La Voce del Popolo 2011 19

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“La vita è fatta di silenzi e di sguardi, di riflessioni e di amoreâ€?, scrive Romano Battaglia. L’ho scoperto nel 2006, il prezioso intreccio dello sguardo e del silenzio: “Devi abituarti a guardare serenamente negli occhiâ€?, invita ancora il medesimo Autore. Molto ha inizio dal guardare. Guardare la vita che si presenta come davanti al silenzio, come in attimi d di sospensione, che rivelano un segreto lontano, nascosto al primo apparire. Ăˆ lĂŹ che ho scoperto la ricchezza di una fonte pr sotterranea, sot che attraversa la realtĂ e la vivifica d’acqua e luce. Ăˆ lĂŹ cche ho gustato una presenza di vita ulteriore alle cose. Come un altr altro sguardo. L’ho visto in condizioni di singolare intensitĂ , dove l’amore e la morte si intrecciano e, in manifestazioni diverse, lottano. L’ho percepito percep anche, come in miracolo, scendendo alle profonditĂ delle persone che hanno in sĂŠ frammenti cospicui di Dio. Il trasalimento che l’occhio passa al cuore è diventato talora esultanza, balzo impreparato di gioia: lĂŹ dietro mi è parso di vedere Colui che è narrato dai cieli.

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Referendum: dov’è l’informazione?

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ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ Un Anno giubilare per Sant’Arcangelo Tadini

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ÂŽ ˜‘–‘ •‘––‘ …ƒ•ƒ Il voto di maggio è, in qualche modo, un voto sotto casa nostra. Anzitutto perchĂŠ è un voto amministrativo. Si tratta, per i quasi 100mila bresciani chiamati alle urne in 29 Comuni della provincia, di eleggere i propri sindaci e consiglieri comunali. Persone concrete, conosciute, vicini di casa, amici, conoscenti, gente che si è giĂ distinta nella comunitĂ per responsabilitĂ e impegno e che oggi si appresta ad affrontare la sfida piĂš grande: non fare da “padroniâ€?, ma divenire “servitoriâ€? in prima persona di una comunitĂ , il cui patrimonio è fatto certo di beni materiali, di un territorio e di strutture, di personale e di risorse, ma soprattutto di un tesoro di umanitĂ che ha bisogno di cura e di scelte lungimiranti per il

futuro. Questi futuri sindaci divengono, cosĂŹ, “amministratoriâ€? della vita sociale e delle relazioni dei loro Comuni, garanti di uno stile di rapporti, del confronto e della partecipazione di persone, enti e associazioni e che rappresentano, spesso, il bene sociale piĂš prezioso della comunitĂ . La loro sfida, pertanto, sarĂ di farne fruttare i talenti e non semplicemente conservarli o addirittura, con le loro scelte, dilapidarne la ricchezza. Ăˆ questo che ci piacerebbe fosse nel cuore di chi il prossimo 16 maggio, in tarda serata, si troverĂ a festeggiare la conquista del proprio municipio: la coscienza limpida che, pur essendo espresso da una parte politica, dovrĂ preoccuparsi del bene di tutti i suoi cittadini, anche di quelli che non l’hanno votato. In secondo luogo, che il voto amministrativo sia un voto di casa nostra, sarĂ anche un po’ da rivendicare, soprattutto in questi ultimi giorni di campagna elettorale e in fase di lettura dei risultati. Come

sempre il rischio di trasformarne l’esito in un referendum in favore o contro qualcuno è molto piĂš che reale. Le strumentalizzazioni non fanno bene a nessuno soprattutto ai territori, che vedono le loro vicende locali trasferite, a mezzo stampa o televisione, a livelli diversi da quelli che piĂš agevolmente dovrebbero farsene carico per risolverli, usate come clave per la battaglia politica del momento e poi dimenticate il giorno dopo il voto. Tanti sarebbero gli esempi. Pensate a Napoli, che vota per il sindaco, i cui rifiuti sono divenuti la barzelletta del mondo e vengono nascosti o esibiti in tv a seconda delle utilitĂ politiche comunali, regionali o nazionali di turno. Ăˆ la sorte del voto nostrano che però spesso contiene in sĂŠ i segnali del cambiamento piĂš prossimo. Anche a Brescia, ad esempio, la campagna elettorale e le liste hanno offerto la percezione di qualche orientamento. La Lega che piĂš spesso va da sola, Pd e Pdl locali che si trasformano

sempre piĂš in qualcosa di civico per recuperare il contatto col territorio e smarcarsi dal quadro nazionale. Come interpretare questi segni? Voglia di liberarsi da logiche percepite come egemoni? IncapacitĂ delle grandi formazioni a rappresentare in modo credibile ciò che accade a livello locale? Strategia gattopardesca del “cambiare tutto per non cambiare nienteâ€?? Forse. Se un motivo di speranza c’è è stata la presenza di un numero rilevante di giovani che hanno messo a disposizione il loro tempo per un’esperienza politica nei Comuni della provincia. AltresĂŹ la piccola esperienza in cui “Voceâ€? ha proposto o moderato il confronto tra i candidati sindaci a Ospitaletto, Nave, Flero, Bienno e Pontoglio dice di una partecipazione corale e di una passione civile trasversale della gente, ma anche di candidati capaci di confrontarsi nei dibattiti pubblici in modo pacato e concreto. Un dato che non può fare che bene al futuro della politica di casa nostra.

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Piccole sottolineature, potrebbero essere definite. Mons. Monari, nell’intervento di questa pagina, è stato chiaro. Richiesto di un intervento sulla realizzazione di un gassificatore per le deiezioni dei polli (modo raffinato per definire un impianto che tratta materie poco nobili, ndr.) con stile ha risposto invitando i laici, le istituzioni, gli uomini ad assumersi le proprie responsabilitĂ senza chiamare in cuasa la Chiesa su questioni che non prevedono (non prevederebbero)

un suo pronunciamento. Non è, lo ricorda il Vescovo, il gesto pilatesco del lavarsene le mani, sembra piuttosto un invito a individuare vie e modalità per un confronto costruttivo, non viziato da pregiudizi e preconcetti. E, anche se questo Monari non lo scrive, è forse giunto il tempo che le parti in causa imparino a fare sintesi. Il Vescovo indica anche modalità di confronto che potrebbero essere applicate in alcune questioni bresciane ricordate in queste pagine.

mata da chi ha a cuore le questioni (soprattutto quelle legate alla privatizzazione dell’acqua e all’ubicazione di eventuali centrali nucleri) si è comunque messa in moto con un certo dinamismo. Incontri, dibattiti, realizzazione di documenti hanno trovato nella moderna tecnologia quell’accoglienza negata dagli spazi comunicativi tradizionali. Posta elettronica, internet, blog e Facebook sono diventati spazi virtuali per tribune elettorali e dibattiti sui quesiti del 12 e 13 giugno, e sostenitori o detrattori dei quesiti

referendati (soprattutto di quelli sulla privatizzazione dell’acqua e delle modalitĂ per l’ubicazione delle eventuali centrali nucleari) guardano con attenzione a eventuali pronunciamenti di soggetti o attori sociali rilevanti, prima su tutti la Chiesa, come sottolinea anche mons. Monari, nell’intervento pubblicato integralmente in queste pagine. Interpellato su una questione “brescianaâ€? il vescovo Monari indica una sua particolare prospettiva in merito alle attese su eventuali pronunciamenti ufficiali. Anche “Voceâ€?

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ncora una volta la politica nazionale ha preso il soppravvento sulle questioni locali. Le elezioni amministrative ormai alle porte (si vota il 15 e 16 maggio anche in 29 Comuni del Bresciano) sono state piegate alle ragioni di uno scontro partitico che non conosce sosta. I big della politica nazionale hanno preferito giocare la loro campagna elettorale (con quali esiti saranno le urne a dirlo) su altri tavoli, costringendo milioni di altri elettori a “sorbirsi� dispute polemiche che nulla hanno a che fare con le buoni prassi amministrative. Alle attese deluse di tanti elettori sono andate sommandosi anche quelle di chi sta aspettando parole certe e informazione sui referendum

messi in calendario il 12 e 13 giugno prossimi. GiĂ provati dalla decisione del Governo di non condensare il doppio appuntamento elettorale in un’unica data (con evidente risparmio per le casse statali), sostenitori dei quesiti referendari e semplici cittadini “lamentanoâ€? un totale silenzio. Atteggiamento, quello del silenzio, che non è solo della politica ma anche degli strumenti a cui dovrebbe esse-

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re demandata l’opera di informazione per un voto responsabile. Per altro la politica non ha chiarito quanti saranno alla fine i quesiti referendari perchè resta aperta la partita su quello legato al nucleare. Per qualcuno (la maggioranza che sostiene il Governo) la moratoria proposta dall’Esecutivo in materia dovrebbe di fatto aver vanificato il quesito numero tre. Per altri (opposizioni), invece, essendo la scelta dell’Esecutivo un semplice escamotage per evitare la bocciatura del proprio operato, il quesito sul nucleare dovrebbero essere comunque sottoposti al giudizio degli elettori. La contrapposizione di “principioâ€? ha di fatto messo un bavaglio all’informazione. In assenza di spazi ufficiali la macchina informativa, ani-

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Mi è stato chiesto che la Chiesa bresciana si pronunci riguardo all’impianto di gassiďŹ cazione delle deiezioni di polli di cui si progetta la costruzione in localitĂ Malcesina di Bedizzole. Siccome non si tratta dell’unica richiesta del genere ma da piĂš parti si chiede alla Chiesa bresciana di pronunciarsi su decisioni che vengono prese (o dovrebbero essere prese) da enti locali e che riguardano il territorio bresciano, mi sembra utile di-

re una parola generale su questi problemi. Anzitutto riconosco volentieri l’importanza di riettere insieme sulle scelte che riguardano il territorio e quindi il benessere di tutti; la forma democratica di governo è in sĂŠ positiva perchĂŠ sollecita l’interesse e l’impegno del maggior numero possibile di persone. Anche dal punto di vista strettamente cristiano la partecipazione alla vita civile è un valore positivo; Dio non ha creato l’uomo

per l’isolamento e l’autarchia, ma per la comunione e la collaborazione. Non solo; la partecipazione alla vita politica e alle scelte di gestione della cosa pubblica è ancor piĂš signiďŹ cativa nella societĂ postmoderna che spingerebbe piuttosto le persone verso un individualismo a volte gretto. La discussione e il confronto tra le persone e i gruppi sociali raccoglie esperienze diverse, completa i dati che ciascuno possiede, aiuta a veriďŹ care cui che è positivo e ciò che è negativo nei diversi progetti. Questo è tanto piĂš utile perchĂŠ, nella maggior parte dei casi, non si tratta di scegliere tra due opzioni una delle quali è totalmente buona e l’altra totalmente cattiva. Normalmente accade che ogni scelta possiede in sĂŠ alcuni elementi buoni e nello stesso tempo alcuni elementi di limite. L’arte di decidere consiste nel rendersi conto il piĂš chiaramente possibile delle conseguenze che ogni scelta porta con sĂŠ e nello scegliere l’opzione che appare migliore, sapendo e potendo ovviare agli inevitabili costi che essa comporta. Proprio per que-

sto vengono preziose le parole del Concilio nella costituzione pastorale Gaudium et Spes dove si dice: “Ai laici spettano propriamente, anche se non esclusivamente, gli impegni e le attivitĂ temporali‌ Spetta alla loro coscienza, giĂ convenientemente formata, di inscrivere la legge divina nella vita della cittĂ terrena. Dai sacerdoti i laici si aspettino luce e forza spirituale. Non pensino però che i loro pastori siano sempre esperti a tal punto che ad ogni nuovo problema che sorge, anche a quelli gravi, essi possano avere pronta una soluzione concreta o che proprio a questo li chiami la loro missione: assumano invece essi [cioè i laici], piuttosto, la propria responsabilitĂ , alla luce della sapienza cristiana e facendo attenzione rispettosa alla dottrina del magistero. Per lo piĂš sarĂ la stessa visione cristiana della realtĂ che li orienterĂ , in certe circostanze, a una determinata soluzione. Tuttavia altri fedeli altrettanto sinceramente potranno esprimere un giudizio diverso sulla medesima questione, ciò che succede abbastanza spesso

e legittimamente. ChĂŠ, se le soluzioni proposte da un lato o dall’altro, anche oltre le intenzioni della parti, vengono facilmente da molti collegate con il messaggio evangelico, in tali casi ricordino essi che a nessuno è lecito rivendicare esclusivamente in favore della propria opinione l’autoritĂ della Chiesa. Invece cerchino sempre di illuminarsi vicendevolmente attraverso il dialogo sincero, mantenendo sempre la mutua caritĂ e avendo cura in primo luogo del bene comune.â€? (GS 43 = EV 1,1455-56) Mi sembra necessario seguire con fedeltĂ queste indicazioni chiarissime del Concilio. La vita della societĂ richiede scelte concrete quotidiane; per compiere saggiamente queste scelte sono necessarie delle competenze che derivano dalla raccolta dei dati, dalla loro analisi, dagli obiettivi proposti, dai valori in gioco. Un vescovo o un prete non ha per principio competenze speciďŹ che in questi campi; a sua volta il Vangelo non garantisce affatto di avere le risposte ai problemi attuali se non si fa la fatica di studiarli e di cercare umilmente


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‹—•–‹œ‹ƒ ‡ ’ƒ…‡ •— ’”‹˜ƒ–‹œœƒœ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—Âƒ ‡ ƒ–‘Â?‘ Porta la data del 27 aprile scorso un documento che fa sintesi della riflessione condotta dalla commissione diocesana “Giustizia e paceâ€? sulle tematiche riguardanti la privatizzazione del sistema idrico e il ritorno al nucleare in Italia. Lo strumento, che ha un taglio educativo e di approfondimento, rappresenta un contributo che la commissione offre a parrocchie e associazioni perchĂŠ possano proporre al dibattito comunitario temi tanto impegnativi come quelli

contenuti nei quesiti referendari. “Siamo consapevoli – si legge nelle prime righe del documento della commissione Giustizia e pace presieduta da don Mario Benedini (nella foto) – che tematiche cosĂŹ importanti per la qualitĂ della vita e per i valori che sono in discussione, sono state sollecitate dai referendum nazionali, momenti di partecipazione democraticaâ€?. Quelle affrontate nel documento, continuano gli estensori, sono questioni che vanno oltre

l’appuntamento del 12 e 13 giugno. “Il creato – si legge nel documento – è un giardino meraviglioso che Dio ci ha donato e che dobbiamo consegnare integro alle future generazioni: ogni contaminazione irreversibile della natura è un crimine contro l’umanitĂ â€?. Il documento prosegue poi con la proposta di spunti di riflessione sull’acqua e sull’energia nucleare, temi oggetto, con il legittimo impedimento, della tornata referendaria del 12 e 13 giugno.

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LO FRQIURQWR q SL XWLOH H QHFHVVDULR GHOOH SDUROH GHO 9HVFRYR le soluzioni migliori. Per questo mi sembra che la richiesta che mi è stata fatta sia impropria: non perchĂŠ il problema debba essere considerato secondario. Ripeto quanto ho detto: che si tratta di problema reale, dal quale dipende il benessere (maggiore o minore) delle persone. Il quesito è dunque pertinente; sono io che non sono competente e, se intervenissi come vescovo, farei ciò che non mi compete. Sto facendo come Ponzio Pilato che, invece di assumersi la sua responsabilitĂ , si è lavato le mani? Sono convinto di no: Pilato aveva esattamente la responsabilitĂ di pronunciare il giudizio su GesĂš; per di piĂš sapeva, e l’aveva riconosciuto, che GesĂš era innocente; era quindi perfettamente in grado di pronunciare un giudizio giusto che rientrava nelle sue competenze e nei suoi doveri. Non mi sembra essere questo il caso. Anzi, sono convinto che, se io intervenissi, procurerei solo dei danni. E spiego perchĂŠ. Supponiamo che io, come vescovo, dica: ‘sĂŹ al gassiďŹ catore’, oppure ‘no

al gassiďŹ catore’. Siccome lo dico come vescovo, e siccome la competenza del vescovo riguarda unicamente il Vangelo e ciò che deriva dal Vangelo, il senso diventa immediatamente: “Il Vangelo chiede di fare (o di non fare) il gassiďŹ catore. Lo ha detto il vescovo.â€? In questo modo, per un credente, la questione è chiusa; se un credente agisse in modo difforme dal mio giudizio, dovrebbe giustiďŹ care in coscienza il suo giudizio e in ogni modo sentirebbe una ferita (piĂš o meno sensibile) alla comunione con la Chiesa che io rappresento. Come dice il Concilio, può accadere che alcuni cristiani valutino un problema in un modo; e altri, non meno cristiani, in un altro modo. E questo può accadere, dice il Concilio, “abbastanza spesso e legittimamente.â€? Da dove può venire questa diversiďŹ cazione? Non dal Vangelo, certo, che è uno solo. Ma dall’analisi dei problemi e soprattutto dalla previsione delle conseguenze che si pensa deriveranno dall’una o dall’altra opzione. Essere responsabili significa immaginare

quali saranno le conseguenze delle proprie azioni e assumersi l’impegno di agire per controllare ed eventualmente superare queste conseguenze. Ma qui è evidente che le persone avranno percezioni diverse: nel caso speciďŹ co chi guadagna dal gassiďŹ catore avrĂ la tendenza a giustiďŹ carne la costruzione; e chi non ci guadagna avrĂ la tendenza a vedere unicamente i rischi. Ăˆ a questo punto che diventa utile la dinamica democratica, cioè il confronto civile e sereno nel quale si raccolgono i dati pro e contro un’opzione, si immaginano le conseguenze positive e negative di una scelta, si valuta quali valori siano in gioco (economici, di salute, personali, sociali). Certo, questo lavoro di confronto è utile se tutti coloro che vi partecipano sono disponibili a lasciarsi convincere dalle riessioni altrui quando queste si rivelino piĂš sagge. Se ciascuno parte con una sua opinione e considera il confronto come un duello nel quale qualcuno deve soccombere (e non come una ricerca alla ďŹ ne della quale si possono rag-

giungere conoscenze nuove e giudizi migliori di quelli di partenza) allora la democrazia non serve, o serve solo superďŹ cialmente; diventa una corsa per conquistare il cinquanta piĂš uno dei consensi, anzichĂŠ una ricerca per comprendere meglio ciò che è bene in questo caso preciso e raccogliere attorno a questo bene il consenso piĂš ampio e piĂš convinto possibile. Un approccio educativo al tema in questione – o ad altri temi simili – dovrebbe procedere piĂš o meno cosĂŹ: qual è l’interrogativo preciso al quale dobbiamo rispondere? Quali sono i dati rilevanti che debbono essere presi in considerazione se vogliamo dare una risposta competente e saggia? Quali sono le conseguenze dell’una o dell’altra opzione in gioco? Quali valori (vitali, sociali, culturali, personali, religiosi) sono in gioco nella scelta? Solo cercando di dare una risposta a questi interrogativi la scelta che si farĂ potrĂ risultare ragionevole e positiva. In caso contrario si sceglierĂ al buio; può darsi che l’effetto della scelta sia buono, può darsi che l’ef-

fetto sia cattivo; ma certamente la scelta non sarĂ stata saggia. Questo stesso atteggiamento vorrei che fosse tenuto di fronte a tanti altri problemi che ci stanno davanti come, ad esempio, quello della caccia, della privatizzazione della distribuzione dell’acqua, del nucleare civile e simili. Ricondurre tutte queste scelte immediatamente al Vangelo ha due conseguenze negative. Da una parte rende piĂš difďŹ cile, a chi crede nel vangelo, partecipare alla discussione che parte dall’analisi dei dati, delle possibilitĂ , delle opportunitĂ concrete; se la risposta è giĂ data (ed è addirittura evangelica!), la ricerca diventa in gran parte superua (al massimo può dirigersi agli elementi di contorno della scelta). Dall’altra parte il rischio ancora piĂš grave (dal mio punto di vista) è che il Vangelo ďŹ nisca per essere collocato a sua volta al livello delle scelte opinabili. Bisogna stare alla regola saggia che recitava: In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas: “Ci sia unitĂ nelle cose necessarie, libertĂ in quelle dubbie, caritĂ in tutte.â€?


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“Il rombo dei caccia della Nato e il frastuono delle esplosioni continuano a scuotere Tripoli. Lo hanno riferito all’agenzia stampa Misna religiosi che vivono nella capitale, che hanno raccontato anche di strade senza macchine per la penuria di carburante e piĂš in generale di “una vita sociale bloccataâ€?. “I sorvoli e le esplosioni – è la testimonianza di un missionario – proseguono per oreâ€?. UfďŹ cialmente motivati dall’esigenza di “proteggere la

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popolazione civileâ€?, pare chiaro a tutti che i raid della Nato, che nei giorni scorsi hanno provocato la morte di un ďŹ glio del colonnello, puntino a colpire GheddaďŹ , producendo anche molte vittime innocenti. Tripoli, però, non è l’unico fronte. Una nave del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha raggiunto Misurata, una cittĂ 200 chilometri a est della capitale dove l’emergenza umanitaria è alimentata dal continuo alternarsi

dei bombardamenti delle forze di GheddaďŹ , dei raid aerei della Nato e delle offensive dei ribelli che controllano le regioni orientali della Libia. A Misurata la nave della Croce Rossa ha portato cibo e biscotti per bambini, materiale sanitario, generatori di elettricitĂ e macchinari per la depurazione dell’acqua per cercare di alleviare una situazione che, per ammissione degli stessi ribelli che controllano la cittĂ , sarebbe sempre piĂš grave.

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on la comunitĂ internazionale che divide la sua attenzione tra la Libia e la fine di Osama Bin Laden, c’è poco spazio per l’Egitto. Eppure il Paese sta conoscendo una fase di preoccupante turbolenza. L’azione che ha messo fine alla lunga era Mubarak non ha sedato le tensioni che attraversano la nazione, tutt’altro. La conferma arriva dal susseguirsi di episodi di violenza che stanno producendo un numero crescente di vittime. Una situazione estremamente pericolosa confermata anche all’agenzia stampa Asianews da p. Rafic Greiche, capo ufficio stampa della Chiesa cattolica egiziana e portavoce delle sette denominazioni cattoliche. “L’Egitto – ha affermato nel corso di un’intervista – è all’inizio di una grande guerra civile. E questo a causa dei piccoli gruppi di estremisti islamici che soffocano gli ideali della Rivoluzione dei gelsomini, fomentando la violenza in gran parte del Paeseâ€?. Il sacerdote ha lanciato un appello alla comunitĂ internazionale perchĂŠ sostenga il governo guidato dai militari e protegga tutti gli egiziani, cristiani e musulmani, dalle discriminazioni e dall’avvento di un regime fondamentalista islamico. “La situazione è molto critica – ha sottolineato ancora p. Greiche – il governo dei militari è troppo debole e teme i gruppi estremisti islamici

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li della rivolta popolare rischiano di essere soffocati dall’islam radicale e dai tentativi contro-rivoluzionari portati avanti dagli ex uomini del regime. Secondo p. Greiche questi ultimi si servono dei salafiti per creare un clima di terrore e paura. “Prima che la nazione bruciâ€? è il titolo del servizio che uno dei principali quotidiani egiziani, “Al-Ahramâ€?, ha emblematicamente dedicato agli scontri tra musulmani e cristiani che nei giorni scorsi hanno provocato al Cairo 12 morti e circa 200 feriti. Titolo che riassume tutta la preoccupazione di quell’ampia fascia di popo-

lazione che ripone grandi speranze sul futuro democratico del Paese dei faraoni, dopo la rivolta del 25 gennaio. Intanto, secondo fonti di cui AsiaNews dispone al Cairo, i movimenti laici nati dopo la rivoluzione starebbero lottando con tutte le loro forze per trasformare l’Egitto in uno Stato laico rispettoso dei diritti umani. Essi hanno però bisogno del sostegno della comunitĂ internazionale che deve condannare con piĂš forza gli atti compiuti dagli estremisti e studiare con il governo un piano di aiuti per risollevare l’economia egiziana.

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,O FDPPLQR LQ FRUVR q SLHQR GL LQVLGLH La maggioranza della popolazione è favorevole a “un’evoluzione positiva gradualeâ€?, secondo una linea condivisa dal presidente Bashar al-Assad, l’unica in grado di scongiurare un conitto civile: cosĂŹ ha riferito all’agenzia Misna padre Paolo Dall’Oglio (nelle foto), gesuita e fondatore della comunitĂ monastica siro-cattolica di Deir Mar Musa. Impegnato da 30 anni per il dialogo tra cristiani e musulmani in un Paese da sempre multire-

ligioso, ricco di cultura e occasioni di confronto, padre Dall’Oglio racconta dell’impossibilitĂ di lasciare la Siria per alcune conferenze in Europa a causa di problemi “legati ai documenti di residenzaâ€? e di “preoccupazioni di natura politicaâ€?. Non può muoversi, ha spiegato, perchĂŠ il governo di Damasco “non vuole siano in troppi a parlare a nome della Siriaâ€?. Il missionario ha comunque raccontato di un contesto difďŹ cile. Da una

parte organizzazioni non governative che, sbandierando l’impegno per i diritti umani, denunciano repressioni dell’esercito dal conďŹ ne con la Giordania a Banyas, da Homs alla periferia di Damasco. Da un’altra la versione dell’esecutivo, secondo il quale c’è “un complotto terroristicoâ€? contro la Siria che si avvale del sostegno delle televisioni satellitari modello “AlJaziraâ€?. Il cammino, dunque, è pieno di insidie, alcune delle quali arrivano

forse anche da scelte controproducenti del governo. Ăˆ il caso dei divieti e degli ostacoli opposti ai giornalisti delle testate straniere, tenuti lontani dalle cittĂ e dalle piazze difďŹ cili. “Nel tentativo di contrastare un complotto delle televisioni arabe – sostiene padre Dall’Oglio – si favorisce l’accusa di manipolare l’opinione pubblica: dal pluralismo dell’informazione, al contrario, la Siria avrebbe da guadagnareâ€?.


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Ž’‹Â?‹ ‡ ‡Â?Â?‡ Â?‡”‡ ƒ ‘”‹Â?‘ Â?‡Ž •‡‰Â?‘ –”‹…‘Ž‘”‡ †‡ŽŽǯ Â?‹–Â? Torino ha abbracciato le Penne nere italiane che si sono date appuntamento nel capoluogo piemontese per la loro 84ÂŞ adunata nazionale (nella foto). Con la loro presenza gli Alpini hanno voluto tributare l’omaggio alla prima capitale dell’Italia proprio in occasione del 150° anniversario dell’UnitĂ . Proprio questo signiďŹ cativo anniversario ha fatto da ideale ďŹ lo rosso alla sďŹ lata delle 100mila Penne nere giunte a Torino da ogni parte d’Italia. Gli Alpini, da

sempre segno di unitĂ , italianitĂ e senso dello Stato, hanno ribadito con la loro folta partecipazione all’appuntamento dello scorso ďŹ ne settimana, questi sentimenti in un Paese che, ad altri livelli, mostra preoccupanti lacerazioni. Particolarmente signiďŹ cativa anche la presenza bresciana all’adunata di Torino che ha sďŹ lato dietro lo striscione “Alpini della terra brescianaâ€?. La prima delle tre sezioni provinciali a sďŹ lare è stata quella di Salò che raggruppa tutte

le Penne nere del Garda bresciano. A seguire hanno sďŹ lato i gruppi Ana che fanno capo alla sezione di Brescia. Ha chiuso la presenza bresciana la sezione della Valle Camonica. Numericamente i bresciani hanno dovuto cedere il primato di gruppo piĂš numeroso ai “cuginiâ€? bergamaschi. Per le 100mila Penne nere e le centinaia di migliaia di persone che hanno seguito per ore il loro sďŹ lare l’appuntamento per il 2012 è stato ďŹ ssato a Bolzano, terra di “alpiniâ€? per eccellenza.

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a delegazione europea del Movimento mondiale delle madri (“Mmm Europaâ€?), una Ong con sede a Bruxelles, ha presentato i risultati del “Sondaggio delle madri in Europaâ€? del 2011. Lo studio precisa le preoccupazioni di 11mila madri in 16 Paesi europei, le loro prioritĂ e le raccomandazioni per quanto riguarda il loro benessere e quello della loro famiglia. L’indagine è stata effettuata dopo l’invito ad “Mmm Europaâ€? di partecipare al progetto Settimo programma piattaforma della famiglia della Commissione europea (www.familyplatform.eu). “Mmm Europaâ€? ha scritto una relazione su “RealtĂ delle madri in Europaâ€? e ha redatto una critica sulla indagine compiuta sulle famiglie dal punto di vista delle madri. La relazione conclusiva dell’indagine denominata “Ciò che conta per le madri in Europaâ€? fa luce su alcuni fatti importanti circa le madri europee: diventare madre è un tale cambiamento di prioritĂ che le madri vogliono parlare in nome proprio, in quanto madri; c’è una impressionante coesione di pareri delle madri d’Europa, da Londra a Budapest e da Stoccolma a Madrid; il contrasto tra “madre a casaâ€? e “madre impiegataâ€? sembra superato. Ăˆ la stessa donna che vuole sia essere attiva nel mercato del lavoro sia avere tempo per i suoi figli.

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no chiesto che i governi adottino misure che aiutino le madri a controllare e migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita familiare. In particolare, hanno chiesto di “dare la prioritĂ al tempo da trascorrere con i loro figli (soprattutto i figli ancora in casa); aumentare la lunghezza della maternitĂ e dei congedi parentaliâ€?. Per Anne-Claire de Liedekerke, presidente di “Mmm Europaâ€?, risultati e statistiche dell’indagine “offrono l’opportunitĂ ai responsabili della politica europea di rispondere con una legislazione adeguata a favore delle famiglie e dei genitori.

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/D &DULWDV H O¡DFFRJOLHQ]D GHL SULPL SURIXJKL Prosegue, come giusto che sia, senza tanti clamori l’opera di accoglienza da parte della rete Caritas degli immigrati in fuga dal Nord Africa e sbarcati nelle scorse settimane sulle spiagge di Lampedusa. Sin da subito, come aveva confermato anche a “Voceâ€? il direttore Giorgio Cotelli, dalla Caritas in tutte le sue articolazioni era stata comunicata la disponibilitĂ a collaborare all’accoglienza degli immigrati. CosĂŹ, dopo un primo

trasferimento da Lampedusa ad alcune strutture per il disbrigo di pratiche relative all’identiďŹ cazione e alla veriďŹ ca dello status di richiedente asilo, in accordo con le diverse Prefetture è iniziata la distribuzione degli immigrati nel Paese. Senza tanto clamore, si diceva, le Caritas diocesane hanno comunicato a quella nazionale la propria disponibilitĂ all’accoglienza. 30 sono i posti che la Caritas diretta da Cotelli ha messo disposizione e nelle

scorse settimane sono arrivati i primi rifugiati. Cinque sono le persone attualmente in carico alla Caritas di Darfo. Altre, sino al completamento dei posti a disposizione, dovrebbero essere in arrivo. 25 sono invece i profughi accolti nei giorni scorsi dalle suore Poverelle di Palosco. Il loro arrivo è stato gestito dalla Prefettura e della Caritas di Bergamo, anche se da un punto di vista ecclesiale, quella di Palosco è una comunitĂ

a tutti gli effetti bresciana. I direttori delle due Caritas si sono incontrati e hanno convenuto di rispettare l’articolazione territoriale delle Prefetture. Ancora una volta, dunque, la rete solidale della Caritas si è messa in moto dando risposte a un bisogno concreto. Risposte che sono avvenute senza troppe discussioni e confermando che la scelta di una distribuzione capillare dei profughi sul territorio era in grado di scongiurare tanti timori.


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Nella Sala della comunitĂ di Marone il 19 maggio alle 20.45 è in programma, all’interno del progetto culturale della Cei, la tavola rotonda: “Nuovi adolescenti: il timore di crescere un limite, una sďŹ da, una risorsa...â€?. Partecipano: la psicologa Anna Trivella (“L’etĂ incerta: desiderio e paura di crescere degli adolescentiâ€?; Davide Guarneri, presidente nazionale dell’Age (“Le preoccupazioni dei genitori di fronte alla separazione dai ďŹ gliâ€?); Mauro Toninelli,

Il Comune di Cazzago San Martino con le associazioni di Cazzago San Martino organizza l’11ª festa delle associazioni presso il parco Arcobaleno nelle giornate del 20, del 21 e del 22 maggio all’insegna dell’amicizia, del volontariato e della solidarietà . Il 20 maggio alle 18.30 viene aperto lo stand con la cucina e la pizzeria; alle 20.30 la serata musicale per i giovani. Il 21 maggio alle 14 l’apertura della festa, alle 15 la biciclettata in compagnia; alle 17.45 la premiazione della

giornalista di “Voceâ€? e responsabile di Voce Sas (“Quando il lupo piace piĂš di cappuccetto: se il buio è una stanza chiusa e la chiave si trova nel ďŹ lm dell’orroreâ€?); il giocatore Marco Zambelli (“Crescere affrontando le sďŹ de: lo sport come risorsa per affrontare le paureâ€?); don AlďŹ o Bordiga (“Formare gli adolescenti negli ambienti esterni alla famigliaâ€?). Saranno presenti il sindaco Emilio Tosoni, Davide Dotti, preside dell’Istituto “Einaudiâ€?, e il parroco don Fausto Manenti.

gara di pesca per diversamente abili organizzata dalla societĂ Sps Azzurra ’85 e offerta dal Circolo Arci di Cazzago. La serata si apre alle 18 con lo stand e prosegue con il ballo liscio. Domenica 22 c’è la gara di pesca alla trota presso il laghetto comunale in localitĂ CorteFranca: il ricavato verrĂ devoluto all’Associazione Anmil di Cazzago per la realizzazione del monumento agli invalidi del lavoro. Alle 9 parte la terza “10 Miglia tra vigneti e castelliâ€? aperta a tutti.

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*OL RSSRVWL HVWUHPLVPL GHOOD YLROHQ]D Anche in occasione dell’uccisione di Osama Bin Laden abbiamo constatato che nella societĂ dell’informazione sappiamo tutto di tutti, meno quello che conta sapere. Non è in discussione la naturale segretezza delle operazioni militari e, tanto meno, di quelle spionistiche, bensĂŹ la disponibilitĂ delle notizie che permettono di capire come si sono svolti gli avvenimenti, in base a quali decisioni politiche ed etiche. Faccio un esempio molto concreto e molto pesante dal punto di vista morale. Nel usso informativo dell’operazione Bin Laden si è parlato di una pista concreta che ha permesso di scoprire il luogo dove si nascondeva: le informazioni strappate con l’uso della tortura ai prigionieri di Guantanamo (la prigione malfamata che Barack Obama aveva promesso di chiudere e di cui invece continua a prorogare l’esistenza). Ora si dĂ il caso che la norma che vieta la tortura e non la giustiďŹ ca mai, sia un “principio costituzionaleâ€? della comunitĂ internazionale, e a nessuno dovrebbe essere consentito di infrangerla senza essere debitamente processato e

punito. Purtroppo succede che Leon Panetta capo della Cia e prossimo segretario alla Difesa, abbia condannato nel 2008 la tortura osservando che non può essere giustiďŹ cata da ragioni di sicurezza nazionale, ma nel febbraio dell’anno dopo, davanti al Senato, abbia affermato che l’annegamento simulato era sĂŹ illegale ma che non avrebbe punito coloro che lo avessero praticato. Quindi sarebbe importante sapere quando, quanto e come si continua a torturare.

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CosĂŹ come sarebbe importante capire perchĂŠ Osama Bin Laden è stato ucciso senza un giusto processo e anche perchĂŠ il suo corpo è stato gettato nell’oceano senza alcun segno di pietas concreta verso il suo corpo e verso i suoi familiari. So che molti considerano queste preoccupazioni ipocrite, inopportune e magari stupide. Tuttavia sono certo che lo spirito vendicativo e spietato non solo va contro il rispetto della Giustizia, ma è sicuramente

negativo dal punto di vista delle strategie politiche e militari. PerchĂŠ altrimenti aveva ragione Fred Halliday, l’accademico dublinese scomparso il 26 aprile 2010, esperto del Medio Oriente, che nel 2004 ha scritto che la nostra modernitĂ ha al suo centro la complicitĂ fra terrorismo e esportazione della democrazia dall’esterno: “Ambedue hanno imposto con la forza le proprie politiche e le proprie visioni a popoli ritenuti incapaci di proteggere se stessi, proclamando

le proprie virtĂš storiche mondiali, richiamandosi a progetti politici che solo loro hanno deďŹ nito. (‌) Il terrorismo può essere sconďŹ tto solo se quest’arroganza centrale viene superataâ€? (Opendemocracy). Purtroppo, nonostante i tentativi di molti politologi di dimostrare il contrario, in questa direzione Obama non si comporta diversamente da Bush. Alla ďŹ ne viene sempre a galla la realpolitik, cioè il dispregio dei principi in nome degli interessi immediati di parte. Ăˆ lo stesso spirito che ha spinto gli Usa ad aiutare regimi autoritari, a ďŹ nanziare il radicalismo islamico in Afghanistan, per contrastare l’invasione sovietiva, usando anche Osama Bin Laden. In quel periodo Reagan (repubblicano) chiamava i mujaheddin combattenti per la libertĂ . E tutti sapevano che erano terroristi. Anche il consigliere per la sicurezza di Carter (democratico), Brzezinski, nel 1998 non rimpiangeva l’aiuto ai futuri terroristi in nome del collasso dell’impero sovietico. Per questo la guerra in Afghanistan è un pantano senza vie d’uscita se non per le bare dei morti.


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Domenica 15 e lunedÏ 16 maggio 2011 si andrà a votare per le elezioni amministrative 2011, nei seguenti orari: domenica 15 dalle 8 alle 22, e lunedÏ 16 dalle ore 7 alle 15; dopo aver chiuso le votazioni, e dopo l’accertamento del numero dei votanti, in accordo con quanto riferisce il Ministero dell’Interno, si andrà poi avanti con gli scrutini. Nel Bresciano sono 29 i Comuni al voto: Anfo, Artogne, Azzano Mella, Bagnolo Mella, Barghe, Bienno, Bovegno, Capriano del

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Colle, Castel Mella, Collebeato, Collio, Corte Franca, Esine, Flero, Incudine, Isorella, Losine, Moniga del Garda, Nave, Ono San Pietro, Ospitaletto, Ossimo, Pian Camuno, Piancogno, Polpenazze del Garda, Poncarale, Pontoglio, Soiano del Lago, Torbole Casaglia. Nessuno di questi Comuni andrĂ al ballottaggio. In generale si registra una proliferazione delle liste civiche (piĂš o meno mascherate). In questa pagina proponiamo una sintesi di tre incontri di “Gira la Voceâ€? fatti

sul territorio: a a Flero, Nave e Ospitaletto. L’11 maggio (“Voce� in stampa) siamo andati a Bienno, mentre il 12 il dibattito pubblico fra i candidati va in scena all’oratorio di Pontoglio con inizio alle 20.30. Le serate sono state molto partecipate, segno che la politica a livello locale interessa ancora. Adesso si avvicinano le votazioni e, soprattutto, dopo le immancabili promesse elettorali, saranno gli stessi cittadini a decidere il loro Sindaco per i prossimi cinque anni.

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nche la popolazione di Ospitaletto (13.521 abitanti) è chiamata a rinnovare Sindaco e Consiglio comunale nella tornata elettorale del 15 e 16 maggio. Sono quattro le liste che si contenderanno la vittoria: “Centrodestra per Ospitalettoâ€?, in continuitĂ con la maggioranza uscente, candida come sindaco Angiola Giudici; “Ospitaletto innanzituttoâ€? è una civica collocabile al centro, candidato sindaco Giulio Incontro; “Insieme per Ospitalettoâ€?, lista civica in area centro-sinistra, candidato sindaco Giovanni Battista Sarnico; “Forza Nuovaâ€?, dell’omonimo movimento di destra, candidato Enrico Salvinelli. Il Gruppo interassociativo parrocchiale ha promosso la scorsa settimana due incontri per conoscere e far conoscere uomini e idee dei vari schieramenti: giovedĂŹ 5 maggio si sono confrontati alcuni giovani presenti nelle liste, rispondendo alle domande proposte da altri giovani; venerdĂŹ 6 maggio è stata la volta dei candidati sindaci che hanno risposto alle domande proposte dalla comunitĂ civile e parrocchiale su varie tematiche. Entrambi gli incontri si sono tenuti presso il teatro AgorĂ della parrocchia, registrando una partecipazione significativamente numerosa da parte dei cittadini, giovani e meno giovani.

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stificando la propria assenza stessa per la concomitanza di una fiaccolata contro il degrado e la prostituzione, organizzata presso la Baitella dal suo movimeno. Moderati da Angelo Onger, che rappresentava il nostro giornale, i tre candidati si sono confrontati rispondendo a una serie di domande che riguardavano i seguenti argomenti: la povertà , la famiglia, le risorse economiche, l’immigrazione, la scuola e l’educazione, la viabilità , il piano di zona per i servizi sociali, l’ambiente, il volontariato, i giovani. Dagli interventi si possono enucleare alcuni problemi

emergenti. In particolare sono state sottolineate le oggettive difficoltĂ di bilancio perchĂŠ crescono i bisogni e diminuiscono le disponibilitĂ di spesa. Su problemi specifici, è condivisa e decisa l’opposizione alla nuova discarica di Bosco Sella. Altrettanto condivisa, a livello di programmi, la gestione del flusso migratorio, favorendo l’integrazione senza privilegi e senza discriminazioni per i nuovi arrivati. La serata ha offerto un buon esempio di dibattito fra schieramenti diversi senza tensioni o contrasti rissosi, ma nel rispetto delle persone e delle opinioni. Se questo vi pare poco.

3UHYDOH OD SROLWLFD GHO ULVSHWWR La politica non è solo quella gridata delle grandi ribalte nazionali. C’è anche quella fatto di dialogo, di divergenze, magari anche di contrasti ma gestiti in termini civili. Questo il messaggio emerso dal confronto tra i candidati sindaco di Nave tenuto il 5 maggio scorso al teatro San Costanzo. Su tematiche uscite dagli approfondimenti condotti nei mesi scorsi dal locale Forum della associazioni si sono confrontati Marco Bassolini

della Lega Nord, Tiziano Bertoli di Progetto Nave viva e Cesare Frati di Tutti per Nave. Pur dividendosi su alcune questioni particolarmente sentite dalla comunitĂ di Nave i tre candidati in corsa per la carica di primo cittadino hanno dimostrato anche nel corso del dibattito, seguito da un pubblico numeroso e attento, un fair play non comune. Atteggiamento che i tre hanno promesso di mantenere anche a urne chiuse, anche se, come ha

evidenziato Marco Bassolino, questo non può andare a bloccare il diritto/ dovere di governare per chi ha vinto e quello di esercitare un legittimo ruolo di controllo per chi dovrĂ stare all’opposizione. Tra i temi che hanno appassionato maggiormente candidato e pubblico quelli del polo scolastico, della nuova caserma dei carabinieri e dell’attenzione ai nuovi bisogni che la crisi economica ha fatto emergere anche a Nave.

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”‡•…‹ƒ ƒ ‘‰‰‹ƒ ˜‡”•‘ ‹Ž ”‡…—’‡”‘ Proseguono i lavori di ristrutturazione di Palazzo Loggia. L’attuale copertura a carena rovesciata, realizzata nel 1915 in sostituzione dell’originaria distrutta da un incendio nel 1575, soffre di un cedimento strutturale di circa 80 cm, che provoca la rottura delle centine reticolari lignee di cui è composta. Grazie al progetto strutturale ideato dall’ing. Ezio Pilar Giuriani e di quello architettonico dell’arch. Paola Faroni è in corso di realizzazione una piattaforma

portante che sarĂ collocata nel sottotetto del palazzo, in particolare in corrispondenza del sofďŹ tto, ad oggi inagibile, del Vanvitelliano. A questo proposito è stata posta la prima di 19 travi che fungeranno da base per la piattaforma; il lavoro di posa è molto complesso, in quanto ogni trave, formata da due mezze travi, misura 25 metri e va inserita singolarmente. Data la delicatezza della struttura, prima della messa in atto è stato realizzato nel laboratorio dell’UniversitĂ di

Brescia un prototipo per escludere problemi di rottura. Una seconda fase d’intervento sarĂ possibile grazie alla strutturazione della piattaforma, che consentirĂ di montare un sistema di ponteggi interno per raggiungere le centine portanti e veriďŹ care l’entitĂ dei danni, in modo da permettere in seguito lavori di manutenzione di cui il palazzo necessiterĂ nel tempo. VerrĂ creato un diaframma antisismico che ridurrĂ i rischi per l’intero ediďŹ cio; l’agibilitĂ

del sottotetto potrĂ diventare l’occasione per rendere visitabile la struttura interna a gruppi di un centinaio di persone per volta. Il progetto, sostenuto da Fondazione Cariplo, che è intervenuta anche a favore del restauro delle decorazioni cinquecentesche all’interno dell’ex sala stampa, sarĂ completato entro agosto. “Dopo Santa Giulia, questo diverrĂ il secondo luogo di Brescia da visitareâ€?, commenta l’assessore ai Lavori pubblici del Comune, Mario Labolani. (a.g.)

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er una cultura a 360° o una cultura per tanti. Sono queste le due espressioni che si ripetono spesso nell’argomentare dell’assessore provinciale alla cultura e al turismo, Silvia Razzi. Nasce la Fondazione “Provincia di Brescia Eventiâ€?, che si occuperĂ di iniziative culturali. Si potrebbe dire “finalmenteâ€? per parafrasare Silvia Razzi. La Fondazione è il braccio operativo della Provincia e unisce in sinergia fondi pubblici e privati. Concluso l’iter burocratico, la Fondazione è ormai ufficiale: il Cda è formato dalla presidente, Silvia Razzi, e da due consiglieri, Gianluigi Raineri (consigliere provinciale in quota Pdl) e Miriam Schena (affermata cardiologa). Gli incarichi, compreso quello del presidente, sono a titolo gratuito. Sono previsti massimo cinque consiglieri (minimo tre), ma vi possono entrare anche dei sostenitori privati. La strategia illustrata dalla Razzi è

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delle esibizioni nelle scuole in provincia (a Palazzolo) per avvicinare anche i giovani all’ambito musicale. SarĂ necessario, quindi, un lavoro di squadra: “Inizieremo – spiega l’Assessore – delle indagini per collocare eventi importanti, ma nello stesso tempo siamo aperti ad accogliere le richieste del territorio. La Fondazione si occuperĂ anche della regia della nuova ‘fortunata’ formula del Sancarlino: questo gli permetterĂ di approfondire il contatto sul territorioâ€?. CosĂŹ molti progetti che arriveranno sul tavolo dell’assessorato, verranno presi in considerazione dalla Fondazione. Verranno, comunque, fatte iniziative con la partnership fra Fondazione e Provincia. Il Consiglio provinciale ha approvato il piano finanziario che mette a disposizione 200mila euro per il 2011, una cifra che dovrĂ essere implementata dall’intervento dei privati. “Ho notato una sensibilitĂ estrema nei confronti dell’ente Provincia e

delle iniziative culturaliâ€?. Uno degli scopi della Fondazione sarĂ anche quello di attingere a finanziamenti e bandi nazionali ed europei. Alla domanda come si pone la Fondazione nei confronti delle altre realtĂ che giĂ operano, la Razzi non ha dubbi: “In dialogo. La Fondazione si mette a disposizione di una possibile partecipazione nel Grande; non è antagonista. Non a caso nel primo appuntamento, per il Festival, sono stati invitati artisti brescianiâ€?.

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I bresciani sanno poco o nulla del Metrobus. Ăˆ questo quanto si evince da un sondaggio effettuato da “Officina della cittĂ â€? a marzo. Sono state raccolte 660 interviste: lo scopo era di sondare e analizzare il livello di conoscenza, le aspettative e il giudizio sulla metropolitana leggera. I dati da un certo punto di vista sono “imbarazzantiâ€?, soprattutto a 18 mesi dall’avvio del metro bus. Solo un terzo degli intervistati sa quante linee avrĂ il metrò, anche se in generale emerge un giudizio positivo sull’infrastruttura in controtendenza con i referendum consultivi del 1998 e del 2001. Alcuni intervistati pensano che la seconda linea, quella fuori dal perimetro cittadino, sia giĂ operativa. “Officina della cittĂ â€? non vuole limitarsi alla sola analisi dei dati, ma ha in cantiere l’or-

ganizzazione, insieme a “Brescia per passioneâ€? e d’intesa con i vertici di “Brescia MobilitĂ â€?, un convegno sul metrobus: verrĂ data voce all’esperienza di cittĂ francesi come Lille e Rennes nelle quali il metrobus funziona con successo. La metropolitana leggera rappresenta una sfida per la nuova mobilitĂ sostenibile, ma secondo l’avvocato Francesco Onofri, presidente di “Officina della cittĂ â€?, anche per il bilancio delle casse comunali: si corre il rischio di perdere ogni anno 8 milioni di euro. Onofri ribadisce che serve “un maggiore sforzo politico per comunicare ai cittadini l’importanza di questo strumento e per rendere meno superficiale la conoscenza; all’inizio erano state lanciate le postazioni per vedere i cantieri, oggi si assiste a un raffreddamento mediaticoâ€?.

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un tratto il ďŹ ume Chiese e arriva, attorno alle 17, alla Madonna di Valverde dove sarĂ celebrata la Messa. Fin dalla prima edizione svoltasi nel 2000, la proposta si è distinta per il carattere vocazionale: i partecipanti (giovani e meno giovani) afďŹ dano alla Santa Vergine le proprie attese e aspirazioni in vista di una totale realizzazione di sĂŠ. L’intento del pellegrinaggio “Maria, Madre della Chiesaâ€? è quello di consegnare nelle mani della Vergine la Chiesa

universale. Durante il percorso verranno ricordate varie esperienze che in tutto il mondo realizzano la vocazione della Chiesa: rendere presente, talvolta a costo della propria vita o delle libertĂ civili, la persona di Cristo. Nello speciďŹ co il ritrovo per il pellegrinaggio è alle 9 presso il Santuario di Masciaga. C’è la possibilitĂ di spostarsi in bus (sola andata da Rezzato a Masciaga) con la partenza dalla fermata dell’autobus Sia di Rezzato-ponte alle 8. Dopo il

percorso del mattino è prevista la sosta per il pranzo presso la localitĂ Pieve; il cammino riprende nel pomeriggio. Verso le 17 si arriva al Santuario per celebrare la Messa. L’iscrizione comprensiva di libretto costa 5 euro, con 8 euro si riceve il libretto e il biglietto di sola andata da Rezzato a Masciaga. Per informazioni, si può consultare il sito www.ccfrassatibs.it, mandare l’e-mail a pellegrinaggio@ ccfrassatibs.it o telefonare al 3809022245.

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ell’albo d’oro figurano, fra gli altri, i nomi di madre Eugenia Menni, di Elena Alberti Nulli e di Ornella Parolini. Stiamo parlando del premio cittĂ di Brescia “Laura Bianchiniâ€?, che, giunto alla XII edizione, premia le vincitrici del 2011. L’iniziativa in programma lunedĂŹ 16 maggio alle 17 presso il Centro pastorale Paolo VI è del Gruppo promozione donna di Brescia. Nel corso della cerimonia, dopo l’introduzione di Doralice Vivetti, responsabile del Gruppo di promozione donna, interviene Elisabetta Selmi, docente di letteratura italiana all’UniversitĂ di Padova, che tiene una relazione su “Le donne del Risorgimentoâ€?. Successivamente Tina Leonzi, presidente del Comitato del premio, presenta le donne premiate e consegna loro una targa di riconoscimento. Quest’anno ricevono il premio: Alda Pasotti, Bianca Frigoli, Elisabetta Pierallini, Elisabetta Selmi, Giuseppina Zogno, Luciana

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‹—•‡’’‹�ƒ ‘‰�‘ Gianotti e Maria Grazia Dusi. Tutte le premiate hanno profili e storie differenti. Fra queste piace ricordare Giuseppina Zogno (1931-2010). Chi l’ha

conosciuta nelle varie fasi della sua vita, può testimoniare la sua disponibilitĂ , la sua gratuitĂ , la sua passione per ogni situazione umana bisognosa di comprensione e di aiuto. La prematura perdita della mamma, dell’unica sorella e del papĂ ai quali era molto legata, non provocarono ribellioni contro la vita ma la esortarono a rendersi utile. Concepiva la vita come una missione e per questo si impegnò in vari ambiti come insegnante elementare, direttrice della Colonia CĂ Serena per i figli dei Reduci Combattenti, dirigente di Azione Cattolica a livello parrocchiale e diocesano, animatrice di gruppi di azione umanitaria, missionaria ed ecumenica in favore dei Paesi dell’Est europeo, curatrice di archivi per la promozione di Cause dei Santi, promotrice del Gruppo Galilea per il sostegno spirituale delle coppia in difficoltĂ , ecc.. L’opera che la coinvolse particolarmente negli ultimi 10 anni della sua vita fu il volontariato nel carcere cittadino.

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‹—Â?‹…‡ŽŽ‘ Dz Â?”‹…‘ ƒÂ?‹ …‹Ödz ’‡” ÂŽÇŻ „‡ Il Comune di Brescia organizza l’“Enrico Zani Sciò – live for childrenâ€?, uno spettacolo di beneďŹ cenza con ingresso a offerta libera che si pone l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare al reparto di onco-ematologia pediatrica degli Spedali civili di Brescia. L’appuntamento è per venerdĂŹ 13 maggio alle 20 al teatro Arcobaleno di via Luciano Manara (Quartiere Fiumicello) a Brescia. Presenta Luana Vollero, partecipano come ospiti Sergio

Benzoni, Stefano Calzavacca, Alex Rusconi e Mauro Tononi. L’iniziativa ha come registi Xeos e l’Associazione bambino emopatico (Abe), che ha fra i suoi testimonial i calciatori Marco Zambelli e Nicola Silvestri (entrambi presenti alla serata) e da oltre 20 anni collabora con il reparto di onco-ematologia pediatrica degli Spedali civili. L’Associazione è stata fondata nel 1981 da un gruppo di genitori di bambini affetti da leucemia con lo scopo di rendere ottimale il

trattamento medico e sostenere psicologicamente e socialmente i bambini e le loro famiglie durante il periodo di cura. In particolare l’Abe si propone di concorrere ad assicurare a ogni bambino del reparto il diritto al trattamento ottimale e a una socializzazione intesa come inserimento nella vita normale. Nello speciďŹ co l’accoglienza alle famiglie assistite nei reparti e nel Centro trapianti midollo osseo “Monica e Luca Folonariâ€? e la ricerca.

che, soprelevati rispetto alla carreggiata, saranno di 1.67 metri ciascuno per essere anche ciclabili. Si passa da 8.40 metri a 10.76, con un impegno di circa 850mila euro – ha chiosato Labolani – di cui 650 mila destinati alla ristrutturazione del ponte, 50mila alla sistemazione della rotatoria Montelungo e 150mila in lavori di progettazione, impiantistica e a una serie di lavori accessoriâ€?. “Abbiamo cercato di trasformare un problema in un’opportunità – ha spiegato Stefano Sbardella per Brescia Mobilità – perchĂŠ, oltre alla soluzione e messa in sicurezza del ponte, abbiamo previsto migliorie alla rotatoria Montelungo che rimarranno

anche dopo la riapertura del ponte, perchÊ, sintetizzando, abbiamo previsto tre corsie in rotatoria, piÚ tre corsie da ogni accesso alla stessa, eccetto che da sud, che rimarranno due, cui, da ogni direzione, ne va aggiunta una per svolta a destra continua�.

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al prossimo 6 giugno fino a tutto settembre il transito su ponte Crotte – giĂ a un solo senso e su parte della sede stradale – verrĂ sospeso per consentire i lavori della sistemazione del manufatto. “Prima di prendere questa decisione – ha illustrato il sindaco di Brescia Adriano Paroli – ci siamo preoccupati, assieme ai tecnici di Brescia MobilitĂ , di valutare ogni possibile soluzione al fine di rendere gli inevitabili disagi il piĂš contenuti possibile. Confidiamo nella comprensione dei residenti, dei commercianti e di chi incon-

trerĂ difficoltĂ nei prossimi quattro mesi, ma assicuriamo che l’impegno è mirato a risolvere il problema definitivamenteâ€?. “Sono stati compiuti studi sui flussi di traffico dell’intera area interessata – ha aggiunto il vicesindaco ed assessore alla MobilitĂ e al traffico Fabio Rolfi – cosĂŹ come interventi sulla rotatoria Montelungo che, diventando uno dei nodi critici, sopporterĂ la maggior parte del traffico, al pari di alcune vie interne, quali via Vender, Collebeato, Risorgimento, per citarne alcune, ai cui abitanti chiediamo la pazienza necessaria al compimento dei lavori, che abbiamo

contenuto in 120 giorni consecutivi, in un periodo ‘leggero’, quale quello estivo. Anche il trasporto pubblico vedrĂ percorsi alternativi, che stiamo verificando per individuare quali possano essere i meno disagevoliâ€?. “Il ponte, rilevato come a elevato livello di pericolositĂ nel corso di controlli eseguiti nel 2010 – ha specificato l’assessore al Lavori pubblici Mario Labolani – subirĂ lavori che ne rivedranno la struttura, perchĂŠ si passerĂ dagli attuali 6.10-6.40 metri carrabili piĂš due per i marciapiedi ai 6.50 carrabili, cui va aggiunto un metro per gli spazi relativi alla separazione dei marciapiedi

I sacerdoti aiutano tutti.

Aiuta tutti i sacerdoti. Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità , conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e v e n g o n o d i s t r i b u i t e a t u t t i i s a c e r d o t i , s p e c i a l m e n t e a q u e l l i d e l l e c o m u n i t à p i Ú b i s o g n o s e , c h e p o s s o n o c o n t a r e c o s Ï su l l a g e n e r o s i t à d i t u t t i .

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Un ediďŹ cio pressochĂŠ abbandonato e in degrado. Ăˆ la situazione della stazione ferroviaria alla quale fanno riferimento i paesi di Pontevico e di Robecco d’Oglio, l’uno nel Bresciano l’altro nel Cremonese, divisi dal ďŹ ume che segna il conďŹ ne tra le due province. Una situazione alla quale a Robecco si individua il rimedio nel progetto per trasformare i locali in un museo permanente dei bersaglieri e la zona nord adiacente, in un parcheggio per i mezzi pesanti destinato ad

Alla “People and musicâ€? ovvero la “Festa dei popoliâ€?, manifestazione organizzata dall’oratorio San Luigi di Leno, il Comune accorda il patrocinio. L’iniziativa è ďŹ ssata per la serata di sabato 21 maggio, è di “forte valenza sociale e vedrĂ coinvolti i giovani e gli adolescentiâ€? considera il sindaco Piero Bisinella aggiungendo che “attraverso la musica è offerta un’occasione di integrazione e scambio culturale fra le varie etnie presenti nel nostro Paeseâ€?.

Il 21 maggio c’è la riunione dell’Ucid della Bassa Bresciana. L’incontro si svolge alla Pieve di Santa Maria Nascente, detta della “Formigolaâ€? (nella foro), che sorge a un chilometro dell’abitato di Corticelle Pieve, frazione di Dello. Il programma: alle 17.15 l’accoglienza del presidente Giuseppe Pozzi; 17.30, intervento dell’ing. Alessandro Guerini, direttore dei lavori di restauro della Pieve; alle 18.30 la visita con gli “Amici della Pieveâ€?; alle 19 la Messa nella Pieve.

uso esclusivo dei soli residenti del paese. L’idea è stata proposta alla Regione. â€œĂˆ solo il primo passo di un percorso ancora da valutare nei dettagli. Al momento, questa scelta non implica alcun onere di spesa a carico del bilancio comunaleâ€?, spiega il sindaco di Robecco d’Oglio, Marco Pipperi, mentre a Pontevico l’idea è condivisa dalle associazioni ex combattenti che trovano spazi e sede per le loro attivitĂ nel palazzo della civica biblioteca. (pio)

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el corso degli anni la comunitĂ travagliatese ha saputo lanciare molti campioni dello sport: si pensi ai fratelli Baresi o ai pattinatori Bornati. “Anche se solo pochi riescono a raggiungono risultati a questo livelloâ€? spiega l’assessore allo Sport Gianbattista Dossi “ciò che conta nello sport è lo sforzo che qualsiasi praticante mette in campo per misurarsi con le varie discipline, con i propri limiti e con gli altri. Lo sport è un momento di crescita interiore. ‘Sport in Festa’ vuole essere un riconoscimento al cruciale e insostituibile ruolo che svolgete nella nostra ComunitĂ â€?. “Sport in Festa 2011â€? si apre domenica 15 maggio alle 16 in Piazza LibertĂ con la partenza di una grande biciclettata (con le magliette dei tre colori della bandiera italiana) che farĂ tappa alla Casa di Riposo, a Santa Maria dei Campi e al Centro sportivo. Il programma prevede numerosi tornei ed esibizioni. LunedĂŹ 16 maggio alle 20.30 alla Sala Nicolini è in programma un’importante conferenza in collaborazione con l’Age intitolata “E se ci guardassimo un po’ in giro?â€?: il valore e il significato dello sport e su come la pratica sportiva può insegnare a un giovane a rispettare le regole. Intervengono il prof. Ivo Lizzola, preside della FacoltĂ di Scienze della Formazione dell’UniversitĂ degli Studi di Bergamo, e gli ex nuotatori

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‹‘”‰‹‘ ƒÂ?„‡”–‹ ‡ ‘Â?‡Â?‹…‘ ‹‘”ƒ˜ƒÂ?–‹ Giorgio Lamberti e Domenico Fioravanti. MercoledĂŹ 18 maggio alle 20.30 al Palazzetto dello sport si svolgerĂ la presentazione dell’atleta travagliatese Federica Mondini selezionata da “Special Olympicsâ€? per partecipare ai Giochi mondiali estivi special Olympics Atene 2011. SeguirĂ la presenta-

zione del libro di Alessio Tavecchio “Con una marcia in piĂšâ€?. Un libro che tratta di prevenzione stradale, che si avvale di una prefazione firmata fra gli altri da Valentino Rossi e da Felipe Massa e che parte dalle lezioni di educazione stradale che Alessio tiene agli alunni delle scuole. Dopo essersi diplomato in informatica ebbe un grave incidente motociclistico all’etĂ di 23 anni. Durante la settimana sarĂ presente una delegazione di studenti francesi delle scuole medie di Beaufort en Anjou, cittadina gemellata con Travagliato, che verranno ospitati dalle famiglie travagliatesi e venerdĂŹ e sabato pomeriggio, a partire dalle 15, sfideranno i loro coetanei travagliatesi nel torneo di “calcetto umanoâ€?. Sabato sempre alle 15 “Miniolimpiadeâ€? per i ragazzi delle societĂ sportive. Tra le novitĂ c’è una gara con i poniâ€?: la “Miniolimpiadeâ€? che verrĂ replicata domenica 22 a partire dalle 15.30 tra gli amministratori e i consiglieri comunali di Travagliato, Berlingo, Cazzago San Martino e Rovato: i quattro Comuni che insieme lottano per l’istituzione del Plis (un Parco locale di interesse sovracomunale) alla Macogna. Tra le altre novitĂ l’allestimento dello “Sport in vetrinaâ€?. Una ventina di negozi travagliatesi abbinati a una ventina di societĂ sportive travagliatesi addobberanno la loro vetrina. La manifestazione si conclude domenica 22 maggio alle 21.30 con la lotteria.

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ƒ”„ƒ”‹‰ƒ Â”Â‡Â˜Â‹Â•ÇŁ —Â? ’”‡Â?‹‘ ’‡” …Š‹ ˜—‘Ž‡ •…”‹˜‡”‡ A pochi giorni dalle premiazioni del Brevis Junior, che ha visto protagonisti i bambini delle elementari del circolo didattico di Dello, il Comune di Barbariga e l’associazione Pro Loco hanno pubblicato il bando per partecipare all’edizione 2011 del Brevis: il Premio nazionale di scrittura essenziale. Il concorso letterario, giunto alla sesta edizione, è patrocinato dalla Regione, dalla Provincia dal sistema bibliotecario Bassa Bresciana centrale e

dall’Associazione Comuni Terre Basse. Questo concorso, promosso per la prima volta nel 2005 è studiato per promuovere la scrittura breve, concisa ed essenziale. “L’intento è quello di promuovere la scrittura breve e concisa attraverso opere multimediali – hanno ribadito gli organizzatori – . Non a caso è stato ripreso un termine latino polisemico. Il signiďŹ cato di ‘brevis’ è ‘essenziale’â€?. Per l’edizione 2011 le sezioni proposte sono sempre sette: la poesia,

con un testo che può essere al massimo di 10 versi, il racconto breve, che non deve superare i 3600 caratteri, l’endecasillabo (con un massimo di tre versi), la vignetta satirica, l’sms (testo non superiore ai 160 caratteri) l’haiku e il cortometraggio, un ďŹ lmato di una decina di minuti in dvd. Il termine per la presentazione delle opere, sia per posta raccomandata che on line, è previsto per il 15 luglio (informazioni allo 030/9718104 o sul sito www.brevis.it). Verranno

premiate le prime tre opere classiďŹ cate per ogni sezione e ai vincitori verrĂ conferita una targa artistica personalizzata e un diploma d’onore. Tra i vincitori verrĂ scelto il miglior Brevis che avrĂ la fortuna di portarsi a casa un premio in denaro di 500 euro. Tutte le opere premiate verranno comunque raccolte in un’antologia che sarĂ presentata e venduta al momento delle premiazioni, che sono previste per il mese di settembre. (mtm)

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i è conclusa con il concerto del complesso “I Batmanâ€? la stagione della Lum, Libera universitĂ Manerbio. L’intervento del maestro Arturo Andreoli che ha fatto percorrere alla platea del Teatro Comunale, affollato come sempre, vicende e musiche legate ai Festival di Sanremo dall’esordio all’epoca nostra. Applausi fragorosi rivolti agli esecutori, strumentisti e voci, che si sono alternati nell’intepretazione dei successi vecchi e nuovi. Un successo l’iniziativa, ultima di una serie di appuntamenti che ogni giovedĂŹ pomeriggio sono stati occasione di

aggregazione sociale per pensionati ed anziani che hanno manifestato riconoscenza alla presidente Rita Fogazzi, la quale con molta passione e impegno, con la collaborazione di altri volontari come lei, ha saputo realizzare programmi di notevole interesse culturale, spettacolare e ricreativo. â€œĂˆ stata un’avventura che abbiamo avviato nel 2001 sollecitati dall’assessore Manfredini in quel tempo delegato alla Cultura – ha commentato la signora Fogazzi – e che abbiamo proseguito grazie alla disponibilitĂ degli amministratori che nel tempo si sono alternati nella guida del Comuneâ€?. Al-

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ha avuto presidente la signora Fogazzi che nei giorni scorsi ha spontaneamente deciso di passare la mano. Ed è cosĂŹ che dal prossimo anno, il decimo della Lum, per unanime designazione del consiglio direttivo, sarĂ la prof.ssa Elena Ungari, docente alla Cattolica, a guidare la stagione della sodalizio, in collaborazione col vice presidente Bruno Scartapacchio, generale della riserva dell’Aeronautica militare, il quale smessa la divisa, da volontario s’è reso disponibile per la comunitĂ affiancando altri che gli hanno espresso riconoscenza. Nel direttivo della Lum saranno ancora presenti

con diversi compiti: Vanna Dadda, Angiolino Guindani, Bianca Manfredini, Vladimiro Marinello, Piera Grazioli e Bibiana Nervi. Durante la riunione, dono della Lum, è stato consegnato al maestro Andreoli un nuovo strumento musicale, un fagotto che mancava nella formazione della civica Santa Cecilia, dato in affidamento alla scuola di musica Manfredini che provvederà ad istruire un musicista ad hoc. In una sala adiacente il teatro è stata allestita la mostra delle opere dipinte da artisti formati alla scuola di pittura realizzata dalla Lum grazie alla disponibilità del maestro Martino Pini.

2/5 giugno 2011

1/5 giugno 2011

2/5 giugno 2011

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‡Â?‘ —ƒ––”‘ ‰‹‘”Â?‹ ’‡” Dz ‘ŽŽƒ„‘”‹ƒÂ?‘dz In occasione del 30° anno di fondazione la cooperativa sociale onlus “Collaboriamoâ€? di Leno, presieduta da Paolo Bonometti, ha organizzato “Collaboriamo ‌ in festaâ€?, una quattro giorni di festa, in programma da giovedĂŹ 19 a domenica 22 maggio, che verrĂ ospitata negli spazi attrezzati dell’ex ippodromo di Leno. Questa festa, che si fa per raccogliere fondi per sostenere economicamente l’associazione, ha un obiettivo preciso. Il cda ha approvato il

progetto di ampliamento della ComunitĂ alloggio Monica Crescini, i cui otto posti sono giĂ occupati. Si prevede l’ampliamento della struttura con 6 posti. Il costo è di circa 500mila euro. Ecco il programma della festa. GiovedĂŹ 19 maggio si comincia con “Giovani... in festaâ€?, con la presenza di Giorgio Zanetti, Silver, Maya, Patty no stop, gruppo TrafďŹ ka e del tenore Paolo Antognetti. VenerdĂŹ 20 maggio, saranno in scena Charlie Cinelli e il Corpo musicale cittadino di Ghedi

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Š‹ƒ”‹ Çł ÂŽ ‹„„‹Îdz diretto dal maestro Francesco Andreoli che proporranno il concerto “Sta ‘n bandaâ€?. Sabato 21 maggio: serata dedicata al liscio, con l’ orchestra Camillo del Vho e domenica 22 maggio, “Musica per sognareâ€?, con l’orchestra Fausto Tenca. Nelle giornate di sabato e domenica, inoltre, negli spazi di “Collaboriamo‌ in Festaâ€? sarĂ possibile acquistare i lavori su vetro, carta e legno realizzati dai ragazzi diversamente abili che frequentano la Cooperativa. (mtm)

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Morcelli-Repossi offre i propri spazi per una serata Fai, nella quale si esibirĂ il poeta e attore, Achille Platto, nello spettacolo “BibbiĂšâ€?, testo che sicuramente molti di noi conoscono, ma che, recitato dall’autore, è sempre una novitĂ . L’appuntamento è per venerdĂŹ 13 maggio alle 20.45 presso l’auditorium della Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi di via Varisco 7 a Chiari.

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o sport non costituisce solo un fattore di divertimento o di crescita, ma è un valido aiuto per le persone in difficoltĂ fisiche o psichiche e rappresenta, altresĂŹ, lo stimolo a dare il massimo per combattere varie forme di disabilitĂ , spesso con grande successo. A Montichiari, grazie ad una collaborazione tra le associazioni Tandem e Dream Team, è partito il primo corso di pallacanestro per bambini diversamente abili riservato agli studenti delle classi primarie e della scuola secondaria di primo grado. I primi frequentano il corso nei giorni di martedĂŹ e giovedĂŹ dalle 17.30 alle 18.30 nella palestra del centro giovanile di Montichiari e sono seguiti dall’istruttore di minibasket Andrea Ambrosi, insieme ai bambini che giĂ frequentano le lezioni di minibasket. I ragazzi piĂš grandi, invece, frequentano il corso il martedĂŹ dalle 15.15 alle 16 nella palestra di Novagli, seguiti dall’allenatore Gian Paolo Alberti. L’iniziativa è aperta anche ad altri bambini e ragazzi diversamente abili che vogliono mettersi in gioco e sentirsi pienamente parte di un percorso comune di vita e di sport. I corsi nascono dalla volontĂ delle due associazioni organizzatrici di andare in aiuto, il piĂš possibile, ai piccoli in difficoltĂ : Tandem, presieduta dall’avvocato Paola Invernali,

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tenzione all’aspetto sociale, oltre a quello prettamente agonistico e mira a concretizzare questa sua importante parte attraverso l’incontro con un partner associativo con queste caratteristiche. Da tale sinergia preziosa è cosĂŹ scaturita l’idea di far partecipare i ragazzi di Tandem ai corsi voluti ed ideati da Dream Team, per questi ultimi mesi prima della pausa estiva, per avviare una maggior conoscenza reciproca in vista poi della creazione di iniziative vere e proprie a partire dal mese di settembre. Le iscrizioni ai corsi sono aperte e si possono effettuare chiamando i seguenti numeri di telefono: 333/1810819 oppure 335/6666937. Sempre rimanendo nell’ambito del volontariato ricordiamo che l’associazione Tandem sta organizzando numerose iniziative il cui fine è autofinanziare i propri progetti per bambini diversamente abili: tra le tante realtĂ citiamo la vendita di fiori per la Festa della mamma che la scorsa domenica, in piazza Santa Maria, ha riscosso grande successo con un pubblico numeroso accorso ad informarsi anche sugli scopi del sodalizio. L’associazione presieduta da Invernali ha sede in piazza Municipio 2/B ed è sempre aperta all’ingresso di nuovi volontari non solo per mettere in comune le stesse problematiche, ma anche per aumentare le risorse a disposizione nella lotta alle varie forme di disabilitĂ minorile.

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‡Â?–”‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ƒ”–‹•–‹…‘ ‡„‹Â?‘ Â? ’”‡Â?‹‘ ’‡” Ž‡ –‡•‹ †‹ Žƒ—”‡ƒ Sabato 14 maggio alle 16, nell’ambito della XIX Primavera culturale della Franciacorta e del Sebino, Mariella Annibale tiene a Gussago presso l’auditorio San Lorenzo (in piazza San Lorenzo) un’anteprima del convegno per i 1000 anni (1012-2012) dell’ordine camaldolese. L’ingresso è libero. La regia è del Centro culturale artistico di Franciacorta e Sebino, che promuove e incoraggia gli studi sulla Franciacorta e sul Sebino: premia e segnala i

giovani di tutte le facoltĂ che con i loro lavori apportano contributi originali allo studio della Franciacorta e del Sebino. Indice ogni due anni un concorso a premi per tesi di laurea magistrale. Per l’anno 2011 il Centro culturale offre un premio di 1000 euro al primo classiďŹ cato, di 500 euro al secondo e di 250 euro al terzo per tesi che riguardano il territorio della Franciacorta e del Sebino bresciano e bergamasco.

I partecipanti potranno presentare tesi che contengano originali apporti alla materia studiata e che abbiano conseguito una valutazione minima di 100 su 110. Le tesi e la documentazione dovranno pervenire entro il 30 dicembre 2011 alla sede del Centro culturale artistico di via Tito Speri 6 a Bornato. Gli esemplari premiati saranno depositati nella biblioteca del Centro culturale. Per informazioni, 0307255014.

sempre protese ad elevare lo spirito di fratellanza alpina nel ricordo dei Caduti�, basta pensare alla decennale collaborazione coi ragazzi del Centro bresciano down, al sostegno alla Casa di riposo, ma anche alla scuola di Nikolajewka e alla partecipazione alle manifestazioni locali e nazionali. La “due giorni� di festa apre sabato: alle 10 con gli onori ai simboli delle Associazioni d’Arma e alle 14 davanti al Rifugio sul Monte in ricordo ai caduti alpini. Alle 20.45 nel cinema teatro la Corale Montorfano diretta dalla maestra Renata Chiari e accompagnata dall’organista Roberto Tamanza terranno un concerto, nel corso del quale saran-

no illustrati stralci della vita del sodalizio e consegnati riconoscimenti ai Reduci colognesi. Domenica alle 9 l’ammassamento all’area feste di via Corioni, alle 10 l’alza bandiera e l’inizio della sfilata in onore ai caduti; alle 11 la Messa in chiesa, seguita dalla festa e alle 12.30 dal rancio.

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i va insieme, si soffre insieme e lo zaino è lo stesso per tuttiâ€?. All’eco di queste parole il Gruppo Alpini di Cologne celebra il suo 85° anniversario di fondazione: correva l’anno 1926 quando alcuni reduci della Guerra libica del 1912 e della Prima guerra mondiale decisero di creare anche a Cologne un gruppo Ana. con un proprio gagliardetto distintivo. Da allora, come oggi, l’impegno e la coesione della sezione, dal 2006 guidata da Enrico Rivetti e ora composta da 140 soci, non sono mai venuti meno. La testimonian-

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za risale a quel lontano 8 dicembre 1953 quando gli alpini informarono l’arciprete don Francesco Borra di voler erigere di proprie mani una cappella votiva non all’oratorio come annunciato alla popolazione, bensÏ in vetta al Monte Orfano, affrontando un lungo ed erto sentiero e imbattendosi in una montagna di sacrifici, che vennero poi ripagati quando, dopo 35 domeniche di duro lavoro di una ventina stabile di persone rinforzata dai volontari, fu posta l’ultima pietra davanti alla cappella e un’aquila colata nel bronzo da 276 kg, divenne il secondo sim-

bolo tanto caro agli Alpini. La prima pietra fu posata nei pressi dell’altare il 24 febbraio 1954, mentre l’inaugurazione alla presenza dell’arcivescovo di Sassari e di tante personalità – tra cui don Carlo Gnocchi e padre Marcolini – avvenne il 12 settembre 1954. La strada asfaltata sul Monte venne creata solo negli anni ‘70 quando la Sip intervenne per raggiungere il Ripetitore posto in vetta; mentre nel 1975 giunse l’acqua potabile a servizio del Rifugio realizzato sempre dagli Alpini vicino alla sacra cappella. In questi 80 anni “le varie attivitĂ del gruppo sono state

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Ăˆ stato ribattezzato “Le meraviglie della terra del ďŹ umeâ€?, l’itinerario storico-turistico alla scoperta dei tesori palazzolesi. Ăˆ un progetto di rilancio e valorizzazione turistica di Palazzolo che affonda le radici nell’esperimento dell’anno scorso (oltre 9.500 visitatori in 21 giornate) di aperture al pubblico della torre del popolo, del torrione di Mura e del castello medioevale. Una sorta di seconda edizione fortemente sostenuta dall’Amministrazione comunale e gestita con la generosa,

I marinai di Palazzolo, nell’occasione del 150° anniversario dell’UnitĂ d’Italia e del 100° anniversario della loro associazione Anmi organizzano una mostra rievocativa navale della marina militare italiana, in collaborazione con l’associazione Modellisti Pandinesi. Il programma prevede l’apertura da giovedĂŹ 12 maggio a domenica 15 maggio: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 la visita della mostra presso il Polo Culturale della Biblioteca civica in via Lungo Oglio.

Giovedi 26 maggio riapre la festa dello sport che ormai ha raggiunto il 25° anno di ricorrenza. Il programma prevede il ritrovo di tutte le societĂ sportive in piazza Roma sďŹ lata ed arrivo allo stadio comunale. Questa festa durerĂ come consuetudine dieci giorni e il calcio la farĂ come al solito da padrone, ma saranno presenti anche il tennis, il saggio del gruppo “Twirlingâ€?, la Stra-Palazzolo, corsa o camminata per Palazzolo, e il Meeting del cuore.

sensibile e fondamentale presenza dei volontari. Non solo, da quest’anno ai ciceroni volontari – istruiti da Francesco Ghidotti e Luciano Demasi – si afďŹ ancano gli studenti dell’indirizzo turistico dell’Istituto professionale di Stato di Palazzolo. Quest’anno aperti al pubblico non saranno solo le torri e la Rocha magna ma anche la Pieve medioevale con i suoi sotterranei, gli scavi archeologici e cicli pittorici; visite guidate sono organizzate pure per il ponte romano.

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na mostra multimediale, ma non nei termini in cui si soliti intendere questa commistione di strumenti. “Canto sospesoâ€?, il lavoro artistico di Osvaldo Vezzoli e Mauro Montalbetti che il pubblicoi può ammirare sino al 15 maggio presso il teatro della comunitĂ di San Pancrazio di Palazzolo, è multimediale nel senso che abbina all’espressione pittorica quella musicale. Della prima si è occupato Osvaldo Vezzoli, architetto, nato e cresciuto a San Pancrazio che ha coltivato la passione artistica di pari passo con quella dell’impegno politico-amministrativo per la sua comunitĂ . Quella musicale, invece, è stata opera di Mauro Montalbetti, musicista bresciano che, cresciuto alla scuola di Antonio Giacometti, sin da giovanissimo ha intrapreso un percorso artistico che lo ha portato a essere uno dei compositori italiani piĂš apprezzati delle giovani generazioni. L’incontro artistico tra i due è avvenuto nel 2009 quando Montalbetti visitando una mostra che Osvaldo Vezzoli aveva allestito nello spazio Aref di Brescia, avvertĂŹ precise sensazioni musicali. A due anni di distanza questa sintonia di emozioni ha dato origine al lavoro “Canto sospeso. Segni e suoni nel mito di Dedalo e Icaroâ€?. Osvaldo Vezzoli ha realizzato le 20 tavole che costituiscono il percor-

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quello del confronto con i due miti è una costante di tanti percorsi artistici. In particolare, come scrive il critico d’arte Osvaldo Vezzoli, che non è nuovo a questo tipo di incontri, di riflessioni, ha voluto fermarsi in modo particolare su questo mito, rileggendolo dalla parte di Dedalo, “forse perchĂŠ – sono considerazioni di Corradini – lui è architetto o forse per scoprire le veritĂ di chi rimane piĂš in ombra nelle storieâ€?. Sollecitato da queste e da altre suggestioni Mauro Montalbetti, lavorando a stretto contatto con Vezzoli, ha realizzato una partitura musicale che amplifica le suggestioni e la forza espressiva delle 20 tavole del percorso artistico. La partitura è stata eseguita in prima assoluta in occasione dell’inaugurazione della mostra dal violoncellista Marco Perini, davanti a un pubblico rapito dalle sensazioni prodotte dall’abbinamento tra la pittura e la musica. “Canto sospeso. Segni e suoni nel mito di Dedalo e Icaroâ€?, che chiude i battenti a San Pancrazio il 15 maggio sarĂ replicata a Pavia, presso l’associazione “Via Magentaâ€? dal 4 al 12 giugno prossimo; a Palazzolo sull’Oglio, presso la Fondazione Cicogna Rampana dal 24 settembre al 2 ottobre prossimo e a Brescia, presso la galleria Spazio Aref, luogo in cui è avvenuto l’incontro tra Vezzoli e Montalbetti, dal 22 ottobre al 20 novembre prossimi.

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come detto in precedenza, avrĂ luogo alle 20.30 presso la Sala della ComunitĂ dell’oratorio San Filippo Neri della parrocchia San Giovanni Battista di Lumezzane Pieve e sul palco ci sarĂ il coro “Musica dell’Animaâ€? guidato dal maestro Umberto Antonelli. L’evento ha il patrocinio e il sostegno della Provincia di Brescia, della ComunitĂ montana di Valletrompia, degli Spedali Civili di Brescia e di associazioni come l’Admo (Associazione donatori

midollo osseo) e gli “Amici del Radio “O.Albertiâ€?. L’ingresso sarĂ libero e le offerte devolute alla ricerca e al ďŹ nanziamento dell’importante attivitĂ di informazione svolta sul territorio da “Valtrompiacuore.â€? Per ulteriori informazioni, si può contattare lo 030/8912382 oppure visitate il sito www. valtrompiacuore.it. L’educazione alla salute e la prevenzione sono armi fondamentali al ďŹ ne di combattere

le malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Durante l’anno l’Associazione organizza diversi eventi culturali e campagne di informazione che raggiungano tutti i valtrumplini, i quali, sia per una vita troppo frenetica, che per verosimili questioni genetiche, sono molto esposti all’insorgere di malattie cardio-vascolari. Il sodalizio si avvale di mera opera di volontariato e trova i suoi ďŹ nanziamenti nell’impegno dei soci. (al. an.)

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ino a sabato a Gardone Valtrompia, nel bellissimo complesso di S. Maria degli Angeli voluto da San Bernardino da Siena giunto in Valle nel 1442, ed ora sede del sistema culturale valtrumplino (Sibcab), si può visitare (9-12; 14-17) una mostra originale: nell’elegante chiostro sono esposte le opere realizzate dagli alunni della scuola dell’obbligo valtrumpline ad interpretare due temi ambientali particolari. Sono quelli assegnati dal concorso indetto da “Verde Pulitoâ€?, la manifestazione promossa 15 anni fa dalla ComunitĂ montana con le realtĂ territoriali: polizie municipali, forestali,volontari Protezione civile ecc.. Ha avvicinato alle tematiche ambientali migliaia di ragazzi, proponendo loro all’inizio scolastico un tema da illustrare sempre diverso: dalla rappresentazione dei quattro elementi naturali (terra, aria, acqua,

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le dell’infanzia e primarie è stato assegnato il tema “Il nostro territorio è ricco di specie animali e vegetali. Raccontate alcune vostre esperienzeâ€?; alle scuole secondarie “Un ecosistema del vostro territorio in pericolo... come è possibile salvarlo?â€?. Vi hanno partecipato 31 classi (circa 700 alunni) con 23 elaborati illustrati come da regolamento con pannelli o plastici in qualsiasi materiale, con breve testo descrittivo dell’opera collettiva, una per classe per regolamento. Insieme da 10 anni, prima a Marcheno e poi a Bovezzo, si organizza coordinata dalle polizie locali, la presentazione ed esercitazione dei numeri dell’emergenza civili: 118, corpo forestale, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, antincendio boschivo ecc. Da quattro anni la manifestazione ha assunto valenza comprensoriale con invito alle classi filtro (5° elementare ed a scelta una media) rispettiva-

mente di Alta e Media-Bassa Valle. La Centrale del Latte supporta i ristori coi suoi prodotti. A Marcheno il 21 maggio parteciperanno 369 alunni e 25 insegnanti; a Bovezzo (28 maggio) 392 alunni con 32 insegnanti. In particolare durante quella di Marcheno ci sarà l’annullo speciale su cartoline originali frutto di una collaborazione tra scuole e Ufficio postale locale e provinciale. Il timbro speciale ideato dai ragazzi finirà nel museo nazionale filateli-

co. Si è aggiunto, in collaborazione con For, l’associazione che promuove l’atletica tra i giovani presieduta dal grande maratoneta Gianni Poli, il concorso per il logo della manifestazione podistica “sCorriMellaâ€? (4 settembre) che verrĂ premiato ed impresso sulla maglietta ricordo. Sabato a S. Maria degli Angeli, dalle 15 la grande festa con la premiazione dei vincitori del concorso “Verde Pulitoâ€?: premi in denaro per acquisto materiali didattici.

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Arrivano le nozze d’oro per il coro “La Soldanellaâ€? di Villa Carcina, che nel 2011 festeggia i 50 anni dalla fondazione. “Era il 1961 – dice il maestro Pasquino Zanotti – quando ci ritrovammo a Cogozzo nella parrocchia di Sant’Antonio Abate per dare vita al coro. All’epoca io avevo 16 anni e dei fondatori sono presenti tuttora Sandro Faustinoni e i fratelli Marinelli (Davide e Francesco). La cosa piĂš bella è che nel tempo il coro ha coinvolto sempre nuove persone e siamo riusciti a tenere fede alla presenza sul territorio. In questi anni abbiamo cantato un po’ in tutta Italia ed Europa (Strasburgo, Unterachim, Dachau, San Pietroburgo). Siamo nati per trasmettere i canti della montagna sulla scorta dell’esperienza del co-

ro Sat di Trento, poi per necessitĂ abbiamo avuto l’esigenza di nuovi stimoli, perchĂŠ se ci fossimo fermati a guardare quel francobollo dei canti di montagna, avremmo ignorato il patrimonio del canto corale. Un canto corale – prosegue il maestro Pasquino Zanotti – che ha piĂš di mille anni di storiaâ€?. Un sodalizio che giunge al traguardo dei 50 anni con una passione testimoniata anche da un cd che raccoglie il meglio del repertorio e da un libro curato da uno dei coristi, Pierfilippo Bacca, che ripercorre la storia del coro. I festeggiamenti del 50° sono attesi per il 14 maggio in quella parrocchia di Sant’Antonio Abate a Cogozzo dove nel 1961 tutto ebbe inizio. Info su www.corosoldanella.it. (a.a.)

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ƒ”‡œœ‘ Dz Ž‹Â?Â’Â‹ÂƒÂ†Â‹Çł ’‡” †‹•ƒ„‹Ž‹ Giungono quest’anno alla 12ÂŞ edizione le “Olimpiadiâ€? per disabili (giochi da tavolo, biliardino, percorso in carrozzella) organizzate dall’intraprendente Guido Sandrini. Un’idea che Guido ha avuto nel 1999 e che dal 2004 ha preso ufďŹ cialmente il nome di “Happy Handy Dayâ€?, richiamando circa 250 disabili da varie zone della provincia, Mantova e Modena. Da allora si è trasformata in un’associazione che lavora una volta all’anno e

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‹ŽŽƒ ƒ”…‹Â?ƒ Dz Ž–”‡ Ž‘ Â•Â‰Â—ÂƒÂ”Â†Â‘Çł devolve tutto quello che incassa ad opere di beneďŹ cenza. La festa si aprirĂ giovedĂŹ 12 maggio con la serata musicale di Gino de Gonzales sotto il grosso tendone allestito all’interno del campo dell’oratorio di Zanano. VenerdĂŹ 13, invece, un doppio appuntamento sempre all’insegna della musica: alle ore 20.30 le parodie in dialetto di Piergiorgio Cinelli e alle 22 l’esibizione degli “Smooth Criminalsâ€?, tribute band ufďŹ ciale di Michael Jackson. Sabato 14 alle

ore 9 presso il bar Esso di Cogozzo il ritrovo di auto e moto d’epoca, grazie alla partecipazione del “Club motori storiciâ€? di Lumezzane e poi trasferimento per il pranzo a Zanano, dove in serata (ore 19.30) ci sarĂ uno spiedo, a seguire i “Pulchri Insideâ€? con il meglio degli anni Ottanta e alle ore 22 “Resta in ascoltoâ€?, tributo a Laura Pausini. Domenica 15 il clou dell’evento con la disputa delle Olimpiadi e alle ore 20 la serata danzante di chiusura con Luca’s Band. (a.a.)

Si tiene lunedĂŹ 16 alle 17, presso Villa Glisenti, “Oltre lo sguardoâ€? il convegno di presentazione del progetto europeo “Youth Citizen Journalismâ€?. L’obiettivo è offrire, ai giovani che vi parteciperanno, strumenti e competenze per favorire lo sviluppo personale e sociale, attraverso la creazione e l’utilizzo di una piattaforma on-line informatizzata realizzata dai partecipanti. L’iniziativa prevede il coinvolgimento delle Cooperative sociali Il Ponte e Futura.

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arĂ un fine settimana di giochi e sfide, ma anche di unione, spiritualitĂ e tanto divertimento per gli abitanti di Magno; la Commissione giovani del Consiglio pastorale parrocchiale ha organizzato, dal 13 al 15 maggio, il primo palio delle contrade. Competono quattro squadre, corrispondenti a quattro diverse zone del paese: la contrada Rossa, “CĂ de le rieâ€?, la Gialla, “Via de mesâ€?, quella Azzurra, “MulĂŹâ€?, e quella Verde, “Campaniiâ€?. Ăˆ importante che la realizzazione del progetto sia opera del gruppo giovani, impegnato per riunire

i parrocchiani in varie attivitĂ , sempre con il consiglio e la guida del parroco, don Luciano Vitton Mea, il quale, soddisfatto e felice per l’adesione dei suoi fedeli, si dice davvero grato alla commissione giovani. Questo fa sperare che l’entusiasmo giovanile possa coinvolgere anche chi giovane non lo è piĂš. Tra le iniziative spicca il torneo di carte, che, si spera, attirerĂ anche gli anziani. Ci saranno poi i giochi piĂš classici, il calcio, la corsa, la gara di biciclette, i tornei di ping pong e freccette, il calciobalilla, ma anche esibizioni comiche, canore e di abilitĂ varie, a seconda della fantasia, della

passione e dell’estro dei partecipanti. Le iscrizioni hanno raggiunto i 300 partecipanti, persone delle etĂ piĂš diverse, ma tutte accomunate dalla voglia di passare del tempo in parrocchia, con i propri figli, nipoti e genitori, nello spirito della solidarietĂ cristiana, ma anche della sana competizione. Il via ai giochi è previsto per le 20 di venerdĂŹ 13, seguirĂ sabato 14, dalle 14 in poi e si chiuderĂ domenica 15. In vista di questo evento, molto viva è stata l’animazione spirituale, con una messa per ogni contrada nell’arco di questa settimana e della scorsa sempre al cospetto della Madonna

Lignea a cui tutti i parrocchiani sono devoti, specie nel mese mariano. Il culmine della manifestazione si raggiungerĂ domenica 15, quando dopo la Santa Messa delle 10.30, si terrĂ la solenne processione per le vie del paese, con l’esposizione della Madonna Lignea. SeguirĂ , in serata, la premiazione della contrada che primeggerĂ nei vari tornei. Il trofeo è un dipinto di William Fantini, pittore e assessore alla Cultura di Gardone, che raffigura San Martino, santo patrono del paese, con gli stemmi di tutte e quattro le contrade e verrĂ esposto nella contrada vincitrice.

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poichĂŠ ne esiste una in zona Lido, eseguita con altri criteri costruttivi, che tuttavia ha richiesto interventi di restauro per i danneggiamenti subiti dallo sciabordio delle onde lacustri ed in parte è giĂ stata rifatta con la stessa tecnica impiegata per il percorso che viene ora aperto. Il nuovo progetto, la cui direzione lavori è afďŹ data al Consorzio, consiste in una pavimentazione bassa frutto di un impasto di calcestruzzo e resine con ďŹ nitura in ghiaietto a vista, contenuta in

cordoli di granito, illuminata la sera con segna passo in ghisa. La realizzazione è avvenuta secondo le prescrizioni della Soprintendenza dei beni architettonici e paesistici e della Provincia di Brescia, è decisamente piĂš strutturata della precedente e consente una manutenzione a lungo termine. L’investimento complessivo necessario a completare tutta l’opera è di 1 milioni e 420mila euro di cui 800mila a carico del Comune di Padenghe. Il percorso è suddiviso

in tre blocchi: il primo, che viene inaugurato sabato 7 maggio, dal conďŹ ne di Moniga a Gardazzurro, il secondo, i cui lavori partiranno dopo l’estate di quest’anno da Gardazzurro al Lido di Padenghe ed il terzo, programmato dopo l’estate del 2012 dal Porto di Padenghe al Lido di Lonato. In totale solo i primi due tratti consento giĂ circa 2 km di passeggiata, che faranno la gioia di turisti, ospiti e residenti alla ricerca di un itinerario tranquillo e rilassante.

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a qualsiasi sommitĂ , torri, rocche, colline o monti, si osservi il Garda è facile capire come e perchĂŠ la natura, l’ambiente e il clima abbiano contribuito, piĂš che in qualsiasi altro comprensorio, a creare rinomanza e clientela. E a sviluppare una industria, quella del turismo. A partire dagli anni Cinquanta si è registrata una escalation turistica che ha interessato tutta la regione gardesana e che oggi arriva a contare oltre 20 milioni di presenze l’anno. Ma il turismo cambia. Cambiano i gusti, le tendenze e le esigenze dei turisti e bisogna adeguarsi ai cambiamenti e, se possibile, anticiparli. Per dare nuova linfa alla nomea che il Benaco si è conquistata, al Palazzo dei Congressi di Sirmione, in una tavola rotonda sulla vocazione termale e turistica del lago di Garda, si sono confrontati politici, amministratori e imprenditori. “Il Garda è un territorio ospitale –

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zare il piano integrato del Garda – ha spiegato Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo – che, a partire dal prossimo ottobre e per tre anni, prevede investimenti per quasi 5 milioni di euro, una parte cospicua stanziata dal Ministero e il resto finanziato da Regione Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Trento alle quali è affidato il compito di studiare e scegliere i progetti oltre che realizzarliâ€?. Investimenti che riguarderanno la promozione di una mobilitĂ turistica alternativa a quella stradale, la realizzazione di due percorsi ciclabili che, collegati a quelli esistenti, formino un circuito unico che abbraccia il lago, il lancio di nuovi collegamenti aerei fra l’Europa e gli aeroporti di Brescia e Verona sviluppando anche voli diretti, la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio, lo sviluppo di sistemi di informazione turistica, la formazione, il marketing e la comunicazione. “Il lago di Garda ha un ottimo potenziale

di attrazione e con il piano integrato, il piĂš rilevante progetto di promozione e di valorizzazione mai messo in campo, possiamo creare un brand riconosciuto a livello internazionale e nello stesso tempo possiamo farlo riscoprire agli italiani come una meta di eccellenza che può soddisfare svariate esigenzeâ€?. Presente a Sirmione anche il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini che ha posto l’attenzione su uno dei segmenti turistici piĂš richiesti,

quello delle terme e del benessere. “Il turismo necessita di luoghi ameni, ma anche di elevata professionalitĂ nell’ambito termale. Per questo diamo avvio a Sirmione al corso di specializzazione universitaria in termalismo, capace di formare professionisti di alto livello e di offrire maggiori opportunitĂ di occupazioneâ€?. Turismo e termalismo, dunque, binomio vincente per rafforzare l’immagine di un lago di Garda adatto a tutte le stagioni.

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In occasione della chiusura del 250° anniversario della consacrazione parrocchiale, domenica 8 maggio Bedizzole ha accolto con immensa gioia il cardinale Salvatore De Giorgi. Un anno giubilare intenso, ricco di appuntamenti spirituali, culturali e concerti di musica sacra, per conoscere quella che per tutti i bedizzolesi è la casa del Signore dal 1760. Dopo la calorosa accoglienza davanti al Municipio da parte delle autoritĂ comunali, è seguita la solenne concelebrazione all’interno della parrocchiale dedicata a Santo Stefano. “Sono lieto di essere tra voi. Oggi commemoriamo il 21 aprile 1760 quando il vescovo di Brescia Giovanni Molin benedĂŹ le mura di questo tempio, tempio dello spirito ma anche casa del Signore in mezzo a voi, memoria visiva ed eter-

na della nostra esistenza in Lui – afferma il cardinale De Giorgi, giunto a Bedizzole per portare l’indulgenza plenaria speciale in nome di papa Benedetto XVI –. Parola, sacramenti e amore sono le tre dimensioni sulle quali basare la vita e la missione della Chiesa nella vostra comunitĂ â€?. Una buona parte dei pensieri e delle riflessioni del cardinale De Giorgi è dedicata ai cresimandi che riceveranno il sacramento della Cresima tra pochi giorni: “I Santi Ermolao e Acacio sono testimoni con il loro sacrificio dell’importanza dei sacramenti, che in questo luogo sono celebrati da oltre 250 anni. Affido le autoritĂ politiche e parrocchiali e tutti quanti voi a Maria Santissima, affinchĂŠ possiate guidare secondo grazia, santitĂ giustizia, questa comunitĂ â€?. (g.d.m.)

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un po’ dall’alto. La maggioranza dei Comuni valligiani – per l’esattezza 36 su 42 ha aderito all’â€?Aziendaâ€?; 6 municipalitĂ invece hanno fondato un’istituzione a parte. Bertelli ha assunto la presidenza, coadiuvato dai consiglieri Ruggero Bontempi di Breno, Stefania Bassi di Edolo e Giacomo Lanzini di Darfo Boario Terme. “Dimensioneâ€? invece ha scelto come responsabile Daria Armanini di Darfo Boario Terme e come consiglieri Alberto Trotti sempre di Darfo e Giuliano

Mastroeni di Breno. In questi ultimi tempi si fa un gran parlare lungo tutto il solco montano dell’Oglio di uniďŹ cazione tra ComunitĂ montana e Consorzio Bim, cosa abbastanza problematica anche dal punto di vista legislativo. La fusione dei due enti che si occupano e preoccupano della persona (particolarmente per quegli speciďŹ ci “capitoliâ€? ceduti per legge dall’Asl a queste nuove realtĂ istituzionali) dovrebbe invece risultare piĂš facilmente

realizzabile. Proprio in questi giorni Pietro Bertelli ha presentato le dimissioni sue e del suo direttivo, che però scatteranno al momento in cui i 42 Comuni valligiani aderiranno all’â€?Aziendaâ€?. Corrado Tomasi (nella foto), presidente della ComunitĂ montana s’è detto stupito di come si possa far decorrere le dimissioni da una decisione che dipende dagli altri. Comunque adesso piĂš che mai sembra piĂš vicina la soluzione del problema. (e.g.)

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he cos’è l’albergo diffuso? E come funziona? Quali opportunitĂ offre ai cittadini? Come può essere introdotto nei Comuni montani? Sono alcune delle domande alle quali l’Associazione Val.Te.Mo., che ha sede a Edolo presso l’UniversitĂ della Montagna, darĂ risposte in una serie di incontri pubblici organizzati a partire da Monno, venerdĂŹ 13 maggio presso la Sala consiliare, dalle ore 20.30. PerchĂŠ Val.Te.Mo. dia corpo a questa iniziativa è presto detto: perchĂŠ tutto ciò che fa parte della valorizzazione del territorio della montagna, in ogni suo aspetto, da quello economico a quello culturale, a quello occupazionale a quello industriale, artigianale, artistico fino agli aspetti piĂš squisitamente spirituali, sono nei cromosomi della benemerita Associazione. Questa volta si propone il tema dell’albergo diffuso nei territorio dell’Alta Valle Camonica. L’iniziativa è patrocinata da un nutrito e prestigio-

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gli ospiti, pur non trovandosi nello stesso edificio, sono però a distanza ragionevole da un cuore centrale definito “hall dell’albergoâ€?. La legge che lo istituisce (L.R. 15 del 16 luglio 2007, con riconoscimento dell’albergo diffuso in data 21 gennaio 2010), prevede standard dei servizi e delle offerte tra cui la distanza massima delle stanze da un nucleo centrale abitativo, l’offerta di tutti i servizi alberghieri, dal pernottamento ai servizi accessori, con assistenza 24 ore su 24, la presenza di spazi comuni, il servizio di ristorazione, di pulizia, di guardaroba, la presenza di una comunitĂ ospitante viva. La sua realizzazione prevede uno specifico finanziamento regionale, come giĂ avvenuto in Val Taleggio dove la Regione ha finanziato la sua prima esperienza. Per il funzionamento del sistema nascono apposite iniziative in grado di gestire il prodotto, compresa la ricerca di finanziamenti europei, regionali e locali, al marketing, fino alla gestione del cliente. Ora

l’albergo diffuso potrebbe essere una realtĂ anche in Alta Valle Camonica: ma per capire quale interesse reale desta, l’Associazione Val.Te.Mo. darĂ vita ad una serie di incontri pubblici nelle comunitĂ locali: dopo Monno di cui si è detto, l’iniziativa verrĂ presentata a Vezza d’Oglio il 16 maggio, quindi a Ponte di Legno il 25 maggio; a Incudine l’8 giugno, a Vione il 10 e a TemĂš il 15. Un primo passo: ma l’inizio sembra davvero buono, supportato da importanti esempi gestionali.

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Domenica 15 maggio, nella piazza di Angone (frazione di Darfo Boario Terme) si gira l’ultima scena del cortometraggio storico “L’Appuntamentoâ€?, lavoro cinematografico sulla Resistenza in Valle Camonica. L’operazione è promossa dall’associazione culturale “L’Aialâ€?. Dopo l’interruzione invernale, l’arrivo della bella stagione consente finalmente di girare l’ultima scena “in esterniâ€? piĂš volte annullata a causa del maltempo. Si tratta delle inquadrature relative ad una parata fascista. Da tempo è stato diramato l’invito e tutti coloro che lo desiderano potranno partecipare come comparse, purchĂŠ indossino abiti adatti. Data la tipologia storica del cortometraggio sarĂ necessario presentarsi con un abbigliamento in uno stile anni 1930-1932. Bastano in realtĂ comuni abiti vecchi,

facilmente reperibili in ogni casa. L’associazione promotrice ha comunque a disposizione un buon quantitativo di vestiti da uomo e da donna e sul sito (associazioneaial.wordpress.com), alla pagina “Comparse per la scena finaleâ€? è disponibile e scaricabile una breve guida al vestiario, utile soprattutto per chi desidera partecipare con abiti propri. Raccontare attraverso il cinema i ricordi di un giovane partigiano: questa l’idea da cui è partito il progetto dell’associazione “L’Aialâ€?, giovane realtĂ camuna impegnata ormai da piĂš di un anno nelle riprese del cortometraggio storico “L’Appuntamentoâ€?, ispirato al volume “La neve cade sui monti: diario di un ribelleâ€? di Vitale Bonettini. Parallelamente l’associazione è al lavoro su un documentario che uscirĂ con il cortometraggio.

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Passi. A 17 anni Annunciata Cocchetti aprĂŹ nella sua casa una scuola per le fanciulle povere del paese, primo passo di un cammino che l’avrebbe vista impegnata nel campo dell’educazione. Nel 1831 arrivò a Cemmo dove continuò la sua opera di educatrice in una scuola aperta dalla nobile Erminia Panzerini. Annunciata Cocchetti si mise al ďŹ anco della Panzerini come maestra, incrementando le iniziative scolastiche e di assistenza alle giovani. Le fu

fedele collaboratrice per dieci anni e alla sua morte, nel 1842, si trasferĂŹ a Venezia per vestire l’abito religioso delle Suore Dorotee, appena fondate da don Luca Passi. Nell’ottobre dello stesso anno ritornò a Cemmo con altre due religiose fondandovi praticamente l’Istituto, emettendo nel 1843 i voti. Per 40 anni fu l’apostola della Valcamonica, donna di grande spiritualitĂ pratica e robusta, eccelse per spirito di preghiera, per pietĂ eucaristica, per zelo ardente

della salvezza della gioventĂš. Pur muovendosi nello spirito dell’Opera di S. Dorotea, di cui fu convinta apostola in tutta la Valle, impresse al suo Istituto una ďŹ sionomia tutta propria, istituendo sin dal 1853 a Cemmo un noviziato proprio, sviluppandolo in modo autonomo. Cemmo ha ricordato l’8 maggio scorso il 20° anniversario della beatiďŹ cazione di Madre Annunciata Cocchetti con una celebrazione presieduta da mons. Luciano Monari.

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a fantasia dello Spirito nel suscitare doni per la Chiesa è davvero infinita. Ăˆ con queste parole che madre Lucia Moratti, superiora delle Suore Dorotee da Cemmo, apre l’intervista sull’istituto fondato da madre Annunciata Cocchetti. Qual è la nota specifica delle Suore Dorotee di Cemmo? “Madre Cocchetti seppe leggere il bisogno dell’educazione, forma eminente di caritĂ , nella societĂ del suo tempo e vi risponde in prima persona, preparando nel contempo altre donne a questa importante missione,

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leanza con lei, guardando alle giovani generazioni. Determinante è stata anche la sua capacitĂ di fare tutto questo con umanitĂ semplice, insieme alla gente, facendo rete con questa. La Beata Annunciata vi ha lasciato una missione specifica: che senso ha rispetto alla realtĂ di oggi? “Un Istituto nato con un carisma educativo, sente particolarmente attuale la sua missione. Basterebbe pensare a quanto oggi si parli di emergenza educativa e, ancor piĂš, al fatto che la Chiesa abbia voluto dedicare a questo tema gli orientamenti pastorali

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per il decennio in corso. Come la vive la sua Congregazione questa missione? “La Congregazione vive questo attraverso la scuola, la pastorale parrocchiale, i centri di spiritualitĂ e culturali, la preghiera, soprattutto di tante Sorelle anziane e ammalate. Questo in Europa, in America Latina e in Africa, lĂ dove siamo presenti. Sentiamo anche la domanda sul come raggiungere i giovani, come incontrarli, come annunciare dentro la loro vita che Dio li ama da sempreâ€?. Visto che i Beati e i Santi fanno

miracoli, quale chiederebbe alla Fondatrice? “Mi trovo spesso a pensare che la nostra Fondatrice stia giĂ facendo il miracolo: siamo sue figlie, le siamo care, come non pensare che stia intercedendo per noi perchĂŠ la nostra vita sia come piace a Dio e ne possa mostrare la bellezza. Credo sia questo il miracolo piĂš bello, anche se nessun medico lo potrĂ certificare. Anche perchĂŠ è un miracolo mai completamente compiuto. Madre Annunciata ci doni di perseverare, contente di Lui, quindi col cuore aperto al mondoâ€?.


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‘Â?‡Â?‹…ƒ Í Â?ƒ‰‰‹‘ ƒÂ?–ƒ ‰‡Â?–‡ ‹Â? ˆ‡•–ƒ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ Žƒ ‡ƒ–ƒ Lo scorso 8 maggio mons. Luciano Monari ha presieduto a Cemmo la celebrazione eucaristica per il XX anniversario della beatiďŹ cazione di madre Annunciata Cocchetti. La giornata ha avuto il sapore di una festa non chiassosa, ricca di molti spunti signiďŹ cativi. GiĂ entrando in paese si respirava un’aria particolare: numerosi drappi riportavano frasi tratte dagli scritti della Beata. La gente che è salita numerosa al convento è stata introdotta

nei vari momenti della giornata celebrativa proprio da questi richiami. Nel cortile della scuola, facevano bella mostra i disegni dei bambini della scuola dell’infanzia che raccontano in modo simpatico, ma particolareggiato e fedele, la storia di madre Annunciata. Anche questa è stata una tappa obbligata perchĂŠ attraverso quelle immagini e quei colori si leggeva anche tutta la semplicitĂ di chi li aveva preparati. Il pomeriggio è

stato aperto dall’intervento della Madre, suor Lucia Moratti, che ha tratteggiato i punti salienti della vita della Beata. Ăˆ poi seguita una presentazione di alcuni passi eloquenti riguardanti l’educazione dal titolo “Educare: armonia del cuoreâ€?. Momento centrale della giornata è stata la celebrazione eucaristica (nella foto) presieduta dal vescovo Luciano Monari e concelebrata dai sacerdoti della zona. I fedeli vi hanno partecipato numerosi

sulla piazza antistante la chiesa parrocchiale e nonostante si fosse all’aperto non è certo mancato il clima di raccoglimento e di preghiera. Molto bello, inďŹ ne, è stato anche il momento conviviale durante il quale ognuno ha potuto scambiare i saluti con gli amici e i conoscenti e scattare qualche fotograďŹ a a ricordo della giornata e sicuramente si sarĂ portato a casa la gioia di aver vissuto un tempo di grazia e di amicizia nuova.

ha ricordato ancora il Vescovo nella sua omelia, deve aiutare le persone ad accettare un progetto, che poi magari finisce per lasciare spazio a un altro, ma nella consapevolezza che tutto questo è per la pienezza della vita, non per la perdita. L’educazione deve introdurre in questa realtĂ e deve essere fatta con amore perchĂŠ solo cosĂŹ si aiuta la persona a comprendere che deve rischiare. Rivolgendosi, poi, in particolare alle suore il Vescovo le ha invitate ad assumere un impegno educativo speciale per le ragazze perchĂŠ uno dei problemi piĂš intricati per la Chiesa, oggi, è quello che riguarda il mondo femminile. “Occupatevi delle ragazze per aiutarle a vivere in

modo maturo la loro esistenza, per renderle capaci di dare pienezza alla loro vita – ha concluso mons. Luciano Monari –. Orientatele all’amore vero, a un amore maturo. Non c’è forza piĂš grande e piĂš bella del Vangelo per dare loro la capacitĂ di una vita autenticaâ€?.

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stato il vescovo Luciano Monari a presiedere la celebrazione con cui è stato ricordato il 20° anniversario della beatificazione di madre Annunciata Cocchetti. Nell’omelia il Vescovo ha ricordato che la vocazione di madre Annunciata è stata educativa: attraverso l’insegnamento si è tradotta in amore alla persona. Facendo poi riferimento al Vangelo il Vescovo ha presentato i due discepoli di Emmaus come persone che hanno sperimentato la delusione della vita. Avevano puntato la loro vita sul mistero di GesĂš, erano convinti

che quell’uomo fosse qualificato per diventare il liberatore d’Israele. Poi, la morte di GesĂš ha sconvolto tutti i loro piani. Dopo averli ascoltati interviene e dice: “Stolti e tardi di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti‌â€? E proprio partendo da quanto era stato detto nelle scritture spiegò loro tutto ciò che lo riguardava, aiutandoli a comprendere il mistero pasquale che passa necessariamente attraverso la morte per portare alla pienezza della vita. I discepoli devono imparare a leggere la sofferenza dentro un disegno di vita, di amore. Questa, ha ricordato il Vescovo, è una

delle mete educative decisive e fondamentali e riguarda tutti. Mons. Monari ha quindi toccato un secondo aspetto caratterizzante il brano evangelico e sempre collegato con la realtĂ educativa: lo spezzare del pane, gesto con il quale apre ai due discepoli gli occhi e cosĂŹ tornano a riconoscere quel Signore per il quale avevano dato la vita. Lo spezzare il pane è il gesto che fa riconoscere ai due sfiduciati il dono di GesĂš che è dono della sua stessa vita, che si cala nella logica dell’amore. Educare vuol dire sĂŹ insegnare la matematica, il latino, la storia e altro, ma un autentico cammino educativo,

SCUOLA ELEMENTARE CATTOLICA “MARIA AUSILIATRICE�

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di Magnolini Giovanni

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le animava, ďŹ no a riconoscerlo importante anche per la propria vocazione nella Chiesa, quella laicale. A partire dal Concilio Vaticano II, lo Spirito Santo ha portato molti laici a riconoscersi in un carisma appartenuto ad una congregazione religiosa inizialmente solo per i propri Religiosi. Ăˆ stato cosĂŹ anche per le Dorotee di Cemmo, con una ricchezza particolare, perchĂŠ in questo caso si è trattato in un certo senso di una riscoperta e di un

rilancio di ciò che la fondatrice, madre Annunciata Cocchetti, aveva stabilito: le religiose avevano una sorta di “quarto votoâ€?, che era quello di sostenere e animare la Pia Opera di Santa Dorotea, costituita da laiche a favore delle bambine e delle adolescenti. La Pia Opera è stata poi superata dagli eventi, sia storici sia ecclesiali, ma lo spirito è rimasto e il coinvolgimento si è fatto importante, ďŹ no al punto di far nascere ovunque, appunto, le Clac, Compagnie (o ComunitĂ ,

a seconda dei continenti) laicali Annunciata Cocchetti, i cui componenti si impegnano “con gioia� nel carisma doroteo, facendo propria l’attenzione e la passione educativa in ciascuna dimensione del proprio vivere: famiglia, scuola, parrocchia, lavoro, impegno sociale. Nella nostra diocesi la Clac opera formalmente da sei anni come Associazione privata di fedeli, riconosciuta dal Vescovo, attualmente presieduta da Gianni Maurelli. (Mauro Salvatore)

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i fronte all’opera benemerita di Annunciata Cocchetti viene spontaneo un accostamento con il testo “Educare alla vita buona del Vangeloâ€?, che i Vescovi hanno pubblicato per guidare la Chiesa italiana nel prossimo decennio. La Chiesa ha sempre educato e continua a farlo in tutte le sue espressioni. Lungo i secoli la comunitĂ ecclesiale ha dato all’umanitĂ una continua testimonianza di impegno in favore dell’educazione, inventando anche modalitĂ nuove di praticarla, come quella attraverso l’oratorio. Proprio nell’oratorio di

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dre Cocchetti e di altre due religiose, Giovanni Paolo II osservava: “L’attualitĂ del messaggio di queste Beate sta nel fatto che hanno compiuto con amore le semplici azioni di ogni giorno, stando in continua sintonia con Dio e santificando cosĂŹ il quotidianoâ€? (n. 5). Negli Orientamenti pastorali, i Vescovi affermano: “In un ambiente spesso ostile al messaggio del Vangelo, la Chiesa riscopre il linguaggio originario dell’annuncio, che ha in sĂŠ due caratteristiche educative straordinarie: la dimensione del dono e l’appello alla conversione continuaâ€? (n. 40). Annunciata Cocchetti ha incarnato

entrambe queste dimensioni donando se stessa a Dio e ai fratelli nella Valcamonica del XIX secolo, quasi a voler marcare nel modo piĂš radicale possibile il distacco – la conversione – rispetto all’ambiente cittadino e agiato in cui era cresciuta dopo la morte della nonna che si era presa cura di lei, rimasta orfana. Fu allora, lontana da casa e dall’ambiente carico di fervore religioso in cui era cresciuta, che si rivelò piĂš forte d’ogni altro richiamo il seme spirituale gettato nel suo cuore, quando Annunciata era giovane, da don Luca Passi, iniziatore della Pia Opera di Santa Dorotea. A questa

lontana esperienza si rifĂ madre Cocchetti, ormai adulta, per avviare la sua opera apostolica. In altre parole: la sua educazione non si era ridotta al riconoscimento cognitivo dei valori, ma aveva puntato sulla pratica delle virtĂš. Negli ultimi anni l’educazione (cristiana e non) si è vistosamente indebolita, facendo talvolta perdere anche la fiducia nella sua stessa possibilitĂ . Accostare la figura e l’opera di madre Cocchetti, nel decennio dedicato dalla Cei all’educazione, significa incontrare una testimone credibile della “vita buonaâ€? che prende forma dall’incontro con il Vangelo.

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In quel tempo, GesĂš disse:â€?In veritĂ , in veritĂ io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perchĂŠ conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perchĂŠ non conoscono la voce degli estraneiâ€?. GesĂš disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora GesĂš disse loro di nuovo: “In veritĂ , in veritĂ io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarĂ salvato; entrerĂ e uscirĂ e troverĂ pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perchĂŠ abbiano la vita e l’abbiano in abbondanzaâ€?.

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n diaframma essenziale, un passaggio che non indica solo il dentro e il fuori, ma l’orientamento verso la salvezza. In questo brano di Vangelo GesĂš si spinge piĂš lontano di quanto ha fatto assimilandosi al pastore: non è solo quello che guida il gregge, ma addirittura il passaggio obbligato per arrivare all’abbondanza della vita che promette. Non basta essere pastore: è necessario passare per quella porta per andare nella direzione giusta. Compito importante allora quello dei pastori di condurre il gregge, ma ancora piĂš importante è il compito di far passare attraverso quella porta. Rischio dei pastori non è solo quello di condurre il gregge per strade sbagliate, ma soprattutto quello di non farlo passare per quella porta. E il gregge talvolta è piĂš avvertito dei pastori: non ascolta la voce che non è quella del Pastore e non va dietro a chi lo porta alla perdizio-

ne. Istinto. Ma anche avvertimento a chi ha il compito grave di essere pastore, perchĂŠ ascolti bene e guidi bene e non maltratti le pecore che sembrano non capire e che, qualche volta, istintivamente, sentono che la voce non è quella del Pastore. Assimilarsi a Cristo, al vero Pastore, è salire a una grandezza che fa (e deve fare) paura. Soprattutto perchĂŠ si deve parlare con la Sua voce, nonostante molte siano le voci che pretendono di parlare in nome suo. E scoprire – per essere pastori – che per parlare con la Sua voce è necessaria l’umiltĂ di lasciar parlare quella voce senza costringerla nei percorsi, talvolta troppo umani, della compiacenza e dell’arrendevolezza. UmiltĂ di prenderla sul serio e non svenderla per avere qualche ritorno d’immagine o di numero. UmiltĂ di ricordare che è piĂš importante del singolo, personale successo. UmiltĂ di accorgersi che è cosĂŹ potente da costringere a sentirsi bruciare dentro e che, se questo non succede, è perchĂŠ for-

se il bisogno di addolcirla per farla calzare al maggior numero l’ha trasformata nella parola melliflua del mercenario al quale non interessa il gregge, la meta e la vita. La porta non si apre, cosĂŹ come il cuore dell’uomo al quale non si parla piĂš. Ma non è Lui che non parla. E la porta non si apre. La verifica per il pastore è la voce gettata di lĂ dalla porta e non il risultato. Cova sotto la cenere il fuoco che brucia chi riesce a sentire quella Parola e non è fuocherello di poche braci. Il rischio è l’accontentarsi del risultato per scaldarsi il cuore e credere di non aver perso tempo. Ma Lui chiede di perdere la vita, passare per quella porta, guidare il gregge. Lui costringe, solo se si ascolta ancora, di lĂ dalla porta, la Sua voce e si risente il fuoco dentro. E si capisce che quella voce è la Sua voce e quella porta è Lui, il nostro passaggio, unico, vero e terribile per entrare e uscire verso l’abbondanza della vita.

/D FRQWLQXD SUHVHQ]D “L’incessante preghiera interiore è l’invocazione costante del Divino Nome di GesĂš Cristo, fatta con il cuore e la mente nella consapevolezza della sua continua presenza, in ogni nostra attivitĂ , in ogni luogo e in ogni momento, persino nel sonno‌â€?. I monaci antichi, attenti ascoltatori della Parola, volevano obbedire a quel precetto di GesĂš che chiedeva ai suoi discepoli di pregare senza interruzione (Lc 21, 36). Anche San Francesco ricerca e raggiunge questo alto ideale se il suo primo biografo, fra Tommaso da Celano, lo descrive cosĂŹ: “Non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera viventeâ€?. Come raggiungere questa indicazione che attraversa tutto il Nuovo Testamento (Lc 18,

1; Lc 21, 36; 1Ts 5, 1-24; Ef 6, 18), e il monachesimo primitivo (Cassiano, Basilio, Evragrio)? Il primo consiglio lo ricaviamo da “I racconti del pellegrino russoâ€?, classico della spiritualitĂ cristiana, pensato proprio a partire da questa domanda. Uno staretz, un monaco con la funzione di padre spirituale, insegna: “Va’ come pellegrino e la preghiera stessa ti insegnerĂ !â€?. La preghiera è maestra e insegna lei stessa a pregare. Innanzitutto andare come pellegrino mendicante chiedendo al Signore: “Maestro, insegnami a pregare!â€?. Il pellegrino è un viandante che cammina ma non è un vagabondo; infatti, insegna San Francesco: “Sempre costruiamo in noi una casa, una dimora permanente a Luiâ€?. Il pellegrino ha la sua casa nel cuore dove abita il Di-

vino Ospite, lo Sposo, l’Amico. Il pellegrino pur essendo solitario non è mai solo, ma contiene in sĂŠ, “Colui in cui tutte le cose sono contenuteâ€? (Santa Chiara). Questo tema dell’ospitalità è caro al francescanesimo, perchĂŠ sia il Santo di Assisi, sia la sua Pianticella Chiara, per indicare la persona orante, ricorrono all’immagine della donna gravida: “Siamo madri, quando lo portiamo nel nostro cuore attraverso l’amoreâ€?. Generalmente associamo la preghiera a un luogo sacro, in realtĂ il cristiano prega in ogni luogo, in automobile, sul lavoro, in casa, camminando, nella natura. Non c’è un luogo migliore dell’altro, il cristiano è il luogo della preghiera, grazie allo Spirito Santo che prega in lui con i suoi gemiti inesprimibili (Rm 8,26).


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Sabato 14 maggio, dalle ore 9.30 alle ore 12, presso il Centro pastorale Paolo VI (Brescia, via Gezio Calini, 30) si tiene un convegno sulla manutenzione ordinaria, con indicazioni pratiche su come mantenere, pulire e preservare i beni preziosi presenti nelle nostre comunità . Il convegno è aperto a sacerdoti, sacristi e collaboratori parrocchiali. Modera mons. Federico

Pellegrini, direttore dell’Ufficio per l’arte sacra e i beni culturali ecclesiastici ed edilizia di culto; intervengono: don Mario Trebeschi, Giuseppe Pagani, Elisabetta Boanini, Alberto Casella, Aurelio Albini, Giovanni Gregorelli, Giovanna Iacotti esperti e restauratori. Dopo il convegno sarĂ predisposto un “Vademecum pratico per la conservazione e la tutelaâ€?.

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iaggio nel Nordest per il Papa. In una regione un tempo trainante dal punto di vista economico, ma oggi segnata dal senso di insicurezza, dalle difficoltĂ di un futuro che non sembra volgere al bello. Ed ecco che il messaggio dei discepoli di Emmaus diventa iniezione di fiducia in questa terra da sempre crocevia di persone e comunitĂ di ogni provenienza, cultura, lingua e religione. Dice il Papa, celebrando al Parco San Giuliano (Mestre): “Occorre rendere conto della speranza cristiana all’uomo moderno, sopraffatto non di rado da vaste e inquietanti problematiche che pongono in crisi i fondamenti stessi del suo essere e del suo agireâ€?. Il cristianesimo si presenta come la fede che ha accompagnato il cammino di uomini e donne “anche attraverso persecuzioni e prove molto dureâ€?. In un tempo in cui si è “esaurita la forza delle utopie ideologiche e non solo l’ottimismo è oscurato, ma anche la speranza è in crisiâ€?, papa Benedetto ricorda, al mondo della cultura, che il Vangelo “è la piĂš grande forza di trasformazione del mondo, ma non è un’utopia, nĂŠ un’ideologiaâ€?: è la via, cioè il modo di vivere. Per questo invita a non avere paura. Usa tre metafore suggestive, il Papa: acqua, salute, serenissima. L’acqua innanzitutto, simbolo di vita ma

anche di morte, come sanno bene le popolazioni colpite da alluvioni e maremoti. Ecco, allora, Venezia cittĂ d’acqua, ma non nel senso di societĂ liquida, come si esprime il sociologo polacco Zygmunt Bauman. Per Benedetto XVI si tratta di scegliere “tra una cittĂ liquida, patria di una cultura

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civiltĂ della pace, fondata sul mutuo rispetto, sulla reciproca conoscenza, sulle relazioni di amiciziaâ€?. In queste parole c’è anche un appello a non cedere “alle ricorrenti tentazioni della cultura edonistica e ai richiami del consumismo materialistaâ€?. Anche un popolo tradizionalmente cattolico, afferma il Papa, può “avvertire in senso negativo, o assimilare quasi inconsciamente, i contraccolpi di una cultura che finisce per insinuare un modo di pensare nel quale viene apertamente rifiutato, o nascostamente ostacolato, il messaggio evangelicoâ€?. E c’è un altro appello a non aver paura di popoli di lingue e culture diverse. Le Chiese, dice il Papa, sono chiamate “a rinsaldare quell’antica unitĂ spirituale, in particolare alla luce del fenomeno dell’immigrazione e delle nuove circostanze geopolitiche in attoâ€?. E sono chiamate a superare le “divisioni che potrebbero vanificare le concrete aspirazioni alla giustizia e alla paceâ€?. Superare, dunque, quell’idea di una cultura “liquidaâ€?, cultura del relativo e dell’effimero, guardando a testimoni quali Pio X, Giovanni XXIII e Giuseppe Toniolo. CosĂŹ ad Aquileia rilancia l’appello a suscitare una “nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilitĂ dirette in vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politicoâ€?.

Sabato 7 maggio alle ore 9.30 presso la cappella della comunitĂ di teologia in Seminario il vescovo mons. Luciano Monari ha presieduto la Messa pontiďŹ cale con il rito di ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato. Il rito dell’ammissione “manifesta pubblicamente l’orientamento vocazionale di coloro che aspirano al diaconato e al presbiterato, esprime l’accettazione della loro offerta da parte della Chiesa particolare, richiede ai nuovi candidati di applicarsi con rinnovato impegno nel portare a termine la preparazioneâ€?. Durante il rito il celebrante recita questa preghiera di benedizione: “Ascolta Padre santo, la nostra preghiera, e nella tua bontĂ benedici questo tuo ďŹ glio che desidera consacrarsi come ministro della Chiesa al servizio tuo e del popolo cristiano; concedigli di perseverare nella vocazione, perchĂŠ intimamente uniti a Cristo sommo sacerdote diventi autentico apostolo del Vangeloâ€?. Erano quattro quest’anno gli ammessi tra i candidati al diaconato e al presbiterato: Giacomo Facchini di Borgosatollo, Marco Mondinini di Gianico, Massimo Pucci di Orzinuovi, Giorgio Tonolini di Serle. Sabato 14 alle 9.30 sempre in Seminario sarĂ la volta dell’istituzione dei ministeri. Due sono i nuovi ministri lettori: Marco Forti di Mazzano e Michael Tomasoni di Pavone Mella; sei

sono i nuovi accoliti: Angelo Bonardi di Passirano, Mauro Cinquetti di Quinzano d’Oglio, Michele Flocchini di Provaglio Val Sabbia, Mauro Merigo di Toscolano, Claudio Pluda di Borgosatollo e Nicola Santini di Ofaga. La Chiesa bresciana è chiamata ad accompagnare con la preghiera questi giovani in cammino verso il dono totale della propria vita a Cristo.

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$EELDPR ULVR SHU XQD FRVD VHULD Sabato 14 e domenica 15 maggio torna la campagna “Abbiamo riso per una cosa seriaâ€?. Focsiv, la piĂš grande Federazione italiana di organismi di volontariato internazionale, insieme a 22 dei suoi soci, sarĂ presente in oltre 800 piazze italiane, per raccogliere fondi a sostegno di progetti di diritto al cibo nei Sud del mondo. A Brescia partecipano all’iniziativa anche Svi (Servizio volontario internazionale), Mmi (Medicus mundi Italia) e Scaip (Servizio collaborazione assistenza piamartino), organismi federati Focsiv e membri della Consulta per la Pace del Comune di Brescia, che saranno presenti con circa 95 stand in cittĂ e provincia. Il ricavato servirĂ a ďŹ nanziare il progetto “Brescia per il Mozambicoâ€? che si sta realizzando in

collaborazione con il Comune di Brescia e con la Conferenza episcopale italiana. Presso gli stand allestiti nelle piazze saranno distribuiti oltre 110mila chili di riso: in cambio di una donazione minima di 5 euro, si potrĂ ricevere un pacco da un chilo di riso della qualitĂ Thai Bonnet, prodotto in Italia da un imprenditore agricolo socio Coldiretti. Per conoscere tutte le piazze e gli indirizzi degli stand dell’iniziativa “Abbiamo riso per una cosa seriaâ€?, si può visitare il sito www.focsiv.it oppure chiamare il numero verde 800913456 (attivo dalle 8.30 alle 17.30). Per informazioni: Servizio volontario internazionale, viale Venezia 116 - 25123 Brescia. Tel. 030.3367915 - info@svibrescia. it - www.svibrescia.it


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’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ‰‹—„‹Žƒ”‹ ÇŻÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”Âƒ •‹ …‡Ž‡„”ƒ ‹Ž ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ Le principali iniziative che daranno il via all’Anno giubilare dedicato a Sant’Arcangelo Tadini sono: venerdĂŹ 20 maggio, anniversario della morte, alle ore 20.30 S. Messa in Basilica per l’apertura dell’Anno giubilare. Presiede mons. Cesare Polvara, provicario diocesano. Sabato 21 maggio, memoria liturgica, alle ore 18.30 S. Messa in Basilica (sono sospese le Messe a S. Gallo, Botticino Mattina e Villaggio). Presiede mons. S. Kaburungu (vescovo emerito di

Ngozi, Burundi). Benedizione delle rose blu. Alle ore 20.45 Tutti x Uno - Tadiniani allo sbaraglio!!!. Festa nella sala-teatro parrocchiale Tadini. Domenica 22 maggio alle ore 11 S. Messa in Basilica. Pranzo in piazza (polenta e spiedo prenotazione tel 0302692094 - 3409628017). Pomeriggio di festa con giochi e animazione per tutti. Alle ore 18.15 Elevazione spirituale (con musiche di Bach e Mendelssohn; all’organo Paolo Tognazzi). Alle ore 18.45 S. Messa in Basilica.

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¡unitĂ pastorale Sant’Arcangelo Tadini di Botticino con le Suore Operaie, in piena comunione con la diocesi, celebrano, in ricordo dei 100 anni della morte di Sant’Arcangelo Tadini, avvenuta il 20 maggio 1912, un Anno giubilare con decorrenza dal 20 maggio 2011 al 21 maggio 2012 (memoria liturgica del Santo per la Chiesa). L’Anno giubilare si pone come obiettivo la valorizzazione della figura del Santo come parroco nella quotidianitĂ della sua azione pastorale, in costante dialogo con i problemi e le risorse della comunitĂ affidata alle sue cure. Sarebbe limitante volgersi all’opera sociale di don Tadini senza cercare di capire perchĂŠ e come egli sia giunto alle sue originali creazioni in tale ambito. Ăˆ infatti il Tadini parroco che ci aiuta a comprendere il Tadini fondatore delle Suore Operaie. In questo senso, forse, la parrocchialità è la categoria unificante, sintetica del suo essere sacerdote: innanzitutto fondata su un’intensa vita interiore. Tutto quello che egli fece e realizzò, infatti, scaturĂŹ dal cuore e dalla mente di un parroco che sentiva ardentemente la responsabilitĂ del gregge a lui affidato. Ne emerge una spiritualitĂ sacerdotale che nella ministerialitĂ ordinaria (annuncio della Parola, celebrazione dei sacramenti, vita di caritĂ uni-

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nale, oratori e pastorale giovanile, famiglia, pastorale sociale, Ufficio scuola, clero, nel corso dell’Anno organizzeranno occasioni di incontro a livello diocesano, alcune delle quali avranno anche la presenza del Vescovo. Dal punto di vista parrocchiale e di unitĂ pastorale di Botticino oltre alle celebrazioni ufficiali e ordinarie, si è pensato a incontri di preghiera e di adorazione eucaristica (anche in preparazione al Congresso eucaristico nazionale e all’Incontro mondiale delle famiglie di Milano nel 2012) soprattutto coinvolgendo i genitori nella preghiera di intercessione per le problematiche educative e familiari; la realizzazione di un oratorio musicale con la partecipazione dei cori e degli strumentisti di Botticino; un cd di canzoni sulla figura di Sant’Arcangelo e sul sacerdozio realizzato da un gruppo musicale giovanile; rassegna di opere d’arte sulla figura del Santo. Dall’anno scorso il Comune di Botticino ha ottenuto che Sant’Arcangelo Tadini fosse patrono per cui l’evento dell’Anno giubilare coinvolge anche la comunitĂ civile. Anche le varie associazioni civili, culturali e di volontariato sul territorio hanno espresso la loro disponibilitĂ nel mettersi al servizio delle iniziative in programma, promuovendo loro stesse momenti propri di incontro.

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GiovedĂŹ 12 maggio Visita ai sacerdoti della zona XXXI Brescia sud.

incontri dedicati a “Educazione e sostenibilitĂ ambientaleâ€? presso i Saveriani in San Cristo.

VenerdĂŹ 13 maggio Ore 10.30 – Brescia – S. Messa per le scuole cattoliche in Cattedrale. Ore 18 Čƒ Brescia Čƒ Partecipa alla tavola rotonda nell’ambito degli

Sabato 14 maggio Ore 9.30 – Brescia Čƒ Istituzione dei ministri lettori e accoliti presso il Seminario. Ore 18 – Edolo – Presiede la celebrazione eucaristica.

Domenica 15 maggio Ore 11 – Brescia Čƒ Cresime e prime comunioni presso la parrocchia del Seminario. MercoledĂŹ 18 maggio Ore 9.30 Čƒ Brescia Čƒ Partecipa alla sessione di maggio del Consiglio presbiterale diocesano.

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unedĂŹ 9 maggio si è tenuto presso il Seminario diocesano un incontro del Vescovo con i sacerdoti e i seminaristi. Numerosi i sacerdoti presenti. Ăˆ stata presentata l’esortazione apostolica Verbum Domini pubblicata da Benedetto XVI il 30 settembre 2010 a conclusione del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa tenutosi nel 2008. Il Vescovo ha indicato quelle che, secondo lui, sono le quattro preoccupazioni che il Papa manifesta nell’Esortazione e le quattro urgenze che, invece, stanno a cuore a lui. Sono le seguenti: 1. Una visione articolata e complessa della Parola di Dio che non può essere ridotta alla sola S. Scrittura: Parola di Dio è il Logos incarnato, Parola di Dio è la stessa creazione (liber naturae); Parola è quella che Dio ci ha dato attraverso i profeti; Parola di Dio è quella predicata dagli Apostoli; Parola di Dio

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integrante della celebrazione della Parola e dei sacramenti; 2. Attenzione all’attualizzazione del messaggio della Sacra Scrittura nell’omelia: deve disporre all’atto di fede, rendendo presente e vivo nell’oggi il Signore con attenzione a non scadere nel moralismo; 3. Familiarizzarsi sempre di piĂš con i salmi nella liturgia delle ore perchĂŠ diventino il testo fondamentale per vivere un corretto rapporto con Dio; 4. Una nuova stagione di piĂš grande amore per la Scrittura da parte di tutti i membri del popolo di Dio. L’incontro è terminato con brevi comunicazioni del rettore del Seminario, mons. Carlo Bresciani. Egli ha presentato il nuovo Progetto formativo del Seminario maggiore e minore, recentemente approvato dal Vescovo e da lui consegnato ai seminaristi e ai docenti. Ne verrĂ fatta pervenire copia a tutti i sacerdoti della diocesi in quanto la formazione dei futuri presbiteri richiede che ci

sia unità di indirizzi e indicazioni da parte di tutti affinchÊ sia il piÚ possibile efficace. Il Rettore poi, in seguito alla decisione del Vescovo di trasferire in una nuova sede il Seminario maggiore, ha illustrato ai presenti, con l’ausilio di alcune diapositive, la sistemazione dello stesso presso la nuova ubicazione. Ha informato che si sta procedendo alacremente a tutti i complessi adempimenti che una tale operazione inevitabilmente richiede.

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Domenica 15 maggio l’Azione cattolica diocesana si riunisce a Concesio (presso il parco di via Monteverdi, accanto all’Istituto Paolo VI) per il Meeting unitario “Saliamoci insiemeâ€?: un momento di incontro, dalle 8.30 alle 17, che coinvolge circa 2000 persone, di tutte le fasce di etĂ dai bambini agli adulti e che vedrĂ la presenza, tra gli altri, di Paola Bignardi, giĂ presidente nazionale dell’Associazione: la Bignardi parlerĂ alle 10, presso l’Istituto Paolo VI, di “Educazione alla responsabilitĂ â€?. L’Acg (Azione cattolica giovani) si ritrova all’oratorio di S. Andrea, mentre l’Acr (Azione cattolica ragazzi) si ritrova al parco di via Monteverdi. Nel pomeriggio, alle 15.30, la Messa sarĂ celebrata da mons. Renato Tononi. “L’Azione Cattolica diocesana di Brescia – spiega

il neopresidente diocesano Andrea Re – si raduna nell’appuntamento del Meeting unitario. Ăˆ un’occasione importante, in cui tutta l’associazione, ragazzi, giovani e adulti, si ritrova per fare festa insieme, ma anche per confrontarsi e condividere il cammino con le persone che abitano il territorio. Per questo abbiamo scelto di realizzare la nostra festa in uno spazio pubblico, idea resa concretamente possibile grazie alla preziosa disponibilitĂ e collaborazione del Comune di Concesio. Essere presenti nel paese natale di papa Paolo VI, in questi giorni in cui si festeggia la beatificazione del suo successore Giovanni Paolo II, è poi particolarmente significativo per il lavoro che l’Ac ha compiuto in tutti questi anni per promuovere la conoscenza del Concilio Vaticano IIâ€?.

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I giovani del Movimento dei Focolari promuovono un’iniziativa per sabato 21 maggio rivolta ai giovani, ma anche a educatori, genitori, operatori dei media. Il tema dell’incontro è: “E adesso... pubblicitĂ ! Istruzioni per l’uso. Percorso interattivo tra luci e ombre nel linguaggio mediaticoâ€?. CondurrĂ l’incontro Raffaele Cardarelli. L’incontro si svolgerĂ dalle 15 alle 18 presso l’Auditorium Capretti dell’Istituto Artigianelli, in via Piamarta 6, Brescia.

I sacerdoti e i responsabili delle Sale bresciane sono invitati a un incontro sulle novitĂ tecniche giovedĂŹ 12 maggio dalle ore 18.30 alle ore 20, presso la Casa di formazione Cascina Foresti (via Giovanni Asti, Brescia – zona PalaBrescia). A Brescia e provincia le Sale della comunitĂ che hanno una programmazione cinematograďŹ ca settimanale sono 50 e tutte saranno chiamate alla trasformazione digitale.

MercoledĂŹ 18 maggio, ore 17-18, presso la Cappella del SS.mo Sacramento delle Suore Ancelle della CaritĂ , in Brescia, via Moretto 35: Ora di adorazione per le vocazioni. L’incontro per studenti, programmato per sabato 21 maggio in UniversitĂ cattolica, è sospeso, per il pellegrinaggio a Roma dell’UniversitĂ . Info: Apostolato della preghiera. Centro diocesano, via Trieste 13 - 25121 Brescia tel. 030.37.22.245.

MercoledÏ 18 maggio si riunisce presso il Centro pastorale Paolo VI il Consiglio presbiterale con il seguente odg: Confronto sulla bozza di strumento di lavoro in preparazione al Sinodo sulle unità pastorali (mons. Cesare Polvara e mons. Renato Tononi, presidente e vice-presidente della commissione ante-preparatoria); presentazione del bilancio consuntivo della diocesi per l’anno 2010; comunicazione sulla lettera di mons. Gianfranco Mascher sulla celebrazione delle cresime.

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento per tutti i ministranti della diocesi: giovedÏ 19 maggio alle 14.30 sono attesi in Seminario, in via Bollani a Brescia, i chierichetti per una giornata di festa e giochi. Parteciperanno alla festa anche i sette diaconi che a giugno diventeranno sacerdoti. L’incontro si concluderà alle 17.30. I ragazzi sono invitati a portare qualcosa per una merenda insieme.

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nuovi poveri dell’Italia e del mondo sono stati il centro del convegno, voluto dalla rivista “Missione Oggiâ€? dei Saveriani, svoltosi nella chiesa di San Cristo. Una provocazione per far riflettere nel titolo dell’incontro “Poveri, guai a voiâ€? ha detto don Brunetto Salvarani, direttore di Cem mondialitĂ e moderatore della mattinata. Una luce accesa sulla fetta povera dell’Italia. Don Mario Menin, direttore della rivista, ha ricordato che sono quasi otto milioni le persone che vivono in condizioni di “povertĂ relativaâ€? nel nostro Paese. Non si muore di fame, ma questi poveri vivono con la metĂ , delle risorse di cui dispongono gli altri. Ad aprire l’incontro Marco Revelli, docente di Scienza della politica all’UniversitĂ del Piemonte orientale, che ha riporta to dati inquietanti sulla povertĂ minorile pari al 25% in Italia, un triste primato europeo. Gli ha fatto eco don Graziano Battistella, direttore dello Scalabrini Migration Center delle Filippine, con dati ben piĂš gravi del Medio Oriente. Ha raccontato storie di migrazione verso Paesi piĂš ricchi, sottolineando che l’estrema povertĂ non genera migrazione, che è

invece associata a una fase iniziale di sviluppo che consente alla persona di pensarsi in condizioni piĂš favorevoli. Altre storie sono state raccontate da p. Luigi Poggi. Il pomeriggio ha visto alternarsi, moderati da don Marcello Storgato, direttore dei Saveriani, le storie di umanitĂ di padre Giovanni Nicolini, fondatore e superiore delle Famiglie della Visitazione di Bologna, di don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione casa della caritĂ a Milano; la pastora Anne Zell, della

Chiesa evangelica valdese, ha testimoniato l’impegno tra confessioni per aiutare chi è piĂš bisognoso; Anna Chiara Valle direttrice della rivista “Madreâ€?, ha ricordato che in Italia c’è una casta di intoccabili emarginati, i nomadi; Franco Valenti presidente della fondazione Guido Piccini per i diritti dell’uomo ha scosso la platea ricordando che per il Muro di Berlino sono morte 220 persone, mentre nel mar Mediterraneo sono giĂ 14mila le vittime del nostro silenzio.


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di famiglie in stato di sopravvenuta indigenzaâ€?, e ciò senza ďŹ ne di lucro. Il sodalizio – termine con il quale è storicamente indicata l’assemblea dei Confratelli – assolve tale compito anche tramite l’amministrazione di quattro istituzioni beneďŹ che sorte nel Novecento: la Fondazione Conte Gaetano Bonoris, la Fondazione Luigi Bernardi, la Fondazione Guido e Angela Folonari e la Fondazione Alessandro Cottinelli. La Congrega e le fondazioni da

essa amministrate promuovono e sistematicamente attuano opere di beneďŹ cenza quali, ad esempio, l’erogazione di contributi in denaro per sovvenire a situazioni d’emergenza economica che coinvolgano persone o nuclei familiari svantaggiati. Il 10 maggio scorso, alla presenza del vescovo Luciano Monari, per la seconda volta la Congrega ha voluto rendere pubblico il bene fatto nel corso del 2010 a favore di Brescia e dei bresciani.

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n bilancio sociale redatto per “comunicare il bene, per metterlo in comune, affinchĂŠ la notizia del bene si diffondaâ€?. CosĂŹ il presidente Mario Taccolini ha descritto in premessa le ragioni che hanno spinto la Congrega della CaritĂ Apostolica a compilare per la seconda volta un prospetto di rendicontazione sociale dell’attivitĂ , nel quale sono evidenziate le principali azioni compiute nel 2010, sia direttamente dal sodalizio, sia dalle quattro fondazioni amministrate: la Fondazione Gaetano Bonoris, la Fondazione Luigi Bernardi, la Fondazione Guido e Angela Folonari e la Fondazione Alessandro Cottinelli. Partiamo dalla beneficienza erogata dalla Congrega alle persone. Nel 2010 sono state accolte 547 richieste di sussidio e sono stati seguiti dai confratelli 53 nuclei familiari, complessivamente sono stati erogati 666 contributi per 300mila 185 euro: il

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si in quattro aree: scuola (535 interventi), prima necessitĂ (496), salute (108) e ricreativo (74). Per quanto concerne la beneficenza erogata alle organizzazioni, la Congrega ha distribuito 152mila 985 euro. La Fondazione Bonoris ha finanziato 35 progetti a favore dei minori nelle province di Brescia e Mantova per complessivi 468mila euro, la Fondazione Bernardi ha erogato 34mila euro per quattro progetti a favore di minori disabili. Un ulteriore pilastro dell’azione del Sodalizio è l’offerta di alloggi a canoni inferiori rispetto agli standard del mercato delle locazioni. In particolare il patrimonio immobiliare amministrato consta di 602 unitĂ abitative, delle quali 159 destinate reddito e 443 a fini sociali. La Congrega gestisce inoltre tre residenze abitative nelle quali sono stati predisposti minialloggi per anziani soli ed autosufficienti, in cui abitano 56 persone. Dal 2008 sono state poi

soluzioni, ottenere il miglior rapporto prezzo/servizio, poter valutare con indipendenza qual è davvero la TUA scelta. STARE AL TUO FIANCO. Vogliamo andare oltre il nostro incontro: perchè la ricerca della soluzione migliore e piÚ conveniente sia continua e continuamente in divenire cosÏ come lo è la tua vita, il tuo lavoro, il nostro mercato.

destinati due immobili (in via Silvio Pellico e in via Pusterla) a residenze universitarie. I 41 posti letto sono assegnati mediante bando pubblico conforme alle norme regionali. Dall’autunno scorso un confratello, assistito da un giovane sacerdote diocesano, si è preso in carico l’accompagnamento e l’ascolto degli studenti ospiti. Complessivamente le entrate del 2010 – sia della Congrega, sia delle fondazioni amministrate – sono state pari a 4 milioni 919mila 648 euro, dei quali 3 milioni 432mila 260 derivanti dalla gestione del patrimonio immobiliare e 442mila 500 dall’utilizzo di fondi di beneficenza. I costi di gestione – ammortamenti, personale, servizi, accantonamenti, oneri finanziari e costi di gestione del patrimonio immobiliare – sono stati pari a 2 milioni 82mila 48 euro. Le risorse disponibili, e pertanto destinate, sono state pari a 2 milioni 837mila 600 euro.

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‡Â?‡”†¿ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ‡‰Ž‹ƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” ‹Ž Žƒ˜‘”‘ La crisi economica e i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro da un lato producono, anche nella nostra ricca Lombardia, una drammatica disoccupazione giovanile e precarietĂ , dall’altro fanno emergere la possibilitĂ di nuovi protagonismi dei lavoratori e di modelli organizzativi piĂš rispondenti al disegno di “civilizzazione dell’economiaâ€? indicato da papa Benedetto nella Caritas in veritate. In ricordo

riconoscente del beato Giovanni Paolo II, a 30 anni dall’enciclica Laborem exercens, pietra miliare della Dottrina sociale, Cisl, Acli e Mcl di Lombardia promuovono, cosÏ come in tante altre regioni, una comune veglia di riessione. Si svolgerà alle ore 21 di venerdÏ 20 maggio nella basilica di S. Stefano in piazza S. Stefano a Milano e sarà presieduta da mons. Marco Ferrari, vescovo delegato della Conferenza episcopale lombarda per le questioni

sociali e il lavoro. La veglia, aperta a tutte le espressioni dell’associazionismo, alle realtĂ parrocchiali e oratoriane ed ai singoli cittadini, intende essere autentico momento di preghiera e riessione, rivolto in particolare ai giovani. Acli, Cisl e Mcl intendono ringraziare i Vescovi e gli ufďŹ ci per la Pastorale sociale e del lavoro della Lombardia e dell’Arcidiocesi di Milano per il sostegno, la sensibilitĂ e disponibilitĂ offerte in questa e tante altre occasioni.

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a beatificazione di Giovanni Paolo II il 1° maggio acquista un significato particolare nel 30° anniversario della Laborem exercens, l’enciclica che dispiega i valori della principale attivitĂ umana, il lavoro, nella direzione della promozione della persona e della costruzione della societĂ . Un Papa degno dei suoi tempi nella comunicativitĂ : con gesti e parole decodificava ansie e problemi dell’umana attualitĂ sciogliendoli in nuove prospettive e riunendo nell’emozione e nell’affetto milioni di persone. Una propensione mediatica quindi non esteriore o fine a se stessa (giĂ questo un insegnamento contemporaneo), ma che ci ha consegnato durante il suo lungo pontificato una sintesi di speranza, fiducia, intraprendenza, responsabilitĂ nel superamento della secolarizzazione (teocentrismo e antropocentrismo in contrapposizione), da contrastare non solo con l’educazione delle persone o la formazione delle coscienze, ma con l’impegno di una presenza evangelizzatrice rivolta anche alle dimensioni pubbliche della vita: la societĂ , la politica, l’economia, la cultura, il lavoro che pone le persone al centro delle relazioni pubbliche, sono le associazioni che raccolgono le genuine spinte socio-culturali del territorio. Nella Centesimus annus, le organizzazioni dei lavoratori sono auspicate come “luoghi di espressione della personalitĂ del lavoratoreâ€?; “perseguendo nuove forme di solidarietĂ le associazioni dei lavoratori devono orientarsi verso l’assunzione di maggiori responsabili-

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mento che nasce nel cuore è un sentimento di gratitudine verso il Signore, che ha illuminato e sostenuto uomini coraggiosi, i quali, superando ogni difficoltĂ , hanno saputo garantire con la loro fede e la loro azione tenace, la presenza della Chiesa nel mondo del lavoro. Ma oggi tra i sentimenti di noi tutti c’è anche quello dell’esultanza, perchĂŠ in certo qual modo, il Movimento cristiano lavoratori ha saputo salvare quei valori che furono all’origine dell’impegno sociale dei lavoratori cristiani nella societĂ fin dal secolo scorso, da quando, cioè, dopo la Rerum novarum del mio predecessore Leone XIII, ha avuto impulso la loro presenza, con le loro associazioni nel mondo del lavoroâ€?.

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Appuntamento di preparazione alla Gmg per i ragazzi delle zone X e XI. Inserita all’interno degli itinerari di spiritualità per giovani di cui già si sono tenuti due incontri, la serata, che si terrà mercoledÏ 18 maggio alle 20.30 nella basilica di Verolanuova, fornirà l’occasione per una preghiera guidata da padre Massimo Taglietti, superiore dei frati cappuccini di Cremona, che aveva tenuto i precedenti incontri.

Si terrĂ venerdĂŹ 13 maggio il secondo degli incontri di “Gmg‌ 6 in camminoâ€?, l’itinerario di preparazione che la parrocchia di San Lorenzo martire di Urago d’Oglio propone ai giovani “Gruchientiâ€?, cioè gli appartenenti al Gruppo chierichetti adolescenti. Si ritroveranno presso l’oratorio dalle 15.30 alle 16.30. Un altro appuntamento è previsto per venerdĂŹ 3 giugno, sempre all’oratorio, al medesimo orario.

AfďŹ darsi a Maria in vista del viaggio verso Madrid. Ăˆ questo il senso del pellegrinaggio a piedi, dall’oratorio Jolly di Orzinuovi alla Madonnina dell’Oglio, al quale i giovani orceani che si recheranno alla Gmg insieme con quelli di San Paolo e di Lograto, parteciperanno sabato 28 maggio. La collocazione dell’iniziativa è stata scelta anche come conclusione del mese tradizionalmente caratterizzato dalla devozione alla Madonna.

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n viaggio per conoscere. E per conoscersi. La Giornata mondiale della gioventĂš sta diventando per i 47 giovani che partiranno da Manerbio un’occasione per condividere le proprie esperienze in un arricchimento reciproco. Tra di essi c’è chi è alla prima partecipazione, molti invece portano nel cuore il ricordo delle giornate di Colonia nel 2005, qualcuno dei “veteraniâ€? addirittura era presente nel 1997, a Parigi. Alcuni frequentano da sempre l’oratorio, altri hanno fatto percorsi diversi. Ognuno di essi comunque ha qualcosa da trasmettere agli altri, ognuno ha la propria storia e il proprio percorso. Per molti, infatti, sarĂ un momento di forte spiritualitĂ , di approfondimento e di ricerca. Ăˆ questa una grande ricchezza che ha cominciato a emergere negli incontri di preparazione, che dovrebbero avere continuazione anche durante l’estate. Una condivisione che avrĂ modo di cementarsi anche nel lungo viaggio che con il pullman li porterĂ a Madrid: molte ore di viaggio, solamente al ritorno divise in due tappe, mentre il percorso di andata non subirĂ interruzioni.

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Chi guiderĂ il gruppo è il curato don Oscar La Rocca, che afferma: “L’etĂ dei partecipanti è molto variegata, si va dai ragazzi di 17 anni non ancora maggiorenni a qualcuno che ha passato i 30. Si stanno creando dei bei rapporti di amicizia dove i piĂš giovani guardano ai piĂš grandi come un aiuto per vivere bene quest’esperienza per la quale c’è grande entu-

siasmo, specialmente tra quanti vi partecipano per la prima volta�. Un entusiasmo che ha portato a rimboccarsi le maniche, per rendere possibile il viaggio: i ragazzi, infatti, si sono cimentati nella preparazione dei tradizionali casoncelli, venduti poi sul sagrato, mentre il 22 maggio verrà organizzata una pesca di beneficenza con in palio torte e dolciumi.

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n attesa dell’ufficialitĂ , dei dati certi che saranno comunicati nella tradizionale conferenza stampa, abbiamo intervistato il direttore del Centro teatrale bresciano, Angelo Pastore, invitandolo a un bilancio. Posso senza alcun dubbio definire ottimo l’andamento di questa stagione 2010/2011, da tutti i punti di vista, sia qualitativi che quantitativi. Al di lĂ dei dettagli, tanto gli incassi quanto le presenze sono risultati in aumento rispetto ai bilanci delle stagioni precedenti. E poi, a dire il vero, al di lĂ dei numeri, ciò che mi pare importante è che il pubblico sembra abbia molto gradito la stagione e che il feeling con i bresciani sia sempre robusto. Questo ci rinfranca e ci permette di programmare con fiducia le stagioni. Poi, certo, per quanto ci si sforzi non si possono accontentare tutti. Con il “senno di poiâ€?, se alcuni

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ti al punto da avere i teatri pieni. E non considero le nostre produzioni che hanno riscosso, e siamo orgogliosi di dirlo, un grande successo, dal BarbablĂš all’Edipo. NovitĂ dal pubblico? Un incremento certo di abbonamenti e molti di coloro che hanno voluto acquistare la tessera sono giovani. Inoltre, venerdĂŹ, sabato e domenica abbiamo “bigliettatoâ€? molto, per quasi tutti gli spettacoli, con pubblico eterogeneo. Su questo dobbiamo ragionare. Di primo acchito posso dire che è bello che sia cosĂŹ sia ma è meglio ragionarci a lungo e con attenzione. E poi sarĂ anche opportuno sviluppare un nuovo sondaggio per valutare come è cambiato il nostro spettatore tipo e cosa si aspetta da noi. Parliamo del futuro. La nuova stagione 2011-2012 a questo punto l’avrete sicuramente giĂ impostata. Il tema non è dell’ultimo anno, anzi

direi che per il teatro italiano è storico. Noi viviamo da sempre nel precariato, nell’incertezza assoluta e attenzione, è un problema per tutto e di tutto lo spettacolo dal vivo di questo Paese, un problema di cultura di fondo. Non è pensabile che si possa riuscire a fare una programmazione seria quando veniamo informati solo in novembre, a stagione iniziata e quando giĂ si comincia a pensare al nuovo cartellone sul contributo che ci spetta per l’anno concluso. Ripeto, il problema è storico e culturale. DopodichĂŠ, certo, qualcosa dobbiamo fare. La stagione va pur predisposta. Ma in merito al Fus (il Fondo unico per lo spettacolo) meglio non parlare; quanto ai soci fondatori, Comune, Provincia e Regione, hanno i loro problemi... anche se il problema, lo ripeto, è culturale e non economico. A ogni modo, abbiamo esigenza di impostare strategie e scelte e ci vogliono certezze che invece mancano. La stagione

comunque è stata piÚ che abbozzata, è vero, e confidiamo che pur nel modo approssimativo con il quale siamo costretti a procedere, abbiamo fatto delle buone scelte. Con queste premesse, si capisce bene quanto importante sia mantenere un buon rapporto con gli spettatori. Con il consulente artistico Franco Branciaroli abbiamo preso delle decisioni, ma posso anticipare solo che le nostre produzioni per la stagione 2011/2012 saranno quattro, una in scena al Santa Chiara e tre al Teatro Sociale.

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Ăˆ appena giunto nelle librerie un volume unico nel suo genere, molto originale e d’attualitĂ . Dopo il successo di “Il bastone e la conchigliaâ€?, “A piedi sulla Via Francigenaâ€? e “Da pellegrini sui Sacri Montiâ€?, Francesca Cosi (traduttrice, autrice e revisore editoriale) e Alessandra Repossi (traduttrice e giornalista) ci riprovano ed escono in libreria per i tipi dell’Àncora con il volume “I cammini del pane. Guida pratica e spirituale ai pellegrinaggi

Ăˆ online il quarto catologo digitale del PT03. Integralmente sfogliabile online con un semplice click, il corposo volume si trasforma; diventa leggero e facile da consultare, pensato appositamente per i lettori multimediali e in perenne movimento. Completo di dettagliate schede informative dei lavori degli artisti, e illustrazioni a colori, si presenta al pubblico in una versione ancora piĂš versatile e innovativa. La memoria artistica

eucaristiciâ€?. Si tratta della prima guida completa alla scoperta dei luoghi italiani in cui sono avvenuti i miracoli eucaristici. Nel libro si trovano una guida storica e tutte le informazioni necessarie per visitare tali mete, alcune raggiungibili con brevi itinerari a piedi e altre con i mezzi. Non mancano spunti di riessione e meditazione. Francesca Cosi e Alessandra Repossi: “I Cammini del pane. Guida pratica e spirituale ai pellegrinaggi eucaristiciâ€?, euro 14,50.

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del Premio Terna, assieme ai volumi del PT01, Connectivy 01 e Premio Terna 02, cosĂŹ si rinnova e cresce di anno in anno quasi a divenire una moderna biblioteca multimediale consultabile dal web. Tutti i cataloghi documentano le edizioni del Premio oltre a “Connectivity 01â€? (l’esperienza a New York City dei 16 vincitori del Premio Terna 01) attraverso le opere ďŹ naliste e, naturalmente, quelle vincitrici. www.premioterna.it

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egli ultimi appuntamenti del Festival pianistico si sono potuti ammirare dapprima la brillante pianista Olga Kern, quindi la Tchaikovsky Symphony Orchestra diretta da Vladimir Fedoseyev, una delle compagini piĂš prestigiose di Mosca. E per quanto riguarda i programmi, si è dato spazio a Franz Liszt. Olga Kern, affascinante ed elegantissima virtuosa della tastiera, ha impostato il suo recital su un ideale “corpo a corpoâ€? fra Liszt e Rachmaninov, due maestri che sul pianoforte potevano fare tutto ciò che volevano, estendendo al di lĂ dell’immaginabile le possibilitĂ dello strumento e la tecnica di chi lo suona. In particolare, la Kern si è distinta per la sorprendente naturalezza con cui ha affrontato la Sonata op. 36 e le Etudes-Tableaux del suo connazionale Rachmaninov. Con la popolare Rapsodia ungherese n. 2 di Liszt la pianista russa è parsa leggermente meno a suo agio, ma l’esecuzione delle impervie “Reminiscenze dal Don Giovanni di Mozartâ€? è stata davvero spettacolare, cosĂŹ come i tre bis concessi al termine del concerto.

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Concerto per pianoforte di Liszt, con la poderosissima Sinfonia n. 1 “Il Titanoâ€? di Mahler nella seconda parte. Non crediamo di sbagliare se osserviamo che il primo Concerto di Liszt non si ascoltava a Brescia in un’esecuzione dal vivo da tempo immemorabile. Il ruolo del solista era affidato al ventiseienne pianista ucraino Alexander Romanovsky, negli ultimi anni quasi sempre presente al Festival. Non tutto è filato liscio in questa esecuzione, ma in diversi momenti Romanovsky ha mostrato grande classe e scioltezza, come nella conclusione sussurrata del primo movimento o nella mefistofelica danza macabra dello Scherzo. Pregevolissima anche l’esecuzione fuori programma del Notturno opera postuma di Chopin. La Prima Sinfonia di Mahler è stata al centro di un’interpretazione altalenante da parte del maestro Fedoseyev, spesso all’insegna di un’espressivitĂ tipicamente russa. Se il primo movimento è parso un po’ troppo affrettato e non sempre a fuoco, lo Scherzo e la Marcia funebre erano invece nitidi nella loro singolare giustapposizione di elementi popolari e di sublimazioni romantiche.

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7HQHU D PHQWH DO 9LWWRULDOH Il nuovo Festival del Vittoriale di Gardone Riviera dal 3 luglio al 13 agosto, ospiterĂ star nazionali e internazionali in un mix di danza, musica, teatro e circo. “Abbiamo puntato sulla qualità – ha spiegato Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli italiani – scegliendo eventi in sintonia con l’identitĂ e la sacralitĂ del luogo che li ospitaâ€?. “Vogliamo rivalutare l’identitĂ del grande contenitore all’aperto – ha precisato Viola Costa, direttore artistico del nuovo festival – recuperando l’alto proďŹ lo qualitativo degli spettacoli che in questi anni lo hanno reso celebre, per ripopolarloâ€?. L’ouverture spetta alla danza con il Gran GalĂ del 3 luglio, omaggio di Eleonora Abbagnato, prima ballerina dell’Opera di Parigi, alle muse del poeta. Danza protagonista an-

che con il Balletto di Pechino, con le atmosfere spagnoleggianti della Noche Flamenco e con la conclusione del 13 agosto afďŹ data a ‘Il cigno nero’ con i primi ballerini dell’American Ballet. Gli appassionati di musica non resteranno delusi potendo ascoltare, sul palco gardonese, Lou Reed, i Manhattan Transfer, Goran Bregovich, Markus Stockhausen, Vinicio Capossela e Wynton Marsalis con la Lincoln Center Orchestra. Tra danza e musica: il teatro, che propone la rafďŹ nata vis comica di Alessandro Bergonzoni, il genere nuovo dei Kataklò, ex olimpionici che danno vita ad una alchimia tra energia e movimento danzato e il Gran GalĂ du Cirque, che per una sera riunirĂ sullo stesso palco alcuni dei maggiori talenti circensi del mondo coniugando innovazione e tradi-

zione. Da segnalare la serata dell’11 luglio dedicata ai 150 anni dell’UnitĂ d’Italia. La ricorrenza sarĂ ricordata con il debutto del premio “Il Vittorialeâ€? voluto da Guerri per omaggiare personaggi della cultura e dello spettacolo e assegnato al maestro del cinema italiano Ermanno Olmi, e con “I Promessi Sposiâ€? di Alessandro Manzoni nel reading di Massimiliano Finazzer Flory accompagnato sul palco della prima ballerina del Teatro alla Scala, Gilda Gelati. On line è possibile acquistare e regalare i biglietti, scegliendo direttamente il posto. Ma anche vincere ingressi al Festival giocando con “L’indovina Vateâ€?, applicazione gratuita per iPhone, con la voce di Guerri che conduce un quiz di 10 domande a risposta multipla. Info: tel. 0365296506, www.anďŹ teatrodelvittoriale.it.


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un calice misto di dolcezza e malinconia quello che si gusta all’ascolto del brano di apertura, “Agnus Deiâ€?, con la voce di Franco Battiato che si mescola a quella di Nabil Salameh. La canzone apre “Un’ala di riservaâ€?, preziosa raccolta di canzoni pensata da Michele Lobaccaro, autore e musicista dei Radiodervish. Un disco da poco uscito nel quale Michele ha voluto mettere mano ai testi di don Tonino Bello, sacerdote nato nel cuore del Salento, divenuto poi vescovo di Molfetta e quindi fondatore del movimento Pax Christi. Un album nel quale troviamo, tra gli altri, Caparezza, Nabil dei Radiodervish, Alessia Tondo e Antonio Castrignanò della Notte dalla Taranta, la banda G. Verdi di Sannicandro di Bari e l’ensemble Calixtinus. Una sola preziosa eccezione è la partecipazione del maestro Franco Battiato, nel brano che introduce la raccolta. Un disco che è innanzitutto un doveroso omaggio a don Tonino, umile e carismatico sacerdote, un prodotto fortemente voluto da Michele Lobaccaro che ha curato la realizzazione dell’intero progetto. Il disco è nato, come

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vazione nella tradizione del repertorio musicale liturgico, mantenendo però il tutto ben fissato attorno ai canti essenziali della liturgia. Abbinato al disco anche un libro, “Preghiera a Cristoâ€?, un testo inedito e fortemente lirico di don Tonino Bello. Il Signore, a cui il sacerdote si rivolge, è un Dio estroverso, il paradigma essenziale di quel rapporto tra fede e cultura che oggi si ripropone a noi, chiamati a recitare le partiture della storia della salvezza, sugli scenari della transizione. A 18 anni dalla sua scomparsa questo libro diventa per tutti noi il modo per rendergli omaggio, lasciarci provocare ancora, aprirci a esperienze di contaminazione e di incontro che la sua parola rendono possibili. In fondo solo uno come don Tonino può mettere insieme Caparezza e Battiato e far cantare il “Magnificatâ€? su ritmi arabeggianti. PerchĂŠ, direbbe don Tonino, “dalla cultura della musica e dell’arte, è possibile intendere che lo struggente, insoddisfatto bisogno di comunione, inscritto nei ritornelli delle canzoni o nei cromatismi di una tela, è il sacramento dell’inquietudine che può placarsi solo in te, Signoreâ€?.

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ntonio Stefanini, lo studioso di Corteno Golgi, ha dato alle stampe la sua ultima fatica: “Il rumore del fieno” (litogr. Poletti, Villa di Tirano). Si tratta di un libro fotografico con vedute d’un tempo, in bianco e nero o seppiate. Immagini usate come prova storica; istantanee che divengono dapprima cronaca, poi testimonianza, quindi documento. Immagini proposte come modo moderno di fare storia. “Non solo luoghi però – spiega Stefanini in premessa – bensì volti, gruppi, situazioni, documenti, con al centro il mondo contadino. Riguardo al titolo – continua l’autore – il fieno parla davvero e canta, anzi grida”. E questi rumori li “sentivano quasi tutti, proprio per il fatto che con il fieno quasi tutti avevano a che fare”. Sfogliando le pagine, la nostalgia assume venature amare: quante “cose” scomparse: lo stagnino, le “lòbbie” (ringhiere in legno dei ballatoi), la lavorazione della canapa, le colonie elioterapiche (di mussoliniana memoria), il primo trampolino di Ponte di Legno, le ragazze di buona famiglia che cuciono indumenti di lana per i soldati al fronte. Con queste

foto, Stefanini conserva memoria dei modi di “essere” che scompaiono. Tra le molte nonnine ce ne sono di suggestive: una che fila col fuso e la rocca, un’altra con la corona del rosario in mano e un’ultima con la “brènta” del latte. Belli poi i ritratti delle famiglie patriarcali, ricche di piccoli maschietti già rigorosamente col loro cappello, poi i nonni dalla catena sul panciotto e le donne sempre ultracariche di figli; scolaresche numerosissime, con maestre dallo sguardo severo. Dalle

scarpe degli alunni seduti in primo piano emerge chiaramente un altro titolo di un’opera precedente di Stefanini: “Calzavamo scarpe chiodate”. E ancora: le prime rappresentazioni della nascita dell’Aprica come moderna stazione sciistica. Nella sezione che riguarda la Valtellina: vecchie chiese romaniche, castelli, terrazzamenti a vigneto. Quindi Tirano, porta da e per l’Helvetia. Da ultimo il Giro d’Italia sul Gavia: Adorni tra due muraglioni di neve.

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8Q ´FRQWHQXWRÂľ YDQLILFDWR GDO ´FRQWHQLWRUHÂľ Forma e contenuto, le due facce di una stessa medaglia nel mondo della comunicazione televisiva. Due aspetti che si alimentano a vicenda e che non possono vivere separati: ne andrebbe della qualitĂ del programma. E infatti non stupisce che la maggior parte delle produzioni della tv italiana siano scadenti, considerando il disequilibrio tra forma e contenuto. Sulla prevalenza dell’esterioritĂ a discapito della sostanza potremmo stilare una lunga lista di trasmissioni che puntano esclusivamente su un intrattenimento povero di reali argomenti e schiavo dell’immagine, come se il messaggio che veicolano sia pa-

radossalmente la forma stessa e pura: un mercante di liquori che vende delle bellissime bottiglie vuote. Fra reality-show ďŹ ttizi e varietĂ scacciapensieri il telespettatore italiano si è abituato a seguire trasmissioni che non hanno nulla da dire, ma che lo dicono benissimo. Che dire invece riguardo a programmi che danno molta importanza al contenuto e poco alla forma? Un esempio recente: la puntata della scorsa settimana di “Mi manda Rai Treâ€?, condotto da Edoardo Camurri, è stata un esempio di trasmissione valida nei contenuti, ma povera di struttura e soliditĂ . Il programma da anni si batte a favore

del cittadino contro soprusi, inganni e truffe. L’argomento della puntata riguardava la triste storia di una donna, morta di tumore, che aveva seguito le indicazioni terapeutiche della cosiddetta “Nuova medicina germanicaâ€?, fondata da Ryke Geerd Hamer, radiato dall’ordine e perďŹ no incarcerato in diversi Paesi europei in seguito a casi di pazienti morti dopo essersi sottoposti alle sue cure. Una vera denuncia della “medicina del plagioâ€?, che in tutto il mondo raggira milioni di persone sfruttate economicamente e umiliate da faccendieri senza scrupoli. La trasmissione ha fatto però notizia non per il suo contenuto ma per un

altro aspetto: l’intervento dell’onorevole Domenico Scilipoti, medico appartenente al Movimento olistico transnazionale, che sfruttando l’arte del politichese ha esasperato subito i toni della discussione, difendendosi dall’accusa di aver appoggiato medici che mettono in pratica la “Nuova medicina germanicaâ€?. L’onorevole si è esibito con insulti per Camurri, urla e schiamazzi, gesti scomposti e affannati che hanno suscitato le risa perďŹ no del pubblico in studio. Il conduttore non ha saputo gestire la situazione e ha contribuito, insieme alle afone grida di Scilipoti, a scrivere l’ennesima triste pagina della storia

della tv italiana. Ecco quindi che nonostante il contenuto della trasmissione fosse interessante e ben argomentato, la forma ha preso il sopravvento e ha messo in ombra il contenuto. Il bello e il brutto della diretta: certo, se l’intervista a Scilipoti fosse stata realizzata in differita e censurata per la messa in onda, la produzione si sarebbe salvata. Dare spazio a personaggi controversi dell’attualitĂ politica e culturale è un rischio che spesso gli autori televisivi sono disposti a correre pur di fare audience. Se si fosse sicuri della riuscita del programma si potrebbero evitare questi trucchetti da avanspettacolo.


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insiste, riesce a farsi ospitare nella casa del pescatore che le dĂ anche lavoro. Mantenendo però nei suoi confronti un atteggiamento di diffidente durezza: che è poi l’altra faccia di un desiderio d’amore che non vuole in nessun modo venire ingannato. La regista racconta che la trama è legata alla sua infanzia: “Mia madre e mia nonna sono nate in Normandia, vicino a Port-en-Bessin, dove si svolge il film. Ho trascorso lĂŹ tutte le mie vacanze. Ho sempre visto i pescatori come dei personaggi romanticiâ€?. Tony, nelle sue parole, è “una roccia contro la quale Angèle va a sbattereâ€?. Contro questo scoglio si scioglie a poco a poco la freddezza della donna, la sua inaffidabilitĂ un po’ infantile che si tramuta lentamente in sentimento reale. Un’illuminazione che avviene per gradi, con evoluzioni e regressioni, che Clotilde Hesme ri-

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esce ad assecondare con la sua bellezza non rassicurante: “Angèle – ha dichiarato l’attrice – è un personaggio aguzzo, tagliente. Ăˆ una ragazza che ha una tecnica offensiva per quanto riguarda l’amore e la sessualitĂ . C’è un che di ‘ragazzo selvaggio’ in lei. Il film racconta di come imparerĂ a mollare la presa, a lasciare che le cose avvenganoâ€?. Tra lunghi silenzi, ostinate corse in bicicletta, dialoghi e gesti intrisi di pudore, il film compie fino in fondo il suo percorso senza deragliare dalla misura. Il personaggio di Angèle si ispira a tante figure di donne “senza tetto nĂŠ leggeâ€? raccontate dal cinema francese, come la Sandrine Bonnaire protagonista del celebre film di Agnès Varda; ma la Delaporte ci fa la grazia di non infliggerci, alla fine della parabola, la tragedia programmatica che tante opere analoghe prevedono. I protagonisti, dice ancora la Delaporte, “sono due persone pudiche ed è il loro pudore che ha imposto questa grande semplicitĂ nel modo di riprenderliâ€?, che si riallaccia al cinema dei maestri come Rohmer: senza eguagliarne l’originalitĂ , ma riuscendo ad andare oltre la vita circoscritta dei personaggi per descrivere moti dell’animo che molti possono condividere.

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Ăˆ stato rinnovato nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione della societĂ Centropadane con la presenza dei bresciani Mauro Parolini, Vigilio Bettinsoli, Giuliana Pezzi ed Eugenio Massetti. Alla presidenza è stato riconfermato il cremonese Augusto Galli. Ai bresciani Parolini e Bettinsoli, invece, sono andate due vicepresidenze. Comune la soddisfazione dei partiti che hanno visto riconosciute gran parte delle loro richieste.

Grande successo per la seconda edizione di Franciacortando che il 7 e 8 maggio, ha raccolto oltre 2500 visite nelle aziende (+25% rispetto all’edizione 2010) di una terra vocata alla viticoltura, con cui si identiďŹ ca il suo prodotto piĂš pregiato, il Franciacorta, re italiano delle bollicine di qualitĂ . Sono stati piĂš di 300 i visitatori che hanno partecipato alle escursioni a piedi lungo i cinque itinerari che hanno portato i turisti a scoprire l’anima piĂš vera e sconosciuta di

questa terra, esplorando il Monte Alto, il balcone della Franciacorta, i santuari e le vigne del Montorfano, la suggestiva campagna fra Ome e Monticelli Brusati, Borgonato con i suoi antichi borghi e ďŹ lari, le ville e i cascinali di Erbusco e le cascate del torrente Gaina presso Monticelli Brusati. Ad affollare cantine, ristoranti, agriturismi non solo enoturisti ed intenditori di vino, ma anche famiglie, gruppi di giovani desiderosi di conoscere la Franciacorta.

54% lo fa visitando il sito istituzionale, il 40% leggendo le newsletter. Al terzo posto la posta cartacea (31%), mentre gli eventi di piazza sono fonte di informazione per il 15% dei rispondenti. Un altro 15% si informa con il passaparola, dato interessante se si pensa agli strumenti di condivisione social che ne amplificano la risonanza. La trasparenza è un’esigenza molto forte che il 62% dei sostenitori manifesta accogliendo molto positivamente la possibilitĂ di avere un’area riservata sul sito delle onlus che sostiene, che gli permetta di seguire da vicino lo sviluppo dei progetti di suo interesse. Ăˆ la concretezza, invece, il secondo elemento che spesso gli utenti lamentano di non percepire: per questo motivo, per esempio, chiedono piĂš storie all’interno delle newsletter, per essere aggiornati sui risultati ottenuti anche grazie alle proprie donazioni e vedere riconosciuto il proprio impegno e sostegno ad una causa. Il 22% dei rispondenti riceve la newsletter di un’unica

onlus: si tratta quindi di quella parte di utenti estremamente fedeli alla causa di una sola organizzazione. Ăˆ importante però sottolineare che una buona percentuale è invece interessata a conoscere le attivitĂ di diverse Onlus (il 44% riceve da tre a cinque newsletter). “Sulla base di questi dati - aggiunge Fubini - è importante puntare sulla pertinenza, elaborando una strategia di comunicazione mirata, personalizzata e professionale che rispecchi e trasmetta il posizionamento di una specifica organizzazione, in modo da fidelizzare l’utente e farsi seguire con interesse e attenzioneâ€?.

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hi sono e come si comportano gli italiani che si interessano all’universo non profit? Nove su dieci hanno fatto almeno una volta nella vita una donazione e uno su tre (39%) ha donato on line, dopo essersi informato sul web (54%) o tramite newsletter (40%). La maggioranza ha un reddito basso (inferiore ai 30 mila euro) e decide di donare soprattutto a favore delle cause umanitarie e della ricerca scientifica. Ăˆ quanto emerge dalla prima edizione del Non Profit Report 2011, l’indagine realizzata da ContactLab in collaborazione con Vita Consulting sui comportamenti digitali degli utenti fedeli nel terzo settore. Sono state coinvolte 39 organizzazioni non profit (grandi, medie e piccole, attive in nove diversi ambiti), che hanno invitato a partecipare alla ricerca i contatti presenti nei propri database: quasi 20mila utenti hanno risposto, compilando il questionario via web. La ricerca, presentata nei giorni scor-

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canali online: è un dato significativo ma che può ancora migliorareâ€?. Il 90% dei partecipanti al sondaggio ha sostenuto una Onp con un contributo in denaro almeno una volta nella vita; di questi, il 48% dona abitualmente, il 30% occasionalmente e solo il 12% in circostanze particolari (ricorrenze o emergenze umanitarie). â€œĂˆ evidente che in questo contesto lavorare sulla fidelizzazione, – ha continuato l’Ad di ContactLab – nell’ottica di costruire un dialogo continuo con i propri contatti, non legato esclusivamente alle occasioni speciali di donazione, può fare la differenzaâ€?. Tra gli Ă mbiti in cui operano le organizzazioni non profit a cui gli utenti hanno dichiarato di aver donato, al primo e secondo posto troviamo le cause umanitarie (67%) e la ricerca scientifica (44%). Al terzo e quarto posto abbiamo le adozioni a distanza (41%) e in genere l’aiuto dell’infanzia (39%). Gli utenti raccolgono informazioni sulle attivitĂ delle onlus principalmente sul web: il

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riabilitative, delle sindromi postacute e della loro gestione. La Riabilitazione generale geriatrica è nata all’interno dell’Ospedale S. Orsola nel maggio 2010. Gli operatori che compongono la realtĂ riabilitativa provengono da esperienze professionali diverse (generalmente realtĂ per acuti) e quindi diviene utile per gli stessi una speciďŹ ca formazione in ambito geriatrico e riabilitativo. La discussione su temi quali demenza e ospedalizzazione

dell’anziano risultano fondamentali per uniformare l’assistenza erogata migliorandone sia la qualitĂ che il lavoro in ĂŠquipe in questa speciďŹ ca realtĂ piĂš che mai multidisciplinare. Nel corso del primo anno di attivitĂ sono state ricoverate persone anziane, prevalentemente trasferite da reparti per acuti, che necessitavano di una prosecuzione delle cure mediche ed un intervento di riattivazione funzionale per poter ritornare al domicilio.

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a comunicazione e le relazioni nelle aziende sanitarieâ€? è il tema di una giornata di studio promossa dall’Ufficio comunicazione e relazioni con il pubblico degli Spedali Civili di Brescia in collaborazione con la FacoltĂ di Economia. La giornata, in programma nel pomeriggio del 12 maggio prende le mosse della presentazione del volume “Le nuove frontiere della comunicazione pubblicaâ€? di Gerardantonio Coppola che offre lo spunto per una riflessione sullo stato dell’arte della comunicazione pubblica a seguito dei profondi cambiamenti che hanno interessato negli ultimi due decenni la pubblica amministrazione in generale ed in particolare le organizzazioni sanitarie. Le norme che si sono succedute nel tempo hanno finito col delineare un nuovo quadro valoriale di riferimento: l’obbligo di informazione si tra-

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sforma in obbligo di comunicazione e quindi in obbligo di ascolto. Che cosa si intende per comunicazione in una moderna azienda di servizi alla persona? Se la comunicazione è l’elemento necessario per stabilire e mantenere una relazione, l’attenzione non può che concentrarsi sui rapporti che l’organizzazione intrattiene con gli altri soggetti: i cittadini, i pazienti, la stampa, le associazioni, gli enti e le istituzioni. Il convegno si propone dunque di esplorare tali relazioni, evidenzian-

do i limiti e le opportunitĂ degli strumenti di comunicazione, partendo dal presupposto che solo agevolando la relazione e migliorandone la qualitĂ si potrĂ raggiungere una piĂš elevata soddisfazione dei cittadini e degli operatori. La giornata del 12 maggio, dunque, nasce dalla collaborazione tra la facoltĂ di Economia dell’UniversitĂ degli studi di Brescia (Dipartimento economia aziendale) e l’Ufficio comunicazione e relazioni con il pubblico della Azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia, che si è concretizzata negli scorsi anni nella gestione di percorsi di stage per gli studenti frequentanti l’insegnamento di “Economia delle aziende sanitarieâ€? e nel supporto alla predisposizione del bilancio sociale e di genere dell’Azienda ospedaliera grazie alla collaborazione con il Centro di studio e ricerca sulla economia delle amministrazioni e delle aziende di pubblici servizi.

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I Bengals Brescia accedono per il terzo anno consecutivo alla finale scudetto del massimo campionato italiano di Superbowl giunto alla trentunesima edizione. Un ruolino di marcia impressionante per le tigri biancoazzurre: sei vittorie in altrettante gare di campionato e il primato in testa al girone A. Ora bisognerĂ proseguire la cavalcata facendo risultato nella finale di domenica 22 maggio in Piemonte sul

neutro di Grugliasco, la terza di fila dopo lo scudetto cucito sulle maglie nel 2009 e quella persa l’anno scorso contro i Red Jackets di Reggio Emilia. Brescia dovrĂ vedersela in gara unica contro i Blacks Torino padroni di casa. Squadra giĂ affrontata nella stagione regolare del campionato (la Golden League) per due volte e, in altrettanti i casi, superati anche se sudando le proverbiali “sette camicieâ€? . (al.an.)

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on tutti possono capire. Vedono le lacrime di un giocatore o di un tifoso affranto per la squadra del cuore retrocessa in serie B e commentano con ironia: che sciocco! Si commuove per cose superflue perchÊ non conosce i valori veri. Oppure, lo guardano con supponenza, pensando che soltanto una persona senza cultura e senza valori possa essere turbata dal cattivo esito di un gioco. Sono tutte quelle persone, neppure poche in verità , convinte che lo sport appartenga semplicemente all’ambito del divertimento. Un giocattolo con giocatori strapagati e viziati a spese della società . Una sorta di ricreazione organizzata per tenere calmi gli sciocchi, in un luogo di violenza cronica. Difficile far capire a tutti questi che in Europa sono ben 15 milioni le persone che lavorano nel settore sportivo con un giro economico che arriva al 3,4 % del Pil europeo. Un’industria! Difficile far capire che in Italia sono 20 milioni le persone che praticano sport consentendo, in base all’effetto salutistico, un risparmio per lo Stato stimato in milioni di euro. Difficile far capire che un tifoso organizza i suoi ragionamenti a partire dal cuore, dai sentimenti, dalla pas-

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sione‌ Puoi giudicare un’innamorato? Difficile far capire che lo sport è un immenso strumento educativo. Cose da adulti! Difficile far capire che i cugini bergamaschi, ahimè devo ammetterlo, sono piĂš solidali dei bresciani e vanno allo stadio in 20mila per la loro squadra al grido l’ “Atalanta è una fedeâ€?. Altro che i duemila tifosi bresciani.

Dice bene don Abbondio nei Promessi Sposi: “Il coraggio, se uno non ce l’ha, non può darselo!â€? E lo sport, se uno non ci crede, non può certo capirlo. Fa comunque riflettere che molti si affrettino fin da piccoli a salire sempre sul carro dei vincenti (quanti sono i tifosi bresciani di Inter, Milan o Juventus?) piuttosto che sentirsi parte di una comunitĂ e per questa

spendersi col proprio impegno. Ciascuno avrĂ le sue ragioni del cuore, ovviamente! GiĂ : nate quando e perchĂŠ? Spiace riconoscerlo: non è soltanto una squadra sportiva ad essere in serie B è una cittĂ che avendo perso le ragioni dell’educare, dell’appartenenza, dell’economia, delle passioni e dei sogni‌ non sa di essere una cittĂ di serie B.

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%UHVFLDQD OD UHJLQD GHOOD NLFN ER[LQJ Le mancano due esami universitari e la tesi. La mattina in aula per le lezioni di Economia e Commercio in cittĂ , il pomeriggio ad allenarsi per inseguire un sogno sportivo. Ăˆ la doppia vita di Francesca Cigolini, da qualche settimana campionessa italiana di kick boxing categoria full contact. Non è la prima volta che si è cucita il tricolore sui guanti: era giĂ accaduto nel 2009 nella specialitĂ contatto leggero. Tesserata per la Kick Boxing Melan-

drini, si è avvicinata a questa disciplina molto tardi e, come spesso accade, per caso. Classe 1984, pesa 42 kg per un metro e 58 di altezza. “Sono stata convinta da mia sorella ad iscrivermi un corso quattro anni fa – ci confessa – all’inizio non ero nemmeno convintaâ€?. Come si svolge una giornata tipo? “La mattina presto – racconta – prima di andare all’UniversitĂ mi alleno, poi vado a lezione in facoltĂ , nel pomeriggio ancora un leggero allenamento e

da poco ho cominciato ad insegnare ad un gruppo di bambiniâ€?. Insomma, in appena quattro anni Francesca è passata dal completo disinteresse per questa disciplina ad essere la numero uno sui tatami di mezza Italia e addirittura ad insegnare la kick boxing seguita sempre dall’allenatore Roberto Ferrari. Prossimo obiettivo, per Francesca Cigolini, la deďŹ nitiva consacrazione: attende la convocazione (a giugno) per gli europei e i

mondiali in programma entro la ďŹ ne anno. “Non sarĂ facile, davanti a me ci sono atleti di esperienza. Oltre ad essere la prima esperienza, sarebbe il giusto premio per quella che oltre ad una disciplina sportiva è diventata una passioneâ€?. In piĂš con la kick boxing la ventiseienne atleta bresciana ha anche trovato l’amore visto che il suo compagno, Christian Pugliese, lo segue anche nella preparazione. E se son rose, ďŹ oriranno.


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ƒŽ ͙͚ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘––‘ ”‡–‡ ’‡” Ž‡ ˆ‹Â?ƒŽ‹ Il momento clou della stagione sportiva del Csi Brescia è arrivato. Le ďŹ nali provinciali sono alla porta e questo ďŹ ne settimana le formazioni di tutti gli sport di squadra potranno realizzare il sogno di conquistare lo scudetto bresciano, che spalancherebbe le porte alle vette regionali. Calcinato, Montichiari e Orzinuovi ospiteranno le gare dell’anno. L’antipasto è giĂ questo giovedĂŹ. Il programma delle ďŹ nali GiovedĂŹ 12 maggio: semiďŹ nale basket, ďŹ nalina volley open

femminile; venerdĂŹ 13 maggio: ďŹ nale volley open maschile, ďŹ nale volley open femminile, ďŹ nali calcio a 5 open; sabato 14 maggio: ďŹ nali volley under 14, ďŹ nali volley juniores, ďŹ nale basket open, ďŹ nali calcio a 7 under 14, allievi, elite, ďŹ nale calcio a 11; domenica 15 maggio: ďŹ nali individuali tennis tavolo, ďŹ nali volley top junior, ďŹ nali volley open misto, festa polisportiva ďŹ nale, ďŹ nali calcio a 7 juniores, top junior, open femminile. Il calendario è consultabile su www.csi.brescia.it.

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gni stagione sportiva nasce con un obiettivo, ma davvero in pochi pensano alla coppa Disciplina. Sulle pagine dei giornali, poi, quando arriva il momento dei verdetti, finiscono sempre i piĂš bravi, raramente i piĂš corretti. Questa volta, proprio alla vigilia delle finali provinciali, vogliamo fare un’inversione di tendenza e dedicare il principale spazio a nostra disposizione a chi si è distinto sul campo per educazione, rispetto e onestĂ , valori che dovrebbero essere sempre alla base dello sport e della vita, ma che spesso sono offuscati da un desiderio di primeggiare vissuto nel modo sbagliato. Bisogna togliersi il cappello davanti a chi è stato in silenzio di fronte a una decisione dubbia del direttore di gara, a chi ha dato la mano all’avversario dopo un fallaccio subito, a chi ha accettato con compostezza il verdetto del campo. Questa settimana pubblichiamo i detentori di questo nobile riconoscimento del calcio a 7, con una menzione speciale per gli allievi del S. Giacomo ’96, gli juniores del Bar Cantuccio Odolo e del Rudiano, gli open di S. Pietro Eurocomp e del Real Valle, capaci di vincere un campionato unendo classe e stile. Elite: Longhena, Piazzetta Caminetti e Stufe, Carrozzeria Bosini, Jack Tar S. Carlo. Hinterland: Smv, S. Benedetto, Badia, Castegnato, S. Giacomo ’99, Casazza, Violino (under 14); S. M. Rivoltella, Amici del Calcio (allievi); Castel Mella, Sale Gussago (top

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Â? ‡Ž‘‰‹‘ ’‡” …Š‹ Šƒ ƒ……‡––ƒ–‘ …‘Â? …‘Â?’‘•–‡œœƒ ‹Ž ˜‡”†‡––‘ †‡Ž …ƒÂ?’‘ junior); Xadet 2002, S. Zeno B, On the Rocks, Cellatica, Gli Anta (open). Benacense: Tremosine (under 14); S. Giacomo (juniores); Croc Campagna, Duomo Desenzano (open). Valsabbia: Bar Cantuccio Odolo (juniores); Vobarno (top junior); S. Pietro Eurocomp; Imp. Edile Landi Roè (open). Valtrompia: Pezzaze, Gazzolo, Augusta B, S. Sebastiano Lume (under 14);

Gardonese (allievi); Costorio (juniores); Bovegno (top junior); V. Padile A, F.lli Torchio, Intrepida A, Real Valle, Pirata (open). Sebino e Franciacorta: Jolly Orzinuovi, Colombaro, S. GiÚ Erica Palazzolo (under 14); S. Giacomo ’96, Cremignane (allievi); S. Luigi Lodetto (juniores); S. Cuore Palazzolo (top junior); Saiano, Autoriparazioni Ungaro, S. Anna Rovato, Gta Ospitaletto (open). Valverde: Insolita Calcio, Botticino’s Ang., Id. Lombarda. Bassa Orientale: Gambara, Cgp Novagli, Atl. Montichiari. Bassa Occidentale: Rudiano (juniores). Femminile: Castenedolo, Sale, Nuvolera, San Benedetto, Torricella, Roncadelle, Atl. Montichiari, Prevalle 2010, Colombaro.

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Spirito solidale Egr. direttore, sono un volontario della Protezione civile e scrivo per comunicare a tutti le emozioni provate durante l’inaugurazione della nostra nuova sede a Nave, tenutasi il 16 aprile scorso: una giornata speciale! Tutto ha avuto inizio verso le 10.45 con il saluto delle autoritĂ , seguito poi dalla lettura della lettera inviataci dall’ex-capo del dipartimento dott. Bertolaso, che non ha potuto esserci perchĂŠ si trovava in Africa, e in cui augura che “questa nuova sede non rimanga solo un edificio, ma si trasformi in casa per i volontari e per tutta la comunitĂ â€?. Hanno parlato anche tre cari amici abruzzesi: Noemi, Enver e Saverio. Noemi con grande commozione ha letto una lettera indirizzata al nostro Sindaco in cui ha ringraziato i volontari e l’intera cittadinanza per aver dato tanto sostegno nel momento del bisogno. La partecipazione dei volontari e di tutti i presenti ha reso una semplice inaugurazione un momento di riflessione molto toccante. La parola è passata a Michele, uomo della Protezione civile che giĂ emozionato ha cercato di esprimere i suoi pensieri e infine, prima dell’alzabandiera e della benedizione, è intervenuto Gustavo. Ăˆ il coordinatore del nostro gruppo, la nostra saggezza e la nostra forza; lo ringraziamo per il suo ruolo e il suo impegno (anche nelle difficoltĂ ). Personalmente desidero ringraziare ogni volontario, non solo per la buona riuscita di quella festa, ma per la collaborazione e lo spirito

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solidale di ogni giorno in ogni occasione: Grazie! Paolo Corsini

Grazie alle Dorotee di Cemmo Egr. direttore, lo scorso 8 maggio le Suore Dorotee di Cemmo hanno ricordato il ventesimo anniversario della beatificazione della loro fondatrice Annunciata Cocchetti. Si è trattato di un momento di festa, impreziosito anche dalla presenza del vescovo Luciano Monari. Per chi, come me, ha avuto modo di conoscere da vicino le Suore Dorotee di Cemmo è stata anche occasione per ricordare esperienze vissute. Avevo 11 anni quando varcai la soglia dell’Istituto S. Dorotea e conservo di quel giorno e degli anni che seguirono un ricordo ineffabile. L’ambiente, con i chiostri silenziosi, mi avvolse come una nuvola e, per qualche tempo, mi sentii sospesa tra timore, reverenza e gioia. Fu questo ultimo sentimento che caratterizzò gli anni trascorsi lĂŹ. Fantasie, giochi, amicizie care e studio, perchĂŠ su questo punto c’erano regole inflessibili: bisognava “rendereâ€? se si voleva conquistare un bagaglio di cultura. Proprio la sensazione di crescere ed imparare ogni giorno di piĂš, mi ha aiutato a vincere quella “certaâ€? diffidenza verso i libri. Ricordo che in questo mi furono utili i consigli di suor Mercede, la mia insegnante di matematica, che mi seguiva con tanta pazienza, spronandomi quando mostravo una certa avversione per alcune materie di studio. Ricordo con gioia suor Fiorella, con il suo sorriso sempre pronto a risollevarti il morale nei momenti di sconforto; suor Nives

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alla quale abbiamo combinato un sacco di marachelle; suor Mariangiola che con il suo tamburello e il batacchio era il terrore delle lezioni di educazione fisica e infine suor Alba che sembrava un generale, ma era buona e sempre pronta ad ascoltare i nostri problemi. Anche oggi, per me, l’aspetto piĂš entusiasmante del periodo della mia fanciullezza è proprio la solidarietĂ e la complicitĂ , fra educatrici e allieve. Quanti anni sono passati! Il loro ricordo assume in me l’immagine di un’enorme torta che non finiva mai e qualche “nocciolinaâ€? era cosa da nulla, da togliere e dimenticare. Il lungo filo del ricordo e dell’affetto è continuato nella presenza dei miei tre figli nell’istituto e nell’aiuto dove si è continuato a dare una formazione e un’istruzione solide e sempre indirizzando il loro cuore verso l’intricato gomitolo del loro futuro. Porterò sempre queste suore e il loro insegnamento nel mio cuore e le ringrazio con tanto affetto e riconoscenza, anche quelle che sono giĂ in paradiso. Alfonsina Inusti

CittĂ e democrazia Egr. direttore, l’ultima seduta del Consiglio comunale ci ha visti impegnati nella discussione sulle relazioni dei Presidenti delle cinque Circoscrizioni cittadine. Sollecitato dal fatto che il cuore vero del tema è la sorte di tali organismi di decentramento amministrativo e le modalitĂ di partecipazione dei cittadini alla vita della CittĂ , mi pare opportuno rendere pubbliche alcune personali considerazioni. Da ormai molti

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anni siamo di fronte ad una variazione della normativa relativa al governo degli enti locali. Ăˆ fuor di dubbio che le leggi vigenti abbiano aumentato il potere decisionale dei Sindaci e ridotto l’importanza dei Consigli comunali a vantaggio della stabilitĂ o governabilitĂ , ma certamente a svantaggio della partecipazione. Tra poco a Brescia cesserĂ la vita delle Circoscrizioni ed è importante iniziare a pensare al prossimo futuro, al “dopo-circoscrizioniâ€?. Ăˆ necessario soprattutto avviare una riflessione sul tema della partecipazione dei cittadini alla vita politico-amministrativa della CittĂ . Ăˆ evidente che in Italia si va configurando un nuovo modello di relazioni tra istituzioni politiche e cittadini, modello che modifica gli equilibri della partecipazione anche nel nostro Comune. Mi sia consentito allora richiamare quelli che ritengo due pilastri che sostengono l’edificio della partecipazione. Il primo lo traggo parafrasando il pensiero di Sturzo: le istituzioni comunali sono la palestra e il fondamento della vera democrazia. Quindi il loro indebolimento ha effetti su tutto il sistema sociale e politico. Il secondo pilastro è basato sull’idea che “la partecipazione è un dovere da esercitare consapevolmente da parte di tutti in modo responsabile e in vista del bene comuneâ€? per dirlo con le parole del Compendio della dottrina sociale della Chiesa. L’abolizione delle Circoscrizioni mi suggerisce quindi alcune semplici domande: indurrĂ un indebolimento della vitalitĂ partecipativa complessiva? porte-

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rĂ un affievolimento della sensibilitĂ e della spinta dal ‘basso’? favorirĂ una minore corresponsabilitĂ verso il bene comune? si avrĂ un impoverimento nella capacitĂ propositiva dei quartieri? Il legislatore, attraverso un iter che non è sempre stato lineare, è stato mosso soprattutto da una motivazione squisitamente economica, ‘tagliare le spese’, e da un’altra, alquanto demagogica, ‘tagliare le poltrone’. Dico per inciso che non condivido l’assunto populista secondo il quale i costi della politica sono per definizione improduttivi, anche se è vero purtroppo che talvolta i Consigli di circoscrizione sono stati usati, in giro per l’Italia, per generare una piccola casta. Non è, e non è mai stato, il caso di Brescia che però nondimeno patirĂ l’effetto della scelta del ministro Calderoli, giudicata negativamente anche da parecchi esponenti del Centrodestra. Dobbiamo quindi domandarci se al posto delle Circoscrizioni si possano pensare entitĂ democratiche di partecipazione e rappresentanza istituzionale finanziariamente non onerose. Ăˆ evidente che “da sempreâ€? la democrazia cittadina è stata arricchita dai contributi di molteplici realtĂ che hanno colloquiato con il Comune (culturali, benefiche, di volontariato, confessionali, di cooperazione sociale, imprenditoriali, sportive, e cosĂŹ via). Questa ‘ricchezza’ è preziosa ma viene da voci parziali, per quanto autorevoli. Le Circoscrizioni, invece, hanno avuto una valenza di rappresentanza democratica, espressa dalla generalitĂ dei citta-

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dini e perciò stessa autorevole in merito alle questioni legate al territorio. Mi chiedo se sia sufficiente che delle attuali Circoscrizioni rimangano in vita solo gli “sportelliâ€? di servizio decentrato. Non va recuperata, mantenuta e valorizzata la funzione di partecipazione democratica? Quella stessa funzione ha consentito a parecchi di noi di vivere in prima persona passi iniziali di responsabilitĂ nell’Amministrazione aprendo spazi, soprattutto tra i piĂš giovani, per un impegno politico che merita d’essere sostenuto e non mortificato. A questo punto, poi, non posso ignorare un dato di fatto sempre piĂš consistente e cioè che il 18% dei residenti a Brescia è di origine straniera e che questo dato è in aumento. Le statistiche dei nati, che in Commissione servizi alla persona ben ci sono state presentate dall’UnitĂ di statistica del Comune, ci dicono che il fenomeno è ormai strutturale. Credo quindi si debba coraggiosamente quanto realisticamente ipotizzare spazi civici d’incontro, confronto e decisione che vedano i cittadini stranieri protagonisti nella vita della cittĂ . De Rita ha recentemente definito la societĂ italiana “una mucillagineâ€? fatta di elementi individuali e di ritagli personali tenuti insieme da un sociale di bassa lega e senza alcuna funzione di coesione da parte delle istituzioni. La valutazione un po’ impietosa certamente non è priva di fondamento e in questa situazione vivificare la rappresentanza politica diventa vitale per il bene anzitutto della societĂ stessa. Purtroppo ormai da tempo la poli-

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tica, anzitutto per propria responsabilitĂ , ha deluso, amareggiato, sbiadito l’entusiasmo non solo dei piĂš giovani ma anche di coloro che hanno sempre ritenuto un dovere morale l’impegno a servizio della cittĂ . Molti preferiscono dedicare generosamente il tempo libero al volontariato ma ciò non può e non deve essere un ‘rifugio’ o, peggio, un luogo di diserzione dalla politica. Dal volontariato e dall’Associazionismo, invece, si può auspicare un apporto prezioso alla politica per ripristinare un suo giusto primato nella vita civica. A Brescia questo, per storia e tradizione, non dovrebbe essere difficile ma per la mia generazione le buone pratiche dell’impegno associativo ed ecclesiale che giungono ad una maturitĂ di impegno politico sono piĂš un ‘sentito dire’ del recente passato che un’esperienza. Tutto ciò potrebbe però anche essere una sfida per il prossimo futuro. Brescia, con tutta la sua variegata galassia di vivacissime realtĂ , deve desiderare un convinto salto avanti per la democrazia partecipativa e compito della politica è suscitare tale orientamento alla luce della convinzione che proprio la partecipazione alla vita amministrativa della città è, in una societĂ frammentata ed egoista, un buon antidoto per la salvaguardia del bene comune. Stando alla discussione tenutasi in Consiglio comunale e ascoltando le fiacche considerazioni espresse in tale sede in merito alla sorte del decentramento amministrativo la prospettiva non è molto confortante, ma la riforma delle Circoscrizioni potrĂ essere un’opportunitĂ . Lo sarĂ solo se non mancherĂ il co-

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raggio di credere in una partecipazione autentica volta all’inclusione di tutti: non piÚ italiani o stranieri, ma semplicemente cittadini. Giuseppe Ungari

Le foto di Bin Laden Egr. direttore, le foto di Bin Laden ucciso nel blitz delle forze speciali americane vanno pubblicate o no? La domanda è rimbalzata un po’ ovunque all’indomani della decisione, presa dal presidente Usa, Barack Obama, di non renderle pubbliche. I media di tutto il mondo hanno dato spazio alla discussione, che ha coinvolto anzitutto – stando ai resoconti – i membri dell’amministrazione americana dai quali è venuto il sostegno alla decisione del presidente che ha parlato di immagini ‘crude’ e potenzialmente capaci di offendere molte sensibilitĂ . ‘’Ne abbiamo discusso all’interno dell’amministrazione – ha riferito Obama –. Eravamo assolutamente certi, senza alcun dubbio di aver ucciso Bin Laden, a quel punto era importante assicurarsi che immagini molto crude non circolassero e costituissero un incitamento alla violenza’’. Nella discussione si è parlato tra l’altro di trasparenza, di libertĂ di stampa, di rispetto. Anche di ipocrisia, perchĂŠ, mentre si bloccavano le foto di Osama ucciso ne circolavano altre con in primo piano ugualmente corpi martoriati. Per non parlare delle foto false, ritoccate ad arte, per mostrare proprio il capo di Al Qaeda morto. Si è sostenuto anche che l’esibizione delle fotografie sarebbe stata necessaria per confermare la veridicitĂ di un blitz sul quale si sono addensati

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subito molti misteri. Difficile però pensare che qualche immagine – sulla quale può comunque sempre pendere il rischio della falsificazione – sia in grado di spazzare del tutto dubbi e incertezze. Tanto piĂš che i fabbricatori di complotti sono sempre numerosi. Difficile, anche, immaginare che a qualche immagine, sia pure straordinaria, sia deputata la difesa della libertĂ di stampa, della possibilitĂ di raccontare e riferire, di cercare la ‘verità ’. Nella nostra societĂ della comunicazione globale, con tutto sempre disponibile – internet ne è il paradigma – il limite tra veritĂ e confusione è davvero labile. E anche la libertĂ si perde spesso di vista. Siamo ingordi – e ‘drogati’ – di notizie, di immagini, di retroscena, di cose sensazionali, sempre piĂš spinte... fino a non avvertirne piĂš il sapore. Lo stop di Obama deve far riflettere. La mancanza delle fotografie non sembra nascondere niente e al di lĂ delle ragioni politiche, delle opportunitĂ e delle cautele, potrebbe aiutare a pensare una volta di piĂš alla dignitĂ della persona umana, al rispetto verso un corpo violato, al dolore di chi è coinvolto. Anche cosĂŹ si costruisce un mondo piĂš civile. Carlo Mantica

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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