DEL POPOLO
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n° 49-50
Fioritura di Francesca Bernacchia
Tra le letture dell’Avvento si incontra un brano di Isaia che dice: “Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa” (Is 35,1-2). Ci si chiede come un luogo brullo come la steppa possa far fiori, e dicono che lo spettacolo del deserto in primavera sia tra i più belli di quelle terre. Arriviamo a Natale brulli come steppe secche, quando una voce ci assicura la fioritura. Si sente l’eco del Cantico: “Alzati, amica mia, perché ecco l’inverno è passato” (Ct 2, 10.11), eppure l’inverno l’abbiamo ancora alle calcagna. Tra le esperienze umane, lo sprigionarsi della vita in sommo grado si dà quando si vive l’amore. In tutte le sue forme: dalla più congenita ed esuberante dell’innamoramento, alla salita della fedeltà, all’incognita della maternità/ paternità, fino alla mite esigenza dell’età ultima… Viscere, testa, sentimenti, sensi danno forma a un’esperienza unica: il-mio-amore-per-te. Ecco la fioritura che possiamo sperare: trovare le tracce d’amore nella nostra esistenza. E sarà steppa in fiore.
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SETTIMANALE SETTIMANA NALE DIOCESANO
FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO
BRESCIA 24 DICEMBRE 2010
Il natale di Gesù
La nascita di Cristo rinnova il calore della presenza del “Dio con noi”, i segni del suo amore, la bellezza del suo volto e dona speranza in un tempo dove sembra mancare ogni certezza per il futuro
sommario Il fatto
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La fiducia e il tradimento
Svegliati, uomo: poiché per te Dio si è fatto uomo (Sant’Agostino)
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“MetroBrescia: un passo verso il futuro” attraverso le immagini
di Elia Zamboni
Popoli e continenti Albania e Bosnia. Passo avanti verso l’Unione
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di Matteo Ungaro
Ecclesia Il Natale dei politici. Le tentazioni del potere di fronte a Dio
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di Emma Bettinardi
Paesi e parrocchie Folzano. I fedeli riabbracciano la loro chiesa
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di Luciano Febbrari
La Voce di Brescia. Una “Voce” nuova sui fatti
26
di Roberto Barucco
La Parola che dà senso alle altre
39
di Mario Leombruno
Il senso del Natale rivive nel presepe
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a cura di Luciano Zanardini
Economia e lavoro Aib. L’anno passa ma i problemi restano
«
Corsivo di Angelo Onger
Cultura e comunicazione Teatro Grande. Umberto Angelini alla guida del “Massimo”
La metropolitana leggera automatica di Brescia si arricchisce di un volume dal titolo “MetroBrescia: un passo verso il futuro”, con immagini uniche, che illustrano la realizzazione passo dopo passo di una delle opere ingegneristiche più importanti mai edificate nella città della Leonessa. Brescia Mobilità, dopo aver ripercorso il viaggio affrontato dalla talpa, nell’edificazione della galleria profonda e aver raccontato quella parte della costruzione meno visibile ai cittadini, si è proposta, con l’ausilio dell’Amministrazione comunale, un nuovo obiettivo ovvero quello di fotografare lo stato del progetto, fornendo un esempio concreto di ciò che sarà il nuovo sistema di trasporto metropolitano bresciano nel 2013. Il libro fornisce informazioni utili e dettagliate ai futuri fruitori della metropolitana leggera sulla tecnologia utilizzata, le stazioni, i confort, e la sicurezza. Brescia Mobilità ha collaborato alla realizzazione di un altro interessante volume dal titolo: “La città che corre. Per una storia del traffico a Brescia”. Quest’ultimo è dedicato a tutte quelle iniziative che, nel secolo scorso, hanno permesso alla nostra città di coniugare libertà di circolazione ed evoluzione nel tempo, nel rispetto della sicurezza del futuro e della persona. La narrazione compie un viaggio ideale di ben 25 anni fino ad oggi, facendosi portavoce di un dibattito che nel tempo ha portato anche a due consultazioni referendarie, ma oggi è giunto a un esito felice. Brescia Mobilità si augura che l’infrastruttura possa integrarsi dapprima in un piano trasporti capace di coordinare al meglio i tre livelli di servizio per poi diventare un progetto che possa competere a ridosso dell’Alta Velocità. La metropolitana leggera di Brescia è già oggetto di studio per altre metropolitane nazionali, Milano e Roma, o internazionali, Ryad o Copenaghen, già pronte a realizzare nuove linee. (g.d.m.)
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a cura di Massimo Venturelli
È indubbio che il Natale è la festa religiosa che negli ultimi decenni ha subìto i più grandi cambiamenti. Anzi, è praticamente l’unica che è cambiata radicalmente. La vicinanza con la fine dell’anno, la carica emotiva legata alla nascita di un bambino, la presenza (in verità sempre più rarefatta) di una componente suggestiva come quella della neve: sono tutti fattori che hanno inciso sulla evoluzione dell’evento natalizio. Anche se sappiamo tutti che a condurre le danze è in gran parte la spinta consumistica. Il che non significa che tutto debba essere buttato a mare. Le vie del Signore sono infinite. Tuttavia emerge con forza l’esigenza di ricreare in qualche modo uno spazio di ascolto di ciò che detta lo spirito. Ho trovato in un vangelo apocrifo una descrizione davvero suggestiva dello stupore
della natura nel momento della nascita del Salvatore: “Nello stesso momento tutte le cose riposavano nel più grande silenzio: infatti avevano cessato i venti non dando più il loro soffio, non si è mossa alcuna foglia degli alberi, non s’è più udito alcun rumore delle acque, né scorsero più i fiumi. Sulla terra non si sentiva assolutamente alcuna voce d’uomo, di uccelli, di bestie o di alcun altro animale. V’era dunque il più grande silenzio su tutta la terra, poiché tutte le cose erano stupite nell’attesa della venuta della maestà del grande Dio, che è quasi il termine dei tempi”. Non è facile immaginare qualcosa del genere in un mondo che considera il rumore come una prova esistenziale (faccio rumore quindi sono). Ma non è impossibile far tacere le cose, se dentro hai una “voce” più forte delle interferenze esterne.
Sport Brescia Calcio. Possanzini: solidarietà e famiglia
LA VOCE DEL POPOLO
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di Mauro Toninelli
Cara Voce
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Buone notizie
editoriale
di + Luciano Monari
Il suo volto
GIANCARLO PARIS
Il giardino della nostra vita
Con “Il giardino della nostra vita”, l’augurio a tutti i lettori de “La Voce del Popolo”
La nostra vita scorre a volte dolcemente, a volte in maniera tumultuosa. Pare, in qualche caso, che ci sfugga dalle mani e che nulla ci resti dentro di ciò che abbiamo vissuto. Ci sono però storie e persone che ci segnano, restano nel nostro cuore, nutrono con la loro presenza, anche lontana, la nostra esistenza. Pare splendano come i fiori più belli del giardino della nostra vita e della nostra memoria. Contemplarli talvolta ci dona gioia e restitisce a ciascuno di noi ragioni di speranza. Padre Giancarlo Paris ha condiviso con i lettori di “Voce”, durante lo scorso anno, i fiori più belli del suo giardino. Fatti e volti che gli sono rimasti nel suo cuore narrati ogni settimana per i nostri lettori dalla prima pagina del giornale diocesano. Lo ringraziamo di cuore per questo. Anche quest’anno vorremmo, quindi, offrire questi “pensierini” come strenna natalizia agli amici de “La Voce del Popolo”. Speriamo possano essere graditi come lo furono negli anni passati quelli di mons. Mauro Orsatti e di mons. Alfredo Scaratti. La prossima settimana “Voce” non sarà nelle vostre case per la consueta pausa natalizia. L’appuntamento è per il prossimo 7 gennaio 2011. Da parte della direzione e del personale del Centro per le Comunicazioni sociali il nostro più caro augurio di un sereno Natale di Gesù e di un buon Anno. don Adriano Bianchi
Recentemente su una pubblicazione specializzata, l’ex direttore del Dipartimento di teologia della Notre Dame University di South Bend, Indiana, lamentava “l’analfabetismo religioso di così tanti giovani cattolici” delle università cattoliche, “dotati per il resto di una buona formazione”. “Questa diffusa ignoranza – scrive – non è solo una questione di pezzi d’informazione mancanti, fori nella retina che alterano un campo visivo altrimenti eccellente. È qualcosa di più simile a un distacco della retina, un intero campo visivo che inesorabilmente si ritira, lasciando le persone cieche. Non se ne sono andate solo le parole, i pezzi d’informazione, ma sta venendo a mancare il sistema nel quale le parole producevano senso”. Non credo che sia una questione che tocca soltanto i giovani universitari cattolici dell’Indiana. C’è un diffuso analfabetismo di ritorno (o forse è analfabetismo e basta) intorno alla fede che non può essere compensato dalle va-
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rie forme di religiosità. E le parole perdono senso. Per vie traverse sono arrivate delle critiche severe sulla difficoltà della Chiesa nella sfera della comunicazione. Qualcuno pensa che sia una difficoltà creata dall’esplosione dei nuovi mass media, spesso incontrollabili. A me invece tale critica richiama una riflessione di Sant’Agostino: “Vediamo qual è il procedimento che si verifica nella sfera della comunicazione del pensiero. Quando penso ciò che devo dire, nel cuore fiorisce subito la parola. Volendo parlare a te, cerco in qual modo posso fare entrare in te quella parola, che si trova dentro di me. Le do suono e così, mediante la voce, parlo a te. Il suono della voce ti reca il contenuto intellettuale della parola e dopo averti rivelato il suo significato svanisce. Ma la parola recata a te dal suono è ormai nel tuo cuore, senza peraltro essersi allontanata dal mio”. Vorrei che il mio buon Natale lo portasse a voi la Parola che dà senso alla vita.
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Gesù di Nazaret è il rivelatore di Dio. Questo significa non solo che le parole di Gesù riguardo a Dio sono vere, ma che le azioni di Gesù, le relazioni che Gesù ha stabilito con gli altri, il suo modo di vivere e soprattutto di morire rendono visibile il ‘volto’ invisibile di Dio; attraverso Gesù è possibile vivere l’esistenza umana sotto lo sguardo di Dio. Per questo il Natale di Gesù è così importante. Dio è il mistero che sta all’origine dell’esistenza del mondo; perciò conoscere Dio significa penetrare, in qualche modo, il mistero dell’uomo, dell’evoluzione, della storia. Attraverso Gesù ci è data la possibilità di stare davanti al mondo e alla vita non soli, ma insieme con Dio. Come ogni uomo, Gesù vive di relazioni: la relazione con la sua famiglia, Maria, Giuseppe, i parenti; la relazione con il suo popolo, Israele; la relazione con il passato, la storia del suo popolo. A sua volta la famiglia di Gesù è in relazione con altre famiglie, la storia di Israele s’intreccia con altre storie: il tessuto della storia umana, per quanto vario e molteplice, è un tessuto unico che si allarga indefinitamente nello spazio e nel tempo. Gesù è un punto particolare di questo tessuto ma, come ogni altro punto, collegato con gli altri, solidale con gli altri; la sua esperienza si salda con quella di ogni altro uomo. In ogni creatura si manifesta qualcosa della gloria di Dio creatore; in ogni uomo si manifesta qualcosa della bontà di Dio salvatore. E in Gesù? Che cosa ha di particolare rispetto alle altre creature e agli altri uomini? Gesù “è passato facendo del bene e sanando tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo perché Dio era con lui”, dice San Pietro (At 10,35); quando era insultato non rispondeva con insulti e quando ha subito una violenza ingiusta non ha risposto con la violenza o il risentimento (cfr. 1Pt 2,23): ha risposto al male col bene, all’ingiustizia con il perdono; ha anticipato il pentimento degli uomini con un amore creativo che riconcilia i peccatori e ha immesso nel tessuto della civiltà umana una forma oblativa di amore che ha il suo segno culminante nel dono della propria vita: “dare la vita per”, farsi seriamente carico degli altri. Questo è Gesù. Ma se Gesù è il rivelatore del Padre, allora questo è davvero il volto di Dio: amore che si dona. Che sia davvero possibile vivere davanti a questo volto? Avere la propria vita sostenuta da un amore originario e creativo? E che effetto può avere questa fede nella mia vita? mi rende più umano o meno umano? più sincero o più ipocrita? più giusto o più ‘furbo’? È un interrogativo decisivo e ciascuno lo può porre solo per se stesso: che effetto ha nella mia vita la fede in un Dio che ama l’uomo, che mi ama? Il Natale diventa serio qui; diventano seri allora anche le luci (l’amore di Dio è illuminante), diventano seri i regali (l’amore di Dio è generoso), diventano seri gli auguri (l’amore di Dio è benefico: vuole il bene dell’uomo); diventa serio il presepe (il paesaggio dell’uomo ospita dentro di sé l’amore di Dio incarnato). Allora il Natale di Gesù si salda con la mia vita attuale, diventa in qualche modo anche il mio Natale, il Natale di Dio dentro di me. Buon Natale!
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Il fatto
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Elia Zamboni, vicedirettore de “Il Sole 24 Ore”, traccia in queste pagine, come già aveva fatto in occasione dell’Agorà di settembre, alcune prospettive con cui ogni comunità è chiamata a confrontarsi. A cinque testimoni bresciani è stato chiesto di leggerle attraverso ciò che la città ha vissuto in questo 2010 ormai agli sgoccioli e ciò che l’aspetta nell’anno che verrà
Società Le contrapposizioni del vivere quotidiano nel passaggio da un anno all’altro
La fiducia e il tradimento
C di Elia Zamboni
C’è un passo del Vangelo di Giovanni – non tra quelli più conosciuti – che racchiude in sé una delle contrapposizioni più decisive non solo nel nostro vivere quotidianamente la fede ma anche nel nostro vivere quotidianamente i rapporti sociali, quelli politici e quelli economici. La fiducia e il tradimento. Alla cena di Betania si manifesta per la prima volta la presa di distanza di Giuda Iscariota da Gesù, atteggiamento che poi culminerà nel tradimento. Il tradimento di Giuda evidenzia con toni forti la rottura del patto di fiducia ed è fin troppo facile scorgere nel passo di Giovanni l’immagine di un patto di fiducia che riguarda tutti perché questo, con la sua affermazione e con i
suoi tradimenti, è alla base dei nostri rapporti personali con chi ci sta vicino, del funzionamento delle istituzioni e dei diversi rapporti economici che da una parte consentono lo sviluppo della nostra società e dall’altra parte lo possono condizionare. E l’economia racconta cinque storie di fiducia tradita. La famiglia ignorata Mai come per la famiglia è possibile osservare la distanza tra il principio sociale e giuridico e la sua effettiva attuazione. È la Costituzione a dettare i paletti (articoli 29 e 31) anche se non può certo entrare nel dettaglio di quali interventi debbano realizzare questi principi: a questo devono provvedere le politiche sociali e quelle economi-
Mario Sberna, Associazione famiglie numerose
La famiglia ignorata Non c’è campo come quello dell’azione a sostegno della famiglia in cui sia tanto facile l’alternanza dell’immagine della fiducia e del tradimento. Brescia, soprattutto in questo 2010 che stiamo per salutare, ha messo in campo azioni specifiche finalizzate al sostegno delle famiglie, soprattutto di quelle più numerose e questi sono segni che vanno nella direzione di un patto di fiducia che in qualche modo si rinsalda. Segni che sbiadiscono dinanzi al completo tradimento della politica nazionale che ha dimenticato una famiglia che, come ricorda Zamboni nella sua relazione, era ignorata. Non c’è stato infatti alcun seguito a promesse in tema di fiscali-
tà a misura di famiglia, ne altre azioni che testimonino di una attenzione a quella che molti non esitano a definire (almeno a parole) cellula vitale della società. Non c’è traccia nel nostro Paese di politiche che dimostrino una reale attenzione alla famiglia, non c’è traccia di scelte che valorizzino e tutelino l’esperienza dell’unicità della famiglia fondata sull’unione matrimoniale. Si tende ad esaurire le azioni nei confronti della famiglia all’elargizione in maniera quasi assistenziale di alcuni aiuti materiali che non hanno nemmeno la certezza della loro continuità, dimenticando che un patto di fiducia con la famiglia deve alimentarsi di ben altro.
che delle istituzioni pubbliche. In realtà ci si ricorda della famiglia nei programmi elettorali dei partiti che precedono il voto ma poi ci si dimentica di attuare gli interventi con l’alibi di una precarietà della finanza pubblica. Le cifre presentano un’Italia agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda le risorse dedicate al welfare per quanto riguarda il sostegno alla famiglia e alla maternità, solo l’1,4% del Pil. La speranza dei giovani C’è in Italia un esercito immobile e invisibile, che è rappresentano dai due milioni di under 30 che non studiano più e non lavorano ancora. La famiglia rappresenta per loro una rete di protezione sempre più fragile. Ancora una
Federico Manzoni, consigliere comunale Brescia
La speranza dei giovani C’è un rischio dal quali ogni giovane dovrebbe guardarsi. Quello da un lato di limitarsi ad accodarsi a una posizione di rivendicazioni rispetto alle evidenti difficoltà che i giovani attualmente incontrano nel mondo del lavoro, della politica e più in generale nella società. Dall’altro, tuttavia, vi è il rischio opposto di esprimere giudizi, quasi ergendosi a fustigatori di costumi, sui propri coetanei come se in realtà si stesse parlando di altri e non, in fin dei conti, anche di sé stessi. I dati che anche Elia Zamboni ha citato sono tristemente veri. Certo, l’attuale crisi economica aggrava il quadro descritto, ma resto profondamente convinto che al fondo di ogni giovane vi
sia quel sentimento, di utopia e al tempo stesso di ambizione, di poter cambiare in meglio la realtà nella quale vive. Come altrimenti spiegare la grande dedizione che molti ragazzi e ragazze dedicano alla realtà del volontariato sociale? Come motivare il sorgere di nuove famiglie, che si aprono alla vita e quindi al futuro? Sono epigoni di un passato glorioso o sono la testimonianza di un messaggio che continua ad ardere, nella consapevolezza del proprio fondamento morale e sociale? Anche le comunità cristiane possono aiutare a fare in modo che la risposta non vada cercata nella prima ipotesi ma vada coniugata con impegno, laboriosità e spirito di sacrificio.
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
volta i numeri sono brutali: la quasi totalità dell’attuale tasso di disoccupazione (8,4%) è rappresentata dai giovani, la vera fascia debole del mondo del lavoro che ha creato negli anni una strada con direzioni opposte. Da una parte quanti sono riusciti a proteggersi nella fascia dei contratti a tempo indeterminato, dalla parte opposta tutti gli altri che sono finiti nella fascia dei contratti a termine, dei cococo, degli apprendistati, dei contratti a chiamata, dei part time, del lavoro interinale o a somministrazione. A questi giovani va restituita la speranza del futuro. Gli ultimi della catena Tutti noi stiamo ancora scontando gli effetti di una crisi economica planetaria. Tra i costi generalmente non si considera la perdita di fiducia, che pure è la matrice di una corretta economia positiva. Eppure mai come in questa crisi la fiducia è venuta meno tra i diversi soggetti interessati. Il conto più grosso ancora una volta l’hanno pagato i più deboli, gli ultimi della catena del circuito economico, quanti
avevano affidato i loro risparmi confidando in investimenti tranquilli e si sono ritrovati catapultati a loro insaputa in un vortice di scatole cinesi I vicini prossimi venturi C’è un tema – tra quelli permanenti del dibattito politico-istituzionale – che è destinato a modificare sensibilmente il futuro del nostro Paese ed è rappresentato dal federalismo. Un processo organizzativo della pubblica amministrazione e dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione che per ora ha visto l’attenzione prevalentemente concentrata sull’esigenza di ridurre il peso dello Stato centralista. Scarsa attenzione è stata finora dedicata ai rischi del federalismo, al cambiamento dei rapporti con i nostri vicini prossimi venturi, al pericolo del venir meno di una forte identità con la creazione di tante piccole identità e che la diversa ricchezza prodotta sul territorio finisca con il tradursi in forti differenze sociali tra una regione e l’altra, tra un comune e l’altro. I lontani dimenticati L’immagine della comunione non è solo territoriale o nazionale ma anche internazionale, dove la ricchezza ha costruito abissali differenze, dove i Paesi più ricchi sono diventati sempre più ricchi e quelli più poveri sempre più poveri, costretti a indebitarsi sempre più con quelli ricchi. A partire dagli anni Ottanta numerose organizzazioni della società civile hanno iniziato a chiedere a governi e istituzioni internazionali una politica mirata alla cancellazione dei debiti contratti dai Paesi poveri, non solo con argomentazioni di tipo morale ma anche economico. È però necessario trovare soluzioni che valorizzino i mercati interni dei Paesi indebitati, rendendoli sempre meno dipendenti dai Paesi occidentali. Sono cinque storie di tradimento, ognuna delle quali ha un prezzo. Ognuno è chiamato a riflettere su ciò che può fare nell’evitare i fallimenti. Ma la riflessione non è solo personale; in una comunità di amore occorre tornare alla discussione.
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Beppe Mattei, Fondazione Tovini
I lontani dimenticati La dialettica tra fiducia e tradimento assunta a categoria interpretativa dell’attuale vicenda storica è efficace. Oggi infatti viviamo il tradimento del patto di solidarietà sociale che dovrebbe unire la persona alla società. Il primato dato al “bene pubblico”, cioè alle cose, si è consumato nel tradimento del primato delle persone, vale a dire di quel “bene comune”. Il rischio è che si perda il senso dell’altro che può essere visto come nemico da allontanare e non come risorsa da valorizzare. Gran parte della filosofia del ‘900 ha insegnato che l’altro è sì portatore di bisogni ma anche risorsa concreta sia individuale che comunitaria. Qui scaturisce la necessità di riporre al centro la persona e di coniugare quell’essere “con” che qualifica un’autentica civiltà. In questa direzione diventa prezioso quel “I Care” che don Milani volle sulla scuola di Barbiana contrapposto all’oscuro “me ne frego” di triste memoria. Per non continuare a ripercorrere la strada del tradimento dobbiamo ripartire da quei “lontani dimenticati” che sono esattamente gli “ultimi” tra gli ultimi che ci vengono indicati dal pensiero sociale della Chiesa. Accanto alla remissione del debito in parte attuata con l’anno 2000, bisogna puntare insieme a quegli otto obiettivi delle Nazioni Unite. Sogno o sfida capace di attivare le migliori risorse per un futuro più degno dell’uomo? Per ora siamo fortemente in ritardo ma è ancora possibile un colpo d’ala che riconduca a maggiore giustizia.
Margherita Peroni, consigliere regionale
I vicini prossimi venturi Brescia è una città interessante in cui sussidiarietà e solidarietà vantano profonde radici che hanno prodotto ricadute anche sulle istituzioni, creando quella vicinanza virtuosa con i prossimi venturi. Da questo presupposto è necessario partire per una riflessione di quanto affermato al proposito da Zamboni. Brescia, come il resto del Paese, sta confrontandosi con una stagione di profondi cambiamenti che hanno nel federalismo, ricordato anche dal vicedirettore de “Il Sole 24 Ore” il loro approdo. Nel corso di questo 2010 ormai prossimo alla fine Brescia si è misurata con questa prospettiva, ha dato vita a un confronto che è avvenuto spontaneamente più che per un disegno istituzionale, anche per via della stagione di grande difficoltà che la politica sta attraversando. Ciò non ha impedito di mettere in risalto alcuni aspetti che nella citata prospettiva federalista non potranno essere dimenticati. Il primo è che questa importante riforma probabilmente non è stata ancora percepita in tutta la sua portata e nelle ricadute positive che potrà avere per il futuro. Si è sino ad oggi percepita, come del resto ricordato anche da Zamboni, soltanto la dimensione organizzativa. Il federalismo per essere attuato necessita di un processo culturale utile a tutti, che permetta di ragionare in termini diversi di responsabilità e di peso delle istituzioni. Un processo che deve vedere il coinvolgimento della politica, delle istituzioni, delle rappresentanze sociali per la definizione di valori comuni da cui, poi, far discendere le regole condivise.
Roberto Rossini, Acli provinciali
Gli ultimi della catena La catena degli ultimi indicata da Zamboni è composita e fatta di anelli che molti non conoscono o che, per convenienza, fingono di ignorare. Per troppo tempo si è parlato di una crisi che ha fatto sentire i suoi effetti soprattutto su chi ha perso il posto di lavoro, su chi ha dovuto confrontarsi con una contrazione delle proprie disponibilità economiche, sui giovani stretti nelle maglie dei contratti flessibili, delle collaborazioni a tempo determinato. Un quadro oggettivo di cui abbiamo quotidianamente conferma guardando a quei servizi che come Acli provinciali abbiamo attivato proprio per far fronte all’emergenza crisi. Gli addetti dello sportello lavoro sono in grande difficoltà a far fronte alle richieste di aiuto. C’è però un altro anello di questa catena ed è quello degli indebitati. Non si tratta di quanti hanno contratto un debito (come è capitato alla stragrande maggioranza degli italiani) per l’acquisto di un bene primario come la casa, ma di quelli che ricorrono a mutui e prestiti per mantenere il proprio livello di vita. E non sempre si tratta di livelli elevati. C’è chi contrae un prestito per pagarsi le cure dentistiche, chi per far fronte al costo dei libri di testo dei propri figli. Sono situazioni di fragilità che meriterebbero grande attenzione e risposte precise anche da parte della politica che ancora non riesce o non vuole pensare a scelte che, come ricordava Zamboni, più dell’economia mettano al centro la persona, oggi invece oggetto di sempre più frequenti tagli e, conseguentemente, vittima di un grande tradimento.
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Opinioni
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
di Marco Deriu
di Alberto Zaina
Comunicazioni
Beni culturali
Contro le discriminazioni
Restauri e immagini sacre Può aver “scandalizzato” il suggerimento di avvalersi di “restauri” “digitali” in luogo di quelli “materiali”, come detterebbe la classica teoria del restauro di Brandi (che risente di una impostazione materialistica). Ma la conservazione “fisica” è però quanto si propone anche la la Chiesa nella conservazione dei suoi beni culturali, anche se parte da presupposti diversi. La stessa concezione cristiana dell’arte prevede la “fisicità” dell’opera d’arte: la disposizione est-ovest degli antichi edifici sacri (“simulacri” del corpo di Cristo con il capo in luogo dell’abside, posta a oriente, e lo sguardo a occidente) e le immagini delle opere d’arte contenute in essi, rispondono a indirizzi teologici, a una concezione dell’arte sacra per la quale si deve provvedere a rendere visibile lo spirituale nella corporeità fisica delle immagini, a differenza dell’ebraismo che vieta la rappresentazione della figura umana. E fu oggetto di aspro contendere: nel secondo concilio di Nicea (787) nel quale si condannò l’eresia iconoclasta (distruzione delle immagini) sostenuta dallo scisma d’Oriente; anche il luteranesimo “contestò” l’uso delle immagini, importanti, invece, per i cattolici e gli ortodossi ai fini di culto. E beni culturali ecclesiastici devono conciliare l’aspetto conservazionistico e museale con il loro utilizzo religioso. La recente legislazione italiana, discendente dal concordato Stato-Chiesa (1985) e dai seguenti accordi applicativi Cei-Governo italiano prevede particolari procedure per i beni culturali della Chiesa: gli interventi essere sottoposti al vescovo, che agisce tramite l’apposito ufficio diocesano, sottoponendoli alla Sovrintendenza competente. L’edificio sacro è un bene vivente e quindi “può” e “deve” trasformarsi: molti cambiamenti sono per esempio avvenuti con la riforma liturgica conseguente al Concilio Vaticano II, che ha “prodotto” gli altari della celebrazione eucaristica ora rivolti verso il popolo. È evidente che la “ricostruzione” digitale di un’opera d’arte sacra non risponde alle esigenze di culto ed è piu adatta a un museo che a una chiesa. Senza dover proporre opere molto ammalorate (e non più “ripristinabili”), o definitivamente emigrate in musei, è possibile avere riproduzioni “fisiche” molto realistiche con la tecnica del laser, che possono simulare bene anche la consistenza materiale dell’opera non piu in loco. È il caso del famoso telero “Nozze di Cana” del Veronese (ora al Louvre) di cui una copia laser è stata posta nel luogo originario a Venezia. Si può così offrire a quella “leggibilità fisica” dell’immagine, che per il cristianesimo ha una correlazione col mistero del Natale, l’incarnazione dello spirituale nell’umano.
Padre Pio 3 giorni, 2 notti 01/01-31/12 Fatima e Lisbona 5 giorni, 4 notti 01/01-31/12 Assisi 3 giorni, 2 notti 03/01-31/03 e 01/07-07/08 01/04-29/05 e 05/09-23/10 08/08-04/09 e 30/05-30/06
Nelle indagini per la scomparsa di Yara Gambirasio il cerchio si era improvvisamente stretto intorno al ventiduenne Mohammed Fikri, di origine marocchina, fermato mentre si dirigeva verso il Marocco su una nave partita da Genova. Residente a Montebelluna, è in Italia da qualche anno e lavora come muratore nel cantiere di Mapello dove si sono perse le tracce della tredicenne di Brembate di Sopra (Bergamo). Accusato di sequestro di persona e omicidio, il marocchino ha respinto fin da subito ogni addebito. Con il passare delle ore, la sua tesi è stata corroborata dalla testimonianza del datore di lavoro, che ha confermato il suo alibi. Si è ripetuto quello che era accaduto per la strage di Erba, quando i primissimi sospetti degli investigatori e delle forze di polizia si erano immediatamente indirizzati contro Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime, perché erano stati male interpretati alcuni indizi e, forse, anche perché quando c’è di mezzo uno straniero la diffidenza popolare porta a sospettare immediatamente di lui. Se, da un lato, possono essere modi sbagliati e maldestri di dare sfogo al risentimento popolare e all’affetto di un’intera comunità per i suoi appartenenti, dall’altro queste manifestazioni sono il segno di una non sopita diffidenza verso il diverso che, nonostante tutto, fatica a scemare. I media, in casi simili, ci mettono inevitabilmente qualcosa di proprio, amplificando i sospetti e le connotazioni negative verso i malcapitati di turno. Eppure, proprio per evitare generalizzazioni e discriminazioni legate alla razza, quattro anni fa i giornalisti si sono dotati della Carta di Roma, un Codice di autoregolamentazione specificamente dedicato all’argomento. Il documento impone ai professionisti dell’informazione la necessità di usare un linguaggio corretto e rispettoso della verità nel raccontare le vicende di migranti, rifugiati, richiedenti asilo e stranieri in genere. Alla Carta di Roma è allegato un glossario che distingue e specifica le definizioni di “richiedente asilo”, “rifugiato”, “beneficiario di protezione umanitaria”, “vittima della tratta”, “migrante/immigrato”, “migrante irregolare”, “clandestino”. Nel caso di Yara queste distinzioni non sono entrate direttamente in gioco, ma le generalizzazioni e le astrazioni superficiali sul conto di Fikri non sono mancate. Al di là delle loro eventuali responsabilità in fatti di cronaca o di attualità giudiziaria, gli stranieri non possono essere sottoposti a discriminazioni di alcun tipo da parte dei media. Anche per loro, come per qualunque altro soggetto di cui si occupi l’informazione, vale il dovere di “rispettare la persona e la sua dignità, e di non discriminare nessuno per la razza, la religione o le opinioni politiche”, corroborato dal criterio deontologico di base: non tradire mai la verità sostanziale dei fatti.
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LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it
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Società Le nuove sfide del Paese
I cattolici e l’Italia: fatti di speranza Il 150° dell’Unità d’Italia ormai prossimo è l’occasione, come ha sottolineato anche il Papa, per ripensare temi decisivi per il futuro
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L’incontro tra il Papa e l’ambasciatore italiano
Serve una riflessione, un’azione, una prospettiva “di carattere progettuale”. Ricevendo il 17 dicembre il nuovo ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede il Papa ha preso lo spunto dalle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia per ribadire la piena partecipazione della Chiesa e dei cattolici a sostenere e a rispondere alle nuove sfide che stanno davanti all’Italia e agli altri Paesi europei e occidentali “nella difficile fase storica attuale, nazionale e internazionale”. Le relazioni
di Francesco Bonini e Paolo Bustaffa
Stato-Chiesa sono indirizzate negli accordi concordatari, garanzia reciproca di un impegno per il bene comune. In questo quadro, di serenità, di libertà e di collaborazione costruttiva, che si estende anche sul piano internazionale, si può guardare fiduciosamente a una prospettiva d’impegno, anche se in un quadro non facile. L’Italia deve superare un passaggio di ristrutturazione arduo e deve farlo mettendo a frutto tutte le energie. Le statistiche sulla disoccupazione
giovanile e sulla cassa integrazione sono impietose. Segnalano un disagio sociale vero, che peraltro l’Italia condivide con molti altri Paesi europei. Le risposte si stanno articolando, ma è certo che per un tempo considerevole, se non succedono sconquassi, tutti saremo chiamati a tirare la cinghia e, nello stesso tempo, a introdurre tutti quei cambiamenti necessari per produrre di più e meglio, tutelando e anzi valorizzando sempre più le persone, i diritti e i doveri di cittadinanza. Sì, c’è un problema sul futuro. Semplicemente perché è finita la lunga stagione del consumismo occidentale, da ultimo costruito a debito. Sintonizzarci su questo cambiamento di prospettiva non è facile, prima di tutto per la politica, più esattamente per la cultura politica, abituata ormai a una prospettiva brevissima, sempre più breve, sempre più precaria. Bisogna riformare, ma per farlo efficacemente bisogna sapere coinvolgere. Questo non significa ignorare di-
stinzioni e dialettica, anche dura. Significa, comunque, assumere ciascuno le proprie responsabilità, maggioranza e opposizione, parti sociali, governo centrale e governi locali, tutti i segmenti insomma di una società complessa e articolata. I giovani avvertono ovviamente in modo molto più marcato ed evidente il disagio e giustamente chiedono prospettive. Sono una risorsa preziosa perché sono disponibili a misurarsi con il medio periodo, che non può che essere oggi per l’Italia un periodo d’investimento. Qui ritorna allora il ruolo dei cattolici e il pungolo dello stesso Pontefice. Il propellente per il futuro è prima di tutto di carattere morale, culturale e spirituale e così di conseguenza istituzionale, economico e finanziario. Bisogna dare prospettive di operosità, di iniziativa e, dunque, di speranza. Lo si vede in questi giorni di fronte al dibattito sulla riforma dell’università, dove appunto la parola, il tema del futuro è centrale. E reclama fatti.
Toscolano Maderno
Finalmente un po’ di sereno nella vicenda della Cartiera Nella seconda parte di quest’anno che va a chiudersi ha suscitato molte preoccupazioni nel Bresciano la vicenda della cartiera di Toscolano Maderno. Nei giorni scorsi, finalmente, è stata trovata una soluzione che, se da una parte non risolve in via definitiva la questione, dall’altra toglie un po’ di pressione ai dipendenti dell’azienda. Nella sede vicentina del gruppo Burgo (che detiene la maggioranza delle quote azionarie della Cartiera) il 17 dicembre scorso è stato trovato un importante accordo tra le parti. Nessun dipendente, e questo è sicuramente il dato più importante, perderà il posto di lavoro. Per i dipendenti è stata ottenuta la cassa integrazione straordinaria per crisi di mercato e non per la chiusura di una linea di produzione. Con questa soluzione è stata scongiurata la chiusura di “macchina 11”. Era stato proprio con l’annuncio dello stop a partire dal 1° gennaio 2011 di questa linea che aveva preso
il via la vicenda che, per mesi, ha tenuto i lavoratori di una delle più importanti realtà produttive della sponda bresciana del lago di Garda con il fiato sospeso. La proprietà della storica azienda nel settembre scorso aveva infatti comunicato, senza per altro alcun preavviso, la decisione di sospendere, a partire dal 1° gennaio prossimo, la produzione di “macchina 11”, una delle linee dell’azienda. A rischio erano 115 posti di lavoro. La convocazione di un tavolo interistituzionale anticrisi (attorno al quale si sono più volte seduti il sottosegretario Stefano Saglia, il Prefetto, rappresentanti di Regione e Provincia, rappresentanze sindacali, Rsu e azienda) non aveva prodotto alcun sostanziale risultato. Ogni tentativo di mediazione si scontrava con la ferma volontà dell’azienda di imporre lo stop a “macchina 11”. A nulla avevano portato anche le manifestazioni indette nel corso della settimana e un movimento
di partecipazione alle sorti dell’azienda e dei suoi dipendenti che aveva ben presto superato i confini di Toscolano Maderno. Nelle scorse settimane, come riportato anche su queste pagine, anche il vescovo Monari aveva portato la sua solidarietà in riva al Garda. Nel corso della visita alla Cartiera aveva auspicato una soluzione che salvaguardasse azienda e lavoratori. Nei giorni scorsi, infine, la conclusione della vicenda. Cassa integrazione che interesserà a rotazione tutti i 300 dipendenti dell’azienda, contratti di solidarietà sono gli strumenti individuati. I lavoratori della Cartiera, riuniti in assemblea, hanno espresso il loro sì agli accordi trovati. Accordi che chiedono, probabilmente, sacrifici a tutti, ma che permettono di raggiungere l’obiettivo più importante: quello di non licenziare alcun dipendente dell’azienda di Toscolano Maderno. Anche per loro il Natale si preannuncia un po’ più sereno.
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Popoli e continenti Mondo
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Iraq Cristiani sempre nel mirino
In tanti fuggono dall’intolleranza e dalla paura Non si placano, in molti Paesi, gli attacchi e le persecuzioni. È la realtà irachena quella più a rischio. Cresce però il numero delle nazioni che per ragioni di sicurezza non accolgono le richieste di asilo di tanti profughi
I
a cura di Massimo Venturelli Cristiani iracheni in preghiera
“I cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede”. Anche Benedetto XVI, come ricordato in altra parte del giornale, ha voluto ricordare nel suo messaggio per la Giornata della Pace 2011 il dramma di tante comunità cristiane sparse per il mondo. “Anche l’anno che chiude le porte – è un passaggio del messaggio – è stato segnato, purtroppo, dalla persecuzione, dalla discriminazione, da terribili atti di violenza e di intolleranza religiosa”. Il pensiero del Papa è principalmente per l’Iraq, “che
– continua Benedetto XVI – nel suo cammino verso l’auspicata stabilità e riconciliazione continua a essere scenario di violenze e attentati”. Il ricordo del Papa è per le recenti sofferenze della comunità cristiana, e, in modo speciale, per l’attacco contro la Cattedrale siro-cattolica “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso” a Baghdad, dove, il 31 ottobre scorso, sono stati uccisi due sacerdoti e più di cinquanta fedeli, mentre erano riuniti per la celebrazione della Santa Messa. Ad esso hanno fatto seguito, nei giorni successivi, altri attacchi, anche a case private, suscitando
paura nella locale comunità cristiana che allo stato attuale conta circa mezzo milione di membri contro un numero che oscillava dagli 800mila a un milione e 200mila nel 2003, e il conseguente desiderio, da parte di molti dei suoi membri, di emigrare alla ricerca di migliori condizioni di vita. Prosegue infatti, lento ma inesorabile, l’esodo dei cristiani dall’Iraq in seguito agli attacchi perpetrati contro la comunità da gruppi terroristici. La conferma di questa tendenza arriva anche dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) che ha precisato come “i più colpiti dalle
violenze sono proprio i cristiani di Baghdad e di Mossul” e che “da novembre ad oggi circa mille famiglie di queste due città si sono trasferite in Kurdistan”. Gli uffici dell’organizzazione nei Paesi vicini quali Siria, Giordania e Libano, ha aggiunto Melissa Fleming, portavoce dell’Unhcr “stanno constatando un numero crescente di cristiani iracheni che abbandonano il loro Paese o si spostano in altre regioni, meno pericolose, per timore delle violenze. Inoltre, la portavoce ha deplorato che “malgrado la persistente insicurezza, paesi come la Svezia continuano
La testimonianza di mons. Louis Sako
Un Natale senza Messe, pregando per la pace Un Natale, triste, senza messe, quello della comunità cristiana di Kirkuk. “Dopo l’attentato alla cattedrale di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso e il continuo assassinio dei cristiani, non ci saranno messe nella notte di Natale né a Bagdad, né a Mosul, né a Kirkuk”. Ad affermarlo all’agenzia stampa Asianews è mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk. Per ragioni di sicurezza, infatti, le chiese della cittadina irachena non avranno addobbi e decorazioni e le messe si celebreranno solo con la luce del giorno e con la massima sobrietà. “Uno stato di tristezza e lutto perenne regna fra i cristiani – afferma ancora mons. Sako –. La preoccupazione è grande per il futuro dei giovani che da due mesi ormai non possono frequentare l’università. Stesso stato d’animo per le numerose famiglie rifugiate al Nord, costrette a pensare a un futuro basandosi su un concreto niente. Da parte del governo non ci si aspetta nulla di rassicurante sul fronte della difesa dei cristiani: la leadership è troppo occupa-
ta nella formazione del nuovo esecutivo”. A Kirkuk la sicurezza è un po’ migliore che nella capitale, pur continuando la piaga dei rapimenti e delle minacce. “Per questo – sono ancora affermazioni dell’Arcivescovo caldeo ad Asianews – abbiamo deciso, per la prima volta dopo sette anni dall’inizio della guerra, di non celebrare la messa durante la notte. Di non fare festa: non ci sarà Babbo Natale per i bambini, non ci saranno cerimonie per gli auguri ufficiali con le autorità”. Quella del Natale sarà per la comunità cristiana di Kirkuk l’ennesima privazione dettata da motivi di sicurezza. “Sono già sei settimane – conferma mons. Sako – che non celebriamo messe per mancanza di sicurezza. Celebriamo solo nella tarda mattinata e il sabato nel pomeriggio. Per il momento abbiamo fermato anche la catechesi. Non abbiamo diritto di mettere a rischio la vita della gente. Ci sono guardie davanti a tutte le parrocchie, ma il problema è quan-
do si esce in fila in strada”. I cristiani continuano a essere un obiettivo facile, ma nonostante tutto, conferma l’Arcivescovo caldeo, in occasione del Natale la locale comunità cristiana pregherà per la pace. “Aiuteremo le famiglie povere di Kirkuk e Soulaymania: finora qui sono arrivate 106 famiglie da Baghdad e Mosul – sono ancora parole di mons. Sako – .Nella mia omelia insisterò sui problemi, gli scontri e le paure sulla terra degli uomini, dove però il Natale porta un messaggio di speranza. Evidentemente cielo e terra sono due realtà diverse. Al Natale è seguita la strage degli Innocenti. Dunque anche per noi iracheni Natale, speranza e gioia sono legati a dolore e martirio. La pace è un progetto: gli uomini soprattutto quelli di buona volontà dovrebbero realizzarlo. Noi cristiani se vogliamo essere cristiani e se accogliamo il Natale e il suo messaggio, dobbiamo essere veri artigiani della pace, della concordia fra i nostri fratelli e sorelle iracheni”.
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Profughi eritrei
Tracce da non perdere
a rifiutare l’asilo e a rinviare in Iraq numerosi potenziali rifugiati”, invitando anche Paesi Bassi, Norvegia, Gran Bretagna e altri paesi europei a “resistere alla tentazione di rifiutare l’ingresso agli iracheni in fuga” soprattutto se originari di Baghdad, Diyala, Ninive, Sal al din e Kirkouk. Proprio il governo svedese nei giorni scorsi è stato duramente criticato dalla Commissione delle Nazioni Unite per i rifugiati per avere rimpatriato cinque cristiani iracheni che chiedevano asilo in Svezia. I cinque facevano parte di un gruppo di almeno 20 persone provenienti dall’Iraq.
Svezia
Stoccolma: no all’asilo Il 12 dicembre scorso, nel pieno centro di Stoccolma, si è verificato un duplice attentato. Un’autobomba prima e un kamikaze poi hanno portato lo scompiglio nella capitale svedese. Il bilancio dell’atto terroristico è stato di un morto e due feriti. Un integralista islamico ha pubblicato una foto del presunto attentatore suicida: si tratterebbe di un 29enne iracheno Taimour Abdulwahab. L’attentato ha indotto, come denunciato anche dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati, a stringere i “cordoni” dell’accoglimento delle richieste di asilo. A farne le spese, come ricordato in questa pagina, cinque cristiani iracheni respinti dalle autorità svedesi per presunti motivi di sicurezza interna. L’Onu ha affermato che il rimpatrio dalla Svezia avviene in un momento in cui i funzionari sul posto registrano un crescente numero di casi di attacchi ai cristiani. Funzionari dell’Onu in Siria, Giordania e Libano hanno infatti affermato che un numero crescente di cristiani iracheni stanno arrivando, e chiedono aiuto. Nella sola Siria circa 133 famiglie – 300 persone – hanno chiesto lo status di rifugiati da novembre. In Giordania il numero di richieste d’asilo dall’Iraq è raddoppiato in un mese.
Non trascorreranno un “felice Natale” le centinaia di profughi eritrei, etiopici, somali e sudanesi, prigionieri nel deserto del Nord del Sinai, ricordati anche in queste pagine, sottoposti ad angherie e abusi di ogni sorta. Papa Benedetto XVI si è unito di recente a molti organismi ecclesiali e civili che da mesi denunciano questa tragica vicenda. Questo ha contribuito finalmente a far muovere la comunità internazionale, incluso il Parlamento europeo che – in una risoluzione del 16 dicembre – ha denunciato in modo deciso la gravità della situazione, invitando il governo del Cairo ad adottare tutte le misure possibili per mettere fine alla tragedia e far liberare i prigionieri. Il Sinai è divenuto di fatto una nuova base nel “traffico di esseri umani”. Infatti, oltre al campo di beduini nei pressi di Rafah, sul confine tra l’Egitto e la Striscia di Gaza, dove sono rinchiusi i 250 profughi di cui si è a conoscenza, informazioni documentate parlano di altre centinaia di migranti prigionieri in altri campi di beduini. Si sa per certo che almeno 80 dei 250 profughi prigionieri a Rafah sono eritrei. Tutti gli ostaggi dei criminali del Sinai sono persone scampate da conflitti, fame e miseria nei rispettivi Paesi, tuttavia i migranti eritrei sono divenuti l’icona di chi vive aggiungendo tragedia a tragedia. Chi è riuscito a sfuggire dalle mani dei trafficanti racconta storie simili di soprusi e abusi d’ogni sorta, una volta caduti in mano ai loro aguzzini. Come migliaia di loro connazionali, una volta entrati clandestinamente in Sudan dopo centinaia di chilometri a piedi nel deserto, gli eritrei si affidano a imbroglioni che promettono di farli condurre in salvo in altri Paesi, ma vengono in realtà consegnati a trafficanti Rashaida senza scrupoli, che iniziano il processo di estorsione di soldi e di violenze, fino a quando giungono a destinazione nei campi dove li attende la stessa sorte. Fuggiti dal “gulag” in cui il presidente Isaias Afewerki ha trasformato l’Eritrea, dove domina con mano ferrea, decine di migliaia di persone, soprattutto giovani ma anche molte donne e bambini, si sono dispersi nei diversi Paesi arabi del Nord Africa, sperando invano di raggiungere l’Europa o almeno Israele e finendo, invece, col cadere in una trappola di repressione e violenza peggiore di quella da cui sono scampati. Il governo di Asmara, naturalmente, risponde alle informazioni sulla tragica sorte dei propri cittadini accusandoli di essersela andata a cercare. Si stima che, tra il 2009 e il 2010, oltre 80mila eritrei abbiano lasciato il Paese, facendo dell’Eritrea il primo fornitore mondiale di richiedenti asilo politico. Il Sudan ospita 66mila rifugiati eritrei; la Libia oltre 6000. Secondo l’agenzia Onu per i rifugiati, l’arruolamento forzato nell’esercito per uomini e donne, la siccità e la recessione economica spingono ogni mese 1.800 eritrei a tentare la fuga. Ma si fugge anche dalla povertà più nera: la Banca mondiale stima che l’Eritrea sia il Paese più colpito dall’insicurezza alimentare in tutta l’Africa. Il governo è costretto a importare il 40% del cibo e la totalità dei suoi bisogni energetici. C’è da sperare che il processo di denuncia innescato a livello dell’intera Comunità internazionale conduca l’Egitto, nazione con la maggiore responsabilità per l’incolumità degli ostaggi e dotato degli strumenti necessari a porre fine alla tragedia delle vittime dei trafficanti, a vincere la tentazione di speculare sulla tragedia di tanti innocenti e ad assumere le iniziative politiche e militari necessarie a porre fine una volta per tutte all’immorale traffico aggravatosi in quest’ultimo anno. Basta che esista la volontà politica per farlo cessare, nessuno può addurre motivi sufficientemente validi per giustificare il prosieguo di una vicenda così palesemente iniqua, che contravviene a ogni più basilare rispetto per la vita e la salvaguardia dei diritti umani fondamentali.
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Popoli e continenti Europa
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Balcani Albania e Bosnia nell’area Schengen
Passo avanti verso l’Unione La liberalizzazione dei visti nei due Paesi se da un lato rappresenta un importante momento del processo di allargamento dell’Europa, dall’altro crea più di un’apprensione
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Dallo scorso 15 dicembre, l’area balcanica è un po’ meno isolata dal resto dell’Europa. Da quella data anche i cittadini di Albania e Bosnia-Erzegovina, infatti, godono della liberalizzazione dei visti per accedere ai Paesi aderenti al Trattato di Schengen: un anno fa, analogo diritto era stato concesso ai loro conterranei di Montenegro, Macedonia e Serbia. Un’apertura delle frontiere che consente anche a questi due Stati – fra l’altro – di compiere un passo significativo nel percorso di adesione all’Unione europea. Con tutte le conseguenze che ciò comporta per il futuro del Vecchio Continente. A questo punto l’unico Stato compreso in quella che era stata la ex Jugoslavia a rimanere fuori dal “Sistema Schengen” è il Kosovo. E proprio la promessa della liberalizzazione dei visti è stato uno dei cavalli di battaglia della propaganda elettorale del leader kosovaro Hashim Thaci nelle elezioni anticipate che han-
di Matteo Ungaro
Una veduta di Tirana, capitale dell’Albania
no coinvolto il suo Paese, domenica scorsa: un appuntamento significativo in quanto era la prima volta che i kosovari si recavano al voto dopo la autoproclamata indipendenza dalla Serbia del febbraio 2009. Dalle urne la maggioranza relativa è stata assegnata al Partito democratico (Pdk) di Thaci, capace di ottenere l’appoggio di un elettore su tre. È stata premiata la politica di apertura all’Ue e all’Alleanza atlantica che il Premier uscente ha portato avanti durante il suo mandato: una strada, di fatto, obbligata considerato come il Paese abbia bisogno vitale degli aiuti internazionali per sostenere un’economia incapace di reggersi in piedi da sola e minata da una corruzione dilagante. Non a caso nel programma di Thaci era presente anche la promessa di un aumento delle assunzioni nel settore pubblico: un tentativo di combattere una disoccupazione che nel Paese raggiunge cifre
da record. Dai suoi concittadini il Primo ministro sperava di ottenere un appoggio consistente per presentarsi alla guida di un governo forte ai prossimi negoziati con Belgrado. Sulle votazioni di domenica si è allungata l’ombra delle irregolarità nei seggi mentre il dato ufficiale dell’affluenza alle urne (stimata nel 48%) appare del tutto aleatorio in un Paese dove le liste elettorali si basano sul censimento del 1981: quello che è certo è che la minoranza serba a nord di Mitrovica ha disertato le urne, mentre quella a sud dell’Ibar (il fiume che divide in due la città simbolo della divisione serbo-kosovara) ha partecipato alla votazione. E proprio la pacificazione fra musulmani kosovari e ortodossi serbi deve rappresentare un dato irrinunciabile per il futuro di quest’area balcanica: come sottolinea papa Benedetto XVI nel messaggio per la prossima Giornata mondiale della pace (1° gennaio 2011), il dialogo inter-
religioso diviene elemento fondamentale per la costruzione del bene comune. Passata l’euforia per l’indipendenza, il Kosovo ha oggi bisogno di conquistare la fiducia dell’opinione pubblica internazionale, specialmente di quegli Stati che non ne hanno ancora riconosciuto l’esistenza. Compito non facile per un premier discusso quale Thaci al quale il rapporto redatto dal senatore svizzero Dick Marty per il Consiglio d’Europa (e reso noto mercoledì scorso) imputa pesanti e dirette responsabilità in “trattamenti disumani e traffici illeciti di organi nel Kosovo” qualificandolo come “boss criminale”. Il documento, che ha preso spunto dalle memorie di Carla Del Ponte (procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia dal 1999 al 2007) non è certo tenero anche con la comunità internazionale accusata di non avere dato il giusto rilievo alle accuse che agli esponenti kosovari erano già state avanzate in passato.
L’Europa e la crisi
Decisioni assunte a passo... di tartaruga I 27 capi di Stato e di governo dell’Unione europea si sono dati l’ennesimo appuntamento a Bruxelles, il 16 e 17 dicembre, per escogitare soluzioni efficaci sul versante della crisi economica, della regolazione dei mercati finanziari, della stabilità dei bilanci nazionali. Il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, stendendo l’ordine del giorno del summit, ha infatti indicato l’impegno per una “decisione sulle linee generali di un meccanismo permanente di gestione delle crisi che gli Stati membri devono istituire per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro nel suo insieme e su una modifica limitata del Trattato necessaria per creare tale meccanismo”. Come ha ben sintetizzato il capogruppo dei liberaldemocratici al Parlamento Ue, Guy Verhofstadt, la riunione dei leader ruota attorno “alla
crisi della zona euro e alla mancanza di un suo governo economico”. In effetti sono trascorsi due interi anni dalla deflagrazione della recessione mondiale, che ha travolto anche l’Europa, e un anno dal palesarsi del problema-Grecia, seguito, mesi dopo, da quello irlandese, senza contare le condizioni di rischio in cui versano i conti di molti Paesi, dal Portogallo alla Spagna, dal Belgio fino all’Italia (l’Ue non si dimentica che il debito pubblico tricolore è il più elevato nel continente e a livelli doppi rispetto a quanto indicato nel Patto di stabilità). L’Unione europea marcia, dunque, come una tartaruga quando si tratta di assumere decisioni che possono rafforzare la governance economica. Ne fanno le spese la stessa moneta unica e, più complessivamente, la possibilità dell’Europa di stare sui mercati
internazionali, di crescere, di creare lavoro e benessere per i suoi cittadini. La decisione attorno agli eurobond è emblematica: certo, la cancelliera tedesca Merkel non riesce a farsene una ragione, eppure questo strumento finanziario è invocato da u n vastissimo schieramento di voci europee, dai premier agli eurodeputati, dagli economisti agli operatori finanziari. Gli eurobond potrebbero essere un elemento per fornire risorse all’Europa, ma la politica frena.“ L’euro è una moneta in cerca di un Paese”, ha ironicamente titolato nei giorni scorsi un giornale spagnolo. C’è del vero. Dietro una moneta, e quindi dietro un sistema economico, produttivo, commerciale e fiscale, servono delle credibili e forti istituzioni politiche. Il summit di questa settimana deve confermare se l’Ue procede o meno in questa direzione.
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Olaf
Un trentino contro le frodi È trentino il nuovo responsabile dell’Olaf, l’Ufficio europeo di lotta alle frodi: si tratta di Giovanni Kessler, 54 anni, già alto Commissario in Italia per la lotta alla contraffazione e attualmente presidente dell’Assemblea legislativa della Provincia autonoma di Trento e presidente della Conferenza delle Assemblee legislative regionali a livello europeo. Kessler sarà a capo di una struttura che conta circa 500 dipendenti, e dispone di un budget di circa 50 milioni di euro. Sarà responsabile per le tre funzioni dell’Olaf: svolgere indagini amministrative, attraverso il Comitato di vigilanza dell’Olaf; assistere gli Stati membri dell’Ue nel coordinamento tra le loro autorità competenti in materia di lotta alle frodi, e tutelare il bilancio dell’Unione europea contro la frode. Kessler avrà il compito di contribuire alla progettazione della strategia antifrode della Commissione europea.
Caritas
Dalla povertà al volontariato
Una liberalizzazione “condizionata” A un anno dall’apertura dei confini di Serbia, Montenegro e Macedonia dal 15 dicembre il trattato di Schengen è valido anche per Albania e Bosnia Erzegovina. La liberalizzazione dei visti in Albania e Bosnia Erzegovina è stata accolta positivamente da tutti. La popolazione è entusiasta: la liberalizzazione si traduce in uno snellimento sostanziale delle trafile burocratiche e, in concreto, significa l’apertura delle porte d’Europa, il superamento dell’isolamento decennale dei due Paesi. I leader politici albanesi e bosniaci vedono nell’apertura delle frontiere un importante successo sulla strada che porta all’integrazione europea. E la notizia è stata commentata favorevolmente anche da numerosi analisti e leader politici dell’Unione europea. Ma dietro i facili entusiasmi, la liberalizzazione dei visti Schengen ha suscitato anche un ondata di timori e preoccupazioni. Numerose questioni restano ancora irrisolte: “Che cosa deve attendersi l’Europa?”, “Tutto resterà come prima o i flussi migratori verso gli stati membri Ue aumenteranno?”, “Le domande d’asilo resteranno stabili o ci sarà un impennata?”. È per questa ragione che l’Unione europea è stata particolarmente cauta a riguardo. Nei mesi scorsi, Cecilia Malmström, il Commissario europeo per gli affari interni durante una visita ufficiale a Tirana e a Sarajevo , aveva ribadito che la liberalizzazione non sarebbe stata una conquista irremovibile: “Se si verificheranno degli abusi, il sistema di liberalizzazione dei visti Schengen sarà rimesso in discussione. Speriamo di non dover arrivare a questo punto”. Nonostante le rassicurazioni le preoccupazioni e le lamentele sono arrivate fino a Bruxelles tanto che, l’8 novembre scorso la Commissione europea, su invito del Consiglio dei ministri europei, ha deciso di creare un sistema di monitoraggio del processo di liberalizzazione dei visti Schengen. Non è ancora stato precisato come funzionerà questo meccanismo, per ora si sa solo che questo strumento seguirà il processo di liberalizzazione dei visti per i Paesi di tutta l’area dei Balcani occidentali.
Si è concluso ufficialmente il 16 e 17 dicembre a Bruxelles, l’Anno europeo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con un convegno che si è tenuto nell’edificio Charlemagne della Commissione europea. Vi ha partecipato anche Lesley-Ann Knight, segretaria generale di Caritas internationalis, in qualità di uno dei quattro ambasciatori europei della Campagna. Knight ha consegnato alla presidenza Ue le firme raccolte – oltre 135mila – nella petizione della Campagna “Zero poverty” promossa da Caritas Europa e portata avanti da tutte le Caritas a livello nazionale. Per il 2011 la rete Caritas europea si sta preparando all’anno dedicato al volontariato. Grazie a un coordinamento tra le diverse realtà nazionali sono in programmazione alcune iniziative in questo settore.
Belgio
Una lettera alla comunità italiana L’arcivescovo di Malines-Bruxelles, mons. André-Joseph Leonard, tramite la rivista trimestrale “Vita Nostra” ha indirizzato un messaggio natalizio alle comunità cattoliche italiane di Bruxelles. Sulla stesso numero anche gli auguri agli italiani da parte del nunzio apostolico mons. Giacinto Berloco, secondo il quale “la nascita di Gesù Bambino è stata e continua a essere motivo di speranza e fonte di salvezza per il mondo intero, come l’espressione più bella dell’amore infinito di Dio Padre. Cerchiamo, nei limiti del possibile – aggiunge – di rendere visibile nelle nostre case e nei luoghi dei nostri incontri questo mistero di grazia attraverso la realizzazione di un presepio, anche se di piccole dimensioni”. L’ambasciatore italiano in Belgio, Roberto Bettarini coglie, invece, l’occasione per “ringraziare la Missione cattolica italiana per la preziosa opera di assistenza a favore di tante persone bisognose di una guida, non solo spirituale ma anche materiale, che versano in condizioni di gravi difficoltà economiche e sociali”.
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LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
La pittura veneto-cretese continua anche nel corso del Cinquecento i caratteri dell’arte dell’icona bizantina. Il carattere ritardatario di questa pittura mantiene però tutto il fascino dell’illustrazione devota e di intonazione aulica. “Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria”. Brescia, capitolo della Cattedrale (in deposito presso il Museo diocesano).
La parola da non dire di Giuseppe Fusari
Il Vangelo della domenica SANTA FAMIGLIA Dal Vangelo secondo Matteo (2, 13-15. 19-23) I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”. Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Dall’Egitto ho chiamato mio figlio”. Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino”. Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: “Sarà chiamato Nazareno”.
Ancora sogni. In Matteo si susseguono nelle prime pagine a ritmare tutta la storia di Giuseppe: un sesto senso che gli impedisce che le trappole della storia possano soffocare (ma lo potrebbero?) la Parola che non deve essere detta. Sembra che tutto congiuri contro questa parola così piccola e ancora non espressa ma già in grado di far paura. Tutto è buio, è notte, è fuga. Perché la luce dei potenti non permette di nascondere il dissenso, di celare quella parola che secondo loro non deve essere detta. Così deve fuggire e farsi ancora più piccola e inconsistente, e poi non tornare più dov’era ma in altro luogo in una sperduta terra di Nazareth, sconosciuta e al confine del nulla. Come in un sogno. E quel sogno è l’unico atto di amore possibile che può un uomo solo, con il bambino e la madre, un uomo che crede e in questo brano di Vangelo è davvero solo. Nemmeno il suggerimento del nome di Maria a confortarlo, a ricordargli quello che gli era stato promesso, a sostenerlo. Fugge. Non può fare altro. E credere. Perché fuggire non è la soluzione ma il mezzo perché il futuro si compia. Questo Giuseppe deve credere nonostante sia così difficile e buio quello che sta succedendo. Nella sua testa di uomo che vive cose più grandi di lui c’è solo il bambino e sua madre e loro sono da difendere. Forse non capisce ancora che quel bambino è la Parola che non deve essere detta, che mette paura ai potenti. Ma perché? Se lo chiedeva forse Giuseppe perché
doveva far paura il suo bambino portato a dorso d’asino insieme con la madre il più lontano possibile. Si accavallano così facilmente questi paradossi dove il più forte è il più debole e il debole è così forte da fare paura. Ma lui non capisce e ha solo come obiettivo quello di difendere il bambino e sua madre. Anche questo è un mistero e forse non meno complesso dei misteri di Dio: come un uomo, come un Giuseppe qualsiasi, abbia avuto la forza di fidarsi e di credere senza capire, senza avere prove se non quella parola interiore che gli arrivava dalla profondità del sogno, un istinto spirituale che non aveva parole così come Giuseppe che non parla mai e solo obbedisce perché a lui è concesso di aver vicino la Parola e di crederle senza che essa sia pronunciata. Deve credere al futuro di Dio nonostante sia così misterioso e silenzioso nel suo manifestarsi senza la forza che poteva aspettarsi. Guarda il suo ‘Dio con noi’ mentre scappa insieme a Maria e non conosce la strada per andare dove ha sentito che deve andare. Ma non importa: quella è la sola famiglia che ha, quel mistero di persone che riescono ad amarsi anche senza capirsi e che si rivelano nella fragilità e nel bisogno come unici e insostituibili. Lui non parla; esegue quello che deve fare con l’istinto divino di quell’angelo che gli appare in sogno. Sa che deve amarli quei due, quel bambino e sua madre, muti anche loro, finché la Parola che non deve essere detta sarà l’unica Parola possibile da dire.
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Giornata della pace Messaggio del Papa
Libertà religiosa, via per la pace
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di Paolo Bustaffa
“Se la libertà religiosa è via per la pace, l’educazione religiosa è strada privilegiata per abilitare le nuove generazioni a riconoscere nell’altro il proprio fratello e la propria sorella, con i quali camminare insieme e collaborare perché tutti si sentano membra vive di una stessa famiglia umana, dalla quale nessuno deve essere escluso”. È un pensiero breve, incastonato come un diamante in un prezioso anello di riflessioni: illumina il filo rosso della sensibilità educativa che corre lungo il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace 2011, che ha per titolo “Libertà religiosa, via per la pace”. Il Papa ribadisce, con linguaggio laico, che l’impegno, la responsabilità e la bellezza di educare alla libertà appartengono a ogni uomo e a ogni donna. È un movimento della ragione quello che viene auspicato, nella fiduciosa convinzione che la meta da raggiungere, cioè la realizzazione di una stessa famiglia umana, non può e non deve sfuggire al diversamente credente come non può e non deve essere insignificante per il non cre-
dente. L’invisibile “strada privilegiata” dell’educare attraversa e smuove il terreno della coscienza, cioè il luogo interiore di ogni persona in cui la scintilla della verità tiene vive la ricerca e la scelta del bene e del bello. È la strada che Benedetto XVI indica ricordando che la libertà religiosa, fonte di ogni altra libertà, è radicata “nella dignità stessa della persona”. Un percorso che il Papa propone soprattutto alle nuove generazioni e, per questo, si rivolge agli ambienti nei quali prendono forma le loro sensibilità, i loro sogni, i loro desideri. A iniziare dalla famiglia che “fondata sul matrimonio, espressione di unione intima e di complementarietà tra un uomo e una donna, si inserisce in questo contesto come la prima scuola di formazione e di crescita sociale, culturale, morale e spirituale dei figli, che dovrebbero sempre trovare nel padre e nella madre i primi testimoni di una vita orientata alla ricerca della verità e all’amore di Dio”. Nella famiglia l’educazione può prendere o, al contrario, perdere la dimensione religiosa, può arricchirla oppure svuotarla, può spegnerla con la mediocrità piuttosto che accenderla con pensieri grandi e con “relazioni armoniose a tutti i livelli di convivenza umana, nazionale e internazionale”. L’educazione religiosa, da non intendere come educazione con-
fessionale, è costruttrice di un’armonia interiore che vede intrecciarsi e fecondarsi le dimensioni orizzontali e le dimensioni verticali del vivere e del pensare. Un dialogo permanente tra fede e ragione che, nel dar vita alla speranza, distingue un essere umano da ogni altro essere vivente. “Questa – scrive ancora Benedetto XVI – è la strada da percorrere sapientemente per la costruzione di un tessuto sociale solido e solidale, per preparare i giovani ad assumere le proprie responsabilità nella vita, in una società libera, in uno spirito di comprensione e di pace”. Non appassionare le nuove generazioni alla libertà religiosa, non aiutarle a comprenderne l’autentico significato, rende a loro difficile, se non impossibile, dare fondamenta a tutte le altre libertà. E questo, purtroppo, è avvenuto e sta avvenendo anche nel nostro Paese e nella nostra Europa. Il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace giunge in questo scenario per ricordare che “negare o limitare in maniera arbitraria” la libertà religiosa “significa coltivare una visione riduttiva della persona umana”. I primi a pagarne le conseguenze sono i giovani ed è soprattutto per loro che il messaggio diventa una bussola preziosa nell’attraversare, mai da soli, il mare mosso della storia e della cronaca.
L’Angelus di Benedetto XVI
San Giuseppe, uomo giusto e fedele Riflettere sulla nascita di Gesù “ponendosi dal punto di vista di San Giuseppe”. È quello che ha fatto, il Pontefice, prima di guidare la recita dell’Angelus di domenica scorsa, prendendo spunto dal Vangelo di San Matteo. Giuseppe, ha ricordato il Papa, “era il promesso sposo di Maria, la quale, ‘prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo’. Il Figlio di Dio, realizzando un’antica profezia, diventa uomo nel grembo di una vergine, e tale mistero manifesta insieme l’amore, la sapienza e la potenza di Dio in favore dell’umanità ferita dal peccato”. San Giuseppe, ha osservato il Santo Padre, “viene presentato come ‘uomo giusto’, fedele alla legge di Dio, disponibile a compiere la sua volontà”. Per questo “entra nel mistero dell’Incarnazione dopo che un angelo del Signore, apparsogli in sogno, gli annuncia” che il bambino che Maria attende “viene dallo Spirito Santo” per salvare “il suo popolo dai suoi peccati”. Così Giuseppe “abbandonato il pensiero di ripudiare in segreto Maria, la prende con sé, perché ora i suoi occhi vedono in lei l’opera di Dio”. Benedetto XVI ha ripreso, quindi, le parole di Sant’Ambrogio che commenta che “‘in Giuseppe ci fu l’amabilità e la figura del giusto, per rendere più degna la sua
qualità di testimone. Egli – scrive Ambrogio – non avrebbe potuto contaminare il tempio dello Spirito Santo, la Madre del Signore, il grembo fecondato dal mistero” e, “pur avendo provato turbamento, Giuseppe agisce ‘come gli aveva ordinato l’angelo del Signore’, certo di compiere la cosa giusta”. “Anche mettendo il nome di ‘Gesù’ a quel Bambino che regge tutto l’universo – ha aggiunto il Pontefice –, egli si colloca nella schiera dei servitori umili e fedeli, simile agli angeli e ai profeti, simile ai martiri e agli apostoli, come cantano antichi inni orientali”. San Giuseppe, ha sottolineato il Papa, “annuncia i prodigi del Signore, testimoniando la verginità di Maria, l’azione gratuita di Dio, e custodendo la vita terrena del Messia”. Di qui l’invito a venerare “il padre legale di Gesù, perché in lui si profila l’uomo nuovo, che guarda con fiducia e coraggio al futuro, non segue il proprio progetto, ma si affida totalmente all’infinita misericordia di Colui che avvera le profezie e apre il tempo della salvezza”. A San Giuseppe, patrono universale della Chiesa, il Santo Padre ha voluto “affidare tutti i Pastori, esortandoli a offrire ‘ai fedeli cristiani e al mondo intero l’umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo’”.
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Ecclesia Chiesa bresciana
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Incontro Il Natale dei politici
Le tentazioni del potere di fronte a Dio Lealtà, speranza e progettualità sono le basi sulle quali il cristiano può costruire il suo contributo alla crescita di una società più giusta
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Politica, economia e potere. Un intreccio difficile da snodare per quelli che hanno scelto la politica come percorso di vita. Lo hanno affrontato insieme al vescovo Luciano Monari i cattolici bresciani impegnati a livello socio-politico e gli studenti della Scuola di formazione e impegno sociale e politico (Sfisp) guidata per il terzo anno da don Mario Benedini. Ad aprire la mattinata, nel salone Ferramola delle Suore Ancelle, è una riflessione del Vescovo che, attraverso una lettura del libro dell’Apocalisse, ha spiegato la pericolosità delle degenerazioni che il potere politico può provocare. Un potere che se non viene retto da responsabilità e fede può indurre l’uomo a credersi superiore ai suoi simili e sentirsi, nell’ammirazione e notorietà che porta con
di Emma Bettinardi
sé la politica oggi, giustificato a qualunque atto. L’uomo cattolico ora, come i martiri dell’Apocalisse, è chiamato a testimoniare con la propria fede il vero potere nelle mani di Dio. Quattro importanti ospiti hanno poi sviluppato il difficile tema partendo dall’economia e dalle banche. Diego Zanotti, responsabile dell’Agesci, ha parlato del rapporto del cristiano col potere e la tentazione che i soldi veicolano. Lealtà, speranza, obiettività e progettualità se poste come base possono aiutare il cristiano, come hanno aiutato lui nel suo lavoro presso il servizio estero di una banca locale, a regolare e limitare il rapporto con il denaro. Ha ripreso le sue parole Giuseppe Milanesi, presidente del dormitorio San Vincenzo, sottolineando che oggi il rischio del
povero non è più solo essere colui che non ha, ma di divenire colui che non è. Portando poi l’attenzione sulla condizione di precarietà in cui versano molti giovani e ignorata da chi ha il potere politico ed economico, gestito senza preoccuparsi del bene comune. “La ricerca del bene comune dipende dall’impegno di ciascuno, ma si realizza insieme”. Queste le parole di apertura alla collaborazione con le quali ha introdotto il suo intervento Doralice Vivetti, oggi presidente della comunità CeBs, ma nota per il forte impegno politico profuso negli anni a Brescia. La politica ha assorbito buona parte della sua vita, racconta, mettendola quotidianamente di fronte alle difficoltà di essere donna in un mondo prettamente maschile, ma le ha offerto l’opportunità come cattolica di crescere, dandole un’occasione per servire gli altri in un’epoca di cambiamenti nella quale i più deboli sono maggiormente esposti alle difficoltà di integrazione e inserimento sociale. Il potere de-
ve essere al servizio dei più poveri. Una parola di speranza è arrivata infine da Pia Cittadini, testimone dell’impegno sociale dell’azienda di famiglia. Fare impresa in maniera etica è oggi sempre più difficile, ma l’esempio di una donna e di una famiglia che insieme hanno scelto di accettare la sfida dei tempi e sono rimasti, con la loro azienda a Brescia, hanno aperto e accolto la speranza di molte famiglie dando a tutti i presenti la possibilità di credere che dove ci sono fede e volontà verso il bene comune, anche la parola “imprenditoria” può assumere un suono nuovo e diverso. L’incontro, che si è chiuso con la celebrazione della Messa da parte del Vescovo, è stato effettuato nella sua interezza in collegamento internet con l’Eremo di Bienno dove, per l’occasione, si erano radunati i giovani iscritti al primo anno del nuovo corso della Sfisp. Un nuovo importante traguardo per la formazione dei cattolici alla politica nella provincia di Brescia.
Con il Camper emergenza
L’ultimo con gli ultimi, un segno di speranza Torna anche quest’anno nella serata di San Silvestro la proposta di condivisione “L’ultimo con gli ultimi” in via Leonardo da Vinci a Brescia (sul Garza). L’iniziativa promossa dall’associazione Camper emergenza, vede la partecipazione di molte altre realtà associative e istituzionali. Il programma prevede alle ore 20 l’accoglienza poi alle 20.30 la celebrazione della S. Messa presieduta dal vicario generale mons. Gianfranco Mascher cui seguirà la festa di capodanno con brindisi e saluto al nuovo anno. “Con questa iniziativa – ha spiegato Romano Damiani, presidente di Camper emergenza – vogliamo far capire alle persone come noi che hanno una casa, un lavoro, una famiglia che cosa vuol dire vivere ogni giorno senza un tetto, nel freddo dell’inverno inoltre desideriamo avvicinare i nostri fratelli emarginati perché in essi riconosciamo il volto di Nostro Signore Gesù e ci proponiamo di risvegliare in loro la speranza”. La serata di Capodanno sarà una serata di preghiera
e di condivisione con i senza tetto e gli emarginati nel segno dell’amore, sotto le stelle, con calore e amicizia. “Partecipiamo numerosi – ha concluso Romano – dimostrando che ancora si può amare e donare gioia a chi è meno fortunato! E portiamo anche noi qualcosa da condividere”. I volontari del Camper emergenza sono impegnati tutto l’anno a favore degli ultimi; il Camper emergenza infatti è presente ogni sera, dal lunedì al venerdì, in due punti in città con la disponibilità a incontrare quelli che sono comunque fratelli e che vivono per strada. L’incontro mediato dall’offerta di prime necessità intende dare un volto umano all’emarginazione con lo sforzo di andare oltre il pregiudizio. Per maggiori informazioni sulla festa di Capodanno e sulle attività del Camper emergenza consultare il sito www.camperemergenza.org o contattare i referenti dell’Associazione tel. 3381939313. (Anna Tomasoni)
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Natale 2010-2011
Celebrazioni liturgiche presiedute dal Vescovo
La chiesa di San Faustino
San Faustino L’atto di rinascita
Confraternita dei Patroni
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di Laura Di Palma
Il silenzio e il raccoglimento della parrocchiale cittadina dedicata ai Santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia, ha visto svolgersi, lo scorso 18 dicembre, un importante evento. In una sorta di continuità con il passato, sono stati approvati i 16 articoli dello statuto dell’associazione Confraternita dei Santi Faustino e Giovita. A firmare l’atto costitutivo ufficiale c’erano il parroco, presidente dell’Associazione, don Armando Nolli, il sindaco Adriano Paroli, l’assessore Aristide Peli, in rappresentanza della Provincia, il presidente della Camera di Commercio, Franco Bettoni, mons. Antonio Fappani e Fausto Lechi. Testimoni silenziosi della rinascita ufficiale della Confraternita, le reliquie dei Santi patroni, conservate in un’arca marmorea posta sull’altare maggiore e il celebre stendardo che il Romanino dipinse proprio per la prima Confraternita. Ricordiamo che con la denominazione di confraternita si intende, ai sensi dei canoni 298 e seguenti del vigente Codice di diritto canonico, un’associazione pubblica di fedeli della Chiesa cattolica (ma esistono confraternite anche in altre fedi) che
ha come scopo peculiare e caratterizzante l’incremento del culto pubblico, oltreché, beninteso, l’esercizio di opere di carità, di penitenza, di catechesi non disgiunta dalla cultura. La recente firma dello statuto costituisce in realtà il punto d’arrivo di oltre 12 anni d’effettiva attività da parte dei soci fondatori, ordinari e benemeriti che, tuttavia non si erano ancora costituiti ufficialmente come associazione. Tracce storiche, come lo stendardo e un piccolo prezioso volume, narrano la presenza di una prima Confraternita, che svolse la sua attività almeno fino al 1923 e si sciolse, con molta probabilità, con l’avvento del fascismo. La rinascita della stessa, come Associazione, vorrebbe rappresentare un nuovo strumento di promozione delle annuali manifestazioni per la festa dei Santi patroni, in grado di proporre, accanto alla tradizionale fiera, concerti, mostre, spettacoli teatrali, incontri di formazione, sul filo conduttore dell’esortazione benedettina “Ora et labora et lege”, ma anche il recupero di antiche tradizioni e l’introduzione di importanti innovazioni: la consegna, in Loggia, del Cappello proveniente dalla Basilica, simbolo della protezione dei patroni verso la loro città, preceduta, alcuni giorni prima, dalla richiesta ufficiale da parte del sindaco e l’organizzazione di una settimana dedicata ai giovani, speranza e futuro di Brescia e del mondo.
Le celebrazioni liturgiche del tempo di Natale 2010-2011 presiedute dal vescovo mons. Luciano Monari sono le seguenti: Venerdì 24 dicembre Vigilia di Natale Ore 23.30 Ufficio delle Letture e Santa Messa di Mezzanotte. Sabato 25 dicembre Natale del Signore Ore 10 Santa Messa pontificale con benedizione papale e indulgenza plenaria. Ore 16.45 Vespri pontificali e benedizione eucaristica. Venerdì 31 dicembre Ore 18 presso la Basilica di S. Maria delle Grazie, Santa Messa con Te Deum di ringraziamento e benedizione eucaristica. Sabato 1 gennaio 2011 Maria Santissima Madre di Dio, ottava di Natale Ore 19.30 presso la chiesa di S. Maria della Pace. S. Messa per la Pace in occasione della XLIII Giornata mondiale della pace. Giovedì 6 gennaio Epifania del Signore Ore 16 Santa Messa pontificale “dei popoli” Note: il canto dell’Ufficio delle Letture e della S. Messa della notte, della Messa pontificale del giorno e dei Vespri pontificali di Natale e dell’Epifania è affidato al Coro della Cattedrale di Brescia diretto dal maestro Remo Crosatti. La Messa dei popoli celebrata ogni anno il 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, è particolarmente partecipata dalla rappresentanza delle numerose etnie cattoliche presenti nella diocesi di Brescia e provenienti da molti Paesi dei vari continenti (per esempio: Ucraina, Polonia, Filippine, Sri Lanka, Nigeria, Ghana, Senegal, America Latina e altri), nonché dai presbiteri, diaconi e laici a servizio degli immigrati, con il coordinamento dell’Ufficio e del Centro migranti della nostra diocesi.
Mostra al Centro Maria Bambina
Donne, mamme, bambine e bambini allo specchio Il Centro di pronto intervento Maria Bambina, ha organizzato la mostra “Donne, mamme, bambine e bambini allo specchio”. Inaugurata nel pomeriggio dello scorso 21 dicembre, la mostra, ospitata dall’oratorio delle Sante Capitanio e Gerosa di Brescia rimarrà aperta fino al prossimo 30 dicembre dalle 15.30 alle 18.30 con ingresso libero. In mostra i lavori realizzati da mamme e bambini durante i laboratori espressivipsicodrammatici per dare forma, voce e colore a sentimenti ed emozioni sommersi. Il Cpi Maria Bambina, gestito dalle Suore di Carità, accoglie madri e figli vittime di violenza, maltrattamenti o trascuratezza: all’interno della casa, ubicata in via Ferri a Brescia, le donne in difficoltà trovano quotidianamente, protezione, aiuto e sostegno.
Centro diocesano per le comunicazioni
Natale con i collaboratori Lunedì 20 dicembre si sono incontrati presso il Centro pastorale Paolo VI i collaboratori del Centro diocesano per le comunicazioni per celebrare il Natale. Don Italo Uberti ha presieduto la Santa Messa concelebrata da don Adriano Bianchi. Al termine il cordiale scambio degli auguri.
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Ecclesia Chiesa bresciana
Pellegrinaggio Adp
Le tappe: Ars, Paray-le-Monial, Taizé L’Apostolato della preghiera organizza un pellegrinaggio a Ars, Paray-le-Monial, Taizé dal 27 al 29 maggio 2011, con il seguente programma: 27 maggio. 1° giorno: Brescia-Chambery-Ars –Mâcon. Partenza in pullman per la Francia e sosta a Chambery per il pranzo in ristorante. Proseguimento per Ars, parrocchia del Santo Curato. Dopo la celebrazione della Santa Messa, trasferimento a Mâcon e sistemazione in albergo. Cena e pernottamento. 28 maggio. 2° giorno: escursione a Parayle-Monial. Mezza pensione in albergo. Al mattino partenza in pullman per Paray-leMonial: visita della basilica cluniacense e della cappella delle apparizioni del Sacro Cuore. Celebrazione della Santa Messa. Dopo il pranzo in ristorante, catechesi e celebrazione dei Vespri. 29 maggio 2011. 3° giorno: Mâcon-TaizéBrescia. Colazione e partenza per la comunità di Taizé. All’arrivo partecipazione alla preghiera comune e incontro con il Priore. Celebrazione della Santa Messa. Rientro a Mâcon per il pranzo e continuazione del viaggio con arrivo a Brescia previsto in serata. Quota di partecipazione (min. 30 persone): 360 euro p.p. Supplemento: camera singola: 70 euro. Iscrizioni: entro il 28 febbraio 2011 versando 100 euro presso: don Diego, Seminario diocesano, assistente Adp (030.37.12.236 – 340.58.59.709); Ufficio vocazioni (030.37.22.245); Anna M. Guarneri, presidente Adp. La quota comprende: viaggio in pullman come da programma. Alloggio in alberghi di 3 stelle a Mâcon in camere a due letti con bagno o doccia. Vitto dal pranzo del 1° giorno al pranzo del 3° giorno - Visite ed escursioni come da programma. Assistenza sanitaria, assicurazione bagaglio e annullamento viaggio Europ Assistance. Non comprende: bevande, mance, ingressi, extra personali. N.B. È necessario un documento di identità valido. Apostolato della preghiera - centro diocesano, via Trieste 13 - 25121 Brescia Tel. 030.37.22.245. Assistente: don Diego Facchetti, Seminario diocesano, via Bollani 20 - 25123 Brescia - dondiegofacchetti@ interfree.it
Istituto Pro Familia Appuntamenti
La festa dell’impegno e i percorsi formativi di Fernando Marca
L’attività dell’Istituto Pro Familia di Brescia per l’anno 2011 si apre con il rinnovo dell’impegno vocazionale, sempre più vivo e consapevole, di tutti i suoi membri durante la festa dell’impegno, che si terrà il 9 gennaio presso la chiesa di San Gaudenzio in via Lama 11 a Brescia. Lo slogan della giornata è colto dalla lettera del nostro vescovo Luciano Monari “Tutti siano una cosa sola: Noi ci stiamo!”. Il programma della giornata prevede alle ore 15 la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Luciano Monari con la promessa degli Apostoli della famiglia e la conferma dei voti delle Missionarie della famiglia; alle ore 17 il ritrovo presso la sede dell’Istituto per un momento di fraternità e convivialità. Il fondatore dell’Istituto Don Zuaboni, già agli inizi del ‘900, scriveva nel “Manualetto-Guida”: “La società è il risultato di tante cellule fondamentali quante sono le famiglie che la costituiscono; perciò è evidente che il benessere o il malessere della società è dato dalla solidità e dal benessere o dall’inconsistenza e dal malessere delle singole famiglie che la compongono”. Don Zuaboni continua a camminare fra noi per mezzo della sua opera: l’istituto Pro Familia, che si dedica, come egli ha voluto in primo luogo, all’educazione “remota” all’amore e alla vita degli adolescenti, propone un percorso
formativo per educatori di adolescenti che inizia il 15 gennaio e prosegue nei mesi di febbraio, marzo aprile e maggio. Gli incontri si terranno presso la sede dell’Istituto in via della Lama, 61 dalle ore 15 alle ore 18. L’attività del Pro Familia prevede anche incontri di riflessione sulla vita familiare aperti a tutte le coppie che si terranno presso la sede dell’Istituto dalle ore 15 alle ore 18 con il seguente calendario: 5 febbraio, “I conflitti di coppia: quali composizioni?”; 19 febbraio, “La famiglia dinanzi alle difficoltà di apprendimento scolastico”; 26 marzo, “Il valore dell’obbedienza nella vita familiare”; 9 aprile, “Tornare a parlare d’amore nella coppia: il valore dei sentimenti e delle emozioni”. Le iscrizioni si ricevono entro il 10 gennaio. L’Istituto ha in programma un pellegrinaggio in Terra Santa che si terrà dal 25 agosto al 1° settembre. Con questo pellegrinaggio l’istituto Pro Familia vuole ripercorrere, sulle orme del suo fondatore, le strade già percorse da Gesù. Per tutti sarà una bella occasione per fare insieme un’esperienza spirituale e fraterna. Il pellegrinaggio sarà guidato da mons. Mauro Orsatti. Le adesioni si raccolgono entro il mese di gennaio. La quota di partecipazione è di 1.150 euro. Per conoscere nei dettagli il programma e i costi, telefonare alla sede dell’istituto 030.46358-030.292286. Sito: www.profamilia.it; email: istituto@profamilia.
Ecclesia Agenda
LA VOCE VOCE DEL DEL POPOLO POPOLO LA 24 DICEMBRE 2010 6 MARZO 2009
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Agenda del Vescovo Sabato 25 dicembre Ore 8.30 – Brescia – S. Messa presso il carcere di Verziano. Ore 12 – Brescia – Visita alla mensa Menni.
Domenica 26 dicembre Ore 9.30 – Brescia – S. Messa presso il carcere di Canton Mombello.
Venerdì 31 dicembre Ore 10 – Brescia – S. Messa e consacrazione dell’altare nella parrocchia di Folzano.
Apostolato della preghiera
Intenzioni di gennaio
Eremo di Montecastello
Appuntamenti di gennaio Laici (giovani e adulti) Domenica 9, dalle 9 alle 17, ritiro spirituale: lectio divina con la Parola di Dio della liturgia eucaristica del giorno. Donne Martedì 4, dalle 10 alle 16.30, ritiro spirituale: lectio divina con la Parola di Dio che verrà ascoltata nella liturgia eucaristica della domenica successiva. Presbiteri e religiosi Mercoledì 12, dalle 9.30 alle 14, ritiro spirituale per il presbiterio e i religiosi delle due zone gardesane XVI e XVII. Il servizio della Parola è offerto da mons. Franco Bertoni, il ministero della riconciliazione dai Padri Cappuccini di Barbarano. Fidanzati della zona XVI Domenica 30, dalle 9.30 alle 17, primo ritiro spirituale per le coppie di fidanzati che si preparano alla celebrazione cristiana del matrimonio nella zona pastorale XVI di S. Ercolano. Esercizi spirituali prossimi Per presbiteri, diaconi e religiosi dai Vespri di domenica 6 al pranzo di venerdì 11 febbraio, don Pietro Rattin, biblista e parroco in Trento su “Un tesoro in vasi di creta. Esperienze di fede e di ministero in San Paolo”. Per informazioni: Eremo di Montecastello, Tignale s/Garda (Bs). Tel 0365 760255 – Fax 0365 760055 E-mail: informazioni@montecastello.org; Internet: www.montecastello.org
Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno
Le proposte di Natale Venerdì 24 dicembre: al monastero alle ore 23 ufficio delle Letture e alle ore 24 Santa Messa della notte. Sabato 25 dicembre: al monastero alle ore 8 Santa Messa e alle ore 17.30 Vespri di Natale (non si celebra la Messa all’Eremo). Domenica 26 dicembre: ore 8 Santa Messa al monastero; ore 16.30 Santa Messa cantata all’Eremo. Venerdì 31 dicembre: ore 21 tradizionale veglia di fine anno, con riflessione sul 2010, cammino verso il monastero, Santa Messa presieduta da mons. Tino Clementi, fiaccolata a Cristo Re e benedizione della Valle. Sabato 1° gennaio 2011: al monastero alle ore 8 Santa Messa e alle 17.30 Vespri (non si celebra la Messa all’Eremo). Domenica 2 gennaio: alle ore 7.30 Santa Messa al monastero; alle ore 16.30 Santa Messa cantata all’Eremo. Domenica 9 gennaio: alle ore 16.30, Cori all’Eremo, Santa Messa animata dal coro Arcobaleno di Breno.
Nel mese di gennaio (che invita all’impegno per la pace e per l’unità tra i cristiani, nell’amore per il Nome di Gesù) sono state affidate all’Adp le seguenti intenzioni (che trasmettiamo in forma abbreviata): Generale: Perché le ricchezze del creato siano preservate e rese disponibili a tutti. Missionaria: Perché i cristiani possano raggiungere la piena unità. Dei Vescovi: Perché lo Spirito Santo ci conceda di metterci ogni giorno alla scuola di Maria, Madre di Dio. Del vescovo Luciano per l’anno 2010/11: Perché sacerdoti, consacrati e laici crescano nella collaborazione reciproca per divenire sempre più “una cosa sola” in Cristo. Info: presso l’Ufficio vocazioni della Curia diocesana sono disponibili i biglietti e i manifesti per il nuovo anno.
Vantiniano e Basilica delle Grazie
Preghiera per i bambini mai nati e per la vita Sabato 8 gennaio (a causa del fatto che il primo sabato del mese cade l’1 gennaio e il Cimitero è chiuso) presso il Cimitero vantiniano, alle ore 15.30, si tiene la preghiera per la vita sulle tombe dei bimbi mai nati (aborti naturali). Come ogni prima domenica del mese, il 2 gennaio, alle ore 16 nella Basilica delle Grazie si celebra la S. Messa animata dal Movimento per la vita.
Giornata mondiale
Del migrante e del rifugiato Il 16 gennaio ricorre la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Papa Benedetto XVI ha inviato un messaggio ricco di umanità e di spiritualità, invitando la Chiesa a riflettere sul crescente fenomeno migratorio e volgere la preghiera al Signore, perché i cuori si aprano all’accoglienza, operando una scelta che sappia unire giustizia e carità. Il Santo Padre indica il tema scelto quest’anno: “Una sola famiglia”. Invita a riflettere come l’umanità riscopre di essere famiglia di Dio, in una modalità di accoglienza scambievole. Il messaggio del Papa spazia su alcuni temi particolari, che necessitano della nostra riflessione e del nostro comune impegno. Comunica a tutti noi la situazione non sempre definita dagli Stati della condizione dei rifugiati e migranti forzati. Il Santo Padre ci ricorda: “Come già ebbi occasione di dire, accogliere i rifugiati e dare loro ospitalità è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell’intolleranza e del disinteresse” (Udienza generale del 20 giugno 2007). Ci ricorda il Concilio Vaticano II, nella dichiarazione Nostra aetate n. 1, che “Tutti i popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la faccia della terra; essi hanno anche un solo fine ultimo, Dio del quale la provvidenza, la testimonianza di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti”.
Annuario diocesano
Segnalare correzioni e integrazioni È in fase di allestimento l’edizione 2011 dell’Annuario diocesano. Eventuali correzioni e integrazioni vanno segnalate al seguente recapito: redazione Annuario diocesano, via Trieste, 13 – 25100 Brescia. Oppure via mail: annuario@diocesi.brescia.it Le segnalazioni devono essere inviate in tempi brevi per i necessari interventi.
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LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Terzo settore Si aspettano segnali dal Governo
Fra rendiconti e aspettative Fra Natale e Capodanno è previsto il varo del decreto Milleproroghe dopo la levata di scudi per il taglio di 300 milioni inserito nell’ultima Finanziaria. Con la speranza che possano essere fatti dei correttivi pagina a cura di Nicola Migliorati
Fra rendiconto e speranze. Questo il rimando delle misurazioni sull’umore degli esponenti del Terzo settore in merito alla faccenda 5xmille. La rendicontazione riguarda il presente (per qualcuno) le speranze sono invece rivolte (per tutti) alla settimana fra Natale e Capodanno che vedranno il varo del decreto Milleproroghe. Partendo da quest’ultimo aspetto, lo scorso 16 dicembre si è svolta a Roma, accompagnata da un gelo pungente, una manifestazione di protesta sotto la sede del ministero dell’Economia presieduto da Giulio Tremonti. Motivo della levata di scudi il taglio di ben 300 milioni (su un totale di 400) inserito nell’ultima Finanziaria in merito al rifinanziamento annuale del 5xmille. Al termine della mattinata il presidente delle Acli e portavoce del Forum Andrea Olivero ha dichiarato: “Abbiamo fondate speranze che il 5xmille possa essere inserito nel decreto legge Milleproroghe che il governo varerà tra Natale e Capodanno anche se vi sono alcune difficoltà tecniche legate alla possibilità che quel dl possa
prevedere nuovi incrementi di spesa, difficoltà che contiamo di superare. In ogni caso la mobilitazione va tenuta alta e i riflettori accesi. Senza 5xmille le associazioni non possono programmare interventi del 2011”. È comunque da registrare il fatto che in tanti, dagli operatori dello spettacolo agli enti locali, ripongono la medesima fiducia nello stesso decreto che non è però una nuova finanziaria e avrà probabilmente un limitato raggio d’intervento. Un 5xmille ridotto del 75%, sommato ai tagli al servizio civile e alle tariffe postali agevolate e alla riduzione dei fondi per il welfare rischierebbe però di divenire un peso insostenibile per molte associazioni, la cui mancanza andrebbe a gravare sulle fasce di cittadini più deboli. Venendo invece al presente, il ministero del Lavoro ha pubblicato sul proprio sito internet il modello di rendiconto e le linee guida appunto per la rendicontazione. In sostanza si tratta delle istruzioni per produrre la rendicontazione sui fondi ottenuti così come richiesto per legge a partire dall’anno finanziario 2008. Fanno eccezione solo le associazioni sportive dilettantistiche che sono tenute ad assolvere all’obbligo
Madri Canossiane
Per un Capodanno alternativo Stufi della solita cena per festeggiare la notte del 31 dicembre? Cercate una notte “diversa”? Come ogni anno le Madri Canossiane propongono il Capodanno Alternativo, nell’ambito dell’iniziativa “Una Luce nella Notte”. Un capodanno speciale rivolto a tutti i giovani che desiderano festeggiare l’arrivo del nuovo anno in compagnia delle persone meno fortunate. La proposta comprende quattro momenti: il servizio, che può essere effettuato presso diverse strutture della Città (casa di riposo, comunità per disabili, ecc.), si svolge nell’arco del pomeriggio, proponendo agli ospiti del servizio stesso un momento di animazione con giochi e canti. Al termine verranno proposte la verifica e la condivisione dell’esperien-
za vissuta. Seguirà la merenda e la condivisione dell’esperienza e dei sogni per il nuovo anno; la S. Messa con i senzatetto presso il tendone di Camper Emergenza in via Leonardo da Vinci, presieduta dal vicario generale mons. Gianfranco Mascher; una sobria festa con il brindisi (con le bollicine dell’acqua minerale) allo scoccare della mezzanotte presso la comunità delle Madri di Bagnolo Mella. Per chi è interessato a partecipare, mercoledì 29 dicembre alle ore 20.30, in via S. Martino, 13 – Brescia è previsto l’incontro organizzativo. Per informazioni è possibile scrivere a marisa.buffoli@libero.it o siliniluisa@libero.it Da parte del Centro servizi, i migliori auguri per un sereno Natale e un felice anno nuovo.
a partire dal primo anno di sperimentazione del 5xmille, il 2006. Il rendiconto può essere predisposto utilizzando il modello messo a disposizione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali corredato da una relazione descrittiva ovvero elaborando un proprio documento in cui siano esposte in modo chiaro le spese che sono state sostenute con la quota del 5‰ dell’Irpef. Una volta redatto il documento, gli enti che hanno percepito per l’anno 2008 un importo pari o superiore a 15mila euro (e per gli anni successivi un importo pari o superiore a 20mila euro) devono trasmettere il resoconto e la documentazione da allegare al ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Gli enti che hanno percepito un importo inferiore sono tenuti a conservare la documentazione presso la sede legale dell’organizzazione ed esibirla qualora il Ministero ne faccia richiesta. Il rendiconto della destinazione delle quote del 5xmille deve essere redatto entro un anno dall’effettiva percezione dell’importo. Alcune associazioni hanno ricevuto in questi ultimi mesi tali somme relative al 2008, altre sono ancora in attesa.
Caritas
Giornata Caritas parrocchiali Il messaggio
Il mandato: riscoprirsi comunità pagina a cura di Chiara Buizza
In quest’anno pastorale, la Caritas diocesana invita ogni parrocchia a celebrare una “Giornata delle Caritas parrocchiali”, come occasione per richiamare all’attenzione della comunità il mandato della Caritas. Nel solco della continuità con il messaggio dello scorso anno, “Tessere la carità in parrocchia”, la proposta 2010/2011 recita: “Per riscoprirsi comunità nella quotidiana prossimità, so-stare”. Un so-stare avvalorato dalle parole del Vescovo Luciano, che così scrive ai sacerdoti e agli uomini e donne della carità: “La Giornata delle Caritas parrocchiali mi offre l’occasione di sottolineare l’importanza che le nostre comunità abbiano come regola fondamentale quella dell’amore reciproco, vivificato attraverso ‘atti di amore’ quotidiani. Durante l’ultima cena Gesù si alza da tavola, si cinge un asciugatoio attorno alla vita, versa acqua in un catino e passa a lavare i piedi ai suoi discepoli, l’uno dopo l’altro. Gesù si è fatto servo dei discepoli, li ha voluti amare in modo concreto, attraverso un servizio che è un servizio da servi.
Ma non importa: è un atto d’amore. È fare qualcosa perché i discepoli vivano, perché l’uomo possa vivere, perché l’uomo si senta amato, accolto, perdonato. A noi, Gesù non dice solo: amatevi come io ho amato, ma anche amatevi siccome io vi ho amato. L’amore di Gesu non è solo un modello da riprodurre ma un dono da ricevere e trasmettere; nell’amore fraterno sarà operante l’amore di Gesù stesso. Moltiplichiamo dunque nelle nostre comunità gli atti di amore: quel ‘Tutti siano una cosa sola’ si farà allora esperienza quotidiana”. È in questo tempo propizio per “diventare una cosa sola” che il mandato per le Caritas parrocchiali trova dunque rinnovato vigore attraverso quel “sostare” nella prossimità quotidiana. Un “so-stare” che, come ha sottolineato il diacono Giorgio, “richiama l’immagine delle costellazioni: le stelle, unite da vincolo di reciprocità, sembrano simboleggiare una rete di fraternità compiuta. Come nel cielo stellato ciascuna stella, anche quella apparentemente più piccola, trova significato nell’insieme e nel suo convergere verso la stella polare, così le nostre comunità sono chiamate a rinnovare l’essere e l’operare della carità attraverso gesti di quotidiana prossimità, vivificate dalla Parola e dall’eucaristia”.
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L’Ottavo Giorno cambia sede L’Ottavo Giorno, il magazzino di raccolta, stoccaggio, distribuzione alimenti, finalizzato a dare la possibilità alle Caritas parrocchiali di sostenere concretamente singoli e famiglie in sofferenza alimentare, si prepara a cambiare sede: inaugurato il 1 ottobre 2009 nella zona di Buffalora, dal 10 gennaio 2011 sarà operativo in via Orzinuovi, 86. L’emblematicità del progetto Ottavo Giorno, già riconosciuta dalla Fondazione Cariplo, che su proposta della Fondazione della Comunità Bresciana, ha contribuito all’iniziativa nella misura di 399.600 euro, è stata infatti avvalorata anche dal Consorzio Ortomercato di Brescia, che ha messo a disposizione in comodato d’uso gratuito una base logistica interna agli spazi dell’Ortomercato. A questa opportunità si assommano la disponibilità della Cooperativa Facchini per l’utilizzo di una superficie refrigerata finalizzata alla gestione anche di generi alimentari freschi e surgelati e la collaborazione dei grossisti soci del Consorzio per il recupero dei prodotti ortofrutticoli in eccedenza e la messa a disposizione dei loro canali di appprovigionamento. In via Orzinuovi, l’opera-segno dell’Ottavo Giorno trova dunque una nuova sede, ma soprattutto rinnovate possibilità di sostenere le caritas parrocchiali nel tendere una “mano fraterna” a singoli e famiglie in difficoltà. Per informazioni, Ottavo Giorno: 0302350020; ottavogiorno.brescia@caritas. it; www.brescia.caritas.it.
Caleidociclo della carità: Con segnati
L’esperienza deI microcredito Padre Giacomo: Abbiamo visto Con Dio, Nella Comunità, Tra Tutti. Vediamo ora, attraverso l’esperienza del microcredito di Caritas diocesana, l’ultima faccia del caleidociclo: Con segnati. La dimensione economica è molto chiara nel racconto degli Atti degli apostoli: il mettere in comune i propri beni − cioè quello che si è e quello che si ha − consegnare e consegnarsi a vicenda. Come rendere conto, e a chi si rende conto, di ciò che si è ricevuto e si dà, in termini di beni e di doni personali? E ancora: come rileggere ciò che si fa? Michele: “Prestami dei soldi, te li restituisco”. L’aumentare di queste richieste, rivolte ai parroci e ai vari centri di ascolto, ha interpellato Caritas diocesana che nel 2008 ha avviato il progetto di microcredito volto a consentire l’accesso al credito fino a 3000 euro a condizioni agevolate. Il primo problema: come
racimolare i soldi. Se solo la Caritas avesse messo dei soldi, si sarebbero esauriti presto. Chiediamo a una banca? E a quale banca? Abbiamo incontrato le Banche di credito cooperativo che si sono rese disponibili, non solo a garantire, ma a quadruplicare il Fondo di copertura microcredito. Ci siamo presto accorti, però, che c’era qualcosa che non funzionava: mancava l’esperienza del “far credito”. Allora abbiamo sostato un’altra volta, abbiamo ripensato al progetto e coinvolto un ex bancario. Alberto: Prima dell’operatività, ho condiviso una consapevolezza: Il microcredito rappresenta un’occasione per dare credito dalle relazioni. Spesso le persone che accostano i centri di ascolto, presentano una richiesta di denaro, ma dietro ci sono altre problematiche, che vanno ascoltate. Così abbiamo riformulato la doman-
da di accesso al microcredito, perché non fosse un semplice atto burocratico, ma una valutazione condivisa della situazione di difficoltà. Sempre per implementare le relazioni ed essere più vicini ai bisogni delle persone, abbiamo cercato di portare l’esperienza del microcredito nelle zone pastorali. Padre Giacomo: Vorrei sottolineare, oltre all’importanza di trovare forme concrete, possibili e creative di carità, anche la necessità di rileggere quanto si è sperimentato. Mi ha colpito sentire quanti momenti ci sono stati in cui hanno sostato per reinventare concretamente il modo di fare servizio, di programmarlo, di rendere conto ad altri, per poi andare avanti e coinvolgere altre persone. Sostare è indispensabile per passare dal servizio, come soddisfazione di un bisogno, alla costruzione di comunità di carità.
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San Vincenzo
Natale Riflessione
C’è più gioia nel dare In tempi di ristrettezze economiche si è costretti anche a rinunciare ai regali che si farebbero volentieri, ma l’importante è fare memoria di un fatto straordinario: la visita di Dio all’umanità pagina a cura di Beppe Milanesi
Ci siamo! Eccoci nel periodo dell’anno in cui sembriamo davvero fedelissimi discepoli di Gesù. “C’è più gioia nel dare che nel ricevere!” (At 20,35) ci ha insegnato. E noi, che troppo frequentemente fraintendiamo quel che vuole dirci, veniamo colti da strane pulsioni che ci portano a dilapidare i nostri averi (spesso pochi) in nome di un altruismo mal posto. Si dice (troppo e a vanvera) che a Natale ci sentiamo più buoni. Ma è veramente la “bontà” che ci fa trovare in bolge infernali dove ci si spintona per qualche cianfrusaglia che ci sentiamo obbligati a comprare? Mi sono accorto che ci sono regali che devo fare (parenti, amici, persone che sai ti faranno un regalo). Ci sono regali che conviene fare (clienti, persone che potrebbero essere utili e che è meglio tenersi buone). Ci sono regali che faccio volentieri, con amore (a mia moglie, ai miei genitori, ai miei fratelli). Paradossalmente, in tempi di ristrettezze economiche, dovrò rinunciare a questi ultimi. Posso però permettermi di spie-
gare le mie mani vuote alle persone che amo. Esse (lo so bene perché è già capitato) mi sorrideranno e mi diranno che l’importante è volersi bene, stare vicini nei giorni in cui si fa memoria comune di un fatto straordinario come la visita di Dio all’umanità. In questi momenti, fuori da ogni retorica, ma sulla propria pelle, si capisce il vero senso del dono. Se nel tuo regalo non ci sei tu stesso, non arriverà mai al cuore di chi lo riceve. Anzi potrebbe essere persino umiliante, come dice il beato Federico Ozanam: “L’assistenza che umilia quando si preoccupa soltanto di garantire le necessità terrene dell’uomo, onora quando al pane che nutre aggiunge la visita che consola, il consiglio che illumina, la stretta di mano che solleva dall’abbattimento”. Se davvero avessimo Gesù come modello dovremmo entrare in una nuova ottica di donazione: senza riserve, senza limiti, senza calcoli. Dio non ha giocato al risparmio! Un fiore? Migliaia di fiori! Un insetto? Infinite specie di insetti! E animali selvaggi e domestici e volatili e acquatici d’ogni dimensione e forma. Miriadi di stelle e infinite galassie. Moltitudini di forme e di colori nel regno minerale, vegeta-
le e nella specie umana, il Suo capolavoro. Bella forza ma Lui ha tutto, si potrebbe dire. E noi facciamo come la vedova (Mc 12,42-44) che gettò nel tesoro due spiccioli. Allora Gesù, chiamati a sé i discepoli, disse loro: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”. Diamo, per sentire la vita piena: chi semina raccoglie; chi dà riceve. Diamo e ci sarà dato: “Una misura buona, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio” (Luca 6,38). Darsi come dono di gratuità, senza volontà di coprire ruoli di prestigio, ma con semplicità, umiltà e spirito di servizio, come Maria di Nazareth. In famiglia, in parrocchia, nelle associazioni di volontariato, a favore dei poveri, dei detenuti, degli anziani soli, degli immigrati. Dare e darsi: un binomio che rende simili a Dio. Se vuoi vivere, devi perdere la vita (Luca 9,24). Perditi… per ritrovarti! Il prezzo non si paga in denaro, è la nostra vita, ma l’acquisto è la gioia vera.
Premio Bulloni
Gli esempi di Giovanna e Maria Venerdi 17 dicembre sono stati consegnati i nove riconoscimenti legati al Premio Bulloni, il riconoscimento che Brescia tributa ogni anno alle testimonianze più significative di solidarietà, nella città e nella comunità. Non può che riempire di gioia tutti noi il constatare che ben due di questi premi sono andati rispettivamente a Giovanna Ronchi e a Maria Agustoni, due nostre consorelle vincenziane (per una curiosa coincidenza entrambe appartenenti alla conferenza di Chiesanuova). Giovanna è da anni impegnata per proteggere i senzatetto e aiutarli a non restare schiacciati dalle loro storie di emarginazione. Al Dormitorio maschile presta il suo servizio da oltre vent’anni. Nelle mani di Giovanna sono state strette quelle Giovanna Ronchi e Maria Agustoni
di centinaia di persone alle quali ha saputo dare un conforto spesso insperato e impossibile da raggiungere altrimenti, se non attraverso il suo grande cuore. Maria è una donna semplice e umile che aiuta le famiglie in difficoltà e le persone sole o ammalate del quartiere. Disponibilità, attenzione, predisposizione naturale all’aiuto e all’ascolto sono i tratti che la contraddistinguono nella sua attività. Per le strade di Chiesanuova la si vede spesso passare in bicicletta, mezzo con il quale, ogni giorno, va a fare visita agli anziani soli, per poi recarsi a offrire sostegno alle donne vittime di abusi, a far da tutor ai tossicodipendenti in fase di riabilitazione, a procurare generi di prima necessità a famiglie che si trovano in situazioni di estremo disagio.
Congrega Carità Apostolica
La Cappella di via Mazzini Incontro tra pittura e memoria
L’arte a servizio della carità di Angela Iussig
Dedicata ai Santi Pietro e Paolo, la cappella della Congrega della Carità Apostolica ospita dalla fine del XVII secolo le funzioni che scandiscono i passi salienti della vicenda del Sodalizio. Sulla scorta di uno studio specifico condotto da parte di don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano di Brescia, si apprende che la prima descrizione del luogo risale al 1747, e compare nell’appendice alle Glorie di Brescia di Francesco Maccarinelli. Si tratta d’una sorta di elenco delle opere in esso contenute, tra le quali figurano, accanto alla pala d’altare di Pietro Rosa, le tele di Giuseppe Nuvolone e Simone Brentana. Il piccolo locale adibito a cappella, di pianta all’incirca rettangolare e voltato a botte – dalla quale pendono tre cappelli cardinalizi, emblematici dei tre Confratelli che in passato rivestirono tale eminente carica – inizialmente fu dotato solo di un altare, nel quale era racchiusa la tela di Pietro Rosa raffigurante la Chiamata dei primi discepoli. Molto interessante è l’annotazione del Maccarinelli circa la paternità degli affreschi a finte architetture che decorano la volta della cappella: indicando nel So-
risene il loro esecutore. L’artista prosegue in Congrega un repertorio che può ben dirsi classico per la pittura di quadratura bresciana: benché molto manomesse, le finte architetture della cappella servono da incorniciatura per la bellissima tela raffigurante “La Carità”, dipinta da Giuseppe Nuvolone in concomitanza con il resto della decorazione, nel corso del penultimo decennio del Seicento. Altre due tele dello stesso autore, raffiguranti S. Faustino e S. Giovita, si trovavano in origine nella cappella, ed erano poste sulle pareti accanto all’altare. È curioso scoprire poi che al di sopra della pala del Rosa era collocata la tela con “L’ultima cena” che oggi può ammirarsi nel vestibolo della sede. Ancora al Maccarinelli – unico a citarla tra gli autori delle guide antiche di Brescia – si deve la menzione della tela, ancor oggi collocata sulla parete sinistra della cappella, raffigurante il Serpente di bronzo e assegnata a Simone Brentana, pittore attivo soprattutto a Verona a partire dagli ultimi decenni del Seicento. La cappella – dalle cui pareti occhieggiano le lapidi commemorative dei nomi dei donatori succedutisi nei secoli – ospita tutt’oggi le celebrazioni eucaristiche che precedono ciascuno dei raduni dei Confratelli.
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I confratelli a riunione Sabato 18 dicembre si è riunito il Sodalizio del Confratelli, convocato nella circostanza anzitutto per l’approvazione dei bilanci preventivi 2011 della Congrega e delle Fondazioni amministrate. Dopo aver riferito delle gravi ripercussioni della crisi sulle fasce più indifese della popolazione bresciana, il presidente, prof. Mario Taccolini, ha illustrato l’andamento recente degli interventi destinati alla beneficenza, e ha riepilogato alcuni passaggi delle attività istituzionali condotte nell’anno corrente. A marzo, sono stati ultimati i lavori presso il quartiere Mazzucchelli. A giugno, mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, ha visitato la sede della Congrega nelle particolari ricorrenze del 40° della scomparsa di Angela Cereghini Folonari e del 30° di attività della Fondazione Guido e Angela Folonari in favore dell’infanzia svantaggiata. Ancora a giugno, presso Santa Giulia Museo della Città è stato pubblicamente presentato il primo Bilancio sociale della Congrega e delle fondazioni amministrate. A luglio hanno preso avvio i lavori di riordino dell’archivio dell’Ente, e al volgere di agosto, presso la Cappella del Sodalizio si è tenuta una delle iniziative di presentazione alla città della Lettera pastorale del vescovo Monari. A ottobre si sono definite le iniziative del 2011 per il 150° anniversario della nascita di Gaetano Bonoris, poste sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Il 16 dicembre scorso si è chiuso il bando
Ottantotto nuovi alloggi in locazione Il 16 dicembre scorso ha avuto termine il bando per l’assegnazione di ottantotto alloggi a canone moderato di proprietà della Congrega della Carità Apostolica. Le abitazioni in questione sono state rinnovate grazie a un cofinanziamento accordato dalla Regione Lombardia nell’ambito dell’Accordo quadro di sviluppo territoriale, e saranno assegnate in locazione nel corso delle prossime settimane secondo i criteri stabili da una convenzione stipulata tra la Congrega, la Regione e il Comune di Brescia. La maggior parte di tali unità sono situate a Brescia, presso il Quartiere Mazzucchelli, uno dei più antichi esempi bresciani di edilizia economicopopolare. L’esteso complesso fu edificato a Fiu-
micello per iniziativa del Sodalizio dei Confratelli a partire dal primo decennio del Novecento, allo scopo di provvedere di una dignitosa abitazione quanti, provenendo dalle campagne, giungevano in città per lavorare quali operai presso la nascente industria bresciana, ed erano spesso costretti a prendere a pigione per sé e per le proprie famiglie locali fatiscenti. Con questa iniziativa la Congrega della Carità Apostolica di Brescia, da sempre attenta ai bisogni della città, fornisce un importante contributo alla risoluzione di un problema particolarmente sentito come quello abitativo. Gli alloggi oggetto del bando sono ubicati in via Monti e in via Mazzucchelli a Brescia.
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Mcl
Un momento per riflettere
Concorso presepi XXXVII edizione
Nel silenzio
Meno male che il Natale arriva, non solo in vetrina
Una pausa durante le feste natalizie ci permette di fermarci e pensare. È sera, le luci sono spente e il presepio ci fa compagnia col baluginare delle sue luci come le braci di un fuoco sotto la cenere. Ci raccogliamo protetti dentro la sua aura; naturale, pulita, tersa come quella di un neonato (quante cose ci suggerisce il silenzio del presepio): anche noi siamo stati neonati, la cosa ci sorprende per un attimo e ci stranisce, ma poi i ricordi corrono e si accavallano. Come erano lunghi i Natali da bambini; dopo l’autunno passato a scuola, ci si trovava immersi in questo tempo infinito, fatto di attese ed emozioni. È stato poi, con la responsabilità degli anni che passano, che abbiamo capito cosa vuol dire “costruire” questo tempo senza tempo attorno alla nostra famiglia. Accordarsi con i parenti, cercare i regali, organizzare la festa, costruire il presepio! Sembrano inerti le statuine nella penombra, eppure sono costate numerosi gesti, parole, azioni; hanno imposto con la scadenza del Natale tutta una serie di accomodamenti, accordi, ripensamenti, relazioni; inviti a persone che spesso vediamo una sola volta all’anno. Il Presepio significa tutto questo: un gruppo raccolto attorno a un lavoro (il “Lavoro del Natale) che non sparisce dopo l’Epifania, anzi è questo lavoro che dà forma all’aggregazione di tutti quelli che conosciamo, che si allarga sempre di più ogni qual volta abbiamo bisogno di una mano, di un parere nuovo, di un aiuto. Le feste del Natale sono destinate a chiudersi, ma una nuova soddisfazione spinge il cuore verso una consapevole felicità che condividiamo negli occhi della nostra famiglia, dei nostri amici, dei nostri conoscenti, di tutti quelli con cui costruiamo ogni giorno il presepio della nostra comunità: “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo”.
“Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo”: il bambino che giace nella mangiatoia entra nelle nostre case per lasciare un messaggio sconvolgente e coinvolgente di Luca Pezzoli
“Com’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città, piena di strade e di negozi e di vetrine, piena di luce, con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce, con le reclames sempre più grandi, coi magazzini e le scale mobili…”. Aiuto! Mentre rincorriamo nostro figlio (o nipote) tra scaffali traboccanti di merce, scansando altri figli e nipoti e parenti spazientiti che li rincorrono, ci rimbalza in testa il ritornello di una vecchia canzone. Certo a quel tempo non c’erano i centri commerciali come oggi – e questo ci fa ricordare la nostra età – ma descrive bene il frastuono, il baccano e l’insofferenza che sostituiscono presto l’impulso bramoso a partecipare alla “cuccagna” degli acquisti. Meno male che è Natale, ma nostro figlio (o nipote) non ne voleva sapere di usare nel presepio la statuina dell’angelo (invero quasi irriconoscibile) con le ali pressoché consumate; ha scelto la più pacchiana tra le tante. Ora è qui, con le sue grandi ali spiegate tra il celeste e l’oro della veste, con la bocca spalancata nello sforzo del canto che ci riporta con sgomento al turbinio degli acquisti! È meglio richiuderla subito nella scatola, e curare il vecchio angelo, e sulle sue ali ritornare indietro nel tempo con un inaspettato sorriso che ci ridisegna il volto. Avrà tutti i suoi acciacchi questo angelo, ma non urla: suggerisce, col poco fiato che gli è rimasto. Giunge sempre un attimo in cui il presepio ci coccola con i ricordi dei “bei tempi passati”: la Sacra Famiglia l’abbiamo sempre avuta, trasmette l’antichità della famiglia; il legnaiolo è molto caro, perché ricorda quando
il nonno ci insegnò a fare delle piccole fascine di legna attorno al personaggio, il fornaio sembra fare il pane per tutti e tutti si andava d’accordo… Proprio tutti e sempre d’accordo, veramente no (i ricordi spingono a riflettere). Quel gruppo di statue di scala e materiale diverso abbiamo sempre dovuto inserirle perché regalate dallo zio; la donna con le oche altrimenti nostro fratello piangeva; la mamma ci obbligava a mettere la statuina di un frate francescano genuflesso: musi e litigate. Ma il presepio è di tutti o il nostro? La sera della vigilia tutto torna a posto d’incanto: l’attesa dell’ora, l’arrivo alla spicciolata di parenti e amici, la condivisione del pasto, la messa in parrocchia. Riprendiamo la statua nuova dell’angelo e la mettiamo vicino a quella vecchia: questa rammenta il messaggio con parsimonia di forze, l’altra lo grida a squarciagola con l’intensità di vita di un bambino. Le statue sembra che si voltino, che ascoltino un messaggio nuovo, sconvolgente e coinvolgente; che sorridano questa volta tutte insieme, come noi tra i parenti, nelle nostre comunità, nella famiglia del mondo: “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo”. Il Movimento cristiano lavoratori con gli eventi legati al XXXVII Concorso presepi (Art’è Natale: sei mostre di arte contemporanea; Presepi in mostra: oltre cento presepi esposti in Duomo Vecchio, nella sala Piamarta a fianco della Basilica di San Faustino, le installazioni in città – sotto Palazzo Loggia, al Capitolium, ecc.) vuole contribuire a celebrare la condivisione nella famiglia umana e augura a tutti un sereno Natale nella pienezza della buona novella e nell’accoglienza della comunità. Per informazioni, 030 2807812 – www. mclbrescia.it, www.concorsopresepi.it.
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Folzano Venerdì 31 dicembre
I fedeli riabbracciano la loro chiesa Nella ricorrenza liturgica di San Silvestro (patrono della comunità) il vescovo Monari celebra la Santa Messa con la dedicazione del nuovo altare e la benedizione dell’ambone e della sede. Premiati il sacrificio e l’impegno
I lavori di restauro nella parrocchiale
I lavori di ristrutturazione erano iniziati nel settembre 2008
Capolavoro dell’arte del Settecento Iniziati come riparazioni dei danni del terremoto del 24 novembre 2004, i lavori sulla chiesa sono diventati nel tempo un’opera di restauro totale e completa di tutta la fabbrica. Non si è lavorato solo sulle parti danneggiate dal sisma, ma anche su tutte le strutture dell’edificio che necessitavano di interventi di consolidamento o di riparazione, sul campanile, sui tetti, sui serramenti, sugli impianti, su tutte le superfici interne ed esterne e sull’intera area del sagrato. L’intervento più evidente, e allo stesso tempo molto delicato, quello che ne ha cambiato radicalmente l’aspetto visibile, è stato senz’altro il restauro degli interni della chiesa: superfici decorate, stucchi, organo, cantoria e le altre parti lignee, altari e pavimento. Dopo una serie di indagini e di prove di restauro, iniziate con un cantiere pilota sulla cappella della Beata Vergine del Rosario, e dopo una lunga, complessa riflessione, si è infatti deciso, in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova, di procedere al recupero delle decorazioni settecentesche. I conti, non ancora definitivi, evidenziano una spesa complessiva poco inferiore ai 2 milioni di euro. Alla comunità sarà poi chiesto di impegnarsi per un sostegno regolare e duraturo alla parrocchia in modo che non vengano meno i fondi disponibili per affrontare le rate del mutuo. Si può contribuire con donazioni da versare con bonifico bancario sul conto corrente n. 1078 della Banca popolare di Vicenza (sede di Folzano), intestato alla parrocchia di S. Silvestro Papa, Iban IT61 Q057 2811 2198 4857 0001 078. La parrocchiale è da considerare uno dei capolavori dell’architettura sacra del Settecento bresciano. La più celebre delle opere della parrocchiale, come sottolinea don Giuseppe Fusari, è la tela realizzata da Giovanni Battista Tiepolo nel 1759 raffigurante il Battesimo di Costantino imperatore: “Opera lodata dalla critica in tempi abbastanza recenti forse a causa del suo starsene così defilata, lontana dai centri maggiori, eppure bellissima nella sua costruzione, potente nella definizione delle forme che sembrano scolpite, particolarmente nel papa Silvestro che, ammantato di rosso, pare un masso di porfido in contrappunto col biancore delle carni e del panno di Costantino battezzato. Dietro, alle spalle della folla brulicante e colorata, biancheggiano architetture del classico speciale che s’incontra solo nelle tele dei veneziani, a partire da Veronese, e che Tiepolo riprende qui, quasi in dialogo col bianco/azzurro delle pareti vere della chiesa”. Al Tiepolo risponde la tela di Francesco Lorenzi riportata sul suo altare: “Un’Immacolata composta e raffinata eppure fatta come un intarsio di colori che rendono la tela una ‘gran macchina’, nella quale si svolge una liturgia antica eppure dai toni vagamente profani, dove la bellezza impalpabile delle figure si perde dentro alla costruzione a meandro della tela e a quel cielo spazzato da nubi che si sventagliano appena grigie sull’azzurro terso e immobile del fondo”. Dalla parte opposta una nicchia accoglie la statua della Vergine con il Bambino, opera ancora del Ferretti, attorniata dai 15 ovali con i Misteri del Rosario.
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Venerdì 31 dicembre, in occasione della festa patronale di San Silvestro, alle 10 il vescovo Monari presiede la celebrazione eucaristica con la dedicazione del nuovo altare e la benedizione dell’ambone e della sede. Termina così in questi giorni un’opera iniziata nel settembre 2008, una settimana dopo l’ingresso del parroco don Giuseppe Mensi. All’interno del giornale della comunità “In cammino” il Parroco ha ringraziato quanti con il loro impegno hanno contribuito alla realizzazione dell’intervento: dalle istituzioni pubbliche (il Comune e la Regione) passando per A2A (ha finanziato il rifacimento dell’impianto di illuminazione) e la Fondazione comunità bresciana (che
di Luciano Febbrari
ha contribuito all’onere per l’impianto di riscaldamento). “Ma non si possono certo dimenticare le tante famiglie che in questi mesi, con sacrificio e grande generosità, hanno continuato – spiega don Mensi – a dare senza alcuna pubblicità o altri interessi, convinti che la chiesa è un bene prezioso da salvaguardare e curare, un patrimonio di tutti e per tutti, una straordinaria eredità al servizio del bene e della crescita spirituale dell’intera comunità”. Durante la celebrazione eucaristica per l’inaugurazione dei lavori di restauro della chiesa, il Vescovo dedicherà il nuovo altare, in marmo di Botticino, opera dello scultore bresciano Maffeo Ferrari. Ma cosa significa “dedicazione”? In senso lato, è la sottrazione di un luogo o di un edificio o anche di un oggetto a un qualsiasi uso profano e la consegna piena e completa a Dio e all’uso sacro. Nella celebrazione del 31 dicembre sarà consacrato anche l’altare. Questa pietra, scelta con cura e scolpita ad arte, verrà unta con l’olio del crisma, e così resa sacra. Il nuovo altare della chiesa riproduce il momento nel quale, dopo il colpo di lancia, dal costato di Cristo sgorgarono sangue e acqua, simbolo della salvezza. A chiusura dei festeggiamenti, domenica 2 gennaio alle 20.30 nella chiesa rimessa a nuovo dopo il restauro, la parrocchia propone un concerto con l’orchestra di flauti “Zephyrus” e la soprano Nadia Engheben. Tra i flautisti anche il maestro Marco Zoni, primo flauto del Teatro alla Scala di Milano e animatore dell’iniziativa “Flauto che passione!”, rivolta a tutti coloro che amano il flauto.
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Paesi e parrocchie Città e hinterland
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Brescia Segni di speranza
La concretezza di un servizio quotidiano L’Associazione Casa Betel 2000 (gestisce la mensa Madre Eugenia Menni, la Comunità di vita ed Emergenza Freddo) compie 10 anni. Il giorno di Natale il vescovo Monari benedice la mensa Menni e saluta i 250 ospiti
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Quando la concretezza del quotidiano supera ogni possibile descrizione di un servizio. Fatti che sono sotto gli occhi di tutti, fatti che meriterebbero magari una maggiore eco, ma purtroppo non fanno notizia perché spesso vengono dati addirittura per scontati. Sì, è vero: c’è una Brescia solidale dalle profonde radici storiche, ma è altrettanto vero che non fa male in alcuni frangenti ricordare e valorizzare la vocazione alla solidarietà della città. Qualcuno direbbe anche che è una cosa doverosa per non perdere il senso dell’orientamento. Nella Leonessa recita un ruolo significativo la Ca-
di Luciano Zanardini
ritas diocesana, che in primo luogo ha l’obiettivo della formazione cioè di creare e diffondere un’attenzione, ma non si tira indietro quando deve rimboccarsi le maniche. Ecco allora che negli anni sono stati promossi dei servizi concreti di solidarietà, gestiti, direttamente o secondo un accordo di collaborazione, da enti religiosi, sociali o assistenziali. Basti pensare al centro di ascolto “Porta Aperta”, che dal 1983 offre un prezioso supporto ai cittadini, uomini e donne, singoli o famiglie. Solitamente sono persone che vivono situazioni di difficoltà e necessitano di aiuto. In pratica ci
Il presepe realizzato dalle ragazze di Casa Betel
si mette in ascolto e si aiuta, anche economicamente, con buoni pasto o posti letto nei dormitori chi attraversa un periodo negativo. Ci si adopera anche per la ricerca della casa o del lavoro e della consulenza ai detenuti. Nel 2000, anno del Giubileo, è stata fondata l’Associazione Casa Betel 2000 per volontà della diocesi come segno di un’importante iniziativa di carità. Alla nascita dell’Associazione hanno partecipato congiuntamente: la Caritas e l’Ufficio Migranti, la vita consacrata nelle tre realtà Ciis, Cismi e Usmi e la Società di San Vincenzo de’ Paoli. L’associazione ha il compito di gestire: la Comunità di Vita; la mensa “Madre Eugenia Menni”; l’Emergenza freddo femminile. Si propone di contribuire a diffondere la cultura dell’accoglienza e della condivisione, in armonia con quanti già operano, a diversi livelli, nelle situazioni
del disagio sociale. Oggi sono 160 i volontari distribuiti sui tre servizi (Mensa “Madre Eugenia Menni”, Comunità di vita ed Emergenza freddo). A questi si aggiunge la presenza stabile di operatori qualificati. Più di 100 persone ogni giorno si recano alla mensa “Madre Eugenia Menni” per ricevere un pasto. La struttura, che ha sede in uno stabile messo a disposizione dalle Ancelle della Carità in via Vittorio Emanuele II numero 17, è stata intitolata a madre Eugenia Menni, già superiora generale delle Ancelle e scomparsa nel 2000. Il giorno di Natale la mensa accoglierà circa 250 persone con una ventina di volontari impegnati. Il vescovo Monari benedirà il pranzo e saluterà tutti gli ospiti; in tavola antipasti (tortini salati), lasagne al forno, arrosto con patate, insalata, torta del nonno e panettone prima della frutta. Gestita da
Iniziativa della Fondazione Casa di Dio con il Comune
“Patto generazionale” ovvero le scuole entrano nelle Case di riposo Nei giorni scorsi una quarantina di bimbi della scuola comunale per l’infanzia ‘S. Polo1’ ha visitato gli ospiti della Fondazione Casa di Dio onlus in via Vittorio Emanuele II nell’ambito del progetto “Patto generazionale”, concordato poche settimane fa tra la Fondazione stessa e gli assessorati all’Istruzione ed alla Famiglia del Comune di Brescia. Dopo una canzoncina che i bimbi hanno dedicato agli anziani spettatori, vi è stato uno scambio di doni, consistente in un cartoncino con gli auguri natalizi da parte dei piccoli, che ne hanno ricevuto in cambio dei dolci. “Desideriamo che si possano fare incontri tra generazione diverse nelle nostre Rsa – ha detto il presidente della Fondazione Angelo Gipponi – in quanto luoghi di vita e quindi di incontro. La presenza di questi bimbi, la cui scuola è stata la prima ad aderire al neonato progetto, è un segno di speranza e di sensibilizzazione a che vi possa essere un più frequente ricambio generazionale dei volontari che si occupano
dei circa 450 ospiti delle quattro Rsa cittadine che fanno capo a noi”. Alla neonata Fondazione fanno riferimento, oltre alla Casa di Dio, le Rsa La Residenza, la A. Luzzago e la L. Feroldi, oltre alla Casa dei Bambini. “È il primo passo di una politica che tende ad instaurare un rapporto tra generazioni lontane tra loro – ha detto l’assessore all’Istruzione Andrea Arcai – e ciò che vogliamo, certo di interpretare anche il pensiero del collega di Giunta Giorgio Maione, è colmare il fossato che troppo spesso divide le generazioni, a che questa distanza si accorci sempre più ed i passaggi generazionali hanno bisogno della trasmissione personale, del contatto diretto, in un mondo tecnologico fatto sempre più di macchine e sempre meno di persone, la cui vicinanza è sempre più spesso virtuale. Brescia è una città fortunata – ha chiosato Arcai – perché può contare su 21 centri comunali per l’infanzia e su una rete di Rsa dove la qualità della cura e dell’assistenza è particolarmente
elevata. Ne è riprova, se ve ne fosse bisogno, della richiesta di accesso che supera di gran lunga la disponibilità di accoglienza e questo deve essere motivo di profonda riflessione per tutti”. “La volontà della Fondazione è di essere sempre più vicina al territorio – ha aggiunto uno dei suoi consiglieri Anna Maria Gandolfi – e dopo questo primo passo che, proprio per il Natale, ha visto incontrarsi gli estremi generazionali, continueremo con le scuole di ogni ordine e grado, confidando, soprattutto in quelle di ambito superiore e universitario, di incontrare chi possa abbassare la soglia dell’età dei volontari che seguono i nostri ospiti, volontari il cui apporto all’istituzione è importantissimo”. “Sono abituato ai nonni, ma non ai bambini – ha detto il cappellano della Casa di Dio, don Ivan Marcolini – e nella giornata di oggi, dove la vivacità e la voglia di vivere vengono portate a chi ha già molti decenni alle spalle, vedo in un simbolo di unione il segno della continuità della vita”.
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Università e Associazione vittime della strada
Realizzare uno spot sulla sicurezza
Un momento di festa dopo il pranzo di Natale dello scorso anno alla mensa Menni
Silvia De Marinis e da Giambattista Treccani, si avvale del contributo di tanti volontari. La mensa “Menni” offre gratuitamente dal lunedì al sabato circa 100 pranzi a persone che vivono situazioni di disagio e solitudine. I volontari svolgono il proprio lavoro con dedizione e amore verso il prossimo. Oltre alla distribuzione del cibo partecipa alle situazioni concrete delle singole persone con relazioni significative. L’obiettivo è il miglioramento della qualità della vita delle persone. Alla struttura si accede dopo un colloquio preliminare con gli operatori che rilasciano una tessera di ammissione rinnovabile e che si adoperano anche per mettere in contatto le persone bisognose con i centri di aiuto. I colloqui per l’ammissione si svolgono nei giorni di martedì e giovedì dalle 10 alle 11.30. Il pranzo è aperto dal lunedì al sabato dalle
10.30 alle 14.30. Per informazioni, 03048977. Le donne, che per vari motivi si trovano in stato di grave disagio e indigenza, trovano nella struttura comunitaria di “Casa Betel 2000” un luogo accogliente e sicuro. L’intervento degli operatori è finalizzato a sollecitare le potenzialità individuali in modo da attivare le risorse personali. Il progetto per rispondere maggiormente ai bisogni del territorio si articola su più livelli: dalla prima accoglienza alla comunità vera e propria. Per le donne che devono fare i conti con una difficoltà abitativa temporanea, è stato promosso il servizio di emergenza freddo femminile “Sorella Lucia Ripamonti”: aperto da novembre ad aprile tutti i giorni dalle ore 20 alle 8 del giorno seguente, fornisce sia la cena che la prima colazione. Per accedere al servizio bisogna contattare il responsabile.
“Prevenspot” è il nome del concorso – rivolto agli studenti delle scuole secondarie ed agli iscritti a corsi di laurea a di alta formazione delle università italiane – promosso dall’Aifvs, l’Associazione italiana familiari e vittime della strada di Brescia, in collaborazione con lo Stars, il corso di laurea in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo dell’Università cattolica di Brescia e l’Associazione Palcogiovani, avente per tema la sicurezza stradale. Si può partecipare, questa è la quarta edizione, inviando un supporto audiovisivo della durata di 30 secondi oppure un prodotto grafico da destinare alla pubblica affissione e ai media. Ogni dettaglio del concorso, che scade il 4 aprile 2011, è disponibile sul sito www.bs.unicatt.it/prevenspot4. “Questo concorso si basa su un messaggio fatto da giovani e rivolto a loro coetanei – ha detto il presidente dell’Aifvs Roberto Merli – perché riteniamo che la migliore forma di sensibilizzazione al problema, che non è ascritto solo alle stragi del sabato sera, consista nel continuare a parlarne. Ringrazio la Cattolica per il supporto organizzativo, così come ringrazio tutte le scuole, che ci hanno aperto le porte – ha continuato Merli – perché facendo incontrare gli studenti con chi è sopravvissuto a un incidente stradale dove ha perso un parente o un amico è il miglior modo per rendere testimonianza di una realtà dai risvolti drammatici. Se le croci sulle strade bresciane sono passate, ad oggi, dalle 104 del 2009 a 78, pensiamo che parte del merito sia anche della nostra azione continua e insistente”. “Continua la collaborazione – ha detto il direttore di sede della Cattolica Luigi Morgano – perché su un tema così importante non vi può che essere la massima attenzione. C’è bisogno di un ‘linguaggio’ adeguato ai giovani e la coesione del gruppo di lavoro che si è costituito è destinata ad esprimere il meglio a che il messaggio possa essere il più incisivo possibile”. La novità di questa 4ª edizione consiste nell’estensione del progetto alla componente grafica, “per cui confidiamo nella collaborazione sia delle testate televisive locali sia di quelle cartacee per le proposizione dei filmati e dei prodotti grafici vincenti”, ha aggiunto Roberto Merli, che ha anche ricordato i premi in denaro in palio. “Il filmato di 30 secondi è partecipativo – ha precisato il referente di Stars Massimo Locatelli – e i contatti registrati dal sito lo scorso anno sono stati particolarmente significativi, anche perché concorrono, con particolari meccanismi, alla determinazione della classifica”. “Da 20 anni stimoliamo i giovani a mettersi in gioco – ha detto Cristian Delai per Palcogiovani – perché analizzando il tema lo si interiorizza e questa iniziativa è tra quelle a maggior contenuto educativo perché in campo vi è la vita di una persona”. (fr.a.)
Iniziativa dello Svi
Una Borsa in ricordo di Filippini Il Servizio volontario internazionale vuole ricordare l’impegno solidale per i popoli del Sud del mondo di Gino Filippini e ritiene importante favorire la riflessione sulla metodologia di intervento da lui adottata nel corso delle sue esperienze di cooperazione internazionale, propone un bando per quattro tesi di laurea dedicate a: economia sociale, sostenibilità e sviluppo locale; intercultura, convivenza e nuova cittadinanza; educazione alla pace e alla mondialità; ecumenismo e dialogo interreligioso. Ognuna delle tesi prescelte sarà premiata con un contributo di 2000 euro. L’accesso al bando (entro il 30 settembre 2011), la cui partecipazione è gratuita, è concesso sia a laureati che a laureandi iscritti presso qualunque Università. Per info, www.svibrescia.it o 0303367915.
Provincia di Brescia
Una card gratuita per i giovani L’assessorato Giovani e politiche giovanili di Brescia in collaborazione con l’Ascom (Associazione commercianti), il Consorzio Brescia Mercati e la Laba (Libera accademia di belle arti) lanciano l’iniziativa “Gioventù Card”. Gioventù Card ha l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani alla cultura, allo sport, al mondo dello spettacolo e del turismo, attraverso la fruizione di sconti e agevolazioni speciali presso esercizi commerciali, negozi, musei, teatri, cinema e altri luoghi di interesse artistico e culturale. Un aiuto concreto a tutti i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni purché residenti nella provincia. Questa card rappresenta una grande opportunità per tutti coloro che decideranno di aderirvi, sia utenti che commercianti, permettendo un migliore approccio alle risorse del territorio bresciano. La tessera sarà valida dalla data del rilascio fino al dicembre 2015, al compimento del 36° anno di età. È possibile richiedere Gioventù Card compilando l’apposito modulo, consegnandolo presso gli operatori del Servizio giovani della Provincia di via Musei, che provvederanno subito al rilascio della tessera. Sarà poi il Servizio giovani a individuare gli uffici specifici detti Punti tesseramento, “Gioventù Point”, presso i quali i ragazzi potranno ritirare la card. Il Servizio giovani provvederà a distribuire il materiale pubblicitario presso i punti convenzionati, i punti tesseramento e ogni altra sede identificata. L’adesione all’iniziativa è gratuita. (g.d.m.)
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Paesi e parrocchie Città
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La Voce di Brescia Primo numero
Sottovoce
Una “Voce” nuova sui fatti Distribuito il free press mensile della città che si aggiunge a quelli già esistenti in Franciacorta, in Valtrompia, nella Bassa e sul Garda/Valsabbia
I
Il debutto de “La Voce di Brescia” arricchisce il panorama dei free press dedicati al territorio bresciano e ne completa i contenuti, riservando uno spazio speciale alle vicende della città e del suo hinterland. Tra i tanti contenuti del numero affidato alla distribuzione in questi giorni troviamo una serie di servizi di approfondimento, per un mensile non può che essere questa la via, dedicati ad aspetti e memoria giornalistica della brescianità. Ecco allora che all’idem sentire del
di Roberto Barucco
Natale visto in chiave tradizionale, alle luci commerciali, affianchiamo il Natale vissuto da alcune famiglie e raccontato da don Raffaele Maiolini, curato di San Faustino. Un Natale vero, dal sapore di profonda umanità che ci sa accostare al mistero più grande. Voltiamo decisamente pagina, nella struttura della “Voce”, con uno spazio ampio riservato alla strage di Piazza della Loggia. Si torna alla sentenza della Corte d’Assise, all’amarezza del dopo e alla costan-
La prima pagina di dicembre
te, non sopita, ricerca della verità. I passaggi, pagina dopo pagina, toccano poi le nostre rubriche, “Dentro le Mura”, a guardare alle tematiche della città racchiusa nello scrigno antico delle mura d’un tempo e “Fuori le Mura”, alla ricerca della città che cambia e si muove al passo con i tempi. Ecco allora il metrobus, le tematiche sulla viabilità, i problemi dei parcheggi e di riqualificazione delle aree urbane. Nell’hinterland rivediamo i passaggi della recente “bretella”, che ha deviato il traffico congestionato di San Zeno Naviglio, mentre in città ripercorriamo la vicenda umana del dr. Raffaele Spiazzi, oggi dirigente sanitario dell’Ospedale dei Bambini e le ipotesi sul futuro del cosiddetto “Cubo Bianco”. Chiu-
Non vi nascondo che c’è un po’ di emozione quando nasce un giornale. Un giornale nuovo e dedicato alla città e al suo hinterland. Soprattutto un “giornale” con l’obiettivo di coniugare la professionalità di chi mette mestiere e passione nel tradurre i fatti in notizie, e chi cerca di farlo innestandosi su una tradizione che ha radici piantate, ma con lo sguardo sul futuro. È distribuito gratuitamente nei luoghi della vita: mercati, edicole, istituzioni, parrocchie... Molta di questa stampa è schiava della pubblicità. Anche “La Voce di Brescia” vive di pubblicità, ma non vuole esserne schiava. È una sfida. Dare dignità di giornale a qualcosa di commerciale. (Adriano Bianchi)
diamo il numero con l’economia, lo sviluppo di internet e della banda larga, dando ampio spazio alle pagine culturali e alle pagine di servizio. Insomma, una “voce” in più. Che vuole essere di servizio, al vostro fianco. Nella sezione dello sport, i buoni propositi del Brescia targato Beretta per il nuovo anno e alcune proposte da mettere sotto l’albero: il calendario del Brescia Calcio per l’Associazione vittime della strada e quello del Rugby Club Brescia e Gorillaz Fun Club a favore del Centro bresciano down di Roncadelle. Non mancano, infine, le cosiddette pagine di servizio con i numeri utili e gli orari delle Sante Messe. Il mensile si può leggere o scaricare dal sito internet www.lavocedelpopolo.it.
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Cigole
Un calendario che racconta le testimonianze del passato Il concerto gospel di mercoledì 22 dicembre presso palazzo Cigola Martinoni è stata l’occasione per presentare e distribuire il calendario 2011 “C’era una volta Cigole”, un omaggio alla cittadinanza con immagini che raccontano il passato, le tradizioni e le trasformazioni dell’ultimo secolo delle famiglie cigolesi.
Trenzano
Le campane rinnovate
Manerbio Da una tragedia la speranza
Gocce di solidarietà da diffondere
G
Gocce di Solidarietà, sodalizio costituito a Manerbio all’indomani della tragedia della strada che ha lasciato orfani dei genitori due giovanissimi. Era il 12 dicembre 2000. Ma il 21 marzo dell’anno successivo poteva definirsi “primavera di speranza”. Infatti cinquanta fondatori davano il loro apporto nel costituire l’associazione “FcF Famiglia chiama Famiglia” sostenuta da realtà manerbiesi quali: Arco Iris, Polisportiva Steam Boiler, Movimento parrocchiale ammalati, Tennis Club, Acli, Chèi dé Manèrbe, Missionarie della Parrocchia ed altre realtà come Caritas, Azione cattolica, Movimento per la vita. Gli obiettivi: fornire sostegno concreto a famiglie con minori residenti a Manerbio, e altrove, nelle quali è presente un grave disagio economico e istituire un tavolo di confronto e di opportunità lavorative. Nel 2009 per questo sono stati erogati 13.650 euro mentre restavano da destinare 9267 euro (di cui 5.000 euro già impegnati) per cui i contributi della gestione 2009 si attestavano a 17.650 euro, con un residuo
Per la parrocchiale di Trenzano sarà un Natale all’insegna delle nuove campane che sono tornate a suonare dopo un restauro voluto dal parroco di Trenzano, don Fortunato Patroni. Il lavoro è stato supervisionato dall’ing. Luigi Andreini; l’intervento è stato affidato alla ditta Rubagotti Carlo srl. Si è provveduto al restauro completo e alla messa in sicurezza delle campane e degli organi meccanici inerenti; i sacri bronzi sono stati oggetto di pulizia e ripristino funzionale. Le cinque campane sono movimentate dal sistema Rc-Touchbell (tecnologico touchscreen). Le campane in stile ambrosiano allietano le festività dei parrocchiani con dei nuovi concerti realizzati sulla base della pura tradizione campanaria, perfezionati dalla tecnologia che si pone al servizio di arte e sacralità.
Chiesuola di Pontevico
Restaurato il dipinto di Paglia Nella festa di Cristo Re un concerto nella parrocchiale di Sant’Antonio Abate a Chiesuola ha celebrato il restauro di un prezioso dipinto di Antonio Paglia. L’iniziativa era in memoria dell’industriale Enrico Nocivelli a cui è dedicato il restauro del dipinto realizzato nel XVII secolo. L’opera d’arte ha come titolo: “I Santi Antonio e Francesco in estasi davanti a Gesù Bambino”. Sovrasta l’altar maggiore, domina la navata del tempio ed è stata riportata all’antico splendore dalla bottega bresciana per il restauro di Silvia Gaffurini.
di Franco Piovani
Fiesse
“I due cammini” ancora da destinare di 4267 euro. Bilanci trasparenti per i quali nel prossimo gennaio saranno tirate le somme dell’esercizio 2010 passando la mano, alla presidenza del sodalizio, da Giampaolo Saldi a Enrico Scio, impegnati, con il consiglio di amministrazione, a dare solidarietà concreta. Dei nuclei famigliari presi in considerazione, o segnalati, già tre hanno riacquistato la capacità di auto-sostenersi tramite un lavoro ritrovato. I contributi sono mirati a ridare speranza anche se nel 2010 le esigenze sono aumentate in situazioni dipendenti da un unico reddito che risultano sempre più numerose. “È indifferibile trasferire in buone azioni le “belle parole” insistono i responsabili del sodalizio i quali s’impegnano nel nome di “Tiziano e Giovanna”, i genitori vittime, nel 2000, dell’incidente sulla strada. Essi senza clamore, con discrezionalità si sono fatti carico di minori orfani fino al termine degli studi, per il loro futuro con un’azione che raccoglie le speranze dei loro genitori. Ricordare è anche questo.
Un’avventura che nasce per vivere una forte esperienza di fede e di vita, a volte con l’incoscienza di chi è desideroso di cimentarsi nel confronto persone sconosciute dalle quali attingere vitalità per proseguire, pur col carico di fatica e difficoltà, verso la meta. Perché Santiago di Compostela? La riposta viene da Alberto Azzini, che ha camminato sulle strade della Galizia, all’estremità ovest della penisola Iberica, fra le mete più importanti dei pellegrini d’Europa e del mondo, nel suo libro “I due cammini” presentato nella recente riunione dell’Ucid Bassa Bresciana dal presidente Giuseppe Pozzi, con la partecipazione, per l’approfondimento del commento, di mons. Tino Clementi, arciprete di Manerbio. Il libro è stato riproposto a Fiesse il suo apese. Giorno dopo giorno Azzini ha trovato ospitalità nei paesi attrezzati per accogliere pellegrini a spesa estremamente contenuta fino a giungere all’“Officina del Peregrino di Santiago” che verifica e convalida il documento col quale è attestato il pellegrinaggio. Il “cammino significa libertà, cultura, sport, natura, tradizione, sfida. Un’esperienza seguendo il Sole nel corso della giornata, da est a ovest e nella notte la Via Lattea. Il pellegrino vede il sorgere del sole la mattina che seguono verso l’Occidente, percorrendo strade e sentieri fra campi dorati o montagne colorate. Un’esperienza per riflettere e ritrovare se stessi.
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Ghedi Diversi gli enti coinvolti
Il microcredito ha mosso i primi passi Nel progetto attivi diversi attori: i Servizi sociali del Comune, la Caritas, il consorzio “Tenda”, l’associazione “Cum Fide” e la Bcc Agrobresciano
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Si chiama “Microcredito per le famiglie” ed è un progetto che, sottoscritto a Ghedi, ha coinvolto diversi enti che hanno come unico scopo quello di rinforzare con nuovi interventi, visto l’ampliarsi del fronte della crisi economica che investe sempre più strati sociali, chi è in difficoltà. Anche Ghedi, come tante altre realtà, ha deciso di battere la strada del microcredito per aiutare chi si trova in situazione di bisogno. Si tratta di una iniziativa che si è concretizzata con l’aiuto di tanti. Ma c’è ancora posto: “Se tanti tasselli sono stati coinvolti
di Maria Teresa Marchioni
per un mosaico di solidarietà concreta, territoriale e non assistenziale – spiega il sindaco Lorenzo Borzi – ma che rispetta la dignità e richiede l’impegno delle persone, la porta è aperta a chiunque voglia contribuire”. Nel progetto sono attivi diversi attori: i Servizi sociali, rappresentati da Ferdinando Albino, la Caritas diocesana, diretta dal diacono Giorgio Cotelli, la Caritas parrocchiale, diretta dal parroco mons. Morandini, il consorzio “La Tenda” presieduto da Vincenza Corsini, l’associazione “Cum Fide” di Calvisano coordinata
da Virginio Grandini e la Bcc Agrobresciano. Tutti assieme hanno messo a punto un progetto che mette anche Ghedi nella rete delle cento parrocchie e delle 18 zone pastorali che “con mano fraterna – spiega il diacono Cotelli – rispondono alla crisi mettendo in pista alcuni servizi di sostegno e di vicinanza alle famiglie colpite dalla crisi”. Il diacono Cotelli, lanciata la proposta a livello provinciale, ha trovato nelle Bcc l’unico istituto di credito disposto “a farsi progetto” e quindi a quadruplicare il fondo di garanzia. Fondo che a Ghedi mette insieme ad altri 10mila euro erogati dall’Amministrazione comunale; 5000 dalla parrocchia; 3000 da Cum Fide e 3000 dalla Caritas diocesana. Il traguardo è di arrivare a 25mila euro che con l’intervento della Bcc salgono così
a 100mila. Chiunque può contribuire a raggiungere la cifra che rimane comunque un obiettivo di partenza. Il progetto prevede anche un intervento educativo e un monitoraggio sociale, affidato alla “Tenda”. Tenda è oggi un Consorzio che si caratterizza fortemente per una lunga storia d’ “Incontri”. Sono 20 le Cooperative sociali socie che, attraverso differenti attività produttive (verde, ecologia, pulizie ambienti, falegnameria industriale, assemblaggio) e i servizi alla persona (assistenza educativa e socio-sanitaria ad anziani, minori, portatori di handicap, malati psichici …), hanno condiviso e affermato in maniera unitaria la mission del consorzio, ovvero “il perseguimento dell’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’inserimento sociale dei cittadini”.
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Brevi
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Ghedi
Ghiaccio: tutti in pista In piazza Roma a Ghedi spicca la pista di pattinaggio su ghiaccio. Questo grande rettangolo di ghiaccio, fonte di grande divertimento per bambini e giovani, rimarrà allestito fino a metà gennaio. La pista di pattinaggio è in funzione, come lo scorso anno, tutti i giorni, dal lunedì al giovedì dalle 15 alle 19; il venerdì, sabato, domenica e prefestivi è aperta dalle 14 alle 23.
Rudiano
“Inno alla strada”
Montichiari Quattro realtà di volontariato
Il panettone per chi cerca un aiuto
N
Natale è, da sempre, una festività cristiana che rende possibili grandi manifestazioni di solidarietà e a Montichiari, città che sotto questo aspetto non ha nulla da invidiare anche a realtà ben più grandi, ci sono esempi particolarmente interessanti e che meritano di essere segnalati. Lo si è visto nelle due domeniche del 12 e 19 dicembre in Piazza Santa Maria con “I panettoni della solidarietà”, iniziativa ideata da quattro sodalizi cittadini, “Tandem”, “Un sorriso di speranza”, “Cooperativa sociale La Sorgente” e “Intarsio” che operano nell’ambito dell’handicap e delle difficoltà psico-fisiche di bambini e adulti. Di cosa si è trattato? Attraverso la vendita di panettoni e pandori si è potuto, in sostanza, aiutare concretamente queste splendide realtà: l’intero ricavato, infatti, andrà a sostenere le tante manifestazioni che esse organizzeranno durante il 2011, diverse nei modi, ma comuni nei fini. Molti cittadini, nelle due domeniche summenzionate, si sono avvicinati ai volontari e ai diri-
di Federico Migliorati
genti delle associazioni conoscendo da vicino richieste e necessità e assaporando pienamente quel patrimonio di valori che esse portano avanti. Da anni, la “Sorgente” in primis e poi tutte le altre fino alle recenti “Un sorriso di speranza” e “Tandem”, queste realtà contribuiscono ad alleviare il disagio di molte famiglie, con interventi mirati e assistenza morale e materiale. Momenti ricreativi, scambi di opinioni, costruzioni di reti sociali con Comuni, ospedali, Asl ed enti privati: questo e molto altro sono i mezzi attraverso cui i quattro sodalizi si pongono come obiettivo di migliorare la vita dei più sfortunati. Natale 2010, insomma, ha permesso di scoprire che dietro un semplice panettone, ci può essere l’amore verso i più deboli e anche con l’acquisto del dolce natalizio per antonomasia si può fare molto. Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni può chiamare i seguenti numeri di telefono: 030/9981060, 338/1156122, 333/1810819.
A Rudiano, per tutto il periodo del Natale, rinasce in oratorio la poesia del presepe vivente. L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, si ripropone con il tema “Inno alla strada” e vuole rappresentare la retta via, attraverso la quale chiunque assista alla sacra rappresentazione può immedesimarsi nel cammino insieme ai pastori e ai magi, seguendo la stella fino alla capanna dove riposa la Sacra Famiglia. Una strada che possa riportare ognuno alla propria casa con la capacità di riscoprire la bellezza di un Natale in famiglia. Il programma, articolato in due fasi, avrà inizio la notte della vigilia, dalle 22.30 fino alla Messa di mezzanotte, per poi replicare il giorno di Natale dalle 16 alle 19. Nello stesso orario, il giorno successivo, è prevista la rappresentazione intitolata alla Sacra Famiglia. Il primo gennaio sarà dedicato alla figura di Maria madre di Dio, cui farà seguito una performance per l’ottava di Natale. Chiuderà la rassegna il corteo dei Re Magi nella solennità dell’Epifania, corteo che dalle 15.30 inaugurerà l’ultima messa in scena del presepe, che durerà fino alle 19. Nel percorso, oltre che dalle scenografie e dalle musiche, i visitatori saranno accompagnati dalle suggestioni letterarie che vanno da Sant’Agostino fino al Trilussa dell’Inno alla fede. La realizzazione dell’evento, coordinato dal curato don Sergio Merigo, si deve all’impegno del gruppo di giovani dell’oratorio, una quarantina dei quali prestano la propria opera come figuranti. (f.u.)
Berlingo
Dal 2013 una nuova scuola Dal 2013 i ragazzi di Berlingo avranno una nuova scuola media, una struttura moderna e tecnologica al passo con i tempi. La nuova struttura, ideata dal team vicentino degli architetti Andrea Rebellin, Moreno Boninsegna e Marzia Genesini, sarà composta da un corpo centrale destinato alle aule e da due strutture (aula magna e auditorium) collegate da un corridoio. La scuola potrà vantare un auditorium di ben 220 posti, fruibile dall’intera comunità. L’edificio sarà collegato con la scuola elementare tramite un sottopasso che permetterà agli studenti di spostarsi in modo sicuro verso la mensa e la palestra. Il progetto, di chiara ispirazione razionalista, si svilupperà all’insegna della sostenibilità ambientale, grazie all’installazione di impianti fotovoltaici e di accorgimenti tecnici per il risparmio energetico. Inoltre, gran parte dell’area circostante verrà destinata a un ampio “polmone verde”. Per la realizzazione delle nuove scuole, il Comune ha acquisito parte dell’area della ex cava Montini. I lavori, che inizieranno nel settembre 2011, raggiungeranno il costo complessivo di 2 milioni di euro. Di questa cifra, il Comune ha dovuto affrontare solo le spese di acquisizione dell’area. Il progetto si è arricchito del contributo dei ragazzi che hanno partecipato al concorso “La scuola che vorrei”, che ha visto impegnati i giovanissimi nell’elaborazione di idee e disegni sulla loro idea di scuola. (e.b.)
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Paesi e parrocchie Valtrompia
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Marcheno Obiettivi per il 2011
La generositĂ senza confini e senza limiti Prosegue l’impegno della onlus “Andrea Viveâ€? con la scuola-centro civico in Burkina Faso: attivi i corsi di falegnameria, meccanica e saldatura
Ăˆ
di Edmondo Bertussi
Ăˆ Natale e “Andrea Vive “ è una bella storia di generositĂ valtrumplina da raccontare: dĂ frutti l’“albero della speranzaâ€? piantato a marzo 2008, a Nanorò in Burkina Faso. Tre anni fa, in una sera nevosa di dicembre, la comunitĂ di Marcheno si stringeva attorno alla famiglia di Andrea Fausti, ragazzo dell’oratorio deceduto dopo una sfortunata operazione. Un comitato, presieduto dall’allora curato don Giuseppe Albini, lanciava il progetto per ricordarlo: una scuola-centro civico a Nanorò dove era attiva la onlus di Gardone Valtrompia “L’altro paeseâ€?, offriva appoggio logistico per un comitato locale operativo la comunitĂ di padri camilliani impegnati in un importante centro sanitario e la parrocchia burkinabe forniva il terreno. A marzo 2008 una delegazione si trovava a Nanorò. Un amico di Andrea si incaricava del progetto. Scattava subito una gara di generositĂ , con un impegno forte e concreto della famiglia (Alberto e la mamma Paola) e delle parrocchie dove c’erano amici di Andrea.
La falegnameria a Nanoro
Ad agosto la struttura muraria era completata, poi volontari di Marcheno e Gardone Valtrompia, spediti i container di materiali necessari, erano laggiÚ per i lavori di idraulica, impianto elettrico, rivestimenti. Il 14 febbraio 2009 il Centro veniva inaugurato: 400 mq su un unico piano, con grande sala aggregazione centrale, tre locali laboratorio, servizi igienici e docce per la popolazione, locale generatore energia. In meno di un anno si erano raccolti 73mila euro e materiali vari (sanitari, impianti elettrici, piastrelle ecc.) offerti da ditte non solo valtrumpline del valore di almeno 65mila euro. A fine 2009, si prendevano gli impegni (presentati coi conti in assemblea pubblica) per avviare una scuola professionale di eccellenza. Nei giorni scorsi il Comitato (presidente Virgilio Ferraglio, Mario Bonini, Sandro Savelli) si è ripresentato alla popolazione con il dvd �Una storia da raccontare – Nanoro un anno dopo�. Sono in funzione due corsi con maschi e femmine: di falegnameria (8
alunni), meccanica e saldatura (in tutta Nanorò c’è un solo saldatore) con 22 alunni. I due insegnanti costano 1400 euro all’anno ciascuno, ai ragazzi si chiede di contribuire con 60 euro. Tanti, poverissimi non ce la fanno e il comitato ha inventato l’“adozioneâ€? che amici generosi hanno sottoscritto. Funziona cosĂŹ: gli alunni si sono autocostruiti banchi e sedie per la scuola. Ci sono state quattro spedizioni di container per mare e terra (23.200 euro). La campagna quaresimale 2010 a Marcheno: “Ho sete, riempimi di caritĂ â€? ha consentito di dotare la scuola del serbatoio d’acqua indispensabile. A Nanorò è arrivato un parroco, père Gaston Uama, entusiasta referente. I sogni per il 2011? Due nuovi corsi: elettricista ed elettro-meccanico e per le ragazze quello di cucitura e tessitura, una nuova struttura per il quarto laboratorio, il riconoscimento legale da parte del ministero della Pubblica istruzione: “Il sogno continuaâ€? si contribuisce telefonando a 030/8610342 (Virgilio).
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di Sabrina Cavalleri
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LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Sarezzo Fino a domenica 9 gennaio
Nel legno la speranza di un popolo Promosso dall’associazione Don Bosco 3A e da Operazione Mato Grosso, l’allestimento propone anche i lavori di Domenico e Barbara Causetti
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Torna a Sarezzo la mostra “Arte e Carità - Presepi dal mondo e arredi dalle Ande” promossa dall’associazione Don Bosco 3A e da Operazione Mato Grosso. “Attraverso questa iniziativa – spiega un responsabile dell’associazione – l’Operazione Mato Grosso intende proporre opere eseguite da giovani intagliatori e scultori peruviani della scuola ‘Familia de artesanos’ e far conoscere anche il lavoro di Domenico e Barbara Causetti, originari di Zanano e da cinque anni trasferitisi con i cinque figli a Escoma, un villaggio a 3.900 metri di altitudine sull’altipiano
di Andrea Alesci
boliviano. Là i due saretini si occupano della gestione di un piccolo ospedale, costruito nel 1973, dove anche i più poveri tra i poveri possono essere accolti, curati e assistiti. L’ospedale dà una speranza di salute a una vasta zona che si estende per un raggio di circa 150 km, con gente che arriva sul posto anche dopo ore e ore di cammino”. La mostra allestita al civico 207 di via Repubblica è un’occasione per vedere il lavoro portato avanti sin dal 1979 da padre Ugo Censi e dai giovani dell’Operazione Mato Grosso in Perù, dove venne fondata la scuola “Taller
Don Bosco”, nata per dare risposta concreta ai bisogni della gente povera. “I ragazzi che entrano nella scuola – prosegue uno dei volontari – aumentano di anno in anno e per vendere i loro lavori qui in Italia è nata l’Associazione Don Bosco 3A, in modo che questi mobili possano dare la speranza di un futuro più dignitoso a tanta povera gente e la possibilità ai ragazzi di poter vivere nella propria terra. E la parte di guadagno sulla vendita non torna ai ragazzi (pagati già al termine dell’opera), ma va ai peruviani più poveri sotto forma di acque potabili, canali d’irrigazione, viveri. Inoltrato l’ordine dall’Italia, il responsabile locale lo ripartisce sulle diverse cooperative e la consegna avviene entro otto mesi: il legno risale fiumi e valli delle Ande, raggiunge la Cordigliera, viene lavorato, quindi le opere finite
A Gardone Valtrompia la mostra ideata da Cauto
Ambiente: “Vorrei averci pensato prima” Arriva in Valtrompia la mostra itinerante “Vorrei averci pensato prima”, ideata dalla cooperativa sociale Cauto per sensibilizzare piccoli e grandi sulle tematiche ambientali. Un’esibizione che dal 21 dicembre è stata allestita al complesso “I Portici” di Gardone Valtrompia grazie alla collaborazione della onlus bresciana con l’istituto comprensivo della cittadina (www.icgardone. it) e col sostegno degli assessorati ai Lavori pubblici e all’Istruzione e cultura del Comune. La mostra è costituita da pannelli che cercano di mostrare ironicamente i rischi legati a comportamenti poco rispettosi della sostenibilità, affiancati da alcuni totem recanti soluzioni pratiche e rispettose dell’ambiente. Una mostra che rientra nel progetto avviato in questo 2010 da Cauto sotto il nome di “Circoli del riciclo” e realizzato con il contributo del settore Ambiente della Provincia di Brescia, di Asvt e della Fondazione Comunità Bresciana. Si tratta di un progetto di ampio respiro che ha preso il via lo scorso novembre nei territori di Gardone e Lodrino e che dal prossimo gennaio proseguirà in altri tre comuni della Valtrompia (Marcheno, Lumezzane, Pezzaze). “L’obiettivo di questo progetto – dice il responsabile dell’Area Ambiente in Provincia, Riccardo Davini – è condurre una riflessione sugli atteggiamenti e i comportamenti da adottare in un’epoca caratteriz-
zata da eccessivi consumi e da una necessaria ricerca di stili di vita alternativi. Il progetto coinvolge i ragazzi di quarta e quinta elementare e delle medie, perché è dall’educazione dei più piccoli che possono partire azioni concrete che trovino un radicamento nel futuro”. Temi centrali del progetto “Circoli del Riciclo” saranno la riduzione dei rifiuti per mezzo di una più attenta scelta nei consumi e un incremento della raccolta differenziata; la sensibilizzazione sui luoghi che abitiamo come parte di un bene comune; l’incentivazione di forme di baratto per ridurre le materie prime e dare nuovo valore a oggetti che già sono in circolazione. “Il grosso del progetto – spiega Riccardo Davini – si realizza all’interno degli istituti scolastici, con tre interventi di didattica (due ore ciascuno) per ogni classe sul tema ‘Si può vivere senza rifiuti?’, cercando di spiegare come si svolge il processo di smaltimento dei rifiuti e come una sua sbagliata o deficitaria applicazione possa incidere sulla salute delle persone”. Un progetto che coinvolge 11 Comuni, attivando nei diversi territori azioni come i mercatini del baratto o la mostra “Vorrei averci pensato prima”. Una mostra che rimarrà aperta al complesso “I Portici” sino a giovedì 6 gennaio 2011, prima di essere ripetuta negli altri Comuni coinvolti nel progetto.
ridiscendono alla costa, arrivando per nave in Italia, dove l’amplissima rete di volontari si occupa della vendita”. Una serie di opere realizzate artigianalmente e che è possibile acquistare, continuando a sostenere l’impegno di persone come i coniugi Causetti e progetti importante come quello che nel 2009 ha visto cominciare i lavori per la costruzione di un nuovo e più efficiente ospedale. La mostra rimarrà aperta sino a domenica 9 gennaio 2011: il venerdì dalle ore 18 alle 21, il sabato dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 15 alle 21; la domenica e i festivi dalle ore 15 alle 21 (chiusa a Natale e il 31 dicembre). Per consultare il catalogo e conoscere dove e quando sono in corso altre mostre è possibile visitare il sito web www.donbosco3a.it. Per informazioni, contattare il magazzino di Sarezzo al numero 030802465.
Paesi e parrocchie Valle Camonica
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Da Malonno a Capo di Ponte Appuntamenti
I cori pronti ad allietare l’attesa Tutto il territorio si è attivato per rivivere le festività legate al Natale: un fermento di iniziative fra concerti ed esibizioni
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Natale 2010 all’insegna della musica, tanta, fatta bene, corale e coinvolgente, con proposte interessanti per tutti. Si registra un fermento di iniziative che hanno preceduto e accompagneranno il Natale. La scena è conquistata senza dubbio dai tanti cori che sono una presenza significativa su tutto il territorio. Nella scorsa settimana si sono tenuti due concerti straordinari di due cori a voci virili: il Coro “La Pineta” di Costa Volpino e il Coro “Vallecamonica” di Darfo. Il primo ha interpretato una splendida edi-
di Davide Alessi
zione della “Cantata di Natale” a Bossico, con la voce recitante di Lorenzo Trombini e la splendida voce dell’organo Manzoni che ha vissuto una storia di grande eleganza sollecitata dalla sapienza artistica e tecnica di Antonio Puritani (replica il 30 a Temù). L’altro concerto si è tenuto mercoledì 22 dicembre nella chiesa parrocchiale di Gianico: interprete il Coro Vallecamonica, che per la prima volta ha avuto come ospite anche due strumenti speciali: l’arpa (Michela La Fauci) e l’organo (An-
tonio Puritani). E tutto il territorio sembra rivivere nelle atmosfere belle del suono e della musica integrati alle altre forme artistiche, come ad esempio a Lovere: dopo il successo di sabato 18 dicembre con lo spettacolo “A Christmas Carol – Il canto di Natale” e di sabato 18 e domenica 19 dicembre con lo spettacolo “Non solo Bolero” con Kledi Kadiu, si è replicato giovedì 23 dicembre, alle ore 20.45, sempre al Crystal, con il concerto della corale “La Pieve” dal titolo “...e i cieli si fermarono”. Sono tanti gli appuntamenti previsti anche per la giornata del 26 dicembre. A Malonno presso il Teatro parrocchiale ci sarà la quarta edizione di “Natale per Te”, una serata in musica, con suoni e canzoni dal vivo. A Bienno il Coro femmi-
Darfo Boario Terme
La Caritas di fronte alle emergenze Tempo di consuntivi e di preventivi per la Caritas zonale, animata con generosità sacerdotale da don Danilo Vezzoli. Ne fa fede la rivista “Anch’io”, organo delle attività caritative che ruotano intorno al centro di ascolto e accoglienza di via Scura. L’apertura è affidata alla penna del biennese mons. Giovanni Battista Morandini, nunzio emerito in Siria, quiescente in Valle Camonica. “Le statistiche impietose di questi ultimi giorni – scrive il vescovo – trovano sollievo immediato anche spirituale nella Caritas zonale che ne è il logico terminale-testimone più fedele di quanto questo sia purtroppo vero anche a casa nostra”. E ancora: ”I solerti e chiaroveggenti responsabili della Caritas sono il buon Samaritano e il Cireneo dell’oggi, nel fronteggiare, pur nella ristrettezza dei mezzi che sono sempre insufficienti, le emergenze di ogni ordine”. Nel suo articolo “Motivarsi per: le ragioni del volontariato” don Danilo poi esamina causa e origini, fattori stimolanti del fenomeno: “Le motivazioni non sono qualcosa di statico e immutabile, ma devono essere continuamente ripensate e rinnovate affinché evolvano e si mantengano vive nel tempo. Ciascuno, nel fare volontariato porta a casa qualcosa di diverso e personale, ma tutti hanno la consapevolezza del
ricevere qualcosa dall’esperienza che vivono”. Ma veniamo al dato statistico: dal 2003 al 2010 il numero degli immigrati nella vallata dell’Oglio è passato da 2.339 a 7.878 unità, con un incremento annuo del 33,83%; la presenza di cittadini stranieri si concentra nella zona di Darfo Boario Terme (39,83%), di Pisogne (19,42%) e della Valgrigna (11,91%); un raggruppamento minore si registra in Alta Valle. Parecchi i progetti: “Senza frontiere” (supporto per il disbrigo delle pratiche burocratiche); “Porta aperta” (servizio di prima accoglienza, in risposta ai bisogni primari: Comunità “Anch’io” Darfo, “Casa Giona” Breno, Comunità “Bucaneve”, Sonico); “Sportello casa” (sostegno alla persona nella ricerca di un alloggio decoroso); “Progetto bando maternità” (supporto alle maternità più vulnerabili e fragili); “Territorio base sicura” (multi-problematicità relative a varie tipologie di famiglie, con più livelli di intervento); “Sulla strada” (sostegno, accoglienza e accompagnamento alle donne vittime della tratta, maltrattate e sfruttate); “Laboratori di formazione” (corso di cucina italiana, corso di cura e igiene dell’anziano, corso di lingua italiana); “A braccia aperte” (inserimento nella comunità di persone in emergenza). (e.g.)
nile “Gruppo Armonie” alle ore 21 presso l’oratorio terrà il “Concerto di Natale”. A Villa Dalegno nella parrocchiale speciale concerto di brani natalizi della montagna a cura del Coro Vallecamonica in collaborazione con il Comune. A Capo di Ponte tradizionale concerto natalizio della Banda musicale capontina (presieduta da Paolo Lascioli; dirige il maestro Roberto Giacomelli), mentre nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Sonico è allestito il “Grande Concerto di Natale” del gruppo bandistico “San Lorenzo”: all’esecuzione dei brani saranno alternate proiezioni natalizie e musiche organistiche. Seguirà un rinfresco per tutti, allestito all’oratorio. L’ingresso è libero e gratuito.
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Paesi e parrocchie Garda Valsabbia
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Bagolino Fra Natale e Capodanno
La pace risuona tra i sentieri Il Comune durante le festività acquista un fascino particolare tra impianti sciistici e appuntamenti: fra questi, sabato 1° gennaio un pellegrinaggio
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di Nicoletta Tonoli
Bagolino, il Comune all’estremità settentrionale della Valle Sabbia al confine con la provincia di Trento, è forse uno dei posti più pittoreschi della Valle e assume un fascino tutto particolare a Natale, sotto le feste. I rinomati impianti sciistici sono aperti da qualche giorno e la neve non manca di certo. A 13 km da Bagolino sulla strada per il Passo Crocedomini, si trova il Gaver (1500 m.), che nella stagione invernale è servita da piste da discesa per una lunghezza complessiva di 15 km caratterizzati da cinque impianti di risalita, cinque km di pista per il fondo e una scuola di sci. A 10 km dal paese, nella cornice del Monte Maniva, tra i 1550 e i 2100 metri di quota si trova il comprensorio sciistico Maniva Ski. Grande novità la nuova seggiovia biposto Persole–Dasdana che conduce gli sciatori ad una quota di 2000 metri e si aggiunge ai già sette impianti esistenti, portando le piste del comprensorio a un’estensione di 40 km, la realizzazione di uno snowpark per il divertimento degli amanti delle acrobazie e del free style. Una delle prossime iniziative, dopo la splendida camminata con le ciaspole “Maniva di luna”, avvenuta sabato 18
dicembre, è programmata martedi 28 dicembre dalle ore 20.30 presso la sede dello Sci Club Bagolino con la festa di inaugurazione della stagione dello Sci Club aperta a tutti con musica e degustazione di vin brulé e dolci di Natale. Anche la cultura ha un suo spazio: sabato 18 dicembre è stato presentato l’interessante libro “L’epidemia di colera del 1836 a Bagolino e Ponte Caffaro”, di Alberto Vaglia, medico specializzato in malattie infettive. Il testo analizza questa parte drammatica della storia del Comune valsabbino dalla cronologia degli eventi ai provvedimenti attuati in quei momenti difficili per arginare il contagio. Il libro fa parte della collana “Zangladello” (dal luogo posto fra le località Cävril e Ösnà, dove in passato la popolazione si riuniva per discutere dei problemi del paese), promossa dal Comune e diretta da Luca Ferremi, sulla storia del posto e dei paesi limitrofi. Anche la parrocchia sta organizzando degli eventi legati al periodo natalizio: sabato 1° gennaio a partire dalle ore 15.30 è in programma la sesta edizione del pellegrinaggio della pace, organizzato dal Gruppo giovani e dal Gruppo
giovanissimi (i ragazzi dei primi tre anni delle superiori). Sulle orme del messaggio del Papa, ogni anno viene organizzato questo percorso di preghiera della durata di circa un’ora a cui prendono parte tutte le associazioni di volontariato del luogo e tutti coloro che vogliano parteciparvi. Il cammino viene intervallato da cinque tappe sparse lungo il paese, ognuna a tema, in cui viene letto prima un testo biblico, successivamente un breve estratto del messaggio del Santo Padre e, per concludere, delle intercessioni per la pace preparate dal gruppo di iniziazione cristiana. Il tema del percorso di quest’anno è “In comunione con…” e vede singolarmente queste fermate: in comunione con il popolo dell’Iraq, della Cina, del Sudan, della Terra Santa e dell’America Latina. Il cammino si chiude nella chiesa parrocchiale con una riflessione del professor Tommasoni, docente di filosofia dell’Università di Vercelli. Inoltre, sempre davanti alla chiesa parrocchiale, si potrà ammirare il grande presepio di legno di don Rutilio Nabacino, le cui opere si possono già ammirare da qualche anno anche in alcune installazioni in città.
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Gardone Riviera Aperto fino al 16 gennaio
Il mistero del “Divino Infante” La collezione del Museo testimonia un arco che va dal XVII al XX secolo e documenta le tecniche, gli usi e l’iconografia legati a Gesù Bambino
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A Gardone Riviera è aperto il “Museo del Divino Infante”, con la più significativa raccolta al mondo di sculture raffiguranti Gesù Bambino. Per oltre 30 anni Hiky Mayr, albergatrice tedesca residente a Gardone, ha ricercato, raccolto e restaurato statue raffiguranti Gesù Bambino, accarezzando l’idea di poterle un giorno esporre in un grande museo. L’idea è divenuta realtà nel 2005 quando in via dei Colli, a qualche centinaio di metri dal Vittoriale, ha aperto una struttura permanente che ospita oltre 250 statue. La collezione del Divino Infante testimonia
pagina a cura di Vittorio Bertoni
un arco temporale che va dal XVII al XX secolo e documenta attraverso i manufatti esposti, autentici capolavori artistici, le tecniche, gli usi e l’iconografia legata al tema della scultura a tutto tondo avente per soggetto Gesù Bambino, che viene rappresentato in fasce, ignudo o abbigliato da “Piccolo Re”, con vesti ricchissime e ampio corredo e adagiato in sontuose teche o in piccolissime scatole, le stesse che venivano utilizzate per il trasporto e l’esibizione durante le processioni e successivamente per la sua collocazione nella stanza di preghiera che si
trovava nelle case delle famiglie nobili. Nei due piani dell’edificio trova spazio anche una suggestiva ricostruzione di un grande presepio napoletano, ricco di oltre 130 figure e di numerosi animali, con pezzi e ambientazioni scenografiche originali, sapientemente collocato dalla collezionista per consentire al visitatore di entrare dentro la scena. Si troverà, secondo tradizione, la teatralità napoletana tipica del presepio del XVIII secolo con una serie infinita di comparse, di figure per la maggior parte intagliate nel legno, con teste, mani e piedi in terracotta, di animali e di una varietà di suppellettili. La peculiarità del presepe napoletano è la felice convivenza dell’elemento profano accanto a quello sacro. Questi due fattori, apparentemente contrastanti, diventano estremamente complementari nella creazione scenica. L’aspetto
San Felice, Salò, Gargnano, Bogliaco e Limone
La tradizione sulle sponde del Lago Sulla sponda bresciana del Garda manifestazioni natalizie all’insegna della tradizione. A San Felice del Benaco il palcoscenico è l’ex Monte di Pietà, dove giovedì 23 alle 21 nella sala consiliare va in scena “Per un Natale diverso”, poesie, racconti e musiche di autori scelti, mentre fino a venerdì 24 prosegue nella sala espositiva la mostra “Pinocchio” con le illustrazioni di Tancredi Muchetti. Spazio ai più piccoli, alle 15 di martedì 28 e di martedì 4 gennaio, con le “Cinemerende”, proiezione di film per bambini seguita da gustosa merenda. Salò scende in campo con il “Natale una festa per tutti”. Fino al 9 gennaio la Sala dei Provveditori e il Fondaco di Palazzo Coen ospitano “L’immortale dell’arte: tra nuove generazioni e nuove acquisizioni”. Tre mostre in un unico progetto, con le esposizioni dedicate alle nuove acquisizioni della Civica Raccolta del disegno, al lavoro grafico di artisti già consolidati nel panorama dell’arte nazionale e alla grafica del maestro bresciano Di Prata. Sul lungolago due allestimenti di presepi: quello di Orazio Raggi, dalla parte della Fossa e quello subacqueo, presso l’imbarcadero. E fino al 23 gennaio si può scivolare sulla pista di ghiaccio montata nella centrale piazza della Vittoria, protesa sul lago. Fine anno con le note di “Natale in musica” a Gargnano. Tre gli appuntamenti: giovedì 23 alle 20.30
il “Concerto di Natale” nel Centro multifunzionale A. Castellani, giovedì 30 alle 20.30 con il “Concerto della Banda G. Verdi” di Toscolano e venerdì 7 gennaio alle 20.45 con “La dodicesima notte 2011”, canti della stella in Valle Sabbia e nell’Alto Garda nella chiesa di S. Pier d’Agrino a Bogliaco. A Limone appuntamenti tradizionali con i presepi, il classico in piazza e quello subacqueo visibile dal lungolago Marconi e i “Mercatini natalizi”, bancarelle e chioschetti in legno addobbati aperti fino al 6 gennaio sul lungolago. Venerdì 24 ritrovo al porto Nuovo alle 23.30 con la “Notte di Natale”: benedizione di Gesù Bambino, canti natalizi dei pastori e processione con il parroco don Eraldo verso la parrocchiale per la S. Messa di Mezzanotte, al termine distribuzione di bevande calde e dolci natalizi. Domenica 2 gennaio sul lungolago, dalle 15 alle 18, “Concerto di zampognari” con le classiche melodie. Giovedì 6 in piazza Garibaldi alle 14 arrivano “La Befana e i suoi amici”, spettacolo di animazione, giochi e musica per i bambini. Il sabato e la domenica, dalle 10.30 alle 16.30, si può visitare la Limonaia del Castel. La costruzione del suggestivo sito risale al primo Settecento e la sua architettura testimonia il florido passato della coltivazione dei limoni nell’area gardesana e conferisce al paesaggio un aspetto incantato.
devozionale religioso si esplicita nella rappresentazione della Nascita di Gesù e, dunque, nella lunga processione d’ogni sorta di gente che si muove in adorazione verso la grotta ossia verso la scena dell’annuncio. Tutt’intorno, invece, si sviluppano le scene di vita godereccia, che sono per l’appunto profane. Il dualismo sacro-profano si risolve in maniera armonica nella riproduzione di uno spaccato della Napoli settecentesca dove l’elemento religioso finisce con l’essere travolto e coinvolto dalla genuina e folcloristica passionalità del popolo meridionale che aggiunge calore e umanità a tutta l’atmosfera presepiale. Per tutto dicembre e fino al 16 gennaio il Museo del Divino Infante è visitabile ogni giorno dalle 10 alle 18, escluso il lunedì. Per informazioni: tel. 0365.293105, www.il-bambino-gesu.com.
Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta
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Cazzago San Martino Pubblicazione
Solo facendo sistema, si vince la sfida In un saggio, intitolato “4-3. La speranza ai tempi supplementari”, il presidente Delbarba ripercorre alcuni punti di forza del sistema bresciano
I
Il calcio a volte sa regalare momenti indimenticabili, partite che entrano nell’immaginario collettivo e si caricano di poesia fino a divenire mito, allegoria perfetta attraverso la quale interpretare la vita e il mondo che ci circonda. Tra di esse un posto d’onore spetta sicuramente alla semifinale mondiale di Messico ’70, la “madre di tutte le partite”, quell’Italia-Germania che vide in 120 minuti un emozionante alternarsi di gol per arrivare al definitivo 4 a 3 italiano firmato da Gianni Rivera. Proprio quella partita fornisce lo spunto iniziale per un agile e
di Francesco Uberti
incisivo saggio di Gianluca Delbarba, presidente di Cogeme, intitolato: “4-3. La speranza ai tempi supplementari”. Presentato giovedì 16 dicembre nella splendida cornice di Palazzo Bettoni a Cazzago San Martino, il volume è edito nella collana “I minuti” dell’associazione culturale “Circolo dei papaveri”. Intervistato da Diego Trapassi, il giovane presidente della municipalizzata bresciana, ha utilizzato il paragone con la partita per ripercorrere alcuni punti di forza del sistema economico e sociale bresciano, delle difficoltà che lo interpellano e delle sfide alle quali
è chiamato. Gli avversari non sono gli ostici tedeschi guidati da Gerd Mueller, ma la crisi economica che ha investito anche la nostra provincia e tutte le nefaste conseguenze che ha portato con sé. L’autore, nei brevi capitoli in cui è diviso il saggio, riesce ad arrivare al cuore dei problemi affrontati, indicando prospettive e rotte da seguire per provare a vincere la difficile partita del futuro. Così, accanto alla tradizionale laboriosità bresciana, rappresentata dal gol di Boninsegna, colloca la necessità di fare sistema, di mettere insieme conoscenze e capacità. Di fronte agli spettri della crisi, cali di fatturato e stagnazione di edilizia e agricoltura, con conseguenti tensioni sociali nel mercato del lavoro, le reti di Schnellinger e di Muller, non si accontenta di condividere la recente analisi di Sergio Chiamparino nel libro “La
sfida”, accostando Brescia alla realtà torinese, ma ripropone il ruolo fondamentale del sindacato. Maggior approfondimento è dedicato, ovviamente, alla green economy, e agli esempi positivi già realizzati sul territorio, con un’attenzione particolare a scelte urbanistiche oculate e condivise. L’ultima dolente nota analizzata è costituita dallo sfilacciamento di quella rete di valori che faceva da collante sociale e che ora pare non tenere più. Il simbolo di tutto ciò è la dimenticanza nelle giovani generazioni della strage di Piazza Loggia, i cui imputati sono stati recentemente assolti per mancanza di prove. È però su note di speranza che il libro si chiude: la speranza che con un’azione corale, come fu quella del 4 a 3 conclusa da Rivera, Brescia sappia vincere la partita più importante.
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Cultura e comunicazione leombruno@lavocedelpopolo.it
Umberto Angelini
L
di Mario Leombruno
Lei lo sa, Angelini, che la Brescia “culturale” trepidava per questa nomina? No, l’ho saputo e mi fa piacere. Nutro un grande affetto per questa città e sono pronto ad accogliere la sfida e a portarla a termine nel migliore dei modi. Per fortuna ho trovato un Teatro sano tanto dal punto di vista economico che del personale con cui mi sono trovato benissimo; tutto parte sotto i migliori auspici. E allora cominciamo a capire cosa è per lei il teatro. Il teatro per me è luogo che deve produrre cultura e bellezza. Ma è anche un luogo di incontro che deve favorire la socializzazione. Il Grande, ultimamente, è stato un teatro poco aperto alla città; io vorrei che divenisse un luogo abitato e da abitare. Da una posizione, forse, di nicchia a una forma più diffusa… Sì. Inoltre il teatro si chiama Teatro Grande di Brescia ma questo non significa che debba essere un contenitore di iniziative e progetti provenienti dalla sola città; lo intendo, piuttosto, come un luogo aperto alla cittadinanza che deve avere una programmazione continuativa. “Pensa globale e agisci locale” di recente conio? L’internazionalità sarà una cifra sti-
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Teatro Grande Ecco il Soprintendente
Umberto Angelini alla guida del “Massimo” Nato nel maggio 1968, laureato in Economia all’Università cattolica di Milano, curatore, manager culturale e consulente per Istituzioni e aziende nel campo della creatività e della produzione artistica, è stato nominato soprintendente del Teatro Grande di Brescia, figura istituzionale che compare per la prima volta nella lunga storia del Teatro cittadino. L’abbiamo intervistato
listica molto forte. Il mio progetto, inoltre, è molto orientato alla contemporaneità; la sfida è quella di realizzare una sintesi tra contemporaneità e tradizione. Il Teatro non può vivere di sola memoria, deve guardare al futuro e il Grande deve essere un teatro con le radici nel territorio ma la testa nel mondo. Dal teatro agli spettatori. Oggi esiste un pubblico o si ha a che fare con più pubblici? Abbiamo a che fare con più pubblici ma mi piacerebbe fossero critici. Mi piacerebbe che il Teatro fosse luogo di pensiero e di riflessione criticoteorica. Il teatro, per fortuna, è ancora un luogo in cui si trovano persone vive che guardano, ascoltano e si emozionano grazie al lavoro di altre persone. In una dimensione virtuale come quella attuale è un privilegio che è sempre più difficile mantenere. Una bella sfida puntare sulla quantità senza rinunciare alla qualità… Questo è vero ma penso sia importante essere credibili e il Teatro ha un’immagine credibile anche se forse un po’ appannata dalla storia degli ultimi anni per la quale, però, ci sono tante giustificazioni. Bisogna sempre tenere alta la barra della
qualità, magari anche facendo scelte rischiose perché se si è credibili poi si viene seguiti. A quando il suo calendario? La programmazione effettiva partirà da settembre 2011 con alcuni episodi nella prima metà dell’anno ma stiamo già lavorando per alcuni accordi internazionali e progetti speciali del 2012. Possibili criticità? Sicuramente quella di trasmettere la nuova identità artistica. Dove possono svilupparsi, ben vengano le sinergie ma deve essere chiaro a tutti che il Teatro non è più solo uno spazio da affittare. Sogno nel cassetto? Ho un contratto triennale e vorrei che il progetto fosse giudicato a conclusione del triennio e non prima. Miriamo a realizzare un modello gestionale e artistico che possa valere a livello nazionale. La nascita della Fondazione è stata un forte segnale di discontinuità. In questa città si è deciso di investire in cultura, a differenza che a livello nazionale, e questo deve essere motivo di orgoglio per la città e i cittadini. Voglio potermi guardare indietro, fra tre anni, con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per realizzare questo obiettivo.
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Cultura e comunicazione Famiglia
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L’Asl di Brescia, in collaborazione con il Centro italiano di assistenza famigliare (Ciaf), ha realizzato il progetto “La famiglia che assiste a domicilio”, una ricerca volta a raccogliere informazioni dai familiari e dai professionisti che operano a domicilio. Questo lavoro aveva l’obiettivo di evidenziare gli aspetti positivi, le criticità e le possibili aree di miglioramento per garantire un adeguato sostegno alle famiglie impegnate in questo difficile percorso. In modo particolare si voleva raccogliere dati relativamente alle modalità di presenza della famiglia nell’assistenza a domicilio per i non autosufficienti, alle difficoltà che il famigliare incontra, alla percezione degli operatori sanitari rispetto ai bisogni e ai vissuti dei familiari
Assistenza I risultati di una ricerca
I problemi della famiglia che assiste a domicilio
L di Luca Rivali
La crescita continua di patologie croniche e cronico-degenerative con cui è necessario convivere per tempi lunghi è ormai un dato di fatto che non può essere ignorato. Il problema è allora che tipo di assistenza dare alle persone che soffrono di tali patologie? A Brescia sono stati sviluppati numerosi interventi al fine di garantire il più possibile agli assistiti la permanenza presso il proprio domicilio. Pertanto si deve constatare che anche in realtà complessivamente ricche di servizi come quella bresciana, le famiglie rappresentano la risorsa fondamentale nella gestione di queste situazioni e il fulcro sul quale impostare un piano assistenziale individualizzato. In tale prospettiva, l’Asl di Brescia,
in collaborazione con il Centro italiano di assistenza famigliare (Ciaf), ha realizzato il progetto “La famiglia che assiste a domicilio”, una ricerca volta a raccogliere informazioni dai familiari e dai professionisti che operano a domicilio. Questo lavoro aveva l’obiettivo di evidenziare gli aspetti positivi, le criticità e le possibili aree di miglioramento per garantire un adeguato sostegno alle famiglie impegnate in questo difficile percorso. In modo particolare si voleva raccogliere dati relativamente alle modalità di presenza della famiglia nell’assistenza a domicilio della persona non autosufficiente, alle difficoltà che il famigliare incontra, alla percezione degli operatori sanitari rispetto ai bisogni e ai vissu-
ti dei familiari. Per raggiungere tali obiettivi sono stati diffusi due questionari, uno rivolto agli operatori sanitari delle cure domiciliari, l’altro ai famigliari che assistono persone con malattie cronico-degenerative. A questi si è poi aggiunto un terzo questionario, rivolto ai medici di medicina generale. I risultati della ricerca, che ha visto una notevole partecipazione da parte degli intervistati, sono stati presentati mercoledì 15 dicembre scorso, durante un convegno svoltosi presso la sala di rappresentanza dell’Asl di Brescia, in viale Duca degli Abruzzi. Dopo i saluti di Ezio Lodetti, presidente del Ciaf, Marco Trabucchi, direttore scientifico del Gruppo ricerca geriatrica, ha proposto una ri-
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Volontariato Nelle case di riposo della Provincia di Brescia
Una presenza preziosa oltre la supplenza Il ruolo del volontariato all’interno delle strutture residenziali per le persone anziane è divenuto nel corso degli anni sempre più importante al fine di garantire un’offerta variegata di servizi e una migliore qualità della vita per gli ospiti delle stesse. Con i mutamenti della condizione anziana e la trasformazione contestuale delle funzioni delle strutture residenziali, al volontariato è richiesta una notevole capacità di continuità e innovazione della propria azione all’interno degli istituti. Un’importante occasione per discutere di questi temi è stato il convegno “Tra istituzioni e territorio: il volontariato nelle case di riposo della provincia di Brescia” che si è tenuto nei giorni scorsi al Centro pastorale Paolo VI di Brescia. Dopo i saluti introduttivi del presidente del Csv Urbano Gerola, del presidente regionale dell’Uneba Angelo Gipponi e di Adriana Mostarda, presidente Auser, è stata presentata la ricerca correlata curata da Matteo Villa, ricercatore dell’Università di Pisa. Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista Adalberto Migliorati, sono intervenuti, oltre all’Autore, Gianbattista Guerrini, direttore della Fondazione Brescia solidale, Giuseppina Carpina dei Servizi sociali della Provincia di Brescia e Anna Calvi dell’Asl di Brescia. Il volume realizzato dal Dipartimento di Studi sociali dell’Università degli Studi di Brescia in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato e con le organizzazioni Auser e Anteas, offre interessanti dati relativi alla presenza del volontariato nelle strutture residenziali per anziani e fornisce molteplici stimoli utili a una riflessione che coinvolge i diversi attori interessati. I dati sono stati raccolti tramite questionari strutturati, distribuiti ai responsabili delle residenze sanitarie per anziani. Ben 86 Rsa bresciane hanno risposto all’indagine di queste 71 godono della presenza del volontariato, mentre 15 non ne hanno, ma vorrebbero volentieri poter contare sul supporto dei volontari. Circa 1674 sono le persone che prestano attività di volontariato nelle strutture per anziani per un impegno complessivo di 14520 ore al mese e 130 sono le associazioni attive nelle case di riposo; a queste si aggiungono i gruppi informali e i singoli. “Il volontariato nelle Rsa – ha precisato Matteo Villa – non è solo sostitutivo di funzioni, che dovrebbero essere proprie del personale, il volontariato è qualcosa in più,
flessione su cosa significa assistere la famiglia che assiste. “Salvare la famiglia – ha sostenuto Trabucchi – vuol dire anche ridarle il ruolo che le spetta nella società e un giusto sostegno economico”. Carmelo Scarcella, direttore generale dell’Asl di Brescia, ha poi presentato le regole per il servizio sanitario per l’anno 2011 della Regione Lombardia, sottolineando la centralità del territorio nella valutazione dell’assistenza della non autosufficienza e delle patologie cronico-degenerative globalmente intese. I successivi interventi sono stati dedicati alla presentazione del progetto. Simonetta Di Meo, responsabile del Servizio infermieristico tecnico riabilitativo aziendale dell’Asl di Brescia, ha illustrato i dati raccolti tra gli operatori. È emerso che gli assistenti professionisti sono soprattutto donne tra i 30 e i 50 anni e che, a loro parere, sarebbe utile potenziare la formazione del familiare sugli aspetti più tecnici dell’assistenza come le medicazioni, la mobilitazione, l’igiene e la gestione del dolore. Tra gli aspetti da migliorare, tuttavia, ci sono anche la relazione con il medico di medicina genera-
le, la contiguità assistenziale, il supporto psicologico e la consulenza telefonica. È toccato poi a Fiorenza Comincini, vicepresidente Ciaf, illustrare la voce delle famiglie. Ad assistere, generalmente per periodi piuttosto lunghi, sono anche in questo caso soprattutto le donne. Queste, che in genere assistono i mariti o i figli, hanno un titolo di studio basso e seguono tutti i bisogni fondamentali dei loro assistiti, dall’alimentazione alla medicazione, all’igiene personale. Dai questionari emerge che i famigliari, che in genere vivono con l’assistito o nelle immediate vicinanze, chiedono soprattutto che siano potenziati i servizi volti all’alleggerimento dell’impegno di assistenza quotidiana: ricoveri temporanei, sostituzioni, ma anche una maggiore formazione e un sostegno economico. Infine Angelo Rossi, medico di medicina generale a Leno, ha evidenziato l’importante ruolo di sostegno del medico di base alle famiglie che assistono. Ha tirato alcune conclusioni riguardo al progetto e alla giornata Anna Calvi, direttore sociale dell’Asl di Brescia.
è anche affettività, dimensione relazionale e il ruolo delle organizzazioni di volontariato è particolarmente importante nel rapporto con il territorio”. “Sul fronte delle strutture – ha rilevato Guerrini – stiamo vivendo un processo di cambiamento della realtà, l’utenza è sempre più complessa, la complessità interroga noi medici, ma interroga anche i volontari. Le residenze sono luoghi di cura, ma sono anche luoghi di vita, gli ospiti vivono condizioni di alta fragilità sanitaria che interpella anche il volontario, le problematiche legate alla demenza, a esempio, rendono sempre più difficile la comunicazione con i nostri pazienti, il volontario deve acquisire delle competenze che l’aiutino a comunicare con la persona con difficoltà di espressione”. Diverse infatti sono le attività svolte dai volontari: dall’animazione al trasporto e accompagnamento, dall’assistenza alla cura della persona, tutte funzioni estremamente meritorie, ma che richiedono una sempre maggiore formazione da parte dei volontari e un coordinamento da parte delle realtà dove si inseriscono per favorirne l’integrazione con l’impegno degli addetti ai lavori. Encomiabile il raccordo che il volontario può garantire con la realtà circostante alla struttura: entrare, qualche volta a bere il caffè nel bar della casa di riposo, passare a salutare gli ospiti può essere una proposta anche per tutti noi. (Anna Tomasoni)
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Cultura e comunicazione Eventi
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Brescia Presentato in Fondazione Asm
Per la cultura un cartellone condiviso Tra le 11 realtà associative già coinvolte calendarizzati 24 appuntamenti musicali distribuiti nel primo trimestre del 2011
S
di Marco Bizzarini
Se ne parlava da almeno 20 anni, ma non si era mai riusciti a realizzarlo. Ora il sogno di un cartellone coordinato e unificato, in grado di evidenziare i più significativi eventi musicali di Brescia, è diventato realtà. La buona notizia è stata annunciata sabato scorso al Ridotto del Teatro Grande in una conferenza stampa promossa dalla Fondazione Asm. Nasce così “Le 4 stagioni della musica, stagione di eventi musicali bresciani”, una sorta di filo conduttore fra le diverse associazioni cittadine, in cui la Fondazione Asm, affiancandosi al Comune, assume il ruolo di “facilitatore super partes di un cartellone coordinato di eventi”. In pratica significa che per ciascuna stagione dell’anno verrà predisposto un elenco trimestrale di concerti promossi dalle varie associazioni, avendo fra l’altro cura di evitare fastidiose sovrapposizioni di date. Il primo cartellone pubblicato si riferisce al primo trimestre del 2011: si comincia con il tradizionale Concerto di Capodanno diretto al Teatro Grande da Giovanna Sorbi (e di cui riferiamo qui sotto, n.d.r.) per arrivare sabato 19 marzo a uno spettacolo di
Alberta Marniga
danza nell’auditorium San Barnaba nell’ambito del circuito Danzarte. Gli appuntamenti musicali censiti in questi tre mesi sono 24, promossi da 11 enti e associazioni: Fondazione del Teatro Grande, Società dei Concerti, Vox Aurae, Aref, Sinergica, Labirinto, Le Maree, Beatlesiani d’Italia, Gia, Sarubbi, Danzarte. Già da questo campione si vede che, per quanto la musica classica faccia la parte del leone, non sono esclusi la danza, il pop e gli altri generi. Al progetto hanno finora aderito una quarantina di associazioni, tra cui – per limitarci ad alcune delle più note – il Festival pianistico di Brescia e Bergamo, la Fondazione Romanini, la Banda Isidoro Capitanio, le Settimane barocche, gli Amici della Scuola diocesana di musica, Dedalo ensemble, Scena sintetica, l’Accademia della Chitarra. “Sono orgogliosissima di questo progetto” ha detto in apertura di conferenza stampa la presidente della Fondazione Asm, Alberta Marniga. “Ogni progetto in rete – ha aggiunto – è difficile, ma siamo convinti che grazie a questo protocollo d’intesa tra le varie associazioni musicali di
Brescia ci saranno molti vantaggi per il pubblico dei concerti e per le associazioni stesse che potranno avere maggiori possibilità di partecipare a bandi o di attingere a finanziamenti anche al di là dell’ambito locale”. Andrea Arcai, assessore alla Cultura del Comune, ha osservato che un cartellone unico dei concerti, predisposto con opportuno anticipo, potrebbe fra l’altro permettere di rilanciare Brescia a livello turistico come città della musica. Antonio D’azzeo, consigliere della Fondazione Asm e coordinatore del progetto, si è detto molto soddisfatto dello spirito di collaborazione riscontrato nelle associazioni: “Il nostro obiettivo – ha inoltre precisato – non è di natura dirigistica ma di valorizzazione perché ogni organizzatore manterrà la sua identità e la sua autonomia”. Infine Elena Bonometti, coadiutore delegato dell’assessore alla Cultura per la programmazione musicale, ha aggiunto che con questo nuovo corso s’intende garantire una maggior chiarezza, evitando soprattutto quei “favoritismi” o quelle “esclusioni” che in passato hanno penalizzato una parte degli organizzatori e del pubblico.
Brescia
Musica e beneficenza: il Concerto di Capodanno
Giovanna Sorbi
L’anno musicale bresciano sarà aperto il 1° gennaio 2011 con il Concerto di Capodanno, che si terrà alle 17.30 al Teatro Grande di Brescia su iniziativa dell’associazione culturale Sinergica, in collaborazione con Brixia Symphony Orchestra, Comune di Brescia, Brescia Trasporti, Franchini Acciai Spa e Finsibi Spa. Tradizione che si rinnova da otto anni, il concerto di Capodanno si conferma come un appuntamento musicale dei più importanti e seguiti che, a partire dal 2004 e grazie alla sinergia tra la Fondazione Italo Gnutti e l’associazione culturale Sinergica, è ospitato nel Massimo cittadino. Scopo dell’evento è la raccolta fondi destinata al Centro malati di sclerosi multipla degli Spedali Civili, diretto da Ruggero Capra. E se il Comune riconosce la valenza dell’iniziativa concedendo gratuitamente l’utilizzo della sala
del Teatro, l’associazione Sinergica ricambia riproponendo un’iniziativa di grande successo già sperimentata nel corso di “Operadestate a Santa Giulia”, ovvero aprendo agli anziani delle Circoscrizioni cittadine la prova generale dell’evento, il pomeriggio del 30 dicembre. Molto ricco e completo il programma del concerto, curato anche per questa edizione da Giovanna Sorbi: un repertorio di grande impegno per l’orchestra, dall’ascolto immediato e piacevole con ouverture e sinfonie di grandi autori come Verdi, Barber, Lehar, Haydn, Von Suppe e Mendelssohn. I biglietti sono disponibili presso l’assessorato al Turismo del Comune di Brescia, in piazza della Loggia 6. Prezzi: 35 euro poltrona platea; 30 euro poltrona d’orchestra; 25 euro per l’ingresso palchi e I Galleria; 20 euro per la II Galleria. (g.d.m.)
Brevi
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Brescia
Il concerto di Santo Stefano nel Ridotto del Grande
Un’immagine de “Lo Schiaccianoci”
La Fondazione del Teatro Grande ha organizzato per il 26 dicembre alle ore 17 un concerto di Santo Stefano nel Ridotto del Teatro. Protagonisti della serata saranno i Solisti di Cremona, un complesso di musica barocca nato nel 1992 dalla volontà di Marco Fracassi, con la collaborazione di strumentisti di elevata professionalità e di prestigioso curriculum personale: Antonio De Lorenzi e Glauco Bertagnin ai violini, Emanuele Beschi alla viola, Marco Perini al violoncello e Leonardo Colonna al contrabbasso. Organo e direzione saranno affidati a Marco Fracassi che condurrà il complesso d’archi in un programma che prevede i “Concerti per Organo” di Georg Friedrich Haendel. La partecipazione al concerto è gratuita fino ad esaurimento posti (120) ma, come precisato la settimana scorsa, solo per i possessori dei biglietti d’ingresso già distribuiti. Al termine del concerto, chi si sarà prenotato potrà inoltre visitare gratuitamente il Teatro Grande. Il personale specializzato del Massimo cittadino accompagnerà i visitatori nei vari luoghi del monumento con particolare attenzione alla Sala, al Ridotto e alla Saletta del Teosa recentemente restaurata.
PalaBrescia Appuntamenti per le feste
Musica e balli d’auguri A Santo Stefano “Film in concerto” e all’ultimo “Lo Schiaccianoci” con il balletto di Mosca
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Doppio appuntamento al PalaBrescia nei giorni di festa, all’insegna della musica e del ballo. Il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, si replica per il settimo anno consecutivo l’appuntamento con la Omnia Symphony Orchestra del maestro Bruno Santori e le colonne sonore dei film. Il concerto propone brani musicali cantati tratti da film nell’interpretazione di vocalist e cantanti quali: Hernan Brando, Tony Guerrieri, Stefania Martin e Valentina Naselli, Dariana Koumanova, Silvia Lorenzi e Luca Velletri. La serata sarà condotta da Antonella Elia e Luca Viscardi e arricchita dalla presenza di Gaetano Curreri, voce degli “Stadio”, don Antonio Mazzi, Paride Orfei e le performance ai tessuti di Sneja che darà forma visiva alle note dell’orchestra. Il ricavato, come ogni anno sarà devoluto in beneficenza in favore dell’associazione Brains for brain onlus (www. brains4brain.eu), per la lotta alle malattie genetiche rare del cervello; sarà presente nel foyer del teatro con un proprio stand. Ingresso 9 euro; non ancora esaurito ma quasi. Se il precedente appare come appuntamento ormai
di Mauro Toninelli
tradizionale, una novità è la proposta dell’ultimo dell’anno. Il 31 dicembre la bottiglia che segna l’addio al 2010 e l’arrivo del 2011 si stappa dopo aver assistito al balletto “Lo Schiaccianoci” di Tchaikovsky con il Russian classical ballet of Moscow alle 21.45. Questa è la proposta che Agimus (associazione musicale di Padova) propone ai bresciani. L’interprete principale è Anna Ivanova, solista del teatro Bolshioi di Mosca. Racconta ai microfoni di Radio Voce Irina Lebedeva, direttore di produzione per l’Italia: “Lo spettacolo sarà senza precedenti e cercherà di trasmettere non solo la tradizione del balletto classico, non solo l’atmosfera natalizia ma anche quella russa”. Il Russian classical ballet of Moscow è stato fondato nel 2004 dalla ballerina russa del Bolshioi Maya Plisetskaya, attuale presidente della compagnia. Dopo lo spettacolo, nel foyer del teatro sarà offerto al pubblico spumante e panettone per festeggiare il nuovo anno assieme ai solisti della compagnia. Ingresso da 36 a 56 euro. Informazioni per entrambi gli eventi: www.palabrescia.it
I Solisti di Cremona
Bagolino
Mediometraggio su Stagnoli Elisabetta Sgarbi, regista e direttore editoriale Bompiani, nei prossimi giorni sarà a Bagolino per girare un film sul maestro Antonio Stagnoli invitata dallo Studio d’Arte Zanetti, fondato dal nipote di Stagnoli, Mario Zanetti. Fino al 27 febbraio 2011, inoltre, lo Studio esporrà per la vendita oltre alle opere di Stagnoli, anche quelle di numerosi artisti tra i quali Aurelio Bertoni e Marilù Eustachio. Fino al 9 gennaio dal lunedì a venerdì 10.30-12 e 16-19; sabato e domenica 10-12 e 15.30-19. Chiuso il giorno di Natale e il primo dell’anno.
Il Lönare Bressà 2011
Tra proverbi e detti di una volta Un documento per raccontare, andando a ritroso nel tempo, Brescia e i bresciani. È uscita l’edizione 2011 del “Lönare Bressà (Almanacco Bresciano)”, tradizionale raccolta di fine anno di aneddoti, riferimenti, curiosità, modi di dire locali. Si può trovare in edicola e nelle librerie di Brescia e provincia. Il prezzo di copertina è invariato rispetto alle precedenti edizioni: 10 euro. Tante pagine da sfogliare per ripescare nella memoria fatti lontani o raccontati da altri, per conoscere vicende del passato e per approfondire ulteriormente le radici della brescianità tra proverbi e giochi dimenticati.
Franciacorta
Cantine aperte Cantine aperte in Franciacorta durante le feste natalizie per acquistare dai produttori Franciacorta e per trascorrere una giornata nelle cantine. La proposta arriva dalla Strada del Franciacorta, le cui cantine accolgono dunque gli enoturisti anche nel periodo natalizio (week end compresi), con visite guidate seguite da degustazioni di Franciacorta. Sono aperte al pubblico anche le distillerie e le enoteche. Per conoscere l’elenco delle cantine e distillerie, consultare il sito www.stradadelfranciacorta.it. Il costo è a partire da 6 euro a persona per le cantine e 3 euro per le distillerie. Necessaria la prenotazione.
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Cultura e comunicazione Presepi
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“Il presepio – ha ricordato Benedetto XVI – è una scuola di vita, dove possiamo imparare il segreto della vera gioia”. Nel Bresciano c’è una ricca tradizione legata al presepe meccanico o vivente. In queste pagine ne segnaliamo alcuni: si va dai gruppi strutturati a persone che unite dalla passione hanno deciso di realizzare un segno di speranza come i papà della materna di Castel Mella
Brescia e provincia Il calendario delle rappresentazioni
Il senso del Natale rivive nel presepe
C
C’è che taglia la legna, chi costruisce porte o barche in legno, chi modella vasi di creta e chi li dipinge e chi cuoce il pane nel forno. Il tosatore di pecore attorniato dal suo gregge, sta di fronte ai tintori della lana e accanto alla donna che tesse la lana in splendidi tappeti, mentre il mercante vende oggetti di rame accanto alla donna che vende polli e uova. Tutti, almeno una
a cura di Luciano Zanardini
volta, hanno ammirato da vicino l’arte del presepio con i personaggi che si muovono e l’alternarsi del giorno e della notte. Il panorama è ricco di presepi meccanici e viventi. Partiamo da Brescia con il presepe sommerso collocato sul fondale del laghetto artificiale del parco dell’Acqua “Gianni Panella” e realizzato in collaborazione con l’associazione sportiva Jurassic
Sub. Domenica 26 dicembre alle 17 nel prato a fianco della parrocchiale del Villaggio Violino (via Violino di Sopra) si terrà la 15ª edizione della sacra rappresentazione del presepio vivente: il racconto del mistero dell’incarnazione di Gesù in uno spettacolo suggestivo e coinvolgente con 70 figuranti. La rappresentazione dura 50 minuti. Sono previste delle repliche: giovedì 6 gennaio alle 20.30 e domenica 9 gennaio alle 17. Un gruppo di papà della Scuola materna comunale “Beata Cerioli”, che ha sede in via Vittorio Emanuele II 15 a Castel Mella, ha allestito un presepio nel cortile antistante la scuola all’interno di una struttura di circa 40 me-
tri quadrati. Sarà visibile nei seguenti giorni e orari (se chiuso, si può suonare il campanello delle suore): venerdì 24 dalle 22 alle 24; il giorno di Natale, il 26 dicembre, l’1, il 2 e il 6 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. A San Gallo di Botticino va in scena la 26ª edizione del presepe. I volontari unendo gesso, polistirolo e colori a fantasia e tanta voglia di fare hanno dato vita a un’ambientazione che ritrae una Brescia antica. È aperto, solo i festivi, dalle 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 19 dal giorno di Natale al 16 gennaio. Sabato 8 gennaio è aperto dalle ore 14 alle 17. Anche nella Bassa bresciana non mancano le opportunità. Fin dal mese di settembre sono inizia-
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Castelcovati e Cologne Due esempi
Meccanica in movimento Fu nel 1986 che a Castelcovati due giovani amici ottennero dal parroco l’autorizzazione a usare una sala della vecchia canonica per allestire un presepio con personaggi in movimento. Col passare degli anni nella parrocchia di Sant’Antonio Abate si è costituito un vero e proprio circolo di appassionati che ha preso il nome di “Gruppo degli amici del presepio”. Il presepio rimane aperto dal 25 dicembre al 23 gennaio 2011 nei giorni festivi (ore 9/2 e 14/19.30) e feriali (14/18). Info e prenotazioni: Paolo, tel. 339.4261371. L’idea del presepio di Cologne (www.presepiostorico.it) è frutto della passione di Andrea Lorini, che già in giovane età cominciò a costruire un presepio occupando 35 metri quadrati nella taverna di casa. Nel 2003 chiese l’aiuto del parroco don Gaetano Fontana, per realizzarne uno all’interno del Centro pastorale parrocchiale. La superficie aumentò, passando a 50 e poi ai 100 metri quadrati che ancora oggi mantiene. I personaggi crescono, le scenografie divengono più curate e l’impegno comincia a farsi più gravoso, così nel 2008 si costituisce l’Associazione Presepio Storico, grazie alla passione comune di Andrea e altri quattro amici. Aperto dal 25 dicembre al 9 gennaio 2011, è visitabile nei giorni festivi (ore 10/12 e 14.30/19), prefestivi (ore 14.30/19) e feriali (ore 15/18), mentre rimane chiuso la mattina dell’1 gennaio. Per info e visite fuori orario telefonare al 338.2185519.
Bornato Presepi del mondo
Una galleria dai mille volti Fra le ordinate vie di Bornato c’è un falegname che ha coniugato la passione per il presepio e l’abilità manuale e ha realizzato una galleria permanente di sacre rappresentazioni. Il suo nome è Carlo Battista Castellini e la sua raccolta in giro per il mondo è cominciata con delle statuine in legno d’ulivo acquistate durante un viaggio in Terra Santa. Da allora non si è più fermato e nel 1994 ecco l’idea di costruire una galleria di presepi, che ora può contare su lavorazioni provenienti da 120 differenti Paesi del mondo e visibili anche online (www.presepidelmondo.it), ciascuna realizzata con una tecnica particolare, le fattezze degli uomini del luogo e i materiali del posto. Un campionario di statuine che le abili mani di Carlo Battista Castellini inseriscono in una scenografia e al quale si aggiungono diorami realizzati con polistirolo ricoperto in gesso di scagliola. La galleria di via Tito Speri 11 è aperta fino a domenica 9 gennaio nei giorni festivi e prefestivi (ore 10/12 e 14/18) e nei feriali dal 27 dicembre (ore 19/12 e 14/18). Ingresso con offerta libera.
ti i lavori per la realizzazione del presepio di San Paolo, realizzato su oltre 260 mq, nella chiesa di S. Maria Nascente in San Paolo (ex parrocchiale di Pedergnaga in via Vittorio Veneto). Tutti i personaggi, oltre 400 di cui un centinaio in movimento, sono costruiti utilizzando vecchie Barbie e Big Gim. Per informazioni e prenotazioni visite (anche fuori orario) contattare Giacomo al 339.7469272. A Borgosatollo, nel cinema parrocchiale dietro la parrocchiale, si rinnova la tradizione del presepe meccanico pensato e realizzato da diversi anni da un gruppo di volontari. Resta aperto fino a domenica 9 gennaio nei giorni festivi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. Per chi volesse, c’è anche la possibilità della visita guidata. Nell’ex Palazzo Facchi sono state, invece, pensate delle rappresentazioni viventi: il 25 dicembre (dalle 17 alle 18), il 26 (dalle 15 alle 16), il 2 gennaio (dalle 17 alle 18) e nel giorno dell’Epifania dalle ore 15. Anche l’oratorio di Rudiano propone delle sacre rappresentazioni: il 24 dicembre (dalle 22.30 alle 24), il 25 dicembre (dalle 16 alle 19), il 26 dicembre (dalle 16 alle 19), l’1 gennaio (dalle
16a lle 19), il il 2 (dalle 16 alle 19) e il 6 con l’arrivo dei Magi (dalle 15.30 alle 19). Anche ad Acquafredda, presso l’ex piscina comunale, una sessantina di comparse mettono insieme delle rappresentazioni viventi all’interno del piccolo paese. Quando? A Natale dalle 15.30 alle 18 e il 26 dicembre, l’1, il 2 e il 6 gennaio dalle 15 alle 18. Oppure presepi meccanici come quello nel castello Restelli a Cignano di Offlaga, cresciuto dai 50 metri quadri del 2000 ai quasi 200 di oggi e visitabile dal 25 dicembre al 9 gennaio 2011 (www.presepiodicignano.it). In Valtrompia c’è una grande costruzione che rimane aperta anche durante l’anno: il presepio “Paolo VI” a S. Vigilio di Concesio (www.presepiopaolovi.it), inaugurato nel 1983 e arricchitosi sino a ospitare cento presepi da tutto il mondo e un grande presepio meccanizzato. Se restiamo in Valtrompia non può mancare una visita al presepio che dal 1988 un gruppo di Marcheno allestisce lungo il fiume Mella, visitabile dal 25 dicembre al 16 gennaio (ore 10/22); mentre il 26 dicembre e il 6 gennaio si ripete da 13 anni l’appuntamento con il prese-
pe vivente saretino inscenato dal Ctvs (Comitato territoriale Valle di Sarezzo) nella zona che sale verso la grotta del Cuel. Un presepe vivente come quello giunto quest’anno alla 16ª edizione a Nuvolera, dove, a partire dalla notte di Natale e sino a domenica 9 gennaio, i volontari animano per qualche ora l’area di 5.000 metri quadrati dove si snodano le abitazioni di una piccola Betlemme ricreata all’ombra delle cave di marmo. A Gavardo c’è la passione di Federico Baronchelli (coadiuvato dagli amici Giorgio e Stefano) che ha costruito nel giardino di via Andrea Giosa 68 un presepe di circa 70 metri quadrati con statuine provenienti da tutta Italia. Le offerte raccolte vanno a favore del restauro dell’antica chiesa di Santa Maria. Resta aperto fino al 10 gennaio dalle 9.30 alle 11.45 e dalle 14 alle 20. Per informazioni, 036534144. Facciamo un salto in cima al lago in terra trentina, dove, al Palacongressi di Riva, fanno bella mostra fino all’8 gennaio (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, il sabato e la domenica dalle 9 alle 20) una quindicina di presepi napoletani di Michele De Vito, maestro della preseperia di San Gregorio.
Nelle foto: in alto a sinistra il presepe vivente ad Acquafredda; a destra quello meccanico ospitato nel castello Restelli a Cignano. In basso (da sinistra a destra): la 26ª edizione del presepe a San Gallo di Botticino; il presepe vivente a Sarezzo nella zona che sale verso la grotta del Cuel; l’esposizione dei presepi del mondo di Carlo Battista Castellini a Bornato; la realizzazione di Federico Baronchelli a Gavardo.
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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Concesio Il 28 dicembre un’opportunità per le famiglie
L
Scoprire l’arte con “Natale alla Collezione Paolo VI”
La Collezione Paolo VI fa capo all’Associazione Arte e Spiritualità, attiva dal 1987 con il compito di conservare ed esporre il ricco patrimonio pittorico, grafico e scultoreo del XX secolo raccolto da Giovanni Battista Montini. Le opere, circa 7000, documentano i raggiungimenti dell’espressione artistica del Novecento, oltre che sperimentazioni contemporanee frutto di recenti acquisizioni. Tra i nomi più significativi del panorama internazionale spiccano quelli di Matisse, Chagall, Picasso, Dalí, Magritte, Rouault, Severini, Sironi, Morandi, Casorati, Fontana, Manzù, Hartung, Guitton, che testimoniano il vivo scambio culturale degli artisti con
a
di Bruno Leoni
il Pontefice e con il suo segretario particolare Pasquale Macchi. La nuova sede della Collezione, spazio museale ma anche centro studi, nel nuovo allestimento progettato dal direttore artistico Paolo Bolpagni con l’architetto Michele Piccardi, si propone di dar seguito all’ideale di apertura e alla “volontà di capire” che caratterizzò il rapporto di Montini con l’arte moderna: un esempio vivo di partecipazione e vicinanza agli interrogativi dell’uomo contemporaneo, segno dell’attenzione costante verso le nuove generazioni, cui questo prezioso patrimonio è consegnato in eredità. Martedì 28 dicembre alle ore 15 e alle 16.30 la “Collezione Paolo VI - arte
Una delle sale della Collezione
contemporanea” propone alle famiglie visite guidate per gli adulti e laboratori creativi per bambini dai cinque ai 12 anni. Il biglietto singolo è di 7 euro, ma i bambini entrano gratis. Visite e laboratori sono a numero chiuso. Per partecipare occorre prenotarsi telefonando al numero 0302180817 dal lunedì al venerdì in orario d’ufficio. I Servizi educativi del museo, attivi sin dalla fine degli anni Ottanta, e ora coordinati da Michela Valotti, promuovono attività destinate al pubblico più vario, soprattutto studenti delle scuole di ogni ordine e grado e insegnanti, anche in collaborazione con altre agenzie formative. L’intento è di favorire la conoscenza del ricco patrimonio artistico conservato nella Collezione, risorsa preziosa per chi intenda approfondire l’arte contemporanea nel suo insieme e, soprattutto, nei suoi legami con la dimensione del trascendente e dello spirituale. In questa prospettiva rientra anche la suddetta iniziativa, la
prima di una serie di proposte pensate specificamente per le famiglie che accedono alla Collezione con bambini in età scolare. La condivisione dell’uscita è garantita dalla differenziazione delle attività: mentre i grandi seguono la visita guidata, i piccoli possono trattenersi nel laboratorio didattico, dove saranno coinvolti dagli educatori nella produzione di manufatti a soggetto natalizio, realizzati con tecniche diverse a seconda dell’età dei partecipanti. “Se ascolto dimentico, se leggo ricordo, se faccio capisco”. Il proverbio cinese, spesso citato da Bruno Munari, ben si presta a presentare i contenuti e i caratteri dell’offerta formativa della Collezione. La metodologia seguita, che privilegia l’approccio diretto dell’opera, si basa sull’interattività: l’operatore, appositamente formato, guida i fruitori alla scoperta delle opere selezionate partendo da alcune domande-stimolo, utili a sollecitare ulteriori approfondimenti.
Voce Libri
Sui sentieri della profezia ANSELMO PALINI MESSAGGERO, PADOVA 2010, EURO16,00
La vicenda biografica di G. B. Montini e di P. Mazzolari si è più volte intrecciata: hanno infatti abitato in paesi fra loro vicini, hanno avuto amici comuni e si sono ritrovati entrambi a frequentare, per determinati periodi, gli stessi ambienti e le medesime realtà ecclesiali. La loro conoscenza iniziale risale alla metà degli anni venti del Novecento e da allora i rapporti fra i due non si sono mai interrotti, anche se condizionati dai diversi cammini seguiti in ambito ecclesiale, dalla diversa sensibilità e soprattutto dai diversi ruoli ricoperti. Mazzolari e Montini si sono trovati, a un certo punto della loro vita, agli estremi della scala gerarchica della Chiesa. Entrambi sono stati animati da un grande amore per la Chiesa, un amore espresso in forme sicuramente differenti, ma non per questo meno appassionate e autentiche. Il presente lavoro intende ricostruire, in modo puntuale e con taglio divulgativo, i rapporti fra il parroco di Bozzolo e il sacerdote bresciano che divenne papa.
Fiezze scomposte RENATO BORSONI LA QUADRA, BRESCIA 2010, EURO 10,00
L’autore dopo quasi 50 anni di vita in una grande casa di affitto deve ‘scasare’ in un luogo più piccolo, gli tocca di rovistare tra le cose, esaminare cartelle abbandonate, fogli dispersi. Ne nascono sorprese e curiosità verso le quali l’autore appunta le sue attenzioni, le sue divagazioni e i suoi ricordi. Così intorno a una miscellanea sintetica e molto distribuita nel tempo, prova a ricostruire connessioni ed echi, spiegazioni di scelte impulsive e di atteggiamenti misteriosi. Ne escono pagine intense di memorie e di affascinante letteratura a testimoniare un lungo percorso dentro le vicissitudini e le passioni della vita, prima fra tutte il teatro, di cui Renato Borsoni è stato autorevole esponente per la scena bresciana e nazionale. Sono pagine che raccontano le avvertenze di una biografia, ma anche e soprattutto il sentimento del tempo, un modo originale di guardare le cose, le storie e le tante cronache. Di un lunghissimo impegno nella cultura del proprio tempo e della propria città.
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Calendario delle mostre Wave Photogallery Via Trieste, 32/A – Brescia “Gianni Berengo Gardin. 1954-2010”. Una mostra antologica con oltre 100 scatti in bianco e nero ripercorre la lunga carriera artistica di Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia, le cui immagini fanno parte delle collezioni dei più importanti musei della fotografia d’Europa. Il lavoro di Gardin è caratterizzato dalla fotografia di reportage finalizzata all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale. Fino al 5 gennaio 2011, da martedì a domenica dalle 14 alle 20. Associazione culturale Entroterra Viale della Bornata, 43 – Brescia “Il risveglio del pittore. Tra arte e kitsh”, mostra personale dell’artista David Dalla Venezia, curatore dell’esposizione internazionale di pittura figurativa kitsh alla Biennale di Venezia 2010. Nato negli anni ’90 in quanto risultato dell’esperienza e riflessione del pittore norvegese Odd Nerdrum, il Kitsch è un movimento anacronistico della figurazione che si riallaccia direttamente alla grande tradizione classica, rinascimentale e barocca, e si propone come alternativo al sistema moderno e contemporaneo dell’arte. Un insieme di opere che illustrano il suo muoversi su di uno spartiacque tra influenze moderne e post-moderne e la continuità delle origini della grande pittura, rifuggendo dalla novità a tutti i costi e dal gesto impulsivo dell’arte contemporanea. Fino al 13 febbraio 2011, da martedì a venerdì dalle 15 alle 19; sabato dalle 11 alle 19. Fondazione Berardelli, Via Milano, 107 – Brescia Curata da Melania Gazzotti e Nicole Zanoletti, “Innocente. Opere dalla fondazione Berardelli” presenta alcune opere di Innocente, artista del Nuovo Futurismo, realizzate a partire dagli anni ’80 a oggi. Tra le opere esposte bozzetti, sculture in lamiera, dipinti e installazioni. Accompagna la mostra un catalogo con testi di Achille Bonito Oliva. Fino al 5 marzo, da martedì a venerdì dalle 9 alle 12.30; sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.30.
Il maestro magico ANDREA VERDECCHIA PAOLINE, MILANO 2010, EURO 10,00
Villa Calini Morando Via Calini, 9 – Lograto (Bs) “Inediti. Le grafiche di Giacomo Bergomi”. Nella cornice di Villa Calini Morando vengono esposte circa 60 opere di Giacomo Bergomi. Si tratta di carboncini e di pastelli di paesaggi, visi e figure femminili mai esposti in precedenza. Così Agostino Garda parla della mostra: “È un ritorno a casa questo di Giacomo Bergomi a Lograto, dove ha vissuto parecchi anni della sua giovinezza. Quando il talento si coniuga alla sensibilità del saper comprendere l’anima di ciò che si vuol rappresentare, non servono né grandi formati, né minuzie descrittive, né accessori decorativi”. Fino al 9 gennaio 2011. Aperto il sabato dalle 15 alle 18.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30. Chiuso il 25 dicembre. Galleria d’arte L’incontro Via XXVI aprile, 38 – Chiari (Bs) Una mostra dedicata ad Arnaldo Pomodoro, uno dei più significativi scultori dell’arte contemporanea. La rassegna, con una ventina di sculture in bronzo recentemente realizzate dal maestro e alcuni inediti, presenta come nucleo portante la serie 2010 “Continuum” di 160x450 cm composta da sei rilievi, alfabeto del linguaggio espressivo del maestro e summa compositiva della sua impronta stilistica originale. Fino al 27 febbraio 2011, da martedì a venerdì dalle 16 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19. Spazio espositivo Via Gorini, 22 – Palazzolo S/O (Bs) “Adelaide Maestri - L’anima della materia”, in esposizione le opere dell’artista Adelaide Maestri. Le visioni dipinte da Adelaide rivelano una ricerca intorno alla materia attraverso la costruzione di uno spazio privo di dimensioni, di un luogo astratto caratterizzato dall’equilibrio di emozioni nascoste e di luminose epifanie e si richiamano alla rivoluzione che ha caratterizzato il fare artistico a partire dagli anni Cinquanta e in particolare all’Informale di Burri. Fino al 9 gennaio 2011, apertura il sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiuso il 25 e il 26 dicembre e il 1-2 gennaio.
“Uno strumento di raccordo e di proposta specifica nell’ambito del linguaggio dell’audiovisivo e in particolare della modalità comunicativa del cineforum. Un accompagnamento per tutti gli animatori della comunicazione e della cultura per fare del momento della fruizione cinematografica un’occasione di orientamento dello sguardo e del cuore, animando l’azione di discernimento culturale”. (dall’Introduzione). Andrea Verdecchia, (Roma 1982) è presbitero dell’arcidiocesi di Fermo (fm), dove vive il ministero come vicario parrocchiale presso l’unità pastorale di San Pietro e Cristo Re in Civitanova Marche (Mc) e come collaboratore del consultorio familiare diocesano Famiglia Nuova. Ha conseguito la Licenza in Teologia pastorale con specializzazione in Teologia della comunicazione, con la tesi “La spiritualità del silenzio nella poetica di Kim Ki-Duk”, presso l’Istituto pastorale Redemptor Hominis della Pontificia università lateranense, dove sta svolgendo la ricerca di dottorato.
Un bacio IVAN COTRONEO RCS BOMPIANI, MILANO 2010, EURO 9,50
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A Natale “nascono” i primi e-book Paoline Le Paoline partecipano al lancio dei primi e-book cattolici, previsto per Natale 2010, con cinque titoli in formato elettronico, che comprendono tre testi di un noto autore contemporaneo, Valerio Albisetti: “Felici nonostante tutto”, “I sogni dell’anima”, “Essere un po’ depressi fa bene”, Il lettore di e-book, l’e-reader già disponibili in formato e-book, e due grandi opere classiche della spiritualità delle origini: “Didachè - Lettere di Ignazio di Antiochia - A Diogneto” e “La Tradizione apostolica” in uscita in questi giorni. Gli e-book sono scaricabili sulla piattaforma Eliber, la prima piattaforma web cattolica per la distribuzione e vendita di e-book attiva sull’e-store www. libreriadelsanto.it. All’iniziativa partecipano, oltre alle Paoline anche altri editori cattolici (tra i quali Edizioni Messaggero Padova, Libreria Editrice Vaticana, Elledici), con titoli scelti. Ogni libro sarà disponibile per l’acquisto e l’immediato download nei formati ePub e pdf. Si pagherà, però, una sola volta, a differenza di altri e-store presso i quali occorre pagare per ogni formato. I file, naturalmente, resteranno a disposizione dell’utente-acquirente nella sua area riservata su www.libreriadelsanto.it, senza limiti di tempo. Da qui egli potrà farne nuovamente il download ogni volta che lo desidera. La scelta del doppio formato scaricabile nasce dall’attenzione per teologi, filosofi, letterati, storici, ricercatori, docenti e uomini di studio in genere, che, oltre alla comodità di poter leggere in mobilità su device e-reader, hanno l’esigenza di un testo di riferimento paginato, del tutto fedele alla pubblicazione cartacea, anche per poter citare correttamente l’originale.
“...come fai a spiegare le cose che ti succedono? Ti succedono e basta...”. Non sa spiegarsi Lorenzo, 14 anni, la sua natura “diversa”, natura di ragazzo che mette magliette troppo corte, lo smalto alle unghie e una sera a tavola pure il rossetto per provocare Michele e Maria, genitori adottivi. Così come succede e basta il bacio, proibito, tra Lorenzo e Antonio, suo coetaneo ma “vero uomo” che con gli amici parla di ragazze e accompagna il padre a caccia anche se in entrambe le cose va sempre un po’ “a rimorchio” in quanto delle prime ha in fondo timore e della seconda non gliene importa nulla. Così come succede e basta la reazione di Antonio – violenta, smisurata, dettata dalla convinzione di doversi giustificare – perché sente che tutti sanno: amici e genitori, il paese gretto e meschino e la prof.ssa Valente, terza protagonista del racconto, l’unica che gli sorride lo stesso, l’unica in fondo che capisce i suoi alunni. (recensione di Luca Bianchetti per conto della Libreria Ferrata)
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Cultura e comunicazione
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Televisione Proposto da Mediaset
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“6 in cammino”: docu-reality di alta qualità di Alberto Averoldi
Dal 5 dicembre su Boing tv, uno dei canali Mediaset dedicato ai ragazzi, va in onda “6 in cammino”, un format sperimentale commissionato dall’editore Turner Italia con la produzione esecutiva dell’Antoniano di Bologna. “6 in cammino” è il racconto, in 10 puntate, di un viaggio che alcuni adolescenti hanno compiuto in Terra Santa, visitando i luoghi della vita e della predicazione di Gesù. Accompagnati dal presentatore televisivo Manolo Martini, cinque studenti delle scuole superiori condividono un’esperienza spirituale, avventurosa e originale. I sei hanno a disposizione un pulmino anche se in alcuni casi dovranno percorrere lunghi tratti a piedi; si dorme in tenda. La telecamera è spesso affidata agli stessi ragazzi che danno la loro impronta anche sullo stile narrativo. Ogni tappa del percorso è legata alla lettura di un episodio del Nuovo Testamento e sullo sfondo di scenari suggestivi sono anche presentati gli essenziali cenni storici e archeologici delle località visitate. Sempre presenti, inoltre, le vicende legate all’attualità dei luoghi e delle comunità incontrate: famiglie locali, operatori sociali, loro coetanei, gestori di kibbutz, religiosi cattolici, ma anche ebrei o musulmani. La prima sensazione è che ci sia un paradossale errore di programmazione: un canale tv di proprietà Mediaset che produce una trasmissione per ragazzi virtuosa ed educativa… È difficile da credere, considerando il deludente pomeriggio per adolescenti di Italia Uno, quotidianamente disimpegnato nell’educazione delle gio-
vani generazioni. Eppure così va il mercato: lo stesso network che da 10 anni mette in onda il “Grande Fratello” (per fare un esempio ma ce ne sarebbero centinaia) dà spazio anche a un docu-reality ben architettato come “6 in cammino”. Miracoli della new economy televisiva. I produttori sono a caccia di tutte le tipologie di audience: il pubblico target di “Chi vuol essere milionario?” e quello di “6 in cammino” sono entrambi da rispettare, perché entrambi significativi per i dividendi. Del resto la tv è da sempre alla spasmodica ricerca della realtà da rimodellare e offrire attraverso lo schermo. Se fossimo nel paese dei balocchi probabilmente sarebbe la più scaltra mercante di dolciumi. In base a questo ragionamento fa ancora più piacere che una trasmissione che dà voce al senso religioso delle nuove generazioni trovi posto nel palinsesto di un canale commerciale. È la dimostrazione che la realtà è fatta anche di spiritualità, di religiosità: il cattolicesimo vive operoso in Italia, e i detrattori che vorrebbero oscurare questo dato di fatto si rifugiano dietro la bandiera del “politicamente corretto”: se è di parte, è offensivo per le altre parti. “6 in cammino” non vuole attaccare o difendere nessuno: è innanzitutto il racconto di un viaggio in Terra Santa, luogo significativo per tutte le religioni monoteiste, patrimonio storico e culturale per tutti gli esseri umani. Il valore aggiunto della trasmissione è che, oltre il percorso storico e geografico, rende possibile un viaggio nella vita concreta e quindi spirituale di alcuni giovani, che più che risposte hanno molte domande, che mettono in comune non solo questo viaggio ma tutta la loro esistenza con i telespettatori. La trasmissione proseguirà ogni domenica alle 14.30, fino al 13 febbraio. Dal 23 dicembre al 1° gennaio, inoltre, sarà tutti i giorni in prima serata, alle 20.50.
SAB Rai Due, h. 7.35 ART ATTACK Dedicato ai più piccoli ma anche ai grandi che vogliono esprimere la loro fantasia. Giovanni Muciaccia ci insegna come sfruttare materiale di scarto casalingo per realizzare utili giochi e per divertirsi con poco. Tv2000, h. 10.25 RETROSCENA – I SEGRETI DEL TEATRO Approfondimento culturale condotto da Michele Sciancalepore. Attraverso reportage interessanti e molto curati Sciancalepore viaggia attraverso l’Italia alla ricerca delle novità nel teatro italiano. Tv2000, h. 16.10 IL VANGELO DELLA DOMENICA Rubrica a cura di Marinella Perroni, studiosa delle Scritture. La lettura del Vangelo del giorno dopo, seguita da un breve ma profondo commento. Current, h. 20.20 PASSAPAROLA Canale Sky 130. L’appuntamento settimanale del giornalista Marco Travaglio è dedicato ai problemi e ai misteri della politica italiana. La 7, h. 20.30 IN ONDA Spazio al giornalismo d’inchiesta politica con Luca Telese e Luisella Costamagna. In discussione i fatti più significativi della settimana politica appena conclusasi.
Cielo, h. 21.00 X-FILES Telefilm americano con David Duchovny e Gillian Anderson che negli anni ’90 ha appassionato tutto il mondo. Due agenti dell’Fbi sono assegnati a misteriosi casi che hanno a che fare con la sfera paranormale. Lui è un fanatico di avvistamenti Ufo, lei è scettica su molti aspetti del loro lavoro. Storie intriganti e misteri da risolvere. Due puntate a serata.
DOM Rai Tre, h. 7.30 LA GRANDE VALLATA Un classico dei telefilm western americani: le avventure quotidiane della famiglia Barkley, proprietaria di un ranch in California. Rai Tre, h. 11.20 TGR MEDITERRANEO Un appuntamento settimanale per scoprire i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo: luoghi, culture, storia… Rete Quattro, h. 12.00 MELAVERDE Edoardo Raspelli viaggia per l’Italia alla ricerca delle bellezze del nostro territorio. Uno sguardo privilegiato sul paesaggio e sulle bontà enogastronomiche del nostro Paese. Rete Quattro, h. 19.35 COLOMBO Torna ad appassionarci l’originale detective interpretato da Peter Falk. Ogni puntata è un caso da risolvere, Colombo lavora sempre a stretto contatto con il colpevole per incastrarlo. Discovery Channel, h. 21.00 LAVORI SPORCHI Canale Sky 401. Serie di divertenti e ironici documentari basati sui lavori che nessuno vorrebbe fare. Il coraggioso Mike si misura con disgustosi compiti, spesso anche pericolosi, lavorando con insetti, pulendo silos di bitume, pulendo fogne e smaltendo i rifiuti delle fabbriche.
Tv2000, h. 20.50 LA COMPAGNIA DEL LIBRO Saverio Simonelli ci accompagna alla scoperta della lettura, presentandoci le ultime novità letterarie nazionali e internazionali. Aggiornamenti su fiere e manifestazioni legate all’industria del libro. Consigli e commenti da esperti nel settore, interviste a scrittori e giornalisti.
Telecomando
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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MAR
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Rai Tre, h. 6.30 IL CAFFÈ DI CORRADINO MINEO Il giornalista direttore di Rai News commenta le notizie fresche di giornata in un’agile rassegna stampa.
Rai Tre, h. 8.00 LA STORIA SIAMO NOI I documentari storici curati e presentati da Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational. La storia del ’900 con i suoi personaggi e gli eventi decisivi.
Rete Quattro, h. 07.55 STARSKY E HUTCH Serie tv squisitamente americana prodotta nella seconda metà degli anni 70. Le avventure di una delle più famose coppie di poliziotti della televisione.
Rai Tre, h. 07.30 TGR BUONGIORNO REGIONE Uno sguardo approfondito sulla Lombardia e sulla sua vita pubblica: servizi e reportage ci raccontano la nostra regione.
Rai Due, h. 09.45 TRACY E POLPETTA Per gettare le basi di una lingua straniera anche nei più piccoli telespettatori è stata creata questa sit-comedy recitata in parte in un facile inglese.
Rai Tre, h. 11.00 APPRESCINDERE Michele Mirabella racconta l’Italia quotidiana, fra vizi e virtù. Il tema della puntata è il consumismo: quanto siamo spreconi rispetto agli altri Paesi europei?
Rai Uno, h. 11.05 OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro offre ogni giorno utili consigli sulle scelte da fare al supermercato, risparmiando con una scelta di qualità. In vista del 2011 oggi si parlerà delle lenticchie e delle loro proprietà nutrizionali.
Rete Quattro, h. 08.50 HUNTER Telefilm americano ambientato a Los Angeles: le indagini di Rick Hunter, detective della squadra omicidi della polizia.
Rai Tre, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33 Un aggiornamento quotidiano sull’attualità della ricerca scientifica in campo medico, sugli ultimi ritrovati in fatto di salute, senza dimenticare i consigli per mantenersi in forma. Tv2000, h. 20.00 LA GRANDE MUSICA Dai palchi degli auditorium internazionali la migliore scelta di musica classica eseguita dalle maggiori orchestre mondiali. Rai Uno, h. 23.20 GREEN CARD – MATRIMONIO DI CONVENIENZA Ottima commedia con Andie McDowell e Gérard Depardieu. Una donna americana residente a New York accetta di fingere di essere sposata con un francese che vuole ottenere il permesso di soggiorno. Fra i due nasce l’amore, ma la legge non perdona.
Iris, h. 21.00 JURASSIC PARK Un classico del film di fantascienza diretto da Steven Spielberg. Un eccentrico miliardario è riuscito a coronare il suo sogno: grazie alla ricerca scientifica ha clonato il dna degli antichi dinosauri e li ha riportati in vita su di un isola deserta, pronta a diventare un parco di divertimenti. Un gruppo di ricercatori si reca sul posto per monitorare la situazione, ma i problemi non si fanno aspettare…
La 7, h. 18.00 MAC GYVER Tornano sul piccolo schermo le avventure di Mac Gyver, ex agente segreto al servizio di un’organizzazione umanitaria. Ogni puntata è un’avventura ricca di curiose invenzioni. Tv2000, h. 18.30 LE AVVENTURE DI PINOCCHIO In replica lo storico sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini nel 1971, con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida. Sky Cinema 1, h. 21.00 IL POSTINO Canale 301. È l’ultimo film di Massimo Troisi. Mario Ruoppolo (Massimo Troisi), un disoccupato figlio di pescatori, diventa postino in un’isola (Procida, poi Salina nelle riprese del film) che da poco ha dato asilo politico al grande poeta cileno Pablo Neruda (Philippe Noiret). Tra i due nasce l’amicizia.
La 7, h. 21.10 IL GRANDE DITTATORE Uno dei più famosi lungometraggi diretti dal comico Charlie Chaplin. Una storia allo stesso tempo divertente e commovente: un barbiere ebreo reduce della Prima guerra mondiale torna nella città natale in Germania. Non sa che ne frattempo il dittatore Adenoyd Hynkel ha preso il potere. I due però si assomigliano come gocce d’acqua…
Rete Quattro, h. 16.20 UNA NAVE TUTTA MATTA Commedia americana del 1964. Durante la guerra 1939-45 il capitano di un cargo, duro e insensibile con tutti, viene salvato dopo un naufragio dall’equipaggio che ha sempre maltrattato. Si tratta di mostrare riconoscenza e di dare più considerazione soprattutto all’affascinante infermiera Scotty Sky Cinema Mania, h. 21.00 I GUERRIERI DELLA NOTTE Canale Sky 312. Film cult che ha inaugurato gli anni 80, raccontando un’avvincente avventura, tutto in una notte. New York. Durante un raduno di gang per spartirsi la città, il grande capo viene ucciso. Il capro espiatorio è la banda dei Guerrieri. Dovranno scappare e attraversare la città per raggiungere la loro zona…
Sky Cinema Max, h. 21.00 DISTRICT 9 Canale Sky 309. Fenomenale film di fantascienza diretto da Neil Biomkamp, prodotto da Peter Jackson. In un futuro prossimo gli alieni arrivano sulla Terra, ma non come ce li siamo sempre immaginati. Sono deboli e disorganizzati, hanno bisogno di aiuto. Le Nazioni Unite li tutelano come rifugiati e vengono messi a migliaia in quartieri ghetto. Ma qualcosa si sta muovendo…
Rai Due, h. 08.15 SHAUN - VITA DA PECORA Divertente cartone animato per bambini ma anche per chi ha qualche anno in più. Attraverso ottime animazioni in plastilina seguiamo le spassose avventure di una pecora e dell’amico cane pastore alle prese con i problemi quotidiani della loro fattoria. La 7, h. 13.55 SAM WHISKEY Film western con Burt Raynolds e Clint Walker. Un cowboy in cerca di avventure incontra una bella vedova che gli offre 20mila dollari per recuperare un carico di lingotti d’oro affondati nel fiume. L’uomo non sa che dovrà difendere il bottino da chi ha gli stessi interessi. Rete Quattro, h. 20.30 WALKER TEXAS RANGER Chuck Norris interpreta un Texas Ranger, poliziotto che difende i diritti dei più deboli e dà la caccia a pericolosi criminali. Nella puntata di oggi Walker deve scoprire quale dei poliziotti della zona è implicato in un traffico di cocaina.
Sky Cinema Mania, h. 21.00 PROVA A PRENDERMI Canale Sky 312. Divertente commedia diretta da Steven Spielberg, con Tom Hanks e Leonardo Di Caprio. Tratto da una storia vera, il film racconta la vita di Frank Abbagnale, il più famoso truffatore della storia americana, e dei trucchi che inventò per fare soldi facili e sfuggire per anni all’Fbi. Ottimo studio psicologico dei personaggi e del loro passato.
Currrent, h. 14.15 VANGUARD Canale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica realizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra. Rai Tre, h. 14.50 TGR LEONARDO Le notizie più interessanti dal mondo della scienza e della tecnologia. Le ultime scoperte e i nuovi traguardi da raggiungere. Italia Uno, h. 16.20 GHOSTBUSTERS ACCHIAPPAFANTASMI Cult anni ’80 con Bill Murray Dan Aykroyd e Sigourney Weaver. Espulsi dall’università di New York per la loro poca credibilità scientifica, tre giovani studiosi di parapsicologia aprono una ditta acchiappafantasmi per la disinfestazione di ectoplasmi e spiriti guastafeste. Scoprono che il lavoro è più impegnativo del previsto. Rai Tre, h. 23.15 BLOB 2010 VOLTE ZERO Il consueto appuntamento di fine anno con la puntata speciale che racconta il meglio e il peggio della tv del 2010.
Italia Uno, h. 21.10 INDEPENDENCE DAY Film di fantascienza con Will Smith e Bill Pullman. L’invasione della Terra da parte di ostili alieni. Ma gli americani, ovviamente, non si fanno mettere i piedi in testa. Tralasciando il retorico nazionalismo, il film è avvincente e ricco di effetti speciali per i quali vinse ben quattro premi Oscar nel 1996.
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Cultura e comunicazione Radio e Media
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Musica Usciti i cd di Mariah Carey e Annie Lennox
Ecco i dischi di Natale
Q
Quella dei dischi natalizi in ambito pop è una tradizione quasi esclusivamente americana. Esiste un comune sentire che abbatte le barriere e che fa sentire legati, anche se radicalmente diversi. Uomini dalla pelle di colore diverso, appartenenti a etnie anche molto lontane, si ritrovano a Natale e cantare le stesse canzoni e a sentirsi figli di un’unica bandiera. Canzoni vecchie di decenni che non passano mai di moda e che vengono tramandate di generazione in generazione. Proprio per questo la tradizione dei dischi natalizi non tramonta mai, ai dischi monumentali come “White Christmas” di Bing Crosby si aggiungono ogni anno nuovi album interpretati da artisti diversi, che fanno a gara per personalizzare ciascuno alla propria maniera canzoni che tutti conoscono. Anche quest’anno sono usciti alcuni dischi natalizi, tra i quali ne presentiamo due, molto diversi l’uno dall’altro. Il primo è “Merry Christmas II You” di Mariah Carey, che a distanza di 16 anni da “Merry Christmas” prova a bissare lo straordinario successo dell’album del 1994, ricco di classici e che pare risulti oggi il disco di Natale più venduto in assoluto. Sono canzoni, quelle di entrambi i cd, che ci proiettano in una dimensione piuttosto stereotipata del Natale musicale americano. Troviamo quindi arrangiamenti smaccatamente pop, che ridondano di sonorità easy listening, con tanto di urletti, risolini,
di Ricky Barone
sonaglietti e campanellini da slitta, giusto per creare un’atmosfera cha ha il sapore di un Natale inteso più come un centro commerciale che come l’Avvenimento della nascita di Gesù. È un peccato perché la voce di Mariah Carey è di buona qualità e di notevole estensione e le canzoni sono quasi tutte meritevoli. In questo disco, da poco uscito e subito proiettato in testa alle classifiche, segnaliamo la soul ballad “When Christmas come”. Seconda proposta è “A Christmas Cornucopia” di Annie Lennox, uno degli album natalizi più belli degli ultimi anni. Merito della voce, della classe e dell’eleganza di Annie Lennox, una delle interpreti
(e cantautrici) più brave degli ultimi anni. Un disco d’atmosfera, nel quale molti classici sono rivisitati con grande padronanza dalla cantante inglese. Una sorta di recupero delle proprie radici, quando da bambina ascoltava e cantava molte di queste canzoni. Un disco nel quale trovano spazio però anche brani poco noti, come “Il est né le Divin Enfant”e la splendida ”Lullay Lullay (Coventry carol)”, una ballata natalizia dark, che descrive la strage degli innocenti perpetuata da re Erode. Nel disco, al quale partecipa un coro di bambini sudafricani (“The African Children’s Choir”), troviamo anche un brano inedito composta da Annie Lennox, “Universal Child”, i cui proventi saranno versati alla Annie Lennox Foundation, associazione di beneficenza che raccoglie denaro per progetti che sostengono cure ed educazione di donne e bambini in Africa colpiti dal virus Hiv.
Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla parrocchia di S. Maria Assunta in Gussago. LA BUONA NOVELLA Nelle domeniche d’Avvento il commento al Vangelo è di mons. Luciano Monari. Nella nuova rubrica “Arte per lo spirito” Carmela Perrucchetti ci presenta opere e mostre sacre contemporanee. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la domenica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Manerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte). LA NOTTE DI NATALE IN DIRETTA Anche quest’anno, come vuole la tradizione, alle 23.30 della vigilia del Santo Natale Radio Voce si collegherà in diretta con la Cattedrale di Brescia per offrire agli ascoltatori la Messa di Mezzanotte. Il collegamento sarà anticipato da una selezione di musica natalizia.
Mariah Carey e Annie Lennox
Cd Tra portali on-line e canali distributivi tradizionali
Passano gli anni, ma la musica è sempre viva Tiriamo anche quest’anno le conclusioni sulla stagione musicale che sta terminando. L’unica vera novità è che finalmente anche i portali on-line hanno un mercato ben preciso, risultato significativo che, se non va a compensare l’emorragia del mercato discografico, dimostra però che la musica è sempre viva e che l’affezione alle canzoni non cala. Altra annotazione è che il popolo dell’on-line spesso non coincide con gli acquirenti tradizionali dei cd. Per questo è una sorpresa notare come il veronese Enrico Nascimbeni (prodotto dalla brescianissima Penthar music di Andrea Romano), dopo essere risultato l’artista più venduto su i-tunes nel 2009 con “Uomini sbagliati”, anche quest’anno, con la ripubblicazione dell’album “Hotel Costarica” del 1983, appare tra i più scaricati dalla rete. Interessante pure il mercato degli artisti “indie”, quelli svincolati dalle major, tra i quali emergono in Italia “Le luci della centrale elettrica” con “Per ora la chiameremo felicità” e negli States i The
National con “High Violet”. Dando una rapida spulciata alle classifiche ufficiali Fimi-Nielsen notiamo che in Italia quest’anno hanno trionfato Ligabue con “Arrivederci mostro”, il duo Dalla-De Gregori con “Work in progress”, gli ormai consolidati e bravissimi Negramaro con “Casa 69”, l’eterno Zucchero con “Chocabeck” e le donzelle Elisa con “Ivy” e Alessandra Amoroso con “Il mondo in un secondo”. Tra i cd stranieri svetta la scatenata Shakira con il singolo dell’anno “Waka waka” e l’album “Sale el Sol”. Per quanto riguarda l’estero, secondo la rivista “Rolling Stone” ai vertici ci sono Kanye West con “My Beautiful Dark Twisted Fantasy”, The Black Keys con “Brothers”, Elton John and Leon Russell con “The Union” e gli Arcade Fire con “The Suburbs”. Leggermente dietro, nomi importanti come Eminem con “Recovery” e Robert Plant con “Band Of Joy”. Ultima segnalazione per Stefano Bollani, eletto jazzista italiano dell’anno dalla rivista “Musica Jazz”. (r.b.)
VOCE MATTINA Il contenitore in diretta, questa settimana condotto da Aldo Rizzo, si presenta ricco di nuovi appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, lo spazio dedicato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia. LA BUONA NOTIZIA Gli argomenti trattati: il gemellaggio BresciaOviedo per la Gmg 2011; il premio Bulloni; il ritiro natalizio per i politici; l’incontro ecumenico sul Magnificat. Il vescovo Luciano Monari formula i suoi auguri natalizi. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10. BELLI DENTRO È tornato a grande richiesta il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Quasi due ore di diretta, dal lunedì al venerdì alle 17.10. Tra canzoni, giochi ospiti in diretta e sondaggi, il modo più piacevole di finire la giornata lavorativa. Al termine va in onda Zona relax, col meglio della musica “morbida” non stop.
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
SABATO 7.15 Il nuovo numero del settimanale La Voce del Popolo - Selezione di musica a tema natalizio 9.00 La Buona Novella - Speciale Natale - 1ª parte 10.00 Solenne pontificale dalla Cattedrale 11.20 La Buona Novella 2ª parte 11.50 da Radio Vaticana: Messaggio del Papa e benedizione Urbi et orbi - Radio Voce greatest hits 19.30 Gr Radio Vaticana 19.50 Zona relax 21.00 Disco Story Via Callegari, 6 - Brescia Tel. 030 3774592 - 3383636104 Fax 030 3757897 e-mail: redazione@radiovoce.it
Le nostre frequenze Città e Provincia 88.300 Franciacorta 88.500 Lago d’Iseo 88.400 - 93.500 Alta Valle Camonica 88.050 Lago di Garda 88.200 Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25 Bassa Valle Camonica 88.200 Media Valle Camonica 88.300 Alta Valle Sabbia 88.500 Valle Trompia 88.500
DOMENICA
7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare... 9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte - Commento al Vangelo di mons. Luciano Monari - Sette giorni in diocesi con Angelo Onger - Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di don Franco Frassine - Primo Piano 10.00 S. Messa dalla Cattedrale 11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale della famiglia - Arte per lo spirito con Carmela Perrucchetti - Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari - L’agenda della settimana 12.00 Recita dell’Angelus 14.00 Gr Radio Vaticana 19.30 Gr Radio Vaticana
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.00 Ecclesia 6.30 S. Messa 6.55 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Betty Cattaneo 7.25 Rassegna stampa nazionale 7.55 Pane per il viaggio (replica) 8.15 L’apertura (2ª parte) 9.30 Voce mattina con Aldo Rizzo 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17.10 Belli dentro 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana - Zona relax 21.00 La musica della sera - lun: La reserva de Pedro - mar: Alta rotazione con Alessandro Gardenato - mer: Brescia music play con Ricky Barone - gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo - sab: Disco Story 22.00 Effetto notte
Dal lunedì al venerdì GR Nazionali dalle 7 alle 18 Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30 GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30
Radio ECZ Via XV giugno, 4 25014 Castenedolo (Bs) Tel. 0302731444 Fax 0302130911 www.radioecz.it info@radioecz.it Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella che corrisponde alla tua parrocchia
S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze
Radio Voce Camuna Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs) Tel. 0364.22342 fax 0364 320906 e-mail: radio@vocecamuna.it redazione@vocecamuna.it www.vocecamuna.it
Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47
Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09 Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Con le ruote... sotto i piedi! Venerdì 11.09 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00
Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Fuori Gioco! Lunedì 18.00 Letture Martedì 10.09 Sul filo della memoria Martedì 10.40
Vocegiornale notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. Rassegna stampa quotidiana appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. Almanacco previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. Stremadès storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17. Una proposta musicale al giorno programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.
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Cultura e comunicazione Sala della comunità
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
PROGRAMMAZIONE Checco, addetto alla sicurezza di una discoteca della Brianza, si trova inserito ad ingrossare le fila della Security del Duomo di Milano in un periodo in cui la richiesta di vigilanza è aumentato a causa del pericolo di attentati. Nel frattempo si innamora di Farah, una studentessa straniera di architettura... Le capacità intellettuali di Checco e la vera identità della sua ragazza saranno una minaccia per il patrimonio artistico italiano... Che bella giornata di Gennaro Nunziante Sala della comunità GLORIA – MONTICHIARI: giovedì 6 gennaio ore 15.00, 21.00
PRIMA VISIONE
Inghilterra, anno 1943, durante la guerra mondiale. Lucy e Edmond Pervensie vivono in casa del cugino Eustace che non li sopporta. Un giorno i tre vedono un dipinto che ritrae un maestoso veliero dal disegno ispirato ai draghi. All’improvviso il veliero prende vita, l’acqua allaga la stanza e sommerge i ragazzi, e li trasporta nel Mare Orientale di Narnia. Condotti a bordo, ritrovano il Principe Caspian e tutto l’equipaggio... I fiori di Kirkuk di Fariborz Kamkari
Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero di Michael Apted
Sala della comunità SANTA GIULIA – VILL. PREALPINO: domenica 26 dicembre ore 20.45; martedì 28 dicembre ore 20.45
Sale della comunità LUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 25 dicembre ore 20.30; domenica 26 dicembre ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 27 dicembre ore 20.30; SALA DELLA COMUNITÀ – COLOGNE: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 17.30, 20.45; AGORÀ – OSPITALETTO: giovedì 6 gennaio ore 21.00; SEBINO – SALE MARASINO: giovedì 6 gennaio ore 16.00, 20.45
Carlo, in vacanza in Sudafrica con la seconda moglie Susanna incontra il fratello minore Giorgio che in passato lo ha truffato e gli ha portato via la moglie Marta. Ora però è Giorgio a trovarsi sul lastrico mentre Carlo si è arricchito. O almeno così crede... Massimo e Tagliabue l’uno chirurgo e l’altro macellaio sono in Sudafrica con i loro figli Laura e Vitellozzo che hanno una storia d’amore. I due padri sono però molto attratti da una entomologa...
L’inaugurazione del nuovo anno scolastico alla scuola per fate di Alfea viene interrotta dalle perfide Trix che rubano un oggetto potentissimo e misterioso. Le Winx sono senza Bloom che, da principessa del regno di Domino, è in attesa di sposarsi con l’amato Sky. Ma Erendor, padre di Sky, vieta al figlio di sposarla, perchè un oscuro segreto grava sul regno di Eraklyon e Sky deve venirne a conoscenza...
Cattivissimo me di P. Coffin, C. Renaud, S. Pablos
Natale in Sudafrica di Neri Parenti
Winx club – Mag Magica avventura di Iginio Straffi
Sala della comunità CRYSTAL – LOVERE: giovedì 6 gennaio ore 15.00
Sala della comunità LUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 1 gennaio ore 20.30; domenica 2 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 3 gennaio ore 20.30; mercoledì 5 gennaio ore 20.30; giovedì 6 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30;
Sale della comunità ITALIA – LONATO: sabato 25 dicembre ore 15.00, domenica 26 dicembre ore 15.00; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: sabato 1 gennaio ore 15.00, 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.00, 21.00
Nata nel 1959, Sammy, è una tartaruga marina che durante i suoi “primi” cinquant’anni, non ha fatto altro che viaggiare per il mondo, attraversando tutti gli oceani e cercando di scampare alla più grande minaccia di questo secolo per le specie marine (ma non solo)... il riscaldamento globale. Insieme al migliore amico Ray, un epico viaggio attraverso gli oceani per ritrovare Shelly, l’amore della sua vita...
Gustavo Godendo è un cuoco che lavora in una trattoria, ma sogna di diventare un grande chef internazionale. Con lui: un lavapiatti toscano, Cecco, Rocky e la mascotte Gualtiero, un simpatico porcellino d’India. Grazie ad uno stratagemma di Fabio, il figlio di Paolo al quale questi è molto legato, la strampalata combriccola riesce a farsi ingaggiare per un banchetto di nozze a Saint Moritz. Gli sposi sono Chris, ex fidanzata di Fabio, e Steve...
Cani e gatti – La vendetta di Kitty di Brad Peyton
Le avventure di Sammy di Ben Stassen
A Natale m mi sposo di Paolo Costella
Sale della comunità CRYSTAL – LOVERE: domenica 26 dicembre ore 15.00
Sala della comunità AGORÀ – OSPITALETTO: giovedì 23 dicembre ore 21.00; sabato 25 dicembre ore 15.30, 21.00; domenica 26 dicembre ore 15.30, 21.00; lunedì 27 dicembre ore 21.00; sabato 1 gennaio ore 15.30, 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.30, 21.00; lunedì 3 gennaio ore 21.00
Sale della comunità LA ROCCA – SABBIO CHIESE: venerdì 24 dicembre ore 21.00; sabato 25 dicembre ore 15.00, 21.00; domenica 26 dicembre ore 15.00; SAN GIOVANNI BPOSCO – EDOLO: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 20.45; lunedì 3 gennaio ore 20.45
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Milano, notte del 24 dicembre. Vestiti da Babbi Natale, Aldo, Giovanni e Giacomo sono portati in questura, accusati di vari reati. All’ispettrice Irene i tre cominciano a raccontare le rispettive vite, complicate e imprevedibili: Aldo, scommettitore accanito, è al momento disoccupato; Giovanni, veterinario poco affidabile, è preso da una vita sentimentale doppia; Giacomo, medico, vive da troppo tempo nel ricordo della moglie defunta... La banda dei Babbi B Natale di Paolo Genovese Sale della comunità GLORIA – MONTICHIARI: sabato 25 dicembre ore 16.00, 21.00; domenica 26 dicembre ore 15.00, 21.00; lunedì 27 dicembre ore 21.00; sabato 1 gennaio ore 16.00, 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.00, 21.00; lunedì 3 gennaio ore 21.00; SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: martedì 4 gennaio ore 20.45; mercoledì 5 gennaio ore 20.45; giovedì 6 gennaio ore 20.45
Direttore dell’ufficio postale a Usmate nel milanese, Alberto Colombo sogna il trasferimento a Milano. Per accelerare la promozione si finge disabile ma viene scoperto e trasferito per due anni a Castellabate nel Cilento. Qui all’inizio fa una vita d’inferno, ma a poco a poco i rapporti con gli impiegati e il paese cambiano. Quando scadono i due anni, Alberto è ormai pronto per restare in quell’incarico... Benvenuti al Sud di Luca Miniero Sale della comunità SERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: domenica 26 dicembre ore 20.45; lunedì 27 dicembre ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 20.45; lunedì 3 gennaio ore 20.45; martedì 4 gennaio ore 20.45; mercoledì 5 gennaio ore 20.45; giovedì 6 gennaio ore 20.45; SANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 2 gennaio ore 20.45; martedì 4 gennaio ore 20.45
Il super-malvagio, geniale e diabolico Megamind sta tentando di conquistare la Terra da più di 20 anni ma, ogni volta, è ostacolato dal suo acerrimo nemico, il supereroe Metro Man. Il tutto cambia il giorno in cui Megamind uccide accidentalmente Metro Man mentre è alle prese con uno dei suoi diabolici piani. Trovandosi d’improvviso senza un nemico da sconfiggere, il cattivo genio decide che l’unica maniera per non annoiarsi è creare... Megamind di Tom Mcgrath Sale della Comunità SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: sabato 25 dicembre ore 20.45; domenica 26 dicembre ore 20.45; SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 1 gennaio ore 21.00; domenica 2 gennaio ore 15.00, 17.30; SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: giovedì 6 gennaio ore 16.00, 20.45
Harry Potter e i doni della morte di David Yates Sala della comunità SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 25 dicembre ore 21.00; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 21.00; SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: lunedì 27 dicembre ore 20.45; martedì 28 dicembre ore 20.45; mercoledì 29 dicembre ore 20.45; EDEN – ESINE: giovedì 23 dicembre ore 20.30; sabato 25 dicembre ore 16.00, 20.30; domenica 26 dicembre ore 15.00, 20.30; lunedì 27 dicembre ore 20.30; SALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZZANE S. SEBASTIANO: sabato 25 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; lunedì 27 dicembre ore 20.45; SAN COSTANZO – NAVE: sabato 25 dicembre ore 20.30; domenica 26 dicembre ore 160.00, 20.30; AURORA – PAVONE MELLA: sabato 25 dicembre ore 16.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; lunedì 27 martedì ore 20.45; martedì 28 dicembre ore 20.45; mercoledì 29 dicembre ore 20.45; giovedì 30 dicembre ore 20.45; PAOLO VI – PREVALLE: venerdì 24 dicembre ore 20.30; sabato 25 dicembre ore 15.30, 20.30; domenica 26 dicembre ore 15.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 25 dicembre ore 16.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 16.00, 20.45; ITALIA – LONATO: sabato 1 gennaio ore 15.00; domenica 2 gennaio ore 15.00; ASTRA – LUMEZZANE S. APOLLONIO: sabato 1 gennaio ore 20.30; domenica 2 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; giovedì 6 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; SPLENDOR – ODOLO: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 20.30; AURORA – PALAZZOLO: sabato 1 gennaio ore 21.00; domenica 2 gennaio ore 16.00, 20.30; PAX – PROVAGLIO d’ISEO: sabato 1 gennaio ore 16.00, 20.45; domenica 2 gennaio ore 16.00
Rapunzel – L’intrigo della torre di Nathan Greno, Byron Howard Sale della comunità SALA DELLA COMUNITÀ – COLOGNE: sabato 25 dicembre ore 20.45; domenica 26 dicembre ore 17.30, 20.45; SPLENDOR – ODOLO: sabato 25 dicembre ore 20.45; domenica 26 dicembre ore 20.30; AURORA – PONTE CAFFARO: venerdì 24 dicembre ore 16.00; sabato 25 dicembre ore 16.00; domenica 26 dicembre ore 16.00; PAX – PROVAGLIO D’ISEO: sabato 25 dicembre ore 16.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 16.00; AURORA – PALAZZOLO: venerdì 31 dicembre ore 21.00; giovedì 6 gennaio ore 16.00; SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 16.00, 20.45; AURORA – PAVONE MELLA: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 15.00, 20.45; lunedì 3 gennaio ore 20.45; martedì 4 gennaio ore 20.45; mercoledì 5 gennaio ore 20.45; giovedì 6 gennaio ore 15.00, 20.45; PAOLO VI – PREVALLE: sabato 1 gennaio ore 20.30; domenica 2 gennaio ore 15.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 1 gennaio ore 20.45; domenica 2 gennaio ore 16.00, 20.45 SERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: giovedì 6 gennaio ore 15.00; SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: mercoledì 5 gennaio ore 21.00; giovedì 6 gennaio ore 16.00, 18.30.
Voce Sas In Sala il numero di gennaio di Sdc
Nuovo anno, rivista che si conferma Il numero scorso della rivista delle Sale della Comunità era allegato a “La Voce del Popolo”; il prossimo numero riprende i canali distributivi ordinari: le Sale della Comunità. Sul mensile gratuito di gennaio è presente un’intervista al regista di “Io sono con te”, Guido Chiesa, che racconta il suo film e la visione nuova di Maria. Spazio anche all’anteprima bresciana del film. Il film del mese, a cui è dedicata la copertina e un ampio servizio interno, è “Tron Legacy”, sequel del film uscito nel 1982, a firma del regista Joseph Kosinski. Si conferma l’ampio spazio dedicato alla panoramica dei film nelle Sale, con il giudizio della Commissione valutazione nazionale film e la programmazione mensile, compresa quella d’essai, di tutte le Sale della Comunità. Ampio spazio anche alla programmazione teatrale del mese e la presentazione della compagnia teatrale “Il Canovaccio” di Travagliato. Sdc, un marchio e una conferma per chi ama il cinema e il teatro e vuole godere di prodotti culturali e di intrattenimento sempre di qualità.
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LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Economia e lavoro venturelli@lavocedelpopolo.it
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Economia Il bilancio 2010 dell’Aib
L’anno passa ma i problemi restano Nella relazione del presidente Giancarlo Dallera la critica per una situazione che da anni si protrae stancamente. Rinnovato l’impegno del sistema produttivo bresciano a una fattiva collaborazione istituzionale per alcune sfide
Un momento dell’incontro di fine anno di Aib
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a cura di Massimo Venturelli
Non è riuscito il presidente Aib Giancarlo Dallera, in occasione del tradizionale incontro di fine anno con la stampa locale, a rifuggire termini convenzionali. Nonostante i buoni propositi della vigilia la sua relazione è stata estremamente convenzionale. Non si tratta però di una colpa imputabile al presidente degli industriali bresciani. Dallera, infatti, si è trovato per un anno ancora a denunciare situazioni e problemi che, per la loro ripetitività sono diventati convenzionali. A partire dal
Alcuni dati
Produzione: lievi segnali di ripresa
giudizio sulla politica nazionale “che – ha affermato Dallera – si manifesta sempre più inadeguata, sempre più chiusa in se stessa, sempre più incapace di vedere i bisogni reali, da decenni inadeguata a concepire e realizzare soluzioni adeguate al governo del Paese”. Per il presidente Aib, insomma, la classe politica nazionale avrebbe mancato tutte quelle prove di maturità che negli anni ha dovuto affrontare. Più conciliante Dallera è stato con la politica locale, a cui, per altro, non ha
risparmiato alcuni appunti critici (dismissioni da alcune partecipate storiche per ragioni di bilancio) pur rinnovando la piena disponibilità di Aib a una collaborazione per alcune sfide importanti e per progettare la Brescia del futuro. “Occorre che la città si ricompatti – ha affermato Dallera – e che faccia rete. Le sfide passano anche dalla coesione sociale, dalla coesione territoriale, dall’abitabilità, dall’integrazione corretta con i nuovi ospiti che saranno uno dei principali problemi da risolvere nei prossimi anni”. Altro tema “convenzionale” toccato dal presidente Aib nella sua relazione di fine anno è stato quello dell’aeroporto D’Annunzio. “Aib e Abem – sono state le parole di Dallera – non hanno mai abbandonato il progetto (di una governance bresciana per lo scalo, ndr.); continuiamo a lavorare convinti che la bontà del nostro impegno alla fine prevarrà”. Il Presidente degli industriali bresciani si è anche
L’economia bresciana si appresta a chiudere un anno all’insegna di un modesto recupero dell’attività. È questo uno dei dati proposti nel corso dell’incontro di fine anno dell’Aib. Perché se è vero che quello di via Cefalonia è un “palco“ molto ascoltato e “pesante” in termini politici è altrettanto che si tratta pur sempre di una associazione di imprenditori interessata a numeri e fatturati. Non senza soddisfazione, anche in considerazione del periodo di crisi, è stato rimarcato che nei primi nove mesi del 2010 la produzione industriale bresciana ha conosciuto un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Tale variazione – è stato affermato – rappresenta anche il recupero dei minimi raggiunti durante la crisi”. Le previsioni per l’intero 2010 sono per un incremento della produzione intorno al 3% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio la produzione bresciana è aumentata in modo particolare nei settori metallurgico, siderurgico, chimico, gomma e plastica, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto. Sotto la media sono stati invece gli incrementi produttivi nel settore agroali-
espresso in merito ad A2A, altro tema non privo di criticità. “Con la scadenza del consiglio di gestione e di quello di sorveglianza – ha affermato – si presenterà nel 2012 la possibilità di ristabilire quell’idea con cui Brescia doveva occuparsi della gestione industriale e Milano di quella finanziaria”. Inopportuna, secondo Dallera, l’ipotesi avanzata da Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione di A2A, per il superamento del sistema duale proprio quando la gestione passerebbe in capo a Brescia. Accanto alla questione di campanile Dallera ha posto anche quella delle qualifiche dei personaggi che saranno chiamati a sedere in questi importanti cda. Pgt, liceo internazionale, piccola velocità, Musil sono stati gli altri temi toccati da Dallera che, pur non nascondendo anche limiti e responsabilità degli imprenditori, ha ribadito la volontà di Aib di fare la propria parte per la costruzione di un Paese nuovo.
mentare e caseario, del legno e dei mobili in legno, della meccanica di precisione e costruizione di apparecchiature elettriche. Nel quadro complessivo della produzione locale continuano a conoscere un trend negativo i comparti del calzaturiero, delle maglie e delle calze, della carta e della stampa, dei materiali da costruzione ed estrattive, dell’abbigliamento e del tessile. L’aumento della produzione, però, non ha prodotto grandi risultati sull’utilizzo della forza lavoro. “L’impatto della recessione sul numero di persone occupate – confermano in Aib – è stato attenuato nel Bresciano dal ricorso alla cassa integrazione guadagni che ha frenato la riduzione degli organici in attesa di una più marcata ripresa produttiva”. Gli scenari evidenziati da Aib dovrebbero essere confermati anche per il prossimo anno, in presenza di contesti ancora segnati da incognite relative all’entità e all’intensità della ripresa. Elementi, quelli ricordati, che alimentano lo stato di incertezza attuale e che inducono Aib a ritenere che nel 2011 il pil potrà crescere, in Italia, dell’1,1%. Stessa previsione anche per la produzione bresciana.
Paesi e parrocchie Bassa Economia e lavoro
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
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Confartigianato Bilanci di fine anno
Quel sistema che regge il Paese Eugenio Massetti
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Sono positivi i numeri con cui l’artiginato bresciano si appresta a chiudere un 2010 anncora pesantemente segnato dalla crisi. La conferma è arrivata direttamente da Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato, nel corso del tradizionale incontro di fine anno con la stampa bresciana. “Finalmente – sono le considerazioni della sigla di via Orzinuovi che rappresenta 13mila 600 imprese artigiane bresciane – si vede qualche spiraglio all’orizzonte e, nonostante tutto la situazione non sembra essere così pesante come nei
di Massimo Venturelli
mesi passati”. La nottata della crisi, insomma, sembrerebbe lasciare il posto alla tanto attesa aurora e il dissolvimento delle tenebre vede ancora in piedi e senza troppi acciacchi il sistema delle imprese artigianali. “Il merito – afferma il nuovo segretario generale Carlo Piccinato – sta tutto nella grande flessibilità delle imprese artigiane e nella volontà dimostrata dai loro addetti di fare tutto il possibile per salvaguardare posti di lavoro”. I dati disponibili dimostrano infatti come, a differenza del sistema della
Nonostante una politica che non riesce a leggere i bisogni del settore, le piccole imprese resistono all’urto della crisi piccola e media impresa, l’artigianato anche nei momenti peggiori della crisi non ha sostanzialmente toccato i suoi livelli occupazionali. Merito delle singole imprese ma anche del loro sindacato di categoria che nel Bresciano ha saputo assisterle e accompagnarle anche in momenti di grande difficoltà soprattutto nel rapporto con quel mondo del credito. “Non è frutto del caso – ha affermato al proposito il presidente Massetti – che anche in un anno tutto sommato difficile il numero delle imprese associate sia cresciuto del 2% rispetto all’anno precedente”. Le piccole realtà artigianali si sentono rappresentate e tutelate dalla sigla di via Orzinuovi. Fra le note positive del 2010 di Confartigianato ormai prossimo a essere consegnato agli archivi, come ricordato anche da Massetti, c’è
il grande impegno sulla qualità dei servizi e delle attività di rappresentanza: sostegno alle scelte e al rischio d’impresa, bisogno di espressione politica, di essere ascoltati perché indispensabili al Paese. “Brescia – ha ricordato ancora il Presidente – è stata la prima a chiedere al Governo misure straordinarie sulla libertà d’impresa”. Misure quelle richieste che non comportano soltanto un intervento sulle normative esistenti, ma un vero e proprio lavoro di innovazione legislativa che tenga conto delle dimensioni dell’azienda e del settore di attività”. Le risposte date dal Governo su questo fronte non attenuano le critiche che Confartigianato ha espresso nei confronti della politica che non è stata in grado di farsi carico delle attese e di quella che è la spina dorsale dell’economia nazionale.
A cura di VoceMedia Pubblicità
Cerimonia all’Euroscuola Nella suggestiva cornice di palazzo Vantini e dell’oratorio della chiesa dei Santi Nazario e Celso, in via Fratelli Bronzetti, dove ha sede l’Istituto Euroscuola, lo scorso 17 dicembre ha avuto luogo una cerimonia dal significato molto particolare per chi ha sostenuto e superato l’esame di Stato nella sessione estiva 2010 e affronta ora la vita universitaria o direttamente il mondo del lavoro. Reincontrando insegnanti e compagni con cui ha condiviso molti giorni degli anni scorsi, ogni neo-geometra o perito turistico ha trovato ad attenderlo la concreta materializzazione dell’obiettivo principe di un percorso di crescita e formazione al quale la frequenza scolastica contribuisce in maniera decisiva. Non è questa la sola bella notizia “in uscita” dall’Istituto Euroscuola, che recentemente ha ospitato il colonnello Marco Turchi per una ”lezione di legalità” nel ciclo “La cultura della legalità” organizzata dall’Associazione Culturale “Libertà e Progresso” nel decennale della Fondazione. Altra presenza di rilievo, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Fabio Migliorati, ha illustrato ai ragazzi lo scenario dei “reati informatici”, offrendo un contributo molto efficace nell’era di internet e viste le richieste di sicurezza da parte delle famiglie. Gli illeciti che viaggiano nel web, sconosciuti e non proseguibili fino a 20 anni fa, sono esito della globalizzazione, “perché – ha detto Migliorati – le nuove frontiere della criminalità
derivano dalla liberalizzazione dei flussi di capitali che, a loro volta, hanno generato nuove forme di comunicazione e di vendita, nuove organizzazioni criminali che assumono le connotazioni gestionali delle imprese multinazionali da cui assimilano scopi e modalità operative, ma non il rispetto delle regole”. Sempre quest’anno è stata varata all’Euroscuola un’iniziativa che coinvolge gli studenti e i docenti: “Svilupperemo un progetto di rete – ha spiegato il maggiore Roberto Viani, coordinatore del progetto – per recuperare la storia minore di chi è stato chiamato alle armi durante le due Guerre mondiali, creando una sorta di banca della memoria”. Da ricordi e “archivi”, familiari emergeranno, grazie all’apporto di una “redazione” costituita da docenti, profili completati con cimeli, uniformi, disegni, dipinti e cartine tematiche. La mostra, organizzata in concomitanza con il 150° dell’Unità conterrà anche la documentazione del Progetto El Alamein della Società Italiana di geografia e geologia militare e della Facoltà di Geologia di Padova e il lavoro sull’ospedale sepolto curato dai ragazzi dell’Euroscuola-Bianchi che vi hanno preso parte nel 2009 Infine, ultima ma non meno importante, una bella attestazione in ambito sportivo guadagnata da Roberto Bignotti, alunno del IV anno geometri presso Euroscuola, vero e proprio dominatore nella campestre riservata agli alunni di scuola secondaria.
Studenti dell’Euroscuola
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LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Sport redazione@lavocedelpopolo.it
Ciclismo Al via la macchina organizzativa
Brixia Tour fra incertezze e anticipazioni
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Nonostante manchino ancora parecchi mesi al via, la macchina organizzativa è già al lavoro per allestire l’undicesima edizione di quella che ormai è diventata una “classica” del calendario del ciclismo internazionale. Ed è già tempo di prime anticipazioni: l’intenzione del commissario tecnico Paolo Bettini di schierare al via del Brixia Tour una formazione nazionale e la possibilità di oltrepassare i confini della Lombardia
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Nonostante manchino ancora parecchi mesi al via (ben sette a essere precisi), la macchina organizzativa del Brixia Tour si è già messa al lavoro per allestire l’undicesima edizione di quella che ormai è diventata una “classica” del calendario del ciclismo internazionale e mondiale. L’edizione 2011 sarà in programma da mercoledì 20 a domenica 24 luglio. Uno show agonistico di spessore che anche il prossimo anno non tradirà le attese. Già confermate le partecipazioni di alcune tra le principali formazioni del ciclismo mondiale come Team Sky, Lampre, Colnago Csf, Acqua&Sapone, Androni Giocattoli e De Rosa. Fra le anticipazioni, l’intenzione del commissario tecnico degli azzurri Paolo Bettini di schierare al via del Brixia Tour una formazione nazionale e la possibilità di oltrepassare i confini della Lombardia. Ad oggi, però, la corsa di casa nostra è fortemente a rischio, un po’ per la famosa crisi economica che sta investendo il nostro Paese, un po’ perché scarseggiano i finanziamenti da parte di sponsor e istituzioni. A lanciare l’appello è l’organizzatore e storico promotore della manifestazione, Giuseppe Bresciani, che si affida alle colonne del nostro settimanale per alzare la voce a protezione di un evento che rappresenta, per il nostro territorio, un patrimonio sportivo-turistico da conservare e preservare. “Sono alla ricerca di co-sponsor e collaboratori – confessa il numero uno della corsa – perché per sostenere il Brixia Tour c’è bisogno di soldi senza i quali non si va da nessuna parte e sarebbe un peccato perdere il fascino e l’importanza di questa manifestazione”. Nonostante l’incertezza, però, sono già molte le squadre che hanno comunicato di presentarsi ai na-
di Mario Ricci
stri di partenza della cinque giorni di gare che, lo ricordiamo, sono in programma dal 20 luglio 2011. “Ad oggi – prosegue Bresciani – sono 36 le richieste di adesione di cui una ventina da parte di squadre importanti– a testimonianza dell’elevato livello qualitativo che garantiamo ormai da anni”. Ed è già tempo di prime anticipazioni. “I percorsi sono praticamente delineati visto anche il successo del tracciato delle passate edizioni. La nostra intenzione è di proporre percorsi misti, tracciati adatti ad accogliere le sfide mozzafiato dei velocisti così come le imprese degli scalatori. La grande novità arriva dal commissario tecnico dell’Italia, Paolo Bettini, che mi ha telefonato personalmente per studiare la possibilità di far debuttare la nazionale azzurra in previsione dei prossimi Campionati mondiali proprio al Brixia Tour”. Ma non è tutto, visto che la corsa potrebbe estendersi anche e soprattutto al di fuori dei confini provinciali e regionali. Ebbene sì. “Non voglio fare polemica – aggiunge Beppe Bresciani – ma perché far correre una gara in Lombardia quando lo scorso anno il Pirellone non ha voluto nemmeno accettare il patrocinio? A questo punto, dato che siamo in trattativa con alcuni sponsor extra territoriali, potremmo pensare ad un Brixia Tour fuori dal comprensorio lombardo”. E proseguono le trattative anche con il Comune di Brescia. “L’unica certezza – conclude il patron Bresciani – è che nella nostra città si terrà il tappone con l’arrivo al Maniva. Per il resto sto chiedendo all’assessore comunale allo sport Bianchini di poter ospitare la punzonatura”. Come negli anni precedenti, il Brixia Tour avrà una capillare copertura mediatica: non solo da parte delle testate locali, ma si sta trattando anche con la Rai.
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Sport
LA VOCE DEL POPOLO 24 DICEMBRE 2010
Brescia I regali di Natale
Possanzini: solidarietà e famiglia Adottati a distanza cinque bambini del Botswana, bilancio, prospettive future e il ricordo di Nunzio L’esultanza di Davide Possanzini in una delle passate stagioni
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Davide Possanzini, c’è una tradizione nel Brescia calcio: il dono di Natale a Gino Corioni. Quest’anno avete fatto una scelta particolare, che racconta qualcosa in più di voi. La scelta è stata spinta da molte cose. La prima è quella di aver accumulato dei soldi nella cassa comune; è una cassa che si riempie grazie alle multe che arrivano dalle regole non scritte che non vengono rispettate in gruppo come il ritardo, il telefonino che squilla durante una riunione e altro. I soldi di questo anno li abbiamo devoluti all’associazione Mosaico euroafricano, che abbiamo conosciuto grazie a Marco Cesarini, la cui suocera è una delle fondatrici di questa associazione onlus. Abbiamo quindi deciso di adottare cinque bambini. Questa associazione si occupa di bambini del Botswana, una terra colpitissima dall’Aids. L’associazione permette ai bambini di studiare, mangiare e fa-
di Mauro Toninelli
re una vita, bene o male, sorridente. L’associazione gestisce un centro di accoglienza che prende i bambini la mattina, lo scuolabus li va a prendere e poi la sera li porta a casa. Oltre a studiare gli fanno fare anche dei lavori manuali per il loro domani. Vorremmo fare anche altro in futuro. Li avete adottati a nome del Presidente? Sì, a nome della società nella persona del Presidente. Queste donazioni si possono anche detrarre dal modulo 740, e abbiamo dato gli estremi del Brescia Calcio. Tutti gli anni regaliamo qualcosa di materiale come una penna, un vassoio d’argento o altro e lo facciamo a tutti, dal presidente all’allenatore, dallo staf ai medici (info sull’associazione: www.mosaicoeuroafricano.it, ndr). Un segnale significativo e un messaggio ai tifosi. Noi non vogliamo lanciare messaggi a
nessuno. Noi abbiamo dato questa notizia per poter far conoscere l’associazione. Abbiamo fatto altre donazioni e altre cose senza averle dette. Siamo ben disposti nel fare beneficenza, perché sappiamo di essere ragazzi fortunati e privilegiati, quindi cerchiamo di aiutare chi può avere bisogno. Come festeggerà Davide Possanzini il Natale? In famiglia, con la mia bimba, la mia compagna e i miei famigliari. Cerco di riposarmi e dedicarmi a loro. Sarà un momento di relax con la famiglia. Quale regalo di Natale per l’anno nuovo? A livello sportivo è scontato e non sto a dirlo; per il resto voglio che stiano tutti bene in famiglia e la possibilità di vivere un anno in serenità, che la mia vita prosegua come sta andando. Dicevo che siamo fortunati, spero che la fortuna continui per me e i miei figli. Il giorno più bello e il più brutto del 2010 per Davide Possanzini? I giorni brutti non li ricordo, come se non ci fossero stati. I momenti belli sono stati tanti, sia nella vita privata che in campo. In campo il 13 giugno penso sia nella memoria di tutti e rimarrà per tanto tempo. Fuori dal campo il
2010 è stato pieno di gioia e di soddisfazione, grazie anche alla mia compagna Chiara. Qual è la caratteristica che rissume meglio Davide Possanzini? Non lo so. Parlare dei propri pregi a me viene difficile. Riesco meglio con i difetti, però penso di essere altruista. Un difetto? Ce ne sono una sfilza. Diciamo che il primo è la testardaggine. Ci fermiamo qui, perché non vorrei che mi volessero male. Che regalo per il Brescia nel 2011? Assolutamente la salvezza tranquilla, e che si possa finire bene il lavoro che abbiamo intrapreso l’anno scorso. Speriamo di poter rimanere in Serie A. Auguri di Buon Natale. Auguri a tutti quanti e felice anno nuovo, sperando che sia un Natale sereno e un anno ricco di soddisfazione dove tutti possiamo essere felici di qualcosa di bello che arriverà a fine anno. Un ultimo pensiero... È il primo Natale senza Nunzio. Ci manca molto. Privatamente lo ricordiamo ogni giorno nello spogliatoio. Lui per noi è stato importante e ci manca molto. Un augurio grosso alla sua famiglia.
Brescia Calcio
Rondinelle: anno nuovo, vita (si spera) nuova Un anno di Brescia che finisce, uno dietro l’angolo pronto a cominciare in coincidenza con i festeggiamenti per il Centenario. Da un gennaio 2010 difficile, alla sofferta promozione in serie A dopo cinque lunghi anni conquistata a giugno, passando dalla riconferma di mister Iachini e alla sua rimozione ai primi di dicembre. Il nuovo corso è iniziato, quello di Mario Beretta che ha esordito con una vittoria. Il tutto passando per un 2011, la cui prerogativa primaria resta la salvezza da festeggiare (magari) come ciliegina sulla torta in occasione dei cento anni di vita che culmineranno a marzo del 2011 con una museo a tema, concerto in piazza Loggia e altre iniziative. A tal proposito, come in precedenza altri club hanno fatto, d’obbligo è la nuova maglia, presentata in occasione della cena di Natale dello scorso 12 dicembre a Coccaglio. Farà il suo esor-
dio in occasione della gara casalinga del 6 gennaio col Cesena (collegamenti in diretta sugli 88,3 – 88,5 di Radio Voce e radiovoce.it) rimanendo addosso ai giocatori per tutto il 2011 con la speranza che porti fortuna. Scomparirà la tradizionale “V” bianca, perché la storia insegna che nella prima divisa ufficiale – quella appunto del 1911 – non era contemplata. Al suo posto una striscia bianca verticale che dal collo arriverà fino ai pantaloncini. Scelta che ha già generato malumore nella tifoseria più tradizionalista: rumors che, in parte, verranno subito messi a tacere dall’incombere del cosiddetto “mercato di riparazione”. Saracinesca pronta ad alzarsi lunedì 3 gennaio fino al 31. Con l’incognita numero uno che riguarda Andrea Caracciolo. Alla fine l’impressione è che il bomber milanese resterà, perché a partire saranno altri al motto di “sfoltire la rosa”. (r.m.)
Centro Sportivo Italiano
Sci Domenica 9 gennaio il via
Al debutto sulle nevi bresciane del Tonale di Bruno Forza
Se da una parte la neve ha creato problemi ai calciatori del Csi, dall’altra ha fatto felici gli sciatori che possono guardare con tranquillità all’inizio della stagione, fissato per domenica 9 gennaio 2011. Sei sono le gare previste per il circuito sciistico camuno aperto anche alle società del comitato di Brescia, con la prova d’esordio sulla pista Serodine al Passo del Tonale. La settimana successiva tappa a Colere per un gigante tracciato sulla pista Italia quindi, domenica 23, la manifestazione organizzata a Montecampione per poi chiudere il primo mese dell’anno sulla pista Baradello al Passo dell’Aprica. Febbraio sarà il mese decisivo, con le ultime due gare di domenica 13 al Tonale (slalom speciale sulla pista Cady) e gigante della domenica successiva sulla pista Serodine. Dieci le categorie maschili e femminili previste dal regolamento. Si va dagli esordienti, nati dal 2000 al 2003, fino ai veterani nati dal 1936 al 1945. Le iscrizioni alle singole gare dovranno pervenire presso la sede camuna di Plemo (e-mail: info@csivallecamonica.it; fax 0364360500), con distinta di presentazione atleti e utilizzando l’apposito modulo
entro e non oltre le ore 22 del venerdì antecedente la gara. Ogni evento prevede lo svolgimento delle operazioni di segreteria dalle 8.15 alle 8.45, la consegna dei pettorali e delle distinte dalle 8.45 alle 9.20 e la ricognizione del tracciato con partenza del primo concorrente alle 9.30. Alle 12.30, invece, saranno esposte le classifiche ufficiose e si procederà alle premiazioni di rito. Quest’anno al campionato di società ed individuale si aggiungerà il Super trofeo − dedicato alla memoria di Giandomenico Berlinghieri − che sarà assegnato al primo gruppo sportivo capace di trionfare per tre edizioni nel campionato provinciale. Nell’albo d’oro della manifestazione figurano lo Sci Club Pisogne e lo Sci Cai Edolo, campione in carica dopo il trionfo del 2010. Il responsabile di settore Sergio Mazzola si avvarrà, nel corso della stagione, della collaborazione di due assistenti scelti dalla commissione tecnica: Simone Bignotti (Montorfano Ski Team) e Giovanni Pompeiani (Sci Club Pisogne). Questa Commissione avrà il compito di decidere sul campo lo svolgimento della gara e potrà chiederne l’annullamento nel caso di organizzazione inadeguata, oppure decidere la sospensione temporanea o definitiva qualora non venga garantita l’incolumità degli atleti.
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Il 2011 formativo è alle porte Dopo i corsi arbitrali e in attesa dei percorsi formativi riservati a tecnici e dirigenti di calcio e pallavolo, il 2011 formativo apre i battenti con un corso di aggiornamento per allenatori e istruttori del tennis tavolo. L’appuntamento regionale è fissato per sabato 15 gennaio a Castel Goffredo (Mantova) al Palatennistavolo di via Puccini 5 con ritrovo alle ore 9.30. In mattinata i partecipanti assisteranno a due conferenze del direttore tecnico regionale Pietro Albanese e del formatore nazionale Gilberto Pilati. La prima, dal titolo “Lo sport educativo e sociale oggi: il ruolo del tennis tavolo” avrà inizio alle 10, mentre la seconda, mirata sulle relazione educativa tra istruttore e atleta, si svolgerà a partire dalle 11. Dopo pranzo, largo alla metodologia dell’allenamento e dell’insegnamento dei fondamentali di gioco con l’istruttore Fitet Yang-Min. Dopo tre ore di teoria e pratica l’esperienza formativa pongistica si concluderà con la consegna degli attestati di partecipazione. Il corso si rivolge anche a tutti gli atleti di tennis tavolo che intendono iniziare il percorso di qualificazione come allenatori. Le adesioni vanno sottoscritte entro il 31 dicembre 2010. Per informazioni, si può contattare il Comitato regionale allo 039.6057191 oppure mandare una e-mail all’indirizzo csi.lombardia@csi.lombardia.it.
Calcio, calcio a 5 e Over 40
Tempo di bilanci e di sogni Il 2010 nel calcio di Brescia e dell’hinterland si chiude con sette formazioni in Elite e una schiera di pretendenti alla promozione nei quattro gironi del campionato. Nella massima serie il girone D è il più “cittadino”, con la Noce in fuga a +5 sugli inseguitori del S. Filippo Neri B. Smv naviga in acque tranquille, mentre Sale Gussago e S. Filippo Neri B sono in piena lotta salvezza. Anche la Linetti Motori Elettrici sta risalendo la china nel girone B. Nella categoria inferiore l’equilibrio la fa da padrone. Nel gruppo A Mistema e Badia B sono appaiate in vetta, ma la formazione di Collebeato ha disputato una gara in più. Nel girone B, invece, è il Nave B ad avere un credito con il calendario, che potrebbe consentirgli di volare a +6 da Auto Marchina. Anche l’altra faccia di Nave, la squadra “A” è al co-
mando del gruppo C, dove Violino A ha a disposizione un match ball per il sorpasso. S. Giorgio Cellatica è primo nel gruppo D, ma nel 2011 Casazza D e Torricella venderanno cara la pelle in ottica finali zonali. Calcio a 5. Sono state proclamate le quattro regine d’inverno, che chiudono il 2010 sul trono dei rispettivi gironi e possono sognare in grande in vista del girone di ritorno. Al giro di boa i Faggi di Eva guidano da imbattuti il gruppo A di Eccellenza con 4 lunghezze di vantaggio sui diretti inseguitori del Caffè Danesi Gussago. Nel girone B il Calcinato è campione d’inverno virtuale, perché Travagliato – staccato di 2 punti – potrebbe mettere in cantiere il sorpasso dopo il recupero con Futsal Brescia. In promozione il cammino di Bar La Corsina è stato quasi perfetto, con l’unica sbandata
della terza giornata con Naturalmente Berlingo. Ora la classifica sorride ai ragazzi di Verolavecchia, pronti al grande salto in Eccellenza come Polpenazze nel girone B a +8 su Filippin Rettifiche. Over 40. Anno nuovo, proposte nuove. Il Csi Brescia spalanca le porte anche agli over 40 del calcio a 7 promuovendo un torneo che si disputerà a maggio all’oratorio di Calvagese. È necessario comunicare la propria adesione entro fine febbraio contattando il responsabile Marco al 333.4324489. Avviso. La segreteria provinciale effettua la chiusura al pubblico per le festività natalizie dal 24 dicembre al 9 gennaio compresi. La Presidenza, il Consiglio e la segreteria provinciale augurano a tutti gli associati e alle loro famiglie un sereno Natale.
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Buon Natale Egr. direttore, quando stavamo in Brasile, il Natale era molto diverso. In Amazzonia, in dicembre, è piena estate; fa molto caldo, non c’è possibilità di correre a fare acquisti, le sere sono illuminate da miliardi di stelle. Il tempo per raccontare e raccontarsi, per pregare insieme, per la comunione, la condivisione, la solidarietà, quel tempo colma ogni istante della Santa notte. Quella sera, nell’oscurità calda e umida della foresta, mentre aspettavamo la Messa di mezzanotte da celebrare dentro la baracca di fango e paglia che chiamavamo cappella, ascoltavamo le tante storie di Natale che la povera gente raccontava. Spesso ci si dilettava a mettere in scena alcuni brani della Parola di Dio. In una di queste scene, la gente rispondeva alla domanda: “Dove nacque il bambino Gesù?”. Qualcuno personificava San Pietro. Costui sapeva bene del censimento, del viaggio, del “non c’è posto per voi”, della mangiatoia, degli angeli e dei pastori. Tuttavia rispondeva così: “Era un giorno strano, triste e cupo. Mi trovavo nel cortile del Palazzo di Caifa, il sommo sacerdote. Stavo davanti a un fuoco a scaldarmi quando venni identificato; allora negai per tre volte di averlo conosciuto, amato, seguito. Quando un gallò cantò, io uscii fuori dal cortile e piansi amaramente. Ecco, in quel momento, fuori dal cortile del Palazzo di Caifa in Gerusalemme, Gesù nacque per sempre in me”. Spesso con
Pietro veniva rappresentata anche Maria di Betania, una prostituta risorta a nuova vita dopo l’incontro con Gesù; pure a lei si faceva la medesima domanda. E lei rispondeva: “Era lì, davanti a me. Una voce dolcissima, pura e santa, mi fece sentire un sentimento mai provato prima. Capii che la mia vita da quel momento sarebbe cambiata, per sempre. Una vita nuova, come mai avrei potuto sognare nei miei sogni più belli. Eravamo a Betania ed è lì che nacque Gesù”. Poi entrava in scena San Francesco e anche a lui veniva posta la medesima domanda. E il poverello d’Assisi rispondeva così: “Stavo nella piazza principale della mia città; davanti a mio padre e a tutti i notabili, davanti ai miei amici e ai miei clienti consegnai i vestiti, i soldi, tutto quel che avevo per seguire quella fonte d’amore inestinguibile per tutti che era appena nata in me. Si chiamava Gesù”. Poi entravano in scena altri personaggi e sempre la rappresentazione veniva conclusa con l’ingresso di Maria. Ella era l’unica che rispondeva col racconto lucano che, ancora oggi, commuove il mondo e lo riempie di tenerezza, amore, pace, speranza. Maria narrava come Gesù fosse nato a Betlemme, sotto le stelle proprio come noi in quel momento; che c’erano fuochi di luce che guidavano i pastori e il canto celestiale degli angeli che li accompagnava: “Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama”. Tuttavia poi, quasi fosse la cosa più naturale del mondo, mentre Maria usciva di scena, alcuni spettato-
Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it
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ri si alzavano e improvvisavano la loro risposta: “Quando è nato il mio piccolo José, cieco e albino, quel giorno è nato Gesù”; “Quando ho ritrovato mia madre dopo anni di lontananza, quel giorno è nato Gesù”; “Quando ho trovato un lavoro che mi permette di far sopravvivere i nostri figlioli, quel giorno è nato Gesù”; “Quando ho accolto in casa i miei nipoti orfani, quel giorno è nato Gesù”. Quando lasciamo perdere i rancori, la frenesia degli acquisti e dell’avere, la miseria della politica d’oggi e guardiamo,
ancora una volta stupiti, alla nuova vita che s’affaccia sorridente al mondo e si trova circondata dall’affetto di fratelli e sorelle entusiasti per questa nuova prova d’amore di mamma e papà; quando sappiamo fare unità, solidarietà, condivisione, aiuto, consiglio; quando sappiamo asciugare lacrime, abbracciare e stringere mani, donare carezze e sorrisi, quando sappiamo fare questo allora sì: è Natale. Che sia un Natale così, per tutti noi, nei nostri cuori. Mario ed Egle Sberna
25 dicembre 2005 Papa Benedetto XVI pubblica la lettera enciclica Deus caritas est, la prima del suo pontificato
26 dicembre 2004 Uno tsunami, con epicentro al largo di Sumatra, nell’Oceano Indiano, sconvolge una vastissima area dell’Asia
Omnibus
Avvenimenti 24 dicembre 1818 In Germania viene eseguita per la prima volta, durante la messa di mezzanotte, “Stille nacht” scritta da Franz Gruber e Josef Mohr
Le ricette della settimana Minestrina alla pescatora
Bavette ai carciofi
Ingredienti: 2 cucchiai di pastina fine, una tazza di brodo vegetale, mezzo filetto di sogliola, alcune gocce di succo di limone, un cucchiaino di prezzemolo tritato poco, sale.
Ingredienti: 400 g di bavette, 4 carciofi, 6 cucchiai di polpa di pomodoro, un limone, 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, una noce di burro, basilico tritato, sale.
Preparazione: Cuocere la pastina nel brodo vegetale e quasi a fine cottura aggiungere la sogliola precedentemente lessata e spezzettata con una forchetta. Spegnere il fuoco e aggiungere il limone, il prezzemolo, il sale e mescolare bene il tutto. Servire la minestrina ancora calda, quando sprigiona ancora tutto il suo profumo di limone.
Preparazione: Mondare i carciofi, tagliarli a spicchi molto piccoli e spruzzarli col succo di limone. In una padella scaldare 4 cucchiai di olio e farvi appassire i carciofi. Unire la salsa di pomodoro e salare. Cuocere coperto per 15 minuti. Lessare le bavette, scolarle e condirle con il sugo ai carciofi, basilico tritato e una noce di burro.
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Santità tra i giovani Egr. direttore, si avvicina il Santo Natale, i giornali continuano a parlare di morte e di odio. Ma noi, per rendere gloria a Gesù che viene, parliamo di persone che hanno dedicato la loro vita a quel Salvatore venuto sulla terra per donare la salvezza eterna. Oggi voglio parlare di due giovani e una bambina che si sono santificate. Cominciamo dalla meravigliosa storia di Antonietta De Meo, passata al paradiso a meno di sette anni. Quando la mamma le diede la vita non si accorse di aver messo al mondo un piccolo e purissimo angioletto. La madre educava la figlia ad amare Gesù, ma la piccina metteva nel suo cuoricino almeno cinque volte di più di quello che la mamma le insegnava grazie a quel Qualcuno che tutto può fare. A tre anni, dopo aver assistito alla S. Messa la piccola dice alla mamma: facciamo un po’ di meditazione. La donna rimane allibita in quanto lei non ci aveva mai pensato. E poco tempo dopo: mamma facciamo l’esame di coscienza. Quando a sei anni si ammalò gravemente, pregava sempre per gli altri e alla madre che la esortava a pregava anche per sé perché Gesù la guarisse rispose: mamma, tu mi hai detto che Gesù ha sofferto molto più di noi, lasciami stare con Lui sul Calvario. Morì abbracciando la madre e col sorriso angelico sul volto. Chiara Luce è una piccola creatura nata nel savonese. Ancora piccola lei amava e difendeva i deboli. In seconda elemen-
tare conosce una sua compagna, orfana di madre, col papà fuori casa per lavoro e questa bimba diventa la sua amica più cara. Un giorno la invita a pranzo e dice alla mamma: prepara la tovaglia più bella perché oggi viene Gesù a mangiare da noi. Chiara avrebbe voluto andare in Africa e diceva: come sarebbe bello se i negretti poveri potessero sedere a tavola alla stessa mensa con noi ricchi. Da adolescente un brutto male la faceva soffrire. Ma la cara creatura diceva a Gesù: se lo vuoi tu lo voglio anch’io. Oggi Chiara è beata e sorride a Gesù. Cassie è una giovane americana caduta nel peccato. Ma un giorno incontra una comunità di cattolici e la vita della ragazza cambia: cancella il suo passato, aderisce alla fede e comincia a portarla agli amici. Il suo dolce sorriso fa vedere che Cassie è felice in Dio. Ma purtroppo un giorno due giovani entrano nella stanza dove il gruppo di cattolici pregava. Li uccisero tutti per la sola colpa di essere cattolici. Cassie aveva solo 17 anni. Il Signore l’aveva tratta dal buio del peccato per farla una sua martire per Amore. Fa’, o Gesù Bambino, che anche noi possiamo diventare Santi come queste creature. Domenico Marchesi
Strade dissestate Egr. direttore, le scrivo per segnalarle che più volte ho fatto presente al coordinatore della Commissione ambiente e territorio della Circoscrizione Nord le condizioni in
cui versano i tombini e l’asfaltatura delle strade di Mompiano. Alla fine, dopo non poca insistenza, la risposta è stata: il Comune non ha più fondi per riparare le strade perché li ha utilizzati a sovvenzionare i Grest degli oratori. Ho fatto fatica a credere a questa risposta venuta dal rappresentante della Lega Nord. È difficile credere che i fondi assegnati al capitolo del bilancio per le manutenzioni si sia esaurito senza aver applicato una scala di priorità. Di fronte a questa stravagante risposta vien da chiedersi: dove sono stati reperiti i soldi per smontare la pensilina in piazza Rovetta, il finanziamento delle sfavillanti notti rosa e di altre manifestazioni molto costose non necessarie? Se fosse vero che oggi il Comune non ha più soldi per la manutenzione di strade, marciapiedi e tombini, paradossalmente a noi cittadini non resterebbe che promuovere una colletta fra chi ha iscritto i figli al Grest per rimediare a un grossolano errore di previsione nel bilancio comunale. Avrei ancora tante domande, ma concludo segnalando la situazione in cui versa l’inizio di via O. Montini, dove, sommata all’assenza di un marciapiede, sporgono per decine di metri dall’alto di una muraglia delle siepi. A chi tocca pagare la manutenzione del verde che deborda sulla carreggiata? Perché la Circoscrizione Nord non ha fatto nulla per una situazione che pregiudica la sicurezza di pedoni, ciclisti, allievi della scuola media Virgilio e della Nikolajewka? Miriam Pasolini
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Al musical con “Voce” Vinci due biglietti per il musical “Jesus Christ Superstar” di giovedì 13 gennaio (ore 21) al Palafiera di Brescia, promosso da Cipiesse. Nei panni di Gesù, Paride Acacia, nel ruolo dal 1994. Nel cast Mario Venuti, Matteo Beccucci, Max Gazzè e Simona Bencini (Dirotta su Cuba). Spedisci il tagliando entro il 10 gennaio a “Al musical con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia. Mariarosa Valli ha vinto i due biglietti per “Film in concerto”
“Jesus Christ Superstar”
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VOCESAS
27 dicembre 1983 Papa Giovanni Paolo II si reca in visita al carcere romano di Rebibbia per incontrare Alì Agca, l’uomo che il 13 maggio 1981 gli sparò in piazza San Pietro
28 dicembre 1989 Dubcek, il leader cecoslovacco deposto durante l’invasione sovietica del 1968, viene nominato presidente del nuovo parlamento del Paese
L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane D.: Con l’attivazione della Direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate di Brescia, presso quale ufficio devo rivolgermi per avere informazioni e/o presentare un’istanza riguardo un rimborso in materia di Imposte sui redditi (ad es.: Irpef)? R.: Con l’istituzione della Direzione provinciale, la trattazione dei rimborsi diviene un’attività di competenza degli Uffici territoriali, presenti in ciascuna Direzione provinciale. Relativamente ai rimborsi in materia di Imposte dirette, l’istanza va presentata all’ufficio competente in ragione del domicilio fiscale del contribuente. In merito a ciò nulla cambia, in quanto gli Uffici territoriali di nuova istituzione assorbono le medesime competenze territoriali degli uffici delle Entrate preesistenti. Per ulteriori informazioni non esiti a contattare il Caf Acli al numero 030 2409884.
29 dicembre 1989 Con l’elezione dello scrittore, e portavoce dell’opposizione, Vaclav Havel alla presidenza della Cecoslovacchia giunge a compimento la cosiddetta rivoluzione di velluto
30 dicembre 1987 Giovanni Paolo II pubblica la lettera enciclica Sollicitudo Rei Socialis nel ventesimo anniversario della Populorum Progressio di Paolo VI
La redazione apre agli studenti Nella fotografia i ragazzi della prima A delle medie dell’Istituto comprensivo di Cazzago San Martino che hanno visitato il nostro Centro per le comunicazioni sociali. Accompagnati da due insegnanti, i giovani studenti hanno potuto vedere da vicino dove si costruisce (in termine tecnico si cucina) il settimanale, dove si fa un programma radiofonico e dove si realizzano i servizi della rubrica televisiva “La Buona Notizia”. I ragazzi saranno poi chiamati a produrre un testo scritto in classe per descrivere le sensazioni e le nozioni apprese durante la visita.