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Intimità è entrare nell’interiore segreto delle persone, senza parole, solo per l’inspiegabile e acuta forza dell’amare. Desiderio di portare le mani, delicatamente, entro le pieghe del cuore, raccoglierne senza forzatura i frammenti sepolti e custodirli con gelosia. Proteggerli, curarli con balsamo, alleviarne il dolore. Come anche esplorare la fonte della gioia p profonda dell’altro: quando senti che, toccando una corda, si ra rallegra il sorriso, la grazia del riso, il sobbalzo luminoso del cuo anche se tace. Questo è anche il luogo della verginità . cuore, Spaz vergine è spazio intimo inviolato, che nessuno conosce, Spazio fino a quando uno, uno soltanto, lo varca per primo. CosÏ la mia ar inconosciuta, tenuta nascosta e protetta, è divenuta apintima area partenenza di uno soltanto, il Primo ad amarmi (1Gv 4,10). Questa paprimordia nel deserto della mia anima asciutta, è entrata – unica – rola, primordiale t nel vuoto che tenevo segreto. C’è un terreno, come utero, che solo tu abiti continuament La mia debolezza è tua. continuamente.
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Politica. Vincitori e vinti tutti al lavoro
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͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Quanto basta per offrire un segno di attenzione
͚͜ ……Ž‡•‹ƒ Stato e Chiesa insieme a servizio del bene comune
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ƒ‰Ž‹‘ ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡ Era stato uno slogan dirompente, “meno tasse per tuttiâ€?, a far iniziare il decennio berlusconiano (dal 2001 al 2010 il Cavaliere ha governato per otto anni). Probabilmente sarĂ la mancata attuazione di quella promessa a decretarne il tramonto, a ulteriore decennio iniziato. La pressione fiscale in Italia rimane elevatissima, e sostanzialmente invariata negli ultimi anni. QuarantatrĂŠ euro su cento guadagnati finiscono nelle mani del fisco; il contribuente fedele lavora fino a giugno inoltrato per... l’Agenzia delle Entrate. Da qui le fortissime pressioni che il Presidente del Consiglio (e non solo lui) sta esercitando nei confronti del responsabile dell’Economia, Giulio Tremonti,
affinchĂŠ presenti un credibile e deciso piano di alleggerimento delle aliquote fiscali, in tempi brevi. Un invito che Tremonti però fatica ad accogliere, e non perchĂŠ non voglia: semplicemente non può. Recentemente infatti il Governo italiano si è formalmente impegnato in sede europea ad incidere positivamente sul deficit di bilancio, in modo tale che non accresca piĂš il nostro spaventoso debito pubblico (nel mese di maggio ha toccato il record di tutti i tempi e si avvia verso i duemila miliardi di euro). L’impegno è di riuscirci entro il 2014: il “costoâ€? previsto è di 40 miliardi di euro. Cioè: in Italia la spesa pubblica è superiore alle entrate. Per colmare il buco, le strade sono due: o si riducono le spese o si aumentano le tasse. Va da sĂŠ che un Governo che le tasse le vorrebbe tagliare, non potrĂ aumentarle. Quindi sono previsti ulteriori (e non ancora delineati) tagli alla spesa pubblica, dopo
i recenti che hanno fortemente toccato la scuola e gli enti territoriali (Regioni e Comuni). E fin qui, sacrifici senza un solo euro di imposte tagliate. Invece si vuole pure diminuire la pressione tributaria. Quindi a Tremonti si chiede di far quadrare il cerchio: far calare le tasse e pure cancellare il deficit pubblico. Ovviamente senza quella macelleria sociale che la matematica impone in questi casi, e la politica aborre per questioni elettorali. Tremonti ha già fatto sapere che lui fa il ministro, non il mago Merlino. Però non gli è costato nulla, nÊ a noi finora, abbozzare quella che potrebbe essere la riforma fiscale, se solo potesse farla. Tutte le imposte raggruppate in sole cinque; tre sole aliquote Irpef (20-30-40%) su scaglioni di reddito piÚ elevati di ora. Se proprio proprio si sogna, allora perchÊ no pure una sforbiciatina all’iniqua Irap per accontentare pure le aziende. Il Ministro ne ha parlato
vagamente, spiegando meno vagamente che però lui non ha intenzione di “scassare i conti dello Statoâ€?. In teoria, quel che vuole Berlusconi si potrebbe fare, e senza mandare a spasso tutti i controllori di volo o i minatori come fecero Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Il taglio delle aliquote determina un immediato calo delle entrate, che nel medio periodo verrebbe colmato dalla minore evasione fiscale (c’è meno convenienza ad evadere, in teoria) e dal rilancio dei redditi e dei consumi. Nel frattempo? Ci si arrangia gonfiando un altro po’ il debito pubblico. Cosa che però l’Italia non può proprio fare, anche volendolo. Due minuti dopo una simile decisione, i nostri titoli di Stato sarebbero preda della speculazione finanziaria che ha messo letteralmente in ginocchio la Grecia in pochi mesi. E cosĂŹ, piĂš che saltare la promessa elettorale, salterebbe l’intera baracca italiana.
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͘͜ ’‘”– Marco Zambelli: voglio restare a Brescia
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Dopo il passaggio al Senato Berlusconi e il suo governo sono usciti senza troppi problemi anche dalla veriďŹ ca alla Camera dei deputati. CosĂŹ come avvenuto il giorno prima per l’approvazione del decreto sullo sviluppo l’Esecutivo ha di fatto superato la soglia dei 316 voti a favore necessari per la maggioranza assoluta a Montecitorio. Anche nel suo discorso alla Camera dei deputati Berlusconi ha portato molte
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delle argomentazioni proposte ai senatori, a partire dal pericolo di esporre in questo momento di particolare difďŹ coltĂ economica internazionale il Paese a una crisi di governo. Il discorso del Premier è stato particolarmente apprezzato dalla maggioranza mentre per le opposizioni si è tratto di un copione recitato per l’ennesima volta da un Premier in evidente stato di difďŹ coltĂ . Ancora una volta, nonostante le ripetute attestazioni di stima che
Berlusconi nei suoi interventi alle Camere ha espresso nei suoi confronti, ha colpito il relativo distacco con cui Bossi ha accolto i discorsi di Berlusconi. Il leader della Lega ha ribadito a piĂš riprese la necessitĂ di vedere le azioni annunciate da Berlusconi, per altro molte delle quali mutuate proprio dalle richieste leghiste di Pontida, trasformarsi in operazioni concrete che servono, secondo la Lega, a far crescere il Paese.
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entre proseguono le analisi politiche dopo la verifica parlamentare dei giorni scorsi il Governo Berlusconi, uscito malconcio dalle amministrative e dalla tornata referendaria, cerca faticosamente di rimettere insieme i pezzi per trovare quelle energie necessarie a condurre in porto quelle riforme a cui il premier ha promesso di mettere mano nei discorsi pronunciatio davanti ai due rami del Parlamento. Per i critici si tratta di promesse vecchie (quella relativa all’introduzione di tre sole aliquote fiscali sarebbe addirittura del 1994) e prive delle risorse necessarie alla loro applicazione, pronunciate da un leader ormai fiaccato ma che non vuole andarsene. Per i sostenitori di Berlusconi si tratta di impegni sensati che il Governo, anche grazie alla rinsaldata alleanza con Lega, potrà condurre in porto a patto che venga messo nelle condizioni di poter lavorare. C’è poi l’incognita
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Roma, è andata progressivamente scemando almeno nei toni. La situazione in divenire che caratterizza queste settimane dell’asse Lega-Pdl sembra, seppure in modo diverso, segnare anche il centro sinistra. Vendola, forte dell’affermazione di Pisapia a Milano e dell’esito referendario, insiste perchÊ venga in tempi brevi individuato il candidato che dovrà sostenere la corsa a Palazzo Chigi nel 2013 (o prima se il Governo Berlusconi dovesse saltare). Quelle in essere sono situazioni che vanno analizzate con attenzione. Viviana Beccalossi, vicecoordinatore regionale del Pdl, e Maurizio Martina, segretario regionale del Pd in queste pagine propongono una loro analisi dell’attuale situazione politica, tentando anche una lettura in chiave prospettica di quelli che saranno gli impegni immediati e venturi dei due schieramenti, tenendo conto che nella primavera del 2013 (quindi tra poco meno di due anni) oltre alle politiche a Brescia si voterà per Palazzo Loggia.
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ǣ ǡ ǤǤǤ Archiviata la primavera elettorale che in questo 2011 ha visto gli italiani chiamati alle urne per il rinnovo di parecchie amministazioni locali e per quattro quesiti referendari, la politica nazionale potrebbe (il condizionale è d’obbligo) dedicarsi a risolvere i problemi del Paese e a mettere in cantiere quelle operazioni per affrontare nel migliore dei modi l’appuntamento del 2013 con le elezioni politiche. Due anni, un lasso di tempo sufficientemente
lungo, ma che con le accelerazioni di cui è capace la politica nazionale potrebbe anche diventare estremamente breve. Due anni che, a Brescia, porteranno alle elezioni per Palazzo Loggia. In queste pagine il centro destra, per bocca della coordinatrice Viviana Beccalossi, annuncia la ricandidatura di Adriano Paroli e il rinnovo del sodalizio con la Lega. Nel centro sinistra la situazione è più fluida, anche se sta prendendo piede l’idea di dare vita alle primarie.
5RDG PDS SHU OD WHQXWD ǣ GHOO·DOOHDQ]D GL *RYHUQR Volendo scomodare illustri precedenti si potrebbe dire che dal prato di Pontida la Lega Nord abbia tracciato una vera e propria road map per garantire a Berlusconi la “graniticità” dell’alleanza. Mentre il leader Bossi arringava le 80mila persone arrivate nella Bergamasca, i suoi fedelissimi distribuivano un volantino in cui erano contenute le richieste, con tanto di tempistica per la loro realizzazione, sottoposte al Premier. 15 giorni per approvare la riforma costituzionale con cui ridurre il numero dei parlamentari e per la costituzione del senato federale; stesso tempo per l’approvazione di un decreto legge che riduca i contigenti italiani impegnati in missioni militari all’estero. Salgono a 30, invece, i giorni dati all’Esecutivo per l’approvazione di altri sei punti della road map leghista: l’attivazione
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delle procedure per l’attribuzione di ulteriori forme di autonomia alle Regioni che ne abbiano fatto richiesta, approvazione delle misure per la riduzione delle bollette energetiche, riforma del patto di stabilità per i Comuni virtuosi, taglio dei costi della politica, finanziamento del trasporto pubblico locale, abolizione delle ganasce fiscali e delle misure vessatorie di Equitalia. Due mesi, invece, il tempo per la definizione dei costi standard da applicare alle amministrazioni dello Stato. Entro la fine dell’estate dovrà essere approvata la proposta di riforma fiscale da trasformare in legge entro la fine dell’anno. Stessa tempistica per la definizione del problema delle quote latte e per il codice delle autonomie. Resta da vedere se come gli illustri precedenti anche questa road map resterà lettera morta.
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L’Unione europea ha avviato il processo per deďŹ nire la cittĂ che gestirĂ il “titoloâ€? di Capitale verde nel corso del 2014. Fra il 2010 e il 2013 sono state selezionate quattro cittĂ : nell’ordine Stoccolma, Amburgo, Victoria-Gasteiz e Nantes. “Il premio Capitale verde europea distingue e ricompensa le cittĂ all’avanguardia nel proporre modalitĂ di vita urbana rispettose dell’ambiente e in grado di diventare – si legge nel bando – un modello per ispirare altre cittĂ â€?. Il premio
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è stato istituito per contribuire a rendere le cittĂ europee “luoghi piĂš gradevoli e salubri, in altri termini, cittĂ vivibiliâ€?. Janez Potocnik, commissario europeo per l’ambiente, dichiara: “Attendo con interesse la presentazione delle nuove candidature da tutta Europa, che ci mostrano come gli investimenti nel settore della protezione ambientale possano essere combinati con la crescita economica e un maggior benessereâ€?. La selezione avverrĂ
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elle scorse settimane un quotidiano locale ha dato spazio, nella rubrica dedicata al dialogo con i lettori, a una lettera in cui si citava uno scritto di mons. Monari pubblicato su “Voceâ€?. Il Vescovo, invitato a prendere posizione in merito alla realizzazione di un gassificatore a Bedizzole, aveva scelto le pagine del settimanale diocesano per ricordare che le sue competenze riguardano il Vangelo. Sottolineature che non hanno convinto l’autore della lettera, tanto da spingerlo a prendere carta e penna e a scrivere al vescovo Monari per invitarlo a far sentire la propria voce proprio sull’opera che si intende realizzare a Bedizzole. Eccellenza, quanto scritto su “Voceâ€? non è bastato. Ancora la interpellano sul gassificatore... Il mio intervento riguardava una serie di problemi che si presentano nella gestione del territorio e che
tra le città con oltre 200mila abitanti, facenti parte dell’Ue, oppure dei Paesi candidati (Turchia, Macedonia, Croazia, Montenegro, Islanda), oltre a Norvegia e Liechtenstein. Il premio intende ricompensare le città che hanno conseguito obiettivi ambientali di rilievo; stimolare le città a impegnarsi in iniziative ambiziose per il miglioramento ambientale; fornire un modello in grado di ispirare altre città e promuovere le migliori prassi in tale direzione.
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sollecitano la riflessione e la valutazione dei cittadini. Prendendo, però, come esempio, il tema preciso del gassificatore, tento ancora una volta di dire come, a mio parere, ci si dovrebbe muovere, partendo dall’interrogativo se sia un bene o no la costruzione di questo impianto a Bedizzole. Per rispondere saggiamente e senza lasciarsi trasportare dall’onda emotiva bisogna conoscere una serie di dati tecnici e scientifici; servono competenze tecniche, ambientali che mi permettano di rispondere personalmente al quesito in esame. Probabilmente, però, nessuno ha da solo competenze sufficienti. Bisogna allora mettere insieme competenze di persone che abbiano studiato i problemi e che li sappiano analizzare correttamente; che non nascondano intenzionalmente alcuni dati scomodi e non confondano il problema con dati irrilevanti e non creino ad arte paure false.
Quelle che lei delinea sono condizioni che non è sempre facile riscontrare. PerchĂŠ? Le evidenti difficoltĂ di comunicazione che sperimentiamo nascono proprio dal fatto che le persone prendono posizione ‘a priori’: pro o contro. Poi ciascuno cerca di escogitare le motivazioni piĂš efficaci per dare forza alla sua opinione e farla prevalere. Con questa impostazione, sarebbe davvero un miracolo che qualcuno cambiasse la sua idea iniziale, convinto dalle argomentazioni della controparte. E invece è proprio questo obiettivo che dobbiamo cercare di raggiungere: chiarire i problemi fino a che le motivazioni messe in luce producano una decisione saggia, dovuta alla conoscenza corretta della situazione e non alle proprie preferenze personali (o di gruppo). L’alternativa è la lotta di una fazione contro l’altra senza possibilitĂ di accordo; e sen-
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“Nonostante il tenore di vita medio nell’Unione europea sia tra i piĂš elevati al mondo, non tutti hanno accesso a un’alimentazione adeguata. Si stima che nell’Ue 43 milioni di persone siano a rischio di povertĂ alimentare, il che signiďŹ ca che non possono permettersi un pasto adeguato ogni due giorniâ€?. Ăˆ un passaggio del documento con il quale la Commissione ha comunicato la dotazione globale assegnata al programma 2012 per la distribuzione di prodotti alimentari
agli indigenti dell’Unione, ďŹ ssata per quest’anno a 113 milioni di euro. La cifra, ripartita tra i vari Paesi, consente di prelevare dalle scorte pubbliche e distribuire alle famiglie povere cereali e latte in polvere. Rispetto agli anni scorsi la cifra è però ridotta a meno di un quarto per un problema di interpretazione della normativa comunitaria che, per essere superato, deve avere il via libera dal Consiglio, dove siedono gli Stati membri.
Sono 150 i giovani iracheni che partiranno per la Giornata mondiale della gioventĂš di Madrid ad agosto. Lo ha annunciato il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni (nella foto) che guiderĂ la delegazione. “Partiranno in oltre 150 – ha spiegato il vicario - di cui circa la metĂ dalla capitale, gli altri dal resto del Paeseâ€?. Intenso il cammino di preparazione: “l’organizzazione ha giĂ promosso due incontri nella chiesa di San Giuseppe a Baghdad,
za alcuna possibilitĂ di capire le ragioni dell’altro In questa prospettiva, diventa ancora piĂš evidente il senso del suo primo intervento su “Voceâ€?‌ SĂŹ, perchĂŠ questo è il motivo per cui un intervento del Vescovo in questi problemi mi sembra improprio: parlerei di cose di cui non ho competenza. O, peggio, l’intervento del Vescovo avrebbe unicamente un valore di ‘pressione’, cioè quello di un parere ‘pesante’ da mettere sul piatto della bilancia quando si confrontano i ‘pesi’ della diverse opinioni. Ăˆ secondo questa prospettiva che si prendono volentieri le dichiarazioni della gerarchia (e servono quindi ad avere
piĂš forza per combattere l’opinione contraria) quando coincidono col proprio parere e le si considera irricevibili quando si collocano dall’altra parte della barricata. Mi chiedo: a che cosa può servire un intervento del Vescovo in una questione come questa? Non certamente a chiarire meglio il problema; e dunque? a fare prevalere una tesi sull’altra? Tutto questo, però, non significa legittimare solo i tecnici ad esprimersi su questioni che, comunque, riguardano la vita di una intera comunitĂ ? Certo che no, perchĂŠ è la gente comune che soffre o gode gli effetti di una scelta stupida o saggia. SarĂ quindi la gente del posto che dovrĂ formarsi un’opinione ed esprimerla e cercare di costruire un consenso attorno a una posizione. Lo dovrĂ fare, però, ascoltando, studiando, cercando di capire i reali dati del problema e facendo la scelta piĂš saggia. Che non necessariamente sarĂ una scelta senza difetti. Ăˆ difficile che ci siano scelte solo buone, che non comportino anche dei limiti e non producano disagi. Saggia è però quella scelta che procura il disagio minore, che garantisce i valori piĂš importanti e cosĂŹ via. Giochiamo su un terreno che non è solido e fisso, ma dove il panorama muta con il tempo e le diverse situazioni; bisogna avere la saggezza di capire che cosa è meglio qui, ora; e l’umiltĂ di verificare le proprie scelte correggendo gli errori o sanando le insufficienze. Capisco che questo richiede un cammino faticoso; che si raggiungono solo delle valutazioni provvisorie; ma questa è la condizione della conoscenza umana; e, in realtĂ , proprio seguendo questo procedimento laborioso si trova la sorgente di una serenitĂ e di una speranza grande.
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che ha coinvolto molti giovani che hanno, anche, mobilitato le loro parrocchie per racimolare dei soldi per permettersi il viaggio e l’iscrizione alla Gmg. Questo è molto signiďŹ cativo e mostra una Chiesa locale molto viva nonostante la situazione nel Paese resti molto tesaâ€?. A livello politico infatti “non c’è accordo tra i leader politici e questo non aiuta la stabilizzazione del Paese. La ricostruzione procede con lentezza, ciò che manca è l’unitĂ .
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,Q DUULYR DOWUL SURIXJKL FKL OL DFFRJOLH" La comunicazione è giunta dal prefetto Narcisa Brassesco Pace: Brescia dovrĂ accogliere altri 100 profughi in fuga dalla Libia. 50 arriveranno nelle prossime ore, il resto entro la ďŹ ne del mese. Sulla scorta dei numeri comunicati dovrebbero essere ancora 350 i profughi destinati dal piano nazionale al Bresciano. A “pieno regimeâ€?, dunque, Brescia dovrebbe dare accoglienza ad almeno 500 extracomunitari. Il condizionale è d’obbligo perchĂŠ è
tutt’altro che risolto il problema degli spazi in cui ospitarli. Dopo il sostanziale rifiuto delle amministrazioni comunali delle scorse settimane ad accogliere nei Comuni i profughi in arrivo, nelle scorse ore anche la Provincia, per bocca del presidente Molgora, ha detto no all’ipotesi di nuovi arrivi. “Brescia – sono le parole del Presidente – detiene giĂ il record di provincia con la piĂš alta percentuale di presenza straniera rispetto alla po-
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polazione. Non è ammissibile che un territorio che ha giĂ dato cosĂŹ tanto in termini di immigrazione debba essere sottoposto a ulteriore stressâ€?. Con il suo deciso diniego Palazzo Broletto ha di fatto girato la “patata bollenteâ€? ad altre realtĂ , Caritas diocesana in testa che in queste settimane ha dato un determinante contributo all’accoglienza dei profughi. Attualmente Caritas oltre a seguire direttamente i 30 profughi ospitati a Darfo e i 10 di Ca-
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sa Giona a Breno svolge un ruolo di importante supporto a quelli ospitati presso l’Hospice delle Ancelle della CaritĂ (20) e a quelli dell’hotel Antica Fonte delle Fornaci (10). Anche se lo sforzo profuso dalla Caritas è di quelli notevoli proprio a questa realtĂ e alle altre che in queste prime settimane hanno risposto positivamente si è rivolto il Prefetto di Brescia perchĂŠ si trovi una soluzione per arrivi che non si possono riďŹ utare
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La Pro Loco di Bagnolo Mella ha promosso, presso Palazzo Bertazzoli, la mostra personale di Zaven Karapetyan, dal titolo “Icone, pitture e miniatureâ€?. L’inaugurazione, a cui parteciperĂ anche l’Artista, è in calendario per domenica 26 giugno, alle ore 10. SeguirĂ un incontro con l’autore presentato da don Giuseppe Fusari, direttore del museo diocesano di Brescia. Zaven Karapetyan è nato a Sarchapet, nel nord dell’Armenia nel 1957. Fin da bambino ha
Nei giorni scorsi è stato però pubblicato l’elenco dei contributi ordinari erogati della Fondazione della Comunità bresciana riservato alla Valle Sabbia per i progetti che hanno concorso a livello provinciale. Fra questi un paio di progetti sono condivisi con il Rotary Valle Sabbia: si tratta di 20mila euro per il progetto Caffè Alzheimer della cooperativa La Cordata di Roè Volciano e di 4000 euro per il progetto Alta Val Sabbia Sport Hand. Il progetto Caffè
assecondato e sviluppato la propria forte propensione naturale per l’arte, prima come autodidatta e poi, durante il percorso formativo, studiando la tecnica del mosaico, della miniatura e dell’iconograďŹ a. Ăˆ un artista autentico, testimone oggi con le sue icone della continuitĂ della fede biblica. La mostra resterĂ aperta sino al 10 luglio e potrĂ essere visitata il giovedĂŹ e venerdĂŹ dalle 20 alle 22, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 22.
Alzheimer ospitato presso la nuova sede della casa di riposo di Odolo – che verrà inaugurata a settembre – offrirà una serie di occasioni di incontro sia per le persone che soffrono di questo morbo sia per i familiari che troveranno sostegno, formazione e anche momenti di svago e intrattenimento. L’Alta Val Sabbia Sport Hand proporrà invece una nuova edizione del corso di sci per ragazzi in sedia a rotelle. Questi due progetti non sono i soli finanziati quest’anno.
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$QFKH O¡LQWHOOLJHQ]D D YROWH q SUHFDULD Il primo incontro, anzi il primo sguardo, è quasi sempre decisivo. Bastano pochi minuti, a volte secondi. Attimi rapidissimi in cui studiamo una faccia nuova, ne osserviamo i comportamenti per dare un giudizio preciso, che con molta probabilitĂ non cambierĂ . Devo confessare, per dare la giusta dimensione a quello che segue, che la prima volta che, anni fa (perchĂŠ anche lui fa parte dei politici che cambiano casacca, ma non se ne vanno mai), ho visto Renato Brunetta non ho avuto dubbi: mi stava antipatico. PerchĂŠ fa parte di quella categoria di persone che, per ragioni loro, non si amano e tendono a disprezzare gli altri e quindi a essere arroganti. Che cosĂŹ sia si è visto anche nei giorni scorsi quando, in occasione di un incontro pubblico dedicato all’innovazione, di fronte alla richiesta di una donna di potergli fare una domanda, dopo che lei si è presentata come precaria, il Ministro se n’è andato in tutta fretta e nell’allontanarsi ha commentato: “Siete l’Italia peggioreâ€?. Una
battuta può scappare a tutti e c’è sempre il tempo per ripensarci. Invece Brunetta (forse condannato anche da quella B), di fronte alle proteste per il suo comportamento, non ha trovato di meglio che raccontare ingenuamente una bugia, dicendo che era stato aggredito e che ci sono persone che vanno in giro solo per contestare i governanti. Anche lui è fra i tanti che non hanno ancora capito che oggi basta un telefonino per smentire i
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bugiardi. Infatti su internet e in tv tutti hanno potuto vedere il ďŹ lmato della sua fuga davanti a una semplice domanda (che la donna non è riuscita nemmeno a formulare) e hanno sentito l’insulto gratuito rivolto a un’intera categoria di persone che rappresentano il disagio diffuso che la precarietĂ genera. Alla radio Brunetta ha raccontato di aver ricevuto sul suo proďŹ lo di Facebook “10mila post di insulti, minacce. Molti legati anche alla mia statura
ďŹ sicaâ€?. Ăˆ banale rispondere che chi semina vento raccoglie tempesta? Senza nulla concedere alle reazioni scomposte. Non so se qualcuno gli ha rimproverato che uno come lui che è cresciuto nell’humus del craxismo, ed è trasmigrato (naturaliter) nel berlusconismo, dell’Italia peggiore può parlare con conoscenza di causa. Al di lĂ degli aspetti contingenti il tema della precarietĂ non è certo un problema trascurabile nella nostra societĂ , perchĂŠ
sta diventando un connotato che caratterizza non soltanto il lavoro, ma qualsiasi aspetto della vita. Un problema che rischia di inquinare il pensiero insieme con le opere. PerchĂŠ impedisce di alzare lo sguardo dall’attimo per immaginare un domani che sappia ricostruire il meglio del passato. Nessuno pensa che possa tornare il tempo di una vita legata alla ďŹ ssitĂ della casa, del lavoro, delle frequentazioni. Tuttavia non è nemmeno pensabile che si possa vivere senza alcuna certezza, non dico sul prossimo decennio, ma sul giorno dopo. Per esempio, il matrimonio diventa una prospettiva che solleva molti interrogativi (e non a caso continuano a diminuire). Ridurre tutto questo a una questione di fannulloni presuntuosi che non vogliono scaricare le cassette di frutta e verdura ai mercati generali (è una delle accuse di Brunetta) porta all’asďŹ ssia della politica, incapace di progettare il futuro e destinata a vivacchiare, rovesciando costantemente sugli altri le responsabilitĂ . Tra insulti e sberle.
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Bici al palo? Non piĂš! La Loggia è impassibile: tolgono il decoro alle vie della cittĂ . Il Pd non ci sta e si presenta in comune in bicicletta. “Con questa misuraâ€? si legge nel testo della Loggia, “si intende valorizzare le infrastrutture cittadine, la vivibilitĂ e il decoro della cittĂ . Una ricerca che passa anche attraverso la piena valorizzazione di ambienti adatti alle biciclette, che poi è quanto gli stessi ciclisti richiedonoâ€?. Intanto i ciclisti si stanno preparando ad
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alcune manifestazioni simboliche in cittĂ : tra queste è stato organizzato un “Bike Mobâ€? (un migliaio di partecipanti) con partenza in piazza Loggia. “Le ragazze e i ragazzi di Brescia per Passioneâ€?, scrive Laura Castelletti, “ non se la sono sentita di rimanere immobili davanti all’ultima ordinanza voluta dal vicesindaco RolďŹ che, per questioni di decoro, rimuove e multa le biciclette parcheggiate fuori dagli appositi spazi in stazione e in Corso Zanardelliâ€?.
L’Amministrazione comunale ha annunciato un provvedimento che applica degli sconti per i ciclisti che usufruiranno della pensilina a ďŹ anco della stazione, custodita e protetta ora accessibile a costi irrisori. L’assessore ai Lavori Pubblici Mario Labolani ha invece chiesto, via web, ai cittadini di indicare i luoghi in cui mancano o sono carenti le rastrelliere e gli stalli per le biciclette, cosĂŹ da sopperire alle mancanze. L’estate si preannuncia ricca di polemiche.
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uanto basta. Nel gergo della buona cucina si rifĂ alla capacitĂ del cuoco di capire quanto serve per raggiungere il risultato sperato. Quanto basta è il nome del nuovo servizio di accoglienza diurna “Il posto q.b.â€? per ragazze adolescenti ospitato nell’ala nord del fabbricato dell’Istituto Razzetti di via Milano 30. L’appartamento, di circa 120metri quadrati, gode di un ingresso autonomo: dispone di un’ampia cucina, una sala soggiorno adibita a zona relax e uno spazio dedicato allo studio. Il servizio sperimentale e innovativo nasce dalla volontĂ congiunta di Comune, Asl e Istituto Razzetti di trovare risposte personalizzate alle problematiche delle adolescenti: vengono accolte 12 ragazze adolescenti tra i 12 e i 18 anni che, pur vivendo situazioni poco idonee allo sviluppo psicofisico, non devono essere allontanate dalla famiglia. Nella quotidianitĂ le ragazze rivivono cosĂŹ l’ambito familiare dalle 13 alle 18; saranno seguite da un responsabile scientifico, da uno psicologo e da educatori professionali che le accompagneranno in tutti i momenti formativi. Anche per questo la vera novitĂ consiste proprio nel coinvolgimento dell’intera famiglia, che diventa partner dell’intervento educativo: la permanenza non avrĂ un tempo definito, ma il progetto e quindi il patto dovranno necessaria-
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dualizzati (le ragazze hanno inoltre altre esigenze rispetto ai coetanei) attenti ai bisogni dei singoli (“Il posto q.b.� porta a compimento in maniera chiara questo principio ispiratore). In passato l’Istituto era un orfanotrofio e, forse, in molti lo ricordano ancora come tale, anche se attualmente, diretto dalla dott.ssa Bianca Frigoli, sviluppa altri servizi: l’asilo nido “La grande tana dei cuccioli�; il Centro di aggregazione giovanile “L’impronta�; Cre “Aperto per ferie�; il Centro di accoglienza per madri e bambini “Casa di Vittoria�. Ad oggi sono attivi anche corsi di accoglienza e alfabetizzazio-
ne per le donne straniere. Il Consiglio di amministrazione dell’Istituto è composto da cinque membri: tre designati dalla Congrega della caritĂ apostolica e due dal Vescovo; lo scopo dell’Istituto è quello di “svolgere attivitĂ nei settori dell’assistenza sociale e socio-educativa, rivolta ai minori, giovani e alle loro famiglie, nello svolgimento del ruolo educativo con particolare riferimento a interventi di supporto e sostegnoâ€?. Adesso è tempo di nuove sfide. Quanto basta per offrire un servizio che unisce al tempo stesso qualitĂ e professionalitĂ nel segno della tradizione.
6WDIIHWWD ULXVFLWD VXOOD FRPXQLWj La comunitĂ parrocchiale di Borgosotto ha organizzato, lo scorso 12 giugno, una ďŹ accolata per sensibilizzare sulla lettera pastorale del Vescovo. L’iniziativa è consistita in una sorta di staffetta in cui i membri dei vari gruppi parrocchiali si sono scambiati la ďŹ accola, lungo un percorso di 13 km snodatosi dalla chiesa parrocchiale alle chiese di Santa Cristina, San Rocco e Madonnina. In ognuna di queste, oltre ad un momento di preghiera,
hanno avuto luogo la presentazione del Santo a cui è dedicata la chiesa, la descrizione artistica e storica dei dipinti principali ed un momento di fraternitĂ . “Il nostro camminare – ha dichiarato padre Rinaldo Guarisco che assieme a padre Giovanni ha ideato la ďŹ accolata – è stato a volte incerto e affaticato, altre ritemprato, proprio come il cammino di una comunitĂ che tra mille fatiche e limiti non si stanca di ďŹ darsi di Dio e di abbandonarsi alle
Sue mani, a quel Padre che rigenera e dĂ sempre nuova vita ed energia e nel suo Spirito ci trasforma e ci manda nel mondo ad essere fedeli e gioiosi testimoni del Risortoâ€?. La ďŹ accolata si è tenuta all’insegna della “comunione spirituale e geograďŹ caâ€? seguendo l’insegnamento del Vescovo di Brescia per il quale “tutti sono una cosa solaâ€?. Il successo conseguito è uno stimolo in piĂš per impegnarsi ancora piĂš a fondo lungo questa strada.
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Il Comune di Botticino, in collaborazione con il Consorzio produttori marmo classico, organizza la rassegna “Cave e musicaâ€? nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 giugno. Sabato 25 giugno alle 21.30 si esibisce in concerto Francesco Renga (nella foto), l’artista bresciano, che ha al suo attivo fra i tanti successi la vittoria al Festival di Sanremo 2005 con il brano “Angeloâ€?. Domenica 26 giugno dalle 18 c’è la grande maratona musicale.
In occasione della solennitĂ dei Santi Pietro e Paolo ha luogo in Castello a Brescia una festa molto sentita con bancarelle, iniziative culturali, artistiche e di beneďŹ cenza, previste all’interno dei chiostri e nella chiesa dei Carmelitani. Quest’anno sono previsti due concerti, entrambi con inizio alle 21: sabato 25 giugno quello del Coro Mirabella, che si terrĂ nella Chiesa di San Pietro, mentre domenica 26 giugno l’Orchestra Brenar presenterĂ â€œNapolincantoâ€?, nel
Per informazioni, www.comune. botticino.bs.it o telefonare al numero 030.2197460. Sarà allestito un angolo ristoro. La serata avrà come sfondo suggestivo le cave, alle quali si giungerà percorrendo un tratto di strada a lume di candela. I parcheggi distano circa 1,5 km dalla zona spettacolo, che può essere raggiunta a piedi o tramite un servizio di bus navetta gratuito, che collegherà alla zona spettacolo le aree di parcheggio (1 km dalla fermata del bus).
cortile del convento. Due concerti diversi, uno corale polifonico, spirituale, l’altro vivace e popolare, che intende ripercorrere, attraverso un repertorio che abbraccia diverse epoche, le tappe salienti della canzone napoletana. Sabato e domenica, ďŹ no a sera inoltrata, è previsto un “ristoro alpinoâ€?, con piatti tipici della cucina bresciana, curato dal gruppo Alpini di Fiumicello. Informazioni presso i Padri carmelitani scalzi:tel. 03041531-03049264. (r.b.)
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’estate è un terreno fertile per le attivitĂ oratoriane. Il giorno piĂš lungo dell’anno è stato, come di consueto, crocevia della vita ordinaria degli oratori bresciani. Da un lato si è concluso l’anno oratoriano e molti progetti ad esso legati, dall’altro ha preso il via il periodo estivo con i suoi grest, follest, campi estivi ed i momenti di preparazione alla Gmg di Madrid. Due appuntamenti hanno segnato queste tappe: lunedĂŹ 20 giugno, presso il Cinema Pavanelli dell’oratorio di Sant’Afra sono stati presentati quattro cortometraggi esito dei laboratori audiovisivi tenuti da Silvia Cascio e Simone Agnetti all’interno dei progetti Sp@cebook degli oratori cittadini di Urago Mella, Quartiere Primo Maggio, San Barnaba e Sant’Angela Merici. I risultati sono stati quattro cortometraggi davvero originali e piacevoli, in bianco e nero, ispirati ai generi del cinema delle origini, dai titoli: “Le Terribili Canaglieâ€?, genere comico; “Intrighi e Sentimentiâ€?, commedia rosa; “L’Orfanotrofioâ€?
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Sancio Panzaâ€?, con i saluti dell’assessore Maione, alla presenza di membri della giunta e del consiglio comunale, con la preghiera guidata dal provicario generale mons. Cesare Polvara e dai balli del grest condotti dalla Commissione Grest e dagli animatori di Santo Spirito. Il GrestInsieme è un’occasione unica perchĂŠ la cittĂ accenda i propri riflettori sull’esperienza del Grest, che vede quest’anno 50 oratori coinvolti con oltre 8000 bambini. Anche nel resto della diocesi i grest, ispirati al tema del tempo e dal titolo “Battibaleno, insegnaci a contare i nostri giorniâ€?, stanno iniziando o sono in fase di preparazione: un servizio importantissimo per le famiglie e dalla forte valenza educativa, che coinvolge 80mila bambini e circa 12mila animatori nei 320 grest della diocesi.
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rico. L’aspetto politico-amministrativo è quello che meno ci appassiona, mentre siamo piĂš attratti dall’utilizzo che si vuole fare di uno dei luoghi piĂš caratteristici della città – ha continuato Frati – considerando che ‘piazza’ ha un’origine latina in ‘platea’, ovvero spazio piano, apertoâ€?. L’opinione di Frati è stata condivisa anche da Carmela Perucchetti, in quanto “uno spazio sta bene spazioâ€?. (fr.ar.)
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si è aperta mercoledĂŹ 22 con la serata dedicata agli anziani in piazza Mercato. GiovedĂŹ 23 il programma, a partire dalle 19.30, prevede il cicloraduno tra le vie del paese, la partita di calcio tra ‘vecchie glorie’ sanzenesi, il torneo di pallavolo e le fasi eliminatorie del Concorso “San Zeno On Airâ€? dedicato a giovani musicisti. VenerdĂŹ 24 si vivranno momenti sportivi, con i tornei di calcio tra le scuole giovanili e di basket e musicali, con la seconda serata del concorso. Sabato 25 alle
20.45 in piazza Mercato esibizione della scuola di danza diretta da Stefania Talia e a seguire l’attesa ďŹ nale di San Zeno On Air. Domenica 26 la giornata comincerĂ alle 15 con l’esposizione dei prodotti di commercianti e artigiani dell’associazione “I Mercanti del Naviglioâ€? e il concorso di pittura per bambini e ragazzi. Nel campo comunale si svolge il VII premio di pittura “Comune di San Zeno Naviglioâ€? e a seguire la ďŹ nale del torneo di calcio giovanile. Dalle
18.30 piazza Mercato si anima con gli spettacoli musicali di “Non è la Raiâ€? e del gruppo “I Cenomaniâ€?. Le sanzenesi metteranno alla prova la propria arte culinaria partecipando al “III concorso per la migliore tortaâ€?. A suggello delle “Cinque Giornateâ€? il sindaco Serpelloni premierĂ , con una medaglia d’oro, i volontari delle associazioni di San Zeno per l’impegno profuso. Tutte le sere e domenica a pranzo funziona il punto di ristoro curato da “I ragazzi del 48 +o-â€?. (v.b.)
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iferendosi alla mediazione, Aurelio Bentivegna, responsabile di Concilium Italia Brescia (tel: 0303660187 - email: brescia@conciliumitalia.com), usa parole che non si prestano a essere equivocate: “Siamo di fronte a una vera rivoluzione culturaleâ€?. E poi spiega che dal 20 marzo scorso è finalmente entrato in vigore un Decreto legislativo in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali. Questo significa che in caso di controversia, prima di “imboccare i corridoi del Tribunaleâ€? è obbligatorio ricorrere in via preliminare al procedimento di mediazione e solo se questo non dovesse portare all’auspicata conciliazione si potrĂ adire al giudice. “La strada è tracciata – precisa l’avvocato Bentivegna –. Quando la mediazione sarĂ obbligatoria per tutte le materie (per ora è limitata, tra le altre, al diritto
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esito favorevole un apposito corso. Pur se gestisce un’attivitĂ pre-processuale, infatti, al mediatore non sono richieste particolari competenze giuridiche quanto piuttosto la capacitĂ di mediare gli opposti interessi. Porte aperte, quindi, a tutti coloro che “sulla cartaâ€? posseggono i requisiti, almeno inizialmente, anche se poi sarĂ il libero mercato che, in un regime di libera competitivitĂ , premierĂ i piĂš capaci. E la nuova disciplina punta proprio a far capire tanto ai cittadini che non hanno la conoscenza dello strumento, quanto ai professionisti cui manca ancora l’habitus mentale, che forse non si potrĂ avere tutto ciò che ci si proponeva, ma che è possibile ottenere un “giustoâ€? in tempi molto piĂš rapidi, e a costi decisamente inferiori, di quelli che si sarebbero potuti presumibilmente attendere adendo vie legali. Insomma, si vuol portare anche in Italia una prassi che all’estero è giĂ da tempo operativa e che si ba-
sa su un concetto in fondo semplice ma per come stanno oggi le cose rivoluzionario: non piÚ io vinco e tu perdi, ma vinciamo entrambi, perchÊ vince il buon senso. Certo che se gli avvocati invitano i loro clienti convocati presso l’organismo di conciliazione a non recarvisi, sarà giocoforza l’emissione di un verbale negativo e l’avvio del tradizionale processo, vanificando di fatto la portata culturale dello strumento di negoziazione.
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VenerdĂŹ 1° luglio viene inaugurata la Fest’Acli: alle 18.30 è in programma la Santa Messa nella pieve e la serata si conclude in musica; la musica di scena, a partire dalle 21, anche il 2 e il 3 luglio. LunedĂŹ 4 alle 18.30 avviene la presentazione del concorso “Espresso fotograficoâ€?, mentre alle 21 la cooperativa La Nuvola nel Sacco cura lo spettacolo per bambini “Italiani si diventaâ€?. Il 5 alle 21 c’è il concerto del coro “La Soldanellaâ€?. Alle 18.30 di mercoledĂŹ 6 Nunzia Vallini conversa con il giornalista Gianantonio Stella sul tema “Gli italiani e la memoriaâ€?. Lo stesso tema viene approfondito venerdĂŹ 8, sempre alle 18.30, da Manlio Milani, Agnese Moro, Franco La Torre, moderati da Annachiara Valle; la conclusione è affidata al presidente nazionale del-
le Acli, Andrea Olivero. La giornata di giovedÏ è, invece, dedicata ai giovani con la musica dei Rifondazione Sklero. Musica anche il sabato e la domenica sera. Domenica 10 luglio si esibisce alle 21 l’ensemble d’archi Paganini; nel pomeriggio è prevista una biciclettata nei dintorni di Urago. Tutte le sere funziona lo stand gastronomico. La festa si tiene in due diverse sedi: il Centro don Brusinelli in via della Chiesa, 69; la Pieve di Urago in via della Chiesa 136. Le altre Fest’Acli sono in programma fino al 26 giugno a Sant’Anna, a Calvisano dal 24 al 26 giugno, a San Polo dal 28 giugno al 3 luglio, a Concesio Sant’Andrea dal 25 al 28 agosto, a Bagnolo Mella dal 9 all’11 settembre e a Gussago il 3 e il 17 settembre. Per informazioni, 0302294012.
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Saranno le Circoscrizioni Nord e Sud a inaugurare la rassegna di teatro dialettale 2011 “Us da le as d’istĂ tâ€?, che vede protagoniste le zone centrali della cittĂ di Brescia. Sabato 25 giugno al parco Castelli va in scena “Domine! Riessione teatrale sulla vita. E pota ... sulla morteâ€? a cura di Giuseppina Turra. Domenica 26, invece, presso la Cascina Riscatto la compagnia “La caravellaâ€? di S. Polo si esibirĂ nella commedia di Vittorio Gatti “L’anemia della siura Angelicaâ€?.
Ăˆ in pieno corso di svolgimento la festa patronale dei Santi Pietro e Paolo in quel di Virle, cominciata lo scorso 5 giugno. Un programma ricco che prevede per venerdĂŹ 24 giugno (ore 21) la 20ÂŞ edizione del “Canta Virleâ€?, svolto in contemporanea al torneo di calcio per bambini organizzato dalla Audax Virle. Sabato 25, invece, 8ÂŞ edizione di “Virle storicaâ€? con inizio alle ore 17 e altra serata musicale dalle ore 21. Domenica 26 appuntamento mattutino (partenza
alle ore 8) per gli appassionati della corsa con la 15ÂŞ edizione della “Stravirleâ€?, quindi ancora calcio e sďŹ de canore in serata. Mercoled 29 momento culminante di tutta la rassegna con i festeggiamenti ufďŹ ciali dei Santi patroni Pietro e Paolo e una S. Messa solenne alle ore 20, presieduta dal vicario zonale don Giovanni Palamini; a seguire tombolata in oratorio. Una lunga festa che terminerĂ domenica 3 luglio con una serata di ballo latinoamericano.
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di enti locali ed enti pubblici, nonchĂŠ, per limitare gli esempi, gli operatori del non profit. Nel primo modulo si affronteranno i grandi temi, tra cui i fondamenti del principio di sussidiarietĂ , la laicitĂ dello Stato, la questione dell’immigrazione e le politiche di cooperazione allo sviluppo. Nel secondo, con altri, verranno affrontati i temi del nuovo federalismo fiscale piuttosto che del rapporto tra welfare e attivazione del capitale umano. Ăˆ una scuola per la vita e non di formazione politica – ha chiosato Nicolai – poichĂŠ ogni cittadino può trarre indicazioni sia per se stesso sia per la propria professioneâ€?.
7UDVSRUWR SXEEOLFR Si muove col piglio della sua rete di trasporti pubblici l’amministrazione comunale cittadina, adeguando le normative alle esigenze moderne. “Lo scorso 2 maggio – dice il vicesindaco e assessore ai Trasporti, Fabio RolďŹ â€“ abbiamo approvato in giunta le delibere riguardanti la mobilitĂ degli autobus, frutto di un approccio che vuole andare incontro alle esigenze dei cittadini, rendendo le regole piĂš aderenti alle loro abitudiniâ€?. ModiďŹ che che tentano di incentivare sempre piĂš l’utilizzo dei mezzi pubblici. “Le modiďŹ che apportate – dice il direttore di Brescia Trasporti, Claudio Garatti – sono di vario ordine. Fra tutte vorrei sottolineare quella riguardante il trasporto di passeggini, che ora possono salire a bordo senza dover essere chiusi e senza che il bimbo paghi
il biglietto; inoltre, il regolamento aggiornato esposto su tutte le nostre vetture invita i passeggeri a lasciare il posto a chi abbia problemi di deambulazione o a donne incinte, cui prima erano riservati soltanto i posti centraliâ€?. Circa 160 su 330 autobus sono stati adeguati alle normative, anche per quel che riguarda il trasporto dei cani di piccola taglia, ai quali è accordata ora la gratuitĂ . “Per i piccoli animali – speciďŹ ca Vittorio Prignachi, presidente di Brescia Mobilità – rimane comunque la responsabilitĂ sulle azioni commesse per il proprietario. Mentre siamo contenti di annunciare la riduzione della sanzione per abbonamento dimenticato da 1/6 a 1/20 della tariffa, oltre all’importante dotazione dei controlli di videosorveglianza su un terzo circa del parco autobusâ€?.
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resentata nei giorni scorsi la sesta edizione della Scuola di SussidiarietĂ , sotto il titolo “Dalla libertĂ al bene comuneâ€?, organizzata dalla Fondazione San Benedetto. “Sono due i moduli in cui la scuola è articolata – ha illustrato il suo coordinatore organizzativo Manolo Salvi – il primo, dedicato ai grandi temi, denominato ‘SussidiarietĂ , l’altro nome della libertà ’, che si terrĂ dall’8 novembre al 15 dicembre 2011 e il secondo, con l’approfondimento di temi particolari, dal titolo ‘Infrastrutture e capitale umano: un nuovo patto fra politica, imprese e non profit per lo sviluppo’, che avrĂ luogo dal 7 febbraio al 15 marzo del 2012. A tutela della qualitĂ dei moduli è previsto il limite di 50 unitĂ ciascuno e le iscrizioni si chiudono il 31 luglioâ€?. Il costo di partecipazione ad ogni modulo è pari a 72 euro, “valore simbolico, in quanto la quasi totalità è a carico della Fondazioneâ€?, ha precisato Manolo Salvi e le lezioni si svolgeranno a Brescia, in Borgo WĂźhrer 123, dalle 18.45 alle 20.30, seguite da un incontro conviviale con il relatore. Ogni dettaglio, iscrizioni, date e contenuti sul sito www. fondazionesanbenedetto.it. “Ogni modulo prevede cinque incontri e
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ORARIO CONTINUATO da MartedĂŹ a VenerdĂŹ dalle 9.00 alle 18.00 Sabato e LunedĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 Domenica Chiuso
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‘……ƒˆ”ƒÂ?…ƒ ”ƒ–‘”‹‘ ‹Â? ˆ‡•–ƒ Oratorio in festa a Roccafranca. Passata da poco meno di una settimana la memoria liturgica dei santi Gervasio e Protasio, patroni della parrocchia, a partire da venerdĂŹ 24 giugno sarĂ tempo di festeggiamenti che dureranno per tutto il ďŹ ne settimana, prolungandosi ďŹ no a lunedĂŹ 27. Come ogni anno, elementi caratteristici delle serate saranno la buona cucina, con casoncelli, e carne alla griglia e tutti gli altri piatti tipici della tradizione
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Cantieri aperti dalla prossima settimana a Barbariga, dove prenderanno il via i lavori per realizzare una nuova area mercatale, che coinvolgerĂ uno spazio a sud dello stadio comunale. L’opera è stata chiamata cosĂŹ, ma in realtĂ oltre ad ospitare le bancarelle del mercato del martedĂŹ, quest’area, circa 5000 metri quadri, sarĂ polifunzionale, quindi potrĂ ospitare manifestazioni, ďŹ ere e, naturalmente, verrĂ utilizzata
come parcheggio. Il costo dell’opera è di circa 170mila euro. Di questo importo, 50mila euro saranno a carico della Regione Lombardia. “Si è deciso di realizzare quest’opera per diversi motivi – ha spiegato il sindaco Marco Marchi. Dopo aver realizzato nel 2009 i campetti da gioco per il tennis, il basket e il volley, l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di ammodernare la struttura sportiva esistente, ha deciso di ampliare
l’attuale parcheggio che sarĂ utilizzabile anche dalla scuola elementareâ€?. L’intervento dunque non riguarda la sola realizzazione di un semplice spazio da adibire ad area mercatale ma coinvolge parte dell’area retrostante alla scuola elementare, che diventerĂ uno spazio polifunzionale: da semplice parcheggio per scuola e stadio potrĂ infatti diventare una preziosa area per il mercato o il luogo ideale per ďŹ ere e manifestazioniâ€?. (mtm)
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itornano per la terza volta sul grande schermo le avventure di don Piero, il simpatico e scanzonato protagonista de “El pret nĂśfâ€?, una saga amatoriale girata interamente in dialetto a Orzinuovi che da ormai quattro anni spopola nei paesi della Bassa bresciana e non solo. Dopo mesi di riprese e montaggi, il terzo capitolo della seria intitolato “Miracolo finaleâ€? verrĂ presentato per tre sere consecutive, da venerdĂŹ 24 giugno a domenica 26, presso la cascina Cortivo a Barco di Orzinuovi. Gli spettatori potranno quindi nuovamente divertirsi con le vicende ambientate nella Bassa bresciana, questa volta piĂš improntate su tematiche sociali di stretta attualitĂ . Ăˆ il coronamento di un lavoro che ha riscosso sin da subito grande consenso di pubblico, tanto che il regista Ettore Bonetti ricorda con soddisfazione: “La prima e la seconda parte di questo film sono state proiettate in piĂš di 30 paesi della Bassa, arrivando però a toccare anche altre zone della provincia come le valli e i laghi, senza contare una quindicina di passaggi sulle televisioni localiâ€?. Anche per questa nuova puntata il successo sembra assicurato: “Abbiamo grosse aspettative – continua il regista – visti i pareri entusiasti di quanti hanno potuto visionare in anteprima il nuovo film. Ci sono
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della nazionale italiana di calcio. Dopo un breve cammeo nel secondo capitolo della saga, l’allenatore questa volta ha dedicato molto tempo alle riprese, interpretando una parte molto piĂš consistente. La straordinaria partecipazione si deve all’amicizia che da lunga data lo lega con il regista, tanto che, una volta venuto a sapere del progetto, ha immediatamente dato la propria disponibilitĂ . Ăˆ stata questa un’ulteriore spinta per un progetto che ha anche una finalitĂ benefica: grazie ai soldi raccolti finora, circa 70mila euro, è stato possibile aiutare diverse associazioni, per esempio “Kalimaâ€?, che sostiene l’opera di don Pietro Marchetti Brevi in Mozambico. Il ricavato delle prime tre serate di proiezione, inoltre, durante le quali si potrĂ mangiare un boccone in compagnia e sarĂ possibile acquistare gadget come magliette e calendari, verrĂ devoluto a favore dei Vigili del fuoco di Orzinuovi e dei volontari della Croce Verde. Su questo aspetto Silvia Ferrari, moglie di Ettore Bonetti e attrice nel film, conclude: “Speriamo che questa nuova avventura, per la cui realizzazione dobbiamo ringraziare specialmente il parroco di Barco don Antonio Lanzoni e il sacrista Ascanio Quaranta, piaccia a quanti vogliano farsi una risata pulita, senza volgaritĂ o violenze, per uno scopo beneficoâ€?.
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situato nella “Sala Rossaâ€? del Castello di Padernello. Si tratta di una sala di particolare importanza, oltre che da un punto di vista artistico anche da quello storico: gli storici hanno documentato la realizzazione della decorazione lignea per festeggiare il matrimonio tra Venceslao I Martinengo dalle Palle, ďŹ glio di Leonardo III e Claudia Avogadro, avvenuto il 31 gennaio 1545. La serata è per gli amanti della buona cucina e del sano vivere percorrendo ogni luogo del borgo
nel quale è prevista una portata. La partenza con un particolarissimo aperitivo di benvenuto con gelato al pirlo proposto insieme alle rinomate polpettine dell’Agrigelateria il Bianchino. Si passerĂ poi a gustare l’antipasti alla Cascina La Bianca, per passeggiare ďŹ no alla Locanda del Vegnot dove si potranno assaggiare i primi piatti, i famosi bigoli al salmĂŹ d’anatra e tortelloni di farro di San Paolo con ripieno di quartirolo e asparagi, altro spostamento all’Aquila Rossa dove
ad attendere gli ospiti ci saranno i secondi piatti, la classica ed ottima Porchetta dell’Aquila e Vitello in crosta di pancetta. Il tutto abbinato a dei buoni vini, in questa edizione del limitrofo territorio piacentino e allietati da bravi e importanti artisti di strada, grazie alla collaborazione con Festival internazionale “La Stradaâ€?. La cena prevede l’acquisto di una cartella menĂš a soli 27 euro. Informazioni Fondazione Castello di Padernello 030 9408766 info@ castellodipadernello.it. (f.pio.)
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arlare di Cristian Tonoli significa ricordare un giovane monteclarense, scomparso alcuni anni fa, la cui generositĂ ha consentito ad altre persone, tramite la donazione di alcuni suoi organi per scelta della famiglia, di continuare a vivere. Ăˆ proprio a questo sfortunato concittadino che l’Aido di Montichiari ha deciso di intitolare non solo la sezione cittadina, ma anche l’annuale borsa di studio il cui obiettivo è la promozione e la sensibilizzazione sul tema della donazione degli organi. Nel mese di giugno, alla scuola media statale Alberti, si sono tenute le premiazioni del concorso dal titolo “Donare se stessi è un atto d’amore. Donare se stessi anche oltre la vita è la missione dell’Aidoâ€?, che ha visto protagonisti i ragazzi delle classi terze della secondaria di primo grado statale “Albertiâ€? e paritaria “Kolbeâ€?. Numerosi sono stati i la-
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Gaudio e Vanessa Gervasi con un lavoro di gruppo (della 3° F Alberti) e Manuel Morelli (della 3° Kolbe). Le premiazioni si sono svolte alla presenza del vicepresidente dell’Aido Carlo Sbrini, delle responsabili del concorso Adele Chiametti e Luciana Onofrio e della dirigente scolastica dell’“Albertiâ€? Angela Bozzi. L’importo complessivo della borsa di studio, erogato con grande generositĂ dalla famiglia di Cristian Tonoli, è stato fissato in 1500 euro cosĂŹ suddivisi: 300 euro ad ogni scuola partecipante e buoni per acquisto libri del valore di 200, 150 e 100 euro rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato. L’impegno del sodalizio prosegue. Ora, per l’Aido, è invece tempo di “Note sotto le stelleâ€?, concerti di musica classica organizzati in collaborazione con la Scuola d’archi Pellegrino da Montechiaro ed inseriti nel programma delle manifestazioni del Comune “Vivi Montichia-
ri�: gli appuntamenti di questa undicesima edizione della fortunata iniziativa, ad ingresso libero, sono in programma rispettivamente il 16 luglio e il 27 agosto alle 21.30 nel cortile del Palazzo dell’Archeologia e della Storia del Territorio, ex sede dell’avviamento. Il primo vedrà l’esibizione dell’Accordeon’s Duo con gli affermati e conosciuti fisarmonicisti Luca Colantonio e Tommaso Arena che proporranno pezzi di Piazzolla, Rota
e Morricone, mentre nel secondo sarà protagonista il pianista Alessandro Trebeschi che terrà un recital su brani di Schumann, Chopin e Debussy. In caso di maltempo verrà utilizzata la sala conferenza interna del Palazzo dell’Archeologia. Per ulteriori informazioni sulle attività dell’associazione si può chiamare la segreteria al numero 030/962148 o inviare una e-mail all’indirizzo info@aidomontichiari.it.
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In localitĂ Campetto dei Gialli, torna in campo dal 24 giugno al 3 luglio, la 6ÂŞ grande “Festa della Mietituraâ€?, abbinata alla terza “Rassegna arti, mestieri e prodotti tradizionali della Valle dell’Oglioâ€?. Un appuntamento che annualmente con successo si rinnova, grazie all’impegno del gruppo “La Vecchia Fattoriaâ€? presieduta da Antonio Mantenti, incaricata dall’Amministrazione al fine di “valorizzare la cultura e la tradizione contadina locale lombarda nei suoi variegati aspettiâ€?. Sugli oltre 12mila mq d’area espositiva si potranno ammirare attrezzi, arredi, costumi tipici del mondo agricolo, oltre che degustare sapori tipici “nostraniâ€? o accostarsi alla rievocazione di antiche tecniche rurali ora in disuso, quali il taglio manuale del frumento,
la raccolta dei covoni o le meticolose operazioni di trebbiatura, aratura, erpicatura e semina del campo. Confermata anche la sinergia con la Coldiretti che mercoledĂŹ 29 alle 21.15 proporrĂ una tavola rotonda sulle problematiche sul mondo agricolo. Parallelamente alla festa, sarĂ proposta anche l’interessante rassegna legata alle arti e a prodotti del territorio, nell’idea di “valorizzare costumi, cultura e tradizioni locali, insieme ai prodotti frutto dell’operositĂ della gente della Valle dell’Oglioâ€? mettendo in vetrina attrezzi, arredi e capi di un passato tempo contadino. La rassegna aprirĂ venerdĂŹ 24 alle 20 (ingresso gratuito): a seguire un fittissimo calendario fino a domenica sera 3 luglio. Informazioni: www. lavecchiafattoriapontoglio.it. (a.s.)
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dei progetti esecutivi. Approvato e ďŹ nanziato dalla Regione, l’intervento vedrĂ l’installazione di una serie di impianti per una potenza di 137kW/h in grado di generare nel corso di un anno energia per 143.500 kW e facendo risparmiare ai Comuni una cifra vicino ai 70mila euro all’anno. “L’avvio dei lavori per settembre – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Bassolini – consentirĂ di usufruire di una tariffa incentivante. Sul risparmio ottenuto, una quota del 10% verrĂ trasferito
alla ComunitĂ montana per i prossimi 20 anni e sarĂ riutilizzato per ďŹ nanziare altre iniziative volte a favorire il risparmio energetico e la tutela dell’ambienteâ€?. Con un costo pari a 550mila euro (225mila euro erogati da Regione Lombardia), le opere interesseranno prevalentemente istituti scolastici dei nove Comuni che hanno aderito al progetto. A San Giovanni di Polaveno sarĂ la materna a vedere l’installazione dei pannelli fotovoltaici, per un investimento di
80mila euro; a Brione elementare e materna (44mila euro), a Lumezzane le scuole elementari “Caduti per la patria� (65mila euro), a Villa Carcina la scuola media “Teresio Olivelli� (88mila euro), a Sarezzo la media statale “Giorgio La Pira� (75mila euro), mentre a Marmentino la scuola dell’infanzia “Don Carlo Zubani�; chiudono il quadro il centro sportivo “Don Remo Prandini� di Lodrino (65mila euro) e il municipio di Irma (56mila euro). (a.a.)
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Marcheno le feste patronali della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo, iniziate domenica scorsa con la significativa benedizione di una lapide ricordo della beatificazione di papa Wojtyla al quale è dedicato l’oratorio, vivranno domenica 26 un momento straordinario: si festeggeranno insieme il 45° anniversario della ordinazione sacerdotale di padre Giancarlo Rizzinelli, il 55° di padre Fortunato Muffolini, il 50° di professione religiosa di suor Ester di Meo. Il primo, scalabriniano, è tornato in questi giorni da Cuiabà , la capitale del Mato Grosso. Il secondo scenderà da Aosta dove è superiore di una comunità di Oblati e vice parroco a S. Maria di Cogne. Suor Ester farà i pochi passi quotidiani dalla casa che ospita la piccola comunità di Suore Dorotee alla parrocchiale. Padre Giancarlo è di fatto in missione da quando è stato ordinato, il 18 marzo del 1966. Classe 1941, primo di tre fratelli, aveva fatto le medie a Bassano, le superiori a Cermenate, teologia a Piacenza. Nel 1966 come detto era subito in Brasile, per cinque anni nella periferia della grande S. Paolo, tra gli emigrati italiani: 4/5000 su 27mila parrocchiani. Due anni (71/72) di nuovo in Italia per affinare la preparazione teologica ed il ritorno definitivo in Brasile, missionario, rettore di Seminario ecc. un po’ dovunque: nel Paranà a sud, nel
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Brissogne, otto chilometri da Aosta. Era entrato in piena guerra nel 1942 nella Scuola apostolica degli Oblati ad Onè di Fonte. Dopo il liceo a Firenze, il noviziato a Ripalimosani, i voti religiosi nel 1950, l’ordinazione nel 1956 a S. Giorgio Canavese da mons. Maturino Blanchet, vescovo oblato di Aosta. Poi l’università alla Lateranense e 25 anni di apostolato per l’Italia: predicatore, insegnante, superiore in diverse Case. Nel 1986 l’approdo ad Aosta. Suor Ester di Meo è una chietina di Casalincontrada: giovanissima conobbe le Suore Dorotee portate a Chieti dal vescovo bresciano (1948/1957) Giovanni Battista Bosio. Nel 1957 lascia la sua casa e viene a Brescia nell’Istituto delle Suore Dorotee. Il 10 settembre del 1961 emette la prima professione religiosa: 50 anni a fare apostolato a Carcina, Collio, Berlingo, Milano, Brescia, S. Stefano al Mare, Serle e dal settembre 2009 a Marcheno a dar manforte alle attività parrocchiali con suor Veronica (la superiora) e suor Iole. Grande festa quindi per loro il 26 con la messa solenne delle 10.30 presieduta da padre Giancarlo. Come sempre numerosi altri eventi: concerto stasera giovedÏ di Canti Sacri del Rinascimento; festa della famiglia; festa della terza età presso lo stand attrezzato di cucina dell’oratorio. Concluderanno prima della festa liturgica dei patroni del 29 le Giornate eucaristiche con predicatore padre Muffolini.
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tradizionali. Una potrebbe essere costituita dalla fruizione degli ediďŹ ci per vacanze alternative. L’utilizzo avrebbe luogo sia durante la stagione d’alpeggio, sia nel restante periodo. Considerando che solitamente gli stabili fanno parte delle concessioni pluriennali degli alpeggi, i contratti andrebbero ovviamente rivisti, in modo da consentire al concessionario la possibilitĂ di sub-concessione temporanea, possibilmente a gruppi o soggetti che a vario titolo
possono collaborare e concorrere a sostenere una attività d’alpeggio in termini multifunzionali, assicurando al contempo un impegno per la manutenzione degli immobili. Questa modalità – sottolinea l’Ersaf – sarebbe sicuramente preferibile anche per gli aspetti di complementarietà economica, che verrebbero a generarsi per l’azienda che si occupa della monticazione. In alternativa, gli stabili disponibili potrebbero esser proposti per le cosiddette
“vacanze di malgaâ€? direttamente dalla proprietĂ o, meglio ancora, da una speciďŹ ca organizzazione che gestisca una pluralitĂ di fabbricati in modo da poter operare anche adeguate strategie gestionali oltre che promozionali. La possibilitĂ di vacanze in malga può costituire una nuova opportunitĂ per valorizzare le risorse del territorio attraverso forme di turismo piĂš attente all’ambiente, favorendo occasioni di crescita ed arricchimento reciproco per turisti e alpeggiatori. (e.g.)
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abato 25 giugno dalle prime luci dell’alba gli Alpini camuni saliranno al Montozzo e daranno vita al Raduno d’alta montagna lungo quelle trincee della Prima guerra mondiale che al Montozzo sono particolarmente significative e anche molto ben conservate, grazie a un imponente restauro avvenuto in collaborazione tra la Sezione Ana di Vallecamonica, il Comando Truppe Alpine di Bolzano, la Comunità montana di Vallecamonica e il Parco dello Stelvio. Il Montozzo era considerata zona strategica nel teatro degli schieramenti in alta quota delle truppe alpine dall’Ortles-Cevedale fino all’Adamello. Qui esistono infatti vie di comunicazione per la pastorizia che divennero ben presto vie militari alpine d’accesso alle zone del fronte. Da qui l’Esercito italiano poteva controllare e dominare la conca
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del Tonale orientale, il ghiacciaio del Presena e le Lobbie. Era dunque zona strategica dove venne costruito un intero villaggio dislocato lungo una linea di almeno un chilometro, con il Comando generale, un Ospedale da campo in forma di croce ancora perfettamente visitabile, i camminamenti, le postazioni, le scuderie per i muli, le mense, le salmerie. Una fortezza in alta quota riparata da una balza morenica, costruita in base alla conoscenza topografica di molti alpini-pastori, tra cui Duilio Faustinelli che redasse, proprio sulla sua epica vi-
cenda nella zona, il diario semidialettale dal titolo “La Cattastrofeâ€?. Oggi, accanto al Rifugio Garibaldi che svetta proprio sul cucuzzolo di quel riporto morenico, c’è anche una struttura a capanna dentro la quale trovano collocazione i cimeli trovati in zona. Qui operò anche Cesare Battisti che, avendo giurato come militare sotto l’esercito austro-ungarico, passò all’Italia non appena scoppiò la guerra. Di Cesare Battisti, degli alpini del Val d’Intelvi e dell’Edolo, di tanti altri ancora, parla questa conca che oggi è una delle mete di trekking a piedi per moltissimi e di traversate in mountain bike dalla Svizzera all’Austria lungo al linea St. Moritz, Bormio, Gavia. Montozzo, Valli di Pejo e Sole, Passo delle Palade, Merano, Austria. Gli Alpini della Sezione Vallecamonica al Montozzo vogliono riaffermare i propri valori: rispetto e onore per chi è “andato avantiâ€?, ri-
cordo della pace sul terreno bagnato dal sangue della guerra, rispetto del giuramento prestato alla Patria e quindi alle sue Istituzioni, difesa del suolo dei padri, fratellanza alpina nella solidarietà . Gli Alpini camuni hanno un motivo in piÚ per festeggiare: il 2011, infatti, è l’anno del 90° di fondazione della loro Sezione. Dopo la solenne Adunata nazionale di Torino, il Montozzo è la seconda tappa di questo racconto fatto in
prima persona, cui seguirà il Pellegrinaggio in Adamello dal 29 al 31 luglio e infine la solenne celebrazione del 90° il 24 e 25 settembre, tra Bazena e Breno. La solenne cerimonia al Montozzo avrà il suo centro alle ore 11 con la cerimonia dell’alzabandiera, l’Onore ai Caduti, il saluto da parte delle Autorità , ci sarà la Santa Messa celebrata dai cappellani della Sezione e quindi la festa di tutti i partecipanti per concludere la giornata.
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Prende di nuovo il via “Aperto 2011â€? (“Art on the borderâ€?): in Valle Camonica l’arte contemporanea torna protagonista con la seconda edizione della rassegna dedicata al “fare arte al confine e sul confineâ€?. La manifestazione è promossa dal Distretto culturale e dal responsabile delle risorse artistiche Giorgio Azzoni. Si tratta di un progetto pluriennale che nasce con l’obiettivo di attivare “esperienze artistiche capaci di radicarsi nell’ambiente stabilendo un colloquio dialettico con il luogo e la storia del territorio, con l’uomo ed il suo statuto poeticoâ€?. Filo conduttore della nuova edizione, orientata a produrre un’arte di relazione con le comunitĂ (vegetali e sociali), sarĂ il “legnoâ€?, al quale gli artisti dovranno ispirarsi per dare forma ad opere re-
alizzate sul posto. Quest’anno (dopo la prima esperienza che si è svolta nei Comuni di Darfo Boario Terme, Bienno e Breno) la rassegna si sposterĂ in alta Valle Camonica, lungo il percorso dell’antica via Valleriana. Sette i municipi coinvolti: Edolo, Incudine, Monno, Vezza d’Oglio, Vione, TemĂš e Ponte di Legno che ospiteranno vari giovani “under 35â€?, selezionati tramite bando pubblico e chiamati ad interpretare il territorio attraverso la propria sensibilitĂ artistica. Per l’edizione 2011 gli artisti opereranno una ricerca incentrata sulla relazione uomo-natura, in un dialogo aperto con le comunitĂ , con i materiali e la temporalitĂ con i quali verranno a contatto. Due “tutorâ€? faranno di riferimento come guide. (e.g.)
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”‘ˆ‡‘ ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?‹…ƒ ƒ …”‘Â?‘•…ƒŽƒ–ƒ ƒŽ‡‰Â?‘nj ‘”Â?‘ ‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ Quest’anno il Trofeo Vallecamonica si ripropone come l’anno precedente nell’ultimo ďŹ ne settimana di giugno. Si tratta di una tappa importante per la cronoscalata camuna che, causa le forzate interruzioni, come previsto dai regolamenti sportivi, ha perso negli scorsi anni la validitĂ per i massimi campionati europeo e italiano. Il regalo per il 41° compleanno è la validitĂ per tre campionati: il Trofeo italiano velocitĂ
montagna, il Fia International hill climb challenge e la Fia European hill climb cup. Il programma del 2011, tornato sull’arco di tre giorni, prevede le veriďŹ che a Borno venerdĂŹ 24 giugno. Sabato 25 e domenica 26, sempre con due manches da disputare, si terranno rispettivamente le prove ufďŹ ciali e la gara. Come tradizione, la gara vedrĂ al via, oltre alle vetture moderne, anche un nutrito gruppo di auto storiche. La
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Í› Ž—‰Ž‹‘ Â?›Â?ƒ”ƒ–Š‘Â? ƒŽ ˜‹ƒ cronoscalata Malegno – OssimoBorno è una gara automobilistica di sicuro vanto per tutti gli abitanti della Valle Camonica, un’opportunitĂ per mostrare e far scoprire la Valle e le sue bellezze paesaggistiche e non da ultimo far conoscere l’ospitalitĂ camuna; perciò non va vista solo come corsa automobilistica, ma un attrazione che si aggiunge alle molte che abbiamo in Valle per il rilancio turistico della Valle Camonica.
Il 3 luglio torna, dopo un anno di sospensione, la Skymarathon Sentiero 4 luglio, la maratona del cielo. Torna per la 16ª edizione, rinnovata e potenziata con l’ingresso ufficiale del Comune di Aprica, accanto a quello di Córteno Golgi, nell’organizzazione e nella gestione di tutte le fasi dell’evento. La partenza congiunta di entrambe le gare (maratona e mezza maratona), prevista ad anni alterni da Aprica e da SantÏcolo, avverrà per questa edizione da Aprica.
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asa Giona è un’istituzione della parrocchia di Breno, fondata a suo tempo dall’arciprete mons. Tino Clementi e bendetta dal vescovo Bruno Foresti. Si tratta di una comunità alloggio che si occupa dei bisognosi in generale e dei rifugiati politici in particolare. Nausicaa, figlia di Alcinoo, re dei Feaci, è un personaggio del libro VI dell’Odissea che accoglie con eleganza e cortesia il naufrago Ulisse. La vicenda è un esempio classico di ospitalità . La realtà caritativa bre-
nese ha recentemente avviato un progetto co-finanziato dalla fondazione “Cariploâ€? che risponde ad esigenze di inserimento abitativo e lavorativo, oltre che a necessitĂ di integrazione nel contesto territoriale dei migranti che hanno ottenuto dal governo italiano lo “statusâ€? di rifugiati politici. I beneficiari sono selezionati grazie ad un’attivitĂ di rete che prevede la presentazione del piano di lavoro a enti e soggetti che operano nell’ambito dell’accoglienza. I servizi previsti prevedono due ambiti. Il primo concerne percorsi
di autonomia abitativa e lavorativa, nonchĂŠ l’erogazione di servizi di seconda e terza accoglienza. Il secondo ambito riguarda la sensibilizzazione della comunitĂ locale al tema del rifugio politico tramite le trasmissioni radio-televisive e alcuni incontri pubblici di approfondimento. Sono varie le “azioniâ€? in cui si articolano entrambi i settori: l’attivazione dell’affido familiare abitativo (famiglie residenti sul territorio mettono a disposizione uno spazio personale di residenza [camera] e la propria disponibilitĂ ad assi-
stere il rifugiato); l’erogazione di contributi per l’affido e la gestione ordinaria (pari ad un massimo di 200 euro al mese); il periodo di assistenza va dal minimo di un mese al massimo di un anno; l’attivazione di brevi percorsi formativi presso i Centri di formazione professionale sulla base delle indicazioni ricevute durante gli incontri di consulenza attivati; gli incontri tra la popolazione studentesca della Valle Camonica e i rifugiati politici; l’incontro pubblico attorno al tema del “rifugio�, a cui parteciperanno come relatori i rifugiati stessi.
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Appena terminata la solennità patronale, la comunità s’appresta domenica alle 18 nel, corso della Messa con processione per il Corpus Domini, a stringersi attorno al parroco don Agostino Plebani (nella foto), in occasione del suo 40° di sacerdozio. Giunto neppure un anno fa alla guida della parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio, don Agostino fu attratto dalla vita sacerdotale in giovanissima età quando, a soli 11 anni (era il 4 ottobre 1956), decise
Il Comune di Provaglio d’Iseo ha un nuovo automezzo per la mobilitĂ gratuita soprattutto per disabili e anziani. Si tratta di un moderno Fiat Doblò con cinque posti, una pedana per caricare a bordo disabili con sedia a rotelle e un piano di carico ampio. Ăˆ stato messo a disposizione del Comune per quattro anni in comodato d’uso gratuito ed è sostenuto da un cartello di sponsor della zona che hanno reso possibile l’operazione sul piano economico. SarĂ gestito dall’associazione
di entrare in Seminario. Terminati gli studi classici, conseguĂŹ la licenza in teologia alla PontiďŹ cia universitĂ gregoriana di Roma e la Laurea in FilosoďŹ a a Milano. La sua ordinazione risale alle 20 proprio del 26 giugno 1971 a Palasco (suo paese natio), per mani del vescovo Luigi Mortstabilini: da lĂŹ iniziò il suo operato a Castrezzato (19711987), Orzinuovi (1987-2005) e Castelcovati (2005-2010), ďŹ no alla nomina l’1 luglio 2010 di parroco a Cologne. (a.s.)
anziani che con una ventina di persone a turno garantirĂ gratuitamente il servizio al Comune ogni giorno, da lunedĂŹ a sabato, dalle 7.30 alle 17.30. VerrĂ garantito il trasporto per sei ragazzi disabili che vivono sulla sedia a rotelle, per anziani in difďŹ coltĂ , per il trasporto di persone fragili e per le necessitĂ individuate dall’assessorato ai Servizi sociali. I volontari lanciano un appello per le persone che intendano impegnarsi in questo e in altri servizi per la comunitĂ . (f.g.)
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l Consorzio del Franciacorta, l’organismo che tiene insieme tutte le aziende vitivinicole del territorio, in queste settimane ha lanciato il Festival del Franciacorta in Versilia (iniziativa per altro già sperimentata con successo in altre parti d’Italia e d’Europa). Il senso della proposta è presto detto: avere la possibilità di conoscere un vino straordinario, vanto del Made in Italy, e passare piacevoli serate nei migliori locali della Versilia. Su uno dei piÚ rinomati litorali d’Italia viene proposto un fitto calendario di appuntamenti a disposizione di tutti gli amanti del buon vivere e soprattutto delle bollicine di Franciacorta. Sino al 25 giugno in alcuni locali vengono proposte cene con abbinamento ai migliori piatti degli chef, degustazioni, aperitivi, momenti ludici impreziosite dai vini di 28 aziende franciacortine. Per il 25 giugno è prevista la serata conclusiva con il Festival Franciacorta, che si svolgerà alla Versiliana (importante centro culturale della zona): in un’area di degustazione all’interno della vil-
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per l’occasione con banchi d’assaggio. La settembrata di Capri si aprirĂ con un evento il 3 settembre presso lo Yacht Club: Franciacorta si ripresenterĂ dopo l’estate con un’altra serie di appuntamenti da non perdere. Tappa conclusiva dei Festival itineranti il 17 e 18 settembre con il consueto appuntamento in Franciacorta. Spesso le attivitĂ legate allo sviluppo del marketing territoriale sono state interpretate quale “sempliceâ€? azione destinata alla definizione e sviluppo delle attivitĂ di promozione confondendo appunto il marketing, quale definita attivitĂ di pianificazione e programmazione strategica, con quella di promozione. Si tratta di una tecnica di promozione piĂš difficile a dirsi che non a farsi. Un esempio, una buona prassi arriva proprio dal Festival itinerante.
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/¡DUWH GL %HSSH %RQHWWL LQ DXJH DOOD %LHQQDOH La 54ÂŞ edizione della mostra internazionale d’arte di Venezia, universalmente conosciuta come “La Biennaleâ€?, ha parlato anche franciacortino. Merito di Beppe Bonetti, artista 60enne rovatese, che ha esposto la propria opera “Variazioni su un errore di Parmenideâ€? sull’isola di San Servolo, nel palazzo della Provincia di Venezia, dov’era allestito il padiglione della Repubblica araba siriana. Il lavoro di Bonetti consisteva in tre grandi sfere in acciaio, abbinate a lavori su tela attorno al tema “Illuminazioniâ€?, che l’artista franciacortino ha pensato in vista della Biennale, sfruttando per la realizzazione tecnica l’officina “Merlottiâ€? di Cazzago San Martino. Grande soddisfazione per tutto il mondo dell’arte dell’Ovest bresciano, di cui Bonetti è da tempo uno degli esponenti di punta con la sua ricerca dedicata al tema della metarazionalitĂ . La figura di Bonetti non è conosciutissima in Franciacorta. Nato nel 1951 a Rovato, dopo ricerche pittoriche surreali, astratte e poi concrete, inizia a fine anni Settanta la vera attivitĂ espositiva. Non ancora 30enne si scopre a indagare il rapporto fra ordine e disordine, affiancando al dato razionale istanze casuali e gestuali unificate nella sintesi dell’opera. Qualche anno dopo la svolta, con un’intensa attivitĂ espositiva negli anni Ottanta e Novanta segnati da viaggi e mostre in tutta Europa: Amsterdam, Copenhagen, Parigi, Vienna, Amburgo, Rotterdam, Cadaques, Belgrado e Zagabria. Non solo Vecchio Continente, comunque: la sua ricerca lo porta presto nella
terra del Sol Levante. La prima personale in Giappone è del 1985 alla “Dan Galleryâ€? di Osaka. Per anni tiene una base di lavoro a Parigi. Nel 1988 la prima personale negli Usa, alla “Columbia Universityâ€? di New York e la “Hartman Galleryâ€? di Los Angeles. In Italia personali alla Chiocciola di Padova, Vismara e Vinciana di Milano, Galliata di Alassio, Melesi di Lecco, Spriano di Omegna. (d.p.)
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Il quartiere San Pietro vive sette giorni di festa per la sagra dedicata ai Santi martiri Pietro e Paolo, commemorati il 29 giugno. In preparazione della solennitĂ , lunedĂŹ 27, martedĂŹ 28 e mercoledĂŹ 29 alle 20.30 sarĂ celebrata una santa Messa nella chiesetta di San Pietro. MercoledĂŹ, dopo la Messa, seguirĂ una processione, accompagnata dal Civico corpo bandistico, attraversando le omonime Diaconie. Il programma proseguirĂ con, giovedĂŹ alle 20.30, esibizione
Domenica 12 giugno la comunità parrocchiale di Iseo ha festeggiato il parroco don Giuliano Baronio, in occasione del 40° anniversario della consacrazione sacerdotale. Don Giuliano è nato a Verolanuova nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote il 12 giugno 1971. Ha svolto il ministero a Toscolano e a Pontevico come vicario cooperatore; nel 1992 è divenuto parroco di Villa Carcina; nel 2007 è stato trasferito a Iseo. Un numero speciale del bollettino
delle allieve dell’Associazione “Arte e Danzaâ€?, seguita alle 22.30 da quella di ballo liscio della “New Happy Danceâ€?. VenerdĂŹ 1 luglio alle 20.30, serata tipica Bavarese con la “Kapuziner Bier Bandâ€?; sabato 2 alle 20.30 serata danzante con l’orchestra “Camillo del Vhoâ€?; domenica 3 alle 20.30 tutti in pista con l’orchestra “Daniele Boniâ€? e alle 23, gran ďŹ nale coi fuochi d’artiďŹ cio curati dalla Martarello Ermes, in collaborazione con il Comune. (a.s.)
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parrocchiale ha raccolto le testimonianze degli iseani che hanno avuto modo di esprimere gratitudine e ďŹ ducia nel loro pastore. La solenne celebrazione eucaristica ha suggellato il senso di una festa, un tributo al sacerdozio e alla comunione ecclesiale. La comunitĂ ha voluto dare anche un segno tangibile con la raccolta di fondi destinati ad un’opera che sta molto a cuore a don Giuliano: la sistemazione del tetto della chiesa.
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e l’anima del commercio è la pubblicitĂ , a Gussago hanno saputo declinare perfettamente il motto in qualcosa di concreto ed efficace. CosĂŹ, torna sabato 25 giugno, dopo il fortunato esordio 2010, “Movida in Franciacortaâ€?, vero e proprio festival delle imprese. Promosso dal Distretto diffuso del commercio che raggruppa Gussago, Cellatica e Rodengo Saiano e dalla municipalitĂ gussaghese, l’evento è patrocinato da Provincia di Brescia, Regione Lombardia, Camera di commercio e sostenuto da una costellazione di sponsor (su tutti gli stessi commercianti presenti), tra cui come supporto fondante la Bcc Agro bresciano. “L’iniziativa – dice Lucia Masutti, assessore ad AttivitĂ produttive, commercio e turismo – intende promuovere le tante piccole e medie imprese che animano il nostro territorio, che quest’anno hanno aumentato la loro presenza al festival (da 60 a 100)â€?. Una spettacolare notte dello shopping che parte dalla centralissima piazza Vittorio Veneto sino in via Roma a Gussago, servendo da vetrina a chi ogni giorno lavora sul territorio. “Questa rassegna – puntualizza Giorgio Bontempi, assessore provinciale con delega alle AttivitĂ produttive – è un segno di come si pos-
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e arredo, happy hour e finger food, benessere e tempo libero. Una festa che nella passata edizione ha registrato 20mila presenze e quest’anno proseguirà sino alle 3 di notte, senza far mancare alla gente musica e intrattenimento con gli animatori e i dj di Radio Studio PiÚ, una sfilata di moda e accessori e uno spazio dedicato ai piÚ piccoli con spiaggia e giochi d’acqua. Un festival delle imprese nel quale su tutte faranno la parte del leone le aziende vitivinicole, mentre uno spazio verrà riservato anche a 10 ristoranti gussaghesi che allestiranno una cucina comune con piatti a base di formaggi tipici della tradizione bresciana.
6HPSUH SL FRQFLWWDGLQL Se un tempo l’immigrazione era considerata un’emergenza, oggi è considerata un evento ďŹ siologico. Questo è quanto si evince dallo spaccato dinamico della demograďŹ a della “Rete territoriale Fondazione Cogemeâ€? che comprende un bacino di 77 Comuni per oltre 360mila abitanti, a cavallo dell’Oglio, fra la Provincia di Brescia e Bergamo. Lo strumento di analisi (che va dal 1981 al 2010) è stato curato da Gabriele Ringhini, Roberto Gregori, Michele Bonera e Simone Mazzata. I dati aggregati sono disponibili in un volume, mentre quelli per singolo Comune si possono leggere online sul sito htttp://fondazione.cogeme.net. Nel lungo periodo che va dal 1981 al 2010 in particolare si può notare che la crescita demograďŹ ca si presenta complessivamente sempre costante. Attualmente la popolazione costi-
tuisce un terzo di tutta la provincia di Brescia. Il risultato ďŹ nale della ricerca documenta che in meno di 30 anni la popolazione è aumentata di oltre il 50%; in sostanza nella rete territoriale Cogeme si cresce di piĂš che altrove. Cresce la percezione della presenza migratoria come evento ďŹ siologico: si sono create relazioni interpersonali e sociali meno problematiche. Le occasioni quotidiane di incontro nei luoghi di lavoro, nel tempo libero, nelle varie feste che animano le nostre comunitĂ contribuiscono a svolgere l’importante funzione di agevolare e moltiplicare le opportunitĂ di conoscenza, di reciproca attenzione, di dialogo. Sta sviluppandosi un nuovo processo culturale che tende a considerare gli stranieri come cittadini, titolari di diritti. Sotto i riettori della ricerca, non
c’è solo l’immigrazione, ma anche l’analisi del processo di cambiamento dei modelli familiari. In questi ultimi 30 anni si constata un aumento vertiginoso del numero dei nuclei familiari: sono aumentati, infatti, di 59251 unitĂ , pari all’incremento del 69,9%. Si evidenzia il declino ormai deďŹ nitivo del modello unico della famiglia patriarcale, tipico della societĂ agricola e della prima epoca industriale. Si assiste a una sorta di moltiplicazione artiďŹ ciale delle famiglie, di frantumazione in nuclei sempre piĂš piccoli. Inoltre in questo trentennio la famiglia tende anche a ridurre progressivamente il numero dei ďŹ gli: la complementarietĂ di questi fenomeni genera il nuovo piĂš recente modello di nucleo familiare, spesso con la presenza di un solo ďŹ glio, quindi micro-nuclei composti mediamente da tre persone.
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Aprono a Salò gli “orti socialiâ€?. Il Comune gardesano ha approvato il regolamento per l’assegnazione e la gestione di appezzamenti di terreno da rendere disponibili ai cittadini con la passione di coltivare ortaggi, piccoli frutti e ďŹ ori. Le aree sono giĂ state individuate e dopo i necessari passi burocratici sarĂ indetto il bando per l’assegnazione degli spazi. Potranno presentare domanda di concessione i residenti a Salò da almeno cinque anni che
Per le vie di Padenghe sul Garda viaggia una Panda particolare, bianca e verde con il logo del Comune e della Bcc del Garda. Si tratta dell’auto che la Banca dona al Comune lacustre. La Bcc del Garda ha cercato di rispondere a una esigenza manifestata dall’amministrazione comunale di avere un mezzo per poter meglio operare al servizio della cittadinanza. La Bcc del Garda ha profonde radici a Padenghe: è presente sul territorio dal 31
non abbiano la proprietĂ o la disponibilitĂ di altri appezzamenti coltivabili. La concessione avrĂ durata triennale, con possibilitĂ di rinnovo. Il canone terrĂ conto solo dei consumi di acqua e di luce. Un progetto che si pone diversi obiettivi: ambientali, ma soprattutto ricreativi e sociali per fornire un impegno concreto agli anziani che, vivendo spesso da soli, tendono a rinchiudersi in casa e per costituire un punto di incontro per la comunitĂ .
maggio 1953, quando fu costituita la Cassa rurale e artigiana di Padenghe. Il sindaco Patrizia Avanzini ha dichiarato al proposito: “La donazione di un’autovettura al Comune di Padenghe sul Garda da parte della Bcc del Garda, dimostra ulteriormente la costante attenzione della Banca verso le comunitĂ locali in cui opera. Ăˆ frutto di una vocazione storica, che ha visto piĂš volte la collaborazione fra i due enti, ma anche di precise scelte strategicheâ€?.
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an Martino ha vissuto sabato 18 giugno un’altra epica giornata. Fortunatamente non cruenta come quella della battaglia del 24 giugno 1859 tra l’esercito austriaco, comandato dall’imperatore Francesco Giuseppe e quello franco-piemontese, comandato da Vittorio Emanuele II e da Napoleone III, bensÏ di festa per il restauro cui è stato sottoposto il suo monumento simbolo: la Torre, alta 64,5 metri, edificata fra il 1880 ed il 1893 per iniziativa del conte Luigi Torelli, fondatore della Società di Solferino e San Martino custode dei luoghi e dedicata a Vittorio Emanuele II. Promosso nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità d’Italia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con la soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le Province di Brescia, Cremona e Mantova, con il Comune di Desenzano del Garda e la Società di San Martino della Battaglia e Solferino, sponsorizzato e finanziato dalla Cnp Assurances in partnership con l’Ong Vocations Patrimoine, l’intervento di restauro ha portato, in soli quat-
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tro mesi, al consolidamento delle strutture, dei paramenti esterni e degli infissi del monumento. Sono state inserite nuove protezioni a difesa del celebre ciclo di affreschi che, nell’ambiente interno della torre, illustra i principali episodi del Risorgimento italiano. Il restauro ha interessato statue, busti e marmi che impreziosiscono la torre e ne fanno un unicum nel novero dei monumenti risorgimentali italiani. Alla pulizia generale della torre è seguita la sistemazione delle aree verdi: la vegetazione è stata arricchita con vari tipi di piante e la ghiaia dei viali è stata sostituita. E dopo il restauro una corposa serie di appuntamenti vedrà protagonista, fra venerdÏ 24 e domenica 26, il Basso Garda. Si comincia nel pomeriggio di venerdÏ alle 17.30 con l’inaugurazione della sala multimediale rea-
lizzata nel Museo del Risorgimento, nell’occasione viene presentato il libro “Gli affreschi di San Martino, il Risorgimento dipinto nel ciclo della Gran Torreâ€?. Alle 18.30 segue il concerto del duo Paganini, quindi la degustazione offerta dalla Strada dei vini e alle 20 la rappresentazione teatrale “Le rose del Risorgimentoâ€?. In chiusura il Gran galĂ lirico dedicato a Giuseppe Verdi. Sabato alle 11 viene presentato a villa Brunati, a Rivoltella, il libro di Italo De Feo “Cavour l’uomo e l’operaâ€?, a San Martino alle 21.15 viene proposto lo spettacolo “Musica sotto la torreâ€? concluso dai fuochi d’artificio. Le iniziative culmineranno domenica alle 16 nella rievocazione storica della battaglia di domenica 26, che vedrĂ in campo oltre 250 comparse in uniforme ed armamento d’epoca, a piedi ed a cavallo.
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/H SURSULHWj FXUDWLYH GHOO¡DFTXD WHUPDOH L’acqua Castello delle Terme di Vallio sgorga sorgiva e naturale da un esteso banco di roccia denominata “Dolomia Principaleâ€? pochi metri piĂš a monte dello stabilimento termale nel cuore della Concessione mineraria Castello. L’acqua fu oggetto di molte analisi e ricerche: il risultato di tali ricerche portò al Decreto del Ministero della SanitĂ del 1955 col quale si riconobbero le virtĂš salutari dell’acqua oligominerale naturale “Castelloâ€? delle Terme di Vallio. Le caratteristiche fisico-chimiche dell’Acqua Castello parlano di un’acqua oligominerale bicarbonato alcalina: l’esperienza clinica e termale di questi quasi 60 anni ha dimostrato un’eccezionale levitĂ , grazie alla quale sono proprio le vie urinarie a trarne il piĂš evidente beneficio. Il rapporto ottimale tra il calcio e il magnesio è inoltre uno dei motivi predominanti dell’attivitĂ specifica dell’Acqua Castello, che si rileva con un incremento della diuresi giĂ accertabile dal soggetto dopo breve tempo. Alle Terme di Vallio si praticano due tipi di cure in Convenzione con il Servizio sanitario nazionale: la terapia idropinica e la terapia inalatoria. In convenzione significa che è sufficiente presentare alle Terme la sola richiesta-ricetta del proprio medico di base per poter usufruire gratuitamente delle cure con oneri a carico del Servizio sanitario e pagando il solo ticket in alcuni casi (persone con etĂ superiore ai 65 anni e bambini con etĂ inferiore ai sei anni pagano solo il costo della ricetta - 3,10 euro). Allo scopo di conseguire i migliori benefici della terapia termale, i
cicli di cura devono avere una durata di almeno 12 giorni ed essere possibilmente ripetuti due volte nell’arco della stessa stagione. Uno staff medico specializzato composto da medici termali, urologi e otorinolaringoiatri è sempre a disposizione dei clienti e dei lettori di vini e cucina bresciana per informazioni e approfondimenti sulle cure (tel. 0365 370110).
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el corso della sua ormai lunga storia la scuola Enaip di Botticino con i suoi corsi per Restauratore e per Tecnico del Restauro ha restaurato piÚ di 1000 opere e manufatti provenienti in gran parte dalla nostra provincia, in prevalenza opere di carattere religioso di proprietà ecclesiastica o di musei. Non mancano importanti collaborazioni con Soprintendenze e Istituzioni museali della Lombardia, del Veneto, della Liguria, della Toscana, della Corsica. Tra le opere piÚ recenti si possono citare l’arazzo Dama e cavaliere (XVIII sec) del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, la Macchina cinetica di Colombo (1959) del Museo di Suzzara (Mn), un Trittico dipinto su tavola di Vivarini (XV sec.) e i gessi Narciso e Petrarca morente (XIX sec) dei Musei civici di Bassano del Grappa. Tra gli interventi piÚ recenti vanno segnalati quelli sull’apparato processionale Pas-
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sione e morte di Cristo (XVIII sec.) della chiesa di S. Damiano in Corsica, la tela Adorazione dei pastori (XVII sec.) dell’ospedale civile di Crema, lo stendardo Nostra Signora della Concordia (XIX sec.) della parrocchia di Albissola Marina (SV), tessili liturgici (Meil, Hitul, Mappà , XVII-XVIII secc.) dei Musei ebraici di Livorno e Firenze, la Via Crucis e i Misteri del Rosario (XVII-XVIII secc.) del Santuario diocesano S. Arcangelo Tadini di Botticino Sera, il bassorilievo ligneo Madonna con Bambino e Santi di Bertesi (XVII sec.) e la tela Madonna Immacolata (XVII sec.) di Benini del Museo ci-
vico di Cremona. Anche nell’ambito dei beni architettonici la Scuola ha realizzato interventi importanti attraverso cantieri didattici esterni autogestiti. Uno dei piÚ impegnativi è stata la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, nota come S. Cristo, dei Padri Saveriani in via Piamarta. La campagna diagnostica, il progetto complessivo, una gran parte dei restauri degli affreschi interni ed il restauro del portale in marmo di Botticino furono operati dalla Scuola tra il 1995 e il 2003, contribuendo a restituire alla città di Brescia uno dei suoi gioielli piÚ preziosi. Vanno anche citati i restauri effettuati dagli studenti della Scuola di Botticino negli ultimi 10 anni presso: Palazzo Gaifani sede della Croce Bianca, la sede delle Acli in via Spalti S. Marco, la scuola delle Suore Canossiane in via S. Martino, la Rocca di Urgnano nella Bergamasca, progetto complessivo e intervento sulla stanza di Pio VI, la chiesa di S. Maria Annunciata di Serle, attualmente in corso. Particolarmente innovati-
vo è il progetto di studio dello stato di conservazione e dei fattori di degrado della chiesa della S. Maria Annunciata di Serle, in atto con la collaborazione del Cnr di Milano, della Università di Pavia e Statale di Milano, dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Cariplo nell’ambito di un progetto quadro di promozione della innovazione scientifica per la conservazione del patrimonio architettonico. In questi giorni, mentre si programma l’avvio per il prossimo ottobre del nuovo e atteso triennio di tecnico del Restauro, dopo anni di incertezza normativa sulla nuova figura professionale e sulla formazione del restauratore, la Scuola di Botticino sta predisponendo un progetto di corso quinquennale di livello universitario per Restauratore dei beni culturali da accreditare presso i ministeri Miur e Mibac. L’avvio di questa nuova proposta formativa è previsto per l’anno 2012/2013.
LA SCUOLA DI BOTTICINO DAL 1974 LUOGO DI ALTA FORMAZIONE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE. La Scuola è riconosciuta di Rilevanza Regionale ed è partner del Polo per la Valorizzazione dei Beni Culturali costituito dalla Regione con le Università Bicocca, Politecnico, Statale di Milano, Statale di Pavia e il C.N.R. di Milano. Abbiamo formato come restauratori e tecnici per il restauro 500 giovani provenienti da tutto il territorio nazionale. Abbiamo restaurato piÚ di 800 opere e manufatti appartenenti a musei, biblioteche, istituti ecclesiastici, enti pubblici, comunità locali e privati, con la supervisione delle Soprintendenze competenti.
ATTIVITĂ€ RICONOSCIUTE E COFINANZIATE DALLA REGIONE LOMBARDIA Corso postdiploma triennale per Tecnico collaboratore del restauratore. Corsi di aggiornamento per operatori e professionisti del settore BB.CC. Corsi di specializzazione post-diploma e post-qualiďŹ ca. Master post-laurea in Registrar dell’arte contemporanea. seminari settimanali residenziali(*) full-immersion (learning week) per studenti delle superiori s
*la Scuola è dotata di residenza e mensa autonoma.
Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Scuola via Panoramica, 42 Botticino (Bs) LunedĂŹ-GiovedĂŹ 8.30-12.30, 13.30-17.30 - VenerdĂŹ 8.30-12.30 Telefono 0302191122 - fax 0302199798 e-mail: botticino@enaip.lombardia.it
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programma triennale è stato indetto il “Primo simposio internazionale di sculturaâ€? intitolato ad Angelo Zanelli, scultore bresciano autore del fregio dell’Altare della Patria (nella foto un momento della presentazione). Il simposio è aperto a 10 giovani scultori con meno di 35 anni e si svolgerĂ a Rezzato dal 5 al 15 settembre 2011. L’iniziativa è promossa dalla Scuola delle arti e della formazione professionale Rodolfo Vantini in collaborazione con il Comune di
Rezzato, di Botticino, di Brescia, la Laba- Libera Accademia delle Belle Arti, l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, la Cooperativa operai cavatori del Botticino e il Consorzio marmisti bresciani. Le opere realizzate saranno collocate all’interno di ediďŹ ci pubblici di Rezzato, Brescia e Botticino. La domanda di partecipazione dovrĂ pervenire presso la Segreteria della Scuola Vantini (via Caduti Piazza Loggia 7/B – 25082 Rezzato) entro e non oltre le 14 del 22 luglio 2011.
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orna finalmente a suonare il concerto di campane della parrocchia S. Biagio a Soprazocco di Gavardo, dopo il restauro eseguito per la rottura di un ceppo. Il ceppo è il contrappeso che sovrasta la campana, garantendone il sostenimento e la bilanciatura. A Soprazocco una delle campane era stata fermata per motivi di sicurezza, in seguito alle crepe che si erano determinate nel ceppo. Fino ad alcuni anni fa, in fase di restauri approssimativi, era infatti consuetudine abbastanza diffusa riempire con il cemento i ceppi in metallo delle campane, invece che utilizzare i piÚ adeguati contrappesi in ferro. In questo modo si risparmiava tempo. Tuttavia, nel corso degli anni, il cemento può gonfiarsi a causa dell’umidità , e laddove i ceppi delle campane sono particolarmente fragili e vecchi possono creparsi. Peraltro i ceppi nelle nostre zone sono per la maggior parte in ghisa, che presenta caratteristiche di durezza ma anche di fragilità . Ad accorgersi delle crepe a Soprazocco sono stati i tecnici della Dan di De Antoni, da anni specializzata in restauri conservativi delle campane. Il ceppo è stato preparato nelle officine De Antoni a Coccaglio, costruendolo uguale a quello esisten-
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(anch’esso danneggiato) agganciato all’interno della campana, che muovendosi ne determina il suono. Il battaglio (o batacchio) deve essere costruito in ferro dolce, di modo la campana non venga deformata quando colpita. Il restauro ha interessato anche i battagli delle altre campane di Soprazocco. Ogni singola campana ha una sua propria “voceâ€?, e ogni concerto di un paese si contraddistingue da quello del paese vicino. La fase di restauro di una campana è un’operazione delicata che richiede tempo ed esperienza. Se non viene eseguita correttamente può rovinare per sempre questi patrimoni artistici che, con le loro melodie, accompagnano tanti momenti della nostra vita.
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Â?’‹ƒÂ?–‹ –‡…Â?‘Ž‘‰‹…‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ˜ÂƒÂ?‰—ƒ”†‹ƒ Ftf Elettronica, azienda specializzata nella progettazione, realizzazione ed installazione di impianti tecnologici, da oltre 20 anni propone soluzioni personalizzate con una particolare attenzione alle esigenze dei suoi clienti e degli ambienti in cui opera. Ftf Elettronica ha ideato e brevettato un sistema denominato Maxel che ha rivoluzionato il settore audiovideo-sorveglianza nei luoghi di interesse storico, artistico e religioso. Il sistema brevettato
Maxel studiato, ideato e realizzato dai nostri progettisti, raggiunge standard qualitativi ai massimi livelli poichÊ coniuga l’avanguardia tecnologica del prodotto con una soluzione esteticamente non invasiva ed in grado di adattarsi perfettamente agli ambienti in cui viene posizionato. Maxel racchiude in un unico prodotto tre tipologie di impiantistiche speciali: quella per la diffusione sonora, per la videosorveglianza e quella per l’antintrusione. Ftf Elettronica ha
ottimizzato le funzionalità degli impianti di diffusione audio, video ed antintrusione racchiudendole in un prodotto unico che diviene parte integrante del luogo nel quale viene installato. Grazie a questo, Ftf ha realizzato prestigiose opere visibili sul nostro sito internet www.ftfelettronica.it. Per altre informazioni è possibile contattare la sede di Ftf Elettronica in via Leonardo da Vinci, 2/6 a Boffalora sul Ticino (tel. 02/97259300; e.mail info@ftfelettronica.it).
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Importante recupero nel santuario della Madonna dell’Oglio di Orzinuovi. La chiesa, che ha accolto mons. Monari nel suo ingresso a Brescia, ha visto il recupero del suo organo costruito da “Pacifico Inzoliâ€? nel 1872, è stato restaurato dalla Fabbrica d’Organi Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli con sede in Ombriano di Crema nel 2011. Quello restaurato è un organo a trasmissione meccanica, composto da 23 canne in stagno disposte in tre cuspidi. Lo strumento ha una tastiera cromatica originale di 58 tasti in osso e ebano. La pedaliera a leggio è composta di 17 pedali, piĂš tre pedali per Campanelli, Terza Mano e Rullante, costantemente unita alla tastiera. La fabbrica d’organi “Inzoli Cav. Pacificoâ€? è oggi una realtĂ che può vantare una storia importante. Nel 1867 da Pacifico Inzoli di Crema (1843-1910). Entrato nella bottega di Antonio Franceschini, organaro cremasco, Pacifico Inzoli fu poi allievo dei Cavalli di Lodi e successivamente dei Lingiardi di Pavia. Ottimo organaro, costruĂŹ oltre 400 organi, tra i quali vanno ricordati il grandioso organo della Cattedrale di Cremona, quello del Santuario della Madonna di Loreto e quello della Madonna di Pompei.
Dopo la morte di Pacifico (1910), la sua opera venne continuata dai figli Lorenzo (1918) e Giuseppe (1941). La figlia di Giuseppe, Antonietta, sposò nel 1935 il tecnico Attilio Trezzi (1956), che alla morte del suocero successe alla conduzione della Ditta. Nel 1970 la fabbrica venne rilevata da Luigi Bonizzi, dipendente da 24 anni, che ne continuò l’attività sino al 1984, anno della sua scomparsa. Luigi Bonizzi lavorò sempre con estrema precisione e competenza; in Italia e all’estero continuò la tradizione della Fabbrica Inzoli dando prova di capacità di accordatura e intonazione poco comuni. Dopo la sua prematura scomparsa, la Ditta Inzoli Cav. Pacifico di F.lli Bonizzi, con sede in Ombriano di Crema, continua egregiamente la sua attività con i figli Claudio ed Ennio, coadiuvati dalle sorelle Maria Teresa e Cristina. La Fabbrica d’organi Inzoli Cav. Pacifico dei F.lli Bonizzi si dedica con passione e competenza alla progettazione e costruzione di organi nuovi. Grazie alla tradizione ultracentenaria, in sintonia con i principi e le caratteristiche costruttive dell’arte organaria italiana, privilegia la costruzione di organi a trasmissione integralmente meccanica.
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“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrĂ in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondoâ€?. Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?â€?. GesĂš disse loro: “In veritĂ , in veritĂ io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. PerchĂŠ la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosĂŹ anche colui che mangia me vivrĂ per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrĂ in eternoâ€?.
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Iugge ai Giudei la similitudine fondamentale che GesĂš fa all’inizio di questo brano quando dice “il pane che darò è la mia carneâ€?. Lo scandalo e l’impossibilitĂ a credere per loro era sulla possibilitĂ di mangiare un uomo, soprattutto se all’intermo di un sacrificio. Era quasi una bestemmia perchĂŠ in tutta la Scrittura si ribadiva il divieto di sacrifici umani e di conseguenza il divieto del pasto sacro che vi era connesso. Archeologia. Per noi questo scandalo non esiste. La nostra cultura (tranne per qualche personaggio deviato) non teme la possibilitĂ del sacrificio umano. Ma anche per noi vale il paradosso di quella similitudine fondamentale, anche se al contrario: “la mia carne che darò è paneâ€?. Paradosso che svela l’anatomia del mistero, cioè il dono assoluto di GesĂš. Per noi oggi è scandalo come per i Giudei allora, ma con un valore diverso: non possiamo immaginare
/D GROFH]]D H LO FKLDURUH GHO 1RPH “Sia santificato il tuo nome: si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, perchĂŠ possiamo conoscere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimitĂ della tua maestĂ e la profonditĂ dei tuoi giudiziâ€? (San Francesco d’Assisi). Il testo di Gioele (3,5), sull’invocazione del Nome del Signore: “Chiunque invocherĂ il mio nome sarĂ salvatoâ€?, ha giocato un grande ruolo nella teologia cristiana. Pietro invita i suoi uditori a invocare il Nome del Signore GesĂš per essere salvati. Piena di giubilo, la sposa del Cantico dice di questo nome: “Olio sparso è il tuo nomeâ€? (Ct 1,2). E il peccatore pentito al Tempio prega dicendo “Signore GesĂš, abbi pietĂ di me peccatoreâ€? (Lc 18,10ss): quest’ultima Parola diverrĂ per eccellenza la
preghiera del Nome o preghiera del cuore. I frutti eccellenti della preghiera del Nome: “Signore GesĂš, abbi pietĂ di me peccatoreâ€? a partire da “I racconti sinceri di un pellegrino russoâ€? sono la presenza di GesĂš in me, e il pĂŠnthos, il luctus, il dolore del proprio peccato. Solo allora il credente purificato da questo lavacro delle lacrime, può sperimentare “l’ampiezza dei suoi beneficiâ€?. Questa tradizione è in qualche modo presente nel francescanesimo: pensiamo a figure come S. Bernardino da Siena che del Nome di GesĂš fece l’oggetto della sua predicazione. CosĂŹ anche S. Antonio di Padova (nella foto): “Nome dolce, nome soave, nome che conforta il peccatore, nome di beata speranza. Giubilo al cuore, melodia all’orecchio, miele
alla bocca. Quando lo proclami intenerisce i cuori piÚ duri; se lo invochi tempera le tentazioni piÚ aspre; se lo pensi illumina il cuore, se lo leggi sazia il tuo spirito. O dolce GesÚ, che cosa è piÚ dolce di te? dolce è il tuo ricordo, piÚ del miele e di tutte le altre dolcezze. Il tuo nome di dolcezza, nome di salvezza. Che cosa significa GesÚ, se non Salvatore?�. Si tratta di una preghiera adatta all’uomo contemporaneo sempre in movimento, come il pellegrino del racconto russo. Pregando può portare con sÊ GesÚ attraverso la ripetizione del Nome e prendere coscienza di sÊ come peccatore e gustare l’amore di Dio che sorpassa ogni conoscenza (Ef 3,1719) e cosÏ trasformarsi in quell’Arca che custodisce in sÊ il ricordo di Dio.
che una cosa sia allo stesso tempo un’altra, che pane sia anche carne. E peggio che in passato, quando si sono costruiti sistemi teologici per definire il mistero, oggi ci accontentiamo di cedere alla tentazione di semplificare, di dire che è solo un simbolo (ma con la s minuscola), un’immagine, una cosa detta cosĂŹ, solo per far capire. Ăˆ una meraviglia mostruosa questo GesĂš dimezzato, umanizzato, abbassato alle sole nostre possibilitĂ e ai nostri bisogni di gradimento. Ăˆ cosĂŹ comodo e accettabile (a parole) nella forma dell’amico, del compagno di strada, del pietoso amico degli ultimi. E il resto? Di Lui ci spaventa la potenza, la grandezza, l’eternitĂ (parola quest’ultima da non pronunciare perchĂŠ difficile da capire per chi non crede e quindi da eliminare per non disturbare). Ci fa paura la Sua pretesa di assolutezza, di unicitĂ ; la costrizione ad amarlo con la passione degli amanti e non con la dissezione de-
gli addetti ai lavori. Parla di carne. E ci fa paura. Parla di pane. E ci fa paura. CosĂŹ come i Giudei ci accontentiamo di chiederci come sia possibile e non ascoltiamo le altre parole che ci potrebbero salvare: vivere in Lui come Lui è nel Padre. Ancora piĂš difficile ma comprensibile se a parlare è lo spirito che dentro di noi ci dice che GesĂš è Dio e non è impossibile questo rapporto e che a trattarlo solo da uomo siamo stati noi a rendere tutto impossibile, a chiamare simbolo la realtĂ e a illuderci che bastiamo noi a ridare speranza al mondo quando dietro le nostre spalle non c’è speranza affatto perchĂŠ non c’è la Sua eternitĂ . E pretendiamo di essere creduti? Pretendiamo che le nostre parole di terra dicano qualcosa del cielo quando al cielo non alzano piĂš gli occhi? Pretendiamo che gli ‘altri’ ci ascoltino anche se diciamo cose uguali con parole diverse? L’anatomia del Mistero è solo il coraggio dell’Amore. Che ci manca.
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“creazione di una alleanza europea per la protezione della domenica. Insieme per orari di lavoro dignitosiâ€?. I ďŹ rmatari credono che “tutti i cittadini dell’Unione europea abbiano diritto a beneďŹ ciare di orari di lavoro dignitosi che, in linea di principio, escludano il lavoro in orari in tarda serata, notturni, durante le festivitĂ comandate e di domenicaâ€?. Preoccupa associazioni e sindacati il fatto che le persone che lavorano in genere di domenica e in orari irregolari, lo facciano “per necessitĂ
ďŹ nanziarie piĂš che per sceltaâ€? e queste condizioni “sono la fonte principale del crescente fenomeno dei lavoratori poveri in Europaâ€?. Nella dichiarazione, l’Alleanza esorta “le istituzioni europee a proteggere la domenica, in linea di principio, come giorno comune di riposo settimanale nell’Ueâ€? e “a garantire in modo piĂš efďŹ cace che le regole del mercato interno assicurino un ruolo centrale alla salute e alla sicurezza, all’equilibrio tra lavoro e vita privataâ€?.
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arlare di libertĂ a San Marino, di rifugiati, di famiglia, e di giovani. Poco piĂš di undici ore la visita di Benedetto XVI nella piccola e antichissima Repubblica, gelosa della sua libertĂ e della democrazia; fedele all’idea di libertĂ concepita sul monte Titano da un pugno di montanari. Proprio due rifugiati sono i santi patroni dello Stato: Marino e Leone. Ăˆ l’anno 257 dopo Cristo quando i due arrivano a Rimini dall’isola di Arbe in Dalmazia. Sono due scalpellini e sono attratti dal lavoro che si svolgeva nella cava di pietra del monte Titano; ed è su questo monte che nasce la prima comunitĂ che avrebbe poi dato vita, nel 301, alla Repubblica. Benedetto XVI ha celebrato la Messa nello stadio di Serravalle. Nell’omelia ha osservato che si è insinuata “la tentazione di ritenere che la ricchezza dell’uomo non sia la fede, ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacitĂ di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realtĂ . CosĂŹ, anche in queste terre, si è iniziato a sostituire la fede e i valori cristiani con presunte ricchezze, che si rivelano, alla fine, inconsistenti e incapaci di reggere la grande promessa del vero, del bene, del bello e del giusto che per secoli i vostri avi hanno identificato con l’esperienza della fedeâ€?. Anche in questa Repubblica non man-
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nere continuitĂ formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietĂ , prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilitĂ lavorativaâ€?. San Marino è un Paese che vede ogni sei mesi alternarsi due capitani reggenti, cioè due presidenti, alla guida delle istituzioni – “perchĂŠ il potere è servizio al bene comuneâ€? – e Benedetto XVI sottolinea, nel suo discorso nella Sala del Consiglio grande e generale, il grande patrimonio di valori proprio della Repubblica. Valori di democrazia, di libertĂ , di accoglienza – durante il secondo conflitto mondiale questa terra ha accolto circa 100mila
italiani – sono alla base della edificazione di una societĂ â€œattenta al vero bene della persona umana, alla sua dignitĂ e libertĂ , e capace di salvaguardare il diritto di ogni popolo a vivere nella paceâ€?. Sono questi, per papa Benedetto, “i capisaldi della sana laicitĂ , all’interno della quale devono agire le istituzioni civili, a difesa del bene comuneâ€?. La Chiesa, “rispettosa della legittima autonomia di cui il potere civile deve godere, collabora con esso al servizio dell’uomo, nella difesa dei suoi diritti fondamentali, di quelle istanze etiche che sono iscritte nella sua stessa naturaâ€?.
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7UH OHWWHUH WUH RSHUH VHJQR “Una lettera che è arrivata al cuore dei fedeli e che è stata accolta con gioia dalle comunitĂ cristianeâ€?. Potrebbe essere questa la sintesi dell’assemblea dei vicari zonali della diocesi riuniti lo scorso 15 giugno al Centro pastorale Paolo VI per l’appuntamento annulale di veriďŹ ca al termine dell’anno pastorale. Presenti il vescovo Monari, il vicario e il provicario generale, i 32 vicari hanno riportato il frutto della consulta-
zione delle congreghe e dei consigli pastorali zonali circa la recezione e l’accoglienza della lettera pastorale “Tutti siano una cosa solaâ€?. Un documento, quello del vescovo Luciano, apprezzato dalla stragrande maggioranza delle parrocchie che l’hanno accolto anzitutto ďŹ n dall’inizio dell’anno pastorale a livello diocesano e poi successivamente diffuso attraverso i giornali delle comunitĂ e utilizzato sia nella predicazione, che nell’itinerario
dei centri d’ascolto che in un’ampia serie d’iniziative. Il vescovo da parte sua ha espresso soddisfazione circa l’accoglienza del testo. “Avrei tre sogni – ha detto Monari – che le lettere pastorali divenissero in diocesi tre opere-segno. Mi piacerebbe, circa la Parola di Dio, che ci fosse in Cattedrale una lettura continua della Bibbia, con una presentazione all’inizio di ogni libro�. Per quanto riguarda la liturgia il Vescovo ha parlato di una ve-
glia di apertura del giorno del Signore da celebrare ogni sabato sempre in Duomo. “Rispetto alla caritĂ , poi, sogno in vescovado, dove il vescovo abita, una Casa della caritĂ che possa accogliere situazioni di emergenza. Sarebbe proprio belloâ€?. Tra le comunicazioni il cammino verso il Sinodo sulle unitĂ pastorali, il programma dell’AgorĂ e lo schema della visita vicariale che si terrĂ in tutta la diocesi dall’autunno 2011 al 2013.
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La cancelleria della Curia diocesana, comunica i provvedimenti della settimana: Il sac. mons. Federico Pellegrini, delegato del Vescovo per l’Ente Cattedrale e canonico, è stato nominato cerimoniere vescovile. Il sac. don Mario Pietro Zanardini, già parroco di Branico, Ceratello e Qualino, è stato nominato parroco di Sulzano. Il sac. don Raffaele Alberti è
Domenica 26 giugno, solennitĂ del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, verrĂ celebrata la S. Messa con il sacramento della cresima degli adulti alle ore 18.30 nella chiesa di San Francesco di Paola. Il mandato per i ministri della comunione eucaristica sarĂ conferito dal vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, sabato 3 settembre alle ore 18.30 in Cattedrale. Questa data è deďŹ nitiva e sostituisce la precedente del 17 settembre.
In occasione del 50° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Natale Tameni, domenica 26 giugno, alle ore 20.30, nella chiesa parrocchiale di Nave si terrà un concerto di quattro cori. Si tratta del coro del Garza di Nave, del coro S. Zenone di Caino, del coro S. Giorgio di Bovegno e del coro SS. Faustino e Giovita di Botticino Mattina.Con la partecipazione degli organisti Giovanna Cotali e Pietro Rossi. Il programma musicale è vasto e intenso.
stato nominato amministratore parrocchiale di Branico, Ceratello e Qualino. Il sac. don Carlo Domenighini, già parroco di Sulzano, è stato nominato presbitero collaboratore di Cividate Camuno e Malegno. Il sac. don Armando Scarpetta, vice direttore dell’Archivio storico diocesano, è stato nominato presbitero collaboratore di Cecina, Gaino, Maderno, Monte Maderno e Toscolano.
Voce Audiovisivi ha realizzato un dvd su “Roma express 2011â€?. L’esperienza dei cresimandi che nella domenica delle Palme, il 17 aprile, si sono recati a Roma per incontrare il Papa, accompagnati dal Vescovo che ha pregato con loro nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il dvd, voce e testi di Fabrizio Gorni, immagini di Joseph Corvino, è disponibile presso il Centro per le comunicazioni sociali (tel 03044250) e presso il Centro oratori (tel 0303722244).
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DEDWR 18 giugno nella Basilica-Santuario delle Grazie si è vissuta l’eucaristia nella Giornata diocesana per la santificazione del clero. Probabilmente è la meno conosciuta di altre analoghe giornate (come quella della gioventĂš), scaturite dalla passione pastorale di papa Giovanni Paolo II. A livello mondiale la giornata è proposta nella solennitĂ del Cuore di GesĂš (che quest’anno ricorre il 1° luglio), con l’auspicio – sono parole di Giovanni Paolo – “che aiuti i sacerdoti a vivere nella conformazione sempre piĂš piena al cuore del Buon Pastoreâ€?. Nella nostra diocesi si vive un sabato del mese di giugno, indicato dal Vescovo, con l’intento di favorire una maggiore partecipazione. Quest’anno alla celebrazione si è unita felicemente la ricorrenza del 25° di ordinazione episcopale di mons. Vigilio M. Olmi, che è stato sempre presente anche alle precedenti giornate. Concelebravano il vescovo diocesano mons. Luciano Monari e il vescovo emerito di Lodi mons. Giacomo Capuzzi, insieme a un buon gruppo di sacerdoti, di differenti etĂ di ministero, tra i quali risaltavano alcuni dei novelli presbiteri, ordinati la settimana precedente. Non mancava una buona schiera di diaconi permanenti e di consacrati/e. Tra i laici erano individuabili le piĂš diverse provenienze: parrocchie, associazioni, gruppi e movimenti. Erano presenti pure il promotore regionale, p. Giancarlo Bagatti, gesuita, e le delegate regio-
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nali Apostolato della preghiera. Forse per la prima volta si sono visti anche dei fanciulli, indizio promettente, che speriamo abbia seguito in futuro. Cordiale l’accoglienza del Rettore della Basilica e dei suoi collaboratori; accurati il servizio liturgico, la musica e il canto offerti dai seminaristi. La diocesi si è dunque stretta a mons. Olmi per ringraziare con lui il Signore del traguardo raggiunto. Da parte sua il Vescovo ausiliare emerito ha offer-
to una rilettura dei momenti salienti della sua vita alla luce del Vangelo, che presenta GesĂš “mite e umile di cuoreâ€?, confermando la sua volontĂ di continuare con entusiasmo la sua missione. Senza dubbio la preghiera per le vocazioni e per la santitĂ dei ministri non si può limitare ad una ‘giornata’, per quanto ben vissuta. Il nostro augurio è che tutti i credenti si assumano sempre piĂš consapevolmente questo ‘mandato’. Le vocazioni sono strettamente collegate fra loro: matrimonio, vita sacerdotale, consacrata, missionaria, chiamate nel mondo a diverso titolo, si sostengono a vicenda o, purtroppo, indietreggiano insieme. L’Apostolato della preghiera, che – in collaborazione con le diverse realtĂ diocesane – promuove la Giornata, coltiva pure un sostegno speciale a tutte le vocazioni, perchĂŠ ognuno scopra e risponda sempre meglio all’amore del Cuore di Cristo. La devozione/spiritualitĂ del Sacro Cuore offre al riguardo un aiuto prezioso: ogni giorno – anche col sussidio degli appositi foglietti, reperibili nelle arrocchie – possiamo offrire ciò che sperimentiamo, secondo le intenzioni del Papa e dei Vescovi, al Cuore di GesĂš, per mezzo del Cuore immacolato di Maria, in unione al Sacrificio eucaristico. Sebbene sia “collaudataâ€? da secoli, questa spiritualitĂ non ha ancora fatto il suo tempo: perchĂŠ non proporla a tutte le “fasceâ€? di etĂ , compresi ragazzi e giovani (tutti abbiamo bisogno dell’amore e della misericordia del Cuore di Dio!).
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GiovedÏ 23 giugno Ore 18 - Brescia - S. Messa presso la chiesa di Sant’Afra e processione eucaristica cittadina. VenerdÏ 24 giugno Ore 20 – Solato di Piancamuno – S. Messa in occasione della festa patronale.
Sabato 25 giugno Ore 18.30 – Brescia Čƒ S. Messa e rito di ammissione dei candidati al diaconato presso la Cattedrale. Domenica 26 giugno Ore 10 – Vighizzolo Čƒ S. Messa in occasiona della festa patronale. Ore 17 Čƒ Capovalle Čƒ S. Messa in occasione della festa patronale.
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a sapienza in tempi difficili è il tema affrontato domenica 19 giugno dai partecipanti al convegno biblico . Paola Bignardi affrontando il tema “Luci e ombre in un tempo di cambiamentoâ€? ha sottolineato che oggi vi è il rischio che il tempo non costituisca l’orizzonte di senso e di valore in quanto non istituisce un preciso ordine o un’unitĂ coerente, capace di fungere quale punto di riferimento per la strutturazione dell’identitĂ personale. Si vive l’egemonia del presente, con la perdita della dimensione temporale che, attraverso i ritmi, scandisce l’esistenza e, attraverso la continuitĂ , consente l’ideazione e la progettazione. Di fronte alle mille contraddizioni di questo tempo, afferma Paola Bignardi, il cristiano è chiamato a diventare un esperto nello scrutare i segni dei tempi e capace di prendere le distanze dai profeti di sventura. Nel cristiano prevale l’atteggiamento di fiducia e speranza perchĂŠ sa che il suo abbandonarsi all’azione di Dio nella storia produce l’imprevedibile di Dio e apre il mondo e la storia di ogni uomo al vero bene. Don Flavio Dalla Vecchia affrontando il
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tema “La sapienza in tempi difficiliâ€? sottolinea come il sapiente sia la persona capace di mettersi in ascolto, attenta a leggere l’esperienza per valutarla criticamente e cosĂŹ prendere decisioni responsabili. La lettura dei testi sapienziali mette in luce un problema di fondo al quale le risposte non sono immediate, neppure da un punto di vista della fede. Vi è un presupposto fondamentale nell’insegnamento biblico ed è che il mondo in cui siamo è manifestazione di un
ordine. Tale ordine non è, tuttavia, sempre percepito all’opera nella storia. Rispetto a tale disordine percepito intendono dare risposta diverse riflessioni sapienziali, con esiti assai diversificati. Il libro della Sapienza ci offre la soluzione affermando che il saggio diventa imitatore dell’agire divino che opera a favore della vita e degli uomini. Imitare Dio è il compito del sapiente. Ăˆ la strada indicata da GesĂš nella seconda parte del discorso della Montagna.
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della somma ďŹ nora raccolta (euro 23.678.051,28). Analizzando il rendiconto dell’impegno di Caritas Italia (aggiornato alLlo scorso 5 maggio) emerge che il 74,07% del Fondo raccolte pro Haiti proviene dalle Diocesi/Caritas diocesane, il 23,10% da altri soggetti (associazioni, privati), il 2,83% da istituzioni (pubbliche e private). Nel dettaglio, a livello regionale, la Lombardia è in pole position per offerte pervenute (4.157.610 euro); mentre nel proďŹ lo nazionale per
provincia, la diocesi di Brescia è al 2° posto (888mila euro), dopo Milano (2.150.000 euro). Un dato questo che, alla luce della cifra raccolta di euro 1.210.506 euro (sono in fase di ďŹ nalizzazione 320.mila euro), dĂ conto della generositĂ dimostrata dalla diocesi di Brescia nel fronteggiare la “Emergenza Haitiâ€?. Nonostante i “tempi di crisiâ€?, la solidarietĂ targata Brescia concorre dunque a rendere possibile il sogno di “una speranza che non muoreâ€?.
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rescia, il magazzino della caritĂ â€?, cosĂŹ titola il videoreportage curato dal Servizio promozione sostegno economico alla Chiesa della Cei sull’esperienza dell’Ottavo giorno, piattaforma logistica per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di generi alimentari alle caritas impegnate nel sostegno alle persone in condizioni di sofferenza alimentare. Realizzato grazie al contributo determinante della Fondazione Cariplo che, attraverso la Fondazione comunitĂ bresciana, si è impegnata a coprire la metĂ dei costi del progetto, l’Ottavo giorno ha beneficiato anche di una quota parte di contributi 8xmille. Ăˆ proprio nell’ambito di un progetto volto a “fare trasparenza delle tante e belle opere e progetti realizzati con i fondi dell’8xmilleâ€? che l’Ottavo giorno è stato selezionato per “efficacia, spessore e originalitĂ â€?. “Brescia, il magazzino della caritĂ â€? racconta l’esperienza dell’Ottavo giorno attraverso i “viaggi della spesa donataâ€? e la voce dei protagonisti, la Caritas diocesana e le Caritas parrocchiali e zonali: al 31 dicembre 2010 sono 91 le Caritas partner del progetto. Nello scorso anno, grazie a questa “rete Caritasâ€? sono stati distribuiti circa 60mila pacchi viveri, per un valore di mercato dei prodotti distribuiti pari a 1.024.252 euro, e sostenute circa 5.000 famiglie. Una “rete Caritasâ€? animata dall’operositĂ e dalla quotidiana prossimitĂ di centinaia di uomini e donne, evidenziate nel videoreportage attraverso
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dall’attivitĂ di reperimento di beni e prodotti, assicurato da Caritas diocesana attraverso il progetto ‘Ottavo giorno’, sia dedicato dagli uomini e donne della caritĂ a coltivare ‘liberi legami’ con le persone e le famiglie in difficoltĂ : la domanda di un aiuto concreto cela fatiche, disagi, difficoltĂ , fragilitĂ che richiedono tempo per essere ascoltate, accolte, condiviseâ€?. Il videoreportage, consultabile sul sito www.brescia. caritas.it, è stato proiettato in anteprima domenica 19 giugno nel corso di “Lo spiedo piĂš lungo del mondoâ€?, organizzato dall’Aido Brescia presso i locali del Consorzio Ortomercato, dove dal 5 gennaio ha trovato nuova sede l’Ottavo giorno.
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intende promuovere e rilanciare il protagonismo delle associazioni. Il volontariato riguarda tutti: è una ricchezza che non dobbiamo disperdere come risorsa vivace e di forte partecipazione in grado di coinvolgere persone che si impegnano ad aiutare gli altri con il vero senso della gratuità �. Il programma della due giorni prevede alle 16.30 di sabato 25 giugno in Piazza Zanardelli, l’apertura degli stand informativi e promozionali delle 31 associazioni
aderenti – sarĂ presente anche lo stand del Csv e alle 18 l’inaugurazione della mostra fotograďŹ ca storica allestita dai vari gruppi nel Museo della CittĂ : a seguire il dibattito sul tema “Passato, presente e futuro del volontariato brescianoâ€? con l’intervento di don Armando Nolli. Alle 20.30 “Live in concertâ€? in piazza Zanardelli. Le iniziative riprenderanno e proseguiranno durante tutta la giornata di domenica.
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sociologi dicono che l’attuale sistema di volontariato ha preso forma all’inizio degli anni ’80. Non vi è dubbio che sotto altra dizione il volontariato sia esistito da sempre: persone disponibili ad aiutare i sofferenti ci sono sempre state. Ăˆ comunque negli anni ’80 che il volontariato prende forma organizzata e contribuisce a dar vita al terzo settore arrivando a pervadere ogni ambito sociale e svolgendo servizi essenziali, indispensabili per rendere la vita delle persone e delle comunitĂ meno difficile. Oggi è giunto il momento di pensare con piĂš convinzione a un’evoluzione del volontariato e del proprio ruolo. Passare dal solo o prevalente “servireâ€?, a un ruolo di maggiore protagonismo sociale e politico, cominciando con il diffondere la cultura del dono, del gratuito, del bello, per giungere a presenze significative nei luoghi e nei momenti decisionali della vita delle comunitĂ . Un volontariato capace di analisi, di critica e di autonoma proposta costruttiva nei confronti di coloro che hanno la responsabilitĂ amministrativa e politica delle comunitĂ . I giovani per loro natura sono coloro che devono mettere in discussione ciò che le generazioni precedenti hanno costruito, e avere la capacitĂ di discernere ciò che va conservato da ciò che va innovato. I giovani, con il loro naturale entusiasmo, dentro il vasto mondo del volontariato possono essere l’elemento che aiuta a fare il salto di qualitĂ . Vi sono alcune condizioni da soddisfare. La prima è che i volontari adulti sappiano testimoniare e trasmettere la gioia
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zione è che i giovani siano disponibili a passare dallo spontaneismo all’impegno organizzato e continuativo, a mettersi in gioco con atteggiamento costruttivo. La terza è che i volontari adulti siano disposti ad accogliere i giovani anche quando contestano alcune modalità consolidate, e siano disponibili ad associarli alla responsabilità nella gestione delle organizzazioni di volontariato. Se accadrà , i giovani non solo daranno sostegno e continuità alla tradizione del volontariato bresciano, ma il movimento del volontariato (giovani e adulti) potrà vivere una nuova stagione e raccogliere la sfida di essere un elemento capace di ridare dignità e speranza a una società che è in grande sofferenza.
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La diversità culturale autentica vive nelle relazioni interpersonali spontanee, nei canali dialogici, per la valorizzazione di una società ricca di differenze, di varietà e diversità in un mondo multirazziale e multilaterale, nell’insieme di valori che prevedono diritti inalienabili delle persone. La diversità nasce dal riconoscersi diversi, per cui dopo la relazione è possibile sapere di un altro pensiero, di un altro linguaggio, di un altro sguardo. La differenziazione, la multilateralità , l’apertura al mondo,
sono valori imprescindibili di una societĂ che si fonda sull’amore per le diversitĂ , nella pace, opposta alla brutalitĂ di qualsiasi forma di totalitarismo. La tavola rotonda avrĂ inizio alle ore 10 e terminerĂ per intorno alle ore 12.30. Contemporaneamente all’incontro, il parco Minitalia offrirĂ la possibilitĂ di far entrare gratuitamente le persone in difďŹ coltĂ (anziani, bambini e anche famiglie) che sono seguite costantemente dall’associazione San Vincenzo.
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on la fine dell’anno scolastico 2010/2011 si è concluso il Concorso nazionale dal tema “Andare incontro al diversoâ€?. In totale sono stati esaminati 286 elaborati arrivati da 54 scuole medie e 147 elaborati provenienti da 43 superiori. In questi istituti scolastici il personale docente e gli studenti hanno partecipato attivamente alla riflessione sulla diversitĂ e si sono impegnati per trattare questo tema, non facilissimo. Ăˆ certamente molto importante contattare le scuole per la possibilitĂ di incontrare direttamente i ragazzi e presentare loro la nostra associazione. Non è stata un’impresa facile per chi ha proposto il bando, perchĂŠ ha richiesto fiducia nel progetto, entusiasmo, volontĂ , costanza e capacitĂ di approccio con il corpo docente. L’adesione degli insegnanti è scaturita dalla loro sensibilitĂ verso il tema proposto, dal coinvolgimento dei ragazzi pronti alla sfida se c’è in gioco un premio o anche solo l’orgoglio di partecipare. C’è da dire che i contatti con le scuole si sono fatti piĂš semplici e piĂš cordiali, dai numeri presi dall’elenco telefonico alla chiamata, dall’incontro alla consegna del bando con altro materiale utile per l’approfondimento, oltre alla promessa di sentirsi prima della scadenza del concorso. Il risultato c’è stato anche nel 2011: su piĂš di 50 istituti visitati, in cittĂ e provincia, hanno partecipato 10 scuole medie e tre superiori, ottenendo il 1° e il 3° premio, oltre a due
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subito pronta: l’investimento della nostra societĂ nei giovani, nel farsi conoscere anche dai loro insegnanti e dai loro genitori, per un futuro che veda il consenso e l’adesione di persone capaci di altruismo e di impegno. Si sa che da un piccolo seme nasce una pianta e quindi, se si “seminaâ€? oggi, si può “raccogliereâ€? domani. Avanti allora ad appropriarsi di qualunque iniziativa che sia utile alla scopo, portandola avanti fino alla fine per non sprecare tempo ed energie inutilmente. “Non si cerca la gratificazione personale, bensĂŹ il bene della nostra San Vincenzoâ€?, è stato ricordato a tutti. Un buon segno per tutte le Conferenze.
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MercoledĂŹ 29 giugno alle 20.30, presso l’oratorio di Lumezzane Pieve, si terrĂ l’ultimo degli incontri mensili di tutti i giovani delle parrocchie del centro valgobbino che parteciperanno alla Gmg. Il curato di San Sebastiano, don Mauro Rocco, concluderĂ le riessioni dedicate alla lettera che il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato per l’occasione ai giovani di tutto il mondo: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fedeâ€?.
Singolare iniziativa di autoďŹ nanziamento per i giovani di Nave e di tutte le parrocchie che formano il gruppo che andrĂ alla Gmg di Madrid. Sabato 2 e domenica 3 luglio, infatti, si ritroveranno tutti insieme per dedicarsi alla manutenzione e alla pulizia di un tratto di strada consorziale, di proprietĂ privata, situata poco fuori dall’abitato. Per i ragazzi sarĂ anche l’occasione di conoscersi meglio in vista del viaggio.
Scarponi ai piedi, zaino in spalla e via. I giovani del gruppo di Sellero che si recheranno a Madrid per la Gmg accompagnati da don Mario Bonomi, saliranno sabato 2 luglio sul monte Elto per una gita di una giornata all’insegna del divertimento e dello stare insieme. La partenza è stabilita per il mattino presto dall’abitato, poi pranzo al sacco tutti insieme, seguito il pomeriggio da un momento di preghiera e uno di svago e socializzazione.
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alla Valgobbia a Madrid senza passare dal via. SarĂ un viaggio del tutto particolare quello che i giovani delle parrocchie di Lumezzane compiranno per avvicinarsi alla capitale spagnola. Accompagnati dai sacerdoti delle parrocchie lumezzanesi e dal diacono permanente Tarcisio Bugatti, 120 tra ragazzi e ragazze dai 17 anni in su vivranno l’esperienza della Gmg secondo un programma molto articolato: per la preparazione, infatti, da gennaio partecipano a cadenza mensile a un incontro di catechesi istituito a livello zonale per meditare insieme sul messaggio di papa Benedetto XVI. A questo si aggiungono gli incontri organizzati invece dalle parrocchie su aspetti piĂš pratici, come le iniziative di autofinanziamento organizzate in questi mesi. SarĂ però lo svolgimento del viaggio che caratterizzerĂ l’appuntamento madrileno per questo gruppo: non è infatti stato scelto nessuno dei pacchetti proposti inizialmente dal Centro oratori, ma con il supporto di Brevivet ne è stato creato uno ad hoc. “Per la buona riuscita dell’esperienza sentivamo l’esigenza di un percorso studiato su
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misura per noi – commenta al proposito il referente del gruppo don Mauro Rocco – che sono certo ci consentirà di vivere pienamente i giorni della Gmg�. Viaggiando in pullman, infatti, la comitiva valgobbina toccherà diversi luoghi importanti per il cattolicesimo del Vecchio Continente: sosterà all’andata ad Avignone, sede papale per quasi tutto il Trecento, e
successivamente a Barcellona, dove celebrerĂ la Messa nella celebre basilica della Sagrada Familia di GaudĂŹ. Una volta giunti a Madrid verranno ospitati nella parrocchia di “Sevilla la Nuevaâ€?, mentre al ritorno è prevista una sosta a Lourdes e una celebrazione di ringraziamento. Per tornare a Lumezzane arricchiti da questo straordinario viaggio.
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l tema del dolore fa parte della vita umana ed è una delle questioni fondamentali della nostra esistenza, una questione sulla quale ciascuno di noi può essere autorevole. A questo tema è stato dedicato quest’anno il percorso dei Dialoghi in Chiostro, promossi dal Centro culturale il Chiostro, presso la parrocchia di San Giovanni a Brescia. Un ciclo di approfondimento che si è concluso nello scorso mese di aprile con il convegno finale intitolato “Nella selva oscura: il dolore, il limite, l’ombra in poesiaâ€?. La gran parte del ciclo di lezioni è stata dedicata all’osservazione e all’analisi della sofferenza in diversi ambiti: attraverso le opere artistiche in San Giovanni, nella figura biblica di Giobbe, nell’esperienza della malattia e degli sviluppi attuali della medicina e nella rappresentazione spesso distorta che ne fa la televisione. L’ultimo incontro, invece, è stato
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miâ€?, tutte opere che hanno ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale. Nel corso dell’incontro avvenuto lo scorso aprile presso il chiostro di San Giovanni, Rondoni ha analizzato i temi del dolore e del limite, facendo accenni alla gioia e richiami a preziosi testi poetici di Giuseppe Ungaretti, Charles Baudelaire e Giacomo Leopardi, focalizzando l’attenzione sui modi e le forme diverse attraverso cui viene a manifestarsi il dolore. Oggetto di canto della letteratura non è il dolore in sĂŠ, ma la natura umana fatta di limite. Infatti, il primo modo in cui il dolore ci si presenta è il limite. L’essere limitati fa parte della natura umana e il dolore ce lo ricorda in maniera particolare. “Attraverso la mia esperienza – ha esordito Davide Rondoni – ho cominciato a capire che quello che mi indica il dolore è la medesima cosa che mi indica la gioia: questo signi-
fica che l’indicazione potente che dĂ il dolore è simile all’indicazione potente che ci dĂ la gioia; infatti, sentiamo spesso espressioni come “sei bella da morireâ€?, “morire di gioiaâ€?, tutte metafore che esprimono sentimenti fortiâ€?. Il secondo modo in cui il dolore ci si presenta è il guaio. Come ci ricorda il personaggio di Lucia al termine del romanzo di Alessandro Manzoni “I Promessi Sposiâ€?: “I guai vengono anche se non li cerchiâ€?. Questa affermazione rimanda al fatto che il dolore ci sorprende sempre, arrivando a coglierci in maniera assolutamente inattesa. Un altro degli aspetti che fa parte dell’esperienza della sofferenza è la perdita. La perdita di una persona cara ci fa soffrire in maniera immensa, tanto che la morte ci mette di fronte al supremo dei dolori: il non poter piĂš vedere una persona amata. “Il limite, il guaio, la perdita sono i tre modi in cui si presenta il dolore
– ha sottolineato Rondoni – ma anche la gioia si presenta come guaio, limite e perdita. Anche nella gioia, infatti, si viene a fare esperienza del limite, si perde un po’ del proprio sÊ, tanto che pure la gioia giunge in maniera assolutamente inattesa�. Il dolore e la gioia sono due estremi dell’esperienza umana, e le modalità attraverso cui viviamo queste emozioni non sono mai nettamente definite, con profili ben chiari, perchÊ ci sono sempre degli aspetti in ombra, degli aspetti che cogliamo soltanto dopo.
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ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?‹…ƒ ƒŽ Í&#x; ƒŽ ÍšÍ&#x; Ž—‰Ž‹‘ Žƒ ͔͛ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ Dz ”…Š‡‘™‡‡Â?Çł Giunge quest’anno alla 3ÂŞ edizione “Archeoweek - Festival della preistoriaâ€?, con un ricco programma che va dal 7 al 27 luglio prossimo. Una rassegna che vede fra gli organizzatori il Centro camuno di studi preistorici, il Bim di Valcamonica, la ComunitĂ montana, Distretto culturale, gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco, Agenzia turistica di Capo di Ponte e ben otto Comuni (Borno, Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo, Darfo Boario
Terme, Edolo, Paspardo, Sellero, Sonico). A inaugurare il festival giovedĂŹ 7 luglio ci sarĂ l’attore e mattatore Marco Paolini, pronto a incantare il pubblico con lo spettacolo “Uomini e caniâ€?, tratto dall’omonimo libro di Jack London. In attesa di conoscere il calendario completo di Archeoweek, è giĂ stato deďŹ nito proprio il programma dell’importante appuntamento d’esordio. Uno spettacolo che prevede un percorso di circa 40 minuti all’interno dei parchi delle
incisioni rupestri di Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo e Paspardo, in una suggestiva passeggiata a stretto contatto con la natura e le rocce incise, illuminate soltanto dalle torce elettriche. Uno spettacolo che per Marco Paolini è come una camminata in montagna, nella parole di una storia con protagonisti un uomo, un cane e il grande Nord. Prevendita biglietti (5 euro) dal 25 giugno. Per informazioni 334.657562, 0364.42104 oppure agenzia.capodiponte@libero.it.
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l 3 luglio comincia il nuovo festival del Vittoriale, organizzato da Re:think Art, di cui lei è direttore artistico. Cosa dobbiamo aspettarci? Sicuramente tantissime novità , a partire da una veste grafica tutta nuova: una comunicazione che porta D’Annunzio al centro del nostro operato; infatti, anche visivamente è il testimonial della stagione, con la proiezione dell’anfiteatro che esce dalla sua bocca come un fumetto; poi, sicuramente ci sono tantissimi nomi interessanti e d’eccellenza nel panorama dello spettacolo nazionale e internazionale. Si sente di consigliarne alcuni? Di cuore li consiglierei tutti. Per gli amanti della buona musica, a parte Lou Reed già esaurito, consiglierei il concerto di Vinicio Capossela, uno spettacolo meraviglioso legato al mare e al mito; ha scelto il Vittoriale come luogo emblematico della sua poetica, al centro anche del nuovo disco. Aggiungerei anche il concerto di
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sti sono gli elementi cardine su cui è stata costruita la stagione: moderna, coraggiosa, tenta di custodire la bellezza che gli artisti possono mettere in scena in un anfiteatro meraviglioso; culla di poesia sia per lo scenario sia per ciò che gli artisti proporranno con linguaggi diversi. NovitĂ nella comunicazione... Sicuramente c’è una chiave di lettura di proposta marcatamente giovane, interiormente o esteriormente, che ama la modernitĂ anche nei mezzi di comunicazione. Siamo presenti in Facebook con oltre 40 richieste di amicizia al giorno, un gran risultato visto che è aperto da pochi mesi, e ora abbiamo anche un sito internet (www. anfiteatrodelvittoriale.it). Sul sito si possono comprare i biglietti e un’applicazione per iPhone con un quiz intitolato “L’indovina-vateâ€?, con cui si possono vincere due biglietti per uno degli spettacoli. La voce dei quesiti è quella del presidente della Fondazione Giordano Bruno Guerri.
Si avvicina la gente a D’Annunzio? Noi vorremmo suggerire che al Vate si possa guardare non solo in modo filologico e antiquario. Lui era un uomo moderno che amava la modernitĂ . Guardare a D’Annunzio vuol dire replicare qui il suo spirito, e se D’Annunzio vivesse oggi probabilmente farebbe scelte simili alle nostre. Ăˆ un azzardo, ma abbiamo guardato a lui. Che cosa significa pensare a un festival, tenendo presente che la location privilegiata per gli spet-
tacoli è l’anfiteatro del Vittoriale? Ăˆ stata la prima domanda che ci siamo posti. Significa cercare di creare un cartellone che rispecchi l’ambiente e differenziare la proposta a livello territoriale. Penso sia importante e arricchente per il territorio avere dei luoghi di teatro diversi che offrono una programmazione simile al contenitore che la ospita. Una chicca: sul sito anche le fasi lunari, perchĂŠ vedere uno spettacolo con la luna che si specchia nel lago è fenomenale.
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Inaugurato con l’arrivo del nuovo millennio, il festival “DanzalParcoâ€? giunge ora alla sua 11ÂŞ edizione e per il secondo anno ospiterĂ la Festa della danza, organizzata in collaborazione con il Tavolo Danza Brescia. Un appuntamento che domenica 26 giugno all’Arena del parco Castelli aprirĂ ufficialmente la rassegna portata avanti con passione dalla Compagnia Lyria. Un lungo programma che proseguirĂ domenica 30 giugno al parco “4 Stagioniâ€? di Collebeato con cinque coreografi a firmare altrettante creazioni., mentre venerdĂŹ 1° luglio (ore 19) la sala Miosotis presso l’Hotel Vittoria con la presentazione del libro “Il tangoâ€? di Elisa Guzzo Vaccarino, il cui tema centrale è l’essenza del tango da Buenos Aires a Parigi e tutti gli altri continenti; una digressione letteraria
cui seguirĂ (ore 21.30) al Quadriportico di piazza della Vittoria la serata danzante “Milongaâ€? e l’installazione collettiva ideata da Domenico Franchi “O mia milongaâ€? (info sulla pagina Facebook), alla quale possono partecipare tutti. Una rassegna che esprime la volontĂ d’incontrare le realtĂ che promuovono la danza nelle sue diverse forme. Tanti ancora gli appuntamenti presenti in cartellone, tra cui alcune retrospettive su Ivano Fossati (6 luglio al JazzOnLive), Luciano Battisti (l’11 al parco Castelli), Domenico Modugno (il 14 al parco “4 Stagioniâ€?). Sabato 9 in piazza Loggia spettacolo con danzatori abili e disabili, il 17 e 18 seminario di danza con Dominique Dupuy. Per informazioni dettagliate vistiare il sito web www.compagnialyria.it.
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La rassegna “Odissea 2011â€? che coinvolge le province di Brescia, Bergamo e Cremona affacciate sul ďŹ ume Oglio fa capolino questa settimana tra Romanengo e Rudiano. Nel borgo cremonese l’appuntamento è per venerdĂŹ 24 giugno alle ore 21.30 con “Quetzalcoatl - Ritual de fuegoâ€?, con Francisco V. Cosgalla, AnĂŹbal Canolik, RaĂšl Somarriba HernĂ ndez, gruppo di danzatori, musicisti e maestri del fuoco che trascinerĂ tutti in uno
Prosegue il tour per la provioncia de “Il canto delle cicaleâ€?, rassegna per ragazzi realizzata sotto la direzione artistica del Teatro Telaio. GiovedĂŹ 23 e venerdĂŹ 24 giugno doppio appuntamento con â€?L’orco, la fenice e l’elfoâ€? ovvero la cittĂ airone e la cittĂ istrice. Uno spettacolo dove le strade si incrociano per dare vita alla nuova stagione della speranza e del riscatto, tra vite segnate dalle scelte, dal senso di giustizia, dall’amore. Il Capitano
imparerĂ che è Orco chi, con discernimento e potere, sceglie la via della barbarie e della morte. Lo spettacolo è liberamente ispirato al romanzo fantasy “L’ultimo orcoâ€? di Silvana De Mari. Appuntamento giovedĂŹ 23 giugno al Parco Gemelli di Castegnato (ore 20.30) e venerdĂŹ 24 al Maglio Averoldi di Ome. I posti sono limitati: si prega di prenotare allo 030.46535. Si raccomandano abbigliamento comodo e una torcia elettrica.
un pizzico di fantasia, sia nei testi sia nelle musiche, per ricordare gli eventi che hanno reso la nostra cittĂ la Leonessa d’Italia. Ma chi erano i TajacantĂš si chiederanno i piĂš? I ‘tagliacantoni’, sbrigativi e schietti, diretti alla conclusione, l’epiteto dato ai bresciani per il loro essere molto spicciativi nelle questioniâ€?. Un festival che dopo l’omaggio ai 150 anni dell’UnitĂ d’Italia proseguirĂ nella sua alternanza fra spartiti e copioni, passando per “Il tavoliere delle Alpiâ€? della Compagnia della Vocata (28 giugno a Vobarno), per “Musiche di sole e lunaâ€? degli Zambra Mora (30 giugno a Odolo), il percorso “Nuvolentonotteâ€? con cui Teatro 19 nella
serata di venerdĂŹ 1° luglio porterĂ alla scoperta del paese bresciano. Una girandola di eventi che culminerĂ nella festa pomeridiana di domenica 17 luglio a Vallio Terme, allietati dai ritmi di bombarda e gaita galizaiana a cura dei “Corte di Lunasâ€?. Info su www.acqueterrefestival.it.
spettacolare rituale di origine azteca. Sabato 25, invece, sempre alle ore 21.30 sarĂ la Casa de Leva di Rudiano (via Matteotti 12) la cornice di “Regina. Memorie d’acquaâ€? curata dall’associaizone Santibriganti teatro. Una performance di Mariella Fabbris accompagnata al pianoforte da Ilaria Schettini in un racconto sulle alluvioni che cambiano la vita e fanno riscoprire tutti cittadini del mondo. Info al numero 0373.729263.
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Viaggiare fra sponde e specchi d’acqua, portando in giro bagagli di parole. Da sette anni si muove tra Garda e Valsabbia come un girovago forsennato il festival “Acque e terreâ€?, raccogliendo ogni volta il desiderio di vivere il paesaggio. Una serie di appuntamenti inaugurati lo scorso 21 giugno in quel di Calcinato dalle sonoritĂ musicali della langue d’oc (antico provenzale, ndr) con i Lou Tapage. Un esordio musicale per la prima delle due parti del festival, ossia quel “Viaggi d’acquaâ€? che si conclude il 17 luglio, prima di lasciare il testimone a “Memorie
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di terraâ€?, pronto a srotolarsi dal 25 luglio fino al mese di settembre. Un filo rosso che partirĂ direttamente dall’evento del 24 giugno, quando il parco dell’Isolo di Villanuova sul Clisi farĂ da teatro ad Ascanio Celestini con “La fila indianaâ€?, racconti scritti in fretta dopo l’incendio di un campo nomadi, dopo il naufragio di una barca di emigranti e qui arricchiti da storie vecchie e nuove dell’emergente attore romano. Una rassegna che sabato 25 nella piazza Marconi di Gavardo ritornerĂ a far vibrare le corde della musica con la pizzica della taranta dei Tamburel-
listi di Torrepaduli. Poi, nella sera di domenica 26, l’evento principe di quest’edizione, con il castello di Soiano del Lago a far da cornice allo spettacolo di Piergiorgio Cinelli e e Giorgio Zanetti “I tajacantĂš - Le X giornate di Bresciaâ€?, replicato nel mese di luglio altre quattro volte (Calcinato, Sabbio Chiese, Paitone, Lonato). “Si tratta – dicono i due artisti – di un allestimento che racconta la storia delle X Giornate attraverso fatti, eventi e diari di Tito Speri e Luigi Pancrazio Pasotti. Uno spettacolo costruito pescando dalla memoria storica e condito da
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a Galleria Minini espone in questi mesi estivi le opere di due artisti diversissimi: Ian Hamilton Finlay e Paolo Novelli. “Mean Terms” di Ian Hamilton Finlay, realizzata in collaborazione con la Wild Hawthorn Press e l’archivio di Hamilton Finlay, è un percorso tra le opere del multiforme artista, scomparso cinque anni fa. Partendo dalla poesia concreta (genere che suggerisce l’argomento della poesia a partire dalla sua impaginazione) ha ampliato la sua produzione alla scultura e alle installazioni, intese come scrigni di citazioni complesse. Iscrizioni, lapidi, elementi architettonici sono inseriti perlopiù in giardini (si vedano, ad esempio, le “Five Columns” del Köller Müller Museum). Questa pratica nasce dall’esperienza dell’artista che, trasferitosi nelle desolate lande scozzesi, inizia la sperimentazione che lo porta a ricreare giardini, dove la natura si combina agli oggetti del luogo e dell’uomo. Nella mostra alla Minini sono esposte alcune tra le opere più significative della sua produzione, tutta incentrata su citazio-
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ni letterarie (si veda l’arguto “Idylle des Cerises” ispirato a un malizioso fatterello delle “Confessions” di Rousseau) e sul rapporto pacifico tra uomo e natura, in un universo dove le panchine raccontano storie di barche e pescatori (“Sails”). Gli “Interiors” di Paolo Novelli sono invece tutt’altro che pacificanti. La mostra personale, curata da Arturo Carlo Quintavalle, si compone di 25 fotografie dell’artista scattate all’interno di gallerie senza l’uso di
flash. Il risultato sono immagini in bianco e nero, dove lo spazio è occupato dalle incrostazioni e dalle macchie delle pareti dei tunnel, quasi a formare ignote forme e geometrie. Scatti inquietanti e ristretti dove non c’è spazio né per la figura umana, né per i suoi segni come auto o tir, in un’angosciosa solitudine che riflette la vacua interiorità dell’uomo. Fino al 17 settembre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.30, il sabato dalle 15.30 alle 19.30.
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utto è pronto per la grande stagione musicale bresciana. Una stagione che, nonostante la crisi, manifesta, da parte delle istituzioni locali, la volontà di puntare in alto. Ripartendo magari dalla canzone italiana, senza escludere la presenza di star internazionali, equamente distribuite tra piazza Loggia a Brescia, Villa Fenaroli a Rezzato e il Vittoriale a Gardone Riviera. I primi a scendere in campo saranno tre cantanti italiani, che qui presentiamo raggruppati. Il 25 giugno grande e atteso ritorno a Brescia di Francesco Renga, sempre più crooner ma capace di deviazioni rock per lui assolutamente naturali. Ë auspicabile l’ennesimo bagno di folla per il prevedibile nuovo trionfo del nostro Francesco, che si esibirà questa volta nella cornice suggestiva delle Cave di Botticino in località Menga. E proprio questa location contribuisce a far crescere l’attesa per il concerto di Francesco che, accompagnato dalla sua band, canterà i suoi classici, con un’attenzione particola-
Dz dz re all’ultimo suo cd di inediti, “Un giorno bellissimo”. Non escludiamo che Francesco canterà anche “La quiero a morir”, adattamento del famoso brano francese “Je aime a mourir”, inserita nel recente album di Jarabedepalo, con il quale Francesco ha duettato. Il 28 giugno a Villa Fenaroli di Rezzato sarà di scena il professore Roberto Vecchioni, rivitalizzato dal trionfo, inaspettato ma meritatissimo, all’ultimo festival di Sanremo. Un graditissimo ritorno quello del cantautore milanese (ma di origini partenopee), che ha sempre avuto uno spazio ben preciso nell’ambito del cantautorato italiano. Uno spazio “alto”, figlio della sua preparazione intellettuale e culturale e del suo carattere vagamente snob.
L’approccio talvolta altezzoso è però stato svestito a Sanremo, con una canzone come “Chiamami ancora amore” dall’abbraccio estremamente popolare, che ha trionfato nella kermesse sanremese. Una canzone che si sta già imponendo, nonostante la vita breve, come un classico della canzone italiana. La conclusione di questo avvincente triduo è affidata al talento emergente di Raphael Gualazzi, recente vincitore di Sanremo Giovani, il 29 giugno sempre a Villa Fenaroli. La sua vittoria, a differenza di quelle di molti altri talenti emersi da Sanremo Giovani e poi smarritisi nei meandri della musica, ha rappresentato realmente un trampolino di lancio per questo ragazzone talentuoso, musicista di rango e cantante ancora un po’ grezzo ma sicuramente interessante. Raphael presenterà le canzoni del suo primo cd, “Reality and Fantasy”, un disco assolutamente piacevole, molto variegato e ricco di spunti originali. Accanto a questi brani ci sarà l’occasione per ascoltare alcune cover interpretate con prevedibile piglio da Gualazzi.
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/D GRWWULQD FDWRGLFD GHOO·HJRFHQWULVPR “Fatti non foste a viver come bruti” urlerebbe a quattro venti oggi il sommo poeta se possedesse una tv. Ma i tempi cambiano e oggi, ironia della sorte, il sommo poeta è proprio lo schermo che abbiamo in salotto. Italia Uno infatti non è affatto d’accordo con Dante Alighieri. Sa bene che il pubblico, se stuzzicato sui suoi punti deboli, crea un mercato. Di certo non è un mercato culturale, sicuramente è molto redditizio. In questa direzione ha deciso di dare voce a chi della brutalità ha fatto il suo stile di vita. È nato “Tamarreide”, docu-reality che vuole raccontare la vita dei tamarri di tutta Italia, sondando i luo-
ghi privilegiati, i volti, le storie di vita e le tendenze che gravitano intorno a questo modo di essere. Il “tamarro” è uno status symbol difficile da definire, è diffuso in Italia in tante specie. C’è quello di paese che impenna in motorino, quello di periferia che impenna con l’auto truccata, quello che vive in discoteca, quello che vive in palestra, quello che vive al bar, quello del Nord, quello del Sud. Usando la lingua italiana, potremmo azzardare qualche aggettivo: rozzo, volgare, vistoso, estremo. Ma sarà sempre difficile trovare una corretta definizione che possa calzare a
pennello. Italia Uno infatti non ci ha nemmeno provato, ha ingannato chi ingenuamente sperava di vedere l’apologia del tamarro italiano in tv. L’intento della rete è di guadagnare più pubblico possibile: “Tamarreide” non è nient’altro che il lamento universale di otto adulti rimasti bambini, alle prese con litigi e prevaricazioni di ogni sorta, dal machismo più sfrenato nei confronti del gentil sesso, alla continua lotta per decretare chi è il maschio alfa della puntata. Una sorta di “Fattoria degli animali” in chiave televisiva. Selezionati in tutta Italia, i nostri eroi viaggiano su un pullman attraverso
le grandi capitali del divertimento a caccia di avventure. Amori e litigi e nulla più. La versione itinerante del “Grande Fratello” che incontra sulla strada il cugino “Lucignolo” (altra perla estiva di Italia Uno). Il montaggio video sottolinea con prontezza tutti gli errori grammaticali che i protagonisti snocciolano con orgoglio; la conduttrice non perde tempo a ripetere “Lui è tamarro, e tu?”. Scene di sesso di gruppo, spogliarelli in discoteca, litigi con spintoni e mani in faccia, insulti nei dialetti più estremi d’Italia. Un invito a nozze per le associazioni che vigilano sulla decenza in tv, prima fra tutte la
Codacons, che ovviamente è insorta dopo la prima puntata, chiedendo la chiusura del programma, o perlomeno lo spostamento dalla prima alla seconda serata. La tv si è servita di un gruppo sociale, i tamarri, per veicolare messaggi ed esempi di non-vita che da trent’anni sta inculcando nelle nuove generazioni. I protagonisti di “Tamarreide” non sono altro che il risultato di una vita passata davanti alla televisione. La loro esistenza incarna alla perfezione la dottrina televisiva degli ultimi decenni: apparenza, superficialità, individualismo, egocentrismo. È la tv fatta uomo. È l’uomo fatto tv.
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i può mutare il corso del destino? Ăˆ una domanda che viene formulata molte volte nei film di fantascienza, soprattutto in quelli che propongono vertiginosi – e spesso confusi – viaggi di andata e ritorno dal passato. La particolaritĂ de “I guardiani del destinoâ€? è invece quella di guardare al presente in funzione del futuro. Avanti nel tempo è infatti la realizzazione del Piano che un invisibile Presidente sovrumano ha tracciato decretando il percorso che ogni individuo è destinato a compiere nell’arco della vita. Il Piano sta tutto in due pagine di quaderno, ma è talmente complesso che basta il battito d’ali di una farfalla per alterarne gli esiti sulla lunga distanza. Per questo motivo, la sua buona riuscita è affidata alla sorveglianza di un esercito d’impiegati immortali in giacca, cravatta e cappello. Sono loro che, piegando lo spazio e il tempo a proprio uso e consumo, restituiscono la giusta direzione agli accadimenti quando rischiano di deragliare dal percorso fissato. Vi sembra un tipico delirio paranoico? In effetti Philip K. Dick – il grande scrittore di fantascienza che ha ispirato “Blade Runnerâ€? e altri film meno significativi – aveva una certa dimestichezza con le sostanze
stupefacenti. Il film di George Nolfi è tratto da uno dei suoi primi racconti, “The Adjustment Bureauâ€? (1954), e trasporta lentamente nel mondo allucinato dell’autore. Comincia come la storia di un politico ambizioso, David Norris (Matt Damon), che perde all’ultimo sprint la campagna elettorale per un seggio al Senato degli Stati Uniti. Grazie all’incontro di pochi minuti con Elise (Emily Blunt), che lo attrae e gli ispira l’ulti+mo discorso pubblico, David mette un’ipoteca sull’elezione successiva. Nel Piano è però scritto che, perchĂŠ tutto vada a buon fine, Elise non deve piĂš comparire nella vita di David. Ovvio che questo non accadrĂ , e che la tenacia del sentimento dovrĂ mettersi in lotta contro l’inflessibilitĂ dei custodi del fato. I quali, per fortuna, non la pensano tutti allo stesso modo. Il film, che viaggia su ritmi piuttosto
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rilassati, offre le migliori sorprese nella parte iniziale, quando impariamo a orientarci nella complessa geografia urbana del mondo degli “aggiustatoriâ€?, capaci di passare in un attimo da un punto all’altro di New York attraverso un labirinto di corridoi e uffici inaccessibili ai mortali. Con i molti luoghi nei quali ha realizzato le riprese, il regista propone un affascinante giro turistico nella cittĂ , tra vie e architetture spesso piacevolmente anacronistiche; su tutte, quella primo-novecentesca del grattacielo dove hanno sede la direzione dei Guardiani e il metafisico Presidente, composta assemblando gli interni di sei edifici reali. Sul tetto del palazzo – è il Top of the Rock, la cima del celebre Rockefeller Center a Manhattan – si svolge l’epilogo del lungo inseguimento. Sciolto da un finale che fa cader le braccia per quanto è banale e stiracchiato; e in generale non troppo appassionante, per la scarsa convinzione che traspare dagli interpreti e la cornice favolistica nella quale è immerso. L’inquietudine che percorre gli universi di Dick è infatti riconvertita in un rassicurante apologo sulla forza dell’amore e sulla possibilitĂ dell’uomo di prendere in mano le proprie sorti: basta crederci.
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Continua a crescere il commercio con l’estero della provincia di Brescia, dopo la buona performance realizzata nel 2010. Nel primo trimestre di quest’anno entrambi i flussi commerciali, in entrata e in uscita, hanno registrato un incremento, pari al 26,9 per cento per le esportazioni e al 36,2 per le importazioni. La tendenza positiva delle esportazioni, in particolare, risulta superiore a quella rilevata sia in ambito regionale (+ 17,6%) che in ambito
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nazionale (+18,4%). L’aumento delle esportazioni ha riguardato quasi tutti i settori produttivi, anche se con intensità diverse in relazione alla ripresa della domanda dei mercati di destinazione. A livello settoriale, i comparti dei metalli e prodotti in metallo e quello dei mezzi di trasporto sono i piÚ favoriti dal recupero che si è verificato sui mercati mondiali. Per quanto riguarda invece i mercati geografici di sbocco, l’India,
la Russia e la Germania sono quelli in cui sono stati registrati i maggiori incrementi delle vendite. Questi, in sintesi, i risultati piÚ significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate in anteprima dal Centro studi Aib su dati dell’Istat del commercio internazionale. A livello geografico, l’incremento piÚ rilevante delle esportazioni si è registrato in India (+65,0%), in Russia (+55,7%), nei Paesi Bassi (+51,9%) e in Germania (+39,1%).
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a recente bocciatura del ritorno dell’Italia al nucleare, sancita da uno dei quattro referendum del 12 e 13 giugno scorso, ha giĂ fatto scattare la corsa alle energie rinnovabili. Una corsa che non riguarda soltanto il Governo, “costrettoâ€? dal voto degli italiani a riprendere in seria considerazione una serie di opzioni (fotovoltaico, eolico, etc.) che l’apertura al nucleare aveva con troppa fretta costretto all’angolo, ma che ha rivitalizzato tante realtĂ che avevano scommesso fortemente sul fronte delle energie rinnovabili. Nei giorni scorsi, presso il Municipio di Roncadelle, è stata presentata una iniziativa che si inserisce a pieno titolo nel filone di questo rinnovato interesse per le rinnovabili. Sei comuni (oltre a Roncadelle, anche Paderno Franciacorta, Castegnato, Rezzato, Botticino e Castenedolo) e una onlus (la Energoclub) hanno dato vita a un Gruppo d’acquisto fotovoltaico per offrire
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tra qualità e prezzo combinata a una riduzione dei costi per Kwp in virtÚ dell’acquisto collettivo. L’adesione al Gruppo di acquisto, possibile anche per cittadini che non siano residenti dei Comuni coinvolti nell’iniziativa, garantisce consistenti benefici: prezzi convenienti, informazioni corrette sul tipo di impianto da installare, sulle tecnologie offerte dal mercato, sull’applicazione del IV conto energia, una stima dei costi-benefici dell’impianto che si intende realizzare. Per garantire tutti questi benefici ai potenziali clienti il Gruppo d’acquisto fotovoltaico ha preso contatto con una cinquantina di aziende del settore, selezionando tra tutte quelle in grado di fornire, sulla scorta di una dettagliata griglia di valutazione, il miglior servizio ai prezzi piÚ convenienti. L’opera di selezione e di valutazione è stata affidata all’Energoclub che si è fatta anche carico della stipula della convenzione per dare vita al Gaf. In queste settimane sono in programmazione
nei sei Comuni che hanno aderito al progetto incontri per presentare alla cittadinanza e alle imprese del territorio l’iniziativa. Nel corso degli incontri pubblici vengono presentati vantaggi, opportunità e servizi integrativi riservati agli aderenti al Gaf, cosÏ come le modalità di adesione e la tempistica dell’installazione. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Maurizio Taborelli del Gaf (3311074207) o l’Energoclub sull’omonimo sito www. energoclub.org.
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Ăˆ stata convocata per giovedĂŹ 30 giugno alle 10.30 l’assemblea generale ordinaria dell’Associazione provinciale allevatori di Brescia. L’appuntamento annuale è stato fissato nella sede dell’associazione in via Dalmazia 27 a Brescia. All’ordine del giorno dell’assemblea la relazione del Comitato direttivo sull’attivitĂ svolta nel corso del 2010, la presentazione del bilancio chiuso al 31 diocembre 2010 e del bilancio di previsione per l’anno 2011. L’assemblea ordinaria sarĂ occasione il presidente Germano Pè per affrontare il tema del sostegno pubblico alle attivitĂ del sistema allevatori, sul quale non è stata fatta ancora completa chiarezza da parte delle istituzioni. La man-
canza di fondi potrebbe potenzialmente mettere a rischio i risultati fino ad oggi conseguiti e la competitivitĂ stessa delle aziende nella prima provincia agricola d’Italia, dove la zootecnia rappresenta tra l’altro quasi il 90% di una produzione lorda vendibile superiore al miliardo di euro. L’assemblea in programma a Brescia il 30 giugno prossimo sarĂ anche l’occasione per ricordare che il “Sistema allevatoriâ€?, nelle sue varie articolazioni fra cui anche le Apa, fornisce agli allevatori insostituibili servizi fra cui le attivitĂ relative al miglioramento genetico, garantendo in tal modo anche la tutela della biodiversitĂ e la tracciabilitĂ delle produzioni a garanzia del consumatore.
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Archiviati i festeggiamenti della promozione, la Centrale del Latte Brescia si è messa al lavoro per riorganizzarsi, in primis, dal punto di vista societario per poi concentrarsi sulla campagna di rafforzamento per la prossima stagione. I dirigenti rimarranno gli stessi con il solo Franchini divenuto il socio di maggioranza avendo acquistato il 25% delle quote. Deliberato l’aumento di capitale a 100mila euro, ora il team biancoazzurro può pensare al mercato. Data per
scontata la permanenza di coach Sandro Dell’Agnello (pronto un prolungamento di due anni), riconfermati i vari Rombaldoni, Gergati, Bushati, Ghersetti e, in ultimo, capitan Rezzano e Farioli. Ora bisognerà inserire solamente i due americani e un under 21 come da regolamento. La palla adesso passa al direttore generale Ario Costa (nella foto con Dell’Agnello), entrato nel mirino di due società del massimo campionato: Olimpia Milano e Roma.
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ertezze poche; forse nessuna per il Brescia. Se il buongiorno si vede dal mattino, non si prospettano certo giornate calde, soleggiate e serene per la prossima stagione. Ma si sa che non sempre le previsioni meteorologiche sono azzeccate o cosĂŹ sicure. E allora, comunque sia, il futuro mantiene sempre quel poco di incertezza che ciascuno legge e interpreta a proprio modo: buio e pessimistico o speranzoso e fiducioso. Due posizioni che hanno condizionato, in una dialettica quasi dolorosamente ironica, gli animi degli amanti e tifosi del Brescia Calcio. Sembra di non capirci piĂš niente. In un labirintico intricato marasma di notizie, affermazioni e illusioni che spariscono e trasformano il labirinto in un deserto con il nulla, non resta che stare a guardare, quasi rassegnati. In tutto questo arriva una voce chiara che è quella di Marco Zambelli. Rientrato dalle vacanze trascorse a New York, il laterale di Gavardo è stato ospite di “100% Bresciaâ€? (Radio Voce, 88.3 - 88.5): “Bisogna ripartire da Brescia e dal Brescia, anche se non è una situazione facile, perchĂŠ il calcio è gioia, passione e aggregazione, dunque si deve partire nel modo giustoâ€?. Dopo la delusione della retrocessione, per lui bresciano doc forse piĂš amara che per altri, è ora di decidere anche se appare comprensivo: “Biso-
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gnerebbe definire certe cose prima dell’inizio della preparazione. Siamo in tanti in questa situazione: tutti vorremmo il meglio per il Brescia. Di momenti difficili ce ne sono stati tanti e ce ne saranno ancora − aggiunge il numero 15 biancoblĂš – tanti. Ăˆ il modo con cui li affronti che ti fa uscireâ€?. Il futuro è ancora aperto alla speranza per Zambelli; ma parlare di futuro vuol dire restare a Brescia o accoglie-
re le proposte di mercato, su tutte ora quelle del Parma e del suo presidente Tommaso Ghirardi, estimatore del giocatore. L’esterno ha risposto anche a questo: “Attestati di stima me ne ha sempre fatti e lo ringrazio, ma la mia volontĂ di restare c’è sempre stata e c’è ancora. Voglio sentire le parole del mio Presidente, prima di prendere qualsiasi decisione. Se avevo bisogno di incontrarlo non mai avuto proble-
mi. Si andrà a discutere del mio futuro, ma soprattutto quello del Brescia. Brescia a me sta a cuore e sono disponibile a restare, ma devo parlare con lui�. Zambelli pare essere l’unico che ha certezze per il futuro, in una settimana che ha visto comparire anche il nome di Pierluigi Casiraghi tra i candidati alla panchina. Chiarimenti arriveranno mentre siamo in stampa... per fortuna andiamo di sera.
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PDJOLH SHU OD YLWD Una maratona all’insegna della solidarietĂ senza precedenti. Appuntamento venerdĂŹ 24 giugno dalle 11.45: una diretta televisiva non stop su Brescia Punto Tv e con collegamenti su Radio Voce (Fm 88.3-88.5) per raccogliere fondi a favore dell’Unione italiana lotta alla distroďŹ a muscolare. Un’idea nata quasi per scherzo, che strada facendo ha messo in moto una travolgente reazione a catena. “Una maglia per la vitaâ€? è il titolo dell’iniziativa solidale
lanciata qualche mese fa e che ha preso forma in tempi brevi. Si pensava di mettere all’asta un paio di magliette del Brescia Calcio, raccogliere qualche euro da destinare alla formazione di ďŹ sioterapisti in grado di lavorare con i bambini malati di distroďŹ a. Invece il passaparola e il buon cuore di tanti sportivi hanno consentito di allestire un evento unico. Sul palco del museo della Mille Miglia sďŹ leranno piĂš di 150 magliette offerte da cam-
pioni e dirigenti, appassionati e amici di vecchia data. Il pezzo piÚ pregiato è sicuramente la maglia oro di Roberto Baggio, quella celebrativa dei 90 anni del Brescia indossata soltanto un paio di volte nel 2001, poco prima del grave infortunio al ginocchio rimediato in Coppa Italia con il Parma. Particolarmente ambita sarà anche la maglia della Nazionale di basket autografata da Danilo Gallinari; oppure, cambiando genere, i cappellini Ferrari di
Alonso e Massa (rigorosamente autografati) inviati da Montezemolo. E poi ancora la maglia di Hernanes della Lazio autografata da tutta la squadra (arrivata grazie a Igli Tare). Tutte le divise del centenario di tutta la rosa del Brescia, donate direttamente dalla societĂ . Le maglie delle bresciane di Lega Pro: Lume, Feralpi Salò, Rodengo e Monti; e delle squadre bresciane di basket e di rugby. PerchĂŠ la solidarietĂ non ha conďŹ ni
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femminile. Anche Oratorio Calcinato vola in semiďŹ nale top junior con un netto 3-1. Alla soddisfazione di queste formazioni fa da rovescio della medaglia la delusione di altre tre compagini bresciane. Finiscono ai quarti le avventure dei top junior di Smv Sovema, sconďŹ tti 3-7, e degli open del Bovegno, battuti 0-2 nel calcio a 7. Eliminata anche Basket Pallata (50-70). Anche per chi ha interrotto la sua corsa è stata comunque un’annata da incorniciare.
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rosegue in ambito ecclesiale la riflessione sul rapporto tra educazione e sport. Dopo il convegno svoltosi in Vaticano dal titolo “L’educazione sfida lo sport. I nuovi luoghi educativi in parrocchiaâ€?, il Centro sportivo italiano ha promosso la campagna “Un gruppo sportivo in ogni parrocchiaâ€?. Compito non facile – secondo don Mario Lusek, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale, turismo e sport – e che presuppone d’individuare una nuova cultura dello sport fondata sul valore centrale della persona umana, e una nuova classe di operatori sportivi qualificati e motivati, capaci di promuovere modelli credibili all’interno del tempo libero delle personeâ€?. Il presidente ciessino Massimo Achini non ha dubbi: “Il Csi del 2015 lo vogliamo cosĂŹ, capace di essere presenza viva e attiva nelle 26mila parrocchie e nei 6.000 oratori che ci sono in Italia. Il cantiere è ancora aperto. ServirĂ anche una campagna di comunicazione oltre a una strategia di sviluppo attraverso sussidi e strumenti formativi su misura. Ăˆ arrivato il tempo di fare un importante salto di qualitĂ â€?. In un tempo di crisi educativa che scalfisce anche i valori sportivi – la vicenda del calcio scommesse è solo l’esempio piĂš lampante – questo cambio di marcia può risultare decisivo. Serve una nuova cultura spor-
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un senso di compiutezza ai sacrifici, suscita nuovi stimoli e accresce il senso di appartenenza alla propria squadra. Ma il calcio è e deve rimanere un gioco. L’eccesso di aspettative nel risultato annulla la magia del divertimento, limita la possibilità di esprimersi in base alle proprie caratteristiche, ridimensiona la prestazione e il piacere di condividere un progetto comune. I tanti campioni azzurri che come voi in gioventÚ hanno calcato i campi del Csi – Rivera, Cabrini, Boninsegna – hanno lasciato al calcio una testimonianza preziosa: imparare a giocare divertendosi è un privilegio che può durare tutta una vita�.
LEONESSA
PROMOZIONE LEGA 2
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Grazie agli italiani per il voto sull’acqua Egr. direttore, dopo il successo raggiunto a livello di quorum e di partecipazione dei cittadini italiani a sostegno dei due quesiti referendari sull’acqua proposti dal Comitato promotore nazionale, il Comitato italiano per il contratto mondiale sull’acqua, che è stato tra i soggetti piĂš attivi e che fa parte dei 42 promotori dei quesiti, desidera ringraziare i comitati territoriali aderenti al Contratto mondiale che in questi mesi si sono prodigati per favorire la piĂš ampia mobilitazione. Un sentito ringraziamento va soprattutto alle centinaia di comitati e a quei cittadini che in ogni parte d’Italia hanno sostenuto la campagna referendaria e le iniziative del Comitato referendario “2 SĂŹ per l’acqua bene comuneâ€?. “Il 57% di affluenza e oltre il 90% dei consensi a sostegno dei quesiti referendari ha confermato che la proposta lanciata 10 anni fa dal Contratto mondiale con il manifesto italiano dell’acqua (per ottenere il riconoscimento dell’acqua come diritto umano universale e come bene comune, patrimonio dell’umanitĂ ), era una sfida vincente e condivisibile anche in Italia, come ha dimostrato il consenso con cui gli italiani anno sostenuto la visione culturale e politica dell’acqua proposta dai due quesiti referendariâ€?, dichiara Rosario Lembo a nome del Comitato italiano. “Il successo referendario obbliga ora la classe politica italiana e il Parlamento a inserire tra le prioritĂ dell’agenda politica nazionale, la definizione di una nuova politica dei servizi pubblici locali e in parti-
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colare dell’acqua come bene comune primario, come diritto umano, da garantire a tutti i cittadini�. La richiesta che il Comitato italiano rivolge al Governo e al Parlamento, se vuole rispettare la volontà e l’indirizzo politico emerso dai risultati referendari, è anche quella di annullare o di prorogare la scadenza del 31 dicembre 2011 prevista dal decreto Calderoli che, dichiarando decadute le Autorità d’ambito territoriale, sottrae alla sovranità dei Comuni la possibilità di beneficiare della facoltà di scelta reintrodotta dalla abrogazione del decreto Ronchi, intervenuta con il successo del primo quesito referendario. Ai comitati territoriali e ai comitati dell’acqua che sono stati la struttura portante di questo successo referendario, nel ringraziare per lo spirito per il contributo dato, come Comitato italiano desideriamo ricordare che la vittoria referendaria è solo il primo passo verso la ripubblicizzazione dell’acqua come servizi privo di rilevanza economica; occorre infatti continuare a monitorare le specifiche situazioni locali e soprattutto i comportamenti delle Regioni che entro il 31 dicembre 2011 saranno chiamate a mettere mano alla riorganizzazione dei servizi idrici. Diverse sono le situazioni che necessitano di attenzione, in primis la Lombardia, ma anche la stessa Puglia. Il Comitato italiano per il contratto mondiale sull’acqua, assieme all’intero movimento dell’acqua, è pronto ad affrontare questa nuova sfida politica, al fianco dei Comitati territoriali a difesa della gestione pubblica dell’acqua. Il Comitato promotore
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Una nuova stagione per la democrazia Egr. direttore, dopo l’esito, complessivo e singolo, dei referendum credo che piĂš nessuno possa continuare a sostenere che i referendum sono stati politicizzati, come ho letto in questi giorni su alcuni quotidiani. Va riconosciuto che il voto è stato molto trasversale e che anche dove Lega e Pdl raggiungono il 70% del consenso, come in alcuni comuni bresciani, c’è stata, comunque, una partecipazione referendaria superiore al 40%, non discostandosi molto la percentuale del “SĂŹâ€?. Siamo di fronte ad una nuova stagione di partecipazione civile e democratica che ha avuto inizio con la capillare raccolta di firme, dello scorso anno, per il due “SĂŹâ€? all’acqua, bene pubblico, e con l’impegno di numerosi giovani. Credo che un milione e quattrocentomila firme raccolte dai comitati locali siano state la premessa del risultato ottenuto. Nell’ultimo anno tutto il movimento, nazionale, provinciale e locale per l’acqua, bene universale, ha lavorato autonomamente, senza coinvolgimento o richiesta di copertura ai partiti politici, che, successivamente, hanno espresso la loro condivisione e il loro sostegno. Pertanto, almeno sul territorio non ci sono state contrapposizioni, e la partecipazione era libera da vincoli o indirizzi di partito. Ora è richiesto a tutti i mezzi di informazione di interloquire con i nuovi soggetti della societĂ civile che hanno offerto al Paese le basi culturali per un diverso approccio
alle grandi questioni riguardanti la vita e lo sviluppo delle nostre comunitĂ . Giuseppe Delfrate
I cittadini credono nella partecipazione Egr. direttore, una rabbia e una speranza indefinite, il noi che torna dopo tanto tempo a prevalere sull’io, migliaia di cittadini riuniti nelle nuove famiglie elettroniche dei social network, dove si va a votare perchĂŠ ti ha informato l’amico e non il partito. La verità è che se pensi al referendum sul divorzio ti viene in mente Pannella. Se pensi a quelli sulla partitocrazia, Mariotto Segni. Ci sarebbe poco da stare allegri ma è inutile spiegarlo ai “picchiatelliâ€? di sinistra e di centro finiani e i casiniani i quali sono convinti che colpendo la mosca senza testa come in passato nel vuoto della prima Repubblica bandiera rossa insetticida la trionferĂ . Ma questa è entomologia e non politica. Invece le vittorie su acqua, nucleare e legittimo impedimento non possono essere collegate a nessun politico. Di solito sono le sconfitte a non avere padri. Ma qui sta succedendo il contrario. Prima le elezioni amministrative di Milano e Napoli hanno premiato due eretici con il trenino dei vari Vendola, Bersani, Fini, Casini e Di Pietro che oggi si autocelebrano come le ali del mutamento, avranno presto una brutta sorpresa perchĂŠ a stimolare troppo il basso ventre del vespaio si può finire coperti di escrementi. Lo sciame impazzito dei senza partito travolgerĂ anche loro alla prima occasione, soprattutto quando non saranno piĂš opposizione e si troveranno a gover-
nare il caos che stanno creando. E adesso i referendum, vinti da cittadini che sono tornati a credere nella politica, ma non nei politici. Questo movimento è un magma rovente che si condenserĂ in qualcosa di inedito o di antico, ma solo a patto di incontrare qualcuno capace di dargli uno sbocco. Veniamo da anni di personalizzazione eccessiva, dove ai leader si è voluto delegare anche troppo, trattandoli come anfore luminescenti nelle quali versare tutte le nostre aspettative e i nostri pensieri migliori (o peggiori). Un meccanismo tipico dell’innamoramento. A cui hanno fatto seguito, come in tanti innamoramenti, le montagne russe della delusione trasmutata in rabbia, poi in nausea e infine in una fuga percorsa da volontĂ di riscossa. Ma non si può restare orfani di padre troppo a lungo. Ogni mutazione sociale ha bisogno di interpreti forti. E perchĂŠ avvenga dentro i canoni della democrazia, richiede da questi interpreti qualitĂ non solo carismatiche, ma di sostanza: la competenza, la sobrietĂ , il demone del riformismo. Quel talento del vero leader che consiste nell’anticipare i bisogni profondi dei cittadini, anzichĂŠ inseguirli lungo la china demagogica dei sondaggi. Magari il futuro prossimo ci riserva personalitĂ ancora ignote o sotto traccia. Mentre aspettiamo avanti, avanti con le riforme fino al 2013‌? Il quesito di Pontida è se rispettare o meno gli accordi con i cittadini. Siccome tutti risponderanno di sĂŹ “troverannoâ€? anche le soluzioni per rispettarle fino in fondo. C’è un dato molto interessante, ed è che i cittadini sono tornati a credere nella politica. Celso Vassalini
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I referendum e le priorità Egr. direttore, a proposito dei referendum, parliamo di priorità . In uno Stato omicida, che con i soldi dei contribuenti paga gli omicidi, forse la priorità a livello legale e sociale è altra; anche nelle iniziative per i referendum: una caratteristica della cultura diffusa oggi è proprio ribaltare le priorità mettendo tutto sullo stesso piano. Io non faccio fatica a organizzare una giornata ecologica, a promuovere la giornate del riuso o a fare la raccolta differenziata. Io faccio fatica a far pregare, a promuovere il progetto Gemma, ... a dare priorità . Mi sembra strano che manchi il coraggio di riproporre il dibattito sull’aborto, anche con eventuale referendum. Non bastano 150mila omicidi legali (ormai, piÚ della metà di origine extracomunitaria: ne accogliamo 100mila e ne uccidiamo legalmente 80mila; piÚ le migliaia di ragazzine che prendono la pillola del giorno dopo, il venerdÏ, il sabato notte)? Certo: è politicamente corretto, ci fa sentire buoni occuparsi di un referendum su una legge sull’acqua che (forse) potrebbe essere (forse) utilizzata male! Mi sembra che nel decreto Ronchi, alla fine, sia garantito il controllo pubblico! Certo, si possono agitare fantasmi di deregulation, ma questo vale per tutto: la legge prevede il controllo pubblico di eventuali aziende private!! Se questo è possibile, perchÊ dovrei abrogarlo o contrastarlo? per un presunto rischio? Non sono per il privato a prescindere; ma il pubblico a prescindere è un danno simile al primo. Se è vero che in tanti (non in tutti) casi in cui c’è già la gestione privata dell’acqua ci sono
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stati aumenti di costi, è anche vero che questo avviene perchÊ tanti costi della gestione pubblica li paghiamo con altre tasse: la dispersione del 20, 30, 50% dell’acqua non la paghi in bolletta, ma con altre tasse. La gestione mafiosa dell’acqua in tante regioni (frutto della connivenza di certi poteri pubblici!) chi la paga? I cittadini del posto quattro volte (bollette, servizi inefficienti, tasse in piÚ, sottomissione alla mafia); e il resto d’Italia due volte (bollette e tasse in piÚ). Non solo: proprio perchÊ l’acqua è un bene particolare, penso che, per la maggior parte delle persone, l’unico modo di arrivare ad una razionalizzazione positiva sia l’aumento delle tariffe: questo, sia col pubblico che col privato. Tabacchi, alcool, gioco d’azzardo legalizzato, aborto: tutto in mano al pubblico, che ci lucra centinaia di miliardi di euro (solo per il gioco d’azzardo legale in Italia sono previsti 70 miliardi di euro per il 2011. La rovina di migliaia di famiglie che finiranno in mano a mafie legali o illegali). Cosa facciamo? Comunque il pubblico a prescindere non è scritto in nessun citabile compendio. Quanto al nucleare, innanzitutto, l’Italia non si deve preoccupare di che cosa lascerà ai figli, ma se ci saranno figli a cui lasciare (2 milioni di giovani in meno in 10 anni! Forse la cultura abortista ha avuto effetto?).Sulle centrali: i costi e i percorsi di fine vita sono già stati previsti, anche se praticamente non c’è arrivato ancora nessuno. Sarà dura, impegnativo, costoso (piÚ del previsto). Ma, sulla linea catostrofista, allora ricordate i costi del resto: 90mila tumori ai polmoni all’anno; malattie polmonari in genere in aumento; guerre per fonti energetiche; e sulle nuove fonti energetiche,
sulla green economy, sappiamo bene che ci sono giĂ lobby potentissime Invocare la prudenza e citare la tragedia giapponese è populista. Dimentica che ci sono state decine di migliaia di morti per il terremoto, non per la centrale. Se poi si vuole parlare di salute e sicurezza, mettiamo insieme tutti i dati: dall’abolizione delle centrali nucleari in Italia (novembre 1987) sono morte circa 35mila persone sulle strade, ma nessuno vieta le macchine; sono morte, in Italia, circa 50/70mila (non so) giovani di anoressia, ma non si vietano le sfilate; e quanti milioni di persone per tumore ai polmoni? Senza dimenticare, i circa 4 milioni di bambini ammazzati con l’aborto legale (per il quale nessuno invoca, mi sembra, il principio della prudenza). Se, per ogni cambiamento, si invoca il rischio della concentrazione del potere, questo vale per tutto, anche per le nuove fonti ecologiche. L’Italia ha zero fonti. Sappiamo anche che gli altri Paesi occidentali stanno vivendo e continueranno a vivere per un bel po’ anche con quasi il 30% di energia nucleare. Magari si arrivasse al 5,9%, sarebbe un successone: per modernitĂ , per completare un sistema energetico che è assolutamente fallace; per essere minimamente liberi e indipendenti verso i famosi poteri che ci stanno facendo pagare depressione e involuzione economica e sociale controllando le fonti. In Italia non si può fare il nucleare, non si possono fare centrali a carbone pulito (ultimissima sentenza del Consiglio di Stato sulla centrale in Veneto). Continueremo a comprare il gas (60% delle nostre fonti energetiche) da Gheddafi o chi per lui; o dalla Russia. Ăˆ noto (sulla concentrazione del potere) che nord Africa e Russia sono la culla della democrazia, luoghi
specchiati di gestione pulita del potere; insomma, siamo in mani pulite e sicure! Secondo il ben noto principio di prudenza stiamo facendo scelte centrate, auspicabili! don Simone Caricari
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La Cattedrale aperta dopo la morte del Papa Egr. direttore, abbiamo letto recentemente su “Voceâ€? l’articolo di Angelo Onger “I giorni del doloreâ€? che faceva riferimento ai momenti successivi la morte di papa Giovanni Paolo II. In detto articolo viene riportata una frase del vescovo di Bergamo, all’epoca ausiliare di Brescia, mons Francesco Beschi il quale avrebbe visto, intervistata da Teletutto una non meglio identificata ‘signora’ che lamentava come quella sera la Cattedrale fosse rimasta chiusa e quindi inutilizzabile alla preghiera. Ora, per quanto risulta a noi, ciò che dice la signora corrisponde poco alla veritĂ . Infatti, avvisato via telefono, mons. Piermodesto Bugatti, oggi fra Modesto Maria certosino a Farneta, all’epoca curato della Cattedrale, ha provveduto immediatamente all’apertura della Cattedrale stessa, nonostante l’ora, ed è rimasta aperta fino a notte fonda, presidiata sempre da don Piermodesto. Ricordiamo perfettamente quanto citato essendo presenti al lavoro in Duomo sia il giorno dopo la morte del Papa che nei giorni successivi. Ăˆ chiaro quindi che, o la signora ha sbagliato chiesa o, piĂš semplicemente, ha sbagliato porta avendo la Cattedrale vari ingressi; e non ha notato le luci accese. Luciano e Massimo
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