La Voce del Popolo 2010 36

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DEL POPOLO

LAVOCE

Sono contento di aver concluso questa lunga serie di ricordi e di averli condivisi. Sono contento anche che l’ultimo argomento sia stato quello dell’amicizia. L’amicizia che mi ha offerto GesĂš con la vocazione. L’amicizia condivisa con GesĂš delle tante persone incontrate: carcerati, malati, amici, testimoni, fratelli e sorelle nella fede e no. Mi sono commosso ricordando volti, parole, gesti a volte lontani e dimenticati in un angolo del cuore. Ringrazio don Adriano per l’opportunitĂ offertami, mi ha aiutato a vedere la mia vita come un giardino ďŹ orito. In fondo ho semplicemente raccolto qualche ďŹ ore e ne ho condiviso, credo, il profumo con i lettori. Il libro della Genesi ci ricorda che Dio ci ha fatto dono di un giardino, con il compito di “coltivarlo e custodirloâ€?. Ricordare è sentire il profumo dei ďŹ ori colorati, delle foglie cadute, dei rami recisi, delle gemme pronte ancora a sbocciare, dei frutti non colti e di quelli gustati. Ricordare è irrigare il giardino della nostra vita, anche con l’acqua salata delle nostre lacrime. Grazie, davvero grazie, Signore.

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n° 36

Il giardino di Giancarlo Paris, ofm conv.

SETTIMANALE SETTIMANA NALE DIOCESANO

FEDE - LEALTĂ€ - CORAGGIO

BRESCIA 24 SETTEMBRE 2010

Testimoni della veritĂ

Concluso il viaggio del Papa in Gran Bretagna. Grande accoglienza da parte degli inglesi e attenzione mediatica nonostante le riserve della vigilia. Il tema della “passione per la veritĂ â€? ci mostra una forte consonanza tra il beato Newman e il magistero di Benedetto XVI

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sommario Il fatto

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In deroga al muro contro muro?

Arte significa: dentro ogni cosa mostrare Dio (Hermann Hesse)

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L’Ucid di Manerbio in pellegrinaggio a San Martino e Solferino

a cura di Massimo Venturelli

Popoli e continenti Quegli orizzonti di speranza sottovalutati

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a cura di Massimo Venturelli

Ecclesia Unità pastorali: presto un sinodo

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di Adriano Bianchi

Paesi e parrocchie Si restaura la chiesa del Buon Pastore

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di Fabio Larovere

Lograto. Una giornata di unità e di gioia

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di Elena Zanetti

In malafede

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di Silvia Zavoli

LeXGiornate: la partenza è positiva

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di Marco Bizzarini

Economia e lavoro Flessibilità: una fatica che divide

«

Controcampo di Mem

Cultura e comunicazione L’anelito montiniano per una piena umanità

Pellegrinaggio ai luoghi della seconda guerra d’indipendenza nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia degli associati Ucid (Unione cattolica imprenditoriorii e dirigenti) sezione Bassa Bresciana di Manerbio coordinata presidente dott. Giuseppe Pozzi. Corale la partecipazione per un omaggio ai protagonisti degli eventi cruenti che determinarono la nascita della Croce Rossa per l’iniziativa del ginevrino Henry Dunant come illustrano gli affreschi sulle pareti della torre di Solferino ai piedi della quale è iniziato il programma con un’ampia ed approfondita illustrazione del succedersi delle battaglie a cura del dott. Achille Mattei del Lions Club Desenzano del Lago. È seguita la relazione di Bruno Borghi, conservatore della Società Solferino-San Martino, costituita nel 1871 per perpetuare e onorare la memoria dei caduti nella sanguinosa battaglia del 24 giugno 1859. Presente al pellegrinaggio la dott.ssa Lorella Forelli, associata Ucid e presidente della sezione Provinciale di Brescia della Croce Rossa Italiana che in un successivo momento presso la cascina Ortaglia luogo storico della battaglia ha illustrato le finalità e il generoso quanto complicato impegno della Croce Rossa nel sociale locale ed internazionale. La Messa nella cappella Ossario, celebrata dal delegato diocesano don Giuseppe Castellanelli ha concluso l’inziativa. Il prossimo appuntamento per gli associati Ucid è il XIII convegno interassociativo al quale partecipa anche la sezione della città in calendario nell’aula magna dell’Università cattolica sabato 23 ottobre dalle ore 9.30 imperniato sull’interrogativo secondo cui “l’uso che si fa oggi dell’idea di comunità non possa costituire sinonimo di identitarismo, di chiusura, di particolarismo e , in fin dei conti di egoismo”. Sono previste relazioni di vari esperti e opinionisti di fama. Si tratta di un’altra tappa del cammino associativo dell’Ucid nel solco della tradizione. (pio)

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a cura di Massimo Venturelli

C’è cascato anche Andreotti. Chi l’avrebbe detto? Un diplomatico fine, un furbo di tre cotte che fa una dichiarazione infelice come quella sull’avvocato Ambrosoli: “Se l’andava cercando”, ha detto il Senatore suscitando un vespaio. Commenti: “Se un giorno… per queste parole venisse presentato al senatore Andreotti, dal suo Giudice non umano, un conto salato, si potrà dire che se l’è cercato”. E così via più o meno su questo tono. Naturalmente i commentatori hanno perfettamente ragione: Ambrosoli è stato un fedele servitore dello Stato; per questo ha pagato il prezzo più alto che si possa pagare, la sua vita; è dunque figura esemplare che ha diritto al rispetto e all’onore da parte di ogni galantuomo. Su questo non vale nemmeno la pena di discutere tanto la cosa è lampante. Ma davvero Andreotti ha detto che Ambrosoli ha avuto quello che si meritava? Anche solo l’intelligenza del Senatore – che, credo,

nessuno metta in dubbio – farebbe dubitare. L’avesse anche pensato (ma sono convinto di no) non l’avrebbe certo detto. E allora? Che cosa ha detto? E che cosa ha voluto dire? Nel comunicato con cui risponde alle molte reazioni critiche Andreotti parla di un grave fraintendimento dovuto anche all’uso di un’espressione romanesca: “Intendevo fare riferimento ai gravi rischi ai quali il dottor Ambrosoli si era consapevolmente esposto con il difficile incarico”. È credibile questa difesa? Partiamo dall’espressione: “Se l’è andata a cercare!”. Prima parafrasi: “è stato così sciocco da mettersi in una situazione critica; ben gli sta! Doveva stare più attento; e, in concreto, doveva rifiutarsi di assumere un incarico di questo genere”. È questa la parafrasi che tutti hanno dato per scontata e che ha fatto scattare le reazioni. Ma è l’unica possibile? Seconda parafrasi: “L’incarico che il dottor Ambrosoli ha svolto era delicatissimo.

Sport A tutta Brixia per un sogno chiamato promozione

LA VOCE DEL POPOLO

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di Mario Ricci

Cara Voce

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Buone notizie

editoriale

di Elio Brumori

Dritto al cuore Cambio della guardia per i “pensierini”: suor Francesca dopo padre Paris

Come avviene da tre anni, a fine settembre c’è il cambio della guardia per le 1100 battute della prima pagina che appaiono accanto alla testata. Sono i “pensierini” dedicati ai lettori a mo’ di saluto settimanale. Dopo mons. Mauro Orsatti che, nel 2008, aprì la serie, dopo mons. Alfredo Scaratti che gli è succeduto nel 2009, negli ultimi mesi è toccato a padre Giancarlo Paris continuare la serie. Fra l’altro ricordiamo che i “pensierini” di mons. Orsatti e di mons. Scaratti sono stati raccolti in due opuscoletti ancora reperibili presso il Centro per le comunicazioni (con i titoli rispettivi “Gli occhi all’insù” e “Sotto il cielo”). Si tratta di agili volumetti che sono, e continueranno a essere, delle piccole ma significative strenne senza tempo né scadenza. Anche gli scritti di padre Paris saranno pubblicati in occasione del Natale. Allo stesso padre Paris ora succede suor Francesca Bernacchia, delle Dorotee da Cemmo. Suor Francesca è direttrice del Centro Mater divinae gratiae e insegna lettere all’istituto magistrale Veronica Gambara di via Bonini. Inoltre suor Francesca partecipa da tempo alla “Buona novella”, programma domenicale di Radio Voce, curando una rubrica dedicata alle pubblicazioni di spiritualità. Naturalmente ogni autore esprime con lo stile che gli è proprio riflessioni, dubbi e speranze che fanno parte dell’esperienza umana. Immaginiamo che suor Francesca trarrà i suoi pensieri dalla fonte spirituale e dai carismi che sono propri di ogni congregazione religiosa, con un tocco di poesia che è tipica del genio femminile. Mentre diciamo il nostro grazie più cordiale a padre Giancarlo, diamo il benvenuto a suor Francesca e le auguriamo buona sintonia con i nostri lettori.

Doveva pestare i piedi a gente ricca e potente e risoluta; accettare quell’incarico significava accettare un rischio evidente. Il dottor Ambrosoli sapeva bene a cosa andava incontro, aveva una percezione chiara dei rischi che si assumeva. Ma, nonostante questo, ha accettato l’incarico. La sua fine tragica ha sigillato una scelta consapevole”. In questo caso le parole non esprimono critica per una scelta incauta, ma ammirazione per una scelta eroica. Naturalmente, non posso essere sicuro che questa fosse l’intenzione del senatore Andreotti. Dico solo che questa è una parafrasi possibile delle sue parole; anzi, supponendo l’intelligenza della persona, una parafrasi probabile. Ma allora perché la quasi totalità dei commentatori si è fermata alla prima parafasi? Un primo motivo è che il linguaggio si sta appiattendo e sta assumendo la logica degli sms dove le sfumature vanno a farsi benedire e la sintassi è quella semplificata dei telegrammi. La seconda parafrasi richiede il riconoscimento dell’uso

Agenzia fotografica: Foto Eden Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel. 030.7725511 - Fax. 030.7725566 Progetto grafico: Maurizio Castrezzati - Coop. La nuvola nel sacco Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 184 - 1/12/1961

paradossale del linguaggio e quindi richiede tempo per decifrare, sensibilità per capire, simpatia per interpretare; tutte cose che gli sms non consentono. E qui viene il secondo motivo per cui la seconda parafrasi fa fatica a imporsi. All’inizio degli Esercizi spirituali Sant’Ignazio scrive: “È necessario presupporre che ogni buon cristiano debba essere più disposto a salvare l’affermazione del prossimo che a condannarla; e se non la possa salvare, cerchi di sapere quale significato egli le dia; e, se le desse un significato erroneo, lo corregga con amore; e, se non basta, cerchi tutti i mezzi adatti perché, dandole il significato giusto, si salvi”. (nota 22) Proviamo a rivoltare questa nota: “Ogni buon politico deve essere più incline a condannare l’affermazione dell’avversario che a salvarla; e se non può condannarla, cerchi di attribuirle il significato più odioso possibile in modo che l’avversario sia screditato e le sue idee appaiano indegne di considerazione”. Non è così, oggi?

Associato

Centro diocesano per le comunicazioni sociali

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

La testata “La Voce del Popolo” fruisce di contributi di cui all’art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990

Associato

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

VOCE•MEDIA

La visita di Benedetto XVI nel Regno Unito è stata impostata come visita di Stato. In realtà, tutto si è svolto come un evento di schietta ispirazione pastorale. Il passo più politico dei discorsi del Papa è quello riferito alla Seconda guerra mondiale, e al periodo delle massicce incursioni dell’aviazione del regime nazista sull’Inghilterra. È stato solo un passaggio, forte e coraggioso, come i reiterati riferimenti sulle vittime della pedofilia di ecclesiastici. Tragedie di diversa natura, per le quali è comune la vergogna e il pianto. Il Papa lo ha fatto. È andato al cuore dei problemi e alle radici della verità, sempre soprattutto amata e appassionatamente ricercata da Joseph Ratzinger, come ha fatto Newman nel corso della sua longeva esistenza. Agli studenti ha rivolto un appello: li ha invitati a diventare santi, i santi del terzo millennio. Non c’è nessuna meta più bella di questa, perché solo Dio ci ama di amore infinito e solo in lui si trova la felicità. E agli insegnanti ha ricordato che non devono solo informare, né svolgere il loro insegnamento in senso utilitaristico, anche qui seguendo l’insegnamento di Newman, ma additare la via della sapienza. Nessuna conoscenza distaccata e distolta dalla sapienza, che è conoscenza della verità delle cose alla luce del loro Creatore, può essere “utile” alla realizzazione della persona umana e della sua felicità. In ambito ecumenico, poi, additando come modello Newman ha voluto certamente riaffermare la piena identità cattolica della Chiesa che ha il suo centro visibile in Roma, ma senza dimenticare e tanto meno disprezzare l’esperienza di vita cristiana presente nella Comunione anglicana. Benedetto XVI, con somma umiltà, ha ricondotto il cammino dell’unione alle primitive fondamentali intuizioni: “Ciò che condividiamo è più di quanto ci divide”. Ricordando il centenario del movimento ecumenico, nato a Edimburgo nel 1910, ha notato che vi sono e vi saranno ancora difficoltà, ma queste devono essere poste dentro l’orizzonte dell’attuale società e commisurate con lo svilupparsi del pluralismo religioso verso il quale i cristiani devono andare incontro insieme in nome dell’unica fede nel Salvatore di tutti gli uomini. Il grande Crocifisso innalzato al centro della Cattedrale di Westminster, dalle ampie braccia spalancate per l’abbraccio a tutti gli uomini, con la sua forza espressiva esime Benedetto dallo svolgere sottili argomentazioni dottrinali per illustrare l’unità e l’universalità della salvezza. “Dio è uno – ha detto il Papa ai rappresentanti delle varie religioni – dobbiamo comportarci tutti come amici, operando per la pace e la tutela del creato”. Il cristianesimo è una religione “inclusiva”, non esclude nessuno, sapendo che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità (1Tm 2,4), camminando gli uni accanto agli altri e assumendo uno spirito “irenico” come quello di Newman. Ratzinger ha usato proprio questo termine, volendo indicare che la diversità di religione (“diversamente credenti”) non deve mai condurre alla conflittualità tra i popoli e anzi deve essere una grande scuola di pace e riconciliazione tra popoli e nazioni del mondo. Conversione spirituale, amore, amicizia, riconciliazione, pace: le parole del Pontefice, in fedeltà al suo stile di guida e maestro che propone vie chiare e concrete alla portata di tutti. Con le parole di J. H. Newman, destinate agli insegnanti, il Papa ha rivolto un appello che ha valore del tutto attuale: “Io voglio un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscano la loro religione, che in essa vi entrino, che conoscano il loro credo così bene da saperne dare conto”. Da qui ha inizio la rinascita della speranza per l’Inghilterra e per l’Europa, bisognose di testimoni preparati e credibili.


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Il fatto

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Caccia sì, caccia no Un tema sentito a Brescia

In deroga al muro contro muro? Le recenti vicende che hanno interessato il mondo venatorio (bocciatura di una proposta di legge regionale e affermazioni del ministro Brambilla) occasione per avviare anche nel Bresciano un dibattito libero da pregiudizi

Q

Quando una semplice battuta, dettata dall’onda delle emozioni (che un politico per altro dovrebbe sempre saper tenere a bada) scatena un vero e proprio putiferio. Il 20 settembre scorso, all’indomani dell’apertura ufficiale della caccia, il ministro al turismo Maria Vittoria Brambilla, commentando il ferimento di un ciclista a Melfi da parte di un cacciatore, ha chiesto a gran voce l’abolizione della caccia. La battaglia del Ministro contro la caccia non è nuova, più volte in passato ha espresso in termini abbastanza perentori la sua avversione ad ogni attività venatoria.

a cura di Massimo Venturelli

Nei mesi scorsi è stata addirittura promotrice del manifesto “La coscienza degli animali”, ovviamente destinato all’abolizione della caccia, insieme all’oncologo Umberto Veronesi. Scontato che la presa di posizione di un ministro della Repubblica non potesse passare sotto silenzio. Le parole della titolare del dicastero del turismo, che già nelle scorse settimane si era attirata le ire dei senesi per la sua proposta di abolire il Palio, hanno scatenato la consueta divisione di schieramenti. Al suo fianco (o almeno al fianco delle sue esternazioni) si sono messe le associazioni che “isti-

tuzionalmente” lottano da sempre per l’abolizione della caccia. Sul fronte opposto, ovviamente, le associazioni dei cacciatori che mai come in queste ultime stagioni si sentono sotto assedio. Le dichiarazioni di Maria Vittoria Brambilla hanno seguito infatti solo di poche settimane la bocciatura in Lombardia del disegno di legge sulla caccia in deroga che ha costretto molti cacciatori ha rimettere “metaforicamente” le doppiette nella fondina. Il 14 settembre scorso, infatti, il consiglio regionale (con voto segreto) ha detto il suo no a una proposta di legge mirava a lasciare libertà

di caccia a 741mila uccelli migratori protetti, fra peppole, fringuelli, frosoni, pispole e storni, nonostante l’annullamento da parte della Corte Costituzionale degli articoli della precedente legge regionale sulla caccia in deroga, nonostante il parere negativo della Commissione Europea e addirittura nonostante il parere negativo dell’ufficio legale della Giunta Regionale, messo sull’avviso da parte delle istituzioni europee di una messa in mora in caso di approvazione della legge. Tuttavia il forte numero di cacciatori presenti nel Bresciano (ancora 30mila nonostante la drastica ridu-

Le opinioni degli ambientalisti e dei cacciatori

Legambiente: ritornare alle stagioni del confronto. Acl: azione contro il Ministro Silvio Parzanini è il presidente della sezione franciacortina di Legambiente e per la stessa associazione si occupa nel Bresciano anche della questione venatoria. Le sue considerazioni partono da un punto di vista generale, quasi politico. Troppi sono a suo dire i cacciatori che fanno affidamento sulle promesse della politica e che indirizzano il loro voto al miglior offerente. E quando l’offerente non mantiene le promesse (come in occasione della bocciatura della legge regionale per la caccia in deroga) si sentono legittimati a esprimere tutto il loro dissenso. Nello specifico Parzanini ha dichiarato come pregiudizialmente Legambiente non sia contro la caccia, pur essendo una associazione ambientalista. “Quello che la nostra associazione non ha mancato di rimarcare – ha affermato – è la contrarietà alle deroghe, alla caccia indifferenziata agli uccelli da passo, quelli che transitano nei nostri cieli durante la fase di migrazione da un Paese all’altro”. Nessuna remora, invece, a mettere tra le specie cacciabili gli storni che producono seri problemi all’agricoltura anche nel Bresciano. Parzanini, e con lui Legambiente, non è fra quelli che chiedono a gran voce un referendum per l’abolizione della caccia. “Per noi – ha sottolineato – è invece importante tornare allo spirito della legge 157 del 1992 sulla caccia, una normativa frutto di un confronto e di un punto di contatto tra portatori di interessi diversi”. Un incontro che metta in luce una volta per tutte che forse attività venatoria e rispetto dell’ambiente non sono due mondi del tutto incompatibili”. Decisamente meno concilianti, anche se nei confronti del mondo

della politica, sono invece le dichiarazioni di Eugenio Casella, presidente provinciale dell’Associazione cacciatori lombardi. Dopo aver duramente contestato la bocciatura della legge sulla caccia in deroga (“che per la nostra provincia rappresenta quello che il Palio è per la città di Siena” ha affermato recentemente lo stesso Casella) definendola una vera e propria doccia gelata caduta improvvisamente sulla testa di tanti bresciani che per coltivare questa passione si impongono tanti sacrifici, il presidente provinciale Acl ha annunciato come la sua associazione abbia dato mandato ai propri legali per vedere se nelle ultime dichiarazioni del ministro Brambilla ci siano gli estremi per azioni legali. Eugenio Casella è, infatti, fermamente convinto che dietro a questa ultima serie di dichiarazioni vi possa essere una regia e che qualcuno possa architettare sulla caccia e sulla pelle dei cacciatori manovre non ben identificate. Per questo motivo, attraverso i siti dei cacciatori italiani, ha lanciato l’idea della denuncia esposto che potrebbe essere utilizzata dai singoli cacciatori italiani e depositata presso le stazioni dei Carabinieri e di Polizia intestata alle rispettive procure della Repubblica interessate per territorio. “E se come pensiamo, – continua Casella – vi saranno gli estremi provvederemo a depositare nelle varie procure ove abbiamo le nostre sedi e anche da parte dei nostri singoli associati denunce esposto alla Procura della Repubblica contro Michela Vittoria Brambilla che, avendo parlato a titolo personale, e non come esponente politico del Governo ne dovrà rispondere civilmente e penalmente.”


LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Il parere dell’assessore provinciale Sala

Per la caccia bresciana un salto di qualità

L’assessore provinciale alla Alessandro Sala

zione dell’ultimo decennio), la presenza di associazioni che tutelano i loro interessi, così come la spiccata sensibilità ambientalista che trova largo seguito dall’Adamello alla Bassa impone di tentare di non archiviare la questione come l’ennesima (e probabilmente sterile) contrapposizione tra chi vuole l’abolizione della caccia e chi, invece, non si sente particolarmente turbato dalla sua sopravvivenza. In queste pagine è stato chiesto il parere, proprio a partire dalle provocazioni del ministro Brambilla, di chi ha voce in capitolo sul tema caccia. L’assessore provinciale con

delega in materia Alessandro Sala, Silvio Parzanini, presidente del circolo di Franciacorta di Legambiente e responsabile per la stessa associazione proprio sulle tematiche venatorie e Eugenio Casella presidente della sezione bresciana dell’Associazioni cacciatori lombardi hanno espresso le loro considerazioni sul tema caccia. All’interno di un panorama di posizioni note da tempo (e per certi versi segnate anche da cristallizzazioni che promette poco) c’è stata anche qualche affermazione che sembra aprire uno spiraglio per un futuro segnato dal dialogo e non più sempre e soltanto dallo scontro.

“A chi verrebbe in mente di chiedere l’abolizione del motocross perché le moto fanno rumore?” È con questa domanda che Alessandro Sala, assessore provinciale alla caccia liquida la recente uscita del ministro al Turismo Brambilla che ha usato parole dure nei confronti della caccia e di chi la pratica. A Sala sembra inappropriato che un ministro, pur occupandosi di turismo, possa intervenire su un tema tanto delicato dando spazio al proprio sentire personale. “Non c’è da meravigliarsi – afferma l’assessore – se il mondo venatorio nel suo insieme ha reagito alla recente uscita del ministro Brambilla con una vera e propria levata di scudi. Di certo le sue affermazioni non rappresentano la posizione del Governo”. La caccia, sottolinea ancora Sala, è vera e propria passione, regolamentata e, conseguentemente riconosciuta, da leggi statali e da norme di ogni ordine e grado. “Una passione – continua – che è qualcosa in più e di diverso rispetto al semplice esercizio di imbracciare un fucile e sparare qualche colpo”. E se incidenti piccoli e grandi sono sempre da condannare l’Assessore provinciale invita anche a non dimenticare i passi in avanti che negli ultimi anni il mondo venatorio bresciano (capofila dell’intero movimento nazionale) ha compiuto. “L’azione di promozione, di conoscenza e di sensibilizzazione che l’assessorato ha portato avanti in questi anni con presenze nelle fiere, nella scuola e anche in qualche oratorio - afferma Sala - qualche importante frutto l’ha prodotto facendo maturare una nuova coscienza venatoria”. Oggi i cacciatori bresciani non si limitano a “vivere” i pochi mesi della stagione venatoria. Per il resto dell’anno si dedicano alla gestione e alla salvaguardia del territorio. “Non c’è angolo della nostra provincia – continua – che non abbia potuto contare sull’opera preziosa di tanti cacciatori per la pulizia e il ripristino di pozze e di ambienti. Gli stessi appostamenti fissi sono a tutti gli effetti un ricchezza del territorio perché godono di una grande cura di cui beneficia anche l’ambiente circostante” Insomma, secondo l’Assessore provinciale con delega alla caccia è stato fatto molto, anche in collaborazione con le associazioni venatorie per far passare il principio che chi, come il cacciatore usa il territorio, debba ripagare lo stesso con una presenza constante sullo stesso in termine di pulizia dei sentieri, di manutenzione degli alpeggi che vanno progressivamente spopolandosi. Sulla recente bocciatura della proposta di legge regionale per la caccia in deroga Sala chiede moderazione, ricordando come i termini previsti dalla normativa fossero effettivamente troppo “spinti” e contrari a direttive europee a cui anche l’istituzione regionale deve attenersi. “Forse – è un’osservazione dell’Assessore provinciale – l’intero consiglio regionale poteva risparmiarsi una brutta figura chiedendo la collaborazione di chi la caccia e le sue problematiche la conosce veramente”. La caccia bresciana, nonostante rappresenti ancora i vertici del movinmento nel Paese, ha conosciuto negli anni un drastico calo dei suoi praticanti. In un quarto di secolo (dal 1986 ad oggi) sono passati da 48mila a 29 mila. “Un calo considerevole – afferma Sala – che ha però diverse ragioni, a partire da normative che si sono fatte via via più stringenti spegnendo la passione di tutti”. Non meno importante è stata al proposito la crisi economica degli ultimi anni che si è fatta sentire anche sui cacciatori. “Non sono pochi i praticanti – rimarca Sala – che hanno rinunciato, sicuramente a malincuore, al tesseramento che, tra una voce e l’altra, arriva a costare qualcosa come 700 euro”. Tuttavia quello che a una prima lettura può apparire come un dato critico potrebbe rivelarsi per Sala un punto di forza per l’attività venatoria del futuro. “Anche nel Bresciano – sono considerazioni dell’Assessore provinciale – la caccia ha l’opportunità di compiere un ulteriore salto di qualità in termini qualitativi. Non dobbiamo lasciarsi spaventare dal calo dei tesserati. 30mila cacciatori sono un numero alto che il territorio bresciano già oggi fatica a contenere”. C’è dunque bisogno di una nuova cultura venatoria capace di grande rispetto per il terreno su cui l’attività si svolge. Ma per Sala sarebbe buona cosa, oltre che opportuna trovare occasione di confronto con il mondo ambientalista, cosa attualmente impossibile perché oggi si è al muro contro muro. “La caccia – è l’affermazione conclusiva dell’assessore Alessandro Sala – comunque è una passione che anche per il futuro continuerà ad esistere, magari con connotati diversi rispetto al passato in cui in molti casi era anche l’unico modo per procacciarsi di che vivere. Non dobbiamo più dedicarci a confronti di carattere quantitativo: quanto possiamo cacciare, quante cartucce possiamo sparare, ma di aspetti qualitativi e culturali con la consapevolezza che anche la caccia può contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. È questo uno sforzo che tutti possono e devono sostenere”.


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LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Opinioni

di Mario Nicoliello

di Mariangela Ferrari

Laicato

UniversitĂ

Cristiani di periferia

Studiare da subito Nuovamente sui banchi dopo la pausa estiva. Terminate le ferie, si sa, ricominciare non è mai semplice, soprattutto per chi si appresta a cominciare una nuova avventura di studio. Ci sia consentito dunque fare un grosso “in bocca al lupoâ€? a tutte le matricole che in questi giorni stanno entrando per la prima volta in facoltĂ . Il percorso che si trovano dinanzi non è certamente semplice, ma neppure arduo. Come tutte le cose della vita, col giusto impegno le difďŹ coltĂ si possono superare con tranquillitĂ . E allora tutti sotto a studiare sin da subito. SĂŹ, perchĂŠ il tempo dello studio è un aspetto da non sottovalutare, poichĂŠ può nascondere non poche insidie. Ripetutamente ci tocca constatare come un elevato numero di studenti decida di abbandonare l’universitĂ dopo soltanto un anno di corso, periodo durante il quale non sono riusciti a superare alcun esame, facendosi distrarre da altro e non essendo capaci, in deďŹ nitiva, di recitare in maniera attiva il ruolo di studenti universitari. Come evitare il ripetersi di questi episodi? L’unico rimedio è calarsi nella parte sin dall’inizio. Non commettere l’errore di considerare l’universitĂ alla stessa stregua della scuola superiore e cambiare il proprio modo di interfacciarsi con lo studio delle diverse materie. Va abbandonata la logica dell’interrogazione settimanale o mensile da sostenere, e assunta quella di una serie di esami da superare al termine di ciascun semestre. Non ci si trova quindi di fronte un orario ďŹ sso in cui seguire le lezioni oppure studiare, ma è lo studente stesso che deve stilare il programma della propria giornata. Durante la quale, oltre allo studio, vale comunque la pena di svolgere anche altre attività – culturali, sociali, ricreative – sempre legate all’ambiente universitario. In questo modo può maturare nella matricola la consapevolezza di essere parte di una nuova famiglia che contribuirĂ alla sua formazione nei prossimi cinque anni. Ben venga allora la partecipazione alle svariate attivitĂ collaterali proposte nelle facoltĂ : dalle conferenze culturali ai concerti musicali, dagli spettacoli teatrali alle attivitĂ sportive, dai seminari di approfondimento ai progetti interculturali. Tutte attivitĂ che, coinvolgendo lo studente, mirano ad aprire nuovi orizzonti di riessione che si associano alle sollecitazioni provenienti dai libri di testo oggetto del programma d’esame. La strada per il successo in universitĂ sta proprio nell’accostare allo studio – cui deve essere sempre data la priorità – anche altre iniziative che, pur non inuendo direttamente sul superamento dell’esame, incidono sulla crescita personale. Solo cosĂŹ si può affrontare con successo il sentiero accademico ed evitare di abbandonare bruscamente la rotta prima della chiusura del percorso.

La periferia è per deďŹ nizione il luogo che sta ai bordi della cittĂ . Come categoria sociologica rimanda all’idea di ambiente popolare, povero, talvolta degradato. Metaforicamente evoca tutto ciò che non ha valore, è marginale. Spesso non è una scelta trovarsi in periferia dentro i luoghi della convivenza, dove efďŹ cienza o competenza sempre piĂš specialistica sono diventati idoli e chi non sta al passo è automaticamente scaricato. Anche la comunitĂ cristiana non è aliena dal vivere queste situazioni: quante “gerarchieâ€? la governano a vari livelli! E non necessariamente corrispondenti alle varie ministerialitĂ : con l’intenzione proclamata di organizzare al meglio il bene da compiere, di consolidare la tradizione o di valorizzare le idee nuove, quanti piccoli o grandi centri di potere diventano occasione per marginalizzare altri. Ăˆ una tentazione che colpisce in modo clamoroso oppure subdolo, nelle prese di posizione agli alti livelli, per affermare veritĂ che non riescono piĂš a imporsi, come nelle piccole faccende di parrocchia, per non dire di sacrestia. Può capitare a tutti di ritrovarsi ai margini e questo fa ovviamente soffrire, ma può diventare opportunitĂ evangelica, provocando conversione a quel Cristo nato e morto fuori dalla cittĂ , che ha operato nelle periferie della storia, ha condiviso la sorte dei poveri, ha sperimentato la spogliazione totale e in tutto questo chiede di seguirlo. E può diventare opportunitĂ missionaria, come lo è stato per i primi cristiani che, perseguitati a Gerusalemme, si sono dispersi in altri territori diffondendo cosĂŹ il Vangelo; e pure possibilitĂ di testimoniare solidarietĂ , condivisione, vicinanza a chi pensa di essere “lontanoâ€?. Siamo chiamati dalla Lettera pastorale a ripensare la comunitĂ cristiana. Come laici possiamo contribuire a rimuovere tante impalcature obsolete, vigilare perchĂŠ non se ne costruiscano di nuove, evitare ulteriori discussioni su ruoli, incarichi, ministeri‌ Soprattutto è l’ora di collocarsi, per scelta consapevole, in periferia. Da qui si percepisce quanto poco le iniziative ecclesiali riescano a raggiungere la vita reale delle persone, o come sono interpretate in modo parziale, se non addirittura distorto, e come non passi l’evangelizzazione. La periferia, ogni periferia, può essere il luogo privilegiato per intercettare il vissuto della gente, capire dove batte il cuore delle persone, valorizzare i semi di Vangelo presenti nelle situazioni concrete, riconoscere come il progetto di Dio cresce al di lĂ dei progetti pastorali. Anche la comunitĂ cristiana ha conversioni profonde da compiere: attuare oggi, tra le due immagini usate da GesĂš, piĂš quella di essere lievito nella pasta che lampada sul lucerniere. Anche a costo di poca visibilitĂ .

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LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it

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Famiglia Dopo il dramma di Lonato

Quegli orizzonti di speranza sottovalutati Il tragico gesto del padre che ha tolto la vita alla figlia e poi si è suicidato, al di là della cronaca, apre la strada a importanti riflessioni

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a cura di Massimo Venturelli

Difficile, anche a qualche giorno di distanza, commentare un dramma come quello andato in scena nelle campagne di Lonato. Un padre che decide di uccidere la figlioletta di tre anni e di suicidarsi pensando in questo modo di ovviare a quelle che avrebbero potuto essere le conseguenze di una separazione dalla moglie è un fatto che lascia sgomenti, un tragico evento che, probabilmente meriterebbe solo il silenzio. Le logiche della comunicazione, invece, hanno chiesto che lo stesso venisse passato ai raggi x, mettendo in primo piano letture e valutazioni e ancora una volta la fragilità umana e comunitaria è tornata a essere protagonista. Il rischio,

Le reazioni

Rabbia, sconcerto e vicinanza

però, è che ancora una volta ci si limiti all’analisi, alla illustrazione dei fatti, all’indicazione di improbabili retroscena dimenticandosi del momento della sintesi. Perché se è vero che da ogni gesto, anche dal più tragico, è doveroso trarre qualche insegnamento è altrettanto logico domandarsi cosa abbia da dire un evento come quello che ha visto la morte di due persone, padre e figlia. “Non c’è molto da dire – afferma al proposito don Giorgio Comini, direttore dell’Ufficio famiglia della diocesi – a meno di non correre il rischio di essere banali e di incappare in letture banalmente stereotipate di questo dramma”. Che un padre arrivi a dare la morte

alla propria figlia prima di suicidarsi è un fatto che non trova giustificazioni logiche, che si presta soltanto al tam tam dei “si dice” e delle ipotesi. “Ma è anche il dramma dell’impoverimento dei rapporti di comunità, di quel tessuto vitale dei rapporti informali in cui è più facile intercettare bisogni e dare risposte – continua ancora don Comini – consigli, suggerimenti e vicinanza”. Difficile, al di fuori di questi contesti, pensare di mettere in campo valide azioni, antidoti efficaci a gesti che quasi sempre esplodono all’improvviso, senza il minino segnale di allarme. “È chiaro – continua nel suo commento il responsabile dell’ufficio famiglia – che gesti come quelli che hanno toccato così duramente le famiglie delle vittime ma anche le comunità in cui queste vivono devono dare forza all’idea che serva dare slancio alle azioni che si svolgono nell’ordinario e che hanno la loro forza proprio nei legami di comunità”. Se, come molti altri, quello dell’omicidio-suicidio è un gesto disperante occorre lavorare nel quotidiano per dare ragioni di speranza. Non va oltre queste indicazioni don Giorgio Comini che con l’Ufficio diocesano e altre real-

Rabbia, dolore, sconcerto e sconforto: sono queste le più che comprensibili reazioni che hanno fatto seguito alla vicenda che si è consumata nelle campagne di Lonato. La morte di un padre e della sua piccola figlia hanno riportato in primo piano il problema di tante situazioni familiari problematiche. I mezzi di comunicazione hanno riportato lo sfogo della nuova compagna del padre. Nelle sue parole l’amarezza nei confronti di istituzioni che avrebbero lasciato l’uomo in balia di un dramma tanto intenso quanto privato: la paura di perdere la figlia in seguito alla separazione dalla moglie. Parole che hanno portato la Procura dei minori di Brescia a una replica. Emma Avezzù, della stessa Procura, interpellata in proposito dagli organi di stampa locali, ha difeso l’operato dell’istutizione e il buon operato delle professionalità che in essa operano. Psicologi e assistenti

tà che la Chiesa bresciana ha messo in campo per dare sostegno alla famiglia sa che c’è una lotta quotidiana da portare avanti contro un individualismo pragmatico che allontana sempre di più dai suoi orizzonti la speranza. E quando questa, per qualsiasi ragione fondata o infondata che sia, viene meno lascia campo libero a eventi che in quello di Lonato hanno solo l’ultima, triste, pagina. Anche don Gigi Gaia, il parroco di Ome a cui è toccato il compito di officiare i funerali della piccola bambina, non ricorre a luoghi comuni. Nelle sue parole tutto il dolore di una comunità chiamata a confrontarsi senza alcun preavviso con una tragedia immane. La sua vicinanza personale e quella comunità rappresentata sono state riassunte da don Gaia in una parola e in una immagine. “Una parola – ha ricordato – che arriva dalla fede e che può illuminare la morte e con essa l’inquità che è entrata nella nostra fede”. L’immagine, invece, è quella piccola bambina che, anche se per un periodo troppo breve, ha saputo conquistare la sua famiglia e ritagliarsi attenzione nella sua comunità.

che si sono interessati del caso hanno svolto nel migliore dei modi il loro lavoro. Il tribunale, ha ricordato la dott.ssa Avezzù, del resto non aveva ancora emesso una sentenza al proposito e nel corso di una udienza tenuta pochi giorni prima del tragico fatto c’era stata la presa d’atto di un accordo tra le parti che era stato accettato anche dal padre. La vicenda ha anche dato modo all’associazione Padri e madri separati di Brescia di sottolineare l’importanza della vicinanza e dell’accompagnamento di chi vive il dramma della disgregazione del proprio nucleo familiare. Un dramma che spesso cova nel silenzio, che è sottovalutato ma che rischia di esplodere all’improvviso. Certo, non sempre si tratta di una esplosione violenta come quella di Lonato, ma sempre segnata da problemi e da manifestazioni che minano la stabilità di tanti, con conseguenze non sempre immaginabili.


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Popoli e continenti Mondo

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Cina Diario di un viaggio in Tibet

Ospite tollerato in un mondo che è scomparso L’esperienza in un Paese in cui ormai la modernità è andata sostituendo la tradizione spesso e volentieri con l’uso della forza

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Non c’è nulla di meglio di una testimonianza diretta per cercare di capire la situazione di un Paese di cui si sente parlare spesso in televisione, ma di cui, in realtà, si conosce poco. O meglio, si conosce solo quello che, nel bene e nel male, presentano i grandi mezzi di comunicazione. L’esperienza di un viaggio estivo in Tibet diventa occasione per un contatto diretto con questo microcosmo noto in Italia per i suoi contrasti con la Cina e per la figura del Dalai Lama. Quello che sin da subito balza agli occhi del più distratto dei visitatori è la presenza dei militari cinesi in tutto il territorio tibetano. Un territorio segnato da grandi contraddizioni, a partire dal nome dato al ponte che segna il passaggio tra la Cina e il Tibet. “Friendship bridge”, ovvero il “ponte dell’amicizia”: questo il nome della struttura sorvegliata però da militari cinesi che di amichevole hanno ben poco e che impediscono ai

Una provocazione? di Daniele Poli

turisti anche il più banale degli scatti fotografici in prossimità della frontiera di quella che è definita come “Regione autonoma tibetana della Cina”. Analogo trattamento è riservato alla dogana dove altri militari cinesi sfogliano con meticolosa attenzione le guide turistiche in possesso dei viaggiatoru alla ricerca di qualche elemento non politicamente corretto, come immagini del Dalai lama, mappe con confini cinesi non ufficiali, ed altro. Oltre il check point i turisti sono presi in consegna da guide di origine tibetana che per conto del governo li conducono lungo itinerari precedentemente pattuiti con l’Ufficio stranieri, percorsi rigidi contrassegnati dal transito attraverso i numerosi posti di controllo distribuiti lungo tutto l’altipiano. Altri, però, sono i segni che colpiscono il turista, come la costruzione a 5000 metri di altezza (una quota superiore a quella del Monte Bianco, ndr.) di una lar-

ga strada completamente asfaltata e contrassegnata da una moderna segnaletica, una infrastruttura che fa parte di un più ampio piano di interventi decisi dal governo cinese per il rapido spostamento di truppe militari e l’eventuale sfruttamento delle risorse minerarie di quei territori. Questo progetto governativo prevede inoltre di regolamentare gli spostamenti dei pastori nomadi assegnando loro specifici lotti recintati nei quali far pascolare gli yak e le capre. Un ulteriore passo verso l’avvicinamento del Tibet a Pechino è lo spostamento forzato di interi gruppi famigliari cinesi dai territori di origine ai villaggi tibetani, provocando un notevole shock culturale. Lhasa, in passato una delle città simbolo della spiritualità buddhista, è un conglomerato di industrie moderne, asettici quartieri, di negozi di lusso. Lo stesso Potala, quello che era il palazzo del Dalai Lama, è stato trasformato in un museo a beneficio dei turisti cinesi e occidentali Al suo interno alcuni monaci assunti dallo Stato simulano i riti sacri e gestiscono le offerte dei pochi pellegrini che possono permettersi il biglietto d’ingresso. Insomma: c’era una volta il Tibet...

Cinque stelle in Tibet Un hotel a 5 stelle sarà realizzato all’ingresso del Canyon Yarlung Tsangpo (nome cinese per il fiume Brahmaputra), considerato uno dei più lunghi e profondi del mondo e forse il più scenografico del Tibet. Liu Janyun, vicepresidente al Turismo per il Tibet, ha spiegato ai media che l’albergo sorgerà su una collina presso la remota città di Pai, avrà 150 stanze con una ricettività di 300 ospiti. La struttura risponderà alle esigenze dei molti turisti facoltosi abituati a soggiornare in alberghi di lusso, “che lamentano come il Tibet orientale ne sia invece privo”. Infatti nella zona ci sono soltanto ostelli per la gioventù e camere in affitto gestite dalla popolazione locale. La scelta ha però suscitato critiche. Nel canyon pare che la Cina sia anche intenzionata a realizzare una diga gigantesca: progetto che suscita allarme nell’India, che teme che siano deviate le acque del fiume Brahmaputra, essenziale per intere regioni.

Onu

Obiettivi del millennio: missione (parzialmente) fallita 140 capi di Stato e di governo si sono confrontati a New York, al Palazzo di Vetro, per fare il punto sulla strada che resta da percorrere per raggiungere, entro il 2015, almeno una parte degli Obiettivi stabiliti nel 2000. Al vertice hanno preso parte anche i rappresentanti della società civile specialmente impegnati a spingere i governi del pianeta al raggiungimento degli otto obiettivi che sono lo sradicamento della fame e della povertà estrema; la garanzia dell’educazione primaria; la promozione dell’eguaglianza di genere; la riduzione della mortalità infantile; il miglioramento dell’accesso a cure mediche durante gravidanza e parto; la lotta all’aids alla malaria e ad altre malattie; la promozione della sostenibilità ambientale e, per ultimo, la promozione di una partnership globale per lo sviluppo. In base a dati non soltanto dell’Onu in 10 anni sarebbero stati compiuti alcuni passi in avanti nella lotta alla povertà – ma non alla fame, come ricordato anche sulla scorso numero di “Voce” – e molti altri traguardi appaiono irraggiungibili entro cinque anni, specialmente in Paesi dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale e occidentale, soprattutto

a causa dell’insufficienza degli aiuti pubblici. A parere del quotidiano statunitense “New York Times”, che ha dedicato al vertice diversi interventi critici, le stesse Nazioni Unite “ammettono che solo due dei diversi obiettivi potrebbero essere forse raggiunti: ridurre della metà il numero di chi vive con un dollaro e 25 centesimi al giorno (o meno) e di coloro che non hanno accesso all’acqua potabile”. Secondo un documento diffuso la settimana scorsa in Italia dalla Focsiv (Federazione del volontariato cristiano) – il cui segretario generale Sergio Marelli ha partecipato al vertice di New York – “la povertà sta assumendo proporzioni nuove a causa dei cambiamenti climatici e della crescente disuguaglianza nel mondo... Numerosi ostacoli sono strutturali e per essere superati richiederanno una dimostrazione di maggiore volontà politica e determinazione da parte del mondo industrializzato”. Dai lavori del vertice dovrebbe uscire un nuovo accordo internazionale capace di dare nuovo impulso alle iniziative necessarie per non mancare del tutto i traguardi stabiliti un decennio fa.


Popoli e continenti Europa

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Unione europea 52 milioni per il Feg

In aiuto contro gli effetti della globalizzazione Un fondo, creato nel 2006 e migliorato nel 2009, pensato per sostenere quei lavoratori colpiti da un fenomeno che è planetario

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L’Unione europea ha stanziato 52 milioni e 300 mila euro nel 2009 del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), che ha aiutato circa 11mila lavoratori che hanno perso il posto di lavoro in otto Paesi, Italia inclusa. Il Fondo era stato attivato nel 2008 anche in due regioni italiane, Piemonte e Veneto, per i lavoratori licenziati nel settore tessile. La terza relazione annuale sulle attività del Fondo, appena presentata dalla Commissione europea, indica che le domande provenienti dagli Stati Ue per i fondi destinati a sostenere i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro in seguito alla globalizzazione e alla crisi economica sono sestuplicate. Il commissario europeo per l’occupazione László Andor, ha affermato infatti come negli ultimi tre anni il Fondo sia diventato uno strumento chiave per aiutare i lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro, particolarmente

di Matteo Fornara

in questo periodo di crisi. “Circa 11mila lavoratori – ha ricordato – hanno beneficiato del Fondo nel 2009 ma ci vuole ancora troppo tempo perché le persone che più ne hanno bisogno ricevano i contributi: è quindi necessario ora concentrare i nostri sforzi sull’efficacia del fondo e la sua realizzazione dove è più necessario.” Nel 2009 tredici Stati Ue hanno presentato 30 domande richiedendo un totale di quasi 167 milioni di euro dal Feg (http://ec.europa.eu/egf) per aiutare circa 30mila lavoratori licenziati in 17 settori industriali. L’aumento è del 700% rispetto a un anno prima, anche perché le norme d’accesso ai fondi sono state notevolmente semplificate nel corso dell’anno: inoltre la durata del sostegno è stata prolungata e il tasso di cofinanziamento del fondo europeo sulla globalizzazione è aumentato. I dieci finanziamenti approvati l’anno scorso dal Parlamento europeo e dai ministri

dei 27 Stati membri sono andati a lavoratori che hanno perso il posto di lavoro in otto Stati membri: Austria, Belgio, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia. Oltre 52 milioni di euro è stata la cifra messa a disposizione del Fondo. I contributi sostengono misure come l’assistenza per la ricerca di un posto di lavoro, la formazione, o aiuti tesi a raggiungere una maggiore mobilità e sostegno per la creazione di società. I contributi accordati negli anni precedenti avevano aiutato circa 4000 lavoratori licenziati nei settori automobilistico, tessile e dei telefoni cellulari a trovare nuovi posti di lavoro: circa la metà di quelli sostenuti dal Fondo, una percentuale alta tenuto conto del periodo nero della crisi. Dall’inizio nel 2007 ci sono state 65 domande per il sostegno del fondo, per un totale di oltre 373 milioni di euro, destinati ad aiutare più di 70mila lavoratori in 22 settori industriali in 18 Stati dell’Unione europea. La maggior parte delle domande era collegata ai licenziamenti di massa del settore automobilistico e del settore tessile, seguiti dall’editoria, dai settori elettronico/meccanico e degli articoli di vestiario oltre che dell’edi-

lizia, delle attrezzature elettroniche e dei telefoni cellulari. C’è da ricordare che il fondo è stato pensato come sostegno a quei lavoratori in esubero a causa della globalizzazione, fornendo loro un sostegno puntuale, limitato nel tempo e strettamente individuale. Tra le azioni che possono essere sostenute l’assistenza nella ricerca di un impiego, l’orientamento professionale, la formazione e la riqualificazione su misura, anche nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la certificazione dell’esperienza acquisita, nonché l’assistenza per il ricollocamento professionale e la promozione dell’imprenditorialità o l’aiuto alle attività professionali autonome. Il Fondo europeo in questione, inoltre, non finanzia gli eventuali costi che le imprese devono sostenere per un ammodernamento o adeguamento strutturale. Il Fondo europeo in questione è stato creato alla fine del 2006 per fornire un sostegno ai lavoratori licenziati per effetto della globalizzazione. Solo nel luglio dello scorso anno, però, sono entrate in vigore le modifiche che hanno semplificato l’utilizzo del Fondo stesso.

Le borse di studio Marie Curie

Ricerca essenziale per un’Europa sempre più competitiva Circa 5000 ricercatori sono candidati quest’anno a una borsa Marie Curie finanziata dall’Ue: il dato, in aumento del 20% rispetto all’anno scorso e del 70% nei confronti del 2008, conferma la popolarità crescente dell’iniziativa europea e il suo successo per stimolare le attività di ricerca. Circa 800 borse per un totale di 150 milioni di euro saranno concesse ai ricercatori che lavorano su progetti della durata massima di tre anni in un altro Paese dell’Ue. Per la prima volta sono disponibili finanziamenti anche per i ricercatori che desiderino riprendere la loro carriera dopo un’interruzione. Nel 2011 le azioni Marie Curie avranno una dotazione complessiva di 772 milioni di euro e dovrebbero creare 7000 nuovi posti di lavoro. Per la commissaria europea Androulla Vassiliou, responsabile per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù: “L’investimento dell’Ue nell’istruzione superiore e nella ricerca è essenziale poiché aiuta l’Europa a competere sulla scena globale”. Più di 15mila ricercatori hanno ricevuto borse individuali Marie Curie a partire dal loro lancio nel 1990 (http://ec.europa.eu/research/

mariecurieactions/). Possono fare richiesta di una borsa i ricercatori con diploma di dottorato o con un’esperienza di ricerca almeno quadriennale. È disponibile un aiuto per i ricercatori che si spostano all’interno dell’Europa o anche in altre parti del mondo. Le borse sono anche aperte ai ricercatori di punta di Paesi extra Ue che intendono condurre ricerche in Europa. I borsisti Marie Curie ricevono contratti di assunzione per una durata massima di tre anni nonché una copertura assicurativa e pensionistica completa. Nell’importo delle borse è compreso anche un contributo per i costi della ricerca e della formazione. Oltre alle borse individuali le azioni Marie Curie sostengono anche i dottorandi, i partenariati tra il mondo accademico e l’industria, gli scambi brevi e il reinserimento dei ricercatori che rientrano dall’estero. Le borse fanno parte del programma “Persone” nell’ambito del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell’Ue, che dispone di un totale di circa 50 miliardi di euro per il periodo 2007-2013.


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LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Pittore russo del XVIII-XIX secolo, Il seno di Abramo dove vengono accolte le anime dei giusti è qui triplicato ponendo attorno alla mensa i tre patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe che tengono le anime raffigurate come bambini in fasce. “Il Paradiso” Brescia, collezione privata.

Dipendere di Giuseppe Fusari

Il Vangelo della domenica XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Dal Vangelo secondo Luca (16, 19-31) In quel tempo, Gesù disse ai farisei: “C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: ‘Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma’. Ma Abramo rispose: ‘Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi’. E quello replicò: ‘Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento’. Ma Abramo rispose: ‘Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro’. E lui replicò: ‘No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno’. Abramo rispose: ‘Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti’”

Le briciole cadono dalla tavola ma non è possibile raccoglierle. C’è più pietà in un cane che nella sazietà di un uomo. Forse tutta la partita tra Lazzaro e il ricco si può risolvere nella dimensione del dipendere. Nella vita il ricco è stato autosufficiente in tutto; persino abbondante, tanto da non accorgersi che dalla sua tavola cadeva qualcosa che poteva servire a qualcun altro. Ma la sua vista deformata, l’autosufficienza assoluta, gli impedivano di capire cos’è la dipendenza, cioè il bisogno. Lazzaro non parla mai, ma fin dall’inizio ha un nome, quindi una personalità. Lazzaro non chiede, desidera soltanto ma non chiede. Sa che le parole hanno meno effetto dei fatti e se i fatti non parlano, le parole contano ancora di meno. L’unica cosa che sa è che deve dipendere. Dalla lingua dei cani. La dinamica del ribaltamento in questa parabola colpisce proprio questo rapporto tra autosufficienza e dipendenza. La soluzione fisica è la beatitudine e la dannazione, ma il ribaltamento vero riguarda la dimensione psicologica: Lazzaro non parla nemmeno nel luogo di beatitudine; a parlare è solo il ricco che per due volte chiede. È sua ora la parte della dipendenza, e una dipendenza estrema che non può essere soddisfatta. Il tempo è concluso e il cambio dei ruoli è fissato: necessità eterna per l’uno, beatitudine per l’altro. Gesù costruisce un rapporto sottile tra i due personaggi che si può sospettare nella prima delle domande del ricco: questi dice ad Abramo di mandare Lazzaro a intingere un dito nell’acqua. Conosceva il nome del povero. Anche lui.

Non gli era sconosciuto. Semplicemente non aveva bisogno di lui. Così come non aveva bisogno del ‘resto’, di quella parte che non ci sembra necessario computare nel rapporto di dare-avere della nostra vita. Questa parabola suona un po’ come l’esemplificazione delle beatitudini. Il ribaltamento della situazione, la spiegazione della vita a partire dall’altra parte, l’inesorabilità del capire e del non capire: tutto il racconto si regge sulla richiesta da parte di Gesù di spostare l’obiettivo della nostra osservazione un po’ più in là del nostro quotidiano. In altre parole ci dice: ti sei domandato cosa succede dopo? Perché è con il ‘resto’ che bisogna fare i conti. La prospettiva con la quale si guardano le cose proietta sulle nostre scelte e di conseguenza sulla nostra vita l’ombra lunga del resto. Anche se non vogliamo metterlo in conto. È più facile tagliar corto e limitarsi a dire che, in fondo, non si fa niente di male. Ma la domanda rimane. Ed è quella che introduce Gesù e che non può essere risolta se non con il cambiamento di prospettiva. Non ancora nel cambiare atteggiamento o scelte. Il resto obbliga a fare i conti con qualcosa di più; ma non per questo si può cambiare. Ricco e povero conoscevano la legge e, forse, credevano di evaderne i doveri, ciascuno a suo modo. Quello che cambia non è il sapere o il non sapere, ma il tenere in conto, è calcolare quanto di noi si spende dietro alla ricerca della beatitudine. Ritorna il concetto della povertà nello spirito e la domanda: dei due, davvero, quale è stato capace di guardare al di là del suo giorno?


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Ecclesia onger@lavocedelpopolo.it

Benedetto XVI Il viaggio in Gran Bretagna

Solidarietà con il mondo sofferente in Cristo

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di Fabio Zavattaro

Di questo viaggio in Gran Bretagna di papa Benedetto resteranno alcune immagini, quasi istantanee capaci non solo di farci ricordare l’evento ma anche di offrirci delle chiavi di lettura di tutta la visita. E la prima immagine è la folla: a Glasgow, come a Londra, soprattutto la sera della veglia ad Hyde Park. Il Paese non è rimasto indifferente alla visita del Papa di Roma: sia chi è sceso per le strade per protestare contro il viaggio e i costi della visita – questa una delle accuse più ripetute – sia chi ha voluto manifestare la gioia della fede partecipando alle cerimonie o salutando il Papa lungo le strade. È come se con la sua presenza Benedetto XVI abbia costretto cattolici, anglicani, non credenti a sedersi e riflettere sul senso e il significato della visita, la prima di un Papa invitato ufficialmente dalla Regina. E non è un fatto indifferente in un Paese dove si guarda con grande scrupolo al politicamente corretto, tanto che il 25 dicembre non si fanno gli auguri di Natale ma quelli “di stagione”. Le folle dunque hanno impressionato i commentatori del Regno Unito, i media hanno visto smentite le loro previsioni su accoglienza e partecipazione e le tv hanno seguito in diretta tutti gli appuntamenti del Papa che un giornale britannico non chia-

ma più il custode inflessibile dell’ortodossia, ma il nonno che ha conquistato l’Inghilterra. Di foto in foto, ecco la stretta di mano a Edimburgo, tra il Papa e la regina Elisabetta II salita nel 1952 sul trono di Enrico VIII, il re che nel 1533 fece l’atto di supremazia separandosi dalla Chiesa di Roma. Udienza nel palazzo di Holyroodhouse, che evoca l’immagine della santa croce e fa volgere lo sguardo alle profonde radici cristiane del Paese. Occasione per il Papa per ricordare che la Gran Bretagna si oppose alla tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente agli ebrei considerati non degni di vivere. A Glasgow è la carezza al bambino malato di tumore a restare impressa nella nostra lastra fotografica: un gesto che è anche appello, in un tempo in cui la Chiesa deve fare i conti con gli abusi che alcuni sacerdoti e religiosi hanno compiuto nei confronti di minori, quella carezza del Papa è segno di affetto, di impegno perché quelle immense sofferenze non abbiano più a ripetersi. Così nella cattedrale di Westminster papa Benedetto non solo esprime il suo “profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini”, ma insieme manifesta “la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, porterà profonda guarigione e pace alle loro vite”. E riconosce “la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo

sofferto a causa di questi peccati”. Sofferenze che, offerte al Signore, contribuiranno “alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa”. Prove e tribolazioni; Cristo in agonia fino alla fine del mondo, dice il Papa citando Pascal. E qui il pensiero va soprattutto ai tanti cristiani che nel mondo ancora oggi patiscono discriminazioni e persecuzioni a causa della fede: i martiri di ogni tempo. La terza istantanea, l’incontro con l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, e con i leader religiosi. Così davanti ad anglicani e protestanti nell’abbazia di Westminster il Papa dice: ciò che condividiamo in Cristo è più forte di ciò che ci divide. E al St. Mary College, a ebrei, musulmani, sikh, hindu, Benedetto XVI ribadisce che c’è vero dialogo e collaborazione nella reciprocità; quindi guardando alla situazione in alcuni Paesi del mondo, facile pensare alle violenze di matrice integralista, dice: “La collaborazione e il dialogo fra religioni richiede il rispetto reciproco, la libertà di praticare la propria religione e di compiere atti di culto pubblico, come pure la libertà di seguire la propria coscienza senza soffrire ostracismo o persecuzione, anche dopo la conversione da una religione a un’altra”. Una volta che tale rispetto e attitudine aperta sono stabiliti, persone di tutte le religioni lavoreranno insieme in modo efficace per la pace e la mutua comprensione, offrendo perciò una testimonianza convincente davanti al mondo


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Ecclesia Chiesa bresciana

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Montecastello L’assemblea dei vicari zonali

Unità pastorali: presto un sinodo Il Vescovo, incontrando i vicari all’eremo dal 20 al 22 settembre scorsi, ha prospettato un cammino sinodale in vista delle unità pastorali

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Il vescovo Monari ne aveva già parlato durante l’incontro dei sacerdoti in San Barnaba lo scorso 1° settembre, ma un cenno c’è pure nella lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola” per l’anno 2010-2011: il tema delle unità pastorali “è un discorso che stiamo facendo da tempo e che, a Dio piacendo, troverà la sua conclusione in un prossimo Sinodo diocesano”. Così i vicari zonali, una buona percentuale dei quali “novellini”, hanno discusso durante l’annuale Assemblea tenutasi a Montecastello dal 20 al 22 settembre, dell’ipotesi di un sinodo per la Chiesa bresciana. Non un sinodo generale come quello celebrato oltre trent’anni fa durante l’episcopato del vescovo Morstabilini, ma un sinodo particolare perché specificatamente dedicato alla promulgazione delle unità pastorali a

di Adriano Bianchi

Brescia. “Si tratta di un nuovo modo di fare comunità cristiana, - ha detto il Vescovo - prima che di una nuova organizzazione territoriale”. Le 473 parrocchie, infatti, senza perdere la loro identità, saranno riunite presumibilmente in circa 107 unità pastorali, “È uno stile di Chiesa e di comunità che presuppone una programmazione comune e una forma di partecipazione ecclesiale più ampia e incisiva nel territorio - ha continuato -. Ciò che desidero è che sia un sinodo, cioè una particolare esperienza di Chiesa, a segnare l’inizio di questo nuovo cammino. In un tempo in cui celebrare l’eucaristia, digiunare, discutere e poi decidere il bene della nostra Chiesa”. La proposta di mons. Monari ha aperto un’ampia discussione tra i sacerdoti presenti che hanno sostanzialmente aderito

Mons. Luciano Monari durante l’incontro con i sacerdoti

a quanto indicato. Varie le considerazioni sul tipo di percorso da compiere, sui tempi, sui rischi e sui punti critici da affrontare. Un cammino sidodale, in qualche modo, già iniziato e che dovrà vedere un ampio e vero coinvolgimento delle parrocchie, delle zone, dei consacrati e dei laici per essere autentica esperienza ecclesiale. Lo stile da promuovere, fin da ora, è quello della sinodalità e del discernimento comunitario per giungere a una mentalità condivisa. Il tema coinvolge in prima istanza i sacerdoti a cui sarà necessario proporre occasioni di scambio e formazione. Il progetto organico delle unità pastorali della diocesi, infatti, orienterà il cammino della nostra chiesa nei prossimi anni e la logica della provvista del clero anche delle parrocchie. “Nessun passaggio traumatico - ha assicurato Monari - ma un progetto che faccia da orientamento è necessario”. Il sinodo sarà, quindi, un passaggio epocale che toccherà inevitabilmente la pastorale diocesana, l’organizza-

zione e la destinazione di ambienti e strutture, la vita dei preti e dei fedeli. Tempo di grazia, quindi, ma anche tempo di responsabilità. “Sarà il Consiglio presbiterale ha prendere la decisione definitiva - ha concluso il Vescovo - stabilendo tappe e percorsi”. Nel dialogo tra i vicari e mons. Monari non sono mancate, poi, occasioni di scambio sul senso della pastorale: “Credo sia l’azione che il Signore risorto compie per guidare la sua Chiesa. Intorno, infatti, a Parola, sacramenti e carità si snoda il cuore della pastorale a cui dovremmo cercare di ricondurre le nostre attività”. Molte, infine, le comunicazioni a partire dall’ipotesi di calendario diocesano per la celebrazione delle cresime, una comunicazione circa le congreghe e la formazione permanete del clero. Alcune informazioni sono state fornite da mons. Mascher circa il Centro pastorale Paolo VI, mentre altre sono state fornite dagli Uffici di pastorale familiare, sociale, comunicazioni sociali, salute, migranti e pellegrinaggi.

Pellegrinaggio diocesano a Santiago de Compostela

Il cammino, metafora della vita cristiana

I bresciani a Santiago de Compostela

Compostela è il cammino: tante vie che giungono da tutta Europa alla tomba dell’apostolo Giacomo nella splendida cattedrale romanica della capitale della Galizia a nord della Spagna. Compostela è l’apostolo: fondamento della fede e forza per combattere le avversità della vita. Compostela è il perdono: in questo anno santo compostelano dove i pellegrini passando per la porta santa hanno ritrovato la grazia e possono assaporare l’esperienza totalizzante della misericordia di Dio. È accaduto anche ai quaranta bresciani che dal 14 al 17 settembre scorso hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano guidato da mons. Gianfranco Mascher, vicario generale, e da don Claudio Zanardini, direttore dell’Ufficio diocesano turismo e pellegrinaggi. Pochi giorni intensi di spiritualità che hanno permesso ai partecipanti di calpestare

la via dei pellegrini che dal Monte Gozo, la collina da cui s’intravedono per la prima volte le guglie di Santiago, scende alla Cattedrale, compiere i gesti dell’anno santo, celebrare la messa del pellegrino e visitare una città e una terra ricche di fede. Nell’itinerario mons. Mascher ha richiamato la metafora del cammino come cifra della vita cristiana che “dal nostro cuore ci porta al cuore di Dio”, ma non ha mancato di sottolinere come ciò avviene nell’esperienza della Chiesa, quella diocesana in particolare, che quest’anno fa sua l’indicazione del Vescovo ad essere “una cosa sola”. La bellezza, poi, de La Coruna, di Braga e di Porto, in terra portoghese, hanno completato, anche dal punto di vista turistico, un viaggio come sempre ottimamente coordinato dal punto di vista logistico e organizzativo dall’agenzia Brevivet.


Ingressi

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S. Alessando e San Lorenzo

Mons. Renato Tononi

La Basilica della Grazie

Mater Divinae Gratiae Inizio anno apostolico

Ma si può essere felici?

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Anche quest’anno il Centro di spiritualità Mater Divinae Gratiae dà il via al suo anno apostolico attraverso un’iniziativa aperta ad amici e curiosi che desiderino condividere con noi un momento di arte, spiritualità e amicizia: la serata di apertura infatti offrirà la versione teatrale di uno dei gioielli di Erri De Luca, “Nel nome della Madre”, presentato dalla coppia Laura Gambarin e Gianluigi La Torre, associazione “GardArt” di Desenzano. L’occasione darà modo alla Comunità delle suore Dorotee da Cemmo che anima il Centro di presentare le attività dell’anno pastorale che inizia: anno all’insegna della “Beatitudine” poiché ricorre il 20° anniversario della beatificazione della fondatrice, madre Annunciata Cocchetti! Come è tradizione il Centro dedica ogni mese uno spazio agli Esercizi spirituali, rivolti a tutti – religiosi, sacerdoti, laici – quanti sentano l’intimo desiderio di stare un tempo prolungato davanti a Dio e alla Parola, presentata e spezzata per la vita. Poi sono previsti corsi di formazione e di spiritualità, alcuni dei quali in collaborazione con l’Ufficio scuola della diocesi e con l’Ufficio di pastorale della salute. Alcune proposte hanno modalità residenziale, altre sono arti-

di Francesca Bernacchia

colate in forma di serate, per rendere più agevole la partecipazione a chi lavora o studia. Ci stanno particolarmente a cuore le persone che stanno crescendo (ragazzi e giovani), ma anche coloro che soffrono a causa di lutti, malattie o disagi di vario genere (oltre al percorso di Elaborazione del lutto, segnaliamo la nuova proposta “Attraversiamo insieme il guado” rivolta ai disabili). Con alcuni amici condividiamo il gusto della bellezza e la convinzione che l’arte sia un veicolo mite e forte a un tempo per condurre nei sentieri dello spirito… Non mancano poi occasioni per affrontare questioni di carattere sociale, o tempi dedicati alla donna come destinataria particolare di alcune proposte di riflessione. Tra le novità, segnaliamo, tra gennaio e febbraio, le quattro serate della “Scuola di Preghiera”, e i quattro pomeriggi di maggio delle “Letture per lo Spirito”… Per illustrarvi queste e altre iniziative, e per stare insieme, vi aspettiamo domenica 3 ottobre, alle ore 17.30, per l’Inaugurazione dell’anno, condotti per mano dal testo di Erri De Luca. Siamo in via S. Emiliano 30 (zona Urago Mella) Brescia, 030384721.

Per la Chiesa bresciana, è stato un fine settimana caratterizzato dagli ingressi parrocchiali, che vengono celebrati sempre più nel segno delle unità pastorali. Incominciamo dalla città, dove il nuovo parroco mons. Renato Tononi, sacerdote dal 1975, è stato immesso nelle parrocchie di Sant’Alessandro e San Lorenzo, domenica 19, nel pomeriggio. In questo nuovo ministero avrà come primo collaboratore don Giampietro Girelli, che ha lasciato la parrocchia di Monterotondo. La cerimonia è iniziata nella chiesa di San Lorenzo con la consegna delle chiavi, rito ripetuto in Sant’Alessandro, dove si è svolta la celebrazione eucaristica comune. A presiedere i riti di immissione è stato il vicario per il centro storico, mons. Alfredo Scaratti. Ricordiamo che mons. Tononi è vicario episcopale per i laici e per la pastorale e direttore dell’Ufficio catechistico. Ai nuovi parrocchiani mons. Renato si è presentato ricordando innanzitutto i suoi predecessori, don Andrea Bagnatica, ritornato prematuramente nelle braccia del Padre, e don Andrea Brida, chiamato dal Vescovo a un nuovo incarico parrocchiale al Villaggio Sereno. Mons. Renato ha poi sottolineato che il suo impegno pastorale come obiettivo la costruzione di una comunità fondata sulla preghiera, aperta e attenta a tutti, soprattutto ai più deboli. Una comunità che abbia la capacità di rispondere alle sollecitazioni della realtà che cambia.

Montichiari

Mons. Gaetano Fontana “Il mio mandato fra di voi sarà in spirito di servizio, umile tra gli umili, povero tra i poveri, seguendo l’unica linea direttiva che sa guidare correttamente l’uomo, quella del Signore”. Con queste parole pronunciate durante l’omelia mons. Gaetano Fontana, sacerdote dal 1988 e già parroco di Cologne, ha preso possesso, lo scorso 19 settembre, del suo nuovo ruolo di abate della parrocchia di Santa Maria Assunta in Montichiari. “Dio – ha aggiunto – vuole che noi diventiamo scaltri come quell’amministratore della parabola odierna, una scaltrezza positiva che sappia riconoscere i limiti della nostra natura, che sappia accettare la realtà e, soprattutto, che ci permetta di decidere il futuro, seguendo sempre il bene comune”. Prima della Santa Messa, concelebrata con i sacerdoti della vicaria, don Fontana era stato ricevuto nel parco della City dai suoi fedeli di Cologne e dai tanti monteclarensi accorsi per porgere il saluto al nuovo pastore, mentre in piazza Municipio era presente l’amministrazione comunale con il sindaco Elena Zanola in testa e diversi consiglieri comunali. “Sappiamo che lei realizzerà capolavori nella nostra comunità – ha affermato il primo cittadino – e sappia fin da ora che può contare, come è sempre stato nel passato, sull’appoggio e sull’aiuto del Comune”. (f.m.)

Niardo e Braone

Don Angelo Corti Le parrocchie di Niardo e di Braone hanno un nuovo parroco, don Angelo Corti, che servirà entrambe in comunione di spirito e di intenti. Don Angelo, accompagnato dal vicario zonale don Aldo Mariotti, è stato immesso nel suo nuovo ministero con due distinte cerimonie che si sono svolte sabato pomeriggio a Braone e domenica pomeriggio a Niardo. Don Corti, sacerdote dal 1994, originario di Cellatica, e già vicario parrocchiale a Borno e a Molinetto, ha indicato come scelte prioritarie del suo impegno pastorale la cura delle famiglie e delle giovani generazioni. Ha garantito che non ci saranno parrocchiani di serie a e di serie b, invitando tutti alla comprensione e alla pazienza, necessarie per fare dell’unità pastorale delle due parrocchie una risorsa per la crescita comune.

San Colombano

Don Martino Borghetti San Colombano ha accolto domenica 19 settembre il nuovo parroco, don Martino Borghetti. Sacerdote dal 2002, originario di Marmentino, don Martino ha svolto precedentemente il ministero a Rezzato e a Breno. È stato immesso nel suo nuovo incarico dal vicario zonale don Alberto Cinghia. Nella sua riflessione don Martino non ha indicato un programma di lavoro, perché intendo costruirlo attraverso la conoscenza della comunità. Ha voluto invece richiamare i fondamenti della fede e della ecclesialità per sottolineare che quei fondamenti devono essere tradotti nella vita e per invitare tutti a perseguire la comunione, evitando le divisioni che nuocciono sia alla comunità ecclesiale che a quella civile.


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LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Ecclesia Agenda

Agenda del Vescovo Venerdì 24 settembre

Suore Carmelitane

Le feste di Teresa d’Avila e di Teresa di Lisieux Le Suore Carmelitane di via Amba d’Oro festeggiano nel mese di ottobre la Madre fondatrice, Teresa d’Avila, e la piccola grande Teresa di Lisieux. Venerdì 1º ottobre per Teresa del Gesù bambino si celebrano l’eucaristia alle ore 7, i vespri alle ore 18 e ancora l’eucaristia alle 18.30, presieduta da mons. Mauro Orsatti. Venerdì 15 ottobre per la Santa d’Avila celebrazioni eucaristiche alle 7 e alle 18.30, vespri alle 18.

Zone

Il ricordo di mons. Almici Zone ricorda in questi giorni il 25° anniversario della morte del concittadino mons. Giuseppe Almici. Alle 20 di venerdì 24 nella chiesa parrocchiale si celebra la S. Messa presieduta da mons. Vigilio Mario Olmi. Sabato 25 nella sala civica B. Belotti è fissato un incontro alle ore 20.30 nel corso del quale saranno presentate delle testimonianze del venerato Vescovo bresciano con l’intervento del parroco don Lorenzo Pedersoli, del sindaco Marco Antonio Zanotti, di mons. Aldo Delaidelli, di mons. Gabriele Filippini e del prof. Rolando Anni.

Agorà

Popolo in cammino Continuano gli incontri della terza fase dell’Agorà, “Popoli in cammino”. A Brescia domenica 29 settembre, presso il Centro pastorale Paolo VI; a Gavardo per il Garda e la Valsabbia lunedì 30 settembre, presso l’Auditorium oratorio Pio XII (dalle 10 alle 12) si concludono gli incontri per i sacerdoti. Gli incontri per i laici, che si apriranno alle ore 20.30 con un’elevazione spirituale e l’intervento del Vescovo prevedono le tappe seguenti: Valtrompia lunedì 4 ottobre, presso la Sala della Comunità di Inzino; Valcamonica martedì 5 ottobre, presso il Centro Congressi a Boario Terme; Garda-Valsabbia mercoledì 6 ottobre presso la Sala della Comunità Salò; Bassa orientale giovedì 7 ottobre presso la Sala della Comunità Politeama di Manerbio; Bassa occidentale venerdì 8 ottobre presso la Sala della Comunità Aurora di Roncadelle (anziché ai Ospitaletto come previsto in precedenza).

Unione sacristi

Festa del Patrono Martedì 5 ottobre, con inizio alle ore 9, a Nave, i sacristi della diocesi festeggiano il patrono San Costanzo. Il programma prevede la recita di terza alle ore 9.30; la relazione di don Pierino Boselli sulla Lettera pastorale del Vescovo alle 10; alle ore 11 comunicazione del presidente Giuseppe Giudici e dello stesso don Boselli; alle ore 11 la Santa Messa; conclusione con il pranzo sociale.

Lettera pastorale

Il testo in inglese Anche quest'anno l'Ufficio pastorale per i migranti insieme al Centro migranti ha curato la traduzione della Lettera pastorale del vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, in lingua inglese, come risposta alle esigenze degli immigrati di prima generazione di lingua inglese che non potevano gustarla pienamente in lingua italiana. La lettera sarà distribuita durante le celebrazioni delle S. Messe in lingua inglese. Si può reperire presso il Centro oratori o le librerie cattoliche della città.

Ore 9.30 – Concesio – Saluto all’11º Colloquio internazionale presso l’Istituto Paolo VI.

Sabato 25 settembre Ore 16 – Brescia – Ordinazioni diaconali in Cattedrale.

Domenica 26 settembre Ore 10.30 – Timoline – Cresime e prime comunioni. Ore 16 – Brescia – S. Messa per il 113º anniversario della nascita del Servo di Dio Paolo VI.

Martedì 28 settembre Ore 18.15 – Brescia – Inaugurazione della ristrutturazione del Convitto San Giorgio.

Mercoledì 29 settembre Ore 11 – Brescia – S. Messa per la festa patronale della polizia presso la chiesa parrocchiale Maria Madre di Dio. Ore 16 – Brescia – Incontro con i sacerdoti della macrozona di Brescia presso il Centro pastorale Paolo VI.

Giovedì 30 settembre Ore 10 – Gavardo – Incontro con i sacerdoti della macrozona Garda e Valsabbia presso l’Auditorium dell’oratorio. Ore 18.30 – Concesio – S. Messa nell’ambito della Settimana montiniana.

Cancelleria

Nomine e provvedimenti La cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: La prof. ssa Ombretta Resenterra è stato nominata preside dell’Istituto “Cesare Arici” in città. Il rev. mo mons. Michele Giacomini è stato nominato canonico effettivo dal titolo di S.M. Crocifissa di Rosa Vergine e canonico penitenziere del Capitolo della Cattedrale di Brescia. Il rev. mo mons. Alessandro Tomasoni è stato nominato canonico onorario del Capitolo della Cattedrale di Brescia. Il rev. mo mons. Federico Pellegrini, delegato vescovile per l’Ente Cattedrale, è stato nominato canonico efettivo del Capitolo della Cattedrale di Brescia dal titolo di S.M. Assunta. Il rev. mo mons. Claudio Delpero è stato nominato canonico effettivo del Capitolo della Cattedrale di Brescia dal titolo di S. Angela Merici Vergine. Il rev.do sac. Raimondo Sterni, già parroco di Castelfranco di Rogno, è stato nominato presbitero collaboratore di Passirano e Monterotondo. Il rev.do sac. Gregorio Milesi, già parroco di Gianico, è stato nominato presbitero collaboratore per la zona pastorale I - Alta Valle Camonica. Il rev.do sac. fra’ Albert Kostorz, dei frati minori, è stato nominato cappellano ordinario presso la Delegazione vescovile degli Spedali Civili in Brescia. Il rev.do sac. Giovanni Cominardi, vicario parrocchiale di Maderno, Cecina, Gaino e Montemaderno, è stato nominato vicario parrocchiale anche di Toscolano. Il rev.do sac. Edoardo Sartori, già parroco di Bargnano e Frontignano, è stato nominato parroco di Casaglia. Il rev.do sac. Marco Zanotti, già parroco di S. Giovanni di Polaveno, è stato nominato parroco di Castelcovati. Sono stati nominati cappellani di Sua Santità i reverendi sacerdoti: mons. Marco Alba, mons. Giacomo Branchi, mons. Carlo Bresciani, mons. Italo Gorni, mons. Felice Montagini, mons. Cesare Polvara, mons. Renato Tononi.

Cattedrale

Ordinazioni diaconali Sabato 25 settembre nella Cattedrale alle ore 16, il Vescovo ordinerà otto nuovi diaconi: fra Luca di S. Giuseppe e fra Rosario dell’Immacolata dei Carmelitani Scalzi; don Francesco Bezzi, don Matteo Busi, don Paolo Corsetti, don Stefano Fontana, don Andrea Maffina e don Gianluca Mangeri del Seminario diocesano.

Internet

Il sito delle Suore Clarisse Dall’11 agosto, solennità di Santa Chiara, è attivo il sito internet federale delle Suore Clarisse all’indirizzo www.federazioneclarisse.com


Caritas

Terreooooooruzzo Partooolaggio

Una lettera amica di Giorgio Cotelli

Con “Tutti siano una cosa sola” il Vescovo Luciano ci dona una “lettera amica”. Dà inizio alla Lettera Pastorale citando le parole di Gesù: “da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 17,21) e commenta “se l’amore fraterno fosse un semplice sentimento umano, queste parole non avrebbero senso”. L’amore di Gesù è dentro il cuore dei credenti, è nel cuore di ciascuno di noi. Quando chi ci sta attorno, vedrà quanto grande è la nostra amicizia, allora vedrà qualcosa che viene da Gesù. Un amore che Gesù stesso mette nel cuore di ogni credente, chiamato a sua volta a comunicarlo agli altri: l’amicizia e l’amore che siamo invitati a scambiarci sono il dono che Gesù fa di sé agli altri. La comunità nasce nella consapevolezza di aver ricevuto un dono, e questo va condiviso, spezzato, moltiplicato in ogni momento, con tutti: con coloro che si riconoscono nella forma della vita di Gesù e con coloro che ancora non l’hanno incontrato. Il Vescovo Luciano con semplicità e grande lucidità scrive che la comunità cristiana “è fatta di gente

ordinaria, che non ha in sé nulla di speciale, non è particolarmente intelligente o colta o ricca o furba o potente, eppure queste persone sono state raggiunte da Gesù, dal suo amore e questo evento ha prodotto una frattura nel loro stile di vita”. Spesso la nostra giornata si concentra attorno al “cosa devo fare” e con facilità dimentichiamo il “come fare”. Lo stile risponde più alla domanda del “come” prima ancora che a quella del “cosa fare”. Il nostro Vescovo con chiarezza ci introduce nel nuovo stile che caratterizza l’uomo e la donna che incontrano Gesù. Da quell’incontro se ne esce rigenerati. A me piace pensare, in umiltà, che sia questo uno dei desideri del nostro Vescovo: che la comunità cristiana possa continuare ad essere il luogo in cui, nell’amicizia e nell’amore, il mondo assiste a nascite nuove, a conversioni quotidiane; pervase dal desiderio di una “unità vivente”. Mi fermo qui perché se il presupposto dello stare insieme, dell’essere uno per l’altro “volti rivolti” (Don Tonino Bello) sta ne chiedersi “cosa vuole il Signore da noi”, allora le domande con le quali il Vescovo termina la sua Lettera divengono le tracce per rivisitare lo stile che caratterizza le nostre comunità.

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Un forum per zero poverty di Chiara Tomasi Era il mese di settembre 2000 quando le Nazioni Unite, in occasione del Vertice del Millennio, si impegnarono a combattere la“condizione abietta e disumana della povertà estrema” e a “rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ogni individuo”, sottoscrivendo otto obiettivi, da raggiungere entro il 2015, noti come “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”. Oggi, a 10 anni da quella data, in concomitanza con quello che è stato proclamato dall’Unione Europea “Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale”, emerge l’urgenza che ogni individuo prenda coscienza dell’importanza di sradicare ogni forma di miseria nonché del proprio ruolo in questa sfida. In questo contesto, ACLI Provinciali di Brescia, Caritas diocesana di Brescia, Società San Vincenzo de’ Paoli e Associazione Città dell’Uomo hanno deciso di proporre un evento aperto a tutta la cittadinanza per riflettere su quanto la società civile può fare nella lotta contro ogni forma di povertà. Interverranno all’incontro don Roberto Davanzo, delegato Caritas Lombardia e direttore di Caritas Ambrosiana, ed Egidio Riva, docente alla facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica e ricercatore fondazione ISMU. L’appuntamento con il Forum ZERO POVERTY (titolo che richiama la petizione lanciata da Caritas Europa) è per lunedì 27 settembre alle ore 18 presso il salone delle ACLI Provinciali (via Corsica, 165 - Brescia).

Caleidociclo della carità “Con Dio”

Convegno 2010 - Esperienza Caritas parrocchiale “La Volta” Padre Costa: Il servizio che facciamo è un luogo d’incontro, in cui il Signore è presente e si fa presente. Nello stesso tempo il nostro servizio è un luogo che ci fa crescere nella fede: ci fa capire chi è Dio per noi; non in astratto e per sentito dire, ma concretamente nella nostra vita. Il primo modo di entrare in profondità nell’esperienza è proprio il rileggerla con questo sguardo: vedere come Dio è presente e in che cosa la sua Parola e il momento della preghiera ci aiutano ad andare avanti nel nostro modo di fare servizio. A Stefano della parrocchia della Volta di Brescia chiedo di rileggere la sua esperienza, a partire dalla traccia: “Con Dio”. Stefano: Noi abbiamo iniziato un anno fa un percorso di formazione con Caritas Diocesana. Perno centrale di questa esperienza di formazione, la Parola di Dio, introdotta dal parroco, e poi con-

divisa insieme per cercare di capire cosa dobbiamo fare per aiutare gli altri. Non solo “cosa”, ma anche “come” dobbiamo farlo, in quale modo. Secondo me, questo, se non si parte dalla Parola di Dio, non si riesce a farlo. Posso parlare della mia esperienza personale: fino a qualche anno fa non mi impegnavo in qualcosa di particolare, poi ho iniziato un percorso di fede, che mi ha portato, quasi senza che io me ne sia accorto, a cercare di fare qualcosa per gli altri, con molta umiltà, perché dentro di me c’è la voglia di fare. E non solo dentro di me, ma anche in coloro che fanno parte del gruppo. Io credo che questa voglia di fare nasca da qualcosa di profondo, che è la Parola di Dio. Se noi la seguiamo, riusciamo a fare del bene, riusciamo a “fare bene il bene”. La Parola che più

mi ha illuminato? Quella del Buon Samaritano: mi ha colpito il fatto che chiunque, anche chi si ritiene non adatto a farlo, può fare del bene agli altri. Io probabilmente non mi ritenevo né adatto, né pronto a farlo, non sentivo la voglia di farlo. Credo che anche i miei amici, che frequentano con me questo percorso, se vengono e hanno voglia di fare qualcosa è perché si sono resi conto che dobbiamo trovare questo “spirito di fraternità”. E questo lo troviamo soltanto nella Parola di Dio. Padre Costa: Rapportarsi alla Parola di Dio permette di aprire un confronto su alcuni momenti vissuti, aprendo prospettive di comprensione e di ascolto che sono importanti. Siamo capaci di rileggere, davanti al Signore, le nostre esperienze? sappiamo cogliere la sua presenza in quello che facciamo? In che modo la Parola ci apre la testa, gli occhi, il cuore?


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Una mappa Alla scoperta dei servizi sociali disponibili

Guardati in giro, cerca le risposte Nel contesto dell’esistente l’impegno dei volontari c’è sempre stato, ma serve un salto culturale. Passare cioè dagli interventi estemporanei alla programmazione delle risposte in sinergia con le istituzioni pagina a cura di Nicola Migliorati

Guardati in giro, ci sono risposte. Il Centro servizi per il volontariato in collaborazione con la cooperativa La Rete ha pubblicato una mappa dei servizi e degli aiuti alle persone in situazione di disagio. “Guardati in giro”, questo il nome del dépliant, è un utile strumento per i volontari, per gli educatori e operatori che quotidianamente lavorano con i senza tetto, gli stranieri, i tossicodipendenti, ma è anche una risposta per quanti si trovano in situazione di bisogno ed emergenza. Una risposta, dicevamo, a domande impellenti e sempre crescenti: servizi sanitari e infermieristici per senza tetto; centri diurni dove trovare docce e vestiti; case accoglienze e dormitori per avere un tetto sotto cui dormire, ma anche servizi per le tossico e alcooldipendenze, per la salute mentale, per il disagio adulto. Di ciascun servizio sono indicati gli orari, le modalità d’accesso e i recapiti. Per facilitare la consultazione sono state inserite le traduzioni in lingua inglese e francese. Sul dépliant è presente anche la

piantina della città su cui sono localizzati, con diversi simboli, i servizi generali e i servizi per le emergenze. Una vera e propria mappa insomma, ma anche una cartina tornasole dell’impegno profuso in città in quegli ambiti in cui il vivere si fa più difficile. Nomi conosciuti agli addetti ai lavori e all’utenza, indirizzi che ritornano e che sono frequentati quotidianamente da persone spesso definite in base alla problematica maggiore che li caratterizza: la povertà quasi sempre come denominatore comune da cui partono poi altre problematiche collegate all’abuso di sostanze, alla mancanza di igiene, al dormire all’addiaccio. Scorrendo questo utile dépliant ci si rende conto che non mancano associazioni e servizi: la risposta non è – e difficilmente potrà esserlo – esaustiva. Riguardo a questo passaggio Urbano Gerola, il presidente del Centro servizi per il volontariato, ha recentemente espresso un concetto: l’impegno dei volontari nel rispondere alle esigenze non è mai venuto meno, serve però un salto culturale. Passare cioè dalla semplice risposta estemporanea alla programmazione di tale risposta in sinergia con le istituzioni. Il vo-

lontariato ha le potenzialità per essere l’anima del cambiamento verso una società più sociale, ma deve rendersi conto di poterlo fare, dando voce alle categorie deboli che quella voce per far valere i propri diritti non ce l’hanno. Quest’azione viene spesso definita con il termine inglese advocacy che sta appunto a indicare l’insieme di azioni con cui un soggetto collettivo sostiene attivamente la causa di qualcun altro, in ambito sociale, giudiziario e politico. Per poterlo fare le associazioni devono vincere due ostacoli, uno interno e uno esterno. Il primo costituito dalla mancanza o dalla pochezza di reti fra organizzazioni che operano nei medesimi ambiti che risulterebbero certamente più efficaci collaborando insieme verso i medesimi obiettivi. L’altro ostacolo è rappresentato dallo scarso coinvolgimento del volontariato promosso dalle istituzioni quando si tratta di programmare servizi futuri. Due barriere da superare per continuare a rispondere con efficienza, cercando allo stesso tempo di far sì che la domanda – con il carico di disagi che la anima – possa fermare la propria crescita.

Servizio civile

Ultimi giorni per le adesioni al Bando Ancora alcuni giorni di tempo utile per presentare la domanda di partecipazione al Servizio civile. Venerdì 3 settembre è stato pubblicato il Bando per il Servizio civile 2010-11 per la selezione di 19.627 volontari da impiegare in progetti in Italia e all’estero. I giovani, di età compresa tra i 18 e 28 anni, di cittadinanza italiana, interessati al Servizio civile volontario possono partecipare al Bando presentando domanda di partecipazione, entro la data di scadenza del 4 ottobre 2010. La domanda di partecipazione, in carta semplice, deve essere indirizzata all’Ente che ha proposto il progetto, redatta utilizzando il modello allegato al bando, deve contenere l’indicazione del progetto prescelto ed

essere corredata, ove possibile, di titoli di studio, titoli professionali, documenti attestanti esperienze lavorative svolte. È ammessa la presentazione di una sola domanda per bando. Il motore di ricerca all’interno del sito internet dedicato (www.serviziocivile.it) restituisce 16 diversi progetti sulla città più le proposte dei singoli Comuni della provincia. Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il servizio civile sono riconducibili ai settori: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all’estero. Ai ragazzi che intendono investire in queste attività un anno di impegno non resta che scegliere.


LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Paesi e parrocchie zanardini@lavocedelpopolo.it

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Brescia Un gioiello barocco

Si restaura la chiesa del Buon Pastore La Fondazione Cab farà capofila come finanziatrice dell’esecuzione dell’intera opera, ma vuole anche porsi come coordinatrice perché il progetto sia sostenuto concretamente dai bresciani

Una veduta panoramica di Lovere

Nel fine settimana a Lovere

Il festival del cortometraggio Era l’ultimo sabato di settembre del 1998 quando, da Los Angeles, giungeva a Lovere Maria Grazia Cucinotta per tenere a battesimo il festival del cortometraggio “oscarino”. Così si chiamava alla nascita la kermesse cinematografica, perché era stata concepita con la stessa formula del premio Oscar, solo al diminutivo perché si tratta di cortometraggi. Il nome e la statuetta (l’Oscar a cui è stata tolta la spada e messo tra le braccia un luccio) sono rimasti fino al 2007, anno in cui il fratello maggiore statunitense ha diffidato la Fondazione Domenico Oprandi, che organizza il Premio, dall’utilizzare nome e logo. Così “oscarino” diventa “cortoLovere”, mantiene la stessa formula e si consolida maggiormente come uno dei festival più ambiti a livello internazionale. Il festival è giunto quest’anno alla 13ª edizione e si terrà com’è consuetudine l’ultimo week-end di settembre al cinema Crystal. Le novità del festival sono numerose, a partire dal livello qualitativo e dal consistente numero di cortometraggi che sono pervenuti e che hanno ampiamente superato il centinaio, a dimostrazione di quanto questa manifestazione sia ormai inserita a tutti gli effetti nel circuito cinematografico italiano e straniero. La Fondazione Domenico Oprandi, organizzatrice dell’evento, ha promosso per l’edizione 2010 una serie di appuntamenti e iniziative, che si svilupperanno lungo le quattro giornate del Festival – dal 23 al 26 settembre – con l’obiettivo di coinvolgere un target sempre più eterogeneo di pubblico, dagli appassionati di cinema fino agli studenti delle scuole, facendo sì che “cortoLovere”, oltre alla vocazione più strettamente cinematografica, si caratterizzi anche per una forte peculiarità didattica. Sarà Pupi Avati, un maestro del cinema, uno dei più grandi registi italiani di oggi, a presiedere la giuria del concorso affiancato dal cartoonist Bruno Bozzetto, presidente onorario del festival. Fra i giurati anche un brillante testimone degli anni d’oro del cinema italiano, il direttore della fotografia Toni Secchi, che collaborò ai primi film di Pupi Avati. Spazio anche al mondo dell’informazione con le giornaliste Rai, Maria Concetta Mattei e Carmen Lasorella. Infine una delle novità più eclatanti di “cortoLovere” 2010 sarà la nuova dimensione territoriale del festival, che per la prima volta esce dai confini geografici della cittadina loverese, andando a coinvolgere un altro importante centro del Sebino: Iseo. Grazie alla collaborazione con il sindaco Riccardo Venchiarutti, anch’egli giornalista Rai, la Fondazione Oprandi amplierà gli spazi della manifestazione. A inaugurare il festival è stata la serata di giovedì 23 settembre con la proiezione a Iseo dei cortometraggi vincitori delle precedenti edizioni. Un’occasione per far conoscere il festival, direttamente attraverso i suoi film, anche al pubblico della sponda bresciana del Sebino. (Giuseppe Arrighetti)

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Un nuovo capitolo si apre nella storia dello straordinario impegno della Fondazione Cab-Istituto di cultura Giovanni Folonari per la nostra città. È stato presentato nei giorni scorsi l’importante intervento di restauro della chiesa di Santa Maria della Carità, nota anche come Buon Pastore, gioiello barocco nel cuore di Brescia, che conserva al suo interno una riproduzione della Santa Casa di Loreto. “A fianco di grandi progetti portati avanti negli scorsi anni – ha spiegato il presidente Alberto Folonari – la Fondazione Cab ha promosso tante iniziative

La chiesa del Buon Pastore

di Fabio Larovere

sempre perseguendo l’idea di fondo, di fare, al di sopra di tutto, l’interesse di Brescia per portare più turismo, offrire l’occasione per scoprire le bellezze bresciane e provocare una ricaduta economica importante”. Il segretario della Fondazione Agostino Mantovani, cui va il merito di credere con passione al progetto, ha introdotto gli autorevoli ospiti dell’appuntamento. Anzitutto il sindaco Adriano Paroli, che ha avuto parole di elogio per l’iniziativa, e il direttore dell’Ufficio beni culturali della diocesi, mons. Federico Pellegrini, che ha sottolineato il valore religioso dell’edificio. Lo storico Mario Taccolini ha ricordato tra l’altro la nascita della chiesa, edificata all’indomani del Sacco di Brescia del 1512 per accogliere le donne che avevano subìto violenza da parte della soldataglia francese. “Un connubio fecondo di fede e operosa carità – ha detto – nel più autentico spirito bresciano”. All’architetto Giovanni Tortelli il compito di presentare l’edificio sotto il profilo storico-artistico, evidenziando pure le situazioni critiche sulle quali il restauro interverrà. A cominciare dalla facciata, dal tetto e dagli altri elementi esterni dell’edificio: tale intervento si concluderà nell’arco di sei mesi dall’inizio dei lavori. Altri sei mesi serviranno quindi al recupero interno. La Fondazione Cab farà capofila come finanziatrice dell’esecuzione dell’intera opera, mavuole anche porsi come coordinatrice perché il progetto sia sostenuto concretamente dai bresciani. A tale proposito, proprio a settembre si è costituita l’associazione Amici della chiesa di Santa Maria della Carità, presieduta da Franco Bossoni.


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Paesi e parrocchie Città e hinterland

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Disabili e abili Una medaglia per tutti

Una giornata di unità e di gioia Una scorpacciata di sport tra abili e disabili non per mettere in evidenza le diversità, ma per abbattere le barriere Un’immagine gioiosa della giornata

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di Elena Fondazione 3d

Uguali nella diversità. Uguali, cioè stesso valore, stessa natura che non muta col variare delle situazioni; diversità, cioè varietà e molteplicità. Ecco il significato vero del titolo dato alla manifestazione che si è svolta domenica 19 settembre presso il centro sportivo di Lograto, nata da un’idea-desiderio del Comitato ambiente Duathlon di Lograto e organizzata in team con la Fondazione 3d onlus di Sarezzo e la Polisportiva bresciana “No frontiere”. Tutti gli appartenenti alle associazioni di volontariato si sono preparati partecipando

a vari incontri, per meglio comprendere anche il significato della diversa abilità e come confrontarsi con essa: volontariato non è sinonimo di improvvisazione. Suddivisi in squadre, formate da abili e diversamente abili, abbiamo “giocato allo sport” con una maratona mattutina attraverso le belle vie di Lograto, dove ci siamo sostenuti a vicenda nella corsa; bella l’immagine di chi correndo a piedi non ce la faceva più e si è lasciato trascinare appoggiandosi alla carrozzina di un disabile. Dopo un momento di meritato ristoro, abbiamo partecipato alla S. Messa, molto sentita, concelebrata da sacerdoti impegnati nella pastorale della salute, sociale e sportiva e animata dal Centro volontari della sofferenza. Dopo l’allegro pranzo presso l’oratorio, nel pomeriggio ci siamo cimentati in vari sport: tiro con l’arco,

bocce, basket, prove atletiche. E sul finire del pomeriggio le premiazioni: chi ha vinto? Tutti: gli atleti delle 12 associazioni disabili, che con gioia hanno detto sì a questa giornata; tutti gli appartenenti alle associazioni di volontariato, che con entusiasmo hanno permesso il sereno svolgimento della manifestazione; i medici, fisioterapisti e infermieri che hanno garantito cerotti e fasciature felici; il Comune di Lograto e tutti gli sponsor, che con generosità hanno elargito contributi e companatico per permettere che tutto ciò si realizzasse. E… tutti siamo tornati a casa con una splendida medaglia. Organizzare una giornata di discipline sportive tra abili e disabili non è mettere in evidenza le diversità, che indubbiamente esistono, ma è far scoprire come abbattere le barriere che noi stessi costruiamo e, attraverso

la condivisione, far divertire i partecipanti poiché è quando ci divertiamo che accettiamo con gioia le difficoltà e siamo più propensi a metterci “in gioco” per superarle. Tutti siamo uguali, cioè persone, che pur con le loro molteplici e varie abilità sono la forza del mondo di cui tutti noi facciamo parte. E permettete una nota di rammarico: l’indifferenza che ha aleggiato intorno a questa iniziativa. Del resto, spesso fanno più rumore i super eroi, che si rivelano poi con i piedi d’argilla, piuttosto di uomini e donne che ogni giorno lottano per veder riconosciute le loro abilità o di persone che, sottraendo spazio alla loro famiglia e attività lavorativa, trovano il tempo di essere “volontari”. Grazie al Gruppo Ambiente Duathlon Lograto e arrivederci al loro prossimo “desiderio”.


Brevi

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Regione Lombardia

Le fattorie didattiche per restare a contatto con la natura

L’alluvione di quest’anno in Ungheria

Volontariato Un gruppo alla Noce

Est-portiamo cerca braccia solidali

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Diverse sono nella nostra città le associazioni di volontariato attive a supporto delle popolazioni più povere tra queste troviamo il gruppo Est-portiamo, nato nel 1993 nella parrocchia di Santa Maria della Noce impegnato in attività e progetti di sostegno a favore delle popolazioni dell’Est Europa (Albania, Russia, Ucraina, Ungheria, Romania e altro) zona colpita da una gravissima crisi economica. Le prime esperienze del Gruppo furono al seguito di amici missionari partiti per l’Albania e per la Russia; in seguito i volontari intrecciarono una fitta rete di rapporti con le diverse Caritas dei Paesi dell’Est. Da allora sono innumerevoli i viaggi e le spedizioni di tir, che ogni anno, partono dalla nostra città, carichi di beni di prima necessità, che vanno dal cibo al vestiario, agli arredi per scuole, ospedali, orfanotrofi, case. Numerosi sono i sostegni economici e non da parte di altri gruppi e associazioni che rendono possibili gli aiuti alle popolazioni dell’Est, assistite dalle Caritas locali, dai sacerdoti, dai vo-

A contatto con la natura in 13 realtà della provincia. Una giornata di festa nelle campagne lombarde per divertirsi imparando a conoscere l’agricoltura che ci circonda. L’appuntamento è per domenica 26 settembre in Lombardia con la giornata a porte aperte delle fattorie didattiche, iniziativa giunta alla 6a edizione, promossa dalla Direzione generale agricoltura di Regione Lombardia in collaborazione con le Associazioni agrituristiche lombarde Agriturist, Terranostra e Turismo Verde. Sono 95 le fattorie didattiche che domenica 26 settembre, propongono le attività educative che, durante l’anno, svolgono con le scuole o con i gruppi, ma in questa occasione offrono alle famiglie e agli amanti della campagna, per far conoscere come si vive e si lavora in un’azienda agricola: laboratori, visite agli allevamenti e alle coltivazioni, percorsi guidati per scoprire il cammino dei prodotti dalla terra alla tavola, visite alle cascine e ai musei agricoli aziendali, percorsi sensoriali, giochi e molto altro ancora. Le degustazioni e la vendita diretta dei prodotti completano l’offerta delle aziende per questa giornata. Molte fattorie didattiche sono anche agriturismi dove è possibile prenotare il pranzo o la cena o una stanza per passare la notte. “Le oltre 90 fattorie che hanno deciso di aderire alla 6a edizione di questa iniziativa metteranno a disposizione del pubblico un patrimonio di raro valore – commenta Giulio De Capitani, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia –. Non si tratta solo della possibilità di visitare luoghi che troppo poco frequentemente capita di conoscere e poter apprezzare in tutte le loro potenzialità, ma anche di venire a contatto con un sapere – quello che affonda negli spazi rurali e che attiene alle nostre radici – che si rivela nutrimento davvero prezioso per la mente”. Nel Bresciano sono 13 le aziende che accoglieranno i visitatori: Al Rocol di Ome (www.alrocol.com); Ca’ del Lupo (www.cadelupo.it) di Palazzolo; Cascina la Benedetta di Rodengo Saiano (www.cascinalabenedetta.com); Catena Rossa a Sarezzo (www.catenarossa.it); Clarabella di Iseo (www. cascinaclarabella.it); Dosso Badino di Monticelli Brusati (www.lombardia. terranostra.it); Dosso S. Andrea di Quinzano d’Oglio (www.agridosso.net); La Fiorita di Ome (www.lafiorita.bs); La Romana di Montichiari (www.agriturismolaromana.com); Le Risorgive di Trenzano (www.lerisorgive.com); Piccolo Ranch di Ospitaletto (www.fraternita.it); Rosa dei Venti di Gazzane di Preseglie (www.agriturismovallalta.it); Vallalta di Botticino (www. agriturismovallalta.it).

di Anna Tomasoni

Presentazione

Un libro di Treu e Ceruti lontari che tanto meritoriamente là operano. “L’ispirazione del nostro gruppo – sottolinea il referente Elia Cattaneo – nasce dalle parole di Gesù: ‘Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere’. Un’idea delle operazioni svolte la si può trarre consultando il nostro sito www.estportiamo.com; in questo periodo intendiamo attivare nuove collaborazioni con gruppi, associazioni, realtà parrocchiali sensibili che intendono condividere e supportare i nostri progetti e prendersi a cuore, magari anche direttamente, una delle attività”. Estportiamo, oltre a materiale di vario tipo, sta cercando soprattutto nuove braccia volonterose che possano prestarsi per le diverse attività, sia presso il magazzino a Brescia (soprattutto per la preparazione della merce e il carico dei tir) sia per la ricerca e la raccolta degli aiuti. Per maggiori informazioni sulle attività dell’associazione e per offrire un sostegno o collaborazione contattare il referente Elia Cattaneo cell. 340 5638709.

Nel salone dei Vescovi della Curia diocesana venerdì 1º ottobre alle ore 16.30, con il patrocinio dell’Università cattolica del Sacro Cuore Sede di Brescia, verrà presentato il libro di Mauro Ceruti e Tiziano Treu “Organizzare l’altruismo. Globalizzazione e Welfare”. Intervengono, con gli autori, il vescovo mons. Luciano Monari, il sindaco Adriano Paroli, Luigi Morgano, direttore di sede Università cattolica del Sacro, mons. Giacomo Canobbio, Mario Taccolini, Marco Trabucchi. Modera don Adriano Bianchi.

Inquinamento

Brescia nel peggio dell’Europa Un risultato negativo per la qualità dell’aria bresciana. Nella classifica 2008 delle prime 30 città Ue con livello record di inquinanti, Brescia è terza dopo la bulgara Plovdiv e Torino. In generale il risultato dell’Italia è pessimo: 17 località della lista sono infatti italiane. I dati, basati sulle analisi condotte tra il 2004 e 2008 di tre parametri (Pm10, ozono e biossido di azoto), fotografano un quadro inquietante, soprattutto per gli abitanti del Nord. Oltre a Brescia e Torino, infatti, ai primi posti c’è anche Milano a dimostrazione del fatto che l’area della pianura padana è una tra le più inquinate d’Europa. I migliori risultati, invece, sono quelli registrati da Estonia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Irlanda e Portogallo. Per il dato delle sole polveri fini (Pm10), ancora una volta il risultato italiano peggiore è quello di Torino, quarta con più di 100 giorni di superamento del limite (fissato in 30 giorni). Ma a ruota seguono Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia, con più di 50 giorni fuori dai limiti consentiti. Solo 10 le città italiane sono invece rimaste sotto il valore massimo: Bologna, Genova, Palermo, Perugia, Forlì, Trento, Firenze, Roma, Novara e Prato. Palermo è, inoltre, risultata la città italiana con la migliore qualità dell’aria nel 2008.


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Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Bagnolo Mella Le Feste quinquennali

Fari puntati sulla scelta morale I segni, le immagini, gli eventi di una manifestazione che è in dirittura d’arrivo. Si chiude domenica 26 settembre

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Tra le pieghe delle Feste quinquennali, sul punto di ďŹ nire ormai – chiusura domenica 26 settembre – con ash e immagini. Il tema di queste feste 2010. “Figliola a tende a fare il Bene sĂŹ come fatto sino ad oraâ€?. CosĂŹ cronache di quel tempo riferirebbero la consegna della Madonna a Caterina Dell’Olmo, quindici anni, alla quale apparve nel 1491 quale Signora bellissima piena di Luce. La Madonna della Stella, venerata nel santuario bagnolese, si compiaceva della giovinetta sollecitandola a essere buona, come sempre era stata. “Bene

di Lina Agnelli

e male, e la scelta morale: su questo si è centrata la riessione della seconda settimana – sottolinea don Severino Chiari – approfondendo questioni un poco desueteâ€?. Secondo ash: le processioni e i segni. Tre le processioni, ormai storiche: dal santuario e verso il santuario, con la statua della Madonna, all’inizio e in chiusura delle feste. Quella di mezzo, in Castelvecchio, giĂ negli anni 40 voleva toccare, quasi segnare l’intero territorio urbano, percorrendolo con una processione. CosĂŹ si è fatto anche quest’anno, per quanto l’abitato si sia

Immagine panoramica di Bagnolo

in gran parte spostato verso nord-est. Castelvecchio come storico baricentro di un paese, che tiene ancora salda la direzione di una devozione tradotta in segni. PerchĂŠ festa e segni si combinano: quando luci, ďŹ ori, drappeggi abbondano in Castelvecchio e sono scarsi altrove, la coreograďŹ a delle Feste dĂ la temperie di un sentire valori e comunitĂ . “Abbiamo addobbato la nostra via, via Gattamelata – dice Fulvio – costruendo ďŹ ori di plastica ritagliati da bottiglie. Ăˆ da febbraio che beviamo tutti quel tal tipo d’acqua suggerito da Giulia, la nostra regista, in funzione della materia prima per i nostri 1500 ďŹ ori di magnoliaâ€?. Altro ash. Il sindaco Giuseppe Panzini e l’assessore alla cultura Stefano Godizzi, presenti a tutti gli eventi messi in campo. Gli eventi in particolare: “Lo splendido teatro del doloreâ€? è vo-

lume di grande pregio, edito dal Comune, dedicato alle statue lignee del Compianto realizzate nel ’500 da Clemente Zamara e di recente restaurate. Profonda indagine psicologica, carattere liturgico della sofferenza, l’uomo che nel dolore scopre se stesso: questo dal tavolo dei relatori con l’ing. Sandro Guerrini, curatore dei testi del volume, a sottolineare la partecipazione affettiva dello Zamara con il suo stile spigoloso e rude, di un’asciuttezza e di una schiettezza tutte ‘bresciane’. Di Virginio Gilberti le stupende immagini del libro. Secondo evento: la mostra di cento quadri di artisti bresciani del Novecento, prestati da collezionisti bagnolesi a cura della Pro loco di Guido Rossini e del Gruppo Artistico di Fabiano Paterlini. InďŹ ne da segnalare una messa concertata: musica di Mozart, stupenda!

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LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Porzano di Leno

Gara di briscola La “Gara di Briscola 2010-11” nella frazione di Porzano di Leno da venerdì 24 settembre alle 20.30 nel salone parrocchiale polifunzionale attrezzato di tappeti verdi. Si tratta di una sorta di campionato della Bassa bsciana di uno dei gireochi delle carte più popolari col quale ogni venerdì e sabato per i mesi successivi saranno mobilitati giocatori in gran numero. Così le sere autunnoinverno che avanzano movimenteranno la frazione di Leno mentre riprende l’attività il Crp, Centro ricreativo porzanese, coordinato da Angelo Boffelli.

Pavone Mella

Quarant’anni per l’Avis Il Municipio

Castenedolo Un intervento di padre Garau

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Testimone della lotta alla mafia

Ormai da alcuni anni, la manifestazione “Obiettivo volontariato” è divenuta un appuntamento storico per il Comune di Castenedolo che ha scelto di dedicare la 5a edizione alle realtà di volontariato locale. Filo conduttore per il 2010 è stata la storia “Se metto un sasso nella minestra”, che vuole insegnare come, da qualcosa di apparentemente inutile, con la collaborazione di molti, la tolleranza e la solidarietà si possa arrivare a risultati eccezionali. “Sentieri di legalità”, “Sentieri di reciprocità” e, infine, “Sentieri di speranza”: questi i tre percorsi proposti che hanno visto l’alternarsi di varie iniziative, interessanti interventi, momenti di preghiera e di convivialità. Nell’ambito del primo percorso, la cittadinanza ha avuto l’opportunità di prendere parte a un momento di riflessione e testimonianza, tenuto da padre Antonio Garau, nella serata di venerdì 17, presso la Sala Civica dei Disciplini. Padre Garau, sacerdote attivo da anni nella lotta contro la mafia, è l’ideatore e il responsabile dell’Associazione Jus Vitae

Si conclude la settimana di celebrazioni per il 40° dell’Avis locale. Sabato 25 settembre alle scuole elementari di Pavone Mella, alle 20.45, il maestro Francesco Andreoli dirige il Brixia Camera Chorus e il corpo musicale cittadino di Ghedi, con la partecipazione del soprano Barbara Vignudelli, del tenore Paolo Antognetti, che si esibiscono nel concerto lirico intitolato “Dall’opera a Broadway”, proponendo arie tra le più celebri della tradizione otto-novecentesca. Domenica 26 settembre la giornata clou: alle 8.30 l’incontro dei soci presso la Scuola elementare “Tito Speri” di Pavone Mella per proseguire con il tradizionale corteo per le vie del paese, la Santa Messa, il momento di onore al Monumento Avis, la premiazione degli avisini e, in oratorio, il pranzo sociale.

Lograto

Le opere di Cento Rossi in mostra Il pittore-affreschista Cento Rossi presenta, con una mostra a Villa Morando, gli esiti più recenti della sua interessante ricerca creativa. La sua formazione artistica deriva principalmente dall’esperienza condotta alla scuola dell’insigne Vittorio Trainini nel silenzio di chiostri e chiese. L’artista, nei suoi dipinti, percorre con sensibilità scorci di campagna, angoli di borghi e cascinali della Bassa che, ai suoi occhi, conservano le antiche fisionomie e le stupite sensazioni dell’infanzia. L’esposizione è aperta fino al 17 ottobre: il giovedì dalle 20 alle 22, il sabato dalle 16 alle 22, la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 22.

di Laura Di Palma

Barbariga

La sagra del casoncello di Palermo. L’Associazione fondata nel 1996 in seguito all’assassinio di don Pino Puglisi, avvenuto tre anni prima a Brancaccio, è nata per incentivare il dialogo fra i popoli e lo sviluppo socio-economico, politico e culturale di ogni individuo, con particolare attenzione ai minori che vivono in condizioni di disagio o particolarmente esposti ad attività di stampo mafioso. Da tempo l’Associazione promuove una serie di iniziative collaborando con realtà locali, nazionali e internazionali; proprio nell’ambito di queste iniziative, si è inserito il campo estivo trascorso da 62 giovani degli oratori di Castenedolo e Borgosatollo, all’interno di uno dei centri dell’Associazione, e tenutosi dal 25 luglio al 5 agosto scorsi. Un’esperienza unica ed entusiasmante durante la quale, padre Garau ha voluto trasmettere ai giovani quanto ha poi ripetuto al pubblico presente venerdì sera: la certezza dell’amore divino; un amore concreto, capace di metterti in crisi e di cambiare il cuore di ogni uomo, anche quello di un mafioso.

A Barbariga è tutto pronto per la 7ª edizione della Sagra del casoncello. Da venerdì 24 a domenica 26, all’interno dell’oratorio e negli spazi dello stadio verrà ospitata questa manifestazione che, promossa dalla locale Pro loco, deve la sua fortuna al lavoro organizzativo di un centinaio di volontari del paese. La manifestazione, nata nel 2004 da un’idea dell’Amministrazione comunale, ha tra le sue finalità la promozione della denominazione comunale di origine (De.C.O.) del casoncello bresciano. Alla sagra del casoncello è in funzione un ristorante con 500 posti a sedere e altri 700 posti sono destinati al servizio self-service e al take away. Vediamo alcuni dei numerosi appuntamenti della sagra. Venerdì 24, apertura degli stand gastronomici e manifestazione motociclistica di Harley Davidson. (20.30). Di seguito, intrattenimento musicale con il gruppo The Colonels. Sabato, la giornata è dedicata soprattutto allo sport. In serata ancora musica e buona cucina. Tra gli appuntamenti di domenica segnaliamo la sfilata dei trattori d’epoca del gruppo “I gnari dei tratur vecc” di Mairano, l’esibizione di aeromodellismo, la sfilata delle Rosse di Maranello e, naturalmente, tanti casoncelli. (mtm)


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Paesi e parrocchie Gussago

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Fine settimana La festa dell’uva

Una rassegna ricca e piacevole Il paese franciacortino ripropone una manifestazione che è radicata nella tradizione locale, con una lunga serie di iniziative

L di Davide Lorenzini

La festa dell’uva entra nel gran finale. Giovedì 23, è stato consumato lo spiedo. Quella dello spiedo può sembrare un’idea banale. Un giorno qualcuno scoprì che i resti di animali cotti perché coinvolti in incendi erano più gustosi e più facili da mangiare. Certamente aveva già “addomesticato” il fuoco, con cui si riscaldava nelle caverne, ma così scoprì il modo di migliorare la ... sua dieta. Archiviato comunque con un pieno successo il gran galà dello spiedo le celebrazioni della festa principale di Gussago entrano nel vivo con il doppio appuntamento di venerdì 24, con cui si cercherà di accontentare sia gli amanti del teatro comico sia coloro che non possono fare a meno di dedicarsi al ballo. All’interno della chiesa di San Lorenzo alle 20.30 andrà infatti in scena lo spettacolo teatrale “Per colpa di Bacco”, di cui la locandina promette un’ubriacatura di risate. La compagnia Donati e Olesen proporrà una serie di pantomime legate a storie bibliche che si intrecciano con personaggi famosi

di storia e attualità, rappresentati in imbarazzanti situazioni etiliche capaci di attraversare i secoli e superare qualsiasi regola legata a spazio e tempo. “È un viaggio attraverso i luoghi e i territori di produzione – spiega il cartello –, ma soprattutto un viaggio nell’immaginario umano, da sempre stimolato e nutrito dal vino, dove la poesia scoppietta di bollicine d’umorismo”, i biglietti sono in vendita all’ufficio cultura del municipio. Gli appassionati di ballo potranno invece scatenarsi in piazza Vittorio Veneto alle 21 con l’orchestra spettacolo Claudio Bonelli e Rosita che proporrà un ricco repertorio dei migliori successi da pista di ballo. Gli appuntamenti saranno preceduti alle 19 dalla gara podistica organizzata in piazza dall’Atletica Rebo Gussago, che aggiungerà un tocco di agonismo alla serata. Sabato 25 settembre sarà ancora lo sport ad aprire i festeggiamenti con l’inaugurazione alle 18 della scuola di scherma “Sala d’armi Attilio Calatroni”, all’interno della

sala civica Togni, evento a cui seguirà la dimostrazione di maestri fiorettisti in piazza Vittorio Veneto. La serata proseguirà quindi alle 21 con le note e i ritmi dell’orchestra spettacolo Davis e Rebecca. Domenica infine l’appuntamento con i carri allegorici atteso da tanti gussaghesi e non solo per un intero anno. La giornata del 26 settembre si aprirà alle 8 con il mercato contadino delle terre bresciane sempre in Piazza Vittorio Veneto che farà da sfondo alla parata prevista per le 14. Puntuali i carri arrivati in piazza nella mattinata sfileranno in corteo per le vie del centro, accompagnati dalla banda musicale Santa Maria Assunta e dalla fanfara provinciale di Brescia Nastro Azzurro. In contemporanea andrà anche in scena la rievocazione degli antichi mestieri. Il compito di chiudere definitivamente la rassegna, toccherà all’orchestra Mario Gregorio, che alle 20.30 farà ballare quanti si saranno radunati nella piazza principale del paese franciacortino.


Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Mostra Tre Comuni

Per la pace costruire il creato Una rassegna allestita dal gruppo Giovani dell’Ac e dell’oratorio che affronta il tema ambientale e dello sfruttamento delle risorse

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di Davide Lorenzini

“Se vuoi la pace costruisci il creato”. È questo il titolo scelto per la singolare mostra che dal 25 settembre al 3 ottobre verrà ospitata all’interno del salone polifunzionale monsignor Giorgio Bazzani dell’oratorio di Gussago. Una rassegna allestita dal gruppo Giovani dell’Azione cattolica e dell’oratorio che nasce al termine di un percorso di discussione confronto e riflessione sul tema del ‘bene comune’, che ha anche affrontato il tema della questione ambientale e dello sfruttamento sostenibile delle risorse.

“Abbiamo voluto creare qualcosa che allo stesso tempo stimolasse sia la riflessione che la curiosità – spiegano i ragazzi ancora indaffarati a sistemare i pannelli –. Al termine del lavoro di un anno ci siamo chiesti come avremmo potuto portare anche all’esterno quanto fosse emerso dal nostro confronto e da qui è nata l’idea di questa mostra”. Il percorso proposto si aprirà con una prima ala destinata allo ‘stupore’ in cui potersi rendere conto della bellezza del creato e della natura e di come le piccole e grandi disattenzioni di ogni

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giorno mettano a rischio la sopravvivenza di luoghi che sono un ‘angolo di paradiso’ sulla terra. Si proseguirà quindi attraversando ‘l’acqua’, la sua salvaguardia e il suo utilizzo come ad esempio quello legato al consumo domestico sia per l’igiene personale o della casa sia come bevanda a cui è legato anche il consumo dell’acqua in bottiglia. Terza tappa del tour nella natura è quello legato alle energie rinnovabili, ai vari modelli e possibilità presentati sia attraverso delle tabelle riassuntive dei dati raccolti sia con modellini funzionanti di fotovoltaico ed eolico. Infine si arriverà alla mobilità sostenibile attraverso la presentazione dei trasporti alternativi costruiti su una fotografia aerea della città che aiuti meglio a coglierne concetti e attenzioni. Il percorso si concluderà pe-

rò con un’area dedicata alla riflessione in cui sono state raccolte delle provocazioni tratte sia da brani delle Sacre Scritture sia dagli scritti di alcuni tra i principali Pontefici che hanno affrontato l’argomento all’interno della dottrina sociale della Chiesa. Pontefici tra cui c’è anche Benedetto XVI dalla cui frase è nato il titolo della mostra. L’inaugurazione è prevista per sabato 25 alle 16.30. La mostra resterà aperta durante la settimana dalle 20 alle 22, il sabato dalle 15 alle 22 e la domenica dalle 9 alle 22. Da non perdere è anche lo spettacolo di venerdì 1° ottobre alle 20.30 con la compagnia teatrale H2oro che attraverso l’arte della recitazione punta a riflettere sul tema dell’acqua come diritto di tutti presentando i paradossi e gli sprechi presenti nella vita di tutti i giorni.


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Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Palazzolo Appuntamenti

Fra storia e spettacolo Fine settimana caratterizzato da una serie di iniziative promosse dal Comune

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Dopo la tre giorni dedicata alla “Festa di Mura” Palazzolo si appresta a vivere altre giornate all’insegna della cultura. Sono tanti gli appuntamenti in calendario tra il 25 e il 26 settembre nella cittadina attraversata dall’Oglio. Ad “aprire le danze” è il coro polifonico “La Rocchetta” che alle 21 del 25 settembre propone, in collaborazione con il locale assessorato alla Cultura, un concerto composto di pagine mirabili di musica sinfonica. Il maestro Giuseppe Orizio dirige l’orchestra “Incanto armonico” e il coro polifonico “La Rocchetta”. Solisti del concerto sono il soprano Elena Brescianini Fumaneri, il tenore Massimiliano Di Fino, il basso Gerar Colombo. In programma musiche di Dall’Allabaco, Mozart, Bach e Schubert. Il concerto si tiene nel centrale auditorium San

di Mario Garzoni

Fedele ed è a ingresso libero. Lo stesso programma sarà replicato il giorno successivo nel duomo di Verolanuova in occasione dell’anniversario della nascita di Paolo VI. Il calendario degli appuntamenti palazzolesi prosegue domenica 26 con la giornata che chiude la stagione dei “Monumenti aperti”. Per qualche mese, solo con la pausa agostana, Palazzolo ha sperimentato, grazie alla sinergia tra l’Amministrazione comunale e alcune realtà del volontariato cittadino, l’apertura di tre monumenti simbolo come la Torre del popolo, il torrione di Mura e il Castello. Quasi 10mila le persone che in questi mesi hanno approfittato delle aperture per conoscere da vicino alcuni monumenti prima non accessibili. Anche la giornata conclusiva nasce dalla collabora-

zione tra Comune e realtà palazzolesi e vede il coinvolgimento del Distretto unico per il commercio che ha favorito l’apertura straordinaria degli esercizi commerciali. Il primo appuntamento della giornata è in programma per le 15 nel cortile del palazzo comunale con il concerto di fine estate proposto dal Corpo musicale città di Palazzolo. Settanta elementi, diretti dal maestro Giuseppe Orizio propongono un programma che spazia da pagine di musica sinfonica a brani moderni con alcune incursioni anche nel mondo del rock e del jazz. Alle 16, in piazza Roma, la compagnia teatrale “Il sempre magico baule” propone lo spettacolo “Incantesimo in fa”. Alle 20.30, nuovamente all’interno del cortile del palazzo comunale, il finale della giornata con l’anteprima di uno

spettacolo che dovrebbe debuttare il prossimo anno. “Il popolo della torre” è il titolo della proposta: si tratta di quello che è definito come teatro di comunità, momenti quasi sempre dedicati a pagine di storia locale, che vedono in scena non solo attori ma anche semplici cittadini. Palazzolo ha già conosciuto in anni recenti esperienze teatrali di questo genere con la messa in scena de “I banchi della libertà” e “Con gli occhi del cielo”, due spettacoli che, grazie alla scrittura teatrale di Angelo Ghidotti e la regia di Massimo Venturelli, hanno permesso di rievocare, attualizzandole, due vicende della storia palazzolese. Lo spettacolo di domenica 26, in forma di lettura di quattro scene, è dedicato alle vicende che portarono nel XIX secolo all’edificazione della Torre del popolo.

Brevi

Montisola

Iseo e Garda

La festa di Santa Croce

Remare per solidarietà

È tornata, dal 14 al 19 settembre scorso, la festa di Santa Croce che, puntuale ogni cinque anni, invade di fiori località Carzano a Montisola. Nei giorni antecedenti la festa si era temuto il peggio viste le piogge che si sono abbattute sul lago d’Iseo ma la prontezza delle “maestre fioraie” hanno fatto sì che all’arrivo del vescovo Luciano nel pomeriggio di domenica tutto fosse pronto. 14 i battelli messi a disposizione da Navigazione lago d’Iseo che hanno trasportato migliaia di fedeli, turisti e curiosi accorsi per l’occasione. La meraviglia è stata grande: case, portici, strade, lungo lago addobbati da duecento fiori di carta. Folto il programma della settimana che si è aperto con la presentazione del libro “Carzano: a mattina in piano in riva al lago” di don Franco Turla, parroco di Lumezzane Pieve, e si è concluso con la Santa Messa, presieduta dal Vescovo , il grande show “La ribalta” e lo spettacolo pirotecnico sul lago.

Domenica 26 settembre 2010 torneranno le bisse del Lago di Garda e i gondolini gardesani per mettere in scena “Remiamo per Raphaël”, connubio di agonismo e solidarietà; saranno presenti infatti i migliori equipaggi delle remiere gardesane e sebine, reduci dalle spettacolari competizioni della Bandiera del Lago 2010, con il presidente della Lega Bisse del Garda Mauro Bonfanti, per un’esibizione finalizzata a sostenere la costruzione dell’ospedale oncologico Laudato si’ di Rivoltella del Garda. A dare il via alle competizioni pomeridiane, sarà don Pierino Ferrari, presidente della cooperativa sociale Raphaël e della Fondazione Laudato si’ onlus e promotore instancabile di innumerevoli iniziative di solidarietà.


Paesi e parrocchie Valle Camonica

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Borno Tra la storia e la vita

Transumanza, una festa popolare Oggi la transumanza diventa anche rievocazione storica e tra quelle degne di nota vi è quella che si festeggia a Borno

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“Settembre: andiamo!” dicono i pastori da ogni luogo delle Alpi. Andiamo: e dunque inizia il percorso a ritroso che pastori e mandriani hanno compiuto nei primi giorni di giugno, salendo agli alpeggi, oltre i 1000 metri di quota e fino alle alte malghe dei 2000 e oltre, con le mandrie di bovine e cavalli, con asini, muli, maiali, pecore e capre. E con gli amici fedeli di sempre nella vita lunga e solitaria dell’alpe: i cani da pastore. Poche masserizie, i grandi paioli per la cagliata del latte, gli strumenti del mestiere (zangole, mestoli, spannatoi, scodelle di legno e rame, fasce

di Franco Garattini

di legno e contenitori di tela grezza per i formaggi), qualche stoviglia personale, poca roba per cambiarsi durante le giornate estive e via, su nelle malghe alte dove l’erba, ricca di fiori e profumi, leggera e fresca, rende il latte estivo pregiato, delicato, unico nel suo genere. Così come i prodotti delle cagliate. Ma a settembre si torna: e dunque la festa è doppia: quella del ritorno “a baita” e quella del ricco raccolto, frutto di antiche saggezze e di mani fortemente laboriose, con le bestie in gran forma (anche a loro la montagna fa proprio bene) e con i nuo-

vi nati dell’estate. La transumanza è tutto questo ed è festa popolare come poche nella cerchia alpina e nelle vallate bresciane. Oggi la transumanza diventa anche rievocazione storica e tra quelle degne di nota vi è quella di Borno che si festeggia in tono particolarmente solenne. Per ben due giorni, sabato 25 e domenica 26 settembre, il bel paese dell’altopiano del sole diventa il luogo per eccellenza dell’agricoltura di montagna e degli allevamenti. Tutto il paese è in festa, ma la manifestazione con gli animali si svolge principalmente nel piazzale dell’ex-mercato in via Fonte Pizzoli, dove ci sono gli stand gastronomici per fornire al pubblico di visitatori, che sale a Borno da tutta la provincia e dalle città della pianura, il meglio della produzione genuina dell’estate. La festa di sabato è allietata anche da due avvenimenti specia-

Innocenzo da Berzo

La memoria continua del Beato Da ben 17 anni, per conto dei frati Cappuccini esce, presso il Santuario della Santissima Annunciata di Piancogno, il giornalino “Beato Innocenzo da Berzo”, attualmente diretto dal padre Serafico Lorenzi, vice-postulatore della causa di canonizzazione del Beato Giovanni Scalvinoni (1844-1890). Quest’anno le feste presso l’antico luogo di culto (fondato nel 1470-80 dal beato Amedeo da Sylva) sono state particolarmente solenni anche perché ricorre il 50° di beatificazione del frate camuno, avvenuta il 12 novembre 1961, in San Pietro da parte di papa Giovanni XXIII. La funzione della rivista è soprattutto quella di unire tra loro (sia pure a distanza) i vari devoti, di testimoniare le grazie ricevute per intercessione, di documentare le manifestazioni varie, di far memoria dei fatti e dei momenti salienti della vita di Innocenzo. La copertina è dedicata all’inaugurazione di una bella statua granitica, forgiata a mo’ di monumento, collocata a Niardo (paese natale dello Scalvinoni), opera dell’artista valligiano Mario Enrico Prandini. L’iniziativa è opera dell’Amministrazione comunale niardese guidata dal sindaco Carlo Sacristani. Nel discorso di benedizione del massiccio simulacro, all’interno del periodico (quadri-

mestrale) troviamo sotto il titolo de “Il culto delle reliquie” un elenco di alcuni “strumenti” usati dal Beato quand’era in vita: un crocifisso gelosamente conservato da una famiglia di Costa Volpino; un piccolo reliquario costruito da Innocenzo con filo di ferro e attorniato da alcune immagini ritagliate. Al centro domina un cuore rosso vivo. Vi sono poi delle striscioline di carta con scritte autografe. C’è anche un bastone usato per i viaggi. Nel piccolo museo dell’Annunciata vi sono alcuni libri con firma. Sempre nel piccolo museo c’è la stola sacerdotale da lui usata mentre era curato a Cevo in Valsaviore. Infine c’è la culla nella quale nacque e visse i primi mesi. Ed a proposito – sempre il rotocalco, splendidamente illustrato e patinato – riporta il pensiero del beato in ordine alle reliquie: “Si legge nelle storie che talvolta la presenza di qualche santo fu bastevole a salvare interi popoli, le loro reliquie e fin le cose da esso usate bastarono ad operare moltissimi miracoli: le cinture di san Paolo, l’ombra di san Pietro (che guariva i malati); or se questi servi di Dio e perfin le loro cose usate operavano tante grazie, che cosa farà la presenza di Cristo , autore di ogni santità?”. (Ermete Giorgi)

li: la dimostrazione della trebbiatura con una macchina di oltre 100 anni e lo spettacolo serale con musica folk. La domenica sarà caratterizzata da un appuntamento molto atteso: la sfilata degli animali per il centro storico del paese e la loro benedizione, secondo un antico rito contadino con profonde radici cristiane, che avverrà poco prima di pranzo. Il pomeriggio di domenica vedrà anche una gara amatoriale di mungitura a mano (oggi tutto si svolge con macchine apposite: ma a Borno si vuol riaffermare la bravura dell’uomo sulla macchina). La festa continua con lotteria e premiazione delle aziende agricole. Si tratta di un appuntamento molto atteso dove l’orgoglio della montagna bornese si sposa con la capacità di essere ancora oggi agricoltori saggi che guardano al futuro.


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Paesi e parrocchie Valtrompia

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Concesio Settimana montiniana

L’arte, messaggio religioso Quest’anno si intende ricordare il 45° anniversario del discorso di Paolo VI alla sede Onu di New York con una tavola rotonda

C di Andrea Alesci

Con l’inaugurazione lo scorso 11 settembre della mostra “Oltre l’attesa” è cominciata l’XI Settimana montiniana, quaranta giorni di eventi che si chiuderanno domenica 17 ottobre con le visite guidate alla Collezione Paolo VI (www.collezionepaolovi. it), custodita nell’Istituto che porta il suo nome. “Anche quest’anno – dice il sindaco di Concesio, Stefano Retali – abbiamo affidato all’Associazione per l’arte ‘Le stelle’ l’organizzazione della mostra d’arte come inizio d’una costellazione di appuntamenti musicali, spirituali, letterari che per cinque settimane saranno snodo culturale del paese nelle cinque parrocchie”. Visitabile sino al 3 ottobre (ore 16/19, escluso il lunedì) e allestita nell’antica chiesa di S. Andrea a Concesio e nella piccola galleria Ucai in vicolo S. Zenone a Brescia, la mostra “Oltre l’attesa” è stata realizzata dallo scultore altoatesino Hermann Josef Runggaldier, capace di levigare nelle sue opere in legno, bronzo, terracotta e vetroresina corpi di donne e uomini bloccati nell’istante del pensiero, in una ricerca sull’uomo che fa tornare alla mente le parole di papa

Il Museo d’arte dell’Istituto Paolo VI durante la visita di Benedetto XVI

Paolo VI, quando si riferiva all’opera d’arte come “potenziale veicolo di un messaggio religioso, (che quando si fa) cristiano parla di un Dio che si è incarnato prendendo forma umana e vivendo e morendo da uomo”. Altro momento tradizionale sarà sabato 25 settembre, la consegna del “Premio della Bontà Paolo VI”, quest’anno assegnato a mons. Giancarlo Maria Bregantini, già vescovo di Locri e ora arcivescovo di Campobasso-Boiano per la sua lotta contro la malavita organizzata. Domenica, invece, giornata particolare: alle ore 9 presso la chiesa della Pieve S. Messa presieduta dal card. Paul Poupard, alle 16 pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Grazie a Brescia con la celebrazione del vescovo Luciano Monari per ricordare il 113° anniversario della nascita di papa Montini e chiusura alle 21 col concerto in onore di Giuditta Alghisi (madre di Paolo VI) nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Verolaveccchia. “Quest’anno – dice Claudio Fiorini, presidente della Settimana montiniana – vogliamo ricordare anche il 45° anniversario del discorso di Paolo

VI alla sede Onu di New York, tanto che martedì 28 settembre al teatro parrocchiale di S. Vigilio si terrà una tavola rotonda curata dalle Acli bresciane dal titolo ‘Il magistero sociale di Paolo VI: l’uomo, i diritti, il lavoro, l’economia’, con Roberto Rossini a moderare le relazioni di Annachiara Valle (direttrice della rivista “Madre”) e Laura Valgiovio (segretaria provinciale Fim-Cisl). Un percorso di riflessione che sarà completato venerdì 1° ottobre in biblioteca con ‘Storie di diritti umani negati: il genocidio armeno’ e l’intervento del professor Baykar Sivazliyan, docente dell’Università di Milano e presidente dell’Unione armeni d’Italia”. Ottobre che si aprirà all’insegna del teatro, con il monologo “Chiara e la Luna: storia di S. Francesco” dell’attore Andrea Carabelli (sabato in biblioteca) per proseguire domenica con la “Grande Messa in Si minore” alla chiesa di S. Andrea e martedì 5 al teatro parrocchiale “Il sostegno di Paolo VI all’opera di mons. Oscar Romero, Vescovo martire” a cura del professor Anselmo Palini. Programma dettagliato su www.comune.concesio.bs.it.


Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Inchiesta La Voce della Valtrompia

Sottovoce Chiedersi quante case vuote, sfitte o in vendita ci sono in tempo di crisi economica potrebbe sembrare retorico e sortire una risposta scontata. Se non ci sono soldi la gente non compra, le banche non concedono mutui perchĂŠ non ci sono garanzie, soprattutto se a chiederli sono i giovani che sono spesso con un lavoro ancora precario. La nostra piccola inchiesta cerca di fare anzitutto una stima numerica: quante case vuote ci sono? La risposta è perlomeno imprecisa perchĂŠ i dati risultano contrastanti, negati, vecchi e comunque approssimativi. Nessuno vuole dire che nei nostri paesi le case ci sono, ma non sono abitate. Interessi? Quelli dei costruttori che vogliono continuare a costruire, quelli dei Comuni che con le tasse di urbanizzazione fanno un po’ di cassa, quelli delle agenzie immobiliari.

A

Anche in Valtrompia ci sono appartamenti e costruzioni edili ancora vuoti, invenduti, che la storia dell’edilizia recente, ricostruita nelle pagine de “La Voce della Valtrompiaâ€?, ha condizionato con un’edificazione selvaggia e quasi senza controllo. La situazione attuale è fotografata a Brescia da Massimo Ziletti, direttore di Probrixia, l’azienda speciale della Camera di commercio per il mercato immobiliare che dice: “C’è una quota di invenduto che rischia di restare tale per un lungo periodo, a meno di non esse-

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“Vendesi� per le strade della Valle La prima pagina di settembre

di Mauro Toninelli

re venduto a prezzi bassi. Si tratta di quelle abitazioni costruite solo pochi anni fa ma senza l’utilizzo di tecnologie adeguate in tema di risparmio energetico che sono rese “obsoleteâ€? da altre piĂš recenti. Nelle pagine c’è anche l’intervista a Mauro Rizzinelli, imprenditore e venditore edile, che richiama tutti, imprenditori, venditori e amministratori a responsabilitĂ e rispetto tanto del compratore quanto dell’ambiente. A corredo delle pagine anche i risultati, in cifre, riguardo alle case in vendita in Valle, secondo

Il numero di edifici costruiti e in vendita in Valle è una cifra misteriosa. NĂŠ Comuni nĂŠ agenzie immobiliari dichiarano ufficialmente la quantitĂ le telefonate ai Comuni e alle agenzie immobiliari sul territorio. Le amministrazioni, interrogate presso gli ufďŹ ci comunali preposti, come quelli di urbanistica e dei lavori pubblici, tacciono o quando rispondono dicono di non avere i dati per conoscere quante siano le case o le strutture produttive inutilizzate. Eppure anche un osservatore distratto potrebbe tranquillamente ipotizzare che si tratti di numeri alti, impressionanti. Di tutta la Valle solo il Comune di Marcheno ha risposto con una ricerca datata 2001. Questi i numeri: ediďŹ ci non utilizzati 75 (su 1003); abitazioni non occupate da persone residenti 225 (su 1753). Come per le amministrazioni, che forse possono avere l’alibi del non avere a disposizione questo calcolo, anche le agenzie non

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hanno piacere a comunicarlo, per motivi probabilmente sia commerciali che di immagine rispetto al compratore e alla concorrenza. Unico alibi per i venditori è che l’inchiesta sia stata fatta con una telefonata, dichiarando l’intenzione della ricerca e il nome della testata; procedura e modalitĂ identiche alle richieste fatte agli ufďŹ ci comunali. Qualcuno potrebbe non aver creduto a questa richiesta. Un numero basso e allo stesso tempo comunque importante: sono circa 300 le case in vendita in Valle, numero che si basa sulla risposta di solo quattro agenzie. Case invendute: è possibile farsi un’idea anche solo attraversando la Valle alla ricerca dei molti “Vendesiâ€? appesi qua e lĂ . Molti.

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Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Gavardo Il Museo archeologico

Una realtà in movimento Una lunga tradizione di collaborazione con le scuole attraverso i suoi servizi didattici

I

Il Museo archeologico della Valsabbia, con sede a Gavardo, in un antico edificio un tempo di proprietà della Curia vescovile, offre ai visitatori un bagaglio di conoscenze relative alla storia e alla preistoria delle comunità della Valsabbia e di tutta l’area gardesana occidentale. Il Museo non è comunque solamente uno statico contenitore. Innanzitutto le collezioni sono in continuo accrescimento grazie alle ricerche operate dal Gruppo Grotte Gavardo e agli scavi eseguiti dal Museo in accordo con la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. Il Museo promuove inoltre lo studio e la divulgazione dell’archeologia della Valsabbia, attraverso la collaborazione con vari studiosi, l’organizzazione di convegni e mostre e la periodica pubblicazione dei suoi Annali. Infi-

di Laura Prandini

ne, il Museo ha una lunga tradizione di collaborazione con le scuole attraverso i suoi servizi didattici, in corso di potenziamento. Come ha ricordato in conferenza stampa la dott.ssa Michela Valotti, responsabile dei servizi educativi, “In cinque anni l’utenza studentesca è triplicata, con un totale di visitatori, provenienti dalle scuole di tutta la provincia, pari a 1549 utenti nel solo anno scolastico terminato lo scorso giugno”. Proprio per le scuole è stata realizzata la brochure che contiene sette percorsi tematici per le classi della scuola primaria e della secondaria di primo grado, finalizzati all’approfondimento di sezioni espositive del museo. I più gettonati, nella passata stagione, sono stati quelli sul Big Bang e l’Era glaciale. A queste sezioni teoriche si

aggiungono laboratori che privilegiano invece l’approccio pratico, come ad esempio il riconoscimento dei fossili o le prove di scavo e di fusione dei metalli. Non sono mancati inoltre percorsi specifici ideati per ragazzi con disabilità fisiche o psichiche e proposte per i bambini della scuola dell’infanzia, sui temi del tempo e della terra. Tutte le iniziative, spesso interattive, rivolte ai ragazzi sono elaborate appositamente dal servizio educativo del museo: “L’istituzione del responsabile dei servizi educativi risale al 2003, ad opera della Regione Lombardia che ha voluto precisare, con maggior chiarezza, il ruolo educativo del museo”, ha spiegato la dott.ssa Valotti. Il settore dei servizi educativi è poi affiancato, nella realtà museale gavardese, dalla cooperativa “La melagrana”,

che si occupa dell’aspetto ludico-interattivo dei laboratori. Il popolo di visitatori, in costante aumento, ha subìto negli anni una notevole diversificazione, con l’avvicinamento al Museo di un pubblico adulto. Le occasioni sono molte: le domeniche di apertura straordinaria, il programma “Palafittiamo”, con visita allo scavo del Lucone di Polpenazze, e le cene tematiche, dedicate alla cucina preistorica, romana o rinascimentale, a cura di esperti chef. Tra le iniziative imminenti, un cenno va fatto alla “Notte al Museo!”, evento che rientra nella manifestazione organizzata dalla Regione “Fai il pieno di cultura”. L’iniziativa consiste letteralmente in un pernottamento nel museo, riservato ai ragazzi di quinta elementare e prima media, con caccia al tesoro e “nanna tra i cocci”.

Brevi

Polpenazze

Bagolino

Ottobre in festa

Ricordate vittime della frana

Una festa lunga un mese. È “Ottobre in festa a Polpenazze” organizzata dallo Sporting Club Felter, a Picedo, nell’area del Polo fieristico enogastronomico del Garda. Quattro le settimane in calendario, quattro le feste nella Festa. Dall’1 al 3 la prima “Spiedo bresciano”. Dall’8 al 10 la fumante “Polenta tiragna”. Dal 15 al 17 la storica “Castagne e vino nuovo”. Dal 22 al 24 la ricercata “Tartufo”. Dalle cucine dei volontari sfilano i piatti della tradizione: pasta fresca e casoncelli artigianali, trippa e spiedi interminabili, tartufi, salumi, formaggi, carni, pesci, dolci e gelati per tutti i gusti. Il tutto condito dall’extravergine del Benaco e innaffiato dai vini della Valtenesi, in un menù tutto compreso che il venerdì sera è disponibile a 10 euro. Non manca il pensiero a chi è meno fortunato: gli “Amici della Guinea Bissau” raccolgono, con la “Pesca di beneficenza”, gli utili per il loro “Progetto Fahne” nato nel 2004 dalle esperienze di un gruppo di amici che trascorre alcune settimane all’anno nel Paese africano. Info: www.ottobreinfesta.it

La memoria non fa rivivere chi è passato nell’aldilà, ma è certamente un segno di continuità tra le generazioni. È nel granito del Dosso dei Galli, tra il Maniva e il Crocedomini, tra Valsabbia, Valtrompia e Valcamonica la nuova lapide che ricorda, a due anni e mezzo dalla caduta della slavina che li ha uccisi, i giovani Andrea Brizzolari, Paolo Zanetti, Fausto Plodari di Bagolino e Fausto Giusteri di Lumezzane il 13 gennaio 2008. Sotto i radar e davanti a una croce circa 150 persone con i familiari dei giovani, il 14 agosto, hanno partecipato alla benedizione della nuova lapide e alla messa in ricordo: “Ricordiamoli vivi per le cose belle che abbiamo vissuto con loro”.


LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Cultura e comunicazione leombruno@lavocedelpopolo.it

L’ingresso dell’Istituto Paolo VI

D

di Silvia Zavoli

Domenica 26 settembre, alle ore 16 presso la Basilica delle Grazie, verrà celebrata una solenne Messa pontificale in memoria del Servo di Dio Paolo VI in occasione del 113° anniversario della sua nascita. In concomitanza con questo evento, si svolge, da venerdì 24 settembre e fino alla mattinata di domenica 26, a Concesio presso il nuovo Centro studi dell’Istituto Paolo VI, inaugurato lo scorso anno da Benedetto XVI, con la partecipazione di studiosi provenienti da tutto il mondo, l’XI Colloquio internazionale di Studio dell’Istituto, dedicato a un tema di grande attualità: “Verso la civiltà dell’amore. Paolo VI e la costruzione della comunità umana”. Abbiamo chiesto a don Angelo Maffeis, membro del comitato esecutivo dell’Istituto, che ruolo hanno i colloqui internazionali nell’attività dell’Istituto. “Sono l’aspetto più importante della ricerca e dello studio di carattere scientifico che l’Istituto ha promosso nel corso degli anni della sua attività. Si sviluppano intorno a un tema affidato allo studio degli esperti di tutto il mondo per cercare di approfondire e di offrire degli spunti di interpretazione sui vari aspetti del pontificato di Pao-

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Paolo VI Anniversario e incontro di studio

L’anelito montiniano per una piena umanità In concomitanza con l’anniversario della nascita di Giovanni Battista Montini che verrà ricordato nella Basilica delle Grazie domenica 26 settembre, a Concesio durante il fine settimana si svolge, nella nuova sede dell’Istituto Paolo VI, l’XI Colloquio internazionale dedicato a un tema centrale del magistero del Papa bresciano, la civiltà dell’amore

lo VI e dell’epoca della storia della Chiesa che la vita di papa Montini ha abbracciato. Si è seguito un nucleo che riguardava l’inizio del Pontificato, in particolare dell’enciclica Ecclesiam suam, e il Concilio Vaticano II, e successivamente della recezione e dell’attuazione dello stesso; poi si è allargata l’attenzione ai grandi temi dell’azione della Chiesa”. Qual è la motivazione che ha portato alla scelta di quest’anno? È legata soprattutto al fatto che l’opera di Paolo VI non è stata limitata soltanto all’ambito interno alla Chiesa, ma è stata rivolta al mondo, al quale ha offerto indicazioni di vie che l’umanità poteva percorrere per cercare di risolvere i suoi problemi e giungere così a un grado di civiltà e di umanità più alta. Proprio per questo si è cercato di mettere a fuoco il rapporto tra Paolo VI e il mondo, tra la missione della Chiesa e l’edificazione della comunità umana. Questo aspetto ha a che fare con la missione storica della Chiesa e l’idea di famiglia e di comunità umana che sta alla base del ministero di Paolo VI. Il percorso del colloquio è specificato dal sottotitolo che si riferisce

appunto alla ‘costruzione della comunità umana’. Il titolo ‘La civiltà dell’amore’, che ha fatto scuola ed è stato riproposto in seguito, è la cifra sintetica di un’idea che viene proposta in ordine al mondo, alla società, alla comunità umana. Quali sono i percorsi che verranno affrontati durante il Colloquio? Il tema viene sviluppato in due direzioni, la prima è di carattere storico ed è rivolta a evidenziare che la civiltà dell’amore è una dimensione che ha caratterizzato non solo il pontificato di Giovanni Battista Montini, ma è stata presente in tutta la sua vita, a partire dalla sua giovinezza, dall’educazione bresciana, dal mondo di cui faceva parte e che era chiaramente, in famiglia e nel mondo ecclesiale bresciano, espressione di un cattolicesimo interessato all’edificazione della comunità umana. Gli interventi della seconda parte sono di carattere più teologico e si muovono nell’ambito della dottrina sociale della Chiesa, mentre l’ultimo intervento, quello di mons. Sequeri, è un tentativo di vedere come il magistero di Paolo VI si è confrontato con il delicato tema della modernità.


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Cultura e comunicazione Famiglia

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

È bene lasciare alle autonomie locali la responsabilità di decidere quale debba essere la strada per il loro sviluppo e per quello delle politiche di genere e per la famiglia. Senza dubbio, si otterrebbero economie di scala che forse consentirebbero un maggiore controllo e una maggiore efficacia delle politiche

Legislazione Stato e Regioni a confronto

L

Scelte locali per conciliare famiglia e lavoro

La conferenza Stato-Regioni, in tempi recenti, ha finalmente dato il via libera alla nuova formulazione dell’articolo 9 della legge 53/2000 che prevede contributi a favore delle imprese per misure a sostegno della flessibilità e conciliazione famiglia-lavoro. Nei 10 anni passati dalla prima approvazione della norma i progetti presentati sono stati ben pochi. Non per questo è stata necessariamente un fallimento. Sarebbe meglio però lasciare alle autonomie locali le decisioni sullo sviluppo delle politiche di genere e per la famiglia. E su quali siano gli interventi più adeguati. L’articolo 9 della legge 53/2000 intitolata “Contributi a favore delle imprese per misure a sostegno della flessibilità e conciliazione famiglialavoro”, dopo un blocco di oltre un anno, ha finalmente superato la prova della conferenza Stato-Regioni ed è stato licenziato nella sua ri-formulazione insieme ad altre misure in favore della conciliazione famiglia-

di Arianna Visentini www.lavoce.info

lavoro. Ci auguriamo ora di vedere al più presto i documenti applicativi di questa norma, ovvero il bando, le linee guida per la progettazione e le linee guida per la rendicontazione. Ma qual è il motivo di tanti e tali travagli? Perché l’articolo 9 non è mai decollato dall’anno della sua pubblicazione ovvero dal 2000? E questa sarà finalmente la volta buona? Riuscirà la norma a radicarsi sul territorio nazionale e nelle aziende italiane? Dell’articolo 9 molto è stato detto, spesso decretandone un sostanziale fallimento dovuto alla risibilità del rapporto tra progetti approvati nei suoi 10 anni di vita e numero delle aziende iscritte al registro delle imprese: 684 progetti su oltre 5 milioni di imprese: lo 0,014 per cento. Ma forse il numero risibile delle aziende che hanno sperimentato lo strumento non basta per certificarne l’insuccesso. L’articolo 9 della legge 53/2000 ha uno scopo promozionale e la prova della sua efficacia all’in-

terno di ogni singola azienda porta con sé un processo di diffusione delle politiche di conciliazione aziendali, ma anche tutta un’altra serie di indicatori di efficienza legati ai processi territoriali che tale strumento è in grado di attivare. Accanto a una valutazione dell’incidenza della norma sul sistema economico nella sua complessità, andrebbe condotto un monitoraggio sui risultati raggiunti in quei territori ove l’articolo 9 è stato applicato con continuità, coerenza, sinergia. Proprio dall’esperienza di quei contesti dove quanto previsto dall’articolo 9 è stato accompagnato dalla creazione di network locali, dall’impegno delle organizzazioni pubbliche e private a colmarne le lacune normative e applicative, dalla nascita di reti di imprese attente alle politiche di conciliazione, la norma ci insegna che è necessario favorire la partecipazione e attivazione diretta dei sistemi locali nella diffusione e applicazione delle leggi, specie quando queste hanno carattere promozionale; ci insegna che non esiste più un unico bisogno al quale si può pretendere di dare risposta dall’alto; ci insegna che è forse illusorio cercare di incasellare preventivamente tutte le necessità e fornirne preventivamen-

te le soluzioni; ci insegna che i bisogni delle donne, delle famiglie, delle aziende del Nord sono molto diverse da quelle del Sud, che quelle della Sicilia sono diverse da quelle del Piemonte e che quelle della provincia di Mantova sono diverse da quelle della provincia di Milano e che quindi una buona applicazione di questi strumenti non può prescindere da una stretta collaborazione e sinergia con i livelli amministrativi locali. Delocalizziamo allora l’articolo 9, il suo spirito, il suo impianto legato alla sperimentazione di interventi condivisi; delocalizziamo le risorse per le politiche per la famiglia, per il welfare aziendale e in generale per lo sviluppo locale; creiamo a livello centrale e a livello regionale delle unità di coordinamento, di monitoraggio e di valutazione e lasciamo che siano le Province, i Comuni, le camere di commercio, le reti locali delle imprese e le famiglie a decidere, attraverso percorsi partecipati, quali siano gli interventi di cui hanno maggiormente bisogno, se il nido pubblico o il nido famiglia, se la tages mutter o la baby sitter, se la banca delle ore o la flessibilità, se il telelavoro o il part-time, se il manager family friendly o il diversity manager.


LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Educazione Piano triennale del Comune di Brescia

I servizi per l’infanzia senza liste d’attesa di Franco Armocida

Istituto Pro Familia

Corsi per i fidanzati L’Istituto Pro Familia organizza corsi di preparazione al matrimonio che si propongono di offrire ai fidanzati un percorso di fede, attraverso testimonianze di vita, momenti di ascolto e di approfondimento della Parola di Dio, incontri guidati da esperti, attività di confronto in gruppo, celebrazioni liturgiche. Per sua natura il cammino richiede partecipazione assidua e continuativa. L’assistente spirituale è disponibile per il colloquio personale. Gli incontri si svolgeranno presso l’Istituto Pro Familia il sabato dalle 15 alle 18, il venerdì (due incontri) dalle 20.30 alle 22.30; i ritiri si svolgeranno dalle ore 15 alle 18. Info: Tel e fax: 030 46358 030 292286 istituto@profamilia.it

Sabato scorso l’Auditorium del Museo di Scienze in via Ozanam, gremito di educatrici di asili nido e scuole dell’infanzia, ha ospitato il seminario “Gli spazi e i modi della cura nei servizi dell’infanzia”, promosso dall’assessorato alla Famiglia del Comune di Brescia, che è stato anche motivo per l’assessore Giorgio Maione per presentare il Piano triennale teso alla soluzione delle diverse problematiche che il lavoro educativo rivolto ai bambini nei primi anni di vita richiede con crescente attenzione e impegno. “La nostra azione, in un momento di particolare difficoltà economica sottolineata dal Patto di stabilità – ha detto l’assessore Maione – ci permette di tirare un sospiro di sollievo, in quanto la Giunta ha consentito, con un investimento di circa tre milioni di euro nel triennio 2011-2013 (relativo agli anni scolastici 2010/11 – 11/12 e 12/13, ndr), integrato da un intervento regionale di 700mila euro, di raggiungere la quota zero nelle liste di attesa per l’iscrizione agli asili comunali. Con questo piano abbiamo superato il concetto tripartitico degli asili – ha continuato Maione – ovvero quelli comunali, quelli convenzionati e quelli dove spendere i voucher messi a disposizione dal Comune, ‘acquistando’ 300 posti ogni anno presso le strutture private accreditate in convenzione con l’Amministrazione”. “Abbiamo seguito, in taluni casi anche anticipato – ha specificato Giorgio Maione – gli indirizzi normativi regionali che pongono quale specifica finalità la definizione dei criteri e delle modalità uniformi di convenzionamento o di acquisto da parte del sistema pubblico di posti già autorizzati nelle unità di offerta socio-educative per la prima infanzia, con l’obiettivo di sostenere una sollecita riduzione delle liste di attesa presenti nei nidi comunali. Da quest’anno abbiamo quindi solo asili comunali e asili accreditati, in grado di soddisfare i bisogni delle famiglie, avendo lavorato sul mantenimento dell’equivalenza dei servizi, intensificando la vigilanza sugli standard e sui livelli di accreditamento”. “È un risultato importante – ha chiosato Giorgio Maione – perché guardare a un triennio ci permette di progettare in maniera sempre più aderente ai bisogni delle famiglie”. A questi risultati si giunge da una situazione che ha visto, nell’ultimo triennio (anni scolastici 2007/08 – 08/09 e 09/10, ndr), una natalità attestata tra le 1800 e le 1900 unità annue, con una presenza di bambini stranieri dell’ordine del 34% annuo. Questo, in passato, ha provocato circa 500 nuovi iscritti ogni anno, cui bisogna aggiungerne poco meno di 200 nei posti convenzionati con nidi parrocchiali, con liste di attesa tra le 200 e le 230 unità annue. Il seminario ha visto gli interventi di Livia Cosmai, coordinatrice pedagogica del Comune di Bergamo e di Donata Ripamonti, dell’Università Milano-Bicocca, che hanno sviluppato, rispettivamente, le tematiche riguardanti “Gli spazi e i materiali che sostengono il prendersi cura” e “I momenti e le modalità di cura nei servizi per l’infanzia”.

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Cultura e comunicazione Eventi

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Festival Generazione 1810

LeXGiornate: la partenza è positiva Le prime Sonate di Beethoven nell’originale interpretazione del duo Hommage-Alberti Il violinista Pierre Hommage e il pianista Daniele Alberti

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di Marco Bizzarini

La gran macchina musicale delle Diecigiornate, che consiste in una maratona non stop di concerti e spettacoli per lo più dedicati al repertorio classico, si è positivamente messa in moto lo scorso venerdì 17 e ci accompagnerà fino a domenica 26 settembre. Giunta alla 5ª edizione, la rassegna può oggi contare su un pubblico numeroso e trasversale, che non necessariamente s’identifica nell’habitué dei concerti di musica classica, anche per la presenza trainante di ospiti popolari della radio-televisione come l’attrice Ambra Angiolini, lo showman Elio (delle Storie Tese), il jazzista Stefano Bollani e molti altri. Ideatore della kermesse è il vulcanico pianista bresciano Daniele Alberti, che quest’anno, oltre che come direttore artistico, figura in cartellone anche in veste di concertista per diversi appuntamenti, tra cui l’esecuzione integrale delle Sonate per violino e pianoforte nel chiostro del Museo diocesano in duo con il violinista francese Pierre Hommage. Tanta carne al fuoco che ogni gior-

no trova nel concerto serale il momento culminante dal punto di vista artistico. E la rassegna è partita bene, lo scorso venerdì al teatro Grande, con un’eccellente prova del pianista moscovita, non ancora quarantenne, Nikolaj Luganski, impegnato nel primo Concerto di Chopin accanto all’Orchestra del Teatro Regio di Parma. Peccato soltanto, come più volte rilevato dalla stampa locale, che il palcoscenico del nostro massimo teatro, così com’è, non valorizzi per nulla il suono orchestrale. A questo difetto, tuttavia, si può ovviare allestendo un’apposita camera acustica, come avviene di norma durante lo svolgimento del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo. È un messaggio che inoltriamo a chi si assumerà compiti gestionali nella neocostituita Fondazione del Teatro Grande. Il giorno dopo, nonostante la pioggia battente che ha indotto gli organizzatori a un cambio di sede (il Salone Ferramola di via Moretto anziché il chiostro del Museo diocesano), ha preso avvio anche l’integrale beethoveniana delle Sonate

per violino e pianoforte con il duo Hommage-Alberti. Sul palco, violinista e pianista hanno interpretato le tre Sonate dell’op. 12 e la Sonata op. 23, e tra esse già emerge la maturazione stilistica di Beethoven. L’entusiasmo e la freschezza che i due artisti hanno dimostrato in queste belle pagine giovanili trovano pochi riscontri nell’odierna attività concertistica, troppo spesso incentrata su una fredda professionalità e su un ossessivo tecnicismo che, ahinoi, non lascia grande spazio a voli di fantasia o a un’efficace comunicazione. Per la terza giornata, dedicata al bicentenario di Chopin, il concerto serale è stato affidato al pianista Pietro De Maria, classe 1967, impegnato in un recital solistico anziché con orchestra (come annunciato in cartellone). Anche se la fama di De Maria è oggi legata principalmente alla sua incisione discografica completa delle opere di Chopin, ci è parso che il suo scintillante virtuosismo sia più congeniale alla musica di altri autori, come i magnifici Scarlatti e Liszt ascoltati nei bis fuori programma.

Verona

All’Arena “La Divina Commedia” firmata Frisina L’Arena di Verona ospiterà il 2 ottobre alle 20.45 il più straordinario dei viaggi possibili: “La Divina Commedia” che chiuderà la Stagione del massimo teatro scaligero. Dopo il successo delle precedenti edizioni, e la delusione per il mancato arrivo dell’opera – in versione ridotta – a Montichiari, il viaggio compiuto dal poeta fiorentino si presenta al pubblico in un nuovo allestimento teatrale per la regia di Maurizio Colombi, le coreografie di Manolo Casalino, gli effetti speciali del tre volte Premio Oscar Carlo Rambaldi e le nuove maxiproiezioni, il tutto prodotto da Nova Ars, Teatro delle Erbe e Limelite. “La Divina Commedia”, opera basata sull’omonimo poema di Dante Alighieri, musicata da Marco Frisina su libretto di Gianmario Pagano, racconta il viaggio del Sommo poeta alla

ricerca dell’Amore. Prologo e discesa all’Inferno nel Primo atto; ascesa al Purgatorio e salita al Paradiso nel Secondo. Un susseguirsi di incontri con personaggi straordinari: i dannati e i beati più famosi della storia entrati nell’immaginario collettivo, presentati in un’indimenticabile e suggestiva cornice nella magia dell’Arena. Marco Frisina è l’autore delle emozionanti musiche che, partendo dalle sonorità del rock esprimono la drammaticità dell’Inferno e, attraverso le struggenti melodie del Purgatorio, giungono al Paradiso, dove arie sinfoniche accompagnano un’esplosione di colori e luci. In quest’opera lo spartito si fonde con le immagini, che riprendono le incisioni di Gustave Dorè. Info: www.ladivinacommediaopera.it/website/


Brevi

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Brescia

36 anni di forte impegno tra ragazzi e intercultura

Adriano Fabris, recentemente ospite della Ccdc

Nato nel 1974 come gruppo artistico, oggi Teatro Laboratorio è una solida realtĂ artistica, soprattutto nell’ambito del teatro per ragazzi. La compagnia, inoltre, ha approfondito tematiche interculturali, fino a essere riconosciuta come una delle principali compagnie di riferimento, a livello nazionale. Tra le proposte di Teatro Laboratorio per la prossima stagione artistica, spicca la storica rassegna “Pressione bassaâ€?, giunta ormai alla 16ÂŞ edizione, sotto la direzione artistica di Sergio Mascherpa, ideatore e curatore della stessa nonchĂŠ responsabile artistico della Cooperativa. “Pressione bassaâ€?, che prenderĂ il via il 24 settembre, si protrarrĂ fino al prossimo aprile: in cartellone numerosi appuntamenti che andranno in scena in teatri o spazi polifunzionali di 10 Comuni della Bassa bresciana oltre che in un ristorante nella zona nord di Brescia. Tra gli appuntamenti per i piĂš giovani, Ghedinfanzia, una tre giorni dedicata al teatro di strada, patrocinata da Regione Lombardia e Provincia di Brescia. Accanto a “Pressione bassaâ€?, Teatro Laboratorio offrirĂ inoltre al suo pubblico, per la terza stagione consecutiva, una serie di proposte artistiche all’interno del Piccolo Teatro Libero di Sanpolino, sede della Cooperativa stessa. (l.d.p.)

Brescia

Gli appuntamenti d’autunno con la Ccdc “Una stagione ricca di iniziative culturali all’insegna della volontĂ di riettere sul nostro tempo alla luce del messaggio cristiano, contro l’indifferenza dilaganteâ€?. CosĂŹ Alberto Franchi, presidente della Cooperativa cattolico-democratica di cultura, ha presentato il programma per il periodo settembre – novembre 2010 dell’importante realtĂ fondata dall’indimenticato Matteo Perrini. Dopo l’appuntamento con il ďŹ losofo Adriano Fabris, che ha incontrato anche gli studenti del liceo Calini, giovedĂŹ 30 settembre alle ore 18 presso la Libreria dell’UniversitĂ cattolica, la Ccdc presenta il libro “La seconda intelligenzaâ€? di Arnoldo Mosca Mondadori (Morcelliana). In libreria interverranno l’autore e mons. Giacomo Canobbio, mentre l’attrice Giuseppina Turra leggerĂ alcuni passi del volume. A metĂ ottobre tornerĂ l’editrice indipendente iraniana Shahla Lahiji, giĂ ospite della Cccdc nel 2008, per presentare nella libreria della Cattolica il romanzo “Quello che mi spettaâ€? (Garzanti 2010) della scrittrice iraniana Parinoush Saniee, di cui lei è stata il primo editore. L’opera, recentemente insignita del premio Boccaccio Internazionale, è l’occasione per approfondire la situazione femminile in Iran attraverso le parole di una donna coraggiosa e libera. A ďŹ ne ottobre sarĂ proiettato presso la Sala multimediale dell’UniversitĂ cattolica il cortometraggio di Wim Wenders “Il Voloâ€?: la storia di Riace e dei suoi oltre 2000 nuovi abitanti, giunti poco alla volta dal mare perchĂŠ profughi. Qui, grazie alla lungimiranza del sindaco Mimmo Lucano hanno trovato una nuova vita: “Una storia vera – ha detto Franchi – che ci mostra come l’immigrazione, se affrontata senza pregiudizi, porta non solo problemi,

ma anche soluzioniâ€?. Nel cast ďŹ gurano Ben Gazzarra, Luca Zingaretti e Ramadullah, il bambino afghano che giunto tutto solo sulle coste calabre, grazie al ďŹ lm è riuscito a ritrovare il padre, che nel frattempo aveva ottenuto asilo a Oslo. Il dramma dei respingimenti in mare è al centro dell’appuntamento di giovedĂŹ 3 novembre alle ore 18.15 alla Pace con mons. Agostino Marchetto, giĂ segretario del pontiďŹ cio consiglio dei Migranti, e Laura Boldrini portavoce dell’Unhcr e autrice del libro “Tutti indietroâ€? (Rizzoli). “Gli ospiti – ha spiegato Franchi – proporranno alle nostre coscienze interrogativi inquietanti su una prassi introdotta dallo Stato italiano che, in violazione alle regole del diritto internazionale, priva dell’elementare diritto di asilo i profughiâ€?. MartedĂŹ 16 novembre sarĂ inďŹ ne la volta di un insolito incontro a due voci sulla secolarizzazione tra il nostro vescovo mons. Luciano Monari e rav Giuseppe Laras, giĂ rabbino capo di Milano e presidente dell’Assemblea dei rabbini d’Italia. “La Ccdc – ha concluso il presidente – ringrazia i Padri della Pace, gli sponsor istituzionali, il Centro studi la famiglia e i cittadini bresciani che con il loro 5 per mille, il cui contributo complessivo ammonta a oltre 9.000 euro, dimostrano di apprezzare la nostra operaâ€?. Tutte le informazioni si possono recuperare sul sito della Cooperativa www.ccdc.it. Tra le tante sezioni disponibili c’è anche l’archivio nel quale si possono trovare temi affrontati in passato ma sempre utili alla riessione perchĂŠ come recita il passo tratto dall’Apologia di Socrate e presente nella Home page del sito: “Una vita senza l’esame del pro e del contro non è degna per l’uomo di essere vissutaâ€?. (f.l.)

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Foto di repertorio

Valle Camonica

Settimane della gastronomia Si apre il 25 settembre la 9ÂŞ edizione delle “Settimane della gastronomia camunaâ€?, organizzata da Fiepet Confesercenti e dal Gruppo ristoratori della Valle Camonica con il sostegno della ComunitĂ montana, della Provincia di Brescia e con il patrocinio della Regione Lombardia. Gli aderenti al Gruppo – in 28 partecipano all’iniziativa – si impegneranno, come in effetti fanno tutti gli iscritti, ad assicurare alla clientela un’accoglienza qualiďŹ cata. I soci partecipano periodicamente a seminari e incontri di studio e aggiornamento delle proprie capacitĂ professionali e utilizzano i prodotti agroalimentari della Valle favorendo la ripresa delle produzioni di alimenti aventi marcate caratteristiche territoriali. I ristoranti, i rifugi e le trattorie coinvolte nella rassegna proporranno dunque menĂš ad hoc composti da ricette antiche della tradizione camuna rielaborate dalla fantasia dei diversi chef. I protagonisti saranno i prodotti tipici quali formaggi, salumi, casoncelli. Al ďŹ anco dei gustosi piaceri gastronomici non mancherĂ quest’anno un’attenzione al prezzo che sarĂ accessibile a tutti. A far da cornice alla rassegna non mancheranno una serie di eventi collaterali: escursioni, passeggiate, degustazioni, visite guidate, feste, incontri tecnici e convegni, tra cui il convegno organizzato dalla Condotta di Slow Food di Valle Camonica il 30 ottobre e la grande festa della polenta che si svolgerĂ in tutti i ristoranti convenzionati. A chiudere la manifestazione – come da tradizione – è in programma la cena di gala a scopo beneďŹ co.

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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Mostre d’arte Tutto pronto per la stagione 2010-2011

Apre il 2 ottobre con la Notte Bianca e chiude con Matisse

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Con l’inizio dell’autunno prende il via, come di consueto, la nuova stagione della mostre. Investire nella cultura è sempre proficuo e l’attuale crisi economica rende urgente un’alleanza tra le istituzioni e gli operatori del settore per la definizione di una strategia e di un piano di iniziative unitario, sul quale far confluire le diverse proposte. Ecco allora che Brescia, come ormai da qualche anno, si impegna nel tentativo di promuovere la diffusione della cultura attraverso numerosi interessanti eventi, con la speranza di essere annoverata al più presto tra le “città d’arte”. Il primo appuntamento è fissato per

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di Luca Bressanini

sabato 2 ottobre, con la Notte Bianca dell’Arte, organizzata dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Brescia su sollecitazione della locale Associazione Gallerie d’arte. E quest’anno sono ben 17 le gallerie d’arte moderna e contemporanea che per l’occasione resteranno aperte fino alle 2 di notte, insieme naturalmente ai più importanti spazi pubblici. Uno stimolo in più, dunque, per vivere la città e andare alla scoperta dei suoi tesori artistici presenti nei numerosi musei e nelle chiese, molte delle quali, spesso, custodiscono splendidi capolavori – basti pensare alla Cappella del Santissimo Sacramento nella chie-

Henri Matisse, Le lanceur de couteaux (ph. P. Bernard)

sa di San Giovanni Evangelista con le preziose tele di Romanino e Moretto, il più significativo ciclo di pittura del Rinascimento bresciano –. Per gli amanti del collezionismo, inoltre, è in programma dall’8 all’11 ottobre la 3ª edizione di Artebrescia. L’evento si terrà presso il polo fieristico di Brixia Expo e sarà un’occasione per ammirare da vicino alcune tra le numerose opere dei grandi movimenti artistici del Novecento, dall’inizio del secolo fino alle recenti avanguardie. La mostra resterà aperta gratuitamente per gruppi di studenti. Tra gli artisti presenti in mostra: Afro, Arman, Baj, Balla, Burri, Carrà, Chagall, Christo, De Pisis, Fontana, Guttuso, Hartung, Klee, Magritte, Matta, Morandi, Picasso, Rosai, Rotella, Schifano, Tamburi, Warhol e molti altri. In chiusura un’anticipazione sulla nuova iniziativa di assoluto rilievo che il Museo di Santa Giulia si prepa-

ra a ospitare il prossimo anno: “Matisse, la seduzione di Michelangelo”. Si tratta di una mostra dedicata al grande maestro francese, capofila del gruppo Fauves, che analizzerà la relazione fra scultura e pittura nella sua arte a partire dallo studio intenso e continuativo compiuto dell’opera di Michelangelo. Organizzata da Artematica, la rassegna sarà curata da Claudia Beltramo Ceppi, con la collaborazione di un comitato scientifico composto dai maggiori esperti di Matisse e presenterà oltre 100 opere dell’artista accanto a diversi calchi di alcune delle più importanti sculture di Michelangelo. L’esposizione si pone l’obiettivo di far comprendere quanto l’arte di Michelangelo costituì per Matisse un riferimento e una fonte di riflessione che gli permise di lavorare sul perpetuo rapporto tra linea e volume, disegnando e dipingendo in maniera sculturale.

Voce Libri

Maria madre dei credenti COSMO FRANCESCO RUPPI PAOLINE, MILANO 2010, EURO 12,00

Non si tratta certamente di un libro erudito o di un trattato di mariologia, ma di un insieme di meditazioni che vogliono, da una parte, sottolineare i momenti principali della vita di Maria e, dall’altra, cogliere l’importanza della Madonna nella vita dei credenti e nella vita della Chiesa. Vengono perciò proposti e approfonditi i temi dell’Immacolata Concezione, della natività e della presentazione al tempio di Maria, dell’annunciazione, della presentazione al tempio di Gesù, della presenza sotto la croce, dell’Assunzione. Inoltre viene presa in considerazione la presenza della Vergine Maria nella storia della Chiesa attraverso le sue apparizioni a Lourdes e a Fatima, e la devozione alla Madonna del Carmelo. Infine si parla della preghiera del rosario, del ruolo della figura di Maria nel sacerdozio e nel dialogo ecumenico. Come si vede, l’autore porge particolare attenzione ai temi mariani più sentiti dai fedeli e comunque interessanti da approfondire e rilanciare.

Cristiani a Gerusalemme LAWRENCE M. F. SUDBURY EMI, BOLOGNA 2010, EURO 14,00

Gerusalemme, la città santa delle tre grandi religioni abramitiche. I mass media ne parlano quasi esclusivamente a proposito del conflitto israelopalestinese. E la minoranza cristiana, che cosa fa? Qual è il suo ruolo? Che cosa significa, per i cristiani di varie denominazioni, vivere a Gerusalemme? Questo libro ce lo racconta, soprattutto attraverso interviste a 16 capi delle Chiese, o esponenti che vi rivestono funzioni importanti. Le loro esperienze, i loro punti di vista sono così presentati direttamente. Ne risulta un ampio e vivace quadro della situazione. I problemi – anche quelli di natura ecumenica - sono tanti e diversi, ma si è anche molto rafforzata la consapevolezza di dover dare una testimonianza comune. I cristiani di Gerusalemme si sentono particolarmente vicini al “mistero nascosto”, il mistero della Pasqua di Gesù Cristo che ha avuto luogo proprio in quella città, ed esprimono la speranza che essa sarà un giorno Città di fraternità e pace per tutta l’umanità.


LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Calendario delle mostre Colossi Arte Contemporanea Corsia del Gambero, 12/13 - Brescia “Gillo Dorfles”. Una mostra monografica dell’artista goriziano, figura fondamentale di riferimento del Novecento e protagonista di spicco dei linguaggi astratti contemporanei. Definitosi pittore senza etichette, la sua ispirazione nasce da Klee e Mirò e anche da quegli artisti che seguì, fra i quali Capogrossi, Fontana e Scialoja, oltre che da istanze espressioniste e surrealiste che rivendicano il potere del sogno, dell’inconscio, della libertà gestuale e segnica che deve essere intrinseca all’espressione contemporanea. Dal 2 ottobre al 18 dicembre, da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19; domenica dalle 15 alle 19. Wave Photogallery Via Trieste, 32/a - Brescia “John Delaney, Golden Eagle Hunters of Mongolia”. In mostra un settantina di ritratti in bianco e nero del fotografo John Delaney, che raccontano il viaggio nella Mongolia occidentale dell’artista per incontrare da vicino una minoranza etnica del Kazakistan, i cosiddetti “cacciatori di aquile”, uomini maestosi sui loro cavalli, con le aquile reali al braccio; duri, forti ma, come sottolinea l’autore, con un grande cuore, nonostante le difficili condizioni di vita. Fino al 30 settembre, da martedì a domenica 11-19.30. PaciArte Contemporary Via Trieste, 48 - Brescia “Around the light”, mostra personale dell’artista Nicola Evangelisti, che attraverso lo studio della luce e il rapporto che intercorre tra essa e lo spazio crea le sue opere unendo scienza e arte, spezzando le divisioni tra questi temi, grazie alla moderna tecnologia. Attraverso l’uso della luce, Evangelisti porta avanti ricerche approfondite sulle importanti teorie astro-fisiche e avvalendosi di un linguaggio innovativo ci riporta agli albori della creazione vedendo la luce come la genesi di tutta la materia e di tutte le forme vitali. Catalogo edito da PaciArte con testi critici di Gisella Gellini e Alberto Gross. Dal 2 ottobre al 14 dicembre, da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.

Dudal Jam – A scuola di pace PATRIZIA CANOVA E MICHELE DOTTI EMI, BOLOGNA 2010, EURO 13,00

Fabio Paris Art Gallery Via Monti, 13 - Brescia “Alterazioni video, Violent Paintings”. Alterazioni Video è un collettivo artistico composto da Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu e Giacomo Porfiri. Il gruppo agisce come un network internazionale, disseminato e mobile, e si concentra sulla disinformazione e sul rapporto tra verità e rappresentazione, legalità e illegalità, libertà e censura, incrociando i linguaggi dell’arte con le pratiche dell’attivismo politico e attraversando tutti i media. Violent Paintings sono appunto il risultato di un fittissimo scambio di immagini trovate in rete che vengono manipolate a ogni passaggio: un botta e risposta fatto di taglia e incolla, frutto di una incontenibile volontà di creare visioni. Dal 2 ottobre al 20 novembre, tutti i giorni escluso festivi, dalle 15 alle 19. Agnellini Arte Moderna Via Soldini, 6/a - Brescia “Grandi opere, opere grandi”. Una collettiva di opere di grandi dimensioni a cura di Dominique Stella. Protagonisti 12 personalità del mondo dell’arte di importanza internazionale: Miquel Barcelò, Sam Francis, Subodh Gupta, Georges Mathieu, Robert Rauschenberg, Ravinder Reddy, Gino Severini, Thukral&Tagra, Jacques Villeglè, Andy Warhol, Zhang Xiaogang, Feng Zhengjie. L’esposizione consta di 14 opere nelle quali culture e tecniche espressive diverse vengono messe a confronto. Dal 2 ottobre al 26 febbraio, da martedì a sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Skin Gallery Contrada Soncin Rotto, 1 - Brescia “Ladies”. In mostra le fotografie della giovane artista bresciana Mara Brioni. L’artista stessa è protagonista dei suoi sensuali scatti, scelta dettata dalla praticità, non da un’insana mania di protagonismo. Le donne rappresentate (ladies) altro non sono che simboli del nostro tempo, viste con uno sguardo tra l’ironico e il compassionevole. Dal 2 ottobre al 13 novembre, da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30.

”Immaginate un campo: possiamo coltivarvi insieme diversi tipi di colture, lavorando affinché ciascuna di esse possa dare il proprio raccolto” (Cissé Amadou Moussa). È questo lo spirito di Dudal Jam, la “Scuola di pace” del Sahel che il CemMondialità sta promuovendo in Italia. È anche lo spirito con cui questo libro ci accompagna alla scoperta di un’Africa spesso invisibile, svelandoci la cultura del Burkina Faso e raccontandoci un progetto di pace nato dal dialogo interculturale e interreligioso. La convivenza tra fedi e culture diverse è davvero possibile! Il libro è accompagnato da un cd-rom che racchiude spunti di riflessione pensati per uso didattico, ma appassionanti per tutti, in particolare per chi abbia a cuore la pace e il dialogo. P. Canova, insegnante, è formatrice nel campo dell’educazione all’immagine, della didattica del cinema e degli audiovisivi e dell’educazione allo sviluppo e interculturale. M. Dotti si dedica all’educazione alla mondialità, soprattutto in ambito scolastico.

Madre Teresa mi ha detto RENZO ALLEGRI ÀNCORA, MILANO 2010, EURO 14,00

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Al Vittoriale il D’Annunzio segreto Sabato 2 ottobre, alle 10.30, il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera si arricchirà di un nuovo spazio espositivo: il Museo D’Annunzio segreto realizzato grazie al contributo della Fondazione Cab. Il museo accoglie 150 oggetti, preziosi e di uso comune, che hanno accompagnato la vita D’Annunzio nell’Officina, del Vate e delle sue studio principale donne, mai esposti prima. Come afferma Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale, “Gabriele D’Annunzio ha donato il Vittoriale agli italiani perché voleva che venissero ricordate non soltanto la sua opera letteraria e le sue imprese di guerra, ma anche la sua vita quotidiana, nella sua casa”. Come ideale introduzione, il visitatore troverà all’entrata sei monitor che trasmetteranno a ciclo continuo filmati di repertorio su Gabriele D’Annunzio, provenienti dall’Istituto Luce e dalle Teche Rai. Queste opere arricchiscono ancor di più la collezione della mostra permanente “Omaggio a D’Annunzio”, inaugurata quest’anno, che raccoglie importanti creazioni di maestri contemporanei, quali De Chirico e Marinetti, già di proprietà della Fondazione, e altre appositamente donate da artisti. “Le opere di arte contemporanea – conclude il Presidente del Vittoriale – oltre a sottolineare il legame culturale tuttora esistente fra D’Annunzio e gli artisti nostri contemporanei, testimoniano che il Vittoriale degli Italiani non è un mausoleo ma, come voleva Gabriele D’Annunzio, una ‘Casa di pietre vive’”. Orari visite da ottobre a marzo: Vittoriale: 9-17; Museo D’Annunzio segreto: 9-13 e 14-17. Ingresso al Vittoriale 8 euro; con visite guidate alla Prioria e al Museo della Guerra 16 euro. Info: 0365296511 - www.vittoriale.it

Un noto cronista, Renzo Allegri, che ha conosciuto e frequentato Madre Teresa di Calcutta, propone non una biografia classica, ma episodi che l’autore ha vissuto accanto alla Madre, e racconti che la stessa Madre gli ha riferito durante incontri per interviste, viaggi, eventi particolari. Un libro denso di ricordi e aneddoti, che traccia un profilo spigliato e affascinante di Madre Teresa, seguendo il fil rouge dei “segreti” del comportamento della Beata, i punti di riferimento spirituale che costituirono la “bussola” della sua vita, anche nei momenti di grande buio interiore. Renzo Allegri, nato a Verona nel 1934, è giornalista, scrittore e critico musicale. Ha studiato giornalismo alla Scuola superiore di scienze sociali dell’Università cattolica. È stato per 24 anni inviato speciale e critico musicale di “Gente” e poi caporedattore per la cultura e lo spettacolo dei settimanali “Noi” e “Chi”. È autore di una cinquantina di libri, molti dei quali tradotti in tutto il mondo.


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Cultura e comunicazione

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Televisione Sotto i riflettori dagli anni Cinquanta

Sandra Mondaini saluta e raggiunge il suo Raimondo

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Si è spenta martedì all’ospedale San Raffaele di Milano Sandra Mondaini, una delle fiamme più luminose della televisione italiana, a soli cinque mesi dalla scomparsa del marito Raimondo Vianello. Insieme avevano vissuto tutte le stagioni della tv italiana, fin dalla sua nascita. Una vita nel mondo dello spettacolo: attrice per il teatro e per il cinema, soubrette, presentatrice televisiva e soprattutto vulcanico personaggio comico. Fin dalla nascita della Rai, negli anni ’50, Sandra Mondaini ha saputo farsi strada nell’ambiente televisivo collaborando con personaggi come Mike Bongiorno e Febo Conti, partecipando a quiz-show e recitando in numerosi adattamenti di spettacoli teatrali. Negli anni Sessanta conquista le vette dell’intrattenimento, partecipando all’epoca d’oro della tv a fianco di Walter Chiari, Corrado, Franca Valeri, Adriano Celentano. Insieme al marito Raimondo forma una delle coppie più inossidabili della tv italiana. Una personalità originale ed esuberante che ha sempre fatto breccia nel cuore degli italiani, dimostrando quanto la figura femminile in tv non debba mai essere limitata alla bella presenza. L’abbiamo vista anche nei panni del clown Sbirulino, un personaggio creato per i bambini che ha avuto un enorme successo anche fra gli adulti fin dalla sua nascita, nel 1977. Dal 1988 al 2007 Sandra e Raimondo sono i protagonisti di Casa Vianello, la sit-com più famosa e longeva prodotta dalla televisione italiana: vengono infatti realizzate 16 serie per un totale di 343 episodi mantenendo negli anni l’impianto classico del programma, che ne ha decretato il grande e costante successo. Tutti ricordiamo la celebre frase “Che barba, che noia, che barba” con cui si concludeva ogni puntata. Uno spaccato di vita quotidiana che in qualche modo richiamava lo stile di vita di tanti italiani. Attiva fin dal primo giorno di vita della Rai con “Settenote”, Sandra Mondaini ha percorso una splendida carriera televisiva durata più di cinquant’anni, dando vita a quell’epoca d’oro della televisione italiana che ormai molti rimpiangono.

di Alberto Averoldi

In un’intervista affermava: “Siamo di quella generazione in cui l’attore sapeva di entrare nelle case senza suonare il campanello, e quindi ci entrava con la cravatta e con garbo”. Era infatti la televisione ad arrivare nelle case degli italiani, a offrirsi come nuova alternativa alla serata. Una novità che incuriosiva e appassionava, ma che doveva farsi conoscere, apprezzare. La presenza dello schermo nelle mura domestiche non aveva ancora invaso la vita dei suoi spettatori. Era una televisione che sapeva far ridere e piangere, sapeva cantare e ballare senza mai urlare, senza imporsi, ben lontana dal panorama attuale in cui la vita è scandita dai palinsesti televisivi. C’era forse una certa onestà intellettuale che ricordava a chi faceva televisione che tutto sommato la vita degli italiani continuava, una volta spento lo schermo. Paradossalmente ora è il pubblico che ambisce a far parte del mondo dello spettacolo: il confine dello schermo si è da anni sciolto in un miscuglio di realtà e finzione. Gli sketch di Sandra e Raimondo ci ricorderanno sempre come era magica la tv e come potrebbe esserlo anche oggi.

Sandra Mondaini nei panni di Sbirulino

SAB Rai Tre, h. 7.50 CAMPO DE’ FIORI Commedia del 1943 con Peppino De Filippo, Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Un pescivendolo che vuole mettersi a posto per la vita frequenta l’alta società e s’innamora di una ricca signora. Un confronto fra due mondi divisi dalla ricchezza. Rai Uno, h. 14.00 LINEA BLU Reportage dalle località marittime più belle d’Italia e del Mediterraneo in generale. Per scoprire le culture e le usanze dei popoli attraverso la bellezza del territorio. Oggi visiteremo la Puglia e le sue stupende spiagge. Rai Tre, h. 16.05 ART NEWS Una rubrica settimanale dedicata al mondo dell’arte: dalle più importanti gallerie del mondo brevi servizi ci raccontano l’arte di tutti i tempi, dal classico al contemporaneo. Tv2000, h. 16.10 IL VANGELO DELLA DOMENICA Digitale Terrestre. Rubrica a cura di Marinella Perroni, studiosa delle Scritture. La lettura del Vangelo del giorno dopo, seguita da un breve ma profondo commento. Cielo, h. 21.00 X-FILES Digitale Terrestre. Le repliche di uno dei telefilm più celebri degli anni ’90. Una coppia di agenti dell’Fbi indaga su casi legati al mondo del paranormale. Storie accattivanti e misteri da risolvere.

Sky Cinema Max, h. 21.00 MINORITY REPORT Canale 309. Ottimo thriller di fantascienza diretto da Steven Spielberg e interpretato da Tom Cruise, tratto da un racconto di Philip Dick. In un futuro prossimo la polizia ha la possibilità di prevedere il futuro e sapere chi sta per commettere un crimine. Ma cosa succederebbe se qualcuno volesse fare i propri interessi? Una sceneggiatura appassionante per una storia incredibile.

DOM Rai Due, h. 7.45 ART ATTACK Un programma che stimola la creatività e l’inventiva dei più piccoli ma anche dei grandi, insegnando come divertirsi con poco, costruendo oggetti divertenti grazie a materiali di scarto casalinghi. Rai Uno, h. 10.30 A SUA IMMAGINE Rubrica settimanale dedicata alla religione cattolica in Italia. Rosario Carello intervista ospiti dal mondo ecclesiale e laico e propone interessanti servizi sulla vita della Chiesa nel mondo. Tv2000, h. 12.20 ANTIVIRUS Il poeta Davide Rondoni presenta una breve striscia dedicata alla poesia italiana e internazionale. Una tematica iniziale verrà svolta attraverso la voce della poesia. Rai Tre, h. 15.05 FILOFAX – UN’AGENDA CHE VALE UN TESORO Commedia americana del 1990 con James Belushi e Charles Grodin. Un detenuto in licenza premio trova per caso l’agenda personale di un pubblicitario: decide di sostituirsi a lui, mettendosi ovviamente nei guai… Mtv, h. 21.05 FOOTLOOSE Film musical con Lori Singer e Kevin Bacon. Un giovane pazzo per il rock e per la danza moderna arriva in una cittadina di provincia dove la musica è stata messa al bando. Deciderà di stravolgere l’ordine costituito…

Sky Cinema Hits, h. 21.00 WALL-E Canale Sky 308. Film di animazione della Disney Pixar del 2008. Nel futuro la Terra è stata abbandonata per aver esaurito le risorse energetiche. L’unico a essere rimasto è un robot-spazzino che continua imperterrito il suo lavoro. Un giorno fa una scoperta eccezionale e viene spedito nello spazio per cercare gli umani. Per tutta la famiglia.


Telecomando

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Rai Tre, h. 6.45 ITALIA, ISTRUZIONI PER L’USO Un appuntamento quotidiano di servizio al cittadino: i consigli e i trucchi per riuscire a districarsi nella fitta trama di impedimenti burocratici che l’Italia spesso lamenta.

Rai Due, h. 8.00 L’ALBERO AZZURRO In onda la nuova serie del programma per bambini con il famoso pupazzo Dodò e i suoi curiosi amici. Nuove avventure e tante storie per appassionare i più piccoli.

Rai Due, h. 7.00 CARTOON FLAKES Lo spazio dedicato da Rai Due all’intrattenimento dei più piccoli. Una serie di accattivanti cartoni animati di ultima generazione.

Rete Quattro, h. 9.05 HUNTER Un ottimo telefilm poliziesco ambientato nei sobborghi di Los Angeles. Rick Hunter e la sua collega Mc Call sono sulle tracce dei criminali per tutta la città.

La 7, h. 7.00 OMNIBUS Informazione politica e di attualità: dopo la rassegna stampa quotidiana, un’interessante arena politica dedicata ai problemi dell’Italia.

Rai Due, h. 9.45 PROTESTANTESIMO Un focus sulla realtà della religione cristiana protestante in Italia. Il programma è curato dalla Federazione delle Chiese evangeliche italiane.

Rai Tre, h. 8.00 LA STORIA SIAMO NOI Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, ci propone ogni giorno interessanti documentari storici sui fatti più importanti dell’ultimo secolo.

Tv2000, h. 17.30 TESORI D’ARTE SACRA Digitale Terrestre. Un viaggio a puntate per l’Italia delle chiese e dei santuari, alla scoperta delle bellezze artistiche che spesso vengono sottovalutate, ma che fanno parte di un patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia.

Rai Due, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33 Una rubrica quotidiana dedicata alla scienza applicata alla medicina. Aggiornamenti sulle ultime scoperte e sperimentazioni. Consigli e prevenzione.

Tv2000, h. 18.30 FORMATO FAMIGLIA Digitale Terrestre. Interessante talk-show dedicato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui viviamo e cercano di capire, insieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta famiglia in Italia. La 7, h. 20.30 OTTO E MEZZO Lilli Gruber analizza l’assetto politico e sociale dell’Italia commentando le ultime notizie insieme a esponenti politici, del mondo della comunicazione e della cultura italiana.

Rai Due, h. 21.05 I PREDATORI DELL’ARCA PERDUTA Film d’avventura diretto da Steven Spielberg, con Harrison Ford. È il primo dei quattro film dedicati all’archeologo più famoso della storia del cinema. In questo episodio, ambientato nel 1936, Indiana è sulle tracce dell’Arca dell’Alleanza nominata nella Bibbia. Ma non è il solo: anche l’esercito nazista è sulle sue tracce… Un classico del cinema d’avventura.

Current, h. 14.15 VANGUARD Canale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica realizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra. Tv2000, h. 22.30 LA GRANDE MUSICA Digitale Terrestre. Tv2000 propone ogni giorno per tutta la mattina e in tarda serata numerosi concerti di musica classica, realizzati dalle migliori orchestre filarmoniche internazionali, dirette dai grandi nomi della musica.

Rete Quattro, h. 21.10 CAST AWAY Film d’avventura diretto da Robert Zemeckis, con Tom Hanks e Helen Hunt. Durante un viaggio transoceanico per la sua compagnia di spedizioni, un uomo naufraga su un’isola deserta. Dovrà cavarsela da solo e affrontare tutte le sue paure. Una bellissima storia che racconta l’uomo messo di fronte a se stesso, senza le storture della società che lo circonda. Da vedere.

Rai Uno, h. 11.05 OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro ci insegna a riconoscere le diverse varietà dell’uva e ci guida verso un acquisto consapevole di prodotti di qualità. Tv2000, h. 13.00 DANIEL BOONE Digitale Terrestre. Divertente e avvincente telefilm della vecchia scuola. Un pioniere americano vive in ogni puntata incredibile avventure insieme all’inseparabile amico, un indiano Sioux. Tv2000, h. 18.30 NOVECENTO CONTROLUCE Digitale Terrestre. Paola Saluzzi intervista un personaggio del mondo dell’arte, dello spettacolo, dello sport, che abbia vissuto significativamente il secolo appena trascorso. Una lettura della storia attraverso la vita dei personaggi popolari che l’hanno vissuta.

Rai Due, h. 9.45 TRACY E POLPETTA Imparare la lingua inglese divertendosi. Una sit-comedy recitata in italiano e in inglese per insegnare ai più piccoli le basi della grammatica e della sintassi. Il titolo della puntata è “Una famiglia spaziale”.

La 7, h. 13.55 LA VECCHIA LEGGE DEL WEST Film western del 1967, con James Coburn e Carrol O’Connor. Durante la Guerra di Secessione tre sudisti rubano una cassa piena d’oro e la nascondono nel deserto. Uno dei tre però viene ucciso. Gli altri due cercano di recuperarla...

Rai Due, h. 16.10 LA SIGNORA IN GIALLO Un classico dei telefilm gialli della tv degli anni ’90. Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli, è sempre alle prese con un caso di omicidio.

Rete Quattro, h. 16.05 INTRIGO INTERNAZIONALE Ottimo thriller diretto da Alfred Hitchcock, con Cary Grant. Un innocuo agente pubblicitario viene scambiato per una famosa spia e rapito...

Sky Uno, h. 20.00 DAVID LETTERMAN SHOW Canale Sky 109. Il comico e anchorman David Letterman spara a zero sulla società americana, fra divertenti gag e interviste a personaggi di spicco dello showbiz internazionale. In onda la replica della puntata del giorno precedente.

Rete Quattro, h. 20.30 WALKER TEXAS RANGER Continuano le avventure dei ranger che a forza di calci e mosse di full-contact tengono pulite le strade americane. In questa puntata una giornalista a caccia di scoop si fa assumere da un boss della criminalità...

Rete Quattro, h. 23.55 JARHEAD Film di guerra del 2005: l’addestramento e la successiva discesa sul campo di battaglia di un gruppo di marines degli Stati Uniti, impegnati nella prima Guerra del Golfo, durante l’operazione Tempesta nel deserto. Le contraddizioni della guerra.

Tv2000, h. 22.00 AD EST DI DOVE? Digitale Terrestre. Una serie di documentari realizzati da Pupi Avati che raccontano la vita e la società dei Paesi dell’Est europeo, in lenta ricrescita dopo la caduta del regime sovietico. Ogni puntata racconta di una delle ex capitali della cortina di ferro.

Italia Uno, h. 21.10 IO ROBOT Film di fantascienza con Will Smith. Chicago, 2035. Gli automi vivono perfettamente integrati nella società, svolgendo mansioni pratiche e faticose. Un detective della polizia deve indagare sul suicidio dello scienziato creatore dei robot. Scopre che non è stato un suicidio ma un omicidio che qualcuno vuole insabbiare.

Rete Quattro, h. 21.10 ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI Commedia farsesca con Giuliano Gemma e Bud Spencer. New York, anni ’30. Due sfaccendati finiscono al servizio del boss del quartiere che li usa come picchiatori per chi non paga il pizzo. Ma ovviamente il cuore d’oro dei due ha la meglio e i guai arrivano un po’ per tutti… Risate per tutta la famiglia.

Italia Uno, h. 21.05 007 GOLDEN EYE Film di spionaggio che racconta le avventure dell’agente segreto più famoso del cinema, in questo episodio interpretato da Pierce Brosnan al suo esordio nei panni di Bond. 007 si trova in Russia per indagare sulla sparizione di un potentissimo raggio spaziale in grado di distruggere le reti informatiche mondiali e di scatenare una guerra mondiale. Un tripudio di esplosioni e inseguimenti.

Italia Uno, h. 23.35 PAYCHECK Ottimo film d’avventura con Ben Affleck e Uma Turman. Un informatico accetta un importante incarico che lo terrà rinchiuso in un laboratorio segreto per alcuni mesi. Il contratto esige che a termine dell’incarico la memoria relativa all’incarico gli venga cancellata. Una volta terminato il lavoro, scopre che egli stesso si è lasciato degli indizi per scoprire segreti nascosti… Da un racconto di Philip Dick.


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LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Cultura e comunicazione Radio e Media

Musica Doppio cd

Guccini, la storia

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Non si può negare che la canzone d’autore rappresenti ancora oggi per l’Italia un patrimonio musicale dal valore inestimabile, con una valenza non solo artistica e sentimentale ma anche culturale e sociale. Sarebbe bello riuscire a renderla un valore da far fruttare soprattutto verso le nuove generazioni, così bisognose di immagini forti e durature. Così come duratura è la storia stessa della canzone d’autore italiana, che si è sviluppata negli ultimi cinquant’anni a partire da alcuni grandi poli di riferimento: la cosiddetta scuola di Genova, la più antica, con i vari Bindi, Paoli, Tenco, De Andrè e Fossati; la corrente romana capitanata da Venditti e De Gregori; il polo milanese, con Jannacci, Gaber e Vecchioni e infine l’area bolognese, con Lucio Dalla ma soprattutto con Francesco Guccini. Proprio Francesco Guccini incarna nella maniera più completa la figura del cantautore, soprattutto per le immagini poetiche e intense dei testi, legati sia alle vicende storiche che a quelle intime e personali. Nato a Modena ma cresciuto tra Pavana e Bologna (abitò per anni in “Via Paolo Fabbri, 43”, titolo di uno dei suoi dischi più noti), Francesco quest’anno celebra il suo 70° compleanno, e lo festeggia non come un settantenne qualunque, ma come un “ragazzo” che non ha perso la voglia di impegnarsi in sfide e combattimenti. La prima sfida è quella rivolta al pub-

di Ricky Barone

blico e si svolge nelle sale da concerto, impegnato com’è nella sua ennesima tournée, ripartita giusto l’11 settembre scorso. La seconda è dedicata invece al mercato discografico che da alcuni anni sta soffrendo in maniera particolare. Guccini proprio in questi giorni pubblica la sua nuova raccolta discografica “Storie di altre storie”, un’antologia in doppio cd che raccoglie racconti e storie in musica scelti personalmente. Ai brani, tutti classici, che compongono la tracklist di questa raccolta – “Quattro stracci”, “Eskimo”, “Canzone per un’amica”, “Noi non ci saremo”, “Statale 17”, “Piccola città”, “Dio è morto”, “Autogrill”, “Cirano”,

“L’avvelenata”, “La locomotiva”, solo per citarne alcuni – si aggiungono due tracce mai pubblicate finora, “Nella giungla” e “Un altro giorno è andato”. “Nella giungla”, scritto originariamente nel 2005 da Renaud Sechan (testo) e da Jean-Pierre Bucolo (musica) e qui presente nell’edizione italiana firmata da Francesco Guccini, venne reso disponibile unicamente per il digital download nel 2006 in occasione della campagna internazionale per la liberazione di Ingrid Betancourt, l’esponente politica colombiana rapita durante la guerriglia dalle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) il 23 febbraio del 2002. “Un altro giorno è andato” fu invece pubblicato unicamente su 45 giri e ora, per la prima volta, su cd. Due canzoni nuove che vanno quindi ad arricchire una pubblicazione che attraverso una raccolta di canzoni aiuta a ripensare, e magari a comprendere, 50 anni di storia d’Italia.

Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla chiesa di Concesio Pieve. LA BUONA NOVELLA Il contenitore della domenica va in onda in due parti, dalle 9 alle 12. All’interno riprendono le rubriche Ecclesia – in collaborazione con gli Uffici diocesani – e un nuovo ciclo di Letture per lo spirito. Continuano i Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di don Franco Frassine, il commento al Vangelo, l’approfondimento di Primo Piano. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la domenica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Manerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte). VOCE MATTINA Il contenitore condotto da Marco Vignoletti si arricchisce di nuovi appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, l’immancabile spazio dedicato al cinema e un costante contatto con la redazione giornalistica per raccontare “in presa diretta” ciò che accade in città e provincia.

Francesco Guccini

Live Presentato il cartellone dei concerti

A Brescia la stagione del rock è al Latte Più È stato presentato nei giorni scorsi il programma del Latte Più, uno dei locali più frequentati dagli appassionati di musica rock di Brescia (in via Di Vittorio, Zona industriale), città che ha saputo conquistare negli anni credibilità musicale proprio grazie al fervore della sua scena sonora. Si comincia il 2 ottobre con i Motel Connection di Samuel dei Subsonica e la loro carica electro; il 23 ottobre i torinesi Linea 77 con il loro ultimo album “10”; il 5 novembre sarà la volta dell’hip-hop di alta classe con Nesli – al secolo Francesco Tarducci, fratello di Fabri Fibra –. La grande attesa, però, è per sabato 6 novembre quando il Latte Più ospiterà i Beautiful, un super progetto che vede coinvolti i Marlene Kuntz, Gianni Maroccolo (ex Csi, Cccp, Pgr) e il produttore elettronico inglese Howie B. Il 12 novembre, direttamente dall’Inghilterra ecco Glen Matlock, il primo bassista dei leggendari Sex Pistols, il quale si esibirà prima in un set acustico e poi in un infuocato Dj set. Il giorno successi-

vo un nome di grande richiamo come il milanese Marracash. Il 27 novembre un altro gradito ritorno con i Tre Allegri Ragazzi Morti, che tornano sul palco del locale cittadino con la loro nuova formula rock-reggae; il 4 dicembre dopo aver raggiunto traguardi prestigiosi come il palco dell’Heineken Jammin’ Festival, tornano a casa i bresciani Plan de Fuga, prima di un altro attesissimo ed accattivante nuovo concerto de Il Teatro degli Orrori, martedì 7 dicembre. Il 10 dicembre si torna all’hip-hop con un grande nome come i Club Dogo, mentre per il giorno successivo sono attesi i Firebird, rinomata formazione britannica specializzata in blues-rock. Il 17 dicembre riflettori accesi per il punk-rock degli olandesi Peter Pan Speedrock e chiusura della prima fase della programmazione, il 18, con la formazione reggae più amata d’Italia, gli Africa Unite. Per tutti gli appuntamenti l’apertura del locale sarà alle 22.30 mentre l’inizio del concerto è previsto alle 23. (r.b.)

LA BUONA NOTIZIA In questo periodo la trasmissione televisiva settimanale presenta una serie di servizi dedicati al pellegrinaggio diocesano in Terra Santa. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13.15 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica alle 20 e il martedì alle 20.30; su Più Valli TV il sabato alle 18 e la domenica alle 11; su Teleboario la domenica alle 11. BELLI DENTRO Dopo la pausa estiva, torna a grande richiesta il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Tra canzoni, giochi, e ospiti in diretta, il modo più piacevole di finire la giornata lavorativa. VOCE SPORT Nuova stagione per “100%Brescia”: trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle Rondinelle con interviste e approfondimenti. Tutte le domeniche “Diretta sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichiari, Rodengo) e del Brescia di serie A.


LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

SABATO

Via Callegari, 6 - Brescia Tel. 030 3774592 - 3383636104 Fax 030 3757897 e-mail: redazione@radiovoce.it

6.00 Ecclesia 7.00 Gr 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 Il nuovo numero del settimanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu 8.00 Gr Radio Vaticana 9.00 Gr 11.00 Gr 12.00 Gr Radio Vaticana 13.00 Gr - Radio Voce greatest hits 18.00 Gr 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana 19.50 Zona relax 21.00 Disco story

Le nostre frequenze Città e Provincia 88.300 Franciacorta 88.500 Lago d’Iseo 88.400 - 93.500 Alta Valle Camonica 88.050 Lago di Garda 88.200 Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25 Bassa Valle Camonica 88.200 Media Valle Camonica 88.300 Alta Valle Sabbia 88.500 Valle Trompia 88.500

DOMENICA

7.00 Mattina italiana -Il risveglio tutto da cantare... 9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte - commento al Vangelo di don Gualtiero Pasini - Sette giorni in diocesi - Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di Franco Frassine - Primo Piano 10.00 S. Messa dalla Cattedrale 11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia con don Gabriele Scalmana -Letture per lo spirito con suor Francesca Bernacchia - Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari - L’agenda della settimana 12.00 Recita dell’Angelus 14.00 Gr Radio Vaticana 14.45 Diretta Sport 19.30 Gr Radio Vaticana

Dal lunedì al venerdì GR Nazionali dalle 7 alle 18 Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30 GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30

Radio ECZ Via XV giugno, 4 25014 Castenedolo (Bs) Tel. 0302731444 Fax 0302130911 www.radioecz.it info@radioecz.it Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella che corrisponde alla tua parrocchia

S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze

Radio Voce Camuna Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs) Tel. 0364.22342 fax 0364 320906 e-mail: radio@vocecamuna.it redazione@vocecamuna.it www.vocecamuna.it

Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47

DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.00 Ecclesia 6.30 S. Messa 6.55 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Mario Ricci 7.25 Rassegna stampa nazionale 7.55 Pane per il viaggio (replica) 8.15 L’apertura (2ª parte) 9.15 Primo piano a cura di Mario Leombruno 10.10 Vocemattina con Marco Vignoletti 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.35 La Feltrinelli di Brescia consiglia... 10.50 Il mercatino 12.15 Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17.10 Belli dentro 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana - Zona relax 21.00 La musica della sera - lun: La reserva de Pedro - mar: Alta rotazione con A. Gardenato - mer: Bs music play con R. Barone - giov: Voce live - ven: Soul power con A. Rizzo - sab: Disco Story 22.00 Effetto notte

Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Tra le pagine di un libro Da lunedì a giovedì 20.30 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Letture: biografie, saggistica e non solo Venerdì 11.39 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00

Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Sul filo della memoria Martedì 10.09 Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09

“VOCEGIORNALE” notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. “VOCEFLASH” notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. “RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA” appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. “ALMANACCO” previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. “STREMADÈS” storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. “TERZA PAGINA” attualità culturale. Mercoledì alle 17. “UNA PROPOSTA MUSICALE AL GIORNO” programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. “TITOLI DI CODA” striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora “MERCATINO” (10.20 - 12.20 - 18.20).i&Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45). Vivilavalle (9 - 12 - 18). ecc.

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Cultura e comunicazione Sala della comunità

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE

“Mangia prega ama” Julia Roberts in trasferta romana

La mozzarella e il senso della vita

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La visione di “Mangia prega ama” ci pone di fronte a una ineludibile verità: per l’americano medio l’Italia è ancor oggi, e sempre sarà, il paese di pizza, mozzarella e spaghetti, dei giovanotti sfrontati e gesticolanti, dell’improvvisazione al potere e della pennichella a tempo pieno. Tocca al povero Luca Argentero e ai suoi amici spiegare a Liz Gilbert (Julia Roberts), americana in cerca di se stessa nelle vie di Roma, che è il “dolce far niente” lo spirito guida dei nostri connazionali, alla faccia di quegli sgobboni dei newyorchesi. Una descrizione quasi imbarazzante, che accostata ai primi piani dei piatti di pasta fa apparire gli spot Barilla esempi di coraggiosa avanguardia artistica. A giudicare dal film, in verità, anche l’esistenza americana della protagonista non pare usurata dalla fatica. Nell’ambiente editoriale in cui Liz lavora si aggira un popolo di sfaccendati, del tutto privi di problemi economici. Tra una festa e uno spettacolo “off Broadway”, Liz scopre però che il suo matrimonio è in crisi e lei ha smarrito la bussola che orientava la sua vita. Per ritrovarla deve abbandonare tutto e concedersi un anno sabbatico, un viaggio che tocca tre tappe: in Italia riscopre il gusto della vita, in India le profondità della preghiera, a Bali il grande amore che in sé tutto riassume, e che uno sciamano sorridente e birbone le aveva a suo tempo preannunciato. Il film di Ryan Murphy finge di partire con intenzioni serie, raccontando una condizione di disagio esistenziale che è senz’altro diffusa. I dialoghi squinternati mettono però subito in allarme, e l’episodio italiano chiarisce tutto: non stiamo assistendo né a un dramma né a una commedia, ma piuttosto a un fotoromanzo animato, dove i personaggi – spesso baciati dal sole – sono figurine di poco spessore e il dolore scivola veloce come una

Nightmare di Samuel Bayer Sala della comunità AURORA - PONTE CAFFARO: sabato 25 settembre ore 21.00; domenica 26 settembre ore 21.00; lunedì 27 settembre ore 21.00

di Nicola Rocchi

Julia Roberts, nel film interpreta Liz Gilbert

barca sull’acqua. La parte indiana del racconto suggerisce, per fortuna con qualche tocco ironico, l’approdo a una spiritualità da ipermercato, dove alzarsi alle quattro del mattino garantisce l’incontro con la parte più profonda di sé. A Bali, l’appuntamento fatale di Liz è con il divorziato Felipe (Javier Bardem), un brasiliano – ma nel doppiaggio italiano sembra genovese – fedele anch’egli a tutti gli stereotipi della categoria.Romantico e appassionato quanto basta, Bardem riempie la scena senza sfigurare, come fanno quasi tutti gli interpreti del film. Pur danzando sul confine del ridicolo, gli attori sono infatti capaci di offrire performance di qualità. Richard Jenkins è un caustico ex marito ubriacone, tormentato dai sensi di colpa. Lo sciamano Ketut di Hadi Subiyanto sprizza una simpatia realmente terapeutica. E Julia Roberts non teme di mostrare qualche (modesto) segno dell’età, che consolida il suo fascino e ci riavvicina al mondo reale.

Javier Bardem, nel film interpreta Felipe

Shrek e vissero felici e contenti di Mike Mitchell

L’apprendista stregone di Jon Turteltaub

Sale della comunità GLORIA – MONTICHIARI: sabato 25 settembre ore 21.00; domenica 26 settembre ore 15.00, 21.00; AURORA - PAVONE MELLA: sabato 25 settembre ore 20.45; domenica 26 settembre ore 15.00,20.45

Sale della comunità SAN GIOVANNI BOSCO – BIENNO: sabato 25 settembre ore 20.30; domenica 26 settembre ore 15.00; SAN GIOVANNI BOSCO - EDOLO: venerdì 24 settembre ore 20.45; sabato 25 settembre ore 20.45; domenica 26 settembre ore 20.45; AURORA – PALAZZOLO: sabato 25 settembre ore 21.00; domenica 26 settembre ore 16.30, 21.00

Il figlio più piccolo di Pupi Avati

About Elly di Ashgar Farhadi

Sala della comunità CRYSTAL – LOVERE: domenica 26 settembre ore 21.00

Sala della comunità SERENO - VILL. SERENO: sabato 25 settembre ore 20.45; domenica 26 settembre ore 20.45; lunedì 27 settembre ore 20.45


LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Economia e lavoro venturelli@lavocedelpopolo.it

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Sindacato Polemica a Brescia tra Cisl e Cigl

Flessibilità: una fatica che divide Alle affermazioni del segretario nazionale della Cisl Bonanni a Brescia ha risposto, via stampa, il segretario provinciale della Cgil Galletti. Da via Altopiano d’Asiago la risposta su una questione che si presta a diverse letture

L

a cura di Massimo Venturelli

La crisi continua a persistere e, nonostante tante previsioni, poche sembrano essere le ricette per combatterla. E quando si intravvede una strada praticabile (o ritenuta tale) c’è sempre dietro l’angolo il rischio della spaccatura e dei distinguo. È quanto sta caratterizzando il dibattito in merito alla flessibilità, uno degli strumenti attraverso i quali esperti ed economisti sostengono sia possibile costruire soluzioni alla crisi. La tesi da tempo sostenuta anche a

Brescia

Proposte per affrontare le sfide del mercato

Brescia da tanti imprenditori pare essere confermata nei fatti anche da contratti di categoria firmati unitariamente in questi ultimi due anni (con la sola eccezione della Fiom), da contratti di solidarietà che tanta parte hanno avuto e continuano ad avere nell’arginare gli effetti della crisi sull’occupazione, da contratti in deroga che hanno allargato tutele e garanzie ai lavoratori delle piccole imprese artigiane. Non tutti, ovviamente, la pensano in questo

modo. Tra chi contesta questa visione c’è Damiano Galletti, segretario della Cgil di Brescia, che lo scorso 14 settembre ha replicato, con un intervento pubblicato su un quotidiano locale, a quanto pochi giorni prima aveva dichiarato Raffaele Bonanni in occasione del 60° della Cisl bresciana. Il segretario nazionale della Cisl aveva sostenuto che la sfida sindacale presente e futura si gioca sulla capacità di uscire dal schemi ormai incapaci di leggere la realtà e le sue trasformazioni. Ovvero sulla flessibililtà. Senza per altro mai citare Bonanni, Galletti ha rigettato la bontà della flessibilità e della contrattazione decentrata, considerandole invece come grimaldello per mettere in discussione alcuni diritti dei lavoratori. “Se la ricetta è il passato e riproporre per l’ennesima volta il simulacro della flessibilità come panacea di tutti i mali – ha scritto Galletti – noi non ci saremo.

Anche una piccola azienda può vendere negli Stati Uniti? La risposta positiva è giunta dall’incontro economico che il consorzio Brescia Export ha organizzato nei giorni scorsi presso il Csmt di via Branze. Il titolo dell’incontro era accattivante “Un supermercato online per la vendita dei prodotti alimentari negli Usa”; gli organizzatori hanno puntato a mostrare le facce di un mercato in evoluzione, accessibile attraverso la presenza di esperti sul territorio, anche alle aziende che si vogliono proporre per la prima volta all’esercito dei “foodies”, gli appassionati del buon cibo e vino, 4 milioni e mezzo solo in Italia, che negli Stati Uniti stanno diventando una vera e propria lobby di opinionisti. I foodies sono persone che amano il cibo che mangiano ma che vogliono anche scoprirlo e conoscerlo più a fondo. Per loro internet e il passaparola sono una fonte d’informazione più importante della tv. Chi produce beni alimentari di qualità – e il territorio bresciano ne è testimonianza a livello mondiale – potrà vendere direttamente al cliente finale dall’Italia, grazie all’aiuto del mondo digitale, senza mediazioni di distributori o concessionari. All’incontro hanno preso parte

E in questo non ci sentiamo vecchi, e nemmeno cattivi maestri”. Nei giorni successivi è giunta, con un comunicato congiunto a firma di Renato Zaltieri, segretario generale della Cisl di Brescia e di Laura Valgiovio, segretario Fim, la replica del sindacato di via Altopiano d’Asiago. “La fatica della contrattazione – affermano i firmatari del comunicato – è la sola garanzia che il sindacato può e deve mettere in campo per dare garanzie di lavoro e alternative concrete alla riduzione dei livelli occupazionali”. Dinanzi a una crisi economica che è ancora lontana dall’essere superata, che mette a repentaglio ancora tanti posti di lavoro la messa in discussione della flessibilità è un boomerang che potrebbe rivolgersi contro chi la predica. Proprio la flessibilità, continua ancora il comunicato, ha permesso in questi anni a tantissimi lavoratori di mantenere e difendere il proprio posto di lavoro.

Lucio Miranda Ceo Export Usa, New York, Stefano Cazzaniga, tecnologo alimentare, Lamberto Castellotti, direttore del Consorzio Brescia Export fondato nel 1982 e che, ad oggi, conta sull’adesione di 135 società di piccole-medie dimensioni, operanti in settori economici diversificati. La funzione primaria del Consorzio è quella di abbattere i costi ottimizzando le performance delle aziende esportatrici, fornendo know how e supporti logistico-organizzativi. Qualche giorno prima, invece, 15 imprenditori bresciani sono “entrati in aula”per il “Percorso 2” della prima edizione della Scuola d’impresa della Fondazione per la sussidiarietà avviata lo scorso 26 aprile con la conversazione imprenditoriale guidata dal presidente nazionale Bernhard Scholz. A condurre il lavoro in aula dei partecipanti al secondo Percorso – dal titolo “Consolidare e sviluppare il mercato: come trovare nuovi clienti” – è stato Alessandro Kadolph, partner Alef Consulting. Obiettivo delle due giornate di lavoro – svolte presso la sede della Cdo di Brescia - introdurre all’utilizzo di strumenti operativi per una rinnovata ed efficace azione nei confronti del mercato.


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Economia e lavoro Progetto casa

LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010

Montichiari Al Centro fiera

Progetto casa secondo tempo al via Buona l’affluenza di pubblico nel primo fine settimana di apertura

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Dopo il taglio del nastro ufficiale di sabato 18 settembre e l’ottima affluenza di pubblico del primo fine settimana di apertura, prosegue al Centro fiera di Montichiari la 18ª edizione di Progetto casa, la rassegna dedicata al mondo della casa, all’arredamento e ai complementi d’arredo. “Nel primo fine settimana di apertura, abbiamo registrato un incremento dell’affluenza rispetto all’edizione 2009 – spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro fiera del Garda –. Confidiamo, pertanto, di poter rag-

giungere il risultato complessivo di 25mila visitatori, un dato di grande rilievo in una fase come quella che stiamo attraversando”. Negli spazi di Progetto casa 2010, gli oltre 180 espositori portano in fiera soluzioni d’arredo all’avanguardia e in linea con le nuove tendenze ma, al tempo stesso, capaci di accontentare chi è alla ricerca di proposte su misura a un prezzo conveniente. Come sempre, inoltre, all’interno di Progetto casa sarà possibile toccare con mano offerte vantaggiose, con i “plus”

che ogni azienda riserva proprio al momento della fiera: consulenze dirette, contatti rapidi, possibilità di valutare e scegliere con serenità la soluzione migliore. “Con Progetto casa 2010 abbiamo focalizzato l’azione commerciale sulle attività artigianali e commerciali del territorio – continua Zorzi –. Nel corso degli ultimi anni, l’espositore tipo di una rassegna come la nostra è profondamente cambiato. Si tratta di aziende e realtà artigianali che guardano alle potenzialità del mercato locale e che, in Progetto casa, trovano un’occasione unica per rafforzare la propria presenza sul territorio”. L’edizione 2010 di Progetto casa guadagna conferme significative e guarda con maggiore fiducia alla ripresa economica. “La partenza dell’edi-

zione 2010 è decisamente incoraggiante”, spiega Salvatore Culcasi, responsabile commerciale dell’evento. “Nonostante una fase di incertezza che attraversa tutti i settori e che non risparmia certo quello della casa, in questi primi giorni di apertura la fiera sta raccogliendo conferme positive. Si tratta, nel complesso, di segnali incoraggianti che premiano il nostro lavoro e che sono di buon auspicio per quella ripresa di fiducia che tutti gli operatori attendono ormai da tempo”. L’appuntamento con la 18ª edizione di Progetto casa prosegue al Centro Ffera di Montichiari, da giovedì 23 a domenica 26 settembre, con i seguenti orari: giovedì 23 e venerdì 24, dalle 17 alle 22; sabato 25, dalle 14 alle 22; domenica 26, dalle 10 alle 22.


Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010

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Redazionale Un convegno ad Agnosine

Autunno energetico e fotovoltaico L’incontro è stato promosso da Comune, Provincia e Confartigianato

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Energia come fonte alternativa di reddito e di sviluppo per la Valle Sabbia. Questo lo spunto emerso nel corso del convegno “Autunno energetico” organizzato ad Agnosine il 20 settembre, in collaborazione tra Comune, Confartigianato e Amministrazione provinciale. All’incontro sono intervenuti, Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Unione di Brescia e Consorzio C.en.p.i., Carlo Piccinato, segretario generale della Confartigianato Imprese Unione di Brescia, Giovanni

a cura di VoceMedia Pubblicità

Zaina, responsabile Ufficio Energia di Confartigianato, Antonia Rampulla, funzionario dell’Ufficio energia e impianti termici della Provincia di Brescia. “L’Unione europea si è fortemente impegnata nel settore e i prossimi anni saranno decisivi per lo sviluppo di questa tecnologia che, oltre ai benefici di tipo energetico e ambientale, presenta un elevato potenziale tecnologico in grado di trascinare l’economia”, ha spiegato Eugenio Massetti. Che le energie rinnovabili siano il futuro è fuori di-

scussione, il problema rimane come sfruttarle al meglio, per lo sviluppo del nostro territorio, ha ribadito il sindaco Bontempi. L’idea di base è una sperimentazione già avviata in diversi Paesi stranieri, ciò che viene definita collaborazione tra impianti, in altre parole, tanti piccoli impianti solari creano potenza come una centrale grande. Sistemi pensati non solo per l’autoconsumo, anche se su valori è di 50-100 o 200 Kw (per l’alimentazione dei propri impianti, macchinari). Meglio se la scelta è quella di dimensionare l’impianto con la possibilità di usare il 70% -80% dell’energia prodotta e cederne il restante (la condizione per non rimetterci). Soddisfatti i propri bisogni energetici, i singoli privati inizierebbero a vendere sempre più energia.

Impianti più grossi creerebbero la necessità di manutenzione e realizzazione, da qui nuove opportunità di lavoro specializzato. Si verrebbero a creare strette relazioni tra gli attuali installatori e le imprese di costruzione: già attrezzate per i “loro” business (per dimensione, per capacità di gestire la contrattualistica, per un proprio potere d’acquisto, capaci di gestire progetti-commesse, aventi la capacità di gestire con efficacia il cantiere, ecc), ma che utilizzeranno professionisti e specialisti (progettisti, esperti nelle pratiche autorizzative nel fotovoltaico. Un’idea aleggia nel sottobosco della Valle Sabbia, quella di creare un Distretto delle energie rinnovabili, con personale specializzato, partendo proprio dal fotovoltaico.

CENTRO FIERA DI MONTICHIARI - BS

SETTEMBRE 2010 ORARI

GIOVEDÌ 23

SABATO 18

VENERDÌ 24

ore 14 - 22

DOMENICA 19 ore 10 - 22

ore 17 - 22 ore 17 - 22

SABATO 25 ore 14 - 22

LUNEDÌ 20

DOMENICA 26

ore 17 - 22

ore 10 - 22

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Economia e lavoro Progetto casa

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Redazionale Le nuove frontiere dell’edilizia

La casa del futuro per risparmiare Un tema di grande attualitĂ che interessa progettisti, costruttori e acquirenti

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a cura di VoceMedia PubblicitĂ

Il tema del risparmio energetico nelle costruzioni è di grande attualitĂ . Apposite normative ne hanno fatto addirittura un caposaldo dell’edilizia, sia che si tratti di nuove ediďŹ cazioni che di ristrutturazioni. Si tratta dunque di una strada obbligata che l’edilizia moderna ha imboccato senza ripensamenti. Tanti ed evidenti sono i vantaggi che il risparmio energetico presenta sul duplice fronte degli interessi individuali di chi intende acquista-

re o rimettere mano a una casa e di quelli collettivi della societĂ interessata, per virtĂš o necessitĂ , a ridurre i propri consumi energetici. Non si tratta, dunque, di una moda o di uno sďŹ zio, ma di un tangibile risparmio da perseguire con convinzione e tenacia che incontra, però, ancora qualche ingiustiďŹ cata remora. Dubbi e perplessitĂ che sono scaturiti dai costi imposti da una ediďŹ cazione attenta al risparmio energetico. Semplice la domanda che

molti si pongono: le maggiori spese per l’impatto ambientale della casa saranno veramente recuperate nel tempo? Gli esperti non hanno dubbi e supportano la loro risposta affermativa con alcuni numeri. L’acquisto di un appartamento di medie dimensioni in una palazzina di classe A e composta di sette unitĂ abitative potrebbe consentire in un trentennio un risparmio di 90mila euro. Una cifra ragguardevole che scaturisce dal risparmio di energia assicurato di anno in anno dall’ottima coibentazione della struttura e dalla realizzazione della stessa. Due, a detta dei tecnici, sono le caratteristiche che una costruzione deve avere per garantire il risparmio ricordato. La prima è una

coibentazione spinta ai massimi livelli, che assicura la tenuta stagna del passaggio di aria fra interno ed esterno (ingresso e uscita di ciascun ďŹ lo elettrico deve essere ermeticamente sigillato) e l’adozione di una impiantistica per il riscaldamento, il raffrescamento e il ricambio continuo dell’aria molto evoluta. Sono queste le condizioni imposte dalle realtĂ preposte alla certiďŹ cazione per la concessione della tanto decantata classe A, il cui modello guida al momento è quello realizzato dall’agenzia “Casa Climaâ€? della provincia di Bolzano, secondo il quale gli ediďŹ ci devono essere rigidamente classiďŹ cati sulla base del consumo annuale espresso in kWh per metro quadro.

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Paesi e parrocchie Bassae lavoro Sposi Economia

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

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Redazionale L’importanza della scelta

L’abito non fa il monaco, ma lo sposo sì

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Come scegliere l’abito per il giorno del sì? La domanda è di quelle da togliere il sonno, soprattutto alle future spose. Non meno importante è anche la scelta per l’abito dello sposo. Fortunatamente ci sono realtà che, con la loro professionalità, aiutano i futuri sposi nella scelta delicata. In questa prospettiva si colloca Pier Mode di Maclodio. Presente nella centrale piazza Europa sin dal 1997, è condotto dai coniugi Ghelfi che hanno raccolto una solida tradizione. Duilio (il titolare) è infatti figlio d’arte, in quanto già il nonno prima e il papà poi vestirono i

A Maclodio un valido aiuto nella ricerca del look più adatto per il “gran giorno” a cura di VoceMedia Pubblicità

bresciani proponendo capi sempre al passo con i tempi con spiccate attitudini commerciali. La foto di questi trascorsi, rigorosamente in bianco e nero (ormai ingiallita dagli anni), è incorniciata ed esposta in negozio ed è sicuramente simbolo di tradizione e di solidità familiare, di quelle famiglie che sanno fare cose grandi con lealtà e con tanto lavoro. Pier Mode, seguendo con attenzione l’evoluzione delle tendenze e la propensione al consumo del mercato, ha saputo, via via, adeguare l’offerta puntando decisamente sull’alta qualità. È proprio

la qualità dei tessuti, l’attenzione ai dettagli e la passione per il “vestire moda” che fanno del negozio di Maclodio un primario punto di riferimento per una clientela esigente ed attenta alla spesa. La grande esperienza si evidenzia negli acquisti: solo lane pregiate, sete luminose, freschi cotoni per abiti che contraddistinguono chi li indossa. L’alta qualità rende l’abito resistente allo stress delle giornate, alle ore d’auto e dona in ogni momento classe, eleganza e senso di freschezza. Pertanto la scelta delle griffe è subordinata alla scelta della qualità. Mai il guadagno è a scapito della qualità, questa è la filosofia aziendale che ha reso grande Pier Mode i cui clienti sono, per questo, fidelizzati. Se la qualità è il primo punto fermo di Pier Mode, il secondo è l’ottimo

rapporto qualità – prezzo che sfata le credenze per le quali vestire pregiato è sinonimo di prezzi inavvicinabili. Non solo cerimonia, ma anche abiti classici e casual sempre rigorosamente di qualità e di marca; i titolari di Pier Mode con la loro innata passione per il dettaglio danno consigli e assistenza al cliente, questo è il valore aggiunto che solo professionisti di esperienza sanno dare alla propria azienda. A Maclodio, dunque, il futuro sposo che si accinge al fatidico passo trova le risposte alle sue esigenze. Anche se la tradizione tende a dare importanza all’abito della sposa, uno sposo impeccabile, vestito in modo impeccabile e con gusto è quel tocco in più che negli anni consentirà agli sposi di riguardare con piacere all’album dei ricordi e di compiacersi, magari a distanza di tempo, per le scelte operate.

FERRÉ PAL ZILERI

VALENTINO

MODART

MODE

MACLODIO - Piazzale Europa, 1 - Tel.. 030/9972309 Ape ertto tutte e le domenicche dalle 15 alle 19 www.piermode.com


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Economia e lavoro Sposi

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Redazionale Un ricevimento in Franciacorta

Porte aperte per i futuri sposi “Open dayâ€? alla Cascina Carretto mercoledĂŹ 27 ottobre

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Programmare oggi un matrimonio non è piĂš mettere mano a un impegnativo progetto di vita. La messa in cantiere del giorno del sĂŹ richiede anche uno sforzo ďŹ sico non indifferente. I futuri sposi devono dividersi tra la scelta del look, l’individuazione della meta per il proprio viaggio di nozze e la scelta della location in cui ospitare amici e parenti dopo la cerimonia nuziale. Nel Bresciano (ma non solo), è diventata meta ambita la Franciacorta. Le sue verdi colline e i suoi rinomati

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vigneti sono (a ragione) in vetta agli indici di gradimento dei futuri sposi alla ricerca di spazi adatti al loro ricevimento. Non che in Franciacorta manchino le opportunitĂ . Tra aziende agricole, agriturismi e dimore storiche c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il problema, semmai, è quello di trovare in tempi accettabili una data praticabile (le liste d’attese sono veramente lunghe). Tra le strutture piĂš richieste c’è anche la Cascina Carretto, in quel di Zocco d’Erbusco. Qui, da an-

ni, la famiglia Lamberti gestisce il ristorante e l’annesso agriturismo con competenza. I riscontri non mancano, tanto che non c’è cliente che non esprima la sua soddisfazione per la cucina “caserecciaâ€? e per la squisita cortesia. Da anni l’antico cascinale, dalla cui aia si gode uno dei piĂš bei panorami della Franciacorta, apre le sue porte per una sorta di “open dayâ€?. CosĂŹ come le scuole si presentano ai futuri studenti, allo stesso modo la Cascina Carretto si mette a disposizione dei futuri sposi in cerca di una adeguata e suggestiva location per il ricevimento del loro matrimonio. Quest’anno l’iniziativa denominata “Speciale sposi 2010â€? è stata messa in calendario per mercoledĂŹ 27 ottobre. SarĂ una serata nel corso della

quale verrĂ proposta una degustazione delle speciliatĂ culinarie dell’agriturismo e l’intera struttura, in modo da aiutare i visitatori a immaginare quale sarĂ l’allestimento migliore per il giorno del sĂŹ. Lo “Speciale sposiâ€? della Cascina Carretto è da sempre un successo per l’ambiente suggestivo e per l’accoglienza davvero sincera dei gestori che anche in questo 2010 si aspettano una partecipazione veramente numerosa. Raggiungere la Cascina Carretto è semplice. Basta uscire dall’autostrada A4 a Rovato e prendere le indicazioni per Erbusco. Da qui basta seguire le indicazioni per Palazzolo sull’Oglio. Lungo la strada che conduce a Zocco c’è poi l’insegna dell’agriturismo.

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Paesi e parrocchie Bassa

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Redazionale I florodesigner

Composizioni floreali: arte e comunicazione L’esperienza di Ambient, a Ghedi, conferma l’importanza di queste realtà

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La composizione floreale è un’arte, cioè una forma di comunicazione, e come per tutte le arti della cultura umana che implicano una trasmissione di concetti ed emozioni da una persona all’altra è importante imparare a dominare con padronanza il linguaggio di questa comunicazione. Per questo motivo l’addobbo floreale degli ambienti in cui si svolgono cerimonie importanti non va per nulla sottovalutato. È consigliabile, quindi affidare la realizzazione di questo importante servizio a professionisti

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capaci e qualificati. Fortunatamente la provincia di Brescia può contare numerosi designer floreali apprezzati. Grande cura e meticolosità è messa soprattutto in quello che può essere considerato il principe degli addobbi floreali. Si tratta delle cerimonie nuziali, in cui l’elemento floreale riveste una grandissima importanza. Nel panorama bresciano merita una attenzione particolare Ambient, situato nella centrale via Carlo Alberto a Ghedi. In una vecchia corte sapientemente ristrutturata, Anna Porrini conduce una

prestigiosa attività di florodesigner. È la stessa titolare a indicare quella che è la sua filosofia aziendale: interpretare i gusti e le esigenze del cliente al fine di realizzare addobbi personalizzati che aggiungano fascino e colore alla cerimonia, all’evento, alla festa o a ogni momento importante. Sono questi, in estrema sintesi, gli elementi che decretano il successo di Ambient. A tutto questo si aggiunge, ovviamente, la grande esperienza di Anna Porrini maturata sul territorio nazionale, conseguendo uno specifico diploma alla scuola del maestro Carmelo Antonuccio. Laboratorio Idee, questa la sua denominazione, è stata la prima Scuola di Formazione in Italia a divulgare sperimentazione creativa attraverso il superamento di schemi e nozioni tradizionali. Creata nel 1995

dalla lunga esperienza accumulata durante 30 anni di attività del fondatore Carmelo Antonuccio si impone subito alla ribalta nazionale per l’innovazione che porta fra i banchi durante i corsi professionali di tecnica floreale. La scuola è intesa come luogo di ricerca centrata sulla crescita professionale dei partecipanti: l’insegnante offre stimoli al fine di ottenere lo sviluppo personale, professionale e della scuola stessa. Si dà specificità al contesto in termini di clima, comunicazione interattiva, ascolto, rilancio di problemi da risolvere insieme, all’interno di una didattica di tipo laboratoriale. In virtù della messa in gioco personale, il prodotto finale è l’acquisizione di uno stile riconoscibile all’esterno. Esattamente ciò che contraddistingue Ambient di Anna Porrini.

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Economia e lavoro Salute

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

La Giornata mondiale Malattie cardiovascolari

Il 26 settembre “Prenditi cura del tuo cuore” L’iniziativa promossa dalla Federazione mondiale per il cuore. Gli appuntamenti bresciani

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Come tutti gli anni, la Federazione mondiale per il cuore promuove in tutto il mondo, domenica 26 settembre, “La Giornata mondiale per il Cuore”. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è “Prenditi cura del tuo cuore”, a cui la Società italiana di cardiologia (Sic) e la Fondazione italiana cuore e circolazione – onlus della Sic intendono partecipare. Lo scopo dell’iniziativa è soprattutto quello di spiegare ai cittadini come rallentare l’invecchiamento del cuore e prevenire le malattie cardiovascolari per-

tanto questa giornata è finalizzata alla prevenzione cardiovascolare e non si rivolge quindi a quei pazienti che già presentano patologie a carico dell’apparato cardiovascolare. Anche presso la Cardiologia degli Spedali Civili di Brescia (Scala 8 – II° piano c/o Day Hospital) dalle 9 alle 15 sarà possibile, con modalità diverse, effettuare alcune indagini come l’esecuzione dell’elettrocardiogramma, la rilevazione della pressione arteriosa e la misurazione della circonferenza vita per la stima del rischio cardiovasco-

lare globale. I medici ospedalieri saranno inoltre disponibili per fornire informazioni, chiarire dubbi e perplessità, dare suggerimenti e consigli in riferimento ai fattori di rischio cardiovascolare (distribuendo anche materiale informativo specifico) in particolare durante le conferenze dal titolo “Con tutto il cuore per tutta la vita”, che si terranno verso alle 9, 11 e 13. È necessario prenotare telefonicamente venerdì 24 settembre dalle ore 10.30 alle 12 e dalle ore 14.30 alle 15.30 al numero 030 3996825. Su indicazione della Sic e della Fondazione italiana cuore e circolazione – onlus vieme promossa anche un’iniziativa rivolta ai Vigili del fuoco, pertanto, nella mattina di domenica 26 Settembre alcuni medici della divisione sa-

ranno presenti presso la Caserma dei Vigili del fuoco in via Scuole. La Fondazione italiana cuore e circolazione che, insieme alla Società italiana di cardiologia partecipa, alla giornata del 26 settembre ha per scopo lo svolgimento di attività di ricerca scientifica nel settore cardiovascolare enti di ricerca e altre fondazioni che le svolgono direttamente; l’impulso della ricerca scientifica e della formazione di ricercatori nel settore delle malattie cardiovascolari; la promozione e la realizzazione di attività di formazione in materia cardiovascolare in favore di cardiopatici cronici e dei familiari degli stessi, nonché la promozione, il sostegno e la gestione di iniziative rivolte a informare e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie cardiovascolari.


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Redazionale Nuove frontiere

Come sarĂ la farmacia del futuro? In via San Zeno a Brescia la possibile risposta a questa domanda

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Quale sarà la farmacia del futuro? Questa istituzione millenaria saprà reagire e conservarsi in un’epoca come la nostra contraddistinta da mutamenti velocissimi e da bisogni sempre nuovi? Come rinnovarsi proponendo intatta una capacità professionale riconosciuta nei secoli ma anche un approccio piÚ interattivo al mondo della salute per soddisfare le nuove esigenze? La farmacia Bravi, con la sua nuova sede di BresciaDue, in via San Zeno 95 a Brescia che si inaugura sabato pomeriggio 25 settembre,

ha decisamente cercato di rispondere a queste domande. L’approccio a questa farmacia da parte del cliente è veramente nuovo e interattivo. La grande superďŹ cie a disposizione ha permesso ai titolari, Carlo e Gianluigi Bravi, di suddividere la farmacia in tanti spazi specializzati dove il cliente può sentirsi libero di vedere, informarsi, leggere, riflettere cosa meglio soddisďŹ la propria necessitĂ di salute o benessere. Questi “mondiâ€? hanno al loro interno, sempre a disposizione della clientela, perso-

nale specializzato che può far fronte a ogni richiesta, a ogni approfondimento e i temi trattati sono i classici che la farmacia italiana affronta da parecchi anni: la cosmesi specializzata, la puericoltura, le medicine non convenzionali, come la ďŹ toterapia e l’omeopatia, l’alimentazione speciale per le persone affette da celiachia o da diabete, l’ortopedia specializzata, ma con un’inconsueta ampliezza di offerta. La grandezza dello spazio e l’esperienza del personale farmacista hanno consentito di introdurre anche tematiche piĂš innovative quali l’alimentazione suppletiva dello sportivo, la cosmesi biologica, l’alta profumeria, l’estetica applicata. Nuovi spazi sono dedicati poi alla vasta gamma dei servizi offerti quali: autoanalisi dei principali parametri clinici, controllo in te-

lemedicina, pressione arteriosa,centro unico prenotazione analisi. E questo ci introduce alla parte puramente professionale della farmacia che è rappresentata da un’ampio laboratorio in grado di produrre ogni tipo di farmaco allopatico, omeopatico, ďŹ toterapico, farmaci orfani e galenici ofďŹ cinali. La zona prescrizioni risulta nettamente separata dalla zona interattiva, vasta e luminosa ,vede operare sei farmacisti completamente a disposizione dei pazienti per dispensare, consigliare o informare sul farmaco. Il farmaco da dispensare arriva al farmacista dopo attenta analisi della ricetta attraverso un sistema robotizzato che ne permette il controllo totale. Il magazzino robotizzato è sistemato al piano interrato e un sistema di elevatori lo porta alle spalle dei farmacisti.

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Economia e lavoro Cisl

LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Anniversari Presentato il libro del 60°

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storia ma spunti per un’analisi sociale e culturale dentro il mondo del lavoro bresciano – che dunque va letta e interpretata alla luce dei modelli di allora – ma che continua, interrogandolo, a dialogare con il presente. Fotografie come documento civile, senza retorica: situazioni ordinarie e attimi straordinari.” Come quello fermato nell’immagine, inedita, che riproduciamo qui. È il 1949: Giulio Pastore (con accanto un giovanissimo Carlo Albini) a Brescia, in corso Matteotti, inaugura la prima sede dell’Unione provinciale bresciana dei Liberi sindacati. Il 30 aprile dell’anno successivo, con una assemblea tenuta al Teatro Adriano di Roma, nasce la Cisl; nella nostra città l’atto costitutivo della struttura provinciale avviene il 12 giugno.

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da schemi ormai incapaci di leggere la realtà e le sue trasformazioni. Il riferimento d’attualità era ovviamente all’accordo di Pomigliano (siglato tra Fiat, Cisl e Uil) e alle resistenze della Fiom e della Cgil. La “puntata” sull’attualità da parte del Segretario generale (che ha tra l’altro aperto un dibattito con la Cgil come riportato in altra parte del giornale, ndr.) non ha fatto passare in secondo piano l’importanza della pubblicazione. Nel volume sulla storia della Cisl bresciana presentato in occasione del 60° (A

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Il 10 settembre scorso la Cisl ha chiuso le celebrazioni indette per il 60° anniversario della sua fondazione con la presentazione di un volume pensato appositamente per dare risalto all’importante anniversario. La presentazione ha avuto come ospite d’onore il segretario nazionale Raffaele Bonanni che ha approfittato dell’occasione per affrontare il tema della flessibilità che anche a Brescia tiene banco. Bonanni ha affermato che la sfida sindacale di oggi e di domani si gioca sulla capacità di uscire

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viso aperto. I sesssant’anni della Cisl di Brescia nel segno dell’autonomia e della partecipazione, BiblioLavoro, 2010) sono pubblicate numerose fotografie, “una delle principali forme di memorizzazione di ciò che accade intorno a noi” si legge nella breve introduzione. “Al pari di un documento, anche il raccontarsi e il raccontare per immagini ha bisogno, per essere correttamente utilizzato, di uno sforzo di conoscenza, di comprensione e di interpretazione. Quei frammenti di storia scritta con la luce che chiamiamo fotografie hanno infatti più livelli di lettura, innumerevoli verità da svelare. E tante sorprese”. È con questa consapevolezza che sono state selezionate le immagini pubblicate nel libro sulla Cisl bresciana, “non una semplice documentazione della

CISL BRESCIA

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LA VOCE DEL POPOLO 24 SETTEMBRE 2010

Sport

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Basket Serie C Femminile

A tutta Brixia per un sogno chiamato promozione

redazione@lavocedelpopolo.it

Le ragazze di coach Cattaneo pronte per una nuova sfida. In rosa anche un’atleta classe 1969

È

È la prima squadra di pallacanestro femminile della nostra città. La Brixia Basket è tornata al lavoro in vista della nuova stagione che la vedrà protagonista nel campionato regionale di serie C. Squadra costituita prevalentemen-

di Mario Ricci

te da giovani e con qualche innesto d’esperienza come Enrica Frasca, classe 1969. Quarantuno anni e ancora tanta voglia di stupire. Al comando della nave, un coach tutto nuovo che allenerà anche la formazione Under 19. “Ho sempre

allenato squadre maschili – confessa Maurizio Cattaneo – ma ho accettato con entusiasmo di guidare un gruppo di atlete donne. Ovviamente puntiamo a migliorare il piazzamento della scorsa stagione, giocando per provare a vincere tutte le partite. La squadra è arrivata a un soffio dai play off promozione, tenteremo l’impresa quest’anno”. Sulla squadra assemblata da presidente e direttore sportivo per tentare la scalata, il coach biancoazzurro si ritiene soddisfatto. “C’è il giusto mix fra Seniores e l’inserimento di 4, 5 atlete della Juniores. Per il nostro obiettivo è quello di ringiovanirci il prima possibile. Non a caso – conclude Cattaneo – vogliamo far crescere le nostre giovani promuovendole in prima squadra come parte integrante e in pianta stabile”.

In attesa del debutto in campionato (la federazione pallacanestro non ha ancora diramato i calendari), venerdì 24 e sabato 25 le ragazze biancoazzurre saranno impegnate in città al Pala Nullo in un quadrangolare con la Famila Schio, Sanga Milano e le lituane del Rkl Alytus. Questo il roster della Brixia Basket: Sara Castellini (Playmaker, 1978), Alba Caserta (Play, 1993), Lucy Guizzo (Play/Guardia, 1983), Francesca Laudani (Guardia, 1991), Chiara Laffranchi (Ala, 1981), Alessandra Laffranchi (Centro, 1980), Barbara Calzoni (Centro, 1981), Enrica Frasca (Ala/Centro, 1969), Elena Dallapiccola (Centro, 1980), Tiziana Vida (Centro, 1992), Giulia Zonda (Ala, 1993), Valentina Pletta (Guardia/Ala, 1992), Ilaria Leonardi (Guardia/Ala, 1993), Maria Elena Scaroni (Centro, 1978), Cristina Rosa (Ala, 1990).

Brevi

Resinex Iseo

New Best Brescia

Basket B Dilettanti

Basket C1

Ha già raggiunto un obiettivo prima di cominciare. Con la promozione in Eccellenza dell’Under 17, la Resinex Iseo si appresta a ripartire nell’anno del trentacinquesimo di fondazione. Nei giorni scorsi la presentazione ufficiale al Pala Antonietti che ospiterà le gare interne della società gialloblù. L’esordio della prima squadra, per il terzo anno consecutivo, avverrà nel torneo di serie B Dilettanti con la trasferta di Empoli. Novità anche per quanto riguarda il roster guidato da un coach d’esperienza: Adriano Scaroni, vecchia volpe della pallacanestro bresciana arrivato dritto dritto dai cugini del Salò. “Crediamo di aver inserito innesti importanti – spiega il direttore generale e colonna portante Giacomo Zani – come Grilli, Gironi, Negri e Paci. Siamo competitivi per raggiungere i play off e una salvezza anticipata”. (r.m.)

Esordio in campionato domenica 26 al Palasport di Molinetto di Mazzano per la New Best Basket Brescia che, alle 18, riceve la Virtus Bergamo nella prima giornata della serie C Nazionale. Squadra rivoluzionata rispetto alla scorsa stagione: sono rimasti in roster solamente due elementi, Stefano Pagliari e Lorenzo Portesani. “L’obiettivo è di far bene come è nel nostro stile – spiega il presidente Davide Apollonio – abbiamo inserito Acquaviva proveniente da Iseo, l’argentino Helale e due cavalli tornati in scuderia: Pesenti e Chiari”. Al di la del fattore puramente sportivo, ambizioso è il progetto del club: la società non è altro che il prodotto dell’unione di oltre 20 realtà sparse per la provincia bresciana. Ben 34 i Comuni coinvolti per un totale di 2000 tesserati. “Abbiamo grande entusiasmo e voglia di fare – conclude il patron Apollonio – è un progetto nato da tre anni di lavoro”. (m.r.)

Il patron Davide Apollonio


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Loda tour Cronoscalata in Maddalena

Ciclismo e beneficenza di Bruno Forza

Quando ciclismo fa rima con beneficenza. Nonostante le condizioni atmosferiche non fossero delle migliori sabato 18 settembre si è disputata la cronoscalata alla Maddalena organizzata dal Team Loda Millenium. L’incasso della manifestazione è stato devoluto in favore della ricerca contro l’Alzheimer. La gara competitiva sul Monte Maddalena – valevole come 4ª tappa del Loda Tour - ha preso il via alle 15. Giuliano Anderlini (Udace Bologna) ha avuto la meglio sui 129 raggiungendo il traguardo in 26’45”. Sul secondo gradino del podio si è piazzato Fabio Pasquali della Pennelli Cinghiale, che con il tempo di 27’08” ha conquistato la vittoria stagionale numero 64 della sua categoria. Terzo Mauro Galbignani (GS Aurora 98), che ha fatto fermare il cronometro sui 27’13”. Domenica la carovana ciclistica ciessina si è spostata a Dello, per il II Trofeo Terre Basse, V prova del campionato provinciale Csi aperta a tutti gli enti. La gara si è svolta su un circuito di 10,6 chilometri, con 130 i corridori che hanno affrontato il percorso in due turni: la prima costituita dai senior è stata vinta da Dario Vez-

zosa davanti a Giovanni Codenotti (Pro Piacenza) e Franco Boglioni (Pedale Orceano Sachesghinghem Piemonti Costruzioni). Nei gentlemen successo per Attilio Calatrò (Pedale Orceano Sachesghinghem Piemonti Costruzioni). Secondo posto per Giuseppe Fracassi del Montenetto e bronzo ad Angelo Bertelli (Cicli Benedetti). Dei giovani partiti nella seconda manche hanno alzato le braccia sul traguardo Fabio Marelli e Claudio Pizzoferrato della Borgosatollo Cycling. Sul podio si è piazzato anche Giovanni Claudio (Team Bike Travagliato). La stagione ciclistica non conosce sosta e domenica i ciclisti del Csi saranno di scena a S. Tomaso di Lonato del Garda per disputare il GP Contrada La Cavallina, VI prova del campionato provinciale su strada del Csi, organizzato dal Csi Ciclobrescia in collaborazione con La Cavallina Agriturismo La Fattoria. Il circuito di 5,1 km sarà da ripetere più volte, con un tracciato misto con arrivo in leggera salita. Il ritrovo è fissato alle 7.30 in via S. Tomaso 24 e la gara è aperta a tutti gli enti della consulta ciclistica. Il primo start avverrà alle 8.30 con senior 1-2, Gentlemen e donne ai nastri di partenza.

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Al via i campionati giovanili Il Csi Brescia sta affinando gli ultimi dettagli in vista dell’avvio dei campionati giovanili e del polisportivo. Sabato la sede provinciale di via Chiusure ospiterà due riunioni preparatorie. Dalle 16 alle 17 quella dedicata al minivolley, a seguire l’incontro riservato al minibasket. La consegna dei calendari polisportivi è prevista per venerdì 1 ottobre, mentre la prima festa polisportiva della stagione 2010/2011 si terrà domenica 3 al campo Calvesi di via Morosini. Open a 7 femminile e maschile - Il prossimo fine settimana scenderanno in campo le ragazze del pallone. In Elite si daranno battaglia le 12 formazioni più forti della provincia. Nei tre gironi di promozione, invece, 31 squadre avranno come obiettivo finale il salto nella massima categoria. Tra gli uomini l’Elite ha già vissuto la sua giornata d’esordio, mentre tra stasera e domani scendono in campo le altre 240 formazioni derivanti dall’unificazione tra Eccellenza e Promozione che si daranno battaglia per conquistare l’accesso alla massima categoria del calcio a sette fino alla proclamazione dei campioni zonali. Nazionale: tempo di presentazioni - Il 4 settembre L’Aquila ha ospitato il ritiro dei comitati del Centro Italia. Toccherà adesso al sud incontrarsi a Napoli dall’8 al 10 ottobre, mentre le regioni settentrionali vivranno il 16 ottobre a Genova la loro convention di presentazione dell’annata 2010/2011.

Agenda di settembre Dal 24 al 26: 1° Torneo nazionale a squadre di ping pong - Coppa Città di Perugia Sabato 25 - ore 17: riunione Minibasket

Riflessioni

Un contratto per i genitori Una volta il mese di settembre inaugurava la stagione dell’autunno caldo, il periodo dei grandi confronti sindacali per il rinnovo dei contratti di lavoro. I tempi cambiano, e al ritorno delle vacanze abbiamo scoperto che l’autunno caldo questa volta lo promette un piccolo gruppo di lavoratori… atipici: i calciatori, alle prese con il rinnovo del loro contratto collettivo. I rappresentati dicono (loro?) di sentirsi poco tutelati dalle proposte finora avanzate dalla controparte, e la trattativa continua. Il mondo del Csi è lontano anni luce da certi problemi. Da noi non girano milioni di euro, sponsor, diritti televisivi, premi partita. Da noi girano migliaia di ore rubate alla famiglia e al lavoro per stare con i ragazzi, litri di sudore per segnare il campo e smontare le reti, pizzate in allegria dopo vit-

torie e sconfitte. Mondi diversi, non confrontabili, certamente. Ma questo non significa che anche noi, con l’inizio della stagione, non viviamo un nostro autunno caldo, agitato dal bisogno di rinnovare un contratto. Niente quattrini sul tavolo della trattativa, che è solo tra noi e la nostra coscienza. Sul tavolo ci sono il valore e il senso del nostro costruire educazione attraverso lo sport. Quando accettiamo un ragazzo nelle fila di una nostra società sportiva è come se firmassimo un contratto con cui ci impegniamo a fare del nostro meglio per farlo crescere bene. Questo contratto, finora sempre sottinteso, mi piacerebbe trovasse una formulazione reale. Lo sogno da sempre: un “contratto educativo” chiaro e preciso da far firmare all’inizio della stagione ai ragazzi, ai dirigenti, agli allenatori,

con poche regole semplici ma vincolanti sotto il profilo educativo, in calce alle quali apporre una firma che abbia il valore di un impegno solenne a rispettarle. Vale la pena provarci. Alzi la mano qualcuno che non ne sente il bisogno. Poco alla volta ci arriveremo, non è impossibile. Pensiamo, ad esempio, come potrebbe cominciare un contratto per i genitori. Art.1 Ricorderò sempre che mio figlio gioca per il suo divertimento e non per il mio; Art. 2 Lo lascerò libero di scegliere lo sport che piace a lui; Art. 3 Elogerò il suo impegno sia che vinca sia che perda; Art. 4 A fine partita, per dare l’esempio, sarò il primo a congratularmi con arbitro e avversari; Art. 5, Gli insegnerò che fare del proprio meglio è più importante che vincere. E così via. Nero su bianco.


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Belle notizie Egr. direttore finalmente due belle notizie, anzi tre con un’esperienza mia personale che dirò alla fine. Mentre i nostri politici giù a Roma litigano come bambini capricciosi per aver dei posti di prestigio, invece di governare al meglio e secondo giustizia il popolo che li ha eletti, ma possiamo dire di essere stati noi a eleggerli col sistema elettorale che vige nel nostro Paese? Direi di no. Mentre laggiù chi comanda fa quello che vuole, ecco che nel mondo succedono cose ben diverse e in questo caso molto belle. Tutti sanno che Bill Gates uno dei più ricchi uomini del mondo ha detto che i suoi figli non hanno bisogno delle sue ricchezze e per questo egli si è ripromesso di lasciare metà dei suoi beni ai bambini poveri e già da tempo ha cominciato a far del bene. Ora da qualche tempo un’altra quarantina di miliardari americani si sono proposti di imitarlo in questi atti d’amore. Adesso leggo che anche un miliardario cinese ha deciso a far la stessa cosa. Ecco il mio giudizio è questo: questi filantropi sono come Zaccheo. Il vangelo ci dice che se noi daremo anche un bicchiere d’acqua a uno di questi piccoli è come se l’avessimo dato a Gesù. Ebbene io spero che, anche se questi uomini non fossero cristiani meriterebbero il Regno della Vita eterna. Questa è la prima bella notizia. L’altra invece riguarda cinque giovani nigeriane che con la solita promessa di portale a lavorare in Italia

da certi aguzzini del loro Paese come al solito le hanno messe sulla strada a prostituirsi. Ma dopo alcuni anni di schiave del sesso sono state liberate. Ora lavorano a Trieste in un ufficio antimafia e si adoperano anche per far prendere gli schiavisti che considerano la donna come un oggetto di piacere. Leggevo con tanto sdegno che le prostitute fanno guadagnare ai loro aguzzini 700mila euro all’anno. Inoltre le cinque giovani perseguono anche i trafficanti di droga e sono tanti quelli che sono stati arrestati sia tra i primi sia tra i secondi E lavorano tanto bene che anche degli agenti di polizia si rivolgono a loro per essere aiutati. Dunque queste care creature sono state capaci a riscattarsi e lavorano con capacità come se avessero studiato questo mestiere e non pretendono dei grossi stipendi come tanti di noi farebbero e anche questo torna a loro merito. L’ultima bella notizia dicevo è un’esperienza mia personale. In agosto ho passato alcuni giorni in montagna alla colonia di Valledrane insieme a diversi amici del C.V.S di Mantova. Tra i tanti conoscenti c’era una ragazza inferma. Era sempre triste. Ho tentato di parlarle, ma lei mi ha risposto male. Dico questo a ragion veduta in quanto ho visto che non parlava con nessuno e credo che non accettava la sua infermità e si sentiva “diversa”. Questo mi ha fatto male, però ora sento di amare questa giovane più di tutti e quando recito il rosario nella decina che dedico ai malati lei è la prima che mi viene in mente e spero che

Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popolo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a direttore@lavocedelpopolo.it.

Gesù l’aiuti a trovare il senso della vita che è l’amore. Ecco la stranezza di questo fatto: un’offesa un po’ dura che ella mi ha fatto è stata la radice di questo amore che io spero duri sempre e tu Signore aiutami a farla sorridere quando la vedrò l’anno venturo. Domenico Marchesi

Laudato sie, mi’ Signore Egr. direttore, dalla mia camera ho la fortuna di am-

mirare il sorgere del sole. Un disco lievemente rosato si profila all’orizzonte tra le brume del mattino e, a poco a poco, si tinge di un rosso sempre più vivo. In pochi minuti è un globo dorato che abbaglia. Ho l’impressione che questo splendido astro sia tutto per me, ma la stessa sensazione può essere avvertita da ciascun essere umano, in uguale misura. Comprendo meglio, allora, la preghiera di San Francesco: “Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,

Omnibus

Avvenimenti 24 settembre 1961 A Perugia si svolge la prima marcia per la pace. L’idea è del filosofo Aldo Capitini

25 settembre 1979 Debutta a Broadway (New York) il musical “Evita”: i suoi autori sono Tim Rice e Andrew Lloyd Weber

26 settembre 2006 In Afghanistan, a pochi chilometri da Kabul, in un attentato contro le forze di pace, una bomba uccide l’alpino Giorgio Langella

Le ricette della settimana Roast-beef dello chef

Carpaccio di bresaola

Ingredienti: 600 grammi di roast-beef, olio extravergine d’oliva, burro, mezzo bicchiere di vino bianco, mezzo cucchiaio di Porto, un cucchiaino di farina, 4 cucchiai di salsa Worcester, un cucchiaino di panna, senape.

Ingredienti: 200 g, di bresaola, 100 g di formaggio grana, 100 g di funghi champignon, un cucchiaino di senape, limone, olio d’oliva, sale, pepe.

Preparazione: Cuocere in olio e burro il roast-beef, spruzzandolo con vino bianco. Unire al fondo il Porto, una noce di burro lavorata con la farina, quindi la salsa Worcester, la panna e la senape. Far addensare la salsa e servirla con la carne tagliata a fette.

Preparazione: Mettere la bresaola tagliata finemente su un piatto da portata, distribuirvi sopra il formaggio grana tagliato a scaglie e i funghi puliti e tagliati a lamelle. Emulsionare l’olio d’oliva con il succo di limone, la senape, il sale e il pepe, versare questa salsa sulla bresaola e servire.


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spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: da te, Altissimo porta significatione”. Il Santo di Assisi non poteva trovare un paragone più bello: come il sole, anche Dio nel suo amore infinito si dona tutto a tutti. Pier Arcangelo Di Vora

Per “Famiglia cristiana” Egr. direttore, mi permetto scriverle per poter condividere con lei e con i lettori del nostro settimanale, l’amarezza per gli odiosi insulti e le infamanti calunnie cui è sottoposto lo stimato direttore di “Famiglia cristiana”. Giornali asserviti al potere e al “padrone” che mistificano la verità e che fanno della calunnia un sistema di disinformazione e di demolizione di chi non si allinea ai voleri del “Capo”, mostrano un quadro desolante della vita politica quotidiana. Pseudo politici che con l’insulto e la menzogna recitano dal video o dalla carta stampata, come marionette ben ammaestrate, la commedia della falsità e dell’inganno, cercano di rimediare alla sporca figura, con giudaici attestati di fedeltà alla Chiesa cattolica (non ne conoscono neppure il numero della porta d’ingresso) e proclamano valori cui disattendono sempre e che non fanno parte del loro dna politico. Se a

27 settembre 1986 Dopo 25 anni torna a esibirsi in Italia il cantante Frank Sinatra. Il concerto si tiene al Palatrussardi di Milano

ciò si aggiunge che al coro stonato si aggrega qualche prete (penso proprio molto pochi) che consigliano di non acquistare “Famiglia cristiana” perché giornale non cattolico (Berlusconi/ Bossi docent) ed esprimono sul gravoso problema degli immigrati affermazioni contrarie al magistero e alla Cei, il quadro dello sconforto è completo. Da vecchio “Ac” e “Dc” penso che verranno tempi nuovi, uomini nuovi e che la tristezza dei giorni nostri verrà superata da una rinnovata azione di rievangelizzazione da chi saprà leggere i segni dei tempi alla luce della Parola. Silvano Esti

Squallore a scuola Accompagnando un figlio a scuola si scopre che nell’abbandonato giardino antistante il cancello, lì dove i bambini scorrazzano e si rincorrono prima che suoni la fatidica campanella, si può trovare di tutto dalle cartacce alle siringhe. Si pensa che potrebbe essere un caso, si è capitati in un istituto scolastico trascurato. Si andrà a parlare con il o la preside e tutto si risolverà. Poi, però, approfondendo le ricerche sulla situazione sicurezza degli edifici scolastici si scopre che la sporcizia del giardino è solo il biglietto da visita dello stato di salute della nostra scuola. Questo panorama desolante è l’ambiente in cui si preparano le nuove generazioni al futuro. Lettera firmata

28 settembre 1989 Il deposto presidente delle Filippine, Ferdinando Marcos, settantaduenne, muore in esilio alle Hawaii

L’Europa e i rom ”Finché non saremo in grado di trovare risposte comuni ai problemi comuni, succederanno queste cose e il populismo andrà crescendo”: Joseph Daul, francese, è il capogruppo del Partito popolare al Parlamento Ue. A chi gli chiede un commento sulle elezioni svedesi, risponde solo a metà: “Non spetta a me commentare i risultati delle elezioni di questo o quello Stato. Ma certo vediamo che ci sono delle difficoltà e dei problemi uguali per tutti e noi insistiamo ad affrontarli separatamente. In Europa - aggiunge - ci sono dieci o dodici milioni di rom, persone a rischio”, spesso lasciate ai margini della società; “ebbene, si tratta di essere seri e di gestire una simile tematica a livello di Unione”. Daul non cita espressamente Sarkozy, presidente del suo Paese, cui è vicino politicamente, eppure fa affermazioni inequivocabili. “Ogni Paese dell’Ue deve rispettarne i Trattati. Allo stesso tempo la Commissione deve vigilare affinché” le regole europee siano “effettivamente applicate”. Poi precisa: la situazione dei rom richiama valori “emblematici dell’Ue”, e per questo “va affrontata insieme”, così “come insieme dobbiamo occuparci dell’integrazione” delle popolazioni nomadi. Il Ppe, precisa Daul, ha costituito un gruppo di lavoro, presieduto dalla deputata Livia Jaroka, ungherese di origine rom, il quale “formulerà delle proposte entro un

29 settembre 1978 Ad appena 33 giorni dalla sua elezione viene trovato morto, nel suo appartamento in Vaticano, papa Giovanni Paolo I

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paio di mesi”. “La commissaria Viviane Reding avrà sbagliato la forma, ma la sostanza è giusta”: Martin Schulz, tedesco, guida il gruppo dei socialisti e democratici. Ritiene eccessive certe forzature verbali della rappresentante lussemburghese sul problema del rimpatrio dei rom, ma al contempo dà pienamente ragione alla Commissione sul fatto che essa debba “far rispettare il diritto comunitario” e i diritti di cittadinanza delle popolazioni rom. “E per una volta - scandisce Schulz devo dare atto a Barroso di aver agito bene, difendendo la sostanza di quanto affermava la Reding, la richiesta di procedura di infrazione contro Parigi e, più complessivamente, le regole Ue che tutti gli Stati, grandi e piccoli, devono rispettare”. Quindi precisa: “Nessun problema economico, sociale o politico di levatura europea può essere risolto se spezzettiamo l’Ue in 27 parti. Dobbiamo muoverci in maniera congiunta e il Parlamento, con la Commissione, devono essere al centro di questa azione”. Prima di congedarsi, Schulz afferma: “Siamo d’accordo sulla istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. Stiamo, come socialisti e democratici, definendo una proposta che speriamo possa ottenere la maggioranza all’Europarlamento così che la Commissione debba procedere a una iniziativa legislativa in quella direzione”. Chi ha orecchi da intendere, intenda. Vittorio M.

30 settembre 1966 Il territorio britannico della Beciuania, in Africa, diventa indipendente. Nasce la Repubblica del Botswana

Aforismi Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole (Leonardo da Vinci) È meglio essere ottimisti e avere torto che pessimisti e avere ragione (Albert Einstein) In un mondo di arrivisti buona regola è non partire (Gesualdo Bufalino)



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