DEL POPOLO
LAVOCE
Gratitudine è riconoscere di aver tutto ricevuto. Lo spazio tra afďŹ damento e restituzione è quel non-necessario-indispensabile che è la vita di ognuno. Nella bella novella ďŹ nale del “Decameronâ€? di Boccaccio, Griselda, di povera famiglia, donna mite e forte, è scelta in sposa dal marchese Gualtieri e da lui sottoposta a crudeli prove di fedeltĂ e pazienza. Cacciata da palazzo cosĂŹ come era entrata, senza altra dote che il proprio corpo, Griselda non lamenta, solo chiede una camicia con cui coprirsi, in cambio della verginitĂ donata. Nel commiato ricorda la sproporzione tra la nobiltĂ del marito e il proprio stato: tutto ritiene come donato, prestato, ora richiesto e reso. “Signor mio, quello che io stata son con voi, da Dio e da voi sempre l’ebbi come prestatomi; piacevi di rivolerlo, e a me dee piacere e piace di renderlovi‌â€? (X, 10). La storia termina con il riconoscimento da parte di Gualtieri dell’eccezionale fedeltĂ della donna, che viene riammessa a palazzo e cui vengono ricondotti i ďŹ gli, sani e salvi.
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n° 44
Gratitudine di Francesca Bernacchia
SETTIMANALE SETTIMANA NALE DIOCESANO
FEDE - LEALTĂ€ - CORAGGIO
BRESCIA 19 NOVEMBRE 2010
Nessuna veritĂ
Assolti i cinque imputati per insufficienza di prove. A 36 anni di distanza e dopo tre processi la strage di Piazza della Loggia rimane una ferita aperta
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sommario Il fatto
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Strage di Piazza Loggia. Trebeschi: “Siamo tutti colpevoli”
Un cuore è una ricchezza che non si vende e non si compra: si dona (Gustave Flaubert)
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Lumezzane: “Fragilità, il tuo nome è donna”, cineforum all’Odeon
di Luciano Zanardini
Popoli e continenti Famiglia. Un “fattore” non prioritario per la politica
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a cura di Massimo Venturelli
Ecclesia Il Vescovo ha rilanciato la proposta del Sinodo
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di Angelo Onger
Paesi e parrocchie Travagliato. La comunità si rimbocca le maniche
17
di Luca Quaresmini
Brescia. Un sasso lanciato nello stagno
18
di Massimo Venturelli
Le attrazioni più o meno fatali
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di Mario Nicoliello
Arte e cultura al servizio della città
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Corsivo di Angelo Onger
Cultura e comunicazione Tra fede e cultura vi sia un proficuo, fecondo dialogo
Sarà la donna la protagonista del cineforum che si terrà il 25 novembre al Teatro Odeon. L’Assessore lumezzanese alle Pari opportunità invita la cittadinanza in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: “È il secondo incontro promosso sulla base di questo tema e ci auguriamo di riscuotere nuovamente un discreto successo”. Il sindaco Silverio Vivenzi e l’Assessore apriranno la serata e lasceranno la parola alla dott.ssa Cominacini, la psicologa che guiderà il dibattito prima e dopo la visione del film “Ti do i miei occhi” di Iciar Bollain. Nel 1999 l’Onu istituì la Giornata per ricordare le tre sorelle Mirabal. Private di ogni bene dalla dittatura di Trujillo, le tre Farfalle animarono un movimento democratico che infastidì il governo dominicano. Il 25 novembre 1960, mentre si recavano a visitare i mariti in carcere, furono catturate dai servizi segreti, bastonate e strangolate. Non possiamo dimenticare l’episodio, così come non possiamo dimenticare che esso rappresenta un semplice esempio: statisticamente si registra una violenza ogni tre giorni, solo tra quelle denunciate. Si stima che il numero cresca in maniera preoccupante se si includono quelle taciute. E non è unicamente di violenza carnale che si tratta: è violenza anche quella verbale, quella psicologica, lo stalking. A quante persone vengono calpestati o addirittura negati i diritti fondamentali dell’essere umano? Non è umano aggredire una donna poiché è lei a donare la vita. Farle violenza è fare violenza contro se stessi, contro la propria madre. “Non mi fermo qui, – sostiene la dott.ssa Salvinelli – ho intenzione di risvegliare la coscienza del nostro Paese soprattutto attraverso iniziative di sensibilizzazione come questa. È un tema delicato e difficile da affrontare, dove l’intento è di trasmettere fiducia al mondo femminile: la legge ci aiuta, è di fondamentale importanza capire che è ora di denunciare”. (d.f.)
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di Franco Armocida
Economia e lavoro Scuola. Coprotagonista nella sfida educativa 49 di Alberto Campoleoni
Nella polemica politica occupa un posto di primo piano, giustamente, il problema dell’informazione. Ci si domanda spesso quanto pesano, in termini di voti, i telegiornali piuttosto che i talk show, gli articoli di fondo piuttosto che le inchieste. La risposta oscilla tra chi ritiene che ognuno cerchi solo la conferma di ciò che pensa, mentre altri ritengono che i mass media guidano le menti e le mani nelle cabine elettorali. Si potrebbe discuterne all’infinito. Mi preme tuttavia affrontare la questione da un punto di vista specifico. Molto spesso da destra si accusa la Rai di mandare in onda tutti talk show di sinistra. Da sinistra si risponde che i telegiornali sono tutti di destra, Tg3 escluso. È innegabile che i dibattiti tirano a sinistra. Sta di fatto però che si sono fatti molti tentativi per fare dei programmi in
sintonia con la destra e sono tutti falliti. Terrei fuori dal conto “Porta a porta” perché è pettegolo e morboso anche quando parla di politica. (Del resto ha per conduttore un maggiordomo che ogni tanto invita i potenti a cena a casa sua). C’è una ragione in tutto questo? Penso di sì. L’ha indicata recentemente Tremonti quando, a fronte delle proteste per i tagli della cultura, ha detto: “Con la cultura non si mangia”. (Non pretendo che Tremonti si metta in sintonia con l’ammonimento del Deuteronomio, citato da Gesù Cristo: “Non di solo pane vivrà l’uomo”. Basterebbe che si rileggesse Robert Kennedy: “Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro Paese. Misura tutto,
Sport Calcio. Qualcosa si è rotto, ma ci crediamo
LA VOCE DEL POPOLO
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di Mauro Toninelli
Cara Voce
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Buone notizie
editoriale
di Carlo Bresciani
La fabbrica dei preti Brescia: a tre enti sportivi il “Premio al merito” proposto dall’Ail
Tre enti sportivi si sono meritati il “Premio al merito nella lotta alle leucemie, linfomi e mieloma” promosso dall’Ail Brescia onlus e consegnato nei giorni scorsi in Broletto. Si tratta della Fraglia vela Desenzano, la Fipav (Federazione italiana volley) sezione di Brescia e il gruppo Rosa&Associati che segue i campioni dell’atletica. Tre realtà “In gara per la vita”, secondo lo slogan creato quest’anno dall’Ail: “Abbiamo voluto riflettere su chi si è prodigato in maniera particolare per la qualità di vita dei nostri malati e lo stimolo alla ricerca, fermo restando che tutto il mondo dello sport ci ha sempre aiutato molto” spiega il presidente dell’Ail di Brescia, Giuseppe Navoni. La Fipav (Federazione italiana pallavolo) provinciale – rappresentata da Tiziana Gaglione – è stata l’incubatore dell’Ail di Brescia, quando col Memorial Alessandra vennero raccolti i primi fondi per i malati ematologici e ci si rese conto della necessità di dare avvio a una sezione locale dell’Associazione italiana leucemie, nata poi nel 2001. Da vent’anni la Fipav promuove il circuito di minivolley “Giochiamo per un sorriso”. Anche Rosa & Associati, rappresentato dal presidente Gabriele Rosa, ha contribuito alla causa dell’Ail con il Family walking, passeggiata solidale per famiglie abbinata alla Brescia Art Marathon. Non è da meno Fraglia Vela Desenzano (rappresentata da Alfredo Lamperti) che è diventato uno dei partner più importanti dell’Ail per realizzare il “Progetto Itaca” che ha riunito in barca pazienti, medici, volontari ed equipaggio per esplorare le potenzialità della velaterapia e migliorare la qualità di vita dei malati. La cerimonia di premiazione è stata occasione per qualche anticipazione sul futuro istituto di ricerca che sorgerà all’interno del Civile con laboratori applicati alla clinica del paziente oncologico. Il progetto, finanziato da Ail Brescia, costerà circa due milioni di euro. (f.l.)
in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta” [1968]. O, meglio ancora, la profezia degli indiani Creek: “Solo quando l’ultimo fiume sarà prosciugato, quando l’ultimo albero sarà abbattuto, quando l’ultimo animale sarà ucciso, solo allora capirete che il denaro non si mangia”). Questo non significa che la cultura sia tutta di sinistra e il materialismo di destra, ma semplicemente che la destra ha più dimestichezza con il potere mentre la sinistra ha l’opposizione nel suo dna. (Sarebbe interessante capire, in questa ottica, perché i cattolici italiani siano in maggioranza orientati a destra). Ma spesso sono solo apparenze. Esempio. Una delle trasmissioni contestate è “Che tempo che fa” di Rai 3. Con la coda attuale di “Vieni via con me”. Gli attacchi sono frequenti, le polemiche di più, ma resta sempre lì. Qualcuno pensa che sia una vittoria della libertà di espressione,
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con annessi e connessi. I dubbi sorgono quando si riflette sul fatto che i programmi citati di Fazio sono patrimonio della Endemol, la società di produzione televisiva più importante in Italia, che ha come azionista di maggioranza Mediaset. Come mai il signor B non chiude il programma? Il protagonista di “Vieni via con me” Roberto Saviano ha pubblicato con Mondadori, di proprietà del signor B, il libro “Gomorra” e altro ancora. Come possono due persone così diverse lavorare insieme? Perché “Annozero” o “Ballarò”, continuano nonostante le polemiche che accompagnano ogni puntata, almeno del primo? Belle domande. Che hanno una sola risposta: in soldoni, tutti ci guadagnano, a destra e a sinistra. Detto così sembra una battuta qualunquistica o, almeno, moralistica. Fra un insulto e l’altro, una lite e l’altra, è sempre il dio mammona il vero mediatore che pacifica (si fa per dire) gli animi.
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Con questa definizione un buon uomo tradusse il termine Seminario, cercando di spiegarsi velocemente con chi gli chiedeva di cosa si trattasse. Certo, spiegazione un po’ troppo sbrigativa, ma efficace, bisogna riconoscerlo. L’altro, infatti, capì al volo e la discussione prese una dritta pertinente. Ovvio, i preti non si fabbricano, mica sono macchine. Ma anche i preti hanno bisogno di un luogo, fatto di ambienti e di educatori, in cui prepararsi al meglio a quel servizio che nel nome del Signore sono chiamati a prestare ai credenti delle diverse realtà parrocchiali da cui è composta la diocesi. Questo luogo è il Seminario diocesano. Quando in una parrocchia non può più essere garantita la presenza di un prete a causa della scarsità delle vocazioni, un po’ tutti, non solo i fedeli, lamentano il grande impoverimento – anche civile, oltre che religioso – che ciò comporta. Ma i preti non nascono sotto i cavoli e non crescono in una notte come i funghi d’autunno. Vengono da altre parrocchie, dalla diocesi che si è fatta carico della loro lunga preparazione, dopo che la chiamata di Dio li ha resi disponibili alla missione affidata dal vescovo. Se vogliamo numerosi e buoni sacerdoti, tutti nella diocesi dobbiamo farcene carico. Come? In primo luogo, chiediamoci come reagiremmo se un nostro figlio manifestasse l’intenzione di farsi prete. Una volta dissi a una buona signora, che immancabilmente frequentava con i figli la messa tutte le domeniche: “Pensi che bello se un suo figlio decidesse di farsi prete”. Reagì immediatamente con un vivace “Dio mio, per carità, non sia mai!”. Se questa è la mentalità, sarà difficile avere preti per le nostre parrocchie! Se sentiamo la presenza del prete come cosa importante, ma di cui devono farsene carico solo altri, allora la ‘fabbrica dei preti’ sarà sempre vuota e sterili saranno le lamentazioni sulla mancanza dei preti e dei curati per noi e per i nostri giovani. La preghiera per le vocazioni e per il Seminario scaturisce dal sentire che vocazione e Seminario ci riguardano in prima persona, come credenti che amano la Chiesa e si preoccupano di quanto è necessario alla sua vita e al suo futuro in questo mondo. Una comunità cristiana che, presa dall’immediato della propria parrocchia (cosa in sé tutt’altro che negativa), non pensa al proprio futuro di Chiesa e non investe su di esso, ha orizzonti troppo ristretti di speranza. Preghiamo il Signore, perché sappiamo che non possono mancare i preti alle nostre comunità e, per questo, il Seminario fa parte della nostra identità di Chiesa. Ma non possiamo pregare, affinché altri facciano ciò che spetta o può spettare a noi. La giornata diocesana per il Seminario ricorda a tutti i credenti che darsi personalmente premura per le vocazioni al sacerdozio, e contribuire anche materialmente ed economicamente alle necessità che la loro formazione richiede, non è altro che vivere un aspetto essenziale del nostro essere Chiesa; è contribuire a costruire quella Chiesa bresciana di cui siamo parte e a cui dobbiamo il dono della fede e dei sacramenti che ci comunicano la salvezza di Gesù. Quando le fabbriche sono ferme e vuote, è tutto il Paese che è in crisi, non solo le fabbriche. Se la ‘fabbrica dei preti’ non ha materia prima, o manca di risorse sufficienti per operare, è la comunità cristiana che è in crisi di identità e di fede.
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Il fatto
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Brescia La sentenza sulla strage di Piazza Loggia
Trebeschi: “Siamo tutti colpevoli” Assolti, per insufficienza di prove, i cinque imputati al termine del processo per la strage del 28 maggio 1974 (otto morti e oltre 100 feriti). Nelle parole dell’avvocato Cesare Trebeschi la ferita di una città che non deve dimenticare
L
L’avvocato Cesare Trebeschi, già sindaco della Leonessa d’Italia, rappresenta la coscienza critica della città. Per spessore umano e capacità di interpretazione dei fatti è un ottimo interlocutore per rileggere non tanto l’ennesima “amara” sentenza, ma cercare di comprendere qualcosa di più sull’intera vicenda e per mandare un messaggio alla città ferita. Non va dimenticato che in questa analisi (si può ascoltare sul sito www.radiovoce.it) entrano in gioco anche i sentimenti: il 28 maggio del 1974 Cesare Trebeschi perse due cugini e molti amici. Quella tragica mattina l’avvocato Trebeschi, di ritorno da un “pellegrinaggio” con
di Luciano Zanardini Piazza Loggia, il buco causato dall’esplosione della bomba
il figlio al lager di Mauthausen, arrivò in piazza in ritardo, solo in tempo per vedere l’ultimo cadavere, quello del cugino Alberto. Ogni anno accompagna i famigliari a Mauthausen. Perchè? Per capire che di quei milioni di morti siamo tutti responsabili. Anche questa sentenza “ci dice che dei morti di piazza Loggia è responsabile tutta la città. Siamo responsabili noi che abbiamo cercato di rappresentarla e di amministrarla”. Dopo 36 anni sembrava ci fosse il presupposto di trovare finalmente una risposta al dolore dei famigliari delle vittime. “Aspettavamo in questi anni non dico giustizia (a quella ci pensa il Padre eterno) ma
la verità. Questa amara (anche per chi l’ha scritta) sentenza dice la sostanza della verità, perché – prosegue Trebeschi – se non ci sono colpevoli personali, siamo tutti colpevoli. Credo che questa sentenza proprio perché non dà la verità sui singoli esecutori, dà la verità sostanziale sulle colpe della città”. Trebeschi per spiegare meglio il concetto si ricollega a quanto espresso dal Vescovo in occasione dell’inaugurazione dei restauri di San Salvatore a Capodimonte. Facciamo un salto indietro nel tempo. Giovanni Battista finisce in galera, pur essendo stimato da re Erode. Era finito in galera perché “a voce alta denunciava
l’adulterio del re, ma lo denunciava in modo singolare. Non diceva: non è lecito l’adulterio, ma non è lecito a te che governi”. Il re ha dato mandato di tagliare la testa al Battista “perché aveva paura del silenzio dei suoi ciambellani. Forse ancora più del re, la responsabilità è di chi tacendo costringe il re a fare forse quello che non sarebbe disposto a fare. Il silenzio non è soltanto dei ciambellani, è della città che accetta come acqua che scorre tutte le cose più assurde. La mia impressione è che questa amara sentenza condanni la città”. Ieri, 1974. Oggi, 2010. “Queste cose succedono oggi perché non siamo stati capaci di
La cronistoria
Assolti per insufficienza di prove Giulietta, Livia, Clementina, Euplo, Luigi, Bartolomeo, Alberto e Vittorio. I loro volti sfigurati dall’esplosione della bomba non trovano pace, perché al terzo processo e dopo 36 anni non trovano giustizia. I giudici della Corte d’assise di Brescia hanno assolto tutti i cinque imputati al termine del processo per la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 (otto morti e oltre 100 feriti). L’assoluzione è intervenuta in base all’articolo 530 comma 2 assimilabile alla vecchia insufficienza di prove. Revocata la misura cautelare nei confronti dell’ex ordinovista Delfo Zorzi che vive in Giappone. La Procura di Brescia, dopo l’inchiesta cominciata nel ‘93 e un dibattimento durato circa due anni, aveva chiesto l’ergastolo per gli ex ordinovisti veneti Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi, per il collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte e per il generale dei carabinieri Francesco Delfino. Per l’ex segretario dell’Msi Pino Rauti era stata chiesta l’assoluzione. I giudici, dopo una camera di consiglio durata esattamente una settimana, hanno assolto tutti gli imputati e disposto il non luogo a procedere per Maurizio Tramonte, per intervenuta prescrizione in relazione al reato
di calunnia. Il sindaco Adriano Paroli ha commentato a caldo: “Certamente la città rimane senza giustizia, senza colpevoli. Ma è ancora importante conoscere la verità”. Enorme la delusione nei famigliari delle vittime. Sono persone che in questi anni hanno dovuto per forza di cose reimpostare la loro vita per il fanatismo di pochi. “L’unica cosa che mi domando in questo momento, a cui penso, sono quegli otto morti”. Così Manlio Milani, presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage di Piazza della Loggia, nei minuti successivi alla lettura della sentenza d’assoluzione dei cinque imputati. Milani aggiunge inoltre: “Noi eravamo in piazza quella mattina...”. Poi parla di “quello che è mancato a questo processo fuori dalle aule giudiziarie” e spiega: “in questo processo le cose che mi hanno colpito sono state le reticenze, le falsità che hanno raccontato. Stiamo ancora combattendo con un Parlamento che ti dice che sull’applicazione della legge sul segreto di Stato, a quattro anni dalla sua approvazione non ci sono ancora i regolamenti applicativi. Non c’è volontà di affrontare quegli anni”.
Piazza Loggia ricoperta di fiori
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
05
Alfredo Bazoli, figlio di Giulietta Banzi Bazoli
Amarezza, sconforto e delusione La verità storica, però, non si discute
La folla al passaggio delle bare
far capire alla nostra generazione e a quelle successive che c’è il dovere di fare delle scelte. Proprio l’allergia a questo dovere è la vera responsabile messa in luce da questa amara sentenza. Da bambini ci facevano credere che tutti – meno i carabinieri, i preti e i magistrati – nascevamo con il peccato originale. Questa sentenza ci dice che la città non deve tacere quando i frutti del peccato originale sono portati anche da queste categorie. Non ci sono prove sufficienti”. Pasolini diceva: “So chi sono i colpevoli, non riusciamo a mettere sul tavolo le prove”. “Forse la motivazione di questa sentenza ci dirà con un centinaio di pagine la stessa
cosa: ci sono le prove ma sono troppo labili. La prova è anche nel fatto che rispettosi dell’impeccabilità di qualche categoria non abbiamo cercato subito in quella direzione. Forse non potevamo pensare che chi allora comandava i carabinieri, chi allora amministrava lo Stato, chi amministrava la giustizia e chi amministrava la città potesse fare qualcosa di così orrendo. Oggi sappiamo che la responsabilità non è di qualcuno, ma è di tutti. È la responsabilità non soltanto nei confronti dei morti, ma anche di quelli che hanno portato ferite inguaribili nella carne e nello spirito”. Molti hanno portato e portano quelle cicatrici.
“La prima sensazione è di grande amarezza, sconforto e delusione perché a 36 anni non si è stati in grado di raggiungere una minima verità giudiziaria”. Con queste parole l’avvocato Alfredo Bazoli commenta la sentenza che, al termine del processo, ha assolto tutti e cinque gli imputati per la strage di piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974 che costò la vita a otto persone. La bomba, che provocò anche un centinaio di feriti, colpì a morte Giulietta Banzi Bazoli, la madre di Alfredo. L’assoluzione è intervenuta in base all’articolo 530 comma 2, assimilabile alla vecchia insufficienza di prove. Se la verità giudiziaria sull’intera vicenda non arriva, resta quella storica. “I processi – spiega Bazoli – non sono stati inutili perchè attraverso le istruttorie sono stati messi insieme una serie di tasselli inequivocabili che portano a una verità storica. Da un lato c’è l’amarezza per l’esito processuale perché i colpevoli non ci sono, dall’altro lato c’è la consapevolezza del fatto che su quell’evento e sulle stragi di quella stagione si sono acquisiti tanti elementi che permettono di arrivare a una valutazione storica ben definita”. Il compito della città e di tutte le istituzioni è quello di vigilare affinché non si arrivi a mettere in discussione l’acquisizione storica. “Fermo restando – continua Bazoli – che per la democrazia italiana è un fallimento il fatto di non essere riusciti a portare a un giudizio di colpevolezza i responsabili di delitti politici così importanti. I depistaggi e le forze che fin da subito si misero all’opera per impedire il raggiungimento della verità hanno avuto la meglio: questa è la sostanza”. Ci si aspettava che a distanza di anni potessero uscire anche delle assunzioni di responsabilità. ““Speravamo che potesse avvenire. Non ero ottimista, perché il processo si basava su dichiarazioni fatte e ritrattate. Ovviamente non è possibile condannare una persona se solo c’è anche un dubbio sulla sua responsabilità. C’era la speranza che nel corso dell’istruttoria qualcuno degli imputat o dei testimoni avesse un briciolo di resipiscenza. Ancora oggi pesano i ricatti, i condizionamenti che impediscono a chi sa di dire quello che sa. Molto probabilmente, poi, alcuni dei responsabili della vicenda sono già morti”. Non sembrano, quindi, esserci spiragli per l’apertura di un altro processo: “Temo, purtroppo, che la pagina giudiziaria sia definitivamente conclusa. 36 anni dopo è difficilissimo immaginare di impalcare una nuova inchiesta sulla base di ulteriori riscontri. La vicenda dal punto di vista giudiziario è destinata a concludersi qui”. Nel frattempo alla città non rimane che continuare a coltivare la memoria. “Spero ci possa essere un’unità di intenti nel difendere le acquisizioni storiche accertate anche con questa ultima inchiesta. Spero non si levino voci che mettono in discussione quelle acquisizioni”. La memoria, sì. Solo così si può rendere veramente giustizia alle vittime della strage, anche perché chi è nato in quegli anni o nei successivi non può avere una memoria strutturata e critica dei fatti che piegarono una città e l’Italia intera. Strano Paese il nostro. Spesso e volentieri è stata data più voce ai terroristi... “Tra le vittime e i carnefici c’è un abisso di etica e di moralità indiscutibile. Le vittime del terrorismo politico (di destra e di sinistra) erano persone che facendo il loro dovere cercavano di far crescere la democrazia, mentre i carnefici hanno cercato di abbattere la democrazia. Fino a non molto tempo fa si è dato più spazio ai ricordi e alle ricostruzioni storiche dei carnefici più che alle vittime. Questo clima – chiosa Alfredo Bazoli – è un po’ cambiato anche grazie ad alcune pubblicazioni, penso a ‘Spingendo la notte più in là’ di Mario Calabresi che ha aperto uno squarcio di verità”.
Il parere di don Fabio Corazzina
La Verità vi farà liberi La città, la comunità cristiana, deve interrogarsi su quanto accaduto per fare in modo che non possa più ripetersi. Non è retorica, ma la constatazione che senza memoria non si va da nessuna parte. Quella mattina la città si strinse attorno alle sue vittime e seppe reagire, anche con compostezza, a un attacco efferato. Parafrasando l’editoriale di “Voce” l’indomani della strage “Bisogna anche togliere dal cuore della nostra gioventù ogni seme di odio e di violenza. Altrimenti domani alle bombe nere si accompagneranno, come accaduto per il passato, quelle d’altro colore. E saranno sempre bombe che uccideranno l’uomo, che distruggeranno l’umana convivenza, che semineranno l’odio, che spegneranno l’amore, che cancelleranno il sigillo di Dio nell’uomo per rimettervi quello di Caino”. A distanza di tanti anni rimane aperta la questione educativa. “C’è una grande responsabilità educativa in questo senso, che resta – esordisce don Fabio Corazzina – sulle nostre spalle e non possiamo derogare in nessun modo”. La comunità cristiana deve affidarsi alle
parole del Vescovo. “Mons. Monari ci ha lasciato tre parole chiave come linee del nostro cammino pastorale. La Parola di Dio, cioè essere uomini della Parola. Essere uomini di una parola in un tempo in cui si dice, si smentisce e si crea confusione. Dobbiamo tornare al coraggio di una parola certa. La seconda dimensione è quella dell’eucaristia, del fare memoria. Ancora una volta la ferita si è aperta. Quanto coraggio abbiamo di riuscire a pensare che stiamo facendo memoria di liberazione e non stiamo seppellendo né la nostra coscienza, né la nostra dimensione spirituale, né la nostra città? Quest’anno il Vescovo ci invita a rimettere al centro la comunità, a ritrovare il coraggio della riconciliazione e della fiducia. Il tema della riconciliazione non significa dimenticare o chiudere gli occhi davanti alle ferite che toccano lo spirito e il corpo di tante persone. Ricostruire la fiducia significa ritrovare parole di verità e anche il coraggio di una giustizia umana. Dovremo ritrovare il coraggio di mettere al centro il bene della comunità”.
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Opinioni
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
di Chiara Buizza
di Riccardo Bertoli
Caritas
Turismo
La povertà e l’aritmetica
La formazione delle guide Attraverso una serie di note e di programmi formativo-culturali lo Spi, Segretariato pellegrinaggi italiani, ha da tempo promosso iniziative affinché il pellegrinaggio in Terra Santa possa continuare a mantenere intatte, anche dal punto di vista tecnico, quelle ragioni che legano il viaggio a una autentica esperienza di fede e di religiosità itinerante. Per questo motivo nel mese di novembre ha voluto che anche l’annuale assemblea ordinaria fosse espressione – attraverso un pellegrinaggio in Terra Santa dei delegati nazionali – di un richiamo agli Associati e alle realtà coinvolte per una condivisione delle linee sulle quali interagire anche a livello istituzionale con i competenti organismi della Commissione dei pellegrinaggi cristiani unitamente al ministero del Turismo locale. In buona sostanza lo Spi, come da sempre fanno le maggiori “sigle” che rappresentano i Tour Operator italiani specializzati nel settore e le diocesi italiane con i propri Uffici, si impegna per la promozione e la valorizzazione del pellegrinaggio che è prima di tutto un atto di Chiesa e che nulla ha a che fare con il mero sfruttamento turistico di una “destinazione” che mai come in questi ultimi anni ha visto – anche dal punto di vista dei numeri – un incremento significativo delle adesioni. Se è vero infatti che in periodi di crisi economica anche il comparto turistico generalista registra fenomeni di significativo calo, i dati di presenza “turistica” divulgati dal competente Ufficio nazionale in Italia al contrario segnalano incrementi ben oltre il 10 per cento sull’anno precedente con punte di oltre 200mila connazionali impegnati in questa ultima stagione in Terra Santa. Proprio questi dati, espressione di un fenomeno davvero da monitorare e orientare per un autentico cammino spirituale e di evangelizzazione, spingono oggi i soggetti coinvolti a ribadire la necessità che solo attraverso l’animazione pastorale e tecnica di “guide” preparate e formate si possano mantenere intatte e inalterate le peculiarità di un pellegrinaggio e non di un viaggio. Non si vorrebbe che, come alcuni segnali stanno facendo presagire, si snaturasse l’origine stessa del pellegrinaggio ai luoghi santi per renderlo un mero itinerario archeologico sulla falsa riga di altre destinazioni. A questa logica le organizzazioni si stanno opponendo attraverso la promozione di corsi di formazione e momenti di approfondimento biblicoarcheologico destinati a quanti prestano la propria opera di accompagnamento e di animazione ai gruppi italiani. Facciamo nostro questo cammino certi che non è la difesa di una “carta” quella verde del Notre Dame Center che si vuole mantenere, il già noto tesserino di guida biblica, ma le ragioni stesse del nostro impegno.
È di questi ultimi giorni l’uscita del Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia, curato da Caritas Italiana e Fondazione Zancan. Risale agli anni ’60 la favola al telefono “Promosso più due” di Rodari che racconta le (dis)avventure di un Dieci. Alle prese con le operazioni di matematica, il malcapitato Dieci acchiappato da una Sottrazione diventa dapprima un Otto, e dopo l’incontro con la Divisione si ritrova addirittura un Quattro (i quattro sono due, ma la Divisione uno se lo mette in tasca!?). La domanda sorge spontanea: cosa c’entrano la povertà e l’esclusione sociale in Italia con le disavventure del Dieci? Lo scorso anno il Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia si intitolava “Famiglie in salita” a sottolineare la fatica quotidiana delle famiglie coinvolte dalle nuove situazioni di impoverimento economico, quello del 2010 si intitola addirittura “In caduta libera”, a rimarcare come, a due anni dall’inizio della crisi finanziaria e della recessione economica, lo scenario per le famiglie si sia fatto ulteriormente problematico. La famiglia (il Dieci) risulta la principale vittima della povertà: con il fiatone nel 2009 (vedi effetto sottrazione), azzoppata nel 2010 (vedi effetto divisione). L’ultimo Rapporto documenta infatti che le storie di vita incontrate dalle Caritas sono sempre meno legate a individui soli e sempre più a interi nuclei familiari: risultano particolarmente vulnerabili le famiglie monoreddito, le famiglie con tre o più figli minori, le famiglie su cui pesa un’instabilità lavorativa persistente, le famiglie separate, le famiglie con livelli di spesa eccessivi non corrispondenti all’entità del reddito familiare, le famiglie… Particolarmente significativi i dati della “povertà accolta”: nel biennio 2009-2010 si registra un aumento medio del 25% delle persone che si rivolgono ai servizi delle Caritas. Sono soprattutto stranieri (68,9%), ma è cresciuta del 40% la presenza di italiani, così come quella di nuove persone (+30%), che si affiancano al ritorno di “vecchie conoscenze”. Nella favola di Rodari, il Quattro incontra quasi a sorpresa una Moltiplicazione, che facendo “per tre” lo rende un magnifico Dodici! E sul fronte delle famiglie impoverite è all’orizzonte un effetto moltiplicazione? Come considerare lo spot che il Governo italiano ha prodotto in occasione dell’apertura in Italia dell’Anno europeo di lotta alla povertà che recita “Aiuta l’Italia che aiuta”? Basterà il riconoscimento del valore del dono sotteso allo spot, ma reso tangibile nelle diverse espressioni della carità e del volontariato, ad assicurare protezione alle famiglie in caduta libera? Come leggere il fatto che “nessun progetto nazionale di lotta alla povertà è stato finora formulato?”.
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LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it
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Famiglia Dopo la conferenza di Milano
Un “fattore” non prioritario per la politica Il principale dei temi dibattuti dall’8 al 10 novembre scorso rischia di essere travolto dall’imminente crisi dell’esecutivo
Il card. Tettamanzi alla conferenza di Milano
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L’incalzare della crisi politica con il Governo ormai prossimo a un passaggio cruciale per la sua sopravvivenza (la discussione della fiducia all’esecutivo guidato da Berlusconi è stata messa infatti in calendario per il 14 dicembre prossimo) ha fatto passare in secondo piano la celebrazione a Milano della seconda conferenza nazionale sulla famiglia. Dall’8 al 10 novembre si è parlato di diritti sociali, accoglienza della vita, reddito e trattamento fiscale, ruolo educativo della famiglia, lavoro, immigrazione e società interculturale, affido e adozio-
a cura di Massimo Venturelli
ne, servizi per la prima infanzia, disabilità, anziani, media e nuove tecnologie, temi che dovrebbero essere in cima all’agenda di una politica troppo presa però a cercare il modo per giubilare o salvare il governo Berlusconi. Su tutti economico in genere e fiscale in particolare, perché la famiglia è il crocevia di tanti fondamentali capitoli dell’indice economico di un paese. Basta pensare alla politica della casa, per esempio, a quella delle tariffe o al lavoro domestico delle mamme che in altri Paesi è retribuito dallo Stato. La novità senza’altro
più rilevante della Conferenza è stata l’assunzione del “Fattore famiglia”, che ha sostituito il “Quoziente” e che prevede la creazione di una fascia di reddito non tassata a vantaggio del bilancio familiare. Questa quota di reddito viene poi moltiplicata per un fattore proporzionale ai componenti del nucleo familiare. In questo modo la no tax area, ossia la quota di reddito non tassabile, viene ampliata per le famiglie numerose. Quando Leone XIII nella Rerum novarum chiedeva per la prima volta il “salario familiare” per gli operai, non pensava certo né al Quoziente familiare né al Fattore famiglia, ma indicava una strada che oggi viene confermata da queste nuove proposte, frutto della creatività umana applicata alla giustizia. Dalla Conferenza di Milano sono usciti però altri elementi che riguardato la vita economica della famiglia. È il caso, per esempio, del punto 8 del piano lanciato a Milano: “Alleanze locali per la famiglia”. Al centro di questa proposta sta l’idea di creare in sede nazionale e locale delle Agenzie per la famiglia. Non dei ministeri né degli assessorati, ma del-
le Agenzie. Quale la differenza? Se la famiglia è un crocevia e non una via, se non è un settore ma un prisma da cui vedere ogni settore della vita sociale, allora non richiede una politica settoriale, come potrebbe essere quella di un assessorato o di un ministero. L’Agenzia fa lavorare in rete gli assessorati e i ministeri, assieme alle altre realtà locali e della società civile. Essa, quindi, risponde di più e meglio alla natura del problema-famiglia nella nostra società. Risponde meglio anche all’esigenza della sussidiarietà, che è emersa con gran forza a Milano: l’Agenzia, infatti, non fa, ma fa fare. Ora, questo ha anche un profondo significato economico perché può mobilitare attorno alla famiglia − e con la famiglia protagonista − iniziative di banche, associazioni di volontariato, attività di microcredito, fondazioni, imprese… Non perché la famiglia sia un malato da curare, ma perché è una risorsa da valorizzare. La crisi verso cui l’Esecutivo si sta avviando rischia però di trasformare la dovuta attenzione alla famiglia da materia su cui legiferare ad argomento da propaganda elettorale.
Politica nazionale
Una crisi più ampia delle difficoltà del Governo Berlusconi Prima l’approvazione della legge di stabilità (la “vecchia” finanziaria) e poi il dibattito sulla fiducia al Governo Berlusconi. Questa la “road map” che Napolitano, Fini e Schifani hanno concordato nei giorni scorsi, ufficializzando il percorso di crisi di un esecutivo che pare giunto al capolinea. Soltanto due anni fa, nella primavera del 2008 , il Governo nasceva sotto i migliori auspici: nella storia repubblicana mai nessun esecutivo poteva infatti contare su una maggioranza tanto ampia. Berlusconi, che pure aveva perso per strada lo storico alleato Casini, poteva dormire sonni tranquilli. Eppure è successo quello che pareva inimmaginabile: se si andasse alla conta oggi il Premier non potrebbe contare alla Camera sui numeri necessari alla prosecuzione della sua esperienza di governo. La rottura con Fini ha dilapidato buona parte di quei cento deputati in più rispetto che in centrodestra poteva vantare rispetto alle opposizioni. Difficile ricostruire le vicende che hanno portato a questa situazione. La
frattura sempre più ampia tra i confondatori del Pdl sembra essersi alimentata di questioni che con la politica hanno poco a che fare. La querelle sulla casa di Montecarlo è esempio, da questo punto di vista, paradigmatico. Certo, nel suo manifesto costitutivo Futuro e libertà, la nuova formazione politica creata dal Presidente della Camera, elenca alcuni problemi che l’attuale Governo non ha affrontato, preferendo dedicarsi, come sottolineato dallo stesso Fini nel suo discorso a Bastia Umbra, a questioni che riguardavano la sola persona del Premier. Non sono però i problemi su cui il Paese chiede risposte certe e urgenti. La questione centrale è che l’eccessiva attenzione riservata a Berlusconi (che per altro non sembra fare nulla per sottrarsi a questa ribalta) pare aver distratto dalla realtà. Non sono una costruzione mediatica le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Non sono elementi da propaganda antigovernativa gli imprenditori costretti a chiudere le aziende sotto il peso
di una crisi che ancora non è superata. E questi sono soltanto due degli esempi di un Paese in sofferenza. E anche quelle forze che imputano alla maggioranza che sostiene il Premier queste eccessive disattenzioni alla fine sembrano incartarsi in questioni che alla gente non interessano e che trasmettono l’idea di una politica che si parla addosso. A tal proposito la vicenda delle primarie indette dal Pd a Milano è emblematica. La consultazione, sbandierata come il grande elemento di novità, quasi un manifestato di quel “democratico” messo nel nome del partito allora di Veltroni e oggi di Bersani, non ha dato il risultato che il Pd si aspettava e la dirigenza locale si è dimessa, bollando di fatto la consultazione popolare come uno scherzo. Non è un bel segnale per una forza che punta alla guida del Paese ed è un ulteriore segnale di quella caduta di qualità complessiva della scena politica denunciata anche dai Vescovi italiani nella recente assemblea generale di Assisi.
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Popoli e continenti Mondo
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Iraq Le testimonianze dei feriti curati in Italia
Restare a Baghdad? Un atto di fede La comunità cristiana locale si sente sotto assedio, insidiata da un nemico che si fa fatica a individuare. C’è, però, un motivo per non lasciare tutto
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L’Italia è uno dei Paesi ad avere accolto, per dare loro una adeguata assistenza sanitaria, i feriti dell’attentato del 31 ottobre scorso alla chiesa siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza di Baghdad, che ha provocato la morte di 50 fedeli. I feriti sono ricoverati dal 12 novembre scorso al policlinico Gemelli. Si tratta di 26 persone che testimoniano il clima di tensione e di costante pericolo in cui è costretta a vivere la comunità cristiana irachena. Chi ha avuto modo di incontrarli racconta di volti che non nascondono il dolore di quella tragedia, in cui rimasero uccisi oltre 50 fedeli, convenuti per la messa domenicale. I loro racconti ripartono da quella domenica, quando, ricorda un cinquantacinquenne, falegname e padre di due figli, “mentre stavamo partecipando alla messa, abbiamo sentito dei colpi d’arma da fuoco
Visita delle autorità religiose e civili irachene alla cattedrale dell’attentato
Voci dall’attentato a cura di Daniele Rocchi
provenire dall’esterno. Abbiamo chiesto al celebrante se dovevamo lasciare la chiesa ma ci è stato detto di restare all’interno perché forse poteva essere più sicuro. I terroristi, piuttosto giovani, sono penetrati in chiesa sparando all’impazzata, dopo aver fatto esplodere una macchina all’esterno. Uno dei terroristi ha cercato, senza riuscirvi, di farsi esplodere in prossimità dei fedeli che cercavano riparo, prima di essere colpito dai cecchini iracheni”. Al dolore delle perdite di amici e parenti si somma anche l’assurdità di gesti del genere, incomprensibili per chi ha sempre convissuto con sciiti e sunniti. “Abbiamo passato le nostre vite insieme per decenni – continua –. Chi compie questi atti non è iracheno”. Con i musulmani la convivenza è pacifica, basata com’è sul rispetto reciproco. “Le minacce − continua il falegname − giungono
dai terroristi di Al Qaeda che seminano terrore e divisione nel popolo”. Fra i feriti in cura nell’ospedale romano c’è anche un pensionato settantaseienne. Al dolore per le ferite riportate nell’attentato si aggiungono quelle per il domani. “Non vedo un futuro certo per l’Iraq − afferma – troppe le pressioni politiche dei Paesi circostanti, per questo ho deciso di andarmene. Non c’è futuro per nessuno, nemmeno per i più giovani, tanto più se cristiani. Chi ha un nome cristiano non ha molte possibilità di trovare un lavoro. Intanto ringrazio Dio per avermi salvato da quella strage, la fede è il mio unico sostegno”. Anche fra i giovani comincia a prendere piede la tentazione dell’abbandono. Lo conferma un ventunenne che il 31 ottobre non era nella chiesa di Baghdad, ma che ha seguito la madre ferita a Roma. “L’unico motivo per andare avanti – dice – è la fede in Dio. Non riesco a trovare altri motivi, in Iraq non c’è lavoro, non c’è sicurezza, non ci sono servizi. Un giovane non riesce a trovare lavoro perché il Governo non investe. Non riesco a capire perché ce l’hanno con noi cristiani”.
La speranza oltre la morte “Ho visto mio figlio morire tra le mie braccia, ucciso nel luogo della pace e della riconciliazione come è una chiesa – è il racconto di una donna rimasta ferita nell’attentato – mi resta la fede per resistere, per andare avanti e sperare”. “Eravamo in chiesa con tutta la mia famiglia, nove persone in tutto, all’improvviso numerosi colpi di arma da fuoco. Tutti i miei parenti sono rimasti uccisi, tra questi mio fratello, i suoi figli, uno dei quali sposato con la moglie in attesa di un bambino”. “Sono rimasta sola – è il racconto di una pensionata, distesa sul suo letto, colpita gravemente alla gamba – tutto quello che era la mia vita oggi non esiste più”. Per l’Iraq non nutre molta speranza di rinascita, “il Paese è ormai diviso e sarà difficile ricomporlo”. “Emigrare? Per andare dove? Non ho più nessuno, mi resta solo la mia fede. Ringrazio il Signore per il dono della vita ma questa è la volontà di Dio e questa va accettata, sempre!”.
Pakistan
La minoranza cristiana costretta al silenzio Ferito a morte dalle bombe dei talebani e con tanta paura di nuovi attacchi terroristici, in un periodo di delicata transizione politica, con un governo civile che cerca di affrancarsi dal peso del potere militare. E con una minoranza cristiana costretta a stare in silenzio e a guardarsi alle spalle per evitare discriminazioni, persecuzioni, o peggio, condanne per blasfemia, sulla base della famosa legge in vigore dal 1986. È della settimana scorsa la notizia della condanna a morte da un tribunale del distretto di Nankana, nella regione del Punjab, di una operaia di 37 anni, madre di due figli, Asia Bibi, accusata di aver insultato Maometto durante una discussione con le colleghe. È la situazione che sta vivendo in queste ore il Pakistan, e i cristiani pakistani, 2 milioni e 800 mila persone (l’1,6% della popolazione). Mentre in Italia il mondo cattolico si mobilita per salvare la vita di Asia Bibi − gli uffici governativi pakistani sono stati inondati da oltre 40mila mail che chiedono il rilascio della donna −, a Islamabad il mondo ecclesiale e politico sembra rassicurare sulle sue sorti. Shahbaz Bhatti, cristiano e ministro
pakistano per le minoranze religiose, dice di aver ordinato una revisione di tutti gli atti dell’inchiesta, che saranno sottoposti all’Alta Corte di Lahore. Anche la famiglia ha presentato ricorso. Il ministro annuncia l’intenzione di cambiare, entro due mesi, la legge sulla blasfemia, per evitarne gli abusi. Anche il vescovo di Islamabad-Rawalpindi, mons. Anthony Rufin, si dice convinto che “questa condanna può essere fermata − spiega −, perché il governo del Pakistan sa di avere l’attenzione della comunità internazionale e ha paura di fare una cattiva impressione”. I problemi tra le minoranze religiose e i musulmani, confida il Vescovo, che guida una piccola comunità di poco più di 180mila cattolici (su una popolazione di 36,5 milioni di persone), “si creano soprattutto nei villaggi, dove le persone sono povere e meno istruite e non sanno come rispondere o tacere di fronte ai provocatori”. Intanto, sale la tensione e la paura in tutto il Paese, dopo l’autobomba degli estremisti islamici − 30 vittime e centinaia di feriti − dell’11 novembre a Karachi, nel Pakistan meridionale.
Popoli e continenti Europa
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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Ue Il processo di allargamento
In lista d’attesa tra frenate e avanzamenti Le diverse situazioni dei Paesi dei Balcani occidentali, di Islanda e Turchia valutate dalla Commissione
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Le porte dell’Unione europea restano aperte agli Stati del vecchio continente che intendono procedere sulla strada dell’integrazione e della cooperazione, ma il rispetto di tutti i criteri di adesione, fissati a Copenaghen nel 1993 (democrazia e Stato di diritto, economia di mercato, “acquis comunitario”) resta imprescindibile. Il rapporto annuale sul processo di allargamento, reso noto dalla Commissione il 9 febbraio, non fa sconti, dunque. Analizzando i rapporti con i Paesi dei Balcani occidentali, con la Turchia e con l’Islanda, la Commissione sottolinea i progressi compiuti da questi Stati sul piano delle riforme, ma per l’ingresso nella “casa comune” la strada resta generalmente lunga. Il dato che subito ha sollecitato reazioni e prese di posizione di vario segno riguarda l’accresciuta prudenza con la quale l’Esecuti-
a cura di Massimo Venturelli
vo si pone nei confronti di Ankara. La Turchia, infatti, aveva avanzato domanda d’adesione fin dal 1987: i negoziati per l’adesione sono stati aperti nel 2005, ma attualmente sembrano essersi arenati. L’Ue pretende che siano rispettati i diritti delle minoranze (curdi, armeni) e quelli delle donne, la libertà religiosa dei non musulmani; che si proceda con le riforme politiche e amministrative, che siano risolti i problemi con Cipro. Il vero problema, però, non sembra essere legato ai singoli dossier del negoziato, quanto piuttosto al fatto che l’Ue, e in particolare alcuni Stati membri, non gradiscono, almeno per il momento, l’abbraccio con Ankara. Del resto i politici europei sanno che una buona parte dell’opinione pubblica dei 27 è quanto meno perplessa circa questa prospettiva. Per quanto riguarda gli altri
Paesi in fase di avvicinamento a Bruxelles, la Croazia e l’Islanda dovrebbero essere i primi Paesi a raggiungere i 27, e ciò potrebbe avvenire nei prossimi due o tre anni. La Commissione propone poi di concedere al Montenegro lo status di Paese candidato e “raccomanda” di avviare i negoziati di adesione con lo stesso Montenegro e l’Albania, “quando questi Paesi avranno realizzato una serie di priorità fondamentali indicate” nei pareri che il rapporto dedica a ogni singolo Stato. Allo stato attuale solo i negoziati con la Croazia sono entrati nella fase finale. Sono invece stati avviati i negoziati di adesione con l’Islanda e “si sta trattando la candidatura della Serbia”. Le riforme intraprese nei Paesi dell’allargamento stanno già portando benefici tangibili ai loro cittadini. Prossimamente i cittadini dell’Albania e della Bosnia-Erzegovina potranno recarsi nell’Unione senza bisogno di visto. Per la Serbia, il Montenegro e l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia l’obbligo del visto è stato abolito già da un anno. Molte economie della regione interessata dall’allargamen-
to si stanno rafforzando nonostante la crisi mondiale; la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali si sta avvicinando ai livelli” comunitari. Ed ecco i “pareri” della Commissione per ogni Stato. Sulla Croazia occorre ricordare che sono stati chiusi 25 dossier sui 35 previsti dai Trattati. “I negoziati di adesione sono entrati nella fase finale” ma restano problemi per quanto riguarda il sistema giudiziario e i diritti fondamentali. Alla Turchia (aperti 13 capitoli e chiuso uno solo) si chiede di “adempiere integralmente gli obblighi derivanti dall’unione doganale” e di normalizzare le relazioni con Cipro. L’Islanda ha già buona parte della legislazione in linea con quella dell’Unione (criterio dell’“acquis”). La ex Repubblica iugoslava di Macedonia soddisfa “in maniera sufficiente” i criteri politici, ma deve risolvere con la Grecia la questione del nome. Di Montenegro, Albania e Serbia si è già detto. Su Bosnia-Erzegovina e Kosovo, che formalmente non hanno ancora chiesto di avviare il percorso per l’adesione, rimangono molte perplessità sul piano politico e delle riforme interne.
Unione europea
Sono soddisfacenti i primi risultati della lotta alla droga Negli ultimi 18 mesi l’Unione europea ha fatto progressi nella riduzione del consumo e del traffico di stupefacenti. Si sono registrati importanti progressi per quanto riguarda il blocco delle importazioni di cocaina ed eroina. Ora la Commissione sta cercando di mettere progressivamente fine alla libera circolazione delle cosiddette “legal highs”. Il 20 ottobre ha proposto di dichiarare illegale in tutta l’Ue il mefedrone, una droga simile all’ecstasy già illegale in 15 Stati. Ciononostante, sono necessari ulteriori sforzi per contrastare l’aumento dei decessi legati alla cocaina e l’emergere di nuove droghe sulle nuove rotte del narcotraffico internazionale. Sono queste le principali conclusioni della prima valutazione della Commissione europea su un rapporto, definito piano d’azione di lotta contro la droga, pubblicato nei giorni scorsi. Ogni anno, nell’Ue, circa 7000 persone muoiono di overdose. Stando alle stime, il numero di cittadini europei che hanno consumato sostanze illecite nell’ultimo anno si aggira intorno ai 25-30 milioni, di cui 4 milioni di consumatori di cocaina. I decessi per cocaina sono stati circa 1000. Le conclusioni del
rapporto si basano sui contributi degli Stati dell’Ue, dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze e di Europol. Le misure preventive prese dai vari governi hanno fatto calare i nuovi casi di Aids fra i consumatori di droghe. È migliorata la cooperazione nella lotta al traffico illecito di stupefacenti, grazie all’adozione di due nuovi programmi per condividere informazioni di intelligence e sviluppare tecniche di lotta contro la droga in Africa occidentale, e di un patto europeo di lotta contro il traffico internazionale di droga per smantellare le rotte della cocaina e dell’eroina. Anche la ricerca sta contribuendo a definire politiche per ridurre gli effetti nocivi, a livello sia di salute che sociali, del consumo di stupefacenti. In parallelo, la relazione evidenzia una serie di problemi che richiedono ulteriori azioni, come ad esempio il rapido emergere di nuove droghe commercializzate come alternative legali alle droghe illecite (“legal highs”), quali il mefedrone, un eccitante simile all’ecstasy che la Commissione ha recentemente proposto di dichiarare illegale.
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LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Giovan Pietro da Cemmo (seconda metà del XV secolo) Si è dedicato quasi esclusivamente all’affresco lasciando sulle pareti di diverse chiese del Bresciano articolate narrazioni della vita di Cristo e della Vergine in uno stile tagliente e dalle forti accensioni espressioniste. “Crocifissione”, 1479. Piancogno, Annunciata.
Il regno che vince di Giuseppe Fusari
Il Vangelo della domenica SOLENNITÀ DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO Dal Vangelo secondo Luca (23, 35-43) In quel tempo, il popolo stava a vedere, i capi invece schernivano Gesù dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”. Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio, benché sia condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.
Oggi. Un filo di voce separa quelli dall’altra parte. Gli altri urlano, insultano, scherniscono. Da questa parte solo un filo di voce. Lo si sente così, rispetto al frastuono, quel poco detto dal ladro a Gesù. Un pianissimo al quale risponde un pianissimo. E al centro di questo dialogo quasi silenzioso si compie il passaggio: dalla richiesta di un ricordo alla certezza della presenza. In mezzo ci sta l’oggi di Dio. Non c’è attesa, c’è la presenza, la fulminea, assoluta presenza di Dio. Non è un oggi detto a caso, non è una dimensione del tempo ma dell’eternità. Tutta compiuta attraverso la fede tardiva di un uomo che riesce a credere alla follia dell’altro appeso accanto a lui. Parla del regno e desidera quel regno. Come faccia a intuirlo in quel momento di dolore assoluto non si può dire. È così assurdo. Ma così probabile, quando gli occhi non hanno più nessuna speranza di guardare oltre. A noi a cui è concessa ancora la tiepidezza del credere può sembrare assurdo ed esagerato; o una bella costruzione letteraria, sistemata da Luca per insegnare. Perché è così inverosimile e così esagerato pensare questo dialogo. Ma la fede rispetta la nostra verosimiglianza? Rispetta le nostre barriere? E quelle che per noi tiepidi fedeli sono barriere, forse per chi è messo davanti alla possibilità di credere o si scopre tale solo in fondo, hanno la consistenza umbratile della nebbia e l’instabilità del trovarsi a decidere e a scegliere indipendentemente dalla convenienza. Lo penso così quel ladro, e non riesco a immaginarlo di-
versamente: incalzato dall’ultimo momento e capace di cambiare in un momento. Succede a chi si accorge che la fede è una questione bruciante e non solo conoscenza, a chi si rende conto che credere tocca corde dell’interiorità che a volte faticano dietro alle verità di fede ma intuiscono la profondità di quell’oggi al quale siamo orientati. È un dialogo nel quale si mescolano incertezze, paure, dolore e speranza. E si intuisce che quella fede in germoglio quando il terreno è già vecchio, è una fede che sboccia in mezzo all’impossibilità. È la meraviglia di Dio, il futuro di Dio, il viaggio a Gerusalemme che non si conclude sulla croce ma da un’altra parte, lontano dal dolore e dalla morte in quel mattino di Pasqua che dura un’eternità, dietro ai due che vanno a Emmaus e agli altri che stanno nel cenacolo, a chi vede e crede e a chi ha bisogno di toccare, a chi è costretto a credere senza vedere e a quel povero ladro al quale la sorte ha dato il compito aspro di credere nel momento della contraddizione. È la difficoltà della fede e il suo sapore dolce che non è da confondere con la facilità o la rassegnazione. È la dolcezza di chi ritrova quello che credeva perduto, per il ladro il barlume della rettitudine, per i discepoli il Signore morto, per noi il rapporto con un Vivente e non con un racconto passato. È l’oggi che non passa e il regno che viene: la contraddizione di Dio che promette e attua nello stesso momento. È il paradosso del desiderio e dell’incontro insieme. È il regno.
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Ecclesia onger@lavocedelpopolo.it
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Domenica 21 novembre Giornata di preghiera
L’inquietante silenzio sui cristiani perseguitati
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di Elio Brumori
Il 21 novembre prossimo, festa di Cristo Re dell’Universo, giornata di preghiera per i fratelli di fede perseguitati dell’Iraq, immersi in un mare di dolore e di paura. Sono i cristiani, soprattutto cattolici, già da tempo oggetto di attacchi e persecuzioni, i fratelli di fede per i quali siamo invitati dai Vescovi italiani a pregare. Anche recentemente vi sono stati 50 morti uccisi in chiesa e 80 feriti. Ma la serie degli attentati e dei morti e di coloro che sono dovuti scappare e abbandonare la propria terra è molto lunga. Qualcuno dovrebbe raccogliere e documentare puntualmente, anzi puntigliosamente la storia della persecuzione anticristiana del secolo scorso che continua nel nuovo in tante parti del mondo. Dobbiamo sapere e deve sapere il mondo. Tutti sono informati delle cadute degli uomini di Chiesa, degli errori e inadempienze. Non c’è scandalo che non venga strombazzato ai quattro venti dalla selva mediatica agitata dal vento. Raccontiamo senza falsi pudori ciò che accade a dei poveri cristiani abbandonati a se stessi senza sicura difesa da parte delle istituzioni locali e spesso ignorati da quelle internazionali. Ora un’organizzazione che si chiama Ministero della guerra dello Stato islamico d’Iraq ha dichiarato che i cristiani, tutti, sono diventati “obbiettivi legittimi”. È angosciante la parola “legittimi”. Chi è che dà questa legittimazione? Solo Dio è padrone della vita e della morte. Benedetto XVI ha ripetuto con forza a più riprese, a cominciare
dalla famosa lezione di Regensburg, che nessuno può usare la fede e la religione e mettere in mezzo Dio per legittimare, la violenza è contraria alla religione e alla ragione. Ma oggi ci sono ancora nel mondo immense moltitudini, per di più ignoranti, che identificano cristianesimo e Occidente come fossero un’unica realtà, pronte a legittimare l’eliminazione dell’infedele o dell’apostata o semplicemente del trasgressore di una legge divina. Quello che i fanatici considerano ‘infedele’, anche se non fa nulla di male, con la sua stessa presenza disturba, scandalizza, impedisce il cammino nella via di Dio. Se poi si mette nel gioco politico o degli affari, perché deve pur vivere, presta il fianco ad accuse di ogni genere. Questa è la spiegazione degli attentati che avvengono in una fascia che va dall’Indonesia all’India, dal Pakistan al Medio oriente, e si estende fino ai Paesi islamici dell’Africa subsahariana. C’è anche un’aspra lotta all’interno del mondo musulmano, tra correnti e gruppi rivali, che provoca molte vittime pure tra i musulmani. Ma qui si deve considerare l’identità degli attentatori. Finché esiste anche l’idea che si possa onorare la propria fede facendo uso del proprio corpo come di una bomba esplosiva contro vittime innocenti, dobbiamo aver paura di una barbarie che avanza. Con tale barbarie ammantata di religione avanza anche la tentazione dell’ateismo, il cosiddetto “nuovo ateismo” che ha dichiarato guerra alla religione considerata un male sociale. E tale è nel fanatismo mistico e delirante di Al Qaeda. Sono finiti i tempi dell’illusione dialogica priva di spirito critico. Il dialogo deve aprire un confronto serio e serrato sulle basi della convivenza e sul riconoscimento del
diritto alla diversità nei termini consentiti dalla legge e dalla dichiarazione universale dei diritti degli uomini. Si è detto e si dice ancora che si tratta di attentati che riguardano solo una piccola minoranza esaltata, un’organizzazione estremista e fanatica. Si dice pure che in fondo si tratta di numeri esigui rispetto alla moltitudine di musulmani che supera il miliardo. Qualcuno insiste sul motivo politico che vuole ammantarsi di ragioni religiose, altri che si tratti di ragioni religiose che vogliono camuffarsi di motivazioni politiche. È bene non illudersi. Il pastore evangelico, che voleva bruciare il Corano, è un brutto esempio e, tuttavia, è veramente un personaggio singolo isolato, che i media hanno reso capace di farlo diventare un detonatore di un’arma che si è rivolta contro di lui che ha finito per fare un clamoroso autogol, evocando con il gesto minacciato pagine tristi di storia. Il mondo occidentale cristiano e laico ha protestato contro il fanatico pastore protestante, mentre a fronte degli attentati la grande comunità musulmana, la “umma”, sparsa nel mondo con tutti i suoi capi, teologi, sceicchi, mullah, non ha dato molti segni di vita. Ma qui non si tratta poi tanto di bruciare i libri cristiani che tra i credenti musulmani non possono circolare, ma di uccidere i cristiani, visti, anche dopo il Sinodo dei vescovi cattolici del Medio Oriente svolto a Roma, come una comunità legata all’odiato oOcidente e all’America. Male fece Bush a fare la guerra contro l’Iraq e a enunciare il proposito di una crociata per la libertà e la democrazia, ed è una colpa che si paga. Preghiera e studio, conoscenza e confronto, coraggio nel dialogo e nell’analisi, proponendo nella preghiera anche la conversione del cuore.
L’Angelus del Papa
In discussione il modello di sviluppo economico Benedetto XVI ha voluto offrire alla riflessione dei fedeli, convenuti a piazza San Pietro per la recita dell’Angelus, un avvenimento che ha catalizzato l’attenzione del mondo politico, sia dei Paesi industrializzati che di quelli in via di sviluppo: il G20. In primo piano la crisi economica, dunque, che va presa in tutta la sua serietà; che ha numerose cause, ma che mette in discussione proprio il modello di sviluppo economico globale. La crisi “è un sintomo acuto che si è aggiunto ad altri ben più gravi e già ben conosciuti, quali il perdurare dello squilibrio tra ricchezza e povertà, lo scandalo della fame, l’emergenza ecologica e, ormai anch’esso generale, il problema della disoccupazio-
ne”. La ricetta che Benedetto XVI offre va nella direzione di un “nuovo equilibro tra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, e l’aria, l’acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali. È fondamentale per questo coltivare e diffondere una chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide più complesse del tempo presente; educarsi tutti a un consumo più saggio e responsabile; promuovere la responsabilità personale insieme con la dimensione sociale delle attività rurali, fondate su valori perenni, quali l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro”.
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Mons. Luciano Monari ha dettato l’agenda per il lavoro di quello che ha definito il suo Senato: unità pastorali con approdo sinodale, iniziazione cristiana, vita dei sacerdoti e Seminario, problema che è stato al centro della giornata sia per quanto riguarda il progetto educativo sia per la scelta della sede dello Studio teologico
Consiglio presbiterale La prima riunione della nuova compagine
Il Vescovo ha rilanciato la proposta del Sinodo
M di Angelo Onger
Mercoledì 17 novembre si è riunito per la prima volta il nuovo Consiglio presbiterale giunto alla sua 11ª edizione. il Vescovo nell’introdurre i lavori ha ringraziato innanzitutto padre Mario Toffari, don Fabio Corazzina, don Armando Nolli, don Raffaele Maiolini per la presenza preziosa e l’opera positiva svolta nella vicenda degli immigrati saliti sulla gru per protesta. Mons. Monari ha assicurato che farà tesoro dei consigli che gli verranno offerti su tutte le questioni pastorali. Ha quindi indicato le principali questioni che sono sul tappeto: le unità pastorali, l’iniziazione cristiana, la vita dei sacerdoti, e il Seminario. Il progetto delle unità pastorali continua il suo cammino e il Vescovo ha ribadito la volontà di rimandare le decisioni finali a un Sinodo con lo scopo di coinvolgere la diocesi nel modo più ampio possibile. Il Sinodo è e deve essere una esperienza di
fede e di peghiera perché le unità pastorali non sono un’impresa manageriale ma nascono dall’obbedienza allo Spirito del Signore e la celebrazione aiuta a entrare in quella prospettiva. Quanto al progetto di iniziazione cristiana si tratta di continuare il cammino e di rilanciare le ragioni che l’hanno promosso. Il Vescovo ha manifestato compiacimento per quello che si sta facendo, per quanto egli stesso può verificare nelle celebrazioni parrocchiali delle cresime e delle prime comunioni. Mons. Monari si è poi soffermato sul vissuto dei sacerdoti, rilevando come i cambiamenti che sono intervenuti nella società toccano anche il presbiterio provocando a volte incerteze, stanchezza. Inoltre gli impegni pratici sono molto pesanti e rischiano di sottrarre energie alla missione dell’annuncio. È necessario custodire il primato del Vangelo, perseguendo uno stile di vita
non mondano senza isolarsi. L’ultimo problema citato dal Vescovo è stato quello del Seminario, ma su questo il Consiglio presbiterale è stato chiamato a riflettere nel corso della mattinata, perché era il primo punto all’ordine del giorno. Ha quindi preso la parola il rettore del Seminario, mons. Carlo Bresciani, che ha innanzitutto riferito sui lavori della commissione che nei mesi scorsi si è occupata del Seminario in termini di collocazione fisica, a causa delle condizioni dell’attuale edificio, con ambienti non a norma e sovradimensionati e molto costosi dal punto di vista gestionale. Di questo aspetto riferiamo nella nota qui accanto. Aggiungiamo che la relazione del Rettore è stata discussa e che le varie ipotesi saranno sottoposte al giudizio di tutti i sacerdoti. Il Rettore ha poi presentato il progetto educativo del Seminario, tema che ci
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Domenica 21 novembre La Giornata diocesana
Il Seminario tra presente e futuro
riserviamo di riprendere per ragioni di spazio. La mattinata si è conclusa con l’intervento di don Giovanni Milesi al quale, da pochi mesi, si occupa della pastorale vocazionale per preadoloscenti e adolescenti. Ha raccontato dei primi passi che sta compiendo cercando di conoscere le iniziative esistenti sul territorio, di prendere contatto con i sacerdoti, di favorire la crescita della cultura vocazionale. Nel pomeriggio, dopo una comunicazione del vicario episcopale mons. Renato Tononi sulla programmazione delle celebrazioni delle cresime, ha preso la parola l’economo della diocesi mons. Giuliano Nava il quale ha presentato il primo bilancio della diocesi. In quanto ente ecclesiale la diocesi non è tenuta ad avere un bilancio e tanto meno a pubblicarlo, ma si è ritenuto opportuno e doveroso stilarlo per una questione di ordine e trasparenza e per correggere luoghi comuni e pregiudizi. Si tratta di un bilancio veritiero che rispecchia la situazione reale. A partire da queste premesse mons. Nava ha informato il Consiglio sugli orientamenti di fondo che regolano le scelte economiche della diocesi auspicando che si possa giungere a un bilancio consolidato che permetta di fotografare la situazione complessiva delle attività della Chiesa bresciana.
In occasione della Solennità di Cristo Re nella nostra diocesi si terrà la Giornata del Seminario. In tutte le parrocchie si pregherà per il Seminario e per le vocazioni al presbiterato. Inoltre la colletta delle Sante Messe sarà finalizzata al Seminario. Sabato 20 novembre alle ore 18.30 presso la chiesa parrocchiale di Gussago la comunità del Seminario parteciperà e animerà la celebrazione eucaristica trasmessa da Teletutto. La novità di aver introdotto la Giornata diocesana del Seminario, che da anni si viveva a livello zonale a conclusione della settimana di preghiera per le vocazioni, si è rivelata positiva. Quali sono stati gli aspetti positivi emersi? Innanzitutto avendo concentrato nell’unica giornata la raccolta delle “offerte per il Seminario” si è potuto stilare un calendario delle settimane vocazionali più agile e più capillare tenendo conto che in tutte le domeniche dell’anno si può vivere l’animazione vocazionale a prescindere dalle varie raccolte. Anche quest’anno saranno otto gli animatori vocazionali del Seminario, seminaristi e sacerdoti, disponibili ogni sabato e domenica per animare, nelle parrocchie, le celebrazioni eucaristiche e soprattutto i vari incontri per i ragazzi e i giovani. L’organizzazione delle settimane vocazionali nelle varie zone, ha coinvolto direttamente gli animatori vocazionali presbiteri e le loro commissioni nel progettare le diverse iniziative, in base alle esigenze e ai bisogni locali. Anche per il prossimo anno verranno contattati i vari responsabili secondo il calendario stabilito delle settimane vocazionali per individuare le diverse proposte. Il coinvolgimento dei preadolescenti, attraverso una celebrazione eucaristica a livello zonale pensata e animata per loro, si è rivelato momento positivo e gradito. Infine in molte zone e in parecchie parrocchie si dà risalto alla preghiera come attività vocazionale essenziale. Sono frequenti le adorazioni eucaristiche vocazionali durante la settimana e anche perpetue. Il documento Cei, “Le vocazioni al ministero e alla vita consacrata” afferma che solo la preghiera è capace di generare una cultura vocazionale in cui la libertà della persona si mette a confronto con la Grazia. Ecco perché durante la settimana vocazionale si è pensato di ripristinare un forte momento di preghiera per i presbiteri e i religiosi, perché a loro volta, possano ravvivare e rieducare nei ragazzi e i giovani il desiderio di incontrare il Signore nella preghiera. Alla vigilia della celebrazione della Giornata, nella prima riunione del Consiglio presbiterale si è parlato ampiamente del Seminario, a partire dal problema della collocazione del Seminario maggiore, dopo che il Seminario minore è stato trasferito presso l’oratorio della parrocchia di Santa Maria in Calchera. Il precedente Consiglio presbiterale il 3 febbraio di quest’anno, tramite i vicari zonali, raccolse i pareri di tutte le zone pastorali e discusse sul da farsi. Fra le molte osservazioni fatte, il Vescovo accolse la proposta di nominare una Commissione, che ha iniziato subito
il proprio lavoro. In tutto la Commissione ha tenuto otto sedute in Seminario e ha concluso i suoi lavori il 9 luglio. La Commissione era così composta: presbiteri mons. Gianfranco Mascher, mons. Giuliano Nava, mons. Renato Tononi, mons. Carlo Bresciani, mons. Giambattista Targhetti, don Roberto Manenti; laici: Mario Sberna, ing. Battista Dassa, dott. Fabrizio Spassini, arch. Giorgio Goffi, geom. Carlo Firmo. Nella riunione di mercoledì 17 del Consiglio, mons. Carlo Bresciani, rettore del Seminario, ha presentato le conclusioni del lavoro della Commissione. Mons. Bresciani ha ricordato che il compito non si presentava facile, le idee avanzate dal Consiglio presbiterale erano molte (un po’ da brain storming) e bisognava tenere presente la necessità di dare risposte competenti al perché sì o perché no circa la percorribilità delle proposte stesse. I tecnici hanno elaborato le loro valutazioni dal punto di vista professionale, analizzando la fattibilità tecnica, i costi in rapporto alle esigenze del Seminario, attraverso un confronto molto serrato e approfondito. Il Vescovo aveva chiesto che si analizzassero concretamente alcune ipotesi, dopo avere deciso la separazione del Seminario minore dal maggiore. In modo specifico aveva chiesto che si verificasse l’ipotesi di: ristrutturare solo una parte dell’attuale fabbricato di via Bollani, costruire una parte nuova in via Bollani, eventuali soluzioni fuori da via Bollani. Mons. Bresciani ha presentato vantaggi e svantaggi, con relativi costi (non tutti definiti) di queste ipotesi: trasloco provvisorio in affitto presso i locali di Villa Pace di Gussago; due diversi progetti per la costruzione ex-novo del Seminario maggiore su area adiacente all’attuale fabricato, tra via Riccobelli e la palazzina dei professori; un progetto di ristrutturazione e parziale costruzione “a chiostro” su l’ingresso tra la biblioteca e la palazzina dei professori; progetto di ristrutturazione della cascina Tosina alle Fornaci; progetto di rientro a palazzo Santangelo (Centro pastorale Paolo VI); trasloco presso la casa delle Missionarie laiche di San Paolo in via Scuole, 5. Mons. Bresciani ha sottolineato che la Commissione non ha espresso in modo esplicito preferenze per nessuna soluzione, non era suo compito: doveva dare solo dati in ordine alla fattibilità tecnica, dati indispensabili per la successiva decisione ‘politica’, che ovviamente spetta alla diocesi e a chi per lei. “Si tratta – ha aggiunto – di soluzioni tutte molto onerose, tranne una che però ha lo svantaggio di prendere in considerazione una possibilità che fa riferimento a un immobile non di proprietà della diocesi, ma delle Missionarie laiche in via Scuole, anche se a norma del loro Statuto l’immobile è destinato alla diocesi alla loro estinzione. Ma anche la ristrutturazione dell’attuale fabbricato sarebbe molto più onerosa, tanto è vero che l’Università cattolica ha in progetto di abbattere tutto e ricostruire da zero il fabbricato in maniera totalmente diversa”.
I seminaristi di teologia sul monte Tabor in Terra Santa
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LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Brescia Quattro appuntamenti
L’attesa del Natale con l’arte Per le domeniche di Avvento l’Ufficio catechistico propone quattro incontri in cui la pittura e la musica si coniugano con la fede
L
di Luigi Salvetti
La ricchezza e la complessità del tema religioso che i cristiani vivono nell’Avvento sono messe in chiara evidenza anche dal vasto e articolato patrimonio d’arte che ha costituito l’impegno, nel tempo e nello svolgersi della storia, per illustrarne e interpretarne la bellezza. Si tratta di pensieri forti che richiedono attenzione e disponibilità per riuscire a prendere contatto, nel ciclo inesauribile della memoria cristiana, con verità di importanza capitale: la fine del tempo e il giudizio di Dio sulla persona e sulla storia, l’amo-
re di Dio che entra in maniera decisa e decisiva nell’agire umano, l’esemplarità di personaggi dalla eccezionale statura spirituale (Maria e Giovanni Battista), l’incontro con Cristo nella sua venuta nella carne, anticipo e promessa dell’ultimo incontro che chiuderà i tempi consegnati definitivamente al mistero della eternità. In questo clima e con queste attenzioni si accoglie con gratitudine l’iniziativa dell’Ufficio catechistico diocesano che convoca, con una formula non troppo consueta anche se non nuova, alla preparazione al Natale, nelle quattro domeniche di Avvento, in quattro prestigiose chiese cittadine, attorno a quattro opere d’arte, con la collaborazione di quattro corali e con il corredo di testi scritturistici e poetici. Si inizia domenica 28 novembre alle ore 15.30, nella chiesa
La chiesa di San Cristo
di S. Agata, con l’affresco di Pompeo Ghitti (1631- 1704) che rappresenta “Cristo in gloria”; la parte musicale è affidata alla corale Paolo VI diretta da Luigi Salvetti con musica di G. Ph. Telemann (Il giorno del giudizio). Domenica 5 dicembre alle ore 15.30 l’appuntamento è nella chiesa di S. Alessandro. È il prezioso dipinto di Jacopo Bellini (1396-1470) “L’ Annunciazione” a fare da fulcro pittorico presentato da Giuseppe Fusari e con la corale “Il Labirinto” diretta da Tommaso Ziliani, che offrirà un’antologia mariana di autori antichi e moderni. Terzo incontro domenica 12 dicembre alle ore 15.30 nella chiesa di S. Giovanni Evangelista, con le pregevoli opere del Moretto (1498-1554c.) e del Cossali (1563-1629) che presentano episodi della vita di S. Giovanni Battista per il commento di
Andrea Crescini e per l’accompagnamento musicale della corale “Luca Marenzio” di Darfo-Boario Terme, diretta da Alberto Donini, in un raffinato programma che spazia dal gregoriano alla polifonia classica e moderna. Il ciclo degli incontri dell’Avvento si conclude domenica 19 dicembre alle ore 15.30, nella chiesa di S. Cristo (Saveriani) a celebrare il Natale del Signore. In questo gioiello dell’arte bresciana, recentemente restaurato, sono custodite ben tre raffigurazioni del Natale del Signore. Sara Lombardi le presenterà nella loro valenza artistica, mentre il coro “S. Giulia” di Paitone, diretto da Vincenzo Loda, offrirà il commento musicale. Una proposta da accogliere: abbiamo tutti bisogno di “preparare un cuore ben disposto” alla venuta del Signore.
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LA VOCE DEL POPOLO 22 OTTOBRE 2010
Brevi
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Veglia di preghiera
Per la vita nascente Benedetto XVI con premura e sollecitudine invita la Chiesa universale, unitamente a tutti gli uomini di buona volontà, a unirsi in una preghiera corale a favore della tutela della vita umana nascente, la sua accoglienza e il suo rispetto incondizionati. Egli stesso darà forte rilievo a quest’intenzione di preghiera durante i primi Vespri della I domenica di Avvento, con l’auspicio che tutto il tempo di preparazione al Natale sia pervaso da questa sollecitudine. In contemporanea con la Basilica di San Pietro a Roma, e in comunione con le diocesi di tutto il mondo, anche a Brescia viene offerta l’opportunità di pregare con il vescovo Luciano. Sabato 27 novembre in Cattedrale alle ore 17.30 verrà celebrata una solenne Santa Messa, cui seguirà un’ora di adorazione eucaristica. L’invito è aperto veramente a laici, religiosi, sacerdoti, agli appartenenti di associazioni e di movimenti ecclesiali. Realisticamente, però, sapendo dei tanti impegni sia comunitari che personali, tali da poter rendere difficile il convenire a Brescia, si auspica almeno che da ogni parrocchia o unità pastorale possano partecipare delle rappresentanze. Inoltre, per ampliare e prolungare l’effetto di questa preghiera universale per la vita, il vescovo Luciano chiede di farne memoria nelle Sante Messe domenicali di questa giornata, utilizzando il fascicolo che trovate allegato.
Una proposta ecumenica
Convegno La stagione di Sant’Angela
Testimonianza femminile
D
Dopo il Convegno tenuto nel 2002 e l’altro nel 2007, svoltosi in occasione del bicentenario della canonizzazione di Sant’Angela, dal 25 al 28 novembre si terrà un terzo Convegno dal titolo “La risposta femminile ai nuovi bisogni dell’età borghese: la rinascita delle Compagnie e degli Istituti religiosi delle Orsoline fra Ottocento e primo Novecento”, organizzato per il 475° della Fondazione della Compagnia di Sant’Orsola Figlie di Sant’Angela e che idealmente intende concludere il percorso iniziato dal Centro Mericiano quasi 10 anni fa. Il programma del Convegno di quest’anno, che si aprirà nell’ex chiesa di S. Barnaba, ora Auditorium della Città, proprio là dove S. Angela, davanti a numerosi fedeli raccolti in preghiera, ebbe il fenomeno della levitazione, è ancora più ambizioso dei precedenti in quanto si propone di ricostruire in una visione organica la frammentaria e variegata storia di questo mondo. Nei giorni successivi gli incontri si svolgeranno nella chiesa inferiore del Santuario di Sant’Angela Merici. In una trentina di relazioni, suddivise in quattro parti (questioni generali, la storia delle Compagnie, la storia degli
Istituti religiosi, la diffusione in Europa) si affronteranno argomenti vastissimi che si sono snodati per quasi 150 anni dalla dissoluzione dell’antico regime, all’avventura napoleonica, alla fine del potere temporale della Chiesa. Si prenderà in considerazione l’Ottocento un secolo traumatico per la Chiesa: i monasteri chiusi, avocati allo Stato i beni ecclesiastici, rivendicate la totale e assoluta laicità dello Stato e la supremazia dello Stato sulla religione. Le nuove congregazioni femminili nacquero per dare risposta alle infinite necessità che si manifestavano: assistenza (in ospedali, sanatori, ricoveri), istruzione (con la creazione di asili e di scuole, anche di avviamento al lavoro), situazioni di emarginazione e disagio come quelle di orfani, ‘pericolanti’, anziani, emigranti e via dicendo. È un’azione multiforme che non nasce dall’alto, secondo un progetto organizzato, ma parte dal basso, dalle constatazioni oggettive e dall’avvertita necessità di rispondere ai bisogni materiali e spirituali. Domenica 28 novembre nel Santuario di Sant’Angela Merici alle 10.30, la conclusione con la solenne celebrazione di chiusura, presieduta dal card. Giovanni Battista Re. Per i giorni del Convegno è possibile prenotare la pensione presso il Centro Mericiano: tel. 030. 295675- fax 030.2937092- angelamericibs@tiscali.it Casa S. Angela: tel. e fax 030.47230.
I libri sacri e le nostre vite Il gruppo di Brescia della Conferenza mondiale religioni per la pace propone una serie di incontri su “I libri sacri e le nostre vite”. La proposta ruota attorno alla ‘preghiera’, momento che tutti unisce. Viene proposta una lettura mensile e l’approfondimento di testi dei libri sacri che fondano la singola appartenenza religiosa. Lettura e approfondimento sono affidati ai membri di ogni religione. Ogni incontro prevede la lettura dei testi, la loro interpretazione, la condivisione di esperienza tra i partecipanti e la conclusione con un momento di fraternità. Calendario degli incontri: 27 ottobre: Preghiera comune iniziale (oratorio di Santa Maria in Silva via Sardegna, 24 Brescia); 20 novembre: preghiera presieduta dai Sikh (Padri Missionari Saveriani via Piamarta, 9 Brescia); 22 gennaio 2011: preghiera presieduta dagli induisti (chiesa di San Cristo via Piamarta, 9); 19 febbraio: preghiera presieduta dai cristiani (chiesa evangelica valdese via dei Mille 4); 19 marzo: preghiera presieduta dai buddhisti (chiesa di San Cristo via Piamarta, 9) 18 giugno: incontro finale e momento di festa insieme (oratorio Santa Maria in Silva via Sardegna 24). Tutti gli incontri iniziano alle ore 16. Info: www.religionipacebrescia.it; info@religionipacebrescia.it
Salesiani di Nave
La visita del Rettore maggiore È la seconda volta che don Pascual Chavez Villanueva, rettore maggiore della congregazione, visita l’Istituto salesiano di Nave. La prima fu nel settembre del 2008. Sarà presente sabato 20 novembre non solo come nono successore di don Bosco e padre di tutta la famiglia salesiana, ma anche in veste di gran cancelliere, massima autorità accademica dell’Università pontificia salesiana, della quale il Centro di studio Paolo VI di Nave è espressione. A Nave don Pascual incontrerà la comunità salesiana, la comunità accademica, le autorità civili e religiose, e, nelle vivaci espressioni dei suoi gruppi, la famiglia salesiana. Don Pascual è nato il 20 dicembre 1947 in Messico, a Real de Catorce, nella zona mineraria al Nord del Paese; ha 63 anni, un tratto amabile e simpatico. A 55 anni è stato eletto rettore maggiore della Congregazione salesiana. A 56 anni è nominato presidente mondiale della Unione superiori generali (Usg). È un maestro del coraggio: insegna a combattere tutto ciò che è contro l’uomo e contro i giovani; insegna a odiare il peccato e tutto ciò che non rispetta i diritti di ogni uomo e dei giovani. È maestro delle belle virtù giovanili, profeta della terra nuova e dei cieli nuovi. Consegna ai giovani un mondo bello e nuovo da realizzare. Dice un proverbio: “Se ciascuno tiene pulita la soglia del proprio uscio di casa, tutta la strada sarà pulita”. A Nave incontrerà nella celebrazione eucaristica di sabato 20 novembre alle ore 8.30 i membri della famiglia salesiana: ex-allieve, ex-allievi, cooperatrici e cooperatori, il gruppo dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (Adma). Alle 10.30, in veste di gran cancelliere dell’Università salesiana inaugurerà l’Anno accademico 2010/1011 del Centro di studio Paolo VI di Nave con una lezione sul tema “La crisi del cristianesimo contemporaneo”.
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Ecclesia Agenda
Agenda del Vescovo Sabato 20 novembre
Avvento
Pellegrinaggio alla Madonna del Frassino Lo scorso anno il Vescovo espresse il desiderio che venisse programmato un pellegrinaggio di un giorno all’inizio dell’Avvento e della Quaresima per celebrare comunitariamente un momento penitenziale con le confessioni e la Messa. La finalità di questi pellegrinaggi è valorizzare il sacramento della riconciliazione in un’assemblea diocesana con il proprio Vescovo, trovando poi il suo culmine nell’eucaristia. La prima esperienza è stata fatta all’inizio della scorsa Quaresima al Santuario delle Grazie di Mantova. Ora viene proposto il pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Frassino sabato 4 dicembre per l’inizio dell’Avvento. Ricorreva nel maggio scorso il 500º anniversario dell’apparizione della Vergine. Nel 1511 venne posata la prima pietra del Santuario. L’organizzazione del pellegrinaggio è affidata alla Brevivet (tel 0302895311). Il programma prevede alle 9.30 la liturgia penitenziale. Alle 11.30 circa la Santa Messa.
Annuario diocesano
Segnalare correzioni e integrazioni È in fase di allestimento l’edizione 2011 dell’Annuario diocesano. Eventuali correzioni e integrazioni vanno segnalate al seguente recapito: redazione Annuario diocesano, via Trieste, 13 – 25100 Brescia. Oppure via mail: annuario@diocesi.brescia.it Il termine ultimo è fissato per il 15 dicembre.
Monastero della Visitazione
Invito per i 400 anni di fondazione Domenica 21 novembre in concomitanza con la Giornata mondiale per le comunità claustrali femminili, i consacrati sono invitati nel Monastero delle Visitandine di Brescia in occasione del 400° di fondazione per vivere, con inizio alle ore 16, un pomeriggio di spiritualità e fraternità.
In memoria
Don Giacomo Migliorati È deceduto a Orzinuovi mercoledì 10 novembre don Giacomo Migliorati. Era nato a Borgo S. Giacomo il 24 luglio 1938. Ordinato a Brescia il 26 giugno 1965, ha svolto il ministero sacerdotale, come vicario parrocchiale, a Nozza (1965-1966) e a Palazzolo S. Paolo in S. Rocco (1966-1976). Nel 1976 è stato nominato parroco a Cadignano dove ha operato fino al 1983. Quindi è tornato a rivestire il ruolo di vicario parrocchiale a Iseo, fino al 2005. Ha trascorso gli ultimi anni nel paese natale come presbitero collaboratore. I funerali si sono svolti a Borgo S. Giacomo, dove è stato sepolto, il 13 novembre. Lo accompagna il nostro cordoglio e la nostra preghiera perché riposi nella casa del Padre.
Don Cesare Comboni Sabato 13 novembre è mancato, alla Domus caritatis, anche don Cesare Comboni. Era nato a Limone sul Garda il 22 gennaio 1916 ed era stato ordinato a Brescia 2 giugno 1940. Come primo incarico fu vicario parrocchiale a Virle Treponti (1940-1949) e poi a S. Giovanni in città (19491963). Per 25 anni fu parroco a Costalunga, dedicandosi poi al ministero in città. Una lunga infermità ha segnato la fine del suo percorso esistenziale. I funerali si sono svolti a Costalunga lunedì 15 novembre ed è stato sepolto nel Cimitero vantiniano di Brescia. Preghiamo perché la misericordia del Signore lo accolga nella sua gloria.
Ore 9.30 – Brescia – Lectio divina introduttiva al convegno sulla pastorale per preadolescenti e adolescenti presso il PalaBrescia. Ore 11 – Brescia – S. Messa per la festa dei Carabinieri nella chiesa di San Francesco. Ore 20.30 – Chiari – Incontro con i cresimandi e i genitori della zona VIII presso la parrocchia di Chiari.
Domenica 21 novembre Ore 11 – Bornato – Cresime e prime comunioni. Ore 15.45 – Montichiari – Cresime e prime comunioni. Dal 21 al 26 novembre partecipa alla Settimana teologico-pastorale per i sacerdoti presso l’Eremo di Montecastello.
Cancelleria
Nomine e provvedimenti La cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il rev.do sac. Tarcisio Fiammetti, già parroco di Berlinghetto, è stato nominato parroco di Bargnano, Corzano e Frontignano. Il rev.do sac. Luigi Ghitti, già vicario parrocchiale di Roè Volciano, è stato nominato parroco di Castrezzone e presbitero collaboratore di Muscoline. Il rev.do sac.. Mario Laini, parroco di Polaveno e Gombio, è stato nominato parroco anche di S. Giovanni di Polaveno e Brione. Il rev.do sac. Angelo Treccani, già parroco di Roè Volciano,è stato nominato parroco di Muscoline. Il rev.do sac. Angelo Anni è stato nominato assistente spirituale dell’ Alpa Il rev.do sac. Giuliano Boniotti, cappellano dell’Ospedale Civile di Gardone V.T., già amministratore parrocchiale di Brione, è stato nominato presbitero collaboratore di Brione, Gombio, Polaveno e S. Giovanni di Polaveno. Il rev.do sac. Saverio Mori, già parroco di Gottolengo, è stato nominato presbitero collaboratore di Brione, Gombio, Polaveno e S. Giovanni di Polaveno Il rev.do sac. Giacomo Trombini, già vicario parrocchiale a Ponte di Legno, è stato nominato presbitero collaboratore di Ome. L’Ordinario diocesano con decreto n. 1394/10 ha provveduto al rinnovo del Consiglio per l’ammissione agli Ordini sacri: presidente: mons. Luciano Monari, vescovo diocesano; membri di diritto: mons. Gianfranco Mascher, vicario generale, mons. Cesare Polvara, pro vicario generale, mons. Carlo Bresciani, rettore del Seminario diocesano, don Ovidio Vezzoli, prefetto degli studi del Seminario diocesano, don Giambattista Francesconi, vicerettore del Seminario diocesano; membri nominati dal Vescovo: mons. Antonio Bertazzi, parroco di Boldeniga, mons. Rosario Verzeletti, parroco di Chiari, don Renato Musatti, parroco di Ospitaletto. Il rev.do sac. Valentino Picozzi è stato nominato assistente spirituale dell’Ucai (Unione cattolica artisti italiani).
Ufficio catechistico
Giornata per i catecumeni adulti L’Ufficio catechistico ricorda che domenica 21 novembre 2010 si tiene presso il Centro pastorale Paolo VI la giornata di spiritualità diocesana dei Catecumeni adulti (dalle 15.30 alle 18.30).
Centro Mater Divinae Gratiae
Nuove generazioni e integrazione In occasione della Giornata missionaria congregazionale, domenica 21 novembre le Suore di Santa Dorotea di Cemmo invitano a un incontro su “Le nuove generazioni pronte per l’integrazione”, presso il Centro Mater Divinae Gratiae dalle ore 8.30 alle ore 16. Intervengono Franco Valenti, presidente della fondazione "Guido Piccini" per i diritti dell’uomo, Giuseppe Orizio, sindaco di Castegnato, studenti universitari dell’Africa e dell’America latina. Nel pomeriggio testimonianza di alcune ragazze che hanno vissuto un’esperienza missionaria in Africa e America latina.
Missionari di passaggio È in Italia, presso i parenti di Lumezzane, fr. Domenico Bugatti, missionario in Congo della Consolata. Resterà tra noi fino al 2 febbraio 2011.
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Paesi e parrocchie zanardini@lavocedelpopolo.it
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Travagliato Ambito parrocchiale
La comunità si rimbocca le maniche “L’eco di Travagliato” si sofferma sui prossimi interventi: il restauro della facciata della chiesa del suffragio e la ristrutturazione della Casa vacanze di Temù. I fedeli possono partecipare a un deposito solidale
La parrocchiale
L’attenzione al territorio
I Centri di ascolto della Caritas Alcune novità si intrecciano nella parrocchia travagliatese che ha pure recentemente elaborato il piano pastorale parrocchiale rifacendosi alla lettera del Vescovo ispirata alla centralità del tema riferito alla comunità nell’auspicio evangelico che “Tutti siano una cosa sola”. Veicolo per congiungerle in un’unica matassa, attraverso il filo intessuto nella trama uniforme stesa a condivisione comunitaria d’insieme, è la recente edizione del periodico parrocchiale “L’eco di Travagliato” distribuito nelle famiglie della popolosa comunità rappresentata dal parroco don Mario Metelli. Sia la canonica che l’apprezzata struttura parrocchiale di vacanza (“Pino Silvestre” di Temù) sono al centro di una opportuna ristrutturazione degli ambienti. Tra i profili delle già numerose e impegnate realtà d’aggregazione attive nel sensibile contesto d’impegno parrocchiale si segnala la presenza del Centro di ascolto della Caritas. Si tratta di un diverso taglio di disponibilità applicata alla realtà locale che coniuga generosità e solidarietà; si inserisce in un percorso umanitario caratterizzato da altre significative esperienze in ambito parrocchiale come quelle del gruppo Missionario, del Mato Grosso e Operazione Lieta. La Caritas è un’opportunità per scorgere il volto dei fratelli sparsi nelle relazioni immediatamente distribuite nel contesto comunitario e territoriale della zona. L’iniziativa, su indicazione del parroco don Mario Metelli, ha ricevuto il positivo riscontro di un numeroso insieme di volontari che si sono prestati al superamento di un apposito corso di formazione, organizzato dalla Caritas diocesana a Brescia, per poter gestire il servizio in modo riconosciuto e qualificato secondo lo spirito d’ispirazione cristiana che è alla base della particolare forma di solidarietà propositiva strutturata nell’organizzazione che si vuole interpretare e divulgare nella forma sia di un diretto impegno personale che di sodalizio di relazione in una rete collettiva. Fra i sacerdoti della parrocchia travagliatese, don Francesco Bregoli è stato assegnato dal parroco come assistente spirituale del Centro di ascolto Caritas. La sede è operativa dalle 9 alle 11 di ogni martedì, a cui si è reso disponibile anche il recapito telefonico 3472163810. Dove? Negli spazi dell’oratorio “Sant’Agnese” di piazza Libertà. Sono già stabiliti contatti e possibili interventi di collaborazione anche con altre realtà. Il servizio del Centro di ascolto vuole dare espressione alla solidarietà nell’applicarsi gratuitamente alle distinte forme di povertà e di esclusione sociale, sinonimo di fragilità e di disagio, anche nell’ottica di cercare di proporre percorsi educativi contestualmente all’aiuto materiale che possano cercare di stimolare e di strutturare metodi verso un migliorativo rapporto a favore del dono della vita.
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Dalla Chiesa di pietre vive ai beni immobili in dotazione alla Chiesa per il servizio del Vangelo tra la comunità. La recente edizione de “L’eco di Travagliato”, nel confermare l’intenzione della parrocchia di procedere al restauro della facciata della chiesa del Suffragio, incominciando dalla sistemazione prioritaria del portale, pone in evidenza le modalità per sostenere gli interventi per la casa canonica in prossimità della piazza Libertà, relativamente al primo piano da adibire ad abitazione del parroco ed al piano terra da utilizzare invece per il servizio parrocchiale, per una somma di spesa di 350mi-
di Luca Quaresmini
la euro e per la struttura ricettiva per soggiorni di vacanze a Temù per la quale la somma preventivata in 250mila euro è quantificata per una ristrutturazione “che non prevede uno stravolgimento strutturale, ma solo una rimessa a norma adattando alcuni ambienti per essere meglio usufruiti dai gruppi in uno stile di autogestione”. Oltre alle offerte libere, ai versamenti sui conto correnti bancari, ai prestiti senza interessi, c’è anche la possibilità di un finanziamento straordinario da parte dei fedeli che possono essere in condizioni di aderire ad una forma di deposito solidale in cui il depositante accetta volontariamente una remunerazione contenuta dal proprio fondo, scegliendo il progetto sociale a cui destinare le somme versate che è sostenuto da un ente come la parrocchia non avente scopo di lucro e che si avvale quindi del finanziamento da parte dell’istituto bancario quale servizio creditizio in grado di consentire un’intermediazione fra i depositanti aderenti all’iniziativa e la realtà beneficiaria. Realtà che nel caso della parrocchia travagliatese, impegnata sui necessari ed attesi interventi di apprezzata utilità comunitaria su alcune importanti strutture dei propri ambienti, è descritta in parte nelle circa 40 pagine del periodico parrocchiale “L’eco di Travagliato” dove si avanza anche la proposta a capillare condivisione con la comunità circa la spesa da sostenere per gli attesi interventi strutturali.
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Centro storico Dopo le proteste sulla gru
Un sasso lanciato nello stagno Il rientro dell’azione inscenata da un gruppo di extracomunitari nel cantiere della metropolitana in San Faustino non mette la parola fine a una vicenda che minaccia di far pagare nel tempo i suoi costi maggiori
A
Alla fine, è noto, gli immigrati sono scesi dalla gru; i riflettori della stampa nazionale (quella che, sussurra qualcuno, è arrivata a Brescia con il copione della storia da raccontare già scritto) si sono spenti nel momento in cui i manifestanti hanno rimesso i piedi a terra. E per molti così come l’azione di protesta inscenata dagli immigrati aveva preso il via è anche terminata: una parentesi aperta e chiusa, una vicenda destinata agli archivi. La questione, invece, è più che mai aperta, e lo è per diverse ragioni. Alcune sono (solo apparentemente) banali, altre più sostanziali. Le prime: qual è oggi il destino dei manifestanti? A loro sono
di Massimo Venturelli
state garantite tutte quelle tutele previste dalla legge. L’ipotesi della concessione di quel permesso di soggiorno che nelle due settimane trascorse sulla gru hanno rivendicato a gran voce è oggi nelle mani di chi è chiamato a interpretare e a far rispettare la legge. Lo ha affermato il prefetto Narcisa Brassesco Pace. “Mente − sono le sue dichiarazioni − chi dice che agli immigrati che occupavano la gru è stato promesso il permesso di soggiorno a prescindere dalla posizione giuridica dei singoli”. Anche la proposta di mediazione in quattro punti (discesa dalla gru, garanzia della difesa legale con avvvocati di fiducia, concessione di un
Gli immigrati scendono dalla gru nel cantiere della metropolitana
presidio autorizzato, apertura di un tavolo istiuzionalizzato sul tema del’immigrazione in Prefettura) elaborata da Diocesi, Cgil e Cisl è stata demandata dal rappresentate del Governo a Brescia a una prossima seduta del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Come ricorda padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio migranti e delegato dal vescovo Monari a rappresentare la Chiesa bresciana nei giorni della protesta, “chi è salito sulla gru alla fine ha ottenuto gli stessi risultati conseguiti da quei cittadini stranieri che dinanzi a evidenti truffe hanno preferito seguire la via della legge. L’azione di protesta non si è rivelata un potente lasciapassare per il permesso di soggiorno”. C’è poi una seconda questione non meno importante da ascrivere al capitolo della forma. L’occupazione della gru ha comportato come noto il blocco dei lavori nel cantiere della metropolitana di via San Faustino. Un blocco
quantificato in 25mila euro al giorno che, moltiplicati per la durata della protesta, raggiungono la ragguardevole cifra di 275mila euro. Chi dovrà farsi carico di questo risarcimento? Gli immigrati che sono saliti sulla gru? Le associazioni e i movimenti che dal basso li hanno incitati? La città? La protesta conclusa lascia poi aperte altre questioni, ferite che, probabilmente, avranno bisogno di tempi lunghi per rimarginarsi. “I 17 giorni che hanno tenuto i bresciani con lo sguardo rivolto alla gru − afferma Renato Zaltieri, segretario generale della Cisl di Brescia, che ha seguito la vicenda attimo per attimo − hanno probabilmente vanificato gran parte del lavoro di anni che realtà come il sindacato e la Chiesa locale hanno svolto sul fronte dell’integrazione”. La protesta ha esacerbato gli animi andando, secondo Zaltieri, a rimettere in discussione quelli che sino a prima del 30 ottobre
Le considerazioni di padre Mario Toffari e don Raffaele Maiolini
Le vie fallimentari dello scontro e della protesta pregiudiziale Padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio migranti, è stato, su mandato del Vescovo, voce e presenza ufficiale della Chiesa bresciana nei giorni della protesta degli immigrati sulla gru in San Faustino. Lo scalabriniano non si è risparmiato, prestandosi a opere di mediazioni per cercare di trovare, come poi è avvenuto, una via di uscita all’azione dimostrativa nel cantiere della metropolitana. La sua azione gli ha procurato un pubblico ringraziamento di mons. Monari ma anche le critiche aspre di chi, probabilmente, ha visto in questa disponibilità al dialogo e al riavvicinamento tra le parti un ostacolo. Padre Toffari non sembra però uomo da preoccuparsi più di tanto delle critiche di chi ha cercato di strumentalizzare gli immigrati “promettendo loro − sono le sue parole − ciò che non poteva essere concesso e praticando vie di rivendicazioni antidemocratiche e che non fanno parte della tradizione democratica bresciana”. È più preoccupato, il religioso, delle
conseguenze che l’azione dimostrativa potrà avere sulla città e sul suo tessuto civile. “Temo fortemente − è un’altra considerazione di p. Toffari − che a pagare il prezzo più alto delle tensioni causate dalla protesta siano quegli immigrati che con fatica e nel rispetto delle leggi si sono integrati nella comunità locale”. Il direttore dell’Ufficio migranti sa che quella che ha portato tanti lavoratori stranieri a tentare vie illegali (fingersi, con la complicità di falsi datori di lavoro lautamente pagati, colf e badanti) per la regolarizzazione, è un provvedimento iniquo. L’ha detto sin dal momento della sua approvazione nel 2009. Ma non crede che la via migliore per contestarlo sia quella dello scontro, magari alimentato dalla piazza. Quello stesso scontro che nei giorni della protesta sulla gru si è più volte materializzato per le vie del centro storico di Brescia e che ha profondamente impressionato anche un giovane sacerdote come don Raffaele Maiolini, responsabile della pastorale
giovanile nelle parrocchie di San faustino e San Giovanni, disorientato davanti alle dure manifestazioni di piazza. “Quello che ho visto − racconta – è stato un grande vuoto. Giovani che senza ragione si sono scagliati contro le forze dell’ordine; ho visto la loro reazione che nel marasma ha coinvolto anche chi era in piazza per manifestare civilmente”. Il sacerdote non riesce ancora a darsi ragione di un modo di protestare violento, che non ha avuto rispetto di niente e di nessuno (non della Chiesa bresciana accusata di tutto e del contrario di tutto, non del pianto dei bambini spaventati da tanta violenza). Quello che più ha colpito don Maiolini è stata la totale assenza di disponibilità al dialogo, al pensiero, al ragionamento. Davanti ai suoi occhi si è disvelata una città non conosciuta, ma si è aperto anche un campo di impegno che dovrà chiamare a raccolta tutte le forze propositive che pure hanno fatto di Brescia una grande città.
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Teatro Grande
“Nati per vivere”
sembravano traguardi acquisiti per la convivenza civile. “La spaccatura fra immigrati e bresciani − continua il segretario generale della Cisl di Brescia − si è fatta più larga. Oggi è più difficile far capire che l’immigrazione è un valore economico, sociale e culturale”. L’unica prospettiva oggi praticabile, e questa è un’altra delle questioni aperte, è quella della ricostruzione di un tessuto lacerato dalla vicenda che si è svolta a Brescia. “E le colpe di questa lacerazione − sono ancora considerazione di Zaltieri − non sono da attribuire solo agli immigrati, probabilmente considerati da qualcuno alla stregua di uno strumento. Chi è rimasto sotto la gru ha visto bene come si sono svolti i giorni della protesta”. Un gioco pericoloso, quello denunciato da Zaltieri, che si è protratto sino all’ultimo. “Anche per mandare sulla gru la bozza di accordo in quattro punti che ha poi sbloccato la situazione − afferma al
proposito − abbiamo dovuto trattare con il presidio a terra”. Difficile, per il leader della Cisl dire chi dalla vicenda esca vincitore e chi vinto. “Di certo – è il suo parere al proposito – ha vinto la cultura del dialogo e del confronto su quella della contrapposizione sostenuta da chi non ha a cuore la coesione sociale”. C’è, infine, un’ultima questione che la protesta della gru ha reso palese: l’inadeguatezza di provvedimenti legislativi, come quello del 2009 per l’emersione dalla irregolarità di colf e badanti, che discriminano migliaia di lavoratori stranieri altrettanto importanti per il Paese e che ha finito, come il caso Brescia dimostra, per consegnare l’immigrato irregolare, anello più debole della catena, nelle mani di sfruttatori e spingerlo a percorrere vie che lo allontanano ulteriormente dalla legalità. “Mi auguro − conclude Zaltieri, − che la politica ponga rimedio a queste evidenti lacune”.
Sabato 27 novembre alle 21 al Teatro Grande di Brescia ci sarà un concerto particolare: occasione per ascoltare musica splendidamente eseguita dall’Orchestra filarmonica italiana diretta da Giancarlo De Lorenzo ed insieme partecipare ad un gesto di generosità a favore dell’Associazione “Nati per vivere”. La organizza il Lions Club Valtrompia con altri nove della provincia impegnati nel “service”: così chiamano le loro iniziative a favore della società che vedono, tra l’altro, impegnato il Lions International in un progetto mondiale per la lotta alla cecità. A livello locale è caratteristica dei Lions andare a “scovare” sacche di disagio, più o meno ignorate del vicino quotidiano , sulle quali intervenire. Una di queste sacche è rappresentata dall’insieme dei neonati affetti da “fibroplasia retrolentale”, una patologia della retina che può portare alla perdita della vista, causata principalmente dalle elevate dosi di ossigeno necessarie per mantenere in vita il bimbo prematuro. L’Associazione “Nati Per vivere”, costituitasi nel 1996, ha lo scopo di aiutare il neonato patologico e i genitori, contribuendo anche a supportare il Reparto di Patologia Neonatale dell’Ospedale civile di Brescia. Nei casi più gravi, predispone precocemente un percorso riabilitativo personalizzato che accompagni il bambino e la sua famiglia sino all’età scolare: intervento di fondamentale importanza organizzato dall’Associazione, mancando interventi diffusi da parte delle Istituzioni. La struttura pubblica ha sospeso questo servizio nel 2004,passato così in carico all’associazione “Nati per vivere”. In coerenza con il progetto mondiale per la lotta alla cecità, il Lions Valtrompia appoggiato da altri nove della provincia bresciana (Brescia Capitolium, Brescia Cidneo, Brescia Leonessa X Giornate, Brescia Vittoria Alata, Chiari le Quadre, Clisis Brixia, Collebeato, Palazzolo sull’Oglio, Rezzato G. Zanardelli) ha scelto di aiutare l’associazione “Nati per Vivere” con un Service della durata di tre anni,visto con favore dal governatore Pier Luigi Tarenghi che progetta ora di portare l’iniziativa a livello nazionale. In pratica il Lions, per cinque anni, finalizzeranno le proprie attività al sostegno di “Nati per vivere” in modo da offrire ai bambini nati prematuri la possibilità di una vita autonoma e normale. Al Lions Club Valtrompia, in questo periodo presieduto da Angelo Gustinelli ci tengono a sottolineare che l’iniziativa si pone più obbiettivi: da una parte un generoso contributo concreto a Nati per Vivere, dall’altra e soprattutto la diffusione della “cultura” di questo tipo di problemi volto ad una sempre maggior consapevolezza della loro ampiezza e gravità a livello sociale. Un primo importante evento a sostegno è “Musica per la Vita” con opere di Mozart e Beethoven. (Edmondo Bertussi)
Borgo Trento in festa per Cristo Re
Fine settimana intenso È ricco d’iniziative il mese di novembre nella parrocchia di Cristo Re. Il culmine si ha con la festa di Cristo Re dell’universo, domenica 21 novembre, giorno in cui alle 11.15, mons. Serafino Corti celebra la Messa per il patrono. Non manca la proposta di teatro dialettale: la compagnia parrocchiale “Il Gabbiano” presenta venerdì 19 e domenica 21, alle 20.45, nel teatro dell’oratorio, l’esilarante commedia “Giuseppe Bonomo ladro e galantomo”. Sabato 20 novembre alle ore 20.45 nella parrocchiale il concerto della corale polifonica “S. Giulia” di Paitone diretta dal maestro Enzo Loda. Domenica 21 la fiera delle bancarelle, la possibilità di tentare la fortuna con la pesca di beneficenza e la conclusione assaporando brostoi e vin brülée.
Riparte il concorso presepi di Mcl
“Vi annuncio una grande gioia...”
Padre Mario Toffari e, in secondo piano, Renato Zaltieri
“Arriva il presepio, ma chi lo porta? La nostra intenzione di condividere la sua aura di accoglienza con la famiglia, in parrocchia, con gli amici. Questo Ci spinge ad industriarci nell’ideazione che non può non prendere forma dalla riflessione attorno alla parola del Vangelo. “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo” dal Vangelo di Luca (2,10)”. Così Msl presenta il tema scelto per il XXXVII Concorso presepi: “un tema − continuano – lo dovremo ritrovare in statuine, muschio, carta, luci, assemblati in una grande immagine di partecipazione di ogni comunità (pastori, artigiani, famiglie, soldati, re…) attorno alla nascita di Gesù: un popolo che si muove prima attonito, ma poi sempre più consapevole di una gioia tanto grande quanto inaspettata. Il concorso è aperto a tutti: singole persone, famiglie, bambini. scuole, oratori, parrocchie, negozi, contrade, gruppi, associazioni, presepi viventi, comuni, enti, ospedali, ecc… (possono partecipare anche i concorsi presepi locali nella sezione rassegne-mostreconcorsi)”. Oltre al primo classificato sono previsti premi per ogni categoria e riconoscimenti per tutti gli iscritti. La quota di partecipazione è pari a 10 euro per le famiglie e 15 euro per i gruppi. È possibile iscriversi fino al 21 dicembre telefonando allo 030/2807812, fax 030/2404066, e-mail segreteria@mclbrescia.it. La scheda di iscrizione è sul sito www.mclbrescia.it.
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Brescia Fino al 28 novembre
Antico, arte, collezionismo e mercato Al via la 23ª edizione di Brixiantiquaria. I Rotary donano l’Ufficio mobile alla Protezione civile “Scontro di fanti e cavalieri” di Aniello Falcone
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“Brixiantiquaria riparte per il viaggio fra i tesori del passato, consolidando il consenso negli anni e affiancando alla sua originale vocazione di mostra-mercato dedicata all’arte antica e antiquariato, il carattere di percorso artistico pressoché unico nel suo genere”. Con queste parole l’assessore alla cultura del Comune, Andrea Arcai, presenta la 23ª edizione della mostra mercato che va in scena dal 20 al 28 novembre presso la Fiera di Brescia. Considerata uno dei principali eventi italiani del set-
tore, sintetizza bene il variegato rapporto fra antico, arte, collezionismo e mercato. La storica rassegna dedicata all’antiquariato apre i battenti venerdì 19 novembre con un evento organizzato dai Rotary Brescia Vittoria Alata e dal Rotary Brescia sudovest Maclodio. La serata inizia alle 18.30 con la consegna dell’Ufficio mobile da parte dei Rotary bresciani alla Protezione civile di Brescia. Il mezzo acquistato grazie ai fondi raccolti lo scorso febbraio, in occasione del 1° Galà della Protezione civile
tenutosi alla Fiera di Brescia, vuole essere una testimonianza d’impegno sociale che i club bresciani, uniti per un unico obiettivo, sono riusciti a concretizzare in un’azione che trova il riscontro nella pubblica utilità. L’ufficio mobile rimarrà in esposizione in Fiera per tutta la durata di Brixiantiquaria 2010. Si può visitare dalle 15 alle 20 il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì; dalle 15 alle 22 giovedì e dalle 10 alle 20 il sabato e la domenica. Il biglietto d’ingresso intero costa 10 euro, 8 euro quello ridotto. Aperta anche la mostra collaterale “Scontri, mischie e imboscate. Dipinti di battaglie nella Pinacoteca Tosio Martinengo”, curata da Elena Lucchesi Ragni e Maurizio Mondini, mette in evidenza un nucleo particolare della collezione civica e presen-
ta in anteprima i risultati di una campagna di studi (e di restauri) promossi nel contesto della redazione del catalogo generale della Pinacoteca cittadina. Fra le iniziative collaterali, il concorso “Antiquariato 150°”, una sorta di anticipazione delle molteplici manifestazioni che si svolgeranno ovunque in Italia nel 2011, possono partecipare solo gli antiquari espositori dell’edizione 2010. La cerimonia di premiazione avverrà presso la Fiera di Brescia prima del termine di Brixiantiquaria 2010. Il pezzo d’arte vincitore del concorso sarà utilizzato come immagine principale della campagna promozionale di Brixiantiquaria 2011, anno del 150° dell’Unità d’Italia, dando il dovuto risalto anche all’antiquario proprietario del pezzo vincente.
MOSTRA MERCATO DELL’ ANTIQUARIATO
XXIII EDIZIONE
20-28 novembre
MOSTRA COLLATERALE
Scontri, mischie e imboscate Dipinti di battaglie dalla Pinacoteca Tosio Martinengo
orari:
FERIALI ORE 15.00 - 20.00 t SABATO E DOMENICA ORE 10.00 - 20.00 t GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE ORE 15.00 - 22.00
BRIXIA EXPO - FIERA DI BRESCIA via Caprera 5 - Brescia A4 MI-VE Uscita Brescia Ovest
Con il contributo di:
Con il patrocinio di:
Assess. alle Attività e Beni Culturali, Valorizzazione delle Identità Culture e Lingue Locali
Segreteria organizzativa:
Brixia Expo - Fiera di Brescia S.p.A. Via Caprera, 5 - 25125 Brescia Tel. 030 34 63-490/423 - Fax 030 34 63 480 info@brixiantiquaria.com www.brixiantiquaria.com
Paesi e parrocchie Paesi eBassa parrocchie Chiari
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Microeditoria Ottava edizione
Un successo per il mondo dell’editoria Omar Pedrini e Michela Murgia
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di Paolo Festa
Una delle immagini più inaspettate dell’ottava edizione della Rassegna della microeditoria, che si è svolta a Chiari dal 12 al 14 novembre, l’ha offerta Omar Pedrini che, arrivato alla manifestazione per introdurre l’amica e attrice Giorgia Wurth, non appena ha saputo che prima di lui era intervenuto Nando Dalla Chiesa ha fatto di tutto per incontrarlo. Dalla Chiesa, infatti, era stato suo docente ai tempi dell’università e da allora il cantante, che conservava un ottimo ricordo del suo insegnante, non l’aveva più rivisto. L’incontro tra i due, inaspettato e improvviso, fatto di abbracci e di ricordi, ha raccontato, forse più di molte parole, la grande storia fatta di persone, di umanità, di passione, anche di fatiche che c’è dietro il mondo dell’editoria, e in particolare della piccola editoria, che si è trovata a Chiari da tutta Italia in questo fine settimana di metà novembre. Tra gli ospiti della manifestazione, la più attesa era sicuramente Michela Murgia, vincitrice dell’ultima edizione del Premio Campiello con il suo “Accabadora”. La sua non è stata una vera e propria anteprima del pamphlet teologico “Ave Mary”
Michela Murgia, l’ultima vincitrice del Premio Campiello, anticipa il prossimo lavoro di prossima uscita , ma un’anticipazione dei temi che verranno trattati nel libro che uscirà con Einaudi i prossimi mesi. “Una trascrizione di pensieri che nasce dalla scomoda posizione dell’essere donna – spiega la Murgia – che si interroga sul mito dell’eterna giovinezza e parla dell’obbligo di essere sempre ‘esteticamente sostenibili’ tipico dei nostri giorni”. Non è mancato un accenno all’“identità di appartenenza” e alla Sardegna, terra d’origine della scrittrice. Michela Murgia ha anche parlato del suo legame molto stretto con le piccole case editrici con le quali collabora quando riconosce la validità dei progetti e le buone idee. In questa ottava edizione della Rassegna della microeditoria, incentrata sul tema della donna e dedicata alla figura di Elvira Sellerio, grande pioniera dell’editoria ed editrice, tra gli altri, di Sciascia e Camilleri, molti sono stati gli ospiti di rilievo, da Isabella Bossi Fedrigotti a Lidia Menapace, da Giovanni degli Antoni a Franca Grisoni. Sono state molte le riflessioni offerte da momenti di approfondimento come il forum che si è te-
Adesso c’è una banca con cui parlare!
Sede Legale 25032 Chiari (Brescia), via Quartieri, 39 – tel. 030 7014911 fax 030 7014922 Albo delle Banche n. 5683 – ABI 03367 CAB 54340 – Capitale Sociale deliberato euro 30.000.000
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nuto in collaborazione con il Parlamento europeo. Sono molti, infine, gli spunti offerti su un mondo dell’editoria in continuo cambiamento, con delle novità che i piccoli editori sanno fare proprie prima degli altri, dall’audio libro al libro elettronico, il cosiddetto “e-book”, ai booktrailer, brevi filmati che anticipano i contenuti dei libri, come da anni siamo abituati a vedere per i film. Nuova è anche l’idea del premio “Microeditoria di qualità” che, in collaborazione con il sistema bibliotecario, ha permesso ai lettori di scegliere e contrassegnare con un apposito marchio i migliori libri delle piccole case editrici. C’è grande soddisfazione da parte del Comune di Chiari e dell’associazione l’Impronta, che hanno organizzato la manifestazione. “Vogliamo proseguire in questa direzione – ha dichiarato Daniela Mena, responsabile organizzativa dell’evento – continuando ad offrire al pubblico della Rassegna occasioni di scambio e di confronto, contribuendo nel frattempo a diffondere una cultura di qualità, capace di coniugare informazione e riflessioni”.
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Manerbio Nuova realizzazione
Il Bosco del Canalòt Attraversato dal Mella, si estende su un’area di circa 30 piò bresciani: arrivati i fondi regionali
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Mille metri di percorso, un’area di circa 30 piò bresciani, in parte già acquisiti al patrimonio pubblico mentre una porzione espropriata è al centro di un contenzioso che risolverà la magistratura probabilmente il mese prossimo. In quest’area nasce il “Bosco del Canalòt”, alla periferia di Manerbio, attraversato dal Mella nel tratto compreso tra la ex Statale e l’autostrada A21, a fianco del sinuoso pecorso di via Francesco Valsecchi, la strada che onora la memoria di uno dei principali artefici del nosocomio nei tempi epici degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Per quest’angolo di pianura, il dott. Cesare Meletti, sindaco di Manerbio, ha ottenuto fondi dalla Regione che consentono rinnovato
di Franco Piovani
interesse al Mella. Sono 90mila euro, da investire a breve e altri 30mila per interventi di manutenzione annuale, somma che rende possibile proseguire lavori di riqualificazione delle rive col progetto della dott.ssa Marcellina Bertolinelli, cui è delegata la direzione dei lavori ed oggetto di una riunione nel Teatro comunale di piazza Battisti, aperta dallo stesso sindaco, affiancato dall’assessore al Territorio, geom. Giuseppe Morandi. Il “Bosco del Canalòt” è denominazione acquisita dalla progettista per il suono musicale della definizione derivata dal canale irriguo che sovrasta, baipassandolo, il percorso del maggior fiume della zona. L’area è parzialmente una macchia verde già oggetto, un paio di decen-
ni fa, delle attenzioni di cacciatori e aderenti alla sottosezione Cai, intervenuti con piantumazioni su quelle che erano sponde infestate da una vegetazione spontanea e disordinata. Grazie a quel primo impegno in favore dell’ambiente si sono insediate essenze arboree per le quali il posto aveva assunto la definizione “Bosco del Mella”. Un bosco che ora cambia nome, ma non la sostanza in quanto nell’area sarà messa a dimora altra vegetazione in modo da restituire al territorio una peculiarità di verde a rischio di sopravvivenza per intervento dell’uomo costantemente alla ricerca di aree coltivabili. Ritornerà sull’una e l’altra sponda del Mella vegetazione autoctona con fasce
d’alberi e arbusti quali sambuco, salice, olmo, ontano, crespino, giunco di palude, robinia, platano e quant’altro è classificato nei trattati della flora che cresce e si sviluppa nella campagna della pianura percorsa da fiumi e canali. Sul progetto conviene Gian Battista Bisetti, medico, studioso delle questioni ambientali, il quale attribuisce grande merito per la salute a “questo verde serpente relitto, che percorre la Bassa, ricco comunque ancora di essenze arboree in gran parte spontanee con le quali è permessa la sopravvivenza di varie specie di uccelli e di altri mammiferi da tempo scomparsi della restante pianura sfigurata nei suoi originali lineamenti morfologici e vegetazionali”.
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Leno
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“Bassa... che grande!”
La poesia del nostro tempo
L’assessorato alla Pubblica istruzione di Leno, in collaborazione con la Scuola secondaria di 1° grado, ha organizzato la sesta edizione del progetto di orientamento scolastico “Bassa… che grande!”, rivolto ai ragazzi delle classi terze della scuola media e alle loro famiglie. Si tratta di un progetto ormai consolidato, al quale fanno riferimento anche le Scuole secondarie di 1° grado di numerosi Comuni della Bassa. L’iniziativa sarà articolata su due giornate: venerdì 19 e sabato 20 novembre. Nelle due mattine gli alunni delle classi terze delle scuole medie, accompagnati dagli insegnanti, potranno visitare gli stand alla Scuola secondaria di 1° grado di Leno. Saranno presenti le principali Scuole superiori della zona. Il pomeriggio di sabato sarà dedicato alle famiglie: genitori e alunni potranno incontrare i Dirigenti scolastici degli Istituti superiori, che presenteranno i rispettivi piani dell’offerta formativa. Quindi potranno visitare gli stand, chiedere informazioni agli insegnanti e ricevere materiale informativo sulle varie scuole.
L’associazione Epicentro di Leno ha organizzato quattro incontri dedicati alla poesia. Si tratta della rassegna “Poesia italiana del nostro tempo”, curata da Renzo Mosca. Questi incontri sono dedicati ad autori italiani del ‘900. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 24 con una serata dedicata al tema “Mi nasconda la notte e il dolce vento”. Mercoledì 1° dicembre l’incontro sarà dedicato alla poesia dal miracolo economico degli anni Sessanta fino alla crisi etica ed esistenziale degli anni Novanta. Tema: “La linea lombarda”. A chiudere la serie di incontri, mercoledì 15 dicembre si parlerà di “Ultime tendenze”. Relatore delle serate Renzo Mosca. Gli appuntamenti ospitati nella biblioteca civica di Leno alle 20.30. mtm
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“Protagonisti della vita lenese”: il libro di Luigi Cirimbelli
Verolavecchia Teatro Montini
Apre i battenti la stagione spettacolare
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Stagione teatrale al Montini di Verolavecchia. L’undicesima di un programma che intende “offrire un contributo culturale, artistico ed educativo, perché si ritrovi dentro queste espressioni artistiche e vitali il riferimento alla nobiltà dei sentimenti, alla creatività dei gesti umani, alla capacità rigeneratrice dell’arte, della musica, dello spettacolo teatrale così che dentro la fatica del vivere quotidiano sia possibile ritrovare i sintagmi di quei valori che riescono a dare significato alla nostra cultura, alla nostra storia, alla nostra vita”. Questo è quanto scrive presentando le iniziative don Pierino Boselli, parroco di Verolavecchia, nel varare la serie di proposte della commissione culturale del Teatro Montini. Il primo appuntamento è per sabato 27 novembre alle 21.30 con “La grande musica per il cinema” proposta del Movie Trio di Padova. In esecuzione musiche di Morricone, Piovani e altri autori di colonne sonore. Il programma prosegue con il “Concerto di Natale” fissato alle 21 di sabato, 18 dicembre, eseguito dal Corpo bandistico di Verolavecchia che festeggia il 45° anniversario della
di Franco Piovani
fondazione. In gennaio, sabato 8, alle 21, è di scena “Piergiorgio Cinelli § Qui Quo Quartet” nel concerto, “Titanic Tour”, un viaggio per riscoprire e valorizzare il dialetto bresciano con ironia. Piergiorgio Cinelli è chitarra e voce; Andrea Boffini, fisarmonica e voce. Ancora in gennaio, il 22, “Musica per non dimenticare” in prossimità della giornata della Memoria in calendario il 27 gennaio. In febbraio, il 19, il teatro del Garda di Bardolino nella commedia “Taxi a due piazze” di Ray Cooney, regia di Vincenzo Rose. Il 5 marzo omaggio a tutte le donne con la compagnia della Leonessaettacolo “Legate a un filo”; sabato 19 e domenica 20 marzo il teatro dell’oratorio presenta “Un taulì con tre gambe el balarà mai” tre atti in dialetto di Oliviero Migliorati; Sabato 2 aprile “Ecco l’uomo “ a cura del Teatro Laboratorio di Brescia; sabato 16 aprile ritorna il dialetto con “Ghera ‘na òlta Piero sa òlta”: proverbi, filastrocche, storie e cantastorie. La conclusione sabato 30 aprile con il tributo a Claudio Baglioni a cura del gruppo “Crescendo e cercando”.
Luigi Cirimbelli aggiunge un altro volume alle vicende di Leno delle quali a più riprese si è occupato rovistanto archivi o andando alla ricerca di documenti che gli hanno consentito di pubblicare tomi interessanti. Costante la sua collaborazione al periodico di vita parrocchiale “La Badia” e rilevanti i volumi sulla storia antica e recente di Leno, ai quali si aggiunge ora “Protagonisti della vita lenese” stampato da Grafica Sette (2010). In 192 pagine sono elencate famiglie “fra le più antiche” di nobili, agricoltori, artigiani, commercianti, professionisti, artisti e religiosi. Andrea Barretta scrive che “nei fatti e nei personaggi che Luigi Cirimbelli racconta c’è qualcosa di più di un paese della Bassa bresciana: c’è la nostra civiltà, la nostra antropologia a dirci che tutto è cominiciato lontano non senza difficoltà”. Il libro esce grazie al contributo di aziende publiche e private tra le quali la Pro Loco di Leno che ha raccolto l’inivito alla collaborazione come comunica il presidente, Rinaldo Floriani, nel riferire: “Il nostro apporto è consistito nel reperire i mezzi necessari alla pubblicazione per cui desideriamo ringraziare di vero cuore coloro che si sono distinti nel dare disinteressatamente il proprio indispensabile contributo. Ricordare coloro che si sono messi in luce nella comunità alla quale appartengono – prosegue Floriani – ha lo stesso valore che il poeta Ugo Foscolo attribuiva alle ‘urne dei forti’: un esempio per tutti perché ognuno possa seguire le loro orme e magari raggiungere obiettivi ancora più grandi ed ambiziosi”. Nel libro “alcuni volti sono appena tratteggiati, dipinti con pennellate veloci, quasi a voler fissare dei ricordi lievi che però in qualche modo si desidera mantenere. Per altri il ritratto è più vivace e fa emergere maggiori particolari”. Sono considerazioni, queste, del sindaco Pietro Bisinella. Ma in un lavoro che elenca persone e famiglie intere che hanno contributito alla crescita sociale ed economica di una comunità qualcosa può sfuggire o qualche documento risulta introvabile. Questo volume ha il pregio di proporre immagini, scritte o immortalate in immagini fotografiche (per la gran parte attinte dall’archivio di Angelo Boffelli), di un paese vivace e concreto, attento al patrimonio di storia e cultura e agli eventi che hanno scandito lunghi periodi del passato. (pio)
Comezzano
“lnvisibili presenze” in musica “Invisibili presenze”. Questo è il titolo scelto per la manifestazione che si terrà nella serata di sabato 20 novembre a Comezzano-Cizzago. Nell’occasione, infatti, il coro polifonico “Giuseppe Filini” si esibirà presso la parrocchia dei Santi Faustino e Giovita di Comezzano sulle musiche di Mozart, inframezzando le esecuzioni musicali con la lettura di liriche e lettere, offerte alla riflessione del pubblico. L’intento è di ricordare tutti i cittadini che singolarmente o in gruppo hanno speso la propria vita per cause nobili quali possono essere la libertà, la sicurezza e il diffondersi di una cultura religiosa impregnata di profondo altruismo. “In questo modo – secondo le parole del prof. Bovino – la comunità può prendere consapevolezza della propria storia e ritrovarsi unita da un’emozione e un sentimento di gratitudine”. Presenze invisibili, si è detto, persone che spesso hanno lavorato nell’umiltà, nella sobrietà e nel nascondimento, non mancando però di lasciare un segno in quanti le hanno incontrate. Presenze invisibili, ma non per questo mute, alle quali verrà data voce e consistenza nell’armonia della musica e del canto così che ognuno, richiamandole dai ricordi, potrà avvertirne accanto a sé, sotto le volte della parrocchiale, la bellezza della vita. (f.u.)
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Paesi e parrocchie Valle Camonica
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Darfo Boario Terme Coro Vallecamonica
“Angeli con la penna nera” Un omaggio a don Carlo Gnocchi e ai cappellani alpini, tra cui don Guido Maurilio Turla, fondatore del Tempio Madonna degli Alpini
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Con il titolo “Angeli con la penna nera” il Coro Vallecamonica del gruppo Ana di Darfo Boario Terme – Coro ufficiale degli alpini camuni – vuole rendere uno speciale omaggio a don Carlo Gnocchi (1902 – 1956) e ai cappellani alpini, tra cui don Guido Maurilio Turla, fondatore del Tempio Madonna degli Alpini di Boario. Entrambi impegnati sul fronte del Don nel terribile inverno 1942, hanno partecipato alla battaglia di Nikolajewka raccogliendo quanti più alpini possibile per riportarli a casa. Don Gnocchi si salvò miracolosamente dopo una feri-
di Davide Alessi
ta ritenuta mortale: venne caricato su una slitta trainata da un mulo; il poco calore degli altri corpi di alpini feriti gli consentirono di sopravvivere e tornare in Italia dove fondò il suo grande movimento tutto dedicato ai bambini con disabilità. Don Turla, cappellano alpino della Divisione cuneense, venne fatto prigioniero dai russi: si offerse più volte come merce di scambio, preferendo rimanere prigioniero al posto di soldati italiani padri di famiglia. Tornò alla fine della guerra in preda ad una profonda crisi personale, spirituale e umana: da frate cappuccino chie-
se ed ottenne dal Vescovo di Brescia di poter diventare sacerdote secolare e, come tale, fu il primo parroco della neonata parrocchia di Boario Terme. Il ministero della Difesa gli tributò una “medaglia d’argento al Valor militare” per i suoi atti eroici. Don Carlo e don Guido trascrissero quei giorni in due libri: “Cristo fra gli Alpini” (don Gnocchi) e “Sette rubli per il Cappellano” (don Turla) sono infatti i due testamenti di una guerra che ha ucciso lo spirito prima ancora del corpo. Il Coro Vallecamonica, giunto al suo quinto recital in solo cinque anni (“Voci per un Dio Bambino”, “Il Merlo innamorato”, “Stabat Mater”, “Merica Merica” e ora “Angeli con la penna nera”) ha realizzato un percorso in musica, sottolineato e reso vivido dalla voce narrante e dall’azione scenica di Davide Pini Carenzi, il giovane attore
cremonese, oggi impegnato in Scozia e in Francia. Il nuovo recital del Coro si avvale del suo lavoro preparatorio e della sua presenza scenica, rivisitando e interpretando gli scritti dei due sacerdoti cui si ispira il lavoro. Ne esce uno spaccato umano e forte di quel lontano Natale del 1942 quando i soldati italiani dell’Armir avevano come unico conforto la presenza e la fede dei cappellani militari. “Angeli con la penna nera” è un lavoro preparato per festeggiare i 30 anni del Coro che debuttò, con questo nome e con questa formazione, nel Natale 1980. Il debutto è fissato per sabato 27 novembre, alle ore 21, nella parrocchiale di Cemmo di Capo di Ponte, ore 21, con ingresso libero. L’iniziativa è stata curata dalla Fondazione Cocchetti, con il patrocinio del Comune di Capo di Ponte e della Fondazione comunità bresciana.
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Nadro
Culture in movimento Il Distretto culturale di Valle Camonica ha portato lungo il solco montano dell’Oglio la mostra “Culture in movimento: alla scoperta delle eredità immateriali in Lombardia”. L’operazione, curata dall’Archivio di etnografia e storia sociale (Aess), mette in scena un viaggio visivo e sonoro nelle province lombarde. Un itinerario alla scoperta di beni immateriali propri dei territori. Il patrimonio immateriale è realtà vivente che appartiene alle comunità. La mostra è ospitata presso il museo Le fucine di Malegno.
Centro camuno di studi preistorici
Partita la serie di incontri culturali
Capo di Ponte Monastero di San Salvatore
Lo splendore benedettino non ha età
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Per conto delle passeggiate culturali “Sul filo della Memoria” della fondazione “Cocchetti” delle suore Dorotee di Cemmo, ha avuto luogo la visita guidata al monastero di San Salvatore a cura di Gianfranca Rossetti Martinenghi. Il cenobio di San Salvatore è un complesso romanico immerso nella natura a circa un chilometro dall’abitato di Capo di Ponte. Si trova in località “Le Tese” sulla strada che dal fondovalle sale a Paspardo, attraversando fitti boschi di castagni, in territorio detto “Deria”. Il complesso monastico benedettino, già citato in una bolla papale della fine dell’XI secolo, ma verosimilmente di fondazione alto-medievale, risulta documentato alle dipendenze di Cluny e, con le forme tipiche dell’architettura borgognona, ben mostra ancora oggi il legame. La chiesa è l’unico fra gli edifici della fabbrica ad esser sopravvissuto sino ad oggi, senza subire troppe modifiche. Pianta a tre navate, tre absidi, un ricco apparato decorativo scultoreo, tiburio ottagonale
di Ermete Giorgi
rendono il sacro edificio un’interessante meta d’attrazione storicoartistica, nonché luogo adatto alla preghiera corale ed alla meditazione. Dopo parecchie vicissitudini, la proprietà del monumento, nel corso del Settecento, grazie anche alla Rivoluzione francese, diviene proprietà privata. Nel 1270 certi documenti fan già cenno allo stato di abbandono del complesso. Nel 1580, nel corso della sua memorabile visita apostolica alla Valle Camonica, San Carlo Borromeo ordina che vengano posti, all’ingresso della chiesa graticci di ferro onde evitare l’ingresso degli animali nel tempio. La facciata è decorata da motivi floreali. All’interno massicce colonne delimitano la navata maggiore. I capitelli recano incisioni di figure tipiche: aquile, il profeta Giona, animali fantastici, sirene bicaudate. Nel 1879 i primi restauri, a cura di Giacomo Rizzi. Di recente la proprietà è stata rilevata dalla fondazione “Camunitas” che ha provveduto ad un accurato restauro, completato nel 2009.
Il Dipartimento Valle Camonica e Lombardia del Centro camuno di studi preistorici, con sede in Niardo e diretto da Umberto Sansoni – come è noto – compie ricerche sull’arte rupestre nell’arco alpino, con particolare riguardo all’intera vallata dell’Oglio, alla Valtellina ed alle Alpi centrali, approfondendone le tematiche sul piano archeologico, antropologico del simbolismo e della fenomenologia delle religioni. Il tutto anche mediante confronti e parallelismi in Europa e nelle aree di arte rupestre extra-europee. Per chi ancora non ne fosse al corrente ricordiamo che la Valle Camonica, nel 1979, è stata inserita dall’Unesco nel Patrimonio universale dell’umanità: con le sue quasi 300mila figure incise è il più grande bacino d’arte in Europa. La valorizzazione di tale patrimonio continua tutto l’anno attraverso mostre, convegni, seminari, stage per la scuola e si consolida attraverso partnerships con enti stranieri (Svezia, Francia, Spagna, ecc.) che si trovano ad operare nell’affascinante settore dell’arte rupestre. Il sodalizio organizza anche i campi archeologici estivi. Per l’ultimo scorcio del 2010 il Dipartimento ha messo a punto la terza serie d’incontri culturali che ha avuto successo nelle precedenti edizioni. Venerdì 26 novembre, alle 20.15 a Pisogne, presso la biblioteca “L.Belli” in via della Pace, Sansoni illustrerà il “Nodo di Salomone: un simbolo nei millenni”. Venerdì 10 dicembre, alla solita ora a Brescia, presso il Museo di scienze naturali, in via Ozanam, Sansoni e Silvana Gavaldo terranno una relazione su “Sei millenni di arte rupestre a Campanine di Cimbergo. Stesso luogo, stessa ora e medesimo argomento anche per l’ultimo appuntamento di venerdì 17 dicembre.
Cividate Camuno
Diventare scultori sui banchi In questi ultimi giorni ha preso il via, presso il laboratorio dell’Associazione artigiani artisti a Cividate Camuno, il 7° corso di scultura, organizzato da Assocamuna Artigianato artistico in collaborazione con la Scuola bottega di Bienno. Il percorso formativo ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo di competenze artistiche e nel contempo di valorizzare e riportare alla luce le tradizioni della lavorazione di materie prime, quali la creta, il gesso, il legno. Durante le lezioni verranno approfondite, a livello teorico, ma soprattutto pratico, le principali tecniche di scultura ed in particolare saranno trattate le tecniche del bassorilievo, del tutto tondo, della lavorazione della creta, passando per i calchi di gesso, fino ad arrivare alla lavorazione del legno. Un corso di formazione che verrà personalizzato sulla base delle esigenze e delle inclinazioni degli aspiranti artisti, i quali, grazie ad Antonio Asnaghi di Meda, maestro del corso ed artista scultore milanese attivo sin dagli anni ’80, potranno acquisire capacità e competenze scultoree di livello altamente qualificato. Il corso proseguirà per oltre 12 settimane e si svolgerà nelle giornate di venerdì, dalle ore 20 alle 24 e di sabato, dalle 8 alle 12. Per informazioni telefonare al 339/8262438.
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Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta
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Iseo
La Banda festeggia Santa Cecilia con un concerto in chiesa Domenica 22 novembre la Banda di Iseo festeggia Santa Cecilia, patrona della musica, con un concerto alle ore 20 presso la parrocchiale di Sant’Andrea. Fondata nel 1656 la banda a oggi consta di 50 elementi, per la maggior parte giovani, e propone un repertorio di sicuro interesse.
Castegnato
La Caritas ha la “Porta aperta”
Rodengo Saiano Consorzio Sapori del Territorio
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Il territorio tra diversità e tradizione
Il Consorzio Sapori del Territorio: una finestra tipicamente bresciana si affaccia sul mondo. Promuovere, scoprire e valorizzare i sapori e la storia di un territorio, le sue diversità e quella tradizione, tra i sentieri e le vie del gusto, che si tramanda nelle realtà di piccole aziende, spesso a gestione familiare, che con difficoltà riescono a trovare spazio sulle nostre tavole. Nasce da quest’idea il Consorzio Sapori del Territorio che inaugurerà nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 novembre, tra degustazioni e intrattenimento, il suo punto vendita nel cuore del Franciacorta Outlet Village. Un’iniziativa unica nel suo genere, un incontro fra pubblico e privato sbocciato in meno di un anno, che racchiude sotto un solo Consorzio di natura privata l’asse creato tra la cooperativa Cissva della Vallecamonica, il Consorzio Alta Valtrompia e la cooperativa Sebino Verde che riunisce i produttori del Sebino e della Franciacorta, sigillando gli accordi presi dalle tre comunità montane e dal Bim. Al Consorzio, presieduto da Mauro Tognoli, aderiscono attual-
L’Amministrazione comunale, la parrocchia e il gruppo Caritas di Castegnato hanno dato vita al progetto “Uscire insieme dalla crisi” proponendolo anche a tutte le realtà educative, associative e produttive. C’è un Comitato di coordinamento composto da rappresentanti di tutte le forme associate che aderiscono al progetto che ha il compito di pubblicizzare il progetto “Uscire insieme dalla crisi”, di attivare un Centro di ascolto della Caritas denominato “Porta aperta”, di programmare iniziative anche per la raccolta fondi. Il Centro di ascolto è operativo nella sala parrocchiale in via San Martino 1 e si rapporta con gli utenti fornendo informazioni e raccogliendo le esigenze, nonché di collaborare con la Caritas per l’organizzazione della Dispensa alimentare.
Marone
“Pane e Olio in Frantoio” Il 27 e 28 novembre in oltre 90 Città dell’olio italiane si apriranno le porte dei frantoi per dar vita alla nuova edizione, la nona, de “Pane e Olio in Frantoio &…”. All’appuntamento non poteva mancare il Comune di Marone, unico membro bresciano (insieme a San Felice del Benaco) dell’Associazione nazionale città dell’olio. In occasione di “Pane e Olio in Frantoio” saranno possibili visite guidate agli uliveti dei dintorni del Sebino e ai frantoi locali. Inoltre, al pubblico verrà offerta la rievocazione della raccolta e della molitura. A fare da corollario, infine, anche spettacoli folkloristici e figuranti in costume.
di Francesco Gavazzi
Incontro a Castegnato con il Centro De Gasperi
Possibili sviluppi della crisi mente 40 aziende, a riprova degli eccellenti risultati che sta avendo questo progetto. La collaborazione del Comune di Rodengo Saiano e del Franciacorta Outlet Village ha permesso a questa realtà di entrare nel canale distributivo su un palcoscenico promozionale non indifferente, garantito dal bacino di afflusso del Centro e da un’eterogeneità di clientela sia italiana sia straniera. Uno specchio sul mondo per una vasta gamma di prodotti agroalimentari che avranno ora a disposizione uno spazio di oltre 60 mq di superficie espositiva organizzato in tre settori opportunamente progettati e allestiti per richiamare attraverso dei materiali di rimando alle Comunità montane: la pietra per la Vallecamonica, il ferro per la Valtrompia e il rovere rievocante le botti d’invecchiamento del vino franciacortino. Un’opportunità concreta per tutte le specialità tipiche e “di nicchia”del territorio, un’occasione per conoscere e rivalutare questa terra nella tradizione del gusto.
Alla fine del 2010 i più recenti dati sull’attività industriale stanno confermando una certa ripresa. Ciononostante, la perdita nei livelli produttivi rispetto ai livelli pre-crisi resta ampia ed i segnali di recupero, peraltro già in fase di affievolimento in questo finale del 2010, inducono le persone a chiedersi se la crisi peggiore degli ultimi cinquant’anni è davvero terminata e se si può pensare che nei prossimi anni avvenga la rimonta delle posizioni perse. Si tratterebbe, beninteso, di un percorso ancora lungo da compiere: infatti, se la produzione industriale dovesse protrarre la propria fase di recupero ai ritmi dell’ultimo anno, i livelli produttivi di inizio 2008 verrebbero nuovamente approssimati solo a fine 2013. Occorre osservare che l’auspicato risanamento dei conti pubblici non basterà se non sarà affiancato e assecondato dalla formulazione di una strategia di crescita credibile e basata su riforme sostanziali dell’economia. Sulla base di queste riflessioni, i soci del Centro Iniziative di cultura politica Alcide De Gasperi di Castegnato organizzano per lunedì 22 novembre un convegno dal titolo “Caratteristiche e sviluppi dell’attuale crisi economica”. L’incontro, aperto a tutti, avrà come relatore il dott. Pietro Bonazza, commercialista, esperto di scienza delle finanze e collaboratore di “Italia Oggi”, e si terrà al Centro civico di via Marconi 2 a Castegnato alle ore 20.45.
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Paesi e parrocchie Valtrompia
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Bovegno Gruppo antincendio
Il fuoco in Valle non ha spazio Il Gruppo compie 20 anni: 40 volontari per circa 300 interventi negli ultimi 10 anni. Si aggiunge anche una collaborazione con le scuole
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Il Gruppo antincendio di Bovegno ha ormai una storia di impegno che dura da 20 anni. Fondato a Bovegno ufficialmente con tutti i crismi nel 1999, vedeva già prima operativo un gruppo alla guida di Angelo Taboni. Poi gli succederanno, ricordiamo, Gianandrea Guerrini, Pietro Corsini (ora forestale) Rinaldo Adoro Gatta, e l’attuale Demetrio Valentini con una squadra di 40 volontari esperti e collaudati: circa 300 interventi negli ultimi 10 anni, da quando c’è la registrazione. Si aggiunge la collaborazione con le scuole
di Edmondo Bertussi
con esercitazioni, giornate del “verde pulito”. Un gruppo per tutto il sistema antincendio in Alta valle e per l’intero piccolo esercito di 18 gruppi (uno per Comune) con circa 400 volontari coordinati dalla Comunità montana. La posizione baricentrica del paese, la presenza di una stazione di Forestali con i quali c’è sempre stata stretta collaborazione, il sost+egno di Comune e Comunità montana ne hanno fatto il cardine. Al punto che nel 2005 la Regione in accordo con la Comunità montana decise nella stagione cru-
ciale, da gennaio ad aprile, di farvi stazionare un elicottero. Allora il gruppo realizzò una piazzola di atterraggio e servizi connessi, proprio di fronte alla bella sede di là dal fiume, inaugurata nel 2004, mentre nel 2009, si è data un suo labaro con madrina Raffaella Tanghetti. L’anno 2010 del 20° è stato importante. A fianco della sede è alle finiture interne la nuova autorimessa per i cinque mezzi in dotazione. Seguirà la realizzazione della nuova piazzola per l’elicottero vicino alla vecchia appena, tempo permettendo, saranno finiti alcuni lavori privati di arginatura sul fiume. La spesa complessiva è sui 50mila euro ai quali si fa fronte con un contributo di 21mila euro della Fondazione civiltà bresciana e quelli di sponsor amici e enti come la Comunità montana. Si è aggiunto il potenziamen-
to dei mezzi. In concreto l’acquisto di nuovo pik-up per il trasporto persone e le attrezzature antincendio e di un quad attrezzato per fresare la neve su sentieri e passaggi stretti: la spesa di circa 50mila euro ha avuto un contributo di 40mila euro da parte della Regione. Spicca la collaborazione per la logistica con la Comunità montana per il recupero della Baita Prada a 1700 metri sopra Bozzoline dove c’è la Capanna del Cai nel centro della dorsale tra Muffetto e Crestoso: un recupero, riutilizzando pietre del posto e legno, di un “nido d’aquila” ormai diroccato che domina dall’alto, utilizzato un tempo da pastori e malghesi per sorvegliare greggi e mandrie sui pascoli sottostanti: ora è un riparo sicuro anche per escursionisti, punto di appoggio per gruppi antincendio ecc.
Paesi e parrocchie Bassa
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Inchiesta La Voce della Valtrompia
Sottovoce Negli anni Novanta si andava delineando la necessità di aprire e di chiudere le scuole d’infanzia tenendo conto degli orari di lavoro delle mamme; si profilava anche la necessità di abbassare l’età d’ingresso alla scuola. L’Adasm Fism si impegnò a seguire sperimentazioni già in atto in varie scuole. Nel tempo è stata data organicità attraverso: la cooptazione delle nuove esperienze nell’unico progetto educativo delle scuole dell’infanzia; la formazione di personale qualificato; l’avvio di uno specifico coordinamento pedagogico. Oggi l’Adasm bresciana traduce la sigla: Associazione degli asili e delle scuole materne. Nel profondo del cuore resta la speranza che le politiche famigliari e la riorganizzazione dei tempi scuola-famiglia facciano spuntare il giorno in cui “i piccoli possono stare per più tempo in famiglia”.
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All’asilo si sta bene e si impara La prima pagina di novembre
di Mauro Toninelli
I fatti di cronaca di questo periodo portano l’attenzione mediatica sugli asili nido. Non è per questo che abbiamo approfondito il tema ma perché siamo convinti dell’importanza degli asili nido a sostegno della famiglia. Il panorama bresciano è fatto da sinergie e unione tra pubblico e privato, persino aziendale, con progetti talvolta innovativi. Nel numero di novembre del mensile dedicato alla Valtrompia abbiamo preso in esame la situazione degli asili nido sul territorio. In Valtrompia sono otto gli
asili nidi associati all’Adasm Fism: fra questi quattro sono a Lumezzane, tre a Sarezzo e uno a Gardone. Ma la realtà dell’associazione è molto più diffusa in Valle, se contiamo anche le scuole dell’infanzia che sono in tutto 24. A questa realtà fervida vanno aggiunte anche tutte quelle scuole, nidi e dell’infanzia, che sono riconosciuti e accreditati ma non legati all’Adasm e che svolgono regolarmente attività educativa. In particolare, dopo aver presentato l’esperienza dell’Adasm Fism, raccon-
Il nido è una realtà ben diffusa in Valtrompia e al servizio della famiglia. Proposte educative che rispondono alle esigenze del territorio tiamo due realtà, una legata all’associazione e una no, ma che ha dalla sua l’esperienza di essere un asilo nido aziendale, legato alla Beretta di Gardone Valtrompia. L’asilo aziendale è gestito dal gruppo Elefanti volanti Andropolis di Brescia: “L’asilo nido può ospitare 28 bimbi dai tre mesi ai tre anni; sono già tre anni che è stata attivata anche la sezione lattanti, quindi – racconta Silvia Ziletti responsabile del settore asili nido del gruppo Elefanti volanti Andropolis di Brescia, consorzio che gestisce la scuola e coordinatrice dell’asilo in questione – bambini molto piccoli. I posti disponibili sono ancora pochi e se qualcuno vuole visitare la struttura può farlo, previa prenotazione telefonica, al 333.3557857”. Posti riservati ai dipendenti dell’azienda e in più c’è una
Palazzo Avogadro a Zanano
Le mostre di Cinzia Bevilacqua e Sandro Luporini La cultura in mostra. Insieme fino al 28 novembre negli spazi di Palazzo Avogadro a Zanano: gli illuminati quadri di Cinzia Bevilacqua e i grigi tratti della grafica di Sandro Luporini. Sono semplicemente due modalità differenti di declinare la pittura in altrettante mostre che l’assessorato alla Cultura del Comune di Sarezzo ha organizzato con la partecipazione dell’Adac (Associazione diffusione arte e cultura) e sostenuto dalla Provincia di Brescia e dalla Comunità montana. “Gli oli su tela di Cinzia Bevilacqua – spiega il curatore don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano di Brescia – sono il frutto di una lunga ricerca che Cinzia ha messo in pratica nel corso degli anni, spostandosi verso l’uso del colore in senso quasi astratto. Gli oggetti e le figure divengono servitori del colore, che soltanto in quelle forme riesce a trovare cittadinanza alla vita. Il tocco del pennello entra discretamente nelle cose senza disturbarle, ne tira fuori gli elementi essenziali e li trasforma in qualcosa di assoluto”. Con la mostra “La forma del colore”, la 47enne pittrice originaria di Villa Carcina indaga con la viva forza della luce cose di tutti i giorni, meditando sul rapporto tra il visibile e il suo senso. Un’indagine che, con stile completamente opposto, esi-
biscono i quadri di Sandro Luporini, rappresentante di quel realismo esistenziale che abbraccia pittori come Ferroni, Banchieri, Cazzaniga. “I quadri dell’80enne Luporini – dice Adriano Primo Baldi, presidente dell’Adac di Modena – sono litografie per la maggior parte incise dagli anni Ottanta in poi. Quadri dove la luce scompare, quasi soffocata nei larghi spazi cinerini che stravolgono la quotidianità di piccoli uomini in cammino su spiagge, affacciati alle finestre, rivolti al mare, mentre s’interrogano su se stessi come faceva Il Grigio di Gaber. Un Gaber che ritroviamo anche nell’omaggio resogli, con brani dei suoi testi inseriti dentro a quadri del paroliere Luporini”. Le due mostre sono visitabili nelle sale di Palazzo Avogadro a Zanano sino al 28 novembre: il venerdì (dalle ore 20 alle 22), il sabato (dalle ore 15 al le 22), la domenica (dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 22). Sono previsti anche tutta una serie di eventi collaterali che si sposano bene con le due esposizioni: sempre a Palazzo Avogadro (ore 18) ci saranno Philippe Daverio (sabato 20) sul tema “L’arte per cambiare il mondo” e Alberto Angela (venerdì 26) per presentare in anteprima nazionale il suo nuovo libro “Impero. Come si viveva nel mondo degli antichi romani”, mentre al teatro S. Faustino sabato 27 il concerto-spettacolo di Giulio D’Agnello tributo a Giorgio Gaber. (a.a.)
compartecipazione economica delle famiglie e una di Beretta. Le cifre della convenzione vanno da un minimo mensile di 150 euro a un massimo di 450. Il resto della retta viene pagato dell’azienda. Esperienza simile, legata all’Adasm Fism è quella del micronido di Lumezzane Promase, dedicato a Santa Gianna Beretta Molla. Il nido è dedicato alla santa “perché una figura legata alla contemporaneità di una mamma che lavorava, aveva una famiglia e un ruolo in parrocchia. Questa mamma con impegno sociale e in famiglia per stimolare e sostenere le nostre mamme. Il nido è di ispirazione cattolica” spiega la coordinatrice Marisa Tedesco. Ci sono otto posti nel nido (fino ai due anni) e 10 nella sezione primavera (dai due anni ai tre).
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Paesi e parrocchie Garda Valsabbia
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Soiano Lions e Rotary
Il Lago è in salute I risultati completi di un progetto avviato lo scorso anno dall’Istituto Mario Negri di Milano
L
La valorizzazione di realtà importanti sotto l’aspetto turistico e naturalistico può e deve passare anche attraverso l’analisi della salubrità ambientale del territorio circostante. L’incipit rappresenta la chiave di volta del progetto “Salute e tutela del lago di Garda, dei fiumi Sarca e Mincio e dei laghi di Mantova” avviato lo scorso anno dall’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano. Il sistema preso in esame dal progetto, vanto nel patrimonio ambientale italiano, evolve con il mutare delle situazioni ambientali. E se da un lato ci sono voci preoccupate per la sua contaminazione, dall’altro c’è un interesse oggettivo a salvaguardarlo e proteggerlo. Da qui la decisione condivisa da Lions e Rotary, che attraverso il
di Vittorio Bertoni
Comitato Ambiente del Distretto Lions 108IB2, i Lions Club Desenzano e della Riviera Host, Desenzano Lago, Alta Velocità e Sirmione, i Rotary Club Desenzano-Salò, Mantova, Peschiera, Garda veronese e Riva del Garda, hanno dato vita, in collaborazione con il Comitato “Amici del Mario Negri”, il Comune di Peschiera e le aziende Garda Uno, Gardesana Servizi e Depurazioni Benacensi, ad un progetto di monitoraggio dell’intero sistema territoriale. I primi risultati della ricerca sono stati presentati a Soiano attraverso la relazione di Emilio Benfenati, direttore del laboratorio di chimica e tossicologia dell’ambiente dell’Istituto Negri. La prima fase del progetto, da febbraio a settembre, è servita ai ricercatori per
reperire e organizzare i dati storici sull’analisi degli inquinanti presenti nell’area. Poi ha preso il via una campagna di campionamento analizzando le acque del fiume Mincio, del canale Seriola, del Garda e quelle in entrata e in uscita al depuratore di Peschiera. Infine sono state valutate le acque potabili in alcune tra le maggiori città italiane. È emerso un quadro sostanzialmente positivo. I valori degli erbicidi misurati sono in linea con quelli trovati in analoghi studi condotti sul lago Maggiore e su alcuni laghi dell’Italia centrale. Tra i metalli analizzati, nelle acque non sono stati trovati il cromo e lo stagno, mentre è stata evidenziata la presenza di arsenico e zinco a livelli inferiori a quanto fissato come standard di qualità per acque super-
ficiali interne da un Decreto ministeriale del 2009. I risultati completi saranno pubblicati su una rivista scientifica internazionale e portati nel maggio 2011 al Congresso internazionale di tossicologia ambientale Setac (Society of Environmental Toxicology and Chemistry). Ma il progetto di salute e tutela si inserisce in un quadro più ampio di un semplice check-up ambientale e intende fornire alle amministrazioni pubbliche e alle aziende che operano sui territori interessati, elementi utili a prevenire problemi e mitigare le situazioni a rischio. Obiettivo certo, quello di prolungare nel tempo la raccolta dei dati per individuare priorità di intervento e per creare un monitoraggio permanente sull’intero sistema.
Brevi
Padenghe
Polpenazze
Ridurre a zero i rifiuti
Aspettando il Natale
Esistono strategie per ridurre a zero l’impatto dei rifiuti? A Padenghe se ne discute, mercoledì 24 alle 20.30, presso la Sala polifunzionale del Plesso scolastico in via Talina, con Paul Connett, ideatore della “Strategia Rifiuti Zero”. Connett, professore emerito di Chimica ambientale all’Università St. Lawrence di Canton-New York, si è occupato, negli ultimi 20 anni, di rifiuti, con particolare riferimento ai rischi collegati all’incenerimento ed allo studio di alternative più sostenibili. Secondo Connett l’obiettivo finale si raggiunge coinvolgendo tre livelli di responsabilità: la comunità che separi i rifiuti, l’industria che metta a punto prodotti completamente riciclabili e la classe politica che deve essere più lungimirante. Adottando le sue proposte si sono raggiunti ottimi risultati per l’ambiente e per l’economia locale in Australia, Nuova Zelanda, California e anche in Italia.
Ogni domenica di dicembre, dalle 16 alle 21, Villa Avanzi si cala nel clima natalizio con la prima edizione di “Natale a Villa Avanzi”, mostra mercato dedicata alle idee-regalo originali. Ampio spazio alle delizie della buona tavola con la proposta di vini e di olio in confezioni regalo abbinati a specialità locali, a prodotti d’erboristeria e ai dolci. In più, un’area dedicata al verde dove sarà possibile acquistare piante e composizioni floreali. Le sale interne propongono l’esposizione di opere e installazioni di artisti e l’allestimento di tavole natalizie addobbate da esperti artigiani. Dalle 18 parte l’appuntamento della “Merenda in Villa”. Saranno organizzate anche attività d’intrattenimento e laboratori creativi. L’ingresso è libero.
Brevi
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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Manerba del Garda
Scocca il tempo dell’oro verde con la rassegna “Prim’Olio”
Manerba Cooperativa sociale Area
Un nuovo Consultorio sul territorio
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Apre al Crociale di Manerba un nuovo Consultorio familiare. Il servizio è gestito dalla Cooperativa sociale Area di Roè Volciano che si occupa di fornire assistenza, sostegno e aggregazione ai minori e alle famiglie. La Cooperativa, a partire dal 2001 nelle sedi di Villanuova e Vestone, ha sviluppato collaborazioni qualificate con Università, Regione Lombardia, Organizzazioni per la ricerca analitica sui gruppi, Comunità montana di Vallesabbia, Comune di Manerba, Asl di Brescia, Scuole di specializzazione in psicoterapia, Ospedale di Gavardo e Società Vallesabbia Solidale. Nei tre consultori, sotto la direzione di Luca Bonini, lavora un’équipe composta da psicologi, psicopedagogiste, assistenti sociali, avvocati, mediatrici, ostetriche, ginecologi. Collaborano diversi specialisti che si occupano dei percorsi di prevenzione ed educazione alla salute sul territorio, promuovendo sportelli d’ascolto nelle scuole e un lavoro sui temi di prevenzione ed educazione alla salute. L’attività, rivolta a singoli, coppie e famiglie,
di Vittorio Bertoni
si svolge attraverso équipe specifiche, congiunte e allargate agli altri consultori gestiti dalla cooperativa, favorisce lo scambio e la progettazione con il territorio e con i servizi educativi e sociali che lo permeano. I servizi proposti affrontano tematiche specifiche nell’ambito ostetricoginecologico, sociale, psicologico e pedagogico attraverso la consulenza, per aiutare la persona a far luce sui propri problemi, averli più chiari e aiutarla nell’attivare le proprie risorse per ritrovare l’equilibrio e la propria serenità, il sostegno alla genitorialità, per cercare di capire i propri figli, entrare in relazione con loro e creare uno scambio educativo e comunicativo adeguato, riconoscerli nella loro originalità e unicità, lavorare sulla propria competenza e storia familiare e gli interventi di aiuto mirati, rivolti in particolar modo a bambini in difficoltà, in cui si crea una collaborazione con la famiglia e con gli attori del territorio, tra cui scuola e educatori, che entrano in relazione con il bambino. Per informazioni tel. 0365.552228.
Scocca l’ora dell’oro verde. A Manerba, sabato 20 e domenica 21, torna “Prim’Olio”, la rassegna dedicata al pregiato nutrimento che impreziosisce le tavole fin dall’antichità. A Palazzo Minerva due giorni intensi tra “Gust’olio” banchi d’assaggio gratuiti, “A scuola di olio” degustazioni guidate all’olio nuovo, e “Aperitivi degustazione” di vini e di prodotti tipici gardesani, con uno sguardo rivolto alle opere fotografiche partecipanti al concorso “Un saluto a Manerba”. A suggellare l’evento, sabato alle 9.30, il convegno “La comunicazione, i prodotti agricoli d’eccellenza, l’ambiente: per un turismo destagionalizzato e competente” con la partecipazione dei giornalisti televisivi Enrico Castelli, Matteo Mastromauro e Renato Andreolassi. Occasione per approfondire il tema della promozione dei prodotti agricoli del territorio con suggerimenti e indicazioni per definire una strategia complessiva che mira ad allungare la stagione turistica. Il Garda è in grado di offrire, grazie alla qualità dei suoi prodotti, alle bellezze territoriali ed alle piccole strutture ricettive, una risposta alle sempre più esigenti domande di un nuovo modo di “fare turismo”. Per informazioni Manerba servizi turistici, tel. 0365.552745. A partire dall’età romana il basso Garda venne scelto per l’impianto di colture arboree pregiate, quali l’olivo. D’altra parte già dalle epoche preistoriche questo territorio fu caratterizzato dalla dolcezza del clima, ampiamente mitigato dall’azione del lago. A Manerba, molto prima dell’utilizzo dell’olio di oliva, vennero usate sostanze oleose estratte da piante mediterranee quali il terebinto e il lino, testimoniate sotto forma di semi bruciati offerti ritualmente nelle sepolture dell’Età del Rame del Riparo Valtenesi (2900-2600 a.C. circa). Le sole testimonianze certe della produzione di olio in Valtenesi in epoca romana, invece, sono al momento i resti di due frantoi, con basi cilindriche in pietra, rinvenuti nella villa di località S. Emiliano a Padenghe. In epoca medievale, poi, come già testimoniato sia dai resti sia dai documenti scritti riferiti ad altri insediamenti fortificati, è del tutto plausibile che anche all’interno della Rocca di Manerba, oltre che in altri castelli gardesani, vi fossero ambienti dedicati al ciclo produttivo dell’olio.
Desenzano
“Laboratorio Vela” “Varato” un nuovo progetto targato Fraglia Vela Desenzano. Si tratta di “Laboratorio Vela”, una innovativa struttura didattica che si propone come centro di incontro e di aggregazione socio-sportiva. L’iniziativa punta a coinvolgere l’eredità storica e culturale del lago di Garda, con approfonditi riferimenti alla meteorologia, alla flora e alla fauna tipiche del territorio, trasformando il lago in officina e favorendo lo spirito di gruppo. Questa originale dimensione si esplicherà grazie alla collaborazione fra il circolo velico desenzanese e gli istituti scolastici che potranno intensificare i propri programmi di relazioni interdisciplinari. “Laboratorio Vela” promuoverà la sperimentazione di una nuova abilità che, attraverso la conoscenza pratica dello sport della vela, offrirà ai giovani un nuovo polo di interesse nonché un sano modello di vita. Il fondamento del progetto si basa sulla proposta di offrire, con la competenza acquisita in tanti anni di promozione alla vela, un modello didattico preparatorio alla pratica della disciplina sportiva e che, attraverso fasi successive, porterà a una formazione tecnica avanzata. Gli istituti che aderiranno al “Laboratorio Vela” potranno concordare con lo staff della Fraglia le date e i dettagli del programma di formazione calibrandoli a seconda delle classi e dell’età dei partecipanti.
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LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Cultura e comunicazione leombruno@lavocedelpopolo.it
Mons. Luciano Monari
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di Mario Nicoliello
La lectio magistralis del vescovo Luciano Monari sul tema “Fede e cultura: dalla separazione al dialogo” ha ufficialmente inaugurato le attività dell’Accademia cattolica di Brescia. In un episcopio gremitissimo mons. Monari ha gettato le basi del lavoro che l’Accademia condurrà nel prossimo triennio. Un’ora di intervento citando i documenti del Concilio vaticano II, le riflessioni di Giovanni XXIII, Paolo VI, i teologi Congar e Rahner, e il padre gesuita Bernard Lonergan. Monari muove proprio dalle intenzioni alla base del Concilio: la riforma della Chiesa e l’aggiornamento. “La storia della Chiesa è un continuo di riforme, perché riformare la Chiesa significa recuperare il suo legame con le origini e quindi con Gesù Cristo”. L’aggiornamento nasce invece dalla “percezione del necessario cambiamento”. Bisogna infatti che la Chiesa “si confronti con i problemi di oggi che sono diversi da quelli di ieri. Il vissuto concreto dell’uomo è cambiato”. In tutto ciò il rischio è che la vita di fede “sia considerata parallela a quella ordinaria. Questo aspetto è pericoloso, poiché in tal modo
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Accademia cattolica L’inaugurazione
Tra fede e cultura vi sia un proficuo, fecondo dialogo Il nuovo polo culturale presieduto da Francesca Bazoli e diretto da mons. Giacomo Canobbio, si propone come luogo di incontro e di dialogo su tre livelli operativi: la promozione di seminari di studio a numero limitato su temi di confine tra concezione cristiana e cosiddetta laica della vita umana e della società; stimolare itinerari di ricerca per studiosi e organizzare conferenze aperte all’intera cittadinanza
l’esperienza di fede può apparire superflua”. Riforma e aggiornamento sono dunque le due sfide che la Chiesa ha davanti a sé, per affrontare le quali non bisogna abbandonare il passato ma “liberarsi dei suoi limiti e riconoscere ciò che è bene da ciò che è male nella cultura attuale, assumendo la storia come dimensione essenziale del fatto umano”. Analizzando il tempo presente mons. Monari evidenzia tre aspetti: il passaggio dalla cultura normativa alla cultura empirica; il mescolarsi delle culture; il venir meno del riferimento costante a Dio. “Oggi – osserva il Vescovo – la cultura si costruisce sull’esperienza, sui risultati. Non si parte dai principi eterni ma si costruisce dal basso, attraverso la valutazione dell’esperienza. Non conta essere astratti ma occorre entrare nella problematica concreta”. Mons. Monari cita l’esempio della convivenza al di fuori del matrimonio: “Si può affermare che la sessualità sia esercitata lecitamente solo nel matrimonio ma ciò risolve poco. Lo si può anche gridare, ma i giovani convivono lo stesso. Se si vuole essere convincenti si deve seguire un percorso più complicato, ricorrendo a
considerazioni sociologiche, psicologiche, evangeliche per far capire che l’esperienza del matrimonio è molto più ricca della convivenza”. Sul confronto interculturale, il Vescovo ricorda che bisogna viverlo “non come difesa ideologica della nostra cultura”. La soluzione sta nel considerare come la realizzazione autentica dell’uomo “è di auto-trascendenza: l’uomo è più grande di se stesso”. Tanto più l’uomo trascende da se stesso “tanto più i suoi gesti saranno umani”. Infine, sul confronto con la cultura scientifica, mons. Monari evidenzia: “Viviamo in una cultura che rischia di trascurare il riferimento a Dio. La scienza ha il pregio di essere efficace e universale, ma la metodologia scientifica si riferisce alla natura, all’uomo, escludendo la ricerca di Dio”. Per il Vescovo, ci troviamo di fronte a un “ateismo che si giustifica eticamente con la sua scientificità”. “L’unicità del pensiero scientifico – conclude Monari – è quindi un problema notevolissimo della cultura attuale con cui occorre confrontarsi”. Il compito dell’Accademia cattolica consisterà proprio nel valutare questi aspetti.
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Cultura e comunicazione Famiglia
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Oggi chi insegna sa bene che non è sufficiente la competenza pedagogicodidattica; serve la competenza relazionale con l’esempio di uno stile di comportamento coerente. L’insegnante non deve solo conoscere dei contenuti ma deve farsi guidare anche dai valori professionali che sostengono soprattutto nei momenti di difficoltà
Insegnanti Un ruolo importante
La scuola come luogo di incontro e di crescita
G di Mariella Bombardieri psicopedagogista, formatrice
Gli insegnanti sono una categoria di lavoratori, per fattori stressanti legati all’attività professionale, maggiormente soggetta a rischio di burn-out o corto-circuito. Le trasformazioni della società, verso uno stile di vita multiculturale e multietnico, l’evolversi della percezione dei valori sociali, l’evoluzione scientifica e tecnologica, la carenza di risorse, la perdita di prestigio della professione rendono sempre più complesso oggi l’educare. Eppure gli insegnanti restano i veri esperti dell’educazione perché trascorrono momenti importanti con gli alunni e perché la scuola è il luogo che può sia dare forza a un ragazzo e sviluppare la sua autostima, ma anche bloccare una crescita equilibrata lasciandogli un senso di svalutazione di sé. Oggi chi insegna sa bene che non è sufficiente la competenza pedagogico-didattica; serve la competenza relazionale con l’esempio di uno stile di comportamento coerente. L’insegnante non deve solo conoscere dei contenuti ma deve farsi guidare anche dai valori professionali che so-
stengono soprattutto nei momenti di difficoltà. Angelo, un insegnante della scuola primaria, sa usare con i bambini una comunicazione efficace creando un clima di accoglienza e di rispetto all’interno della classe. Nel corso degli anni non si è spento ma piuttosto ha ampliato il suo mondo professionale imparando come imparano i bambini. Cristina ed Elena, insegnanti di scuola materna, hanno reso il loro lavoro un laboratorio di creatività; ogni anno insieme cercano di proporre cose nuove con i bambini e con i genitori. Queste sono alcune delle abilità che chi educa dovrebbe avere con sé oltre al saper affrontare i problemi, alla capacità di autocontrollo, all’autorevolezza nel condurre la classe. Quando si fa bene il proprio mestiere si vede nascere qualcosa negli altri ma anche in se stessi. È indubbio che oggi nelle scuole mancano molte risorse. Materiali, consulenze, spazi di formazione: tutto è ridotto al minimo a fronte di un aumento delle situazioni di disagio scolastico grave. Cosa può fare
l’insegnante di fronte a tanta complessità? Morin invita chi educa ad aprirsi agli altri soprattutto di fronte a ciò che non è facile accettare. Essere soli a scuola oggi è estremamente pericoloso. Il gruppo docenti diventa allora una risorsa perché con esso si può condividere il peso delle responsabilità, si può avere un sostegno, si possono stemperare rapporti difficili. In un corso proprio sul tema del gruppo alcuni insegnanti mi hanno detto: “Il gruppo di formazione mi ha dato una sensazione di accoglienza e di arricchimento. Non mi era mai capitato. Il gruppo di lavoro, a scuola, permette di creare una vera cooperazione”. E poi: “È stato bello relazionarmi con altre colleghe; ho ricevuto importanti spunti per scoprire quali sono le mie paure, le mie difese, i miei limiti e per lavorarci e cambiare”. Certo il gruppo può anche fare paura. Alcuni insegnanti hanno l’ansia dei nuovi colleghi e il desiderio di trovare un gruppo positivo con cui collaborare. Non sempre ciò accade ma quando in un plesso scolastico vi è un gruppo trainante
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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Brescia Dall’8 al 13 dicembre
Famiglie in festa, crescere giocando Anche quest’anno ritorna “Famiglia in festa, crescere giocandoâ€?, l’evento organizzato presso la Fiera di Brescia dall’8 al 13 dicembre. Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto l’afuenza di 25mila visitatori, questa seconda edizione riproporrĂ una serie di appuntamenti dedicati a bambini e genitori. L’ampia zona del padiglione 1, con i suoi 15mila mq, accoglierĂ un vero e proprio parco divertimenti con giochi gonďŹ abili e animazione per i piĂš piccoli con spettacoli di magia e di intrattenimento. Grazie all’importante collaborazione degli Enti pubblici saranno allestiti degli spazi dedicati allo sport e all’educazione stradale. Grazie a un approccio semplice, i giovanissimi verranno avvicinati a queste tematiche fondamentali, nel rispetto di sĂŠ e degli altri per costruire di una solida coscienza civica degli adulti di domani. Secondo una formula giĂ collaudata, i piccoli ospiti avranno l’opportunitĂ di partecipare a numerosi laboratori di teatro, canto e disegno, senza dimenticare l’educazione ambientale e le lezioni con il nutrizionista. Spazi speciali verranno riservati al parco avventura con una parete di arrampicata, un ponte tibetano e altri passaggi avventurosi con la presenza di guide alpine. Non mancheranno le rappresentanze del Brescia calcio e del Cus per provare le attitudini sportive dei piĂš giovani. Tra quiz, spettacoli circensi e di magia, i visitatori potranno ritrovare lo spazio “Gardalandâ€?, dove la mascotte Prezzemolo incontrerĂ i suoi piccoli amici intrattenendoli con il “Prezzemolo Showâ€? e la Baby dance. Nell’area di dog agility, i ragazzi potranno guidare un cane lungo un breve percorso a ostacoli comunicandogli semplici comandi.
che crede nella collaborazione tutta la scuola ne ha giovamento. Si parla spesso in modo negativo della scuola ma sono tante le buone prassi che nascono dall’amore di alcuni insegnanti. Maestri che accanto alla testa usano il cuore, la motivazione, la passione sia nel rapporto con gli allievi, sia con i colleghi e le famiglie�. L’insegnamento oggi non è cosa facile. Lavorare con le persone che
stanno crescendo implica una conoscenza non solo degli altri ma anche di se stessi. Per utilizzare al meglio le proprie risorse l’insegnante deve avere consapevolezza della sua storia, dei suoi punti deboli e dei suoi punti forza. Vi sono insegnanti che hanno bisogni affettivi insoddisfatti, che possono manipolare, sedurre, oppure “distruggere� le relazioni con gli alunni e con i colleghi. La
Sabato 11 e domenica 12, i bambini potranno vivere un’esperienza unica a contatto con gli animali in una fattoria didattica creata per l’occasione dall’Upa. Gli appuntamenti non sono riservati solamente ai piccini, ma anche i genitori potranno prendere parte a eventi a loro dedicati, come l’attesissimo incontro con don Mazzi, venerdĂŹ 10 dicembre alle ore 17. Ampio spazio verrĂ riservato alle associazioni che operano nel campo del sociale e a supporto della famiglia. LunedĂŹ 13 dicembre, festa di Santa Lucia, la manifestazione sarĂ seguita in diretta televisiva su Teletutto. In questa edizione, l’evento si arricchisce inoltre di due concorsi per le scuole. “Crea la tua mascotteâ€?, riservato agli alunni delle classi 4° e 5° delle scuole primarie, prevede l’invenzione di un personaggio, tramite un disegno, che rappresenti i valori della famiglia, nelle sue componenti di amore, gratuitĂ e dialogo. Gli studenti delle scuole medie invece potranno cimentarsi in “Cronista per casaâ€?, creando un video sulla vita familiare a casa, in vacanza e nel tempo libero con interviste a genitori, fratelli e nonni. Gli studenti vincitori e gli Istituti scolastici di appartenenza riceveranno in premio buoni d’acquisto per materiali didattici. La premiazione avverrĂ durante la diretta televisiva di lunedĂŹ 13 a chiusura della manifestazione. Anche quest’anno “Famiglia in festaâ€? si propone quindi non come un evento ďŹ eristico qualunque, ma come un momento di gioco, riessione e condivisione tra genitori, ďŹ gli e nonni e un’occasione intelligente per passare insieme il tempo libero, purtroppo sempre piĂš frammentato dagli impegni di tutti i giorni. (Elisa Bassini)
conoscenza di sĂŠ evita la proiezione sugli altri dei propri difetti e delle proprie carenze. Non serve essere perfetti, sarebbe impossibile, ma serve essere responsabili e coscienti di quanto si possa incidere con il proprio stile e il proprio carattere nella vita degli altri. Cottini, dell’UniversitĂ cattolica di Milano scrive: “Avere cura dell’umano che c’è in noi per avere cura dell’umano che c’è nel prossimo. Il primo stru-
mento che l’insegnante utilizza è proprio se stessoâ€?. La scuola è un luogo importante ma oltre alle risorse sono le persone che fanno la differenza. Il pensiero corre a Barbiana dove tutti andavano a scuola dalla mattina presto ďŹ no a buio, estate e inverno. Dove nessuno era negato per gli studi‌ Una scuola che era un luogo di incontro, di crescita, di condivisione.
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Cultura e comunicazione Eventi
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Brescia Conservatorio “Luca Marenzio”
Il “Concerto di S. Cecilia” inaugura l’anno Il Coro dei Solisti e il Coro misto dell’istituto musicale si esibiranno su musiche di J.S. Bach, B. Britten e G.F. Händel
D
di Mario Leombruno
Due appuntamenti, venerdì 19 novembre (pomeriggio) e la sera di lunedì 22. Sono questi i momenti ufficiali voluti dal Conservatorio cittadino per inaugurare pubblicamente l’anno accademico 2010-2011. E se il primo è rivolto alle Autorità istituzionali e sarà soprattutto all’insegna dei saluti e delle presentazioni ufficiali, il concerto di lunedì sarà invece aperto a tutti (ore 20.45, chiesa di San Giovanni Evangelista). Assente il direttore, Carlo Balzaretti, per impegni istituzionali, abbiamo incontrato il vicedirettore, Ruggero Ruocco. Come “legge”, la scarsa presenza di giovani – e tra questi anche di coloro che studiano per diventare musicisti – ai concerti? Questa assenza, di per sé indiscutibile, può avere diverse giustificazioni. Credo che sia certamente necessario un maggior raccordo tra l’istituzione di istruzione musicale e le varie iniziative cittadine. Poi sono convinto che molti giovani, attenti e sensibili, trovino oggi più comodo approfittare delle numerose opportunità offerte dalla Rete. Questo è particolarmente vero per la nostra realtà che presenta un elevato numero di studenti provenienti dalla
Il cortile interno del Conservatorio “L. Marenzio”
provincia. Da ultimo non mi sento di escludere che sia anche necessario ripensare la forma dell’offerta musicale che forse necessita di essere svecchiata. Il rituale del concerto, infatti, si ripropone in forme praticamente immutate da oltre un secolo e potrebbe non essere più adeguato ai tempi. Proposte “bresciane”? Vedo possibili prossime sinergie con il Teatro Grande (il nostro direttore è membro del cda) e poi penso siano da individuare percorsi condivisi con la Società dei Concerti a beneficio di tutti i “pubblici”. Resta il fatto che al momento, a parte un ristretto numero di persone che hanno fatto della cultura musicale un loro impegno, i “pubblici” non esistano... Credo che una responsabilità sia da attribuire anche ai livelli di istruzione oggi esistenti. Quello professionalizzante, che produce musicisti, e quello base. Il primo, perfettibile, mi pare comunque che funzioni. Il secondo no. Manca una seria istruzione di base alla cultura musicale. C’è la sensazione che in Italia si distingua tra cultura e cultura musicale. Pensare esista una simile distinzione, secondo me è indi-
ce di arretratezza culturale. Ma questi sono progetti che devono prendere le mosse dalla Scuola dell’infanzia e proseguire senza soluzione di continuità lungo tutto l’arco scolastico per preparare cittadini che come obiettivo possono non avere quello di diventare musicisti bensì fruitori consapevoli. Un problema solo italiano? No. Certo che però da noi manca una strategia pubblica. A fronte di una interessante richiesta di musica sinfonica, le orchestre – già poche in rapporto alla popolazione – chiudono: non ci sono fondi. Inaugura il nuovo anno, ma quali prospettive lavorative offre il Conservatorio? La risposta resta necessariamente aperta e legata al tempo, al contingente. In questo momento la musica, come tutti gli altri settori lavorativi, attraversa un periodo di difficoltà. E, tuttavia, l’offerta diversificata verso cui si è orientato il Conservatorio, dallo strumentista al docente di discipline musicali passando per il critico, dà fiducia e anche i dati degli inserimenti professionali di diplomati del Conservatorio in professioni legate agli studi sono di grande soddisfazione.
Lumezzane
Otto candeline per la Torre delle Favole
Una stanza della Torre
“Aladino e la lampada magica” ha inaugurato alla Torre Avogadro di Lumezzane, la nuova edizione della “Torre delle Favole” che rimarrà aperta fino al 28 febbraio 2011. Nata otto anni fa da un’idea di Laura Staffoni e Sonia Mangoni, la manifestazione è promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Lumezzane con il sostegno della Regione Lombardia e Fondazione Asm. È toccato al pluripremiato artista Fabian Negrin il compito di illustrare, per l’edizione 2010-2011 della Torre, la fiaba esotica con protagonista Aladino tratta da “Le mille e una notte”. L’allestimento scenico rispecchia la scansione del racconto illustrato dallo stesso Negrin e pubblicato da Nuages. La realizzazione dell’installazione si avvale del lavoro del gruppo Amici dell’arte di Lumezzane. Si segnalano come
parti integranti del percorso, il “Tappeto Magico”, gioco interattivo multimediale creato dalla pratese Tpo (Teatro di piazza o d’occasione) e lo Spazio Biblioteca con il titolo “La Biblioteca delle Favole”. Come sempre sono previste le visite teatralizzate a cura della regista Sara Poli per gli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie (dal lunedì al sabato) e per il pubblico (solo la domenica). Numerosi sono gli altri impegni connessi: le letture a cura della Biblioteca civica, la presentazione del libro “I mestieri delle fiabe” di Carla Boroni edito da Compagnia della Stampa e “Le favole del cielo” al Planetario. L’anno scorso con “I tre porcellini” interpretati da Nicoletta Costa, si sono registrate oltre 12.600 presenze. Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito. (g.d.m.)
Brevi
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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Brescia
Tre appuntamenti: l’associazione Abe, Ranieri e il comico Pucci
Cesare Lievi
A 100 anni dalla nascita di Alceo Galliera sono ancora tanti, amici e artisti, che ben lo ricordano. Figlio della pianista Isabella de Campos e del compositore e organista Arnaldo Galliera, Alceo si è distinto sin dagli anni ’30 come organista e compositore. LunedĂŹ 22 novembre alle ore 21, presso la Scuola diocesana di musica Santa Cecilia, via Bollani 20, si terrĂ un concerto cameristico che vedrĂ protagonisti tre insigni musicisti di ambito bresciano: il pianista Gerardo Chimini, la violinista Anca Vasile e il violoncellista Roberto Ranieri. Il programma della serata sarĂ incentrato sulla figura di Alceo Galliera con l’esecuzione di due sue composizioni che risalgono ai primi anni ’30, quando un Galliera poco piĂš che ventenne si apprestava a concludere i suoi studi di Composizione presso il Conservatorio “G. Verdiâ€? di Milano. E la cittĂ di Brescia vuol tramandare la memoria di questo grande artista al pubblico e ai giovani musicisti. Alceo Galliera, insieme a sua moglie, l’organista Eva Frick, trascorse a Brescia 20 anni della sua vita; tenne corsi di Formazione orchestrale, di Direzione d’orchestra, seguĂŹ con passione progetti musicali che coinvolsero gli studenti di musica di allora, molti dei quali sono oggi affermati professionisti. (a.o.)
Ctb - Teatro stabile di Brescia
Torna il “BarbablĂšâ€? targato Lievi Da martedĂŹ 23 novembre a domenica 19 dicembre, al Teatro Santa Chiara sarĂ in scena lo spettacolo “BarbablĂšâ€? di Georg Trakl secondo la traduzione e regia di Cesare Lievi; scenograďŹ a e costumi di Daniele Lievi, progetto luci di Gigi Saccomandi. Sul palco, Emanuele Carucci Viterbi, Maria Alberta Navello, Cecilia Campani, Jacopo Crovella, Marco Cupellari, Ermelinda Pansini. Secondo spettacolo della stagione 2010-2011 del Ctb, seconda produzione dello Stabile cittadino. Abbiamo raggiunto telefonicamente il drammaturgo e regista, Cesare Lievi impegnato a Udine con il debutto nazionale del suo “Il vecchio e il cieloâ€?. Sono passati 20 anni dalla morte di suo fratello Daniele con il quale, nel 1984, aveva ďŹ rmato questo spettacolo che è stato il vostro trampolino di lancio internazionale. Cosa le suscita la prossima messa in scena? Il mio timore era che lo spettacolo fosse invecchiato e richiedesse interventi rilevanti. CosĂŹ non è stato. Rimesso in scena, sembra fatto ieri. Ha tenuto il tempo in maniera molto forte per cui le modiďŹ che non sono sostanziali e lo spettacolo quindi è praticamente l’originale. Trakl è un poeta tragico, come vita e come sorte. Il “BarbablĂšâ€? non è certo una commedia. Come è possibile che da questi due elementi possa essere nato uno spettacolo di marionette che solitamente sono viste come adatte a un prodotto leggero? Trackl ha una scrittura molto profonda e “sentitaâ€? ma certamente non dolorosa, ha forte il senso della felicitĂ , della gioia, del sorridere se non del ridere. Il testo è triste ma non funereo. E le marionette, realtĂ lignee, gli ricordavano l’opacitĂ dell’uomo destinato alla decomposizione. Può guidare i nostri lettori alla lettura di ciò che tra pochi giorni sarĂ in scena? Ăˆ una variazione della ďŹ aba di BarbablĂš di Charles Perrault quella realizzata da Trackl a sua volta da me ripensata. Si apre con un vecchio e un giovane che guardando da una ďŹ nestra vedono uscire da una chiesa, dopo le celebrate nozze, BarbablĂš e la sua giovane sposa. Il ragazzo immagina cosa succederĂ la notte: BarbablĂš ucciderĂ la ragazza. Il giovane avverte questa prospettiva come ingiusta ma non potendo fare nulla si uccide. Il vecchio, invece, è rassegnato, nel senso che la vita, secondo lui, esige anche questo (l’uccisione della fanciulla, ovviamente, è l’uccisione della sua purezza, della sua verginitĂ ). Diciamo che in scena c’è sempre lo stesso personaggio, l’uomo, visto in tre fasi: adolescenziale (il giovane), etĂ matura (BarbablĂš); e vecchio. Di piĂš non dico, altrimenti ci si perde il gusto della scoperta in teatro. (Mario Leombruno)
L’Aula magna della Scuola
Travagliato
Al Micheletti arriva il “BibbiĂšâ€? VenerdĂŹ 19 novembre alle ore 21, al teatro “Michelettiâ€? di Travagliato, viene riproposta da Bruna Gozio e Sergio Mascherpa l’opera teatrale che, dopo il successo delle scorse stagioni, torna a dilettare le platee bresciane. Si tratta del “BibbiĂšâ€?, il popolare testo di Achille Platto che rilegge in dialetto bresciano alcuni brani dell’Antico e del Nuovo Testamento, offrendo un’interpretazione autonoma e originale del testo sacro. Scandita dai versi rimati che compongono il testo, infatti, trova impiego, insieme al suo corredo di speciďŹ ci signiďŹ cati culturali, la lingua che è stata propria del nostro mondo contadino. Una sorta di ďŹ oritura tardiva, e per questo tanto preziosa, di un mondo colpito nei suoi valori dalle grandi trasformazioni sociali e industriali che hanno interessato la nostra provincia a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. (f.u.)
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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Brescia Associazione artisti bresciani
Arte e cultura al servizio della città Il ciclo di incontri-dibattito ha preso il via lunedì 15 nella sede dell’associazione
L
di Franco Armocida
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L’Aab, Associazione artisti bresciani, ha organizzato, con il sostegno dell’Almed, l’Alta scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università cattolica di Milano, un ciclo di cinque incontridibattito, la cui cadenza sarà mensile, intitolato “Arte, cultura, città”. Obiettivo dell’iniziativa è una ricognizione aggiornata nel rapporto società e cultura, che si prefigge la ricerca di progetti e proposte per il futuro. Gli incontri avverranno presso la sede dell’Aab, in vicolo delle stelle a Brescia alle 18.30 e quello di lunedì 15 scorso ha avuto per tema “Economia della cultura a Brescia, le imprese della cultura, il ruolo delle fondazioni, gli sponsor”, con gli interventi di Giacomo Gnutti, presidente della Fondazione comunità bresciana, Agostino Mantovani, segretario della Fondazione Cab e Giancarlo Provasi, docente della Statale di Brescia. “Non a caso è stato questo il tema di partenza – ha detto il coordina-
Tino Bino
tore del ciclo e docente alla Cattolica di Brescia Tino Bino –, perché la cultura ha un valore sia simbolico sia economico e ci è sembrato necessario iniziare con riflessioni in una stagione in cui le difficoltà economiche hanno inciso sia sulla cultura sia sull’interesse verso la stessa. Alla penuria nazionale si aggiunge quella locale che, se non ha mai brillato, ora è in fase di stagnazione. L’obiettivo consiste nel riflettere sapendo che senza una rinascita culturale, con ricadute anche economiche, il degrado è destinato ad aumentare. Con il primo incontro abbiamo voluto richiamare tanto le istituzioni quanto la città e i cittadini, anche con nuove formule, a un impegno più diretto e individuale. In Gran Bretagna il più grande finanziatore della cultura è una fondazione, il cui 57% dei fondi proviene dai cittadini. Nessuna nazione europea ha ‘tagliato’ in maniera sensibile sulla cultura, in quanto ritenuta elemento
di immagine di un Paese e di coesione sociale dello stesso. Al termine di ogni incontro-dibattito verrà lasciato un progetto alla città – ha chiosato Tino Bino – quale proposta operativa per il futuro”. “Dal degrado che stiamo vivendo si può uscire ricomponendo il corpo sociale – ha aggiunto il presidente dell’Aab Vasco Frati – attraverso la cultura, l’arte, la bellezza. A Brescia, città storicamente tra le più industriali d’Italia, si discute se fare o no il Musil, il museo dell’industria e del lavoro, così come si prevede di chiudere, e saremmo i primi al mondo – ha sottolineato Frati – la biblioteca del Museo di S. Giulia. Sono solo esempi, che indicano come il bisogno di intervenire cresca con il correre del tempo, cui va risposto con analisi e proposte, ma il dibattito è spento e la nostra iniziativa vuole essere un passo per riaccenderlo”. Sul sito www.aab.bs.it i temi e le date dei prossimi incontri.
Voce Libri
Elisabetta della Trinità CONRAD DE MEESTER PAOLINE, MILANO 2010, EURO 47,00
Elisabetta Catez entra nel Carmelo di Digione il 2 agosto 1901. Era nata a Bourges il 18 luglio 1880 e nel Carmelo morirà cinque anni dopo, a 26 anni, il 9 novembre 1906. Elisabetta era una ragazza piena di vita, felicemente consapevole di sé, con una disposizione alla riflessione: questa ricchezza interiore costituirà il suo fascino più grande. Aveva preso molto presto la decisione di entrare in Carmelo, ma la madre le permetterà di realizzarla solo dopo il compimento dei 21 anni. In Carmelo percorre un cammino di perfezione nel silenzio e nella contemplazione, irradiando intorno a lei la felicità di una totale abnegazione. La sua dottrina spirituale è oggetto di studio ed Elisabetta è una delle grandi figure della spiritualità carmelitana contemporanea. Giovanni Paolo II la proclama beata il 25 novembre 1984. La sua ricerca dell’Assoluto, ancor prima di entrare in monastero, ne fa un punto di riferimento per chi desidera conoscere itinerari spirituali per alimentare la propria interiorità.
Lo sguardo di Gesù ANNA MARIA CÀNOPI PAOLINE, MILANO 2010, EURO 12,00
Molti sono i modi di comunicare: con la parola, con i gesti, con il silenzio… Attraverso lo sguardo avviene una comunicazione intima, profonda e onnicomprensiva: si può dire che tutto il nostro essere si riflette nel nostro sguardo, e attraverso lo sguardo ci riveliamo gli uni agli altri. Gli occhi sono come finestre aperte sulle profondità del nostro cuore. Così fu anche per Gesù: il suo mistero ineffabile di Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, di Uomo-Dio, traspariva attraverso il suo sguardo. Nello sguardo di Gesù, “si coglie la profondità di un amore eterno e infinito che tocca le radici dell’essere”. La persona che se ne lascia afferrare è spinta ad abbandonare tutto e a seguirlo. Tuttavia, noi possiamo anche sfuggire allo sguardo di Gesù. E questo significa sfuggire al nostro destino di creature volute e amate da Dio. L’autrice prende in considerazione molti passi dei Vangeli che riguardano l’incontro di Gesù con diverse persone ed evidenziano il suo amore attraverso lo sguardo.
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Ecomusei di Valcamonica
Brescia Libreria Paoline
Per valorizzare il patrimonio immateriale della valle dell’Oglio
È arrivata “Chicca. L’amicizia, l’amore, la fede e mille boh!”
Il Distretto culturale e gli Ecomusei di Valcamonica hanno ottenuto il finanziamento di due progetti rivolti alla valorizzazione del patrimonio immateriale della vallata dell’Oglio. I due piani di lavoro sono: “Memory Talk: dialoghi tra generazioni differenti per la valorizzazione dei luoghi della memoria in Valcamonica” e “L’infanzia delle macchine”. Tali progetti, pensati dal Distretto culturale per conto dei 12 Comuni dei diversi Ecomusei della Valle, sono stati costruiti con una partnership scientifica composta dall’Asa (Alta scuola per l’ambiente) dell’Università cattolica, dal Diiar (Dipartimento di Ingegneria idraulica) del Politecnico di Milano, dall’Aess (Archivio di etnografia e storia sociale) della Lombardia; con la partecipazione di importanti realtà locali quali il sistema dei Musei della Valcamonica, il sistema delle biblioteche, il Centro culturale teatro camuno, l’Azienda territoriale per i servizi alla persona e l’Azienda speciale consorzio dei Comuni “Dimensione sociale”. “Memory Talk” coinvolgerà un’équipe di 36 giovani di età compresa tra i 24 e i 30 anni, residenti sul territorio camuno che affiancheranno altrettanti anziani testimoni e custodi della memoria valligiana, ripercorrendone i tempi e i luoghi di vita per non meno di tre mesi. Ai giovani – tre per ciascun Comune coinvolto e selezionati tramite bando pubblico a “curriculum” – il compito di raccogliere e serbare le testimonianze raccolte diventando a loro volta depositari di un sapere fatto di gesti e ricordi, luoghi e rituali. Fine ultimo del progetto è quello di “leggere” e reinterpretare la cultura immateriale locale per contribuire alla realizzazione di iniziative di educazione e di sensibilizzazione alle risorse del territorio. Con “L’infanzia delle macchine”, invece, magli, mulini, forni, segherie, telai e torchi diventano “medium” di un sapere immateriale legato alla ritualità e alle prassi del lavoro artigianale ma anche il fulcro dell’operazione culturale. Il finanziamento è frutto della pronta risposta progettuale del Distretto all’invito pubblico della Regione. L’“Infanzia delle macchine” si svilupperà su due filoni: da un lato il lavoro di un’équipe stabile impegnata nella ricerca d’archivio e nell’indagine sul campo; dall’altro, la materia colta sarà approfondita con gli strumenti propri dei diversi linguaggi dell’arte, per raccontarne il “portato” specifico ma anche il valore, la preziosità, la caducità. Al centro di tutto, le macchine ancora in uso, o per molto tempo utilizzate, che del lavoro recano ancora tracce vive, diventando testimoni della maturazione di prassi e saperi artigianali o agricoli, ma anche di consuetudini sociali e rituali quotidiani. (e.g.)
Caravaggio LUCA FRIGERIO ÀNCORA, MILANO 2010, EURO 29,00
Quella di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, nato nel 1571 e morto nel 1610, è una pittura impastata di colore e di sangue, di cielo e di terra. Se ne intuisce il disagio esistenziale insieme alla gioia di vivere. La disperazione alternata alla speranza. L’esuberante sensualità accanto alla spiritualità più elevata. La luce e le tenebre, appunto. Questo libro propone un viaggio in 11 tappe, attraverso altrettanti capolavori a soggetto sacro, per cercare di capire perché Caravaggio ha dipinto quel che ha dipinto proprio in quel modo, fra successi e rifiuti. Ma soprattutto per scoprire la figura e l’opera di un maestro straordinario, che più di ogni altro artista del passato riesce a parlarci con forza dei grandi temi della vita. Cercando nel quotidiano l’eterno. Luca Frigerio, giornalista e scrittore, è redattore dei media della diocesi di Milano, per i quali cura la sezione culturale. È autore di saggi critici, di inchieste e di reportage televisivi sul patrimonio artistico italiano.
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“Chicca” è l’ultimo libro di Elena Giordano, giovane giornalista professionista e scrittrice, specializzata nell’editoria per bambini e ragazzi. Pubblicato dalle Edizioni Paoline lo scorso giugno, il libro è una sorta di diario scritto dalla diciassettenne Chicca, che racconta di lei e del suo io più profondo: gli amici, l’amore, la fede. Il personaggio di Chicca sta a rappresentare il mondo degli adolescenti di oggi, i loro pensieri, le amicizie reali e quelle virtuali dei social network, i primi amori e il rapporto controverso con la fede. “Questo libro – ha detto l’autrice in fase di presentazione – è frutto delle sensazioni che respiro quotidianamente e non vuol essere un trattato psicologico sull’adolescenza quanto piuttosto una lettura semplice e leggera. Per questo – ha proseguito – in ognuno dei suoi capitoli viene usata una forma narrativa diversa, così da avvicinarsi al parlato quotidiano di ogni adolescente”. Per presentare la sua opera l’autrice ha scelto un modo insolito quanto curioso: all’interno di una scatola, dove aveva annotato pensieri e parole in libertà, c’erano undici oggetti di uso pressoché quotidiano attraverso i quali la Giordano ha presentato la protagonista della sua opera e le diverse sfaccettature del suo carattere, evincibili nel testo, pagina dopo pagina. Chicca è una ragazza normale, con tanti amici, un grande amore, sogni e pensieri “per volare in alto”. “Questo libro – ha concluso l’autrice – è una festa all’adolescenza e un modo per dire a tutti che i giovani sono il nostro futuro e che con i loro talenti possono portare nella società valori veri e profondi”. (l.d.p.)
Elena Giordano
Il peso della farfalla ERRI DE LUCA FELTRINELLI, MILANO 2009, EURO 7,50
“Era l’ultima stagione della vita, il suo regno durato l’enormità di venti anni era finito. Anche per l’uomo il tempo della caccia era da smettere. In natura non esiste la tristezza, l’uomo scacciava la sua col pensiero che il re dei camosci stava anche lui morendo da qualche parte senza un fiato di tristezza, con la fierezza intatta. L’uomo cercava di essere capace”. Siamo pochi istanti prima dell’epilogo, dell’incontro finale e decisivo tra i protagonisti di questo struggente e magnifico racconto firmato da Erri De Luca: l’uomo – persona solitaria che racconta poco di sé e della sua caccia – e un camoscio, anzi il re dei camosci. “Esiste in scrittura sacra la formula: vestito di vento di Elohim. Riguarda un uomo raggiunto da una profezia da trasmettere. Nessuno tranne lui sa di che vestito si tratta. Il re dei camosci era vestito di vento”. E all’approssimarsi dell’inverno delle loro vite queste due solitudini si ritrovano in un duello dal sapore tipicamente epico. (a cura della Libreria Ferrata)
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Cultura e comunicazione
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Televisione “Vieni via con me” vince la sfida
La qualità premia, ma che fatica mandarla in onda
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Capita spesso che nel prevedibile mondo della televisione italiana una voce fuori dal coro risulti più adeguata e opportuna delle altre che continuano invece a seguire la spianata strada maestra della superficialità, tracciata dai piani alti e da chi ha interessi personali nella comunicazione mediatica. “Vieni via con me”, la nuova trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano, è l’ultimo ennesimo esempio che conferma la regola secondo la quale in tv, per offrire uno spettacolo piacevole, divertente e soprattutto interessante per temi e approfondimenti, bisogna combattere. Ecco in merito una dichiarazione di Saviano sulla lotta che i conduttori e gli autori del programma hanno dovuto intraprendere contro le alte sfere della Rai: “La Rai ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nostro lavoro: ci hanno ridotto lo studio, gli attori, gli ospiti, hanno tentato di tagliare le puntate da quattro a due, ci hanno messo in programma prima contro le partite di coppa e poi contro Il Grande Fratello”. Se per creare un talk-show moderno e interessante c’è bisogno di aspettare mesi per ottenere l’autorizzazione dalla direzione, evidentemente il sistema Rai non è così all’avanguardia come qualcuno vorrebbe farci credere. Se si arriva a precisare che Roberto Benigni, invitato per la puntata d’esordio, chiede troppi soldi e addirittura si accetta senza controbattere la sua provocatoria scelta di venire gratis, significa che l’attuale direzione della tv di Stato ha qualche problema da risolvere. E non si parla certo di problemi economici, visto che lo show di Benigni durante la prima puntata ha totalizzato un audience di 9.3 milioni di spettatori, e la media della trasmissione supera i 7 milioni. Erano dieci anni che Rai Tre non totalizzava questi ascolti. Il Grande Fratello, concorrente del lunedì, perde clamorosamente la sfida, decretando la vittoria della bellezza sulla superficialità, della verità sulla finzione. Il valore economico degli spazi pubblicitari della trasmissione di Fazio e Saviano è schizzato alle stelle. E questo anche grazie a un attore regista premio Oscar che è intervenuto gratuitamente a portar soldi nelle casse dell’azienda. Incredibile ma vero. Ma non è questa la notizia: ciò che conta è la forma, lo stile, i contenuti che la trasmissione
di Alberto Averoldi
offre in ogni puntata, al di là dei grandi nomi che vi partecipano. “Vieni via con me” è uno spettacolo di ampio respiro: c’è da riconoscere che per renderlo uno show da record basterebbe la sola presenza di Roberto Saviano, un personaggio che l’Italia non ha ancora scoperto e amato come meriterebbe: con il solo potere della parola cattura e culla il pubblico, accompagnandolo con i suoi monologhi a scoprire i problemi e le fortune del Belpaese. Saviano gioca insieme alla platea le carte che si è preparato, partecipa profondamente delle sue storie e le rende ancora più vere di quanto non lo siano già. Fazio, un volto riconoscibile e famigliare al pubblico di Rai Tre, fa da padrone di casa. I due insieme sono un perfetto connubio di logica genialità e lirico pragmatismo, riescono a dipingere lo scenario politico, sociale e culturale dell’Italia ora passandosi la palla dell’ironia, ora della denuncia, ora della speranza. Il pubblico italiano ha bisogno di questa televisione, che vive di libertà e sprona gli stessi telespettatori ad allargare gli orizzonti, in controcorrente rispetto alla cultura dominante che ci vorrebbe tutti a sua immagine e sudditanza.
SAB La 7, h. 7.00 OMNIBUS WEEK END La redazione del telegiornale di La 7 ci presenta i più accesi dibattiti politici riguardanti le numerose questioni sociali, culturali e gestionali della cosa pubblica italiana. Rai Tre, h. 10.20 IL GRAN CONCERTO Settimanale dedicato alla musica d’orchestra. Alessandro Greco introduce i bambini nel favoloso mondo della musica. Rai Tre, h. 12.55 OKKUPATI Federica Gentile presenta un programma dedicato a chi cerca lavoro. Racconta di esperienze virtuose di cooperative e aziende italiane, fornisce spunti su come e dove cercare un’occupazione. Current, h. 20.20 PASSAPAROLA L’appuntamento settimanale del giornalista Marco Travaglio è dedicato ai problemi e ai misteri della politica italiana. Cielo, h. 21.00 X-FILES Digitale Terrestre. Le repliche di uno dei telefilm più celebri degli anni ’90. Una coppia di agenti dell’Fbi indaga su casi legati al mondo del paranormale. Storie accattivanti e misteri da risolvere.
Discovery Channel, h. 23.00 INGEGNERIA ESTREMA Canale Sky 401. La curiosità e il fascino dell’ingegneria applicata. Una serie di interessanti documentari ci illustrano le invenzioni più impensabili studiate per migliorare i traffici commerciali e la vita delle persone. Dai giganteschi ponti mobili sul mare alle piattaforme costruite per spostare le navi petroliere… Fabio Fazio e Roberto Saviano
DOM National Geograp., h. 10.00 MEGA FABBRICHE Canale Sky 402. Serie di interessanti documentari realizzati nei luoghi più incredibili che l’uomo abbia creato: immensi stabilimenti in giro per il mondo dove vengono applicati i più avanzati studi di ingegneria applicata. Rai Uno, h. 10.30 A SUA IMMAGINE Rubrica settimanale dedicata alla religione cattolica in Italia. Rosario Carello intervista ospiti dal mondo ecclesiale e laico e propone interessanti servizi sulla vita della Chiesa nel mondo. Rai Tre, h. 12.55 RACCONTI DI VITA Giovanni Anversa è alle prese con le piccole grandi storie delle famiglie italiane. Le testimonianze di chi, nonostante numerosi problemi, ha saputo trovare nei suoi cari la forza di combattere. Rete Quattro, h. 19.35 COLOMBO Torna ad appassionarci l’originale detective interpretato da Peter Falk. Ogni puntata è un caso da risolvere, Colombo lavora sempre a stretto contatto con il colpevole per incastrarlo. Rai Tre, h. 21.30 REPORT La giornalista Milena Gabanelli e il suo team di reporter scoprono cosa non funziona del sistema Italia e offrono alternative sostenibili alla mala gestione della cosa pubblica.
Rai Tre, h. 20.10 CHE TEMPO CHE FA Fabio Fazio presenta uno dei più brillanti talk-show italiani degli ultimi tempi: una riflessione ironica sui problemi della società contemporanea e sulle questioni politiche e sociali d’Italia. Ospiti in studio grandi nomi della cultura e della politica nazionale e internazionale.
Telecomando
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Rai Tre, h. 8.00 LA STORIA SIAMO NOI Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, ci propone ogni giorno interessanti documentari storici sui fatti più importanti dell’ultimo secolo.
Rete Quattro, h. 8.50 HUNTER Telefilm americano ambientato a Los Angeles che racconta le indagini di Rick Hunter, detective della squadra omicidi della polizia.
Rai Due, h. 7.00 CARTOON FLAKES Lo spazio dedicato da Rai Due all’intrattenimento dei più piccoli. Una serie di accattivanti cartoni animati di ultima generazione.
Rai Tre, h. 11.00 APPRESCINDERE Michele Mirabella conduce una rubrica quotidiana che si occupa dei piccoli grandi problemi dell’Italia.
Rai Due, h. 9.30 PROTESTANTESIMO Un focus sulla realtà della confessione protestante in Italia. Il programma è curato dalla Federazione delle Chiese evangeliche italiane.
Rai Tre, h. 12.45 LE STORIE – DIARIO ITALIANO Il giornalista Corrado Augias torna anche per questa stagione ad analizzare l’Italia e gli italiani in un interessante talk-show
Tv2000, h. 17.30 TESORI D’ARTE SACRA Digitale Terrestre. Un viaggio a puntate per l’Italia delle chiese e dei santuari, alla scoperta delle bellezze artistiche che spesso vengono sottovalutate, ma che fanno parte di un patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia.
Rai Due, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33 Una rubrica quotidiana dedicata alla salute. Le ultime notizie riguardanti le scoperte scientifiche applicate alla medicina.
Rai Uno, h. 11.05 OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro ci insegna a riconoscere le diverse varietà dell’uva e ci guida verso un acquisto consapevole di prodotti di qualità. Oggi scopriremo le caratteristiche della carne di vitello.
Rete Quattro, h. 7.55 STARSKY E HUTCH Serie tv squisitamente americana prodotta nella seconda metà degli anni 70. Le avventure di una delle più famose coppie di poliziotti della televisione.
Rete Quattro, h. 21.10 THE JACKAL Film di spionaggio con Bruce Willis e Richard Gere. Un boss della mafia russa assolda un famoso killer internazionale per assassinare la moglie del Presidente degli Stati Uniti. Una squadra speciale dell’Fbi è sulle sue tracce… Tv2000, h. 22.30 LA GRANDE MUSICA Digitale Terrestre. Tv2000 propone ogni giorno per tutta la mattina e in tarda serata numerosi concerti di musica classica, realizzati dalle migliori orchestre filarmoniche internazionali, dirette dai grandi nomi della musica.
Italia Uno, h. 23.30 V PER VENDETTA Ben architettato thriller di fanta-politica, ambientato in un ipotetico prossimo futuro: l’Inghilterra domina il mondo e usa il pugno di ferro sui dissidenti che lottano contro il regime. Fra essi un uomo mascherato vuole sovvertire l’ordine costituito e ritornare alla democrazia. Visionario ma azzeccato per quanto riguarda la critica al potere.
La 7, h. 20.00 TG LA7 Riscuote sempre molto successo la nuova edizione del tg di Enrico Mentana, un giornalismo d’inchiesta che riesce a trovare la sua dimensione nonostante i pochi minuti a disposizione. Rete Quattro, h. 21.10 LIE TO ME Tempi duri per chi mente alla polizia: Cal Lightman è uno psicologo al servizio della polizia che ha una spiccata dote nel saper riconoscere chi mente dal linguaggio del corpo: lo sguardo, la posizione delle mani, la postura, la voce; tutto può tornare utile per scoprire la verità.
Rete Quattro, h. 16.35 L’ALBERO DEGLI IMPICCATI Ottimo western con Gary Cooper e Maria Schell. Un dottore con un passato famigliare da dimenticare salva una donna da un’aggressione. Lei se ne innamora, ma l’uomo non può ricambiare. La situazione peggiora quando una banda di loschi cercatori d’oro s’intromette nel loro rapporto… Film sofferto ma efficace.
Fx, h. 14.05 FRASIER Canale Sky 119. Divertente sitcom americana con Kesley Grammer che racconta la vita privata di uno speaker radiofonico di Seattle. Il mondo snob e sofisticato che lo circonda è spunto per simpatiche gag. Currrent, h. 14.15 VANGUARD Canale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica realizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra. Rete Quattro, h. 21.10 CELLULAR Thriller ad alta tensione con Kim Basinger. Rapita da sconosciuti e segregata in una soffitta, Jessica riesce a impossessarsi di un telefonino e chiama un numero a caso. Risponde un ragazzo che viene catapultato in una pericolosa avventura.
Canale Cinque, h. 21.10 YES MAN Commedia del 2008 con Jim Carrey. Carl Allen è un impiegato che, dopo il divorzio, si è chiuso in se stesso e tratta i suoi amici con cinismo e indifferenza. Frequentando un corso di autostima impara che il segreto della felicità è rispondere “sì” a qualsiasi situazione che la realtà proponga. La sua vita cambierà drasticamente.
Rai Tre, h. 14.50 TGR LEONARDO Le notizie più interessanti dal mondo della scienza e della tecnologia. Le ultime scoperte e i nuovi traguardi da raggiungere. Rai Due, h. 16.10 LA SIGNORA IN GIALLO Un classico dei telefilm gialli della tv degli anni 90. Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli, è sempre alle prese con un caso di omicidio. Rete Quattro, h. 16.35 DELITTO PERFETTO Ottimo giallo di Alfred Hitchcock, con Grace Kelly e Ray Milland. Un uomo senza scrupoli è disposto a tutto pur di ottenere la ricca fetta di eredità che la morte della moglie gli frutterebbe. Organizza un delitto nei minimi particolari, ma non calcola un fattore imprevedibile… Rete Quattro, h. 20.30 WALKER TEXAS RANGER Continuano le avventure dei ranger che a forza di calci e mosse da full-contact tengono pulite le strade americane.
Rai Tre, h. 21.05 CINDERELLA MAN – UNA RAGIONE PER LOTTARE Pellicola del 2005 diretta da Ron Howard, con Russell Crowe e Renée Zellweger. Stati Uniti, 1929. La Grande Depressione mette l’America in ginocchio, e per il pugile Jim Braddock iniziano tempi duri. Solo l’amore della sua famiglia lo spingerà a tentare l’impresa della vita: combattere per il titolo mondiale.
Rai Due, h. 9.15 TGR MONTAGNE La nuova stagione per il settimanale dedicato al mondo della montagna italiana in tutte le sue sfaccettature. Ospite di questa puntata è l’alpinista tedesco Alex Huber, esperto di arrampicate estreme. Rai Due, h. 13.50 TG2 EAT PARADE Una rubrica dedicata al settore alimentare: i trend del momento, i piatti stagionali, con un occhio di riguardo alla salute e alla corretta alimentazione. Sky Uno, h. 20.00 DAVID LETTERMAN SHOW Canale Sky 109. Il comico e anchorman David Letterman spara a zero sulla società americana, fra divertenti gag e interviste a personaggi di spicco dello showbiz internazionale. La 7, h. 21.10 LE INVASIONI BARBARICHE Talk-show di attualità, cultura, politica e spettacolo condotto da Daria Bignardi. Ogni settimana a confrontarsi con la giornalista e con il pubblico importanti personaggi della vita pubblica italiana.
Sky Cinema Mania, h. 21.00 SNATCH – LO STRAPPO Canale Sky 312. Ottima commedia diretta da Guy Ritchie, che unisce il farsesco al noir, sfruttando un ottimo cast e una sceneggiatura coi fiocchi. Nei sobborghi londinesi gira voce che un enorme diamante aspetti solo di essere rubato dal più forte. Esponenti della malavita e criminali di strada se lo contendono. Un film dai toni aspri e distorti, bizzarri e non-sense. Per un pubblico adulto.
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Cultura e comunicazione Radio e Media
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Musica Cd e dvd per celebrare il ritorno della band
Indimenticabili Depeche
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Cosa resterà degli anni Ottanta? Così cantava Raf e a questa domanda noi cerchiamo di rispondere con la lucidità data dai molti anni trascorsi. In tanti hanno definito quella decade una delle meno incisive, musicalmente parlando. Forse perché la musica era il riflesso di una società che cominciava a manifestare quei segni di malessere che affliggono il vivere odierno. Era il tempo dei paninari, degli yuppies, dei post punk, dei dark. Chi ha vissuto quegli anni, quei movimenti musicali e sociali se li ricorda bene. Eppure, al di là di un giudizio sommario, ci ritroviamo ai giorni nostri a ricordare e a ricantare molte delle canzoni allora imperanti. Così ci viene naturale riconsiderare quell’epoca come un momento capace di far passare, tra le molte proposte, alcune cose di valore assoluto e degne di essere tenute in buona considerazione. Come non ricordare la ricchezza della canzone d’autore italiana che in quegli anni aveva ancora molte cose da dire mentre oggi invece paiono svanite, oppure la crescita del rock italiano guidato dai Litfiba? All’estero si registrava l’esplosione di band come gli U2, portavoci di un rock tutto passione, cuore e istanze sociali, i Dire Straits, supremi nelle loro svisate chitarristiche, i Police di maestro Sting e molti altri, tra cui ricordiamo Michael Jackson e il “rivale” Prince. Molte di queste band ancora oggi sono sulla breccia, magari fiaccate dall’età
di Ricky Barone
e da molte traversie, ma pur sempre in grado di offrire, soprattutto in concerto, spettacoli di grande qualità. Un esempio è il recente “Tour of the Universe - Live in Barcelona”, cd+dvd che racconta in musica e immagini l’acclamato “Tour of the Universe” dei Depeche Mode, che nel 2009 ha visto Dave Gahan, Martin Gore e Andrew ‘Fletch’ Fletcher suonare 102 concerti in 40 nazioni, un viaggio epico attraverso il quale la band ha ripercorso i 30 anni della sua storia. Una storia iniziata all’insegna della new-wave, quell’ondata musicale che investì gli anni Ottanta all’insegna di un mix tra elettronica, rock, suoni talvolta anche molto
ricercati e immagini d’impatto. Un fenomeno musicale – la new-wave – che si è diramato in vari rivoli, tutti riconducibili all’idea di far ripartire la musica con suoni freschi e innovativi dopo la pesantezza degli anni Settanta. I Depeche Mode appartenevano, a fianco di gruppi molto noti come i Duran Duran, gli Spandau Ballet e i Visage, al filone dei new romantics, i nuovi dandy della fine del Novecento. In questo cd vengono proposti i passaggi più significativi, 21 brani registrati il 20 e 21 novembre 2009 durante due serate sold out al Palau St Jordi di Barcelona, con una lista di contenuti aggiuntivi tra cui quattro canzoni in più registrate nelle due notti, un documentario sul tour, sette esclusivi filmati creati ad hoc da Anton Corbjin (il fotografo degli U2). Un cd che è anche il segno della rinascita per una band che ha vissuto la gloria e i momenti difficili che hanno coinvolto soprattutto Dave Gahan.
Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla parrocchia di Santa Maria Assunta in Gussago. LA BUONA NOVELLA La rubrica Ecclesia nel mese di novembre è realizzata in collaborazione con la Caritas diocesana. Nella terza puntata incontriamo il vicedirettore Marco Danesi sull’Avvento di Carità. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la domenica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Manerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte). VOCE MATTINA Il contenitore condotto da Marco Vignoletti si arricchisce di nuovi appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, l’immancabile spazio dedicato al cinema e un costante contatto con la redazione giornalistica per raccontare “in presa diretta” ciò che accade in città e provincia.
I Depeche Mode
Live Molloy e Tipo 00
Non è più il tempo delle microproduzioni Dopo gli ottimi riscontri della prima edizione, è uscita in tutta Italia il 12 novembre la seconda serie (questa volta di cinque dischi a tiratura limitata) di “EureKa” realizzata da BandSyndicate in collaborazione con Kandinsky Records. Cinque dischi nei quali si passa dal garage dei Seddy Mellory al cantautorato di Giovanni Peli, attraverso la new-wave dei Newdress, il pop-rock italiano de L’Ultimo Piano e il jazz-garage del Quintetto Zizkov. Piccoli dischi progettati e realizzati con la stessa cura di particolari che viene dedicata alle grandi produzioni. Innanzitutto una veste grafica ben precisa, affidata allo Studio Rokox di Roberto Kovre che ha selezionato cinque giovani disegnatori che già collaborano anche con il mondo della musica: Biro; Valvola; Do the Clef; Mirko Pelizzoli; Nicola Ballarini. Poi la cura nella registrazione e masterizzazione e infine una promozione professionale e capillare, seppur privilegiando il territorio
di appartenenza. Nel frattempo due degli artisti prodotti nel 2009 hanno realizzato o stanno realizzando un disco completo su Kandinsky Records, segno di maturità e crescita. Ormai del fenomeno musicale di questa piccola grande provincia bresciana si parla non solo in tutta la Penisola, ma anche Oltralpe e l’attenzione dei media e, nonostante la crisi, dei talent-scout di importanti case discografiche è sempre più alta. “EureKa vol. 2” verrà presentato ufficialmente a Brescia con due serate: sabato 20 novembre presso la Latteria artigianale Molloy (via B. Maggi 9, ingresso gratuito con tessera Uisp) con l’esibizione di Seddy Mellory e del Quintetto Zizkov e il giorno successivo, domenica 21, presso il Tipo 00 (via F.lli Bandiera 3, ingresso gratuito) con l’esibizione di Giovanni Peli, Newdress e L’ultimo piano. Info: www.kandinskirecords.com - artisti@kandinskirecords. com - tel. 03041304.
LA BUONA NOTIZIA Gli argomenti trattati: l’Accademia cattolica di Brescia; il nuovo Consiglio presbiterale; il convegno sul discernimento; la mostra su don Primo Mazzolari a Gavardo. La rubrica “4 parole” è con don Giorgio Comini, direttore dell’ufficio diocesano Famiglia, per la Giornata per la vita nascente. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13.00 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20.00; su Più Valli TV la domenica alle 08.00; su Teleboario la domenica alle 08.15 e alle 10.00 BELLI DENTRO È tornato a grande richiesta il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Quasi due ore di diretta, dal lunedì al venerdì alle 17.10. Tra canzoni, giochi ospiti in diretta e sondaggi, il modo più piacevole di finire la giornata lavorativa. VOCE SPORT La trasmissione “100%Brescia”, dedicata al mondo delle Rondinelle, con interviste e approfondimenti, va in onda dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15. Tutte le domeniche potete seguire “Diretta sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichiari, Rodengo) e del Brescia di serie A.
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
SABATO
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6.00 Ecclesia 7.00 Gr 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 Il nuovo numero del settimanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu 8.00 Gr Radio Vaticana 9.00 Gr 11.00 Gr 12.00 Gr Radio Vaticana 13.00 Gr - Radio Voce greatest hits 18.00 Gr 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana 19.50 Zona relax 21.00 Disco Story
Le nostre frequenze Città e Provincia 88.300 Franciacorta 88.500 Lago d’Iseo 88.400 - 93.500 Alta Valle Camonica 88.050 Lago di Garda 88.200 Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25 Bassa Valle Camonica 88.200 Media Valle Camonica 88.300 Alta Valle Sabbia 88.500 Valle Trompia 88.500
DOMENICA
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Dal lunedì al venerdì GR Nazionali dalle 7 alle 18 Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30 GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30
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S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze
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Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.00 Ecclesia 6.30 S. Messa 6.55 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Mario Ricci 7.25 Rassegna stampa nazionale 7.55 Pane per il viaggio (replica) 8.15 L’apertura (2ª parte) 9.15 Primo piano a cura di Mario Leombruno 10.10 Vocemattina con Marco Vignoletti 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.35 La Feltrinelli di Brescia consiglia... 10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17.10 Belli dentro 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana - Zona relax 21.00 La musica della sera - lun: La reserva de Pedro - mar: Alta rotazione con Alessandro Gardenato - mer: Brescia music play con Ricky Barone - gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo - sab: Disco Story 22.00 Effetto notte
Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09 Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Con le ruote... sotto i piedi! Venerdì 11.09 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00
Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Fuori Gioco! Lunedì 18.00 Letture Martedì 10.09 Sul filo della memoria Martedì 10.40
Vocegiornale notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. Rassegna stampa quotidiana appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. Almanacco previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. Stremadès storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17. Una proposta musicale al giorno programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.
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Cultura e comunicazione Sala della comunità
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Cinema “The Social Network” di David Fincher
Un uomo solo nella rete di Facebook Mark Zuckerberg e chi gli gira intorno: da un insieme di individui isolati, che non cercano la relazione ma la pura affermazione di sé, nasce un nuovo strumento di incontro, che ne rispecchia limiti e potenzialità
Una scena del film “The Social Network”
PROGRAMMAZIONE In un ridente quartiere fuori città, circondato da steccati bianchi e cespugli di rose in fiore, si erge una casa nera, su un prato desolato. Ad insaputa del vicinato, dietro questa casa, c’è un grande rifugio segreto ipertecnologico. Lì, in mezzo a un piccolo esercito di schiavi, scopriamo Gru, che sta progettando il più grande colpo della storia del mondo: rubare la luna! (sì, proprio la luna!). Gru adora ogni genere di misfatti. Armato di un arsenale di razzi che restringono o congelano, e di veicoli in grado di combattere via terra e via aria, Gru travolge e conquista tutto ciò che trova sulla
sua strada. Il problema è la spietata concorrenza di una odiosa nemesi: il nerd Vector, ragazzetto ipertecnologico che vive in una casa antitetica alla sua, tutta plastificata e di un bianco abbacinante. In questa situazione s’innesta l’idea del protagonista di usare tre orfanelle per forzare le difese dell’antagonista. Ma il giorno in cui si imbatte nella forte determinazione delle tre ragazzine orfane, che vedono in lui qualcosa che nessun altro ha mai visto prima: un potenziale papà, si trasformerà da superbad (supercattivo) a superdad (super papà), come recita la frase del lancio del film?
Cattivissimo me di Pierre Coffin, Chris Renaud, Sergio Pablos
Cani e gatti – La vendetta... di Brad Peyton
Sale della comunità SALA DELLA COMUNITÀ – COLOGNE: sabato 20 novembre ore 20.45; do- MONTICHIARI: sabato 20 novembre ore 21.00; domenica 21 novembre ore menica 21 novembre ore 17.30, 20.45; EDEN – ESINE: venerdì 19 novembre 15.00, 21.00; lunedì 22 novembre ore 21.00; SPLENDOR – ODOLO: sabato 20 ore 20.30; sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 novembre ore 20.30; novembre ore 20.45; domenica 21 novembre ore 20.30; AURORA – PONTE INZINO – INZINO: sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 novembre CAFFARO: sabato 20 novembre ore 21.00; domenica 21 novembre ore 16.00, ore 15.00; ITALIA – LONATO: domenica 21 novembre ore 15.00; ASTRA – LU- 21.00; lunedì 22 novembre ore 21.00; PAX – PROVAGLIO D’ISEO: sabato 20 MEZZANE S. APOLLONIO: sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 no- novembre ore 20.45; domenica 21 novembre ore 16.00; AURORA – RONvembre ore 14.30, 17.30, 20.30; SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: sabato CADELLE: sabato 20 novembre ore 20.45; domenica 21 novembre ore 15.00 20 novembre ore 20.45; domenica 21 novembre ore 16.00, 20.45; GLORIA –
Sala della comunità SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 20 novembre ore 21.00; domenica 21 novembre ore 15.00, 17.30; IL GABBIANO – GHEDI: sabato 20 novembre ore 21.00; domenica 21 novembre ore 15.30; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: sabato 20 novembre ore 21.00; domenica 21 novembre ore 15.00, 21.00
Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson
The town di Ben Affleck
I mercenari di Sylvester Stallone
Robin Hood di Ridley Scott
Tot story 3 – La grande fuga di Lee Unkrich
Sala della Comunità CRYSTAL – LOVERE: domenica 21 novembre ore 15.00
Sala della Comunità LUX – LUMEZZANE PIEVE: domenica 21 novembre ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 22 novembre ore 20.30
Sala della comunità SAN LUIGI – LODRINO: sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 novembre ore 20.30
Sala della comunità IL GABBIANO – GHEDI: lunedì 22 novembre ore 21.00
Sala della comunità SALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZZANE SAN SEBASTIANO: domenica 21 novembre ore 15.00, 18.00, 20.45
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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di Nicola Rocchi
La vita privata degli uomini geniali non è sempre all’altezza delle loro creazioni. Quella di Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook, diventa uno specchio dei nostri tempi nel film che David Fincher ha tratto dal libro “The Accidental Billionaires” di Ben Mezrich: il racconto della nascita del social network che ha cambiato il modo di comunicare di milioni di persone. Un’idea concepita nel campus dell’università di Harvard, in un contesto dominato dalla lotta per emergere, da rivalità e invidie consumate tra feste, club esclusivi che impongono selezioni goliardiche a chi
desidera farne parte, sfoggi di cinismo e vendette consumate su internet. Proprio per vendicarsi di una ragazza che l’ha lasciato il nostro Mark, non pago d’averla coperta d’insulti sul suo blog, in una notte del 2003 crea un sito che allinea le foto di tutte le studentesse di Harvard, invitando chi si collega a selezionare la migliore. L’idea ha un successo strepitoso ed è il primo tassello per arrivare alla creazione di Facebook: intorno al quale nasce però una controversia – che diventerà accesa battaglia legale – tra Mark e i fratelli Winklevoss, che sostengono di
aver avuto lo spunto originale da cui Zuckerberg avrebbe sviluppato l’idea. “The Social Network” procede oscillando tra il racconto della diffusione sempre più planetaria di Facebook e la cronaca dei dibattimenti legali a cui Mark si assoggetta controvoglia. Compreso quello per la causa intentatagli da Eduardo Saverin (Andrew Garfield), il suo unico amico all’università, che dopo aver fornito il capitale di partenza viene cinicamente estromesso dall’impresa. Il re dei social network è infatti un uomo solo, la cui straordinaria intelligenza è pilotata dal rancore nei confronti delle donne che lo disprezzano e dei coetanei più inseriti di lui nei giri che contano. Jesse Eisenberg è bravissimo a calare sul protagonista una maschera di inespressività che ne cela i sentimenti: rotta soltanto da qualche lampo di
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sarcastico orgoglio, non del tutto ingiustificato. Il film infatti non parteggia per l’uno o l’altro dei contendenti. La complessa sceneggiatura di Aaron Sorkin, che in alcuni momenti rende il racconto un po’ verboso, aiuta a conoscere ogni personaggio a tutto tondo. Di Mark apprendiamo le debolezze e il genio: appare evidente come lui sia davvero l’unico in grado di sviluppare la formula innovativa su cui Facebook è basato. Ma sono presenti anche le ragioni, le amarezze, le miserie dei suoi antagonisti. Completa il quadro il fondatore di Napster, Sean Parker (Justin Timberlake), che con ferocia spinge il protagonista al salto di qualità. Da questo insieme di individui isolati, che non cercano la relazione ma la pura affermazione di sé, nasce un nuovo strumento di incontro, che ne rispecchia i limiti e le potenzialità.
Alberto, responsabile dell’ufficio postale di una cittadina della Brianza, sotto pressione della moglie Silvia, è disposto a tutto pur di ottenere il trasferimento a Milano. Anche fingersi invalido per salire in graduatoria. Ma il trucchetto non funziona e per punizione viene trasferito in un paesino della Campania, il che per un abitante del Nord equivale a un vero e proprio incubo. Con grande sorpresa Alberto scoprirà che... Adèle e l’enigma del faraone di Luc Besson
Benvenuti al Sud di Luca Miniero
La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo
Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati
Sale della comunità SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 19 novembre ore 20.45; sabato 20 novembre ore 20.45; domenica 21 novembre ore 20.45; CORALLO – VILLANUOVA: sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 novembre ore 14.30, 20.30
Sala della comunità IDEAL – CASTENEDOLO: sabato 20 novembre ore 21.00; domenica 21 novembre ore 21.00; SAN COSTANZO – NAVE: sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 novembre ore 17.00, 20.30; DON BOSCO – PONTOGLIO: domenica 21 novembre ore 16.15; PAOLO VI – PREVALLE: sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 novembre ore 15.30; SAN DOMENICO SAVIO – SERLE: sabato 20 novembre ore 20.30; domenica 21 novembre ore 15.30
Sale della comunità AURORA – PALAZZOLO: sabato 20 novembre ore 21.00; domenica 21 novembre ore 16.00, 20.30; SALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZZANE SAN SEBASTIANO (cineforum): giovedì 25 novembre ore 20.30
Sala della comunità SERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 20 novembre ore 20.45; domenica 21 novembre ore 20.45; lunedì 22 novembre ore 20.45
Luisa Miller - Opera lirica Sala della comunità GLORIA – MONTICHIARI (in digitale con microcinema): mercoledì 24 novembre ore 21.00
Cineforum
Dragon trainer di Dean Deblois e Chris Sanders
L’ultimo dominatore dell’aria di M. Night Shyamalan
Inception di Christopher Nolan
Sala della Comunità PAOLO VI – DESENZANO: domenica 21 novembre ore 15.00
Sala della comunità AURORA – PAVONE MELLA: sabato 21 novembre ore 20.45; domenica 22 novembre ore 15.00, 20.45
Sala della comunità SANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 21 novembre ore 20.45; martedì 23 novembre ore 20.45
Gli amori folli di Alain Resnais Sala della comunità CRYSTAL – LOVERE: venerdì 19 novembre ore 21.00
Lo zio Boonmee che ... di A. Weerasethakul Sala della comunità SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: mercoledì 24 novembre ore 20.30
Il segreto dei suoi occhi di Juan Josè Campanella Sala della comunità SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: venerdì 19 novembre ore 20.30
Miral di Julian Schnabel Sala della comunità SALA DELLA COMUNTÀ – COLOGNE: giovedì 25 novembre ore 20.30
Letters to Juliet di Gary Winick Sala della Comunità AURORA – PONTE CAFFARO: venerdì 19 novembre ore 21.00
Happy family di Gabriele Salvatore Sala della comunità CRYSTAL – LOVERE: giovedì 25 novembre ore 15.00
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Prezzo di vendita con incentivo 2010 sconto 10% extra
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LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Economia e lavoro venturelli@lavocedelpopolo.it
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Europa Una strategia comune anticrisi
“Governance”: la politica è protagonista Un percorso comune che tenga sotto controllo le spese di ogni singolo Stato e apra la via a riforme strutturali sembra ormai l’unica strada per togliere l’Ue dalle secche della crisi. Servono però segnali chiari di chi ha compiti di governo
La recente riunione dell’Ecofin
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L’Europa è di nuovo alle prese con bilanci pubblici dissestati, disavanzi ballerini, debiti nazionali in fase di lievitazione. Dopo il salvataggio, nei mesi scorsi, della Grecia, ora si presentano i casi turbolenti di Irlanda e Portogallo. Quasi tutti i Paesi dell’Ue – Italia compresa – mostrano conti statali sofferenti. L’Unione europea aveva tra i primi lanciato l’allarme alla fine dell’estate 2008: “Occorre muoversi
di Gianni Borsa
assieme, fissare regole per contrastare le speculazioni finanziarie, per stabilizzare le monete, per rilanciare la crescita”. La nuova parola d’ordine sembrava essere “governance”. La politica tornava a farsi sentire, con la (comprensibile) pretesa di stabilire le “regole del gioco” nei confronti di una economia incapace di regolarsi da sé. I passi avanti non sono mancati, e si è forse evitato il peggio. La stessa Ue
ha stretto i bulloni della zona euro. Poi, verso fine del 2009, quando s’intravvedeva la ripresa e una dignitosa via d’uscita, era arrivata una duplice sorpresa: l’economia mondiale, e dunque quella europea, tardava a fare passi avanti, mentre esplodeva il caso della Grecia, con conti pubblici insostenibili. Ne era seguita la creazione di un fondo europeo per la stabilizzazione, che ora potrebbe servire per salvare anche Dublino e Lisbona. Le istituzioni comunitarie vigilano e le capitali nazionali guardano, forse con meno sospetto del solito, a quanto l’Unione, assieme alla Banca centrale di Francoforte e al Fondo monetario internazionale, può fare per arginare nuovi scivoloni. Ma mettere una pezza non basta. Per superare la crisi si devono muovere i mercati mondiali, devono ripartire le locomotive statunitense e tedesca, servono investimenti
produttivi per creare lavoro e quindi rilanciare i consumi. E poi controllo dei debiti statali, riduzione della pressione fiscale, riforme dei sistemi pensionistici. Il tutto in un quadro di maggiore “governance”, di stretta cooperazione economica, di rafforzata presenza sui mercati mondiali, tenendo sotto controllo all’interno dell’Unione le riemergenti tendenze al protezionismo e le baldanzose economie di Cina, India, Brasile. Senza trascurare la necessità di strategie condivise in alcuni campi fondamentali come l’energia e la ricerca. Alcuni prossimi appuntamenti potranno aiutare a chiarire i termini della situazione: dopo il mezzo fallimento del G20, sono ormai imminenti, fra gli altri, il vertice Ue-Usa del 20 novembre, a ridosso della conferenza mondiale di Cancun sul cambiamento climatico, che si terrà invece dal 29 novembre al 10 dicembre.
Nave
Quale repubblica democratica fondata sul lavoro? “Una repubblica democratica fondata sul lavoro?” è questa la domanda che Naviter gruppo culturale ha posto alla base di un ciclo di incontri (tre le serate in programma) dedicato al tema del lavoro. A tentare la via di una possibile risposta sono state invitate figure preparate e impegnate sul tema che sarà discusso nel corso delle serate. I lavoratori oggi hanno bisogno di trovare modalità concrete per affrontare tutte le problematiche collegate al lavoro: dalla precarietà dei giovani, al lavoro nero, dalla mancanza di tutele e di diritti, alla crisi che cambia le prospettive di un domani misterioso. Il percorso vuole affrontare tre aspetti cruciali nei quali si gioca il futuro del Paese. Il ciclo di incontri prende il via lunedì 22 novembre presso l’aula magna dell’oratorio di Nave alle 20.45 con una figura di spicco nel panorama nazionale, il prof. Maurizio Drezzadore, membro della Commissione d’indagine sul lavoro in Italia istituita
presso il Cnel (Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro), responsabile del Dipartimento lavoro per le Acli e presidente di Forma, organizzazione che associa gli enti di formazione professionale di ispirazione cristiana. Insieme al presidente provinciale delle Acli, Roberto Rossini, illustrerà la situazione del mercato del lavoro nella quale oggi si trovano i giovani e getterà uno sguardo sul futuro che va prospettandosi per queste nuove precarie generazioni. Il secondo appuntamento, sempre nell’aula magna dell’oratorio di Nave alle 21,00 vedrà la proiezione di un percorso di immagini che raccontano la situazione dei lavoratori stagionali nel Sud Italia, lavoratori sfruttati e inseriti nel circolo vizioso del lavoro nero. Il fotoreporter Livio Senegalliesi ha documentato questa difficile situazione e la presenterà con Agostino Zanotti, presidente dell’Associazione amba-
sciata democrazia locale a Zavidovici. L’ultima serata è dedicata al tema delle morti bianche e sarà affrontato con Daniele Biacchessi, vicecaporedattore di Radio 24-Il Sole 24 Ore, giornalista, scrittore e autore di teatro civile. La sua opera teatrale “Il lavoro rende liberi” presentata presso il Teatro S.Costanzo alle ore 21,00. incarna l’essenza di quel teatro civile che è racconto e nello stesso tempo denuncia, stimolo per tenere sveglie coscienze che tendono ad assopirsi nella quotidiana abitudinarietà. Lo spettacolo è realizzato da Biacchessi e messo in scena insieme al cantautore e chitarrista Andrea Sigona che lo accompagnerà in un percorso di forti emozioni. I primi due incontri sono a ingresso libero, mentre per lo spettacolo teatrale il prezzo in prevendita è di 7 euro mentre sarà di 10 euro al botteghino. Per info scrivere a naviter@alice.it, vedere la pagina Naviter in FB o tel. 347.9232748.
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Economia e lavoro
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Provincia Un mese per l’orientamento
Un aiuto per una scelta consapevole Una serie di proposte per aiutare gli studenti a orientarsi nel variegato panorama delle offerte formative
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Un mese per “orientarsi” in un’offerta potenziata, rispetto a quella del precedente anno. L’assessorato alla Pubblica istruzione della Provincia, insieme all’Ufficio scolastico territoriale e all’Asab (Associazione scuole autonome bresciane) ripropone le giornate dell’orientamento su tutto il territorio, per aiutare nella scelta gli studenti che affronteranno il delicato passaggio dalla scuola secondaria di primo a quella di secondo grado. Si tratta di spazi aperti dove ragazzi, insegnanti e genitori potranno incontrare,
conoscere e confrontarsi con i docenti delle scuole secondarie superiori. “BresciaOrienta” è il titolo dell’iniziativa, “Conoscere bene per scegliere meglio” è il motto, per un intervento che prevede 15 incontri in altrettante scuole del territorio, da Brescia città a Edolo, da Orzinuovi a Marcheno, da Sarezzo a Salò (una giornata per ciascuno ambito). Due, in particolare, le attività proposte: i campus e gli open day. I primi si svolgeranno nelle 15 scuole-polo dal 13 novembre all’1 dicembre, da qui partirà invece la pri-
Aristide Peli
ma giornata di open day sino alle vacanze natalizie; iniziativa che si ripeterà dal 9 al 30 gennaio. All’interno dei campus si potranno trovare due spazi: uno per i docenti (con informazioni sulle competenze in ingresso e sulle criticità del passaggio alle superiori) e uno per alunni e genitori (con la presentazione dell’offerta formativa dei vari istituti). Gli open day, invece, sono programmati in ciascuna scuola superiore e, durante gli orari d’accesso, si potrà entrare a contatto con la realtà del singolo istituto, conoscendo in profondità offerte, opportunità, strutture e docenti. Da rimarcare, in particolare, è il fatto che è intenzione della Provincia di Brescia confermare, anche per l’anno scolastico 2011-2012 il Piano dell’offerta formativa, mantenendo gli indirizzi che, per vari moti-
vi, non sono stati attivati nel corrente anno scolastico. “L’ampia e dettagliata offerta formativa garantita quest’anno sarà mantenuta anche per il futuro – afferma l’assessore all’Istruzione della Provincia Aristide Peli −, a conferma dell’efficacia degli indirizzi e dell’ampia soddisfazione degli studenti. Quasi tutti gli indirizzi, infatti, sono partiti e l’impianto studiato con cura lo scorso anno funziona. Agli studenti bresciani auguro di scegliere la migliore specializzazione in base soprattutto alle loro capacità, ma chiedo anche un’attenzione particolare negli spostamenti, prendendo in considerazione in particolare le scuole vicino a casa”. La progettualità della Provincia in tema di orientamento si rivolge infatti a ogni genere di scuole senza escludere alcun istituto del Bresciano.
GIORNATE DI SCUOLA APERTA OPEN DAY Scuole Paritarie -
Sabato 27 Novembre 2010 ore 10.30-12.30/ 14.00-18.00
Sede d’esami
Sabato 11 Dicembre 2010 ore 10.30-12.30/14.00-18.00 Domenica 12 Dicembre 2010 ore 10.00-13.00 Sabato 18 Dicembre 2010 ore 10.30-12.30/14.00-18.00 Domenica 19 Dicembre 2010 ore 10.00-13.00 Sabato 15 Gennaio 2011 ore 10.30-12.30/14.00-18.00 Domenica 16 Gennaio 2011 ore 10.30-12.30/15.00-17.00 Sabato 22 Gennaio 2011 ore 10.30-12.30/14.00-18.00 Domenica 23 Gennaio 2011 ore 10.30-12.30/15.00-17.00
Liceo Scientifico delle Scienze applicate (senza latino)
La segreteria della scuola è sempre aperta con orario continuato dalle 08.30 alle 17.30 - Sabato dalle 08.30 alle 12.30
Istituto Tecnico per il
Turismo
Istituto Tecnico delle Costruzioni, Ambiente e Territorio
Geometri ”Bianchi”
Via Bronzetti, 9 - Brescia - Tel. 030 3774081 A 300 metri dalla stazione dei treni e dei pullman
Percorsi didattici personalizzati per agevolare la frequenza degli studenti che svolgono attività sportiva a livello agonistico
www.euroscuola.eu
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Speciale Fidae marketing@vocemedia.it
Scuola Lâ&#x20AC;&#x2122;attualitĂ di un ruolo
Coprotagonista nella sďŹ da educativa
I
Anche i Vescovi italiani hanno rimarcato nei loro â&#x20AC;&#x153;Orientamenti pastoraliâ&#x20AC;? lâ&#x20AC;&#x2122;importanza del sistema scolastico nel processo educativo che va oltre la dimensione didattica. In queste pagine il ruolo svolto dalle realtĂ che nel Bresciano fanno capo alla Fidae
di Alberto Campoleoni
I Vescovi italiani hanno reso noto qualche settimana fa gli â&#x20AC;&#x153;Orientamenti pastoraliâ&#x20AC;? della Chiesa italiana per il prossimo decennio. Un documento importante, dedicato al tema dellâ&#x20AC;&#x2122;educazione e che riserva una speciďŹ ca attenzione alla scuola come ambito nel quale si gioca la sďŹ da educativa. La scuola â&#x2C6;&#x2019; si legge nel documento â&#x2C6;&#x2019; â&#x20AC;&#x153;ha il compito di trasmettere il patrimonio culturale elaborato nel passato, aiutare a leggere il presente, far acquisire le competenze per costruire il futuro, concorrere, mediante lo studio e la formazione di una coscienza critica, alla formazione del cittadino e alla crescita del senso del bene comuneâ&#x20AC;?. La scuola umanizza tramite la cultura: è il suo scopo e non è banale ricordarlo se è vero che â&#x2C6;&#x2019; annotano ancora gli â&#x20AC;&#x153;Orientamentiâ&#x20AC;? â&#x2C6;&#x2019; â&#x20AC;&#x153;la forte domanda di conoscenze e di capacitĂ professionali e i rapidi cambiamenti economici e produttivi inducono spesso a promuovere un sistema efďŹ ciente piĂš nel dare istruzioni sul â&#x20AC;&#x2DC;come fareâ&#x20AC;&#x2122; che sul senso delle scelte di vita e sul â&#x20AC;&#x2DC;chi essereâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;?. Una scuola meramente â&#x20AC;&#x153;istruttivaâ&#x20AC;? e prevalentemente funzionale al mondo del lavoro non è unâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi lontana dalla realtĂ . Anche in Europa esistono tendenze di que-
sto genere ed è molto interessante, ad esempio, una notazione contenuta a margine del documento ďŹ nale della ricerca delle Chiese cattoliche dâ&#x20AC;&#x2122;Europa sullâ&#x20AC;&#x2122;insegnamento della religione. In Europa â&#x2C6;&#x2019; dice il documento â&#x2C6;&#x2019; sono molte le iniziative educative che prendono spunto dallâ&#x20AC;&#x2122;andamento delle economie di mercato. Basti pensare, ad esempio, agli studi sulla valutazione del rendimento scolastico Timss e Pisa, allâ&#x20AC;&#x2122;unifor mazione dei corsi di studio e dei diplomi universitari a seguito del Processo di Bologna oppure allo European QualiďŹ cation Framework nel campo dellâ&#x20AC;&#x2122;istruzione degli adulti. Ora, lâ&#x20AC;&#x2122;impegno cristiano nella scuola punta ad una istruzione che va â&#x20AC;&#x153;al di lĂ della mera utilitĂ â&#x20AC;?, dicono ancora i delegati delle Chiese dâ&#x20AC;&#x2122;Europa. Non è superďŹ&#x201A;uo, allora, il richiamo alla funzione educativa della scuola. Come non è superďŹ&#x201A;uo ricordare, lo fanno ancora gli â&#x20AC;&#x153;Orientamentiâ&#x20AC;?, lâ&#x20AC;&#x2122;importanza che la comunitĂ cristiana intensiďŹ chi la collaborazione permanente con la scuola â&#x20AC;&#x153;attraverso i cristiani che vi operanoâ&#x20AC;?, le associazioni, le famiglie. Si educa insieme. La scuola fa la sua parte; offrendo, tra lâ&#x20AC;&#x2122;altro, professionalitĂ speciďŹ che.
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Lâ&#x20AC;&#x2122;ingresso e la partecipazione delle SCUOLE, organizzate in classi, sono gratuiti previa prenotazione della visita da richiedere compilando lâ&#x20AC;&#x2122;apposito modulo disponibile allâ&#x20AC;&#x2122;indirizzo web www.famigliainfesta.org LQIROLQH
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Economia e lavoro Fidae
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Scuola paritaria A dieci anni dalla legge
Una libertà di scelta ancora monca La delegata provinciale della Fidae evidenzia alcuni limiti non ancora risolti a un decennio dal varo della normativa
L di Alba Comolatti
La libertà di scelta educativa è un diritto umano fondamentale garantito addirittura dalla Costituzione italiana, come pure dai vari documenti internazionali di massima importanza, ma non sempre questo diritto è rispettato, vuoi per pregiudizi ideologici o per una visione statalista della società. Purtroppo questo accade anche in Italia, basti pensare alla mancata libertà di scelta che penalizza molte famiglie nei confronti della scuola cattolica che ancora troppo spesso non è vista come realtà facente parte a pieno titolo di quel sistema integrato di istruzione che la legge 62 del 2000 le ha riconosciuto. Del resto, la libertà di educazione non è un bene che riguarda poche persone, ma è un diritto di tutti e per tutti, un aspetto positivo che dovrebbe contribuire alla crescita di ciascuno indistintamente e, quindi, fare chiarezza su questo argomento è interesse comune che va oltre le posizioni politiche o confessionali. È noto ormai qual è il grande ostacolo che rende la scuola paritaria, soprattutto quella cattolica, impos-
sibile per molte famiglie: si tratta del costo di gestione che ricade su coloro che la scelgono. Questa è una discriminazione nei confronti di coloro che optano per la scuola statale dove non ci sono contributi da versare perché i docenti sono stipendiati dallo Stato, dunque, questa è davvero una situazione paradossale e intollerabile che calpesta i principi dell’eguaglianza e della giustizia. Il Magistero della Chiesa, soprattutto a partire dal Concilio, ha ribadito più volte il principio fondamentale della libertà di educare sostenendo che l’educazione dei figli è un dirittodovere dei genitori, ma che va anche sostenuto e difeso dall’intera società. È proprio sulla base di questo “diritto-dovere” dei genitori a educare i propri figli che la scuola cattolica trova la sua ragione di esistenza e si pone accanto alla famiglia, in costante dialogo, perché attraverso un reciproco scambio si possa crescere insieme attuando quel principio di sussidiarietà che completa e arricchisce il cammino interno della famiglia stessa.
ISTITUTO CANOSSIANO
ISTITUTO “CESARE ARICI” SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO LICEO CLASSICO Via Trieste, 17 - Brescia Tel. 030.42432 - 030.43551 - Fax 030.2400638 E.mail: info@istituto.it sito: www.istitutoarici.it Giornate scuola aperta: 27 Novembre 2010 - 11 Dicembre 2010 - 15 Gennaio 2011 ore 09.00 - 12.00 e 14.00 - 18.00 L’Istituto potrà essere visitato tutti i giorni dal lunedì al venerdì telefonando e prenotando la visita
La scuola cattolica si prefigge come obiettivo da perseguire una qualità che abbraccia qualsiasi campo, da quello riguardante le strutture edilizie a quello organizzativo, ma con uno sguardo particolare alla persona dello studente che accosta nella quotidianità e per il quale ha ben chiara la finalità prioritaria da perseguire cioè la sua promozione culturale, morale, spirituale e professionale. L’opportunità che la scuola cattolica desidera condividere con coloro che la frequentano non è altro che la formazione di un cittadino libero, onesto, solidale e responsabile che man mano cresce scopre il senso e il valore della sua vita e si fa capace di dono. Forse ci sono anche delle persone che, pensano che la scuola cattolica sia un aggravio per lo Stato, ma questo non è affatto vero, anzi è esattamente il contrario. Infatti gli studenti che frequentano le scuole cattoliche paritarie costituiscono un risparmio per lo Stato che, mediamente, spende quasi 7500 euro per ogni alunno che frequenta la statale.
NIDO SCUOLA DELL’INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Via Diaz, 30 - Brescia Tel. 030.2886511 - Fax 030.2886520 - Sito: www.canossadiaz.it Giornate scuola aperta: Scuola primaria: Scuola Secondaria: Nido e Scuola dell’Infanzia:
Sabato 13 Novembre 2010 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 Sabato 11 Dicembre 2010 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 Sabato 13 Novembre 2010 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 Venerdì 26 Novembre 2010dalle ore 17.30 alle ore 19.00 Sabato 11 Dicembre 2010 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 Sabato 15 Gennaio 2011 dalle ore 09.00 alle ore 11.00 Sabato 22 Gennaio 2011 dalle ore 09.00 alle ore 11.00
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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ISTITUTO FRANCISCANUM LUZZAGO LICEO PARITARIO LICEO SCIENTIFICO LINGUISTICO Via Monti, 14 - Brescia Tel. 030.3757998 - Fax 030.47295 E.mail: info@luzzago.it - Sito: www.luzzago.it Giornate scuola aperta: Sabato 11 Dicembre 2010 ore 10.00 - 16.00 Sabato 18 Dicembre 2010 ore 10.00 - 16.00 Sabato 15 Gennaio 2011 ore 10.00 - 16.00 Domenica 16 Gennaio 2011 ore 09.00 - 12.00 Sabato 22 Gennaio 2011 ore 09.00 - 12.00 Sabato 29 Gennaio 2011 ore 09.00 - 12.00 Ogni giorno previo appuntamento telefonico allo 030.3770554
CASA MARIA AUSILIATRICE Domande A quando una effettiva parità?
SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA
Una scuola per tutti La nuova finanziaria (divenuta legge di stabilità), nonostante alcune dichiarazioni dell’ultima ora, non sembra dedicare grande attenzione alla scuola paritaria e al ruolo di supplenza che spesso svogle nel sistema dell’istruzione nazionale. Una prima bozza della legge prevedeva pesanti tagli per qualsiasi ordine e grado di scuola paritaria, rendendo ancora più difficile la loro sopravvivenza. Solo le pesanti proteste di diverse parti sociali hanno indotto il governo a rivedere il provvedimento. “Vorrei − afferma ancora suor Alba Comolatti, delegata provinciale della Fidae − anche aggiungere che la scuola cattolica paritaria non si limita a fare un servizio solo per qualcuno, ma proprio in quanto pubblica non fa distinzione di razza, di religione, di ideologia o di classe sociale. Vorrebbe semplicemente essere la scuola di tutti e per tutti con una particolare preferenza: quella per la gente comune, per i giovani che si trovano in qualsiasi difficoltà”. Se questo in taluni casi non avviene
non è certo da attribuire ai principi che animano e sorreggono le diverse scuole cattoliche, ma piuttosto alle difficoltà economiche in cui esse sono costrette adoperare per il mancato finanziamento pubblico e, quindi, all’inevitabile ricorso al pagamento di rette. “Proprio per questo motivo − continua suor Alba Comolatti − alcuni genitori, che pure vorrebbero sceglierla, non possono perché dovrebbero sostenere, in aggiunta alle tasse per la scuola che già versano come comuni cittadini, un ulteriore aggravio economico”. Le domande della delegta provinciale della Fidae al proposito non si fanno attendere. “Quanto tempo ancora dovremo aspettare − è l’interrogativo della religiosa − perché la scuola paritaria, soprattutto quella cattolica, sia riconosciuta come una risorsa, un bene pubblico e una grande tradizione della cultura pedagogica posta al servizio della libertà di una cultura e di un’educazione che è per la crescita di tutti?”. Il mondo delle scuole paritarie attende le risposte richieste.
Via Lombardia, 40 - Brescia Tel. 030.221325 - Fax 030.223616 E.mail: direttrice@mariausiliatrice.bs.it - Sito: mariausiliatrice.bs.it Giornate scuola aperta: Scuola dell’infanzia : Martedì 18 Gennaio 2011 - ore 17.30 - Salone
ISTITUTO SALESIANO DON BOSCO SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO-TECNOLOGICO INDUSTRIALE CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Via San Giovanni Bosco, 15 - Brescia Tel. 030.244050 - Fax 030.2440582 E.mail: direttore.brescia@salesiani.it Sito: www.donboscobrescia.it Giornate scuola aperta: Sabato 19 Novembre 2010 Sabato 11 Dicembre 2010
ISTITUTO CANOSSIANO “SCUOLA AUDIOFONETICA” NIDO SCUOLA DELL’INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Via Sant’Antonio, 61 - Brescia Tel. 030.2004005 - Fax 030.2004005 Sito: www.audiofonetica.it - E.mail: info@audiofonetica.it
ore 14.30-18.00 ore 14.30-18.00
Sabato 15 Gennaio 2011 Sabato 22 Gennaio 2011
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CANOSSA SCUOLA SUPERIORI PARITARIE LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO SCIENTIFICO PROFESSIONALE SERVIZI SOCIO SANITARI Via San Martino, 13 - Brescia Tel. 030.29753 - Fax 030.2975390 E.mail: segreteria@liceocanossabrescia.it - Sito: www.liceocanossabrescia.it Giornate scuola aperta: Sabato 20 Novembre 2010 ore 09.00-12.30 e 14.30-16.30 Sabato 4-11 Dicembre 2010 ore 09.00-12.30 e 14.30-16.30 Sabato 15 Gennaio 2011 ore 09.00-12.30 e 14.30-16.30
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Economia e lavoro Fidae
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Riflessioni Un percorso ancora lungo
La forza di un progetto educativo La scuola paritaria risente ancora di situazioni che si frappongono al conseguimento di una reale libertà di scelta
D di Ombretta Resenterra
Dalle numerose pubblicazioni relative al bilancio sui dieci anni trascorsi dalla legge sulla parità scolastica, emergono osservazioni fondamentali sulle quali è bene soffermarsi. Innanzitutto si evidenzia la conferma che gli italiani mostrano preferenze per la scuola pubblica, soprattutto in relazione alla secondaria di I e II grado. L’idea di un sistema educativo policentrico ed integrato all’interno del quale liberamente scegliere in relazione all’offerta educativa di ciascun istituto, statale o paritario che sia, non è ancora stata elaborata pienamente. La scuola paritaria risente quindi sia a livello sociale che economico di tale situazione. Una generalizzata crisi della funzione educativa sta inoltre interessando sia gli istituti scolastici paritari che quelli statali, pur con ovvie differenze di contenuti. Alla scuola paritaria si rivolgono famiglie che tengono in considerazione alcune sue peculiarità come il bisogno di sicurezza per i propri figli, la prestazione di servizi aggiuntivi rispetto a quelli della scuole pubbliche ed il desiderio di essere riconosciuti e riconoscibili nel dialogo scuola-famiglia. La capa-
cità della scuole paritarie cattoliche di rispondere a questo ultimo bisogno è confermata dal 12° Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, che evidenzia come suoi punti di forza possono essere considerate le relazioni fra insegnanti e studenti e fra dirigenti, insegnanti e famiglie. Su questi fronti è opinione condivisa che la scuola paritaria può offrire un modello educativo diverso, fondato su un chiaro progetto e realizzato attraverso una più attenta lettura dei bisogni della persona. Il progetto educativo così, che pure talvolta poco incide sulle scelte di famiglie che sembrano più orientate ad aspetti concreti e strumentali quali l’offerta di servizi più efficienti o di un miglior controllo sugli studenti, torna ad essere scoperto e fatto proprio quasi a posteriori, come rivalorizzazione di quello sforzo, che è fondante per le scuole paritarie cattoliche, di trasformare l’istituzione scolastica in un luogo di crescita della persona. Tale crescita non si traduce però in una semplice “individualizzazione” dell’insegnamento ma in qualcosa di più profondo; la scuola che ruota intorno ad un progetto educativo forte
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ore 15.18 ore 15.18
Sabato 15 Gennaio 2011 Sabato 16 Febbraio 2011
ore 15.18 ore 10.12
diviene davvero “comunità educante” ed al suo interno ogni elemento (studenti, genitori, docenti, dirigenti e personale non docente), portatore di una chiara distinzione di rapporti ma di una visione di fondo condivisa e positivamente orientata, è interprete di una “reciprocità educativa” in nome della quale ogni componente è formante ed è formato, si sente corresponsabile del patto educativo ed agisce in base ad esso. La tensione che caratterizza le scuole cattoliche verso un tale modello, creando un clima relazionale chiaro, aiuta anche ad affrontare il complesso problema della fatica dell’apprendimento degli studenti, unita ad un generale calo di motivazione e curiosità culturale, che sembrano pervadere le nuove generazioni; condividere gli scopi, stabilire sinergie tra famiglia e scuola sono gli strumenti attraverso i quali le scuole cattoliche possono trovare il proprio ruolo, non come istituti di nicchia, ma come componente fondante di una società libera dai forti e condivisi valori. Ed allora la parità entrerà a far parte della cultura di tutti.
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LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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LICEO ARTISTICO “FOPPA” SCUOLA PARITARIA LICEO ARTISTICO QUINQUENNALE Via Luzzago, 1 - Brescia Tel. 030.3770554 Sito: www.liceoartisticofoppa.it Giornate scuola aperta: Dal 13 al 18 Dicembre 2010 ore 09.00-12.00 e 15.00-18.00 Domenica 19 Dicembre 2010 ore 15.00-18.00 Sabato 22 Gennaio e Sabato 29 Gennaio 2011 ore 09.00-12.00 e 15.00-18.00 Sabato 5 Febbraio 2011 ore 09.00-12.00 e 15.00-18.00 Ogni giorno previo appuntamento telefonico allo 030.3770554
ISTITUTO SANTA MARIA DEGLI ANGELI DELLE MADRI ORSOLINE
Una testimonianza La formazione nelle scuole cattoliche
Ringraziamenti e speranze Andrea è oggi uno studente iscritto alla Laurea magistrale in Lettere presso l’Università cattolica di Brescia. Sono passati ormai dodici anni da quando decise con i suoi genitori di iniziare all’interno delle scuole cattoliche un percorso di formazione. La scelta cadde allora sulla scuola media (oggi secondaria di primo grado) dell’Istituto salesiano “Don Bosco” di Brescia. “Conservo – afferma al proposito – ancora piacevoli ricordi legati alla mia breve ma intensa esperienza in questo istituto, dove ho potuto conoscere figure davvero significative per la mia vita”. Due i sacerdoti che hanno segnato l’esperienza: don Nunzio Casati, ex direttore dell’istituto, e a don Umberto Pasini, primo preside della scuola media salesiana a lui, poi, dedicata. Terminate le scuole medie Andrea ha scelto di continuare il suo percorso formativo presso un’altra scuola cattolica, il liceo classico dell’Istituto vescovile “Cesare Arici” e, dopo la maturità, la
scelta di proseguire e di perfezionare la formazione all’interno dell’Università cattolica. “Desidero allora ringraziare – conclude Andrea – la scuola cattolica che mi ha dato la possibilità di crescere in maniera valida sia culturalmente che umanamente e di arricchire la mia preparazione con i valori fondanti della nostra fede”. Accanto ai ringraziamenti Andrea nutre anche una speranza: che “la scuola cattolica – afferma, forte dell’esperienmza vissuta – possa ottenere il pieno riconoscimento di parità anche a livello economico, in modo tale da permettere, a chiunque lo desideri, di poterla scegliere liberamente e di poter garantire quel famoso diritto all’istruzione, senza alcun ulteriore aggravio per le famiglie. Solo in questo modo essa potrà esprimere pienamente, autenticamente e al meglio la vera cattolicità, recuperando così la sua funzione di formazione completa della persona, obiettivo originario e costitutivo che da sempre l’ha resa protagonista nel corso della storia”.
SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA SCUOLA PRIMARIA PARITARIA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO PARITARIA LICEO SCIENTIFICO E LICEO CLASSICO PARITARI Via Bassiche, 36/38 - Brescia - Tel. 030.3772551 Fax 030.2807826 (Scuola dell’infanzia e Primaria) Fax 030.2906036 (Scuola Sec. di I° Grado e Licei) E.mail: scuolesuperiori@orsolinebs.it - Sito: www.orsolinebs.it
Giornate scuola aperta: Venerdì 19 Novembre ore 14.30/16.30 Sabato 20 Novembre ore 10.00/12.00 Venerdì 03 Dicembre ore 14.30/16.30
SCUOLA SANTA MARIA DELLA PACE SCUOLA PRIMARIA a tempo prolungato con scuola e mensa Corsi di: Pianoforte, Coro, Computer, Nuoto, Lingue SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO a tempo prolungato con scuola e mensa SABATO LIBERO Via della Pace, 10 - Brescia Tel. 030.3757002 - Fax 030.3750221 Giornate scuola aperta: Scuola primaria di I° grado: Scuola Primaria:
ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Via Ferri, 91 - Via Fossati, 3 - Brescia Tel. 030.2306871 - Fax 030.2306875 E.mail: smn@piamarta.org Sito: www.istitutosantamariadinazareth.it Giornate scuola aperta: Domenica 28 Novembre 2010 ore 9.30 - 17.00 Mercoledì 8 Dicembre 2010 ore 9.30 - 17.00 Domenica 16 Gennaio 2011 ore 9.30 - 17.00
Sabato 04 Dicembre ore 10.00/12.00 Venerdì 14 Gennaio ore 14.30/16.30 Sabato 15 Gennaio ore 10.00/12.00
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SCUOLA PARITARIA “DON ORIONE”
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SCUOLA PRIMARIA “S. ANGELA MERICI” SCUOLA SECONDARIADI I° GRADO “BEATO TOVINI” Via Crocefissa di Rosa, 21 - Manerbio (BS) Tel. 030.9937100 - Fax 030.9384182 E.mail: ipscsanfilippo@libero.it sito: www1.popolis.it/sanfilipponeri/index.htm
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ISTITUTO TOVINI - KOLBE SCUOLA PRIMARIA PARITARIA PARIFICATA “Giuseppe Tovini” SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO PARITARIA “Massimo Kolbe” Via XXV Aprile, 118 - Montichiari (BS) Tel. 030.9658920 - Fax 030.9658920 E.mail: tovini.kolbe@virgilio.it Giornate scuola aperta: è possibile visitare le scuole tutte le mattine dal luned’ al sabato dalle 10 alle 12
SCUOLA PRIMARIA PARITARIA SAN GIUSEPPE SCUOLA INFANZIA PARITARIA “PAOLA DI ROSA” SCUOLA PRIMARIA PARITARIA “S. GIUSEPPE” Via Gasparo da Salò, 101 - Salò (BS) Tel. 0365.521110 Fax 0365.448679 E.mail: scuolaprimsgiuseppesalo@coop-sangiuseppe.191.it scuolainfpdirosasalo@coop-sangiuseppe.191.it www.coop-sangiuseppe.191.it
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Economia e lavoro Fidae
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
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Una mostra All’Istituto Franciscanum
“Atmosphera”: un percorso, più discipline Si rinnova l’appuntamento con la proposta elaborata da docenti e studenti del liceo scientifico Luzzago di Brescia
I
Il clima sta cambiando ma come e in che tempi resta ancora un mistero. A spiegarlo ci prova la mostra “Atmosphera”, che si tiene dal 2 al 18 dicembre 2010 presso l’Istituto Franciscanum di via Callegari a Brescia. Un’iniziativa gestita dai docenti e dagli studenti del liceo scientifico Luzzago che confrontando vari campi di ricerca prova a descrivere i cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta usando come ciceroni i ragazzi dell’Istituto paritario bresciano. Il percorso mette in luce i fattori essenziali del problema dal punto di vista scientifico, distinguendo tra fatti consolidati, miti e questioni ancora aperte: il visitatore è condotto in un affascinante percorso interdisciplinare, che parte dal lontano passato della storia della Terra fino a giungere alle più urgenti problematiche attuali. Il tutto spaziando dai cicli geologici alla violenta attività solare, dalle profondità dei ghiacci dell’Antartide al ruolo delle masse oceaniche, sino ad arrivare ai fattori biologici o accidentali come la caduta degli
asteroidi. “Il tema dei cambiamenti climatici è uno dei più cruciali della nostra epoca – spiega il preside del Luzzago Giacomo Ferrari – e ci costringe a prendere coscienza dei fattori essenziali di un rapporto adeguato tra l’uomo e la natura” La mostra realizzata da Euresis per il Meeting di Rimini 2008, è stata riallestita a Brescia negli spazi del Franciscanum da parte degli insegnanti delle materie scientifiche del liceo Luzzago che hanno scelto una trentina di studenti delle classi quarte e quinte che, a partire dal mese di ottobre, hanno seguito un ciclo di lezioni in orario extrascolastico per prepararsi a fare da guida ai musei. Oltre al lavoro sui contenuti, sono anche stati realizzati esperimenti didattici per completare il percorso della mostra in cui verranno coinvolti gli stessi visitatori. “Sono già cinque anni che il nostro liceo promuove la mostra rivolgendola in particolare alle scolaresche delle scuole medie che hanno l’occasione di seguire una lezione tenuta da “coetanei” – aggiunge il
preside Ferrari – e per i nostri studenti è l’occasione di approfondire temi scientifici, lavorare in gruppo e gestire l’emozione di parlare in pubblico”. L’istituto Luzzago è una istituzione scolastica paritaria fondata nel 1946 e gestita dai frati francescani. Presso l’istituto è attivo da quasi 60 anni il corso di studi del liceo scientifico tradizionale. Da quest’anno è stato attivato anche un liceo linguistico per offrire agli studenti un percorso all’insegna della cultura e delle nuove sfide della globalizzazione con un corso di lingua e cultura russa e uno di cinese oltre a quelli di inglese e spagnolo. L’istituto Franciscanum comprende oltre ai due licei un convitto, un collegio universitario, un auditorium e numerose aule didattiche e sale riunioni. La mostra “Atmosphera” sarà visitabile dal 2 al 18 dicembre dalle 8 alle 16. Le visite guidate per scolaresche vanno prenotate tramite modulo scaricabile dal sito www. luzzago.it. Per info 030/37.57.998 oppure info@luzzago.it.
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Economia e lavoro Fidae
LA VOCE DEL POPOLO 19 NOVEMBRE 2010
Agesc Un lungo impegno
Insieme verso la parità scolastica Studi, interventi e pagine sul proprio sito internet: queste le modalità con cui l’associazione cerca di sensibilizzare sul tema
A
Anche l’Agesc, l’Associazione genitori delle scuole cattoliche di Brescia è da sempre attenta al tema del riconoscimento di una effettiva parità di scelta nel sistema scolastico nazionale. Lo fa con una serie di studi e di interventi ma anche con il moderno strumento del proprio sito internet (www.agesc. it). Le pagine più recenti sono evidentemente dedicate alle prospettive di effettiva realizzazione della parità scolastica, in realtà ben lontana dall’essere finalmente concre-
tizzata viste le prospettive prefigurate dalla prossima “finanziaria”. A nuovi tagli, infatti, si aggiungono vecchie promesse di reintegro, alla fine forse mantenute solo in parte: un teatrino che in realtà nasconde una mancanza di visione sul futuro della scuola in Italia, destinata ad una cronica condizione di precarietà. In maniera assidua la presidente nazionale, Maria Grazia Colombo, propone sul portale citato puntuali notizie sull’attività istituzionale svolta dall’Agesc a livello nazio-
nale, una responsabilità alta che permette all’Associazione di interloquire con il mondo della cultura e della politica in modo tale da sensibilizzare entrambi al ruolo svolto dai genitori nella scuola, con particolare riferimento alle scuole paritarie ma non solo. In questa prospettiva, nell’ultimo editoriale del 3 novembre scorso, la Presidente ha opportumanente sostenuto: “Lavorare in educazione, come genitori, vuole dire creare relazioni, relazioni personali che poi diventano associative e politiche. Quando ci si muove, tutte le diverse dimensioni si mettono in gioco, contemporaneamente. È insieme che si pongono degli obiettivi, insieme si lavora e insieme poi si cerca di raggiungere questi obiettivi. Così si diventa
soggetti sociali attenti che possono svolgere un ruolo sussidiario intelligente nella società civile. Oggi la società civile ha superato la politica, ma ci chiediamo dove sta andando la politica?”. “Occorre ritornare alla formazione e al radicamento di un ceto politico con le rappresentanze sociali” ha ricordato il rettore della Cattolica Ornaghi a Reggio Calabria, ciò per uscire da quella “democrazia senza qualità” che si sta trasformando in una “contro democrazia”. Abbiamo bisogno di essere riconosciuti come soggetti partecipanti delle politiche e non destinatari generici e passivi. C’è molto da fare, occorre conoscenza, determinazione, coraggio e umiltà. L’Agesc è già all’opera, anche nel Bresciano.
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ISTITUTO PARITARIO “E. MEDI” SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO LICEO LINGUISTICO, SCIENTIFICO, DELLE SCIENZE UMANE Via S. Jago, 19 - Salò (BS) Tel. 0365.40039 - Fax 0365.41600 E.mail: info@istitutoenricomedi.it - Sito: www.istitutoenricomedi.it Giornate scuola aperta: 4 Dicembre 2010 18 Dicembre 2010 15 Gennaio 2011 22 Gennaio 2011
ore 14.00/17.00 ore 14.00/17.00 ore 14.00/17.00 ore 14.00/17.00
tutti i MERCOLEDI di DICEMBRE e GENNAIO dalle ore 14.00/17.00
SCUOLA ELEMENTARE CATTOLICA “MARIA AUSILIATRICE”
La realtà a Brescia I numeri dell’associazione
Una presenza capillare Ogni anno oltre 500 famiglie bresciane si iscrivono all’Agesc, rivolgendosi alla segreteria dell’associazione stessa (presso “Comunità e scuola”, via della Rocca 17 - Brescia, tel.030/46781), alle segreterie delle rispettive scuole, ai siti ufficiali (www.agesc.it; www.agesclombardia.it). Anche quest’anno è iniziata la campagna per la raccolta delle iscrizioni nel Bresciano, che sta già dando risultati veramente soddisfacenti. A fronte di tutto ciò l’associazione continua la propria azione di presenza nelle singole scuole paritarie della diocesi, partecipando attivamente al dibattito culturale e politico sia locale, che regionale e nazionale. Si tratta
dunque di una presenza molteplice ed eclettica, rappresentata emblematicamente dai contenuti del sito istituzionale sopra citato, che propone diversi spazi di dibattito e di informazione. Consultando infatti agesc.it si possono trovare rassegne stampa generali, interventi specifici dell’Associazione, documenti sulla riforma scolastica, alcuni rinvii a link ritenuti rilevanti, numerosi dossier tematici, segnalazioni di letture, la versione web del foglio di collegamento nazionale “A tempo pieno”, ed infine la voce dei territori con una serie di esperienze locali evidenziate in modo tale da essere condivise.
SCUOLA PRIMARIA Via Roma, 7 - Cogno di Piancogno (BS) Tel. 0364.45294 - Fax 0364.456973 E.mail: info@scuolacattolica.org - Sito: www.scuolacattolica.it Giornate scuola aperta: Sabato 22 Gennaio 2011 dalle ore 09.00 alle ore 12.00 Sabato 29 Gennaio 2011 dalle ore 09.00 alle ore 12.00
ISTITUTO “SANTA DOROTEA” SCUOLA PRIMARIA Educazione e cultura a servizio della vita per una crescita integrale della persona SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO LICEO LINGUISTICO EUROPERO 3^ LINGUA: SPAGNOLO Stage all’estero - Stage in azienda CONVITTO Via Madre Cocchetti, 5 - Capodiponte (BS) Tel. 0364.331016 - Fax 0364.331260 E.mail: sdorotea@doroteedicemmo.it - Sito: www.scuolasantadorotea.it Giornate scuola aperta: Sabato 18 Dicembre 2010 ore 14.00 - 18.00 Sabato 22 Gennaio 2011 ore 14.00 - 18.00 e in altri momenti contattando la scuola telefonicamente
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Economia e lavoro Fidae
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Brescia Le proposte di Family Hope
Un aiuto concreto alla famiglia Una serie di iniziative per aiutare gli studenti a orientarsi nel variegato panorama delle offerte formative
a cura di VoceMedia PubblicitĂ
mily Hope: preventivo, formativo e terapeutico. Ă&#x2C6; unâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa laica, secondo la buona tradizione bresciana che vuole impegnati in prima persona laici che si fanno carico dei problemi emergenti in un particolare momento storico. Family Hope offre servizi di consulenza e terapia individuale, di coppia e di famiglia, gruppi di incontro per aumentare autostima e consapevolezza. Percorso per imparare ad essere un poâ&#x20AC;&#x2122; piĂš felici o per essere liberi di non esserlo. Family Hope si rivolge anche ai bambini con proposte di creativitĂ , ai giovani con incontri formativi in preparazione alla vita. Tra le proposte anche corsi di preparazione alla vita di coppia per giovani che intendono convivere o sposarsi civilmente e seminari week end per single. Per la coppia: â&#x20AC;&#x153;Custodi del misteroâ&#x20AC;?, incontri riservati ai genitori in attesa; â&#x20AC;&#x153;Il Mandorloâ&#x20AC;?, gruppi formativi per coppie. Per i genitori: il percorso formativo â&#x20AC;&#x153;Radici e Aliâ&#x20AC;? e â&#x20AC;&#x153;Ritorno al futuroâ&#x20AC;?. Creazione dellâ&#x20AC;&#x2122;albero genealogico educati-
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vo, da parte dei genitori, come dono ai ďŹ gli. Ai nonni Family Hope propone â&#x20AC;&#x153;Vasi comunicantiâ&#x20AC;?: incontri formativi e â&#x20AC;&#x153;Il tempo nuovoâ&#x20AC;?, incontri formativi per chi è prossimo alla pensione o giĂ la vive. â&#x20AC;&#x153;Come alberi al ventoâ&#x20AC;? è una proposta di cammino spirituale per laici. Inoltre Family Hope è in grado di organizzare corsi formativi per categorie di lavoratori con obiettivi mirati allo svolgimento della propria professione. Lâ&#x20AC;&#x2122;aiuto che Family Hope offre alla famiglia non si vede e non si sente perchĂŠ passa nei canali personali interiori della consapevolezza e del cambiamento, che rappresentano tuttavia la strada silenziosa, ma efďŹ cace, della speranza. Family Hope è formato da un gruppo di persone di diversa professionalitĂ che accolgono la persona nella sua totalitĂ , con attenzione alla sua dimensione corporea, psichica e spirituale. Particolare cura è data alla famiglia contemporanea alle prese con un momento di forte crisi.
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Family Hope è un progetto innovativo in Italia al servizio della famiglia. Da cinque anni opera nella nuova sede di via Monsignor L. Fossati, 1 a Brescia. Family Hope vuole essere un segno di â&#x20AC;&#x153;speranzaâ&#x20AC;? in un periodo storico caratterizzato da complesse e problematiche dinamiche di relazione tra persone: in coppia â&#x20AC;&#x201C; genitori ďŹ gli â&#x20AC;&#x201C; famiglia dâ&#x20AC;&#x2122;origine â&#x20AC;&#x201C; comunitĂ â&#x20AC;&#x201C; societĂ . Infatti le iniziative che Family Hope propone spaziano dallâ&#x20AC;&#x2122;infanzia alla â&#x20AC;&#x153;nonnitĂ â&#x20AC;?. Ă&#x2C6; un progetto nuovo perchĂŠ copre tutte le â&#x20AC;&#x153;etĂ â&#x20AC;? della persona e della famiglia, si rivolge a tutta la persona: corpo â&#x20AC;&#x201C; psiche â&#x20AC;&#x201C; spirito ed è aperto a tutti senza distinzione, ma è ispirato ai valori cristiani della famiglia. Ă&#x2C6; un progetto culturale perchĂŠ intende riscoprire i valori umani e cristiani che possono rendere la famiglia quello che è: la prima cellula della societĂ ma anche la cellula piĂš vitale e salviďŹ ca della societĂ . Lâ&#x20AC;&#x2122;orizzonte culturale si concretizza nei tre ambiti che rappresentano i tre pilastri del programma di Fa-
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Sport
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Calcio Domenica Brescia - Cagliari
Qualcosa si è rotto, ma ci crediamo
redazione@lavocedelpopolo.it
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Gaetano Berardi, in azione
Alle 15 fischio d’inizio (su Radio Voce in “Diretta sport” domenica pomeriggio collegamenti dal campo) della sfida contro un’avversaria diretta alla salvezza. Le Rondinelle hanno collezionato 7 sconfitte su 12 gare, ma l’ultima con il Bologna è quella che pesa di più, soprattutto per aver palesato qualche crepa nel gruppo. Condanna e sostegno a Iachini che assicura: “Faremo un grande girone di ritorno”
Qualcosa non va. A dirlo non è l’ennesima sconfitta (7 in 12 gare) del Brescia in questo campionato, ma reazioni eclatanti di alcuni giocatori dopo le sostituzioni. Nel calcio, come in ogni sport, si sa, i giocatori sostituiti possono non essere contenti del cambio, possono arrabbiarsi con se stessi, con il mister, con la panchina e con lo stadio intero perché la girandola delle sostituzioni ha colpito proprio loro; ma il fatto fa notizia se a lamentarsi, e con evidente turpiloquio ripreso ovviamente dalle telecamere, sono due come Budel e Berardi, due che per carattere non sono portati agli eccessi (infortunio muscolare per il secondo). Segnali che confermano la prima impressione di malcontento e di tensione che era stata data già durante la partita contro l’Inter da parte di Cordova; il cileno all’uscita dal campo per la sostituzione con Budel, si è vistosamente lamentato, scaraventando contro la panchina la salvietta o lo straccio che gli era stato allungato per asciugarsi. Un segnale, piccolo, di tensione confermato dai fatti di domenica scorsa a Bologna. Abbiamo sempre parlato di forza del gruppo, di unità attorno a Beppe Iachini verso un unico obiettivo, ma qualcosa pare essersi rotto; qualcosa pare non essere più come prima. Forse il gruppo non è in discussione come l’allenatore, visto gli interventi del presidente Corioni e del direttore sportivo Nani in trasmissioni sportive e ai microfoni di radio e tv per confermare che Iachini non è in discussione. Ma qualcosa si è rotto; di certo il fatto che le vittorie non arrivino, nonostante il gioco e l’impegno, non facilita l’armonia, lo stare insieme e forse non è facile accettare i cambi, se da ipotetico titolare, come successo ad Alessandro Budel a inizio stagione, ti ritrovi a fare la seconda scelta o se, partendo da seconda linea, ti ritrovi ad essere titolare, a fare buone prestazioni con grandi squadre, come successo Berar-
di Mauro Toninelli
di e Cordova, e poi per un motivo o per l’altro essere sostituito. Non sono condizioni di facile accettazione, ma fanno parte del gioco, di quel gioco del pallone che prevede anche questo e certe manifestazioni non sono scusabili e non si può essere d’accordo. Sostegno a Iachini, ancora e soprattutto adesso, in cui la sconfitta con il Bologna è stata forse la più pesante di tutte, per quello che il Brescia aveva dimostrato in precedenza e per le speranze che aveva saputo suscitare nei tifosi e in tutto l’ambiente. Va anche detto che la fortuna non è proprio dalla parte delle Rondinelle, altrimenti alla fine del primo tempo Caracciolo avrebbe segnato di testa il gol, con quel colpo che il difensore Rubin ha preso, un po’ alla kamikaze, a pochi passi dalla porta. Qualcosa non va; qualcosa si è rotto e anche mister Iachini è sembrato smarrito nel decidere i cambi, quasi a trovare difficoltà nella lettura della partita, preparata bene, ma corretta male in corsa. Ora si prepara la prossima sfida in casa. In arrivo domenica pomeriggio alle 15 il Cagliari che ha esonerato Bisoli, sostituito con Donadoni; novità e scontro salvezza, perché questo è l’obiettivo del Brescia, anche se possiamo vantare la presenza di Alessandro Diamanti nell’azzurro della Nazionale. Con i piedi per terra: la salvezza come obiettivo primario, la concretezza come attributo necessario e il gruppo come forza motrice. Qualcosa si è rotto, ma va prontamente aggiustato e probabilmente si può aggiustare e si deve aggiustare: “faremo un grande girone di ritorno” ha detto Iachini. Ci crediamo, noi, in parte ci credono i tifosi, un po’ delusi ma che accorreranno domenica per vedere il Brescia contro il Cagliari; ci crediamo ma questa partita bisogna vincerla. Noi ci crediamo, ma anche Tommaso ha avuto bisogno di toccare con mano...
Centro Sportivo Italiano
Comitato provinciale I corsi in città
Arbitri in formazione costante e continua di Bruno Forza
Una soluzione ai problemi guardando al futuro e costruendo un ponte tra il comitato e il mondo della scuola. È con questi presupposti che nasce il progetto che vede il Csi in prima linea per la formazione di nuovi arbitri all’interno delle scuole superiori bresciane. L’idea del consiglio provinciale arancioblù ha già preso piede in due istituti storici della città come la Scuola Bottega Artigiani di San Polo, dove verranno formati i nuovi fischietti del basket e l’Istituto tecnico geometri Nicolò Tartaglia di Brescia, dove stanno sbocciando nuovi direttori di gara di pallavolo. Il tutto è stato possibile grazie alla sentita collaborazione del presidente Bruno Lugana, del direttore Rosario Forganni (Scuola Bottega) e della professoressa Cristina Gaddoni (Tartaglia). I corsi prevedono 10 ore di formazione per il basket e 14 per la pallavolo, che coinvolgeranno gli studenti durante le lezioni di educazione fisica in un mix di teoria e pratica sotto lo sguardo di Marco Ricci (arbitro di basket) e Giampiero Viola (arbitro di pallavolo). Al termine del per-
corso formativo il Csi rilascerà un diploma di partecipazione che abiliterà i corsisti all’attività arbitrale. Il cammino delle nuove leve arancioblù proseguirà con l’affiancamento ad un arbitro esperto durante una partita ufficiale dei campionati giovanili ciessini, poi avverrà l’esordio vero e proprio. L’intento del comitato è quello di appassionare i giovani al “mestiere” di arbitro, figura fondamentale per lo sport e necessaria per il Csi, che vuole arricchire la rosa dei fischietti a sua disposizione nel segno dell’entusiasmo e della giovinezza. I corsi, inoltre, rappresentano una grande opportunità formativa per i ragazzi, che vestiranno un ruolo diverso da quello che sono abituati a ricoprire facendosi portatori di valori fondamentali come il rispetto delle regole e della giustizia occupando il proprio tempo in attività costruttive portatrici di nuove esperienze di vita e di crescita umana. Una nuova generazione di arbitri, dunque, è prossima all’arrivo nelle palestre di tutta la provincia. Il Csi è pronto ad accoglierli nella sua grande famiglia, che continua a guardare al futuro.
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Ginnastica: la stagione è alle porte La stagione sportiva 2010/2011 è ai nastri di partenza per tutte le giovani ginnaste del Csi. Il calendario prevede due prove provinciali e due regionali che daranno accesso ai nazionali di Lignano Sabbiadoro alle migliori ginnaste arancioblù. La prima gara del campionato provinciale si svolgerà domani e domenica nella palestra comunale di Seniga, terra dell’Asd Planet Gym. Sarà presente una doppia giuria che esprimerà i propri giudizi sui quattro esercizi previsti dal programma di gara: corpo libero, volteggio, trave e trampolino. I numeri, anche quest’anno, promuovono la ginnastica artistica, con nuove società femminili e maschili che si sono affiliate al comitato bresciano conferendo un valore sempre più importante a questa disciplina sportiva. La due giorni di Seniga sarà inaugurata dalle ginnaste con più esperienza e più preparate tecnicamente, appartenenti alle categorie Large e Super. Domenica sarà il turno di Medium, Pulcine, Lupette, Tigrotte, Allieve, Ragazze, Junior e Senior. Archiaviata la manifestazione di Seniga tecnici e allievi si concentreranno sulla tappa successiva, ovvero la seconda prova provinciale di Palazzolo prevista per il 29 e 30 gennaio. Poi sarà la volta della manifestazione regionale del 16 e 17 Febbraio a Canneto sull’Oglio (Mantova), per finire con quella del 19-20 marzo a Gottolengo. L’ingresso alle gare è sempre libero per tutti.
Pallavolo, basket, calcio a 5 e ginnastica
La pallacanestro senza equilibrio Nell’open misto della pallavolo terza vittoria in tre partite per l’Olimpia Paitone, che tra la mura amiche doma il Le Do Sante per 3-1. Una superiorità abbastanza netta quella dei padroni di casa, mai realmente in difficoltà nel corso del match e autori di una buona prova. Il Le Do Sante paga caro il primo e il terzo set, ceduti facilmente all’avversario, rendendo poi vano il tentativo di rimonta nel quarto e decisivo set: nell’ultimo parziale, infatti, sfruttando anche un calo dell’Olimpia gli ospiti hanno avuto il merito di cancellare sei match point, cadendo però proprio sul più bello. Partita caratterizzata dagli errori e da sparuti gesti tecnici di buona caratura. Riguardo ai singoli prove maiuscole per Scaroni e Massolini per i padroni di casa, Matesich e Romano i migliori in casa Le Do Sante.
Basket. Nel primo giorno di scuola non ci sono state vie di mezzo. Da una parte ci sono i contenti, dall’altra i delusi. L’equilibrio, infatti, non si è visto nel primo turno di campionato, dove le squadre vincenti hanno passeggiato sugli avversari. Nel girone arancione i campioni provinciali del Team 87 sono partiti con il piede giusto rifilando un 64-42 a La Sportiva. Meglio di tutti, però, ha fatto Torbole, con un +29 su Ome. I Mascalzoni Sebini, invece, si accontentano di un +12 ai danni dei Jackals mentre l’unica vittoria esterna è quella firmata da New Team Volta sul parquet di Brescia, dove i mantovani hanno inflitto un secco 63-42 al quintetto della Virtus. Nel girone blu acuto di Botticino che schianta New Basket con un netto 66-40. Bene anche Panthers Sarezzo (70-51 su Bovezzo). I vi-
cecampioni della Pallata vincono 68-55 a Rezzato e S. Luigi Gonzaga la spunta su Smv (74-66). Calcio a 5. Due squadre comandano i campionati di calcio a 5 di Eccellenza senza aver conosciuto, fino ad ora, l’onta della sconfitta. Nel girone A volano i Faggi di Eva, inseguiti da una folta schiera di rivali: Caffè Danesi, Real Capriolese, Corte Franca e Virtus Capriolese. Nel girone B il primato è del Calcinato. Subito dietro ci sono Futsal Gavardo e Travagliato. Corsi di ginnastica. La società Brescia Back School propone lezioni di ginnastica antalgica. Postura, mobilità articolare, tonificazione e rilassamento alla palestra Traditional Material Arts di via Villanuova 26/C il martedì e giovedì in tre sessioni: 8.30-9.30, 9.30-10.30 e 18.30-19.30. Informazioni al 3317162628.
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I corsi matrimoniali di una settimana... Egr. direttore, le scrivo per segnalarle una cattiva abitudine che nonostante i numerosi inviti continua a persistere; sto parlando dei corsi prematrimoniali intensivi, della durata di una settimana. Convinto che questi corsi lampo non esistessero più, mi sono dovuto ricredere quando ho visto su un volantino zonale la pubblicità degli stessi. Sono rimasto sbigottito e nello stesso tempo offeso. Offeso nella mia dignità di sposo (da 16 anni con tre figlie)perché mi chiedo con quale serietà i fidanzati vengano preparati per affrontare il sacramento del matrimonio! Ritengo la vocazione al matrimonio una cosa seria, come seria è l’unione in Gesù di due persone, che davanti a tutta la Chiesa si promettono fedeltà eterna! Sinceramente non so come in una settimana si possano pensare di sensibilizzare, aiutare e formare due fidanzati ad un passo così importante. Nessuna ragione valida potrà mai convincermi che questa prassi sbrigativa possa servire a qualcosa. Se penso ai sacerdoti che impiegano almeno sette anni, prima di consacrarsi in modo totalitario a Dio, mi chiedo come sia possibile maltrattare in modo cosi palese e frettoloso una vocazione così bella e importante come il matrimonio. Le chiedo scusa se ho usato toni un po’ forti, ma in un contesto storico come il nostro in cui la metà delle unioni matrimoniali spesso fallisce, mi
sembra che da parte di alcuni sacerdoti debba esserci più sensibilità nei confronti di noi laici. Luca Pedroni
Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it
La legalità dei farisei Egr. direttore, a proposito della gru e dei suoi ospiti, devo confessare che mi ha stupito l’insistenza con cui gli esponenti della maggioranza che ci governa, a Roma e a Brescia, hanno fatto appello al rispetto della legalità. Infatti sono anni che questa maggioranza fa scempio della legalità in tutte le direzioni. Usando lo strumento della legge solo per cancellare i reati e garantirsi l’impunità. L’esempio più recente della mentalità di questi personaggi lo hanno offerto i ministri Bossi e Maroni (due massimi esponenti della Lega dura e pura) che hanno coperto le avventure notturne del Presidente del Consiglio. Il ministro Bossi ha detto che Berlusconi non è stato furbo, doveva telefonare a lui, o a Maroni, non alla questura. Il quale Maroni ha dichiarato in Parlamento che tutto è stato fatto secondo le regole, mentre c’è un giudice che nega di aver autorizzato l’affido della presunta nipote di Mubarak alla Velina mandata da Belusconi a prelevare la ragazza minorenne e chiacchierona. Evidentemente abbiamo due ministri che si fanno beffe della legge e di ciò che è giusto o è sbagliato. Le regole le fa chi comanda, quando vuole e come vuole. I voti della Lega aumenteranno ancora,
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ma non perché la Lega difende gli interessi della gente, ma perchè la gente non vuole vedere che accanto a Roma ladrona, sfruttata anche dai leghisti, c’è anche una Milano ladrona. Questo non giustifica mai l’illegalità dei deboli, ma evidenzia l’ipocrisia dei molti farisei in circolazione. Lettera firmata
Lo sport sciopera Egr. direttore,
ti svegli una mattina, e scopri che i calciatori scioperano… Che hanno proclamato di incrociare le braccia. Rivendicando, fra i vari punti, il diritto di opporsi al trasferimento deciso dalle società, e il mantenimento di un proprio medico personale. Lo facciano o non lo facciano, lo sciopero, è pur sempre una novità questa del bomber da dieci milioni di euro equiparabile all’operaio della Fiat, o al precario della scuola media. Segue talk show in famiglia, dove a chi stigmatizza che “si
Omnibus
Avvenimenti 19 novembre 1985 A Ginevra, il presidente americano Reagan e il segretario generale del Pcus Gorbaciov, si incontrano per la prima volta
20 novembre 1945 A Norimberga si apre il processo contro i 24 principali gerarchi della Germania nazista: sono accusati di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità
21 novembre 1877 Thomas Alva Edison annuncia l’invenzione del fonografo. L’apparecchio può registrare e riprodurre i suoni
Le ricette della settimana Agnolotti di castagne
Bucatini ai calamaretti
Ingredienti: Per la pasta: 500 g di farina, 5 uova, sale, acqua. Per il ripieno: castagne, latte, sale. Per il condimento: salsiccia, cipolla.
Ingredienti: 600 g di bucatini, 125 g di cozze, 125 g di vongole, 125 g di calamaretti, 125 g di seppioline, 200 g di funghi, 50 g di burro, aglio, olio d’oliva, prezzemolo, salvia, 3 pomodori, vino bianco.
Preparazione: La pasta: fare la pasta all’uovo con farina e uova: mettere la farina a fontana sull`asse e rompere le uova nel mezzo, aggiungere il sale sbattere le uova con la forchetta. Lavorare la pasta per circa 10 minuti; se riesce troppo morbida aggiunge un po’ di farina, se troppo dura un po’ di acqua. Fare una grossa palla e lasciarla riposare per un quarto d’ora; tirare quindi la sfoglia molto sottile, utilizzando un mattarello infarinato come pure il piano di lavoro. Il ripieno: far bollire le castagne, passarle al setaccio e ammorbidire con poco latte e un pizzico di sale. Il condimento: soffriggere pezzi di salsiccia e cipolla.
Preparazione: Mettere in un tegame le vongole e le cozze in acqua per farle aprire. Dopodiché sgusciarle e soffriggerle nell’olio con il prezzemolo e l’aglio tritati, le seppioline e i calamaretti puliti. Cuocere per qualche minuto e poi unire il vino bianco; lasciare evaporare e poi mettere i funghi tritati, i pomodori tritati, sale e pepe. Aggiungere l’acqua in cui sono state cotte le cozze e portare a fine cottura. Nel frattempo cuocere la pasta e unire al tutto.
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tratta di miliardari, incapaci di accontentarsi, come bambini viziati, dei loro privilegi”, ribattono quanti ricordano come, dietro la faraonica facciata della serie A, in Italia il professionismo comprenda anche giocatori di B, C1 e C2. Sono, questi ultimi, atleti destinati a “durare” fino a 35 anni guadagnando molto meno delle superstar, e per tale motivo notevolmente più esposti al rischio del cosiddetto “mercato delle vacche”, In un’epoca in cui l’impresa agonistica è così spesso offuscata da sospetti di doping, interessi di sponsor e spifferi di gossip. Fatte queste premesse, non mi sembra giusto che calciatori strapagati si ritrovino a scioperare. Si rendono conto di avere molti privilegi? Si rendono conto che lontano dal circo mediatico-sportivo le persone faticano ad arrivare a fine mese? Questa volta anche i presidenti hanno tutte le ragioni, anche perché per sostenere i costi degli stipendi dei calciatori, il mondo del pallone ha dovuto accettare il diktat delle televisioni: anticipi e posticipi. Paola Tantini
La vita donata Egr. direttore, nel giro di una settimana su “Avvenire” sono comparse due testimonianze di amore materno giunte fino al donare la vita per salvare il frutto del loro grembo. Uno è un articolo breve, che seguiva l’altro molto più dettagliato. Comunque
il coraggio e il dono della vita per una causa superiore ha lo stesso valore. Cominciamo dal primo. Margherita è una signora polacca che aveva sposato un italiano. Quando viene a sapere che è incinta e purtroppo un tumore le impedirebbe di avere il figlio sano se il male fosse curato, lei dice ai medici: curate il mio bambino e salvate quello, non me. Il marito la sostiene nel suo proposito e Margherita, il cui nome significa “perla”, porta a termine la sua maternità e qualche tempo dopo la sua anima bella vola al Cielo, tra le braccia di Colui che è morto per salvare tutti noi. Ora passiamo alla seconda testimonianza. Cristina è una giovane che da ragazza avrebbe voluto consacrarsi a Dio di cui era innamorata. Ma un’estate, andando in vacanza a Vicenza, di quale città era originaria, incontra Carlo il quale s’innamora di lei. La giovinetta sembra un po’ restia alla proposta, ma anche il suo cuore è affascinato e accetta. Però, e questo suo dire è assai colorito, Cristina litiga con Dio domandandogli: perché mi fai amare? E Dio le risponde: amalo perché così è giusto. Così i due giovani si sposano. La giovane sposa dice subito al marito: ricordati che noi siamo in tre. Cristina metteva sempre al centro della sua vita il Divin Redentore. In poco più tre anni nascono tre figli Francesco, Lucia e, qui comincia il duro calvario, Riccardo. Ma l’eroica mamma era sempre sorridente e questo è uno dei motivi che aveva attirato Carlo. Perché era sempre serena se non per il motivo che quel
Dio del quale era innamorata le dava la sua gioia? Dicevo che mentre aspettava Riccardo cominciava il suo calvario. Infatti avvertì che un tumore avanzava minacciando la nascita del piccolo. Un medico all’ospedale le disse: abortisca, signora, così potremo curarla. Ma Cristina rispose: bisogna avere il coraggio di donare la vita non di toglierla. Intanto il marito andava nei vari santuari a pregare perché la moglie potesse guarire, ma lei pregava per lui perché era Carlo il vero malato, perché non si adattava a perdere una moglie così cara. Infatti è lui che confessa più che pregare io pretendevo che Dio facesse guarire la mia cara sposa. Riccardo nacque nel luglio 1994. La mamma lo poté godere ancora per quindici mesi. In questo lasso di tempo volgendo gli occhi al Cielo pregava: Gesù ti amo, ti amo, usa come tu vuoi della mia persona, In cambio ti chiedo il perdono dei miei peccati e la conversione dei peccatori. E infine una dolcissima frase detta al figlio un mese prima di passare al paradiso. Quando sentii di essere incinta e malata, avvertii una forza smisurata perché volevo averti. Non c’è sofferenza al mondo che non valga la pene di essere sopportata per la salvezza di un figlio. Si spense guardando il crocefisso e nel momento del trapasso il suo viso era illuminato da un sorriso, era il sorriso di un angelo e Gesù le avrà aperto le sue braccia dicendole vieni benedetta, tu hai saputo donare e ora goditi la vita eterna nel mio Regno. Domenico Marchesi
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Al concerto con “Voce” Vinci due biglietti per il concerto “7725 tour” di Chiara Civello al Citiemme di Rezzato (Cipiesse) giovedì 2 dicembre (21). Nota per la sua anima jazz, in America, offre anche musica pop raffinata. Una piacevole sorpresa per gli amanti della musica. Spedisci il tagliando entro il 30 novembre a “Al concerto con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia. Giovanna Lanzani ha vinto due biglietti per “Mi scappa da ridere” di Michelle Hunziker.
“7725 tour” di Chiara Civello
Nome Cognome Telefono
IN COLLABORAZIONE CON:
VOCESAS
22 novembre 1963 Il presidente americano John Kennedy viene ucciso a fucilate a Dallas. La polizia arresta Lee Harvey Oswald sospettato dell’omicidio
23 novembre 1903 Il tenore italiano Enrico Caruso debutta con successo oltreoceano, al Metropolitan di New York. Interpreta il Duca nel “Rigoletto”
24 novembre 1969 L’Apollo 12 rientra sulla Terra: si conclude così la seconda missione umana sulla Luna
25 novembre 1984 Un gruppo di artisti si riunisce in uno studio di Londra per registrare “Do They Know It’s Christmas” con lo scopo di raccogliere fondi per l’Etiopia
L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane
Aforismi
D.: Ho la necessità di cambiare la porta d’ingresso di casa mia, mi è stato detto che posso usufruire di alcune agevolazioni fiscali, è vero?
Nulla fa chi troppe cose pensa (Torquato Tasso)
R.: In primo luogo, se si tratta di una porta blindata, si può usufruire dell’agevolazione del 36% in quanto rientra tra le misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. In questo caso si deve inviare una raccomandata all’Agenzia delle Entrate di Pescara prima dell’inizio lavori su apposito modulo. Oltre all’agevolazione del 36% è possibile usufruire della più favorevole agevolazione del 55% per quei portoni per i quali il produttore attesti i requisiti di trasmittanza termica richiesti dalla normativa in relazione al risparmio energetico realizzato su edifici esistenti o su parti di edifici esistenti. In questo caso entro 90 giorni dalla fine lavori devono trasmettere all’Enea i dati relativi agli interventi esclusivamente in via telematica. Le ricordo che quest’ultima agevolazione scadrà il 31 dicembre 2010 (salvo proroghe). Per ulteriore informazioni sugli adempimenti richiesti dalle due “normative” non esiti a contattare il Caf Acli al numero 030.2409884.
L’uomo non è nulla di più di un giunco, il più debole della natura: ma è un giunco pensante (Blaise Pascal) Il malcontento è il primo passo verso il progresso (Oscar Wilde)