La Voce del Popolo 2011 36

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Sull’anta del mio armadio è attaccato un ritaglio di giornale: è un commento al Vangelo di Ermes Ronchi; il brano è quello di Matteo 13, che narra la parabola di un contadino e di un cercatore di perle che trovano tesori inattesi. L’Autore dice che la vita non è etica, ma estetica: procede per forza di attrazione, non per costrizione. Per una passione che sgorga da una bellezza intravista. Poi P sĂŹ, ci sarĂ il faticoso ascendere della purificazione: è la sfida sf di una montagna, la chiamata della roccia, che invita alla messa a prova delle proprie volontĂ , delle proprie tenacie, di d quel gusto irresistibile che ogni vetta racchiude. La fede è un’avventura un’av ad alta tensione, che mantiene deste tutte le energie, perchĂŠ pe coinvolge ogni angolo del cuore e del cervello. Una fede che si propaga per contagio piĂš che per precettistica, è quella che p ci hanno trasm trasmesso i nostri primi apostoli, quelli che hanno corso insieme verso il sepolcro e, trafelati, ancora increduli, hanno spinto oltre i millenni la stupefacente st scoperta di una tomba vuota.

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Missionari. ModalitĂ nuove, coraggio “anticoâ€?

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ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Anno sinodale. Cogliere i segni di Dio nella vita

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‹„‡”ƒ”‡ †‡’—–ƒ–‹ ‡ •‡Â?ƒ–‘”‹ La cronaca politica ed economica di questi giorni è disarmante, tanto è confusa e ai piĂš incomprensibile. Il clima generale percepito è da un lato di un Paese “assediatoâ€? da un Governo ormai alla deriva, in perenne ricerca di una credibilitĂ perduta e dall’altro di un Premier che, a sua volta, si ritiene “assediatoâ€? dai media, dai giudici e dalle agenzie di rating che giudicano un bilancio i cui conti non tornano piĂš. E allora le notizie ci investono a cascata: declassamento del debito pubblico, caduta delle borse, crisi occupazionale, proteste dei Comuni e dei sindacati, allarmi di ConďŹ ndustria, richiami della Chiesa alla moralizzazione e cittadini apparentemente impotenti. L’opposizione politica, poi, non

pare mostrare, ad oggi, la forza per un’inversione di tendenza. Troppi i distinguo tra i partiti, troppo grande il sospetto che, in fondo, l’obbiettivo principale di tutto l’agire politico, compresa la riedizione di “pattiâ€? e “uliviâ€? vecchi e nuovi sia, anzitutto, sbarazzarsi di Silvio Berlusconi (vera questione politica nazionale). Resta la fatica di far percepire al Paese a una possibile progettualitĂ alternativa. Il Presidente del Consiglio, poi, potrĂ essere facilmente accusato di mancanza di sensibilitĂ istituzionale, di buon senso o di quella caratura del leader politico che sa discernere quando tirare le somme di una vicenda politica, ma, sempre per richiamare le regole della democrazia, non manca, per ora, di una maggioranza parlamentare che lo sostiene e che da sola gli basta a garantire la sopravvivenza politica del Governo. Il quadro non è, pertanto, idilliaco. Da dove incominciare per invertire la rotta? A mio parere, dal tentativo

CEI

CALABRIA Centro

Elettro

Impianti

opportuno che alcuni hanno messo in campo per cambiare alcune regole del gioco. Come non ricadere nelle prossime elezioni in un nuovo Parlamento immobile incatenato, perchĂŠ scelto, dalle logiche delle segreterie di partito? Cambiando dal basso la legge elettorale. Non credo, infatti, che gli attuali parlamentari saranno in grado di fare questa operazione per quanto detto sopra. Solo un rigurgito dei cittadini potrĂ scardinare i meccanismi che permettono lo stabilizzarsi di una classe dirigente bloccata. Si tratta di restituire a noi la libertĂ di eleggere i nostri rappresentanti e a loro la libertĂ di rappresentarci senza ďŹ ltri. La proposta di referendum per abrogare alcuni articoli dell’attuale legge elettorale Calderoli (la legge Porcellum), in vigore dal 2005 è tutto questo. Una legge che è un pasticcio normativo dove gli elettori sono chiamati a ratiďŹ care le liste fatte dai partiti, composte secondo logiche centralistiche

e con criteri che i partiti non sono tenuti a dichiarare. Come se non bastasse, con il “premio di maggioranza di coalizioneâ€? la legge alimenta la frammentazione politica, moltiplicandone pretese e relativi costi. Il referendum intende cancellare queste norme ripristinando la legge precedente, che qualche difetto ce l’ha, ma che in ogni caso restituisce agli elettori la libertĂ e il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare in Parlamento. Andare oggi alle elezioni signiďŹ cherebbe andare al voto con l’attuale legge elettorale riproponendo gli stessi difetti che oggi lamentiamo. La prima sďŹ da è la raccolta di 500mila ďŹ rme entro il 30 settembre. Un primo passo per scuotere la “castaâ€? e mettere in crisi alcune certezze. In fondo la via referendaria, anche se resta una via straordinaria della partecipazione dei cittadini, anche ultimamente, qualche risultato l’ha ottenuto. SarĂ cosĂŹ anche questa volta? Speriamo.

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Í›Í&#x; …‘Â?‘Â?‹ƒ Aib ed enti locali. Apprendistato contro la crisi

͘͜ ’‘”– Brescia avanti cosĂŹ per riprendere il primato

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MobilitĂ piĂš umana? Una sfida per tutti ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ ‡”ƒ ‹Â?•‡”‹–ƒ Â?‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‹ ƒ’‡”–—”ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡Ǥ ‡ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‘Â?ƒ”‹ ’‘••‘Â?‘ ‹Â?†‹”‹œœƒ”‡ Ž‡ •…‡Ž–‡ †‹ …Š‹ ‰‡•–‹•…‡ ‹ Â–Â”ÂƒÂ•Â’Â‘Â”Â–Â‹ÇŤ

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ome tutti i fenomeni anche quello del pendolarismo comporta rischi e opportunitĂ . Fondamentale, però, è riuscire a renderlo umano. Non si tratta dell’affermazione di qualche sociologo, è solo la conclusione a cui è giunto il vescovo Luciano Monari al termine del viaggio in treno che, nell’ambito di “Chiesa nella cittĂ â€? l’ha portato a vivere sulla tratta ferroviaria BresciaMilano-Brescia uno di quei segni dei tempi che la Chiesa deve interpretare: quello della mobilitĂ . Il fenomeno del pendolarismo, l’ha ricordato ancora il Vescovo, richiede attenzione e accorgimenti tecnici necessari per garantire la puntualitĂ e la certezza dei servizi tanto invocati dai pendolari. PiĂš impegnativa invece la sfida a cui è chiamata la comunitĂ cristiana: far crescere nelle persone la consapevolezza che anche l’esperienza del pendolarismo può essere vissuta valorizzando al massimo i suoi lati positivi.

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con quella che è la quotidianitĂ di chi sale su un treno o su un pullman per ragioni di lavoro. L’hanno ricordato al Vescovo anche alcuni pendolari. L’ha rimarcato Anna Pais, ricercatrice di sociologia del lavoro dell’UniversitĂ cattolica, che ogni giorno deve cimentarsi in una battaglia tra i tempi della professione (compresi quello del treno) e quelli della famiglia che chiedono quella certezza che le ferrovie per mille motivi non sempre garantiscono. Gli aspetti positivi di questa mobilitĂ (la possibilitĂ di stringere relazioni, di tempi per il lavoro) sono vanificati da questa corsa alla conciliazione dei tempi che una madre di famiglia non può assolutamente perdere. Mons. Monari ha conosciuto anche l’esperienza di chi, come Luigi Barbieri, da 20 anni ogni mattina sale sul treno a Brescia per raggiungere Milano e che da anni deve misurarsi con difficoltĂ e disservizi costantemente cresciuti, tanto da indurlo a creare una associa-

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zione, la “Pendolari in orario� . “Oggi – ha affermato Barbieri – sono circa 23mila i bresciani che ogni giorno si affidano alle ferrovie per raggiungere il posto di lavoro e che si confrontano con limiti che, a dispetto dell’innovazione tecnologica, sono rimasti immutati negli anni e che lasciano il pendolare in balia di un servizio che aumenta i suoi costi e diminuisce le informazioni�. A tutto questo si cerca di ovviare con una sorta di solidarie-

tĂ tra i pendolari della tratta BresciaMilano-Brescia, ormai una sorta di grande famiglia che via sms non esita a comunicare ritardi o soppressioni, come ha confermato anche Michele Bonometti, di Rodengo Saiano, studente del Politecnico di Milano. Rendere il piĂš umana possibile l’esperienza della mobilità è una sfida non solo per la comunitĂ cristiana ma anche per chi è chiamato a gestire il servizio di trasporto.

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”‡•…‹ƒ ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‡ŽŽƒ Â?‘„‹Ž‹–Â? Brescia sta vivendo le ultime appendici della Settimana europea della mobilitĂ , che negli anni è diventato un appuntamento internazionale che ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani. Temi e argomenti che in qualche modo hanno intersecato gli inviti del Vescovo a pensare a umanizzare i servizi a sostegno della mobilitĂ . Particolarmente interessante

è stato il dibattito tenuto nella chiesa di San Cristo sulla metropolitana leggera (nella foto un cantiere). Una struttura, che dovrebbe essere inaugurata entro la ďŹ ne del 2012, che da sempre fa discutere. In San Cristo è stata portata l’esperienza di una infrastruttura analoga in funzione nella cittadina francese di Rennes e si è discusso del contributo che la stessa ha portato al miglioramento della mobilitĂ locale.

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i può umanizzare l’esperienza della mobilitĂ ? La domanda è stata posta a Corrado Ghirardelli, assessore provinciale ai Trasporti. Un quesito non facile a cui rispondere, soprattutto per chi deve misurarsi con questo settore da un punto di vista politico, amministrativo e gestionale. “Quella posta dal Vescovo – è la risposta di Ghirardelli – non è una domanda peregrina e priva di una sua logica. Ăˆ un dovere, un atto dovuto da parte di chi ha ricevuto l’incarico di gestire i trasporti quello di mettere al centro del servizio la personaâ€?. Le istituzioni hanno il dovere di rispondere a inviti, come quello espresso da mons. Monari, che non sono meramente pastorali. La Provincia di Brescia, pur in una stagione di difficoltĂ com’è quella attuale, cerca di fare del proprio meglio in quelli che sono i servizi di propria competenza. “Per quel che concerne i trasporti su gomma – afferma ancora Ghirardelli – devo dire che i risultati che riusciamo a raggiungere sono tutto sommati vicini a quel che il Vescovo intendere affermare quando parla di rendere piĂš umana l’esperienza della mobilitĂ â€?. Le linee che dipendono dalla Provincia e le corse attivate riescono a garantire un servizio di qualitĂ ,

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lazioni per carrozze sporche, per treni sovvraccarichi sono all’ordine del giorno e l’attivazione di un tavolo di confronto regionale non sembra aver migliorato di molto la situazione�. 20 milioni sono le persone che la Provincia, con le linee autobus e le tratte ferroviarie di sua compentenza, muove ogni anno verso Milano, Cremona, Venezia e Parma. A questi numeri vanno aggiunti i 10 milioni che ogni anno usano il sistema dei trasporti pubblici urbani. Numeri, quelli ricordati da Ghirardelli, che rendono evidentemente attuale l’attenzione del Vescovo al fenomeno della mobilità . Un fenome-

no che diventa un po’ piĂš sofferente nelle zone periferiche del Bresciano. “Il ragionamento che andrebbe fatto – afferma ancora l’assessore Ghiradelli – e che in qualche modo potrebbbe essere complemetare ai ragionamenti del Vescovo, è quanto si ritenga importante il servizio del trasporto pubblicoâ€?, un servizio che sicuramente consente risparmio e rispetto dell’ambiente e contribuisce a migliorare la viabilitĂ . Per questo, secondo Ghirardelli, sarebbe opportuno investire sempre di piĂš sul trasporto pubblico, soprattutto su quello ferroviario che, a differenza di quello su gomma, qualche sofferenza in piĂš la conosce. In questa prospettiva di progressivo miglioramento del servizio un ragionamento a parte lo merita il metrobus. “Da sempre – afferma Ghirardelli – la Provincia pensa a una metropolitana provinciale, frutto non tanto dell’estensione della struttura attualmente in fase di costruzione, ma dell’integrazione della metropolitana cittadina con il trasporto pronviciale su gomma in termini di orarioâ€? Senza questo passaggio, sono le considerazioni dell’Assessore, anche l’infrastruttuta cittadina non può stare in piedi. Tocca al trasporti su gomma alimentare il servizio cittadinoâ€?.

(VSHULHQ]D GDL WDQWL ULVYROWL Dopo averla sperimentata seppure per un giorno soltanto il vescovo Monari ha “qualiďŹ catoâ€? quella della mobilitĂ come un’esperienza umana da valorizzare proprio perchĂŠ fenomeno emergente di una societĂ in progressivo cambiamento. Proprio a questo aspetto si è richiamato anche Silvano Corli (nella foto), direttore del consultorio familiare diocesano, che ha rimarcato come la mobilitĂ sia fatta di un viaggio di andata che consente esplorazione del mondo e crescita personale e di un viaggio di ritorno verso il luogo psichico e ďŹ sico delle relazioni familiari. Ha senso esplorare il mondo se poi c’è un viaggio di ritorno in famiglia che consente di vivere appieno i rapporti e le relazioni familiari. “La pastorale – sono state altre considerazioni di Corli – deve operare in modo particolare su questo aspetto

perchĂŠ non bisogna dimenticare che la mobilità è un’esperienza che va oltre la storia e racconta della ricerca di ciò che è necessario per la famiglia e il ritorno a casaâ€?. La mobilitĂ , dunque ha senso se garantisce anche l’esperienza del viaggio di ritorno verso quel luogo di contenimento che è la famiglia. “Non è mobilitĂ in sĂŠ – ha affermato ancora il direttore del consultorio familiare della diocesi – a rappresentare un rischio per la famiglia. Lo è il venire meno dell’esperienza del viaggio di ritornoâ€?. Si tratta di un rischio oggi particolarmente avvertito, con il conseguente scollamento tra lavoro e famiglia. Proprio per questo, ha rimarcato ancora Silvano Corli, è necessaria una societĂ benevola capace di parlare di viaggio di andata e ritorno in cui contano le connessioni e i legami dentro la comunitĂ . Una societĂ capace di equi-

libro tra casa e lavoro, di autentiche relazioni tra le persone relazioni perchĂŠ solo dalla loro solidità è garantita tenuta sociale della comunitĂ . Se la mobilità è un’esperienza umana lo è anche perchĂŠ consente la creazione di rapporti personali e l’affermazione professionale e lavorativa. L’esperienza della mobilità è oggi strettamente legata a quella della ricerca del lavoro. “Rappresenta – l’ha ricordato al Vescovo nel viaggio in treno tra Brescia e Milano Sergio – PandolďŹ , responsabile di una realtĂ che si occupa di supporto alla ricollocazione professionale - una delle condizioni necessarie per inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, soprattutto in una stagione come quella attuale in cui il lavoro fuori dalla porta di casa è divenuto un miraggioâ€?. Un sistema industriale come quello italiano (realtĂ bresciana compresa)

che vive una crisi strutturlale importante con situazioni produttive di basso livello che rischiano la paralisi, per reggere richiedono una certa propensione alla mobilitĂ . Si tratta, dunque, di una esperienza che oggi è strettamente legata a quella della ricerca del lavoro anche perchĂŠ l’evoluzione tecnologica che domani potrebbe sancire il lancio deďŹ nitivo del telelavoro ancora non è in grado o non vuole supportare questo aspettoâ€?. Se dunque all’esperienza della mobilitĂ e del pendolarismo è attribuita tanta importanza, non diventa peregrino chiedere a chi governa questi processi di provvedere, per quanto possibile, alla loro umanizzazione perchĂŠ, è parso di capire, che viaggiatori piĂš sereni rappresentano la garanzia per rapporti migliori sul lavoro, in famiglia e, perchĂŠ no, anche nelle comunitĂ parrocchiali.


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Da anni a Brescia al mese di ottobre viene abbinato l’aggettivo di missionario, proprio perchĂŠ la Chiesa locale ha voluto fare delle settimane che precedono la celebrazione della Giornata missionaria mondiale (indetta per la prima volta da Paolo VI nel 1963) un’occasione per pregare e riettere su missionarietĂ a cui è chiamata la Chiesa. Il tema scelto il prossimo ottobre è “Essere testimoni di Dioâ€?, “un tema – afferma don Carlo Tartari da poche settimane

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vicedirettore dello stesso centro – che ci richiama all’importanza di essere Chiesa non soltanto all’interno delle nostre comunitĂ , ma anche nell’apertura ai conďŹ ni del mondo come i missionari che hanno scelto la via dell’annuncio in Paesi lontaniâ€?. Molti gli appuntamenti messi in programma per l’Ottobre missionario, a partire dalla veglia di preghiera nei monastteri di clausura del Bresciano tra il 30 settembre e l’1 ottobre. “Si tratta di un momento importante – ricorda

ancora don Tartari – perchĂŠ la missione prima ancora che azione concreta è preghieraâ€?. Sabato 8 ottobre, poi, presso il Seminario diocesano di terrĂ un incontro tra tutte quelle realtĂ che in diocesi di occupano di missione, volontario e cooperazione internazionale. La tradizionale Veglia missionaria è stata quest’anno posticipata di una settimana rispetto alla Giornata missionaria mondiale (23 ottobre) e si terrĂ in Cattedrale sabato 29 ottobre.

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i sa molto, quasi tutto, delle migliaia di soldati italiani sparsi in giro per il mondo in missioni i cui contorni restano spesso indefiniti, anche perchĂŠ sotto la nota dicitura di “peacekeepingâ€? si nasconde un po’ di tutto. Poco o nulla, invece, si conosce degli italiani, sacerdoti, religiosi, religiose e laici, che hanno scelto la via della missione in ogni angolo del mondo. Anche nel Bresciano questo “piccolo esercito della fedeâ€? conta centinaia di esponenti: fidei donum inviati nel mondo dai Vescovi, consacrati, consacrate e anche tanti laici che hanno risposto a questa chiamata. Ăˆ comunque un mondo che sta cambiando. La conferma arriva da un dossier pubblicato sul numero di settembre/ottobre di “Popoli e missioniâ€?, il mensile di informazione e azione missionaria della Fondazione Missio. Un mondo che cambia giĂ nei numeri: oggi i missionari italiani nel mondo sono 10mila. “Resistono

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da del fervore creato dal Vaticano II, il numero dei missionari aveva toccato la soglia record di 20mila. Una riduzione nei numeri che non è coincisa, però, con una diminuzione dell’intensitĂ dell’azione missionaria. Si tratta di una presenza che è certamente cambiata. Oggi, lo confermano anche i tanti bresciani sparsi in terra di missione, non si tratta piĂš di andare in Paesi lontani per annunciare il Vangelo e nello stesso tempo curare i malati, assistere gli orfani e aiutare i poveri. Oggi la missione chiede piuttosto disponibilitĂ all’incontro e al cammino di arricchimento reciproco. A partire dai prossimi giorni nelle parrocchie del Bresciano si pregherĂ per le missioni e per l’impegno dei missionari. Questo momento di particolare attenzione può essere anche l’occasione per cercare di inquadrare la missionarietĂ del terzo millennio. Oggi, anche una realtĂ come quella bresciana da sempre caratterizzata

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da grande sensibilitĂ e tensione al tema missionario, conosce nuovi risvolti della missionarietĂ . Calano i missionari, cosĂŹ come cala il numero dei giovani che scelgono la via del sacerdozio e della vita consacrata. Tengono duro, piĂš motivati che mai, i sacerdoti che hanno praticamente speso la loro vita da fidei donum o i religiosi di quegli istituti presenti in terra di missione. Si intensifica, per contro il numero di gruppi e associazioni che si fanno carico di

seguire progetti particolari in terra di missione, magari in collegamento diretto con un missionario o un fidei donum che continuano a essere fermento nelle Chiese in cui sono stati inviati. Oggi molte delle realtĂ che hanno accolto per decenni i missionari grazie a loro sono “meno biancheâ€?, hanno visto la nascita e il progressivo radicamento di un clero locale, di vocazioni religiose e laicali “autoctoneâ€?, di una Chiesa missionaria locale.

6WLOH PLVVLRQDULR FKH VL ULQQRYD Tra l’“esercitoâ€? dei 10mila missionari italiani sparsi per il mondo c’è stato sino a pochi mesi fa (ma probabilmente nell’animo c’è ancora) anche don Angelo Ghitti da Ghedi (nella foto) che la scorsa estate ha concluso la sua esperienza trentennale a servizio della Chiesa africana. La vicenda missionaria del sacerdote (che ben si presta a interpretare il ritratto del missionario del terzo millennio presentata dal dossier di “Popoli e missioniâ€?) inizia nel 1979 quando viene inviato per la prima volta come ďŹ dei donum in Burundi. Si tratta di una Chiesa giovane che, nel nome di Paolo VI, aveva stretto profondi legami con quella bresciana. In tanti anni, passando anche attraverso esperienze forti come quella dell’espulsione dal Paese nel 1985 per la guerra civile in cor-

so o quella della minaccia con armi alla mano da parte dei militari, la missione di don Ghitti, come come quella di tanti altri sacerdoti bresciani, è andata adattandosi a tempi che andavano cambiando, anticipando di fatto i contorni di quello che il mensile della Fondazione Missio, definisce come missionario del terzo millennio. “Quando sono arrivato nel 1979 – afferma il sacerdote ghedese – giĂ sei diocesi del Burundi potevano contare su Vescovi locali. Era quello giĂ un primo segnale di uno stile missionario che negli anni aveva cercato di insegnare alla Chiesa locale a camminare con le proprie gambeâ€?. Uno stile che negli anni si è accentuato, ricorda ancora don Angelo Ghitti, con la formazione di un clero locale sempre piĂš forte e radicato e che ormai, per tan-

te funzioni pastorali è pienamente autosufďŹ ciente e potrebbe teoricamente fare a meno della presenza dei ďŹ dei donum. I preti bresciani che con don Ghitti hanno operato in Burundi (condizione per altro comune a tanti altri missionari e ďŹ dei donum sparsi nel mondo) hanno capito e adattato la loro missione a esigenze nuove, prima fra tutte quella della formazione, “perchĂŠ – afferma il sacerdote – il missionario non deve piĂš limitarsi, come avveniva in anni passati, ad amministrare i sacramenti. Deve invece far conoscere il Vangelo a fondo, trasmettere alla gente l’idea che la Parola deve tradursi anche in precisi comportamenti di vitaâ€?. Ăˆ chiaro, e don Ghitti lo dice anche a chiare lettere, il riferimento alle brutture prodotte dalla guerra civile che ha visto anche tanti cri-

stiani imbracciare un fucile senza che questa scelta comportasse in loro qualche dubbio sulla compatibilitĂ con la vita di fede. Lavorare sulla formazione, anche progettando e realizzando strutture, è stato l’impegno degli anni burundesi di don Ghitti. Negli anni, con l’aiuto di tanti, è riuscito a dotare la parrocchia di Kiremba (realtĂ missionaria che si tende a indentiďŹ care con il solo ospedale) di un liceo e di un centro di formazione di tutti quei laici che collaborano con la parrocchia come animatori delle 212 comunitĂ di base presenti sul territorio. Coordinate e modalitĂ di presenza missionaria nuove, capaci di leggere e interpretare in segni di una Chiesa locale in trasformazione e che, secondo don Ghitti, potrebbero essere utili anche alla realtĂ bresciana.


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—”‘’ƒ ƒÂ?„‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ …Š‡Â?‰‡Â? Come rendere piĂš efďŹ ciente e sicura la grande area europea di libera circolazione delle persone, nota come zona Schengen? Nei mesi scorsi gli attriti tra Italia e Francia al conďŹ ne di Ventimiglia sulla questione degli immigrati tunisini, ma anche l’irrigidimento della Danimarca sull’interpretazione del trattato, hanno portato la Commissione europea a presentare una serie di proposte per un approccio piĂš efďŹ ciente per la circolazione di centinaia di migliaia

di cittadini che viaggiano tra i conďŹ ni dei Paesi appartenenti a quest’area. Le proposte introducono un meccanismo di valutazione e monitoraggio a livello europeo piĂš solido, e un meccanismo decisionale europeo piĂš strutturato, che possa permettere il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne in caso di minaccia grave per l’ordine pubblico e la sicurezza interna. Viene limitata la facoltĂ dei singoli Paesi di chiudere le proprie frontiere. L’attuale

sistema, fondato su un meccanismo intergovernativo di valutazione tra gli Stati, che possono, in circostanze eccezionali, decidere di ripristinare i controlli alle frontiere interne, si è dimostrato inefďŹ ciente. Gli strumenti per monitorare i punti deboli della gestione dell’area Schengen sono insufďŹ cienti, e porre rimedio alle falle è complicato. Le regole attuali permettono di viaggiare per 25 Paesi europei senza passaporto. Gli Stati possono ripristinare i controlli alle frontiere

interne, in via eccezionale e temporanea. Gli Stati dell’Unione potranno ancora decidere unilateralmente di ripristinare i controlli in situazioni impreviste di emergenza che esigono un intervento immediato, ma solo per un periodo non superiore a cinque giorni, oltre il quale sarà necessaria una decisione dell’Unione per eventuali proroghe. In caso di carenze gravi nell’applicare le norme Schengen, sarà possibile disporre misure di sostegno.

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l 23 settembre, sarĂ il presidente Abu Mazen a chiedere all’Onu il riconoscimento dello Stato palestinese. Un pieno riconoscimento come Stato membro delle Nazioni Unite probabilmente non verrĂ accettato a causa del veto americano al Consiglio di sicurezza L’eventuale accoglimento della richiesta palestinese avrebbe un’eco internazionale. Difficile, perchĂŠ poco se ne parla, sapere quelle come la gente palestinese sta vivendo questo passaggio delicato. La stampa internazionale, però, non dĂ molto peso al suo sentire; fanno piĂš notizia le prese di posizione spesso oltranziste di quei gruppi e quelle figure politiche in cui, per comoditĂ , si riassume l’intera posizione. Per questo motivo diventano di grande interesse quelle iniziative, per quanto piccole o di nicchia, che danno voce alla base. La prima nazionale del film documentario “Tomorrow’s land. How we decided to tear down the invisible wallâ€?, in programma il 22 settembre al Nuovo Eden di Brescia (ore 21), è cosĂŹ occasione per conoscere piĂš da vicino realtĂ sempre sacrificate sull’altare delle ragioni politiche. Realizzato dai bresciani Andrea Mariani e Nicola Zambelli il documentario racconta della quotidiana resistenza non violenta che gli abitanti del villaggio palestinese di At-Tuwani nel West Bank,

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attuando una sorta di esperimento politico per un riconoscimento che arrivi dal basso. D’altra parte, come raccontano i due registi giunti nella piccola comunitĂ palestinese del West Bank grazie a Operazione Colomba, il corpo non violento dell’associazione Giovanni XXIII creata da don Oreste Benzi, At-Tuwani è la raffigurazione dello stato di difficoltĂ del popolo palestinese: uno stato di occupazione militare, la mancanza di tutele giuridiche di cittadinanza, gli insediamenti coloniali in continua espansione con le tensioni che ne derivano. La gente di questa comunitĂ vive quello che è

stato definito il fenomeno della “normalizzazione dell’occupazione militareâ€? che risale al 1967 e caratterizzato, da un lato, dalla violenza regolarizzata dell’esercito e, dall’altro, da quella dei coloni, tacitamente sostenuti dallo Stato israeliano. At-Tuwni vive molte contraddizioni. Una su tutte è lampante: la scorta dell’esercito israeliano ai bambini palestinesi che per andare a scuola devono passare la colonia israeliana. Dinanzi a questo stato di cose si poteva, come avvenuto in altre zone, reagire con la violenza. Ăˆ stata preferita la via di azioni non violente (sostenute anche da porzioni sempre piĂš ampie dell’opinione pubblica isrealiana che, però, non hanno il dovuto spazio mediatico) attuate nei territori e che hanno portato col tempo i palestinesi a riappropriarsi dei loro territori, manifestazioni contro l’occupazione militare e contro la realizzazione del muro. Una azione, quella documentata nel lavoro dei bresciani Mariani e Zambelli, che sta ottenendo una progressiva legittimitĂ politica e un sempre piĂš ampio sostegno popolare. “La nostra – affermano gli autori – è una visione di parte che testimonia come un futuro diverso che parta dal basso è possibile con o senza riconoscimento dell’Onuâ€?, organizzazione che spesso ha avuto atteggiamenti ambivalenti nei confronti della questione palestinese.

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Scuole Paritarie - Sede d’esami

Proseguendo la nostra tradizione la Direzione dell’istituto Euroscuola è lieta di invitarvi VenerdĂŹ 23 settembre 2001 alle ore 10.30 Presso il Teatro San Barnaba alla cerimonia di consegna dei diplomi conseguiti dagli studenti agli esami di Stato sostenuti nella sessione di luglio dell’anno scolastico 2010/2011 La cerimonia si terrĂ alla presenza di tutti gli alunni e i docenti attualmente frequentanti l’Istituto Euroscuola Al termine sarĂ offerto ai partecipanti un brindisi di saluto

Cordialmente La direzione


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Marcheno avrĂ presto un nuovo asilo nido realizzato sulla base di un progetto della Cooperativa sociale FraternitĂ Impronta e ďŹ nanziato da UniCredit Foundation insieme a Fondazione “aiutare i bambiniâ€? onlus, con un contributo complessivo di 40mila euro. Il progetto, denominato “Centro nel Nidoâ€?, è risultato vincitore di un bando promosso dalle due Fondazioni con il quale sono stati stanziati complessivamente 294mila euro per contribuire allo sviluppo di

‹‘”Â?ƒ–ƒ …‘Â? ‹Ž ˜• otto asili nido, alcuni nuovi, alcuni giĂ avviati, in altrettante regioni italiane. Il progetto bresciano è stato giudicato meritevole per aver colto lo spirito dell’iniziativa: favorire un’educazione di qualitĂ , con particolare attenzione per chi si trova in situazioni di fragilitĂ sociale in territori disagiati del Paese, prevedendo un ruolo attivo del volontariato. L’obiettivo del progetto è realizzare un luogo accogliente e attrezzato per i bisogni dei bambini da zero a tre anni.

Nell’ambito dell’intensa settimana dedicata al volontariato “Lume solidale�, merita una particolare attenzione la proposta dal Centro volontari della sofferenza. Da 25 anni raccoglie sul territorio iscritti e simpatizzanti e propone una giornata di festa con momenti di riflessione. Il programma prevede domenica 25 settembre alle 10.30 la processione dalla chiesa vecchia alla parrocchiale

di San Sebastiano, dove si celebrerĂ la Messa animata dagli amici che hanno partecipato alla Gmg di Madrid. Poi, alle 15, dopo il pranzo che si terrĂ presso il ristorante-pizzeria “Ciar de Lunaâ€?, verrĂ presentata la biografia di mons. Luigi Novarese, nato a Monferrato (Alessandria) il 29 luglio 1914, morto a Rocca Priora (Roma) il 20 luglio 1984 e fondatore del Cvs, che il prossimo anno sarĂ proclamato beato.

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6LDPR FLUFRQGDWL GDL SDOHVWUDWL Ăˆ tempo di divagare un po’. Volevo parlare di telefoni. Temo di essere intercettato. Ho pensato al calcio. Troppe manovre. Parliamo di tennis. Ăˆ uno degli sport che seguo con piĂš frequenza in tv. Ho visto molte partite degli Us open, svoltisi all’inizio di settembre nel parco di Flashing Meadows a New York. Nella circostanza ho avuto la conferma della evoluzione, non proprio esaltante, dello stile di gioco praticato dalla maggior parte dei tennisti, femmine e maschi, a cominciare da quelli che guidano le classiďŹ che mondiali. Si tratta di uno stile basato soprattutto sulla forza ďŹ sica piuttosto che sulla tecnica. Una specie di braccio di ferro con la racchetta. Una tendenza che è dominante soprattutto tra le donne (piĂš che mai il sesso forte). A parte il fatto che il livello medio si è abbassato, tanto che quattro delle prime cinque in classiďŹ ca non hanno mai vinto un torneo del Grande Slam, anche quelle piĂš belle (aggettivo di difďŹ cilissima traduzione per l’opinabilitĂ dei criteri) tra loro, quando scendono in campo usano la

racchetta come un randello. Donne e uomini giocano a fondo campo, puntando piĂš sulla violenza dei colpi che sulla loro imprevedibilitĂ , e vanno a rete molto raramente. Fra le ultime generazioni solo Roger Federer, quando era nel pieno della forma, ha sfoggiato una tecnica superiore a quella dei suoi attuali rivali. Agli Us open ha perso in semiďŹ nale contro Novak Djokovic, che ha vinto il torneo, solo per stanchezza, dopo essere stato sul punto di prevalere.

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Tra le donne sono rimaste le sorelle Williams (anche se Serena è molto nerboruta). A proposito di Djokovic, si è parlato molto dei suoi metodi di preparazione atletica. In particolare si racconta che usa una camera pressurizzata, una specie di astronave, dentro la quale fa un viaggio di una ventina di minuti al giorno, uscendone piÚ ossigenato e col sangue frizzante. Una stanza ipobarica, con tecnica mista: abbattimento della pressione

per simulare l´altitudine e stimolare la produzione di globuli rossi, veloce ritorno a pressione normale. Djokovic fa ovoterapia da circa un anno. Per le federazioni internazionali è legale, in Italia invece sarebbe vietata perchÊ considerata dopante. Se ci allontaniamo dai campi di tennis e diamo uno sguardo in giro è facile scorgere le truppe di palestrati che ci circondano. Tutti intenti a sviluppare i muscoli da mostrare con orgoglio. Anche le femmine

frequentano le palestre, ma ho la sensazione che lo facciano piĂš per i muscoli dei palestrati che per i propri. Cresce invece a vista d’occhio, almeno dalle mie parti, il numero delle donne che si dedicano alle passeggiate mattutine sulle piste ciclabili, indifferenti alle quintalate di gas che gli sparano in faccia gli automobilisti. Ăˆ facile immaginare che se nel tennis i muscoli servono per vincere quindi si inseriscono nella casella del successo, per loro e per tutti gli altri vale il verbo apparire coniugato in tutte le salse. Con una piccola aggiunta, non particolarmente signiďŹ cativa, di preoccupazioni legate alla salute (fare movimento, dimagrire o non ingrassare). PerchĂŠ i muscoli? PerchĂŠ la forza? PerchĂŠ si può conquistare in palestra. Se l’alternativa è rappresentata dal cervello che comanda i muscoli, entriamo in un campo minato. Non solo perchĂŠ l’intelligenza non è obbligatoria, ma anche perchĂŠ la forza del pensiero costa molto di piĂš, in termini di allenamenti, che non il pensiero della forza.


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Riscoprire e valorizzare persone che hanno contribuito alla crescita di Cologne e impedire che l’odierna vita frenetica cancelli il ricordo del passato, nell’auspicio che il ravvivare i ricordi aiuti a risolvere i problemi attuali. Con questo duplice proposito, nasce l’Associazione culturale cav. Cristoforo Torri, desiderata da alcuni colognesi, intenzionati a render memoria al compianto concittadino Cristoforo Torri, meglio noto

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come Popi, nato il 25 aprile 1919 e scomparso il 16 gennaio 2007, dopo un’intensa vita spesa snodandosi tra incarichi socio-politici, coniugati con l’attività di calzolaio ereditata dal padre e la veste di attore, regista, parrocchiano e cittadino impegnato. Basta ricordare la sua adesione all’Azione cattolica nei travagliati anni del fascismo, il servizio militare nell’aeronautica, la partecipazione ad azioni di guerra

in terra di frontiera, l’ininterrotta carica di sindaco colognese dal 1948 al 1975, i decenni dedicati a beneficio di una florida attivitĂ teatrale o alla presidenza dal 1977 al 1991 della Casa di Riposo. La serata di presentazione è sabato 24 alle 20.30 nel Cine-teatro parrocchiale con l’intervento di don Gianni Donni e Pasquino Sottini ed emozionanti testimonianze (scritti, filmati e canzoni) in ricordo di Popi. Info: 338/8860437. (a.s.)

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er celebrare il 50° anniversario della marcia della pace Perugia-Assisi, in calendario domenica 25 settembre, le Acli provinciali di Brescia, affiancate da Agesci, con gli scout delle zone di Brescia e Sebino, dall’Azione cattolica e da Pax Christi Brescia, assieme alla Consulta per la pace, la cooperazione, la solidarietĂ e i diritti umani del Comune di Brescia, organizzano “Per‌ corri la paceâ€?, un evento che prevede la percorrenza del tratto Brescia-Assisi, dal 22 al 25 settembre, a piedi, in bicicletta o in pullman. “Abbiamo allestito questi tre progetti – ha detto il segretario organizzativo Acli Roberto Toninelli – per dare, con la nostra partecipazione, fatta principalmente di fatica, un piĂš profondo significato alla costruzione della pace, che si realizza con l’impegno a cercare risposte concrete alle tante crisi che stiamo vivendoâ€?. Un gruppo di runner, sei piĂš una riserva, tra cui una donna, partiranno da piazza Loggia alle 8 del 22 settembre, per raggiungere Perugia dopo una maratona di 48 ore. “I sei atleti, assistiti da 15 persone con camper e automobili – hanno spiegato l’animatore sociale Acli Andrea Franchini e il capogruppo runner Antonio Terna – correranno ininterrottamente per due giorni, alternandosi ogni 20 km da percorrere in due ore e l’intero percorso di 450 km circa

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180 e 135 km le lunghezze dei singoli tratti, nel pomeriggio di sabatoâ€?. Per chi sceglierĂ il pullman, sono previste due proposte. La prima prevede la partenza alle 6 e la seconda alle 23 di sabato 24, ciascuna con due bus. Per tutti è previsto il rientro nella serata di domenica, dopo la partecipazione alla marcia. “Nessuna forma competitiva o ricerca di record – ha aggiunto Massimo Chiappa, coordinatore per la Consulta della manifestazione – ma un maggior peso alla fatica, perchĂŠ la strada per la pace è in salita, da compiere con fermezza e sacrificioâ€?.

Complessivamente dovrebbero essere circa un migliaio i bresciani che parteciperanno alla marcia. “Si tratta di una presenza significativa in questo momento storico – ha detto il presidente dell’Ac Brescia Andrea Re – in cui il tema della pace è messo in discussione a livello planetario e che vuole condividere le fatiche del quotidiano per costruire, anche con la proposizione di discussioni su quattro tematiche basilari: disarmo e non violenza; immigrazione, cittadinanza e accoglienza; carcere e giustizia; educazione dei giovani alla giustizia e alla paceâ€?.

'RWWL YHVFRYR IUD OD JHQWH Domenica 18 settembre la comunità di Palosco ha vissuto un momento speciale: la festa di ringraziamento per mons. Ettore Dotti (nella foto), sacerdote missionario nativo di Palosco (classe 1961) da anni impegnato in Brasile e da pochi mesi eletto vescovo della nuova diocesi di NaviraÏ (Mato Grosso del sud). Una giornata ricca di impegni per il Vescovo e la comunità : l’accoglienza in paese da parte del sindaco e delle autori-

tĂ civili; la S. Messa in parrocchia; il corteo ďŹ no in oratorio dove si è tenuto un pranzo con la comunitĂ e i familiari e in serata un magniďŹ co concerto su tema mariano d’organo e coro. L’intero paese si è mobilitato per vivere al meglio quest’evento; si è riunito attorno al Vescovo, per alcuni un amico, per altri un conoscente o un collega di lavoro (da ricordare la vocazione adulta di mons. Dotti), per altri ancora un fratello, un ďŹ glio,

per condividere la gioia e ringraziare il Signore di questo grande dono fatto a un piccolo paese contadino. L’emozione e la gioia si respiravano ovunque, durante il corteo verso la parrocchia, nelle strette di mano a mons. Dotti, nell’ascoltare le sue parole. “Servire il prossimo e avere ďŹ ducia in Dio e nei suoi inaspettati progettiâ€?, questi i grandi messaggi che il Vescovo ha voluto lasciare al suo paese durante l’omelia.

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Da martedĂŹ 13 settembre le poste stanno consegnando alle famiglie i primi 12mila questionari (ne saranno recapitati 95mila) del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. Chi non ha ancora ricevuto il questionario, deve attendere la consegna entro il mese di ottobre. La data di riferimento per la compilazione è ďŹ ssata per domenica 9 ottobre: prima di questa data non potrĂ essere compilato e consegnato. Il

Grande folla alle manifestazioni della Decade di San Bartolomeo che, purtroppo, non hanno avuto la conclusione prospettata per la morte della madre del parroco don Angelo Cretti. Gli appuntamenti programmati sono stati posticipati di una settimana. MartedÏ sera la comunità parrocchiale si è confrontata sulla costruzione degli ambienti del nuovo oratorio, che si rende necessaria per rispondere positivamente alla valorizzazione delle costruzioni

questionario cartaceo si può consegnare (sia all’UfďŹ cio comunale di censimento sia agli ufďŹ ci postali) da lunedĂŹ 10 ottobre, via web dal 9 ottobre. Chi ha dei dubbi, può comunque rivolgersi all’UfďŹ cio comunale di censimento di via XX settembre 15, telefonando allo 030/2978001 dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16, oppure può spedire un fax allo 030/2978047 o inviare un’e-mail a censimento@comuni. brescia.it.

dell’antico lazzaretto di Brescia, che, sottoposte al vincolo architettonico, potranno essere solo marginalmente usate per le attivitĂ parrocchiali. VenerdĂŹ sera conversazione, nell’aula del “Teatrinoâ€? con don Giorgio Comini su “Il matrimonio come sacramentoâ€?. Domenica 25 le manifestazioni si concludono con la festa della Madonna della Salute: alle 15 la Messa per gli ammalati e alle 18 la chiusura della mostre d’arte.

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omenica, per iniziativa della Circoscrizione Centro, ad opera del Cfb, Club ferro modellistico bresciano e con la collaborazione della Fondazione Brescia Musei e con il patrocinio di Provincia e Comune, è stata scoperta una targa, posizionata di fronte alla locomotiva della Snft n°.1, che, riportandone le caratteristiche tecniche in quattro lingue, ne ricorda il 50° anniversario del suo posizionamento in Castello, avvenuto il 17 settembre 1961. Questa targa affianca quella in marmo che, apposta 50 anni fa ai piedi della stessa, riporta come la gloriosa ‘vaporiera’ fosse da quel momento “La prigioniera del falco d’Italia – Monumento italiano alla locomotiva a vaporeâ€?. â€œĂˆ il primo monumento eretto in Italia alla locomotiva a vapore – ha detto il presidente del Cfb Enrico Maggini – e rappresenta la brescianitĂ , poichĂŠ, nei suoi 55 anni di servizio e con i circa 2 milioni e mezzo di chilometri nelle ruote, dal 1906 al 1961, ha sfidato i due grandi conflitti mondiali, portando prima gli alpini in Adamello e subendo un mitragliamento

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anni, nella settimana europea della mobilitĂ , si ricorda uno dei mezzi di trasporto che hanno determinato lo sviluppo economico e sociale della nostra provincia – ha detto l’assessore all’Istruzione provinciale Aristide Peli – e lo dico con nostalgia, perchĂŠ confido che in futuro il trasporto su ferro possa riacquistare il ruolo che gli compete, con tutti i vantaggi, non solo ambientali, che ciò implicherebbeâ€?. “Le ferrovie hanno segnato lo sviluppo del territorio – ha ricordato Luigi Legnani, vicedirettore generale delle Ferrovie Nord Milano, cui fa capo la 3Nord, ramo che si occupa, con altre, della linea camuna e artefice, con altri, del suo rilancio nella seconda metĂ degli anni ‘90 – e questa macchina è l’anima delle persone che ha trasportato e che, ricordando il passato, guarda al futuroâ€?.

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8QD QXRYD PRGDOLWj SHU DJJLRUQDUH L PHUFDWL L’ottavo appuntamento di “Scenari & Tendenzeâ€? – l’iniziativa promossa nel 2008 da Isfor 2000 e dal Comitato piccola industria e dal Gruppo giovani imprenditori dell’Aib – ha costituito il primo momento operativo di un nuovo e originale modello di informazione economico-finanziaria, che vede impegnati insieme il consorzio UniversitĂ & Impresa, la Camera di Commercio di Brescia e l’Associazione industriale bresciana. Si è dato vita al Cmrc Brescia, il Commodity markets research center, che ha un duplice obiettivo: quello di favorire il graduale ampliamento delle materie prime oggetto dell’analisi e quello di aggiornare sistematicamente i mercati di riferimento attraverso il monitoraggio persistente delle rispettive dinamiche. Dopo l’introduzione di Federico Ghidini, neo presidente del Gruppo giovani imprenditori, cui fanno capo circa 220 iscritti under 40, il presidente del Comitato piccola industria Aib Francesco Franceschetti (nella foto) ha sottolineato come “il mercato della ‘carta’, ovvero dei derivati, sia otto volte superiore a quello delle materie prime, mercato che, per il 98% non entra nei siti ufficiali di scambio, ma rimane fuori dalle regole. Questo rende difficile fare previsioni, anche alla luce di scelte strategiche europee, quali Grecia, Turchia, Cipro, che potrebbero sconvolgere i mercatiâ€?. “Una serie di nodi, giĂ anticipati da un anno – ha detto l’ad di Isfor 2000 Achille Fornasini – è venuta al pettine, quali l’andamento dei debiti sovrani con l’eccessiva esposizione delle ban-

che nei loro confronti e la crescita insufficiente per garantire la tenuta dei conti, basi dell’esplosione di problemi alla cui soluzione è chiamata una politica latitante. Attraverso il Cmrc non forniremo informazioni sui prezzi – ha aggiunto Fornasini – ma, con cadenza quindicinale, indicazioni tecniche relative a cicli e tendenze di mercato, piĂš utili ai fini di possibili previsioni imprenditorialiâ€?. (fr.a.)

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OpportunitĂ del Comune di Brescia. Gli incontri iniziano, giovedĂŹ 22 settembre, e si protrarranno ďŹ no alla primavera 2012. Le relatrici proporranno contenuti teorici e testimonianze di come sia possibile reagire al dolore, rispondendo alla difďŹ coltĂ in maniera non distruttiva ma creativa. L’appuntamento inaugurale (giovedĂŹ, ore 18, Aula Magna della Poliambulanza) vede protagonista la dott.ssa Ornella Parolini (nella foto), direttrice del Centro di ricerca E. Menni della

Fondazione Poliambulanza, che illustrerĂ â€œLa cura dell’altro a partire dalla ricerca medicaâ€?. A passarsi il testimone negli incontri successivi, che avranno luogo in sedi e orari diversi (per informazioni, www. moica.it, www.scienzaevitabrescia. org) saranno poi Giulia Galeotti, storica e saggista, Costanza Miriano, giornalista Rai, Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, Paola Ricci Sindoni, docente di FilosoďŹ a morale, accompagnata da Claudio Risè, psicoterapeuta; a chiudere il

ciclo di conferenze interverranno Angelica Fontana, ďŹ losofa e giornalista, e l’attrice Claudia Koll, presidente dell’Associazione “Le Opere del Padreâ€?. “L’idea – racconta Elisabetta Pittino, ideatrice del progetto e vicepresidente di Federvita Lombardia – è nata leggendo ‘Diario di un’amicizia’ della scrittrice Wanda Poltawska; da qui è nata la sinergia tra tutte le associazioni che si sono impegnate per la realizzazione di questo progettoâ€?. (a.g.)

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on piĂš una singola notte, ma una settimana di appuntamenti per una cittĂ che, dopo l’entrata nel circuito Unesco, vuole continuare a crescere. “Ci eravamo accorti – spiega l’assessore Andrea Arcai (nuovo vicepresidente del Cidac, l’associazione delle cittĂ d’arte e cultura italiane) ai microfoni di Radio Voce – che la Notte Bianca dava dei grandi risultati, ma si fermava solo a un’esposizione. Quindi abbiamo pensato di creare un format dove oltre all’esposizione di capolavori ci fosse anche l’opportunitĂ di spiegare, con incontri durante la settimana, cosa fossero l’arte moderna e l’arte contemporaneaâ€?. L’iniziativa è stata resa possibile dalla sinergia che ha visto come attori principali la Loggia, l’associazione “Gallerie di Bresciaâ€? e la Fondazione Asm, che con la sua presidente Alberta Marniga ha appoggiato la proposta. La Settimana dell’arte toccherĂ diversi luoghi della cittĂ . Si

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che per l’occasione hanno messo a disposizione ogni 30 minuti dei minibus (sempre gratuiti): partono da corso Zanardelli e si fermeranno nelle vicinanze delle gallerie (aperte fino a mezzanotte). “Emoticons from Italian Cinemaâ€? è in programma al cinema Nuovo Eden dalle 18.30 a mezzanotte. La vera novitĂ consiste negli eventi che terranno banco durante la settimana. MartedĂŹ alle 20.45 il noto critico Philippe Daverio tiene una relazione nella chiesa di San Giuseppe. MercoledĂŹ sera, sempre alle 20.45, tocca ad Angela Vettese, che si soffermerĂ sul tema dell’arte povera sino al Novecento; mentre giovedĂŹ sarĂ la volta di Domenico Quaranta, esperto di digital art. Sabato 1 ottobre, in contemporanea con altre cittĂ come Parigi, ci sarĂ la “Notte dell’arteâ€?. Dalle 18.30 alle 24 saranno aperti i musei (Santa Giulia sarĂ accessibile gratuitamente dalle 17 alla mezzanotte, ma anche il Museo diocesano), le gallerie, i teatri, i

monumenti e le chiese con visite guidate. Porte aperte anche per i negozi del centro e per il Nuovo Eden dove, dalle 20.30, la Galleria Massimo Minini presenterĂ la “Proiezione dei film di Paolo Gioliâ€?. Nella Biblioteca Queriniana ci saranno due mostre, una su Italo Svevo e una su Emilio Salgari. In piazzetta Bruno Boni è invece stata pensata un’azione di recupero (verranno cancellati i graffiti esistenti e verrĂ data l’opportunitĂ ai graffitari di mostrare la loro arte).

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L’associazione “Condividere la strada della vita – sede di Bresciaâ€? ha bisogno di una sede operativa, possibilmente in cittĂ . La richiesta arriva dal presidente, Roberto Merli, che da anni si occupa anche della sede provinciale dell’Associazione familiari vittime della strada. “Abbiamo la necessitĂ di trovare uno spazio da cui seguire le nostre iniziative – spiega Roberto Merli –. Lo staff si è ingrandito e i progetti sono sempre piĂš numerosi. Le persone coinvolte nelle attivitĂ sono in crescita. Per questo mi rivolgo all’amministrazione comunale, alla Provincia, alle circoscrizioni, agli oratori ma anche ai privati per chiedere uno spazioâ€?. Ogni anno, in Italia, a causa degli incidenti stradali scompare un paese di 6000 persone. I morti sono 16 al giorno. 300mila so-

no i feriti, e oltre 20mila i disabili gravi. Dal dolore all’impegno per gli altri â€?per ricordare che la vita non si arrende mai, anche se non può piĂš fiorireâ€?. Con questa ferma convinzione Roberto Merli ha saputo trarre forza dal suo dolore e diventare il testimone di una battaglia contro le stragi del sabato sera e le tragedie sulla strada. Merli organizza incontri di sensibilizzazione e corsi. “Condividere la stradaâ€? è stata pensata per essere un “braccio operativoâ€? di sostegno al prossimo. Non piĂš solo sostegno psicologico e prevenzione ma anche aiuti concreti, come quello fornito a un ragazzino disabile straniero a cui è stata regalata una speciale sedia a rotelle grazie all’impegno delle famiglie di due ragazzi morti alcuni mesi fa in Valle Camonica.



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segno dell’evoluzione dei tempi nei sistemi di comunicazione. Nel 1901 fu l’arciprete don Andrea Mombelli ad avere l’iniziativa; oggi don Boselli ha la preoccupazione di reperire mezzi economici e ďŹ nanziari per conservare le opere d’arte che gli sono afďŹ date, facendo appello alla generositĂ locale. E fra queste il campanile. Il sindaco Sergio Zanetti assicura che anche il Comune farĂ la sua parte nonostante le ristrettezze di bilancio imposte dalla nuova ďŹ nanziaria del Governo. Per

il restauro è stata preventivata una spesa di 236mila euro. Intanto il periodico della parrocchia dĂ conto delle offerte ďŹ nora afuite in 122.671 euro, per cui il debito residuo è di 115mila euro. Diverse le iniziative spontanee della gente per perire i fondi sull’esempio del passato quando, verso la ďŹ ne dell’Ottocento, la popolazione espresse il desiderio di avere un campanile a ďŹ anco della parrocchiale. Le campane allora erano alloggiate sul torrione municipale. “Mia nonna – ricorda

Maria Tirelli – mi raccontava che in paese se ne parlò molto e le donne contribuirono alla spesa con la raccolta di uova nelle famiglie; la torre cosĂŹ risultò la piĂš bella di tutti i paesi viciniâ€?. Il progetto del restauro è dell’arch. Davide Ferrari di Borgo San Giacomo in collaborazione con il geom. Davide Tomasoni di Corzano; responsabile della sicurezza l’ing. Giovanni Sora di Borgo San Giacomo; l’impresa Luciano Baccherassi di Castenedolo ha eseguito l’intervento. (pio)

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apita a volte che la solidarietĂ trovi strade impensate per manifestarsi e dare corpo e consistenza concreta a progetti, speranze e sogni. CosĂŹ come, di pari passo, la caritĂ (nel senso piĂš nobile del termine) sa stringere legami impensati che uniscono in un vincolo di fratellanza terre e genti lontane, da un capo all’altro del pianeta. Ne nascono in ogni caso storie interessanti, profonde e coinvolgenti che sembrano seminare nella nostra quotidianitĂ i germogli di un orizzonte piĂš vasto, in cui indovinare la possibilitĂ di un avvenire migliore. Ăˆ quanto avvenuto a Roccafranca, dove la sensibilitĂ missionaria ha per un anno e mezzo calcato i palcoscenici di teatro mescolandosi agli attori della compagnia dialettale “Federico Ferraresiâ€?. Quest’ultima, legata all’oratorio del piccolo centro della Bassa, rappresenta solitamente i propri spettacoli nella suggestiva cornice della chiesetta di Sant’Antonio e in quest’ultimo periodo di tempo ha tenuto da parte le offerte raccolte per sostenere l’opera di don Pietro Marchetti Brevi, missionario diocesano fidei donum in Mozambico, terra visitata quest’estate anche dal vescovo Luciano Monari. L’incontro, con la consegna delle offerte, è avvenuto nella serata di lunedĂŹ 19 settembre e ha fornito l’occasione per una maggiore conoscenza reciproca: don Marchetti Brevi, in Italia fino a metĂ ottobre, è nato in una cascina nelle campagne che si stendono tra Roccafranca e Orzinuovi e, pur essendo cresciuto nell’oratorio orceano, ha mantenuto anche a Roccafranca diversi legami di amicizia e parentela ed ha volentieri presentato la propria attivitĂ : è infatti il respon-

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confessioni protestanti e all’Islam, ma la religiositĂ tradizionale di tipo animistico è ancora prevalenteâ€?. E poi ancora: “Il Mozambico è un paese relativamente tranquillo, ma dall’indipendenza dal Portogallo, ottenuta nel ‘74, fino al ‘92 è stato insanguinato da una guerra civile che lo ha messo in ginocchioâ€?. Un pensiero speciale è dedicato alla visita del vescovo in estate, segno visibile della comunione tra le Chiese: “Tra le tante cose il Vescovo è rimasto colpito dalla grande partecipazione dell’assemblea alla celebrazione liturgica. Con canti e danze tradizionali questa diveniva davvero vivaâ€?. CosĂŹ, per una sera, le quiete campagne che circondano il convento campestre dell’Aguzzano, la chiesa d’infanzia di don Pietro, che ha ospitato l’incontro, sono parse cariche di tutte le suggestioni dell’Africa, dei suoi colori e profumi, delle sue grandi difficoltĂ e della sua voglia di riscatto, in un vincolo indissolubile. Un legame di caritĂ che si ramifica e si estende anche in altre direzioni: il convento dell’Aguzzano è anche la sede di Calima, l’associazione formata da alcuni fedeli delle parrocchie legate alla figura di don Pietro che lo sostengono nei suoi progetti, l’ultimo dei quali ha visto la realizzazione di un pozzo per la scuola materna di recente costruzione. E a Roccafranca, del resto, non mancano esempi di attenzione missionaria che, oltre a don Pietro, si indirizza a mons. Giuseppe Franzelli, religioso comboniano originario del paese che dal 2005 guida la diocesi di Lira in Uganda. Sono piccoli tasselli, utili a che possa realizzarsi sempre di piĂš quanto sognato da un’altra grande figura bresciana: la “civiltĂ dell’amoreâ€?.

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ƒ”„ƒ”‹‰ƒ •’‡––ƒÂ?†‘ Žƒ ƒ‰”ƒ †‡Ž …ƒ•‘Â?…‡ŽŽ‘ A Barbariga è tutto pronto per l’8ÂŞ edizione della “Sagra del casoncelloâ€?. Da venerdĂŹ 23 a domenica 25, all’interno dell’oratorio e nel grande spazio dello stadio comunale verrĂ ospitata questa manifestazione che, promossa dalla locale Pro loco, deve la sua fortuna al lavoro organizzativo di un centinaio di volontari del paese. La manifestazione ha tra le ďŹ nalitĂ la promozione della Denominazione comunale di origine (Deco) del

casoncello bresciano. Nuovi gli stand, nuova disposizione dei tavoli e, novitĂ assoluta, da quest’anno accanto allo stadio c’è una nuova area per il parcheggio. Si tratta dell’area mercatale che verrĂ inaugurata proprio domenica 25 alle 11.30. Alla sagra tutto procede come sempre: 1500 posti a sedere, di cui 700 adibiti al servizio self service, tutti rigorosamente al coperto con possibilitĂ di richiedere il baby casoncello, ossia il baby menĂš per i piĂš piccoli. VenerdĂŹ 23 alle 19.30

apertura degli stand gastronomici. VenerdĂŹ si potrĂ gustare lo spiedo di porchetta e, naturalmente, i famosi casoncelli di Barbariga. Sabato la sagra apre alle 16 con il 1° Torneo di tennis “Fiera del Casoncelloâ€?. In serata animazione musicale con l’orchestra spettacolo di Roberto e i Millenium. Ricco il calendario di domenica. Fra gli appuntamenti, alle 9.30, la sďŹ lata dei trattori d’epoca del gruppo “I Gnari dei Tratur VĂŠccâ€? di Mairano e , alle 10, l’esibizione di aeromodellismo. (mtm)

ne degli infermi lunedĂŹ 3 ottobre e con l’infiorata dei bambini prevista per giovedĂŹ 6 ottobre: in mattinata toccherĂ ai bambini della scuola dell’infanzia, mentre alle 15 sarĂ la volta dei ragazzi delle medie. Nella stessa giornata, alle 20.30 da segnalare anche la presentazione del libro “I santi nella parrocchiale di Logratoâ€?, opera di due professoresse del paese, Giovanna Valtulini ed Emilia Provezza, che hanno catalogato tutte le rappresentazioni statuarie e pittoriche riferite ai santi raffigurati nella chiesa. Le celebrazioni si chiuderanno domenica 9 ottobre alla presenza del vescovo Luciano Monari, che celebrerĂ

la Messa e pronuncerà il discorso conclusivo. Infine l’intera comunità , farà solenne atto d’affidamento alla Madonna del Rosario, per mettere sotto la sua materna protezione i propri sogni e le speranze non solo ogni cinque anni, ma in ogni momento della vita.

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chi si trovasse a passare da Lograto in questi giorni non sfuggirebbero di certo gli ornamenti che fanno bella mostra di sĂŠ dalle case e per le vie del paese. Dappertutto fiori bianchi e azzurri e, in generale un’aria frizzante di festa e d’attesa di grandi occasioni. Ed è un’attesa ben motivata: cadono quest’anno i festeggiamenti quinquennali in onore della Madonna del Rosario, che inizieranno domenica 25 settembre, con la Messa solenne di apertura celebrata alle 17 dal vescovo

emerito di Brescia, mons. Giulio Sanguineti. Ad essa farĂ seguito la processione e l’antica cerimonia dell’intronizzazione della statua della Madonna. “La statua, celata alla vista dei fedeli – racconta il parroco don Domenico Amidani – tramite un macchinario azionato a braccia da alcuni uomini, ascende pian piano rivelandosi mentre dai banchi vengono sventolati, in segno di devozione fazzoletti bianchi e azzurri, i colori della Madonna del Rosario. Grande è la commozione in questo momento, sottolineata anche dalla banda che suona

sulla soglia della chiesa�. Un rito molto sentito dalla gente di Lograto, che dà il la alle celebrazioni che dureranno per le due settimane successive. La prima settimana sarà dedicata alla catechesi, con la presenza del predicatore francescano padre Costanzo: il paese sarà diviso in zone e ogni sera vi sarà una riflessione presso una santella. La seconda settimana, invece, sarà dedicata all’ambito piÚ strettamente liturgico, ricca di celebrazioni a cui parteciperanno diversi sacerdoti della zona e della diocesi. Si comincerà con i riti dell’unzio-

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Per i 20 anni dell’oratorio la comunitĂ festeggia, sabato 24 settembre, la “Notte biancaâ€?. Dalle ore 21 sono quattro i luoghi prescelti: piazza Roma con i concerti dei gruppi musicali; il parco ex piscine con la proiezione del film “Tatankaâ€? per le famiglie; parco Baden Powell con i giochi per giovanissimi e giovani; piazza mercato con lo spettacolo per i bambini. Alle 20 inizia l’adorazione eucaristica in oratorio che prosegue per tutta la notte. Domenica 25

Sabato 24 dalle 15 alle 18 e domenica 25 settembre dalle 15 alle 19 apre la biblioteca di Manerbio nell’ambito delle iniziative “Fai il pieno di culturaâ€?. Alle 16.30: “Di libro in libro‌ di lettura in letturaâ€?, letture di brani letterari in collaborazione con l’Istituto “B. Pascalâ€? di Manerbio. Negli stessi orari ingresso libero e gratuito al Museo Civico per la mostra: “Fuoco, Cenere, Terra. La necropoli romana di cascina Trebeschi a Manerbioâ€?.

Sagra di San Michele nel fine settimana a Bassano Bresciano. Sabato, organizzata da Comune, Fondazione pianura bresciana e sezione locale della Coldiretti, la riscoperta delle tradizioni con la mostra di antichi trattori, attrezzi d’epoca e la raccolta del “quarantino� il mais coltivato ormai in ridotte sezioni dei campi. Domenica nel palazzo comunale inaugurazione delle iniziative e alle 12 lo spiedo nella palestra comunale.

settembre è in programma la festa di San Luigi con alle 10 la Messa di apertura delle attivitĂ dell’anno pastorale e nel pomeriggio i giochi in oratorio. L’1 ottobre, sempre in oratorio, alle 21 il concerto “Accordi in settimaâ€?, un tributo a De Andrè. Il 2 ottobre la castagnata, l’8 alle 20.30 lo spettacolo delle compagnie teatrali di Ospitaletto sui 20 anni dell’oratorio. Il 9 ottobre, infine, la festa del dolce con alle 16 lo spettacolo per i bambini e le famiglie in teatro.

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n traguardo davvero importante, specie se a raggiungere i 50 anni è un’istituzione tanto benemerita come la sezione Avis di un paese. Allora è un’intera comunitĂ , e non solo gli iscritti, a festeggiare, a fare in modo che una simile storia di generositĂ non abbia a disperdersi, ma anzi possa continuare a scrivere sempre nuovi capitoli di dedizione e altruismo. Per questo motivo domenica 25 settembre a Travagliato sarĂ festa grande, perchĂŠ il 50° non sia solo un punto di arrivo, ma una tappa da cui prendere slancio per ripartire. In questa disposizione d’animo trovano ragione tutti i momenti di celebrazione: si incomincerĂ alle 9 con il ritrovo in via IV Novembre, dove si formerĂ un corteo composto da una ventina di Avis consorelle da tutto il circondario, soci autoritĂ e simpatizzanti, corteo che dalle 9.30 sfilerĂ per le vie cittadine accompagnato dal corpo bandistico “Santa Ceciliaâ€?. Momenti toccanti si avranno con le fermate presso i monumenti dei caduti e dei donatori, sul cui sfondo (nella foto) è stata applicata una scritta in ricordo dell’evento: su di essi verranno deposte corone di fiori e pronunciate alcune parole da parte del presidente dell’Avis Riccardo Barbeno e dal segretario Stefano Benedini. Alle 11.15 verrĂ

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ne conta in tutto 300. La giornata di domenica costituisce in qualche modo il coronamento di una serie di iniziative prodotte dalla sezione lungo tutto l’arco dell’anno: è stato infatti realizzato appositamente per l’occasione un logo raffigurante una goccia in cui sta inscritta la cifra 50, contenuta in una mano recante la scritta Travagliato. Non solo, oltre alla tradizionale biciclettata che si ripete ormai da molti anni, la sezione aveva organizzato per la sfilata di Carnevale un carro allegorico: al centro di un giardino cosparso di fiori colorati una simpatica goccia con le braccia aperte salutava tutti e girava a suon di musica, mentre alcuni volontari impersonavano le diverse componenti del sangue, ciascuna con un costume proprio a seconda delle funzioni. Infine la sezione si è attivata per recuperare il maggior numero possibile di fotografie d’epoca, che nelle intenzioni degli iscritti andranno a costituire una sorta di archivio storico. Una ricostruzione che però getta un occhio anche sul futuro: l’obiettivo di tutte queste manifestazioni, infatti, è naturalmente la sensibilizzazione delle persone, specialmente i piĂš giovani, alla cultura della donazione del sangue, in modo da attrarre nuovi iscritti in un contesto sempre piĂš bisognoso di questo grande atto di generositĂ .

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ÂŽ ˆ‘…—• •—Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ Ăˆ in distribuzione in questi giorni il numero di settembre del free press “La Voce della Valtrompiaâ€?. L’inchiesta, oggetto del primo piano di questa edizione, è dedicata alla scuola, con vari interventi: l’assessore provinciale all’Istruzione Aristide Peli, che sottolinea come bisogna evitare il pendolarismo per contenere i costi gravanti sulle famiglie, poi Maria Rosa Raimondi, direttrice dell’UfďŹ cio scolastico provinciale, snocciola numeri e dati sui 195mila studenti

trnati sui banchi di scuola; inďŹ ne due testiimonianze “dal campoâ€?: l’intervista a un dirigente scolastico e le parole di due insegnanti, bloccati da anni nella condizione di precari. Le pagine del territorio cominciano con una storia lumezzanese, ovvero quella di Elio Pasetti, da sempre attivo nell’incentivare attivitĂ sportive giovanili. In Alta Valle un’altra storia, quella di Gianni Omassi, che fu partigiano, operaio, amministratore comunale e presidente Anpi; quindi

la fresca vittoria di Andrea Vesco e Andrea Guerini nel campionato italiano di regolaritĂ per auto storiche. In Media Valle spicca il progetto ambientale “Scuola 21â€? portato avanti dall’istituto Primo Levi di Sarezzo con un contributo di Fondazione Cariplo. In Bassa Valle la Settimana montiniana e il Premio della bontĂ Paolo VI assegnato al patriarca caldeo di Bagdad. Nella pagina di Economia spazio dedicato alla manifestazione dei commercianti valgobbini “Armonie

e saporiâ€?. La sezione Cultura si apre con la stagione del teatro Odeon, che vedrĂ protagonisti, fra gli altri, Marco Paolini, Monica Guerritore, Angela Finocchiaro, Emma Dante, gli Oblivion; poi il consueto spazio dedicato al cinema con l’approfondimento cul ďŹ lm “Terrafermaâ€? di Emanuele Crialese. Chiusura con lo Sport e l’intervista rilasciata dall’ex nuotatore Giorgio Lamberti, da tempo gestore della piscina di Gardone e ora impegnato a bordo vasca con i piĂš piccoli.

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omenica a Marmentino il vescovo di Brescia mons. Luciano Monari presiederĂ col parroco don Luca Ferrari la Messa alle 10.30 nella parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano, celebrandone il centenario dell’inaugurazione. Insieme benedirĂ la targa marmorea che ricorda Diego Gallia, giovane del paese vittima di una disgrazia proprio alla vigilia delle ferie ferragostane, mentre lavorava alla finitura del rifacimento del sagrato: a lui sarĂ intitolata la piazzetta. Una lapide posta dietro l’altare maggiore con pala del Moretto ricorda che la chiesa è stata consacrata da mons. Gaggia, vescovo ausiliare di Brescia, il 26 settembre 1911, parroco don Carlo Zubani. In chiesa, su ogni lesena in mezzo alle colonne vi è disegnata la croce che ricorda l’unzione sacra. Alle spalle una storia quasi millenaria. Prima dell’attuale, vi era un altro

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inizi del ‘900 il parroco, don Antonio CosĂŹ, ne iniziò il rifacimento parziale e ampliamento con l’aspetto attuale: unica navata e altari laterali con le splendide opere precedenti e luminosa facciata. Spiega don Luca che circa 50 anni fa, con l’asfaltatura, era stato levato il vecchio sagrato e su di esso collocato il monumento ai caduti ed eliminato il muretto di delimitazione, non tenendo conto di pendenze per lo scolo delle acque con conseguente umiditĂ alla base delle pareti. In occasione del centenario la comunitĂ ha deciso il ripristino del vecchio sagrato con “pietra di Monte Merloâ€? dei Colli Euganei, la stessa impiegata nelle calli di Venezia. Un’apposita pubblicazione ricorda l’evento, i parroci che si sono succeduti fino all’attuale (dopo don Zubani, don Frola, don Angelo Marchini, don Armando Scarpetta, don Carlo Consolati, don Gian Paolo Marzi, don Mario Zorza, don Francesco Zaniboni, don Giacomo Laffran-

chi, don Saverio Porcelli), le grandi iniziative sociali come la banca, la cooperativa col burrificio, la scuola materna con le suore da Cemmo. Senza dimenticare i tanti che hanno seguito la vocazione religiosa: tra loro le Angeline, suor Natale Borghetti che festeggia il suo 50° di professione religiosa, padre Mario Gallia, tuttora in Messico, don Martino Borghetti, parroco a S. Colombano, ultimo sacerdote diocesano nativo di Ombriano.

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Sabato 24 settembre all’oratorio di Bovezzo si tiene “Liberiamo l’arte: sapori e parole di libertĂ â€?. S’inizierĂ con un momento conviviale curato dalle volontarie dell’associazione ‘Libera - Nomi e numeri contro le mafie’ e una raccolta fondi per il progetto di recupero attraverso l’arte realizzato da Enrico Rigosa, volontario bresciano dell’Operazione Mato Grosso nelle carceri di Lima. SeguirĂ un incontro sulle testimonianze dello stesso Rigosa e di Silvia Gardella, argentina di nascita ma bresciana d’adozione. “Con quest’ultima testimonianza – spiega Gloria Gobetto – Silvia spiegherĂ la sua esperienza di giovane catechista, durante la terribile dittatura fascista degli anni Settanta, arrestata e incarcerata a causa della sua attivitĂ e sopravvissuta a questa tremenda espe-

rienza grazie all’amore e alla tenacia della madre. Enrico Rigosa, invece, spiegherĂ i motivi della sua scelta non facile di entrare nei penitenziari di Lima per aiutare le detenute a utilizzare l’arte come prezioso strumento di espressione personale e di comunicazione con gli altriâ€?. Una serie di interventi sottolineati dalla lettura, a cura dell’attrice Stella Di Milia, di brani di canzoni composte dalle detenute e poesie tratte dal libro “Sprazzi di luceâ€? di Milagros ChĂ vez GonzĂ lez. A coronare la serata l’esposizione di quadri delle detenute. Info: Gloria Gobetto 320.2120679, gloria.go@alice.it. lavori prodotti nel laboratorio d’arte. Per informazioni contattare Gloria Gobetto al numero di telefono 030.2002966 oppure 320.2120679, e-mail gloria.go@alice.it

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VenerdĂŹ 30 settembre alle ore 20.30 presso la Sala incontri della “Residenza Le Rondiniâ€? di Lumezzane (Via U. Gnutti, 2) l’associazione di cultura politica Centotrentanove ha organizzato l’incontro con l’economista Marco Vitale, autore del libro “Passaggio al futuro - Oltre la crisi attraverso la crisiâ€?. Una serata che sarĂ introdotta dal presidente dell’associazione Silvano Corli e che si dipanerĂ dal concetto di ‘fragile stabilità ’. Il libro gioca

Proseguono gli appuntamenti con il 51° “Settembre inzineseâ€?. Sabato 24 settembre sarĂ una giornata all’insegna di gioco (ore 15 torneo di cicera), gastronomia (apertura dello stand alle ore 19) e musica (ore 21, serata danzante con Luca Fanti). Domenica dalle ore 19 serata Aido, mentre mercoledĂŹ 28 presso la “Cascina dei gelsiâ€? degustazione guidata di prodotti dell’Alta Valle a partire dalle ore 20.30 in abbinamento verticale con il Botticino Doc dell’azienda

intorno a quest’espressione con la quale gli organismi economici piĂš qualiďŹ cati descrivono la fase in cui si trova l’economia mondiale. “Segni di stabilizzazione e di cauta ripresa − dice Vitale − sono evidenti, ma chi si illude di ritornare al business ‘as usual’ per ripercorrere le antiche strade, compie un’azione erronea, illusoria e dannosaâ€?. Il libro cerca di guardare oltre la crisi con speranza, ma senza nulla dimenticare dei suoi grandi insegnamenti.

agricola “Antica Tesa� di Pierangelo Boventa. Sabato 8 ottobre (ore 20.45) il concerto di mandolini e chitarre dell’associazione “Il plettro� presso la chiesa parrocchiale di S. Giorgio. Il 15 ottobre appuntamento con il Coro della montagna di Inzino al cinema teatro con la 17͔ edizione di canti e cori montani. Chiusura dell’edizione che ha segnato il passaggio oltre il mezzo secolo del “Settembre inzinese� sabato 22 ottobre con uno spettacolo di danza (ore 21) al cinema teatro di Inzino.

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egozi aperti fino a tarda notte domenica 25 settembre a Lumezzane in occasione della 2ÂŞ edizione di “Armonie e saporiâ€? organizzata dal Comitato commercianti di concerto con il Comune. L’evento coinvolge quest’anno alcune vie della zona di San Sebastiano (via Monsuello, via Montini, via Bianchi e via Artigiani). Lungo il percorso intrattenimenti musicali, culturali ed eno-gastronomici per grandi e piccoli. “Questa iniziativa – dice l’assessore al Commercio e alle attivitĂ produttive Rosanna Saleri – continua il discorso iniziato l’anno scorso con la manifestazione svoltasi lungo le vie di Piatucco. Nel 2010 abbiamo riscosso grande successo e coinvolto sia i cittadini sia i commercianti, confermando la validitĂ e l’efficacia di un’iniziativa che abbracci di anno in anno zone diverse del territorioâ€?. Alle ore 17.30 le auto storiche della scuderia “Emmebi 70 classiciâ€? si esibiranno in un breve percorso dimostrativo, con un gruppo che partirĂ da via Montini e un altro contemporaneamente dal semaforo di via Monsuello. Poi, alle ore 19.30 il via al tragitto gastronomico di degustazione con l’aperitivo gestito da fornai e alimentari valgobbini. Un primo brindisi che sarĂ accom-

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le allestito di fronte alla pasticceria Riccardo da “Quelli della piazzaâ€? e secondo piatto all’insegna di polenta taragna e specialitĂ messicane, in compagnia dei suoni acrobatici dei Naçao Capoeira. Si prosegue ammirando le sculture degli amici dell’arte e con le letture teatralizzate dell’associazione Colchidea, quindi salita verso la piazza e incontro con i pasticceri lumezzanesi. Alle 21.30 ancora musica con Charlie Cinelli & The Cats e le Sengels e dalle 23 il gruppo varesino degli Emma Blu. Il costo dei coupon per partecipare all’evento è di 18 euro e si trovano presso le edicole di Lumezzane. Info su www.comune.lumezzane.bs.it.

Si realizzano impianti elettrici civili industriali, impianti domotici my home bticino; illuminazione chiese e monumenti; antifurti, telecamere a circuito chiuso; assistenza tecnica in genere.

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‡†‡‰‘Ž‘ ƒ „‹„Ž‹‘–‡…ƒ †‹ ”…Š‹Â?‡†‡ Sabato 1 ottobre alle 10 a Cedegolo, presso la Biblioteca comunale nella Casa Panzerini, c’è l’inaugurazione della biblioteca di Archimede, una mostra bibliograďŹ ca itinerante. Realizzare una mostra itinerante è sicuramente uno dei modi piĂš proďŹ cui per avvicinare bambini, ragazzi e adulti al mondo del libro e della lettura. Senza dubbio è anche un’attivitĂ che prevede un signiďŹ cativo impegno sia economico che in termini di

lavoro preliminare. Del resto anche la gestione (contatti con le scuole, allestimento, apertura al pubblico ecc‌) non è meno impegnativa. In ogni caso la positiva esperienza di “Castelli in ariaâ€? ha spinto gli organizzatori a investire su una nuova iniziativa itinerante. Ăˆ nata cosĂŹ l’idea di proporre, proprio in occasione dell’Anno internazionale della chimica, una mostra sul tema della scienza che ha riscosso buon successo

fra i bibliotecari e speriamo fra il pubblico. L’argomento infatti permette di spaziare tra le diverse tipologie di pubblicazioni e tra le diverse discipline scientiďŹ che. La raccolta libraria è stata impreziosita da strumenti scenograďŹ ci e scientiďŹ ci a corredo che permettono di creare piccoli momenti laboratoriali. Dal punto di vista bibliograďŹ co vuole semplicemente essere di stimolo per ulteriori approfondimenti.

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a Sezione Ana di Valle Camonica conclude l’anno del festeggiamento del 90° di fondazione con un week-end particolarmente ricco di significati nelle giornate di sabato 24 e domenica 25 settembre. Iniziato con la celebrazione dell’anniversario di Nikolajewka il 26 gennaio, l’anno ha visto molti appuntamenti istituzionali e ricchi di significato: la celebrazione della giornata dell’UnitĂ d’Italia il 17 marzo, l’Adunata nazionale di Torino dal 7 al 9 maggio, il Raduno sezionale al Montozzo sulle trincee della Grande Guerra il 25 giugno e nell’impegnativo Pellegrinaggio in Adamello dal 29 al 31 luglio. Ora la conclusione dei festeggiamenti sarĂ divisa tra la Montagna di Bazena e la cittĂ , a Breno, con un ultimo importante appuntamento il 4 novembre al Passo del Tonale. L’anno del novantesimo è stato particolarmente ricco di simboli e testimonianze. Coincide, infatti, con il 150° dell’UnitĂ d’Italia; ma in Valle Camonica questo avvenimento è stato sempre sostenuto anche dalla celebrazione del 66° anniversario della liberazione dal nazifascismo. Il 90° è anche l’occasione

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che celebrerĂ la S. Messa sull’altare di granito a lui dedicato al Passo della Lobbia Alta. La Sezione Valle Camonica annovera 66 gruppi, per un totale di 6.000 tesserati, di cui 4.200 alpini e 1.800 amici; la Sezione annovera anche una squadra cinofila. Nel suo territorio c’è il Museo alpino della cittĂ di Darfo Boario Terme ed il museo della Guerra Bianca a TemĂš, storico e importante museo che raccoglie la storia degli Alpini in Adamello e sul Montozzo, il Sacrario del Tonale, il Tempo Madonna degli Alpini a Boario Terme ed il Rifugio Tassara in Bazena. Ed è proprio partendo da Bazena, sabato 24, che si celebrerĂ la solenne ricorrenza del 90° per concludersi domenica 25 a Breno con la sfilata per le vie del paese, i discorsi ufficiali, gli onori ai caduti e la S. Messa in ricordo di chi è caduto compiendo il proprio dovere.

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,O YROXPH QXPHUR QRYH GL $GULDQR 6LJDOD “Il nostro futuro sarĂ piĂš umano se rinvigoriremo in noi il senso della memoria storica, se sapremo difendere e valorizzare la nostra identitĂ culturale e le nostre radiciâ€?: questo l’assunto, l’impegno, il proposito del darfense Adriano Sigala (nella foto) quando, nel 1997, realizzò il suo “Viaggio nella memoria: Valcamonica e lago d’Iseoâ€?, primo volume di una lunga serie che oggi arriva al numero nove. Sono tutti libri con piĂš di 400 pagine con foto (d’epoca e non) e corredati da puntuali didascalie (a volte lunghe un’intera pagina) che tra le righe rivelano la “vocazioneâ€? segreta prevalente del nostro uomo: quella dello storico locale. Giustamente, il prefatore di questa volta, G. Franco Comella, sottolinea: “Questi volumi costituiscono un importante apporto di coscienza e conoscenza al patrimonio morale e culturale della gente di questa Valleâ€?. Ed ancora: “Migliaia di immagini ed istantanee, accompagnate da meticolose note esplicative, dati, informazioni che costituiscono un formidabile archivio della memoria per la gente della Valle Camonica e del lago d’Iseoâ€?. Scorrendo i vari capitoli nei quali (come sempre) è divisa la “materiaâ€? ed in particolare quelli dedicati alle “Personeâ€?, agli “Aspetti religiosiâ€?, i lettori piĂš “datatiâ€? si imbattono volentieri in figure piĂš o meno pubbliche che hanno costituito una significativa “fettaâ€? della storia camuna. Poi, dalle pieghe piĂš remote della memoria fanno capolino anche gli avvenimenti: il disastro del Gleno, i raduni fascisti, l’alluvio-

ne del 1960. Una “sezioneâ€? estremamente triste è quella dedicata all’emigrazione (quando gli albanesi ed i tunisini eravamo noi): Stati Uniti, Francia, Belgio, Germania, Grecia, Svizzera, Australia erano i luoghi ove si dirigeva la manodopera camuna. Il giornalista Arturo Guizzardi, direttore del periodico “La Vallecamonicaâ€?, nel 1947 scriveva: “La montagna non è affatto in grado di mantenere i suoi figli e quindi bisogna che essi trovino altrove quel lavoro e quel pane che l’avara terra non può dare quiâ€?. (e.g.)

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Â? ƒŽŽ‡•–‹Â?‡Â?–‘ Žƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ ƒÂ?–‹Â?…‡Â?†‹‘ „‘•…Š‹˜‘ Si sta preparando in Valle Camonica la “Giornata di formazione ed esercitazione antincendio boschivoâ€?, che si svolgerĂ a Edolo per la ďŹ ne di settembre. La riunione avverrĂ in localitĂ Bosco Littorio e avrĂ per oggetto i seguenti argomenti: utilizzo attrezzature dell’antincendio boschivo per interventi di spegnimento attivo (motopompe, moduli, vasche moduli); potenzialitĂ e limiti dei mezzi a disposizione dei gruppi partecipanti; realizzazione di una

colonna d’acqua ďŹ nalizzata alla lotta su un ipotetico fronte di ďŹ amma su versante boscato; deďŹ nizione di catena di comando e controllo, con attenzione a ruoli e funzioni assegnati a gruppi di intervento; prove di radio-comunicazione fra capi squadra e gruppi in fase di intervento coordinato di spegnimento. La giornata sarĂ divisa in parte teorica presso la struttura del Centro intervallivo della ComunitĂ montana; seguirĂ l’esercitazione operativa. Il pranzo

al sacco degli intervenuti (panini, frutta e acqua) sarà a carico dell’amministrazione comunale di Edolo e verrà consegnato alle squadre di volontari al campo base. Le squadre dei partecipanti dovranno presentarsi con i dispositivi di protezione individuale (Dpi) e tutte le attrezzature in loro possesso, comprensive di badili, picconi e roncole. Ogni squadra dovrà essere provvista della radio trasmittente data in dotazione dalla Comunità montana.

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la “realtĂ aumentataâ€?. La “start upâ€? milanese è un vero esempio di realtĂ imprenditoriale giovane ed innovativa. Nata dall’intuizione di tre giovani talenti che insieme non raggiungono i 100 anni, è considerata la prima “augmented reality farmâ€? italiana, che fa del suo “core businessâ€? le nuove tecnologie applicate a prodotti e servizi innovativi. Sotto la lente di ingrandimento verrĂ analizzato poi il settore delle energie rinnovabili e della “green economyâ€?. Grazie alla collaborazione con la Compagnia delle Opere di Brescia, i partecipanti potranno confrontarsi con aziende leader del settore energetico e con alcuni casi di successo del settore. Il percorso di formazione “Idee in azioneâ€?è un progetto in collaborazione con “Impresa e territorioâ€?.

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N O VIT À ROSARIO MAZZEO

STUDIARE MISSIONE IMPOSSIBILE? Dialoghi e lettere sull'imparare a scuola e in famiglia 2824 – pp. 288, ₏ 19,00

Come fare dello studio una bella esperienza che risvegli il gusto della conoscenza? L'autore cerca di dare risposte costruttive alle tante domande che puntualmente si presentano a scuola e in famiglia a proposito dello studio. Il testo si rivolge a docenti, studenti e genitori indicando metodi di insegnamento e studio efficaci.

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LA SCUOLA

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na giornata dedicata al “made in Italyâ€? quella organizzata dal Distretto culturale di Valle Camonica nell’ambito del progetto “Idee in azioneâ€?. Alberto Piantoni, amministratore delegato del gruppo “Missoniâ€? ha incontrato 36 ragazzi del percorso formativo per nuovi imprenditori, organizzato in collaborazione con l’Incubatore di imprese di Cividate Camuno. Una mattinata per conoscere l’esperto di “made in Italyâ€? e confrontarsi con una figura manageriale di livello, prima di passare al contenuto del “workshopâ€? vero e proprio (previsto per il pomeriggio) con i “creativiâ€? di Missoni. Nel corso delle ore antimeridiane Piantoni ha portato la sua esperienza ad “Idee in azioneâ€? in un incontro dedicato alla qualitĂ della produzione italiana. Dopo pranzo invece ha avuto luogo la parte di laboratorio, con l’incontro a tema “Colore della creativitĂ â€?: un’occasione per apprendere i segreti del mestiere direttamente da chi lavora sul campo. Alberto Piantoni, che ha operato in molti settori dell’eccellenza italiana ed è stato amministratore delegato e vice presidente di “Bialettiâ€? e “Richard Ginoriâ€?, è oggi alla guida della celebre casa milanese “Missoniâ€? e risulta essere un esperto di “made in Italyâ€?. Ăˆ proprio la sua esperienza in aziende che hanno saputo far grande il marchio italiano a motivare la scelta della proprietĂ ad affidare l’incarico al dirigente bresciano e camuno. Egli ha avuto il compito di “disegnareâ€? la strategia di crescita sui mercati, implementando le attivitĂ di distribuzione, “marketingâ€? e comunicazione al fine di consolidare la posizione delle aziende nel mondo. Da sempre attento al tema, come testimonia il ruolo di “Project managerâ€? per il progetto del Ministero per lo Sviluppo Economico “Industria 2015â€?, è impegnato nella promozione di un modello di “businessâ€? improntato sulla qualitĂ , Piantoni ha posto l’accento sull’importanza delle eccellenze del territorio e sulla necessitĂ di una maggiore coesione nel settore imprenditoriale a livello nazionale. Tra “focusâ€?, “workshopâ€?, laboratori di esperienze dedicati e lezioni teoriche serali, gli aspiranti imprenditori stanno lentamente scoprendo il vero significato del “Fare impresaâ€?! Prossimi incontri-laboratorio: Join Pad e la Compagnia delle Opere. Join Pad è un esempio italiano di azienda operativa nel settore del-


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Quinto appuntamento sabato 24 e domenica 25 al porto di Bogliaco con il trofeo “Children Wind Cupâ€?, la regata di beneďŹ cenza per i bambini dell’Associazione bambino emopatico. L’Abe, fondata nel 1981 da un gruppo di genitori di bambini affetti da leucemia, ha reso possibile in questi anni molti interventi con lo scopo di “rendere ottimale il trattamento e sostenere i bambini e le loro famiglie durante il periodo di curaâ€?. Il programma di “Children Wind Cupâ€? si sviluppa a partire

Torna in scena “Profumi di Mostoâ€?, il circuito enogastronomico che celebra la vendemmia nelle cantine del Garda Classico in Valtènesi. L’evento è in programma domenica 9 ottobre dalle 11 alle 18. Il ticket costa 25 euro, compreso il bicchiere da degustazione: può essere prenotato con uno sconto di 2 euro al 3477095484, oppure scrivendo all’indirizzo mail info@ profumidimosto.it.

Sono giorni di grande animazione questi che precedono l’apertura delle celebrazioni per il 175° anniversario del Voto alla Madonna del Carrozzone a Prevalle. Il parroco don Vittorio Bonetti con i collaboratori della parrocchia di San Michele ha predisposto 15 giorni di iniziative, che avranno inizio domenica 25 settembre con una processione e si concluderanno domenica 9 ottobre, compresa la festa patronale in onore di San Michele il 29 settembre.

dalle 15.30 di sabato con il ritrovo e l’accoglienza al porto vecchio di Bogliaco, a seguire la gara con barche a vela telecomandate, lo spettacolo a misura di bambino e merenda, la cena, l’esibizione dei bambini dell’Abe e lo show comico. Domenica il ritrovo è alle 10.30, a seguire la dimostrazione di cani della Protezione civile, il pranzo con stand gastronomico, la regata, lo spettacolo musicale. Conclusione intorno alle 17.30 con le premiazioni.

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’ambulatorio multidisciplinare di medicina, chirurgia e oncologia, attivato presso l’ospedale di Gavardo da un paio d’anni, offre un servizio di supporto al paziente coordinato tra varie figure specializzate, al fine di garantire un percorso che si adatti a ciascun malato. Vediamo meglio come funziona, parlandone con il dott. Gianpiero Aimo, direttore dell’UnitĂ operativa di medicina interna dell’ospedale di Gavardo. PerchĂŠ nasce l’ambulatorio coordinato di medicina, chirurgia e oncologia? PerchĂŠ negli anni la crescita delle conoscenze nei vari campi della medicina richiede la condivisione di competenze ed esperienze di operatori sanitari di diverse discipline e di diversi ospedali. Con questo servizio l’Êquipe di lavoro si fa carico insieme dei controlli e del trattamento del paziente. La gestione di quest’ultimo migliora enormemente se è collegiale. A chi si rivolge l’ambulatorio? L’ambulatorio segue soprattutto l’ambito oncologico, che rappresenta la maggior emergenza dei nostri tempi. I settori specifici di cui ci occupiamo sono le malattie del polmone, del fegato e dell’apparato digerente. Cerchiamo di mettere in primo piano il paziente e non l’organo malato: il nostro obiettivo è quello di fornire in tempi brevi l’inquadramento dia-

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Ogni settore è coordinato dal medico di riferimento: ci sono medici internisti, oncologi, gastroenterologi, epatologi, pneumologi, chirurghi, radiologi, anatomo patologi, oltre che ad eventuali specialisti di altre branche. Come si articola l’organizzazione del lavoro? L’attivitĂ si articola su meeting periodici del gruppo di medici su casi alla “prima diagnosiâ€? o casi che emergono dai controlli che vengono effettuati nei nostri ambulatori. In questi incontri si decide un iter diagnostico e terapeutico, poi il medico dell’area di riferimento lo propone al paziente e al medico di medicina generale, il quale viene coinvolto nella scelta. Dopo il colloquio, se il paziente segue l’iter prospettato, potrĂ prenotare gli esami necessari nei servizi di day hospital. Quali sono i vantaggi del lavoro di gruppo? Lavorare insieme può favorire anche lo sviluppo e la formazione di metodiche nuove che vengono apprese all’esterno e riportate all’interno del gruppo. Il servizio è partito da due anni, qual è il suo andamento? I dati mostrano che l’adesione dei pazienti e delle famiglie è in aumento: da una percentuale iniziale del 35-40% siamo passati all’attuale 67%, ma nel settore di pertinenza epatologica e pneumologica supera addirittura il 90%.

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L’Associazione Punto Missione Onlus e il Baule della SolidarietĂ , in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato di Brescia, organizzano “Verso l’Altroâ€? - Forum territoriale del Terzo Settore del Distretto 7 – Montorfanoâ€?, tre giorni (23, 24, 25 e 27 settembre) all’insegna della gratuitĂ e della solidarietĂ nella terra di Franciacorta, tra incontri, eventi, giochi ed enogastronomia. Il momento centrale dell’intera iniziativa sarĂ sabato 24 settembre,

Sempre piĂš spesso le famiglie si rivolgono a studenti o insegnanti per qualche lezione privata ai propri ďŹ gli. Per dare un minimo di regolarizzazione a quello che viene deďŹ nito “un prezioso aiuto dato alle famiglieâ€? il Comune di Castegnato mette a disposizione uno spazio web in cui si darĂ spazio all’iscrizione di persone disponibili a somministrare lezioni private a Castegnato. Per il pagamento delle prestazioni verranno utilizzati i voucher

con una tavola rotonda sul tema “Volontariato: mettersi in rete. La ricchezza della collaborazioneâ€?, coordinata dal direttore de “La Voce del Popoloâ€? don Adriano Bianchi, alla quale interverranno Urbano Gerola, direttore del Csv ed esponenti delle realtĂ associative locali. A seguire, alle 21, il concerto del cantautore Massimo Bubola, collaboratore di De Andrè e di Fiorella Mannoia. Il cantastorie veronese sarĂ accompagnato dalla storica Eccher band.

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dell’Inps acquistabili in tabaccheria, del valore ciascuno di 10 euro: un quarto è destinato ai contributi Inps e Inail, il resto è netto per l’insegnante che avrĂ esaurito qualsiasi obbligo nei confronti del ďŹ sco. La famiglia committente prima di consegnare il voucher provvede a intestarlo con il proprio codice ďŹ scale, codice ďŹ scale del prestatore destinatario (insegnante) data della prestazione e convalida il buono con la propria ďŹ rma.

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o slogan “Il mio tesoro è comune ad altriâ€? che campeggia tra i motti ispiratori della Cooperativa sociale Franciacorta suona particolarmente intonato al ciclo di tre incontri promosso dall’Amministrazione comunale di Pontoglio, insieme alla stessa onlus e con la collaborazione della parrocchia Santa Maria Assunta, nell’ambito del “Progetto Ă€ncoraâ€? finanziato ai sensi della Legge Regionale numero 23 del ‘99 e alla Legge Regionale numero 1 del 2008 (art. 36, comma 1). Alla base del percorso formativo si poneva la costituzione, nel gennaio di quest’anno, del gruppo Ă€ncora, coinvolgente familiari e amici di persone che vivono situazioni problematiche derivanti da malattie disabilitanti e cronico-degenerative a piĂš livelli (patologie neurologiche progressive, Sla, ictus, demenze...) e nato col duplice intento di promuovere occasioni rivolte a tutte le persone abbandonate a se stesse e coinvolte in casi problematici, ma anche valorizzare e implementare tutte le risorse a disposizione di questo genere di disagiati, attraverso la strutturazione di un gruppo concreto di aiuto, atto a supportarli nelle varie fasi di bisogno. Dopo i primi incontri, ora l’attivitĂ del neo-gruppo entra nel vivo proponendo un ciclo di

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diuvati dall’assistente sociale Margherita Ruggeri e dall’avvocato del Csv Giuseppe Mondini. VenerdĂŹ 30 settembre ci si concentrerĂ sul “Rapporto medico e famigliaâ€? grazie alla presenza del dottore Michele Tranchida, mentre l’appuntamento conclusivo, in programma venerdĂŹ 7 ottobre, verterĂ sul “Sostegno infermieristico e fisioterapico alla famiglia del malato: come agireâ€? con l’intervento del fisioterapista Massimiliano Torresi e dell’infermiera professionale Teresa Forlani. Per maggiori informazioni: telefonare allo 030/7050511 o scrivere all’email info@cooperativafranciacorta.org.

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(ORV WUD HQHUJLD H VROLGDULHWj Una discussione ad alti livelli, che ha coraggiosamente preso di petto alcuni temi sociali ed economici particolarmente gravosi in queste giornate, quella organizzata dalla fondazione Elos venerdĂŹ 16 presso l’Hotel Iseolago. Nella sala congressi della struttura sul Sebino, davanti a un pubblico di imprenditori e professionisti, ha aperto la serata Raffaella Sella, la presidentessa della fondazione, presentando la realtĂ di Elos, sigla che sta per energia, lavoro, orientamento e solidarietĂ . Network concreto e non virtuale di conoscenze con la ďŹ nalitĂ di migliorare la qualitĂ della vita sociale, cui si propone di aderire accedendo in cambio ad azioni formative e di sostegno per la societĂ : questa in sintesi la missione della onlus in attivitĂ da soli 18 mesi e giĂ presente in Lombardia, Veneto, Piemonte e Lazio. Successivamente inizia la serata

vera e propria, con la conferenza intitolata: “Crisi o nuova visione economica della societĂ ? Come può l’uomo affrontare quest’epoca di incertezza?â€?. Dapprima tocca a Francesco Agostini, direttore della fondazione, cercare di dare un messaggio di speranza dopo un’estate nera dal punto di vista ďŹ nanziario. Lo fa ricorrendo al concetto di ďŹ nanza etica, dove quest’aggettivo presuppone una ďŹ nalitĂ di crescita della societĂ con la creazione di opportunitĂ di lavoro e non di mero proďŹ tto. Un’analisi impietosa dello stato attuale della ďŹ nanza mondiale mette in luce magagne come il distacco dall’economia reale e i prodotti della cosiddetta â€œďŹ nanza creativaâ€?, tra cui i famigerati subprime che hanno messo in ginocchio gli Stati Uniti dando il via alla crisi mondiale. La soluzione è intravista nel ricondurre il cliente allo status di persona con

la sua umanitĂ e le sue speranze e, soprattutto, nell’auspicio che ognuno faccia la sua parte, in un soprassalto di senso civico. La parola è passata in seguito a Paolo Torregrossa che ha proposto un approccio al mercato diverso da quello tradizionale: con Oceano blu – questo il nome della teoria – si afferma la necessitĂ di uscire dagli schemi della concorrenza che costringerebbe ad abbassare i costi o a fornire maggiori servizi. La sďŹ da, secondo Torregrossa, sta nella capacitĂ di creare nuovi settori di mercato con nuova clientela, specializzando la propria azione e nel contempo associandosi con partner che offrano servizi o prodotti consimili, in modo da venire incontro il piĂš possibile alle esigenze delle persone. Il discorso è stato suffragato inďŹ ne da esempi giĂ realizzati nel contesto mondiale e in quello bresciano.


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periodo dedicato alla Rassegna sarĂ quindi possibile gustare, presso i 15 ristoranti aderenti all’Associazione ristoranti di Gussago Franciacorta, il rinomato “Spiedo di Gussago Deco.â€? al prezzo convenzionato e particolarmente favorevole di 22 euro. Questo il classico menĂš che, abbinato alla professionalitĂ ed alla bravura di ogni singolo ristoratore, attende gli amanti del piatto tipico gussaghese: minestra sporca, spiedo di

Gussago Deco con polenta, formaggio locale, patate al forno, dessert e caffè. Forte del successo ottenuto con la prima edizione della Rassegna, il Comune di Gussago e l’Associazione ristoranti di Gussago Franciacorta si sono prodigati afďŹ nchĂŠ quest’anno i risultati in termini di partecipazione e soddisfazione possano essere ancora migliori ed invitano gli amanti dello spiedo ad effettuare la prenotazione

presso i ristoranti aderenti all’iniziativa: Trattoria Caricatore; Ristorante La Stacca; Trattoria Magher; Antica Trattoria Piè del Dos; Osteria La Vecchia Pesa; Trattoria Campagnola; Trattoria da Pina; Agriturismo Antica Strada Romana; Agriturismo da Mario e Rosa; Osteria dell’Angelo; Osteria Santissima; Trattoria Canalino; Trattoria Cascina Bombaglio; Trattoria Nuovo Rustichello; Osteria Bolleinpentola.

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ettembre è tempo di vendemmia, di salire in collina, entrare nei vigneti, aprire le cantine e poi.... vendemmia, pigiatura, torchiatura, mosto, fermenti, vinacce... In passato l’intera famiglia del contadino si riuniva con vicini ed amici a vendemmiare ed era festa sempre, soprattutto quando il raccolto era buono, come lo è quest’anno. “In Franciacorta resta, anzi è rifiorita, la tradizionale coltura della vite, che è molto cambiata nelle tecniche e nei metodi e ha ottenuto risultati pregevoli con la produzione di rinomati doc. Il mondo contadino è cambiato e inevitabilmente anche la Festa dell’uva, che giunge ormai alla 44ÂŞ edizione, rinnovandosi attraverso gli anni nei modi e nelle proposte, mantenendo però inalterato il sapore di trovarsi tra amici e l’allegria dei carri allegoriciâ€?. Con queste parole il sindaco di Gussago, Lucia Lazzari, saluta la tradizionale Festa dell’uva, un appuntamento irrinun-

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ciabile per tutti i gussaghesi. La festa dell’uva entra nel vivo giovedĂŹ 22 settembre con l’esibizione alle ore 21 del coro alpini “La Zerlaâ€? presso la sala civica Camillo Togni; a fine serata verrĂ sorteggiato l’ordine di sfilata dei carri allegorici. VenerdĂŹ 23 settembre, alle ore 18 in biblioteca c’è “Conosci l’Opac? Progetto medialibraryâ€?, mentre alle ore 20 è stata organizzata in piazza Veneto una serata per ragazzi dal titolo “Incontrando la legalitĂ â€?. Sabato 24 settembre “Chi mi racconta una storia?â€?, sempre in biblioteca alle ore 15 e in viale Ragazzi del ‘99 “Mangiarbuono - Pro-

dotti tipici italianiâ€?; alle ore 17 la presentazione del volume “Lo sai che i papaveri...â€? nella sala civica Camillo Togni. Alle ore 18 la bancarella del libro in piazza Vittorio Venetoe alle ore 21 l’orchestra Nicola Congiu. Domenica 25, dalle ore 10 ritornano i prodotti tipici italiani, i mercatini della Valle Sabbia (via Roma), l’artigianato e gli antichi mestieri in piazza San Lorenzo, la mostra “Inchiostro, rose e tulipaniâ€? e il saggio su Antonio Averoldi a cura di Vittorio Nichilo. Infine, alle ore 11 arrivano i carri allegorici in piazza Vittorio Veneto. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14 la sfilata dei carri allegorici con l’accompagnamento della banda musicale S. Maria Assunta e lo spettacolo di rievocazione storica della Confraternita del Leone in piazza Vittorio Veneto; alle 15 tiro con l’arco medievale ed esibizione dello Spazio danza in piazza Vittorio Veneto, dove alle ore 20 si esibirĂ l’orchestra Fabio Cozzani.

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del territorio comunale e ha come scopo la promozione della qualitĂ del servizio e dei prodotti offerti nel rispetto delle peculiaritĂ territoriali e dei canoni della tradizione. Forte dell’appartenenza a un territorio geograďŹ camente riconosciuto come prospero di materie prime di altissima qualitĂ e attraente dal punto di vista turistico ed enogastronomico, l’associazione ‘Ristoranti di Gussago’ consente ai propri iscritti l’opportunitĂ

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n piatto tipico della brescianitĂ di una provincia sempre piĂš fiera della propria tradizione agroalimentareâ€?. Questo il motivo per cui l’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Brescia e il Centro vitivinicolo, si sono uniti per lo spiedo di Gussago. “Iniziative di questo calibro – spiegano l’assessore Gian Franco Tomasoni e Mauro Tognoli, vicepresidente del Centro vitivinicolo – sono il viatico per avvicinare i consumatori ai sapori della tradizione gastronomica bresciana e alla storia del mondo agricolo, sistema in continua crescitaâ€?. Lo spiedo è come un marchio e riesce a rappresentare in maniera diretta e immediata l’identitĂ e l’immagine della brescianitĂ , unendo i sapori e la cultura. â€œĂˆ davvero positiva l’opera di valorizzazione di queste tradizioni compiuta dal Comune di Gussago – spiega Mauro Tognoli – ed appassionati e turisti sapranno apprezzare gli abbinamenti proposti

con gli ottimi vini bresciani. Proprio per lo spiedo il Comune franciacortino ha adottato la Denominazione comunale (Deco), marchio di garanzia nato sulla spinta della legge per il recupero e la tutela delle identitĂ locali. Il Comune, in qualitĂ di ente proprietario del marchio,

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finito, la commercializzazione e la presentazione assumano carattere di vincolo per i locali pubblici che si propongono di offrire “Lo spiedo di Gussago Decoâ€? alla propria clientela. A volere fortemente questo riconoscimento Lucia Masutti, assessore alle AttivitĂ produttive. “Aver ottenuto il riconoscimento Deco rappresenta per il nostro Comune un grande stimolo a promuovere con maggior impegno il nostro territorio e i suoi prodotti. L’aspetto enogastronomico − prosegue Lucia Masutti − è divenuto ormai una componente di rilievo, ricercata da un turismo che vuole riappropriarsi delle atmosfere e dei segreti di ogni luogo attraverso la conoscenza sensoriale dei prodotti, legame intenso tra localitĂ e sapori, tra suggestioni paesaggistiche e tradizioni. Ecco perchĂŠ, come rappresentante di questa amministrazione, sottolineo la grande rilevanza e l’orgoglio con il quale oggi possiamo affiancare il marchio Deco al nome dello spiedo di Gussagoâ€?.

di presentarsi come membri di un’organizzazione garante dei valori, dell’impegno e della professionalitĂ di ogni singolo esercizio. “I ristoratori del nostro Comune hanno pensato di dare vita all’associazione ‘Ristoranti di Gussago – spiega il neoeletto presidente Edoardo Ungaro – per sottolineare in maniera evidente l’intento comune di valorizzare e far conoscere, ciascuno con il proprio contributo di professionalitĂ e tradizione, le

tipicitĂ dei prodotti e l’unicitĂ delle preparazioni che da sempre richiamano numerosi amanti delle specialitĂ gastronomiche locali. L’associazione – prosegue Ungaro – appoggia con grande entusiasmo la seconda edizione del Gran galĂ dello spiedo e della rassegna ‘Lo Spiedo scoppiettando’, che giĂ lo scorso anno aveva destato un interesse notevole da parte degli addetti ai lavori e degli amanti di questa specialitĂ unica che è lo spiedoâ€?.


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“Che ve ne pare? Un uomo aveva due ďŹ gli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vignaâ€?. Ed egli rispose: “Non ne ho vogliaâ€?. Ma poi si pentĂŹ e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “SĂŹ, signoreâ€?. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontĂ del padre?Âť. Risposero: “Il primoâ€?. E GesĂš disse loro: “In veritĂ io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti cosĂŹ da credergliâ€?.

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l tempo per pentirsi. GesĂš in questo brano di Vangelo continua la sua contestazione contro quelli che credono di essere a posto con Dio solo perchĂŠ dicono di credere. Non si vedono cioè gli effetti di questa fede e il ‘lavoro’ di Dio è solo un’accettazione a parole alle quali non segue il fatto dell’impegnarsi per quello che si è detto. PiĂš sottilmente, però, GesĂš indica il criterio della differenza: il tempo per la conversione, il tempo per pentirsi, per accorgersi, cioè, che la risposta a Dio non è adeguata alla richiesta. GesĂš condanna quelli che, davanti alla testimonianza di Giovanni Battista, non si sono nemmeno presi la pena di domandarsi se le sue parole chiedessero qualche cambiamento. Sono quei “giustiâ€? che non sentono il bisogno della conversione, quelli ai quali la Parola non provoca effetti perchĂŠ conoscono da sĂŠ la strada da fare, perchĂŠ conoscono la volontĂ di Dio prima e meglio di Dio stesso. PerchĂŠ non si fanno domande. PerchĂŠ la fede non li muove verso

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$ VHUYL]LR GHOOD FRPXQLRQH Al Congresso eucaristico di Ancona sono stati molto forti i richiami di mons. Edoardo Menichelli, vescovo di Ancona, e del Papa nei discorsi dell’Incontro con i sacerdoti e gli sposi. Entrambi hanno ribadito che nessuna vocazione è una questione privata. Ordine e matrimonio sono due sacramenti a servizio della comunione ecclesiale che con modalitĂ diverse esprimono il medesimo amore esclusivo e fecondo, per l’edificazione del Popolo di Dio (Catechismo della Chiesa cattolica, 1534). “Due ministeri – ha detto mons. Menichelli – che sostengono l’arco nuziale della vita della Chiesaâ€?. La collaborazione e l’unitĂ tra pre-

sbiteri e sposi non possono essere un optional, nĂŠ una necessitĂ contingente dovuta alla diminuzione delle vocazioni sacerdotali ma si fondano sull’unico sacerdozio battesimale. La Chiesa non può restare senza questo rapporto fecondo perchĂŠ ne risente non solo la comunione ecclesiale ma anche l’evangelizzazione, lo stile della vita parrocchiale, la testimonianza che indica l’amore fedele e totale di Cristo che nell’eucaristia è il “Pane di vitaâ€?. Benedetto XVI ha ribadito che c’è un ministero che nasce dal sacramento del matrimonio, che è importante per la vita della Chiesa e la famiglia nel campo educativo è il miglior alleato del ministero sa-

cerdotale. Ha invitato a superare “una visione riduttiva della famiglia, che la considera come mera destinataria dell’azione pastorale. Ăˆ vero che, in questa stagione difficile, essa necessita di particolari attenzioni. Non per questo, però, ne va sminuita l’identitĂ e mortificata la specifica responsabilitĂ â€?. Definita comunitĂ vitale per il cammino della Chiesa, a noi resta un serio esame di coscienza: se crediamo che col sacramento del matrimonio c’è un dono per tutti; come aiutiamo gli sposi a riscoprire, rinnovare e vivere la grazia matrimoniale; come rendiamo gli sposi in quanto tali protagonisti nell’azione pastorale. Anche in vista del Sinodo sulle unitĂ pastorali.

la vigna ma verso le loro certezze. A sentirne parlare cosĂŹ sembrano mostri di una religione cristallizzata. Ma guardiamoli: ci assomigliano molto piĂš di quello che potremmo pensare. Anche nella buona fede di credere di stare dalla parte giusta. Allora chiediamoci: quando è stata l’ultima volta che abbiamo preso tempo per la nostra personale conversione? Non per quella degli altri e nemmeno per una conversione facilmente rintracciabile per via di rinunce e quaresime. Una conversione che ha cercato il tempo per stare con Dio e si è accorta della strada che abbiamo dimenticato di fare, sicuri di essere sulla strada buona. Non è difficile, se ci esaminiamo, accorgerci che facilmente diventiamo professionisti della fede, conoscitori della Parola, frequentatori del necessario. Ma qui GesĂš ci chiede altro e, come al solito, ci apre lo spiraglio sulla sorpresa di Dio, sul suo modo di chiederci, personalmente, di impegnarci per il lavoro nella sua vigna. Coglierne la voce sembra cosĂŹ semplice quando si

è abituati a sapere da dove proviene e come si manifesta. E il tempo per la conversione si assottiglia perchĂŠ tutto è giĂ tracciato, anche il tempo da dedicare alla conversione. Il vantaggio di pubblicani e prostitute era allora quello di sentire la sorpresa di alcune parole che venivano rivolte a loro, proprio a loro. E hanno creduto a Giovanni Battista. Lo spazio del loro tempo per la conversione è stato conquistato dalla scoperta che quelle parole erano per loro e davano loro speranza per la vita. Agli altri potevano dire ben poco perchĂŠ Giovanni non diceva nulla di nuovo se non ribadire la chiamata di Dio. Come GesĂš, del resto. Ribadire il bisogno di Dio seminato nelle pagine della Scrittura e concretizzato prima nella “voceâ€? e poi nella “carneâ€? di Dio. Nulla di piĂš. E questo bisogno attende ancora, ogni volta che è pronunciato, il tempo necessario per crederci. Ăˆ l’unico modo per rendere la fede qualcosa che ci incontra e che si scontra con la vita e la costringe a cambiare. Uno spiraglio sulla veritĂ .


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‰‹‘˜ƒÂ?‹ ŠƒÂ?Â?‘ •‡–‡ †‹ …‘•‡ ˜‡”‡ “Prima di tutto bisogna migliorare se stessi, per poi insieme, migliorare la societĂ â€? ha detto il card. Tarcisio Bertone (nella foto) dopo la lectio magistralis che ha tenuto a chiusura del 1° Festival della Dottrina sociale (www.festivaldsc.it), svoltosi a Verona dal 16 al 18 settembre. Il card. Bertone, ricordando l’invito di papa Benedetto XVI a formare una nuova generazione di uomini e donne che si impegnino nel sociale e nella politica, ha fatto

notare che una “seminagione la si trova nella partecipazione dei giovani ad iniziative come questeâ€? a dimostrazione della loro disponibilitĂ ad assumere responsabilitĂ anche in campo sociale e politico. Il Segretario di Stato, ricordando la folta presenza di ragazzi e ragazze alla Giornata mondiale della gioventĂš di Madrid, ha sottolineato che “in quell’occasione, tutti noi abbiamo percepito la capacitĂ dei giovani di fare nuove tutte le cose a

cominciare dal proprio cuoreâ€?. Esserci per costruire. â€œĂˆ stata la presenza dei giovani a dare un valore aggiunto a questo Festival. Hanno dimostrato di avere sete di cose vere e per queste sono disposti a spendersi e a sacriďŹ carsi. Perciò occorre dare risposte credibili e coerenti di senso e di veritĂ alle loro domandeâ€?. Ăˆ quanto ha detto mons. Adriano Vincenzi, coordinatore del Festival, tracciando il bilancio della prima edizione.

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el prossimo decennio la questione dell’impegno politico dei cristiani e della dimensione sociale della vita di fede, sul piano personale e comunitario, sarĂ brucianteâ€?. Ne è convinto il card. Angelo Scola, nuovo arcivescovo di Milano, dove farĂ il suo ingresso il 25 settembre. Per il suo congedo dalla diocesi marciana, il “patriarca Angeloâ€? ha scelto la frase “Amata Chiesa che sei in Venezia, vai oltreâ€?. “Parole di Benedetto XVI pronunciate durante la sua visita del maggio scorsoâ€?, spiega il Cardinale in un’intervista agli organi d’informazione diocesani e della Chiesa triveneta. Parole con le quali “il Papa ci ha lasciato una provocazione di non poco conto. Ăˆ come se avesse detto: Chiesa di Venezia, hai seguito Zaccheo, cioè sei stata curiosa di GesĂšâ€?, ma ora “bisogna passare dalla fase in cui Zaccheo dice: ‘Signore, cambio’â€?. Il card. Scola traccia un bilancio del decennio “venezianoâ€?, ma affronta anche questioni piĂš generali di particolare attualitĂ e urgenza. Cristiani e societĂ . Pur comprendendo, di fronte all’attuale crisi che “da economico-finanziaria è divenuta socio-culturaleâ€?,

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Cardinale mette in guardia dal rischio di “ridurre l’avvenimento cristiano a religione civile�, ma al tempo stesso esorta a “non dimenticare l’incidenza personale, pubblica e sociale della vita di fede�. “Siccome la religione cristiana ha a che fare con la vita quotidiana dell’uomo, allora tutto ci interessa – spiega Scola –. Con due punti fermi: la consapevolezza della distin-

zione netta tra la dimensione religiosa della vita dell’uomo e la dimensione civileâ€?, e il dato “incontrovertibile, della societĂ plurale che ci chiede di paragonarci instancabilmente come cristiani, con grande libertĂ e con energia costruttiva, con soggetti che hanno una visione di vita differenteâ€? e “ci spinge a costruire una societĂ in cui la vita buona sia possibileâ€?.

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ÂŽ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‡‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ Dz ‡” —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ Â•Â–Â”ÂƒÂ†ÂƒÇł La Chiesa bresciana con il sussidio “ComunitĂ in camminoâ€? e le occasioni di riessione offerte dall’AgorĂ ha iniziato il suo cammino verso il Sinodo sulle unitĂ pastorali. Anche per gli oratori è proposto un itinerario che, attraverso la scoperta di alcuni obiettivi educativi organizzati per fasce d’etĂ , possa essere di aiuto e di stimolo nell’avvicinamento al Sinodo. “Per un’altra stradaâ€? è il titolo, che raccoglie le parole del

capitolo 2 del Vangelo di Matteo: un titolo che appare anche una provocazione, in un contesto sociale fortemente impaurito e conformista come il nostro. Questo percorso offrirà , attraverso occasioni di approfondimento e impegni concreti dedicate ai bambini, ai ragazzi e alle comunità educative, l’invito a percorrere sei strade: quella dell’impegno, della verità , della giustizia della pace, la strada della semplicità e della

comunione e la strada che porta al cielo. L’itinerario verrĂ illustrato ai direttori di oratorio durante l’Assemblea del Centro oratori bresciani, ďŹ ssata sabato 24 settembre, dalle 9 a mezzogiorno, a Casa Foresti. Questo appuntamento sarĂ anche l’occasione per presentare l’offerta formativa del Centro oratori e conoscere gli appuntamenti principali dell’anno pastorale 2011/12.

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rosegue il cammino della Chiesa bresciana verso il Sinodo. La diocesi ha avuto l’opportunitĂ di entrare nel vivo dell’Anno sinodale, vivendo due momenti significativi come l’annuale assemblea dei catechisti e la Messa di inizio anno, entrambi nel pomeriggio di sabato 17. Il Vescovo ha incontrato i catechisti in Cattedrale. Il tema di quest’anno era il discernimento del tempo presente, in merito al quale i catechisti hanno avuto l’opportunitĂ di riflettere a lungo, guidati dalla relazione della prof.ssa Isabella Guanzini e dalla riflessione tenuta da mons. Monari. “In una societĂ come la nostra, che richiede continuamente di fare delle scelte, i soggetti sono completamente lasciati a se stessiâ€? ha detto Isabella Guanzini, docente di Storia della filosofia presso la FacoltĂ teologica dell’Italia settentrionale. “Per questo motivoâ€? ha ripreso la Guanzini, “il cristianesimo e il suo messaggio hanno un enorme potenziale, perchĂŠ mostrano che tra libertĂ e Grazia esiste realmente un rapporto vivo. Negli ultimi anni, sono crollati i grandi racconti e i riti che interessavano la vita umana: paradossalmente sembra che il Padre abbia perso la sua capacitĂ di plasmare la vita umana. In tutto ciò, quindi, ha preso piede il principio di autorealizzazione, che provoca netta chiusura con il passato e conseguente incapacitĂ di progetta-

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si portatrice di una parola autentica e di un gesto di agape per ridare animo a coloro che chiedono solo di poter scrivere la loro storiaâ€? ha concluso la docente, dando la parola a mons. Monari. “Non lasciatevi ingannare dalla mentalitĂ moderna, ma cercate di individuare i segni della presenza di Dio nella vostra vitaâ€? ha detto il Vescovo, ispirandosi alla lettera di San Paolo ai Romani. “I segni dei tempi di Dio, tuttavia, li possiamo riconoscere soltanto convertendoci: raggiungiamo infatti la sicurezza dell’amore di una persona nei nostri confronti soltanto quando la amiamo a nostra volta e

questo vale anche nel nostro rapporto con il Signore. Se, un tempo, GesĂš stesso si faceva segno, oggi, ci sono i Vangeli, l’eucaristia e i Santi ma anche, ipoteticamente fenomeni come la globalizzazione, la trasformazione della condizione femminile, la nostra sempre piĂš chiara responsabilitĂ nei confronti dell’ambiente e delle generazioni futureâ€?. Infine, durante la Messa il Vescovo ha ribadito l’importanza di “camminare insieme, accettando i disagi che questo comporta e mettendoci ogni giorno al servizio del grande progetto di Dio su di noiâ€?.

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3DGUH $OEDQHVH ´$SULDPR LO FXRUH H OD PHQWHÂľ Nella serata di sabato 17 settembre, in Duomo Vecchio, si è svolta la Veglia “Notte luminosaâ€? con tre momenti di preghiera e riflessione per il Sinodo dedicati a tre tematiche: la missione, con la riflessione curata da padre Giulio Albanese, missionario comboniano e giornalista; la corresponsabilitĂ , con l’intervento del neochirurgo Massimo Gandolfini, e il tema della comunione con mons. Mauro Orsatti. L’iniziativa è prose-

guita con l’adorazione notturna e si è conclusa domenica 18 alle 7 con la celebrazione della Messa presieduta da mons. Gianfranco Mascher. In particolare la riflessione curata da padre Giulio Albanese è stata imperniata sul ruolo e la missione che compete ad ogni cristiano. Padre Giulio partendo da un’analisi approfondita del nostro tempo ha rimarcato la necessitĂ di proclamare la Buona Novella e condividere il messaggio cri-

stiano con le persone che il Signore ci fa incontrare nel cammino della vita. Ognuno di noi in virtĂš del battesimo è chiamato ad essere “sale della terraâ€? e “luce per il mondoâ€?. “Viviamo in un tempo senza precedenti – ha esordito padre Albanese – in effetti, mai come oggi, il mondo è stato cosĂŹ diverso dai tempi di GesĂš Cristo: come cultura, come modo di vivere, come sentimento del sacro, come modalitĂ comunicative, come con-

cezione dei diritti dell’uomo, come pluralismo religioso, come rapporto con l’aldilĂ , come visione globale della realtĂ . Ăˆ chiaro dunque che, in una societĂ che schizza via alla velocitĂ della luce, occorre incarnare il messaggio evangelicoâ€?. Secondo padre Albanese la missione con la “Mâ€? maiuscola esige un’apertura a 360 gradi del cuore e della mente. Proprio come disse al mondo il grande Paolo VI a Betlemme il 6 gennaio

del 1964 in occasione del suo storico pellegrinaggio in Terra Santa. “Noi guardiamo al mondo con immensa simpatia. Se il mondo si sente estraneo al cristianesimo, il cristianesimo non si sente estraneo al mondoâ€?, perchĂŠ la Buona Notizia non è qualcosa di asettico. Ăˆ un messaggio forte, che esige adrenalina nel sangue, essendo rivolto ad ogni uomo e donna di buona volontĂ e dovendo permeare ogni ambito dell’esistenza umana.


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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 22 settembre Ore 10.30 - Brescia - S. Messa nella festa patronale della Guardia di ďŹ nanza presso la chiesa di San Francesco. VenerdĂŹ 23 settembre Ore 6.50 - Brescia S. Messa presso il Seminario minore. Ore 15.30 - Concesio incontro presso l’Istituto Paolo VI.

Ore 21 - Brescia - Catechesi per la missione dei giovani presso il Teatro S. Giulia del Villaggio Prealpino.

Ore 17 - Milano - Ingresso del card. Angelo Scola nel Duomo.

Sabato 24 settembre Ore 16 - Brescia - Ordinazioni diaconali in Cattedrale.

Dal 26 al 28 settembre Partecipa alle giornate dei Vicari zonali presso l’Eremo di Bienno.

Domenica 25 settembre Ore 10.30 - Marmentino S. Messa nel centenario di dedicazione della chiesa parrocchiale.

MercoledĂŹ 28 settembre Ore 18.30 - Brescia Santa Messa con il giovane clero presso il Centro pastorale Paolo VI.

La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: il sac. don Antonio Polana, giĂ fidei donum in Venezuela, è stato nominato parroco della parrocchia di San Martino in Nigoline Bonomelli.

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’Ufficio Vocazioni e Tempi dello spirito ha messo a punto un programma pastorale intenso per i giovani e per quanti si interessano dell’animazione vocazionale. In un anno nel quale viene affrontato il tema delle unitĂ pastorali sarebbe interessante assistere a comunitĂ parrocchiali che sposano il calendario diocesano e, dove possibile, non inseriscono altri impegni. Soprattutto per i giovani respirare l’afflato di una Chiesa universale può essere positivo e stimolare un maggiore confronto. Riprendendo gli orientamenti pastorali della Cei per il decennio, il tema dell’educazione alla vita buona del Vangelo, “le proposte dell’anno sono sostenute – spiega don Alessandro Tuccinardi – da riferimenti biblici tratti da tutti gli evangelisti, per dare spazio a diverse sfaccettature della Buona Notizia. Croce e Vangelo diventano cosĂŹ arco, ponte tra la terra e il cielo, tra Dio e l’uomo, tra il fini-

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“Sicharâ€?, il gruppo vocazionale diocesano aperto al discernimento di tutte le vocazioni (vita matrimoniale, consacrata, missionaria, diaconale, presbiterale‌). Dal 9 ottobre gli incontri si tengono in Seminario la seconda domenica del mese dalle 9 alle 17. Per chi non esclude la vocazione sacerdotale è attivo il percorso Emmaus, sempre in Seminario dalle 12.30 alle 18, dal 23 ottobre una volta al mese. A ottobre parte anche l’itinerario zonale di spiritualitĂ per i giovani. L’apertura, presieduta da mons. Monari, è fissata per martedĂŹ 11 ottobre alle 20.30 in Cattedrale. Le meditazioni mensili si terranno nelle singole zone, per quanto riguarda la cittĂ , il Vescovo tiene le meditazioni il venerdĂŹ (11 novembre, 9 dicembre, 13 gennaio, 10 febbraio) dalle ore 21 presso la Basilica delle Grazie. Nei periodi forti (il 16 dicembre e il 31 marzo) ci sono due celebrazioni penitenziali. Non mancano le veglie di preghiera e le assemblee per gli animatori vocazionali: il primo

appuntamento è mercoledĂŹ 19 ottobre presso il Centro pastorale Paolo VI; interviene il Vescovo su “Ogni battezzato è pro-vocazione nella Chiesaâ€?. Nei quattro giovedĂŹ di Quaresima ritorna la Scuola di preghiera in cattedrale. Verso la Pentecoste sono state pensate delle soste di preghiera, guidate dal vescovo Luciano, presso alcuni santuari mariani. Per l’inizio dell’estate (dal 22 al 24 giugno), tutti in sella con “Ti seguo‌ a ruotaâ€?, il terzo pellegrinaggio in bici nei luoghi mariani.

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‹••‹‘Â?‹ ’‘’‘Žƒ”‹ †‡†‹…ƒ–‡ ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Dz ƒ Ž—…‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‘––‡dz ƒŽ ’ƒ”…‘ ƒ•–‡ŽŽ‹ Continuano le missioni popolari dedicate ai giovani delle parrocchie della zona nord della cittĂ di Brescia. In questi giorni i missionari stanno incontrando i ragazzi del territorio nelle scuole con la preghiera mattutina, nelle ore di religione e nelle assemblee di istituto e in universitĂ con l’adorazione, tutti i pomeriggi dalle 15 alle 17, nella cappella della facoltĂ di ingegneria. Le missioni sono state aperte da una

rappresentazione teatrale dal titolo “Una chiara luceâ€? sulla vita della beata Chiara Luce Badano; il via ufďŹ ciale è stato dato dal vescovo Luciano nel pomeriggio di domenica che, nella Messa, ha consegnato ai missionari la croce, simbolo della missione. VenerdĂŹ il Vescovo, nella sala della comunitĂ del villaggio Prealpino, sarĂ disponibile a rispondere alle domande dei giovani. Importante è anche il rapporto con la sofferenza: in questi

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—”‹ƒ ˜˜‹•‘ ’‡” Ž‡ …”‡•‹Â?‡ pomeriggi i missionari stanno incontrando i giovani degenti di alcuni reparti degli Spedali Civili di Brescia, della Nikolajewka e della Domus Salutis. Nella serata di sabato sarĂ riproposta nel parco Castelli “La luce nella notteâ€?, un’esperienza di evangelizzazione di strada: i missionari inviteranno i giovani a partecipare a un momento di adorazione eucaristica nella zona adiacente all’arena presente nel parco. (e.c.)

Si ricorda ai parroci di far pervenire alla segreteria del Vicario generale (entro la ďŹ ne di dicembre) le richieste per il ministro della cresima oppure per la celebrazione del sacramento della cresima in Cattedrale. La segreteria del Vicario generale farĂ conoscere, con almeno tre mesi di anticipo, data e orario delle cresime. Rif. Tel. 030 3722.229260; fax 030 3722.256: e-mail: vicariogenerale@diocesi.brescia.it.

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’Azione cattolica diocesana si è ritrovata domenica scorsa per l’assemblea di inizio anno nella sede di Palazzo San Paolo a Brescia. Il presidente diocesano Andrea Re ha presentato il programma unitario e il ricco calendario di iniziative. In apertura del suo intervento ha messo l’accento sulla situazione sociale con un richiamo alla questione dei migranti a Brescia, a un anno circa dalla protesta della gru “il problema non è stato affrontato in maniera organicaâ€?. Dal punto di vista ecclesiale, la Chiesa bresciana è in cammino verso il Sinodo diocesano per le unitĂ pastorali. L’Ac vuole mettere in campo, in un passaggio rivoluzionario per le comunitĂ , lo stile del Concilio Vaticano II, puntando “su una piena corresponsabilitĂ dei laici in questo processo di trasformazione ecclesialeâ€?. L’attenzione alla missionarietĂ (il focus del triennio associativo è “il coraggio di sperimentare strade nuove sul fronte della missionarietĂ â€?) si concretizza nell’iniziativa di solidarietĂ , cioè nell’affiancamento al lavoro di “Brescia aperta e solidaleâ€?, la realtĂ

costituita dal Centro migranti con il Comune di Brescia: gruppi interetnici che discutono dei problemi del quartiere e che cercano cosĂŹ di “costruire esperienze possibili di vita comuneâ€?. Questa iniziativa può essere un esempio di metodo per il resto della diocesi. All’interno di “Brescia aperta e solidaleâ€? l’Ac si impegna a raccogliere fondi per il Centro migranti. In parallelo a questa iniziativa viene portato avanti un progetto di sostegno alla missione di Clara Quadri, un’ex associata volontaria presso la Missione di Aru nella Repubblica democratica del Congo. Il progetto è finalizzato all’approvvigionamento idrico per abbeverare gli animali e irrigare i terreni della fattoria dove Clara svolge il proprio servizio. La fattoria è parte integrante della missione alla quale fanno riferimento circa un migliaio di bambini e ragazzi. Sul fronte pastorale, si segnala la proposta innovativa di un cammino unitario per ragazzi e genitori al termine del percorso dell’iniziazione cristiana: “L’Ac si vuole fare carico di una dimensione nuova, di uno strumento che vuole diventare un’opportunitĂ di proporre nelle

parrocchie l’Ac con il suo specificoâ€?. Proseguono, inoltre, da un anno gli incontri promossi dall’Ac con una ventina di giovani (non solo dell’Ac) che si incontrano per confrontarsi sull’attualitĂ . Resta aperto il grosso capitolo delle proposte di spiritualitĂ e di formazione. Nello specifico l’Azione cattolica diocesana propone, inoltre, anche per quest’anno, 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, due percorsi di conoscenza sul Concilio stesso. Il primo percorso, in collaborazione con la diocesi, si configura come studio dei documenti conciliari; si svolgerĂ il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17.30 presso Villa Pace, a partire dal 22 ottobre. Il secondo dal titolo “Testimoni della vita buona del Vangelo nello stile del Concilioâ€? si configura come un percorso laboratoriale di approfondimento (per leggere i segni dei tempi a partire da tre categorie: la povertĂ , il confronto con il disagio e il lavoro dei giovani) e si svolgerà – guidato dall’ex presidente nazionale Paola Bignardi – la domenica mattina a partire dal 9 ottobre. Per informazioni, telefonare al numero 03040102.

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‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ Â? „ƒÂ?†‘ ƒ ˆƒ˜‘”‡ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ La Regione Lombardia ha pubblicato il nuovo Bando Lr 3 con scadenza ďŹ ssata per il prossimo 19 ottobre. Per il 2011 le risorse economiche riservate ai progetti ai sensi della legge regionale 23/99 “Politiche regionali per la famigliaâ€? e della legge regionale 1/08 “Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e societĂ di mutuo soccorsoâ€?, riguardano tre precisi ambiti di intervento: la realizzazione di piani personalizzati di sostegno

alla famiglia nell’assolvimento dei compiti educativi e di cura dei minori; la creazione di reti di mutuo aiuto volte a sostenere la famiglia in situazione di difďŹ coltĂ legata all’accudimento e cura di propri familiari fragili o alla presenza di situazioni di conittualitĂ familiare o ancora alla necessitĂ di conciliare gli impegni professionali e lavorativi con quelli familiari; la realizzazione di piani di intervento individualizzati rivolti alle donne in difďŹ coltĂ economica e sociale, dalla

gravidanza ďŹ no al compimento del primo anno di vita del bambino. Possono presentare domanda, gli enti del Terzo Settore che abbiano maturato un’esperienza di almeno tre anni di attivitĂ a supporto delle famiglie. Il progetto deve essere presentato nel territorio dell’Asl sul quale è attiva la sede operativa dell’ente che richiede il contributo. La domanda dovrĂ essere presentata esclusivamente attraverso il sistema informativo regionale all’indirizzo https://gefo.servizirl.it/

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el corso della seconda metĂ del 2010, il Centro servizi per il volontariato di Brescia è entrato in contatto, fra gli altri, con l’Associazione carcere e territorio e con il Garante dei detenuti; con l’Ufficio servizi sociali minori (servizio specialistico del ministero della Giustizia rivolto ad adolescenti e giovani adulti che hanno commesso un reato tra i 14 e i 18 anni) e con l’Associazione italiana familiari e vittime della strada. Tutti questi enti hanno stretto con il Csv collaborazioni in altrettanti progetti che denotano un obiettivo comune: l’inclusione sociale delle persone che hanno commesso un reato, attraverso l’offerta di un’opportunitĂ . Un’opportunitĂ per riannodare le maglie strappate del rapporto societĂ -reo che presuppone il superamento della logica del “castigoâ€? . Tutte queste singole iniziative sono state ora raccolte in un unico progetto chiamato “Nuovi approdiâ€?, promosso dal Centro servizi in collaborazione con tutte le realtĂ citate in precedenza e sostenuto da Fondazione della ComunitĂ bresciana. Base di ogni azione prevista è la ricerca di soluzioni alternative al carcere per mettere in atto la “giustizia riparativaâ€?, definita come una possibile risposta al crimine che coinvolge il reo e, direttamente e indirettamente, la comunitĂ e/o la vittima, nella ricerca di possibili soluzioni agli effetti del gesto commesso e nell’impegno concreto per la riparazione delle sue conseguenze. L’obiettivo chiaro del

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di rappresentare, piĂš di altre realtĂ , un riferimento culturale di civilizzazione, capace di porre al centro temi come la giustizia, l’accoglienza, la solidarietĂ , la cittadinanza attiva. Il volontariato è capace piĂš di altre esperienze di dare gambe, corsa e declinazione reale ai principi e ai valori cui si ispira. Le ricadute del progetto coinvolgeranno minori messi alla prova in lavori socialmente utili e loro famiglie, persone in attuazione di lavori di pubblica utilitĂ e persone in esecuzione della pena infra ed extra muraria ed ex detenuti. Per dare una mano a chi ha sbagliato edoffrire un’occasione di riscatto oltre il castigo, utile per la persona e per la societĂ .

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ÂŽ ˆ‘Â?†‘ Dz ”‹…‹‘Ž‡ Ž—…‡Â?–‹dz Il 9 gennaio 2012 è il termine ďŹ ssato per la presentazione della seconda tranche di domande per la compartecipazione al Fondo “Briciole lucentiâ€?, ďŹ nalizzato a sostenere l’attivitĂ delle Caritas impegnate ad attenuare gli effetti piĂš deleteri della sofferenza ďŹ nanziaria che attanagliano le famiglie, in particolare con minori a carico. Una delle iniziative di Mano fraterna, il fondo “Briciole lucentiâ€?, promosso nell’ambito dell’Avvento di caritĂ 2010, intende infatti

riconoscere e sostenere il ruolo di prossimitĂ delle Caritas nel “farsi progettoâ€? accanto alle famiglie con minori a carico e nell’accompagnare la risposta a bisogni concreti, precisi, contingenti. Attraverso la presentazione delle domanda, in cui viene documentato anche l’accompagnamento realizzato e la rete di prossimitĂ attivata, le Caritas chiedono una partecipazione al fondo “Briciole lucentiâ€? ďŹ no al 50% delle erogazioni concesse (per un importo

complessivo di 5000 euro ogni semestre) a famiglie con minori. Le spese ammesse riguardano la casa (canoni di afďŹ tto; spese condominiali, utenze domestiche), l’istruzione (rette scuola, mensa, trasporto), la salute. Un indicatore dell’attualitĂ della proposta: l’ammontare delle domande di compartecipazione relative alle erogazioni del primo semestre 2011 pari a euro 80.397,00. Per ulteriori informazioni: www.brescia.caritas. it; 030. 3757746.

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l primo ottobre rappresenta una data significativa per una delle iniziative di Mano fraterna: l’Ottavo Giorno, la piattaforma logistica per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di generi alimentari alle Caritas, compie due anni. Il varo del “Magazzino della caritĂ â€?, come è stato definito nel videoreportage curato dal Servizio promozione sostegno economico alla Chiesa della Cei (www.caritas.brescia.it), risale infatti all’1 ottobre 2009. In questi due anni di attivitĂ , grazie a una “rete di prossimitĂ â€?, animata da 15 volontari direttamente impegnati nella gestione dell’Ottavo giorno e resa capillare attraverso gli uomini e le donne della caritĂ impegnati nelle dispense alimentari delle Caritas, sono stati distribuiti circa 60mila pacchi viveri, per un valore di mercato dei prodotti distribuiti pari a 1.024.252 euro e sostenute circa 5000 famiglie. Numeri aggiornati al 31 dicembre dello scorso anno, che nondimeno permettono, da un lato, di evidenziare la crescente vulnerabilitĂ che in maniera spesso silenziosa e sommersa attraversa il vivere quotidiano di molte famiglie e, dall’altro, spingono a “dar conto di ciò che contaâ€?: la scelta pastorale delle relazioni. CosĂŹ il vescovo Luciano al varo dell’Ottavo giorno: “questa opera ha un significato grande, ha un significato prima di tutto nell’andare incontro a dei bisogni, che purtroppo ci sono, ma ancora di piĂš nell’andare incontro a questi bisogni creando dei legami, il senso della responsabilitĂ reciproca, la consapevolezza che il Signore ha affidato ciascuno di noi

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se che ci rende piĂš deboli: se abbiamo qualche legame di conoscenza e di responsabilitĂ , anche gli ostacoli o le difficoltĂ che si incontrano riusciamo ad affrontarli con una forza e una capacitĂ risolutiva infinitamente piĂš grande. Questo alla fine è lo scopo di tutto. [‌] A me piacerebbe che la Caritas ci aiutasse a fare cosĂŹ, è facile dirlo con le parole, piĂš difficile è che diventi ‘abito del cuore’, questo richiede delle esperienze: bisogna fare l’esperienza della responsabilitĂ , della comunicazione per renderci conto che questo è davvero umano, ci rende piĂš uomini in senso buono, in senso grande, e che quindi vale la pena di essere custodito, di essere arricchitoâ€?.

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na serata per fermarsi su un pensiero raffinato riguardo alla situazione dei giovani prende il nome dal libro di don Armando Matteo, docente universitario, “La prima generazione incredulaâ€?, presentato al cinema Prealpino venerdĂŹ 16 settembre. Insieme all’autore erano presenti il vescovo Luciano Monari e Giacomo Scanzi, professore universitario nonchĂŠ direttore del “Giornale di Bresciaâ€?. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede si incrocia con una quantitĂ e qualitĂ di problemi sempre maggiori. Mons. Monari ha parlato di passaggio tra cultura normativa fatta di regole severe e linee guida chiare, che per molti anni ha retto l’equilibrio delle generazioni italiane, e una cultura empirica nella quale la conoscenza umana deriva solo dai sensi e dall’esperienza; non si tratta piĂš di trasmettere il sapere di generazione in generazione, ma di

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mente parte di un rito vuoto che ha contribuito all’affievolimento della fede. La fede deve diventare, quindi, un cammino di scelta personale, proprio come fu per i primi cristiani. Ridare spessore e senso alla prima evangelizzazione per scoprire e farsi toccare dalla Parola del Signore. Compito della Chiesa di oggi è far diventare la fede una scelta libera e consapevole, una luce diversa e piĂš forte tra la moltitudine di possibilitĂ , oppure la cultura odierna la farĂ svanire. I giovani esistono, ricorda don Armando, sono in quella fascia d’etĂ tra i 18 e i 29 anni, ma come possono essere riconosciuti se in Italia a 50 anni si è troppo giovani per accedere a qualsiasi titolaritĂ . I nostri ragazzi pregano molto meno, non si fidano della Chiesa e dei suoi ministri, e non si identificano nello Stato italiano in quanto nazione cattolica, questo è ciò che è emerso dalle indagini dell’istituto Iald, della rivista

Il Regno, e dell’Osservatorio socioreligioso del Triveneto sul rapporto tra i giovani e la fede cristiana. In modo particolare l’attenzione va alle donne che nella fascia d’etĂ tra i 24 e i 44 anni, quella che normalmente le vede madri, si allontanano dalla Chiesa con un conseguente indebolimento del canale di trasmissione del credo ai figli. L’estraneitĂ alla fede di queste nuove generazioni non è leggibile come un non legame o come un opporsi a Dio, ma come una mancanza di conoscenza, un analfabetismo evangelico. La nostra societĂ , conclude don Armando, ama la giovinezza non i giovani. Il direttore del “Giornale di Bresciaâ€? sposta, invece, l’attenzione su ciò che è responsabilitĂ dei padri, dicendo che è necessario ritrovare il senso della propria vecchiezza, saper accettare e apprezzare il senso della ‘finità ’ della vita. Per farlo, l’uomo che si può considerare compiuto deve saper fare i conti con la real-

tĂ , anche quella dei propri limiti. La realtĂ va affrontata come un’esperienza, non come un’astrazione ed è importante un percorso di preparazione alla vita, che tutti i ragazzi hanno fatto o faranno, ma è altrettanto importante che questo sia un progetto a tempo determinato che dia origine a una vita autonoma, non a un continuo stato propedeutico. Gli strumenti per insegnare ai giovani a iniziare il loro cammino di autonomia nella fede, ricorda in conclusione mons. Monari, li abbiamo ricevuti dal Concilio: è adesso il tempo di reimparare a usarli.

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islandese Krjstian Johannsson, applaudito lunedĂŹ scorso, o come il jazzista Uri Caine, atteso al salone Ferramola sabato 24 settembre. Al pomeriggio e in tarda serata, invece, spazio per tanti giovani e per proposte piĂš sperimentali, seppur prevalentemente incentrate sul repertorio classico. L’inaugurazione di venerdĂŹ 16 settembre, in un San Barnaba gremito, ha siglato un inedito gemellaggio tra “Lediecigiornateâ€? e il Festival pianistico internazionale: l’orchestra

del Festival diretta da Pier Carlo Orizio ha afďŹ ancato i pianisti Daniele Alberti e Irene Veneziano in una brillante esecuzione del Doppio concerto di Mozart. Due giorni dopo si è rivelato di straordinario livello artistico il recital del pianista russo Boris Petrushansky al salone Ferramola: con musiche di Cajkovskij, Shostakovich e Stravinskij il solista ha incantato gli ascoltatori per la profonditĂ delle sue interpretazioni sorrette da una formidabile tecnica. (m.bizz.)

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on la viva forza della novitĂ spunta da dietro il sipario una faccia nuova per la Brescia spettacolare. Si tratta di “Colpi di scena!â€?, titolo di una stagione promossa da Eureteis e Orione e organizzata in collaborazione con Matel nell’accogliente casa del PalaBrescia. “Una collaborazione − dice il direttore artistico Vittorio Pedrali − nata tra soggetti che da anni lavorano sul territorio e che hanno deciso di cooperare per creare un cartellone dedicato all’intrattenimento intelligente e allo stesso tempo attento agli spunti per giovani e famiglieâ€?. Nove appuntamenti che spaziano dai musical alla riflessione sull’attuale societĂ italiana, dalla comicitĂ alla satira. Proprio l’affilata lama della satira sarĂ protagonista nella serata d’apertura di sabato 12 novembre con Marco Travaglio protagonista nell’inedito spettacolo “Anestesia totaleâ€? tra intermezzi musicali ed estratti di articoli di Indro Montanelli. Un filo satirico che tornerĂ anche lunedĂŹ 28 novembre, con “SĂŹ, sĂŹ, sĂŹ... oh sĂŹâ€? di Sabina Guzzanti, che per l’occasione porta in scena i personaggi che hanno animato la vita politica e civile di quest’ultimo ventennio tra aneddoti, personali e pubblici, indossando le maschere che l’hanno resa celebre come Bruno Vespa, Valeria Marini, Maria De Filippi, Lucia Annunziata, Massimo D’Alema. La settimana precedente, invece, doppio appuntamento (sabato 19 e domenica 20) con la sfilata

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Annalisa Benedetti per far sognare grandi e piccoli nella messa in scena rielaborata della classica storia targata fratelli Grimm. Il nuovo anno comincia all’insegna dell’impegno civile con “Itis Galileoâ€? di Marco Paolini, per riscoprire la storia di un uomo (Galileo Galilei) che ha avuto il coraggio di scuotere idee sin lĂŹ giudicate indubitabili. E in omaggio alla civiltĂ della nostra nazione, mercoledĂŹ 22 febbraio Ascanio Celestini affronterĂ con “Pro Patriaâ€? alcuni episodi salienti del 1849, anno in cui in Italia prende corpo il risorgimento repubblicano. Pochi giorni dopo (sabato 25 e domenica 26 febbraio) torna in scena “Peter Pan - Il musicalâ€?, spettacolo rivelazione delle passate stagioni, sempre con la verve di Manuel Frattini ma in una veste piĂš colorata e spumeggiante. GiovedĂŹ 15 marzo l’omaggio di Paolo Rossi a Dario Fo con “Mistero buffoâ€? rivisto in una versione pop, allontanandosi dall’originale il piĂš possibile per trasformarsi in un contenitore unico che l’attore di Monfalcone recita in maniera diversa in ogni data della sua tournĂŠe. Una lunga stagione che terminerĂ ufficialmente venerdĂŹ 27 aprile con “Songs from West Side Storyâ€?, musical in lingua inglese pensato per gli istituti di istruzione superiore. I biglietti sono in vendita da venerdĂŹ 23 settembre presso la biglietteria del PalaBrescia (via San Zeno 168) dal lunedĂŹ al venerdĂŹ ore 10/13 e 14/18.30 oppure sul circuito online www.greenticket.it

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on l’autunno alle porte sta per prendere il via la nuova stagione delle mostre a Brescia, anche quest’anno ricca di interessanti proposte. L’appuntamento è previsto per sabato 24 settembre, in occasione di apertura della “Settimana dell’arte a Brescia”. L’evento, promosso dell’associazione Gallerie di Brescia in collaborazione con il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei, si svolge in concomitanza con l’iniziativa ideata dal ministero dei Beni e delle attività culturali delle Giornate europee del patrimonio del 24 e 25 settembre. Saranno inaugurate 20 mostre nelle più importanti gallerie d’arte cittadine, che per l’occasione saranno aperte fino alle ore 24 di sabato. Porte aperte per musei, teatri e negozi, visite guidate gratuite a monumenti del centro storico fino alla mezzanotte previste invece nella giornata di sabato 1 ottobre per la serata di chiusura della Settimana. Uno stimolo in più dunque per vivere la città e andare alla scoperta dei suoi tesori d’arte, disseminati tra

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musei, vicoli e chiese. Annoverato il complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, è doveroso guardare al futuro con ottimismo, individuando strategie che possano far collimare diverse proposte di valorizzazione del patrimonio artistico del passato, del presente e del futuro. Ne è senza dubbio un esempio la mostra “Arte nell’Arte” in Santa Giulia, un viaggio alla scoperta delle opere d’arte di

ieri e di oggi provenienti da alcune gallerie componenti l’associazione Gallerie della città. Infine, da non perdere l’importante incontro che si terrà presso il Museo diocesano d’arte sacra martedì 27 settembre con il famoso critico d’arte e conduttore televisivo Philippe Daverio, dal titolo “Arte e sacro: un dialogo possibile?”, a conclusione del ciclo di conferenze sul tema della didattica delle immagini nella storia dell’arte.

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l cantautore rock Massimo Bubola sarà di scena sabato 24 settembre alle 21.30 nell’ambito della prima festa “Verso l’Altro”, in svolgimento dal 23 al 27 settembre ad Adro presso la Scuola Madonna della Neve. Una festa-forum dedicata al volontariato, alla quale partecipa con uno stand la nostra testata e che vedrà come protagonista anche il nostro direttore don Adriano Bianchi, coordinatore della tavola rotonda “Volontariato: mettersi in rete. La ricchezza della collaborazione” (il 24 settembre alle ore 18). Massimo Bubola è, tra i cantautori italiani, uno dei più attenti indagatori della dimensione spirituale dell’uomo. In particolare non ha mai nascosto la sua matrice cattolica, manifestata in diverse canzoni e ribadita in molti sue interviste. Massimo Bubola, per radici culturali e per tradizione famigliare, conserva dentro di sé questa spirito cristiano, che inevitabilmente infonde nei suoi brani. In “Fiume Sand Creek”, epica canzone scritta con Fabrizio De Andrè, viene descritto il massacro compiuto dagli yankies contro una tribù di

° ǯ pellerossa, un massacro dal quale nacque poi il film “Balla coi lupi”. Protagonista è il fiume Sand Creek, che potrebbe essere paragonato al Tigri o all’Eufrate di biblica memoria, che accoglie nel suo grembo le vittime innocenti di quella battaglia, paradigmatica di tutte le guerre. “Il cielo d’Irlanda”, scritta da Bubola e concessa a Fiorella Mannoia, ci racconta di un cielo speciale, che cela dentro di sé il mistero: “Il Cielo d’Irlanda è Dio che suona la fisarmonica, ci apre e ci chiude nel tempo della musica”. Un brano che diventa anche la chiave per comprendere la comunità irlandese, che si legò al cattolicesimo per difendere l’identità nazionale di fronte ai soprusi patiti dalla vicina Inghilterra. Uno splendido brano di Massimo Bubola

è “Niente passa invano”, che meriterebbe di essere riscoperto e considerato per quello che è, una delle più belle canzoni italiane in assoluto. Il messaggio di questa canzone è chiaro, nessuno è mai cresciuto attraverso una vita facile. L’unica scala conosciuta per capire qualcosa del mistero della vita è attraversare le fatiche e le difficoltà del quotidiano con l’immutata speranza in un futuro migliore. Struggente è “Un angelo in meno”, una canzone che tocca il tema dell’infanzia violata, mescolando esperienze personali e collettive. Descrive la sofferenza vissuta da chi patisce la perdita di una piccola vita, che se ne va senza preavviso e senza apparente pietà: “Oggi c’è un angelo in croce, oggi c’è un angelo in meno e nemmeno una luce”. La canzone che però mostra con maggior evidenza la forza del messaggio cristiano di Massimo Bubola è “Davanti a te”, un gospel dolce, cadenzato e avvolgente che pare una preghiera:“Davanti a te, o mio Signor, io poserò le mie chitarre e il mio fucile, davanti a te io scriverò tutto l’amore che ho perduto, mio Signor”.

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&RPH OHJJHUH LO PDQFDWR VXFFHVVR GL 0LVV ,WDOLD" Si è chiusa all’insegna del calo di ascolti la 72ÂŞ edizione di “Miss Italiaâ€?: 2,8 milioni di spettatori per la prima serata e 5 milioni di spettatori per la seconda. Un dato signiďŹ cativo che dimostra quanto sia sensibilmente scemato negli ultimi anni l’interesse del pubblico italiano per la celebre kermesse. Fino a qualche anno fa “Miss Italiaâ€? rappresentava uno dei punti di forza del palinsesto annuale della Rai, per fare un esempio nel 2007 le quattro serate dedicate all’evento non scesero mai sotto i 4 milioni di spettatori, per superare i 6 milioni nella serata ďŹ nale. Quest’anno la prima puntata, svoltasi domeni-

ca 18 settembre, è stata battuta dalla ďŹ ction “Dov’è mia ďŹ gliaâ€?, in onda su Canale 5‌ Il mondo della televisione è cambiato, i famosi programmi istituzionali che per decenni hanno trainato la tv nazionale si sono dovuti adeguare al trend generale e quando non ci sono riusciti hanno chiuso i battenti. Oggi l’intrattenimento che il pubblico vuole da uno spettacolo come “Miss Italiaâ€? non è piĂš la sďŹ lata delle bellezze italiane che si raccontano, fra vita quotidiana e aspirazioni per il futuro. Ciò che conta è il pettegolezzo, il gossip di superďŹ cie che fa tanto chiacchierare ancora prima che lo

spettacolo abbia inizio. L’edizione 2011 di Miss Italia ha fatto scalpore infatti con largo anticipo rispetto al giorno di messa in onda: la notizia in evidenza è stata l’esclusione dalla gara di alcune ragazze che in passato avevano posato per foto piĂš o meno sconvenienti. L’attenzione iniziale non era sulle miss in gara ma su quelle fuori concorso. Sotto i riettori quindi non c’era la ragazza della porta accanto che viene spinta dalla mamma a partecipare al concorso di bellezza, ma piuttosto un’esperta arrampicatrice sociale, pronta a scendere a compromessi pur di fare successo.

Dall’avvento della tv commerciale lo sfruttamento del corpo femminile è stato spesso l’unico lasciapassare esibito da molte trasmissioni per conquistare il grande pubblico. Ăˆ chiaro che, dopo 20 anni di varietĂ scosciati e reality show che mostrano centinaia di belle ragazze disposte a fare tutto o quasi per assecondare i riettori puntati su di loro, l’immagine della donna nel Belpaese si sia trasformata radicalmente. Un esempio su tutti: in questi giorni i cartelloni pubblicitari di una nota marca di abbigliamento italiana sono al centro di una protesta da parte di numerose associazioni di consumatori perchĂŠ

mostrano una donna che con ďŹ erezza afferma di essere una prostituta. Vere o fasulle che siano, le candide ragazze di “Miss Italiaâ€? che raccontano a un emozionato Fabrizio Frizzi la loro giornata tipo, salutando il ďŹ danzato e i genitori nel pubblico, non appartengono alla tv del 2011. Come tutta la tv politicamente corretta, anche “Miss Italiaâ€? nasconde un retroscena di faccendieri e approďŹ ttatori: nonostante sul palcoscenico tutti si diano un gran da fare per risultare innocenti e irreprensibili, dietro alle sfavillanti scenograďŹ e degli studi televisivi aleggia una ďŹ tta coltre di favoritismi, trabocchetti, ricatti.


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hiunque abbia partecipato, almeno una volta nella vita, a un’assemblea di condominio è in grado di comprendere da quale vulcano emotivo scaturisca “Il dio del massacroâ€?, il testo teatrale di Yasmina Reza (edito in Italia da Adelphi) dal quale è tratto “Carnageâ€? di Roman Polanski, che ha scritto la sceneggiatura insieme all’autrice. Ambientata in un salotto destinato a trasformarsi in “stanza delle tortureâ€?, la commedia drammatica della Reza – fin troppo meccanica nel suo procedere catastrofico – ha bisogno, per rendere al meglio, di quattro attori in gran forma. In Italia, l’hanno interpretata a teatro Silvio Orlando, Alessio Boni, Anna Bonaiuto e Michela Cescon, in un allestimento che ne amplificava i passaggi ridicoli. La misura che trova Polanski è piĂš spietata ed esatta, supera il grottesco per sprigionare un retrogusto di violenza che va forse perfino oltre le intenzioni della scrittrice. Nella parte affidata in Italia a Silvio Orlando, compare qui John C. Reilly, grande faccia d’attore “di seconda filaâ€?: con il suo ghigno impacciato, Reilly imprime al personaggio di Michael una carica di rabbia repressa che pervade ogni scena. Michael Longstreet è il padrone di casa. Lui

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e Penelope (Jodie Foster) accolgono nel loro appartamento i Cowen: Alan (Christoph Waltz) e Nancy (Kate Winslet), venuti a discutere una questione delicata. Durante una lite, il figlio dei Cowen ha colpito con un bastone il ragazzo dell’altra coppia, rompendogli due denti. Un gesto grave, sul quale però i genitori vogliono raggiungere un accomodamento educato. All’inizio tutto appare giĂ risolto e i Longstreet accompagnano sul pianerottolo gli interlocutori che stanno per andarsene. Ma basta una frase sbagliata per risvegliare il “dio del massacroâ€? che li risucchia nella stanza, innescando uno scontro verbale – e non solo – che spinge i protagonisti ad abbandonare lentamente le apparenze civili. Nella battaglia niente e nessuno si salva. I rapporti di campo mutano continuamente, chi un attimo prima

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era vittima si trasforma in carnefice, l’accusatore diventa accusato, tolleranza e democrazia vanno in pezzi, i matrimoni si rivelano pieni di crepe. Michael, goffo venditore di articoli per la casa, e l’avvocato Alan, difensore senza scrupoli di una multinazionale del farmaco, entrano in rotta di collisione per poi coalizzarsi nel riproporre gli eterni ritornelli che i maschi invocano contro le femmine. Tra le due donne, scatenate nella difesa dei rispettivi figli, la lotta procede senza esclusione di colpi; vinta, sullo schermo, da Kate Winslet, piĂš misurata della Foster nel disegnare il suo ritratto di moglie falsamente mite, che l’alcol trasforma in una tigre da salotto. Il magistero di Hitchcock è sempre visibile nei film di Polanski: “Carnageâ€? è stato avvicinato a “Nodo alla golaâ€?, nel quale il maestro del thriller rinchiudeva in una stanza due studenti assassini e il loro professore. Ma da sempre Polanski è abituato a creare meccanismi che spingono i personaggi fin oltre il limite della loro parte oscura, rivelando ciò che la societĂ fa sparire sotto il tappeto. Salvo, stavolta, concedere un barlume di irridente speranza: che i nostri figli possano diventare migliori.

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Dopo il successo dell’edizione 2010, torna a Brescia il “colloquium dentalâ€?, la rassegna fieristica congressuale per odontotecnici e dentisti, promossa da Assopadana-Claai. Il congresso internazionale “colloquium dental - 4° odontotecnicamadeinitalyâ€?, è in programma il 28 e 29 ottobre prossimi il padiglione fieristico di Brixia Expo. Assopadana-Claai ripropone l’evento affiancata da CNA Brescia, affidando l’organizzazione e la gestione a

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sempre anche la possibilitĂ di incontrare vecchi colleghi, favorirĂ lo scambio di opinioni, alimenterĂ discussioni sulle attuali tecnologie e faciliterĂ la nascita di nuove amicizie tra colleghi, anche stranieri. Tema del congresso: “Dalla protesi adesiva alla protesi avvitata. AttualitĂ protesiche e prospettive futureâ€?. Viene proposto anche quest’anno un programma eccellente con relatori di chiara fama internazionale provenienti da tutto il mondo.

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entodiecimila giovani specializzati all’anno. Ăˆ questo il fabbisogno delle aziende manifatturiere italiane: ogni nuova stagione all’appello del lavoro mancano migliaia di tecnici intermedi capaci di soddisfare la richiesta di professionalitĂ che arriva dal mercato. Una cifra che, se rapportata alla struttura produttiva bresciana, assume ancora piĂš importanza. Centinaia di posti di lavoro destinati a rimanere scoperti. Insomma, c’è la crisi, il “declassamentoâ€?, ma non si trovano neo diplomati altamente qualificati per coprire la domanda delle imprese. Un paradosso tutto italiano e bresciano, da superare all’insegna della sinergia tra scuola e lavoro. Con una garanzia in piĂš: l’assunzione, per 18 giovani selezionati, con un contratto di apprendistato in base all’articolo 50 del D.Lgs 276/03 e al tempo stesso il raggiungimento dell’attestato regionale di competenza di IV livello europeo, come “Tecnico

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to alle AttivitĂ produttive della Provincia di Brescia, guidato da Giorgio Bontempi, che hanno contribuito al finanziamento, circa 150mila euro, di questo particolare percorso di formazione, oltre, ovviamente, alle imprese bresciane che hanno aderito con entusiasmo all’idea: Metra Spa, Officine Meccaniche Rezzatesi, Cromodora Wheels, Santoni Spa, Valvosanitaria Bugatti Spa. Il contratto di apprendistato è rivolto a una fascia d’etĂ che va dai 18 ai 29 anni (e 364 giorni), in possesso di diploma di scuola media superiore, conseguito in istituti tecnici o professionali, con indirizzi specifici: meccanica, metallurgia, chimica, elettrotecnica ed elettronica. I candidati selezionati verranno poi destinati alle aziende. “E saranno assunti subito – ricorda Franco Gussalli Beretta, vice presidente di Aib per l’Education –. L’idea è assumere collaboratori di pregio, impegnarli per due anni in produzione,

favorendo la loro partecipazione retribuita a un percorso di formazioneâ€?. Adesso tocca alle candidature: i giovani diplomati possono rivolgersi al Centro di formazione Aib, 25030 Castel Mella, via G. Di Vittorio 18 entro il primo giorno di ottobre 2011. Il riferimento è la dr.ssa Claudia Cacciatore, coordinatrice dell’area apprendistato per il Centro (tel. 030.2786990 – mail: c.cacciatore@cfaib.it).

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Ăˆ stato sventato il blitz che voleva far arrivare sulle tavole degli italiani lo yogurt senza latte e senza alcuna informazione in etichetta. Nel corso di una recente audizione della Commissione Agricoltura della Camera era stato infatti avanzata la proposta di modificare le norme per consentire l’utilizzazione della polvere, in sostituzione del latte vero, per la produzione di un alimento naturale come lo yogurt. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti, come ricorda il presidente della federazione bresciana Ettore Prandini: “La modifica della norma – ricorda Prandini – sarebbe stata giustificata dalla necessitĂ di ridurre i costi di trasporto, poichĂŠ la polvere occupa meno spazio del latte frescoâ€?. Per Coldiretti, però, una tale modifica avrebbe comportato

un danno per i consumatori e per i produttori perchĂŠ avrebbe aperto all’utilizzo di polvere di latte a basso prezzo importata da Paesi extracomunitari invece del buon latte fresco delle nostre campagne. â€œĂˆ superfluo rimarcare – sottolinea il Presidente – come il danno sarebbe ingente per i produttori di Brescia e della Lombardia, prima provincia e prima regione per produzione di latte. Peraltro i consumatori non avrebbero alcuna possibilitĂ di distinguere in etichetta il prodotto industriale ottenuto dalla polvere di latte da quello tradizionaleâ€?. Il tentativo di colpo di mano, ricorda ancora Coldiretti, è solo l’ultimo capitolo di un processo che ha giĂ portato a profondi cambiamenti sulle tavole degli italiani all’insaputa dei consumatori.

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‘Â?…‡•‹‘ ‹ …ƒ”–ƒ ‘ †‹ •–‘ˆˆƒǤǤǤ •‡Â?’”‡ ‘„„› ° Si è svolta recentemente a Concesio in via Mazzini 28 l’inaugurazione del nuovo reparto Hobby di stoffe di Hobby di carta. Centinaia le esperte e i curiosi che hanno visitato il negozio, o per meglio chiamarlo, il “laboratorioâ€?, una vera ofďŹ cina di idee creative. All’opera l’intero staff di Hobby di carta, supportati da Manuela di Hft, esperta e competente nella spiegazione di tecniche, nell’utilizzo di strumenti e delle macchine da cucire Bernina, a disposizione per

i corsi. All’ingresso colpisce una vastissima selezione di oltre 1600 tessuti americani per il patchwork, decine di colori di panno lana, centinaia di ďŹ lati colorati per cucito e ricamo, per realizzare lavori di cucito creativo: cuscini, grembiulini per la cucina, presine, tovagliette all’americana, borse, complementi d’arredo, ďŹ no alla piĂš importante sďŹ da di uno scaldotto per il divano o addirittura una trapunta. Numerosi gli accessori a disposizione per realizzare ogni

progetto, libri e schemi da cui prendere spunto, centinaia di nastri in ogni sfumatura e bottoni, imbottiture‌ in programma numerosi corsi, da quello base per avvicinarsi all’uso della macchina da cucire, al recupero e riparazione di abiti, al cucito creativo. In negozio e sul sito www.hobbydicarta.it è disponibile l’elenco. Da Hobby di carta l’imperativo è fantasia e creativitĂ , colore e gioia di fare: migliaia le carte decorate per realizzare album fotograďŹ ci,

biglietti d’auguri e inviti, per decorare la tavola in occasioni speciali, per un dono da fare con le proprie mani, ancora piÚ prezioso e gradito. Centinaia sono gli strumenti a disposizione per facilitare il compito: perforatori, timbri e tamponi, mascherine, ceralacca e sigilli, stencil, colori acrilici, per tessuti e vetro, palle in polistirolo e plexiglass per il Natale, targhe in cotto e legno da decorare con country e decorative painting‌ un mondo tutto da scoprire.

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ontinua fino a domenica 25 settembre Progetto casa, la rassegna dell’arredamento, complementi di arredo ed edilizia che, tagliato il traguardo della 19a edizione, riporta al Centro fiera di Montichiari. Si tratta di un’esposizione articolata e completa del settore casa. Con i suoi 165 espositori, i cinque padiglioni e una superficie espositiva di 25mila mq coperti Progetto casa 2011 si conferma una manifestazione di successo, capace di intercettare le esigenze dei consumatori e delle aziende del territorio.

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ne settimana di apertura ha confermato gli ottimi numeri che, da anni, fanno di Progetto casa un evento molto atteso da aziende e consumatori – spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro Fiera di Montichiari –. Progetto casa 2011 è una vetrina completa del settore casa, con una panoramica a 360° di quanto propone oggi il mercato. Una fiera che coinvolge il grande pubblico e ripaga l’investimento delle aziende espositriciâ€?. Va ricercato proprio in questo equilibrio di fondo la ricetta vincente di Progetto Casa, una manifestazione che punta ogni anno su una formu-

ALLA MAP, NON SI ARRIVA PER CASO.

MAP CUCINE - ARREDI COMPLETI 25010 Borgosatollo (Brescia) via Bellini, 30 tel. 030 2702403 (r.a.) fax 030 2702031 www.mapcucine.it - info@mapcucine.it APERTO DOMENICA POMERIGGIO

la originale che sa coniugare tradizione e novitĂ . “Nell’edilizia di ultima generazione, cresce l’attenzione per le soluzioni che consentono un maggiore risparmio energetico - sottolinea ancora il direttore Ezio Zorzi -. Aumentano gli investimenti nell’edilizia sostenibile e nella qualitĂ delle abitazioni. Anche sotto questo profilo, Progetto casa offre una serie di proposte che hanno come denominatore comune la ricerca del confort e della massima funzionalitĂ â€?. L’offerta di Progetto casa 2011 spazia dalla piĂš vasta gamma di arredi al comparto legato ai complementi d’arredo e alle soluzioni studiate per migliorare la vivibilitĂ e la funzionalitĂ dell’ambiente domestico. “I punti di forza di Progetto Casa sono la varietĂ dell’offerta espositiva, la capacitĂ di rispondere alle esigenze dei consumatori finali, il legame forte con il territorio e con il tessuto produttivo bresciano – dichiara invece Salvatore Culcasi, re-

sponsabile commerciale dell’evento –. Oltre ad offrire una panoramica delle proposte piĂš classiche, la fiera si rivolge anche a quanti cercano un modo nuovo di concepire la casa, con proposte legate alla domotica e alle nuove tecnologie che migliorano il confort e i consumi energeticiâ€?. Da un punto di vista commerciale, l’edizione in corso di Progetto casa si attesta sui risultati dell’edizione dello scorso anno, sono ancora considerazioni di Culcasi. “In una fase congiunturale molto difficile – afferma il responsabile dell’evento – si tratta di un risultato importante che premia i nostri sforzi e conferma la validitĂ di una fiera con queste le caratteristicheâ€?.L’appuntamento con Progetto casa 2011 continua, dunque, al Centro fiera di Montichiari (Bs) il 23, 24 e 25 settembre, con i seguenti orari: venerdĂŹ 23, dalle 15 alle 21; sabato 24 e domenica 25, dalle 10 alle 21.

CENTRO FIERA DI MONTICHIARI - BS 17-18-19 / 23-24-25 settembre 2011 Chi arriva alla Map sa cosa sta cercando. I nostri clienti cercano sempre una cucina veramente su misura, personalizzabile sui loro gusti, garantita da un’azienda presente dal 1960 nelle case bresciane. La nostra politica aziendale segue gli obiettivi di serietĂ e trasparenza: da noi trovate, oltre a tre piani di cucine, chiarezza su prodotti, servizi e prezzi. Da sempre realizziamo preventivi chiari e contratti dettagliati e “senza sorpreseâ€?, con rilievo misure ed installazione eseguiti da personale specializzato. Tutto con la garanzia di un’assistenza post-vendita sempre al servizio del cliente. Fidatevi della Map: oltre 25.000 famiglie possono garantire sulla qualitĂ del nostro lavoro.

ORARI SABATO 17 ore 10 - 21

VENERDĂŒ 23 ore 15 - 21

DOMENICA 18 SABATO 24 ore 10 - 21

ore 10 - 21

LUNEDĂŒ 19

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ore 15 - 21

ore 10 - 21

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•‹Ž Â? …‡Â?–”‘ ƒ––‡Â?–‘ ƒ –—––‘ …‹Ö …Š‡ ”—‘–ƒ ƒ––‘”Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â”Â‡Â†Â‘ Il Csil (Centro studi industria leggera) è un centro indipendente di ricerca economica e di consulenza per lo sviluppo, fondato a Milano nel 1980, su base cooperativa, da un gruppo di economisti ed esperti con diverse specializzazioni. Il punto focale d’interesse del Centro è l’innovazione come processo continuo e motore dello sviluppo economico. In particolare il centro studi è specializzato nello studio

dei fattori competitivi e dei vantaggi comparati nei cluster locali e settoriali di piccole e medie imprese; nei processi di crescita basati sulla conoscenza, sull’innovazione e sulla internazionalizzazione, nella valutazione di progetti e politiche pubbliche per lo sviluppo, con particolare riguardo alle politiche regionali. Offre servizi di ricerca e di consulenza sui processi di sviluppo economico e di impresa, con la capacità di

guardare in modo integrato sia alla dimensione micro (i contesti locali, la piccola-media impresa) sia alla dimensione macro (gli studi paese, gli scenari globali, le previsioni basate su modelli econometrici, le politiche pubbliche per lo sviluppo). Il Centro negli anni ha dedicato una grande attenzione al settore dell’arredamento, realizzando una serie di ricerche messe poi a disposizione degli operatori del settore.

Tra gli studi piĂš interessanti quello sul mercato italiano dei mobili per cucina, quello della distribuzione dei mobili nelle province italiane, quello del mercato italiano delle camere per ragazzi Interessanti, per chi opera nel settore, gli studi che il Csil ha elaborato sul mercato dei mobili per ufďŹ cio, dei mobili e degli accessori per il bagno, degli arredi per esterno e degli arredi conctrac.

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e parole ad inizio anno erano : lieve, modesta, lenta, difficile, e si riferivano alla ripresa economica, globale che, in Italia, si prospettava in salita e senza particolari aspettative: una analisi che fatta su un piano generale ma anche su singoli settori economici, compreso il comparto dell’arredo. I dati erano stati elaborati da Csil, il Centro studi industria leggera e riassunti nei rapporti “World Furniture Outlook 2011â€? e “Rapporto di previsione sul settore del mobile in Italia nel 2011â€?, che delineavano nei primi giorni dell’anno una visione ampia e insieme dettagliata dello scenario mondiale e nazionale del settore. Il consumo mondiale di mobili, valutato a prezzi di produzione è di circa 340 miliardi di dollari Usa, con un grado di apertura dei mercati (cioè il rapporto fra importazioni e consumi) attualmente dell’ordine del 27%. I principali Paesi importatori di mobili sono Stati Uniti (principale motore della cre-

scita mondiale fino al 2007, in calo nel 2008 e 2009, in ripresa dal 2010), Germania, Francia e Regno Unito. Tra i paesi esportatori di mobili, a fianco dell’Italia ci sono anche Germania e Polonia. Sino al 2005 l’Italia deteneva il primato di principale esportatore di mobili nel mondo,

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di mobili aveva registrato, nel 2010, una timida ripresa (+1,5% rispetto all’anno precedente calcolata a prezzi costanti), sicuramente non sufficiente a ritornare ai livelli produttivi ante-crisi. Sul mercato interno l’incremento era stato spinto sia dagli incentivi statali accordati ai mobili per cucina sia da un’inflazione settoriale praticamente nulla. Sul fronte dell’export, invece, la domanda di mobili italiani ha segnato un recupero modesto, con segnali incoraggianti dal mercato statunitense. Nel corso del 2011, invece, l’Italia ha risentito dell’incertezza che contraddistingue la ripresa dell’economia a livello mondiale. Le famiglie italiane hanno mantenuto ancora il piede sul freno, mentre per quel che concerne il commercio estero il settore mobili ha conosciuto solo un minimo incremento. Il settore, in sostanza, sta attraversando ancora una fase di debolezza, penalizzante per le aziende che nell’ultimo biennio hanno dovuto comprimere i margini per restare sul mercato.

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Si intitola “Una partita in famigliaâ€? la manifestazione promossa dalla Associazione famiglie numerose e che vedrĂ in campo la Nazionale famiglie numerose e la Nazionale italiana attori. La partita di calcio è in programma sabato 24 alle 15,30 al San Filippo a Brescia (nella foto). Sul prato verde si cimentano anche vecchie glorie del calcio come Spillo Altobelli e star del cinema e della tv oltre a tanti padri di famiglia.

Il torneo vuole essere anche un modo per rilanciare a livello locale e nazionale il tema della famiglia e le problematiche legate alla gestione di nuclei numerosi. Durante il pomeriggio saranno inoltre aperte le iscrizioni ai corsi di avviamento allo sport per i ragazzi, con uno sconto del 60% per quelli provenienti da famiglie numerose. Al termine, merenda con le famiglie dell’Associazione.

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e c’era bisogno di una risposta positiva, ebbene si: mister Scienza può essere soddisfatto di questo Brescia. La conferma è arrivata dal big match di lunedĂŹ scorso a Torino. Uno 0-0 di carattere, grinta e cuore. Un pareggio di sofferenza ma che ha evidenziato l’unitĂ di un gruppo che è tornato ad essere coeso. Senza gli indisponibili Zambelli e Vass, con Berardi acciaccato e Martinez e Cordova fuori rosa, le Rondinelle hanno dimostrato che – nonostante la coperta sia cortissima – sanno fare di necessitĂ virtĂš sacrificandosi alla causa. Nella ripresa è arrivato anche lo stop di Zoboli (uscito in barella per un trauma distorsivo al ginocchio destro) oltre ai crampi di El Kaddouri. La difesa è sempre in emergenza ma pare non essere un problema e rispolvera un DaprelĂ al posto di Dallamano in crescita. Brescia che continua ad essere la squadra meno battuta della serie B e a Torino l’incerto De Maio (spedito nel catino di Frosinone lo scorso anno a farsi le ossa) si è eretto ad autentico muro al centro del reparto arretrato. Anche Leali, tornato fra i pali e cresciuto a pane e consigli del piĂš esperto Arcari, di partita in partita migliora per la felicitĂ di Gino Corioni al quale brillano gli occhi ogni volta che un ragaz-

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zo del settore giovanile cresce e sale di quotazione. Praticamente perfetto nell’Olimpico granata, davanti a 18mila spettatori rabbiosi e calorosi. Una sola incertezza per il portierino di origini mantovane, poi ha sfoderato qualità e talento nelle conclusioni a fil di palo (seguendo sempre la traiettoria) e soprattutto nelle palle alte che spiovevano da ogni dove. In avanti

c’è poco da fare: se Jonathas è in difficoltĂ o ingabbiato non si può chiedere a Feczesin un sacrificio ulteriore. Allora ecco che ti spunta la sorpresa Juan Antonio Ignacio. Dietro le punte è lui il jolly che mette il giusto pepe mixato ad imprevedibilitĂ . Mister Scienza continua a predicare umiltĂ , a tenere “l’asticella e il profilo bassiâ€?. Sabato prossimo la sesta giornata di

campionato (ore 15): Brescia imbattuto, secondo ad un solo punto dalla nuova capolista Sassuolo. Con tutto rispetto per gli emiliani, la vetta potrebbe non durare molto. E allora pronti ad approfittarne giĂ con il Cittadella per riprendersi un primato meritatissimo. Al Rigamonti potrebbero non esserci Zoboli oltre a Zambelli. Il capitano – come lo stesso Scienza ha ribadito – “è un giocatore che non si può regalare a nessunoâ€?. Vass, invece, potrebbe rientrare e bisognerĂ capire il destino di Cordova e Martinez che proseguono a non rientrare nei piani del club di via Bazoli. Anche se, soprattutto il secondo, in un momento di difficoltĂ numerica in difesa potrebbe fare comodo. Anche il cileno, magari per una delle sue punizioni al vetriolo. Sta di fatto che Scienza cercherĂ di proseguire con il motto “squadra che vince non si cambiaâ€?. Allora avanti cosĂŹ; sognare – in fin dei conti – non costa nulla.

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&DOYLVDQR XOWLPL WHVW SULPD GHO ULWRUQR Ultimi test per il Cammi Calvisano al ritorno nel massimo campionato di rugby dopo due anni di assenza. Sabato 24, ghiotto appuntamento a Prato contro i padroni di casa, una delle squadre di categoria che si è particolarmente rinforzata durante l’estate. In questo caso l’inizio è alle 15. A seguire, il 30 settembre, trasferta a Mogliano con inizio alle 19,30. Dall’8 ottobre, poi, si comincerĂ a fare sul serio con il debutto in Campionato in quel

di Padova contro i Campioni d’Italia in carica del Petrarca (ore 16). Esordio casalingo sette giorni dopo con il Reggio, a seguire la trasferta di Mogliano e il S. Gregorio in casa. Poi sosta di un mese e ripresa nel week end del 26 e 27 novembre a Roma contro la Lazio (cambio d’orario, alle 15), doppia sďŹ da al San Michele con Rovigo in casa e Crociati. Breve sosta natalizia e dopo l’Epifania girone d’andata che si chiuderĂ con la trasferta a Prato e

il match interno di ďŹ ne gennaio contro l’Aquila. Ritorno che prenderĂ il via dal 4 febbraio sempre alle 15. La stagione regolare si chiuderĂ a metĂ aprile, a seguire le semiďŹ nali play off (andata 28 e 29, ritorno 5 e 6 maggio) con la prima classiďŹ cata che incontrerĂ la quarta mentre la seconda la terza e le vincenti che si contenderanno lo scudetto il 12 e 19 maggio con l’eventuale bella il 26 maggio. Gara 1 si disputerĂ sul campo di casa della

ďŹ nalista peggio classiďŹ cata al termine della stagione regolare mentre gara 2 e l’eventuale gara 3 si giocheranno sul campo della ďŹ nalista meglio classiďŹ cata. â€œĂˆ una sďŹ da che ho accettato volentieri, sono soddisfatto dei giocatori che la societĂ ha messo a disposizione – conďŹ da il tecnico Andrea Cavinato – siamo consapevoli che sarĂ un campionato difďŹ cileâ€?. Ed ora la parola al campo. L’attesa è ďŹ nita: dall’8 ottobre si ricomincia.


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il percorso provinciale e regionale nella categoria Medium dovranno partecipare solo ed esclusivamente alle gare Csi. Qualora dovessero prendere parte a gare di federazione o di altri enti saranno trasferiti nella categoria Large. Per l’organizzazione delle gare ogni prova sarĂ distribuita su due ďŹ ne settimana. Il primo per la categoria Medium, il secondo per la categoria Large. Per il calendario provinciale bisogna attendere le date delle prove regionali.

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i avvicina l’appuntamento del Gran premio nazionale toscano dell’1 e 2 ottobre, ma le ruote dei ciclisti del Csi restano ben ancorate a terra. Settembre è un mese ricco di appuntamenti, carico di solidarietĂ , passione sportiva e sano agonismo. La due giorni ciclistica si è aperta sabato con il tradizionale appuntamento che vede il Team Loda Millennium impegnato in iniziative benefiche per trovare fondi alla ricerca contro l’Alzheimer. Nel primo pomeriggio si è svolta una passeggiata cicloturistica nel centro storico di Brescia, poi una scalata sulla Maddalena valevole come ultima tappa del Loda Tour, dove Fabio Moreschi del Team Loda Millennium ha sbaragliato la concorrenza di 170 atleti. Domenica la giornata ciclistica si è sviluppata su due fronti: a Muscoline ha tenuto banco il 12° Gran premio Borgognoni, che ha visto alzare le braccia al cielo Codenotti del Team Jolly Wear, quindi Pizzoferrato del Borgosatollo Cycling. Tappa da incorniciare anche quella di Pompiano, dove si è disputata la 1ÂŞ edizione della Pompiano Mtb Race: il primo dei 120 concorrenti a tagliare il traguardo è stato Alessandro Scotti (Mtb Iseo Racing). Le ruote, nel frattempo, non smettono di girare e si preparano alla cronometro a terzetti di sabato a Ca-

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co di successi del Fuorimisura, che schianta con un poker Rovizza e, dopo la doppietta della scorsa stagione, inizia il nuovo anno sollevando al cielo il primo trofeo stagionale. Intanto, la regular season ha avuto inizio con le gare d’esordio del primo turno di coppa Leonessa. Partenza a razzo del Buffalora, che travolge 7-1 il Borgosatollo. A valanga anche il Pompiano, che rifila un 4-1 al Collebeato. Raffica di gol anche in Lovers – Mosaico (4-4) e Falegnameria Teraroli – Pizzeria Ducos Komit (3-3). Successi di misura per Poncarale e Lodrino, che s’impongono 2-0 e 1-0 su Rizzi & Lussignoli Calcinato e Lanzini Illuminazione.

LEONESSA

PROMOZIONE LEGA 2

SEGUI CON NOI IL CAMPIONATO E LA COPPA ITALIA! COPPA ITALIA R.Emilia VS Basket Brescia Sabato 24 settembre mbre h 20 20.30 0.30 IN DIRETTA TTA

La radio dello sport bresciano sms: 3383636104 - redazione@radiovoce.it


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Grazie a mons. Monari per l’omelia su Martinazzoli Egr. direttore, vorrei tramite “Voceâ€? ringraziare vivamente il nostro vescovo Luciano per la bellissima omelia tenuta in Duomo in occasione dei funerali dell’on. Mino Martinazzoli. Pur avendolo conosciuto poco, come da lui dichiarato, ha centrato in pieno la personalitĂ di Mino, dando a tutti una lezione di alta politica. Ancora una volta è emerso il suo costante impegno a collegare la Parola di Dio alla realtĂ attuale, come già è avvenuto nelle Lettere pastorali e, non da ultimo nella recente lettera: “Stranieri, ospiti, concittadiniâ€?. Il vescovo Monari ci richiama ad un maggior impegno e coerenza anche per non vanificare quello che i nostri avi scrissero sulla Loggia e che Paolo VI, incontrando i bresciani non dimenticava mai di citare. Grazie e che Dio ci conservi ancora per tanti anni il vescovo Luciano. Fortunato Ferretti

PerchÊ partecipare alla marcia Perugia-Assisi Egr. direttore, vorrei invitare a partecipare alla marcia della pace Perugia-Assisi del prossimo 25 settembre a 50 anni dalla prima organizzata da Aldo Capitini. Quest’anno, secondo me, dobbiamo arricchirla, di idee, di contenuti e di proposte, ricordando il momento difficile che stiamo attraversando, con molteplici problemi umani, sociali di tante persone in Italia e nel mondo. Giovani e meno giovani disoccupati, vivono il dramma di non

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trovare un posto di lavoro, tantissimi lavoratori vivono nella precarietĂ . Il diritto al lavoro è saltato, il diritto allo studio, alla salute, all’assistenza, sono messi a rischio dalle scelte dei tagli fatti dal Governo italiano, famiglie messe sempre piĂš in difficoltĂ , non c’è la fanno piĂš ad arrivare a fine mese, gente senza una dignitosa sistemazione, senza casa, aumentano sempre piĂš gli anziani soli e abbandonati, i diversamente abili trascurati, la dignitĂ delle persone viene sempre meno rispettata. Mafie, corruzioni, evasione fiscale, sempre piĂš diffuse e forti. Ingiustizie sociali in aumento, ricchi sempre piĂš ricchi, poveri sempre piĂš poveri. Nel mondo milioni di persone muoiono di sete, di fame, di malattie infettive e per le guerre in corso. Per questi e tanti altri problemi, italiani e mondiali, andiamo in tanti il 25 settembre 2011 alla marcia della pace, per fare sentire con forza la propria voce, per stimolare il risveglio delle coscienze. Chiedere al Governo italiano, che la crisi economica e sociale, che stiamo attraversando, la devono pagare prima di tutti quelli che l’hanno creata, poi vanno fatte scelte eque e concrete, chi ha di piĂš deve pagare di piĂš. Mi sembra che sia giusto introdurre una patrimoniale sui capitali immobili e non, sul tenore di vita. Combattere le societĂ di comodo che tanti italiani tengono nei paradisi fiscali all’estero. Taglio drastico delle spese militari. Combattere severamente l’evasione fiscale. Combattere gli sprechi. Introdurre gradualmente l’obbligo di pagare tutto con carta di credito. Dimagrimento degli stipendi dei dirigenti di aziende pubbliche e private, di giornalisti,

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di presentatori, allenatori, giocatori, piloti di auto, moto e di tante altre categorie di professionisti, non è piĂš possibile tollerare, che queste categorie prendono fior di milioni e che invece tanti lavoratori e pensionati, prendono uno stipendio da fame, ancora peggio per chi non ha un posto di lavoro. Poi bisogna prendere in mano la nostra bella Costituzione, leggerla, difenderla, farla applicare e rispettare che è la migliore del mondo. Certo per fare questo e altro ci vorrebbe un Governo di responsabilitĂ nazionale, con dentro persone piĂš credibili di quelle che ci sono nell’attuale, oneste, competenti, responsabili, con l’obiettivo del bene di tutti, a servizio dei cittadini per il bene comune. A livello mondiale chiedere, l’abolizione dell’interesse sul debito pubblico, che i Paesi poveri hanno nei confronti dei Paesi ricchi e mandare piĂš aiuti economici per favorire lo sviluppi nei propri Paesi. Chiediamo alla marcia della pace con forza, di non mandare armi ai Paesi poveri, ma di mandare attrezzature, macchinari, per favorire lo sviluppo dell’agricoltura, per fare pozzi, per irrigare terre aride e renderle coltivabili. Chiediamo la cessazione di tutte le guerre in corso, che fanno solo distruzione e morte, dobbiamo lavorare tutti per evitarle. Poi dobbiamo pensare sognare in grande, con un obiettivo da raggiungere, che l’Onu possa in un futuro vicino, diventare il governo mondiale, che possa poi gestire meglio i conflitti le tensioni tra Stati. Possa anche gestire la globalizzazione dei diritti umani, sociali, di soli-

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darietĂ , di uguaglianza. Di giustizia sociale, di democrazia, di libertĂ e di pace. Tutto questo dobbiamo portarlo avanti, a gran voce alla marcia della pace Perugia-Assisi e tutti i giorni in ogni luogo. Dobbiamo contribuire a risvegliare la voglia di fare e di partecipare, di essere protagonisti. Secondo me ognuno in questa societĂ , deve fare la propria parte, con scienza e coscienza, con onestĂ e responsabilitĂ , dentro la storia, per contribuire a costruire una societĂ piĂš giusta, piena di diritti doveri e di valori veri, poichĂŠ la storia la facciamo noi, la storia siamo noi. Francesco Lena

Il pensierino sulla religione di suor Francesca Egr. direttore, le affido un piccolo contributo a proposito del corsivo di Francesca Bernacchia, sul numero 34 di “Voceâ€?. Arditamente, si esprimeva cosĂŹ un mistico medievale: “Se cerchi Dio con un metodo, tieni il metodo, ma perdi Dioâ€?. Ancora arditamente, asseriva: “Prego Dio perchè mi liberi da Dioâ€?. Leggo e interpreto (forse anch’io...arditamente?): attenzione, noi tutti, a cercare di “mettere le maniâ€? su Dio. Qualora infatti la religione fosse un mezzo che ci dĂ questa folle sicurezza e dunque finisca per isolarci nell’egoriferimento piĂš infernale (poichĂŠ paludato di religiositĂ ) ...beh sarebbe davvero il caso di pregare Dio che dalla religione ci liberi, per farci nuovamente disponibili all’eterna sorpresa del Suo incontro. Giammaria Manerba

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Le posizioni di don Villa Egr. direttore le chiedo un po’ di spazio in considerazione all’intervento apparso su questo settimanale n. 34 in merito alla presa di posizione del nostro vescovo mons. Monari nei confronti di don Luigi Villa che passa il suo tempo da anni a scrivere e diffondere calunnie e falsitĂ nei confronti del Concilio Vaticano II, contro Paolo VI e Giovanni Paolo II riservandone una dose anche a non pochi ecclesiastici. Se poi qualcuno di questi ultimi ha avuto modo di prestare la propria opera liturgica come ha fatto compiutamente mons. Ivo Panteghini per la realizzazione della nuova chiesa parrocchiale di Padergnone, scopro dalla rete informatica che i padergnonesi cosĂŹ giustamente orgogliosi come me di aver contribuito a costruire la loro nuova chiesa hanno per don Villa costruito, invece, a loro insaputa un tempio massonico-satanico, dando ad ogni suppellettile, dalla croce alla fontana, all’altare e perfino alle piante esterne un loro significato con dei specifici numeri che giustificherebbero la dissacrazione. Appare del tutto evidente lo stupore della comunitĂ e quindi le sollecitazioni al nostro parroco per avere confortanti risposte e soprattutto perchĂŠ a queste farneticazioni che provengono da un prete della stessa Chiesa nessuno abbia mai dato una concreta risposta di smentita che in parte è pervenuta dal nostro parroco quando alla fine di una lettera alle famiglie ha scritto: “La nostra nuova chiesa del Cristo Risorto, non solo rispet-

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ˆ‡•–ƒ †‡ŽŽǯ ta le esigenze dell’edificio di culto e dei sacri riti, ma è anche molto bella e piacevole nella sua architettura, attraverso la quale esprime in modo sublime la Speranza che a partire dalla Pasqua di GesĂš, ha cambiato in modo unico e definitivo le sorti dell’uomo e dell’universo interoâ€?. Questo è quello che pensa tutta la comunitĂ di Padergnone, ma che tuttavia rispetto alle eresie e alle farneticazioni di un prete infangatore non ha mai compreso il pubblico “silenzioâ€? della nostra diocesi se non l’apprezzamento della significativa presenza del nostro Vescovo quando nel novembre 2007 venne in visita alla nostra parrocchiale a testimoniare la contrarietĂ alle farneticazioni che da poco erano state pubblicate sul mensile del prete inquisitore che con i suoi accoliti corrispondenti si ergono a cavalieri che da par loro il Signore avrebbe chiamati per riportare la Chiesa sulla via della veritĂ , che solo loro pensano di avere in tasca. Ma giustamente al prete che pensa davvero di essere l’unto del Signore il nostro Vescovo fa presente che: “Bisogna davvero avere un’alta coscienza di sĂŠ per pensare di vedere meglio di tutti e di rappresentare meglio l’impulso dello Spirito Santoâ€?. Un apprezzamento e ringraziamento al vescovo Monari di aver reso pubblico attraverso il suo intervento il pensiero ufficiale e la presa di posizione della nostra diocesi rispetto alle calunnie e alle falsitĂ che vengono e sono state scritte. Se non altro i parrocchiani di Padergnone saranno meno disorientati. Alessandro Ferrari

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Un sos da Rukago in Africa Egr. direttore, suor Rina Cucit nasce a Cormons (Gorizia) nel 1933. Nel 1960 entra nella famiglia religiosa delle Suore maestre di S. Dorotea a Brescia, ma nel profondo del suo cuore risiede un grande amore per le missioni. Nel 1967 viene inviata nella Missione di Rukago, in Burundi; qui le viene affidato il compito della formazione della “donna africanaâ€?. DĂ inizio al “foyerâ€? e all’“atĂŠlierâ€?, luoghi privilegiati per la formazione delle giovani donne, e le rende autonome a svolgere un lavoro. Le guerre e le lotte la costringono, come del resto tutti i missionari, ad emigrare in altri Paesi dove, nonostante le difficoltĂ , inizia altre Missioni. Solo dopo dieci anni ritorna a Rukago e rilancia il “foyerâ€? e l’ “atĂŠlier’’. Intuisce la necessitĂ di fondare una scuola pedagogica superiore unitamente a una casa di accoglienza per le giovani studenti, convinta che la “promozione della donna sarĂ la salvezza del Burundiâ€?. Ora, a distanza di anni, ed anche per le nuove esigenze statali e l’aumento del numero degli alunni, la scuola necessita di interventi di manutenzione e di ristrutturazione. Siamo quindi alla ricerca di aiuti economici e, nonostante le difficoltĂ del momento, siamo certi che prima di Natale, potremo consegnare alla Madre generale, in una cerimonia che andremo a organizzare, l’importo necessario al nuovo progetto.

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Somma prevista 20mila euro. Per questo ci rivolgiamo a voi, sicuri di una risposta positiva. Per informazioni, contattare il numero 3292251448. Giovanni Savelli

Una giornata a Shalom Egr. direttore nella settimana tra la fine di agosto e l’inizio di settembre mi trovavo a passare dalle parti di Rovato, Cologne, Palazzolo sull’Oglio. Lungo le strade di questo paese la mia attenzione si è soffermata su alcuni cartelli che indicavano la festa per i 25 anni della ComunitĂ Shalom. Avevo tempo e cosĂŹ, incuriosita, ho seguito le indicazioni e sono arrivata in questa grande cascina che per l’occasione, ho scoperto poi, era aperta a tutti giorno e notte. Sono stata colpita dalla organizzazione, dal dinamismo dei giovani, dalle innumerevoli iniziative messe in campo per l’occasione. Ho anche avuto la fortuna di ascoltare un intervento della sua fondatrice nonchĂŠ direttrice, suor Rosalina. Per quel poco che ho potuto capire, una donna animata da una grande Fede e dotata di un notevole carisma. Non ho però potuto fare a meno di rimanere stupita e, le confesso, anche un po’ infastidita da un certo linguaggio, diciamo pure “coloritoâ€?, che ho ascoltato dalla voce della suora: forse anche i religiosi devono adeguarsi ai tempi? Al termine della mia visita ho ritirato la brochure che descrive la ComunitĂ e le sue molteplici attivitĂ . Nel paragrafo dedicato ai Progetti però, non ho letto nulla

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circa il reinserimento nella societĂ civile dei ragazzi al termine del loro periodo di recupero. Personalmente credo che questo sia l’obiettivo ultimo di ogni ComunitĂ e non descrivere come esso avviene, dopo aver illustrato tutta una serie di valori e aspetti condivisibili del percorso riabilitativo, lascia nel lettore alcuni interrogativi. Un’ultima perplessitĂ . Oggi, a quanto riporta la brochure, la ComunitĂ Shalom conta oltre 300 ospiti tra ragazzi e ragazze distribuiti in tre strutture. Leggo però che per un numero cosĂŹ importante gli operatori sono solamente quattro. Il che significa un operatore per non meno di 75 ragazzi. Letta la complessitĂ dei problemi che la ComunitĂ Shalom affronta con i suoi ospiti, il numero di operatori appare anche agli occhi di un profano molto esiguo. Se a questi numeri si aggiunge poi che ogni anno vengono effettuati 500 colloqui per ragazzi che chiedono di entrare in ComunitĂ (nota sempre riportata sulla brochure) la domanda sorge spontanea: come fanno? Serena Malossi

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