DEL POPOLO
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Ragionamenti di Giancarlo Paris, ofm conv.
I miei genitori avevano una trattoria e quindi sono cresciuto in mezzo alla gente e per questo, molto facilitato nelle relazioni. Anzi, crescendo avevo più facilità a relazionarmi con gli adulti che con i coetanei. C’è stato un ragazzo, Aldo, allora poco più che ventenne (aveva appena finito il servizio militare come alpino) che lavorava nel nostro bar. Io di anni ne avevo poco più di dieci. Mi ha insegnato molte cose: a guidare la macchina sulle strade di campagna, a fare lavori manuali. Alla sera facevamo discorsi filosofici sul senso della vita. Lui li chiamava “ragionamenti”. Camminate, gite in pullman con la gente del paese. Partite allo stadio. Lo accompagnavo anche quando la domenica andava dalla morosa. Poi l’andare ad abitare in paesi diversi ci ha allontanato. Lui ha avuto anche una relazione turbolenta con una donna. Solo più tardi ha trovato una brava ragazza e ha messo su famiglia. Anche con lui ho una bella fotografia: tutti e due grassocci, in mezzo ai campi. Anche questa è stata una relazione sana che ha portato felicità agli anni freschi della mia vita.
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FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO
Città vuota Un’inchiesta sulla situazione immobiliare a Brescia e provincia rivela un esubero di abitazioni e spazi commerciali. Case vuote e prezzi ancora troppo alti. Un monito per i Comuni che si apprestano a varare nuovi strumenti urbanistici?
BRESCIA 3 SETTEMBRE 2010
sommario Il fatto
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Vendo casa disperatamente. Ma non è Sky!
Nessuno ci è più amico di Dio, fonte della stessa amicizia (David Maria Turoldo)
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Longhena: la “Festa in Biolcheria” ritorna nel segno della tradizione
a cura di Massimo Venturelli
Popoli e continenti Perché è tutto concesso al “Colonnello”?
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a cura di Massimo Venturelli
Ecclesia Agorà. Il nucleo generativo della pastorale
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di Angelo Onger
Meeting di Rimini. Sui desideri di cose grandi
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di Marco Sampognaro
Paesi e parrocchie Franciacorta. A tutto Gas: l’acquisto è solidale
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di Luciano Zanardini
La stagione dei ricatti
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di Pierpaolo Triani
Dallo sciamano allo showman. L’Italia secondo Cerami
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di Ermete Giorgi
Economia e lavoro Agesc. A supporto della riforma della scuola
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Corsivo di Angelo Onger
Cultura e comunicazione Educare tra scuola e formazioni sociali
Da giovedì 2 a domenica 5 settembre a Longhena si rinnova l’appuntamento con la tradizionale "Festa in Biolcheria", la 35ª edizione di una manifestazione che ogni anno viene organizzata da un apposito comitato composto per l’80% da gente di Longhena. Ma proprio sull’organizzazione quest’anno c’è una grande novità. "Abbiamo regolamentato la natura dell’associazione che si occupa ogni anno della festa – ha riferito il sindaco Dionigi Tortelli – che ora ha un nome e uno statuto. L’abbiamo chiamata Associazione festa in Biolcheria. Non solo. Una settantina di persone ha preso parte al corso Hccp, che consente di avere le carte in regola dal punto di vista sanitario". Con queste premesse parte dunque questa bella festa, una delle più longeve della Bassa che ha fatto la sua fortuna grazie ai suoi casoncelli. La 35ª edizione della manifestazione allieterà le serate fino a domenica 5 settembre e, come le precedenti edizioni, sarà ospitata nel campo sportivo (dietro la chiesa). Occasione di divertimento, ma anche di incontro, questa “Festa in Biolcheria” ha sempre le stesse finalità: riunire la comunità e raccogliere fondi per fare beneficenza. Nel segno della tradizione, anche quest’anno viene proposto un ricco menù, che propone trippa, casoncelli, brasato con polenta, braciole, salamine, spiedo con polenta, e altro ancora, il tutto servito dagli immancabili camerieri vestiti da biolc, cioè con pantaloni e camicia che ricordano l’abbigliamento dei contadini di un tempo. Venerdì è presente l’orchestra Nadia e Paolo Morelli, sabato, è attesa l’orchestra Mirage, mentre per la serata conclusiva ci sarà l’orchestra I Filadelfia. Per avere informazioni sulla festa si può visitare il sito www.festainbiolcheria.it. (mtm)
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di Giovanni Gregorini
Nelle ultime settimane il cosiddetto teatrino della politica ha offerto e continua a offrire spettacoli quotidiani di genere vario. Resto dell’opinione che il problema di fondo, per tutti, è l’incapacità a comprendere, e quindi a gestire, il nuovo che avanza. Il che provoca un vuoto progettuale riempito dall’ossessione del potere. La mancanza di una prospettiva ideale genera la lotta di potere fine a se stessa, che a sua volta produce la corruzione pubblica e privata che riempie le cronache quotidiane. Tutto sembra ridotto alla logica del ricatto piuttosto che a quella del riscatto. Esemplare in proposito lo scenario in cui si sono sviluppate le polemiche contro Fini, messo sotto accusa per aver svenduto una casa di An a Montecarlo, affittata poi al fratello della sua attuale compagna. Non importa qui ca-
pire la veridicità dell’accusa e la possibile natura del reato, perché preme sottolineare la evidente strumentalizzazione dell’episodio in funzione politica. Se Fini non avesse rotto con Berlusconi, questa storia non sarebbe mai apparsa sul “Giornale” o su “Libero”. Nella stessa direzione vanno lette le reazioni di alcuni amici di Fini i quali hanno minacciato di aprire i loro cassetti pieni di dossier contro Berlusconi. Della serie: la legalità, il rispetto delle regole, la moralità non sono valori a prescindere ma possibili armi di lotta politica. Se sei mio amico e mi tieni bordone puoi rubare quanto vuoi; se ti metti contro di me, ti stronco. Il caso classico da tutti citato è quello di Dino Boffo. Lo stesso trattamento è ora riservato al direttore di “Famiglia cristiana”, con il contributo di vari cattolici, chierici o laici, proprio come è avvenuto per Boffo.
Sport Brescia Calcio. Il vestito giusto con lo spirito giusto
LA VOCE DEL POPOLO
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di Mauro Toninelli
Cara Voce
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Buone notizie
editoriale
di Adriano Bianchi
La sfida del confronto Carpenedolo: lo sport allena il corpo e la solidarietà il cuore per le missioni
Lo sport abbatte le barriere e contribuisce a migliorare la società. Questa importante considerazione è spesso dimenticata o lasciata ai margini per fare posto solo all’aspetto meramente agonistico. A Carpenedolo c’è una manifestazione che ricorda a tutti l’importanza di considerare lo sport come elemento di crescita. Non può, quindi, esserci uno sport slegato dai problemi della società. Due giornate in cui l’intera comunità recita un ruolo da protagonista. Organizzata dall’associazione culturale il Megafono in collaborazione con il gruppo missionario Madre Teresa di Calcutta, con l’appoggio del Comune di Carpenedolo e della Pro Loco di Carpenedolo, sabato e domenica 4 e 5 settembre si terrà la 14ª edizione di Sport e Solidarietà. L’appuntamento prevede anche la partecipazione del comico Max Pisu. Il programma prevede l’inizio nella serata di sabato, alle ore 19, con lo spiedo. Alle 21 va in scena la sfilata di moda alla quale segue lo spettacolo di Max Pisu. Domenica 10 settembre, a partire dalle 10, c’è la caccia al tesoro. Nel pomeriggio, dalle ore 14.30, piazza Matteotti ospita i giochi per tutti, mentre in serata, alle 21, è fissata una gara musicale con le migliori canzoni internazionali. Il ricavato sarà devoluto al Gruppo missionario Madre Teresa di Calcutta di Carpenedolo per sostenere l’opera dei missionari sparsi nel mondo. Nelle passate edizioni della manifestazione i fondi sono serviti a finanziare in modo particolare importanti progetti umanitari per i bambini del Darfur, dell’America latina e per tutte quelle popolazioni colpite da grandi calamità. Le attività sportive hanno come valori fondamentali il lavoro di squadra, la lealtà, l’agonismo e il rispetto degli altri. Anche per questo il binomio sport-solidarietà è ancora più vincente.
Quanto sia difficile oggi parlare di moralità e di coerenza è dimostrato anche dalla polemica avviata da Vito Mancuso intorno alla Mondadori. Dopo il provvedimento varato dal governo che permette alla casa editrice di sanare i suoi debiti fiscali con il versamento di 8,6 milioni di euro contro i 350 richiesti dall’Agenzia delle entrate, Mancuso ha scritto: “Vorrei sapere dagli autori della Mondadori che cosa rispondono alle loro coscienze di fronte a questa inedita legge ad aziendam”. C’era pure da ricordare che una sentenza definitiva della Giustizia ha accertato che la Mondadori è passata al gruppo Berlusconi grazie alla corruzione di un giudice (reato per il quale è stato condannato il mediatore, Previti, e non il corruttore). Tuttavia anche in questo caso non voglio entrare nel merito della questione che conferma per l’ennesima volta il gigantesco conflitto di interessi del Presidente del Consiglio (finché gli italiani lo votano, ha ragione lui), per richiamare
Agenzia fotografica: Foto Eden Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel. 030.7725511 - Fax. 030.7725566 Progetto grafico: Maurizio Castrezzati - Coop. La nuvola nel sacco Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 184 - 1/12/1961
l’attenzione sulle reazioni degli scrittori interpellati. La stragrande maggioranza di loro ha separato le proprie responsabilità da quelle della casa editrice che ne pubblica i libri. Eugenio Scalfari, che ha trascorsi tortuosi ma è approdato da tempo sulla riva della moralità contro il sistema berlusconiano, ha scavalcato l’ostacolo affermando che ha continuato a pubblicare da Einaudi, dopo che l’editrice è stata comperata dalla Mondadori, perché non è cambiata la dirigenza con la quale ha sempre trattato. In sostanza la coscienza degli scrittori non guarda oltre il proprio naso (“rispondo di quello che scrivo e non di altro”), come se il mondo si riducesse al perimetro della stanza in cui lavorano. Svetonio ci ha tramandato un detto antichissimo secondo il quale “pecunia non olet” (il denaro non puzza). Per la coscienza c’è sempre tempo. Pilato direbbe: “Me ne lavo le mani, è una questione fra voi giudei (intellettuali)”.
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VOCE•MEDIA
In questi giorni a Brescia parliamo della comunità e della comunità cristiana. Lo facciamo perché il vescovo Luciano ci ha inviato una Lettera su questo tema; lo facciamo perché crediamo che la comunità cristiana possa dire qualcosa di significativo e bello anche per la comunità civile e la società dentro cui viviamo; lo facciamo perché in fondo siamo in un Paese e in un continente che ha nel cristianesimo le sue radici. Su questo ci è stato detto che siamo, da un lato, alla fine del mondo cristiano che conosciamo (il sociologo Luca Diotallevi l’ha ricordato ai sacerdoti), ma dall’altro il vescovo Bruno Forte ci ha parlato di novità e di un’aurora in cui l’esperienza dei cristiani potrà risplendere nella storia con una nuova bellezza. Questo a Brescia, mentre a Roma il colonnello Gheddafi invitava l’Europa alla conversione all’Islam. Come è potuto succedere? Dobbiamo relegare questa uscita tra le “stupidaggini” di un leader che non ha mai lasciato mancare colpi di teatro o dobbiamo trarne alcune riflessioni? È una battuta o una profezia? Le polemiche e i commenti sono stati puntuali, ma ciò che mi interessa è come quello che stiamo dicendo a Brescia sulla comunità cristiana possa sollecitarci qualche pensiero, speriamo sensato. Il primo pensiero tocca la questione demografica. Una comunità esiste se ci sono delle persone che la compongono e anche i numeri contano. Non c’è dubbio che gli europei, gli italiani e i bresciani... i cristiani facciano pochi figli. Come non c’è dubbio che gli islamici e gli stranieri in genere siano invece più prolifici. Si dice che nel 2050 in Europa la popolazione sarà per un quarto mussulmana. Tutti convertiti? Più probabilmente per una questione di tasso di natalità. Essere un “paese per vecchi” non ci favorisce e se non ci sarà un’inversione di rotta e una nuova fiducia nella vita, come ha chiesto il card. Bagnasco, diventeremo inevitabilmente una minoranza. Ma il tema della comunità pone anche la questione della qualità della fede. Lo ricorda il Vescovo nella Lettera, come lo richiamava Giuseppe Bertagna sul “Giornale di Brescia” qualche giorno fa. Al cuore di una comunità religiosa, cristiana o mussulmana che sia, sta la robustezza della fede in Dio. Quanto è robusta e forte la fede dei cristiani perché possano continuare ad essere nella società europea una componente significativa ed efficace? Quanto siamo capaci di fedeltà alla Parola e di autenticità di vita in un mondo che non è più permeato dal senso religioso? C’è da dire che, ad oggi, nonostante da lungo tempo ormai il contesto sociale in cui siamo sia fortemente secolarizzato, la comunità cristiana continua ad essere capace di segni belli di testimonianza nel Signore e offre a tutti con gratuità ragioni di vita e di speranza. Ma il futuro? Questo processo varrà anche per l’islam? Come sarà il suo confronto con la secolarizzazione tipica dell’Occidente, soprattutto alla seconda o terza generazione? Sarà una sfida anche per loro? Ma un ultimo pensiero credo si giochi oggi nella capacità di islam e cristianesimo, ma in fondo di ogni altra espressione religiosa, di aprire un dialogo fruttuoso per il bene della società e del mondo intero. Nessuna confusione, nessun sincretismo. Le differenze ci sono, restano, ma non ci devono spaventare. Questioni che possono stare a cuore a tutti ci sono e possono divenire terreno di confronto su cui tutte le religioni possono dare un contributo. Per noi sapere di essere comunità cristiana con una qualità ecclesiale alta non potrà che darci forza, ma è su questi temi comuni (la salvaguardia del creato ad esempio, la povertà...) che bisogna lavorare. Il resto potrebbe rischiare di essere solo demagogia.
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Il fatto
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Fenomeni Gli immobili invenduti nel Bresciano
Vendo casa disperatamente. Ma non è Sky! C’è un programma mandato in onda da Sky dedicato alle compravendite immobiliari. È un prodotto televisivo che non rappresenta certo la situazione di un mercato che ha richiesto il sacrificio, a oggi non ripagato, di tanto territorio
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a cura di Massimo Venturelli
Il caso emblematico sono le tre torri di cristallo costruite nel breve volgere di pochi mesi nel 2008 in via Labirinto a Brescia e ancora oggi completamente vuote. 74 metri: 14 piani (da moltiplicare per 3) per 6722 metri quadri di uffici, 3200 di spazi commerciali e 1200 posti auto coperti a rappresentare un fenomeno che caratterizza un po’ tutto il Bresciano: quello degli immobili vuoti. Secondo un calcolo molto approsimativa (e l’approssimazione è certo per difetto) sarebbero circa 5000 le abitazioni vuote sul territorio provinciale. Un numero ragguardevole a cui dovrebbero essere aggiunte le abitazioni inutilizzate della città. Quel-
lo delle case vuote è solo una parte di un più ampio processo di edificazione selvaggia che a Brescia, come in altra parte del Paese, si è sviluppato nel corso dell’ultimo decennio. Alle abitazioni devono essere infatti sommati le centinaia di migliaia (probabilmente milioni) di metri quadrati di spazi produttivi e commerciali inutilizzati distributi dall’alta Valle Camonica alle più profonde propaggini della Bassa. Quello dell’edificazione oltre ogni richiesta è un fenomeno che risale alle metà degli anni Novanta del secolo scorso. All’epoca fu la legge Tremonti (quello che consentiva la detassazione degli utili reinvestiti) a scatenare la corsa
al capannone, anche quando un imprenditore non aveva alcun bisogno di nuovi spazi. Molti gli ettari della campagna bresciana che vennero immolati alle ragioni della detassazione. Venne poi la stagione del “mattone bene rifugio”, della casa come investimento impermeabile a qualsiasi tipo di svalutazione. Una stagione che vide la proliferazione di imprese edili attratte dal miraggio di guadagni abbastanza facili. Ma venne anche la stagione dei primi tagli dei trasferimenti statali agli enti locali con Comuni grandi e piccoli costretti a inventarsi nuovi modi per far quadrare i propri bilanci. Più di un sindaco si rese conto che quel-
lo degli oneri di urbanizzazione (una tassa a carico di chi realizzava nuove costruzioni) era un metodo tanto facile quanto redditizio per far quadrare i conti comunali. Fu, quello degli oneri, un sistema universalmente apprezzato e che venne “codificato” in tanti piani regolatori. Non ci fu Comune che non si dotò di uno strumento di programmazione urbanistica segnato da una copiosa previsione di espansione edilizia. Si tratta di una partita ancora aperta, una sfida che molte amministrazioni locali giocano anche oggi, tempo in cui i prg hanno lasciato il posto ai piani di governo del territorio, strumenti di programmazioni che lasciano le
Il parere di un esperto del settore
Una crisi dura ma salutare perché ha “pulito” il mercato Non è come un litro di latte che una volta scaduto può essere tranquillamente gettato nel lavandino. Una casa, una volta costruita deve prima o poi essere venduta. E quando l’operazione non riesce al costruttore entrano in gioco le agenzie immobiliari. Che sino a qualche tempo fa si trattasse anche di un gioco piacevole è testimoniato anche dal numero di agenzie che operano (con alterne fortune) nel Bresciano. Una pluralità di aziende che in tempo di “vacche grasse” ha avuto modo di sorridere ma che, in tempi di crisi come quelli attuali, cerca insieme ad altri attori del settore le vie per riprendersi dalla stagnazione. Antonio La Marca è un professionista che il settore degli immobili lo conosce bene. È amministratore di una società immobiliare e proprietario di una agenzia (la Immobiloft) in città. È convinto, La Marca, che la crisi sia ancora lontana dall’essere superata. Ma è una crisi che, al di là delle analisi degli esperti, non poteva essere evitata, almeno per il settore immobiliare. “Era impossibile – afferma – che il mercato immobiliare bresciano potesse continuare come negli anni del suo boom”. Una stagione di grande prosperità che ha spinto
molti in un settore come quellio edilizio o della mediazione immobiliare che prometteva facili guadagni. “La crisi in atto – sono le considerazioni contro corrente di Antonio La Marca – ha avuto anche un aspetto positivo: quello di avere pulito il mercato”. Fisiologicamente hanno dovuto segnare il passo quegli operatori non supportati da adeguata professionalità, ma ha anche creato una generazione di potenziali clienti meno sprovveduti. “Anche oggi – continua il professionista – ci sono le persone interessate all’acquisto della casa. Quando arrivano in agenzia hanno le idee chiare, sanno delle risorse di cui possono disporre e sanno esattamente cosa vogliono”. La grande disponibilità del mercato, però, allunga molto il momento della scelta”. Di certo, sottolinea ancora La Marca, non sono più i tempi in cui un acquirente comprava di tutto. Oggi c’è più attenzione nella scelta e ciò che è brutto, costruito in modo non adeguato o non funzionale resta invenduto e, probabilmente, lo resterà per sempre, restando appeso come una pesante spada di Damocle sulla testa di tanti imprenditori del settore edile bresciano.
Antonio La Marca
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
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I costruttori e il mercato
Un imperativo: costruire solo ciò che è effettivamente richiesto
mani più libere agli amministratori. Qualcosa, però, nel meccanismo si è inceppato se è vero che tantissime amministrazioni locali hanno dovuto fare i conti con consuntivi che negli ultimi anni hanno registrato introiti da oneri decisamente più bassi di quelli previsti. Perché? Semplicemente perché il mercato degli immobili a un certo punto si è fermato e chi doveva costruire ci ha pensato due volte prima di aprire cantieri per realizzare abitazioni e strutture destinate a rimanere invendute. C’è stata la crisi certo, ma c’è stato anche un mercato che ha raggiunto livelli di saturazione, perché se alta è la propensione alla casa di pro-
prietà dei bresciani è anche vero che sono poche le famiglie che possono permettersi la seconda e la terza casa. E così sempre più numerosi i cartelli “vendesi” sono apparsi anche su complessi residenziali per restarvi per mesi e mesi. Tante delle imprese nate sul miraggio di facili guadagni hanno dovuto chiudere i battenti. Milioni e milioni di metri quadrati di verde sono stati sacrificati al cemento che avrebbe dovuto rendere ma che, oggi, per molti è diventato un peso. C’è un programma in onda su Sky in cui possessori di immobili chiedono aiuto a due esperti per vendere la loro casa. Nel Bresciano avrebbero di che lavorare!
Le amministrazioni tacciono o quando rispondono dicono di non avere i dati per conoscere quante siano le case o le strutture produttive inutilizzate. Eppure anche un osservatore distratto potrebbe tranquillamente ipotizzare che si tratti di numeri alti, impressionanti. Numeri alla cui definizione hanno concorso, concorrono numerosi fattori. Alcuni sono già stati ricordati: il boom edilizio degli anni di passaggio tra secondo e terzo millennio, l’illusione che con il mattone potesse realizzare guadagni facili l’intera filiera edilizia, l’attrattiva di milioni e milioni di euro di oneri di urbanizzzazione. Tutti questi aspetti hanno portato, almeno sino a quattro anni fa, a una stagione di edificazione selvaggia caratterizzata non solo dallo straordinario numero di edifici realizzati, ma spesso e volentieri dall’edificazione di case brutte, poco funzionali alla vita dei suoi abitanti. Tutto ciò che si costruiva veniva venduto e, soprattutto ai livelli più bassi, non si andava tanto per il sottile. Bastava il rispetto di quanto previsto dalla legge in termini di abitabilità. Non si teneva certo conto né della qualità della vita (compito di chi progettava ed edificava) né tanto meno dei servizi di cui dotare tanti nuovi insediamenti abitativi. La situazione ha conosciuto (se mai possibile) una accelerazione con i cosiddetti “pii” i piani di intervento integrato, escamotage urbanistici previsti della legge con cui un’amministrazione in cambio della realizzazione di un’opera di interesse pubblico consentiva al privato consistenti aumenti di volumetria edificabile. Non sono pochi anche nel Bresciano i Comuni che in cambio di un marciapiedi, di un’isola ecologica, di un parco giochi hanno concesso di costruire molto più di quanto progettato. E gran parte di quel molto di più è oggi invenduto; quando invece il privato è stato capace di leggere i segni di un mercato fermo e non ha costruito quanto progettato le amministrazioni si sono trovate senza opere pubbliche. In questo caso è andata bene a quei Comuni che avevano patteggiato lo scambio tra volumetria e marciapiedi o verde pubblico; è andata decisamente peggio a quelle amministrazioni che hanno posto sul piatto della bilancia opere importanti come, per esempio, la realizzazione di edifici scolastici. Fortunatamente nel panorama bresciano ci sono realtà che hanno saputo resistere al richiamo di allettanti sirene, preferendo impostare la propria attività su un sano realismo che le ha portate a non fare mai il passo più lungo della gamba. Una di queste realtà è la cooperativa La Famiglia, fondata da padre Marcolini. “La nostra società – afferma al proposito il suo presidente Angelo Bertoni – ha capito per tempo che la crisi che stava venendo avanti avrebbe fatto sentire i suoi effetti soprattutto su quelle fasce della popolazione da cui provengono i nostri soci”. Di qui la scelta operata di costruire soltanto quelle case che possono essere effettivamente vendute. La cooperativa La Famiglia che per tradizione assegnava le sue case solo dopo l’atto di prenotazione ha visto diminuire negli ultimi anni il numero dei suoi soci. Conseguentente ha scelto di attenersi a una regola tanto vecchia quanto efficace del costruire solo in presenza di una effettiva richiesta in attesa che il mercato riesca a smaltire il suo eccesso di offerta in campo immobiliare. “Si tratterà di un percorso ancora lungo – afferma ancora Angelo Bertoni – ma necessario anche per fare chiarezza in un settore in cui troppi si sono inseriti senza le adeguate competenze, attratti soltanto dal miraggio di guadagni facili e veloci”.
La Borsa immobiliare di Probrixia
Lievi miglioramenti in un paziente comunque critico
Massimo Ziletti
La Borsa Immobiliare di Brescia è un servizio organizzato e promosso da Probrixia, l’azienda speciale della Camera di commercio di Brescia, con l’obiettivo di offire consulenze professionali nel campo dell’intermediazione immobiliare a beneficio di cittadini, enti pubblici e soggetti privati. Interfacciandosi con i diversi attori della filiera immobiliare locale (costruttori, agenzie immobiliari etc.) rappresenta un osservatorio privilegiato per leggere la crisi che ha colpito il settore e come l’eccesso di offerta immobiliare (civile, commerciale o produttiva) possa incidere sulla stagione di difficoltà. A illustrare la situazione è Massimo Ziletti, direttore di Probrixia. I dati in possesso dell’azienda speciale (che si riferiscono al 2009) indicano che lo scorso anno la crisi ha conosciuto un rallentamento del suo andamento negativo. In sostanza, pur soffrendo, il settore immobiliare bresciano non ha patito le pene conosciute nel 2008. “Non si può certo parlare in inversione di tendenza o di uscita dalla crisi – ha affermato il direttore di Probrixia –. Al massimo si può parlare di un leggero miglioramento in un quadro che è complessivamente ancora grave”. Logico che su tale situazione
incida in modo considerevole anche il gran numero di immobili invenduti in tutta la provincia. Una considerevole quantità di invenduto incide anche sul prezzo degli immobili anche se “nominalmente – sono ancora considerazioni di Ziletti – dal 2008 i prezzi sono calati non più del 6%”. C’è per il direttore di Probrixia una quota di invenduto che rischia di restare tale per un lungo periodo, a meno di non essere venduto a prezzi bassi. Si tratta di quelle abitazioni costruite solo pochi anni fa ma senza l’utilizzo di tecnologie adeguate in tema di risparmio energetico che sono rese “obsolete “ da altre più recenti perché la gente (quella poca che ancora compra al termine di lunghe trattative) è magari disposta a spendere qualcosa in più per un prodotto oggettivamente migliore. Nonostante la crisi, però, c’è ancora chi costruisce come testimoniano i tanti cantieri aperti nel Bresciano. “Sono situazioni che non devono trarre in inganno – afferma Massimo Ziletti – perché quasi sempre si tratta di piani edilizi già deliberati da tempo. C’è poi da ricordare che non tutte le imprese possono aspettare tempi migliori. Devono comunque lavorare sperando nel domani”.
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LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Opinioni
di Guido Costa
di Savio Girelli
Liturgia
Sociale
Lezioni di umiltà
Un’altra musica per la Fiat Il Meeting di Rimini ha accolto Sergio Marchionne con applausi e incitamenti. Di fronte al popolo della grande rassegna di Comunione e Liberazione l’Amministratore delegato della Fiat ha detto che c’è bisogno di un nuovo patto sociale e che non si costruisce futuro se si continua a pensare che ci sia una lotta tra capitale e lavoro, tra padroni e operai. Ad ascoltare Marchionne, anche se solo per televisione, c’erano pure i tre operai di Melfi licenziati dalla Fiat perché accusati di sabotaggio (e poi reintegrati dal giudice del lavoro), al centro di un braccio di ferro pericolosamente sovraccaricato di significati. I tre, infatti, sono sindacalisti della Fiom Cgil, vale a dire di quel sindacato di categoria che non ha firmato l’accordo per il rilancio produttivo di Pomigliano, il sindacato che ha perso il referendum con il quale pensava di bloccare l’intesa sottoscritta dall’azienda e dai metalmeccanici di Cisl e Uil, il sindacato che senza troppi giri di parole aveva lasciato intendere che la sua rivincita sarebbe stata l’ingovernabilità della fabbriche Fiat. Difficile pensare che tutto ciò non abbia influito sulla linea dura adottata dallo stabilimento Fiat di Melfi. La contesa giudiziaria è solo agli inizi e attorno, purtroppo, c’è un clima da stadio che irrigidisce le posizioni. Va in scena una sfida che, qualunque decisione prenda alla fine la magistratura, dimostra sia debolezza di un pezzo di sindacato che si sottrae al ruolo contrattuale e finisce per giocare partite sempre più lontane dalla quotidianità e dalle preoccupazioni dei lavoratori, che l’inutilità dell’esibizione muscolare della Fiat. Marchionne è andato a Rimini annunciando che la sua idea di fabbrica è vincente se si spegne il conflitto di classe. Il problema è che non c’è un interruttore: il conflitto ha bisogno d’essere compreso e gestito, perché è il solo modo per superarlo veramente. Ed è questa la fatica che tanto Napolitano quanto il card. Bagnasco chiedono oggi alla Fiat. La Fiom andrà sicuramente avanti sul suo spartito, ma la Fiat dovrebbe provare a suonare un’altra musica. Le nuove relazioni industriali auspicate a Rimini da Marchionne sono nei fatti di questi ultimi due anni di crisi economica e produttiva, due anni di continui aggiustamenti e invenzioni contrattuali alla ricerca delle soluzioni migliori per salvare processi produttivi e posti di lavoro; le hanno scritte, insieme, imprese e lavoratori, cercando e trovando mediazioni nuove tra capitale e lavoro. Un cantiere che andrebbe tenuto aperto: la ripresa economica sorride alla Germania (il prodotto interno lordo tedesco cresce su base annua del 3,7%) ma molto meno all’Italia (+1,1%, penultima nella classifica dei 32 Paesi dell’area Ocse), a confermare che le scelte politiche italiane hanno arginato, anche efficacemente, gli effetti della crisi ma non hanno portato alle decisioni strategiche di politica economica e industriale necessarie per farci attori della ripresa.
Pioveva copiosamente l’ultima domenica di luglio sul quartiere operario di Nowa Huta a Cracovia. Eppure, i fedeli rimasti sul sagrato per partecipare alla messa della gremita chiesa, non curanti della pioggia e del cemento bagnato, all’atto della consacrazione, si inginocchiarono con tutta la loro disarmante naturalezza. Forse agli occhi di qualcuno sarà potuto apparire un eccesso di devozionismo e di formalismo. Di certo non lasciò indifferenti gli imbarazzati pellegrini e i turisti di altri Paesi. Anzi, fu per loro un invito a riflettere su quel gesto liturgico, talvolta trascurato. A pensarci bene, oggi inginocchiarsi è considerato sconveniente, degradante, lesivo della dignità umana. Si deve sempre stare “a testa alta”. Già i Greci e i Romani rifiutavano il gesto di inginocchiarsi. Si diceva fosse una cosa indegna per un uomo libero. La Bibbia, invece, ci testimonia tutt’altro: prima i profeti, poi Gesù stesso, infine gli apostoli hanno pregato inginocchiati. Così la Chiesa fedele all’esempio biblico si è da sempre inginocchiata davanti al suo Salvatore celebrato nella liturgia. Inginocchiarsi comporta indubbiamente una certa fatica, e non solo fisica: è un gesto che esprime non solo adorazione e devozione ma anche e soprattutto il riconoscersi umili di fronte alla grandezza del Mistero celebrato. Il teologo Romano Guardini parlava – tra le altre cose – della liturgia come scuola di umiltà. Essa ci insegna a spogliarci del nostro ingombrante “io” per lasciar spazio all’azione di Dio che ci abbraccia nella comunità. Parole difficili da accogliere in un tempo, in cui la legittima dignità viene confusa con il più banale orgoglio. E non meno importante è l’invito di un altro autorevole teologo, Joseph Ratzinger, quando ebbe a dire che “chi impara a credere impara ad inginocchiarsi. Una liturgia che non conosce più l’atto di inginocchiarsi è ammalata in un punto centrale. Dove questo gesto è andato perduto, lo dobbiamo nuovamente apprendere, così da rimanere con la nostra preghiera nella comunione degli apostoli e dei martiri, nell’unità con Gesù Cristo stesso”. Certamente, quando l’inginocchiarsi diventa pura esteriorità, semplice atto corporeo, diventa privo di senso, ma quando la preghiera si riduce alla sola dimensione spirituale senza incarnazione, svanisce perché la pura spiritualità non esprime la completezza dell’uomo. Per questo, il piegare le ginocchia alla celebrazione eucaristica è irrinunciabile. Lo sapevano bene, evidentemente, quei fedeli polacchi che si inginocchiarono nonostante la pioggia, ma che seppero stare saldamente in piedi di fronte all’idolo nazista, prima, e all’ateismo comunista, poi.
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LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it
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Politica La “bizzarra” visita di Gheddafi
Perché è tutto concesso al “Colonnello”? Le giornate romane del leader libico segnate da uscite e da atteggiamenti a cui il Paese ha risposto con timide reazioni “d’ufficio”
Gheddafi e Berlusconi
C
Come formulare considerazioni sensate sulla recente visita in Italia di Muammar Gheddafi quando poco o nulla di sensato hanno avuto le giornate romane del leader libico? Toni e modalità della visita sono così anacronistici che, per certi versi, hanno ricordato le parate organizzate dal fascismo negli anni dell’Impero per qualche ras di passaggio in Italia. Per attenti conoscitori delle vicende di Gheddafi l’esteriorità della visita aveva l’obiettivo di nascondere da un lato l’inconsistenza politica, dall’altro gli affari. La “Guida della grande rivoluzione della Jamahiriya araba socialista libica del 1° settembre”, come ama farsi definire ufficialmente in alternativa alle altre due formule, “Capo fraterno e guida della rivoluzione” o “Re dei re
Alcune posizioni di Gheddafi
Servono chiare risposte europee
a cura di Massimo Venturelli
dell’Africa”, ha tentato negli ultimi anni di giocare un ruolo internazionale rilevante, ma senza successo. Messo nell’angolo dalle potenze occidentali a seguito dell’evidenza delle sue responsabilità nell’attentato di Lockerbie del 1988, Gheddafi, dopo anni passati a finanziare i movimenti antioccidentali più fondamentalisti e violenti, ha cambiato diametralmente negli ultimi anni le sue posizioni, cedendo il ruolo di nemico irriducibile degli Usa e dei suoi alleati per trasformarsi nei fatti in un leader dalle posizioni moderate in campo internazionale. Braccato dai servizi segreti anglo-americani e dal Mossad, preoccupato della sua sopravvivenza, fisica e politica, e sentendo venir meno anche il consenso in patria, ha cercato di “vendersi”
nella maniera migliore, offrendo, in cambio del suo mantenimento al potere, disponibilità politica e accordi commerciali. Così sul piano politico Gheddafi, abbandonata la causa panaraba e il terrorismo, ha iniziato con la stessa esuberanza a promuovere il processo di aggregazione che ha portato all’Unione africana (Ua), finanziandone passi importanti, con la benedizione segreta dell’Occidente. Durante l’anno scorso i leader africani lo hanno nominato alla presidenza pro tempore dell’Ua, sperando che il suo ruolo potesse essere utile per migliorare i rapporti sia con l’Occidente sia con il mondo arabo e musulmano. Ma Gheddafi oltre l’indipendenza politica ha esaurito anche il suo credito: la sua presidenza è stata del tutto inefficace e con suo dispetto a gennaio di quest’anno l’incarico non gli è stato rinnovato. Interessante in proposito è leggere i commenti della stampa nei vari Paesi africani. Indispettiti i commenti dopo la penosa figura all’assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre, addirittura spocchiosi gli editoriali pubblicati dopo l’ultima riunione del Consiglio di pace e sicurezza dell’Ua a Kampala all’inizio di agosto, che definiscono il leader libico folklore vecchio e irrilevante. Nel 2008 ha
L’Italia, la dimostrazione è venuta dal risalto dato alla visita dei giorni scorsi, per ragioni di bottega coccola in modo particolare lo stravagante leader libico. Magari ne condanna per ragioni d’ufficio le uscite più stravaganti ma poi fa la fila per sedersi al suo tavolo. “Folclore”: così Silvio Berlusconi ha definito le affermazioni di Gheddafi, che pure hanno suscitato la reazione forte di chi lavora quotidianamente per il rispetto dei diritti umani e per una pacifica convivenza tra popoli e religioni e non condivide le uscite del “Re dei re d’Africa” in tema di islamizzazione dell’Europa o della richiesta all’Ue di cinque miliardi di euro all’anno per evitare un’invasione “nera”. Troppo importante, in chiave economica, Gheddafi per montargli contro una vera e propria reazione di protesta. Detto tutto questo, c’è chi sulla questione dei diritti umani e sulla sorte di chi, respinto dall’Italia, rimane “trattenuto” in Libia qualche domanda l’ha posta. Mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio della
sottoscitto con l’Italia un accordo per fermare l’immigrazione clandestina, il trattato (celebrato ufficialmente nei giorni scorsi con la visiita romana) ha sollevato però parecchie perplessità e le proteste di chi sostiene che non sia rispettoso dei diritti umani dei migrantui. Esaurita la carta politica Gheddafi gioca quella commerciale. Ricco dei proventi del petrolio stringe accordi di collaborazione commerciale e industriale, che mirano a migliorare il capitale di infrastrutture della Libia e a garantire alla “Guida” incassi non solo dal greggio, ma anche dalle commesse delle imprese che fanno affari con la Libia. Gheddafi, dunque, ha bisogno di collaborazioni industriali. Le ha cercate, trovandole, anche in Italia dove con alcuni partner ha concluso accordi come quella per l’autostrada sulle coste libiche, costruita da imprese italiane e pagata con soldi pubblici del nostro Paese, o la trasformazione della rete elettrica libica che coinvolgerebbe Terna e Enel o ancora l’investimento nel settore petrolifero immaginato per Eni, senza dimenticare la collaborazione in campo finanziario e bancario, che già vede un ruolo di Unicredit. Gheddafi, dunque, serve con non mai all’Italia che cerca di uscire dalla crisi.
Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici, interpellato al proposito da Radio Vaticana è stato chiaro. “Credo – ha affermato – che bisogna escludere qualsiasi tentazione di terrorismo psicologico che metta in allarme noi europei, particolarmente sensibili su questo versante. Non credo che ci sia pericolo di un’invasione. Però, convinciamoci di una cosa: le migrazioni sono una costante della storia”. Per il Vescovo della diocesi siciliana “è tristissimo trasformare una sciagura umana, una emergenza umana, in una merce di scambio o in una richiesta risarcitoria. Qui, la palla passa all’Europa, perché non si muove e se pensa di tamponare questo problema solo con i respingimenti, ha buon gioco Gheddafi. Spetta all’Europa respingere questa proposta e attrezzarsi in maniera giuridicamente più corretta e umanitariamente più dignitosa”. Spetta all’Europa, di cui l’Italia è parte integrante non offrire a Gheddafi spazi per una tenda inutile e inutilizzata, né aspiranti veline ad ascoltarlo a pagamento.
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Popoli e continenti Mondo
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Iraq Dopo il ritiro delle truppe Usa
Le incognite di un Paese ancora instabile La decisione del presidente Obama apre preoccupanti squarci in una realtà che, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non è ancora in grado di controllare una situazione fortemente compromessa da oltre sette anni di guerra
O
Obama ha voluto mantenere la promessa di ritirare le truppe americane dall’Iraq entro il 31 agosto. In questa fedeltà del Presidente americano alle proprie parole del febbraio scorso ha giocato certamente più la paura delle elezioni americane di novembre, a cui Obama si presenta con un crollo di popolarità pauroso, che la soddisfazione per la situazione in Iraq, su cui non c’è molto da stare tranquilli, nonostante l’invito americano a camminare d’ora in avanti da soli. Il nuovo esercito iracheno raggiunge circa 200mila effettivi – che, a
di Romanello Cantini Soldati americani impegnati in Iraq
giudizio di quasi tutti gli osservatori, è un esercito in cui la motivazione principale è quella di ottenere una paga per sfuggire alla disoccupazione e il cui grado di addestramento, nonostante quattro anni di lavoro, rimane molto basso. I nuovi soldati iracheni potranno al massimo istituire posti di blocco e uscire in pattuglie con mansioni e equipaggiamenti che non supereranno di molto quelle dei vigili urbani. Per di più, proprio in previsione di questo ruolo ormai esclusivo dell’esercito nazionale, la guerriglia ha intensificato gli attentati contro i centri di re-
clutamento con quello del 19 luglio scorso che ha fatto 48 morti e quello del 17 agosto che ne ha causati altri 47. Il Capo di stato maggiore iracheno ha detto con brutale franchezza che per poter parlare di un vero e proprio esercito iracheno bisognerà aspettare altri 10 anni. E il ministro degli Esteri ha aggiunto, con altrettanta chiarezza, che gli americani lasciano in Iraq “un vuoto di potere”. Anche se in Iraq rimangono ancora 50mila soldati americani con funzioni di addestramento e, anche se sottobanco diverse funzioni militari potranno essere affidate alle or-
mai numerosissime e potentissime società private che con i loro mercenari eseguono le operazioni che i governi non si possono più permettere, è evidente che la guerriglia d’ora in avanti accrescerà la sua attività anche per dimostrare combattendo fino all’ultimo che il ritiro americano è stato una sua vittoria. D’altra parte l’Iraq, a cinque mesi di distanza dalle elezioni del marzo scorso, non ha ancora un governo. Fra il laico-sunnita Iyad Allawi che ha ottenuto 91 seggi e lo sciita Nouri al Maliki, che ne ha ottenuti appena due in meno, è in atto un intermina-
Isreale
Il nuovo capitolo dei colloqui di pace tra condizioni e incertezze Hanno preso il via il 2 settembre a Washington i colloqui diretti di pace tra israeliani e palestinesi. Molte le incognite che gravano sulla ripresa del dialogo fortemente voluta dal presidente Usa Barack Obama. Osservatori internazionali sostengono che i tempi potrebbero essere lunghi e che è impensabile aspettarsi risultati concreti prima di un anno. Troppo rigide sembrano essere le posizioni da cui muovono le parti chiamate intorno al tavolo dei colloqui. Da una parte c’è Israele che, come ha spiegato il primo ministro Benjamin Netanyahu a esponenti del proprio partito, non intende recedere dal riconoscimento delle ragioni di sicurezza e dal carattere prettamente ebraico del Paese. Condizioni, che sono, però, inaccettabili per la parte palestinese perché rappresentano un bastone tra le ruote al rientro dei profughi. Un ruolo importante per la buona riuscita dei colloqui sarebbe, secondo i rappresentati palestinesi, il congelamento della costruzione di nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania. Il congelamento, cominciato nel novembre 2009 per una durata
di 10 mesi, non è stato del tutto attuato da Israele, visto che dopo l’entrata in vigore della moratoria è cominciata la costruzione di almeno 600 alloggi illegali nella West Bank e a Gerusalemme est. Netanyahu, prima di partire alla volta di Washington, ha rilasciato dichiarazioni che potrebbero rendere più agevole questo nuovo capitolo dei colloqui di pace. Intenzione del primo ministro israeliano sarebbe quella di condurre i dialoghi di pace tra Israele e Palestina, incontrando di persona ogni due settimane Mahmoud Abbas, presidente palestinese. La proposta, messa a punto dal Premier e dai suoi uomini, è fatta presentata il 2 settembre nella capitale Usa. “In Medio Oriente, negoziati seri richiedono incontri diretti, discreti e costanti tra i leader”. Intanto l’Unione eruropea ha criticato Tel Aviv per la condanna a diversi anni di prigione di Abdullah Abu Rahmeh, attivista palestinese per i diritti umani, arrestato a dicembre per aver protestato in modo pacifico contro la costruzione del muro attorno alla West Bank. La costruzione, cominciata nel 2002, è stata
dichiarata illegale dalla Corte internazionale di giustizia nel 2004. Israele ha sempre sostenuto che la “barriera di sicurezza” serve a evitare che avvengano attacchi suicidi. Nel frattempo proseguono le proteste contro il muro costruito da Israele. Almeno tre sarebbero le persone rimaste ferite negli scontri dei giorni scorsi che, in diverse zone della Cisgiordania, hanno visto la partecipazione di decine di palestinesi, israeliani e attivisti stranieri. Tra le vittime, secondo la stampa locale ci sarebbero un israeliano e un cittadino americano, rimasti intossicati dal fumo dei lacrimogeni sparati dagli agenti israeliani. A Bilin, a ovest di Ramallah, un dimostrante palestinese è rimasto ferito da un proiettile di gomma, mentre a Naalin per disperdere i manifestanti, dopo una sassaiola, sono intervenute le forze di sicurezza israeliane e sette manifestanti sono stati arrestati. I dimostranti hanno denunciato inoltre l’arresto di un fotografo palestinese e uno israeliano e di cinque membri del personale paramedico della Mezzaluna Rossa.
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Indonesia
In fuga dal vulcano Sinabung Sono più di 30mila le persone costrette a lasciare le loro case dall’eruzione del vulcano Sinabung, nel nord dell’isola di Sumatra: sono questi i dati diramati da un portavoce dell’amministrazione del distretto di Tanah Karo, il più colpito dall’emergenza. Secondo il responsabile, per mettere gli abitanti al riparo dalla cenere solforosa prodotta dal vulcano sono state distribuite finora circa 17mila maschere respiratorie. Diversi esperti hanno sottolineato la difficoltà di prevedere gli sviluppi dei prossimi giorni e messo in guarda dalla possibilità di un’attività eruttiva più intensa. Secondo Andi Arief, consigliere della presidenza per i disastri naturali, gli sfollati sono stati accolti in edifici messi a disposizione dallo Stato ma anche in chiese e moschee. Sumatra sorge in una zona molto instabile da un punto di vista tettonico, sulla linea di frizione tra la placca euroasiatica e quella dell’Oceano Pacifico.
Pakistan
Continuano le devastazioni Continuano le devastazioni nel Pakistan alluvionato, nonostante il graduale ritiro delle acque. Nella parte meridionale della provincia di Sindh (Pakistan del Sud), il fiume Indo ha rotto gli argini nei pressi dello sbarramento di Kotri, allagando decine di villaggi. Secondo Maurizio Giuliano, portavoce dell’ufficio delle Nazioni Unite in Pakistan, nei distretti di Thatta e Qumbar – Shadadkot, situati sul delta dell’Indo, oltre un milione di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. La provincia di Sindh, tra le aree più colpite dalle alluvioni, raccoglie le principali coltivazioni di riso del Pakistan, che seguono il fiume Indo fino allo sbocco nel Mar arabico. Per salvare i campi, alcuni proprietari terrieri hanno deviato le acque verso le aree abitate da indù e cristiani.
bile tiro alla fune che non è causato solo dalle ambizioni reciproche. In realtà dietro Allawi premono tutti gli Stati sunniti dall’Arabia Saudita, alla Siria alla Turchia. Dietro al Maliki c’è l’Iran che sa di avere dietro di sé la maggioranza religiosa del Paese. La paralisi della politica interna irachena dovuta al profilarsi di tanti protettorati possibili nel Paese del dopo-Saddam potrebbe costituire il campanello d’allarme per la peggiore fine di una guerra nata male e forse finita peggio: la divisione di un Paese fra il Sud sciita, il centro sunnita e il nord curdo pronto a ne-
gare il suo petrolio agli uni e agli altri. Ingente è il bilancio della guerra iniziata il 20 marzo 2003: 4000 sono i morti militari americani e decine di migliaia le vittime irachene. Mille miliardi di dollari il costo dell’operazione, denominata “Iraqi Freedom”. Mentre i colloqui per la formazione del nuovo Governo, dopo il voto di marzo, sono arenati, è lecito domandarsi adesso qualo Iraq lasciano i soldati americani e quale futuro attende ora la popolazione locale sempre in balia di violenze, rapimenti, furti ed estorsioni.
Cile
Si scava per salvare i minatori Iniziata la trivellazione del cunicolo per salvare i 33 minatori bloccati a 700 metri di profondità, in una galleria della miniera di San Josè, nel nord del Cile. Attraverso una scavatrice idraulica, che può perforare massimo 20 metri al giorno, entro quattro mesi si dovrebbe completare una galleria da cui estrarre gli uomini. Intanto, a sostegno dei minatori – alcuni dei quali mostrano segni di depressione e per i quali ha pregato anche il Papa all’Angelus del 29 agosto scorso – è giunta in Cile un’équipe di tecnici della Nasa per consulenze in campo alimentare, sanitario e del comportamento. La preoccupazione per la sorte dei 33 minatori ha per il momento messo in secondo piano le polemiche sulla sicurezza delle miniere cilene e sulle condizioni di estremo pericolo in cui le persone sono costrette a lavorare sotto quelli che sono definiti veri e propri ricatti da parte delle industrie estrattive proprietarie delle miniere
Onu
Stop alla minaccia atomica Liberare il mondo dalla minaccia atomica: una sfida urgente da vincere, che non si può lasciare in eredità alle generazioni successive. È il centro del messaggio del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, in occasione della prima Giornata internazionale contro i test nucleari, celebrata in tutto il mondo il 29 agosto scorso. La Giornata è stata istituita su proposta del governo del Kazakistan nel 2009, durante la 64ª sessione dell’Assemblea generale, e ha raccolto consensi unanimi. La creazione della Giornata evidenzia la profonda preoccupazione della comunità internazionale sui rischi legati a tali test. “La conclusione positiva della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione, quest’anno, ha rafforzato il disarmo nucleare – ha scritto Ban Ki-moon – e iniziative coraggiose da parte dei leader mondiali e della società civile stanno mostrando la strada verso il cambiamento delle politiche e la riduzione degli arsenali”. Tuttavia, ha ricordato il Segretario generale delle Nazioni Unite, “il Trattato sulla messa al bando dei test nucleari, che è stato adottato nel 1996, non è ancora entrato in vigore: ho chiesto un ruolino di marcia che permetterà di conseguire questo obiettivo entro il 2012. Nel frattempo, esorto tutti gli Stati ad attuare una moratoria su tutte le esplosioni nucleari”. Ban Ki-moon, infine, ha citato la località di Semipalatinsk, oggi nel territorio del Kazakistan, teatro in epoca sovietica di oltre 456 test nucleari.
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Popoli e continenti Europa
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Francia Le espulsioni dei rom
Scorciatoie superficiali Così sono state definite a più livelli le misure adottate dal presidente Sarkozy. Critiche sono giunte dall’Ue, dall’Onu e da diversi organismi ecclesiali come la Caritas
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Continuano a tenere banco sulla scena europea le espulsioni (con rilascio di buonuscita da 100 e 300 euro) dei rom decise dal governo francese. Anche l’Italia, come gran parte dell’opinione pubblica continentale, si è spaccata sul provvedimento. A chi l’ha apprezzata, proponendo addirittura un superamento di quanto fatto da Sarkozy, si è contrapposto chi ha criticato profondamente la misura adottata. Critiche al provvedimento sono giunte anche da mondi diversi rispetto a quello della politica. “Il rischio è che l’opinione pubblica creda sia semplice risolvere questioni sociali complesse” sono queste le dichiarazioni rilasciate all’agenzia Misna da Francesco Marsico, vicedirettore di Caritas Italia, mentre da Parigi a Bucarest a Istanbul si moltiplicano le critiche e le proteste contro le espulsioni dei rom disposte da Parigi. “Il governo francese non vuol sentir parlare di deportazioni – sono ancora considera-
a cura di Massimo Venturelli
zione di Marsico - ma in realtà sta discriminando una minoranza che in quanto tale dovrebbe essere favorita”. Nei 27 Paesi dell’Unione europea vivono circa 12 milioni di cittadini rom (cinque dei quali sono bambini), la minoranza comunitaria più importante. Il governo di Parigi ha giustificato i provvedimenti delle ultime settimane con una norma che dal 2007, l’anno di ingresso nell’Ue di Bulgaria e Romania, consente l’espulsione di chiunque soggiorni in Francia più di tre mesi senza avere un impiego o un permesso di studio. L’applicazione selettiva di questa norma a danno di centinaia di cittadini rom sta suscitando le proteste di associazioni laiche e religiose, di uomini di Chiesa e dirigenti della stessa Ue. “Nessuno può essere espulso solo perché rom” ha affermato Viviane Reding, commissario europeo alla Giustizia, ai diritti fondamentali e alla cittadinanza. Le misure del governo francese, questa l’idea di
fondo, non violano solo la dignità delle persone ma gli stessi principi ispiratori dell’Unione. I provvedimenti francesi non sono stati concordati preventivamente con i governi dei Paesi d’origine dei rom, la Bulgaria e la Romania, come suggeriscono per altro gli incontri tra diplomatici e ministri degli ultimi giorni. Da un punto di vista giuridico, le misure di espulsione si fondano su un’interpretazione restrittiva degli articoli 10 e 16 della direttiva del 2004, in particolare sui concetti “ordine pubblico” e di “onere eccessivo per gli Stati membri”. “I rom costituiscono la più numerosa delle minoranze presenti in Europa, mi chiedo se non sia il caso di creare una normativa speciale che ne regolamenti la presenza nei Paesi europei, che tenga conto anche delle loro tradizioni e cultura”: lo ha affermato sempre alla Misna l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, intervenendo
sulla questione. Riguardo le espulsioni, l’Arcivescovo ha sottolineato che tali provvedimenti “sono in contrasto con il principio della libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea e anche con quello che sancisce che la responsabilità penale è personale e non può in alcun modo costituire la base per un giudizio collettivo. Critiche all’operato del governo francese sono giunte anche dalle Nazioni unite. Il Comitato Onu per l’eliminazione della discriminazione razziale (Cerd) è intervenuto esprimendo la propria preoccupazione per l’esercizio dei diritti economici, sociali e culturali da parte della comunità rom. In un documento diffuso al termine di una sessione di lavoro in corso a Ginevra, durante la quale sono stati esaminati i rapporti periodici della Francia e altri 10 Paesi europei, gli esperti indipendenti hanno esortato il governo francese a “evitare i rimpatri collettivi” e “adoperarsi per soluzioni durature”.
Le reazioni
Nella Francia laica la voce della Chiesa cattolica è per i più deboli Le espulsioni dei rom ha generato in Francia un dibattito serrato e intenso al quale ha partecipato anche la Chiesa cattolica francese. Il 22 agosto scorso, all’Angelus, Benedetto XVI, richiamandosi alla liturgia del giorno, ha parlato dell’accoglienza dello straniero. Parlando in francese, nel cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo, gremito da 4000 fedeli, il Papa ha avvertito che la chiamata di tutti gli uomini “alla salvezza” è “anche un invito a saper accogliere le legittime diversità umane”, sulle orme “di Gesù venuto a riunire gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le lingue”. “Cari genitori – ha aggiunto il Papa sempre in francese – possiate educare i vostri figli alla fraternità universale”. “È normale che la Chiesa si schieri dalla parte delle popolazioni fragili”. Risponde così mons. Hippolyte Simon,
vicepresidente della Conferenza episcopale di Francia, a chi nel “Paese della laicità” si sta chiedendo se è legittimo che la Chiesa intervenga nel dibattito pubblico e, in particolare, sulla politica del presidente Sarkozy riguardo alla popolazione rom. Gli interventi di questi giorni – ha spiegato mons. Simon – si rifanno “alla dottrina sociale della Chiesa e al Vangelo, nel quale è scritto: ‘Ero straniero e mi avete accolto’” per cui la Chiesa “svolge il suo ruolo quando attira l’attenzione dei poteri pubblici sulla necessità di accogliere e proteggere le persone che spesso vivono in situazione di forte precarietà”. Nel dibattito è intervenuto anche il card. Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale francese, il quale dai microfoni dell’emittente francese “Europe1” ha denunciato che
nel Paese si è sviluppato un “clima malsano”, una sorta di “escalation verbale tra differenti posizioni”, una vera e propria “opposizione tra chi appare più schierato verso la sicurezza e chi invece su questo tema ha un approccio più morale”. Dalla Romania, invece, è giunto un allarme. A lanciarlo è stato il vescovo di Iasi, mons. Petru Gherghel, responsabile per la pastorale dei migranti della Conferenza episcopale romena. “L’espulsione dei rom – ha affermato – non è una soluzione. Si corre il rischio di non riconoscere più ai rom alcuna cittadinanza e che vengano emarginati e cacciati via da una parte all’altra”. La dichiarazione del Vescovo romeno sono giunte dopo il ritorno in Romania dei primi romeni di etnia Rom espulsi dalla Francia.
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Francia
A Taizé un incontro per la Gmg 2011 Un incontro di 200 delegati francesi per la prossima Giornata mondiale della gioventù di Madrid 2011 si è tenuto dal 29 agosto al primo settembre presso la Comunità ecumenica di Taizé, nella regione della Borgogna, in Francia. Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di coordinare le modalità di diffusione dell’incontro mondiale dei giovani con Benedetto XVI e di elaborare le grandi linee della preparazione spirituale nelle diverse comunità diocesane. Hanno partecipato i rappresentanti di diocesi, comunità e movimenti ecclesiali della Francia continentale e d’oltremare, che sono stato accompagnati nei tempi di preghiera dal Priore di Taizé, frère Aloïs. Le prime informazioni sulla Gmg del prossimo anno, sono state date da mons. Benoît Rivière, vescovo di Autun, e da padre Timothy Radcliffe.
Germania
I Vescovi per la fine del Ramadan
Russia: Beslan sei anni dopo una croce Una croce commemorativa, in attesa della costruzione di una chiesa ortodossa, è stata eretta nel cortile della scuola n° 1 di Beslan il 2 settembre, 6° anniversario della strage di innocenti nel Nord Ossezia. La notizia è stata data all’agenzia Interfax da fonti dell’amministrazione locale. Il programma delle commemorazioni per quello che è considerato l’11 settembre russo prevede anche un concerto in requiem, “La memoria del cuore”, organizzato dal comitato delle “Madri di Beslan”. Tutto è iniziato il 1° settembre scorso. Alle 9.15 il suono della campanella della scuola che sei anni fa fu teatro di un massacro su cui restano ancora tante ombre e quello delle campane della chiesa hanno suonato all’unisono per ricordare il primo colpo sparato dai terroristi nel sequestro delle classi nel primo giorno dell’anno scolastico. Parenti, amici e tantissime altre persone hanno partecipato alla commemorazone, depositando fiori e candele sulle rovine dell’edificio. Sino al 3 settembre – giorno dell’assalto delle forze speciali russe alla scuola, finito in bagno di sangue – una musica senza interruzioni è stata diffusa da quello che resta della scuola. A sei anni di distanza è ancora vivo il ricordo di quelle giornate di inizio settembre 2004. I circa 1200 ostaggi ammassati nella palestra imbottita di esplosivo, rimasero tre giorni, senza bere, mangiare o poter andare in bagno. Il commando terroristico, composto da ceceni e ingusci, chiedeva l’indipendenza della Cecenia. Secondo le stime ufficiali, i morti furono 331, tra i quali 186 bambini. Circa 720 i feriti, di cui 135 rimasti invalidi. Ancora oggi, dunque, sono molti quelli che patiscono le conseguenze di quell’atto terroristico. Le ferite più difficili da curare sono quelle impresse nell’animo e nella memoria dei bambini e dei ragazzi sopravvisuti. “Aiutateci a salvare i bambini”, una onlus trentina fondata nel 2001 con lo scopo di aiutare la clinica pediatrica R.D.K.B. di Mosca, centro di eccellenza in tutta la Federazione russa per la cura delle malattie oncologiche infantili, ha realizzato lo scorso anno un dvd interattivo per gli insegnanti, degli psicologi e delle famiglie dei bambini che hanno subito il trauma di quell’assalto per aiutarli a superarlo. Il dvd spiega come riconoscere dai sintomi e dalle sensazioni che si provano il trauma psicologico patito e la sua gravità.
“Favorire la convivenza fiduciosa”: lo ha auspicato mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca, in un saluto ai musulmani in Germania diffuso in occasione della fine del Ramadan. “La Chiesa cattolica guarda con grande simpatia alla fedeltà con cui i musulmani osservano le proprie tradizioni religiose”, si legge nel documento. “Auguriamo di tutto cuore che riflettere sulla fede contribuisca a superare le tensioni che dividono cristiani e musulmani in diverse parti della terra”, continua mons. Zollitsch che, nel sottolineare come la fine del Ramadan possa essere “tempo di riconciliazione e misericordia”, ha esortato i musulmani a ribadire l’impegno per la libertà di religione per tutti i credenti, riferendosi espressamente alla situazione in Turchia e della chiesa di S. Paolo a Tarso.
Albania
Le nuove frontiere del turismo Vanno, vengono, tornano, ma alla fine la loro patria è l’Italia. Agosto 2010: come tutti gli anni, il telegiornale albanese annuncia il grande esodo dei migranti, che dall’Italia tornano a trascorrere le ferie nel loro Paese. Alcuni qui hanno parenti da visitare, altri addirittura un secondo lavoro: un’attività turistica, estiva, spesso nei luoghi di villeggiatura, Saranda, Durazzo, le località sulla costa ionica. “È un turismo di massa, sono gli emigranti che tornano”, spiega Francesco Vietti, antropologo torinese e racconta del turismo in Albania, composto più che altro da gente che torna, a ritrovare per qualche settimana la propria terra. “Ci sono anche altri tipi di visitatori: per il turista occidentale è l’illusione dell’ultima frontiera, poi ci sono kosovari, macedoni e bosniaci”. Ma per la maggior parte sono albanesi. “Nel sud, dopo Valona, al confine greco, fino a qualche anno fa era costa pura, in pochi anni si è riempita di cemento per ospitare migliaia di turisti”. Molti hanno messo su delle strutture con le rimesse mandate dall’Italia, e non si sono costruiti una casa, ma magari un albergo. In inverno hanno altri lavori, d’estate gestiscono un’attività turistica”.
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Domenico Romani Domenico Romani fa parte degli artisti attivi nel corso del Settecento nel Bresciano. Di lui si hanno poche notizie biografiche. Il suo stile è in linea con la cultura figurativa del periodo, in consonanza soprattutto con le novità che giungevano da Venezia. “Gesù è aiutato dal Cireneo” Villa Carcina, parrocchiale
Anatomia della croce di Giuseppe Fusari
Il Vangelo della domenica XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Dal Vangelo secondo Luca 14, 25-33 In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda un’ambasceria per la pace. Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”.
Prendere e portare la croce è diventato sinonimo di saper sopportare le avversità e i dolori. E questo è in parte vero. Nel contesto di questo Vangelo, tuttavia, il significato si amplifica molto perché con questa immagine Gesù intende indicare cosa significhi davvero essere discepolo, cioè seguirlo. È la dimensione di massima adesione alla quale si può arrivare: star dietro a lui anche quando non c’è più altra meta che quella della fine. Una vita vissuta in questa prospettiva sviluppa risultati differenti da quelli della semplice accettazione e sopportazione: qui si tratta di carico volontario e di accettazione del rischio. Ma un rischio calcolato: come quello di chi deve costruire una torre o andare in battaglia. È un rischio misurabile, ma solo con il metro del paradosso di Dio. Costruire o andare in battaglia sono cose concrete e così dovrebbe essere quella croce da abbracciare per andargli dietro. Concreta come la necessità di non aver nulla che sia più importante. La croce o è dimensione assoluta o non è che peso inutile. Perché nasce dall’esigenza dell’amore assoluto. Andar dietro alla croce di Gesù non è percorrere un tratto di strada, è camminare fino in fondo. Per questo non ci sono averi che possano dare più sicurezza. Averli significherebbe trovarsi uno spiraglio, giocare con la fortuna in battaglia, sperare in qualche denaro che serva a completare la torre. Gesù sottolinea che per quanto la croce sia un paradosso e per quanto vada in senso contrario alle aspirazioni dell’uomo, non può
essere assunta con azzardo, con leggerezza. Perché è un modo di vita totalizzante e non ci sono vie di fuga quando si decide per quella strada. È di questo che ci avverte Gesù: tentare la sorte dietro a Lui senza aver capito che questa è una strada a senso unico, è essere già sulla via del fallimento. E non perché ci manchino forze o fede, ma piuttosto perché verrebbe a mancare la necessità. La croce è necessità perché costringe all’amore; per questo gli averi sono pesanti; per questo non c’è spazio per strade alternative. Come l’amore la croce esige l’assoluto perché è l’unico modo per andare dietro all’Assoluto. Esigenza enorme se ci si pensa. Ma esigenza di vita se si immagina come potrebbe essere una vita senza l’amore vero. La croce è paradosso di Dio perché chiude dentro di sé la possibilità di un amore più grande di quello del quale saremmo capaci da soli. È riuscire nello sforzo, è andare al di là del richiesto. È cercare la misura là dove non c’è misura per trovare l’amore senza misura. Per questo non ci si costringe alla croce, ed essa non è sopportazione in primo luogo. Se l’immagine della sopportazione si è fatta avanti è perché in qualche modo si è persa la dimensione di amore necessaria per abbracciarla e far diventare il peso il modo per eccellenza per seguire Cristo. Una croce senza Gesù davanti è un peso che si tenta di portare; una croce dietro a Cristo è l’unico modo per sentire che nemmeno il male e il dolore possono essere misura sufficiente per voltargli le spalle.
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Anniversari Cento anni dalla nascita
Madre Teresa: modello esemplare di virtù cristiane
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L’India rende omaggio a Madre Te resa. Giovedì 26 agosto a Calcutta, l’arcivescovo della città, mons. Lukas Sirkar, ha celebrato una Santa Messa nella Casa madre delle Missionarie della Carità, dove Madre Teresa viveva, in occasione del 100º anniversario della sua nascita. “È stata – dice l’Arcivescovo – una celebrazione molto toccante, in cui abbiamo letto anche il messaggio del Santo Padre e quello della superiora generale, suor Prema”. Dopo la Messa è iniziata una processione con candele accese a cui hanno partecipato centinaia dei fedeli di ogni religione. Inaugurato anche il film festival dedicato a Madre Teresa. In tutte le diocesi indiane vi sono celebrazioni, mostre, eventi per ricordare l’anniversario. Mons. Wil-
di Lucio Corbò
liam D’Souza, arcivescovo di Patna, dice che “la presenza di Madre Teresa è per l’India e per il mondo di oggi come una nuova incarnazione, che porta redenzione e libertà per tutti i derelitti. Solo una persona guidata da Dio può fare quello che ha fatto la Madre”. Nel nome di Madre Teresa, spiega l’Arcivescovo, “la Chiesa è sempre dalla parte dei poveri attraverso opere di educazione, sviluppo sociale, istruzione. Siamo una Chiesa che promuove la dignità dei dalit, che opera per la giustizia sociale, secondo i valori del Vangelo”. Mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore, ha sottolineato: “Madre Teresa, con la sua missione di misericordia e carità, è un modello non solo per i cristiani, ma per tutta l’umanità”.
Nel suo messaggio, il Papa definisce Madre Teresa, “modello esemplare di virtù cristiane” e “dono inestimabile” per il mondo. Madre Teresa – ha proseguito il Pontefice – continua a esserlo “attraverso l’amoroso e instancabile lavoro di voi, sue figlie spirituali”. “Rispondendo con fiducia alla chiamata diretta del Signore – prosegue Benedetto XVI – Madre Teresa ha esemplificato davanti al mondo le parole di San Giovanni: ‘Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di Lui è perfetto in noi’. (1 Gv 4, 1112). Possa questo Amore continuare a ispirare voi come Missionarie della Carità a donare voi stesse generosamente a Gesù, che voi vedete e servite nei poveri, nei malati, nelle persone sole e abbandonate. Vi incoraggio – è l’esortazione conclusiva del Papa – ad attingere costantemente dalla spiritualità e dall’esempio di Madre Teresa e, seguendo le sue orme, ad accogliere l’invito di Gesù ‘Vieni, sii la mia luce’”.
L’Angelus di Benedetto XVI
La preghiera per i minatori cileni e l’invito all’umiltà Una preghiera che rafforzi la fiducia nel buon esito delle operazioni di soccorso. Benedetto XVI l’ha elevata, domenica 29 agosto, dopo la preghiera dell’Angelus a Castel Gandolfo, dedicandola ai minatori cileni da giorni al centro di un complesso intervento per riportarli alla luce dopo il crollo che li ha intrappolati a decine di metri di profondità nella regione di Atacama. Il Papa ha pure esortato alla tutela dell’ambiente per la salvaguardia della pace nel mondo, invitando tutti a riscoprire il valore dell’umiltà del quale Cristo è l’assoluto “modello”. “Il Signore non intende dare una lezione sul galateo, né sulla gerarchia tra le diverse autorità. Egli insiste piuttosto su un punto decisivo, che è quello dell’umiltà: ‘chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato’”. Lo ha sottolineato, prima di guidare la recita dell’Angelus, Benedetto XVI, commentando la parabola raccontata da Gesù, ambientata in un banchetto nuziale. “Questa parabola, in un significato più profondo – ha evidenziato il Papa –, fa anche pensare alla posizione dell’uomo in rapporto a Dio”. L’“ultimo posto” può infatti rappresentare “la condizione dell’umanità degradata dal peccato, condizione dalla quale solo l’incarnazione del Figlio Unigenito può risollevarla. Per questo Cristo stesso ‘ha preso l’ultimo posto nel mondo – la croce – e proprio con questa umiltà radicale ci ha
redenti e costantemente ci aiuta”, ha osservato il Santo Padre, riprendendo le parole della sua enciclica Deus caritas est. Al termine della parabola, “Gesù suggerisce al capo dei farisei di invitare alla sua mensa non gli amici, i parenti o i ricchi vicini, ma le persone più povere ed emarginate, che non hanno modo di ricambiare, perché il dono sia gratuito. La vera ricompensa, infatti, alla fine, la darà Dio”. “Ancora una volta – è stato l’invito di Benedetto XVI – guardiamo a Cristo come modello di umiltà e di gratuità: da Lui apprendiamo la pazienza nelle tentazioni, la mitezza nelle offese, l’obbedienza a Dio nel dolore, in attesa che Colui che ci ha invitato ci dica: ‘Amico, vieni più avanti!’; il vero bene, infatti, è stare vicino a Lui”. Il Papa ha concluso la riflessione con due esempi. Il primo è stato quello di San Luigi IX, re di Francia che “ha messo in pratica ciò che è scritto nel Libro del Siracide: ‘Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore’. Il secondo esempio è stato san Giovanni Battista, di cui ieri si celebrava il martirio: il Battista è stato “il più grande tra i profeti di Cristo, che ha saputo rinnegare se stesso per fare spazio al Salvatore, e ha sofferto ed è morto per la verità”. “Chiediamo a lui e alla Vergine Maria di guidarci sulla via dell’umiltà, per diventare degni della ricompensa divina”, ha esortato.
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Ecclesia Chiesa bresciana
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Agorà L’incontro del Vescovo con i sacerdoti
Il nucleo generativo della pastorale Mons. Monari ha riproposto il percorso delle tre Lettere offerte alla comunità, evidenziando la trama che le unisce nell’obiettivo di aiutare a mettere ordine nelle attività comunitarie, a partire da una situazione complessa e faticosa
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La settimana della “Chiesa nella città” aveva in programma anche l’incontro del clero bresciano con il Vescovo che si è svolto in due mattinate, richiamando in tal modo l’esperienza, seguita per molti anni, dei convegni di settembre. Il tema era naturalmente quello della comunità e nella mattinata di martedì 31 agosto i sacerdoti hanno potuto ascoltare due interventi: del sociologo Luca Diotallevi e dell’arcivescovo di Chieti, mons. Bruno Forte. Il primo ha trattato il tema “La società di oggi tra individualismo e voglia di comunità”; il secondo ha parlato di “Ministero presbiterale ed edificazione della so-
di Angelo Onger Mons. Luciano Monari durante l’incontro con i sacerdoti
cietà”. Di questi interventi ci riserviamo di riferire in altra sede. Mercoledì 1° settembre, sempre nella mattinata, dopo la recita delle Lodi e la meditazione di don Ovidio Vezzoli, incentrata sul tema della comunione ecclesiale attraverso lo specchio di alcuni passaggi della lettera agli Efesini, c’è stato l’atteso intervento del Vescovo, il quale ha svolto la sua riflessione a partire da un interrogativo sulla congruità dei temi scelti fra le tre Lettere pastorali proposte in questi anni alla Chiesa bresciana. Mons. Monari ha sottolineato quanto sia complessa e faticosa, talvolta confusa, la condizione di chi è chiamato a
elaborare una linea pastorale. Ha fatto un elenco, lungo di quasi 30 voci, degli ambiti comunitari che interessano la pastorale, evidenziando la necessità di elaborare una scala delle priorità in base alle essenzialità dell’annuncio cristiano. “Le tre Lettere pastorali – ha detto il Vescovo – sono tentativo per ritrovare il nucleo generativo della pastorale, dal quale scaturiscono tutte le altre scelte, che da quel nucleo ricevono forma e motivazione. Senza mai dimenticare che l’attore della pastorale è Gesù Cristo, mentre noi siamo strumenti-sacramenti che devono rendere visibile e far percepire la sua
presenza nel mondo”. Ha aggiunto che l’ambizione delle tre Lettere è quella di aiutare a mettere ordine nelle attività pastorali. Mons. Monari ha poi riferito che qualcuno gli ha suggerito di aggiungerne una quarta sulla missione: a questo proposito ha promesso di rifletterci e ha chiesto il contributo di tutti. Il Vescovo ha quindi proposto una rilettura dei contenuti delle tre Lettere per rilevare infine che la meta è una comunità commisurata su quella descritta negli Atti degli Apostoli (4, 32), in cui la testimoninza del Cristo risorto e la condivisione dei beni rappresentano l’essenza dell’annuncio dell’amore
Su Teletutto il Vescovo ha incontrato gli “Amici di Facebook”
di Clara Camplani
L’amicizia vera non ama le scorciatoie e va conquistata sul campo Nell’ambito della settimana cittadina dell’Agorà, secondo momento delle iniziative messe in cantiere per la presentazione della Lettera pastorale del Vescovo, nella serata di martedì 31 agosto è andata in onda un tal show speciale su Teletutto, nel corso del quale gli “Amici di Facebook” hanno incontrato mons. Luciano Monari, il quale ha sottolineato che: “Avere degli amici è un regalo straordinario che aiuta a vivere”. Una trentina di ragazzi degli oratori cittadini di San Faustino e Santo Spirito e di Lumezzane Fontana hanno raccontato di loro e della loro esperienza sul web, nei social network, in particolare in Facebook. Proprio nella piazza virtuale televisiva i ragazzi, emozionati, ma non per questo impacciati, hanno aperto le porte del loro mondo. Avere un profilo su Facebook per i giovani di oggi è cosa normale, così come è normale avere più amici virtuali che reali. “Perché più amici hai su Facebook – hanno detto i ragazzi – più conti. E non è necessario conoscerli tutti, basta siano amici di altri amici. E il gioco è fatto”. Il
rischio e il pericolo di incappare in “amicizie pericolose” non è nemmeno contemplato dai ragazzi. Ma è reale. E ci vuole tempo per diventare amici ed essere considerati amici da qualcuno perché gli amici fatti non esistono. E il Vescovo ha ribadito che le scorciatoie non ci sono. Amicizia significa lealtà, fiducia, pazienza, ascolto, condivisione, attenzione, rispetto. E tutto questo si costruisce solo nel tempo, giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza. “Dovete guardarli in faccia i vostri amici – ha detto ancora mons. Monari – condividere con loro la vostra vita nei momenti belli e in quelli brutti, pieni di difficoltà. Una persona la si conosce solo se la si frequenta, se la si guarda negli occhi, se la si ascolta. Se la si vive”. L’augurio del Vescovo ai giovani è pertanto quello di vivere una vita fatta di fraternità e comunione, di legami autentici, di amici veri.“Per fare questo dovete però impegnarvi a costruire qualcosa di concreto insieme ai vostri amici. Dovete condividere con loro non solo la vostra vita, ma
anche i vostri progetti di vita. Dovete collaborare con chi vi sta vicino. Perché non è accumulando ricchezze che si diventa ricchi. Ma è costruendo qualcosa insieme che si sperimenta l’amicizia vera e si può vivere una vita feconda e preziosa”. I ragazzi hanno espresso il desiderio di avere al loro fianco adulti dei quali si possano davvero fidare. E Facebook è il più importante palcoscenico dove esibire vita e amicizie, fotografie e interessi, ma anche luogo privilegiato dove sentirsi meno soli. L’ appello è chiaro: i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, di potersi fidare, anche degli adulti. Adulti che devono insegnare, attraverso la testimonianza, a creare rapporti più veri e duraturi. Perché ogni persona che abbiamo incontrato ha lasciato un segno indelebile nella nostra vita. Ed è parte di noi. Segnaliamo che nella serata di lunedì 6 settembre, alle ore 20.30, andrà in onda, sempre su Telettutto un servizio sulla festa delle famiglie che si svolgerà domenica pomeriggio in piazza Loggia.
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I programmi dell’Agorà
Dalla città al popolo in cammino
storali come progetto ormai varato e che deve essere realizzato, ipotizzando un Sinodo per la promulgazione. Ha osservato che non si tratta di sacrificare la soggettività delle parrocchie, ma di superarne la non autosufficienza, facendo leva anche sul laicato. Ha informato sul Seminario e della già avvenuta separazione fra minore (trasferito in città) e maggiore (sul quale sono state formulate ipotesi concrete che devono essere vagliate). Tutto questo sarà accompagnato da una maggiore attenzione alla pastorale vocazionale. Infine ha esortato i sacerdoti a vivere intensamente la comunione presbiterale.
Nel fine settimana si conclude la seconda tappa dell’Agorà 2010. Venerdì 3 settembre alle ore 9.30 presso la Casa circondariale di Canton Mombello il Vescovo incontra gli uomini e le donne delle Opere di Misericordia; ore 20.30 Auditorium Confartigianato (via Orzinuovi, 28) incontro su “La morte del prossimo e la vita per la comunità”, dialogo tra Luigi Zoja, psicanalista e padre Bartolomeo Sorge, gesuita. Sabato 4 settembre presso l’Auditorium San Barnaba, incontro del Vescovo con la vita consacrata. Alle ore 14.30 al 18.30 Palabrescia, via San Zeno, 168 Assemblea diocesana dei catechisti e con il Vescovo, “Tessitori di comunione. La competenza relazionale e comunitaria dei catechisti”. Tra sabato 4 e domenica 5 è inoltre in programma la “Notte della Città di Dio. Notte di preghiera per la città”. Questo il programma: sabato dalle ore 20.30 alle ore 22 nella chiesa della Pace, Gerico, la comunione che salva e il pregiudizio che esclude (Lc 19,1-19) (la politica). Meditazione di Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale; dalle ore 21.30 alle ore 23 nella chiesa di S. Francesco, Betania, il profumo della comunione e il prezzo del tradimento (Gv 12,1-11) (l’economia). Meditazione di Elia Zamboni, vicedirettore de “Il Sole 24 Ore”; dalle ore 22.30 alle ore 24 nella chiesa di S. Giuseppe, Nazaret, la comunione patria di tutte le culture e l’isolamento che uccide (Lc 4,16-30) (la cultura). Meditazione di padre Gino Toppan, carmelitano; dalle ore 23.30 alle ore 7 in Duomo vecchio Gerusalemme, la verità della comunione e la falsità che divide (Gv 17,15-26) (la religione). Meditazione di padre Ermes Ronchi, servo di Maria; alle ore 7: S. Messa conclusiva presieduta da mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia. Dalle ore 22 alle 01 nella chiesa di Sant’Afra, piazzale Arnaldo. Luce nella notte. Adorazione continua a cura del Seminario diocesano e dell’Ufficio vocazioni e tempi dello Spirito. Domenica 5 settembre, in piazza Loggia. Famiglie in comunità: ore 15.30 accoglienza per bambini e giochi, gonfiabili e musica; ore 16.30 “Il tempo del lavoro e della festa” - Talk show con cori, danze, ospiti e testimonianze. Conduce Clara Camplani. Ore 18.30 in Cattedrale S. Messa domenicale celebrata da don Cesare Polvara, provicario generale della diocesi di Brescia. Alle ore 19.30 Cortile della Curia, via Trieste 13 buffet per le famiglie. La settimana prossima avrà poi inizio il terzo momento dell’Agorà, che avrà come titolo “Popolo in cammino” e si svolgerà in due tempi tra il mese di settembre e quello di ottobre. Il Vescovo incontrerà prima i sacerdoti e quindi i laici delle macrozone pastorali della diocesi per presentare la Lettera pastorale. Gli incontri con i sacerdoti sono così fissati: zona Valtrompia, a Gardone Vt giovedì 9 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo Neri (via don Zanetti); zona Bassa orientale, a Leno mercoledì 15 settembre, nella Sala della comunità dell’oratorio; zona Valle Camonica a Bienno giovedì 16 settembre, presso l’Eremo dei Santi Pietro e Paolo; zona Bassa occidentale a Frontignano giovedì 23 settembre, presso il Centro Luce; zona della Città a Brescia domenica 29 settembre, presso il Centro pastorale Paolo VI; zona Garda/Valsabbia, a Gavardo lunedì 30 settembre, presso l’Auditorium Oratorio Pio XII. Tutti gli incontri si svolgeranno dalle ore 10 alle ore 12, meno quello di Brescia che sarà dalle 16 alle 18. Gli incontri per i laici inizieranno alle ore 20.30 con un’elevazione spirituale e l’intervento del Vescovo. Le tappe sono le seguenti: zona Valtrompia lunedì 4 ottobre, presso la Sala della Comunità di Inzino; zona Valcamonica martedì 5 ottobre , presso il Centro Congressi a Boario Terme; zona Garda-Valsabbia mercoledì 6 ottobre presso la Sala della Comunità Salò; zona Bassa orientale giovedì 7 ottobre presso la Sala della Comunità Politeama di Manerbio; zona Bassa occidentale venerdì 8 ottobre presso la Sala della Comunità Agorà di Ospitaletto.
“La Cena di Emmaus” in Santa Giulia
Da “Una cosa sola” in S. GIuseppe
Da sinistra: mons. Monari, mons. Forte, il prof. Diotallevi e mons. Delaidelli
di Dio e coniugano la fede con l’etica. Mons. Monari ha indicato in alcuni temi (l’aborto, il divorzio, l’evasione fiscale, il consumismo, la diffusione delle droghe) le cartine di tornasole che permettono di capire se coloro che si dichiarano cristiani dimostrano con la vita se credono in quello che dicono e fanno quello in cui credono. Dal punto di vista pratico ha offerto ai sacerdoti alcuni impegni importanti: la visita delle famiglie; l’attenzione alle persone anziane, malate, sole; la presenza in ogni comunità (o gruppo di comunità) di un’istituzione di carità. Ha parlato brevemente delle unità pa-
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Rimini Il Meeting di Comunione e liberazione
Sui desideri di cose grandi Si è rinnovata anche quest’anno una forte esperienza di fede radicata nella quotidianità
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“Quanta gente! E quanti ragazzi!”. Il commento originale in realtà era in dialetto bresciano; a pronunciarlo, stupito, un imprenditore che per la prima volta visitava il Meeting di Rimini, la rassegna promossa dal movimento di Cl giunta alla 31ª edizione e che, nel corso degli anni, si è imposta all’attenzione come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa. 31 edizioni, ogni anno c’è un titolo che fa da filo conduttore. Quest’anno era “Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore”. Una frase di don Luigi Giussani (fondatore di Cl) che, come hanno spiegato gli organizzatori, “è diventata ipotesi reale di confronto per tutti: dai 3193 volontari provenienti da tutta Italia e da oltre 20 Paesi stranieri; alle 800mila presenze, 29 le nazionalità presenti, che si sono confrontate con oltre 130 incontri, otto mostre, 35 spettacoli. Tra gli ospiti, molti esponenti del mondo economico (Raffaele Bonanni, Corrado Passera, Cesare Geronzi, Emma Marcegaglia, Ettore Gotti Tedeschi, Ferruccio De Bortoli, fino all’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne) e del mondo politico (Maurizio Sacconi, Giulio Tremonti, Angelino Alfano, Altero Matteoli, Mara Carfagna, Roberto Calderoli, Roberto Maroni, Giancarlo Galan, Luciano Violante). La presenza poi di una mostra sulla crisi economica, la più visitata della rassegna, ha fatto parlare, da parte di alcuni critici,
di Marco Sampognaro
Un momento di lavoro durante il laboratorio
di “dominio dei temi economici al Meeting di Rimini”. “In realtà è una visione riduttiva”, spiega Walter Sabattoli, presidente di una cooperativa sociale e responsabile di Cl a Brescia. “E non solo perché molti dei protagonisti del mondo economico hanno dimostrato una sincera curiosità per quello che accade al Meeting e per l’esperienza da cui nasce e che la sostiene (documentata nello spazio centrale della fiera dedicato alla figura di don Giussani nel 5° anniversario dalla scomparsa). Ma soprattutto perché al Meeting c’è stato ben altro”. Cioè? “Gli incontri più seguiti sono stati quelli con don Stefano Alberto, sul titolo di questa edizione; e quello del cardinale Angelo Scola su ‘Desiderare Dio. Chiesa e post modernità’. E ancora, il grande avvenimento che è stato l’abbraccio tra il cardinale Erdö, arcivescovo di Budapest, e il metropolita della Bielorussia Filaret, forse il più importante incontro ecumenico degli ultimi anni; la presentazione de “Il senso religioso” di don Giussani in cinese, l’incontro tra il monaco buddista Habukawa, il cardinale Tauran e l’imam Oubrou, il dialogo tra il giurista ebreo Weiler e Giuliano Amato, sono stati momenti in cui si è scoperto come il cuore dell’uomo è il punto di inizio del dialogo e come la religione può essere fattore di pace e non di violenza”. E i bresciani? Qualche decina era-
no venuti come volontari, guidati dall’informatico Giovanni Poli (tra questi anche il professor Luigi Caimi, della Facoltà di Medicina, perfettamente a suo agio come maître di uno dei ristoranti tipici della Fiera), qualche centinaia sono venuti in visita, un solo giorno o tutta la settimana: studenti, famiglie, sacerdoti, imprenditori e rappresentanti del mondo del no profit. “Di questi, solo una piccola parte era di Cl, a testimonianza del fatto che il Meeting è una proposta per tutti”, dice Sabattoli. La Compagnia delle Opere di Brescia ha tenuto a Rimini il suo consiglio direttivo, con il presidente Camillo Zola, il vicepresidente Giuseppe Battagliola, il direttore Roberto Zanolini e 24 consiglieri (tra cui padre Francesco Ielpo del Franciscanum, in partenza per Varese). Molti di essi hanno visitato la mostra sugli affreschi del Buon Governo nel Palazzo Pubblico di Siena, che illustra la concezione medioevale del bene comune. Hanno assistito all’incontro con Sergio Marchionne. E molti hanno sottolineato la forte identità, il senso di appartenenza e la voglia di partecipazione che si respira nei padiglioni di Rimini. Chiuso il Meeting 2010, si inizia già a lavorare a quello del 2011. Il titolo sarà: “E l’esistenza diventa una immensa certezza”. Come a dire che i grandi desideri del cuore hanno bisogno di una grande certezza per restare vivi.
Testimonianza
Il valore aggiunto Ho lavorato come volontaria nello staff della libreria del Meeting e sono stata assegnata al bookshop del padiglione A5, dove c’erano alcune mostre tra le quali una sulla figura dell’Ulisse dantesco e una su re Stefano d’Ungheria. Il compito era di vendere i cataloghi delle mostre e altre pubblicazioni attinenti. Ma quel bancone si è trasformato per me in un punto creativo: i visitatori infatti venivano a chiederci informazioni e richieste di vario tipo, da dove era posizionato un certo stand alla possibilità di tenere per loro la valigia durante le visite guidate; alcuni si fermavano a commentare insieme le mostre appena viste. Mi sono chiesta cosa potesse essere il valore aggiunto del mio essere lì, quale potesse essere la mia unicità nel vendere il catalogo di una mostra. Cortese, mi piace esserlo. Soprattutto se penso a certi assistenti alla vendita che nemmeno ti guardano in faccia quando paghi alla cassa di un supermercato. Ecco, il punto era proprio lì. Quello che potevo dare era il mio sorriso, quella era la mia creatività in quel momento, verso qualsiasi persona si fosse presentata. E il mio augurare a loro buona giornata, che avessero acquistato un catalogo o avessero chiesto dov’era la toilette più vicina, una signora, su tutte le persone, mi colpì per la sua risposta, sorridendomi a pieno volto un “Lo sarà senz’altro!”. Ecco, per me il Meeting è stato anche questo: una serie di incontri imprevisti, improvvisi, unici insieme ad altri altrettanto belli con gli amici nuovi e quelli di sempre, che, in mezzo alla stanchezza del turno di lavoro, mi ha rigenerato nel cuore quel sorriso da poter poi rimettere in circolazione. (Laura Migliorati)
In memoria
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Consacrate e consacrati
L’incontro con il Vescovo
La Basilica della Grazie
8 settembre La festa alle Grazie
La nascita della Vergine Maria
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Mercoledì 8 settembre presso il Santuario Santa Maria delle Grazie si celebra la festa della Natività della Vergine Maria. Alle 18.30, venerdì 3, lunedì 6 e martedì 7 si celebra la S. Messa con riflessione mariana. Sabato 4 alle ore 21 è in programma un Concerto di musica corale organizzato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Brescia. Verranno eseguite musiche di Alessandro Scarlatti, Claudio Monteverdi, Ludovico Grossi da Viadana, Felix Mendelssohn Bartholdy, Anton Bruckner, Max Reger, Josef Rheinberger. Protagonista è l‘Evangelische kantorei Linz, diretto da Kristian Schneider. Sono previsti anche interludi d’organo con Luca Massaglia. Nel giorno della festa, mercoledì 8, verranno celebrate S. Messe alle ore 7, 8, 9, 10, 11, 15. Alle ore 16 Messa presieduta dal rettore del santuario mons. Mario Piccinelli, seguita dalla benedizione dei bambini. Alle ore 18 solenne concelebrazione presieduta dal vescovo mons. Luciano Monari, con la partecipazione del Capitolo della Cattedrale. A proposito di questa festa, Paolo VI,
a cura di Sergio D’Amico
all’udienza generale dell’8 settembre 1965, disse: “La liturgia di questa celebrazione c’invita a vedere non tanto il fatto della nascita della Vergine, quanto il significato e l’importanza che tale fatto riveste nel disegno divino della nostra salvezza: ‘La tua nascita – dice l’antifona del Magnificat –, o Vergine Genitrice di Dio, è stata un annuncio di gaudio per il mondo intero”. Maria è l’annuncio, Maria è il preludio, Maria è l’aurora, Maria è la vigilia, Maria è la preparazione immediata, che corona e mette termine al secolare svolgimento del piano divino della redenzione; è il traguardo della profezia, è la chiave d’intelligenza dei misteriosi messaggi messianici, è il punto d’arrivo del pensiero di Dio, ‘termine fisso d’eterno consiglio’, come Dante si esprime. L’apparizione di Maria nella storia del mondo è come l’accensione d’una luce in un ambiente oscuro; una luce del mattino, ancora pallida e indiretta, ma soavissima, ma bellissima: la luce del mondo, Cristo, sta per arrivare; il destino felice dell’umanità, la sua possibile salvezza, è ormai sicuro; Maria lo reca con sé”.
Nell’ambito delle iniziative dell’Agorà 2010 per la presentazione della Lettera pastorale, le consacrate e i consacrati incontreranno il Vescovo sabato 4 settembre presso l’Auditorium San Barnaba. Nel programma della mattinata, oltre a quello del Vescovo, è previsto l’intervento di Maria Rosa Zamboni, coordinatrice regionale del Ciis, che svolgerà il tema “La vita consacrata nella Chiesa locale: risorsa preziosa per un’ecclesiologia di comunione”. In diocesi si contano circa 2300 tra religiose e religiosi e membri di istituti secolari appartenenti a più di 80 carismi differenti. “Tutti siano una cosa sola” (Gv 17,2) è Vangelo che chiede di essere vissuto da tutti i discepoli; chi è segno della consacrazione totale a Cristo cerca di farlo proprio in modo particolare per contribuire a edificare la Chiesa che ha il compito di “offrire il mondo a Cristo come suo corpo e donare Cristo al mondo come suo capo”. Il percorso della comunione ecclesiale, esprime a chiare lettere il nostro Vescovo, passa necessariamente dal “lavarsi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13,8), gesto che Gesù stesso compie per visualizzare l’insegnamento di “dare la vita ai fratelli” perché e come “Lui ha dato la vita per noi” (1Gv 3,16). L’amore reciproco non è solo imitazione di quello di Gesù ma sostituzione della sua presenza visibile, meglio, prosegue mons. Monari “nell’amore fraterno dei discepoli Gesù continuerà a fare quello che ha sempre fatto: amarli, dare la vita per loro… nell’amore fraterno sarà operante l’amore stesso di Gesù”. Tutta la vita consacrata, ma in particolare quella comunitaria, si sente spronata a rinnovare la propria vita fraterna perché sia “casa e scuola di comunione”. Ciascuna comunità, che trova in Gesù la radice della propria vocazione e convocazione, vuole vivere il nuovo anno pastorale intensificando l’amore reciproco che si rende concreto in tanti piccoli gesti nei quali “lavare e lasciarsi lavare i piedi”. Se è vero, come afferma il Vescovo, che “il valore della presenza della vita consacrata precede la sua attività”, essa si sente costantemente impegnata a essere palestra di unità e di fraternità al proprio interno, tra carismi di diversi istituti, nella complementarietà tra vocazioni nell’unica Chiesa. La comunione è già annuncio del primato di Dio, “sapranno che siete miei discepoli se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35), e si allarga per “plasmare un pezzettino di mondo” all’insegna della fraternità.
Canossiane
La professione di suor Luisa L’amicizia di Gesù con Luisa Silini sfocia nella prima professione tra le Figlie della Carità Serve dei Poveri domenica 12 settembre alle ore 16 in Casa Madre, via San Giuseppe 15 a Verona. Sabato 4 settembre alle ore 20.30 a Costalunga (Brescia), in via Valbottesa, 19 (vicino all’ospedale civile) vi sarà una veglia di preghiera, a partire dall’icona di Gesù l’amico. Per lei madre Marisa Buffoli ha scritto: “Ringrazio il Signore che ha scelto Luisa chiamandola a divenire una Canossiana, ringrazio Luisa che ha deciso di rischiare la sua vita rispondendo alla chiamata di Dio. Che Cristo, vero amico degli uomini, le doni di gustare, ogni giorno, la sua dolce amicizia”.
Dorotee da Cemmo
In festa con suor Maria Cati Sabato 4 settembre alle ore 16 presso la chiesa parrocchiale di Cemmo di Capodiponte si terrà una celebrazione per ricordare il 25º anniversario della professione religiosa di suor Maria Cati Pintossi delle Dorotee da Cemmo.
In memoria
Rosina Guana Alla vigila della festa dell’Assunta si sono svolti a Capriano del Colle i funerali della signora Rosa Guana, più conosciuta come Rosina. Aveva 96 anni. L’omelia funebre ha espresso sentimenti di gratitudine per tutto ciò che è stata zia Rosina e per tutto il bene che ha fatto in comunità: non c’è persona, in Capriano, che non ricordi il catechismo tenuto ai giovani, agli anziani, agli ammalati, il suo instancabile servizio di propaganda e distribuzione della buona stampa e di cura per la chiesa dei Caduti. Chi l’ha conosciuta, e noi con tutti, la ringrazia e le chiede dal Cielo un’intercessione presso il Padre celeste.
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Ecclesia Agenda
Agenda del Vescovo
Terra Santa
Intenzioni di preghiera Alcune comunità contemplative della Terra Santa hanno offerto la propria disponibilità a pregare per le persone che vorranno comunicare loro le proprie intenzioni attraverso la posta elettronica. Si tratta di un’iniziativa proposta dal Patriarcato latino di Gerusalemme in questo momento di preparazione del primo Sinodo della storia per il Medio Oriente, che si celebrerà a ottobre a Roma. Il Patriarcato ha offerto una lista di 10 indirizzi di posta elettronica, ciascuno appartenente a una comunità religiosa presente nella terra del Signore.“Potete affidare loro le vostre intenzioni, indicando i dettagli che volete comunicare. Resterà tutto tra voi e la comunità!”, ha assicurato il Patriarcato. Le comunità e i loro indirizzi di posta elettronica sono: Clarisse di Nazareth: clairemarie1884@bezeqint.net; Carmelitane del Monte Carmelo, Haifa: zanotiel@netvision.net.il; Monastero dell’Emmanuele, Betlemme: community@emmanuelmonastery.org; Suore Brigidine di Betlemme (in inglese e italiano): brigida@p-ol.com; Silenziose Operaie della Croce - Mater Misericordiae, Gerusalemme: betaniasilenziosi@ yahoo.com; Benedettine Monte degli Ulivi, Gerusalemme (francese, inglese, italiano): benetur@netvision.net.il; Clarisse di Gerusalemme: mi.yesh@ gmail.com; Carmelo del Pater, Gerusalemme: edcarmelpn@live.com; Piccole Sorelle di Betlemme, Bet Gemal, Bet Shemesh: midbar@gmail.com; Piccola Famiglia della Resurrezione, Gerusalemme: pfrjer@alqudsnet.com. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il Patriarcato Latino di Gerusalemme: secretary3@latinpat.org
Peschiera del Garda
Incontro interdiocesano Domenica 5 settembre si svolgerà a Peschiera del Garda (Verona) il 5° incontro interdiocesano del Garda, nell’anno giubilare dei 500 anni della Madonna del Frassino. Le diocesi di Brescia, Mantova, Trento, Verona con i loro Vescovi, congiunte dalla fede e dal lago, si incontrano per ringraziare il Signore con Maria Regina del Garda per il dono del creato ed esprimere insieme l’impegno per la sua salvaguardia. Questo il programma dell’incontro: ore 14.30 ritrovo nel piazzale del porto; ore 15 inizio celebrazione: accoglienza in processione con la Madonna del Frassino dalla chiesa di S. Martino; ore 16 solenne concelebrazione eucaristica. A conclusione preghiera ecumenica per la salvaguardia del creato sul lago con i Vescovi e i rappresentanti delle chiese ortodosse ed evangeliche.
Ingressi
Don Lovati a Pievedizio Domenica 29 settembre ha fatto l’ingresso nella nuova comunità il nuovo parroco di Pievedizio don Alessandro Lovati. Nato a Milano nel 1964, è stato ordinato sacerdote nel 1991. Ha svolto il suo primo ministero a Provaglio d’Iseo come curato dal 1991 al 1998, anno in cui è stato nominato parroco di Faverzano. Trasferendosi a Pievedizio continuerà quindi a operare nella Bassa. Domenica, accolto dalla comunità e dalle autorità locali, è stato immesso nel suo nuovo incarico dal vicario zonale don Domenico Amidani.
Santuario della Stella
Celebrazione per la vita Anche quest’anno il Movimento per la vita Valtrompia invita a una speciale celebrazione. Il ritrovo è fissato per l'8 settembre alle ore 19 presso il cimitero di S. Vigilio, quindi salita, con recita del Rosario, fino al Santuario dove verrà celebrata una S. Messa alle ore 20.
Domenica 5 settembre Ora 10.30 – Ronco di Gussago – S. Messa in occasione delle feste quinquennali mariane. Ore 14.30 – Peschiera del Garda – Partecipa all’incontro interdiocesano del lago. Martedì 7 settembre Ore 20 – Berzo Demo – S. Messa in occasione delle feste mariane. Mercoledì 8 settembre Ore 18 – Brescia – S. Messa presso la Basilica delle Grazie in occasione della festa della Natività della Vergine. Giovedì 9 settembre Ore 10 – Gardone VT – Incontro con i sacerdoti della macrozona della Valtrompia.
Cancelleria
Nomine e provvedimenti La cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il rev.do sac. Mario Bonfadini, salesiano, è stato nominato vicario della Rettoria-Curazia di S. Bernardino di Chiari. Il rev.do sac. Bruno Codenotti, vicario parrocchiale di Idro, Anfo e Capovalle, è stato nominato vicario parrocchiale anche di Lavenone e Treviso Bresciano. Il rev.do sac. fra Marco Ferrario, rel. ofm, è stato nominato delegato della delegazione vescovile “Beata Vergine Addolorata” presso gli Spedali Civili di Brescia, in sostituzione di fra Massimo Cocchetti.
Eremo dei Santi Pietro e Paolo di Bienno
Proposte per il mese di settembre Sabato 4 alle ore 9.30: Corso di formazione per insegnanti della scuola dell’infanzia. Sabato 11 alle ore 9.30: Corso di formazione per insegnanti della scuola dell’infanzia. Ore 20.30: “Frammenti di spiritualità nelle favole di Esopo”, musica e testi per riflettere. Giovedì 16 alle ore 9.30: Il Vescovo incontra i sacerdoti all’Eremo. Sabato 18 alle ore 15: Presentazione dell’itinerario dei gruppi missionari parrocchiali. Ore 16: Presentazione del libro “Organizzare l’altruismo”, di Mauro Ceruti e Tiziano Treu (saranno presenti gli autori). Sabato 18 e domenica 19: Incontro vocazionale per le ragazze (V elementare - III media). Lunedì 20: Corso per catechisti e insegnanti (crediti Idrc). La comunione nella Chiesa (alla luce della Lettera pastorale del Vescovo 2010-2011), con don Francesco Pedrazzi. Domenica 26: Cori all’Eremo. Ore 17 Santa Messa con il coro San Faustino di Darfo. Nella stessa giornata iniziano gli esercizi spirituali “Sulle orme di Paolo VI” con il card. Paul Poupard. Lunedì 27: Corso per catechisti e insegnanti (crediti Idrc). La comunione nella Chiesa con il card. Paul Poupard. Mercoledì 29 alle ore 17: Presentazione dell’Anno Innocenziano, a 50 anni dalla Beatificazione di fra Innocenzo da Berzo. Proposte residenziali: per i giovani il 9 e 10 ottobre, ritiro “Sulle orme del Beato Innocenzo”, inizio alle ore 16.30. Per sacerdoti (ma aperto a tutti) dall’8 al 12 novembre, esercizi spirituali con mons. Flavio Carraro, “Non voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi”.
Vantiniano
Preghiera per i bambini mai nati Come ogni primo sabato del mese, il 4 settembre presso il Cimitero vantiniano, alle ore 15.30, si tiene la preghiera per la vita sulle tombe dei bimbi mai nati (aborti naturali). L’iniziativa, promossa congiuntamente dal locale Movimento per la vita e dall’Ufficio famiglia, vuole essere un atto di speranza e di conforto per le famiglie.
Basilica delle Grazie
Preghiera per la vita Come ogni prima domenica del mese, il 5 settembre, alle ore 16 nella Basilica delle Grazie si celebra la S. Messa animata dal Movimento per la vita.
Adasm Fism
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Adasm Fism Brescia
Associazione degli asili e delle scuole materne della provincia di Brescia
Nuovo anno al via Scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana
Realtà sussidiarie alle famiglie di Angelo Chiappa
Riparte il nuovo anno scolastico. Le Scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana sono realtà sussidiarie alla famiglia e alla comunità. Sul numero 196 di “Prima i bambini” (la rivista bimestrale della Federazione italiana scuole materne) il prof. Luigi Prati scrive: “I sistemi nei quali l’educazione si manifesta non possono essere concepiti come chiusi in se stessi; ciascuno di essi ha bisogno di procedere sotto l’insegna dell’apertura, dello scambio con altri sottosistemi e con la realtà circostante. Oggigiorno i collegamenti interistituzionali sono frammentari; ogni istituzione tende a riferire solo a se stessa l’esclusività dell’educazione”. La relazione con le famiglie e con le comunità di appartenenza è nel dna delle scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana; questo significa che la scuola dell’infanzia negozia il proprio agire con le famiglie (e viceversa) e con la comunità (e viceversa). In termini molto franchi – scrive il prof. Pati – “gli adulti che educano devono comportarsi da adulti; ognuno capace di non temere la specifi-
cità degli altri e di viversi come soggetti in rete. Quando l’incontro non avviene, o si accetta passivamente una delega reciproca o si va allo scontro”. In altre sedi mi impegno a elaborare il tema per quanto riguarda le educatrici, qui mi preme lanciare un messaggio forte ai genitori perché partecipino ai momenti di interazione necessaria alla qualità della scuola. Si va dalla presenza a momenti d’incontro e formativi specifici per genitori, fino al coinvolgimento in attività (unità didattiche; organizzazioni di feste; proposte legate alla celebrazione comunitaria di momenti significativi di eduzione religiosa) in cui l’apporto dei genitori è altamente significativo per i bambini. Un discorso analogo vale per la comunità: la presenza negli organismi di gestione e di partecipazione è statutaria, ma non sufficiente. È necessario che la comunità nelle sue organizzazioni religiose e civili, così come in quelle di volontariato, di proposte culturali e di risorse di storia e d’arte interagisca con la scuola dell’infanzia, includendola tra le risorse proprie da far funzionare al meglio, perché “contenitore” dei più piccoli che saranno i cittadini di domani.
Progetto annuale 2010-2011
C’era una volta... Un indiano cammina per le strade di una città rumorosa del nostro paese accanto all’amico italiano. D’improvviso l’indiano si ferma e grida: ”Sta nascendo un bambino!”. Viene guardato da tanti come uno strambo; la folla comunque continua il suo andare. L’italiano, solo per rispetto, non si mette a sghignazzare. Da persona educata sussurra: “Sarà che voi indiani avete l’udito più fine!”. L’indiano, per nulla intimorito, prosegue per strada e di nascosto fa scivolare in terra, una dopo l’altra, alcune monete che tintinnano. Parecchi passanti rallentano il passo; altri si fermano: aspettano che l’indiano raccolga le sue monete. L’amico italiano si sente in dovere di avvisarlo. L’indiano, fingendo d’essere sorpreso, risponde: “Io non ho sentito niente”. “Eppure – replica l’italiano – avrei giurato che tu hai un udito molto fine”. L’indiano replica: “No, la verità è che ognuno ha orecchie per ciò che ritiene importante! “Vedi, amico – continua l’indiano – in questo trambusto io sento il grido di una vita, piccola e indifesa, che cerca spazio per vivere e nessuno l’ascolta. Mentre il lieve rumore delle monete ha attratto l’udito di tanti”. Saggezza antica; stoltezza moderna. Da che parte ci schieriamo? Cosa ne facciamo di tante monetine, se non le investiamo sul nostro futuro? E come può continuare il cammino nostro nella storia se altri non ne raccolgono la memoria? “È vero”, dice l’italiano, “ credevo che la saggezza indiana fosse una favola”.
di Patrizia Enzi
Ci vuole tempo per diventare grandi “Ci vuole tempo per diventare grandi” è il titolo del progetto annuale 2010-2011 proposto dall’Adasm Fism di Brescia. I materiali, messi a disposizione delle educatrici dei nidi e degli insegnanti delle scuole dell’infanzia associate vogliono essere una sorta di “diario delle attenzioni” per poter individuare nuove strategie che promuovano l’autonomia, la buona accoglienza e il ben fare divertendosi. Il titolo riporta una frase che potrebbe apparire banale, ma a un osservatore attento non può sfuggire l’importanza e l’urgenza della proposta. Il gruppo di lavoro che ha elaborato il progetto ha cercato di porre in evidenza il valore del tempo: tempo per il bambino, tempo per l’insegnante, tempo per i genitori. Ma per valorizzare il tempo e le routine c’è bisogno di ritmi lenti, cercan-
do di riposizionare la scuola dell’infanzia a misura di bambino, sforzandosi di non cedere all’ansia da prestazione che tanto affligge la maggior parte degli insegnanti oggi. Il bambino e la sua famiglia hanno un grande bisogno di sentirsi accolti e curati da chi opera quotidianamente nel nido e nella scuola dell’infanzia. Una cura intesa come attenzione e ascolto dell’altro, quasi come fosse un lento accompagnamento perché ci vuole tempo per diventare grandi come bambini, ma ci vuole tempo per crescere anche come genitori. Anche gli insegnanti devono potersi riappropriare dei loro “tempi” poiché intraprendono troppo spesso faticose maratone, ponendo più attenzione al risultato piuttosto che al processo, anche se c’è la consapevolezza che, ciascun bambino, per conquistare la propria
autonomia, per sentirsi accolto, ha bisogno di tempo e di tanta pazienza da parte degli adulti. Troppo spesso l’adulto dimentica che per crescere ci vogliono tempi lenti, distesi e scanditi. Ci si dimentica che tutto ciò che sappiamo e che sappiamo fare l’abbiamo imparato da piccoli: il bambino si immerge nella magia del gioco, quasi che il tempo che sta vivendo non avesse mai fine. L’adulto, invece, cerca di riempire la vita del bambino di svariati impegni, non riuscendo a capire che così facendo uccide il tempo del bambino. Prendiamo tempo, respiriamo lentamente il profumo degli attimi vissuti: è sano riposare, rilassarsi, oziare (nel senso buono del termine). Restituiamo il tempo al bambino cercando di comprendere l’importanza delle tappe evolutive, dei suoi ritmi, delle sue pazienti ripetizioni.
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Acli
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“Zero Poverty”: le Acli a convegno di Roberto Toninelli
L’onda lunga della crisi continua a farsi sentire e colpisce soprattutto i Paesi che meno hanno contribuito a scatenarla. Fra le prime vittime del crollo dei mercati ci sono gli abitanti delle zone più povere del mondo che, spendendo dal 50 all’80% del reddito in beni alimentari, risentono maggiormente dell’aumento del costo delle derrate agricole. Ma anche le donne, spesso impiegate in lavori precari o a cottimo. Così, l’obiettivo di sradicare fame e povertà entro il 2015 rischia di rimanere un miraggio. Purtroppo è servito a poco che l’Unione europea dichiarasse il 2010 Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Eppure l’obiettivo di sradicare la povertà non può essere messo in secondo piano, anche perché la giustizia sociale è la base necessaria per lavorare a un futuro di pacifica convivenza civile e di rispetto dei diritti umani. Per questo le Acli provinciali, in collaborazione con la Caritas diocesana, la Società San Vincenzo e l’associazione Città dell’Uomo, hanno organizzato un convegno dal titolo “Zero Poverty”, che si terrà presso la sede delle Acli bresciane in via Corsica 165 lunedì 27 settembre alle ore 18. Il tema sarà affrontando da don Roberto Davanzo (direttore della Caritas Ambrosiana) e il professor Egidio Riva (docente alla facoltà di Sociologia dell’Università cattolica e ricercatore fondazione Ismu). L’incontro è aperto a tutti.
Ballarò Riflessione sull’Italia
Nella postmodernità il lavoro è la priorità di Roberto Rossini
A Palermo, nel quartiere Ballarò, giro in cerca d’immagini. C’è una casa una volta elegante oggi malandata, impoverita. Vedo la roba stesa. È abitata. Inquadro, metto a fuoco. Là, in alto, fa bella posa la bandiera di Forza Italia. Se dovessi dare un titolo all’immagine, direi speranza. Non so se bene o mal riposta, ho la mia idea. Non è la casa di un ricco che ostenta. È la casa di chi sogna ad occhi aperti che magari, un giorno, potrà diventare ricco e famoso come il suo leader. Magari dovremmo titolarla Italia: antica e oggi diroccata, con i panni fin troppo stesi e altro ancora: un condizionatore che fa modernità, la rete di un letto... La condizione in cui viviamo: un Paese che si lascia andare, che vive di passato e non si accorge che affrontare la postmodernità significa ripensarsi e ritrovare una vocazione, investire per ristrutturare, affrontare le piccole cose in un’ottica complessiva. Tempi lunghi, insomma, e capacità politica di volere il cambiamento. Il conservatore britannico David Cameron – piaccia o meno – lo fa: individua un problema, la cri-
Dsc pillole (commentate) di Dottrina sociale della Chiesa
si, pone una soluzione e l’argomenta, la discute apertamente. In Italia invece si vive di veleni, dal caso Boffo in poi: quando non hai più la capacità di pensare e governare il futuro, resti in casa e sicuramente ci scappa la lite coi vicini. Anche quelli con la casa a Montecarlo e che ti son sempre sembrati amici. La casa Italia impoverisce. L’Istat di luglio ci dice questo: redditi medi più bassi, potere d’acquisto più ridotto, possibilità di risparmio più limitate. Aumentano le spese. Le tasse, quelle già lo sapevamo che erano aumentate per la decrescita del Pil. Le vere priorità italiane sono queste, non altre. Ma, come nella casa palermitana, il progetto richiede un ripensamento: il fisco (quoziente familiare? imposta negativa?), le politiche giovanili (reddito minimo garantito?), le politiche del lavoro (il contratto unico? gli ammortizzatori sociali?). E poi ancora l’università, la previdenza, la casa. Strano che la politica fatichi a “stare sul pezzo”. Non c’è alcuna ammucchiata da fare pro o contro. Meglio costruire raggruppamenti attorno ai grandi temi: problemi e soluzioni. Secondo noi è il lavoro la priorità. È scritto all’inizio della Costituzione: sia formale sia sostanziale. di Salvatore Del Vecchio
Una procreazione responsabile per lo sviluppo umano integrale Benedetto XVI nella Caritas in veritate osserva che si deve “tener conto anche delle problematiche connesse con la crescita demografica”. Contestato l’assunto che l’aumento della popolazione possa essere causa del sottosviluppo, il Papa lamenta un preoccupante calo della natalità e riconosce come doverosa una “procreazione responsabile” per contribuire allo sviluppo umano integrale. Evoca la Populorum progressio di Paolo VI che rivendica il “ruolo primordiale della famiglia”. Il Papa bresciano, pur riconoscendo che possa essere stato eccessivo, “quando si è esercitato a scapito di libertà fondamentali della persona”, ammonisce che la famiglia deve restare “luogo d’incontro di più generazioni che si aiutano vicendevolmente ad acquistare una saggezza più grande e ad armonizzare
i diritti delle persone con le altre esigenze della vita sociale”. E aggiunge: “il diritto al matrimonio e alla procreazione è un diritto inalienabile, senza del quale non si dà dignità umana. Spetta in ultima istanza ai genitori decidere, con piena cognizione di causa, sul numero dei loro figli, prendendo le loro responsabilità davanti a Dio, davanti a se stessi, davanti ai figli che già hanno messo al mondo, e davanti alla comunità alla quale appartengono, seguendo i dettami della loro coscienza illuminata dalla legge di Dio, autenticamente interpretata, e sorretta dalla fiducia in lui”. Papa Benedetto proclama: “L’apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica. Grandi Nazioni hanno potuto uscire dalla miseria anche grazie al grande numero e alle capa-
cità dei loro abitanti. Al contrario, nazioni un tempo floride conoscono una fase di incertezza e in qualche caso di declino proprio a causa della denatalità, problema cruciale per le società di avanzato benessere. La diminuzione delle nascite, talvolta al di sotto del cosiddetto ‘indice di sostituzione’, mette in crisi anche i sistemi di assistenza sociale, ne aumenta i costi, contrae l’accantonamento di risparmio e di conseguenza le risorse necessarie agli investimenti, riduce la disponibilità di lavoratori qualificati, restringe il bacino dei ‘cervelli’ a cui attingere per le necessità della Nazione”. Pertanto “gli Stati sono chiamati a varare politiche che promuovano la centralità e l’integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, prima e vitale cellula della società”.
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Paesi e parrocchie zanardini@lavocedelpopolo.it
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Chiari Progetto
Una foresteria dal ricavato del sole La Fondazione Istituto Morcelliano sta realizzando un impianto fotovoltaico nella campagna clarense in località Santellone. I ricavati serviranno a costruire alloggi per giovani, insegnanti e medici
La struttura dove sorgerà la nuova foresteria
Dal 4 settembre
Il Palio delle Quadre A settembre a Chiari è tempo del Palio delle Quadre, manifestazione arrivata quest’anno alla 32ª edizione. Le quattro Quadre (Villatico, Zeveto, Marengo e Cortezzano) erano i quartieri in cui era diviso il cuore medievale di Chiari; dal 1979 le Quadre sono rinate come momento di festa per tutta la cittadina. Così è stato nelle edizioni precedenti e così è per questa edizione, che prende il via sabato 4 settembre con lo spettacolo del duo comico “i Fichi d’India”. Domenica mattina è invece il momento della tradizionale messa di inizio dell’anno sportivo e delle premiazioni per gli atleti e le società che si sono distinte nella pratica delle rispettive discipline. Ma questo non è l’unico momento di sport legato alle Quadre: sempre domenica è in programma una gara ciclistica per la categoria juniores e un esibizione di salto ad ostacoli nel pomeriggio in Villa Mazzotti; evento questo organizzato dal Centro Ippico Cte Lombardia di Chiari, che propone anche un tour in carrozza tra le Quadre in centro storico il 10 settembre e il Concorso Ippico “Le Quadre”, con 200 cavalieri provenienti da tutta la Lombardia, per domenica 12. Un altro momento di grande sport, diventato ormai tradizionale, è la 24ª edizione della gara internazionale di salto con l’asta organizzata in collaborazione con l’Atletica Chiari 1964 Libertas. Alla manifestazione Intervengono Giuseppe Gibilisco, Campione del Mondo 2003 e tre atleti tra i primi cento nel mondo. Proprio a Chiari, nel 1999 venne stabilito, dal russo naturalizzato australiano Victor Chistyakov, il record mondiale di salto con l’asta in piazza, tutt’ora imbattuto, con la misura di 5,95 metri. Sempre parlando di sport, non va dimenticata la boxe sul ring sotto le stelle nel centro città per il secondo trofeo “Città di Chiari” e il sesto Memorial “Ferdinando Cogi”, giovedì 9 settembre. Il clou della manifestazione è comunque la sfilata con rievocazione storica di sabato 11 settembre, dedicata all’artista clarense Vittorio Pelati (1916-1995). è importante ricordare che dal 2001 la performance per la serata conclusiva di sabato è organizzata insieme dalle quattro Quadre e ha sempre assicurato un grande spettacolo per i presenti. Spettacolo o che dalla scorsa edizione è stato reso ancora più fruibile da chi è in piazza con l’installazione di tribune, quest’anno ancora più capienti, e di schermi per seguire la gara podistica che segue la sfilata. La gara, una staffetta a quattro corridori con frazioni di circa 1500 metri che si snoda per le vie del centro storico di Chiari, stabilirà quale quadra sarà la vincitrice di questa 32ª edizione del Palio. Dopo la vittoria di Marengo nel 2008 del Palio del Trentennale e l’immediata aggiudicazione dell’opera dell’artista irlandese Michael Rice, dal 2009 gli atleti cercano di aggiudicarsi il vessillo dipinto dalla giovane artista Claudia Cavalleri. Nel 2009 l’ha spuntata Villatico, ma per aggiudicarsi definitivamente il drappo occorrono tre vittorie, anche non consecutive.
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Da qualche anno, dalla nomina del nuovo consiglio d’amministrazione con presidente don Alberto Boscaglia, che è anche direttore dell’oratorio Centro Giovanile 2000, la fondazione Istituto Morcelliano (da non confondersi con la pinacoteca Repossi – Biblioteca Morcelli) si sta dimostrando una delle realtà più attive a Chiari nell’operare per ragazzi e giovani. Prima c’è stato l’accordo con comune e parrocchia per la creazione di un unico Cag, ora sta prendendo vita un progetto diverso, che nasce dal sole: la realizzazione di un impianto foto-
di Paolo Festa
voltaico nella campagna clarense, in località Santellone. L’impianto, che dovrebbe essere completato nei primi mesi del 2011, avrà una potenza di 999,9 kwp e si estenderà su un’area di circa 20mila mq in via Vecchia per Pontoglio. A realizzarlo la società il Girasole srl (società con un capitale iniziale di 10mila euro, il cui amministratore unico è proprio don Alberto Boscaglia). Perché la scelta del fotovoltaico? Lo spiega don Alberto: “La fondazione deve migliorare il proprio volto imprenditoriale per invertire la rotta che ha portato al suo impoverimento e gli ha proibito di sostenere progetti per i giovani. Fino ad ora le risorse dedicate ai giovani venivano dalla riscossione degli affitti dei terreni che appartengono alla fondazione. Puntare su un settore come il fotovoltaico, in espansione, dovrebbe garantire altri proventi, da investire con e per i giovani”. In particolare, i proventi ottenuti con il nuovo impianto dovrebbero essere utilizzati per la realizzazione, nella sede della fondazione in viale Bonatelli, di una foresteria con appartamenti per giovani, insegnanti o medici che, per motivi di studio o di lavoro. devono soggiornare a Chiari. “È un’esigenza concreta – sottolinea don Alberto – con cui ci confrontiamo quotidianamente al Centro Giovanile, dove riceviamo numerose richieste di ospitalità. Molto spesso chi si trova a vivere nella zona per brevi periodi (come capita ad esempio agli insegnanti, spesso giovani) si trova a pagare degli affitti proibitivi. La foresteria vuole essere un aiuto concreto, grazie anche alla rendita dell’impianto fotovoltaico”.
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Paesi e parrocchie Città e hinterland
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Brescia Domenica 12 settembre
La costante missione di carità “Camper Emergenza”, che assiste dal 1997 le persone ai margini (sono molte anche in città), presenta il rendiconto annuale
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Anche nella nostra città ci sono molte persone che vivono in situazioni di povertà e grave emarginazione. Diverse associazioni e gruppi di volontari sono impegnati in attività e servizi a favore dei più bisognosi, tra queste ricordiamo il “Camper Emergenza”, attivo in città dal 1997. Ogni anno, nel mese di settembre, l’associazione organizza una giornata di condivisione e festa con i volontari durante la quale viene presentato il rendiconto annuale delle attività svolte. L’appuntamento è fissato per domenica 12 settembre alle ore 15 presso la sede dell’Associazione in
di Anna Tomasoni
via Cacciamali 61/I, Brescia (Quartiere Noce). Il programma prevede alle 15.30 la celebrazione della Messa che sarà presieduta da mons. Gianfranco Mascher, vicario generale di Brescia; a seguire la relazione annuale sulla missione di carità dell’Associazione. L’invito alla festa è rivolto ai sostenitori, simpatizzanti e amici dell’associazione e a tutte le persone sensibili ai problemi dei senzatetto e degli emarginati. I circa 150 volontari, guidati dal presidente Romano Damiani, sono impegnati con passione e dedizione su tre ambiti: servizio strada, servizio sani-
tario e servizio tavola – Vieni a pranzo con noi. Tutte le sere, dal lunedì al venerdì, i volontari incontrano le persone senza fissa dimora e quanti sono in situazione di difficoltà; offrono loro ascolto, dialogo, alimentari e vestiario e distribuendo tra l’altro, buoni per l’accesso al dormitorio e alcuni buoni doccia. Da settembre 2009 a luglio 2010 il Camper è stato presente sulle strade della città per 233 serate. Grazie a un’ambulanza, messa a disposizione dalla Croce Bianca e all’opera di alcuni medici volontari, ogni martedì e giovedì sera viene offerta la possibilità di una visita medica, di primo livello. Prevalentemente sono eseguite medicazioni a piccole ferite e bendaggi di slogature. Nei giorni festivi, negli ambienti messi a disposizione dalle Ancelle della Carità i volontari prepara-
no il pranzo per più di 300 persone. In particolare da settembre 2009 a giugno 2010, in 43 giornate festive, sono stati distribuiti oltre 15mila pasti. Servizi e attività di grande spessore che il “Camper” realizza in sinergia e collaborazione con altre realtà associative. “Sono tante le persone, gli organismi e i gruppi la cui cooperazione rende fruttuosa l’opera del Camper – ha ricordato il presidente Damiani – costituiscono una rete di solidarietà in cui ciascuno porta un contributo prezioso. La festa è un’occasione per ringraziare chi condivide la strada con noi”. Per chi desidera conoscere o aiutare l’associazione “Camper Emergenza” l’appuntamento è fissato per il 12 settembre. Per ricevere ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dell’associazione www.camperemergenza.org oppure telefonare al n. 338/ 1939313.
Un’opportunità per i giovani dai 18 ai 28 anni
Un anno di Servizio civile Nelle prime settimane di settembre verrà indetto il nuovo bando del Servizio civile nazionale, un’ottima esperienza di crescita sia lavorativa per ragazzi dai 18 anni (già compiuti) ai 28 (non compiuti), a cui possono partecipare anche i ragazzi congedati dal servizio militare o che hanno già svolto il servizio civile obbligatorio. Il Servizio civile viene istituito nel 1972 con la legge Marcora, la prima che ammette l’obiezione di coscienza per i ragazzi. Successivamente, con la legge 64 del 6 marzo 2001, il bando viene esteso anche alle giovani e ai ragazzi riformati dal servizio militare. Il progetto si inserisce nella difesa della patria come difesa civile (insieme a Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Guardia Forestale) in quattro ambiti: ambiente, sociale, cultura e protezione civile. Gli scopi dell’iniziativa sono educare alla cittadinanza attiva, alla solidarietà e al volontariato, implementare la quantità e la qualità dei servizi resi ai cittadini, offrendo la possibilità ai giovani di collaborare attivamente al fianco di professionisti, costruendosi un’ottima base per la ricerca futura del lavoro. Al termine del servizio, infatti, viene rilasciato un attestato di servizio. È una scelta importante e impegnativa: ha una
durata complessiva di un anno e comporta un impegno settimanale non inferiore alle 30 ore da articolare su cinque o sei giorni a settimana, oppure un monte ore annuo di almeno 1.400 ore, e ai partecipanti spetta per legge un rimborso spese mensile di 433,80 euro. Nelle 1400 ore sono inclusi dei momenti di formazione sia in aula che a distanza su diverse tematiche sia generali, come la Costituzione e la cittadinanza attiva, che specifiche sia in sede che con giornate con esperti del settore. Parte del monte ore destinato alla formazione viene dedicato a nozioni utili alla ricerca del lavoro e a potenziare la propria efficienza professionale: dalla composizione del curriculum alla ricerca attiva del lavoro, dalla comunicazione efficace al time management, dalla gestione di riunioni e gruppi di lavoro fino alle potenzialità delle nuove tecnologie informatiche e ambientali. Anche a Brescia e provincia ci sono molte opportunità per cui si può presentare la candidatura a seconda del proprio curriculum scolastico: dalle biblioteche ai musei, dall’ambulanza alla cura degli anziani, fino agli asili. Per informazioni e www.serviziocivile.it (n.t.)
Brevi
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Mompiano - Rsa Alessandro Luzzago
“Più vicino al tuo vicino”: la Casa di riposo si apre al quartiere
Da sinistra, mons. Battisti e don Barbieri
San Giovanni Nella memoria di Paolo VI
Giovanni XXIII e il legame con Paolo VI
L
Lo scorso 6 agosto la parrocchia di San Giovanni Evangelista in città ha ricordato Paolo VI con una celebrazione presieduta da mons. Anuar Battisti, arcivescovo di Maringà in Brasile. Nella fotografia i due sacerdoti sono ritratti accanto al ritratto di Tita Mozzoni del Pontefice bresciano; l’opera fu commissionata dal compianto don Faustino Cabra, già prevosto di San Giovanni negli anni Ottanta. Mons. Battisti era ospite a Brescia presso le Opere di papa Giovanni XXIII: da decenni, infatti, è in atto una fattiva collaborazione volta alla promozione umana e missionaria. L’Arcivescovo ha sottolineato il significato della memoria di Giovanni Battista Montini nel segno della memoria di Giovanni XXIII, fra i primi estimatori di Montini. Il ricordo dei due Pontefici è indissolubilmente, storicamente e pastoralmente legato al Concilio Vaticano II, convocato e aperto dal Papa bergamasco e portato avanti
“Più vicino al tuo vicino”. Domenica 5 settembre alle 16, presso lo spazio aperto della Rsa “Alessandro Luzzago” in via della Lama 67 a Mompiano, è in programma la Festa del buon vicinato, organizzata da alcune associazioni: la Lega Pensionati Fnp/Cisl, il Gruppo terza età, la parrocchia di San Gaudenzio, la Cooperativa lavoratori di Mompiano e lo Spi Cgil di Mompiano nell’ambito del progetto “Più vicino al tuo vicino” promosso dall’Assessorato alla famiglia, alla persona e ai servizi sociali del Comune di Brescia. Saranno presenti l’assessore Giorgio Maione e il presidente della Fondazione bresciana di iniziative sociali, Angelo Gipponi, con il consiglio di amministrazione della Fondazione. In rappresentanza delle associazioni di Mompiano ci saranno Alessandro Marelli e Giovanni Guerrieri, presidente dell’associazione di volontari “Amici della Casa di Dio”, che oggi conta più di 70 associati/volontari. La Fondazione bresciana di iniziative sociali onlus è una realtà storica che da oltre 400 anni rappresenta un punto di riferimento nello scenario bresciano nei servizi resi alle persone più bisognose. L’istituzione è in grado oggi di proporre e realizzare sul territorio una rete di servizi che rispondano all’obiettivo di favorire e sostenere il più possibile l’autonomia dell’anziano, mantenendolo inserito nel tessuto sociale del proprio ambiente. In questo ambito le Residenze sanitarie assistenziali “Casa di Dio“, “Alessandro Luzzago“, “Livia Feroldi” e “La Residenza“ si propongono come luoghi accoglienti e “familiari” grazie a personale altamente qualificato e alla cura dedicata a ogni singolo ospite. La medesima filosofia muove la Fondazione nel sostegno ai minori in difficoltà e alle loro famiglie con la “Casa dei bambini“; il servizio offerto ai bambini sottoposti a gravose terapie ospedaliere, è quello di un’accogliente abitazione dove poter soggiornare con la propria famiglia durante il difficile periodo di cura necessario. La festa di domenica, che s’inserisce in un progetto di animazione annuale più ampio, vuole essere un momento di socializzazione particolare non solo tra gli ospiti delle Rsa e i parenti ma anche con gli abitanti del quartiere. È arrivato alla sua 4ª edizione, ed è, come sempre, aperto a tutti. Il programma prevede a seguire l’esibizione musicale del Coro di Inzino .
Brescia
Sei incontri per conoscere i funghi con convinzione dal Papa bresciano. L’anno scorso è stato ricordato il 50° di annuncio del Concilio, mentre già fervono nella Chiesa gli scambi di idee e di proposte per celebrare il 50° di apertura nell’ottobre 2012, perché il Concilio, i suoi frutti e l’attuazione pratica dei suoi decreti (interpretazione, modi e formule) sono di appassionante attualità. Don Amerigo ha evidenziato la singolarità della circostanza, unica in Diocesi, che la parrocchia di San Giovanni vive in questi anni, cioè le cause di beatificazione di ben tre parrocchiani: Paolo VI, don Giovanbattista Zuaboni (sepolto in chiesa nella cappella di Santa Maria) fondatore del Pro Familia e fra Giacomo Bulgaro. Fra Giacomo, prima di entrare nel convento cittadino di San Francesco, visse per oltre quindici anni da laico esemplare nel territorio parrocchiale di San Giovanni, collaborando con l’oratorio e in particolare con le attività volte all’assistenza dei poveri del quartiere.
I caratteri morfologici dei funghi, la loro classificazione, commestibilità e tossicità. Sono solo alcuni degli argomenti oggetto del corso micologico intitolato “Introduzione allo studio dei funghi” e organizzato dal circolo micologico “G. Carini” con il patrocinio del Comune di Brescia. Il corso si articolerà in sei lezioni di circa due ore ciascuna con inizio il 16 settembre; gli incontri si terranno presso l’Auditorium del Museo di Scienze in Via Ozanam 4, alle ore 20.30 e affronteranno i temi principali per un corretto approccio al mondo dei funghi, tenendo in particolare considerazione le problematiche inerenti all’ambiente e la sua conservazione. Giunto ormai alla sua ennesima edizione, il corso si avvale, quale supporto didattico, di un volumetto approntato dai docenti del corso stesso (fra l’altro adottato da molte associazioni micologiche italiane per il medesimo scopo) che sarà distribuito a tutti i partecipanti al momento dell’iscrizione; a fine corso, sarà inoltre, consegnato l’attestato di frequenza e la tessera di socio del Circolo Carini per il 2010. L’iscrizione può essere fatta di lunedì, dalle ore 20.30, presso il Circolo Carini al Museo di Scienze, oppure telefonando al 030-640565, al 030-395286.
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Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Corticelle Pieve di Santa Maria Nascente
La Formigola, uno scrigno da celebrare Luogo di spiritualità, recuperato con un restauro di 10 anni, dove confluirono le prime comunità cristiane. I festeggiamenti iniziano il 6 settembre
È
di Lina Agnelli
È un prezioso scrigno, la pieve della Madonna della Formigola a Corticelle, recuperata di recente con appassionato e intelligente restauro, frequentata da pellegrini e visitatori – anche scolaresche – attratti non solo dalla bellezza del luogo ma anche dalla straordinaria spiritualità che vi si respira. Le considerazioni sono del parroco di Corticelle, don Gianpietro Doninelli che, supportato dalla collaborazione di numerosi parrocchiani, ha pubblicato nei mesi scorsi un agevole opuscolo, ben curato nel-
la forma e ricco nel testo. Una guida veloce e scorrevole che aiuta i visitatori ad apprezzare in maniera conveniente il santuario con le opere in esso custodite e il contesto nel quale esso è inserito, in un luogo di naturale bellezza. Come sottolinea uno dei curatori della pubblicazione, Valter Locatelli, si tratta di un’oasi di pace, tra l’acqua del Mella e le “boschine” che seguono le sue sponde, le rogge e le seriole, e a un chilometro dal’abitato, la Pieve di Santa Maria Nascente, detta della Formigola, in 70
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un ampio insediamento romano. Luogo di forte spiritualità, dove confluirono le prima comunità cristiane di Corticelle, Boldeniga, Quinzanello per ricevere il battesimo nelle vasche a immersione, la pieve, come si diceva, è stata recuperata con lavori di restauro da poco conclusi. L’intervento, promosso dal gruppo “Amici della Pieve” presieduto da Enrico Stoppani, è stato coordinato dall’ing. Sandro Guerrini sotto l’occhio attento della Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici di Brescia. Il restauro è durato una decina di anni e ora offre ai visitatori la bellezza di un edificio dove ancora sono individuabili la fase romanica e l’evoluzione gotica, in un sacro sito che va assumendo il valore
di simbolo di continua indagine e meditazione. Insomma, il tutto è in una chiara pubblicazione dedicata ad Aldo Pezzola, stretto collaboratore della parrocchia, e viene in evidenza in questo periodo in cui si sta predisponendo la programmazione della Festa della Natività, fissata per l’8 settembre. S’inizia con una processione con fiaccolata, lunedì 6 settembre, partendo dalla parrocchiale alle ore 20; sono in programma anche alcune Messe alla Pieve mercoledì 8 settembre (alle 10, alle 15 e alle 20), mentre gli “Amici della Pieve” in collaborazione con volontari allestiranno una festa all’oratorio, di venerdì, sabato e domenica, con la presenza di uno stand gastronomico e della musica.
Paesi e parrocchie Gottolengo
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Festa della patata Dal 10 al 12 settembre
Tra prodotti biologici e di qualitĂ Il Municipio
A
di Franco Piovani
A Gottolengo, la festa della patata e dei sapori all’8ª edizione, con il patrocinio della Provincia di Brescia e della Regione Lombardia dal 10 al 12 settembre. Saranno giornate ricche di impegni, con iniziative sportive, musicali, culturali, enogastronomiche e spettacoli. La manifestazione, consolidata come un appuntamento annuale tradizionale, è cresciuta nel corso delle edizioni precedenti con la presenza di visitatori ed espositori, che contribuiscono alla riscoperta dei sapori e del patrimonio culturale della comunità . Tutto per rafforzare il legame tra
territorio e memoria, valorizzare una realtĂ agricola a rischio di perdersi dimenticando le proprie radici. La “sagraâ€? rappresenta un’opportunitĂ per sostenere un’alimentazione consapevole, di prodotti biologici e certiďŹ cati di qualitĂ . Tra le molte proposte inserite nel programma delle tre giornate della manifestazione, merita particolare attenzione il concorso che impegnerĂ le massaie del paese chiamate a elaborare piatti che hanno la patata come ingrediente principale. Il progetto è sostenuto dall’associazione “Terra Nuovaâ€?, una Ong impegnata nei
PRATO CARNI
La manifestazione, giunta all’8ª edizione, è un’opportunità per un’alimentazione consapevole
Paesi del Terzo Mondo. I fondi raccolti con l’adesione al concorso saranno destinati alla riforestazione delle sorgenti Yurimaguas, nel Nord del PerĂš, in modo da favorire l’agricoltura sviluppata dalle popolazioni di quell’area del continente sudamericano . Il programma nel dettaglio. VenerdĂŹ 10 settembre, ore 21 in piazza XX settembre spettacolo comico-satirico “Profondo Nordâ€? con Giorgio Zanetti. Ore 20, al campo sportivo comunale terzo trofeo “Comune di Gottolengoâ€?, torneo triangolare fra societĂ calcistiche locali. Sabato 11 settembre, “Spazio Fieraâ€? con l’apetura alle ore 16 degli stand. Ore 19, inaugurazione ufďŹ ciale presenti autoritĂ locali e della Regione Lombardia. Ora 20: a cena con lo spiedo delle associazioni dei Cacciatori gottolenghesi. Ore 21: la musica dell’or-
chestra di Gigi Castellani; intermezzo in danza : esibizione ballo latino-americano “Esquela Cubanaâ€? di Gottolengo Domenica 12 settembre: ore 9 apertura del padiglione delle rassegne. Ore 10 terzo raduno auto e moto d’epoca, “Girovagando nella Bassaâ€?; ore 12.30: “Pranzo in ďŹ eraâ€? a cura dell’oratorio; ore 16: “L’amico Bobiâ€?, 5° rassegna del cane di famiglia: ore 17 manifestazione cinoďŹ la di abilitĂ con intervento del Gruppo cinoďŹ lo “Madonna della stradaâ€? di Pontevico; ore 18 “La sďŹ da della zuccaâ€?; ore 19 il concorso culinario “La patata in boccaâ€?; ore 20 la “Cena in ďŹ eraâ€? a cura dell’Oratorio, ore 21 “Serata in‌ ballo per tuttiâ€? con l’Associazione Moica e il dj Alberto Mor. Non resta che brindare senza nevrotizzare il consumo alcolico, per ritrovare la semplicitĂ nel piatto e anche nel calice.
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Paesi e parrocchie Gottolengo
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Festa della patata L’intervento del Sindaco
In vetrina i sapori della Provincia Si vuole garantire una prospettiva di sviluppo a un settore come l’agroalimentare, che sul territorio esprime già delle eccellenze
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“La nostra Festa della patata vuole essere un’occasione d’incontro e una tribuna trasparente per una riessione collettiva e istituzionale sui processi in corso che coinvolgono le popolazioni e le autonomie locali in relazione alle tendenze macroeconomiche della globalizzazioneâ€?. L’affermazione porta la ďŹ rma di Giuliana Pezzi, sindaco del paese immerso nell’organizzazione di un evento ormai tradizione nella consuetudine locale, nella convinzione che “i progetti di valorizzazione autosostenibili si oppongono alla subordi-
pagine a cura di Franco Piovani
nazione e all’uniďŹ cazione nel mercato unico della globalizzazioneâ€?. Perciò il Sindaco invita i colleghi “amministratori pubblici a costruire, insieme al protagonismo delle singole comunitĂ la difesa e la valorizzazione delle differenze biologiche, ambientali, socioeconomiche e culturali di ciascun territorioâ€?. Ecco il senso concreto della Festa della patata di Gottolengo e dei sapori della Provincia di Brescia “speciale metronomo simbolico della dimensione collettiva della nostra comunitĂ e del suo ritrovarsi e ricono-
scersi in questa connotazione autenticamente popolare. E ciò – prosegue il Sindaco – rappresenta il senso fondante di questo evento, autentica festa di popolo che registra il crescente successo a ogni edizioneâ€? conclude la signora Pezzi nel rinnovare l’invito alla partecipazione nel segno del “mangiar bene e vivere meglioâ€? quala condizione della supremazia dei prodotti tipici-naturali del territorio al quale garantire prospettive di sviluppo anche in un settore importante qual è l’agroalimentare che a Gottolengo si esprime anche in iniziative produttive di rilievo. Avviene per la pasta fresca apprezzata in particolare per la confezione dei “casoncelliâ€?, prelibatezza alla zucca della cucina locale condita con abbondanza di burro fuso, realizzata con impasto di elementi gradevoli e
delicati quali sono i canditi della buccia d’arancio. Prodotto del laboratorio degli Andrini, l’uva passa e le spezie che danno sapore esotico. Ebbe a rilevarlo pure papa Eugenio III, del quale si narra che alla ďŹ ne dell’estate del 1148 venne in visita all’Abbazia di Leno. Lo riferisce Angelo Baronio, nella pubblicazione “Le specialitĂ della corte di Gottolengoâ€? (edizioni Fondazione CiviltĂ Bresciana 2009). L’operazione colma un vuoto di conoscenza che abbiamo della tavola medioevale. Lo storico riďŹ uta la teoria che se i romani conoscevano giĂ la pasta, ai tortelli si è arrivati dopo l’anno Mille. Quanti nei giorni della “sagraâ€? arriveranno a Gottolengo avranno modo di gustare, oltre ai piatti nei quali la patata è regina, anche i casoncelli alla bresciana.
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Festa della patata Cenni storici
Le qualità di un tubero prezioso La Lombardia è una delle Regioni con la maggior produzione dell’alimento ricco di vitamine. Nella zona di Gottolengo una coltivazione importante
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La patata, tesoro nascosto degli Incas. Un tesoro per il quale l’assemblea generale dell’Onu ha dichiarato il 2008 “Anno internazionale della patata” allo scopo di richiamare l’attenzione mondiale sull’importanza di questa coltivazione, la quarta dopo riso, grano e mais, e sulla sua funzione alimentare che rappresenta una risorsa da sfruttare nella lotta alla fame nel mondo. La patata è nell’anima del popolo andino, ha un ruolo simbolico importante e una storia che partendo dagli Incas giunge fino a oggi con i suoi emozio-
nanti rituali di consacrazione alla madre terra. Il prezioso tubero, ricco di vitamina C, contiene un quinto del fabbisogno giornaliero di potassio e soprattutto è privo di glutine, aspetto molto interessante per i sempre più numerosi celiaci. Cento grammi di patate contengono, mediamente, 83 calorie, mentre il valore nutrizionale consiste nell’alto contenuto di glicidi e di vitamina C pari a 24 mg. oltre a un alto contenuto di potassio, cromo, magnesio, fosforo. Per le innate proprietà antifermentati-
ve la patata è utilizzata come antidiarroico. La sua polpa particolarmente solida la rende ideale per la frittura: gli spicchi, durante la cottura, formano una sottile e delicata crosticina croccante che impedisce all’olio di penetrare all’interno. Sono caratteristiche della patatina fritta. Gottolengo dedica ancora tre giornate alla patata portando alle origini di questa coltivazione importata in Europa con la scoperta dell’America. Il vecchio continente conobbe questo prodotto che avrebbe permesso a milioni di persone un sostentamento alimentare vitale. La diffusione della patata in quasi tutta l’Europa avvenne per motivi di necessità, ed è concomitante con gli elevati prezzi dei cereali che aumentavano per i crolli di produzione causati da
motivi politici o da annate atmosfericamente avverse. Oggi la patata è coltivata in numerose varietà selezionate, che si differenziano per forma, colore e dimensione. Le Regioni italiane con la maggior produzione sono: Campania, Abruzzo, Veneto e Lombardia che nella zona di Gottolengo conta un punto di forza rilevante. Ed è anche questo questo uno dei motivi per i quali si è costituito in paese il gruppo coordinatore della Festa sostenuto e incoraggiato dall’Amministrazione comunale. Nell’ambito della Festa sarà possibile gustare prodotti tipici, le “nostre cose locali” quali miele, formaggio, marmellate e salse, salumi e il maialino con le patate, il tutto innaffiato con vini scelti rigorosamente Doc-Igt della provincia bresciana.
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Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta
A tutto Gas: l’acquisto è solidale
I mezzi di informazione sono ricchi di statistiche che attestano la crescente disaffezione degli italiani nei confronti del sistema politico italiano o di quanti ricoprono incarichi o ruoli istituzionali. Di fronte allo sconforto generale ci sono diverse modalità per reagire, per alzare la testa. Una di queste è la capacità di diventare protagonisti della propria vita. Da questo punto di vista è interessante registrare, negli ultimi anni, la nascita e lo sviluppo anche in Franciacorta di diversi Gruppi di acquisto solidale, realtà che mettono al centro la necessità di una riflessione sul nostro stile di vita. La risposta è in un consumo critico che valorizza la persona e le relazioni.
Ci sono storie che meritano di essere raccontate, se non altro perché possono trasformarsi in testimonianze positive. Negli ultimi anni su tutto il territorio nazionale sono stati costituiti diversi Gruppi di acquisto solidale: persone, che – unite dalla condivisione di alcuni valori – hanno sviluppato una riflessione sul loro stile di vita, puntando sul consumo critico. In questo caso siamo andati a Provaglio d’Iseo. Daniele ed Emanuela regalano come bomboniera al loro matrimonio il libro “Bilanci di giustizia”. È que-
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Inchiesta La Voce della Franciacorta
Sottovoce
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La prima pagina di settembre
di Luciano Zanardini
sta la genesi del Gas Franciacorta di Provaglio d’Iseo. La famiglia Facchi inizialmente coinvolge la rete di amici, ma l’iniziativa, come un’onda che trascina tutto ciò che trova sul suo percorso, conquista la simpatia e il coinvolgimento di altre persone “simpatizzanti”. Da cinque anni a questa parte 15/20 famiglie sono il motore del Gruppo. Il numero è variabile anche perché nel corso del tempo si assiste alla nascita di nuovi Gas secondo un processo di gemmazione: a partire da un gruppo solido e rodato,
Dall’entusiasmo di Daniele ed Emanuela è nato il Gas Franciacorta Provaglio d’Iseo, un gruppo di famiglie che punta sul consumo critico gruppi più piccoli si generano al suo interno e si rendono autonomi. Daniele ed Emanuela si rivolgono a una decina di produttori e a svariati campi di interesse: dai detersivi agli alimentari, passando per la ricerca di procedimenti meccanici (ad esempio i riduttori di flusso) più sostenibili. La pasta e i derivati del grano arrivano da una cooperativa di Calvatone (provincia di Cremona) che ha in organico una persona svantaggiata, produce biologico da anni (anche quando non era ancora un business) e ha un impatto quasi a km zero sull’ambiente. Lo specifico del gruppo di Provaglio è quello di acquistare secondo un criterio di solidarietà e non a prezzi impossibili. Come? Ordinando interi bancali, si garantiscono costi ragionevoli sia per i produt-
A Bornato dal 3 settembre
Appuntamento con la Fiera dell’artigianato Torna il 3-4-5 settembre a Bornato la Fiera regionale dell’artigianato e agricoltura della Franciacorta, giunta quest’anno alla sua 30ª edizione. Si tratta di un anniversario invidiabile, per un evento che da tre decenni celebra le principali attività produttive della Franciacorta. Con un fitto palinsesto di eventi, dai convegni alle mostre, dagli spettacoli alle degustazioni, dalla buona tavola alla moda, la fiera si conferma come uno degli eventi di maggior rilievo a livello regionale. Al centro del suo ricco programma, sulla scia delle precedenti edizioni, uno degli argomenti di maggiore attualità, quello del risparmio energetico, settore che ogni anno si arricchisce di proposte e novità. Sabato 4 e domenica 5 è infatti previsto un workshop su “Risparmio energetico, energie compatibili e biocompatibilità”: le aziende presenti in fiera illustreranno i prodotti innovativi dell’agricoltura e i sistemi avanzati per la corretta realizzazione del risparmio energetico in aziende, ma anche in abitazioni. Grande spazio anche alla riflessione sul tema della viabilità e sugli incidenti stradali, a meno di un mese dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada: questi temi saranno alla base del convegno “Muoversi in Franciacorta” promosso dal Comune di Cazzago San Martino con la collaborazione tecnica di Cogeme
Informatica e in programma nella mattinata di sabato. Tra le novità della 30ª edizione un particolare impegno finalizzato a dare visibilità alla realtà agricola del territorio grazie alle rievocazioni dell’associazione “La Vecchia Fattoria” di Pontoglio: per ricordare a tutti “come eravamo” e per ritrovare “l’identità perduta”. Assieme ai mercati agricoli, organizzati dall’Associazione Campagna Amica, al corteo delle carrozze storiche organizzato dall’Associazione Attacchi Franciacorta, e alla sfilata di auto d’epoca organizzata per il X Trofeo Lumezzane Coppa d’Oro Avis – Coppa Pam, non potevano mancare le meraviglie dell’enogastronomia locale. La Terrazza dei Sapori, allestita a Palazzo Bornati, non mancherà di soddisfare i palati di tutti i visitatori con degustazioni di prestigiosi Dogc Franciacorta e con le sue proposte gastronomiche curate da Arthob (Associazioni ristoranti trattorie hostarie bresciane). Per celebrare in modo significativo questo trentennale, per la prima volta sarà inoltre disponibile per l’intera giornata di domenica 5 settembre anche l’annullo filatelico speciale, gestito per l’anniversario da Poste Italiane. Il programma in dettaglio, gli orari e tutte le info sono consultabili sul sito www.comune. cazzago.bs.it. (a.v.)
tori che per gli stessi consumatori. L’olio biologico arriva dal Lago di Garda, mentre il vino proviene da una cooperativa limitrofa che dà lavoro a persone svantaggiate. Non mancano i prodotti del mercato equosolidale con la novità dei detersivi. Se gli ortaggi arrivano dal Bresciano, gli agrumi sono raccolti da una cooperative che lavora nelle terre confiscate alla mafia. Un Gruppo di acquisto solidale che riunisce stabilmente 15/20 famiglie e molti simpatizzanti con lo specifico di fare acquisti “solidali” secondo un criterio di solidarietà e non a prezzi impossibili. Dagli ortaggi alla pasta, passando per gli agrumi raccolti nelle terre confiscate alla mafia: sono questi, quindi, alcuni dei prodotti che arrivano poi sulla tavola dei franciacortini.
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Paesi e parrocchie Valle Camonica
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Comunità montana In collaborazione con Bim
Il fuoco nei boschi In una pubblicazione i rischi, le probabilità e come contrastare gli incendi in Valle
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Come comportarsi di fronte a un incendio in un bosco? Quali sono le zone più soggette al rischio? Il fuoco può essere uno strumento di “pulizia” del bosco? Per rispondere anche a queste domande è uscito il manuale illustrato “Combattere il fuoco nei boschi”, edito per conto del “Parco dell’Adamello” dal Consorzio Bim e dalla Comunità montana di Valle Camonica. Nella prima sezione del volume, gli autori si occupano di far conoscere normative e ruolo del volontariato, mettendo in risalto i punti di forza e di debolezza del sistema, di disegnare la catena di comando e controllo della Regione, di illustrare il contingente “Aib” (antincendi boschivi) della Valcamonica.
pagina a cura di Ermete Giorgi
Nella sezione numero due viene spiegata la gestione e il coordinamento delle attività Aib: prevenzione e avvistamento; segnalazioni; soggetti coinvolti; luoghi; intervento dei mezzi aerei; la catena di comando e controllo (Ccc); il sistema di radiocollegamenti. La terza sezione si fa carico di spiegare il ruolo delle squadre di II livello e le unità operative. La quarta sezione entra nel vivo con “Il fuoco negli incendi boschivi”. Scrivono gli autori Ducoli e Benaglio: “Il triangolo del fuoco – per gli addetti ai lavori – è un semplice artificio mnemonico che serve per avere sempre ben chiaro il concetto dinamico che sta alla base della propagazione degli incendi. Il triangolo evidenzia le tre compo-
nenti che determinano il verificarsi dell’evento dannoso: combustibile (che può bruciare), comburente (materiale che brucia), temperatura di accensione. L’assenza di una di queste componenti impedisce lo sviluppo dell’incendio: pertanto un buon operatore deve individuare quale di esse è la più facile da controllare”. Per quanto poi concerne il bosco è profondamente errata quella concezione (purtroppo assai diffusa) che vede il fuoco come uno dei vettori più efficaci per la pulizia: la foresta non ha bisogno di pulizia e riesce a autoregolare i propri meccanismi in maniera naturale e senza la necessità di alcun intervento. Il fuoco azzera l’ecosistema, ha effetti letali sulle popolazioni animali
esistenti e influisce negativamente sulle proprietà chimico-fisiche del suolo. Circa il rischio di incendio boschivo in Valle Camonica (sezione quinta) è stata approntata una carta che comporta diverse classi di probabilità, per interventi e azioni di controllo a zone di maggior rischio. Nella sesta sezione si fa menzione dei vari pericoli che il volontario può correre: termici (fuoco, calore e fumo), ambientali (morsi di serpenti e punture di insetti), fisici e meccanici (attrezzature), scarsa visibilità (fumo, nebbia). La settima sezione elenca le ben 35 organizzazioni di volontariato del servizio Aib della Comunità montana di Valcamonica da Anfurro a Sonico.
Brevi
Comunità montana
Asl
Le Settimane della gastronomia camuna
Vademecum per gli animali
Dal 25 settembre al 7 novembre avranno luogo le “Settimane della gastronomia camuna”, organizzata da Comunità montana, Bim, Camera di commercio, Provincia, Regione Lombardia, Confesercenti, Federazione italiana esercenti pubblici e turistici. La manifestazione ha l’intento di far conoscere al pubblico la gastronomia della Valcamonica e difendere la tutela dei consumatori. Nell’iniziativa è operante il Gruppo ristoratori Valcamonica, sostenuto dalla Federazione italiana esercenti pubblici e turistici. Questi han voluto proseguire nell’impegno per la valorizzazione dell’arte culinaria locale e la promozione di un territorio nel quale si fanno strada giovani produttori agricoli. La rassegna offre un’occasione di accesso ad una ristorazione qualificata, attenta alla qualità dei prodotti, consapevole della necessità di mantenere un corretto rapporto qualità-prezzo. La scelta di utilizzare i prodotti locali consente di mantenere una filiera corta nel reperimento delle materie prime.
Il dipartimento veterinario dell’Asl Valcamonica Sebino fornisce un vademecum. Esiste un servizio per cani, gatti o altri animali non di proprietà, investiti. Cosa fare in questo frangente? Chiamare l’Asl allo 0364/329415: verrà fornito il numero del veterinario reperibile. L’Asl ha un servizio accalappiacani attivo 24 ore al giorno. Come comportarsi con un cane vagante? Se appare spaventato, disorientato, sospettoso è probabile che si tratti di una bestia abbandonata. La colonia felina è un gruppo di gatti in libertà. L’intervento dell’uomo che alimenta gli animali altera l’equilibrio naturale, provocando un’incontrollata riproduzione. Questa porta alla sovrappopolazione del gruppo che è più soggetto a malattie.
Paesi e parrocchie Valtrompia
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
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Brozzo Anniversario
Una sagra che si ripete nel tempo Brozzo negli anni Cinquanta
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La sagra della comunità di Brozzo, ancora parrocchia a sé e Comune autonomo fino al 1927, compie trent’anni. C’è stata una prima ripresa di tre giorni nel fine settimana di agosto e si conclude in questo weeekend: da venerdì a domenica 5 settembre. Domenica sarà celebrato il 40° della locale sezione Avis. Si aggiunge importante l’aspetto religioso: con un occhio alla ricorrenza liturgica del patrono S. Michele (29 settembre), il parroco don Giuseppe Rossi con i suoi collaboratori ha già programmato una solenne festa per domenica 26 settem-
di Edmondo Bertussi
bre, preparata da una serie di eventi importanti: una gita il 19 a Sacra di S. Michele, abbazia del Mille collocata all’imbocco della Val di Susa e due incontri di approfondimento. Il primo è con mons. Gianfranco Mascher la sera del 23 settembre, il secondo è il 25 con padre Francesco Metelli. Nel giornale della comunità, in distribuzione in questi giorni, c’è anche la storia sintetica e curiosa della sagra grazie alla ricerca di Italo Mozzoni. La prova generale risale al 1980, in uno di quei pomeriggi settembrini dopo il vespro nel quale parrocchiani amici
Compie trent’anni la festa della comunità. Organizzato un weekend di celebrazioni che coincidono con il 40° della locale sezione Avis
si ritrovavano all’oratorio: quattro salamine, qualche bibita e un buon bicchiere nel campetto di basket. Fu un successo strepitoso con l’idea subito lanciata dal parroco don Martino Bonetti (ora novantenne) di ripeterla ogni anno, raccogliendo fondi per le opere parrocchiali. Nel 1981 si registra l’edizione ufficiale della “Festa di S.Michele” con ricavo lordo (si legge nel rendiconto preciso del parroco) di 747.930 lire e netto di 354.880. L’anno dopo vengono raccolti 3.660.890 con netto di 2.457.590 lire. La gente risponde con generosità ed entusiasmo: sono i tempi dell’orchestra piazzata sul cassone di un camion, la pedana fatta coi bancali dei muratori, lo stand prestato dalla vecchia sezione Dc, le barzellette in dialetto di Enrico Milini, l’occhio al cielo a scongiurare temporali. Poi
Villa
La parrocchia si prepara al Palio Tutto pronto per una nuova edizione, con il patrocinio del Comune e della Comunità montana, del tradizionale “Palio delle Contrade” organizzato dalla parrocchia di Villa. L’appuntamento, giunto ormai alla 22ª edizione, avrà inizio sabato 4 e si concluderà domenica 12 settembre. Numerosi, come sempre, gli appuntamenti in programma. Sabato 4 settembre: alle 19.30 la S. Messa di apertura, alle 20.30 sfilata per le vie del paese con gli sbandieratori, alle 22 inizio del gioco “Villa Tour”. Domenica 5 settembre: alle 15 gara “10 per 100”, alle 16.30 Spettacolo “Agility Dog” e a seguire la merenda per i bambini in oratorio; alle 20.30 la conclusione del gioco “Villa Tour” e alle 21 il gioco “Cantando sotto la torre”. Lunedì 6 settembre: alle 20.30 gioco-sfida contrade contro Carcina presso l’oratorio di Carcina, poi spaghettata per tutti. Martedi 7 settembre: alle 20.30 Giochi di abilità “Palio Guinness Records”. Mercoledì 8 settembre: alle 19.30 spiedo in oratorio, alle 20.30 spazio ai tornei di carte, dama, calciobalilla e ping-pong. Giovedì 9 settembre alle 20.30 è in programma un incontro di riflessione su “La figura di Gesù Cristo”. Venerdì 10 settembre viene aperto, alle 19.30, lo stand gastronomico. Alle 20 va in scena lo spettacolo di burattini in canonica: “I Burattini del teatro delle Meraviglie”, alle 21 il Palio
Music Festival con la spaghettata finale. Sabato 11 settembre alle 15 i giochi per i bambini delle elementari e delle medie; alle 20 l’8ª Cariolata; alle 21 lo spettacolo musicale in oratorio (Smooth Criminals – tributo a Michael Jackson). Si conclude domenica 12 settembre con la caccia al tesoro alle 14.30, mentre alle 15 c’è un gioco per i bambini delle elementari. Alle 16.30 la tombolata, alle 20.30 il ballo liscio e alle 21 il gioco finale di cultura sportiva. L’ultimo atto è, alle 21.30, con l’estrazione della sottoscrizione a premi e l’elezione della contrada vincitrice. Tutti i giorni sarà inoltre attivo uno stand gastronomico. Nelle serate del sabato e della domenica sarà aperto “Palio in fera”per la raccolta fondi pro-oratorio, con la partecipazione del “Consorzio Alta Valtrompia”. Fra le proposte culturali del Comune, si segnala per domenica 10 ottobre una visita guidata alla mostra di Salvador Dalì e alla città di Milano. Torna a Milano dopo 50 anni il genio di Salvador Dalí: a Palazzo Reale una mostra che indaga sul rapporto dell’artista spagnolo con il paesaggio, il sogno e il desiderio. Le iscrizioni si raccolgono presso l’Ufficio Cultura o presso la Biblioteca. Termine per le iscrizioni è il 30 settembre 2010. Per informazioni tel. 030.8984.304 – mail: cultura@comune.villacarcina.bs.it.
arriveranno le edizioni moderne con la grande tensostruttura al campo sportivo a garantire contro la pioggia le orchestre vere, gare e tornei. Tutto in funzione della parrocchia e delle sue opere: dalla ristrutturazione del campo sportivo al recente rifacimento del tetto della parrocchiale, dopo i restauri dell’interno (coro ligneo, tele, arredamenti sacri), canonica, aule catechismo ecc. Questa sera, venerdì 3 settembre alle 19, si apre lo stand gastronomico e poi il via alla serata di liscio. Sabato 7 alle 14 l’originale torneo di “calcio balilla umano”, la sera ancora gastronomia e musica e ballo con la scuola “Spazio Danza”. Domenica la festa dedicata all’Avis: sfilata, S. Messa alle 10.30 e la premiazione donatori. La sera alle 21 conclude il complesso “Malghesetti Indipendenti”.
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Paesi e parrocchie Garda Valsabbia
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Puegnago Dal 3 al 6 settembre
Le eccellenze in Fiera Protagonisti assoluti l’olio Casaliva e il vino Groppello. Ricco il cartellone della 34ª edizione
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“Il cuore del Garda batte a Puegnago”. Con questo slogan l’antico borgo della sponda bresciana del Benaco invita, da venerdì 3 a lunedì 6, alla sua 34ª Fiera consacrata alle eccellenze che il suo entroterra produce. Due gli indiscussi protagonisti: l’olio Casaliva, varietà di extravergine tipica di questi luoghi, e il vino Groppello, rosso autoctono e nota dominante della produzione enologica della Valtenesi. Perle che siglano la passione e l’alta qualità raggiunta dai produttori del luogo. “Sono i nostri gioielli di famiglia – afferma Adelio Zeni, sindaco di Puegnago –, prodotti che insieme alla grappa, allo spiedo, ma soprattutto all’ambiente esclusivo della terra che li genera, completano un’offerta che trova nella qualità il punto più alto e sublime di un armonioso equilibrio”.
pagina a cura di Vittorio Bertoni
Al fianco di olio e vino, dunque, nella quattro giorni di Fiera, sfilano in degustazione guidata oltre 100 grappe e acquaviti prodotte nelle tre regioni del Garda, un’attenta selezione di tipicità gastronomiche artigianali, formaggi, salumi e dolci leccornie, che raccontano delle tradizioni di questa terra e una settantina di oli monocultivar dell’intero stivale. “Intorno alla Casaliva – spiega Silvano Zanelli, presidente della Fiera e di Aipol, l’associazione che raccoglie i produttori olivicoli lombardi – si muove un mondo di interessi positivi. Un motore che genera lavoro e ricchezza per il territorio e che l’Amministrazione municipale e la Fiera sostengono per alimentare con successo la conquista di nuovi traguardi”. Ricco il cartellone della Fiera con ap-
puntamenti per tutti. Lungo la “Via del Groppello”, incastonata tra le contrade antiche del paese, previo acquisto di un coupon da cinque euro, è possibile degustare con bicchiere al collo i vini prodotti in questa terra e accedere a una lunga fila di banchi colorati che espongono un’ampia scelta di delizie gastronomiche. L’“Hosteria dello Spiedo”, al riparo di accoglienti tensostrutture e gestita da attivissimi volontari, sforna i piatti tipici gardesani. A cornice, una serie di eventi. Venerdì alle 20, nell’antico palazzo Galnica va in scena “Lo Spiedo racconta…”, cena con menù degustazione e spettacolo, voluto dall’Assessorato alla Cultura, con canti e novelle contadine lombarde. Domenica alle 20, una “Cena-studio” a cura della Strada dei Vini e dei Sapori
del Garda”, in sinergia con l’Associazione italiana sommelier, propone, nella suggestione del Castello e in un clima a sorpresa, poetico e musicale insieme, un menù esclusivo, che ha come protagonisti l’olio Casaliva ed il vino Groppello. Lunedì alle 18, il convegno: “Promuovere l’extravergine di oliva italiano, le Dop e il territorio. La filiera olivicolo-olearia nel Garda bresciano” che riunisce esperti di tutto il Paese, per promuovere la Casaliva ad ambasciatrice del Garda bresciano. Al termine, la consegna del premio internazionale “Olivo d’Oro: Salute, Cultura, Territorio”. A corollario, musiche, spettacoli, sfilate di carri della tradizione e un grande spettacolo pirotecnico che, lunedì alle 23, chiude la festa di fine estate.
Brevi
Vallio Terme
Bedizzole
Feste quinquennali in Santuario
La “Memoria del Voto”
“Maria modello e immagine della Chiesa”. Questo il tema scelto dal parroco don Angelo Pizzato per le feste quinquennali del Santuario della Madonna di Mangher che si terranno dal 5 al 12 settembre. Una copia del quadro con l’effige della Vergine lascerà il santuario domenica 5 per farvi ritorno sabato 11, dopo aver sostato nelle frazioni. La Vergine di Vallio è conosciuta con il nome di Madonna dei pascoli: nel 1713 scoppiò nel paese una epidemia che colpiva gli animali al pascolo. Un pastorello di Vigle si rivolse alla Madonna presso un capitello in località Mangher per chiedere il suo aiuto. La Vergine apparve indicando il luogo dove portare le pecore. Tutti i pastori portarono il bestiame nel luogo indicato e gli animali guarirono. Il 23 dicembre 1723 si diede il via alla costruzione del santuario. Sabato 11: messa alle 18 nella parrocchiale, processione al santuario e concerto di canti mariani. Domenica 12: messa alle 10.30, pranzo presso il Centro sportivo, benedizione dei bambini alle 16.30 e messa di chiusura alle 18.
Da mercoledì 8 a domenica 12 settembre ricorre la “Memoria del Voto” alla Madonna del Lazzaretto. In data 9 aprile 1917 i Bedizzolesi facevano voto alla Venerata Effige della Vergine esposta nel Santuario di Masciaga affinché la guerra si concludesse. Mercoledì 8: solenne concelebrazione alle 20 in Santuario e processione con l’effige della Madonna fino alla parrocchiale. Il 9 e il 10 funzioni religiose dedicate alla famiglia, agli anziani e agli ammalati. Sabato alle 20.45 concerto del Coro del Conservatorio. Domenica alle 18.30 concelebrazione e processione fino al santuario. Per tutto il mese sarà possibile visitare nel Coretto della parrocchiale la mostra fotografica che ha per tema le celebrazioni degli ultimi due secoli.
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Cultura e comunicazione
Brescia 49° Convegno Scholé
Educare tra scuola e formazioni sociali
leombruno@lavocedelpopolo.it
Pierpaolo Triani
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di Pierpaolo Triani
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Il compito educativo è un elemento strutturale della società umana; è un fattore indispensabile per lo sviluppo delle persone e delle culture. Ciò non significa che sia facile o scontato; al contrario richiede un’assunzione costante di responsabilità in ordine ai fini umani da promuovere, ai contenuti, ai metodi, agli strumenti. Anche la tensione educativa infatti può smarrire il senso, ridurre lo sguardo, perdere di energia. I concetti di “emergenza” e di “sfida” che il magistero pontificio ed episcopale in questi anni hanno posto all’attenzione di tutti intendono proprio evidenziare questa situazione: di indebolimento e disorientamento, ma anche di stimolo per scegliere con consapevolezza rinnovata la strada di una educazione integrale della persona. L’impegno educativo non può adagiarsi sui risultati raggiunti, ma si trova nella necessità di alimentare continuamente le proprie motivazioni e di plasmare le proprie forme in rapporto alle persone e alle società nella loro concretezza. C’è quindi un bisogno continuo in ordine alle pratiche e alle idee educative di quella creatività che nasce da una fattivo e intelligente rapporto con la realtà, dalla capacità di ri-
L’annuale appuntamento dell’Editrice La Scuola (9 e 10 settembre) chiamerà a raccolta oltre un centinaio di pedagogisti d’ispirazione cristiana, provenienti dalle maggiori università italiane, a riflettere sulla realtà educativa scandagliata sotto diversi profili senza trascurare l’attualità. Ad aprire i lavori, presso il Centro di spiritualità “Mater Divinae Gratiae”, sarà il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari
conoscere i bisogni educativi e di rispondervi con efficacia; dalla capacità di proporre e tradurre operativamente valori fondanti e idee guida. È proprio questa creatività che ha reso Brescia punto di riferimento sia per l’innovazione educativa sia per la riflessione pedagogica. All’esercizio fattivo della responsabilità e creatività pedagogica risponde l’iniziativa annuale di Scholé, dedicata quest’anno a “educare tra scuola e formazioni sociali”. Si tratta della terza tappa di un percorso dedicato alla scuola, iniziato nel 2008. L’azione educativa, ce lo ricordano con chiarezza molti studiosi, è attualmente a rischio di frammentazione; l’educazione “diffusa” rischia di diventare “dispersa”. Il rapporto, la comunicazione, l’interdipendenza tra i diversi soggetti educativi è in profonda trasformazione e ogni attore in gioco è attraversato da spinte alla chiusura e all’autoreferenzialità. Eppure nel campo educativo non c’è un soggetto che possa dirsi autosufficiente, tantomeno la scuola. Occorre evitare nei confronti di essa sia atteggiamenti di delega educativa, sia atteggiamenti che tendono a considerare l’educazione come compito estraneo alla scuola. L’educazione è un’impresa comune a cui concorro-
no più soggetti, in forme e responsabilità diverse. Il rinnovamento dell’educazione e del sistema scolastico ha nel modo di pensare e realizzare le sinergie, un punto cruciale. In che modo oggi il sistema scolastico può ripensare il proprio compito educativo prendendo in considerazione l’apporto di altri attori sociali? In che modo la scuola pensa il proprio compito in rapporto alla funzione educativa del mondo del lavoro? In che modo i diversi contesti vitali dei ragazzi (si pensi, accanto alla famiglia, i mass media, le associazioni, il mondo del volontariato…) possono sollecitare la scuola a ridefinire il proprio specifico compito educativo? In che modo è possibile superare la fase dell’attuale frammentazione e far crescere una responsabilità educativa condivisa? Sono queste alcune delle domande che stanno alla base dei lavori di Scholé, a cui parteciperanno più di 100 pedagogisti di ispirazione cristiana. Domande fondamentali che non hanno certo risposte semplicistiche. Appare però chiara già la direzione: non chiedere alla scuola di supplire il compito educativo degli altri, ma aiutarla a ridarsi un’identità educativa precisa, capace di dialogare con gli altri “sistemi”.
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Cultura e comunicazione Famiglia
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Le domande dei lettori evidenziano problemi che in parte sono stati, a suo tempo, ampiamente sviluppati sulle pagine del giornale. Si parla di pedagogia positiva, del rapporto tra educazione e formazione dei figli, della inutilità dei castighi, dell’uso equilibrato degli strumenti tecnici della comunicazione
Genitori e figli Nella buca delle lettere
La visione positiva della vita non è una scelta buonista
C
di Luigi Domenighini pedagogista
Come sempre al termine delle vacanze estive rispondiamo alle domande dei nostri lettori. Per la verità a talune abbiamo dedicato una pagina intera nei precedenti numeri; a queste che, seppur brevi non sono meno importanti, dedichiamo l’articolo odierno. “Mi sembra – scrive la signora Alda di Brione – che le sue affermazioni di pedagogia positiva siano piuttosto ingenue; ma come si fa a vedere il futuro dei nostri figli con speranza in questa società?”. Mi meraviglia sempre lo sconcerto che pervade non pochi quando illustro la mia appassionata e convinta adesione alle scelte di pedagogia preventiva positiva, con la conseguente fiducia nell’uomo e nella possibilità di successo nell’educazione. Di fronte a una visione positiva del mondo, della vita, della storia e della società, di un approccio verso i nostri figli fiducioso sia verso le nostre possibilità che le loro capacità,
considerandoli come una grande promessa che si realizzerà, temono di abbandonarsi al buonismo, di trascurare la dovuta severità formativa, di andare incontro a delusioni; ma a loro, e alla signora Alda, semplicemente dico che senza speranza l’educazione non ha ragione di esistere. Una visione negativa dell’uomo porta solo a rinunciare all’educazione. Porta alle conclusioni di Benjamin Spock (1903-1998): “Lasciamoli fare quel che vogliono!”. E qui dissentiamo totalmente. “Sono seriamente preoccupato – dice Massimo di Cazzago S. Martino – per i miei bambini (6 e 9 anni). Dato l’impegno mio e di mia moglie, cresceranno come vorremmo?”. Dobbiamo trasformare la “preoccupazione educativa” in “occupazione educativa”. Si “occupi” direttamente dell’educazione dei suoi figli in casa, non la deleghi semplicemente a sua moglie, fatelo insieme. Partecipate alla vita della scuola; siate costanti e
sempre presenti agli incontri per Icfr (Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi). Non trascurate le attività formative per i genitori che si tengono nel paese; frequentate assiduamente con i vostri figli l’oratorio della parrocchia; accompagnateli alle attività sportive del Csi e quant’altro. Le preoccupazioni spariranno e – siccome noi siamo sorretti dalla grande certezza che “il male non prevarrà, insieme a una ferma fiducia nella possibilità di costruire un mondo migliore” (Giovanni Paolo II 1° gennaio 2005) – i risultati arriveranno, ne sia certo. “Ma davvero si può fare a meno di castigare i bambini?”, chiede da Desenzano la nostra amica Romana. Carissima Romana, ti rispondo con le parole di don Bosco: “… da circa quarant’anni tratto con la gioventù e non ricordo di aver usato castighi di sorta, con l’aiuto di Dio ho sempre ottenuto non solo quanto di dovere, ma eziandio quello che desideravo
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Matrimonio e famiglia Una riflessione del card. Angelo Bagnasco
Uno sguardo sereno e costruttivo di Marco Doldi
e ciò da quegli stessi fanciulli cui sembrava perduta la speranza di una buona riuscita”. Certo lui era santo, noi non lo siamo… cerchiamo però di imitarlo. “Sono Anna di Prevalle. Mio marito vuole comprare la tv in 3d, io non sono d’accordo. È vero che fa male… soprattutto ai bambini?”. Nei filmati 3d le immagini sono due, una per l’occhio sinistro e una per quello destro; gli occhiali speciali però favoriscono l’elaborazione unitaria delle due visioni creando così quel senso di profondità chiamato 3d. Sulla loro bellezza nulla da dire; sulla loro innocuità invece vale la pena di ripetere quanto già detto per la tv tradizionale. La luminosità dello schermo è di intensità continuamente cangiante e questo fa male alla vista (per cui occorre pertanto una distanza dal televisore pari a cinque volte la diagonale dello schermo); ma non solo, un’esposizione eccessiva a stimoli intensi può causare qualche problema, ciò vale “a maggior ragione” per la visione in 3d. Proprio come quando si sta troppo davanti al pc o alla play-station; proprio come quando si mettono per la prima volta lenti cui non si è abituati: capogiri, vertigini e nausea sono i possibili disturbi. Per cui – detto che un televisore in famiglia basta e avanza, detto che deve assolutamente essere spento durante i pasti principali – si può conclu-
dere che la tv anche in formato tridimensionale va presa in dosi ridotte, con programmi ben scelti. Perché in dosi eccessive e senza criteri di selezione produce sicuramente danni fisici, psichici e morali. Per chi è interessato rimando a una trasmissione specifica di Radio Voce che si può trovare in podcast sul sito: www. radiovoce.it “Sono mamma di una bambina di tre anni che da qualche giorno ha ricominciato a farsi la pipì addosso. Devo riprenderla o devo far finta di niente?”. Il quesito viene da Provaglio d’Iseo ed è Antonietta che lo pone. Per escludere problemi fisici, è bene che si rivolga al pediatra. Tuttavia la domanda che lei pone può avere anche risvolti pedagogici. È probabile che il fatto avvenga quando gioca con gli altri bambini perché... è troppo impegnata nel gioco appunto. La bimba non è certo da rimproverare, ma, a tre anni, non si deve nemmeno far finta di niente. È il caso di chiederle di sospendere ogni tanto quel che sta facendo per andare in bagno (se vede che non lo fa spontaneamente glielo ricordi lei, dopo averle parlato e aver stabilito il “vostro accordo”, quasi un patto segreto, con una specie di “complicità” con la bimba). Stabilisca ogni quante ore la bimba dovrebbe recarvisi e, se necessario, l’accompagni. La cosa si risolverà.
Uno sguardo sereno e costruttivo su matrimonio e famiglia è quello offerto dal card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in occasione della solennità della Madonna della Guardia, domenica 29 agosto. Lo ha fatto perché matrimonio e famiglia sono un bene per la società; il mondo potrà guardare con fiducia al suo futuro “finché un uomo e una donna uniranno le loro vite per sempre nel vincolo del matrimonio”. Ascoltando le parole del card. Bagnasco sembra così strano che oggi si giochi a minare e screditare quella cellula fondamentale che è la famiglia. Che cosa si pensa di guadagnare? Quale futuro si vuole preparare? Colpisce, soprattutto che la Chiesa sia, praticamente, l’unica a promuovere e difendere la famiglia in tutti i suoi aspetti. Raramente, capita di ascoltare nella società apprezzamenti per il matrimonio fedele e aperto alla vita. Il contesto attuale non aiuta la scelta responsabile e fedele dell’uomo e della donna; si teorizzano nuovi diritti – mai doveri! – individuali e si presenta la vita come un frammento, senza né capo né coda, da spremere il più possibile. Si tratta di una musica – così l’ha definita il Cardinale – che viene continuamente suonata: “La vita è solo tua; dopo la morte non c’è nulla; godi il più possibile e approfitta di tutto senza scrupoli; fai quello che ti senti di fare, lasciati guidare dalle sensazioni”. La suonano taluni organi di informazione, la propongono cattivi maestri, purtroppo, talvolta, viene rilanciata nelle sedi dove si programma il governo dei cittadini. La Chiesa è, pressoché, l’unica voce fuori da questo coro, ma sa di rispondere alle vere attese degli uomini del nostro tempo. In tutte le fasi difficili della storia si guarda alla Chiesa, che talvolta, si trova a esercitare per il bene dell’uomo, via di Cristo Signore, un ruolo anche sociale. Richiama la responsabilità di tutti, soprattutto di chi ha in mano il bene comune, affinché si guardi con realismo al momento presente. “Che l’Italia non goda di buona salute sul piano della natalità – ha detto l’Arcivescovo di Genova – è sotto gli occhi del mondo intero”. A chi spetta occuparsene? “Che gli altri Paesi non se ne preoccupino è scontato, ma che non ce ne preoccupiamo e non ce ne occupiamo noi è stolto”. Gli effetti negativi a tutti i livelli di questo inverno demografico sono noti a chi riflette e vuole informarsi: sul piano economico, politico, sociale, psicologico, culturale, ecclesiale. Tra questi il Cardinale ne ha aggiunto uno, sul quale poco si riflette: quello democratico. “Sembra strano parlare di rapporto tra demografia e democrazia, ma bisogna tuttavia riconoscere che l’equilibrio demografico non solo è necessario alla sopravvivenza fisica di una comunità – che senza bambini non ha futuro! – ma è anche condizione per quella alleanza tra generazioni che è essenziale per una normale dialettica democratica”. Anche per questo motivo la Chiesa da molto tempo va dicendo che, in Occidente, dietro a una bassa demografia sta una catastrofe culturale grave. La scarsità di bambini significa non solo un futuro autunnale, ma già ora crea squilibri tra le generazioni, causa una povertà educativa non solo perché gli adulti sono sottratti al compito di educare, ma anche perché non educano più se stessi. “I ragazzi e i giovani, infatti, ci costringono a metterci in discussione; ci provocano a uscire da noi che, per età e acciacchi, tendiamo a ripiegarci sui nostri bisogni immediati”. Non sono solamente i genitori che, avendo dei figli, devono cambiare prospettive e stili, devono pensare e organizzarsi in rapporto ai figli nelle diverse età. È la società nel suo insieme che deve pensarsi e organizzarsi in tal senso. Per assurdo, una società senza bambini e ragazzi, così come una società senza anziani, sarebbe gravemente mutilata, non potrebbe funzionare. Si dirà, allora, che la bassa natalità è dovuta a questioni economiche? Certo, da questo punto di vista, i figli sono un impegno non indifferente e pertanto la società ha il dovere – se non vuole asfissiare – di intervenire, mettendo in atto concrete politiche familiari. Però, c’è anche da dire che bisogna attuare un cambio culturale: occorre essere critici nei confronti dei livelli economici, imposti da una società consumistica. I figli non hanno bisogno di tutto quello che si propaganda e vanno educati a un consumo responsabile. Semmai, necessitano di esperienze familiari forti, di semplici gioie, di considerare la vita come l’occasione per donare sé stessi. Hanno bisogno di una forte rete relazionale, che comincia con i genitori, prosegue con i nonni e gli altri parenti, si affaccia nella società e vive nella comunità ecclesiale.
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Cultura e comunicazione Eventi
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Lumezzane Teatro Odeon
In attesa del cartellone definitivo Presentata nei giorni scorsi l’anteprima della stagione del teatro valgobbino che, tra breve sarà definitiva quanto a date e spettacoli
S di Bruno Leoni
Sarà Alessandro Bergonzoni a inaugurare per la seconda volta – dopo l’acclamato “Nel” che gli è valso il premio Ubu 2009 come miglior attore – la stagione del Teatro Odeon promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Lumezzane. Venerdì 29 ottobre il fuoriclasse della scena, al debutto con un nuovo spettacolo dal titolo non ancora reso noto, aprirà una stagione che, guardando alle precedenti, mantiene la promessa di una qualità indiscutibile, come sempre in equilibrio tra ricerca e intrattenimento con un pacchetto di spettacoli che allinea titoli forti, della tradizione e dell’attualità, messinscene corali e assoli per protagonisti assoluti. Nel corso dell’anno sono comunque attesi grandi nomi della scena, beniamini del vasto pubblico e nuove rivelazioni. Anche la musica sarà protagonista, alla pari con la prosa, del ricco cartellone 2010-2011, ma bisognerà attendere ancora prima di conoscere i dettagli. Di certo si sa che nascerà una nuova rassegna – fortemente voluta dall’assessore alla cultura Lucio Facchinetti – con l’intento di enfatizzare la
Alessandro Bergonzoni
tradizione musicale del territorio; si chiamerà “Odeon Classic” e sarà dedicata a Giacinto Prandelli, il grande tenore lumezzanese recentemente scomparso. Al Palazzetto dello Sport, spazio più capiente e adatto al caso, verranno invece ospitati i concerti di musica leggera di alcuni tra i più interessanti e gettonati artisti del panorama nazionale. A fare da ideale trait d’union tra le due sezioni sarà Maddalena Crippa, attrice di consolidata esperienza che dopo “Sboom” e “A sud dell’alma” continua a cimentarsi nel teatro-canzone con uno spettacolo di culto nato dal genio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, “E pensare che c’era il pensiero”. Altra presenza femminile sarà quella della “Terrybile” Teresa Mannino, rivelazione televisiva di Zelig che irrompe a teatro con la sua comicità graffiante. Doppia coppia al maschile con attori molto noti per due messinscene di sicuro richiamo: Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti daranno vita alla parabola “Niente progetti per il futuro”
di Francesco Brandi (Premio Flaiano 2009) che con toni lievi e surreali cerca di raccontare una società in crisi; Lello Arena e Roberto Herlitzka vestiranno i panni di Michele Cervante e Salvo Panza nella riscrittura del “Don Chisciotte” a opera di Ruggero Cappuccio, che dal celeberrimo capolavoro di Cervantes trae una drammaturgia sospesa tra dramma e commedia, fra tragedia e farsa. Si preannuncia pure interessante l’allestimento del Teatro Stabile di Torino per i “Rusteghi” goldoniani rivisitati da un regista del calibro di Gabriele Vacis, che sta componendo un cast in cui spiccano i nomi di Eugenio Allegri, Natalino Balasso e Jurij Ferrini. Solo pochissimi titoli, ancora in attesa di conferma, mancano all’appello (si aggiungeranno al calendario definitivo entro la fine del mese) mentre è già certa la straordinaria partecipazione di Erri De Luca, scrittore amato da una folta schiera di lettori, in scena con la versione teatrale del suo romanzo “In nome della madre”. Certo, infine, è anche il ritorno di Maria Paiato in una strepitosa “Erodiade” di Giovanni Testori.
Desenzano
Tappa nella capitale del Garda per “Noi Musica”
Chiara Marzaroli
“Noi Musica” torna in piazza con una serata all’aperto, arricchita da alcuni ospiti di prestigio. Dopo il concorso canoro “Voci in piazza” a Lonato (il 26 luglio scorso), una nuova manifestazione si prepara a Desenzano del Garda, il prossimo 5 settembre alle 21, a conclusione della Festa patronale dell’anitra. Sul palco allestito in piazza Garibaldi si esibiranno alcuni giovani e brillanti voci del Progetto “Noi Musica”, insieme a tre grandi artisti: il romantico e misterioso cantautore e chitarrista Nico Fortarezza, il versatile chitarrista e cantante Mel Previte, insieme a Stecca, talento prodotto dallo stesso Mel. A partire dalle 21, la manifestazione offrirà una vera festa musicale, che regalerà forti emozioni in un viaggio tra l’energia country del rock americano, proposto da Mel e Stecca,
e il pop-rock melodico e grintoso di Nico. A intervallare il tutto, le canzoni scelte e reinterpreate dai giovani di “Noi Musica”, tra cui ricordiamo la bresciana Chiara Marzaroli, finalista al “Festival del Garda 2010”, la lonatese Giulia Valotti, vincitrice del “Concorso Noi Musica 2010” e la poliedrica Elena Camocardi, 19enne mantovana, vincitrice del concorso mantovano “Una voce che si nota”, 1ª classificata al “Festival d’estate 2010” di Nuvolento e 2ª classificata al “Concorso Noi Musica” di quest’anno, e Olivia Thissen di Padenghe, vincitrice di “Canta tu… che suono anch’io” a Soiano e di “Voci in piazza” a Lonato (entrambi nel 2010). In caso di maltempo, l’evento si svolgerà comunque il 5 settembre, nell’auditorium del centro giovanile Giovanni XXIII, in piazza Garibaldi.
Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
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Festival Dallo sciamano allo showman
L’Italia secondo Cerami Vincenzo Cerami fotografato da Andrea Sacchi
G di Ermete Giorgi
Grande evento a Breno nel contesto delle manifestazioni del festival “Dallo sciamano allo showman”, la rassegna di Nini Giacomelli e presentata alle molte platee da Bibi Bertelli. Nell’ambito della sezione “Pagine di musica”, curata da Enrico De Angelis, nell’auditorium del Palazzo della Cultura, in via Garibaldi, ha avuto luogo un incontro con Vincenzo Cerami. L’autore ha presentato il libro+dvd “Italia mia” e ha ricevuto il premio targa “Shomano” 2010, assegnato nelle edizioni precedenti, tra gli altri, a Vincenzo Mollica, Nicola Arigliano e Sergio Staino. Edito da Promo Music, “Italia mia” è un testo in versi destinato al palcoscenico e concepito sulle orme della tradizione della nostra poesia nazionale patriottica, il cui titolo riprende la nota lirica di Francesco Petrarca in cui il poeta auspica la pacificazione della terra natìa. Il libro è corredato da un dvd contenente la registrazione dell’omonimo spettacolo, con la direzione artistica di Matteo Cerami e Norma Martelli. Vincenzo Cerami, artista in grado di esprimersi utilizzando i diversi
Il Palazzo della Cultura di Breno ha ospitato l’autore e artista che è stato premiato con la targa “Shomano” 2010 mezzi di comunicazione, esordisce letterariamente nel 1976 con “Un borghese piccolo piccolo” edito da Garzanti. Nel ’78 esce “Amorosa presenza”; nel 1981 sono pubblicati, sempre da Garzanti, il poema narrativo “Addio Lenin” e il romanzo “Tutti cattivi”. Tra i suoi romanzi, ricordiamo anche “Ragazzo di vetro” e “La lepre”. Quando nel 1991 pubblica per Einaudi un libro di racconti intitolato “L’ipocrita”, sono già sei anni che le sue traduzioni in lingua italiana delle “Fiabe di Roma e del Lazio” sono entrate a far parte della collana Oscar Mondadori. Nel 1993 esce “La gente”, una raccolta di mini-romanzi. Nell’ultimo volume della “Letteratura italiana Einaudi” è contenuto un lungo saggio di Cerami sul pasoliniano “Le ceneri di Gramsci”. Nel 1996 esce il manuale di scrittura creativa “Consigli a un giovane scrittore” (letteratura, teatro, cinema, radio). Nel 1997 “Fattacci”, racconto di quattro celebri delitti italiani. Nel 2001 il romanzo “Fantasmi”; nel 2005 “La sindrome di Tourette” e “L’incontro” e, due anni dopo, “Vite bugiarde”.
All’attività letteraria Cerami affianca sempre quella cinematografica e teatrale. Per il cinema collabora a tre sceneggiature di Sergio Citti ma anche di Marco Bellocchio, Giuseppe Bertolucci, Francesco Nuti e Antonio Albanese. Scrive, con Gianni Amelio, la sceneggiatura dei film: “Colpire al cuore”, “I ragazzi di via Panisperna” e “Porte aperte”. È autore, con Roberto Benigni, de “Il piccolo diavolo”, “Johnny Stecchino”, “Il mostro”, “La vita è bella”, “Pinocchio” e “La tigre e la neve”. Vastissima la produzione teatrale iniziata nel 1984 con “L’amore delle tre melarance” e proseguita – per citare solo alcuni dei suoi numerosi lavori – con “L’enclave des Papes”, “Sua maestà”, “Teatro Excelsior” e “Socrate”. Dalla metà degli anni Ottanta, inoltre, Vincenzo Cerami inizia anche una intensa attività pubblicistica su prestigiosi quotidiani dal “Messaggero” al “Giornale” di Montanelli, da l’“Unità” a “la Repubblica”. Per diversi anni, infine, cura la rubrica “Segnali” per “Musica”, inserto di “la Repubblica”.
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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Internet L’accordo Google-Verizon
Quale futuro per la Rete dopo l’intesa?
L
L’accordo siglato alle porte di Ferragosto tra Google e Verizon ha infiammato il dibattito sulla neutralità della rete e il futuro di internet. Il documento è una proposta di regolamentazione della rete che i due colossi hanno portato all’attenzione del legislatore Usa e della Federal communications commission (l’autorità Usa per le telecomunicazioni). Il testo ha riproposto il consueto scontro tra opposte tifoserie: da una parte c’è chi profetizza la fine della libertà su internet e, dall’altra, chi tende a minimizzare gli eventuali effetti sulla Rete. Qual è la realtà dei fatti? Anzitutto un chiarimento, il passo com-
a
di Antonio Rita
piuto dal tandem Google-Verizon non è nulla di nuovo ed era del tutto prevedibile dato che già lo scorso ottobre le due società avevano pubblicato una dichiarazione di principi condivisi sul tema della net-neutrality e qualche mese dopo avevano sottoposto alla Fcc un documento congiunto. Dunque, il famigerato accordo Google-Verizon altro non è che un aggiornamento di posizioni già espresse, a diversi interlocutori e in diversi contesti, anche in risposta alla “sentenza Comcast” (con la quale la Corte d’Appello del distretto di Columbia ha stabilito che la Fcc non ha sufficienti poteri per poter regolamentare
anche il traffico internet). Ma veniamo al contenuto del documento, la proposta si articola in sette punti. Google e Verizon, come recita il primo punto del documento, sono da tempo fautrici “degli attuali principi della Fcc sull’apertura della rete fissa a banda larga, che garantiscono agli utenti l’accesso a tutti i contenuti leciti disponibili su internet, permettendo loro di utilizzare le applicazioni, i servizi e i dispositivi di loro scelta”; per questo motivo la proposta delle due società “permetterebbe alla Fcc di imporre l’applicazione di questi principi”, anche attraverso “regole contro le pratiche discriminatorie”. Dunque, una proposta per la difesa della neutralità della Rete, o almeno così sembrerebbe. Alcuni osservatori, tra i quali la Electronic Frontier Foundation, ritengono che il documento presenti due grandi criticità. Anzitutto, i co-firmatari scrivono esplicitamente che la loro proposta non
si applica alla banda larga mobile, perché si tratta di un mercato ancora agli albori che non può essere regolamentato. Inoltre, nella proposta si parla di “servizi online addizionali e differenziati” per i quali non dovrebbero applicarsi le regole di non discriminazione del traffico. Internet è destinato a cambiare volto dopo questo documento? Probabilmente no, anche se è prevedibile un’accelerazione dei lavori del legislatore statunitense su questi temi. Di certo, però, resta una domanda non risolta alla quale tutti, fautori e no della neutralità della Rete, devono cercare di dare una risposta: in un mondo nel quale una concorrenza sempre più serrata obbliga a offrire qualità e banda sempre maggiori a prezzi in costante caduta, senza la possibilità di offrire servizi “premium” di connettività, a prezzi più remunerativi, quale azienda privata avrà interesse a investire ancora nelle reti di telecomunicazione?
Voce Libri
L’albero della vita G. QUARESMINI (A CURA DI) COMPAGNIA DELLA STAMPA, ROCCAFRANCA (BS) 2010
“L’albero della vita è una raccolta di poesie, brevissimi racconti, riflessioni, disegni e opere pittoriche di cui sono autori gli alunni della Scuola secondaria di 1° grado ‘Leonardo da Vinci’ di Travagliato, Torbole-Casaglia e Berlingo che, grazie alla preziosa guida dei loro docenti, hanno partecipato a un nobile cimento poetico-artistico il cui premio era costituito dalla pubblicazione dei lavori migliori. Il tema è scaturito dall’adesione al progetto ‘Rinascita del tempo’ che si è concretizzato con la piantumazione di una pianticela di seconda generazione ‘discendente’ da germogli provenienti da un albero di cachi sopravvissuto alla devastante esplosione della bomba atomica di Nagasaki. È incoraggiante pensare che la piantina sia sopravvissuta per trasmettere a tutti la crudeltà della guerra e per infondere la forza e la speranza in modo che non si arrenda mai di fronte alle difficoltà” (dalla presentazione “Un cuore che germoglia” di Giovanni Quaresmini, dirigente scolastico).
Ah, bé bé, po’! ALDO BUSETTI COMPAGNIA DELLA STAMPA, ROCCAFRANCA (BS) 2010
“I moderni mezzi di comunicazione, la televisione per prima, tendono a uniformare i comportamenti delle varie comunità, che per molti secoli invece hanno subito assai lentamente dei cambiamenti: ciò vale anche per l’uso dei modi di dire. Questo modesto lavoro raccoglie espressioni dialettali delle provincie di Brescia e Bergamo, essendo chi scrive palazzolese di nascita e domicilio, e avendo avuto come primi maestri padre bergamasco (nato a Cortenuova) e madre bresciana (palazzolese) ed essendo la mia città da sempre confine fra le due province. È evidente che il materiale da me raccolto non è che una piccola parte dell’esistente: pertanto ho lasciato una pagina in bianco dove ognuno potrà scrivere le espressioni dialettali da lui conosciute e non citate in questo testo, in vista magari di una futura e più completa edizione. Spero che la lettura di questo libro evochi in ognuno il ricordo di situazioni o persone passate e magari un sorriso” (dalla prefazione di Aldo Busetti).
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Brescia
Paideia Bibliografia e ricordi
Container Festival: la danza internazionale d’avanguardia
Il ricordo di Scarpat a due anni dalla morte
L’associazione culturale “Container12” propone il progetto di Danza internazionale d’avanguardia e d’improvvisazione “Container Festival”, giunto alla seconda edizione. Quest’anno il progetto prevede una performance creata durante l’anno dalla Compagnia sperimentale “No Frills” per la coreografia di Manuela Bondavalli, che si terrà alle 21 al Cinema “Nuovo Eden” il 3 settembre; due giorni dopo, stessi luogo e ora, avrà luogo una serata di proiezioni di Videodanza che sarà presentata da Laura Banfi. L’esito dello Stage intensivo di danza d’improvvisazione – che si terrà dal 4 al 12 settembre con la collaborazione della coreografa statunitense Stephanie Skura – sarà la creazione di una site specific performance (uno spettacolo per un sito specifico) che si terrà all’interno del Museo di Santa Giulia, in quell’ambiente straordinario che sono le Domus dell’Ortaglia e che avrà luogo il 12 settembre alle 20.30 e alle 21.45. Entrando più nel dettaglio, il primo appuntamento è con “Unspoken”. Lo spettacolo vuole evidenziare fin dal titolo che al centro dell’attenzione sono le parole non dette, quei sottintesi che si esprimono in un linguaggio non verbale, difficilmente descrivibili o percettibili, ma elementi nodali delle relazioni umane. Un vero e proprio commento sul disgregarsi delle relazioni generato dalla mancanza di quei gesti che parlano davvero, ci raccontano dell’altro, ci legano. Nei 50 minuti di durata della performance coreografata da Manuela Bondavalli, sei danzatori di “No Frills” mettono in scena le loro personali storie offrendo al pubblico molteplici visioni in costante mutazione. Domenica 5 settembre avranno luogo due proiezioni di Videodanza. “The cost of living” s’interroga sul “costo della vita” e sul “costo del vivere”, sugli ideali e sull’ipocrisia, sul comune senso del pregiudizio che circonda e corrode la vita personale di ogni uomo. “Strange Fish” indaga il nostro bisogno di amare e la ricerca di qualcosa o qualcuno in cui credere. La tirannia delle coppie e dei gruppi, la pena del non appartenere e la paura del restare soli. “Portraits - Site Specific Performance”, è lo spettacolo che si terrà in due successive rappresentazioni il 12 settembre e con il quale si conclude il Festival. La coreografia sarà di Stephanie Skura e Manuela Bondavalli mentre i performers saranno i partecipanti allo stage “International Summer Intensive”. Gli eventi sono tutti a ingresso gratuito, quello del 12 con prenotazione obbligatoria al 3283244019. (m.l.)
L’ingres de l’Asipret a Vilaciara FRANCESCO PERINI COMPAGNIA DELLA STAMPA, ROCCAFRANCA (BS) 2010
“Gli intimi versi proposti, incorniciati da alcuni sonetti, tendono a diffondere nello spirito dell’ascoltatore il mondo fondamentalmente cristiano della sua terra, l’amore per la Patria, l’avversione alla tirannide, ma anche la visione del nostro Paese prima e dopo l’Unità d’Italia: la meditazione col sacro governa le cose, gli atti, le parole e i suoni (…) ravvisano nel palpito gioioso della festa conviviale la fatica del lavoro, la carità, l’amicizia, il perdono, subordinando nel silenzio il dramma e la violenza. L’autore (…) precisa e vivifica l’anima di ogni scena e, sebbene a volte seria e sarcastica, la riduce temperandola in nota comica, in espressione ironica. Il pentagramma della musica dialettale partisce sui righi l’idioma ‘irsuto, ispido e arso’ che mima e accompagna la quasi impossibile traduzione: la lingua, quella di Orzinuovi, e dei paesi confinanti, ove la pronuncia è tronca, preannuncia nel vocabolo preciso, nitido e secco la narrazione e i destini umani” (dalla prefazione).
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Il 26 agosto ricorreva il secondo anniversario della morte di Giuseppe Scarpat. Il ricordo della sua figura era stato ravvivato nelle settimane precedenti dalla pubblicazione, da parte della casa editrice Paideia, da lui fondata, della bibliografia dei suoi scritti che vanno da 1943 al 2010, perché quest’anno è stata pubblicata postuma una raccolta di suoi studi di filologia. Una bibliografia che testimonia non solo la mole di lavoro che Scarpat ha prodotto, ma anche la qualità di uno studioso che ha toccato ambiti diversi della cultura, La bibliografia è accompagnata da tre brevi saggi che illustrano la testimonianza di Scarpat come docente universitario (prof. Giuseppe Gilberto Biondi dell’Università di Parma), come editore (don Antonio Zani della facoltà teologica dell’Italia settentrionale), come musicista (don Tullio Stefani, direttore della scuola diocesana Santa Cecilia). Fra le cose scritte su di lui ci piace citare alcune annotazioni del prof. Biondi: “Scarpat era un vero fucinatore di idee (…). Alla dimensione quasi sempre del protagonista (la sua vitalità era troppo esuberante per lasciarlo a lungo in ombra) si accompagnava in realtà una grande capacità di ascolto. Credo che i due aspetti si fondino alla sua grande passione per la musica che infatti non era solo fruita e ascoltata, ma anche frequentata ed eseguita. (…) La religiosità di Scarpat era peculiare all’uomo: antidogmatica, audace, tanto legata all’esegesi della parola biblica quanto libera dalla lettera e da ogni forma di fariseismo. Scarpat era proprio quello che si dice una personalità: forte, libera, coraggiosa, sincera…”. (a.o.)
Il prete oggi GIOVANNI CESARE PAGAZZI EDB, BOLOGNA 2010, EURO 8,20
“Cercherò di stilare, di modulare alcuni tratti essenziali nella vita del prete, una piccola costellazione di tratti che ritengo indispensabili”. Attraverso sei meditazioni dedicate alla figura del presbitero, il lettore è accompagnato a riflettere su un terreno concreto e di confronto: la spiritualità, la relazione con la Parola e l’eucaristia, i rapporti fraterni. Il testo è frutto di interventi tenuti dall’autore alla settimana di formazione permanente dei padri dehoniani (Albino, 24-26 agosto 2009). Giovanni Cesare Pagazzi è presbitero della diocesi di Lodi. Insegna teologia sistematica presso la Facoltà teologica di Milano e gli Studi teologici riuniti dei Seminari di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano, di cui è direttore. Ha pubblicato: con Franco Manzi, “Il Pastore dell’essere. Fenomenologia dello sguardo del Figlio”; “In principio era il Legame. Sensi e bisogni per dire Gesù”; “Il polso della Verità. Memoria e dimenticanza per dire Gesù”; “C’è posto per tutti. Legami fraterni, paura e fede”.
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Cultura e comunicazione
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Televisione Tra reality e format sempre uguali
A
Appassendo tra le proposte della tv italiana
Ai blocchi di partenza per la nuova stagione televisiva 2010-2011. L’estate è ormai alle spalle, la tv italiana ha trascorso i mesi più caldi dell’anno con una programmazione decisamente fredda, fra repliche di trasmissioni (provenienti anche dagli anni passati) e film-tv “tappabuchi” pomeridiani, là dove serviva mantenere attiva quella fetta di pubblico che ha scelto di passare l’estate davanti allo schermo. L’intramontabile Jessica Fletcher, le puntate di Ciao Darwin, i documentari. Fortuna che ci sono stati almeno i Mondiali di calcio… Ora cosa ci aspetta su Rai e Mediaset? A chi sperasse in una ventata di freschezza bisogna purtroppo rispondere di continuare a sperare, o di abbonarsi a qualche tv a pagamento, dove effettivamente ci si può trovare meglio, anche solo per quanto riguarda la ricca possibilità di scelta. Ma del resto anche per la tv generalista gli italiani hanno deciso: gli ascolti determinano la sopravvivenza delle trasmissioni. E in base a questo criterio il popolo televisivo italiano si è dimostrato molto abitudinario e tradizionalista. Ripartiranno, infatti, tutti i programmi che ci hanno accompagnati fino a giugno, con lievi modifiche dal punto di vista strutturale e con un incremento dell’ingrediente che ha ormai conquistato la televisione in tutto il mondo: il “fattore reality”, unico e indiscusso protagonista della tv da qualche anno. Chi ne soffre, dovrà resistere ancora prima di assistere a un’altra era televisiva. I confini di questo genere non sono ancora stati raggiunti e tendono ad allontanarsi progressivamente, al passo con una certa disgregazione culturale di cui l’Italia soffre da anni. Per fare un esempio: anche l’edizione 2010 di “Miss Italia” è stata scritta sulla falsa diga di un reality, con venature di talent show. Vedremo i retroscena e la vita delle bellezze italiane dietro il palcoscenico. Un approfondimento della realtà, quello del reality-show, che si smonta da solo, proprio perché vissuto davanti a una telecamera. Per scovare la novità nella tv italiana dobbiamo affrontare la questione da un altro punto di vista: non ciò che nasce, ma ciò che sopravvive nonostante tutto. Ritorneranno a fine settembre le inchieste di Michele Santoro, in questi giorni in polemica con la direzione Rai per difendere il format di “Annozero”, che il superdirettore Masi vorrebbe rimaneggiare. Buone notizie per gli appassio-
di Alberto Averoldi
nati di “Report”, settimanale di approfondimento giornalistico: dal 17 settembre le nuove puntate. E in attesa di insperati nuovi arrivi in tv, godiamoci i momenti di gloria del ritorno di un illustre diseredato: Enrico Mentana alla conduzione del tg serale di La7. Un completo restyling per la linea editoriale: Mentana veste i panni di un anchorman, spigliato e prorompente prende posizione sulle questioni italiane senza più il peso della concorrenza e soprattutto con molta più libertà rispetto agli anni del Tg5. E il pubblico apprezza: un milione e mezzo di telespettatori, più del doppio di quelli che quotidianamente seguono il TgLa7. Un dato da prendere con le dovute precauzioni: servirà qualche giorno per scremare il pubblico fra appassionati e semplici curiosi. Un dato è certo: molti telespettatori sono stanchi dei tg delle ammiraglie nazionali e vogliono cambiare. La7 può rispondere a questa necessità, e lo fa in grande, grazie a un accordo stipulato con la piattaforma web YouTube, sulla quale saranno presto disponibili integralmente tutte le trasmissioni dell’emittente, oltre alle dirette in streaming del telegiornale. Almeno qualcuno intuisce le potenzialità della rete e le sfrutta, guadagnando in ascolti. Questa si che è una bella novità.
Milly Carlucci alla guida di Miss Italia 2010
SAB
DOM
Rai Tre, h. 8.00 RAI EDUCATIONAL – D LIVE Un programma che attraverso la musica mette alla prova le conoscenze linguistiche, la creatività e la capacità di fare gioco di squadra dei teenager italiani.
La 7, h. 7.00 OMNIBUS WEEK END La redazione del telegiornale di La7 ci presenta i più accesi dibattiti politici riguardanti le numerose questioni sociali, culturali e gestionali della cosa pubblica italiana.
Rai Tre, h. 12.55 OKKUPATI Un magazine settimanale dedicato al mondo del lavoro italiano. Quattro servizi a puntata per imprese virtuose e lavoratori che hanno trovato la loro dimensione professionale. Consigli e spunti per chi cerca lavoro.
Canale Cinque, h. 8.50 LE FRONTIERE DELLO SPIRITO Settimanale dedicato all’attualità del cattolicesimo in Italia e nel mondo. Mons. Gianfranco Ravasi ci parlerà delle letture della domenica.
Rai Uno, h. 14.00 LINEA BLU Reportage dalle località marittime più belle d’Italia e del Mediterraneo in generale. Per scoprire le culture e le usanze dei popoli attraverso la bellezza del territorio. Scopriremo Vulcano, la più meridionale delle isole Eolie. Tv2000, h. 16.10 IL VANGELO DELLA DOMENICA Digitale Terrestre. Rubrica a cura di Marinella Perroni, studiosa delle Scritture. La lettura del Vangelo del giorno dopo, seguita da un breve ma profondo commento. Rai Due, h. 23.35 TG 2 DOSSIER Il titolo della puntata è “Il dragone rampante”. La Cina e la sua sfaccettata realtà, dalle campagne dimenticate alle metropoli futuristiche. I problemi sociali, la cultura e il fermento di una potenza economica in crescita.
Italia Uno, h. 19.00 STARGATE Ottimo film di fantascienza diretto nel 1994 da Roland Emmerich, con James Spader e Kurt Russel. Una scoperta archeologica offre la possibilità di viaggiare nello spazio e raggiungere un altro pianeta. Per una spedizione di militari inizia un’incredibile avventura, ma non sanno cosa li aspetta... Ottima sceneggiatura e avvincenti scene d’azione.
Rai Due, h. 10.40 ART ATTAK Per chi vuole divertirsi creando giochi fantasiosi dal materiale di scarto casalingo. Giovanni Muciaccia ci insegna come costruire oggetti risparmiando e sviluppando la creatività. Comedy Central, h. 15.10 COMEDY SHOW Canale Sky 117. Ogni domenica pomeriggio vengono proposti in versione integrale i migliori spettacoli dei grandi comici italiani contemporanei: da Giobbe Covatta a Claudio Bisio, da Raul Cremona a Michele Foresta, in arte Mago Forest. Discovery Channel, h. 23.00 INGEGNERIA ESTREMA Canale Sky 401. Una serie di interessanti documentari di nuova concezione che ci illustrano le invenzioni più impensabili studiate per migliorare i traffici commerciali e la vita delle persone. Dai giganteschi ponti mobili sul mare alle piattaforme costruite per spostare le navi petroliere…
Rai Tre, h. 21.00 PRESA DIRETTA Riparte la nuova serie del programma di approfondimento giornalistico curato da Riccardo Iacona. Reportage su realtà italiane e internazionali che nessuno vuole raccontare. Per iniziare la prima puntata, un servizio sulla ’ndrangheta, per capire quanto questa organizzazione criminale sia radicata e diffusa nel nostro Paese e nel resto del mondo.
Telecomando
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Rai Tre, h. 6.45 ITALIA, ISTRUZIONI PER L’USO Un appuntamento quotidiano di servizio al cittadino: i consigli e i trucchi per riuscire a districarsi nella fitta trama di impedimenti burocratici che l’Italia spesso lamenta.
Rai Due, h. 6.20 AGENZIA RIPARATORTI Rubrica dalla parte del cittadino che si occupa di sbrogliare casi giudiziari che arrivano alla redazione del programma. Un esperto avvocato cercherà di spiegare come muoversi attraverso i problemi legali quotidiani.
Rai Tre, h. 8.00 LA STORIA SIAMO NOI Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, ci propone ogni giorno interessanti documentari storici sui fatti più importanti dell’ultimo secolo.
Rai Due, h. 7.30 CARTOON FLAKES La giornata di Rai Due inizia con divertenti cartoni animati per i più piccoli. A seguire, “L’albero azzurro”.
Rete Quattro, h. 8.10 STARSKY E HUTCH Serie tv squisitamente americana prodotta nella seconda metà degli anni ’70. Le avventure di una delle più famose coppie di poliziotti della televisione.
Rete Quattro, h. 7.00 KOJAK Telefilm poliziesco degli anni 70, interpretato da Telly Savalas. Ogni puntata il tenente Kojak deve risolvere intricati casi di omicidio, nella giungla d’asfalto di New York. Sky Uno, h. 20.00 DAVID LETTERMAN SHOW Canale Sky 109. Il comico e anchorman David Letterman spara a zero sulla società americana, fra divertenti gag e interviste a personaggi di spicco dello showbiz internazionale. In onda la replica della puntata del giorno precedente. Fox, h. 20.00 LA VITA SECONDO JIM Canale Sky 110. Divertente telefilm americano con James Belushi che racconta con ironia e leggerezza la vita quotidiana della classica famiglia americana… La 7, h. 20.30 IN ONDA Luca Telese e Luisella Costamagna sono supplenti d’eccezione di Lilli Gruber. Cambia il nome del programma, ma continuano gli accesi dibattiti politici come in “Otto e Mezzo”.
Sky Cinema Max, h. 21.00 PUSH Canale Sky 309. Film d’avventura del 2009. Un’agenzia governativa chiama a raccolta un gruppo di persone dotate di capacità paranormali, vuole creare un esercito per loschi fini. Ma tre di questi non accettano l’incarico e iniziano a fuggire da pericolosi killer assoldati per eliminarli. Ottima fotografia e stupende ambientazioni nei meandri delle metropoli dell’Oriente.
Rai Uno, h. 11.45 LA SIGNORA IN GIALLO Le avventure della scrittrice di romanzi gialli Jessica Fletcher, alle prese con intricati casi di omicidio. Titolo di questa puntata è “Omicidio al buio”. Tv2000, h. 17.30 TESORI D’ARTE SACRA Un viaggio a puntate per l’Italia delle chiese e dei santuari, alla scoperta delle bellezze artistiche che spesso vengono sottovalutate ma che fanno parte di un patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia. Tv2000, h. 18.30 FORMATO FAMIGLIA Digitale Terrestre. Interessante talk-show dedicato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui viviamo e cercano di capire, insieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta famiglia in Italia. Tv2000, h. 22.30 LA GRANDE MUSICA Digitale Terrestre. Tv2000 propone ogni giorno per tutta la mattina e in tarda serata numerosi concerti di musica classica, realizzati dalle migliori orchestre filarmoniche internazionali, dirette dai grandi nomi della musica.
Sky Cinema Hits, h. 21.00 BURN AFTER READING Canale Sky 306. Strampalata commedia con venature thriller diretta dai fratelli Coen, con George Clooney e Brad Pitt. L’intrecciarsi di storie che non hanno nulla in comune tranne la sconsideratezza dei personaggi. E alla fine ci scappa anche il morto. Ma uno non basta, la storia diventa sempre più fitta e ricca di colpi di scena. Per un pubblico adulto.
Tv2000, h. 13.00 DANIEL BOONE Digitale Terrestre. Divertente e avvincente telefilm della vecchia scuola. Un pioniere americano vive in ogni puntata incredibili avventure, vissute insieme all’inseparabile amico, un indiano Sioux. Rai Due, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33 Una rubrica quotidiana dedicata alla scienza applicata alla medicina. Aggiornamenti sulle ultime scoperte e sperimentazioni. Consigli e prevenzione. Fx, h. 14.05 FRASIER Canale Sky 119. Divertente sitcom americana con Kesley Grammer che racconta la vita privata di uno speaker radiofonico di Seattle. Il mondo snob e sofisticato che lo circonda è spunto per simpatiche gag. Rete Quattro, h. 20.30 WALKER TEXAS RANGER Serie tv americana che narra le avventure di due ranger americani specializzati in arti marziali. Con Chuck Norris e Clarence Gilyard.
Rai Tre, h. 23.50 DOC 3 “A casa da soli” è il titolo della puntata di oggi. La necessità di cambiare Stato per lavorare e mantenere la famiglia non comporta sacrifici solo per chi parte ma, soprattutto, per i figli piccoli che spesso madri e padri lasciano da soli, abbandonati a loro stessi. Il documentario vuole sensibilizzarci su una realtà spesso più complicata di quanto non appaia ai nostri occhi.
Rai Due, h. 10.15 TRACY E POLPETTA Imparare la lingua inglese divertendosi. Una sit-comedy recitata in italiano e in inglese per insegnare ai più piccoli le basi della grammatica e della sintassi. Currrent, h. 14.15 VANGUARD Canale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica realizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra. Rai Uno, h. 17.55 IL COMMISSARIO REX Le repliche estive del celebre telefilm austriaco che racconta le avventure di un cane poliziotto e dei suoi padroni, ispettori della polizia di Vienna. In onda le puntate della sesta stagione. Tv2000, h. 18.30 NOVECENTO CONTROLUCE Digitale Terrestre. Paola Saluzzi intervista un personaggio del mondo dell’arte, dello spettacolo, dello sport, che abbia vissuto significativamente il secolo appena trascorso. Una lettura della storia attraverso la vita dei personaggi popolari.
Rai Tre, h. 23.45 C’ERA UNA VOLTA Come sempre per vedere il bello della tv bisogna fare le ore piccole. Riparte lo storico programma di approfondimento di Rai Tre, che attraverso lo sguardo dei bambini racconta il mondo come non l’abbiamo mai visto. La puntata di oggi è dedicata alla condizione dei bambini nelle Filippine.
La7, h. 11.30 L’ISPETTORE TIBBS Telefilm americano tratto dal celebre “La calda notte dell’ispettore Tibbs” del 1967. Indagini, pedinamenti, inseguimenti, per gli appassionati del genere poliziesco. Tv2000, h. 16.15 AD EST DI DOVE? Digitale Terrestre. Una serie di documentari realizzati da Pupi Avati che raccontano la vita e la società dei Paesi dell’Est europeo, in lenta ricrescita dopo la caduta del regime sovietico. Ogni puntata racconta di una delle ex capitali della cortina di ferro. Fox Retrò, h. 18.00 MAC GYVER Canale Sky 121. Tutte le stagioni di un telefilm cult degli anni ‘80 e ’90: un ex agente segreto, ora al servizio della Fondazione Phoenix, è sempre al servizio dei più deboli grazie alle sue ingegnose invenzioni. Tv2000, h. 21.05 SAUL 2000 SULLE VIE DI DAMASCO Digitale Terrestre. Ripercorrere la vita di San Paolo attraverso i luoghi da lui visitati. Un’occasione per riflettere sugli insegnamenti del Vangelo e sulla novità che ha portato nelle culture del Mediterraneo.
Italia Uno, h. 21.10 DEJÀ VU Accattivante thriller futuristico diretto da Tony Scott e interpretato da Denzel Washington. Un agente federale deve indagare sulle dinamiche di un attentato. Scopre che l’Fbi è in possesso di una tecnologia che riesce a curvare le quattro dimensioni fino a tornare indietro nel tempo per raccogliere più informazioni… una storia affascinante.
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Cultura e comunicazione Radio e Media
Musica L’8 settembre a Brescia in piazza Loggia
2010 Work in progress
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Dopo il grande successo e il carico di entusiasmo conquistato in tutti i concerti presentati quest’anno in Italia, il “2010 Work in progress tour”, che segna il ritorno insieme di Dalla e De Gregori, arriva a Brescia in Piazza Loggia l’8 settembre alle ore 21. Una nuova avventura, per Lucio Dalla e Francesco De Gregori, a 31anni dalla famosa esperienza di “Banana Republic”, che il vostro cronista ricorda – per la serie io c’ero – a Brescia allo Stadio Rigamonti, con la presenza sul palco anche di Rosalino Cellamare (Ron). Di nuovo insieme quindi i due cantautori per “2010 Work in progress”, un tour che è una bella occasione per rivedere uniti e in una situazione particolare due tra i più grandi cantautori italiani in assoluto. La volontà dichiarata è di rendere contemporanea e attuale la loro produzione, inserendo alcuni brani nuovi e regalando nuovi arrangiamenti alle canzoni note. Ad affiancarli, una band eccezionale composta da Bruno Mariani (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar), Alessandro Arianti e Fabio Coppini (tastiere), Guido Guglielminetti (basso), Gionata Colaprisca (percussioni), Maurizio Dei Lazzaretti (batteria), Emanuela Cortesi e Marco Alemanno (vocalist). Le scenografie del tour sono firmate da uno dei più grandi artisti contemporanei, Mimmo Paladino, degno contorno per uno spettacolo di altissima qualità. Il fattore artistico si unisce al rapporto
di Ricky Barone
umano tra i due, capaci di entusiasmare il pubblico italiano di una generazione precedente ma ugualmente in grado di coinvolgere i giovani di oggi, sapientemente istruiti dai padri. Una serata molto attesa dal pubblico bresciano, tra nostalgia, ricordi e quella sensazione indelebile che lasciano le canzoni d’autore. Un’epoca che ha segnato la storia (“La storia siamo noi”) del popolo italiano e che i due riescono a riportare attuale, giocherellando con il loro vasto repertorio, interpretando i propri successi e provando a cimentarsi con quelli dell’altro. E così, dopo una “Come fanno i marinai”, arriveranno “Anna e Marco”, “L’Agnello di
Dio”, “I muscoli del capitano” e “L’anno che verrà”. E poi “Com’è profondo il mare”, con l’atteso duetto tra i due artisti. In oltre due ore di concerto sfileranno più di 30 canzoni, tra classici radicalmente riarrangiati e brani altrui (come probabilmente “Just a gigolo”) presi in prestito e riproposti con gran divertimento degli interpreti e del pubblico. Quel che è certo è che i due hanno certamente ritrovato l’intesa dopo anni di lontananza, durante i quali, dicono, si siano visti solo cinque volte. La scelta di proporre anche brani inediti testimonia questa voglia di tornare a lavorare insieme, e se il tour non sarà il preludio a un disco di canzoni nuove, lascerà comunque in eredità al pubblico versioni aggiornate e più mature di tanti classici del cantautorato italiano, inevitabilmente poi riproposte in un cd live al quale i due stanno già lavorando.
Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla chiesa di Concesio Pieve. LA BUONA NOVELLA In estate l’edizione del sabato va in onda dalle 18.15 alle 18.30, quella domenicale dalle 11 alle 12. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda: su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte Manerbio, Radio Raphaël. RITRATTI DI SACERDOTI BRESCIANI Ogni domenica, all’interno del contenitore “La Buona Novella”, don Franco Frassine presenta i suoi ritratti di preti bresciani. La rubrica, avviata in occasione dell’Anno sacerdotale recentemente concluso, prosegue per tutta l’estate. In onda alle 11.25. VOCE MATTINA Aria d’estate nel contenitore condotto da Marco Vignoletti che propone gli itinerari turistici bresciani a cura di Giacomo Danesi, la rubrica del martedì “Di paese in paese” e simpatici aneddoti sulle rondinelle del passato con Roberto Barucco.
Francesco De Gregori e Lucio Dalla
Brescia Teatro Grande
When Past & Future Collide: John Cale’s Paris 1919 Forse non tutti sanno che John Cale è una delle pietre miliari del rock, una delle figure più importanti e affascinanti del mondo della musica, una leggenda internazionale. La sua carriera di musicista (tralasciando quella, altrettanto importante, di produttore) abbraccia rock, pop, colonne sonore, musica classica e avanguardia. Cale vanta inoltre collaborazioni tre le più prestigiose della storia della musica e tra queste, indimenticabili, quelle con John Cage, La Monte Young, Brian Eno, Patti Smith, Police e Lou Reed con cui fonda i Velvet Underground, uno dei gruppi che ha rivoluzionato la musica rock. “When Past & Future Collide: John Cale’s Paris 1919 with orchestra” è un progetto speciale, che spazia dalla musica rock all’elettronica alla classica e si avvale, ogni volta, della collaborazione artistica di un’orchestra locale. Rappresentato nelle più importanti capitali del mondo, ora,
in occasione della festa per i 200 anni del Teatro Grande di Brescia, per la prima volta arriva in Italia. I fortunati presenti potranno assistere a uno spettacolo-progetto a due facce. Da una parte sarà infatti eseguito quello che è ritenuto unanimemente un capolavoro, l’opera d’arte di Cale – l’album “Paris 1919” – e che l’artista britannico proporrà accompagnato dai venti elementi tra archi e ottoni dell’Orchestra da Camera di Brescia diretta da Filippo Lama. Dall’altra, ci sarà spazio e piacere nell’ascoltare alcuni tra i brani più noti o anche meno conosciuti, ma che comunque appartengono all’attività più recente di Cale. Con l’esecuzione di questi ultimi pezzi, la band si esibirà in quello che può essere sicuramente considerato un vero e proprio set elettronico. Un viaggio di 90 minuti nelle sonorità più eclettiche e coinvolgenti della musica. Info: 0302979333 - Biglietteria del Teatro Grande a partire dal 4 settembre 2010 (ore 11-14 e 16-19).
LA BUONA NOTIZIA In questo periodo la trasmissione televisiva settimanale presenta una serie di servizi dedicati al pellegrinaggio diocesano in Turchia. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13.15 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica alle 20 e il martedì alle 20.30; su Più Valli TV il sabato alle 18 e la domenica alle 11; su Teleboario la domenica alle 11. PRIMO PIANO Dopo la pausa agostana torna l’appuntamento di approfondimento giornalistico, in onda dal lunedì al venerdì alle 9.15. LOS CINCOS DE LA PLAYA L’appuntamento dal lunedì al venerdì alle 17 è con “Los cincos de la playa”. Di sera in sera potrete ascoltare Aldo, Carlo, Alessandro, Fabrizio e Tony in un programma dedicato all’estate bresciana, con interviste e biglietti gratis per i principali concerti. VOCE SPORT Nuova stagione per “100%Brescia”: trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle rondinelle con interviste e approfondimenti. Tutte le domeniche “Diretta sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichiari, Rodengo) e del Brescia di serie A.
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SABATO
Via Callegari, 6 - Brescia Tel. 030 3774592 - 3383636104 Fax 030 3757897 e-mail: redazione@radiovoce.it
Le nostre frequenze
7.00 Gr 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 Il nuovo numero del settimanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu 8.00 Gr Radio Vaticana 9.00 Gr 11.00 Gr 12.00 Gr Radio Vaticana 13.00 Gr - Radio Voce greatest hits 18.00 Gr 18.15 Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - commento al Vangelo di don Gualtiero Pasini - Vita dei santi a cura di padre Antonio Sicari 18.50 Pane per il viaggio 19.30 Gr Radio Vaticana 19.50 Zona relax 21.00 Disco story
Città e Provincia 88.300 Franciacorta 88.500 Lago d’Iseo 88.400 - 93.500 Alta Valle Camonica 88.050 Lago di Garda 88.200 Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25 Bassa Valle Camonica 88.200 Media Valle Camonica 88.300 Alta Valle Sabbia 88.500 Valle Trompia 88.500
DOMENICA
8.10 Non un giorno qualsiasi a cura della Radio Vaticana 10.00 S. Messa 11.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - commento al Vangelo di don Gualtiero Pasini Sette giorni in diocesi - Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di Franco Frassine - Primo Piano - Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari 12.00 Recita dell’Angelus 14.00 Gr Radio Vaticana 15.30 Diretta Sport 19.30 Gr Radio Vaticana
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.30 S. Messa 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Mario Ricci 7.30 Rassegna stampa locale 7.50 Pane per il viaggio (replica) 8.30 Rassegna stampa nazionale inBlu 9.15 Primo piano 10.10 Vocemattina con Marco Vignoletti 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.35 La Feltrinelli di Bresciaconsiglia... 10.50 Il mercatino 12.15 Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17.10 Los cincos de la playa 18.50 Pane per il viaggio (replica) 19.00 Eureka 19.50 Zona Relax 21.00 Disco Story 22.00 Effetto notte
Dal lunedì al venerdì GR Nazionali dalle 7 alle 18 Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30 GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30
Radio ECZ Via XV giugno, 4 25014 Castenedolo (Bs) Tel. 0302731444 Fax 0302130911 www.radioecz.it info@radioecz.it Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella che corrisponde alla tua parrocchia
S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze
Radio Voce Camuna Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs) Tel. 0364.22342 fax 0364 320906 e-mail: radio@vocecamuna.it redazione@vocecamuna.it www.vocecamuna.it
Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47
Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Tra le pagine di un libro Da lunedì a giovedì 20.30 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Letture: biografie, saggistica e non solo Venerdì 11.39 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00
Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Sul filo della memoria Martedì 10.09 Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09
“VOCEGIORNALE” notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. “VOCEFLASH” notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. “RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA” appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. “ALMANACCO” previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. “STREMADÈS” storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. “TERZA PAGINA” attualità culturale. Mercoledì alle 17. “UNA PROPOSTA MUSICALE AL GIORNO” programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. “TITOLI DI CODA” striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora “MERCATINO” (10.20 - 12.20 - 18.20).i&Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45). Vivilavalle (9 - 12 - 18). ecc.
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Cultura e comunicazione Sala della comunità
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PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE
Shrek e vissero felici e contenti di Mike Mitchell
“Shrek e vissero felici e contenti” Episodio finale della serie
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Sala della comunità SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 3 settembre ore 20.45; sabato 4 settembre ore 20.45; domenica 5 settembre ore 20.45. AURORA – PONTE CAFFARO: venerdì 3 settembre ore 21.00; sabato 4 settembre ore 21.00; domenica 5 settembre ore 21.00; lunedì 6 settembre ore 21.00.
Troppa routine fa male agli orchi
C’era una volta un’epoca in cui i “sequel” non esistevano, e i personaggi delle fiabe rimanevano fissati in un eterno presente carico di significato. Oggi, invece, seguiamo i protagonisti dei film d’animazione per l’intero arco della loro esistenza. Li vediamo crescere, sposarsi, fare figli e affrontare – a modo loro – i dilemmi e le gioie del passaggio dall’adolescenza alla vita adulta. Il mammuth Manny dell’“Era glaciale” conosce le ansie della paternità. I giocattoli di “Toy Story”, nell’ultimo episodio della serie, sono costretti a pensare al pensionamento e a guardare quasi in faccia la morte. E l’orco Shrek, la fortunata creazione della Dreamworks, all’inizio del quarto – e conclusivo – capitolo della sua saga precipita in una crisi da eccesso di routine quotidiana. Nel regno di Molto Molto Lontano, il bestione verde non è più il mostro che con il suo ruggito faceva fuggire le folle. Turisti in visita guidata sostano davanti alla sua abitazione, dove con la moglie Fiona alleva tre pargoli in un normale caos familia-
di Nicola Rocchi
re. Anche i raduni con gli amici di sempre, Ciuchino e il Gatto con gli stivali, si fanno per lui sempre più ripetitivi. Urge un colpo d’ala, magari una giornata in cui poter tornare il vecchio, anarchico Shrek. È l’offerta che gli fa il perfido Tremotino (nella versione originale è Rumpelstiltskin e proviene da una fiaba dei fratelli Grimm) sottoponendogli un contratto che per un giorno farà riavvolgere il tempo, fino all’epoca in cui Shrek non aveva ancora conosciuto Fiona liberandola dall’incantesimo che la teneva prigioniera. Come tutti i peggiori accordi, però, anche questo ha qualche clausola poco limpida: impossessandosi di un giorno del passato di Shrek, Tremotino ribalta la storia. Diventa re di Molto Molto Lontano, instaura una tirannia circondandosi di un esercito di streghe, costringe gli orchi a vivere nascosti. Shrek ritroverà la sua Fiona a capo della resistenza, completamente ignara di averlo già conosciuto in un’altra vita. Le avventure di Shrek ricominciano così da zero, consentendo al regista
Mike Mitchell di proporre nuovi, divertenti incontri con Ciuchino e con un esilarante Gatto con gli stivali imbolsito, che ha – anche in italiano – la voce di Antonio Banderas. I comprimari dell’orco appaiono però un po’ in sordina, come anche i nuovi personaggi che il film prende a prestito dalle fiabe per terremotarne i ruoli (c’è un pifferaio magico da cui è meglio star lontani). Non mancano le sequenze buffe e spettacolari: Shrek scatenato nel suo vecchio ruolo di gigante dispettoso, un vorticoso inseguimento su scope volanti enfatizzato dal 3D. È difficile però sfuggire a una generale impressione di stanchezza. La routine, a volte, fa male anche ai cartoni animati: che Shrek sia davvero diventato troppo buono?
Robin Hood di Ridley Scott Sala della comunità AURORA – PAVONE MELLA: sabato 4 settembre ore 20.45; domenica 5 settembre ore 15.00, 20.45. XIII secolo. L’Inghilterra è indebolita da decenni di guerre e è ormai vulnerabile agli attacchi esterni e al rischio di rivolte interne. Tuttavia, nella foresta vicina alla città di Nottingham, un valoroso ed esperto arciere, Robin Hood, riunirà una banda di mercenari decisi a tutto pur di salvare il popolo dal pessimo governo del successore di re Riccardo I.
L’Acec e l’Ancci In diretta da Venezia In occasione della sua 67ª edizione, l’Acec e l’Ancci saranno presenti alla Mostra del cinema di Venezia con una WebTv in diretta dal Lido. A dare resoconto aggiornato del festival, la redazione di Filmcronache che quotidianamente renderà disponibili online le videorecensioni dei maggiori film in concorso, insieme a interviste, “dietro le quinte” e speciali sugli umori di pubblico e addetti ai lavori. La WebTv sarà integrata con le recensioni di tutti i film presenti alla Mostra, per offrire un servizio completo e approfondito di critica, che possa essere utile ad appassionati cinefili e non. FilmWebTv sarà online a partire dal 1 settembre su: www.acec.it e www. ancci.it. Seguite in diretta la 67ª Mostra del cinema di Venezia!
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Economia e lavoro venturelli@lavocedelpopolo.it
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Economia Politica, impresa e sindacato
Un patto a tre per la ripresa economica La realizzazione di questo nuovo accordo “sociale” non può essere affidata solo a imprenditori e lavoratori. Anche lo Stato deve giocare la sua importante partita. Senza questa componente è tutto più difficile
Sergio Marchionne
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“Patto sociale” è la nuova parola d’ordine. L’espressione, a dire la verità, è piuttosto vecchia, ma è resa nuova dal contesto della globalizzazione che impone di riposizionarsi; vale per l’industria vale per i sindacati. Un nuovo “patto sociale” è stato chiesto dall’amministratore delegato della Fiat Marchionne. Pomigliano era stato un laboratorio di nuovi rapporti sindacali. La minaccia di portare la lavorazione della monovolume Fiat in Serbia aveva accelerato il cambiamento dei rapporti con i sindacati. Poi è arrivata la proposta vera e
Venerdì 10 settembre
La storia della Cisl “A viso aperto”
di Stefano Fontana
propria: appunto un nuovo patto sociale. Il sindacato si impegna a collaborare per favorire la produttività, a ridurre il protezionismo dei lavoratori inadempienti, a dissuadere dai microscioperi e dai boicottaggi. Si impegna anche a contrattare nuove forme di flessibilità e mobilità del lavoro. L’azienda si impegna a mantenere le lavorazioni in loco, a iniziare nuovi impianti, a creare posti di lavoro. Davanti a simili cambiamenti, che nell’immediato certamente creano disfunzioni, le resistenze si fanno sempre sentire. Il sindacato italiano
si è diviso in due, con la Cgil da una parte e Cisl e Uil dall’altra. Il sindacato storico della sinistra teme per i diritti di lavoratori; Raffaele Bonanni della Cisl ribatte che i “diritti non sono scolpiti sulla pietra”, vanno continuamente ripensati perché il loro rigido rispetto in astratto si trasforma nella loro negazione in concreto. Se il mercato offre in altre parti del globo situazioni migliori di produttività, rivendicare in astratto i diritti dei lavoratori serve a poco. Perché ci sono anche i diritti dei lavoratori delle altre parti del globo, che non sono diversi dai nostri. Bisogna concordare insieme migliori condizioni di produttività. Tenere fermi i diritti, ma declinarli in maniera nuova. Un capitolo importante del nuovo patto sociale è la contrattazione in parte decentrata e l’aggancio dei salari alla produttività, anche con nuove forme di partecipazione dei lavoratori al capitale. La contrattazione parzialmente decentrata mira proprio a collocare i rapporti di lavoro non in astratto ma in un territorio specifico, con un cer-
“A viso aperto” è il titolo del libro sulla storia della Cisl bresciana che sarà presentato venerdì 10 settembre 2010 nell’Auditorium Santa Giulia a Brescia. Il volume ripercorre 60 anni di sindacato raccontandolo attraverso la ricerca archivistica, una lettura dell’evoluzione economica e produttiva della realtà territoriale e le testimonianze di chi ha vissuto da protagonista gli anni della nascita, del consolidamento, dello sviluppo e dell’affermazione della Cisl a Brescia. La storia dei 60 anni della Cisl bresciana è saldamente intrecciata a quella della città e della provincia, alla straordinaria tradizione di impresa e di lavoro che è distintiva del nostro territorio, alle speranze, ai successi, ai momenti più belli e a quelli più duri che i bresciani hanno vissuto in questi decenni. Ripercorrere queste vicende è l’occasione per ricordare il contributo che la Cisl ha saputo dare all’affermazione di un quadro di tutele e di diritti per i lavoratori, coniugando quelle conquiste ai doveri e alla responsabilità; ma è anche
to costo della vita e con certi bisogni dei lavoratori. Permette anche di collegare meglio le retribuzioni alla produttività, che pure non è un concetto generico, ma proprio di ogni singola impresa nelle diverse fasi della sua vita. Ogni impresa ha i periodi buoni e quelli meno buoni. C’è bisogno di una certa flessibilità nel rapporto con i lavoratori perché sia possibile superare quelli meno buoni e ritornare a quelli buoni, nel vantaggio di tutti. Il “patto sociale”, però, non può essere solo tra sindacati e imprenditori. Nonostante si chiami “sociale” e non “politico” esso ha bisogno anche del sostegno della politica o meglio delle politiche. Le nostre imprese non sono zavorrate solo dal costo del lavoro, ma anche dalle tasse troppo alte e dall’eccessiva megamacchina amministrativa pubblica. Privatizzazioni e diminuzione del fisco sono aiuti di fondamentale importanza. Se l’azione di governo ritarda troppo, anche i rapporti tra le parti sociali diventano più difficili, si irrigidiscono e aumenta la possibilità di azioni unilaterali.
un modo per riflettere sul ruolo sociale e culturale della Cisl, di uomini e donne che con coraggio, intelligenza, competenza e generosità hanno saputo alimentare la concretezza del presente e la speranza di futuro di tanti bresciani. Pubblicato nella collana editoriale de i libri di BiblioLavoro, il volume è il frutto di un progetto di ricerca coordinato dal prof. Aldo Carera, docente di Storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano e presidente di BiblioLavoro, al quale hanno lavorato per la parte storica dal prof. Paolo Tedeschi, ricercatore di Storia economica all’Università di Milano-Bicocca, e per la parte economica il ricercatore dr. Gianfranco Tosini. Parteciperanno alla presentazione, insieme ai curatori del volume, il segretario generale della Cisl di Brescia Renato Zaltieri, il vescovo Luciano Monari, il sindaco della città Adriano Paroli, il presidente della Provincia Daniele Molgora e il presidente dell’Associazione industriale bresciana Giancarlo Dallera.
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Economia e lavoro Salute
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Assistenza Un aiuto per tante famiglie
Ricercare una badante alla luce del sole Sono sempre di piÚ le associazioni che, nel rispetto delle leggi, permettono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
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Quello delle badanti, colf e baby sitter è un mercato con molte zone d’ombra, caratterizzato da un’elevata percentuale di lavoro nero e dominato dalla presenza di extracomunitari, spesso irregolari. Nove volte su dieci, infatti, la colf, la badante o la baby sitter è straniera e nel 50% dei casi lavora senza regolare contratto. Secondo l’Inps in Italia le collaboratrici domestiche sono circa 1 milione e 300mila , ma solo la metà versa i contributi previdenziali e piuttosto elevata è anche la percentuale di lavoratori regolari che
a cura di VoceMedia PubblicitĂ
denunciano meno ore di quelle effettive. Inoltre, la richiesta di personale per l’assistenza casalinga è in continuo aumento, a causa soprattutto del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione italiana e alla conseguente crescita del numero di anziani non piĂš autosufďŹ cienti che hanno bisogno di cure domestiche. Le famiglie italiane, e in particolare il sempre piĂš elevato numero di anziani, hanno bisogno di assistenza domestica e lo Stato non è in grado di far fronte alla richiesta degli assistiti. Secondo una recente
ricerca sull’immigrazione realizzata dal ministero dell’Interno, dopo il lavoro in fabbrica, le principali professioni tra gli starnieri sono l’attivitĂ come badante e colf e questo perchĂŠ, per le immigrate, trovare un impiego come badante, è una delle poche prospettive di lavoro in Italia. Per combattere l’illegalitĂ che caratterizza le professioni di colf e badanti, si devono imboccare nuove strade come la sempliďŹ cazione delle procedure per le assunzioni, l’aumento dei beneďŹ ci ďŹ scali per i datori di lavoro, ovvero le famiglie che si trovano ad affrontare problematiche pressanti anche sotto il proďŹ lo economico, la creazione di una collaborazione tra pubblico e privato, come una rete di cooperative, che a livello locale si garante di un’offerta qualiďŹ cata e afďŹ dabile di collaboratori
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domestici, primo requisito per favorire assunzioni regolari. Le famiglie che cercano una badante, hanno bisogno di trovare una persona afďŹ dabile ed efďŹ ciente. Nella maggior parte dei casi, la ricerca di colf e badanti è afďŹ data al passaparola tra amici, conoscenti e parenti. In rari casi ci si rivolge a un’agenzia o a un servizio messo a disposizione da Enti pubblici. In ogni caso, le famiglie sono poco informate sul titolo di studio e sul passato lavorativo delle badanti scelte. In questa prospettiva acquistano grande importanza quelle realtĂ che, in completa trasparenza e in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente, permettono l’incontro tra le famiglie alla ricerca di un aiuto e le professionalitĂ disponibili sul mercato.
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Paesi e parrocchie Economia Bassa e lavoro Scuola
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
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Anniversari A 10 anni dalla legge 62
Quel primo passo verso la parità Una scuola paritaria
R di Alba Comolatti
Ricorre in questo 2010 il 10° anniversario della legge 62 sulla parità scolastica che, in un certo senso, ha cambiato volto alle scuole legalmente riconosciute di un tempo. Per certi aspetti ha dato una dignità nuova a quelle istituzioni che molti ancora oggi continuano a chiamare erroneamente “scuole private”. La legge 62 ha sancito in maniera più forte nel Paese la “parità” fra scuola statale e scuola non statale, anche se per chi è al di fuori di questa realtà apparentemente poco è cambiato nel sistema scolastico italiano, da questo punto di vista. Eppure la legge del 2000 ha avuto un grande merito che non può essere dimenticato. La normativa approvata, infatti, ha raccolto, almeno in parte, la richiesta di tante famiglie che da lungo tempo invocavano la libertà di educazione, sancita dalla Costituzione. Tale libertà è stata raggiunta solo parzialmente cioè a livello giuridico, ma può diventare un trampolino di lancio per un ulteriore passo che deve portare alla libertà economica in modo che a tutti gli effetti la scuola paritaria possa garantire a chiunque quel servizio che le compete, senza essere costretta a richiedere
La normativa, che ha raccolto le richieste espresse da tante famiglie italiane, trampolino per ulteriori passi futuri alle famiglie un ulteriore aggravio economico. Nella legge 62 risultano certamente positivi alcuni principi giuridici quali: la scelta di legittimare la parità sulla base della domanda formativa delle famiglie e degli studenti. In tal modo si sottolinea il ruolo prioritario che assumono i destinatari e una loro maggiore consapevolezza nella scelta di un progetto educativo preciso e ben mirato. Inoltre è espressa chiaramente l’appartenenza della scuola paritaria ad un sistema nazionale di istruzione che comprende scuole pubbliche statali e scuole pubbliche paritarie alle quali è conferita la medesima dignità. È poi consentita alle scuole paritarie la piena libertà culturale e pedagogica espressa nel progetto educativo e nel piano dell’offerta formativa. Altro aspetto positivo contenuto nella legge 62 è il conferimento al gestore della libertà di scelta del personale dirigente e docente e questo è fondamentale in quanto non può certo mancare una piena sintonia tra quanto proposto dall’istituzione e quanto trasmesso e testimoniato da coloro che operano all’interno della medesima. Aspetti positivi, quelli ricordati, che devono
essere ulteriormente convalidati anche da un riconoscimento economico, proprio, perché la scuola paritaria possa essere al servizio di tutti in quanto ogni essere umano ha il diritto di ricevere un’educazione che sia adeguata alla crescita di tutta la sua personalità. In maniera particolare le scuole paritarie cattoliche intendono aiutare tutti gli alunni a raggiungere, sia sul piano umano che cristiano, uno sviluppo che sia in pienezza, questo, attraverso un’attenzione e una cura personale, ma sempre nel rispetto, nel dialogo e nella tolleranza. Molti ricordano l’importante manifestazione del mondo della scuola cattolica italiana, che si è tenuta a Roma in piazza S. Pietro nell’ottobre del 1999, durante la quale Giovanni Paolo II levò forte la richiesta di “libertà” per la scuola che, sicuramente, è giunto fino alle stanze del Palazzo. Questo è stato uno di quei gesti che ha favorito il consolidarsi del valore pubblico del servizio offerto dalle scuole paritarie, ma ora più che mai è necessario un nuovo impulso perché dalle intenzioni e dalle promesse si passi veramente ai fatti.
NOVITÀ 2010 Liceo linguistico Visita l’istituto in via Monti, 14 - Brescia Prenota la tua visita al sito www.luzzago.it - info@luzzago.it - T. 030 3757998 Istituto “Ven. A.LUZZAGO” Liceo scientifico e Liceo linguistico
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Economia e lavoro Scuola
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Caro libri Un tema sempre attuale
Un lusso i costi della scuola? Per molte famiglie affrontare la spesa per libri di testo e materiale vario diventa sempre spesso un problema
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Anche quest’anno, per la precisione il 13 settembre, inizierà l’avventura scolastica per molti nostri ragazzi e in questi giorni genitori e figli affollano le librerie per acquistare gli ultimi libri di testo. Come ogni anno, questi indispensabili strumenti d’apprendimento sono nel mirino delle associazioni dei consumatori che lamentano il “caro libri”. Se sul budget familiare degli alunni delle elementari e delle medie pesano soprattutto le richieste per il corredo scolastico, per le scuole superiori, invece, il costo dei libri im-
di Elisa Bassini
pegnerà gran parte degli sforzi economici dei genitori. Le stime parlano di 468 euro per ogni studente solo per i testi scolastici. Queste cifre trovano conferma nei tetti di spesa imposti dal ministero dell’Istruzione: per le prime classi, il costo totale dei libri oscilla dai 320 euro per il liceo classico ai 240 euro per gli istituti professionali. Alle proteste contro il caro libri, rispondono i librai: “Gli aumenti dei libri sono stati monitorati e non hanno subìto rincari sproporzionati. Qualche anno fa ci si lamentava del
prezzo alto dei nostri libri, quando erano i meno cari d’Europa, ma qualitativamente erano forse tra i migliori. Oggi con questa corsa al risparmio, gli editori devono operare tagli con le integrazioni online e con i supporti multimediali. Abbiamo ottenuto che i libri costano sempre uguale, anzi aumentano, ma qualitativamente sono tremendamente peggiorati” spiega Diego Liserani, direttore del punto vendita “Il Libraccio” di Brescia. La caccia al risparmio parte anche dal libro usato: negli ultimi anni si sono moltiplicate librerie che propongono testi di seconda mano e mercatini dell’usato, favoriti anche dal Decreto ministeriale che impone un intervallo di sei anni tra un’adozione e l’altra. Nonostante il fiorire di queste iniziative, la domanda rimane netta-
mente superiore all’offerta. Un’altra occasione di risparmio è rappresentata dall’acquisto dei libri nei supermercati che applicano sconti superiori alla media. Il grande successo di queste agevolazioni mina però la sopravvivenza dei piccoli librai, già penalizzati dalle percentuali di commissione della dote scuola. Quest’ultimo contributo, stanziato dalla Regione, si presenta sottoforma di ticket e permette l’acquisto di libri scolastici a prezzi agevolati sia per gli studenti meritevoli sia per quelli provenienti da famiglie meno abbienti. Queste misure sociali cercano di rispondere alle esigenze delle famiglie, già penalizzate dalla crisi economica. A chi si siede sui banchi si prospetta uno scenario dove studiare appare sempre più un investimento.
Paesi e parrocchie Bassa
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In attesa della campanella Un nuovo anno
La scuola alle prese con i â&#x20AC;&#x153;tettiâ&#x20AC;? Dirigenti e docenti hanno lavorato per rispettare i limiti imposti dal ministero dellâ&#x20AC;&#x2122;Istruzione
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di Elisa Bassini
Se la campanella nelle scuole suonerĂ il 13 settembre, gli istituti stanno giĂ lavorando da tempo allâ&#x20AC;&#x2122;organizzazione del nuovo anno. Tra i nodi piĂš spinosi da affrontare câ&#x20AC;&#x2122;è sicuramente quello dei tetti di spesa per i libri scolastici. Da anni il ministero dellâ&#x20AC;&#x2122;Istruzione impone ai collegi docenti dei limiti di spesa, differenziati per ogni anno e ordine di scuola. Si va dai 286 euro per le scuole medie alla cifra record di 370 euro per il terzo anno di liceo classico. Se i libri per i licei sono molto costosi, anche gli studenti degli
istituti tecnici e professionali devono affrontare esborsi non indifferenti, considerando i magri bilanci familiari in tempo di crisi. Da questâ&#x20AC;&#x2122;anno, inoltre, le scuole faticheranno non poco a rispettare gli standard ministeriali perchĂŠ con la riforma Gelmini sono state aggiunte al primo anno nuove materie non contemplate nel â&#x20AC;&#x153;paniere-libriâ&#x20AC;?. In sostanza, il numero di libri da acquistare aumenta, ma il limite di spesa fissato rimane lo stesso del 2009. I sindacati e le associazioni degli insegnanti chiedono al
Ministero di rivedere queste tabelle edaggiornarle ai nuovi prezzi dei testi scolastici. Intanto le scuole cercano di rientrare nei limiti di spesa, anche se non sforare è quasi impossibile: â&#x20AC;&#x153;Il tetto non contemplava lâ&#x20AC;&#x2122;introduzione di nuove materie, come ďŹ sica e scienze dalla classe prima. Il tetto è stato quindi sforato solo per queste materie, rimanendo comunque sotto il limite ďŹ ssato al 10%â&#x20AC;?, spiega Gaetano Cinque, direttore del Liceo â&#x20AC;&#x153;Annibale Caliniâ&#x20AC;? di Brescia. Molte scuole hanno cercato di aggirare il problema con il â&#x20AC;&#x153;testo consigliatoâ&#x20AC;?, una sorta di libro a scelta che diventa in realtĂ obbligatorio. In altri istituti, per venire incontro alle esigenze di risparmio delle famiglie, i professori hanno preparato delle dispense che sostituiscono i libri di testo. In molti
sono riusciti a rispettare gli standard previsti se non con grandi sforzi e attenzione, in un lavoro congiunto tra docenti e dirigenti. Alla questione si aggiunge anche il provvedimento di non rinnovare i libri ďŹ no che non siano trascorsi sei anni dallâ&#x20AC;&#x2122;ultima adozione. I programmi delle varie materie, però, sono ancora provvisori e il Ministero dovrĂ attuare delle modiďŹ che e le case editrici dovranno adeguarsi con il rischio di nuove adozioni dopo un anno. E per lâ&#x20AC;&#x2122;anno scolastico 2011-2012, il Ministero ha annunciato che il collegio dei docenti adotterĂ esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista. Una domanda sorge lecita: questo fare e disfare farĂ veramente bene al nostro sistema scolastico?
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Economia e lavoro Scuola
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Agesc Ripreso il cammino
A supporto della riforma della scuola L’associazione si è assunta la responsabilità di offrire un supporto al dibattito che sta interessando l’universo scolastico
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L’Associazione genitori scuole cattoliche, comitato provinciale di Brescia, presente in numerose scuole paritarie della diocesi a servizio delle famiglie e della società civile, ha ripreso il proprio cammino istituzionale nei giorni scorsi, e nelle prossime settimane avvierà la nuova campagna di iscrizioni che da oltre trent’anni riunisce alcune decine di migliaia di famiglie con figli iscritti alle scuole paritarie di ispirazione cristiana in tutta Italia. In questa fase di costante transi-
di Giovanni Gregorini
zione organizzativa e riformatrice della scuola – una fase dunque delicata per il sistema di istruzione nazionale – l’Agesc a ogni livello si è assunta la responsabilità di offrire un supporto equilibrato e concreto al dibattito in corso, ma anche di contribuire al funzionamento fattivo degli istituti scolastici sul territorio. Questo avviene ancora oggi anche nel Bresciano, mediante l’intesa sempre più intensa e stretta coltivata con la delegazione provinciale della Fidae e l’Ufficio scuola
della diocesi, ma anche e soprattutto con i diversi gestori di scuole pubbliche non statali insieme ai quali si promuovono iniziative formative, sociali, di solidarietà e di assistenza alle famiglie nei loro bisogno concreti e per questo più impellenti. Le esperienze di Palazzolo, Rovato, Chiari, dell’Istituto Santa Dorotea di Brescia in via Marsala, sono emblematiche di questa vivacità dell’Agesc provinciale che si propone anche quale strumento operativo della Chiesa locale (a questo stesso riguardo, per un quadro informativo regionale, è possibile consultare il sito www.agesclombardia.it). Inseriti nel contesto della regione Lombardia, grazie dunque alla
politica della Dote-scuola, l’Agesc riesce a essere efficace e ascoltata, nell’ambito delle elaborazioni legislative propositive formulate nei diversi Forum delle associazioni famigliari. In tali circostanze si insiste molto e sempre sulla necessità della piena e reale attuazione della legge sulla parità scolastica, evidentemente con riferimento all’aspetto economico e dunque sostanziale della questione. Tutto questo l’Agesc di Brescia, d’intesa con i livelli regionale e nazionale, intende continuare a fare anche nel corso dell’anno scolastico il cui avvio è ormai imminente, perché la scuola senza la famiglia non può né cambiare né crescere, mentre la scuola con la famiglia non può che migliorare.
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Redazionale Lâ&#x20AC;&#x2122;istituto Euroscuola
Contributi per la Notte bianca La presenza nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito dello spazio che gli organizzatori hanno riservato alle realtĂ scolastiche di Brescia e provincia
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a cura di VoceMedia PubblicitĂ
Il 2 ottobre lâ&#x20AC;&#x2122;istituto Euroscuola di Brescia parteciperĂ alla Notte bianca dellâ&#x20AC;&#x2122;arte e della cultura. Da due anni Brescia è entrata nel circuito internazionale della Notte bianca che rappresenta ormai un momento culturale rilevante per la nostra cittĂ . Tale evento ha lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza nei confronti del patrimonio artistico bresciano, ma anche di esaltare quelle giovani realtĂ culturali che, in diversi ambiti, lavorano con im-
no presso Sala Piamarta. Presso il cortile di palazzo Broletto lâ&#x20AC;&#x2122;Istituto tecnico per il turismo presenterĂ il gemellaggio tra lâ&#x20AC;&#x2122;istituto e il liceo olandese Twents Carmel College di Oldenzaal, con la presenza degli studenti olandesi che arriveranno a Brescia proprio nella giornata di sabato. Nel corso della serata saranno proposte proiezioni relative allo scambio culturale e verrĂ coinvolta la cittadinanza in giochi relativi allâ&#x20AC;&#x2122;Europa unita e alla conoscenza della lingua inglese. Presso la postazione Torre della Pallata verrĂ proposta una mostra dei progetti realizzati dagli studenti dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Euroscuola in collaborazione con il Fai sulla storia delle tre torri di Brescia (Torre della Pallata, Torre del Broletto e Macc
pegno e professionalitĂ per il bene della cultura. Il tema deciso a livello internazionale per questa edizione è â&#x20AC;&#x153;Giovani e contemporaneoâ&#x20AC;?: lâ&#x20AC;&#x2122;evento prevede dunque la partecipazione delle scuole superiori di Brescia e provincia che realizzeranno un evento culturale nelle piazze principali della cittĂ . Lâ&#x20AC;&#x2122;istituto Euroscuola sarĂ presente in quattro postazioni: Cortile palazzo Broletto, Torre della Pallata, via Beccaria (sotto al noto orologio Macc dè lĂŠ ure) e via San Fausti-
dè lĂŠ ure). Presso la Sala Piamarta verrĂ invece proiettato un interessante ďŹ lmato â&#x20AC;&#x201C; vincitore del concorso organizzato dal Fai sul recupero del quartiere Carmine â&#x20AC;&#x201C; realizzato dal Liceo scientiďŹ co Euroscuola dal titolo. â&#x20AC;&#x153;Gli antichi mestieriâ&#x20AC;?. InďŹ ne, presso via Beccaria, lâ&#x20AC;&#x2122;Istituto tecnico per geometri â&#x20AC;&#x153;Bianchiâ&#x20AC;? presenterĂ il progetto â&#x20AC;&#x153;El Alameinâ&#x20AC;?: tale progetto di archeologia e geograďŹ a militare è stato svolto congiuntamente dalla Siggmi (SocietĂ italiana di geograďŹ a e di geologia militare) e dalla facoltĂ di geologia di Padova con lâ&#x20AC;&#x2122;intento di valorizzare e restaurare ai ďŹ ni turistico-culturali le infrastrutture realizzate lungo la linea del fronte nel deserto egiziano durante la Seconda guerra mondiale.
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Scuola Paritaria
CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE A.F.G.P.
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Operatore agricolo Operatore elettrico Operatore meccanico Operatore grafico
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LICEO SCIENTIFICO Potenziato in Scienze ambientali Lingue straniere
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Accoglienza, Orientamento Attenzione al dialogo e all’ascolto Animazione Spirituale Qualità nell’azione didattica Consulenza psico-pedagogica
Presenza continua degli educatori e animazione ludico ricreativa Ampi spazi per il gioco pomeridiano Servizio mensa e Bar Teatro, Auditorium
Paesi e parrocchie Economia Bassa e lavoro Scuola
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Redazionale L’impegno della Provincia
Grande attesa per “l’anno zero” delle superiori L’assessore Aristide Peli
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Mancano ormai pochi giorni al suono della campanella fissato per il 13 settembre prossimo. Alle tradizionali attese di studenti, insegnanti e famiglie si aggingono quest’anno anche quelle della Provincia. “Quello che va ad aprirsi il 13 settembre – afferma Aristide Peli, assessore provinciale all’Istruzione – è anche per noi un anno zero perché quello che vede l’avvio della riforma della scuola secondaria voluta dal ministro Gelmini”. La Provincia, infatti, ha avuto una parte attiva nella riorganizzazione sostanziale e formale delle superiori ridisegnate dal Ministro bresciano. Legittimo, quindi, che il titolare delle deleghe in materia di istruzione di Palazzo Broletto guardi con un minimo di apprensione a questo nuovo “star up”. “A poco più di una settimana dall’avvio dell’anno scolastico – continua Peli – la nostra attenzione è calamitata dalla definizione delle classi nei diversi istituti superiori bresciani per verificare se strutturalmente e organizzativamente tutto è stato progettato nel migliore dei modi”.
Quello ormai prossimo al via è l’anno scolastico della riforma Gelmini
Gran parte degli sforzi dell’amministrazione provinciale sono stati assorbiti dagli interventi di manutenzione e di messa a norma degli edifici scolastici. La Provincia è infatti proprietaria delle strutture che ospitano gli istituti superiori. Dalla Valle Camonica alla Bassa e da est a ovest, passando ovviamente per la città, sono qualcosa come 50 gli edifici di cui Palazzo Broletto, tramite l’assessorato affidato all’assessorato di Aristide Peli, deve prendersi cura. Non meno dei “muri” in queste giornate di attesa le attenzioni dell’assessore sono catalizzate dai nuovi assetti formativi indicati dalla riforma Gelmini. “In tema di offerta formativa – afferma Peli – di concerto con la Regione abbiamo deciso di mantenere tutti gli indirizzi stabiliti lo scorso mese di marzo, anche se più di uno non ha riscontrato particolare gradimento presso gli studenti. L’anno scolastico al via servirà anche per far conoscere appieno l’offerta formativa superiore soprattutto in campo tecnico che ancora oggi paga dazio ai licei”.
Per l’assessore Peli Brescia, realtà a forte vocazione produttiva, deve riscoprire la formazione tecnica. Si tratta di una preoccupazione che nel Bresciano avvertono da più parti. Da anni le realtà imprenditoriali chiedono infatti un maggior raccordo con il mondo della scuola che, a sua volta, va invocando la possibilità di far compiere ai propri studenti esperienze formative in azienda. Nelle intenzioni dell’assessore Peli c’è dunque il desiderio di giungere a una sintesi virtuosa di queste richieste, con la consapevolezza che la scuola, oggi, non può più essere considerata il luogo per la formazione a una professione specifica. “La scuola moderna – afferma l’assessore all’istruzione – deve formare i suoi studenti all’elasticità, deve fornire loro, oltre alle conoscenze, anche la capacità di misurarsi con un mondo del lavoro che da anni non è più caratterizzato dal posto fisso per tutta la vita”. Anche su questo fronte la Provincia, per quelle che sono le proprie competenze in materia, sta lavorando alacremente.
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Economia e lavoro Scuola
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Rezzato L’8ª edizione
Il Meeting del libro usato e l’educazione Ha preso il via il 29 agosto l’iniziativa promossa dal centro culturale “Pier Giorgio Frassati”. In calendario incontri e dibattiti
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Ha preso il via il 29 agosto scorso l’8ª edizione del Meeting del libro usato promosso a Rezzato dal centro culturale “Pier Giorgio Frassati”. Il Meeting del libro usato – edizione 2010 consiste nella compravendita di libri scolastici usati al 50% del prezzo di copertina. L’iniziativa, rivolta agli studenti delle scuole secondarie inferiori e superiori, si propone di contribuire all’abbattimento del caro libri, fornendo così un considerevole aiuto alle famiglie con figli in età scolare. Il servizio, iniziato avventurosamente nel 2003 come semplice compravendita di libri scolastici, si è delineato nelle edizioni seguenti come un evento culturale a tutto tondo. Esso intende infatti rispondere anche all’esigenza di approfondimento di tematiche di studio e di attualità, per suscitare interesse e passione conoscitiva nelle nuove generazioni, senza dimenticare l’aspetto ludico/ricreativo. Concerti e spettacoli teatrali animano le serate della manifestazione; incontri pubblici e mostre offrono una proposta culturale che si conforma ogni anno attorno a una tematica scelta,
affrontata attraverso percorsi interdisciplinari. L’edizione 2010, che si occuperà dell’emergenza educativa, come recita il tema scelto: “Maestro, dove abiti? L’educazione comporta sempre un rischio”. La domanda che costituisce il titolo del Meeting del libro usato 2010 intende riproporre un altro modo di educare, che, anziché lasciare il ragazzo nella confusa autonomia della scelta, intende proporgli una strada. Maestro, dove abiti? è stata la domanda; Vieni e vedi sarà la risposta. Ovvero: ti offro la possibilità di seguirmi, osservare come vivo io, e infine di verificare nella tua esperienza quotidiana se questa vita è più piena di ciò che fino ad ora hai incontrato. È la dinamica naturale della vita, quella di un maestro che trasmetta una conoscenza diventata esperienza credibile, e quella di un discepolo che, affascinato dalla realizzazione dell’adulto, accolga la proposta offertagli e rischi di farla propria. Il Meeting, attraverso i suoi ospiti, le mostre, il teatro, il cinema, vorrà mettere a tema questo rischio, una sfida che non riguarda solo gli educatori e i pedagogisti. Il centro culturale “Pier Giorgio Fras-
sati” è un movimento cattolico di studenti, universitari, giovani lavoratori, adulti e famiglie, che promuove una mentalità cristiana scaturita dall’esperienza di fede vissuta quotidianamente. Tale mentalità genera una cultura che è uno sguardo sincero e appassionato a vivere tutto alla luce e nella sequela di Cristo: dallo studio all’essere amici, dal modo di affrontare i problemi della società al vivere la propria affettività, dall’impegno nel lavoro e in famiglia al condividere ogni aspetto dell’esistenza. Il centro culturale è presente in alcune scuole superiori della città di Brescia (Itis Castelli, licei scientifici Calini, Copernico e Leonardo, istituti tecnici Lunardi e Newton); nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, dove gli aderenti si incontrano ogni mattina alle 8.30 dal lunedì al venerdì per la recita delle lodi (in cappella); nell’Università degli Studi di Brescia, presso la facoltà di Ingegneria, dove gli aderenti propongono la recita delle lodi ogni mattina alle 8 dal lunedì al venerdì presso la cappella dell’Isu. Il programma degli eventi organizzati è disponibili sul sito www.meetinglibrousato.
Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
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Differenze Secondo â&#x20AC;&#x153;Tuttoscuolaâ&#x20AC;?
tutti i prodotti per lâ&#x20AC;&#x2122;igiene, il tovagliato, lâ&#x20AC;&#x2122;usa e getta e tanto di piĂš...
â&#x20AC;&#x153;Gli studenti disabili del Nord hanno meno diritti di quelli del Sudâ&#x20AC;?. A denunciare lo squilibrio tutto italiano della presenza di insegnanti di sostegno sul territorio nazionale, un dossier di â&#x20AC;&#x153;Tuttoscuolaâ&#x20AC;? pubblicato recentemente e che disegna la mappa del sostegno nella scuola italiana. Dallo studio è il Meridione ad avere la fetta maggiore per quanto riguarda il numero di insegnanti di sostegno, il 52% dei posti, nonostante abbia solo il 40% di alunni disabili. â&#x20AC;&#x153;Ci sono piĂš studenti disabili al Centro e nel Nord Ovest â&#x20AC;&#x201C; si legge nella ricerca â&#x20AC;&#x201C;, ma lo Stato destina gli insegnanti di sostegno (a tempo indeterminato o precari) soprattutto al Sud e nelle Isole. E tra questi offre posti stabili molto di piĂš
proprio al Sud e nelle Isole che nel resto del Paeseâ&#x20AC;?. Secondo â&#x20AC;&#x153;Tuttoscuolaâ&#x20AC;?, le differenze numeriche riscontrate sui territori â&#x20AC;&#x153;dipendono probabilmente in buona misura dai diversi criteri utilizzati dalle Asl per la valutazione delle disabilitĂ â&#x20AC;?, mentre riguardo al numero di docenti di sostegno â&#x20AC;&#x153;si tratta di decisioni prese dal Miur. Ma le differenze territoriali restano in gran parte inspiegabili. La Finanziaria 2008 ha stabilito che ci dovesse essere un insegnante di sostegno ogni due alunni disabili, e che il 70% di tali specialisti fosse assunto stabilmente a tempo indeterminato. Dopo tre anni sono stati effettivamente raggiunti questi parametri su base nazionale, ma con inspiegabili differenze.
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Câ&#x20AC;&#x2122;è sostegno e sostegno...
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Economia e lavoro Scuola
LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Redazionale Lâ&#x20AC;&#x2122;agriturismo Dosso S.Andrea
Quando la didattica diventa verde La realtĂ di Quinzano dâ&#x20AC;&#x2122;Oglio ha avviato una importante collaborazione con la scuola agraria del Parco di Monza
L a cura di VoceMedia PubblicitĂ
Lâ&#x20AC;&#x2122;agriturismo Dosso S. Andrea sito in Quinzano dâ&#x20AC;&#x2122;Oglio, offre giĂ da tempo la possibilitĂ di ospitare associazioni, cooperative sociali, con ragazzi e bambini diversamente abili in giornate, weekend o vacanze verdi per attivitĂ ricreativa e didattica. Inoltre lâ&#x20AC;&#x2122;azienda apre le porte alle scuole ed ai grest. In unâ&#x20AC;&#x2122;ottica di multifunzionalitĂ di rapporto continuativo con gli insegnanti, di coinvolgimento attivo dei bambini, per creare un collegamento tra cittĂ e campagna, far conoscere lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente agricolo, lâ&#x20AC;&#x2122;origine dei prodotti alimentari. Una maniera per i bambini di scoprire lâ&#x20AC;&#x2122;importanza di un mestiere sottovalutato. La fattoria propone attivitĂ pratiche e esperienze dirette, saper manipolare, raccogliere, seminare, trasformare, costruire, mangiare cibi biologici. Inoltre la fattoria oltre ai percorsi con le scuole, pian piano è diventata anche fattoria sociale con proposte e programmi precisi, che si possono richiedere allâ&#x20AC;&#x2122;indirizzo mail m.lamagni1@virgilio.it. Inoltre la fattoria è certiďŹ cata dalla Regio-
ne Lombardia e dalla Provincia di Brescia, che qualiďŹ ca lâ&#x20AC;&#x2122;azienda. Le lezioni vengono fatte dentro le mura, gli alunni non conoscono le stagioni e il loro effetto sul paesaggio, sui frutti, sugli ortaggi, non conoscono i prodotti della loro terra, nĂŠ i metodi tradizionali. Lâ&#x20AC;&#x2122;griturismo Dosso S. Andrea, oltre che la ristorazione e 10 posti per dormire, accanto allâ&#x20AC;&#x2122;abitazione ha una struttura coperta per i mesi invernali; ci sono animali per la pet-therapy, la riabilitazione equestre, attivitĂ ludico-ricreativa, rivolta a persone con disabilitĂ o bisognose di riabilitazione. Sono soprattutto i cavalli preziosi, ma anche tutti gli altri amici dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo presenti in cascina, quelli piĂš adatti a stabilire un contatto tattile, una interazione tattile, una interazione emozionale, a rilassare ansia e sovraeccitazione, a favorire la mobilitazione degli arti. Non solo cavalli, al Dosso S.Andrea il progetto adesso è sugli asini. Lâ&#x20AC;&#x2122;allevamento di questo animale mite, oggi trascurato, â&#x20AC;&#x153;onosâ&#x20AC;? in greco, permette lâ&#x20AC;&#x2122;onodidattica, il trekking
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lento e sicuro, il latte per unâ&#x20AC;&#x2122;alimentazione leggera, adatto ai neonati, ai diabetici, agli intolleranti. E non solo, ricordando la regina Cleopatra e Poppea che riempivano la loro vasca con il latte dâ&#x20AC;&#x2122;asina per la bellezza della pelle. Quindi nella nostra fattoria si è avviata la produzione di un poâ&#x20AC;&#x2122; di latte per ottenere cosmetici per la pelle. Lâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ con il ciuco ci aiuta a recuperare una comunicazione autentica, semplice, basata sulla caparbietĂ , sulla spontaneitĂ . Si può giocare insieme, in un ambiente affettivo, dove lâ&#x20AC;&#x2122;animale crea costantemente situazioni buffe e stimolanti. Lâ&#x20AC;&#x2122;agriturismo Dosso S.Andrea da tempo collabora con la Scuola agraria del Parco di Monza, con la Regione Lombardia e con lâ&#x20AC;&#x2122;Aiec (Associazione italiana equitazione campestre). Lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo è riuscire a mettere a punto una sorta di certiďŹ cazione della fattoria sociale, a tutela dei fruitori, e la formazione è un aspetto fondamentale per gli operatori che lavorano con gli animali.
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LA VOCE DEL POPOLO 3 SETTEMBRE 2010
Sport
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Basket A dilettanti Debutto sabato 25
Obiettivo promozione per il Brescia
redazione@lavocedelpopolo.it
Presentata in Loggia la nuova stagione della Centrale del Latte. Squadra ambiziosa e rinforzata per puntare al salto di categoria. Si parte con la Coppa Italia l’11 e 12 settembre. Campionato al via il 25 in trasferta
P
Presentata giovedì 2 in Sala Consiliare di Palazzo Loggia la stagione 2010/2011 della Centrale del Latte Basket Brescia Leonessa alla presenza delle massime autorità cittadine e provinciali, che hanno augurato alla società e alla squadra una stagione ricca di successi. La squadra, partecipante al campionato di serie A dilettanti, è stata costruita per essere una delle squadre da battere in una serie molto competitiva con molte compagini che aspirano al salto di categoria. “Vogliamo vincere – ha dichiarato
Pallamano donne
Leonessa Brescia, punto e a capo
di Marco Cavagnini
la presidente Graziella Bragaglio – è inutile nasconderci, siamo consci delle nostre potenzialità, abbiamo costruito una squadra spettacolare che ha il compito di divertire i tifosi e portare sempre più appassionati al San Filippo, con particolare occhio di riguardo alle famiglie “. Il primo colpo della stagione è stato assumere Ario Costa, ex giocatore del Brescia Basket dei tempi d’oro e ora affermato manager che dopo aver girato l’Italia ha scelto Brescia per riportarla ai fasti d’un tempo. Nella squadra, rispetto all’anno pre-
cedente, sono stati confermati solo quattro giocatori, il capitano Quaroni, l’ala Crow, i lunghi Rezzano e Vinati a cui si sono aggiunti giocatori di serie superiori quali Bushati, Ghersetti, Gergati e Farioli, esperto in promozioni avendone ottenute ben cinque dalla A dilettanti alla Lega Due e giovani di grandi speranze come Stojkov e Potì. “È stata una campagna acquisti faticosa – ha dichiarato il direttore generale Ario Costa – con trattative che si sono protratte per più di un mese, ma comunque il nostro sforzo è stato ripagato con la definizione di una squadra con potenzialità enormi che ora deve lavorare in tranquillità per raggiungere gli obiettivi che noi tutti auspichiamo ”. Una squadra costruita per vincere insomma, che sotto la guida di coach Furlani, sta ora preparandosi al debutto ufficiale che avverrà in Coppa Italia il giorno 11 settembre a Trento contro i padroni di casa. “Abbiamo fatto investimenti importanti – ha sottolineato l’amministra-
Pronti, partenza, via. Presentata al S. Filippo la nuova società che militerà nel campionato nazionale di A2. Il suo nome è Pallamano Leonessa Brescia. Diretta dal presidente Ivano Lattuchella e dal vice Narcisio Paganotti (foto a lato), che hanno deciso quest’anno di prendere le redini di questo gruppo, avrà come allenatore un nome già noto alla pallamano bresciana, Paolo Baresi, e come direttore sportivo Gloria Sbardellati. Una nuova avventura per la squadra, ma soprattutto una grande sfida per il presidente che dovrà riscattarsi suo malgrado degli errori commessi da chi l’ha preceduto e dovrà riportare allo splendore di un tempo la rosa bianco-blu: “ Siamo pronti ad affrontare un campionato importante, pari a quello dell’anno scorso. Il nostro obiettivo è di classificarci tra le prime quattro squadre, utilizzano prevalentemente ciò che “abbiamo in casa”. Il gruppo è composto da giocatrici di alto livello, non spenderemo soldi per acquistare straniere, ma anzi inseriremo ben tre ragazze del settore giovanile. La nostra filosofia sarà quella di far crescere e sviluppare il
tore delegato Giampietro Franchini – per riportare Brescia ai posti che merita nella pallacanestro italiana. Ora ci attendiamo che il coach e la squadra dimostrino sul campo quelle potenzialità che abbiamo cercato di costruire a tavolino, lavorando sodo in palestra e affrontando gli avversari con umiltà e rispetto ma consapevoli della nostra forza ”. La Leonessa è quindi pronta a ruggire, sostenuta dai suoi tifosi che si stanno innamorando sempre più di questa squadra, dagli sponsor e dalle istituzioni che le sono particolarmente vicine. Assieme alla presentazione, ufficializzate anche le amichevoli e gli impegni di pre-campionato. Dopo i test contro Verona e Castelletto dei giorni scorsi al San Filippo, venerdì 3 arriva la Fortitudo Agrigento mentre l’11 e 12 settembre la Centrale sarà impegnata a Trento nelle semifinali di Coppa Italia. Il campionato, infine, scatterà sabato 25 in casa di Omegna. Debutto casalingo domenica 3 ottobre contro Rivia del Garda.
nostro vivaio, poiché da qui a cinque anni vorremmo poter avere una prima squadra formata da elementi provenienti proprio dall’under 14 e 16.” L’A2 femminile riparte il 9 ottobre con una sfida fin da subito molto impegnativa, quella contro Taufers, successivamente le ragazze affronteranno in casa la vincitrice dello scorso campionato, Mestrino. La preparazione atletica, anch’essa diretta dall’allenatore, sarà, per il mese di settembre, davvero molto intensa. Le ragazze non avranno un attimo di tregua, si alleneranno ogni sera al palazzetto S.Filippo e avranno un programma ricco di amichevoli interessanti. “Le ragazze fisicamente stanno tutte molto bene” dichiara il coach “ la preparazione in realtà è iniziata già da un mese poiché ognuna di loro ha lavorato autonomamente per non perdere la forma fisica e per arrivare al primo giorno di allenamento nelle condizioni ottimali. Voglio iniziare da subito a lavorare con la palla, su schemi e tecnica, per questo le volevo tutte già a un buon livello muscolare.” (lu.vol.)
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Sport
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Calcio Il Brescia conclude il miniritiro di Storo
Il vestito giusto con lo spirito giusto Mercato chiuso. Il campionato si ferma e riprenderà domenica 12 settembre. Tra gli arrivi anche Daprelà e Zebina
M
di Mauro Toninelli
Mercato chiuso, con gli ultimi botti. Serie A in stand by, per fortuna del Brescia e di molte altre società che ancora sono scese in campo con il cartello “Lavori in corso”, e per fortuna di quelle realtà invece consolidate che alla prima hanno steccato, quasi fossero primini al primo giorno di scuola. Grazie alla nazionale di Prandelli che sospende il campionato per le sfide valide per la qualificazione agli europei (venerdì 3 settembre Estonia Italia a Tallin e mercoledì 7 settembre Italia - Isole Far Oer a Firenze) tutte le squadre e i giocatori hanno finalmente la possibilità di guardarsi negli occhi e dirsi “Siamo noi” e allo stesso tempo gli allenatori hanno, questa volta definitivamente, la possibilità di lavorare sul gruppo, provando e riprovando moduli e schemi. Forse questa prima giornata poteva essere rimandata addirittura al 12 di settembre, dopo le partite della nazionale, ma così non è stato, per una serie di motivi, come la difficoltà di incastrare un ulteriore turno infrasettimanale. Il Brescia ne ha approfittato per tornare in ritiro in quel di Storo. Qualche giorno, dopo la chiusura del mercato, per integrare nel gioco di Beppe Iachi-
esclusiv a
Beppe Iachini
ni anche gli ultimi arrivi. Inserimento in un gioco che, oltre alle sintonie dei movimenti e del nuovo credo necessita, come ha sempre ribadito per la stagione passato il mister: lavoro, ritmo e prestanza fisica. Va anche detto che Beppe Iachini ha esordito con un modulo diverso da quello utilizzato lo scorso anno e che aveva dato la qualificazione alla massima serie. Il 3-5-2 è diventato 4-3-1-2. Ma il mister ha sempre detto di rivestire la squadra con il modulo più adatto. Ma i lavori sono ancora in corso e il sarto necessita sicuramente di tempo che in queste settimane la sosta gli sta concedendo. Lo stesso Iachini ha però esordito nella sua conferenza stampa a Storo dicendo “Parma mi ricorda molto Padova, Ho visto la stessa superficialità.” Critico Beppe Iachini ma una critica che non può che essere costruttiva nel plasmare una squadra che ora è definita. Sono arrivati Daprelà, difensore centrale dal West Ham (19 anni, ha firmato per cinque) e Zebina (ha firmato per due anni) in cerca di dimostrare ancora quello che vale. Se è giunto a Brescia dobbiamo credere che abbia convinto del suo desiderio di fare
100 % BRESCIA a cura di Mario Ricci
A PARTIRE DAL 23 AGOSTO radiovoce.it
Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15
bene il presidente Gino Corioni, che si era già espresso negativamente sull’arrivo di campioni giunti agli ultimi stadi della loro carriera. Il francese sarà fermo ancora un mese, perché si sta riprendendo da un infortunio al menisco esterno. È stato anche tesserato il giovane Ignacio dal River Plate, voluto e stimato da Gigi Maifredi che, al pari di Hetemaj, lui crede e valuta un grande campione. Cessione in prestito all’Empoli di Gorzegno, mentre Scaglia passa al Torino con la formula del prestito con diritto di riscatto per la metà del cartellino. “Non pensate che siamo il Real Madrid o il Barcellona” − dice Iachini − “Non dobbiamo cambiare pelle. Abbiamo raggiunto un obiettivo grazie ad uno spirito; ai ragazzi ho detto che voglio vedere scoppiare il pallone. Al primo posto questo, poi verranno fuori i valori tecnici”. Sui rimasti che sembravano destinati alla partenza: “Tutti devono lavorare ed essere pronti; chi è rimasto è a pieno regime con la squadra per mettere in difficoltà l’allenatore”. Ora il gruppo è definito; nascono nuovi interrogativi tattici e non solo, a cui Iachini dovrà dare una risposta.
Centro Sportivo Italiano
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La squadra dell’Alta Valtrompia, campione Open
La riflessione Un grande lavoro di squadra
Una crescita di responsabilità a cura di Claudio Paganini
Complimenti e felicitazioni a tutti gli uomini e le donne del Csi. Il presidente Massimo Achini non può che essere entusiasta del lavoro svolto dall’intera Associazione, dai grossi centri fino ai più sperduti angoli d’Italia. Lui ha fatto molto per giungere a questo traguardo, certo. Ma soltanto considerando il grande lavoro di squadra svolto, la credibilità conquistata sul territorio e la testimonianza generosa di chi dona la propria vita agli altri attraverso il servizio al mondo sportivo si può comprendere la valenza di questo successo associativo. Superare la soglia dei 900mila associati al Centro sportivo Italiano può dare un senso di soddisfazione ma, nella gioia dei numeri, si nasconde un trabocchetto: la quantità non garantisce qualità. È pur vero che da una grossa quantità è più facile individuare uomini generosi e competenti, ma non necessariamente i numeri sono sinonimo di qualità. Piuttosto, ricordando quante sono le persone che scelgono di appartenere a un’associazione di ispirazione cristiana e frequentare gli ambienti parrocchiali, servono due atteggiamenti: la meraviglia e la responsabilità. Meraviglia: perché a dispetto di chi vuol solo vedere le emergenze educative, le violenze su minori, gli
odiosi atti di pedofilia, ci sono moltissime famiglie che non hanno paura di affidare i propri figli a questi figli della Chiesa impegnati nel mondo sportivo. Meraviglia, unita a stupore e gratitudine, verso chi, educatore sportivo, si dona ai figli della comunità. Li educa trasmettendo valori e dimostrando con la sua vita che la gratuità non è un sogno, la speranza non è illusione, la fede che muove al servizio non è utopia. Responsabilità: perché nel Centro sportivo italiano non ci sono traguardi raggiunti che autorizzano a sedersi, sazi del proprio lavoro. Responsabilità, anche rispetto ai valori insiti nella mission del Csi: educare attraverso lo sport. Sbaglia chi pensa ad un Csi come semplice baby sitter per i bambini parcheggiati in oratorio. Vi è una più ampia responsabilità culturale nei confronti della società civile e delle agenzie formative; un dovere di profezia verso il mondo professionistico; un anelito all’unità per i molteplici enti di promozione sportiva cattolici; una presenza capace di portare parole e segni di speranza tra le tifoserie, le forze dell’ordine, i tanti ex che hanno smarrito il senso della vita. Ecco, il Csi deve guardare a questa soglia numerica raggiunta per dire a sé stesso che ha fatto solo il suo dovere e nulla più. Ma dica anche al cuore che le cose ancora da fare sono superiori a quelle fatte finora.
La due giorni degli arbitri La stagione sportiva è pronta a ripartire. E non solo per gli atleti. Anche gli arbitri e i giudici del Csi sono pronti a mettere il fischietto al collo in vista dell’apertura ufficiale dell’annata 2010/2011, che prenderà il via con il tradizionale stage settembrino di Sirmione. Le giacchette arancioblù di calcio, pallavolo e pallacanestro e i giudici di ginnastica artistica, ciclismo, arti marziali e tennis tavolo si riuniranno sabato al Garda Village per una due giorni all’insegna della formazione e della socializzazione. Al loro fianco ci saranno gli animatori del Comitato, attesi dall’avvincente circuito delle feste polisportive dove saranno chiamati ad intrattenere centinaia di piccoli atleti. Il programma è ricco. Si inizia sabato alle 10.30 con il saluto della presidenza e l’aggiornamento tecnico e atletico. Stesso discorso dopo pranzo, quando i direttori di gara saranno chiamati a sfoderare una buona dose di impegno mentale e fisico. A partire dalle 18 largo allo sport giocato, con le amichevoli organizzate con gli amici di Special Olimpics. La serata sarà riservata al divertimento e all’importanza di “fare gruppo”, mentre domenica mattina si tornerà a prendere appunti con l’importante lezione sulla tutela sanitaria. Seguiranno la Messa e il pranzo conclusivo. Poi basterà attendere il momento per tornare a riempire d’aria e passione quel fischietto appeso al collo.
Agenda di settembre Giovedì 9 - ore 20.30: riunione arti marziali - sede provinciale Venerdì 10 - ore 20.30: riunione Polisportivo Under 8-10-12; riunione tennis tavolo Lunedì 13 - ore 20.30: riunione basket
Calcio elite
Consegnati i calendari: 48 compagini in lotta Settembre è arrivato e il profumo di sport inizia a diffondersi nell’aria. Gli atleti ciessini sono tornati a indossare i loro “strumenti di lavoro” versando pesanti gocce di sudore nel corso della preparazione atletica d’agosto, momento ideale per mettere benzina nel motore di ogni squadra. Tra un paio di settimane, però, le scarpe da ginnastica lasceranno il posto agli scarpini coi tacchetti, i nastri di partenza verranno tagliati e i gol inizieranno a fare la differenza. I primi a partire, infatti, saranno i calciatori. Nella serata di lunedì, per l’appunto, sono stati consegnati i calendari della stagione 2010/2011 di Elite, che vedrà 48 formazioni andare a caccia dello scudetto provinciale conquistato – nella passata stagione – da Triclinium Wine Bar Castenedolo. Le contendenti al titolo sono state sud-
divise in quattro gironi da 12 e le ostilità della regular season dureranno dal 19 settembre al 20 marzo. Le prime tre classificate di ciascun girone, poi, accederanno alla fase finale. Le capoliste avranno il vantaggio di aspettare seconde e terze già ai quarti di finale. La gara dell’anno è prevista per il 15 maggio, ma la location è da stabilire. Chi non accederà alle fasi finali, invece, potrà prendere parte alla coppa Leonessa, mentre le sabbie mobili della retrocessione risucchieranno in Eccellenza le ultime quattro di ogni gruppo. La massima categoria del calcio a 7 è prossima a scendere in campo. L’augurio per tutti, al di là dei risultati, è che questo campionato possa arricchire tutti nel segno della passione e dell’amicizia. Quella vera. Girone A: Fenili Belasi Sultan; Duomo Rovato; Cafè Retrò; Ve-
rolavecchia nero; Orzivecchi; Adea Service; Saip; Longhena; Ome; Cafè Noir; Master Pubblicità; Corzano. Girone B: Aurora Lumezzane; Piazzetta stufe e caminetti; Dreamers cafè Zanano; Intrepida “B”; Linetti motori elettrici; Gardonese Park; San Giovanni; Marmentino; Alta Valtrompia Bovegno; Alone; Vobarno; Casto Valsir. Girone C: Colombare; San Antonio; Lonato 2 Comeca; Mds Sirmionese; Omsc Remedello; San Martino Bar Mayer; Carrozzeria Bosini; Us Cigolese; Mondo giochi San Felice; Leno; SS Invicta 1991; New Entry. Girone D: Smv Sovema; Ponte Zanano; San Filippo Neri “A”; San Filippo Neri “B”; Elettro 2000; Jack-Tar San Carlo; San Zeno “A”; Botticino M.; Sale Gussago; Tinteggiature Erika; ER Costruzioni; Noce.
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Il saluto a don Pietro Egr. direttore, prendiamo l’occasione per scrivere un saluto al nostro parroco, don Pietro Minelli, che ha concluso il ministero nella nostra parrocchia per andare come Fidei Donum in Mozambico. Caro don Pietro, sono passati solo quattro anni da quando sei arrivato e, con un po’ di emozione, ti sei presentato alla comunità di Sant’Andrea di Concesio, rispondendo alla chiamata del vescovo Giulio che ti destinava in mezzo a noi come nuovo parroco. Ti sei subito fatto conoscere con l’umiltà e la chiarezza che ti contraddistinguono citando “Non porto né oro né argento” ma come Pietro vi dico: “Vengo per portare Cristo” per condividere con voi una tappa del nostro cammino terreno. In un altro tratto del tuo saluto di presentazione dicevi “al centro di tutto il nostro agire mettiamo l’eucaristia”, e crediamo che questa sia stata la tua stella cometa che ha guidato e accompagnato ogni scelta e decisione. Ti abbiamo visto vicino agli anziani e agli ammalati e ci hai sempre esortato a porre attenzione agli altri, soprattutto ai più deboli e a chi stava vivendo un momento di difficoltà. Sei sempre stato presente in mezzo a noi durante le feste in oratorio, le gite parrocchiali, le feste delle Acli, le famose gite dei papà, che sono stati momenti di conoscenza e di crescita per tutti noi, occasioni per sperimentare cosa significhi camminare insieme in gioiosa armonia. La schiera
di chierichetti che sempre ti circonda, gli adolescenti ed i giovani hanno imparato a conoscerti e ad apprezzarti; ti hanno sentito vicino anche per l’impegno profuso nel progetto di ristrutturazione dell’oratorio di cui il primo lotto degli spogliatoi appena realizzato è la prova più visibile. Insieme la comunità ha potuto vivere momenti di preghiera e di forte spiritualità; rimangono nel cuore e nella mente di tutti noi la settimana mariana, con la presenza della madonnina pellegrina di Fatima presso la nostra parrocchia, e la visita del Santo Padre Benedetto XVI sul fonte battesimale del nostro concittadino Paolo VI in una piovosa domenica dello scorso settembre. In questo anno, che è anche l’Anno sacerdotale, hai voluto cogliere il vero senso dell’essere sacerdote e hai risposto con obbedienza e carità al richiamo della missione. Hai pronunciato il tuo “Eccomi” e ti sei messo nuovamente in gioco accettando questa nuova chiamata nella diocesi di Pemba in Mozambico. Ti aspetta una terra lontana e dove certamente le difficoltà non mancheranno, ma siamo certi che l’agire verso gli altri sempre nel nome di Dio non può che darti la speranza, la forza, e la capacità di affrontare ogni situazione. Ora, è con senso di affettuosa amicizia che la comunità tutta ti vuole esprimere sincera gratitudine e ti augura ogni bene con le parole di mons. Tonino Bello “Cosa vuole da te il Signore? Egli vuole che dovunque tu vada, ovunque tu esprima fatica, ovunque metta in atto la tua esistenza,
Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it
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Egr. direttore, Dio infinita sapienza, infinita bellezza ed eterno, è un essere comunitario:
Padre, Figlio e Spirito Santo. Cioè è un Essere che ha come fondamento di se stesso la “vita di relazione”, la vita di interscambio, di dialogo. Quando, nella sua infinita sapienza e da sempre, decide di dare la vita a un altro essere al di fuori della propria comunità, lo crea “a sua immagine e somiglianza”. Cioè lo crea con alcune caratteristiche sue proprie, tra queste di avere come fondamento “la vita di relazione”: l’uomo è un essere di “relazione”, cioè non solitario, ma in dialogo con quanto gli sta intorno
4 settembre 1882 Thomas Alva Edison inaugura a New York la prima rete di illuminazione elettrica al mondo
5 settembre 1997 Muore in India, nella sua Missione di carità, madre Teresa di Calcutta. Era nata a Skopje in Macedonia il 26 agosto 1910
possa sentirsi il profumo di Cristo…”. Continueremo a esserti vicino nella preghiera e nelle opere, ci stringiamo a te in un profondo e commosso abbraccio. La comunità di Sant’Andrea di Concesio
La vita di relazione come fondamento della vita
Omnibus
Avvenimenti 3 settembre 1978 Si insedia ufficialmente Giovanni Paolo I. Cerimonia senza fasto per papa Luciani, che rinuncia all’incoronazione
Le ricette della settimana Bistecche alla Bismarck
Salsicce al pomodoro
Ingredienti: 4 filetti di vitello da 150 g ognuno alti 3 cm, 4 uova, 70 g di burro, sale, pepe, prezzemolo.
Ingredienti: 8 salsicce, 250 g di polpa di pomodoro, mezzo bicchiere di vino bianco secco, sale, pepe.
Preparazione: Rosolare i filetti in 30 g di burro regolando la cottura secondo il proprio gusto. Levarli dalla padella e tenerli in caldo. Fondere il resto del burro nella stessa padella e friggervi le uova. Salarle, peparle e tagliare l’albume in eccesso affinché risultino perfettamente tonde. Porre un uovo su ogni filetto, guarnire con un ciuffetto di prezzemolo e servire subito.
Preparazione: Punzecchiare le salsicce con una forchetta, metterle in un tegame, aggiungere due cucchiai d’acqua fredda e cuocere a fuoco basso per 10 minuti girandole. Quando sono colorite versare il vino e lasciare evaporare. Unire la polpa di pomodoro tagliata a dadini, regolare di sale e di pepe. Coprire e continuare la cottura per altri 15 minuti. Servire con la salsa calda.
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e con quanto è al di là di se stesso, con Dio. Questa capacità dell’uomo, avuta in dono, ha il proprio fondamento, quindi, in Dio. Ciò comporta che l’uomo sappia riconoscere questo grande disegno inserito nella propria essenza. Per fare questo deve porsi, di fronte a Dio e a tutto il creato, in atteggiamento di umiltà: riconoscere, cioè la propria creaturalità, saper stare, nella verità, al proprio posto. Quando l’uomo, favorendo in sé la superbia, cioè “la non verità”, si rende incapace di relazione con gli altri uomini e col creato, fa spazio in sé a un “individualismo sfrenato”, che è la negazione della propria essenza. Da qui nascono: le guerre, le sopraffazioni, le differenze razziali, la mancanza di giustizia verso i più deboli, in pratica: ogni mal costume, ogni negazione di dialogo, l’assolutizzazione dell’io. Allora l’uomo non riconosce più la legge fondamentale dell’io e del tu in cui specchiarsi, in cui convivere in pace e rispetto reciproco. Nel dialogo, nella vita di relazione sta il fondamento del nostro umanesimo, se ciò viene a mancare, si disdice la verità del nostro essere, di Dio, del prossimo. Così, nella nostra Italia, che si dice cristianacattolica, abbiamo lo sfruttamento di alcuni uomini perché di colore diverso, di credo diverso, di diversa formazione intellettuale, uomini e donne bisognose del tu per poter vivere e messe in non cale, rifiutate quando non abbisognano più al comodo, alla superbia, all’individualismo sfrenato di qualcuno che si fa
padrone assoluto. Cioè: se si perde Dio, si perde l’uomo! E se si perde l’uomo si perde Dio! Perché sono l’io e il tu fondamentali. Allora il singolo uomo assurge a “padrone”, assurge a soggetto di ogni potere e iniziativa; allora c’è posto solo per il proprio io, per la propria verità, nel misconoscimento totale del tu con le sue prerogative e diritti. Così in provincia di Brescia, in un paese ridente sul Lago d’Iseo, una giovane sposa, madre di tre figli, che lavorava per aiutare le finanze della propria famiglia, presentatasi sul posto di lavoro, nel 2010, nel giorno di Santa Monica, madre di Sant’Agostino, si è sentita dire, senza preavviso, che poteva ritornare a casa: “perché non c’era più bisogno del suo lavoro , della sua presenza, del suo tu”. Ciò è avvenuto: in provincia di Brescia, non in un altro mondo! Cioè è venuto a mancare il fondamento del vivere umano: la vita di relazione, io non ho più il bisogno e il dovere di confrontarmi col tu, di guardare il suo volto, per coglierne le necessità! Invece bisogna rispettare l’altro, perché “Nessuno è un’isola”, nessuno può fare a meno dell’altro! Questo è uno dei più gravi problemi della società odierna, ma, sembra che nessuno faccia conto di questo “sfrenato egoismo”, di questo “rifiuto della vita di relazione”, nemmeno la società così detta civile. Solo la Chiesa, garante dell’essenza dell’uomo e dei suoi diritti-doveri, alza inutilmente la sua voce: speriamo che abbia sempre la forza di farlo, per
la salvaguardia degli ultimi, dei poveri, di coloro che non hanno voce. Speriamo che una giovane madre: non sia più rimandata a mani vuote, perché si è negato di guardare al suo volto, alle sue necessità. Melita Turelli
Egr. direttore, ho apprezzato molto e continuo a condividere la libertà di analisi e di valutazioni che esprime il settimanale “Famiglia Cristiana”. Ciò che ha scritto, in questi giorni, Beppe Del Colle, sul n° 35 dello stesso settimanale, in merito ai danni e alle divisioni che ha prodotto il berlusconismo, rappresenta una considerazione fin troppo evidente. Purtroppo quando un sistema pretende di ruotare soltanto attorno a una “persona” orienta i cittadini a esprimere delle valutazioni circoscritte soltanto al gradimento del personaggio, e non nel merito delle scelte politiche compiute e del modello sociale che si va determinando. Ed è questo che molti cittadini non riescono a comprendere; ossia i danni, anche, morali di ogni forma di populismo, compreso quello da noi imperante. Di fronte a una simile realtà bene ha fatto “Famiglia Cristiana” a rompere le incrostature ma è necessario che altri organi di informazione “li-
beri” abbiano a intervenire, almeno per evidenziare i vari risvolti del modello sociale che si va costruendo, e confrontarli con l’insieme della realtà di 20, ma pure di 10 anni or sono. È dall’esame e dal confronto con la realtà che si possono esprimere, con obiettività, le proprie valutazioni e giudizi. Il modo irresponsabile con cui il Governo sta gestendo la crisi economica ha già prodotto nuove povertà e fatto aumentare la consistenza di quelle già esistenti, mentre consistenti risorse sono andate a favore di persone ricche, o a coloro che controllano i grandi flussi di denaro sporco collegato alla criminalità organizzata. Ma oltre alle situazioni di reale povertà materiale, nei cittadini predomina la sfiducia, la rassegnazione, la paura e l’aggressività come reazione istintiva per la sopravvivenza. Dove è finita la speranza per una società migliore e più umana? E l’impegno generoso e volontario di un tempo, per trasmettere fiducia nel futuro, dedizione per la vita di ogni persona, ed anche per una crescita culturale e sociale? La passione civile per elaborare progetti di lungo ed ampio respiro, per dare un senso pieno all’esistenza umana e crescere insieme? Ecco perché dobbiamo liberarci, prima idealmente e poi concretamente, da questa forma di oppressione, che ha bloccato ogni possibile sviluppo. Giuseppe Delfrate
6 settembre 1997 Migliaia di persone partecipano, nell’abbazia di Westminster, ai funerali della principessa Diana, morta 36enne a Parigi il 31 agosto
7 settembre 1977 A Washington viene sottoscritto il trattato per il Canale di Panama, stabilendo che la via d’acqua passerà sotto il controllo panamense nel 2000
8 settembre 1943 Durante la Seconda guerra mondiale viene reso pubblico l’armistizio di Cassibile, firmato per l’Italia il 3 settembre dal generale Pietro Badoglio
9 settembre 1776 Il secondo congresso continentale americano conia il termine Stati Uniti in sostituzione del precedente Colonie Unite
Dove è finita la passione civile?
L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane
Aforismi
D.: Mio figlio a ottobre inizierà l’università. Ai fini del calcolo delle tasse di iscrizione deve presentare alla segreteria dell’Istituto il modello Iseeu. Che differenza c’è rispetto all’Isee? R.: Ai fini dell’individuazione della condizione economica dello studente, alcune università richiedono la presentazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente universitario (Iseeu). Quest’ultimo, come l’Isee, tiene conto della composizione, delle caratteristiche e della situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare dello studente. Ci sono però alcune differenze tra i due indicatori. Se lo studente ha fratelli o sorelle conviventi nello stesso nucleo familiare, i relativi redditi e patrimoni nell’Iseeu vengono considerati al 50%. Inoltre lo studente che vive solo, per essere considerato studente con nucleo familiare indipendente, deve avere trasferito la residenza da almeno due anni e deve avere redditi dichiarati da almeno due anni non inferiori a determinati importi, stabiliti dalle singole università; in assenza di queste due condizioni l’Iseeu necessariamente considera anche i dati reddituali e patrimoniali del nucleo familiare di origine. Per ulteriori informazioni o per un appuntamento per ottenere il calcolo dell’Isee e dell’Iseeu si rivolga al Caf Acli, prenotando al numero 030.2409884.
Chi disputa allegando l’autorità, non adopra l’ingegno, ma piuttosto la memoria (Leonardo da Vinci) L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentarle con novità (Ugo Foscolo) L’uomo saggio impara molte cose dai suoi nemici (Aristofane)
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Cara Voce Estate
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Gita fuori porta Le strade del Bresciano
Scoprire il vino dei Longobardi In pochi chilometri, tra Brescia, Botticino e Capriano del Colle, un interessante percorso carico di storia, per vivere un’esperienza che è stimolante per il corpo ma anche per lo spirito
I
di Mario Garzoni
Il mese di settembre è tradizionalmente tempo di vendemmia. Cosa di meglio, dunque, che dedicare questa gita fuori porta ad una delle tante strade del vino presenti nel Bresciano? La scelta è caduta sulla meno nota, ma forse più carica di fascino. Si tratta del-
la Strada del vino Colli dei Longobardi che dal capoluogo si snoda a sudest, per chiudersi su Brescia attraverso la zona vitivinicola posta a nordest. Dal castello di Brescia sul colle Cidneo, sul cui versante nord si coltiva il vigneto della Pusterla, ci si dirige verso sud in
direzione Azzano Mella, per proseguire in direzione di Capriano del Colle, Poncarale, Montirone, Castenedolo, Ciliverghe, Rezzato, Botticino e ritornare a Brescia passando per il sobborgo di Sant’Eufemia. Brescia è l’inizio e la fine del viaggio enogastronomico e culturale: Brescia è città d’arte che orgogliosamente mostra il vigneto urbano produttivo più grande del mondo: il vigneto Pusterla, ai piedi del castello sotto la torre detta “dei francesi”. È coltivato a uve invernenga, vendemmiate tardivamente per produrre
il Pusterla Bianco, unico ed esclusivo vino della città. La Strada del vino Colli dei Longobardi rappresenta un sistema strutturato di offerta turistica, che abbraccia un intero percorso e territorio, in cui gli elementi di attrazione sono costituiti dal vino così come dal prodotto tipico, dalle attività artigianali, dal paesaggio, dalla storia, dalla lunga tradizione culturale ed artistica. I prodotti interessati dalla Strada del vino Colli dei Longobardi appartengono a due Consorzi Tutela Vini doc: quello di Botticino, che comprende
SPAZIO GIOCHI Cruciverba Orizzontali:1. Contabile diplomato (abbr.) - 4. Serve da introduzione - 10. Gatto selvatico del Texas - 12. Aspri al gusto - 13. Ferri del caminetto - 15. Noioso lamento - 17. Si tengono in classe - 19. Un laureato (abbr.) - 20. Marca d’auto tedesca - 21. Fumo di Londra - 23. Capo militare turco - 24. Punto sulla pelle - 25. Sta sopra i fianchi - 27. C’è quel di Lana - 29. Risuona nella vallata - 30. Aumentano perdendo tempo - 33. Vi si attacca l’amo - 35. Il sangue degli Dei 36. Le sette figlie di Atlante - 38. Fiume di Monaco di Baviera - 39. Pieno di debiti. 40. Si contano a scopone. Verticali: 1. Squadra madrilena - 2. Villaggio eritreo dell’Hamasen - 3. Capoluogo della Stiria - 5. In mezzo alla strada - 6. Tutti, ciascuno - 7. Epoche storiche - 8. Piccolissimo - 9. Segni di ossequio - 11. Pesce che si affumica - 14. A... significa in grande abbondanza - 16. Sposò Atamante - 18. Metà nube - 21. Via appartengono gli squali 22. Lesto nel muoversi - 23. Fiacchezze - 24. Assai conosciuti - 26. Istituto per il commercio con l’estero (sigla) - 27. Centro di bacino - 28. Città algerina - 30. Vi sostano le navi - 32. Giorno trascorso - 34. Titolo dell’imperatore russo - 37. Prime in Italia.
Sudoku
Come si gioca: La griglia del Sudoku è composta da 81 caselle suddivise in 9 righe orizzontali e 9 colonne verticali, ripartite in 9 riquadri da 9 caselle cadauno. Inserire nel gioco soltanto i numeri dall’1 al 9, tenendo presente che in ogni riga, colonna e riquadro non appaia il medesimo numero due volte.
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Appuntamenti MONTICHIARI L’11 e il 12 settembre dalle ore 10 alle ore 12 e dalle 15 alle 19, la Galleria civica della Pro loco darà modo ai tanti appassionati di pittura di ammirare opere interessanti e affascinanti realizzate da cinque artisti dilettanti bresciani (quattro monteclarensi e un gardesano) di nome Roberta Marchini, Clara Migliorini, Marisa Ardenghi, Sonia Casadio e Alessandro Paone. “Non seguiamo nessuna direttiva né facciamo parte di scuole o accademie – ci confidano gli artisti – proprio perché vogliamo garantirci la massima libertà, sia nel tipo di soggetto da realizzare sia nello stile che affrontiamo. Tutto è nato per scherzo e ora che siamo affiatati vogliamo lanciarci con questa prima mostra che speriamo abbia il successo che merita”. L’ingresso alla mostra è libero; info 030/9981171.
SERLE Mercoledì 8 settembre alle 20.30 presso il Monastero di San Bartolomeo don Mario Neva conclude il ciclo di incontri su “Vizi e virtù del XXI secolo”.
i Comuni di Brescia, Rezzato e Botticino, e sulle cui colline rocciose in un terreno argilloso-calcarico si coltivano vigneti di Barbera, Marzemino, Sangiovese e Schiava Gentile e, a sud e a sudest della città, quello di Capriano del Colle che ha nelle pendici del Monte Netto e della collina di Castenedolo le zone ricoperte dai rigogliosi vigneti. Dedicare una di queste giornate di fine estate alla scoperta di questa strada può essere esperienza stimolante per il corpo e per lo spirito.
SAN PAOLO Dopo sei stagioni consecutive, anche quest’anno il 3, il 4, il 5 e il 6 settembre andrà in onda la 7ª Festa del Giovane. Ed è ancora il collaudato staff dell’oratorio di San Paolo che si mette in gioco nelle quattro serate. Venerdì sera spazio a due gruppi musicali: la cover band Ixc e la Indie Rock Barnacles. Sabato sera sarà la volta di Kei del Furmai, cinque musicisti, un’unica band che ripropone un repertorio che spazia in dialetto soncinese dalla musica leggera italiana degli anni 60’/70’ fino al rock contemporaneo. Nella serata di domenica: una band composta da alcuni ragazzi di San Paolo, gli Out of Mind, seguita dai Roadrunners, cover band blues e rock and roll e l’appuntamento con le canzoni italiane riproposte da Luca Paoletti & band. Gli stand gastronomici saranno attivi durante le serate. Per chi volesse, domenica alle 12, il consueto pranzo all’oratorio a base di porchetta, polenta, contorno, dolce e caffè a 15 euro. PORZANO DI LENO Iniziano con una processione serale, nella campagna, le feste quinquennali di Porzano di Leno. L’immagine della Madonna della Stalla trova collocazione in una chiesetta in cascina, là dove avvenne il miracolo dell’apparizione alla fine del Quattrocento. Le feste iniziano il 5 e finiscono il 13. Sabato 4 settembre, alle 17, presso l’oratorio la presentazione del libro di Angelo Bonaglia “Porzano nei secoli XIII e XV: storia e documenti”. PROVEZZE Il Gruppo podisti Provezze ripropone per domenica 5 settembre la 27ª edizione della camminata “Attraverso antichi borghi”. Tre i percorsi: tre km per i bambini fino a 10 anni, sei e 13 km. Si snoda tra i vigneti e gli antichi borghi della Franciacorta. Per la camminata c’è il supporto della Polisportiva provagliese, del Gruppo alpini, del gruppo oratorio e dell’Unione sportiva calcio Provezze. Le iscrizioni per chi partecipa singolarmente possono essere fatte fino alla partenza fissata per le 8.30. Il ricavato in beneficenza.
Al concerto con “Voce” Vinci due biglietti per il concerto proposto dal Cipiesse per l’8 settembre (ore 21): Francesco De Gregori e Lucio Dalla in Piazza Loggia. Trent’anni dopo Banana Republic si ritrovano con il sapore di una storia che si rinnova. Trent’anni fa era stato il primo tour italiano negli stadi, quest’anno sono ripartiti, per toccare l’intera Penisola, con successo di pubblico. Estrazione del tagliando l’8 settembre (mattino) a “Al concerto con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia.
Dalla - De Gregori
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Sopraponte
Torna anche quest’anno il concorso dedicato alle immagini più belle dei grest dei vostri oratori. A fianco la fotografia del grest della parrocchia di Sopraponte. Le foto per il concorso vanno indirizzate a direttore@ lavocedelpopolo.it
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