione intorno ad esse. A condurre Sky Tg24 Pomeriggio è Paola Saluzzi, un volto noto della televisione italiana. E non solo un volto: nella sua carriera si è misurata con più esperienze, da conduttrice a giornalista. Lo stile elegante e leggero ma nello stesso tempo molto posato e preciso della Saluzzi, contribuisce a dare maggiore energia e apertura al programma che, di conseguenza, risulta più piacevole e meno istituzionale dei consueti appuntamenti con il telegiornale.
di Alberto Averoldi
Paola Saluzzi è stata per anni un volto noto della tv generalista italiana, passando nel tempo da Rai a Mediaset e perfino alla storica Telemontecarlo. Da qualche anno, oltre alla collaborazione con Sky, conduce su Tv2000 “Novecento controluce”, un salotto di discussione di circa un’ora durante il quale un personaggio significativo del secolo appena trascorso racconta la sua vita, mostrando la filigrana del periodo storico che ha attraversato. Anche in questo contesto la personalità della conduttrice gioca un ruolo fondamentale: naturalezza, semplicità e una sana curiosità mettono l’ospite a proprio agio e contribuiscono a creare l’atmosfera adatta. Un modo di fare giornalismo che affascina perché non vuole imporsi con aggressività, ma si limita a raccontare i fatti e a cercare di capirne il senso. Considerando il livello dell’informazione televisiva italiana, l’esempio di Paola Saluzzi è ora più che mai virtuoso, un opportuno richiamo agli addetti ai lavori affinché vivano il loro mestiere, quello della comunicazione, con libertà e personalità.
Paola Saluzzi
SAB Rai Tre, h. 8.00 RAI EDUCATIONAL – D LIVE Un programma che attraverso la musica mette alla prova le conoscenze linguistiche, la creatività e la capacità di fare gioco di squadra dei teenager italiani. Rai Due, h. 11.15 CAPOTAVOLA Alessandra Canale conduce questa nuova rubrica dedicata alle ricette più gustose e ai piatti tipici dell’Italia. In questa puntata visiteremo l’ex convento dei Padri Cappuccini di Calangianus, in Sardegna. Rai Uno, h. 11.40 LA SIGNORA IN GIALLO Un classico dei telefilm gialli della tv degli anni ’90. Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli, è sempre alle prese con un caso di omicidio. Il titolo della puntata è “Un conto da saldare”.
DOM Rai Uno, h.10.30 A SUA IMMAGINE Rubrica settimanale dedicata alla religione cattolica in Italia. Rosario Carello intervista ospiti del mondo ecclesiale e laico e propone interessanti servizi sulla vita della Chiesa nel mondo. Rete Quattro, h. 12.00 MELAVERDE Edoardo Raspelli viaggia per l’Italia alla ricerca delle bellezze del nostro territorio. Dall’agricoltura all’enogastronomia, attraverso le affascinanti terre del Belpaese. Tv2000, h. 12.15 ANTIVIRUS Digitale Terrestre. Il poeta e giornalista Davide Rondoni presenta una striscia settimanale dedicata alla poesia. In un quarto d’ora scopriremo scrittori italiani e internazionali, stili e nuove avanguardie poetiche.
Rai Uno, h. 14.00 LINEA BLU Reportage dalle località marittime più belle d’Italia e del Mediterraneo in generale. Per scoprire le culture e le usanze dei popoli attraverso la bellezza del territorio. Oggi andremo alla scoperta dell’Isola di Salina, nell’arcipelago delle Isole Eolie.
Comedy Central, h. 15.10 COMEDY SHOW Canale Sky 117. Ogni domenica pomeriggio vengono proposti in versione integrale i migliori spettacoli dei grandi comici italiani contemporanei: da Giobbe Covatta a Claudio Bisio, da Raul Cremona a Michele Foresta, in arte Mago Forest.
La 7, h. 16.05 IL RITORNO DI MISSIONE IMPOSSIBILE Serie tv di fine anni ’80 che prende spunto dal famoso “Mission: Impossible”, telefilm americano di qualche anno prima. Avventura, azione e spionaggio.
Tv2000, h. 21.00 GLI STATI DEL WELFARE Digitale Terrestre. Documentari che raccontano la gestione della cosa pubblica nei più virtuosi dei Paesi europei, dalla Francia ai Paesi Scandinavi. Un’occasione per paragonarci al resto d’Europa.
Sky Cinema Max, h. 21.00 IL REGNO DEL FUOCO Canale Sky 309. Film di fantascienza del 2002, con Christian Bale e Matthew McConaughey. Nel 2020 la Terra è dominata dai draghi e gli uomini sopravvivono in piccole comunità sotto assedio. Un uomo è responsabile della sua gente e farà di tutto per proteggerla. Ottima ambientazione, personaggi ben strutturati, storia accattivante e ricca di colpi di scena.
Rai Tre, h. 14.30 GLI ONOREVOLI Commedia italiana del 1963, con Peppino De Filippo, Gino Cervi, Walter Chiari, Totò e Franca Valeri. È tempo di elezioni e cinque candidati si fronteggiano con ogni mezzo pur di ottenere una poltrona in Parlamento. Un ottimo pretesto per raccontare cinque diverse maschere della commedia politica italiana, oggi più che mai ancora attuali.
Telecomando
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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LUN
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MER
GIOV
VEN
Rai Tre, h. 6.45 I TA L I A , I S T R U Z I O N I P E R L’USO Un appuntamento quotidiano di servizio al cittadino: i consigli e i trucchi per riuscire a districarsi nella fitta trama di impedimenti burocratici che l’Italia spesso lamenta.
Rai Tre, h. 8.00 LA STORIA SIAMO NOI Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, ci propone ogni giorno interessanti documentari storici sui fatti più importanti dell’ultimo secolo.
Rai Due, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33 Una rubrica quotidiana dedicata alla scienza applicata alla medicina.
La 7, h. 7.00 OMNIBUS Iniziare la giornata con l’informazione: dopo la rassegna stampa quotidiana i giornalisti della redazione del telegiornale conducono un’interessante arena politica dedicata ai problemi dell’attualità italiana.
Italia Uno, h. 6.05 LA TATA Sit com americana degli anni ’90 che racconta di un’affascinante donna italoamericana alle prese con la famiglia di un ricco produttore teatrale.
Rai Due, h. 7.30 CARTOON FLAKES Lo spazio dedicato da Rai Due all’intrattenimento dei più piccoli. Una serie di accattivanti cartoni animati di ultima generazione.
Tv2000, h. 9.00 LA GRANDE MUSICA Digitale Terrestre. Tv2000 propone ogni giorno, per tutta la mattina, numerosi concerti di musica classica, realizzati dalle migliori orchestre filarmoniche internazionali, dirette dai grandi nomi della musica.
Tv2000, h. 13.00 DANIEL BOONE Digitale Terrestre. Divertente e avvincente telefilm della vecchia scuola. Un pioniere americano vive in ogni puntata incredibili avventure, vissute insieme all’inseparabile amico, un indiano Sioux.
Rai Tre, h. 10.30 COMINCIAMO BENE ESTATE Arianna Ciampoli ed Ettore Mirabella conducono ogni giorno un’interessante rubrica dedicata ai problemi e alle risorse dell’Italia. Il tema di oggi è il contro-esodo di milioni di italiani al rientro delle ferie.
Tv2000, h. 20.00 FORMATO FAMIGLIA Digitale Terrestre. Interessante talk-show dedicato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui viviamo e cercano di capire, insieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta famiglia in Italia.
La 7, h. 14.05 OPERAZIONE CICERO Film del 1952. La storia della spia Elyesa Bazna, detto Cicero, cameriere durante la Seconda guerra mondiale all’ambasciata britannica di Ankara che passò importanti documenti ai tedeschi e fu pagato in sterline tutte false. Da un fatto realmente accaduto.
Rai Tre, h. 23.20 SONO FOTOGENICO Commedia italiana del 1980 con Renato Pozzetto. Un giovane di provincia, inesperto e ingenuo riguardo la vita delle grandi città, lascia il suo paese per trasferirsi a Roma, dove spera di sfondare nel mondo del cinema…
Rai Due, h. 24.00 STRACULT REMIX Il meglio della comicità italiana in pillole. L’ospite della serata è Paolo Villaggio: rivedremo i migliori momenti della sua carriera. Poi Aldo, Giovanni e Giacomo ricordano la lavorazione del loro primo lungometraggio, “Tre uomini e una gamba”.
Italia Uno, h. 21.10 STAR WARS EPISODIO 2 “L’attacco dei cloni”. In onda in questo finale d’estate i tre episodi che fanno da antefatto ai famosi “Guerre stellari”, realizzati fra il 1977 e il 1983. Queste nuove puntate della saga creata da George Lucas spiegano quali siano state le cause scatenanti delle vicende che hanno appassionato milioni di fan trent’anni fa. Potremo vedere, tra l’altro, la giovinezza di Anakin SkyWalker.
Cinema Energy, h. 21.00 THE CHRONICLES OF RIDDICK Mediaset Premium. Imponente film di fantascienza con Vin Diesel, seguito del famoso “Pitch Black”. Un criminale intergalattico in fuga dai cacciatori di taglie arriva su un pianeta colonizzato da un popolo di guerrieri spietati e sanguinari. Si troverà a fronteggiare Lord Marshall, capo dell’armata. Per gli appassionati del genere epico-fantascientifico.
La 7, h. 14.05 BECKET E IL SUO RE Film storico del 1964, con Richard Burton e Gino Cervi. Nell’Inghilterra del XII secolo Enrico II nomina arcivescovo di Canterbury il suo grande amico Thomas Becket, già suo cancelliere. L’intento è di unire il clero e la corona. Tv2000, h. 18.30 NOVECENTO CONTROLUCE Digitale Terrestre. Paola Saluzzi intervista un personaggio del mondo dell’arte, dello spettacolo, dello sport, che abbia vissuto significativamente il secolo appena trascorso. Sky Cinema Mania, h. 21.00 FUSI DI TESTA Canale Sky 312. Divertente commedia americana che racconta le avventure di due buontemponi appassionati di rock che gestiscono un programma musicale in una piccola tv locale. I due vengono notati da un produttore... Rai Tre, h. 23.55 DOC 3 Serie di documentari internazionali che raccontano storie di vita che di rado vengono mostrate dalla televisione. La puntata di oggi è dedicata alla Cina: il documentario di Lixin Fan racconta la vita dei lavoratori migranti, costretti lontano dalla famiglia per tutta la vita.
Rai Tre, h. 21.10 RONIN Ottimo thriller d’azione con Robert De Niro e Jean Reno. Una banda di criminali mette a segno un colpo su commissione. Fra di loro c’è anche un ex agente della Cia, che presto si accorge di essere una pedina in un gioco di potere. Fra le numerose scene d’azione spiccano i rocamboleschi inseguimenti in auto. Da non perdere.
Rai Due, h. 10.15 TRACY E POLPETTA Imparare la lingua inglese divertendosi. Una sit-comedy recitata in italiano e in inglese per insegnare ai più piccoli le basi della grammatica e della sintassi. Rai Uno, h. 17.55 IL COMMISSARIO REX Le repliche estive del celebre telefilm austriaco che racconta le avventure di un cane poliziotto e dei suoi padroni, ispettori della polizia di Vienna. La 7, h. 20.30 IN ONDA Luca Telese e Luisella Costamagna sono supplenti d’eccezione di Lilli Gruber. Cambia il nome del programma, ma continuano gli accesi dibattiti politici come in “Otto e Mezzo”.
Rai Tre, h. 9.00 QUANDO TRAMONTA IL SOLE Dramma all’italiana diretto da Guido Brignone nel 1955. Un operaio napoletano ama moltissimo la musica: pur non conoscendo le note, diventa un affermato compositore leggero, mentre un suo amico ottiene la celebrità come cantante... La 7, h. 14.05 COLPO DI MANO A CRETA Film di guerra del 1957 con Dirk Bogarde. A Creta, occupata dai tedeschi durante la guerra 1939-45, il comandante di agenti britannici che combattono con i partigiani decide la cattura di un generale della Wehrmacht. Tratto da un libro di Stanley Moss. Current, h. 14.15 VANGUARD Canale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica realizzati da giovani video maker che raccontano realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra.
Rete Quattro, h. 23.35 THE MEXICAN Film d’azione con Brad Pitt e Julia Roberts. Un ladro di professione promette alla fidanzata di cambiare vita e diventare onesto. Ma poi accetta un ultimo incarico: andare in Messico e recuperare un’antica pistola sulla quale pesa una maledizione…
Rete Quattro, h. 21.10 IL SENSO DI SMILLA PER LA NEVE Thriller psicologico del 1997. Smilla, una giovane donna di spiccata sensibilità, non si lascia convincere dalla morte di un bambino, suo amico, liquidata come un incidente. Si mette a indagare e scopre un intrigo...
Rai Uno, h. 21.20 SUPERQUARK Una serata nel segno della scienza e della cultura: Piero Angela ci presenta un documentario sul corpo umano e in seguito un servizio sull’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, in cui viene mostrato com’è fatta, e come funziona, la scatola nera degli aerei. La rubrica “Come si fa” ci presenterà le caratteristiche di uno strumento musicale, il timpano.
Italia Uno, h. 22.50 EDWARD MANI DI FORBICE Uno dei migliori film di Tim Burton. In una tranquilla cittadina americana arriva un curioso personaggio, tanto lugubre quanto bisognoso di affetti umani. È Edward, creazione di uno scienziato che morì prima di terminarlo, lasciandogli lame taglienti al posto delle mani. Un pretesto narrativo per sondare il tema dell’accoglienza e della diversità. Poetico e avvincente.
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Cultura e comunicazione Radio e Media
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Musica Acoustic Franciacorta, settima edizione
La chitarra al centro
I
Il Festival Acoustic Franciacorta, diretto e coordinato dal chitarrista Giorgio Cordini, è diventato ormai un appuntamento fisso per gli appassionati della musica di qualità. Giunto alle settima edizione aggiunge quest’anno tre nuovi Comuni, Iseo, Cazzago San Martino e Capriolo, agli “storici” Provaglio d’Iseo, Ome, Passirano, Rovato, Corte Franca. Acoustic Franciacorta si svolge in alcuni fra i più caratteristici e prestigiosi luoghi della Franciacorta nei primi due fine settimana di settembre. Ogni sera si tengono tre concerti di chitarra acustica o classica e di altri strumenti a corde pizzicate come l’oud, l’arpa celtica, il mandolino. Nel programma sono inseriti anche cantautori che prediligono la chitarra per comporre e accompagnarsi: Eugenio Finardi, Vittorio De Scalzi, Lorenzo Riccardi, Roberta Di Lorenzo, Tiziano Mazzoni, Andrea Mirò. La chitarra acustica solista, nei suoi vari stili, è rappresentata da alcuni musicisti tra i più apprezzati al mondo come Clive Carroll, Victor Villadangos, Flavio Cucchi, Karim Baggili, Manuel D’Oliveira. Con loro i più quotati chitarristi italiani come Pietro Nobile, Francesco Piu, Reno Brandoni, Rodolfo Maltese, Giovanni Pelosi e altri musicisti prestigiosi da Vincenzo Zitello, virtuoso dell’arpa celtica, a Lucy Zirins, giovanissima cantante di blues, i Bluegrass Stuff e molti altri. Sabato 11 e domenica 12, in chiusura del Festival, a
di Ricky Barone
Provaglio d’Iseo, nel cinquecentesco Palazzo Francesconi, sede del Municipio, vengono organizzati incontri e seminari, un’esposizione di liuteria, chitarre e altri strumenti, mostre fotografiche, presentazioni di libri, dibattiti. Come ogni anno, strutture ricettive e ristoranti tipici riservano agli ospiti di Acoustic Franciacorta condizioni di favore e alcune tra le più note aziende vitivinicole offrono una selezione dei loro prodotti che verranno serviti in diversi momenti di degustazione. Venerdì 27 agosto, alle ore 21, è prevista l’anteprima del Festival, che si terrà quest’anno a Provaglio d’Iseo nella frazione di Fantecolo a Villa San Giusep-
pe. Apriranno la serata i Bruskers, duo modenese formato da Matteo Minozzi, chitarrista moderno ed Eugenio Polacchini, chitarrista classico. Seguirà poi l’esibizione di Tiziano Mazzoni, musicista autodidatta, chitarrista blues e cantautore, accompagnato da Marco Pierozzi, alla chitarra acustica, dobro, mandolino, Carlo Romagnoli al basso e Davide Malito alle percussioni. La sua proposta, maturata con le esperienze cantautorali della scuola americana di Woody Guthrie e Bob Dylan e di quella italiana di Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati, è fatta oggi di brani originali che Mazzoni compone e arrangia autonomamente. L’ingresso al concerto, come del resto a tutti gli altri appuntamenti (esclusi solo il concerto di Eugenio Finardi e l’esibizione di Vittorio De Scalzi fondatore dei New Trolls) è libero e gratuito. Per informazioni: www.franciacortalaif.it e www.giorgiocordini.it
Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla chiesa di Concesio Pieve. LA BUONA NOVELLA In estate l’edizione del sabato va in onda dalle 18.15 alle 18.30, quella domenicale dalle 11 alle 12. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, in settembre ospita don Gualtiero Pasini parroco di S.Bendetto per il commento al vangelo. RITRATTI DI SACERDOTI BRESCIANI Ogni domenica, all’interno del contenitore “La Buona Novella”, don Franco Frassine presenta i suoi ritratti di preti bresciani. La rubrica, avviata in occasione dell’Anno sacerdotale recentemente concluso, prosegue per tutta l’estate. In onda alle 11.25. VOCE MATTINA Aria d’estate nel contenitore condotto da Marco Vignoletti che propone gli itinerari turistici bresciani a cura di Giacomo Danesi, la rubrica del martedì “Di paese in paese” e simpatici aneddoti sulle Rondinelle del passato con Roberto Barucco. LA BUONA NOTIZIA In questo periodo la trasmissione televisiva settimanale presenta una serie di servizi dedicati al Grest nelle parrocchie della diocesi. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13.15 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica alle 20 e il martedì alle 20.30; su Più Valli TV il sabato alle 18 e la domenica alle 11; su Teleboario la domenica alle 11.
Giorgio Cordini
Cerveno Nomadi in concerto
Danilo Sacco c’è, e la band recupera la tappa Ancora e sempre Nomadi nella nostra provincia. Ritornano, dopo l’esibizione al Festival delle cave di Botticino nello scorso giugno, gli inossidabili Nomadi, sabato 27 agosto alle ore 21 a Cerveno, al campo sportivo (ingresso 25 euro). Il concerto, inizialmente previsto per il giorno 7 agosto, venne spostato a causa di un malore del cantante. I Nomadi non hanno certo bisogno di presentazioni, la loro storia ha posto le basi nei lontani anni ’60, quando il leader era l’indimenticabile Augusto Daolio. La sua prematura scomparsa non ha fermato però la corsa di questa band che ha il dono di riuscire a “mettere assieme” diverse generazioni e oggi può vantare, senza ombra di dubbio, il titolo di band più amata d’Italia. Potenza delle loro canzoni ma, prima ancora, del loro approccio alla musica, che per i Nomadi rappresenta il tramite per far passare la loro straordinaria umanità. Un’umanità che piace moltissimo alla gente, che li ama e li segue con grande passione soprat-
tutto in concerto. Un’umanità che è veicolata da canzoni senza tempo come “Io vagabondo” e “Dio è morto” ma che si fonda anche su innumerevoli iniziative umanitarie. A Cerveno, la band – oggi guidata da Beppe Carletti e Danilo Sacco – presenterà la consueta carrellata di brani storici, mescolati a quelli del loro ultimo album “Allo specchio”, che risale allo scorso anno e contiene 11 brani inediti, tra cui un duetto con Jarabe de Palo, “Lo specchio ti riflette” (El espejo te delata). A proposito di questa collaborazione con il cantante spagnolo “esploso” con il tormentone “Dipende”, i Nomadi dichiarano che “gli errori che facciamo si riflettono sempre su di noi. Per fortuna, anche le azioni positive. La vita è come la terra: deve essere coltivata. E si raccoglie sempre ciò che si semina. Questa canzone ha un arrangiamento latineggiante pensato a prescindere dal duetto con Jarabe De Palo, che abbiamo invitato quando la canzone era già finita”. (r.b.)
PRIMO PIANO Dopo la pausa agostana torna l’appuntamento di approfondimento giornalistico delle 9.15. Dal lunedì al venerdì, temi legati ad attualità, cronaca e sport. LOS CINCOS DE LA PLAYA L’appuntamento dal lunedì al venerdì alle 17 è con “Los cincos de la playa”. Di sera in sera potrete ascoltare Aldo, Carlo, Alessandro, Fabrizio e Tony in un programma dedicato all’estate bresciana, con interviste e biglietti gratis per i principali concerti. VOCE SPORT Da lunedì 23 ha ripreso il via “100%Brescia”: trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle rondinelle con interviste e approfondimenti. Da domenica 29 agosto, invece, torna “Diretta Sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichiari, Rodengo) e del Brescia di serie A.
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
SABATO
Via Callegari, 6 - Brescia Tel. 030 3774592 - 3383636104 Fax 030 3757897 e-mail: redazione@radiovoce.it
Le nostre frequenze
7.00 Gr 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 Il nuovo numero del settimanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu 8.00 Gr Radio Vaticana 9.00 Gr 11.00 Gr 12.00 Gr Radio Vaticana 13.00 Gr - Radio Voce greatest hits 18.00 Gr 18.15 Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - commento al Vangelo di mons Gabriele Filippini - Vita dei santi a cura di padre Antonio Sicari 18.50 Pane per il viaggio 19.30 Gr Radio Vaticana 19.50 Zona relax 21.00 Disco story
Città e Provincia 88.300 Franciacorta 88.500 Lago d’Iseo 88.400 - 93.500 Alta Valle Camonica 88.050 Lago di Garda 88.200 Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25 Bassa Valle Camonica 88.200 Media Valle Camonica 88.300 Alta Valle Sabbia 88.500 Valle Trompia 88.500
DOMENICA
8.10 Non un giorno qualsiasi a cura della Radio Vaticana 10.00 S. Messa 11.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - commento al Vangelo di mons Gabriele Filippini Sette giorni in diocesi - Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di Franco Frassine - Primo Piano - Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari 12.00 Recita dell’Angelus 14.00 Gr Radio Vaticana 15.30 Diretta Sport 19.30 Gr Radio Vaticana
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.30 S. Messa 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Mario Ricci 7.30 Rassegna stampa locale 7.50 Pane per il viaggio (replica) 8.30 Rassegna stampa nazionale inBlu 9.15 Primo piano 10.10 Vocemattina con Marco Vignoletti 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.50 Il mercatino 12.15 Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17,10 Los cincos de la playa 18.50 Pane per il viaggio (replica) 19.00 Eureka 19.50 Zona Relax 21.00 Disco Story 22.00 Effetto notte
Dal lunedì al venerdì GR Nazionali dalle 7 alle 18 Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30 GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30
Radio ECZ Via XV giugno, 4 25014 Castenedolo (Bs) Tel. 0302731444 Fax 0302130911 www.radioecz.it info@radioecz.it Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella che corrisponde alla tua parrocchia
S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze
Radio Voce Camuna Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs) Tel. 0364.22342 fax 0364 320906 e-mail: radio@vocecamuna.it redazione@vocecamuna.it www.vocecamuna.it
Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47
Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Tra le pagine di un libro Da lunedì a giovedì 20.30 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Letture: biografie, saggistica e non solo Venerdì 11.39 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00
Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Sul filo della memoria Martedì 10.09 Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09
“VOCEGIORNALE” notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. “VOCEFLASH” notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. “RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA” appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. “ALMANACCO” previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. “STREMADÈS” storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. “TERZA PAGINA” attualità culturale. Mercoledì alle 17. “UNA PROPOSTA MUSICALE AL GIORNO” programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. “TITOLI DI CODA” striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora “MERCATINO” (10.20 - 12.20 - 18.20).i&Concorsi (7.30 12.45 - 18.45). Vivilavalle (9 - 12 - 18). ecc.
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Cultura e comunicazione Sala della comunità
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Mostra internazionale d’arte cinematografica Al via dal 1° settembre
Al Lido apre i battenti il 67° festival del cinema Sono 84 in tutto i lungometraggi che verranno proiettati nelle quattro sezioni diverse: “Venezia 67”, “Fuori concorso”, “Orizzonti” e “Controcampo italiano”. Apertura dell’evento con “Black swan” di Darren Aronofsky
E
Edizione numero 67 per il Festival del cinema di Venezia. Il via l’1 settembre con la proiezione del film inaugurale “Black swan” di Darren Aronofsky’’. “Ci saranno tutti i protagonisti, Natalie Portman, Winona Ryder, Mila Kunis, Barbara Hershey e Vincent Cassel, forse accompagnato da Monica Bellucci’’ annuncia Müller, direttore artistico del Festival. La pellicola di apertura, americana, è un thriller psicologico ambientato nel mondo del balletto newyorchese, la cui protagonista è Nina, ballerina che vive per la danza. Sono 24 i lungometraggi in gara, tutti in prima mondiale. Tra questi vanno certamente segnalati i 4 italiani in concorso (vedi box a fianco) “La pecora nera” di Ascanio Celestini, “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo, “Noi credevamo” di Mario Martone e “La passione” di Carlo Mazzacurati. Altri film e registi importanti partecipano al concorso come “Somewhere” di Sofia Coppola che tra gli attori annovera Benicio del Toro o “Barney’s version” di Richard J. Lewis con Dustin Hoffman e ancora “Potiche” di François Ozon con Gerard Depardieu e Catherine Deneuve. Ma il Festival del cinema di Venezia, divenuto uno dei più significativi insieme a quello di Cannes, non è solo concorso. A fianco anche la sezione “Fuori concorso”, 27 lungometraggi di cui 23 in prima mondiale. Sezione questa che sarà aperta dal nuovo
a cura di Mauro Toninelli
film di Andrew Lau “Jingwu fengyun – Chen Zhen” (Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen), ideale terzo episodio della saga di Chen Zhen, l’eroe portato sullo schermo da Bruce Lee in “Dalla Cina con furore” (1972); è il secondo film della serata d’apertura, in occasione dell’anniversario del 70° compleanno di Bruce Lee. C’è anche la sezione “Orizzonti” dedicata alle nuove tendenze del cinema mondiale; ora, a differenza di quanto fatto prima, si apre a tutte le opere fuori formato (anche a film brevi) con un più ampio e dinamico sguardo verso le vie nuove dei linguaggi che confluiscono nel cinema. L’ultima sezione è “Controcampo italiano” interamente dedicata alle novità del nostro cinema; 12 lungometraggi in prima mondiale. La serata di apertura sarà anche l’occasione di vedere “Machete” di Robert Rodriguez a mezzanotte. Con lui sul red carpet il cast: Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Cheech Marin, Steven Seagal, Jeff Fahey, Don Johnson, Lindsay Lohan e Robert De Niro, nei panni del corrotto senatore McLaughlin. Il film è fuori concorso. In totale saranno 84 i nuovi lungometraggi presentati. Quattro le giurie alla Mostra: “Venezia 67” (Quentin Tarantino, presidente), “Orizzonti” (Shirin Neshat), “Controcampo Italiano” (Valerio Mastandrea), premio “Luigi De Laurentiis” per un’opera prima (Fatih Akin).
Mickey Rourke e il regista che aprirà festival 2010 Darren Aronofsky sul set di “The wrestler” con cui vinse il Leone d’oro nel 2008
Festival di Venezia Gli italiani al lido
Il film del Bel Paese Quattro i film in concorso targati Italia Italia. “La pecora nera” di Ascanio Celestini è il primo ad essere proiettato. A fianco del regista nel cast Giorgio Tirabassi e Maya Sansa. Si parla di Nicola e dei suoi trentacinque anni di “manicomio elettrico”. Nicola è nato negli anni sessanta, “i favolosi anni sessanta”, e il mondo che lui vede dentro l’istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l’unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura. L’altro film in concorso è “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Filippo Timi, Isabella Rossellini e Maurizio Donadoni. I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi. Sono numeri solitari e incomprensibili agli altri. Alice e Mattia sono entrambi “primi”, entrambi perseguitati da tragedie che li hanno segnati nell’infanzia. Quando da adolescenti si incontrano nei corridoi di scuola, riconoscono il proprio dolore l’uno nell’altra.
Terza pellicola tricolore è “Noi credevamo” di Mario Martone con Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Michele Riondino, Francesca Inaudi, Anna Bonaiuto. Tre ragazzi del Sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. La quarta è “La passione” di Carlo Mazzacurati con Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi, Stefania Sandrelli, Kasia Smutniak. Passati i cinquant’anni, essere un regista emergente diventa un problema. Ne sa qualcosa Gianni Dubois, che non fa un film da anni per un motivo o per l’altro sì si ritrova a passare una settimana nella Toscana più profonda nel tentativo di mettere in piedi una specie di Via Crucis. Poi tutte le proposte di “Controcampo italiano” e “Orizzonti” che vedono la presenza di registi e attori italiani più o meno noti. In totsle l’Italia è presente con 43 le pellicole.
Kasia Smutniak in una scena del film in concorso “La passione” di Mazzacurati
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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Shrek e vissero felici.... di Mike Mitchell Sala della comunità SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 27 agosto ore 20.45; sabato 28 agosto ore 20.45; domenica 29 agosto ore 20.45 PRIMA VISIONE Primo piano di Jennifer Aniston tratto dal film Love Happens
Cinema “Qualcosa di speciale”, con Jennifer Aniston
La bella fioraia e l’insegnante di felicità
N
Il trauma della morte e l’elaborazione del lutto, un amore nascente ma (non troppo) contrastato, il valore delle relazioni, il confronto evolutivo con il proprio lato oscuro, qualche sorriso ed equivoco brillante, una o più scene madri con lacrime, il grande abbraccio finale. In “Qualcosa di speciale” ci sono tutti gli ingredienti che compongono il prodotto definibile come “film americano standard”. E poiché non sono amalgamati troppo bene e neppure di prima qualità, lasciano intravedere ai curiosi il funzionamento del laboratorio che li ha utilizzati. Immaginiamo così Brandon Camp – regista e cuoco-sceneggiatore insieme a Mike Thompson – che suggerisce: “Mettiamo delle scritte strane dietro i quadri” per aggiungere alla pietanza il pizzico di retrogusto naif che dovrebbe insaporire il personaggio di Eloise (Jennifer Aniston). Fioraia di Seattle, specializzata nello sbagliare la scelta dei fidanzati,
di Nicola Rocchi
Eloise lascia enigmatiche tracce di sé nell’hotel dove alloggia Burke Ryan (Aaron Eckhart), l’ideatore di un metodo di successo per aiutare gli altri a riprendersi dalla morte di una persona cara. Nell’albergo, Burke conduce un seminario per un gruppo di addolorati adoranti e aspetta di firmare il contratto per un intensivo sfruttamento commerciale delle sue idee, che trasformerà i decessi altrui in consistenti fonti di guadagno. L’insegnante di felicità è, però, tutt’altro che felice. È lui il primo a non mettere in pratica le teorie che predica. Anche Burke infatti ha subito un trauma, l’incidente stradale che tre anni prima ha ucciso sua moglie. A Seattle vivono i suoceri, con i quali non è rimasto in buoni rapporti. Sarà l’incontro con Eloise a permettergli di fare finalmente i conti con il dolore e con le verità nascoste sotto la patina dell’uomo risolto e di successo.
Partendo da un nucleo drammatico, il film accumula situazioni narrate spesso con mano leggera, e dialoghi dal ritmo un po’ imbolsito tra i due protagonisti. Tutto è rigorosamente prevedibile, dai patimenti dell’amico-manager fintamente cinico alle proteste del corsista riottoso; la confezione è comunque professionale, non mancano spunti divertenti e motivi di riflessione intorno al cinismo di un mercato capace di ricavare gadget anche dalle tragedie. Qualche buona canzone e spiccioli di filosofia del vivere positivo completano il quadro. Le rivelazioni conclusive – con la successiva scia di sottofinali – sembrano mettere in imbarazzo Aaron Eckhart, che fino a quel momento aveva fatto del suo meglio per apparire davvero tormentato. Jennifer Aniston invece, poco favorita da un personaggio che non ha grandi battute a disposizione, si limita a sorridere e strizzare gli occhi.
Quarto e probabilmente ultimo capitolo per le avventure del simpatico orco verde targato Dreamworks e dei suoi sparati compagni. Shrek è diventato ormai un padre di famiglia con una vita tranquilla nel regno “Molto molto lontano”. Tuttavia, la nostalgia per i giorni in cui viveva come un “vero orco” inizia a farsi sentire. Poi, un giorno, l’incontro con l’ingannatore nano Tremotino cambierà tutto. Shrek si troverà improvvisamente in una versione alternativa del suo mondo in cui gli orchi sono malvisti, Tremotino è il re e lui e Fiona non si sono mai incontrati. Sarà quindi suo compito riuscire a riportare tutto alla normalità, salvando nel frattempo la sua famiglia e i suoi amici. Antonio Banderas, voce originale del Gatto con gli stivali, è anche la voce nella versione italiana.
Prince of Persia – Le sabbie... di Mike Newell Sala della comunità AURORA – PONTE CAFFARO: venerdì 27 agosto ore 21.00; domenica 29 agosto ore 21.00; lunedì 30 agosto ore 21.00.
Consumi ciclo combinato: ( l / 100 km) bz 10.3; Gpl 13.8 – Emissioni CO 2 (g/ km): bz 242; Gpl 222 – Promozione lancio scade il 31/12/2010. Offerta valida per le concessionarie che aderiscono all’operazione.
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LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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Tariffe postali Alcuni segnali positivi
Verso il ripristino della democrazia informativa Un primo significativo passo per risolvere i problemi che la decisione assunta dal Governo il 31 marzo scorso rischiava di provocare a molte testate e organi di stampa piccoli e piccolissimi
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Dopo tante nuvole sembra profilarsi qualche segnale di sereno. La vicenda delle tariffe postali che rischiava di mettere ii bavaglio a tante piccole testate (come Voce, ndr.) ha avuto in queste settimane un evoluzione positiva. Ad annunciarlo è don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc, la federazione che associa i settimanali diocesani del Paese. “Il via libera della presidenza del Consiglio è un fatto certamente positivo” ha affermato don Zucchelli dopo l’autorizzazione del Governo all’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, per
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Dopo le vacanze arriva la stagnata?
a cura di Massimo Venturelli
la firma dell’intesa siglata dalla Fieg (Federazione italiana editori giornali) a fine luglio in merito all’aumento delle tariffe di spedizione postale. La vicenda è iniziata lo scorso 31 marzo con un decreto interministeriale, operativo dal giorno seguente, che ha soppresso le tariffe postali agevolate a tutti gli organi di stampa con relativo aumento medio di spesa pari a circa il 120%. “Il testo dell’accordo che era stato preparato – spiega don Zucchelli – doveva essere aggiustato in alcune espressioni tecniche. Nel corso di un recente incontro con Paolo Bona-
iuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Francesco Vetere, segretario dell’Uspi (Unione stampa periodica italiana), ha proposto una soluzione concreta per appianare le difficoltà tecniche. L’avvenuta autorizzazione mi fa ritenere che il problema amministrativo sia stato risolto e questo è un passo importante verso la firma conclusiva dell’accordo”. Allo stato attuale delle cose è necessario il parere del ministero dell’Economia, dal momento che il ministro Giulio Tremonti è azionista unico di Poste italiane. “È lo scoglio più grande che abbiamo di fronte − afferma ancora don Zucchelli − ma quando verrà dato parere positivo, e non prevediamo particolari inconvenienti perché l’intesa stabilisce che lo Stato non intervenga più neanche con un centesimo nei rapporti con gli editori, allora l’accordo potrà essere firmato. Come Federazione guardiamo con fiducia alla possibilità che la situazione si appiani nel più breve tempo possibile. I nostri responsabili del Comitato tecnico, direttamente coinvolto
“Al rientro dalle vacanze, che in pochi si sono potuti permettere, nuovi aumenti attendono le famiglie italiane”. Lo dicono in una nota congiunta Federconsumatori e Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari, finanziari, assicurativi), secondo cui dalle analisi dell’Osservatorio Nazionale “la crescita di prezzi e tariffe per il 2010, aggiornata alla luce degli ultimi andamenti e depurata per effetto della battaglia vinta sugli aumenti delle tariffe autostradali, comporterà per le famiglie italiane un aggravio di ben 1118 euro in piu’ rispetto al 2009”. Aumenti che, si legge, “si inquadrano nel più ampio capitolo di spesa delle famiglie che, non dimentichiamo, nella ripresa autunnale, dovranno fare i conti con i costi scolastici ed i costi relativi al mantenimento della casa, a partire dalla voce riscaldamento”. Tutto ciò, secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Federconsumatori e Adusbef “comporterà inevitabilmente un nuovo abbattimento del potere di acquisto delle famiglie, già duramente pro-
nella questione, hanno avuto contatti quasi settimanali con gli incaricati delle Poste. Sono mesi che la Federazione sta lavorando a vari livelli per raggiungere un accordo che, quando firmato, potrà essere definito storico”. Inoltre, aggiunge, “in momenti di ristrettezze economiche è normale cercare forme di risparmio” ma “siamo fiduciosi” perché “il sottosegretario Bonaiuti si è impegnato personalmente insieme con Elisa Grande, consigliere per il dipartimento dell’informazione e dell’editoria della presidenza del Consiglio, affinché si risolva tutto senza ulteriori procrastinamenti temporali”. Da parte della presidenza del Consiglio “c’è stata una buona disposizione nei nostri confronti”; atteggiamento positivo “anche da parte di Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, che si interessa continuamente della nostra situazione con grande partecipazione”. “Se l’accordo venisse firmato a settembre sarebbe un risultato positivo − conclude don Zucchelli − è importante non rimandare la ratifica”.
vato dalla grave crisi che il Paese sta attraversando da molto temp, e dalle manovre economiche inique e sbagliate”. “Anche quest’anno – denunciano Trefiletti e Lannutti – siamo di fronte ad un continuo aumento della Cig e del tasso di disoccupazione, ad una forte contrazione dei consumi, tra cui spicca per drammaticità il dato relativo alla diminuzione in quantità ed in qualità del consumo alimentare. Guardando ai dati relativi alla contrazione del potere di acquisto delle famiglie emerge chiaramente la drammaticita’ della situazione: 2007 al 2010 la caduta è stata di ben il 9,6%”. Per Federconsumatori e Adusbef bisogna dunque “correre ai ripari con un rilancio della domanda interna attraversol’aumento del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso”. Ma, per fare ciò, avvertono ancora Trefiletti e Lannutti, “è indispensabile agire con determinazione avviando un processo di detassazione per le famiglie a reddito fisso ed operando un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe”.
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Economia e lavoro Scuole
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Brescia La scuola paritaria
L’importanza di una scelta consapevole Destinato a nuovi incarichi a Varese, p. Francesco Ielpo, presidente regionale Fidae, lascia dopo 13 anni la nostra città
E di Mario Leombruno
Entrato in convento nel 1992 perché affascinato da San Francesco e dal carisma francescano, a padre Francesco Ielpo è stato proposto, subito dopo il noviziato, di insegnare religione agli studenti dell’Istituto Luzzago. Nel 1996, per agevolare questo suo impegno, è stato trasferito nel convento di Brescia e dal 2000, in coincidenza con la sua ordinazione sacerdotale, è stato nominato rettore del Franciscanum. Il suo impegno nell’ambito scolastico educativo l’ha portato anche a guidare la Federazione degli Istituti di attività educative (Fidae) lombarda. Dopo 13 anni di presenza nella nostra città, destinato a nuovi incarichi a Varese, padre Francesco lascia Brescia. Una buona occasione per tracciare un bilancio di questa lunga esperienza. Quale il significato nell’ottica vocazionale francescana dell’impegno educativo? Per me ha significato molto, sono stati anni di formazione e crescita nel mio ministero. Ho imparato a relazionarmi con studenti, insegnanti, preside ma anche con le famiglie e
Francesco Ielpo
le istituzioni nonché con le autorità pubbliche. Ho capito e sperimentato che la vocazione non è qualcosa di astratto ma si incarna in un contesto specifico attraverso volti e situazioni. E allora ogni circostanza può diventare francescana, dipende da come ci si propone. Ho capito che l’educazione è veramente una sfida importante dalla quale non possiamo prescindere. E l’impegno nell’ambito educativo l’ha portata alla presidenza regionale della Fidae. Quale il senso, oggi, dell’istruzione parificata che troppo spesso è letto solo polemicamente. Il nostro stile è stato di non porci mai in polemica e in contrapposizione con l’istruzione statale. Si tratta di due aspetti di un unico grande sistema pubblico di istruzione e formazione che è di gestione statale o privata. In ambito cattolico la scuola diventa un’occasione, strumento privilegiato per educare e formare. Lo specifico della scuola cattolica, e la sua stessa ragione di esistere, è di poter dichiarare a priori una propria visione dell’uomo e di proporre
un progetto educativo chiaro a tutti coloro che hanno a cuore un’educazione cattolica. La famiglia, prima titolare della formazione dei figli, sa che c’è una proposta chiara, dichiarata, basata su una precisa linea pedagogica. A lei, alla famiglia stessa, la possibilità dunque di una scelta e, quindi, della libertà di decidere come realizzare il bene dei propri figli. Una proposta che anche chi non condivide appieno la visione cristiana può comunque ritenere importante. Quale l’impegno futuro per l’istruzione parificata? Sicuramente rafforzare una rete interscolastica per la quale fino a oggi già molto si è lavorato. Non si può più pensare a una scuola di qualità autoreferenziale, bisogna aprirsi ad altre esperienze e lavorare insieme. Vado via con la gioia di aver visto questo spiraglio di possibilità di apertura a Brescia, grazie anche all’impegno di suor Alba Comolatti e mi auguro, veramente, che quanto si sta facendo in questa città possa diventare patrimonio comune anche nelle altre provincie della Lombardia.
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Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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Redazionale Castiglione delle Stiviere
La qualità nella formazione professionale Il Cfp mantovano “premiato” dalla Regione per le attività svolte a favore degli allievi dei suoi corsi
L a cura di VoceMedia Pubblicità
La Direzione generale istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia ha pubblicato nello scorso mese di maggio i risultati della graduatoria ottenuta grazie ad un modello di rating che permette la verifica e il monitoraggio dei requisiti richiesti dalla Regione stessa agli enti che erogano servizi di istruzione e formazione e beneficiano dei finanziamenti pubblici. Attraverso questo modello la Regione Lombardia ha valutato le performance di oltre 350 sedi di enti accreditati. In funzione del punteggio attribuito ad ogni sede sono state elaborate le graduatorie del rating complessivo, suddivise per fasce differenti (A, B) a seconda del punteggio ottenuto. La qualità del servizio erogato dagli operatori della formazione è stato valutato mediante un sistema di indicatori sulla base dell’attività svolta e delle caratteristiche strutturali delle sedi. La Fondazione “Casa del Giovane Don Mario Bottoglia” di Castiglione delle Stiviere, con un punteggio di
9,22 su 10, è risultata al primo posto assoluto in Lombardia. Alcuni indicatori esaminati riguardano l’attività finanziata e, nello specifico, la consistenza, l’efficienza e l’efficacia dell’attività svolta, altri si riferiscono alle caratteristiche strutturali della sede e, quindi, alla dotazione logistica, alla situazione economica, alle competenze professionali e alle relazioni con il territorio di riferimento. oltre che alla soddisfazione degli utenti finali. “È un risultato di grande rilievo che attesta l’impegno e il costante sforzo di miglioramento che tutti gli operatori della Casa del Giovane mettono nello svolgimento delle varie attività in cui sono impegnati. L’obiettivo − questo il commento della direzione del Centro di formazione − è quello di mantenere anche per il prossimo anno lo stesso livello di successo ed offrire servizi sempre più personalizzati per le diverse tipologie di utenti e con uno standard qualitativo elevato”. Questa l’attività del Centro di formazione professionale Casa del Giovane esaminata nelle procedu-
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Economia e lavoro Scuole
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Redazionale Presente a Brescia dal 1973
Le proposte formative dello Ial Cisl Una scuola specializzata nella formazione socioassistenziale per giovani e adulti
C
a cura di VoceMedia Pubblicità
Dal 1973, grazie allo Ial Cisl Lombardia di Brescia, il sistema formativo locale può contare su una scuola specializzata nella formazione professionale degli operatori dei servizi socioassistenziali, sociosanitari, socioeducativi e culturali. L’offerta formativa dell’istituzione formativa di via Castellini si articola in corsi di qualificazione professionale per giovani e adulti in possesso del diploma di scuola dell’obbligo o di qualifica professionale triennale e in corsi di formazione superiore per
giovani e adulti diplomati. Anche questo anno lo Ial presenta anche un folto elenco di iniziative formative per chi desidera trovare un’occupazione in settori piuttosto attivi del mondo del lavoro. Per il 2010-2011 sono infatti previsti tre percorsi di qualificazione professionale (operatore socio sanitario, durata 1000 ore, iscrizioni entro il 17 settembre, ausiliario socio assistenziale, durata 800 ore, iscrizioni entro il 17 e riqualifica asa in oss rivolto, durata 400 ore, iscrizioni entro il 3 settem-
bre). La proposta dello Ial prevede anche due percorsi di formazione superiore gratuiti che inizieranno a settembre. Si tratta di quello per operatore socio-educativo per i sevizi della prima infanzia, della durata di 600 ore, con iscrizioni entro l’11 settembre, e di quello per operatore tecnico dei servizi di biblioteca, della durata di 1000 ore, con iscrizioni entro il 3 settembre. Sono previsti anche tre percorsi di formazione gratuiti che verranno avviati a novembre: quello per animatore per i servizi per bambini e ragazzi, della durata di 350 ore, quello per operatore socio educativo per i servizi socio educativi e di inserimento lavorativo per la disabilità, della durata di 350 ore, e quello per tata familiare. Tutti i
corsi offerti dallo Ial sono progettati e realizzati in modo da rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. Le competenze acquisite permettono agli allievi, al termine del percorso formativo, un rapido e qualificato inserimento lavorativo. La durata, sempre inferiore all’anno, li rende particolarmente interessanti per coloro che hanno l’esigenza di acquisire in tempi brevi le competenze necessarie al proprio inserimento lavorativo. Tutti i corsi rilasciano titoli di studio riconosciuti dalla Regione Lombardia. Per informazioni e iscrizioni basta contattare lo Ial Cisl di via Castellini 7 al numero 030/2893811 oppure via mail all’indirizzo segreteria@ialbrescia.it o andare sul sito www.ialbrescia.it.
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Riqualifica A.S.A. in O.S.S. titolo di studio richiesto: qualifica A.S.A. rilasciata da Regione Lombardia. Iscrizioni entro il 3 settembre 2010 I corsi sono a pagamento
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Paesi e parrocchie Bassa
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Edilizia scolastica L’attenzione della Provincia
Sostenibilità: parola d’ordine per le scuole Al via interventi su tutti gli edifici del Bresciano di competenza provinciale L’assessore Giorgio Prandelli
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Sostenibilità è la parola d’ordine delle scelte attuali e future in edilizia scolastica della Provincia di Brescia. Dopo le positive sperimentazioni nell’ambito dello sfruttamento dell’energia solare con impianti di minori dimensioni applicati agli istituti Don Milani di Montichiari, Antonietti di Iseo e Castelli di Brescia, prende avvio l’ambizioso progetto del settore edilizia scolastica della Provincia di Brescia che prevede la “copertura” con pannelli fotovoltaici di tutti gli immobili scolastici di sua competenza. Un programma
a cura di VoceMedia Pubblicità
ampio che richiederà più di una legislatura ma che per volontà dell’assessore competente Giorgio Prandelli sta muovendo i primi passi. Si parte con il Liceo Leonardo di Brescia e l’Itc G. Einaudi di Chiari. Una convenzione tra Provincia e Garda Uno spa (società di capitali a totale partecipazione pubblica) prevede che Garda Uno progetti e installi i primi due impianti, ne curi la manutenzione ordinaria e straordinaria e ceda l’energia prodotta alla Provincia. In cambio usufruirà degli incentivi statali sull’energia prodotta.
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Poi l’impianto passerà alla Provincia. Il Broletto risparmierà circa 40 mila euro all’anno sulla bolletta. I lavori sono in fase di avvio e si concluderanno entro fine anno. “Non solo – sottolinea l’assessore provinciale all’Edilizia Scolastica Giorgio Prandelli – gli studenti avranno a disposizione un laboratorio didattico su energie alternative e sostenibilità ambientale. Potranno monitorare in tempo reale, attraverso il pc e un cartellone luminoso all’esterno dell’istituto, l’energia prodotta e consumata e la quantità di Co2 non immessa nell’atmosfera”. “L’edilizia scolastica ecocompatibile costituisce oggi una risposta importante al sostegno dell’ambiente che ci ospita – spiega l’assessore provinciale Giorgio Prandelli – L’attenzione di tutti, da anni, ha portato ad una nuova
coscienza del benessere quotidiano che influenza la salute fisica e mentale di ognuno. Tanto più se al centro di tali impegni vi è la scuola che deve essere vicina ai ragazzi e alle famiglie, anche offrendo loro un ambiente sano nel quale crescere, apprendendo nel contempo lo sviluppo ed il rispetto di forme di utilizzo delle risorse energetiche in modo sostenibile ed innovativo”. “L’architettura sostenibile è sinonimo di qualità – aggiunge l’ing. Carlo Lazzaroni, responsabile del settore edilizia scolastica – .Gli edifici scolastici anche attraverso i materiali impiegati e la loro fruibilità, sono strumenti eccellenti di comunicazione con le giovani generazioni che hanno la possibilità di incidere sul futuro senza comprometterlo e migliorandolo”.
Agorà della Diocesi di Brescia Inizio dell’Anno pastorale 2010/2011 Settimana di presentazione della Lettera Pastorale del Vescovo alla Chiesa Bresciana
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LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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Calcio, serie A Domenica Parma - Brescia
Kon(e) Eder, un Diamanti è per sempre In settimana presentati i giocatori. Il greco Kone è con i compagni da metà luglio a Storo. L’attaccante brasiliano arriva dopo una lunga telenovela dovuta da alcune questioni personali con l’Empoli. Alessandro Diamanti sbarca a Brescia dal West Hamm
M In alto a sinistra il giovane attaccante Eder; in alto a destra Diamanti con la Maglia del West Ham; sotto da sinstra Fabio Corioni, Gino Corioni, il greco Kone e Gianluca Nani
Il presidente Gino Corioni è euforico e promette che la salvezza non è più l’obiettivo della squadra: “Abbiamo deciso di investire. Con gli acquisti possiamo sperare a qualcosa di più”. Europa League suggerisce qualcuno e Corioni chiosa: “Si deve sognare, altrimenti che vita è?”. Poi si parla di mercato. Chiusa la porta, secondo il numero uno delle rondinelle, a nomi illustri ma fine carriera “voglio giocatori che abbiano entusiasmo e voglia di giocare e non giocatori delusi”. Su Alessandro Diamanti il presidente aggiunge “è come Baggio” con gli occhi che luccicano
Manca poco all’esordio in Serie A delle rondinelle (collegamenti in diretta per tutte le partite su Radio Voce 88.3 e 88.5). La prima partita della stagione di Serie A 2010/2011 si gioca al Tardini di Parma, domenica alle 20.45; e Brescia si prepara a respirare dopo anni l’aria di Serie A. A dirla tutta l’aria di Serie A si è respirata già in settimana: presentazione di Kone e di Eder. Kone, giocatore greco che è ormai tra le fila degli uomini di Iachini da metà luglio e che i tifosi hanno già potuto vedere in questa fase di precampionato. È ovviamente contento e soddisfatto di essere tra le fila del Brescia, con il desiderio di dimostrare quello che vale e quello che sa fare. Il brasiliano ex Empoli arriva a Brescia dopo una lunga telenovela; presenza che non è mai stata in dubbio, assicurano i dirigenti delle V bianche e lo stesso giocatore. L’attesa per l’attaccante che nella scorsa stagione in serie B è stato capocannoniere con 27 gol (tre al Brescia) non ha fatto altro che aumentare il desiderio di averloin attesa di vedere il nuovo numero 7 del Brescia. “Eder è uno dei giocatori che nello scorso anno in Serie B ha dimostrato più potenzialità da confermare in Serie A secondo me – ha affermato il presidente Gino Corioni – assieme a Caracciolo e Bianchi del Torino. Ora abbiamo due su tre di questi giocatori; non possiamo non fare bene”. Un giocatore agile e veloce che ruota dietro la punta e che “non pensavamo di portare qui all’inizio. Poi qualcosa è cambiato e abbiamo deciso di provarci e ora è qui”. Il giovane Eder è conten-
di Mauro Toninelli
to di essere a Brescia e convinto della sua intesa con Caracciolo. “La speranza è quella di arrivare in doppia cifra. Darò tutto per la società e per i tifosi” chiude il brasiliano. “Eder è un investimento – dice Gino Corioni – il Brescia, così come ha concluso la passata stagione avrebbe potuto giocarsi tranquillamente la salvezza, ma per esserne certi abbiamo deciso di investire. Con gli acquisti possiamo sperare a qualcosa di più”. Europa League, suggerisce qualcuno e Corioni, alla sua maniera chiosa: “Si deve sognare, altrimenti che vita è?” e si mette a ridere. Stagione che sembra partire con buoni presupposti e buoni propositi. È arrivato anche Diamanti, che i bresciani ricordano per quel gol al volo di sinistro in corsa nei play off di due stagioni fa. Quel Diamanti che, parole del presidente, “è come Baggio”. A Gino Corioni si illuminano gli occhi mentre parla del giocatore, emozionandosi. Colpaccio. Alessandro ha firmato per 5 anni. Il West Ham, che ha bisogno di monetizzare, è sceso da 8 milioni di euro a 2,5 per cederee il giocatore. Euforia ed entusiasmo nell’ambiente delle rondinelle. Resta ora da vedere, a qualche giorno dall’inizio del campionato, come siano le condizioni atletiche e fisiche dei nuovi arrivati, soprattutto Diamanti, visto che in Inghilterra ha solo giocato col pallone. Maglia numero 32 per lui. Il pensiero di Corioni è chiaro; le emozioni cristalline; e le capacità di sognare ancora di più. E i sogni qualche volta possono divenire nella realtà brillanti come… Diamanti…
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Sport
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Rugby A1 Ricomincia la stagione dei gialloneri
Il Calvisano si rituffa in mischia Fiducia ai due allenatori McKinnel e Mor. Campionato al via il 3 ottobre con la trasferta di Recco.
È
di Lorenzo Romano
È cominciata lunedì 23 agosto la nuova stagione del Cammi Calvisano neo promosso nell’A1 maschile dopo la doppia retrocessione dello scorso anno. Piena fiducia al duo McKinnel-Mor, confermati alla guida tecnica dei gialloneri. Da questa conferma ripartono le ambizioni di una società che punta al ritorno nel massimo torneo dopo la doppia retrocessione di due anni fa. Spazio, dunque, al mercato con tutte le novità. A cominciare – in rigoroso ordine di arrivo - dal pilone e tallonatore Renato Rizzetti Mattei, della seconda linea Stephen Nicol e Javier Lagioiosa. Il primo, bresciano, 29 anni, ha iniziato a giocare a rugby nel Fiumicello e nella propria carriera ha indossato le maglie di Rovato, Leonessa, Piacenza e Brescia. Ha giocato in Superdieci e in Coppa Europa. In quanto a Stephen Nicol, d’origine scozzese, ma residente a Varese, 27 anni, si tratta di un ritorno dal momento che con la maglia giallonera ha già giocato due stagioni: in una delle quali, nel 2003/2004 è stato tra i giocatori più utilizzati in
esclusiv a
Coppa Italia, trofeo poi conquistato. Ha disputato il Superdieci e un centinaio di gare in A1. Infine Lagioiosa: seconda linea di 27 anni, lo scorso anno all’Amatori Milano. Fra gli stranieri, confermato Ben Smith, unico assente al raduno del San Michele. “La scorsa stagione – commenta uno dei due tecnici, Beppe Mor – è stata più dura di quanto si possa pensare. All’inizio si è dovuto lavorare parecchio per creare una mentalità da prima squadra a dei ragazzi che non l’avevano. E si è trattato anche di trovare il giusto equilibrio tra chi arrivava da categorie superiori e la rosa della seconda squadra. Poi i risultati sono venuti. Ma io sono convinto – prosegue Mor – che i ragazzi abbiano fatto più di quanto all’inizio si riteneva potessero ottenere”. La fiducia nei propri giocatori non è mai mancata ai due traghettatori che hanno sempre guardato alla stagione scorsa, quella della promozione, con particolare attenzione in vista di un pronto rilancio, quel ritorno nel rugby che conte, che a questo punto deve diventare
100 % BRESCIA a cura di Mario Ricci
A PARTIRE DAL 23 AGOSTO radiovoce.it
Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15
realtà nella stagione che si appresta a cominciare. “Io ho sempre avuto – conclude coach Mor – la convinzione che la squadra sarebbe arrivata in alto, ma bisogna ricordare che non si erano posti obbiettivi, un anno fa. Forse nella valutazione della stagione ha pesato troppo il risultato dell’incontro con il San Gregorio. Ma ancora oggi ripenso ai giorni precedenti come a quelli in cui i ragazzi avevano addosso una carica e una voglia enorme di vincere. Poi, è andata diversamente”. Fissate anche le amichevoli precampionato. In tutto saranno tre e tutte nel mese di settembre. Il 4 contro Valpolicella, il 12 col Gran Milano e il 18 con i Lyons Piacenza. Il campionato di A1, invece, comincerà il 3 ottobre con la trasferta a Recco. Ancora nulla di fatto, infine, sulla nomina del nuovo presidente del club giallonero dopo le dimissioni di Francesco Casali che – comunque – resta nel Consiglio. Attesa per la fine di luglio, la nomina verrà ufficializzata entro la prima metà di settembre.
Centro Sportivo Italiano
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
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La formazione mista di pallavolo All Star
Pallavolo Primi appuntamenti stagionali
Pronti per il parquet, si cercano arbitri di Bruno Forza
Le reti sono state tolte dalle palestre e sul parquet ha iniziato a posarsi fin troppa polvere. Settembre è ormai alle porte e la voglia di sport sale di giorno in giorno, ma bisognerà pazientare ancora un po’. In attesa del fischio d’inizio della nuova stagione le società del volley arancioblu si riuniranno sabato in sede provinciale per il primo appuntamento della stagione 2010/2011: la riunione preparatoria fissata per le 15.30. Il responsabile della pallavolo Claudio Liloni – che quest’anno sarà affiancato da Ernesto Muscatelli – chiama a raccolta le società: “Mi aspetto di vedere un gran numero di esponenti delle nostre squadre presenti a questo incontro importante per dare il via ad una nuova annata. Il bilancio della stagione scorsa è stato positivo sotto tutti i punti vista. La soddisfazione più grande è stata quella di riuscire a garantire la presenza di un direttore di gara nella maggioranza delle partite. I nostri arbitri hanno dato il massimo, meritano un plauso”. La squadra arbitrale, tuttavia, ha bisogno di rinforzi: “A tal proposito faccio un sentito appello a tutte le società – afferma Liloni – perché ci aiu-
tino a reclutare giovani arbitri. È una necessità nostra, ma è nel loro interesse. Il 25 settembre verrà presentato il nuovo corso arbitri, speriamo di raccogliere un buon numero di adesioni, così come per il corso refertisti che si terrà il 9 ottobre per le categorie giovanili e il 16 ottobre per gli open”. In attesa di nuove leve sono stati nominati i nuovi designatori arbitrali: Gianluca Salvi e Luigina Girelli. La stagione pallavolistica avrà inizio giovedì 21 ottobre. Per iscriversi c’è tempo fino al 23 settembre. Le categorie al via: Under 8 (2003/2004); under 10 maxi (dal 2000 al 2003); under 14 (dal 1997 al 2000); juniores (dal 1994 al 1997); top junior (dal 1990 al 1994); open femminile, maschile e misto (1993 e precedenti). Settembre scolastico anche per i coach – Gli allenatori di pallavolo e calcio avranno la possibilità di seguire un corso d’aggiornamento domenica 12 alla cascina Foret. I temi della giornata saranno lo sport in un ambiente educativo, lo sviluppo psico-motorio nell’età evolutiva ed aggiornamenti tecnici sulla figura del portiere per il calcio e sui fondamentali nella ricezione per la pallavolo.
Al via la stagione nel ricordo di Gianni Salvagni La stagione inizierà con un pizzico di malinconia generata dal ricordo di chi non c’è più, come Gianni Salvagni, una di quelle persone che hanno sempre lavorato nell’ombra offrendo un servizio costante e prezioso. Negli ultimi vent’anni aveva ricoperto il ruolo di giudice sportivo per la zona Sebino Franciacorta. Dopo essere stato “l’anima e il corpo” dell’Uso S. Andrea Rovato, aveva offerto la sua disponibilità al Csi. Nell’assemblea del soci dello scorso anno era stato premiato per questa disponibilità interrotta dalla malattia. Il Csi lo ricorderà come un uomo che ha dato molto al comitato e per questo rimarrà nei cuori di quanti lo hanno conosciuto. Arriva la seconda tappa del Trofeo del Sebino. Dopo il successo del XVI Trofeo dell’Assunta in riva al lago d’Iseo è già tempo di tornare a correre. La seconda gara delle quattro in programma è prevista per domenica a Sulzano, in occasione della quinta edizione del Sentiero degli Elfi, corsa podistica di 9 km lungo un percorso di rara bellezza paesaggistica. La partenza è prevista per le 9 a Nistisino di Sulzano. La manifestazione è valevole per la classifica del campionato provinciale di corsa in montagna.
Agenda di agosto-settembre Lunedì 30 - ore 20.30: consegna calendari calcio a 7 Elite - sede provinciale Lunedì 30 - ore 21.30:consegna calendari calcio a 11 Coppa Leonessa 4 e 5 settembre - Sirmione: stage arbitrale
Ciclismo
Marco Gilberti e Roberta Seneci primi sull’altopiano di Cariadeghe Marco Gilberti e Roberta Seneci hanno scritto il loro nome sulle pietre di Cariadeghe in occasione del I Trofeo dell’Altopiano svoltosi domenica a Serle. La gara di Mtb Cross Country (organizzata dal gruppo Proloco Serle in collaborazione con Manuel Bike) ha fatto registrare la presenza di 150 i biker. I trofei andranno nella stessa casa. A conquistarli, infatti, marito e moglie: Marco Gilberti (primo assoluto) e Roberta Seneci, oro tra le donne. I tesserati del Csi hanno onorato la manifestazione aggiudicandosi ottimi piazzamenti. Nella M4 primato per Vittorio Casciotta (Mtb Italia), mentre nella M1 argento per Mauro Zambelli (Mtb Italia) e bronzo per Daniele Mora (Team Bike Gavardo). Stesso metallo nella M2 per Alessandro Dora. La carovana del cross country si è spostata da Serle a Lu-
mezzane nella giornata di lunedì, con il II memorial Ivan Nember sul Colle S. Bernardo, gara organizzata dalla Sprint Bike Lumezzane su un percorso di 18 km. Al via 130 atleti. Carlo Manfredi Zaglio ha conquistato il primo posto davanti a Nicola Pellizzari e Alessio Bongioni. Sul podio femminile sono salite nell’ordine Cristina Dusina (Mtb Agnosine), Angela Perboni (Team Cicli Mata) e Mara Ebranati (Mtb Agnosine). Il prossimo appuntamento è fissato per sabato a Ospitaletto, dove si terrà il XII memorial Fabio Polonini, VI memorial Gino Marchina organizzato da Gs Ospitaletto, gara ciclistica amatoriale in circuito pianeggiante da ripetersi più volte per un totale di 60 km e aperta a tutti gli enti della consulta. Ritrovo alle 13 all’ex Parco Piscine di via Caduti a Ospitaletto e prima partenza
alle 14 con le categorie Senior 1-2 e Gentlemen. Spostando lo sguardo oltre i confini provinciali spicca la partecipazione di Lorenzo Breda, ciclista bresciano classe 1955 del Gsd Cris Plast Desiderio Bici, alla randonnée più lunga d’Europa: 1001 Miglia. Tutti italiani i quattro randonner che hanno tagliato per primi il traguardo: il modenese Silvano Ricco, Ivan Cardellini milanese di Usmate, Claudio Montecchio di Bergamo e, appunto, Lorenzo Breda di Chiari. La prova aveva preso il via lunedì 16 agosto. Vi hanno preso parte 270 ciclisti provenienti da tutto il mondo per un itinerario totale di 1600 km da Nerviano, in provincia di Milano, a Faenza per poi sfidare gli Appennini fino a Bolsena. Poi la risalita attraverso la Maremma, le Cinque Terre, l’arrivo in Piemonte e il ritorno a Nerviano.
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LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Il grazie alla Poliambulanza Egr. direttore, mentre in Albania volge al termine la celebrazione del 100° anniversario della nascita di Madre Teresa di Calcutta, è proprio con le sue parole dell’inno alla vita che sento il bisogno di raccontare come queste parole sono state tradotte in pratica in una esperienza che per due mesi si è vissuta nei corridoi del reparto di Cardiochirugia della Clinica Poliambulanza di Brescia. Madre Teresa diceva: “La vita è un sogno, fanne una realtà”. La generosità, la sensibilità e la competenza della Poliambulanza hanno tradotto in pratica queste parole, aiutando un giovane albanese di 19 anni ormai a rischio di un esito infausto del suo cammino a seguito di alcune malattie congenite al cuore, a ritrovare il sogno di una vita da vivere realmente. “La Voce del Popolo” nel primo numero di maggio dava notizia delle attività della Poliambulanza Charitatis Opera, oggi voglio testimoniare la verità di quelle parole. Klevis dopo una segnalazione che abbiamo fatto arrivare dall’Albania, è stato chiamato in Italia e ha beneficiato di tutto l’affetto e la competenza necessaria per affrontare una operazione che gli avrebbe salvato la vita e riservato un futuro migliore. Niente sarebbe stato possibile se, oltre alla competenza altamente qualificata, non ci fosse stato una capacità di accoglienza umana e cristiana che ha dato a Klevis il coraggio di affrontare il tutto. Abbiamo trovato nei medici e nel perso-
nale un’attenzione che merita di essere raccontata. Sembra che faccia notizia solo la malasanità e invece esistono ancora tanti medici e infermieri che vivono la loro professione come una missione verso l’uomo che soffre. Noi eravamo sconosciuti alla Poliambulanza eppure siamo diventati membri di una famiglia; nei due mesi di degenza tutti ci conoscevano, ci salutavano, ci aspettavano… ci ricordavano nella preghiera. È stata una esperienza davvero straordinaria. Desideriamo dire il nostro grazie al dott. Gomarasca per tutto quello che ha fatto attraverso la Charitatis Opera, ai dott. Brunelli e Troise e a tutto il personale del reparto di Cardiochirurgia per la passione con cui si sono dedicati alla vita di Klevis rendendo il sogno di una vita più normale per questo ragazzo una realtà; un altrettanto grazie alle suore della Poliambulanza e alla Cappellania dell’Ospedale che si sono davvero fatti carico della nostra situazione. Dobbiamo essere orgogliosi che dalla fede che professiamo possano nascere ancora oggi testimonianze cosi belle e vere di professionalità a servizio di coloro che soffrono e che sono piu poveri. Roberto Ferranti
Quando le norme liturgiche non vengono rispettate Egr. direttore, una domanda forse non scontata: le norme liturgiche vanno rispettate o no? Le chiedo questo perché mi è capitato di
Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it
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partecipare a due Messe, celebrate dallo stesso sacerdote in una parrocchia cittadina, in cui è avvenuto di tutto (o quasi). Nell’ordine: dopo l’atto penitenziale la formula conclusiva è stata recitata usando l’indicativo (Dio ha misericordia… perdona… ci conduce) mentre tutti i messali (ne ho consultati tre) la danno al congiuntivo (più logico, trattandosi di un desiderativo). L’annuncio del Vangelo è stato dato proclamando: “Dal Vangelo di Gesù secondo Luca” (d’accordo: quell’aggiunta di Gesù è una
quisquiglia, ma c’è un vangelo di Maometto o di Confucio?). Nella presentazione dei doni le due orazioni relative al pane e al vino sono state accorpate in una sola parlando genericamente di “doni” frutto del lavoro dell’uomo (la terra e la vite probabilmente non contano). La preghiera eucaristica (salvo, per fortuna, la formula di consacrazione) è stata completamente inventata sulla base dell’omelia (quindi con riferimenti all’attualità e alle divagazioni oratorie del celebrante), compreso l’intero Pre-
28 agosto 1963 A Washington, il capo del movimento per i diritti civili Martin Luther King pronuncia un toccante discorso contro il razzismo. È il discorso di “I have a dream”
29 agosto 2004 Si chiudono i Giochi Olimpici 2004 ad Atene, Stefano Baldini vince l’oro nella maratona
Omnibus
Avvenimenti 27 agosto 1789 In Francia viene proclamata la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”. Si fonda su tre principi fondamentali: libertà, uguaglianza e fratellanza
Le ricette della settimana Ossibuchi alla milanese
Nodini agli aromi
Ingredienti: 4 ossibuchi di vitello, 40 g di burro, 10 cl di vino bianco, 10 cl di brodo, farina, sale, prezzemolo tritato, la scorza di un limone.
Ingredienti: 4 nodini di vitello, 2 cucchiai di farina, 40 g di burro, un rametto di salvia, un rametto di rosmarino, un mazzetto di prezzemolo, un limone, sale.
Preparazione: Incidere i bordi degli ossibuchi con un coltello, infarinarli e farli rosolare in padella con il burro. Salarli, spruzzarli con il vino e farlo evaporare. Unire il brodo, coprire e cuocere per circa 90 minuti, girandoli un paio di volte. Mescolare il prezzemolo alla scorza di limone e aggiungerli agli ossibuchi poco prima della fine della cottura.
Preparazione: Battere i nodini e passarli nella farina. Far rosolare il burro a color nocciola, adagiarvi i nodini e cuocerli per 10 minuti, quindi salarli. Preparare un trito finissimo con gli aromi e spargerlo sui nodini pochi minuti prima di toglierli dal fuoco. Servire accompagnando ogni nodino con una bella fetta di limone.
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
fazio, mentre nella parte dopo la Consacrazione, il memento dei vivi e dei morti è stato un elenco di “disoccupati, emarginati, perseguitati, handicappati, vittime della violenza, del terrorismo, della guerra e dell’ingiustizia” (per le persone normali, pur sempre bisognose dell’aiuto di Dio, evidentemente non c’è bisogno di pregare). La dossologia finale è stata fatta recitare a tutta l’assemblea così come la monizione prima del saluto di pace. Lo scambio del saluto di pace, poi, è stato esteso a tutti i banchi della chiesa con passeggiata in su e in giù del detto celebrante e relative passeggiatine di zelanti fedeli. L’orazione finale è stata ugualmente inventata riprendendo i temi dell’omelia. Al termine di una delle Messe, una persona è andata in sacrestia a chiedere, perché non era stato menzionato il nome del defunto per cui aveva fatto celebrare la Messa. La risposta è stata perentoria: “Le norme liturgiche vietano di farlo nella Messa prefestiva e in quelle festive… e le norme vanno rispettate!”. A questo punto, mi ritengo assolutamente libera di valutare di volta in volta se le “norme” che i sacerdoti propongono sono di quelle che vanno rispettate o no, in nome della libera creatività dei cristiani e del relativismo di cui sopra. Adriana Pozzi
Ricordo di Elio Bevilacqua Egr. direttore, nel luglio scorso è morto Elio Bevilac-
30 agosto 1980 Il governo polacco riconosce il sindacato Solidarnosc guidato da Lech Walesa, dopo un’aspra serie di scioperi che ha paralizzato il Paese
qua (1934-2010), mosaicista, che ebbe anche una lunga collaborazione con l’artista Oscar Di Prata. Il sodalizio tra il pittore e il mosaicista è durato decenni e ha prodotto opere che abbelliscono chiese, santelle, cappelle funerarie, oratori, edifici pubblici e privati. Elio Bevilacqua di Bedizzole è noto nell’arte musiva. I disegni di Oscar Di Prata sono adatti per l’esecuzione del mosaico, affermava in sintesi Elio Bevilacqua, perché sono caratterizzati da linee ben marcate e piani di colore esattamente definiti sia nelle sfumature che nella spazialità. Elio Bevilacqua ha sempre apprezzato l’opera creativa dell’amico artista come fluente sorgiva per i suoi mosaici. Allo stesso modo Oscar Di Prata stimava Elio Bevilacqua per l’estrosa capacità artistica nel comporre “tessere”, a migliaia e multicolori, vitree, ceramiche o smaltate, posizionate con pazienza certosina fino a dar visione all’insieme in una interpretazione autentica delle sue opere. Le opere scaturite dalla collaborazione tra i due artisti si possono, tra l’altro, ammirare (l’elenco non è certo esaustivo) nella chiesa dell’Ospedale Civile di Brescia, dove la grande composizione dell’abside rappresenta l’ideale sfondo al Crocifisso ligneo. Di notevoli dimensioni e intensa suggestione affabulatoria l’ampio mosaico realizzato nell’atrio del Centro S. Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, che rappresenta i momenti salienti della vita di S. Giovanni di Dio. Negli anni Sessanta sono sta-
ti realizzati i mosaici della parrocchiale della Badia di Brescia. In tema di pietà funeraria la collaborazione Di PrataBevilacqua ha interessato cappelle dei cimiteri di Brescia e di numerosi paesi della provincia. Da segnalare che l’ultimo mosaico realizzato nel rapporto collaborativo Di Prata-Bevilacqua è stato messo in opera all’oratorio S. Antonio della frazione Chiesuola di Pontevico dedicato alla Sacra Famiglia. Giovanni Quaresmini
31 agosto 1997 Nel sottopasso stradale dell’Alma, perdono la vita la principessa Diana Spencer e il suo compagno Dodi Al Fayed
1° settembre 1897 Apre la metropolitana di Boston, la prima del Nord America
Mons. Ablondi: un segno nel cammino ecumenico Egr. direttore, il 21 agosto è mancato mons. Alberto Ablondi, vescovo emerito della diocesi di Livorno, della quale era stato titolare dal 1970 al 2000. Aveva 85 anni; da quasi vent’anni combatteva una difficile e coraggiosa battaglia contro una malattia devastante come il morbo di Parkinson. Io e la mia famiglia lo ricordiamo come un fraterno amico e maestro, che ci ha accompagnato fin dalla nostra adolescenza, e via via nelle vicende della nostra vita. Altri scriveranno di lui, della sua opera come vescovo di Livorno, della sua attività nel movimento ecumenico, degli importanti incarichi a livello nazionale ed internazionale, presidente della commissione episcopale per l’ecumenismo, membro del Pontifico Consiglio per l’unità dei cristiani, presidente mondiale della federazione universale per l’apostolato biblico, vi-
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ce presidente della Commissione episcopale italiana. E scriveranno del suo rapporto con la città di Livorno, dove per ragioni storiche hanno convissuto confessioni cristiane diverse, una numerosa comunità ebraica e oggi una consistente presenza dell’universo mussulmano. E noi vogliamo ricordare anche un suo intervento a Brescia, il 10 gennaio 1986, insieme al pastore valdese Daniele Garrone, su invito della Ccdc, per la presentazione della traduzione interconfessionale della Bibbia. Ma al di là dei nostri sentimenti personali noi gli siamo riconoscenti per quello che ci ha insegnato, a noi come a tutti quelli che sono entrati in contatto con lui. Ci ha insegnato a vivere la Chiesa come una madre gioiosa, a vivere il messaggio cristiano nella sua pienezza umana, a vivere il dialogo in un clima di amicizia, anche con i lontani, anche con gli avversari. Ed era costante in lui il richiamo a una dimensione trinitaria nel giudizio sugli avvenimenti, anche banali. Ci ha insegnato “a guardare oltre”, e quando nella Chiesa cominciò a soffiare il vento nuovo del Concilio, per noi non fu una novità: il clima della Gaudium et Spes era già attuale nel suo modo di testimoniare la fede. Lascia un cordoglio immenso tra tutti i suo amici ed estimatori, e soprattutto nei cittadini di Livorno che lo consideravano ormai “uno di loro”. E lascia un segno che crediamo irreversibile nel cammino ecumenico della comunità cristiana. Maurizio e Liliana Bestagno
2 settembre 1969 Il primo bancomat degli Stati Uniti viene installato a Rockville Center, a New York
L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane
Aforismi
D.: Sono un dipendente con famiglia che vive in affitto, purtroppo la mia azienda si trova in difficoltà e sono due mesi che non percepisco lo stipendio. Mi hanno detto che la Regione Lombardia eroga un contributo per pagare l’affitto. Vorrei sapere di che cosa si tratta esattamente e cosa devo fare per poterlo ottenere.
La poesia è la ragione messa in musica (Francesco De Sanctis)
R.: L’undicesima edizione del bando ‘Fondo Sostegno Affitto’ (FSA) indetto dalla Regione Lombardia apre il 30 agosto 2010. La Regione, con i Comuni, eroga contributi per ridurre nell’anno 2010 l’incidenza del canone sul reddito dei nuclei familiari che si trovano in condizione economica disagiata, che abitano unità immobiliari in locazione ai sensi della legge 431/98. Per poter richiedere il contributo si deve essere titolari di contratti di locazione, efficaci e registrati, stipulati per unità immobiliare situata in Lombardia utilizzata come abitazione principale. Per poter ottenere il contributo è necessario presentare apposita domanda presso un Caf abilitato entro il 20 ottobre 2010. Le consigliamo, quindi, di rivolgersi al Caf Acli (tel. 030.24.09.884) per poter ritirare l’elenco dei documenti richiesti e presentare così la sua domanda.
Il vero giusto è colui che si sente sempre a metà colpevole dei misfatti di tutti (Kahlil Gibran) La vita si misura dalle opere e non dai giorni (Pietro Metastasio)
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Cara Voce Estate
LA VOCE DEL POPOLO 27 AGOSTO 2010
Gita fuori porta Bussolengo
L’emozione di vedere gli animali A pochi chilometri da Sirmione il Parco Natura Viva (Garda Zoological Park) regala una giornata speciale. Immersi nel verde si possono vedere, in un centro che tutela anche le specie minacciate d’estinzione, vari animali
L
L’estate è quasi finita, ma all’inizio della scuola manca ancora qualche tempo e cosa c’è di meglio di una giornata fuori porta a poco fuori provincia da trascorrere fra gli animali per divertirsi e, perché no, imparare? Il Parco Natura Viva (Garda
di Nicoletta Tonoli
Zoological Park) in località Figara a Bussolengo, in provincia di Verona offre sicuramente un’esperienza divertente ed educativa sia per grandi che soprattutto per i più piccoli: passeggiando per il parco, infatti, la felicità dei bambini è più che pal-
pabile e anche gli adulti non sono da meno! La storia del parco comincia nel 1933, anno in cui l’Azienda Agricola Alberto Avesani si estende su un terreno collinare di 64 ettari. Nel 1965 viene progettato il Parco Zoo del Garda di 24 ettari, ampliato nel 1973 con un settore dedicato a mammiferi e uccelli africani da visitare con la propria autovettura e nel 1978 con l’Aquaterrarium, la Serra Tropicale e il Parco Dinosauri fino al 1985 in cui è iniziato il processo di riquali-
ficazione definitivo e l’avvio di progetti di ricerca. L’attuale ruolo del parco ora non è solo l’esposizione degli animali visitabile sia a piedi che in automobile: ora è a tutti gli effetti un centro di tutela di specie animali minacciate d’estinzione che promuove diversi progetti di salvaguardia degli esemplari più a rischio. “Oggi le funzioni istituzionali di un moderno giardino zoologico – si può leggere sul sito www.parconaturaviva.it –abbracciano la conservazione
SPAZIO GIOCHI Cruciverba
Sudoku
Orizzontali:1. Circola su rotaie in città - 4. Schiena di maiale - 9. Uno dei sindacati - 10. Colpo di fucile - 11. Capanna alpina - 13. Albero ornamentale - 15. Azione rapida 17. Preposizione articolata- 18. Pulito, nitido - 19. Le racconta il bugiardo - 20. Indica provenienza - 21. Giovani bovini - 23. Fine del male - 24. Dea della salute - 26. Apertura del naso - 28. Allegato in breve - 29. Abitarono la Germania - 31. Suddivisione urbana - 33. Si strappano dal block-notes - 35. Linguaggio convenzionale - 37. Quartiere romano - 38. L’autore di “Ars amandi” - 39. Si respira. Verticali: 1. Ci portano l’acqua in casa - 2. Cattiva e malvagia - 3. Acciuga - 4. Cuore di rapa - 5. Propaggine vegetale - 6. Breve andare - 7. Paga militare - 8. Famose quelle di Villa Carlotta - 10. Può essere piccante 12. Branco di bestie - 14. Grande sfortuna 16. Bevanda bollente - 18. Infortuni di chi si rade - 19. Si vede solo d’inverno - 20. Si riempie ogni giorno - 22. Infiamma lo svedese - 25. Premi fatti di parole - 27. Bagna Bamako - 29. Grosse candele - 30. Catasta ardente - 32. L’attore Beatty - 34. Uccellino insettivoro - 36. Sigla di Gorizia.
Come si gioca: La griglia del Sudoku è composta da 81 caselle suddivise in 9 righe orizzontali e 9 colonne verticali, ripartite in 9 riquadri da 9 caselle cadauno. Inserire nel gioco soltanto i numeri dall’1 al 9, tenendo presente che in ogni riga, colonna e riquadro non appaia il medesimo numero due volte.
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della biodiversità sotto molteplici aspetti e si possono riassumere in tre fondamenti: conservazione delle specie minacciate, ricerca ed educazione. Questi sono gli strumenti di cui disponiamo per realizzare e promuovere la conservazione degli animali e dei loro habitat a livello mondiale”. Il Parco è membro di diverse associazioni internazionali volte alla salvaguardia e protezione degli animali, fra cui l’Unione Italiana Zoo ed Acquari (UIZA), l’Associazione Europea di Giardini Zoologici
ed Acquari (EAZA, European Association of Zoos and Aquaria) e dal 2002 dell’Associazione Mondiale di Giardini Zoologici ed Acquari (WAZA: World Association of Zoos and Aquariums) e ricopre un ruolo fondamentale in Italia cooperando con il nucleo Cites del Corpo Forestale dello Stato e con l’ Istituto nazionale per la fauna selvatica. Da qualche anno, infatti, alcuni animali confiscati dagli organi statali vengono ospitati e curati nel parco. La mascotte del parco è Ping, un panda rosso (o panda minore) originario delle regioni meridionali della Cina e della catena montuosa himalayana, specie a rischio in quanto viene cacciata per la sua pelliccia: il Parco Natura Viva è stato il primo ad ospitarla e dal 1993 sono nati dodici cuccioli. Nei vari settori si possono ammirare non solo i panda rossi placidamente a riposo nel verde, ma anche giraffe, scimpanzè, bisonti, cammelli, orsi, zebre, antilopi, struzzi, fenicotteri e la splendida quanto feroce tigre siberiana. E ancora, rinoceronti e ippopotami: a luglio è nato un ippopotamo di cui però non si conosce ancora il sesso perché la mamma è talmente protettiva nei suoi confronti che non lascia avvicinare al piccolo nessuno, nemmeno gli esperti veterinari della struttura! Per informazioni, www.parconaturaviva.it.
Appuntamenti PISOGNE Sabato 28 agosto “Viaggiando con arte”: collettiva di artisti bresciani negli spazi della stazione. Stazione Fnm – orario 10-20.30. Info: Stazione Ferrovie Nord Iseo – 030 9849269. ISEO Domenica 29 la traversata non competitiva a nuoto tra Predore ed Iseo Partenza da Predore. Alle ore 10 su iscrizione. Info: Società Operaia di Mutuo Soccorso – 030 981371 – www.somsiseo.it.
ISEO “Yseo af... fare shopping”: I commercianti offrono domenica 29 agosto le loro merci a prezzi ridotti nel centro storico dalle 9 alle 20. Info: Ass. Commercianti – info@garavagliacorredi.it.
CHIARI Dal 28 agosto al 5 settembre omaggio a vittorio Pelati, una mostra collaterale alla III edizione della mostra d’antiquariato. Dove? A Villa Mazzotti. Il sabato e la domenica dalle 10 alle 20.30, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20.30. L’ingresso è gratuito. Info: La Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi.
VOBARNO Sabato 28 e domenica 29 agosto in Piazza della pace alle ore 20.30 i concerti della banda di Sumeg (Ungheria). SERLE Domenica 29 agosto dalle ore 9 alle ore 19 l’apertura del Monastero con visite guidate gratuite ai resti dell’antico Monastero Benedettino di San Pietro in Monte Orsino. CASTO Domenica 29 agosto la festa al rifugio Nasego in località Comero alle ore 11 con la celebrazione della Santa Messa presso il rifugio Nasego, a seguire pranzo. Tel. 335.5818771. CAPOVALLE Domenica 29 agosto nella Piazza del Mercato dalle ore 9 i mercatini della Valle Sabbia. VALLIO TERME Sabato 28 agosto alle ore 20.30 la camminata a “ciar del lüna” con partenza dal santuario al Monte Ere; festa al Rifugio degli alpini e concerto dei Folka Miseria.
AGNOSINE Sabato 28 agosto “Estate a 6 Corde”, 1° Festival internazionale della chitarra itinerante in Valle Sabbia con l’Associazione Note Future; il direttore artistico è il maestro Nico Bello. Dove? Alla chiesa di S. Andrea Apostolo, frazione di S. Andrea alle ore 21: “Por tí mi corazón”omaggio al Sud America duo chitarra e soprano (Daniela Veronesi soprano, Hernàn Diego Lonza chitarra argentina). Ingresso gratuito.
FOTO GREST Soluzioni
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Bione
Torna anche quest’anno il concorso dedicato alle immagini più belle dei grest dei vostri oratori. A fianco la fotografia del grest della parrocchia di Bione. Le foto per il concorso vanno indirizzate a direttore@ lavocedelpopolo.it