DEL POPOLO
LAVOCE
Una grazia importante: stare accanto a Nicola nei suoi ultimi giorni, all’ospedale di Gavardo, per tenergli la mano mentre lui strappa alla morte gli ultimi istanti di vita. Nicola ha solo trent’otto anni, è marito e padre di due bimbe: Alessia (la principessa) e Alice (che ha la stessa luce del padre negli occhi). La moglie mi racconta che pochi istanti prima di entrare in coma, Nicola chiamava con insistenza il suo migliore amico Roby, morto per tumore un paio di anni prima. Ketty, la moglie, chiede spiegazioni e lui risponde: “Ma come, non lo vedi?â€?. Mi piace pensare che Roby ricambiasse le visite che Nicola gli aveva fatto al capezzale. Anzi che lo aspettasse sulla porta del Paradiso per dargli il benvenuto, per farlo sentire meno solo nel trapasso. GesĂš ci ha detto che è salito al Padre “per prepararci un postoâ€?: anche questo è un gesto della sua amicizia. Ăˆ davvero bello credere che chiudendo gli occhi su questa vita li apriamo sul volto di un amico, che ci chiama, ci accoglie e ci accompagna a incontrare GesĂš per partecipare con lui al Suo banchetto.
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n° 35
L’amico sulla porta di Giancarlo Paris, ofm conv.
SETTIMANALE SETTIMANA NALE DIOCESANO
FEDE - LEALTĂ€ - CORAGGIO
BRESCIA 17 SETTEMBRE 2010
Sotto assedio
Sono ancora tanti gli angoli del pianeta in cui chi professa la fede in Cristo si scontra con ogni genere di persecuzione e di intolleranza. Nel Kashmir e nel Punjab gli episodi piĂš recenti
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sommario Il fatto
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Il “conto” della fame: 925 milioni
L’anima umana è come un abisso che attira Dio, e Dio vi si getta (Julien Green)
04
Rodengo Saiano: un nuovo automezzo per il trasporto di disabili e anziani
a cura di Massimo Venturelli
Popoli e continenti Adro. Polemiche di cui la scuola non ha bisogno
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a cura di Massimo Venturelli
Ecclesia Verso il rinnovo degli organismi di comunione
12
di Antonio Lanzoni
Azione cattolica. Dentro la Chiesa per essere significativi
13
di Luciano Zanardini
Paesi e parrocchie Cemmo. “Sulla via dei Santi” camuni
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a cura di Ermete Giorgi
Segnalati animali vaganti
34
di Mariella Bombardieri
Stagione lirica. Prima assoluta per la “Medea” di Cherubini
36
di Mario Leombruno
Economia e lavoro Terzo settore. La crisi colpisce la propensione all’aiuto
«
Corsivo di Angelo Onger
Cultura e comunicazione Famiglia. Una scuola che educhi alla diversità
Un moderno e accogliente Fiat Doblò Diesel sarà presto per le strade di Rodengo Saiano per rendere migliore il servizio offerto alla comunità. Frutto di un accordo tra la locale Amministrazione comunale e il Gruppo Unica Spa (con il marchio mobilità gratuita), l’automezzo, attrezzato per il trasporto dei disabili, garantirà all’Associazione anziani e pensionati e al suo presidente Lino Bonetti un nuovo strumento per semplificare e consolidare il lavoro che i volontari svolgono da anni. L’iniziativa è basata su un semplice quanto innovativo meccanismo che si fa garante sia delle necessità dei cittadini sia delle esigenze di bilancio della pubblica amministrazione: un comodato gratuito per quattro anni che si finanzia tramite “presenza”sul mezzo di aziende e esercizi aderenti, che in questo modo avranno a disposizione uno spazio pubblicitario itinerante. I termini del comodato comprendono, per tutta la durata del contratto, un’assicurazione globale, tagliandi, manutenzione ordinaria e straordinaria, cambi pneumatici oltre che la tassa di proprietà, nessun limite di utilizzo o di chilometraggio e un buono carburante del valore di mille euro. Come spiega Roberto Rozzi, procuratore speciale della S.G. Servizi Gratuiti Srl, sono già oltre 90 i Comuni che aderiscono all’iniziativa dell’azienda emiliana, tra i quali circa una decina solo nella provincia di Brescia, a sottolineare la qualità della proposta e l’indubbio valore sociale di rimando. L’Amministrazione comunale e l’assessore ai servizi sociali, Arturo Albertini, credono in questo progetto. Nelle prossime settimane tutti gli operatori economici di Rodengo Saiano riceveranno una lettera che delineerà i contenuti e gli intenti di questa nuova possibilità che si vuol dare ai cittadini. Per informazioni contattare il numero verde 800236482. Per offrire disponibilità come volontari rivolgersi all’Ufficio servizi sociali (tel. 0306817712). (f.g.)
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a cura di Massimo Venturelli
In questi giorni è facile leggere sui pannelli autostradali della Brescia-Milano, soprattutto nei pressi di Monza, l’avvertimento citato nel titolo, corredato da due triangoli rossi con il punto esclamativo in mezzo. La prima reazione, quella istintiva, ti fa pensare che uno dei suddetti animali pericolosi sia il motociclista che sfreccia a velocità sostenuta zigzagando tra i veicoli e le corsie; oppure l’automobilista che ti sorpassa strombazzando e con gli occhi ti dice: “Ma chi te l’ha data la patente?” e i tuoi occhi vorrebbero rispondergli: “Lo stesso cretino che l’ha data a te”; oppure ancora quello che non rispetta le distanze e mentre te lo vedi addosso nello specchietto retrovisore, pensi a che cosa può succedere se davanti frenano. Ma, si sa, l’avvertimento riguarda gli ani-
mali animali. E allora il secondo pensiero va alle cronache recenti, soprattutto bresciane ma non solo, che raccontano storie di lupi e di orsi che improvvisamente minacciano le nostre contrade. A dire il vero i racconti hanno caratteristiche che fanno pensare a forme di psicosi collettiva. È un altro segno dell’atmosfera che si respira, atmosfera popolata di paure. Quando si parla di sicurezza, in realtà bisognerebbe parlare anche di questi fenomeni che all’improvviso colpiscono l’opinione pubblica. Che solitamente invoca la difesa dello Stato. Contro tutti gli esseri vaganti, uomini o animali che siano. C’è anche chi campa sulle paure, i produttori di allarmi o di porte blindate, se non di armi, i politici che prima alimentano il panico e poi si propongono nella veste di sceriffi del Far West, con un misto di giu-
Sport Basket C Regionale. Monticelli: voglia di stupire
LA VOCE DEL POPOLO
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di Mario Ricci
Cara Voce
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Buone notizie
editoriale
di Francesco Bonini
Buoni cittadini e buoni cattolici
Rovato: al Convento si discute di “Amore e odio” “Amore e odio”: questo il tema del percorso antropologico sulla dinamica dei sentimenti che, come ogni anno, i frati Servi di Maria del convento dell’Annunciata sul Monte Orfano di Rovato, propongono nell’ambito della più ampia tematica “L’arte di vivere” come iniziativa culturale di questo autunno 2010. Articolati in sei appuntamenti serali (dalle 20.30 alle 22.30) nella sede conventuale, i convegnIdibattitI sono rivolti a tutti, ma soprattutto al mondo giovanile, quale occasione per educare alla conoscenza e alla gestione attiva e responsabile dei sentimenti. L’apertura è prevista per lunedì 20 settembre con la relazione del docente di storia della filosofia dell’Università di Padova, Umberto Curi, sul tema: “Amore, mito impossibile”. Lunedì 27 al tavolo dei relatori siederà Eugenio Borgna, docente in clinica delle malattie nervose e mentali con un intervento su “Amore e odio: due modi di perdere la testa”. Seguiranno, lunedì 4 ottobre, l’incontro su “Percorsi (nascosti) di amorosa distruttività quotidiana” a cura di Gabriella Mariotti psicoterapeuta e psicoanalista. Lunedì 11 la conferenza su “L’amore frainteso” presentato da Roberto Mancini, ordinario di filosofia teoretica all’Università di Macerata. Questi, infine, i temi delle due ultime conferenze: “L’elogio del conflitto”, lunedì 18 ottobre, con don Fabio Corazzina sul mondo giovanile e “Il paradosso cristiano: odiare il padre, amare il nemico” illustrato , lunedì 25, da Carmine Di Sante, teologo e autore di numerose pubblicazioni. Per l’iscrizione o ulteriori informazioni, i Padri Servi di Maria sono disponibili al numero 0307721377. (Luisa Mangiarini)
stizia e di spirito vendicativo. Tanti sceriffi, tanta sicurezza? Magari. Ci vuole altro. Perché l’insicurezza puo essere in parte frutto delle aggressioni esterne, ma se esce, come succede spesso, dalle proprie incertezze interiori, è facile che si tenda a ingigantire i pericoli che vengono da fuori per nascondere il vuoto nel quale si rischia di annegare. È quello che si verifica a proposito della salvaguardia dell’identità, reclamata a gran voce contro la cosiddetta invasione immigratoria. Molti si riempiono la bocca con il richiamo alla difesa dei valori e non si rendono conto che con certe scelte discriminatorie sono i primi a calpestare quei valori che a parole dicono di voler difendere. Lo ha bene messo in luce lo scrittore e poeta tedesco Hans Magnus Enzensberger scrivendo: “Quanto un Paese costruisce barriere per difendere i propri valori, tanto meno avrà valori da difendere”. Anche perché è difficile credere che l’educazione
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corretta dei nostri figli e nipoti dipenda dal colore dei compagni di banco o da quanto mangiano alla mensa scolastica. La polenta non è mai stata il cibo degli dei. Su questa scia il pensiero torna agli animali, non piú come fonte di paure ma come beni rifugio. La moltiplicazione del commercio che riguarda il mantenimento e la cura degli animali, la insistenza un poco enfatica sul rispetto degli stessi, sono fenomeni certamente legati a forme di sensibilità tutt’altro che disprezzabili. Ma l’esagerazione è sempre il segno di un’anomalia comportamentale. Anche perché a volte si ha l’impressione che l’affetto regalato agli animali sia la facile alternativa alle difficoltà dei rapporti umani. Senza generalizzare, è evidente che l’amicizia di un cane costa meno, sul piano degli investimenti emotivi, di quella con un essere umano. Nelle confidenze come nelle paure, contano sempre le risorse reali delle persone.
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Nell’imminenza del 140° anniversario della Breccia di Porta Pia (20 settembre 1870), “L’Osservatore Romano” ha ripubblicato alcuni documenti presentati in occasione del centenario. Allora era il 1970 e alla vigilia dell’anniversario ci fu uno scambio di lettere tra Paolo VI e il presidente della Repubblica di allora, Giuseppe Saragat. All’Angelus il Papa sottolineò, con grande semplicità, “l’armonia dei due rispettivi sentimenti di buoni cittadini e buoni cattolici”. Allora della “questione romana” era per così dire aperta solo la questione della revisione del Concordato, che l’aveva definitivamente chiusa. Dopo decenni di negoziati la revisione si realizzò nel 1984, ribadendo la cooperazione di Chiesa e Stato per il bene comune. Proprio questa cooperazione nella distinzione dei piani è il tema che è giusto fare risaltare anche oggi: il 20 settembre sarà celebrato infatti con una certa solennità, anche in considerazione del traguardo ormai prossimo dei 150 anni dell’Unità d’Italia, di cui con Roma capitale si realizzerà il primo, essenziale compimento. Per lungo tempo questa ricorrenza, che fu anche festa nazionale, mantenne un connotato anticlericale, come celebrazione della fine del potere temporale e messa in guardia militante contro le pretese ecclesiastiche. Oggi ovviamente questo registro non ha più ragion d’essere. Il grande nodo della cultura politica contemporanea, in particolare qui, nei Paesi di democrazia avanzata e matura, è ancora e sempre nel fondamento stesso di questa democrazia, opportunamente ricordato a suo tempo da Paolo VI: “Date a Cesare ciò che è di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio”. Si tratta di una distinzione che non è separazione, ma “armonia”, che offre alla democrazia una ispirazione cristiana, allo Stato laico un positivo spessore di principi e di risorse. Da qui derivano infatti quei concetti, la “democrazia cristiana” e la “laicità positiva”, che hanno accompagnato e vivificato la storia contemporanea. Oggi questa trama, su cui si dipana da più di un secolo la dottrina sociale e si articolano il “movimento cattolico” e la vicenda dell’impegno politico e sociale dei cattolici, ha bisogno di essere rilanciata, prima di tutto proprio nel suo nesso costitutivo, che è quello appunto della libertà. Oggi in molti Paesi europei si opera in un contesto radicalmente secolarizzato, tale da mettere in discussione la permanenza o addirittura l’esistenza stessa di “radici cristiane”. Il punto d’altra parte non è solo quello di difenderle o di reclamarle, quanto piuttosto di farle reagire con il quadro attuale, che è quello di un liberalismo radicale esausto tendenzialmente egemone in una situazione di vuoto. L’Italia rappresenta in tal senso un caso rilevante, proprio per questo intreccio costitutivo con la realtà della Chiesa. Di qui l’importanza di una riflessione attenta e profonda sull’Unità d’Italia, la sua storia, la sua articolazione e il suo futuro. E l’impegno per trarne nuovi orizzonti.
04
Il fatto
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Fame nel mondo Un rapporto della Fao
Il “conto” della fame: 925 milioni Nonostante il calo numerico sono ancora troppe le persone che nel mondo sono alle prese con il più elementare dei bisogni: il pane quotidiano. Anche nella “ricca” Brescia cresce il bisogno, come certifica la Caritas
N
“Nonostante qualche passo avanti, la situazione rimane inaccettabile” hanno riferito oggi i rappresentanti delle tre organizzazioni dell’Onu che si occupano di alimentazione, presentando nei giorni scorsi il nuovo rapporto annuale sulla fame del mondo presso la sede dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) a Roma. La nuova stima di persone che soffrono la fame è di 925 milioni, 98 milioni in meno rispetto al miliardo e 23 milioni registrato nel 2009, “ma con un bambino che muore ogni sei secondi per problemi connessi alla sottoalimentazione, la fame rimane lo scandalo
a cura di Massimo Venturelli
e la tragedia di più vaste proporzioni al mondo”, ha affermato Jacques Diouf, direttore generale della Fao. “È a serio rischio il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre la fame nel mondo”, ha aggiunto ancora Diouf, facendo notare che il recente aumento dei prezzi alimentari, se dovesse persistere, potrebbe ostacolare seriamente gli sforzi per ridurre il numero di coloro che soffrono la fame. Per Josette Sheeran, direttrice del Programma alimentare mondiale (Pam) – coautore del rapporto ‘Lo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo’ – “non è il momento di abbassare la guardia: dobbiamo
continuare a non dar tregua alla fame per assicurare stabilità e proteggere vite umane e la dignità”. La presentazione del nuovo rapporto precede di qualche giorno il Vertice di New York in programma dal 20 al 22 settembre prossimi. L’incontro newyorkese è stato convocato per accelerare il cammino verso il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite, il primo dei quali è porre fine a fame e povertà. “Gli affamati del mondo non sono numeri. Sono persone, donne e uomini poveri, che lottano per far crescere i propri figli ed offrir loro una vita migliore. So-
Nonostante il miglioramento dei dati
Sempre lontano il primo Obiettivo del millennio Lo certifica anche la Fao: la fame nel mondo sta calando. Si tratta, però, di un trend sempre troppo lento, nonostante gli ultimi dati presentati indicano che sono stati fatti alcuni progressi. Il raggiungimento del primo Obiettivo di sviluppo del millennio, con la riduzione della percentuale di affamati dal 20% nel 1990-92 al 16% nel 2010 resta ancora lontano, difficile da raggiungere. Tuttavia, con la popolazione mondiale ancora in aumento (sebbene ad un ritmo più lento che nelle ultime decadi), una diminuzione nella proporzione di affamati potrebbe mascherare un aumento nel numero complessivo. I Paesi in via di sviluppo come gruppo, infatti, hanno visto un aumento nel numero totale di persone affamate (da 827 milioni nel 1990-92 a 906 milioni nel 2010). Per il periodo 200507 (il più recente per il quale siano disponibili dati completi), il Congo, il Ghana, il Mali e la Nigeria in Africa subsahariana hanno già raggiunto l’Obiettivo numero 1, mentre l’Etiopia ed altri Paesi sono vicini a raggiungerlo. In Asia, l’Armenia, il Myanmar e il Vietnam hanno raggiunto il target, mentre altri, tra cui la Cina, vi sono vicini. In America Latina e nei Caraibi, la
Giamaica, la Guyana e il Nicaragua sono riusciti a dimezzare la percentuale di affamati, mentre il Brasile ed altri vi sono quasi. Il fatto che ancora quasi un miliardo di persone nel mondo soffra la fame, anche dopo che le recenti crisi, alimentare e finanziaria, sono passate, indica un problema strutturale di fondo che minaccia seriamente la possibilità di raggiungere gli obiettivi fissati a livello mondiale sulla riduzione della fame. Per affrontare le cause della fame alla base, i governi dovrebbero promuovere maggiori investimenti nel settore agricolo, espandere le reti di sicurezza ed i programmi di assistenza sociale e stimolare attività che producano reddito per i poveri tanto nelle aree rurali che nelle città. Ma tutto questo si scontra con un dato che, soprattutto negli anni più recenti, ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti. Si tratta dell’insufficiente capacità di risposta agli shock economici di molte famiglie e Paesi poveri. La mancanza di meccanismi adeguati per affrontare gli shock o per proteggere le popolazioni più vulnerabili dalle loro conseguenze si traduce così in un’oscillazione nel numero degli affamati in seguito a crisi economiche.
no giovani che cercano di costruirsi un futuro migliore. C’è dell’ironia nel fatto che la maggioranza di essi sia concentrata nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo. In realtà, il 70 per cento dei poveri del mondo – le persone che vivono con meno di un dollaro al giorno – vivono in aree rurali. Parliamo di un miliardo di persone, e quattro su cinque sono in varia misura contadini” ha sottolineato Yukiko Omura, vice presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad). La diminuzione del numero globale delle persone che soffrono la fame in questo 2010, secondo la Fao, è in larga misura da
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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I dati della Caritas diocesana
Ma il bisogno continua a crescere anche a Brescia
attribuirsi alla ripresa economica prevista per quest’anno – in particolare nei Paesi in via di sviluppo – e all’abbassamento dei prezzi alimentari registrato a partire dalla metà del 2008. “La riduzione del numero di persone affamate è un’ottima notizia. Ma questo risultato è per lo più frutto di circostanze fortuite, non l’effetto positivo di maggiori investimenti o di migliori politiche globali” ha commentato l’organizzazione non governativa ‘Oxfam’. La crisi alimentare, nonostante la leggera riduzione documentata dal rapporto Fao non è scomparsa. “I 925 milioni di affamati che ancora ci sono nel mondo
restano uno scandalo – ha detto Jeremy Hobbs, direttore di Oxfam International –. Un’altra crisi alimentare globale potrebbe esplodere da un momento all’altro se i governi non affrontano le cause alla radice del fenomeno: la volatilità dei prezzi delle derrate alimentari, decenni di investimenti insufficienti in agricoltura e i cambiamenti climatici”. Nonostante il miglioramento, dunque, la fame nel mondo è ancora al sopra il target fissato dal primo Obiettivo di sviluppo del millennio (Mdg), di dimezzare la percentuale di persone sottonutrite nei Paesi in via di sviluppo dal 20% nel 1990-92 al 10% nel 2015.
Brescia, fortunatamente, non conosce l’esperienza drammatica della fame. Tutti, anche le persone che sociologicamente appartengono alla categoria del disagio, riescono a far fronte al bisogno primario dell’alimentazione. Laddove la singola persona non è in grado di far fronte a questa esigenza c’è una fitta rete di servizi che viene in suo supporto. Tuttavia anche nella ricca Brescia il bisogno c’è e si fa sentire. Su queste stesse pagine a più riprese è stato dato conto della miriade di iniziative solidaristiche spuntate su tutto il territorio provinciale per far fronte all’aumento dei bisogni. Sono state raccontate le “nuove frontiere” delle mense gestite dalla Caritas diocesana e le tipologie dei suoi utenti. È stato seguito passo dopo passo lo sviluppo di progetti solidaristici che la stessa Caritas diocesana ha messo in campo, anche su invito del vescovo Luciano Monari, per rispondere a bisogni che la crisi economica ancora in atto (la stessa che a livello mondiale continua a causare un alto numero di persone che ogni giorno soffrono la fame, ndr.). Più volte è stato dato spazio alle “cinque dita” della “Mano fraterna”, forme creative di carità per offrire un sostegno, un’azione concreta che vede in campo una pluralità di attori sociali e istituzionali, centinaia di volontari, impegnati quotidianamente nel dare risposte ai bisogni. È il monitotaggio costante dell’andamento di queste “cinque” dita a dire che il bisogno continua a sussistere anche nel Bresciano e che di giorno in giorno si fa, probabilmente, più evidente. Fra le dita della “mano fraterna” una più di altre è valida antenna per captare il bisogno. Si tratta dell’”Ottavo giorno”, la piattaforma logistica di raccolta, stoccaggio, distribuzione alimenti finalizzata a dare la possibilità alle tante realtà delle Caritas parrocchiali e del volontariato, impegnate nella lotta alla povertà e al disagio sociale, di sostenere concretamente singoli e famiglie in sofferenza alimentare. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bresciana e con il contributo della Fondazione Cariplo. Inaugurato nell’autunno dello scorso anno è diventato nel breve volgere di pochi mesi il punto di raccordo della solidarietà “targata” Caritas. Grazie alla presenza dell’Ottavo giorno, allo scorso 30 giugno, la Caritas in tutte le sue articolazioni zonali e parrocchiali ha distribuito qualcosa come 86 tonnellate di pasta, 41 di biscotti, 33 di riso e altrettanti di zucchero. Moltissimi anche i generi di prima necessità per la prima infanzia che la Caritas diocesana ha potuto distribuire, latte pediatrico, omogenizzato e pannolini in testa. I dati bresciani trovano una corrispondenza anche in quelli contenuti nella quarta edizione del dossier sulla povertà in Lombardia curato lo scorso anno dalla Caritas regionale. Uno studio approfondito, quello realizzato, che ha passato in rassegna i dati sempre più evidenti dell’aumento delle situazioni di bisogno in un contesto sostanzialmente ricco come quello lombardo. Certo il tenore dei dati analizzati dalla Caritas non ha la drammaticità di numeri elencati dal rapporto Fao, ma così come quelli sulla fame nel mondo testimoniano una situazione di disagio che si va facendo sempre più preoccupante.
La sottonutrizione nel mondo
Il triste primato dei Paesi in via di sviluppo
Massimo Ziletti
Sono ancora i Paesi in via di sviluppo a contendersi il triste primato della fame. Secondo i dati del rapporto che la Fao ha presentato nei giorni scorsi il 98% (pari a circa 911 milioni di persone) del numero complessivo di affamati nel mondo vive nei Paesi in via di sviluppo; due terzi di essi in soli sette Paesi (Bangladesh, Cina, Etiopia, India, Indonesia, Pakistan e Repubblica Democratica del Congo) ed oltre il 40% solo in Cina e in India. Le stime per il 2010 indicano che il numero di persone sottonutrite diminuirà a livello globale, sebbene a ritmi diversi in tutte le regioni in via di sviluppo. La regione con il maggior numero di affamati resterà quella dell’Asia e del Pacifico, ma – con un calo del 12% da 658 milioni di persone nel 2009 a 578 milioni – questa zona registrerà anche il miglioramento più rilevante previsto per il 2010 a livello mondiale. La percentuale di affamati più alta rimarrà quella dell’Afri-
ca sub-sahariana, stimata pari al 30% per il 2010. I dati contenuti nel rapporto non tengono conto, purtroppo, di eventi improvvisi che possono modificare sempre in peggio le stime formulate. Dal grafico pubblicato qui a fianco, per esempio, sono esclusi i “nuovi affamati”, le popolazioni colpite da calamità naturali. Vanno così a ingrossare le fila di chi patisce ogni giorno la fame i milioni di persone che in Pakistan sono state colpite dalle inondazioni delle scorse settimane. In questa categoria dovrebbe rientrare anche la gente di Haiti che, ad oltre otto mesi dal sisma del gennaio scorso, continuano a misurarsi ogni giorno con difficoltà alimentari. C’è nei dati presentati dalla Fao un elemento paradossale: molti dei Paesi presenti nella graduatoria appartengono ad aree rurali che, se adeguatamente sostenute, potrebbero produrre il necessario alla sussistenza delle proprie popolazioni.
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LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Opinioni
di Giuseppe Mari
di Gabriele Bazzoli
Famiglia
Giovani
Il contributo dei genitori a scuola
Il divertimento a ogni costo Se l’avesse scritta un educatore cattolico, un prete o una mamma apprensiva sarebbe stata considerata la classica reprimenda bigotta. Per nostra fortuna l’ha inviata una ragazza di 16 anni, che risponde al nome di Bianca Maria, al “Corriere della Sera” del 6 settembre. Una bella lettera, nella quale la nostra sedicenne racconta delle sue vancanze a Ios e sulla quale possiamo spendere qualche riflessione. Un’esperienza diffusa, se è vero che raccolgo sempre più spesso, negli oratori e con gli adolescenti che incontro, l’impressione che abbiano già vissuto moltissime esperienze, forse troppe, in molti casi fini a sé stesse, perché non rilette né personalmente, né con l’aiuto di un adulto: non solo la vacanza con gli amici, ma anche la discoteca di notte o un rave, una notte di sballo o di paura... Dicevamo, vacanze a Ios, a sedici anni, con gli amici. Ios è un’isoletta greca che condivide con Ibiza, Lloret de Mar, Rimini la palma di località vacanziera per ragazzi. Prima considerazione: ma non sarà un po’ presto per andare in vacanza all’estero senza nessun adulto? Ma andiamo avanti; la giovane Bianca Maria racconta la sua vacanza: “Il ritmo che tutti inseguono all’isola di Ios è un inferno. Sveglia alle 4 del pomeriggio. Un panino alle 5, perché per mangiare non c’è tempo. Si passa un’oretta in spiaggia... bar, piscina dove alle 6 comincia la musica e si balla fino alle 9. Poi in albergo. Doccia, ci si preparara per uscire. Si aspetta. Tutta la giornata è un aspettare che inizi la serata. Alle 11 a cena, per aspettare mezzanotte, quando aprono i disco pub. E si balla. Tornavamo in albergo alle 8 di mattina...”. In questo racconto scarno e nelle righe che seguono, c’è tutta la rabbia di chi ha scoperto l’inganno. Il divertimento esibito, il divertimento eccezionale, il divertimento su misura si mostrano per quello che sono: ore di attesa, alcol, balli sfrenati, ancora alcol. Bianca Maria, con intelligenza, commenta: “L’ho provato. Basta così”. Non è sola, ma molti suoi coetanei non sanno trarre le stesse conclusioni. Sul divertimento dei giovanissimi, anche dei minorenni, in molti hanno costruito un business. Locali, tour operator, produttori di alcolici: se l’offerta è allettante, targettizzata, sfrontatamente entusiasmante la domanda arriva. L’imperativo morale del divertimento, a 16 anni, è estremo. Se tutti dicono che si divertono deve essere vero, pensa l’adolescente, che vive il bisogno di essere “dentro” il grande flusso della vita, di vivere le emozioni degli altri, di non essere escluso dalle esperienze più forti. Educare allo “stare bene”, al conoscere sé stessi, alla consapevolezza di ciò che ognuno di noi è (e di ciò che può diventare) è una sfida che appare difficile. Ma che può iniziare, tutto sommato semplicemente, dallo svelamento del grande business-inganno del divertimento a ogni costo.
L’inizio del nuovo anno scolastico costituisce l’occasione per riflettere su questioni vecchie e nuove, tra cui il rapporto famiglia-scuola. In proposito, è chiaro che è stata fatta molta strada rispetto a quando tra le due istituzioni c’era una sostanziale estraneità, nonostante la titolarità originaria dell’educazione dei figli spetti alla famiglia e la scuola costituisca il luogo nel quale i più giovani passano una gran quantità di tempo. Com’è noto, a metà degli anni Settanta, con la pubblicazione dei Decreti delegati, è stata introdotta la cosiddetta “democrazia scolastica” che ha comportato la partecipazione della famiglia alla vita della scuola. Questo non significa che, in precedenza, non ci fosse alcun coinvolgimento ma che – adesso – sul piano istituzionale è stabilito che la scuola debba interloquire con le famiglie attraverso la loro esplicita rappresentanza, eletta dai genitori. Il dispositivo, avviato tra molte attese (e anche sotto un’evidente interferenza ideologica), col passare del tempo ha perso d’energia fino a diventare – talvolta almeno – piuttosto rituale. Questo è accaduto, nonostante – con l’introduzione dell’autonomia scolastica (alla fine degli anni Novanta) – il ruolo della famiglia nella vita della scuola sia cresciuto assumendo il profilo di una vera e propria cooperazione. In effetti, l’autonomia scolastica, riconoscendo il nesso profondo tra scuola e comunità locale, ha introdotto una rinnovata attenzione non tanto genericamente nei confronti del territorio (che c’era già prima), ma piuttosto verso gli enti e le concrete realtà istituzionali e produttive che lo compongono. Per quanto concerne la famiglia, l’elaborazione del Piano dell’offerta formativa (Pof) da parte delle scuole (che vi espongono i propri orientamenti pedagogici e didattici) costituisce una vera e propria offerta di servizi che – in ragione del favore espresso dalle famiglie – può andare incontro anche a revisioni e integrazioni Eppure è comune il riconoscimento di una certa fatica. Questo in parte è fisiologico perché ciò di cui si tratta (l’educazione e l’istruzione dei figli) è argomento assai delicato e soggetto a molteplici variabili. In parte, però, risente anche di una più ampia e profonda difficoltà – da parte sia delle scuole sia delle famiglie – a riconoscersi coappartenenti a una comunità avente una identità condivisa. La condizione “liquida” della società in cui ci troviamo (l’immagine è del sociologo Bauman) non facilita i rapporti né sul piano interpersonale né su quello istituzionale, ma l’esigenza di costruire un’intesa che sappia generare comunione è sempre più sentita. Famiglia e scuola, se sanno cooperare in favore dei più giovani, portano un contributo essenziale alla tessitura del senso comunitario.
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Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it
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Adro Il sole delle Alpi in classe
Polemiche di cui la scuola non ha bisogno Il nuovo polo scolastico di Adro, bello e funzionale, “travolto” da una evidente strumentalizzazione politica
L
a cura di Massimo Venturelli
L’apertura del nuovo anno scolastico che poteva prestarsi a diverse letture è stata invece caratterizzata per le polemiche scatenate dal polo scolastico di Adro. La vicenda ha tenuto banco a livello nazionale. In una stagione di risorse risicate l’amministrazione comunale adrense ha trovato la formula per dotare la comunità di una nuova scuola a costo zero. Un privato si è fatto carico dell’onere in cambio della cessione dell’area su cui sorgevano le vecchie scuole del paese. L’edificio è stato realizzato secondo i più moderni critieri costruttivi, con un occhio di riguardo all’impatto ambientale e al risparmio energetico e alle più moderne esigenze della didattica. L’arredo è stato possibile grazie al concorso di tutti i cittadini di Adro (anche di quel-
Sotto Voce
Sussurri e grida di Mario Benedini
li, si immagina, che non votano Lega). Strutturalmente, quindi, il nuovo polo scolastico di Adro è di quelli da portare a esempio. Il sindaco Oscar Lancini e la sua giunta hanno pensato però di “legare” la nuova scuola al territorio ornandola di un simbolo che ha loro dire sarebbe nel dna della comunità franciacortina. Peccato che il simbolo in questione sia quel “sole delle Alpi” che nell’iconografica leghista ha da tempo preso il posto di Alberto da Giussano con lo spadone sguainato. Non c’è angolo della nuova scuola che non sia marchiato dal sole leghista. Ovvia, e giustificata, la reazione di chi ha contestato al sindaco Lancini la scelta, accusandolo di strumentalizzare uno spazio in cui le giovani generazioni dovrebbero poter crescere
senza alcun condizionamento. Il primo cittadino si è difeso sostenendo che il simbolo adottato appartiene a pieno titolo alla tradizione di Adro, essendo addirittura presente anche in una chiesa... Non si tratterebbe, secondo Lancini, di strumentalizzazione ma di semplice omaggio alla cultura locale. La polemica montata si è concentrata solo sul simbolo, lasciando sullo sfondo un secondo elemento che potrebbe confutare la tesi sostenuta dal primo cittadino di Adro. Quali legami ha con il territorio e con la cultura locale quel Gianfranco Miglio a cui il polo scolastico è stato intitolato? Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha fatto sentire la sua voce, prima sottolineando “un certo folclore” che caratterizza alcune uscite del sindaco Lancini e poi invitando a estendere le polemiche create dall’eccesso di simbologia leghista nella scuola di Adro anche a tutti quei casi in cui sono stati altri simboli a entrare nelle classi. Sulla vicenda è intervenuta anche Maria Rosa Raimondi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale che, dopo avere rimarcando come i simboli politici debbano restare al di fuori dei luoghi dell’istrizione e dell’educazione, ha ricordato che la scuola deve continuare a essere di tutti. “Tanti sono i simboli
Davanti a situazioni difficili, complicate, moltiplicate e accavallate, è facile rimanere senza pensieri. Provo a riflettere per rompere anche il clima di paura, che si respira e non viene detto. La comunità cristiana bresciana di fronte alle scelte della Lega, quelle viste non solo ad Adro, si trova frastornata e divisa. Strattonata fino al sospetto di strumentalizzazioni ben pensate. Nessun partito, dice il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, potrà mai presumere di interpretare completamente la visione cristiana della vita e della società. Liberi per il vero bene comune. Una delle tensioni che emerge spesso nel nostro Paese riguarda proprio la scuola nelle sue strutture, nei suoi contenuti didattici e nelle tante problematiche relative ai docenti. Il timore raccolto tra le persone e sui giornali, dopo la sovraesposizione della scuola di Adro, è che il clima necessario per un insegnamento rispettoso e autentico possa essere oggetto di manipolazione. È un timore forse solo sussurrato. Un timore non sfatato dalle accuse e dalle scuse rotolate spesso in
che ci accomunano, anche territoriali, per esempio quello della rosa camuna (quello che compare sulla bandiera della Lombardia, ndr.) – ha dichiarato Maria Rosa Raimondi –. Perché non utilizzare quella?” Le Acli provinciali hanno diffuso un comunicato in cui la scelta di Adro è stata duramente criticata. “Se ogni sindaco decidesse di truccare le proprie scuole con il logo del proprio partito – è un passaggio del documento diffuso – avremmo allora un Paese dove la scuola sarebbe simbolo di indottrinamento”. “La scuola è il luogo della comunità, del dialogo, dell’incontro per la formazione di cittadini aperti al mondo – è questo il commento di Davide Guarnieri presidente nazionale dell’Age –. Non può essere quindi luogo delle strumentalizzazioni. Quando il richiamo a tradizioni della cultura locale diventa oggetto di polemica, diventa inadeguata ad un ambiente vocato alla formazione e all’educazione delle giovani generazioni”. Molte altre sono state le proteste di chi, pur da angolature diverse, ha sostenuto che non esiste ragione che possa giustificare la strumentalizzazione di studenti piccoli e grandi e di un ambiente come la scuola che dovrebbe essere sempre messa al di sopra delle parti. Di ogni parte.
modo intransigente. Chi è adulto porta con sé ricordi infelici di come proprio nella scuola e sulla pelle dei ragazzi sia stato giocato l’interesse politico, in tempi di regime e anche dopo. Il problema del simbolo del “sole delle Alpi”. Sarebbe sciocco o pretestuoso pensare che un simbolo sia insignificante, asettico. Ogni esperienza umana, culturale, religiosa e politica ha bisogno di simboli. I simboli educano, indicano. Quante volte proprio i simboli sono diventati strumento surrettizio di indottrinamento. Non può, ancora una volta, non creare perplessità e rifiuto l’utilizzo, così esageratamente mostrato, di un simbolo che da decenni è identità di partito. Non giriamoci attorno il simbolo della Lega è ben conosciuto e ben difeso. Ancora un fatto mi ha colpito: i crocefissi, murati, sulle pareti dell’edificio scolastico. Opera d’arte di padre Ruggeri, che ho ben conosciuto. Su quel crocifisso, manca il Crocifisso. Manca il corpo trafitto di Cristo Gesù. Manca l’essenziale. Anche se ai ragazzi potrà essere spiegato il simbolo del sole delle Alpi.
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Popoli e continenti Mondo
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Medio Oriente Il dialogo Israele-Palestina
Secondo round di un incontro difficile A Sharm el Sheik prima e a Gerusalemme poi palestinesi e israeliani hanno cercato di riannodare i fili di un confronto che presenta molti ostacoli
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Si è tenuto nei giorni scorsi a Sharm el Sheik, il secondo round dei negoziati diretti israelo-palestinesi, iniziati lo scorso 2 settembre a Washington dopo 20 mesi di congelamento. Al centro dei colloqui tra il premier israeliano Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen ancora la questione degli insediamenti e il riconoscimento dello Stato di Israele. Il primo incontro si è tenuto in Egitto. I colloqui si sono poi spostati a Gerusalemme. Ad entrambi gli incontri ha partecipato il segretario di Stato americano, Hillary Clinton che ha sottolineato che è giunto “il momento per entrambe le parti di mettersi al lavoro”. La seconda tornata dei colloqui di pace si è conclusa con l’invito americano a Israele a prorogare la moratoria su nuove costruzioni nelle colonie ‘illegali’ nei Territori palestinesi occupati (in Cisgiordania in particolare) A Sharm el Sheikh, nel
Alcuni dati a cura di Massimo Venturelli
corso di un confronto durato un’ora e mezza l’incontro tra il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il segretario di Stato americano Hillary Clinton, e il presidente egiziano Hosni Mubarak. Hanno affrontato due temi: quello della sicurezza e quello dei confini. Al termine dell’incontro l’inviato speciale americano per il Medio Oriente, George Mitchell, ha affrontato l’argomento della proroga della moratoria sulle colonie, benché questa non riguardi le colonie ‘legali’ e Gerusalemme Est, capitale designata di un futuro Stato palestinese. In 20 anni il numero degli israeliani che vivono nelle colonie in Cisgiordania e a Gerusalemme est è triplicato. Attualmente sarebbero 500mila. Degli insediamenti israeliani si occupa anche l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari che
ha chiesto a Israele di congelare gli insediamenti e di porre fine al sistema di permessi imposto in Cisgiordania. Nel suo rapporto mensile, l’Ufficio afferma che la possibilità di movimento dei palestinesi all’interno della regione occupata “non ha avuto significativi miglioramenti” e che il 60% dell’area rimane praticamente vietata per lo sfruttamento e lo sviluppo. “A Sharm el Sheikh le parti hanno cominciato serie discussioni su argomenti fondamentali” ha detto Mitchell che poi ha sottolineato: “Sarebbe ragionevole estendere la moratoria”. Il vertice egiziano ha preceduto di un giorno le celebrazioni per il 28° anniversario del massacro di Sabra e Chatila. Il 15 settembre del 1982 i miliziani libanesi delle Falangi entrarono nei campi di rifugiati palestinesi di Sabra e Chatila, a Beirut, con la complicità e la supervisione di Ariel Sharon, allora ministro della Difesa israeliano. In cinque giorni, vennero uccisi centinaia di civili – compresi vecchi, donne e bambini – per un totale di 800 vittime secondo le stime ufficiali, di non meno di 2000 se non 3500 secondo altre fonti attendibili.
9000 morti in 20 anni È di quasi 9000 morti il bilancio di oltre 20 anni di violenze tra israeliani e palestinesi. Il dato è stato calcolato e reso noto da B’Tselem, un’organizzazione israeliana per i diritti dell’uomo. Gli anni esaminati sono stati segnati dalla prima Intifada (1987-1993), dalla seconda Intifada, cominciata nel 2001 e dall’offensiva di Gaza (27 dicembre 2008 - 18 gennaio 2009). Per i palestinesi il 2009 è l’anno più sanguinoso. Al 15 novembre 2009, data di chiusura dell’indagine, essi avevano avuto 1387 morti. Per gli israeliani, l’anno peggior è stato il 2002, con 420 morti. In questi 20 anni, inoltre, le autorità israeliane hanno demolito 4300 case di palestinesi in Cisgiordania, perché costruite senza permesso o nel quadro delle misure punitive contro le famiglie di attentatori. La maggior parte delle case sono state abbattute a Gerusalemme est e nella Striscia di Gaza, fino alla sua evacuazione da parte degli israeliani nel 2005.
India: cattolici sotto assedio
Quando le parole sono pietre che possono fare male “Le parole sono pietre”, scriveva Carlo Levi, in un reportage-romanzo sulla mafia che gli valse il premio Viareggio nel 1956. Le parole, infatti, possono far male se non sono giuste, equilibrate, dosate. Una conferma è arrivata in questi giorni con le dichiarazioni del reverendo Terry Jones che, con le sue dichiarazioni contro l’Islam e l’intenzione, poi rientrata, di bruciare il Corano l’11 settembre scorso, ha suscitato violente reazioni in India, in Stati in cui la tensione tra cattolici e musulmani è già alta. Nel Kashmir indiano, già lacerato da drammatici scontri interni, si sono registrate 17 vittime e 100 feriti. Una scuola cristiana, vicino al capoluogo Srinagar è stata assaltata e incendiata. Estremisti islamici hanno incendiato nei giorni scorsi una chiesa e una scuola cristiane nel Punjab. L’incendio nello Stato indiano, per altro annunciato, non ha fortunatamente provocato danni alle persone. I dimostranti protagonisti dell’azione di ritorsione ai propositi del reverendo Jones hanno però assalito un ufficio del governo e si sono
scontrati con la polizia. Il bilancio degli scontri parla di almeno sette morti. Mons. Peter Celestine, vescovo di Jammu-Srinagar, ha spiegato ad AsiaNews che “questo incendio è conseguenza sia della proposta di bruciare il Corano sia della situazione politica”. Nello Stato indiano è forte la protesta islamica antigovernativa e negli ultimi tre mesi la polizia ha ucciso almeno 70 dimostranti. “La proposta di bruciare il Corano, anche se poi rientrata, ha causato una situazione molto tesa, ci sono paura e timore – ha affermato ancora mons. Celestine -. I cristiani sono solo lo 0,0014% della popolazione. Finora abbiamo avuto rapporti cordiali coi nostri fratelli”. Ferma condanna per tale rogo è stata espressa dal Consiglio globale dei cristiani indiani (Gcic), come spiega il suo presidente Sajan K. George. “Ora – si legge nel messaggio – chiediamo che i leader mondiali e i media dimostrino la stessa aperta condanna di quando azioni radicali su scala uguale o maggiore sono commesse contro cristiani.”
Popoli e continenti Europa
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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Europa Un cammino non ancora compiuto
Immigrazione: dove l’Unione difetta ancora Pur avendo fatto passi da gigante in altri settori l’Ue continua a non trovare una politica comune su un terreno tanto delicato quanto determinante
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Nessuno può negare che l’Europa del dopoguerra abbia messo tanto in comune, dalla produzione del carbone e dell’acciaio nel 1952 alle regole commerciali, dalla politica agricola alla moneta unica dei giorni più recenti. Con risultati nel complesso positivi per la democrazia e la cittadinanza. Al tempo stesso, va purtroppo sottolineato come l’Europa allargata dopo il crollo del Muro di Berlino non riesca ancora a dare alle sue istituzioni ai Governi degli Stati membri una linea condivisa e condivisibile nel settore dell’immigrazione. Succede anche altrove (affari esteri, istruzione, sanità), con differenti gradi di intensità, ma la confusione quasi anarchica che caratterizza il modo in cui le singole Capitali affrontano la problematica del controllo delle frontiere in generale rappresenta una lacuna che Bruxelles ha il dovere morale oltre che politico di colmare. Senza poter contare sul “lus-
di Gian Andrea P. Garancini
so” dei tempi lunghi che la storia di solito offre alle mutazioni sociali: il fenomeno dell’immigrazione tanto legale quanto clandestina verso l’Europa – e di conseguenza anche intraeuropea – ha assunto negli ultimi vent’anni dimensioni tali da rendere assolutamente inefficaci (oltre che probabilmente ingiuste) molte delle misure tampone che i Governi di vario colore e appartenenza ideologica pongono in essere a concertazione limitata, se non nulla. Non giova alla risoluzione del problema la natura “multidisciplinare” dello stesso: entrano in gioco la povertà dei Paesi d’origine dei flussi migratori, cui si affianca la povertà sempre crescente anche del mondo occidentale; il razzismo, velato e non, che riveste l’argomento come una patina non sempre invisibile ma assolutamente presente; la pochezza del dialogo interculturale, per lo più politicizzato e dunque destinato al fallimento a priori;
l’elevato costo economico delle azioni di monitoraggio delle frontiere marine e terrestri, laddove il Nord Europa ritiene pilatescamente competenti i soli Paesi meridionali; la difficoltà a individuare misure di integrazione sì flessibili ma il più possibile condivise da Stato a Stato, da Regione a Regione, da Città a Città, da impresa a impresa; legislazioni nazionali differenti che consentono – soprattutto in tema di immigrazione clandestina – una sorta di “programmazione calcolata” dei flussi sia per chi li gestisce illegalmente sia per gli stessi immigrati in base alla severità o meno della pena; una sostanziale scarsa cooperazione tra le autorità competenti che soffrono dell’assenza di un riconosciuto indirizzo politico-giuridico comunitario; non da ultimo, l’incapacità del Consiglio europeo e dei Capi di Stato e di Governo che ne fanno parte nel definire una strategia unica di negoziato diplomatico con i Governi dei Paesi di origine dei flussi migratori. Tutto ciò nonostante l’esistenza di previsioni, seppur di natura soft, all’interno Trattati. Conseguenza inevitabile: le poche misure amministrative valide – che pur
esistono qua e là ai quattro angoli del Continente – non sono valorizzate né tantomeno riprodotte. Lo stesso dicasi per le molte lodevoli iniziative estemporanee di privati e/o di associazioni, su entrambe le sponde del Mediterraneo, condannate ad avere portata, successo e seguito limitati. Se il fallimento della politica appare evidente, altrettanto evidente è la necessità di (ri)fondare la politica comune sull’immigrazione partendo dagli esempi positivi della cosiddetta società civile: le buone prassi – e la storia dell’integrazione europea ben lo sa – costituiscono non di rado la testata d’angolo per edifici resistenti. In tema di immigrazione e di integrazione, quando al centro si mette la persona, con i suoi drammi ma anche con la sua voglia di riscatto e progresso, i risultati si vedono. Immigrazione non è solo ordine pubblico, ma anche diritti umani, rispetto, solidarietà, crescita sociale, sviluppo economico. Per chi accoglie, certo, ma anche per chi domanda di essere accolto. Le norme devono essere pensate in virtù della dimensione umana (non solo umanitaria): così la politica seguirà, e seguirà anche la gente.
Presentato nei giorni scorsi
Lo stato dell’Ue secondo il presidente Barroso Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha presentato al Parlamento europeo lo Stato dell’Unione 2010. Le priorità d’azione nei prossimi mesi per l’Unione sono cinque: uscire dalla crisi e rafforzare la governance europea, stimolare crescita e occupazione, creare un’area comune di libertà, giustizia e sicurezza, definire un budget europeo moderno e aumentare il peso dell’Ue a livello internazionale. La crescita economica sarà superiore al previsto e la disoccupazione non aumenta più, ma non è ancora il momento di rilassarsi. La strategia europea di crescita per il prossimo decennio è “Europa 2020”, che ha tre priorità: inserire sempre più persone nel mercato del lavoro, stimolare la competitività delle imprese e realizzare un mercato unico aperto e moderno. L’Italia e tutti gli altri Paesi dovranno presentare i loro piani, sui quali l’Unione europea vigilerà. Anche per il settore finanziario ci saranno novità. La proposta di tassare le attività finanziarie aumenterà la responsabilità delle banche, che copriranno i loro rischi di fallimento, invece di girare il conto ai clienti. Ma quali risorse occorrono per far fron-
te a queste sfide? Ci vuole un bilancio europeo moderno, che crei valore aggiunto per le regioni e i cittadini europei. Altra area d’azione fondamentale, quella della giustizia e della sicurezza: è fondamentale creare un’area comune europea. Gli immigranti legali troveranno in Europa un posto dove i diritti umani sono rispettati e rinforzati, mentre si lotterà per debellare lo sfruttamento degli immigrati irregolari. Diritti fondamentali e doveri sono uguali per i cittadini in ogni parte d’Europa. Tutti in Europa devono rispettare la legge, e i governi devono rispettare i diritti umani, inclusi quelli delle minoranze. Il razzismo e la xenofobia non hanno spazio in Europa. Infine, il ruolo dell’Europa nel mondo è vitale per la prosperità e per la sicurezza dei cittadini, e va rafforzato. I 27 Paesi separati sono destinati a diventare marginali in questa dimensione che cambia velocemente. Temi come i cambiamenti climatici, le discussioni sulla governance economica globale al G20, o le relazioni con i Paesi in via di sviluppo e gli interventi umanitari, esigono una leadership europea che, secondo Barroso, conviene rafforzare.
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Ettore Colla (Parma 1896-Roma 1968) Scultore venuto a contatto con i maggiori del Novecento, a partire da Brancusi, attraverso la scelta del riutilizzo del ferro, mette in atto una decisiva riduzione delle forme con valore simbolico che lo porta a rileggere il deposito della tradizione con sguardo ironico e disincantato. Composizione astratta (1955). Concesio, Collezione Arte e Spiritualità.
L’amministratore fedele di Giuseppe Fusari
Il Vangelo della domenica XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Dal Vangelo secondo Luca (16, 1-13) In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli: “C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto. Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammona” .
Bianco e nero. Giudichiamo per contrasti: buono o cattivo, onesto o disonesto, giusto o sbagliato. E il nostro giudizio ci colloca sempre dalla parte del bianco, lasciando all’altro la zona buia. Per questo l’indicazione di Gesù di farsi amici con la disonesta ricchezza suona così lontano. Ma solo perché ci sbilancia verso il nero; perché ci fa ragionare dall’altra parte. Non che Gesù ci voglia convincere a diventare disonesti. Piuttosto ci domanda se la nostra onestà non sia piuttosto tiepidezza. Chi si trova in un istante rovinato a causa delle sue cattive azioni sa trovare una soluzione disonesta alla sua disonestà. Ma l’onestà fatta di paura è onestà? E non è più una mancanza che un’azione? Fedele nel poco o disonesto nel poco non chiedono che si prenda posizione? Giocare sulla difensiva per se stessi non è essere infedeli alla chiamata che ci costringe alla testimonianza? Gesù sembra dire che è meglio un disonesto che un falso onesto, che è più lodevole chi si attacca con i denti alla sua salvezza di chi si aspetta i risultati da altro. In fondo chiede da che parte si starebbe se si volesse davvero scegliere e non si rimanesse lì, nella terra di nessuno, a giudicare sul buono e sul cattivo, sul bianco e sul nero. Perché – questo credo condanni Gesù – è il vedere la ‘roba’ di Dio come qualcosa che non ci appartiene. Non è il tesoro della nostra vita. Così possiamo anche far senza amministrarla per poter dire di non aver sbagliato. Ma si può sbagliare anche non facendo nulla, anche stando ad aspettare che le teste cadano da sole. In un’altra parabola Ge-
sù non è tenero con quello che, avendo ricevuto un solo talento, si accontenta di aspettare senza fare niente. Così è anche in questo Vangelo: provocatorio perché ci butta in faccia che fanno meglio quelli che vivono per i soldi che quelli che fingono basti loro la fede. Brutalmente è meglio un amministratore disonesto che uno che non amministra affatto, di un temporeggiatore che aspetta per non fare. Da che parte stai? Bianco o nero. E non è scontato che giudicare il nero e sentirsi dalla parte del bianco sia poi la verità. A collocarci sul diagramma della verità non saremo noi ma quel Dio che non si può servire in contemporanea con il denaro. E sarebbe davvero deludente se, messi a confronto con chi sta dalla parte del denaro, fossimo giudicati più tiepidi, incapaci, pusillanimi. Chi ci darà la ricchezza di Dio se nemmeno abbiamo avuto il coraggio di desiderarla; e chi ci crederà capaci di amare qualcosa quando non c’è un briciolo di amore in quello che facciamo? Meglio i disonesti. Meglio i ladri. Meglio chi si attacca a qualcosa. Gesù rimprovera l’inazione, la tiepidezza nello schierarsi per il Regno, l’incapacità di ragionare sul futuro di Dio, sulla speranza. Chi crederà alla nostra fede se questa non ci fa agire nella prospettiva della speranza? L’amministratore disonesto si ritaglia un centimetro di sicurezza con la sua scaltrezza e sa che con quel centimetro potrà avere un futuro. Concretezza dei figli delle tenebre, del nero. Mentre il bianco dell’impunità non crede alla speranza più grande, al futuro di Dio.
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Ecclesia onger@lavocedelpopolo.it
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Benedetto XVI Viaggio apostolico nel Regno Unito
In cammino sulla strada dell’unità dei cristiani La visita del Pontefice attesta lo stretto legame tra la comunità cattolica e quella anglicana nello spirito di una comune fede e missione
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Il viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito (16-19 settembre) “riveste una grande importanza ecumenica. Esso confermerà i risultati degli intensi contatti tra i cattolici e gli altri cristiani nel corso degli anni e servirà a far meglio conoscere i progressi e le difficoltà insite nella ricerca dell’unità tra i cristiani”. Lo si legge in una nota del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani sul viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito. “Questa – precisa la nota – è la prima visita di Stato di un Pontefice nel Regno Unito, tuttavia essa richiama alla mente il viaggio apostolico intrapreso da papa Giovanni Paolo II nel 1982. Nel corso di quella visita, il Papa e l’arcivescovo di Canterbury pregarono insieme e rilasciarono una dichiarazione comune che inaugurò la seconda fase del dialogo ufficiale tra la Comunione anglicana e la Chiesa cattolica. Da allora, le re-
lazioni tra anglicani e cattolici sono state caratterizzate da una crescente cordialità e amicizia”. Oggi è una realtà che “molte comunità locali vivono insieme momenti di preghiera comune e condividono iniziative pratiche (pastorali e caritative)”; inoltre “si svolgono con successo incontri regolari tra vescovi di entrambe le tradizioni”. La visita di Benedetto XVI attesterà “lo stretto legame tra le comunità cattolica e anglicana, sottolineando la nostra comune fede e missione”. Comunque, vi è anche “un realistico riconoscimento delle difficoltà, storiche e attuali, che esistono nei nostri rapporti. Le tragiche divisioni, sorte in seguito alla Riforma, avranno un’eco particolare quando il Papa sarà nella Westminster Hall, dove San Tommaso Moro fu processato per la sua lealtà alla Sede di Roma”. Negli ultimi tempi, “certe problematiche in seno alla Comunione anglicana hanno creato difficoltà nelle relazioni ecumeniche, e in parte questa situazione ha portato alla recente offerta pastorale da parte del papa Benedetto XVI dell’Ordinariato per anglicani che vorranno entrare in piena comunione con la Chiesa cat-
tolica (Anglicanorum Coetibus)”. Tuttavia, “è importante vedere queste problematiche nel contesto più ampio della testimonianza cristiana comune tra cattolici e anglicani. Questo sarà profondamente simboleggiato e attuato quando il Papa e l’Arcivescovo di Canterbury si incontreranno a Lambeth Palace, e in seguito pregheranno insieme nella Westminster Abbey davanti alla tomba di Sant’Edoardo il Confessore, un Santo venerato in entrambe le tradizioni”. La celebrazione nella Westminster Abbey coinvolgerà rappresentanti di molte altre tradizioni cristiane dell’Inghilterra, della Scozia e del Galles. Questo evento “sarà complementare a quello precedente nella Westminster Hall, quando papa Benedetto parlerà del contributo che la fede può dare alla società e alla vita delle singole persone. Nella Westminster Abbey, le comunità cristiane del Regno Unito saranno sollecitate a lavorare e pregare insieme per assicurare che il messaggio cristiano sia proclamato con convinzione, cosicché la fede possa avere un ruolo creativo nella società britannica”.
La beatificazione del card. Newman
Un momento positivo per l’ecumenismo La beatificazione del card. John Henry Newman è, secondo il Pontificio Consiglio, “un momento positivo per le relazioni ecumeniche, in particolare con la Church of England”. Certo, nel suo cammino di conversione, il card. Newman ha compiuto nella Chiesa cattolica il suo personale itinerario verso la pienezza della fede. Tuttavia “fu sempre riconoscente verso la Church of England, che – affermò – era stata ‘lo strumento della Provvidenza nel conferire grandi benefici su di me’, e riconobbe la profonda influenza di tanti grandi teologi e uomini di Chiesa anglicani nel suo cammino spirituale”. Alla fine della sua “Apologia”, il card. Newman afferma che, nella sua nazione, “i cattolici devono avere un atteggiamento di ‘assistenza e sostegno’ verso la Church of England, lavorando insieme per annunciare ‘i principi e le dottrine cristiane’”. Questo messaggio è “pienamente valido fino a oggi, quando anglicani e cattolici riconoscono la necessità di sostenersi a vicenda e collaborare nel compito di
proclamare il Vangelo a una società moderna alquanto complessa”. Nella sua indefessa ricerca della verità, il card. Newman fu guidato “dalla salda testimonianza della Chiesa, proclamata, a volte, con grande sacrificio e non soggetta a mode o convenienze. Il suo esempio incoraggia i cristiani di tutte le tradizioni a essere coinvolti, anche oggi, con coraggio, integrità e fedeltà al Vangelo, a costruire una società che accoglie, sostiene e promuove tutti i suoi membri”. Anche se è onorato soprattutto dalla comunità cattolica, il card. Newman rappresenta “la grande tradizione della fede, del rigore intellettuale e del ‘cuore’ che sono eredità di tutto il popolo britannico”. I temi del viaggio apostolico del Santo Padre nel Regno Unito sono di “interesse e importanza per tutti i membri della società britannica”. Di qui l’auspicio che “gli aspetti più profondi e reali della visita non siano oscurati dal sottolineare elementi meno attinenti al vero scopo della visita stessa”.
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Ecclesia Chiesa bresciana
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Diocesi Il 2010 è un anno di elezioni
Verso il rinnovo degli organismi di comunione Nei prossimi mesi è prevista la formazione dei Consigli pastorali zonali e del Consiglio pastorale diocesano per il mandato 2010-2015
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Dopo la costituzione di Consigli pastorali parrocchiali avvenuta tra il mese di aprile e di maggio, nei prossimi mesi è prevista la formazione di Consigli pastorali zonali e del Consiglio pastorale diocesano per il mandato 2010-2015. A fare da guida per questi passaggi sono le parole del Vescovo che nella sua lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola” così si esprime: “Il Concilio ha chiesto di attivare nella vita della comunità cristiana una serie di organi di partecipazione […]. Sono tutti organismi che dovrebbero permettere il ‘discernimento comunitario’ e cioè la ricerca insieme della volontà di Dio attraverso l’analisi della vita della comunità cristiana e l’individuazione delle scelte necessarie” (n.45). In questi giorni a tutti i parroci viene inviato il materiale necessario perché all’interno del proprio Consiglio pastorale parrocchiale si provveda a indicare un laico/a che diventi membro del
di Antonio Lanzoni
Consiglio pastorale zonale. Al tempo stesso i Vicari zonali sono stati incaricati di provvedere alla formazione di tale Consiglio pastorale di zona che, secondo le disposizioni canoniche, “ha il compito di ricercare, vagliare e proporre iniziative in ordine all’attività pastorale comune alla zona”. La tempistica prevede che a partire dagli inizi di settembre con scadenza il 14 ottobre si proceda alla designazione dei rappresentanti a livello di Consigli pastorali parrocchiali in vista del Consiglio pastorale diocesano e, al tempo stesso, si arrivi entro la data sopra indicata alla costituzione dei Consigli pastorali zonali. Per quanto riguarda invece il Consiglio pastorale diocesano, organismo che “col suo studio e con la sua riflessione offre gli elementi necessari affinché la comunità diocesana possa predisporre in modo organico il lavoro pastorale ed eseguirlo in maniera efficace”, dopo che si sarà proceduto alla
formazione dei Consigli pastorali zonali, questi saranno chiamati a indicare un proprio rappresentante che entri a far parte del Consiglio pastorale diocesano per il prossimo quinquennio. Come raccomandano le disposizioni ecclesiastiche, “possono essere membri del Consiglio pastorale diocesano solo i fedeli in piena comunione con la Chiesa cattolica e che si distinguono per fede sicura, buoni costumi e prudenza”. Sarà cura dei Vicari zonali far sì che tali indicazioni autorevoli trovino effettiva realizzazione nel momento in cui il Consiglio pastorale zonale dovrà indicare un proprio rappresentante laico come membro del futuro Consiglio pastorale diocesano. I tempi stabiliti per le necessarie procedure e adempimenti prevedono che i Consigli pastorali zonali una volta formati (termine ultimo per la loro costituzione il 14 ottobre), procedano alla designazione del proprio rappresentante al Consiglio pastorale diocesano entro l’8 novembre. Con la formazione dei nuovi Consigli pastorali zonali e del nuovo Consiglio pastorale diocesano un altro passo nel rinnovo degli organismi ecclesiali di partecipazione in diocesi viene compiuto. Il 2010 è un
anno di elezioni per fare in modo che gli organismi abbiano gli opportuni ricambi e i necessari rinnovi. Se a tutto questo si aggiunge poi il rinnovo già avvenuto dei Consigli pastorali parrocchiali e dei Consigli parrocchiali per gli affari economici nonché la nomina dei nuovi Vicari zonali e delle nuove Commissioni e Consulte diocesane, si avrà un quadro più completo e più ricco. A completare il tutto manca il rinnovo di un altro organismo diocesano: il Consiglio presbiterale. Anche per questo organismo è in atto il ricambio della propria compagine in modo da continuare nel suo servizio di promozione della comunione ecclesiale. Va notato che non manca la prospettiva delle unità pastorali, verso cui la diocesi sta camminando. In questo senso un esperimento pilota è in atto con l’unità pastorale delle parrocchie del Centro storico. Qui infatti il Consiglio pastorale zonale è stato sostituito dal Consiglio dell’unità pastorale, chiamato a sua volta a designare un rappresentante al Consiglio pastorale diocesano. Segno eloquente della dinamicità di strutture e organismi chiamati a misurarsi da vicino con il dinamismo della vita ecclesiale.
Il Consiglio presbiterale, i Consigli pastorali zonali e il Consiglio pastorale diocesano
Le tappe di un percorso Con il mese di settembre si riprende il cammino del rinnovo degli organismi ecclesiali di partecipazione, che ha visto fin dall’aprile scorso l’intera diocesi impegnata. Si è infatti iniziato in aprile con le elezioni dei nuovi Consigli pastorali parrocchiali e, congiuntamente, con la formazione di nuovi Consigli parrocchiali affari economici. In giugno si poi è proceduto alla consultazione tra il clero per l’indicazione dei nuovi vicari zonali, mentre sono state a suo tempo insediate le nuove Commissioni e consulte diocesane. Attualmente all’appuntamento mancano ancora tre organismi: il Consiglio presbiterale, in fase di composizione, i Consigli pastorali zonali e il Consiglio pastorale diocesano. Per la co-
stituzione dei Consigli pastorali zonali è previsto che entro il prossimo 15 ottobre i Consigli pastorali parrocchiali eleggano al loro interno un proprio rappresentante per il Consiglio pastorale zonale; tale nome dev’essere segnalato dal parroco al vicario zonale in modo che con ottobre i Consiglio pastorale zonale possano essere costituiti e avviare il loro lavoro. Per la formazione del nuovo Consiglio pastorale diocesano è invece stabilito che entro l’8 novembre i Consigli pastorali zonali eleggano al loro interno un laico che rappresenti la zona nel Consiglio pastorale diocesano. Il nuovo Consiglio, dopo essere stato formalmente costituito dal Vescovo, si riunirà in prima seduta sabato 27 novem-
bre. Nel quadro del rinnovo dei Consiglio pastorale zonale alle 32 zone pastorali della diocesi fa eccezione proprio la 32ª, quella del Centro storico di Brescia, la quale, pur continuando a esistere come zona, secondo le indicazioni del Vescovo, ha sostituito il Consiglio pastorale zonale con il Consiglio dell’unità pastorale, a suo tempo già costituito. Ora da tale Consiglio verrà indicato un rappresentante di zona per il Consiglio pastorale diocesano. Va infine tenuto presente che sia i Consigli pastorali zonali che il Consiglio pastorale diocesano, giunto con questo al suo 11° mandato, dureranno in carica per un quinquennio, per cui la loro scadenza è prevista per il 30 giugno 2015.
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Azione cattolica Sabato 18 e domenica 19
Dentro la Chiesa per essere significativi Michele Busi
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La sfida è coniugare la missionarietà con le nuove prospettive diocesane, cioè essere dentro la Chiesa senza esaurire il proprio compito nel servizio alla pastorale. L’Azione cattolica diocesana affronta in questo fine settimana due passaggi importanti della sua vita associativa che porranno le basi per il rinnovo delle cariche triennali, un gesto che non si può ridurre a una questione burocratica, anzi, per utilizzare un termine caro al presidente Michele Busi, è un passaggio di testimone: a vari livelli (diocesano e parrocchiale) si alternano le responsabilità. Da ottobre a dicembre è in programma il rinnovo delle cariche parrocchiali, a febbraio l’assemblea diocesana e a maggio quella nazionale. Nella giornata di sabato 18 s’incontrano i presidenti parrocchiali per trasmettere loro questi passaggi significativi e per elaborare un documento che verrà approfondito in ambito parrocchiale: le ri-
di Luciano Zanardini
flessioni confluiranno nelle linee guida per il prossimo triennio. Il tutto nell’ottica di un lavoro di squadra. L’orizzonte è segnato dagli orientamenti decennali del progetto educativo della Cei: l’Ac vuole mettere in campo la sua tradizione formativa senza perdere di vista la missionarietà (esemplari le esperienze di volontariato vissute a L’Aquila). Nello specifico si cerca di pungolare la Chiesa a una maggiore attenzione nei confronti di chi non frequenta, ma vive gli stessi ambiti e difficoltà. L’obiettivo è quello di essere parte attiva di quegli organismi intermedi, sottolineati dal vescovo Monari, che possono essere significativi all’interno della società. Al centro del confronto c’è il cammino diocesano per l’introduzione delle unità pastorali per capire “come esserci”. La comunità, cioè il tema della Lettera pastorale, farà da sfondo. Nella comunità l’Ac si sta interrogando da tempo sulla parte-
Verrà elaborato un documento che poi sarà approfondito in ambito parrocchiale: le osservazioni confluiranno nelle linee guida per il triennio cipazione, sempre più stanca e debole sia a livello ecclesiale (emblematico il riscontro degli organismi di comunione) che civile. Nell’ultimo numero di ACNotizie sono state evidenziate in controtendenza alcune esperienze positive, che possono essere il segno di una nuova alba. Parole incisive e chiare sono state scritte nel messaggio “La vita quotidiana reclama risposte” approvato lo scorso fine settimana nell’ambito del convegno nazionale ad Ancona per presidenti e assistenti diocesani. In un’estate segnata da veleni, sospetti e insinuazioni “spesso incomprensibili ai più”, sono stati relegati in secondo piano la crisi occupazionale e la situazione dell’Afghanistan, solo per ricordare alcuni avvenimenti. Di fondo resta il problema di una questione morale “già denunciata l’anno scorso e che quest’anno riemerge in forma ancora più acuta”. Anche per questo l’Ac auspica che la Settimana sociale dei cattolici italiani possa essere “una boccata d’ossigeno, un momento di respiro per rilanciare l’impegno a favore del bene comune, contro ogni disfattismo e in nome della speranza che muove i credenti”. Nel frattempo non viene meno l’attività associativa che
dà il senso di un’appartenenza che si rinnova (l’adesione è una scelta non scontata) di anno in anno. Domenica 19, alla presenza del provicario don Cesare Polvara, sarà illustrato il tema dell’anno “Voi siete la luce del mondo”. Non mancano le proposte ospitate presso la Casa di spiritualità di Villa Pace. Il primo appuntamento è a ottobre con la preghiera del primo venerdì del mese; sempre in ottobre prende avvio la Scuola della Parola guidata da don Flavio Dalla Vecchia, che si soffermerà sulla Lettera ai Romani e sulla Genesi. A novembre la prof.ssa Maria Laura Mino guida la lectio divina a partire dai Salmi: “Pregare con i salmi”. Prosegue a marzo il percorso sul Concilio, un laboratorio “Da credenti dentro la storia” in tre serate. Tornano i ritiri e gli esercizi spirituali con una due giorni anche ecumenica. Fra le novità, l’esperienza di Bibliodramma: incontrare la Parola attraverso una pluralità di linguaggi espressivi. Le iscrizioni alle proposte 2010-2011 si ricevono in segreteria (03040102). Giusto ricordare che a fine ottobre circa 700 ragazzi bresciani (Acr e Giovanissimi) vivranno un incontro con il Papa a Roma.
Agorà – Popolo in cammino
Il Vescovo sta incontrando i sacerdoti Concluse la prima fase “Terre di fede” e la seconda “Chiesa nella città”, l’Agorà sta vivendo la sua terza tappa “Popolo in cammino” che si svolge in due tempi. Giovedì 9 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo Neri a Gardone Valtrompia, ha avuto inizio il terzo momento dell’Agorà. Nel mese di settembre il Vescovo sta incontrando i sacerdoti delle macrozone pastorali; nel mese di ottobre sarà la volta dei laici, sempre a livello di macrozone. Al centro dell’attenzione sempre la Lettera pastorale sulla comunità. Fra i prossimi appuntamenti, la Bassa occidentale si ritrova a Frontignano giovedì 23 settembre, presso il Centro Luce; la zona della Città a Brescia domenica 29 settembre presso il Centro pastorale Paolo VI;
per il Garda e la Valsabbia, a Gavardo lunedì 30 settembre, presso l’Auditorium Oratorio Pio XII. Tutti gli incontri si svolgono dalle 10 alle 12, meno quello di Brescia che sarà dalle 16 alle 18. Gli incontri per i laici incominceranno alle 20.30 con un’elevazione spirituale e l’intervento del Vescovo. Le tappe sono le seguenti: Valtrompia lunedì 4 ottobre, presso la Sala della Comunità di Inzino; Valle Camonica martedì 5 ottobre, presso il Centro Congressi a Boario Terme; Garda-Valsabbia mercoledì 6 ottobre presso la Sala della Comunità Salò; Bassa orientale giovedì 7 ottobre presso la Sala della Comunità Politeama di Manerbio; Bassa occidentale venerdì 8 ottobre presso la Sala della Comunità Agorà di Ospitaletto. L’incontro a Gardone Valtrompia
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Ecclesia Chiesa bresciana
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Sovvenire 8xmille
Un quadro tra luci e ombre Il punto dolente è il calo delle offerte libere all’Istituto centrale per il mantenimento sacerdoti
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Sono pervenuti giorni fa al Servizio diocesano per il Sovvenire gli aggiornamenti riguardanti l’8xmille e le offerte deducibili per il sostentamento del clero a livello locale. Nell’anno 2009 in media sono stati sostenuti per tutto l’anno 886 sacerdoti diocesani, uno ogni 1.267 abitanti. Il loro sostentamento è costato 14.150.062,68 euro a cui si è potuto provvedere con le risorse così distribuite: per il 7,8 % dalle remunerazioni delle parrocchie; 17,2 % da stipendi e pensioni personali; il 24,9% dai redditi dei patrimoni dell’Istituto diocesano sostentamento clero; 2,2% dalle offerte deducibili per il clero dell’anno 2008; 48 % dai fondi
dell’8xmille. Quindi il clero bresciano sull’8xmille pesa per un totale di 6.792.726,39 che è meno della metà del fabbisogno. Le offerte libere per il sostentamento dei sacerdoti, deducibili in sede di denuncia dei redditi degli offerenti e inviate all’Istituto centrale attraverso uffici postali e banche con indirizzo attribuibile al territorio bresciano, nel corso dell’anno 2009 hanno raggiunto l’importo di 270.850,47 euro, frutto di 2.481 versamenti di 1.978 offerenti (quindi qualche bresciano ha fatto più volte l’offerta). La media è quella di uno ogni 568 abitanti. La media regionale lombarda è di uno ogni 362 abitanti, quella nazionale di uno ogni 512. Quest’anno non sono disponibili i dati della scelta dell’8xmille per mille dei bresciani in quanto l’ultimo conteggio certo pervenuto alla Conferenza episcopale italiana riguarda le dichiarazione del 2007 per i redditi
del 2006, suddiviso per regioni e non per province. In base ai dati regionali: in Lombardia i quasi sette milioni di contribuenti che hanno scelto di firmare nelle note caselle dei moduli (Stato, Chiesa cattolica, altre confessioni...) hanno preferito la Chiesa cattolica in misura del 86,6%. Per un confronto la media nazionale è stata dell’85%. Infine è stata diffusa (pubblicata sulla Rivista della Diocesi nelle pagine 2527 dell’unico numero finora uscito) la distribuzione dei fondi dell’8xmille assegnati alla diocesi nel 2009. Si tratta di 1.815.929,01 euro per esigenze di culto e pastorale e 1.050.053.64 per interventi caritativi. “Il quadro è sostanzialmente positivo – commenta l’incaricato diocesano per il Sovvenire mons. Gabriele Filippini – e va certamente rinnovato il grazie ai patronati e centri di assistenza fiscale vicini al mondo catto-
lico oltre che ai tanti commercialisti che informano i loro clienti sulle potenzialità e sul valore della firma. Il punto dolente per Brescia, fanalino di coda rispetto anche alla media nazionale, sono le offerte libere all‘Istituto centrale per il mantenimento dei sacerdoti. si tratta di una raccolta in continua diminuzione. Forse bisogna trovare la strada per rendere i bresciani, col resto degli italiani, più consapevoli di quanto sia importante questo apporto che esprime la partecipazione diretta e responsabile dei fedeli al sostentamento dei sacerdoti. Tuttavia la gratitudine per la vicinanza alla Chiesa è più forte di ogni rammarico. Il bene che ne deriva è tanto e a vantaggio di tutti come, del resto, ognuno può dedurre dalla distribuzione avvenuta in diocesi a sostegno di realtà e attività che la maggioranza dei bresciani ben conosce, apprezza e usa a seconda delle necessità”.
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Ecclesia Agenda
LA VOCE VOCE DEL DEL POPOLO POPOLO LA 17 SETTEMBRE 2010 6 MARZO 2009
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Nota del Vescovo Don Luigi Villa, sacerdote incardinato nella diocesi di Chieti ma residente a Brescia, diffonde da tempo in tutta Italia scritti infamanti riguardo a Paolo VI, Giovanni Paolo II e altri ecclesiastici. È evidente che le sue idee sono solo sue e non coinvolgono minimamente la diocesi bresciana. Perché sia tolto ogni possibile equivoco, dietro richiesta di alcuni lettori, lo dichiariamo esplicitamente: gli scritti di don Villa non godono di nessun appoggio o consenso o riconoscimento da parte della diocesi o del presbiterio o del Vescovo. Se non sono stati presi provvedimenti punitivi è solo per non umiliare un prete novantaduenne e perché si ritiene che i suoi scritti non rappresentino un pericolo serio, proprio a motivo della loro evidente faziosità. + Luciano Monari, vescovo di Brescia
Agenda del Vescovo Sabato 18 settembre Ore 16 – Adro – Incontro con i rappresentanti del Mec presso la scuola dei carmelitani Ore 18 – Botticino Sera – Santa Messa per le famiglie
Domenica 19 settembre Ore 10 – Brescia – Santa Messa in occasione della festa patronale presso la parrocchia di Sant’Antonio Ore 17.30 – Carzano di Montisola – Santa Messa in occasione della chiusura delle feste quinquennali della Santa Croce
Da lunedì 20 settembre a mercoledì 22
Pro Familia
La Comunione comincia in casa “La Comunione comincia in casa” sarà il tema della giornata di apertura dell’attività 2010-2011 dell’Istituto Pro Familia: domenica 19 settembre alle ore 9.30 presso la sede dell’Istituto a Brescia in via della Lama, 61, i membri, i collaboratori e gli amici dell’Istituto Pro Familia si danno appuntamento per ritrovarsi e dare il via al nuovo anno di attività. L’accoglienza è prevista alle ore 9.30. Il prof. Pierpaolo Triani si sofferma sul tema: “La Comunione comincia in casa”. Dalla situazione generale della famiglia di oggi all’indicazione di un modello “alto” di famiglia, piccola e fondamentale cellula della Chiesa e della società. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione eucaristica e il pranzo, ci sarà la presentazione delle attività apostoliche dell’Istituto: Scuola di vita famigliare per adolescenti; cammino delle coppie di fidanzati; i percorsi degli sposi; incontri delle persone vedove/i sole; incontri per genitori; la formazione dei membri. Seguirà un momento di divertimento in famiglia per genitori e figli, gestito dal dott. Mario Raggi, responsabile del gruppo “I Cantafiabe”. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati ed è gratuita. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Pro Familia di Brescia telefonando al numero 03046358 – 030292286 o consultare il sito www.profamilia.it.
San Paolo
Corso per fidanzati Inizia il 24 settembre il percorso di fede per fidanzati a San Paolo, aperto a tutte le coppie di fidanzati della parrocchia e dei paesi limitrofi, che durerà fino a fine ottobre con due incontri alla settimana. L’itinerario prevede in totale nove incontri serali, a cui si aggiungono una domenica di fraternità e un momento di ritiro conclusivo. La partecipazione a tutto il percorso nei suoi vari momenti è obbligatoria, non necessariamente ci si deve sposare entro l’anno, il corso non ha scadenza.
Brescia
Sostieni un progetto nel Sud Sudan L’associazione Cesar Onlus organizza, venerdì sera 17 settembre, una cena di gala presso il ristorante “La Sosta” di Brescia. La serata è dedicata alla raccolta fondi per il progetto “Centro di formazione per insegnanti di Cuiebet in Sud Sudan. Saranno presenti mons. Cesare Mazzolari e lo scrittore Carlo Lucarelli, rappresentante della Nazionale italiana degli scrittori che ha sostenuto il progetto. Per informazioni e prenotazioni, telefonare al numero 0302180654.
Incontro con i vicari zonali presso l’Eremo di Montecastello
Giovedì 23 settembre Ore 10 – Frontignano – incontro con i sacerdoti della macrozona della Bassa Occidentale Ore 20 – Coniolo di Orzinuovi – Santa Messa in occasione della festa patronale
Cancelleria
Nomine e provvedimenti La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il rev.do sac. Daniele Botticini, vicario parrocchiale di Offlaga e Cignano, è stato nominato vicario parrocchiale anche di Faverzano. Il rev.do sac. Renato Abeni, già in servizio pastorale presso la diocesi di Kaunas in Lituania, è stato nominato vicario parrocchiale di Ghedi.
Eremo di Montecastello
La tre giorni dei vicari zonali Da lunedì 20 a mercoledì 22 settembre si svolgerà presso l’Eremo di Montecastello la tradizionale tre giorni dei vicari con il Vescovo in apertura del nuovo Anno pastorale. Ai vicari zonali recentemente nominati è stato inviato il Programma dell’appuntamento con le varie tematiche da affrontare nell’incontro, con riferimento a diversi argomenti del cammino pastorale diocesano.
Cooperativa Nikolajewka
In festa per il patrono Kolbe La cooperativa sociale Nikolajewka sabato 18 settembre festeggia il santo patrono Massimiliano Kolbe. Alle 10.30 è in programma la Santa Messa celebrata da don Maurizio Funazzi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Brescia e animata dagli ospiti e dagli operatori della Cooperativa. Alle 11.30 la presentazione e la sperimentazione di alcune attività con alcuni operatori dei servizi. Si conclude con il pranzo alle 12.30 e con l’estrazione dei biglietti della lotteria.
Svi
Al via il percorso formativo Il 2 ottobre, presso la sede del Servizio volontario internazionale, in viale Venezia 116, a Brescia avrà inizio il tradizionale percorso formativo rivolto a chi vuole conoscere meglio l’organismo o è interessato a una possibile partenza per uno dei progetto Svi nel Sud del mondo. L’appuntamento è dalle ore 15 alle ore 18, per la “Presentazione dell’organismo e del corso”. Gli incontri successivi saranno il 9 ottobre (“Contratto formativo”), il 23 ottobre (“Sviluppo, sottosviluppo e malsviluppo”) e il 6 novembre (“Il concetto di volontariato”), con inizio alle ore 15. Il programma completo, con temi, date e orari, è consultabile sul sito dello Svi (www.svibrescia.it). Per esigenze organizzative, è possibile iscriversi solo fino all’incontro del 6 novembre. Informazioni al sito www. svibrescia.it o in segreteria Svi (Stefano Savardi) tel 0303367915 - email: info@ svibrescia.it. - sito: www.svibrescia.it.
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LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Attività e progetti in corso Negli ultimi 10 anni, si sono ridefiniti alcuni importanti e fondamentali aspetti nel modello di intervento e nell’organizzazione dell’Ente. Gradualmente, hanno preso vita i tre servizi attualmente attivi, che sono stati via via arricchiti di contenuti grazie alla sperimentazione di progetti, realizzati con l’obiettivo di adeguare l’offerta dell’Istituto alle mutevoli caratteristiche dei bisogni espressi dal territorio. Dal 2002 in poi, mamme e bambini hanno trovato rifugio presso “Casa di Vittoria”, in nuovi mono e bilocali adibiti all’accoglienza temporanea e all’accompagnamento verso l’autonomia. Nel 2004 è nato il Nido interaziendale “La Grande Tana dei Cuccioli”, in grado di accogliere fino a 40 bambini di età compresa fra i tre mesi e i tre anni. Nel 2005 il Centro di aggregazione giovanile, attivo da molti anni seppur in una veste ridotta, si è aperto al territorio circostante fino a essere “scelto” da moltissime famiglie qui immigrate come luogo di accoglienza e anche di alfabetizzazione. Durante l’estate, in particolare, il Centro di aggregazione giovanile di via Milano assume la nuova formula “Aperto per ferie” , prolungando l’apertura a tutti i mesi estivi. Per le donne e le madri straniere, utilizzando i medesimi metodi riservati a scuola all’inserimento dei ragazzi “primo migrante”, sono proposti percorsi di gruppo per l’apprendimento della lingua italiana e la scoperta del territorio cittadino.
Congrega carità apostolica
Alle porte di Brescia Istituto Vittoria Razzetti onlus
Un ponte che unisce famiglia e territorio di Angela Iussig
La storia del “Razzetti” in via Milano ha conosciuto varie e significative fasi. Per quanto riguarda il periodo più recente, intervenuta la depubblicizzazione, negli anni Novanta, l’Istituto Vittoria Razzetti è stato oggetto di una radicale ristrutturazione non solo da un punto di vista architettonico, ma anche da quello della progettazione dei servizi e delle scelte educative, sancite nello Statuto del 1998: l’introduzione di tale testo ha permesso, tra l’altro, l’acquisizione della qualifica di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (onlus). Il consiglio di amministrazione risulta a oggi composto da cinque membri: tre designati dalla Congrega della carità apostolica e due dal Vescovo di Brescia. Con il metro delle più moderne acquisizioni pedagogiche e delle mutate condizioni economiche e sociali, il nuovo “Razzetti”, in tale fase di ripensamento, si è confrontato schiettamente con il proprio passato, quando scarse erano le conoscenze scientifiche sulle quali si reggeva un orfanotrofio, rifugio anche di figli di ragazze madri o semplicemente di vedove senza sostegno. Val la pena di ricordare che innumerevoli bambini e ragazzi hanno vissuto fra queste mura, ricevendo assistenza
ai bisogni materiali, secondo gli usi rigidi del tempo, che talora non consentivano un rapporto individualizzato e manifestazioni di affetto. Persone che ancora oggi portano il segno dell’allontanamento dall’ambiente familiare e alle quali il Razzetti dedica tutto l’impegno, per essere sempre un luogo di accoglienza sincera. Così prende forma l’attuale “Istituto Vittoria Razzetti Onlus” – un Centro educativo di accoglienza – contenitore poliedrico e polivalente in grado di accogliere attraverso i propri servizi, minori di età e nazionalità diverse e mamme in difficoltà. Ogni giorno si accompagnano famiglie disagiate ma anche solo impegnate nel lavoro e che per questo necessitano di aiuto nell’accudimento quotidiano dei figli. Nello svolgimento del suo peculiare ruolo educativo, l’Istituto si propone come ponte all’interno di una più ampia e articolata rete di attori, composta dalle famiglie, dalle scuole, dai servizi sociali del territorio e dalle altre istituzioni. In continuità con l’ispirazione originaria, l’accoglienza e l’educazione sono ancora oggi linee guida con cui si affronta la grande sfida proposta dal mutarsi del contesto sociale: l’educazione all’intercultura per il rispetto delle differenze etniche, religiose e di genere, di cui ciascun individuo è portatore.
Alla scuola di Santa Maria Crocifissa di Rosa
La storia di Vittoria Razzetti Il Razzetti deve il suo nome a Vittoria (1834-1912), “figlia del popolo”, che fu messa a servizio di una famiglia del Cremonese pur essendo desiderosa di farsi suora. Le precarie condizioni di salute e una particolare predisposizione a una “maternità più ampia”, così come intuito da suor Maria Crocifissa di Rosa, sua maestra, fecero di lei una ancella laica che dedicò ogni energia alla cura delle domestiche prima, e dei bambini privi di una famiglia poi. Il confratello della Congrega mons. Luigi Fossati non esitò a scrivere che Vittoria “fu educata dalla Beata. Era Vittoria Razzetti la futura apostola dell’Infanzia Abbandonata, il più bel frutto dell’apostolato educativo di Maria Crocifissa”. Nella gestione del suo progetto, avviato già nel 1893, Vittoria fu co-
adiuvata dalle suore Ancelle della Carità, che alla sua morte ne continuarono l’opera. Nel 1919 l’ente fu riconosciuto come Ipab (Istituzione di pubblica assistenza e beneficenza), nel 1926 fu trasferito nell’attuale sede di via Milano (di fronte al monumentale Cimitero vantiniano), e nel secondo dopoguerra divenne un vero e proprio orfanotrofio fino alla chiusura del 1981. Da allora il Razzetti si trova a riscoprire e riproporre con i necessari aggiornamenti il progetto iniziale che conteneva un messaggio innovativo per il tempo: Vittoria credeva infatti nel rapporto individuale e nel progetto sul singolo caso, pur senza avere strumenti per teorizzare né scrivere quello che intuiva nella quotidianità.
Confcooperative
Una scelta strategica Il rilancio della figura del socio
La sperimentazione di forme innovative di Valerio Luterotti
“…Una società sana e vitale non può identificarsi col mero canone di efficienza perseguito nell’economia di mercato. Forme di autonomia di governo, di governo locale, forme di sussidiarietà, di politica del territorio, una autentica libertà di stampa, libertà nel campo della istruzione e dell’educazione e (non ultima) una qualche forma di federalismo politico europeo sono altrettanti punti di forza della ricchezza della società. Le teorie economiche non sono mai semplicemente prodotti della logica pura, tali da potere essere ridotte a quella forma assiomatica e impersonale che talora sembra dominante...”. (Luigi Einaudi). Rivalutare la figura del socio cooperativo e il valore dei suoi legami produttivi e sociali è una scelta strategica per la cooperazione di Confcooperative Brescia che punta sulla sperimentazione di forme e modi innovativi per rilanciare l’autenticità cooperativa. Lo sta facendo investendo in due direzioni complementari e integrate: infrastrutturare reti solidali di cooperative e consorzi già presenti in territori omogenei, in un Distretto cooperativo, nel quale si possano: generare scambi di beni e servizi a prezzi calmierati tra le cooperative; produrre eco-
nomie di scala vantaggiose per tutte le cooperative; moltiplicare i vantaggi diretti e indiretti per i soci persone fisiche di tutto il sistema cooperativo del Distretto; potenziare la capacità di lobby politica ed economica del Distretto nelle politiche sociali, produttive e aumentare la sostenibilità del rischio d’impresa negli investimenti innovativi che possano concorrere direttamente allo sviluppo dell’economia locale, oltre che a quello delle singole cooperative. Attivare una politica per i soci con un progetto specifico “Con i soci, verso i soci” che è stato avviato su base nazionale e che può trovare una traduzione concreta dentro la sperimentazione del Distretto cooperativo. Sia il progetto “Con i soci, verso i soci”, sia la sperimentazione dei Distretti cooperativi sono una strada faticosa, per la costruzione del consenso e della convergenza in un unico disegno dei piani di sviluppo delle singole cooperative e consorzi partecipanti. È il tempo delle sinergie, della riduzione delle sovrapposizioni e degli sprechi, delle sensibilità per il bene ambientale e sociale del territorio. Il Distretto cooperativo vuole essere la traduzione concreta della nostra proposta, che vuole andare al di là degli interessi di parte corporativi e settari nei quali il vantaggio di qualcuno è sempre la sconfitta di qualcun altro.
Concorso internazionale dei vini di montagna
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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Paolo De Castro a Brescia con Fedagri Si terrà a Brescia lunedì 27 Settembre 2010 alle ore 9,30, presso il Centro pastorale Paolo VI (via Gezio Calini, 32), l’incontro, organizzato da Fedagri Lombardia, dal titolo “Mutualità, competitività e territorio: la Pac del futuro per la cooperazione agroalimentare”. Il programma prevede l’apertura dei lavori di Roberto Marcelli, presidente di Confcooperative Brescia e di Maurizio Ottolini, presidente di Confcooperative Lombardia. Seguiranno gli interventi di Fabio Perini, presidente di Fedagri Confcooperative Lombardia; Giulio De Capitani, assessore all’Agricoltura di Regione lombardia; Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo; Maurizio Gardini, presidente di Fedagri Confcooperative. Sarà un appuntamento di riflessione e di confronto di indubbio rilievo per il settore agroalimentare lombardo, sia per l’importanza delle tematiche che saranno trattate, sia per l’autorevolezza dei rappresentanti delle Istituzioni che interverranno.
pagina a cura di Silvia Saiani Pelizzari
Medaglia d’argento per la cooperativa Rocca dei Vignali Ancora una volta un vino della cooperativa Rocche dei Vignali spicca al Concorso internazionale dei vini di montagna, organizzato dal Cervim. Il “Coppelle”, l’unico bianco prodotto dall’azienda camuna, ha vinto la medaglia d’argento alla 18ª edizione del concorso. Nel 2008 il “Camunnorum” fu premiato con la medaglia d’oro. Alla rassegna – le cui selezioni si sono tenute a Courmayeur – hanno partecipato più di 450 vini provenienti da sette Paesi europei. L’Italia, presente con 232 etichette, ha conquistato 13 medaglie d’oro e 37 d’argento. La cerimonia di premiazione si svolgerà a novembre a Merano in occasione del Merano Wine Festival. “Il prestigioso risultato ottenuto con il Coppelle “ afferma Gianluigi Bontempi, presidente della cooperativa
“conferma la validità delle nostre scelte, infatti il vino bianco è una sfida da poco iniziata in un territorio che molti erroneamente ritenevano adatto esclusivamente ai vini rossi. La tipologia del terreno e le escursioni termiche notevoli sono, in particolare nella zona del conoide della Concarena, gli elementi che conferiscono a questo vino le sue particolari caratteristiche”. La cooperativa Rocche dei Vignali nasce nel dicembre 2003, ma la sua storia ha inizio ancor prima, nel 1999, quando l’Apav (Associazione produttori agricoli di Valle Camonica) intraprese un progetto volto al recupero e allo sviluppo della viticoltura camuna. Unitamente alla Comunità montana di Valle Camonica, al Centro vitivinicolo bresciano e all’Ente
vini bresciano, che hanno supportato fin dal principio l’iniziativa, si è riusciti ad avere nel 2000 la prima vinificazione. I risultati, da subito incoraggianti, hanno stimolato il miglioramento della qualità sia della vigna che della cantina e con i primi vini di buon livello si è cominciato a pensare alla loro commercializzazione. La qualità dei prodotti diviene l’obiettivo principale, consapevoli del fatto che in un contesto di viticoltura estrema, di montagna, come quello della Valle Camonica, si possa essere vincenti solo con vini di assoluto valore. Le tecniche e le attrezzature più moderne, nel pieno rispetto della tradizione, e la costante attenzione in vinificazione hanno portato i risultati sperati.
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Paesi e parrocchie zanardini@lavocedelpopolo.it
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Porzano di Leno Chiesa di San Martino
Il restauro dell’organo parrocchiale Realizzato con antichi materiali recuperati e assemblati nel Trevigiano, lo strumento, inaugurato durante le feste della Madonna della Stalla, fa rivivere con la sua musica una tradizione interrottasi nel 1987
In primo piano il sindaco Pietro Bisinella
Si sono concluse le feste quinquennali
Presentato un libro sulla storia L’offerta del cero votivo alla Madonna da parte della giunta comunale di Leno, la consegna dalle mani del vescovo ausiliare emerito Mario Vigilio Olmi, a nome dei fedeli della parrocchia, di una rosa bianca a ciascun esponente della comunità civica. È stata la conclusione delle feste quinquennali della Madonna della Stalla, antica icona trovata in un cascinale, a Porzano di Leno. Il programma ha avuto momenti culturali rilevanti tra i quali la presentazione del volume “Porzano nei secoli XIII e XV” con documenti, immagini storiche e impressioni attuali negli scatti di Angelo Boffelli. Si tratta del secondo volume scritto da Angelo Bonaglia che prosegue un impegno “vigoroso in continuità con la precedente edizione ‘Porzano: storia e documenti dalle origini al 1200’“, osserva il sindaco Pietro Bisinella nel considerare come ”a fronte di una così vasta conoscenza storiografica è proprio un peccato che a parlarci del Comune di Porzano siano rimasti effettivamente pochi documenti anche se quelli approfonditi in questo studio sono pregevoli e interessanti”. Porzano infatti da Comune autonomo è diventato frazione di Leno con la riforma dello stato del 1927 e solo recentemente l’archivio storico è stato restaurato e conservato accanto al fondo antico di Leno pur con molta fatica essendo smarriti documenti certamente importanti. “Con questo nuovo lavoro sono analizzati e aggiunti altri secoli di conoscenza alla storia di Porzano e dei suoi abitanti” rileva Rinaldo Floriani, presidente della Pro Loco che col Comune ha contribuito a sostenere la pubblicazione unitamente ad Cassa Padana, alcune aziende e privati tra i quali il dott. G. Battista Bambini. Anchee la parrocchia ha dato il proprio sostegno all’impresa che “ci lega alla verità e al passato” commenta il parroco don Roberto Rovaris, al quale per l’arte sacra va riconosciuta una accesa passione dimostrata con visuale aperta verso movimenti culturali di territori nei quali la fede cristiana trova convinto sostegno e diffusione. Riferisce l’autore che “molti sono stati i problemi incontrati durante la ricerca sia per le scarse fonti documentarie che storiografiche in quanto la località per la sua poca consistenza economica, geografica e politica non destava, allora, interessi particolari. I documenti reperiti e le cronache del tempo, del resto, attestano in particolare solo i fatti più sensazionali, ma Porzano presenta per quel tempo sei atti giuridici di grande rilievo, cinque dei quali sono dello stesso anno ed emanati nel maggio-giugno del 1358, il sesto nel 1454: tutti di notevole valore”. Nel primo caso sono documenti che riguardano l’acquisizione dei beni di Filippino da Porzano e di Giannino Cervelato da parte del Comune, nel secondo di vicende collegate alla pace di Ferrara ed a quella di Lodi eventi che “favorirono una notevole integrazione con il Milanese oltre che vantaggiosa per tutti anche di sollievo per l’’intera Lombardia veneta, il Bresciano in testa” scrive Bonaglia nel suo ampio excursus storico.
U
Un nuovo organo, strumento musicale per eccellenza, nella chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo in Porzano di Leno, realizzato con antichi materiali recuperati e assemblati dalla bottega “Arte organaria” di Alessandro Girotto, in quel di Paese, nel Trevigiano, il quale spiega: “Abbiamo reperito in zona canne vecchie di un secolo. La console, luogo di ‘comando’ dello strumento, da parte dell’organista, è posta nel coro, alle spalle dell’altar maggiore con l’insieme delle due tastiere, pedaliera e registri ed è trasferibile per adattarla alle diver-
L’organo
di Franco Piovani
se occasioni d’impiego quali concerti e funzioni religiose. Il collegamento avviene con fili elettrici applicando appieno la tecnologia industriale che consiste nell’uso del digitale. Nello strumento sono inseriti 39 registri che danno l’effetto dell’organo tradizionale”. Un organo per la preghiera e la meditazione e la riflessione, che riporta la tradizione interrotta nel 1987 quando il vecchio apparato Tonoli fu abbandonato, pur lasciato al proprio posto e sostituito con un semplice organo elettrico. Ora di fronte al vecchio – muto da decenni – si ammira il nuovo organo con le canne di facciata (“di mostra”) che conferiscono un aspetto armonico all’insieme dell’architettura. È il ritorno all’antico voluto da un locale benefattore che aggiunge altre note di cronaca alla storia degli organi nella parrocchiale di Porzano: nel 1823, ad esempio, lo strumento, allora esistente, fu affidato per restauri a Tommaso Marchesini di Leno, nel 1874 ai fratelli Serassi di Bergamo, nel 1894 a Porro e Maccarinelli di Brescia, nel 1924 a Bianchetti Frigerio e nel 1955-1956 al mantovano Domenico Vegine di Casalpoglio. Il nuovo organo è stato inaugurato in occasione delle recenti feste quinquennali in onore della Madonna della Stalla. Alla consolle, sistemata al centro dell’abside, il maestro Cirino Micheletto, titolare della cattedra di organo e canto gregoriano del conservatorio Dall’Abaco di Verona, ha eseguito un programma su temi di Bach nel 260° della morte, concluso con “Toccata e fuga in Re minore Bwv 565”. Nella chiesa affollata sono risuonati i fragorosi applausi d’apprezzamento per l’esecutore.
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Paesi e parrocchie Città e hinterland
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Provincia Piano disabili 2010
Un inserimento non privo di criticità Ogni anno circa 500 persone entrano, attraverso un collocamento mirato, nel mondo del lavoro bresciano. Altrettante, però, escono dal circuito
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Ogni anno in Provincia di Brescia vengono avviate al lavoro, attraverso sia il collocamento mirato sia il piano provinciale, circa 500 persone disabili. Purtroppo un numero altrettanto simile cessa di lavorare. Pertanto il saldo complessivo dei nuovi occupati è di poco positivo, segno che la strada da compiere su questo campo è ancora lunga. Un percorso che va affrontato lungo due direttrici, da un lato l’inserimento nel lavoro, dall’altro il mantenimento del posto, entrambe intrise di non poche criticità. Per alleviare le quali la Provincia di Brescia è pron-
di Mario Nicoliello
ta a mettere sul tappeto 2 milioni 495 mila euro. A tanto ammontano infatti le risorse complessive che sono state stanziate nel Piano provinciale disabili per l’anno 2010 e che saranno distribuite attraverso il meccanismo delle doti tramite gli operatori accreditati. Tali soggetti – principalmente cooperative sociali – dovranno prenotare la dote entro il 30 novembre, predisponendo un piano di intervento personalizzato rivolto o a una persona disabile senza lavoro e iscritta nella lista di collocamento mirato della Provincia, oppure a chi è già occupato ma necessita
di un sostegno per la permanenza nel mondo lavorativo. Le doti per l’inserimento lavorativo sono 90, suddivise in tre tipologie a seconda della difficoltà – maggiore (20 doti), media (30) o lieve (40) – nell’inserimento; il finanziamento previsto può essere al massimo di 12mila euro. Le doti per il mantenimento dell’occupazione sono invece 140, suddivise per grado di difficoltà di sostegno lavorativo (30 per maggiore difficoltà, 50 media e 60 lieve); il finanziamento massimo è di 5000 euro. Il piano di intervento personalizzato deve contemplare un pacchetto di servizi offerti dagli operativi accreditati. Nel caso di inserimento lavorativo si va dalla formazione al tutoraggio fino al tirocinio collocativo. In caso di lavoratori già occupati i servizi spaziano dai colloqui di accoglienza e di bilancio delle competenze ai percorsi for-
mativi. I soggetti accreditati possono richiedere la dote direttamente per via telematica, collegandosi con il portale Sintesi della Provincia, all’indirizzo http:// sintesi.provincia.brescia.it. Per ricevere ulteriori informazioni è possibile invece scrivere a: piano disabili@ provincia.brescia.it. La presentazione ufficiale del Piano disabili è stata effettuata dall’assessore provinciale al Lavoro Giorgio Bontempi e dal direttore dell’area Sviluppo economico Dario Pironi. Entrambi hanno sottolineato come le aziende, dopo aver assunto una persona disabile, debbano accoglierla al proprio interno, facilitando il più possibile l’inserimento. Oltre a incentivare l’assunzione, la sfida è quindi creare nelle imprese situazioni ambientali favorevoli, così che la persona disabile possa svolgere serenamente la propria mansione.
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Camper Emergenza
La capacità di mettersi in ascolto dei bisogni delle persone
Padre Alex Zanotelli
Missionari comboniani Corso annuale
L’individualità lascia il posto alla solidarietà
È
È sotto gli occhi di tutti la difficoltà della società contemporanea di elaborare progetti di ampio respiro che tengano in considerazione l’altro come persona. Anche sui grandi temi di interesse politico ci si scontra in maniera spesso ideologica senza guardare concretamente al bene comune. Dall’individualità alla solidarietà. Anche ques’anno i missionari comboniani in collaborazione con il Centro missionario diocesano propongono un percorso di formazione “tra provocazioni e speranze”. Si parte il 23 settembre con padre Alex Zanotelli, che si sofferma su “Quale solidarietà”. La ricercatrice universitaria Catia Brunelli il 14 ottobre analizza il tema “Di fronte alle emarginazioni e alle ingiustizie: una nuova geografia?”. L’11 novembre tocca a don Antonio Mazzi riflettere su “Di fronte all’altro: compassione o misericordia?”. Il prof. Francesco Castelli, presidente di Medicus Mundi, spiega “Di fronte alla vita: quale saluto per il Nord e per il Sud del mondo”. Il 13 gennaio si parla di pace (“Di fronte alla società: quale giusti-
“Camper Emergenza, una traccia visibile dell’amore di Dio tenero, materno e paterno anche nei confronti dei fratelli in situazioni difficili” così mons. Gianfranco Mascher ha definito l’opera dell’associazione Camper Emergenza in occasione della festa di avvio del nuovo anno sociale di domenica 12 settembre presso la sede in via Cacciamali. Erano presenti i volontari ed esponenti delle istituzioni tra cui il sindaco Adriano Paroli, con l’assessore ai Servizi sociali Giorgio Maione, mons. Gianfranco Mascher, don Maurizio Funazzi e il direttore della Caritas Giorgio Cotelli. Dopo la S. Messa il presidente dell’Associazione Romano Damiani ha presentato un bilancio delle attività svolte ricordando le origini dell’associazione e le motivazioni. “Nelle difficoltà dell’impegno di volontariato – ha sottolineato Damiani – è quanto mai importante riconoscere di non essere soli; per noi è importante ricevere il sostegno della Chiesa e della comunità civile”. Il volontariato di Camper Emergenza offre una risposta concreta ai bisogni dei poveri della città. Il camper esce tutte le sere, i volontari incontrano le persone emarginate offrono loro una borsa alimentare e bevande, coperte e giubbotti, dei buoni doccia e alcuni posti letto, nel periodo invernale, per un accordo con i Servizi sociali del Comune di Brescia. Il compito dei volontari del Camper è di offrire una relazione, la disponibilità all’ascolto della loro storia e dei loro bisogni, lo scambio di una battuta, ma anche una relazione che si trasforma in un impegno, in una richiesta a comportarsi in modo rispettoso degli altri e delle regole di convivenza mentre sostano al camper. “Una relazione, in poche parole, nella quale si riconoscono trattati da uomini e non da ‘poveri sbandati’ – ha ribadito il presidente Damiani – non è facile, non sempre si è ricambiati dalla riconoscenza da chi si aiuta, serve pazienza, dedizione, continuità nel servizio per instaurare un rapporto di familiarità con le persone che vogliamo aiutare, ma proprio per questo è profondamente umano e molto bello”. Nell’anno sociale 2009-2010 il camper ha svolto il servizio sulla strada per ben 233 serate, incontrando ogni sera circa 250 persone. Camper emergenza ha stretto legami con altre realtà benefiche per realizzare una rete di primo aiuto. In particolare la collaborazione con la Croce Bianca che mette a disposizione un’ambulanza attrezzata dove operano medici volontari, che il martedì e giovedì sera affiancano il camper, le Suore Ancelle della Carità che concedono i locali per il servizio domenicale “Vieni a pranzo con noi” e l’associazione Cucina e Amicizia, ma anche le molte realtà che rendono incisiva l’opera del Camper. Per informazioni è possibile consultare il sito www.camperemergenza.it o telefonare al 3381939313. (a.t.)
di Luciano Febbrari
Santa Maria in Calchera
Il saluto a don Giuseppe zia? quale pace?”) con il presidente di Emmaus Italia Graziano Zoni. L’insegnante e scrittore Roberto Bosio, il 10 febbraio, spiega “Di fronte alla politica: quale economia?”. I temi energetici “Di fronte alle prossime generazioni: quale realtà energetica? quali prospettive? quali valori? quali comportamenti ora” con l’intervento di Mirco Rossi, divulgatore sui temi energetici e membro di Aspo Italia. Suor Eugenia Bonetti, missionaria impegnata contro la tratta della donna, conclude il ciclo con “Di fronte al futuro: quale speranza?”. Gli incontri si tengono, sempre il giovedì, presso la Casa comboni di viale Venezia 116 alle ore 20.30. Per la partecipazione è gradita l’iscrizione, compilando il modulo sul sito www.cmdbrescia.it o via e-mail info@cmdbrescia.it. La quota di 15 euro per le spese organizzative si può versare al primo incontro. Ai partecipanti che faranno richiesta verrà rilasciato, nell’ultima serata, un attestato di partecipazione. Per informazioni, telefonare al numero 0303754560.
La Santa Messa di saluto e ringraziamento a don Giuseppe Ansoldi si celebrerà nella parrocchia di Santa Maria in Calchera alle 18.30 di sabato 18 settembre. La cerimonia di insediamento del parroco don Nino Prevosti, del presbitero collaboratore don Marino Cotali e del vicario parrocchiale don Giorgio Rosina avrà, invece, luogo nella stessa chiesa alle 18 di domenica 26 settembre. È trascorso tanto tempo da quando (nel dicembre 1986) don Giuseppe Ansoldi fece il suo ingresso nella comunità cittadina. Oggi i suoi parrocchiani lo ringraziano “per tutto quanto ha saputo realizzare per la parrocchia, per ciascuno di noi in ogni momento del comune cammino. Ognuno ha sperimentato in modo tangibile cosa significhi attuare le virtù della fede, della speranza e della carità. Tutte queste virtù hanno trovato in lui un’applicazione continua esercitata sempre con serenità ma soprattutto con grande umiltà”. La comunità sarà retta da don Nino Prevosti; don Giuseppe continuerà ad abitare in parrocchia: “Diminuiranno per lui gli impegni, ma sarà sicuramente il don Giuseppe di sempre per ricordarci i suoi insegnamenti, per scusare le nostre mancanze, per darci ancora la sua amicizia. Grazie, don Giuseppe. Pensiamo tutti di poter dire: siamo contenti di aver fatto con lei un bel pezzo di strada”.
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Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Ovest bresciano Progetto Macogna
In bicicletta per il parco sovracomunale Un messaggio ai quattro Comuni interessati (Berlingo, Cazzago San Martino, Rovato e Travagliato), alla Provincia e alla Regione
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Oltre 250 persone hanno partecipato, nel pomeriggio di domenica 12 settembre, alla “Biciclettata intorno al parco” promossa dall’associazione Progetto Macogna nel territorio dell’istituendo Parco locale di interesse sovracomunale, a cavallo fra i Comuni di Berlingo, Cazzago San Martino, Rovato e Travagliato. Cristina Morgani, presidente dell’Associazione Progetto Macogna, anche a nome del Consiglio direttivo ha espresso “viva soddisfazione per l’ottimo risultato della manifestazione, augurandosi che le istituzioni pubbli-
che preposte ascoltino l’espressione della volontà popolare”. Il lungo serpentone di biciclette che si è snodato lungo i sentieri campestri del parco della Macogna ha voluto, in un clima di festa e partecipazione popolare autentica, lanciare tre messaggi. Prima di tutto ai quattro Comuni promotori del Plis, perché proseguano con rinnovata convinzione nella promozione di questo territorio. Un altro destinatario della manifestazione è senza dubbio l’ente Provincia di Brescia, perché riconosca 70
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ufficialmente il Parco, come richiesto in data 10 settembre dai Comuni e dalla stessa Associazione. Si chiede, inoltre, alla Regione Lombardia, perché archivi definitivamente i progetti di discarica che insistono sull’Ate 14, in quanto incompatibili con il recupero del bacino estrattivo previsto dal Piano cave provinciale e dal progetto del Parco. Il variopinto corteo su due ruote, composto da tante famiglie con i bambini, giovani e meno giovani, è partito alle ore 15.30 dal parcheggio adiacente il cimitero del Lodetto di Rovato, ha toccato la località Grumetto con la chiesetta dedicata a San Pantaleone, è transitato dalla santella dei Morti del Castrino; è entrato nel territorio di Berlingo, passando accanto alla storica cascina Martinenga, per poi inoltrarsi nel Comune
di Travagliato e, attraverso la via del Fossato che passa tra le due grandi cave dell’Ate 14, ha raggiunto prima la cascina Tre Camini per giungere poi al punto di ristoro nel piazzale antistante la bellissima chiesetta di Santa Maria dei Campi; da lì, si è entrati nel territorio della Pedrocca di Cazzago San Martino, raggiungendo la cascina Casotto e poi, sempre costeggiando l’ambito estrattivo, si è tornati a Berlinghetto, dove – dopo oltre 11 km di pedalate – ci si è potuti rifocillare presso l’azienda agricola “Al Berlinghetto” in via Esenta, che proprio lo scorso venerdì ha lanciato il “prosciutto sgambato della Macogna” prodotto con suini allevati nel territorio del Parco, a dimostrazione di come agricoltura di qualità e Plis possano promuoversi vicendevolmente.
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LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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Manerbio
Nella sede del Cai si parla dell’Inferno di Dante Riprende nella sede del Cai di Manerbio, in via Palestro 55 la serie delle conferenze mensili con proiezione di diapositive. Il primo appuntamento è lunedi 27 settembre alle ore 20.30 con la presentazione della iniziativa “Dall’Abisso alla Vetta”, corso di approfondimento e interpretazione della Divina Commedia.
Alfianello
Una serata su Mazzolari
Ghedi Le celebrazioni iniziano il 20
In preghiera con le reliquie di Padre Pio
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Il gruppo di preghiera San Padre Pio di Ghedi ha messo in atto alcune iniziative per accogliere la reliquia del Santo, in arrivo a Ghedi giovedì 23 alle 8.30 nella chiesa parrocchiale. Si tratta di una piccola parte di una garza che è stata utilizzata per fasciare le stimmate di Padre Pio. Questa prezioso pezzetto di benda, dal valore religioso e spirituale inestimabile per ogni fedele, dal prossimo giovedì sarà in esposizione permanente nella parrocchiale di Ghedi. Le celebrazioni per l’accoglienza cominciano lunedì 20, alle 16 con la recita del rosario alla chiesetta di San Rocco dove è sistemata la statua del Santo. Lo stesso appuntamento si riproporrà martedì 21. Per mercoledì 22 alle 16 è prevista invece una Messa. La giornata clou della settimana, come si diceva, è giovedì. Alle 8.30, nella chiesa parrocchiale è in programma una messa propria a S Pio con la presentazione e l’esposizione della reliquia del Santo alla comunità. Le piccole parti di stoffa
Serata dedicata a don Primo Mazzolari, parroco di Bozzolo nel Mantovano, quella di venerdì 17 settembre alle ore 21, ad Alfianello. Intervengono Anselmo Palini autore di “Don Primo, uomo libero” e il sindacalista Marco Fenaroli. Organizzano la parrocchia e il Comune. Primo Mazzolari nacque al Boschetto, una frazione di Cremona, il 13 gennaio 1890, figlio di Luigi e di Grazia Bolli. Il padre era un piccolo affittuario, che manteneva la famiglia con il lavoro dei campi. Primo fu il primogenito, poi vennero Colombina, Giuseppe (Peppino), Pierina, Giuseppina. Nel 1900, spinta dalla necessità di trovare migliori condizioni di lavoro e di vita, la famiglia Mazzolari si trasferì a Verolanuova. Primo entrò in Seminario a Cremona.
Remedello Sotto
Corso di pittura Aperte le iscrizioni ai corsi di tecniche pittoriche che si terranno a Remedello Sotto dal prossimo 13 ottobre. coordinati da Liana Ferrari, insegnante di materie artistiche, dell’Aabb (Associazione artisti bassa bresciana) di Fiesse. I partecipanti potranno sviluppare lo studio dei mezzi espressivi attraverso il disegno, le tecniche pittoriche, la natura morta, il paesaggio e la figura umana. Le lezioni previste dalle 14 alle 17 di lunedì e martedì, dalle 15 alle 17 del mercoledì, dalle 19.30 alle 22.30 di mercoledì e venerdì e dalle 10 alle 12 del sabato. La durata del corso è di 29 lezioni. Informazioni al 3291159351
di Maria Teresa Marchioni
Castenedolo
Nuove strutture per le Medie saranno esposte in una bella teca, donata alla parrocchia da un cittadino. Per l’occasione anche l’Amministrazione comunale ha fatto la sua parte: ha sistemato la pavimentazione e lo spazio intorno alla statua del Santo. L’opera “diplomatica” del gruppo di preghiera ghedese ha permesso alla piccola cittadina della Bassa di poter vivere questo prezioso dono spirituale. Il gruppo raccoglie un centinaio di persone fra fedeli e simpatizzanti che hanno come punto di riferimento Piera Magli e come padre spirituale il parroco di Ghedi, mons. Gianmario Morandini. Nel calendario delle celebrazioni vi è un appuntamento anche sabato 25 settembre. La reliquia di Padre Pio, eccezionalmente, verrà portata anche nella chiesa della Casa di riposo, dove, alle 17, verrà celebrata una Santa Messa. Un’opportunità anche per coinvolgere gli anziani che non si possono muovere.
Con l’inizio dell’anno scolastico la nuova scuola media “Leonardo da Vinci” di Castenedolo dispone di nuove strutture. La costruzione ha richiesto il finanziamento di 3 milioni e 800mila euro, per ampliare e adeguare l’edificio già esistente alle normative vigenti come ha spiegato il sindaco Giambattisra Groli nel momento della consegna dei locali mettendo in risalto come il progetto è stato realizzato con criteri antisismici, utilizzando materiali a basso impatto ambientale e seguendo le linee guida della bioedilizia in modo da realizzare il risparmio energetico e limitare all’indispensabile le immissioni inquinanti. La nuova scuola è posta su due piani con aule, laboratori, locale mensa e la sala conferenza-auditorium. Nell’edificio ristrutturato si trovano gli uffici amministrativi, la biblioteca e le aule con i laboratori. Il riscaldamento e l’acqua calda sono garantiti da una centrale termica con caldaia a condensazione, sistemi di cogenerazione, pannelli solari, fotovoltaici e geotermia. Altri lavori previsti nel giro di un mese riguardano il nuovo parcheggio per la scuola realizzato con l’acquisto di una nuova area per consentire una sessantina di nuovi posti auto in una zona del paese critica per il parcheggio. (pio)
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Paesi e parrocchie Capriano del Colle
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Festa dell’uva e del vino Intervista
Si rinnova nel solco della tradizione Agostino Carrieri, presidente del Comitato organizzatore, racconta le novità introdotte nel calendario della 35ª edizione dell’iniziativa
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Agostino Carrieri, presidente del comitato organizzatore della Festa dell’uva e del vino, non nasconde l’emozione per essere riuscito, assieme al comitato, a imbastire una nuova edizione di questa grande manifestazione, che ha preso il via l’11 settembre con l’inaugurazione di una mostra. “È il 35° anniversario della festa – riferisce Agostino Carrieri – un traguardo molto ambizioso: sinonimo di grande impegno e dedizione, ma anche di grande apprezzamento e vicinanza della gente.
pagine a cura di Maria Teresa Marchioni
Il Comitato organizzatore ha voluto anche quest’anno, pur mantenendo la manifestazione nel solco della continuità e della tradizione, rinnovare e ampliare l’offerta tradizionale della manifestazione che dall’apertura del venerdì sera culminerà, come sempre, nella sfilata dei gruppi folcloristici e dei carri allegorici della domenica, quest’anno ancora più ricca di presenze”. Il programma di questa edizione sarà arricchito con alcuni nuovi appuntamenti. Fra questi, una sfilata di moda del negozio
Lo stand delle sorelle Marta e Maria Cò alla Festa dell’uva
Tesmac che si terrà all’interno di palazzo Bocca nella serata di venerdì 17 settembre, e un raduno di Harley Davidson e auto storiche Usa in piazza Mazzini, nella serata di sabato. Sempre nella serata di sabato nel salone Stile Cò delle sorelle Marta e Mari Cò ci sarà un “Fashion Event”, aperitivo con musica, moda e bellezza tutto in stile Cò. Anche questa edizione vedrà la presenza della “Corte degli Assaggi” del Consorzio Vini Doc di Capriano del Colle che sarà ancora posizionata all’interno della splendida cornice di palazzo Bocca. “Alla festa dell’uva e del vino – precisa il presidente del comitato Carrieri − non mancheranno gli stand gastronomici dove poter assaporare i prodotti tipici della cucina bresciana. Mi sento in dove-
re di ringraziare i membri del comitato organizzatore per il grande lavoro svolto e tutti i privati, le associazioni e i gruppi, che collaborano all’organizzazione della festa senza il cui prezioso lavoro non sarebbe possibile ottenere i risultati di gradimento raggiunti in questi 35 anni”. Tra gli appuntamenti della 35ª edizione della “Festa dell’uva e del vino” ormai prossima all’inaugurazione se ne trova anche uno che poco o nulla ha a che fare con “il nettare degli dei”. Per tradizione, infatti, in occasione della festa settembrina viene messa in calendario anche la cerimonia di consegna delle borse di studio agli studenti della scuola secondaria di secondo grado. L’appuntamento è domenica 19 alle 11 a palazzo Bocca.
FESTA DELL’UVA di Capriano del Colle 2010
Programma
Sabato 11 Settembre 2010 Venerdì 17 Settembre 2010 Ore 20,00 Inaugurazione Mostra del pittore Pino Campa- Ore 19,00 Apertura Stands Gastronomici nelli presso Palazzo Bocca Ore 20,00 Apertura “Corte degli Assaggi” del Consorzio Vini DOC presso Palazzo Bocca Mercoledì 15 Settembre 2010 Ore 20,15 Sfilata di moda Tesmac presso Palazzo Bocca Ore 20,30 Salotto Gastronomico sul Capriano del Colle Ore 22,00 Serata in Musica con il gruppo “ I Cenomani” DOC organizzata dal Comitato Festa Dell’Uva in colla- Sabato 18 Settembre 2010 borazione con Slow Food (condotta di Brescia) presso Ore 19,00 Apertura Stands Gastronomici Palazzo Bocca Ore 19,00 presso il Salone Stile Cò di via Morari “ Fashion Event” – aperitivo con musica,moda e bellezza tutto in stile Cò. Giovedì 16 Settembre 2010 Ore 19,00 Raduno,con intrattenimento musicale, di Harley Ore 20,00 serata a tema dal titolo “ Italian Wine Carbon Davidson e Auto Storiche USA in P.zza Mazzini Calculator “ – misura dell’impatto delle nostre attività Ore 20,00 Apertura “Corte degli Assaggi” del Consorzio Vini DOC sull’ambiente,nella filiera vitivinicola organizzato in presso Palazzo Bocca collaborazione con il Parco del Montenetto, Ore 21,30 Orchestra Spettacolo “ Claudio Bonelli e Rosita” presso la Piastra Polivalente
Domenica 19 Settembre 2010 Ore 08,30 Sveglia mattutina con la Banda S. Cecilia di Mairano Ore 10,00 S. Messa in Palazzo Bocca celebrata dal rev. Parroco Don Lucio Sala Ore 10,45 Apertura ufficiale dei festeggiamenti ed intervento delle autorità presenti Ore 11,00 Consegna Borse di Studio Ore 12,00 Apertura Stands Gastronomici Ore 15,00 Sfilata Carri Allegorici accompagnata da: Sbandieratori Gruppo Spettacolo “ I Gioppini” Ore 20,30 Orchestra Spettacolo Arcobaleno Ore 22,00 Estrazione Biglietti della Lotteria Ore 22,30 Fuochi d’artificio
La mostra del pittore Pino Campanelli sarà presente presso Palazzo Bocca da Sabato 11 a Domenica 19 Settembre con apertura al pubblico nei seguenti giorni ed orari : Domenica 12 e 19 - dalle 10,00 alle 12,30 / dalle 16,00 alle 19,00 - Da Lunedì 13 a Giovedì 16 - dalle 16,00 alle 19,00, - Venerdì 17 e Sabato 18 - dalle 16,00 alle 22,00 Serate di Venerdì 17, Sabato 18 e la giornata di Domenica 19 saranno presenti: all’interno del Palazzo Municipale - Palazzo Bocca: la “Corte degli Assaggi” del Consorzio Vini DOC; e una mostra fotografica del fotografo Balboni Alfredo dal titolo “ Se Qualcuno Ama un Fiore...”, organizzata in collaborazione con il Parco del Montenetto presso P.zzo Bocca uno stand ispirato alla cura e bellezza in stile Cò. A tutti gli interessati che visiteranno lo stand sarà omaggiato un “ Trattamento Stile Cò “ di prova . Domenica 19 dalle ore 17,30 un intrattenimento musicale per i più piccoli con “I Musicanti di Brema “ e dalle ore 20,00 intrattenimento musicale con il Maestro fisarmonicista Zanola Gianfausto. dalle ore 14,30 “ CAMICI BIANCHI IN STRADA” In occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio dedicato al benessere “Medicalspa” le Dottoresse della Farmacia Coppini di Capriano incontreranno i visitatori della festa e saranno liete di offrire un gradito omaggio e buoni promozionali. Saranno a disposizione per spiegare i servizi offerti e le iniziative autunno-inverno. Durante la manifestazione funzioneranno Stand Gastronomici per assaporare i piatti caratteristici della zona, promozione di attività varie - volontariato - hobbistica, bancarelle commerciali.
Paesi e parrocchie Bassa
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Festa dell’uva e del vino Fino al 19 settembre
Una vetrina molto preziosa per il territorio La comunità vive con intensa partecipazione la preparazione e il programma di una manifestazione che esalta i prodotti locali
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Fino a domenica 19 settembre Capriano del Colle rinnova l’appuntamento con la tradizionale Festa dell’uva e del vino, giunta alla 35ª edizione. “È una manifestazione che ha fatto la sua fortuna grazie al suo territorio e ai suoi prodotti − racconta il sindaco Alberto Lussignoli −. La Festa dell’uva e del vino è bella perché coinvolge tutta la comunità, da sempre impegnata a far conoscere il territorio e quello stupendo rilevato naturale che è il Montenetto; ma è anche una manifestazione creata ad hoc per difendere
i prodotti e le tradizioni tipiche del nostro territorio. E, se vogliamo, la festa è anche uno stimolo a rafforzare il senso di appartenenza al nostro territorio. Per questi motivi, ma anche per altri l’amministrazione comunale è orgogliosa di sostenere con impegno questa iniziativa che risponde alla sua stessa filosofia, ossia valorizzare la produzione di qualità del proprio territorio nell’ambito di una tradizionale festa popolare capace di coinvolgere tutti. Salvaguardare e promuovere il territorio e la tipicità dei suoi pro-
dotti è per noi un preciso e puntuale obiettivo per far riscoprire le migliori tradizioni della nostra antica e generosa terra”. Questo il commento del primo cittadino di Capriano, che in questi anni ha collaborato attivamente per la buona riuscita di questa manifestazione. “La Festa dell’uva e del vino – sottolinea con orgoglio il Sindaco – rappresenta una sfida culturale ed economica studiata per preservare e rilanciare il nostro territorio e le nostre tradizioni più genuine”. Nata dalla passione di pochi questa bella manifestazione è andata crescendo nel tempo fino ad arricchirsi del “Premio nazionale di poesia Montenetto” e di tutti quegli eventi collegati che, anche quest’anno, valorizzeranno la nuova edizione. “A tutti loro – chiosa Lussignoli – va la nostra riconoscenza
per averci consegnato questa straordinaria manifestazione popolare: un degno riconoscimento alla millenaria tradizione vitivinicola del nostro colle”. “Sono certo – aggiunge il Sindaco − che anche questa edizione della Festa dell’uva e del vino soddisferà le esigenze dei promotori, dei visitatori e dei cittadini. Per quanto mi riguarda, a nome dell’amministrazione e di tutta la comunità, voglio ringraziare il comitato organizzatore, l’amministrazione regionale, l’amministrazione provinciale, il Consorzio Vini Doc di Capriano, il personale del Comune, le organizzazioni e associazioni di volontariato presenti sul territorio, la Protezione civile, le forze dell’ordine, gli sponsor e tutti i cittadini per le numerose e multiformi iniziative in allestimento”.
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Paesi e parrocchie Capriano del Colle
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Festa dell’uva e del vino Il programma
Tra musica, spettacoli e sfilate Mostre, concerti e altri appuntamenti in alcuni degli spazi più suggestivi. In questo fine settimana aprono gli stand gastronomici
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La Festa dell’uva e del vino è sinonimo di una manifestazione che ha la capacità di coinvolgere tutta la comunità. Sono tanti gli incontri in calendario che possono interessare tutte le diverse fasce d’età. Il calendario messo a punto dal Comitato che per un altro anno si è fatto carico dell’organizzazione della Festa dell’uva e del vino è fitto di appuntamenti. Tuttavia alcuni più di altri meritano una citazione particolare. Ecco, dunque, nel dettaglio qualche appuntamento di questa 35ª edizione della Festa dell’uva e
del vino, che ha preso il via sabato 11 settembre. A palazzo Bocca, alle 20, è stata inaugurata la mostra del pittore Pino Campanelli, che rimarrà allestita fino a domenica 19 con i seguenti orari di apertura: domenica 12 e 19, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Mentre venerdì 17 e sabato 18 è aperta dalle 16 alle 22. L’apertura degli stand gastronomici è prevista per venerdì 17. Dalle 19 in poi, oltre agli stand, sempre all’interno di palazzo Bocca verrà inaugurata la “Corte degli
Assaggi”, iniziativa curata dal Consorzio Vini Doc. Alle 22, musica con il gruppo “I Cenomani”. Sabato 18, alle 19, raduno di Harley Davidson e auto storiche americane. In serata, alla piastra polivalente, musica con l’orchestra spettacolo Claudio Bonelli e Rosita. La Festa dell’uva e del vino entra nel vivo domenica 19 con la sveglia mattutina affidata alla banda S. Cecilia di Mairano. Di seguito, alle 10, ci sarà la messa a palazzo Bocca celebrata dal parroco don Lucio Sala. Sempre in mattinata è prevista la cerimonia della consegna delle borse di studio. Ricco di appuntamenti folcloristici il pomeriggio, con la tradizionale manifestazione condotta dal frizzante Nino Frassi. Naturalmente il
momento più atteso è la sfilata dei carri allegorici che inizierà intorno alle 15. Con loro anche gli sbandieratori e altri gruppi folcloristici. In serata, chiusura della manifestazione con i fuochi d’artificio, appuntamento da sempre particolarmente apprezzato. La giornata conclusiva della festa propone quest’anno la novità di “Camici bianchi in strada”. In occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio dedicato al benessere “Medicalspa” le dottoresse della farmacia Coppini di Capriano incontreranno i visitatori della festa e saranno liete di offrire un omaggio e buoni promozionali. Le dottoresse saranno a disposizione delle persone interessate per spiegare i servizi offerti e le iniziative autunno-inverno.
Paesi e parrocchie Paesi eBassa parrocchie Visano
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Sagra di San Luigi Dal 18 settembre
Sentirsi comunità nella fede Il centro San Luigi
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di Luigi Zameli
Le feste e le sagre di paese hanno il merito di raccogliere le comunità attorno a un unico momento di festa. Molti di questi appuntamenti hanno poi mantenuto un forte legame con la tradizione religiosa, attingendo dal passato quella devozione tipica del nostro territorio. In realtà piuttosto piccole, come può essere il caso di Visano, queste feste sono maggiormente sentite, perché spesso racchiudono l’identità e tutto il vissuto di una comunità. In questi anni le nostre comunità hanno affrontato il fenomeno immigratorio, che di fatto ha portato all’interno del paese nuovi nuclei famigliari. Anche per questo motivo ritrovarsi attorno a una festa significa anche prendere consapevolezza delle radici e della storia di un luogo. Sono i racconti che fanno la differenza, ma forse oggi facciamo fatica a trovare tempo e voglia per metterci in ascolto degli altri e delle loro esperienze. A Visano succede che la comunità si ritrova. Torna nella terza domenica di settembre l’appuntamento con la sentita Sagra di San Luigi, ricorrenza sacra, ma anche laica, che costituisce un importante momento di
La gente si ritrova anche per celebrare la festa religiosa dell’Addolorata aggregazione per i visanesi. Giochi, giostre e mostre fanno da contorno, come vuole la tradizione, alle sacre celebrazioni del Santo Patrono. Accanto alla sagra si sviluppa anche la festa dell’Addolorata nella comunità guidata da don Sergio Fappani. Le celebrazioni iniziano sabato 18 settembre con la Santa Messa delle ore 18.30. Alle 20.30, presso le scuole elementari, va in scena il concerto “Franco Testa and Friends”. Si tratta di un concerto con i più famosi e conosciuti standard jazz internazionali, un trio delle meraviglie, formato da straordinari musicisti, capitanati da Franco Testa. Testa vanta collaborazioni di altissimo livello: la direzione dell’orchestra di San Remo 2004, Mina, Celentano, Paoli, Ramazzotti, Mannoia, Fossati e Chat Baker. Sempre in serata vengono inaugurati il concorso fotografico e la mostra di pittura con le esposizioni di opere estemporanee; segue il rinfresco. Alle 21 apre la tradizionale pesca di beneficenza. Domenica 19 settembre, alle 10, in piazza Castello l’apertura della 2ª edizione di “Vi Sano” con bancarel-
le e altri stand. Alle 10.30 la Santa Messa solenne con l’incoronazione della Madonna. Nel pomeriggio spazio allo sport con il memorial Archimede Conti, la gara ciclistica valevole per il 43° Gran Premio sportivi visanesi. In serata, alle 19.30, l’aperitivo in musica con Luca Corsini e Ivana Gatti: si esibiscono in un repertorio molto coinvolgente con molti brani degli anni Sessanta e Settanta. Verranno premiati i vincitori del concorso fotografico “Visano e i visanesi”. Le celebrazioni terminano lunedì 20 settembre alle 9 con la Santa Messa mattutina e alle 20 con la Santa Messa solenne. Dopo la messa si tiene la tradizionale processione per le vie del paese e la benedizione sul piazzale a chiusura della festa. La comunità, grazie al contributo dell’assessorato alla Cultura, sport e tempo libero del Comune, aveva già vissuto alcune giornate di festa con “Settembre in Fiera”. Il progetto “Nati per leggere”, che doveva essere in calendario, il 16 settembre è stato posticipato al 23 settembre alle 20.30. Nella biblioteca comunale interviene la pediatra Monica Lazzaroni.
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Paesi e parrocchie Chiari
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Palio delle Quadre 32ª edizione
Un momento di identità comunitaria La vittoria finale è andata alla Quadra verde. Molti i momenti sportivi e di spettacolo. In particolare ha giocato un ruolo importante l’arte
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di Paolo Festa
Si è tinta di verde la 32ª edizione del Palio delle Quadre: ad aggiudicarsi la vittoria nella staffetta finale è stata Marengo, la Quadra verde, appunto. Al secondo posto i rossi di Villatico, terza classificata la quadra gialla di Zeveto e fanalino di coda gli azzurri di Cortezzano. Ma la corsa, che ha visto quattro frazionisti per squadra percorre per le vie del centro le stesse strade che vengono toccare dalla processione del Corpus Domini, non è stata che l’evento conclusivo della manifestazione di quest’anno. La stessa serata di sabato 11 settembre, conclusasi con la festa
negli spazi di Marengo, si era aperta in piazza con le note dell’Inno del Palio e l’esibizione degli Sbandieratori e Musici Zeveto “Città di Chiari”. A seguire l’ormai tradizionale sfilata storica per le vie del centro, con rappresentazione conclusiva in piazza, curata dal Gruppo ricerca e spettacolo Quadre Chiari per la regia di Pierluigi Castelli e Samuele Farina. La sfilata e la rappresentazione, quest’anno, sono state dedicate alla figura dell’artista clarense Vittorio Pelati (1916-1995); le vicende biografiche dell’artista sono state alternate a rappresentazioni corali che,
Un’immagine del Salto con l’asta in piazza
di fatto, “mettevano in scena” alcune delle sue opere, conservate presso la Pinacoteca Repossi di Chiari, come il Re Nudo, il Cristo in Croce, la Strage degli Innocenti, le Maternità, Giovanni Paolo II e la Processione a Chiari. Non sono mancate, nella serata conclusiva, le delegazioni della città irlandese di Downpatrick e del Comune di Valmadrera, in provincia di Lecco, gemellate con Chiari. Momenti culturali sono stati creati dalla Quadra Zeveto, impegnata nel creare percorsi di riscoperta delle tradizioni contadine, e dall’altra Faccia della Quadra di Villatico che, nel cortile della fondazione Bertinotti-Formenti ha organizzato concerti, rappresentazioni teatrali e ha dato spazio all’esposizione di sculture in ferro battuto dell’artista rovatese Federico Bergomi e la mostra fotografica sul Mozambico “Iniziazioni, contagi e
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guarigioni” curata da Michele Metelli e Leonardo Crociani. Erano anche presenti opere del pittore bresciano Eugenio Busi e una rassegna antologica dello scultore Lino Sanzeni. Spazio all’arte è stato dato anche con l’esposizione di quadri in via Carmagnola. Allo stesso modo lo sport ha vissuto due momenti estremamente intenti con la gara di salto con l’asta in piazza, a detta di molti una delle più belle degli ultimi anni, e con gli incontri di boxe. Novità di quest’anno, che ha riscosso un grande successo, è stato il “Mercatino dei libri donati dai lettori” curato dalla Biblioteca comunale, da martedì 7 fino a giovedì 9 settembre, dove era possibile trovare libri da 50 centesimi fino a un massimo di 3 euro”. Il ricavato verrà destinato ad incentivare il patrimonio librario della Biblioteca comunale.
Paesi e parrocchie Vallecamonica
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Cemmo Verso nuovi itinerari di pellegrinaggio
“Sulla via dei Santi” camuni Giuseppe Tovini
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La commissione turismo e pellegrinaggi della diocesi e la Fondazione “Annunciata Cocchetti” delle suore Dorotee di Cemmo, annunciano un’iniziativa tanto lodevole quanto interessante. “Sulla via dei santi in Valle Camonica” titola la nuova proposta. Don Claudio Zanardini (direttore dell’Ufficio pastorale turismo e pellegrinaggi) la presenta con uno scritto: “Il 29 settembre e il 9 ottobre 2010 sono due date significative per la Chiesa bresciana e in particolare per la Valle Camonica. Rispettivamente ricordiamo il 50° della beatificazione di Innocenzo da
pagina a cura di Ermete Giorgi
Berzo e il 20° di quella di Annunciata Cocchetti. La lettera pastorale del vescovo Luciano per il 2010-2011 ‘Tutti siano una cosa sola’ invita a prestare attenzione alle testimonianze dei Santi per cogliere l’opera di Dio nella storia attraverso Gesù Cristo e rendere possibile anche oggi la rivelazione dell’amore del Padre. “Per questo – continua don Zanardini – muovendo dagli anniversari dei Beati, si è pensato di condurre nel prossimo anno pastorale una riflessione sui Santi camuni, progettando alcuni itinerari di pellegrinaggio sui luoghi della Valle che li
La Commissione turismo e pellegrinaggi della diocesi in collaborazione con la Fondazione Cocchetti propone un corso gratuito
hanno visti vivere e operare. Il corso costituisce parte integrante di questa riflessione e si propone di formare un gruppo di operatori che potranno accompagnare fedeli e visitatori lungo questi cammini di santità”. Informazioni e iscrizioni entro il 1° ottobre 2010 (telefono 0364/331284; e-mail: info@ fondazionecocchetti.bs.it). Requisiti richiesti: la sensibilità per i temi trattati e il diploma di scuola media superiore. Il corso è aperto anche a quanti, non intenzionati a svolgere poi l’attività di guida, volessero partecipare per un approfondimento personale. È previsto un “test” d’ingresso che consiste nella compilazione di un questionario per accertare la conoscenza di base e un breve colloquio attitudinale. Il corso è gratuito e l’orario delle lezioni è previsto dalle 20.30 alle 22.30 (il sabato dalle 15 alle 18). Il programma del
Assocamuna
La novità di una scuola per manager Dalla partnership tra Assocamuna e Mip School of Management del Politecnico di Milano (una delle più importanti Business school riconosciute a livello italiano) nasce “Assocamuna scuola di alta formazione manageriale” con l’obiettivo di migliorare la cultura dirigenziale delle imprese del territorio e favorire la crescita di competitività e competenza. L’istituto di studio nasce dalla forte volontà dell’Associazione imprenditoriale camuna, allo scopo di dare una risposta costruttiva alla carenza di cultura gestionale, favorire la formazione e l’aggiornamento di manager e imprenditori, mettendo il sapere al servizio dell’esperienza quotidiana delle piccole e medie industrie della Valle Camonica; si rivolge a imprenditori, dirigenti, capi, quadri impegnati nella gestione delle imprese; nel corso della sua annualità affronterà tutti gli aspetti gestionali che caratterizzano il settore. La scuola si rivolge quindi principalmente a quanti svolgono funzioni di dirigenza e gestione aziendale sia in aziende manifatturiere che di servizi. I moduli verranno infatti sviluppati prestando particolare attenzione sia agli elementi che accomunano le imprese, sia a quelli che distinguono le diverse offerte e i processi che caratterizzano i due ambiti, con la finalità di offrire strumenti di immediata applicabilità a imprenditori che operano
in contesti diversi. Il corso di studio è particolarmente indicato inoltre per gli imprenditori junior che stanno affrontando il ricambio generazionale. Alla conferenza stampa di presentazione del progetto erano presenti e sono intervenuti: Giuliano Noci, “Associate Dean” del Mip e direttore scientifico della scuola di Assocamuna; Luca Baiguini, docente Mip; Fabio Bianchi, presidente di Assocamuna; Marco Tottoli, presidente di S.Eventi s.r.l., società unipersonale di Assocamuna; Laura Franzoni, direttore generale di Assocamuna. L’incontro è stato tenuto presso la sede dell’associazione, a Darfo Boario Terme, in piazza Medaglie d’oro, 3g. “Per superare l’attuale momento economico – ha sottolineato il presidente Bianchi – è necessario che le aziende investano in sviluppo dei nuovi mercati, in innovazione e formazione”. La scuola di Assocamuna – è poi stato ribadito un po’ in tutti gli interventi – vuole essere una risposta concreta a tutte le esigenze del momento presente e ha l’obiettivo – nel corso della prima annualità prevista a partire dal prossimo 29 ottobre 2010 – di formare imprenditori e dirigenti nell’ambito dell’internazionalizzazione, del marketing e dell’innovazione, leve strategiche sulle quali puntare per emergere e continuare a crescere. Una scuola nata per il territorio e sul territorio.
primo modulo (dal 23 ottobre al 18 novembre) prevede un’introduzione, poi lo studio delle figure di Sant’Obizio e di San Costanzo (Niardo), del Beato Innocenzo (Niardo, Berzo Inferiore, Annunciata di Piancogno), della Beata Annunciata Cocchetti (Cemmo), di Santa Geltrude Comensoli (Bienno). Il secondo modulo (dal 18 gennaio al 12 febbraio 2011) si occuperà di Giuseppe e Mosè Tovini (Cividate Camuno). Concluderà con un intervento sull’“Organizzazione religiosa e tracce di spiritualità nella storia della Valcamonica” e “Arte in Valcamonica tra Quattro e Cinquecento”. Tra i relatori: mons. Claudio Paganini, Riccardo Bertoli (Brevivet), padre Andrea Cassinelli, Giovanni Gregorini (Università cattolica), Enzo Bolla, Giacomo Scanzi, Roberto Domenighini, Oliviero Franzoni, Sara Marazzani.
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Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Carzano di Montisola Festa della Santa Croce
Un borgo addobbato di fiori di carta Domenica 19 settembre il vescovo Monari conclude le celebrazioni con una Santa Messa
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A Carzano di Montisola fino a domenica 19 settembre va in scena la festa della Santa Croce. Le celebrazioni religiose si chiudono con la Santa Messa officiata domenica alle 17.30 dal vescovo Monari. Un tripudio di colori, luci e suoni che si rinnova ogni cinque anni e coinvolge anche gli oriundi trasferitisi sulla terraferma. Il borgo è addobbato di 350 archi di ramaglie che hanno cambiato faccia alla piccola frazione, 250 anime. Fiori di carta crespa, di ogni tipo e colore, copiati dal vivo o dai cataloghi di giardinaggio ornano il borgo e la chiesa di San Giovanni Battista. L’origine è incerta, la si fa risalire all’inizio del XVII secolo. Nel 1629 i Lanzichenecchi in ritirata, dopo essere stati sconfitti a Mantova, di passaggio in Franciacorta, vi portarono la peste che in poco tempo si espanse in tutta la Franciacorta e il Sebino imperversando fino al 1632 e decimando la popolazione. In tutti i borghi della zona si contano migliaia di vittime tranne che a Govine di Pisogne e a Carzano di Monte Isola. A Govine è edificata
la chiesa della Natività di Maria, mentre a Carzano si inizia la celebrazione della festa di Santa Croce. Il sacro legno è conservato in un reliquiario d’argento a forma di croce del XVIII secolo. Da allora Carzano ogni quinquennio ha celebrato questa tradizionale manifestazione, tranne che nel 1945 a causa della guerra quando fu posticipata all’anno successivo. La “Festa della Croce” cade ogni cinque anni il 14 settembre, giorno in cui la Chiesa celebra appunto l’esaltazione della Croce. Una festa che i dirimpettai di Sale Marasino chiamano “Ol festù dèl deaöl”, a significare che per allestirla non si bada certo a spese. Attualmente l’organizzazione è demandata a un gruppo di persone riunite in Comitato, ma si avvale del contributo di tutta la popolazione. La “Festa della croce” rappresenta uno dei momenti più eccezionali di tutto il Sebino, tanto da attirare sull’isola migliaia di turisti, ma è sentitissima soprattutto dagli isolani che in essa ritrovano il rapporto con un passato fatto di lavoro, fatica, tradizione e saggezza.
Circa un mese e mezzo prima della festa tutto il paese si mette letteralmente all’opera per preparare e allestire il percorso della processione. Ogni famiglia crea, rigorosamente a mano, fiori di carta, di tutti i tipi e talmente ben fatti da sembrare veri; è una tradizione vecchissima, tramandata da famiglia in famiglia, divenuta tanto radicata che erroneamente la festa è spesso conosciuta come “Festa dei fiori”. I fiori servono per adornare gli archi in legno che si trovano lungo il porto vecchio e in piazza. In media servono 150 fiori per addobbare un arco, questo significa che verranno prodotti più di 40mila fiori di carta. Come è facile da intuire un’atmosfera quasi magica, per un gioiellino artistico e paesaggistico. Ogni sera sono in programma gli spettacoli, i concerti e le gare con i “naècc”. Non mancano i punti di ristoro con le specialità montisolane. Per avere informazioni sugli orari dei battelli e aggiornamenti, si può consultare il sito internet www. monteisola.eu.
Paesi e parrocchie Valtrompia
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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Inzino “Settembre inzinese”
Appuntamenti quotidiani per la comunità Molti gli eventi religiosi, culturali e sportivi. Questa edizione coincide con il 50° dell’associazione Madonna del Castello
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opo la solenne apertura religiosa di sabato 11 con la processione con l’effigie della Madonna dalla parrocchiale di S. Giorgio alla sua “casa” nel Santuario della Valle di Inzino, entra nel vivo il “Settembre inzinese”: un periodo di eventi religiosi, culturali, sportivi che già domenica ha offerto lo spettacolo dei fuochi artificiali, la fiera di bancarelle, la mostra fotografica “Inzino com’era”. Un’edizione particolare. Coincide col 50° dell’associazione Madonna del Castello, già ricordato a metà aprile con l’inaugurazione del monumento a don Nicola Bragadina,
pagina a cura di Edmondo Bertussi
il curato arrivato a Inzino negli anni Cinquanta. Erano gli anni dello sviluppo industriale ed edilizio: nelle officine si lavorava il ferro da secoli per i “caicì”, i chiodi squadrati che hanno dato il nome alla sua gente e per i prestigiosi fucili, ma contava anche l’agricoltura del laborioso contadino-operaio. Don Nicola raccolse attorno a sé la comunità nell’associazione i “Gnari dell’oratorio” per una festa di “ringraziamento” fatta di momenti di fede e gioia nel segno di antiche tradizioni e della venerazione per la Madonna del Castello. L’Associazione, ora guidata
da Ladislao Mattiuzzo, continua, viva, profondamente legata alla parrocchia guidata da don Eugenio Panelli. Un ricco dépliant illustra nel 50° la storia, gli appuntamenti con la preghiera e con il divertimento: da venerdì 17 fino fino al 29 settembre; il centro delle attività è nella grande tensostrutura dell’oratorio e il suo attrezzato stand gastronomico. Lì, stasera venerdì alle 21 la serata dedicata all’alpinismo con il Cai Valtrompia: vengono esposte le diapositive “Sogni Verticali” di Beppe Chiaf. Fino a domenica 19 (ore 10.30-12.30 e 17.30-22) è aperta presso la scuola elementare “Anna Frank” la mostra d’arte “Ouverture”: personalissime “prime” di 15 giovani artisti allievi del liceo “Primo Levi” di Sarezzo e insieme “Invito a Versailles” riproduzione di abiti del Settecento. Sempre nel
Brozzo
Quarant’anni con l’Avis Sul labaro sta scritto “Avis Sezione di Brozzo Comune di Marcheno” a rimarcarne luogo di nascita e sede, l’antico Comune fino al 1927 e ora frazione: nell’occasione della Sagra della comunità, che ovunque è anche ricordo di identità storica, il sodalizio ha celebrato domenica 5 settembre il 40° di fondazione C’è stato anche un prologo: una tavola rotonda su “Gesti concreti per la vita” con relatori di Avis, Aido, Ail. L’atto costitutivo del sodalizio porta la data del 31 ottobre 1970: si riuniscono in assemblea 84 persone e fondano la sezione. Alla presidenza è eletto il medico condotto del paese dott. Maffeo Porteri, vice è Gilberto Medaglia, segretario Ezio Valgonio, direttore sanitario il dott. Carlo Della Torre. Il presidente dott. Porteri scompare all’improvviso pochi mesi dopo: di conseguenza il vice Gilberto Medaglia ne assumeva di fatto il ruolo. Gli succederanno poi Andrea Tomasoni, Giusto Bertussi, Ezio Valgonio, Valerio Fracassi, Alessandro Fausti, Luigi Fausti, pure scomparso nel 2004. Dal febbraio 2005 è guidata da Benvenuto Contessa. Direttori sanitari dopo il dott. Carlo Della Torre saranno i dottori Andrea Tomasoni, Mario Zaina e dal 1996 Gabriele Frialdi. Va ricordato che nel 1975 veniva fondata la sezione di Lodrino: allora le donazioni venivano fatte dove c’erano locali idonei presso le sezioni (ora presso l’Ospedale) e
quella di Brozzo per cinque anni ospitò la consorella di Lodrino. Nei quattro decenni centinaia di soci hanno contribuito allo sviluppo della sezione: l’ultima tessera porta il n° 663. Erano come detto 84 alla fondazione: i donatori attivi erano 120 nel 2005 e da allora la crescita è stata costante fino agli attuali 140 con circa 300 donazioni annuali. Queste a fine 2004 erano state 8056, diventate 9424 a fine 2009. A ricordare questa storia di generosità sono state 127 le nuove benemerenze consegnate a turno dal presidente Benvenuto Contessa col suo vice Egisto Fausti,il sindaco Barbara Morandi, i responsabili Avis provinciali Mina Taboni e Sandro Parolini. In passato la foggia delle benemerenze era diversa: ora è un distintivo uguale per tutti di metallo diverso, tenendo conto dell’età di affiliazione e numero donazioni. Si va da quello di rame con smalto verde (tre anni e almeno sei donazioni o otto donazioni) a quello d’oro traforato con diamante dopo 120 donazioni. La massima onorificenza (120 donazioni) è toccata a Valerio Fracassi e Pier Giacomo Contessa. Oro con rubino per 100 donazioni a Costantino Bertussi, Ilario Bettinsoli, Tiziano Caem, Domenica Vivenzi, Rinaldo Zanoletti, Dante Zappa, Adalberto Zubani. Speciale oro al dott. Gabriele Frialdi per i suoi 15 anni come direttore sanitario.
fine settimana la mostra di ricamo presso le sale dell’oratorio S.Giorgio con esposti i lavori della scuola curata dalle volontarie: sabato dalle ore 15 alle ore 22 e domenica 19 dalle ore 14.30 alle 22. Sabato pomeriggio la gara podistica non competitiva “Giuseppe Guala” e alle 18.30 la S. Messa in suffragio dei defunti collaboratori dell’associazione Madonna del Castello. Domenica sera alle 21 il “regalo” della Associazione alla comunità: il concerto lirico “Note di un cinquantesimo” con 120 coristi e 40 orchestrali del Brixia Camera Chorus e del Corpo Musicale di Ghedi. Lunedì 20 settembre la “Serata con gusto”, il 24 la serata giovani. Spicca il 26 la gara di auto storiche del 13° Trofeo Aido. Conclude il 9 ottobre il Coro Inzino che celebra il suo 55° con la 17ª Rassegna di canti corali della montagna.
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Paesi e parrocchie Garda Valsabbia
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Inchiesta La Voce del Garda e Valsabbia
Sottovoce
Dalla terra sul banco Ogni venerdì in piazza Marconi arriva “Il mercato agroalimentare di campagna”
È
È interessante registrare, negli ultimi anni, la nascita e lo sviluppo anche in Valsabbia e sul Garda di diversi Gruppi di acquisto solidale, realtà che mettono al centro la necessità di una riflessione sul nostro stile di vita. La risposta è in un consumo critico che valorizza la persona e le relazioni. Esemplare da questo punto di vista l’esempio dell’associazione “El Castel”, che da un anno a questa parte ha fatto partire nella centrale piazza Marconi di Gavardo il Mercato agroalimentare di campagna: una decina di coltivatori e allevatori portano sui banchi alcuni prodotti genuini (vino, ortaggi, formaggi, miele e verdure). Dieci aziende del territorio che hanno pensato di unire le forze per
di Luciano Febbrari
La prima pagina di settembre
avanzare una proposta di qualità e, soprattutto, essere liberi da ogni schema prefissato. Ogni venerdì i gazebo verde accolgono quanti, molti di questi anziani, escono di casa con la loro borsina e fanno la spesa. Come se fossero in campagna. Molto probabilmente il modello “El Castel” in futuro troverà molte imitazioni. Insieme, questa la ricetta, si può fare la differenza. Il numero ridotto dell’associazione garantisce anche una maggiore libertà di manovra. Ogni venerdì dalle 8 alle 12.30 una decina di coltivatori e allevatori si ritrovano in piazza Marconi con i loro gazebo verdi per l’ormai consueto “Mercato agroalimentare di campagna”. Gente che lavora tutta la settimana e che ha pensato bene di proporre
i prodotti della terra senza alcuna mediazione delle associazioni di categoria. Ricostruiamo con ordine la vicenda. Cinque anni fa vede la luce l’associazione “El Castel”, che inizialmente ha come scopo specifico quello di promuovere e valorizzare il territorio di Muscoline con una festa annuale. Un anno fa avviene la svolta con l’ingresso nell’associazione di Domenico Osio, che suggerisce ai 10 associati di creare un mercatino: c’è chi produce il miele, chi il formaggio, chi le verdure. Lo stesso Osio con la sua azienda “L’orto di Domenico” coltiva verdura e frutta a Rampeniga di Gavardo attraverso una serra. Domenico non usa diserbanti e si serve del
I mezzi di informazione sono ricchi di dati e statistiche che attestano la sempre crescente disaffezione degli italiani nei confronti del sistema politico italiano o di quanti ricoprono incarichi o ruoli istituzionali. Di fronte allo sconforto generale ci sono diverse modalità per reagire, per alzare la testa. Una di queste è sicuramente la capacità di diventare protagonisti della propria vita o, come direbbero i nostri avi, artefici del proprio destino. Si spiega anche così la presenza di gruppi e associazioni di volontariato che si attivano ogni giorno nei nostri Comuni e nelle nostre parrocchie. Un impegno lodevole che in certi casi si trasforma in testimonianza.
concime prodotto dall’impianto di biogas. All’intuizione di Osio fa seguito un accordo con il sindaco di Gavardo (Emanuele Vezzola), che concede la piazza di fronte al Comune per cercare di valorizzare il centro storico. Il mercato agroalimentare di campagna non va confuso con il mercato tradizionale settimanale del mercoledì, che, inoltre, è collocato in un’altra piazza. Alcuni componenti (il presidente di “El Castel” è Stefano Pietta che ha una cantina vinicola) aderiscono anche alla Coldiretti, ma in questo caso si sono – come si dice in gergo calcistico – smarcati per essere più liberi. Il risultato è la vendita al dettaglio di prodotti buoni, sani e genuini.
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San Felice del Benaco
Toscolano
Una mostra dedicata all’oreficeria
“La Villa si risveglia”
Il bel borgo di Cisano di San Felice del Benaco e la sua prestigiosa Fondazione Cominelli ospitano, fino al 3 ottobre, una mostra dedicata ad opere provenienti dall’oreficeria di ricerca di tutto il mondo e insieme la 1ª edizione del Premio Fondazione Cominelli, concorso internazionale dedicato al gioiello contemporaneo per artisti orafi e designer. La fondazione culturale, istituita dal letterato e poeta Raffaele Cominelli, ha sede nel seicentesco palazzo di famiglia eretto nel centro storico di Cisano, vero gioiello naturale affacciato a balcone al golfo di Salò: custodia preziosa, per l’occasione, di un’esposizione di oltre 70 opere, selezionate dal maestro Graziano Visintin, figura di rilievo nel panorama del gioiello contemporaneo italiano e realizzate da 40 artisti giunti da tutto il mondo. La mostra rimane aperta il venerdì e il sabato dalle 17 alle 22, la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 22 (per informazioni 349/7842403). (v.b.)
A Toscolano, presso l’area archeologica della villa romana appartenuta alla nobile famiglia dei Nonii Arrii, si svolgono, sabato 25, le Giornate europee del Patrimonio. A partire dalle 10 e fino alle 16 è prevista l’apertura della villa con visite guidate. Alle 20.30 concerto-recital “La Villa si risveglia”. La “domus”, rinvenuta nel 1967, rappresenta uno dei più importanti edifici residenziali d’età romana presenti sulle rive del Garda. Secondo le ricostruzioni archeologiche la villa si presentava in origine con loggiato frontale sul lato orientale. Le parti oggi visibili comprendono diversi vani, alcuni dei quali presentano resti di affreschi e porzioni di pavimenti a mosaico discretamente conservati. (v.b.)
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Cultura e comunicazione
Astronomia Alle origini dell’universo
La teoria del Big bang esclude l’atto creativo di Dio?
leombruno@lavocedelpopolo.it
La volta stellata
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di Mario Leombruno
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“Sono stato invitato per parlare di astronomia e delle domande che questa suscita nei cristiani ma io penso di dover ampliare la platea non rivolgendomi ai soli cristiani ma a tutti gli esseri umani”. Padre Funes ha esordito ricordando che quando insegnava nell’Università statale dell’Arizona, la domanda che sempre poneva a chi era presente ai suoi insegnamenti era la seguente: “Nella teoria del ‘Big bang’ non si parla, in realtà, dell’istante iniziale. Con le attuali conoscenze, infatti, non siamo in grado di parlare con fondamento scientifico del momento zero, ma al massimo riusciamo a raggiungere i 10 alla – 43 secondi di vita (un numero decimale con 42 zeri a seguire quello della virgola, un tempo incomprensibile, piccolissimo, eppure non ancora quello iniziale). Credi che sarà possibile per la scienza, prima o poi, raggiungere esattamente il tempo zero di vita? Saremo cioè mai capaci di dire perché è accaduto il ‘Big bang’? Rispondi”. In effetti, quella appena posta è una delle domande legate all’esistenza e al senso stesso della vita che tutti si pongono, giovani e non più tali, cristiani e fedeli di altre religioni così come atei. “C’è chi è convinto che scienza e fede non possano andare d’accordo, ma
Josè Gabriel Funes, direttore della Specola vaticana, in aprile ha tenuto una conferenza su “Bibbia e scienza”, il noto gesuita ha concluso il ciclo di incontri promosso dall’Editrice La Scuola. All’indomani delle affermazioni dell’astrofisico Stephen Hawking in merito alla necessità o meno dell’azione divina come punto di partenza della Creazione, l’incontro torna di attualità
non è vero – ha proseguito il direttore della Specola vaticana –. Si può essere bravi scienziati credendo in Dio. Scienza e fede possono viaggiare insieme, anche se nella storia non sempre questa sintonia si è manifestata come ci dimostra la vicenda di Galileo Galilei. Papa Benedetto XVI ha riconosciuto nell’omelia dell’Epifania dell’anno scorso che gli scienziati che sulle orme di Galilei non rinunciano né alla loro passione scientifica né alla loro fede riescono a valorizzarle entrambe nella loro reciproca fecondità. Il vero problema, infatti, non è tra scienza e fede ma tra scienza e Chiesa, risiede nell’incomunicabilità tra individui. Paradossalmente, questa incomunicabilità ci introduce alla Specola vaticana e a coloro che ci lavorano. Da una parte siamo scienziati, dall’altra siamo uomini di fede e questo penso sia la vera particolarità. L’umanità da sempre si chiede dove siamo nell’universo, cosa sappiamo dell’universo? Poco, in realtà. Alcuni cosmologi ipotizzano che non ci sia un solo universo ma più universi paralleli, così come ci sono tante galassie (di cui oggi nessuno dubita). Quale spiegazione e significato ha un universo che genera esseri che cercano verità, creano bellezza, vogliono giustizia, lottano per il bene, hanno
senso morale e creano comunità? Quale spiegazione e significato ha un universo in cui esseri viventi soffrono e muoiono? Per i credenti, Dio creatore dell’universo è fonte di tutto. La fede della Chiesa nasce sull’esperienza di Dio, non su un modello che spiega l’esistenza del mondo. Prima si fa esperienza di Dio come salvatore e poi lo si riconosce come creatore, come colui che dà senso all’universo alla storia e al creato. E la “Genesi” non è il primo libro sacro scritto, prima c’è l’Esodo e poi, su questa esperienza, il popolo capisce che chi lo ha liberato è anche il creatore”. Da ultimo, tra scienza e fede il rapporto è di dicotomia o di simbiosi? “Il pensiero critico scientifico e teologico può aiutarci a eliminare gli aspetti irrazionali dalla nostra fede mentre pensare seriamente la fede può aiutarci a purificare la scienza dagli aspetti disumanizzanti anzi – ha concluso padre Funes – gli scienziati, perché la scienza è neutra non fa male né bene mentre gli uomini la usano per costruire la bomba atomica o per salvare persone. La Caritas in veritate riconosce che il sapere non è mai solo opera dell’intelligenza: il fare è cieco senza il sapere e il sapere è sterile senza l’amore”. La ricerca del senso e dell’origine prosegue.
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Cultura e comunicazione Famiglia
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Nella nuova scuola pubblica di Adro sulle finestre, sugli ingressi, sugli arredi e persino sui cestini dell’immondizia campeggia il Sole delle Alpi, simbolo della Lega. La scuola dovrebbe permettere un’apertura mentale ed esperienziale. Quei marchi sanno tanto di esclusione e di accentramento. L’educazione deve suscitare paura del diverso per cultura, sesso, salute o desiderio di conoscenza e arricchimento? Il rifiuto di chi mette in crisi i propri valori spesso non è segno di stabilità ma piuttosto di incertezze, di scarsa identità
Il “caso” Adro I simboli nei luoghi dell’educazione
Una scuola che educhi alla diversità
S di Mariella Bombardieri psicopedagogista, formatrice
Sul “Corriere della sera” di domenica 12 settembre ho letto la notizia che ad Adro è stata aperta la nuova scuola pubblica e che sulle finestre, sugli ingressi, sugli arredi e persino sui cestini dell’immondizia campeggia il Sole delle Alpi, simbolo della Lega. Il Sindaco racconta che questa struttura non è costata nulla alle casse del Comune e che la popolazione si è autotassata per l’acquisto degli arredi. Mi chiedo però cosa questi atteggiamenti trasmettano a chi deve crescere. L’educazione deve suscitare paura del diverso per cultura, sesso, salute o desiderio di conoscenza e arricchimento? Il rifiuto di chi mette in crisi i propri valori spesso non è segno di stabilità ma piuttosto di incertezze, di scarsa identità. L’incontro con chi professa una fede diversa non necessariamente conduce a dimenticarsi della propria ma piuttosto obbliga a ripensarla, a recuperarne i fondamenti. Di fronte alla complessità, gli studenti vanno educati allo scambio, alla collaborazione, all’integra-
zione che non è rinunciare alla propria identità. Si può imparare molto dalle crisi, dai conflitti se si ha la forza e il coraggio di sostare dentro tale complessità. Scrive Edgar Morin: “L’inatteso ci sorprende. Il fatto è che ci siamo installati con troppa sicurezza nelle nostre teorie e idee e che queste non hanno accoglienza per il nuovo. Il nuovo spunta continuamente. Non possiamo mai prevedere il modo in cui si presenterà ma dobbiamo attenderci l’inatteso. E una volta giunto l’inatteso si dovrà essere capaci di rivedere le nostre teorie e idee…”. Una delle cose che è importante insegnare oltre alle diverse materie è l’apertura mentale, l’accoglienza, la temperanza, valori laici e cristiani secondo i quali ogni uomo ha valore. Cristo stesso ci insegna che quando avremo dato da mangiare ai poveri l’avremo fatto a lui. Insegniamo ai nostri alunni anche le tradizioni, la storia italiana ma non per inoculare la rabbia, la violenza ma piuttosto per avere consapevolezza della propria identità cul-
turale e per riuscire a imparare che esistono anche altre culture spesso ricche di grandi tradizioni. Il principio di riduzione spesso trasforma il complesso in semplice e applica all’essere umano la logica meccanica che riguarda le macchine. Questo pensiero può rendere ciechi ed eliminare le emozioni, le passioni, i dolori e le gioie. Alcuni attacchi a persone straniere fanno pensare a una grande disumanizzazione delle relazioni umane. Stando nella classi spesso vedo come alcune frasi fatte, molto offensive (“Tornino al loro paese”…. “Negri di”…) portino a forme di bullismo marcato che fa male perché colpisce spesso i più piccoli e indifesi. Forme di violenza che spesso partono dall’ignoranza e dal cattivo esempio di alcuni adulti. Quando durante i colloqui chiedo il motivo di offese o percosse a danno di studenti stranieri non mi trovo di fronte a grandi teorie ma piuttosto a una superficialità, a un’ignoranza che si fa forte del potere. In una piccola scuola di paese ricordo che un
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Novità EllaOne anche in Italia?
Pillola dei cinque giorni dopo, una scelta irresponsabile
Fondazione Cocchetti
“Crescere insieme per crescere meglio” “Crescere insieme per crescere meglio”. È lo slogan della Scuola per genitori promossa dalla Fondazione Cocchetti, in collaborazione con Confartigianato Impresa Famiglia di Vicenza. Il ciclo di conferenze sul rapporto genitori-figli quest’anno raddoppia: alla già consolidata esperienza in Valle Camonica (giunta alla sua 3ª edizione) si aggiunge anche l’organizzazione di sei incontri a Brescia città. Per la Valle Camonica le sei serate – comprese tra ottobre e aprile, l’inaugurazione il 22 ottobre – si svolgeranno al Centro Congressi di Boario Terme, in via Galassi 30. Mentre nel capoluogo le conferenze (la prima in programma il 15 ottobre) si terranno all’Auditorio del Liceo scientifico Leonardo, in via Balestrieri 6. La serata conclusiva di entrambi i corsi sarà invece l’8 aprile 2011 al Teatro Crystal di Lovere. Numerose saranno le tematiche affrontate: dalla gestione dei conflitti familiari all’educazione dei figli alla sessualità, dalla prevenzione delle dipendenza da internet, droga e alcol al metodo di studio per avere successo nella vita, passando anche per l’adolescenza dei figli e i problemi legati all’apprendimento. Molto qualificato il parco dei relatori. Tra gli altri ci saranno il sociologo-psichiatra Paolo Crepet (direttore scientifico di Impresa Famiglia), lo psicoterapeuta Alberto Pellai, la psicologa Lucia Pelamatti, lo psicopedagogista Mario Polito e la psicanalista Paola Scalari. Per iscriversi alla scuola occorre compilare la scheda di iscrizione (scaricabile sul sito internet www.fondazionecocchetti.bs.it) e versare un contributo di 60 euro (a persona) tramite bonifico bancario intestato a Fondazione Cocchetti via Tolera, 4 - Cemmo di Capo di Ponte presso Banca di Valle Camonica - Agenzia 279 - IBAN: IT 42 A 03244 54200 000000011700 oppure tramite pagamento diretto presso la segreteria della Fondazione. La scheda compilata e la ricevuta di pagamento vanno inviate al numero di fax 0364.331287 o all’indirizzo di posta elettronica info@fondazionecocchetti.bs.it. Mario Nicoliello
ragazzo italiano fu vittima di bullismo e nessuno compagno passando si fermò ad aiutarlo a eccezione di un ragazzino indiano che si mise di mezzo e provò a difendere il compagno di classe. Finì all’ospedale colpito alla testa; lui che era docile, buono, che la mattina si svegliava alle quattro per aiutare il papà nei campi e che il pomeriggio doveva tornare a lavorare. Tornato a scuola dopo qualche giorno divenne l’eroe buono; a nessuno venne in mente che era di un’altra cultura perché quando ci si trova di fronte a un problema umano spesso non c’è differenza nella sofferenza che causa. Inoltre spesso i figli sono più aperti e più intelligenti dei loro genitori perché sanno andare aldilà dell’etichetta e sanno cogliere la ricchezza dell’altro. Oggi si parla molto di emergenza educativa che riguarda le regole, l’importanza di avere genitori autorevoli e responsabili, ma anche l’impegno che la scuola deve avere di educare al rifiuto di forme di razzismo che si fanno strada. La psicologia spiega come la proiezione di cose negative sull’altro spesso è un modo per negare le parti deboli o contradditorie che di sé non si accettano. Se si pensa che siano sempre gli altri sbagliati, di sé non si cambia nulla. Questo tipo di atteggiamenti spesso non fa crescere anche se anagraficamente si è adulti. Crescere è integrare le proprie parti buone con quelle negative; integrare la propria cultura che va rispettata
con quella di altri che hanno tutto il diritto di potersi esprimere. Edgar Morin afferma che l’educazione deve insegnare la comprensione fra gli uomini, oltre che la matematica o qualsiasi disciplina, per garantire la solidarietà intellettuale e morale dell’umanità. L’etnocentrismo nutre le xenofobie e i razzismi che possono portare a trattare l’altro come se non fosse persona. Un problema oggi che spesso si presenta nella scuola è l’assenza di autocritica e la tendenza anche nei genitori a dare sempre la colpa ai figli degli altri. Crescere vuol dire prendersi delle responsabilità con un atteggiamento di vicinanza a chi conosciamo, ma anche a chi, come insegna Cristo, vive in terra straniera. Vi sono bellissime esperienze educative di scambio tra culture (scambio di storie, di ricette, di fiabe) che hanno permesso l’incontro, la conoscenza e la possibilità di andare oltre stereotipi e pregiudizi. “Dobbiamo perseguire l’umanizzazione in virtù dell’accesso alla cittadinanza terrestre in una comunità planetaria”, scrive ancora Morin ed è proprio nella scuola che si deve cominciare a vivere come in un villaggio globale dove ognuno ha diritto alla dignità e alla libertà di crescere serenamente. Bibliografia E.Morin “I sette saperi necessari all’educazione del futuro” Ed. Cortina
di Vincenzo Turchi professore di Diritto ecclesiastico Nel clima un po’ distratto e rilassato del ferragosto, è stata diffusa la notizia che negli Usa la Food and Drug Administration ha approvato la commercializzazione di un nuovo farmaco abortivo, denominato EllaOne, che può essere assunto fino a cinque giorni dopo un “rapporto non protetto”. Come il Norlevo (la “pillola del giorno dopo”, già ammessa in Italia), la nuova “pillola dei cinque giorni dopo”, definita impropriamente “contraccettivo d’emergenza”, può provocare alternativamente due effetti: o bloccare l’ovulazione, inibendo così la fecondazione e agendo – in tal caso sì – come un contraccettivo; oppure può agire sulla cellula uovo fecondata, impedendone l’impianto nell’utero, se l’ovulazione fosse già avvenuta al momento della sua assunzione. L’effetto, in tale circostanza, è quello gravissimo di sopprimere l’embrione, cioè, per dirla con le parole del Comitato nazionale per la bioetica, un essere di natura “compiutamente umana” (“Identità e statuto dell’embrione umano”, documento del 27 giugno 1996), un essere unico e irripetibile, caratterizzato da una sua ben precisa identità genetica, in grado di svilupparsi senza soluzioni di continuità sino al momento della nascita. L’artificio logico per qualificare come contraccettivo sia il Norlevo sia la EllaOne consiste nel ritenere gravidanza solo la fase successiva all’annidamento dell’embrione nell’utero, e, correlativamente, aborto solo il distacco dell’embrione dall’utero, non la sua soppressione antecedente. Ma la realtà dei fatti non muta in base a definizioni nominalistiche o a espedienti linguistici. Come bene ha dichiarato il medesimo Comitato nazionale per la bioetica, è “ovvio che circa la possibilità di un effetto interruttivo dello sviluppo embrionale non incide l’eventuale utilizzazione della terminologia descrittiva dell’Organizzazione mondiale della sanità che qualifica come gravidanza la fase successiva all’impianto in utero dell’embrione” (“Nota sulla contraccezione d’emergenza”, 28 maggio 2004). Ma vi è di più. Nel caso della EllaOne, il cui principio attivo, l’ulipristal acetato, appartiene allo stesso gruppo farmacologico della Ru 486 (il farmaco abortivo, di recente ammesso nel nostro Paese, ospedalizzato e soggetto, in toto, alla legge sull’interruzione volontaria della gravidanza), si estende l’effetto antiannidatorio, mediante un’azione sull’endometrio che indirettamente favorisce il distacco dall’utero dell’ovulo fecondato che vi sia già impiantato (cfr. l’intervista rilasciata da mons. Elio Sgreccia al “Corriere della Sera” del 15 agosto 2010). Anche in Italia è stata richiesta, nel mese di gennaio, l’approvazione della EllaOne – già in uso in diversi Paesi d’Europa – all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), da parte della ditta francese che lo produce. Se la sua commercializzazione dovesse essere approvata, si compirebbe un ulteriore passo avanti sulla via dell’“aborto facile” e della deresponsabilizzazione, sottraendo (come nel caso del Norlevo) la sua somministrazione a tutte le procedure stabilite a tutela della maternità, del concepito e dissuasive dell’aborto, pur presenti e previste come doverose dalla legge sulla interruzione volontaria della gravidanza. Purtroppo il dibattito, che al riguardo dovrebbe essere serio, razionale, scientifico e argomentativo, è viziato sia da ragioni ideologiche sia da più prosaici interessi economici. Tempi addietro, da fonte non sospetta era stato riconosciuto apertamente che “di fatto i termini contraccezione d’emergenza e contragestazione sono ormai diventati comuni per indicare interventi che impediscono l’annidamento del concepito e che quindi [...] sono in realtà aborti facenti” (in “MicroMega”, 1997, n. 2, p. 68). E, in autorevole fonte istituzionale (“Relazione sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e sulla interruzione volontaria della gravidanza”, presentata dal Ministro della Sanità alla Presidenza del Senato il 15 aprile 1994), si legge a chiare lettere che: “È motivo di preoccupazione il diffondersi probabile di metodiche impropriamente chiamate contraccettive, che, in realtà non impediscono la fecondazione dell’ovulo, e che perciò non vanno catalogate nel campo della contraccezione. Variamente denominate (pillola del giorno dopo, contragestazione, pulizia mestruale) queste metodiche vengono usate dopo un rapporto non protetto, omesso l’accertamento della gravidanza. Sfuggono perciò a ogni controllo, anche se violano la legge 194, il cui art. 1 non distingue tra tutela della vita prima o dopo l’impianto e possono aumentare in modo non verificabile la quantità di abortività clandestina”. Peccato che, alle volte, la memoria storica di politici e intellettuali sia tanto breve!
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Cultura e comunicazione Eventi
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Teatro Grande Stagione lirica
Prima assoluta per la “Medea” di Cherubini Mai rappresentata a Brescia, l’opera giunge nella versione italiana Foto di scena da “Il flauto magico”
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di Mario Leombruno
È stata presentata la Stagione lirica del Teatro Grande, l’ultima a firma Umberto Fanni che con questo incontro ha salutato la città e lasciato il timone del Massimo cittadino. In realtà il maestro Fanni – che oggi ha la direzione artistica della Fondazione Arena di Verona –, si è vista riconfermata la fiducia e ribadita la richiesta, già espressa più volte dall’assessore alla Cultura del Comune di Brescia Andrea Arcai, di proseguire il lavoro almeno in forma di consulenza. Fanni, a fronte di tale sollecitazione non si è tirato indietro e ha pubblicamente ribadito il suo legame con la città che seppure non gli ha dato i natali vive come cittadino adottivo. L’introduzione ha rapidamente lasciato spazio alla presentazione vera e propria che nel solco della tradizione è strutturata su cinque opere e un balletto. L’inaugurazione è affidata a “Medea”, opera di Luigi Cherubini che per la nostra città sarà rappresentata in prima assoluta venerdì 8 ottobre alle 20.30 (Turno A) e domenica 10 ottobre alle 15.30 (Turno B). “Medea”, tragedia in tre atti, è programmata in occasione dei 250 anni dalla nascita del compositore e
nella versione in lingua italiana per la regia di Carmelo Rifici e la direzione di Antonio Pirolli. Al soprano Maria Billeri il compito di vestire i panni che indossò l’indimenticabile Maria Callas. A seguire, “La sonnambula” di Vincenzo Bellini, melodramma in due atti che sarà in scena venerdì 22 e domenica 24 ottobre. La regia è di Stefano Vizioli, direttore Massimo Lambertini. La protagonista è la bravissima anglo-australiana Jessica Pratt. “Il flauto magico” in lingua originale è il terzo titolo della stagione (29 e 31 ottobre). L’opera in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart sarà diretta da Oliver Gooch per la regia di Eugenio Monti Colla. A Clara Polito i famosi vocalizzi della Regina della Notte. Tamino è Leonardo Cortellazzi. Nasce a Brescia la versione de “La cenerentola” che vedremo in scena il 19 e 21 novembre. La dirige Giacomo Sagripanti mentre la regia è di Rosetta Cucchi. Nel ruolo protagonista del dramma giocoso in due atti di Gioacchino Rossini ci saranno Chiara Amarù e Carmen Topciu. L’ultimo titolo in cartellone è il melodramma in tre atti “La traviata” di Giuseppe Verdi che potremo vedere
il 10 e 12 dicembre. Le vicende di Violetta Valery, il soprano spagnolo Yolanda Auyaunet, saranno dirette da Pietro Mianiti per la regia di Andrea Cigni. Per tutte le opere l’orchestra sarà quella de “I pomeriggi musicali” e il coro del “Circuito lirico lombardo”. Bisognerà attendere il 2011 (15 e 16 gennaio) per il balletto che porterà a Brescia “Il lago dei cigni” di Pyotr Ilych Tchaikovsky coreografato da Alexander Vorotnikov. Sul palco “La classique” di Mosca. Anche quest’anno si ripeterà l’iniziativa “Pazzi per l’opera” con i melomani a raccontare le trame d’opera (i “pazzi” saranno Roberto Gazich, Paolo Bolpagni, Piergiorgio Vittorini, Roberto Tagliani e Marco Degiovanni) mentre la novità è “Assaggi di stagione”. L’iniziativa, sabato 25 settembre alle 21, con ingresso libero previo ritiro del biglietto, è una “conversazione al pianoforte” tra musica, canto e riflessioni in una serata unica che farà assaporare agli spettatori l’atmosfera, i temi e le caratteristiche della prossima stagione lirica. Apertura biglietteria per nuovi abbonati dal 19 al 21 settembre. Info: www.teatrogrande.it - 0302979311.
Lovere
Alla guida di Cortolovere arriva Pupi Avati
Pupi Avati
Il 23, 24 e 25 settembre al teatro “Crystal” di Lovere avrà luogo la XIII edizione di “Cortolovere”, il noto festival internazionale di cortometraggi presieduto negli anni da noti personaggi del mondo del cinema, teatro e televisione tra i quali Lina Wertmüller, Alessio Boni, Renzo Martinelli, Enzo Iacchetti, Cochi e Renato, Enrico Lo Verso. Presidente onorario a vita è il “cartoonist” Bruno Bozzetto. Per questa tonata alla presidenza di un gruppo di esperti è stato chiamato il regista Pupi Avati. Scopo della manifestazione è quello di promuovere la cinematografia fra i giovani, dare dignità e visibilità al cortometraggio; predisporre l’opportunità di creare un archivio di opere da conservare nel tempo; soddisfare la necessità di promuovere le opere dei giovani autori locali.
Numerose sono le sezioni riconosciute e per le quali sono previsti riconoscimenti e premi: miglior film (Luccio d’oro), miglior soggetto, miglior fotografia, miglior colonna sonora, miglior film straniero, film di autore bergamasco, film scuole di cinema e istituti scolastici (Alborella d’oro), miglior “corto” per la televisione, miglior film web, miglior film giuria popolare e poi premi speciali del presidente della giuria e del pubblico in sala. Quanto alla singolare e prestigiosa presenza in giuria del regista Pupi Avati (Bologna, 3 novembre 1938), le sue regie ammontano a tutt’oggi a 42; ha partecipato a 49 sceneggiature. Avati sarà a Lovere nella giornata di sabato 25 settembre per guidare la giuria di esperti e rivestirà il ruolo di ospite d’onore allo spettacolo finale e alla premiazione. (e.g.)
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Brescia
Arte sacra e futurismo: un incontro ad alta quota Dal 17 settembre al 14 ottobre, il museo di Santa Giulia ospita la mostra “Arte Sacra e futurismoâ€? proposta dalla SocietĂ di San Vincenzo de’ Paoli - Consiglio centrale di Brescia e dei Gruppi di volontariato vincenziano Aic Italia, sezione regionale della Lombardia Onlus. Il presidente provinciale della San Vincenzo, Giuseppe Milanesi, alla domanda che in occasione della conferenza di presentazione dell’evento tutti si sono posti, come mai la San Vincenzo organizzi mostre, ricorda che il fondatore Federico Ozanam oltre che cristiano era uno storico e letterato, amante dell’arte e docente alla Sorbona. Un uomo di cultura, insomma. Ridurre l’impegno vincenziano alla sola assistenza e accompagnamento ai poveri, significa chiudere la San Vincenzo in una gabbia troppo stretta, quasi una maschera pirandelliana. “La mostra che abbiamo organizzato – ha concluso Milanesi – produce il duplice risultato di far parlare della SocietĂ e di aiutare i suoi membri a conoscersi fra Conferenze e Gruppi. La mostra (sette dipinti, due sculture e una riproduzione di arte sacra futurista), sarĂ accompagnata da un volume in 200 copie.
Pisogne
Quarta edizione del concorso di liuteria Oltre 150 partecipanti da nazioni in tutto il mondo, maestri liutai e artisti di fama mondiale sono attesi il prossimo ďŹ ne settimana a Pisogne per dare il via alla prestigiosa manifestazione che sta portando il nome della cittadina lacustre in tutto il mondo. Grazie alla collaborazione con Anlai, Associazione nazionale amici della liuteria italiana, la 4ÂŞ edizione del concorso è ancora piĂš ricca e intrigante. “Il prossimo ďŹ ne settimana – ha dichiarato Marina Berlinghieri, assessore alla Cultura del Comune di Pisogne – il nostro Comune sarĂ al centro della magia della musica e dell’arte liutaia, con molti eventi: mostre, conferenze e concerti. Primo fra tutti, venerdĂŹ 17, il prestigioso concerto per violoncello del maestro Ninni Saladino. Abbiamo voluto coinvolgere tutta Pisogne nella sua complessitĂ e nelle sue espressioni e infatti il concerto si terrĂ nella chiesa di San Girolamo presso la LocalitĂ Rovinaâ€?. La rassegna sarĂ aperta dall’inaugurazione della mostra fotograďŹ ca “La magia del liutoâ€? di Gio Lodovico Baglioni presso il bar Tazio di Pisogne alle 18.30, scatti nei quali la preziositĂ dell’antico strumento rinascimentale si fonde con le calde atmosfere naturalistiche delle Torbiere del Sebino. A seguire, il calendario degli eventi propone, nel pomeriggio di sabato, una prova acustica aperta al pubblico nella Sala del Lisi, presso il Centro culturale. La grande giornata della musica, invece, sarĂ domenica 19 settembre. Fin dalle 9.30 del mattino la Sala del grano della Puda ospiterĂ una conferenza tenuta da Claudio Rampini. Il Maestro pisano porterĂ alcune riessioni circa l’attualitĂ di Fernando Simone Sacconi, allievo e collaboratore del grande Stradivari, portando nell’attualitĂ i segreti del grandissimo liutaio. “La premiazione del concorso – ha concluso l’assessore Berlinghieri – sarĂ seguita dal concerto per viola e violino dei maestri Vainello e Bertok (quest’ultimo presente per il secondo anno consecutivo). Ăˆ anche con iniziative di simile portata che Pisogne si fa conoscere oltre i conďŹ ni locali, nazionali e internazionali, cosa che si traduce in una grande opportunitĂ in chiave sia culturale che turistica. Siamo pronti a rivivere, replicare il successo delle passate edizioni. La rassegna si concluderĂ con la mostra “Violino d’autoreâ€? di Ezio Labio.
Brescia
Fabris ospite per la Ccdc Su iniziativa della Cooperativa cattolico-democratica di cultura, della Morcelliana e dei Padri della Pace giovedĂŹ 23 settembre alle ore 20.45 nella Sala Bevilacqua di via Pace 10 a Brescia, si terrĂ una conferenza sul tema “Siamo tutti indifferenti? La relazione nell’epoca del social networkâ€?. InterverrĂ Adriano Fabris, professore ordinario di FilosoďŹ a morale all’UniversitĂ di Pisa, autore del volume “TeorEtica. FilosoďŹ a della relazioneâ€?, edito da Morcelliana nel 2010. Allievo di Vittorio Sainati e di Gadamer, Adriano Fabris è professore a Lugano di Etica applicata alla FacoltĂ teologica dove è vicedirettore dell’Istituto di FilosoďŹ a applicata. L’incontro, introdotto da Francesca Nodari, è a ingresso libero. Info: www.ccdc.it.
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Eventi Lediecigiornate di Brescia
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Dal 17 al 26 settembre la città diventa palcoscenico straordinario per la grande musica e le tante iniziative targate “Lediecigiornate”. Il festival, diretto dal maestro Daniele Alberti, è giunto alla 5ª edizione
Il pianista Nikolaj Lugansky
Festival Teatro Grande, Museo diocesano e Camera di commercio
Tra i tanti appuntamenti previsti, i concerti serali
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Musica, spettacolo e fantasia. I concerti serali de “Lediecigiornate” promettono ancora una volta di scatenare l’entusiasmo del pubblico, mescolando classica e jazz, passi di tango e umorismo. Dopo l’eccezionale anteprima con il recital del 16 giugno scorso di Murray Perahia, fuoriclasse del pianoforte, la nuova maratona di grande musica prenderà il via venerdì 17 settembre, tra i velluti e gli stucchi del Teatro Grande: sul palco saliranno la prestigiosa Orchestra del Teatro Regio di Parma e Nikolaj Lugansky, lo zar del pianoforte, che metterà la sua brillantissima tecnica al servizio del primo concerto per pianoforte di Chopin; a seguire, la prestigiosa compagine orchestrale diretta da Sergio Pellegrini proporrà un ever-green del Romanticismo, la sinfonia “Italia-
na” di Felix Mendelssohn. Sabato 18, lunedì 20 e venerdì 24 settembre, il violinista Pierre Hommage e il pianista Daniele Alberti daranno vita all’atteso ciclo delle dieci sonate di Beethoven, nello splendido cortile del Museo diocesano. Gli altri concerti si svolgeranno invece nell’auditorium della Camera di Commercio di Brescia. Inaugurerà lo spazio il pianista Pietro De Maria con il quartetto d’archi dell’Orchestra del Teatro Regio di Parma; De Maria – che sta incidendo una premiatissima integrale dell’opera pianistica di Fryderyk Chopin, in cui mette in luce sensibilità di tocco e chiarezza d’interpretazione – sarà impegnato nel secondo concerto per pianoforte del compositore polacco; la seconda parte vedrà invece l’esecuzione dell’Ottetto di Mendelssohn
nella versione per archi, un’autentica gemma della grande tradizione cameristica tutta da riscoprire e apprezzare. Martedì 21 settembre “Lediecigiornate” si collegheranno “In diretta da casa Schumann”. Lo spettacolo, scritto da Saul Beretta e realizzato dal gruppo Musicamorfosi, vedrà la partecipazione in video di Elio delle Storie Tese, che indosserà i panni del geniale Robert tra note e sregolatezza, mescolando musica romantica e Vasco Rossi in una spumeggiante parodia del “Grande Fratello” che promette divertimento garantito. “Liszt all’opera” è il titolo del recital del pianista Giovanni Bellucci della sera seguente; il virtuoso italiano accompagnerà il pubblico in una passeggiata tra le grandi trascrizioni dal repertorio lirico, da Bellini a Verdi, da Wagner a Rossini, per gli appassionati di belcanto e non solo. Appuntamento d’eccezione giovedì 23. Alla tastiera siederà il più grande jazzista italiano, Stefano Bollani, per un progetto di improvvisa-
zione originale che muoverà dai temi del Romanticismo musicale, accostando così due straordinarie rivoluzioni sonore. Le formidabili evoluzioni pianistiche della guest star del festival saranno seguite anche dai piccoli topo reporter di Topolino, per cui Bollani si è fatto fumetto nelle sembianze disneyane di Paperefano Bolletta. Note giovanissime protagoniste sabato 25, con la sedicenne violinista Masha Diatchenko, accompagnata dalla Polish Symphony Orchestra, impegnata nel concerto per violino di Mendelssohn, una delle pagine più amate dell’Ottocento romantico. Il programma sarà completato dall’ouverture de “La Bella Melusina” e dalla prima sinfonia scritta da Mendelssohn a soli 16 anni. La chiusura, domenica 26, sarà a suon di tango, con il violoncellista Enrico Dindo e l’orchestra dei Solisti di Pavia interpreti d’eccezione di pagine di Astor Piazzolla, tra cui spiccano le seducenti “Quattro stagioni di Buenos Aires”.
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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Daniele Alberti: la mia musica per “Lediecigiornate”
Il numero del periodico Topolino dedicato a “Lediecigiornate”
Topolino, un concerto a fumetti Topolino sbarca a “Lediecigiornate”. Novità assoluta della 5ª edizione del Festival, la collaborazione con il giornale a fumetti più amato dai bambini (e non solo) è nata attorno agli spettacoli riservati al mondo della scuola. Duplice l’obiettivo: da una parte il tentativo di rendere più divertente e coinvolgente la partecipazione degli studenti bresciani, dall’altra il desiderio di rivestire di nuove suggestioni gli eventi musicali originali che il festival promuove ormai da molti anni. E a giudicare dal fatto che a ogni edizione il numero di studenti partecipanti è risultato crescente (nel 2009 i ragazzi provenienti dalle scuole primarie e secondarie della città e della provincia presenti agli appuntamenti mattutini erano oltre 7.000), si può affermare che il percorso intrapreso è risultato fin’ora vincente e questa ulteriore iniziativa si configura decisamente come la classica ciliegina sulla torta. Il dinamico e giovanissimo staff di Topolino ha seguito in maggio lo spettacolo-anteprima “Piano Duel” con due artisti-mascotte de “Lediecigiornate”, Cyrille Lehn e Giovanni Colombo, arruolando quattro
topo-reporter della scuola elementare di Pisogne per uno speciale redazionale di presentazione che è stato pubblicato sulla rivista di casa Disney lo scorso 8 settembre, come presentazione de “Lediecigiornate” ed eccezionale omaggio al talento degli artisti coinvolti e all’originalità del format proposto, al tempo stesso ad alto tasso spettacolare e di intelligenti contenuti didattici. Topolino e la sua redazione seguiranno poi il festival, studiando al meglio gli eventi per dar vita a una versione “topolinizzata” de “Lediecigiornate”, che prenderà corpo in una storia a fumetti con protagonista Stefano Bollani, uno dei protagonisti più attesi della 5ª edizione della rassegna. La storia del famosissimo Paperefano Bolletta – alter ego paperesco di Bollani – avrà spazio sul settimanale nel prossimo autunno, nei mesi successivi alla manifestazione, unitamente a un’intervista ad hoc realizzata da piccoli toporeporter bresciani. Per “Lediecigiornate”, una straordinaria consacrazione a fumetti e il primo passo di una collaborazione che promette nuove sorprese in futuro.
“Per un artista il richiamo del palcoscenico è una tentazione irresistibile. Sono un pianista e sono cresciuto tra le note sotto i riflettori: suonare a “Lediecigiornate” quindi, è per me un meraviglioso ritorno a casa”. Daniele Alberti, direttore artistico del festival musicale che animerà Brescia dal 17 al 26 settembre, racconta così il suo rientro sulla scena concertistica, in tre attesissimi appuntamenti che andranno in scena nel magnifico chiostro del Museo diocesano sabato 18, lunedì 20 e venerdì 24. In programma uno dei cicli più affascinanti della storia della musica, le 10 sonate per Daniele Alberti violino e pianoforte di Ludwig Van Beethoven. “Beethoven è uno degli autori più straordinari con cui mi sono confrontato nella mia carriera di artista. Le sue pagine sono organismi viventi di straordinaria complessità, in cui idee musicali e forma cambiano a seconda del punto di osservazione. Eseguire le 10 sonate è una sfida che si rinnova ogni volta, un gioco di squadra con il violinista che può condurre verso direzioni impensate”. Ma com’è nato il “progetto Beethoven”? “Nel mese di marzo – spiega Alberti – ho deciso di tornare a mettermi in gioco come interprete nel concerto di apertura delle ‘Settimane musicali bresciane’; riassaporato il piacere del palcoscenico, è stato del tutto naturale proseguire il cammino. Brescia è stata il mio trampolino di lancio artistico ed è rimasta sempre la mia casa: mi è sembrato giusto cominciare a saldare questo debito, offrendo la mia musica a tutti gli amici delle nostre manifestazioni… e quale occasione migliore de ‘Lediecigiornate’?”. Ad accompagnare Alberti sarà il francese Pierre Hommage, violinista tra i protagonisti della scena europea. “È un musicista di un’intelligenza e sensibilità fuori dal comune, il partner ideale per affrontare le insidie di Beethoven e scavare nella miniera inesauribile delle sue potenzialità sonore ed espressive. La musica da camera richiede equilibrio e intesa ma soprattutto la grande curiosità degli interpreti di scoprire nuove facce della creatività. I tre concerti mescoleranno arte, estro e spettacolo; insomma, un progetto speciale per celebrare al meglio il mio ritorno alla musica da protagonista de ‘Lediecigiornate’”.
Biglietti e abbonamenti Abbonamento a cinque concerti Camera di commercio Settore unico: intero 60 euro Abbonamento a tre concerti chiostro Museo diocesano Settore unico: intero 25 euro Ingresso singolo Teatro Grande – Inaugurazione venerdì 17 Platea e palchi 1ª, 2ª, 3ª fila: 20 euro (ridotto 16 euro) Prima galleria e palchi 4ª fila: 15 euro (ridotto 12 euro) Seconda galleria: 10 euro (ridotto 8 euro) Ingresso singolo Camera di commercio Settore unico: 15 euro (ridotto 12 euro) Ingresso singolo Camera di commercio concerto di Bollani giovedì 23 Settore unico: 25 euro (ridotto 20 euro) Ingresso singolo Museo diocesano Settore unico: 10 euro (ridotto 8 euro)
Stefano Bollani
Biglietti e abbonamenti sul sito www.greenticket.it o www.associazionesoldano.it e nei principali punti vendita greenticket: Libreria Tarantola – Corso Zanardelli, 52. Tel 030290171 PalaBrescia – via S. Zeno, 168. Tel. 030348888 Pinto Dischi – via Cremona, 150. Tel 0302422720 Pinto Dischi – via Montello, 59. Tel 030381948 I biglietti sono disponibili nella biglietteria del Teatro Grande, della Camera di commercio e del Museo diocesano il giorno stesso del concerto a partire dalle ore 20. Le riduzioni verranno applicate agli under 26 e agli over 65. Supplemento prevendita 1,50 euro – Supplemento prevendita abbonamenti 4 euro.
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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Festival Dallo sciamano allo showman
Un libro per ricordare Sergio Bardotti Sergio Bardotti e il volume a lui dedicato
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Parafrasando una nota canzone di Gianni Morandi, la brenese Nini Giacomelli (fondatrice con Bibi Bertelli del “Centro culturale teatro camuno”) ha voluto titolare un volume alla memoria di Sergio Bardotti “…un artista che non ha mai smesso di sognare”. La pubblicazione reca appunto il titolo “Occhi di ragazzo” ed è stampata da “Rugginenti” (Milano, 2010). Inutile ricordare che Bardotti amò la Valcamonica e fu sempre presente sin dalla prima tornata del festival “Dallo sciamano allo showman”. A tre anni dalla sua scomparsa, ricordano l’artista (oltre beninteso a Nini e Bibi) vari importanti personaggi del
a
di Ermete Giorgi
mondo dello spettacolo e della cultura che hanno percorso un tratto di strada con lui tra i quali Pippo Baudo, Sergio Cammariere, Simone Cristicchi, Enzo Decaro, Mario Luzzatto Fegiz, Sergio Staino e Ornella Vanoni. “Un autore di testi in genere ‘non esiste’ – spiega subito la Giacomelli – e a meno che non si tratti di un cantautore, sta sempre dietro le quinte. Per il pubblico, la canzone è dell’interprete che, a volte, se ne appropria al punto da dimenticare egli stesso di non esserne l’autore”. Ecco perché è importante e giusto ricordare Bardotti che, nel frattempo, è mancato.
A una prima carrellata di ricordi, raccolti da Silvana Antonioli Cameroni, seguono alcune significative testimonianze portate da Luis Bacalov: “Sergio era molto ‘polifacetico’, nel senso che aveva una gran voglia di fare. Aveva tantissimi interessi di ogni tipo. Aveva un bagaglio non indifferente di conoscenze su quella che si chiama ‘musica colta’. Un caso più unico che raro”. “Nel 1968 – racconta Pippo Baudo – ho presentato Sanremo e lui era l’autore di ‘Canzone per te’ di Endrigo, che vinse il festival. E non poteva che vincere, visto che è una delle cose più belle della musica italiana di sempre”. Il contributo di Enzo Decaro al volume è brevissimo ma di un’intensità unica: “Sergio il sognatore, Sergio il concreto, l’accomodante, lo scontroso, il flessibile e il capoccione, il genio d’intuito e l’avvocato delle cause persissime, poeta e manager (meglio poeta), ma comunque in ruoli spesso antitetici,
autore-creativo, sempre ‘occhidiragazzo’…”. “Qualcuno prima o poi dovrà dirlo che la sua televisione – scrive Vincenzo Mollica – era degna del servizio pubblico. Anche quando inevitabilmente tutto si colorava di routine, arrivava lui e con una scintilla risollevava la situazione”. Massimo Ranieri così ricorda Bardotti: “Lui sempre con la sua bella panza e la bellissima barba, sempre con dolcezza e simpatia, sempre disponibilissimo, sempre comprensivo”. Ornella Vanoni, in un’intervista a Nini Giacomelli, traccia un “identikit” di Bardotti: “Grande intelligenza, grande curiosità. Era capace di trascinare le persone, di essere un incantatore, un affabulatore”. La conclusione, fra molte altre interessanti testimonianze, alla Giacomelli: “Sergio dipingeva le parole, creando incastri fantastici, mosaici, contrasti affascinanti, nei quali a volte il positivo e il negativo diventavano intercambiabili”.
Voce Libri
“Guardate al futuro…” AMEDEO CENCINI PAOLINE, MILANO 2010, EURO 13,00
L’obiettivo di questo testo è rispondere all’interrogativo contenuto nel titolo. Il momento attuale, per la vita consacrata, non è certo dei migliori, almeno dal punto di vista vocazionale. La riflessione qui presentata, partendo da un’ altra domanda: “la società in cui viviamo è post-cristiana o pre-cristiana?”, intende dare una risposta “che intercetti dubbi e diffidenze dell’uomo qualunque che vive in questo mondo… insicuro e nebuloso”, aprendogli un nuovo orizzonte. In una cultura ritenuta post-cristiana la vita consacrata sarebbe insignificante. Dove, invece, è ancora presente un bisogno di senso, lì il consacrato ha ancora il compito di riconoscere e indicare, da uomo spirituale qual è, quella nostalgia di Dio nascosta nel profondo di ogni cuore anche in chi la nega. Il tema è sviluppato su un orizzonte di vita piena, che comprende anche la morte: vita e morte si rimandano a vicenda: è proprio nel dono della propria vita, che si raggiunge quella pienezza a cui il consacrato deve rimandare.
Seguire Cristo in una società... JOHN F. KAVANAUGH EMI, BOLOGNA 2010, EURO 15,00
In seguito alla crisi economica iniziata nel 2008 molte persone e famiglie, anche nei Paesi ricchi, si ritrovano in situazioni di sofferenza. E si interrogano sul modello economico attuale. “Seguire Cristo in una società consumista” significa scoprire nel Vangelo la massima realizzazione della dignità e della libertà umana e vivere alla luce di questa rivelazione. Il Vangelo di Gesù ci rivela chi siamo, la realtà della nostra vita. Anche l’economia consumista ci offre un “vangelo”, perché pretende di essere la realtà fondamentale e la verità, vuole dirci che tipi di esseri siamo, di che cosa abbiamo bisogno, che cosa dobbiamo fare. In questo libro, John Kavanaugh sottopone il Vangelo di Cristo e il “vangelo consumista” a un confronto serrato. Quale dei due vangeli dice la verità su noi stessi, esprime più stima e amore per noi, ci aiuta a realizzarci veramente come persone, famiglie e società? John F. Kavanaugh, sacerdote gesuita, insegna filosofia alla Saint Louis University, in Missouri (Usa).
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Cerveno
Comunità di Sant’Egidio Risoluzione dei conflitti
Cresce l’ipotesi della tutela Unesco per le Capèle del Simoni
“Fare pace” ovvero l’arte di farsi trovare sempre pronti
Ha preso ufficialmente il via il progetto di restauro della Via Crucis di Cerveno, l’insigne capolavoro di Beniamino Simoni che rappresenta uno dei più importanti esempi di patrimonio storico, religioso e artistico della Lombardia. “La Soprintendenza competente ha finalmente formalizzato l’attesa autorizzazione anche per il restauro della seconda, terza e quarta stazione, dopo quella già rilasciata nel maggio 2009 per la prima stazione” ha dichiarato con soddisfazione Marco Vitale, presidente dell’associazione Le Capèle Onlus, nata due anni fa proprio con l’obiettivo di sostenere, promuovere e collaborare al restauro e alla valorizzazione dell’opera. L’avvio dei lavori rappresenta il primo importante risultato dell’impegno congiunto che l’associazione Le Capèle ha messo in campo con la Comunità montana di Valle Camonica, il Distretto culturale di Valle Camonica, la parrocchia e il Comune di Cerveno. Nelle scorse settimane è già iniziato il lavoro dei restauratori, con le attività preliminari: effettuazione di tasselli stratigrafici, prelievi per analisi chimiche, indagini radiografiche. Il progetto, che prevede una durata dei lavori di tre anni e un costo complessivo di circa 680mila euro, sarà finanziato per il 50% dai fondi comunitari assegnati dalla Regione Lombardia. Contribuiranno inoltre il Distretto culturale di Valle Camonica (promosso dalla Comunità montana e sostenuto da Fondazione Cariplo) che mette a disposizione 70mila euro e il Comune di Cerveno che ha stanziato 100mila euro per questa iniziale fase dei lavori, destinata a preservare dai danni del tempo le prime quattro delle quattordici stazioni del capolavoro ligneo del XVIII secolo. L’associazione Le Capèle attualmente è impegnata, oltre che nell’attività di completamento della raccolta fondi, anche nella promozione del riconoscimento della Via Crucis di Cerveno da parte dell’Unesco che, nel 2003, ha già inserito nel suo Patrimonio i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia. Proprio questo sarà il tema del convegno in programma sabato 18 settembre alle 15.30 al Santuario di Cerveno, dove interverranno oltre a Marco Vitale, la studiosa Fiorella Minervino, il sindaco di Cerveno Giancarlo Maculotti e il conservatore del Museo diocesano di Brescia don Giuseppe Fusari. Parteciperanno inoltre Marco Magnifico, direttore generale del Fai e Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Testori, che sabato mattina insieme a una delegazione del Fai e a una delegazione dell’Associazione Testori visiteranno il capolavoro del Simoni.
Il matrimonio: un segno da... PIERO MAGLIOLI EFFATÀ, TORINO 2010, EURO 7,50
La relazione matrimoniale è un segno che necessita di interpretazione. Gesù Cristo viene incontro agli sposi, dando a loro la forza di seguirlo non solo quando il matrimonio è segnato da un amore profondo e reciproco, ma anche quando un velo ricopre la vita degli sposi. A volte, nella vita matrimoniale, ci si ama e quest’amore risplende come segno dell’amore tra Cristo e la sua Chiesa tra le mura domestiche, tra il vociare e le risa dei figli, la vita sociale, fatta di lavoro, tempo libero, impegno in famiglia e per alcuni anche ecclesiale. A volte tale amore assume altre apparenze: fatica a dialogare, insofferenza reciproca, liti; anche le mura domestiche sono inondate non più da luce gioiosa, ma da grigiore e tristezza. Da queste pagine emerge che in entrambe le situazioni la presenza di Gesù Cristo è feconda. Piero Maglioli insegna teologia e religione cattolica. È sposato con tre figli. Fa parte dell’Ordine francescano secolare (Ofs), per il quale svolge ruoli di formazione.
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Onu di Trastevere o semplicemente una formula tutta italiana di risoluzione dei conflitti? Sono diversi gli appellativi che in questi anni hanno accompagnato l’operato della Comunità di Sant’Egidio e finalmente un libro “Fare pace: la Comunità di Sant’Egidio sugli scenari internazionali” prova a fare chiarezza presentando l’attività di una realtà che ha saputo essere significativa nel mondo. Il volume è stato illustrato in un incontro organizzato presso l’Università cattolica. L’autore Roberto Morozzo Della Rocca racconta otto storie che hanno visto protagonista la Comunità di Sant’Egidio: dal Mozambico all’Algeria, dal Guatemala al Burundi, dall’Albania al Kosovo, dalla Liberia alla Costa d’Avorio. Come testimonia la prefazione di Andrea Riccardi, la Comunità ha un suo specifico: la conoscenza approfondita di un Paese, di una storia e di un popolo. Durante un conflitto c’è un momento in cui “le parti cominciano a stancarsi: avvertono il sentimento della futilità di ciò che stanno facendo e capiscono che non otterranno mai quello per cui stanno combattendo. Allora parti di una e dell’altra fazione iniziano a preoccuparsi di trovare un compromesso”. Ecco proprio in quel momento, quando anche la Comunità internazionale ha abbandonato ogni speranza, è necessario farsi trovare pronti. “Quando i suoi membri vanno a parlare in un certo Paese, conoscono le situazioni, la storia, i leader, i programmi, i punti deboli, possono dialogare con questa gente”.
Andrea Riccardi e la copertina del libro
Attacco a Ratzinger PAOLO RODARI E ANDREA TORNIELLI PIEMME, CASALE M. (AL), 2010, EURO 18,00
Solo a scorrere le prime pagine dei giornali ci si accorge di come sia in atto, fin dagli inizi del pontificato di papa Ratzinger, un attacco alla Chiesa, al papato e, in particolare, all’attuale Pontefice. Un attacco dimostrato dal pregiudizio negativo, pronto a scattare su qualsiasi cosa il Papa dica o faccia, pronto a enfatizzare e creare “casi internazionali”. C’è una strategia orchestrata dietro questo attacco? O piuttosto un’assenza di regia e di strategia comunicativa? E questo attacco ha origine solo fuori della Chiesa o nasce anche all’interno degli ambienti ecclesiali? I due autorevoli vaticanisti Paolo Rodari e Andrea Tornielli svolgono un’inchiesta a tutto campo, che documenta tutto ciò che è avvenuto, facendo parlare i protagonisti e gli osservatori più qualificati, raccogliendo carte e testimonianze inedite, che aiutano a ricostruire quanto accaduto nei sacri palazzi, e più in generale nella Chiesa, durante le crisi di questi primi cinque anni di pontificato.
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Cultura e comunicazione
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Televisione Storica passerella
Le belle d’Italia e il loro sogno: diventare famose
A
Alcune storiche trasmissioni Rai che hanno attraversato e scritto la storia della tv italiana sono ancora presenti nei palinsesti del 2010. Per restare ogni anno al passo coi tempi devono però aggiornarsi e rinnovare forma e contenuti; spesso, però, invece di crescere autonomamente, si limitano a copiare qualche caratteristica più o meno riconoscibile delle trasmissioni più gettonate del momento, e il gioco è fatto: un vecchio format che avrebbe più di cinquant’anni ritorna a essere “giovane”. Il che non significa che venga visto dai giovani, ovviamente. La verità è che in tv tutto deve essere sempre perfettamente contemporaneo, perché altrimenti rischia di perdere appeal, di non essere più affascinante e ammaliante. Un po’ come quei tessuti scadenti che tendono a impolverarsi, la televisione ha bisogno di lavarsi la faccia (o la coscienza) più volte al giorno, per risultare sempre fresca e bella. Lo avevamo già anticipato, l’edizione 2010 di Miss Italia avrebbe subìto l’influenza di altre trasmissioni. È normale che un appuntamento annuale che dura tre giorni venga rimaneggiato per risultare forte per quanto riguarda gli ascolti: ha solo poche ore per portare a casa il maggior numero di sponsor. Bisogna quindi renderlo calamitante, più di quanto possa la sola curiosità di vedere le bellezze italiane sulla passerella. E quindi si aggiungono salse e spezie, perché il profumo attira e chissà che qualcuno decida di restare a cena. Gli ingredienti aggiuntivi di Miss Italia 2010 sono stati tutti mutuati da altre trasmissioni del momento. Ecco qualche esempio. La giuria alla XFactor, con personaggi spigliati e istrionici, come Guillermo Mariotto che ammicca alla telecamera e snocciola battute e commenti a volte poco indicati. I backstage in cui le ragazze sono riprese su una poltrona in perfetto stile “confessionale del Gf” dalla quale si sfogano, cantano e salutano la mamma. Le stesse bellezze in costume che contestano in diretta le scelte e le votazioni della giuria, sulla falsa riga del talent-show “Amici”. E poi c’è lui, Emanuele Filiberto, lui stesso un insignificante ma ossessionante format, da spostare all’occorrenza da una trasmissione all’altra. Se poi si riesce perfino a tracimare dalle ore di programmazione, offrendo qualche gossip alle scalette dei tg nazionali, magari con qualche risvolto piccante o politicamente scorretto, ecco
di Alberto Averoldi
che il termometro del successo raggiunge le colonnine più remunerative. Il caso della concorrente Alessia Mancini, accusata da una giornalista di essere un transessuale infiltrato fra le altre miss, è diventato infatti un affaire nazionale con tanto di smentita ufficiale durante la diretta di sabato. Lacrime per la ragazza e molta tristezza un po’ per tutti. Gli ingranaggi dello spettacolo triturano chiunque si offra in sacrificio al dio della notorietà e nel caso di belle diciottenni con tanti sogni e poca esperienza, la scena che si presenta è imbarazzante, esige compassione. Corpi perfetti e visi angelici a disposizione della platea che, per il fatto di ridursi a gareggiare in tv diventano precari, opinabili, relativi. È il contrario dell’idea di bellezza che invece è inconfutabile in quanto originale, personale, assoluta, miracolosa, e che irradia dalla vita di tutte le persone, per il semplice fatto che esistono. Ogni ragazza italiana è già Miss Italia. Ma nel partecipare a un concorso, nell’accettare che la propria bellezza sia giudicata, nell’ingenua pretesa che il mondo le dia una conferma, ognuna di quelle sessanta aspiranti perde in partenza il proprio autentico fascino. Soprattutto la vincitrice, obbligata dalla corona a credere di essere migliore delle altre.
Francesca Testasecca è Miss Italia 2010
SAB Rai Tre, h. 9.45 L’ISPETTORE DERRICK Horst Tappert interpreta il detective più famoso della tv tedesca. In questo episodio un uomo viene trovato morto dalla sua futura sposa… Rai Tre, h. 12.55 OKKUPATI Federica Gentile presenta un programma dedicato a chi cerca lavoro. Racconta di esperienze virtuose di cooperative e aziende italiane, fornisce spunti su come e dove cercare un’occupazione. Rai Uno, h. 14.00 EASY DRIVER Ritorna anche per quest’anno il programma di Marcellino Mariucci e Ilaria Moscato, alla scoperta dei nuovi modelli di automobili, testate lungo le strade italiane. Oggi è la volta della Fiat 500 Twin Air e della Opel Meriva. Rai Tre, h. 14.55 TV TALK Cambia orario ma mantiene le stesse interessanti caratteristiche il programma di critica e analisi televisiva di Rai Tre. In studio professori universitari e studenti leggono la settimana televisiva e ne commentano le novità.
DOM Rai Due, h. 7.00 CARTOON FLAKES WEEKEND Una serie di divertenti cartoni animate per la mattina dei più piccoli. Rai Due, h. 7.45 ART ATTACK Un programma che stimola la creatività e l’inventiva dei più piccoli ma anche dei grandi, insegnando come divertirsi con poco, costruendo oggetti divertenti grazie a materiali di scarto casalinghi. Rai Tre, h. 13.35 PASSEPARTOUT L’esperto d’arte Philippe Daverio è a Rio de Janeiro, in Brasile. La città è ricca di contraddizioni: dai grattacieli opulenti alla povertà delle favelas. Un viaggio nella cultura di uno storico popolo. Rete Quattro, h. 19.35 COLOMBO Torna ad appassionarci l’originale detective interpretato da Peter Falk. In questa puntata l’assassino di turno ha ucciso la sua amante facendo in modo che sembri un suicidio. Colombo dovrà dimostrare il contrario.
Rai Tre, h. 2.15 RITRATTI Rubrica dedicata ai grandi personaggi del cinema italiano di tutti i tempi. Questa è la seconda e ultima puntata dedicata a Vittorio De Sica.
Rai Tre, h. 23.20 BENVENUTI A DETROIT Film-documentario realizzato da Andrea Salvatore. Nel gennaio del 2009 la Fiat sigla uno storico accordo con la Chrysler. Dall’alleanza nasce il personaggio dell’amministratore delegato Sergio Marchionne. Luci e ombre sugli affari tra i grandi.
Rete Quattro, h. 21.10 LIE TO ME Ha riscosso molto successo già in America questo telefilm interpretato da Tim Roth, uno psicologo al servizio della polizia che ha una spiccata dote nel saper riconoscere chi mente dal linguaggio del corpo: lo sguardo, la posizione delle mani, la postura, la voce; tutto può tornare utile per scoprire la verità. Casi intricati e storie avvincenti.
Rai Quattro, h. 21.10 MISSISSIPPI BURNING – LE RADICI DELL’ODIO Avvincente film di denuncia sul razzismo nei confronti della minoranza nera americana, con Willem Dafoe e Gene Hackman Nel 1964 in Mississippi due agenti dell’Fbi, uno giovane e ligio alle regole, l’altro esperto e dai mezzi poco ortodossi, indagano sull’omicidio di tre attivisti per i diritti dei neri. Una storia sconvolgente e molto realistica.
Telecomando
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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VEN
Rai Due, h. 8.00 L’ALBERO AZZURRO Comincia la nuova serie del programma per bambini con il famoso pupazzo Dodò e i suoi curiosi amici. Nuove avventure e tante storie per appassionare i più piccoli.
Rai Tre, h. 8.00 LA STORIA SIAMO NOI Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, ci propone ogni giorno interessanti documentari storici sui fatti più importanti dell’ultimo secolo.
La 7, h. 7.00 OMNIBUS Informazione politica e di attualità: dopo la rassegna stampa quotidiana i giornalisti della redazione del telegiornale conducono un’interessante arena politica dedicata ai problemi dell’Italia.
Tv2000, h. 9.00 LA GRANDE MUSICA Digitale Terrestre. Appuntamento quotidiano con i grandi compositori di musica classica. Le registrazioni dei più celebri concerti, realizzati dalle più famose orchestre internazionali.
Rai Tre, h. 6.45 ITALIA, ISTRUZIONI PER L’USO Un appuntamento quotidiano di servizio al cittadino: i consigli e i trucchi per riuscire a districarsi nella fitta trama di impedimenti burocratici che l’Italia spesso lamenta.
Rete Quattro, h. 9.05 HUNTER Un ottimo telefilm poliziesco ambientato nei sobborghi di Los Angeles. Rick Hunter e la sua collega Mc Call sono sulle tracce dei criminali per tutta la città.
Rai Due, h. 9.45 TRACY E POLPETTA Per i bambini che stanno imparando l’inglese, e per chi invece l’inglese non ha mai avuto modo di impararlo. Questa sitcom è recitata in parte in lingua italiana e in parte in lingua inglese.
Rai Uno, h. 11.05 OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro ci insegna a riconoscere le diverse varietà dell’uva e ci guida verso un acquisto consapevole di prodotti di qualità. Le uova sono l’argomento della puntata.
Rai Due, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33 Una rubrica quotidiana dedicata alla salute. Le ultime notizie riguardanti le scoperte scientifiche applicate alla medicina. Importanti e utili consigli su come affrontare la nuova stagione in salute e in forma.
Tv2000, h. 17.30 TESORI D’ARTE SACRA Un viaggio a puntate per l’Italia delle chiese e dei santuari, alla scoperta delle bellezze artistiche, spesso sottovalutate, che fanno parte di un patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia.
Current, h. 14.15 VANGUARD Canale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica realizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra.
Tv2000, h. 18.30 FORMATO FAMIGLIA Digitale Terrestre. Interessante talk-show dedicato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui viviamo e cercano di capire, insieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta famiglia in Italia.
Tv2000, h. 16.15 AD EST DI DOVE? Digitale Terrestre. Una serie di documentari realizzati da Pupi Avati che raccontano la vita e la società dei Paesi dell’Est europeo, in lenta ricrescita dopo la caduta del regime sovietico. Ogni puntata racconta di una delle ex capitali della cortina di ferro.
Fox Retrò, h. 18.00 MAC GYVER Canale Sky 121. Tutte le stagioni di un telefilm cult degli anni ’80 e ’90: un ex agente segreto, ora al servizio della Fondazione Phoenix, corre sempre in aiuto dei più deboli grazie alle sue ingegnose invenzioni.
La 7, h. 21.10 GANDHI Film biografico sulla vita di uno dei più grandi personaggi del ’900. Dalle prime proteste contro le discriminazioni razziali in Sudafrica fino alla lunga lotta non violenta per l’indipendenza dell’India dall’Inghilterra.
Discovery Channel, h. 23.00 MEGACOSTRUZIONI Canale Sky 401. Documentari che mostrano le più imponenti strutture realizzate dall’uomo. Dagli enormi stadi di calcio dalle forme più curiose, ai grattacieli delle grandi metropoli, realizzati grazie alle ultime scoperte dell’ingegneria applicata.
Rete Quattro, h. 21.10 PIÙ FORTE RAGAZZI! Spassosa commedia d’avventura con l’inossidabile coppia Bud Spencer – Terence Hill. In Sudamerica due avventurieri a caccia di soldi si guadagnano da vivere inscenando falsi incidenti aerei per prendere i soldi dalle assicurazioni. Socprono che il vero business è rifornire di cibo e bevande i cercatori di diamanti del posto. Ma un losco faccendiere vorrebbe eliminarli…
Italia Uno, h. 21.10 BATMAN BEGINS Ottimo film d’avventura, l’ennesimo dedicato al cavaliere oscuro. In questo episodio si raccontano le origini della leggenda del supereroe mascherato che vigila su Gotham City. Un cast eccezionale: Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Morgan Freeman, Gary Oldman, per la regia di Christopher Nolan. Alta tecnologia e inseguimenti mozzafiato per gli amanti del genere.
Sky Cinema 1, h. 21.00 PROVA A PRENDERMI Commedia diretta da Steven Spielberg, interpretata da Leonardo Di Caprio e Tom Hanks. La storia vera di Frank Abagnale, giovane e abilissimo maestro della truffa, che iniziò la sua “carriera” falsificando assegni per biglietti aerei e finì per stampare banconote false, e del suo segugio Hanratty, agente Fbi che lo inseguì per parecchi anni. Un ottimo film per una storia avvincente.
Rai Tre, h. 10.40 COMINCIAMO BENE ESTATE In onda le migliori puntate trasmesse negli scorsi mesi. Arianna Ciampoli e Michele Mirabella ci raccontano l’Italia nei suoi piccoli grandi problemi. Questa puntata tratta lo “stalking”. La 7, h. 14.00 IL COMANDANTE Commedia italiana del 1963 con Totò e Aldo Fabrizi. Un generale in congedo deve ritirarsi in pensione ma si annoia. Decide quindi di rovinare la vita dei suoi cari, combinando un sacco di guai… Rete Quattro, h. 20.30 WALKER TEXAS RANGER Continuano le avventure dei ranger che a forza di calci e mosse da full-contact tiene pulite le strade americane. In questa puntata Walker e i suoi colleghi devono difendere una ragazza in pericolo. Rete Quattro, h. 24.00 SYRIANA Film di denuncia del 2005, con George Clooney e Matt Damon. L’agente della Cia Bob Barnes accetta un’ultima importante missione: deve assassinare il principe Nasir, che con la sua politica rischia di mettere in crisi l’economia americana. Ma gli intrighi di potere a Washington sono più grandi di lui.
Rai Due, h. 21.05 MAN ON FIRE Thriller poliziesco con Denzel Washington e Dakota Fanning. Città del Messico. John Creasy, ex agente della Cia con problemi di alcol accetta di fare da guardia del corpo alla piccola figlia di un miliardario. La bimba viene rapita da un’organizzazione criminale. Per John è l’occasione di riscattarsi e di mettere a posto le cose.
Rai Tre, h. 9.00 MISERIA E NOBILTÀ Un classico del cinema all’italiana, con Totò e Sofia Loren. Poveri in canna, Felice e Pasquale vengono assunti, con le rispettive famiglie, da un marchesino che vuole sposare la figlia di un cuoco arricchito. Devono fingersi i suoi parenti aristocratici in casa del suocero. La commedia degli equivoci. Rai Due, h. 16.10 LA SIGNORA IN GIALLO Un classico dei telefilm gialli della tv degli anni 90. L’attrice Angela Lansbury è Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli alle prese, in ogni puntata, con casi d’omicidio da risolvere. Rete Quattro, h. 16.30 I GIORNI DELL’IRA Film western con Giuliano Gemma e Lee Van Cleef. Arizona, Stati Uniti. Un giovane è arruolato in una banda di criminali, ma quando il capo uccide un vecchio ex sceriffo decide di passare dalla parte della legge. Italia Uno, h. 22.10 ALE & FRANZ SKETCH SHOW I due comici nati e cresciuti grazie a Zelig ora hanno un loro spazio dedicato nel quale sbizzarrirsi nelle loro ultime trovate. Risate per tutti.
Rai Tre, h. 21.05 BALLARÒ Riprende la nuova stagione autunnale del programma di approfondimento politico curato e condotto da Giovanni Floris. In discussione l’attualità della politica italiana, molti ospiti illustri fra parlamentari, giornalisti e opinionisti. La copertina satirica per smorzare i toni è sempre affidata al comico Maurizio Crozza.
Tv2000, h. 13.00 DANIEL BOONE Digitale Terrestre. Divertente e avvincente telefilm della vecchia scuola. Un pioniere americano vive in ogni puntata incredibili avventure, vissute insieme all’inseparabile amico, un indiano Sioux.
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Cultura e comunicazione Radio e Media
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Musica Nuovo disco live
Il tempo di Fiorella
C
Cambiano i tempi e le situazioni ma Fiorella Mannoia continua a vivere felicemente la sua stagione musicale. La voce probabilmente più amata della canzone italiana al femminile torna con il nuovo cd (+ dvd) live “Il tempo e l’armonia”, anticipato il 27 agosto dal primo singolo, l’inedito “Se veramente Dio esiste”, scritto appositamente per lei dagli Avion Travel. L’album è stato presentato nello splendido contesto dell’Arena di Verona il 12 settembre, nell’ambito della Festa del Volontariato 2010, segno della grande sensibilità non solo artistica di Fiorella Mannoia che ha voluto ricompensare con questo concerto i volontari veronesi per il lavoro svolto durante tutto l’anno. Sul palco sono saliti anche due giovani artisti come Cesare Cremonini e Noemi e i Negrita, tra le migliori rock band italiane. Se l’inedito “Se veramente Dio esiste” è, secondo la definizione di Fiorella, “una struggente preghiera che con dolcezza descrive il nostro smarrimento nell’attuale momento storico”; le altre canzoni del disco sono tratte dal repertorio ormai sterminato e qualitativamente importante della rossa cantante romana. Si tratta infatti di brani dal vivo, registrati al teatro Filarmonico di Verona il 24 e 25 maggio scorsi. Il nuovo progetto discografico e il grande evento all’Arena di Verona coronano la lunga carriera artistica di Fiorella Mannoia e il successo del re-
di Ricky Barone
cente tour acustico, chiudendo trionfalmente il 2010, anno che l’ha vista protagonista sulle scene discografiche e live, nonché sostenitrice (con Laura Pausini, Giorgia, Elisa e Gianna Nannini) del progetto “Amiche per l’Abruzzo”. Una serie di proposte che suggellano il carattere e lo spessore di Fiorella Mannoia che è riuscita a conquistare nel corso del tempo la stima dei colleghi e l’affetto del pubblico. Una carriera maturata attraverso la consapevolezza che la sua voce aveva le qualità per poter vestire, spesso e paradossalmente meglio degli stessi autori, canzoni non da lei composte. La sua è diventata nel corso degli an-
ni una voce al servizio della canzone d’autore, grazie a brani scritti per lei da Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Massimo Bubola e molti altri. Canzoni come “I treni a vapore”, “Come si cambia”, “Quello che le donne non dicono”, “Il cielo d’Irlanda” – tutte presenti in questo nuovo album – sono entrate nella memoria collettiva grazie alla voce della cantante di Roma. Una cantante che negli ultimi anni ha voluto ampliare il suo repertorio aggiungendo alle canzoni scritte da altri su commissione canzoni già note, magistralmente trasformate e rese in maniera assolutamente personale e unica. Tra queste ci piace citare “Sally” di Vasco Rossi, canzone apparentemente lontana dal repertorio e dai registri di Fiorella Mannoia ma che è diventata invece grazie alla sua interpretazione un nuovo inno moderno, capace di rivaleggiare con la versione già splendida di Vasco.
Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla chiesa di Concesio Pieve. LA BUONA NOVELLA In estate l’edizione del sabato va in onda dalle 18.15 alle 18.30, quella domenicale dalle 11 alle 12. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda: su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte Manerbio, Radio Raphaël. RITRATTI DI SACERDOTI BRESCIANI Ogni domenica, all’interno del contenitore “La Buona Novella”, don Franco Frassine presenta i suoi ritratti di preti bresciani. La rubrica, avviata in occasione dell’Anno sacerdotale recentemente concluso, prosegue per tutta l’estate. In onda alle 11.25. VOCE MATTINA Il contenitore condotto da Marco Vignoletti si arricchisce di nuovi appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, l’immancabile spazio dedicato al cinema e un costante contatto con la redazione giornalistica per raccontare “in presa diretta” ciò che accade in città e provincia.
Fiorella Mannoia
Radio Dal 20 settembre il nuovo palinsesto
La Voce dei bresciani tra novità e tradizione Aria di novità nella programmazione di Radio Voce che, dopo la stagione estiva, si arricchisce di nuovi appuntamenti. Il contenitore “Voce mattina” condotto da Marco Vignoletti, in onda dopo “L’Apertura” con Mario Ricci e la rubrica “Primo piano” a cura di Mario Leombruno, si caratterizza per una particolare attenzione al territorio bresciano, con rapidi collegamenti dai principali eventi di città e provincia. Ogni lunedì alle 11.15 Elisa Bassini dà “Voce ai bresciani”, raccogliendo per le vie della città le opinioni dei cittadini sui principali fatti della settimana. Il martedì alla stessa ora ci occupiamo delle “Voci di Voce”, con la presentazione dei free press in uscita, in collegamento coi vari Comuni. Ogni mercoledì siamo “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti su vari temi di largo interesse. Sarà possibile inviare domande all’indirizzo diretta@radiovoce.it e tutte le settimane risponderemo in diretta. Se invece amate l’amarcord, Giacomo Danesi ci aspetta il
giovedì coi “Mille volti di Brescia”, una carrellata di personaggi bresciani di ieri e di oggi. Confermati il collegamento delle 10.35 con la Feltrinelli di Brescia per il “Consiglio del giorno”, il “Mercatino”, “Cinema mon amour” e l’“Informalavoro”. Per quanto riguarda la fascia preserale, tornano i “Belli dentro” Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni (lun-ven dalle 17) con il loro scoppiettante intrattenimento fatto di musica, curiosità, giochi in diretta e gag irresistibili. Lo sport è un altro punto forte della programmazione. Mario Ricci conduce “100%Brescia” (lun-ven dalle 14 alle 15), una fascia quotidiana irrinunciabile per chi tifa Rondinelle. Nel pomeriggio della domenica “Diretta sport”, con risultati in tempo reale e commenti a caldo dai campi della serie A e Lega Pro. Radio Voce si conferma una radio formato famiglia, dinamica, attenta ai contenuti e radicata nel territorio. Una radio da scoprire anche in Rete, sul portale radiovoce.it
LA BUONA NOTIZIA In questo periodo la trasmissione televisiva settimanale presenta una serie di servizi dedicati al pellegrinaggio diocesano in Terra Santa. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13.15 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica alle 20 e il martedì alle 20.30; su Più Valli TV il sabato alle 18 e la domenica alle 11; su Teleboario la domenica alle 11. BELLI DENTRO Dopo la pausa estiva, torna a grande richiesta il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Tra canzoni, giochi, e ospiti in diretta, il modo più piacevole di finire la giornata lavorativa. VOCE SPORT Nuova stagione per “100%Brescia”: trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle rondinelle con interviste e approfondimenti. Tutte le domeniche “Diretta sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichiari, Rodengo) e del Brescia di serie A.
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
SABATO
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DOMENICA
7.00 Mattina italiana - selezione di canzoni 10.00 S. Messa 11.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - commento al Vangelo di don Gualtiero Pasini - Sette giorni in diocesi - Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di Franco Frassine - Primo Piano - Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari - L’agenda della settimana 12.00 Recita dell’Angelus 14.00 Gr Radio Vaticana 14.45 Diretta Sport 19.30 Gr Radio Vaticana
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S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze
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Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.00 Ecclesia 6.30 S. Messa 6.55 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Mario Ricci 7.25 Rassegna stampa nazionale 7.55 Pane per il viaggio (replica) 8.15 L’apertura (2ª parte) 9.15 Primo piano a cura di Mario Leombruno 10.10 Vocemattina con Marco Vignoletti 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.35 La Feltrinelli di Brescia consiglia... 10.50 Il mercatino 12.15 Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17.10 Belli dentro 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona Relax 19.30 Gr Radio Vaticana - Zona relax 21.00 La musica della sera - lun: La reserva de Pedro - mar: Alta rotazione con A. Gardenato - mer: Bs music play con R. Barone - giov: Voce live - ven: Soul power con A. Rizzo - sab: Disco Story 22.00 Effetto notte
Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Tra le pagine di un libro Da lunedì a giovedì 20.30 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Letture: biografie, saggistica e non solo Venerdì 11.39 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00
Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Sul filo della memoria Martedì 10.09 Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09
“VOCEGIORNALE” notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. “VOCEFLASH” notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. “RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA” appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. “ALMANACCO” previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. “STREMADÈS” storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. “TERZA PAGINA” attualità culturale. Mercoledì alle 17. “UNA PROPOSTA MUSICALE AL GIORNO” programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. “TITOLI DI CODA” striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora “MERCATINO” (10.20 - 12.20 - 18.20).i&Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45). Vivilavalle (9 - 12 - 18). ecc.
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LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Cultura e comunicazione Sala della comunità
PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE
La regista Sofia Coppola con il Leone d’oro
Festival di Venezia Leone d’oro alla pellicola di Sofia Coppola
Tarantino: vince il cinema che emoziona
I
Il Festival del cinema di Venezia è finito. Nella serata di chiusura ha esordito così Quentin Tarantino sul palco prima di leggere i premi, definendo le linee guida che la giuria ha utilizzato per scegliere i vincitori: “Abbiamo parlato di cinema. Non di tutto il resto. Abbiamo parlato di cinema: quello che ci fa commuovere, quello che ci fa appassionare, quello che ci fa discutere, quello con il quale siamo cresciuti. Le decisioni sono state tutte decisioni unanimi”. Leone d’oro al film americano “Somewhere” di Sofia Coppola: è questo il verdetto finale della 67ª edizione del Festival del cinema di Venezia. Verdetto che non tutti hanno apprezzato, ritenendo altre pellicole forse più meritevoli. Tant’è che in “Sala grande” il festival si è chiuso con la regista americana con in mano il Leone d’oro consegnato dall’eccentrico presidente di giuria Quentin Tarantino (che indossa un paio di occhiali scuri). Film, quello della Coppola, in cui si racconta il mondo del divo hollywoodiano Johnny Marco, interpretato da Stephen Dorff. Il Leone d’argento per la miglior regia invece premia un film francoispanico, quella “Balada triste de trompeta” di Àlex de la Iglesia che aveva diviso critici e pubblico: qual-
di Mauro Toninelli
cuno lo indicava come probabile vincitore. Il regista spagnolo racconta la Spagna franchista, vista come un grande circo, nella quale dall’ascesa al potere di Franco fino al 1973, anno nel quale vi è l’epilogo del film, nascono e maturano figure grottesche; la pellicola si è aggiudicata anche il premio per la miglior sceneggiatura. Premio speciale della giuria a “Essential killing” del polacco di Jerzy Skolimowski; per la stessa pellicola la Coppa Volpi al miglior attore Vincent Gallo mentre quella alla miglior attrice Ariane Labed per la prova nel film “Attenberg”. Premio Marcello Mastroianni per Mila Kunis, giovane attrice in “Black Swan”; premio per la miglior fotografia a Mikhail Krichman per il film “Ovsyanki” e Leone speciale a Monte Hellman. Tra tutti gli altri premi conferiti dalle altre giurie nelle sezioni parallele a quella in concorso da segnalare il vincitore della sezione Controcampo italiano: “20 sigarette” di Aureliano Amadei. La pellicola autobiografica, tratta da una storia vera, racconta la strage di Nassiriya, dal punto di vista dell’unico civile sopravvissuto. Il ragazzo, 28enne precario, anarchico e antimilitarista, è partito al seguito del regista Stefano Rolla per girare
un film sulla missione di pace italiana. L’attentato alla base dei carabinieri cambia ogni piano e il giovane decide di raccontare, attraverso un suo film, quanto accaduto. Fuori dalla retorica, con rumori assordanti che si alternano a silenzi pesanti e significativi. Premi che segnalano solo una piccola parte dei film presentati durante i giorni della manifestazione. Molte pellicole arriveranno in sala, molte altre non avranno questa possibilità e si esauriranno nel ricordo di chi le ha viste. Leoni a parte, il cinema, come disse Tarantino, è emozione e in molti aspettano di emozionarsi.
Le quattro volte di Michelangelo Frammartino Sala della comunità SERENO - BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 18 settembre ore 20.45; domenica 19 settembre ore 20.45; lunedì 20 settembre ore 20.45
L’apprendista stregone di Jon Turteltaub Sale della comunità GLORIA – MONTICHIARI: sabato 18 settembre ore 21.00; domenica 19 settembre ore 21.00. AURORA - PONTE CAFFARO: sabato 18 settembre ore 21.00; domenica 19 settembre ore 21.00; lunedì 20 settembre ore 21.00
Popieluszko di Rafal Wieczynski
Sansone di Tom Dey
Sala della comunità GLORIA - MONTICHIARI (in digitale con microcinema): lunedì 20 settembre ore 20.30
Sala della comunità AURORA – PAVONE MELLA: sabato 18 settembre ore 20.45; domenica 19 settembre ore 15.00, 20.45
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Economia e lavoro venturelli@lavocedelpopolo.it
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Terzo settore Raccolta di fondi in calo
La crisi colpisce la propensione all’aiuto Presentato nei giorni scorsi uno studio sulle organizzazioni non profit che per le loro attività fanno conto sulla solidarietà di tanti. La crisi economica, però, ha fatto sentire anche in questo settore i suoi effetti
S
Sulla raccolta fondi sono le organizzazioni del non profit dedite all’emarginazione sociale ad aver subito meno gli effetti della crisi: la “batosta” l’hanno presa quelle del settore aanità e ricerca scientifica, seguite da quelle della cooperazione internazionale. È quanto si legge sul sito www.redattoresociale.it, che dà conto della quarta rilevazione semestrale dell’indagine “La generosità batte la crisi? Le fonti di finanziamento al Terzo settore: le donazioni da privati” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto italiano del-
Un seminario Cisl
Tra l’incudine e il martello
a cura di Massimo Venturelli
la donazione e presentata nei giorni scorsi al Cnel. Una ricerca effettuata su un campione di 104 organizzazioni sulla raccolta fondi 2009, a cui sono state aggiunte stime e aspettative per il 2010. Dei tre settori studiati dall’indagine, quello che ha sofferto maggiormente è il settore della salute. Secondo l’indagine, infatti, nel 2009 le raccolte fondi sono andate sensibilmente peggio: sono aumentate del 23% le organizzazioni che perdono rispetto all’anno precedente passando da 13% al 36% del 2009. Diminuiscono, però, anche quelle che migliora-
no passando dal 68% nel 2008 al 39% nel 2009. E il trend sul 2010 non dà segnali di controtendenza. Per quanto riguarda invece la cooperazione internazionale, ci sono alti e bassi. Le poche organizzazioni che hanno visto le donazioni migliorare nel 2008, hanno visto lo stesso trend nel 2009 e sono il 42% (rispetto al 40% del 2008). Il 38%, però, dichiara di aver peggiorato rispetto all’anno prima quando erano solo il 18%. Dimezzate le organizzazioni che nel 2008 si erano dichiarate in linea con l’anno precedente, sono passate dal 42% al 20%. Un settore piuttosto stabile negli anni è quello del contrasto all’emarginazione sociale. Per le organizzazioni dedite a questo settore, quelle che hanno dichiarato di aver visto migliorare la situazione sono passate dal 35% al 43%, anche se aumentano anche quelle che dichiarano il contrario, cioè che hanno visto la situazione peggiorare sono passate dal 31% al 36%. Tuttavia, le prime cifre del 2010 non promettono anche in questo caso un futuro roseo: stime e aspettative puntano a una diminuzio-
Sono tantissime, anche a Brescia, le persone che si affidano ai consigli della banca di fiducia in materia di investimenti. Non è un mistero che in un recente passato più di un operatore del settore sia stato caldamente invitato a proporre ai clienti titoli e investimenti che alla lunga hanno manifestato tutta la loro fragilità. Il problema, lungi dall’essere superato, è stato affrontato nei giorni scorsi nel corso di un seminario promosso dal sindacato dei bancari Fiba Cisl e dei postali Slp Cisl tenuto presso la sede di via Altopiano d’Asiago. Che si tratti di un ufficio postale o di uno sportello bancario, il problema sempre attuale è quello delle pressioni commerciali a cui sono sottoposti i lavoratori. Le aziende, infatti, vogliono risultati immediati, quindi le loro politiche commerciali sono sempre più aggressive, con conseguenti inviti ai dipendenti che, per legge, però, sono obbligati alla più ampia tutela del cliente. Il lavoratore viene a
ne di organizzazioni che migliorano e a un aumento di quelle che peggiorano. “Queste ricerche aprono nuovi orizzonti di lavoro necessari – ha spiegato Maria Guidotti, presidente dell’Istituto italiano della donazione –. I dati non sono semplici. C’è chi migliora e chi peggiora, ma sarebbe molto interessante andare a capire le ragioni. Ciò richiede un maggiore impegno e maggiori collaborazioni”. Ma non è l’unico elemento di miglioramento necessario individuato dall’Istituto. Secondo Franco Vannini, consigliere delegato dell’Istituto, infatti, andrebbe fatta una più puntuale ricerca sui fondi dal punto di vista quantitativo e non più soltanto sui trend. Ma se dalla parte dell’Istituto mancano ancora le possibilità per fare uno screening della donazione in Italia dall’altra parte, cioè per quel che riguarda il contributo delle organizzazioni non profit, manca la capacità di fare stime puntuali. “Ci sono difficoltà a fare delle stime – spiega Vannini –. La differenza con i dati reali è dovuta a sistemi di controllo inefficaci e, spesso, inesistenti”.
trovarsi dunque tra l’incudine e il martello, con il dubbio mai risolto di quale comportamento assumere. Il dubbio è stato affrontato nel corso del seminario tenuto presso l’auditorium della Cisl di Brescia che ha visto la presenza di Mario Capocci, responsabile nazionale dei quadri direttivi Fiba e di Angelo Bosio, medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta. I due relatori hanno messo in evidenza come politiche commerciali troppo spregiudicate possano creare gravi tensioni tra i lavoratori, sino a raggiungere stati patologici di stress. Per fronteggiare questa situazione, è stato detto nel corso del seminario, è necessario comprendere a fondo i meccanismi e le compatibilità di comportamentii che devono orientare ogni attività di sportello e di interazione con il pubblico. A tal fine è stata citata una presa di posizione di Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, che al proposito ha affermato come non sia tollerabile che “l’obiettivo del profitto possa essere disgiunto dalla correttezza dei comportamenti”.
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Economia e lavoro
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Brescia Aib
Un festival per il Gruppo giovani Per festeggiare i cinquant’anni di fondazione è stata promossa l’iniziativa “Fabbrica”, spettacoli nei luoghi del lavoro
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La cultura del lavoro va in scena in “Fabbrica – Il cantiere delle Arti”. Si chiama così l’originale progetto voluto dal Gruppo giovani imprenditori dell’Associazione industriale bresciana, per celebrare il cinquantennale di fondazione. Tra il 18 settembre e il 4 ottobre, quattro aziende bresciane (Aso Forge, Greiner, Medtronic Invatec CardioVascular, Space Work) diventeranno lo straordinario palcoscenico per performance artistiche di vario genere, tutte però legate da un unico filo conduttore, la cultura del la-
voro, tratto caratteristico del territorio bresciano. “Una cultura del lavoro – commenta il presidente del Gruppo giovani di Aib Francesco Uberto – che a Brescia ha generato ricchezza, benessere e posti di lavoro e che continuerà a farlo. Congiuntamente con il consiglio direttivo del Gruppo giovani, abbiamo prima immaginato, e quindi lavorato con passione e intensità, alla preparazione di questa serie di appuntamenti in cui proporremo un’innovativa rassegna di arti performative che verrà ospitata appunto nei luoghi
deputati alla produzione”. Si tratta di un evento di comunicazione d’impresa mai proposto a Brescia con la speranza che, come auspica Uberto, questa edizione possa essere un numero “zero” di una lunga serie. “L’impegno – afferma il Presidente – è stato ciclopico, e siamo soddisfatti del risultato unico che abbiamo realizzato con il Festival, che verrà completato, lunedì 4 ottobre, da un convegno in Aib dal titolo Fabbrica. Passaporto per il Lavoro”. Una proposta, quella degli imprenditori under 40, accolta con “vivo interesse” da Aib, come conferma il direttore Piero Costa: “Il ciclo di spettacoli si aprirà il 18 settembre (replica il 19) negli stabilimenti di Aso Forge a Castegnato con il concerto “Canto del Fuoco”. Protagonisti Michel Moglia con il suo organo di fuoco (uno spetta-
colare strumento suonato col fuoco), il sassofonista Girotto e il videomaker Ranzanici. Il 22 e il 23 settembre nella sede di Space Work a Brescia andrà in scena “L’uomo al centro” di Gabriele Picco, con Enrico Ranzanici, Alessandro Mor e Carlo Dall’Asta. Il 25 e 26 settembre alla Greiner di Villa Carcina, sarà la volta di “Ergon – Opera sintetica per suono, luce, umanità” ideato da Stefano Mazzanti ed “Equilibri Avanzati”, mentre il 26, 27 e 28 settembre nello stabilimento di Medtronic Invatec CardioVascular a Roncadelle andrà in scena C.U.O.R.E. della compagnia teatrale “I Sacchi di Sabbia”. I biglietti (interi: 20 euro – ridotti per under 25 e over 65: 15 euro) sono in vendita nelle singole aziende. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Infofestival: 030.3759792.
Paesi e parrocchie Bassa Economia e lavoro Alimentazione
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Redazionale Un nuovo servizio
È nato il Catering solidale La proposta scaturita dalla collaborazione tra “La Rete” e “Cooperativa solidarietà” che operano da anni a Brescia
L a cura di VoceMedia Pubblicità
L’idea di avviare un servizio di Catering solidale nasce dalla collaborazione in questi ultimi anni tra due cooperative sociali presenti da tempo a Brescia: la cooperativa “La Rete” che dal 1991 gestisce servizi e progetti rivolti a persone e famiglie in difficoltà e “Cooperativa solidarietà” che da 20 anni gestisce sul territorio diverse botteghe del commercio equo e solidale. L’idea si è tradotta nell’avvio di un servizio di catering battezzato “Equo e Solidale” e che intende coniugare le richieste di una ristorazione che punta alla qualità del servizio e dei prodotti, con l’obiettivo di offrire a donne attraversate da percorsi di vita difficili un’occupazione dignitosa che possa tradursi, nel futuro, in una attività lavorativa. La proposta del “Catering equo e solidale” si caratterizza al femminile, ma non esclude ovviamente gli uomini e utilizza i prodotti del commercio equo “buoni per chi li produce e buoni per chi li acquista”. Il servizio catering solidale offre inoltre anche prodotti biologici (biscotti, focacce, panini, pizze, torte, crostate, bevande calde e fredde, vino prodotto da una coo-
perativa sociale). Richiedere un servizio catering improntato a dare una prospettiva di vita migliore a donne e soggetti in difficoltà è segno di una scelta consapevole e responsabile, perché coniuga un servizio “buono” in termini di gusto e “solidale”; per queste persone infatti non si tratta di “un lavoretto” ma di un impegno che li espone a un pubblico, che esige comportamenti adeguati, che li valorizza come soggetti attivi e capaci e che li responsabilizza. Grazie al contributo della Fondazione Asm sarà possibile anche effettuare una formazione specifica a quanti impegnati in questo servizio, con l’obiettivo di “professionalizzare” l’impegno trasformandolo in capacità e competenze spendibili un domani anche all’esterno nell’ambito della ristorazione. La formazione riguarderà il servizio catering e l’approccio al servizio clientela nei locali pubblici; sarà di tipo tecnico ma terrà conto anche della gestione degli aspetti relazionali con l’obiettivo di creare un gruppo di lavoro coeso e collaborante. È previsto inoltre un modulo specifico per gli addetti nel settore alimentare
per il conseguimento dell’idoneità sanitaria (l.r.n. 12/2003). Nel corso del 2009 abbiamo effettuato oltre una decina di servizi di catering richiesti da diverse realtà (Centro servizi per il volontariato, Associazione alleanza per la salute mentale, Avis provinciale, Associazione Italiana Donne Medico, Comune di Brescia, alcune cooperative sociali e altre associazioni). Dobbiamo ammettere che il numero delle richieste pervenute ci ha piacevolmente sorpresi; per questo è stato approntanto un listino delle offerte nel quale sono indicati i diversi tipi di servizio che siamo in grado di svolgere, con costi compresi tra i sei e i 12/15 euro a persona a seconda delle esigenze e dei prodotti scelti. A seconda delle richieste possiamo allestire un catering in occasione di convegni, seminari, tavole rotonde, iniziative culturali o ricreative anche per oltre 100 persone. Per avere maggiori informazioni o per richiedere il servizio Catering solidale telefonare in orari di ufficio o inviare un fax al n. 030 3772201 o mail: segreteria@cooperativalarete.it
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Speciale Progetto casa
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Centro ďŹ era Torna â&#x20AC;&#x153;Progetto casaâ&#x20AC;?
Unâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ per aziende e visitatori
marketing@vocemedia.it
T
La ďŹ era dellâ&#x20AC;&#x2122;arredamento, dei complementi di arredo e dellâ&#x20AC;&#x2122;edilizia giunge questâ&#x20AC;&#x2122;anno alla sua 18ÂŞ edizione. Le attese degli organizzatori che si aspettano di ripetere almeno i numeri dello scorso anno quando a Montichiari arrivarono piĂš di 25mila visitatori
Torna al Centro fiera del Garda di Montichiari lâ&#x20AC;&#x2122;appuntamento con Progetto casa, la ďŹ era dellâ&#x20AC;&#x2122;arredamento, dei complementi dâ&#x20AC;&#x2122;arredo e dellâ&#x20AC;&#x2122;edilizia, che taglia il traguardo della 18ÂŞ edizione. La rassegna organizzata dal Centro ďŹ era propone una panoramica completa sul mondo della casa, con novitĂ , iniziative e contenuti che non mancheranno di soddisfare le aspettative del pubblico dei visitatori. Progetto casa, dunque, si conferma una vetrina a 360 gradi che valorizza le aziende del territorio, offrendo alle stesse lâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di un contatto diretto con oltre 25mila visitatori. Centottanta espositori, cinque padiglioni, per una superďŹ cie espositiva di 25mila mq coperti. Questi i numeri di sintesi di Progetto casa 2010, per unâ&#x20AC;&#x2122;edizione che si attesta sui risultati di quella precedente, a conferma di quanto la manifestazione sia radicata nel territorio. Nei giorni della rassegna, sono attesi oltre 25mila visitatori, in un percorso di visita che si snoda per oltre due chilometri attraverso i padiglioni del Centro ďŹ era, valorizzando al meglio lâ&#x20AC;&#x2122;offerta dei vari stand presenti in ogni punto della ďŹ era. â&#x20AC;&#x153;Progetto casa è una manifestazione completa e ben consolidata,
che sa accontentare le molteplici esigenze dei consumatoriâ&#x20AC;?, spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro ďŹ era del Garda. â&#x20AC;&#x153;Proponiamo un evento che si rivolge ai consumatori con unâ&#x20AC;&#x2122;offerta ampia e articolata e, al tempo stesso, diamo alle aziende del comparto unâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di visibilitĂ unica sul territorio, unâ&#x20AC;&#x2122;occasione concreta di fare businessâ&#x20AC;?. Lâ&#x20AC;&#x2122;offerta di Progetto casa 2010 spazia dalla piĂš vasta gamma di arredi al comparto legato allâ&#x20AC;&#x2122;impiantistica, ai complementi dâ&#x20AC;&#x2122;arredo e alle soluzioni studiate per migliorare la vivibilitĂ e la funzionalitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;ambiente domestico. â&#x20AC;&#x153;Lâ&#x20AC;&#x2122;edilizia di ultima generazione investe sempre di piĂš nel risparmio energetico, nella sostenibilitĂ ambientale e nella qualitĂ delle abitazioniâ&#x20AC;?, sottolinea il direttore Ezio Zorzi. â&#x20AC;&#x153;Anche sotto questo proďŹ lo, Progetto casa offrirĂ una serie di proposte che hanno come denominatore comune la ricerca del confort e della massima funzionalitĂ â&#x20AC;?. Lâ&#x20AC;&#x2122;appuntamento è, dunque, al Centro ďŹ era del Garda di Montichiari, nelle giornate del 18-1920-23-24-25-26 settembre, per una 18ÂŞ edizione di Progetto Casa che si preannuncia, come da tradizione, ricca di contenuti e opportunitĂ .
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Economia e lavoro Progetto casa
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Redazionale Le attività del Centro fiera
Appuntamento che apre l’autunno Progetto casa è il biglietto da visita del polo espositivo monteclarense
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Progetto casa 2010 è tra gli eventi principali che aprono la stagione autunnale del Centro fiera di Montichiari. Un appuntamento di grande richiamo, che coinvolge cinque padiglioni, mobilitando l’intero quartiere fieristico. Per l’edizione 2010, sono attesi oltre 25mila visitatori, provenienti da Brescia e dalle provincie di Bergamo, Cremona, Mantova e Verona, che avranno modo di valutare attentamente le proposte dei 180
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espositori presenti in fiera attraverso un percorso obbligato che si snoda attraverso tutti i padiglioni espositivi. “Progetto casa è una manifestazione pienamente in linea con la mission del Centro fiera, quella del marketing territoriale”, spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro Fiera di Montichiari. “Progetto casa”, infatti, è un evento di richiamo per il numeroso pubblico di consumatori che sono alla ricerca di tutte le principali novità legate alla casa.
Al tempo stesso, sostengono i responsabili del Centro fiera del Garda di Montichiari, la manifestazione è un’importante veicolo di business per tutte le aziende del settore e valorizza le risorse del nostro territorio. Una fiera che sa coinvolgere il grande pubblico e ripagare l’investimento delle aziende espositrici. Va ricercato in questo equilibrio di fondo la ricetta vincente di Progetto casa, una manifestazione che riconferma i risultati dell’edizione 2009. “Il mercato fieristico non può che risentire dell’andamento incerto dell’economia”, continua Ezio Zorzi. “Progetto casa, però, ha dalla sua una formula consolidata e un legame molto forte con il tessuto
locale. Proprio per questo, l’edizione 2010 conferma e consolida i risultati dello scoro anno e vuole trasmettere un segnale di ottimismo per i prossimi mesi”. L’offerta di Progetto casa 2010 spazia dalla più vasta gamma di arredi al comparto legato, ai complementi d’arredo e alle soluzioni studiate per migliorare la vivibilità e la funzionalità dell’ambiente domestico. L’edilizia di ultima generazione investe sempre di più nel risparmio energetico, nella sostenibilità ambientale e nella qualità delle abitazioni. Anche sotto questo profilo, Progetto casa offrirà una serie di proposte che hanno come denominatore comune la ricerca del confort e della massima funzionalità.
Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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Redazionale Parla Salvatore Culcasi
Una rassegna legata al territorio Questo l’elemento che negli anni ha fatto le fortune della manifestazione
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Giunta al traguardo della 18ª edizione, Progetto casa è una manifestazione che, nel tempo, ha trovato una formula originale in cui si coniugano tradizione e novità. “Progetto casa è una rassegna che ha un legame forte con il territorio e un’identità precisa”, spiega Salvatore Culcasi, responsabile commerciale dell’evento. “Puntiamo a un’offerta completa, in grado di accontentare tutti i gusti e le esigenze di un pubblico molto fedele ma attento alle novità”.
“Progetto casa 2010 conferma, nella sostanza, i risultati dell’edizione dello scorso anno. Il settore sta attraversando una fase particolare, si percepiscono segni di vitalità e c’è voglia di lasciarsi la crisi alle spalle”, prosegue Salvatore Culcasi. “In questi mesi, abbiamo lavorato molto sui punti di forza della manifestazione: la varietà dell’offerta espositiva, la capacità di rispondere alle esigenze dei consumatori finali, il legame forte con il territorio e con il tessuto produttivo bre-
CENTRO FIERA DI MONTICHIARI - BS
SETTEMBRE 2010 ORARI
GIOVEDÌ 23
SABATO 18
VENERDÌ 24
ore 14 - 22
DOMENICA 19 ore 10 - 22
ore 17 - 22 ore 17 - 22
SABATO 25 ore 14 - 22
LUNEDÌ 20
DOMENICA 26
ore 17 - 22
ore 10 - 22
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sciano”. Spazio, dunque, alla vasta gamma di arredi, complementi di arredo e tecnologie per la casa, ma anche accessori per giardino, artigianato artistico, spazi dedicati ai materiali naturali fino ad arrivare alla presenza di società di servizi legate al settore sposi. “Accanto alle proposte più classiche, abbiamo puntato alle novità che, negli ultimi anni, stanno cambiando in meglio il modo di concepire la casa“, conclude Culcasi. “Penso alle nuove esigenze legate al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente, ma anche alla domotica, al benessere e alla salute. A Progetto casa, ci sarà spazio per tutte quelle soluzioni che trasformano la casa in un ambiente davvero a misura d’uomo”. Progetto
casa numero 18 apre al pubblico sabato18 settembre dalle ore 14 alle 22, domencia 19 dalle ore 10 alle 22, lunedì 20 dalle ore 17 alle 22. Dopo due giorni di pausa la manifestazione riapre i battenti giovedì 23 dalle 17 alle 22 e, com gli stessi orari, anche venerdì 24. Sabato 25 cancelli aperti dalle 14 alle 22. Domenica 26 settembre gran finale dalle 10 alle 22. Il biglietto d’ingresso è di 7 euro. Ogni altra informazione può essere richiesta alla segreteria organizzativa del Centro fiera del Garda che ha la sua sede in via Brescia, 129 a Montichiari (tel. 030/961148, fax 030/ 9961966; www.centrofiera.it info@centrofiera.it). Agli appassionati non resta, dunque, che recarsi a Montichiari.
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Economia e lavoro Progetto casa
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Redazionale A Montichiari sino al 26 settembre
Progetto casa tra conferme e novità Accanto ai tradizionali punti di forza la rassegna apre alla sicurezza e alla qualità
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L’edizione 2010 di Progetto Casa guadagna conferme significative e guarda con maggiore fiducia alla ripresa economica. La manifestazione punta su quelli che, nel corso di quasi vent’anni di storia, sono diventati veri e propri punti di forza: la varietà dell’offerta espositiva, la capacità di rispondere alle esigenze dei consumatori finali, il legame forte con il territorio e con il tessuto produttivo bresciano. In un comparto come quello che ha il suo perno nella casa, i produttori devono saper adattare le proprie proposte al-
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le nuove esigenze di un pubblico sempre più attento a scelte che sappiano conciliare costi, qualità e funzionalità. Negli spazi di Progetto casa 2010, gli oltre 180 espositori porteranno in fiera soluzioni d’arredo all’avanguardia e in linea con le nuove tendenze ma, al tempo stesso, capaci di accontentare chi è alla ricerca di proposte ottimali a prezzi vantaggiosi. Come sempre, all’interno di Progetto casa sarà possibile toccare con mano offerte vantaggiose, con i “plus” che ogni azienda riserva proprio al momento della
fiera: consulenze dirette, contatti rapidi, possibilità di valutare e scegliere con serenità la soluzione migliore. Anche nell’edizione 2010, Progetto casa riserva ampio spazio ai temi della sicurezza, alla qualità dell’abitare e al miglioramento del benessere: sistemi protettivi, serramenti innovativi, strutture antiurto. La casa è, sempre di più, un ambiente in cui è necessario razionalizzare gli spazi e sfruttare al meglio le possibilità di soluzioni d’arredo innovative, in grado di valorizzare al meglio qualsiasi tipo di ambiente. In quest’ottica, diviene fondamentale anche l’impiego di nuovi materiali e tecnologie all’avanguardia. All’interno di Progetto casa 2010, inoltre, non mancheranno le proposte per chi possiede un giardino o un terrazzo, con consulenze e proposte per
l’arredo esterno, per la ridefinizione e sistemazione delle aree verdi o per gli impianti d’irrigazione e illuminazione a basso consumo energetico. Spazio, infine, alla “domotica” che, con l’evoluzione della tecnologia, trova sempre maggiori applicazioni destinate a migliorare la qualità della vita nella casa e nei luoghi di lavoro. I visitatori di Progetto casa potranno sperimentare nuovi sistemi per gli automatismi, l’accensione programmata delle luci dell’appartamento, la gestione di finestre e tapparelle, riscaldamento, frigoriferi e congelatori, impianti d’irrigazione, antifurto e allarmi, microtelecamere e webcam, segreterie telefoniche e impianti di videoregistrazione. Tecnologia al servizio del benessere, della qualità della vita e della sicurezza.
Paesi e parrocchie Bassa
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Redazionale Il “fantastico” mondo di internet
Consigli per l’arredo? Chiedi al blog On line si possono trovare validi suggerimenti per ogni ambiente dell’abitazione
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Arredare una casa significa imprimerle un carattere inconfondibile, unico, che rispecchi personalità e passioni, significa scrivere una storia ogni volta unica su pareti, arredi, decorazioni e colori. Ma non sempre è facile tramutare i propri desideri in realtà: gli interessati possono avere una piacevole smania che spinge a girare decine e decine di negozi, a navigare per numerosi portali, a sfogliare tantissime riviste di arredamento, possono avere finalmente la possibilità
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economica di acquistare qualcosa di bello per la loro vecchia casa o per la casa nuova, ma alla fine non è sempre facile capire come mettere insieme arredi, complementi, accessori, decorazioni, colori. Il rischio di rovinare tutto è grande. Le proposte da parte delle aziende sono innumerevoli, accostare colori e materiali non è affatto semplice, abbinare gli arredi non è sempre così immediato e a volte improvvisarsi arredatori di se stessi non dà i risultati sperati. Ec-
co perché ci vorrebbe qualcuno in grado di aiutare nel momento della scelta e in grado di consigliare sulle migliori offerte del mercato. Un grande aiuto arriva sicuramente da manifestazioni come Progetto casa, ma un supporto altrettanto valido arriva dal mondo dei blog. L’universo di internet propone infatti diversi blog costantemente aggiornati sulle ultime novità, su tutto ciò che è bello ma anche utile, dove trovare mille idee e mille spunti. Un luogo dove trovare soluzioni, ma anche dove poter condividere la bellezza della propria casa, inviando le immagini degli ambienti più riusciti e trovandole poi pubblicate e visibili da migliaia di lettori. C’è poi un altro elemento, impor-
tantissimo, che rende il blog uno strumento preziosissimo, paragonabile a una rivista vera e propria, ma anche a uno studio di architetti: molto spesso è possibile trovarvi anche consulenze d’arredo online e low cost, da richiedere comodamente seduti in poltrona, a un costo bassissimo e ottenendo risultati sorprendenti. Grazie alla presenza di esperti conoscitori del settore, infatti, sui blog è possibile trovare consigli personalizzati e su misura per ognuno, con piantine in scala fornite di layout completi, con schede-prodotto degli arredi scelti secondo le richieste, nonché con viste in 3d per capire come potrà diventare la propria casa prima di investirci. Insomma, un supporto più che valido e a portata di mano.
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Economia e lavoro Progetto casa
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Redazionale Attenzione ai dettagli
Progettare la cucina: una scienza Non si tratta più di riempire una stanza. È importante invece pensare lo spazio a misura di chi, poi, lo vivrà
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Se, come vuole la tradizione, la donna è la regina della casa, la cucina dovrebbe essere il suo regno, o quanto meno quello di chi si occupa, ogni giorno, di “alimentare” la famiglia. Nel tempo la cucina è diventata, grazie all’impegno di architetti e designer molto di più di un luogo di lavoro materiale. Il suo allestimento, l’abbinamento di soluzioni stilistiche e di scelte tecnologiche, è diventato uno degli snodi di chi si appresta a “mettere su casa”. Lo sanno bene anche gli operatori del settore dell’arredamento che si sono “attrezzati” per dare risposte adeguate e personalizzate ai propri clienti. Quello del corretto modo per progettare la cucina è una vera e propria priorità. Una nuova cucina, infatti, non è quello che si dice un prodotto confezionato in serie, ma piuttosto una meravigliosa creazione su misura, che unisce al meglio funzionalità e personalità. Per questo, suggeriscono gli operatori ai potenziali clienti, è utile prepararsi all’acquisto facendo un elenco completo delle proprie esigenze, così da velocizzare la progettazione. Normalmente una cucina occupa dagli otto ai 12 metri quadri, che vanno quindi
sfruttati con grande professionalità e inventiva. “Le soluzioni di progettazione proposte – afferma Simone Facchetti, dell’omonimo centro arredi – sono davvero in grado di creare ambienti cucina eleganti e confortevoli”. Di seguito lo stesso Facchetti propone alcuni passaggi per indicare priorità e esigenze da presentare al momento di pensare alla cucina.”Prima ancora che la vostra nuova cucina diventi il luogo di piacevoli momenti – afferma ancora Simone Facchetti – occorre infatti progettarla con intelligenza. Ciascuno di noi ha le proprie abitudini: per esempio il fatto di essere mancini o destrorsi incide in modo determinante sulla disposizione delle zone di lavoro. Di regola chi cucina decide. E io offro il mio aiuto supportato dal mio staff. Con le cucine Alno (la grande marca tedesca) si riescono a ottimizzare le distanze tra le varie zone, in modo che tutto fili liscio”. Nella progettazione ottimale della cucina il suo spazio deve essere diviso in varie zone: da quella per l’immagazzinamento delle scorte a quella della preparazione dei cibi, da quella per la cottura a quella per la conservazione. Una tale pianificazio-
ne consente di mettere in campo soluzioni ottimali. “Il mio senso pratico – sono ancora considerazioni di Simone Facchetti – deriva da oltre 24 anni di esperienza, e conosco perfettamente tutti i canoni di misurazione, per esempio la corretta altezza del piano di lavoro. Basta posizionarsi davanti al piano di lavoro e piegare le braccia poco più di 90 gradi. A questo punto tra le mani e il piano di lavoro deve rimanere uno spazio compreso tra i 10 e 15 cm circa. Questa è la libertà di movimento ottimale per compiere ogni genere di operazione”. Ogni cucina è come un vestito fatto a misura per chi lo indossa, e proprio per questo va pensata a misura non solo dell’ambiente ma anche per chi la utilizza. Altro esempio è relativo alla differenziazione delle altezze dei piani di lavoro per tipologia di utilizzo, infatti gli esperti consigliano di tenere la zona lavaggio a una altezza maggiorata rispetto a quella di preparazione di circa 13 cm, e al contrario va ridotta di circa 15 cm per la zona cottura per permettere una posizione comoda e corretta mentre si mescolano le pietanze in fase di cottura.
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Complementi d’arredo Un settore importante
Quel tocco in più nell’arredamento Complementi di arredo per interior design, l’oggettistica e gli oggetti da inserire in una casa al fine di completarne l’opera di arredamento, i piccoli mobili che hanno la funzione di abbellimento, tutto questo sono i complementi d’arredo largamente presenti anche a Progetto casa. Si tratta di oggetti e mobili realizzati per riempire lo spazio domestico, dagli specchi alle specchiere, dalle librerie alle mensole, dagli appendiabiti e attaccapanni a tavoli, vasi in ceramica, mobili in legno. I complementi di arredo possono essere in vetro, classici elementi in vetro piano o in vetro curvato. Si possono realizzare, con il vetro, appendiabiti e porta tv, carrelli e portariviste. La lavorazione del vetro richiede precisione e abilità, che gli artigiani lavoratori nelle ditte di complementi d’arredo ben sanno riprodurre. Le mensole, un accessorio o complemento spesso trascurato ma indispensabile e presente in ogni casa. Oggi sono proposte in svariate tipologie, forme, colori e materiali, da quelle in legno a quelle in plastica, fino a quelle davvero raffinate in vetro. I porta televisore, o por-
ta tv, o mobile per la tv sono diventati oggi un altro oggetto davvero indispensabile, specie con la diffusione davvero esponenziale dei televisori a lcd, che oltre ad essere molto funzionali sono belli anche da un punto di vista arredativo. Un tavolino da salotto, posto al centro della stanza o dinanzi al divano o alle poltrone è un elemento da tenere ben presente nel momento in cui si arreda la propria abitazione. I tavolini da salotto fungono da porta riviste o da base per l’appoggio di bevande, caffè, te. I complementi di arredo conferiscono un’aria diversa a una casa, consentendo a essa di essere arredata con gusto e stile, secondo il proprio gusto e la propria idea di abitazione confortevole. Complementi d’arredo sono i divani, le poltrone, i tavolini, mobili diventati presenti in qualunque abitazione, da inserire in modo coerente o fantasioso in soggiorno, in camera da letto, in salotto, nel proprio ufficio o studio. I tappeti come le lampade, i quadri, anche questi oggetti sono dei complementi all’arredo una casa e vanno scelti con la dovuta cura e attenzione.
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Economia e lavoro Progetto casa
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Redazionale Le proposte di Legno Service
Il legno per dare calore alla casa Lâ&#x20AC;&#x2122;azienda è impegnata da oltre un decennio nel campo dei serramenti
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Legno Service si occupa da oltre 10 anni di installazione di serramenti interni ed esterni. La passione e la lunga esperienza ha consentito di selezionare le aziende leader in questo settore e offrire cosĂŹ alla clientela prodotti di alta qualitĂ riuscendo a instaurare un ottimo rapporto con il prezzo degli stessi e riuscendo a rimanere sempre al passo con i tempi. Lâ&#x20AC;&#x2122;azienda di Capriano del Colle fornisce assistenza al cliente dal sopralluogo con elaborazione di preventivo gratuito,
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consigli per la scelta del materiale; si occupa della posa del materiale con personale giovane e specializzato; utilizza materiale certiďŹ cato per usufruire di un rilevante sconto ďŹ scale, informazioni sulla normativa. Legno service fornisce e posa inoltre ďŹ nestre in legno, pvc, legno-alluminio, porte blindate, porte interne ed esterne, zanzariere, antoni, tapparelle, griglie, inferriate. Quella della sostituzione delle ďŹ nestre è unâ&#x20AC;&#x2122;opera conveniente sotto molti punti di vista. Essendo il principale
contatto con lâ&#x20AC;&#x2122;esterno la sostituzione delle stesse con modelli isolanti è un ottimo investimento in quanto si riducono i costi del riscaldamento. Si stima che la dispersione termica che avviene attraverso i vetri delle ďŹ nestre, in una normale abitazione, possa arrivare anche al 4050% della dispersione totale. Al contrario di quanto si possa credere, non è il traďŹ lamento dellâ&#x20AC;&#x2122;aria della ďŹ nestra la causa principale di questa dispersione, quanto piuttosto la trasmissione di calore attraverso il vetro. (si veda sezione eco-incentivi). Legno Service dispone di ďŹ nestre per ogni esigenza: a battente, a ribalta, a bilico, scorrevole e a libro. Per la chiusura e la sicurezza della casa lâ&#x20AC;&#x2122;azienda dispone di zanzariere a incasso ed esterne, antoni, griglie,
tapparelle, porte blindate e inferriate. Anche questi prodotti si possono trovare di diverse tipologie e colori. Materiale (no zanzariere) certiďŹ cato per la detrazione ďŹ scale del 36% e garantito due anni con assistenza post vendita. Svariate anche le tipologie e i colori, allâ&#x20AC;&#x2122;avanguardia e giovanili, sempre fatte di materiali ottimi e garantite due anni, potete trovare le porte interne adatte per caratterizzare la vostra casa con un ottimo rapporto qualitĂ â&#x20AC;&#x201C;prezzo. Disponiamo di porte per tutte le esigenze: a battente, scorrevoli interne ed esterne muro, a libro, a pacchetto e modello rotò utile per chi ha problemi di spazio. Diversi anche i materiali: legno, laminato e a vetro con ottima ferramenta e maniglieria.
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Sport
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Basket C Regionale Presentata la squadra
Monticelli: voglia di stupire
redazione@lavocedelpopolo.it
Campionato al via sabato 25 con la trasferta di Coccaglio. Si riparte dal record di 66 vittorie consecutive. Riflettori puntati sulla stella e pluricampione Hugo Sconochini
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di Mario Ricci
Presentata nella splendida cornice delle Cantine Villa la nuova stagione della Bettinzoli Monticelli neo promossa nella serie C Regionale e la più vecchia società affiliata alla Fip (Federazione italiana pallacanestro) a livello provinciale. Protagonista del mercato estivo con l’acquisto di Hugo Sconochini (ex campione olimpico Atene 2004, due scudetti in Italia, due Eurolega e altrettante Coppe Italia), la compagine del patron Domenico Scotti riparte dal record di 66 vittorie
Volley B1
Presentata l’Atlantide Brescia
consecutive. Inoltre coach Peli potrà contare su atleti di categoria superiore come Pedraza e Righetti. “Mi hanno definito la punta di diamante – spiega Sconochini – ma vi devo correggere perché non è così. Si vince giocando tutti assieme, non fa la differenza il singolo e questo gruppo ha le possibilità di far bene”. Giocatore dal palmarès stellare, come mai ha deciso la serie C? “Il passato non conta – precisa – amo vivere alla giornata e per me con-
ta solo il presente”. E poi ci spiega come è avvenuto il matrimonio sportivo. “Tutto è partito lo scorso anno, con una telefonata ricevuta da Diego Righetti (giocatore che milita in squadra nel ruolo di guardia, ndr). Mi ha chiesto di giocare e gli avevo risposto che ero fermo da un anno. Nonostante ciò mi ha convinto e presentato il presidente Scotti. Mi è piaciuto il progetto e ho accettato, anche perché ho voglia di nuove soddisfazioni che col Piacenza non sono riuscito a togliermi”. Sabato 25 l’esordio in campionato a Coccaglio (ore 21); venerdì 17 l’ultima amichevole contro Pisogne. Debutto casalingo al palazzetto di via Villa venerdì 1 ottobre alle 21. E le ambizioni non mancano, nonostante la Bettinzoli si presenti ai nastri di partenza nel ruolo di matricola. “Sarebbe una bugia se nascondessimo le ambizioni di primato – prosegue il trentanovenne Sconochini – la squadra, presa per singolo giocatore, è competitiva seppur non abbiamo ancora espresso tutto il potenziale”. Infi-
Ha festeggiato i primi 10 anni di storia centrando la promozione nel campionato di B1 maschile: il terzo torneo nazionale di importanza. L’Atlantide Pallavolo Brescia si appresta a cominciare la nuova stagione e lo fa dopo essersi presentata nella Sala Giunta di Palazzo Loggia. Oltre alla squadra, che a ottobre si rappresenterà ad esordire in campionato, è stato presentato lo sponsor: la Centrale del Latte Brescia che, dopo il basket maschile e la pallamano femminile ha deciso di affiancarsi a questa realtà sportiva cittadina. “L’obiettivo – ha spiegato il presidente dell’Atlantide Giuseppe Zambonardi (al centro nella foto a lato) – consiste nel perseguimento di una continua crescita sportiva ed umana, programmando il conseguimento di categorie sportive superiori, sia a livello maschile che femminile. Non a caso abbiamo quasi 400 tesserati e promuoviamo la pallavolo in alcune scuole di città e provincia”. Venendo – invece – agli obiettivi della prima squadra, il numero uno biancoblù aggiunge: “Abbiamo riconfermato i giocatori migliori e più motivati della passata stagione inse-
ne, si ripartirà dal record in campionato di 66 vittorie consecutive (l’ultima sconfitta risale ad ottobre del 2008). “È sicuramente motivo d’orgoglio – conclude l’argentino naturalizzato italiano – ma è un dato che non conta più di molto; appartiene al passato e noi dobbiamo concentrarci sul presente e su quello che faremo da oggi in poi”. Questo il roster della stagione 2010/2011: Fabio Gamba (Play, 1985 cm 178), Fabrizio Contessi (Ala/Pivot, 1983 cm 190), Giovanni Alessio Maffi (Ala, 1982 cm 188), Matteo Cominelli (Play, 1982 cm 1982), Riccardo De Marco (Pivot, 1975 cm 202), Fabian Diego Righetti (Guardia, 1981 cm 185), Hugo Sconochini (Guardia/Ala, 1971 cm 195), Matteo Franchini (Play, 1979 cm 182), Matteo Zamboni (Play/Guardia, 1990 cm 190), Andrea Romele Gervasoni (Guardia/Ala, 1982 cm 194), Roberto Prandelli (Ala, 1986 cm 195), Nikola Kustudic (Pivot, 1990 cm 204), Roman Pedraza (Ala/Pivot, 1978 cm 202), Christian Ceretti (Ala/Pivot, 1977 cm 195).
rendo elementi di sicuro valore e comprovata esperienza. Per noi sarà importante ben figurare affinché i risultati della prima squadra siano da traino all’interno del movimento avvicinando sempre più il pubblico affinché torni ad appassionarsi a questa disciplina”. Dopo la scomparsa dell’Acqua Paradiso Montichiari, emigrata a Monza, la pallavolo bresciana è praticamente scomparsa dai riflettori. Toccherà, dunque, all’Atlantide Brescia provare a riportare entusiasmo un po’ come la neonata Leonessa di basket è riuscita a fare lo scorso anno. Anche quest’anno gli atleti indosseranno la maglia con la “V” sul petto e disputerà le gare casalinghe a Caionvico in attesa di poter trovare casa in città “Stiamo lavorando affinché si riesca ad avere impianti idonei per le nostre società sportive – ha aggiunto in fase di presentazione l’Assessore comunale allo Sport Massimo Bianchini – purtroppo Brescia è rimasta a 20 anni fa. Ne prendiamo atto, e stiamo cercando di adoperarci affinché questo gap venga colmato in breve tempo”. (ma.ric.)
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Sport
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Calcio Chievo Verona - Brescia
Piedi per terra, ma la testa in cieli ...Sereni Archiviata la pratica Palermo con una vittoria, le rondinelle si preparano ad affrontare la capolista; non ancora certi recuperi in difesa
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di Mauro Toninelli
Prima in casa in Serie A per le rondinelle e prima vittoria. Pratica Palermo archiviata per 3 a 2. Meglio del previsto, meglio di ogni speranza. Non per scarsa fiducia nei giocatori guidati da mister Iachini ma per doveroso rispetto nei confronti dei rosanero guidati da Delio Rossi e che hanno una squadra costruita per gareggiare in Europa e accaparrarsi uno dei posti alti della classifica. Tre punti che hanno esaltato Brescia, la Brescia che ha risposto alla chiamata accorrendo allo stadio: 8000 gli spettatori, suddivisi tra abbonati (5000) e no (3000). Tre punti ottenuti con una prestazione buona, che ha esaltato le caratteristiche di fantasia e velocità del reparto avanzato. Per quanto riguarda i nuovi Eder ha iniziato a dimostare di essere un fuoriclasse, Diamanti, anche se a sprazzi per una preparazione fisica che deve essere ancora migliorata, ha illuminato il cielo sopra il Rigamonti. Il cielo si è illuminato, anzi, è diventato sereno completamente grazie alle prodezze tra i pali di Sereni, in grado di sbarrare la porta ai giocatori del Palermo, mantenendo azzurro il cielo sopra Brescia. Buona prestazione in complesso delle rondinelle ma, va
esclusiv a
Matteo Sereni
detto, qualcosa ancora traballa; soprattutto in fase difensiva. Per onor di cronaca, il reparto arretrato è il più colpito dagli infortuni: Zambelli, Zoboli, Zebina e Mareco. Qualcuno di questi potrebbe recuperare in vista della sfida di domenica 19 settembre contro il Chievo. “Nessuno accelera il proprio percorso di recupero per essere pronto in base all’emergenza. Si fa tutto secondo il progetto dello staff medico. Verificheremo giorno dopo giorno” dice Iachini. La sfida contro gli uomini guidati da Stefano Pioli, arrivato sulla panchina gialloblù dopo aver conquistato il quarto posto e i playoff nella scorsa stagione con il Sassuolo, è scontro con la prima della classe. Fischio d’inizio alle 15 nello stadio Bentegodi. Sarà possibile reperire il tagliando presso gli sportelli bancari del “Credito Bergamasco” presenti nella regione Lombardia fino a venerdì 17 settembre negli orari di apertura stabiliti da ogni singolo istituto di credito, “on line” collegandosi al sito www.boxol.it (fino alle ore 19 di sabato 18 settembre) e sabato 18 settembre presso il bigoncio 7 dello stadio “Bentegodi” di Verona (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15
100 % BRESCIA a cura di Mario Ricci
A PARTIRE DAL 23 AGOSTO radiovoce.it
Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15
alle 19). Il giorno dell’evento, come da normative vigenti, il settore ospiti non sarà in vendita. Il prezzo unico del tagliando è di 18 euro a cui aggiungere commissioni non imputabili alla società Chievo Verona. La capienza del “settore ospiti” è stimata a circa 7000 posti. Il campionato parla di Chievo Verona come unica squadra a punteggio pieno. Non ci sono le grandi davanti, ma il piccolo Chievo. “È la storia di tutti i campionati, in particolare dopo i Mondiali. Per questo motivo − commenta Beppe Iachini − le squadre più titolate possono avere qualche problema. Il campionato è agli inizi e tante squadre, anche noi, hanno ancora da fare. La preoccupazione è pensare di volta in volta alla partita che ci troviamo davanti”. Domenica 19 il mister si scontra con il proprio passato recente di allenatore. Passato che tutti ricordano per la promozione in A conquistata nella stagione 2007/2008 e non per l’esonero in quella successiva. Bei ricordi, dice, ma ora il cuore parla bresciano. Entusiasmo a mille ma bisogna anche ricordare che i piedi vanno tenuti ben saldi per terra, anche se la testa continua a sognare in cieli... Sereni.
Centro Sportivo Italiano
Tutte in rete 12 ore di calcio femminile
Passione e promozione di Bruno Forza
Passione, solidarietà e promozione. C’è stato un po’ di tutto questo nell’evento svoltosi sabato al centro sportivo San Filippo, dove l’associazione di promozione sociale “Tutte in rete” ha organizzato la 3ª edizione della 12 ore di calcio femminile. 160 ragazze hanno preso parte all’evento ma il risultato, questa volta, non contava. In palio c’era molto di più: sostenere i progetti della cooperativa Mongolfiera di servizio per la formazione dell’autonomia in aiuto a persone con disabilità acquisite. Oltre alla raccolta di fondi c’è stato spazio per la prevenzione tra i giovani nel nome della sicurezza stradale, il tutto raccontando la bellezza di uno sport come il calcio, che sa unire nel segno dell’amicizia. “Da tre anni promuoviamo iniziative nel mondo del calcio – racconta Elisa Graziotti di ‘Tutte in rete’ – perché le nostre radici affondano in questo sport, anche se stiamo iniziando a estendere il nostro raggio d’azione a altre realtà”. L’intento di “Tutte in rete” è chiaro: “Vogliamo tessere una rete che coinvolga sempre più gente sensibilizzando l’attenzione dei giovani su determinate tematiche sociali”. Nel corso della 12 ore si sono
alternate sul campo da gioco calciatrici e non provenienti da tutta la provincia, ma anche da fuori città: “È bello coinvolgere ragazze che durante l’anno sono avversarie e vedere squadre che arrivano qui da Bergamo, Parma e Mantova. Il calcio può unire ragazzi e ragazze su un campo in cui regole e rispetto devono essere al primo posto”. La manifestazione, di fatto, è anche uno spot riuscito per una disciplina sportiva in costante ascesa: “Il calcio femminile è in rampa di lancio sia nel Csi sia con il Brescia femminile in serie A. Oggi sono qui anche ragazze che non giocano abitualmente, ma che volevano essere parte di questo evento. Speriamo che possano avvicinarsi al mondo del pallone”. In mattinata è intervenuto anche Roberto Merli, presidente dell’Associazione famigliari vittime della strada: “Sensibilizzare i giovani alla sicurezza stradale è importante. La strada continua a mietere numerose vittime quindi dobbiamo dare il massimo nel campo della prevenzione e stare in mezzo ai giovani è fondamentale. Mi fa piacere che la sicurezza stradale venga collegata allo sport. In entrambi i casi il rispetto delle regole consente di vincere”. Nel calcio ci sono in palio punti e trofei. Sulla strada, invece, la vita e il futuro.
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Calcio e pallavolo in formazione Dopo lo stage di formazione e aggiornamento dedicato ad arbitri e giudici è stata la volta di allenatori e dirigenti di calcio e pallavolo, che si sono riuniti domenica alla Cascina Foret per una giornata promossa dal responsabile della formazione Marco Baiguera. Il Csi intende trasformare questo appuntamento in una data fissa all’interno del calendario, con l’intento di sostenere e qualificare sempre più figure. La presidente Amelia Morgano ha dato il benvenuto ai 45 tecnici partecipanti con un breve discorso: “È indispensabile tradurre sul campo le finalità educative legate a una concezione di sport quale strumento di crescita umana e cristiana, personale e di gruppo. Aiutandovi ad aumentare conoscenze e competenze specifiche intendiamo donarvi quel bagaglio tecnico fondamentale per rispondere sempre meglio all’obiettivo principale del Csi: mettere al centro dell’attività sportiva ciascuno dei ragazzi che ne prende parte”. Nel segno dell’educazione si è sviluppato l’intervento di don Marco Mori, dedicato allo “Sport in un ambiente educativo: l’oratorio”. Poi largo a scienza e psicologia, con la conferenza della dott.ssa Elena Vermi sullo sviluppo psico-motorio nell’età evolutiva. Nel pomeriggio allenatori e dirigenti hanno potuto prendere appunti tecnici assistendo alle lezioni di calcio del prof. Massimiliano Spini e di pallavolo del prof. Gianpaolo Mola.
Agenda di settembre Dal 24 al 26: 1° Torneo nazionale a squadre di ping pong - Coppa Città di Perugia Sabato 25 - ore 17: riunione Minibasket
Una settimana triste
Non sempre lo sport convince Non riusciamo a toglierci dalla mente il volto sorridente di Tomizawa, un ragazzo di 19 anni che sognava di diventare un campione. La sua vita si è fermata a Misano, travolta dalle ruote di due moto. Le tragedie, purtroppo, non risparmiano nemmeno lo sport. Questa volta però c’è una cosa assolutamente inaccettabile: la gara andava sospesa subito. Bisognava farlo, punto e basta. La vita umana e la sua dignità sono valori non negoziabili. Il loro rispetto non può essere sacrificato di fronte a nessuna logica. Per questo non riusciamo a comprendere la scelta di far terminare e considerare ufficialmente valida la corsa. Lo sport costituisce uno straordinario patrimonio di educazione, e umanità. Per questo deve promuovere la vita e i suoi valori. Deve farlo con forza, chiarezza e determinazione sempre,
ma in modo particolare nelle situazioni più critiche e difficili. Quando ciò non accade a uscirne sconfitto è tutto il sistema sportivo. Ecco perché situazioni come quelle di Misano non devono più accadere. Ecco perché il Csi ha lanciato un appello. Il vero nodo è che il mondo dello sport business deve avvertire la responsabilità di essere modello positivo per i giovani di oggi; deve sentire e comprendere il suo ruolo educativo e sociale; deve convincersi che anche a quei livelli non è possibile ragionare senza mettere al centro la persona umana, altrimenti lo sport farà una brutta fine. Ci sono segnali belli e positivi in questa direzione. Siamo tra quanti credono in un percorso di alleanza educativa tra sport di vertice e sport di base, ma certo non siamo ciechi e siamo consapevoli che le difficoltà sono
tante. In questo senso non è stata una bella settimana. Basti pensare alla scelta del Presidente della Triestina di “inventarsi” gli spettatori finti sugli spalti e il plauso del presidente della Lega di B, Abodi, all’iniziativa. Piuttosto che fare entrare gratis i ragazzi delle scuole, degli oratori, si preferisce giocare in uno stadio con spettatori virtuali? Triste. E che dire delle spese folli del calcio di serie A, rese ufficiali dalla “Gazzetta dello sport”? In un momento di crisi economica mondiale gli stipendi di tutti i giocatori di serie A messi insieme sono passati da 546 milioni nel 2006 a 1.000 milioni nel 2010, in pratica raddoppiando in soli cinque anni. L’educazione è fatta di gesti e di testimonianze. Fortunatamente ce ne sono tante che ci convincono. Ma quelle di questa settimana decisamente no.
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LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
Lo sport positivo Egr. direttore, voglio raccontarle un’esperienza vissuta da “mamma spettatrice” la settimana compresa tra il 4 e l’11 luglio scorsi. Mio figlio Stefano, da ormai un anno, gioca nella squadra di pallanuoto “Pallanuoto Brescia”. Provengo da una famiglia che per anni ha seguito e tifato solo calcio, essendo stato mio padre arbitro, attività cui ho “abdicato” per consentire a mio figlio di praticare il nuoto, attività completa sotto ogni profilo. Il positivo contatto con l’acqua ha indotto Stefano a iscriversi a un corso di pallanuoto, tanto che, da settembre 2009 quella che doveva essere una prova è diventata una grande avventura. L’entusiasmo di mio figlio è cresciuto a dismisura, con mia grande sorpresa. Ad aprile poi, la società ha prospettato a noi genitori uno stage in Croazia, per creare un confronto tra allenatori e giocatori croati e la nostra realtà. Ed è proprio tale iniziativa, cui ho aderito e partecipato personalmente, che mi induce a scriverle, perché ho avuto modo di constatare la professionalità e passione incondizionata verso i ragazzi degli allenatori Aldo Sussarello e Roberto Maitini, nonché la competenza, capacità e senso di responsabilità della società “Pallanuoto Brescia”, che a Rovigno era rappresentata dalla signora Mina Gussago, una “piccola” grande donna, che si è fatta carico di condurre in territorio estero ben 40 giovani, di età compresa tra i 9 e i 14 anni, e, di seguirli
in ogni momento della giornata, anche oltre il contesto sportivo, così da creare un’atmosfera felice e rendere entusiasti e competitivi i nostri figli, appagati da un’esperienza fortificante. Tutti gli allenatori sono stati capaci di entrare in sintonia con i ragazzi, dimostrando, oltre che preparazione tecnica, anche disponibilità e umanità, così da impartire ai giovani un’adeguata disciplina attraverso il consolidamento di un rapporto basato sulla fiducia e rispetto reciproco, valori che sono un po’ andati perduti, vista la difficoltà, non solo imputabile agli adolescenti, di trovare un punto d’incontro e creare un dialogo con l’universo giovanile. L’esperienza vissuta, oltre ad aver rafforzato la mia fiducia nella società “Pallanuoto Brescia”, che ha dimostrato di avere a cuore la crescita e lo sviluppo dei giovani prima di ogni classifica, mi ha dato modo di conoscere più a fondo i compagni di squadra di Stefano. Auspico che la pallanuoto possa diventare uno sport più praticato ma anche più conosciuto, trattandosi di un’attività sportiva che, a differenza di molte altre, non sottintende interessi economici e di lucro rilevanti, essendo semplicemente finalizzata al consolidamento e alla tutela di valori quali lo sport, la salute, l’interazione giovanile, la sana competizione. Colgo l’occasione per esprimere il mio apprezzamento per il percorso sportivo che mio figlio ha, sotto ogni profilo, avviato, attraverso l’impegno di una società mossa dai giusti obiettivi, così da permettere, nel-
Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it
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la concretizzazione del reale significato, contenuto e finalità del termine “sport”, che mi sembra essere ormai assai sbiadito in quanto “sporcato” da aspetti di diversa natura, totalmente alieni allo spirito che dovrebbe animare tale disciplina, di migliorare e mantenere in buona condizione, fisica e mentale, l’intero apparato psico-fisico umano, contemporaneamente creando, attraverso un agonismo senza pretese, legami umani e amicizie profonde e durevoli. Imma Lascialfari Bucci
Volontaria a Foggia
18 settembre 1927 Nasce ufficialmente la rete radiofonica americana Cbs, è costituita da una catena di 18 emittenti radio
19 settembre 1783 I fratelli Montgolfier presentano l’aerostato, che viene innalzato alla presenza di re Luigi XVI, nei giardini di Versailles. L’invenzione si chiamerà poi mongolfiera
Egr. direttore, crogiolarsi sotto il sole, godersi un paesaggio montano oppure semplicemente abbandonarsi sopra un divano: tre azioni allettanti che condividono il desiderio di voler fermare il tempo per concedersi un meritato riposo dallo stress quotidiano. Questo è il significato che generalmente si attribuisce alla parola “vacanza”, ma se fosse qualcosa di diverso? Qualcosa che sia importante non solo
Omnibus
Avvenimenti 17 settembre 1978 Il primo ministro israeliano Menahem Begin e il presidente egiziano Anwar Sadat firmano una dichiarazione di intenti per il trattato di pace
Le ricette della settimana Prosciutto al vino bianco
Lepre alla cacciatora
Ingredienti: 8 fette spesse di prosciutto cotto, 2 bicchieri di vino bianco secco, 30 grammi di burro, 300 grammi di funghi, uno scalogno piccolo, un bicchiere di panna, un cucchiaio di vino (Porto Bianco), sale. Preparazione: Imburrare una pirofila piuttosto grande, disporvi le fette di prosciutto e versarvi sopra la metà del vino. Coprire con un foglio d’alluminio e cuocere per 3 ore abbondanti in forno preriscaldato a 150 gradi, facendo attenzione che il liquido non raggiunga assolutamente il bollore. In un tegame mettere i funghi a fettine, lo scalogno tritato e il restante vino. Portare a ebollizione, unire la panna e fare sobbollire. Aggiungere anche il sugo formatosi nel recipiente del prosciutto e lasciar ridurre fino a raggiungere la consistenza voluta. Profumare con il Porto. Regolare il sale. Disporre le fette di prosciutto sul piatto da portata, ricoprirle con la salsa.
Ingredienti: Una lepre, 1/4 bicchiere di vino bianco secco, 2 mestoli di brodo, 2 spicchi d’aglio, salvia, un rametto di rosmarino, sale, pepe, un dito di aceto di vino, 2 acciughe. Preparazione: Tagliare la lepre in pezzi che verrà fatta rosolare nella casseruola calda, quando saranno ben dorati, versare il vino bianco lasciandolo evaporare. Aggiungere intanto nella casseruola 2 spicchi d’aglio, un rametto di rosmarino, salvia. Mescolare, in modo che il tutto prenda sapore. Versare 2 mestoli di brodo, salare, pepare e fare cuocere per circa un’ora a fuoco minimo. Dopo un’ora controllare la cottura: se la lepre è cotta, toglierla dalla pentola e tenerla al caldo. Versare il fondo di cottura in un tegamino, aggiungere 2 acciughe precedentemente pestate e diluite con un dito di aceto, mescolare e lasciare cuocere la salsa ottenuta a fuoco lento per circa 3 minuti, quindi versarla sulla lepre e servire.
LA VOCE DEL POPOLO 17 SETTEMBRE 2010
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per se stessi, ma anche per qualcun altro? Desideravo qualcosa di diverso, un souvenir fatto di volti, suoni e profumi che non invecchiasse in un angolo buio della mia casa, un’esperienza che desse sostanza alla mia fede. Arriviamo a Foggia la prima domenica di agosto; l’impatto con i ragazzi della comunità di recupero per tossici e alcolisti “Sulla strada di Emmaus”, dove per quella settimana saremmo state ospitate io e mia sorella, è di imbarazzo e paura. Quello che ci si prospetta sembra sempre più un tempo di servizio non facile e la voglia di tornarsene a casa è tanta. Scendo dal pulmino scassato di padre Arcangelo, unico mezzo di trasporto per raggiungere le baracche degli immigrati, e non riesco a credere ai miei occhi: ciò che mi si presenta è uno scenario di miseria e desolazione, così lontano da me e per questo così disumano e inconcepibile. Non capisco e sono sconvolta, ma non voglio scappare, voglio “starci” e capire il perché di tutto questo. Noi volontari ci organizziamo in gruppi e io rimango lì con un altro ragazzo; all’inizio ho paura, guardo gli “uomini neri” con sospetto, ma mi affido a Lui: “Sono qua per te Signore, aiutami!” e insieme invochiamo lo Spirito Santo. Subito si avvicina un uomo, che sembra un ragazzino, con delle sedie e un quaderno in mano: desidera venire a scuola, alla nostra scuola e imparare un po’ di italiano dopo una dura giornata di lavoro nei campi di pomodori. “Ecco il mio salvatore!”, penso, con diligenza, attenzione e grande rispetto si mette a
studiare italiano e io mi metto lì, solo per lui in un contesto che sa di assurdo ma che mi dice: “Stai lì perché è lì che ti ho voluta”. Pian piano alcuni curiosi si avvicinano a noi e il giorno seguente altri, e poi altri ancora finché si forma un gruppetto con il quale si scambiano battute, domande, storie, curiosità e sorrisi. L’assurdo del primo giorno è come svanito, perché come fratelli e amici ci si sente bene ed è bello anche solo semplicemente stare insieme. Ovunque andiamo si sperimenta la nostra impotenza, l’impossibilità di rispondere alle loro lecite domande di senso, ma il nostro desiderio più grande è quello di far conoscere a tutti queste realtà, perché solo vedendo e toccando con mano si può capire e diventare persone diverse. Entrare nella loro quotidianità, mangiare al loro stesso tavolo o semplicemente essere in mezzo a loro, “esserci”, era per loro un grande segno di speranza e per noi una vera e propria conversione. Vedere la gioia sui loro volti, la capacità di accoglierci e condividere con noi anche quel poco che possiedono è stata una profonda testimonianza, un vero e proprio inno alla vita. Il forte contrasto mi portava alla mente tanti giovani, tanti miei amici che a questa stessa vita non riescono a dare un senso, a trovare la gioia piena, nonostante o forse proprio per tutto quello che hanno. Non potrò mai dimenticare le parole del mio “salvatore” che salutandomi, dopo l’ultima lezione, si rivolge a me commosso e mi dice: “Non dimenticherò mai quello che
hai fatto per me e anche se forse non ci rivedremo mai più, ti porterò sempre con me nel mio cuore”. C’è forse una gioia più grande, nella nostra breve esistenza, di quella di rendere felice una persona e poter ringraziare insieme il Signore per il tempo di grazia che ci ha donato per incontrarci e vivere insieme nell’arrichimento reciproco? Anche se fosse solo per quell’unica persona, il mio servizio al campo, il donare il mio tempo estivo e il mio mettermi in gioco è servito a qualcosa di grande. Ce ne andiamo da Foggia con il desiderio di essere testimoni del valore di questa vita, che non deve essere sfruttata e maltrattata, ma semplicemente vissuta. Ora abbiamo acquisito una nuova consapevolezza, una nuova responsabilità: lottare perché tutti possano avere la possibilità di vivere la propria vita e inseguire i propri sogni. Nadia Zatti
Egr. direttore, esprimo il più vivo apprezzamento agli organizzatori di Agorà, il contenitore dei numerosi appuntamenti che, nei giorni scorsi, hanno illustrato sotto svariati punti di vista l’ultima lettera pastorale del vescovo Luciano “Tutti siano una cosa sola”. E, azzardo, da prete, una riflessione a margine, maturata alla luce della parte di Agorà alla quale ho potuto presenziare. Ascoltando la voce di autorevoli teologi, sociologi, psicologi, economisti, artisti, ecc. mi sono convin-
to ancor più di quanto già lo fossi della assoluta necessità per noi sacerdoti di un aggiornamento che tenga conto anche di discipline non direttamente religiose. Vedo sempre incombente il pericolo di fare pastorale a colpi di frasi fatte e di moralismi che da decenni il mondo non sta più ascoltando. Vedo il rischio di perdere il treno di un mondo che viaggia su altri binari, spesso così lontani da quelli percorsi dal modo di pensare di un bel po’ di preti (mi metto capolista!). L’Agorà 2010 mi ha ricordato la necessità di chiedere aiuto a specialisti che ne sanno più di me in certi campi, dei quali la pastorale necessita. Certo: a noi tocca annunciare il Vangelo ma, ricordiamolo bene (e ce lo hanno ricordato molto i Vescovi italiani in questi anni), annunciare il Vangelo in un mondo che cambia. Nel passato la Chiesa è stata spesso pioniera e lungimirante predicando e vivendo un Cristianesimo all’avanguardia. Oggi vedo troppi cristiani (preti in primis) seduti con i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani a piangere quell’avanguardia di un tempo e a guardarla inermi mentre diventa inesorabilmente passato e muore. Facciamoci aiutare. Mettiamoci a pregare un po’ di più e meglio… e sapremo “cosa” fare. Poi alleiamoci con chi ci può mostrare come il mondo sta cambiando oggi… e sapremo “come” fare. C’è un mondo intero lì fuori che (inconsapevolmente) sta aspettando che noi preti rialziamo la testa. don Manuel Donzelli
20 settembre 1870 Le truppe del Regno d’Italia entrano in Roma attraverso la breccia di Porta Pia, ponendo così fine allo Stato della Chiesa
21 settembre 1981 Negli Stati Uniti Sandra Day O’Connor viene eletta dal Senato all’unanimità prima giudice donna della Corte Suprema
22 settembre 1989 A New York muore il musicista Irving Berlin. Aveva 101 anni. Alcune delle sue canzoni, come “White Christmas”, sono diventate grandi successi mondiali
23 settembre 1943 A Roma, in località Torre di Pietra, viene fucilato Salvo d’Acquisto, si era offerto in cambio della vita di 22 civili rastrellati dai tedeschi
Agorà: riflessione
L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane
Aforismi
D.: In questi giorni mi è arrivata una lettera da parte dell’Agenzia delle Entrate in cui mi viene richiesto il pagamento di una somma riguardante l’anno 2006. La lettera riporta che sono “redditi soggetti a tassazione separata”, ma quell’anno io ho presentato il modello 730. Volevo sapere se mi hanno sbagliato la dichiarazione e se devo pagare questa cifra?
Saggio è chi riesce a vivere inventandosi le proprie illusioni (Woody Allen)
R.: La lettera che ha ricevuto fa riferimento a somme ricevute a titolo di Tfr, indennità equipollenti e altro. Queste particolari tipologie di reddito sono soggette a tassazione separata e quindi non vanno inserite nella dichiarazione dei redditi. Per questo motivo, le possiamo dire che la sua dichiarazione è stata compilata in modo corretto e che la somma che le richiedono sicuramente deve essere versata entro 30 giorni dal ricevimento della lettera, se non vuole ricorrere in sanzioni. Le consigliamo però, prima di versare, di controllare se i conteggi sono corretti, utilizzando certificati o prospetti di liquidazione del Tfr, che dovrebbero essere in suo possesso, oppure di rivolgersi al soggetto che ha operato le ritenute nel 2006. Per ulteriori informazioni non esiti a contattare il Caf Acli al numero 030.2409884.
Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza (Talete) Noi non conosciamo le persone quando vengono da noi; dobbiamo andare noi da loro per sapere quel che sono (Johann Wolfgang Goethe)