La Voce del Popolo 2011 22

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Essere dentro il miracolo delle relazioni è stupore, ancora, per il dono immeritato, per l’intreccio di vite non cercato. Intersezioni di legami. Ho per molto tempo pensato che i legami fossero da tenere sempre un po’ sciolti, potenziali fonti di prigionia per una vita che deve scorrere libera. Ma poi si è reaalizzato un capovolgimento: l’altro è indispensabile. Il legame, quel legame, è indispensabile; proprio tu mi sei le indispensabile. ind Nessuno potrĂ sostituirti, nĂŠ alcuno potrĂ essere sostituito Ness da te. La L tua perdita sarĂ senza riempimento, e non cancellerĂ il legame, legame forte, tenace come la morte, insistente come la sofferenza. “Ho bisogno di te, che sei partecipe / d’ogni tormento mio: compagno dolce / d’ogni mia pena; mio fratello solo. / Ho bisogno do di te, come del de pane!â€? (da: R. M. Rilke, “Il libro del pellegrinaggioâ€?).

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Referendum, per un voto non ideologico

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ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ Giovani bresciani testimoni a Palermo

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‘Â?—Â?“—‡ •‹ •…‡Ž‰ƒ Fra dieci giorni, il 12 e 13 giugno, si celebreranno nel nostro Paese i referendum su tre questioni sulle quali la politica ha dibattuto e si è accapigliata lungamente, aiutando assai poco i cittadini a formarsi un’opinione matura e coscienziosa sui temi in gioco. Senza entrare nel merito di ciascun quesito (acqua, nucleare, legittimo impedimento) una riflessione credo vada fatta anzitutto sullo strumento referendario e, parallelamente, sullo sperpero di tensione partecipativa che esso oramai veicola non aiutando i cittadini a una partecipazione consapevole e motivata, comunque scelgano. Riguardo allo strumento, non credo si scandalizzi alcuno se si dichiara la sua “consumazioneâ€? per abuso eccessivo. Nei decenni

scorsi l’uso selvaggio, ad opera soprattutto dei radicali, ne ha ridotto la portata “rivoluzionariaâ€? che i costituenti gli avevano affidato: la chiamata del popolo a dare il proprio parere nonostante l’approvazione legittima di una maggioranza parlamentare; potremmo dire un baluardo contro un’eventuale “dittatura della maggioranzaâ€?. Non solo uno strumento estenuato per cattivo uso, ma pure per la debolezza insita nel meccanismo istitutivo: sono poche le firme necessarie per invocarlo (bassa barriera d’accesso) e troppo alto il quorum richiesto (alta barriera d’uscita) per renderlo valido. Questa forbice eccessiva ha dato spazio a forme di estremismo referendario inutili e dannose per la qualitĂ della partecipazione democratica dei cittadini. Non è poi cosĂŹ difficile raccogliere almeno 500mila firme e aprire una campagna, comunque vada il referendum. Molti su questo meccanismo hanno costruito vere e proprie fortune politiche.

Varrebbe la pena di apportare alcune semplici modifiche, come tra l’altro suggeriscono da tempo autorevoli costituzionalisti: innalzamento decisivo del numero di firme necessarie ed eliminazione del quorum, il che obbligherebbe i cittadini alla partecipazione attiva, soprattutto quando le questioni in discussione sono delicate e gravide di conseguenze per il bene comune del Paese. Una seconda osservazione va fatta, con altrettanta onestĂ : il dibattito sugli attuali quesiti referendari finora non c’è stato. Silenzio totale, pochissime le trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate, gravi le responsabilitĂ della Rai. Sembra che molti abbiano paura a far crescere coscienza e consapevolezza nei cittadini: un’informazione seria, attendibile, fondata sulla realtĂ e non sullo slogan da qualunque parte provenga, aiuterebbe il Paese a comprendere la rilevanza di almeno due dei tre quesiti

posti. I nodi legati alla gestione di un bene comune come l’acqua, come pure il reperimento di energia che renda l’Italia per quanto possibile autosufficiente, sono due questioni di rilevanza strategica per lo sviluppo del nostro Paese. La ricerca di alternative credibili e di modelli di gestione dei beni comuni attraverseranno il dibattito dei prossimi anni. Ne abbiamo parlato? Ne siamo consapevoli? Non da ultimo non va sottaciuto il tentativo di dissuadere la partecipazione dei cittadini per stanchezza da urna: alcuni milioni di persone sono chiamati in 30 giorni al voto per tre volte. Un po’ troppo. Come pure è apparso un escamotage sgradevole l’approvazione nel decreto omnibus di un comma che cercava d’inficiare il quesito sull’uso dell’energia nucleare. Non è un bel vedere. A questo punto credo valga davvero la pena di andare a votare, per dire che ci siamo, comunque vada.

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͜͜ ’‘”– Brescia, c’era una volta il capitano, ora non c’è piĂš


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Anche la Chiesa ha affrontato il tema dell’acqua che costituscie una delle materie della prossima consultazione referendaria. Non mancano parole chiare dello stesso magistero sociale sull’acqua come “bene comuneâ€?. Nel Messaggio per la “Campagna di fraternitĂ 2004â€?, Giovanni Paolo II scriveva ai vescovi del Brasile: “Dono di Dio, l’acqua è elemento vitale, imprescindibile per la sopravvivenza e, pertanto, un diritto di tutti. Occorre fare

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attenzione ai problemi che derivano dalla sua evidente scarsitĂ in molte parti del mondo‌ L’acqua non è una risorsa illimitata. Il suo uso razionale e solidale esige la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontĂ con le istanze di governo‌ è una questione che dev’essere inquadrata in modo da stabilire criteri moraliâ€?. Due piccoli tasselli escono dalla penna di Benedetto XVI: “All’origine di non poche

tensioni che minacciano la pace sono sicuramente le tante ingiuste disuguaglianze ancora tragicamente presenti nel mondo. Tra esse particolarmente insidiose sono le disuguaglianze nell’accesso a beni essenziali, come il cibo, l’acqua, la casa, la saluteâ€? (Messaggio per la Giornata della pace 2007, n. 6). “La Chiesa ha una responsabilitĂ per il creato e sente di doverla esercitare, anche in ambito pubblico, per difendere la terra,

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l Paese si appresta a vivere un altro appuntamento con le urne. Per il 12 e 13 giugno sono infatti i programma le consultazioni referendarie. Quattro i quesiti (la Cassazione ha definitivamente ammesso quello sulle centrali nucleari nonostante la moratoria contenuta nel decreto Omnibus, recentemente trasformato in legge). In queste pagine vengono proposte alcune semplici indicazioni per aiutare i lettori a giungere alle urne con le idee sufficientemente chiare sui quesiti su cui potranno esprimere un giudizio. I primi due riguardano le privatizzazione dell’acqua, anche se forse la semplificazione è eccessiva. Il terzo quesito, amesso dalla Cassazione, è dedicato invece alla realizzazione di nuove centrali nucleari nel Paese. Il quarto, quello forse di natura piĂš strettamente politica, è relativo al legittimo impedimento. I quesiti referendari, però, non brillano per comprensibilitĂ . Anche il piĂš attento

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che la remunerazione per il capitale investito dal gestore. Il terzo, scheda grigia, propone l’abrogazione delle norme che prevedono la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare. Il quarto e ultimo quesito, scheda verde chiaro, propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale. Per cercare di capire la portata dei quesiti sono stati chiesti alcuni pareri. Gianluca Delbarba, presidente di Cogeme, e Marco Zemello, direttore dell’Aato di Brescia si pronunciano sui primi due quesiti, Mario Capponi, già presidente di Legambiente di Brescia e Antonio Ballarin Denti, docente di fisica dell’ambiente dell’Univesità cattolica affrontano il quesito numero tre. Paolo Corsini e Giuseppe Romele si pronunciano sul legittimo impedimento.

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¿ l’acqua e l’aria, doni di Dio Creatore per tutti” (Messaggio per la Giornata della pace 2010, n. 12, che riprende quasi alla lettera l’enciclica Caritas in veritate, 51). Da ultimo il segretario generale della Cei, mons. Crociata, ha recentemente sottolineato che su “questioni come l’acqua e simili ci deve sempre essere grande vigilanza e responsabilità sociale. La cura di questo e di altri beni comuni è fondamentale, perché rimangano

e siano salvaguardati e custoditi per il bene di tutti” (24 maggio 2011). Ciascuno, in un campo così importante e delicato come la difesa dell’acqua bene comune, può trovare il coraggio per dire “la vita dei nostri fratelli dipende da noi”? Perché l’acqua che beviamo è essenziale per tutti, come l’aria che respiriamo. E il necessario non può essere merce di cui fare profitto. Chi s’impossessa dell’acqua s’impossessa della vita.

Oltre a essere abbastanza complessi nella loro formulazione i quesiti referendari nascondono un ulteriore elemento di difficoltà. Trattandosi di quesiti abrogativi la croce posta sulla casella del sì comporta l’annullamento della normativa riportata sulla scheda. Per contro la scelta del no comporterà il mantenimento delle stesse normative. Per essere validi i referendum dovranno vedere la partecipazione al voto del 50% più uno degli aventi diritto.

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sceglievano di ospitare impianti elettronucleari. L’ultimo impediva di fatto la partecipazione dell’Enel alla realizzazioni di impianti elettronucleari all’estero. Quei referendum, che cadevano a un anno dal disastro della centrale di Chernobyl, videro gli italiani bocciare con percentuali bulgare il tema del nucleare. Solo il quesito relativo all’Enel vide il sÏ al 71,9% per gli altri due le percentuali furono ancora piÚ alte, a conferma di quanto gli italiani all’epoca

temessero il ricorso all’energia nucleare. I risultati di quel 1987 di fatto misero ďŹ ne al programma nucleare nel Paese e segnarono la cessazione delle attivitĂ nelle centrali presenti nel Paese. Centrali che, ancora oggi, a quasi 25 anni di distanza sono osservati speciali perchĂŠ conservano al loro interno il materiale radiottivo necessario al loro funzionamento. A 24 anni da quel voto gli italiani sono chiamati il 12 e 13 giugno a riprendere in considerazione il tema.

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e è stato relativamente facile trovare opinioni diverse sui referendum relativi all’acqua e su quello del legittimo impedimento, è stato praticamente impossibile individuare una voce che facesse sentire il suo no in merito al quesito numero 3, quello contenuto dalla scheda di colore grigio e che propone l’abrogazione delle normativa che sanciva il ritorno del nucleare in Italia. I sostenitori di questo tipo di energia si sono fatti via via piĂš rari. Il loro numero è diminuito non tanto in virtĂš della capacitĂ persuasiva dei propugnatori del referendum ma di quanto accaduto lo scorso 11 marzo a Fukushima. C’è da dire che sui referendum dedicati in Italia al tema del nucleare grava una sorta di maledizione. Sono in molti a ricordare che nel 1987 il referendum che di fatto bloccava la storia del nucleare in Italia era stato celebrato quando ancora l’eco del distrastro di Chernobyl era ancora vivo nel Paese. Lo stesso sembra essere capitato anche per il quesito che tra poche settimane sarĂ sottoposto al giudizio degli elettori. Sino all’ultimo questo referendum è stato incerto. La moratoria al programma nucleare italiano inserita dal Governo nel decreto Omnibus da poco trasformato in legge sembrava destinata a ridurre a tre le schede per i referendum del 12 e 13 giugno prossimi. La Corte di Cassazione, l’organo a cui era stato chiesto di dire la parola definita sulla sorte del quesito, ha stabilito che i cittadini potranno pronunciarsi anche in tema di nucleare. In attesa della sentenza

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biente in cui il sĂŹ al quesito numero 3 (quello della scheda grigia) risponde a quattro ragioni: il nucleare è tutt’altro che sicuro e non ha ancora risolto il problema delle scorie, dal nucleare si ricava soltanto il 2% del fabbisogno energetico del pianeta, ha costi piĂš alti rispetto al fotovoltaico e all’eolico, anche le centrali di ultima generazione possono avere problemi. PiĂš pragmatico l’approccio di Antonio Ballarin Denti. “Personalmente – afferma il docente della Cattolica – ritengo che sia sbagliato impostare la questione nucleare sĂŹ nucleare no sul tema della salute e su quello della gestione delle scorieâ€?. Per Ballarin Denti tre sono i motivi che lo spingeranno a votare sĂŹ al referendum. “Il primo –

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afferma – riguarda il piano energetico del Governo che è sgangerato e sbagliato nella sua impostazione che si limita al piano nazionale. Gli altri due motivi sono di carattere economicoâ€?. Per costruire una centrale, afferma il docente, occorrono almeno 12 anni e molto miliardi di euro. Difficile pensare che si siano investitori disposti ad aspettare tanti anni per rientrare dell’impegno assunto. Il terzo e ultimo motivo che spinge Ballarin Denti al sĂŹ è che nell’arco di tempo necessario per rendere operative le centrali nucleari italiane potrebbero essere sviluppate forme di energia piĂš redditizzie e meno costose rispetto al nucleare. “In un lasso di tempo cosĂŹ importante – sono le sue considerazioni al proposito – il

fotovoltaico potrebbe conoscere un grande sviluppo con il conseguente abbattimento dei costi, potrebbe compiere passi da gigante anche la gassificazione delle biomasse, la geotermia potrebbe arrivare a costi piĂš accessibili: tutte ipotesi che renderebbero superfluo il ricorso al nucleareâ€?. C’è ancora un aspetto che il docente della Cattolica richiama e riguarda lo stesso nucleare. “La ricerca sulla fusione nucleare – afferma – potrebbe rendere obsoleta la fisssione che caratterizza gli impianti attuali e quelli che dovrebbero essere costruiti nei prossimi anniâ€?. Si tratta, conclude Ballarin Denti, degli stessi ragionamenti che hanno portato nei giorni scorsi la Gemania a dire stop al nuclerare.

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Al regime di Muammar GheddaďŹ â€œnon resta piĂš del 20% delle sue capacitĂ militariâ€?: lo ha ricordato nel corso di una conferenza stampa a Roma il generale Malud Massud Halasi, uno degli ufďŹ ciali che ha recentemente lasciato l’esercito libico. Secondo l’alto ufďŹ ciale GheddaďŹ potrebbe ancora contare su “qualche centinaio di soldati, mentre il numero dei generali non supera le decineâ€?. Secondo Mahmud Shamman, responsabile per l’Informazione

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del Consiglio nazionale transitorio (Cnt) con sede a Bengasi, ben otto ufďŹ ciali di brigata tra cui cinque generali, due colonnelli e un maggiore, “si sono uniti alla rivoluzioneâ€? e attualmente si trovano a Roma. Per lasciare il Paese sono passati attraverso la Tunisia, ha riferito il portavoce dei ribelli libici, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli. Riguardo la situazione sul terreno, il generale di fanteria Miloud Massud Halasi ha ammesso che le

truppe del colonnello Muammar GheddaďŹ hanno compiuto molti stupri a Misurata e Ajdabiya, ma anche a Zuwara e Zawiya e nella zona al conďŹ ne con la Tunisia. “La situazione dei civili a Tripoli è molto dolorosa per quanto riguarda i rifornimenti alimentari e gli spostamenti, a causa dell’esaurimento del carburanteâ€? ha dichiarato Halasi, secondo cui, da un punto di vista psicologico, la popolazione civile sarebbe allo stremo delle forze.

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a partita delle elezioni amministrative si è chiusa con il ballottaggio del 29 e 30 maggio scorso. A Milano e Napoli, le due città per evidenti motivi sotto i riflettori, hanno vinto Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris. A Milano e Napoli, nonostante le smentite e i tentativi di analisi politica azzardati da tanti esponenti del centro destra, ha di fatto perso la scelta di Berlusconi di trasformare la consultazione amministrativa in una sorta di test politico nazionale. A Milano, città tradizionalmente conservatrice, ha vinto chi ha saputo parlare alla gente dei problemi di Milano. Berlusconi, invece, ha scelto di fare del capoluogo lombardo una tribuna per affrontare temi che nulla, evidentemente, avevano a che fare con il livello amministrativo, costringendo il sindaco uscente Letizia Moratti, per altro non troppo amata nemmeno dalla sua città , a seguirlo su un terreno minato. Anche a Napoli dove

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ramento del berlusconismo la molla di questo cambiamento. Una sconfitta, per altro sonora, alle amministrative non comporta automaticamente la fine di un’esperienza di governo. Esempi lampanti arrivano al proposito da Stati Uniti, Spagna e Germania. Pur avendo conosciuto Obama, Zapatero e la Merkel sconfitte in consultazioni di medio termine, nessuno ha chiesto loro un passo indietro. Un esecutivo deve essere incalzato sulla sua capacitĂ di dare risposte ai problemi del Paese, sui suoi programmi e sulle sue scelte. Per cui è necessario che anche nel centrosinistra che ancora sta esultando per le vittorie di Milano e Napoli, prenda corpo, esattamente come è avvenuto per queste cittĂ , un progetto serio e alternativo per un Paese che ancora fatica a riprendere il suo cammino. Non bastano discorsi di “architettura politicaâ€?; non basta parlare di alleanza, di allargamenti a sinistra o al centro, come sta avvenendo in queste ore. Ma non

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basta neppure, come sta avvenendo in un centrodestra che ancora sta metabolizzando la sconfitta, ribadire la tenuta delle alleanze. Tanto Berlusconi quanto Bossi hanno rimarcato la soliditĂ del loro rapporti; hanno ricomfermato di voler procedere con quelle riforme giĂ avviate (il federalismo) e con quelle ancora sulla carta, dimenticando, probabilmente, di verificare se queste siano realmente le prioritĂ di un Paese in difficoltĂ , se siano veramente i campi su cui la gente chie-

de ai suoi rappresentanti un impegno concreto. Per tutti gli schieramenti è questo il momento di pensare seriamente a progetti che aiutino l’Italia a ritrovare un minimo di speranza e di voglia di ripartire. Il tempo che manca alla fine della legislatura potrebbe essere efficacemente utilizzato per raggiungere questi obiettivi, a patto che venga per qualche tempo messo da parte quel clima di campagna elettoruale costante che ha segnato gli ultimi anni dell’Italia.

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L’arresto di Mladic apre una pagina nuova per la Serbia e per l’intera regione balcanica. Nel ventennale dell’inizio della dissoluzione della Jugoslavia la lunga transizione dell’ex Paese socialista è arrivata a termine. La lunga transizione iniziata dopo l’89, la fine di un sistema socialista diventato criminale, l’affermazione di nuove regole del gioco con l’arresto del responsabile del massacro di Srebrenica, diventano un dato di fatto. In mezzo ci sono stati 10 anni di guerre, decine di migliaia di vittime, milioni di profughi. 10 anni di lutti per i quali la Serbia ha pesanti responsabilitĂ . Nel corso degli anni, infatti, la comunitĂ internazionale ha avuto piĂš volte la sensazione che Belgrado fosse reticente sull’arresto del criminale di guerra. Il comandante militare

dell’Esercito della Republika Srpska, accusato dal Tpi dell’Aja di crimini di guerra e di genocidio, ritenuto tra i principali responsabili del giĂ ricordato massacro di Srebrenica e dell’assedio di Sarajevo ha continuato a vivere tranquillamente in Serbia. In questi 15 anni di latitanza il generale ha avuto molti amici. Anche internazionali. In Serbia, fino alla caduta di MiloĹĄevic, ha potuto vivere tranquillo. Anche andarsene allo stadio a guardare una partita di calcio. Dopo il 2000, però, le cose sono cominciate a cambiare. Il generale stava nelle caserme. Con la vittoria di Tadic nel maggio 2008, e due mesi piĂš tardi con l’arresto di KaradĹžic per il generale le cose sono peggiorate, sino all’arresto dei giorni scorsi che, forse, apre la strada dell’Ue alla Serbia.

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In occasione del 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Giuseppe Pezzola, la comunità parrocchiale di Lodetto di Rovato condivide nella gioia e nella gratitudine al Signore tale ricorrenza vivendo alcuni momenti: giovedÏ 9 giugno, adorazione comunitaria nella chiesa parrocchiale; venerdÏ 10 giugno, alle ore 20 S. Messa celebrata da mons. Vigilio Mario Olmi; sabato 11 giugno alle ore 20.45 concerto del coro polifonico

Sono invece 35 gli anni di sacerdozio di don Ermanno Turla, parroco di Pisogne, Grignaghe, Pontasio, Sonvico e Toline. I suoi parrocchiani ci hanno mandato questa testimonianza: “Pur essendo parroco di cinque parrocchie, e rivestendo anche il ruolo di vicario zonale con tutto l’impegno che questo comporta, riesce a far sentire la sua vicinanza alle persone, a porre attenzione ai problemi di

palazzolese “La Rocchettaâ€? nella chiesa parrocchiale; domenica 12 giugno alle ore 10.30 solenne celebrazione liturgica nella chiesa parrocchiale. Don Pezzola è nato a Bagnolo Mella nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote a Brescia il 14 giugno 1986. Ăˆ stato vicario cooperatore a Virle Treponti dal 1986 al 1990); quindi parroco a Gerolanuova e Zurlengo ďŹ no al 2001, anno in cui ha assunto lo stesso incarico al Lodetto. Ad multos annos.

tutti e di ciascuno, dimostrando una grande capacitĂ di ‘creare legami’. Significativo è il contributo, attraverso il suo atteggiamento, alla costruzione di una comunitĂ sempre piĂš accogliente, ricca di valori e a misura di persona. Grazie, quindi, al nostro don Ermanno per essere presenza e testimonianza; grazie perchĂŠ, con coraggio e forza, è un attivo esempio di vita. Per tuttiâ€?. Augurissimi anche a lui.

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/D GLIILFLOH YLWD GHO SUHWH QHOOD PRGHUQLWj Di fronte alle notizie che riguardano un sacerdote genovese arrestato per reati legati alla pedoďŹ lia, immagino che molti, come è capitato anche a me, si siano innanzitutto indignati per uno scandalo cosĂŹ grave, ma poi si siano anche chiesti come un prete abbia potuto tenere comportamenti esecrabili per anni senza che qualcuno si rendesse conto della gravitĂ della situazione e, soprattutto, senza che qualcun altro intervenisse per porre ďŹ ne allo scempio. Magari la veritĂ , presto o tardi, verrĂ a galla. Tuttavia credo sia utile, a partire dai casi patologici come questo, fare qualche riessione sulla condizione del sacerdote nella societĂ di oggi. Senza dimenticare, come molti hanno sottolineato che â€œâ€Ś le ombre, anche le piĂš gravi e dolorose, non possono oscurare il bene che c’èâ€?. Basta un minimo di oggettivitĂ per rendersi conto che per un prete che sbaglia ce ne sono centinaia che vivono esemplarmente. Tuttavia uno sguardo alla realtĂ permette di rilevare qualche problema. I cambiamenti intervenuti negli ultimi

50/60 anni hanno interessato inevitabilmente anche i sacerdoti. Uno degli aspetti rilevanti di questi cambiamenti riguarda certamente le relazioni umane: da un mondo circoscritto, in cui ci si conosceva perchĂŠ si viveva a stretto contatto di gomito e in cui i percorsi esistenziali erano scontati e a tempo indeterminato, siamo passati a una realtĂ in cui non c’è quasi piĂš nulla di costante nel tempo, con l’apertura di uno scenario in cui le persone che incontri si sono moltiplicate

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di numero all’inďŹ nito tanto che fai fatica a ricordarne il nome. Ăˆ un mordi e fuggi a tutti i livelli, soprattutto per le generazioni cresciute in questo clima. Per i preti nelle parrocchie (cosa è oggi una parrocchia?) è una sďŹ da epocale. Chi viene anagraďŹ camente da lontano (e l’etĂ media dei preti in Lombardia è intorno ai 60 anni) sa bene che il sacerdote è stato a lungo e ďŹ no a poco tempo fa, uno dei punti di riferimento fondamentali nelle comunitĂ . Ai tempi contava

quanto il medico e in coppia incidevano di piĂš e meglio delle autoritĂ civili. Il parroco era un vero leader, ben oltre il ruolo di pastore delle anime. Nella frammentazione attuale della societĂ , nei continui spostamenti temporanei o deďŹ nitivi della residenza, nella moltiplicazione dei “villaggiâ€? dormitori e delle famiglie cespuglio che si compongono e si scompongono come le foglie cadute d’autunno sotto la spinta del vento, il prete ha mantenuto il suo ruolo ma ha

perso gli interlocutori. E anche lui è soggetto a forme di isolamento e di solitudine non paragonabili a quelle di altre categorie (penso ai molti anziani soli o ai bambini che hanno troppi genitori) eppure non meno pesanti da vivere. Se si aggiunge che l’impegno pastorale spesso è oggettivamente frustrante, non è difďŹ cile immaginare che la dimensione umana del prete rischi di entrare in una dimensione routinaria in cui si cerca di fare quello che si può aspettando che spiova. Senza passione. Anche questa è un’esperienza non esclusiva del prete, ma che per lui può essere molto piĂš pesante da vivere. Da questo alla droga e alla pedoďŹ lia ce ne corre. Infatti all’inizio parlavo di fatti patologici. Ma l’allarme viene dalla difďŹ coltĂ di isolare la patologia e, soprattutto, di prevenire il disagio. Forse ci vuole meno enfasi sulla grazia di stato e piĂš attenzione alla fragilitĂ umana. Ăˆ in gioco la capacitĂ di camminare ďŹ anco a ďŹ anco dell’umanitĂ di oggi, non per confondersi nell’omologazione, ma per cercare insieme le risposte alle provocazioni della modernitĂ .


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Domenica 5 giugno, solennitĂ dell’Ascensione del Signore, si terrĂ l’86ÂŞ festa degli ex allievi dell’Opera Pavoniana di Brescia. Come ogni anno si ritrovano per incontrarsi e per manifestare riconoscenza verso quanti (padri e fratelli coadiutori pavoniani) li hanno accompagnati nella formazione durante gli anni della giovinezza. CosĂŹ si esprime nell’invito il presidente dell’associazione, Gian Pietro Panni: â€œĂˆ mia speranza averti con noi per festeggiare assieme e

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per rinverdire quei ricordi che il tempo cerca di offuscare. Faremo gli auguri – aggiunge – a quelle coppie fortunate che ricordano l’anniversario di matrimonioâ€?. L’associazione collabora in molte iniziative della comunitĂ pavoniana, come l’apertura mensile della cella in cui è morto il Beato Lodovico Pavoni nel convento francescano di Saiano in Franciacorta: era il 1° aprile del 1849, l’ultima delle Dieci Giornate di Brescia. CosĂŹ pure si interessa per le missioni

della Congregazione, alle quali sarĂ destinato il ricavato dell’estrazione a premi che sarĂ effettuata al termine del pranzo. Espressione dell’associazione è il Museo TipograďŹ co Lodovico Pavoni, aperto due anni fa ad Artogne in Valle Camonica dall’ex allievo Simone Quetti. Il programma prevede, alle 9, il ritrovo presso la Pavoniana. Segue, alle 10, l’assemblea. Alle 11.30 la celebrazione della Messa. Al termine ci si raccoglie in preghiera sulla tomba del beato Fondatore.

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robabilmente ai piĂš può sembrare quasi superflua l’indagine dell’Istat che fotografa la crisi dell’isttuto del matrimonio. Non occorre essere degli abili sociologi per contestualizzare il fenomeno all’interno di una societĂ che ha sempre piĂš paura non solo di intessere legami, ma soprattutto di farlo in maniera duratura e responsabile. Meglio, qualcuno evidentemente la pensa cosĂŹ, optare per la strada meno impegnativa della convivenza, una strada dalla quale “si può tornare indietro quando e come si vuoleâ€?. Alla considerazione di tipo empirico si unisce anche quella dell’ente di statistica nazionale che dimostra come sempre meno persone scelgano la strada del matrimonio: in cittĂ , ad esempio, nel 2010 sono stati registrati 478 matrimoni rispetto ai 546 del 2009 o ai 602 del 2008. E pensare che a Brescia fino al 1998 piĂš di mille persone ogni anno sigillavano in maniera ufficiale la loro unione. Altri tempi. I numeri di oggi sono impietosi e – per il momento in cittĂ , mentre non è ancora noto il dato della provincia – testimoniano anche la conferma del sorpasso (avvenuto nel 2009) del rito civile rispetto a quello religioso: 274 contro 204; solo 10 anni fa il rapporto era, a parti invertite, quasi il doppio: 601 matrimoni in chiesa contro i 343 in

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zione, la difficoltĂ nell’allestire una casa a prezzi ragionevoli e l’accesso al mercato del lavoro. Di fondo, però, è venuta meno la visione cristiana del matrimonio come sacramento. Non a caso diminuisce il numero di chi si sposa per la prima volta, mentre si verificano sempre piĂš seconde nozze. Non occorre puntare il dito contro nessuno, ma forse anche qui si paga profumatamente la difficoltĂ di parlare a quella fascia tra i 18 e i 30 anni che molto spesso sparisce dalla frequentazione delle attivitĂ della parrocchia. Il nuovo cammino di

iniziazione cristiana serviva e serve anche a questo a formare dei cristiani consapevoli che possano partecipare alla vita della comunità di appartenenza. La legislazione con le norme sul soggiorno che dovevano mettere fine ai cosiddetti matrimoni di comodo ha frenato le unioni miste (almeno uno dei due coniugi è immigrato): nel 2007 erano state 181 (il 25,2% del totale), oggi sono il 12,1% (58 su 478 totali). Su un aspetto prosegue la staffetta tra passato e presente: i mesi piÚ gettonati restano maggio, giugno e settembre. Cambiano i numeri, non le abitudini.

´6HQ]D VLFXUH]]D QRQ FL VL VSRVDÂľ “I giovani se non hanno il lavoro, non si sentono sicuri. Noi ci adattavamo, mentre oggi i giovani non hanno voglia di impegnarsi: alle prime difďŹ coltĂ tornano a casaâ€?. La sintesi della signora Piera, intervistata da Elisa Bassini sulla crisi dei matrimoni per la rubrica radiofonica “Voce ai brescianiâ€? (www. radiovoce.it), è esemplare. Sono tanti i bresciani che vedono la questione economica tra le cause principali di un istituto in crisi: “Il

matrimonio è costoso, meglio convivereâ€?. C’è chi pensa che sia solo una questione di soldi, perchĂŠ non ci sono prospettive per il domani, ma c’è anche chi, non senza nostalgia e capacitĂ di autocritica, accusa la mancanza di sensibilitĂ religiosa: “Negli anni passati avevamo un’educazione religiosa: i nostri genitori ci trasmettevano i valori, mentre noi come genitori, probabilmente, non siamo stati capaci di fare altrettantoâ€?. Ma alla do-

manda perchĂŠ il matrimonio religioso sia molto meno sentito, le risposte non sono poi cosĂŹ convincenti. “Io ho avuto – racconta Luisa – un’educazione religiosa, l’ho trasmessa ai miei ďŹ gli, che però non frequentano. Mia ďŹ glia convive e non ha intenzione di sposarsiâ€?. A queste motivazioni si aggiunge la constatazione che “i giovani di oggi, essendo indipendenti, mettono in secondo piano il matrimonio e prediligono le convivenzeâ€?.

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degli under 30, la cui percentuale di disoccupazione sul territorio bresciano sďŹ ora la soglia del 30%. All’interno dell’Informagiovani di via San Faustino 33/b, un operatore sarĂ disponibile ad ascoltare le necessitĂ di coloro che risulteranno motivati a portare avanti il proprio progetto in maniera consapevole. Gli aspiranti imprenditori troveranno di fronte un soggetto competente con il quale confrontare la propria idea, comprendendone la validitĂ , l’effettiva possibilitĂ di

messa in pratica, le prospettive di sviluppo e soprattutto il modo in cui raggiungere l’obiettivo. “Si tratta di un servizio che permetterĂ di monitorare il tipo di risposte che giungono in una situazione di crisiâ€?, spiega Diego Ambrosi, assessore alle Politiche giovanili e associazionismo. Lo sportello opera in sinergia con la Camera di Commercio, in particolare con il Punto Nuova Impresa, che si occupa di forme di sostegno economico e formativo, fornendo

al futuro imprenditore i mezzi per realizzare un concreto business plan e avanzare la richiesta di contributo a fondo perduto. Per informazioni è possibile chiamare il settore giovani (0302978914 lun-ven 8.30-14.30) oppure contattare l’Informagiovani (infogiovani@comune.brescia. it) o telefonando (0303751480 – 0303753004) nei seguenti orari: lunedĂŹ e mercoledĂŹ 10-13, martedĂŹ e giovedĂŹ 16-18, venerdĂŹ 10-13 e 16-18, sabato 9-12. (a.g.)

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ndare avanti. Per la Mompiano del futuro. Ăˆ quanto emerso, con alcuni distinguo sulle modalitĂ , nell’incontro organizzato al teatro parrocchiale di S. Gaudenzio dal gruppo spontaneo di residenti che da un anno raccoglie firme per dare voce al quartiere a nord della cittĂ . “Nel febbraio 2010 – ricorda Thomas Ferrari, portavoce del gruppo – abbiamo promosso un’assemblea sull’onda di paventate costruzioni in piazzale Vivanti. Poi abbiamo steso il documento “Firmiamo per la Mompiano del futuroâ€?, basato su tre capisaldi (strutture e cittĂ , paesaggio e ambiente, e mobilitĂ ) nell’ottica di fornire ai politici un apporto alla redazione del Pgtâ€?. Ora, le firme raccolte in calce al documento sono arrivate a 3.500, ma del dibattito pubblico sul futuro di Mompiano, sollecitato con l’amministrazione e specie con l’assessore all’Urbani-

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“voceâ€? del gruppo –: l’apertura del tratto di ciclabile tra via Costalunga e via Garzetta, i lavori per la piscina che proseguono spediti e l’avvio della sperimentazione del mercato rionale in via Fermi, ora arenataâ€?. E note positive vengono dal progetto di mobilitĂ pedonale. Su sollecitazione dell’associazione “Bimbo chiama bimboâ€? si è costituito un comitato di genitori delle scuole Arici e Virgilio per garantire il “Pedibusâ€?. “Considerando il poco tempo che rimane all’approvazione del Pgt (prevista per fine luglio) – concludono Corradini e Ferrari – e la difficoltĂ nell’avere risposte, valuteremo se costituire una commissione in grado di esprimere osservazioni, raccogliendo altre firme che diano maggior peso alle nostre istanze e contattando analoghi comitati cittadini per ripristinare il principio, finora disatteso, di partecipare attivamente al disegno futuro non solo di Mompiano, ma dell’intera cittĂ â€?.

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INSIEME, ALLA PRESENZA DI DIO L'educazione religiosa in famiglia, tra scuola e comunità cristiana 2653 – pp. 160, ₏ 9,00

La famiglia esercita un ruolo prezioso nell’educazione alla fede perchĂŠ può offrire testimonianze pratiche e dare ai piccoli la possibilitĂ di sperimentare il gusto dell'infinito, un elemento che non può mancare per la loro formazione di persone complete e intellettualmente aperte.

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A partire dal prossimo anno scolastico, i bambini che frequentano la scuola elementare C. Arici di Mompiano potranno usufruire di “Pedibusâ€?, una sorta di scuolabus a piedi, sicuro e gratuito, guidato da volontari accompagnatori, sul percorso casascuola e viceversa. Il progetto – allo studio presso l’associazione Bimbo chiama bimbo – con il sostegno di Comune di Brescia, Congrega della CaritĂ Apostolica e Age, propone cinque itinerari deďŹ niti e protetti, con tanto di orari e di fermate, con il comune traguardo della scuola. Questa modalitĂ rappresenta una soluzione ecologica al trafďŹ co automobilistico in prossimitĂ dei plessi scolastici, libera tempo prezioso per i genitori e fa vivere al bambino in modo attivo il tragitto quotidiano. In buona sostanza può contribuire a migliorare le relazioni sociali e la qualitĂ della vita del quartiere con un impegno al servizio dei piĂš piccoli.

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Dopo un anno di chiusura parziale, da lunedĂŹ 6 giugno il ponte Crotte verrĂ chiuso completamente al trafďŹ co veicolare, come indicato dalla segnaletica verticale installata. La durata prevista per il completamento dei lavori è di 120 giorni, durante i quali verranno realizzate due piste ciclopedonali e una carreggiata di 6,5 m e un doppio senso di marcia. Sul sito del Comune sono disponibili i tracciati alternativi. “Siamo consapevoli – dice il sindaco Adriano Paroli –

Da venerdÏ 3 a domenica 5 giugno va in scena il secondo evento della rassegna che riporta turisti e cittadini al castello di Brescia. Una tre giorni curata dalla Confraternita del Leone (www. confraternitaleone.com) per un festival medievale che porterà i presenti indietro nel tempo, alla corte di Federico II. L’anno il 1238, le tende accanto alla Fossa dei martiri, pony e cavalli, l’apertura dei campi storici da visitare, la giostra cavalleresca armata e i

che i lavori al ponte Crotte hanno creato e creeranno disagi per i cittadini privati e i proprietari di esercizi commerciali. Per questo abbiamo da poco approvato una delibera che esenta 39 operatori dal pagamento della Tia (tariffa d’igiene) per tutte le attivitĂ . Uno sforzo da parte nostra nell’ordine dei 35mila euro, ma un gesto che ci sembrava dovuto nei confronti di chi dovrĂ attendere ďŹ no a settembre per il ripristino della normale circolazioneâ€?.

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duelli cortesi da affrontare in prima persona. Un appuntamento che prenderà il via venerdÏ sera alle ore 19 e piÚ tardi (ore 21.30) vedrà protagonista la musica della Celtic Alp Orchestra. Sabato apertura alle 10, torneo di spada medievale, spettacolo del fuoco e in serata concerti folk, irish e di cornamuse. Domenica mattina torneo di scherma medievale, alle 17.30 la ricostruzione dell’assedio al castello del 1238 e alle 21.30 concerto dei Folkstone.

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picca una delibera di materia economica nella Giunta comunale dello scorso 27 maggio. “Ora – dice Fausto Di Mezza, assessore ai Servizi economici e finanziari in Loggia –, ci potremo muovere perchĂŠ venga applicato il decreto sul federalismo fiscale. Grazie a un corso svolto presso l’Agenzia delle entrate, un gruppo di lavoro di 10 persone d’ora in avanti consentirĂ al Comune di Brescia di accedere alla banca dati dell’Agenzia e integrarla con i documenti che giĂ possiede per effettuare controlli incrociati sul contribuente. Un passo importante attraverso cui il Comune potrĂ segnalare direttamente gli evasori, traendone un ulteriore vantaggio, ossia il riconoscimento da parte del Governo del 30% sull’evaso (piĂš avanti, al momento dell’entrata in vigore del decreto, si potrĂ arrivare al 50%), anche in caso di accordi bonariâ€?. Una misura che punta a scoraggiare sempre piĂš il fenomeno dell’evasione fiscale e che, dopo la discussione in giunta comunale, è pronta a diventare operativa entro la fine dell’anno. Una giunta dalla quale è emersa un’altra importante decisione, riguardante il mercato di piazza Loggia e chiarita direttamente dal sindaco Adriano Paroli: “Nell’ottica di una riqualificazione generale de-

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sarcito con un conguaglio di 25mila euro, che per l’amministrazione significa un impegno complessivo di mezzo milione di euro. Tutti i banchi che abbiamo levato – prosegue Paroli – riguardavano l’abbigliamento stock. Quel che abbiamo voluto fare con questa azione è un primo riordino delle destinazioni merceologiche, cercando di conservare diverse tipologie di prodotti: se si libera il posto di un venditore di cornici e stampe, il suo posto verrĂ rioccupato solo da un altro ambulante di cornici e stampe. E dopo l’estate riordineremo anche piazza Mercato, muovendoci sempre affinchĂŠ Brescia abbia mercati dove la qualità è protagonistaâ€?.

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&RQWUR OD SLDJD GHO WDEDJLVPR L’uso del tabacco è la principale causa prevenibile di morte e si stima che, quest’anno, oltre 5 milioni di persone moriranno per malattie tabacco-correlate, senza contare le oltre 600mila che potrebbero morire per l’esposizione al fumo passivo. Sono in atto iniziative promosse dalle due Asl del territorio e dall’UfďŹ cio scolastico territoriale per prevenire o contenere il fenomeno. “La mortalitĂ per malattie respiratorie nell’Asl di Brescia, anni 2006-2008 – ha ricordato il suo direttore generale Carmelo Scarcella – mostra come vi sia una diminuzione negli uomini, -3.77%, contro un aumento nelle donne, +2.74%. Fra le iniziative giĂ in atto o in fase di avvio, mi piace segnalare il progetto ‘Scuole senza fumo: una scelta consapevole’, ‘Mamme libere dal fumo’ (rivolto alle donne in gravidanza), ‘Adolescenti, alcol, fumo e dintorni’. Inoltre – ha ag-

giunto Scarcella –, molto importante è il ruolo del medico di Medicina generale, che costituisce il primo livello di azione, sia per la conoscenza diretta dei soggetti, sia per la ďŹ ducia di cui gode presso gli stessi. L’Asl di Brescia dispone di due centri per il trattamento del tabagismo presso i Nuclei operativi di alcologia di Brescia e Leno ed entro l’anno ne renderĂ operativi altri due, in Valtrompia e nell’area GardaValsabbiaâ€?. “A Brescia, da un’indagine condotta nel 2010 – ha illustrato la responsabile del servizio Educazione e salute dell’Asl cittadina, Fiorenza Comincini – si rileva come nella popolazione adulta i fumatori siano il 20,7%, con un numero di 1,1 sigarette/die, contro le 14,4 della media nazionale, mentre tra gli adolescenti fumano di piĂš i maschi, tendenza che si pareggia verso i 15 anni. Preoccupanti sono le percentuali

di undicenni (21%), tredicenni (5%) e quindicenni (21%), che dichiarano di fumare almeno una volta alla settimanaâ€?. “GiĂ dal 2006 abbiamo intrapreso un percorso di azienda libera dal fumo – ha detto per l’Asl di Vallecamonica-Sebino la referente per gli stili di vita Stefania Bellesi – attraverso azioni di tipo formativo rivolte agli operatori sanitari, oltre a quelle con obiettivo le scuole e a partire da mercoledĂŹ 8 giugno aumenteranno a due alla settimana le sedute di disassuefazione che terremo presso la sede distrettuale di Darfoâ€?. “Al progetto relativo alla scuola partecipano 30 istituti – ha sottolineato la dirigente dell’Ust Maria Rosa Raimondi – tra cui sei superiori, pur essendo lo stesso dedicato agli Istituti comprensivi e alle inferiori. L’iniziativa coinvolge gli operatori che agiscono nella scuolaâ€?.


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–‘……Š‡––ƒ ƒ Dz ‡•–ƒ †‡‹ ’‘’‘Ž‹dz Domenica 5 giugno alla parrochia S. Giovanni Battista della Stocchetta va in scena la “Festa dei popoliâ€?. Dopo l’accoglienza delle varie comunitĂ , alle 10.30 la Messa celebrata da mons. Luciano Monari. A seguire stand culturali, testimonianze, pranzo etnico, animazione e mostra per i bambini e spettacoli vari. Alle 11.45 ci sarĂ la presentazione della giornata e il saluto delle autoritĂ e alle 12.30 il pranzo multietnico. Nel primo pomerigggio (ore 13.30) una

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Da Serle una testimonianza d’amore sulle orme di San Francesco d’Assisi. Don Sandro Gorni recentemente ha scritto un piccolo libro su padre Ildebrando Maria Boifava o.f.m. (1883-1909). “La pubblicazione – come scrive fra Francesco Bravi nella prefazione – ci offre la possibilitĂ di vedere come l’ideale del frate minore si è incarnato nella storia. La ďŹ gura di frate Ildebrando ci riporta alla memoria la vita e la storia della famiglia Boifava e il contesto socio-

religioso della parrocchia di Serleâ€?. Ăˆ in questa famiglia che è nata la vocazione di frate Ildebrando. Serle ha un patrimonio religioso straordinario nella testimonianza di tanti suoi ďŹ gli e ďŹ glie consacrati al Signore e pure di tante famiglie cristiane che sono piccole chiese domestiche. Padre Ildebrando, morto nel 1909 a soli 26 anni, resta “giovane nel cuore di Cristo, della Chiesa, della sua parrocchia e della sua famigliaâ€? come scrive don Sandro Gorni.

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bitare un luogo non significa solo occuparne il territorio. Da qui parte la spinta dell’inchiesta condotta dal “Gruppo di riferimento per il quartiereâ€? sulla vivibilitĂ del Villaggio Violino. “A distanza di 14 anni − dice uno dei responsabili, Mirco Biasutti − abbiamo riproposto ai cittadini un questionario sulla percezione che hanno del luogo in cui abitano, sui servizi disponibili per la comunitĂ , sulle migliorie da apportare, in modo da rendere l’operare della parrocchia piĂš funzionale alle reali esigenze del quartiere. Alcune cose giĂ tradotte in realtĂ âˆ’ continua Mirco Biasutti − sono state la sistemazione del parco, l’ampliamento della rete del teleriscaldamento, la nuova palestra, la piccola area mercato del giovedĂŹ, il parco della musica, il miglioramento dell’arredo urbano, i semafori a chamata pedonale, la rimozione dei vecchi pali in cemento armato per il sostegno della rete elettrica pubblica, l’asfaltatura dei marciapiedi. Ora, ricerchiamo nuovi temi d’impegno che si rivolgano ai prossimi 15 anniâ€?.

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strutturali relativi all’aspetto urbano e la realizzazione della piazza centrale, per la quale va ricordato che un progetto di massima è giĂ inserito da due anni nel bilancio partecipativo della circoscrizione ovestâ€?. Anche se il 71% non può dedicare a oratorio e parrocchia parte del proprio tempo libero, ci sono circa 300 persone disponibili a lavorare per gli altri. “Dal questionario – dice Maddalena Colombo, professore di sociologia alla facoltĂ di Scienze della formazione in Cattolica – emerge un’ansia di futuro, col rischio di ‘banalizzare il territorio’, perdendo i luoghi capaci di suscitare sentimenti comuni (monumento, piazza, parco). Comunque, si ha l’impressione di un posto vivibile, nel quale l’oratorio è ancora molto importante e le relazioni sono serbatoio di un capitale sociale da far fruttareâ€?.

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(VWDWH H DXWXQQR D ULWPR GL SROLIRQLFD Continua il suo giro per la cittĂ e le terre di Franciacorta e Sebino la rassegna itinerante “I paesaggi della musica polifonicaâ€?, giunta quest’anno alla sua 11ÂŞ edizione. Protagonista il gruppo vocale “Cantores Silentiiâ€?, con il patrocinio della Provincia di Brescia e l’assessorato ad AttivitĂ e beni cultuali dei Comuni di Brescia, Cellatica, Iseo, Sale Marasino e Provaglio d’Iseo. Una rassegna concertistica che ha preso il via proprio dal paese delle torbiere lo scorso 26 maggio e proseguirĂ con altri cinque appuntamenti tra estate e autunno, portando la ritmica combinazione di voci dei cantori dentro a vecchi luoghi sacri, auditorium e chiese. A cominciare da martedĂŹ 7 giugno alle ore 21, quando sarĂ l’ex chiesa dei Disciplini di San Pietro a Sale Marasino ad accogliere il programma “Marenzio e Palestrina: due grandi del Cinquecentoâ€?, poi ripetuto nella chiesa di San Pietro in Uliveto in cittĂ giovedĂŹ 9 giugno. “Il nostro gruppo vocale – dice il musicologo e direttore Ruggero Del Silenzio – è nato nel febbraio del 1989 dall’incontro di alcuni amici appassionati di musica e canto e da allora giriamo per la provincia con un repertorio che abbraccia tutto il periodo cinquecentesco e dedica particolare attenzione ai musicisti bresciani dell’epocaâ€?. Un peregrinare che continuerĂ anche all’approssimarsi dell’autunno con il Castello Oldofredi di Iseo a fare da cornice il 30 settembre, la sala concerti del Palazzo della cultura a Cellatica il 7 ottobre e l’auditiroum dell’ex chiesa di San Carlino a Brescia il 21 otto-

bre. “In autunno – spiega il direttore Ruggero Del Silenzio – eseguiremo “Musica di corte nell’Europa del ‘500� con composizioni che spaziano dalla Villanella a 4 voci alla Mascherata a 6 voci, opera di diversi musicisti italiani e fiamminghi tra cui alcuni bresciani come Floriano Canale, Teodoro Riccio, Giovanni Ghizzolo, Vincenzo Neriti�. Info su www.cantoressilentii. it (e-mail cantores@tiscali.it).

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La biblioteca comunale di Borgosatollo, cosÏ come quella di Montichiari e alcune altre aderenti al sistema bibliotecario di Brescia Est si sono chieste quali fossero le abitudini di lettura dei cittadini e quali le loro opinioni sui servizi che le biblioteche pubbliche possono offrire ai lettori e ai frequentatori abituali. Per questo motivo, il sistema ha commissionato a Nomesis (istituto di ricerche di mercato) un’indagine online su questo argomento.

Sabato 18 e domenica 19 giugno sarĂ una due giorni di grande attrazione al Centro ippico San Giorgio di Verolanuova. Sabato sono in programma i Campionati regionali Pony 2011: gimkana, saggio con carosello, endurance, volteggio. Domenica cavalieri in campo per la Coppa delle Regioni e Concorso nazionale volteggio. Iscrizioni entro martedĂŹ 14 giugno presso la segreteria del comitato via fax (030.9361344) o e-mail (info@ scuderiasangiorgio).it.

Inaugurata giovedĂŹ 2 giugno alle ore 10 presso la Sala civica del Comune, la mostra “La nostra bandieraâ€?, che intende ripercorre la storia del vessillo che è divenuto simbolo del nostro Paese, dalla nascita del Tricolore sino agli sviluppi dell’UnitĂ d’Italia. L’esibizione sarĂ visitabile da tutti ďŹ no a domenica 12 giugno secondo i seguenti orari: dal lunedĂŹ al sabato dalle ore 9 alle 12, mentre la domenica e i giorni festivi dalle ore 14 alle 19. L’ingresso è gratuito.

Un’indagine condotta tramite un questionario da compilare: basteranno 10 minuti di tempo per rispondere a una serie di domande che potranno aiutare le biblioteche a offrire un servizio sempre piĂš in linea con i suoi bisogni e sempre piĂš rispondente alle esigenze degli utenti. Il questionario rimarrĂ disponibile sul sito web della societĂ Nomesis all’indirizzo www.nomesis.it/bibliobs/2011/ consultazione.html ďŹ no a venerdĂŹ 24 giugno.

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erre Basse torna come ogni anno a proporre una serie di itinerari turistici, in collaborazione con Nymphe e Fondazione castello di Padenello. Un’associazione che intende promuovere il territorio e l’economia della pianura padana bresciana, migliorare gli standard qualitativi del territorio, organizzare corsi e studi per formazione di personale tecnico, supportare enti e organismi pubblici e privati nella progettazione e realizzazione di programmi di sviluppo sostenibile e integrato della pianura. Primo itinerario “Sulle orme del Gandinoâ€? domenica 12 giugno (ore 15), con visita alla parrocchiale di Brandico, alla chiesetta dei morti della Muracca e alla parrocchiale di San Pacrazio di Bargnano, frazione di Corzano. Un itinerario che prenderĂ il via da Brandico e la sua chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena: sorta a metĂ del ‘ 700 su disegno dell’architetto Marchetti e scrigno di tele del Gandino e di una Deposizione di scuola del Pittoni, è fiancheggiata da un alto campanile che domina tutta la vasta campagna di Brandico e deve il suo culto ai monaci francesi di Cluny giunti nel XII secolo. Quanto alla chiesetta dei morti della Muracca nei pressi del cimitero, si sa che è stata riedificata nel 1765. La

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inaugurata nel 1473, come ricorda la lapide collocata sull’attuale parrocchiale. I Bargnani dovettero riedificarla sulle rovine della precedente, perchĂŠ l’antica parrocchiale povera e piccola era ormai decadente. Ne riuscĂŹ un piccolo gioiello di architettura settecentesca dalle linee semplici ma eleganti. Il secondo itinerario, previsto il 17 luglio (ore 15), è sul tema “Il segno inconfondibile della maestria del Gambaraâ€?. In programma vi è la visita a Palazzo Maggi di Corzano e alla parrocchiale di Frontignano. Palazzo Maggi è un esempio bellissimo e singolare di palazzo cinquecentesco della Bassa, utilizzato nel rinascimento come casa padronale della famiglia Maggi, poi estintasi alla fine del ‘600. Le sale interne sono affrescate da uno dei piĂš validi artisti bresciani del ‘500: Lattanzio Gambara, autore di affreschi un po’ trascurati eppur di grande valore artistico. La parrocchiale di Frontignano, invece, dedicata ai Ss. Nazaro e Celso è cinquecentesca, anche se modificata in seguito. Fu consacrata nel 1565, eretta in luogo della precedente, con un’abside occupata da un affresco di Lattanzio Gambara raffigurante la deposizione della croce. Si ricorda che gli itinerari si possono prenotare (prenotazione obbligatoria) allo 030.9408766. La partecipazione è gratuita.

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Che cos’è la felicitĂ ? Proveranno a rispondere gli illustri ospiti chiamati nelle terre della Bassa per la 6ÂŞ edizione di “FilosoďŹ lungo l’Oglioâ€? (dal 6 giugno al 22 luglio). Una manifestazione sostenuta da sponsor e fondazioni e che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, coinvolgendo un numero sempre crescente di Comuni: ai nove presenti l’anno scorso (Brescia, Orzinuovi, Pompiano, Chiari, Borgo S. Giacomo, Villachiara, Orzivecchi,

La Fondazione Castello di Padernello propone per domenica 5 giugno l’itinerario nelle “terre di San Marcoâ€?, i territori nei quali il ramo dei Martinengo ha operato, combattuto e dominato sino a divenire una delle piĂš importanti famiglie della nobiltĂ bresciana. Il ritrovo è previsto alle ore 9 nella piazza principale di Orzinuovi, di di fronte alla chiesa parrocchiale. La partenza avverrĂ alle ore 9.20, alla volta di dimore piĂš antiche: il castello di Urago d’Oglio, quindi

Soncino, Ostiano) si sono aggiunti Dello, Brandico e Castrezzato. Al terzo posto come rassegna ďŹ losoďŹ ca nazionale dopo i prestigiosi festival di Modena e Sarzana, “FilosoďŹ lungo l’Oglioâ€? riparte dalle circa 4.000 presenze registrate nelle settimane di appuntamenti 2010, tentando di portare nei preziosi luoghi della Bassa sempre piĂš persone, a partire dalla serata di lunedĂŹ 6 giugno che avrĂ come relatore l’antropologo Marc AugĂŠ. Ingresso libero. Info su www.ďŹ losoďŹ lungologlio.it.

l’attraversamento dei castelli di Barco, Torrepallavicina, Soncino, Villachiara e Villagana, ďŹ no a Padernello, dove l’aquila dei Martinengo ha ritrovato nuova luce in un panorama unico oggi visitabile in modo completo dal viaggiatore. Il costo per la partecipazione è di 35 euro (pranzo e trasporto compresi). Per le prenotazioni chiamare lo 030.9408766 o il 333.4729206 in orario di ufďŹ cio; e-mail, itinerari@ castellodipadernello.it.

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a realtĂ dei servizi sociali monteclarensi è tra le piĂš vivaci dell’ambito provinciale e uno dei “motoriâ€? dello sviluppo in questo settore è Assom, l’azienda di proprietĂ comunale che gestisce la casa albergo per anziani e il centro diurno integrato e di cui è direttore Gianpietro Pezzoli. Proprio del Centro diurno integrato parliamo questa settimana ricordando che esso si colloca con funzione intermedia tra l’assistenza domiciliare e le strutture residenziali. Si tratta di un’opportunitĂ per quegli anziani che non necessitano ancora di un’assistenza ad elevata intensitĂ (come può essere quella fornita dal ricovero a tempo pieno in una struttura protetta), ma che hanno perduto una parte, piĂš o meno consistente, delle capacitĂ che consentono lo svolgimento delle attivitĂ della vita quotidiana in completa autonomia. Nello

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no integrato offre tutte le prestazioni sanitarie e socio-assistenziali che vengono offerte agli ospiti della Rsa: dalle visite mediche periodiche alla somministrazione delle terapie farmacologiche dall’igiene completa settimanale a tutto quanto si renda necessario per il mantenimento ed il miglioramento delle condizioni psico-fisiche degli utenti. Un ulteriore aspetto particolarmente importante è rappresentato, infine, dal beneficio apportato dalla possibilitĂ di trascorrere la quotidianitĂ a contatto con altre persone: al Centro nascono e si coltivano relazioni con altri anziani, si stabiliscono rapporti di protezione e tutela con operatori qualificati, si stringono piacevoli amicizie con i volontari. Per informazioni o richiedere l’iscrizione al servizio basta contattare l’ufficio amministrativo della Casa albergo per anziani in via Marconi, 115; telefono 030/961400.

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‘……ƒˆ”ƒÂ?…ƒ ǯ‹Â?‰Ž‡•‡ •‹ ‹Â?’ƒ”ƒ ƒ •…—‘Žƒ A Roccafranca si sperimenta un modo nuovo di apprendere l’inglese. Per il secondo anno consecutivo, presso la scuola secondaria di primo grado del Comune della Bassa, durante i pomeriggi dell’ultima settimana dell’anno scolastico verrĂ attivato un progetto che prevede una serie di attivitĂ relative alla comunicazione in lingua inglese. L’esperienza era stata attivata lo scorso anno per le classi terze e dopo il positivo riscontro ottenuto all’esame si

è deciso quest’anno di replicare rivolgendosi però ai ragazzi di seconda. L’iniziativa viene svolta con l’amministrazione comunale e con l’Acle, un’associazione culturale per l’educazione linguistica che metterĂ a disposizione i propri tutor coordinati dalla professoressa Teresa Torri, insegnante di inglese della scuola. Ăˆ proprio lei a fornirci le informazioni in merito alle ďŹ nalitĂ del progetto: “L’obiettivo è soprattutto quello di migliorare la comunicazione, l’aspetto verbale,

perciò si privilegia un approccio ludico e interattivo, che dovrebbe alleggerire i ragazzi dalla paura e dalla vergogna che altrimenti potrebbero bloccarli. Le attivitĂ verranno svolte, dopo essere state programmate da me e dai tutor, su quanto appreso dai ragazzi durante l’anno e saranno propedeutiche al conseguimento della certiďŹ cazione Trinity, il cui esame si tiene nella scuolaâ€?. Le attivitĂ pomeridiane consisteranno nella produzione di alcuni sketch e brani musicali, che

saranno portati in scena venerdĂŹ 10 giugno in una serata che concluderĂ la sperimentazione. SarĂ l’occasione per concludere l’anno scolastico festeggiando con cibi, bevande e buona musica. “SarĂ una festa organizzata dai ragazzi per i ragazzi – conclude l’assessore all’Istruzione Natalia Brignoli, che ha seguito l’iniziativa – sul modello delle scuole inglesi e americane. Saranno presenti solo alcuni professori per controllare il buon andamento della festaâ€?. (f.u.)

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ccupare l’abbondanza di tempo libero per non annoiarsi, per cercare di vivere coltivando hobby e passioni magari un tempo trascurate durante la vita lavorativa. Non ha avuto problemi a superare l’assenza di prospettive, Italo Alcide Laffranchi che, raggiunto il diritto alla pensione, s’è gettato con impegno rinnovato nella sua passione di farsi una collezione di modelli riproducenti strutture monumentali celebri al mondo. Consultando cataloghi e guide per il turismo s’è fatto un’idea di come sono stati costruiti: la Tour Eiffel parigina; la campata del Ponte di Verrazzano che unisce Staten Island a Brooklyn; il piĂš caratteristico dei ponti sul Tamigi, il Tower Bridge e il Big Ben londinese; il Golden Gate di San Francisco, dedicando un paio d’anni di lavoro per il modello lungo tre metri. Ci sono, poi, le riproduzioni dei campanili: San Marco a Venezia; Torrazzo a Cremona; la massiccia torre a Manerbio. E li ha modellati in scala ridotta con inclusione di particolari che rendono ogni opera sorprendente per com’è realizzata lavorando il rame, “metallo tra i piĂš malleabili che rende meglio d’altri la lavorazioneâ€? spiega Laffranchi attualmente all’opera per una riproduzione delle Twin Towers, distrutte con l’attentato dell’11 settembre 2001. “Un omaggio a quelle vittime che penso di completare entro l’estateâ€? informa l’artista che s’è appassionato alle

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famiglia sposando Maria Benvenuti, dalla quale ho avuto un figlio. Ricordo con riconoscenza Mirella Cerutti, dalla immensa sensibilitĂ sociale. Ho lavorato in campagna nell’azienda di famiglia che allevava una ventina di vacche da latte che consegnavamo alla Salil. Per per dieci anni ho coltivato verdure che portavo a vendere al mercato di Bresciaâ€?. Ăˆ stata una vita nella normalitĂ quella del pensionato Laffranchi che ha riversato i suoi interessi nell’arte ora ed è invitato a varie rassegne nelle quali ha raccolto consensi e premi. A Castel San Giovanni, in Emilia Romagna, il circolo “Don Primo Mazzolariâ€? gli ha assegnato la medaglia d’oro per l’alta qualitĂ artistica delle sue realizzazioni. Altri meriti gli sono stati riconosciuti ed egli conserva con naturale orgoglio medaglie, trofei e attestati in bell’ordine con ritagli di giornali e spezzoni di filmati girati da emittenti che gli hanno dedicato spazio, come l’intervista su Raidue con l’intervento delle sorelle Squizzato. Si sono interessate alla sua arte anche emittenti private quali Telecolor di Cremona, TelelibertĂ di Piacenza ed altre lombarde ed emiliane. Poco, per non dire nulla, dai media bresciani per i quali non tramonta quel nemo propheta in patria riferito dai Vangeli per stigmatizzare la fredda accoglienza riservata a GesĂš di Nazareth durante la sua presenza su questa terra.

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‘•–”ƒ Dz ”‡Â?‘ ‡ ‹Ž ‹•‘”‰‹Â?‡Â?–‘dz Nel contesto delle molte manifestazioni del “Maggio breneseâ€?, in piazza Sant’Antonio è stata allestita la mostra “Breno e il Risorgimentoâ€?, a cura della SocietĂ operaia di mutuo soccorso e del Tiro a segno nazionale, due sodalizi ultracentenari ancora vivi nella cittadina. La rassegna ha come suo leitmotiv i vari capitoli dell’opera “Breno nelle varie fasi del Risorgimento italianoâ€? (Ist. Ital. d’Arti graďŹ che,

Bergamo, 1929) di Fortunato Canevali (1856-1930), sindaco e podestĂ , benemerito per la cultura e per l’arte della Valle. Le vicende hanno inizio con la campagna rivoluzionaria del 1848, la sconďŹ tta di Custoza e il ritorno anche di Breno sotto l’Austria (Prima guerra d’indipendenza); proseguono con la campagna del 1849 e la Seconda guerra d’indipendenza del 1859. “Il dato di fondo – scrive lo storico camuno Mimmo

Franzinelli – si può riassumere nell’affermazione che Breno, durante il Risorgimento, divenne il punto di riferimento costante del patriottismo camunoâ€?. Alla ďŹ ne del conitto Breno istituisce un reparto di guardia nazionale e, nel 1862, fonda la societĂ del Tiro a segno nazionale, dedicandola a Giuseppe Garibaldi. Del 1865 è la societĂ operaia, un’associazione di mutuo soccorso benemerita per quell’epoca, che molto ha donato alla collettivitĂ .

ceca); terzo Matous Kopacek (Rep. ceca). Categoria “giovani promesseâ€? (14-17 anni): primo Anna Paulova (Rep. ceca); secondo Libor Suchy (Rep. ceca); terzo Stefano Borghi (prov. Modena). L’iniziativa nel corso degli anni, s’è imposta come avvenimento di primaria grandezza nel panorama musicale europeo e internazionale. Il presidente di giuria di questa settima edizione è stato il maestro Wenzel Fuchs, primo clarinetto nell’orchestra filarmonica di Berlino. In passato erano stati chiamati: Dieter Klocker, Karl Leister, Antony Pay, Thomas Friedli, Wenzel Fuchs e Fabio di Cassola. Le esecuzioni musicali hanno avu-

to luogo al Centro “San Siro� della Parrocchia e nella chiesa campestre di san Maurizio. Al concerto finale di premiazione sono stati eseguiti brani di Magnani, Grieg e Cavallini e il vincitore Ivov Levent ha suonato con l’orchestra “Vivaldi�, diretta dal maestro Silvio Maggioni.

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l concorso internazionale di musica “Giacomo Mensiâ€?, dedicato ai clarinettisti di tutto il mondo, nasce nel 1998 a Breno, con l’obiettivo di promuovere e incentivare la cultura musicale, soprattutto del clarinetto, ricordando nel contempo il giovane clarinettista brenese Giacomo Mensi, giĂ affermato in campo internazionale e scomparso in un tragico incidente stradale nel 1997. La rassegna, a cadenza biennale, si articola in due categorie: eccellenza e giovani promesse. La sezione dedicata alle giovani promesse, a

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sua volta suddivisa in categoria “Aâ€? (fino a 13 anni) e categoria “Bâ€? (dai 14 ai 17 anni), intende incentivare e valorizzare i clarinettisti piĂš giovani, sostenendoli e fornendo loro la possibilitĂ di esibirsi in una manifestazione a carattere internazionale. I primi tre classificati di ogni categoria ricevono una borsa di studio; il vincitore oltre al diploma e alla borsa di studio si esibisce accompagnato dall’orchestra da camera di Valcamonica nel concerto finale di premiazione. L’iniziativa è promossa dal Comune di Breno, dall’associazione Musica in Valca-

monica, con il patrocinio di Regione Lombardia , Provincia di Brescia, ComunitĂ montana di Valcamonica, Consorzio Bim, Liceo “Golgiâ€? e Pro loco di Breno. La direzione artistica è della libera Accademia di musica “A. Vivaldiâ€? di Darfo Boario Terme. L’edizione 2011 ha premiato i vincitori: categoria “eccellenzaâ€?, primo classificato Ivov Levent (Austria); secondo Fabio Maini (prov. Bergamo); terzo Gianluigi Caldarola (prov. Bari). Categoria “giovani promesseâ€? (fino a 13 anni): primo Niccolò Dainelli (prov. Milano); secondo Mateo Paskavan (Repubblica

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Domenica 5 giugno l’Ote (Osservatorio territoriale edolese) organizza “Ogliolo in festa! Verso un parco per tuttiâ€? presso il percorsovita che si snoda lungo il torrente Ogliolo sulla piana di Edolo. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Edolo, avrĂ inizio alle ore 9 con la pulizia lungo il ďŹ ume insieme ai volontari dell’Ote e proseguirĂ ďŹ no alle ore 11. Nel pomeriggio, invece, dalle 14 alle 16 la giornata entra nel vivo con una passeggiata lungo le sponde

Appuntamento al Teatrino di Rogno venerdĂŹ 3 giugno alle ore 20.30 per la quarta serata de “I venerdĂŹ delle meraviglie - Incontri per conoscerci e per conoscereâ€?. Come ospiti e relatori ci saranno l’avvocato Emanuela Balzarini, i professori Ornella Franceschinelli e Fabio Molinari, la scenografa Elisa Tosetti, il musicista Maurizio Minelli e l’ingegnere aerospaziale Damiano Bardella. A seguire un momento conviviale per tutti. La partecipazione è libera e gratuita.

Si terrĂ venerdĂŹ 3 giugno alle ore 20.30 sul sagrato del santuario della Madonna di Pradella a Sonico si terrĂ lo spettacolo “La guerra, il coraggio la libertĂ - La Resistenza italianaâ€? proposto dalla Pro Loco locale per la serie “Il piacere delle storie - Serate di promozione della lettura per giovani e adultiâ€?. Letture a cura di Barbara Mino, accompagnamento musicale di Angel Galzerano. In caso di pioggia lo spettacolo si terrĂ nella sala “Ida Mottinelliâ€?. Ingresso libero.

dell’Oglio, prima di apprendere qualche nozione di fotograďŹ a in compagnia di un esperto, quindi alla scoperta di ora e fauna insieme a Silvio Frattini, prima di concludere con “Interventi musicali nella naturaâ€?. Alle 17.30 premiazione dei partecipanti e consegna al sindaco delle ďŹ rme raccolte per la richiesta di costituzione del parco agricolo ricreativo dell’Ogliolo. Per ulteriori informazioni contattare il negozio NadiaďŹ ori al numero 0364.71260 oppure al 333.8907463.

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l Comune di Sonico ha voluto onorare il 150° dell’UnitĂ d’Italia con una pubblicazione che è frutto di una interessante ricerca storica su documenti e testimonianze orali di tre reduci della Seconda guerra mondiale. Ăˆ un atto coraggioso: fidarsi del ricordo di tre anziani, Bortolo Omodei e Benedetto Casarotti entrambi nati nel 1922 e Amadio Omodei nato nel 1923, ha significato scavare a fondo, ascoltare molto, investire tempo ed energia in lunghi racconti spesso ripetitivi, ma dai quali è nata una bella pubblicazione presentata a tutta la comunitĂ sonicese proprio in occasione della festa della Repubblica. L’autrice è una giovane del paese, Alessandra Stocchetti. Si dimostra cosĂŹ ancora una volta che le “terze generazioniâ€? sono piĂš affascinate dal racconto dei nonni, scavano senza sosta nei loro ricordi, vogliono capire, sapere, metter nero su bianco. Non cosĂŹ i figli, o perlomeno non sempre, che spesso lasciano passare l’onda piena dei ricordi senza fissarne alcun dato, con il rischio di perdere i punti fissi e di mettere fuori fuoco la storia dei padri. A Sonico i tre grandi vecchi hanno raccontato fino a che hanno potuto: Bortolo e Amadio Omodei parteciparono alla campagna di Russia, mentre Casarotti finĂŹ prigioniero in Marocco sotto i francesi. Il libro, di poco meno di cento pagine, reca numerose illu-

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disarmo forzato di interi plotoni dentro le caserme, della deportazione in massa su vagoni blindati verso i campi di concentramento. “Quando tornò a casa – scrive nel libro – il nonno pesava 33 chiliâ€?. E qui il ricordo va a un altro racconto estremamente simile, che Mario Rigoni Stern scrisse nello splendido “Le stagioni di Giacomoâ€?. Tutte simili, tutte terribili, tutte umanissime, tutte profondamente vere queste storie: di chi ha saputo raccontarle e tramandarle, di chi le ha portate con sĂŠ per sempre. Sonico ha voluto saldare un conto con la propria storia che fu storia di amore per la Patria e la LibertĂ , fino al sacrificio della Resistenza che ebbe momenti gloriosi dovuti alla presenza e all’azione di uomini di grande valore morale e civile, tra cui don Vittorio Bonomelli. Dopo le testimonianze degli uomini il libro riporta anche quelle delle donne. Agli uomini, anche ai tre protagonisti sonicesi, le croci di merito: alle donne il duro lavoro dei campi, la paura nelle notti sotto i bombardamenti, il vuoto nelle case, il freddo pungente delle assenze e delle morti. “Le voci dei protagonistiâ€? , che racconta la seconda guerra mondiale nelle testimonianze dei sonicesi, è un libro che va continuamente riletto, magari alla luce di altri documenti, spesso non scritti, che costellano la memoria storica della Valcamonica.

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ƒ˜‡ ƒ Â?—‘˜ƒ •ƒÂ?–‡ŽŽƒ ƒ Dz ÂƒÇŻ †‡ ¹„‡dz Maggio 2011 è una data importante per Ca’ de RĂŠbe, antica contrada di Nave, un tempo piccola e appartata alle pendici del Monte Pess e ora divenuta zona ad alta densitĂ residenziale e centro amministrativo con la presenza del municipio. Ma rispetto alle altre contrade navensi senza alcun riferimento locale a pietĂ e fede popolare. CosĂŹ, alla sensibilitĂ e alla volontĂ della compianta Almarosa Solini, consacrata laica del posto, si deve la collocazione una ventina d’anni

fa di un piccolo segno religioso all’ingresso della contrada. Lei stessa procurò una ceramica ďŹ orentina dipinta a mano riportante una Madonna con Bambino di delicato gusto rinascimentale che fece incastonare in un supporto di legno. La santellina, benchĂŠ timida per dimensione, ma curata e abbellita con ďŹ ori e arbusti, è divenuta nel tempo luogo di riferimento per la preghiera di gruppo, specie nel mese mariano. Purtroppo l’inverno santellina,

ormai consunta, non stava piÚ in piedi. Un gruppo di amici ha cosÏ deciso di ripristinarla Con l’esperienza e il disegno di Giuseppe Rivadossi, noto artista locale e grande amico di Almarosa, artigiani e volontari locali hanno offerto materiali e lavoro per realizzare e collocare la nuova santella. L’ inaugurazione, con autorità , banda e rinfresco, ha dato inizio alla recita del rosario del mese mariano. PiÚ di 250 persone, sulla sede stradale appositamente chiusa, hanno

assistito alla Messa concelebrata dal parroco don Gianluigi Carminati e dai salesiani don Roberto Dal Molin e don Vincenzo Biagini, professore di ďŹ losoďŹ a, che ha redatto le “litanie attualiâ€? riportate sulla stessa santella. Non è mancata neppure una “sorpresa simbolicaâ€? quando si è scoperto a posteriori che la croce di sommità è stata ricavata da un lamierone di recupero, risultato essere una corazza di armi belliche del secondo conitto mondiale.

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ella valle della Nestola, sulla strada verso i Sabbioni e il GĂślem, c’è un faggio enorme, secolare, che poco oggi dice all’escursionista ma che potrebbe raccontare secoli di storia e usanze: è il “fò dè le sorccâ€?, il faggio delle sorti. Sotto la sua ombra i malghesi trattavano affari e scambi e si assegnavano i “segĂ boiâ€?, i prati di alta montagna da sfalcio, con l’antico sistema delle “boschĂŠteâ€?: legnetti di diversa lunghezza con una parte nascosta nel pugno della mano e con le parti fuori visibili allineate. Chi estraeva il piĂš lungo aveva diritto di scelta. Modo usatissimo nei tempi andati per dirimere questioni incerte: lo adoperavano anche i chierichetti fra di loro per assegnare il turibolo, il ruolo piĂš ambito da tutti nelle funzioni sacre. Il “faggio delle sortiâ€? è un esplicativo esempio dei “beniâ€? verso i quali l’Ecomuseo di Valle Trompia vuole

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nella loro relazione con soggetti, passato, presente e futuro in una nuova ‘geografia aperta’. Il problema vero, infatti, è definire il concetto di ‘bene’ del territorio diversamente concepito e identificato o ignorato dalle nuove generazioni: ce ne sono tanti oltre a quello descritto (la fonte Gèlè di Sarezzo, Corniolo di Navazze,Valle del Molino). Per questo – prosegue Ocildo Stival – si intende ampliare e arricchire la mappa tematica con il contributo e il coinvolgimento attivo dei cittadini: se questo avverrĂ , diventerĂ il veicolo per lo sviluppo di una sorta di ‘carta dell’identitĂ valtrumplina’, al di lĂ del campanilismo dei diversi paesiâ€?. Ăˆ lo stimolante e ambizioso traguardo culturale, unito alla diffusione esterna di una sconosciuta e affascinante immagine del territorio. Un ecomuseo che è nato nel 2009 su iniziativa della ComunitĂ Montana di Valle Trompia con partner i Co-

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muni triumplini e presidente Paolo Pagani. La mappa è stata presentata nella sede dell’Area cultura presso Santa Maria degli Angeli a Gardone Val Trompia, insieme a piccole ma accattivanti brochure su sei sentieri individuati e scelti in base alla forte caratterizzazione tematica: il sentiero i Doni del Bosco di Sarezzo, dei Carbonai di Pezzaze, del Castagneto da frutto di Bovezzo, delle Fasce fitoclimatiche di Gardone Val Trompia, della Valle delle Melle e Molino

di Marmentino, delle Sorgenti e dei lupi di Polaveno. Sentieri che nel progetto in corso saranno oggetto di specifici libretti. Uno è giĂ stato stampato: “Gli usi dell’acqua, del bosco e la caccia al lupoâ€? autori Mauro Abati e Ameria Peli. Di prossima uscita altri due: “Le nostre erbe spontaneeâ€? e “La Valle delle Melle e del Molinoâ€?. Per informazioni dettagliate chiamare presso la sede del sistema culturale al numero 030.8337495/496.

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L’antico adagio “ridi che ti passaâ€? trova corpo in una strana disciplina che da venerdĂŹ 10 giugno sbarcherĂ ufficialmente nel capoluogo valbobbino: si tratta dello “yoga della risataâ€?, un metodo ideato nel 1995 dal medico indiano Madan Kataria e supportato da numerosi studi scientifici. “In sostanza – dice lo stesso Kataria – unisce semplici tecniche di respirazione tratte dall’antica tradizione yogica (pranayama) ed esercizi giocosi per stimolare il riso e il divertimento. La risata, sia indotta che spontanea, porta benefici a ogni parte di noi: fisica, mentale, emozionale e spirituale. Un modo per vivere la nostra felicitĂ e diffonderla attorno a noi e che possono praticare tutti, dagli 0 ai 100 anniâ€?. Una serie di incontri condotti dal professor Mauro Turrini e dalla professo-

ressa Mariastefania Facchinetti, teacher e leader certificati dalla Laughter Yoga International del dottor Madan Kataria. “La tecnica – spiega Turrini – si basa sul dato scientifico che il corpo non avverte la differenza tra risata stimolata e risata spontanea, ricevendo gli stessi benefici terapeutici. Ridendo aumentiamo le riserve d’ossigeno nel corpo e nella mente e produciamo potenti cambiamenti in positivo. Quel che facciamo è coltivare la giocositĂ e la gioia tipiche dei bambiniâ€?. L’appuntamento di presentazione è fissato per venerdĂŹ 10 giugno ore 20.45 presso la sala comunale di via Caselli 5 a Lumezzane Fontana (ingresso con offerta libera). Per informazioni dettagliate visitrare il sito web www. yogadellarisata.it.

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ƒ”‡œœ‘ ‘ •’‘”– ‹Â?…‘Â?–”ƒ Žƒ ’‹ƒœœƒ Si va verso la settima esperienza per “Lo sport incontra la piazzaâ€?, manifestazione promossa dall’assessorato allo Sport del Comune di Sarezzo con la collaborazione organizzativa dell’Usscs (Unione societĂ sportive Comune di Sarezzo). CosĂŹ, domenica 5 giugno dalle ore 14.30 alle 18.30 piazza Cesare Battisti si trasformerĂ in un grande impianto sportivo all’aria aperta, colorato da vari settori, distribuiti secondo un percorso che permetterĂ a tutti di

seguire le dimostrazioni e praticare gli sport presenti: judo, karate, full contact, aikido, ginnastica, tiro con l’arco, atletica, rugby, pallavolo, basket, tennis, calcio, bocce. “L’evento che organizziamo – dice il presidente Usscs Claudio Guerini – non è una kermesse sportiva qualsiasi: in questa giornata la piazza diventa il luogo in cui lo sport vuole incontrare la gente, trasformandosi in un polo d’attrazione per tutta la cittadinanza, che può cimentarsi

in prima persona nelle attivitĂ piĂš disparate. Un’iniziativa voluta per dare visibilitĂ alle realtĂ sportive locali aderenti alle federazioni o agli enti di promozione sportiva nazionali â€?. Una manifestazione che sarĂ chiusa dall’esibizione della “Ginnastica Azzurraâ€? in tema con la ricorrenza del 150° Anniversario dell’UnitĂ d’Italia. Inoltre, i Servizi di comunicazione allestiranno il proprio stand informativo davanti al municipio per la promozione del Comune e del territorio e, in

collaborazione con la biblioteca comunale, bambini, ragazzi e adulti potranno partecipare al “Gioco del 150° Anniversario dell’UnitĂ d’Italiaâ€?. Durante tutta la giornata sarĂ in funzione uno stand gastronomico gestito dagli alpini, e per concludere in allegria la giornata, a partire dalle ore 20.30 è stata organizzata dagli “Amici di Gonzalesâ€? una serata musicale con ballo di piazza con protagonista Gino de Gonzales. (a.a.)

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ra il 1884 quando Jules Massenet terminò di comporre quella “Manonâ€? che per tutta la vita fu cavallo di battaglia di Giacinto Prandelli. Era il 2010 quando il tenore lumezzanese se ne andava all’etĂ di 96 anni, dopo una lunga carriera trascorsa sui palcoscenici d’Italia e del mondo. CosĂŹ, il prossimo 14 giugno (ore 20.45) verrĂ ricordato in un concerto intitolato “O dolce incantoâ€?, proprio con quelle parole che costituiscono l’incipit dell’aria del sogno fatto dal personaggio De Grieux nella “Manonâ€? di Massenet, cavallo di battaglia di Prandelli. Palcoscenico dell’evento sarĂ il teatro Odeon di Lumezzane San Sebastiano, con la direzione artistica di Roberta Pedrotti, l’esibizione di alcuni interpreti del Concorso CittĂ di Bologna e la visione di alcuni documenti, testimonianze e dell’ultima intervista rilasciata dal famoso tenore valgobbino a Egidio Bonomi e Nino Cappello . “O dolce incanto – precisa Lucio Facchinetti, assessore alla Cultura del Comune di Lumezzane – riassume benissimo anche il fascino raffinato del canto che Giacinto Prandelli ha saputo esprimere durante tutta la sua carriera, dall’esordio negli anni Quaranta alle interpretazioni con cui ha costellato teatri importanti come il San Carlo di Napoli, la Scala di Milano, la Fenice di Venezia, il Metropolitan di New York e ancora San Francisco, Buenos Aires, Barcellona, Lisbona. Per questo siamo

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Brescia con il Paolo della “Francesca da Riminiâ€?, tragedia in quattro atti scritta da Tito Ricordi proprio in quel 1914 che vide la luce del futuro tenore Prandelli. Un artista che è stato partner sulla scena di Maria Callas e Renata Tebaldi, esibendosi anche al fianco di Ingrid Bergman per la regia di Roberto Rossellini. L’omaggio alla sua arte e alla sua figura avverrĂ martedĂŹ 14 giugno alle ore 20.45 al teatro Odeon di Lumezzane attraverso la rievocazione del suo repertorio, ma anche portando in quel paese dal quale partĂŹ per diventare uno dei tenori di riferimento della Scala alcuni giovani talenti emergenti destinati a un grande futuro: gli interpreti del concerto proverranno prevalentemente dal Concorso CittĂ di Bologna, prestigiosa competizione internazionale fondata proprio da una lumezzanese. Saranno presenti Juljia Samsonova (soprano), David Sotgiu (tenore), Riccardo Certi e Daniele Girometti (baritono), Federica Bortoluzzi e Kuniko Kumagai (pianoforte). Una sorta di racconto musicale attraverso il grande repertorio operistico affrontato dalla voce storica di Prandelli, fra musiche di Mozart (Le nozze di Figaro, Don Giovanni), Verdi (La traviata, Aida), Massenet (HĂŠrodiade, Werther), Leoncavallo (Pagliacci), Puccini (Tosca), Giordano (Andrea ChĂŠnier), Liszt (Reminescences de Norma). Per informazioni e prenotazioni mandare un’e-mail all’indirizzo info@teatro-odeon.it.

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ƒ˜ƒ”†‘ ͙͚Í? ƒÂ?Â?‹ ’‡” Žƒ Â?ƒ–‡”Â?ƒ Dz ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ —ƒ”‡Â?ÂƒÇł Sono trascorsi 125 anni da quando, il 24 gennaio 1886, l’allora ministro Depretis decretava la costruzione in corpo morale di un asilo per l’infazia gavardese, però, di fatto giĂ attivato nel 1883. Le scuole materne sono istituzioni ottocentesche e in Italia si diffondono solo dopo l’UnitĂ nazionale, sul modello dell’opera di Ferrante Aporti e del sistema educativo di Federico FrĂśebel. L’asilo infantile gavardese è nato e si mantiene vitale nel tempo per la volontĂ

della comunitĂ locale di investire nel proprio futuro, garantendo particolare assistenza ai bambini piĂš poveri. I bambini frequentanti sono 130 divisi in cinque sezioni e da settembre sarĂ inglobato in un unico polo anche l’asilo nido comunale, frequentato da una cinquantina di bambini dai nove mesi ai tre anni. Nel pomeriggio di sabato 4 giugno, presso la sede della Scuola dell’infanzia “Ing. Giovanni Quarenaâ€? si terrĂ una particolare festa di ďŹ ne anno

per celebrare appunto il 125° di fondazione. In programma, oltre a interventi musicali, esibizione dei bambini e uno spettacolo teatrale, c’è la presentazione della ristampa riveduta e aggiornata del libro sulla storia dell’istituzione, edito in occasione del centenario. Tante sono state le persone che nel tempo hanno contribuito a mantenere attiva l’istituzione, su tutte Giovanni Quarena, grande benefattore e primo presidente della scuola, a lui intitolata dopo la sua

morte. L’istituzione si è mantenuta nel tempo fedele al progetto educativo di ispirazione cristiana e, come ricorda il presidente Sergio Franceschetti, è passata “da una visione di asilo a quella di vera agenzia educativa. Una scuola che si rinnova coglie i mutamenti della societĂ , allarga il proprio orizzonte e si apre all’esigenza di integrazione di bambini stranieri presenti nella nostra ComunitĂ , una presenza che chiede maggior impegno, ma è anche apertura al nuovoâ€?(e.n.)

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on la cerimonia di consegna degli attestati a operatori e professionisti gardesani, si è svolto presso l’Istituto professionale alberghiero “Caterina de’ Mediciâ€? di Gardone Riviera l’evento conclusivo dei percorsi di formazione “Desenzano tutto l’anno. Mission is possible!â€?. L’iniziativa, organizzata da Laser (societĂ cooperativa accreditata per la formazione e i servizi al lavoro della Regione Lombardia) con il patrocinio del Comune di Desenzano e la collaborazione di Ascom Brescia, rientra nell’ambito del programma triennale “Lombardia eccellenteâ€?, per promuovere l’eccellenza nello sviluppo del capitale umano ed è parte del progetto “Talent Tree Accademia dell’ospitalitĂ â€?, volto a sviluppare la filiera dell’ospitalitĂ e del territorio in un’ottica di miglioramento delle competenze proprie degli operatori del settore.

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rio, valorizzando la qualità , l’identità e la riconoscibilità unitaria di un territorio. L’attività , iniziata a marzo dello scorso anno, ha coinvolto numerosi partner del territorio in un lavoro approfondito per definire quali risorse umane e competenze possono essere richieste dalla filiera del settore e per un’efficace valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. L’accordo di partnership ha consolidato una collaborazione operativa che rappresenta, secondo la cooperativa Laser, un metodo innovativo di formazione del capitale umano. I livelli di innovazione realizzati dal progetto si sono svolti su due piani differenti, ossia quello che ruota attorno al processo e quello relativo al prodotto. Il primo legato alla modalità di programmazione, progettazione e realizzazione delle attività formative, realizzate attraverso un coinvolgimento dei vari attori del territorio.

Il secondo, invece, legato alla qualitĂ dei corsi e alle conoscenze e abilitĂ sviluppate rispetto alle competenze del “Quadro regionale degli standard professionaliâ€? e rispetto a quelle richieste dal mercato del lavoro. Concluso il suo primo anno, il progetto “Talent Treeâ€? proseguirĂ verso la costituzione di un soggetto radicato nel sistema locale (accademia dell’ospitalitĂ ) capace di intercettare la domanda di competenze tecnico-professionali e farla incontra-

re coi giovani diplomati; un modo attraverso cui si possono costruire azioni formative volte alla specializzazione, alla riqualificazione e all’aggiornamento degli operatori dei principali settori coinvolti nella filiera dell’ospitalitĂ . Con un occhio rivolto all’Expo 2015, questa è sicuramente un’opportunitĂ da cogliere al volo e da sviluppare in sinergia con gli strumenti operativi di cui dispone Regione Lombardia.

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GiovedĂŹ 2 giugno è ricorsa la festa della Repubblica e l’amministrazione comunale gavardese ha messo in programma significativi momenti di incontro per la cittadinanza. Al corteo del mattino, dal municipio all’ospedale, con l’omaggio al monumento dei caduti è seguito presso la parrocchiale un concerto di gala: un’orchestra e un coro hanno eseguito la “Messa di Requiemâ€? e il “coro del Nabuccoâ€? di Verdi. Durante la serata è stata conferita l’onorificenza ufficiale del Comune ai benemeriti gavardesi. Tre i “Gattopardo d’oroâ€? assegnati: a Maria Ferretti e a Costanza Damiani per la trentennale volontaria assistenza agli ospiti della casa di riposo e ai degenti dell’ospedale; a Camillo Flocchini per una vita dedicata alla musica, prima come maestro della banda e poi come

organista in chiesa. Inoltre, è stato assegnato l’attestato di civica benemerenza con la medaglia d’argento all’ordine delle Umili Serve del Signore, fondato dalla gavardese madre Elisa Baldo, per l’assistenza amorevole prestata, fin dalla prima metĂ del secolo scorso, presso l’ospedale locale e la casa di riposo “La Memoriaâ€?. Con un secondo attestato di benemerenza è stato premiato il giovane calciatore gavardese del Brescia, Marco Zambelli, professionista rispettoso dei valori sportivi e umani, impegnato anche nel sociale. In questo anno di grandi festeggiamenti per l’UnitĂ d’Italia queste benemerenze dimostrano come l’impegno civile delle persone di piccole comunitĂ possa contribuire a migliorare il nostro Paese.

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Sabato 4 giugno alle ore 16, nell’ambito della mostra “Fratelli d’Italiaâ€? allestita presso il Polo culturale della Biblioteca Lanfranchi, avverrĂ la premiazione del concorso letterario “L’immagine parlaâ€?, organizzato a livello regionale e nazionale dall’associazione culturale culturale palazzolese “Il Maestraleâ€? (www.ilmaestrale.eu), con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Comune di Palazzolo sull’Oglio. Un concorso

La Giunta ha approvato l’avvio del procedimento per una variante parziale al Pgt in vigore dal 9 gennaio 2009 con l’aggiornamento del Documento di Piano, del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole. Chi volesse, può fare proposte (in carta semplice e triplice copia) entro le ore 12 del 14 giugno presso l’Ufficio Urbanistica. Per chiarimenti e informazioni visitare il sito web sito del Comune e l’Ufficio Urbanistica, a disposizione negli orari di apertura.

di narrativa giunto alla sua 5ÂŞ edizione e concernente un breve racconto scritto a partire da una fotograďŹ a, che quest’anno è stata scattata da Emanuele Gardoni. Ad aggiudicarsi il 1° premio Massimiliano Campo di Roma con il racconto “Il muro degli innamoratiâ€?; il 2° è andato invece a Barbara Cannetti di Ferrara con “La promessaâ€? e il 3° ad Arturo Bernava di Chieti con “CosÏ‌â€?. L’evento di sabato 4 giugno sarĂ anche l’occasione per intitolare

la scuola d’arte alla ďŹ gura del “Vecchio Paolâ€? l’industriale-artista Paolo Gentile Lanfranchi. Le opere degli allievi dei corsi d’arte di Cologne e Palazzolo, che fanno da cornice alla premiazione, saranno nuovamente esposte nella prestigiosa Villa Gnecchi a Cologne, visitabile nei seguenti orari: giovedĂŹ 2 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; sabato 4 giugno dalle 16 alle 19; domenica 5 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

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na storia fatta di fede, lacrime, bombe, denunce ma soprattutto d’amore. Questa l’essenza del servizio missionario che mons. Cesare Mazzolari affida al libro curato dal giornalista di “Avvenireâ€? Lorenzo Fazzini “Un Vangelo per l’Africaâ€?. Biografia di una delle testimonianze della Nigrizia di Daniele Comboni, in Italia e non solo. Il libro di 142 pagine edito da Lindau in collaborazione con Cesar Onlus ripercorre con rara luciditĂ e scorrevolezza le tappe fondamenta-

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li della vita del vescovo bresciano, ora 74enne. Un intreccio di storia e ricordi in una terra che cerca di rialzare la propria testa grazie alla grande opera di educazione e evangelizzazione operata da monsignor Mazzolari e dai tanti missionari e collaboratori della diocesi di Rumbek, dove risiede dal 1990. Il libro si apre con una breve introduzione sulla storia del Paese e la sua condizione attuale, prima di passare dall’Africa a quella Brescia che ha dato i natali a Mazzolari, e al ricordo delle lacrime di suo padre all’annuncio di voler diventare

Della Madre di Dio Tre grandi prototipi di icone della Madre di Dio sono attribuiti alla mano dell’Evangelista Luca. Secondo la leggenda popolare egli le dipinse quando Maria era ancora in vita. Pur non essendoci fonti attendibili che dimostrino questo, è comunque l’unico degli Evangelisti a trasmetterci molti particolari sulla Madre di Dio. Due immagini rappresentano la Madre ed il Bambino GesĂš, e sono conosciute con i nomi di “Odighitriaâ€? e “Eleusaâ€? (Madre di Dio della tenerezza); la terza, senza il Figlio, prende il nome di “Vergine Oranteâ€?. Ai tre prototipi fondamentali, l’Ortodossia ne aggiunge un quarto che intitola “Madre di Dio in tronoâ€?. Da questi quattro “tipiâ€? iconograďŹ ci deriveranno in Russia piĂš di 250 temi mariani, indicati con titoli che si rifanno ai luoghi della loro apparizione o ai miracoli riconosciuti. In tutte le raďŹƒgurazioni sul capo e sulle spalle delle Vergine sono rappresentate tradizionalmente tre stelle, antichissimo simbolo siriaco della triplice perpetua verginitĂ di Maria (prima, durante e dopo il parto), che indicano, nello stesso tempo, il segno della croce e la TrinitĂ . Nelle icone mariane l’identiďŹ cazione generale della Madre di Dio è data dall’iscrizione greca dei “Sacri Nomiâ€? MP OY (Madre di Dio)

sacerdote. Una vocazione che porta il giovane don Cesare Mazzolari negli Stati Uniti per un’esperienza missionaria di 25 anni con gli afroamericani dei sobborghi piĂš poveri delle grandi metropoli. Da qui il trasferimento in Sudan nel 1981, dove resterĂ oltre trent’anni. Parlando della missione e dell’essere missionari il “bishopâ€? bresciano spiega: “Bisogna perdere qualcosa per guadagnare. Una regola che vale in campo umano come nella fede. Possiamo progredire solo se rinunciamo al modo in cui noi faremmo le cose, pensando invece che sarĂ Dio

ad aiutarciâ€?. Ampio spazio è dedicato alla guerra e ai suoi strascichi, cosa che portò in Africa anche Enzo Biagi, col quale nacque una particolare amicizia. Il libro contiene racconti della lunga evangelizzazione e anche molte denunce, come quella su schiavitĂš e tratta di uomini e donne e bambini, oltre alla lotta verso le prevaricazioni delle multinazionali. Lucida e senza compromessi la parte conclusiva “Sguardi sul mondo e sulla Chiesaâ€?, che lascia ampi spazi alla riflessione ed è caratterizzata dalla schiettezza tipica di monsignor Cesare Mazzolari.

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dipinti i Santi Protettori. L’Angelo Custode è sempre presente nelle composizioni delle icone denominate “Icone di Famigliaâ€?.

A CURA DI

Cielo e Terra e sono i rappresentanti del Vecchio Testamento. A volte Dio stesso si manifesta agli uomini prendendo le sembianze di queste Creature, come ci tramanda l’Antico Testamento nell’episodio delle visita ad Abramo e Sara da parte de tre Messaggeri Divini di identico aspetto. La Chiesa Ortodossa divide in tre gruppi principali la raďŹƒgurazione angelica: il SeraďŹ no, che con le sue sei ali copre tutto il corpo lasciando visibile solo il volto; il Cherubino con quattro ali e l’Angelo con due ali e dall’aspetto di un giovane uomo. Solo tre Angeli sono nominati nella Bibbia con il loro nome: Gabriele “Potenza di Dioâ€?, Michele “Chi come Dio?â€? e Raaele “Dio dona guarigioneâ€?. Nelle iconostasi gli Angeli sono i guardiani delle Porte, fanno parte della composizione della Deesis e sono presenti in alcune icone delle Feste Liturgiche. Una ďŹ gura di rilievo dell’iconograďŹ a russa è rappresentata dall’Angelo Custode “Angel Chranitelâ€?, che è venerato nell’intimitĂ della famiglia. Degli Angeli... L’Angelo è considerato la Creatura Celeste piĂš vicina all’uomo, che lo Gli angeli occupano una posizione importante nelle composizioni accompagna ďŹ no al giorno del trapasso. In Russia, a partire dal XVII iconograďŹ che: sono le Creature incorporee che fanno da ponte fra secolo, è usanza rappresentarlo anche nei bordi delle icone, dove sono

...e dei Santi Le icone di Santi rimandano a Cristo; questa è la ragione per cui in esse troviamo sempre un’indicazione della Sua Presenza: una mano di Dio Padre, il Cristo Pantocrator, la TrinitĂ o pergamene con passi del Vangelo. I Santi sono identiďŹ cabili dalle iscrizioni, ma anche dalla ďŹ sionomia; le vesti ed altri attributi, come per esempio la croce dei Martiri, li collocano in una speciďŹ ca categoria. Sono i Patriarchi, Profeti, Apostoli, Vescovi, Padri della Chiesa, Martiri, Santi guerrieri, eremiti, monaci e Sovrani. Lo scopo dell’icona di un Santo è quello di essere, per il credente, un esempio da seguire, un monito, una ammonizione, un sostegno o un aiuto. Le icone piĂš antiche raďŹƒgurano uno, due o tre Santi al massimo. In epoche piĂš tarde troviamo gruppo piĂš numerosi, come nelle “Icone di Famigliaâ€?. In qualche icona il Santo viene rappresentato nel centro della tavola e “incorniciatoâ€? da scene della sua vita. Anche i Santi Protettori hanno una collocazione particolare nell’iconograďŹ a; spesso infatti sui bordi delle icone vengono aggiunte le ďŹ gure di uno o piĂš Santi. La scelta non è casuale: i personaggi da raďŹƒgurare sono i Protettori del destinatario dell’opera.

MONTICHIARI (BS)

“Nulla è piĂš bello di Cristo, l’unico senza peccatoâ€? (Pavel Florenskij)

“Madre di Dio di Kazanâ€? Russia: Scuola di S. Pietroburgo, metĂ del 1800, cm 31x26,5.

“Cristo dal Volto Severo� Russia: fine del 1700, cm 30,5x24,5.


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nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle Denominazioni di origine protetta degli oli extra vergini di oliva che associa 22 Consorzi di tutela dell’olio Dop, la quasi totalitĂ del settore. Ogni serata della tre giorni comincerĂ con una cena, allestita all’interno della Sala polifunzionale del centro civico don Riccardo Benedetti nel parco di Villa Vismara, curata dai ristoratori locali: venerdĂŹ toccherĂ all’agriturismo “El GiardĂŹâ€? di

Marone e domenica al Ristorante “L’Uliveto di Villa Kinzicaâ€? di Sale Marasino. Entrambi i pranzi, invece, saranno a cura del ristorante maronese “Alla Galleriaâ€?. Sabato sera, invece, cena-evento proposta dallo chef Stefano Masanti del ristorante “Il Cantinone di Madesimoâ€? di Sondrio, che vanta una stella Michelin. La giornata del 4, oltre alla presenza degli stand e dei laboratori di degustazione, vedrĂ anche alcuni importanti momenti

istituzionali, che culmineranno alle 20 con l’assegnazione dei premi “Olioimpresa�, e “Ercole de Ela�. Ogni serata e il pomeriggio domenicale saranno costellati da momenti di intrattenimento per grandi e piccoli, che termineranno, domenica sera, con il classico ma sempre affascinante spettacolo pirotecnico sul lago, a chiusura della manifestazione. Saranno presenti anche i laboratori di degustazione. Per informazioni e prenotazioni, tel 030/3531950.

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a Piccola famiglia francescana ricorda il fondatore padre Ireneo Mazzotti nel centenario dell’ordinazione sacerdotale. Nel Bresciano sono in programma due giornate: il 4 giugno a Ome la liturgia, alle 17 al cimitero, presieduta da mons. Ruggero Borboni e alle 18 la Santa Messa nella parrocchiale con frate Francesco Metelli; il 5 giugno a Cologne, invece, alle 11 la Santa Messa officiata da frate Francesco Bravi. Il 10 giugno, infine, nel duomo di Milano c’è la Messa alle 9. Padre Ireneo, originario di Cologne, visse la sua vocazione con grande impegno e responsabilitĂ . Considerava il sacerdozio come un immenso dono, una grazia segnalata, e nei suoi scritti frequentemente ringrazia il Signore per averlo chiamato al ministero sacerdotale. Era il 1929 quando si presentava a padre Ireneo Vincenza Stroppa. Racchiudeva in sĂŠ un grande sogno: “...Vivere una vita

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80 anni di storia. La vita di padre Ireneo Mazzotti si intreccia meravigliosamente con la nascita e lo sviluppo di questa opera in cui lui riversa tutte le sue attenzioni di padre, ma soprattutto vi instilla la sua profonda fede, il suo grande amore a Dio e ai fratelli, la sua devozione semplice e sincera alla Vergine Madre: una vita vissuta e perseguita con un costante impegno di ascesi, che parte e fonda le sue radici nella spiritualitĂ francescana. Prima che fondatore padre Ireneo è sacerdote nella pienezza del termine. La sua vita fu un duro cammino nella costante ricerca di “farsi santoâ€?. Nel suo esame di coscienza quotidiano, nelle sue meditazioni, registrava e descriveva con sinceritĂ , quelli che considerava i limiti della sua umanitĂ , con una scrupolosa analisi interiore. nel suo diario personale annotava dettagliatamente e nei minimi particolari i propositi e le tappe da raggiungere, gli impegni e le promesse, i piccoli passi, ma anche

le sconfitte. Vi si ritrova soprattutto il costante impegno di ricominciare sempre daccapo senza defezioni o rinunce. Possiamo cogliere molti degli aspetti della fisionomia propria di questa nuova opera, dai suoi scritti, dalle sue esortazioni e dalle parole con cui accompagnava i membri nel cammino di formazione, ma soprattutto dalla testimonianza della sua vita, dal suo sentire, dalla sua pietĂ eucaristica e mariana, dalla spiritualitĂ francescana.

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Quando le singole voci cadono inascoltate è l’unione a fare la forza. CosĂŹ i quattro Comuni di Berlingo, Rovato, Cazzago S. Martino e Travagliato si sono mossi per segnalare abusi e inadempienze degli operatori titolari delle autorizzazioni all’attivitĂ estrattiva nel bacino Ateg14. Un malumore diffuso che prosegue da diverso tempo e trova comuni intenti nelle parole del primo cittadino di Berlingo, Dario Ciapetti: “Nel bacino sud dell’Ate sono stati conferiti abusivamente oltre 10mila metri cubi di rifiuti tossico-nocivi (in gran parte piombo), poi messi ‘in sicurezza’ nel cosiddetto sarcofago tra il 2003 e il 2005, fra l’altro dal 2009 non piĂš monitorato (per emissioni in falda) dalla ditta Cave Nord, come previsto negli accordi. Nel 2006 Travagliato notifi-

ca escavazioni abusive e lo stesso fa Cazzago tra il 2007 e il 2009. Inoltre, a seguito di accertamenti vengono avviati procedimenti per stoccaggio abusivo di rifiuti non regolari e di recente la Guardia di finanza sequestra parte del bacino sud per episodi di escavazione e riporto abusivi. Quel che chiediamo è la tutela dei cittadini e l’ascolto delle istanze pubbliche, spingendo sulla modifica della legge regionale n. 14 del 1998. Alla Provincia chiediamo la sospensione immediata di tutte le autorizzazioni all’escavazione e il riconoscimento del Parco locale di interesse sovracomunale, alla Regione l’archiviazione delle domande di discarica nel bacino e alla Magistratura di conoscere in tempi celeri la natura e la quantitĂ del materiale abusivamente conferitoâ€?.


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pittura impressionistica e l’arte astratta sono rappresentazioni di emozioni, di uno stato del poeta che non può essere ďŹ sso o deďŹ nito secondo canoni stabiliti in precedenza. Le icone rappresentano fedelmente ciò che si trova nelle Sacre Scritture, non sono semplici rafďŹ gurazioni, non possono essere giudicate con gli stessi caratteri di un quadro, nĂŠ possono avere lo stesso ruolo di un dipinto. L’icona può essere vista come una ďŹ nestra spirituale

aperta a tutti coloro che sono in grado di coglierne l’essenza. Per coglierla con la giusta sfumatura bisogna mettersi nei panni del credente, ed entrare nella convinzione che Dio sia il giudice ed il supremo occhio che osserva e al quale nulla sfugge. Alcuni ritengono pertanto che non sia appropriato deďŹ nire l’icona come una semplice rappresentazione artistica. L’icona non è un simbolo, ma esprime mediante un codice simbolico il messaggio di salvezza.

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ondazione Cab, Associazione Amici della chiesa di Santa Maria della CaritĂ e l’ente parrocchia della Cattedrale di Brescia, che nei mesi scorsi hanno promosso l’avvio degli interventi di recupero e di restauro della chiesa di via dei Musei, hanno lanciato una serie di iniziative per sostenere l’importante progetto. Accanto al tradizionale canale delle donazioni, effettuabili tramite il ricorso al conto corrente dell’Assocazione amici della chiesa di Santa Maria della CaritĂ onlus (codice iban: IT 79 K 0350011210000000060594), tramite il sito www.amicidella chiesasmc. it, telefonando allo 0423/705025, e a quello della destinazione del 5xmille alla stessa associazione, c’è anche la possibilitĂ di contribuire all’importante restauro attraverso l’acquisto dei biglietti di una lotteria che avrĂ termine il prossimo 7 luglio. Due crociere, 10 abbonamenti ad “Avvenireâ€? e altri premi sono a disposizione delle persone che sceglieranno questa

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forma di sostegno. La chiesa di Santa Maria della CaritĂ , si trova nel cuore del centro storico di Brescia, è un importante luogo di culto della cittĂ . Edificata a seguito del Sacco di Brescia del 1512 e ricostruita un secolo dopo, la chiesa è il monumento piĂš importante dell’architettura barocca bresciana. Nata per ospitare le donne bisognose, nel corso dei secoli ha conosciuto ben tre interventi di restauto, sempre sostenuti dal contributo determinante della popolazione. Attualmente l’edificio versa in condizioni di progressivo degrado e rischia di subire danni irreversibili all’intera struttura. L’avvio del progetto di re-

cupero ha permesso di stabilire che le condizioni di salute della chiesa sono ancora piĂš gravi di quello che si pensava. I muri perimetrali si stanno un po’ aprendo perchĂŠ la volta, essendo sostenuta da spicchi ottagonali, si comporta proprio come succede con gli spicchi di un frutto quando non sono saldati tra di loro; tendono per il peso ad aprirsi e sugli angoli tra uno spicchio e l’altro si aprono delle crepe, che quindi sono strutturali; chiaramente si evidenziano sull’affresco, sulla parte cosĂŹ stuccata, investono però la struttura, al punto che ci sono dei passaggi dove si può dall’interno uscire all’esterno oggi con un bastone. L’importante restauro strutturale è stato cosĂŹ affidato alla direzione dell’arch. Frassoni. Gli sforzi messi in campo dalla Fondazione Cab e della realtĂ che si sono fatte carico del recupero deve essere implementato. Di qui l’idea delle tante inizitative presentate, non ultima quella della lotteria. Per ulteriori informazioni www.amicidellachiesasmc.it.


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ƒ‰�‘Ž‘ ‡ŽŽƒ ƒŽƒœœ‘ ‹� �‘•–”ƒ …‘� ‹Ž ”—’’‘ ƒ”–‹•–‹…‘ „ƒ‰�‘Ž‡•‡ Il Gruppo artistico bagnolese, il sodalizio nato nel 2005 con l’obiettivo di divulgare l’arte in ogni sua manifestazione, organizza, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura della locale amministrazione comunale un nuovo evento culturale: “Palazzo in mostra� esposizione collettiva di pittura e scultura a tema libero che si compone di un centinaio di opere, realizzate da una trentina di artisti, la maggior parte appartenenti all’associazione e da una decina

di scultori. L’evento, inserito nel programma culturale annuale dell’associazione e divenuto ormai un momento ďŹ sso nella sua attivitĂ presenta quest’anno alcune novitĂ , esposte da Fabiano Paterlini, presidente del sodalizio. “Quest’anno l’evento, oltre ad essere una “collettiva del gruppo pittoriâ€? come viene conďŹ denzialmente chiamato, ha al suo interno anche l’allestimento di una sezione dedicata alla scultura in cui esibiranno le loro opere artisti

della nostra comunità , ed anche dell’intero territorio della provincia bresciana. Con questa iniziativa vogliamo sottolineare l’importanza della cultura e le potenzialità artistico-espressive e le passioni che risiedono nell’anima di ogni persona e la volontà dell’artista di far conoscere i propri sentimenti per avere un confronto con il pubblico�. Anche quest’anno poi, rispettando una tradizione particolarmente apprezzata nelle precedenti

edizioni, sarĂ allestita la mostra “Omaggio ad artisti bagnolesi scomparsiâ€?, che quest’anno sarĂ dedicata a Canuto Chizzolini pittore naif che, testimone della Bassa bresciana, con i suoi quadri ha raccontato la campagna bresciana. “Palazzo in mostraâ€?, che sarĂ allestita a Palazzo Bertazzoli (nella foto) in via XXVI aprile,48 sarĂ inaugurata sabato 4 giugno alle ore 18 e sarĂ visitabile sino al 26 giugno, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 dalle 17 alle 19.

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6L UHVWDXUD OD QDYDWD GHOOD SDUURFFKLDOH Tre anni dopo la conclusione del restauro dell’abside, la comunitĂ di Niardo si prepara in questi giorni ad affrontare il restauro dell’imponente navata della chiesa parrocchiale, dedicata a S. Maurizio (nella foto). Dopo i numerosi interventi eseguiti negli scorsi anni su iniziativa di don Fausto Murachelli, oggi parroco di Capo di Ponte, il suo successore, don Angelo Corti, ha voluto seguire le orme del suo predecessore. L’incarico all’esecuzione dei lavori è stato affidato al restauratore bresciano Leonardo Gatti, che con la sua ĂŠquipe aveva giĂ sottoposto a certosine cure, oltre all’impianto decorativo dell’abside, anche i due antichi orologi dipinti sul campanile. Il suo Studio-Laboratorio opererĂ con autorizzazione della Soprintendenza di Brescia, in stretta collaborazione con l’architetto Giacomo Panteghi-

ni, direttore dei lavori. “Stiamo solo aspettando l’autorizzazione a un’integrazione al progetto giĂ approvato da parte della Soprintendenza, che confidiamo possa arrivare a breve, per poi iniziare il montaggio del grande ponteggio e dare il via ai restauri con la stagione estivaâ€?. Ăˆ con queste parole che il Parrocco dĂ conto di questa iniziativa, che ha visto l’approvazione da parte della comunitĂ parrocchiale, molto sensibile a tutti i piani di recupero dei beni storico-artistici del proprio paese. In questi giorni si stanno anche pianificando alcune iniziative di sensibilizzazione per la raccolta di fondi, pubblicizzando i progetti d’intervento. Un restauro assolutamente necessario, dato lo stato di grave e avanzato degrado di buona parte degli intonaci delle volte.

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Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che GesĂš aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. GesĂš si avvicinò e disse loro: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, ďŹ no alla ďŹ ne del mondoâ€?.

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on ci sono molti particolari nel racconto di Matteo; nemmeno il nome del monte della Galilea, nemmeno il come sia avvenuto l’ultimo distacco. C’è solo il necessario: il messaggio, la certezza che quanto è accaduto ha sconvolto una volta per tutte la storia e non solo la vita dei dodici discepoli. Tutto è nelle mani del Risorto e da qui discende la necessitĂ : andare, predicare, battezzare, rendere discepoli tutti i popoli della terra. Il suo potere diventa la missione dei discepoli. In altre parole: quello che si è compiuto giĂ in GesĂš si deve compiere nella storia attraverso il cammino della Chiesa. Ăˆ da qui che discende il necessario per la vita della Chiesa e, per quanto essa si incarni in manifestazioni storiche differenti, quello che non cambia è la necessitĂ di rendere presente Lui che ha giĂ il potere su tutto. Costringere gli uomini a vedere Lui che non è piĂš disponibile ma che dice

/¡HVSHULHQ]D GHOOD SDWHUQLWj ÂŤO santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro‌. Per molto tempo abbiamo vissuto la figliolanza, chiamandola “timor di Dioâ€? ed escludendone la dimensione affettiva. Oggi il rischio è opposto, trasformare Dio nel “paparinoâ€?, nel “Papiâ€?. Ho dei fremiti quando leggo nei Vangeli che GesĂš usò per la prima volta il termine “AbbĂ â€? all’orto degli ulivi (Mc 14,36). In quell’occasione non ci fu spazio per il sentimentalismo: ci troviamo davanti ad un Dio che tace e che non retrocede dalle sue posizioni, nemmeno nei confronti del Figlio, l’Amato. La paternitĂ di Dio è anche questo e qui ci sarebbe una profonda riflessione su come oggi venga vissuta, nelle nostre famiglie, una paternitĂ molle, assente o super-

flua. Nella vita di alcuni Santi pregare il Padre nostro è stata un’esperienza trasformante. Maria Egiziaca, prostituta, si reca piena di peccati al Santo Sepolcro. Piange, entra facendosi forza e dal cuore le esce la preghiera del Padre nostro. La conversione la porta a vivere il resto della vita come AmmĂ , eremita nel deserto. Chiara da Rimini, vita dissoluta, vuole entrare nella chiesa francescana di Rimini, trova la porta chiusa. Vi entra da una porta secondaria e piangendo recita il Padre nostro. DiventerĂ monaca “santa e ribelleâ€? come l’apostrofa una recente e bellissima biografia. Santa Margherita da Cortona, dopo una giovinezza leggera, il declino e pregando nella chiesa francescana di Cortona, davanti ad un Crocifisso si sente chia-

mare: “Figlia!â€?. In anni recenti, un amico, Gianfranco, che viveva momenti di prova nella vita, dopo tanti anni si affaccia alla chiesa di San Francesco in Brescia. Entra nel momento in cui si canta il Padre nostro nelle lodi domenicali. Passano le settimane, ripete l’esperienza in un altro orario: ancora il Padre nostro, ma nella celebrazione eucaristica. Si ferma a riflettere: ÂŤPerchĂŠ sempre il Padre nostro?Âť. Nel silenzio dell’anima capisce che Dio vuole ricordargli che non è solo ad affrontare le sue prove ma che può confidare in un Padre creatore, consolatore e redentore e tornare a sentirsi figlio. Questa è solo una piccolissima parte di quell’abisso sul quale si affacciò San Francesco meditando la prima parola della preghiera: Padre.

di rimanere sempre, fino alla fine del mondo. Costringere gli uomini alla stessa nostalgia, allo stesso bisogno di sentirlo presente pur sapendo di doverlo ancora aspettare. Costringere alla contraddizione della propria inadeguatezza, fragilitĂ , incoerenza come mezzo per comunicare la Sua inspiegabile presenza. Ma soprattutto la nostalgia. Che si sente solo quando chi non è piĂš disponibile è stato amato. La nostalgia nasconde un senso d’amore irrisolto e continuato che il tempo non riesce a separare e a cancellare. E pretende che questo amore non sia dimenticato; anzi che sia conosciuto e lasciato vivere, fino alla fine del tempo. Ed è esagerata la nostalgia, cosĂŹ come l’amore che l’ha generata; e parla, e convince, e avvolge. Si può chiamare testimonianza per creare un filtro razionale; predicazione se le si dĂ un contenuto strutturato. Ma in fondo è solo quell’amore che, dall’inizio non

riesce a star fermo e ha bisogno di continuare a dire quel che è accaduto nella bruciante esperienza dell’inizio, inspiegabile come l’amore di Dio e inadeguato come l’amore dell’uomo. Ăˆ la nostalgia di averLo ancora qui, presente e futuro insieme, in una tensione che si svolge nella storia e che la coinvolge dall’inizio alla fine, la pervade cambiandola di segno. Ăˆ l’amore che diventa esperienza di vita nella storia di quelli che hanno il coraggio di credere, di dire e di fare quello che Lui ha comandato. Non un sentimento vago di amore, ma l’amore vero che diventa qualcosa di concreto, che costruisce la storia e trasmette l’assoluto. Non ci sono parole convincenti al punto da trascrivere questo amore e questa nostalgia. Si impastano con i giorni di chi crede e diventano i giorni di chi attende. Di chi continua ad andare e a credere che Lui è sempre con noi. Fino alla fine del mondo.


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commentando la prima Lettura della domenica scorsa. “Era il Signore che agiva per mezzo loro – ha chiarito il PonteďŹ ce –. Come GesĂš annunciava la venuta del Regno di Dio, cosĂŹ i discepoli annunciarono GesĂš risorto, professando che Egli è il Cristo, il Figlio di Dio, battezzando nel suo nome e scacciando ogni malattia del corpo e dello spiritoâ€?. “E vi fu grande gioia in quella cittĂ â€?. Leggendo questo brano, secondo il Santo Padre, “viene spontaneo pensare alla forza risanatrice del

Vangelo, che nel corso dei secoli ha ‘irrigato’, come ďŹ ume beneďŹ co, tante popolazioni. Alcuni grandi Santi e Sante hanno portato speranza e pace ad intere cittĂ â€?. “Mentre i potenti di questo mondo cercavano di conquistare nuovi territori per interessi politici ed economici – ha aggiunto Benedetto XVI –, i messaggeri di Cristo andavano dappertutto con lo scopo di portare Cristo agli uomini e gli uomini a Cristo, sapendo che solo Lui può dare la vera libertĂ e la vita

eternaâ€?. Anche oggi “la vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione: sia verso le popolazioni che non sono state ancora ‘irrigate’ dall’acqua viva del Vangelo; sia verso quelle che, pur avendo antiche radici cristiane, hanno bisogno di nuova linfa per portare nuovi frutti, e riscoprire la bellezza e la gioia della fedeâ€?. Un pensiero quindi al Beato Giovanni Paolo II, che “è stato un grande missionario, come documenta anche una mostra allestita in questo periodo a Roma.

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¡assemblea dei Vescovi italiani (Roma, 23-27 maggio) si è conclusa con un gesto di umile e fiduciosa, persino accorata preghiera davanti all’icona di Maria, “Salus populi romaniâ€?, nella piĂš antica basilica dedicata in Occidente alla Madre di Dio, Santa Maria

Maggiore. I Vescovi, radunati attorno a Benedetto XVI, hanno voluto “condividere un intenso momento di preghiera con il quale affidare alla protezione materna di Maria, ‘Mater unitatis’, l’intero popolo italiano, a 150 anni dall’unitĂ politica del Paeseâ€?. CosĂŹ, in un breve e intenso messaggio, si è espresso il Papa

che, in questa come in altre frequenti occasioni, ha espresso la sua attenta premura per “questa amata nazioneâ€?, di cui nell’assemblea si è parlato con toni preoccupati nell’intento di incoraggiare la ripresa di un cammino di sviluppo e di superamento delle difficoltĂ e del disorientamento in cui versa l’attuale stagione politica. “Af-

fronte ai grandi e complessi problemi della storia contemporanea, ma è anche messaggio e ammonimento per amministratori, politici e cittadini. Un invito a prendere sul serio la dimensione politica della vita collettiva, a essere sensibili e capaci di rappresentare le istanze sociali, a ricostruire la storia in termini non fa-

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fidareâ€? a Maria con il ricorso ad una delle preghiere piĂš popolari quale il Rosario non è un atto di rassegnata attribuzione ad altri delle responsabilitĂ , non è un gesto magico: “La fede non è alienazioneâ€?, quanto una presa di coscienza, piĂš profonda e lucida, della responsabilitĂ delle persone chiamate a “fare spazio a Dioâ€? nella vita privata e pubblica, e porsi “alla scuola di Mariaâ€?. La Vergine ci invita a “condividere i passi di GesĂšâ€?, camminare sul sentiero da lui indicato, imitando lui che è “la forma dell’uomo, la sua veritĂ piĂš profonda, la linfa che feconda una storia altrimenti irrimediabilmente compromessaâ€?. La preghiera dei Vescovi con il Papa è invocazione a Dio, richiesta d’intercessione di Maria, è confessione di povertĂ e insufficienza delle risorse umane di

ziosi, a concepire la laicitĂ in modo rispettoso dei diritti dei fedeli e delle comunitĂ religiose, a riconoscere l’importanza della presenza della Chiesa nella storia italiana di questi 150 anni. In una parola ad affrontare la vita politica e sociale sulla base delle categorie della fraternitĂ e del bene comune. Benedetto XVI ha voluto ricordare a chiare lettere: “A ragione l’Italia celebrando i 150 anni di unitĂ politica può essere orgogliosa della presenza e dell’azione della Chiesaâ€? e rivendica il diritto di rappresentare le istanze etiche e di difendere i valori e i diritti fondamentali dell’uomo che sono “previ rispetto a qualsiasi giurisdizione stataleâ€?, in quanto iscritti nella natura stessa della persona umana. La Chiesa cosĂŹ fa la sua politica, nel modo piĂš alto e dignitoso,

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in ginocchio, con lo sguardo in alto, dando un segnale di umile forza, capace di trasformare il modo e lo stile di operare nella sfera pubblica, allontanandone la corruzione in tutte le sue molteplici forme, anche quella devastante degli speculatori finanziari, e le miserie e meschinità quotidiane. Esplicitamente, mettendosi dalla parte di chi si trova in difficoltà ed è perdente in questo momento, mentre nelle piazze si attivano manifestazioni di protesta, segno di un crescente disagio, Benedetto XVI fa un appello a favore dei disoccupati, dei precari, per costruire insieme una società piÚ giusta, tutelare la vita umana e sostenere gli sforzi della famiglia perchÊ possa dar vita e educare nuove generazioni, persone libere e responsabili, per una società rinnovata.

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&DWWROLFL D FRQIURQWR LQ SROLWLFD “La presenza dei cattolici nei vari partiti è una scommessa e una chance afďŹ nchĂŠ la politica prenda la piega di un concorso costruttivo e non lacerante, alla ricerca del bene comune e non solo di quello di una parteâ€?. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, nell’intervento tenuto lunedĂŹ 30 maggio presso la Camera dei Deputati, in occasione del Convegno “Cattolici e cattolici a confrontoâ€?. Soffermandosi sulla necessi-

tĂ di avviare “una riessione sul confronto da politici cattolici militanti in diversi schieramentiâ€?, mons. Crociata ha affermato che “la sďŹ da piĂš grande è non farsi fagocitare dalle logiche conittuali interpartitiche, ma far agire la logica del confronto costruttivoâ€?. “L’interesse di parte – ha ammonito il Segretario generale della Cei – non può oscurare la visione e la ricerca del bene generale: di questo i cattolici in politica devono sentire la pri-

migenia e irriducibile responsabilitĂ , come testimonianza di fede e di una appartenenza ancora piĂš originaria e discriminanteâ€?. In questa prospettiva, per la Cei “le diverse rappresentazioni del bene generale e la ricerca di tutti per un qualche interesse di parte devono trovare una forma di composizione che non cancelli le differenze, ma evolva verso la visione di un bene piĂš grande in cui sia possibile riconoscere l’apporto di ciascunoâ€?.


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‡‰Ž‹ƒ †‹ ‡Â?–‡…‘•–‡ ‘Â?˜‘…ƒ–‹ †ƒŽŽ‘ ’‹”‹–‘ ƒÂ?–‘ Sabato 11 giugno si terrĂ in Cattedrale la veglia di Pentecoste “Convocati dallo Spirito Santoâ€?. Ciascuna realtĂ ecclesiale attua il proprio impegno con l’originalitĂ del suo carisma. Partendo da strade diverse ci si ritrova però insieme ed è lo Spirito Santo che, pur nella diversitĂ rende accoglienti gli uni verso gli altri e porta all’unitĂ di intenti: concorrere a ediďŹ care la Chiesa e rinnovare l’umanitĂ . C’è una storia di corresponsabilitĂ intessuta di rapporti personali,

un dialogo della vita. L’esperienza di Pentecoste porta a vivere l’orizzonte degli Atti degli Apostoli, a rinnovare sempre i legami come nelle prime comunitĂ cristiane. La Commissione spiritualitĂ di comunione della Consulta dei laici, formata da membri di numerose realtĂ ecclesiali, si è impegnata a comporre i vari momenti della Veglia. Non ci sarĂ la celebrazione eucaristica per la concomitanza delle ordinazioni presbiterali nel pomeriggio.

La Veglia, dopo la meditazione sullo Spirito Santo sarĂ arricchita da tre testimonianze di vita scelte fra le numerose che saranno afďŹ sse in Duomo. L’inizio è alle 20,30 e con la seguente scaletta: proclamazione della Parola (Mt. 11,4); intervento di Piero Sebastiano; testimonianze di membri delle aggregazioni laicali; introduzione all’adorazione di mons. Gianfranco Mascher; adorazione eucaristica; mandato e benedizione ďŹ nale.

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l 23 maggio del 1992 una bomba posta sotto il manto stradale dell’autostrada che collega l’aeroporto a Palermo provocava la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie, degli uomini della scorta; il 23 maggio di ogni anno Palermo, la Sicilia e l’Italia intera si fermano per poter rispondere con la forza della legalitĂ e con il senso di appartenenza alle istituzioni alla brutalitĂ e alla violenza di quel giorno. Anche quest’anno l’appuntamento si è rinnovato, in un luogo simbolo: l’Aula bunker del tribunale di Palermo. Abbiamo avuto la possibilitĂ di essere parte di questo evento, e per noi è stata un’esperienza, coinvolgente, inaspettata e fortemente educativa. Il ministero dell’Istruzione, qualche mese fa, ci ha contattato per chiedere la disponibilitĂ ad animare l’accoglienza di circa 1200 studenti provenienti da tutta Italia che avrebbero raggiunto Palermo su due grosse navi provenienti da Napoli e Civitavecchia. L’entusiasmo dei 23 animatori del nostro oratorio è stato un elemento fondamentale di questa avventura. La giornata di domenica è stata dedicata alla preparazione di 10 laboratori sulla legalitĂ : 10 occasioni di riflessione, di gioco, di attivitĂ manuale per poter dire che le regole, la legge, il senso di appartenenza a una comunitĂ , l’attenzione all’altro, sono alcuni mattoni per costruire il bene di tutti. Il lunedĂŹ seguen-

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ma abbiamo incontrato anche esponenti delle istituzioni. Ci siamo proposti con il nostro stile e per una volta abbiamo assaporato cosa significhi esportare lo “stile oratorioâ€? laddove l’oratorio non è una realtĂ molto conosciuta. Ăˆ un’esperienza che ricorderemo a lungo perchĂŠ ci ha aiutato a cogliere l’importanza fondamentale di educarci ed educare alla legalitĂ ; gli animatori dell’oratorio hanno sentito che davvero la speranza ha bisogno di comunione di intenti. Un brivido ci ha colto ed emozionato quando il corteo di 10mila giovani si è fermato in un silenzio irreale e profondo per ricorda-

re chi ha speso la sua vita per costruire una societĂ libera, giusta, aperta. Giovanni Falcone ebbe a dire: “La mafia non è affatto invincibile. Ăˆ un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avrĂ quindi anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioniâ€?. Siamo contenti di aver contribuito un poco a questo impegno.

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9HUVR LO 6LQRGR ´&RPXQLRQH GL FRPXQLWjÂľ Una seduta quasi interamente dedicata ad approfondire le ragioni su cui costruire il percorso dell’annunciato Sinodo diocesano sulle unitĂ pastorali. Ha voluto impostare cosĂŹ il vescovo Luciano Monari l’incontro dell’ultimo Consiglio presbiterale dell’anno pastorale 2010-2011, tenutosi lo scorso 18 maggio presso il Centro pastorale. “Desidero che il cammino che faremo – ha detto Monari – faccia crescere in noi un’autentica mentalitĂ sinodale,

che si deve compiere con pazienza e che avviene anche attraverso la conversione. Riguarda la crescita del pensiero e l’ascolto dello Spirito che parla alla nostra Chiesa�. Un cammino, quello verso il Sinodo, che già da alcune settimane vede all’opera una Commissione antepreparatoria con il compito di elaborare uno strumento per la riessione e la consultazione e le tappe dell’anno sinodale. Alcune obiezioni sostanzia-

li ne hanno rallentato la deďŹ nizione, per questo il Vescovo ha ritenuto che vi debba essere sempre “un’unanimitĂ moraleâ€? intorno a temi cosĂŹ importanti per giungere a conclusioni condivise e non calate dall’alto. Le prime tappe riguarderanno l’AgorĂ in cui sarĂ diffuso lo strumento di riessione e che vivrĂ la settimana “Chiesa nella cittĂ â€? dal 13 al 18 settembre 2011. Sabato 17 settembre in Cattedrale è prevista la messa di apertura dell’anno sinoda-

le, mentre il Sinodo sarà nell’autunno 2012. Il Consiglio ha successivamente proceduto a eleggere un consigliere (don Marco Mori) e un revisore (mons. Giuliano Nava) della Fondazione Opera diocesana S. Francesco di Sales per il quinquennio 2011-2016. Nel pomeriggio, poi, sono stati illustrati il bilancio dell’ente diocesi e delle parrocchie. Al termine la comunicazione del Vicario generale circa la celebrazione delle cresime.


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GiovedÏ 2 giugno Ore 18.30 – Brescia – Incontro con il Prefetto. VenerdÏ 3 giugno Ore 18 – Brescia – S. Messa presso la comunità delle Clarisse Cappuccine di via Arimanno per il 40Ɠ del ritorno a Brescia. Ore 20 – Brescia – Partecipa all’assemblea della Cdal presso il

Centro pastorale Paolo VI. Sabato 4 giugno Ore 9.30 – Brescia – Partecipa al Consiglio pastorale diocesano. Ore 17.30 – Siviano di Montisola – Cresime. Domenica 5 giugno Ore 10.30 – Brescia – S. Messa in occasione della festa dei popoli alla Stocchetta.

Ore 15.30 – Brescia – Professione perpetua in San Lorenzo di suor Patrizia Confalonieri delle Ancelle. Ore 18 – Calcinatello – S. Messa e inaugurazione dell’oratorio. Dal 6 all’11 giugno il Vescovo predica gli esercizi spirituali agli ordinandi presbiteri.

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omenica 5 giugno la Chiesa celebra la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Per l’occasione Benedetto XVI ha diffuso un messaggio che ha come titolo “VeritĂ , annuncio e autenticitĂ di vita nell’era digitaleâ€?. Viene spesso ricordato, che siamo di fronte a una vasta trasformazione culturale. Come la rivoluzione industriale produsse un profondo cambiamento nella societĂ attraverso le novitĂ introdotte nel ciclo produttivo e nella vita dei lavoratori, cosĂŹ oggi la profonda trasformazione in atto nel campo delle comunicazioni

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al servizio del bene integrale della persona e dell’umanitĂ intera. Se usate saggiamente, esse possono contribuire a soddisfare il desiderio di senso, di veritĂ e di unitĂ che rimane l’aspirazione piĂš profonda dell’essere umano. Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta e aperta, responsabile e rispettosa dell’altro. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita. Del resto, anche nel mondo digitale non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia. Il Papa sottolinea: “L’impegno per una testimonianza al Vangelo nell’era digitale richiede a tutti di essere particolarmente attenti agli aspetti di questo messaggio che possono sfidare alcune delle logiche tipiche del web. Anzitutto dobbiamo essere consapevoli che la veritĂ che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua “popolaritĂ â€? o dalla quantitĂ di attenzione che riceve. Dobbiamo farla conoscere nella sua integritĂ , piuttosto che cercare di renderla accettabile, magari “annacquandolaâ€?. Deve diventare alimento quotidiano e non attrazione di un momento. La veritĂ del Vangelo non è qualcosa che possa essere oggetto di consumo, o di fruizione superficiale, ma è un dono che chiede una libera risposta. Essa, pur proclamata nello spazio virtuale della

rete, esige sempre di incarnarsi nel mondo reale e in rapporto ai volti concreti dei fratelli e delle sorelle con cui condividiamo la vita quotidiana. Per questo rimangono sempre fondamentali le relazioni umane dirette nella trasmissione della fede!â€? I credenti, testimoniando le loro piĂš profonde convinzioni, offrono un prezioso contributo affinchĂŠ il web non diventi uno strumento che riduce le persone a categorie, che cerca di manipolarle emotivamente o che permette a chi è potente di monopolizzare le opinioni altrui. Al contrario, i credenti incoraggiano tutti a mantenere vi-

ve le eterne domande dell’uomo, che testimoniano il suo desiderio di trascendenza e la nostalgia per forme di vita autentica, degna di essere vissuta. “La veritĂ che è Cristo – mette in risalto ancora Benedetto XVI – in ultima analisi, è la risposta piena e autentica a quel desiderio umano di relazione, di comunione e di senso che emerge anche nella partecipazione massiccia ai vari social network. (...) Ăˆ proprio questa tensione spirituale propriamente umana che sta dietro la nostra sete di veritĂ e di comunione e che ci spinge a comunicare con integritĂ e onestĂ â€?.

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L’assemblea generale della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali è convocata venerdĂŹ 3 giugno alle ore 20 presso il Centro pastorale Paolo VI con il seguente ordine del giorno: intervento del vescovo mons. Luciano Monari; presentazione del lavoro svolto nel triennio; elezioni per il rinnovo delle cariche sociali (comitato dei presidenti e segretario generale); indicazione delle linee di indirizzo 2011-2012; varie ed eventuali.

La cancelleria comunica i provvedimenti della settimana: Il rev.do sac. Daniele Mombelli è stato nominato insegnante di Diritto canonico nello Studio teologico Paolo VI, presso il Seminario diocesano, per il prossimo anno 2011-2012, in sostituzione del rev.do sac. prof. Giulio Sembeni. Il rev.do sac. Giuseppe SteďŹ ni, giĂ vicario parrocchiale di S.M. Assunta in Palazzolo S.O., è stato nominato parroco di Cividate Camuno e Malegno.

Domenica 5 giugno, alle ore 15.30 nella chiesa di San Lorenzo in cittĂ , farĂ la professione religiosa perpetua nella congregazione delle Ancelle della caritĂ , suor Patrizia Confalonieri (nella foto). Alla vigilia dell’evento suor Patrizia vuole condividere con noi i suoi pensieri scrivendo: “Desidero comunicare la gioia di questa grazia che il Signore dona a me e alla sua Chiesa. Frutto di un discernimento vocazionale e un itinerario formativo all’interno di un’esperienza comunitaria

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nella famiglia delle Ancelle della CaritĂ . Figlia di S. Maria CrociďŹ ssa Di Rosa, nostra Fondatrice, sono Ancella a servizio del regno secondo una peculiare intuizione: la caritĂ di GesĂš, contemplata nella Croce, adorata nell’eucaristia, imitata nel servizio del prossimo, particolarmente nella persona degli ammalati, dei poveri, dei piccoli riconoscendo che proprio in costoro GesĂš predilige dimorare. Innalzo la mia preghiera di lode in comunione con tutti voiâ€?.

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ilippo non è una matricola, nĂŠ un professore, però è inserito in una scuola che non conosce eguali: la scuola del Vangelo. Questo apostolo è stato protagonista, insieme a piĂš di 6000 fedeli, dei festeggiamenti per i 90 anni dell’UniversitĂ cattolica del Sacro Cuore, svoltisi a Roma lo scorso il 21 maggio e culminati nella celebrazione eucaristica presieduta dal card. Dionigi Tettamanzi nella Basilica di San Pietro, seguita dall’udienza papale con Benedetto XVI. Tra i presenti anche un’importante delegazione di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo della sede bresciana dell’universitĂ . Nel Vangelo proclamato durante la Santa Messa (Gv 14, 7-14), l’apostolo Filippo si rivolge a GesĂš dicendo: “Signore, mostraci il Padre e ci bastaâ€?. In questa frase si riassume il senso della missione intrapresa da padre Agostino Gemelli 90 anni fa quando, sotto l’egida dell’Istituto di studi superiori “Giuseppe Tonioloâ€?, fu fondato quello che sarebbe poi diventato il piĂš importante ateneo dei cattolici italiani. Il desiderio di conoscere ha da sempre caratterizzato la vocazione dell’uni-

versitĂ ; molteplici sono i sentieri di un sapere sempre piĂš vasto che si incontrano nell’unico sentiero principale, GesĂš, che è via, veritĂ e vita. Al termine della celebrazione, mons. Sergio Lanza, assistente generale dell’UniversitĂ cattolica, ha esortato tutti a “videre Petrumâ€? per trovare la strada giusta da percorrere, avviando all’incontro con il successore di Pietro

stato inoltre ribadito l’intendimento comune di rinsaldare l’amicizia tra fede e ragione sullo sfondo di un’antropologia cristiana. In un clima di rapide trasformazioni – ha precisato il Papa – la societĂ tende a relegare la religione ad aspetti opinabili. Per evitare effetti pesanti, bisogna che l’UniversitĂ cattolica consolidi le ragioni per cui è nata, promuovendo un umane-

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simo autentico. La questione dell’Assoluto non è avulsa dalla realtĂ , ma è fondamentale per entrarvi; l’audacia nella ricerca e la pazienza nella comprensione sono indispensabili per una sinergia tra fede e cultura. Il vertice della conoscenza di Dio si concretizza nella caritas; solo praticando l’amore si può conoscere Dio, quindi l’UniversitĂ deve testimoniare la caritĂ .

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6XOOD VDSLHQ]D LQ WHPSL GLIILFLOL “Dammi la sapienza che siede accanto a te in trono, perchĂŠ io sono incapace di comprendere la giustizia e le leggi. Se qualcuno fra gli uomini fosse perfetto, privo della sapienza che viene da te, sarebbe stimato un nullaâ€? (Sap 9,4-6). Sono alcune delle parole della preghiera del re Salomone, che chiede a Dio il dono della ‘sapienza’ per essere in grado di governare, con rettitudine, il suo popolo. Il testo attribuisce alla sapienza un valore inestimabile: analogo a quello che San Paolo assegna all’agape nel suo celebre “inno alla caritĂ â€? (1Cor 13,1-3). Ma cos’è la sapienza invocata da Salomone? Chi è ‘il sapiente’, ‘il saggio’, secondo la Scrittura? L’interesse attorno a questi interrogativi si fa ancora piĂš vivo se il tema viene declinato in rapporto al nostro tempo. Il bisogno di ‘sapienza’ e di ‘saggi’ pare proporzionale alla percezione di avere smarrito alcune coordinate fondamentali del vivere comune. Anche il vescovo Luciano, nel corso degli ultimi esercizi spirituali all’Eremo di Montecastello, ha proposto una meditazione su questo tema: “La sapienza è l’arte di vivere − ha ricordato ai sacerdoti presenti − è quella capacitĂ che progressivamente l’uomo deve assumere di orientare correttamente la vita, le decisioni e i comportamentiâ€?. Il prossimo Convegno biblico diocesano, che si terrĂ domenica 19 giugno presso il complesso San Cristo dei Missionari Saveriani, intende offrire un’occasione per riflettere su questa tematica, che occupa un posto non trascurabile nella Scrittura. Il titolo del Convegno è: “La

sapienza in tempi difficili�. Sono previsti due interventi. Nel primo Paola Bignardi accosterà il tema in rapporto a una lettura kairologica del contesto culturale contemporaneo. Nel secondo don Flavio Dalla Vecchia si collocherà in una prospettiva piÚ marcatamente biblica. Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito della diocesi di Brescia o all’Ufficio catechistico diocesano (tel. 0303722245).

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Famiglie in festa, gite scolastiche organizzate per venirci apposta, amici che tornano e nuovi amici che imparano a conoscerlo‌ Seridò, quest’anno ha spento la sua quindicesima candelina fra i sorrisi e la gioia di tantissimi bambini e visitatori (125mila presenze). Grande sorpresa e soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori per la frequenza allo spazio nidi dedicato ai piccoli da zero a tre anni, felicemente organizzato dalle educatrici e coordinatrici

delle scuole. Seridò non è solo un gioco, è anche partecipazione, coinvolgimento e impegno. Grazie agli oltre 1.900 animatori volontari tra tirocinanti di scuole superiori dell’ambito pedagogico e sociale e i gruppi scout è stato possibile anche quest’anno migliorare ulteriormente la gestione dei 119 spazi gioco, rilevando tra i genitori un riscontro di totale gradimento. Essere stati animatori a Seridò signiďŹ ca far parte di una grande famiglia, e Mattia e Emanuela ancora in abito bianco,

freschi sposi da poche ore, sono tornati quest’anno a Seridò dove alcuni anni fa si erano conosciuti come animatori. La manifestazione promossa dall’Adasm per la prima volta non chiude del tutto, ma dĂ appuntamento ai suoi amici sulla pagina ufďŹ ciale di Facebook o sul sito www.serido.it per ricevere i commenti attraverso un breve questionario online che aiuterĂ gli organizzatori a progettare la sedicesima edizione.

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D situazione economica in cui si trovano le scuole materne autonome si è ormai fatta insostenibile: per l’anno 2011 sono stati tagliati 287 milioni di euro (sui 539 milioni destinati, pari al 53%!). Ciò significa che mediamente le scuole incasseranno per ogni bambino 243 euro netti contro i 512 dello scorso anno. Fra le altre cause di preoccupazione: il buio completo, nonostante tutti gli sforzi fatti dalla Fism, su quando le scuole potranno cominciare a disporre dei fondi rimasti; le grosse criticitĂ e le difficoltĂ crescenti della Regione Lombardia e dei Comuni a mantenere un sostegno economico adeguato; le forti difficoltĂ nel rinnovo del Contratto di lavoro per il personale, per la oggettiva mancanza di garanzie economiche. Le scuole dell’infanzia associate all’Adasm-Fism sono scuole pubbliche e, insieme alle scuole dell’infan-

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Padre Pio 3 giorni, 2 notti 01/01-31/12 Fatima e Lisbona 5 giorni, 4 notti 01/01-31/12

scuole siano costrette alla chiusura per mancanza di fondi oppure che molte scuole si vedano costrette ad un sostanzioso aumento delle rette a carico delle famiglie. Da qui la decisione della Fism regionale della Lombardia di uscire allo scoperto e gridare per una volta, a gran voce: “Basta! Vogliamo giustizia! Vogliamo che la legge 62/2000 venga applicata partendo dalle scuole dell’infanzia paritarie che hanno garantito e garantiscono la generalizzazione della scuola dell’infanzia in Italiaâ€?. Viene proposta quindi una mobilitazione pubblica che si terrĂ la mattina di sabato 18 giugno a Milano, p.zza duca d’Aosta, alla quale sono invitati espressamente tutti i genitori e tutti i membri dei Consigli d’amministrazione e di gestione delle scuole, oltre ovviamente al personale docente e non docente che ci auguriamo voglia condividere la protesta. L’Adasm favorirĂ la massima partecipazione alla manifestazione attraverso l’organiz-

zazione anche di pullman. Come rinforzo alla manifestazione di Milano, la Fism nazionale ha avviato una iniziativa di forte sollecito nei confronti del Governo, promuovendo l’invio di centinaia di migliaia di cartoline ai tre principali responsabili – presidente del Consiglio S. Berlusconi, ministro M. Gelmini e ministro G. Tremonti – da parte dei genitori di tutte le scuole associate. Partecipare alla manifestazione milanese e alla spedizione delle cartoline diventa doveroso, se si vuole difendere le scuole materne autonome come spazio riconosciuto di cittadinanza attiva, il diritto di scelta della scuola da parte delle famiglie, un luogo educativo per 550mila bambini e il lavoro di 45mila persone. La scuola dell’infanzia, cioè, dev’essere un diritto per tutti, senza dover pagare due volte il servizio, prima con le tasse e poi con le rette. Per informazioni, Adasm- Fism Brescia tel 03043494, www.fismbrescia.it

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Polonia: Terra di Papa Giovanni Paolo II 8 giorni, 7 notti â‚Ź 768.00

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Turchia 8 giorni, 7 notti â‚Ź 649.00

â‚Ź 150.00

â‚Ź 388.00

Assisi 3 giorni, 2 notti 01/07-07/08 01/04-29/05 e 05/09-23/10 08/08-04/09 e 30/05-30/06

â‚Ź 90.00 â‚Ź 120.00 â‚Ź 108.00

Roma Cristiana 4 giorni, 3 notti 11/07-04/09 e 13/11-28/12 01/04-10/07 e 05/09-12/11

â‚Ź 270.00 â‚Ź 310.00

Lourdes e Provenza 5 giorni, 4 notti 15/10-30/10 01/05-10/08 10/08-14/10

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P. z z a C. Ba t t i s t i 2 (BS) Te l 0 3 0 . 3 9 6 1 6 1 www.amerigoviaggi.it

Lourdes e Barcellona 6 giorni, 5 notti 21/04-30/06 e 18/09-31/12 03/09-17/09

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â‚Ź 297.00 â‚Ź 300.00 Malta: sulle orme di San Paolo 5 giorni, 4 notti â‚Ź 343.00 â‚Ź 380.00 Grecia Cristiana e Meteore 8 giorni, 7 notti â‚Ź 664.00


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L’idea del progetto era quella di valorizzare la memoria degli anziani in un’ottica di dialogo intergenerazionale con i piĂš giovani. Per questo si è preso contatto con l’Istituto comprensivo di Darfo 2, in particolar modo con la scuola primaria di Angolo Terme. Il progetto si è sposato molto bene con il tema dell’acqua, che quest’anno ha fatto da ďŹ lo conduttore a molte attivitĂ didattiche della scuola. Sono stati contattati e intervistati dalle sei

classi alcuni anziani del paese. Gli argomenti delle interviste hanno riguardato il ruolo dell’acqua nella vita quotidiana di una volta (le fontane, il bucato, l’acqua in casa ecc.), ma anche alcuni luoghi di lavoro come le terme e la centrale idroelettrica. Da questa esperienza è nato un bel video, che verrĂ presentato prossimamente ad Angolo Terme. La prima occasione sarĂ l’11 giugno all’interno della festa ďŹ nale della scuola. (Roberto Toninelli)

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ai ballottaggi la sensazione che stesse arrivando aria nuova viene confermata, non solo dalle vittorie di Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli, ma dai risultati di tutta Italia e in particolare al Nord. Nelle 24 maggiori cittĂ capoluogo si registra un 17 a 7 per il centrosinistra. Al primo turno l’elemento piĂš eloquente è la drastica caduta di consensi di Berlusconi nella sua cittĂ . Aver spostato l’asse del dibattito sulla sua persona e su problemi che non interessavano le cittĂ chiamate alle urne ha influito. Possiamo fare una prima analisi partendo dall’affluenza alle urne. Confrontando il dato di oggi con quello delle precedenti elezioni comunali, si nota un calo, seppur non paragonabile alle ultime elezioni regionali. Minore nei capoluoghi del nord (-0,45%), maggiore al Centro (-2%) e soprattutto al Sud (-3,20). Amministrare male non porta i cittadini a innamorarsi della politica, ma a protestare astenendosi. Viceversa, la buona amministrazione porta a votare e confermare la continuitĂ amministrativa come a Torino (+1,8%), Ravenna (+1,05%) e Rimini (+2,26). E veniamo ai veri protagonisti, i sindaci. PiĂš di un commento ha evidenziato che Pisapia ha raccolto meno voti rispetto al candidato delle scorse amministrative, l’ex prefetto Bruno Ferrante. Ciò che appare macroscopico è la caduta dei consensi di Letizia Moratti (-80mila). Il primo turno rileva la perdita di voti anche da parte del centrosinistra, soprattutto al Sud, con -200mila preferenze, di cui l’80% solo a Napoli. Ancora una volta

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Non migliore fortuna ha avuto in queste elezioni il terzo polo, uscito ridimensionato rispetto alle sue aspettative: forse segno che la gente ha ormai scelto il bipolarismo. Ăˆ vero che la frammentazione partitica è in aumento (29 liste a Milano, 36 a Torino, a Napoli 32) ma l’accesso nei Consigli comunali è delle forze che si coalizzano. Infine, sono da notare i toni spropositati e scorretti di una campagna elettorale tra le peggiori della storia italiana. La gente ha però chiaramente fatto capire che non ha piĂš intenzione di avallare toni da rissa, ma vuole politiche serie su questioni concrete e soprattutto serietĂ , competenza ed onestĂ dei candidati.

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VenerdĂŹ 3 giugno, nei locali dell’oratorio San Giovanni Bosco di Urago d’Oglio, è in programma il secondo ed ultimo incontro, dopo quello del 13 maggio, di “Gmg 6 in camminoâ€?, l’itinerario di preparazione alla Giornata mondiale della gioventĂš di Madrid. Destinatari della proposta sono i “Gruchientiâ€?, sigla che indica il gruppo dei chierichetti adolescenti della parrocchia dedicata a San Lorenzo Martire. L’incontro si terrĂ nel pomeriggio dalle 15.30 alle 16.30

Per la serata di sabato 18 giugno, alle 20.45 a Milano nella splendida e signiďŹ cativa cornice del duomo, i ragazzi di tutti i gruppi bresciani che si preparano alla Gmg sono ad una veglia di preghiera con i loro coetanei di tutta la Lombardia che parteciperanno all’appuntamento di Madrid dal 16 al 21 agosto. Il titolo scelto dai vescovi lombardi, che saranno presenti alla serata, è “Abbiamo visto il Signoreâ€?.

Il Gruppo giovani dell’oratorio della parrocchia di San Rocco a Fornaci mette in cartellone nella serate di sabato 4 e domenica 5 giugno la rappresentazione del musical “007 Suoraâ€?. L’iniziativa è stata organizzata per raccogliere fondi utili a ďŹ nanziare la partecipazione del gruppo alla Giornata mondiale della gioventĂš a Madrid dal 16 al 21 agosto. L’ingresso dello spettacolo non prevede biglietto, ma sarĂ ad offerta libera.

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n’esperienza legata a doppio filo alla figura di Giovanni Paolo II: questa sembra essere la caratteristica peculiare delle giornate a Madrid alle quali si sta preparando l’unitĂ pastorale dell’Oltremella, che comprende le parrocchie di Urago Mella, Santo Spirito, Torricella e Pendolina. Domenica 1° maggio, infatti, in occasione della beatificazione del Papa che inventò le Giornate mondiali, l’UnitĂ pastorale lo ha indicato come suo patrono, mettendo sotto la sua protezione i giovani in procinto di partire. Ăˆ un gruppo di 48 ragazzi, dai 15 ai 30 anni, che dallo scorso ottobre si ritrovano una volta al mese per dei momenti di preparazione, tra i quali un posto speciale è occupato dai ritiri di Natale e Pasqua, tenutisi rispettivamente a Breno e a Quinzano d’Oglio, dopo che nella serata di Ognissanti è stato loro consegnato il mandato per la Gmg. C’è nell’aria molta attesa per la partenza, per tutti infatti si tratta della prima esperienza e solo una decina di essi ha partecipato ad un raduno simile a Loreto nel 2007 per l’AgorĂ dei giovani ita-

liani: la riprova sta nelle tantissime richieste dell’ultimo momento che non si è potuto accogliere, visto che i posti erano da tempo esauriti. “C’è grande entusiasmo tra i ragazzi – afferma don Jordan Coraglia, responsabile del gruppo – perchĂŠ questa è anche la prima esperienza giovanile che organizziamo come di UnitĂ pastoraleâ€?. La partenza è fissata per

il 14 agosto da Brescia e durante il viaggio di andata sono previste due soste di un giorno a Barcellona e poi a Saragozza; nel capoluogo catalano, inoltre, il gruppo sosterĂ anche al ritorno. Si prospetta quindi un viaggio lungo e carico di emozioni, che i ragazzi affronteranno con la certezza dello sguardo paterno di Karol che dal cielo veglia su di loro.

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“Che cosa chiedete per vostro ďŹ glio?â€?. Tutto inizia con la risposta a questa semplice ma fondamentale domanda, posta dalla Chiesa il giorno del battesimo. Si rivela urgente e strategico l’accompagnamento dei genitori, da parte della comunitĂ cristiana. Su questi temi l’UfďŹ cio diocesano per la famiglia organizza un simposio che si tiene sabato 11 giugno presso il Centro pastorale Paolo VI sul tema “Accompagnare i giovani genitori con ďŹ glio dagli 0 a 6 anniâ€?. Alle ore

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9.30 introduzione tematica alla mattinata (mons. Renato Tononi, nella foto); ore 10 Accompagnare i genitori nell’educazione alla fede testimoniata (don Antonio Facchinetti); ore 10.30 Accompagnare i genitori nell’esperienza alla fede celebrata (don Daniele Piazzi); ore 11 Accompagnare i genitori nella trasmissione della fede vissuta (don Giuseppe Nevi); ore 11.30 interventi dall’assemblea; ore 12.15 conclusioni e preghiera.

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anca un anno al VII Incontro mondiale delle famiglie con il Papa, che si terrĂ a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012 con un programma ambizioso: riscoprire la famiglia come “patrimonio di umanitĂ â€? e rimetterla al centro delle attenzioni non solo della Chiesa ma dell’intera societĂ . “Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, Pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunitĂ e della solidarietĂ â€?. CosĂŹ scriveva papa Benedetto XVI nella lettera inviata all’arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi, in cui annunciava la sua presenza all’Incontro mondiale delle famiglie nel 2012. Il tema infatti – in continuitĂ con il convegno ecclesiale del 2006 a Verona, che a sua

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si al Papa ha rappresentato l’avvio del cammino di preparazione all’incontro mondiale di Milano. L’importanza di un avvicinamento convinto al 2012 è stata sottolineata da Benedetto XVI: “L’evento, per riuscire davvero fruttuoso, non dovrebbe rimanere isolato, ma collocarsi entro un adeguato percorso di preparazione ecclesiale e culturale giĂ nel corso dell’anno 2011â€?. Il cammino proposto alle comunitĂ cristiane si svilupperĂ in due direzioni: di partecipazione, lavorando e riflettendo il prossimo anno sulle catechesi, e di accoglienza, indicandone la valenza missionaria e soprattutto prospettando le varie forme dell’ospitalitĂ concreta delle famiglie che giungeranno nel capoluogo lombardo. Motore dell’Incontro mondiale delle famiglie e del cammino verso Milano 2012 sono dunque le catechesi. Saranno presto disponibili nelle librerie e in formato online. Introdotte da una catechesi sullo stile della vita familiare

(“Il segreto di Nazarethâ€?), le catechesi seguenti sono articolate in tre gruppi: la famiglia (“La famiglia genera la vitaâ€?, “La famiglia vive la provaâ€?, “La famiglia anima la societĂ â€?); il lavoro (“Il lavoro e la festa nella famigliaâ€?, “Il lavoro risorsa per la famiglia, il lavoro sfida per la famigliaâ€?); e la festa (“La festa tempo per la famigliaâ€?, “La festa tempo per il Signoreâ€?, “La festa tempo per la comunitĂ â€?). Tutte inoltre introdotte da una catechesi sullo stile della vita familiare (“Il segreto di Nazarethâ€?). Allo scopo di organizzare al meglio l’Incontro mondiale delle famiglie, insieme al Pontificio consiglio per la famiglia, la diocesi di Milano ha istituito la “Fondazione Milano famiglie 2012â€?, il cui presidente è mons. Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare della diocesi di Milano. L’impegno della Fondazione parte da lontano. GiĂ in queste settimane sono stati diffusi i manifesti e i volantini che riportano in primo piano il logo dell’evento, che

rappresenta una famiglia in atteggiamento festoso, inserita nel profilo stilizzato del Duomo di Milano dove le guglie suggeriscono anche l’idea di una cittĂ industriale ricca di ciminiere. Per raccogliere le iniziative da qui all’evento, la “Fondazione Milano famiglie 2012â€? ha creato un sito internet all’indirizzo www.family2012.com. In questo sito è presente anche uno spazio, “You Family - dove le famiglie si raccontanoâ€?. Diverse sono quindi le opportunitĂ per avvicinarsi al VII Incontro mondiale delle famiglie con il Papa in questo anno di preparazione.

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Tana “Liberaâ€? tutti, un laboratorio organizzato dal coordinamento locale di Libera guiderĂ i bambini alla scoperta di piccole regole di convivenza civile. SeguirĂ un incontro con il coordinamento provinciale di Libera. VenerdĂŹ pomeriggio l’autrice Annalisa Strada incontrerĂ i bambini leggendo con loro le avventure dei suoi divertenti libri. SeguirĂ la presentazione di cinque Ong di Brescia federate alla Focsiv. Alle 18 un Convegno sulla cooperazione internazionale vedrĂ

la partecipazione di Sergio Marelli, segretario generale Focsiv, dell’on. Paolo Corsini e di Felice Rizzi, cattedra Unesco a Bergamo. Ricchissimo il programma del sabato pomeriggio mentre la chiusura della manifestazione, in serata, sarĂ con una festa dedicata alle famiglie con uno spettacolo medievale in costume. Tobia lascerĂ Brescia lunedĂŹ 13 alla volta di nuove cittĂ , per continuare la sua straordinaria avventura “on the roadâ€?.

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oppia finalitĂ per la serata speciale svoltasi sabato 28 maggio al teatro Grande nel quadro del 48° Festival pianistico. Da un lato il concerto rendeva omaggio alla memoria delle vittime di Piazza della Loggia e per questo l’Orchestra del Festival diretta da Pier Carlo Orizio ha eseguito pagine di forte intensitĂ emotiva quali il Preludio dal terzo atto della “Traviataâ€? di Verdi e la Sinfonia “Incompiutaâ€? di Schubert. Ma la serata ha anche propiziato il conferimento del Premio “Arturo Benedetti Michelangeliâ€? al celebre violinista italiano Uto Ughi, quest’anno protagonista di speciali iniziative di divulgazione musicale rivolte a bambini e studenti di istituti scolastici del nostro territorio. Il Premio intitolato a Michelangeli fu istituito nel 2000 dalla Fondazione Cab con lo scopo di dare un riconoscimento ai piĂš grandi interpreti della musica classica. Nelle sue 10 passate edizioni il premio è stato assegnato a Maurizio Pollini, Martha Argerich, Vladimir Ashkenazy, Mstislav Rostropovich, Lorin Maazel, Riccardo Muti, Radu Lupu, Evgenij Kissin, Grigory Sokolov e Lang Lang. Nel 2009 la scelta del giovane pianista cinese Lang Lang ha fatto registrare un dissenso da parte della signora Giuliana Michelangeli, vedo-

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giunti alla piena maturitĂ . Questo fatto ha indotto gli organizzatori a una pausa di riflessione, con la conseguente sospensione dell’iniziativa nell’anno passato. Nel frattempo, però, il Premio Michelangeli si è dato un nuovo regolamento, rendendo esplicito il riconoscimento alla carriera. Una commissione composta da due rappresentanti della Fondazione Cab (il presidente Alberto Folonari e il segretario Agostino Mantovani), dal sindaco di Brescia, Adriano Paroli, nonchĂŠ dal fondatore del Festival pianistico, Agostino Orizio, ha in-

dicato nel maestro Ughi il vincitore dell’11ÂŞ edizione, quale straordinario violinista “in grado di instaurare col pubblico un rapporto di fascinazione irresistibileâ€? (cosĂŹ si legge nella motivazione ufficiale), proprio come è avvenuto sabato sera con un’applauditissima esecuzione del Concerto per violino e orchestra di Beethoven. Alla cerimonia di premiazione, cui è intervenuta anche la signora Michelangeli, Ughi si è detto emozionato e ha dedicato un commosso ricordo al sommo pianista bresciano e alla sua “concezione sacraleâ€? dell’arte.

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6DJJL H ERUVH HPR]LRQL SHU OD 6DQWD &HFLOLD Grandi emozioni hanno vissuto nei giorni scorsi gli allievi della Scuola diocesana di musica Santa Cecilia per i saggi di direzione di coro e organo, e per la consegna delle borse di studio ai migliori studenti. Nell’aula magna del Seminario diocesano (foto a lato) si sono esibiti gli allievi del maestro Marco Longhini (direzione di coro) e delle docenti Eva Frick Galliera e Claudia Franceschini (organo); il concerto ha avuto per protagonisti anche

il Coro degli allievi del corso di Direzione di coro e letteratura e vocalità corale con Byeongjun Park (tenore), Yeonbaek Kim (baritono), Luca Ferrari (violino) e Juri Lanzini (organo). Nell’intervallo, presidente e direttore della Scuola, don Tullio Stefani e don Alberto Donini, hanno consegnato le borse di studio. Si tratta di borse volute da familiari di musicisti scomparsi, in memoria dei loro cari, legati alla Scuola diocesana. La borsa di studio

in memoria di mons. Giuseppe Berardi è stata assegnata a Tiziana De Vito, allieva della classe di vocalità rinascimentale e barocca della prof.ssa Silvia Bianchera; due borse in memoria di Mimmo Pastore sono invece andate a Valeria Rea (classe di chitarra della prof.ssa Mondiello) e Giulio Marchina (organo con la prof.ssa Franceschini). Quattro le borse di studio in memoria di Manuela Prandi, attribuite ad altrettanti seminaristi: Gianmaria Frusca

(classe di organo di Giancarlo Parodi), Marco Mondinini e Luca Sabatti (organo con Franceschini), Giorgio Tonolini (chitarra con Michele Lancellotti). Il programma del concerto ha spaziato da Zipoli a Bach, con un signiďŹ cativo omaggio al compositore bresciano Nestore Baronchelli (1886 – 1956), in ricordo di mons. Faustino Guerrini, fondatore e per tanti anni presidente della Scuola diocesana. Info: www.santaceciliabrescia.it.


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Underground, e per tutti quelli che desiderano acquistare i ticket per gli altri spettacoli, da mercoledÏ 1 giugno, è aperta anche la biglietteria del teatro a Gardone Riviera con i seguenti orari: da lunedÏ a sabato dalle 11 alle 14 e dalle 17 alle 19 e la domenica dalle 17 alle 19. Info al numero 036520072. Attivi da tempo anche i punti di prevendita a Brescia: Libreria Tarantola in corso Zanardelli 52, Libreria Punto Einaudi in via Pace 16/a e Ocean Viaggi di via XX Settembre.

Dicevamo solo posti in piedi per Lou Reed che torna dopo quattro anni di assenza dall’Italia e presenta sul palco del Festival del Vittoriale un concerto dal titolo “Sweet Toothâ€?, che prevede un sound ďŹ ne anni Settanta e una line-up allargata con ďŹ ati, pianoforte e tastiere. Per Reed, al Festival del Vittoriale si sono venduti biglietti in tutte le regioni d’Italia e, soprattutto, in molte parti del mondo: Francia, Spagna, Inghilterra, Belgio, Germania e Stati Uniti.

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i avvicina la data del 9 giugno, giorno in cui il Teatro Grande di Brescia ospiterĂ , nella sua unica esibizione in Lombardia del 2011, il maestro Claudio Abbado alla guida dell’Orchestra Mozart. Abbado manca dal Teatro Grande di Brescia da ben nove anni: l’ultima esibizione è stata infatti quella del maggio 2002 quando, nell’ambito del 39° Festival pianistico internazionale Arturo Benedetti Michelangeli, eseguĂŹ sul palcoscenico del Massimo cittadino la Settima di Mahler alla direzione dei Berliner Philharmoniker. Nella data del 9 giugno prossimo lo vedremo invece alla guida dell’Orchestra Mozart che è alla sua prima esibizione sul territorio bresciano: nata nel 2004, l’Orchestra Mozart è diventata sempre piĂš una realtĂ di eccellenza accorpando, per volontĂ del maestro Abbado che ne è direttore artistico, giovani e piĂš esperti musicisti provenienti da tutto il mondo. Il concerto sarĂ inoltre impreziosito dalla presenza di due importanti solisti: la violinista Isabelle Faust e l’oboista Lucas Macias Navarro. Il suo percorso interpretativo vede Isabelle Faust fondare a soli 11 anni il suo primo quartetto d’archi; nel 1987 vince il Leopold Mozart Competition e nel 1993 è la prima violinista tedesca ad aggiudicarsi il prestigioso Premio Paganini di Genova:

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della sua generazione. Il quotidiano francese “Le Mondeâ€? ne ha parlato come “l’incredibile oboe di Lucasâ€?, mentre il Berliner Morgenpost ha affermato che “la sua presenza è una garanzia, all’interno di una esecuzioneâ€?. Attualmente è il Primo oboe solista della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e ricopre lo stesso ruolo con la Lucerne Festival Orchestra, sotto la direzione di Claudio Abbado. Il programma del 9 giugno, particolarmente ricco e suggestivo, riprenderĂ quello del concerto inaugurale del Ravenna Festival 2011: durante la serata verranno eseguite tre celebri pagine mozartiane: il Concerto per oboe in Do maggiore K 314 e il Concerto per violino e orchestra n. 5 in La maggiore K 219, oltre alla Sinfonia n. 35 in Re maggiore K 385 “Haffnerâ€?. La serata si concluderĂ nella seconda parte con una delle opere piĂš celebri di Beethoven, la Sinfonia n. 6 in Fa maggiore op. 68 “Pastoraleâ€?. Gli ultimi biglietti per il concerto sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Grande e on line sui siti teatrogrande.it e vivaticket.it. Ricordiamo che l’apertura della biglietteria è dal martedĂŹ al venerdĂŹ dalle 13.30 alle 19 e il sabato dalle 15.30 alle 19. Prima e seconda galleria sono esaurite dal primo giorno di vendita. Sono ancora disponibili pochissimi posti di platea e palchi (euro 160,00).

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spettacolo sono coinvolti 20 ragazzi delle medie e di prima superiore, guidati dall’educatore Sandro Savelli aiutato nella realizzazione da alcuni giovani animatori dell’oratorio San Filippo Neri di Nave. “La soddisfazione è ovviamente alta – racconta il curato don Enrico Malizia – non solo e non tanto per il risultato artistico che sarĂ messo sul palco ma per l’importanza di dare la possibilitĂ ai ragazzi di esprimersi, sperimentarsi e ottenere qualcosa di bello faticando. Il

successo di proposte come questa si basa sul protagonismo giovanile, sul desiderio di stare in gruppoâ€?. Un momento, quello del musical dello Smile, che è divenuto per la comunitĂ di Nave un appuntamento ormai tradizionale, in grado di catalizzare una grande afuenza di pubblico e cosĂŹ signiďŹ care la condivisione e la ďŹ ducia in un progetto che va al di lĂ di quello che si vedrĂ sul palco che, sicuramente, sarĂ un successo. Che si apra il sipario e si veda Sherwood. (m.t.)

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orna, anche quest’anno, presso la Fondazione Ambrosetti arte contemporanea di Palazzolo sull’Oglio, il ciclo di mostre dedicate ad artisti emergenti. “Obliquiâ€? è il titolo della personale del veneziano Francesco Candeloro che, nel 2010, ha ottenuto un riconoscimento con la mostra “CittĂ nelle cittĂ â€? presso la sede di palazzo Fortuny a Venezia. Curata da Paolo Campiglio, la mostra presenta alcune installazioni che riflettono sul senso dello sguardo metropolitano come metafora di una condizione obliqua delle relazioni tra uomini e luoghi, tra nozioni visive e immagini. Giochi di rapporti tra piani sfasati, immagini e colori sovrapposti, forme incise su lastre di plexiglas colorato, che rendono difficile qualsiasi classificazione degli interventi dell’artista, a metĂ tra installazioni fotografiche e tattili, tra pittura e

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sione tra i singoli elementi iconici. Un segno riconoscibile nella scelta della trasparenza colorata del materiale, adatto per la sua possibilitĂ d’incontro particolare con la luce e con il colore. Attento osservatore del paesaggio naturale e artificiale, con il ciclo “Tempi della luceâ€? Candeloro presenta inoltre una serie di scatti fotografici notturni di boschi e campagne venete, nei quali la luce diventa protagonista nonchĂŠ strumento per sottolineare da vicino strutture visive e casuali che costuiscono le immagini. Punto centrale dell’esposizione è l’installazione permanente realizzata per la finestra centrale del primo piano della Fondazione, nella quale il motivo selezionato è la torre di San Fedele, monumento simbolo della cittĂ di Palazzolo. Appassionato di edifici storici, Candeloro si sofferma sui luoghi e sulle perdute funzioni di richiamo del monumento, riattivate dal suo intervento.

Come osserva Campiglio, Candeloro intende dissolvere la separazione tra spazio interno ed esterno in una ricerca che implica un indagine sulla luce e sulla divisione dello spettro cromatico. La mostra resterĂ aperta fino al 21 luglio, da lunedĂŹ a venerdĂŹ dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30. Apertura prevista anche il 18 giugno, il 2 luglio e il 16 luglio dalle 15 alle 18.30. Disponibile anche il Catalogo, edito a cura della Fondazione.

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Il dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro camuno di studi preistorici organizza dal 25 giugno al 10 luglio l’annuale campo archeologico di rilevamento e analisi dell’arte rupestre della Valcamonica. Il corso è finalizzato alla formazione di personale qualificato e al completamento della documentazione delle aree di Ronchi di Zir, Coren del Valento, Pagherina, CarĂŠ (media Valcamonica). Il Campo 2011, in occasione del 150° anniversario dell’UnitĂ d’Italia, intende preparare materiale di ricerca da pubblicare come particolare valorizzazione del Sito Unesco n. 94 (Arte rupestre della Valcamonica). I lavori si svolgeranno sul campo, in laboratorio e con ricerche monografiche spaziando dalla pulitura

di superfici inedite alla fotografia e cartografia delle rocce incise; dalla elaborazione al computer allo studio di uno specifico simbolo. Contemporaneamente si terranno visite a siti rupestri e incontri serali del ciclo di conferenze “ArchaiologhĂŹaâ€?, con la partecipazione di Emmanuel Anati, Umberto Sansoni, Silvana Gavaldo e Cristina Gastaldi ed esperti in paralleli ambiti archeologici. EtĂ minima consigliata: 17 anni. La quota di partecipazione è di 220 euro e comprende: assistenza da parte di esperti, materiali di lavoro, testi di supporto sull’arte rupestre camuna e le conferenze serali (per i residenti in Valcamonica che hanno alloggio proprio la quota è di 60 euro). Info: 03643305439 - www.simbolisullaroccia.it.

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cantato magistralmente hit che hanno caratterizzato la sua lunga carriera, a partire da “Money’s too tight (to mention)â€?, che nel 1985 ha rappresentato il primo successo della loro carriera. “Farewell – live in concert at Sydney Opera Houseâ€? (dvd + cd) è un ricordo perfetto dell’incredibile talento di Mick Hucknall, sia come cantante che come compositore, e un’ultima possibilitĂ per vedere una straordinaria performance live dei Simply Red. (r.b.)

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er molti, la vittoria di Roberto Vecchioni al Festival di Sanremo è stata una sorpresa. Anche se la sorpresa piĂš grande è stata vederlo su quel palco, vincere l’imbarazzo e lo snobismo che molti suoi colleghi cantautori hanno rispetto al Festival e mettersi in gioco, rischiando sulla sua pelle. Invece è successo che il professore ha conquistato Sanremo, con una vittoria molto bella, di quelle che fanno bene all’anima. SĂŹ, perchĂŠ la canzone con cui ha trionfato, “Chiamami ancora amoreâ€?, pur essendo nello standard della sua produzione, è nettamente sopra il livello medio sanremese. Ăˆ un pezzo d’artista, con una bella melodia ma soprattutto con parole che ci dicono molto e che aiutano a riflettere, in questo momento di sbandamento collettivo. “Chiamami ancora amoreâ€? è un brano che ci riconcilia anche con il sentimento comune di appartenere a un popolo, unito anche se diverso. Una canzone che ci fa capire come sia fragile e al tempo stesso forte la vita, quella di ciascun uomo, in ogni situazione. Un pensiero limpido e preciso, in mezzo a tanta confusione contemporanea, che Vecchioni esprime con la consueta poe-

tica elegante ma incisiva. Inevitabile era la pubblicazione, dopo il singolo sanremese di un cd completo, che è la conferma della classe del cantautore con sangue partenopeo nelle vene e della rinnovata voglia di abbandonare alcune sfumature criptiche della sua scrittura per manifestarsi in maniera piĂš aperta e popolare. Se “Chiamami ancora amoreâ€?, risulta efficace anche perchĂŠ molto immediata, “La casa delle farfalleâ€?, è una melodia tenera ma al tempo stesso forte di emozioni e di intensitĂ . CosĂŹ pure “Piccolo amoreâ€?, nella quale il sedimento romantico è fortemente presente, con il sentimento che si trasforma in un “grande amoreâ€?, evitando retorica e banalitĂ molto probabili quando si parla di amore. C’è spazio anche per un duetto con Ornella Vanoni (decisamente migliore come cantante che come politica‌), che colpisce per la freschezza e la sinceritĂ : “Dentro gli occhiâ€? è una canzone che affidiamo alla riflessione, densa com’è di sogno e di realtĂ . “Love songâ€? vede protagonista Federica Fornabaio, pianista pugliese considerata da molti una sorta di Giovanni Allevi al femminile, che riveste il pezzo di dolcezza forse un po’ artefatta. Non sappiamo se si tratta di

pop, ma il brano risulta molto piacevole, grazie anche alla sentita interpretazione di Vecchioni. Sorprende invece il duetto con Dolcenera in “Il nostro amoreâ€?, che attribuisce alla canzone una forza che sgorga dalla dolcezza. “Lontano lontanoâ€? di Luigi Tenco è un classico, molto piĂš di una semplice cover, piuttosto un omaggio amorevole e struggente verso un grande cantautore che non smette di essere un punto di riferimento per la canzone italiana. Altro omaggio con dedica è la versione di “Hotel Supramonteâ€?, firmata da Fabrizio De Andrè con Massimo Bubola e dedicata al sequestro di persona vissuto da Fabrizio con Dori Ghezzi. Vecchioni si appassiona talmente a questa storia dolce-amara da fornirne una versione eccellente e sostanziale come pochi oggi sono in grado di fare.

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$GGLR D &XUUHQW WUH DQQL GL YHULWj LQ ,WDOLD La tv italiana è nemica delle novità, da anni propone al suo pubblico gli stessi palinsesti: finché gli introiti derivati dagli spazi pubblicitari non calano drasticamente non c’è nessuna ragione (economica) per rinnovare la propria offerta. Questo accade in Italia, e il fatto non suscita scalpore, visto che nel Belpaese molte realtà si basano sul motto “fin qui tutto bene”. La notizia prende una piega diversa se si associa questo lassismo imprenditoriale all’impero di Sky, colosso mediatico internazionale del miliardario Rupert Murdoch, da sempre schierato a favore della novità e della sperimentazione. Eviden-

temente non è tutto oro quello che luccica: anche Sky ha i suoi problemi gestionali, le sue lotte intestine e parecchi scheletri nell’armadio. Non che questo debba stupire: è normale che dietro al mondo dello spettacolo televisivo, moltiplicato per il profitto ed elevato al consumo, ci siano mostri con due facce e pantaloni multi-tasche, ovviamente piene. Quando la lingua più parlata al mondo è quella della finanza, alcune scelte gestionali che al grande pubblico sembrano ingiuste o incoerenti in realtà sono ovvie e inevitabili, se guardate attraverso una banconota. È il caso della cancellazione del

canale Current dall’offerta di Sky. Da tre anni Current propone al suo pubblico reportage da tutto il mondo che raccontano le verità scomode che il resto della televisione mai ci mostrerà: dalle tristi verità (scandali politici, multinazionali criminali, mafia, corruzione delle istituzioni) alle buone notizie (le realtà sociali e culturali virtuose, il riscatto delle nuove generazioni, l’impegno civile, l’idea di un mondo più equo). Il pubblico ha bisogno del lavoro di Current, ma evidentemente gli dei del pantheon televisivo sono più attenti ad altri aspetti, politici ed economici. La ragione ufficiale per la

quale Sky cancella Current è infatti legata a un presunto calo di ascolti (e quindi di guadagni) nel 2011 rispetto al 2010. In realtà il paragone è insostenibile, considerando che lo scorso anno Current visse un enorme incremento di ascolti derivati dalla novità dell’offerta e da alcune serate, come per esempio le dirette dello spettacolo “Rai per una notte”, che avevano persino superato gli ascolti della stessa Sky. Di fatto gli ascolti del canale sono sempre aumentati, ma i grandi faccendieri della comunicazione si sono pronunciati: il nero è bianco, il bianco è nero. E così, addio Current. C’è anche chi ipotizza

interessi politici alla base dell’oscuramento: da qualche mese “Current America” offre spazio a Keith Olbermann, un giornalista democratico non gradito al repubblicano Murdoch. Le elezioni presidenziali americane si avvicinano e bisogna decidere con chi stare. E sul fronte italiano la possibilità di Sky di accedere al digitale terrestre passa dalle mani del Governo, e Current non si può certo definire schierata con il Presidente del Consiglio. Vero o falso? Poco importa, se già una falsa motivazione economica è sufficiente a chiudere una realtà sociale e culturale come Current.


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incatenato alla presenza elettrica del protagonista, il giovane e convincente Thomas Doret, il nuovo film di Jean-Pierre e Luc Dardenne: abbonati ai premi, i due fratelli belgi anche quest’anno non hanno lasciato Cannes a mani vuote, conquistando il Gran Premio della Giuria. A convincere spettatori e giurati è stata l’energia disperata di Cyril, il “Ragazzo con la biciclettaâ€? del titolo, che i Dardenne pedinano dall’inizio alla fine secondo l’attitudine caratteristica del loro cinema: che, pur rifiutando facili psicologismi e trucchi melodrammatici, riesce a instillare una commozione profonda, semplicemente accompagnando i personaggi – senza mai staccare lo sguardo dai loro gesti – fino al confine estremo della loro parabola umana. Questa volta, al traguardo della sua corsa il dodicenne Cyril trova un’occasione d’amore che è capace di non lasciarsi sfuggire. L’inizio del film lo mostra in fuga dal centro di accoglienza in cui è custodito. Ăˆ in cerca del padre (JĂŠrĂŠmie Renier) che in quell’edificio lo ha abbandonato, ma che Cyril è convinto di poter ritrovare, ancora pronto ad accoglierlo in casa. La casa, però, non c’è piĂš: il padre ha traslocato senza avvertire e ha venduto

a un vicino anche la bicicletta a cui il ragazzo è affezionato. I primi capitoli del film sono un rosario di delusioni. Quando, alla fine di una ricerca testarda, Cyril ritrova finalmente il genitore, è solo per sentirsi dire che deve scomparire dalla sua vita, per consentire a quest’uomo poco adulto di “ricominciare da zeroâ€?. Nel frattempo, Cyril è incappato in Samantha (CĂŠcile de France), una parrucchiera che decide di prenderlo in affido durante i fine settimana. Il film, con una delle tipiche cesure “dardennianeâ€?, non spiega perchĂŠ Samantha prenda questa decisione e la mantenga anche nel corso delle battaglie che il giovane, nel primo periodo di convivenza, la costringe a ingaggiare. La mancata motivazione di questa scelta ha sconcertato qualche recensore: a noi sembra essere uno dei pregi dei film, che saltando qualunque “ragio-

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nevoleâ€? spiegazione biografica o esistenziale non fa che mettere semplicemente in scena il mistero dell’amore. Fratello contemporaneo del ribelle Antoine Doinel – protagonista indimenticabile, piĂš di cinquant’anni fa, del primo capolavoro di Truffaut, “I quattrocento colpiâ€? – Cyril si imbarca con compagnie sballate e sembra voler imboccare la strada dello smarrimento. La tenacia amorevole di Samantha, però, è destinata a illuminare per contrasto la povertĂ del mondo dal quale Cyril si ostina ad aspettare gratificazione. Compresa la societĂ dei “normaliâ€?, mostrata nel suo risvolto peggiore in un finale che cede forse a un eccesso di moralismo esemplare. “Una favola dei nostri tempiâ€? era uno dei titoli che i Dardenne avevano immaginato per il film. “Abbiamo voluto costruirlo come una specie di fiabaâ€?, ha dichiarato Jean-Pierre, “con dei cattivi che fanno perdere al bambino le sue illusioni e Samantha che appare un po’ come una fataâ€?. Molti ammiratori dei due cineasti sono rimasti un po’ delusi da un film che, ai loro occhi, appare non rigoroso come i precedenti, piĂš elementare nell’intreccio e indulgente nel finale. Ma che sbozza un personaggio difficile da dimenticare, incalzato con violenza dal desiderio d’amore che tutti condividiamo.

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A poche ore dall’assemblea dell’Associazione industriale bresciana in quel di Verona è stata raggiunto l’accordo per la creazione di una societĂ unica per il sistema aeroportuale del Garda. Brescia, Verona e Trento hanno trovato un’intesa: la Catullo e la D’Annunzio (societĂ che ad oggi gestiscono i due scali) spariranno per lasciare spazio e una nuova realtĂ che sarĂ compartecipata al 50% da Verona e al 25% da Brescia e Trento.

“I motivi di convergenza ci sono e sono anche signiďŹ cativi, ma l’idea che la libertĂ di licenziare dia ďŹ ato alle imprese sembra venire da un’altra epoca. Il mercato del lavoro nel nostro Paese non è mai stato tanto essibile come in questi ultimi anni, in entrata e in uscita. Per cui se c’è un tema da mettere nell’agenda di oggi e dei prossimi mesi è quello di restituire la essibilitĂ alla categoria dei mezzi e non dei ďŹ ni per un’impresa capace di stare sul mercato, di

reagire alle situazioni di crisi e di valorizzare e riconoscere adeguatamente il contributo dei lavoratoriâ€?. CosĂŹ Enzo Torri, segretario generale della Cisl, ha commentato la relazione del presidente Aib Giancarlo Dellera. Poco convincente è apparsa alla Cisl la parte della relazione in cui il Presidente Aib identiďŹ ca la essibilitĂ in uscita – in altre parole, il licenziamento – come strumento incentivante il dinamismo delle imprese.

dizzole, al polo logistico della Bassa, alla strada della Valtrompia e le difficoltĂ che i Comuni oppongono alle imprese che voglio espandersi e creare occupazione. Ampio spazio anche al capitolo delle relazioni industriali, sul quale Dallera ha riassunto con tre termini il suo pensiero: flessibilitĂ , esigibilitĂ , produttivitĂ . “Il sindacato dovrĂ , prima o poi, iniziare a dialogare con il mondo delle imprese sul tema della produttivitĂ , senza distinzioni e senza spostare l’attenzione sugli investimenti e sulle tecnologie. Dobbiamo poter programmare l’utilizzo degli impianti con elasticitĂ di organici e orariâ€?. Se la flessibilitĂ â€œè condizione di sopravvivenza di un sistemaâ€?, la competitivitĂ â€œpassa attraverso la possibilitĂ di operare senza dover fare i conti con i veti di quanti rifiutano il cambiamento, di quanti ritengono di poter violare regole a loro non graditeâ€?. Occorre perciò “un sistema di relazioni industriali

basato sulla reciproca collaborazione, non sul conflitto, e orientato alla produttivitĂ â€?. Infine il numero uno degli industriali bresciani si è soffermato sul tema della flessibilitĂ in uscita: “L’esperienza di altri Paesi ci mostra come questo possa essere il fattore trainante di un diverso dinamismo del mercato del lavoro. Siamo pronti a lavorare, come sempre, con tutti coloro che vogliamo trovare soluzioni concrete e responsabili, per coniugare competitivitĂ e diritti. Ma, soprattutto, determinati a non fermarciâ€?.

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arola d’ordine: riforme. Indispensabili per crescere e riuscire a reggere la competizione internazionale. Non ha dubbi il presidente dell’Associazione industriale bresciana Giancarlo Dallera (nella foto), illustrando la sua relazione annuale nell’aula magna della facoltĂ di Medicina dell’UniversitĂ statale. “Siamo in universitĂ non per caso – ha esordito il numero uno dell’Aib –. L’impegno nell’istruzione è una parte importante del programma di questo quadriennio. L’obiettivo di questo nostro lavoro è di contribuire a formare i manager di domani. L’Aib guarda ai giovani e alla loro istruzione convinta che la scuola sia una fabbrica di capitale immateriale irrinunciabile per un Paese che vuole migliorare: siamo consapevoli di poterci collocare come raccordo tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoroâ€?. Chiarito ciò l’attenzione è stata

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pria parteâ€? per raggiungere obiettivi condivisi, “rinunciando a conflitti tra istituzioni, tra Nord e Sud, tra sindacato e imprese, tra privato e pubblico, tra concorrenti degli stessi schieramenti politici. Dobbiamo dimenticare i privilegi, ritrovando il dovuto da ciascuno a tuttiâ€?. Soffermandosi sul territorio, Dallera ha ricordato le infrastrutture di prossima ultimazione (“l’alta velocitĂ che collegherĂ in trenta minuti Brescia e Milano, la Brebemi, la metropolitana, la corda molleâ€?) sottolineando le eccellenze infrastrutturali di livello europeo (“la sanitĂ , la gestione dei rifiuti, dell’energia e del caloreâ€?): “Tutto ciò vuol dire che se si vuole si può, ma sempre con un denominatore comune, quello delle scelte corrette, tempestive, rigoroseâ€?. E tenendo presente che “con i veti non si cresce, e ne scorgo troppi anche in provinciaâ€?. Sul punto Dallera ha citato il no alla centrale di Offlaga, le resistenze al gassificatore di Be-

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altrove non riproducibili.â€? CosĂŹ ha esordito il presidente di Agriturist Lombardia, Piereugenio Marchesini (nella foto), all’assemblea annuale che si è svolta nelle scorse a Sirmione. “In questi ultimi anni – ha continuato il Presidente – le aziende agrituristiche hanno sempre piĂš puntato sulla riscoperta degli antichi sapori e sull’innovazione dei serviziâ€?. A dare manforte a tali considerazioni, vi sono i numeri:

in Lombardia si contano oltre 1200 aziende agrituristiche attive che coprono complessivamente oltre 61mila ettari e offrono 8000 posti letto e piÚ di 60mila pasti al giorno�. Leader regionale la provincia di Brescia con circa 250 unità , segue Mantova con 200 unità e quindi negli ultimi anni Pavia (con quasi 200 unità aziendali), una provincia che tra il 2008 e il 2009 ha fatto segnare un incremento da record, visto che in un solo anno gli agriturismi

sul territorio sono aumentati di oltre il 60%. E proprio da qui Agriturist Lombardia è partita per l’organizzazione del I Forum regionale sull’agriturismo, che si svolgerĂ ad ottobre, e che intende offrire una panoramica completa del mondo agrituristico e dei servizi offerti. Il Forum intende soprattutto confrontare le realtĂ agrituristiche lombarde e italiane con quelle di Paesi stranieri che possono offrire spunti al settore.

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l progetto Isede Net (Innovative social enterprise development network, rete per lo sviluppo di imprese sociali innovative), della durata di quasi tre anni, rientra nel programma comunitario South east europe (See), che mira a promuovere la cooperazione transazionale per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa sud-orientale, contribuendo alla coesione, alla stabilitĂ e alla competitivitĂ . Nei giorni scorsi la Provincia ha ospitato la presentazione del portale internet, supporto indispensabile per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale delle imprese sociali, per favorire il trasferimento di conoscenze e di buone prassi tra regioni europee, attivando servizi concreti che supportino lo sviluppo di questa tipologia di imprese. Il progetto, giunto a metĂ percorso, è finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale nell’ambito del giĂ citato

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Â”Â‡Â…Â‹ÂƒÇĄ Â‡Â”Â„Â‹ÂƒÇĄ Ž‘˜‡Â?Â‹ÂƒÇĄ …”ƒ‹Â?ƒ ‡ Â?‰Š‡”‹ƒǤ ‘‹Â?˜‘Ž–ƒ ƒÂ?…Š‡ Žƒ ƒ”‹–ƒ• ƒÂ?„”‘•‹ƒÂ?ƒ Programma comunitario di cooperazione transnazionale per il Sud-Est Europa 2007-2013, con un budget di circa due milioni e mezzo di Euro, destinati a 12 realtĂ appartenenti a otto Paesi, quali Italia, Austria, Bulgaria, Grecia, Serbia, Slovenia, Ucraina ed Ungheria. L’Italia è presente con la Provincia di Brescia, capofila dell’intero progetto e responsabile del portale, che, per tale ragione, riceve circa 700 mila euro della somma disponibile, il Comune di Venezia e la Fondazione Caritas Ambrosiana. “Brescia è capofila del progetto grazie alla

ricchezza del mondo della cooperazione di cui può fregiarsi – ha detto l’assessore provinciale al Lavoro Giorgio Bontempi – e per questo può coordinare la sinergia che si sta creando per far dialogare il mondo del sociale pubblico e privato tra partner europeiâ€?. “A noi, per la dinamicitĂ della nostra cooperazione sociale, guarda l’intero sud-est europeo – ha illustrato il direttore dell’area Sviluppo economico della Provincia Dario Pironi – per acquisire nuove esperienze e trasferirle nei rispettivi territori, dove si stanno aprendo nuove vie nel sociale per interventi qualificati, con l’apporto del privato, lĂ dove il pubblico non c’è o si è ritiratoâ€?. Gabriele Caponetto, collaboratore dell’area Progettazione sociale, formazione e lavoro di Solco, ha spiegato come il portale, www. isede-net.com, si suddivida in due sezioni, l’una destinata alle funzioni del progetto e l’altra ai servizi che lo stesso è in grado di erogare, a titolo

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gratuito, sui temi dello sviluppo del business, della finanza, del marketing, del lavoro e di quanto ancora necessario per attivare un’impresa sociale, che avrà cosÏ modo di individuare gli strumenti finanziari per avviare nuove iniziative o per sostenere lo sviluppo di quelle già esistenti. Se un’impresa sociale, un ente o un’organizzazione no profit vuol far parte del progetto, deve accedere al portale e iscriversi, senza

alcun costo. Se l’obiettivo primario è la messa in rete delle imprese del Sud-est europeo, quello finale, entro 18 mesi, è quello di estendere il raggio d’azione all’intera Europa. Il progetto si articola in sette aree di lavoro (work package) tra cui quella del coordinamento e della transnazionalitĂ ; quella della comunicazione esterna e della disseminazione; quella della ricerca sull’economia sociale in Europa e quella della creazione del portale on line.

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della donazione le attivitĂ di informazione. Numerose le iniziative promosse dalle Associazioni di settore al ďŹ ne di favorire una maggiore consapevolezza sull’importanza di sottoscrivere la dichiarazione di volontĂ sulla donazione di organi, tessuti e cellule e far accrescere la conoscenza sui beneďŹ ci del trapianto. La giornata è stata preceduta da una serie di iniziative di sensibilizzazione in collaborazione

con le associazioni in tutta la provincia. Gli Spedali Civili di Brescia da sempre condividono l’opportunità della donazione quale strumento di grande valore etico e sociale offrendo la disponibilità della propria struttura e delle risorse umane e professionali presenti per favorire il miglior esito dei prelievi e dei conseguenti trapianti. I primi prelievi di organi a scopo di trapianto terapeutico risalgono al 1974. Nonostante la fase di rallentamento delle donazioni

veriďŹ catosi a livello nazionale e non solo, con la collaborazione di tutte le aziende ospedaliere e presidi privati presenti nel territorio provinciale, nel 2010 il recupero di organi e tessuti è stato favorevole e superiore agli indicatori medi nazionali. Se il concetto di donazione appartiene alla sfera personale, il percorso di prelievo e di trapianto necessita del contributo partecipato di tantissime ďŹ gure professionali di pressochĂŠ tutto l’ospedale.

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e allergie femminili sono state il tema al centro del convegno tenuto il 28 maggio scorso presso la Fondazione Poliambulanza di Brescia. Specialisti del settore, coordinati dal dr. Carlo Lombardi dell’Ospedale S. Orsola, hanno sviluppato tematiche legate alle patologie allergiche femminili dalla gravidanza alla menopausa. Attualmente dal 30 al 40% della popolazione mondiale è affetta da una o piĂš forme di allergia. In Italia, per esempio, piĂš del 5% - 15% della popolazione è affetta da asma bronchiale e oculorinite allergiche. Molto spesso queste malattie coesistono nello stesso individuo. Un’alta percentuale di pazienti affetti da allergie sono i bambini e gli adolescenti. Si tratta spesso di forme che tendono a cronicizzare e sono presenti anche in etĂ adulta. Le allergie sono particolarmente rilevanti nei Paesi industrializzati e con alti livelli di inquinamento atmosferico. Ăˆ stata quindi

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ipotizzata un’influenza dell’ambiente nel progressivo incremento della prevalenza delle allergie. Anche elevati livelli di igiene, il tipo di dieta e il progressivo aumento della temperatura ambientale sembrano essere fattori importanti per l’incremento delle allergie. L’allergia è quindi causata da un’eccessiva reattivitĂ del sistema immunitario dovuta ad una produzione, da parte del sistema immunitario, di anticorpi che non dovrebbero essere sintetizzati. Nell’arco della vita della donna gli stati di alterazione del sistema immunitario sono piĂš frequenti e predispongono maggiormente ver-

so la patologia allergica. “L’aspetto innovativo di questo convegno, tra i primi su questi temi in Italia, – ha affermato il dr. Carlo Lombardi – è che ha permesso di analizzare a fondo le problematiche relative alla Gender-Medicine con particolare riguardo al sesso femminile spesso soggetto a problematiche asmatiche e allergiche che si aggravano in determinati periodi della vita, come la gravidanza, il ciclo mestruale e la menopausa, forse condizionati dal diverso assetto ormonale. Inoltre, nella sessione pomeridiana, verrĂ dato ampio spazio agli aspetti preventivi da attuare durante la gravidanza e nei primi anni di vita per ridurre il rischio di sviluppare asma e allergieâ€?. Un convegno – ha concluso il dott. Lombardi – mirato sulle problematiche allergologico-respiratorie della donna ma anche indirizzato alle varie figure specialistiche, come i colleghi ginecologi, pneumologi e otorini, con cui gestire al meglio queste pazienti.

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FARMACIA FERRETTI Dr. Stefano Ferretti Dr. Francesco Ferretti .Prodotti omeopatici, erboristici, dermocosmetici .Articoli per l’infanzia .Alimenti per intolleranze alimentari .Prodotti per celiaci .Servizi: autoanalisi del sangue, misurazione della pressione arteriosa, prenotazione CUP, noleggio e vendita apparecchi elettromedicali.

Brescia - Piazza Tebaldo Brusado tel 030.3757532 farmacia.ferretti@virgilio.it www.farmaciaferrettibrescia.com


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Un sogno che potrebbe diventare realtĂ . Dopo aver eliminato il Renate, la Feralpi Salò insegue un nuovo appuntamento con la storia: il salto di categoria in Prima Divisione, la ex C1. Si deciderĂ tutto nelle prossime due gare con l’altra finalista, la Pro Patria. La formazione di Varese ha sconfitto la Pro Vercelli 5-2 in casa e perdendo 2-0 in trasferta. La gara d’andata è in programma domenica alle 16 a Busto Arsizio (diretta su Radio Voce Fm 88.3-88.5), ritorno domenica

12 fra le mura amiche del Lino Turina. Per la trasferta d’andata, i tifosi della “Vecchia Guardiaâ€?, in collaborazione con la societĂ , organizzano la trasferta per la finale play off allo stadio Speroni di Busto Arsizio di domenica prossima. Ritrovo nel parcheggio del bocciodromo di Salò alle 13 o al casello autostradale di Brescia Est alle 13.30. Quota di partecipazione 20 euro (autobus e biglietto d’ingresso). Iscrizioni entro le 15 del 3 giugno al 347.7334936. (al.an.)

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’era una volta un capitano, quello che guidò il Brescia nelle ultime stagioni di serie B; c’era una volta un capitano, quello che contro il Torino nella finale play-off segnò un gol da cineteca infilando la palla nel palo lontano, alla Del Piero; c’era una volta un capitano, inneggiato e osannato dai suoi tifosi sul pullman nella notte magica dopo la conquista della Serie A. C’era una volta un capitano che mai avrebbe immaginato una stagione conclusa cosĂŹ, come quella di quest’anno che lo ha visto poco a poco lasciato ai margini. In settimana Davide Possanzini ha tolto i freni e quello che ne è uscito è stato un fiume in piena, uno sfogo davanti ai microfoni dei giornalisti raccontando quello che è stato l’ultimo anno secondo i suoi occhi. Il racconto nel dettaglio è stato raccolto, come il resto della carriera di Davide Possanzini, nel libro “Il gol traditoâ€? scritto da Fabio Tavelli. Non è in vendita, si può ricevere, in cambio di un contributo in beneficenza a Progetto Africa, chiedendo informazioni all’indirizzo mail ilgoltradito@progettoafrica.it. L’autore ci ha concesso di pubblicare parte dell’ultimo capitolo in cui Davide parla, in prima persona, di quest’anno: “Un giorno siamo al Touring di Coccaglio il presidente mi dice che non ha i soldi per allungarmi il contratto. Mi dice che non gli piace come mi sto

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comportando, mi dice che sono negativo per il gruppo. Che ho il muso. Il muso! [...]Nonostante questo non ho mai detto una parola, mai una polemica. Mi sono sempre allenato a testa bassa impegnandomi al massimo. [...] Mi chiama De Giorgis. Ăˆ scosso. Mi dice che ha appena messo giĂš dopo una telefonata nella quale Gino Corioni gli ha urlato di tutto. Mi dice che il pres gli ha detto che mi deve portare

via da Brescia, che devo rescindere il contratto e che me ne devo andare. Ovviamente mi dice che se voglio fare le valigie lui una squadra prima di sera me la trova. Gli dico di no, lo ringrazio in fretta perchĂŠ voglio subito telefonare a Corioni. Gli dico subito che dopo cinque anni di B e quasi uno di A dove credo di aver rappresentato qualcosa per questa maglia mi aspettavo almeno che certe cose me le di-

cesse lui in faccia e non al telefono con il mio procuratore. Ne faccio un discorso umano, non tecnico o professionale. Ăˆ l’uomo ad essere ferito. In quel momento io mi sento umiliato come persona prima che come calciatore. Se mi avesse guardato in faccia dicendomi che non poteva tenermi [...] io lo avrei rispettato. Invece questo suo comportamento mi ha fatto arrabbiare anche di piĂš. Mi ripeteva che ero negativo per il gruppo, che tre miei compagni di squadra erano andati da lui a lamentarsi perchĂŠ non sarei piĂš all’altezza di giocare a calcio. [...] Me ne ha dette di tutti i colori e mi ha ribadito che il contratto non me l’avrebbe fatto. A quel punto gli dico che il contratto sono io che non lo voglio piĂš. Allora mi dice che se è cosĂŹ, da qui a giugno sarei andato sempre in tribuna. Io allora gli rispondo che è vero che decidono lui e Nani chi va in campo e chi no. Lui si infervora ancora di piĂš e giura che l’allenatore fa le sue scelte e lui non ci mette becco. SarĂ , intanto io da lĂŹ in poi farò praticamente solo tribuna‌â€?

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0RQWLFHOOL %UXVDWL FDOD LO WULV Metti una calda serata di maggio, l’ultima del mese. Condisci il tutto con un ďŹ nale thrilling, canestri pesanti di giocatori di categoria superiore e la promozione è servita. La terza consecutiva per il Monticelli Brusati che, superando 67-62 in trasferta il Meda, sale nella serie C Dilettanti. Una stagione da incorniciare per il team franciacortino che ormai ci ha preso gusto nella scalata al basket che comincia a contare. E non è un caso che dopo

aver dominato la stagione regolare (otto punti di vantaggio sull’inseguitrice Orzinuovi), il team franciacortino si è ripetuto anche negli spareggi play off. Ben 31 vittorie su 35 gare per la societĂ bresciana piĂš vecchia a livello di afďŹ liazione. Un organico composto – tanto per citarne qualcuno – da giocatori del calibro di Hugo Sconochini, Diego Righetti (nella foto, in tribuna a causa di un infortunio), l’argentino Roman Pedraza e Matteo Cominelli,

quest’ultimo alla sesta promozione in carriera. Senza dimenticare gli arrivi in corsa di Christian Akrivos (ha sďŹ orato la Lega 2) e Paolo Alberti. E poi la valorizzazione dei giovani, cosa da non sottovalutare (chiedere a Matteo Zamboni). E come dimenticare il record di imbattibilitĂ di 76 vittorie consecutive che resterĂ nella storia della societĂ gialloblĂš. Gioia immensa per il presidente Domenico Scotti al ďŹ schio ďŹ nale. â€œĂˆ un’emozione inďŹ -

nita, abbiamo raggiunto l’ennesimo traguardo sportivo che ha premiato i nostri sforzi. Ăˆ un sogno che continuaâ€?. E sicuramente non ďŹ nirĂ qui. “Per qualche settimana ci godremo questo momento – aggiunge il patron gialloblĂš – visto che ce lo siamo ampiamente meritato. Poi parleremo con i giocatori, il tecnico e inizieremo ad allestire una squadra che possa recitare un ruolo da protagonista anche nel prossimo campionatoâ€?.


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‘’’ƒ ‡‘Â?‡••ƒ ƒ ˜‡–”‹Â?ƒ †‡‹ –‹–‘Ž‹ †ƒ ƒ••‡‰Â?ƒ”‡ Il secondo titolo stagionale sta per essere assegnato. Sull’erba sintetica della Torricella verranno proclamati i detentori della coppa Leonessa 2011. L’antipasto sarĂ servito oggi 2 giugno, con le semiďŹ nali della categoria open tra Calcinato-Sale Gussago e Real Vigilio-S. Antonio: ďŹ schio d’inizio alle 20. Il trofeo provinciale verrĂ alzato al cielo nel ďŹ ne settimana. I primi ad accarezzarlo saranno gli under 14 di Novagli o Muscoline, in campo sabato alle 17.30. A seguire

si affronteranno gli juniores di Torricella e S. Rocco Palazzolo, prima dell’epilogo serale riservato agli open, dove l’obiettivo è ereditare la coppa dal Bovegno campione in carica. Domenica aprirĂ il sipario la categoria allievi con Tremosine e Casazza pronte al faccia a faccia alle 17, poi il calcio femminile con la contesa tra S. Benedetto e Pavone. L’ultimo titolo provinciale della stagione 2010/2011 sarĂ assegnato ai top junior. Lo inseguiranno Muratello e Brozzo.

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uò l’attivitĂ sportiva oratoriale coniugare educazione e successi? Guardando all’esperienza dell’oratorio di Calcinato si direbbe di sĂŹ. Ed è un ‘sÏ’ rafforzato dalla presidente provinciale del Csi Amelia Morgano e dal direttore dell’Ufficio oratori don Marco Mori, intervenuti all’incontro organizzato dalla societĂ calcinatese dal titolo “Sport + oratorio = passione educativaâ€?. “Senza sport – ha detto don Mori – non esisterebbe nemmeno il concetto di oratorio. L’attivitĂ sportiva negli oratori accoglie le persone coinvolgendo non solo il corpo, ma anche l’anima. In un momento in cui l’educazione è in crisi esso rappresenta uno dei migliori mezzi per raggiungere lo scopoâ€?. Sulla stessa lunghezza d’onda Amelia Morgano: “Se non insegno i valori dello sport, lo sport non esiste. Deve essere uno strumento per trasmettere il rispetto delle regole e degli altri. Educazione e attivitĂ sportiva devono andare di pari passo. Il Centro sportivo italiano lavora in questa direzione dando importanza sempre maggiore alla formazioneâ€?. Protagonisti dell’incontro anche i bambini arancioblĂš interrogati dal sacerdote sulla loro esperienza sportiva. I piccoli atleti hanno dato risposte diverse tra loro, ma unite dal coloratissimo filo del divertimento e del desiderio di stare insieme. Centrale anche la figura dell’allenatore, primo artefice dell’esperienza educativa e chiamato a vivere una vera e pro-

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leggere nei sentimenti dei suoi ragazzi diventando un punto di riferimento e un centro di relazioni. Allo stesso tempo non deve mancare la preparazione tattico-sportiva, perchĂŠ anche la vittoria, quando è ottenuta nel rispetto delle regole, aiuta a crescereâ€?. Il Calcinato ha sposato pienamente questa filosofia intraprendendo un cammino ambizioso e apparentemente in salita, ma i risultati anche in questa stagione hanno ripagato gli sforzi profusi su entrambi i fronti: quello sportivo e quello educativo. Il massimo traguardo è stato raggiunto da under 10 e open del calcio a 5, premiati con il titolo provinciale. Vincere educando, dunque, è una missione possibile.

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Il rischio di vendere l’acqua ai privati Signor direttore, non ce l’hanno raccontato: l’abbiamo visto coi nostri occhi, pieni di lacrime per i fumogeni della polizia e per la sofferenza dei poveri. Eravamo a La Paz, in Bolivia, per un viaggio missionario. L’acqua era stata privatizzata e, per milioni di famiglie boliviane, questo significava che la bolletta diventava piĂš cara del cibo, capace di bersi metĂ del loro misero stipendio mensile. I poveri andarono in piazza per chiedere pietĂ ma la repressione fu durissima. Io ed Egle, con l’allora piccolo Francesco, inconsapevoli, ci ritrovammo all’improvviso immersi nei fumi acri e brucianti dei lacrimogeni. Posto sbagliato nel momento sbagliato. Non c’era distinzione tra passanti, manifestanti, turisti, missionari: i manganelli ruotavano, gli scarponi pestavano e a chi toccava, toccava. Toccò anche alle nostre schiene, protese a difendere il nostro piccolo Francesco. A tentoni, con gli occhi e la gola infuocati, riuscimmo a guadagnare una via di fuga, tra gente che urlava, piangeva, sanguinava. Moriva. Ma chi ha provato ancora i lacrimogeni sa che scappare, da codardi e vigliacchi fin che si vuole, è l’unica cosa cui pensi; e, appena in salvo, sa che l’acqua, per sanare il dolore fortissimo agli occhi e alla gola, è l’unico desiderio. Ma da nessuna fontana pubblica sgorgava il tanto desiderato liquido vitale. In un Paese andino, straricco di sorgenti, solo l’acqua che scendeva dal cielo come una benedizione del Signore era acqua di vita. Quella delle tubazioni, se la vuoi, la paghi ora a grande prezzo. Tutto que-

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sto avvenne in Bolivia qualche anno fa, banco di prova di quell’operazione planetaria – che chiamano di “libero mercatoâ€? – atta ad arricchire i ricchi e impoverire i poveri. Ora tocca all’Italia, che di ricchi sempre piĂš ricchi e di poveri sempre piĂš poveri se ne intende da alcuni anni. Tra i primi impegni dell’Associazione famiglie numerose, fin dalla sua nascita, c’è stato proprio quello di avere acqua a prezzo giusto. Ci chiedevamo come era possibile che per gli allevamenti zootecnici non ci fosse limite al consumo con costi ridotti mentre per allevare figlioli sĂŹ. Che razza di Paese sarĂ mai quello in cui conviene allevare vacche piuttosto che creature? Ma al peggio non c’è mai fine; ora vorrebbero privatizzare l’acqua del rubinetto, cosĂŹ che non si parlerĂ nemmeno piĂš di tariffa sociale ma solo di costi e ricavi, utili e investimenti. Sulla pelle della gente. E le famiglie numerose – vogliamo scommettere? – pagheranno di piĂš, ancora di piĂš, sempre di piĂš. FinchĂŠ un giorno non andranno in piazza per ricevere la loro dose di legnate e lacrimogeni. Cambiamo la storia, noi possiamo. Il 12 e 13 giugno andiamo tutti a votare e votiamo SĂŹ. Ne va del futuro dell’acqua, ne va del futuro della vita. Mario e Egle Sberna - Associazione nazionale famiglie numerose

I grandi della terra e internet Signor direttore, al di là di ogni giudizio personale, dei risultati attesi e di quelli che poi si sono riusciti a realizzare, quello della settimana scorsa a Deauville è stato certamente un appuntamento

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storico: per la prima volta i grandi della terra si sono incontrati per parlare di internet. Forse si sarebbe potuto fare di piÚ e meglio, ma nonostante le conclusioni sottotono Deauville 2011 è stato un appuntamento storico, con il quale la Rete è entrata nelle agende dei governi. Vico Manara

L’esempio imperituro di Tommaso Moro Signor direttore, il 25 aprile e il 2 giugno festeggiamo la Liberazione dell’Italia e la proclamazione della Repubblica, festeggiamo in sostanza la Costituzione repubblicana. Ma la Costituzione non bisogna solo regalarla agli studenti, bisogna leggerla, conoscerla e chiedersi se la stiamo applicando e se ci stiamo impegnando a farla funzionare e soprattutto a farla crescere nell’ancor lungo percorso di applicazione nei suoi fondamenti e nell’impegno alle riforme, vera crescita del Paese della sua unitĂ di varie culture. Soprattutto nelle nostre piccole CittĂ europee. Nella lettera apostolica, in forma di motu proprio, per la proclamazione di San Tommaso Moro “patrono dei governanti e dei politiciâ€?, il Beato Giovanni Paolo II a perpetua memoria della vita e del martirio di San Tommaso Moro evidenzia un messaggio che attraversa i secoli e parla agli uomini di tutti i tempi della dignitĂ inalienabile della coscienza. Nella quale, come ricorda il Concilio Vaticano II, risiede “il nucleo piĂš segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nella sua intimitĂ â€? (Gaudium

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et spes, 16). San Tommaso Moro è venerato quale esempio imperituro di coerenza morale. E anche al di fuori della Chiesa, specie fra coloro che sono chiamati a guidare le sorti dei popoli, la sua figura viene riconosciuta quale fonte di ispirazione per una politica che si ponga come fine supremo il servizio alla persona umana. La sua sensibilitĂ religiosa lo portò alla ricerca della virtĂš attraverso un’assidua pratica ascetica. Sentendosi chiamato al matrimonio, alla vita familiare e all’impegno laicale, egli sposò nel 1505 Giovanna Colt dalla quale ebbe quattro figli. Nel 1504, sotto il re Enrico VII, venne eletto per la prima volta al parlamento. Enrico VIII gli rinnovò il mandato nel 1510, e lo costituĂŹ pure rappresentante della Corona nella capitale, aprendogli una carriera di spicco nell’amministrazione pubblica. Nel decennio successivo, il re lo inviò a varie riprese in missioni diplomatiche e commerciali nelle Fiandre e nel territorio dell’odierna Francia. Fatto membro del Consiglio della Corona, giudice presidente di un tribunale importante, vice-tesoriere e cavaliere, divenne nel 1523 portavoce, cioè presidente, della Camera dei Comuni. Universalmente stimato per l’indefettibile integritĂ morale, l’acutezza dell’ingegno, il carattere aperto e scherzoso, la straordinaria erudizione, nel 1529, in un momento di crisi politica ed economica del Paese, fu nominato dal re Cancelliere del regno. Primo laico a ricoprire questa carica, Tommaso affrontò un periodo estremamente difficile, sforzandosi di servire il re e il Paese. Fedele ai suoi principi si impegnò a promuovere

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la giustizia e ad arginare l’influsso deleterio di chi perseguiva i propri interessi a spese dei deboli. Molte sono le ragioni a favore della proclamazione di San Tommaso Moro a patrono dei governanti e dei politici. Tra queste, il bisogno che il mondo politico e amministrativo avverte di modelli credibili, che mostrino la via della veritĂ in un momento storico in cui si moltiplicano ardue sfide e gravi responsabilitĂ . Oggi, infatti, fenomeni economici fortemente innovativi stanno modificando le strutture sociali della nostra piccola CittĂ europea e del Paese; d’altra parte, le conquiste scientifiche nel settore delle biotecnologie acuiscono l’esigenza di difendere la vita umana in tutte le sue espressioni, mentre le promesse di una nuova societĂ , proposte con successo ad un’opinione pubblica frastornata, richiedono con urgenza scelte politiche chiare a favore della famiglia, dei giovani, degli anziani e degli emarginati e attenti ai nuovi venuti dalla fame e dalle continue insignificanti guerre e con la massima attenzione sia nello sfamarli, ma, anche nel massimo rispetto della loro cultura da integrare cautamente. In questo contesto, giova riandare all’esempio di San Tommaso Moro, il quale si distinse per la costante fedeltĂ all’autoritĂ e alle istituzioni legittime proprio perchĂŠ, in esse, intendeva servire non il potere, ma l’ideale supremo della giustizia. La sua vita ci insegna che il governo è anzitutto esercizio di virtĂš. Forte di tale rigoroso impianto morale, lo Statista inglese pose la propria attivitĂ pubblica al servizio della persona, specialmente se debole o

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povera; gestĂŹ le controversie sociali con squisito senso d’equitĂ ; tutelò la famiglia e la difese con strenuo impegno; promosse l’educazione integrale della gioventĂš. Il profondo distacco dagli onori e dalle ricchezze, l’umiltĂ serena e gioviale, l’equilibrata conoscenza della natura umana e della vanitĂ del successo, la sicurezza di giudizio radicata nella fede, gli dettero quella fiduciosa fortezza interiore che lo sostenne nelle avversitĂ e di fronte alla morte. La sua santitĂ rifulse nel martirio, ma fu preparata da un’intera vita di lavoro nella dedizione a Dio e al prossimo. L’unitĂ della vita dei fedeli laici è di grandissima importanza: essi, infatti, devono santificarsi nell’ordinaria vita professionale e sociale. PerchĂŠ possano rispondere alla loro vocazione, dunque, i fedeli laici debbono guardare alle attivitĂ della vita quotidiana come occasione di unione con Dio e di compimento della sua volontĂ , e anche di servizio agli altri uominiâ€?. La vicenda di San Tommaso Moro illustra con chiarezza una veritĂ fondamentale dell’etica politica. Infatti la difesa della libertĂ della Chiesa da indebite ingerenze dello Stato è allo stesso tempo difesa, in nome del primato della coscienza, della libertĂ della persona nei confronti del potere politico. In ciò sta il principio basilare di ogni ordine civile conforme alla natura dell’uomo. Confido, pertanto, che l’elevazione dell’esimia figura di San Tommaso Moro a patrono dei governanti e dei politici giovi al bene della societĂ . L’eloquente testimonianza da lui resa è quanto mai attuale in un momento storico che presenta sfide cruciali per la

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coscienza di chi ha responsabilità dirette nella gestione della cosa pubblica. Come statista, egli si pose sempre al servizio della persona, specialmente se debole e povera; gli onori e le ricchezze non ebbero presa su di lui, guidato com’era da uno spiccato senso dell’equità . Soprattutto, egli non scese mai a compromessi con la propria coscienza, giungendo fino al sacrificio supremo pur di non disattenderne la voce. Il Beato Giovanni Paolo II disse: invocatelo, seguitelo, imitatelo! La sua intercessione non mancherà di ottenervi, anche nelle situazioni piÚ ardue, fortezza, buon umore, pazienza e perseveranza. Che ci immette nel terzo millennio cristiano. Un mio umile e sincero grazie a mia madre la Chiesa e a mio padre ancora immaturo lo Stato. La nonna Europa come sta? Celso Vassalini

La setta degli spioni è sempre in agguato Signor direttore, Yara Gambirasio ora riposa in pace. Perlomeno, cosĂŹ ci piace pensare, dopo tutte le intrusioni mediatiche a cui la sua giovane vita è stata sottoposta dal 26 novembre scorso, giorno in cui è misteriosamente scomparsa. Il ritrovamento del suo cadavere – tre mesi dopo –aveva prepotentemente riacceso i riflettori su un delitto le cui cause restano un mistero e di cui manca ancora il nome del colpevole. La relativa sobrietĂ con cui questa vicenda è stata trattata – a confronto con quella dell’omicidio di Sarah Scazzi – fa ben sperare rispetto a una copertura mediatica

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non invadente e non ficcanaso. Al contrario di Sarah, che amava girare video col telefonino insieme alla cugina o alle amiche e che teneva un diario in cui annotava i suoi pensieri adolescenziali, Yara ha lasciato poche tracce di sĂŠ, anche dal punto di vista della sua immagine. Questo suo “basso profiloâ€? – condiviso dai genitori, che fin da subito hanno rifuggito la sovraesposizione mediatica – ha indotto giornalisti e curiosi ad adottare qualche cautela in piĂš rispetto ad altri casi di cronaca nera recente. Ma non siamo sicuri che il voyeurismo mediatico sulla vicenda di Yara sia definitivamente sopito. Bruno Vespa, Alessio Vinci, Salvo Sottile, Federica Sciarelli e gli altri adepti della setta degli spioni non aspettano altro che una (presunta) svolta nelle indagini per ricominciare a saccheggiare la vita della ragazza di Brembate con la “delicatezzaâ€? che hanno esibito fino a qualche settimana fa. Nessuno di loro si è tirato indietro, quando nelle loro trasmissioni hanno insistito morbosamente sull’entitĂ e la posizione delle coltellate rinvenute sul corpo, sul fatto che l’indumento piĂš intimo della minorenne presentava un taglio da coltello, su quali fossero le condizioni dei vestiti indossati dalla ragazza, sugli indizi che avrebbero dimostrato un’eventuale violenza carnale. E sono sempre pronti a ricominciare. Basta vedere cosa è successo la settimana scorsa quando l’arresto di Concetta Misseri, zia di Sarah Scazzi, ha nuovamente gettato benzina sul fuoco dei programmi di approfondimento informativo –

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ma ha senso chiamarli ancora cosĂŹ? – che puntualmente sono tornati a esibire la solita merce cattura-ascolti con presunti esperti, psicologi, criminologi, opinionisti e giornalisti sedicenti “d’assaltoâ€?. Questi ultimi, piĂš degli altri professionisti, dovrebbero essere obbligati dalla loro deontologia a seguire un comportamento corretto. L’essenzialitĂ dell’informazione è, insieme alla veritĂ sostanziale dei fatti, un principio fondamentale che impone al giornalista di rispettare sempre la sfera privata delle persone, soprattutto di quelle che sono diventate “pubblicheâ€? soltanto perchĂŠ vittime di una tragedia o di un fatto di cronaca. La tutela del minore, sancita dalla Carta di Treviso e ribadita dalla Carta dei doveri (ma affermata anche dal Codice di procedura penale), deve sempre prevalere rispetto al diritto di cronaca o di critica. I mezzi d’informazione hanno l’obbligo morale di diffondere le notizie nel pieno rispetto dei diritti fondamentali delle persone, tra cui quello alla riservatezza rientra a pieno titolo. Aggiungere altro è inutile. Mario Deriu

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