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Guardare le cose dal basso: è necessario capovolgere lo sguardo per considerare come ogni persona e ogni singola situazione possa essere letta da angolature differenti, non per arrivare allo scetticismo o all’aporia del giudizio, ma piuttosto per arricchire il nostro sentire dell’umano. Ogni essere è come un cristallo, ha piÚ lati, talora frammentati, eed ognuno di essi merita una lettura. Allora il giudizio sarà espresso in modo sommesso, o neppure sarà piÚ un giudizio, es ma un rispettoso atto di comprensione parziale, che si accorge di esser essere comunque di fronte al mistero. Dal basso, poichÊ la visione dall’alto ci è già abbastanza abituale: panoramica dai nostri balconi dall’alt del saper sapere teorico, della valutazione astratta, del concetto, o peggio, di una versi versione borghese della religiosità . Dal basso le cose assumono dimensioni div diverse, prospettive inedite, e soprattutto si notano particolari che erano inevitabilmente inev sfuggiti; dalla strada ci si sporca di piÚ, si vedono le scarpe e si può talora indovinare che tipo di vie siano state percorse.
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Guerra in Libia. Troppo sangue sul futuro del Paese
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ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ AgorĂ 2011. Per discernere i segni dei tempi
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Š‡ Â?‡ •ƒ”Â? †‡‹ ’‹……‘Ž‹Ǎ Nonostante la “manovra bisâ€? in discussione abbia ridimensionato i tagli ai Comuni e abbia indicato nell’eliminazione delle Provincie una delle strade di risanamento dei conti dello Stato, non è difďŹ cile notare come i “piccoli entiâ€? restino a piĂš riprese, e non solo negli ultimi tempi, in perenne discussione. Gli odierni problemi di bilancio, infatti, sottolineano una linea di tendenza che non pare nuova. Dagli anni dell’urbanizzazione verso le cittĂ nel secondo dopoguerra, i piccoli centri, infatti, hanno subito una costante perdita di rilevanza. Anche il risveglio identitario intorno al “localeâ€? degli ultimi anni non ha fondamentalmente invertito la rotta. La minacciata soppressione dei Comuni piĂš piccoli sembrerebbe,
allora, solo l’epilogo ďŹ nale di una storia conosciuta. Certo, i tempi sono cambiati, ma proprio per questo resta importante chiedersi se il nostro futuro contempli ancora, in termini di presenza delle istituzioni e crescita della comunitĂ , enti che, seppur piccoli, hanno storicamente segnato cosĂŹ fortemente la cultura, il senso dei rapporti sociali, l’arte e la fede degli italiani. C’erano, infatti, una volta, in ogni paese, il sindaco, il parroco, la maestra, il medico e il farmacista. Erano la “classe dirigenteâ€? della comunitĂ , anche la piĂš piccola e remota. Erano il riferimento morale a cui guardare pur per bisogni diversi e soprattutto nei momenti difďŹ cili. Erano lo stimolo alla crescita e il motivo di vanto dei loro concittadini che potevano dire: “Il nostro sindaco fa questo e quello... il nostro parroco è certamente piĂš bravo di quello del paese vicino..â€?. La loro scomparsa ha portato, nel tempo, ad avere non piĂš i piccoli ospedali di paese,
ma strutture piĂš specializzate a servizio di zone ampie del territorio; non piĂš scuole uniche e maestre per piccole classi, ma istituti scolastici comprensoriali con un numero minimo di alunni; non piĂš le botteghe sotto casa, ma centri commerciali dove trovare di tutto e di piĂš. Il risultato non è del tutto negativo, come sappiamo. Anche il mondo del lavoro, delle banche e delle imprese si è mosso in questa direzione. Accorpamenti, fusioni, sinergie che anche recentemente, in territorio bresciano, hanno fatto discutere e costretto a sacriďŹ ci. Pur con le dovute distinzioni, il tema tocca anche ora pure la Chiesa. “Il vissuto delle persone, – ha detto il vescovo Monari recentemente – la mobilitĂ delle persone e gli altri ‘segni dei tempi’ ci spingono a ripensare la pastorale sul modello delle unitĂ pastorali, che non sono l’eliminazione delle parrocchie, bensĂŹ un modo nuovo di garantire
la presenza capillare della Chiesa sul territorioâ€?. Come sempre c’è in gioco la vicinanza alle persone, il loro senso di appartenenza, la qualitĂ delle relazioni che si possono costruire, il volto e il tessuto di una comunitĂ che potrebbero radicalmente cambiare. Per questo il tema è culturale e non solo economico e, per la Chiesa, pastorale. Implica, pertanto, una sďŹ da che interpella quale Stato, quale Chiesa e quale comunitĂ vogliamo essere domani. Per quanto si agisca perchĂŠ spinti da questioni di bilancio o di ottimizzazione delle risorse, o che lo si faccia perchĂŠ spinti dallo Spirito Santo a dire “di nuovoâ€? il Vangelo modiďŹ care questo tessuto esige una grande responsabilitĂ . Le reazioni di piazza dicono la fatica della gente a cambiare, a “mentalizzareâ€? una nuova strada soprattutto se non vede argomentazioni e prospettive serie. ChiederĂ pazienza, gradualitĂ , ascolto, prudenza e determinazione.
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͛ͥ …‘Â?‘Â?‹ƒ Manovra bis. Modifiche a danno delle pensioni
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La manovra di Ferragosto, quella di fatto imposta dall’Europa all’Italia, è difficile da raccontare. Solo ad approvazione definitiva del Parlamento potrà essere descritta in tutta la sua portata. Per ora l’unico dato di certezza è quello della sua entità . Ancora aperta è, invece, la sua architettura complessiva, tanto che al momento di chiudere il giornale, risulta impossibile dare conto delle misure. Le opposizioni hanno infatti annunciato una serie di emendamenti al provvedimento,
ma anche la stessa maggioranza non perde occasioni per correggere, rettificare, modificare. Interventi che parevano acquisiti, come quello del contributo di solidarietà sui redditi piÚ alti e piÚ volte comparso e scomparso, cosÏ come gli interventi sulle pensioni. Ancora non si sa, poi, se tra le misure proposte troverà spazio l’aumento dell’iva. Discorso analogo è quello sul destino degli enti locali con tagli che passano di volta in volta dai Comuni alle Province.
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na coperta corta: questa sembra essere l’immagine piĂš indicata per raffigurare le misure economiche a cui il Governo sta pensando per dare, dopo settimane di discussione, sostanza alla manovra bis richiesta dall’Europa per aiutare il Paese a sfuggire al rischio default. Misure drastiche, quelle richieste dell’Ue, per ridurre un debito pubblico che non ha pari, se non forse negli Stati Uniti, al mondo. Tremonti si è messo d’impegno e giĂ con la manovra di luglio aveva indicato la strada da seguire. Da tecnico non si era lasciato trasportare dai sentimenti mettendo nero su bianco gli interventi che, a suo dire, avrebbero tratto in salvo il Paese. Tra i tanti anche il piĂš volte accennato taglio delle Province, seppure limitato a quelle con popolazione non superiore alle 300mila persone. Il lavoro del Ministro, però, non è stato giudicato sufficiente dai severi controllori europei che in cambio dell’acquisto dei bot tricolori ha chiesto ancora di piĂš. E cosĂŹ Tremonti si è messo al lavoro e tra una pressione e l’altra ha varato una nuova manovra da cui, tra l’altro, era scomparso l’annunciato taglio delle Province per lasciare spazio all’accorpamento (anche se forse è piĂš corretto parlare di vere e proprie soppressioni) dei Comuni con popolazione inferione ai 1000 abitanti. Una misura che avrebbe colpito, come ricordato anche sullo scorso numero di “Voceâ€?, oltre 1900 centri italiani, 27 dei quali nel Bresciano. La levata di scudi anche in questo caso è stata generale. Colpire con la mannaia queste piccole autonomie significava, questo piĂš o meno il senso della protesta trasversale di sindaci di ogni colore e di ogni sentire politico, gettare sui piccoli Comuni italiani la croce dello spreco di risorse. Alla loro
protesta si è aggiunta col passare dei giorni quella di tutte le amministrazioni comunali d’Italia che nei giorni scorsi hanno dato vita alla manifestazione di Milano per dire basta al sistematico taglio dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali ogni qualvolta si tratti di tirare i cordoni della borsa. La voce dei Sindaci delle grandi cittĂ , però, ha di fatto finito col far passare in secondo piano alcuni aspetti della protesta dei “piccoliâ€? forse non adeguatamente considerati. Per paesi piccoli e piccolissimi sparsi in modo particolare sulle montagne che segnano la Penisola, quello dell’accorpamento di piĂš Comuni avrebbe rappresentato
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l’atto finale di quella che gli abitanti di queste realtà considerano a tutti gli effetti politica dell’abbandono. Con il progressivo spopolamento iniziato negli anni del boom economico e mai definitivamente concluso i centri piÚ piccoli, soprattutto quelli di montagna presenti anche nelle valli bresciane, hanno assistito di fatto senza poter far nulla alla progressiva soppressione di molti di quegli elementi necessari alla vita di una comunità . Il trinomio (magari con l’aggiunta del maestro) parroco - sindaco - farmacista su cui per anni si è retta la vita di tante comunità si è dissolto. Prima se ne è andato il farmacista, in cerca di fortuna in paesi piÚ popolati, in tempi piÚ recenti, causa anche la costante riduzione delle vocazioni, anche il parroco è diventato un lusso per tanti paesi (tanto che oggi la diocesi è alle prese con il progetto delle unità pastorali che cercano di dare risposte anche a questo aspetto, ndr.). La manovra pensata da Tremonti ha minacciato di mettere mano anche al sindaco, dimenticando che negli anni i paesi piÚ piccoli hanno perso anche altre presenze essenziali come la scuola e gli esercizi commerciali. Dinanzi all’annuncio di quest’ultimo colpo è scattata la protesta. L’eliminazione dei Comuni sotto i 1000 abitanti non avrebbe comportato una significativa riduzione dei costi della politica (nella stragrande maggioranza delle realtà interessate, infatti, gli amministratori sono sostanzialmente dei volontari). Avrebbe invece introdotto costi difficilmente immaginabili come quelli di un definitivo sfaldamento della comunità . Di qui l’invito a un ripensamento di tanti amministratori di Comuni piccoli e piccolissimi. CosÏ è stato e nella manovra (almeno quella nota sino a oggi) è ricomparsa l’eliminazione delle Province...
/H SLFFROH FRPXQLWj H OH GLIILFROWj GHOOD Una politica che ormai sa solo trovare un momento di sintesi sull’orlo del precipizio non è strutturalmente in grado di valutare nella sua complessitĂ un tema tanto importante come quello della sopravvivenza delle piccole comunitĂ . Ă‹ questo il pensiero di Dario Nicoli, docente di sociologia economica, del lavoro e dell’organizzazione dell’UniversitĂ cattolica di Brescia. “Le comunitĂ che per le loro dimen-
sioni nei giorni scorsi hanno corso il rischio di una soppressione – afferma Nicoli – hanno una grande rilevanza territoriale che non sempre viene adeguatamente considerataâ€?. Per questo, secondo il sociologo, la politica dovrebbe avere un occhio di riguardo nei loro confronti e mettere mano a quelle azioni in grado di salvaguardare in essa la presenza dell’elemento umano e di garantire possibilitĂ di sviluppo. “Si tratta di realtà – sono anco-
ra considerazioni di Nicoli – che non possono essere sottoposti alle stesse politiche pensate per comuni piĂš grandi o per le cittĂ . Chiedere alle realtĂ di montagna quei sacriďŹ ci chiesti ad altri Comuni signiďŹ ca condannarli a morteâ€?. La misura ventilata e poi ritirata di un possibile accorpamento tra piĂš Comuni sarebbe stata per il docente della Cattolica un’iniziativa destinata a gravare pesantemente sulla tenuta del senso comunitario nei
paesi interessati, “un senso – prosegue Nicoli – che si alimenta solo di un aspetto ďŹ sico e territoriale ma anche di quelle condizioni come la presenza del sindaco, del parroco, della scuola, che creano il senso di appartenenzaâ€?. Nicoli non sottovaluta, poi, un altro aspetto: quello dell’identitĂ che distingue marcatamente piccole comunitĂ vicine, se non vicinissime da un punto di vista ďŹ sico-territoriale. “Identità – afferma ancora il sociologo – che
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Nel Bresciano sono 27 i Comuni che hanno rischiato (per ora) la soppressione. La manovra uscita dal confronto tra i leader del centro destra ha per ora scongiurato questa ipotesi, forse anche facendo tesoro delle critiche vibrate giunte dai primi cittadini di queste realtà e delle tante altre sparse per tutto il Paese. Gabriele Zanolini (a sinstra) già la scorsa settimana aveva definito, sempre dalle pagine di “Voce”, “ridicoli” i tagli annunciati ai danni dei Comuni con meno di
1000 abitanti, tagli che avrebbero ulteriormente pesato su comunità che già vivono pesanti situazioni di disagio. Critiche altrettanto dure erano state espresse da Mauro Bertelli (a destra), sindaco di Irma, comune valtrumplino di 152 anime. Dalle pagine de “La Voce della Valtrompia” il primo cittadino di Irma aveva sostenuto che la cancellazione dei piccoli Comuni sarebbe un colpo mortale ai danni di comunità che già vivono forte il senso dell’abbandono
da parte delle istituzioni, senza dimenticare che già molti piccoli Comuni gestiscono in forma consorziata alcuni servizi primari. La voce dei “piccoli” è giunta a destinazione, tanto che la misura dell’accorpamento è poi scomparsa per lasciare spazio al taglio delle Province. Tocca ora ai presidenti di questi enti (come per altro hanno già fatto nelle settimane scorse) esprimere ragioni contro questa ipotesi inserita nel pacchetto anticrisi ancora in discussione.
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´JUDQGHµ SROLWLFD difficilmente può essere ricompresa in realtà più ampie come, per esempio, le Comunità montane”. Sembra dunque difficile trovare una ricetta che permetta di tenere insieme due esigenze apparentemente lontane l’una dall’altra come il mantenimento delle singole identità e il controllo dei suoi costi. “Di fatto – afferma al proposito Nicoli – questi paesi per legge sono già tenuti a gestire in modo consorziato alcuni servizi come quello di
segreteria, della raccolta dei rifiuti e altro ancora. Ma non è in questi settori che la politica può intervenire per risparmiare”. Una politica veramente attenta a questi aspetti dovrebbe, secondo Dario Nicoli, essere in grado di ridisegnare la sua scala di valori per rimettervi in cima il tema della sopravvivenza delle piccole comunità (nella foto Magasa) che pure garantiscono la tutela del territorio. Ma questo sembra essere un tema arduo...
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“Dopo 10 anni di guerra al terrorismo, la violenza, la miseria e l’insicurezza continuano a dominare la vita quotidiana del popolo afgano e dell’intera regione. Osama Bin Laden è stato ammazzato, ma noi siamo ancora profondamente coinvolti in questa tragedia senza sapere come uscirneâ€?. A 10 anni dall’attentato dell’11 settembre che ha aperto il conitto con l’Afghanistan, la Tavola della Pace e l’associazione americana dei familiari delle
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vittime dell’11 settembre, in collaborazione con Afgana e col Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, hanno organizzato una missione di pace “per dire basta alla violenza, alla guerra e al terrorismoâ€?. Sino al 5 settembre una delegazione italo-americana sarĂ a Kabul “per incontrare i familiari delle vittime del terrorismo e della guerra, le organizzazioni della societĂ civile afghana e i rappresentanti delle principali
organizzazioni internazionali presenti in Afghanistanâ€?. Scopo della missione, che si svolge alla vigilia della marcia per la pace e la fratellanza dei popoli Perugia-Assisi, è quello di “raccogliere valutazioni e proposte per uscire da questa drammatica situazioneâ€?, dando seguito “agli impegni assunti dalla societĂ civile italiana in occasione delle Conferenze della societĂ civile afgana a Kabul (marzo 2011) e di Roma (maggio 2011)â€?, organizzati da Afgana. Info: www.perlapace.it.
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il finale di partita: la fine di Gheddafi è certa, ignoto è solo quanto sangue costerà l’agonia. Gioca ancora con comunicati radiofonici per illudere ancora chi spara nel suo nome a Sirte e non ha altre informazioni, ma sa di essere alle battute finali. La Libia è un lago di sangue. Gheddafi è da sempre un leader autoreferenziato e sanguinario. Inutile ricordare ancora una volta il suo ruolo nell’appoggio del terrorismo, il sangue di Lockerbie, la spregiudicatezza dei suoi cambi di campo, la crudeltà con gli oppositori... Non stupisce la violenza di questi mesi. Il colonnello avrebbe potuto fare un passo indietro, trattando un esilio sicuro o una pensione dorata, come fece Pinochet in Cile, ma ha preferito il gioco al massacro pensando di non avere scelta. Troppo grande il rancore seminato in tutto il mondo nei 40 anni di regime, troppo alto il rischio di essere ucciso una volta perso il
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e mercenari alle porte di Bengasi. La risoluzione Onu è arrivata a situazione degenerata. L’intervento militare degli ‘alleati’ è stato cosĂŹ molto piĂš violento e piĂš lunga l’agonia. Vi è un terzo ordine di responsabilitĂ : quello di chi ha protetto Gheddafi sino a ieri. Proprio un anno fa il “Re dei re dell’Africaâ€? come amava farsi definire, veniva accolto a Roma con tutti gli onori, in un tripudio di buffonate. Il governo italiano gli offrĂŹ, unico al mondo, una vetrina internazionale per legittimare ancora la sua leadership pesantemente contestata in patria. Tuttora ci si chiede perchĂŠ l’Italia si sia prestata a quella pagliacciata. La politica internazionale non è un gioco: l’accoglienza italiana è stata usata da Gheddafi per zittire gli oppositori mostrandosi autorevole, capace di tutelare gli interessi nazionali e umiliare gli antichi nemici. Il secondo pensiero riguarda il futuro. Parte del governo transitorio si avvale del consenso di ex membri del regime e la composi-
zione sociale ed etnica della Libia è particolarmente varia. Se l’apertura di un dialogo di ricomposizione nazionale in febbraio avrebbe potuto contare sul comune desiderio di democrazia, oggi pesano i diversi ruoli militari giocati dalle tribÚ in questi mesi. Il governo transitorio ha gestito la rappresentanza del Paese all’estero, ma nulla si sa del suo consenso una volta insediato a Tripoli. Qualche speranza può venir dalla imminente Conferenza di pace proposta da Obama e Sar-
kozy a Parigi, purchÊ il tutto avvenga sotto l’egida dell’Onu. Molti leggono la Conferenza come un mettere le mani sul petrolio da parte di chi ha guidato l’intervento militare. C’è, infine, una preoccupazione. Quale pace sarà possibile? Il sangue la rende difficile, ma senza riconciliazione non c’è futuro. Troppo spesso si è assistito a liberatori che si sono trasformati in nuovi tiranni. La riconciliazione ha bisogno di tempo, ma anche di evitare attese inutili che cristallizzano il rancore.
/¡ HXURSHR H LO DUDER “L’89 araboâ€?, “Cade il muro del Maghrebâ€?. Sono due dei parallelismi piĂš volte utilizzati dai mass media per mostrare le analogie tra le rivoluzioni del mondo arabo di questo 2011 e l’esperienza vissuta dall’Europa orientale con il crollo dei regimi comunisti. Poi con la Libia e l’intervento internazionale si è discusso di Kosovo e di Bosnia Erzegovina con Misurata accostata a Srebrenica. Evidentemente vi sono tanto similitudini interessanti che differenze signiďŹ cative tra l’89, la transizione dei Paesi comunisti, le guerre dei Balcani e le attuali rivolte nel mondo arabo. Il parallelismo tra le Est europeo e Nord Africa è stato oggetto nelle scorse settimane di un interessante incontro tenuto a Rovereto nell’ambito della manifestazione “Sentiero di paceâ€?. Il confronto a piĂš voci, organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso, un centro
studi che esplora le trasformazioni sociali e politiche nel sud-est Europa, in Turchia e nel Caucaso ha visto la presenza di Farid Adly, giornalista libico, direttore di Anbamed - Notizie dal Mediterraneo, di Mihai Mircea Butcovan, scrittore e giornalista rumeno residente in Italia, di Jovan Teokarevic, dell’UniversitĂ di Belgrado e direttore di Becei, il Centro per l’integrazione europea di Belgrado, si era posto l’obiettivo di mettere a confronto due esperienze individuali e collettive, una europea ed una araba, per far emergere elementi utili alla discussione sulla democrazia e la pace da ripristinare in tanti Paesi del Mediterraneo. Dai contributi portati all’incontro ospitato dalla cittĂ trentina il cosiddetto “contagio democraticoâ€? tra Paesi è emerso come l’elemento piĂš importante che accomuna il 1989 ed il 2011 a dispetto di chi per decen-
ni ha sostenuto un presunto impossibile binomio tra Islam e democrazia. La maggiore differenza tra le due ondate di democratizzazione è stato individuato invece nelle relazioni internazionali. Fu la prospettiva di integrazione nell’Unione europea, è stato rimarcato, ad alimentare le aspirazioni democratiche dei Paesi un tempo oltre la Cortina di ferro. Nel caso delle piĂš recenti, come nel caso della Libia, della Siria e in modo piĂš sfumato anche dell’Egitto, rivoluzioni arabe il mondo occidentale ha fatto poco e spesso male alla causa democratica. A Rovereto si è discusso di quanto gli interessi geopolitici in tema di forniture energetiche, terrorismo e migrazioni abbiano compromesso i rapporti politici e di quanto ancora oggi le due sponde del Mediterraneo abbiano poca ďŹ ducia reciproca e tanta paura l’una dell’altra.
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‡””ƒ ƒÂ?–ƒ ‡ŽŽ‡‰”‹Â?‹ ‹Â? Â…ÂƒÂŽÂ‘ÇĄ —Â? ƒ’’‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ —•–‘†‹ƒ Calano i pellegrini in Terra Santa. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi. Sarebbero la crisi economica e l’instabilitĂ di alcuni Paesi conďŹ nanti con Israele e con i Territori Palestinesi, le ragioni del calo registrato da metĂ maggio ad agosto, dei pellegrini in Terra Santa, secondo quanto riferito dalla Custodia, che ha lanciato un appello: “Venite in Terra Santa, non c’è nessun pericolo, Gerusalemme aspetta sempre i suoi ďŹ gliâ€?. Il calo dei visitatori,
che arriva dopo un periodo di particolare afusso, nel 2010, in cui si sono registrate 2milioni e 850mila presenze, in linea con il turismo mondiale, è stato confermato anche da Renato Zanon, operatore della Brevivet, tra i principali organizzatori di pellegrinaggi nell’area, che tuttavia è ottimista: “Ci sono evidenti segnali di ripresa, moltissime richieste dalla ďŹ ne di agosto ďŹ no a novembreâ€?, ha detto. Gli fa eco anche il ministero
per il Turismo palestinese: “Abbiamo partecipato a molte ďŹ ere – afferma Jiries J. Qumsiyeh – l’obiettivo è far conoscere la nostra ricchezza storica, artistica e religiosa, per questo invitiamo tutti a venire in Terra Santa, dove non c’è nessun pericoloâ€?. Secondo fratel Pasquale Rota, cappuccino da 25 anni in Terra Santa, inďŹ ne, a inuire sul calo dei visitatori ci sarebbero anche le scelte politiche degli ultimi 20 anni.
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n monito alla politica e a quanti hanno “poteri ed interessi economiciâ€? perchĂŠ affrontino la “questione moraleâ€?, ed un invito alla societĂ intera affinchĂŠ torni ad essere “societĂ educanteâ€?. Li ha espressi recentemente l’arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Angelo Bagnasco, nell’omelia pronunciata in occasione della solennitĂ della Madonna della Guardia presso l’omonimo santuario situato nell’immediato entroterra di Genova. Il Cardinale ha rinnovato l’impegno a quanti, a tutti i livelli ed in tutti i settori, hanno responsabilitĂ pubbliche. “C’è bisogno di una grande conversione culturale e sociale – ha affermato il Presidente dei Vescovi italiani – e coloro che hanno particolari responsabilitĂ rispetto alla vita pubblica, in qualunque forma e a qualunque livello, ma anche quanti hanno poteri e interessi economici, ne hanno il dovere impellente piĂš degli altri, sapendo che, attraverso il loro operare, propongono modelli culturali destinati a diventare dominantiâ€?. Proprio quest’ultimo motivo rende, secondo il card. Bagnasco la questione morale in politica, come in tutti gli altri ambiti del vivere pubblico e privato, grave e urgente, non solo per le persone ma anche le strutture e gli ordinamenti.
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purificare l’aria, e i nostri giovani non siano avvelenati nello spiritoâ€?. Il card. Bagnasco non ha nascosto, però le difficoltĂ : “So bene – ha affermato al proposito – che si tratta di intaccare consuetudini e interessi vetusti, stili e prassi lontani dall’essenziale e dalla trasparenza, dal sacrificio e dal dovere, ma è possibile perchĂŠ la gente lo chiede e perchĂŠ è giustoâ€?. Da qui l’appello a quanti hanno responsabilitĂ in ogni campo. “Chi ha responsabilitĂ pubbliche oggi e domani – ha precisato – ha il dovere di mettere in movimento delle decisioni puntuali e coraggiose perchĂŠ la ‘cultura della vita facile’ ed egoista ceda il passo alla ‘cultura della serietà ’â€?.
/H SULRULWj GHOO¡DJHQGD HXURSHD Le vacanze sono archiviate a Bruxelles (nella foto il Parlamento europeo), dove una ďŹ tta agenda politica giĂ chiama in causa le istituzioni comunitarie, i governi dei Paesi membri, le relazioni internazionali delle quali l’Ue è uno snodo imprescindibile. Almeno tre appaiono gli ambiti sui quali si dovrebbe concentrare la politica europea. Il primo di questi corrisponde alla stessa agenda dei Ventisette, ovvero la definizione delle prioritĂ e dei grandi temi che devono essere affrontati nei prossimi mesi. In cima alle preoccupazioni permane la crisi economica e ďŹ nanziaria e le possibili risposte che devono giungere. Dal palesarsi della recessione, tre anni or sono, sono stati compiuti dei passi avanti nel campo della governance, ma non basta. La chiave di volta – piaccia o non piaccia – è la solidarietĂ , che va interpretata in questo caso
come un sano criterio economico al ďŹ ne di salvaguardare l’area dell’euro e intesa a rilanciare la competitivitĂ del sistema-Europa sui mercati mondiali. Ma non ci può essere solo l’economia nell’agenda del vecchio continente. Il ruolo politico che l’Europa intende giocare nelle transizioni in atto in Libia, Egitto, Siria e in altre nazioni “arabeâ€?, è altrettanto fondamentale, anzi irrinunciabile. Visione unitaria e capacitĂ di intervento coeso dell’Ue in Africa e in Medio Oriente possono fare la differenza afďŹ nchĂŠ una parte signiďŹ cativa del pianeta volga verso la convivenza paciďŹ ca, la democrazia e il rispetto dei diritti. Il secondo, grande ambito del calendario europeo riguarda l’equilibrio interno all’Ue. La leadership politica del tandem MerkelSarkozy non può bastare a rilanciare il progetto europeo. Servono un protagonismo diffuso e una responsabili-
tĂ congiunta dei leader dei Ventisette. Diventa sempre piĂš urgente il rafforzamento delle istituzioni comunitarie, a partire dall’Europarlamento e dalla Commissione, e un bilanciamento dei poteri “delâ€? e “nelâ€? Consiglio Ue, dove siedono i rappresentanti dei governi. Il terzo ambito concerne la sottovalutata questione della “cittadinanzaâ€? europea, che a sua volta comprende vari capitoli, da quello dei diritti fondamentali alla cultura, dallo sviluppo sociale alla costruzione di una “Europa dei valoriâ€?. Una vera Unione si costruisce operando “dall’altoâ€? (politica interna, istituzioni, equilibrio dei poteri, ďŹ nanza, accordi internazionali‌) e, al contempo, “dal bassoâ€? (protagonismo dei cittadini, sostegno e valorizzazione dei territori, istruzione, lavoro e altro ancora): due elementi che devono coesistere e procedere verso un proďŹ cuo incontro.
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“Granello di sabbiaâ€? è un gruppo costituitosi nel giugno 2002, presso la parrocchia di Mocasina di Calvagese della Riviera per sostenere dall’Italia un progetto sociale e agricolo fortemente voluto da Michela ed Alessandro Simini, partiti per il PerĂš con l’intenzione di aiutare una comunitĂ andina a migliorare le proprie condizioni di vita. Michela ed Alessandro, alla loro seconda esperienza in PerĂš sulle Ande; hanno poi fatto ritorno in Italia nel gennaio 2008.
Domenica 4 settembre alle 20.30, in piazza Garibaldi a Desenzano, il cantautore milanese Niccolò Agliardi premierĂ il vincitore del concorso estivo per la miglior canzone inedita “Sulle corde dell’animaâ€?. Nella serata si esibiranno i finalisti del premio canzone inedita Noi Musica 2011 e il coro “Vocal Friendsâ€? di Brescia. La premiazione chiude un percorso che ha preso la scorsa primavera quando cantautori italiani dai 14 anni in
A San Salvador (provincia di Calca - Cuzco), distretto scelto per il progetto e zona prevalentemente agricola tra i 3100 e i 4000 metri di altitudine, il gruppo ha sostenuto la costituzione dello Ier che continua il proprio lavoro anche dopo la partenza dei due volontari. Per sostenere il progetto il gruppo ha organizzato per domenica 18 settembre un pranzo presso la Casa degli Alpini di Prevalle. Per informazioni e prenotazioni: cell. 3285590897
su, provenienti anche da varie localitĂ del Nord Italia, si sono cimentati sul genere “musica cristianaâ€?, ispirandosi al titolo del concorso Noi Musica “Sulle corde dell’anima. Storie in musica per annunciare un grande messaggio d’Amoreâ€?. Sono state regolarmente ammesse al concorso e sottoposte alla valutazione della giuria tecnica, costituita da sette esperti del settore le canzoni che domenica si contenderanno la vittoria finale.
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)XRUL L PHUFDQWL GDO WHPSLR Il Meeting ciellino di Rimini ha celebrato un tema che è da sempre al centro del pensiero del Movimento: “E l’esistenza diventa un’immensa certezzaâ€? (è un’espressione tratta dagli scritti del fondatore don Giussani). Ho letto, ho ascoltato vari interventi sul tema e mi sono posto un sacco di domande. Un giovane partecipante ha detto: “La vera certezza è appartenere a Qualcuno. Io l’ho capito e mi bastaâ€?. Mi sono domandato ďŹ no a che punto quel ragazzo si è reso conto di aver ricevuto una grazia grande. Un talento da far fruttiďŹ care, non da rivendicare come una conquista personale. Se partisse da lĂŹ si renderebbe conto che è una grazia mai scontata perchĂŠ soggetta ai limiti umani, tra i quali rientra anche la capacitĂ di tradire. E allora la profonda convinzione del rapporto con Qualcuno anzichĂŠ essere considerata una polizza assicurativa su una vita piena di certezze, si trasformerebbe in un talento appunto soggetto alle intemperie della vita. Un altro ragazzo ha detto: “Chi crede non ha pauraâ€?. Vorrei vederlo di fronte a qualche dramma della vita.
La paura non è una vergogna, è una prova che ti fa crescere. GesĂš nell’orto del Getsemani ha sudato sangue e sulla croce ha gridato, urlato: “Dio mio, Dio mio, perchĂŠ mi hai abbandonato?â€?. Chi crede può soffrire a morte e avere paura, anche se non si dispera perchĂŠ sa che sta soffrendo le doglie del parto. Solo i robot non soffrono, non hanno paura, non hanno dubbi. Ma, c’è un ma piĂš grande. Il tema delle certezze è molto suggestivo in un mondo come il nostro pieno
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di incertezze, di smarrimenti. Dal mondo ciellino (e non solo da quello) viene un monito: la causa di tutto questo è il relativismo, il pensiero debole. Non ho questa certezza e ho un’altra chiave di lettura. La Compagnia bresciana delle Opere ha portato a Rimini il suo contributo invitando a “ripartire dalla bellezzaâ€?. Ha detto il suo Presidente: “Bisogna ripartire dalla bellezza del lavoro qualunque esso sia ‌ in funzione alla realizzazione della propria esistenzaâ€?. I punti di riferimento
rimangono quelli del mercato “che ha le sue regoleâ€? e bisogna puntare su “un messaggio umano, non politico o sindacaleâ€?. Domande: quando mai il mercato (almeno per il mercato che conosciamo) si è preoccupato della bellezza del lavoro e dei messaggi umani? E quando mai questi messaggi sono passati senza tener conto della vita politica e sindacale? Siamo alle prese con la dittatura di un mercato che ha come unica regola il riďŹ uto delle regole,
soprattutto da qualsiasi idea di “bene comuneâ€?, assecondato da una politica imbelle e complice (l’attuale maggioranza, sostenuta dai ciellini, vuole modiďŹ care l’art. 41 della Costituzione per dare mano libera ai mercanti). Altro che bellezza e certezza. Siamo di fronte a una sďŹ da innanzitutto etica (non a caso quando si parla di questo i dirigenti ciellini tirano in ballo il moralismo o l’ossessione etica). Ăˆ in questo quadro che l’ossessione del mercato produce consumatori bulimici afďŹ liati alla religione del guadagno e del denaro cui viene afďŹ data la supremazia su ogni altro valore etico e senso della vita, sia individuale che collettiva. Questo è il vero relativismo. Altro che pensiero debole. E la crisi economica è basata principalmente sulla brama dei proďŹ tti, sulla speculazione ďŹ nanziaria e immobiliare e sulla devastazione dell’ambiente. Appartenere a Qualcuno non basterĂ nemmeno alla certezza personale se non diventa una testimonianza di veritĂ in un mondo di mercanti corrotti e corruttori.
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Sono numerose le iniziative promosse dai Comuni dell’Alta Valle Camonica per la stagione estiva e vacanziera. Particolare interesse e vivacità hanno rappresentato quelle messe in atto a Vione. L’impulso è stato dato dagli alpini che, per la prima volta, unendo sforzi e strutture dei tre gruppi di Vione, CanÊ e Stadolina hanno prima organizzato una bella festa unitaria con la rappresentazione di un atto unico sulle campagne di guerra degli alpini presso la chiesa
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parrocchiale di Vione, seguita da una giornata di festa conviviale e, successivamente, dal pellegrinaggio sulla cima Bles e fiaccolata dal Tonale. Poi una grande festa per i 400 anni di edificazione della chiesa di Stadolina, alla presenza del Vescovo di Brescia. Interessante anche la tavola rotonda con i ricercatori dell’Università cattolica di Milano, coordinati dal prof. Marco Sannazaro sulle ultime scoperte archeologiche in Val di CanÊ e a Vione e con uno studio
del prof. Dario Gallina sulle case storiche del Comune di Vione, per la valorizzazione e la cura del patrimonio urbano esistente, veramente degno di essere conservato e avvalorato. Le varie sagre del capoluogo e delle sue frazioni (caratteristica la processione di San Gregorio a CanĂŠ), con le feste degli alpini e i percorsi gastronomici; insomma una vera e propria sarabanda di eventi che hanno piacevolmente coinvolto residenti e ospiti.
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atto 30, per la grande Fiera regionale dell’Artigianato e Agricoltura della Franciacorta è giunto quest’anno il tempo di fare... 31! Da questo venerdĂŹ (2 settembre) e fino a domenica 4, l’enorme distesa del Parco Arturo Benedetti Michelangeli a Bornato di Cazzago San Martino (con ingresso da via Vittorio Emanuele III) si trasformerĂ infatti per tre intensi giorni in spazio qualificato e privilegiato nell’ambito dei tradizionali appuntamenti fieristici lombardi, proponendo all’attesa moltitudine di visitatori una carrellata di accattivanti proposte: stand incentrati sulle energie rinnovabili (con padiglione apposito dedicato al risparmio energetico e work shop), incontri tematici, mostre (pittura, scultura, modellismo e fotografia), enogastronomia (aperitivi e assaggi guidati lungo la Terrazza dei sapori, a cura di Slow Food e dell’Associazione italiana sommeliers), merende salutari per i bimbi (cibi biologici da gustare in compagnia con “La Vecchia Fattoriaâ€? di Pontoglio), mercati equo-solidali e agricoli (con ben 120 espositori e laboratori), ma anche spettacoli, musica e tanta animazione (con zona riservata al divertimento dei piĂš piccoli all’interno della Biblioteca) e il tutto a ingresso libero. Tra le proposte da non perdere: la rievocazione storica della vita agricola di fine Ottocento, messa in scena sem-
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al 150° anniversario dell’UnitĂ d’Italia (venerdĂŹ alle 21), all’ormai noto Festival chitarristico “Acoustic Franciacortaâ€? (sabato alle 21) e al concerto tributo alla musica dei Beatles (domenica alle 21.30). Tra i nuovi stand della fiera, scende inoltre in campo quest’anno anche quello dedicato alle attivitĂ e pubblicazioni del Centro culturale artistico della Franciacorta e del Sebino, impegnato sabato 3 settembre alle 9.30 nel Convegno sul tema “Tra sviluppo e benessere: quali obiettivi in Franciacortaâ€? nel Castello di Bornato e alle 19 nell’inaugurazione della mostra di pittura “Il
corpo umano nell’arte� allestita nel Palazzo del Conte Secco d’Aragona, mentre domenica dalle 16.30 si concentrerà sulla presentazione ufficiale del percorso di visita all’Antica Pieve di San Bartolomeo (con audio-video guida) nella parrocchiale di Bornato e a quella del proprio stand espositivo. La Fiera aprirà i battenti venerdÏ sera alle 19.30 con l’inaugurazione guidata dal sindaco Giuseppe Foresti, per proseguire nei due giorni successivi, dalle 9.30 alle 24. Per informazioni, telefonare ai numeri 030/7751728 030/7750750 – 339/3598519 o visitare il sito www.comune.cazzago.bs.it.
7XWWL LQVLHPH SHU L 3DWURQL La parrocchia e l’oratorio si preparano a festeggiare il patrono della parrocchia San Michele Arcangelo e quello dell’oratorio (San Domenico Savio) con alcuni giorni di festa e spiritualitĂ che prendono il via mercoledĂŹ 7 settembre con la presentazione in oratorio della mostra “I sette arcangeli in stile mangaâ€?. VenerdĂŹ 9 e sabato 10 è, invece, il turno delle band giovanili con la III edizione di “Live bandâ€? ovvero l’esibizione dei
gruppi musicali; vengono aperti anche gli stand gastronomici. Domenica 11, dopo la Santa Messa in oratorio delle 10.30, c’è il pranzo (menĂš famiglia a 9 euro); nel pomeriggio non manca l’animazione con i giochi gonďŹ abili e, in serata, le ďŹ nali del concorso musicale. In settimana è stato pensato un momento di spiritualitĂ (mercoledĂŹ 14 alle 20.30) per i giovani; sabato pomeriggio è previsto un pomeriggio dedicato al sacramento
della riconciliazione per ragazzi e adulti. VenerdÏ 16 e sabato 17 sono previste due serate danzanti, mentre domenica 18 mons. Cesare Polvara presiede la Santa Messa delle 10.30; al termine, lo spiedo i oratorio (15 euro-bevande escluse, da asporto 11 euro) e i giochi per i bambini prima della serata danzante. GiovedÏ 29 settembre, memoria liturgica di San Michele, alle 20.30 c’è la Santa Messa per tutti i volontari.
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Â? Â?‡•‡ †‹ Dz ‹‘”‹Â?•‹‡Â?‡dz Piazza Paolo VI è giĂ addobbata a festa per la nuova edizione di “Fiorinsiemeâ€?, l’evento organizzato dall’Associazione orovivaisti bresciani e dal Comune di Brescia in collaborazione con la Circoscrizione Centro. Dal 2 al 25 settembre la piazza ospiterĂ uno spettacolare giardino. La nuova edizione è chiamata “Living green in the cityâ€? e affronterĂ il tema del benessere e della vita
da giardino: architettura e design al servizio del verde per trasformare Brescia in una cittĂ giardino. “Fiorinsieme 2011â€? è un grande salotto urbano arricchito da una scenograďŹ a unica. I visitatori potranno ammirare sei spazi verdi progettati da alcune aziende bresciane. Nella storica piazza seguendo il percorso si potranno ammirare: il “verde verticaleâ€?, l’ideale per rendere piĂš verdi i grigi ediďŹ ci delle nostre cittĂ ; il “giardino
d’acquaâ€? con la biopiscina; il “giardino orientaleâ€? e il forte valore simbolico degli elementi che lo compongono; il “giardino di Susyâ€?, un grande spazio dedicato ai bambini con giochi e arredi che si inseriscono armoniosamente nel contesto verde; le ricche e colorate ďŹ oriture del “giardino mediterraneoâ€?, l’“orto giardinoâ€? caratterizzato da essenze perenni e aromatiche e inďŹ ne il “giardino delle formeâ€?, con elementi
di arte topiaria rivisitata in chiave moderna. La sera il parco acquisterĂ un fascino nuovo grazie ad una speciale illuminazione che renderĂ ancora piĂš unico il giardino. Una collezione di esemplari in varietĂ annuali da talea e perenni arricchirĂ l’evento con colorate ďŹ oriture. Il 3, il 4, il 10, l’11, il 24 e il 25 settembre c’è , inoltre, la possibilitĂ di visitare (dalle 10 alle 20) la mostra-mercato.
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all’1 al 4 settembre le porte della sede di San Polo della Croce Bianca di Brescia, in via Maggia, saranno aperte in occasione della 12ÂŞ edizione della “Festa di Settembreâ€? del sodalizio bresciano. â€œĂˆ una tradizione che si ripete ormai da anni – ha detto il suo presidente Filippo Seccamani Mazzoli – il cui scopo principale consiste nell’avvicinare il piĂš possibile i nostri concittadini affinchĂŠ possano ‘vivere’ da vicino, in un momento di festa e non di emergenza, il frutto della loro generositĂ . SarĂ possibile visitare tutti i nostri supporti tecnici, dalle ambulanze alla centrale operativa – che rimane tale non ostante la festa, ha precisato il Presidente – dal telesoccorso al costante monitoraggio dei mezzi sul territorio e quanto ancoraâ€?. Nei quattro giorni di festa si snoderanno momenti musicali, praticamente ogni sera, piuttosto che gastronomici legati alla tradizione bresciana, come lo spiedo in calendario alle 20 del 2 settembre. “La nostra festa ha un duplice scopo e quest’anno si arricchisce di un momento di solidarietĂ che travalica i confini provinciali – ha aggiunto Filippo Seccamani Mazzoli – in quanto alla consueta raccolta di fondi necessari a far fronte alle ingenti spese di gestione del sodalizio, fondamentali per garantirne il costante livello qua-
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qualcuno il desiderio di entrare a far parte dei nostri volontariâ€?. Va ricordato che la Croce Bianca, oltre alle due cittadine, ha sedi distaccate a Chiari, Montichiari e Pontevico, per un totale di circa 850 militi, “valore che vorremmo potesse raggiungere ‘quota 1.000’ nel piĂš breve tempo possibile – ha continuato Seccamani Mazzoli – al fine di estendere e migliorare ulteriormente i servizi attualmente fornitiâ€?. Ricordiamo – ne abbiamo dato conto anche su queste pagine – come si sia creato un legame tra la Croce Bianca e Paganica, una frazione de L’Aquila, da quando la terra abruzzese ha tremato per il terremoto che l’ha sconvolta e questa festa vedrĂ la presenza delle autoritĂ del centro abruzzese, quale ringraziamento per quanto Brescia, tramite il suo sodalizio, ha fatto e sta facendo concretamente per loro. “La mattina del 4 settembre, dopo la Messa al campo e prima del pranzo offerto agli amici diversamente abili – ha specificato il comandante di Croce Bianca Roberto Alghisi – inaugureremo tre nuovi Fiat Cubo, destinati al trasporto di sangue ed emoderivati e quattro biciclette destinate al Bicisoccorso, ambulanze, compatibilmente con il mezzo, a tutti gli effetti, da usare lĂ dove è richiesta una particolare agilitĂ di movimento, come, per esemplificare, farsi largo tra la folla della fiera di San Faustinoâ€?.
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L’oratorio San Giovanni Battista di Rezzato è in festa sabato 10 settembre con un ospite d’eccezione: Giorgio Zanetti. Direttamente da Zelig sul palco di Rezzato arriva il comico che si è fatto conoscere interpretando il personaggio della “suoraâ€?: vizi e virtĂš degli angoli piĂš nascosti del Nord Italia. Dalle 19 è aperto anche lo stand gastronomico. Lo slogan “Un mattone per l’oratorioâ€? fa da sfondo all’iniziativa e rientra in una serie
Ogni sera musica d’intrattenimento, stand gastronomico e tornei di street soccer e basket. Con queste promesse – ďŹ no a domenica 4 settembre –- prosegue all’oratorio San Filippo Neri la seconda edizione della Festa del Giovane. VenerdĂŹ 2 settembre dalle 21.30 musica live con Mariano “One ShowManâ€?, in apertura No Aidia e Mister Mamo. Sabato 3 settembre alle 17.30, in teatro, la commedia
di iniziative programmate per la ristrutturazione dell’oratorio. In pratica un gruppo di volontari ha pensato a una serie di eventi per fare promozione e raccogliere dei fondi utili alla sistemazione dell’oratorio stesso. L’obiettivo, visto che l’inizio dei lavori è per il momento slittato nel tempo, è quello di tenere vivi gli ideali delle persone coinvolte nel progetto e di sollecitare un numero sempre piÚ importante di fedeli a impegnarsi in prima persona.
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teatrale interpretata dalla compagnia SolidarietĂ Viva. Alle 18, nel campo a 7, tocca al derby del Cuore di calcio femminile. Dalle 21, Djset con Dj Agri e Dj Giorgio G, a seguire, musica live con Winny the punk in occasione del Winny for Africa Patalove Tour 2011. Domenica 4 settembre in serata, musica live con Danilo Di Prizio e Big block. Sabato e domenica durante tutto il giorno ci sono i gonďŹ abili e gli stand con i giochi per i bambini.
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er noi queste feste costituiscono un momento di unitĂ nazionale. Ăˆ molto strano che si decida di percorrere questa strada in un anno nel quale si è voluto ricordare il 150° dell’UnitĂ d’Italia. Credo, inoltre, che questa misura non abbia assolutamente rilevanza dal punto di vista del bilancio dello Stato“. Con queste parole rilasciate a Radio Voce, il presidente dell’Anpi di Brescia, Marco Fenaroli, prende posizione sulla vicenda che in questi giorni sta tenendo banco a livello nazionale. Nell’ipotesi della manovra finanziaria è contenuta anche una norma che prevede lo spostamento alla domenica successiva delle festivitĂ laiche (25 aprile, 1° maggio e 2 giugno). L’Associazione nazionale partigiani d’Italia e le Fiamme Verdi di Brescia esprimono la loro contrarietĂ . “Con un Decreto governativo – si legge nel comunicato promosso dall’Anpi e dalle Fiamme Verdi – viene di fatto cancellata la Festa della Liberazione dell’Italia dalla guerra, dalla dittatura, dalla paura, dalla fame e dalla occupazione nazista. In funzione di un risibile recupero di Pil, la nazione viene privata di un elemento di identitĂ democratica, di un evento che a tutti ricorda la ricostruita unitĂ alla fine della Seconda guerra mondialeâ€?. La cancellazione di festività è prati-
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al 25 aprile, ci troviamo di fronte alla negazione di altri elementi costitutivi dell’Italia democratica: il 1° maggio è festa internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici, per l’emancipazione dallo sfruttamento e per la libertĂ di organizzazione al fine di affermare la propria dignitĂ e la propria libertĂ ; il 2 giugno segna la scelta popolare di passare dal ruolo di sudditi a quello di cittadiniâ€?. Anpi e Fiamme Verdi chiedono a tutti i deputati senatori, ministri e sottosegretari bresciani che si impegnino, nella discussione parlamentare sul decreto, a cancellare questa decisione, che offende “la nostra memoria collettiva di cittadini liberi, democratici e antifascistiâ€?.
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&DUOXFFLR H OD OLQHD GHO GLDORJR Nel suo curriculum si può leggere il servizio alla Dia (Direzione investigativa antimaďŹ a) e un periodo alla sezione antiterrorismo. Il nuovo questore Lucio Carluccio (nella foto), 59 anni e tre ďŹ gli, ha iniziato ufďŹ cialmente il suo incarico a Brescia, cittĂ che per una serie di circostanze (non ultimo il fatto di essersi occupato dell’indagine) associa alla strage di piazza Loggia. Si deďŹ nisce una persona alla quale “non piace fare annunci, ma piuttosto preferisce il rendiconto dei fatti. Nel suo ruolo di vicedirettore tecnico operativo, la Dia ha sottratto beni (terreni, immobili, titoli‌) per una valore di oltre 8 miliardi di euro, mentre sono state piĂš di 270 le misure di prevenzione proposte, personali e patrimoniali e oltre 1000 i criminali arrestati. Per il momento dopo i primi incontri di natura istituzionale conosce la realtĂ bresciana attraverso i report della Po-
lizia ed è consapevole che in una realtĂ complessa come la nostra bisogna “sapersi attrezzare per dialogare nel migliore dei modi con i destinatariâ€?. Anche per questo motivo l’intenzione è quella di potenziare il 113 per rispondere in maniera efďŹ cace alle richieste dei cittadini e di tenere aperti i tavoli con le varie rappresentanze istituzionali e sociali. In un periodo difďŹ cile sul versante economico, la bussola da seguire è quella della prevenzione (volanti e attivitĂ degli ufďŹ ci investigativi). Per una “sicurezza partecipataâ€? è indispensabile anche mantenere il rapporto con le altre forze di Polizia e con la Polizia locale. Nel suo percorso non si può non considerare l’esperienza maturata nel campo del terrorismo islamico, una realtĂ che di recente ha toccato da vicino anche la nostra cittĂ . Come non si può non evidenziare che “le maďŹ eâ€? (per utilizzare il termi-
ne scelto dal Questore) non sono piĂš da decenni relegate a un unico ambito territoriale, ma “la grossa criminalitĂ ha ambiti illimitatiâ€? con il rischio che “tutta la globalizzazione può essere infettataâ€?. La maďŹ a persegue interessi economici (“l’unico obiettivo è di arricchirsi illecitamenteâ€?) e da questo punto di vista la Lombardia è un terreno fertile. La Polizia è attesa da un’attivitĂ â€œcomplessaâ€? per cercare di dimostrare in che misura la maďŹ a è riuscita a inďŹ ltrarsi. Punzecchiato sulla questione dell’immigrazione, Lucio Carluccio (salentino di nascita, cresciuto a Roma e milanese d’adozione) non si nasconde di fronte ai numeri (la seconda provincia italiana per numero di immigrati), ma ricorda che la linea guida resta sempre e comunque quella del rispetto delle leggi (“un’applicazione intelligente delle norme vigentiâ€?).
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‘Â?–‘‰Ž‹‘ ‡ ͙͘ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ ‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘ Per 10 intense giornate l’innovativo centro giovanile “Don Giovanni Boscoâ€? di via Roma a Pontoglio indosserĂ , in occasione della sua grande festa, la colorata veste dell’animazione e del divertimento, abbinata a un immancabile ed efďŹ ciente servizio gastronomico gestito dall’afďŹ atato gruppo di generosi volontari e da una altrettanto appetitosa kermesse musicale, sportiva e spirituale. Il sipario si alzerĂ venerdĂŹ 2 settembre, in occasione del coinvolgente
torneo pomeridiano di beach volley, seguito da quello di calcio delle 20.30 (che si ripeterĂ tutti i giorni, tranne le domeniche), per poi calarsi deďŹ nitivamente domenica 11, al termine di una carica giornata che prevede: dalle 9 il maxi raduno chopper, alle 16 il torneo di calcio, alle 17 le esibizioni di karate, alle 18.30 la celebrazione della Santa Messa, alle 21 Baby dance in Arena e alle 22 la tradizionale maxi tombolata conclusiva. Nel mezzo, tantissimi gli appuntamenti da non
lasciarsi sfuggire: già da venerdÏ 2 alle 21 andrà in scena in Arena una coinvolgente serata di musica live anni 60/70, seguita da una lunga Notte Bianca per adolescenti, con pastasciutta notturna, karaoke e divertimento ad oltranza. Sabato 3 sempre alle 21 ancora musica in Arena e alle 22 maxi tombolata nel Palabosco; mentre domenica: alle 11 messa all’aperto per l’avvio del nuovo anno pastorale, alle 16 concorso di torte e apertura del circuito pony per bimbi, alle
20.30 baby dance in Arena e alle 22 tombolata. Chicca della festa sarĂ invece la serata di riessioneformazione guidata da don Giacomo Panizza in agenda mercoledĂŹ 7 alle 20.30 che anticiperĂ il gran ďŹ nale dell’ultimo week-end con: venerdĂŹ 9 alle 21 Rock in Arena, seguito alle 23 dalla Caccia al tesoro by night per giovani, e sabato 10 alle 21 ancora serata a tutto rock in Arena e dalle 22 al via la seconda Notte Bianca, questa volta dedicata ai ragazzi delle scuole medie. (a.s.)
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ono 33 quest’anno le edizioni del Palio delle quadre, la tradizionale manifestazione che si svolge ad inizio settembre e che vede alternarsi momenti di intrattenimento, cultura e aggregazione, passando attraverso la musica e la gastronomia. Le quattro Quadre (Villatico, Zeveto, Marengo e Cortezzano) erano i quartieri in cui era diviso il cuore medievale di Chiari; dal 1979 le Quadre sono rinate come momento di festa per tutta la cittadina. Quest’anno le manifestazioni legate al Palio prendono il via venerdĂŹ 2 settembre, con la festa del gemellaggio per Downpatrick e gli amici di Valmadrera seguita dal concerto di Omar Pedrini. Sempre nella serata del 2 settembre, l’A.C. Chiari Calcio 1912 avvia ufficialmente i festeggiamenti del centenario della societĂ . Sabato 3 settembre è previsto sempre in piazza uno spettacolo comico e poi il via alla Notte bianca. Domenica 4 settembre si inaugura ufficialmente l’anno agonistico 2011-2012 con la presentazione delle societĂ sportive di Chiari e la premiazione di 10 atleti eccellenti nella recente stagione sportiva e sette societĂ . Ma questo non è l’unico momento di sport legato alle Quadre: sempre domenica è in programma una gara ciclistica per la categoria juniores e un esibizione di salto ad ostacoli nel pomeriggio in Villa Mazzotti; evento questo organizzato dal Centro Ippico Cte Lombardia di Chiari. Sempre domenica 4 settembre in Piazza Zanardelli va in scena la performance teatrale multimediale “Dante’s Inferno. Il folle volo dell’uomo da Dante ai Dream Theatreâ€? curata dal Gruppo “Officine Letterarieâ€? del Centro Formativo
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etici e musicali, al fine di avvicinare maggiormente i ragazzi alla lettura. Sempre in tema di sport, vanno ricordati alcuni appuntamenti ormai tradizionali. Uno di questi è sicuramente la 25°edizione della gara internazionale di salto con l’asta, martedĂŹ 6, organizzata in collaborazione con l’Atletica Chiari 1964 Libertas. Proprio a Chiari, nel 1999 venne stabilito, dal russo naturalizzato australiano Victor Chistyakov, il record mondiale di salto con l’asta in piazza, tutt’ora imbattuto, con la misura di 5,95 metri. Ăˆ poi il turno della boxe sul ring sotto le stelle nel centro cittĂ per il terzo trofeo “CittĂ di Chiariâ€? e il settimo Memorial “Ferdinando Cogiâ€?, giovedĂŹ 8 settembre. Il clou della manifestazione è comunque la sfilata con rievocazione storica di sabato 10 settembre, dedicata dedicata alla rievocazione del passaggio clarense dell’Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi, il 12 aprile 1862. Ăˆ significativo ricordare che dal 2001 la performance per la serata conclusiva di sabato è organizzata insieme dalle quattro Quadre e ha sempre assicurato un grande spettacolo per i presenti. A seguire la tradizionale corsa del Palio. La gara, una staffetta a quattro corridori con frazioni di circa 1500 metri che si snoda per le vie del centro storico di Chiari, stabilirĂ quale quadra sarĂ la vincitrice di questa 33ÂŞ edizione del Palio. Tra gli altri eventi legati alla manifestazione vanno ricordati l’esibizione degli Sbandieratori e Musici Zeveto CittĂ di Chiari mercoledĂŹ 7 settembre e venerdĂŹ 16 settembre – oppure sabato 17 settembre in caso di maltempo – lo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estateâ€? con Danza Studio e IdeaTeatro.
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Castellarano in provincia di Reggio Emilia il comune vincitore assoluto del Premio “Comuni a 5 stelleâ€?, giunto quest’anno alla sua quinta edizione. Per arrivare a questa premiazione sono stati valutati oltre 100 progetti presentati dai 32 Comuni iscritti al bando 2011. La giuria, composta da amministratori locali, giornalisti ed esperti in campo ambientale, ha ritenuto di premiare la qualitĂ e la trasversalitĂ delle proposte
Ăˆ la festa dell’Avis, venerdĂŹ 2 settembre, a iniziare la seconda fase di “Cigole in festaâ€? dedicata ai donatori di sangue. Nella serata è stato programmato il “tributo ai Nomadiâ€? con la band “Onda Nomadeâ€? in concerto. Sabato 3 settembre serata dedicata al ballo liscio con la grande orchestra della bella e brava “Ornella Nicoliniâ€?. La chiusura domenica 4 settembre con il concerto della Civica Banda Santa Cecilia di Manerbio, diretta dal maestro Arturo Andreoli.
Settembre accoglie la Festa del giovane di San Paolo (nella foto la parrocchiale) che spegne l’ottava candelina. La festa si svolge dal 1° al 4 settembre. Ai blocchi di partenza “Kèi del furmaiâ€?. VenerdĂŹ sera sul palco si presenta il gruppo indie rock “The Record’sâ€?. Sabato sera sarĂ la volta dei “Quinto Stadioâ€?. Domenica, alle 10.30 si celebra, sempre nel campo dell’oratorio, la Messa. Il pranzo sarĂ a base di porchetta. Prenotazioni al numero 3382287175.
messe in campo dal Comune di Castellarano, in tutte e cinque le categorie del Premio. Il Premio parla anche bresciano con il successo nella categoria “gestione del territorioâ€? del Comune di Berlingo, al quale è stato riconosciuto l’intervento di recupero e riqualiďŹ cazione di un’ex discarica abusiva nel centro del paese. La cerimonia di premiazione avverrĂ sabato 17 settembre, a partire dalle ore 18.30, presso il Comune di Ponte nelle Alpi (Bl).
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i avvicina il Festival “Occhio di bueâ€?, la manifestazione che si avvale della direzione artistica di Pietro Arrigoni. L’inizio con il primo degli aperitivi letterari al Bar Portici di piazza Libertà è fissato per venerdĂŹ 16 settembre alle 18.40: intervengono il musicista Piergiorgio Cinelli, il comico Giorgio Zanetti e il rapper Dellino degli Italnianfarmer, coordinati da Emanuela Biancardi. Alle 21 viene aperto ufficialmente il Festival al parco Nocivelli con l’“Omaggio a Kazuo Ohnoâ€?, performance del danzatore Butoh Pietro La Motta. Sabato 17, alle ore 18.40, sul sagrato della chiesa di S. Anna, nella frazione Breda Libera, c’è un incontro con lo scenografo e architetto Silvio Motta; alle ore 21 l’accademia d’arte teatrale di Verolanuova presenta “I Giganti della montagnaâ€? di Luigi Pirandello nell’auditorium della biblioteca in piazza LibertĂ . MercoledĂŹ 21 alle ore 18.40 in palazzo Maggi a Cadignano è in programma un incontro con la biologa Anna Villarini; alle ore 21 nell’auditorium don Primo Mazzolari la compagnia Brincadera di Bergamo in “Sacchettiâ€? di Giuseppe Goisis. GiovedĂŹ 22 ore 18.40, nel parco di Palazzo Gambara incontro con il critico d’arte Agostino Garda e inaugurazione della personale dello scultore Mario Gatti curata da Beatrice Fontana in collaborazione con Catia Gatti Marcello Este Marcello Fonta-
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‹‘”‰‹‘ ƒÂ?‡––‹ ‡ ‹Ž ”ƒ’’‡” ‡ŽŽ‹Â?‘ na (fotografia); ore 21, l’istituto “Don Milaniâ€? di Montichiari in “Trilogia della villeggiaturaâ€? di Carlo Goldoni nell’auditorium Don Primo Mazzolari. VenerdĂŹ 23 ore 18.40 in Castel Merlino, Incontro con lo scrittore Enrico Brizzi; ore 21 l’stituto San Clemente di Brescia presenta “Frammenti di ca-
polavori del cinema e teatro del 900â€? in biblioteca. Sabato 24, ore 18.40, in Casa Betti Trioni, incontro con la filosofa Francesca Nodari; ore 18–24 Musica&giovani in piazzetta Gambara, con le Band emergenti della Bassa bresciana; ore 21 l’istituto Moretti di Lumezzane presenta “Amletoâ€? di Filippo Abrami; ore 24 Mezzanotte al parco Nocivelli per la Danza aerea con la Compagnia Centopercentoteatro, performance di e con Chiara Cervati ed Elena Trombini. MercoledĂŹ 28, ore 18.40 in Casa Pea, incontro culinario con lo Chef Riccardo Cominardi; ore 21, la Compagnia Extramondo di Milano allestisce “Un’opera da tre euroâ€? ispirata a Bertold Brecht. GiovedĂŹ 29, ore 18.40 al Bar Bonetti incontro con il giornalista e scrittore Carlo Martinelli; ore 21, metafora di Brescia in “Syntohomaâ€? di Silvio Gandellini. VenerdĂŹ 30, ore 18.40, in Casa Amighetti Gennari, incontro con la giornalista e scrittrice Emilia Patruno; ore 21 l’Accademia d’arte Teatrale di Verolanuova in scena con “Tra i banchi di scuolaâ€? liberamente ispirato al romanzo di Morton Ruhe, Die Welle (L’Onda) in biblioteca. Sabato 1° ottobre, ore 18.40 nel parco Palazzo Gambara la presidente del Teatro Stabile di Brescia, Carla Boroni; ore 21 la scuola dell’attore di Bergamo in “Via Merulaâ€? ispirato ai personaggi e agli scritti di Carlo Emilio Gadda. Ingresso libero a tutti gli eventi.
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‡ŽŽ‘ ‡”…ƒ•‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ ’‡” ‹Ž …‘”•‘ †‹ ’”‹Â?‘ •‘……‘”•‘ LunedĂŹ 12 settembre, alle 20.30, al Centro culturale San Giorgio di Dello, prende il via il 14° corso di primo soccorso. Il corso, organizzato da Bassabresciana soccorso, è patrocinato dell’Azienda regionale emergenza ed urgenza e dai Comuni di Barbariga, Brandico, Corzano, Dello, Longhena e Mairano, e si terrĂ dal 12 settembre al 17 ottobre, sempre di lunedĂŹ e mercoledĂŹ alle 20.30. Gratuito e aperto a tutti, si rivolge ai cittadini che avranno
modo di essere formati e informati grazie alla disponibilitĂ di personale qualiďŹ cato, capace di spiegare con linguaggio semplice e chiaro i fondamenti sanitari. Il malore di un familiare, di un vicino di casa o di un collega d’ufďŹ cio, un incidente stradale, sono eventi possibili, situazioni che prima o poi capitano a tutti. Saper gestire bene una richiesta di aiuto di una persona in difďŹ coltĂ , valutandone la gravitĂ , allertando i soccorsi partecipando attivamente, non è un’utopia,
ma un obiettivo di ogni societĂ civile. Bassabresciana Soccorso si preďŹ gge, alla ďŹ ne del corso, di aver dato ai partecipanti la qualiďŹ ca di Cittadino Formato, capace cioè di dare risposte concrete ed efďŹ caci in queste situazioni importanti. Dopo il Corso, i partecipanti possono iscriversi a Bassabresciana Soccorso ed iniziare subito il percorso formativo per diventare soccorritori, di durata e programmi differenti per essere volontari nell’emergenza oppure nel
trasporto sanitario non urgente. Si ricorda che l’Associazione di Dello, che da quest’anno è operativa per l’Emergenza tutti i giorni, 24 ore al giorno, è composta da 140 volontari che si occupano di emergenza e trasporto sanitario effettuando circa 2.200 interventi ogni anno, un terzo dei quali in emergenza 118. Le iscrizioni al corso si ricevono lunedÏ 14 settembre, prima serata, dalle ore 20. Per informazioni è attivo il numero 335 1850030. (mtm)
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a venerdĂŹ 9 settembre a domenica 11 settembre con il patrocinio della Provincia e della regione ritorna, per la 9ÂŞ edizione, la “Festa della patata di Gottolengo e dei sapori della provincia di Bresciaâ€?. La Festa si articola in diversi momenti: spettacoli, serate di degustazione e ricreativo culinarie, memorie della civiltĂ contadina e l’aratura all’antica). Accanto a questi appuntamenti ci sono gli spazi (la mostra-mercato) per la valorizzazione della realtĂ produttiva agroalimentare e rurale. Fra gli eventi, si sottolinea la motoaratura all’antica prevista per la domenica mattina. La manifestazione espositiva si svolge presso il Palazzetto dello sporto di Gottolengo. Per gli amanti dell’arte culinaria, è stato pensato il concorso “La patata in boccaâ€? cioè la patata deve essere centrale nella preparazione del piatto cucinato. Per partecipare al concorso, le iscrizioni si ricevono dal lunedĂŹ al sabato presso l’Ufficio della segreteria comunale. Il costo è di 5 euro: si ritira la pirofila nella quale verrĂ presentato il preparato. Va, inoltre, ricordato che l’iniziativa ha una finalitĂ benefica: il ricavato va a favore dl progetto Scaip onlus in Mozambico. Quest’anno il nuovo impegno di solidarietĂ internazionale promosso dall’Ammini-
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ORARIO CONTINUATO da MartedĂŹ a VenerdĂŹ dalle 9.00 alle 18.00 Sabato e LunedĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 Domenica Chiuso
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veri del Terzo mondo, in particolare in Africa e in America Latina. Nello specifico la comunitĂ di Gottolengo si impegna per la formazione agro zootecnica multilivello e promozione della sanitĂ per lo sviluppo rurale del distretto di Morrumbene (Mozambico). I beneficiari del progetto sono circa 17125 persone riconducibili a coltivatori, allevatori e produttori: cercherĂ di promuovere, attraverso attivitĂ di aggiornamento, una migliorata produzione agricola e zootecnica, un potenziamento degli scambi commerciali nel Distretto e un accresciuto reddito familiare.
La durata del progetto è di tre anni. All’interno della Sagra della patata, c’è spazio, domenica 11 settembre alle 17.30, anche per la 4ÂŞ sfida della zucca che continua a riscuotere successi anche fuori dai confini del paese. La manifestazione è stata ripresa anche a Villa Mazzucchelli nell’ambito dell’iniziativa “L’eccellenza del gustoâ€? e a Ghedi per la sagra “Ghedi profuma d’autunnoâ€?. Nel frattempo le persone di diverse contrade si sono riunite dando vita alla “zucca di quartiereâ€?. In questa edizione sono previsti numerosi giochi a premio. Nella serata di sabato, inoltre, è stata pensata una sfilata di moda. Vi parteciperanno alcuni ragazzi che hanno frequentato un corso di stilista: un’apposita giuria sceglierĂ l’abito ritenuto piĂš meritevole e la ragazza che lo indosserĂ verrĂ proclamata “miss zuccaâ€?. Regna sovrano il discorso culinario con la possibilitĂ di gustare accanto ai tradizionali cibi un buon piatto di spiedo con polenta cucinato dai cuochi-volontari dell’oratorio. Mentre le serate di venerdĂŹ, sabato e domenica si concludono con gli intrattenimenti musicali (sabato 10 dalle 22 con l’esibizione del ballo latino-americano) e gli spettacoli di cabaret alle 21 con il gruppo Zuzuma (venerdĂŹ) e Roberto De Marchi (domenica).
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Un nuovo polo per l’infanzia a Gavardo, che diventa ďŹ ore all’occhiello della capacitĂ di interazione tra pubblico e privato sull’educazione. Si è concluso dopo oltre un anno di lavoro, il progetto che ha visto la ďŹ rma del Comune di Gavardo e della fondazione “Ing. Quarenaâ€? per istituire un servizio destinato alle famiglie gavardesi, che permette ai bambini di entrare nella struttura educativa a nove mesi e di rimanerci ďŹ no ai sei anni attraverso un percorso educativo.
Prosegue ďŹ no a martedĂŹ 6 a Puegnago del Garda presso la Chiesa di San Michele Arcangelo, la mostra itinerante “Capolavori & Paesaggi. L’arte in provincia è fotogenica!â€?. “Si tratta – spiega Silvia Razzi, assessore alla cultura e al turismo della provincia di Brescia – di un omaggio al territorio, alla sua tradizione artistica e alle opere d’arte di pittori e scultori che hanno fatto non solo la storia della nostra provincia, ma anche della pittura e della scultura italianaâ€?.
Un’operazione che non ha eguali, in termini di numeri, sul territorio. L’anno scolastico inizia con numeri importanti: quasi 60 i piccoli iscritti al nido e oltre 130 quelli che frequentano la scuola per l’infanzia, con una sezione “primavera� posta a raccordo fra il nido e la scuola per l’infanzia. Il progetto consiste nell’unione delle esperienze del nido comunale, quindi un soggetto pubblico, con la scuola per l’infanzia gestita dalla fondazione Quarena (un soggetto giuridico privato).
La mostra, che giunge a Puegnago dopo le tappe di Brescia e di Padenghe, consiste in una raccolta di riproduzioni fotograďŹ che di preziose opere d’arte pittoriche di autori come Celesti, Ceruti, Foppa, Moretto e Romanino disseminate tra i 206 Comuni bresciani, afďŹ ancate a ďŹ lmati di istantanee di paesaggi del territorio. “Con questa mostra - ha sottolineato l’assessore - abbiamo voluto valorizzare le importanti opere d’arte presenti sul nostro territorio, presentandole in
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suggestive cornici e spazi accessibili situati in paesaggi d’eccellenza. L’obiettivo è quello di dar vita, tappa dopo tappa attraverso alcuni dei luoghi piĂš caratteristici e suggestivi della nostra provincia, ad una sorta di grande depliant del territorio bresciano fatto di fotograďŹ e, ďŹ lmati ed ambientazioni paesaggistiche che, a loro volta, rappresentano delle autentiche opere d’arte della naturaâ€?. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 20. Ingresso libero. (v.b.)
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tempo di fiera a Puegnago dove ‘batte il cuore del Garda’. Da venerdĂŹ 2 a lunedĂŹ 5 il paese valtenesino invita alla sua 35ÂŞ fiera consacrata al lago piĂš grande d’Italia e alle eccellenze che il territorio produce. Prodotti da vedere, da gustare, da vivere. Tra contrade suggestive e palazzi antichi, nel verde di dolci colline affacciate al blu del lago, da scoprire senza fretta, a piedi, in sella a una bicicletta o a cavallo. Una realtĂ voluta e realizzata dalla pubblica amministrazione guidata da Adelio Zeni e da un Comitato Fiera presieduto da Silvano Zanelli. In primis la Fiera è dedicata a due perle: all’olio Casaliva, varietĂ di extravergine, regina di questi lidi, e al vino Groppello, rosso autoctono, principe della Valtènesi. Oli e vini che siglano l’alta qualitĂ raggiunta dai produttori del luogo e che si presentano al pubblico della Fiera in degustazione, a cura di chi con passione li ha creati. Gli oli, in compagnia di una ricca selezione (oltre 70) di monocultivar giunti da tutto il Paese, in degustazione guidata a cura di esperti nella suggestione di Villa GĂ lnica, novitĂ di questa edizione, l’antico palazzo Tebaldini tornato agli antichi splendori dopo sapiente ristrutturazione. I vini, i nobili rossi di 22 aziende del luogo, in assaggio per il pubblico (con un ticket da 5 euro che dĂ di-
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ni affacciate al Benaco e lo Spiedo, piatto tipico bresciano cucinato secondo i carismi gardesani in una gettonatissima Hosteria e, quest’anno, in piatti bio e compostabili. Quattro assi che si presentano al pubblico della Fiera anche da protagonisti di piĂš appuntamenti conviviali in Villa GĂ lnica: il venerdĂŹ sera con una proposta culinaria e musicale, il sabato sera con una degustazione-provocazione dedicata alle grappe ma non solo, la domenica sera con una carrellata di Groppello, Casaliva e piatti del territorio. Non solo, i prodotti della terra sono a Puegnago ambasciatori di due convegni tematici in sala consiliare: venerdĂŹ 2, alle 18.30 “La pianificazione agricola: Puegnago e il Gardaâ€? e lunedĂŹ 5, alle 18 “Olivicoltura lombarda e valorizzazione del territorioâ€?, di incontri per addetti ai lavori e della consegna di premi ambiti. Tra contrade antiche e luoghi suggestivi o nella quiete e nell’accoglienza delle cantine d’intorno raggiungibili, altra novitĂ di quest’anno, anche a cavallo o in carrozza: domenica 4, da mattina a sera, è possibile andar per cantine, lungo un percorso studiato ad hoc, e fermarsi per il pranzo in agriturismo‌ Il tutto in una Fiera dedicata alle eccellenze del territorio che ne preservano la tipicitĂ . Per dettagli e prenotazioni: 3452307439, www.puegnagofiera. com.
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ƒ”‡œœ‘ ÇŻ —”‘’ƒ ’ƒ”Žƒ …‘Â? Dz ‹‘˜‡Â?–Î ‹Â? ƒœ‹‘Â?‡dz Per una settimana il vento dell’Europa sarĂ di casa a Sarezzo, con l’avvio di un progetto internazionale da parte dell’UfďŹ cio informagiovani locale. Presentato il 1° giugno scorso all’Agenzia nazionale per i giovani, il progetto prevede uno scambio europeo con l’intenzione di partecipare al programma comunitario “GioventĂš in azioneâ€?, che opera con alcuni presupposti: promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, favorire la conoscenza, la
comprensione e l’integrazione culturale tra i giovani di Paesi diversi, contribuire allo sviluppo della qualità dei sistemi di sostegno alle attività dei giovani e allo sviluppo della capacità delle organizzazioni della società civile nel settore della gioventÚ. Il progetto saretino farà parte dei 100 scambi europei che l’Agenzia nazionale ha approvato su un totale di 300 presentati da tutta Italia. In particolare, l’Informagiovani di Sarezzo ha deciso di soffermarsi
sull’argomento relativo a “Giovani e auto-imprenditorialitĂ â€?, ossia la capacitĂ di risposta dei giovani alla disoccupazione in Europa, in linea con i temi cari all’Unione europea su reti e partnership come soluzioni fattibili alla disoccupazione giovanile oppure scambio di diverse esperienze lavorative. Il programma prevede lavori di gruppo, test psicoattitudinali, riessioni sulle proprie possibilitĂ , visione e interrogazione della realtĂ del territorio: in particolare, è prevista
la visita a un cantina in Franciacorta e a due realtĂ imprenditoriali locali (Pinti Inox e Banco di prova). Dal 3 al 10 settembre 20 ragazzi dai 18 ai 30 anni (piĂš i cinque leader eferenti delle agenzie nazionali) provenienti da quattro diversi Paesi (Turchia, Spagna, Francia, Polonia) saranno ospiti dell’Informagiovani saretino con l’obiettivo di creare progetti e idee imprenditoriali per la rinascita economica. Durante il progetto verrĂ creato un ďŹ lmato, poi caricato sui siti delle varie organizzazioni.
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ono 40 anni che è iniziata la storia di generositĂ degli avisini lodrinesi: nel marzo del 1971 un gruppo di volontari su suggerimento del dottor Pietro Rabaioli, allora medico condotto del paese, cominciava a donare il sangue presso la vicina sezione di Brozzo. Ha avuto cosĂŹ un significato particolare la tradizionale festa in Nasego: ogni anno si ritrovano insieme a consolidare amicizie e ideali, lassĂš nel grande spiazzo davanti alla cascina che ricorda un’altro sacrificio di sangue, quello del partigiano Mario Donegani ucciso nel 1944 dai nazifascisti che avevano incendiato lo stabile. LĂŹ di fianco nella macchia di bosco spicca, realizzata tagliando opportunamente arbusti, la scritta Avis. Un bel gruppo ha ascoltato la Messa celebrata dal parroco don Viatore Vianini in suffragio degli avisini scomparsi. Poi il tradizionale pic-nic. In quel lontano 1971,dopo le prime donazioni, i volontari crescevano: il dott. Rabaioli e Domenico Crescini proposero all’Avis provinciale di poter creare la propria sezione. Il 19 marzo del 1975 venne convocata la prima assemblea con 49 soci iscritti alla presenza del consigliere provinciale Germano Questa che firmò il verbale di “battesimoâ€? dell’Avis comunale di Lodrino. Nella stessa assemblea venne eletto primo presidente Domenico Crescini (rimase in carica per due anni) e direttore
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tĂ (nove anni), Marino Bettinsoli (tre anni), Giuliano Bettinsoli per ben 19 anni che ne è tuttora il “coordinatoreâ€? con il presidente Annibale Bettinsoli (il vice è Fiorenzo Bettazza e il segretario è Daniele Bonusi). Nei primi cinque anni (1975/1980), le donazioni continuarono presso la sezione di Brozzo. Vista la crescita continua nel 1981 arrivò l’autorizzazione dall’Avis provinciale a effettuare il prelievo nel complesso scolastico del Comune di Lodrino. Dal 2000, in seguito alla nota legge regionale che regolamenta il settore, i prelievi di sangue sono effettuati presso l’Ospedale di Gardone. Alcuni dati che segnano il filo rosso della sua storia: a oggi (1794 abitanti) conta 121 soci effettivi con 12 nuovi donatori che lo diventeranno, come regola, dopo la seconda donazione. Si aggiungono otto collaboratori. Le donazioni sono state 7972: nel 2010, va segnalato in parametro di 2,6 per donatore, il piĂš alto tra le sezioni valtrumpline. Citazione doverosa per i quattro distintivi d’oro con smeraldo per 100 donazioni raggiunte: Alfonsino Bettinsoli, Claudio Bettinsoli, Angiolino Bonusi, Luciano Zanelli. Insieme sono stati consegnati sette distintivi d’oro con rubino (75 donazioni); 11 distintivi d’oro (50 donazioni); otto distintivi argento dorato (24 donazioni); 16 distintivi argento (16 donazioni); 22 distintivi rame (otto donazioni).
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ÂŽ ƒŽ‹‘ †‡ŽŽ‡ …‘Â?–”ƒ†‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ Come ogni anno, viene riproposto durante la settimana pastorale della parrocchia dei Santi Emiliano e Tirso il “Palio delle contradeâ€?, giunto alla 23ÂŞ edizione. Una manifestazione che vedrĂ in fermento la comunitĂ di Villa Carcina da sabato 3 a domenica 11 settembre, cominciando con una Messa di apertura, seguita alle 20 dalla sďŹ lata per le vie del paese e dallo spettacolo in oratorio con l’esibizione di una band tributo agli U2. Domenica 4, invece, dalle 15 si
terrĂ il momento di intrattenimento “10 per 100â€? e a seguire uno spettacolo per bambini con l’esibizione dell’Accademia della danza Il Giglio e dell’associazione Goshin Karate Do Valtrompia; conclusione della giornata alle 20 con i giochi “Villa tourâ€?, “Musicando sotto la torreâ€? e visione video. Un palio all’insegna del divertimento che vedrĂ impegnati i partecipanti anche nelle serate di lunedĂŹ 5 e martedĂŹ 6 (sempre dalle ore 20.30) in oratorio, rispettivamente con
il gioco-sďŹ da “Contrade vs altre parrocchieâ€? (Carcina, Cailina, Cogozzo) e i giochi di abilitĂ â€œPalio Guinness Recordsâ€?. MercoledĂŹ 7 è la gastronomia a farsi largo con lo spiedo alle 19.30 in oratorio, quindi è la volta dei tornei di carte, dama e calciobalilla. GiovedĂŹ 8 alle 20.30 l’incontro di riessione “Oratorio e scuola insieme: il racconto di un’esperienzaâ€?, mentre venerdĂŹ 9 si torna indietro nel tempo con lo spettacoli di burattini previsto alle 20 in auditorium (a seguire la 4ÂŞ
edizione del Palio Music Festival). Sabato 10 si comincia il pomeriggio alle 15 con i giochi per bambini di elementari e medie, in serata la cariolata e musica rock con i “Regina Queen Tribute bandâ€?. Domenica 11 la giornata di chiusura: alle 14.30 caccia al tesoro, poi giochi per bambini, tombolata e la sera ballo liscio con Walter Villa ed elezione della contrada vincitrice. Durante la manifestazione saranno attivi stand gastronomico e gonďŹ abili per bambini.
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on l’estate che sta per terminare arriva al traguardo dei due anni di attivitĂ e di un primo bilancio il Tavolo delle politiche sociali, insediatosi nel 2009 e fortemente voluto dall’assessorato ai Servizi sociali guidato da Moris Cadei. “Un Tavolo – dice l’assessore Cadei – che da subito incontrò l’adesione della maggior parte delle realtĂ associative del Terzo settore operanti sul territorio e impegnate nei diversi ambiti del sociale (anziani, disabili, famiglie con fragilitĂ , salute mentale, disagio scolastico). Dotato di una sua autonomia operativa, in questi due anni abbiamo stretto una forte sinergia con le assistenti sociali del Comune e, se da un lato gli operatori del servizio comunale sono impegnati quotidianamente a garantire il mantenimento di una qualitĂ elevata dell’offerta che si avvale anche della collaborazione delle associazioni (attraverso
Dz ǯ‹Â?’‡‰Â?‘ –”‘˜‡”Â? …‘Â?…”‡–ƒ ƒ’’Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ Â?‡ŽŽƒ ”‹‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ †‹ †‹•–”‹„—œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ƒŽ‹Â?‡Â?–‹dz convenzioni per il trasporto anziani, il sostegno alimentare, l’organizzazione dei cre estivi), dall’altra parte il Tavolo ha un ruolo di “condivisione progettualeâ€?. Un progetto che rappresenta uno strumento di confronto basato sul principio della sussidiarietĂ , incentivando la partecipazione del privato sociale. “L’impegno di questi due anni di lavoro – continua l’assessore Moris Cadei – troverĂ concreta applicazione nella riorganizzazione del progetto di distribuzione degli alimenti che partirĂ a fine mese nella nuova sede messa a disposizione dal Comu-
ne in via Italia a Carcina. Il progetto vedrĂ il coinvolgimento di alcune associazioni impegnate nella raccolta e distribuzione degli alimenti sul territorio comunale, in particolare l’associazione Volontariato Villa. Inoltre, nell’ultima riunione di giugno le realtĂ presenti al Tavolo hanno espresso la necessitĂ di proporre iniziative finalizzate a una maggior visibilitĂ del lavoro svolto, ma anche per valorizzare l’associazionismo nell’Anno europeo del volontariato; pertanto, è stato proposto un cineforum tematico con la programmazione di film riguardanti diversi aspetti del disagio sociale (disabilitĂ , salute mentale, fragilitĂ dell’anziano) seguiti da testimonianze significative riferite allo stesso ambito e che possano coinvolgere anche il target giovanile. Infine, è stato recentemente invitato a partecipare al Tavolo un rappresentante del Forum del Terzo settore della Valtrompia per illustrare le finalitĂ
dello stesso forum e per stabile un percorso di condivisone d’iniziative comuni�. Un’iniziativa nata per valorizzare il ruolo associativo e l’impegno dei volontari in un settore, quello sociale, particolarmente delicato e che richiede sensibilità e aggiornamento costanti. Il Tavolo, presieduto dall’assessore Moris Cadei, si incontra con cadenza bimensile e svolge anche una funzione di aggiornamento costante sull’attività del Servizio sociale.
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Negli ultimi mesi la Valgobbia è stata oggetto di “visite indesiderateâ€?, cioè di furti negli appartamenti, in alcuni casi anche con la presenza delle persone in casa. La gente si chiede cosa stiano facendo l’assessorato alla Sicurezza del Comune di Lumezzane e piĂš in generale le forze dell’ordine di fronte a tali atti, almeno 40. “Gli ultimi episodi di furti nelle abitazioni − ricorda l’assessore Cosimo Alemanno − hanno ridestato quell’allarme sociale che, non piĂš tardi di tre o quattro anni fa, aveva pervaso la frazione di S. Apollonio, quando alcune abitazioni erano state ‘visitate’ da criminali e malfattoriâ€?. Sembra che queste “ondateâ€? di furti avvengano ciclicamente. “Anche per i miei trascorsi − ricorda Alemanno, per tanti anni comandante della stazione valgobbina dei Carabi-
nieri − non mi è stato difďŹ cile acquisire dalla locale Stazione Carabinieri garanzie sulle attivitĂ preventive svolte, compresi i numerosi appostamenti notturni e diurni. A questo servizio si aggiunge quello svolto dalla polizia municipale, che anche in agosto ha svolto servizi notturniâ€?. Si sente la necessitĂ di chiedere agli organismi una maggiore presenza delle forze dell’ordine in chiave preventiva. “Il nuovo strumento che la Prefettura ha approvato in luglio, il Patto locale di sicurezza, va in questa direzione − ricorda Alemanno −. Tutto è ďŹ nalizzato a coordinare meglio l’azione di tutte le Forze dell’Ordine operative sul territorio, secondo le proprie speciďŹ che competenze e l’apporto di mezzi ed energie anche umane, che possono rispettivamente profondereâ€?. (a.s.)
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ÂŽ ”‹–‘”Â?‘ †‡ŽŽ‡ ‡––‹Â?ƒÂ?‡ †‡ŽŽƒ ‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹ƒ …ƒÂ?—Â?ƒ Sono giunte alla 10ÂŞ edizione le “Settimane della gastronomia camunaâ€?, che si svolgeranno lungo il solco montano dell’Oglio dal 24 settembre al 6 novembre 2011. Si tratta di incontri e manifestazioni per far conoscere i prodotti agroalimentari del territorio, con il patrocinio di Regione Lombardia, ComunitĂ montana, Bim, Camera di Commercio, Provincia, Confesercenti, ecc. Ogni anno vengono presentati alcuni incontri, passeggiate, visite a vigneti, visite
ad aziende agricole per consentire a tutti di approfondire piacevolmente la conoscenza della Valle Camonica e dei frutti della terra e del lavoro. Per il decennale, gli organizzatori allestiscono una cena inaugurale che vedrà protagonisti i cuochi della Valle insieme agli intrattenitori che condurranno gli ospiti in un piacevole intrattenimento all’insegna del buon cibo e del canto. La festa dei 10 anni (cena di gala inaugurale) è prevista per giovedÏ 22 settembre, presso la sala
delle feste delle Terme di Boario. I vari aderenti al Gruppo ristoratori Valcamonica propongono una pranzo solidale, a base di ricette elaborate con prodotti camuni. Ad allietare la serata partecipa il coro brenese “Voci dalla Roccaâ€? e Ambrogio Minini con musica revival anni ‘70/80; il vino è offerto dal Consorzio Igt Valcamonica; la quota di partecipazione è di 40 euro; il ricavato sarĂ devoluto alla Polisportiva disabili Valcamonica. Protagonisti di ogni manifestazione
i ristoratori camuni: rifugi alpini, ristoranti e trattorie tipiche proporranno come sempre ricette antiche della tradizione valligiana, rielaborate secondo le riconosciute capacitĂ del molti chef che si stanno dedicando con passione alla valorizzazione della gastronomia alpina. Ad afďŹ ancare le proposte enogastronomiche, una serie di eventi collaterali: sul vino Igt Valcamonica; sull’olio extravergine di oliva; sul caffè nella ristorazione di qualitĂ . (e.g.)
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inacciava davvero di essere un’estate triste per i rifugi bresciani: e invece il mese di agosto si è volto improvvisamente al bello, con gran caldo e tempo stabilmente al bello. E l’estate è finalmente partita in tutta la sua bellezza. Giugno instabile e luglio decisamente brutto e freddo avevano infatti scoraggiato molti appassionati, soprattutto il pubblico di famiglie, a frequentare i rifugi della montagna. Ora anche i rifugisti, che combattono con coraggio la loro battaglia contro stagioni difficili e dure, continuando a garantire un tetto a tutti, guardano al mese di settembre con piĂš ottimismo. “In agosto – afferma Gino Baccanelli, presidente di Assorifugi Lombardia – abbiamo risalito la china di luglio. Qui al Tita Secchi agosto è andato molto bene, al punto che siamo riusciti praticamente a pareggiare il vuoto precedenteâ€?. La
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e Val Campovecchio), il De Marie alla malga Volano, il ColombÊ a Paspardo, il Cai Valtrompia a Pezzaze, tutto sommato sono riusciti ad affrontare la stagione piovosa e fredda. Maggiori difficoltà invece nei rifugi alpinistici, a quote piÚ elevate, intorno ai 2.300 metri: il Lissone e la Baita AdamÊ nella valle omonima, il Prudenzini, il Gnutti, il Baitone, il Torsoleto, il Tita Secchi, il Bozzi, hanno dovuto fare i conti con la brutta stagione. Ma ancor piÚ hanno sofferto i rifugi piÚ alti, oltre i 2.500 metri: Tonolini, Maria e Franco, Garibaldi, Lobbia Alta. Un discorso a parte deve essere fatto per i rifugi Aviolo a Vezza d’Oglio e Baita Iseo a Ono S. Pietro. Qui, infatti, l’organizzazione di corsi anche in collaborazione con l’Università di Edolo per il primo e con gruppi naturalistici per il secondo, con presenze importanti di appassionati e studiosi della montagna e del suo ambiente, è stato un modo
per sopperire alla mancanza del turista in gita, dei gruppi di escursionisti che si fermano volentieri anche in alta quota quando il tempo è bello. E con l’estate la Regione ha varato anche un bando per il sostegno ai rifugi, i cui termini scadono il 14 ottobre. “Un bando importante – aggiunge Gino Baccanelli – che deve essere sfruttato con intelligenza dai miei colleghi. Si finanziano molte cose, tra cui l’innovazione tecnologica. Ed è proprio di questa che
noi abbiamo bisogno – aggiunge il Presidente di Assorifugi – perchÊ rimaniamo isolati da internet per i mesi in cui noi siamo al rifugio. Ma i turisti stranieri oggi prenotano solo tramite internet. C’è anche il problema di dotare tutti i rifugi di sistema telefonico soprattutto per le emergenze�. Ora si guarda a settembre con fiducia: agosto, con il bel tempo, ha confermato che molta gente ama ancora le proprie montagne.
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La nuova iniziativa, promossa da “Impresa e territorioâ€?, Distretto culturale di Valcamonica, in collaborazione con “Fondazione Tassaraâ€?, “Microâ€?, specializzata in micro-credito, l’UniversitĂ della Montagna di Edolo e il Consorzio cooperative sociali Sol.Co Camunia, è un percorso di formazione all’auto imprenditorialitĂ , organizzato allo scopo di stimolare e favorire la nascita di idee innovative attraverso la diffusione e la sensibilizzazione della cultura d’impresa. “Con noi puoi trasformare la tua idea in aziendaâ€? è il motto coniato per l’occasione e lanciato dal presidente di Assocamuna Fabio Bianchi e da Simona Ferrarini, massimo esponente del Distretto culturale. Obiettivo del progetto è far sĂŹ che l’idea non resti un sogno, ma si trasformi in realtĂ e generi nuo-
va capacitĂ di imprenditore. “Idee in azioneâ€? è un corso di formazione che fornisce un insieme di strumenti, tecniche, comportamenti per diventare imprenditori nei seguenti settori: arte, cultura, turismo, servizi alle imprese, Itc, “green economyâ€?. Si rivolge a tutti coloro che hanno un’idea imprenditoriale e la voglia di mettersi in gioco, per tradurre ciò che potrebbe apparire come un’intuizione in un progetto di vita. Un itinerario “full immersionâ€? della durata di tre settimane, a partire dal 12 settembre che, alternando lezioni teoriche e laboratori, testimonianze e confronti con esperti, offrirĂ strumenti e competenze per poter affrontare in maniera strutturata l’esperienza del lavoro autonomo. La partecipazione è riservata a un massimo di 30 persone e costa 100 euro.
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Per non disperdere un patrimonio. La storia di Castegnato si arricchirĂ presto di un nuovo libro di Giampietro Belotti sulla ďŹ gura di Pietro Trebeschi che del paese franciacortino è stato sindaco dal 1867 al 1889. “Quello che presenteremo entro la ďŹ ne dell’anno – spiega il sindaco di Castegnato Giuseppe Orizio – è il quarto volume sulla storia locale. Il primo è stato sulla storia di Castegnato dalle origini all’Ottocento, nel 2008; il secondo sulla storia di Castegnato
VenerdĂŹ 2 settembre, a Erbusco, le ville signorili ospiteranno per la sesta volta consecutiva “Erbusco in tavolaâ€?: un percorso enogastronomico a scopo benefico che il Comune organizza fra villa Cavalleri (ora sede del Municipio), villa Marchetti, villa Lechi e villa Longhi. Fra giardini e mura storiche, i partecipanti con un coupon degusteranno dalle 19.30 il meglio della produzione enogastronomica. Per info, www. erbuscointavola.net.
Dal 1928, esattamente da 83 anni, Borgonato, Timoline, Nigoline e Colombaro sono riuniti per decreto regio sotto un’unica amministrazione: Corte Franca. Dopo una serie di manifestazioni, giovedÏ 1 settembre la festa sarà curata dai giovani, mentre per venerdÏ 2 c’è una commedia. La sera di sabato 3 settembre i ristoranti servono la cena in piazza Francia. Nella mattinata di domenica la Messa, nel pomeriggio conferenza letteraria a Palazzo Torri.
nel Novecento nel 2009, quindi la storia delle sorelle Ambrosetti, scienziate di Castegnato, nel 2010 e ora su Pietro Trebeschi che è stato patriota del Risorgimento e anche sindaco del paese per oltre 20 anni. Concluderemo cosĂŹ le celebrazioni dei 150 anni dell’UnitĂ d’Italiaâ€?. La direzione della Collana è stata afďŹ data a Giampietro Belotti. Come per i precedenti volumi anche questo verrĂ messo a disposizione gratuitamente di ogni famiglia di Castegnato.
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olo d’angelo e cromie di fede è il titolo della mostra che verrà inaugurata giovedÏ 1 settembre, alle ore 20.30, al Santuario della Madonna dell’Avello di Cerezzata di Ome; nella stessa serata, attorno al santuario, è prevista la concomitante apertura degli stand gastronomici e della pesca di beneficenza. Il prezioso scrigno d’arte e di fede, negli anni, ha avuto il potere di calamitare numerosi artisti tra cui Di Prata, Caffi, F. Medici, Salvetti, Laffranchi, A. Rossini, Giustacchini, Vinetti e Gilberti nell’approfondimento del rapporto tra arte e spiritualità . Il percorso ora prosegue con il pittore Cento Rossi che è stato allievo di Vittorio Trainini dal cui firmamento figurativo ha tratto insegnamento per la vocazione della sua vita: la pittura murale e da cavalletto. Cento nella pittura legata al sacro si muove nell’alveo di una tradizione figurativa rinascimentale. La sua è fedeltà di fondo al concetto che l’obiettivo principale sia quello di illustrare con semplicità gli episodi della Bibbia e della tradizione cristiana secondo regole prospettiche salde e ben congegnate che ne permettano una lettura immediata. E in tale contesto, spesso, valorizza il recupero di valori decorativi reinventando impostazioni da cui
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ed eteree luminosità , che interiori, legati a drammaticità espressiva. In particolare, le sue crocifissioni richiamano al dramma del Calvario e al dolore in un’espressività dolente che trova nell’intensa gestualità disperante un modo di esprimersi. Ai piedi della Croce, sullo sfondo di un cielo incupito, le pie donne sono evocate, avvolte in vesti dai fluenti panneggi, prostrate o con le braccia protese in una densa tensione partecipativa al tragico evento. Ma è soprattutto per le maternità che prova un’irresistibile forma di fascino nella dolcezza di una naturalezza confidente e protettiva. In questo senso l’accostamento delle sue Maternità con la statua della Madonna dell’Avello si riveste di un misterioso dialogo interiore nella memoria delle nostre madri contadine. Le opere di Cento portano con sÊ l’eredità di un’intima luce, la solidità plastica delle masse insieme al suo afflato religioso e compassionale. Il pittore Cento Rossi si è addentrato anche in ricerche pittoriche che colgono paesaggi, nature morte e figurazioni, mentre in un recente filone esplora l’esodo, la migrazione di genti colte in una vulnerabilità gemente. Nel disegno a matita o carboncino, il segno morbido e sciolto si trasforma in eleganza barocca quando dà vita a putti di festosa immaginazione.
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‡Â?‡”‘•‹–Â? ‹Â? ˜‡”•‹ Il palazzolese Guido Omodei (Guy de Pal), nella sua poliedrica attivitĂ di pittore, storico e poeta dialettale esprime, con indubbio realismo, le sensazioni provate da chi ha avuto la fortuna di disporre del sangue per risolvere un problema di salute. La riconoscenza che tanti a Palazzolo, ma non solo, hanno manifestato in questi primi 60 anni. PerchĂŠ l’attivitĂ avisina proseguirĂ ďŹ no a quando non esisterĂ piĂš il problema del sangue. “Per fĂźrtuna chè al mond/ mia pròpe tĂśt l’è rotond/ gĂł troĂ t
èrgot dè drĂŠt/ èl ma dat ďŹ ducia come èn prĂŠt:/ ghĂŠra ormai piĂś nigĂłt dè fa/ sènsa sanc sĂŠre drĂŠ andĂ dè lĂ / quando ‘nvece ghè riat èn generus/ chèl ma ufrĂŹt èl sò sanc olenterus./ SĂł turnat chèl dè prima/ contĂŠt da la sĂŠra a la matĂna/ e tance ghenè dè generus/ chèi duna èl sanc pò dè niscus/ perchĂŠ la caritĂ l’è silensiusa/ e fa contĂŠcc come na fèsta dè spusa./ GrasiĂŠ amò, grasiĂŠ tante/ ai generus chè duna èl sanc ontĂŠra/ e i dĂ na felicitĂ la piĂś sincĂŠra!â€?
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l 7 ottobre del 1951 nasceva a Palazzolo sull’Oglio la Sezione comunale di donatori del sangue che in seguito formalizzava l’adesione all’Avis, l’Associazione volontari italiani del sangue, creata a Milano nel 1927 che giĂ operava a livello nazionale e provinciale. La storia dei donatori palazzolesi, però, ha radici piĂš profonde. A raccontare la storia del sodalizio palazzolese è il suo presidente Gianbattista Radici che rimarca come l’attenzione a questo gesto segnato da grande generositĂ fosse sentita a Palazzolo giĂ prima di quel 1951. “GiĂ nel corso della Seconda guerra mondiale – racconta il presidente Radici – alcuni palazzolesi infatti venivano sollecitati a donare il proprio sangue a favore dei propri parenti ricoverati nell’ospedale cittadinoâ€?. Da questo gesto diretto ai propri famigliari scaturĂŹ la volontĂ di allargarlo a favore di altri ammalati. “Proprio da questa presa di coscienza – continua il Presidente della sezione palazzolese – prendeva corpo l’idea che, unendosi in associazione, sarebbe stato piĂš facile propagandare questo gesto e coinvolgere sempre piĂš cittadini palazzolesiâ€?. Nei primi tempi della sua costituzione la sezione comunale si fece essenzialmente carico di coprire le esigenze dell’ospedale palazzo-
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con l’Istituto sieroterapico di Milano, prima, e con l’ospedale Niguarda (sempre di Milano) poiâ€?. Il sangue donato dai volontari della sezione palazzolese dell’Avis è oggi destinato agli Spedali Civili di Brescia e al “Mellino Melliniâ€? di Chiari. Ma, il continuo crescente fabbisogno di sangue, per l’obiettivo non ancora raggiunto dell’autosufficienza, e a tutt’oggi dopo innumerevoli sforzi la non riuscita sintetizzazione di questo farmaco salva vita a livello di laboratorio, spingono l’Avis di Palazzolo, come tutte le altre sezioni dell’associazione nazionale, ad
andare oltre. “Per questo motivo – conclude Gianbattista Radici – la celebrazione di questi primi 60 anni di storia diventa occasione per un rinnovato impegno affinchĂŠ la cultura del dono del sangue sia sempre piĂš diffusa nella realtĂ palazzolese. Una realtĂ che in sei decenni ha avuto piĂš volte l’occasione per far sentire forte il suo ‘viva l’Avis’â€?. Una storia che continua con quanti, nel puro spirito del volontariato, contribuiscono anche a donare all’Avis molto tempo libero perchĂŠ il lavoro organizzativo della sezione richiede tempo ed energie.
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2UD DQFK¡LR GRQR VDQJXH Non hanno nome e cognome, anche se in sezione tutti si conoscono. Ma ciò che li unisce è quella sacca che nel breve tempo di una donazione si riempie del sangue utile per salvare qualche vita umana. Un traguardo cosÏ importante è il frutto di un gesto molto semplice, di una decisione che non costa alcuna fatica, come racconta in questa testimonianza un donatore palazzolese che vuole restare anonimo ma che nella sia storia riassume
quella di migliaia di altri volontari che in 60 anni di storia hanno contribuito a far crescere la sezione Avis di Palazzolo sull’Oglio. “A seguito della mia domanda – inizia cosĂŹ il racconto del volontario –, dopo la visita medica, il direttore sanitario mi sottopone a un controllo del sangue completo, a una radiograďŹ a del torace e a un elettrocardiogramma. E alla ďŹ ne, con gli esiti favorevoli di questi controlli, posso iniziare a donareâ€?. La
domenica designata per la donazione collettiva il nuovo volontario si ritrova con tanti altri donatori piĂš esperti e dopo i controlli medici di prassi può ďŹ nalmente distendersi sul lettino al loro ďŹ anco. â€œĂˆ stata una esperienza nuova per me – ricorda – tra medici e infermieri gentili, arricchita dal sorriso degli avisini piĂš assidui che si accingevano al gesto come se fosse la cosa piĂš naturaleâ€?. Ăˆ in questo ambiente che i timori della vigilia si
afďŹ evoliscono per poi sparire. “InďŹ ne – è ancora il racconto della prima donazione – mi siedo e mentre mi ristoro con un panino e un caffè rimango in ascolto dei discorsi degli altri: un mescolio delle esperienze normali di vita non necessariamente quella relativa alla esperienza appena vissuta. Da qui ho capito che il donatore è una persona normalissima, non è un eroe e questo mi ha appagato e convinto a proseguireâ€?.
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Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ƒ „ƒÂ?…ƒ †‹ ‡Â?ƒ–‘…‘Â?’‘Â?‡Â?–‹ †‹ ‰”—’’‘ ”ƒ”‘ I cittadini lombardi hanno a disposizione, in caso di emergenze sanitarie, sangue sempre piĂš sicuro e compatibile. Una delle complicanze piĂš temute della pratica trasfusionale è rappresentata dalla produzione di anticorpi diretti contro antigeni presenti sulla superďŹ cie dei globuli rossi e delle piastrine. Questo problema è particolarmente sentito nel caso di pazienti affetti da malattie ematologiche (come ad esempio i talassemici), dato
che, spesso, la loro vita dipende da un supporto trasfusionale a lungo termine e per i pazienti che presentano una immunizzazione complessa. Per rispondere a questo tipo di problema, la Direzione generale sanitĂ della Regione Lombardia, ha istituito da qualche anno la “Banca di ematocomponenti di gruppo raroâ€?, che ha sede presso il Centro trasfusionale della Fondazione CĂ Granda Ospedale maggiore di Milano (nella foto). I principali obiettivi della Banca sono
l’identiďŹ cazione dei donatori di gruppo raro, la creazione di un loro Registro regionale, l’organizzazione di un centro di raccolta di unitĂ di sangue raro allo stato congelato, la gestione delle richieste di unitĂ di gruppo raro per i pazienti con quadri clinici immuno-ematologici complessi. Un donatore viene deďŹ nito di “gruppo raroâ€? quando il suo assetto antigenico si riscontra al massimo in un soggetto ogni 1000 esaminati. Ăˆ pertanto necessario tipizzare il piĂš alto numero di
donatori per poter arrivare ad identiďŹ care quelli con queste speciďŹ che caratteristiche. I donatori di sangue volontari della Provincia di Brescia, fra i piĂš numerosi della Lombardia, sono ormai da tempo tipizzati e una volta confermata l’appartenenza ad un “fenotipo raroâ€?, l’unitĂ di sangue intero raccolta viene puntualmente inviata alla Banca dove viene congelata e resa disponibile per le richieste trasfusionali di tipo complesso.
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ra le tante attività che il direttore sanitario dell’Avis è chiamato a svolgere, la principale è probabilmente la selezione di quei volontari che, fra quanti hanno richiesto l’iscrizione all’associazione, risultano idonei a donare. Si tratta di una valutazione che tiene conto del loro stato di salute, della loro anamnesi familiare e patologica e delle loro condizioni cliniche generali, affinchÊ il sangue raccolto al momento della donazione risulti della migliore qualità possibile. I criteri adottati talora possono apparire molto selettivi, ma sono assolutamente indispensabili per salvaguardare sia il donatore, sia il ricevente. Al primo, infatti, va assicurata la tutela della sua salute, al secondo deve essere destinato un sangue garantito contro il rischio di trasmissione di malattie infettive. Nell’Avis palazzolese la visita medica per l’ammissione dei nuovi soci si svolge con molta accuratezza. Oltre alla raccolta dei dati anamnestici e l’esame obbiettivo, al potenziale donatore, è richiesta anche una visita cardiologica con l’elettrocardiogramma e una radiografia del torace. Lo scambio continuo di informazioni con la Segreteria, aperta ogni sabato dalle 15 alle 18 presso la sede ospitata dal Centro medico Richiedei (tel. 338/6815147) la periodica partecipazione alle raccolte collettive domenicali, la valutazione dei questionari ed i colloqui pre-donazione, permettono, poi, di tenere costantemente aggiornate le cartelle cliniche degli Avisini attivi e di monitorarne il loro stato di salute. Massima è l’attenzione anche nei confronti di coloro che sono donatori da tempo: a chi presenta valori di ferro, ferritina o emoglobina ai limiti inferiori della norma vengono dilatati responsabilmente i tempi di sospensione fra una donazione e l’altra, a chi presenta ipercolesterolemia o iperglicemia viene consigliata la dieta piÚ appropriata. In qualche occasione capita di inviare il donatore dal suo medico di famiglia per rimediare a qualche situazione patologica, che gli esami clinici hanno occasionalmente evidenziato. La di-
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di Chiari, dove alcuni degli iscritti, da anni, donano durante i giorni feriali sia sangue intero, sia plasma in aferesi. A farsi carico di questa parte importante dell’attività della sezione Avis di Palazzolo sull’Oglio si sono succedute negli anni diverse figure di medici che, volontariamente, hanno prestato la loro opera per le esigenze dei donatori. L’elenco è lungo: dalla costituzione della sezione al 1972 il ruolo di direttore sanitario venne ricoperto dal prof. Bruno Parisio, figura storica della medicina palazzolese. Per pochi mesi l’incarico fu poi ricoperto dal dott. Valeriano Ventura. Il 10 agosto del 1972 la direzione sanitaria passava al dott. Bartolomeo Gozzi, altro nome storico della sanità cittadina. (Nel 1999 l’incarico è passato al dott. Franco Piantoni che lo porta avanti ancora oggi, ndr.). Molti, però, sono stati negli anni, i medici che hanno supportato con tanta passione e impegno l’attività dei vari direttori sanitari. Medici a cui, ricordandone i nomi, l’Avis palazzolese intende esprimere la sua gratitudine. Si tratta di Giovanni Bertoli, Massimo Pagani, Dario Pontoglio, Vittorio Pelizzari, Aldo Busetti, Nadia Coffetti, Roberto Frigeni, Mino Baitelli, Maria Savoldelli, Monica De Martinis, Annalisa Arcangeli, Micol Pagani, Francesca Ghilardi.
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cooperativa operai e cavatori del Botticino e il Consorzio marmisti bresciani. Il progetto è ďŹ nalizzato a incrementare lo studio e la ricerca legati alla lavorazione artistica del marmo di Botticino all’interno del distretto della pietra bresciana al ďŹ ne di favorire anche il collegamento tra arte e opportunitĂ professionali nel settore della lavorazione artistica del marmo. Il percorso, fortemente orientato alla ricerca e alla spendibilitĂ
nel comparto produttivo locale, è ancorato territorialmente e culturalmente al distretto della Pietra bresciana, offrendo al giovane artista la possibilità di una crescita artistica intimamente legata ai luoghi di estrazione e produzione del marmo e promossa direttamente dai soggetti che ne compongono il microcosmo. Al giovane artista viene offerto un contenitore di attività tra di loro complementari, ma fruibili singolarmente, sotto forma di un
cantiere creativo per la lavorazione artistica del marmo di Botticino. Nel cantiere l’artista potrà toccare con mano il materiale direttamente nel luogo d’estrazione, la cava. L’obiettivo operativo da raggiungere è, pertanto, quello di innescare fertili processi d’opportunità professionale tra giovane scultore e sistema imprenditoriale, attraverso interventi concreti di raccordo la sfera artistica e quella del comparto produttivo della lavorazione del marmo.
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engono dalla Spagna, dalla Polonia, dalla Toscana e dalla Basilicata, oltre che dalla provincia di Brescia e di Cremona, i 10 giovani scultori che dal 5 al 15 settembre daranno vita a Rezzato, all’interno della Scuola delle arti e della formazione professionale Vantini, al Primo simposio internazionale di scultura in pietra di Botticino intitolato ad Angelo Zanelli. Il simposio è un’azione promossa nell’ambito delle manifestazioni per il centenario dell’Altare della Patria, e rientra in un programma triennale varato dalla Scuola Vantini, con il patrocinio e il finanziamento della Fondazione Cariplo, dal titolo “Giovani scultori – Un cantiere creativo per la lavorazione artistica del marmo Botticinoâ€?. Una commissione presieduta dal critico d’arte Flaminio Gualdoni e composta da docenti di scultura delle Accademie Santa Giulia e Laba e della Scuola Vantini, rappresentanti dei Comuni di Brescia, Rezzato e Botticino, del Consorzio
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marmisti, della Scuola Vantini e del Comitato per il centenario ha selezionato i progetti scultorei di Marta Benedetti (Calci, Pistoia), Cristobal Delgado (Torrent, Spagna), Mariateresa Demma (Corleto Perticara, Potenza), Anna Ghilardi (Soncino, Cremona), Matteo Manelli (Desenzano del Garda, Brescia), Agnjeszka Mikolkajczyk (Lodz, Polonia), Alberto Rodoldi (Bedizzole, Brescia), Josè Manuel Rodriguez Trigueros (Orihuela, Spagna), Pierluigi Dander (Ghedi, Brescia) ed Elena Gassi (Villa Carcina, Brescia). Nel ruolo di visiting professor sarà presente durante il simposio lo scultore Antonio
Trotta, che il 14 settembre terrà anche un seminario sulla scultura insieme a Piero Cavellini, dell’archivio storico Cavellini di Brescia. Durante i giorni del Simposio la Scuola Vantini sarà aperta alla cittadinanza. Tutti sono invitati a visitare il laboratorio di scultura, ad incontrare i giovani artisti all’opera e a partecipare ad alcune delle iniziative collaterali in programma (in particolare alle serate in musica). Il programma delle iniziative risulta particolarmente articolato ed è finalizzato da un lato a offrire ai giovani artisti elementi di confronto e conoscenza del nostro territorio e della sua specificità culturale ed artistica e dall’altro favorire opportunità di integrazione nella comunità locale. Il 7 settembre alle 18 gli artisti visteranno il Museo di Santa Giulia; il 9, alle 9, saranno in visita alla cava Menga Bassa di Botticino e, alle 20, prenderanno parte a una serata in musica presso il laboratorio di scultura con Giovanna. Altra serata in musica, dopo il momento conviviale previsto per saba-
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to 10 alle 20 presso il rifugio alpino “Aldo Vitaliâ€?, è in programma alle 21 di lunedĂŹ 12 settembre presso il laboratorio di scultura con Luk Habbot e Pietromaria. Il 14 settembre, alle 11, gli scultori partecipanti al simposio, incontreranno, presso l’aula magna dell’istituto, Piero Cavellini e Antonio Trotta. Al termine del Simposio le 10 opere dei giovani artisti verranno esposte in mostre collettive che si terranno dal 30 settembre al
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23 ottobre presso l’Isola del Garda in San Felice del Benaco), dal 29 ottobre al 27 novembre presso il Giardino di Villa Labus, lascito Balduzzi, a Botticino e dal 17 dicembre al 14 gennaio 2012: presso il Museo di Santa Giulia di Brescia. La mostra verrĂ poi ripresa nel giugno 2012 in occasione della manifestazione “Cave e Musicaâ€? a Botticino. Altre informazioni sono disponibili sul sito: www.giovaniscultori.it.
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la spesa aumenta – afferma il presidemte Age Davide Guarneri (nella foto) sul caro libri – . Il tetto di spesa stabilito annualmente dal Ministero (quest’anno elevato in modo variabile da circa l’1,5% al 3%) è superato in moltissime scuole italianeâ€?. Insieme a queste misure, l’Age sollecita anche una inversione di tendenza nel modo di considerare le spese per l’istruzione, anche in tempi difďŹ cili, in cui le famiglie sostengono il peso dei sacriďŹ ci richiesti dalla proposta
di manovra anticrisi. “Proprio nei giorni in cui si decidono provvedimenti economici di grande impatto sociale – conclude Davide Guarneri – , vorremmo soprattutto richiamare l’attenzione sulla spesa del nostro Paese per l’istruzione. Da anni istituzioni autorevoli come Ocse e Bankitalia spiegano che l’aumento dell’istruzione comporta negli anni successivi un incremento medio del Pil. Le spese dell’istruzione, allora, sono una
questione delle singole famiglie e dei singoli genitori, quasi una delle tante rivendicazioni particolari, oppure un investimento, e quindi una responsabilità del Paese intero? Nei prossimi giorni sarà possibile una prima concreta inversione di tendenza, cosÏ che le famiglie non restino sole? Fra spese per il cane e spese per lo sport, perchÊ non introdurre nella manovra la detraibilità dei libri di testo, in quanto investimento in cultura e futuro?�.
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tiamo attraversando un periodo di grande cambiamento che anche la scuola in genere e in modo del tutto particolare la scuola cattolica. In essa infatti stiamo assistendo, già da qualche decennio, ad un passaggio significativo per quanto riguarda l’identità del corpo docente in quanto vengono meno le figure di sacerdoti e religiosi e subentra al loro posto il personale laico. Questo da un lato ha la sua positività , ma dall’altro implica anche una responsabilità da parte dei gestori nella scelta e nella formazione di coloro che vengono chiamati a prendere il posto delle persone consacrate che, per ragioni varie, non sono piÚ presenti nell’ambito della scuola. L’ assunzione delle figure laicali non è certo da vedere semplicemente come un risvolto obbligato o come la possibilità di avere un posto qualsiasi di lavoro, ma piuttosto è da guardare nell’ottica di una missione perchÊ la scuola cattolica è un luogo umano nel quale si costruisce la storia di coloro che la frequentano e
quindi occorre che questa esperienza sia vissuta nella consapevolezza che la persona da educare e da istruire è preziosa e va vista con lo sguardo volto a umanizzare e a cristianizzare oltre che a istruire. Questo sta a indicare che il docente di scuola cattolica deve cercare sempre piÚ di esse-
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UN PROGETTO EDUCATIVO COMUNE FORMAZIONE E QUALITÀ
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Accoglienza, Orientamento Attenzione al dialogo e all’ascolto Animazione Spirituale Qualità nell’azione didattica Consulenza psico-pedagogica
Presenza continua degli educatori e animazione ludico ricreativa Ampi spazi per il gioco pomeridiano Servizio mensa e Bar Teatro, Auditorium
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“Se il tuo fratello commetterĂ una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterĂ , avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterĂ , prendi ancora con te una o due persone, perchĂŠ ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterĂ costoro, dillo alla comunitĂ ; e se non ascolterĂ neanche la comunitĂ , sia per te come il pagano e il pubblicano. In veritĂ io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarĂ legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarĂ sciolto in cielo. In veritĂ io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederĂ . PerchĂŠ dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lĂŹ sono io in mezzo a loroâ€?.
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a prova discordante. Si riverbera anche in queste ultime parole di GesÚ la misura del granello di senape: quanta fede serve per mettersi d’accordo sulla terra per chiedere qualcosa al Padre nel Suo nome? Lui assicura che cosÏ il Padre la concederà . Eppure quanto è difficile convincersi che questo può davvero succedere, che la necessità della richiesta porti a sentire la necessità dell’essere uniti nello stesso nome. Come a dire che nemmeno nella necessità riusciamo a essere uniti, a chiedere, a vedere che la presenza di Dio è reale, che Lui è lÏ, in mezzo a quelli che stanno nel suo nome. Che sentire Dio non è cosa solitaria, anzi è sempre qualcosa di comunitario, è esperienza che – anche nella solitudine – comunica con il resto, con l’uomo nella sua totalità e quindi con il suo essere insieme agli altri. Ed è cosÏ che si capisce anche quello che è detto prima: la regola della carità nella correzione
$IIHWWLYLWj IUDJLOLWj H FLWWDGLQDQ]D “Ci sono tre ambiti, che saranno approfonditi al Congresso eucaristico, che sono particolarmente vicini ai giovani: sono l’affettivitĂ , la fragilitĂ e la cittadinanzaâ€?. Reduce dall’appuntamento della Gmg, lo sguardo di mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, è rivolto al Congresso eucaristico nazionale (Cen), che si svolgerĂ proprio in Ancona dal 3 all’11 settembre, un evento che si concluderĂ con la presenza del Papa. Se dovesse motivare i giovani a venire al Cen dopo l’esperienza della Giornata mondiale di Madrid, cosa direbbe? Le motivazioni non sono mai esterne, vanno trovate interiormente. Ma potrei dire cosĂŹ: l’“oggettoâ€? del nostro convenire è sempre la nostra perso-
na. Quello che conta, poi, è il senso della Chiesa e l’ascolto del maestro, del Papa. Come fare perchĂŠ i giovani scoprano la bellezza e la centralitĂ del sacramento dell’eucaristia? Il tema del Cen “Signore, da chi andremo?â€? ha un sottotitolo singolare “l’eucaristia per la vita quotidianaâ€? che sarĂ sviluppato attraverso alcuni ambiti che toccano da vicino i giovani: l’affettivitĂ , la cittadinanza e la fragilitĂ . Sono aspetti sui quali la cultura che viviamo è per un verso disattenta e per l’altro verso diseducativa. Prendiamo l’affettivitĂ : il pensiero dominante di oggi la coniuga soprattutto sul versante del “mi piaceâ€?. L’eucaristia ci educa invece all’affettivitĂ e all’amore come dono di sĂŠ.
E per quanto riguarda la fragilità e la cittadinanza? La cultura contemporanea sembra che abbia scartato la fragilità . Bisogna essere capaci di capire che la fragilità è una qualità della vita che può essere messa nelle mani dell’eucaristia e trarre le motivazioni perchÊ diventi seme di speranza. Per quanto riguarda la cittadinanza mi sembra che oggi ognuno abbia alzato uno steccato su una porzione del creato, su una parte. Invece dobbiamo proporre o riproporre un pensiero che parte da quello che io chiamo il banchetto. Dio ha preparato per l’umanità il banchetto del creato, che è per tutti, ha preparato il banchetto eucaristico, ed è per tutti, ha preparato il banchetto dell’eternità , ed è per tutti.
che non è fingere che l’errore non ci sia ma che la cura non è l’esclusione, la legge, il dovere ma l’intervento umano, il dialogo e la comprensione. PerchĂŠ quello che succede in terra si compie anche in cielo: serietĂ dell’agire di Dio che si piega alla volontĂ dell’uomo. Ăˆ la conseguenza dell’atto creativo di Dio: una fiducia che continua nonostante le mancanze e i tradimenti. Ma che chiede serietĂ anche all’uomo nel costruire e nel distruggere i suoi rapporti con gli altri. E qui è l’altra eco al comandamento definitivo di GesĂš: amare Dio e il prossimo come le due facce della stessa medaglia. Non c’è rispetto dell’Uno e dell’altro se non si capisce questo rapporto. Che non è solo rispetto astratto, fiducia nell’uomo, filantropia. Ăˆ amore continuativo, che diventa lungo come la vita. Solo cosĂŹ l’amore non suona falso e legare e sciogliere, costruire e distruggere non sono momenti ma parte di un cammino e di una storia e vanno
verso qualcosa, anzi verso qualcuno. Non si può capire davvero l’essere uniti nel nome di GesÚ se non si accetta che il rapporto con gli altri è un rapporto di tutti i giorni e si costruisce e si alimenta come immagine del rapporto che dovremmo provare ad avere con Dio, con quel Dio che rispetta il nostro legare e sciogliere, fare e distruggere come segno di un cammino che porta verso quell’unione che permette di chiedere. E chiedere con la maturità di chi non pretende ma di chi ama: come per chi corregge secondo il modo voluto da GesÚ. La regola della carità , dell’amore che non si arrende ma che allo stesso tempo pretende: una coerenza nel cercare e nel volere che esprime il senso dello stare insieme come modo per riconoscere la presenza di Dio in mezzo a noi. Per non arrendersi a un Dio lontano solo perchÊ è la nostra fede che manca e non ci permette di sentire la sua vicinanza come storia di amore con noi. Nel suo nome.
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presidente del Fondazione Meeting, Emilia Guarneri, che sabato 27 agosto ha ricordato le parole espresse dal Papa alla vigilia dell’appuntamento riminese: “L’uomo non può vivere senza una certezza sul proprio destinoâ€?. “In questa settimana – ha spiegato il Presidente – abbiamo incontrato persone giunte da ogni parte del mondo per raccontare la propria esperienza. Persone che per una certezza vivente nella loro esistenza possono guardare in modo diverso
a situazioni di crisi e affrontarle con una positivitĂ sorprendenteâ€?. Molti anche gli incontri ecumenici e interreligiosi. “Abbiamo visto – ha concluso il Presidente – che l’amicizia fra i popoli, in un tempo reso drammatico dai conitti in corso sullo scenario internazionale, non è una chimera, ma è possibile ďŹ no agli estremi conďŹ ni della terraâ€?. Annunciato il tema della prossima edizione del Meeting che si terrĂ dal 19 al 25 agosto 2012: “La natura dell’uomo è rapporto con l’inďŹ nitoâ€?.
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hiesa e tasse. Ăˆ tornata a farsi sentire la polemica sui “benefici fiscali della Chiesaâ€?, con riferimento all’esenzione dal pagamento dell’Ici. Ne parliamo con Giuseppe Dalla Torre, giurista e rettore della Lumsa. PerchĂŠ queste polemiche periodicamente riemergono? C’è una strumentalizzazione dovuta al fatto che si vuol colpire, da parte di alcune forze politiche ideologicamente orientate, questa ramificazione forte della Chiesa nella societĂ . Ci sono agevolazioni fiscali per realtĂ che fanno capo alla Chiesa? L’esenzione dall’Ici (Imposta comunale sugli immobili) è riconosciuta per alcuni immobili non commerciali nei quali si svolgono attivitĂ di particolare rilevanza sociale. Non è soltanto la Chiesa cattolica a beneficiarne, ma tutti gli enti non commerciali pubblici e privati, laici e religiosi, di altre Chiese, organizzazioni di volontariato, ong, onlus, enti no profit‌ E pure immobili dello Stato e di altri enti pubblici, purchĂŠ vi si svolga un’attivitĂ di rilevanza sociale e che non comporti un guadagno. La Chiesa le tasse le paga: per gli immobili non esenti come negozi, alberghi, oppure dati in affitto, cosĂŹ come per quelle attivitĂ commerciali, ad esempio in materia editoriale o di produzione massmediale. Si riparla dell’Ici‌
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vitĂ commerciale, chiedendo il pagamento di un biglietto‌ Certamente, se viene utilizzato per le attivitĂ parrocchiali, e dunque non vi è lucro, non si può accomunare a un’attivitĂ commerciale. Un periodico ha aperto titolando “la Santa evasioneâ€?. Che ne pensa? Innanzitutto questa non è un’evasione in quanto prevista dalla legge, che permette alla Chiesa, come pure agli altri enti nelle medesime condizioni, di non pagare un’imposta. L’esenzione dall’Ici è estesa a tantissimi altri soggetti, sia religiosi sia laici, non riguar-
da solo la Chiesa. Si tratta di servizi a carattere sociale di cui vi è bisogno, come scuole materne nei piccoli centri, case di riposo, strutture di accoglienza per studenti e lavoratori fuori sede, mense per gli indigenti. AttivitĂ che meritano di essere aiutate perchĂŠ, laddove venissero meno, non se ne occuperebbe certamente il mercato ‘for profit’, e gli enti pubblici non riescono a soddisfare il bisogno. Se effettivamente si facesse pagare l’Ici, molti di questi servizi chiuderebbero, ossia lo Stato verrebbe a dare un colpo mortale a un settore solidaristico cui pensa solo il privato no profitâ€?.
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8Q GRQR GD FRQGLYLGHUH Una Giornata “per ritrovare le radici della solidarietĂ , partendo da Dio, che creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, con il mandato di fare della terra un giardino accogliente, che rispecchi il cielo e prolunghi l’opera della creazioneâ€?. Con queste parole i Vescovi italiani hanno deďŹ nito – nel messaggio redatto dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e da quella per l’ecumenismo e il dialogo
– la 6ÂŞ Giornata per la salvaguardia del creato, la cui ricorrenza è il 1° settembre e ha per titolo “In una terra ospitale, educhiamo all’accoglienzaâ€?. “La data del 1° settembre ha un particolare signiďŹ cato – spiega mons. Angelo Casile, direttore dell’UfďŹ cio Cei per i problemi sociali e il lavoro – dal momento che anche gli ortodossi celebrano la giornata per il creato in questa circostanzaâ€?. Un appuntamento ecumenico che anche quest’anno
vedrĂ , tra settembre e ottobre, molteplici celebrazioni nelle diocesi italiane e un convegno nazionale, il 30 settembre e il 1° ottobre, a Rossano Calabro. “Le diverse iniziative – prosegue mons. Casile – declinano il tema della Giornata sul territorio, proponendo piste di riessione e interrogandosi su come attualizzarlo e renderlo concretoâ€?. Il direttore dell’UfďŹ cio sottolinea il particolare legame tra l’invito all’accoglienza e la cittadina
calabra, “poco distante da Riace, dove si vive un’esperienza di accoglienza e integrazione dei rifugiati unico in Italia, e che pure all’estero prendono come esempioâ€?. “I nostri Vescovi – sottolinea mons. Casile – declinano quest’educazione all’accoglienza secondo un triplice pensiero: gratitudine a Dio per il dono del creato; vivere la responsabilitĂ di rendere sempre piĂš bella la creazione; essere testimoni autentici di gratuitĂ e di servizioâ€?.
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”‡•…‹ƒ ‡‰Ž‹ƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‡…—Â?‡Â?‹…ƒ LunedĂŹ 26 settembre a Brescia nella chiesa di San Francesco alle ore 20.45 c’è la veglia di preghiera ecumenica con i ministri delle diverse Chiese cristiane presenti in Brescia. La preghiera si inserisce nelle iniziative pensate per il mese del creato: il tema di quest’anno, infatti, riprende il tema dell’accoglienza: “In una terra ospitale educhiamo all’accoglienzaâ€?. Nel messaggio consegnato dalle commissioni
episcopali competenti il giorno di Pentecoste, vengono evidenziati gli stretti legami che intercorrono tra la tematica del rispetto dell’ambiente e quella dell’accoglienza dei migranti, entrambe obiettivo di una proposta educativa. Anche la nostra diocesi partecipa all’iniziativa producendo, a cura dell’UfďŹ cio di pastorale sociale, un supporto cartaceo che fornisce alcuni spunti interessanti: dopo che nelle prime pagine
vengono riportati il Cantico delle creature di San Francesco e il messaggio dei Vescovi italiani, al lettore si propongono alcuni temi di approfondimento. Il volumetto riporta anche alcune tracce utili per prolungare la riessione durante tutto il mese di settembre, sia per quanto riguarda l’approfondimento personale sia rispetto alle celebrazioni comunitarie e alle omelie delle Sante Messe domenicali.
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a Chiesa bresciana è chiamata a unirsi attorno al proprio Vescovo nella settimana che va dal 12 al 18 settembre. “Chiesa nella cittĂ â€?, la seconda tappa di AgorĂ , mantiene fede alla sua tradizione proponendo eventi, iniziative, incontri, cinema e momenti di preghiera sul tema previsto come guida per l’anno pastorale che sta per iniziare: “ComunitĂ in camminoâ€?. Se la prima tappa del percorso “Terre di fedeâ€? prevedeva un appuntamento per ogni zona della diocesi di Brescia e proponeva un percorso storico sul diverso modo di essere Chiesa nella storia, scegliendo come guida le costruzioni architettoniche, la seconda tappa invece guarda al futuro. Dove guidare i passi e in che direzione prendere le decisioni che segneranno il modo di essere Chiesa nel prossimo futuro? Quale aspetto avranno le unitĂ pastorali? In che modo e in che senso tutto questo ricadrĂ nella vita di ogni persona, nelle attivitĂ che ciascuno compie? Proprio da qui si vuole partire per poi arrivare al Sinodo. Domande che troveranno risposta nel tempo in cui le comunitĂ , i sacerdoti, i laici e i consacrati rifletteranno. In “Chiesa nella cittĂ â€? l’attenzione è proprio quella di approfondire i segni dei tempi per imparare a leggerli, per capire dove gli uomini stanno andando, in quale di-
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la consultazione diocesana, la settimana di “Chiesa nella cittĂ â€? propone incontri, eventi, spettacoli di teatro, cinema e momenti di preghiera che approfondiranno alcuni segnali del tempo di oggi: la mobilitĂ territoriale ed esigenza di una “casaâ€?, l’immigrazione e cittadinanza, individualismo e nuove forme di aggregazione e comunicazione, vita sacramentale e diverse modalitĂ di appartenenza ecclesiale, diminuzione del clero e nuove ministerialitĂ . CosĂŹ si esprime il documento: “La comunitĂ cristiana crede che i fatti storici, soprattutto quelli piĂš rilevanti e diffusi, siano carichi di signi-
ficato, quasi appelli attraverso i quali lo Spirito di Cristo parla alla Chiesa, guidandola sulle strade di un mondo che continuamente cambiaâ€?. Spicca nel programma il viaggio del vescovo Monari in treno con i pendolari bresciani che si recano a Milano per lavoro giovedĂŹ 15 settembre. Al ritorno saranno sempre i vagoni la location per un dibattito in cui interverranno Sergio Pandolfi, consulente per la gestione dei servizi umani (intervento dal titolo “La mobilitĂ esigenza del mondo del lavoroâ€?) e Silvano Corli, consultorio familiare diocesano (“Le relazioni dell’uomo mobileâ€?).
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6HWWHPEUH PHVH GL FDPELDPHQWL Col mese di settembre sono previsti vari avvicendamenti nella comunità religiosa dell’Opera Pavoniana della città . Per quanto riguarda la parrocchia di S. Maria Immacolata, padre Mario Trainotti, dopo otto anni come parroco, passerà con lo stesso incarico a San Barnaba in Roma; mentre padre Carlo Baldessari, attuale responsabile dell’oratorio, diventerà superiore della comunità di Trento, che gestisce, oltre ad una libreria, una fiorente
scuola grafica. Come parroco arriverà da Trento padre Walter Mattevi; assistente dell’oratorio sarà padre Antonio Frison, proveniente da Lonigo (Vi). Da questo mese di settembre, inoltre, la comunità religiosa pavoniana assumerà il servizio pastorale anche della vicina parrocchia di San Barnaba, già nata e poi separata dalla stessa parrocchia di S. Maria Immacolata. In riferimento agli altri incarichi comunitari e alle altre attività aposto-
liche dell’Opera Pavoniana, il superiore, padre Giorgio Grigioni, andrà a Lonigo (Vi), come responsabile della nuova comunità incaricata della pastorale giovanile e vocazionale della Provincia italiana. Lo accompagnerà anche padre Delio Donghi, operatore nel Centro di aggregazione giovanile. Padre Giorgio, in forza del suo nuovo incarico, potrà continuare nella diocesi di Brescia, almeno parzialmente, quella collaborazione nella pastorale
giovanile che sta già svolgendo fin dal 2000. Il prete novello, padre Carlo Cavatton, è destinato a Milano, nella comunità di Via B. Crespi, come assistente dell’oratorio parrocchiale e responsabile della comunità alloggio dell’Istituto, che ospita ragazzi in difficoltà familiare. Come nuovo superiore della comunità e responsabile della formazione degli aspiranti alla vita religiosa pavoniana è in arrivo da Genova padre Gildo Bandolini.
Con lui collaborerà anche padre Saverio Giordani, già direttore del centro giovanile pavoniano in Milano. In questi giorni, dunque, presso l’Opera Pavoniana, si alterneranno momenti di saluto e gesti di accoglienza, in una logica di continuità e di rinnovamento di quel carisma iniziato dallo Spirito di Dio nella persona del beato Lodovico Pavoni, la cui tomba è venerata proprio nel tempio dell’Immacolata, cuore dell’Opera Pavoniana.
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Nel pomeriggio di domenica 4 settembre, dopo la preghiera comunitaria, don Marco Busca propone una riessione sul tema “I cristiani sono gli unici che ci vedono in un mondo di ciechiâ€? (Papa Giovanni XXIII). Alle 18, mons, Monari, accolto dal gruppo degli Zampognari dell’alta Val Brembana e Val Seriana (Bergamo) in costume tipico, celebra la Santa Messa. Alle 20.30 la rappresentazione musicale: “La ComunitĂ Shalom si racconta‌â€?.
L’afďŹ damento per 90 anni in comodato ha dato l’opportunitĂ di recuperare alla formazione e all’educazione la ex scuola Mirasole vicina alla ComunitĂ realizzando laboratori di edilizia, falegnameria, meccanica, idraulica, elettricitĂ . Il dono di Villa Acerbis a Palosco consentirĂ con il suo recupero e la sua ristrutturazione di dare ai bimbi interni alla comunitĂ e alle famiglie esterne che vivono nel bisogno una scuola materna e un asilo nido gratuiti.
Una fondatrice-direttrice, quattro operatori, sei religiosi ed aspiranti alla consacrazione religiosa, 18 bimbi ďŹ gli e ďŹ glie delle ragazze madri, 120 lavandaie che lavano, stirano, rammendano i vestiti dei ragazzi, 180 insegnanti e professori che preparano le ragazze e i ragazzi al sostegno di esami scolastici di scuole superiori, 300 ragazzi e ragazze ospiti della ComunitĂ . Questi sono solo alcuni numeri che testimoniano il valore di una presenza.
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ono tanti i ragazzi che in questi anni, stretti dalla morsa della tossicodipendenza, dell’alcol, degli psicofarmaci e di altre dipendenze, hanno incontrato sul loro cammino, spesso nel momento piÚ buio, una nuova luce rappresentata dalla Parola di Dio e dall’incontro con l’eucaristia. Con queste finalità nel giugno 1986 è nata la Comunità Shalom grazie alla volontà , caparbietà e coraggio di suor Rosalina. Suor Rosalina, da sempre dedita ai giovani, in risposta alla chiamata di Dio, decise di occuparsi totalmente dei ragazzi che si trovavano nel tunnel della droga e che soffrivano i disagi della gioventÚ. Suor Rosalina chiese alla Caritas di Brescia una casa e ottiene una cascina nella campagna di Palazzolo sull’Oglio. La casa, con il lavoro dei ragazzi e dei volontari, diventa dignitosa ed accogliente; ospita i sempre piÚ numerosi giovani ansiosi di guari-
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e artigiani dei Comuni limitrofi, di allevamento degli animali da produzione, di coltivazione di verdure in serra e soprattutto di infinitĂ generositĂ . La riscoperta della persona è integrale e non può prescindere dalla fede cristiana. I ragazzi trovano e riscoprono assieme al senso dell’esistenza i veri valori: la spiritualitĂ , l’amicizia, la sinceritĂ , l’onestĂ , la generositĂ e l’altruismo, fondamenta della propria e altrui dignitĂ . La Shalom è una comunitĂ aperta che accoglie tantissime persone desiderose di visitarla e di condividere con i “ragazziâ€? momenti di preghiera, testimonianza ed allegria. La fede ritrovata e la scoperta di nuovi valori vengono testimoniati con gioia e coraggio al mondo dei giovani mediante: incontri, servizio agli anziani ed ammalati, partecipazione ed animazione di gruppi di preghiera e di spiritualitĂ , preparazione e presentazione di spettacolo musicali e balletti che si
ispirano al Vangelo. Numerose sono le richieste di queste manifestazioni musicali, canore, di danza e di testimonianza da piĂš parti. Oratori, gruppi, scuole, associazioni di tutta Italia. Musiche, voci, coreografie, scenografie ed effetti luminosi e sonori sono interamente opera degli stessi “ragazziâ€? che durante la giornata, tra le attivitĂ quotidiane, trovano il tempo per inventare e provare nuovi spettacoli, canzoni, musiche e passi di danza.
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La ComunitĂ Shalom si segnala anche per la serie di eventi e iniziative sviluppate in questi 25 anni di attivitĂ . Basti pensare al Capodanno alternativo (una proposta per per festeggiare l’arrivo del nuovo anno con la preghiera) o al concerto pro romitaggio di Gerusalemme. L’impegno, a fronte di un gemellaggio stretto otto anni fa con i custodi di questi luoghi sacri, è quello di sostenere la ristrutturazione degli eremi presenti e di creare un fondo per i pellegrini bisognosi. Hanno aderito gratuitamente a questa iniziativa uomini di spettacolo e cantautori giĂ impegnati nella creazione e diffusione della “musica cristianaâ€?. L’evento richiama migliaia di spettatori da tutta la regione. Si ricorda anche “Pane, lavoro e paradisoâ€?: una settimana di
incontro per giovani ed adolescenti alla ricerca del “veroâ€? senso della vita, sulle orme di S. Giovanni Bosco. In spazi di naturale bellezza si condividono momenti comunitari in cui si affrontano, con l’aiuto di sacerdoti qualificati, tematiche giovanili di riscoperta di valori esistenziali. Infine, fra le proposte, si annovera anche la settimana di evangelizzazione, cioè l’affiancamento al clero locale nell’opera della diffusione della fede cristiana bussando alla porta dei parrocchiani per regalare la gioia data dalla Parola e potenza di Dio, quando nella propria storia si avvicina ad un punto zero e tutto pare dissolversi vanificando le speranze e i sogni di una di vita. Con Lui all’orizzonte si scorge una nuova alba.
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‡ƒ–‘ ƒŽƒœœ‘Ž‘ —‘” ƒ”…‡ŽŽƒ ”ƒ……‘Â?–ƒ ƒ‹–‹ Per non dimenticare Haiti: dopo piĂš di un anno e mezzo dal terremoto che ha devastato Portau-Prince, l’attenzione mediatica è ďŹ nita, gli aiuti stentano a divenire efďŹ caci, molti se ne sono andati; non suor Marcella Catozza, nata a Busto Arsizio, della FraternitĂ Francescana, che è rimasta al ďŹ anco della sua gente e ha dato vita ad opere che hanno il sapore del miracolo. Waf Jeremie, dove suor Marcella opera, ďŹ no a poco tempo fa era
considerata una delle bidonville piĂš pericolose al mondo, dove nessuna organizzazione ufďŹ ciale osava entrare. Ăˆ costruita sulla discarica comunale di Port au Prince, senza il minimo criterio igienico. Suor Marcella vi era presente dal 2005 con un piccolo ambulatorio per i bambini malnutriti. Oggi, arrivando a Waf Jeremie, lo stupore prende il visitatore. Sono sorti un poliambulatorio, un centro colera, un refettorio per i
bambini, una scuola e 122 casette in muratura. Molto ancora è in costruzione: altre casette, una cappella, una piazza dei mestieri. Tutto questo costituisce quello che la gente di Waf Jeremie ha preteso di chiamare il “Vilaj Italyenâ€?. Colpisce subito l’identitĂ di popolo e la speranza che attorno a queste opere nascono e crescono ogni giorno tra la gente di Waf. Per far conoscere questa realtĂ e raccogliere fondi a
sostegno di questa opera viene proposta un incontro con suor Marcella, che si terrĂ martedĂŹ 13 settembre alle 20.30, nella chiesa del Beato Palazzolo in via C. Botta 46, Brescia. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www. vilajitalyen.org. La storia di suor Marcella è esemplare perchĂŠ dimostra come, anche di fronte alle difďŹ coltĂ , si può restare e costruire qualcosa di importante. Lontano dai clamori mediatici.
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ntendo chiudere il mio cammino terreno nella piena e totale fedeltĂ alla Chiesa una e santa, cattolica e apostolica (‌). Offro le mie sofferenze fisiche e morali in riparazione e invoco per me la misericordia del Signore, la comprensione dei Superiori, confratelli, parenti e amici (‌). Tutti quelli che il Signore ha affidato alle mie ‘povere forze’ sacerdotali e per i quali ho consumata la maggior parte della mia vita di ministro di Dio, li porto con me nel cuore e per le mani di Maria santissima li riconsegno al Padre. Per essi prego e offro la mia vita affinchĂŠ il Signore li conservi nella fede e nell’amore (‌). La messa è finita! Amenâ€?. Sono queste le ultime parole del testamento spirituale di mons. Angelo Crescenti, spentosi all’etĂ di 93 anni. Sono parole che ben sintetizzano tutta una vita spesa in un ministero sacerdotale convinto, limpido e generoso. Originario di Ospitaletto, dopo l’ordinazione avvenuta in piena guerra nel 1942, la sua prima nomina fu quella di curato a Bornato. Vi rimase tre anni soltanto, pochi ma sufficienti per lasciare un significativo ricordo come “curato del catechi-
smo e del piccolo clero�. La seconda destinazione la parrocchia della Cattedrale di Brescia, come curato e cerimoniere vescovile, incarichi che ricoprÏ per 13 anni. Esperto in liturgia, preparò e guidò le grandi funzioni e cerimonie della Cattedrale, ma anche altrove, presiedute dal Vescovo. Don Crescenti curava le cerimonie anche con il canto, soprattutto gregoriano. Il meglio di sÊ don Crescenti lo ha donato alla parrocchia di Pontevico, dove il suo ricordo rimane ancora vivo nei cuori di quanti lo hanno conosciuto e da lui hanno ricevuto consigli, aiuto, incoraggiamento, oltre il costante sostentamento della parola e dei sacramenti. A Pontevico ha donato 34 anni di fervido e fecondo ministero. Vi giunse nel 1958 assumendo il titolo di abate mitrato. La lunga perma-
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nenza a Pontevico, segnata anche dalle trasformazioni epocali dovute al Concilio Vaticano II, fu per lui occasione per identificarsi con la comunitĂ , condividendo gioie e dolori, speranze e sofferenze. Ci sono realtĂ a Pontevico che rimarranno segno del suo grande impegno: la ricostruzione dell’abbazia dopo l’incendio del 1959, l’istituto Cremonesini, la costruzione del nuovo oratorio, la Scuola parrocchiale. Predicatore e oratore ricercato, distribuĂŹ la Parola di Dio con preparazione e cura. Le ComunitĂ del Cammino Neocatecumenale trovarono in lui una guida sicura e ortodossa. Il confessionale diventò la sua principale cattedra di perdono e di conforto. L’Istituto Cremonesini ebbe in lui un presidente oculato, non solo per l’aspetto assistenziale ed economico, ma soprattutto per quanto riguarda l’educazione morale e religiosa. Raggiunta l’etĂ canonica dei 75 anni, lasciò la parrocchia di Pontevico, per ritirarsi a Ospitaletto. Per un periodo di tempo è stato anche “esorcistaâ€? con facoltĂ vescovile di benedizioni particolari in situazioni non facili. Nel suo paese natale riposa in pace nella Cappella dei sacerdoti.
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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 1 settembre Ore 9 – Brescia – Assemblea degli educatori del Seminario presso le suore canossiane di Costalunga VenerdĂŹ 2 settembre Ore 16 – Castegnato – S. Messa e visita alla Casa di riposo delle suore di Maria Bambina
Sabato 3 settembre Ore 18.30 – Brescia – S. Messa e mandato ai ministri straordinari dell’eucaristia presso la Cattedrale Domenica 4 settembre Ore 10 – Orzivecchi – S. Messa Ore 18 – Palazzolo – S. Messa presso la Comunità Shalom Dal 7 all’11 settembre Ancona - Partecipa al Congresso eucaristico nazionale
Sabato 3 settembre presso il Cimitero vantiniano, alle ore 15.30, si tiene la preghiera per la vita sulle tombe dei bimbi mai nati (aborti naturali). Come ogni prima domenica del mese, il 4 settembre invece, alle ore 16 nella Basilica delle Grazie si celebra la Santa Messa, che è animata dal Movimento per la vita.
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iovedÏ 8 settembre la Chiesa festeggia la solennità della Natività di Maria, una ricorrenza molto sentita come devozione popolare nel Santuario-basilica di S. Maria delle Grazie, dedicato proprio alla Natività della Vergine Maria. Il santuario è da sempre il cuore della devozione mariana della città e della diocesi. Ricca di storia e di arte, offre la possibilità della preghiera, della riflessione, della riconciliazione, dell’incontro con Dio. Quando i bresciani parlano del santuario, si riferiscono a un luogo importante per la fede. Data la particolare devozione del servo di Dio Paolo VI, che alle Grazie celebrò la prima Santa Messa, questo luogo è sede diocesana della vicepostulazione per la causa di beatificazione del Pontefice bresciano. Il 29 maggio 1920 Giovanni Battista Montini viene ordinato sacerdote dal
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ne partiva dai familiari. Con la celebrazione della solennità , il cristiano è chiamato a dire a Dio la sua riconoscenza, la sua gioia, perchÊ Egli ha scelto, ha prediletto, ha onorato Maria e ci ha amati entrando nella storia di santi e peccatori per portarci alla salvezza. Tornando al programma religioso, per la giornata dell’8 sono previste le Sante Messe delle ore 7, 8, 9, 10, 11 e 15. Alle 16 il rettore del santuario, mons. Mario Piccinelli, presiede la Messa con la benedizione dei bambini; alle 18, invece, c’è una solenne concelebrazione con mons. Mario Vigilio Olmi. La giornata del 7 si contraddistingue per la veglia eucaristica mariana in preparazione alla festa patronale e in sintonia con la Chiesa che proprio in quei giorni celebra il 25° Congresso eucaristico nazionale; alle ore 20 viene officiata una Santa Messa per la beatificazione di Paolo VI. Dalle 21 alle 6, poi, c’è un’adorazione
notturna nella quale viene chiesta ai fedeli e ai devoti la disponibilitĂ della partecipazione per non “lasciare soloâ€? il corpo di Cristo durante la notte; durante il tempo della veglia, sono disponibili i sacerdoti per le confessioni. La festivitĂ della Beata Vergine Maria sarĂ preparata da una novena (dal 30 agosto al 7 settembre): alle 15.30 la recita del santo rosario, alle 16 una Santa Messa con un momento di riflessione.
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,O ƒ GL VDFHUGR]LR GL GRQ 0LQHOOL Domenica 4 settembre, durante la celebrazione eucaristica delle 10.30, la comunitĂ parrocchiale si stringerĂ attorno al suo parroco don Cesare Minelli, per ringraziare il Signore dei suoi 40 anni di ordinazione sacerdotale. Particolarmente significativo il fatto che questa giornata coincida con la solennitĂ dei Santi Zenone ed Eurosia, patroni della parrocchia, preludio alla popolare festa del San-
tissimo Nome di Maria. Don Cesare è nato a Cellatica il 6 settembre 1943. Dopo gli studi in Seminario è stato ordinato sacerdote da mons. Luigi Morstabilini, vescovo di Brescia dal 1964 al 1983, il 12 giugno 1971. La comunità parrocchiale vivrà alcune giornate speciali di preparazione, con veglie e meditazioni sul tema del sacerdozio, dell’eucaristia e della comunità parrocchiale.
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‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ? •‡––‡Â?„”‡ ‡” ‘””‹ Žƒ ’ƒ…‡ Domenica 25 settembre la marcia della Pace Perugia-Assisi compie 50 anni. Per questo le Acli, Azione Cattolica, Agesci e Pax Christi propongono il progetto “PerCorri la paceâ€?, per dire che per costruire la pace siamo disposti a far fatica. Ci sono diverse proposte per percorrere i 450 km da Brescia ad Assisi. La prima è quella della “biciclettataâ€?; si parte da Brescia giovedĂŹ 22 e si arriva ad Assisi sabato 24 settembre (con tappe a Ferrara e Fano). La proposta è
aperta a chiunque, purchĂŠ con un minimo di allenamento ed una bici in buone condizioni. Ci saranno poi 6 coraggiosi maratoneti che sempre dal 22 al 24 settembre percorreranno l’intero tragitto correndo, dandosi il cambio ogni 2 ore. InďŹ ne sono previsti anche dei pullman per chi volesse partecipare alla marcia facendo “soloâ€? i 27 km che separano Perugia da Assisi‌ le proposte sono diverse, con partenze sia sabato notte che sabato mattina con tappa a
Barbiana. Potete trovare tutte le informazioni sul sito www. aclibresciane.it o chiamando il numero 030 2294047. In preparazione della marcia, insieme ai comuni di Collebeato, Concesio e Cellatica, è stato organizzato un incontro dal titolo “Perugia-Assisi: un cammino lungo 50 anniâ€?, con Adriano Poletti e Franco Perna. L’incontro si terrĂ mercoledĂŹ 7 settembre alle 21 presso Palazzo Martinengo a Collebeato.
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n queste ultime settimane molti italiani si sono interrogati sui mercati finanziari, scossi da pesanti ondate di ribassi. Molti di quelli che pensavano che la crisi fosse un ricordo hanno cosĂŹ sperimentato le pesanti conseguenze. Cos’è successo? La crisi del mercato immobiliare americano ha portato gli Stati a intervenire con massicce risorse per sostenere le banche e le istituzioni finanziarie, che rischiavano il collasso. Al punto che ora nel mirino degli speculatori sono finiti direttamente gli Stati stessi che, indeboliti per i pesanti indebitamenti, rischiano di non poter onorare i propri impegni. Il caso della Grecia ha comportato un notevole impegno anche a livello europeo. Il rischio-contagio agli “Stati di frontieraâ€?, quelli piĂš deboli (cioè Italia, Spagna, Portogallo), ha richiesto un ulteriore impiego di risorse, tanto che per alcuni giorni si è temuto che il default della Grecia avrebbe portato ad un dissolvimento del sistema monetario dell’euro, con pesanti ripercussioni sulla vita dei singoli Paesi. Il motto americano “troppo grandi per fallireâ€?, utilizzato per giustificare il salvataggio di alcune banche, lasciava posto al “troppo grande per essere salvatoâ€? riferito anche al casoItalia, con un’economia troppo grande e complessa per essere sostenuta con strumenti ordinari. Che la situazione finanziaria del nostro Paese non fosse rosea, nonostante i tentativi di rassicurazione di certi mezzi d’informazione, lo si sapeva. La novitĂ dei giorni recenti è stata la lettera scritta dagli organismi di governo europeo
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la continua riscrittura delle norme con un misto di nuove imposte, tagli alle detrazioni fiscali, riduzioni ai trasferimenti agli enti locali. Con buona pace del federalismo fiscale si stanno già verificando aumenti dell’imposizione locale senza riduzione dei prelievi centrali. Tutto ciò determinerà un forte impatto sulla gestione economica degli italiani, che si vedranno costretti a contribuire al rientro dei conti pubblici. La tipicità italiana con una larga evasione contributiva genera ulteriori complicazioni. In sostanza, mentre tutti i maggiori Paesi europei da tempo si ponevano l’obiettivo del risanamento, in Italia le priorità parevano altre. Ora i nodi sono arrivati al pettine. Ma chi pagherà alla fine?
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â€œĂˆ stato pubblicato sulla Gazzetta ufďŹ ciale del 9 maggio 2011 il terzo ‘Piano biennale nazionale per l’infanzia’. Queste le direttrici del Piano: consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all’esclusione sociale; rafforzare la tutela dei diritti; favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale; promuovere l’integrazione delle persone immigrate (i minori stranieri ed i minori rom). La
crisi economica coinvolge anche i bambini e nessuno ne parla: si taglia sulla sanitĂ , sulla scuola e non si vedono politiche rispettose dei diritti dei fanciulli e dei bambini stranieri che giungono in Italia sulle barche che li sottraggono alla guerra e alla fame; si notano solo politiche punitive nei confronti delle famiglie rom e sinti che – grazie a Dio – sono ricche di tanti bambini. Ăˆ tempo e ora che il terzo settore torni a farsi
carico del tema legislativo per promuovere con forza lo Stato di diritto. L’attenzione al solo aspetto gestionale rischia di farci promotori di uno “Stato dei privilegiâ€?, in cui si agisce solo per il riconoscimento degli scopi particolari delle singole iniziative. In sostanza, non è possibile lottare per il riconoscimento dei diritti dei minori se tralasciamo col nostro modo di agire lo stato di diritto.
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bambini oggi in Italia hanno bisogno di un Garante che tuteli i loro diritti? I bambini nel mondo, in tutti i Paesi e quindi anche in Italia, subiscono forme, seppure molto diverse, di violenza e sfruttamento ed i loro diritti, anche i piĂš elementari, come il diritto di essere nutriti, educati o semplicemente amati, vengono spesso ignorati e calpestati. Da qui l’esigenza, avvertita a livello internazionale, di istituire un Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza in ogni Paese. Lo ha chiesto la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (artt. 4,18 e 19), approvata nel 1989 e ratificata dall’Italia nel 1991 e lo hanno ribadito i cosiddetti “Principi di Parigiâ€? (risoluzione Assemblea generale Onu 48/134 del 1993) e la Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori firmata a Strasburgo nel 1996 (art. 12). Il Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza è stato istituito anche nel nostro Paese con una legge apposita, approvata in via definitiva ed all’unanimitĂ dal Senato e dalla Camera dei deputati nel marzo 2011 (20 anni dopo la ratifica della Convenzione Onu!). Il Garante dell’infanzia prima di tutto è una istituzione nazionale indipendente cui viene affidata la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sul territorio. In particolare ha il compito di promuovere l’attuazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e degli altri strumenti internazionali, di assicurare forme idonee di consultazione col terzo settore sui bisogni dei minori,
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all’istruzione, alla salute; segnala, in casi di emergenza, alle autorità giudiziarie e agli organi competenti la presenza di persone di minore età in stato di abbandono; formula osservazioni e proposte sull’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali relativi ai minori. Il non funzionamento di questo strumento chiama in causa le associazioni – tra le quali anche la Fism – che hanno esultato per l’approvazione della legge. Per adesso sappiamo che nella legge finanziaria urgente per il pareggio di bilancio non c’è nulla che assicuri l’osservanza dei diritti dei minori sanciti da leggi nazionali e regionali‌
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ta entrando nella sede dell’Accademia, in via Gabriele Rosa, e ne approfittiamo. Mons. Giacomo Canobbio, socio fondatore, e membro del Comitato scientifico dell’Accademia, non si tira indietro. PerchĂŠ è nata l’Accademia, quale bisogno ha inteso soddisfare? L’idea di dare origine all’Accademia cattolica è nata all’interno di un gruppo di lavoro che alcune volte all’anno si trova con il Vescovo per riflettere su alcuni fenomeni di carattere culturale e sociale. Il modello che si è guardato è l’Accademia Cattolica di Monaco di Baviera. L’obiettivo che ci si è posti è riflettere sui mutamenti in atto nella societĂ e nella cultura cercando di dialogare con tutti. Non a caso si è scelto come ideale linea guida l’affermazione risalente all’Ambrosiaster e ripresa da San Tommaso: “La veritĂ , da chiunque venga, è dallo Spirito Santoâ€?. Ai Soci fondatori è sembrato che fosse opportuno trovare un luogo
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mate sono pensate peraltro insieme con altre istituzioni culturali. Certamente si è immaginato di porsi su un livello alto per aiutare a sviluppare il senso critico. C’è stato chi “ha storto il nasoâ€? leggendo l’Accademia come una ĂŠlite‌ SĂŹ, le mormorazioni sono state numerose. Tra queste l’accusa di escludere le persone non troppo acculturate è stata ricorrente. Si è tuttavia ritenuto opportuno collocarsi su un livello alto anche per non ripetere quanto giĂ egregiamente si organizza da parte delle varie associazioni culturali. Si potrebbe dire che è una ricerca di ‘nicchia’, nata dalla convinzione che la cultura si sviluppa anche attraverso percorsi alti. Vale la pena ripetere che si vorrebbe aiutare le persone a sviluppare senso critico sulle questioni che riguardano la vita civile, in dialogo con tutti, a partire da una visione ‘cattolica’ nel senso genuino del termine.
Il lavoro di ĂŠlite culturali non ha ricadute sulla cultura generale della cittĂ ? Se è concesso usare un’immagine, si potrebbe dire che prima di far suonare le campane si deve costruire il campanile. La ricaduta si vedrĂ con il tempo: se le persone crescono con senso critico, questo si diffonde e si riuscirĂ a superare i luoghi comuni, gli slogan, con i quali pare il pubblico dibattito procede anche sulle questioni piĂš rilevanti. Non siamo sicuri di riuscire nel nostro intento. Siamo però convinti che il tentativo meriti l’impiego di energie e di risorse. Ăˆ prevista una “restituzioneâ€? dei vostri lavori alla collettivitĂ ? GiĂ nel programma dello scorso anno ci sono state pubbliche conferenze. Per chi usa internet è poi possibile trovare sul sito dell’Accademia www. accademiacattolicadibrescia.it alcuni testi e audio delle relazioni e tutte le notizie utili. Un’anticipazione?
Prosegue il programma triennale dedicato al tema “Religioni e convivenza civileâ€?. Si prende avvio con due giornate (1 e 15 ottobre) organizzate con Azione cattolica, Acli, Fondazione San Benedetto, Movimento dei Focolari, Ccdc, Padri Saveriani, dedicate alla situazione dei cristiani in Medio Oriente. La scelta del tema è per riflettere in modo non frettoloso sulle ragioni che rendono difficile la convivenza tra cristiani, musulmani ed ebrei nel vicino Oriente, ma anche per cogliere i germi di una nuova stagione di collaborazione.
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importanti maestri internazionali: Stephanie Skura (Usa), Bettina Neuhaus (Germania) e Yvonne Ng (Canada) in collaborazione con Manuela Bondavalli, direttore artistico del Festival. Anche quest’anno la Residenza Creativa, condotta da Stephanie Skura e Manuela Bondavalli, si pone come obiettivo quello di creare una Site SpeciďŹ c Performace per un luogo speciďŹ co della cittĂ (e la scelta è caduta sulla Sala delle scenograďŹ e del teatro Grande, il 9
settembre alle ore 21). Il Festival prevede inoltre il debutto dello spettacolo Alice Underground il 3 settembre, sempre alle ore 21 al Cinema Nuovo Eden. Ăˆ prevista anche la replica dello spettacolo della compagnia No Frills, Unspoken, il 16 settembre, ancora alle ore 21 al Centro Lucia di Botticino Sera. Container Festival 2011, danza internazionale di ricerca e d’improvvisazione dal 3 al 17 settembre 2011. Info: www. container12.it.
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i intitola “Insegnare, dilettare, muovereâ€? il nuovo ciclo di incontri organizzati al Museo diocesano, cinque conferenze con importanti studiosi e critici, che hanno l’obiettivo di “insegnare a leggere l’arteâ€?. Il titolo della serie è fortemente evocativo: nel mondo greco insegnare, dilettare e muovere erano le funzioni affidate alla parola e alla retorica, allora considerata un’arte di estrema importanza nella formazione del cittadino, tanto da essere coltivata con dovizia da filosofi e tramandata nelle “scholaeâ€?. Secoli dopo, queste tre caratteristiche vengono riprese dal Concilio di Trento: in anni burrascosi per la Chiesa romana, minacciata da movimenti scismatici e da forti spinte interne tese al rinnovamento, i Padri conciliari riprendono queste tre antiche finalitĂ , attribuendole all’arte. Come nei secoli precedenti, affreschi, statue
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primo incontro, tenutosi martedĂŹ 30 agosto con Lina Bolzoni, docente di Letteratura italiana presso la Scuola Normale Superiore, il prossimo appuntamento è fissato per mercoledĂŹ 7 settembre: Marco Bona Castellotti, docente presso l’UniversitĂ cattolica di Brescia e attento studioso della pittura lombarda tra Sei e Settecento, terrĂ una conferenza dal titolo “Da Sebastiano del Piombo a El Greco: pittura e Controriformaâ€?. L’incontro successivo, in programma per martedĂŹ 13 settembre e guidato da Chiara Frugoni, sarĂ dedicato alla parola dipinta nel Medioevo: la studiosa, che ha dedicato numerosi saggi alla figura di San Francesco d’Assisi e all’iconografia, analizzerĂ i rapporti tra immagine, gesto e narrazione in etĂ medievale. MartedĂŹ 20 settembre, mons. Timothy Verdon, docente presso la Stanford University e la FacoltĂ teologica dell’Italia Centrale e autore di numerosi saggi
e libri sull’arte sacra, presenterà la figura di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, e in particolare gli aspetti che lo hanno reso uno dei maggiori interpreti della cristianità del suo tempo. L’ultimo incontro si terrà martedÏ 27 settembre e avrà come relatore il popolarissimo critico e opinionista Philippe Daverio. Mercante d’arte, gallerista, studioso di arte contemporanea ed editore, Daverio è diventato noto al grande pubblico grazie ai pro-
grammi televisivi ideati per la Rai, nei quali propone in ogni puntata un tema specifico sul patrimonio storico artistico del Bel Paese. In questo suo appuntamento bresciano, Daverio affronterĂ alcune tematiche dell’arte contemporanea, in una conferenza dal titolo “Arte e sacro: un dialogo possibile?â€?. Ogni incontro, a ingresso libero, ha inizio alle ore 21 presso il Salone del Refettorio del Museo, in via Gasparo da Salò 13.
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,O FLQHPD WUDWWHJJLD OD FRPSOHVVLWj GHOO¡XRPR Ăˆ cominciato il 31 agosto e si chiuderĂ il 10 settembre con la nomina del vincitore del Leone d’oro dell’edizione 2011. Questa edizione, che potrebbe essere l’ultima guidata dal direttore artistico Marco Muller, il cui mandato scade a fine anno, si è giĂ presentata con i fuochi d’artificio. L’apertura con il film “Le idi di marzoâ€? con George Clooney (nella foto) nei panni del protagonista e dietro la macchina da presa con un thriller politico ci sono, tra gli altri, “Carnageâ€? di Roman Polanski, con Jodie Foster, Kate Winslet, Cristoph Waltz; “A dangerous methodâ€? di David Cronenberg, con Viggo Mortensen nel ruolo di Freud, in cui il regista canadese, da sempre attratto da storie con risvolti psicoanalitici, affronta di petto il padre della psicanalisi, appunto; “La talpaâ€? dello svedese Tomas Alfredson, tratto dall’omonimo cult di John Le Car-
rè, con Colin Firth e Gary Oldman; il ritorno di William Friedkin con “Killer Joeâ€? con Matthew McConaughey e Abel Ferrara con “4: 44 last day on earthâ€? con Willem Dafoe. Dunque, un’edizione che punta su autori affermati di cui si aspettano con ansia le nuove pellicole, con un nutrito numero di star d’oltreoceano pronte a sbarcare sul lido veneziano. Solo alcuni dei nomi e i numeri della sezione ufficiale a cui si devono aggiungere i film italiani: quest’anno sono tre. L’albo d’oro del Festival del cinema di Venezia ha parlato italiano l’ultima volta nel 1998 con “CosĂŹ ridevanoâ€? di Gianni Amelio. Il primo degli italiani in concorso a essere proiettato sarĂ â€œTerra Fermaâ€? di Emanuele Crialese con Filippo Pucillo, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Claudio Santamaria un film su due donne, un’isolana e una straniera: l’una sconvolge la vita
dell’altra. Eppure hanno uno stesso sogno, un futuro diverso per i loro figli, la loro terraferma. Terraferma è l’approdo a cui mira chi naviga, ma è anche un’isola saldamente ancorata a tradizioni ferme nel tempo. “Quando la notteâ€? di Cristina Comencini con Claudia Pandolfi e Filippo Timi entra in gara il 7 settembre. Il racconto è ambientato tra le montagne, dove un uomo e una donna s’incontrano. Manfred è una guida alpina, chiuso e sprezzante, abbandonato da moglie e figli; Marina una giovane madre in vacanza col suo bambino. Una notte qualcosa succede nell’appartamento di lei e Manfred interviene, portando il bambino ferito in ospedale. L’8 settembre sarĂ la volta dell’esordiente Gipi. Nel suo film “L’ultimo terrestreâ€? la storia si svolge durante l’ultima settimana prima dell’arrivo di una civiltĂ extraterrestre sulla Terra. Un arrivo
annunciato dai governi. Una notizia in seconda serata, che non ha entusiasmato nessuno. Gli extraterrestri trovano un Paese stanco e disilluso, in una crisi economica conclamata e gravissima. Le reazioni delle persone alla venuta degli extraterrestri vanno da quella razzista a strampalate interpretazioni mistico-religiose. Difficile, leggendo le sinossi dei film trovare un unico filone che guida tutte le proposte; si passa dalla corruzione politica, ai thriller, dalla storia alla psicanalisi fino alla fine del mondo da camera proposto in un modo del tutto particolare da Abel Ferrara. Se se ne vuole trovare uno si potrebbe dire l’uomo, nella sua interezza, con i suoi problemi. le sue potenzialitĂ e le sue particolaritĂ piĂš profonde. “Il programma di lavoro rimaneva quello di sempre: colpire la sensibilitĂ e l’intelligenza degli spettatori con l’evidenza di im-
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di forte richiamo non solo per l’aspetto culinario, ma anche per la ricchezza di eventi che fanno da contorno alla manifestazione “Sapori e melodie di un tempoâ€?, giunta quest’anno alla settima edizione. L’itinerario del gusto si terrĂ nella frazione Piazza (un bus navetta porterĂ i partecipanti dalla frazione Sottocastello al luogo della manifestazione), con partenze scaglionate ogni mezz’ora a seconda dei colori dei coupon e prevede 11 soste in altrettanti cortili dove si
potranno degustare, dall’aperitivo al caffè, una serie di piatti tipici della tradizione valsabbina. Ma la manifestazione propone tante attrattive anche per chi non riuscirĂ ad acquistare i coupon. Infatti, l’evento sarĂ ambientato in un’atmosfera colorata e animata da arte e musica e valorizzata dalla riscoperta di antichi mestieri. Vi saranno anche mostre di quadri, fotograďŹ e e libri e altro ancora. La serata si concluderĂ con uno spettacolo pirotecnico.
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ancano due settimane per il via ufficiale alla nuova edizione del festival “LeXgiornateâ€? che si presenta nel solco della tradizione con i numerosi e confermati appuntamenti cui siamo abituati a rapportarci nel contro delle intense giornate che dal 16 al 25 settembre riempiranno il Carmine, e non solo, di splendide note musicali. Diciamo non solo perchĂŠ oltre allo storico quartiere cittadino il festival si presenterĂ anche in altre sedi quali l’auditorium San Barnaba, il salone Ferramola, l’auditorium della Camera di commercio. Confermati, dicevamo, i vari appuntamenti del format con l’apertura dedicata al Cappuccino ben temperato nella tensostruttuira di San Faustino, cui seguono i concerti per le scuole (oltre 6000 gli studenti che sono stati intercettati nel corso delle passate edizioni). Il pomeriggio l’appuntamento è con le maratone, una al giorno, dedicate ovviamente alla musica in una logica “monograficaâ€?. Due appuntamenti anche la sera: il concerto, che è il momento storico de LeXgiornate, nel corso del quale il pubblico può trovare il protagonista della giornata nella veste tradizionale del recital o del concerto con orchestra; la conclusione affidata al Notturnino, ancora una volta nella tensostruttura di via San
Faustino. Con questo appuntamento si sviluppano le produzioni sperimentali dell’associazione Soldano in cui gli organizzatori eleborano le potenzialità e i rapporti possibili con la musica, dalla parola all’immagine al video. Alcune anticipazioni: la maratona legata all’Italia, il 24 settembre
magini capaci di affascinare – scrive Marco Muller (nella foto) − far sognare, ma anche pensare; andare alla ricerca di piĂš ricche singolaritĂ , riunendole non per assimilazione, ma per comprensione, attraverso lo sguardo attivo e il confrontoâ€?. La madrina è italiana, Vittoria Puccini (nella foto) che ha assicurato di voler “vedere le proiezioni della stampaâ€?, come italiani i giurati Mario Martone e Alba Rohrwacker nella giuria guidata da Darren Aronofsky (“The wrestlerâ€? e “Il cigno neroâ€?). Accanto al concorso vero e proprio molto altro, per gli amanti del cinema: i film fuori concorso, pellicole internazionali in grado di ottenere l’attenzione anche grazie alle professionalitĂ importanti e che il cinema lo sanno fare. SarĂ presentata “Mildred Pierceâ€? prodotta da Hbo. La miniserie televisiva statunitense in cinque parti si basa sull’omonimo
romanzo di James M. Cain. In questa versione televisiva il ruolo della protagonista è affidato all’attrice Kate Winslet, affiancata da Evan Rachel Wood, Guy Pearce e Melissa Leo, segno che finalmente anche i Festival di cinema si sono accorti che molte delle serie televisive prodotte, naturalmente in America, in questi ultimi anni non hanno niente da invidiare al cinema, anzi. Fuori concorso ci sarĂ anche Ermanno Olmi con “Il villaggio di cartoneâ€?. Offre spunti anche la sezione “Controcampo italianoâ€? che l’anno scorso consacrò “20 sigaretteâ€? di Aureliano Amadei con molti volti del cinema italiano. C’è tanto. Molto si dirĂ : ogni giorno su Radio Voce collegamenti dal Festival con le voci dei protagonisti. Che i film presentati offrano, come promesso, uno spaccato dell’umanitĂ con le sue molte sfaccettature, belle o brutte che siano.
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si intitola “Italia 150â€? e non sarĂ solo un pomeriggio di musica. Al centro saranno alcune tra le pagine piĂš belle della produzione letteraria a partire dal Trecento, lette e animate da una compagnia di attori. Con la letteratura si combineranno i musicisti dai musicisti che accompagneranno, intercaleranno o si sovrapporranno ai versi. Da ultimo, grande attenzione sarĂ riservata al quartiere del Carmine che ospita il Festival: oltre a ospitare la tensostruttura, infatti, saranno aperte all’iniziativa la basilica di San Faustino, la chiesa del Carmine, San Giorgio e il convento di San Giuseppe. Info: www.associazionesoldano.it
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PerchĂŠ uno Stabile a Brescia? Lo Stabile a Brescia è stata una grande intuizione, a suo tempo, ma come tutti gli organismi “viventiâ€? non deve ancorarsi al passato. Il Ctb deve fare i conti con i pesanti tagli pubblici che hanno giĂ inciso sul bilancio 2010 (il passivo di 200mila euro è esattamen-
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una donna che mette passione e “cuoreâ€? in tutto quel che fa. “Quando ci si innamora di quel che si fa – usa ripetere Carla Boroni, presidente del Centro teatrale bresciano, il teatro Stabile di Brescia –, qualcosa passa a chi ci sta attornoâ€?. E ricorda con orgoglio di essere una “petrosaâ€? camuna cresciuta fra le case e la gente buona e solidale del Villaggio Prealpino. Carla Boroni nasce in una famiglia operaia, di formazione cattolica popolare; due lauree (Pedagogia e Lettere), tanti anni d’insegnamento in ogni ordine e grado di scuola, e da alcuni anni in UniversitĂ . Tanti eventi organizzati in ambito culturale portano la sua firma (dal “Il festival del gialloâ€? a “I lunedĂŹ del Sancarlinoâ€? al “Premio Gandovereâ€?). Presidente Boroni, quando e come nasce la sua vicinanza al teatro? Occuparsi di letteratura italiana avvicina quasi inevitabilmente al teatro.
Quasi tutti gli autori, dal Medioevo in poi, hanno scritto per il teatro e a me, studiarli, ha fatto capire meglio la vita ed è parso un ottimo pretesto per non sentirmi “ingolfataâ€? dalla quotidianitĂ . Dall’interesse per il teatro all’impegno concreto nel Ctb. Sono stata per 13 anni membro del Cda dello Stabile. Conosco bene i meandri artistici e amministrativi. Certo, fare il Presidente è un’altra storia, specie in periodi di “magraâ€? come questi. Bisogna lavorare su una programmazione dignitosa, ma piĂš di tutto sulla produzione (vera vocazione dei teatri stabili), lavorare con le strutture territoriali senza cedere al localistico a tutti i costi. “Servo di scenaâ€?, del nostro direttore artistico Franco Branciaroli, aprirĂ la stagione l’8 novembre (è giĂ venduto fino ad aprile e tornerĂ nella stagione successiva) e poi “Sacra familiaâ€? (di Platto, con Mascherpa e Bessegato che ogni sera si scambieranno i ruoli), “Antigoneâ€? con le Bel-
le Bandiere‌ Poi, grazie a un bando della Fondazione Cariplo, c’è “Il Sociale per i bambiniâ€?, cosĂŹ come c’è tutto il lavoro costruito negli anni con la Scuola e l’UniversitĂ , e c’è lo statuto, quasi giĂ ridefinito. Una riflessione sullo Stabile... Il teatro stabile deve essere amato dalla cittĂ e questo non sempre è accaduto in passato. Per amare qualcosa bisogna conoscerlo profondamente, ascoltare le realtĂ locali e non liquidare le proposte come “frutto di appetiti o frustrazioni personaliâ€?. Quel che può funzionare di locale (dagli attori alle varie realtĂ ) deve essere valorizzato e non mortificato. Certo non sono io presidente a decidere la produzione artistica, bensĂŹ Franco Branciaroli (consulente artistico) e Angelo Pastore (direttore organizzativo), ma gli orientamenti vanno dati con precisione. Ăˆ indispensabile un sano e serio “gioco di squadraâ€?, le “prime donneâ€? non servono.
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te quanto ha tagliato la Provincia). La conseguenza è che quest’anno non si farà l’attesa “La commedia delle vanità” di Canetti. Abbiamo un grande direttore artistico, e di proposte entusiasmanti Branciaroli ne ha in mente tante (come il trittico tedesco Canetti, Mann e Schneider). Ma gli Enti fondatori devono sostenere il loro teatro di produzione. Anche la Regione, per esempio, che non ha mai ritoccato la cifra annuale di contributo. Oltre che a Milano, in Lombardia c’è uno stabile anche a Brescia, il Ctb, e anche la nostra offerta culturale va sostenuta, soprattutto con denari e lo dico senza paura d’essere fraintesa, visto che io non prendo un euro. Il pubblico o i “pubblici”?
Ovviamente parliamo di pubblici. In questi anni abbiamo lavorato molto sui giovani, la scuola e i professori (bravissimi interlocutori), e il pubblico è ringiovanito. Ma si deve pensare anche agli anziani che non escono volentieri la sera, quindi offrire una programmazione pomeridiana… o itinerante. Quest’anno un raccordo sarà anche il bar (grazie alla Fondazione Asm) dove i vari pubblici potranno ritrovarsi anche in maniera più informale (già programmati incontri a cura di Sonia Mangoni e del prof. Gazich). Il pubblico è preparato o no? Se non lo fosse, bisognerebbe farlo crescere. E poi ben vengano le critiche, i suggerimenti, le esortazioni, testimoniano che abbiamo fatto bene la nostra parte perché è ovvio che non si può piacere a tutti. Prospettive per lo spettacolo dal vivo. Lo spettacolo dal vivo ha una magia unica, fatta di attenzione mirata; per questo è un buon esercizio di concentrazione anche per i nostri ragazzi. I tagli allo spettacolo sono stati notevoli in questi anni, e senza disponibilità finanziarie le prospettive calano! Brescia e il teatro, i bresciani e il Ctb. Bisogna lavorare su un amore reciproco, su una storia in parte da costruire. La “Sacra familia” parla bresciano… Il prossimo anno il Ctb celebrerà il 150° di Angelo Canossi e con l’ausilio di Costanzo Gatta (dell’Assemblea), non ci limiteremo a un ruolo istituzionale, ma vorremmo essere punto di interscambio per altre iniziative provinciali. A marzo 2012 quindi teatro, ma anche studi e mostre, visite guidate ai monumenti cantati dal nostro più importante poeta dialettale. La stagione 2011-2012... Bella, varia, frutto di scelte attente e oculate, come deve essere di questi tempi, e non solo!
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0D L PLUDFROL GL 6N\ QRQ IXQ]LRQDQR Nelle ultime settimane il network satellitare Sky si è dato molto da fare per produrre e distribuire su tutte le reti nazionali gli spot che presentano al pubblico i “miracoli dello sport in tvâ€?. Dalla qualitĂ HD alla pausa in diretta, Sky presenta la stagione sportiva 2011-2012. Nella ďŹ ction di questi brevi promo, celebri giocatori di calcio diventano veri e propri santi protettori delle cittĂ italiane: circondati da folle festanti compiono miracoli, come tirare in barca una rete piena di palloni, esibirsi nella “parabola del campanileâ€?, dissetare una signora anziana che sembra in coda per la comunione
servendosi della coppa di un torneo di calcio. Scomodare millenni di storia dell’umanità , offendendo milioni di credenti, scimmiottare il Vangelo usandolo per scopi economici. Ecco la tv che non guarda in faccia nessuno, troppo attenta a rovistare nel proprio portafogli. Banale e triste, la scelta di Sky, che in passato ha invece spesso dimostrato di avere molta inventiva nelle proprie campagne pubblicitarie. E come se non bastasse questa ridanciana parodia del cristianesimo è al servizio di un sistema corrotto e saturo di ingiustizie, potere, ricchezza, sotterfugi, violenza: il calcio in tv. Attenzione,
non stiamo parlando della disciplina sportiva, che se giocata bene è piacevolissima, ma del muro di banconote che la televisione le ha costruito intorno. Pochi sanno che prima dell’avvento della tv generalista il nostro sport nazionale era il ciclismo: una realtĂ popolare, tangibile e immersa nel tessuto sociale degli italiani. La tv però aveva bisogno di puntare su un intrattenimento piĂš monetizzabile, uno sport giĂ conosciuto ma non cosĂŹ difďŹ cile da seguire con le telecamere. Inoltre negli stadi i cartelloni pubblicitari sarebbero stati sempre allo stesso posto e ben visibili. E cosĂŹ il circo televisi-
vo ha vinto la partita piĂš importante, portandosi a casa il trofeo piĂš ambito, il pubblico. Nel corso degli anni il piccolo schermo ha ingigantito il calcio, ha divinizzato chi gioca e allena, ha moltiplicato i campionati, esasperato le rivalitĂ . Per volere della tv le partite della domenica sono anticipate e posticipate, si gioca anche sabato e lunedĂŹ. E il resto della settimana, se non ci sono altre partite, si parla di quelle passate e di quelle future. Uno sport esasperato in tutte le sue caratteristiche, dagli stipendi dei giocatori agli intrighi di palazzo per le partite truccate. Gli stadi si svuotano, gli abbona-
menti per vedere la partita da casa aumentano. In un sistema talmente saturo di calcoli economici, parlare di miracoli è proprio ridicolo. A dimostrarlo è la cronaca di questi giorni: la prima attesissima giornata di campionato è stata annullata per la protesta dei calciatori di serie A, schierati contro il contributo di solidarietĂ . La tv ha creato dei mostri che ora stanno rosicchiando il suo bel palazzo in HD. ChissĂ se i tifosi, alla luce di questa grottesca vicenda, si accorgeranno ďŹ nalmente di essere vittime di una truffa mediatica‌ Nel mondo ci sono molti altri sport da seguire!
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el calore torrido che ha dominato la fine dell’estate, inondare di ghiaccio il pavimento di casa avrebbe potuto essere un’idea. In “I pinguini di Mr. Popperâ€?, però, mentre il protagonista spalanca le finestre e pattina sul pavimento siamo a New York in pieno clima natalizio: per le strade c’è la neve e il termometro staziona sul basso. La temperatura del racconto è quella delle classiche favole americane cinematografiche per famiglie; sostenuta, in questo caso, dalla simpatia di Jim Carrey, un bravo attore spesso sottoutilizzato che – prossimo ai cinquant’anni – spreme i suoi elastici muscoli facciali con una maturitĂ piĂš pacata, facendo il verso a James Stewart e agli altri grandi della commedia. Carrey è Tom Popper, brillante agente immobiliare che per l’ambizione ha trascurato la famiglia. La moglie l’ha lasciato, i figli lo vedono – svogliatamente – una volta ogni quindici giorni. La sua biografia gli offre qualche scusante. Il padre ha vagabondato per tutta la vita nei luoghi piĂš sperduti della Terra, affidando il giovane Tom alle cure della madre e appendendo i sentimenti del figlio a un apparecchio radio dal quale ogni tanto comunicava notizie di sĂŠ e delle sue scoperte.
Anche la morte del vecchio Popper si compie lontano, all’insaputa di Tom; che riceve però dal genitore la piĂš folle delle ereditĂ , sotto forma di un sestetto di pinguini che devastano il suo elegante appartamento e gli cambiano radicalmente l’esistenza. Nello stesso tempo, Tom è concentrato su un difficile compito: convincere l’eccentrica signora Van Gundy (Angela Lansbury) a vendere il Tavern on the Green, un edificio di fine ’800 in Central Park, che i soci dell’impresa per cui Popper lavora vogliono radere al suolo per innalzare un complesso ultramoderno. Il film di Mark Waters è ispirato a un classico americano per bambini, il libro “Mr. Popper’s Penguinsâ€? dei coniugi Richard e Florence Atwater, pubblicato nel 1938. Gli sceneggiatori hanno ambientato la storia nell’America contemporanea, iniettato nel pro-
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tagonista il cinismo dei tempi nostri (nell’originale, a ricevere i pinguini era un semplice imbianchino), cercando però di mantenere vivo lo spirito di fondo del racconto: la parabola di un uomo che, attraverso l’incontro con questi dolci e stralunati animali, scopre una parte di sÊ che aveva sepolto nel deserto della dimenticanza. A contendere lo schermo a Carrey sono i pinguini, cosÏ bravi da distinguersi l’uno dall’altro per specifiche qualità individuali. Le identificano i nomi: Capitano, Amoroso, Mordicchia, Tontino, Puzzoso e Urlacchia. I volatili sono attori di tutto rispetto, e come tali sono stati trattati. Reclutati dalla Birds & Animals Unlimited, la maggiore società hollywoodiana di addestramento animali, i sei ballonzolanti uccelli hanno avuto a loro disposizione durante le riprese un’apposita struttura con piscina; e quando entravano in scena un impianto di refrigerazione abbassava la temperatura vicino allo zero. Naturalmente, il computer è venuto in soccorso in diverse occasioni. Il risultato è un’allegra festa di battute e sentimenti, con qualche tocco inventivo originale come la vorticosa discesa dei pinguini lungo il percorso a spirale del Guggenheim Museum. Non potranno volare, ma certo sanno divertirsi.
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L’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) ha dato il via alla presentazione delle candidature per il prossimo premio “Inventor of the year 2012â€?. Si tratta di un riconoscimento istituito per premiare le eccellenze nella ricerca e nell’innovazione ed è riservato ai titolari di un brevetto europeo. Il premio 2012 sarĂ consegnato per cinque categorie: industria, pmi ricerca, Paesi non Ue e alla carriera. Tre finalisti per ogni categoria saranno invitati alla cerimonia di premiazione che avrĂ luogo a
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Copenaghen nella primavera 2012 e in quella sede verranno annunciati i vincitori. L’Ufficio brevetti europeo controllerà il contenuto delle domande di candidatura pervenute al fine di verificarne la correttezza formale prima di sottoporle ad una giuria formata da illustri membri provenienti dal mondo della ricerca e dell’industria che ne valuteranno il grado di innovazione, l’impatto commerciale, il contributo alla tecnologia ed al progresso economico e sociale. I
formulari per la partecipazione ed ulteriori informazioni sui requisiti e sulle modalità sono disponibili sul sito dell’Ufficio europeo brevetti all’indirizzo: http://www.epo.org/ news-issues/european-inventor.html La scadenza per presentare le domande è fissata per l’8 settembre 2011. Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio marchi e brevetti, via Einaudi, 23, 25121 Brescia, tel. 030/3725256, fax 030/3725300 , e.mail: brevetti@ bs.camcom.it
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olte le reazioni che nei giorni scorsi hanno accompagnato la sostanziale riscrittura della manovra finaiziaria di agosto a opera del vertice di maggioranza tra Lega e Pdl. Non sono state molte, per la veritĂ , le reazioni positive, eccezion fatta, ovviamente, per quelle delle forze politiche che sostengono il Governo. Probabilmente anche tra gli esponenti di Pdl e Lega continua a sussistere qualche malumore, ma la ragion di Stato ha imposto di fare buon viso a cattiva sorte e cosĂŹ, dal centro destra, sono arrivati giudizi sostanzialmente lusinghieri sulla manovra riscritta. Ă‹ dalle parti sociali, invece, che sono arrivate le note piĂš critiche. La Cisl bresciana, per esempio, ha avviato nei giorni scorsi la distribuzione nei luoghi di lavoro di un volantino che in maniera sintetica e immediata elenca le richieste di modifica alla manovra economica, “tanto piĂš necessarie – si legge nel
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anche un sit in di protesta contro il Governo tenuto poi nella mattinata di giovedĂŹ 1° settembre davanti al Senato -. Non possiamo ammettere che una classe politica bollita e stordita possa colpire chi lavora da oltre 40 anni senza intervenire sui suoi privilegi e sulle grandi ricchezze. Andiamo a Roma per gridare ‘giĂš le mani dalle pensioni’ e per chiedere di modificare una manovra non credibile, frutto dei vergognosi balletti della politicaâ€?. Da Roma anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha incalzato Palazzo Chigi: “La partita non può chiudersi cosĂŹ. Per salvare i giocatori di calcio ed i redditi alti dal contributo di solidarietĂ , è sbagliato penalizzare chi ha riscattato con i propri soldi la laurea ed il servizio militare. Questo non va bene. Non è una operazione equa. Noi riteniamo che sia piĂš equo far pagare qualcosa in piĂš a chi possiede di piĂš e guadagna di piĂš. La manovra non può non tener conto
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delle diverse condizioni sociali della popolazione del nostro Paese. Siamo perfettamente consapevoli che bisogna stringere la cinghia e ridurre la spesa pubblica. Ma proprio per questo c’è bisogno di maggiore equità nei provvedimenti previsti. Non si può pensare di risparmiare quelli che guadagnano di piÚ e colpire i lavoratori dipendenti. Il Governo deve ripensarci e la Cisl farà di tutto per farglielo capire�.
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Quella di Orzinuovi è sempre stata una fiera particolarmente importante per l’agricoltura della Bassa. Per questo motivo da sempre attira l’attenzione di chi, per ruolo politico o istituzionale, deve occuparsi delle questioni di questo importante comparto dell’economia bresciana. Naturale, quasi scontata, dunque, la presenza alla 63ª edizione della manifestazione orceana dell’assessore provinciale all’Agricoltura Gian Francesco Tomasoni, che ha approfittato dell’appuntamento orceano per fare il punto su alcuni temi particolarmente avvertiti dal comparto agricolo provinciale. Dopo avere indicato in manifestazioni come la fiera di Orzinuovi importanti occasioni per dare visibilità alle aziende agricole bresciane, capaci anche in un contesto di crisi come quel-
lo attuale di rappresentare un ottimo viatico per rilanciare l’economia italiana, Tomasoni si è soffermato sulle prossime politiche agricole comunitarie, a cui la fiera orceana ha dedicato un apposito convegno. “Quello delle Pac – ha affermato l’Assessore provinciale – è un argomento di rilevanza fondamentale per l’agricoltura, poichĂŠ decide come e in che misura destinare le risorse ad essa dedicate. Per il modo in cui la tematica viene affrontata in sede europea, tenendo conto del fatto che i negoziati continueranno ancora fino alla fine del 2012, a mio parere l’Unione sta confermando in linea di massima le risorse per il comparto, almeno nelle sue linee generali, anche se bisognerĂ poi vedere nello specifico la singolaritĂ degli interventiâ€?. (f.u.)
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tecnica è passata da Fabio Corioni a Luigi Maifredi. Il segretario generale è Pierfrancesco Visci e il team manager Edoardo Piovani. Alla segreteria organizzativa rispondono Francesco Marconi e Fabio Torresani. L’ufďŹ cio stampa e comunicazioni fa riferimento a Roberto Rodio. Nello staff resta anche Stefano Gelona., prima addetto stampa della societĂ . Il settore giovanile e scouting incasella tre nomi: Filippo Giraldi (responsabile tecnico), Angelo
Facchinetti (responsabile logistica) e Massimo De Paoli (Punti Brescia). Nuovo anche il sito bresciacalcio.it, dinamico, ricco e aggiornato. Nella foto sotto, in piedi da sinistra: Sebastian De Maio, Bartosz Salamon, Cristian de Jesus Jonathas, Robert Feczesin, Omar El Kaddouri e Nicola Leali. In ginocchio, da sinistra: Alessandro Budel, Juan Ignacio Antonio, Gaetano Berardi, Fabio DaprelĂ e Marco Zambelli.
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mai cosÏ quadrato; la squadra gioca e diverte dimostrando che si può giocare a calcio, far divertire ed essere competitivi (scongiuri e scaramanzie d’obbligo) anche con i giovani. Barcellona docet, senza scomodare troppo i grandi. Quattro punti in due partite per gli uomini di Scienza, ma le Rondinelle possono dire di avere perso due punti nell’ultima partita a Nocera dove la sorte (due legni di Fecsezin) e l’arbitro (un rigore su Jonathas non visto) hanno fermato sull’1 a
1 Zambelli e company. Un gruppo nuovo che ha grinta e voglia di far vedere quanto vale e personalitĂ . Si gioca a pallone e questo è un grosso punto di partenza per un campionato lungo. Domenica 4 (12.30) arriva al Rigamonti l’Empoli di mister Aglietti, con una vittoria e una sconďŹ tta nelle prime due giornate. Biglietti in vendita da 15 a 80 euro, aumentati di 5 euro tre ore prima della gara. Sul fronte mercato: Caracciolo è stato ceduto in comproprietĂ (si parla
di 1.7 milioni) al Genoa. L’Airone ha disputato sei stagioni con il Brescia (2001/02; 2003/05; 2008/11), vestendo 186 volte la maglia delle Rondinelle tra Serie A e Serie B e realizzando 84 reti. Ăˆ stato ceduto in comproprietĂ anche il giovane Tassi all’Inter (2 milioni). Su questo fronte i nomi caldi sono i soliti. Qualcosa potrebbe essere stato deciso alla ďŹ ne del mercato, proprio mentre noi eravamo in stampa. Ma i volti della squadra sono quelli nuovi e freschi di un Brescia che ci piace e diverte.
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ƒ ‹Â?‹Â?‹ Ġ Â?…‘Â?ƒ ‘’‘ ‹Ž ‡‡–‹Â?‰ •‹ ‰—ƒ”†ƒ ƒŽ ‘Â?‰”‡••‘ Si è chiusa positivamente l’ennesima partecipazione del Csi al Meeting di Rimini. Anche quest’anno la bandiera arancioblĂš è stata sinonimo di animazione sportiva e interazione tra bambini e adolescenti, confermando le migliori attese. Chiuso il sipario sul tradizionale appuntamento estivo romagnolo è giĂ tempo di accendere i riettori sul Congresso eucaristico nazionale che si svolgerĂ ad Ancona dal 3 all’11
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settembre. MercoledĂŹ 7 una ďŹ accolata partirĂ da Fabriano per poi attraversare Jesi, Senigallia, Loreto, Falconara e Osimo ďŹ no all’arrivo ad Ancona celebrando la giornata dedicata a incontri e riessioni sui temi del gioco, dello sport e della festa. L’appuntamento del Congresso eucaristico, evento che chiama l’intera Chiesa italiana, è importante per il signiďŹ cato e per il senso che offre allo stesso Csi.
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l Sentiero degli Elfi è senza dubbio la tappa piÚ magica del Trofeo del Sebino. A Nistisino di Sulzano e dintorni non si è registrata la presenza delle leggendarie creature dei boschi, ma a fare la differenza e a creare un’atmosfera unica è stata la natura. 180 atleti hanno preso parte all’evento, affiancati da un centinaio di iscritti alla marcia non competitiva. Agli onori della cro-
naca balza ancora una volta il solito Andrea Bottarelli, che dopo due primati consecutivi ha siglato la personale tripletta. Il podista della Legnami Pellegrinelli non è riuscito tuttavia a migliorare il suo record fermando il cronometro sui 36’58â€?, 36’’ oltre il miglior tempo di sempre. La ciliegina del record, invece, è stata piazzata sulla torta del femminile, cucinata da Angela Serena della Free Zone, capace di aggiudicarsi la gara per la terza volta su sei edizioni e di abbassare di 6’’ il suo record con il tempo di 43’43’’. Ora i riflettori si spostano su Sale Marasino, dove domenica si disputerĂ la terza edizione del Trofeo “Sale in Zuccaâ€?. La gara avrĂ inizio alle 9 con partenza dal campo sportivo. L’altra attivitĂ ciessina che non conosce pause estive è il ciclismo. Il gran caldo e i 60 km del memorial Polonini-Marchina di Ospitaletto non hanno piegato i 120 corridori del Csi, che domenica hanno sfrecciato in sella alle loro biciclette all’interno dell’ex Parco delle piscine, dove si è svolta la 5ÂŞ edizione della Festa del ciclista. I pro-
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anche Renato Bonetti della Bellandi Mutti, oro nella categoria gentlemen. Nella seconda partenza Pizzoferrato ha anticipato sul traguardo Alessandro Polonini (Autoberetta) e Gianluca Cominelli (Cicli Mata). Quello ormai alle porte sarĂ un fine settimana di pausa per le due ruote arancioblĂš, ma non per i giudici del ciclismo, impegnati nello stage di aggiornamento sirmionese. In attesa del ritorno in sella va segnato in agenda il Gran premio nazionale, ufficializzato dal comitato della capitale e previsto dal 30 settembre al 2 ottobre a Grosseto, in localitĂ Santa Fiora. In programma una gara di mtb, una crono e una corsa su strada.
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Multe salate e bilanci comunali in rosso Egr. direttore, dopo aver letto il numero di “Voceâ€? che dedicava spazio al tema delle contravvenzioni comminate nella provincia di Brescia, chiedo un piccolo spazio per approfondire alcune cose che potrebbero essere esaminate e lanciare un appello alle istituzioni governative affinchĂŠ obblighi i Comuni ad eliminare dal bilancio preventivo la voce dei proventi delle multe. Ăˆ assurdo, infatti, che tutte le infrazioni rilevate dagli agenti di Polizia locale vengano preventivate in un bilancio provvisorio col solo fine di garantire un equilibrio contabile. Le multe sono uno strumento educativo che serve alla collettivitĂ per evitare abusi e prepotenze; le multe non devono essere uno strumento per ripianare i buchi ma devono essere un messaggio chiaro che l’errore va pagato “senza se e senza maâ€?. Se, infatti, il messaggio che passa è quello che a causa dei continui tagli da parte del Governo gli enti locali devono ripiegare sulle multe per coprire le loro perdite questo strumento diventa inefficace. Togliere dal bilancio comunale i proventi eviterebbe pressioni da parte della politica locale sugli organi accertatori sicuri del fatto che quest’ultimi hanno scelto il loro lavoro per garantire ordine e disciplina e non trasformando alcune realtĂ in esattori al servizio del politico di turno infangando la serietĂ della maggior parte degli operatori professionali. Gli organi accertatori, secondo me, sono contrari a questo tipo di gestione delle multe e sono i primi che vorrebbero che il frutto del loro lavoro non sia incanalato verso una sorta
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di tributo, ma verso una politica educativa che dovrebbe portare ad una diminuzione degli incidenti stradali che ogni anno mietono 5.000 vittime e hanno costi sociali di 20 miliardi di euro. Una montagna di soldi che se risparmiata, almeno in parte, potrebbe essere girata alle casse dei Comuni e ridare fiato ai tanti servizi alla persona che sono stati tagliati negli ultimi 10 anni. Il lavoro della Polizia locale è, quindi, quello di garantire la sicurezza di tutti i cittadini, ma purtroppo il servizio svolto, risulta macchiato agli occhi dell’opinione pubblica e questo rattrista perchÊ chi porta una divisa è stato formato a stare vicino alla gente. I politici di turno dovrebbero pensare a ridurre i loro compensi e pagare meno i Segretari comunali, stipendiati con salari faraonici per fare poche ore di lavoro e che se ridotti farebbero risparmiare agli enti locali decine di migliaia di euro. Ringrazio per l’ospitalità e porgo distinti saluti. Alessandro Ambrosetti
Cercasi canestro per il campo di basket del parco Castelli Egr. direttore, il campetto di basket del parco Castelli non ha piÚ un canestro. Purtroppo al mondo ci sono persone che ancora si divertono a distruggere anzichÊ utilizzare i beni comuni. Un tempo ci pensava un celebre gigante ad aggiustare tutto... e adesso? Sarebbe una bellissima sorpresa scoprire che il secondo canestro è magicamente ricomparso! A buon intenditor! Paola E.T.
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PerplessitĂ
I miei figli e la Chiesa
Egr. direttore, sono un abbonato de “La Voce del Popoloâ€?, e vorrei sottolineare la discontinuitĂ , se cosi si può chiamare, del messaggio evangelico, che penso il giornale diocesano voglia divulgare, nel pubblicizzare spot e informazioni pseudo-cristiane, che possono anche trarre in inganno certi lettori che in buona fede, non considerano il “senso critico del direâ€?, e che sfogliando il settimanale, bevono la canonicitĂ di ciò che stanno leggendo. Faccio riferimento molto brevemente, al numero 32 del giornale del 25 agosto a p. 14. Una “Floroterapiaâ€?, magari del dott. Bach, che ha l’intento di superare l’uso della pianta in toto, per scoprire le “qualitĂ sottiliâ€? dei fiori, come portatori di messaggi che vanno oltre l’aspetto terapeutico della pianta, come l’energia psichica sta a quella fisica; oppure a una concezione panteistica della medicina taoista, che svuota la mente di tutti i pensieri per trovare la vera pace, dove l’uomo giunge alla consapevolezza di essere una scintilla dell’enorme potenziale di cui l’universo è costituito, e quando giunge a questa consapevolezza egli trova la vera felicitĂ ; oppure delle “tecniche di rilassamento che vanno a conglobare lo yoga, come filosofia buddista... e cosĂŹ via con le altre filosofie o medicine non convenzionali o alternative che non hanno nessun fondamento scientifico, e allontanano sempre di piĂš dall’unica “veritĂ â€?, che è la persona di Cristo stesso, incarnato e morto per noi. Ti ringrazio e che il Signore ti benedica. diacono Roberto Lamberti
Egr. direttore, ho tre figli e per lavoro sono a contatto con giovani dai 14 ai 19 anni (scuola superiore). Io sarei molto contenta se la ‘buona riuscita’ di un figlio dipendesse da un corretto uso della pedagogia, con qualche spruzzatina di psicologia, tanto amore e dedizione e tanto esempio pratico. Io e mio marito siamo cattolici praticanti. Abbiamo educato i nostri figli in una visuale di rispetto e gratuitĂ , abbiamo cercato con gli insegnamenti, ma soprattutto con il nostro comportamento di far capire cosa significhi essere cristiani, nei limiti delle nostre capacitĂ e possibilitĂ . Ma‌ la prima dopo un periodo di impegno in oratorio durato due anni si è allontanata definitivamente dalla Chiesa. La secondogenita. è stata catechista fino a pochi mesi or sono. Tutte le estati fa volontariato con bambini orfani all’estero. Anche lei cinque mesi fa, a 18 anni e tre mesi, mi ha annunciato di aver “saltato il fossoâ€? con il suo ragazzo, ‘bravo’ credente e di famiglia seria e devota. Epilogo: volontariato ancora sĂŹ, Messa e chiesa non piĂš. E il terzo? Ăˆ di pochi giorni fa l’annuncio che lui non ha piĂš intenzione di venire a Messa perchĂŠ dopo approfondite indagini non crede piĂš. Ha 15 anni. Di contro a scuola vedo casi, moltissimi, di ragazzi che hanno famiglie disastrate alle spalle, nessun richiamo religioso e nessuna “induzioneâ€?. Ragazzi che dovrebbero essere persi e che invece sono piccoli gioielli di responsabilitĂ e generositĂ . Allora? Mi chiedo cos’è quel ‘quid’ che fa la differenza? Lettera firmata
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