La Voce del Popolo 2010 46

Page 1

DEL POPOLO

LAVOCE Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - € 1,00

n° 46

Indipendentemente di Francesca Bernacchia

C’è un “indipendentemente da me” che mi precede. Questa è la scoperta creaturale di ciò che è preveniente e dato senza condizioni: “Chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio?” (Rm 11,35). È il seme segreto della spiritualità di don Giuseppe Dossetti. Egli, nel gennaio del 1954, rimaneva preso dalla forza di poche parole espresse nel post-communionem della celebrazione del Battesimo di Gesù: “Con la tua luce celeste, ti preghiamo, o Signore, previenici sempre e ovunque, perché possiamo guardare con sguardo puro e accogliere con degno affetto il mistero di cui tu ci hai voluto partecipi”. Tutta la Regola della famiglia religiosa che Dossetti ha fondato si regge su questa fiducia nella grazia preveniente (gratis). (Cfr. Dossetti, “La parola e il silenzio”, Il Mulino,127-128). E lo possiamo ben dire: la vita ci ha preceduto e ogni istante è retto da eventi che vengono prima di noi, indipendentemente da noi, molto più numerosi di quelli che determiniamo e vogliamo e produciamo come soggetti attivi.

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT WWW LAVOCEDELPPOPO OPOLO IT OP

SETTIMANALE SETTIMANAL SETTIMANA NAL DIOCESANO

Lezioni di vita

FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO

BRESCIA 3 DICEMBRE 2010

A Fazio e Saviano è mancato il coraggio di dare voce, nella trasmissione “Vieni via con me”, alle tante esperienze di malattia presenti nelle famiglie italiane. Il contributo di alcune storie, che abbiamo raccolto per voi, ci aiuta a comprendere che malattia e vita non sono una contraddizione in termini


sommario Il fatto

La perplessità è l’inizio della conoscenza (Kahlil Gibran)

46

Una ribalta per chi dice sì alla vita

04

Torna con “Voce”, in occasione del Natale, il mensile delle Sale della Comunità

a cura di Massimo Venturelli

Popoli e continenti Università. Svolta epocale, disastro: i volti della riforma

07

a cura di Massimo Venturelli

Ecclesia Assemblea della Fisc. Il Papa: “Servite con coraggio la verità”

11

di Emilio Pastormerlo

Paesi e parrocchie La solidarietà con gli sportivi de L’Aquila

23

di Franco Armocida

Maniva. Sci e scarponi per vivere la montagna

33

di Andrea Alesci

Di che vita stiamo parlando?

35

di Giovanni Formichella

Viaggi. Uzbekistan. La porta dell’Oriente nel cuore dell’Asia

36

di Angelo Onger

Economia e lavoro La ripresa, il coraggio e la paura

«

Corsivo di Angelo Onger

Cultura e comunicazione L’uomo contemporaneo tra indifferenza e invocazione

“Sdc” è il mensile delle Sale della Comunità che accompagna ormai da qualche anno la programmazione e il lavoro delle Sale che lavorano con Voce Sas, il Servizio assistenza sale della diocesi di Brescia. Alleghiamo a questo numero l’intera rivista per diffonderla ulteriormente e permettere a molti di più di conoscere la realtà delle Sale della Comunità. È una rivista gratuita che viene distribuita normalmente dalle Sale della Comunità nei propri ambienti e sul proprio territorio. Puntuale all’inizio di ogni mese è disponibile e scaricabile anche dal sito di Voce Sas (vocesas.it) o da quello de “La Voce del Popolo” (vocedelpopolo.it). Nel numero di dicembre, che vi trovate tra le mani, è riportata la programmazione delle feste natalizie, fino al primo fine settimana del nuovo anno, in cui sarà disponibile già il nuovo numero. Questa è una delle caratteristiche che guida la costruzione del mensile “Sdc”: in ogni numero l’intera programmazione del mese, per informare della proposta e per essere da guida nelle scelte. In questo mese, soprattutto, Sdc si offre come una guida a quello, molto, che a Natale il mondo del cinema e del teatro tentano di imporre. Una guida che svela ogmi mese una Sala della Comunità diversa; una guida che richiama l’attenzione sui film di qualità oltre che su quelli di intrattenimento, avendo il coraggio di pubblicare (dove già disponibile) il giudizio della Commissione nazionale valutazione film della Cei; una guida al mondo del teatro con appuntamenti, alcuni dei quali di rilievo, con la presentrazione approfondita di una compagnia teatrale che opera in territorio bresciano. Informare e formare perché la sezione “Fotogrammi” indica sempre alcune scene di qualche pellicola con una piccola chiave di lettura per approfondire alcuni temi. Non solo una rivista ma un compagno di viaggio. A Natale dunque si vada in Sala. (m.t.)

51

a cura di Mario Nicoliello

Molti hanno chiesto a Fazio e Saviano il diritto di replica a favore della vita dopo la trasmissione di “Vieni via con me” di lunedì 15 novembre, in cui si è dato spazio al padre di Eluana Englaro e alla moglie di Piergiorgio Welby, due persone che hanno cessato di vivere per volontà propria e dei parenti. Quella sera ho seguito la trasmissione. I protagonisti citati, insieme con Fazio e Saviano, hanno ripetuto alcuni concetti che conosciamo: il diritto a una vita dignitosa e quindi il diritto a interromperla quando non si considera più tale; un diritto individuale che nessuna legge può contestare. Saviano ha presentato la storia dei coniugi Welby come una grande storia d’amore (concetto ribadito nel corso dell’ultima puntata della trasmissione); Peppino Englaro ha ripetuto che tutto è stato fatto per rispettare la volontà della figlia. In

concreto, l’approdo all’eutanasia (la dolce morte) è fondato su un concetto della vita che fa riferimento a una visione precisa (molto fisica) della dignità della stessa e che dà all’individuo un potere assoluto di controllo, dal concepimento alla morte. Sappiamo che sono concetti radicati nella cultura esistenziale contemporanea, non solo in Italia. Concetti che si applicano ad altri problemi etici rilevanti come l’aborto. Penso che di fronte a queste convinzioni la riproposizione delle questioni di principio lascino il tempo che trovano. Sarebbe necessario affrontare i problemi alla radice mettendo in discussione il senso della vita, in particolare facendo emergere il peso determinante della fede nella visione cristiana della vita. Che questo sia il nodo del problema lo ha confermato Fabio Fazio quando ha

Sport Fabio Fossati: il play (boy) del basket

LA VOCE DEL POPOLO

59

di Mario Ricci

Cara Voce

62

Direttore responsabile: Adriano Bianchi Direzione - Redazione - Amministrazione e Abbonamenti: Via Callegari, 6 - 25121 - Brescia - Tel. 030 44250 Fax 030 3757897 - E-mail: redazione@lavocedelpopolo.it amministrazione@lavocedelpopolo.it Abbonamenti: Ordinario a 47,00 euro - Sostenitore a 55,00 euro - Estero V.A. a 85,00 euro. Sped. A.P. - 45% - art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 Filiale di Brescia - C C Postale n° 18881250.

Pubblicità - Concessionaria Voce Media Pubblicità: Via Callegari, 6 - Brescia - Tel. 030 28 08 966 - Fax 030 28 09 371 www.vocemedia.it - E-mail marketing@vocemedia.it Tariffe: Commerciali a modulo (base mm. 50 altezza mm. 37) euro 40 - Redazionali euro 1 al mm. - Finanziari 1,5 euro per mm. col. - I prezzi si intendono esclusi di IVA e diritti. Impaginazione e grafica: Paolo Pedraccini - Ernesto Olivetti


2

Buone notizie

editoriale

di Adriano Bianchi

Scontri e striscioni Spedali Civili: la donazione della Famiglia universitaria

Gli studenti della Famiglia universitaria “Card. G. Bevilacqua – E. Rinaldini” hanno destinato i fondi raccolti nella Festa di primavera all’acquisto degli arredi per la sala d’attesa del day hospital del reparto di chirurgia pediatrica degli Spedali Civili di Brescia. Un grande atto di generosità che unito al contributo della Fondazione Tovini, ha portato il ricavato della festa a una cifra pari a 10mila euro. Grazie a questa donazione è stato possibile allestire uno spazio confortevole e colorato a misura di bambino per l’attesa del day hospital che spesso può prolungarsi di qualche ora e annoiare i più piccoli. Gli arredi sono stati inaugurati mercoledì 24 novembre. Il reparto è anche sede della Cattedra e della Scuola di specializzazione di chirurgia pediatrica dell’Università degli studi di Brescia. Molte sono le specialità mediche inserite all’interno del padiglione come la chirurgia del fegato e delle vie biliari; la chirurgia dell’apparato digerente; l’urologia; la chirurgia toracica; la chirurgia ricostruttiva genitale e quella neonatale. La clinica è situata al quarto piano del padiglione A del corpo centrale degli Spedali Civili e comprende: il reparto di degenza ordinaria, dotato di 26 posti letto; il reparto di degenza monitorizzata post-chirugica, dotata di quattro posti letto; il reparto di day hospital e day surgery, dotato di sei posti letto e l’attività ambulatoriale polispecialistica. L’ambulatorio divisionale di chirurgica generale, invece, è situato presso l’ospedale Ronchettino in via del Medolo, 2. La Famiglia universitaria”, fondata nel 1965 da Vittorino Chizzolini, nel tempo ha permesso a tanti studenti bisognosi di aiuto e meritevoli di accedere agli studi universitari. Oggi l’opera continua secondo il disegno del fondatore grazie al sostegno della Fondazione Tovini che ha partecipato alla iniziativa iniziativa. (g.d.m.)

detto di opporsi alla replica dei movimenti della vita perché né lui e né Saviano sono per la morte. Riuscire a spiegare tutto questo in televisione è praticamente impossibile perché richiederebbe tempi impensabili per lo strumento. Può essere importante raccontare in tv storie di scelte per la vita in ogni caso. Personalmente non andrei mai in tv a esibire il dolore, per salvaguardare la dignità di chi soffre e di chi ama. Anche perché non bisogna dimenticare che la gran parte della programmazione televisiva è fondata sulla cultura del successo, della bellezza fisica, della visibilità, del potere, del piacere. Oppure addirittura sulla strumentalizzazione della morte, usata come scandalo osceno da mettere in mostra. Sono settimane che sugli schermi televisivi in tutti i programmi e a tutte le ore giornalisti, presunti esperti e guardoni di professione parlano del delitto di Avetrana senza alcun rispetto per la vittima e per

Agenzia fotografica: Foto Eden Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel. 030.7725511 - Fax. 030.7725566 Progetto grafico: Maurizio Castrezzati - Coop. La nuvola nel sacco Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 184 - 1/12/1961

i suoi carnefici. Come si è fatto per il delitto di Cogne o quello di Perugia o di Vigevano o di via Poma. Anche in questi casi bisognerebbe chiedere non il diritto di replica ma il dovere di rispettare il dolore e la morte, come segno di amore vero alla vita. Tuttavia si sa che in tv la guerra paga più della pace, l’odio più dell’amore, la violenza più della mitezza e via di seguito. Buttiamo a mare la tv? È ridicolo e antistorico pensarlo. Anche perché gli strumenti sono in sé neutri e sono gli utenti (al di qua e al di là dello schermo) a deciderne le sorti. Quindi è chiaro che la partita si gioca sul terreno delle coscienze. Un terreno difficilissimo e imperscrutabile. Eppure è l’unico spazio in cui si può costruire un senso della vita in grado di sconfiggere davvero la morte (di ogni genere). Le scorciatoie del potere (politico, economico, mediatico) sono illusorie e ne abbiamo la controprova ogni giorno.

Associato

Centro diocesano per le comunicazioni sociali

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

La testata “La Voce del Popolo” fruisce di contributi di cui all’art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990

Associato

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

VOCE•MEDIA

Riformare è sempre complicato. Toccare prassi, privilegi acquisiti, abitudini consolidate può scatenare reazioni spesso ingovernabili. Lo sa bene chi ha l’onore e la responsabilità di proporre il cambiamento e cerca, magari in buona coscienza, di farsi carico di costruire qualcosa di nuovo. Le parole d’ordine per un’azione riformatrice dovrebbero essere: ascolto, coinvolgimento, competenza, concretezza e determinazione. Ma nonostante queste attenzioni riformare oggi significa sempre più accettare anche l’onere della polemica, talvolta della protesta gridata e dura. È una dinamica che si è ormai innescata irrimediabilmente nei meccanismi sociali e forse relazionali al fine di sfiancare l’avversario e farlo retrocedere. Se la società del pragmatismo, infatti, porta chi ha il potere di decidere a procedere senza tener conto delle ragioni del prossimo, dall’altro lato si moltiplica la logica dei gesti esasperati. Qualche immagine bresciana ci viene in aiuto: dire che o “si sale sulla gru” o non si ottiene nulla, entra in questa logica; portare la violenza e il vandalismo per le strade della città per mettere uno striscione sulla Loggia, risponde al medesimo criterio; alzare i toni del dibattito politico con gesti clamorosi e ideologici come abbiamo visto fare negli ultimi mesi da parte anche di qualche sindaco nostrano non è distante dallo stesso atteggiamento. Circa la protesta studentesca, poi, c’è a chi piace poi, ogni volta che gli studenti scendono in piazza, evocare mitici revival sessantottini. Personalmente ci credo poco. Ogni generazione studentesca, infatti, ha felici ricordi di scioperi e occupazioni. Tutte necessarie, naturalmente, e tutte memorabili. Come pure ogni ministro dell’Istruzione di questo Paese di ogni colore politico vanta nel suo curriculum momenti di dura contrapposizione con studenti e professori. Quelli dei miei anni, ad esempio, si indentificano ancora nei mitici cento giorni della Pantera (in memoria dell’animale scappato contestualmente dallo zoo di Roma). Oggi, però, ai tempi della Gelmini va di moda, invece, la protesta degli striscioni sui monumenti. Niente di nuovo. Quel che conta, che farebbe la differenza, sarebbe valutare la qualità del dibattito in corso e cosa è in gioco nella riforma proposta dal Ministro bresciano sforzandosi, magari, di renderlo comprensibile all’opinione pubblica. Se i temi sono le risorse finanziarie, la frammentazione di facoltà e specializzazioni, i baronati, la situazione dei giovani ricercatori e la conseguente fuga di cervelli all’estero, il nodo della valutazione di insegnanti e della proposta formativa in genere parlate e parlateci di questo. Violenza e guerriglia non serviranno a migliorare le proposte, ma resteranno sullo sfondo di un’immagine complessiva dell’università che attira l’attenzione dei media solo per gli scontri e gli striscioni. Tra gli addetti ai lavori qualcuno dice, tra l’altro, come Giuseppe Dalla Torre, rettore della Lumsa di Roma, che il ddl del governo “non è nel suo complesso negativo”. Il testo, rileva il Rettore, “potrebbe essere perfezionato, ma definisce finalmente una precisa configurazione anche temporale alle scadenze concorsuali, e questo è molto importante. Il blocco dei concorsi degli anni scorsi ha effettivamente paralizzato non solo i passaggi da una fascia all’altra, ma anche tutta una generazione di giovani ricercatori”. Sarà vero? Ai protagonisti l’onere della spiegazione. Resto convinto che il merito delle questioni aiuterà a capire, e forse a farci capire, dove vuole arrivare chi oggi chiede un’università migliore.


04

Il fatto

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Dibattiti Dopo una trasmissione parziale

Una ribalta per chi dice sì alla vita Sono molte le persone che continuano a lottare a dispetto di difficoltà ed evidenti impedimenti fisici. Non fanno o non vogliono che queste facciano notizia. Eppure sono molte di più di quelle che scelgono altre vie

F

Fateli parlare! È questo il pressante appello che dalle pagine di “Avvenire”, da movimenti e associazioni che si battono per il rispetto del diritto alla vita in tutte le sue fasi e in tutte le sue condizioni è stato rivolto per giorni alla trasmissione “Vieni via con me” di Saviano e Fazio, dopo che la stessa, nella seconda puntata aveva dato alla moglie di Welby e al padre di Eluana Englaro la ribalta per parlare delle loro scelte. Quello lanciato, e che ancora oggi continua a risuonare, perché il dibattito fortunatamente non si è esaurito con la fine della trasmissione di Raitre, è un appello che va oltre il momento televisivo e che mira a far

a cura di Massimo Venturelli L’incontro con Mario Melazzini nel corso dell’Agorà 2009

prendere coscienza all’opinione pubblica che per pochi che scelgono di dire no alla vita ve ne sono molti altri che con coraggio, tenacia e, perché no anche con gioia, continuano a ribadire il loro sì. Il loro numero è grande, vasto. È fatto di persone venute al mondo nonostante tutto e nonostante tutti. È fatto di quelli che i mass media amano mettere alla ribalta come “casi limite”, ma che di limite, magari, hanno solo quello imposto da una malattia che progressivamente li ha resi invalidi. Persone che quando non hanno la fortuna di essere famosi non riescono a farsi sentire, a raccontare la loro storia, a spiegare ad un’opinione

pubblica sempre più portata a considerare le giustificazioni di chi dice no, piuttosto che a comprendere e sostenere chi, pur con mille difficoltà, fa la scelta contraria. “A fronte di due dolorosissimi casi, ampiamente pubblicizzati e scandalosamente strumentalizzati dai fautori dell’eutanasia − racconta Massimo Gandolfini, presidente della sezione bresciana di Scienza & vita prendendo spunto dalla citata trasmissione televisiva − ci sono, nel nostro Paese, circa 2500 gravissimi disabili (riferendosi ai soli pazienti in stato vegetativo) che vengono quotidianamente accuditi, curati, serviti ed aiutati amorevolmen-

Tre storie, tre sì

Una vita piena, nonostante la tetraplegia Massimiliano è un giovane di 35 anni che abita in Valsabbia e da 20 è tetraplegico. Sino a 18 anni era un ragazzo che sprizzava vitalità da tutti i pori. Un tuffo malriuscito, in una giornata al lago in compagnia di tanti amici, pone fine a tutto questo. Una grave lesione alla colonna vertebrale lo obbliga a 144 giorni di coma profondo. Al risveglio si scopre incapace del benché minimo movimento che non sia il ruotare del capo e il battito delle ciglia. Una trombosi, poi, gli toglie l’uso della parola. Oggi riesce a comunicare con il mondo grazie a un sofisticato sistema informatico che per lui hanno elaborato un gruppo di amici e i suoi genitori. Con il battito delle ciglia riesce a indicare su una tavoletta le lettere dell’alfabeto. “Mi è stato chiesto di dare una testimonianza – afferma Massimiliano nel suo scritto – su ciò che mi dona questa vita. Sono costretto a letto senza che mi sia concesso alcun movimento. Sono tracheotomizzato e aggredito da una comprensibile rete di tubi e connessioni varie”. Massimiliano è ben conscio del fatto che se guardata con gli occhi della logica del mondo la sua può sembrare una vita inutile. “Ma se la si guarda con gli occhi di Dio che vede

nel malato – continua –, nell’infermo un prediletto, tutto acquista senso tanto che anche San Paolo che nella seconda lettera ai Corinizi, dice: ‘Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza’”. Contro ogni logica umana Massimiliano usa parole di gratitudine per la sua esistenza nascosta ma vivificante. “Qualcuno – continua ancora nel suo scritto – potrebbe pensare che io sia pazzo. È solo la fede in Dio che mi detta queste parole”, quel Dio che Massimiliano incontra e riconosce ogni giorno nelle persone care che lo accudiscono. “Noi siamo stati creati da Dio – sono ancora considerazioni di Massimiliano – e nel nostro intimo, nel nostro dna abbiamo inciso due grandi valori inscindibili che sono l’amore e la vita”. La sua testimonianza non lascia margini a dubbi: “Qualunque vita va vissuta. La vita è sacra e va difesa dal concepimento alla fine naturale”. La sua è una risposta che non ammette repliche a chi, come capitato anche nei giorni scorsi, utilizza i mezzi di comunicazione per ribadire il diritto di ogni persona a mettere fine alla propria vita quando questa non sembra avere più nulla da dire.

te da familiari, volontari”. Persone, prosegue il direttore del dipartimento di neuroscienze della Poliambulanza di Brescia, che in silenzio, ogni giorno, esercitano quella virtù tanto umile quanto nobile che si chiama “compassione”, nel suo senso originale di “patire con”, “soffrire con”, “vivere con”. “Sono storie umanissime – sono ancora considerazioni di Massimo Gandolfini −, che ci raccontano la forza dell’amore che ogni giorno deve fare i conti con tanti altri sentimenti, dalla gioia del dovere compiuto, al dolore della sofferenza vista e condivisa, dalla speranza che qualcosa possa oggi migliorare, alla lacerante constatazione


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

05

Don Maurizio Funazzi, pastorale della salute

La vicinanza a chi soffre è un dovere di tutti “Non è compito specifico dell’Ufficio per la pastorale della salute supportare quelle persone che si trovano in condizioni di grave disagio fisico e che ogni giorno sono costrette vivere il dilemma vita sì, vita no”. Non è, quella di don Maurizio Funazzi, direttore dell’Ufficio diocesano per la salute, un’affermazione tesa a deresponsabilizzare il settore della pastorale a lui affidata. Tutt’altro. Le parole di don Funazzi tendono invece a mettere in risalto come sia dovere di tutta la Chiesa con le sue istituzioni farsi carico del sostegno a chi vive condizioni di grave sofferenza. “E − afferma il responsabile della pastorale della salute − Brescia, da questo punto di vista, ha saputo rispondere in modo adeguato”. Cita don Funazzi l’hospice creato nel 1987 dalle Ancelle della Carità per l’assistenza di chi aveva una ormai ridotta aspettativa di vita, una struttura che ha fatto scuola e cultura se è vero che oggi nel Bresciano è salito a nove il numero di queste importanti strutture che rappresentano un valido aiuto a chi crede che anche nella sua fase ultima la vita abbia dignità e debba essere vissuta come dono. “La comunità deve essere vicina – sono ancora considerazioni di don Funazzi – a quelle persone che vivono condizioni limite, perché il non sentirsi abbandonate è la condizione indispensabile per una accettazione completa della vita e il miglior antidoto all’imbocco di facili scappatoie”. L’ufficio di pastorale della salute da anni si fa carico di iniziative finalizzate a fare emergere questo ruolo specifico delle comunità che formano la Chiesa locale, e opera perché si diffonda dal basso questa cultura che sostiene la vita”. L’impegno della Chiesa, sono altre considerazioni di don Funazzi, non deve essere un alibi per la società che nei confronti di queste situazioni ha doveri analoghi a quelli della comunità ecclesiale.

che tutto procede come ieri”. È indignato il medico bresciano per la rilevanza mediatica data a una corrente di pensiero che conduce nella direzione opposta, alla negazione del diritto alla vita quando questa non sembra avere più nulla da dare. “Perché − si domanda il medico − non dire ai nostri giovani che il dolore ha senso, che la malattia ha senso, che la vita disabile ha senso, che la vita dolente e sofferente è anch’essa “vita buona”, anche se non realizza i nostri sogni o desideri, invece di proporre l’immorale scorciatoia del suicidio, travestito da principio di autodeterminazione?”, Sono gli stessi interrogativi a cui, nel

settembre del 2009 aveva dato risposta Mario Melazzini, il medico affetto da Sla, a Brescia per l’Agorà sulla Lettera pastorale del vescovo Luciano Monari. Agli interrogativi danno una risposta alcune testimonianze riportate in queste pagine, così come le decine di segnalazioni che ogni anno, per esempio, giungono alla giuria del premio Bulloni e che raccontano di silenziosi sì alla vita pronunciati da tante persone che vivono nel nascondimento e lontano dalla ribalta mediatica. In queste pagine alcune di queste storie vengono fatte parlare, perché non fanno solo notizia il fragore di pochi alberi che cadono, ma anche i tanti che crescono.

Comunque un dono

La leggenda di fra Jacopo

“Nella mia professione di medico − afferma Saula Maffezzoni, presidente del Movimento per la vita di Brescia − più volte ho avuto modo di misurare come il no sia una scorciatoia nella scelta della vita”. Molti i ricordi che si affastellano nella sua mente. Alcuni sono esemplari. “Mi ricordo − continua − di una paziente che al terzo mese di gravidanza aveva contratto la rosolia. Le era stato consigliato l’aborto perché il feto poteva avere pesanti malformazioni. Più volte ci siamo confrontati sulla scelta da assumere, ma la sua naturale apertura alla vita ha avuto la meglio. Suo figlio aveva il diritto di nascere e di godere del dono della vita”. Non ha abortito e il bambino è nato perfettamente sano. “Solo una storia fra le tante − conclude il presidente del Movimento per la vita − che in pochi si degnano di raccontare”.

Michele ha 21 anni, è intelligente, esuberante ed ha molti amici anche su Facebook. Lo scorso anno ha conseguito la maturità scientifica con lode, ma deve stare legato a una sedia a rotelle perché non si faccia del male. Lo affligge la sindrome di Lesch-Nyhan (www.lesch-nyhan.eu), una malattia genetica rara e senza rimedio, che porta i malati, 40 in Italia, a mordersi, tagliarsi, battere la testa contro i muri. Anche quando parla Michele non può fare a meno di dire tutto quello che pensa, e se condisce tutto con la sua ironia, facilmente prende in contropiede. Abbandonato alla nascita, è stato accolto da una famiglia di Genova, che aveva già tre figli. Franco e Paola, genitori adottivi, hanno avuto il titolo di “Cavaliere al merito della Repubblica” dal presidente Napolitano. Mamma Paola ha scritto diversi libri sull’esperienza di Michele. L’ultimo è “La leggenda di fra Jacopo: storia della lotta contro una malattia rara”. “Il titolo − dice Paola − fa riferimento a Jacopo da Varagine che fu probabilmente il primo a descrivere la sindrome di cui soffre il mio Michele, narrando della maledizione del vescovo di Canterbury descritto come un caso di autolesionismo”. I libri vanno richiesti direttamente all’autrice scrivendo (info@lesch-nyhan.eu) o all’Associazione malattie rare “Mauro Baschirotto” di Vicenza (tel. 0444/ 555557 (www.baschirotto.com). Un aiuto concreto per poter leggere la buona notizia: la malattia rara è stata sconfitta, ha vinto la vita.


06

Opinioni

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

di Savio Girelli

di Maurilio Lovatti

Liturgia

Ambiente

Preghiere d’Avvento

Raccolta differenziata? Brescia meglio di Napoli. Meglio avere un inceneritore che tonnellate di rifiuti per strada come a Napoli (nonostante le ripetute e non mantenute promesse di Berlusconi di risolvere il problema in pochi giorni). Meglio un inceneritore che discariche che si moltiplicano a dismisura. L’inceneritore di Brescia è sicuramente meno inquinante degli altri impianti italiani (anche se emette comunque delle nano-particelle, che dopo esser state respirate, possono superare la membrana cellulare e a lungo andare scatenano tumori) e inoltre, combinato col teleriscaldamento, ha una resa energetica migliore. L’impianto è economicamente attivo per chi lo gestisce perché, oltre agli introiti versati dalle città lombarde che devono smaltire i rifiuti, riceve anche milioni di euro annui di contributi statali. Dal punto di vista ambientale, il bilancio però non è soddisfacente: nella nostra provincia la percentuale di raccolta differenziata è ferma infatti al 39,5%, mentre la media regionale è attestata al 47%, con punte che superano il 50% in zone particolarmente virtuose come Bergamo, Cremona, Lecco, Varese e Lodi. C’è un modo rapido, non costoso ed efficace per aumentare considerevolmente la quota di raccolta differenziata nella nostra provincia? Sì c’è, o meglio, ci sarebbe se ci fosse la volontà politica! In base alle leggi in vigore la Provincia stabilisce il contributo che i Comuni devono pagare per conferire i rifiuti solidi urbani all’inceneritore. E può differenziarli in base alla percentuale di riciclo dei Comuni stessi. Attualmente (delibera n. 599 del 30 novembre 2009 della Giunta) la differenza tra i Comuni virtuosi (quelli che riciclano oltre il 55% dei rifiuti) e quelli “distratti” o incapaci (con meno del 35% di riciclo) è francamente irrisoria: per la precisione i Comuni virtuosi pagano 4,17 euro a tonnellata, mentre quelli viziosi 8,17. Una differenza di soli 4 euro a tonnellata non basta a spingere i Comuni ad invertire la tendenza. Se la Provincia per il 2011 aumentasse in maniera significativa il contributo ai Comuni spreconi, portandolo per esempio a 20 o 30 euro e lo abbassasse quasi a zero per quelli virtuosi, non spenderebbe nulla (anzi avrebbe una riduzione del deficit) e i benefici per l’ambiente sarebbero consistenti e rapidi! Ci si domanda: allora perché non farlo? Certo è una misura impopolare, specialmente se la maggior parte dei Comuni spreconi e inadempienti è dello stesso colore politico della Provincia. Se la politica fosse veramente al servizio del bene comune, una tale misura sarebbe già stata adottata da tempo! Sarà presa in futuro? Sarei contento di essere smentito, ma ne dubito!

Padre Pio 3 giorni, 2 notti 01/01-31/12 Fatima e Lisbona 5 giorni, 4 notti 01/01-31/12 Assisi 3 giorni, 2 notti 03/01-31/03 e 01/07-07/08 01/04-29/05 e 05/09-23/10 08/08-04/09 e 30/05-30/06

Se è vero che noi conosciamo il mondo attraverso i sensi e che questi hanno a che fare con il “senso” del mondo, le luminarie accese che sollecitano i nostri sensi, ci segnalano ritualmente l’avvicinarsi delle feste. È l’avvento degli acquisti, delle stelle di Natale, delle laute cene. Nulla di straordinario in sé. Del resto, l’uomo non può vivere senza rituali. E forse, purtroppo, alcuni scoprono l’approssimarsi del Natale solo da questi segni. Anche i cristiani sono coinvolti, e talvolta travolti, da questa girandola di colori, luci e suoni. E pur tuttavia i fedeli di Cristo che “abitano in questo mondo ma non sono del mondo” (Lettera a Diogneto), continuano ostinatamente a celebrare l’Avvento con una ritualità e un senso assolutamente diversi. Ai colori sfavillanti essi preferiscono lasciarsi sollecitare dal più spento colore viola della liturgia. Invece dei lustrini e delle leccornie, la Chiesa si riunisce per ascoltare la voce di uno che grida nel deserto, la voce di uno che veste pelle di cammello e si nutre di locuste. E la comunità celebrante così si esprime: “Dio dei viventi suscita in noi il desiderio di una vera conversione perché rinnovati dal tuo Santo Spirito sappiamo attuare in ogni rapporto umano la giustizia, la mitezza, e la pace che l’incarnazione del tuo Verbo ha fatto germogliare sulla nostra terra” (Colletta II domenica di Avvento). L’orazione chiede la grazia della conversione affinché sia la carità a guidare il nostro agire. Ma non è tutto. La seconda lettura dell’ufficio delle letture del primo mercoledì, attingendo ai discorsi di San Bernardo, ci ricorda che Cristo “nella prima venuta dunque egli venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria”. È la triplice venuta del Redentore il Mistero celebrato dall’Avvento. Sì, perché il cristiano è un uomo di memoria e di attesa. È ancorato al presente, ma il suo sguardo è rivolto al futuro illuminato dalla storia. Stupende sono le parole del prefazio, in esse si avvertono in lontananza le trombe di quel giorno futuro tremendo e gioioso in cui il Signore e giudice della storia apparirà sulle nubi del cielo. (Prefazio dell’Avvento1/A). E non meno illuminante è l’orazione dopo la comunione: “O Dio che in questo sacramento ci hai nutriti con il pane della vita, insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra, nella continua ricerca dei beni del cielo”. La nostra esistenza di credenti è destinata a svolgersi, come è naturale, in seno alla storia, ma il futuro verso il quale camminiamo deve innestare nel presente la tensione per l’impegno nei valori che, vissuti nel presente, conducono al possesso di quelli futuri e definitivi.

01/01-31/12

Polonia: Terra di Papa Giovanni Paolo II 8 giorni, 7 notti € 768.00

01/01-31/12

Turchia 8 giorni, 7 notti € 649.00

€ 150.00

€ 388.00

€ 90.00 € 120.00 € 108.00

P. z z a C. Ba t t i s t i 2 (BS) Te l 0 3 0 . 3 9 6 1 6 1 www.amerigoviaggi.it

Roma Cristiana 4 giorni, 3 notti 02/01-31/01 e 11/07-04/09 e 13/11-28/12 01/04-10/07 e 05/09-12/11

€ 270.00 € 310.00

Lourdes e Provenza 5 giorni, 4 notti 01/01-30/04 e 15/10-30/10 01/05-10/08 10/08-14/10

€ 258.00 € 278.00 € 290.00

01/01-20/04 21/04-30/06 e 18/09-31/12 03/09-17/09

Lourdes e Barcellona 6 giorni, 5 notti € 270.00 € 297.00 € 300.00

01/01-30/04 01/05-30/06 e 01/10-31/10 01/07-30/09

Malta: sulle orme di San Paolo 5 giorni, 4 notti € 322.00 € 343.00 € 380.00

01/04 al 30/10

Grecia Cristiana e Meteore 8 giorni, 7 notti € 664.00


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it

07

Università Fa discutere la proposta Gelmini

Svolta epocale, disastro: i volti della riforma La Camera ha approvato il disegno di legge elaborato dal Ministro bresciano. La protesta di studenti e docenti nelle piazze italiane

I

a cura di Massimo Venturelli

Il disegno di legge elaborato dal ministro Gelmini per riformare l’università sta generando discussione e proteste in tutto il Paese. Anche il mondo accademicosi è spaccato sul provvedimento. 400 docenti hanno sottoscritto un documento di approvazione alla riforma approntata dal ministro Gelmini mentre altri hanno scelto la via della protesta affiancandosi agli studenti che hanno occupato vie e piazze di tante città italiane. Non sono mancati momenti di tensione con le manifestazioni degenerate in scontri con le forze dell’ordine. Uno scenario che si

è vertificato anche a Brescia nei giorni scorsi con tafferugli in piazza Loggia. La riforma che tanto sta facendo discutere rappresenta secondo alcuni osservatori un tentativo “di introduzione di elementi di valutazione tipicamente anglossassoni − scriveva nei giorni scorsi “la Repubblica” mai particolarmente tenera con il ministro bresciano − in un sistema feudale e ingessato che di fatto garantisce al Paese che ha inventato le università di non essere più rappresentato tra i primi 200 atenei del mondo”. Quali sono i suoi contenuti e quali i passag-

gi che hanno sollevato le proteste che in questi giorni stanno attraversando il Paese? In cima alla lista delle critiche c’è sicuramente quella parte del disegno di legge che incide pesantemente sui bilanci dei singoli atenei e sui fondi destinati agli stessi. Ogni università, in tempi di tagli dovuti alla minore disponibilità di risorse pubbliche, dovrà dare maggiore trasparenza ai suoi conti. Quelle più virtuose saranno premiate quelle con i bilanci in passivo saranno esposte al rischio commissariamento. I detrattori della riforma sostengono che con questo passaggio si porta un grave colpo al mondo della conoscenza italiana. Altro punto critico della riforma universitaria è quello relativo alla riduzione dell’offerta formativa di ogni università. Attualmente i 95 atenei italiani hanno 370 facoltà, molte delle quali frequentate da un numero ridottissimo di studenti. A riforma attuata ciascuna università non potrà attivare più di 12 facoltà. Questo, nelle intenzioni del Ministro, per razionalizzare la proposta formativa ed evitare gli sprechi. I critici sostengono che in questo modo venga penalizzata la libertà di scelta degli studenti e che le

misure semplificatorie previste dalla Gelmini richiederanno un numero improbabile di regolamenti attuativi. Non meno discussa è quella parte di riforma che riguarda i rettori e i consigli di amministrazione delle università. Il ddl passato alla Camera prevede per i rettori un unico mandato di sei anni non rinnovabile o uno doppio non superiore comunque agli otto anni. Il senato accademico (responsabile delle scelte didattiche) avrà potere di sfiduciare il rettore. Nel cda degli atenei potranno entrare anche i privati. Importanti novità del ddl Gelmini riguardano anche i docenti che non saranno più reclutati con concorsi locali e che dovranno certificare la loro presenza alle lezioni e saranno oggetto di valutazione. Novità anche per i ricercatori che dopo un periodo di 7/8 anni potranno ottenere l’idoneità alla docenza, diventando così associati. La riforma in discussione si interessa anche degli studenti. È prevista infatti l’istituzione di un fondo per promuovere l’eccellenza e il merito. C’è però un problema ancora da definire: la copertura finanziaria dell’intera riforma, problema che non è certo da poco.

Il parere di un docente universitario

Un dibattito penalizzato da tatticismi e strategie politiche Giuseppe Scaratti è un docente della facoltà di Economia dell’Università cattolica di Milano. Lavora in un’università che, orientata al merito e alla qualità, che punta all’eccellenza anche se non mancano contraddizioni, situazioni di inefficienza e qualche criticità, per certi aspetti ha già tradotto in comportamenti virtuosi alcuni passaggi della riforma in discussione. Parte proprio da questa esperienza la sua riflessione sulla proposta di riforma universitaria in discussione. Lo scenario nel quale si colloca il dibattito attuale condizionato da tatticismi e strategie politiche più che da ponderati approfondimenti delle questioni in gioco “penalizza − secondo il docente – la possibilità di un confronto allargato a contributi, anche critici, da parte dei plurali e articolati interlocutori sociali coinvolti e interessasti alla vicenda”. Entrando poi nei contenuti del ddl Giuseppe Scaratti sottolinea come non manchino nello stesso elementi meritevoli di positiva attenzione. “Il tentativo di favorire dinamiche

di merito; il riconoscimento degli aspetti di qualità e eccellenza quali criteri che devono orientare il governo degli atenei; l’attenzione a logiche di efficienza nella allocazione e gestione delle risorse − afferma il docente della Cattolica − sono aspetti importanti del disegno di riforma”. Per il docente, infatti, non è difficile riconoscere che in alcuni casi la scelta di docenti e ricercatori risponde a interessi altri da quelli che ragionevolmente ci si dovrebbe attendere; che il rapporto tra atenei e territorio non sempre si fonda su analisi di fabbisogni e considerazioni legate a strategie di sviluppo; che l’attivazione di corsi frequentati da un numero di studenti che non superano le dita di una mano è insostenibile. “Accanto a questi elementi secondo me condivisibili − continua nella sua analisi Giuseppe Scaratti − ne esistono altri, più controversi, il cui posizionamento dipenderà dalle modalità di effettiva interpretazione e attuazione”. E così i meccanismi di valutazione introdotti risentono, secondo

il docente, di una logica di valutazione di massa che rischia di confondere livelli e oggetti, mutuando modelli di classificazione che non hanno propriamente brillato nelle ultime drammatiche crisi finanziarie. Anche sulle ipotesi di nuove modalità di governance si aprono, per Giuseppe Scaratti, spazi di riflessione in ordine alle loro traduzioni in pratica, a fronte dei delicati equilibri di potere e di rapporto tra figure e funzioni in gioco che la loro attuazione prefigura. “Lo snodo − continua − non risiede nell’adottare nuove ingegnerie organizzative per risettare l’attuale impostazione di facoltà e dipartimenti, ma nel diffondersi e radicarsi di nuove culture capaci di interpretare con rinnovata visione il rapporto tra ricerca, formazione universitaria e mondi professionali e operativi”. Più critico infine appaiono per il docente il rilievo relativo al quadro normativo di attuazione e alle coperture finanziarie previste per l’università e la complessa gestione dei ricercatori a tempo indeterminato”.


08

Popoli e continenti Mondo

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Brescia Il rapporto sulle crisi dimenticate

Msf: le malattie che non fanno notizia L’organizzazione umanitaria ha presentato a Brescia il suo documento annuale sul disinteresse dei tg nazionali rispetto ai temi di grande impatto sanitario

M

Medici senza frontiere ha presentato a Brescia il rapporto annuale “Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel 2009”. La pubblicazione include anche il sesto rapporto con la “Top Ten” delle crisi umanitarie più gravi e ignorate dai media nel 2009 che l’organizzazione umanitaria ha realizzato sulla base dei dati elaborati dall’Osservatorio di Pavia. L’istituto di ricerca ha realizzato un’analisi quantitativa e qualitativa dello spazio dedicato dai telegiornali di Rai e Mediaset alle 10 crisi individuate da Medici senza frontiere e, più in generale, ai contesti problematici in tutto il mondo. L’analisi, come è stato sottolineato nell’incontro bresciano, ha evidenziato un dato stabile rispetto agli anni precedenti: le notizie sulle crisi umanitarie nel 2009 sono state il 6% del totale (5216 su 82mila 788), un dato identico a quello del 2008 (6%), ma sempre in linea con il ca-

Operatori di Medici senza frontiere in azione

Top ten particolare a cura di Massimo Venturelli

lo di attenzione prestato alle aree di crisi in questi anni (il 10% nel 2006 e l’8% nel 2007). Il livello di attenzione nei tg non ha dato segni di miglioramento nemmeno nel 2009. Praticamente nulla è stata l’attenzione che i telegiornali nazionali hanno dedicato alle cosiddette “malattie tropicali dimenticate” (leishmaniosi viscerale/kala-azar, malattia del sonno, Chagas e ulcera di Buruli) che vedono lo sforzo dei medici dell’organizzazione umanitaria. Le notizie a esse dedicate sono state pari a zero, mentre di influenza suina (che alla fine si è rivelata un bluff), in soli nove mesi, si è parlato in ben 1337 notizie; 122 sono stati i servizi sui saldi e 246 quelli su tre mesi di caldo nel 2009. Eppure più di 400 milioni di persone al mondo sono a rischio a causa delle malattie tropicali. Tra le nazioni “dimenticate” un posto di primo piano, secondo il rapporto elaborato da Me-

dici senza frontiere appartiene alla Repubblica democratica del Congo a cui, nel corso del 2009 sono state dedicate solo sette notizie. Eppure nel Paese, da anni presente nella “Top Ten” di Medici senza frontiere, è in corso un lungo conflitto. La tendenza dei tg è quella di interessarsi poco o nulla ai processi complessi delle crisi, privilegiando invece fatti straordinari e limitati nel tempo. È il caso dello Sri Lanka (53 notizie) con picchi di attenzione a maggio 2009, per poi sparire dal teleschermo nel secondo semestre. La crisi della Somalia (293) per i tg si consuma per lo più in mare, soprattutto per gli attacchi dei pirati a imbarcazioni italiane. Di altre nazioni, per esempio Pakistan e Sudan, i tg si interessano per situazioni che non esauriscono la complessità del problemi esistenti. Il rapporto presentato a Brescia evidenza come la crisi più visibile fra le “top ten” di Medici senza frontiere è quella dell’Afghanistan. Le 1632 notizie del 2009 sono state quasi interamente dedicate al contesto di guerra. Poco o nulla è stato detto delle pessime condizioni del sistema sanitario del Paese.

Un cono d’ombra La “top ten” su cui Medici senza frontiere ha chiesto all’Osservatorio di Pavia di monitorare l’attenzione dei tg nazionali, mette in fila alcune delle più gravi situazioni di crisi sanitaria nel mondo. L’elenco del 2009 comprende le malattie tropicali dimenticate, la guerra nella Repubblica democratica del Congo, il conflitto nello Sri Lanka e in Yemen; gli scarsi finanziamenti per la lotta all’aids, le condizioni drammatiche per le popolazioni del Sudan, i fondi inadeguati per la malnutrizione; i civili intrappolati nella morsa della violenza in Pakistan, come in Somalia e Afghanistan, dove l’accesso alle cure per i civili è estremamente difficoltoso. Si tratta di situazioni che, sulla scorta dei dati del rapporto presentato a Brescia, sono relegate in una situazione definita di “cono d’ombra informativo”, al pari di tante altre iniziative con cui nel mondo diverse realtà lottano per combattere situazioni di crisi sanitaria.

Aiuto alla Chiesa che soffre

Il rapporto 2010 sulla libertà religiosa nel mondo Violenze, soprusi e discriminazioni vengono consumati sulla base di differenze religiose ai danni degli appartenenti a minoranze in tutte le zone del pianeta: a denunciarlo è il rapporto 2010 sulla libertà religiosa nel mondo realizzato da Aiuto alla Chiesa che soffre, opera di diritto pontificio creata nel 1947, che ha presentato il documento a Roma nei giorni scorsi. Nelle oltre 500 pagine della pubblicazione emerge come le discriminazioni ai danni di appartenenti a minoranze religiose non risparmino nessun continente, da quello americano a quello asiatico, passando per quello europeo e africano. Alla presentazione del rapporto, lo scrittore e intellettuale francese Renè Guitton, autore del libro ‘Cristianofobia’, ha affrontato in particolare la situazione dei cristiani in Asia e in Medio Oriente, sottolineando come secondo i rapporti internazionali sarebbero oltre 50 milioni “i cristiani vittime di persecuzioni, disprezzo, discriminazioni”. Facendo riferimento alla situazione irachena, ma anche a quella di altri Paesi asiatici o a maggioranza musulmana, Guitton ha sottolineato come dopo il 2001 e dopo il lancio della cosiddetta “lotta

al terrorismo” in molte zone del pianeta si è andati identificando le minoranze cristiane con ‘l’Occidente’, anche laddove queste comunità rappresentavano una parte integrante del tessuto sociale del Paese da secoli, esponendole ad attacchi crescenti. Un quadro confermato anche da mons. Jospeh Coutts, vescovo di Faisalabad in Pakistan e vice presidente della conferenza episcopale pachistana, il quale, in un suo intervento ha sottolineato come pur godendo di una buona dose di libertà, in Pakistan la situazione per le minoranze, cristiane e non, è andata sempre più peggiorando negli ultimi anni. “Episodi di discriminazione, intolleranza e perfino di violenza mai registrati prima sono cominciati a succedersi con preoccupante frequenza” ha detto il Vescovo ricordando che il primo episodio del genere risale al 2001, dopo l’invasione del vicino Afghanistan. Mons. Coutts ha denunciato un clima di “costante tensione” e un crescente estremismo, sottolineando come a minacciare le minoranze siano dei “piccoli gruppi”, delle forme, minoritarie, di “islam militante” che prima non esistevano.


Popoli e continenti Europa

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

09

Unione europea Il Parlamento discute di bilanci

Non è semplice questione di soldi Per l’assemblea, impegnata nella tutela della stabilità della zona euro, si tratta di decidere sui suoi poteri su questioni molto importanti

N

“Non è solo questione di soldi, è un problema politico”. Durante la sessione dell’Europarlamento svoltasi dal 22 al 25 novembre a Strasburgo, questa frase è ritornata numerose volte. Si parlava di bilanci nazionali (Irlanda in testa), di stabilità della zona euro, di tensioni nei mercati finanziari, ma anche di budget comunitario: e ai numeri si sono alternate ferme prese di posizione, diatribe tra parlamentari, differenti vedute tra le istituzioni comunitarie e tra queste e gli Stati membri. Non si è trattato di una semplice “questione di soldi”, nel senso che un accordo sulle cifre c’è già. Restano però alcuni nodi da sciogliere circa le attribuzioni di poteri al Parlamento in base al Trattato di Lisbona e sul bilancio pluriennale. È stato lo stesso presidente dell’Assemblea, Jerzy Buzek, a ricordare che quegli stessi eurodeputati pron-

a cura di Massimo Venturelli

ti ad approvare la proposta di bilancio emersa del Consiglio, al contempo chiedono “in cambio di arrivare a un accordo sulla questione della flessibilità all’interno del bilancio” (per finanziare nuovi progetti prioritari o possibili emergenze) e “su come il Trattato debba essere applicato per quanto riguarda il Quadro multiannuale e le risorse proprie”, ovvero le modalità per finanziarie il bilancio stesso. Quasi tutti i gruppi politici, ad eccezione degli euroscettici, si sono schierati su questa linea. Dai capigruppo sono giunte anche critiche decise all’operato dei governi nazionali che “chiedono all’Ue di svolgere molteplici compiti senza però assegnare a Bruxelles un bilancio adeguato”. Joseph Daul, leader dei Popolari, ha ad esempio osservato che “il bilancio attuale non prende in considerazione le nuove competenze dell’Unione” e

“non contiene fondi per la strategia Europa 2020” per la crescita e l’occupazione. Martin Schulz, capo dei Socialisti e democratici, ha invece osservato che “la discussione non riguarda più il denaro, ma la direzione verso la quale l’Ue sta procedendo”. “Le nuove competenze non possono essere finanziate con il bilancio che abbiamo di fronte”, ha fatto eco Lothar Bisky della Sinistra europea. Gli animi si sono riaccesi al momento di discutere gli esiti del vertice dei capi di Stato e di governo di fine ottobre, della governance, delle misure per dare stabilità all’area della moneta unica e per andare incontro ai Paesi che mostrano conti fuori regola, a partire dall’Irlanda (ma il nome del Portogallo è risuonato più volte). Il presidente del Consiglio Herman Van Rompuy ha illustrato la strategia per evitare in futuro “deficit eccessivi e per rafforzare l’Unione europea nel caso che uno Stato membro metta di nuovo a rischio” la stabilità comune. Dal canto suo il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, s’è detto “convinto della importanza di salvaguardare la

stabilità finanziaria dell’Irlanda, della zona euro e dell’intera Ue” e ha affermato come sia necessario che le proposte dell’Esecutivo diventino operative “il prima possibile per rafforzare l’economia europea” e poter rimanere “sul palcoscenico mondiale”. Varie le posizioni sostenute in aula. Alcuni interventi hanno confermato di credere nella linea del rigore dei conti pubblici, altri hanno ribadito il “pericolo del protezionismo” e delle chiusure nazionali, altri ancora hanno ricordato come il progetto d’integrazione si fondi sulla solidarietà tra gli Stati. Il liberaldemocratico Guy Verhofstadt si è concentrato sulle “sanzioni contro quei Paesi che hanno conti fuori controllo”, da rendere “automatiche” e quindi gestibili direttamente dalle istituzioni Ue. “Ma il vero problema − ha detto Rebecca Harms, dei Verdi − è che manca uno spirito di solidarietà europeo, persino da parte della Germania. Eppure la crisi irlandese è anche una crisi tedesca”. Sia sul bilancio che sulle azioni per evitare il tracollo dell’euro le prossime settimane − è stato ribadito a Strasburgo − saranno cruciali.

Commissione europea

Presentate le azioni per la sicurezza all’interno dell’Unione La strategia di sicurezza interna dell’Ue, adottata nelle scorse settimane dalla Commissione europea, comprende 41 azioni destinate a far fronte alle minacce più imminenti alla sicurezza. Si deve agire insieme a livello comunitario per smantellare le reti criminali e terroristiche, proteggere i cittadini, le imprese e la società contro la criminalità informatica, aumentare la sicurezza dell’Ue grazie a una gestione più intelligente delle frontiere e rendere l’Unione più preparata e capace di rispondere alle situazioni di crisi. La proposta dell’Ue prevede la confisca dei proventi di reato: nel 2011 diventerà operativa. L’Ue dovrebbe inoltre contribuire a offrire alle comunità locali la capacità di far fronte alla radicalizzazione e al reclutamento di terroristi, e identificare modi migliori per proteggere le infrastrutture di trasporto, in particolare il trasporto terrestre, dal terrorismo. Si propone di creare un centro europeo per la criminalità informatica che riunisca gli esperti in materia di indagine e prevenzione, e si sta elaborando una serie di iniziative per affrontare meglio la gestione delle frontiere e per una migliore preparazione e reazione a

crisi e catastrofi. “La sicurezza interna dell’Ue segue per tradizione una mentalità compartimentata, concentrandosi su un solo settore alla volta. È giunto il momento di adottare un’impostazione comune sul modo di reagire alle minacce alla sicurezza e alle sfide che abbiamo di fronte. Il terrorismo, la criminalità organizzata, la criminalità transfrontaliera e quella informatica, le crisi e le catastrofi sono altrettanti settori in cui dobbiamo unire i nostri sforzi e collaborare per aumentare la sicurezza dei nostri cittadini, delle imprese e della società in tutta l’Ue. Questa strategia individua le minacce che ci troviamo di fronte e le azioni che dobbiamo intraprendere per essere in grado di combatterle. Incoraggio tutte le parti interessate ad assumersi le loro responsabilità nella realizzazione di queste iniziative e a potenziare in tal modo la sicurezza dell’Ue”, ha dichiarato Cecilia Malmström, commissaria per gli affari interni. La Commissione presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione annuale sui progressi compiuti e sosterrà il comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna.


10

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Paolo da Caylina il Giovane È uno degli artisti del Rinascimento bresciano che interpreta con intensa vena narrativa i temi del sacro. La sua pittura, formata sui modelli di Foppa, Romanino e Moretto, mantiene elementi di carattere arcaico soprattutto nella raffigurazione dei santi. “San Giovanni Battista” Lavone, chiesa parrocchiale.

I figli e le pietre di Giuseppe Fusari

Il Vangelo della domenica II DOMENICA DI AVVENTO Dal Vangelo secondo Matteo (3, 1-12) In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!”. Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”. E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: “Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: ‘Abbiamo Abramo per padre!’. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile”.

Non c’è nessun angolo sicuro, nessuna raccomandazione che possa mettere al riparo dall’urgenza di mettersi dalla parte di Dio. Le sicurezze umane, anzi le rassicurazioni umane, non possono niente davanti alla domanda di Dio. Giovanni battezza e chiede la conversione come unico modo per entrare nella logica di Dio. Per questo non ci sono mediazioni, non ci sono scorciatoie, amicizie e ‘padri’. L’unico Padre, lo dirà poi Gesù, è solo Dio e gli altri sono solo mezzi, sono segni sulla strada, sono indicatori di quello che è più grande. Non ci si può fermare a loro, ma è necessario andare oltre, seguire la strada, capire che è necessario percorrerla per andare davvero verso Dio. È un errore grave quello di confondere il mezzo con il fine e di accontentarsi di aver notato il mezzo. Peggio ancora usarlo come difesa, come alibi per dire che si è fatto a sufficienza. la parola di Giovanni brucia perché indica che il tempo, quando si fa vicino, costringe a mettersi in discussione, e non è più possibile usare le mezze misure. È un messaggio che per noi sconfina nell’ovvio, nel ripetuto, nel conosciuto. Quanti avventi, quante quaresime, e quante volte quel “convertitevi” è suonato nelle nostre orecchie. Sentirlo, e averlo sentito molte volte, non è però farlo diventare nostro. Anche noi possiamo trincerarci dietro il fatto di sapere bene che cosa dice il Vangelo e per questo credere che basti così. Proprio come i farisei e i sadducei: anche loro conoscevano bene la parola di Mosè, e anche la storia di Abramo. E poi? Po-

teva bastare per loro? E per noi può bastare? Giovanni continua a gridare nel deserto delle nostre orecchie che sentono troppo e che non accolgono nulla, continua a gridare ma la sua parola si perde tra le montagne delle cose che più ci preoccupano e negli avvallamenti della nostra ipocrita giustificazione che facciamo abbastanza, che Dio è misericordioso, che basta così. Invece Giovanni chiede il cambiamento come misura per capire cosa voglia davvero dire accogliere l’amore senza misura. Altrimenti non si potrebbe capire, altrimenti si sentirebbe solo un Dio dimezzato, che accetta le nostre mezze misure, mentre l’amore totale chiede un ascolto che cerca di essere totale. Bruciante la parola e l’esigenza, lì dove la nostra volontà arranca davanti al cercare di prendere una qualsiasi posizione. Giovanni chiede di bruciare d’amore e la nostra risposta è che basta così. È la storia che si ripete e che si sussegue dietro alla necessità di rispondere a un Dio troppo grande per il suo amore, mentre il nostro amarlo continua a essere incapace di trovare un posto dove metterlo e dove confinarlo. L’unica misura concessa è quella che ci manca e che quasi, talvolta, ci scandalizza. Così preferiamo che le nostre orecchie continuino a sentire senza ascoltare e senza provare il dono del Regno che viene. Così preferiamo l’etichetta di qualche credo come segno di effimera salvezza alla vera salvezza che si compie nell’essere parte di un vero popolo. Perché non proviamo più nostalgia dell’attesa e gioia per la Sua presenza?


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

11

Ecclesia onger@lavocedelpopolo.it

Roma L’assemblea della Fisc

Il Papa: “Servite con coraggio la verità”

I

di Emilio Pastormerlo

Il ricordo di mons. Franco Peradotto, primo presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) recentemente scomparso, che il Papa ci ha donato al termine del suo intervento venerdì 26 novembre – in occasione della XVI assemblea nazionale elettiva (Roma, 25-27 novembre) – diventa per noi oggi la chiave di lettura della storia e delle nuove prospettive dei settimanali diocesani. Di fronte alla sfida delle nuove tecnologie e della cultura di oggi, infatti, sono ancora non solo attuali ma soprattutto profetiche le sfide con le quali mons. Peradotto e, con lui i primi fondatori della Fisc, avevano pensato al ruolo dei settimanali diocesani. Certamente si è fatta tanta strada da allora, soprattutto in termini di professionalità e di nuove impostazioni tecnologiche, ma quei compiti che Benedetto XVI ha ricordato durante l’udienza sono oggi come allora le vere sfide cui devono guardare i nostri settimanali. Anzitutto la sfida della verità. Riferendosi al rischio delle “tante verità” che la cultura di oggi propone, il Papa sottolinea come “gli organi di informazione

sono chiamati a servire con coraggio la verità, per aiutare l’opinione pubblica a guardare e a leggere la realtà da un punto di vista evangelico”. “Continuate a essere giornali della gente – ci ha ancora esortati Benedetto XVI – che cercano di favorire un dialogo autentico tra le varie componenti sociali, palestre di confronto e di dibattito leale fra opinioni diverse”. È facile riscontrare in queste parole del Papa i motivi fondanti della Fisc, che erano nell’animo dei soci fondatori e che oggi costituiscono quelle sfide che i nostri giornali sono chiamati a raccogliere per essere voce autorevole nell’areopago moderno della comunicazione. Certamente la Fisc è a una svolta, non solo per gli avvicendamenti del presidente e del nuovo consiglio, come prevede lo statuto, ma soprattutto perché non può permettersi di restare ancorata ad abitudini o tradizioni formali, nella consapevolezza che oggi un giornale deve essere sempre a una svolta, nella capacità di parlare alla gente nella realtà del nostro tempo. “Giornale della gente”, “Un giornale in ogni diocesi”, “Quale futuro della carta stampata nel mondo digitale?”. Non sono semplicemente slogan che hanno accompagnato e accompagnano il cammino dei nostri settimanali, ma sono progetti editoriali, sono sfide quotidiane, sono soprattutto valori sui qua-

li si fonda la ragion d’essere e tutto il cammino della Fisc. Per questo i nostri giornali sono chiamati oggi a ripartire con quello stesso entusiasmo con cui sono partiti i nostri soci fondatori, ma se ci pensiamo bene giornali come i nostri sono chiamati a “ripartire” ogni giorno, perché ogni giorno si pongono in modo nuovo di fronte alle sfide del mondo mass-mediale e soprattutto di fronte alle sfide della gente. La differenza, infatti, tra i nostri giornali e tutto il mondo mass-mediale di oggi, con le sue tecnologie e i suoi “poteri forti” è che ogni giorno i settimanali cattolici sono chiamati a leggere il territorio e le attese della gente, per rispondere con verità. I nostri giornali non faranno mai “dossieraggio” o piani preconfezionati per portare avanti una tesi, ma saranno sempre a servizio di quella realtà vera che si riscontra nella vita di ogni giorno. Per essere fedeli a questa fondamentale sfida, i settimanali cattolici, naturalmente, dovranno sempre più sentirsi “in rete”, non solo tra loro, ma con tutto il mondo dell’informazione cattolica, soprattutto a livello locale, nella costante capacità di crescere anche dal punto di vista tecnologico e professionale. Tante sfide, quindi, attendono i nostri settimanali, ma tutte si riassumono nell’unica vera sfida, quella ricordata dal Papa: servire la verità.

Il nuovo Consiglio nazionale Nel corso dell’assemblea i direttori e delegati dei 188 settimanali diocesani hanno provveduto a eleggere i membri del Consiglio nazionale della Fisc per il triennio 2010/2012. Del Consiglio fa parte anche il nostro direttore, don Adriano Bianchi, che potrà così rinnovare il contributo bresciano alla Fisc che nella nostra città tenne nel 1968 la prima assemblea, approdata poi alla elezione di mons. Franco Peradotto a primo presidente. Sono risultati eletti: Francesco Zanotti, Francesca Cipolloni, Carmelo Petrone, Antonio Rizzolo, Chiara Genisio, Carmine Mellone, Agostino Clerici, Bruno Cescon, Davide Maloberti, Adriano Bianchi, Mario Barbarisi, Marco

Bonatti. Oltre a essi, siederanno nel Consiglio i delegati regionali: Corrado Avagnina (Piemonte-Valle d’Aosta-Liguria), Claudio Mazza (Lombardia), Mauro Ungaro (Triveneto), Giulio Donati (Emilia Romagna), Claudio Turrini (Toscana), Carlo Cammoranesi (Marche), Angelo Zema (Lazio), Doriano De Luca (Campania), Emanuele Ferro (Puglia), Filippo Curatola (Calabria), Alfio Inserra (Sicilia), Giuseppe Pani (Sardegna), Antonio Simeoni (delegazione estera). È stato infine eletto il comitato tecnico consultivo: Walter Matten, Gerarda Carratù, Sergio Criveller, Roberto Giuglard, Paolo Torri, Nevio Bortolussi, Roberto Mazzoli.


12

Ecclesia Chiesa bresciana

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Ancona Il XXV Congresso eucaristico

Signore, da chi andremo? Si svolgerà nel mese di settembre 2011 e sarà concluso da Benedetto XVI che celebrerà la Santa Messa nella zona portuale

P

Papa Benedetto XVI celebrerà la messa conclusiva del XXV Congresso eucaristico nazionale l’11 settembre 2011 ad Ancona. Lo ha annunciato l’arcivescovo di Ancona, mons. Edoardo Menichelli. “L’inizio del nuovo Anno liturgico – ha detto – si arricchisce in questa prima domenica di Avvento dell’annuncio del Congresso eucaristico, la cui celebrazione conclusiva sarà presieduta dal Santo Padre”. Il Congresso avrà luogo dal 3 all’11 settembre del prossimo anno. I significati del Congresso eucaristi-

di Claudio Zanardini

co sono molteplici. In primo luogo, si tratta di un atto di fede nell’eucaristia e un evento di comunione per l’intera Chiesa italiana che in quei giorni vedrà convergere nel capoluogo marchigiano migliaia di fedeli da tutte le diocesi d’Italia. L’evento riveste anche un significato sociale e culturale perché l’eucaristia, sacramento dell’amore di Dio per gli uomini, è pane del cammino storico dei credenti e fermento di novità in tutti gli aspetti del vivere umano. È per questo che ad Ancona verrà sottolineato il dono dell’eucaristia

Una veduta panoramica di Ancona

per la vita quotidiana, attraverso la ripresa dei cinque ambiti dell’esistenza già oggetto di riflessione al Convegno ecclesiale di Verona nel 2006: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione e la cittadinanza. Sfondo biblico dell’intero appuntamento sarà il capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, da cui è tratto il versetto posto nel titolo. “Signore, da chi andremo?”. È la domanda che l’apostolo Pietro rivolge a Gesù a conclusione del discorso sulla Parola e il Pane di vita, ed è anche la domanda che dopo duemila anni ritorna come la questione centrale della vita dei cristiani oggi. Per la preparazione spirituale al Congresso eucaristico, il Comitato nazionale sta preparando diversi sussidi. Mi permetto di segnalarne due. Il primo biblico, curato da

don Ermenegildo Manicardi: “Signore, da chi andremo? L’icona biblica del Congresso eucaristico nazionale. Ancona 2011” (ed. San Paolo). Il volume, rivolto a tutti, offre spunti e riflessioni perché l’appuntamento di Ancona segni l’inizio di una nuova e più intensa stagione eucaristica. Il secondo spirituale: otto schemi per la preghiera davanti all’eucaristia: “Signore, da chi andremo? Gesù pane di vita”, curati da p. Eugenio Astori sss e suor A.M. Assunta Astor (ed. Velar). Presto sarà attivo un collegamento sul sito diocesano dove si potranno attingere informazioni e scaricare materiale per la preghiera, la catechesi e l’animazione eucaristica. Il comitato locale di Ancona ha anche predisposto uno stendardo che verrà fatto pervenire gratuitamente a tutte le parrocchie.

Giornata mondiale della gioventù 2011

Gemellaggio tra Oviedo e Brescia

Don Marco Mori con due sacerdoti spagnoli

Si avvicina la Giornata mondiale della gioventù (mancano 250 giorni) ed è iniziato nelle zone e nelle parrocchie il cammino di preparazione con i giovani. Contemporaneamente l’Ufficio oratori diocesano ha attivato la parte organizzativa, offrendo quattro pacchetti di partecipazione e aprendo le iscrizioni dei gruppi. La scelta di Madrid nel periodo di Ferragosto offre l’opportunità di avvicinare la Giornata mondiale con la proposta del gemellaggio (dall’11 al 15 agosto) in una diocesi spagnola. Proprio per questo, in settimana, un’équipe dell’Ufficio oratori è stata accolta a Oviedo da don Josè Luis Pasqual, responsabile della pastorale giovanile della diocesi asturiana, che sarà la sede del gemellaggio per i giovani bresciani. Un viaggio molto interessante, che ha permesso di scoprire le bellezze e i segreti di questa terra culturalmente molto ricca e naturalisticamente inserita tra il mare cantabrico (parte dell’Oceano) e i Picos de Europa. Oviedo è una città di medie dimensioni, con un passato da capitale, perché proprio tra Covadonga (splendido santuario di montagna) e Oviedo iniziò la ‘reconquista’ cristiana sui mori che avevano invaso la penisola iberica. Dal primo re di Spagna, il leggendario Pelayo, fino all’undicesimo furono le Asturie il centro e il riferimento cattolico per l’intera

penisola. Nella città si trovano le splendide costruzioni preromaniche di San Miguel de Lillo e Santa Maria del Naranco e la Cattedrale di San Salvador, nella quale è conservato il Sudario di Cristo, compatibile con la Sindone, nel quale si dice sia stato avvolto il volto di Gesù, dopo la sua morte. Nella Cattedrale è conservata una statua di Cristo Salvatore, che segnava per i pellegrini la prima tappa del Camino del Norte, verso Santiago de Compostela. La diocesi di Oviedo comprende anche le città di Gijon e Aviles (da non confondere con Avila!) e alcuni piccoli e piacevolissimi centri sul mare. In agosto le Asturie sono meta di vacanze, per il clima temperato e le belle spiagge. Le giornate con don Josè Luis hanno mostrato, oltre alla classica accoglienza spagnola, anche inaspettati legami con la nostra terra: proprio nel periodo dei primi re, che corrisponde al VIII e al IX secolo, il regno delle Asturie aveva forti legami con la corte di Carlo Magno, simili a quelli che contemporaneamente viveva la nostra città, sotto la dominazione longobarda di re Desiderio. Simbolo della diocesi è infatti la Cruz de los Angelos, che tanto assomiglia alla nostra croce di Desiderio. Un motivo in più per preparare in questa terra l’atteso incontro dei giovani con il Santo Padre. (Gabriele Bazzoli)


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

13

Santa Lucia

Un dono in dono per il Brasile

Parrocchie e Comune Un accordo decennale

L

Sale prova musicali negli oratori

L’Ufficio oratori della diocesi di Brescia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, promuove quest’anno la realizzazione di cinque sale prova musicali all’interno di altrettante parrocchie bresciane cittadine. Un’occasione unica e irripetibile che si avvia dopo aver verificato l’anno scorso la possibilità di realizzare gli interventi necessari e la disponibilità delle stesse parrocchie a sostenere il progetto. Il Comune di Brescia provvederà a sostenere i lavori edili, quelli di insonorizzazione e l’acquisto degli strumenti necessari per una spesa non oltre i 126mila euro totali. Cinque le parrocchie destinatarie dei contributi: S. Afra per il centro storico, Sant’Eufemia per la zona est, Beato Palazzolo per la zona sud, S. Antonio per la zona ovest e Mompiano per la zona nord. Una volta terminati i lavori di realizzazione, le cinque parrocchie si impegneranno a garantire l’apertura delle sale per almeno 20 ore alla settimana, dando la precedenza ai gruppi più giovani, riservando un monte ore del 25% a band musicali eventualmente

segnalate dal Comune, garantendo così l’utilizzo proficuo delle stanze per i prossimi dieci anni. Un’iniziativa lodevole che stimola e promuove il recupero e la valorizzazione del patrimonio immobiliare degli oratori della città accrescendone allo stesso tempo la centralità nella vita sociale dei quartieri cittadini, ampliando l’offerta di servizi all’interno di strutture permanenti rivolte principalmente ai ragazzi. Il regolamento d’utilizzo delle sale prova e le varie tariffe da applicare verrà pattuito dal tavolo di collaborazione composto dalle delegazioni del Comune di Brescia e delle parrocchie cittadine, nato dopo l’accordo quadro firmato a luglio 2009. Una visione univoca quella dei membri del tavolo che monitorerà l’intera iniziativa: il Comune riconosce così gli oratori come soggetti delle politiche giovanili e sociali, in grado di rispondere alle esigenze dei ragazzi in età evolutiva e alle loro famiglie. La diocesi e le cinque parrocchie si pongono al servizio del bene comune secondo un preciso piano di sussidiarietà. Negli ultimi anni la conoscenza delle problematiche giovanili si è continuamente posta in evidenza e l’offerta di servizi educativi per minori è oramai un’esigenza quotidiana: quest’iniziativa ne è un esempio per la promozione della crescita sia del singolo che del gruppo. (g.d.m.)

Macapá è una città brasiliana di quasi 400mila abitanti, capitale dello Stato dell’Amapá. Ha un territorio comunale molto vasto e forma un’unica conurbazione con il limitrofo Comune di Santana grazie al quale la popolazione totale dell’intera area metropolitana raggiunge i 500mila abitanti. Il territorio comunale è attraversato dall’equatore nella parte meridionale ed è poco sopra il Rio delle Amazzoni, in Brasile. Una delle parrocchie, molto grande, è quella di Nossa Senhora de Nazaré, nella periferia nord della città. Le prime case in questa parte della città sono state costruite più o meno 15 anni fa, ma molte sono le famiglie che continuano ad arrivare, invadendo e occupando i terreni liberi, dove gli ultimi arrivati costruiscono una baracca di legno e poi, piano piano, una casa in muratura. In questa parrocchia lavorano e operano alcuni sacerdoti bresciani fidei donum, don Paolo e don Stefano, che mentre svolgono con passione il proprio servizio pastorale tra i molti giovani del luogo hanno la necessità di costruire uno spazio, oltre la chiesa, per incontrarsi con i ragazzi, vivere il catechismo e svolgere alcune attività pastorali. È per loro e per i bambini di Macapá che l’Ufficio oratori e pastorale giovanile della nostra diocesi ha dedicato il progetto 2010 “Un dono in dono”, dedicato proprio alla costruzione dell’oratorio. Nella notte di Santa Lucia, che tradizionalmente porta ai bambini bresciani i doni e la magìa dell’attesa, viene chiesto alle famiglie di riflettere con i propri figli sul senso del dono e aiutare concretamente alcuni loro coetanei che probabilmente non ne riceveranno alcuno. “Un dono in dono” è quindi l’invito a rinunciare a un proprio regalo e versare un contributo in denaro per finanziare un progetto educativo rivolto ai loro coetanei più poveri. Per diffondere l’iniziativa sono in distribuzione attraverso le parrocchie e presso l’emporio del Centro oratori i dépliant illustrativi dell’iniziativa e una busta per la raccolta delle offerte che contiene una breve lettera scritta dai bambini della parrocchia di Macapá. La richiesta è accompagnata da una bella lettera di mons. Piero Conti, vescovo bresciano della diocesi di Macapá, che scrive: “L’aiuto economico è sempre importante. Però molte volte si fanno cose bellissime anche con pochi soldi, anzi i gesti più belli sono proprio quelli che non sono misurati dal valore economico. Sicuramente lo slogan “Un dono in dono” è stato scelto per questo. Nulla vale più della generosità che riconosce nell’altro un amico e un fratello che possiamo aiutare. Nel nostro caso devo confessare che l’aiuto dei ragazzi degli oratori di Brescia mi commuove e mi suscita tanti ricordi. Non solo quelli della mia gioventù trascorsa nel piccolo oratorio di Sant’Agata, nel centro storico di Brescia, ma soprattutto gli anni bellissimi che ho passato aiutando nell’Acr. Quante persone hanno dato e continuano a dare anni della loro vita per i bambini e i ragazzi nei nostri oratori! Quanti sacerdoti sono stati e sono tutt’ora l’anima di tante iniziative capaci di proporsi come alternative alla vita banale e consumista proposta come ideale dalla società moderna. Qui le cose sono molto diverse, la povertà e la disoccupazione sono gli incubi di tante famiglie. I bambini e i ragazzi però sono sempre allegri, simpatici e chiassosi come in tutte le parti del mondo. Dobbiamo comunque offrire alle nuove generazioni una proposta di vita che riempia il vuoto di valori di questa nostra società ogni volta più violenta, indifferente e lontana dal Vangelo di Gesù. Contiamo perciò con la collaborazione di tutti; dei ‘vecchi’ parroci, che sicuramente ringiovaniscono quando vanno all’oratorio, e dei giovani sacerdoti pieni di coraggio e creatività. Grazie di cuore per “un dono in dono” che darete insieme ai vostri bambini, ragazzi e genitori. Solo così Santa Lucia riuscirà ad attraversare l’Oceano e arrivare col suo asinello carico di regali fino a Macapá!”. (g.b.)


14

Ecclesia Chiesa bresciana

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Costalunga Celebrazione con le claustrali

I 400 anni delle monache Visitandine La fondazione è opera di San Francesco di Sales e Santa Giovanna Francesca di Chantal con il carisma della preghiera umile e nascosta

D

Domenica 21 novembre si celebrava la Giornata mondiale per le comunità claustrali femminili. A Brescia è stata celebrata presso il Monastero della Visitazione in via Costalunga a Brescia anche per ricordare i 400 anni della fondazione dell’ordine delle Visitandine. La ricca rappresentanza dei consacrati della diocesi, su invito degli organismi Cism, Usmi e Ciis, ha vissuto con intensità la solenne preghiera del Vespro, inserito nella celebrazione eucaristica presieduta da mons. Mauro Orsatti, concelebranti don Alessandro

Tuccinardi e don Roberto Dal Molin. Al termine, l’atteso incontro con le sorelle claustrali che hanno aperto le porte dei loro parlatori, per un ristoro all’insegna della sobrietà e della carità e, soprattutto, per scambiare sorrisi e parole di cielo. Da un quotidiano sovente specchio dell’esperienza della Marta evangelica, trovarsi a stretto contatto con la sorella Maria, è una meravigliosa opportunità per incontrare il Maestro e mettersi in ascolto di Lui, come sua Madre. Ci siamo lasciati guardare da Lui, attraverso gli occhi luminosi e gaudiosi di una Monaca di cent’anni e l’animo in festa delle sue consorelle. Quando la delegata Usmi, suor Annamaria, ha consegnato alla Superiora, a nome di tutte, una raffigurazione dell’ultima Cena, un’ovazione di riconoscenza e

Nella chiesa del Monastero della Visitazione

di meraviglia si è levata dal cuore semplice e puro di queste nostre sorelle, a farci comprendere che c’è veramente “più gioia nel dare che nel ricevere”. 400 anni di vita: tempo dato dal Signore dalla fondazione delle Visitandine, per opera di due giganti della santità: San Francesco di Sales e Santa Giovanna Francesca di Chantal, a oggi. Comprendiamo meglio l’importanza della preghiera umile e nascosta, di tanti passi offerti nel silenzio per tutti noi: per il nostro Vescovo e tutti i sacerdoti, i seminaristi, i diaconi, i consacrati e le consacrate di ogni ordine e grado, senza dimenticare le famiglie e tutti coloro che necessitano di un intervento divino. È bello pensare che dentro questo mondo ci siamo tutti, ognuno con le proprie attese e desideri, con le proprie ansie apostoliche

ed eventuali sconfitte. Siamo gomito a gomito nel tentativo di cercare quegli occhi e quel cuore capaci di portare al Signore le intercessioni di chiunque, come anche i nostri silenzi. Tutti in un’armonica comunione. Il tempo di Avvento ci aiuta a vivere con maggiore intensità la Parola, in attesa della Sua venuta. Dentro le nostre liturgie non dimentichiamoci di pregare per le nostre Sorelle Visitandine che ci precedono nel cammino in salita verso “la misura alta della vita cristiana ordinaria”. Come ha detto don Mauro nell’omelia, chiediamo scusa se abbiamo invaso il loro silenzio, ma al contempo ringraziamo il Padre per avercele date e fatte incontrare e per aver assaporato la bellezza, la grandezza e la profondità di Dio, dentro semplici e magnifici vasi di creta


LA VOCE DEL POPOLO 22 OTTOBRE 2010

Brevi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

15

Seminario diocesano

La festa dell’Immacolata La solennità dell’Immacolata per tradizione è la festa patronale del Seminario. Dallo scorso anno si è pensato di fare festa insieme ai gruppi adolescenti delle parrocchie. Esperienza che si ripete anche quest’anno. Lo scorso anno sono state aperte le porte del Seminario ai gruppi di adolescenti e giovani che i seminaristi incontrano nelle comunità durante il servizio pastorale o nelle parrocchie di origine. L’incontro è stato un momento di festa piena, dove la preghiera, in particolare la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luciano è stata vissuta con intensità e gioia così come gli altri momenti di fraternità e di riflessione. Pertanto l’invito è rinnovato anche per quest’anno. La festa avrà due momenti: martedì 7 dicembre con un pellegrinaggio mariano nella zona XXVII (Rezzato) coinvolgendo gli adolescenti e i giovani delle diverse parrocchie. Nel primo pomeriggio, partendo dalla chiesa parrocchiale di Virle Treponti ci si metterà in cammino sull’esempio di Maria. Attraverso la recita del Rosario si raggiungerà il Santuario di Valverde dove, tutti i cammini saranno affidati al Signore attraverso l’intercessione di sua Madre. Poi presso l’oratorio di Rezzato, ci sarà un momento di ristoro e di festa. Mercoledì 8 dicembre solennità dell’Immacolata si aspettano tutti gli adolescenti e i giovani delle parrocchie per condividere insieme la festa. La mattinata si aprirà con la S. Messa presieduta dal vescovo Luciano (ore 11). Seguirà il pranzo insieme. Il pomeriggio sarà dedicato alla festa e alla testimonianza.

Natale In Città e nelle Pievi

L

Un carosello di iniziative

L’unità pastorale del centro storico di Brescia incomincia a muovere i primi passi e lo fa sul terreno arduo della cultura. Per le imminenti festività natalizie le nove parrocchie dell’unità hanno deciso di ricondurre in un unico programma la miriade di iniziative che, da anni, ogni singola realtà metteva in campo per il tempo del Natale. Concerti, esposizioni di presepi, elevazioni spirituali, momenti di spiritualità e di riflessione hanno trovato una casa comune nel calendario di “Natale nelle Chiese”. 31 appuntamenti, che hanno preso il via il novembre scorso con un concerto d’organo nel santuario di Sant’Angela Merici, e che continuano in questo fine settimana con una elevazione spirituale nella chiesa di Sant’Alessandro (domenica 5 dicembre alle 15.30) e con i Pomeriggi d’Avvento in San Giovanni Evangelista (sempre domenica 5 alle 16). A seguire: giovedì 9 dicembre nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso catechesi di don Renato Laffranchi su “Parliamo del diavolo”; venerdì 10 nella chiesa di Sant’Agata concerto di Natale con il Coro polifonico di Brescia; sabato 11 nella chiesa di San Zeno al Foro presentazione della Natività di Antonio Paglia. “Quello che ha portato al-

la definizione del fitto programma è stato un lavoro – dicono i promotori del calendario di “Natale nelle Chiese” – organizzativo, per evitare doppioni e sovrapposizioni, e progettuale per rendere più efficace lo sforzo che ogni comunità mette in campo per la formazione e la crescita dei parrocchiani”. Su un altro fronte, “Natale nelle Pievi” ritorna con un carosello d’iniziative fra quaranta Comuni bresciani. “In questa 6ª edizione – dice il direttore artistico Pietro Arrigoni –, abbiamo voluto riflettere sulla casa e ci è venuto spontaneo pensare alla figura di padre Ottorino Marcolini con un testo (Chel Mòtom che el va gné a inciodàl...) scritto da Tonino Zana e pronto a girare dal 3 al 28 dicembre in quelle case popolari con cui nel dopoguerra il presbitero bresciano diede un tetto a tanti lavoratori, e che poi divennero veri e propri villaggi: Violino, Badia, Sereno, Prealpino, S. Polo”. Cinque spettacoli in altrettante pievi, “In queste chiese – riferisce Pietro Arrigoni – da secoli si riuniscono la comunità al rintocco preciso delle campane, protagoniste di un altro grande evento della rassegna: ‘I campanèr e i tirabaciòcoi’. In Largo Formentone a Brescia verrà montata una torre campanaria con campane e tastiere, e dieci campanari bresciani tra domenica prossima e il 6 gennaio porteranno i suoni e le impressioni di quell’ambiente nascosto e sconosciuto dentro la piazza, fra la gente”. Info sulle altre iniziative all’indirizzo www. natalenellepievi.com

Centro Mater divinae gratiae

Proposte per il mese di dicembre Sabato 4 e lunedì 27 alle ore 21: “Come pietra solcata dal vento”. Parole e musica, immagini e danza, ispirate all’omonimo libro di Cecilia Poli. Martedì 7, 14 e 21, dalle ore 9 alle ore 10.30: lectio divina settimanale sul Vangelo di Giovanni. Sabato 11 dalle ore 16 alle ore 17.30: Attraversiamo insieme il guado! Un cammino per chi vive l’esperienza della malattia disabilitante. Domenica 12 dalle ore 9 alle ore 16: 3° Incontro di formazione per giovani animatori. Domenica 19 dalle ore 17.30 alle ore 22.30: 3ª Giornata di spiritualità per giovani dal tema “Il prezzo della felicità” (Mc 3,1-6). Informazioni e/o iscrizioni: Mater divinae gratiae, via S. Emiliano 30 - Brescia tel. 030.3847212-210 – info@materdivinaegratiae.it – www.materdivinaegratiae.it

Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno

Appuntamenti di dicembre La Santa Messa all’Eremo si celebra solo la domenica alle ore 16.30. Sabato 4: Scuola di formazione all’impegno sociale e politico (9-12) e celebrazione dell’ufficio delle letture al Monastero, ore 20.30. Lunedì 6 Corso per catecsti, ore 20. Mercoledì 8: I concerti dell’Eremo. “Le stagioni (della vita): note di riflessione”. Musiche di Beethoven, Haydn, Piazzolla, ore 18. Giovedì 9: festa di San Siro. Nella chiesa parrocchiale di Bienno, vespri e concelebrazione eucaristica, ore 17.40. All’Eremo commemorazione del vescovo camuno mons. Pietro Gazzoli, ore 19. Sabato 11: Ritiro per le religiose e le consacrate, ore 9.15; Santa Messa per i figli in cielo, ore 16.30; I concerti dell’Eremo. Aspettando santa Lucia con il Piccolo Principe. Il racconto di Antoine de Saint-Exupery accompagnato da brani musicali, ore 20.15; Celebrazione dell’ufficio delle letture al Monastero, ore 20.30. Domenica 12: Incontro vocazionale per le ragazze , ore 14.30. Lunedì 13: Corso per catechisti, ore 20. Mercoledì 15: Ritiro per le donne, ore 9.15; Preghiera semplice, il rosario e l’adorazione eucaristica, ore 20-21.30. Giovedì 16: Ritiro per i sacerdoti, ore 9.15; Gruppo Galilea, ore 20. Venerdì 17: I concerti dell’Eremo. Eco delle dieci giornate, ore 20.45. Sabato 18: Ritiro per le persone impegnate nel settore socio-politico, ore 9. Sabato 18: Celebrazione dell’ufficio delle letture al Monastero, ore 20.30. Domenica 19: Ritiro per il gruppo Galilea; Ritiro per il Csi di Vallecamonica, ore 9; Incontro di spiritualità per giovani, ore 18-19.30. Lunedì 20: Corso per catechisti, ore 20. Venerdì 24: Celebrazione dell’ufficio delle letture al Monastero, ore 23; Messa di mezzanotte al Monastero. Sabato 25: Santa Messa di Natale al Monastero, ore 8 (non si celebra all’Eremo); Vespri al Monastero, ore 17.30. Domenica 26: Sante Messe al Monastero, ore 8; all’Eremo, ore 16.30; Vespri al Monastero, ore 17.30. Venerdì 31: Veglia fine anno, ore 21.


16

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Ecclesia Agenda

Agenda del Vescovo Venerdì 3 dicembre

Convegno in San Giorgio

Per il centenario di “Brixia sacra” Sabato 4 dicembre, con inizio alle ore 9.30, presso la chiesa di San Giorgio (traversa di via Gasparò da Salò) si tiene una giornata di studio celebrativa del centenario (1910-2010) della rivista “Brixia sacra”. Il tema della giornata è “La storia della Chiesa bresciana nel Novecento nella prospettiva storiografica di ‘Brixia sacra’”. Numerosi gli interventi programmati.

Suore Dorotee di Cemmo

Assemblea di Natale Le Suore Dorotee di Cemmo invitano all’assemblea di Natale 2010 che si terrà il 4-5 e il 27-28 dicembre presso il Centro Mater divinae gratiae. Tema dell’assemblea “Nella famiglia di Annunciata una famiglia di famiglie”. Le diverse vocazioni, secondo il carisma di Annunciata, sono un dono fatto alla Chiesa. Insieme, pur nella specificità di ciascuna, esprimono una missionarietà per il Regno. Informazioni: Mater divinae gratiae, via S. Emiliano 30 – Brescia tel. 030.3847212-210 – info@materdivinaegratiae.it – www.materdivinaegratiae.it

Ancelle della Carità

Festa di S. Maria Crocifissa di Rosa Da domenica 12 a mercoledì 15 dicembre le Suore Ancelle della Carità celebrano la festa di Santa Maria Crocifissa di Rosa. Domenica alle 9 e alle 15.30 celebrazioni eucaristiche presiedute da don Angelo Maffeis e mons. Enrico Tosi; lunedì alle 6.30 e alle 18.30 con don Faustino Guerini e don Mario Busca; alle 20.30 veglia di preghiera; martedì SS. Messe alle 6.30 con don Faustino Guerini, alle 16 con don Pierantonio Bodini, alle 18.30 con don Maurizio Funazzi; alle 10 momento di preghiera per studenti; mercoledì SS. Messe alle 6.30 con don Faustino Guerini, alle 10 con mons. Renato Tononi, alle 15.30 con mons. Vigilio Mario Olmi, alle 19 con mons. Luciano Monari. Le celebrazioni si solgeranno nella cappella di Santa Maria Crocifissa di Rosa (contrada Cavalletto, 9). Da venerdì 10 a domenica 12 dicembre giornate di spiritualità con mons. Giacomo Canobbio, presso la casa S. Antonio di via Garzetta, 61. Sabato 11 alle ore 20.30, domenica 12 alle ore 17 e martedì 14 dicembre alle ore 20.30 nel salone Ferramola (via Moretto, 16) rappresentazione teatrale “Crucifixa”, proposta da Scena Sintetica. Info: tel 0303772581.

Ingressi parrocchiali

Don Faita a Cellatica Nel pomeriggio di domenica 28 novembre ha fatto l’ingresso a Cellatica il nuovo parroco don Daniele Faita. Nato nel 1950, sacerdote dal 1985, ha svolto il ministero a Marcheno e Castegnato. Dal 1998 era direttore spirituale in Seminario e animatore vocazionale. È stato immesso dal vicario zonale don Luigi Gaia. Nel suo primo discorso rivolto ai parrocchiani, don Faita ha detto che la storia è abitata da Cristo vivo e risorto: come cristiani dobbiamo vegliare per ricondurre gli avvenimenti dell’esistenza a Lui, per fare della quotidianità il luogo della crescita e della maturazione di una relazione forte con Dio.

Al Centro Paolo VI per i giovani

Celebrazione penitenziale È aperta a tutti i giovani della diocesi l’ormai tradizionale proposta della celebrazione penitenziale all’inizio del tempo di Avvento. In continuità con l’itinerario di spiritualità, che prevede tappe mensili nelle diverse zone della diocesi, viene offerto un incontro unitario per il sacramento della riconciliazione, presieduto dal vescovo mons. Luciano Monari. Appuntamento in Città per venerdì 3 dicembre con inizio alle ore 21, presso la cappella del Centro pastorale Paolo VI in Via G. Calini n. 30.

Ore 21 – Brescia – Liturgia penitenziale per i giovani presso il Centro pastorale Paolo VI.

Sabato 4 dicembre Pellegrinaggio diocesano per le parrocchie al Santuario della Madonna del Frassino. Ore 17.30 – Brescia – S. Messa in Cattedrale.

Domenica 5 dicembre Ore 10.30 – Valle di Saviore – S. Messa nel 20º anniversario di dedicazione della chiesa parrocchiale. Ore 16 – Palazzolo s/O – S. Messa presso la comunità Shalom. Martedì 7 dicembre Ore 17.30 – Brescia – Ordinazione dei diaconi permanenti.

Mercoledì 8 dicembre Ore 10.30 – Brescia – S. Messa presso il Seminario maggiore. Ore 17 – Brescia – S. Messa con il rito dei ceri e delle rose in San Francesco.

Giovedì 9 dicembre Visita ai sacerdoti della zona XXI di Gardone Valtrompia.

Apostolato della preghiera

Intenzioni per il mese di dicembre Nel mese di dicembre (che, con la guida di Maria Immacolata, ci fa contemplare il mistero dell’Avvento e del Natale del Signore) sono state affidate all’Adp le seguenti intenzioni (che trasmettiamo in forma abbreviata): Generale: Perché l’esperienza della sofferenza aiuti a comprendere le situazioni di disagio e di dolore del prossimo. Missionaria: Perché i popoli della terra aprano le porte a Cristo e al suo Vangelo. Dei Vescovi: Perché la celebrazione del Natale rafforzi la certezza che l’amore di Dio è la legge della creazione. Del vescovo Luciano per l’anno 2010/11: Perché sacerdoti, consacrati e laici crescano nella collaborazione reciproca per divenire sempre più “una cosa sola” in Cristo. NB: Presso l’Ufficio vocazioni della Curia diocesana sono già disponibili i biglietti e i manifesti per il prossimo anno.

Vantiniano e Basilica delle Grazie

Preghiera per i bambini mai nati e per la vita Come ogni primo sabato del mese, il 4 dicembre presso il Cimitero vantiniano, alle ore 15.30, si tiene la preghiera per la vita sulle tombe dei bimbi mai nati (aborti naturali). Come ogni prima domenica del mese, il 5 dicembre, alle ore 16 nella Basilica delle Grazie si celebra la S. Messa animata dal Movimento per la vita.

Annuario diocesano

Segnalare correzioni e integrazioni È in fase di allestimento l’edizione 2011 dell’Annuario diocesano. Eventuali correzioni e integrazioni vanno segnalate al seguente recapito: redazione Annuario diocesano, via Trieste, 13 – 25100 Brescia. Oppure via mail: annuario@ diocesi.brescia.it Il termine ultimo è fissato per il 15 dicembre.

Museo diocesano

Visita guidata domenica 5 dicembre Domenica 5 dicembre, alle ore 14 si terrà una visita guidata al Museo diocesano che avrà come guide d’eccezione don Giuseppe Fusari per la collezione dei quadri e la prof.ssa Paola Bonfadini per la preziosa raccolta di codici miniati. Si tratta di un’iniziativa dall’Oratorio della Pace che è aperta a tutti. Per prenotarsi occorre inviare un sms al 335.8002080 oppure una e-mail all’indirizzo pagimat@libero.it indicando il proprio nome e il numero di partecipanti.

Convegno presso le Acli

Una nuova classe di politici cattolici? Sabato 11 dicembre alle ore 9 presso la sede provinciale delle Acli (via Corsica, 165) si svolge un convegno sul tema “Una nuova classe di politici cattolici? La promozione e la formazione di vocazioni laicali nelle parrocchie”. Relatore è l’on. Giovanni Bachelet. Organizzano le stesse Acli con l’Ufficio diocesano di pastorale sociale, in collaborazione con l’Azione cattolica.


Mcl

La gioia del Natale un’occasione di vita da condividere La gioia è un sentimento di comunità. Non può essere vissuta da sola, a differenza di altri sentimenti, soprattutto quelli più tristi che rinchiudono tendenzialmente nella solitudine. Per sua natura la gioia ha bisogno di essere trasmessa: non ha senso un sorriso che non possa incrociare un altro volto o una notizia bella che non abbia qualcuno che la accolga. La gioia è un fatto pubblico. L’angelo che, nella notte natalizia e secondo il racconto di Luca, appare ai pastori usa un’espressione che va esattamente nella stessa direzione: “Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo” (Lc 2,10). La tristezza dei pastori è segnata dall’incomunicabilità della notte, dalla solitudine e dalla noia nel seguire il gregge, dalla ristrettezza economica e sociale nelle quali sono confinati, ai bordi dell’Impero. La nascita di Cristo, al contrario, è un fatto luminoso, contagioso, che permette ai pastori di avere una parola bella e inaspettata da comunicare, di andare a vedere e provare in prima persona, di lasciarsi sorprendere e di scoprire che esiste qualcosa di inaspettato e di nuovo, di poter raccontare un fatto di gioia, non rinchiudibile nella sfera intimistica di pochi eletti: è storia per tutti, storia di salvezza, addirittura una storia anche per loro. Così il Natale diventa di tutto il popolo, la sua potenza si sprigiona nella misura in cui nessuno è escluso da questa festa e da questa gioia. L’invito a costruire il presepio, quest’anno, incrocia questo brano del Vangelo e questa esigenza: costruire un presepio per tutti, perché il Natale sia occasione di vita per tutti. È il modo con cui, anche a Natale, viviamo quell’indicazione del vescovo Luciano a essere comunità unita: Cristo non è nato per pochi, ma per noi uomini e per la nostra salvezza. “Uomini” punto e basta: per una volta, senza aggettivi e senza specificazioni.

17

Il XXXVII Concorso presepi

Presepi Nel nome della comunità

di Marco Mori

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

La tentazione (anche quella educativa) più sottile e più diabolica che viviamo all’interno delle nostre comunità è quella del ripiegamento silenzioso e scoraggiato su noi stessi. I pensieri malinconici che ci portiamo appresso sfiorano spesso la bestemmia: “Forse è meglio lasciar perdere… Rivolgiamoci soltanto ai nostri… Cerchiamo qualche cammino bello e significativo che tenga lontani quelli che sono un po’ deboli o diversi…”. Con molta onestà questo non è Natale, e a tratti questi pensieri sono peggio della commercializzazione del sentimento natalizio che lega le coscienze a piccoli cabotaggi. Chi vuole educare sullo stile del Natale sa che il primo obbiettivo è proprio quello di reagire al piano inclinato della divisione per forza, dell’impossibilità di parlarsi, delle divisioni insanabili e sempre più marcate, dello sbraitare televisivo che non fa altro che allontanare le possibilità di un bene comune raggiungibile. In tanti, come sempre, costruiranno il presepio. Mi piacerebbe che in tanti sentissero l’esigenza di essere costruttori di uno stile di comunità che non rinuncia alla gioia per tutti: in fondo, è quello che ci manca e sarebbe triste lasciarsi sfuggire, ancora una volta, questa possibilità.

Con il Vangelo e con la fantasia È già possibile iscriversi al XXXVII Concorso presepi Mcl che coinvolge famiglie, scuole, oratori, gruppi, presepi viventi, associazioni, istituzioni, enti; ognuno con il proprio entusiasmo, con la voglia di partecipare, di coinvolgere e sentirsi coinvolti, di imparare e trasmettere; con la soddisfazione di poter esercitare la propria competenza “terrena”, con l’aiuto della fantasia e ispirati dal racconto del Vangelo, nel dare forma opportuna al luogo che accoglie il divino. Circa una trentina di anni fa si iscrisse al Concorso Mcl un principiante che in queste settimane sta conducendo il primo corso di presepistica organizzato da Mcl, il maestro Guido Raccagni del Gruppo presepisti di Cividino Quintano: ce lo ha svelato di persona con una punta di emozione ripensando al tempo passato, e alla perizia distillata in anni di lavoro, che ora sta trasmettendo a un nuovo gruppo di appassionati (Mcl ha in programma un altro corso per la prossima primavera). Ma ritorniamo al Concorso che in questa edizione ha per tema un versetto del Vangelo di San Luca: “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo” (2, 10). È da queste parole che gli iscritti al Concorso devono prendere spunto per costruire il presepio, il quale, una volta concluso, verrà filmato da un incaricato Mcl per essere sottoposto alla giuria. Tutti i partecipanti avranno diritto a un riconoscimento e sono previsti come ogni anno premi per ogni categoria, oltre al primo premio assoluto che consiste nella medaglia inviata da papa Benedetto XVI e in un buono viaggio in Terra Santa valevole per una persona, secondo il calendario Brevivet. Per iscrizioni e informazioni basta telefonare allo 0302807812 (fax 030 2404066), oppure inviare una mail a segreteria@mclbrescia. it; il modulo di iscrizione è scaricabile dal sito www.mclbrescia.it (quota di iscrizione 10 euro per le famiglie, 15 euro per i gruppi). Le premiazioni alla presenza di mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, sono in programma sabato 15 gennaio alle ore 15 nell’auditorium Capretti dell’Istituto Artigianelli di via Piamarta 6 a Brescia (ingresso con parcheggio da via B. Avogadro). Sabato 22 gennaio sono inoltre previste ulteriori premiazioni nelle Circoscrizioni ovest, sud, est e nord. Vi sono altri eventi in programma, come i “Presepi in mostra” (mostra presepi in Duomo vecchio, nella sala Piamarta e installazioni in tutta la città) e “Art’è Natale” (sei mostre d’arte a Brescia nelle circoscrizioni e all’Università cattolica); ma di questo parleremo nelle prossime puntate.


18

Acli

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Lavoratori immigrati all’ordine del giorno di Valentina Rivetti

La gru ha ripreso a funzionare. Il destino di tanti lavoratori immigrati non ancora. Però una buona notizia c’è. È l’approvazione di un ordine del giorno presentato dall’on. Livia Turco. L’odg chiede al Governo di impegnarsi su quattro punti. Anzitutto, la necessità di estendere la regolarizzazione prevista per colf e badanti anche ai settori con alta incidenza di manodopera irregolare (edilizia, agricoltura, etc.). Poi, una questione di tempo. Ovvero trasformare in un anno gli attuali sei mesi concessi per il rinnovo dei permessi di soggiorno: trovare un’occupazione regolare dopo la perdita del posto di lavoro in soli sei mesi è difficile. Si rischia di produrre nuovi reati d’irregolarità. Per legge. Poi, un tavolo istituzionale sul tema delle truffe a danno degli immigrati e la possibilità di denunciare la truffa subita senza pericolo di espulsione. Infine, il dovere di combattere più strenuamente ogni forma di sfruttamento del lavoro. Come? Rigorosa applicazione della legge, soprattutto dell’articolo 18 del dl 286/1998 che prevede un permesso di soggiorno per le persone che denunciano i propri sfruttatori. Come scrive la Turco “le leggi vanno sempre rispettate. Ma questo non significa chiudere gli occhi quando esse si dimostrano inefficaci o addirittura provocano problemi”. Approvare un odg è un atto politico importante. Si pone come direttiva per l’esecutivo e non può essere ignorato.

Una ricerca e un forum Per capire insieme

Un nuovo approccio ai bisogni dei disabili di Daniela Del Ciello

Il 3 dicembre è la Giornata del disabile ma, perché non resti un evento isolato e poi dimenticato, è opportuno sia spunto per un agire concreto e mirato. In questo si sono impegnate le Acli e il Patronato, attraverso una ricerca svolta nel 2009 che esplora le dimensioni del disagio adulto e ne individua le ricadute sui servizi Acli. I risultati di tale ricerca saranno presentati sabato 4 dicembre presso la sede delle Acli in occasione del forum sulla disabilità “I diritti dei disabili: facciamoli cadere nella rete. Una tutela realizzata in sinergia”. Un incontro che vuole porre l’accento sui bisogni delle persone disabili, per studiare un nuovo e più efficace approccio agli stessi. Al forum diversi ospiti, tra cui Rita Tagassini (direttrice Patronato Acli Brescia) che presenterà i dati del questionario, somministrato a più di 300 ex utenti del nostro Patronato. L’indagine ha evidenziato in particolare come la perdita o la riduzione di autosufficienza renda fragile l’assetto familiare e come il contatto con i servizi che dovrebbero agevolarli sia spesso complesso e

segnato dalla burocrazia. La maggioranza degli intervistati (67%) ha un lavoro ma, nonostante l’80% del totale abbia un’invalidità riconosciuta, solo il 19,3% ha trovato un lavoro nuovo tramite il Collocamento mirato previsto dalla L. 68/99, o è stato ricollocato in ottemperanza alla stessa legge (32,7%) o, ancora, ha cambiato le mansioni (37,7%) per via della nuova condizione. Ciononostante, la maggioranza degli intervistati si dice soddisfatta del proprio lavoro, aggiungendo che le mansioni svolte corrispondono alle proprie attitudini e capacità. Le reali difficoltà sono dovute alla scarsa conoscenza dei propri diritti e alla difficoltà di relazione con gli enti preposti al riconoscimento dell’invalidità. Forse è qui la sfida per le Acli: studiare nuovi modi di diffondere la conoscenza dei diritti dei lavoratori e interloquire con gli enti pubblici per semplificare le procedure di riconoscimento dell’invalidità. Il suggerimento che viene dagli intervistati d’altronde è chiaro: alle Acli si chiede di sostenere lo sviluppo di uno “sportello socio-sanitario” per tutti i cittadini con problemi di invalidità. Il primo passo è parlarne insieme, il 4 dicembre, presso la sede Acli, dalle 9.30 alle 12.

Dsc pillole (commentate) di Dottrina sociale della Chiesa

di Salvatore Del Vecchio

Paolo VI: necessaria un’autorità mondiale efficace Benedetto XVI, nella Caritas in veritate, riferendosi alla Populorum progressio di Paolo VI, evidenzia come il documento magisteriale del Papa bresciano sia un frutto fecondo e diretto del Concilio Vaticano II. In effetti, il periodo conciliare è particolarmente fertile. L’intero genere umano guarda con fiducia all’inizio del terzo millennio. Sono anni colmi di speranza e gli uomini di buona volontà, ai quali si era rivolto papa Giovanni XXIII nella Pacem in terris, credono davvero alla possibilità di riscatto di milardi di persone rimaste indietro, che giustamente reclamano il riconoscimento dei loro diritti dei quali la Chiesa si fa paladina. Papa Montini, al ritorno dallo storico viaggio di pace all’Onu, scrive nell’Enciclica: “La condizione delle popolazioni in via di sviluppo deve formare l’oggetto

della nostra considerazione; diciamo meglio, la nostra carità per i poveri che si trovano nel mondo – e sono legione infinita – deve divenire più attenta, più attiva, più generosa”. E chiosa: “Combattere la miseria e lottare contro l’ingiustizia, è promuovere, insieme con il miglioramento delle condizioni di vita, il progresso umano e spirituale di tutti, e dunque il bene comune dell’umanità. La pace non si riduce a un’assenza di guerra, frutto dell’equilibrio sempre precario delle forze. Essa si costruisce giorno per giorno, nel perseguimento di un ordine voluto da Dio, che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini”. Paolo VI è convinto che una collaborazione internazionale non sia una utopia, a condizione che vi siano istituzioni forti che la preparino, la coordinino e la reggano fino

a costituire un ordine giuridico riconosciuto. Nel suo discorso ai rappresentanti delle Nazioni Unite proclama: “La vostra vocazione è di far fraternizzare, non già alcuni popoli, ma tutti i popoli”. Poi chiede: “Chi non vede la necessità di arrivare in tal modo progressivamente a instaurare un’autorità mondiale in grado d’agire efficacemente sul piano giuridico e politico”? A coloro che non credono possibile una crescita di umanità nel cuore di ogni uomo, il Papa rimprovera l’incapacità di percepire “il dinamismo d’un mondo che vuol vivere più fraternamente e che, malgrado le sue ignoranze, i suoi errori, e anche i suoi peccati, le sue ricadute nella barbarie e le sue lunghe divagazioni fuori della via della salvezza, si avvicina lentamente, anche senza rendersene conto, al suo Creatore”.


Adasm Fism

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

19

Adasm Fism Brescia

Associazione degli asili e delle scuole materne della provincia di Brescia

Convegno nazionale Fism L’esempio della scuola di Villongo

L’accoglienza è parte integrante a scuola pagina a cura di Mario Sissa

“Mamma, oggi ho bevuto il tè di Adam: era buono!”. È partita da piccoli episodi, come questo, l’esperienza dei Laboratori narrativi della scuola dell’infanzia Fism di Villongo San Filastro nella Bergamasca. Si sono creati nella scuola spazi e tempi per dar modo alle mamme di bimbi italiani e di bimbi stranieri di raccontarsi le reciproche esperienze di vita quotidiana. Ma la scuola di Villongo San Filastro è solo una delle tante scuole della Fism (Federazione italiana delle scuole materne autonome) dove l’accoglienza e l’intercultura sono elementi distintivi del progetto educativo. La presenza degli alunni stranieri – 30mila nelle scuole paritarie federate – non è quindi più un’emergenza, ma ordinarietà e le scuole diventano laboratorio di accoglienza e integrazione. Di queste esperienze e del tema della diversità si è parlato nel convegno nazionale della Fism “La scuola dell’infanzia di ispirazione cristiana tra identità e intercultura” che si è svolto sabato 27 e domenica 28 novembre a Roma, I lavori del convegno, sono stati introdotti dal segretario della Fism Luigi Morgano e da Delio

Vicentini, responsabile del settore pedagogico della Fism, a cui sono seguite le relazioni di don Orioldo Marson, docente di Teologia sistematica presso lo Studio teologico di Pordenone e di Sonia Claris, dirigente scolastica e docente universitaria, di Carlo Petracca, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Regione Abruzzo e Roberto Franchini, docente della Università Cattolica di Brescia. Prima degli interventi finali di Marco Ubbiali, docente dell’Università degli Studi di Bergamo e di Ivo Lizzola, preside della Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università di Bergamo, sono state presentate delle esperienze realizzate nelle scuole paritarie federate che hanno offerto parecchi spunti di approfondimento attraverso il dibattito fra il folto pubblico dei partecipanti. È noto, infatti, che la società italiana sta diventando sempre più multiculturale e che il fenomeno migratorio va acquisendo una crescente rilevanza per dimensioni e tipologia. In particolare la scuola diventa il laboratorio della cultura dell’accoglienza fin dall’infanzia e l’intervento educativo deve prevedere iniziative e traguardi rivolti non solo ai bambini, ma anche ai genitori e alla comunità.

Riflessione

La bambina cieca che fa vedere Una piccola bambina rannicchiata sul marciapiede davanti a un cesto di mele con la manina aperta. Tanti, passando, non la degnavano d’uno sguardo o, addirittura, scavalcavano il suo cesto. Altri la evitavano brontolando, altri ancora la insultavano. Un uomo, da lontano, si fermò a osservare: c’era qualcosa di strano in quella bambina. Un signore, passando di corsa, inciampò e rovesciò il cesto. Le mele si sparsero ovunque. L’uomo notò che la bambina, per raccogliere le sue mele, non andava a colpo sicuro, ma palmeggiava tutto il pavimento. Osservò attentamente i suoi gesti: capì che era cieca. Un moto di tenerezza gli si mosse dentro; le si accostò e, inginocchiatosi per terra, l’aiutò a raccogliere le mele dicendole sottovoce: “Scusaci bambina! Sai: siamo sempre di corsa!”. A lavoro finito salutò con una carezza e se ne andò non senza aver deposto nel cesto una moneta grossa. Una voce lo raggiunse: “Signore!”. L’uomo tornò sui suoi passi e la bambina le disse: “Che bello! Tu hai fatto come Gesù”. S’avviò: quella frase non lo lasciava: “ Tu hai fatto come Gesù”. Natale era vicino e lui si ripromise che “ogni volta che gli capitava, avrebbe fatto come Gesù”. Ci provò altre volte in forme diverse e s’accorse che dentro di lui cresceva una bella serenità. I suoi a casa notarono in lui il cambiamento . Gliene domandarono ragione. E lui raccontò della bambina cieca che gli aveva fatto scoprire come “sia bello fare come Gesù”.

di Angelo Chiappa

Perché Gesù non resti sulla coda della cometa Certamente scuola e famiglia non dimenticano di recuperare alcune tra le tanti tradizioni che “ci raccontano il Natale”. È un clima di tenerezza di cui abbiamo tutti bisogno; soprattutto in questo tempo in cui – leggendo i giornali – sembra che niente vada per il verso giusto, che tutto vada allo sfascio, che crescano le incomprensioni e le tensioni fra gli uomini ecc. È proprio in situazioni di complessa precarietà che abbiamo bisogno di fermarci sul dono di Grazia che sono le tradizioni, per creare in noi quel clima di speranza di cui abbiamo, tutti, tanto bisogno. Servono e aiutano l’emergere della fede come valore sostanziale per la vita. Quindi avanti nel fare il presepio, nel costruire

con materiale riciclabile il paesaggio; avanti nel disseminare di lucine la sacra rappresentazione e nel farci coccolare dalle nenie natalizie; avanti anche con lo scambio di auguri sinceri e di doni non costosi, ma ricchi di significato e di attenzione che riserviamo gli uni per gli altri, in un tempo in cui la fretta di tutti i giorni lascia il posto a relazioni vissute in modo più lento e sincero. Anche così oggi la fede può essere generata, destata, fatta emergere da adulti che, volendo essere testimoni ed evangelizzatori di Cristo, sanno incontrare i più piccoli in modo umanissimo; sanno dimostrarsi persone affidabili e sanno fare il dono della propria presenza affettuosa; indicando così il Dio che è amore.

Cari genitori, quando avete portato i vostri bambini al battesimo vi siete ufficialmente impegnati a “educarli nella fede, perché, nell’osservanza dei comandamenti, imparino ad amare Dio e il prossimo come Gesù ci ha insegnato”: siete stati e siete fedeli a questo “giuramento”? La celebrazione del Natale è un mezzo e un tempo propizio per recuperare la fedeltà a questo giuramento, posto all’inizio della vita dei vostri figli. Ma se non si sta attenti, si rischia di dimenticare l’autentico significato della festa, “di lasciare Gesù sulla coda della cometa”, nel senso che le tradizioni natalizie non devono oscurare o cancellare il mistero di Dio fatto uomo per amore degli uomini; soprattutto dei più piccoli e trascurati!


I SACERDOTI AIUTANO TUTTI.

AIUTA TUTTI I SACERDOTI.

Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite a tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.

OFFERTE PER I NOSTRI SACERDOTI. UN SOSTEGNO A MOLTI PER IL BENE DI TUTTI. Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità: • Conto corrente postale n° 57803009 • Carte di credito: circuito chiamando il numero verde 800.82.50.00 o via internet www.offertesacerdoti.it • Bonifico bancario presso le principali banche italiane • Direttamente presso l’Istituto Sostentamento Clero della tua diocesi.

L’offerta è deducibile: per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali. Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it

C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e re n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Paesi e parrocchie zanardini@lavocedelpopolo.it

21

Muratello di Nave Inaugurazione

L’aggregazione si unisce alla formazione Mons. Claudio Paganini ha benedetto gli spazi ristrutturati dell’oratorio dedicato a San Francesco. I lavori erano iniziati un anno fa. La comunità ha partecipato con entusiasmo, consapevole della valenza educativa del luogo

La parrocchiale di Muratello

Valle del Garza

Quattro oratori “nuovi” In principio fu Nave con l’inaugurazione nel giugno del 2000 poi arrivarono anche gli altri oratori della Valle: Cortine di Nave, Caino e Muratello. Negli ultimi dieci anni quattro parrocchie della Valle del Garza hanno deciso di investire sui giovani. Come? Scegliendo la formazione. Anche la formazione richiede spazi adeguati e sempre più idonei alle esigenze dei ragazzi. Ecco allora che le quattro comunità educative hanno potenziato e ammodernato le loro strutture anche con ingenti investimenti economici. Tutti e quattro hanno anche scelto di puntare sulla formazione con la scelta di avere un Centro di aggregazione giovanile interno. Uno spazio compiti che nel tempo si è rivelato sempre più indispensabile come sostegno ai ragazzi e alle stesse famiglie. Inutile sottolineare che il Cag è diventato anche uno strumento di formazione e di integrazione per i ragazzi stranieri, che trovano così accoglienza e ospitalità all’interno dell’oratorio. Lo sforzo economico è stato ripagato anche dalla generosità dei fedeli, che evidentemente scorgono ancora nell’oratorio il luogo ideale per la crescita di ragazzi e nipoti. Il prossimo passaggio sarà quello di lavorare in un’ottica di pastorale zonale giovanile per essere ancora più capillari nelle proposte; non è facile, però, arginare anche gli inevitabili campanilismi. A don Enrico Malizia (Nave), don Francesco David (Cortine), don Marco Domenighini (Caino) e a don Giordano Bregoli (Muratello) il compito di proseguire nel cammino della formazione. Un cammino complesso che richiede sempre di più un impegno e una responsabilirà diretta dei laici. La scommessa vincente della Valle del Garza prosegue anche nel campo della Sala della comunità: il teatro di comunità è un modo in cui la comunità si esprime, si racconta e allo stesso tempo scopre se stessae rinforza la propria identità; fare cinema di comunità significa anche dialogare, discutere e riflettere partendo da un film. Riflessione su temi che toccano la vita, storie e vicende che dalla vita prendono spunto e alla vita riportano lo spettatore. La Sala della comunità trova la propria identità tramite lo stimolo di interrogativi, questioni e pensieri. Non basta la programmazione ordinaria se viene tralasciato questo aspetto. Generare domande di senso è fare cultura; fare cultura è far crescere una comunità. Uno degli strumenti può essere proprio quello dei film d’essai. Partendo da questi presupposti, ma senza perdere di vista anche la possibilità di poter regalare due ore di serenità e divertimento alle famiglie, la parrocchia di Caino, dopo aver sistemato l’oratorio (con le strutture sportive) e la canonica, stanno ristrutturando il cinema-teatro della Comunità. Un’altra modalità per essere presenza significativa e con il proprio specifico.

I

I lavori di ristrutturazione apportati all’oratorio di San Francesco a Muratello, iniziati un anno fa, sono agli sgoccioli. Così la parrocchia, domenica 28 novembre, ha inaugurato la nuova struttura. Allo sfortunato incidente dovuto all’assenza del vescovo, causa malessere, si è supplito con la presenza di mons. Claudio Paganini, consulente ecclesiastico nazionale del Centro sportivo italiano. La benedizione degli edifici, culmine della cerimonia, è stata effettuata proprio da Paganini, alla presenza del parroco don Giuseppe Mombelli e del sindaco di Nave, Giuseppe Corsini. Alle 17.30 l’evento ha avuto inizio con

di Barbara Fenotti

la celebrazione della messa nella chiesa parrocchiale, che ha visto la partecipazione, oltre che del sindaco, anche del maresciallo Stefano Villotta, del parroco di Nave don Gianluigi Carminati, del salesiano don Vincenzo Biagini e del parroco di Bovezzo, don Rosario Graziotti. Al termine della liturgia personalità e fedeli sono stati accolti, all’esterno della chiesa, dalla banda che ha annunciato l’apertura della festa. Le precipitazioni nevose, anche se non eccessive, hanno impedito che il corteo procedesse a piedi. L’atto simbolico, costituito dal taglio del nastro teso dinnanzi all’entrata della “vecchia” struttura, ormai quasi definitivamente messa a nuovo, è toccato al parroco affiancato dal sindaco e da mons. Paganini. Per completare i festeggiamenti è seguito un rinfresco in teatro. I parrocchiani, nonostante il clima poco mite, non hanno esitato a partecipare numerosi. L’emozione che ha preceduto il taglio del nastro era palpabile ed è sfociata poi in un applauso entusiasta. Le attività dell’oratorio sono seguite direttamente dal curato don Giordano Bregoli. Anche qui si possono trovare le stesse difficoltà e potenzialità del territorio: sono operativi diversi gruppi, ma si fatica a coinvolgere le persone sul campo della formazione anche se non mancano le proposte (compreso il Cag). Risulta significativa anche la componente sportiva con il Csi e con la curiosità di un campionato interno composto da circa 20 squadre.


22

Paesi e parrocchie Città

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Cauto Riconoscimento

“Il pane che unisce” e sostenta Fondazione Telecom Italia ha selezionato il progetto della onlus per la sua capacità di essere a “guadagno globale”

I

In città esiste una cooperativa che si chiama Cauto (Cantiere autolimitazione); è un’onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che promuove l’integrazione sul lavoro di soggetti socialmente svantaggiati, con particolare attenzione a persone che si trovino in condizioni di emarginazione grave. Il quadro delle tipologie di disagio è eterogeneo (ex-tossicodipendenti in carico al Sert; ex-alcoolisti in carico al Noa; detenuti alle pene alternative al carcere; persone in trattamento psichiatrico in carico al Cps; portatori di handicap aventi certifica-

Le nostre parole al servizio della Parola

to di invalidità superiore al 45%). L’attività lavorativa proposta è finalizzata all’apprendimento di nuove abilità e all’acquisizione di una dignità lavorativa e sociale. Per ogni persona è previsto un progetto di reinserimento e di riabilitazione all’impegno lavorativo. Gli scopi sociali sono: riduzione dello spreco e del consumismo, rispetto per la natura, valorizzazione del riciclo e riuso di materiali e manufatti. Il 25 novembre la Cauto ha presentato una nuovo progetto: “Il pane che unisce”. È risultato vincitore del bando 2009 indetto da Fondazione Telecom Italia

con l’obiettivo di individuare progetti innovativi di formazione e inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Fondazione Telecom Italia ha selezionato il progetto “Il pane che unisce” per la sua capacità di essere un progetto a “guadagno globale”. Infatti, fra gli altri ne traggono vantaggio: il mondo della Gdo (Grande distribuzione organizzata) perché attraverso il progetto può ottimizzare la gestione degli scarti; la comunità sociale perché grazie al progetto si distribuiscono gli alimenti recuperati e al contempo si crea nuova occupazione per persone svantaggiate. Il modello proposto da Cauto introduce una innovazione di sistema nella gestione completa dei rifiuti prodotti dalla Gdo, con attenzione alla frazione organica. I dati più evidenti del miglioramento delle prestazioni potrebbero essere: diminuzione del 30% sul tota-

le dei rifiuti prodotti dal punto vendita della Gdo e diminuzione dell’85% dei rifiuti indifferenziati; passaggio della raccolta differenziata dal 60% (modello tradizionale) al 90% (nuovo sistema); diminuzione per il punto vendita del costo di gestione dei rifiuti del 10%-20% ; maggior investimento di manodopera nella selezione rifiuti e riordino aree di stoccaggio; risposta al bisogno delle fasce di indigenza sul territorio, attraverso il sostegno a enti di beneficenza con la donazione di prodotti non commercializzati. Uno dei punti più interessanti è il recupero degli alimenti buttati nelle pattumiere. Un italiano in media butta ogni anno 27 kg di cibo ancora commestibile; il 10% della pasta e del pane e il 15% della carne che arriva in tavola finisce in discarica. Sono sei milioni le tonnellate di cibo gettate ogni anno in Italia.


Brevi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

23

In piazzetta San Faustino dal 4 dicembre

La Tenda dei popoli

Da sinistra, Giampaolo Arduini, Ugo De Paulis, Giancarlo, Claudio, Riccardo e Silvia della Croce Bianca con Luciano Rossi e i piccoli della Virtus Paganica

Croce Bianca Una delegazione in Abruzzo

La solidarietà con gli sportivi de L’Aquila

L

“La solidarietà di Brescia, di cui siamo stati ospiti alcuni mesi fa per un torneo di calcio organizzato a nostro favore da alcune associazioni cittadine, assieme all’Amministrazione comunale, cui rinnoviamo il nostro grazie, si è ripetuta ancora una volta”. Sono le parole che ha pronunciato domenica scorsa Ugo De Paulis, presidente della Circoscrizione di Paganica e con delega del sindaco – cui fanno capo anche le altre frazioni de L’Aquila di Bazzano, Onna, Tempera e San Gregorio, tra le più colpite dal sisma del 6 aprile 2009 – quando ha ricevuto il mezzo della Croce Bianca di Brescia carico di divise da gioco complete, palloni, tute invernali e borse sportive, destinate ai piccoli tra i cinque e i 10 anni che giocano per la Virtus Paganica Calcio. Tra uno scatolone di magliette e di divise, vi erano anche due computer, completi di stampanti, destinati alla sede di Paganica del Distretto sanitario de L’Aquila. Luciano Rossi, presidente della Virtus Paganica, durante la cerimonia di

di Franco Armocida

consegna delle attrezzature sportive, ha specificato che ne beneficeranno “i circa 25 bambini che compongono le due squadre dei piccoli, che, con un’altra quindicina di ragazzi di 14/15 anni, i ‘grandi’, completano l’organico della società. Il nostro obiettivo è di riuscire ad avere un campo su cui allenarci e giocare per partecipare al campionato di terza categoria”. “Quanto fatto dalla comunità bresciana per mezzo della Croce Bianca è più di un gesto – ha detto il vicesindaco de L’Aquila Giampaolo Arduini – è un sentimento che a ogni incontro si va sempre più rafforzando”. Il capo squadra della Croce Bianca Giancarlo Pelizzari – che ha raggiunto Paganica assieme ai militi Silvia Recaldini, Claudio Sbrofatti e Riccardo Chiodelli – ha ringraziato chi ha donato le attrezzature sportive, ovvero le società di calcio di Bovezzo, Montichiari, Darfo Boario, il Brescia Calcio stesso e il negozio Novasport, oltre al Gruppo missioni estere della Croce Bianca per i computer.

Da 25 anni la Tenda della solidarietà tra i popoli riveste un ruolo significativo nel panorama cittadino. Va in scena dal 4 al 12 dicembre nella piazzetta di San Faustino. Oltre 40 associazioni (ogni anno più numerose) piccole e grandi, impegnate nella solidarietà con i Paesi poveri/impoveriti del mondo coordinate dalla Consulta per la cooperazione e la pace del Comune di Brescia, saranno presenti con materiale informativo, oggetti di artigianato per regali di Santa Lucia e di Natale e con molte iniziative culturale, di cui si allega il calendario. Il tema scelto è: “Custodire la terra per coltivare la pace”. Alcune iniziative saranno realizzate in collaborazione con la Consulta per l’ambiente del Comune. Il ricavato dell’iniziativa, che poggia sul lavoro di molti volontari, sarà devoluto ai progetti che ogni associazione promuove. Il 6 dicembre alle 18 la sala Piamarta ospita la presentazione del rapporto ecomafie 2010: “Imprese mafiose e colletti bianchi”. Partecipano il dott. Nicola Maria Pace, procuratore antimafia di Brescia, ed Enrico Fontana dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente. Sempre nel pomeriggio, ma alle 16 di martedì 7 dicembre, la scuola primaria Manzoni e la secondaria Mompiani presentano un lavoro sull’acqua. Alla sera, alle 20.30 in sala Piamarta, il Centro missionario diocesano racconta l’esperienza missionaria di Matteo Ricci. Mercoledì 8 dicembre, festa dell’Immacolata, alle 13 nell’oratorio di San Faustino c’è il pranzo multietnico preparato da alcune comunità presenti in città. L’oratorio di San Faustino accoglie, il 9 dicembre alle 9, “Giochiamoci il mondo”, giochi educativi organizzati dallo Svi. Alle 20.30, al cinema Nuovo Eden, con la regia di Emergency viene proposto “Racconti e musica di pace”: intervengono il chirurgo Marco Garatti e il musicista Giorgio Cordini. Spazio, quindi, anche alla musica che ritorna il 12 dicembre alle 17 in Sala Piamarta con il concerto di pianoforte dei maestri Andrea Bettini ed Elisabetta Marcolini. Il 17 dicembre all’oratorio di Santa Maria in Silva va in scena la rappresentazione teatrale “H2oro l’acqua un diritto per l’umanità” della compagnia teatrale di Cologno Monzese; l’ingresso gratuito. Nella basilica dei Santi Faustino e Giovita sabato 18 dicembre i bambini, i giovani e gli immigrati si esibiscono, alle 20.30, in un concerto di musiche dal mondo.

San Zeno Naviglio

Tempo di mercatini A San Zeno Naviglio, nell’ambito della Festa del patrono San Zenone, si rinnova mercoledì 8, grazie all’impegno de “I Mercanti del Naviglio” e la collaborazione dell’amministrazione comunale, la tradizione del “Mercatino di Natale”. Dalle 10 alle 23 il centro storico sarà addobbato a festa con le tipiche casette dei Mercanti del Naviglio, le bancarelle degli ambulanti e delle aziende agricole e vitivinicole che esporranno prodotti artigianali e prelibatezze del territorio. Una passeggiata tra luci, sapori e profumi accompagnati da spettacoli musicali e di magia e da tanta coinvolgente allegria. A partire dalle 12, nel cortile della scuola elementare, i “Ragazzi del ’48 più o meno” aprono il gustoso servizio di ristorazione. Dopo il saluto delle autorità e il taglio del nastro, previsto per le 15, il classico e spettacolare arrivo a passo di corsa precederà il concerto della Fanfara dei Bersaglieri di Bedizzole. Merita una visita il Presepe sul Naviglio, allestito con grande cura e passione da un gruppo di volontari, che, anno dopo anno, si arricchisce di nuovi elementi per offrire ai visitatori un momento di raccoglimento e riscoprire il senso più intimo delle ormai prossime festività natalizie. La festa liturgica di San Zenone vivrà il suo culmine nella chiesa parrocchiale domenica 12 alle 11 con la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Luciano Monari.(v.b.)


24

Paesi e parrocchie Città

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Brescia Rinnovato un accordo sinergico

Insieme per una città più sicura Il rinnovo dell’accordo firmato in Prefettura alla presenza del Ministro degli Interni che ha parlato anche della recente protesta degli immigrati

M

Molte volte il caso si dimostra il miglior regista degli eventi di una comunità. Difficile, infatti, pensare che una qualsiasi mente umana sarebbe riuscita a piazzare la firma per il rinnovo del patto per “Brescia città sicura”, con tanto di arrivo in città del ministro degli Interni Roberto Maroni, a pochi giorni dalla discesa dalla gru degli immigrati che proprio al titolare del Viminale avevano chiesto ascolto. Invece così è stato e la presenza di Maroni a Brescia è stata occasione per le parti coinvolte (Comune, Ministero e

di Massimo Venturelli

Prefettura) di ribadire la bontà di una modalità che ha visto di Brescia fare scuola nel resto del Paese in tema di sicurezza e per lo stesso ministro degli Interni di mettere un punto fermo su una delle questioni che nei giorni della protesta nel cantiere in San Faustino e anche in quelli seguenti del confronto e del dibattito. Maroni, sollecitato dalle domande dei giornalisti, presenti ha categoricamente escluso la possibilità che per gli immigrati saliti sulla gru vi sia un’interpretazione elastica del provvedimento che nel settembre

Da sinistra a destra: il Prefetto, il ministro Maroni e il sindaco Paroli

del 2009 era stato varato per consentire la regolarizzazione di colf e badanti. “Allargare le maglie di quel provvedimento – ha affermato il ministro degli Interni – sarebbe una sconfitta. Non è ammissibile, infatti, che lo Stato ceda dinanzi a forme di manifestazioni che non rispettano la legalità. È stata poi una libera scelta del Parlamento quella di pensare alla regolarizzazione di colf e badanti. Andare oltre quanto stabilito dalle Camere sarebbe una grave forzatura”. Nel suo internvento, dopo che sia il prefetto Livia Brassesco Pace, che il sindaco Adriano Paroli avevano sottolineato l’efficacia e i risultati del patto per la sicurezza firmato nel luglio del 2008, il ministro Maroni ha ricordato come a quello bresciano abbiamo fatto seguito molti altri accordi nel resto del Paese. “Accordi – ha proseguito

– differenti a seconda della realtà in cui sono stati sottoscritti e che hanno consentito importanti passi in avanti nel campo, per altro delicato, della sicurezza urbana”. I dati elencati hanno testimoniato, nei numeri, una contrazione dei reati nelle città. Ma hanno anche dimostrato come in una stagione segnata da una oggettiva contrazione delle risorse disponibili la strada della sinergia e della messa in rete delle diverse forze del territorio porti a importanti risultati. “Certo – ha continuato il Ministro – non potremo mai giungere a città sicure in assoluto perché si tratta di un traguardo impossibile da raggiungere, ma a città sempre più sicure sì”. Resta alto, come evidenziato anche dallo stesso Maroni, il livello di attenzione e di guardia per l’infiltrazione anche al Nord della criminalità organizzata”.

La strenna natalizia di “Voce” Nella prima pagina de “La Voce del Popolo”, accanto alla testata, c’è da un paio d’anni un angolo in cui sono disponibili circa 1200 battute per una breve gustare anche in altri momenti. Il primo anno “Voce” secondo anno quelle di mons. Alfredo Scaratti. Quest’anno ci ha accompagnato in questo percorso padre Giancarlo Paris. Anche i suoi pensieri sono stati raccolti in un volumetto che si intitola “Il giardino della nostra vita”. Vuole essere la nostra strenna natalizia. 5LFKLHGLOD SUHVVR 2Q /LQH ZZZ YRFHVWRUH LW (PSRULR &HQWUR 2UDWRUL %UHVFLDQL 9LD 7ULHVWH F %UHVFLD /LEUHULD 3DROLQH 9LD *DEULHOH 5RVD %UHVFLD $QFRUD À

9LD 7RVLR %UHVFLD

GIANCA RLO PA RIS GIANCA RLO PA RIS

Il giar ddeellllaa nnIoossttradviint o ra vitaa La strenna può essere prenotata presso il Centro diocesano per le comunicazioni sociali (via Callegari, 6 - 25121 - Brescia), presso il Centro oratori e le librerie dell’Àncora e delle Suore Paoline. Sono ancora disponibili copie dei libretti di mons. Orsatti e di mons. Scaratti. Il costo di ogni pubblicazione è di 1,50 euro. Sconti per grandi quantità.


Paesi e parrocchie Bassa

Brevi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

25

Roccafranca

“Le nozze di Figaro” prima delle borse di studio Domenica 5 dicembre alle 20.30 presso la palestra delle scuole medie si terrà lo spettacolo teatrale “Le nozze di Figaro”, interpretato dall’associazione culturale “Il Nodo”. Alla rappresentazione segue la consegna delle borse di studio da parte del Comune agli studenti (dalle Elementari all’Università) meritevoli.

Pavone Mella

Omaggio ai Caduti di Nassiriya

Mons. Vittorio Formenti

Verolanuova Incontro con mons. Formenti

Il binomio indissolubile etica-politica

S

Senza etica non ci può essere politica, intesa come azione volta al bene dell’uomo in chiave individuale e sociale. Il binomio etica e politica è stato al centro dell’incontro svoltosi recentemente a Verolanuova, organizzato dall’associazione locale “Per il domani di Verolanuova”, e che ha visto la partecipazione di mons. Vittorio Formenti, responsabile dell’Ufficio statistiche della Santa Sede, e i sindaci di Manerbio, Cesare Meletti, e di Bassano, Gianpaolo Seniga, oltre che di Alberto Ferrari, responsabile dell’associazione. Le voci dei relatori hanno affrontato il tema da diverse angolazioni: di responsabilità, soprattutto la responsabilità individuale che deve caratterizzare chi si impegna in politica ha parlato il primo cittadino di Manerbio. È necessaria un’osmosi fra quanto le istituzioni regolano e l’operato dei cittadini; se il politico deve rispondere personalmente ai cittadini, la società deve a sua volta svolgere un’opera di controllo. Di leggi morali in ambito lavorativo

Nell’ambito della festa della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri, s’è reso omaggio ai caduti di Nassiriya ai quali è stato dedicato il cippo messo in opera nel cortile delle scuole elementari. L’iniziativa si deve alla sezione “brigadiere Giovanni Lai, medaglia d’oro al valor civile” di Manerbio grazie alla disponibilità del Comune rappresentato dal sindaco Piergiorgio Piori. Massiccia la presenza di autorità militari e civili. Tra gli ospiti il maresciallo reduce da Nassiriya, Paolo Grigio. È intervenuta la formazione musicale della Santa Cecilia di Manerbio, mentre il parroco don Lorenzo Boldrini ha celebrato la Messa e benedetto il cippo posto a monito dei giovani perché sappiano esprimere amor patrio e solidarietà verso popoli che soffrono il disagio delle guerre.

Rudiano

Natale... in moto Le strenne natalizie quest’anno corrono sulle due ruote per le strade di Rudiano. L’associazione “Rudiano motori”, con il patrocinio comunale, organizza nella data di sabato 4 dicembre una singolare iniziativa per lo scambio degli auguri di Natale. Il gruppo, che raccoglie gli appassionati rudianesi di veicoli a motore, ha in programma un carosello di motociclette per le vie del centro. Il nome dell’iniziativa? Non poteva che essere “Natale in moto”. I bikers si sono dati appuntamento per le 19.30 in piazza Martiri della Libertà: il tempo di radunarsi e alle 20 la sfilata si snoderà lungo tutte le vie del paese. (f.u.)

di Elena Ungari

Borgosotto

“Tutti siano una cosa sola” ha parlato Gian Paolo Seniga, che ha sottolineato, in questo senso l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa, e la necessità di fuggire ogni forma di strumentalizzazione. L’obbiettivo è, invece, raggiungere uno stato di equilibrio fra le diversi parti sociali al fine di assicurare una vera e propria pace sociale. Infine mons. Formenti ha dapprima richiamato come uno scollamento fra politica e cittadini porti a una degenerazione e a una superficialità della politica stessa. Perché questo scollamento non si verifichi è necessario che anche la politica si regga su dei valori imprescindibili: in questo il magistero della Chiesa ha un ruolo importante; in particolare i principi di sussidiarietà, solidarietà e responsabilità, richiamati da papa Benedetto nella sua ultima enciclica, sono anche le linee guida per fare una buona politica, una politica che, come ha detto Ferrari aprendo il dibattito deve assicurare integrazione sociale, centralità dell’uomo, libertà civile e religiosa.

La parrocchia di Borgosotto organizza per martedì 7 dicembre alle ore 20.30 nella chiesa di Santa Maria Immacolata la presentazione alla comunità della lettera pastorale del vescovo mons. Luciano Monari, “Tutti siano una cosa sola”. L’iniziativa, a ingresso libero, vedrà lo svolgimento di diversi momenti con dialoghi in lingua italiana e in vernacolo bresciano, a cura di padre Rinaldo Guarisco ed Enrico Ferrario e illustrazione di opere d’arte con C. Mocchetti, il tutto accompagnato dai canti della Corale di Borgosotto e dalle immagini di Antonio Percassi. “L’invito alla serata – afferma padre Guarisco – è rivolto non solo ai nostri parrocchiani, ma anche a tutti coloro, specialmente collaboratori pastorali, che non hanno ancora avuto occasione di leggere la Lettera e desiderano avvicinarsi a grandi linee. La rappresentazione durerà circa un’ora e mezza e vuol costituire un momento di riflessione e confronto sulla figura di una comunità cristiana delineata nella lettera del nostro Vescovo”. Entro fine anno la parrocchia di Borgosotto ha in programma altre due iniziative collegate a questa: una serata di presentazione della vita della comunità, con le tante realtà sociali esistenti sul territorio e una fiaccolata per le vie della frazione che si concluderà con la celebrazione eucaristica. (f.m.)


26

Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Borgosatollo Fino al 12 dicembre

Leggere, una passione da non perdere Anche quest’anno l’Azione cattolica parrocchiale ha allestito la mostra del libro: il ricavato va a favore delle iniziative di solidarietà

Leggere che piacere. Tutti, chi più e chi meno, hanno un libro al quale si sentono maggiormente affezionati. Alcuni testi, vuoi per la formazione ricevuta o vuoi per la situazione contingente, hanno la capacità di sorprenderci e di attirare la nostra attenzione. Anche per questo motivo capita anche di rileggerli a distanza di tempo per cercare di riassaporare le stesse emozioni. Succede anche che, quando ci affezioniamo a un libro, prendiamo l’occasione per regalarne una copia alle persone a noi più vicine. Vuoi per

un compleanno, vuoi per un’altra ricorrenza. Classici, romanzi gialli, fantasy, di avventura e di spiritualità. A ciò si può aggiungere anche la possibilità di reperire testi per i più piccoli. Ogni anno, inoltre, escono nuovi lavori che molto spesso corrono anche il rischio di restare pressoché sconosciuti. Questi e altri generi si possono trovare alla mostra del libro organizzata, come ormai da tradizione, a Borgosatollo dall’Azione cattolica parrocchiale. Il periodo è sempre lo stesso: quest’anno l’esposizione è aper-

euro, che verranno portati in Abruzzo entro fine gennaio dal presidente diocesano Michele Busi. La mostra è aperta il sabato (dalle 8 alle 12.30 e dalle 14 alle 17) e la domenica (dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 18); è aperta anche mercoledì 8 dicembre, festa dell’Immacolata e giornata dell’adesione (dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 18). Giusto ricordare che, terminato il mandato triennale, si rinnovano le cariche parrocchiali. L’esposizione, ospitata presso il palazzo Facchi (ex oratorio femminile), si può visitare anche nella serata di giovedì 9 dicembre al termine dell’incontro di presentazione (inizio alle 20.30 in Biblioteca) dell’ultimo libro di Anselmo Palini sulla vita di Oscar Romero: “Ho udito il grido del mio popolo” (Editrice Ave, 272 pagine).

ta fino al 12 dicembre. Se un libro aiuta ad estraniarsi dal rumore del quotidiano, in questo caso bisogna anche sottolineare il gesto di generosità che può scaturire: il ricavato della vendita va a favore delle iniziative di solidarietà dell’Azione cattolica diocesana oltre che al sostentamento di quella parrocchiale per l’acquisto dei materiali. Lo scorso anno, ad esempio, l’Ac si era posta l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un luogo d’incontro per la comunità di Bazzano (una frazione del Comune de L’Aquila colpita dal terremoto) e di animare la vita della stessa comunità (dall’11 luglio al 19 settembre 2009 un gruppo di giovani e adulti si sono alternati nel campo di accoglienza di Paganica). Grazie alla generosità dei bresciani per il momento sono stati raccolti 15mila 5HOD]LRQL HVWHUQH H FRPXQLFD]LRQH /*+ 05DGY LW

L

di Luciano Zanardini

INSIEME AL TERRITORIO PER ANDARE LONTANO

Pi ù f o rte LG H , più f o rti i No stri Territo ri. Per garantire uno sviluppo più sereno al nostro territorio, occorre condividere con forza e passione le eccellenze, le tradizioni e le esperienze. Ecco perchè Cogeme Rovato, SCS Crema, Aem Cremona, Astem Lodi e Asm Pavia hanno dato vita a Linea Group Holding, un grande Gruppo, dedicato ad offrire ai propri p p clienti alti livelli di qualità nei settori di acqua, gas, energia elettrica, ambiente nte e telecomunicazioni. I suoi numeri parlano chiaro: Lgh è tra i primi cinque operatori a livello nazionale nale nella gestione dei rifiuti con circa 1.000.000 di tonnellate gestite ed è ormai vicina al traguardo di un miliardo di Kw/h di energia elettrica provenienti da fonti rinnovabili. In più, distribuisce e vende circa rca 500 milioni di m3 di gas e 14 milioni di m3 di acqua e produce e distribuisce calore per circa 180 GWh. Oltre 100 milioni di euro sono gli investimenti nel triennio 2008-2010, tradotti nella lla realizzazione di opere pubbliche e nella crescita costante dei servizi ai cittadini: valori concreti, per dare al nostro territorio le migliori prospettive.

Il futuro del territorio è in buone mani www.cogeme.net

www.lgh.it


Brevi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

27

Montichiari

8.297 no all’impianto Aspireco Il 2 dicembre al Gardaforum di Montichiari è stata ospitata un’assemblea dopo la raccolta di 8.297 firme nelle piazze per respingere l’idea dell’impianto Aspireco per l’amianto, ma anche per dire “basta” ad altre discariche a Montichiari. L’iniziativa è finalizzata a fare il punto della situazione, quali rischi rappresentano gli impianti di stoccaggio e di raccolta rifiuti. Con questa iniziativa il Comitato Sos Terra Montichiari inizierà una campagna informativa per fare il punto della situazione.

Bassano Bresciano

Il Sindaco difende l’acqua Palazzo Cigola Martinoni

Cigole Domenica 12 dicembre

M

“Prendersi cura” della terra

Mercoledì 10 dicembre, alle 20.30, nel Piccolo Teatro di Manerbio, gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia G. Marzotto, la Scuola primaria di Manerbio e la Scuola secondaria di 1° grado A. Zammarchi, sono protagonisti della serata coordinata dalla dott.ssa Lucia Maria Ferraboschi, dirigente scolastico del Circolo didattico di Manerbio con intervento della dott.ssa Gabriella Baiguera, pedagogista e formatrice del Master of Food di Slow Food. Al termine i bambini e le bambine della scuola primaria presenteranno il progetto “Prendersi cura”. L’iniziativa fa da prologo alla giornata di domenica 12 dicembre presso palazzo Cigola Martinoni di Cigole con la manifestazione “Terra Madre Day” per la Bassa bresciana. Prevista la partecipazione di Roberto Burdese, presidente nazionale di Slow Food. Presenterà prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato locali e nazionali con intervento dell’Associazione “Cavolfiori a Merenda”, che si occupa di eventi di cultura gastronomica. Sempre a

pagina a cura di Franco Piovani

Palazzo Cigola-Martinoni, nella galleria al primo piano, sarà allestito il percorso di educazione sensoriale “Alle origini del gusto”, nato per fornire piccole ma basilari nozioni di approccio alla degustazione. Alle ore 17 presentazione del libro “Cerchi d’aria. L’arte del mescolare” di Giuseppe Ferrari, esperto in designer. Un volume che parla di un’insolita collezione, una raccolta meticolosa e appassionata che l’architetto bresciano porta avanti da più di vent’anni, frutto soprattutto dei suoi frequenti viaggi. Hanno forme sinuose e fogge fantasiose le centinaia di frullini in ferro o rame, in legno o avorio, in alluminio o acciaio e persino in oro. Vengono dall’India, dalla Cina o dall’America Latina, dalle campagne francesi o dalle coste norvegesi i circa 700 piccoli attrezzi, che raccontano dello stesso gesto semplice e antico: mescolare, amalgamare, frullare gli alimenti; immettere aria tra le molecole, trasformare il cibo dando forma e densità nuova, creando altri sapori e colori.

“Possono continuare a stare tranquilli i nostri concittadini cittadini, dopo i recenti articoli allarmistici riportati da alcuni quotidiani nazionali sulla concentrazione eccessiva di arsenico anche nell’acqua del nostro Comune”. In questi termini il sindaco di Bassano Bresciano, Giampaolo Seniga, dopo le notizie secondo le quali Bassano e San Gervasio risultano nell’elenco dei 128 Comuni italiani con il problema della potabilità dell’acqua per concentrazioni di arsenico dovuto a una stratificazione del terreno argilloso. Il caso nasce a seguito della richiesta dell’Italia all’Ue di alzare i valori massimi di legge fissati per gli acquedotti, richiesta respinta dall’Ue che ha intimato al Ministero della Salute di trovare una soluzione. Attualmente è stata concessa una deroga dalla Regione, accolta dall’Ue, che fissa a 20 microgrammi per litro il livello di arsenico accettabile fino al 31 dicembre 2011. In un comunicato l’A2A che gestisce l’acquedotto ha confermato che le analisi di monitoraggio dell’acqua erogata dalla rete pubblica registrano una presenza che oscilla dai quattro ai sette microgrammi per litro, al di sotto del valore stabilito per legge dei 10 milligrammi per litro. Tutto grazie alla presenza dell’impianto di trattamento che consente una rimozione parziale dell’arsenico stesso, problematica che sarà risolta con l’entrata in funzione dell’acquedotto consortile Bassa bresciana centrale: questo preleverà acqua a monte del territorio, in falde esenti dal parametro arsenico. In ogni caso, conferma il sindaco Giampaolo Seniga, l’A2A continuerà nell’accurata gestione degli impianti di potabilizzazione e nel controllo dell’acqua mantenendo i valori dell’arsenico nel rispetto dei limiti di legge.

Pontevico

Il calendario Avis per l’Ospedale Nel 57° anno dalla fondazione l’annuale calendario dell’Avis di Pontevico che verrà distribuito nelle famiglie, è dedicato all’“ospedale e alla sua storia centenaria” scrive Giancarlo Moretti che con Nella Ziletti ha curato la pubblicazione mettendo a disposizione le fotografie dell’archivio dello studio fotografico che illustra gli eventi principali legati alla struttura. In copertina è presentato il momento della visita del card. Angelo Bagnasco che nel 1943 è venuto al mondo nel nosocomio locale, mentre la sua famiglia in tempo di guerra, da Genova, trovava ospitalità a Robecco d’Oglio. Era il 12 settembre 2009. Il porporato visitava i lavori di recupero, dopo più di trent’anni d’abbandono, dell’antico edificio. Lo accompagnava il presidente della cooperativa sociale “Il Gabbiano”, Giacomo Bazzoni, mentre era in corso l’intervento per fare della struttura un centro di cure, l’Hospice aperto il 16 agosto 2010. Nelle pagine interne, in testa a ogni mese, sono ripodotte fotografie d’epoca che dimostrano come venne realizzato il progetto dell’ing. Pietro Pavia nel 1841, con la spesa di 63.065 lire milanesi, e la dispozione delle sale nelle quali, a fianco dei medici, per l’assistenza ai ricoverati si alternavano le suore Ancelle della Carità e infermieri. Alcune fotografie documentano la costituzione dell’Avis e dell’Aido, delle quali nel 2011 ricorre il 57° anniversario della fondazione.

L’Hospice


28

Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Valle Sabbia Dal 4 dicembre

Il Natale tra canti e mercatini A Gavardo, a Bagolino, ad Agnosine e a Vallio Terme sono stati organizzati alcuni appuntamenti per vivere al meglio le festivitĂ

I

di Nicoletta Tonoli

Il Natale si avvicina e le iniziative in Valle Sabbia non mancano: tutti i Comuni, associazioni e volontari preparano una serie di eventi. A Gavardo l’associazione “Centro storicoâ€? ripropone anche quest’anno dal 4 all’ 8 dicembre il Villaggio di Natale in piazza De Medici (aperto nei giorni feriali dalle ore 16 alle ore 22, in quelli festivi dalle 10 alle ore 22), spazio in cui si può trascorrere momenti insieme fra prodotti tipici, gastronomia, idee regalo e zona bimbi. MercoledĂŹ 8 dicembre a Soprazocco di Gavardo, alle ore 20

verrà inaugurato il restaurato Teatro parrocchiale di via S. Giacomo e seguirà un’esibizione l’orchestra da camera l’Incanto Armonico, con 11 strumenti ad arco, si esibirà nel concerto di Natale Note di Festa. La rassegna Natale nelle Pievi toccherà anche la Valsabbia in diverse date: si comincia martedÏ 21 con due eventi, entrambi in programma alle 20.30: uno presso la chiesa di Santa Lucia a Sopraponte di Gavardo e lo spettacolo CantomCrismas e l’altro presso la chiesa di San Martino a Sabbio Chiese dal titolo

“Quater galete e ’n portogĂ lâ€?. La Vigilia di Natale sarĂ Bagolino a ospitare l’evento Natale nei Portici, “Sèt grĂśste de formĂ i - Valle Sabbiaâ€?, “un incontro tra cucina, tradizioni, arte e pittura, un percorso enogastronomico itinerante alla scoperta di sette formaggi tipici bresciani dalla Valle Trompia al lago di Gardaâ€? alle 17.30. Sempre a Bagolino avrĂ luogo sabato 18 dicembre prende il via la 5ÂŞ edizione della Maniva di Luna, la camminata notturna in Maniva. Le iscrizioni si chiudono alle 16 di domenica 12 dicembre. Ormai tipici del Natale sono i mercatini: ad Agnosine verranno organizzati dal Comune in collaborazione con la ComunitĂ montana e i Mercatini della Valle Sabbia nella frazione di Sant’Andrea dalle ore 10 alle 19. La giornata sarĂ allietata da altre iniziative, dal gruppo

Zampognari di Sarezzo alla Filarmonica Conca d’Oro, truccabimbi, laboratori didattici e uno scambio di libri. Il Comune e la Pro Loco di Vallio Terme organizzeranno i mercatini nei giorni di sabato 11 e domenica 12 dicembre. Nella giornata di sabato verranno proposti un’esibizione del corpo bandistico del paese e i canti del coro Giovani Stelle di Pompegnino, nonchĂŠ uno spettacolo pirotecnico alle 21.30. Domenica pomeriggio spazio ai piĂš piccini con la regina Singlera e uno spettacolo di fate e folletti con danza dei ďŹ occhi e della principessa Neve, seguiti dai canti intonati dal coro La Valle di Vallio. Domenica 19 dicembre in contrada Porle sarĂ possibile vedere il presepio vivente partendo insieme dal municipio alle 15 insieme al gruppo del Canto della Stella.

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$

%UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP ZZZ WULEXQDOH EUHVFLD LW 352*5$00$ '(//( 9(1',7( (6$7725,$/, ,1 6('( '(/ 25( ( 6(*8(17, $ 35(==2 %$6(

/2772 ( 3$,$ ', 6&$53( 9$5, 02'(//, 0,685( ( &2/25,

3,$ ', '2326&, ),/$ 9$5,( 0,685( ( &2/25, %256( 9$5,( )250( ( &2/25, &2//$1( 9$5,( 32&+(77(6 3257$)2 */, 9$5, 3$,$ ', 25(&&+,1, 9$5, %5$&&,$/, 63,//( $1(//, &,21'2/, 0$17(//( 6&,$53( &$33(//, )28/$5' 3$,$ ', *8$17, &,1785( 20%5(//, &203/( 7, ,1 /$1$ &$33(//2 ( 6&,$53$ 02//(77,1( &(5&+,(77, 3257$&+,$9, 5(*,675$725( ', &$66$ &20387(5 &203/(72 %$6( $67$ (852 6, '$ $772 &+( ,1 &$62 ', $67$ '(6(57$ , 68''(77, %(1, 9(55$112 9(1'87, $/ '(/ 35(==2 %$6( 6$%$72 25( ( 6(*8(17, 35(662 /$ 6('( , 9 *

352*5$00$ '(//( 9(1',7( (6$7725,$/, ,1 /82*2 '(/ 25( ( 6(*8(17, $ 35(==2 %$6(

/2772 ( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 75$9$*/,$72 9,$ $57,*,$ 1$72 75( 52&&$75,&, 6$9,2 $ ( 7(67( 48$7752 ',3$1$ 75,&, 6$9,2 7(67( &2035(6625( &$55(//$72 ),$& &$55(//2 (/(9$725( 20 ( 1 35(==2 %$6( (852 $8729(7785$ %0: ' %(5/,1$ 7* &% )6 $112 &,/,1'5$7$ && .: $ *$62/,2 &21 /,%5(772 ', &,5&2/$ =,21( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś ( &+,$9( 35(==2 %$6( (852 %$6( $67$ (852 /2772 ( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 '$5)2 9,$ 1$=,21$/( 35(662 &(1752 &200(5&,$/( $'$0(//2 $55('2 1(*2=,2 &2032672 '$ '8( 7$92/, 48$'5$7, /$&&$7, /(*12 &+$,52 02%,/( 9(75,1(77$ &21 &$66(77,1, '8( 02%,/, %$1&21( &21 9(75,1(77$ $50$',(772 /$&&$72 &+,$52 &21 '8( $17( 02%,/( (6326,=,21( 02%,/( (6326,=,21( $ )250$ ', 6&$/$ '8(

7$92/,1, 1ƒ 63(&&+, 1ƒ 02%,/(77, $ &8%2 1ƒ 6&$))$/$ 785( 0(7$//,&+( 1ƒ /,%5(5,( $ 9$1, %$6( $67$ (852 /2772 ( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 ('2/2 9,$ 75(%2/', 61& 5(1$8/7 &/,2 9$1 7* %6 )3 $ *$62/,2 &,/,1'57$ && $112 &21 /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 9(,&2/2 ,1 &$77,92 67$72 %$6( $67$ (852 $872&$5552 ),$7 6&8'2 7* $) <1 $112 &,/,1'5$7$ && &21 /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( ( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś 9(,&2/2 ,1 &$77,92 67$72 %$6( $67$ (852 )25' 75$16,7 '233,$ &$%,1$ ( &$6621( 6&$772/,1, 7* '+ *3 $112 &,/,1'5$7$ && .: &21 /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( %$6( $67$ (852 /2772 ', 02%,/, ( $775(==$785$ 3(5 8)),&,2 &2035(6625( $(0, $ '8( 02725, &$5,&$ %$77(5,( 9(/2; &$5,&$ %$77(5,( 7(/:,1 02/$ (/(775,&$ 60217$*200( $57,*/,2 75( 3217, 62//(9$725( 3(5 $872 20&1 &5,&. <$. &2//(9$725( 7,32 &$35(77$ &$1121( 3(5 $5,$ $17$5(6 6$/'$75,&( *(1(6,6 35(66$ 20&1 721 3,$675$ 9,%5$17( $ *$62/,2 $&0( '8( 7$*/,$ $6)$/72 ,1721$&$75,&( *(1(5$725( +21'$ 7$*/,$ 6)$/72 0$.(5 02726$/'$75,&( 026$ 1ƒ 6(*+( &,5&2/$5, $ %$1&2 6(*$ $ 1$6752 '8( %(721,(5( (/(775,&+( ,'5238/, 75,&( ,'526$%%,$75,&( &$1121( $5,$ &$/'$ 63$&&$ /(*1$ *5,==/< 7$*/,(5,1$ 3(5 0$7721, ,1721$&$75,&( 021',$/ 38/,6&, 3$11(//, 3,$675$ 9,%5$17( $ %(1=,1$ 6$/'$75,&( /,1&2/1 7$*/,(5,1$ 3(5 )(552 7+20$6 3,(*$ )(552 75,$; /$9$ 3$11(//, 75$3$12 $ &2/211$ 75( '(02/,725, (/(775,&, 0$.,7$ 0,6&(/$75,&( 3(5 &2//$ )/(66,%,/( '8( 75$3$1, (/(775,&, 1ƒ '(02/,725, $' $5,$ &2035(66$ 9$5,( 0$5&+( 75( $99,7$725, 0$.,7$ '(02/,725( 0$.,7$ 6(*+(772

$/7(51$7,92 7$*/,(5,1$ 20*$ &2035(6625( ',9$6 /,75, 7$*/,(5,1$ $ 1$6752 &(17$852 0$&&+,1$ &20%,1$7$ 0,1,0$; : &/$66,& 0$&&+,1$ /$925$=,21( /(*12 *5,**,2 7& %$6( $67$ (852 6, '$ $772 &+( ,1 &$62 ', $67$ '(6(57$ , 68''(77, %(1, 9(55$112 9(1'87, $/ '(/ 35(==2 %$6( 6$%$72 67(662 /82*2 67(66$ 25$ '(/ 35,02 (63(5,0(172

352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 6('( '(/ 25( ( 6(*8(17, /2772 ,17(1(5,75,&( 3(5 61(59$5( &$51( 0$5&$ 9(3$ 6(*$ 266$ 20$6 (/(775,&$ 3(5 &$51, 0$&&+,1$ 6277298272 %86+ 9$&880 %$1&2 )5,*2 0$5&$ $51(* /81*2 &,5&$ 0(75, *,5$552672 3(5 63,(', 021',$/ &21 68332572 ,1 0(7$//2 '8( $))(77$75,&, ,1 $&&,$,2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 1ƒ $%,7, '$ '211$ 0$5&$ 0$''$/(1$ ', 67()$12 02'(//2 1,&2/( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 7$92/2 5(77$1*2/$5( &21 63(&&+,2 683(5,25( &21 6(, 6(',( ,1 3(//( %,$1&$ 02%,/( &5('(1=$ &21 %$6( $ $17( ( &$66(77, ',9$12 $1*2/$5( ,1 9,03(//( %,$1&$ 81$ 67$03$ ',3,172 5(77$1*2/$5( $ ),50$ 3,77, 812 63(&&+,2 5(77$1*2/$5( &21 &251,&( '25$7$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 02%,/( /(*12 6&852 $17( 3& 3257$7,/( $&(5 $635,7( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ',


Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

29

Muscoline e Castrezzone Nuovi parroci

L’attenzione alla liturgia e alla famiglia Don Angelo Treccani e don Luigi Ghitti

U

Un’amicizia che dura da 47 anni, quando si conobbero in Seminario. Nel tempo hanno messo a punto tanti progetti in comune, una vita di condivisione spesa per gli altri e una complementarità di caratteri che li rende un ottimo tandem di lavoro. I protagonisti di questa storia sono don Angelo Treccani, parroco di Roè Volciano, e don Luigi Ghitti, vicario parrocchiale della stessa comunità, entrambi ordinati sacerdoti nel 1972. È di qualche settimana fa la loro nuova nomina, rispettivamente come parroco di Mu-

di Laura Prandini

scoline il primo, e parroco di Castrezzone e presbitero collaboratore di Muscoline il secondo. Giunti nel paese nel ’93, dovranno lasciarlo dopo le festività natalizie alla volta di Muscoline. Un bilancio più che positivo per ciò che riguarda il passato. Aspettative e speranze per il loro futuro: “Dovremo conoscere da vicino la nuova comunità”. Il primo a parlare è don Luigi, energico e appassionato, grande esperto di testi sacri: “Il mio più grande impegno nella comunità è legato alla catechesi per adulti: un ciclo settimanale di in-

Don Angelo Treccani, parroco di Roè Volciano, e don Luigi Ghitti, curato nella stessa comunità, sono pronti a incominciare una nuova esperienza contri dove cerco di spiegare la storia della Chiesa e dei sacramenti e la centralità della liturgia domenicale”. Don Luigi è convinto che: “Nonostante la svolta epocale che il Concilio Vaticano II ha impresso alla Chiesa, la maggior parte dei fedeli è ancora legata a un linguaggio ‘magico-sacrale’, e che solo attraverso lo studio attento delle Sacre Scritture si può recuperare il senso iniziale di ogni singolo gesto della Chiesa”. Don Angelo si occupa soprattutto di famiglia e matrimonio. La sua rassicurante pacatezza deve essere proprio un ottimo balsamo per le vite ferite di chi gli si rivolge per un aiuto. Quello che pensa in merito all’amore coniugale e alla famiglia è sintetizzato benissimo in una frase dipinta sulla parete del suo studio: “I virtuosi camminano, i sapienti corro-

Centrale idroelettrica del Medio Chiese

Il modello dell’energia rinnovabile Energia idroelettrica dal Naviglio grande bresciano. Un interessante esempio di valorizzazione e di sfruttamento delle energie rinnovabili proviene dalla nuova centrale idroelettrica del Medio Chiese inaugurata a cavallo dei Comuni di Nuvolento, in località Molino dove si trova la sede e di Prevalle, in località Ponte Celle dove si trova la derivazione. L’iniziativa, che si deve al Consorzio di bonifica del Medio Chiese, ente che si occupa di difesa idraulica, di somministrazione irrigua e di tutela ambientale, ha richiesto un anno e mezzo di lavoro e circa 4 milioni di euro, provenienti ‘in toto’ da banche e istituti di credito. L’impianto ha una portata massima di 11 metri cubi di acqua al secondo per una produzione annua pari a 3 milioni e mezzo di kWh con una potenza nominale di 600 kW e sfrutta, in aggiunta alla forza dell’acqua, grazie a una serie di pannelli fotovoltaici, anche quella proveniente dal sole. La sua gestione è affidata alla Società Idroelettrica Mcl, di cui fanno parte, oltre al Consorzio del Medio Chiese, la Società Lago d’Idro e il Consorzio idroelettrico di Salago, i Comuni di Calcinato, Montichiari, Bedizzole, Lonato, Castenedolo, Mazzano, Prevalle, Borgosatollo e Rezzato. Il Naviglio grande bresciano è uno dei due sottobacini nei quali è suddiviso il comprensorio del Medio Chiese. Lungo il suo percorso, dalla presa sul Chiese a Gavardo fino a S. Eufemia della Fonte a sud di

Brescia, raccoglie le acque di precipitazione di un bacino idrografico di oltre 80 kmq compreso fra i monti di Paitone e quelli di Serle, Botticino e Caionvico. Le acque del Chiese sono state oggetto, fin dal XIII secolo, di lunghe vertenze per lo sfruttamento delle sue risorse idriche utilizzate per l’agricoltura e per usi civili, per l’azionamento dei magli, dei molini e delle segherie. Le iniziative delle comunità, dei Comuni e delle Signorie portarono attraverso la costruzione di Rogge e Seriole a capillari reti di distribuzione delle acque per consentire lo sviluppo dell’agricoltura nel vasto territorio della pianura orientale bresciana. Nelle zone irrigate l’agricoltura ha assunto fondamentale importanza per il soddisfacimento di esigenze primarie continuamente crescenti, tanto che le competenze di acqua disponibili per ogni ettaro finirono via via per rivelarsi insufficienti non appena le applicazioni delle nuove tecniche colturali forzarono le produzioni unitarie. Agli inizi del XX secolo le utenze agricole e industriali interessate alle acque del Chiese si associarono costituendo la Società Lago d’Idro, con lo scopo di ridurre a serbatoio artificiale il lago, con un invaso di 75 milioni di metri cubi, per consentire l’utilizzo regolato della risorsa idrica per la produzione di energia elettrica e per garantire, in pianura, le dotazioni idriche necessarie all’agricoltura. (v.b.)

no, solo gli innamorati volano”. “È un antico proverbio medievale” spiega. Don Angelo è consulente spirituale di Family Hope Brescia. Ma il suo impegno non si ferma qui. A Roè Volciano ha creato “Vento e Vela”, un gruppo di accompagnamento delle coppie, che funge da sostegno per le coppie sposate. Entrambi i sacerdoti si dicono molto contenti della loro comunità di fedeli: “C’è una buona risposta alle iniziative e la liturgia domenicale è sempre molto partecipata”. Infine – precisano don Angelo e don Luigi – “dobbiamo ringraziare la comunità di Roè Volciano, che con la sua generosità, ha reso possibile il restauro completo della chiesa di San Pietro e delle sei chiese, dislocate in tutto il Comune, che avevano subito gravi danni a causa del terremoto del 2004”.


30

Paesi e parrocchie Valle Camonica

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Montecampione Comprensori sciistici

Impianti aperti per neve Il lungo ponte dell’Immacolata sarà la prova dell’attenzione degli appassionati nei confronti delle montagne camune

A

Aperto per neve: e questa è la notizia più bella dell’inverno alle porte. Un inverno che pare iniziato sotto il migliore degli auspici. La neve caduta negli ultimi giorni un po’ a tutte le quote, accompagnata dal freddo “giusto” perché il terreno sia ghiacciato e dunque il manto nevoso rimanga al suolo, sono sempre più una rarità in questi ultimi 20 anni. Lo scorso anno si ricorda la splendida nevicata del 1415 novembre, cui è seguita una bonaccia fuori stagione, con scirocco caldo e continuativo, che ha praticamente rinviato le nevicate successive a fine

di Davide Alessi

anno. Quest’anno dovrebbe essere iniziato bene, almeno per gli appassionati degli sport invernali. La storia e la statistica dicono che queste sono le nevicate giuste, al momento giusto e alle quote giuste, per avere un inverno ricco di neve sulle piste. Questa è la neve che rimarrà almeno fino a febbraio e, con l’aiuto di macchine che producono neve (cannoni di ogni generazione, dalla prima all’ultima, l’attuale, considerata avveniristica) la stagione potrebbe essere assicurata per tutti i centri di sport invernali della provincia di Brescia e dell’arco alpino. Aprono

Montecampione

dunque, in questo fine settimana, tutte le stazioni sciistiche della Valle Camonica e dei comprensori vicini (Valle di Scalve e alta Val Seriana). Dalla Val Palot a Montecampione, a Borno, a Colle Vareno, all’Aprica fino a Temù, da cui si accede al comprensorio di Ponte di Legno e del Tonale: tutto – o quasi – è aperto e funzionante. Il lungo ponte che da sabato 4 dicembre porterà fino a mercoledì 8, sarà la prova dell’attenzione del pubblico e degli appassionati verso le nostre montagne. Tra le stazioni sciistiche che stanno ancora lavorando sodo per garantire la stagione si segnalano Montecampione, dove anche sotto la neve e con le lunghe giornate di maltempo, operai e tecnici hanno lavorato duramente per completare la nuova seggiovia biposto del Dosso rotondo che sostituisce la vecchia sciovia. Con questo

nuovo impianto, la Val Majone e il Dosso rotondo diventano la culla dello sci di Montecampione, dove principianti, snowboarder, atleti di varie età, turisti e famiglie, potranno godersi giornate felici, con un innevamento sempre splendido e con panorami mozzafiato sulle vicine valli. Da tempo si attendeva questo impianto e il responsabile tecnico della stazione, Giuseppe Redaelli, fin dalla primavera insisteva sulla necessitò di fare presto. Qualche rallentamento burocratico ha fatto slittare il completamento delle opere in tempo per questo fine settimana: ma certamente ci sarà a Natale e allora sarà una sorpresa magnifica per tutti. Tutti aperti gli impianti della parte alta (ben sette) e la seggiovia triposto del campo scuola a quota metri 1.200. Per gli altri comprensori e le stazioni di sci tutto è pronto.


Brevi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

31

Cemmo

Angeli con la Penna nera In questi giorni, a Cemmo, per la fondazione “Cocchetti” delle Dorotee, ha avuto luogo un concerto del coro Valcamonica del gruppo Ana di Darfo Boario Terme. Ha gettato luce sulla tragedia del Natale 1942, quando i soldati italiani dell’Armir, sul fronte del Don avevano come unico conforto la presenza e la fede dei cappellani militari. Il giornalista Francesco Gheza, uno degli appassionati animatori del gruppo di cantori, ha tenuto a sottolineare che il recital ha voluto essere un omaggio a don Carlo Gnocchi e a don Guido Turla.

Cai Valcamonica-Sebino

“Sulla neve... sicuri?” Da sinistra, Bortolo Serini e Battista Ercoli

Bienno Anniversari

Due vite: da sagrestano e da organista

A

Appassionarsi ai propri impegni è il modo migliore per svolgerli bene; se poi si persevera per più di mezzo secolo, è festa grande, com’è a Bienno, per il sagrestano Bortolo Serini e per l’organista Battista Ercoli, che ha addirittura superato i sessant’anni di servizio. Alla tastiera la domenica e le altre feste comandate, Battista – ma per tutti è ‘Batistì’ – passava il resto della settimana in fucina, come molti altri biennesi suoi coetanei (è nato il 21 novembre del 1933), ascoltando il suono del maglio e dell’acqua come un basso continuo per accompagnare il movimento preciso delle mani e delle braccia, la tensione della vista e del pensiero nel lavoro sul ferro incandescente: una preparazione ideale, per chi suona uno strumento, come l’organo, anche fisicamente impegnativo; quando poi aveva un momento libero, lo si incontrava mentre andava o tornava da Brescia, dove prendeva lezioni per affinare l’arte musicale. La Messa domenicale sembrerebbe incompleta senza Batistì, ma ogni

di Mino Morandini

funzione liturgica ha bisogno della presenza attiva di ‘Nàno’ (pochi conoscono il suo nome anagrafico), il sacrista che, da quand’è stato battezzato il 7 novembre 1939, a due giorni dalla nascita, si è affezionato alla nostra bella parrocchiale, agli altari e ai banchi, agli affreschi e ai quadri, ai paramenti e alla grande macchina delle Quarantore, dei quali conosce e ama ogni particolare. Chierichetto fin da bambino, con l’arciprete Luigi Pergoni, sempre pronto a dare una mano per i ragazzi e i giovani dell’oratorio con il curato don Battista Barbieri, per loro e per i loro successori, fino all’attuale parroco, don Aldo Mariotti, è diventato, dal 1960, il braccio destro per il versante organizzativo di ogni rito e di molte altre attività. In San Faustino e Giovita a Bienno, il canto altero dell’organo, la dolce bellezza dei fiori e delle luci, la limpida solennità della navata, aiutano l’anima a staccarsi dal mondo per lasciarsi riconciliare con Dio, che sorride compiaciuto all’opera di Nàno e Batistì.

La conferenza stabile delle sezioni del Cai di Valcamonica-Sebino, con le rispettive scuole di alpinismo e la collaborazione delle guide alpine e del soccorso alpino organizza “Sulla neve… sicuri?”, una serata per chi frequenta la montagna. L’appuntamento è per venerdì 3 dicembre, alle ore 20.30, presso il Centro congressi di Boario Terme. All’incontro partecipano il geologo Federico Rota, che intratterrà l’uditorio sul tema “Rischi e gestione del pericolo in ambiente invernale”; il Centro Aineva di Bormio, con la comunicazione “La previsione nivo-meteorologica”; Francesca Manassero, avvocato, che illustra il tema: “Responsabilità e aspetti giuridici”. Il tutto in previsione del corso di formazione per accompagnatore sezionale di alpinismo, organizzato per il 2011 dalla sezione del Club alpino italiano di Cedegolo (via Nazionale, 103; telefono e fax: 0364/630139). Lo “stage” si rivolge ai soci del Cai maggiorenni, che intendono operare per l’educazione dei giovani alla montagna e alla sicurezza, contribuendo alla formazione umana secondo i progetti del Cai e dell’alpinismo giovanile. Gli aspiranti devono possedere i requisiti: maggior età, iscrizione al Cai da almeno due anni; godimento dei diritti civili, attitudine al lavoro con i giovani, al lavoro di squadra e di gruppo, padronanza e sicurezza di progressione su percorsi con difficoltà “E-EE”, certificato di buona salute. Al termine del corso, gli allievi riconosciuti idonei verranno segnalati per la nomina ai consigli direttivi delle sezioni di appartenenza. L’iniziativa prevede l’accettazione di un massimo di 25 partecipanti. Le lezioni avranno inizio il 23 gennaio a Cedegolo, per poi proseguire sino al 3 aprile. (e.g.)

Asl Valcamonica Sebino

Quando il gioco diventa rischio L’Asl Valcamonica Sebino, sulla rivista “Sanità camuna”, a cura di Simona Tosini, psicoterapeuta del Sert, dedica qualche pagina al gioco, quando non è più divertimento, ma si trasforma in un rischio. Una sorta di regressione ove si mettono tra parentesi i problemi della quotidianità, le frustrazioni. Il pericolo risiede nella dipendenza patologica da gioco d’azzardo. Ai nostri giorni stiamo assistendo a una fase di estrema legalizzazione e diffusione del fenomeno. Per la maggior parte della gente il gioco è un’attività piacevole; alcuni invece sviluppano un atteggiamento morboso e anomalo. Per il giocatore eccessivo, giocare è una fonte di eccitazione o di rilassamento che porta alla distruzione della propria vita e di quella della propria famiglia. Si stima che il gioco d’azzardo interessi l’80 % della popolazione adulta; per il 17 % il passatempo può divenire un problema. Le principali ricerche rivelano come i maschi siano più coinvolti delle femmine in questa problematicità. Si può guarire? Sì: il trattamento terapeutico può essere di tipo ambulatoriale o residenziale. A chi rivolgersi? Al dipartimento dipendenze dell’Asl. Un’équipe multidisciplinare offre gratuitamente sia informazione e consulenza che interventi psico-socio-sanitari e terapia farmacologica.


32

Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Verso il Natale La Voce della Franciacorta

Sottovoce

Segni di speranza Una famiglia che si apre alla vita attraverso l’affido e l’impegno degli adolescenti

U

Una famiglia che pur non nell’agiatezza economica si apre ancora alla vita e dei ragazzi che scelgono di dedicare il loro tempo agli altri. Possono essere questi due segni di speranza in una società globalizzata dove fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce, cioè dove “l’episodio di intolleranza e di bullismo fa più notizia delle tante persone che si impegnano ma passano sotto il silenzio. Dovremmo avere il coraggio – sottolinea con forza mons. Aldo Delaidelli, vicario episcopale per il clero – di raccontare di più le situazioni positive”. Ecco allora che una famiglia della zona, senza eccessive risorse economiche e con tre figli, accetta di accogliere altri due bambini in affido. “È il simbolo di una

di Luciano Zanardini

La prima pagina di dicembre

vita che non si ripiega su se stessa – prosegue mons. Delaidelli – e mette in pratica la liturgia dell’Avvento: Gesù ci viene incontro in ogni modo e in ogni tempo, anche quando l’egoismo sembra prevalere. In questo caso una coppia di cristiani spalanca le porte della propria casa, non solo quelle del cuore”. Lo stesso spirito si può leggere nell’iniziativa degli adolescenti che, durante la giornata del pane organizzata dalla Caritas, hanno dato la propria disponibilità a confezionare i sacchetti. Sono i tanti, piccoli, gesti nel quotidiano che fanno la differenza e che testimoniano l’attenzione a una solidarietà silenziosa e non urlata. Sul territorio recentemente è nato anche un nuovo Centro di ascolto della Caritas, che senza fermarsi

al colore della pelle aiuta chi è nel bisogno. Da un lato la carità si presenta senza confini, dall’altro la generosità non guarda ai possibili destinatari, ma si affida all’opera della Caritas. Parroco di Roncadelle dal 2006, mons. Delaidelli si sofferma anche sulla realtà pastorale e in particolare sul cammino di iniziazione cristiana, dove “i genitori si lasciano coinvolgere e ritrovano il gusto di parlare tra di loro dell’educazione (l’emergenza educativa figlia del nostro contesto storico è un tema sollecitato più volte da Benedetto XVI e condiviso da tutte le realtà che si occupano del mondo giovanile, nda). Se gli adulti si confrontano su cose serie, c’è senza dubbio un beneficio per tutta la comunità”. I frutti di questo percorso, però, non

Luci e colori quasi ci stordiscono con il rischio di perdere per strada il significato vero del Natale. In questo numero cerchiamo di mettere in evidenza alcuni segni di speranza presenti sul territorio. Apparentemente si presentano sotto diverse forme, ma testimoniano senza dubbio la capacità di aprirsi agli altri. La speranza è accogliere il dono della vita, la speranza è integrare il mondo dei disabili, la speranza è dare l’opportunità a delle persone che hanno attraversato un momento difficile di riscattarsi. Ognuno di noi, poi, nel suo piccolo, può declinare la parola speranza nel quotidiano. E sono davvero tante le storie che si potrebbero raccontare.

si raccolgono, come ricorda mons. Delaidelli, nel breve periodo. Anche se, forse è quasi inutile ribadirlo, la tradizione cristiana sul territorio si è un po’ affievolita. “Non serve il pessimismo. Quando abbiamo il coraggio di presentare il Vangelo nella sua interezza, troviamo i cuori che accolgono il messaggio”. Anche lo sport può essere un mezzo importante per il recupero e la reintegrazione psicofisica delle persone disabile. Icaro è un’associazione di volontariato che coinvolge, rappresenta e raggruppa disabili. Nasce dall’idea di alcuni atleti disabili che praticano vari sport, anche a livello agonistico in diverse discipline come: tennis su sedia a rotelle, handbike, basket in carrozzina, nuoto, canoa, tiro con l’arco, sci e golf.

Brevi

Paderno Franciacorta

Adro

Campione nella differenziata

La condanna del Tribunale

La raccolta differenziata globale “porta a porta”, introdotta dalla multiutilities franciacortina Cogeme in numerosi Comuni dell’Ovest Bresciano, inizia a far sentire i propri benefici. Un po’ in tutti i territori coinvolti la percentuale di raccolta differenziata è di fatto raddoppiata, al di sopra dei due terzi del totale dei rifiuti. Da applausi il risultato di Paderno Franciacorta, con percentuali che sfiorano il 79%, seguito nell’ordine da Passirano, Coccaglio e Castegnato, attorno al 77%. Significativo il dato sulla produzione complessiva di spazzatura. L’Assessorato provinciale all’Ambiente, attraverso il Quaderno 2010 dell’Osservatorio Rifiuti, ha recentemente diffuso i dati relativi alla Raccolta differenziata in Provincia di Brescia nel 2009. Emerge il risultato di alcuni Comuni che – nel corso degli anni, e con la collaborazione tecnica di Cogeme – hanno intrapreso la strada della raccolta differenziata globale. In questi Comuni, ai primi posti dell’intera provincia, verrà promossa una campagna di ringraziamento per i livelli raggiunti.

Un simbolo politico discriminatorio che fa emergere “in modo evidente i sintomi di una distorsione del contesto educativo”. Con questa motivazione il tribunale di Brescia accogliendo il ricorso della Cgil ha emesso un’ordinanza che condanna l’amministrazione di Adro a pagare la rimozione delle centinaia di simboli che raffigurano il Sole delle Alpi nel nuovo polo scolastico. Il Tribunale ha stabilito che il Comune deve pagare le spese processuali e la pulitura dei simboli. Deve, inoltre, adoperarsi affinché la sentenza venga pubblicata sui principali quotidiani locali e nazionali e fare in modo che la scuola stessa esponga la bandiera italiana e quella dell’Ue per almeno una settimana. Il sindaco Lancini è pronto al ricorso.


Paesi e parrocchie Valtrompia

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

33

Maniva Parla Stefano Lucchini

Sci e scarponi per vivere la montagna La stagione apre i battenti il 4 dicembre. Sono tante le novità: il comprensorio può contare su quasi 40 km sciabili per 17 piste

L

La stagione sciistica del Maniva aprirà i battenti il prossimo 4 dicembre all’insegna delle novità. Terminata da poco la nuova seggiovia PersoleDasdana, a oggi il comprensorio può contare su quasi 40 chilometri sciabili per un totale di 17 piste (due baby, nove blu, quattro rosse e due nere). “Con la nuova biposto – dice il responsabile di Maniva Ski, Stefano Lucchini – portiamo gli sciatori sino a quota 2.089 metri, preservando comunque il lato sinistro più panoramico della pista Dasdana per consentire agli scialpinisti di continuare a salire indisturbati. Inol-

di Andrea Alesci

tre, per Natale sarà pronto (sempre in zona Dasdana) anche lo Snow Park, rinnovato grazie all’aiuto dello staff di Minoia Store e dei professionisti di Apocalypse Now, mentre per lo sci di fondo rimangono l’anello competitivo da 5,5 chilometri nella zona bassa dei Persek e quello da 2 chilometri per principianti di fianco al Bonardi”. Un rinnovamento che è continuato anche con l’installazione di tre nuovi tapisroulant (uno al campo scuola vicino al parcheggio per chi arriva da Bagolino, uno dall’albergo Bonardi e uno in sostituzione del vecchio skilift vicino

allo Chalet), il potenziamento dei due centri di noleggio e riparazione delle attrezzature e la collaborazione con la scuola di Sci Tre Valli. “Sinora – continua Stefano Lucchini – abbiamo investito 20 milioni di euro e possiamo competere con località come Colere e Montecampione, potendo contare anche su strutture alberghiere come la Locanda Bonardi, il punto ristoro allo Chalet e da quest’anno anche il nuovo Bar Igloo, situato alla partenza della seggiovia Persek. Di recente abbiamo perfezionato anche una serie di pacchetti vacanza per chi viene da fuori con soggiorni al Bonardi e skipass sulle piste”. Un impegno che cerca ogni anno di apportare migliorie al comprensorio, cercando di valorizzare le splendide montagne che dividono la Valtrompia dalla Valsabbia. “Sul fronte sciistico – chiude Lucchini – vogliamo

Invico

Incoronata la Madonnina del Marèl La Madonnina del Marèl col suo Bambin Gesù di Invico è stata incoronata: lo ha fatto, col parroco don Viatore Vianini, nella tradizionale festa di metà novembre, su delega del Vescovo, mons. Carlo Bresciani, rettore del Seminario, dal 1986 fino a quest’ultima nomina “curato festivo” a Lodrino. Poi è stata portata in processione, a braccia, accompagnata dalla banda S.Cecilia, per i vicoli del borgo medioevale, abbelliti con ghirlande, fiori e catene colorate. È stato l’ultimo gesto di secoli di devozione di una orgogliosa piccola comunità, dal nome latino, “In -vico” dove “vicus” con l’accezione “strada” fa tradurre “sulla strada”. E questo grumo di case, a mezza costa è luogo di passaggio da sempre (come scrive nel 1860 tal ing. Nicolò Sedaboni al ministero dell’Interno) “di comoda strada pedestre da poter essere frequentata anche con bestie di salmeria”: vi sostavano conducenti di carretti e muli carichi di ogni mercanzia prima di scavallare verso la Valsabbia. Colpisce entrando il campanile gotico a sinistra sopra la strada, resto della prima chiesa dedicata al patrono S.Rocco risalente almeno al Quattrocento e rifatta ancora lì, sotto la strada, nel secolo XVIII, riportandovi pregevoli “pezzi”

della prima: tra questi la pala di foggia foppesca dove troneggia la statua lignea della Madonnina del Marèl. Quella del Cinquecento è andata perduta: l’ha sostituita nel 1978 con l’attuale (da Ortisei) l’indimenticato parroco don Giuseppe Benigna. Ma la devozione come il nome è rimasto lo stesso. “Marèl” vuol dire novello: è il nome locale del vino non forte di particolare vitigno ibrido con uve americane, introdotto in Italia a cavallo del Novecento quando la fillossera stava distruggendo quelli italiani. Due incroci si dimostrarono adatti in montagna l’“americana” dolce e gustosa e il “clinto” uva dai grappoli blu scuri con acini spessi resistenti ai freddi autunnali: e Invico sui 600 metri, riparato dai venti ne divenne luogo di diffuso impianto. Era l’ultima a maturare. La festa della Madonna, celebrata nella seconda domenica di novembre, era la festa di “ringraziamento”, preceduta dal mese del Rosario: concludeva la stagione dei raccolti prima di rifugiarsi al caldo della stalla. Ed era pronto il “novello”. Dopo la processione la piazzetta vicina al Museo etnografico è stata dedicata a Faustino Bettinsoli, il primo sindaco del dopoguerra, unico di Invico, dal 1946 al 1951. (Edmondo Bertussi)

riuscire dal prossimo anno ad aprire una pista anche in notturna (dalle 17 alle 22 di sera) e al contempo cerchiamo di portare avanti una visione globale del territorio: abbiamo acquisito in società con Ghizzardi e Marchina la zona dei radar e al momento sono al vaglio alcune ipotesi per lo sviluppo futuro dell’area, fra cui un progetto per un centro di comunicazione o la costruzione di un centro d’allenamento in quota per società sportive”. La stagione del Maniva entra nel vivo già da sabato 4, e per chi vuole vivere la montagna anche senza gli sci ai piedi il 18 dicembre torna la 5ª edizione di “Maniva di luna”, camminata notturna con partenza alle ore 18 dal piazzale antistante la Locanda Bonardi (termine iscrizioni 12 dicembre ore 16). Per informazioni, si può visitare il sito www.manivaski.it.


Dicembre domenica pomeriggio aperto TRAVAGLIATO


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Cultura e comunicazione leombruno@lavocedelpopolo.it

Il rabbino Giuseppe Laras

N

di Giovanni Formichella

Nella disincantata e scettica cultura contemporanea, in cui spesso s’impongono concezioni nichilistiche, il tema dell’esistenza di Dio e del suo rapporto con l’uomo appare “inattuale”, non legato al sapere scientifico, allo studio della realtà. Spesso, tale argomento viene visto come residuo di stadi “antichi” dell’umanità, ormai superato dalle “magnifiche sorti e progressive” della civiltà moderna che, con i “lumi” della ragione, può spiegare tutti i fenomeni terreni senza ricorrere a cause soprannaturali. Il pubblico, molto numeroso, presente all’incontro della Cooperativa cattolico-democratica di cultura dal titolo “Dio dove sei? L’uomo contemporaneo tra indifferenza e invocazione” dimostra, invece, il fatto che tale argomento non solo non è anacronistico ma resta uno dei fulcri del pensiero e della cultura umani. Il teologo Rosino Gibellini sottolinea la centralità della domanda: Dio dove sei? L’uomo si chiede quali siano i segni della presenza di Dio nella storia e nella natura. In particolare, l’interrogativo emerge in modo drammatico di fronte al male, ai disastri della storia che disorientano gli uomini, soprattutto i credenti.

35

Brescia Incontro pubblico a due voci

L’uomo contemporaneo tra indifferenza e invocazione Grande successo di pubblico per l’incontro organizzato dalla Cooperativa cattolicodemocratica di cultura presso il salone Bevilacqua dei padri filippini della Pace, con gli interventi del vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, del rabbino Giuseppe Laras, e l’introduzione del teologo Rosino Gibellini. Al centro della riflessione, la domanda sulle ragioni dell’apparente silenzio di Dio di fronte ai drammi della storia

Il terremoto devastante di Lisbona del XVIII secolo fa discutere sulla presenza di Dio nel mondo; la tragedia di Auschwitz fa dire a qualcuno: dov’era Dio quando morivano milioni di innocenti? Secondo il rabbino Laras è sbagliato chiedersi dove fosse Dio in quel momento, ma bisogna domandarsi: dov’era l’uomo? I carnefici dei lager sono uomini che hanno perso la propria essenza: essi hanno usato male il dono della libertà. Laras, inoltre, afferma che il tema di Dio va affrontato in relazione all’esperienza concreta delle persone. Bisogna evitare l’errore di parlare di Dio solo sul piano razionale, del pensiero astratto, in quanto l’essenza dell’uomo è lo spirito, l’interiorità. Per lui la vera domanda è: senti Dio? L’uomo è limitato, debole, non può capire tutto: esso deve fermarsi di fronte al mistero delle sofferenze umane. A tale riguardo, il rabbino cita come esempio il caso di Giobbe che conserva la propria fede anche di fronte a prove terribili e per questo viene esaltato da Dio. Mons. Monari s’interroga sulla presenza di Dio nel mondo. Dove possiamo coglierla? Può essere la natura il luogo dove emergono le tracce

di Dio? Essa ha delle leggi meccaniche che la scienza studia ma che non portano necessariamente a Dio. Può essere la storia il terreno su cui si mostra Dio? Essa ha molti momenti positivi, di crescita ma, nello stesso tempo, presenta molti eventi negativi, tragici, esiziali. Allora, dov’è Dio? La risposta del Vescovo è: dentro di noi, nell’interiorità spirituale delle persone. Come si può vedere in alcune testimonianze delle vittime dei lager, nei momenti peggiori della loro vita queste persone si rivolgono a Dio, pregandolo, invocandolo, dandogli del tu. Questo rapporto profondo, interiore, che va dalla profondità del nostro essere all’infinito e che trova la sua essenza nell’amore, è la “cifra” della presenza di Dio nel mondo. Martin Buber definisce Dio col pronome “tu”: il nostro “io” ha senso solo in rapporto al “tu”, all’altro, altrimenti si perde nel vuoto insensato della propria finitezza. L’uomo contemporaneo, dunque, ha un forte bisogno di fondare la propria esistenza in una dimensione di verità. Esso, perciò, deve conoscere meglio se stesso per cogliere quelle “tracce” di Dio che rivelano la “ragione” profonda dell’esistente.


36

Cultura e comunicazione Viaggi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

L’Uzbekistan è un Paese ricco di storia. Collocato nell’Asia centrale è stato per secoli il passaggio naturale dei traffici commerciali e degli scambi culturali fra Oriente e Occidente. Oggi, dopo la parentesi sovietica, è un cantiere aperto in tutti i sensi. È un Paese molto ospitale che custodisce con cura il suo patrimonio artistico e anche le tradizioni popolari

Uzbekistan I mussulmani sono in maggioranza, ma lo Stato è laico

La porta dell’Oriente nel cuore dell’Asia

S

Se si escludono il centro della capitale Tashkent e le costruzioni storiche, non si può dire che la creatività architettonica degli uzbechi celebri il trionfo della fantasia. Le case comuni sono esternamente fatte di muri piatti (anche se gli interni sono a volte pregevoli). Ma anche nelle case più modeste si possono ammirare porte, portoncini o portoni, di legno o di ferro, di pregio, magari finemente lavorati. A volte,

di Angelo Onger

inseriti in quei muri anonimi hanno le sembianze di preziosi cammei incastonati nella latta. Quelle porte appaiono come la metafora della storia dell’Uzbekistan, che si colloca al centro dell’Asia e che nei secoli è stato la “porta” per la quale passavano tutti coloro che andavano da Occidente a Oriente e viceversa. Infatti l’Uzbekistan era al centro della famosa “via della seta”: un percorso che si svilup-

pava per circa 8000 km, fatto di itinerari terrestri, marittimi e fluviali. Come ha scritto colui che le ha dato quel nome, il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen la “ destinazione finale della seta che su di essa viaggiava (non certo da sola ma insieme a tante altre merci preziose) era Roma, dove per altro non si sapeva con precisione quale ne fosse l’origine (se animale o vegetale) e da dove provenisse. Altre merci altrettanto preziose viaggiavano in senso inverso, e insieme alle merci viaggiavano grandi idee e religioni (concetti fondamentali di matematica, geometria, astronomia) in entrambi i sensi. (…) Questi scambi commerciali e culturali furono determinanti per lo sviluppo e il fiorire delle antiche ci-

viltà dell’Egitto, della Cina, dell’India e di Roma, ma furono di grande importanza anche nel gettare le basi del mondo moderno”. Non a caso la collocazione strategica ha fatto dell’Uzbekistan una agognata terra di conquista per Alessandro Magno, arabi, mongoli, Gengis Khan e tartari, russi degli zar prima e di Stalin poi. Tutto questo ha generato un Paese multietnico, un crogiuolo di culture, lingue, tradizioni, usi e costumi, anche se la maggioranza della popolazione è di etnia uzbeka. Oggi l’Uzbekistan è una repubblica presidenziale che ha ottenuto l’indipendenza nel 1991, all’indomani della caduta dell’impero sovietico, ma che non ha ancora conquistato la democrazia secondo i ca-


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

37

Brevivet In programma per il 2011

Una proposta intelligente Il servizio sull’Uzbekistan pubblicato in queste pagine è frutto di un’esperienza organizzata dalla Brevivet (in collaborazione con la Franco Rosso) per far conoscere alla stampa e agli operatori turistici la proposta che verrà pubblicizzata sul catalogo 2011 in uscita a gennaio. A partire dal 1º aprile e fino al 14 ottobre (con la sospensione in luglio) sarà programmato un volo notturno settimanale da Milano Malpensa a Urgench in Uzbekistan. Il viaggio dura una settimana e prevede la visita di Khiva (a 30 km dall’aeroporto di Urgench) e quindi i trasferimenti (con autobus confortevoli) da Khiva a Bukhara, poi a Shakhrisabz, a Samarcanda e infine a Tashkent. Sarà a disposizione una guida locale che parla italiano. Il gruppo citato ha goduto dell’eccellente servizio di Valieva Shokista, che ha studiato in Italia e insegna la nostra lingua all’Università di Samarcanda. Il costo del viaggio si aggirerà intorno ai 1500 euro. I servizi negli alberghi e nei ristoranti sono di ottimo livello. Lungo i viaggi di trasferimento bisogna dimenticare i servizi dei nostri autogrill. Lo spazio a disposizione non ci ha premesso di descrivere tutto il fascino di un viaggio intrigante per chi ama conoscere un mondo diverso da quello in cui viviamo e per chi nutre curiosità che vanno oltre le discoteche. È il caso di dire che per un viaggio in Uzbekistan Brevivet propone e il turista intelligente dispone.

noni occidentali perché è governata da 19 anni dallo stesso presidente, Islam Karimov, con un regime fortemente personalistico, dove non c’è spazio per le opposizioni. Forte comunque il suo impegno nel recupero degli antichi costumi uzbechi specialmente in occasione degli eventi più importanti della vita (nascite, matrimoni, funerali). La popolazione è cresciuta dal 1992 a oggi da 21 a 25 milioni di abitanti, su un territorio di 447mila kmq (Italia 301.336), con una grande parte del territorio a ovest occupato da una steppa arida. La popolazione è costituita principalmente da uzbechi anche con numerose minoranze di tagiki, russi, tartari e altri ; la lingua ufficiale è l’uzbeco anche se è molto utilizzato anche il russo. È un Paese a grande maggioranza mussulmano (88%) per quanto riguarda la religione, ma lo Stato si dichiara laico e quindi è proibito il proselitismo. In pubblico le donne non possono portare il burqa. La presenza cattolica è ridotta ai minimi termini: circa 650 fedeli. Un particolare singolare è che Marco Polo nel suo “Milione” parla di Samarcan (Samarcanda) come di “una nobile città”, in cui “il Gran Cane

si fece cristiano” e allora i cristiani “feciono in quella città una grande chiesa all’onore di Santo Giovanni Battista”. Oggi le chiese cattoliche in Uzbekistan sono quattro o cinque, una di queste è a Samarcanda ed è dedicata a San Giovanni Battista. La frequentano una trentina di fedeli con un parroco polacco. La sensazione del viaggiatore occasionale è quella di un Paese che sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni: i tanti cantieri aperti su un sistema stradale molto problematico (nell’Uzbekistan c’è un clima continentale paragonabile al nostro, ma con rilevanti escursioni termiche che mettono a dura prova il mantenimento del manto stradale) sono il segno di un cammino che vuole portare l’economia oltre le soglie della povertà. Quella che ho tentato di tratteggiare è la fotografia generale di un Paese che da noi non è molto conosciuto. Ma il fascino dell’Uzbekistan è soprattutto nella sua storia e nei monumenti che la testimoniano. Nel percorso che la Brevivet propone e che abbiamo testato ai primi di novembre con un gruppo di colleghi e di operatori turistici, abbiamo visitato cinque città: Khiva, Bukhara, Shakhrisabz (la città

di Tamerlano), Samarcanda, Tashkent. Quest’ultima è la capitale, con 2 milioni e 200mila abitanti, situata in un’oasi irrigata presso le rive del fiume Circik. Riveste un ruolo di particolare importanza come nodo di comunicazione ferroviaria e stradale nonché importante direttrice dei collegamenti aerei internazionali di tutta l’Asia. Tra le realizzazioni moderne emerge la monumentale piazza dell’Indipendenza. È una città completamente occidentalizzata, anche se il disegno urbanistico è di grande respiro con viali immensi e molto verde. Sohia, la guida che ci accompagnava, ci ha detto con orgoglio che da loro McDonald’s non ha attecchito. Fino a quando? All’opposto Khiva e Bukhara sono due città, soprattutto la prima, che hanno la parvenza di musei all’aria aperta con panorami a volte mozzafiato. Richiamano, specie Khiva, con grande forza gli scenari del film pasoliniano “Il fiore delle Mille e una notte” (Pasolini girò il film alla metà degli anni Settanta in Nepal, India ed Etiopia; se l’Uzbekistan fosse stato un Paese libero sono sicuro che non avrebbe ignorato quei luoghi così congeniali al suo racconto). Secondo il mito, sarebbe stato

Sem, figlio di Noè, a fondare Khiva. Vi si può ammirare un monumento singolare: Mohammed Amin Khan volle far costruire verso la metà del XIX secolo il minareto più alto dell’Islam, il Kalta Minar. Il progetto venne sospeso alla sua morte e non fu mai completato per l’elevato costo ritenuto eccessivo dal suo erede. È rimasta una costruzione di una trentina di metri. Più che un minareto, il ricordo di un sogno incompiuto. Quanto a Samarcanda, è oggi una città che si pone a metà strada fra la sua storia antichissima (ha celebrato i 2750 anni di vita) e il futuro, tra Khiva e Tashkent. Con una lunga serie di monumenti secolari, a partire dalla piazza Registan, e con un panorama collinare molto suggestivo. Una città resa immortale da poeti, scrittori e viaggiatori, è forse unica al mondo. Samarcanda richiama alla mente la “via della seta” come nessun’altra città asiatica e più di ogni altra città al mondo richiama alla mente il viaggio. La fama della città è legata a quella di Timur lo zoppo, cioè Tamerlano, il quale nel 1369, la scelse come capitale del suo regno. L’Uzbekistan è nel suo insieme un mondo tutto da scoprire.

Nelle foto: in alto a sinistra il palazzo del Senato in piazza Indipendenza a Tashkent (è stata ricostruita in tempi recenti in spazi molto ampi con vari monumenti e molte fontane); a destra l’imponente ingresso e le mura del centro storico di Bukhara. In basso (da sinistra a destra): la piazza Registan a Samarcanda; il minareto incompiuto di Khiva; la chiesa di San Giovanni Battista e l’interno di un bazar sempre a Samarcanda.


38

Cultura e comunicazione Famiglia

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Poche regole e molta flessibilità. Se ai figli si concede molta libertà sulle questioni non fondamentali, risponderanno meglio all’esigenza di prendere autonomamente le decisioni che spettano loro e di rendersene consapevoli; impareranno presto che la vita offre solitamente un certo numero di alternative, ognuna con vantaggi e svantaggi. Una volta imparato ad analizzare le opportunità e a prevederne i risultati, la tanto auspicata maturità può dirsi raggiunta

Genitori e figli Anche se le ricette non sono mai universali

In casa le regole ci vogliono e devono impegnare tutti

I

I genitori hanno la responsabilità di fissare limiti adeguati ai loro bambini, non fosse’altro che per la necessità di proteggerli, di educarli, di insegnare in famiglia e fuori comportamenti civili e rispettosi; ma è veramente difficile discernere quello su cui occorre essere inamovibili e ciò che può essere lasciato alla libera iniziativa. L’equilibrio si ottiene – a mio avviso – applicando i principi della pedagogia preventiva e mi spiego: è necessario distinguere ‘anticipatamente’ tra regole di famiglia e azioni gestibili liberamente pur nell’ambito del saper vivere civile in casa, in famiglia e in società. Stabilito che un comportamento rientra in una delle due suddette categorie, le nostre risposte educative

di Luigi Domenighini pedagogista

diventeranno chiare, sicure, costanti nel tempo, con un guadagno immenso per la nostra “autorevolezza” e un altrettanto elevato guadagno per i figli che troveranno nel papà e nella mamma guide sicure, certe, mai contraddittorie. Detto questo bisogna sottolineare il rischio di fissare troppe regole che è reale e molto pericoloso in quanto l’aumento delle regole produce maggiore difficoltà nel gestirle e minore capacità di farle rispettare. Se si guarda bene, infatti, si scopre che la maggior parte dei comportamenti può essere lasciato libero; si scopre che crescendo il nostro bambino, gli interventi regolativi possono costantemente diminuire; che se è libero di decidere come arrivare al risulta-

to non solo non oppone resistenza, ma si sente padrone della situazione e diventa più responsabile. Poche regole, dunque, e molta flessibilità. Se diamo al nostro bambino molta libertà sulle questioni non fondamentali, risponderà meglio all’esigenza di prendere autonomamente le sue decisioni e di rendersene consapevole; imparerà presto che la vita offre solitamente un certo numero di possibili alternative, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi. Una volta imparato ad analizzare le opportunità e a prevedere i risultati, la tanto auspicata maturità può dirsi raggiunta. Certo, per le regole occorre chiarezza e decisione: la chiave sta nel precisare bene e le richieste, con fermezza, non lasciando trapelare alcuna indecisione. Ecco un esempio: quando si sale in macchina ci si allaccia la cintura di sicurezza, regola semplice chiara; Facile da far rispettare; infatti, se la cintura non è allacciata non si parte. Chi non si vuole allacciare la cintura

sta in casa, ma se proprio vuole venire, gliela allaccio io e basta. Il tutto senza collera (che raggiunge solo il risultato di aumentare la resistenza) ma con calma e autorevolezza; ma ci sono mamme che sbagliano. I genitori possono, se vogliono, compilare la lista degli argomenti sui quali si può trattare e di quelli che non ammettono discussioni; la seconda scelta forse non è necessaria, anche se va sottolineato che “negoziabile” non significa affatto “va bene tutto”, ma solo che è ammessa una certa flessibilità. Proviamo a fare la lista dei comportamenti negoziabili e di quelli che non lo sono; ma premettendo una frase di don Carlo Gnocchi, visto che la sua beatificazione è di poco tempo fa. Dice il nuovo Beato: “Ogni individuo è un caso a sé stante, con fenomeni propri, con sviluppi assolutamente originali. La natura non si ripete mai. Quindi ricette pedagogiche a uso universale e medicine per tutti i mali non ve ne sono”.


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Esine Domenica 5 dicembre

Aibi Dieci anni dopo

Sul ďŹ lo della memoria per i bambini

La crisi dell’adozione e una legge da rivedere

Nel mese di dicembre “Sul ďŹ lo della memoriaâ€? si rivolge ai bambini. Ăˆ infatti tutta per loro la visita-laboratorio in preparazione al Natale organizzata dalla Fondazione Cocchetti. Un pomeriggio alla scoperta dei beni culturali del territorio durante il quale i bambini potranno osservare da vicino le storie dipinte e dare libero sfogo alla loro creativitĂ , realizzando veri e propri disegni-fumetti. Domenica 5 dicembre ore 15-17: “Giovan Pietro da Cemmo: storie di GesĂš Bambinoâ€? in Santa Maria Assunta a Esine. L’attivitĂ didattica si compone di due momenti: dalle ore 15 alle ore 16.30: attivitĂ con i bambini (che i genitori devono lasciare soli); dalle ore 16.30 alle ore 17: restituzione ai genitori del lavoro svolto, con una breve visita, guidata dagli stessi bambini, all’interno della chiesa. Visita e laboratorio a cura di Virtus Zallot. Ritrovo all’ingresso della chiesa di S. Maria Assunta a Esine. Per informazioni e prenotazioni inviare una mail a info@fondazionecocchetti. bs.it, telefonare allo 0364 - 33.12.84 oppure consultare il sito www.fondazionecocchetti.bs.it.

Sottolineata l’unicitĂ e l’irripetibilitĂ di ogni essere umano, regole negoziabili possono essere: come vestirsi (fatti salvi i motivi di salute e di pulizia); preferenze varie; quali amici frequentare; quali sport praticare; come organizzare i propri spazi (fatte salve le esigenze di ordine e di pulizia); come organizzare il proprio tempo libero; come impiegare la propria paghetta e altro. Regole di famiglia: prima di uscire di casa si dice dove si va, con chi si va e a che ora si torna; si pranza e si cena tutti insieme all’ora stabilita e con la televisione spenta; in casa ci si aiuta perchĂŠ si è in una famiglia; prima il dovere (compiti per esem-

A dieci anni dall’entrata in vigore (16 novembre 2000) della procedura di adozione internazionale disciplinata dalla legge n. 476 del 31 dicembre 1998 che ha ratiďŹ cato la Convenzione de L’Aja del 1993, l’associazione Aibi sottolinea la “crisi dell’adozioneâ€? rivelata dal drastico calo delle disponibilitĂ e delle idoneitĂ documentato dall’ultimo rapporto della Commissione adozioni internazionali. â€œĂˆ evidente – si legge in una nota dell’associazione – che qualcosa non ha funzionato. La legge 476 era pensata per introdurre e armonizzare il sistema preesistente con quanto previsto dalla Convenzione de L’Aja: lo scopo principale della Convenzione era quello di stabilire garanzie afďŹ nchĂŠ le adozioni internazionali si svolgessero nel superiore interesse del minore e nel rispetto dei diritti fondamentali che gli sono riconosciuti dal diritto internazionale, nonchĂŠ quello di instaurare un sistema di cooperazione fra gli Stati contraenti per assicurare il rispetto di queste garanzieâ€?. Invece, sottolinea Aibi, “non esiste alcun coordinamento tra le politiche italiane di cooperazione e le politiche della Cai rispetto ai Paesi che ‘forniscono’ i minori adottatiâ€?. Inoltre, prosegue Aibi, anzichĂŠ disporre di un sistema di garanzie e “ottimizzazione delle risorse umane ed economiche in giocoâ€?, l’adozione dei minori stranieri è “appesantita da procedure non sempre efďŹ cienti e da costi che gravano sulle spalle delle coppie o degli enti che ricorrono ai ďŹ nanziamenti dei privatiâ€?. Per questo “la legge va rivista quanto al ruolo e al controllo che la Cai svolge rispetto agli enti e ai progetti di cooperazione che gli stessi enti

pio) poi i giochi; quando si parla si dice la veritĂ , quando si agisce si tende al bene, al buono, al bello; quando si sbaglia si ammette l’errore; noi sappiamo che “solo Dio è perfettoâ€?, dunque sappiamo che possiamo sbagliare, sappiamo riconoscerlo e se abbiamo danneggiato qualcuno ci scusiamo e cerchiamo di rimediare; non si parla male di nessuno, nĂŠ si fanno allusioni o pettegolezzi; non si usa mai alcun tipo di violenza, nĂŠ ďŹ sica, nĂŠ verbale, nĂŠ psicologica, nĂŠ morale; si usa un linguaggio pulito. Sicuramente ne mancano molte che i nostri lettori ritengono indispensabili e che metterebbero ai primi posti, a loro completare tenendo presente che le “regoleâ€? non dovrebbero

$EED]LH H &DVWHOOL ,QQVEUXFN D 6ZDURVN\ GHOOD %DYLHUD PDJJLR Âź D SHUVRQD Âź D SHUVRQD )RUPXOD IDPLJOLD DGO FKG DQQL SUH]]R FKG Âź

39

conducono all’esteroâ€?, ma “serve a monte una riforma del proďŹ lo degli enti che sono troppi e troppo piccoli: l’ente deve essere strettamente ancorato al territorio sia all’estero, per conoscere a fondo la realtĂ del Paese in cui operano, e sia in Italia, per accompagnare da vicino le coppie nel loro percorso che non termina con il rientro in Italia ma si estende anche ai momenti successivi di integrazione del minore nella nuova famigliaâ€?. “Solo con questa urgente riforma – conclude la nota – le coppie italiane potranno acquistare una nuova ďŹ ducia nell’adozione internazionale e riaprire la porta e il cuore ai minori senza famigliaâ€?.

essere piĂš di dieci; se sono troppe, infatti, facilitano la trasgressione e poi, molte sono ovvie e non c’è bisogno di scriverle (le norme di igiene, di sicurezza, l’uso dei medicinali). Faccio notare che le suddette regole interessano tutti i componenti della famiglia e non solo i bambini. Dunque niente regole solo per i piccoli. Le regole che riguardano solo i bambini sono antipatiche ed è bene evitarle. Ma – mi chiedo – ci sono davvero regole di famiglia che vanno rispettate solo ďŹ no a una certa etĂ ? La regola rivolta al bambino non vale forse anche per noi? PerchĂŠ “luiâ€? deve tenere in ordine la cameretta? Tutti dobbiamo farlo! PerchĂŠ “luiâ€? deve rimettere a posto le cose che

usa? Tutti dobbiamo rimetterle a posto. PerchĂŠ “luiâ€? deve lavarsi i denti dopo i pasti? Tutti devono farlo. (Provare per credere: tutte le norme che stabiliamo per i nostri bambini valgono per tutta la famiglia e questa è una bella scoperta che aiuta a essere uniti). InďŹ ne non va negato che quando torniamo dal lavoro stanchi a tarda sera, non si ha la volontĂ e la pazienza di richiedere il rispetto delle regole. Ăˆ talmente allettante arrendersi. Ma prendere tutti molto sul serio le “regole di famigliaâ€?, non solo produrrĂ risultati straordinariamente positivi sulla maturazione e sulla personalitĂ dei bambini; ma ridurrĂ anche il nostro stress e ci sentiremo genitori capaci e appagati.

=DUD 0HGMXJRUMH *URWWH )UDVDVVL )LHUD 2Âś %HM 2Âś %HM 0LODQR 2XWOHW %DUEHULQR GL 'XEURYQLN *XEELR $VVLVL 0XJHOOR PDJJLR PDJJLR Âź D SHUVRQD Âź D SHUVRQD Âź D SHUVRQD )RUPXOD IDPLJOLD SUH]]R Âź ELPER Âź D SHUVRQD

5LFKLHGL VHQ]D LPSHJQR L SURJUDPPL GHWWDJOLDWL LQ DJHQ]LD 9286 $//(= 9LDJJL H $XWRQROHJJLR /26,2 FKH GD VHPSUH VL GLVWLQJXRQR SHU FRUWHVLD H FRPSHWHQ]D VRQR XQ VLFXUR SXQWR GL ULIHULPHQWR SHU JUXSSL SDUURFFKLH RUDWRUL HFF


40

Cultura e comunicazione Eventi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Brescia Stagione lirica e di balletto

Alla scoperta del capolavoro verdiano Il 10 e 12 dicembre, al Grande, sarà in scena “La Traviata” diretta da Pietro Mianiti per la regia di Andrea Cigni

R

di Marco Degiovanni

Raramente, nella storia dell’opera lirica, si assiste a una così stretta contiguità cronologica fra ipotesto letterario e creazione musicale, come nel caso de “La traviata”. L’archetipo narrativo è costituito dal romanzo “La dame aux camélias”, pubblicato nel 1848, da cui l’autore, Alexandre Dumas figlio, trasse una versione teatrale dallo stesso titolo, andata in scena a Parigi, al Teatro del Vaudeville, il 2 febbraio 1852; da quest’ultimo dramma Francesco Maria Piave trasse il libretto del melodramma verdiano, rappresentato il 6 marzo 1853, al Teatro La Fenice di Venezia. La tipologia del soggetto trattato e l’ambientazione, immersa nella contemporaneità ottocentesca, vengono spesso considerate come un segnale della ricerca, da parte di Verdi, di un’evoluzione in chiave “realistica” del teatro d’opera. Questo approccio interpretativo, in parte condivisibile, in età verista fu spinto all’estremo conducendo ad autentiche incomprensioni nei confronti di quelle scene in cui Verdi interpone dei filtri fra spettatore e palcoscenico. Anzitutto, più che di

Il soprano spagnolo Yolanda Auyaunet

evoluzione “realistica”, sarebbe più appropriato parlare di un approccio “anti-aulico”, nel senso che la tipologia dei personaggi e la vicenda stessa rendono implausibile il linguaggio “alto”. Va poi aggiunto che, pur seguendo abbastanza fedelmente il dramma di Dumas, Verdi se ne discosta in alcuni aspetti significativi. I dettagli economici, ad esempio, presenti nella pièce originaria in modo addirittura ossessivo, Verdi li bandisce per tutto il primo atto e quando, all’inizio del secondo, essi irrompono, questo avviene non già per presentare una mantenuta, bensì un mantenuto, l’inconsapevole e superficiale Alfredo, per amore del quale Violetta sta alienando ogni suo bene. Del resto, a Verdi interessa il contrasto insanabile, quanto mai ‘romantico’, che può instaurarsi fra individuo e società, raffigurato anche nel personaggio di Germont padre. Questi riesce a comprendere, più del figlio, la realtà delle cose, ma deve nel contempo obbedire a una “ragione di famiglia” intesa come “ragion di stato” che, quando necessario, non può rifuggire dal lasciare vittime sul suo cammino,

sia pure supportate dalla personale comprensione e compassione. In generale, uno degli elementi di grandezza e profondità delle opere verdiane è la capacità di esprimere, con una musica sublime, autentico pathos, inquadrato in una cornice di lucido disincanto, se non addirittura d’amara ironia. In questo senso va letto il finale dell’opera in cui, a differenza che in Dumas, anche Germont padre, oltre ad Alfredo, viene a chiedere perdono a Violetta ormai morente. Nel dramma la conclusione è affidata a Nichette, un personaggio minore che, nella funzione tradizionale del coro greco, sentenzia “Dormi in pace, Margherita! Ti sarà molto perdonato, perché hai molto amato!”, lasciando quindi intravedere un percorso di redenzione da parte della protagonista (Margherita Gautier). Rispetto al finale di Dumas, che sembra suggerire una forma di catartica ricomposizione, in Verdi prevale piuttosto l’amara rappresentazione della vicenda di un personaggio (Violetta Valéry) che, osteggiato finché scomodo, viene poi sublimato quando, morente, non è più in grado di nuocere.

Brescia

I primi passi sulla scena, con i corsi del Cut

Maria Candida Toaldo

Anche quest’anno il Cut “La Stanza” propone gli “Itinerari teatrali” diretti da Maria Candida Toaldo, corsi e laboratori rivolti a chi desidera sviluppare le proprie potenzialità espressive, ma anche spettacoli e rassegne teatrali per chi si vuole godere lo spettacolo in platea. Gli itinerari iniziano a dicembre con il corso di dizione e recitazione “Prima della scena”, seguirà in aprile il corso “Mimo dal Vivo” con l’attrice Elena Serra, assistente per 20 anni di Marcel Marceau. Per la fine della primavera sarà allestito uno spettacolo teatrale sul mito di Medea secondo la rilettura della celebre scrittrice tedesca Christa Wolf, mentre in estate ci sarà la quarta rassegna di Commedia dell’Arte che coinvolgerà la città e il territorio con spettacoli di artisti nazionali e internazionali; al suo interno è prevista una Summer School attraver-

so la quale si potrà prendere confidenza con le maschere e le tecniche recitative tipiche di questo genere teatrale. Il corso che inaugura gli Itinerari è “Prima della scena”, training vocale di dizione per tutti coloro che vogliono educare la propria voce non disgiuntamente dall’espressione corporea. La prima parte del corso sarà tenuta dalla logopedista Mariuccia Franzoni e permetterà ai corsisti di impostare correttamente la voce e la respirazione; la seconda parte da Maria Candida Toaldo e sarà incentrata sull’espressione vocale, la recitazione e il movimento. Il corso si terrà ogni giovedì fino al 3 marzo 2011, dalle ore 18 alle ore 21 (33 ore) presso lo Spazio Teatro in via S. Martino della Battaglia 11 a Brescia. Informazioni e iscrizioni: 0302406501 o 0302406504.


Brevi

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

41

Ctb Teatro Stabile di Brescia

Al Sociale per riflettere con i “Testimoni� di Longoni

Il Brixia Camera Chorus

Ăˆ una commedia tratta da vicende realmente accadute. Due amici, testimoni di un omicidio consumatosi all’interno della malavita organizzata, decidono di denunciare gli assassini e di testimoniare successivamente al processo. I due protagonisti, in pericolo di vita, vivono in un luogo segreto, isolati e protetti in attesa di deporre. Dopo aver compiuto il loro “dovereâ€?, saranno costretti a sparire, cambiare cittĂ , nome, lavoro e identitĂ per preservarsi da eventuali ritorsioni o vendette. Ăˆ una condizione in cui si trovano decine di persone in Italia, persone che vivono sotto la protezione fornita dallo Stato in una dimensione nella quale la realtĂ diventa surreale, in un gioco di distacco dalla propria personalitĂ per impadronirsi di un’identitĂ nuova. Per il regista Angelo Longoni, si rappresenta “una commedia paradossale che scivola nel finale in una irrealtĂ da incubo molto vicina però alla confusione e all’inquietudine con la quale viene percepita quotidianamente da tutti la giustizia realeâ€?. Compagnia Indie Occidentali presenta Giampiero Ingrassia, Cesare Bocci e Giovanni Vettorazzo in “Testimoniâ€?, scritto e diretto da Angelo Longoni. Al Teatro Sociale fino al 5 dicembre. Info: www.ctbteatrostabile.it

Canto sacro

All’insegna del motto di Sant’Agostino Ăˆ stata presentata la rassegna Qui cantat, bis orat (Sant’Agostino: “chi canta prega due volteâ€?) che prenderĂ il via venerdĂŹ 3 dicembre nella parrocchiale di Isorella. Questo il pensiero del direttore artistico della rassegna, Francesco Andreoli. PerchĂŠ proporre nel 2010 una rassegna di canti sacri? Questa iniziativa promozionale e divulgativa del canto sacro nasce principalmente per due motivi: uno spirituale e uno culturale. In merito all’aspetto spirituale, la musica è il linguaggio privilegiato del cuore, di Dio e dell’uomo. Il canto sacro ha la forza di incantare, distogliere il cuore dalle preoccupazioni perchĂŠ si dilati e si orienti a Dio. L’aspetto culturale, invece, ci conferma che chi è attento alle opere dello spirito umano, avverte la grandezza dell’arte poetica, la capacitĂ di comunicare a livello emotivo con linguaggi non ordinari. Il canto sacro riassume l’esperienza poetica di decine di generazioni a partire dal gregoriano ďŹ no alle espressioni mutuate dalle tante e diverse culture tra le quali il cristianesimo ha portato il Vangelo. A che tipo di proposta avete pensato? Una proposta che in campo musicale si augura di diventare una solida realtĂ perchĂŠ il canto corale sacro appartiene strettamente anche alla millenaria cultura musicale di Brescia e della sua provincia: antichi e gloriosi percorsi che ben evidenziano un’attitudine alla pratica del canto corale sacro che l’intero territorio bresciano, a tutt’oggi, non ha mai abbandonato. “Qui cantat, bis oratâ€? è un progetto nel quale il vasto repertorio vocale sacro viene affrontato con criteri di approccio storico e didattico: un percorso che, ospitato nell’ideale cornice devozionale e acustica di alcune tra le piĂš belle chiese della provincia, esalta quell’inscindibile connubio tra il momento sonoro e l’architettura del territorio. Come è strutturata la rassegna? In 12 concerti da tenersi in altrettante chiese della provincia di Brescia con sei distinte tipologie di repertorio che spaziano dal canto mariano di Tota Pulchra a quello a cappella della Musica Dei Donum, dall’epoca barocca ai canti di tradizione tra l’Immacolata e il Natale. Tra gli interpreti, alcuni di altissimo livello, il Coro dell’Ente Lirico Arena di Verona diretto da Giovanni Andreoli che il 21 dicembre, nella splendida cornice della chiesa di S. Maria del Carmine, proporranno la Petite Messe Solennelle di Rossini. Info: www.brixiacamerachorus.it - Tel: 3319253474. (b.l.)

Giampiero Ingrassia, Giovanni Vettorazzo e Cesare Bocci

Lonato

Ironia e poesia, insieme L’assessorato alla Cultura del Comune di Lonato d/G e l’associazione CittĂ Dolci presentano presso il Teatro Italia di Lonato d/G, in via Antiche Mura 2 “Scarpette stretteâ€?, spettacolo teatrale per bambini e famiglie di e con Michele Eynard e Federica Molteni, con la collaborazione artistica di Silvia Briozzo. Lo spettacolo, ispirato alla celebre ďŹ aba musicale di ProkoďŹ ev seppure a ruoli rovesciati, si terrĂ domenica 5 dicembre alle ore 16. L’ingresso è libero. Il fascino della clownerie e il magico gioco del teatro porteranno lo spettatore ad assistere a uno spettacolo comico e poetico al tempo stesso, proposto dagli attori con fantasia e ironia, all’insegna del divertimento in famiglia. Info: www.cittadolci.org

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$

%UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP ZZZ WULEXQDOH EUHVFLD LW /2772 &$55(//2 (/(9$725( -81*+(,15,&+ 4 /, &21 &$5,&$ %$77(5,( &3; $ 7 %$6( $67$ (852 ( 352*5(6 6,9( 5,'8=,21, ', /2772 7$92/2 5(77$1*2/$5( /(*12 0$5521( $//81*$%, /( 6(, 6(',( /(*12 ( 6('87$ ,1 3$*/,$ 02%,/(772 3257$ 79 ,1 /(*12 79 &2/25 621< 6&+(502 3,$772 &21 7(/(&20$1'2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 &202Âś '$ &$0(5$ ,1 /(*12 &21 &$66(77, ( $/=$7$ $ 63(&&+,2 ( '8( &$66(77,1, '8( &202',1, /(*12 0$5521( &21 75( &$66(77, /(772 0$75,021,$/( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 $8729(7785$ /$1&,$ < 7* $: .% $112 $/,0(17$=,21( %(1=,1$ &21 /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 81$ &+,$9( 0$1&$17( ', &'3 02%,/( /(*12 &+,$52 &20321,%,/( '8( $17( /(*12 '8( $17( 9(752 75( &$66(77, ',9$12 $1*2/$5( 672))$ %,$1&$ ',9$12 3267, 672))$ %,$1&$ 7$92/2 5(77$1*2/$5( $//81*$%,/( ,1 /(*12 0$5521( &21 6(, 6(',( ,1 0(7$//2 7$92/2 9,0,1, &21 9(752 6(, 6(',( 9,0,1, 7$92/,12 48$'5$72 %,$1&2 ',9$1(772 ( '8( 32/7521( ,1 9,0,1, 7$92/,12 5(77$1*2/$5( ,1 9,0,1, 02%,/( %$662 /(*12 &21 $17( 79 3,$772 621< 79 &2/25 621< ',9$1(772 '8( 3267, 672))$ %,$1&$ 7$92/,12 ,1 &5,67$//2 81$ 6(',$ &2038 7(5 &203/(72 1ƒ 6(',( '$ (67(512 $03/,),&$725( 21.,2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 $50$',2 &20321,%,/( /$&&$72 *5,*,2 6&5,9$1,$ $1*2/$5( /$&&$72 *5,*,2 &20387(5 +3 &21 021,725 /&' 6$0681* ( 7$67,(5$ +3 ',9$12 /(772 672))$ *,$//$ &2038 7(5 $66(0%/$72 '8( 6&5,9$1,( /$&&$7( *5,*,( '8( 32/7521( ,1 7(66872 52662 &20387(5 +3 &21 021,725 +$1''6 /&' ( 7$67,(5$ +3 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ',

/2772 02%,/( %$662 /(*12 0$5521( &21 75( $17( /(*12 02%,/( 9(75,1(77$ &21 '8( $17( 9(752 ( '8( &$66(7 7, ',9$12 $ '8( 3267, 672))$ %/8 79 &2/25 /&' 621< ´ &21 7(/(&20$1'2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 $8729(7785$ 0(5&('(6 ( .2035(6625 %(5/,1$ &2/25( *5,*,2 7* %1 6/ $112 &21 /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( &+,$9( 0$1&$17( ', &(57,),&$72 ', 35235,( 7$œ %$6( $67$ (852 (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 &$66(7721( '8( &$66(77, &21 ,16(57, ,1 27721( 6&5,9$1,$ ,1 /(*12 &21 &$66(77, &21 '8( $17( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 ) &20387(5 3257$7,/( +3 %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(17(

92/7$ $872&$552 ,9(&2 ),$7 20 &21 &$6621( ),662 7* 0, 1 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 6$/( 0$5$6,12 9,$ 3529,1&,$/( 1ƒ 32/7521( ,1 3(//( 1ƒ 6(',( &21 67587785$ ,1 /(*12 ( 6('87$ ,1 3(//( 1ƒ 7$92/, ,1 $//80,1,2 3(5 (67(512 %$6( $67$ (852 ( 352*5(6 6,9( 5,'8=,21, ', /2772 % $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 '$5)2 9,$ 0$1=21, %$1&2 %$5 ,1 /(*12 &21 /$9(//2 /$9$6729,*/,( ( &(//( )5,*2 1ƒ 32/7521&,1( ,1 672))$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 6$&&$ ', (6,1( 9,$ 75,%81$/( ', %5(6&,$ )$//,0(172 &$6$%,$1&$ &217$,1(5 '$ 0(75, &2,%(17$72 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', 6$%$72 $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 /2772 % $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &,9,'$7( &$0812 9,$ %5(6&,$ 9,$ '$/0$=,$ 35(662 /$ 6('( , 9 * &257,*/,21( %$1&21( )5,*2 %$6( $67$ (852 ( %0: ' 7285,1* $77,9$ &2/25( 1(52 7* &9 ;: $112 &$0%,2 $8720$7,&2 &21 &+,$9( 0$1&$17( ', '2&80(1 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 0$/2112 9,$ )2512 7, ', &,5&2/$=,21( .0 35(==2 %$6( (852 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 /82*2 '(/ $//,21( 1ƒ %2%,1( ', &$9, (/(775,&, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', 25( ( 6(*8(17, /2772 % $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 ('2/2 9,$ 75(%2/', /2772 $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 3$5$7,&2 9,$ *$5,%$/', 61& 3217( 62//(9$725( 20&1 .* %$6( $67$ (852 1ƒ *+,5/$1'( 1ƒ 3257$9$6, 1ƒ 9$6, ,1 7(55$&277$ 1ƒ ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', $/%(5, ', 1$7$/( ,1 3/$67,&$ &21 ),%5( 277,&+( 1ƒ /2772 ) $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 92%$512 9,$ 3529,1 725&( 3(5 &,7521(//$ 1ƒ &(67,1, ,1 9,0,1, 1ƒ &,$/( 08/(772 )$5(6,1 7(/(6&23,&2 $/7(==$ 0(75, 25&+,'(( ),17( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', 48,17$/, ', 62//(9$0(172 $ *$62/,2 %$6( $67$ 0$**,25 /2772 $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 3529$*/,2 'Âś,6(2 9,$ 2))(5(17(


42

Cultura e comunicazione Leggere e conoscere

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Brescia Editrice Morcelliana

I Quaderni Teologici del Seminario Presentato dalle Paoline il numero 20 della Collana, sul tema “Eucaristia e Chiesa”

A

di Anna Tomasoni

a

A presentare l’ultima fatica dei docenti dello Studio teologico Paolo VI sono intervenuti mons. Giacomo Canobbio, delegato vescovile per la Pastorale della cultura e docente nel Seminario diocesano e Giovanni Rota, docente di Ecclesiologia nella Facoltà teologica di Milano. Mons. Canobbio ha ricordato che il titolo del 20° “Quaderno”, che deve essere inteso come un volume di studio, è legato alla Lettera pastorale del 2009 del vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, sul tema dell’eucaristia. Il volume, composto da 11 saggi, affronta da diverse prospettive la relazione tra eucaristia e Chiesa: la sua interpretazione nell’Antico e nel Nuovo Testamento, com’è stata recepita nella storia del cristianesimo e le questioni teologiche, pastorali e liturgiche. Dal rito pasquale ebraico al contributo sviluppato dai Padri della Chiesa, dalle riflessioni di epoca moderna sul tema

Giacomo Canobbio

dell’opportunità di rivivere la comunione durante la celebrazione eucaristica alla storia teologica più recente. Il volume può essere anche inteso come uno studio sulla genesi e l’interpretazione di alcuni punti dell’ultima enciclica di Giovanni Paolo II Ecclesia de Eucharistia e di alcuni testi di teologia fondamentale. Un altro aspetto indagato, specialmente negli ultimi saggi, riguarda i momenti fondativi dell’unità ecclesiastica: la liturgia, i canti di comunione gregoriani, il significato di dono sacramentale offerto e accolto nella celebrazione eucaristica. In conclusione, uno sguardo all’eucaristia vista dai filosofi cristiani, in particolare nelle intuizioni di Blondel. Proponendo una riflessione sui temi trattati dal volume, il prof. Rota ha ricordato che i termini “chiesa” ed “eucaristia” sono entità correlate e che la

celebrazione domenicale è il luogo dove una comunità si “rigenera”. “L’eucaristia – ha continuato –, è il sacramento della Pasqua di Cristo, il vertice tra la volontà di Dio e la volontà dell’uomo”. Da ciò si desume che la Chiesa non è costituita solamente dai preti ma anche da tutti i laici cristiani. In sostanza, il lavoro svolto dai docenti del Seminario di Brescia può essere riassunto come una riflessione che avvicina alla complessità di un tema, eucaristia e Chiesa, solo apparentemente comune. Nel “Quaderno” non è stata però affrontata la questione relativa alla modalità di “strutturare” la Chiesa partendo dall’eucaristia che, come più volte ricordato, fa la Chiesa se non si esaurisce e si riduce al semplice rito; da ciò si desume che i cristiani non devono essere semplici praticanti, ma “parte attiva”. Ma questo, forse, sarà l’argomento per un prossimo studio.

Voce Libri

Le musiche del Natale ANDREA PEDRINELLI ÀNCORA, MILANO 2010, EURO 14,00

Le musiche del Natale sono un mondo dai confini amplissimi, che questa Guida vuole provare a scoprire: rivolgendosi a tutti, sperando di non dimenticare nulla. Con la sintesi necessaria alla “guida turistica” di un mondo, appunto. Che nasce ai tempi del Gregoriano e arriva al Natale di Santa Claus passando per musica classica e gospel, compositori liturgici e canzonette. In questa Guida troverete storia, aneddotica, consigli per l’ascolto: da Bing Crosby a Bach, da Mozart a Mahalia Jackson. Ma pure tanti Natali “inattesi”. Come quelli di Edith Piaf, Angelo Branduardi, Otis Redding, Nat King Cole, I Gufi, Sting, Georg Ratzinger, Joan Baez, il Coro dell’Antoniano, Concetta Barra, Charles Trenet, Chet Baker, Michael Jackson… Lo sapevate che… “Jingle Bells” non parla di Natale? … Händel, Mozart e Schubert sono autori di “classici” del Natale solo per sbaglio? … la canzone del Pinocchio Disney è diventata un classico del Natale in Danimarca e Giappone? … “Amazing grace” l’hanno cantata persino nei film di Star Trek?

Effigi mariane prodigiose MARINO GAMBA ED. SEGNO, TAVAGNACCO (UD) 2010, EURO 20,00

Questo interessante libro nasce dal desiderio di colmare una lacuna esistente nel pur vastissimo panorama delle pubblicazioni di carattere mariano, nel quale mancava un’opera riepilogativa sui fenomeni di rinnovazione prodigiosa di quadri, affreschi, statue e icone della Madonna. Per quanto possa apparire marginale, il fenomeno possiede, al di là della spettacolarità dell’evento in sé, una sua oggettiva straordinarietà e una densità di significati degni di essere approfonditi, nonostante il limitato numero conosciuto di tali prodigi. Sono qui recensiti, e in parte documentati fotograficamente, quindici casi di rinnovazione di effigi mariane, un elenco che non ha la pretesa di essere esauriente, ma che vuole piuttosto fornire la dimensione quantitativa di tali fenomeni, la loro dislocazione geografica e le loro forme di manifestazione. Marino Gamba negli anni giovanili ha pubblicato due libri su argomenti di carattere sociologicoindustriale, dedicandosi più tardi alla mariologia.


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Un libro di padre Piersandro Vanzan

Brescia Libreria dell’Università cattolica

Operai nella vigna, testimoni che appartengono alla storia

Un libro su mons. Oscar Romero: “Ho udito il grido del mio popolo”

Nel Convegno ecclesiale di Verona (2006) sono stati proposti dalla Cei 17 laici come “testimoni del ‘900”, non tutti saliti alla gloria degli altari. Davvero non si è efficaci nella storia solo quando si è biologicamente vivi. Credo che sia questa la convinzione che ha indotto l’amico p. Piersandro Vanzan S.J. a dedicarsi, al termine del suo insegnamento universitario e dopo un lungo lavoro di carattere teologico, a studiare le biografie di alcuni personaggi del recente passato. Questa volta, col libro che presento (“Operai nella vigna. Preti e vescovi santi”, edizioni Pro Sanctitate), ha voluto meditare su 22 figure di sacerdoti e vescovi. Qualche nome? Alcuni sono personaggi di prima grandezza, come Antonio Rosmini, Luigi Sturzo, Primo Mazzolari, Lorenzo Milani. Appartengono alla storia della filosofia, della pedagogia, della politica, della teologia, e non solo alla storia della Chiesa. Qualcuno li conosce come bastian contrari, che sono stati maltrattatati dalla Chiesa e dallo Stato, che “non hanno seminato che conflitti” come diceva don Milani in una delle sue lettere. Eppure hanno lavorato tutti per la verità, per la libertà, per la giustizia, con la nostalgia dell’unità e con l’animo ricco di spirito evangelico. I profili che li riguardano sono tracciati con delicatezza e con coraggio, ma anche con dovizia di citazioni succose, da quel fine scrittore che è Vanzan. Il personaggio che più mi ha impressionato, in questa galleria, forse perché lo conoscevo meno, è Luigi Orione. Figlio di un selciatore di strade anticlericale, sbucò nei campi della diocesi di Tortona come un albero rigoglioso, che predicando, confessando, organizzando, sperimentando in concreto l’aiuto divino, diede vita non solo a rami di amici e di istituzioni, ma addirittura a boschi, in Italia e all’estero. Armato della Rerum novarum diede inizialmente vita a un oratorio, che presto fu chiuso come “covo di sediziosi”. Come le potature a volte danno più vita alla pianta, così a don Orione vennero nuove idee, energie e iniziative. Fu delegato del Papa a Messina come vicario generale della diocesi, dopo il terremoto del 1908; e fu una specie di capo della protezione civile nella Marsica, in Abruzzo, dopo il terremoto del 1915. Ritenendosi un “facchino della Divina Provvidenza”, morì a 68 anni, nel 1940, dopo aver fondato un centinaio di opere e viaggiato, con abiti sdruciti e quasi sempre in bolletta, in Brasile, Argentina, Urugay, Cile, Stati Uniti, Regno Unito, Rodi, Polonia, Albania e Palestina. Dopo questo incontro stupefacente, possiamo continuare la visita della galleria degli altri 21 santi, con la guida colta e convincente di p. Vanzan. (Luciano Corradini)

Flannery O’Connor... ELENA BUIA RUTT ÀNCORA, MILANO 2010, EURO 12,50

Flannery O’Connor è una delle voci più originali della letteratura americana del Novecento. La sua ristretta produzione letteraria (due romanzi, alcune raccolte di racconti e saggi) è caratterizzata da uno stile chiaro e realistico, che dà vita a vicende per lo più grottesche e violente, in un brulicare di simboli e rimandi. Personaggi strampalati si rivelano cercatori di assoluto; anime chiuse in se stesse, fino a quando un fatto imprevisto non sopravviene a scardinarne convinzioni e chiusure. L’apertura raggiunta costa loro lacrime e sangue, ma è questa l’unica via possibile per raggiungere una prossimità con il mistero. Un mistero che è il riconoscimento intuitivo di un Dio che salva l’uomo, sanando la sua incompiutezza e fragilità. Questo libro è una ricognizione sui temi principali di una narrativa che richiede al lettore un coinvolgimento radicale e una netta presa di posizione. Flannery O’Connor non lascia scampo; la sua scrittura è una sfida che rilancia sempre il “prendere o lasciare”.

43

È stato presentato nei giorni scorsi il nuovo libro di Anselmo Palini, “Oscar Romero. ‘Ho udito il grido del mio popolo’”. La prefazione del volume, edito da Ave, è di Maurizio Chierici, editorialista del “Fatto Quotidiano”, già inviato del “Corriere della Sera” in America latina, dove conobbe e intervistò mons. Romero. La storia del vescovo Romero è riproposte in maniera efficace nel testo. Meno noti sono due “agganci” bresciani. Il primo è legato al fatto che mons. Romero ha trovato nel magistero di Paolo VI, in particolare nella Evangelii nuntiandi e nella Populorum progressio, dei riferimenti precisi; il Papa bresciano ha inoltre sempre sostenuto l’arcivescovo di San Salvador anche nei momenti più difficili e anche quando il nunzio e quattro dei sei vescovi salvadoregni ne chiedevano le dimissioni e lo accusavano di essere un sovversivo. Il secondo “aggancio” è legato al Diario di mons. Romero, che racconta gli ultimi suoi tre anni di vita. Il Diario, pubblicato in italiano con la prefazione di mons. Luigi Bettazzi e la postfazione di padre David Maria Turoldo, è stato tradotto dallo spagnolo dal sacerdote bresciano don Pierluigi Murgioni, morto a soli 51 anni anche per le conseguenze dei cinque anni di carcere duro e di torture che dovette affrontare in Uruguay, dove era missionario ai tempi della dittatura militare. Don Murgioni pagò a caro prezzo la fedeltà al Vangelo e al popolo che gli era stato affidato. E questa sua testimonianza lo avvicina ancora di più all’arcivescovo di San Salvador.

La tomba di Oscar Romero e la copertina del libro

Agnes Browne mamma BRENDAN O’CARROLL NERI POZZA EDITORE, VICENZA 2010, EURO 14,50

“Quale eroe si accollerebbe sette bambini? E comunque non sono sicura di volere qualcuno. Pace all’anima sua, ma da quando Rosso è morto, la mia vita è cambiata in meglio, altroché!”. C’è tutta Agnes Browne in queste poche righe, o meglio una “nuova” Agnes Browne perché da quando il marito l’ha lasciata, lei, determinata proletaria della Dublino anni ’70, è come rinata. La ritroviamo così a muoversi per le vie del turbolento quartiere popolare tra le svariate vicissitudini dei figli e la variegata umanità che incontra alla bancarella di frutta e verdura che gestisce, tra un’avventura con la simpatica “Kaiser” Marion e una sosta all’immancabile pub per una pinta di scura e un bicchiere di sidro. Piccole gioie e grandi sfide accompagnano questa “eroina della porta accanto” che non si lascia abbattere dai colpi bassi della sorte ma avanza nel suo percorso con verve e schiettezza. “Continua a sognare, Agnes Browne! Per il bene di tutti, continua a sognare!”. (a cura della Libreria Ferrata)


44

Cultura e comunicazione

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Televisione La sfida per vincere l’audience

Share, pubblicità e soldi... ma la sostanza dov’è?

A

“Access prime time”, ovvero la fascia oraria televisiva che in Italia copre la programmazione dalle 20.30 alle 21.10: i telegiornali nazionali principali sono terminati, nelle case si aspetta l’inizio della prima serata, il “Prime time” per l’appunto. Questo momento di attesa per chi sta in poltrona davanti allo schermo, equivale a un campo di battaglia per i produttori televisivi che, in questi minuti fondamentali, si contendono l’attenzione di milioni di spettatori e, di conseguenza, la vendita degli spazi pubblicitari. Per Rai Uno è l’orario del quiz nazionale che si basa su presentatori carismatici e su vincite da capogiro. In casa Mediaset si sfrutta da ormai vent’anni “Striscia la notizia”, la satiranon-satira che fin dalle sue prime puntate ha contagiato e influenzato milioni di italiani. Ecco quindi schierati i due eserciti principali. Si tratta di giocarsi quasi 20 milioni di spettatori e le strategie sono sempre nuove. L’ultima idea in fatto di caccia agli ascolti parte da Italia Uno e si chiama “Trasformat”, l’ennesimo quizzone ideato e condotto da Enrico Papi, da ormai dieci anni il volto preserale del canale “teen” di Mediaset. Il programma è partito da un mese e continua a totalizzare buoni ascolti, il doppio rispetto alla media estiva del canale in quella fascia d’orario. Papi è riuscito a catturare una buona fetta del pubblico giovanile. Le caratteristiche della trasmissione infatti indicano proprio i giovani come obiettivo primario: il pubblico in studio, da sempre la proiezione di quello a casa, è composto da ragazzi e ragazze poco più che maggiorenni; i partecipanti non superano i trent’anni e fra di loro c’è sempre una bellezza selezionata solo per le sue misure. L’idea del programma è tanto semplice quanto banale: i volti di alcuni vip sono stati deformati o camuffati con la computer grafica, bisogna indovinare di chi si tratta. Un trucco vecchio come la televisione che forse i più giovani non ricordano perché messo da parte negli ultimi anni. Questo spiegherebbe il successo inatteso. Sembra il ritorno dei quiz degli anni ’90, che si potevano seguire anche senza ascoltare l’audio. Infatti oltre ai misteriosi volti da smascherare non c’è altro: le due vallette di Papi sono l’attrice comica Katia Follesa (che di co-

di Alberto Averoldi

mico ha ben poco, a giudicare dall’attenzione con cui legge i dialoghi al gobbo elettronico) e la solita Raffaella Fico, completamente epurata dell’esplicita sensualità che esibiva nel recente quiz “Prendere o lasciare”: ovviamente non si tratta di uno scrupolo di coscienza degli autori del programma, anzi, con questa “censura” si vuole strizzare l’occhio al pubblico femminile, lasciando più spazio alla controparte Katia Follesa, amata dalle donne sicuramente più per la sua ironia che per l’aspetto fisico. La Fico infatti ha un ruolo marginale e si limita a mostrare i premi per il vincitore, in perfetto stile “Ok il prezzo è giusto”. Il gioco finisce qui, proprio dove inizia il trucco: uno show basato esclusivamente sulla capacità di ricordare bene la faccia delle persone famose. Quanto conosciamo i nostri idoli? Sappiamo almeno qualche decina di nomi celebri da snocciolare a casaccio se non abbiamo trovato la soluzione? “Trasformat” sembra un quiz fatto più per chi sta davanti allo schermo che per chi gioca in studio: un facile esercizio mnemonico per non perdere l’abitudine di fare entrare in casa, sul tappeto rosso, i celebri sconosciuti della nostra vita.

SAB Rai Due, h. 7.00 CARTOON FLAKES La giornata di Rai Due inizia con divertenti cartoni animati per i più piccoli. Rai Due, h. 7 35 ART ATTACK Dedicato ai più piccoli ma anche ai grandi che vogliono esprimere la loro fantasia. Giovanni Muciaccia ci insegna come sfruttare materiale di scarto casalingo per realizzare utili giochi e per divertirsi con poco. Tv2000, h. 10.25 RETROSCENA – I SEGRETI DEL TEATRO Digitale Terrestre. Approfondimento culturale condotto da Michele Sciancalepore. Attraverso reportage interessanti e molto curati Sciancalepore viaggia attraverso l’Italia alla ricerca delle novità nel teatro italiano. Rai Tre, h. 12.55 OKKUPATI Federica Gentile presenta un programma dedicato a chi cerca lavoro. Racconta di esperienze virtuose di cooperative e aziende italiane, fornisce spunti su come e dove cercare un’occupazione. Rai Tre, h. 23.35 PALCO E RETROPALCO Rubrica settimanale dedicata al teatro italiano. Dai palchi più famosi d’Italia i reportage che ci fanno conoscere in anteprima gli spettacoli in preparazione per la stagione.

Discovery Channel, h. 23.00 INGEGNERIA ESTREMA Canale Sky 401. Una serie di interessanti documentari di nuova concezione che ci illustrano le invenzioni più impensabili studiate per migliorare i traffici commerciali e la vita delle persone. Dai giganteschi ponti mobili sul mare alle piattaforme costruite per spostare le navi petroliere…

Enrico Papi

DOM Canale Cinque, h. 8.50 LE FRONTIERE DELLO SPIRITO Settimanale dedicato all’attualità del Cattolicesimo in Italia e nel mondo. Il card. Gianfranco Ravasi ci parlerà delle letture della domenica. Rete Quattro, h. 12.00 MELAVERDE Rubrica settimanale dedicata alla religione cattolica in Italia. Rosario Carello intervista ospiti dal mondo ecclesiale e laico e propone interessanti servizi sulla vita della Chiesa nel mondo. Rai Tre, h. 13. 25 PASSEPARTOUT Appuntamento con la cultura. In questa puntata Philippe Daverio, esperto d’arte, analizza il tema del rapporto fra la scienza e le arti nella storia e nell’epoca contemporanea. Comedy Central, h. 18.00 PALCO, DOPPIO PALCO E CONTROPALCOTTO Dal teatro Bonci di Cesena le registrazioni di divertenti spettacoli messi in scena dai migliori attori comici del momento. Fox Retrò, h. 21.00 A-TEAM Canale Sky 121. uno dei più famosi telefilm degli anni ’80, creato da Frank Lupo. Una squadra di ex militari ricercati dal Governo vuole dimostrare il proprio onore mettendosi al servizio dei più deboli.

Tv2000, h. 21.30 EFFETTO NOTTE – IL CINEMA CHE (CI) PARLA Ottima rubrica settimanale dedicata al mondo del cinema, ai suoi personaggi e alle sue novità. Fabio Falzone ospita in studio esperti del settore, attori e registi per analizzare le nuove promesse del cinema italiano e internazionale.


Telecomando

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

45

LUN

MAR

MER

GIOV

VEN

Rai Uno, h. 6.10 QUARK ATLANTE – IMMAGINI DAL PIANETA Brevi documentari naturalistici che raccontano la vita e le abitudini di animali esotici. La puntata di oggi è dedicata agli ippopotami della Zambia meridionale e alla loro lotta contro la siccità incalzante.

Rai Tre, h. 8.00 LA STORIA SIAMO NOI Giovanni Minoli cura e presenta una serie di documentari storici che raccontano i fatti più significativi che hanno cambiato la storia del secolo appena trascorso.

La 7, h. 7.00 OMNIBUS Iniziare la giornata con l’informazione: dopo la rassegna stampa quotidiana i giornalisti della redazione del telegiornale conducono un’interessante arena politica dedicata ai problemi dell’attualità italiana.

Rete Quattro, h. 8.50 HUNTER Inseguimenti in macchina e sparatorie sono il pane quotidiano di Rick Hunter, detective della squadra omicidi di Los Angeles. Avventura, tensione, ma anche ironia.

Rai Tre, h. 9.15 TGR MONTAGNE Un settimanale dedicato alla realtà delle montagne italiane. Servizi e reportage sulle più belle zone d’Italia, interviste a personaggi che vivono la montagna e vogliono valorizzare questo territorio.

Rai Uno, h. 11.05 OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro presenta un appuntamento quotidiano con una rubrica dedicata al consumatore e ai prodotti che troviamo al supermercato: oggi sotto osservazione ci sono mandarini e clementine. Rete Quattro, h. 16.15 FORZA 10 DA NAVARONE Film di guerra del 1978, con Robert Shaw e Harrison Ford. 1943, nella Jugoslavia occupata un pugno di soldati anglosassoni in missione speciale deve sferrare un grave colpo alla Wehrmacht di Hitler con l’aiuto dei partigiani... Rete Quattro, h. 21.10 IL RAGAZZO DI CAMPAGNA Semplice e ironica la comicità di Renato Pozzetto, in uno dei suoi più famosi film, diretto da Castellano e Pipolo nel 1984... Italia Uno, h. 21.10 EL DORADO – LA CITTÀ PERDUTA Film-tv d’avventura del 2010. Un archeologo viene in possesso di una mappa che svela la posizione della magica città di El Dorado. Inizia la sua avventura, ma non è il solo a voler mettere le mani sui tesori della città…

Rai Tre, h. 21.05 LUCARELLI RACCONTA Torna in prima serata una serie inedita di cinque puntate curate e presentate dal giornalista-scrittore Carlo Lucarelli che, attraverso documentari e ricostruzioni storiche, analizzerà i casi italiani mai risolti alla ricerca di una verità. Sono ormai 12 anni che Lucarelli si occupa in tv di misteri politici e giudiziari. Da vedere.

Rai Tre, h. 12.45 LE STORIE – DIARIO ITALIANO Cultura, storia e attualità. Il giornalista Corrado Augias ospita il matematico Piergiorgio Odifreddi per parlare delle origini della geometria. Rai Due, h. 13.00 TG2 MEDICINA 33 Un appuntamento giornaliero con l’informazione sulla salute e sulle ultime scoperte in campo medico e scientifico, aggiornamenti e consigli per la prevenzione. La 7, h. 13.55 SOLO QUANDO RIDO Commedia inglese del 1968, con David Hemmings. Un trio di allegri avventurieri imbroglioni cerca di beffare alcuni diplomatici africani con la vendita di rottami di metallo al posto di cassette di munizioni… Rai Uno, h. 21.30 CENERENTOLA Il celebre cartone animato della Disney che dopo 60 anni torna sugli schermi rimasterizzato e restaurato, con colori e dinamiche più accattivanti.

Rai Due, h. 21.05 IN GOOD COMPANY Commedia americana del 2004 con Dennis Quaid e Scarlett Johansson. Dan Foreman è un dirigente di mezza età alle redini di una grossa azienda. Una ristrutturazione del personale lo mette nelle condizioni di dover rendere conto ad un ragazzo di 26 anni, che per di più inizia a frequentare sua figlia… ironia e situazioni comiche.

Rai Tre, h. 7.30 TG3 BUONGIORNO REGIONE Una rubrica che racconta le realtà locali della nostra regione, dalle notizie più significative alle previsioni del tempo sul nostro territorio. Rai Tre, h. 14.30 TGR LEONARDO Un telegiornale dedicato alla scienza e alle tecnologie applicate. Una breve striscia quotidiana che aggiorna sulle ultime scoperte e sull’andamento della ricerca. Rete Quattro, h. 20.30 WALKER TEXAS RANGER Telefilm americano degli anni ’90 con Chuck Norris nei panni di un ranger a caccia di criminali. Il titolo della puntata di oggi: “Assassinio nel fast-food”. Mtv, h. 21.00 PEARL JAM LIVE Atmosfere suggestive e musica di qualità per la storica band di Seattle capitanata dal cantante Eddie Vedder. Il concerto è stato registrato ad Austin, in Texas.

Canale Cinque, h. 21.10 AUGUST RUSH – LA MUSICA NEL CUORE Efficace commedia di musica e sentimenti che racconta l’incredibile avventura di un ragazzino dotato di un eccellente orecchio musicale, scappato dall’orfanatrofio alla ricerca dei suoi genitori. August arriverà a New York e si farà notare subito per le sue eccezionali doti musicali. La ricerca dei genitori produrrà conseguenze inaspettate…

Rai Tre, h. 11.00 APPRESCINDERE Michele Mirabella presenta una rubrica che con leggerezza si occupa dei piccoli grandi problemi dell’Italia e degli italiani. La7, h. 13.55 IL FARO IN CAPO AL MONDO Film d’avventura del 1971 con Yul Brynner e Kirk Douglas, tratto da un romanzo di Jules Verne. Il guardiano del faro di un’isola deserta sfugge all’agguato di una banda di pirati ma, restando nascosto tra le rocce e la vegetazione, spia i loro movimenti e intralcia i loro piani. La 7, h. 20.30 OTTO E MEZZO Spazio quotidiano all’approfondimento giornalistico con Lilli Gruber e i suoi ospiti d’eccezione: scrittori, giornalisti, politici. Rai Storia, h. 21.00 DIXIT D’AUTORE Documentari storici. Il titolo della puntata è “Alfabeto italiano”: il resoconto dei fatti avvenuti nella notte fra il 7 e l’8 novembre 1970, data in cui l’Italia sfiorò un colpo di Stato, soprannominato poi il “Golpe Borghese”.

Rai Tre, h. 21.05 IL NEGOZIATORE Thriller ad alta tensione con Samuel L. Jackson e Kevin Spacey. Un poliziotto di Chicago è incastrato dall’alto in un complotto. Per dimostrare la sua innocenza sequestra il capo degli Affari interni, barricandosi negli uffici del Distretto e chiedendo che a trattare la loro liberazione sia un collega esperto nel negoziare ostaggi…

Rai Due, h. 9.45 CULT BOOK Un settimanale dedicato alla cultura letteraria italiana e internazionale: le novità e i grandi classici con il commento di esperti e addetti ai lavori. La 7, h. 13.55 RIO CONCHOS Film western diretto nel 1964 da Gordon Douglas. Finita la guerra civile, un colonnello sudista consegna duemila fucili rubati a una tribù di Apaches, incitandoli alla rivolta contro l’esercito nordista… Tv2000, h. 21.45 IL GRANDE TALK Il giornalista Alessandro Zaccuri presenta un ottimo appuntamento settimanale per studiare il mondo della televisione e capire i suoi segreti e i suoi metodi comunicativi. In studio studenti universitari e addetti ai lavori commentano l’attualità televisiva.

Rete Quattro, h. 23.30 THE VANISHING - SCOMPARSA Intenso thriller del 1993 con Sandra Bullock, Kiefer Sutherland e Jeff Bridges. Diane scompare misteriosamente in una stazione di servizio durante un viaggio con il fidanzato Jeff. La ragazza sembra essere svanita nel nulla, ma Jeff non si rassegna e continuerà a cercarla per anni fino a quando…


46

Cultura e comunicazione Radio e Media

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Musica La presentazione nell’Auditorium San Barnaba

Natale nelle Pievi: II atto

T

Tra le tante uscite natalizie che incroceremo nei prossimi giorni ne presentiamo una in chiave bresciana, con alcune partecipazioni “estere”. Ci riferiamo al secondo volume del cd “Natale nelle Pievi”, che si inserisce nel percorso della rassegna teatrale che anima il Natale bresciano ormai da alcuni anni. Il dinamico e geniale Pietro Arrigoni, nonostante le difficoltà di bilancio abbiano imposto scelte drastiche e dolorose, non ha voluto rinunciare all’idea di continuare la serie, inaugurata lo scorso anno, del cd natalizio. E ha fatto bene, perché questo secondo capitolo rappresenta uno scatto in avanti del progetto, sia perché le canzoni paiono nel complesso elevarsi di qualità, sia perché al disco, anche quest’anno benefico (a favore dell’Associazione “Un sorriso di speranza”), hanno aderito alcuni autori provenienti da altre provincie. A loro, quindi, la priorità. Iniziamo da Massimo Bubola, noto cantautore italiano, dotato di una lirica raffinata e di capacità musicali notevoli. Il cantastorie propone in questo cd l’inedito “La carovana dei re magi “, ballad della tradizione veronese, splendidamente arrangiato da Enrico Mantovani, che rende merito alla classe di Bubola, ben coadiuvato dalla moglie Erika Ardemagni ai cori. Secondo “straniero” è Massimiliano La Rocca, fiorentino piuttosto noto nell’ ambiente rock italiano, che regala energia e carica con la sua “Natale

di Ricky Barone

in città”. Molto bella anche “Aspettando Natale” del lombardo di Cantù Andrea Parodi, delicata e riflessiva canzone anche in questo caso inedita. Da lontano, Genova per la precisione, proviene Ila, che offre un saggio della propria classe con “Cala la pace”. Dietro di loro un manipolo di cantautori e band bresciane. Simpatico ma anche di contenuto è Piergiorgio Cinelli, con la sua “Asen se ma stüpid no”, che diverte e fa pensare. Bellissima è “La scatola del Nedal” dei Malghesetti, frizzante folk band in salsa bresciana. Splendido il brano di apertura “Auld lang syne” una cover magistralmente eseguita dal Marco Giubileo Projekt

Group. Di taglio pop, elegante e intensa, è “Rinascerà” cantata da Giorgio Guizzi. Invernale, molto d’atmosfera e particolarmente interessante musicalmente è “Il profumo della neve” di Daniele Gozzetti, autore bresciano tra i più noti. Di alto livello la cover di “Is your love in vain?” di Bob Dylan, eseguita e cantata da Enrico Mantovani, chitarrista di Orzinuovi. Bella anche “Il gabbiano” della Selvaggi band, calda e potente. Piace pure “Campo base chiama terra” di Andrea Romano, cantautore e produttore bresciano, mentre come sempre vivace e religioso è Roberto Guarneri con la sua “Se c’è da andare noi si va”. Un progetto coraggioso, innovativo e tradizionale, che sarà presentato dal vivo il 7 dicembre alle ore 21 all’Auditorium San Barnaba di Brescia con ingresso libero. Presentatori saranno i “Belli dentro”, Fabrizio Gorni e Andrea Zaniboni, di Radio Voce.

Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla parrocchia di S. Maria Assunta in Gussago. LA BUONA NOVELLA Nelle domeniche d’Avvento il commento al Vangelo è di mons. Luciano Monari. Da questa settimana ospitiamo la rubrica “Arte per lo spirito” a cura di Carmela Perrucchetti. Ecclesia di dicembre è in collaborazione con l’Ufficio Famiglia. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la domenica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Manerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte). VOCE MATTINA Il contenitore condotto da Marco Vignoletti si arricchisce di nuovi appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, lo spazio dedicato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia.

Uno degli artisti, Roberto Guarneri

PalaBrescia Venerdì 3 dicembre promosso da Cipiesse

Le sonorità dei Nomadi nei teatri Non è una novità scoprire che i Nomadi fanno tappa a Brescia. Sono ospiti abituali della terra bresciana ma, nonostante questo, sempre in molti accorrono ai loro concerti. C’è però in tutto questo una novità: il gruppo, uno degli storici della canzone italiana, si propone in un tour che tocca i teatri e che proprio per questo si offre a sperimentazioni nuove e riproposizioni vecchie. L’appuntamento bresciano è venerdì 3 dicembre al PalaBrescia alle 21. Il tour nei teatri italiani, che continuerà fino alla fine del 2010, toccherà anche Bergamo, Bologna, Imola, Sanremo e altre località italiane, per ancora 11 tappe. L’idea di una serie di concerti fatti all’interno dei teatri è nata dopo l’esperienza fatta con l’Omnia Symphony Orchestra guidata dal maestro Bruno Santori che li aveva visti impegnati il 6 e il 7 aprile 2007 al PalaBrescia in un concerto, dove hanno anche registrato due cd live. Ritorno a teatro,

questa volta senza orchestra per una serata che si preannuncia come un viaggio attraverso le tappe più importanti del repertorio dei Nomadi, da “Io vagabondo” a “Il vecchio e il bambino” fino agli ultimi successi contenuti nell’album del 2009 “Allo specchio”. Durante la serata verranno anche proposti brani non dei Nomadi ma contenuti nell’ultimo lavoro pubblicato a ottobre “RaccontiRaccolti” in cui in “stile nomadi” sono stati rifatti alcuni brani di cantanti famosi come “Hey man” di Zucchero o “L’isola che non c’è” di Bennato o “Autogril” di Guccini. Uno spettacolo che colpisce chi dei Nomadi è fan da anni ma anche chi per la prima volta si trova a cantare le hit che hanno fatto la storia. Uno spettacolo coinvolgente che metterà in luce le sonorità tipiche del gruppo, riarrangiate e riviste ma sempre Nomadi. Prezzi dei biglietti nella serata 22 euro nel settore non numerato e 30 euro nel settore numerato (m.t.)

LA BUONA NOTIZIA Gli argomenti trattati: la Messa del Vescovo per gli universitari in Duomo Vecchio; il nuovo numero dei “Quaderni Teologici del Seminario di Brescia”; l’inaugurazione dell’oratorio di Muratello di Nave; la mostra a Botticino sulla visita del Papa e la presentazione del dvd sulle tre chiese parrocchiali. La rubrica “4 parole” è con don Claudio Zanardini. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10. BELLI DENTRO È tornato a grande richiesta il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Quasi due ore di diretta, dal lunedì al venerdì alle 17.10. Tra canzoni, giochi ospiti in diretta e sondaggi, il modo più piacevole di finire la giornata lavorativa. VOCE SPORT La trasmissione “100%Brescia”, dedicata alle Rondinelle, con interviste e approfondimenti, va in onda dal lunedì al venerdì alle 14. Tutte le domeniche “Diretta sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichiari, Rodengo) e del Brescia di serie A.


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

SABATO

Via Callegari, 6 - Brescia Tel. 030 3774592 - 3383636104 Fax 030 3757897 e-mail: redazione@radiovoce.it

Le nostre frequenze Città e Provincia 88.300 Franciacorta 88.500 Lago d’Iseo 88.400 - 93.500 Alta Valle Camonica 88.050 Lago di Garda 88.200 Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25 Bassa Valle Camonica 88.200 Media Valle Camonica 88.300 Alta Valle Sabbia 88.500 Valle Trompia 88.500

6.00 Ecclesia 7.00 Gr 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 Il nuovo numero del settimanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu 8.00 Gr Radio Vaticana 9.00 Gr - Voce mattina con Tony Marano (prima parte) 11.00 Gr - Voce mattina (seconda parte) 12.00 Gr Radio Vaticana 13.00 Gr - Radio Voce greatest hits 18.00 Gr 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana 19.50 Zona relax 20.30 Diretta sport Milan Brescia Anticipo 15ª giornata di andata serie A

DOMENICA

7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare... 9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte - Commento al Vangelo di mons. Luciano Monari - Sette giorni in diocesi con Angelo Onger - Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di don Franco Frassine - Primo Piano 10.00 S. Messa dalla Cattedrale 11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale della famiglia - Arte per lo spirito con Carmela Perrucchetti - Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari - L’agenda della settimana 12.00 Recita dell’Angelus 14.00 Gr Radio Vaticana 14.35 Diretta Sport 19.30 Gr Radio Vaticana

Dal lunedì al venerdì GR Nazionali dalle 7 alle 18 Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30 GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30

Radio ECZ Via XV giugno, 4 25014 Castenedolo (Bs) Tel. 0302731444 Fax 0302130911 www.radioecz.it info@radioecz.it Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella che corrisponde alla tua parrocchia

S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze

Radio Voce Camuna Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs) Tel. 0364.22342 fax 0364 320906 e-mail: radio@vocecamuna.it redazione@vocecamuna.it www.vocecamuna.it

Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47

DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.00 Ecclesia 6.30 S. Messa 6.55 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Mario Ricci 7.25 Rassegna stampa nazionale 7.55 Pane per il viaggio (replica) 8.15 L’apertura (2ª parte) 9.15 Primo piano a cura di Mario Leombruno 10.10 Voce mattina con Marco Vignoletti 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17.10 Belli dentro 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana - Zona relax 21.00 La musica della sera - lun: La reserva de Pedro - mar: Alta rotazione con Alessandro Gardenato - mer: Brescia music play con Ricky Barone - gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo - sab: Disco Story 22.00 Effetto notte

Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09 Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Con le ruote... sotto i piedi! Venerdì 11.09 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00

Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Fuori Gioco! Lunedì 18.00 Letture Martedì 10.09 Sul filo della memoria Martedì 10.40

Vocegiornale notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. Rassegna stampa quotidiana appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. Almanacco previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. Stremadès storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17. Una proposta musicale al giorno programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.

47


48

Cultura e comunicazione Sala della comunità

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

“Rapunzel” Il nuovo film d’animazione della Disney

Una chioma incantata alla scoperta del mondo Approfondimenti psicologici e anche patologici senza togliere nulla al divertimento e alla varietà

L’affascinante ladro Flynn Rider in una scena del film “Rapunzel”

PROGRAMMAZIONE In un mondo fantastico non ben precisato (che per quanto ne sappiamo potrebbe anche essere il nostro) i gufi vivono in un regime di caste, basato sulle diverse razze tra le quali il barbagianni è la più considerata. Affascinato dalle storie che gli racconta il padre, Soren, un giovane gufo, sogna di diventare uno dei Guardiani di Ga’Hoole, un mitico corpo di gufi guerrieri, che salvarono tutti i gufi sconfiggendo i cattivi Pure Ones, nel corso di una epica battaglia. Un giorno, discutendo con il fratello più grande che lo prendeva in giro, cadono tutti e due, dalla loro casa sull’albero e vengono rapiti dai Pure Ones e portati nel loro territorio. Soren, capisce che la loro unica possibilità è quella di raggiungere il Grande Albero, dove hanno dimora i Guardiani di Ga’Hoole, ma per farlo dovrà mostrare tutte le sue capacità...

All’improvviso Evelyn Salt, agente della Cia, viene accusata da un disertore di essere una spia russa sotto falsa identità. Per dimostrare che si tratta di una menzogna, Salt si dà alla fuga. In questo modo complica le cose, diventando una fuggitiva. Salt in realtà cerca di raggiungere il marito. Quando alla Casa Bianca arriva il Presidente della Russia, le carte in tavola tornano ancora a confondersi...

Il regno di Ga’ Hoole – La leggenda dei guardiani di Zack Snyder

Salt di Phillip Noyce

Sale della comunità SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 4 dicembre ore 21.00; domenica 5 dicembre ore 15.00, 17.30; EDEN – ESINE: sabato 4 dicembre ore 20.30, domenica 5 dicembre ore 15.00, 20.30; mercoledì 8 dicembre ore 20.30; IL GABBIANO – GHEDI: domenica 5 dicembre ore 16.00; SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: sabato 4 dicembre ore 20.45; domenica 5 dicembre ore 16.00, 20.45; GLORIA – MONTICHIARI: sabato 4 dicembre ore 21.00; domenica 5 dicembre ore 15.00, 21.00; mercoledì 8 dicembre ore 15.00; AURORA – PALAZZOLO: sabato 4 dicembre ore 21.00; domenica 5 dicembre ore 16.00, 20.30; DON BOSCO – PONTOGLIO: domenica 5 dicembre ore 16.15; PAOLO VI – PREVALLE: sabato 4 dicembre ore 20.30; domenica 5 dicembre ore 15.30; PAX – PROVAGLIO D’ISEO: sabato 4 dicembre ore 20.45; domenica 5 dicembre ore 16.00; CORALLO – VILLANUOVA: domenica 5 dicembre ore 14.30

Sale della comunità EDEN – ESINE: venerdì 3 dicembre ore 20.30; martedì 7 dicembre ore 20.30; mercoledì 8 dicembre ore 20.30; SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 3 dicembre ore 20.45, sabato 4 dicembre ore 20.45, domenica 5 dicembre ore 20.45, martedì 7 dicembre ore 20.45; ASTRA – LUMEZZANE SANT’APOLLONIO: sabato 4 dicembre ore 20.30, domenica 5 dicembre ore 14.30, 17.30, 20.30

Maschi contro femmine di Fausto Brizzi

Robin Hood di Ridley Scott

L’ultimo dominatore dell’aria di M. Night Shyamalan

Cani e gatti – La vendetta ... di Brad Peyton

Adèle e l’enigma del faraone di Luc Besson

Sala della comunità SPLENDOR – ODOLO: sabato 4 dicembre ore 20.45; domenica 5 dicembre ore 20.30

Sala della comunità CORALLO – VILLANUOVA: sabato 4 dicembre ore 20.30; domenica 5 dicembre ore 14.30

Sala della comunità ITALIA – LONATO: mercoledì 8 dicembre ore 15.00

Sala della comunità SAN DOMENICO SAVIO – SERLE: sabato 4 dicembre ore 20.30; domenica 5 dicembre ore 15.30

Sala della comunità SEBINO – SALE MARASINO: sabato 4 dicembre ore 20.45; domenica 5 dicembre ore 16.00, 20.45


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

C

di Nicola Rocchi

Classicismo disneyano e innovazione in stile Pixar. Si godono i frutti migliori della fusione tra i due studi in “Rapunzel – L’intreccio della torre”, il film diretto da Nathan Greno e Byron Howard nel quale la Disney rivisita in piena libertà la fiaba dei fratelli Grimm. Rimodernandola grazie all’ottima sceneggiatura di Dan Fogelman (autore anche del pixeriano “Cars”) che arricchisce il racconto in profondità psicologica – e anche patologica – senza togliere nulla al divertimento e alla varietà delle invenzioni narrative. Ricchezza anche visiva, grazie a un

uso intelligente del 3D che regala momenti di grande spettacolo alternati a immagini di lieve poesia, come la danza notturna delle lanterne che corona il sogno della protagonista. La piccola Rapunzel (doppiata da Laura Chiatti) è figlia di regnanti, ma non lo sa. Per consentirle di nascere, i genitori hanno sottratto a una strega malvagia il fiore che le permetteva di mantenersi eternamente giovane. Ora quel potere si è trasferito nei capelli biondi di Rapunzel, che la perfida Gothel rapisce ancora neonata. Rinchiusa in una torre, isolata dal mondo, Rapunzel fino

al diciottesimo compleanno conosce soltanto la donna che crede essere sua madre. Gothel ne sfrutta le doti magiche mescolando false dichiarazioni d’amore e vere perfidie. Il rapporto matrigna-figlia, con la donna anziana che sfugge alla morte succhiando la vita della giovane, colpisce e spaventa per la finezza con cui viene messo in scena. La megera vuole Rapunzel tutta per sé e la tiene lontana dal mondo agitando la minaccia di ogni sorta di pericolo. La curiosità della ragazza è però più forte della paura. L’incontro con Flynn Rider, un ladruncolo assai guascone che ha la voce italiana di Giampaolo Morelli (il maldestro ispettore Coliandro dei telefilm), allontana la claustrofobia dell’inizio e apre la scena a vasti panorami naturali. Con la fuga di Rapunzel verso la città, la storia si fa più classicamente

49

disneyana, percorsa da una galleria di personaggi tratteggiati con sintesi e ritmo impeccabili, e animati da una tecnica sopraffina: le espressioni del cavallo Maximus, il più accanito inseguitore di Flynn Rider, valgono da sole il prezzo del biglietto. Non mancano i numeri musicali che, benché inferiori a quelli di altri capolavori Disney, raggiungono una punta di sommo spasso in una taverna di bruti riconvertiti da Rapunzel in sognatori. La giovane principessa, dietro gli occhioni, cela infatti un carattere di ferro. Non arretra di fronte a nulla pur di far avverare il proprio desiderio, e il suo salvatore non può che piegarsi a fare tutto quello che la ragazza gli chiede. Armata soltanto dei suoi capelli e di una padella, affronta molti ostacoli e piange lacrime amare ma salvifiche, che portano dritte al lieto fine.

La Valchiria Alla scuola per fate di Alfea si festeggia l’inaugurazione del nuovo anno, quando il party viene interrotto da Icy, Darcy e Stormy, le perfide Trix. Le Winx, senza Bloom, sono costrette a rimediare allo scompiglio creato dalle streghe che, dopo aver mandato a monte la festa, rubano un oggetto potentissimo e misterioso. Bloom è su Domino, dove sta vivendo i momenti più belli della sua nuova vita da principessa... Winx club − Mag Magica avventura di Iginio Straffi

di Richard Wagner in diretta la prima dal teatro “Alla Scala” di Milano in digitale con microcinema Sale della comunità GIOVANNI PAOLO II – AGNOSINE: martedì 7 dicembre ore 17.30; SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: martedì 7 dicembre ore 17.00; GLORIA – SAN FILIPPO NERI: martedì 7 dicembre ore 17.00

Sale della comunità SAN GIOVANNI BOSCO – BIENNO: sabato 4 dicembre ore 20.30; domenica 5 dicembre ore 15.30; IDEAL – CASTENEDOLO: domenica 5 dicembre ore 17.00; SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: mercoledì 8 dicembre ore 21.00; SALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZZANE SAN SEBASTIANO: sabato 4 dicembre ore 20.45; domenica 5 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; AURORA – PAVONE MELLA: sabato 4 dicembre ore 20.45; domenica 5 dicembre ore 15.00, 20.45; lunedì 6 dicembre ore 20.45; martedì 7 dicembre ore 20.45; mercoledì 8 dicembre ore 15.00, 20.45; PONTE CAFFARO – AURORA: sabato 4 dicembre ore 21.00, domenica 5 dicembre ore 16.00, 21.00; PAOLO VI - PREVALLE: martedì 7 dicembre ore 20.30; mercoledì 8 dicembre ore 15.30; AURORA – RONCADELLE: sabato 4 dicembre ore 20.30, domenica 5 dicembre ore 15.00

Cattivissimo me di P. Coffin, C. Renaud, S. Pablos

Uomini di Dio di Xavier Beauvois

Sala della comunità SANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 5 dicembre ore 15.00, 17.00; SAN COSTANZO – NAVE: domenica 5 dicembre ore 14.30, 17.00; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: sabato 4 dicembre ore 21.00; domenica 5 dicembre ore 15.00

Sale della comunità SANTA GIULIA – VILL. PREALPINO: domenica 5 dicembre 2010 ore 20.15; martedì 7 dicembre ore 20.45; INZINO – INZINO: sabato 4 dicembre ore 20.30; domenica 5 dicembre ore 20.30; ITALIA – LONATO: venerdì 3 dicembre ore 20.30; sabato 4 dicembre ore 20.30; domenica 5 dicembre ore 20.30

Cineforum Perdona e dimentica di Todd Solondz Sala della comunità CRYSTAL – LOVERE: venerdì 3 dicembre ore 21.00

The social network di David Fincher

Benvenuti al Sud di Luca Miniero

Potiche – La bella statuina di François Ozon

Toy Story 3 La grande fuga di Lee Unkrich

Sala della Comunità LUX – LUMEZZANE PIEVE: domenica 5 dicembre ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 6 dicembre ore 20.30; martedì 7 dicembre ore 20.30

Sala della comunità IL GABBIANO – GHEDI: domenica 5 dicembre ore 15.30; lunedì 6 dicembre ore 21.00; SAN LUIGI – LODRINO: sabato 4 dicembre ore 20.30: domenica 5 dicembre ore 20.30; CRYSTAL – LOVERE: giovedì 9 dicembre ore 15.00

Sala della comunità SERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 4 dicembre ore 20.45; domenica 5 dicembre ore 20.45; lunedì 6 dicembre ore 20.45; martedì 7 dicembre ore 20.45; mercoledì 8 dicembre ore 20.45

Sale della comunità PAOLO VI – DESENZANO: domenica 5 dicembre ore 15.00; CRYSTAL – LOVERE: mercoledì 8 dicembre ore 15.00; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: mercoledì 8 dicembre ore 15.00

Simon Konianski di Micha Wald Sala della comunità PAOLO VI – DESENZANO: sabato 4 dicembre ore 20.30


€ 3.089,00

Prezzo di vendita

con sconto 40%

con incentivo 2010 sconto 10% extra

€ 1.853,00

€ 1.700,00 ABBRICA IF IN TI ITAL I

OD PR OTT

Listino

Prezzo Fabbrica

A

Prezzo di listino


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Economia e lavoro venturelli@lavocedelpopolo.it

51

Economia Un rapporto curato da Mario Deaglio

La ripresa, il coraggio e la paura Brescia ha ospitato la presentazione della quindicesima edizione dello studio promosso dal Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi ormai divenuto punto di riferimento del dibattito economico nazionale

La presentazione del rapporto

L

“La ripresa, il coraggio e la paura”. È il titolo del rapporto sull’economia globale e l’Italia, promosso per il quindicesimo anno dal Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi e da Ubi Banca. Curato dal professor Mario Deaglio, ordinario di Economia internazionale all’Università di Torino, il rapporto è ormai diventato un importante punto di riferimento nel dibattito economico. Lo studio si apre con uno sguardo al passato e si chiude con un’occhia-

Alcuni dati del rapporto

L’Italia mostra ancora segni di fatica

a cura di Mario Nicoliello

ta al futuro. Dalla tranquilla euforia del 1995 siamo passati all’inquieta sensazione di fragilità che attraversa il 2010: nel frattempo il mondo è cambiato radicalmente e il predominio dei Paesi occidentali sviluppati vacilla di fronte alla crescita delle economie nuove. Il Rapporto ricostruisce l’andamento della crisi e analizza gli scenari di ripresa, soffermandosi in particolare sulla nascita di una classe media globale, sulle prospettive energetiche,

sull’emergere di nuovi prodotti e nuovi settori, sulla partita in corso fra Stati sovrani e grandi società multinazionali. Muovendo dalla crisi attuale, il rapporto presenta tre modalità di analisi: la crisi come fallimento del sistema di regolazione, come ridistribuzione del reddito, oppure come ridisegno dell’economia mondiale. In principio si è trattato di crisi finanziaria originata dai mutui subprime, quindi ci sono state forti cadute produttive e aumento della disoccupazione, cui hanno fatto seguito da un lato disagi sociali e mutamenti politici, dall’altro difficoltà nelle finanze pubbliche. Il rapporto chiarisce come nonostante i numerosi sforzi la ripresa non abbia ancora raggiunto i livelli precrisi. I primi a uscire dallo stato di difficoltà saranno gli Stati Uniti, che già all’inizio del 2011 raggiungeranno i livelli di produzione del 2008: la differenza sarà però costituita da

Secondo il Rapporto sull’economia globale, l’Italia mostra evidenti segni di fatica. Per il Paese la scelta è arrendersi alla paura del declino, alle chiusure e fratture che questa genera, oppure affrontare con coraggio le scelte necessarie a tornare su una via che assicuri non solo sviluppo economico ma anche, in senso più fondamentale, crescita delle opportunità individuali e collettive. Per l’Italia si tratta di una crisi che viene da lontano. Le radici della crisi non si trovano nella domanda, bensì nell’offerta, ossia nell’esito deludente degli investimenti realizzati. In particolare la produttività del lavoro ha cessato di crescere nel 1995, la produttività media del capitale è addirittura in diminuzione. Nessun settore ha ancora recuperato i livelli ante-2006 e per la prima volta i servizi anziché compensare la diminuzione di attività dell’industria, pagano anche essi un costo. Le differenze regionali si faranno sentire e in molti casi aumenteranno divari storici. “La crisi italiana – ha osservato Mario Deaglio, durante la presentazione del Rapporto – viene da lontano. È una crisi sia di struttura economica – poco efficiente, mal specializzata, che si è andata allontanando dalla frontiera dell’innovazione – sia di produttività dei fattori.

ben 8 milioni di disoccupati. Ci si concentra poi sulla crescente sensazione di fragilità – ripercorrendo una serie di eventi, dall’uragano Katrina all’errore clamoroso nelle previsioni sugli effetti dell’influenza aviaria, dall’eruzione del vulcano islandese alla marea nera del Golfo del Messico – e sulle concrete difficoltà a governare riscontrate in tantissimi Stati. Gettando uno sguardo sul futuro, da un lato si analizza la questione del deficit energetico derivante dalla progressiva erosione delle scorte petrolifere, dall’altro la riorganizzazione degli spazi mondiali. Nel 2025 nei Paesi ricchi vivrà soltanto il 13% della popolazione mondiale, mentre il 47% sarà nei Paesi emergenti (tra i quali Brasile, India, Cina, Russia, Messico, Sudafrica, Turchia). A livello di reddito, il 44,5% del Pil mondiale sarà prodotto nei Paesi ricchi, mentre il 43% in quelli emergenti.

Se non cambia nulla, i tassi di crescita post-crisi saranno molto bassi”. Secondo Deaglio il vero rinnovamento dell’economia deve essere preceduto da un rinnovamento del modo di pensare. Per questo bisogna avere coraggio. “Il coraggio – ha spiegato il docente – di uscire dal contingente, di ampliare gli orizzonti, di proporre programmi diversi. Non ci sono dubbi sulla debolezza strutturale dell’Italia e le soluzioni non sono racchiuse in facili formulette”. Il compito di superare questa debolezza sarà tale da assorbire le energie della generazione dei giovani di oggi: “Sempre se questa generazione lo vorrà fare”, ha chiosato Deaglio, aggiungendo: “Nel caso contrario si metterebbe fine a un esperimento entusiasmante, durato centocinquanta anni che ha portato una serie di sonnacchiose economie locali a costituire insieme la sesta economia del mondo. E sarebbe davvero un peccato”. Sette i punti che il docente ha indicato per uscire dallo stallo: “Meno investimenti nel calcio più nella ricerca; energia a basso costo; investimenti in infrastrutture; politiche turistiche coerenti; terziario più produttivo; riduzione dei costi della politica; moderata emersione dell’economia sommersa”.


52

Economia e lavoro Alimentazione

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Carpenedolo Il 7 e l’8 dicembre

Torrone: un gusto che unisce La Fiera, organizzata dalla Pro loco, rappresenta una vetrina per il meglio della produzione nazionale del noto dolce

T di Federico Migliorati

Torna anche quest’anno, il 7 e 8 dicembre la Fiera del Torrone organizzata a Carpenedolo dalla Pro loco di concerto con l’amministrazione comunale, in collaborazione con la parrocchia e con il Patrocinio della Regione Lombardia, delle Province e delle Camere di Commercio di Brescia e Cremona oltre che dell’Unpli. La cittadina dei carpini ospiterà le migliori produzioni di torrone di tutte le regioni italiane oltre a quelle dei settori agroalimentari, enogastronomici e dell’artigianato coniugando tradizione, cultura, raffinatezza e divertimento per adulti e bambini, per singoli e famiglie. “Nel centro storico, fra le strade e le piazze – afferma il presidente della Pro loco Mario Ferrari, vero e proprio fautore di questo evento ormai divenuto abituale – ci saranno numerosi banchetti in cui sarà possibile assaggiare, acquistare e imparare a conoscere la delizia del torrone di Cremona oltre a quello proveniente da altre parti d’Italia”. Si tratta di una tradizione rilanciata proprio con l’avvento del sodalizio carpenedolese e riportata

Un’immagine della Fiera del torrone degli anni scorsi

agli antichi splendori assumendo valenza nazionale, uno splendore che lega Carpenedolo al territorio di Cremona da molti secoli, come riportano alcuni documenti ufficiali anteriori al 1787. Tanti sono i momenti in cui si articolerà la Fiera del Torrone, tra questi le dimostrazioni della produzione di torrone e cioccolato. Un’azienda della Sardegna mostrerà le fasi di confezionatura del torrone lavorato con mezzi tradizionali con degustazione finale. Per il cioccolato, un maestro della decorazione si esibirà nel creare composizioni artistiche sotto gli occhi di tutti con la possibilità di acquisto dei prodotti finiti. Con queste iniziative all’interno della manifestazione la Pro loco di Carpenedolo presieduta da Mario Ferrari vuole sviluppare una tradizione ultracentenaria che lega due territori lombardi, quello bresciano e quello cremonese. La Fiera del Torrone vedrà, quest’anno, la novità dei bus navetta approntati dalla Pro loco in collaborazione con un’agenzia locale per agevolare i

visitatori e ridurre il traffico. Nel frattempo è in stampa il libretto ufficiale che oltre a riportare le varie notizie e gli eventi riguardanti l’appuntamento dicembrino, conterrà un inserto culturale sulla conoscenza delle bellezze del paese, un’interessante iniziativa destinata ai carpenedolesi, ma soprattutto ai tanti che affolleranno le manifestazioni dicembrine. Sono in preparazione, inoltre, diverse mostre: una nel palazzo Laffranchi in collaborazione con le istituzioni cremonesi dal nome “Torronarius”, viaggio nella patria del torrone e degli Stradivari proposta dalla Ray Clever Photographers e altre tre negli ambienti dell’oratorio femminile gentilmente concessi dal parroco don Franco Tortelli, con esposizioni di quadri antichi riportanti la Sacra Famiglia (in collaborazione con Lorenzo Desenzani dell’Angolo dei Ricordi) senza dimenticare le esposizioni di fotografie di artisti locali e il settore dedicato ai bambini con il concorso “Decora il tuo albero” oltre alla manifestazione “Mercanti principianti”.


Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

53

Confartigianato Critiche alla Corte di giustizia

Massetti a tutela del cioccolato Eugenio Massetti

I

Il 25 novembre scorso l’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea per avere autorizzato la denominazione “cioccolato puro” sulle etichette di prodotti di cioccolata che avrebbero dovuto segnalare anche la presenza di “altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”. I giudici hanno ritenuto che la normativa italiana sia idonea “a indurre in errore il consumatore e a ledere il suo diritto a un’informazione corretta, imparziale e obiettiva”. “Qualità degli alimenti e chiarezza di informazione verso con-

di Paolo Corbucci

sumatori non sembrano stare a cuore all’Unione europea”. È quanto dichiara Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato di Brescia, commentando la sentenza della Corte di giustizia. “Si tratta – sottolinea Massetti – di un grave attacco alla tradizione made in Italy che ha nell’artigianato un settore di punta nella produzione di cioccolato puro”. La normativa italiana consente di mantenere due categorie di denominazioni di vendita: una per i prodotti a base di solo burro di cacao, denominati “cioccolato puro”, e l’altra

Il presidente della sigla di via Orzinuovi contesta una recente sentenza dell’organismo europeo che penalizza il made in Italy per i prodotti che contengono grassi vegetali, indicati come succedanei del cioccolato. Il diritto della Ue relativo all’etichettatura dei prodotti di cacao e di cioccolato armonizza invece le denominazioni di vendita di questi prodotti. Quando contengono fino al 5% di grassi vegetali diversi dal burro di cacao (detti sostitutivi) la loro denominazione resta immutata, ma la loro etichettatura deve contenere, in grassetto, la specifica dizione: “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”. Per i prodotti di cioccolato che contengono unicamente burro di cacao è possibile indicare sull’etichettatura tale informazione, purché, rileva la sentenza,“sia corretta, imparziale, obiettiva e non induca in errore il consumatore”. A presentare ricorso contro Roma per inadempimento è stata

la Commissione Ue, secondo la quale l’Italia ha introdotto una denominazione di vendita supplementare per i prodotti di cioccolato, a seconda che essi possano essere considerati “puri” o meno. Secondo Confartigianato la denominazione “cioccolato puro” costituisce una preziosa garanzia di qualità per i consumatori. Le pasticcerie artigiane che in Italia producono anche dolci al cioccolato sono 14.724. Di queste, i “cioccolatieri” (cioè gli artigiani specializzati esclusivamente nella lavorazione del cacao e nella produzione di prelibatezze al cioccolato) sono 363 in tutta Italia. Il successo dei prodotti di cioccolato è testimoniato dall’aumento, tra il 2001 e il 2008, del numero di cioccolaterie artigiane: la crescita è stata pari al +38,5%.


54

Economia e lavoro Alimentazione

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Gussago Proposta enogastronomica

Lo “spiedo scoppiettando” è più buono L’amministrazione gussaghese prolunga un’iniziativa salutata da grande successo

L

La rassegna “Lo spiedo scoppiettando” per dirla con Carducci, continua a essere nel pacchetto di iniziative volute dall’Amministrazione comunale di Gussago volta a un’attenta valorizzazione delle risorse del territorio, delle tradizioni e delle aziende presenti. Il successo ottenuto dall’iniziativa nei mesi di ottobre e novembre ha indotto l’amministrazione e i ristoratori locali a rinnovare questo appuntamento con il più tipico fra i piatti della tradizione locale. L’assessore

a cura di VoceMedia Pubblicità

Lucia Masutti esprime la convinzione che gusti ed atmosfere della cucina e della tradizione diventino il più forte, specifico ed apprezzato biglietto da visita del territorio, affermazione e orgoglio della cultura locale che affonda le proprie radici in epoche lontane. Al prolungamento della proposta hanno aderito 15 ristoranti che da sempre rappresentano al meglio la ristorazione gussaghese che propongono menù degustativo, che spazia dalla minestra sporca allo

spiedo con polenta e patate, accompagnato da un ottimo vino rosso Cellatica Superiore Doc delle cantine locali a un prezzo calmierato di 22 euro. All’iniziativa “Lo spiedo scoppiettando” è stato peraltro dato il via con una magnifica cena sotto le stelle a lume di candela nel magnifico scenario della piazza sottostante l’imponente gradinata della chiesa parrocchiale alla fine di settembre, ristorante all’aperto con la realizzazione di più di 600 posti a sedere, serata durante la quale i ristoratori si sono egregiamente cimentati nella realizzazione della suggestiva cena di gala, con un allestimento spettacolare e raffinato dell’azienda Zubini Fiori. Il percorso dell’Amministrazione

mirato alla valorizzazione delle tradizioni e delle aziende che le rappresentano è in costante evoluzione; recente è l’approvazione in consiglio comunale del regolamento della Deco (Denominazione comunale di origine) dello spiedo stesso, strumento di marketing territoriale, importante opportunità di valorizzazione del territorio attraverso rigore e scientificità. Il regolamento approvato contiene anche indicazioni per il logo della Deco dello Spiedo di Gussago, simboleggiato dalla Santissima, stupendo convento domenicano dominante il paese dal colle Barbisone contestualmente al disciplinare dove vengono indicati gli ingredienti, le modalità di preparazione e le carattestiche del prodotto finito.


Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

55

Gussago Presente da 70 anni

Una storia che punta alla qualità Al salumificio Aliprandi restano vivi i punti di riferimento ben tracciati nel secolo scorso

U

Una storia lunga ormai più di 70, una vera e propria tradizione di famiglia non mettono al riparo da considerazioni e amarezze dettate dalle difficoltà dei tempi. E così Andrea Aliprandi dell’omonimo salumificio gussaghese avviato nei primi decenni del secolo scorso, non nasconde il suo malcontento per un sistema che non sa o non vuole più riconoscere il lavoro e la qualità. A dettare legge sono oggi i prezzi del mercato che non sono più fatti dal produttore, ma dalla grande distribuzione che non educa

a cura di VoceMedia Pubblicità

la sua clientela a scegliere i prodotti sulla base della qualità degli stessi. Vale come unico punto di riferimento il prezzo, sia quello che la distribuzione spunta al produttore, sia quello che il cliente paga per l’acquisto di un prodotto. Una logica, questa, diametralmente opposta a quella che da oltre 70 anni anima la famiglia Aliprandi. I valori di riferimento di quell’azienda nata nel 1940 dalla passione di Ottavio e, quindi, di Luigi e Ferdinando Aliprandi sono ancora presenti nella moderna struttura di via Mandolossa

a Gussago. Quell’arte del salumiere, che il capostipite Ottavio Aliprandi apprese da ragazzino, è stata conosciuta e praticata da tutta la famiglia, prima nel piccolo negozio e poi nella azienda ingranditasi negli anni e specializzatasi nella lavorazione di carni e nella produzione di insaccati freschi e da stagionare. Dal 1992 la gestione è stata assunta dai fratelli Andrea e Luca Aliprandi, che hanno fatto lievitare la produzione e il commercio delle specialità firmate dalla ditta bresciana, quadruplicando gli introiti. I due fratelli e il loro staff hanno raggiunto questi traguardi seguendo una ricetta portata avanti da tre generazioni, che Andrea riassume così: “Se si lavora con passione i risultati non tardano ad arrivare: i salumi più prelibati testimoniano il gusto tutto speciale delle

nostre grandi tradizioni”. Nonostante la crisi che ha colpito anche il settore alimentare il salumificio Aliprandi è una delle poche realtà bresciane ad avere investito negli ultimi anni. Un impegno importante che ha portato alla costruzione di una nuova struttura produttiva affiancata a quella esistente. Anche nella nuova sede il punto di riferimento è la filosofia che negli anni ha fatto le fortune dell’azienda: forte spirito di collaborazione e amore per il lavoro e per le tradizioni che, abbinati a tre regole fondamentali come la scelta delle carni, che devono essere di origine nazionale (meglio ancora se della pianura padana), metodo tradizionale di salatura e stagionatura e un servizio attento alla clientela, consentono agli Aliprandi di continuare la lunga tradizione.


56

Economia e lavoro Alimentazione

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Suggerimenti Il pranzo di Natale

A tavola con i sapori della tradizione Tortellini in brodo e faraona ripiena per soddisfare gli ospiti

D

Durante le feste natalizie, i grandi pranzi in famiglia sono l’occasione giusta per cimentarsi ai fornelli. Per molti è una passione, per qualcun altro un supplizio. Di seguito vengono proposti alcuni semplici consigli per un pranzo natalizio nella tradizione. Per il primo la scelta è caduta su un “classico”: i tortellini di carne in brodo. Per la preparazione della sfoglia servono 500 gr di farina, 150 gr di semolino di grano tenero e sei uova fresche. Per il ripieno, invece, 100 gr di lonza di

di Elisa Bassini

maiale, 100 gr di mortadella, 100 gr di prosciutto crudo, 150 gr di parmigiano grattugiato, due uova, noce moscata q.b., una noce di burro, sale e pepe q.b. La sfoglia va preparata amalgamando bene gli ingredienti. Va poi stesa, per farla asciugare, su una spianatoia. Bisogna poi tagliare a dadini la lonza e farla dorare in una padella con il burro; quando è cotta, va tritata con la mortadella e il prosciutto. Va trasferito il trito in una terrina e amalgamato con le uova, il parmigiano, la noce mosca-

ta e il pepe. L’impasto va lavorato con una forchetta fino a raggiungere una consistenza compatta. Bisogna poi stendere sfoglia preparata e tagliarla con uno stampo rotondo per tortellini distribuendo al centro di ogni disco mezzo cucchiaino di ripieno. Il disco va poi ripiegato a metà, sigillato ai bordi e avvolto attorno al dito sovrapponendo le due estremità. I tortellini così preparati vanno cotti nel brodo di carne o di verdure. Il pranzo di Natale ha bisogno di un secondo “importante” e per questo la scelta cade sulla ricetta della faraona ripiena con patate al forno. Ingredienti principali sono una faraona pulita di circa 1 kg, un bicchiere di vino bianco secco, del brodo di carne, olio di oliva, rosmarino. Per il ripieno occorreranno: una

salsiccia, una tazza di pane grattugiato, 50 gr di parmigiano grattugiato, un uovo, burro, un poco di latte. Dopo avere lavato e asciugato la faraona, bisogna sminuzzare la salsiccia e farla rosolare con un po’ di burro. I pezzettini di salsiccia vanno mescolati con il pane e il parmigiano grattugiati, l’uovo sbattuto, amalgamandoli bene con poco di latte caldo aggiunto poco alla volta sino a ottenere un composto morbido ma compatto. Con questo va farcita la faraona chiudendola, poi, con un filo di cotone. Dopo averla strofinata con il sale, va messa in una teglia unta d’olio con del rosmarino in forno a 180° per circa due ore, spruzzandola ogni tanto con del vino bianco e del brodo caldo. Può essere servita con contorno di patate al forno.

Per la tua pubblicità su

Via Callegari 6, Brescia Tel.030 2808966 - Fax 030 2809371 - marketing@vocemedia.it


Paesi e parrocchie Bassa

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

57

Consigli Orientarsi tra le proposte

Panettone o pandoro? Dolce scelta Un pranzo di Natale che si rispetti non può non dare attenzione a tutti i particolari

I

In un pranzo natalizio che si rispetti non possono mancare i dolci. Il primato del dolce delle feste è una gara a due tra il piĂš tradizionale panettone e il piĂš “giovaneâ€? pandoro. Il panettone è diffuso in tutta Italia, nonostante sia un simbolo della gastronomia e della cittĂ di Milano. Farlo in casa è molto difďŹ cile e composto da un impasto lievitato di acqua, farina, burro, uova, al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro e uvetta. Questo dolce sarebbe legato a una

di Elisa Bassini

cerimonia pagana, detta del ceppo o del ciocco, durante la quale il capo famiglia benediva il panettone e una fetta di questo doveva essere conservata ďŹ no al Natale successivo per i suoi forti poteri taumaturgici. Oggi il dolce di Milano è tutelato da un decreto legge che ne speciďŹ ca la quantitĂ degli ingredienti. Il “rivaleâ€? del panettone è il pandoro. Il suo nome sembra derivare dal colore giallo oro intenso della pasta. La sua lavorazione è accertata a partire dal Settecento presso la

Casa Reale degli Asburgo e dall’Ottocento la produzione del pandoro si è perfezionata a Verona ďŹ no a diventarne il dolce simbolo, famoso in tutta Italia. Non meno importante della scelta del dolce è quella dei vini da proporre agli ospiti del pranzo di Natale. Le paste ripiene dei primi, spesso a base di carne, vanno accompagnate da vini di struttura: per i bianchi vi proponiamo un Gewurztraminer Alto Adige, composto da uve aromatiche, dall’aroma intenso e caratteristico di spezie, frutta e i ďŹ ori. I secondi piatti, che hanno una consistenza grassa e oleosa, hanno bisogno di grandi rossi come un Chianti classico docg, dal colore rosso rubino carico, di uve provenienti esclusivamente dai vigneti delle province di Arez-

zo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena oppure un Brunello di Montalcino. Per accompagnare dolci e brindisi con delle bollicine, la nostra provincia può vantare una produzione di eccellenza di spumanti della Franciacorta, garantiti dalla denominazione docg. A seconda dei gusti (e degli abbinamenti) possiamo scegliere un satĂŠn, dalla spuma morbida e delicata, indicata anche a chi solitamente non beve vino, oppure l’aroma piĂš secco di un demi sec, o di un sec se accompagnato ai dessert poco dolci. Grazie alle loro qualitĂ , i vini franciacortini non hanno nulla da invidiare agli champagne francesi. Questi consigli non vanno disgiunti da quello piĂš importante: la moderazione.

PESCHERIA

GD FHQWÂśDQQL OD SHVFKHULD GL ÂżGXFLD GHL EUHVFLDQL $55,9, *,251$/,(5, ', 3(6&( )5(6&2 6, 5,&(9212 35(127$=,21, 3(5 7877( /( 92675( (6,*(1=( ', 3(6&( 6('( 81,&$ %5(6&,$ 9,$ ) //, '$1'2/2 7(/


58

Economia e lavoro Regali

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Proposte Cosa mettere sotto l’albero

C’è la crisi ma l’high tech tiene ancora Smartphone, cellulari, telecamere digitali in cima alla classifica dei “potenziali” regali

A

di Daniele Piacentini

Albert Einstein, il grande scienziato che di tecnologia ne capiva qualcosa, sosteneva:,“non si può dire di aver capito qualcosa fin quando non siamo capaci di spiegarla a nostra nonna”. Osservazione quanto mai utile in questi giorni in cui ha preso il via (o sta per prenderlo) la corsa ai regali natalizi. C’è la crisi, è vero, ma almeno un giro per negozi non se lo nega nessuno. E tra le mete preferite di questo tour tutto speciale ci sono i negozi high tech. Tantissimi li frequentano. Quanti sono però queli che lo fanno

con cognizione di causa? Per contribuire a risolvere il problema, il sito internet americano fastcompany.com ha pubblicato sotto forma di vignette il tentativo di spiegare il concetto attuale di tecnologia e di internet a Oliver Twist, il protagonista dell’omonimo romanzo di Charles Dickens. In cima alla classifica dei potenziali regali high tech per il prossimo Natale c’è la categoria smartphone e cellulari; il successo della telefonia integrata con i dati personali e le possibilità “social” (chat, video, sms, ma anche

ORGANIZZA IL CORSO:

Facebook, Twitter e altro ancora) è reso più forte dall’uscita in commercio di Nokia con il nuovo Symbian 3, dell’iPhone 4 di Apple, dei nuovi Windows Phone 7 e soprattuto di Android, la piattaforma Google le cui vendite sono cresciute in due anni del 95%. Al secondo posto ci sono invece i “classici” Tablet e Netbook, con un 17%. Il settore tradizionale dei personal computer perde quindi terreno ma tiene la seconda piazza grazie all’Apple iPad, il tablet in grado di riprodurre in grado di riprodurre contenuti multimediali e di connettersi agli amici tramite internet in connessione Wi-Fi o 3G. Al terzo posto nelle classifiche di potenziali vendite ci sono invece le fotocamere digitali con un 9%. Solamente giù dal podio, invece, troviamo in ex aequo i pro-

dotti tecnologici must dei primi anni Duemila, quelli che con più difficoltà consentono interazioni con gli altri: parliamo dei supporti per ascoltare musica (i lettori Mp3) e di quelli per vedere immagini o video (i tv lcd o quelli al plasma). Entrambi si attestano su un 8% di preferenze. A chiudere gli accessori Hi – Tech (6%) come bluetooth e cuffie wireless, le videocamere digitali (solo il 3%) e la variegata categoria “altro” dove finiscono prodotti più classici come console di videogiochi, navigatori satellitari Gps o altro ancora. Si tratta comunque di una fetta importante di mercato, quella dei cosiddetti “user friendly” non troppo avvezzi nella vita di tutti giorni alla tecnologia: messi assieme, coprono infatti ben il 14% della “torta”.

“CONOSCERE LO CHAMPAGNE”

LA STORIA, LA REGIONE, LE TIPOLOGIE, IL METODO CHAMPENOISE, IL SERVIZIO, L’ABBINAMENTO GASTRONOMICO

SI DEGUSTERANNO 9 CHAMPAGNE (3 A SERA)

IL CORSO SI STRUTTURA IN: PARTE TEORICA: RELAZIONE, VISIONE DIAPOSITIVE E PARTE PRATICA: TECNICA DELLA DEGUSTAZIONE, DEGUSTAZIONE.

3 SERATE:

GIOVEDì 9 DICEMBRE - MERCOLEDì 15 DICEMBRE - MERCOLEDì 22 DICEMBRE DALLE ORE 21 ALLE ORE 23 PRESSO LA SALA DEGUSTAZIONE DELL’”ENOTECA” IN VIA ADUA 42 A ORZINUOVI

RELATORE: GOURMET DAMIANO PALUMBO COSTO PER PARTECIPANTE € 90.00 AL TERMINE DEL CORSO VERRÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE

PER ISCRIZIONI TELEFONARE 030 941502


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Sport

59

Pallacanestro Donne e sport in un libro

Fabio Fossati: il play (boy) del basket

redazione@lavocedelpopolo.it

Il volume dell’ex playmaker prima e allenatore del Basket Brescia poi è stato presentato in Loggia. “Viaggio con le donne” non parla di tecnica ma è uno spaccato della carriera di Fossati passato dal settore maschile a quello femminile

Fabio Fossati con il suo libro

S

di Mario Ricci

Si dice che le fortune dell’uomo, spesso, sono dovute alle donne che gli sono accanto. O – se preferite – da che mondo è mondo, le donne sono fonte di ispirazione per il genere maschile. La storia ne dà testimonianze infinite: dai pittori ai poeti, coinvolgendo – in ultimo – anche i più “profani” sportivi. Ne sa qualcosa Fabio Fossati, entrato con merito nell’olimpo dei tecnici italiani di basket più importanti. Anche lui non è riuscito a resistere al richiamo della tenta-

Lumezzane

Quando una pista di pattinaggio offre non solo sport di Daniela Fedrigo

zione dando vita a un libro (“Viaggio con le donne”) che racconta il gentil sesso con un occhio diverso. Il volume dell’ex playmaker prima e allenatore del Basket Brescia poi è stato presentato nei giorni scorsi nel Salone Vanvitelliano in Loggia. “Questo libro non è un libro di tecnica – precisa Fossati – è semplicemente uno spaccato della mia carriera da quando dal settore maschile sono passato a quello femminile. È la storia di giocatrici, allenatori, presidenti, di-

rigenti e tifosi con cui ho interagito per 10 anni. C’è la storia di quando ho iniziato ad allenare nel femminile a Treviglio, poi la storia di Como e lo scudetto vinto contro Schio. La mia esperienza in Russia alla Dinamo Mosca, la squadra della Polizia di Stato ex Kgb. Il mio tormentato approdo a Schio dopo che Mosca non voleva liberarmi del contratto che avevo già stipulato con loro. Ovviamente il racconto non è solo fatto di rose e fiori – conclude l’autore – ci sono anche riferimenti a scontri, incomprensioni, cose normali nella gestione di una squadra”. E pensare che Fossati, 59enne monzese di nascita ma bresciano d’adozione, aveva cominciato la carriera allenando gli uomini e nel Basket Brescia. Lo stesso che, nel ’96, sparì dalle scene per poi tornare in vita lo scorso anno. E in biancoazzurro, in precedenza, aveva indossato anche la canotta disputando campionati in serie A e

Lumezzane, un paese che si sta risvegliando. Sono molte le iniziative che quest’anno hanno stimolato la vita e ora la pista di pattinaggio sul ghiaccio da 300 mq inaugurata domenica scorsa. L’idea dei membri della Croce Bianca è stata proprio quella di sfruttare lo spazio interno del capannone di fronte alla loro sede, messo a disposizione dal signor Tassone, per sistemarvi questa pista che rimarrà aperta fino alla fine di febbraio. “La nostra festa chiude la serie delle feste annuali – spiegano i volontari impegnati nella buona riuscita del progetto – e vorremmo incoraggiare le persone a riunirsi anche in inverno, per rallegrare questo paese che da anni sembrava essere stato lasciato a se stesso”. Indaffaratissimi ed entusiasti più che mai, i volontari si prestano volentieri a istituire dei turni: durante la sua realizzazione la pista doveva essere costantemente sorvegliata per tenerla bagnata, così da permettere al ghiaccio di formarsi; giorno e notte qualcuno le faceva compagnia, anche al freddo. E ora, durante l’orario di apertura al pubblico (tutte le sere più i pomeriggi di sabato, domenica, prefestivi e festivi), c’è sempre qualcuno ad assistere i pattinatori in pista e i bambini che gio-

A2 anche con Roma, Udine e Napoli. Ma le fortune vere e proprie, notorietà e ribalta vera e propria l’ha avuta con le donne. Senza di loro, probabilmente, sarebbe caduto nel dimenticatoio. Altro che playmaker, piuttosto un “play-boy” viste le numerose conquiste. In ambito sportivo non ha sbagliato un colpo, provare per credere: è stato il primo allenatore italiano ad essere chiamato ad allenare in Russia, alla Dinamo Mosca, con cui ha disputato una Final Four di Fiba Cup a Istanbul. Altra esperienza all’estero nel campionato svizzero alla guida del Nyon. Significativi i risultati ottenuti: tre scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, una Supercoppa russa, per due volte nominato miglior allenatore italiano nel campionato femminile. Il volume, di 299 pagine, è edito da Marco Serra Tarantola e costa 19 euro. Per maggiori informazioni: editore@tarantola.it.

cano nell’area accanto, senza contare la presenza delle persone preparate per il pronto soccorso in caso di infortuni. Vi è in più la possibilità di frequentare delle lezioni per ogni fascia di età. A questi ragazzi non manca certo la buona volontà. Ma non è solo la pista ad attirare l’attenzione dei lumezzanesi e dei vicini: dal 7 dicembre in via Madre Lucia Seneci (di fronte alla sede) si troveranno le bancarelle del mercatino natalizio, e dal 10 ammireremo anche quelle medioevali. Si potrà dunque curiosare tra prodotti tipici e artigianali, ispirati alle antiche tradizioni, con prevista la possibilità d’acquisto. Al fine di evitare eventuali dissapori dovuti alla concorrenza dei mercatini con i commercianti locali, presso la pista di pattinaggio saranno inoltre disponibili dei buoni sconto rilasciati per l‘occasione da ristoratori e negozianti spendibili presso i loro esercizi. La frenesia di ogni giorno non ci permette di soffermarci a pensare come migliorare la qualità della nostra vita: per assurdo, grazie alla crisi che indebolisce il nostro Paese, la gente ha ora il tempo di sperimentare nuove idee e di produrre qualcosa di buono. Il lavoro nobilita l’uomo, ma è nei momenti di crisi che lo si distingue.


60

Sport

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Calcio Sabato Milan-Brescia

Se ci fosse un poco di normalità Presentato il calendario per solidarietà mentre si profila lo sciopero dei calciatori: francamente...

N di Mauro Toninelli

Nella normalità si sarebbe detto anticipo; ma visto che l’Inter deve partire per il mondiale per club, la partita dei nerazzurri a Roma all’Olimpico contro la Lazio, viene anticipata a venerdì sera e sabato alle 18 il Chievo ospita la Roma. Detto questo, per strani meccanismi del calcio moderno, Milan-Brescia, l’anticipo, si gioca sabato sera alle 20.45 a San Siro quando già altre due partite si sono concluse, in anticipo sull’anticipo. Strano il nostro calcio; strano quasi quanto il Brescia che per la quindicesima giornata si prepara ad affrontare la capolista Milan a Milano con la vittoria che manca da 10 gare e con una classifica che ancora non la condanna. In una situazione normale penseremmo che una sconfitta a Milano ci possa stare; ma visti i precedenti di questo campionato non è così certo il risultato. Sulla carta non c’è storia e, comunque sia, non sono certamente queste le partite che gli uomini di Beppe Iachini devono vincere. Sulla carta è una cosa, ma sul campo è certamente altra realtà; pur rimanendo coscienti del campionato che devo-

no fare, i giocatori del Brescia vogliono dimostrare di avere carattere; ogni partita ora è un ennesimo esame, per il carattere e l’orgoglio in alcuni casi (come contro la capolista rossonera), per i punti salvezza in altre situazioni. Punti salvezza che sono importantissimi e che vanno racimolati costantemente e raccolti come briciole, visto quello fino ad ora sprecato. MilanBrescia però è foriera di molti ricordi: nella mente dei bresciani sicuramente l’ultima partita in stagione di Roberto Baggio della carriera e, allo stesso tempo, con la maglia delle Rondinelle; per Andrea Pirlo, bresciano doc, ritorna lo scontro con la maglia che l’ha lanciato nel mondo del calcio e che gli ha ridato fiducia per la sua seconda primavera che l’ha poi portato al Milan e sul tetto del mondo con la Nazionale; per Caracciolo e Budel il passato da cui sono partiti. In chiave Rondinelle la sfida con il Milan arriva in una settimana strana in cui sono apparse dichiarazioni sulla salute di Eder, smentite dallo stesso giocatore e dallo staff medico del Brescia, una settimana che ha visto Gino Corioni riproporre Andrea Caracciolo

sul mercato e l’ipotesi di sfoltimento della rosa con Budel, Cordova e capitan Possanzini. Ma la settimana era cominciata con lo 0 a 0 contro il Genoa, sotto la neve e su un campo forse impraticabile, dove il forse è un puro gioco letterario. La cosa da notare però è la forza di un Brescia che nel secondo tempo ha mantenuto la tensione e la testa, senza avere il black out ormai abituale. Il punto con il Genoa è importante anche e soprattutto per questo motivo. Per quanto riguarda il cambio di modulo, il test non è stato certo valido. Il 3-5-2 con Diamanti dietro Eder e Caracciolo è un modulo che permette di usare meglio le fasce. In settimana è stato presentato il nuovo calendario delle Rondinelle. Il ricavato è destinato all’Associazione familiari e vittime della strada oltre a Palcogiovani. Il calendario sarà disponibile dal 9 dicembre in tutte le edicole al costo di 3 euro. Strano il campionato, quel campionato che viene sospeso nella giornata tra l’11 e il 12 dicembre per sciopero dei milionari. Quei milionari che hanno sì dei diritti ma, quando chi li segue da casa o allo stadio fatica ad arrivare a fine mese, francamente...

diamo voce anche al basket brescia radiocronaca di Alberto Banzola Domenica 5 Dicembre 2010 ore 17:45

vs Co. Mark Treviglio

La radio dello sport bresciano sms: 3383636104 - redazione@radiovoce.it

in collaborazione con

Brescia Leonessa


Centro Sportivo Italiano

Ciclismo La stagione riprenderà da Borgosatollo

Le due ruote vanno in letargo di Bruno Forza

Il ciclismo targato Csi va in letargo, ma il torpore di questi fine settimana senza pedalate è solo un’illusione. Mentre le biciclette riposano nei garage, infatti, il Comitato è in fermento per l’organizzazione della nuova stagione. Quella appena terminata ha avuto come epilogo la cena svoltasi lo scorso 20 novembre a Lonato del Garda, dove ciclisti, società e giudici si sono dati appuntamento per chiudere il sipario sul 2010. Le maglie Superprestige hanno incoronato i campioni di ciascuna categoria. Emanuele Tonelli (Zippo +) ha trionfato tra i cadetti, mentre Claudio Pizzoferrato (Borgosatollo Cycling Team) e Giovanni Tiburzi (Gs Ospitaletto) si sono laureati campioni junior 1 e 2. Ospitaletto esulta anche nei senior con Gianbattista Marchina, imitato da Giordano Datteri della Team Bike Gavardo nei senior 2. Tra gli intramontabili gentlemen è stato incoronato Attilio Calatrò (Ped. Orceano Sachesghinghem Piemonti Costruzioni), mentre la regina delle donne è Flavia Pasotti (Nave Bike). Il trofeo Ruota d’Oro e Pedale di Platino è andato

alla Team Bike Gavardo nella specialità strada in linea. La gran fondo, invece, è stata terra di conquista per la Gs Carrera. Nella regolarità primato per Cicli Belleri, così come nella mountain bike per Mtb Italia e nei cicloraduni per Gs Leonessa ’99. 36 atleti hanno conquistato il titolo All Finisher. Nell’album dei ricordi del 2010 splenderanno soprattutto il Campionato Nazionale Gran Fondo Mtb Vignalonga e il Campionato nazionale strada in linea e cronoscalata. Nel futuro c’è l’intento di organizzare un Campionato regionale, senza dimenticare i tradizionali appuntamenti settimanali che scandiranno i ritmi di una stagione ricchissima che inizierà con il Campionato Inverno Mtb con sfide ricche di adrenalina sul lago di Garda, fra i vigneti di Castenedolo, alle Torbiere del lago d’Iseo e poi a Orzinuovi fino alle sponde dell’Oglio. La stagione della corsa su strada prenderà il via da Borgosatollo, mentre le cinque gare del Loda Tour metteranno a dura prova i polpacci dei corridori, per non parlare delle cronoscalate sparse su tutta la provincia. Il calendario ufficiale sarà stilato lunedì 13 dicembre, quando verrà tracciata la strada del 2011 insieme a una nuova e ambiziosa missione: avvicinare donne e bambini al ciclismo.

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

61

“Protagonisti del bene comune” ad Assisi “Protagonisti del bene comune. Lo sport al servizio della sfida educativa” è il titolo che ispirerà, da venerdì 3 a domenica 5 dicembre, i lavori del tradizionale meeting di fine anno del Csi. Il Meeting – che sarà ospitato dalla Domus Pacis di Assisi – rappresenta l’evento conclusivo del progetto “Essere dirigente sportivo” e costituisce uno dei due grandi appuntamenti della stagione associativa, insieme all’Agorà di primavera. Differenti le finalità: se Assisi rappresenta il momento di riflessione sulla missione associativa (previsto anche l’intervento del vescovo, mons. Domenico Sorrentino, al termine della consueta fiaccolata-pellegrinaggio fino al Sacro Convento), l’Agorà rappresenta il momento per ripensare lo sviluppo della visione comune. Il tema proposto ad Assisi si motiva nell’assunzione di responsabilità del Csi per fare dello sport uno strumento per vincere la sfida educativa e partecipare alla costruzione del bene comune. Nella tre giorni associativa saranno presenti: mons. Domenico Pompili, Luca Pancalli, Manuela Di Centa, Gianni Rivera, Andrea Zorzi, Santo Versace e altri ospiti del mondo della Chiesa, dello sport e della società civile. Saranno 568 i rappresentanti dei comitati di tutta Italia. La Campania è la regione con più iscritti (82), seguita dalla Lombardia (67) e dall’Emilia Romagna (55).

Calcio a 7, Open a 7, pallavolo e tennis tavolo

Volley Rudiano 1992 difende il primato Giro di boa per la massima categoria del calcio a 7. In Elite la fine del girone d’andata porta una ventata di ottimismo in casa di Saip, Gardonese Park, Cigolese e Noce Arredamenti Paini, capoliste dei quattro gironi e candidate principali all’accesso alle finali provinciali. La strada è ancora lunga e prima della pausa invernale ci saranno due gare da disputare. Open a 7. Padenghe e Lugana danno vita a un incontro emozionante nel girone A della zona benacense. Alla fine vincono gli ospiti, sempre più lanciati verso la conquista del titolo di campioni d’inverno. Nell’altro girone zonale Calcinato B mantiene la vetta grazie al 3-2 su Cartoleria Mariapia Puegnago. Pallavolo. La sesta giornata del campionato open di volley non regala sorprese agli appassionati di palla-

volo. Le previsioni della vigilia trovano conferme sotto rete, dove la capolista Volley Rudiano 1992 difende il primato in classifica tra le mura amiche imponendosi 3-1 su Paolo VI Mura. Fa il suo dovere anche Gioielleria Cropelli 1, che vince con lo stesso punteggio il match casalingo con Resto del Maury Sarezzo. La compagine lumezzanese, dunque, prosegue la sua rincorsa ai rivali rudianesi, avanti tre lunghezze ma con una gara in più all’attivo. Sul terzo gradino c’è la Virtus San Lorenzo che batte Le Iene 3-1, mentre Serafica San Carlo è corsara nella palestra della Gioielleria Cropelli 2, dove non fa sconti firmando un netto 3-0. Ora la formazione cittadina mette nel mirino il terzo posto. In fondo alla classifica invece non c’è gloria per S. Giacinto che non riesce a sbloccarsi ed esce a testa bassa

anche dalla sfida con Ambrosini arredamenti. Il big match sarà tra Serafica San Carlo e Gioielleria Cropelli, che potrebbe dare importanti indicazioni negli equilibri di vertice. Il Volley Rudiano, invece, andrà a San Zeno a far visita a Le Iene. Tennis tavolo. I pongisti tornano di scena con la seconda prova del campionato provinciale che si terrà domenica alla palestra del liceo scientifico Copernico in via Duca degli Abruzzi. Le gare avranno inizio alle 9, con allievi, ragazzi, juniores e la categoria femminile pronti a impugnare le racchette. Senior A e B, invece, si sfideranno nelle gare del singolo e del doppio a partire dalle 14. Oggi, venerdì 3 dicembre, è l’ultimo giorno utile per iscriversi all’evento. Per informazioni: Lucio Vinetti 335.405124.


62

LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

Vieni via con me Egr. direttore, Raitre e i conduttori di “Vieni via con me”, Fazio e Saviano, si sono opposti a dare voce ai cattolici dei movimenti per la vita (a coloro cioè che difendono la vita dal suo concepimento fino al suo termine naturale), che avevano richiesto di avere in trasmissione uguale spazio a quello riservato ai fautori dell’eutanasia (Giuseppe Englaro, Mina Welby ecc.), ospitati in una recente puntata del programma. Questi i fatti. Viene spontaneo rilevare che, pur definendosi “democratici”, questi “illuminati” conduttori televisivi (tutti di sinistra e pagati profumatamente dalla Rai) non amano il confronto con valori e idealità che non corrispondono alla loro visione del mondo. Essi ritengono evidentemente “cosa loro” il servizio pubblico, pagato in realtà da tutti i cittadini, anche da coloro che non avallarono il supplizio imposto a Eluana, e che vorrebbero ora rappresentare le loro idee su un piano di parità. C’è di che riflettere, come si vede, soprattutto per quei cattolici che addirittura simpatizzano (inconsapevolmente?) per ideologie agli antipodi del cristianesimo (da quella marxista a quella relativista-nichilista), che dominano pressoché incontrastate nelle programmazioni di approfondimento “culturale”, in particolare su Raitre e La 7. Programmazioni tutte sfacciatamente orientate in chiave antigovernativa (l’odio instillato contro il Premier ne è un tratto di-

stintivo costante), e che culturalmente si prefiggono l’obiettivo di colpire la Chiesa cattolica e i valori cristiani, da 2000 anni parti fondanti della nostra civiltà. Propagandare la cultura dell’eutanasia e negare spazio alla visione cristiana di difesa della vita, soprattutto quando essa è più debole e minacciata, la dice lunga sull’auspicato modello di società di Fazio e compagni ed è la cartina di tornasole del loro concetto di “democrazia”. Alle persone di buona volontà il compito di aprire gli occhi e di battersi per opporsi a questo disegno. Vieni via con me? No, grazie. Preferisco vivere. Vincenzo Merlo

Vieni via con me/2 Egr. direttore, nell’ultima puntata di “Vieni via con me” Fazio si toglie subito alcuni sassolini dalle scarpe, con il sorrisetto di quello che dall’alto dei suoi ascolti può dire oramai quello che vuole. Così si permette di sfottere i “pro-life” affermando che è un nome assurdo perché presupporrebbe l’esistenza dei “promorte”. E così si toglie dai piedi tutto il dibattito su Englaro e Welby. Delle proteste dei cosiddetti “pro-life” se ne sbatte ampiamente, così come di un ordine del giorno del Cda Rai votato a maggioranza anche dal presidente. Ma come è pensabile che su un tema tanto delicato non si sia ritenuto di dar voce, in forma poeticamente autorale, a una sensibilità del tutto diversa? E invece no,

Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popolo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a direttore@lavocedelpopolo.it.

la risposta secca è stata che la loro tv è fatta di racconto. Se ad altri piacciono altri racconti, facciano altri programmi: e qui si è toccato il vero tasto dolente. Perché “Vieni via con me” ha dimostrato che esiste una parte del mondo dello spettacolo capace di raccontare in tv storie emozionanti a base di parole, sentimenti, immagini, pochi effetti speciali, bella musica, pur parteggiando palesemente per un approccio culturale laicista, relativista. Mentre “l’altra parte” sa partorire solo il Bagaglino e sembra in-

capace di toccare le corde del cuore se non attraverso la strumentalizzazione di eventi scioccanti, la spettacolarizzazione della politica o la comicità. Saviano ha raggiunto il vertice dell’ineffabile affermando che il racconto di Welby era una storia d’amore e non di morte. Che raccontare quella storia era anche un atto di rispetto verso chi la pensava diversamente: tutta la poesia, la capacità drammaturgica si sono trovate a naufragare miseramente nella difesa a oltranza del proprio pregiudizio ideo-

4 dicembre 1968 Dalla fusione de “L’Italia” di Milano e “L’Avvenire d’Italia” di Bologna, nasce il nuovo quotidiano nazionale “Avvenire”, di ispirazione cattolica

5 dicembre 1492 Cristoforo Colombo sbarca sull’isola di Hispaniola: è il primo europeo a mettere piede sul territorio delle attuali Haiti e Santo Domingo

Omnibus

Avvenimenti 3 dicembre 1984 Un gas mortale sprigionatosi dallo stabilimento indiano di Bophal della Union Carbide, uccide 3800 persone e ne intossica oltre 200mila

Le ricette della settimana Maccheroni ai broccoli

Conchiglie ai cavolfiori

Ingredienti: 400 g di broccoli neri, 500 g di maccheroni, 1 bicchiere di olio extravergine d’oliva, 2 spicchi d’aglio, 1 peperoncino rosso piccante (fresco o secco).

Ingredienti: 1 cavolfiore verde piccolo, 350 g di conchiglie, 1 cipolla, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 4 filetti d’acciughe, 100 g di pomodori pelati, 40 g di uvetta sultanina, 30 g di pinoli, 30 g di formaggio pecorino, sale.

Preparazione: Mondare e lavare i broccoli, quindi cuocerli in abbondante acqua salata. Scolarli e nell’acqua di cottura cuocere i maccheroni spezzettati a metà. Nella stessa pentola, una volta tolta la maggior parte dell’acqua, versare un bicchiere d’olio extravergine di oliva nel quale saranno stati soffritti gli spicchi d’aglio e un peperoncino rosso a pezzetti. Mescolare, unire i broccoli, mescolare ancora e servire.

Preparazione: In acqua salata lessare il cavolfiore suddiviso in cimette. Far appassire la cipolla tritata nell’olio; unire acciughe, pomodoro, 3-4 cucchiai d’acqua; cuocere per 10 minuti; unire cavolfiore, uvetta ammollata e pinoli e far insaporire. Nell’acqua del cavolfiore lessare la pasta. Condirla col sugo preparato e il pecorino grattugiato.


LA VOCE DEL POPOLO 3 DICEMBRE 2010

logico e della propria verità intesa come unica e sola. Lettera firmata

Zia Michelina Egr. direttore, tra i tanti problemi della vita, il penultimo è la vecchiaia, mentre l’ultimo sarà la morte. Se si campa, si diventa vecchi. E il diventar vecchi è un fenomeno lento e implacabile. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, il nostro corpo accumula il tempo e si ritrova vecchio. Non c’è via di scampo. C’è chi invecchia prima e chi dopo. C’è chi, da vecchio, può godere di buona salute e chi si trascina tra un malanno e l’altro, in uno stato di sopravvivenza. Zia Michelina è giunta ora in quello stato di vita definito “vegetativo”, perché simile a quello delle piante. Se ne sta tutto il santo giorno seduta in quella poltrona a rotelle, propria di chi è paralizzato e non cammina. Viene prelevata, di tanto in tanto, dal suo “trono”, per i bisogni primari, le pulizie del corpo e per essere coricata a letto. Non parla. Raramente fa dei versacci verso un mondo immaginario, che nessuno conosce. Nel grande soggiorno della Casa di riposo dove si trova, altri trenta o più, sono come lei. Se ne stanno attorno a un televisore sempre acceso. Scorrono sullo schermo le immagini di gente sorridente, di attricette mezze nude, suadenti, di quiz ricchi e gaudenti, ma nulla nel viso impassibile di quei vecchi muta. Non un sorriso o una la-

crima traspare. Osservando la scena, un brivido blu scorre lungo la schiena: niente è più stridente fra quel mondo di celluloide, pieno di melliflue risate e di prezzati applausi, con la rottamazione di quei nonni, nell’anticamera della morte. Anche loro, sì, anche loro, sono stati come noi, in gamba ed efficienti. E come noi hanno amato, costruito, progettato, sognato, riso e pianto. Fra essi ci sono imprenditori, farmacisti, agricoltori, casalinghe, operai, professionisti, dalla malattia parificati e resi inebetiti. E forse, Dio non voglia, anche noi finiremo così. Ecco perché è opera di grande umanità occuparsi di loro. Un fatto mi ha commosso. Succede ogni sabato durante la Santa Messa. Se ne stanno zitti nel loro mondo impenetrabile. Non dicono una preghiera. Ma quando la suora passa per la Comunione, un fremito li scuote, mugulano, fanno versi, la desiderano, spalancano la loro bocca, quasi gustassero il paradiso. Certo, loro non sono coscienti, non sanno quello che fanno. O almeno, non sanno spiegarlo. Ma, dal gesto, sembrano percepire che Dio li ama immensamente. Li osservo ancora per un attimo mentre penso ai loro mondi, silenziosi, remoti, solitari, distanti anni luce dalle nostre convulsioni quotidiane. In realtà sono ritornati lattanti da svezzare. La parabola della loro vita si è conclusa sul punto di partenza. Senza una mano amica che li nutre e li cura, finirebbero in pochi giorni nella spazzatura. Come i bimbi. In fondo cos’è mai la vita se non un continuo pensare?

Loro sono liberi da questa catena mentale. Ora zia Michelina ha ottantotto anni e fino a dieci anni fa controllava, dalla sua casa, la piazzetta di Caionvico. Rimasta signorina e senza più il negozio di commerciante, aveva il tempo per osservare l’andirivieni della gente. Era quindi un po’ la voce del popolo, perché le notizie che attraversavano la piazzetta venivano da lei immediatamente captate e divulgate. È stata una brava persona onesta e diligente. Non ha mai imbrogliato e per un commerciante è un fatto degno di onore. A un certo punto fece capolino l’Alzheimer e fu ricoverata a Capriolo. Da dieci anni è lì, trattata con amore. Ormai non è più cosciente né del posto né della sua situazione. Quando i parenti le fanno visita ha un attimo di gioia, un’improvvisa luce negli occhi, ma poi cade subito nell’inerzia e nel fissare il vuoto dinanzi a sé. Non un desiderio, non una parola che indichi un interesse per la vita. Solo se ne sta pacifica, sempre lì in posa, come una statua che si accontentasse solo di respirare. È come se stesse in una stazione abbandonata, a fissare i binari, in attesa di un treno che non arriverà mai e che lei stessa nemmeno desidera di prendere. Però anche lei fa sempre la Comunione. È dura per alcuni la vita, ma ancor più per chi è vecchio e malato. Fortunato chi può essere assistito con rispetto negli ultimi anni. Zia Michelina è tra questi fortunati. È trattata con i guanti, è curata e servita per bene. Solo non sa di essere una privilegiata. Adriana Mor

63

Al concerto con “Voce” Vinci due biglietti dei quattro disponibili per “Film in concerto Song song movie” domenica 26 dicembre alle 18 al PalaBrescia con Omnya Symphony Orchestra e il maestro Santori. Quest’anno è il settimo per l’evento benefico. Spedisci il tagliando entro il 17 dicembre a “Al concerto con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia. Gabriella Gandini ha vinto i due biglietti per “7725 tour” di Chiara Civello.

“Film in concerto”

Nome Cognome Telefono

IN COLLABORAZIONE CON:

VOCESAS

6 dicembre 1992 Ad Ayodhya, in India, estremisti indù, appartenenti al partito nazionalista Bhatatiya Janata e ad alcune organizzazioni sue alleate, demoliscono la moschea di Babri Masjid

7 dicembre 1941 Migliaia di militari americani muoiono in seguito all’attacco aereo giapponese su Pearl Harbour, nelle isole Hawaii

8 dicembre 1854 Papa Pio IX proclama il dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

9 dicembre 1990 Lech Walesa vince il ballottaggio alle elezioni presidenziali in Polonia. È il primo leader eletto democraticamente dopo la caduta del regime comunista

L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane

Aforismi

D.: Per motivi personali non sono riuscita a riscuotere il bonifico per il cosiddetto Bonus gas. È perso definitivamente?

La parola di un uomo è il più duraturo dei materiali (Arthur Schopenhauer)

R.: No, a breve Poste italiane emetterà nuovamente tutti i bonifici relativi al Bonus gas scaduti senza essere stati riscossi dai cittadini. Tale riemissione verrà eseguita in maniera massiva per tutti i bonifici emessi e non riscossi fino al 31 ottobre 2010 senza richiesta da parte dei cittadini. Una volta ricevuta la comunicazione di nuova disponibilità del bonifico, il cittadino potrà recarsi presso un qualsiasi ufficio postale per la riscossione senza necessità di attendere ulteriori comunicazioni.

La pazienza è l’arte di sperare (Luc de Clapiers de Vauvenargues) Non avere paura della perfezione, tanto non la raggiungerai mai (Salvador Dalì)


7-8 Dicembre 2010 - Carpenedolo (Bs)

art&PTHNL

La tradizionale fiera dei prodotti tipici dei settori dolciario, agroalimentare, enogastronomico e dell’artigianato.

$VVHVVRUDWR DOOH $WWLYLWj 3URGXWWLYH /DYRUR &HQWUL SHU O·,PSLHJR (FRQRPLD H 3ROLWLFKH 1HJR]LDOL )RUPD]LRQH 3URIHVVLRQDOH


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.