La Voce del Popolo 2011 28

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Capovolgimenti: di questo si tratta, quando la vita e i suoi abitanti ti chiedono di guardare il cuore delle persone. Dentro ogni cuore c’è una traccia, lunga e avvolta in numerosi meandri: che cosa segna? dove conduce? da dove parte? Forse è a forma di spirale, e non sai quale ne è il capo o la coda. Certo, dal punto finale scaturisce talora una vita che c chiamiamo sbagliata, sregolata, “al contrarioâ€?, ma se vogliam risalire al punto iniziale troveremo anche dolore, sassi, mo livi lividure sull’anima. Desidero prendere posto accanto a quelli p amare devi capovolgerti, che per capire devi tacere, che che per ac per accogliere devi farti vuoto e toglierti tutti i vestiti. Quanto è difficile questo lato del Vangelo. So che è solo un lato, ma è sicura stato sicuramente attraversato da GesĂš: nel suo tacere all’adultera, nel parlare alla sam samaritana, nel suo guardare Zaccheo e nel chiamare Levi, nel dava a Pilato. Nel camminare accanto ai ladroni. suo stare davanti in Non è avallo incondizionato, ma stare accanto incondizionato.

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Grest. Una palestra di maturitĂ

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͚͛ ……Ž‡•‹ƒ Terre di fede. Dalle Pievi alla riforma

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’’”‡œœƒ”‡ ‡ †‹ˆ‡Â?†‡”‡ La Camera ha approvato martedĂŹ 12 luglio con una maggioranza trasversale il disegno di legge sul fine vita. Poi il testo tornerĂ al Senato per l’ultimo “sĂŹâ€?. Ăˆ una conquista degna della migliore tradizione occidentale e per questo va apprezzata e difesa. L’articolo iniziale afferma che la vita è inviolabile ed indisponibile anche nella fase terminale dell’esistenza. Ăˆ la riaffermazione di un principio su cui si fonda la nostra civiltĂ europea e la stessa tradizione medica di origine ippocratica. Con questo principio alcuni avrebbero voluto “giocareâ€?, stabilendo distinzioni ed eccezioni in nome della libertĂ personale. La libertĂ in questo senso sarebbe svuotata dal suo significato relazionale con il bene, con se stessi e con l’altro

per essere ridotta ad autonomia assoluta. E, invece, prima della libertĂ c’è la vita, bene inviolabile ed indisponibile per gli altri, ma anche per se stessi. Se fosse crollato questo principio, le crepe del cedimento avrebbero immediatamente minato tutto l’edificio sul quale si fondano secoli di cultura. Si sarebbe tornati indietro, molto indietro all’epoca in cui la vita dei deboli e degli indifesi era in mano dei forti. Si sarebbe tradito quel caposaldo del giuramento ippocratico, che secoli prima del cristianesimo, proibiva al medico di somministrare medicamenti letali. La legge appena approvata nel suo linguaggio semplice ed elementare stabilisce il giusto ordine delle cose: la vita precede la libertĂ ; essa è il bene ricevuto per eccellenza e quindi indisponibile. Invertire l’ordine sarebbe stata razionalmente una follia e contro l’evidenza: nessuno si dĂ la vita e, pertanto, nessuno la può togliere a se stesso o agli altri. La vita è condizione stessa della libertĂ e

del suo esercizio. In un’epoca in cui si confondono anche le cose elementari, la legge ha fatto il suo dovere: ha stabilito un ordine e una logica. Questo principio fondamentale è consegnato con la stessa convinzione al paziente e al medico, affinchĂŠ nella logica dell’alleanza terapeutica individuino le strategie operative piĂš opportune. Nessuno deve prevalere sull’altro. Se da tempo è, giustamente, tramontato l’atteggiamento paternalista, per cui il medico da solo saprebbe e farebbe quello che è bene per il suo paziente, neanche si può pensare che il paziente sia una sorta di cliente da accontentare ad ogni costo. Il paziente responsabilmente si confronta con la propria fine, indicando quali trattamenti sanitari o assistenziali ritiene meglio ricevere. Lo fa attraverso la Dichiarazione anticipata di trattamento (Dat). Anche le parole hanno un loro significato, per questo si è rifiutato di usare l’espressione “testamento biologicoâ€?.

E si capisce perchĂŠ. Parlare di testamento significherebbe ritenere che quelle che esprime il paziente siano volontĂ vincolanti, che potrebbero persino, giungere a minare il principio di indisponibilitĂ della vita umana. Si è scelto, invece, il termine “dichiarazioneâ€? per indicare un’espressione di orientamenti di desideri, dei quali il medico tiene conto se riscontra che la loro attuazione è conforme al principio centrale e al bene del paziente. Su questo punto la legge è anche molto realista: la Dichiarazione anticipata di trattamento non è obbligatoria e ha validitĂ per cinque anni; perchĂŠ nel tempo tante cose possono cambiare evolvendosi diversamente da come erano previste. Se il paziente è incapace ormai di intendere e di volere può intervenire in sua vece un fiduciario, cioè una persona precedentemente incaricata ad essere suo interlocutore presso l’Êquipe medica. Ǥ ͘͞

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Per dare un’idea precisa di quanta importanza abbia il grest nell’agenda estiva di parrocchie e comunitĂ civili è bene snocciolare alcuni numeri che risultano davvero significativi. Nella diocesi di Brescia gli oratori che intraprendono questa iniziativa sono circa 350, su un totale di 473 parrocchie, numeri che ne fanno l’attivitĂ piĂš diffusa a livello di pastorale giovanile. Quest’anno coinvolge circa 10mila animatori adolescenti e 70mila bambini, su un totale di

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90mila animatori e 500mila ragazzi in tutta la regione ecclesiastica della Lombardia, a livello della quale si decide ogni anno il tema da proporre ai ragazzi. Il dato è impressionante soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti, la cui partecipazione come animatori ai grest è negli ultimi anni vertiginosamente aumentata fino a toccare punte impressionanti: in alcune realtĂ , infatti, offrono il proprio servizio come animatori tra il 70 e l’80 % dei ragazzi del posto.

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n appuntamento che riesce a coinvolgere tutti: bambini e famiglie, adolescenti, educatori e sacerdoti. Puntuale, appena le giornate si fanno infinite senza l’impegno della scuola e caldissime sotto il sole estivo, quasi in ogni parrocchia della nostra diocesi riparte il grest. Dietro le belle giornate trascorse giocando in compagnia all’oratorio, i canti, gli spettacoli e i momenti piĂš profondi c’è una paziente preparazione che chiama in causa diversi attori, coordinati dal Centro oratori bresciani. Il direttore del centro, don Marco Mori, responsabile diocesano per l’organizzazione del grest, sottolinea alcuni aspetti che aiutano a comprendere meglio il fenomeno. “Cominciamo con un anno di anticipo a preparare il grest insieme alle altre diocesi lombarde. Per raggiungere dei risultati pastorali è necessaria una certa organizzazione, però è bello che una macchina cosĂŹ complessa non smarrisca l’animo e soprattutto l’entusiasmo per quello che faâ€?. CosĂŹ mentre viene messo in opera il tema di quest’anno, incentrato – come recita il titolo “Battibalenoâ€? – sul saggio uso del tempo a nostra disposizione, nelle sedi preposte giĂ si lavora pensando alla prossima estate. Nel frattempo, gli oratori della nostra diocesi vengono affollati sĂŹ da bambini e ragazzi, ma anche e so-

prattutto dagli animatori, cioè adolescenti che dopo aver vissuto il grest negli anni delle elementari e medie, decidono di passare dall’altra parte della barricata e dare una mano agli educatori della parrocchia nel gestire le attivitĂ ed occuparsi dei piĂš piccoli: negli ultimi anni, infatti, il loro numero è cresciuto in maniera impressionante insieme all’entusiasmo e all’attesa per l’impegno estivo. â€œĂˆ il

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frutto di un percorso formativo che si ripete ogni primavera prima dell’inizio del grest – commenta il direttore del Centro oratori – ed è ormai diventato prassi ordinaria. In una serie di incontri i sacerdoti preparano i ragazzi e notano come piĂš passa il tempo e maggiori sono l’attesa e la disponibilitĂ a collaborareâ€?. Una palestra di maturitĂ , insomma, umana e cristiana, che ha tutte le potenzialitĂ per vivificare anche la pastorale giovanile ordinaria delle nostre comunitĂ . Continua infatti don Marco: “Dobbiamo imparare a valorizzare quest’esperienza anche durante il corso dell’anno, quando magari la disponibilitĂ di tempo da parte degli adolescenti è minore. Non possiamo disperdere il patrimonio di valori che queste settimane offrono alla crescita dei ragazziâ€?. Senza dimenticare il grande aiuto che questa disponibilitĂ dei giovani offre alle famiglie. Ed è un aiuto che non guarda solamente a facilitare la gestione degli impegni di chi lavora, perchĂŠ – se ci si pensa – non capita in nessun altro periodo dell’anno o in altra situazione che le famiglie affidino i propri figli agli adolescenti: si viene in questo modo a creare una solidarietĂ autentica e genuina tra le generazioni, come quando i fratelli maggiori si prendono cura dei piĂš piccoli. “Questo accade anche perchĂŠ il grest – aggiunge il sacerdote – pur venendo incontro

/¡HVWDWH YLDJJLD VXOOH IUHTXHQ]H UDGLR Alcuni sono ancora in corso, altri si stanno concludendo, altri ancora entrano proprio ora nel vivo delle attivitĂ . I grest bresciani, pur nella loro ispirazione comune, sono uno diverso dall’altro. Durante i collegamenti in diretta sulle frequenze di Radio Voce, abbiamo avuto modo di conoscere alcune delle realtĂ bresciane (Collebeato, San Giacinto di Lamarmora, Concesio Pieve, Sant’Afra, San Zeno, Torricella, Chiesanuova,

Sale di Gussago), raccogliendo le diverse esperienze di organizzatori, animatori e ragazzi, accomunati da un unico denominatore: quello di stare e crescere insieme. Non a caso il tema dell’anno, “Battibaleno. Insegnaci a contare i nostri giorniâ€?, punta alla valorizzazione del tempo estivo, un periodo che per i ragazzi si traduce in maggiore libertĂ dagli impegni scolastici e che può diventare una rischiosa perdita di tempo. PerchĂŠ non approfittare

delle giornate a disposizione per impegnarsi in qualcosa di utile e rafforzare le proprie amicizie? Il momento del grest, pur rimanendo un importante aiuto ai genitori che lavorano, non è un semplice “parcheggioâ€?, ma grazie all’apporto di educatori motivati diventa un’occasione per stare insieme e conoscersi meglio. Il grest viene cosĂŹ a configurarsi come una palestra di vita, insegnando la convivenza con gli altri, il rispetto

delle regole e l’aiuto reciproco. La realtĂ dei grest bresciani è particolarmente significativa, poichĂŠ formata da tanti aspetti diversi: nel nostro pellegrinaggio alla ricerca di testimonianze, abbiamo visitato oratori di cittĂ e di provincia, grandi e piccoli (dai 200 ragazzi di Santo Spirito ai 30 di Torricella), di “storicaâ€? tradizione oppure recenti, ce n’è davvero per tutti i gusti. Se nelle comunitĂ di provincia c’è piĂš senso di appartenenza al proprio


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Giovanni Evangelista e dei Santi Faustino e Giovita offrono ai ragazzi, oltre al Grest: campi estivi, mini grest e spazio compiti. Iniziative accolte con entusiasmo anche dalle famiglie con bambini e teenager stranieri non cattolici, che sicuramente favoriscono il dialogo e l’integrazione pian piano crescente. Sono parecchi infatti i ragazzi immigrati che partecipano alla vita dell’oratorio svolgendo anche attività di animazione. In questi due oratori la presenza di

figli di immigrati rappresenta la normalitĂ : cinque-sei utenti su dieci sono infatti stranieri. CosĂŹ i ragazzi di diversa nazionalitĂ possono stare insieme, conoscersi, imparare qualcosa di nuovo e condividere le proprie esperienze. “Per i ragazzi le proposte estive dell’oratorio rappresentano un’esperienza educativa bellissima, per loro è uno spasso vivere l’ambiente dell’oratorio a 360 gradi – ha rilevato don Raffaele Maiolini, addetto alla pastorale

giovanile nelle parrocchie dei Santi Faustino e Giovita e di S. Giovanni Evangelista – per gli educatori è un’occasione per stare accanto ai ragazzi, capire eventuali situazioni di disagio purtroppo in aumento. Le proposte estive, essendo libere, permettono maggiore espressivitĂ e gli atteggiamenti di tolleranza e di intolleranza diventano piĂš evidenti specie verso chi si comporta sopra le righe. Il ruolo degli educatori per il recupero di chi ha sbagliato, diventa fondamentaleâ€?. (a.t.)

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alle esigenze delle famiglie ha saputo uscire dalla logica del ‘parcheggio’. Nel tempo è stata preparato un contenitore educativo ricco di temi e contenuti, che ha origine nella vocazione delle comunitĂ â€?. ComunitĂ che negli ultimi tempi hanno saputo allargare la propria proposta anche a categorie e soggetti nuovi, adeguando strutture e organizzazione agli input che vengono dal territorio. Ha giĂ quattro anni, infatti, il supporto didattico realizzato dal Centro oratori in collaborazione con l’Adasm (l’associazione che riunisce gli asili e le scuole dell’infanzia) che adatta alle esigenze dei piĂš piccoli la tematica proposta dalle diocesi lombarde. I bambini, pur rimanendo nell’ambiente della scuola materna che giĂ conoscono, cominciano ad entrare in contatto con l’esperienza del grest, che per loro segnerĂ il passaggio alla scuola primaria. Da due-tre anni a questa parte, inoltre, cominciano a fare capolino tra gli adolescenti che prestano servizio come animatori anche i ragazzi della prima generazione di stranieri cresciuti in Italia (l’argomento viene ulteriormente approfondito nella pagina): “L’integrazione passa anche da qui – conclude don Marco – , insieme allo sport, le attivitĂ dell’oratorio sono il tramite principale per allacciare rapporti positivi di conoscenza e convivenzaâ€?. Per un grest che sia davvero aperto a tutti.

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/DERUDWRULR GL FLQHPD paese e la tendenza a frequentare le attivitĂ dell’oratorio anche durante l’anno, nei grest di cittĂ ci si stupisce di fronte all’eterogeneo e dinamico gruppo di ragazzi provenienti da contesti sociali e culturali diversi. Tutti i grest possono usufruire di ottime strutture, rinnovate e adeguate al numero di partecipanti. Per l’ottima riuscita delle attivitĂ , indispensabile è il contributo e la collaborazione di una pluralitĂ di figure, dai sacerdoti agli

organizzatori, fino agli animatori che hanno coordinato i diversi momenti: quelli in oratorio e quelli di svago in piscina, a Gardaland e Movieland, condividendo le belle esperienze e gli attimi spensierati, ma anche i momenti piÚ difficili, che pure non sono mancati, come le incomprensioni e i litigi. Anche quest’anno la bella avventura volge, a malincuore, al termine e non resta che dire: arrivederci all’anno prossimo!

A Bienno va in scena – è proprio il caso di dirlo – il cinema. All’interno del grest pomeridiano gestito dal sacerdote novello don Pietro Parzani, infatti, è stato attivato, con la collaborazione dell’Ufficio oratori nella persona di Simone Agnetti un percorso di media education, cioè un laboratorio audiovisivo frequentato da 22 ragazzi delle scuole medie. Argomento: i generi cinematografici, le loro

caratteristiche e la loro storia. Per tre pomeriggi alla settimana, verrà analizzata, in modo divertente, l’evoluzione del linguaggio dei generi, attraverso esempi di capolavori del passato. Nell’ultima settimana inoltre, verrà scelto uno dei generi presentati per realizzare un soggetto originale. Su questa base verrà filmato e montato dai ragazzi un cortometraggio di tre minuti, che verrà proiettato durante la festa finale.


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“Il progresso tende a escludere coloro che si trovano sui gradini piĂš bassi della scala economica o che sono svantaggiati a causa del loro sesso, etĂ , handicap o etniaâ€?: Ban Ki-moon, segretario generale Onu, presentando nei giorni scorsi il Rapporto 2011 sugli Obiettivi di sviluppo del millennio, ha posto l’accento sulle responsabilitĂ della comunitĂ internazionale e sul dovere della solidarietĂ per portare aiuto a quella ampia fetta di popolazione planetaria esclusa dalla

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condivisione dei beni, della salute, del sapere. Stando alla relazione, sono stati compiuti in questi anni “importanti passi avantiâ€? in vista del raggiungimento degli Obiettivi, “ma portarli a termine tutti entro il 2015 risulterĂ comunque difďŹ cile dato che i piĂš poveri del mondo sono lasciati indietroâ€?. Tra i progressi citati dal Rapporto si evidenziano quelli realizzati da vari Paesi nel campo dell’istruzione, la contrazione della mortalitĂ infantile e materna, la lotta alla malaria e

alla diffusione dell’Hiv/Aids, una maggiore disponibilitĂ di fonti per l’acqua potabile. Il numero di decessi di bambini sotto i cinque anni è sceso da 12,4 milioni nel 1990 a 8,1 nel 2009, il che signiďŹ ca circa 12mila decessi infantili in meno al giorno. Progressi, ma numeri comunque tragici. Rimangono enormi sacche di povertĂ , paurosi ritardi nella formazione scolastica, Paesi in cui la mortalitĂ infantile è elevatissima e scarsa la capacitĂ di curare ogni tipo di malattia.

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l “pendio scivolosoâ€? (lo “slippery slopeâ€? dei bioeticisti) è una concreta realtĂ , ampiamente documentata in Olanda, ove in pochi anni si è passati dalla depenalizzazione dell’eutanasia all’eutanasia dei minorenni e all’eutanasia praticata senza la volontĂ espressa del paziente. Una conferma, con qualche ulteriore aberrante novitĂ , ci giunge in questi giorni dal Belgio. Sulla rivista scientifica “Applied Cardiopulmonary Pathophysiologyâ€? (15:38 - 48, 2011), il Dipartimento di chirurgia toracica dell’UniversitĂ di Lovanio pubblica il seguente lavoro “Prima esperienza di trapianto di polmoni prelevati da donatori dopo eutanasiaâ€?, nel quale si mettono a confronto i risultati ottenuti fra donatori deceduti a causa di eventi traumatici (soprattutto traumi cranici) e donatori da eutanasia. Si precisa che questi ultimi “avevano espresso il desiderio di donare i propri organiâ€? allorchĂŠ la loro scelta eutanasica fosse stata realizzata, e

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tato in sala operatoria, posizionato sul letto chirurgico, e intubato (sic!), per procedere all’espianto degli organi. Lo studio riporta che i donatori da eutanasia sono il 23,5% di tutti i donatori belgi di polmoni deceduti per arresto cardiaco, e che i polmoni di coloro che vengono sottoposti ad eutanasia sono i piĂš adatti al trapianto. L’eutanasia viene presentata come una normalissima pratica medica, con una propria dignitĂ scientifica ed etica, e con personale medico “dedicatoâ€?, tanto da introdurla nel virtuoso circuito clinico dei trapianti. Ăˆ chiaro il tentativo di estendere il grande valore etico della donazione all’eutanasia, presentandola anche sotto il profilo solidaristico del ‘sacrificio’ di sĂŠ per il bene altrui. Si vuole creare una mentalitĂ che considera quasi un obbligo morale “togliersi di mezzoâ€? quando si è diventati un peso per la societĂ , per diventare ‘utili’ donando generosamente i propri organi. Vi si aggiunge l’aspetto della ‘cosificazione’ della

persona umana, percepita come ‘deposito’ di organi e utile in quanto tale. Con questa deriva antropologica è facile ipotizzare che fra breve si deciderĂ di procedere all’eutanasia ‘d’ufficio’, indipendentemente dalla volontĂ espressa dal paziente. A conferma, la dichiarazione del dr. Peter Saunders di “Care Not Killingâ€?, rete associativa inglese che tutela i diritti umani dei disabili: “In Belgio la metĂ dei casi di eutanasia avviene senza volontĂ espressa del malato; è solo una que-

stione di tempo e gli organi verranno prelevati senza alcun consenso. Oggi in quel Paese i medici fanno cose che la maggior parte dei loro colleghi nel mondo giudicherebbero orrendeâ€?. Vorrei condividere tanta ottimistica certezza. In realtĂ nutro seri dubbi, anche per il nostro Paese: una volta accettata l’idea che fra i compiti del medico ci sia anche uccidere il proprio paziente, l’eutanasia per espianto d’organi è solo un’ ipocrisia in piĂš, un piccolo passo in avanti. Un pendio scivoloso, appunto.

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La gente è in festa per la raggiunta indipendenza, dopo un conflitto ventennale costato due milioni di morti e piĂš del doppio di profughi. Dal 9 luglio esiste il 54° Stato africano, il Sud Sudan. Un evento storico per tutto il continente, che per la prima volta vede ridisegnate le antiche frontiere coloniali, e per di piĂš sancito – dopo le violenze e nonostante recenti provocazioni giunte da Khartoum – da un referendum condotto in maniera pacifica. Presidente del nuovo Stato, che ha Juba come capitale, è Salva Kiir, il quale ha giurato e ha firmato la Costituzione alla presenza del presidente sudanese Omar Al Bashir, seduto al suo fianco durante i festeggiamenti. Nonostante un sottosuolo ricco, il Sud Sudan si presenta come uno dei Paesi piĂš poveri del mondo ed è

unanime il riconoscimento che è necessario un supporto della comunitĂ internazionale nell’accompagnare i suoi primi passi. “Il Sud Sudan è orgoglioso di essere una nuova nazione ed è pronto a conquistare la propria identitĂ nel mondoâ€?, ha commentato l’evento il bresciano mons. Cesare Mazzolari, vescovo della diocesi di Rumbek in Sud Sudan e da 30 anni in missione nella Nigrizia di San Daniele Comboni. La nascita del nuovo Paese è stata accompagnata, tra gli altri, dall’augurio di “pace e prosperitĂ â€? di Benedetto XVI, mentre il presidente statunitense Barack Obama si è detto “orgoglioso di dichiarare che gli Stati Uniti riconoscono formalmente la Repubblica del Sud Sudan come Stato indipendente e sovranoâ€?.

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Â? ‘”†‹Â?‡ •’ƒ”•‘ †‡Â?–”‘ ‹Ž ’ƒÂ?–ƒÂ?‘ Il riacutizzarsi della crisi economica ha fatto emergere il vuoto della politica: da una parte una maggioranza che è frantumata all’interno (clamoroso l’episodio del ministro Tremonti che dĂ del cretino al collega Brunetta – nella foto –, con il consenso del ministro Sacconi, testimone di nozze del stesso Brunetta), con la Lega che si mette continuamente di traverso, dall’altra un’opposizione che non riesce a esprimere proposte

alternative credibili. In mezzo la moltiplicazione degli scandali che per la prima volta hanno lambito anche Tremonti e un Presidente del consiglio condannato a pagare una multa notevole per una truffa riconosciuta accertata e indicato come corruttore di magistrati (oltre alle toghe rosse ci sono anche quelle sporche). In queste condizioni gli appelli sacrosanti di Napolitano alla corresponsabilitĂ potranno servire a mettere qualche pezza,

ma non bastano a garantire a questo Paese un futuro accettabile. NĂŠ basterebbero nuove elezioni a cambiare veramente la musica. Si può solo sperare in un sussulto delle forze che recentemente hanno espresso la voglia di cambiare. Non sarĂ un processo breve e tantomeno facile. Nonostante le incertezze che ne caratterizzano l’azione, l’Europa può essere il punto di riferimento necessario per guardare oltre la crisi.(s.z.)

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/D VILGD GHO GHELWR

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’allarme emerso in Italia con l’ultimo scossone borsistico ha fra l’altro riportato in primo piano la crisi finanziaria ed economica partita nel 2008 con i subprime americani. Smentendo quelle voci – numerosissime, soprattutto di provenienza politica – che raccontavano una recessione “alle spalleâ€?. Invece la crisi c’era e c’è: e ne sanno qualcosa le imprese che hanno commesse a singhiozzo o che faticano a ottenere prestiti bancari; gli istituti di credito che perdono peso specifico e valore; i lavoratori e le famiglie, su cui gravano disoccupazione, calo dei redditi, restrizione forzata dei consumi e incertezza per il futuro. Di certo l’empasse attuale ci consegna alcune certezze. La prima: il rigore dei conti statali, il controllo del deficit e del debito non sono uno sfizio o un’inutile imposizione europea, ma rappresentano uno dei primi, positivi compiti di un governo nazionale. La seconda: all’inizio del nuovo millennio la finanza fa la parte del leone sui mercati mondiali e, per tale ragione, occorrono contromisure coerenti: la governance condivisa e gli altri provvedimenti che l’Ue sta faticosamente cercando di impostare sono una strada credibile. Una terza “certezzaâ€?: l’economia reale, quella che passa per i settori

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nel suo insieme. L’azione politica di ogni buon governo deve essere dunque orientata ad assicurare il libero mercato, senza rinunciare a prudenti correttivi mediante investimenti, incentivi, leva fiscale, controlli e regole, formazione e istruzione, welfare state, accordi internazionali... Non da ultimo, per i Paesi europei l’Ue diventa – piaccia o non piaccia – un percorso obbligato per salvaguardare gli stessi interessi nazionali, pur nel contesto comunitario. Quindi “piĂš coesione nazionaleâ€? e “piĂš Europa politicaâ€?, come ricorda il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per avere un’economia piĂš forte.

6HPSUH OH SULPH D SDJDUH Crisi economica e donne: un binomio che vede in sofferenza le seconde, che ne hanno sopportato e ne sopportano piĂš degli uomini le conseguenze. Ma anche crisi dell’immagine della donna e del suo ruolo nella societĂ . Il nostro Paese continua a essere totalmente distratto rispetto a una politica per le donne degna di questo nome. Le donne sono le prime a cui sono chiesti i sacriďŹ ci: se c’è bisogno di contrarre il numero degli occupati si va a pescare tra le donne, chiedendo poi, al contempo, un allungamento dei tempi pensionistici. Quello che manca completamente nella politica di questi anni è una visione d’insieme. Continuano a non esserci politiche di sostegno al lavoro delle donne e per le pari opportunitĂ nel mondo del lavoro. Ci sono ancora i cosiddetti differenziali retributivi, cioè a paritĂ di mansione le donne

recepiscono uno stipendio inferiore dei colleghi maschi. Ma c’è di piĂš: il problema dell’immagine femminile. FinchĂŠ la societĂ ha un’immagine femminile strumentalizzata come una decorazione del mondo maschile, non si potrĂ fare una politica per la donna degna di questo nome. Sono convinta che le politiche per l’occupazione e per la famiglia sono strettamente correlate alle politiche per la comunicazione che nel nostro Paese mancano completamente. Siamo tra i pochissimi Paesi europei senza un codice di autoregolamentazione per i media che riguardi la ďŹ gura femminile. Ăˆ stata fatta un’interrogazione parlamentare bipartisan al governo qualche mese fa per sollecitarlo ad aprire un tavolo su quest’argomento, ma siamo ancora sul vago mentre è urgente che in questa societĂ si affermi un rispetto per la dignitĂ femmi-

nile completamente diverso. Tutto il resto viene a seguire. Anche l’Unione europea sostiene da anni che le pari opportunitĂ nel mondo del lavoro non si raggiungeranno ďŹ ntanto che non si sarĂ affermato un rispetto per l’immagine e l’identitĂ femminile a livello culturale e quindi nei media. Le donne spesso sono anche costrette a scegliere tra lavoro e maternitĂ . Anche qui c’è una forte pressione culturale: la donna viene rappresentata o come una poco di buono o come una casalinga felice e giuliva. Le donne negli anni Settanta avevano conquistato il diritto a essere persone nella loro globalitĂ , che signiďŹ ca essere madri e mogli amorevoli e persone con intelligenza e voglia di realizzarsi. I talenti il buon Dio li ha distribuiti tra uomini e donne: perchĂŠ le donne devono essere costrette a non usarli?


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La logica stringente della legge appare negli altri articoli che fanno divieto a chiunque di chiedere e di attuare l’accanimento terapeutico e l’eutanasia, anche solo come suicidio assistito. Chi temeva, dunque, che la legge volesse attuare un vitalismo a tutti i costi, che condannasse i pazienti a restare attaccati alle macchine in modo disumano può stare

giustamente tranquillo. Quelle che vengono genericamente chiamate “macchineâ€? sono gli strumenti avanzati a disposizione della pratica medica per mantenere in vita una persona rispettandone la dignitĂ . Quando, però, la prospettiva è quella di una vita disumana, la persona deve essere lasciata morire in modo umano. Un conto è lasciare morire e un conto è fare morire, sospendendo trattamenti di sostegno adesso obbligatori per legge.

Infatti, la legge assicura ai pazienti piĂš deboli, quelli incapaci di intendere e di volere, l’alimentazione e l’idratazione. Si è detto che l’espressione “testamento biologicoâ€? è stata riďŹ utata per i motivi spiegati. Alla ďŹ ne, emerge che quel “biologicoâ€? è profondamente inadeguato alla persona, che anche nello stato di ďŹ ne vita, è qualcosa di piĂš di un insieme di organi o di funzioni in parte supportate. Il morire, cioè, non è un mero fatto biologico, ma

l’ultima espressione dell’essere persona, dotata di anima e di corpo. Nella fragilitĂ che avanza al punto da impadronirsi di tutto, emerge, allo stesso tempo, sempre piĂš lucida la coscienza che la persona appartiene all’eterno. La nuova legge ha saputo esprimere, anche se in parte, tanto della ricchezza del pensiero occidentale e, per questo, l’Italia ha indicato come conseguire nelle delicate questioni del ďŹ ne vita l’autentico progresso. (Marco Doldi)

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Ă‹ WXWWD FROSD GL TXHOOD ´EUXWWD (YDÂľ La vicenda del potente Dominique Strauss-Kahn ha occupato tempi e spazi abbondanti nei mass media anche se ora, passato il collo dell’imbuto quotidiano, è stata cacciata dietro le quinte da nuove bolle informative che si gonďŹ ano ed esplodono con rapida facilitĂ . Vale però la pena di spendere ancora qualche parola. Come in tutti i casi in cui una donna accusa un uomo di stupro, il racconto ha avuto uno svolgimento conosciuto. Prima scena: è dedicata al presunto stupratore, specie se è potente e/o famoso. Qualcuno ne illustra magari qualche vizietto, con mano leggera e perplessa. Seconda scena: le luci vengono puntate sulla donna accusatrice. Si possono notare qua e lĂ dei cenni di solidarietĂ , espressi insieme a dubbi, interrogativi, piccole insinuazioni. Terza scena: vengono a galla notizie poco piacevoli sul passato della donna. Quarta scena: la donna ha mentito. Ultima scena: la donna è una prostituta. L’uomo riconquista la cronaca e magari la politica. Morale della favola: l’uomo ha sempre e comunque qualche migliaio di attenuanti (perchĂŠ è cacciatore e i cacciatori

non possono rispettare le prede); la donna alla ďŹ ne è sempre e solo una seduttrice che cerca lavoro. Tutto questo è frutto di una mentalitĂ che si può far risalire ad Adamo ed Eva (la storia “originaleâ€? è nella Bibbia). Avete mai sentito qualcuno attribuire ad Adamo titoli come “brutto, porco, p‌â€?? Io mai. Sono epiteti che Eva sente da un’eternitĂ . PerchĂŠ è stata lei la prima (lo dicono ancora oggi tutti gli aggressori delle donne) a mordere il frutto proibito e poi ha sedotto Adamo

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inducendolo in quell’errore che ha prodotto gli effetti collaterali piĂš disastrosi della storia umana. (Gli ometti che insistono su questa interpretazione maschilista del racconto biblico non si rendono conto che, se è andata cosĂŹ, la progenie maschile discende da un babbeo che non si rendeva conto di quello che faceva, tanto che per correre dietro a Eva avrebbe mangiato non solo il frutto, ma anche la pianta). Anche per questo quando si parla di prostituzione il dito è

costantemente puntato contro le donne che si vendono. Chi si ricorda di mettere sullo stesso piano i clienti? Ogni mercato è fondato sull’offerta e sulla domanda. Per la prostituzione vale solo l’offerta. E un uomo che frequenta le prostitute può aspirare a qualsiasi carica, una Maddalena può solo pentirsi e accontentarsi dei soldi. Hanno voglia i parlamentari di approvare leggi sulle quote rosa. Ăˆ un’idea che assomiglia alle spartizioni politiche delle poltrone,

dove l’appartenenza fa premio molto piĂš dei meriti e/o delle capacitĂ . Anche perchĂŠ l’obbligo di inserire un certo numero di donne a tutti i costi può indurre qualcuno a ricorrere al mercato di cui sopra. Nei nostri Comuni da anni si assiste al moltiplicarsi del numero delle donne sindaco, senza bisogno di quote. PerchĂŠ sono brave. Ăˆ questo il vero segno del cambiamento perchĂŠ è il prodotto di una mentalitĂ nuova. Contro i pregiudizi e i luoghi comuni. Le storie di violenza celano tuttavia una questione che va ben oltre gli usi e i costumi sociali. E qui davvero varrebbe la pena di metabolizzare in profonditĂ il messaggio biblico. Si tratta delle ragioni che motivano una relazione, con o senza rapporti sessuali. Quello tra la violenza e l’amore è il conďŹ ne piĂš sottile che si possa immaginare. Ăˆ un conďŹ ne che attraversa anche tutti i rapporti matrimoniali. Ăˆ davvero l’abisso che tocca l’abisso. L’insensibilitĂ , la non percezione del pericolo che anche un atto d’amore possa trasformarsi in violenza nei confronti del partner possono avere effetti devastanti in qualsiasi relazione.


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“Puntoâ€?, il progetto adolescenti del Comune di Berlingo gestito dalla cooperativa “La Nuvola nel Saccoâ€? di Brescia, presenta la 13ÂŞ edizione di “Festivalâ€?, il festival della musica con i cantanti e i musicisti di Berlingo e dintorni. La manifestazione si terrĂ nel piazzale antistante il Municipio di Berlingo, nella serata di sabato 16 luglio a partire dalle ore 20.45. L’ingresso è libero e gratuito. L’appuntamento vede la partecipazione di numerosi

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cantanti della zona accompagnati da una band dal vivo, per un totale di 14 canzoni in gara con un repertorio che va da Mia Martini agli Scorpions, da Laura Pausini ad Anouk, da Nek a Biagio Antonacci, per una serata all’aperto di bella musica con i ragazzi di “Punto�, il progetto adolescenti del paese. Al termine della serata verranno assegnati il premio al vincitore del Festival e il premio della critica, tramite il voto di una apposita

giuria. L’attiva del “Puntoâ€? si caratterizza per una serie di proposte estiva che possono variare dalle gite (a Gardaland, ai parchi avventura o in piscina) ai laboratori, passando per le vacanze estive o i tornei di calcio. La sede del “Puntoâ€? è situata nel centro civico di Berlinghetto. Gli orari della sede sono i seguenti: il lunedĂŹ dalle 20.30 alle 22.30; il venerdĂŹ: dalle 16 alle 18. Per maggiori informazioni, contattare Davide al 3202894174.

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l vescovo Monari ha aperto simbolicamente le porte della chiesa parrocchiale di Clibbio per far entrare tutti i fedeli accorsi alla celebrazione di riapertura del tempio dopo sette anni di attesa. Un tempo interminabile se si pensa che attorno all’edificio sacro di questa piccola comunitĂ (è una frazione di Sabbio Chiese) si sviluppa tutta l’attivitĂ sociale. Con Clibbio sono cosĂŹ terminati gli interventi di recupero delle chiese colpite dal sisma del 24 novembre 2004. Nei momenti successivi al terremoto che aveva sconvolto il Garda e la Valsabbia era stato profetico sulla ricostruzione l’allora vescovo mons. Sanguineti: “Prima le case degli uomini, poi la casa di Dioâ€?. Anche per questo motivo i tempi si sono allungati. Oggi si può dire che tutto è rientrato nella normalitĂ , certo restano i debiti (cospicui) da saldare, ma in questo caso la differenza la farĂ la sensibilitĂ dei parrocchiani. A Clibbio si parla di 500mila euro, una cifra considerevole per i circa 200 abitanti. Il parroco (di Clibbio e di Sabbio Chiese) è comunque fiducioso, anche perchĂŠ nella giornata di domenica 10 luglio ha visto una chiesa gremita di persone entusiaste nella loro “casaâ€?. La Santa Messa è stata allietata dal coretto di Clibbio, che per un giorno si è vestito a festa: la frazione era tutta addobbata di na-

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rocchie: una catechesi (compreso l’Icfr) unica e un consiglio pastorale unico. Il Parroco ha da poco terminato il grest nell’oratorio di Sabbio, ma ha in mente di alternare alcuni momenti di formazione e aggregazione anche nell’oratorio (chiamato centro) di Clibbio. â€œĂˆ una comunità – spiega don Monchieri – che si dĂ da fare e lavora bene. Senza clamore, senza cortei, senza televisioni, con pochi soldi, ma con grande determinazione e volontĂ , con il lavoro e l’impegno di tutta la comunitĂ , le ferite dei muri sono state riparate, le pietre sono tornate al loro posto,

gli affreschi sono stati restaurati e le campane domenica 10 luglio 2011 sono tornate a suonare�. Sempre a Clibbio il Vescovo ha lanciato in maniera ufficiale, accompagnato dal responsabile della pastorale familiare don Giorgio Comini, il progetto di un Centro per la pastorale familiare della Valsabbia: sarà realizzato negli spazi recuperati della canonica. Si tratta di una risposta a un’esigenza sentita in tutta la Valle e allo stesso tempo di una felice intuizione che porta una piccola frazione ad essere il centro di un’attività pastorale oggi piÚ di ieri decisiva.

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$ 6LYLJOLD R D %DUFHOORQD FRQ OH $FOL Tirocini lavorativi per giovani nell’ambito del turismo sociale. Il progetto “Destinyâ€?, promosso da Acli bresciane e coordinato da Mistral, prevede lo svolgimento di 98 stage individuali all’estero nell’ambito del turismo sociale. “Destinyâ€? è rivolto a giovani diplomati in uscita dagli Istituti secondari di secondo grado e alle persone disoccupate e inoccupate, in possesso di diploma, di etĂ compresa tra 18 e 35 anni, provenienti da tutto

il territorio italiano. Nasce dalla collaborazione tra le Acli, l’UfďŹ cio scolastico regionale della Lombardia, la Provincia e il Comune di Brescia e si inserisce nel contesto delle iniziative di formazione della rete operante a livello nazionale nell’ambito del turismo sociale e della valorizzazione del territorio. Risponde ai fabbisogni formativi rilevati in collaborazione con diversi istituti scolastici in provincia di Brescia e alle esigenze di nuove ďŹ -

gure professionali nel settore turistico, in particolare negli ambiti emergenti del turismo sociale, ambientale e culturale. Il progetto si svolge durante l’arco di 18 mesi; le domande devono essere presentate entro il 12 agosto. Sono disponibili quattro posti per Siviglia (nella foto, partenza il 22 ottobre) e due per Barcellona (partenza il 30 ottobre). Le spese di viaggio, vitto, alloggio, assicurazione sono a carico del progetto.

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Anche sul Lago il patto per la sicurezza. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni (nella foto) e i rappresentanti degli enti locali che si affacciano sul lago hanno siglato a Gardone Riviera, rinnovando quello analogo del 2009, il “patto per la sicurezza del lago di Garda�. “Gli ottimi risultati conseguiti in questi due anni – ha puntualizzato il Ministro – ci hanno soddisfatto e ci hanno convinto a riproporre l’iniziativa che si basa sulla reale collaborazione tra forze

A seguito di numerosi controlli da parte delle Asl sullo svolgimento delle feste popolari, oratoriali e associative, dove alla classica salamina si cucinano e si somministrano altri cibi, viene veriďŹ cato che gli organizzatori molto spesso non sanno di dover stendere il manuale di autocontrollo (Haccp), in quanto anche se organismi non di lucro, sono tenuti comunque al rispetto dell’igiene alimentare. Assopadana, al ďŹ ne di ovviare a questi spiacevoli

dell’ordineâ€?. Il patto, in vigore ďŹ no al 2013, prevede forme di collaborazione per gli eventi di protezione civile e il coordinamento da parte delle prefetture di Verona, Brescia e Trento per interventi di soccorso in acqua. Per quanto riguarda la sicurezza a terra, il protocollo prevede l’intervento congiunto delle forze di polizia e dei vigili urbani anche per prevenire le stragi del sabato sera e contrastare lo spaccio di droga.

inconvenienti, ha deciso di fornire gratuitamente a tutti gli organizzatori di feste popolari non a ďŹ ni di lucro la traccia del manuale di autocontrollo, che successivamente potrĂ essere personalizzato a secondo della speciďŹ citĂ dell’organizzazione. Chi intendesse pertanto usufruire di questo servizio gratuito si può rivolgere direttamente presso gli ufďŹ ci dell’associazione in Brescia, via Lecco 5, oppure telefonare al n. 030.3533995.

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on lasciamoli soliâ€?. Puntualmente, ogni anno, l’estate porta con sĂŠ la gioia delle vacanze e del riposo. Ma c’è chi, come gli anziani che rimangono in cittĂ , in questa stagione soffre sia le temperature elevate, sia la solitudine. “Non lasciamoli soliâ€? è la campagna lanciata anche quest’anno dall’unione di tre sigle sindacali dei pensionati, Cgil-Spi, Fnp Cisl e UilPensionati. 1550 volantini saranno distribuiti nei 152 Comuni di competenza dei tre sindacati, con l’obiettivo di sensibilizzare sia l’opinione pubblica sia le amministrazioni locali circa un tema importante come quello del sostegno agli anziani ed alle rispettive famiglie. “Nella provincia di Brescia – spiega Alfonso Rossini, segretario generale di Fnp Cisl – gli ultra 65enni sono circa 220mila; tra questi, oltre 20mila hanno piĂš di 80 anni. Tenendo presente che i posti disponibili nelle Residenze sanitario-assistenziali dislocati sul territorio sono circa 6600, è evidente che il numero delle persone non autosufficienti che rimangono in carico alle famiglie è

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per coloro che si devono occupare dei propri cari in difficoltĂ , è necessario potenziare questa rete con l’intervento delle istituzioni, soprattutto in cittĂ â€?. Ribadisce la necessitĂ di un dialogo con l’amministrazione cittadina anche Giovanni Belletti, segretario generale di UilPensionati: “La campagna è nata piĂš di 15 anni fa con obiettivi umanitari, mirava cioè alla sensibilizzazione del cittadino verso il prossimo – spiega – ma oggi diviene un appello lanciato nei confronti delle amministrazioni ed un invito a farsi carico di questa situazione attraverso interventi mirati e progetti concretiâ€?. A questo proposito, i tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei pensionati si sono resi disponibili a intraprendere un dialogo con l’assessorato ai Servizi sociali e il Sindaco.

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9LDJJLR Oj GRYH VL RSHUD OD WXWHOD GHOOD VDOXWH La tutela della salute passa “sotto la lenteâ€? del Laboratorio di sanitĂ pubblica di via Cantore. AttivitĂ e risultati sono stati illustrati da Carmelo Scarcella, direttore generale dell’Asl di Brescia e da Fabrizio Speziani, direttore del Dipartimento di prevenzione medico e del Laboratorio di sanitĂ pubblica. “Un laboratorio al passo con i tempi – ha spiegato Scarcella – e aperto a collaborazioni anche al di fuori del territorio provinciale. Il nostro laboratorio svolge servizi anche per le Asl di Bergamo, Valle Camonica e Cremonaâ€?. E proprio con Cremona, è stata firmata una convenzione. “Nello specifico, Brescia garantisce a Cremona una serie di indagini a tutela della salute pubblica, mentre Cremona effettua per noi le indagini sugli organismi geneticamente modificati e sulla presenza di sostanze nei capelli che indicano abuso di stupefacentiâ€?. “Il laboratorio opera su diverse aree – precisa Speziani – attraverso esami ed analisi di tipo microbiologico e chimico condotti con strumentazione all’avanguardia e da personale specializzatoâ€?. Tra le attivitĂ svolte vi è la tutela dai rischi connessi all’inquinamento ambientale. Sorvegliate e controllate le acque, sia quelle potabili destinate al consumo umano, sia quelle di piscina e di balneazione utilizzate a scopo ricreativo. Nelle analisi degli alimenti, l’attenzione è puntata sugli oli di frittura utilizzati negli esercizi di ristorazione e sulla sofisticazione dei vini. Alcune aree sono adibite ai test per la ricerca di alcol e droga. La diagnosi assume una valenza nell’am-

bito della prevenzione verso l’abuso di stupefacenti e nel controllo delle terapie disintossicanti. Il laboratorio rappresenta un punto di riferimento per i Sert, per i medici competenti e per le aziende. “Nel laboratorio di via Cantore trova posto una stazione di disinfezione e vengono eseguiti test di screening del carcinoma del colon retto: nel 2005 erano 486, nei primi sei mesi del 2011 sono 32.572�. (v.b.)

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La circoscrizione Ovest rilancia l’iniziativa di portare i cittadini all’arena di Verona per assistere al “Nabuccoâ€? di Giuseppe Verdi (la prima rappresentazione risale al 1842). L’appuntamento è per mercoledĂŹ 20 luglio alle ore 17. Sono disponibili ancora dei posti; il costo del biglietto è di 37 euro: la quota comprende il viaggio e il cestino per la cena. Per informazioni e prenotazioni: via Villa Glori tel. 030 3732965 o 030 3736196 o in via Farfengo (tel. 030 318007).

Presentato il progetto per la realizzazione del parcheggio (entro la ďŹ ne del 2013) sotto il colle Cidneo con l’ascensore per il Castello (attivo, forse, dalla primavera-estate 2013). Sono previsti: 600 posti auto; box e posti auto per residenti almeno 60; ingressi e uscite pedonali da Piazza Martiri di BelďŹ ore, Contrada S. Chiara; ingressi e uscite carrai sia da nord che da sud della Galleria Tito Speri. L’investimento previsto è di circa 33mila euro a posto

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auto. Il parcheggio è realizzato con una ulteriore galleria lato ovest rispetto all’attuale Galleria Tito Speri della lunghezza di circa 200 m per un’altezza di scavo di circa 22 m Si ipotizza che l’ascensore per il Castello possa essere attivato giĂ dalla primavera-estate 2013. BresciaMobilitĂ ha precisato che il cantiere per la realizzazione del parcheggio non occuperĂ , ne interesserĂ in alcun modo il vigneto cittadino alle pendici nord del colle Cidneo lungo via Pusterla.

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on è e non vuole essere un albergo, ma desidera continuare la sua storia di attenzione alla dimensione comunitaria nella quale gli studenti non sono visti come “macchine da esamiâ€?, ma sono piuttosto orientati al merito. Il merito, però, come ricorda don Alessandro Camadini “non è la sommatoria dei crediti universitariâ€?. Allo studente universitario è richiesta la dimensione oblativa, del dono di sĂŠâ€?, cioè l’accompagnamento delle matricole anche nella predisposizione di un piano di studi ben formulato, spesso indispensabile bussola nella selva burocratica del sistema universitario italiano. Don Camadini è il rettore del Convitto vescovile San Giorgio di via Galilei, una realtĂ che ospita in un contesto formativo gli studenti universitari (oggi il 10% è di origina straniera). “L’eccellenza nel meritoâ€? è il tema che fa da sfondo al metodo del Collegio, che ha aperto il bando per assegnare 30 nuovi posti. Leggendo i numeri del Convitto, si registra una percentuale alta di studenti che iniziano e terminano il percorso universitario nel Convitto; la conferma è, comunque, vincolata a un confronto e a un’analisi dell’anno con il Rettore. Il 50% degli studenti arriva dalla Provincia, in particolare dalla Valle Camonica (il piĂš lontano da Ponte di Legno). Il Convitto, che

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tuzionali: Cedisu (Centro di servizio d’ateneo per la gestione del diritto allo studio universitario); Educatt; Cud; Acru; New best basket; la parrocchia di Santa Crocifissa di rosa (con la convenzione d’uso dei campi); l’Ucid; l’Anspi e la Fondazione Tovini. Anche per quest’anno sono state confermate le borse al merito (38 nel 2010-2011 per un totale di 18mila euro dal fondo della Fondazione Banca San Paolo in memoria dei coniugi Emilia Broli e Vittorio Lanzani). Per merito si intende l’attuazione del progetto educativo del Collegio sia nell’area accademica che nell’area della vita comunitaria (abilità molto apprezzate dal mercato del lavoro).

)HVWD SHU LO &DUPHOR Il Comune di Brescia patrocina la tradizionale “Festa della Madonna del Carmeloâ€?, dedicata alla chiesa di S. Maria del Carmine e al quartiere omonimo in occasione del 16 luglio, solennitĂ del Carmelo. La festa, organizzata dall’associazione “Amici chiesa del Carmineâ€? Onlus in collaborazione con Circoscrizione Centro, BresciaIn e associazione culturale “Apiceâ€?, si articola in quattro giornate celebrative inaugurate giovedĂŹ 14 luglio dal concerto a ingresso libero “Ave Mariaâ€?, in programma alle 21 nella chiesa di S. Maria del Carmine. VenerdĂŹ 15, sabato 16 e domenica 17 luglio il quartiere del Carmine sarĂ animato da tavolate, visite guidate, esposizione di artisti e celebrazioni eucaristiche. La chiesa del Carmine è un esempio dell’architettura gotica a Bre-

scia, fu costruita nel 1429-1475 accanto al convento dei Carmelitani qui sorto nel XIV secolo. La struttura lombardo-gotica della chiesa è stata in parte snaturata nel XVI secolo a causa di rimaneggiamenti che portarono alla muratura delle ďŹ nestre oblunghe e le originarie arcate a sesto acuto furono cambiate in aperture a tutto sesto. All’interno sono conservate numerose opere d’arte; pregevoli: l’affresco CroceďŹ sso di Vincenzo Foppa eseguito fra il 1475 e il 1477; la pala dell’altare maggiore Annunciazione di Pietro de Witte, donata nel 1536 dal duca Renato di Baviera. A ďŹ anco della chiesa, con accesso da vicolo dell’Anguilla 8, ci sono i tre chiostri dell’ex convento dei Carmelitani, due posti lungo il ďŹ anco orientale della chiesa e un terzo, piĂš piccolo, a ovest.

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Dal 5 al 15 settembre si svolge presso la Scuola Vantini di Rezzato il “I Simposio internazionale di scultura Angelo Zanelliâ€?, dedicato all’omonimo e illustre scultore bresciano, per la realizzazione di un’opera da collocare all’interno di ediďŹ ci pubblici compresi nello spazio urbano dei Comuni di Botticino, Rezzato, Brescia e altri siti istituzionali. Per informazioni, si può consultare il sito www.vantini. it. L’iniziativa vuole ricordare lo scultore bresciano, che divenne

“E... studiamo in Centro???â€? è il titolo dell’iniziativa che, partita all’inizio di luglio, permette ai ragazzi di prima e seconda media di poter avere un sostegno scolastico. In sostanza saranno aiutati nello svolgimento dei compiti estivi grazie all’interessamento della Circoscrizione centro, dell’Efal Mcl (l’Ente formazione addestramento lavoratori Brescia) e del Comune di Brescia. Può essere anche l’occasione per portarsi avanti nei

famoso a livello nazionale vincendo il concorso per il fregio del Vittoriano a Roma negli anni tra il 1909 e il 1911, e nel contempo valorizza la creatività giovanile in un contesto che lega la propria identità culturale all’estrazione e lavorazione del marmo. Il Simposio vede la collaborazione della Laba, dell’Accademia Santa Giulia, del Consorzio marmisti bresciani e della Cooperativa operai cavatori del Botticino. Il bando scade il 22 luglio.

compiti con una programmazione senza concentrare il lavoro alla ďŹ ne delle vacanze. La proposta, che si svolge il lunedĂŹ e il mercoledĂŹ dalle 9.30 alle 11.30, prosegue ďŹ no al 10 agosto presso la sede di Mcl in corso Garibaldi 29/b. Il costo settimanale è di 20 euro. Per informazioni e iscrizioni, si può contattare il numero 0306950188 nei seguenti giorni: il lunedĂŹ, il mercoledĂŹ e il venerdĂŹ dalle 9.30 alle 12.30, il martedĂŹ dalle 14 alle 17.

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iocare insieme, abbracciarsi, confrontarsi. Gesti apparentemente semplici, ma che non tutti i bambini sono in grado di compiere. La causa è rintracciabile nell’autismo, un disturbo dello sviluppo che si manifesta nei primi anni di vita e comporta un deficit delle abilitĂ sociali, comunicative e comportamentali: il bambino autistico riscontra difficoltĂ nell’interazione con l’altro, tende all’isolamento e manca di linguaggio verbale. Proprio a questi bambini è dedicato il progetto “Un ponte verso il mondoâ€?: a settembre sarĂ istituito un “centro di intervento precoce per la promozione dello sviluppo della vita di relazione nei primi anni di vitaâ€?. “La diagnosi precoce – spiega la dott. ssa Alessandra Tiberti, direttrice dell’UnitĂ ospedaliera – ci permette di accompagnare il disturbo nei vari momenti dello sviluppo integrando un percorso di terapia che

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agli insegnanti nella quotidianitĂ del rapporto con il bambinoâ€?. Di questa difficoltà è protagonista Franco Antonello, presidente della Fondazione “I Bambini delle Fateâ€?, voluta dopo aver sperimentato in prima persona i problemi della mancanza di fondi per l’intervento a sostegno della disabilitĂ infantile. “Quando a mio figlio è stato diagnosticato l’autismo – spiega – ho capito che era giunto il momento di sfruttare le mie capacitĂ imprenditoriali in un altro modo, mettendo la mia esperienza nell’ambito della comunicazione al servizio dei piĂš deboliâ€?. La Fondazione raccoglie fondi chiedendo alle imprese un contributo mensile, grazie al quale è possibile implementare progetti sul loro territorio. Per il progetto di Brescia sono stati raccolti piĂš di 100mila euro grazie a 27 aziende. La Fondazione sostiene anche i privati: l’associazione Autismando ha beneficiato di un contributo per avviare un progetto di acquaticitĂ .

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All’interno di “Ecce Histrioâ€?, la rassegna teatrale estiva curata da Paolo Peli che si svolge tra il 7 e il 23 luglio nella splendida cornice del castello di Padernello, andrĂ in scena ďŹ no a venerdĂŹ “La ďŹ ne del Titanicâ€?, un testo drammatico di Alessandro Quattro messo in scena per la regia di Alessandro Mor. La tragedia dell’affondamento del transatlantico, quasi un presagio di un’apocalisse incombente, viene descritta senza alcuna concessione al sentimento,

Domenica 17 luglio, alle ore 6, da Piazza della Resistenza a Bagnolo Mella, partenza per l’escursione in Alta Vallesinella, perla incastonata nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta che sorvegliano Madonna di Campiglio. Ăˆ l’iniziativa presentata dall’organizzatore nonchĂŠ vicepresidente della Pro Loco di Bagnolo Mella, Wladimiro Panni, mentre Sonia Ghidini, parlando del percorso scelto, spiega: â€œĂˆ una meta certamente alla portata di tutti, poichĂŠ sono previste diverse

in un linguaggio gelido che a volte accarezza il grottesco. Lo spettacolo inizia alle ore 21 e il biglietto d’ingresso costa 10 euro. La rassegna, incominciata con “A proposito del tempoâ€? di Carlos Gorostiza per la regia di Giacomo Andrico, proseguirĂ la prossima settimana proponendo in cartellone lo spettacolo “Desertoâ€?, scritto e diretto da Gianluca Alberti. Per info e prenotazioni contattare il numero 0309498766(f.u.)

fermate anche per chi non ha la possibilitĂ di salire in quotaâ€?. L’arrivo a Madonna di Campiglio è stimato attorno alle 9.30, mentre la prima sosta verrĂ effettuata al Rifugio Casinei, situato sul Poggio dei Casinei a 1825 metri di altitudine in una posizione panoramica con vista sul gruppo della Presanella. Successivamente il gruppo di quanti vorranno proseguire la camminata farĂ tappa al Rifugio Tuckett, a quota 2272, posizionato su uno sperone roccioso in Alta

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Vallesinella, che domina sulla parte terminale della Vedretta Inferiore di Brenta. Per il pranzo soluzione al sacco oppure, per chi volesse, in uno dei rifugi. Per il rientro la partenza è prevista da Madonna di Campiglio per le ore 19, mentre l’arrivo per le ore 21 in Piazza della Resistenza a Bagnolo Mella. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere a Wladimiro Panni al numero 328 06 86 370 o alla segreteria della Pro Loco Bagnolo Mella 030 6821298 . (f.pio.)

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’ecocard a Leno, nuovo sistema per la tutela ambientale, progetto dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Bisinella, è pronto ad essere efficace dal mese d’agosto. Le finalitĂ principali sono di porre un freno ai conferimenti irregolari di rifiuti, una vera piaga per il territorio in questi ultimi periodi, e di raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Spiega l’assessore all’ambiente Rossella De Pietro: “In un primo momento sarĂ coinvolto solo il capoluogo, poi in autunno estendere il sistema alle frazioni. Le famiglie hanno giĂ ricevuto una tessera definita ‘Ecocardâ€? che consentirĂ di aprire la calotta situata sul coperchio dei cassonetti, in ognuno dei quali sarĂ poi possibile posizionare i rifiuti utilizzando i normali sacchetti da sottolavello. Ăˆ importante sottolineare che rimane invariato l’attuale sistema di raccolta porta a porta per vetro e alluminio, plastica e carta e cartone. Sfalci e ramaglie, inoltre, continueranno ad essere conferiti nei green service posizionati sul territorio. Nei cassonetti andranno a finire soltanto i rifiuti secchi e umidi cioè il sacco neroâ€?. Pochi dunque i cambiamenti, se non nell’accesso ai cassonetti posizionati per strada. in ogni caso presso l’auditorium della Biblioteca civica

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il sindaco Bisinella, appellandosi al senso civico dei suoi concittadini: “Il successo di questo sistema innovativo dipende in gran parte dalla convinta partecipazione dei cittadini che siamo sicuri ci affiancheranno e faranno propri gli obiettivi che ci siamo posti: il raggiungimento di almeno il 65% di differenziata. Ora siamo al 46% e possiamo farcela, è alla nostra portata. Non dimentichiamoci che tutto quanto può essere avviato al riciclo rinasce a nuova vita. Facciamo in modo che nessuno si permetta di ridurre i nostri fossi e la nostra bellissima campagna in un immondezzaio. PiĂš ricicliamo meno paghiamo per la tassa della raccolta rifiutiâ€?. Concorda l’assessore ai Servizi tecnologici Andrea Bravi, che fornisce alcune specifiche di carattere tecnico: “Questo sistema non collegherĂ il numero dei conferimenti alla quota da pagare con la Tia, cioè non si pagherĂ in base alle volte che si porteranno i rifiuti al cassonetto e nemmeno in base al peso. Impediremo in questo modo sversamenti da parte di cittadini di altri Comuni i quali ritengono di utilizzare i cassonetti posti sul nostro territorioâ€?. L’ecocard, dunque, sarĂ uno strumento molto importante, purchĂŠ adeguatamente supportato dall’intera cittadinanza, per conseguire i risultati economici e di tutela ambientale, che Leno intende raggiungere.

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ƒÂ?‡”„‹‘ ”‹Â?ƒ ÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ†Â‹ÇĄ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ’‘‡–‡••ƒ Erica Gazzoldi (nella foto), al suo primo impegno letterario per aver pubblicato, con Serra Tarantola Editore, la raccolta di poesie “La tessitrice di paroleâ€?. Una passione, quella di scrivere, coltivata con un “certo eclettismoâ€? nel ritrovare il senso dell’arte nella dispersione di opere di ogni genere e logica. Immagina un incontro con la “tessitriceâ€? con la quale imposta un dialogo riferito in tre riprese: nella parte iniziale del libro, a metĂ della pubblicazione e nella conclusione

quando “un sibilo come una nidiata di impalpabili uccelliâ€? che la portarono ad assaporare “felicitĂ â€?. Pare di cogliere in questo il senso di ogni sua lirica che l’ha portata alla conquista di premi partecipando a concorsi, tra i quali: “In... versi liberiâ€? e “Tracceâ€? di Manerbio, premio Linetti di Leno, 12° concorso “Poesia a Caslinoâ€? per le UniversitĂ della Lombardia e del Canton Ticino. La Gazzoldi argomenta adottando lingue che conosce, avendo studiato al Pascal di

Manerbio: francese, inglese e latino ed andando oltre ďŹ no a commentare Eraclito con “L’immortaleâ€? dal titolo “tutto corre come un ďŹ umeâ€?. Ma si appassiona pure al dialetto, dedicando un carme a piazza Italia, “‘ndò che i pas i sa ‘embef de dè rifaccâ€? (dove i passi s’imbevono in giorni rifatti), a â€?A me nonoâ€? partecipando con lo pseudonimo Alessandra Cereta al concorso di Nave “Poesia in dialetto brescianoâ€?, “‘L sĂ lesâ€? (il salice, menzione a “Il Corvione) di Gambara. Questa sua

prima raccolta di poesia è dedicata a Romana Manfredini, poetessa, di grande sensibilitĂ verso il sociale che ha lasciato memoria di umanitĂ e solidarietĂ , pur non risparmiata dal disagio ďŹ sico accettato con la rassegnazione degli umili. S’ispira alla ďŹ gura maschile dormiente presente nell’opera “Il poeta e la sirenaâ€? di Gustave Moreau il disegno in copertina del libro opera prima di Erica Gazzoldi, studente in AntichitĂ classiche all’UniversitĂ degli studi di Pavia. (f.pio)

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uando si affronta una malattia la richiesta dei pazienti e dei loro familiari è quella di poter instaurare un rapporto umano, di fiducia verrebbe da dire, con il personale ospedaliero. Per rispondere meglio e in maniera piĂš efficace a questa domanda nel 2008 il ministero della Salute ha sviluppato un programma chiamato “Hucareâ€? (Humanization of cancer care in Italy). Sul territorio nazionale hanno aderito al progetto 29 Centri, di questi 23 sono in Lombardia (un dato che testimonia l’efficienza del tanto bistrattato sistema sanitario lombardo) e uno solo a Brescia, precisamente nel presidio ospedaliero di Manerbio, che fa capo all’Azienda ospedaliera di Desenzano del Garda. L’obiettivo dichiarato è quello di favorire un’umanizzazione dell’assistenza nelle situazioni di grave malattia, cercando un approccio il piĂš possibile globale con la persona

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diagnostico e psicologico a cui si chiede di aderire. Successivamente un questionario serve a valutare (grazie a uno psicologo specializzato in psico-oncologia), dopo i primi cicli di cura, il programma. Risultano determinanti, oltre al rapporto medico-paziente, le consulenze di tipo psicologico (solo nel 2010 a Manerbio sono state 245). “Hucareâ€? ha per l’appunto come caratteristica principale la riduzione del disagio psicologico del paziente, in secondo luogo aumentare l’adesione alle cure e, infine, migliorare la relazione tra paziente, familiari e operatori sanitari. Non va dimenticato che all’interno dell’Ospedale c’è il Pis, il Punto informativo di supporto, uno spazio dove il paziente, previo appuntamento, può richiedere maggiori informazioni sul percorso di cura, ma anche sullo stato nutrizionale e sulle cure palliative. Se pur al cospetto di malattie gravi, la struttura manerbiese si adopera per rendere

piĂš umana la situazione. “Riteniamo – conclude la Indelicato – di essere riusciti a mettere in atto il principio di mettere al centro la persona. Il riscontro finora è stato molto positivo in tutte le categorie coinvolte: operatori sanitari, familiari e pazienti. L’importante è fare in modo che questi ultimi siano sempre sostenuti da un personale che ne comprenda i bisogni, anche quelli non strettamente sanitari e che, soprattutto, sia in grado di prendersene curaâ€?.

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L’associazione Tapirulan propone un concorso per racconti in lingua italiana, inediti, a tema libero. La lunghezza massima di ciascun racconto è di 8000 battute (spazi inclusi), ma saranno prese in considerazione anche storie piĂš lunghe, nei limiti di una tolleranza ragionevole. Ogni autore può inviare sino a un massimo di tre racconti, in formato elettronico. Per partecipare, gli autori devono inviare i racconti all’indirizzo e-mail racconti@tapirulan.it. La quota di partecipazione è di 10 euro. I soci dell’Associazione per l’anno 2011 possono partecipare gratuitamente. L’iscrizione al concorso scade il 15 novembre 2011. A seguito del concorso verrĂ pubblicata un’antologia con i racconti selezionati dalla giuria. Al primo classiďŹ cato andranno 500 euro e tre copie dell’antologia; tre copie agli autori pubblicati.

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affermato Forlati – trovare un modo perchĂŠ rimanesse vivo il suo ricordo in quanti l’hanno conosciuto. Assieme ai miei familiari si è ritenuto che l’ideale sarebbe stato quello di legare la sua persona a un’iniziativa beneďŹ ca; mi auguro che essa costituisca un piccolo, ma prezioso passo nella ricerca di nuove cure contro i tumori afďŹ nchĂŠ, in futuro, sempre piĂš persone, diversamente da quanto accaduto a mio ďŹ glio, possano guarireâ€?. Soddisfazione è stata espressa

anche dal presidente di “Garda Vitaâ€? Paolo Percassi per il quale “questa opportunitĂ , che abbiamo accolto con piacere ed interesse, bene si inserisce nell’ambito degli obiettivi della Carta dei valori del credito cooperativoâ€?. La borsa di studio, che si svolgerĂ per un totale di 53 edizioni annuali (un numero che ricorda la giovane etĂ di Tosoni al momento della scomparsa), è indicizzata: l’importo, per l’anno accademico 2011/2012, è di 5000 euro ed è riservata ai ricercatori

universitari di etĂ non superiore a 35 anni che svolgano attivitĂ in un’universitĂ o clinica universitaria. La comunicazione del vincitore sarĂ fatta entro il 31 ottobre. I candidati devono risiedere in uno dei Comuni in cui ha sede uno sportello della Bcc del Garda e le domande andranno inviate tramite raccomandata a “Garda Vitaâ€? in via Trieste, 62 a Montichiari; per informazioni, www.gardavita.it o chiamare lo 030/9654318 o inviare l’e-mail a info@gardavita.it. (f.m.)

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he cosa spinge circa 3000 persone a spostarsi anche da fuori regione per arrivare in una piccola frazione di circa 800 anime immersa nelle campagne della Bassa bresciana? La risposta è semplice: il “No silenz festivalâ€?, la rassegna musicale di rock indipendente che da 13 anni viene organizzata a Coniolo di Orzinuovi. La manifestazione giunge quest’anno all’edizione numero 13 e ha conosciuto nel tempo un progressivo ampliamento sia dell’offerta musicale sia della notorietĂ e del bacino d’utenza. Se, infatti, nei primi anni “No silenzâ€? dava spazio principalmente a gruppi locali, pian piano ha cominciato a richiamare band e artisti che si sarebbero successivamente imposti a livello nazionale, quali per esempio “Marta sui tubiâ€? oppure Paolo BenvegnĂš e Cesare Basile. Il passo successivo è stato quello di invitare gruppi di livello internazionale, che da ogni parte del mondo sono giunti negli anni a Coniolo, tanto che quest’anno saranno presenti i canadesi Hidden Cameras e l’australiano Hugo Race. Uno degli organizzatori, Angelo Zucchi dichiara: “Il festival è cresciuto edizione dopo edizione, staccandosi dall’affollato panorama delle altre feste locali. Pur non riuscendo a fare stime precise poichĂŠ l’ingresso ai concerti del festival è gratuito, negli anni siamo arrivati a numeri piuttosto importanti. Questo perchĂŠ la nostra è una proposta ben definita che si rivolge ad un certo tipo di pubblico, disposto a spostarsi anche di molto per assistere a concerti del proprio genere musicale preferitoâ€?. E per quest’anno una tale dedizione sembra verrĂ ben ripagata: giovedĂŹ 14 luglio, infatti, si alternano sul palco Massimo Volume, Le case del futuro e Valery Larbaud, seguiti venerdĂŹ da Mariposa, Hugo Race e Claudia is on the sofa. Sabato, infine, giorno conclusivo della rassegna, si esibiranno The Hidden Cameras, New Candys e Guru Banana. L’appuntamento ha finito per fare breccia anche tra la gente di Coniolo che, nonostante alcune difficoltĂ logistiche create da un cosĂŹ cospicuo afflusso di gente, ora lo attende con impazienza. “I primi anni l’intera manifestazione sembrava qualcosa di piuttosto strano – ricorda ancora Angelo Zucchi – con artisti sconosciuti ai piĂš e un pubblico prevalentemente giovanissi-

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mo. Da qualche anno a questa parte però sono sensibilmente aumentate la condivisione e la partecipazione: giĂ da gennaio la gente mi chiede informazioni e attende l’evento, che pure crea alcuni inconvenienti per esempio con i parcheggi. Bisogna però tener conto del fatto che nel resto dell’anno, a parte la festa di San Camillo, che si tiene proprio nella settimana precedente il “No silenzâ€?, a Coniolo non viene organizzato nient’altro per cui la situazione è ampiamente sostenibileâ€?. CosĂŹ anche quest’anno Coniolo si prepara ad accogliere la pacifica invasione di gruppi e ragazzi che allegramente sconvolgeranno la quiete della piccola frazione: “No silenzâ€?, appunto, perchĂŠ in questi tre giorni sarĂ la musica a farla da padrona.


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‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ Â?‘ ’‘”–‡ŽŽ‘ —Â?‹…‘ ’‡” …‹––ƒ†‹Â?‹ ‡ ‹Â?’”‡•‡ La Valle si è messa in regola con il Decreto per cui tutte le amministrazioni locali sono tenute a istituire uno Sportello unico per cittadini e imprese che debbano presentare richieste di autorizzazione per avvio, sospensione o modiďŹ ca di attivitĂ produttive sul territorio. Un’adesione da parte di tutti i 18 Comuni della Valtrompia, piĂš la partecipazione di Collebeato, con capoďŹ la la ComunitĂ montana. “La ComunitĂ montana – dice

Marco Bassolini, assessore al Territorio –, ha inserito lo Sportello unico all’interno di un processo di acquisizione e gestione informatizzata dei dati territoriali, dopo l’avvio nel 2008 del Polo catastale di Valle Trompia. Inoltre, proďŹ ttando di un bando di ďŹ nanziamento regionale per la digitalizzazione dei procedimenti amministrativi ha guidato un’iniziativa di sinergia con la Valle Sabbia per utilizzare e incrementare il know how tecnologico della

societĂ Secoval, attiva nella gestione dei servizi comunaliâ€?. Il programma del Suap associato di Valle Trompia prevede un impegno economico da parte delle amministrazioni partecipanti stimato in 32.500 euro annui per i prossimi tre anni, con una partecipazione anche di Regione Lombardia nell’ordine dei 75mila euro. “Una volta presentata la domanda – spiega Bassolini –, l’utente non dovrĂ piĂš recarsi presso le diverse istituzioni per acquisire gli eventuali pareri

di competenza (Asl, Vigili del fuoco, Sovrintendenza), ma sarĂ lo Sportello unico che dovrĂ procurarseli. Se la domanda sarĂ corredata da tutte le certiďŹ cazioni o dichiarazioni, potrĂ avere l’effetto di autorizzare immediatamente l’avvio dell’attivitĂ , lasciando alle pubbliche amministrazioni solo il compito di controllare la veridicitĂ delle dichiarazioni. Il Dpr prevede che tutte le istanze siano presentate unicamente in forma telematica alla pubblica amministrazioneâ€?.

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ono ormai 20 anni che a Lodrino si pratica il karate: circa 500 ragazzi in vario modo hanno frequentato la palestra per imparare i segreti di uno sport che richiede attitudini particolari alla disciplina e concentrazione mentale. La storia del karate lodrinese è unica in valle considerando che è un paese di montagna con poco piĂš di 1700 abitanti che sembrano avere lo sport nel dna (vedi A.C.Lodrino ecc.). Il karate quest’anno però ha aggiunto una chicca particolare: il titolo italiano della cintura nera Maria Teresa Leni ai primi di maggio a Salsomaggiore nel kata individuale nella categoria iuniores: è lei la migliore delle italiane sotto i 20 anni. Oro impreziosito dal bronzo nel kumite e da un sensazionale risultato complessivo: la medaglia d’argento nel kata a squadre fascia A con la Leni e le atlete Jenny Motterlini (3° Dan, cosĂŹ si chiamano i livelli superiori) e Marta Benedetti (2° Dan). 20 anni fa a Lodrino si praticava un karate sportivo-amatoriale con i vari maestri del gruppo Goshin-do del gardonese Ninetto Gilardoni. Nel 2001 il cambio di marcia in senso piĂš agonistico con l’arrivo del Maestro Massimiliano Trainini, all’epoca, cintura nera 3° Dan

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livelli di perfezione con allori mondiali bresciani come i maestri Dario Marchini, Cristina Restelli, Simona Pellegrinelli, Mauro Galliani e altri. Come cresceva e diventava bravo il maestro Trainini piĂš volte campione italiano (dopo Lodrino aggiungeva le scuole di Castegnato, Dello, Cellatica, Agnosine, Esine, Cazzago) altrettanto facevano i suoi allievi in un crescendo continuo, con confronti e successi anche in gare internazionali. Ăˆ giusto ricordarne alcuni a cominciare dai primi anni quando i piccoli atleti partecipavano al “Trofeo Topolinoâ€? con le

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vittorie di Claudio Bettinsoli, Luca Trappa, Maria Teresa Leni, Enrica Zappa, Rossella Bettinsoli, Matteo Bettinsoli e Barbara Zappa. Negli anni si facevano largo anche nelle categorie superiori con Flavia Zappa, Matteo Bettinsoli, Giorgia e Matteo Cherchi fino a Maria Teresa Leni che cintura nera, medaglia d’argento ai regionali nel 2009, nel 2010 inanellava successi in serie: tre ori nella internazionale di Castelsangiovanni, due argenti ai nazionali. Senza dimenticare la cintura gialla Rebecca Ambrosi oro a Caravaggio. Poi successi in Germania ai Campionati tedeschi fino all’acuto singolare e collettivo a quelli italiani del 2011 dove è bronzo anche la cintura gialla Cristina Zappa e due volte oro Giorgia Cherchi cintura marrone. Attualmente sono 25 gli allievi (pure da Famea e Briale) agli ordini del maestro Trainini e del suo aiuto Leandro Zappa. Pagano una piccola quota di iscrizione, e il Kire (nome che il maestro ha dato ai suoi gruppi) Lodrino fa parte della locale Polisportiva: il Comune mette a disposizione la palestra delle scuole dove si allenano ogni martedĂŹ e sabato. Una disciplina affascinante. Ogni informazione al numero 339/1374117 (Trainini).

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‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ˜‹ƒ„‹Ž‹–Â? •‘˜”ƒ…‘Â?—Â?ƒŽ‡ Come ogni anno sulla base della “Convenzione fra la Provincia di Brescia e la ComunitĂ montana di Valle Trompia per la partecipazione della Provincia alla manutenzione straordinaria di strade intercomunaliâ€?, la ComunitĂ montana promuove la realizzazione di interventi volti al miglioramento della transitabilitĂ delle strade della Valle e la loro messa in sicurezza. “Entro la ďŹ ne di luglio – dice il responsabile dell’Area tecnica in ComunitĂ

montana, Fabrizio Veronesi – comincerĂ la gara d’appalto degli interventi programmati nel 2010: Graticelle, Memmo e Fiale a Bovegno (100mila euro), San Giovanni e Ome a Brione (80mila euro), Zoadello e Nistisino a Polaveno (110mila euro), vie S. Bernardino e S. Lorenzo a Villa Carcina (60mila euro). Predisposto, inoltre, il programma per gli interventi 2011. Tali interventi dovranno attendere il bando di ďŹ nanziamento regionale

e la conferma della partecipazione della Provincia di Brescia, che ďŹ no ad ora ha solo approvato i criteri di ripartizioneâ€?. Nel frattempo sono pervenute alla ComunitĂ montana sette richieste d’intervento: localitĂ Vaghezza a Marmentino (50mila euro), Caregno di Gardone Val Trompia (105mila euro), Pezzoro a Tavernole (80mila euro), Cologne e Stravignino a Pezzaze (80mila euro), Noboli a Sarezzo (105mila euro). Una scelta arrivata a seconda dell’urgenza

dell’intervento, della rotazione dei beneďŹ ci, della localizzazione disagiata e della coincidenza di ďŹ nanziamento con altri interventi. I progetti 2010 prevedono una quota di 129mila euro da parte della ComunitĂ montana, 120mila euro dalla Provincia e i rimanenti dai Comuni interessati; mentre per quelli del 2011 l’impegno dell’ente sovracomunale sarĂ nell’ordine dei 157mila euro, cui s’aggiungeranno i 129mila della Provincia e i 134mila euro delle rispettive municipalitĂ .

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el cuore dell’Africa per incontrare le intenzioni della gente e trasformarle in qualcosa di concreto. Ăˆ l’avventura di sei cugini che in un passamano generazionale da 10 anni scendono tra polvere e cielo del Ghana. Sei cugini provenienti dalle parrocchie di Lumezzane, Sarezzo e Cologne: Enrico, Paolo, Stefano, Elisabetta, Luca, Laura. “LunedĂŹ 18 luglio – spiegano Paolo e Stefano, due dei cugini – partiremo alla volta dello Stato del Ghana e avremo l’opportunitĂ di metterci alla prova, confrontarci e tendere una mano a chi è piĂš bisognoso di noi, sempre pronti a vivere l’esperienza consapevoli dello scambio reciproco. Vivremo a stretto contatto con una realtĂ che non riusciamo a comprendere forse proprio perchĂŠ cosĂŹ diversa dalla nostra. Certo, non andremo laggiĂš per portare cose, ma per trasmettere un messaggio alla gente, per portare i valori della solidarietĂ e la voglia di ricostruire, loro in prima persona, il proprio Stato, partendo da piccoli gesti quotidianiâ€?. A partire dal 2009, in Ghana la speranza di vita alla nascita è di circa 59 anni per i maschi e 60 anni per le femmine con una mortalitĂ infantile del 51 per 1000 nei nati vivi. Il tasso di natalità è di circa quattro bambini per donna. Ci sono circa 15 medici e 93 infermieri ogni 100mila persone. Nel 2003 il 4,5% del Pil del Paese è stato speso per la salute.

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quasi 35 anni. Allora giunse in Ghana insieme ad altri italiani e alcuni olandesi, collaborando strettamente con padre Emilio Gallo, scomparso due anni fa in un incidente d’auto: durante il primo anno cercò di imparare la lingua locale per poter celebrare Messa, poi venne affidato insieme ad altri missionari a una zona di Effiakuma, alla periferia di Takoradi. Quindi, il crescente impegno, specie nelle zone degradate della capitale ghanese. Lui ci farĂ da supporto, cosĂŹ come è stato per i nostri fratelli e sorelle piĂš grandi che ci hanno preceduto gli anni scorsi in quest’esperienza. Nostro zio ci guiderĂ in questa avventura, accompagnandoci e invitandoci a gustare esperienze diverse. Oltre alla scuola faremo probabilmente anche un po’ di grest insieme a un altro missionarioâ€?. Un gruppo di giovani che ha cercato di autofinanziare parte del viaggio anche con bancarelle dove acquistare di magliette, oggetti africani e lavoretti in cuoio realizzati a mano con materiali di recupero, facendosi conoscere tra Sarezzo e l’oratorio di Lumezzane San Sebastiano. Ora il 18 luglio si avvicina, i sei giovani cugini sono pronti a partire per un viaggio lungo tre settimane, durante il quale fare dell’Africa la propria casa. Anche questo può essere un messaggio di speranza per quanti, sfiduciati dal peso della quotidianitĂ , vedono in queste esperienze di solidarietĂ concreta un valore aggiunto.

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classica. Una prima dimostrazione si ha venerdĂŹ 15: nella nuova location del Chiostro dei Padri Somaschi all’interno del restaurato complesso di Santa Giustina, il duo Zeni-Principe, dalla dimensione cameristica ma innervato da una frizzante vena creativa estemporanea, propone “L’altro violino... con gustoâ€?, successi internazionali in chiave jazz. Celebri brani del classico repertorio jazz e note melodie di cantautori internazionali sono il

canovaccio di un concerto dallo sviluppo inaspettato sorretto dallo spiccato virtuosismo degli esecutori. La punta di diamante della manifestazione, GĂŠza HosszuLegocky considerato il piĂš grande violinista tzigano del mondo, si esibisce sabato 16 nella tradizionale sede di piazza Duomo (in caso di pioggia all’auditorium Ceccato). L’artista di origine gypsy, che fa della versatilitĂ la propria bandiera, con il suo scatenato gruppo “The 5 Devilsâ€? detterĂ il ritmo ad una

kermesse che si preannuncia scintillante. Il primo weekend si chiude in piazza Zanelli (in caso di pioggia sotto la Loggia della MagniďŹ ca Patria) con “L’altro violinoâ€?, un viaggio musicale che attraverso il violino di Richiedei, il trombone di Ottolini e la ďŹ sarmonica di Castrini, strumenti tipici della tradizione popolare, portano alle radici della musica da strada. Gli spettacoli iniziano alle 21.30. Per informazioni, www. comune.salò.bs.it. (v.b.)

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ebbene le piĂš importanti e significative strade dei pellegrini medioevali non coinvolgessero massicciamente il Garda e il suo territorio, anche le riviere gardesane erano percorse da coloro che si recavano a sciogliere i propri voti verso i luoghi della fede cristiana. CosĂŹ se l’itinerario Burdigalense – il piĂš antico itinerario documentato da un pellegrino che proveniente da Bordeaux era diretto a Venezia per imbarcarsi verso la Terra Santa – raggiunta Brescia puntava sulla campagna lonatese e attraversava Desenzano, Rivoltella, Sirmione e Peschiera per dirigersi alla volta di Verona, nell’alto lago esistevano ‘hospitali’ che si affiancavano ai numerosi conventi e monasteri disseminati lungo tutto il perimetro delle riviere nel compito di assistere e curare pellegrini e viandanti bisognosi di alloggio, di ristoro e di cure. Oggi il Garda ripropone, in una sorta di ideale itinerario le mete di un percorso dello spirito, occasioni di riflessione e di meditazione, di recupero di quell’equilibrio interiore di cui l’attuale societĂ ci rende sempre piĂš affamati ed in cui il pellegrinaggio dentro se stessi può avere ancora ritmi e dimensioni umani. Tre le mete nel bresciano: il Santuario della Madonna di Montecastello a Tignale, il Santuario della Madonna del Carmi-

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lenta battaglia tra Bresciani e Trentini, una luce abbagliante paralizzò i Trentini, permettendo ai Bresciani di sopraffarli. Gli abitanti di Tignale testimoniarono la presenza di Maria sulla montagna in forma di stella luminosa, per cui il primo titolo sarĂ â€œMadonna della Stellaâ€?. La chiesa inferiore romanico-gotica possiede affreschi rinascimentali del tardo ‘400, mentre quella superiore ha l’altare maggiore di legno dorato e, al posto della pala, una invetriata dietro alla quale si nota la miracolosa immagine della Madonna. Degno di nota l’exvoto piĂš grande d’Italia: un dipinto

del ‘600 che raffigura una battaglia. L’antico Santuario della Madonna del Carmine è situato nel cuore della verde Valtenesi, tra Desenzano e Salò. Il luogo è avvolto di devoto silenzio. Un ampio piazzale alberato porta alla chiesa che risale al secolo XV, ad un’unica navata, con caratteristiche romano-gotiche e veneto-lombarde e tutta ricoperta di pregevoli affreschi che fanno pensare alle scuole pittoriche del Mantegna e del Foppa. Una tradizione vuole che siano stati i pescatori del luogo ad esprimere la loro riconoscenza alla Vergine per averli salvati dalle improvvise e tremende tempeste che si scatenano sul lago. A Maguzzano, nelle campagne lonatesi sorge l’Abbazia gestita dal 1938 dalla Congregazione dei Poveri Servi e Serve della Divina Provvidenza del sacerdote veronese Don Giovanni Calabria. Una antica “Abatiolaâ€? benedettina sorgeva presso una strada romana alla fine del IX secolo. Nel 1490 fu riedificata quasi dalle fondamenta e ornata della bella Chiesa rinascimentale, a una sola navata, con interessanti affreschi e tele (tra cui La Pala dell’Assunta, opera del Moretto) e un bel Crocifisso ligneo e del Chiostro, elegante ed armonico, ritmato da alte colonne rinascimentali. L’Abbazia organizza periodicamente ritiri ed esercizi spirituali e offre ospitalitĂ a religiosi e a laici.

´,O SRQWHÂľ WUH VHUDWH GD YLYHUH LQ FRQFHUWR Il ponte. Un simbolo per Gavardo, ciò che unisce la piazza del municipio a quella della chiesa. Il ponte che, a piĂš riprese, con gli austriaci e con il 29 gennaio 1945, è stato distrutto e sempre ricostruito, che insomma rappresenta l’emblema, ancor prima che uno snodo fondamentale, del paese valsabbino. Proprio a quel ponte, ma soprattutto ad un ponte che unisca cultura e musica di generi e tempi diversi, hanno pensato gli organizzato-

ri della prima edizione del festival “Il ponte. Gavardo in concertoâ€?. Il progetto, presentato dall’associazione Concerto e dall’associazione Capitolium, curato dai direttori artistici Alessandra Moreni e Fabio Larovere, si articola in un programma di tre serate: sabato 16, 23 e 30 luglio. Ciascuno di questi eventi – il ritrovo è ďŹ ssato alle 18 per l’“aperitivo letterarioâ€? e alle 21 per i piĂš classici concerti musicali – è ambientato, di volta in volta, in diversi

parchi di Gavardo. Insomma si tratta di una volontĂ ben precisa: “valorizzare il territorio tramite la cultura e la musicaâ€?, questo il pensiero dei creatori del festival e del vice-presidente dell’associazione Capitolium, Sergio Masini. I tre palcoscenici naturali, dove ci si dĂ appuntamento per le tre serate, sono il vecchio Mulino, il parco dell’Isolo e parco Baronchelli. In programma per il primo incontro, (domani) alle 18 presso il vecchio Mulino, “Vite parallele: il ďŹ ume Chiese e il ďŹ ume Danubioâ€?, un racconto di storie e tradizioni legate al ďŹ ume che nasce dal monte Fumo. I racconti, che prenderanno forma nelle voci di Fabio Larovere e Antonio Palazzo, sono accompagnati a ritmo di valzer dal musicista Davide Bonetti. Mentre alle 21 presso il parco Baronchelli andrĂ in scena un concerto di chitarre e mandolini. Sabato 23 luglio si prose-

gue, alle 18 presso il parco dell’Isolo, con un laboratorio sonoro per ragazzi e, alle 21, con “I suoni della preistoriaâ€? a cura dell’etnomusicologo Walter Maioli. InďŹ ne, il 30 luglio, alle 18 al parco dell’Isolo, è in programma lo spettacolo semiserio “Amor sacro‌ amor profanoâ€? con Luciano Bertoli e Ombretta Ghidini. Mentre in serata, stesso posto alle 21, il concerto “Dal Barocco al cinemaâ€? del gruppo “Mascoulisse Quartetâ€?, formato da quattro giovani musicisti bresciani. Alessandra Moreni, giovane direttrice del festival, ha enfatizzato molto l’attenzione per i suoi coetanei: “Abbiamo cercato di creare un programma interessante e accattivante soprattutto per i giovani che, in queste occasioni, potranno (ri)scoprire anche il proprio territorioâ€?. Negli intervalli si potrĂ anche cenare in un ristorante della zona a prezzo ďŹ sso.

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Il Comune di Castegnato ha stipulato una convenzione con l’Agenzia delle entrate per la lotta all’evasione ďŹ scale. La delibera della Giunta è nell’ambito delle previsioni legislative che prevedono un incentivo ai Comuni che collaborano con il riconoscimento di una quota pari al 50% da calcolarsi sulle maggiori somme riscosse a titolo deďŹ nitivo relative a tributi statali accertati grazie alle segnalazioni qualiďŹ cate informatiche trasmesse all’Agenzia

La macchina organizzativa per la 16ÂŞ edizione di Franciacorta in Bianco, la rassegna sul latte e i suoi derivati, è avviata e Castegnato si appresta ad ospitare la manifestazione dal 7 al 9 ottobre. Nata nel 1996 su iniziativa del Comune (che con Castegnato Servizi è promotore e organizzatore) con lo scopo di valorizzare il latte prodotto dagli allevatori locali, Franciacorta in Bianco si è sviluppata. Fra le novitĂ , l’attenzione alla sicurezza alimentare.

L’Avis locale, l’associazione Amici del calcio di Rovato e il Comune di Rovato presentano “Rovato Canta Giovaneâ€?, manifestazione canora per giovani voci che arriva in piazza Cavour dalla popolare trasmisione televisiva “Io cantoâ€?, in onda su Canale 5. Ospiti della serata saranno i giovani cantanti ormai famosi per il pubblico televisivo e non. Ospite speciale, da X Factor, la cantante Ambra Marie. Il concerto (ad ingresso libero) è domenica 17 luglio alle 21 in piazza Cavour.

delle entrate. Collaboreremo con gli UfďŹ ci dell’Agenzia delle Entrate – commenta il vice sindaco e assessore al Bilancio Patrizia Turelli – al ďŹ ne di agevolare un’approfondita conoscenza del territorio, fornendo dati e notizie utili sulla realtĂ socio-economica locale. Parteciperemo all’accertamento attraverso la trasmissione di segnalazioni qualiďŹ cate atte a determinare maggiori imponibili ďŹ scali e contributiviâ€?.

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el nome “Piano emergenza caldo 2011â€? sono incluse tutte le dritte, semplici e utili, da conoscere per trascorrere una serena estate “al frescoâ€?, con l’aggiunta quest’anno di nuove e invitanti proposte. L’idea, in capo all’assessore ai Servizi sociali Agostino Pedrali, in sinergia con la responsabile all’Area servizi alla persona Daniela Antonini, parte dal desiderio di proseguire l’attiva collaborazione col Gruppo Volontari del soccorso e l’Associazione pensionati Coccaglio, orientata a predisporre “un piano d’intervento mirato ad alleviare, durante l’emergenza della calura estiva, la solitudine e i disagi di persone deboli e anzianeâ€?. Le strategie piĂš significative messe in atto riguardano: l’attivazione – oltre al numero verde dell’Asl 800 995988 – di un telefono specifico (030/7725713-714), riservato ai residenti e attivo tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 (sabato e domenica attivo il cellulare 335/7250663), al quale poter rivolgersi per essere ascoltati e chiedere aiuto in casi di possibile emergenza. Ma c’è anche l’opportunitĂ di poter consultare fino al 15 settembre le segnalazioni del sistema di previsione del disagio meteo-climatico (con pubblicazione della scala di

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demecum sull’emergenza caldo) nei principali punti d’aggregazione (Urp, farmacie, uffici pubblici, centri diurni, studi medici, poliambulatori...) e recapitato direttamente a casa degli anziani seguiti dagli operatori del servizio di assistenza domiciliare; possibilitĂ di beneficiare della disponibilitĂ dei volontari del soccorso e dell’Associazione pensionati per i trasporti a visite mediche, analisi, interventi sanitari e consegna a domicilio di farmaci e spesa, in relazione alle diverse necessitĂ . La ciliegina sulla torta di questo articolato progetto pensato e predisposto dal Comune, riguarda però quest’anno l’esordio della curiosa iniziativa “E... state freschi 2011â€? che prevede l’attivazione di due rigeneranti giornate all’insegna del relax – giovedĂŹ 21 luglio e giovedĂŹ 11 agosto – da trascorrere immersi nel verde presso il centro natatorio Lido Sassabanek d’Iseo. “L’iniziativa – spiegano dal Comune – è riservata a pensionati e nipoti e include il viaggio in pullman gratuito con accompagnatore per l’intera giornata (partenza alle 9 davanti al Municipio e ritorno per le 17.30) offerto dall’Amministrazione, mentre il costo dell’ingresso in piscina è di soli 5 euroâ€?. Le iscrizioni si ricevono nella sede dell’Associazione pensionati dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9 alle 11.30.

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La ComunitĂ montana, il Consorzio Bim con la compartecipazione economica della Provincia hanno approvato le linee guida per gli interventi di integrazione lavorativa e socio-economica, al ďŹ ne di contrastare la crisi socio-economica, che prevedono l’erogazione di voucher del valore di 400 euro lordi a lavoratori che potranno essere adibiti alle seguenti attivitĂ : servizi spazzamento, pulizia, sfalcio del territorio e dei parchi comunali; servizi di manutenzione

Il coro “Rosa Camunaâ€? di Sellero ha in programma un’estate intensa di concerti. Dopo la partecipazione alla “Mangia e vaiâ€? a Case di Viso, domenica 17 luglio alle 14 partecipa alla Santa Messa al Rifugio Volano di Cimbergo; a seguire i canti presso il Rifugio De Marie. Domenica 24 luglio alle 21 c’è il concerto presso la chiesa di Paspardo; mercoledĂŹ 3 agosto, alle ore 20.45, il concerto itinerante alla mostra mercato Pescarzo. Domenica 7 agosto, alle ore 21, il

e pulizia degli ediďŹ ci pubblici; servizi di manutenzione: parchi giochi, ediďŹ ci comunali, strade urbane, rurali e montane; servizi in occasione di manifestazioni ďŹ eristiche, sportive, culturali, caritatevoli; lavori di emergenza o di solidarietĂ . I destinatari degli interventi di integrazione lavorativa e socio-economica sono i lavoratori disoccupati o in cassa integrazione. Si può presentare richiesta presso l’UfďŹ cio segreteria del Comune entro le 12 di venerdĂŹ 22 luglio.

concerto a “Loveno e Grumello in festaâ€?. Sabato 27 e domenica 28 agosto il coro “Rosa Camunaâ€? sale al Rifugio Adamè per trascorrere due giornate in compagnia con buona musica e tanta allegria. VenerdĂŹ 2 settembre, inďŹ ne, alle ore 21 si esibisce in un concerto a Malonno in occasione di “Arti e Mestieriâ€?. L’intensa attivitĂ si ferma ďŹ no a domenica 25 dicembre nella chiesa parrocchiale di Sellero la sesta rassegna corale organizzata dal coro “Rosa Camunaâ€?.

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on Giuseppe Pedrazzi, classe 1946, è nativo di Santicolo di Corteno, quando ancora il Comune non aveva aggiunto al suo nome quello del premio Nobel Camillo Golgi. Si tratta di una vocazione maturata a 7/8 anni, dopo aver ascoltato la predica di un frate e ripresa a 11 anni, grazie anche al sostegno spirituale del cugino don Gregorio Salvadori (oggi quiescente a Lava di Malonno, con l’incarico di esorcista). L’ordinazione, avvenuta per le mani del vescovo Morstabilini, è del giugno 1971. Da allora comincia la cura d’anima: come curato a Vezza d’Oglio (1971-76) e Corti (1976-81); in qualitĂ di parroco a Sellero (1981-85), a Corteno Golgi (1985-2001), a Esine e Plemo (2001-2011). Don Giuseppe è in procinto di trasferirsi a Ponte di Legno “nello spirito di obbedienza – sottolinea – che devo al Vescovoâ€?. Dopo la sua partenza la parrocchia di Esine non avrĂ piĂš un parroco residente, entrando in essere un nuovo esperimento pastorale che riguarda l’intera Valgrigna. Ma di questo semmai parleremo (magari dopo il

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ducia nel futuro condotto in prima persona dalla Provvidenzaâ€?. Ma poi continua: “I fedeli che hanno trovato nella mia persona, nel carattere, nel modo di fare qualche ostacolo e si sono tenuti lontano, adesso hanno l’opportunitĂ preziosa di riprendere il cammino spirituale. C’è purtroppo qualche debito residuo in seguito ad opere varie che insieme abbiamo deciso. Mi auguro che si continui con la generositĂ mostrata in passato. Per quanto concerne Ponte di Legno, Pontagna, Precasaglio sono un po’ preoccupato perchĂŠ perdono due buoni sacerdoti in un colpo (parroco e curato) e in cambio ricevono solo mezzo prete: 65 anni d’etĂ non permettono purtroppo piĂš gli slanci e gli entusiasmi giovanili, anche se il cuore, dal punto di vista degli affetti, non invecchia. Vado per servirli come preteâ€?.

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, PDQXIDWWL UHFXSHUDWL VXO 6HQWLHUR GHL ILRUL La Prima guerra mondiale ebbe, sulle montagne e sui ghiacciai dell’Adamello, alcuni dei momenti piĂš significativi dal punto di vista tattico, strategico, militare e alpinistico. Le montagne del Presena, di Punta Venezia, del Venerocolo, del Pian di neve, delle vedrette di Lares e Genova, furono luoghi nei quali per tre lunghi anni uomini dei due eserciti in lotta costruirono le loro case, i loro rifugi, i luoghi di combattimento. Ăˆ il caso della conca del Lagoscuro dove venne costruito un villaggio alpino di guerra, analogamente a quanto avvenne al Montozzo e nella conca del Garibaldi. Ma questo era il piĂš alto, il piĂš difficile da rifornire, da mantenere e da difendere, il piĂš alpinistico intorno ai 3.000 metri. LĂŹ le Guide alpine dell’alta Valle realizzarono un sentiero: il “Sentiero dei fioriâ€?. Su quel sentiero, che aggira il Gendarme di Casamadre, c’erano le due passerelle aeree che gli alpini costruirono per poter aggirare il Gendarme e raggiungere il villaggio del Lagoscuro. L’anno scorso l’associazione “Amici del Lagoscuroâ€? ha coinvolto il Comune di Ponte di Legno, la Provincia e il Parco Adamello nella ricostruzione dei manufatti della Guerra Bianca investendo circa 200mila euro, finanziati dal Comune di Ponte di Legno. Ăˆ stata studiata, progettata e realizzata la ricostruzione delle due passerelle, basata su fotografie dell’epoca, lunghe 55 e 75 metri. Ad occuparsi del ripristino è stata la guida alpina Dario Melotti che l’estate scorsa le ha posizionate dove si trovavano le originali. L’inaugurazione avviene domenica

17 luglio, con una vigilia il 16 alle 21 presso la sala consigliare di Ponte di Legno, dove vi sarĂ la presentazione del Sentiero dei fiori e delle sue passerelle. Domenica 17 l’arrivo alle passerelle è alle 11 dove ci sarĂ la cerimonia di inaugurazione dei nuovi manufatti. In caso di maltempo, l’escursione sarĂ rimandata alla domenica successiva. Ăˆ indispensabile avere il kit da ferrata. (Davide Alessi)

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diversi malanni, da quelli che afiggonno le vie respiratorie ďŹ no ai dolori reumatici e alle malattie della pelle. Tutto questo grazie ai fanghi o alle acque con proprietĂ terapeutiche, impiegati in un metodo di cura che non appartiene alla medicina alternativa, ma è considerato preventivo e complementare alla medicina tradizionale, tanto che il Servizio sanitario nazionale prevede il rimborso di un periodo di cura per anno. L’efďŹ cacia di

acque ricche di sali minerali, somministrate generalmente per inalazione, e di fanghi è comprovata ed al proposito si è espresso anche un progetto avviato anni fa a livello nazionale in collaborazione tra ministero della Salute e Federterme: si tratta del progetto Naiade, che ha consentito di gettare uno sguardo d’insieme sulla situazione delle stazioni termali in italia. Il rafforzamento del sistema immunitario prodotto dai

trattamenti consentirebbe una maggiore resistenza alle malattie e una minore necessitĂ di ricorso ai farmaci. Una cura, quindi, salutare da molti punti di vista, che a ragione gode della fama che da sempre gli viene tributata, ad esempio da Cassiodoro nelle Variae: “Le terme, alimentate da vapori caldi, sono piĂš salubri di qualsiasi bagno riscaldato artiďŹ cialmente, poichĂŠ la Natura eccelle di gran lunga l’umano ingegnoâ€?.

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on l’avvento della stagione estiva e il consueto aumento delle temperature iniziano da parte del governo e degli enti locali le importantissime campagne di sensibilizzazione per quanto riguarda l’emergenza caldo valutata sulla popolazione anziana. Secondo indagini statistiche effettuate a livello nazionale, a rischio sarebbero tra il 10 e il 20 % della popolazione avanti con l’etĂ , percentuale alla quale vanno aggiunte quelle persone che per cause varie vivono nella piĂš completa solitudine, domiciliate in case con una logistica ostile e senza alcun aiuto esterno. In questo contesto Acquanatura s.r.l sulla scia del Progetto “Senior Livingâ€?, vuole inserirsi come punto di riferimento per dare ospitalitĂ e assistenza a tutti gli anziani bresciani e non che necessitano, in questo periodo di caldo torrido, di un luogo fresco dove trascorrere giornate liete, in compagnia e assistiti giornalmente. Le Terme di Angolo e la nostra strut-

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tura ricettiva si prestano in maniera unica e splendida a questa iniziativa: dal punto di vista ambientale non si può dimenticare il microclima perfetto che si crea nella vallata dove sono site, nonchĂŠ la flora e la fauna di cui essa è dotata in abbondanza e lo splendido paesaggio che la abbellisce. Tutto ciò, unito alla compagnia e all’allegria, sarĂ di stimolo psicologico per tutti i villegianti, in modo che possano trascorrere un sereno periodo di ferie. Coloro che, alle prese con qualche problema fisico, in cittĂ sarebbero rimasti chiusi soli in casa per intere giornate senza alcuna assistenza o avrebbero seria-

mente rischiato problemi di salute, anche gravi, uscendo all’aperto con temperature proibitive nelle ore piĂš calde del giorno, potranno in questo modo accedere alla possibilitĂ di un soggiorno in montagna. PerchĂŠ purtroppo la realtĂ odierna con la quale bisogna fare i conti è che solo poche delle persone bisognose ed anziane riescono ad essere raggiunte da servizi adeguati al clima del periodo e alle loro necessitĂ . Qui alle Terme di Angolo, invece, verrĂ data la possibilitĂ a tante persone di vivere allegramente e in completa tranquillitĂ fisica e mentale degli splendidi squarci di vita in completo relax, stando in compagnia e soprattutto in completa sicurezza. Infatti, oltre ad una pura azione di ospitalitĂ e accoglienza durante il soggiorno, verranno parallelamente attivate anche delle campagne di sensibilizzazione volte alla cura dell’anziano, sia in situazioni critiche come il periodo estivo, sia in tutti i casi della normalitĂ quotidiana in modo che l’allerta non si limiti a pochi mesi all’anno. Acquanatura

attraverso l’idea prossima futura del “Senior Livingâ€? vuole partecipare attivamente e in maniera innovativa alla cura a 360 gradi della popolazione anziana, offrendo servizi materiali e coinvolgimento umano a coloro che stanno affrontando una difficile stagione della loro vita. L’offerta quindi non è solo quella del classico soggiornoâ€?climaticoâ€? per assaporare la frescura della zona, situata a circa 500 m s.l.m, nĂŠ l’unico beneficio ver-

rĂ dalle brezze provenienti dalle cime della Presolana, che dall’alto dei suoi 2521 metri domina sulla vallata. La nostra, infatti, sarĂ un’offerta integrata, orientata al benessere totale della persona, con il duplice obiettivo sia di limitare i pericoli derivanti dall’opprimente afa cittadina sia di regalare ai nostri ospiti quel valore aggiunto che meritano e che solo in rarissimi casi si può trovare nelle strutture esistenti.



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Espose loro un’altra parabola, dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?â€?. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!â€?. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?â€?. “No, rispose, perchĂŠ non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme ďŹ no alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponĂŠtelo nel mio granaioâ€?â€?. Espose loro un’altra parabola, dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il piĂš piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è piĂš grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi ramiâ€?. Disse loro

un’altra parabola: “Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, ďŹ nchĂŠ non fu tutta lievitataâ€?. Tutte queste cose GesĂš disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole perchĂŠ si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste ďŹ n dalla fondazione del mondo. Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: “Spiegaci la parabola della zizzania nel campoâ€?. Ed egli rispose: “Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i ďŹ gli del Regno. La zizzania sono i ďŹ gli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la ďŹ ne del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, cosĂŹ avverrĂ alla ďŹ ne del mondo. Il Figlio dell’uomo manderĂ i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquitĂ e li getteranno nella fornace ardente, dove sarĂ pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!â€?.

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Rn servirebbe commentare il Vangelo di questa domenica: GesÚ stesso spiega il significato della parabola ai suoi discepoli per far loro capire che il tempo di Dio non coincide col tempo dell’uomo. A noi spetta il bisogno della soluzione, a Dio il coraggio della pazienza. In questo miscuglio di già e non ancora dove Dio alla fine sa cosa sarà alla fine, ma Lui stesso non si arrende a sospettare una soluzione diversa. Come se Dio avesse voltato le spalle al suo sapere, al suo conoscere la fine per lasciare che i frutti si compiano da sÊ; come se avesse lasciato il finale aperto sulla possibilità dell’impossibile fino al cambiarsi della gramigna in grano. Il panorama della parabola sembra statico: buono e cattivo che crescono insieme fino al momento finale. Una semplificazione narrativa che non nega la possibilità dell’intrecciarsi dei destini e lo sfumarsi delle soluzioni possibili. Come per il grande

,O 3DQH GHOO¡DPLFL]LD “Il nostro pane quotidiano: il tuo Figlio diletto, il Signore nostro GesĂš Cristo, dĂ a noi oggi: in memoria e comprensione e venerazione dell’amore che egli ebbe per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patĂŹâ€?. San Francesco interpreta il pane della preghiera che GesĂš ci ha insegnato, nel senso eucaristico, sull’onda del quarto Vangelo dove lo stesso GesĂš si rivela come il Pane disceso dal cielo e il Pane di vita. Il Santo di Assisi non si ferma ad una contemplazione astratta, per Francesco quel pane dice una presenza particolarmente umana, racconta una persona: l’amore che ebbe per noi, le sue parole (disse), le sue azioni (fece) e i suoi sentimenti (patĂŹ). Quel pane quotidiano è tutto GesĂš nella sua umanitĂ . Anche il nostro ve-

scovo Luciano, nell’omelia nel giorno del Corpus Domini che partendo dalle parole di GesĂš: “Questo è il mio corpo che viene consegnato per voiâ€? ha commentato: “Il corpo, cioè l’uomo, la sua posizione nel mondo, le sue parole col loro timbro e le sue azioni col loro stile, i rapporti che quest’uomo ha stabilito con gli altri, la sua presenza nella societĂ , i suoi sogni e i suoi progetti, le sue sofferenze: tutto questo è quel pane che GesĂš spezza e dĂ ai discepoli perchĂŠ se ne nutranoâ€?. Il pane che non deve mancare alla tavola del cristiano, l’alimento base della sua esistenza è GesĂš. Il suo stare nel mondo in mezzo agli uomini, come presenza di amicizia, per condividere il suo sogno sull’uomo e sul mondo: il Regno. Viviamo in una societĂ consu-

mistica, gettando il cibo non mangiato tra i rifiuti. Gli impegni ci portano a consumare in fretta e in solitudine il nostro pasto. Pensiamo piÚ alla salute che alla salvezza. Coltiviamo il corpo frequentando palestre e la linea con diete, ma i nostri sentimenti sono provati da un’assenza e da un vuoto, e cosÏ le malattie alimentari aumentano insieme ai disagi affettivi. Se tornassimo a nutrirci di relazioni, di amicizia, di vicinanza, di affetti senz’altro staremmo meglio e saremmo piÚ felici. Questo voleva trasmetterci GesÚ insegnandoci a chiedere il pane nella preghiera: non semplicemente un alimento, ma un segno della comunione con Lui e con ogni uomo, perchÊ attraverso l’amicizia trasfiguriamo il volto di questo mondo.

albero che esce dal seme di senape e la pasta che cresce con il lievito. Non è una situazione statica; piuttosto segna il dinamismo della storia visto dalla parte di Dio. Le nostre soluzioni a breve termine vedono solo pochezza e distinzione dove Dio vede sviluppo e redenzione. CosĂŹ i nostri occhi devono sopportare la contraddizione di un Dio che non interviene a risolvere il dissidio di bene e male e nella nostra pochezza continuiamo a rimanere scandalizzati davanti all’ingiustizia tanto da desiderare di risolvere noi quello che Dio non vuole risolvere. Quando la soluzione che ci è data sta proprio nelle due piccole parabole che accompagnano la visione grandiosa del campo del mondo: sta nella pazienza del piccolo granello e del poco lievito che piĂš del resto cambiano le cose. Lontano dall’apparenza della grandezza il Regno di Dio cresce in modo insospettabile. E non deve mancare la fede nel riconoscerlo, altrimenti continuerĂ la nostra im-

pazienza nel chiedere a Dio la soluzione immediata. Che non verrĂ ; perchĂŠ la soluzione è il Regno di Dio che sviluppa nella storia la vera scommessa di Dio. Nonostante sia meno visibile, immediato e definitivo. Ed è – continuamente – il modo di Dio di credere nell’uomo senza costringerlo a credere; è il sottile, piccolissimo desiderio messo nel cuore dell’uomo che aspetta di fare frutto e di scaldarsi con le parole di Cristo fino a diventare quel grande albero che sembra non cresca mai e quel lievito senza il quale il pane non avrebbe la giusta consistenza. Ăˆ il richiamo a chi è di Cristo a non cedere al bisogno di contare per il mondo: la terra non sa del piccolo seme e il pane non conosce la forza del lievito. Eppure nĂŠ l’uno nĂŠ l’altro sarebbero qualcosa senza la terra e la farina. Come il grano nel campo e la sua necessaria convivenza con la gramigna. Fino alla fine. CosĂŹ si muove la storia tra la nostra impazienza e il tempo di Dio.


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Š‹‡•ƒ –‡†‡•…ƒ ˜˜‹ƒ–ƒ Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ †‡Ž †‹ƒŽ‘‰‘ DzƒŽŽƒ Â’ÂƒÂ”Â‹Çł Si è concluso domenica 10 luglio a Mannheim con una Messa solenne il primo atto del processo di dialogo avviato dalla Conferenza episcopale tedesca (Dbk) per il futuro della Chiesa cattolica. “Un dialogo alla pariâ€? è il giudizio unanime dei Vescovi presenti e dei laici sull’incontro di due giorni svoltosi alla presenza di 300 tra rappresentanti delle diocesi, del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (Zdk), universitĂ , ordini religiosi e associazioni. “L’azzardo

è stato premiatoâ€?, ha detto mons. Robert Zollitsch, presidente della Dbk (nella foto), sottolineando “l’atmosfera di ascoltoâ€? e “lo scambio di esperienze, preoccupazioni e speranzeâ€? che è stato “arricchenteâ€?. Mons. Zollitsch ha detto di essere “colpito dalla grande solidarietĂ e simpatia verso la nostra Chiesaâ€?: “La direzione del nostro cammino è giusta. Posso assicurare che proseguiremo su questa stradaâ€?. “A Mannheim abbiamo potuto

sperimentare cosa vuol dire essere in cammino uniti nella fedeâ€?, ha affermato mons. Zollitsch, raccontando di aver “percepito che sta nascendo una nuova capacitĂ di linguaggio e comunicazione nella Chiesa tedescaâ€?. Mons. Zollitsch ha inďŹ ne annunciato che ad agosto, accompagnato dal card. Reinhard Marx e dai vescovi Bode e Overbeck, riferirĂ a Benedetto XVI sugli sviluppi del processo di dialogo.

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Gavvero celebre la parabola del seminatore che “uscĂŹ a seminareâ€?. Ma è interessante cogliere i diversi significati che il testo di Matteo ci offre; “pagina in qualche modo autobiograficaâ€? dice papa Benedetto all’Angelus di domenica 10 luglio, il primo pronunciato da Castel Gandolfo dove si trova per il periodo estivo. Pagina autobiografica, spiega il Papa, perchĂŠ “riflette l’esperienza stessa di GesĂš, della sua predicazioneâ€?. C’è una sorta di cammino della Parola di Dio, e questo cammino si compie quando la parola, dopo essere stata pronunciata, ritorna a Dio sotto forma di preghiera, di ringraziamento, di lode. E in questo cammino, un altro elemento importante è il terreno dove la parola arriva: c’è chi “ascolta superficialmenteâ€? ricorda il Papa ma non “accoglieâ€? la Parola: è il seme caduto lungo la strada e mangiato dagli uccelli prima ancora che possa germogliare. La Parola non viene “interiorizzataâ€? e dunque non rimane; cosĂŹ come non resta e non fa frutto se non si ha perseveranza: “C’è chi l’accoglie sul momento ma non ha costanza e perde tutto; c’è chi viene sopraffatto dalle preoccupazioni e seduzioni del mondo; e c’è chi ascolta in modo recettivo come il terreno buono: qui la parola porta frutto in abbondanzaâ€?. Cosa ci dice Matteo con questo celebre brano? Che la parola è innan-

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zitutto fonte di dialogo: porta frutto quando è ascoltata, riconosciuta, celebrata. Un brano, dunque, che vuole mettere in primo piano l’ascolto, la nostra capacitĂ di cogliere nella Parola di Dio il nostro impegno quotidiano per costruire il rapporto con l’altro, per far crescere la societĂ . Il seme caduto tra i rovi, ci dice della lotta interiore, spirituale per trattenere la Parola combattendo pensieri, tentazioni. Interessante rilevare che se per i terreni poco buoni Matteo ci offre tutta una serie di considerazioni, per il terreno buono, non dice nulla se non che porterĂ frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Ma, domandiamoci, qual è il terreno buono? Ăˆ quello che non ha pietre, rovi; che è reso arido dal sole? O è un terreno che pur avendo tutto questo, è stato “curatoâ€?, cioè si è affidato alle cure del seminatore, e proprio per questo è capace di accogliere il seme, di affidarsi alla forza della parola accolta e vissuta. Ed ecco l’altro elemento che papa Benedetto pone all’attenzione

dei fedeli: la predicazione di GesĂš, l’uso delle parabole. Sempre in Matteo troviamo la domanda dei discepoli: perchĂŠ parli a loro con parabole? La risposta è una distinzione tra chi ha accolto la Parola e chi ancora non è entrato in dialogo. Ai discepoli può parlare del Regno di Dio apertamente; invece agli altri, a coloro che non sono ancora in dialogo, deve annunciarlo in parabole, “per stimolare appunto la decisione, la conversione del cuoreâ€?; le parabole, spiega infatti il Papa, “per loro natura richiedono uno sforzo di interpretazione, interpellano l’intelligenza ma anche la libertĂ â€?. Importante a questo punto sottolineare il verbo “convertireâ€?: le parabole sono un linguaggio teso non solo e non tanto alla comprensione, quanto proprio alla conversione, a quell’accogliere interiormente la Parola e farla fruttificare. Papa Benedetto con San Giovanni Crisostomo dice: “GesĂš ha pronunciato queste parole con l’intento di attirare a sĂŠ i suoi ascoltatori e di sollecitarli assicurando che, se si rivolgeranno a lui, egli li guarirĂ â€?. In fondo, afferma ancora papa Benedetto, “la vera parabola di Dio è GesĂš stesso, la sua persona che, nel segno dell’umanitĂ , nasconde e al tempo stesso rivela la divinitĂ . In questo modo Dio non ci costringe a credere in lui, ma ci attira a sĂŠ con la veritĂ e la bontĂ del suo figlio incarnato: l’amore, infatti, rispetta sempre la libertĂ â€?.

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“NĂŠ una cifra, nĂŠ una percentuale, ma esseri umani al 100%, con un messaggio da offrireâ€?: è questa per il patriarca latino emerito di Gerusalemme, Michel Sabbah, la deďŹ nizione dei cristiani palestinesi, riportata in una nota diffusa dal Patriarcato latino della CittĂ Santa. “Dovete cooperare con la vostra società – scrive Sabbah rivolgendosi alla comunitĂ cristiana palestinese – dal momento che la vostra comunitĂ non è il vostro nemico. E nonostante una parte di essa vi è stata nemica, vi ha maltrattato, oppresso e privato della vostra libertĂ e dell’accesso al lavoro, dovete continuare a lavorare e perseverare nella vostra missioneâ€?. Missione che affonda nella storia: la storia cristiana della Palestina è la radice di ogni palestinese e nessuno dovrebbe averne paura.

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al 20 agosto nell’Oasi “Cuore Immacolato di Mariaâ€? a Zovello di Ravascletto, in provincia di Udine, 35 Ancelle della CaritĂ , elette dalle province religiose di appartenenza, a nome delle quasi mille consorelle in servizio in Italia e nel mondo, dopo aver pregato e riettuto sull’essere e il divenire del loro Istituto, provvederanno a tracciare il cammino dell’Istituto per il prossimo sessennio e in seguito a eleggere la superiora generale.

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alle Pievi alla riforma, passando per la religiositĂ e la fede dei monaci: sono stati questi i tre temi che hanno segnato le tre tappe nei giorni scorsi di “Terre di fedeâ€?, il percorso storico, artistico e spirituale in sei luoghi di cittĂ e provincia. La Chiesa nella storia e il suo modo di porsi in relazione all’uomo e a Dio; in ogni tappa una rilettura dell’essere Chiesa in un contesto diverso, che, necessariamente, è condizionata dall’uomo del proprio tempo, dal suo spirito e dal suo modo di vedere le cose e se stesso. Facile oggi analizzare il passato, non cosĂŹ nel momento in cui la contemporaneitĂ chiede e interroga. MercoledĂŹ 6 luglio la Pieve di San Pancrazio, illuminata per l’occasione al suo interno con luci studiate scenograficamente per far risaltare la bellezza della struttura architettonica, ha ospitato l’elevazione spirituale legata alle Pievi. “Sono strutture che noi vediamo bianche − ha spiegato don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano− e che ammiriamo per la loro pulizia e rigore, ma non erano cosĂŹ. Erano completamente affrescate con i racconti della Salvezza in un tripudio di coloriâ€?. Le Pievi, come punti di riferimento per la gente e “un modo veloce per evangelizzareâ€?. GiovedĂŹ 7 la zona interessata è stata quella della Franciacorta; l’elevazione spirituale ha raccontato il modo di essere Chie-

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me nel monastero si realizza un tipo di mondo con al centro la Chiesa e attorno i luoghi che permettono alla vita di svolgersi ordinata – ha spiegato don Giuseppe –. Ăˆ la speranza di una cittĂ vivibileâ€?. Dai monaci sembra esserci un abisso al modo di essere Chiesa rappresentata dal Duomo di Salò che raccoglie le istanze della riforma. La Chiesa della riforma è quella che ha segnato da un punto di vista architettonico il concetto attuale di essere Chiesa che vede “Nell’asse centrale, in linea retta ingresso, altare e tabernacolo. Prima del Concilio di Trento le chiese non erano cosĂŹâ€? ha spiegato ancora don Giuseppe Fusari “è un nuovo modo di rapportarsi al concetto di uomo, in relazione alla crisi nata nel ‘400 e solo poi sfociata in quelle piĂš comunemente associate al termine riformaâ€?. La crisi vera e propria legata ad un nuovo concetto e significato di antropologia che chiedeva modi diversi all’arte e alla Chiesa. “Ci sono voluti 150 anni perchĂŠ la Chiesa, che rincorreva la modernitĂ , riuscisse ad incontrare nuovamente l’uomo. Il ‘400 non ha aspettato; la modernità è andata per la sua strada e la Chiesa a rincorrereâ€? ha sottolineato ancora don Giuseppe. Da cornice musicale in questa serata brani di Marco Enrico Bossi suonati all’organo da Marco Ruggeri. Una Chiesa in cammino nella storia in dialogo con l’uomo.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ Da mercoledĂŹ 13 a sabato 23 luglio Il Vescovo visita i missionari in Mozambico.

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Viene proposto un corso di esercizi per famiglie dal 30 luglio al 4 agosto presso il Centro di spiritualitĂ â€œPadre Enrico Mauriâ€? di Besana Brianza, con mons. Dante Lafranconi. E un corso itinerante dal 31 luglio al 5 agosto presso Oasi Sacro Cuore con don Giovanni Ricciardi. Informazioni e iscrizioni presso associazione Opera della RegalitĂ di Nostro Signore GesĂš Cristo 20123 Milano - via L. Necchi 2 (anche via fax al N° 02 80509605 o via e-mail opera.regalita@tiscali.it).

Il primo profeta d’Israele, Elia, dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità . Sabato 16 luglio si celebra la solennità della Madonna del Carmelo. Le suore Carmelitane del monastero di via Amba d’oro invitano alle celebrazioni eucaristiche delle ore 7 e delle ore 18.30, ai vespri delle ore 18. Saranno benedetti gli scapolari.

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a Giornata mondiale della gioventĂš si avvicina e la macchina organizzativa sta mettendo a punto i particolari di un appuntamento che vivrĂ il momento centrale dal 16 al 21 agosto prossimo. LunedĂŹ 11 luglio presso il Centro per le comunicazioni sociali i responsabili dell’Ufficio oratori, nel corso di una conferenza stampa, hanno fornito ai mass media le ultime notizie. Il direttore don Marco Mori ha sottolineato innanzitutto che la partecipazione bresciana sarĂ numericamente molto significativa: saranno piĂš di 3000 i giovani che si recheranno a Madrid, rappresentando 100 parrocchie della diocesi. Un altro dato significativo è che l’80% dei partecipanti sarĂ alla prima esperienza, anche perchè l’ultima Gmg si è svolta nel 2008 a Sydney in Australia, un Paese troppo lontano per i giovani bresciani. Da alcune settimane i gruppi parrocchiali o zonali stanno preparando la

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to 13 agosto saranno pellegrini a Santiago di Compostella e il giorno dopo saranno raggiunti dal vescovo mons. Luciano Monari ad Aviles, dove riceveranno il mandato per Madrid. Alla domanda sulla ragione che ha portato alla scelta di Oviedo, don Mori ha risposto che la cittĂ delle Asturie ha molte caratteristiche in comune con Brescia, dalla dimensione (200mila abitanti) all’ambiente alla tradizione culturale condivisa nel periodo storico di Carlo Magno: la croce delle Asturie è molto simile a quella di re Desiderio custodita in Santa Giulia e di cui il Vescovo porterĂ in Spagna una copia. In autunno i giovani di Oviedo ricambieranno la visita e saranno ospiti della nostra cittĂ . Il grande gruppo partirĂ dall’Italia domenica 14 agosto e tutti insieme poi seguiranno il programma della Gmg. Un appuntamento tutto bresciano sarĂ quello di mercoledĂŹ 17 agosto quando alle ore 18 i giovani della diocesi vivranno insieme al Vescovo la

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liturgia della Parola. Nel corso della conferenza stampa è stata presentata anche una iniziativa particolare: i dirigenti di Ubi Banco di Brescia hanno illustrato le caratteristiche della carta prepagata “Enjoyâ€? dedicata ai ragazzi. SarĂ una carta ricaricabile presso gli sportelli della Banca anche dai genitori durante le giornate spagnole. Uno stimolo per i ragazzi a educarsi nell’uso del denaro e un aiuto ai genitori che eviteranno ansie inutili.

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Dal 16 giugno al 1° luglio sono stato in Burundi per incontrare in particolare le comunitĂ che ci hanno impegnato in questi anni in opere di solidarietĂ . In ricordo di mia moglie, la mia famiglia ha contribuito alla costruzione dell’area studio nel pensionato delle ragazze di Rukago e ha sostenuto altre opere. Sono stato ospite della piccola comunitĂ di cinque suore di Santa Dorotea appunto a Rukago. Ho partecipato alla inaugurazione di un complesso scolastico a Giza, diocesi di Gitega. Si è trattato di una cerimonia, presieduta dal Vescovo, che è durata dalle 10 del mattino fino al pomeriggio, perchĂŠ in Africa le Messe hanno questi tempi. Ho incontrato sacerdoti e religiose fidei donum della nostra diocesi, le suore Operaie di Botticino a

Muninga e le Ancelle che operano a Kiremba. Uno dei momenti piĂš toccanti è stato per me l’incontro con Jean Marie Niyonkuru, di nove anni, orfano di entrambi i genitori che ho adottato a distanza per consentirgli una formazione adeguata. Ăˆ stato un incontro commovente. Gli ultimi due giorni della mia permanenza sono stati dedicati alla gioia: ho partecipato alle feste di chiusura dell’anno scolastico, dove i canti e le danze tipiche locali dominavano la scena. Nel momento del commiato c’è stato un abbraccio particolarmente sentito con suor Rina Crucit che lavora con zel0 a Rukago da 43 anni. I bisogni in quella zona dell’Africa, come in tante altre, sono davvero enormi e non dobbiamo fare mancare il nostro sostegno. (Giovanni Savelli)

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crisi ďŹ nanziaria, che sembrano destinati ad aggravarsi nelle prossime rilevazioni. Tolto chi preferisce non studiare troppo lontano – la grande maggioranza - , risultano poco meno del 20% quelli che prendono una stanza in condivisione con altri. Il 10% scarso è invece diviso tra chi vive da solo, chi si è fatto una famiglia propria e chi vive in case per studenti o alloggi universitari, un dato sotto il 5%. Data questa situazione di

difďŹ coltĂ , cresce anche il numero degli studenti che svolgono un “lavorettoâ€? di qualche genere per raggranellare un po’ di euro: sono infatti il 39% circa, che salgono quasi al 60% nelle classi piĂš disagiate, ma non scendono sotto il 30% nemmeno in quelle elevate. La crisi dunque non perdona nessuno e anche andare a studiare in un’altra cittĂ diventa sempre piĂš difďŹ cile, mettendo a rischio persino il ďŹ orente mercato delle locazioni studentesche. (a.i.)

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er chi ha terminato la scuola superiore e intende proseguire gli studi nelle facoltĂ universitarie lontano da casa, i primi mesi d’estate coincidono con la ricerca di una sistemazione adeguata. Che si tratti dunque di matricole alle prime armi o “veteraniâ€? non conta: la sfida è districarsi in una vera e propria giungla fatta di annunci, contratti di locazione temporanei, agenzie immobiliari e canoni spesso fuori portata. La Congrega della CaritĂ Apostolica e la Fondazione Alessandro Cottinelli, da essa amministrata, giĂ da alcuni anni, mettono a disposizione le due strutture di via Silvio Pellico e via Pusterla, con alloggi indipendenti e dotati dei principali comfort, per un totale di 41 posti letto di diverse tipologie (monolocali, bilocali, stanze singole e doppie). Attraverso il bando pubblicato a inizio luglio sul sito www.congrega. it, sono resi disponibili quest’anno 13 posti letto. I posti saranno assegnati secondo pubblica graduatoria a studenti iscritti a corsi universitari e post-universitari di tutte le facoltĂ di Brescia, con residenza a piĂš di 30 km dalla sede di frequenza del corso e con reddito Isee del nucleo famigliare inferiore a 44mila euro. La richiesta va presentata esclusivamente via internet e deve essere corredata da tutta la documentazione. Le due residenze della Congrega sono state completamente ristrutturate nel 2008, grazie al contributo della Regione Lombardia e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, e possono contare su una posizione strategica rispetto alle

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e condominiali e in entrambe le residenze è disponibile gratuitamente il collegamento ad internet. Curiosa è l’intitolazione delle strutture: in via Silvio Pellico la “Casa Alessandro Cottinelliâ€? ricorda la generositĂ di una famiglia che con molte opere benefiche tra Ottocento e Novecento è venuta incontro alle necessitĂ dei piĂš poveri, mentre, in via Pusterla, con la “Casa Beato Gualaâ€? si è voluta onorare la memoria del vescovo di Brescia Bartolomeo Guala che istituĂŹ quei consorzi caritativi da cui nacque poi la Congrega. Gli studenti interessati possono fare richiesta sul sito www. congrega.it, seguendo le indicazione presenti nel Bando. Per qualsiasi informazione contattare lo 030/291561.

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Abbonamento speciale per i giovani tra i 16 e i 30 anni a prezzo speciale: ricevi il settimanale per cinque mesi a casa tua. Scopri ogni settimana i volti, le storie, le tappe del cammino dei ragazzi degli oratori bresciani verso la Gmg 2011. Per vedere il tuo gruppo, oratorio o zona pastorale sul nostro settimanale, scrivi a gmg@ lavocedelpopolo.it e raccontaci come vi state preparando alla Gmg 2011.

Dal 29 al 31 luglio a Costa Volpino, in occasione della festa di San Fermo, i ragazzi che parteciperanno alla Gmg di Madrid allestiranno una mostra composta da manifesti e materiale riguardante la storia della manifestazione. Nei pressi dei locali dell’oratorio della frazione di Piano verranno esposti cartelloni, fotograďŹ e e dĂŠpliant a disposizione dei visitatori. L’esposizione sarĂ visitabile per tutti i tre giorni della festa.

Domenica 17 luglio è in programma per i giovani di Edolo, Sonico e Demo un incontro di preghiera in preparazione alla Gmg di Madrid. VerrĂ celebrata la Santa Messa e successivamente la cena fornirĂ l’occasione per conoscersi meglio e cementare il gruppo che si recherĂ in Spagna tra il 16 e il 21 agosto insieme ad un milione e mezzo di giovani da tutto il mondo. Il ritrovo è ďŹ ssato presso l’oratorio “San Giovanni Boscoâ€? di Edolo alle ore 18.

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ettere insieme le forze per una proposta di formazione ampia e approfondita. Ăˆ stato questo l’obiettivo della consulta pastorale giovanile della zona II, della media Valle Camonica, nel preparare il percorso di avvicinamento alla Gmg di Madrid. Racconta infatti suor Daniela Pasini, responsabile della consulta: “Sin da subito mi sono chiesta come poter coinvolgere il maggior numero possibile di giovani. Ăˆ importante dare una possibilitĂ di partecipare anche a quanti – e sono molti – provengono da una parrocchia troppo piccola per poter allestire un gruppo autonomoâ€?. Sono state cosĂŹ raccolte 54 adesioni, quasi tutti ragazzi molto giovani, a partire dai 16 anni, ma anche persone che arrivano fino ai 30-35. Per loro è stato predisposto un cammino di preghiera che si è modellato sugli incontri di spiritualitĂ per giovani organizzati a livello zonale e ha visto come argomento principale il messaggio di papa Benedetto XVI “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fedeâ€?. Altri momenti importanti sono stati la salita al monte Elto il 2 luglio con i ragazzi

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di Sellero, che costituiscono quasi la metĂ del gruppo, e soprattutto la veglia regionale di preghiera tenutasi in Duomo a Milano lo scorso 18 giugno. Al proposito annota ancora suor Daniela: “La sera della veglia è stata davvero molto significativa, soprattutto perchĂŠ l’abbiamo fatta precedere da un itinerario alla riscoperta della fede attraverso le basiliche milanesi:

da San Lorenzo a Sant’Eustorgio fino a Sant’Ambrogio�. Con queste esperienze alle spalle il gruppo si prepara a partire: si metteranno in viaggio la sera del 15 agosto e, dopo una sosta a Barcellona, arriveranno il 17 a Madrid, dove trascorreranno le giornate con i giovani di tutto il mondo. Tutti insieme, consapevoli che solo la gioia condivisa sa moltiplicarsi.

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l ciclo di incontri culturali, organizzato ogni anno dal Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro camuno di studi preistorici si intitola “Archaiologhiaâ€?. PoichĂŠ cade quasi immediatamente a ridosso della celebrazione del “Valcamonica Symposium 2011â€? (l’appuntamento biennale con il gotha dell’archeologia della preistoria si terrĂ alla “CittĂ della culturaâ€? di Capo di Ponte, dal 13 al 18 luglio, sul tema “Arte e comunicazione nelle societĂ pre-letterateâ€?; ne riferiamo nelle prossime pagine della sezione “Leggere e conoscereâ€?), costituisce sempre un fare il punto sullo stato della ricerca. Specie se a offrire l’opportunitĂ d’una ricapitolazione autorevole sono due studiosi del calibro di Umberto Sansoni e Alberto Marretta. “Al momento – sostiene Sansoni, direttore del Dipartimento –, dopo oltre 100 anni durante i quali in Val-

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rintracciano figure umane peculiari sulle rocce, chiamate “orantiâ€?. Fra gli oranti, alcuni si distinguono per le loro grandi mani, quindi queste figure, con la loro caratteristica indicano di possedere particolari poteri, o di denotare un ruolo che li diversifica dalle figure piĂš semplici e piĂš schematiche. Dopo le incisioni delle epoche successive, del Rame (III millennio a.C.) e del Bronzo (II millennio a.C.), l’etĂ del Ferro (I millennio a.C.) è la piĂš ricca numericamente di figure e di scene. Fra le immagini si ritrovano numerosi animali fra i quali cervi e cavalli. La ricchezza e la varietĂ delle tipologie di figurazioni sulle rocce indicano i profondi cambiamenti intervenuti nel momento in cui si forma il vero e proprio “ethnosâ€? camuno, cultura che si rapporta con complesse dinamiche con le popolazioni dello stesso periodo. Una storia millenaria di immagini

che continua e che riserva ai ricercatori e al pubblico ancora molte sorprese. Il ricercatore Alberto Marretta invece, in attesa del 24° Symposium, s’è occupato di un tema specifico: le figure degli uccelli. Si rintracciano varie tipologie di questi animali anche se non è facile distinguere le specie rappresentate: fra esse forse corvi o gallinacei, mentre i volatili piĂš riconoscibili sono quelli acquatici col lungo becco all’insĂš, o con collo allungato che richiamano aironi, gru, cicogne, individui comunque ascrivibili genericamente alla famiglia dei trampolieri. Le diversitĂ rappresentative potrebbero essere in relazione con diverse funzioni, ma solo un computo molto preciso di queste raffigurazioni e la loro distribuzione nelle varie aree istoriate può dare indicazioni preziose per comprenderne il significato, Infatti i graf-

fiti rappresentanti gli ornitomorfi sono diversamente distribuiti sui due versanti orografici della Valle Camonica: raffigurati in maggior numero sul versante sinistro, sono poco presenti nella parte opposta. Secondo una credenza diffusa, gli uccelli accompagnavano l’anima nell’AldilĂ . In particolare l’uccello acquatico domina tre sfere: quella della terra, dell’acqua e dell’aria, e ciò gli attribuisce una valenza particolare all’interno della sfera ideologico-religiosa dei camuni dell’etĂ del Ferro.

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di Ellington, Mingus, Coltrane e altri grandi compositori jazz. Il concerto del Vittoriale è la prima tappa italiana del tour 2011, unica annunciata in tutto il Nord Italia. Il costo del biglietto (numerato) è di 47 euro + 5 di prevendita (35 + 3 euro di prevendita per i non numerati). MartedĂŹ 19 luglio tocca invece a Goran Bregovic. Il musicista e compositore serbo presenta il progetto inedito “Champagne for Gypsiesâ€?, che darĂ vita a un nuovo album in uscita a fi-

ne estate con numerose speciali collaborazioni tra cui quella con i Gipsy King e con i rappresentanti delle comunitĂ gitane di tutti i Paesi in cui è stato concepito l’album. Insieme con la Wedding and Funeral Band, l’artista salirĂ sul palco gardonese per offrire al pubblico un mix adrenalinico di folk balcanico ed elettronica, temi sacri e ritmi sfrenati. Il biglietto ha un costo di 36 euro piĂš 3 euro di prevendita (28 piĂš 2 euro di prevendita per i posti non numerati). Per informazioni, www.anfiteatrodelvittoriale.it.

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a Fondazione del Teatro Grande di Brescia ha presentato la Stagione lirica 2011-2012. Le novitĂ di questa edizione sono rappresentate dalla forte apertura verso il pubblico under30 a cui saranno dedicati, per la prima volta nella storia della programmazione del Massimo cittadino, abbonamenti e biglietti a prezzi speciali e il progetto Dietro le quinte – La lirica del Grande sul Web. Il cartellone prevede i consueti cinque titoli d’opera e l’appuntamento con la danza, tutti programmati in doppia rappresentazione (venerdĂŹ sera e domenica pomeriggio). Le date degli spettacoli si distribuiranno come d’abitudine nei mesi di ottobre, novembre, dicembre e gennaio del prossimo anno. “Rigolettoâ€?, uno tra i piĂš popolari melodrammi verdiani, inaugurerĂ la Stagione. A seguire “I Puritaniâ€?, rappresentazione a chiusura della messa

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parti durante il quale si esibirĂ la prestigiosa Compagnia di Ballo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Per questioni di spazio qui ci limitiamo alla presentazione della sola opera prodotta dal Grande. PartirĂ da Brescia nei giorni 11 e 13 novembre il “RomĂŠo et Julietteâ€? di Charles Gounod, terzo titolo della Stagione, che per la regia vedrĂ la firma di Andrea Cigni, una figura artistica che il Circuito Lirico sta da diversi anni coltivando e facendo crescere. L’opera di Charles Gounod costituisce un importante appuntamento per il pubblico del Grande: questo “RomĂŠo et Julietteâ€? manca infatti dal cartellone bresciano da ben 99 anni. La direzione musicale dell’opera di Gounod è stata affidata a Michael Balke, giovane maestro tedesco, ora residente in Italia, che ha svolto una solida preparazione professionale al fianco di importanti direttori, tra i quali Riccardo Frizza, GyĂśrgy G. RĂĄth, Zubin Mehta. I ruoli dei protagonisti saranno affidati a

Serena Gamberoni, che sarĂ Juliette, e Jean-François Borras, che ha giĂ interpretato RomĂŠo con successo in diverse produzioni. Anche questi due giovani artisti hanno giĂ lavorato per i Teatri del Circuito ed hanno dimostrato impegno e importanti doti che il Circuito desidera premiare e sviluppare. Con loro figurano nel cast Silvia Regazzo, Nadiya Petrenko, Leonardo Alaimo, Mihail Dogotari. L’allestimento è quello giĂ realizzato dai Teatro di Pisa, Ravenna, Rovigo e Trento.

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“Roarrrâ€?, come un ruggito o il rumore di un motore in partenza. Ăˆ questo il nome di uno dei progetti vincitori del Bando CreativitĂ Giovanile di Fondazione Cariplo. Ăˆ stato ideato da due giovani associazioni teatrali, Carrozzeria Orfeo e Compagnia Elena Vanni, compagnie bresciane che lavorano su tutto il territorio nazionale e che lo scorso anno hanno vinto ex aequo il Premio Lidia Petroni di Teatro Inverso. Si tratta di un concorso che affonda le sue radici nella volontĂ di esplorare l’incontro tra il linguaggio del fumetto e il teatro, con particolare attenzione alla drammaturgia contemporanea, premiando la realizzazione di un’illustrazione e di un fumetto sul tema del confronto tra teatro

e immagine. Nell’ambito della presentazione ufficiale del Progetto Roaaar, che si terrĂ a Brescia il 29 settembre 2011 presso la Residenza Idra, la commissione proclamerĂ i due vincitori assegnando a ciascuno un premio in denaro di 400 euro. In quello stesso giorno le opere finaliste verranno esposte in una mostra collettiva. NascerĂ cosĂŹ un “cantiere creativoâ€? finalizzato a ottenere, nel costante scambio con il pubblico, due nuove drammaturgie, due fumetti, una mostra e due spettacoli teatrali che avranno saputo fondere le migliori intuizioni dei linguaggi messi a confronto. Le opere saranno giudicate da un’attenta giuria composta da rappresentanti del mondo culturale e artistico bresciano.

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•‡‘ Ž–‹Â?‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ …‘Â? ‹Ž ˆ‡•–‹˜ƒŽ †‡Ž Œƒœœ Ultimi appuntamenti per la 19ÂŞ edizione dell’Iseo Jazz Festival: giovedĂŹ 14 luglio alle ore 21 presso il Castello Oldofredi si esibirĂ il trio di Arrigo Cappelletti (piano), Andrea Massaria (chitarra), Mat Maneri (viola), con la presentazione della riedizione del libro “Improvvisazione – sua natura e pratica in musicaâ€? di Derek Bailey, teorico dell’improvvisazione, a cura di Francesco Martinelli. La serata si concluderĂ col pianista Umberto Petrin nel suo omaggio

a Cecil Taylor. VenerdĂŹ 16 alle ore 21 in piazza Statuto la serata sarĂ accompagnata da due quartetti: quello di Lucio Terzano (in formazione con Pietro Tonolo, Paolo Birro e Luigi Bonafede), mentre Francesco CaďŹ so si esibirĂ nel suo “Island Quartetâ€? con Dino Rubino alla tromba, Giovanni Mazzarino al pianoforte e Nello Toscano al contrabbasso. L’ultimo appuntamento per Iseo Jazz sarĂ sabato 16 luglio (piazza Statuto, ore 21) con il piano di Rita Marcotulli e

la Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale. Il festival si arricchisce inoltre di una mostra fotograďŹ ca di Pino Ninfa (a lato uno dei suoi scatti), allestita nel Palazzo dell’Arsenale. “Immagini del Jazzâ€? propone una galleria di intensi ritratti in bianco e nero, dove Ninfa coglie espressioni e gesti dei musicisti che ha incontrato lungo la sua carriera. Aperta ďŹ no al 17 luglio, dal lunedĂŹ al venerdĂŹ con orario 10-12, sabato e domenica: ore 10-12 e 18-20. (e.b.)

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rosegue la programmazione lirica organizzata da Cipiesse e Iko Italia dopo i quasi “tutto esauritoâ€? registrati nei concerti delle scorse settimane. In scena, venerdĂŹ 15 luglio alle ore 21.15, in piazza Loggia, l’opera rossiniana di maggior successo: “Il barbiere di Sivigliaâ€?, una coproduzione Toscana Opera Festival e Opera Bellinzona Festspiele. Era il lontano 1816 l’anno in cui Rossini musicò le avventure del Conte di Almaviva. Fischiata e mal accolta alla prima rappresentazione pubblica (Teatro Argentina, Roma), l’opera divenne presto tra le piĂš rappresentative del genere buffo ottocentesco e oggi è una tra le composizioni liriche piĂš amate al mondo. Tratta dall’omonima commedia di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, “Il barbiere di Sivigliaâ€? vanta 600 pagine musicali di rara fattura, – scritte in meno di tre settimane! – in cui ritmi vivaci e melodie ammalianti si combinano al vigore teatrale e alle fresche e frizzanti venature comiche, sprigionando per intero l’estro rossiniano. Questa, brevemente, la trama. Il conte di Almaviva è innamorato di Rosina, che abita nella casa del suo anziano tutore, don Bartolo, a sua volta segretamente intenzionato a sposarla. Il conte chiede a Figaro, barbie-

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chestra e del Coro il maestro Sergio Oliva, figura di riferimento e volto ben noto per la sua trentennale attivitĂ al Teatro dell’Opera di Roma. La regia sarĂ invece di Yavor Radovanov. Di sicuro brio il cast vocale con nomi di tutto rispetto a partire dal tenore Robert Nagy (Conte d’Almaviva) artista dalla voce agile che vanta collaborazioni con i piĂš grandi direttori d’orchestra e registi d’opera. Nel ruolo di Figaro il baritono Fabio Previati, nome italiano tra i piĂš noti specialmente per il repertorio rossiniano e belcantistico mentre Gianluca Breda sarĂ il basso Don Basilio. Nel ruolo di Don Bartolo salirĂ sul palco il bassobaritono Nicolò Ceriani mentre figura di spicco sarĂ certamente il mezzosoprano Cristina Sogmaister nel ruolo di Rosina, una garanzia sotto il profilo sia vocale che interpretativo. “Il barbiere di Sivigliaâ€?, opera buffa in due atti tratta da “Le Barbiere de SevillĂŠâ€? di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais. Musica di Gioacchino Rossini e libretto di Cesare Sterbini. Direttore Sergio Oliva; regia affidata a Yavor Radovanov. Una coproduzione Opera Bellinzona Festspiele. Biglietti: 1° settore numerato 32 euro - 2° settore non numerato euro 23 (prevendita compresa). Info: Cipiesse 0302791881 - www.cipiesse-bs.it - prevendite: circuito green ticket.

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a cultura cresce soprattutto grazie agli scambi e alle contaminazioni. Per questo il Centro camuno di studi preistorici, fin dalle sue origini, ha sollecitato l’incontro e il confronto fra gli studiosi e gli specialisti di diverse discipline, contribuendo alla conoscenza e alla comprensione del patrimonio archeologico della Valle Camonica e del mondo, anche attraverso la costituzione di un forum internazionale che si svolge con cadenza biennale e giunge quest’anno alla 24ª edizione. Il Valcamonica Symposium 2011, “Arte e comunicazione nelle società preletterate” che, iniziato il 13, si concluderà il 18 luglio, lancia una nuova sfida intellettuale: riattualizzare il valore comunicativo delle prime manifestazioni artistiche dell’uomo, in un mondo che fa della comunicazione e della velocità delle informazioni la sua linfa vitale. “Il linguaggio visuale – spiega Emmanuel Anati, direttore del Centro – è una componente essenziale dell’arte; ma l’arte ha anche altre componenti di carattere emotivo ed estetico, che implicano un bagaglio di capacità as-

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sociative, ricettive e comunicative particolari dell’Homo sapiens”. I Valcamonica Symposia sono incontri tra i maggiori specialisti in arte preistorica e tribale ma sono anche un’occasione per condividere competenze e conoscenze in un contesto interdisciplinare. Questi incontri sono stati il punto di partenza, negli anni Sessanta, per far conoscere a livello internazionale l’arte rupestre della Valle Camonica, primo passo per il successivo riconoscimento, nel

1979, dei siti camuni come Patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Il pubblico non è composto solo da studenti ed esperti, ma anche da operatori museali, galleristi, collezionisti d’arte, antiquari e appassionati. Le sessioni del Symposium sono accompagnate da eventi paralleli: mostre, concerti e performance artistiche e quest’anno anche una serie di attività didattiche rivolte ai bambini nella cornice della Riserva delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo.

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ntra decisamente nel vivo l’estate musicale cittadina, con una serie di concerti in luglio che avranno come teatro piazza Loggia. Si comincia sabato 16 con i Jethro Tull, guidati dall’immarcescibile Jan Anderson, leader incontrastato di una band che ha segnato in maniera decisiva il corso del rock progressive, pur essendosi cimentati anche con generi diversi come il folk. I Jethro Tull, caratterizzati proprio dalla presenza magnetica del flauto di Jan Anderson, hanno nell’album “Thick as a brick“ il loro riferimento principe, ma possono vantare una serie di dischi di successo e di culto. A Brescia non mancheranno di raccogliere attorno a essi schiere di nostalgici ma anche di giovani, considerando il seguito che il prog possiede anche ai giorni nostri. Tre giorni dopo, il 19, ritorna Giovanni Allevi, amato dai giovani e contestato dai tradizionalisti, che ha però il merito indiscusso di aver rinnovato l’attenzione verso la musica classica e di avere riaperto un dibattito attorno a essa. Giovanni Allevi è atteso come protagonista di un concerto solo

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inediti: “Mondoâ€? con intervento di Jovanotti e “Helloâ€? cantato in duetto con Malika Ayane. Oltre a essere apprezzato come cantante Cremonini è anche in ascesa come scrittore, dopo la pubblicazione nel 2009 di “Le ali sotto ai piediâ€? edito da Rizzoli, un libro nel quale Cesare stesso racconta la storia di Cesare, nel 10° anniversario di “50 Specialâ€?, canzone simbolo di una generazione. Ăˆ il viaggio di un ragazzino di Bologna con la passione per la musica e la voglia di arrivare a essere un “cantanteâ€?. Senza sosta si passa a giovedĂŹ 21, con il ritorno di uno degli ultimi grandi artisti italiani, Franco Battiato, che mostra di gradire particolarmente la nostra cittĂ , alla quale ha sempre regalato prestazioni di alto spessore. Un concerto, il suo, inserito nel live “Up patriots to arms!â€?, dal titolo di una delle sue canzoni piĂš note. Un tour nel quale l’artista catanese sarĂ affiancato da alcuni fidi musicisti come Angelo Privitera (tastiere e computer) e Davide Ferrario (chitarra), e con la presenza importante del Nuovo quartetto italiano: i violini Alessandro Simoncini e Luigi Mazza, Demetrio Comuzzi (viola), Luca Simoncini (violoncello).

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6H OH DOWUH ODWLWDQR 7Y QRQ YD LQ YDFDQ]D Strana creatura la televisione: vive i suoi momenti di massima attivitĂ durante i mesi freddi dell’anno, e va in letargo nel periodo estivo. In effetti d’inverno non può riposare: deve allietare il letargo di altre creature, le stesse che d’estate preferiscono una passeggiata serale al posto della solita poltrona polverosa. La tv rincorre i suoi utenti, si adegua al trend, alle abitudini dei telespettatori; e da dove vengono i trend e le abitudini? Dalla tv, appunto. Quindi tutti al mare, anche se non ci sono i soldi, l’abbronzatura è ormai una questione di stile. Fra repliche e trasmissioni tappabu-

chi il piccolo schermo cerca sempre di allietare le nostre giornate, ma sa benissimo che ora piĂš che mai scopriamo che l’intrattenimento e lo svago esistono anche fuori dal nostro salotto: è una tregua consensuale in attesa dell’autunno. C’è chi, però, nonostante tutto ha deciso di cantare fuori dal coro, mettendosi al lavoro proprio in piena estate, puntando sulla debolezza dei palinsesti concorrenti e offrendo un’alternativa di qualitĂ . Luglio è il mese di Tv2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana, presenza crescente nel mercato televisivo nazionale. Dall’11 luglio è na-

to “Nel cuore dei giorniâ€?, un nuovo format ideato da Paolo Taggi, autore televisivo e scrittore, che da anni ďŹ rma i piĂš importanti programmi della tv italiana. L’idea è quella di dare al palinsesto della giornata, dalle 8 del mattino alle 22 della sera, un binario che unisca tutta la programmazione, dai documentari ai talk-show, dalle edizioni dei tg alle ďŹ ction. Negli studi di Roma la scenografa Francesca Montinaro (che fra gli altri ha creato i set de “Le invasioni barbaricheâ€?, “Invisibiliâ€?, “Vieni via con meâ€?,) ha realizzato un enorme studio polifunzionale, che viene utilizzato in tutte

le sue parti durante la giornata, diventando punto di riferimento per i lanci di tutte le trasmissioni e per le dirette di tutti i momenti di informazione. Un modo per dare unità e riconoscibilità all’emittente, per renderla piÚ accattivante, piÚ dinamica. Il direttore di Tv2000, Dino Boffo, parla di crossmedialità : comunicare non solo attraverso l’audiovisivo, ma sfruttare tutti i nuovi media per mettersi in contatto diretto con il pubblico, attraverso e-mail, sms, videomessaggi. Lo stesso Boffo risponde personalmente alle lettere degli spettatori, ogni giorno alle 19.20. Il Tg2000, il telegiornale quotidiano

delle 19.40, non ha nulla da invidiare agli altri notiziari nazionali: anzi, spesso si occupa anche di notizie che il resto delle emittenti non scelgono di approfondire. Si punta soprattutto sul bene del mondo, cercando di raccontare, oltre alle news piĂš gettonate, anche storie di umanitĂ e speranza, una scelta decisamente controcorrente. La scommessa è quella di diventare ďŹ nalmente uno dei canali preferiti dai telecomandi degli italiani, spesso troppo prudenti per varcare il conďŹ ne del tasto numero 9. Tv2000 si trova infatti al canale 28 del digitale terrestre e al canale 801 di Sky.


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a permanenza nel tempo di sentimenti universali è inscritta nel patto per la vita che le protagoniste del “Ventaglio segretoâ€? siglano fra loro perpetuando la tradizione del “laotongâ€?: un vincolo che, stabilito fra due donne, le unisce per sempre come sorelle inseparabili. Dalla Cina ottocentesca alla frenesia della Shangai contemporanea, l’intensitĂ di questo legame è destinata a perpetuarsi. Anche le donne in carriera e disinibite nell’Oriente del XXI secolo non possono sottrarsi al richiamo. Il film di Wayne Wang, tratto dal bestseller di Lisa See “Fiore di neve e il ventaglio segretoâ€?, trasporta gli spettatori tra il passato e il presente della Cina, conducendo le medesime due attrici (Bingbing Li e Gianna Jun) ora nell’Ottocento, ora nell’oggi. Il patto del “laotongâ€? cementa fin da bambine l’affetto di Fiore di Neve e Lily, donne di diversa estrazione sociale che, nel XIX secolo, subiscono nello stesso giorno la fasciatura, strettissima e dolorosa, destinata a rendere i loro piedi minuscoli e “pregiatiâ€? per gli uomini che dovranno sceglierle come mogli. Maritate senza felicitĂ , lontane l’una dall’altra per lunghi periodi, imparano a comunicare attraverso un ventaglio bianco di seta sul

quale imprimono messaggi scritti in “nu shuâ€?, un linguaggio segreto che gli uomini non sanno decifrare. Nel film, questa storia diventa la trama di un altro libro nascosto: quello che sta scrivendo nell’attualitĂ Sophia, l’amica a cui Nina è legata fin dalla giovinezza ma che un grave incidente rischia di toglierle. Le belle immagini di una Shangai congestionata e immersa nelle tonalitĂ del blu – e nei grigi dell’aria inquinata – fanno da sfondo al racconto della loro amicizia e delle incomprensioni che hanno rischiato di comprometterla. Compare nella trama anche un uomo, l’attore Hugh Jackman decisamente fuori contesto. Ma in questo universo di sentimenti femminili, i maschi sono a loro modo comprimari: esercitano il potere, spesso in modo tirannico, ma sono esclusi dal cerchio dell’amore. “All’apparenza – scrive Lisa See nella

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postfazione al suo libro – noi donne contemporanee siamo indipendenti, libere e mobili, ma nel profondo di noi stesse desideriamo ancora ardentemente l’amore, l’amicizia, la felicitĂ , la tranquillitĂ e vogliamo essere ascoltateâ€?. Wayne Wang si sforza di raccogliere l’appello in un film che esibisce una marcata ricerca di eleganza formale. La parte ambientata nel passato ha un’impostazione teatrale, colori vividi e una luminositĂ dichiaratamente ispirata ai dipinti di Rembrandt. Si ammira la cura dei dettagli: gli oggetti di scena per il bendaggio dei piedi riproducono fedelmente gli strumenti storici originali. Sia nel racconto immerso nel passato sia in quello contemporaneo, la scena è spesso riempita dalle due donne, riprese insieme nell’intimitĂ di un’amicizia non priva di sensualitĂ , che non si lascia invadere dalla presenza del mondo esterno. Tanta cura, purtroppo, non viene in aiuto dell’emozione. Dall’inizio alla fine, ma soprattutto nella parte ambientata nell’Ottocento, è arduo appassionarsi alla sorte delle protagoniste. L’eleganza vuota della messinscena, l’artificiositĂ dei dialoghi chiudono il dramma in una bolla di vetro che, piĂš che alla partecipazione, induce a una certa sonnolenza estiva.

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Sergio Cattelan succede al bresciano Francesco Bettoni. Si è riunito il Consiglio direttivo di Confagricoltura Lombardia che ha eletto il Presidente per il prossimo triennio. Con il voto unanime è stato eletto Sergio Cattelan, presidente di Confagricoltura Mantova dal 2007 e giĂ vicepresidente della Federazione regionale lombarda. Cattelan, 58 anni, è titolare di un’azienda zootecnica, ad indirizzo lattiero-caseario situata a Roverbella, in provincia di Mantova.

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“Sono molto onorato dell’incarico che mi è stato conferito – ha dichiarato Sergio Cattelan subito dopo l’elezione –. Che ritengo un riconoscimento del ruolo e dell’importanza di Confagricoltura Mantova che mai, prima d’ora, aveva visto un suo rappresentante chiamato alla presidenza regionale. Nell’assumere l’incarico – ha poi proseguito il nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia – sono consapevole dell’impegno che esso richiede, in un momento cosĂŹ

delicato per il settore agricolo, ma sono certo che potrò contare sulla fattiva collaborazione di tutti i presidenti delle Unioni provinciali agricoltori della Lombardia che ringrazio per la fiducia che hanno voluto accordarmi. In ultimo – ha concluso Sergio Cattelan – voglio rivolgere un sentito ringraziamento a Francesco Bettoni, figura storica della nostra organizzazione a cui ho l’onore di succedere, per il lavoro svolto durante gli anni della sua presidenzaâ€?.

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dati economico-finanziari, insieme all’ammontare di 15 milioni di euro degli investimenti del Gruppo sul territorio, confermano un ottimo stato di salute della “SocietĂ dei Comuniâ€?, prerogativa indispensabile per poter attuare le strategie di intervento dei prossimi anni. Il 2010 è stato un anno eccezionale, in modo particolare, per il consolidamento dei progetti degli anni precedenti, che hanno portato Cogeme a conferire rami d’azienda alle societĂ partecipate, per un controvalore complessivo di 20,6 milioni di euro. In particolare, si è concluso il percorso di patrimonializzazione di Aob2 con un conferimento di 7,9 milioni, portando la quota societaria di Cogeme nella societĂ pubblica che gestisce il servizio idrico integrato nell’Ovest bresciano dal 73,49% al 78,21%. “La patrimonializzazione di Aob2, e il miglioramento della sua situazione finanziaria dimostrano

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”—’’‘ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ il ruolo cruciale di Cogeme nella partita legata all’acqua – sottolinea il presidente di Cogeme, Gianluca Delbarba – consentendo alla società del servizio idrico di programmare quasi 70 milioni di investimenti in tutto l’Ovest bresciano. Venendo alle nostre principali realizzazioni – prosegue Delbarba – vorrei citare l’avvio del depuratore consortile della Franciacorta, con sede a Rovato, l’acquisizione della gestione del servizio calore a Trenzano e Poncarale, le attività di ricerca applicata e gli investimenti nell’ambito della sostenibilità ambientale,

che ci hanno portato a promettenti risultati nel settore geotermico, all’inaugurazione della centrale di teleriscaldamento a Castegnato e alla prosecuzione di quella di Ospitaletto. Infine, non meno significativo è stato l’affidamento dell’ampliamento del cimitero di Roncadelle, divenuto un ‘caso’ nazionaleâ€?. A Lgh, invece, un’holding costituita insieme alle ex municipalizzate di Cremona, Pavia, Lodi e Crema, Cogeme ha conferito il ramo d’azienda della distribuzione gas (comprensivo delle reti) e la partecipazione di Greenambiente, societĂ che gestisce la discarica di Augusta (Sr), per un controvalore complessivo di 12,7 milioni di euro. L’operazione si inserisce in un piĂš complessivo quadro di rafforzamento di Lgh: lo scorso 30 giugno l’assemblea dei soci di Lgh ha deliberato un aumento del proprio capitale sociale, che passa da 167.310.116 euro a 189.494.116 euro grazie all’in-

gresso di importanti asset conferiti da Asm Pavia spa: il ramo d’azienda reti distribuzione gas, comprensivo dei rapporti giuridici afferenti. “Una presenza significativa e decisiva, quella di Cogeme in Lgh – tiene a concludere con soddisfazione il presidente Delbarba – che, attraverso il conferimento di reti e impianti, restituisce valore aggiunto al territorio, rafforzando il ruolo dei Comuni in una primaria societĂ a livello nazionaleâ€?.

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L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi 15 anni. Questo è quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel corso dell’Assemblea annuale alla presenza di 15mila coltivatori di tutte le regioni italiane, nel sottolineare che nell’attivitĂ manifatturiera tale percentuale si è piĂš che dimezzata. “La presenza di giovani agricoltori – ha sottolineato Marini – è rimasta percentualmente stabile a conferma che il ricambio generazionale in agricoltura è piĂš alto che in altri settori. Il fatto che da decenni si parla di imprese agricole condotte da anziani non solo non è vero, ma laddove accade rappresenta un fatto fisiologico in quanto – ha precisato Marini – i non

piĂš giovani nelle campagne rimangono in famiglia a dare una mano fino alla fine, magari anche come titolari di azienda. Non c’è dunque una contrapposizione generazionale frutto di un arretramento culturale, ma semplicemente una modernitĂ sociale di cui – ha concluso Marini – siamo ben orgogliosiâ€?. Parlando, invece, dei temi piĂš spinosi legati all’attualitĂ , il Presidente nazionale ha sollecitato l’Italia ad “avere il coraggio di applicare la legge nazionale sull’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti gli alimentiâ€?. La legge in materia, approvata dal Parlamento all’unanimitĂ lo scorso anno, si è dimostrata lungimirante come dimostra l’adozione da parte del parlamento europeo del regolamento sulle informazioni alimentari ai consumatoriâ€?.

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Dopo l’arrivo da ForlĂŹ nelle scorse settmane del play/guardia Lameer Goldwire, un altro americano viene aggiunto al roster della Centrale del latte Brescia. Si tratta di Ryan Thompson (nella foto): classe 1988, 2 metri per 95 chilogrammi di peso, può ricoprire sia il ruolo di guardia sia quello di ala piccola. Cresciuto cestisticamente all’UniversitĂ di Rider nel New Jersey, dove si è formato anche il fratello Jason, attualmente in forza ai

Sacramento Kings, ha partecipato nell’estate dello scorso anno alla Summer League con la franchigia Nba degli Utah Jazz, per poi disputare l’intero campionato 2010/2011 in D-League con la squadra satellite dei Flash. Il suo arrivo a Brescia consente di mettere a posto un altro tassello di quella che sarà la formazione del prossimo anno. Da questo momento la priorità di mercato per la società diventa la ricerca di un centro. (f.u.)

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entre il Settebello di pallanuoto lascia la World League di Firenze con la consapevolezza di essere tornato al vertice della pallanuoto mondiale (battuto di misura dalla Serbia, grande favorita per 7-8), l’Italnuoto prepara l’appuntamento iridato di nuoto a Shanghai (16-31 luglio) con la consapevolezza della sua forza e delle tante frecce al suo arco. Lo dimostra anche la lista delle convocazioni che accanto ai confermatissimi Pellegrini e Magnini, vede anche delle esclusioni clamorose come quelle di veterani del calibro di Massimiliano Rosolino (60 medaglie in 26 manifestazioni), Emiliano Brambilla ed Alessia Filippi (oro nei 1.500 ai Mondiali di Roma). Assenze pesanti che fanno capire come il rinnovamento in Nazionale non guardi in faccia a nessuno, mentre al tempo stesso la rosa degli emergenti si è allargata. Su tutti Gregorio Paltrinieri: anche recentemente il 16enne di Carpi ha sbaragliato fior di specialisti e professionisti nei 1.500 metri al meeting internazionale di nuoto a Roma e può diventare la mina vagante del mondiale per i nostri azzurri. Riflettori puntati anche su altri tre talenti: Fabio Scozzoli, classe 1988, oro sui 50 e bronzo sui 100 rana agli Europei di Budapest 2010, argento sui 100 rana in vasca corta ai Mondiali di Dubai 2010; Luca Dotto, classe 1990, quar-

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to tempo mondiale sui 100 stile libero e quinto sui 50 stile libero, e Marco Orsi da Budrio, anche lui classe 1990, sprinter d’eccellenza sui 50 stile libero e giĂ protagonista di una forte rivalitĂ proprio con Dotto. Parlando della Pellegrini, ritroverĂ presto l’acerrima “nemicaâ€? Manaudou, mentre a medio termine sembra avere le idee molto chiare: piĂš che al Mondiale in Cina, Fede punta alla vittoria alle Olimpiadi

2012 di Londra. Fiato sospeso poi per un’altra delle nostre superfavorite: Tania Cagnotto aveva infatti rischiato di rovinare tutto a causa di un incidente in motorino, ma ora sta recuperando a tappe forzate e i tecnici sono ottimisti sulla sua partecipazione, anche se poi occorrerà valutare lo stato di forma. Azzurri a parte, si arriva ai Mondiali sulla scia delle grandi performance del brasiliano Cesar Cielo, che ha illu-

minato la notte del parigino Lagardere Racing con il miglior tempo dell’anno nei 50 s.l. Cielo ha battuto Fred Bousquet, mister Manaudou (21�78), già compagno dell’olimpionico brasiliano ad Auburn. Per Cesar un bilancio trionfale dopo il 48�26 nei 100 stile libero, e il primo crono nei 50 farfalla in 22�98. Tre imprese che rendono il brasiliano primatista mondiale favorito d’obbligo per il Mondiale cinese.

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&RQ SXQWL FKLDUL q 6FLHQ]D Se tutto potesse andare bene non sarebbe il Brescia; amara considerazione e triste veritĂ , che ovviamente non ci fa piacere e non ci fa stare bene. Rosa con numeri elevati, mercato in uscita e recessioni di contratti in corso d’opera. Stiamo in attesa: i nomi in che vanno sono sempre quelli: Caracciolo, su tutti, seguito da Diamanti; poi Konè e le voci che coinvolgono altri come Arcari, Zambelli, Berardi... Ma se tutto questo fa parte del calcio

e del calciomercato, sembra mancare ancora serenitĂ e chiarezza. Chiaro che un po’ di dispiacere per certi nomi che se ne vanno resta: Caracciolo (che mentre andiamo in stampa sembra in partenza verso il Rubin Kazan: si dice 7 milioni offerti per l’Airone) è stato il capitano e, comunque, colui che ha segnato piĂš gol nella passata stagione; Diamanti, quanto mai fautore di sogni alla Roby, ma forse ancora diamante grezzo; Zebina, uomo prima

fuori dal campo e poi in campo; Possanzini, andatosene in malomodo, ma sempre il capitano della qualiďŹ cazione in Serie A... Si ricomincia, si chiude un ciclo; si deve voltare pagina e cambiare, anche se può rincrescere. Gli organi societari, fatto salvo per il presidente, sono cambiati: volti nuovi, idee nuove, mister Scienza (nella foto) nuovo per una societĂ che deve rilanciarsi e innovarsi. Idee chiare e certezze, sono le richieste dei tifo-

si e che devono essere chiare anche per chi resta: paletti ed educazione. In settimana Gigi Maifredi ha ripreso (a Puntotv) Mareco e Martinez perchĂŠ in ritardo (a TemĂš nel ďŹ ne settimana); ma riprenda sempre e chiunque d’ora in poi non rispetta le regole e i punti. Chiarezza, serenitĂ , semplicitĂ e serietĂ . ProďŹ lo basso, se necessario. Archimede diceva: datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo. Questa non è altro che Scienza...


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particolare al presidente del Coni Gianni Petrucci che ha pensato a noi in questa occasione�. Sulla stessa lunghezza d’onda il consulente ecclesiastico nazionale don Claudio Paganini: “Ogni qualvolta un nostro amico ciessino riceve un attestato di stima e riconoscimento pubblico per il servizio svolto mi sento orgoglioso di fare parte di questa grande famiglia impegnata ad agire bene, per promuovere il bene e tendere al Bene supremo: il buon Dio�. (f.u.)

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ine dei giochi. La stagione degli sport di squadra si chiude qui e Brescia, per quest’anno, resta a bocca asciutta. Nessuna compagine della nostra provincia, infatti, è riuscita a cucirsi sul petto il tricolore. Dopo l’argento degli allievi del S. Giacomo nel calcio a 7 tutte le speranze nazionali erano riposte sull’undici di Pompiano, reduce dal secondo posto regionale. La formazione di mister Bertozzi, però, non è andata oltre la medaglia di legno in quel di Salsomaggiore. Dopo la convincente vittoria con i piemontesi del Rivara (3-0) i bassaioli sono caduti ai rigori contro i mantovani della Licocartotecnica Ival dopo il 22 dei tempi regolamentari. Nella finalina hanno avuto la meglio i siculi del Milazzo Patti, mentre il tricolore è finito sulle maglie dei padroni di casa dello Scipione Parma. A far festa nel calcio a 7 è Asti, con i calciatori dell’Ossola Impianti Elettrici che superano ai rigori un osso duro come Az Pneumatica Como, alla terza finale della sua storia recente, ricca di prestigio ma di altrettanta sfortuna. La categoria amatori a 7 parla teramano, con S. Petronilla Roseto campione e Alba Tortoreto sul terzo gradino del podio. Le finali nazionali 2011 verranno ricordate anche per il triplete marchigiano, con le vittorie di Dolphins Ancona ed Alma Fano (calcio a 5) e Montecassiano (volley misto). Bergamo e Cremona conso-

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le). Nella categoria top junior della pallavolo Serramazzoni centra il terzo titolo consecutivo e può gioire anche Mondial Quartirolo. Oltre che in casa dei nuovi campioni d’Italia c’è grande soddisfazione ai vertici ciessini per le prestazioni offerte dalle 84 giacchette arancioblu nel corso delle finali: “Hanno mostrato senso di responsabilitĂ associativa dentro e fuori dal campo, oltre ad un livello tecnico decisamente accresciutoâ€? sono state le parole del referente nazionale Alessandro Rossi. A margine della premiazione sono arrivati i riconoscimenti anche per i fischietti piĂš giovani, tra cui due promossi dal progetto under 25.

LEONESSA

PROMOZIONE LEGA 2

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’itinerario di questa settimana ci porta nella quiete e nella natura di una piccola valle poco battuta dai percorsi turistici tradizionali: quella delle Pertiche di Valsabbia. A Nozza di Vestone, si lascia la strada principale per imboccare la via che da Mocenigo porta verso Pertica Bassa, comune formato dalle localitĂ di Forno d’Ono, Ono Degno, Avenone e Levrange. Ăˆ proprio verso quest’ultimo centro che si può deviare sulla destra, appena oltrepassata la localitĂ Mulino: ricostruito interamente dopo uno smottamento nel 1959, ospita la nuova parrocchiale con gli arredi della chiesa precedente, tra cui un’ancona lignea dei celebri intagliatori valsabbini Pialorsi BoscaĂŹ, realizzata negli anni 30 del ‘700. Ritornando sulla strada principale si incontra il borgo di Forno d’Ono, sorto alla confluenza dei torrenti Glera e Degnone. La parrocchiale, dedicata all’Assunta, conserva un importante ciborio dei BoscaĂŹ che copre un pregevole affresco di primo Trecento e appartenen-

te alla prima fase della fabbrica. Nella frazione di Forno d’Ono si trova il municipio dove ha sede il Museo della Resistenza e del Folklore valsabbino, una raccolta eterogenea di materiali che spazia dagli strumenti del lavoro agricolo a quadri ispirati alle vicende partigiane svoltesi all’ombra delle balze della Corna Blacca. Continuando sulla via principale che attraversa Forno d’Ono in direzione di Ono Degno, dopo pochi minuti si può lasciare l’auto e continuare a piedi seguendo le indicazioni verso la Cascata Bianca, una sorgente incontaminata immersa in un incantevole paesaggio, lontano dal frastuono del turismo estivo. Tornati sui nostri passi, proseguiamo verso Ono Degno. L’abitato si divide in due nuclei, Villa Sera, a sinistra, e Villa Mattina a destra. A piedi, si può scoprire la parte piĂš antica del borgo, Villa Sera, che ha conservato intatto l’originario nucleo medievale, dotato di una possente casa torre quattrocentesca, recentemente ristrutturata e adibita ad alloggio vacanze con otto posti letto (per informazioni visitare il

sito www.perticabassa.com). Nella localitĂ Villa Mattina spicca imponente il Santuario della Madonna del Pianto: sorto a ricordo di un miracolo compiuto dalla Vergine nel 1601, è stato progettato dal Lantana (giĂ autore del progetto per il Duomo di Brescia) e racchiude al suo interno significative opere pittoriche del Paglia, del Celesti e del Barbello. Ripresa l’automobile e ritornati a Forno d’Ono, svoltando a destra, ci si può inerpicare lungo la strada che conduce a Pertica Alta. Il primo paese che incontriamo è Avenone, con la frazione di Spessio, minuscolo centro dove le case hanno mantenuto le forme caratteristiche della tradizione e le automobili sono bandite. Prima di giungere a Livemmo, la “capitaleâ€? delle Pertiche, merita una sosta l’incantevole chiesetta di Barbaine, di origine trecentesca e immersa nella natura. Livemmo, Odeno, Navono, Lavino e Noffo sono localitĂ dove il tempo sembra essersi fermato e dove è possibile ammirare numerose chiese, fastose negli arredi e nelle decorazioni.

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Un ricordo amorevole di Oscar Di Prata

dando di esse una commovente e affascinante lettura, cosĂŹ che tale libro contagia i lettori i quali si sentono anch’essi rapiti dai dipinti del grande pittore di casa nostra con tutti i carmi che ne derivano. Tra l’altro alcuni di questi sono stati simboleggiati da Giovanni Quaresmini con alcune sue gradevoli e belle odi. Pertanto definirei il suo libro “L’addioâ€? anche: “Poesie della memoriaâ€?. Letizia Gandellini Laurente

Tesimonianze di fede nella sofferenza Egr. direttore, sono passati 50 anni da quando mi sono recato a Re la prima volta e la gioia che ho provato e provo in quella dolce oasi di pace e d’amore è davvero grande. Quest’anno pensavo a certe dolci esperienze fatte in questi decenni, cioè a certi episodi che ho provato nell’essere amato da persone umili e generose. Eccone qualcuno: nel 1964 incontrai Andrea, un fratello sano di Bergamo. In quei pochi giorni che stemmo insieme mi aiutò a far tutto quello non potevo fare. Nacque cosĂŹ un amore che io ricambiai in tutto solo piĂš tardi, quando a Natale mi scrisse una lettera commovente. CosĂŹ la nostra corrispondenza finĂŹ solo quando Andrea, alcuni anni fa andò in paradiso dove spero di riabbracciarlo. Il secondo episodio è diverso e fa vedere quanto è grande l’amore di una mamma. Una volta mentre leggevo la preghiera dei fedeli, vicino a me noto una signora che, invece di leggere scorreva le dita su un foglio, era una non vedente. Finiti gli esercizi spirituali l’avvicinai, si chiamava Anna e mi raccontò una storia meravigliosa. Era di Vercelli e aveva un figlio molto malato il quale a sua volta aveva sei figli da mantenere. Allora cosa fece Anna? Ăˆ qui che comincia il meraviglioso. Un giorno entrò nella cattedrale della sua cittĂ e pregò Dio perchè ĂŠcolpisse la sua persona e guarisse il figlio. Ebbene il Padre Celeste la esaudĂŹ. Una sera di settembre andò

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a letto sana e al mattino si destò che non vedeva piĂš. E finiva questa dolce storia dicendo: tanto io sono anziana e non m’importa di non vedere, mentre invece mio figlio ha una famiglia numerosa da aiutare e io sono felice che sia guarito. L’ultima storia è quella che ho goduto di piĂš. Circa trent’anni fa la mia maestra mi indicò una signora che dimostrava un’etĂ inferiore di quella che aveva. Non ricordo come avvenne l’impatto. So solo che tra noi sbocciò un grande amore e io la chiamavo nonna Aurelia. Ancora due anni ci vedemmo perchĂŠ allora erano tanti che andavano a Re e si incontravano spesso le stesse diocesi. Poi anche con questa amata nonna ci scrivemmo fino al suo passaggio al Cielo, avvenuto in tarda etĂ . Nonna Aurelia mi ha lasciato una sua fotografia che custodisco con amore. Ma anche quest’anno, tra le altre ho notato due belle testimonianze. Emma, una signorina romagnola. La caduta da una pianta le ha leso la spina dorsale e in piĂš ha perso la vista. Ma guardandola in viso era sempre sorridente. L’ultima sera poi Liviana di Cesena, su invito del sacerdote, ha dato una magnifica testimonianza: “Quest’anno festeggio i 40 in carrozzella. Non è che io sia felice, ma GesĂš ha permesso questo e io sono contenta di fare la sua volontĂ â€?. Chi dĂ la forza di sorridere a chi non vede e di pronunciare queste frasi? Non può essere che lo Spirito che rincorre l’Amato, come dice il biblico Cantico dei cantici sul quale vertevano le nostre meditazioni. Domenico Marchesi

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Egr. direttore, non c’è che dire: ogni volta che esce un libro riguardante l’artista bresciano Oscar Di Prata ridesta un certo fremito di luce e di nostalgia, come se alla fine di ogni giorno il sole voglia dare il suo ultimo addio lasciando dietro a sĂŠ nuovi germogli. CosĂŹ è anche il libro del prof. Giovanni Quaresmini dal titolo “L’addioâ€?, pubblicato nell’aprile 2011 e dedicato al suo indimenticabile e amatissimo amico Oscar. Esso contiene una ricca scia di ricordi per i quali l’Autore ha voluto rivelare il suo sentire ed esporre la vasta gamma degli stati d’animo dell’artista, anzi dell’amico. Stati d’animo complessi, difficili da afferrare e da poter tradurre in parole nella loro interezza tutti i significati che ogni dipinto esprime perchĂŠ intrisi in un’aura di malinconia e di elegiaco abbandono. Tra l’altro le opere dell’insigne pittore non mancano di elementi autobiografici ai quali l’autore del libro ha voluto dare voce; cosĂŹ anche per quelle fasi d’amore tracciate sui dipinti tratto dopo tratto. Nel libro si assapora ogni parola e ogni frase diventa un mondo colmo di emozioni che si fondono in quelle dell’illustre artista tanto da sentire nostro tutto ciò che egli stesso ha espresso con l’arte. Oltre tutto l’autore del libro avendo avuto e conservato una lunga e profonda amicizia con Oscar Di Prata è il reale ‘cantore’. E, a ragione, è molto fiero di trarre da quelle numerose opere la linfa vitale dell’artista

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L’euro dall’unitĂ alle divisioni Egr. direttore, quello che avrebbe dovuto avvicinare l’Europa è proprio ciò che sta creando divisioni al suo interno. La moneta unica europea è una pietra miliare del sogno europeo. Come tanti, ricordo ancora con eccitazione la mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno, il 2001. Al rintocco della mezzanotte, in un piccolo bar, spesi le mie vecchie lire italiane per comprare una birra.La stessa cosa accadeva quella notte in tutta Europa. A meno di un decennio da questo brillante inizio, si è diffusa sull’euro-zona una feroce crisi economica. L’Irlanda, il Portogallo e la Grecia sono stati finanziariamente salvati dall’Unione europea e, dopo il secondo salvataggio della Grecia, molti temono altre cadute. Scrivendo su “Le Figaroâ€?, di recente tre economisti francesi hanno fatto appello ad abbandonare l’euro “per salvare gli europei. L’euro ha in realtĂ accentuato le differenze tra le nazioni‌ l’euro sta morendoâ€?. Roberto Manenti

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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