La Voce del Popolo 2011 39

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Tutti la desiderano, ma quanti sono disposti ad accettarne il prezzo? Nella Liturgia risentiamo la consegna di GesĂš: ÂŤVi lascio la pace; vi dò la mia paceÂť. Sappiamo che la pace sgorga dalla Croce di GesĂš ed è donata la sera di Pasqua. ÂŤPace a voi!Âť è il saluto del risorto. Ma come essere in pace in mezzo alle difficoltĂ quotidiane, alle incomprensioni, allo stress, provocatoci talora anche dalle persone che ci vogliono bene? (non parliamo poi di quelle che ci vogliono male!). S. Margherita Maria, mistica ben radicata nella realtĂ (memoria facoltativa il 16 ottobre, quest’anno “assorbitaâ€? dalla domenica) indica la strada del Cuore di GesĂš, che lei ha percorso con entusiasmo. La santa esorta: ÂŤCercate di conservare la pace del cuore, che supera qualsiasi tesoroÂť. Con quali strumenti? ÂŤIl mezzo per arrivare a questo consiste nel non avere piĂš volontĂ propria, ma quella di questo Cuore divino al posto della nostraÂť. ÂŤSia fatta la tua volontĂ Âť chiediamo al Padre. ÂŤSia fatta la tua volontĂ Âť chiediamo al Signore GesĂš, e la potremo accogliere confidando nella misericordia infinita del suo Cuore.

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Brescia. La salute al tempo della crisi

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ÍšÍ Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹Âƒ Centro salesiano. Un’offerta formativa aperta a tutti

Í›Í Â—ÂŽÂ–Â—Â”Âƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Camisasca. La famiglia porta grande speranza

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͜͜ …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ Agricoltura. Meno quantitĂ , piĂš qualitĂ per l’uva

ÍœÍ? ’‘”– Brescia calcio. Piacere mi presento, ma ci conosciamo giĂ

ƒ˜ƒ‰Ž‹‘ Â?‘”–ƒŽ‡ Decine di giornali rischiano la chiusura. Migliaia di posti di lavoro sono in bilico. Eppure questo fatto non fa notizia. Le emittenti nazionali e i grandi quotidiani ignorano il pericolo incombente. L’opinione pubblica, distratta dal vento anticasta, considera ogni tipo di intervento statale insopportabile e da eliminare. Stiamo parlando dei contributi all’editoria, un correttivo al mercato dell’informazione introdotto nel nostro ordinamento nel 1981, ma con origini molto piĂš

lontane. Nobile l’intenzione del legislatore: favorire il pluralismo in un settore delicato e decisivo come quello dei mass media. Inoltre, l’agire dello Stato in questo settore diventa un correttivo della distribuzione delle risorse pubblicitarie per lo piÚ orientate verso i maggiori network. Tutto questo impianto ora viene messo in discussione. Nessuno desidera che si mantengano privilegi che suonerebbero del tutto stonati, ma occorre agire con sobrietà , rigore ed equità . La gravissima crisi in atto ha ridotto in maniera drastica le risorse a disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri da cui dipende il Dipartimento per l’editoria. I fondi per l’anno in corso sono il 50 per cento rispetto a quelli

del 2010, giĂ diminuiti del 10 per cento, in una successione senza soste di erosioni. Delle 189 testate che fanno capo alla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), circa la metĂ beneficia di tali aiuti governativi, per un totale che non arriva a quattro milioni di euro. Si tratta di briciole per il bilancio statale, eppure molto importanti, se non decisive, per diversi nostri giornali. Veniamo da un 2010 terribile che ha costretto numerosi periodici a confrontarsi con l’improvviso aumento della tariffe postali del primo aprile dello scorso anno. Molti hanno tremato, ma tutti hanno retto all’urto imprevisto. Ora un’altra tegola si abbatte su tanti giornali, e noi siamo tra questi. C’è una parte di Paese che non fa notizia, ma che ogni giorno vive, opera, soffre,

si danna l’anima per fornire una prospettiva positiva a un presente quanto mai incerto. A questa parte d’Italia ogni settimana diamo voce. Una voce che magari non arriva nei piani alti dei palazzi, ma che accompagna l’esistenza delle borgate, dei paesi di montagna, delle mille cittĂ di provincia di cui quasi mai ci si occupa. Togliere l’ossigeno a questi fogli (oltre a noi a diversi “giornali di ideeâ€?) significherebbe mettere il bavaglio al territorio, da sempre un’immensa risorsa per questo nostro Paese. Ci auguriamo che nessuno voglia assumersi la responsabilitĂ di mettere il silenziatore anche a uno solo di questi giornali. Per ogni voce che si spegne nessuno ha un guadagno, ma di certo tutti ci rimettiamo in libertĂ e democrazia.


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Sono quattro le aziende ospedaliere presenti nel Bresciano. Tre fanno riferimento al Asl di Brescia. C’è poi l’ospedale di Esine collegato all’asl di Valle Camonica. La principale per le aziende ospedaliere bresciane è quella degli Spedali civili, una delle eccellenze della sanitĂ pubblica nazionale. Della stessa azienda fanno parte anche l’Ospedale dei Bambini, il presidio di Gardone Valtrompia e quello

di Montichiari che operano in stretta sinergia con la struttura cittadina. L’azienda ospedaliera di Desenzano (nella foto) è composta, oltre che dal nosocomio di riferimento, dalle strutture di Gavardo, Salò, Manerbio e Leno. Questa azienda ospedaliera articola la propria offerta di servizi sanitari ad un potenziale bacino d’utenza di oltre 300mila abitanti che, per la particolare collazione geografica a ridosso del Garda,

nella stagione estiva vede aumentare esponenzialmente il numero potenziale dei suoi utenti. La terza azienda ospedaliera del Bresciano è la “Mellino Melliniâ€? di Chiari che si articola in strutture di ricovero e cura (Chiari, Iseo e Orzinuovi), strutture ambulatoriali (Chiari, Iseo, Orzinuovi, Rovato, e Palazzolo s/Oglio) e in strutture psichiatriche territori. Il suo bacino di utenti è stimato in circa 250mila persone.

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a notizia diffusa come indiscrezione da un quotidiano locale ha, com’era prevedibile, creato una forte agitazione: per via di nuove regole nell’erogazione dei servizi sanitari decise dalla Regione nei mesi scorsi (e probabilmente dettate dalla primaria esigenza di contenimento dei costi) l’azienda degli Spedali civili avrebbe deciso di tagliare alcuni dei servizi erogati dal presidio ospedaliero di Gardone Valtrompia. Nell’occhio del ciclone il punto nascita e del relativo servizio di neonatologia destinati, secondo le anticipazioni, alla sopressione a vantaggio di reparti a piÚ bassa specializzazione come quello per i sub-acuti. Le anticipazioni hanno creato scompiglio dentro e fuori la struttura ospedaliera valtrumplina, tanto da spingere nei giorni successivi Cornelio Coppini, direttore generale dell’azienda ospedaliera Spedali Civili, a un incontro con le diverse realtà operanti presso l’ospedale di Gardone. Scopo dell’incontro l’illustrazione del progetto di riorganizzazione del nosocomio valtrumplino. Gli incontri hanno coinvolto le organizzazioni sindacali, gli operatori dell’area ostetrico-ginecologica e neonatale, quella effettivamente piÚ coinvolta nella riorganizzazione, i direttori delle diverse unità operative del presidio e

i coordinatori infermieristici. Molte delle ipotesi dei “si dice� hanno trovato conferma nelle spiegazioni di Coppini. Il direttore generale ha confermato la soppressione del punto nascita e del correlato servizio di neonatologia. Una scelta, ha spiegato, dettata da una recente normativa regionale che prevede la soppressione di quei punti nascita in cui si registrano nascite inferiori ai 500 parti/anno. E Gardone Valtrompia, purtroppo, non raggiunge i “limiti di legge�. Le proiezioni sull’anno in

sonale medico dell’ematologia degli Spedali Civili. La gente di Gardone e dei paesi limitrofi ha ascoltato le ragioni dell’azienda e, come si legge in questa pagina, ha affidato le proprie reazioni a una pagina Facebook contro l’annunciata riorganizzazione del presidio ospedaliero. Quanto avvenuto a Gardone, alla luce delle già citate regole che la Regione ha varato nei mesi scorsi, potrebbe forse ripertersi in un futuro non molto lontano su altri presidi delle aziende ospedaliere presenti nel Bresciano.

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Interessante, dunque, sentire dalla viva voce dei direttori delle stesse aziende quanto le nuove indicazioni regionali andranno a incidere sull’attuale organizzazione della sanità nel Bresciano e nei servizi offerti dai diversi presidi ospedalieri. Coppini, Russo (azienda ospedaliera di Desenzano) e Pierluigi Sbardolini, direttore amministrativo della Mellini di Chiari hanno indicato le prospettive entro cui intendono guidare le loro aziende.

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ÂŽ ’ƒÂ?‘”ƒÂ?ƒ ‘Â? Â…ǯ° •‘Ž‘ Žƒ •ƒÂ?‹–Â? ’—„„Ž‹…ƒ Gli approfondimenti di queste pagine si limitano com’è evidente all’analisi di quanto si sta muovendo sul fronte della sanitĂ pubblica. Nel Bresciano è però radicata anche una presenza privata che opera su alti standard qualitativi. La Fondazione Poliambulanza (nella foto) è il ďŹ ore all’occhiello della sanitĂ privata che opera in regime di convenzione con la Regione Lombardia. Si tratta di un polo ospedaliero che richiama pazienti ben al di lĂ dei conďŹ ni regionali. La casa di cura Sant’Anna,

la clinica Città di Brescia e l’istituto clinico San Rocco di Ome che fanno capo al Gruppo San Donato e la casa di cura San Camillo completano il panorama dell’offerta sanitaria accreditata bresciana. Seppure con aspetti diversi possoni rientrare in questa panoramica anche la Fondazione Richiedei di Gussago che mette in campo iniziative tendenti al recupero sociale dell’anziano e la Fondazione don Gnocchi che ha una struttura riabilitativa a Rovato.

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salito a Gardone Valtrompia e ha illustrato le ragioni della riorganizzazione pensata per quel presidio ospedaliero. La ha fatto forte della convinzione, come ribadisce piĂš volte anche nel corso dell’intervista concessa a “Voceâ€?, che sia un dovere di una realtĂ come gli Spedali civili di Brescia trovare la via per rendere compatibile il mantenimento di livelli di eccellenza delle prestazioni erogate e una gestione oculata di risorse che non sono illimitate. â€œĂˆ questo il nocciolo del problema – afferma Cornelio Coppini, direttore generale della piĂš importante fra le aziende ospedaliere del Bresciano – che non mi stanco di ripadire nel mio lavoroâ€?. Una gestione oculata che in una stagione di risorse sempre piĂš ridotte com’è quella attuale si consegue combattento in primo luogo le inefficienze. “Si tratta – continua Coppini – di individuare quelle aree in cui si spendono risorse che, con una riorganizzazione razionale delle stesse, potrebbero essere risparmiateâ€?. Cosa questo comporti a livello pratico è lo stesso direttore generale a indicarlo. “Ogni volta che si affrontano questi discorsi - afferma Coppini - immediato è il rimando a pretese revisioni di unitĂ operative, di dipartimenti. Certo, anche queste sono ipotesi che potranno essere valutate ma non nell’immediatoâ€?. PiĂš importante per il manager è domandarsi se qualche intervento di razionalizzazione possa invece interessare, con effetti benefici, sulla logistica di una azienda significativa com’è quella degli Spedali Civili. “Quello che stiamo approntando in queste settimane – afferma al proposito – è proprio un piano di riordino

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gono non solo per la prescrizione farmaceutica – sono ancora considerazioni di Coppini – ma anche per quella diagnostica, per quella terapeutica non farmacologicaâ€?. In questa prospettiva diventa importante, per Coppini, un rapporto piĂš puntuale con la medicina di base, perchĂŠ non aumentino a dismisura le prescrizioni diagnostiche anche quando le stesse potrebbero essere validamente sostituite da un esame anamnestico e clinico accurato. Sono considerazioni che Coppini fonda su dati numerici: l’Italia, Brescia compresa, ha un numero di prescrizioni diagnostiche di alta tecnologia decisamente piĂš elevato rispetto a quello di altri Paesi. Ăˆ in questi contesti che si può efficacemente lavorare per far fronte alla costante riduzione delle risorse. Coppini non si sottrae al tema scottante delle ristrutturazioni. Le sue considerazioni, però, non sono guidate esclusivamente dalle ragioni economiche, per altro sottolineate, ma dall’evoluzione dei contesti umani e sociali. “Con una popolazione in costante invecchiamento – afferma al proposito – si andrĂ verso la cronicizzazione di alcune patologie a cui i presidi sanitari, insieme a altre realtĂ del territorio dovranno dare risposteâ€?. Per il futuro, e la scelta del reparto dei sub-acuti a Gardone può essere inquadrata in questa prospettiva, si dovrĂ pensare a presidi ospadelieri come il Civile in grado di affrontare la fase acuta della malattia e di strutture territoriali capaci di un accompagnamento del paziente che non preveda necessariamente il ricovero in ospedale. Ăˆ la prospettiva a cui Coppini sembra guardare.

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La fame nel mondo è diminuita negli ultimi 21 anni, ma di poco e non in maniera uniforme. In sei Paesi, cinque africani e la Corea del nord, la situazione è addirittura peggiorata. La maglia nera spetta alla Repubblica democratica del Congo. Ăˆ quanto emerge dal Global hunger index (Indice globale della fame), presentato nei giorni scorsi a Milano nella sede dell’Ispi. Curatori della versione italiana sono Link 2007, Cesvi e Cosv. L’Indice viene calcolato utilizzando

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tre indicatori: la percentuale di persone denutrite, di bambini (da zero a cinque anni) sottopeso e il tasso di mortalitĂ infantile. Nel mondo l’indice della fame è sceso da 19.7 del 1990 a 14.6 del 2011: situazione che il rapporto classifica come “graveâ€?. L’indice è diminuito in tutte le macroaree in cui è possibile suddividere il mondo. In Asia meridionale è sceso del 25% (da 30 a 22.6), in Africa subsahariana del 18% (da 25 a 20.5), nel Vicino Oriente e Africa

del nord del 39% (da 7.9 a 4.8). Progressi consistenti nel Sud est asiatico (da 14.4 a 8.0) e in America Latina (da 8.8 a 4.9) in cui l’indice è sceso del 44%. Nell’Europa dell’est è calato del 47% (da 5.1 a 2.7). Ma è in alcuni Paesi che la situazione è “allarmanteâ€?: nella Repubblica democratica del Congo l’indice era 24 nel 1990 ed è salito a 39 nel 2011, in Burundi è passato da 31.4 a 37.9 (nel 1990 era 24), in Corea del nord da 16 a 19, alle Comore da 22 a 26, nello Swaziland da 9.1 a 10.

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stato di 24 morti e 212 feriti il bilancio di alcuni violenti scontri fra cristiani copti e le forze di sicurezza registrati nei giorni scorsi al Cairo, scontri che hanno riportato la situazione di precarietĂ che sta vivendo l’Egitto sotto i riflettori dell’attenzione mondiale. Le violenze sono scoppiate durante una dimostrazione voluta da copti e altri egiziani, che condannavano l’attacco di estremisti musulmani contro una chiesa ad Assuan, aggravato dall’inerzia della polizia e del governatore del luogo. Il primo ministro Essam Sharaf (che secondo voci non confermate al momento di mandare in stampa il giornale sarebbe prossimo alle dimissioni), dopo aver visitato il luogo dello scontro, ha dichiarato che “la minaccia piĂš grande alla sicurezza della nazione è la manipolazione dell’unitĂ nazionale e accendere la discordia fra musulmani e cristianiâ€?. Queste violenze – ha aggiunto – “minacciano le relazione fra il popolo e l’esercitoâ€?. Migliaia di cristiani hanno marciato dal distretto di Shubra verso la sede della televisione di Stato, chiedendo le dimissioni del governatore di Assuan, colpevole di aver coperto gli estremisti islamici. I dimostranti sono stati assaliti da un gruppo di teppisti in borghese che hanno cominciato a tirare sassi e a sparare. I cristiani hanno risposto con lancio di

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e musulmani uniti, vi è stato un crescendo di attacchi contro i cristiani ad opera di forze islamiche fondamentaliste. L’esercito sembra non riuscire a contenere le violenze, ma piĂš spesso sembra incline a difendere gli estremisti piuttosto che i cristiani. Nei giorni successivi alla nuova strage i cristiani hanno chiesto le dimissioni del consiglio militare e del suo presidente, il gen. Mohamed Tantawi. Secondo osservatori internazionali le violenze anti-cristiane sarebbero parte di una campagna elettorale per aumentare il consenso verso i partiti islamici in vista delle elezioni politiche previste

per il prossimo 28 novembre. I cristiani in Egitto costituiscono il 10% dell’intera popolazione. Essi subiscono emarginazione dalle cariche pubbliche e freni alla libertĂ religiosa, sia nella costruzione di chiese che nella libertĂ di evangelizzare. Gli scontri dei giorni scorsi sarebbero il risultato di 30 anni di politiche basate solo sulla repressione e sulla sicurezza. Ăˆ quanto ha affermato all’agenzia AsiaNews da p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana. Secondo il sacerdote l’esercito non sta facendo nulla per risolvere il conflitto fra copti e musulmani.

&DUG 1DJXLE FULVWLDQL ILGXFLRVL “La rivoluzione del 25 gennaio ha potuto far cadere un regime, forte e stabile da piĂš di 30 anni. Nello stesso tempo, il popolo si è trovato in una situazione non prevista pochi mesi fa, dunque non era preparato ad affrontarla a vari livelli: politico, di sicurezza, economico... Anche il Consiglio superiore delle Forze Armate si trova in una situazione molto complessa: affrontare la popolazione creando un conitto di forza, o agire con molta

cautela dando l’impressione di lentezza e mancanza di fermezza. Questo crea confusione, e suscita molti interrogativi. Il futuro prossimo mostrerĂ le intenzioni e i piani. Con le prossime elezioni del Parlamento la situazione si chiarirĂ , e speriamo che sarĂ per il bene del Paeseâ€?. A parlare, nel giorno in cui Il Cairo ha celebrato i funerali delle vittime delle violenze, è stato il patriarca di Alessandria dei copti cattolici, il card. Antonios Naguib (nella

foto). “Nonostante molte preoccupazioni – ha affermato – guardiamo al futuro con speranza. Abbiamo ďŹ ducia che il Signore ci farĂ superare questa fase critica e ci condurrĂ a un esito che sarĂ per il bene di tutti. I cristiani d’Egitto hanno vissuto simili situazioni nella loro lunga storia di sofferenza e di pace. Continueremo a fare tutto ciò che possiamo, sostenuti dalla preghiera, la ďŹ ducia in Dio, e il sostegno spirituale e morale di tutti i cattoliciâ€?.

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musulmane per sďŹ dare i signori della guerra in Liberia, vincitrice nel 2009 del ProďŹ le in Courage Award. Tawakkul Karman, 32 anni, yemenita, giornalista e madre di tre bambini, fondatrice del gruppo Women journalists without chains e distintasi nell’organizzazione delle proteste iniziate a gennaio nello Yemen contro il presidente Ali Abdullah Saleh. Sono le tre vincitrici del Nobel per la pace 2011, attribuito il 7 ottobre a Oslo e che verrĂ consegnato il prossimo

10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani. Per il segretario generale Onu Ban Ki-moon, il Comitato norvegese ha mandato “un messaggio chiaro: le donne sono importanti per la pace�. Un “riconoscimento della leadership femminile che sottolinea un principio fondamentale dello Statuto delle Nazioni Unite: il ruolo vitale delle donne nella promozione di pace, sicurezza, sviluppo e diritti umani�. “In tutto il mondo – sono ancora considerazioni di Ban

Ki-moon – constatiamoâ€? che esse rappresentano la pietra angolare su cui si fondano famiglie e comunitĂ . In maniera preponderante educano, assistono, intrecciano le maglie del nostro tessuto socialeâ€?.“In Africa settentrionale, Medio Oriente e altrove, ho udito voci di donne chiedere giustizia e democraziaâ€?, ha proseguito il segretario Onu sottolineando che “le donne stanno progressivamente guadagnando ruoli guida dovuti loro da tempoâ€?.

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tto professionisti per raccontare Brescia e la sua terra dalle pagine del piĂš importante quotidiano nazionale. Dal 18 ottobre il “Corriere della seraâ€? uscirĂ ogni giorno con 12 pagine dedicate alla cittĂ e al suo territorio. Lo farĂ affidandosi a una apposita redazione di otto giornalisti professionisti guidati da Massimo Tedeschi, firma conosciuta nel Bresciano per il suo lavoro a “Bresciaoggiâ€?. La redazione bresciana, che ha la sua sede in via Crispi 3, nel cuore della cittĂ , è in queste ore al lavoro per preparare al meglio il debutto. Le 12 pagine bresciane costituiranno il “cuoreâ€? dell’inserto MilanoLombardia. L’iniziativa editoriale risponde al disegno di un radicamento della storica testata in un contesto, come quello bresciano, in cui giĂ gode di un buon seguito. L’avvio di questa nuova esperienza coinciderĂ anche con l’apertura di un portale web del “Corriereâ€? dedicato a Brescia e che si aggiungerĂ ai 20 giĂ esistenti sul sito www.corriere.it A capitanare il gruppo di lavoro bresciano, come giĂ detto, la direzione del quotidiano di via Solferino, ha chiamato Massimo Tedeschi, per anni firma di primo piano del quotidiano “Bresciaoggiâ€?. “Il mio stato d’animo – afferma il giornalista – è segnato da una varietĂ di emozioni. Oltre al peso della responsabilitĂ che questa nuova iniziativa comporta c’è anche l’attesa per l’avvio di una nuova avventura informativaâ€?. Un’esperienza, continua Tedeschi, che mette Brescia al centro dell’attenzione di un’importante testata nazionale che ha logica e cultura diversa rispetto a quelle del quotidiano locale. A pochi giorni dal debutto il respon-

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della redazione bresciana del “Corriereâ€? sarĂ invece quello di offrire qualcosa di nuovo e di inedito sul fronte della qualitĂ . “Dovremo dedicare una grande attenzione alla scelta delle notizie – sono ancora considerazioni del giornalista – e un approccio basato sull’approfondimento e sulla proposta di punti di vista autorevoli capaci di animare il dibattitoâ€?. Come giĂ ricordato la redazione di via Crispi è composta da otto giornalisti professionisti. “La cosa interessante e nuova – ricorda Massimo Tedeschi – è che tre di questi sono usciti da una selezione pubblica, una sorta di concorso che il Corriere, forse per la prima volta nella storia dei quotidiani nazionali, ha bandito seleziona doli tra un centinaio di candidati che aspiravano a questo ruoloâ€?. Massimo Tedeschi, probabilmente, la prima pagina del debutto l’ha giĂ in mente. Quale potrebbe essere, però, la notizia ideale con cui aprire il 18 ottobre? “In questi giorni – afferma – abbiamo sofferto perchĂŠ la cronaca ha offerto molti spunti con sui avremmo voluto cimentarci. Abbiamo in mente qualche argomento e altri ci verranno sicuramente dettati dalla cronacaâ€?. Se potesse scegliere, però, il giornalista opterebbe per un tema che desse immediatamente la possibilitĂ di far capire ai lettori che l’approccio delle pagine bresciane è dalla parte del cittadino, “per aiutarlo – conclude Tedeschi – a leggere i fatti senza prestarsi a fare da eco a interessi o alle dichiarazioni della politica e del mondo istituzionale. Mi piacerebbe trovare un argomento che conferma che noi ci poniamo in questa prospettiva, senza per altro rinunciare a raccontare tutti quegli aspetti che qualificano la vita di una cittĂ importante come Bresciaâ€?.

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La cooperativa sociale “La Reteâ€?, nel ventennale della sua costituzione, avvia la pubblicazione de “Il Nodoâ€?, bimestrale dedicato alle tematiche sociali che impegnano il terzo settore e il volontariato a Brescia. Il primo numero esce in concomitanza con la Giornata mondiale contro la povertĂ , occasione di mobilitazione per tutte le associazioni, tutti i movimenti e i soggetti che operano per il contrasto alla

‹•‘”‰‹Â?‡Â?–‘ ‹Â? Â?‘•–”ƒ ƒ ƒŽƒœœ‘Ž‘ povertĂ , inserita dall’Onu nel calendario delle Giornate internazionali dal 1992. Il giornale sarĂ diffuso gratuitamente in cittĂ , a tutti i cittadini, alle associazioni, alle cooperative, alle istituzioni, agli enti e a tutti i soggetti pubblici e privati che la Cooperativa Sociale “La Reteâ€? considera interlocutori indispensabili nel proprio operare, e ai quali, con “Il Nodoâ€?, rivolge un ulteriore invito al dialogo e al confronto.

Ăˆ visitabile sino al 30 ottobre, presso il Museo San Fedele, collezione Mario Pedrali, la mostra “Documenti storici del Risorgimento italianoâ€?. All’esposizione di numerose ed inedite testimonianze degli eventi che hanno caratterizzato il Risorgimento, sia di rilevanza nazionale che locale è affiancata la mostra permanente di macchine per scrivere e da calcolo che, considerata la varietĂ e la raritĂ dei pezzi, rappresenta quanto di

piĂš interessante nel settore anche a livello internazionale. Per l’occasione è stato concesso un annullo speciale delle Poste per una busta e un folder di tre cartoline che riproducono una macchina da scrivere Olivetti rara, la famosa Lettera 22 del giornalista Indro Montanelli e un documento dell’archivio storico del Pedrali. Questi gli orari di apertura della mostra: festivi dalle 9.30 alle 12, feriali dalle 16 alle 19.

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/D VWXSLGLWj q PROWR SHULFRORVD Il pastore protestante Dietrich Bonhoeffer, impiccato dai nazisti il 9 aprile 1945, durante i due anni trascorsi in carcere scrisse lettere e riessioni molto importanti (raccolte in “Resistenza e resaâ€?). Fra l’altro tracciò un bilancio di dieci anni (19331943) del regime di Hitler, nel quale si può leggere quanto segue: “Per il bene la stupidità è un nemico piĂš pericoloso della malvagitĂ . Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza; il male porta sempre con sĂŠ il germe dell’autodissoluzione, perchĂŠ dietro di sĂŠ nell’uomo lascia almeno un senso di malessere. Ma contro la stupiditĂ non abbiamo difese. Qui non si può ottenere nulla, nĂŠ con proteste, nĂŠ con la forza; le motivazioni non servono a niente. Ai fatti che sono in contraddizione con i pregiudizi personali semplicemente non si deve credere – in questi casi lo stupido diventa addirittura scettico – e quando sia impossibile sfuggire ad

essi, possono essere messi semplicemente da parte come casi irrilevanti. Nel far questo lo stupido, a differenza del malvagio, si sente completamente soddisfatto di sĂŠ; anzi, diventa addirittura pericoloso, perchĂŠ con facilitĂ passa rabbiosamente all’attacco. Perciò è necessario essere piĂš guardinghi nei confronti dello stupido che del malvagio. Non tenteremo mai piĂš di persuadere lo stupido: è una cosa senza senso e pericolosaâ€?.

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Bonhoeffer parla di una stupiditĂ paragonabile a una cecitĂ della mente e dello spirito e sviluppa ampiamente la sua idea in proposito, soprattutto in riferimento al rapporto tra stupiditĂ e potere. Osserva anche: “Queste riessioni sulla stupiditĂ comportano questo di consolante, che con esse viene assolutamente esclusa la possibilitĂ di considerare la maggioranza degli uomini come stupida in ogni caso. Tutto dipenderĂ in realtĂ

dall’atteggiamento di coloro che detengono il potere: se essi ripongono le loro aspettative piĂš nella stupiditĂ o piĂš nell’autonomia interiore e nella intelligenza degli uominiâ€?. Le grandi menti pensano all’attualitĂ , ma con un’apertura della mente (sconosciuta agli stupidi) che è senza luogo e senza tempo. Anche perchĂŠ pure la stupidità è senza luogo e senza tempo. Spesso ritorna. E può infettare gli scranni dell’Eliseo come quelli di PifďŹ one

(con tutto il rispetto). Quindi è bene parlare poco o nulla degli stupidi perchĂŠ si fa il loro gioco, grazie anche alla cassa di risonanza dei mass-media che danno la percezione al sindaco di PifďŹ one (se c’è) di essere importante e famoso quanto il compagno di Carla Bruni. La stupiditĂ si insinua ovunque. Woody Allen, un genio della letteratura cinematograďŹ ca che non ha mai nascosto le sue miserie e i suoi dubbi, tempo fa ha rilasciato un’intervista al “New York Timesâ€? (ripresa in parte anche dai giornali italiani), a proposito del suo ďŹ lm “Incontrerai uno sconosciuto alto e brunoâ€?, sul tema della fede. “Per me – ha commentato Allen – non esiste differenza tra una cartomante, un biscotto della fortuna o una delle religioni ufďŹ ciali. Sono tutti sistemi validi o non validi, altrettanto utiliâ€?. L’intervista si conclude con questa battuta: “Sono ignorante. Leggo perchĂŠ devo leggere. Per me divertimento è guardare una partita di football e bere una birraâ€?. La banalitĂ della stupiditĂ .


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Sabato 22 ottobre alle 19.30 presso l’oratorio della parrocchia di San Luigi Gonzaga in via Carpaccio 28 lo Svi propone “La cena giustaâ€? a base di antipasti etnici e spiedo e al costo di 18 euro (10 per i bambini). La prenotazione è obbligatoria (entro il 17 ottobre) allo 0303367915. Il ricavato servirĂ a finanziare i progetti in Venezuela. Lo Svi come membro della Focsiv, aderisce all’iniziativa “Io faccio la cena

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giustaâ€?, all’interno del periodo di sensibilizzazione nazionale sul commercio equo e solidale “Io faccio la spesa giustaâ€?, giunta alla sua 8ÂŞ edizione. “Io faccio la spesa giustaâ€? è la settimana nazionale di sensibilizzazione dedicata ai prodotti di Commercio equo e solidale ideata dal Consorzio Fairtrade Italia, marchio di certificazione delle referenze provenienti dai Paesi del Sud del mondo che seguono i criteri del commercio

equo: eliminazione del lavoro infantile, retribuzione adeguata per i lavoratori, definizione di un margine da destinare a progetti di crescita per le loro comunitĂ . La settimana è nata nel 2004 con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori a questa forma di acquisto consapevole. All’interno di questa manifestazione anche lo Svi organizza, in collaborazione con realtĂ sensibili a queste tematiche, eventi, cene e aperitivi in Brescia e provincia.

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’anno della comunitĂ inizia domenica 16 ottobre e si conclude a giugno 2012 con un convegno (un’assemblea dal titolo evocativo “Pietre vive per una comunitĂ vivaâ€?) al termine del quale saranno consegnate le linee guida al consiglio pastorale parrocchiale, che avrĂ il compito di formulare delle proposte pastorali. Il sogno del parroco don Renato Musatti è quello di “Una Chiesa tra la genteâ€? dove i laici sappiano essere antenne sul territorio o “piccole comunitĂ territorialiâ€?. L’impegno diventa inevitabile se si considera che la parrocchia negli ultimi 10 anni è passata dai 9 ai 15mila abitanti. Non a caso sarĂ effettuata una ricerca sociologica (coordinata dal dott. Paolo Corvo, docente di sociologia generale in Cattolica) per conoscere il vissuto religioso e sociale degli abitanti di Ospitaletto nelle varie dimensioni: credenza religiosa, identitĂ e appartenenze sociali, livello di partecipazione, grado di socializzazione, etica familiare e sociale, inserimento nella realtĂ parrocchiale e comunale, integrazione tra le varie zone del Comune. Da gennaio a marzo i gruppi parrocchiali saranno invitati a fare una verifica della vita comunitaria partendo dallo specifico del proprio servizio. In particolare per gli operatori pastorali, Marco Vergottini, docente di teologia alla facoltĂ di teologia dell’Italia settentrionale, si sof-

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quale evangelizzazione?â€?. Sarebbero tanti gli appuntamenti e gli incontri da ricordare, fra questi meritano una menzione le proposte forti, perchĂŠ “la comunione è fatta di formazione e spiritualitĂ per essere missioneâ€?. Don Renato crede in una comunitĂ nella quale i laici siano presente da credenti e siano al tempo stesso attenti a ciò che c’è attorno. L’obiettivo è quello di arrivare a un tavolo educativo con le scuole e con il Comune per ragazzi, giovani e adulti. Non va dimenticata la dimensione dell’attenzione all’altro in un contesto nel quale i cittadini stranieri si attestano al 18%.

La comunitĂ cresce un po’ perchĂŠ le aziende del territorio offrono opportunitĂ di lavoro e un po’ perchĂŠ molti si allontanano dalla cittĂ : nel 2010 il saldo nascite (192) e funerali (86) è stato positivo. Una comunitĂ che si apre all’altro è quella che conosce e incontra il vicino. In occasione dei 20 anni dalla costruzione dell’oratorio, è stato rivisitato il progetto educativo con la codifica della figura di un coordinatore laico dell’oratorio, una persona che aiuterĂ a gestire la struttura e permetterĂ al prete di essere prete cioè di avere piĂš spazio per intessere relazioni personali.

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´$PELHQWH H GLJQLWj GHOO¡XRPRÂľ Per il 20 ottobre è in calendario al Tartaglia (nella foto) il 15° Convegno provinciale per l’educazione ambientale dal titolo “Ambiente e dignitĂ dell’uomo... tra scienza, storia e leggendaâ€?. “Con questa iniziativa – afferma Giovanni Quaresmini, referente provinciale per l’educazione ambientale dell’Ust di Brescia – la scuola presenta alla comunitĂ e alle istituzioni il lavoro svolto in tema di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente.

Il Convegno rappresenta una sollecitazione che la scuola rivolge a se stessa attraverso l’approfondimento delle iniziative educativo-didattiche intraprese in un reciproco scambio di esperienzeâ€?. Si pone come momento di riessione rispetto alla situazione ambientale per un futuro sostenibile in “un’esperienza di relazioneâ€? intesa come rapporto che lega in modo inscindibile e intimo la Terra-ambiente con la comunitĂ degli esseri viventi

in una visione di interdipendenza e di responsabilitĂ . “Dall’ambiente alla scuola e ritornoâ€? era l’idea di riferimento all’avvio “del nostro impegno, una dichiarazione programmatica che ancora la scuola al suo territorio inteso come relazione con tutti gli esseri viventi e con la complessitĂ dell’ambienteâ€?. Dopo anni di lavoro si è giunti alla conclusione del nesso inscindibile tra tutela dell’ambiente e della dignitĂ dell’uomo.

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quale faceva il suo ingresso sul territorio il suo primo pastore don Francesco Zilioli, che ricevendo in dono l’efďŹ gie di una neonata in una culla la paragonava alla “nuova comunitĂ parrocchiale che deve crescere con l’amorevole preoccupazione e collaborazione di tuttiâ€?. E la comunitĂ parrocchiale è cresciuta, inserita negli avvenimenti che hanno interessato la Chiesa universale. Prova di questa crescita l’esperienza di “pastorale integrataâ€? voluta a partire dal 1974

da don Secondo Moretti, parroco per 30 anni. Commentando la parabola del banchetto nuziale Monari ha affermato come “l’uomo è un affamato di vita: nel commercio, nell’economia, nella politica, nell’arte, nella musica, nella scienza, nella ďŹ losoďŹ a, c’è un’anima, un desiderio profondo di vita che motiva ogni nostro comportamentoâ€?. E come Dio risponda a questo desiderio preparando un banchetto, che signiďŹ ca abbondanza di vita e gioia

di fare festa stando insieme. “Il banchetto di nozze è pronto, tutti sono invitati, nessuno escluso, ma bisogna che la disponibilitĂ a partecipare sia piena, senza riserve. Il dono del Signore deve essere messo al di sopra di tuttoâ€?. A suggellare la celebrazione, le benedizioni impartite dal Vescovo ai catechisti impegnati nell’iniziazione cristiana, ai missionari per la visita alle famiglie della parrocchia e alla coppia di sposi in partenza missionaria per Taiwan. (v.b,)

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iglato il protocollo d’intesa tra l’Ufficio comunale di Censimento di Brescia e una serie di associazioni, appartenenti al mondo associativo, sindacale e fiscale, per agevolare la popolazione nella compilazione e/o consegna del questionario. “Sono tante le associazioni, ben 16 (Acli, Anmic, Amici del Calabrone, Anolf, Anteas, Acai, Cgil, Confartigianato, Uil, Centro migranti, Cisl, Cna Impresa, Centro servizi per il commercio, Gruppo campo Marte, Mcl, Ugl), alcune delle quali con piĂš sportelli – ha illustrato l’assessore comunale alle Associazioni Diego Ambrosi – che affiancheranno nelle prossime settimane i punti di supporto predisposti dall’Amministrazione, dall’Ufficio di censimento in via XX Settembre 15 ai molteplici predisposti dalle circoscrizioni, affinchĂŠ ogni cittadino possa trovare risposta alle possibili difficoltĂ che potrĂ incontrare nella compilazione del questionarioâ€?. Gli obiettivi consistono nell’aumentare i servizi resi gratuitamente ai cittadini, riducendo il disagio alle famiglie, applicando il principio di sussidiarietĂ e dando alle associazioni l’op-

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ne – ha chiosato Trentini – e va dato atto a tutte le associazioni di un alto spirito di servizio, poichĂŠ il rimborso previsto è quasi simbolicoâ€?. La sigla del protocollo è avvenuta presso la Piastra Pendolina per sottolineare come la stessa sia stata in prima fila nell’alfabetizzazione digitale rivolta agli anziani e organizzata dal Comune di Brescia nell’ambito del progetto “e-citizen, generazioni in Internetâ€?. Dal 10 ottobre ogni punto è attivo e ogni informazione – compresi gli elenchi e gli indirizzi dei punti predisposti – sarĂ disponibile presso l’Ufficio Censimento in via XX Settembre, tel. 030.2978001, i cui orari sono: dal lunedĂŹ al venerdĂŹ 8.30-19 senza interruzione ed il sabato dalle 8.30 alle 12.30. Nel frattempo è giusto ricordare di fare attenzione: si sono giĂ verificate truffe con falsi incaricati che bussano alla porta.

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/D FRQFRUGLD UDFFRQWDWD GDJOL VWHVVL UDJD]]L In un trittico marmoreo, custodito a Santa Giulia, i Santi Faustino e Giovita affiancano il vescovo Sant’Onorio, noto, come ricorda don Armando Nolli (nella foto), presidente della Confraternita dedicata ai Patroni della cittĂ , come “colui che guarisce dai mali pensieriâ€?. Pensieri negativi che caratterizzano parte del vivere sociale e negano la realizzazione di un clima concorde. Per riportare al centro della comunitĂ un valore definito provocatoriamente “inattualeâ€?, la Confraternita dei Santi Faustino e Giovita ha indetto un concorso sul tema della concordia, invitando gli alunni delle scuole primarie, secondarie e superiori della provincia a presentare, entro il 31 gennaio 2012, un elaborato libero (narrativo, poetico, artistico, musicale, ecc.) che riprenda l’argomento, declinato in base al tipo di indirizzo scolastico. Gli elaborati vincitori saranno presentati nella settimana precedente la celebrazione della festivitĂ dei Santi Patroni. “Santi giovani – sottolinea Andrea Ghezzi, consigliere nella Commissione Comunale per l’istruzione, la cultura, lo sport e le politiche giovanili – la cui azione pacificatrice deve essere d’esempio per i giovani d’oggi, chiamati a riscoprirne il valore eticoâ€?. “Si tratta di un tema di grande valore culturale e civile – sottolinea il dirigente scolastico provinciale Maria Rosa Raimondi – e abbiamo accolto volentieri l’invito anche perchĂŠ è reso stimolante dalla multidisciplinarietĂ â€?. “La Confraternita – spiega il segretario Angelo Baronio – vede il coinvolgimento di molte istituzioni: Comune e

Provincia di Brescia, Camera di Commercio, UniversitĂ statale e Cattolica, e le Fondazioni Brescia Musei, Asm, CiviltĂ bresciana, Banca San Paolo e Ateneoâ€?. â€œĂˆ un esempio di come la concordia tra istituzioni possa produrre un cambiamento in positivo per la cittĂ â€?, conclude Maurizio Bernardelli Curuz, direttore artistico di Fondazione Brescia Musei. Per info, tel. 0302400640. (a.g.)

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ƒ•ƒ †‹ …—”ƒ ƒÂ? ƒÂ?‹ŽŽ‘ Â? Â?—‘˜‘ „Ž‘……‘ ‘’‡”ƒ–‘”‹‘ VenerdĂŹ 21 ottobre la Casa di cura San Camillo inaugura il nuovo blocco operatorio recentemente ristrutturato. La cerimonia sarĂ preceduta alle ore 14.30 da una celebrazione eucaristica presieduta mons. Luciano Monari in onore dei Beati Fondatori dell’Istituto Figlie di San Camillo, padre Luigi Tezza e madre Giuseppina Vannini. Il progetto di aggiornamento tecnologico e organizzativo che la Casa di cura San Camillo ha eseguito con questa ristrutturazione,

è stato teso principalmente all’adeguamento degli obbiettivi e dei dettami che il Piano sanitario regionale ha stabilito per la miglior tutela e garanzia del “cittadinoâ€? quale ďŹ gura centrale da cui far dipendere la qualitĂ dell’intero sistema sanitario regionale. In particolare il progetto ha previsto un miglioramento strutturale ed impiantistico teso a migliorare l’organizzazione funzionale del precedente blocco operatorio ottimizzando gli spazi,

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•–‹–—–‘ ƒÂ?‘••ƒ ‘Â?•‡‰Â?ƒ †‡‹ †‹’Ž‘Â?‹ creandone di nuovi dedicati ad attivitĂ di day surgery e a piccoli interventi migliorando le risposte differenziate, alle domande di bisogni sanitari del territorio in un’ottica di ottimizzazione ed efďŹ cienza dei costi del sistema. Particolare attenzione è stata posta sull’aspetto dell’umanizzazione del ricovero e della cura. Adeguata la sala operatoria principale con moderni applicativi, attrezzandola come una “sala ad alta integrazioneâ€?.

Sabato 15 ottobre, alle ore 11, presso l’Aula Magna G. Tovini dell’Università cattolica in via Trieste, 17, si tiene la Cerimonia di consegna dei diplomi e delle medaglie commemorative agli studenti e alle studentesse che hanno sostenuto l’Esame di Stato nell’anno scolastico 2010-11. Intervengono Giorgio Arici (Università cattolica di Brescia) e madre Marisa Varini, superiora dell’Istituto Canossa e Antonella Belometti (ex alunna, oggi avvocato).

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nche le biblioteche interne dei due istituti penitenziari bresciani, Canton Mombello e Verziano, aderiscono ai servizi provinciali della Rbb, Rete bibliotecaria bresciana, coordinata dall’Ufficio biblioteche della Provincia. La Giunta provinciale ha deliberato due apposite convenzioni che confermano e formalizzano il progetto “Biblioteche in carcereâ€? avviato dal 2005 a Canton Mombello e dal 2008 a Verziano. “Ho colto la necessità – spiega Silvia Razzi, assessore alle

attivitĂ e beni culturali della nostra provincia – della presenza della Provincia all’interno delle carceri, come segno tangibile che la cultura diventi fruibile anche da chi non la può vivere sul territorioâ€?. Le biblioteche sono ormai inserite nel circuito della pubblica lettura del territorio, in piena coerenza con il compito istituzionale degli enti locali di favorire la solidarietĂ sociale tra la comunitĂ esterna e quella interna agli istituti. “Da questo progetto deriva poi una serie di azioni collaterali tese ad arricchire la dotazione documen-

taria delle biblioteche, supportando anche diverse iniziative culturali come la distribuzione di segnalibri, l’avvio del gruppo di volontari “Valelapena� e “Dona un libro alla biblioteca�. E sono in fase di definizione nuovi corsi di rieducazione e formazione all’interno dei due istituti. Penso a corsi di lingue e la realizzazione di incontri incentrati sulla conoscenza del territorio attraverso immagini e filmati presentati da esperti di vari settori della nostra cultura, fatta di arte, storia, ambiente ed enogastronomia�. “La bibliote-

ca di Canton Mombello – precisa Francesca Gioieni, direttore della Casa circondariale – non è solo un luogo fisico, ma rappresenta soprattutto un luogo mentale ed ideale all’interno del quale le riflessioni ed i pensieri possono trovare spazio ed alimentarsi in un contesto ‘normale’â€?. “La biblioteca – ribadisce Francesca Paola Lucrezi, direttore della Casa di reclusione di Verziano – come possibilitĂ di accesso alla conoscenza deve diventare il centro di riferimento per tutte le attivitĂ che si collegano all’esternoâ€?.

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‘Â?’‹ƒÂ?‘ Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ †‡ŽŽǯ‡š ’‘Ž˜‡”‹‡”ƒ Žƒ ‰”ƒÂ?†‡ ˆ‡•–ƒ †‡Ž ƒ‹ Anche quest’anno la delegazione Fai di Brescia aderisce alla campagna di raccolta fondi intitolata “Ricordati di salvare l’Italiaâ€?. Da 35 anni il Fondo ambiente italiano si impegna nel recupero di palazzi, parchi e giardini salvandoli dall’incuria e dall’abbandono. Dall’1 al 31 ottobre chiunque può aderire alla campagna, inviando un sms del valore di 2 euro al numero 45506. A Brescia l’evento che veicolerĂ la raccolta fondi sarĂ una grande festa nell’area verde

dell’ex polveriera di Mompiano, in programma per domenica 16 ottobre. La scelta del luogo non è casuale: la piazza dell’ex polveriera, dopo le recenti opere di boniďŹ ca degli ordigni bellici, si conďŹ gura come una vasta area collinare di 146.510 mq. Acquisita nel 2007 dall’Amministrazione comunale, la zona è sottoposta a vincoli paesaggistici ed ora giace inutilizzata ma, vista l’ampiezza e l’interesse storico e naturalistico che essa ricopre, potrebbe diventare

un luogo complementare al Parco delle Colline. La giornata di domenica sarĂ l’occasione per vedere alcuni dei progetti che hanno partecipato al bando comunale “Manifestazione di interessi alla sistemazione ďŹ nale dell’area dell’ex polveriera di Mompianoâ€? chiusosi nel febbraio 2011 (in caso di pioggia nella sala della Circoscrizione Nord di via Rampinelli 5). Ogni 30 minuti i volontari del Fai terranno delle visite guidate nell’area, della durata di un’ora, illustrando l’ecosistema

del bosco e la struttura dell’ex zona militare con i suoi ediďŹ ci (ultima partenza alle 17). L’area sarĂ raggiungibile tramite bus navetta dal parcheggio di via Lama, mentre l’Associazione “Amici della biciâ€? organizzerĂ due partenze di gruppi in bicicletta da piazza della Loggia, alle 10 e alle 14.30. Durante l’orario di apertura i visitatori saranno accompagnati dalle performance degli attori del Teatro Inverso che reciteranno ďŹ abe della tradizione bresciana. (e.b.)

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ambiano il pelo ma non il vizio. Sono i ladri dei sogni, i truffatori degli anziani. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, non mancano in cittĂ e provincia le truffe a danno degli anziani. La cronaca degli ultimi giorni racconta anche di sedicenti incaricati dell’Ufficio censimento che passano a riscuotere casa per casa (ma anche nelle chiese per fantomatici inventari): chiaramente queste persone vanno segnalate alle forze dell’Ordine. E per combattere il fenomeno si realizza anche il “passaporto antitruffaâ€?. A proporlo l’associazione “Non solo pensionatiâ€? che dal 2009 è attiva su tutto il territorio provinciale per combattere l’odioso problema delle truffe perpetrate ai danni degli anziani. Per Fabio Rolfi, vicesindaco cittadino e assessore alla Sicurezza, “insieme alla prevenzione e alla repressione è necessario portare avanti una campagna

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di guarire con pomate e massaggi miracolosi), consigli utili e numeri telefonici da contattare nei casi sospetti. “I risultati migliori – ha affermato Daniele Ceresa, presidente dell’associazione – si ottengono in un grande gioco di squadra con le istituzioni. Per questo ringraziamo Regione Lombardia, Provincia e Comune di Brescia, Associazione comuni bresciani, Questura, Carabinieri, Fondazione Asm, Centro servizi del volontariato e Banca Valsabbina per la fattiva collaborazione nella realizzazione di questo vademecum tascabile che l’anziano può e deve portare sempre con sĂŠ e usarlo in tutte le situazioni poco chiareâ€?. A preoccupare non è solo l’immediato danno economico relativo alla perdita di denaro e di oggetti preziosi, legati il piĂš delle volte agli affetti piĂš cari, ma anche il prolungarsi nel tempo di sofferenze che possono provocare danni sullo stato di salute. “Per questo – ha

concluso Ceresa – la nostra associazione in futuro svilupperĂ altre iniziative che andranno ad ampliare il progetto iniziale delle rappresentazioni teatrali organizzate nelle parrocchie, nelle circoscrizioni e nelle sedi di enti e che con l’impegno di tutti consentirĂ di raggiungere un numero sempre maggiore di cittadiniâ€?. Il passaporto antitruffa, stampato in 30mila copie, è a disposizione nella sede di “Non solo pensionatiâ€? in via Parenzo 23 a.

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Voucher contro la crisi. L’amministrazione comunale ha stanziato 10mila euro per l’assegnazione di voucher (buoni lavoro) attraverso bando e successiva graduatoria. Il valore massimo dei voucher per persona è di 1000 euro lordi, che corrispondono a 100 ore di lavoro. I beneficiari dell’iniziativa saranno quei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro o che si trovano in cassa integrazione; è possibile la partecipazione anche di altri purchĂŠ abbiano una situazione economica al di sotto di una determinata soglia e siano in grado di svolgere 100 ore di lavoro nei mesi di novembre e dicembre 2011. L’assegnazione dei voucher avverrĂ tramite una graduatoria che sarĂ stilata avvalendosi d’indicatori economici (Isee) che valuteranno i redditi reali percepiti nei

primi otto mesi del 2011. Gli interessati possono chiedere chiarimenti e ritirare il modulo per la presentazione della domanda presso l’Ufficio servizi sociali del Comune. Il termine per la presentazione delle domande è il 25 ottobre 2011. Gli assegnatari svolgeranno attivitĂ lavorative per il Comune (lavori di pulizia, manutenzione del patrimonio pubblico e supporto agli uffici amministrativi) tra novembre e dicembre di quest’anno. In questo tempo in cui la crisi economica ha colpito anche alcune persone della nostra comunitĂ , il bando voucher rappresenta il tentativo di dare una risposta concreta alle necessitĂ delle famiglie. Viene offerta infatti la possibilitĂ di lavorare per esigenze della comunitĂ in cambio di una retribuzione economica per le attivitĂ effettuate.

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‘Â?–‡˜‹…‘ Â? ‹Â?…ƒ”‹…‘ †‹ ’”‡•–‹‰‹‘ ’‡” ‡•ƒ”‡ ƒœœ‘Â?‹ Cesare Bazzoni, componente del consiglio comunale di Pontevico, è stato nominato vicepresidente vicario nell’esecutivo di FedersanitĂ Anci. Giacomo Bazzoni è attivo da anni nel settore del welfare e della sanitĂ ed è presidente della commissione Welfare di Anci e del dipartimento Welfare e sanitĂ di Anci Loombardia. Egli è presidente e amministratore delegato della cooperativa “Il Gabbianoâ€? che ha fondato con un gruppo di amici e opera nella gestione di servizi socio-

sanitari, assistenziali ed educativi nelle province di Brescia, Cremona e Mantova con un radicamento nel territorio del proprio Distretto socio-sanitario di Leno. “In un momento in cui le risorse dei Comuni si stanno esaurendo – dichiara Bazzoni – mi impegnerò ad essere particolarmente attento a ricercare tutte le possibilitĂ di integrazione e compenetrazione con le politiche sanitarie e socialiâ€?. “La nomina di Bazzoni è il giusto riconoscimento del suo impegno

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—•–‘ ƒŽ ƒ•–‡ŽŽ‘ di anni a difesa dei servizi sociosanitari dei Comuni e delle fasce piĂš deboli della popolazione – aggiunge il segretario di Anci Lombardia Pier Attilio Superti –. Il lavoro che lo attende è ancora piĂš impegnativo, perchĂŠ oggi i servizi essenziali dei Comuni sono messi in dubbio dalla manovra e dai tagli alle risorse di Regioni e Ministeri, occorrerĂ ripensare il sistema di welfare provando a integrare le risorse e a gestirle con ancora piĂš efďŹ cienzaâ€?. (pio)

La Fondazione Castello di Padernello e SlowFood Condotta Bassa Bresciana, domenica 16 ottobre, dalle 9.30 alle 18.30 organizzano “Il mercato del buono pulito e giusto�. Condotta Bassa Bresciana propone una degustazione dalle 15 alle 17: l’iniziativa realizzata per sostenere il progetto Slow Food “Mille Orti in Africa�. Oltre alle delizie della Bassa saranno proposti assaggi di due dolci: la Spongarda di Crema e la Spongada della Valle Camonica.

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omenica di sentimenti contrastanti per la comunitĂ cristiana di Lograto. Gioia e tristezza si sono mescolate negli animi di tutti durante la celebrazione eucaristica che ha concluso le solenni feste quinquennali in onore della Madonna del Rosario. I fedeli della parrocchia, infatti, hanno salutato con entusiasmo la presenza tra di loro del vescovo di Brescia Luciano Monari, accolto dalle autoritĂ civili e dalle realtĂ associative del territorio. Dopo il saluto del sindaco Mezzana, intorno alle 17 il Vescovo ha fatto il suo ingresso nella parrocchiale di Ognissanti, offrendo in seguito nell’omelia una significativa interpretazione del ruolo della devozione mariana nella vita dei credenti e delle comunitĂ cristiane. “La Vergine – ha affermato mons. Monari – non si sostituisce in nessun modo a Dio, la devozione mariana è motivata dal fatto che in lei la grazia del Signore ha potuto agire compiutamente, grazie alla risposta senza reticenze che ella ha offerto al suo progetto. Maria diventa quindi un esempio perchĂŠ anche la nostra possa essere una risposta sempre piĂš convintaâ€?. Al termine della celebrazione si è tenuta la tradizionale processione che ha attraversato il paese tutto pavesato di bianco ed azzurro, sostando

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la tristezza di cui si diceva? Essa è nata poichĂŠ questa celebrazione ha anche fornito al Vescovo l’occasione per l’annuncio ufficiale della partenza del parroco: don Domenico Amidani, a Lograto dal 2001, è stato destinato alla parrocchia di Orzinuovi. La notizia era giĂ nell’aria da qualche giorno e a testimonianza di quanto la comunitĂ tenga al suo pastore sta un toccante episodio avvenuto poco prima della S. Messa. Davanti a mons. Monari appena sceso dall’auto, infatti, si sono presentate con semplicitĂ alcune ragazze dell’oratorio per manifestargli il loro apprezzamento per la persona e l’operato di don Domenico e per chiedere di lasciarlo nella propria parrocchia. In questo modo le solennitĂ mariane, cosĂŹ sentite dagli abitanti di Lograto, sono diventate anche una cornice significativa per incominciare a prendere congedo dal loro parroco. Per una curiosa coincidenza la medesima festivitĂ ha costituito l’occasione anche per don Franco Bertanza di salutare la comunitĂ di Orzinuovi, nella quale ha prestato servizio come parroco dal 1991: domenica mattina, infatti, in piazza Vittorio Emanuele II al termine della processione ha ricordato: “Sono arrivato qui 20 anni fa proprio in occasione di questa festa e nello stesso modo adesso vi salutoâ€?.

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Domenica 16 ottobre alle 10 è ďŹ ssato il ritrovo presso l’asilo con il corteo verso la chiesa parrocchiale; alle 10.30 la S. Messa solenne presieduta da mons. Mario Vigilio Olmi. MartedĂŹ 18 ottobre il personale e i bambini della scuola dell’infanzia “Margherita Marchiâ€? salutano le suore. Sabato 22 ottobre, invece, nella chiesa parrocchiale c’è, alle 20.30, il concerto “Viaggio nella musica sacraâ€? da Bach a Frisina. Domenica 23 ottobre,

inďŹ ne, alle 10.30 la S. Messa per la celebrazione comunitaria degli anniversari di matrimonio e il saluto della comunitĂ a madre Rosalia e a suor Cesarina. “Il ritiro delle Suore Ancelle presenti ad Acquafredda, comporta purtroppo – spiega don Lancini – anche la dolorosa e sofferta decisione di chiudere la comunitĂ delle Ancelle della CaritĂ , che dal 1906 nel servizio della scuola dell’infanzia, nella visita agli ammalati e anziani,

nell’assistenza oratoriale dei ragazzi, nella catechesi dei piccoli, nell’animazione della liturgia e della CaritĂ hanno saputo onorare il loro carisma e rendere onore alla loro Santa Fondatrice: S. Maria CrociďŹ ssa Di Rosaâ€?. Nel momento dei ringraziamenti, è anche giusto guardare avanti alla luce della fede: “Questo paese non può arrendersi ai fatti, essi sono davanti a noi e ci interrogano: diamo dunque una risposta che sia quella della fede e della speranzaâ€?.

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opo 36 spettacoli dal 21 ottobre al prossimo 25 marzo: è, in sintesi, quanto propone il cartellone di Teatro Bonoris di Montichiari per la stagione 2011/2012. Durante la presentazione alla stampa il sindaco Elena Zanola e il vicesindaco Gianantonio Rosa hanno ricordato come “pur in un contesto di tagli agli enti locali, l’amministrazione comunale e l’associazione Teatro Sociale non hanno voluto ridurre in alcun modo la quantitĂ e la qualitĂ degli appuntamenti teatrali. Credo sia doveroso, da parte nostra, ricordare due persone che hanno fatto molto per il nostro teatro, la compianta Elvira Bicelli, custode di lungo corso e straordinaria figura di amante della cultura e il dottor Alberto Verzotti che ha poco rassegnato le dimissioni da consigliere di amministrazione dell’associazione teatraleâ€?. Si parte, come detto, il 21 ottobre con “La scuola delle mogliâ€?, opera immortale di Molière portata in scena dalla compagnia teatrale I Guitti per poi lasciare spazio, domenica 23, al concerto pianistico a quattro mani dei maestri Daniela Piovani e Manuela Dalla Fontana. Per la

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gna concertistica sono gratuiti. Altro punto di forza del “Bonorisâ€? è il dialetto e la consueta Rassegna vernacolare, in partenza il 20 novembre con la commedia “Casimiro ciao ciaoâ€? a cura della Compagnia de Riultela, che si concluderĂ con “Sota la nef el pĂ â€? della immarcescibile compagnia monteclarense CafĂŠ di PiĂścc (in tre appuntamenti il 24 e 25 marzo). La Stagione teatrale propone inoltre il concerto della Scuola d’archi Pellegrino da Montechiaro (il 10 dicembre) e della Banda cittadina (il 23 dicembre). Gli abbonamenti alla stagione, divisi tra prosa (92 euro in platea e 68 in galleria) e Rassegna dialettale (rispettivamente 48 e 32 euro) sono sottoscrivibili fino al 20 ottobre esclusi il 15, 16 e 17) dalle 16 alle 19 presso la biglietteria di Teatro Bonoris. Per informazioni, si può chiamare il Teatro al seguente numero 030/961115.

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/D 3UR ORFR q OD VWUDWHJLD SHU SDUODUH DO WHUULWRULR Sette anni di vivace attivitĂ sono il grande patrimonio che può portare a proprio vanto la Pro loco di Carpenedolo guidata da Mario Ferrari (nella foto), sodalizio che sarĂ chiamato al consueto appuntamento assembleare per rinnovare (o confermare) il direttivo. L’associazione dei carpini ha saputo entrare in contatto con le realtĂ del paese sia istituzionali che minori dialogando con loro e intraprendendo un cammino comune. “Il grande merito della Pro loco – afferma Ferrari – è stato di proporre un linguaggio popolare accessibile a tutti con proposte a qualsiasi livello affiancando alla cultura d’Êlite una piĂš popolare, ma nel medesimo tempo condivisa da tutti. L’organizzazione del nostro gruppo ha fatto strabiliare non pochi attirando numerosi interessi, tanto da essere divenuta un prezioso e fondamentale punto di riferimento soprattutto per l’aspetto partecipativo di molti volontariâ€?. Si è trattato di “un impegnativo lavoro di ricerca, creativo e di responsabilità – continua Ferrari – che ha permesso di svolgere una funzione altamente sociale verso tutte le realtĂ presenti: culturali, artistiche, sociali, ricreative ed economiche. In questi ultimi anni, nel momento in cui sono venuti meno i contributi dell’ente locale, il lavoro certosino di presenza e dialogo soprattutto in campo economico ha permesso di ripianare le necessitĂ finanziarie consentendoci di diventare autonomi. Questo ha consentito, grazie a una precisa pianificazione e un’attenta funzione amministrativa, di gestire tutte quelle risor-

se ottenute con parsimonia, risparmio e oculatezza per far quadrare i conti e continuare nel grande lavoro di rilancio delle tradizioni e di sostegno a tante iniziative�. In assemblea verrà presentato un patrimonio consistente in un’organizzazione amministrativa e logistica di eccellenza oltre a un grande spirito di volontariato di tante persone che anima da sempre il sodalizio carpenedolese. (f.m.)

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Con l’edizione 2011 di “Rassegna antiquariaâ€? in programma dal 29 ottobre al 6 novembre, ritorna al Centro ďŹ era di Montichiari un appuntamento ormai divenuto tradizione per il pubblico di collezionisti e appassionati. “Rassegna antiquaria ha un’identitĂ perfettamente riconoscibile nel panorama degli eventi dedicati all’antiquariato.â€?, spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro ďŹ era. “L’offerta è senza dubbio di alto proďŹ lo e non

Tre giorni di eventi. Come ogni autunno si rinnova l’appuntamento con la prestigiosa sagra del fungo chiodino giunta alla 21ÂŞ edizione. La manifestazione è in programma dal 21 al 23 ottobre nel centro storico di Dello. Non solo profumo di funghi (uno dei prodotti piĂš ricercati), ma anche di vino e altri prodotti con la presenza in piazza dei mercatini. Per informazioni, si può telefonare al numero 0309718012 o consultare il sito www.comune.dello.bs.it.

mancherĂ di riscuotere interesse tra i numerosi appassionati che, ogni anno, confermano l’attenzione del territorio per l’arte e l’antiquariatoâ€?. “Rassegna antiquariaâ€?, dunque, si ripropone all’insegna della qualitĂ . Nelle giornate della mostra, i visitatori potranno ammirare proposte che spaziano dai mobili antichi alle tele e ai dipinti, dall’oggettistica d’alto antiquariato ai pezzi da collezione, con legni antichi, tappeti orientali e caucasici,

libri d’epoca, olii, tempere, in un percorso che attraversa la tradizione del Vecchio Continente, con aperture all’arte popolare europea e americana, ďŹ no ad arrivare ad inserti di vintage e collezionismo. Ad impreziosire l’edizione 2011 di “Rassegna antiquariaâ€? è in programma un evento collaterale di assoluto prestigio dal titolo “Cesare Monti: libertĂ espressiva tra Novecento e Post-impressionismoâ€?, a cura di Guido e Stefano Cribiori.

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’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Castenedolo, avendo rilevato nel proprio contesto territoriale la presenza di numerosi nuclei familiari che ogni giorno, con estrema difficoltĂ e talvolta con senso di smarrimento e di isolamento, convivono con persone affette da gravi forme di decadimento cognitivo, intende promuovere percorsi di integrazione fra i vari soggetti, pubblici e privati, che giĂ si occupano dell’assistenza a questi pazienti e del sostegno alle loro famiglie. In collaborazione con l’Asl di Brescia, il Centro S. Giovanni di Dio e la Fondazione pio ricovero inabili al lavoro, il Comune di Castenedolo vuole offrire alle famiglie di cittadini affetti da deficit cognitivo, una serie di iniziative che abbiano come fine il supporto ai caregiver (“coloro che si prendono curaâ€?) su cui ricade l’onere dell’assistenza, favorendo nel contempo la permanenza del paziente nella propria abitazione e nel proprio contesto relazionale. GiĂ nel maggio scorso si sono tenuti incontri di informazione dei caregivers con notevole successo in termini di partecipazione e di gradimento. Dal 4 ottobre è stato attivato presso l’Ufficio servizi alla persona del Comune di Castenedolo un punto di accesso, con linea telefonica dedicata (339 7868625 ) in funzione cinque giorni alla settimana, dal lunedĂŹ

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relazione, assistenza, gestione di pazienti affetti da decadimento cognitivo. L’intervento dell’educatore fornirĂ supporto e indicazioni specifiche, attraverso la consulenza telefonica, ma anche recandosi nelle famiglie che vorranno avvalersi del suo aiuto. Egli avrĂ anche il compito di formare e supportare gli operatori domiciliari che erogano servizi comunali intervenendo in occasione di difficoltĂ e problematiche che possono presentarsi con pazienti dementi. Appena il servizio sarĂ stabilizzato, le famiglie potranno avvalersi di una consulenza sanitaria e assistenziale specifica con personale dell’Irccs, presso gli ambienti del Pio ricovero. Ad integrazione degli interventi sopra descritti, sono ripresi presso la Casa di riposo anche i percorsi di formazione ed educazione per le famiglie: lunedĂŹ 10 ottobre è intervenuto il dott. Christian Bonanno, psicologo dell’Asl, mentre lunedĂŹ 17 i dott. Angelo Forti e Manuela Botticchio proporranno l’esperienza di un gruppo di auto-aiuto (Gruppo Agapè) formato dai familiari di ospiti della Rsa affetti da problemi di decadimento cognitivo; si coinvolgeranno altre persone che si prendono cura di persone affette da demenza, affinchĂŠ si sentano meno sole nella gestione quotidiana dei loro cari. Gli incontri si tengono presso il Centro diurno del Pio ricovero in via Pluda 10 a Castenedolo alle 20.30.

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La ďŹ gura di questo animale ha origini molto antiche, legate a riti pagani. Nei bestiari è una creatura mitologica che si riteneva avesse il potere di uccidere col solo sguardo, o col ďŹ ato. Il mostro ha corpo peloso, occhi infuocati, bocca enorme (che ricorda vagamente il televisivo Gabibbo). Sotto il travestimento si cela un ragazzo del borgo montano. Quando è il momento, gli altri giovani (mantello da pastore, cappello e bastone) si riuniscono e salgono verso i boschi

per catturare la bestia; una volta fattala prigioniera la trascinano in paese. Un tempo la creatura entrava nelle stalle e cominciava a parlare, indirizzando allusioni verso i presenti: tradimenti matrimoniali, ruberie varie, calunnie infondate ed in genere peccati di una piccola comunitĂ , panni sporchi che sarebbe opportuno non lavare nemmeno in casa. Ai nostri giorni invece tutti si raccolgono nello spazio deputato alle riunioni, alle manifestazioni, o alle feste. La

gente ovviamente cerca di catturare la benevolenza della belva con l’offerta di cibo, anche perchĂŠ se si riesce a riempire quelle enormi fauci, forse, almeno per un po’, si ottiene il silenzio dell’implacabile accusatore che sciorina in pubblico, senza pietĂ , le malefatte di tutto un anno. Attorno alla presenza magica è nato prima il salame, poi la polenta del “BadalĂŹscâ€? ed alla ďŹ ne tutti i salmi ďŹ niscono in gloria, con una tavolata che rimette d’accordo, dopo l’elenco delle odiose malefatte.

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romossa dall’Amministrazione comunale di Edolo torna EdoloTeatro, la stagione teatrale che ospitata presso il Teatro San Giovanni Bosco (via Roma 3) riapre il palcoscenico agli appassionati della Valle Camonica. Il rinnovato impegno, inoltre, mette in cantiere non solo appuntamenti per il pubblico serale, ma spettacoli destinati ad altre anime della comunitĂ edolese. Una stagione in grado di far ridere e sorridere, anche di noi stessi, con momenti di svago e divertimento ma anche di riflessione, calata in diversi contesti temporali ma che in un certo modo rispecchiano anche la nostra epoca. L’inaugurazione è affidata ad una delle attrici piĂš amate del panorama italiano, Lella Costa, che giovedĂŹ 3 novembre apre la stagione portando in scena, in prima provinciale, “Arieâ€?, una raccolta di brani di precedenti lavori che hanno come filo conduttore la musica, non solo come semplice colonna sonora, ma proprio

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to, porta sul palco del teatro edolese la sua ultima fatica: “Terra promessa. Briganti e migrantiâ€?. Partendo dalla vicenda del brigante Carmine Crocco, lo spettacolo esplora, con la solita passione civile, alcune “zone oscureâ€? della storia dell’unificazione italiana. Ad accompagnare le parole del narratore, compaiono in scena, come apparizioni fantasmatiche, altri personaggi: un mosaico di racconti fatto di voci e punti di vista differenti. MercoledĂŹ 25 gennaio riapre il sipario una delle piĂš interessanti realtĂ bresciane composta da giovani attori, l’Associazione S.R. Lo spettacolo, su testo di Alessandro Quattro e per la regia di Alessandro Mor, vede rappresentata in scena “La fine del Titanicâ€?. L’atmosfera all’inizio è quella di un film d’epoca. Siamo a bordo del Titanic, ma anche di qualunque nave da crociera, dove gli animatori turistici impazzano. Chiude la sezione serale del programma di Edoloteatro, giovedĂŹ 23 febbraio, un’altra presenza

d’eccezione: Ascanio Celestini. Il suo “La pecora neraâ€? è un lavoro pieno di personaggi esilaranti, ma è, nel complesso, uno spettacolo in cui prevale la poesia fondata sull’indagine, una indagine nella memoria personale e collettiva del presente come luogo di sedimentazione di storie diverse. “La pecora neraâ€?, è uno squarcio sul prima e sul dopo la riforma della psichiatria attuata in Italia con la legge 180, meglio conosciuta come Legge Basaglia.

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La proposta teatrale di Edolo si amplia come di consueto ad altre anime della comunitĂ edolese. Due infatti sono gli appuntamenti dedicati agli studenti. MartedĂŹ 24 gennaio, Oscar De Summa e la sua compagnia propongono “Amleto a pranzo e a cenaâ€?, un modo per far toccare con mano ai ragazzi delle scuole superiori come il teatro di Shakespeare possa fornirci strumenti quanto mai efficaci per interpretare il tempo in cui viviamo, per mostrarci quanto Amleto abiti il nostro quotidiano, costantemente, a pranzo e a cena. GiovedĂŹ 2 febbraio, Teatri Possibili propone al pubblico delle scuole medie Pinocchio a testa in giĂš, riscritto e progettato da William Medini, ispirato chiaramente al capolavoro collodiano. Uno spettacolo (vista la pluriennale esperienza

circense e di teatro di strada del regista) che si può leggere a piĂš strati, ma legato a tematiche dell’etĂ adolescenziale, quali la coscienza, la capacitĂ di scegliere, il bullismo, le cattive compagnie, il rapporto genitori/figli, tutto in chiave divertente ma nello stesso tempo poetica. Gli abbonamenti per la stagione teatrale si possono sottoscrivere presso la Biblioteca di via Porro 27 a Edolo, fino a venerdĂŹ 21 ottobre negli orari di apertura (da lunedĂŹ a venerdĂŹ: 8.3012 e 14,30-18) al costo di 80 euro per l’intero e 70 euro per il ridotto. Gli eventuali biglietti (18 euro intero e 15 euro ridotto) si potranno acquistare, per tutti gli spettacoli in cartellone, da lunedĂŹ 24 ottobre e sempre presso la Biblioteca Civica di via Porro 27 a Edolo.

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L’ultima assemblea della Bim ha deciso di stanziare 600mila euro. Le opposizioni hanno contestato la decisione perchĂŠ non “distribuisce fondi ai Comuniâ€?. La cifra piĂš considerevole è destinata all’allargamento della strada statale di Edolo. Per il completamento della cantina comprensoriale di Losine e per il settore dei servizi sociali sono stati stanziati rispettivamente 150mila euro. Altri 50mila euro saranno utilizzati per la costituzione di una struttura tecnica

Dalla “Canzone del soleâ€? a “Pensiero stupendoâ€?, passando per “Emozioniâ€? e “Parole, parole, paroleâ€?. Ăˆ un viaggio nella memoria musicale collettiva quello che viene riproposto a Darfo Boario Terme con la serata dedicata alla musica leggera italiana, in cui i grandi che hanno fatto la storia del genere vengono idealmente messi a confronto. “Mina contro Battistiâ€?, questo il titolo della manifestazione, è in programma venerdĂŹ 14 ottobre

all’incubatore di Cividate Camuno e altrettanti per ďŹ nanziare le spese correnti. Per la nuova societĂ di gestione del demanio sciabile di Montecampione sono stati previsti 400mila euro. Il resto sarò speso per l’integrazione di alcuni interventi in spesa corrente: 90mila euro per la gestione e la salvaguardia del territorio, 20mila per il fondo Comuni della Valtrompia e altrettanti per “Impresa e territorioâ€? per il progetto Esco e 10mila per la mostra “Pitotiâ€?.

alle 21, presso il teatro San Filippo della cittĂ . Intervallati dalla conduzione di Ambrogio Minini, verranno proposti sul palco i maggiori successi della canzone italiana con performance dal vivo accompagnate dalla band “Zona Francaâ€?. Ognuno degli spettatori potrĂ cosĂŹ rivivere, durante la serata, sentimenti ed episodi della propria vita legati indissolubilmente nella memoria alla colonna sonora di una particolare canzone del

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repertorio nazionale. L’evento è stato sponsorizzato dall’assessorato alla Cultura e dall’Avis intercomunale di Darfo Boario Terme, cui fanno riferimento anche i Comuni di Artogne, Gianico, Pian Camuno e Angolo Terme. Il costo dell’ingresso è di 6 euro; i biglietti, non rimborsabili, possono essere acquistati in prevendita presso la biblioteca civica di Darfo Boario Terme ďŹ no ad esaurimento posti.

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’evento è stato giustamente definito “Una festa per aprire le ali e iniziare a volareâ€?. Non si tratta soltanto dell’inaugurazione del nuovissimo “Teatro delle Aliâ€?, ma della conclusione di un lungo itinerario che ha visto sorgere l’Accademia arte e vita, un centro culturale di prima grandezza frutto della generositĂ dei coniugi Romain ed HĂŠlène Zaleski. I benefattori hanno permesso che il progetto delle Serve del Sacro Cuore di GesĂš e dei Poveri (meglio conosciute come suore messicane) decollasse (visto che si tratta di ali). In questi giorni – neanche a farlo apposta – ricorre il 50° anniversario (1961-2011) dell’arrivo a Breno delle prime quattro religiose dal Messico, per diretto interessamento – a suo tempo – del brenese mons. Maffeo Ducoli. Dapprima le monache venute d’oltreoceano si occuparono di un collegio-convitto di studentesse valligiane che frequentavano qui, poi, col tempo, dovettero adattarsi e inventarono l’Accademia di cui s’è detto e da quel momento “la cultura ha messo le aliâ€?. “Motoreâ€? instancabile che ha sempre pulsato è stata madre Luciana Bertoglio, superiora del convento di Breno che sottolinea: “Si vuole proseguire, assieme all’Accademia arte e vita, la missione educativa intrapresa negli

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lo. Ovviamente l’inizio del fitto calendario di avvenimenti ha avuto luogo nel duomo, ove il cardinal Re ha concelebrato col parroco di Breno mons. Franco Corbelli, col vicario generale mons. Gianfranco Mascher, don Aldo Mariotti e don Alessandro Nana. All’omelia, il porporato ha parlato a lungo dell’impegno delle suore per Breno e per la Valcamonica nell’intento di arginare quella che Benedetto XVI ha definito “emergenza educativaâ€?. “Educare – ha concluso l’oratore – è trasmettere valori ed idealiâ€?. Alla fine della Messa vespertina, calata ormai la sera, tutti i presenti si son recati presso l’enorme edificio che ospita tutte le attivitĂ . Qui mons. Re ha benedetto una lapide in ricordo ed ha pubblicamente ringraziato i coniugi Zaleski e tutti coloro che han prestato la loro opera per l’iniziativa. Brevi parole anche da parte dei due benefattori (recentemente insigniti della cittadinanza onoraria di Breno) e del sindaco Sandro Farisoglio. Ha condecorato il tutto la banda musicale cittadina. Nella notte, l’edificio avveniristico del nuovo teatro illuminato a giorno ha offerto le sue forme ai molti obiettivi puntati (macchine fotografiche e telecamere). Da poco è cominciato anche l’anno scolastico e quasi 400 alunni si sono iscritti alla miriade di discipline artistiche e pratiche.

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Sta per concludersi la 51ÂŞ edizione del “Settembre inzineseâ€?, la tradizionale manifestazione di arte, folklore, cultura e sport che è incominciata il 10 settembre scorso e che ha attirato come consuetudine molte persone nella piccola localitĂ valtrumplina. Il ricco programma della ďŹ era ha occupato ogni giornata del mese con mostre – tra le quali ricordiamo quella intitolata “Reale e immaginarioâ€? dell’artista Tiziano Calcari – degustazioni ed eventi

Il gruppo di volontari dell’Associazione Autolettiga Avis e il Comune di Villa Carcina avevano chiesto alla Provincia l’installazione di un semaforo a chiamata sulla SP BS 345 “delle tre valliâ€? all’altezza dell’incrocio tra via Monte Guglielmo e via Bernocchi. La richiesta era scaturita al ďŹ ne di evitare alle autolettighe del 118, lunghe soste nell’incrocio, perdendo cosĂŹ minuti preziosi sull’intervento. Dallo scorso sabato 17 settembre l’impianto è operativo e può essere

sportivi come la gara podistica non competitiva tenutasi tra i Comuni di Marcheno e Gardone Val Trompia. L’appendice di ottobre ha, invece, visto svolgersi, il giorno 15, la 17ÂŞ edizione della rassegna di cori e canti della montagna con la collaborazione del coro “Inzinoâ€?. La conclusione della manifestazione è prevista, inďŹ ne, per il 22 ottobre, alle 21, con uno spettacolo di danza presso il cinema teatro della localitĂ valtriumplina.

attivato solo dai volontari tramite un telecomando. “Sono convinta – ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Brescia Mariateresa Vivaldini – dell’importanza di quest’opera, la spesa sostenuta servirĂ a ridimensionare i tempi d’attesa delle autolettighe nei casi di emergenza.â€? La Provincia ha disposto di compartecipare all’iniziativa con lo stanziamento di una somma di 10mila euro da erogare al Comune di Villa Carcina.

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anno cominciato i ragazzi della primaria di Marcheno, hanno continuato quelli della secondaria di Sarezzo: sono i primi alunni che hanno goduto di una esperienza e giornata straordinaria in Pesèi, l’azienda agricola in Caregno immersa in 100mila metri di verde coltivato con frutti di montagna. Hanno assistito, con adeguata lezione relativa, all’inanellamento e liberazione di uccelli migratori per il monitoraggio ornitologico del progetto “Alpiâ€? dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) di Bologna in collaborazione con la FacoltĂ di scienze naturali di Trento. Un esperto dell’ente ha illustrato e curato l’operazione nella “passataâ€? appena sotto il roccolino con al centro la splendida “brescianaâ€?, il casello in muratura di pietra locale con lo “sbrofâ€? (sistema di stracci) per far abbassare gli uccelli in volo: entravano cosĂŹ nelle reti in circolo rese invisibili dalle piante potate e curate con arte secolare. Ăˆ l’ultima proposta didattica dell’azienda, nata nel 1997, quando Amedeo Materossi, laureato in agraria, lasciava la affermata azien-

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ria giovanile. L’azienda si è strutturata nella cascina principale: laboratorio con autorizzazione Asl per la smielatura (un centinaio di arnie) e il confezionamento del miele. Si aggiunge la lavorazione della frutta prodotta in azienda, la cella frigorifera per il suo stoccaggio, magazzini per il prodotto. Un’ampia sala ospitale, aperta a tutti di domenica, consente assaggi e degustazioni, dimostrazioni, acquisti. C’è anche un piccolo appartamento per l’ospitalitĂ di chi volesse trascorrere piĂš di una giornata nella azienda. Da 10 anni si è affiancata la proposta didattica affidata ora alla dr.ssa Carla Fausti. La giornata tipo prevede l’arrivo in azienda alle 10, ricreazione e divisione in gruppi (max 20/22 alunni) poi la visita a piantagioni, arnie ecc, sui vari percorsi didattici. Per informazioni contattare Abramo: 335 372332.

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6XDS XQLFR SHU OH LPSUHVH Dallo scorso 1 ottobre le pratiche da inviare ai Comuni sulle attivitĂ produttive vanno inviate in forma digitale, potendo contare sul portale internet r www.suap.valletrompia.it. D’ora in poi non saranno piĂš ammesse trasmissioni di documenti cartacei (si parla di oltre 3.000 pratiche archiviate nel 2010), con un risparmio di cellulosa e uno snellimento della parte burocratica. Un servizio che viene gestito in maniera associata dalla ComunitĂ montana di Valle Trompia per conto di tutti i Comuni valtrumplini piĂš quelli extra-territoriali di Cellatica e Collebeato. Proprio nella sede dell’ente sovracomunale in via Matteotti 327 a Gardone è stato presentato il nuovo servizio web: un’occasione durante la quale Antonio D’Azzeo (conservatore del registro delle imprese della Camera di commercio di Brescia) ha illustrato le novitĂ introdotte dal decreto legislativo 160/2010 e fatto il punto sulla trasmissione telematica delle istanze. Nel corso della mattinata è stato distribuito ai Comuni, agli utenti e ai professionisti presenti il lettore di smart card necessario per svolgere le pratiche tramite la ‘Carta regionale dei servizi’. “Con questo progetto – spiega il dirigente dell’area tecnica in ComunitĂ montana, Fabrizio Veronesi – tutta la Valtrompia si è unita per mettersi in regola con il D.lgs 160/2010, istituendo uno Sportello unico per cittadini e imprese che debbano presentare richieste di autorizzazione per avvio, sospensione o modifica di attivitĂ produttive sul territorio. Una volta presentata la domanda,

l’utente non dovrà piÚ recarsi presso le diverse istituzioni per acquisire gli eventuali pareri di competenza (Asl, Vigili del fuoco, Sovrintendenza), ma sarà lo Sportello unico che dovrà procurarseli. Inoltre, se la domanda sarà corredata da tutte le certificazioni o dichiarazioni di rito, potrà autorizzare subito l’avvio dell’attività , lasciando alle pubbliche amministrazioni solo il compito di controllare la veridicità di tali dichiarazioni�.

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il Comune di Marcheno ha organizzato quattro appuntamenti (“150 anni di unitĂ ... un’idea senza etĂ â€?) per ricordare i 150 anni dell’UnitĂ d’Italia. Dopo i primi due, il terzo è in programma giovedĂŹ 20 ottobre nella sala consigliare alle ore 20.30: “Il Risorgimento in celluloideâ€?, relatore Lionello Anelli. GiovedĂŹ 27 ottobre, sempre nella sala consigliare alle ore 20.30, Roberto Rizzini affronta il tema “Lingua,

La parrocchia di San Vigilio di Concesio sta celebrando il centenario della consacrazione della chiesa parrocchiale con una serie di eventi che culmineranno il 21 ottobre (giorno esatto del centenario). La casa di Dio è il segno di una comunitĂ che vuole essere ediďŹ cio spirituale fatto di pietre vive, attraverso l’ascolto e l’annuncio della Parola, la vita sacramentale e la caritĂ . MartedĂŹ 18 ottobre alle 20.30 nella parrocchiale c’è

letteratura, nazioneâ€?. Con i partecipanti del corso verrĂ concordato un appuntamento integrativo (probabilmente il 3 novembre) realizzato presso una sede archivistica o museale, per approfondire i temi esposti negli incontri. In tale occasione verrĂ proiettato il ďŹ lmato “Le unitĂ degli Italianiâ€? realizzato per le celebrazioni del 150° anniversario dell’UnitĂ d’Italia.

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l’adorazione eucaristica, mentre venerdĂŹ 21 ottobre alle 20.30 il vescovo Monari presiede la Santa Messa. La chiesa era stata consacrata il 21 ottobre del 1911 dall’allora vescovo Giacinto Gaggia; l’avvenimento è attestato da una lapide in latino collocata in sacrestia. In queste settimane la parrocchia ha invocato Maria perchĂŠ aiutasse la comunitĂ a camminare con amore fraterno sostenuta dal Signore.

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è partito ufficialmente il progetto “GenerAzioniâ€?, avviato dopo che il ministero della Pubblica istruzione ha riconosciuto la Valle del Mella come “area a forte processo migratorioâ€? (17% della popolazione scolastica 2010 costituita da alunni stranieri). “Il progetto – spiega Valter Tanghetti della cooperativa sociale ‘Il mosaico’ – è nato dalla collaborazione in rete fra gli istituti superiori ‘C. Beretta’ di Gardone, ‘P. Levi’ di Sarezzo, ‘F. Moretti’ e ‘V. Bachelet’ di Lumezzane, la nostra cooperativa oltre a Fondazione Cariplo e ComunitĂ montana. La spesa complessiva sarĂ di 100mila euro (60mila finanziati da Cariplo) spalmata sui due anni del progetto e interessando due aree di lavoro: lo sviluppo di una proficua relazione scuola-famiglia e una serie di percorsi educativi di cittadinanza attiva e globaleâ€?. “Gener-Azioniâ€? si articola in sei azioni, seguendo alcune prassi operative e valorizzando figure professionali come quella del mediatore linguistico-culturale. “La mediazione – spiega Enrica Coccoli, referente del Cti (Centro territoriale intercultura, ndr) – servirĂ a rendere autorevole e riconosciuta la voce della scuola nei confronti di genitori stranieri, troppo spesso non coinvolti nella vita scolastica dei figli. Con questo

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interculturale e altre quattro azioni. “Importante – spiega la prof.ssa Maria D’Abrosca, referente per il ‘Primo Levi’ di Sarezzo – sarĂ la formazione in rete rivolta a insegnanti e operatori sociali sui diversi modelli educativi delle persone provenienti da Paesi stranieri; poi l’attivazione di alcuni percorsi guidati, fra cui le visite alla mostra ‘Ritorno a TimbuctÚ’, i laboratori interculturali per ragazzi e adulti, i gruppi di parola e confronto. Inoltre, creeremo un gruppo ‘multiculturale’ di ragazzi che possano svolgere il ruolo di ‘facilitatori culturali’ e faremo partire un percorso socio-educativo dall’apprendimento dello sport e delle regole del cricketâ€?.

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,O SUHPLR &HVDU SDUOD EUHVFLDQR Il 7 ottobre si è tenuta a Roma la premiazione del Concorso “Aggiungi un posto in classe, c’è un compagno in piĂšâ€?. All’interno dell’auditorium dell’Itis Galilei, l’Associazione Cesar onlus ha consegnato i riconoscimenti ai vincitori delle tre categorie previste dal Concorso. Aria di brescianitĂ tra i vincitori, grazie agli studenti della primaria “Anna Frankâ€? dell’istituto comprensivo di Nave. Guidati dai loro insegnanti e dalla maestra Maria Rita Gugliotta hanno conquistato il terzo posto, salendo di diritto sul podio. L’Associazione Cesar è stata fondata nel 2000 dal compianto mons. Cesare Mazzolari (nella foto), comboniano bresciano scomparso improvvisamente alcuni mesi fa e giĂ vescovo di Rumbek. Creata allo scopo di coordinare gli enti impegnati a promuovere attivitĂ di cooperazione e di sensibilizzazione a favore delle popolazioni

del Sud del Sudan, essa ha realizzato interventi in ambito educativo, sanitario e umanitario. Cesar promuove lo sviluppo attraverso la gestione di una Bottega di commercio equo e solidale e grazie a iniziative quali il concorso nazionale “Aggiungi un posto in classe, c’è un compagno in piĂš!â€?, per sensibilizzare gli studenti italiani al diritto all’istruzione dei coetanei sud sudanesi. L’evento, inserito nelle iniziative a favore della costruzione del centro di formazione per insegnanti che l’associazione Cesar sta realizzando a Cuiebet, è stato promosso con il patrocinio del ministero dell’Istruzione, universitĂ e ricerca, e ha visto Rai Educational in qualitĂ di media partner. Il bando richiedeva di utilizzare i diversi linguaggi dell’espressione artistica, per rappresentare il diritto all’istruzione. Quindi, grazie a poesie, cartelloni dipinti a mano e due video

dai titoli eloquenti (“Quello che non hoâ€? e “Costruiamo insieme il futuroâ€?), gli alunni della scuola primaria di Nave hanno conquistato il terzo posto tra i 70 Istituti italiani partecipanti perchĂŠ “hanno saputo veicolare in modo chiaro e originale il progetto di cui il concorso è promotore, esprimendo nei loro lavori l’importanza dell’istruzione a ogni latitudineâ€?. I lavori realizzati dagli studenti diventeranno ora le immagini della prossima campagna di sensibilizzazione che Cesar proporrĂ nell’autunno 2011 e saranno proposti a livello nazionale sui media; grazie al loro utilizzo si potrĂ cercare di rendere partecipe la popolazione italiana di una causa importante come la costruzione di un vero e proprio centro di formazione per docenti che ogni anno formerĂ 30 insegnanti qualiďŹ cati per dare un’istruzione di base completa ad oltre 5.000 bambini.


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Disaffezione dei giovani dalla politica? A smentire questa tesi ci prova il convegno organizzato domenica 16 a Villa Alba di Gardone Riviera. Giovani amministratori under 35, europarlamentari, onorevoli, sindaci, assessori e consiglieri, discuteranno di “buone pratiche politicheâ€?. L’iniziativa è promossa da Stefano Ambrosini, consigliere di Gardone. “L’obiettivo della manifestazione è quello di fare rete fra i giovani amministratori

Per gli appassionati di musica, Sabbio Chiese e Gavardo ospiteranno due appuntamenti della Rassegna bandistica bresciana organizzata dall’Associazione culturale Choros che tocca diversi paesi del territorio bresciano fino al 23 ottobre. Nel corso di queste serate si tengono una serie di esibizioni musicali di corpi bandistici bresciani. Domenica 16 ottobre alle 20.30 presso la chiesa di San Michele Arcangelo di Sabbio Chiese si

che, in futuro, saranno la nuova classe dirigente locale, nazionale ed europeaâ€?. I lavori sono moderati da Gianluigi Nuzzi, autore de “L’infedeleâ€? ed Eva Giovannini, inviata per Piazza Pulita. Al convegno hanno concesso il patrocinio Regione Lombardia, Anci Giovane e oltre 80 realtĂ comunali e per dare un esempio concreto è organizzato grazie al sostegno di sponsor privati. Informazioni sul sito www.ypbpr.it.

esibiranno in un concerto a tema sacro l’Associazione filarmonica Conca d’Oro, l’Associazione Banda Cittadina di Salò G. Bertolotti e il Corpo musicale G.Sgotti di Nuvolera. Sabato 22 ottobre a Gavardo alle ore 20.30 presso il Palafiera di via Avanzi si esibiranno in un concerto bandistico a tema libero il Corpo musicale Viribus Unitis, il Corpo bandistico sociale di Vobarno e il Corpo musicale Vincenzo Capirola di Leno. (n.t.)

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Desenzano, una delle capitali dell’industria turistica della provincia, la sezione dell’Udc ha organizzato all’oratorio Giovanni XXIII un convegno su “Sviluppo e lavoro nella vocazione turistica del Gardaâ€?. “L’incontro – ha spiegato il segretario locale Luigi Cavaliere – è nato sull’onda di dati positivi che indicano arrivi e presenze in aumento, con il ritorno dei turisti stranieri che negli ultimi anni avevano un po’ latitatoâ€?. Una prova che il Garda rappresenta un biglietto da visita appetibile e uno stimolo a cogliere le opportunitĂ che il turismo può offrire sotto l’aspetto occupazionale. “L’invito a partecipare rivolto alle categorie produttive, albergatori, artigiani, industriali e commercianti, focalizza l’attenzione sulle concrete possibilitĂ di queste opportunitĂ â€?. Se partiamo dai numeri – il 20% del Pil mondiale è mosso dal turismo –, la nostra provincia assorbe oltre il 17% degli arrivi e il 28% delle presenze di turisti in Lombardia e il solo lago di Garda attrae oltre il 70% del turismo provinciale, possiamo affermare che queste opportunitĂ devono davvero

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le grandi marche? Le indagini di mercato fatte prima di posizionare un negozio non sempre coincidono con le intenzioni localiâ€?. “A Desenzano va forte l’artigianato di servizi – ha spiegato Eugenio Massetti, presidente della Confartigianato di Brescia – e ci auguriamo che il federalismo fiscale non si tramuti in piĂš tasse. Per fare rete e condividere progetti è stata creata la Confartigianato del Garda in collaborazione con quelle di Verona, Mantova e Trentoâ€?. L’imprenditore locale Renzo Scamperle ha ricordato che il lavoro manuale è un lavoro dignitoso e redditizio e ha aggiunto: “Il problema delle imprese è che sono troppo piccole e non possono reinvestire. Un imprenditore deve guardare al futuro, deve avere progettualitĂ â€?. Dagli interventi è emerso come il Garda abbia bisogno di puntare sul turismo per creare occupazione.

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/¡LGHD GHOO¡8QLYHUVLWj GHOOD YHOD q YLFLQD Presentato il progetto “UniversitĂ della vela di Campione del Gardaâ€? nuovo centro di preparazione che consentirĂ di espandere l’offerta e le strutture finalizzate al turismo sportivo in Lombardia, incontrando le aspettative e le richieste di molti operatori. “Campione è frazione a lago di Tremosine – commenta il sindaco Diego Ardigò – Comune che offre un territorio con caratteristiche uniche per la pratica degli sport velici, del turismo di montagna e dell’equitazione. Il territorio offre eccellenze enogastronomiche tra cui tartufo, olio e formaggi. Il progetto UniversitĂ della vela costituisce un valido complemento ai punti di forza che giĂ il territorio offreâ€?. L’idea dell’UniversitĂ della vela di Campione nasce nel 2007 e rientra nel piĂš ampio progetto che comprende la realizzazione di una rete di Centri di preparazione federale a livello nazionale per gli atleti della Federazione italiana vela. I Centri sono pensati sia per offrire agli atleti e ai tecnici spazi e strumenti idonei alla loro preparazione, sia per ospitare attivitĂ complementari fra cui stage, convegni e meeting aziendali. Nei periodi in cui il centro non verrĂ utilizzato per il programma di preparazione degli atleti sarĂ a disposizione di realtĂ nazionali e internazionali che potranno beneficiare delle strutture e delle particolaritĂ climatiche del luogo. Il centro, la cui disponibilità è prevista per maggio 2012, sarĂ dotato di tutte le attrezzature necessarie per l’allenamento e la pratica della vela agonistica per classi olimpiche e paraolimpiche e offrirĂ vitto e alloggio ad

atleti e tecnici. ComprenderĂ una foresteria con camere, palestre, piscine, spogliatoi, aula per lezioni tecniche, rimessaggio e alaggio imbarcazioni. L’UniversitĂ della Vela rappresenta un ulteriore passo avanti nel progetto di riqualificazione di Campione: l’obiettivo è di valorizzare il borgo attirando attivitĂ produttive e servizi richiesti dal mercato puntando sul binomio sport e turismo.

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Nel segno dello spiedo, piatto della tradizione bresciana che raggiunge nella cucina gussaghese una dei migliori risultati. ContinuerĂ tutti i giovedĂŹ ďŹ no al 24 novembre la seconda edizione della rassegna “Lo spiedo scoppiettandoâ€? in 15 ristoranti aderenti nel territorio di Gussago. L’occasione è quella di degustare il piatto tipico della cucina gussaghese con un menĂš al prezzo ďŹ sso di 22 euro e bere le migliori etichette del Franciacorta o le

Il silenzio della natura, il bosco intorno, i ďŹ lari di viti e il panorama molto probabilmente cattureranno i podisti. Domenica 16 ottobre a Calino di Cazzago va in scena alle 9.30 la prima edizione della “Corri Boschiâ€? in ricordo di Graziano Gatti (un giovane atleta scomparso l’estate scorsa a Calino a seguito di un incidente stradale). Si tratta di una corsa su strada provinciale (9 km per gli uomini e 5 per le donne) organizzata dal Running di Cazzago in collaborazione con

grappe delle numerose distillerie. Quest’anno poi lo spiedo ha ottenuto il marchio Deco, una certiďŹ cazione di tipicitĂ . Tra i tesori piĂš preziosi del nostro Paese c’è di sicuro quello dei cibi, dei vini, delle mille e mille specialitĂ della tradizione gastronomica locale Per tutte le informazioni è possibile contattare l’UfďŹ cio sviluppo economico del Comune di Gussago al numero di telefono 0302522919. (a.g.)

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il Comune. Il ritrovo è ďŹ ssato in via Sala 41 (agriturismo “Le fattorie prioreâ€?). Il percorso è collinare, ma interamente asfaltato. Per informazioni, www. runningcazzago.blogspot.com. Domenica 16, invece, la comunitĂ di Calino festeggia la Madonna del Rosario: si rinnova la tradizione popolare che fa seguito alle celebrazioni che si sono tenute, la prima e la seconda domenica di ottobre, a Provaglio d’Iseo e a Passirano.

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a semplicitĂ di un giardino per alleviare la sofferenza. La bellezza di un fiore per scacciare la solitudine. I colori dell’anno che variano con il passare delle stagioni. I profumi nell’aria che richiamano i ricordi. Questi solo alcuni dei significati racchiusi dal “Giardino dei sempliciâ€?, ospitato all’interno dell’articolato parco della Fondazione Richiedei, a cui è stato donato proprio dalla onlus “Il giardino dei sempliciâ€? costituitasi nel 2005 proprio con questo scopo. Molte le iniziative messe in campo perchĂŠ questo “monumento alla sofferenzaâ€?, come è stato definito dagli stessi fondatori, potesse vedere la luce e recare un po’ di sollievo ai tanti anziani ospitati nella casa di riposo gussaghese. “Accogliamo con gratitudine questa realizzazione che contribuirĂ ad alleviare le sofferenze degli ospiti, questo bel gesto che aiuta a rendere l’accoglienza piĂš umana e piĂš funzionaleâ€? ha detto ringraziando l’associazione il presidente della Fondazione Fausto Gardoni. Il costo dell’opera realizzate grazie al grande impegno dei numerosi soci dell’associazione e al contributo dei progettisti: l’architetto Paolo Di Rosa e l’ingegner Duilio Conti e l’agronomo Fausto Nasi, ha raggiunto gli 80mila euro, necessari per allestire lo spazio del giardino, non solo con piante ma per permettere che questo

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alcuni dei momenti difficili della vita, in cui i ritmi della natura, vedono spesso la sofferenza, la solitudine e il silenzio, compagni degli ultimi anni. Anni in cui però spesso si scopre anche la generosità e la sensibilità di persone che hanno scelto un lavoro di grande spessore umano e sociale. Anche a loro il giardino è dedicato. CosÏ come i fiori rinascono dopo il lungo inverno ora sembra che anche per la Fondazione Richiedei sembra giunto il periodo del rilancio, la relazione verrà presentata nelle prossime settimane al consiglio comunale, tuttavia sembra che lo storico ente gussaghese stia allontanando le nuvole che ne mettevano a rischio il futuro.

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´)RU]D YHQLWH JHQWHÂľ D WHDWUR A grande richiesta e a seguito del successo riscosso nella frazione di Zocco, a Erbusco e Ospitaletto, la compagnia “Il sogno nel cassettoâ€? è pronta a far tappa anche nel Cine-teatro dell’oratorio di Cologne con una doppia data: 22 e 29 ottobre alle 20.30. Lo squadrone da 50 (tra attori, collaboratori e coristi) salirĂ sul palco per proporre, in modo accurato e coinvolgente, il musical “Forza venite genteâ€? di Michele Paulicelli, secondo una rivisitazione abilmente interpretata dalla neo compagnia dell’oratorio San Domenico Savio di Zocco d’Erbusco (una delle scene del musical con San Francesco (nella foto San Francesco - Gabriele Sottini e Sorella Morte-Daniela Bonassi), afďŹ data alla direzione artistica del diacono Costantino Raineri, alla regia di Pasquino Sottini e con l’appoggio del parroco don Dario Pedretti. La prima del musical risale all’au-

tunno 2009, quando alcuni erbuschesi pensarono di dedicare uno spettacolo alla compianta maestra d’asilo Anna Corioni, scomparsa (settembre 2009) a soli 50 anni, lasciando un profondo vuoto tra tutti coloro che l’avevano conosciuta, soprattutto nell’ambito di scuola e oratorio, dove era impegnata nel curare divertenti scenette teatrali. Ci vollero alcuni mesi e un inďŹ nito impegno prima di riuscire a concretizzare l’ambito progetto: da gennaio a ottobre due sere obbligatorie di prove a settimana, la costituzione di un coro del musical ad hoc diretto da Anna Aimo e Vincenzo Corioni, ma anche l’afďŹ atata collaborazione di esperte sarte-costumiste (Angelina Armanelli e Clemi Cominardi) e l’affabilitĂ di scenograďŹ e tecnici di vario genere. “Tra sacriďŹ ci e gioie, è come se fossimo diventati una grande famiglia – ha espresso soddisfat-

to il direttore artistico Costantino –: è capitato di chiudere le prove alle 2 di notte, magari ďŹ nendo a discutere, stimolati proprio dal voler ancor piĂš approfondire per meglio interpretare la vita di San Francesco, su temi delicati e profondi, come quello del dolore o della religioneâ€?. La prima del musical andò in scena un anno fa (22 ottobre 2010) nella tensostruttura da 300 posti vicina all’oratorio: da lĂŹ fu subito decollo. “Vista la sentita partecipazione e i sinceri apprezzamenti – ha aggiunto il regista Pasquino – abbiamo manifestato la disponibilitĂ a riproporci scrivendo a tutti gli assessorati alla Cultura dei paesi limitroďŹ , mentre l’augurio è quello, sulla scia di questa prima e positiva esperienza, di riuscire a imbastire un nuovo musical puntando stavolta sulla vita di un altro santo di grande importanza soprattutto per i giovani: don Giovanni Boscoâ€?.


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ormai cominciato il conto alla rovescia per l’invasione delle Penne nere di Lombardia ed Emilia Romagna a Palazzolo sull’Oglio. PrenderĂ ufficialmente il via nel primo pomeriggio di venerdĂŹ 14 ottobre il raduno del 2° Raggruppamento degli alpini organizzato quest’anno dalla sezione Ana palazzolese per ricordare gli 85 anni di fondazione. 15mila sono le Penne nere attese in riva all’Oglio, in una cittadina parata a festa e che da settimane si sta preparando al caloroso abbraccio. Gli Alpini godono di grande simpatia a Palazzolo, non solo per la generositĂ

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tamento piĂš importante per le Penne nere, secondo soltanto all’adunata nazionale. Quasi impossibile raccontare in poche righe il corposo programma messo a punto dalla sezione Ana di Palazzolo per questo atteso appuntamento. Un occhio di riguardo, accanto alla sfilata per le vie cittadina prevista per l’intera mattinata di domenica 16 ottobre, è stato dato alla riflessione sui compiti a cui è chiamato oggi il corpo degli alpini. Se è vero, infatti, che con l’abolizione della leva obbligatoria anche il numero delle Penne nere ha conosciuto una riduzione, è altrettanto vero che gli alpini continuano a essere chiamati

a importanti missioni internazionali, missioni di pace che richiedono in molti casi anche un alto tributo umano. Si tratta di considerazioni emerse anche nel corso del convegno tenuto nella serata dell’8 ottobre scorso al San Fedele. Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionale, il generale Marcello Bellacicco, giĂ comandante della Brigata Julia e del regional command west della missione Isaf e del contigente italiano in Afghanistan, il colonnello Giovanni Coradello, comandante del 5° Alpini impegnato in Afghanistan con il suo reggimento hanno affrontato il tema delle missioni di pace

degli alpini in Afghanistan, riattualizzando il senso di quella dedizione che da sempre segna l’attivitĂ degli alpini. La cittadinanza palazzolese, in attesa di salutare le Penne nere che arriveranno in riva all’Oglio, ha risposto con grande partecipazione alle iniziative culturali giĂ inaugurate. Merito degli alpini palazzolesi guidati dal capogruppo Mario Simoni, che da settimane sono al lavoro per mettere a Palazzolo il vestito della festa, impavesandola con migliaia di tricolori che ricordano come il raduno del 2° Raggruppamento cada nell’anno che ha visto anche il 150° dell’UnitĂ d’Italia.


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ire alpini a Palazzolo, come in qualsiasi altra parte del Paese, è dire di una storia fatta di impegno, di dedizione e di sacrificio. Ăˆ dire anche di una presenza rassicurante, capace di aiuto e di grande solidarietĂ . Per questi e per tanti altri motivi le Penne nere, a Palazzolo come altrove, sono benvolute. CosĂŹ lo sforzo che la sezione Ana palazzolese sta profondendo in queste ore che precedono l’avvio del Raduno del 2° Raggruppamento, che porterĂ in riva all’Oglio migliaia di alpini, è lo sforzo di tutta la comunitĂ cittadina che, in occasione delle giornate del 15 e 16 ottobre, vuole mostrare il suo volto migliore. Ăˆ lo sforzo della macchina comunale che, pur in una stagione di oggettive ristrettezze economiche, è al lavoro per fare Palazzolo piĂš bella (asfaltature e risistemazioni di marciapiedi e altro ancora erano comunque in programma e il raduno degli alpini ha accelerato la realizzazione degli interventi); è l’impegno di tante realtĂ del tessuto cittadino che hanno

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offerto il loro appoggio agli alpini per fare sÏ che le prossime giornate siano di grande festa. Gli alunni delle scuole elementari, a riprova del generale coinvolgimento della comunità , sono da mesi al lavoro per preparare al meglio un concerto in onore delle Penne nere in programma nella serata di venerdÏ 13 ottobre al palazzetto dello sport del centro scolastico polivalente cittadino; volontari delle diverse associazioni cittadine garantiranno nei giorni del raduno l’apertura straordinaria dei monumenti palazzolesi piÚ significativi. Da parte loro le Penne nere locali

sono ancora in febbrile attivitĂ per dare gli ultimi ritocchi ad una macchina organizzativa che deve girare al meglio. Il programma elaborato per le giornate del raduno che porterĂ a Palazzolo alpini da tutta la Lombardia e dall’Emilia Romagna, è talmente denso di appuntamenti da non permettere il minimo intoppo. Molti degli appuntamenti programmati sono giĂ in corso, come la mostra sulla storia degli alpini allestita negli spazi espositivi di Palazzo Marzoli, e quella della gruppo di Protezione civile dell’Ana di Brescia realizzata al parco Metelli, tanti altri stanno per essere varati. La giornata di venerdĂŹ 14 ottobre, anteprima la raduno vero e proprio, prevede cosĂŹ alle 14 l’omaggio a tutti i monumenti ai caduti presenti in Palazzolo e alla tomba del colonnello Dante Belotti nel cimitero di Palosco. Alle 18.30, sempre presso il parco Metelli, è in programma la rievocazione delle condizioni di vita in un campo trincerato della prima guerra mondiale. Alle 19 prenderĂ il via da piazza Roma una fiaccolata

per il 150° dell’UnitĂ d’Italia che si concluderĂ in piazzale Vittorio Veneto con la deposizione di un omaggio floreale davanti alle lapidi che ricordano Garibaldi e Vittorio Emanuele II. In serata il giĂ ricordato concerto degli alunni delle scuole elementari a cui prenderĂ parte anche il Coro alpino palazzolese. La mattinata di sabato 15, dopo l’alzabandiera delle 9 in piazzale Giovanni XXIII, sarĂ interamente dedicata a riunioni dei responsabili delle diverse sezioni Ana presenti al raduno palazzoelse. Nella sala consiliare del Palazzo comunale si riuniranno i presidenti sezionali, a Palazzo Marzoli i referenti dei Centi studi, presso la sede Ana di via Sgrazzuti i coordinatori aib del 2° Raggruppamento e al San Fedele i responsabili dei gruppi sportivi. Alle 11 presso la sala civica del Comune si terrĂ l’incontro tra il Gruppo alpini di Ginevra e quello di Palazzolo a suggello del 30° del gemellaggio. Dal pomeriggio, come si legge in questa pagina, il via alla grande festa del raduno.

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settembre al 15 settembre hanno dato vita a Rezzato, all’interno della Scuola delle arti e della formazione professionale Vantini, al Primo simposio internazionale di scultura in pietra di Botticino intitolato ad Angelo Zanelli. La manifestazione era stata pensata dagli organizzatori come corollario alle iniziative per i 100 anni dell’Altare della Patria, realizzato in marmo di Botticino e di Mazzano. Il simposio ha permesso di valorizzare la creatività giovanile applicata alla scultura del marmo.

Situata sulla sponda bresciana del Benaco, l’Isola del Garda è stata per secoli espressione del piĂš alto misticismo (San Francesco vi aveva fondata una piccola comunitĂ ). Oggi deve il suo fascino alla straordinaria villa in stile neogotico veneziano, progettata dall’architetto Luigi Rovelli nei primi ’900; un’imponente costruzione armonica, ricca di particolari architettonici sorprendenti che qualche giorno ancora ospita le opere d’arte del Simposio Angelo Zanelli.

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olta Mantovana parla da oggi anche bresciano. All’interno della chiesa parrocchiale è collocata la seicentesca “Cappella della Beata Paolaâ€?, prezioso gioiello architettonico del XVII secolo. Un perfetto equilibrio di geometrie di oltre 200 metri quadrati di superficie, fa da contorno a un’infinitĂ di stucchi, originariamente arricchiti da numerosissime dorature, oggi quasi completamente compromesse dal cattivo stato di conservazione del manufatto. 42 angeli, due meravigliose statue e ben cinque tele, arricchiscono ulteriormente questa magnifica cappella. Padre Agostino Panelli, nato a Bagolino, dopo gli studi nel Seminario dei Canonici Regolari, ha ricoperto per 12 anni a Roma il ruolo di superiore della Casa Generalizia, per poi approdare in terra mantovana nel 1998. Oggi, dopo oltre due anni di pianificazione, è riuscito, grazie alla creazione di un comitato alla cui

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presidenza onoraria è stato nominato il dott. Enzo Reni, a muovere i primi passi per il restauro della cappella. L’obiettivo è di terminare il lavoro per il 2014, in occasione del cinquecentenario della morte della Beata, e del bicentenario del trasporto della sua salma da Mantova a Volta Mantovana. Per questo intervento, si è avvalso della collaborazione di un’Êquipe tutta bresciana, composta dall’arch. Massimo Depaoli (figlio dell’indimenticato e amato Gigi, bomber del Brescia calcio negli anni sessanta con 103 goal all’attivo), docente universitario e specialista

di fama internazionale negli ordini architettonici, dell’ing. Andrea Panteghini, camuno di Bienno, specialista in verifiche di stabilitĂ sismica in edifici antichi, e del bresciano Leonardo Gatti, restauratore specializzato in restauro di beni artistici e superfici architettoniche. Al loro fianco opera la prof.ssa Donatella Martelli, studiosa e ricercatrice storico-artistica, che ha raccolto numerosi antichi documenti, utilissimi alla corretta realizzazione dei futuri lavori. Un’impresa imponente, data la complessitĂ dell’intervento previsto, anche in termini economici. Lo scopo di questo progetto, finalizzato non solo al restauro e al risanamento della Cappella, ma anche alla realizzazione, attraverso una futura pubblicazione, di uno strumento di lettura e analisi dell’identitĂ storico-artistica e geografica, sarĂ illustrato con foto e filmati sabato 22 ottobre, nella serata “Angeli in concertoâ€?, presso la chiesa parrocchiale, col fine di trovare finanziamenti e sponsorizzazioni.


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ata nel 1990 come societĂ attiva nel campo della medicina del lavoro, negli anni la Smao è andata ampliando la gamma dei propri servizi come risposta a bisogni sempre nuovi. La societĂ ha cosĂŹ adeguato le proprie risorse materiali e umane all’evolversi dei tempi, con lo scopo di fornire alla propria clientela un servizio sempre piĂš qualificato. Negli anni Smao ha dato vita ad altro rami d’azienda. Nel 1997 è nata Smao sicurezza, una societĂ che si occupa, appunto, di sicurezza, formazione e informazione. Ăˆ del 2006, invece, la partecipazione alla crea-

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zione di una nuova societĂ , con sede legale in Castiglione delle Stiviere che svolge attivtĂ di poliambulatorio specialistico e medicina del lavoro nella provincia mantovana. Due anni dopo, Smao sicurezza, con la collaborazione di tecnici del set-

tore, ha dato vita alla società Acse che effettua controlli e consulenze su apparecchi a pressione, su caldaie a vapore e attrezzature/insieme a pressione. Da ultimo è nata anche Smao consulenza, una srl che si occupa di tutte le problematiche che le aziende assistite (circa 4000) incontrano nella gestione quotidiana della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Gli spazi realizzati in via Galvani 4 a San Zeno Naviglio per le attività legarte alla medicina del lavoro (attività che per altro vede i professionisto della Smao operare presso le aziende) sono stati messi a disposizione di medici e

specialisti per un importante servizio al territorio. Numerose sono le specialità ospitate nei poliambulatori Smao: dalla cardiologia alla chiururgia vascolare, dalla dermatologia alla fisiatria, dall’oculistica all’ostetricia e ginecologia, dall’otorinolaringoiatria alla psicologia. Presso i poliambulatori di San Zeno operano poi anche alcuni professionisti in regime di completa autonomia. Si tratta di una logopedista, di un osteopata, di uno studio dentisticio e di un esperto in protesi acustiche. La possibilita di cure inalatorie con acqua sulfurea e di haloterapia, con l’attivazione della stanza del sale,

uno spazio in cui viene nebulizzato del cloruro di sodio micronizzato. Le persone, comodamente sedute, potranno inalare queste particelle di sale con effetti benefici sulle vie respiratorie. Si tratta di una terapia innovativa particolarmente indicata per una serie di patologie dell’apparato respiratorio. Ultima novitĂ , in ordine di tempo è l’apertura nei poliambulatori di San Zeno e di Castiglione delle Stiviere di un centro benessere per idrocolonterapia, grazie alla collaborazione con la Gnali Bocia di Lumezzane, che ha ideato e messo in produzione “Wife-Lotusâ€? un sistema di pulizia rettale con l’uso di acqua naturale.



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In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo GesĂš nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiĂ ni, a dirgli: ÂŤMaestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo veritĂ . Tu non hai soggezione di alcuno, perchĂŠ non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?Âť. Ma GesĂš, conoscendo la loro malizia, rispose: ÂŤIpocriti, perchĂŠ volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributoÂť. Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: ÂŤQuesta immagine e l’iscrizione, di chi sono?Âť. Gli risposero: ÂŤDi CesareÂť. Allora disse loro: ÂŤRendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di DioÂť.

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estituire. Commentando questo brano di Vangelo possiamo anche noi cadere nella trappola tesa a GesĂš dai farisei e dalla loro malizia. Possiamo arrenderci a estrapolare da queste righe (come è legittimo) qualche necessaria deduzione sul rapporto tra fede e politica, tra Chiesa e Stato, tra credente e legge umana. Tutto giusto. Ma GesĂš non ha voluto cadere in questa trappola. L’ha giudicata malizia. L’ha vista come un modo per uccidere la VeritĂ . La sua risposta – che è servita nei secoli per giudicare i rapporti tra fede e politica – è, in veritĂ , il richiamo a un rigore che riguarda due campi nei quali ogni uomo vive. Non parla dei loro rapporto, ma del rapporto con chi li ha generati: la fede da Dio, le cose dal potere politico. Il resto è congettura dei commentatori. E un modo per cascare nella trappola dei farisei. Tutto sta in quel verbo: rendere, cioè restituire, cioè corrisponde-

/¡HPHUJHQ]D H OD VSHUDQ]D In Calabria per condividere gioie e speranze, ideali e aspirazioni di questa terra. Poco piĂš di 12 ore tra Lamezia Terme e Serra San Bruno per dire la necessitĂ di uno stile nuovo di presenza nel sociale e nel politico. Celebra la Messa nell’area ex-Sir, da domenica sarĂ chiamata con il nome di Benedetto XVI, auspicio di un cambiamento e di uno sviluppo che finora non c’è stato. CosĂŹ il Papa ricorda che non mancano, a Lamezia e in tutta la Calabria, difficoltĂ , problemi e preoccupazioni. E auspica la formazione, da parte dei cattolici, di “una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comuneâ€?. Parla di “terra sismicaâ€? il Papa, non solo dal punto di vista geologico, “ma anche da un punto di

vista strutturale, comportamentale e socialeâ€?; “una terra, cioè, dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalitĂ spesso efferata ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenzaâ€?. Benedetto XVI evidenzia la necessitĂ di un lavoro pastorale moderno e organico che “impegni tutte le forze cristianeâ€?. Loda, il Papa, le iniziative della Chiesa locale come la scuola di dottrina sociale e incoraggia la nascita di una nuova generazione di laici che s’impegnino per il bene comune. PerchĂŠ, spiega all’Angelus, “i problemi sociali piĂš gravi di questo territorio e dell’intera Calabria, specialmente quelli del lavoro, della

gioventĂš e della tutela delle persone disabiliâ€? richiedono una “crescente attenzione da parte di tutti, in particolare delle istituzioniâ€?. Temi che il Papa affronta partendo dalle letture della liturgia domenicale, e in modo particolare dalla parabola del banchetto di nozze cui molti sono gli invitati. L’immagine del banchetto: la festa, la gioia di partecipare nell’abbondanza dei doni. La festa indica la volontĂ di “porre fine alla tristezzaâ€?, di “asciugare le lacrime su ogni voltoâ€?. Ma cosa accade: molti rifiutano di partecipare alla festa, anzi “mostrano di disprezzare l’invitoâ€? del re. Di fronte a un Dio generoso, che ci offre amicizia, doni, gioia, noi spesso “mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessiâ€?.

re. Come a dire che il nostro agire è risposta, anzi corrisposta. Ciò significa, in primo luogo, che quello che facciamo, nell’uno come nell’altro campo, non riguarda solo noi, ma tutta la comunitĂ ; e, in secondo luogo, che il nostro fare conosce la sua radice. PiĂš semplicemente: non possiamo pensare che quello che facciamo sia qualcosa che riguarda solo noi. La fede, come l’azione politica, sono azione comunitaria, finiscono per coinvolgere molti, non sono neutre, portano al miglioramento o al peggioramento della comunitĂ , dell’insieme (sociale o ecclesiale) al quale apparteniamo. E la misura per capire il possibile miglioramento o peggioramento di quello che facciamo non dipende dal nostro giudizio ma dal principio al quale dobbiamo “rendereâ€? conto. Quindi nĂŠ una fede “fai da teâ€?, nĂŠ una politica “fai da teâ€?: altrimenti gli obiettivi diventano brevi e il respiro corto. L’essere a posto o il sentirsi a posto non sono nell’orizzonte della risposta di GesĂš perchĂŠ

sono il ripiego su se stessi e hanno come criterio solo il nostro punto di vista. La risposta di GesĂš chiama in causa la radice, l’origine, la pretesa dell’essere uomini e donne di fede e uomini e donne nel mondo. Chiede di non accontentarsi di essere a posto con se stessi ma di guardare a quello che si riceve, a quello che genera il nostro essere comunitĂ . La prospettiva dei farisei e la loro trappola stanno dalla parte dell’essere a posto con se stessi; la risposta di GesĂš va dalla parte dell’impossibilitĂ di sentirsi a posto perchĂŠ impone una prospettiva di dialogo e di risposta. E di restituzione. Come a dire: un cammino che non mette noi all’origine del nostro essere e del nostro fare, ma ci vede protagonisti insieme agli altri di un dovere che è quello di restituire vivendo quanto abbiamo ricevuto dall’origine. Ăˆ riconoscere innanzi tutto un dono ricevuto; è riconoscere poi la necessitĂ del restituire come atto di responsabilitĂ di uomini e di credenti.


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oltre 25 anni assistono i nomadi e operano per la loro integrazione nella societĂ . Il card. Bagnasco ha ascoltato alcune testimonianze dei presenti, poi ha ringraziato i sinti per l’insegnamento della loro cultura. “Nella vostra comunità – ha detto il porporato – i ďŹ gli sono una grande ricchezza e questo non è scontato. Oggi qui c’è un insegnamento che tutti dovremmo raccogliere ossia che, nonostante le difďŹ coltĂ materiali, da voi i ďŹ gli sono accolti come un grande

dono. Oggi talvolta, i ďŹ gli, sono considerati un limite, un pesoâ€?. “Per voi – ha aggiunto il Cardinale – la vita in tutte le sue fasi è sacra e merita l’attenzione, non solo dei parenti stretti, ma della comunitĂ intera anche se con grandi sacriďŹ ci. Questo è un altro valore che avete radicato ed è un grande messaggio per la cultura occidentaleâ€?. Il Cardinale ha ringraziato i nomadi per l’accoglienza che manifestano nei confronti della vita in tutte le sue fasi, dalla nascita ďŹ no alla

ďŹ ne naturale. “Oggi infatti – ha proseguito il card. Bagnasco – non sempre la vita fragile, ferita, malata, che va verso il cielo, è considerata qualcosa di sacro che merita attenzione, cura e sacriďŹ cio da parte di tutti, non solo dei parenti, ma della comunitĂ intera. I vostri – ha precisato – sono valori profondamente umani che noi a volte stiamo perdendoâ€?. Nel campo di Bolzaneto, aperto nel 1988, vivono circa 140 sinti italiani di origine piemontese.

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iovedĂŹ 27 ottobre ad Assisi verrĂ rinnovato il solenne impegno per la pace da parte delle religioni del mondo. L’iniziativa è stata presa da Benedetto XVI, con la volontĂ di ricordare anzitutto lo storico meeting interreligioso per la pace celebratosi ad Assisi il 27 ottobre 1986, 25 anni fa, convocato da Giovanni Paolo II. Incontro poi replicato, in un momento particolarmente denso di tensioni internazionali, il 24 gennaio 2002. “Nel prossimo mese di ottobre – annunciava papa Ratzinger all’Angelus dell’1 gennaio, Giornata mondiale della pace – mi recherò pellegrino nella cittĂ di San Francesco, invitando ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontĂ â€?. Quella del 27 ottobre sarĂ una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo e avrĂ come tema: “Pellegrini della veritĂ , pellegrini della paceâ€?. Il tema del pellegrinaggio sarĂ sottolineato anche dai gesti della giornata, con l’arrivo delle delegazioni e del Papa ad Assisi da Roma, in treno e poi col cammino da Santa Maria degli Angeli verso la basilica di San Francesco, dove si concluderĂ la giornata con la rinnovazione solenne del comune impegno di pace. Il pellegrinaggio è luogo ideale dell’incontro. Si fa insieme la strada, ci si dirige insieme verso una meta. Ecco allora che la proposta di

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quest’anno raccoglie e rilancia quello “Spirito di Assisiâ€?, di incontro, stima e rispetto reciproco, inaugurato 25 anni fa e successivamente tenuto vivo da tanti meeting interreligiosi che insistono sulla possibilitĂ di collaborazione e intesa soprattutto intorno al tema della pace. Non è un fatto scontato. Basti pensare che quando Giovanni Paolo II immaginò il primo incontro del 1986 dovette misurarsi con non poche resistenze, anche all’interno della Chiesa cattolica. Si disse che lo stesso Ratzinger, allora tra i primi collaboratori di papa Wojtyla, non fosse del tutto d’accordo con l’intuizione del Papa. Tra i timori, quello della confusione e del sincretismo

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con l’incubo del terrorismo – lasciò vedere con maggiore chiarezza l’importanza del cammino tracciato da Giovanni Paolo II, con un forte impegno comune dei leader religiosi contro la violenza e il terrorismo, per la giustizia, la solidarietĂ e la pace. Ciascuno dalla propria posizione, pronto tuttavia a condividere la tensione dell’altro. Tornare ad Assisi 25 anni dopo il primo incontro non vuol dire solo celebrare il passato. Piuttosto il nuovo incontro porta con sĂŠ il desiderio di guardare al futuro. Per rilanciare il proposito di andare avanti, gli uomini e le donne di buona volontĂ , tutti insieme, a camminare sulla via del dialogo e della fraternitĂ , nel contesto di un mondo in rapida trasformazione. Un cammino di pace, che ha un forte richiamo, anzitutto, alla ricerca della veritĂ e del bene e in fondo pone, una volta di piĂš, la domanda su Dio che inquieta l’animo umano. Quella domanda che solo pochi giorni fa ancora Benedetto XVI, durante il viaggio in Germania, ha fortemente sottolineato, auspicando che non venga mai meno. La pace è “dono di Dioâ€? o, per dirla con un’altra espressione forte frutto dello Spirito di Assisi, “Pace è il nome di Dioâ€?. Ebbene, i leader religiosi che nella cittĂ del Santo della pace e cercatore di Dio per eccellenza, come fu Francesco, si mostrano insieme pellegrini e cercatori loro stessi, richiamano a tutti il senso profondo della vita di ogni uomo e di ogni donna di questo mondo che, nel dialogo e nell’incontro rispettoso, fraterno, condividono il cammino.

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%HQHGHWWR ;9, DO 3DUFR 1RUG SarĂ al Parco Nord di Milano, nell’area dell’aeroporto di Bresso (nella foto) l’incontro di Benedetto XVI con le famiglie di tutto il mondo che dal 30 maggio al 3 giugno si ritroveranno nel capoluogo lombardo per il 7° Incontro mondiale delle famiglie dal titolo “La famiglia, il lavoro e la festaâ€?. L’annuncio pone ďŹ ne a settimane di incertezze in cui oltre a Bresso erano in ballo come possibile alternativa le aree di Rho che sareb-

bero dovute essere destinate a Expo 2015. “Ora occorre dotare la zona delle infrastrutture necessarie – ha spiegato il sindaco Giuliano Pisapia – il Comune si impegna a completare in tempo per l’evento la linea metropolitana 5 in corso di realizzazione da alcuni anniâ€?. Intanto la macchina organizzativa di Famiglie 2012 è a pieno regime: “Mi piacerebbe che questo evento fosse caratterizzato da tre principi: trasparenza, sobrie-

tĂ ed ecosostenibilità – dice mons. De Scalzi – e che lasciasse un segno concreto alla cittĂ , come una casa di accoglienza per famiglie che hanno bisognoâ€?. Mons. De Scalzi ha sottolineato che Family 2012 è un incontro aperto a tutti, non solo nelle due giornate di sabato 2 giugno e domenica 3 giugno, in cui sarĂ a Milano il Papa che presenzierĂ a Bresso alla festa delle testimonianze e presiederĂ la Messa della domenica.


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che ci possono aiutare a prendere parte con entusiasmo e rinnovato impegno al cammino della nostra diocesi. Lo stile consueto prevede le lodi, la lectio, la celebrazione eucaristica e nel pomeriggio i lavori di gruppo; alla sera, prima dei vespri, l’adorazione eucaristica. Fra le relazioni di mons. Ghidelli: “I protagonisti della storia della salvezza: lo Spirito Santo, la Parola, la fede. Per una lettura unitaria degli Atti degli Apostoli�; “In principio era la predicazione

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‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹ƒ (Atti 2, 1-41)â€?; “Missionari a confronto (Atti 15)â€?; “L’identikit del pastore-missionarioâ€?. Alle Settimane partecipa il vescovo Monari. La prima è in programma all’Eremo di Bienno (nella foto) dal 23 al 28 ottobre, la seconda (sempre in Valle Camonica) dal 5 al 10 febbraio 2012. Ăˆ necessario portare la Bibbia e i documenti del Concilio Vaticano II. Ogni presbitero deve portare con sĂŠ il camice per le concelebrazioni; la stola sarĂ fornita dalla casa.

Domenica 23 ottobre è in programma la Giornata missionaria mondiale. Alle 18.30 in Cattedrale il Vescovo presiede la Santa Messa con il sacramento della cresima degli adulti. La veglia missionaria, invece, si svolge sabato 29 ottobre in Cattedrale alle 20.30 con la consegna del crociďŹ sso (in sostanza il mandato della Chiesa bresciana) ai missionari (laici e religiosi) che partono per un servizio in missione.

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’11 ottobre 2012 cade il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, senz’altro l’evento piĂš importante per la Chiesa del nostro tempo. Al di lĂ dell’aspetto meramente celebrativo, è significativo cogliere i motivi che ne evidenziano l’importanza e il valore anche nell’attuale stagione ecclesiale. “In questo senso è sembrato opportuno – ha spiega don Antonio Lanzoni, direttore dell’Ufficio diocesano organismi di partecipazione – proporre un’iniziativa finalizzata alla ripresa dei testi conciliari, considerati come la fonte

privilegiata e imprescindibile per raccogliere e far propri gli insegnamenti del Concilioâ€?. Ecco allora che è stato pensato a livello diocesano un biennio di studi, una sorta di “Scuola di Concilioâ€? per utilizzare le parole del coordinatore don Antonio Lanzoni. “L’obiettivo del percorso – sottolinea don Lanzoni – vuole essere una riscoperta dell’attualitĂ dell’insegnamento del Vaticano II, cosĂŹ da favorire la crescita di una ‘mentalitĂ conciliare’ adatta a credenti consapevoli della propria vocazione nella Chiesa e nella societĂ â€?. I destinatari sono i giovani e gli adulti interessati, in particolare gli

insegnanti di religione e quanti hanno giĂ frequentato la Scuola di teologia per laici e l’Istituto superiore di scienze religiose. Nelle parole di Andrea Re, presidente diocesano dell’Ac l’urgenza di “rimettere al centro l’importanza del Concilio Vaticano II perchĂŠ crediamo nell’attualitĂ e nella profezia delle intuizioni che ne uscirono e che, a 50 anni dall’apertura dei lavori, appaiono spesso inattuate nelle nostre comunitĂ . L’esigenza di questo approfondimento è nata in particolare dal percorso che la nostra Chiesa locale sta iniziando verso il Sinodo sulle unitĂ pastorali e la loro costituzioneâ€?.

Il primo anno di approfondimento è dedicato alle costituzioni, il secondo ai decreti e alle dichiarazioni conciliari; per ogni documento sono previsti due momenti: una presentazione generale e una ripresa per valutarne la recezione. Vogliamo “offrire agli associati di Ac e a tutti i laici – conclude Re – un’opportunitĂ per conoscere meglio i documenti su cui si fonda l’idea di un laico consapevole e adulto dentro la Chiesa, un contributo per calarsi dentro la costruzione di questa nuova dimensione comunitaria con un vero stile sinodale, fatto di corresponsabilitĂ , di apertura, di dialogoâ€?.

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‡”…‘”•‘ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‘ ‘Â?–‹ ”‹Â?Â?‘˜ƒ„‹Ž‹ ‡† ‡ˆˆ‹…‹‡Â?œƒ ‡Â?‡”‰‡–‹…ƒ Il 16 novembre parte (termina il 14 marzo 2012) il percorso formativo “Marcolini-Toviniâ€? per la gestione responsabile di organizzazioni. Verranno approfondite le fonti rinnovabili e l’efďŹ cienza energetica per uno sviluppo sostenibile. I sei incontri teorici si tengono tutti i mercoledĂŹ dalle ore 18 alle 20 presso il Centro pastorale Paolo VI in via Gezio Calini 30 a Brescia. Nello speciďŹ co si parla di: fonti rinnovabili, risparmio energetico, etica ambientale e

politica, ďŹ nanziamenti e supporti per la ricerca e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Sono previste anche delle esperienze concrete: quattro visite guidate presso le aziende e le organizzazioni designate. Promosso dall’Ucid e dalla SďŹ sp, si rivolge a un massimo di 30 giovani. La quota di iscrizione è di 90 euro; la direzione della scuola è afďŹ data al prof. Gianfranco Tosini. I relatori sono proprio Gianfranco Tosini, docente di economia internazionale presso

l’UniversitĂ cattolica di Brescia, e don Gabriele Scalmana (nella foto), collaboratore dell’UfďŹ cio diocesano di pastorale sociale. Per la partecipazione costituisce titolo preferenziale l’aver seguito il primo anno di “ImprenditorialitĂ responsabileâ€? o il biennio della SďŹ sp. L’iscrizione va effettuata entro il 31 ottobre 2011 via e-mail corredandola con il proprio curriculum vitae ai seguenti indirizzi: info@ucidbrescia.org, fabio.lavini@a2a.eu.

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l Centro salesiano di studio “Paolo VIâ€? ha iniziato sabato 8 ottobre 2011 il suo 31° anno di attivitĂ universitaria con alcune novitĂ di rilievo. Fino al passato anno accademico l’offerta culturale si articolava in quattro semestri di un biennio universitario orientato al conseguimento del baccalaureato in filosofia. Il 27 gennaio 2011 la Congregazione per l’educazione cattolica ha promulgato il Decreto di riforma degli studi ecclesiastici di Filosofia, che ha portato a tre anni la durata degli studi, per la totalizzazione dei 180 crediti formativi necessari al conseguimento del titolo universitario di primo ciclo in filosofia. Il Centro salesiano “Paolo VIâ€? di Nave dall’anno accademico 2011-2012 attiva cosĂŹ un Piano di studi triennale disciplinato dalla FacoltĂ di filosofia dell’UniversitĂ pontificia salesiana di Roma. Il percorso didattico, articolato in sei semestri, è orientato al conseguimento del titolo triennale di baccalaureato in filosofia. Coloro che ne entreranno in possesso, oltre ad usufruire del valore in sĂŠ del grado accademico conseguito (equivalente al Corso di laurea in filosofia per l’ordinamento universitario italiano), potranno eventualmente proseguire i loro studi filosofici di II ciclo sia presso le UniversitĂ statali sia presso le facoltĂ pontificie di filosofia. L’impegno richiesto al Centro di studio per l’adeguamento alla nuova disciplina

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raggiunto 559 giovani – salesiani e di altre congregazioni presenti nella diocesi – ha potuto constatare la necessitĂ , l’urgenza e la feconditĂ di questa missione formativa e culturale. Il Centro di studio “Paolo VIâ€? affronta questa nuova fase della sua storia nella certezza che il servizio alla formazione dei giovani e degli educatori costituisce un’autentica promessa per il futuro. Il Superiore dei Salesiani di Lombardia Emilia, don Claudio Silvano Cacioli, ha inaugurato una sala polifunzionale ricavata dalla ristrutturazione di alcuni ambienti e realizzata per rispondere tanto alle

finalità istituzionali del Centro quanto alle crescenti richieste di accoglienza per attività formative e di educazione alla fede soprattutto di parrocchie e oratori. La benedizione della sala ha offerto alla comunità un’occasione propizia per commemorare una benefattrice, Pierina Migliorati, che ha contribuito, con il lascito di una sua proprietà , all’edificazione della nuova struttura. Titolando la sala proprio a Pierina Migliorati, i salesiani di Nave intendono ricordare la sua luminosa testimonianza come ostetrica, per 35 anni, a Orzinuovi, Castel Mella e Remedello.

&DPPLQL SHU VSRVL H ILGDQ]DWL GesÚ indica il cammino delle beatitudini per realizzare la nostra felicità . Le meditazioni sulle beatitudini dal Vangelo di Matteo sono proposte da don Faustino Guerini all’interno del programma 2011-2012 del gruppo famiglie dell’Istituto Pro Familia. Nato dall’intuizione profetica di don Giovanni Battista Zuaboni (1880-1939), l’Istituto svolge un tipico servizio di evangelizzazione del matrimonio e di promozione dei valori umani. Dopo i

primi due incontri di ottobre, il prossimo è in programma il 13 novembre (“Beati gli operatori di pace, perchĂŠ saranno chiamati figli di Dioâ€?); la struttura è la seguente: l’inizio è alle 15.30 con la preghiera, poi la proposta di riessione e la condivisione; alle 18 il vespro. La sede degli incontri è presso l’Istituto in via della Lama 61 a Brescia. Per informazioni, si può telefonare al numero 03046358 o consultare il sito www.profamilia.it.

L’Istituto Pro Familia offre anche ai ďŹ danzati come tradizione un percorso di fede, attraverso testimonianze di vita, momenti di ascolto e di approfondimento della Parola di Dio, incontri guidati da esperti, attivitĂ di confronto in gruppo e celebrazioni liturgiche. I corsi, che si tengono presso la sede dell’Istituto, sono in programma durante tutto l’anno: il prossimo appuntamento è per sabato 22 ottobre alle 15.

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MercoledĂŹ 19 ottobre, alle 20.30 presso il Centro pastorale Paolo VI, è in programma l’assemblea per gli animatori vocazionali. L’incontro “Ogni battezzato è pro-vocazione nella Chiesaâ€? è tenuto dal vescovo Monari. Il Gruppo Emmaus, l’itinerario di discernimento vocazionale per giovani dai 18 anni che non escludono per la loro vita la vocazione sacerdotale, inizia domenica 23 ottobre presso il Seminario diocesano di via delle

Razziche 4 dalle 12.30 con il pranzo ďŹ no alle 18. Sono state ďŹ ssate le settimane vocazionali “Signore, da chi andremo?â€? (Gv 6,68); a livello parrocchiale l’adorazione eucaristica; a livello zonale, la possibilitĂ di incontri e testimonianze. Quando? La settimana dal 10 al 16 ottobre nella zona Alta Valle Camonica; la settimana dal 17 al 23 ottobre nella zona Media Valle Camonica;; la settimana dal 24 al 30 ottobre nella zona Bassa Valle Camonica.

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mi ha catacombe di San Callisto Nella visita recente alle di alcuguida sulla giovane etĂ il colpito l’insistenza della a tutt’altro, hanno avuto ni martiri: invece di pensare per la fede. Dalla storia di vita coraggio di offrire la loro che giĂ a 17 anni decide San Daniele Comboni si apprende vita all’apostolato dell’Africa “di consacrare tutta la sua Non per una scelta radicale? centraleâ€?. Non sono pochi adolescenti, anzichĂŠ stimonostri i non è meglio “coccolareâ€? decisive? Indubbiamente la larli a scelte faticose e forse o di San Daniele, ma il Cecilia Santa di tempi sia siamo piĂš ai sempre traduzione – non è forse Van Vangelo – anche se in nuova andare, fare discepoli, battezzare, stesso? E non invita ad lo ste ha mantenuto ha comandato? Comboni la rigenerainsegna insegnare ciò che GesĂš “disegnatoâ€? un “Piano per all’impegno giovanile: ha fede all’im con l’aiuto del Signore, ed ha cercato in tutti i modi, dell’Af zione dell’Africaâ€? anche un “Piano si richiede forse con urgenza fare per realizdi realizzarlo. Oggi non PerchĂŠ non darsi da rigenerazione dell’Europaâ€?? per la rigenera prima? an in su, ma magari anche zarlo, dai 177 anni

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ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Monari nelle zone. UnitĂ pastorali: un passo necessario

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l’una sportive, parteggiando per o l’altra parte, quando dovrebbe trattarsi di comune e doverosa, della veritĂ seppure sofferta, ricerca rendere e della responsabilitĂ per nostro giustizia alle vittime. Nel caso la vittima è stata Meredith sono Amanda ha sofferto, tutti una studentessa inglese, Kercher, non e preoccupati. Attorno a lei che è stata sgozzata brutalmente. gioco con da oggi si è svolto un ampio La vicinanza piena di affetto giudiziario verso Amanda mediatico, che dal piano la vicenda gesti di protezione Raffaele è e processuale ha trasferito come verso lo stralunato loro sul piano spettacolare. Protagonista legittima e rispettabile. Anche di una è stata questa giovane donna sono in qualche modo vittime attenzione secondo il avvenente che ha destato carcerazione non dovuta anche la e curiositĂ e ha conquistato di appello, e magari vittime verdetto cacciati stima del cappellano frequentando anche di se stessi, essendosi del carcere. l’altro, con assiduitĂ la cappella in tanti guai. Amanda, tra e Al momento dell’assoluzion è stata condannata per calunnia in base alla dall’accusa dell’omicidio, Lumumba, risultato Patrick contro in primo la pena, quale era stata condannata innocente. Ha giĂ scontato tutte le di una grado, si sono concentrate ma non ha fugato l’ombra ritorno situazioni, premure per facilitare il suo persona capace, in certe è fatta in patria, a Seattle, dove si in maniera insincera una vittoria di comportarsi brutta e festa, come si trattasse di e senza scrupoli. In questa In la sospirata ďŹ nalmente raggiunta. tragica storia è difďŹ cile nominare si la parola ambito processuale, purtroppo, parola innocenza. E anche usano linguaggi da competizioni

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resta sulle procedure d’indagine morte di avrebbero giustizia. Il fatto certo è la seguite ďŹ n dall’inizio, che in una Meredith, che abbiamo visto dovuto condurre a piĂš convincenti apparsa che foto, la prima volta che è conclusioni. La conseguenza dotata veritĂ , in su giornali e teleschermi, da tutto ciò si trae è che la tipica sempre di una maschera macabra ogni ambito di ricerca, non pagana della ricorrenza della festa si appalesa facilmente soprattutto festa interessi Halloween. Per alcuni una quando sono presenti da sballo. La cittĂ di innocente, per molti solo perchĂŠ rimanga nascosta. vittime, anch’essa Lei e la sua famiglia, le vere Perugia è stata certamente male non accuse sono rimaste male, molto vittima. Chi le addossa delle chi fosse per potendo sapere neppure di essere una cittĂ a rischio che che stato l’assassino, considerato i giovani dovrebbe riettere è dove c’è il ragazzo africano Rudy GuedĂŠ questo è comune alle cittĂ in gioventĂš stato condannato per “concorsoâ€? un’alta concentrazione di Raffaele del omicidio. L’assoluzione di proveniente da ogni parte lascia al Sollecito e di Amanda Knox mondo, allegra e spensierata, Vi dubbi. di e queste d’interrogativi In una scia limite della trasgressione. contrarie sono state anche reazioni situazioni c’è sempre qualcuno la corte. Di al grido di “vergognaâ€? verso che se ne può approďŹ ttare. a Questa ha certamente decretato questa tragedia si continuerĂ il l’assoluzione secondo scienza parlare essendo giĂ annunciato mentre e coscienza, dopo aver assistito terzo grado del processo, le ascoltato e Che a tutte le sedute tutti vorrebbero dimenticare. difesa persino arringhe dell’accusa, della questa prolungata memoria, alzare il e dei periti e dopo aver discusso ossessiva, serva almeno ad giovani. per 11 ore in camera di consiglio. livello d’impegno verso i dubbio Il ciò. su Nessun dubbio

Museo diocesano. Daverio: ci sono ancora gli artisti

͘͜ …‘�‘�‹ƒ Montecitorio. Il grido d’allarme dell’editoria minore

͙͜ ’‘”– Intervista a Zambelli Capitano, mio capitano.

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‘Â?‡Â?‹…ƒ Íž Â?‘˜‡Â?„”‡ ƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz Domenica 6 novembre la diocesi festeggia la Giornata de “La Voce del Popoloâ€?. Le parrocchie e le delegate sono invitate a contattare la nostra segreteria al numero 04044250 (interno 19 per prenotare in tempo le copie da distribuire e diffondere al termine delle Messe. La comunicazione diocesana passa anche da questo strumento importante che, insieme alla radio, al web, alle Sale della comunitĂ e al Centro

audiovisivi, si sforza di portare la Buona Notizia sul territorio. In particolare, per le parrocchie interessate, c’è la possibilitĂ di ďŹ ssare, il sabato sera durante l’arco dell’anno, una messa presieduta da don Adriano Bianchi, direttore dell’UfďŹ cio diocesano e del Centro per le comunicazioni sociali. Anche per quest’anno per la Giornata del settimanale saranno predisposte una serie di iniziative di cui presto vi daremo notizia.

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e beatitudini sono la via verso la gioia, verso la felicitĂ â€?. Nella serata di apertura degli itinerari di spiritualitĂ per i giovani il vescovo Monari ha affrontato il tema delle beatitudini. Le beatitudini sono il “ritratto spirituale di GesĂšâ€? e ci ricordano che “il Regno di Dio è vicino e opera in mezzo a noi: i valori delle beatitudini vanno contro le attese dell’uomoâ€?. Nel mondo della finanza sono beati i ricchi, nel mondo del successo valgono solo gli applausi. GesĂš, invece, ci dice “beati quelli che sono nel pianto, perchĂŠ Dio è quello che asciuga le lacrimeâ€?. Monari ha anche sottolineato che “le beatitudini vanno lette con gli occhi e con il cuoreâ€? ma non si apprendono in maniera matematica come può accadere, per esempio, con il teorema di Pitagora: “Le beatitudini una volta che sono state capite, non sono subito assimilate dal cuore; ecco perchĂŠ dobbiamo tornare davanti al Signore con umiltĂ â€?. Durante la celebrazione, nella quale è stata ricordata anche attraverso due testimonianze la figura del beato Conforti (fondatore dei missionari saveriani e prossimo alla canonizzazione), i tanti giovani presenti hanno formulato delle preghiere che sono state consegnate alle monache del Buon Pastore. Il Vescovo ha affidato il mandato agli anima-

gioia sia piena, e perchĂŠ ogni sofferenza sia vinta e superata dall’amore. Il cammino della vostra vita oggi è il cammino con Dioâ€?. Al termine è stata consegnata a tutti la lettera ai giovani scritta nel 1925 da Guido Maria Conforti. Gli itinerari di spiritualitĂ proseguono nelle varie zone nella seconda settimana di ogni mese; in cittĂ le meditazioni saranno tenute dal Vescovo nella Basilica delle grazie il secondo venerdĂŹ di ogni mese. Chi volesse ricevere avvisi, appuntamenti e informazioni sulle proposte di spiritualitĂ , si può mandare un’email con scritto “iscrizioneâ€? all’indirizzo doveabitimaestro@diocesi. brescia.it.

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UNA TEOLOGIA PER LA VITA 2822 – pp. 256, ₏ 14,50

L’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto mette in relazione teologia e filosofia, religione ed estetica, educazione e vita quotidiana. Un libro che racconta la ricerca di Dio nel nostro tempo segnato dai problemi del confronto tra identità e dialogo, della globalizzazione e del futuro del cristianesimo, affrontando temi e interrogativi che toccano la vita di credenti e non credenti.

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LA SCUOLA

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Anche quest’anno la struttura formativa di Casa Foresti offre occasioni di riessione e approfondimento sui vari ambiti della vita oratoriana. Per questo, su indicazione dell’assemblea del Centro oratori, è stato predisposto un calendario formativo quindicinale a partire da lunedĂŹ 17 ottobre alle ore 9.30 a Casa Foresti. Vengono proposti momenti di formazione speciďŹ ca su temi di pastorale giovanile e animazione sociale, accompagnamento e aiuto nella soluzione dei problemi pastorali, la condivisione di proposte, iniziative e buone prassi. Il Centro oratori offre un supporto regolare e specialistico a coloro che giĂ operano in oratorio con funzioni di direzione e coordinamento di settori speciďŹ ci. L’iscrizione è gratuita. Al termine del percorso verrĂ consegnato un attestato di partecipazione.


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GiovedÏ 13 ottobre Ore 17.45 - Breno - Visita e S. Messa per il 50° di presenza delle Suore serve del Sacro Cuore di GesÚ e dei poveri (Messicane). Sabato 15 ottobre Ore 20 - Mompiano - Veglia degli sportivi presso la parrocchia di San Gaudenzio.

Domenica 16 ottobre Ore 11 - Leno - Cresime e prime comunioni. Ore 16 - Nuvolento - Cresime. MartedĂŹ 18 ottobre Ore 16 - Brescia - Incontro e S. Messa presso il Seminario maggiore in via Razziche. MercoledĂŹ 19 ottobre Ore 9.30 - Brescia Consiglio presbiterale presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 20.30 - Brescia Assemblea degli animatori vocazionali presso il Centro pastorale Paolo VI.

ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ ‡ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il sac. don Giuseppe Franzoni, giĂ parroco delle parrocchie di Berzo Demo e Monte Berzo è stato nominato parroco delle parrocchie di Cerveno e Losine. Il sac. padre Michele De Salvia, scalabriniano, è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia di San

Giovanni Battista – Stocchetta, in cittĂ . Il sac. don Franco Bertanza, giĂ parroco delle parrocchie di Orzinuovi e Ovanengo, è stato nominato presbitero collaboratore delle parrocchie di Sant’Anna e Sant’Antonio di Padova in cittĂ e cappellano dell’Istituto clinico Sant’Anna in Brescia. Il sac. don Giuseppe Maccalli (della diocesi di Crema), giĂ presbitero collaboratore della parrocchia di Malonno è stato nominato presbitero collaboratore della parrocchia di Marone. Il sac. don Francesco Cucchi, giĂ presbitero collaboratore della parrocchia di San Bartolomeo in cittĂ , è stato destinato agli studi, a Roma, presso la PontiďŹ cia universitĂ gregoriana.

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a provincia di Brescia è ricca di enti impegnati nella missione e nella cooperazione internazionale. Da un veloce censimento realizzato dal Centro missionario diocesano (Cmd) sono stati individuati oltre 200 gruppi impegnati secondo svariati modi nelle missioni. Per far colloquiare tra di loro tutti gli operatori missionari, il Cmd ha proposto un seminario di studio. Allo stesso tavolo si sono sedute le Ong bresciane (Medicus Mundi, Fondazione Sipec, Fondazione Tovini, Scaip e Svi), gli istituti missionari (Comboniani, Saveriani, Suore mariste, ComunitĂ di Villaregia e Missionari della Consolata), una decina di gruppi, le associazioni parrocchiali e rappresentanti dei gruppi censiti dal Cmd. Ciascun ente ha raccontato la propria esperienza e si è cercato di far emergere punti di forza e debolezze dei gruppi per delineare minacce e opportunitĂ dell’azione missionaria. A stimolare i

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gendo come la logica del “buonismo filantropico e caritatevole non può essere piĂš seguitaâ€?. Secondo l’esponente del Focsiv (la Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cattolica) il principale problema da affrontare è “l’immobilismo conservatore della nostra classe dirigenteâ€?. Occorre optare per una “azione che provi a modificare le tendenze culturali e le politiche globali che stanno attivamente imponendo il nuovo modello di sviluppoâ€?. Per far ciò “bisogna convincersi che non stiamo chiedendo sostegno per un’opera caritatevole, ma una riaffermazione dei diritti e della giustiziaâ€?. Secondo padre Albanese, oggi c’è bisogno di una “nuova evangelizzazione, cosĂŹ da poter illuminare un percorso umano caratterizzato da grandi contraddizioni: ricchezza e povertĂ , certezze e insicurezze, conquiste e sconfitteâ€?. Nonostante il mondo attuale sia diverso da quello dei tempi di GesĂš Cristo “la missione – spiega padre Giulio,

missionario comboniano, giornalista e scrittore – non è arrivata al capolinea come vorrebbero i falsi profetiâ€?. Bisogna però “trovare un nuovo modo di viverla, cercando di cogliere i segni dei tempi. La missione quindi non si può ridurre solo alla celebrazione dei sacramenti, ma deve impegnarsi nella promozione di beni spirituali e morali e di valori socio culturaliâ€?. La sfida consiste nel coniugare “spirito e vita, nel senso che la Parola deve entrare a pieno titolo nelle vicende umaneâ€?.

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, IDPLOLDUL GHO FOHUR VL ULWURYDQR LQ SUHJKLHUD MartedĂŹ 18 ottobre, presso il Centro pastorale Paolo VI, riprendono gli appuntamenti dei familiari del clero. Il programma è il seguente: alle 9 l’accoglienza, alle 9.30 la preghiera. Seguono la meditazione, l’adorazione, la preghiera personale e comunitaria e le confessioni. Alle 11.30 la Santa Messa prima del pranzo (alle 12.30).

Nel pomeriggio si possono condividere esperienze, difficoltĂ e suggerimenti prima del vespro. Gli appuntamenti sono in calendario ogni terzo martedĂŹ del mese: a marzo si terrĂ invece il 27 e a giugno il 12. Sono invitati a partecipare i genitori, i parenti, chi vive in casa con il sacerdote, ma anche chi collabora con lui.

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‡Â?‹Â?ƒ”‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ƒ……ƒ†‡Â?‹…‘ LunedĂŹ 24 ottobre, presso il Seminario diocesano di via delle Razziche 4, alle 15.30 viene inaugurato l’anno accademico dello studio teologico “Paolo VIâ€?, afďŹ liato alla facoltĂ teologica dell’Italia settentrionale. La preghiera, il saluto del rettore (mons. Carlo Bresciani) e l’introduzione del prefetto agli studi (don Ovidio Vezzoli) precedono la relazione di don Mario Trebeschi su “Il clero bresciano e gli avvenimenti

dell’UnitĂ d’Italiaâ€?. “L’apporto della Chiesa e dei credenti – ha scritto Benedetto XVI nel messaggio al presidente Napolitano per i 150 anni dell’UnitĂ d’Italia – al processo di formazione e consolidamento dell’identitĂ nazionale continua nell’etĂ moderna e contemporaneaâ€?. Ai moti risorgimentali (la sede del Seminario diocesano dal 1806 al 1849 è presso il convento di San Pietro in Oliveto) parteciparono alcuni chierici; Tito Speri fu

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� ”‹–‘ „‹œƒ�–‹�‘ ospitato in Seminario nel 18461847. Durante le Dieci Giornate di Brescia il Seminario divenne un punto di riferimento del comitato clandestino di insurrezione popolare e fu per questo saccheggiato dagli austriaci. Tornando al 24 ottobre, alle 18.30, invece, il vescovo Monari precede la Santa Messa. Per informazioni, telefonare al numero 03037121 o consultare il sito internet www. seminariobrescia.it.

Il monastero delle Carmelitane scalze di via Amba d’Oro si ritrova in preghiera per le missioni. Sabato 15 ottobre, solennitĂ di Santa Teresa di GesĂš (fondatrice delle monache e dei frati Carmelitani Scalzi; è stata proclamata santa nel 1622 ed è annoverata tra i dottori della Chiesa), alle 7 la Messa; alle 17.30 la celebrazione della Divina liturgia in rito bizantino-slavo è presieduta da padre Romano ScalďŹ (nella foto); partecipa il coro di Russia cristiana.

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na settimana per gli sportivi bresciani. Un appuntamento educativo che da quest’anno entra a pieno titolo nel calendario pastorale dell’Ufficio oratori. La proposta è quella di mettere al centro dell’attenzione delle singole comunitĂ l’impegno dei volontari, dei ragazzi, degli allenatori e dei dirigenti sportivi. La settimana indicata è questa e ha il suo culmine nell’appuntamento diocesano con il vescovo Luciano: la veglia degli sportivi in programma sabato 15 ottobre nella parrocchia di San Gaudenzio a Mompiano. Ogni parrocchia, però, può scegliere di collocare questa settimana in un altro periodo dell’anno. Durante le gare del Csi gli arbitri hanno consegnato la preghiera dello sportivo (“Grazie perchĂŠ tu, Signore, sei il nostro allenatore e maestro e rimani con noi ogni giornoâ€?) con l’invito alla veglia di preghiera. L’auspicio è quello che nei nostri oratori si possa organizzare una serata di approfondimento sui temi dello sport. Va ricordato che presso il Cob è disponibile gratuitamente il testo “Lo sport in

giocoâ€? curato dagli oratori delle diocesi lombarde, uno strumento utile per allestire un momento di formazione per dirigenti e allenatori: lo sport, una questione di sfide. Fra le proposte, c’è anche la proiezione del film “Invictusâ€? ispirato alla storia della Coppa del mondo di rugby del 1995; è una storia vera che mostra come lo sport possa essere strumento di inclusione in un contesto complesso come il Sudafrica del post apartheid. Una pellicola che risulta quanto mai attuale in un contesto come il nostro dove negli oratori (insieme all’ambito scolastico) si verifica l’integrazione. Il programma della serata di sabato 15 ottobre nella parrocchia di San Gaudenzio prevede alle 20 l’inizio della veglia con una riflessione sui talenti e sulle tematiche dell’impegno e della fatica. Alle 21.15, presso l’oratorio di Mompiano, inizia la festa con il gruppo “Miss Brown & the Blues Assaultâ€? e con la possibilitĂ dello stand gastronomico. Alle 21.45 vengono consegnate le menzioni per i gruppi sportivi meritevoli per la correttezza e l’impegno educativo. Il Csi nel suo statu-

to punta molto sulla formazione e sulla preparazione di base. La presidente del Csi provinciale, Amelia Morgano, ha individuato tre realtĂ : l’oratorio di Nuvolera per la squadra di calcio a 7 giocatori under 11; l’oratorio di Calcinato con la squadra di calcio a 7 giocatori under 14; la Polisportiva Castel Mella con la squadra di pallavolo under 14. Nel corso della serata viene premiata anche la Polisportiva bresciana no frontiere che offre un’opportunitĂ sportiva (nuoto, tiro con l’arco, atletica leggera, ma anche sci nordico, golf, ginnastica ritmica, basket, bowling e calcio) a ragazzi, giovani e adulti con disabilitĂ fisica o intellettiva: attualmente i tesserati sono un centinaio. Partecipa a Special Olympics, un programma internazionale di allenamento sportivo presente in 170 Paesi. Lo sport è educativo, ma molto dipende da chi lo guida. Con lo sport si sviluppano dei talenti che poi entrano in gioco nella vita quotidiana. Ecco allora che la settimana diventa un monito per capire, anche all’interno dei nostri oratori, il valore altamente educativo del praticare lo sport.

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cristiano. Per favorire questo è parte integrante del percorso l’attenzione alla persona con un supporto particolare e individuale per alcune necessitĂ educative particolari. La scuola secondaria di primo grado (medie) si fonda su una tradizione forte e su una certa diffusione sul territorio anche fuori dai conďŹ ni parrocchiali. Cinque anni fa la scuola ha fatto la scelta di iniziare la scuola primaria. La scuola primaria giunge quest’anno alla conclusione del suo primo

ciclo e, forte dello sforzo compiuto quest’anno potrĂ fare domanda di estensione della paritĂ avendo realizzato l’adeguamento delle strutture necessarie per garantire la sicurezza degli ambienti secondo la normativa ministeriale esistente. Da alcuni anni la scuola “Don Orioneâ€? dell’unitĂ parrocchiale di Botticino organizza occasioni di incontro per la comunitĂ in orario serale, con l’obiettivo di favorire momenti di crescita umana e culturale.

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a oltre un mese alunni e insegnanti varcano ormai quotidianamente i cancelli di via Cappellazzi, sede della scuola secondaria di primo grado e del liceo scientifico Bonsignori a Remedello. Le attivitĂ didattiche e non sono entrate a pieno regime: le prime verifiche, le prime interrogazioni, i primi voti che vengono apposti sui libretti personali degli studenti. Sono anche riprese alcune attivitĂ extra-curriculari che concorrono ad ampliare l’offerta formativa dell’istituto: dal potenziamento di lingua inglese (rivolto agli allievi della prima e seconda liceo per approfondire la conoscenza della civiltĂ anglosassone e potenziare la lingua) all’attivitĂ di giornalino (finalizzato all’apprendimento delle tecniche di scrittura giornalistica e alla realizzazione di un giornale d’istituto); dal “Bonsignori music schoolâ€? (lezioni di musica aperte anche agli esterni) al servizio di dopo scuola (sia per i piĂš piccoli che per i piĂš grandi). Inoltre, dopo la positiva esperienza degli scorsi anni, anche quest’anno hanno ripreso gli incontri dell’Mgp, il Movimento giovanile piamartino. Di che cosa si tratta? Degli incontri in orario serale, guidati dal direttore p. Igor Fabiano Manzillo, in cui liberamente i ragazzi del biennio e del triennio del liceo si incontrano, dibattono tematiche inerenti l’etĂ che vivono tra gioie e dolori, si in-

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aule scolastiche. Nei giorni scorsi, infatti, si sono conclusi i lavori, durati l’intera stagione, di rifacimento della facciata esterna del padiglione che ospita le due scuole. Un intervento mirato al tetto, al sottotetto e ai canali di scolo delle acque pluviali, con anche l’installazione di una nuova illuminazione ben visibile dalla via centrale del paese. Da segnalare, infine, un’altra novitĂ particolarmente apprezzata dagli studenti piĂš dinamici. Ăˆ stato portato infatto a termine l’ampliamento della parete di roccia, inaugurata lo scorso anno, e che verrĂ utilizzata durante le lezioni di educazione fisica.

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agli enti, ai gruppi, ai presepi viventi, ai negozi, alle aziende, alle mostre, alle rassegne e concorsi. Numerosi ogni anno i partecipanti da tutta la provincia e dintorni. Sono come sempre previsti riconoscimenti per tutti i partecipanti e premi per tutte le categorie. La manifestazione prevede anche altri eventi collegati (giĂ sperimentati con successo nelle passate edizioni): Art’è Natale, le mostre di arte contemporanea

e Presepi in mostra, le installazioni di presepi in chiese vie e piazze cittadine e le esposizioni nella sala Piamarta di via San Faustino in Duomo Vecchio, dove, l’anno passato, gli oltre cento presepi esposti provenienti dall’Italia e dal mondo hanno accolto oltre 25mila visitatori. Le iscrizioni si possono anticipare contattando la segreteria Mcl allo 030/2807812 o all’indirizzo mail: segreteria@mclbrescia.it.

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n attesa del 7° Incontro mondiale delle famiglie di Milano 2012 Mcl Lombardia ha organizzato una percorso di appuntamenti nelle cittĂ lombarde, dopo Milano e Monza è la volta di Brescia dove il 20 ottobre alle ore 17.30 nella chiesa di San Giorgio rifletteranno sul tema “La Festa: per la famiglia per il lavoroâ€? autorevoli relatori. Iniziando mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, continuando con Francesco Belletti, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari e Gianluigi Pettini, segretario generale Cisl Lombardia, concludendo con Noè Ghidoni, presidente Mcl Lombardia. Un tema attuale per un problema negato dalla cultura della nostra societĂ : ricordiamo come Mcl alcuni anni or sono lanciò la campagna “La Domenica è festaâ€? raccogliendo circa 400mila firme consegnate nelle mani del Presidente della Camera dei deputati ed indirizzate alla commissione affari costituzionale. Scrive Benedetto XVI nella lettera di convocazione dell’Incontro mondiale di Milano: “Ai nostri giorni, purtroppo, l’organizzazione del lavoro, pensata ed attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunitĂ e a diffondere uno stile di vita individualistico.â€? La festa che delimita il lavoro e viceversa: c’è spazio per la famiglia? Prospettiva per la comunitĂ ? Futuro per la societĂ ? Se il consumismo ha avuto facilmente ragione della cultura contadina

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Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‹ ‹ŽƒÂ?‘ †‡Ž ‰‹—‰Â?‘ ͚͙͚͘ del “non serve, non lo acquisto, non lo butto lo accantonoâ€? moltiplicando gusti, tendenze, mode, pretese, stili di vita, egocentrismi in milioni di individui che dipendono dal mercato; se l’impresa spesso sceglie il paradosso di distruggere la merce perchĂŠ la commercializzazione provocherebbe una caduta dei prezzi

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e la diminuzione del profitto, forse questa ennesima crisi economica presenta un’occasione. PerchĂŠ ora non ci si scontra piĂš con il “non serveâ€?, ma con il “non posso acquistareâ€? che apre prospettive differenti al consumo, non piĂš individuale, ma collettivo (la famiglia); alla produzione per non servire piĂš pochi col profitto, ma per fornire prodotti duraturi e utili. Ricondurre ad una prospettiva di condivisione l’ambito economico permette di dare valore al lavoro come promozione personale e creazione solidale; e risalto ai suoi spazi liberi come cura degli affetti, accoglienza, partecipazione e costruzione della comunitĂ : la festa.

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regolamento Ce per gli aiuti statali a favore dell’occupazione; vengono classiďŹ cate nuove categorie di lavoratori deďŹ niti “svantaggiatiâ€? a cui riservare politiche di supporto: giovani, migranti, minoranze etniche, disoccupati o soggetti con difďŹ coltĂ di conciliazione vitalavoro, persone sole con ďŹ gli a carico, cinquantenni disoccupati, donne disoccupate, etc.. Il fondo Jeremie per la ricapitalizzazione delle

cooperative arriva a riconoscere tali categorie tra i requisiti che le cooperative di lavoro devono avere qualora intendano accedere al beneďŹ cio regionale. 2011/2013. Il documento di Programmazione integrata lavoro e formazione della Provincia di Brescia individua tre categorie su cui investire nel prossimo futuro: donne, giovani, immigrati; cosĂŹ anche molti altri enti a diverso livello istituzionale.

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4

uarant’anni fa ho scoperto una locuzione estranea al mio vocabolario. Il direttore dello Ial di via Castellini mi chiama nel suo studio e mi dice: “La Cisl mi chiede di aderire a un bando di formazione per l’inserimento lavorativo di lavoratori svantaggiati. Te la senti?â€?. E mi consegna la documentazione in cui si precisa che “il lavoratore svantaggiato è colui che è rimasto escluso dal mercato del lavoro per incidenti che l’hanno privato di alcune funzionalitĂ con ricadute sullo stato psichico del soggetto (stesso)â€?. Decidiamo di accettare. Obiettivo del corso: ridare tonicitĂ alla vita degli allievi aiutandoli a scoprire nuove attitudini da utilizzare per la vita e per il reinserimento al lavoro. Un’avventura di fraternitĂ fantastica tra docenti e allievi, anche molto impegnativa. Sul primo obiettivo – tonicitĂ alla vita – il lavoro è riuscito bene. Problema finale: collocarli al lavoro! Con le normative vigenti riuscimmo a collocarne quattro. E gli altri? Non potevamo abbandonarli. Ci impegnammo per la costituzione di una cooperativa di lavoro che in 30 anni di vita ha dato occupazioni a piĂš di 2000 persone; allo svantaggiato classico si sono aggiunte donne separate con figli, madri di famiglia cui bastava un piccolo reddito da aggiungere al bilancio famigliare. Nelle gare d’appalto vinte nei Comuni si formalizzava l’impegno ad assumere persone indicate dall’amministrazione stessa “che dallo stato di assistiti potevano passare allo stato di autosufficientiâ€?. Si sono assunti anche lavoratori provenienti

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sidente nazionale dopo l’ultima finanziaria – un trattamento che non è eccessivo definire odioso, perchĂŠ punitivo e anche irrilevante in termini di gettito complessivoâ€?; tanto piĂš che in questi anni di crisi l’unico settore, a livello nazionale, che ha visto crescere l’occupazione del 7% è proprio quello delle imprese cooperative. Il Governo sta dando un contributo alla negazione di diritti elementari, qual è il diritto al lavoro, di tanti soggetti “ svantaggiatiâ€? che il sistema stesso va creando. Cosa dire ai responsabili di cooperative? Che ci manca legittimamente il fiato! Ci resta solo di sfidare i tempi nuovi come la cooperazione ha fatto in altri tempi difficili.

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uali idee di Chiesa sono maggiormente presenti nella cultura in cui viviamo? Quali collegamenti esistono (se esistono) fra queste immagini e le indicazioni sulla Chiesa che emergono dai documenti del Concilio Vaticano II? Sono questi i due interrogativi sui quali si è riflettuto durante il Convegno “La Chiesa nel mondoâ€?. Rispetto al primo quesito, il quale chiama in causa una riflessione di ordine sociologico sulle diverse immagini della Chiesa nella cultura contemporanea, il sociologo Diego Mesa ha rimarcato l’importanza della consapevolezza per cui “non tutti pensano alla Chiesa allo stesso modo nĂŠ si sentono appartenenti alla Chiesa allo stesso modoâ€?. Ci sono, infatti, cattolici di diverso tipo: militanti, praticanti e non praticanti. CosĂŹ pure, c’è chi si dichiara non cattolico ma simpatizzante per la Chiesa e chi, invece, si considera apertamente anti-clerica-

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ni di Chiesa dopo il Concilio Vaticano II, collegandole in modo precipuo al rapporto instaurato dalla Chiesa cattolica con i media e ai modi con cui essa li impiega per ri-produrre e comunicare alla societĂ immagini di quello che è e vuole essere. Rispetto ai modi con cui la Chiesa si dice nella contemporaneitĂ , è possibile sostenere, in sede ecclesiologica, che essa si annunci in continuitĂ con il Concilio Vaticano II? Ăˆ questa la domanda su cui si è soffermato don Angelo Maffeis ragionando sul mistero della Chiesa nella sua relazione con il mondo alla luce dell’ereditĂ di Lumen gentium e Gaudium et spes. Dopo aver fatto notare lo stretto rapporto che intreccia ecclesiologia e pastorale (l’una sempre bisognosa dell’altra), il relatore ha esordito ponendo in luce come, rispetto al Concilio di Trento e al Concilio Vaticano I, uno degli sforzi principali del Concilio Vaticano II è stato quello di offrire uno sguardo complessivo su ciò che la Chiesa pen-

sa di sĂŠ. “Qual è, quindi, l’immagine unitaria di Chiesa presente nel Concilio Vaticano II? Questa immagine unitaria è, secondo Maffeis, bi-polare. Lumen Gentium e Gaudium et Spes rappresentano i due poli di quest’unica immagine di Chiesa. In Lumen Gentium, il dato fondamentale di ciò che la Chiesa annuncia di se stessa si pone a livello sacramentale e non a livello istituzionale/gerarchico. Per comprendere ciò che la Chiesa vuole essere, è necessario collegarla alla storia della salvezza nella quale Dio, in Cristo e per opera dello Spirito Santo, forma il suo popolo. In Gaudium et spes si presenta, invece, una Chiesa consapevole del fatto che il suo ruolo rispetto al mondo è quello di annunciare il Vangelo come “faroâ€? che illumina le domande di senso dell’uomo contemporaneo. L’immagine di Chiesa consegnata dal Vaticano II, in definitiva, è quella di una Chiesa che è del mondo, nel mondo, per il mondo, ma come realtĂ che non può identifi-

carsi totalmente col mondo di cui fa parte. Mostrare in quali spazi di vita quotidiana questa immagine unitaria e bipolare della Chiesa si renda oggi visibile è stato l’intento delle due comunicazioni pomeridiane. La prima di don Renzo Bonetti sul tema “Chiesa e famigliaâ€?. La seconda di mons. Giancarlo Perego sul tema “Chiesa e immigratiâ€?. Entrambi i relatori, pur nella diversitĂ di contesti, hanno manifestato la convinzione che la Chiesa debba ancora imparare a farsi vedere per ciò che di sĂŠ ha detto nel Concilio Vaticano II.

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Il centro culturale Il Chiostro, nella parrocchia di San Giovanni Evangelista, ha dato avvio a una collaborazione artistica con l’Associazione culturale “Isolaâ€?, nella realizzazione di eventi musicali che spaziano dalla classica fino alla produzione cantautorale italiana passando per musica sacra e canto lirico. Proprio nell’ambito di questo vasto orizzonte culturale è stata riproposta la seconda edizione della rassegna “Classica, ma non troppo‌â€?. Cinque concerti nella seconda metĂ di ottobre e agli inizi del mese

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di novembre in cui la musica è attraversata e gustata nelle sue molteplici variazioni stilistiche e strumentali. Sabato 15 ottobre ore 21 nel teatro San Giovanni “Il tango e la colonna sonoraâ€? con Accordion’s Duo (Luca Colantonio, nella foto, e Tommaso Arena); musiche di Piazzolla, Bacalov, Galliano, Rota, Morricone, Zimmer, Arlen. Domenica 16 ottobre alle 21 “Fis...armonieâ€? concerto di fisarmonica con i partecipanti, musiche di Bach, Scarlatti, Couperin, Piazzolla, Angelis. Info e programma: sangiovanniev.it.

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opo le coreografie che spiazzano e che lasciano a bocca aperta di Shen Wei, al Teatro Grande mercoledĂŹ 12 ottobre, la meraviglia arriva dal concerto di Vinicio Capossela, dalle immagini evocate, dalle storie raccontate dalla sua arte, dai sogni onirici ad occhi aperti che il cantautore è in grado di creare. Per la cronaca, giĂ tutto esaurito. VenerdĂŹ 14 ottobre alle 21 il Teatro Grande di Brescia ospiterĂ la prima data, dopo la pausa, che dĂ il via alla parte invernale del tour teatrale che giĂ nelle tappe estive ha toccato porti, anfiteatri e luoghi del mito in tutta Italia. Tra questi l’anfiteatro del Vittoriale degli italiani, in terra bresciana, dove ha collezionato il tutto esaurito. “Marinai, profeti e baleneâ€?, titolo dell’ultimo doppio lavoro di inediti e della tournĂŠe, è uno dei dischi italiani di maggior successo di quest’anno: disco d’oro a due mesi dall’uscita, a

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come giĂ nelle tappe precedenti, le canzoni dell’ultimo album saranno intervallate da alcuni pezzi giĂ vecchi, ma che si inseriscono di diritto nel percorso come “Brucia Troiaâ€? o “Il cha cha della medusaâ€?. La scenografia del tour fa da perfetta cornice allo spettacolo; ridotta all’osso: che di volta in volta si tramuta in ventre della balena, veliero ottocentesco, abisso sottomarino, antro del Ciclope, calotta stellata o luogo immaginario in cui si muovono gli incubi e i sogni dell’uomo a seconda se la canzone proposta è “Il grande Leviatanoâ€?, “Jobâ€?, “Le Pleiadiâ€?, “Calipsoâ€? o “Dimmi Tiresiaâ€?. Nella band spicca il musicista polistrumentista bresciano, di Nave, Alessandro “Assoâ€? Stefana (chitarra, banjo, baglama e armonio) che intervistato da Federica Alberti per “ComunitĂ di Naveâ€?, rivela: “Vinicio Capossela si avvicina molto alla canzone d’autore tradizionale, anche se nei temi sta prendendo una via molto

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personale e unicaâ€?. Anche Asso ha pubblicato un album come solista nel 2007 dal titolo “Poste e telegrafiâ€? e nel 2012 dovrebbe uscire il suo nuovo album. Tornando a Capossela, il suo concerto è l’occasione per sentire un aedo dei tempi moderni, con la passione di quelli di un tempo, che, alla Capossela, “Canta la storia, come ci fosse stato, come se avesse visto... L’aedo incanta, e mentre tesse il testo, in sala sorse il piantoâ€?.

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8Q ´5LJROHWWRÂľ RULJLQDOH Buon avvio per la nuova stagione lirica del Grande. La settimana scorsa il “Rigolettoâ€? di Verdi, è andato in scena con un originale allestimento ďŹ rmato dal regista Massimo Gasparon. Insolita ma efďŹ cace l’ambientazione della vicenda: non nella Mantova rinascimentale, come vorrebbe la tradizione, bensĂŹ in una Venezia senza tempo, tra opulenti festeggiamenti di Carnevale e con rimandi visivi alla pittura del Veronese e del Tiepolo. GiovedĂŹ 20 ottobre e sabato 22 sarĂ giĂ il momento del secondo spettacolo in cartellone: “I Puritaniâ€? di Bellini, con i cantanti Jessica Pratt e Gianluca Terranova nei ruoli principali, la direzione d’orchestra di Antonio Pirolli e la regia di Carmelo RiďŹ ci. Quest’anno, in misura maggiore rispetto al 2010, si coglie il segno del nuovo corso intrapreso dalla Fondazione del Teatro Grande e dal sovrin-

tendente Umberto Angelini. Non ha precedenti la bella iniziativa di tenere aperto il Caffè al Ridotto del Teatro (con restauro delle decorazioni ottocentesche) per tutta la giornata, dalle 10 alle 20, nei ďŹ ne settimana da venerdĂŹ a domenica. Altra novità è la parallela stagione di spettacoli, con concerti dedicati a diversi generi musicali, che si sta svolgendo in questi mesi autunnali. Per quanto riguarda la Stagione lirica, invece, si percorre una via all’insegna della continuitĂ col passato, con la conferma del maestro Umberto Fanni alla direzione artistica e con la rinnovata appartenenza al Circuito lirico lombardo. A giudicare dal cartellone e dall’esito del primo spettacolo si tratta di una scelta qualitativamente competitiva, soprattutto in un periodo ďŹ nanziariamente turbolento come l’attuale. Per tornare al “Rigo-

lettoâ€? inaugurale, un altro elemento distintivo è stata la scelta del regista di far indossare al gobbo buffone gli abiti di Pulcinella. Il Preludio orchestrale si è svolto a sipario aperto: lo spazio scenico in penombra era occupato dal protagonista, interpretato dal baritono Ivan Inverardi, affermato cantante lirico bresciano, nell’atto di assumere l’aspetto della maschera napoletana. Traspariva in modo chiaro il dualismo drammatico fra il Rigoletto uomo, personaggio tragico e sofferente, e il Rigoletto buffone, cortigiano servile e spietato al tempo stesso. Nell’interpretazione di Inverardi, vocalmente pregevole, si sono distinti gli sfoghi piĂš appassionati del furore o della gioia sinistra. Applausi anche per la fresca voce di Irina Dubrovskaya (Gilda) e per il tenore Piero Pretti (il Duca), molto sicuro nel suo ruolo.


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ƒ Â?‘”–‡ †‹ –‡˜‡ ‘„• ‘Â? ° Žƒ •‡Â?’Ž‹…‡ •…‘Â?’ƒ”•ƒ †‹ —Â? •—’‡”Â?ƒÂ?ƒ‰‡” Il 5 ottobre Steve Jobs (nella foto) ha dato il deďŹ nitivo addio alla sua Apple. Classe 1955, fondatore, amministratore delegato, volto e “deus ex machinaâ€? visionario di una delle piĂš grandi multinazionali dell’hi-tech (quasi 50mila dipendenti sparsi per il mondo e un fatturato di oltre 65 miliardi di dollari). La morte di Jobs non è la semplice scomparsa di uno dei supermanager piĂš importanti a livello planetario, per Apple segna la perdita di una parte di sĂŠ. I media rimbalzano la

notizia da giorni, gli analisti cercano di capire il futuro della Mela senza Steve, mentre continuano incessanti le commemorazioni e gli attestati di stima per un uomo che lascia una traccia indelebile nella storia moderna. La vita di Jobs è intrecciata con quella di Apple. Nel 1976, con Steve Wozniak, fonda la Apple Computer. Nel 1977 Jobs e Wozniak lanciano il primo personal computer per il grande mercato. Il 1984 è l’anno della svolta: il 24 gennaio Apple

produce un personal computer compatto e dotato di un nuovo sistema operativo a interfaccia graďŹ ca, l’Apple Macintosh. Dotato di icone, ďŹ nestre e menu a tendina, il Mac è l’inizio della moderna informatica di largo consumo. Nel 1986 l’amministratore delegato, John Sculley, caccia i due fondatori e le strade di Jobs e la Apple si dividono. Steve decide di ricominciare: con la sua nuova compagnia, la NeXT Computer, acquista la Pixar dalla Lucas Films.

La Apple acquisisce la NeXT Computer di Jobs e nel 1997 Jobs è di nuovo l’amministratore delegato di Apple. Ci vuole qualche anno a Jobs per rimettere insieme i pezzi dell’azienda, ma nel 1999 la rinascita: l’iMac. E da allora saranno solo successi: MacBook, MacBook Pro, iPod, AppleTV, iPhone, iPad: ogni nuova idea di Jobs è un successo commerciale e una rivoluzione tecnologica. All’etĂ di 56 anni, Steve ha perso l’ultima battaglia contro il cancro.

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nche quest’anno il Telaio inaugura la sua stagione nella Casa circondariale di Canton Mombello, sabato 29 ottobre alle 15.30, con uno spettacolo riservato alle famiglie dei detenuti. La rappresentazione scelta è l’ultima produzione realizzata dal Teatro Telaio, “Persi e ritrovati – storia di un bambino e di un pinguinoâ€?, uno spettacolo sul dialogo tra mondi diversi. Il perchĂŠ dell’inaugurazione in carcere, lo spiega il direttore organizzativo del teatro Telaio, Maria Rauzi, ricordando che all’interno di un loro progetto legato alla genitorialitĂ , nasceva – ormai cinque anni fa – una sincera e proficua collaborazione con l’associazione Carcere e territorio. Ăˆ oramai provato – spiega Maria Rauzi –, che un carcerato che conservi una buona relazione con la propria famiglia abbia una propensione alla recidiva decisamente inferiore a quei detenuti che, per i piĂš diversi motivi, non riescono a mantenere un simile sano rapporto. Cosa potevamo fare noi del Telaio? La scelta di inaugurare la nostra stagione all’interno dell’istituto, favorendo per tale via l’incontro di genitori carcerati con i loro figli ci è sembrata l’idea piĂš efficaceâ€?. Ăˆ un progetto al quale oggi il Telaio tiene moltissimo cosĂŹ come tiene a sollecitare l’attenzione di tutti al rispetto della Carta Onu dei diritti dell’infanzia che, tra i vari punti, mette in evidenza l’importanza che il bambino mantenga il rapporto con i propri genitori anche se questi sono costretti a vivere in un luogo diverso dall’abitazione familiare. “Il Telaio – scrive il direttore artistico Angelo Pennacchio nell’introduzione alla stagione – ritiene che organizzare teatro di qualitĂ per i bambini e per le famiglie abbia una precisa finalitĂ sociale ed educativaâ€? ed è bello constatare che a queste parole il Teatro Telaio faccia seguire i fatti, cosa non scontata, di questi tempi. La prima replica per tutte le altre famiglie sarĂ invece domenica 6 novembre presso il teatro S. Giulia al villaggio Prealpino lo spettacolo musicale “Toni Mannaroâ€? del Teatro Minimo. SeguirĂ una prima parte della stagione dedicata soprattutto ai piĂš piccoli, con rappresentazioni di fiabe e racconti classici o contemporanei. Tra le novitĂ di quest’anno Robinson & ManFriday, spettacolo in inglese, riservato al secondo ciclo

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della scuola primaria e alla secondaria inferiore: il teatro diventa cosĂŹ un interessante e divertente ausilio per la didattica della lingua straniera. Prosegue, ed è particolarmente potenziato, il progetto Storie di classe che porterĂ alcuni spettacoli direttamente nelle scuole che ne faranno richiesta. L’obiettivo è chiaro: piuttosto che privare gli studenti di scuole con problemi di trasporto alunni dell’opportunitĂ di incontrare “il teatroâ€?, sarĂ quest’ultimo a recarsi da loro. Altra apprezzata novità è la realizzazione di un sito dedicato alla rassegna: http://storiestoriestorie.teatrotelaio.it, su cui possono essere consultati programmi, schede e condizioni di prenotazioni. I costi dei biglietti 2011/2012 restano invariati.


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classi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie dell’Istituto comprensivo di Gussago; è previsto un momento formativo per le insegnanti (“Le difďŹ coltĂ nella letto-scritturaâ€?, giovedĂŹ 20 ottobre, a cura di Rossana Colli) e cinque appuntamenti aperti al pubblico. Si inizia lunedĂŹ 17 ottobre con Roberto Piumini, Pedro Aparicio Herrera, Andrea Marinzi e Antongionata Ferrari che parleranno di “Narrativa ragazzi: panorama e tendenzeâ€?. Il giorno seguente si discuterĂ del

“Leggere in famigliaâ€?, con Laura Ogna, giovedĂŹ 20 Charlie Cinelli e Vittorio Nichilo uniranno musica e letteratura nello spettacolo dedicato a “La leggenda del SelvadĂŠg, il sapiente del boscoâ€?. Concludono la rassegna l’appuntamento con Gek Tessaro, “Acquariaâ€? e Maria Grazia Puzio con Domenico Simeone, che affronteranno il tema del disagio psichico ne “Il bambino sull’arcobalenoâ€?. Orari, sedi e programma completo del Festival: mangiastorie.wordpress.com. (a.g.)

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a famiglia può essere una tentazione per il futuro e non un semplice istituto del passato da difendere. Nel volume “Amare ancoraâ€? (Edizioni Messaggero Padova, 14 euro, 144 pagine) don Massimo Camisasca va controcorrente e racconta di come la famiglia, se pur in crisi, sia sempre attuale perchĂŠ custodisce i valori profondi della vita di ogni uomo. Quali sono le difficoltĂ principali della famiglia di oggi? Scrivendo questo libro ho pensato alle centinaia di famiglie che incontro continuamente e da cui vengo sollecitato a riflettere sui problemi e sui drammi, sulle gioie e le scoperte della loro vita quotidiana. Non ho davanti a me solo problemi, ma anche dolori e fatiche affrontati, attraversati e vinti. Ăˆ indubitabile che moltissime famiglie siano in crisi. Anche l’attuale crisi economica accresce le difficoltĂ . A causa di politiche familiari insufficienti sono un problema quotidiano

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speranza; l’adolescente che matura e cerca, pur tra mille errori e traversie, porta speranza; il giovane che vuole affermare la sua strada per contribuire alla crescita del mondo, porta speranza. Sta a noi non uccidere la speranza, aiutare questi cammini. PerchĂŠ la famiglia, nonostante il contesto sociale difficile, non passerĂ mai di moda? I rapporti familiari sono la strada bellissima e talvolta complicata verso la vita. Sono radicati dentro il nostro essere, i nostri corpi, la nostra mente e il nostro spirito. Per questo ancora oggi ha senso parlare di famiglia. Le sofferenze e i drammi delle divisioni ci parlano di quanto la famiglia non sia un istituto del passato, ma una necessitĂ del presente. Oggi si sono diffuse modalitĂ di rapporto tra le persone che aspirano a una permanenza nel tempo, gareggiando con la realtĂ stessa della famiglia tradizionale. Ma queste nuove “formeâ€? non ne possiedono le caratteristiche. La famiglia vive di una

stabilità , di un impegno preso davanti a Dio o agli uomini, nel desiderio che il coniuge e i figli che eventualmente verranno possano trovare un luogo in cui essere accolti stabilmente e amati. Ogni amore vuole essere per sempre e ogni figlio che nasce desidera trovare un padre e una madre che lo accompagnino verso la vita in modo duraturo. Le leggi degli Stati e le loro politiche non dovrebbero sminuire il valore fondamentale della famiglia, che è un bene per tutta la società .

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“Roberto Capucci e l’antico. Omaggio alla Vittoria alataâ€?. Ăˆ il titolo della mostra che Comune di Brescia, Fondazione Giacomini Meo Fiorot-Musei Mazzucchelli, in collaborazione con le Fondazioni Roberto Capucci e Brescia Musei, propongono dal 19 novembre al Museo di Santa Giulia. Un incontro tra arte, archeologia e moda nel quale 31 “sculture in tessutoâ€? vivranno all’interno del Museo cittadino iscritto dal giugno di quest’anno nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, raccontando il processo creativo ispirato al mondo antico di uno dei maestri della moda e del made in Italy. “Un incontro tra antico e moderno – afferma Andrea Arcai, assessore alla Cultura del Comune di Bre-

scia − che si dipana nelle sezioni dell’EtĂ Romana, Alto Medievale, nelle suggestive Domus dell’Ortaglia, nella Basilica longobarda di San Salvatore e nel Coro delle Monache, trionfo rinascimentale, che rivitalizza i luoghi della cultura e propone il Museo in ambito internazionaleâ€?. “Una mostra articolata in cinque sezioni − spiega Massimiliano Capella, direttore dei Musei Mazzucchelli e ideatore del progetto – tra l’antico, gli ordini architettonici, le stagioni, gli elementi e l’omaggio alla Vittoria alata, dove sarĂ protagonista l’inedito abito-scultura che Capucci ha voluto dedicare al celebre bronzo simbolo del Museo e della cittĂ â€?. Info: www.robertocapuccielantico.com.

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‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‹…Š‡Ž‡––‹ ‡„‡……Š‹ ° ‹Ž Â?—‘˜‘ ’”‡•‹†‡Â?–‡ In seguito alla designazione dei consiglieri da parte degli enti e soggetti aventi diritto di nomina e a successiva riunione e delibera del Consiglio di Amministrazione della Fondazione è stato eletto Presidente della Fondazione Luigi Micheletti, l’on. Aldo Rebecchi; vice presidente il dott. Giuseppe Tampalini; direttore il dott. Pier Paolo Poggio. Il Consiglio ha nominato il sen. prof. Sandro Fontana, presidente onorario. Nel 1981 Gino Micheletti riusciva a

raggiungere il primo importante obiettivo nella sua appassionata attivitĂ di organizzatore di cultura. La biblioteca e l’archivio a cui aveva dato vita, con l’aiuto di pochi amici ed appassionati, si costituivano in Fondazione ottenendo l’anno successivo il riconoscimento giuridico della Regione Lombardia. Attenzione negli anni è stata sempre dimostrata verso il movimento operaio e della Resistenza. Il Musil è stato l’ultimo sogno lasciato dal fondatore che ha preso vita.

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a Rotonda di piazza Paolo VI, prezioso scrigno di arte e storia, si arricchisce di nuove suggestioni dedicate alla maternitĂ per eccellenza, quella di Maria. “Madre Mariaâ€? è infatti il titolo dell’esposizione di tema mariano dell’artista Giancarlo Gottardi accolta nella semplicitĂ romanica del Duomo Vecchio, in un sottile gioco di corrispondenze (non a caso è stata scelta la Rotonda, intitolata alla Vergine, nel mese di ottobre, dedicato alla Madonna) e di accostamenti cromatici, dove la nuda pietra fa da sfondo alle intense raffigurazioni di Maria, rese fulgide dai tocchi di luce e dai fondi dorati. L’abbraccio tra Madre e Figlio è il tema principale che guida il visitatore tra le tele esposte nel deambulatorio, tema che nella cripta raggiunge l’estrema astrazione per lasciare spazio alla forma immaginata dagli occhi dell’osservatore. Scrive mons. Giacomo Canobbio nell’introduzione al catalogo della mostra: “Non incapacitĂ del pittore a tratteggiare il volto, ma eccedenza di questo rispetto alle possibilitĂ espressive: apofatismo anche dell’immagine; questa, come le parole, allude sola-

mente al mistero e lascia cosĂŹ spazio a nuove possibilitĂ espressive, tendenzialmente infinite, nessuna delle quali può pretendere di essere esaustiva‌ Quando si arriva a un certo stadio nel rapporto con il mistero, tace la lingua, si spegne la fantasia, si entra nella nube oscura che è piĂš luminosa di ogni luceâ€?. Il tema della Madonna con Bambino, sicuramente il piĂš fortunato della storia dell’arte, è qui declinato in forma moderna, ma la dolcezza del volto della Vergine, velato di mestizia come giĂ a presagire il sacrificio del Figlio, presuppone la conoscenza dei modelli sviluppati durante questi 2000 anni di cristianitĂ , come la mitezza delle Madonne rinascimentali e la ricchezza delle icone bizantine. Come sottolineato dallo stesso Gottardi, il suo intervento non poteva che entrare in punta di piedi, rispettando la sacralitĂ di un luogo cosĂŹ pregnante di storia, cercando di trasmettere emozioni reali, nella ricerca di rendere visibile l’invisibile tramite la forma. Durante la serata dedicata a Maria Madre, mons. Federico Pellegrini ha spiegato i motivi e l’originalitĂ della mostra, in un’epoca in cui il rapporto tra la

produzione artistica e la committenza della Chiesa, tanto prolifico ed interdipendente nei secoli precedenti, sembra giunto a un punto di irreparabile scollamento. “Maria Madreâ€? si vuole configurare come un itinerario non semplicemente di contemplazione dell’opera stessa nella sue linee descrittive, autoreferenziale e fine a se stessa, ma come un mezzo di elevazione metafisica e nel contempo di valorizzazione del luogo sacro, reso come un grembo materno, capace di generare la bellezza della fede e della maternitĂ di Maria. La mostra, realizzata in collaborazione con l’Ufficio Beni culturali della Curia diocesana di Brescia, è visitabile fino al 16 ottobre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 (esclusi lunedĂŹ e domenica mattina).

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,Q WY QRQ q PDL XQ JLRFR GD UDJD]]L I telespettatori piĂš attenti vedono spesso apparire il seguente avvertimento in numerosi programmi televisivi, dalle ďŹ ction alle trasmissioni d’intrattenimento: “Nel programma sono presenti inserimenti di prodotti con ďŹ ni promozionaliâ€?: si tratta di una sorta di scappatoia diventata legge nel 2010 per aggirare il problema della pubblicitĂ occulta. Ovvero: possiamo vendere spazi pubblicitari non solo durante le interruzioni del programma, ma anche all’interno del programma stesso, basta scriverlo in piccolo ogni tanto. Una deriva incredibile ma tuttavia accettabile, se si considera che ormai la tv è diven-

tata a tutti gli effetti un contenitore di pubblicitĂ . Una giungla di contratti legali e illegali, accordi privati e sotterfugi, potere e sfruttamento. Ăˆ un mondo complesso e pericoloso, quello della tv. Dietro alla ribalta, sfavillante e rumorosa, ci sono sguardi silenziosi, progetti a lungo termine, calcoli. In uno scenario simile, leggere la suddetta frase promozionale all’interno di “Ti lascio una canzoneâ€?, lo show dei bambini juke-box condotto da Antonella Clerici ogni sabato sera su Rai Uno, fa pensare molto. Ironizzando si potrebbe affermare che in questo caso i “prodotti con ďŹ ni promozio-

naliâ€? siano proprio gli stessi bambini, lanciati sul palcoscenico dai loro genitori proprio come si butta la legna nel camino per ravvivare la serata. La tv, quasi come fosse un’esigente divinitĂ primitiva, ha sempre bisogno di qualche sacriďŹ cio umano. Quei piccoli pargoli prodigiosi la fanno sentire piĂš felice, piĂš giovane, meno sola. E, come per magia (nera), anche chi è a casa davanti allo schermo prova le stesse sensazioni. “Ti lascio una canzoneâ€? è un caso di tv per adulti fatta dai bambini. Un tempo erano i grandi a vestirsi da animali o da pagliacci per fare divertire i piccoli. Ora la situazione si è ribaltata: ragazzini dai

sette ai 14 anni, vestiti come gli adulti, che cantano canzoni d’amore del secolo scorso e si atteggiano come fossero rockstar navigate. E non lo fanno dal teatro del quartiere in cui vivono, ma dal palcoscenico televisivo, un ambiente pieno di insidie, di inganni, il non-luogo per eccellenza, dove tutto è vero e ďŹ nto allo stesso tempo. ChissĂ quali cambiamenti provoca la fama da palcoscenico in un bambino di sette anni. Ma c’è di piĂš. Nel caso di questi “baby-talentâ€? non si tratta solo di far sentire quanto si è bravi a presentare una canzone inedita e a cantarla, come accade per esempio con pro-

grammi come “Lo zecchino d’oroâ€?. “Ti lascio una canzoneâ€? nasconde un irresistibile punto di forza per attirare il suo pubblico (davanti alla pubblicitĂ , ricordiamolo sempre): è innanzitutto una sďŹ lata di bei bambini, perfetti, puliti, eleganti, gentili, rispettosi. Si scatenano a comando e subito si spengono se l’atmosfera deve cambiare. Sono simpatici e amorevoli, assortiti per tutti i gusti come i cioccolatini, si può perďŹ no votare da casa qual è il migliore. Una proiezione televisivamente corretta di quei nipoti e ďŹ gli che tutti vorrebbero? Nel frattempo i bambini, quelli veri, ci guardano‌


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Raggiunti gli 80 anni, Ermanno Olmi non ha abbandonato il suo modo limpido di guardare al presente. Al festival di Venezia si è ritrovato cosĂŹ a ďŹ anco di un autore piĂš giovane, l’Emanuele Crialese di “Terrafermaâ€?, nel marcare l’importanza cruciale dell’incontro con l’altro, il clandestino, il disperato che mette in discussione il nostro modo di vivere. Nel “Villaggio di cartoneâ€?, Olmi affronta l’argomento con un doppio passo: carica ogni immagi-

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talia, paese di santi, navigatori, poeti e‌festival canori. Anche in questo settore la nostra provincia è all’avanguardia, confermandosi cosĂŹ tra le piĂš fertili in Italia dal punto di vista musicale, cosĂŹ che possiamo a ragione parlare di Brescia come di una delle capitali dell’Italia canora. Tra i molti e qualificati festival della nostra provincia il piĂš titolato è senz’altro il Festival di Ghedi, giunto quest’anno alla 12ÂŞ edizione. Un festival che si è sempre evidenziato per l’alta qualitĂ dei partecipanti e per la ricchezza degli ospiti, ma che quest’anno compie il definitivo salto di qualitĂ , con una doppia serata conclusiva molto intrigante. La prima si svolgerĂ nella storica sede della Sala della comunitĂ Gabbiano di Ghedi, venerdĂŹ 14 ottobre dalle ore 20.45. Una serata denominata “Speciale Sanremoâ€?, con la partecipazione di cinque artisti protagonisti delle ultime edizioni di Sanremo nella categoria dedicata ai giovani, che duetteranno con i 10 finalisti di quest’anno. Una scelta intelligente ed encomiabile, dedicata al recupero di musicisti che la frene-

sia dei tempi moderni rischia di dimenticare, nonostante la verde etĂ e le notevoli doti. I cinque sono: Serena Abrami, Laura Bono, Riccardo Maffoni, Tony Maiello e Jacopo Ratini. Serena Abrami è giunta quarta all’ultimo “Sanremo giovaniâ€?, con il brano “Lontano da tuttoâ€?, ma risulta tra le promesse piĂš interessanti di oggi, grazie anche all’album eponimo, e alle sue collaborazioni con personaggi del calibro di Ivano Fossati, Max Gazzè, Ferruccio Spinetti e Niccolò Fabi. Laura Bono vinse “Sanremo Giovaniâ€? nel 2005, con il brano “Non credo nei miracoliâ€? e può vantare un discreto successo nei Paesi nordici. Riccardo Maffoni è il talento di Orzinuovi, vincitore con “Sole negli occhiâ€? di “Sanremo giovaniâ€? nel

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2006 e ancora alla ricerca della definitiva consacrazione (e collocazione) musicale, in bilico tra pop e rock. Tony Maiello, uscito dal talent show X-Factor 2008, è il vincitore di “Sanremo Nuova Generazione “ del 2010. Infine Jacopo Ratini, giĂ vincitore dell’importante festival “Musiculturaâ€? di Recanati, è stato finalista di “Sanremo Nuova Generazioneâ€? del 2010. La seconda serata finale del concorso si svolgerĂ la sera successiva, sabato 15 ottobre sempre alle 20.45, questa volta al PalaBrescia di via Ziziola, con i 10 finalisti che si esibiranno dal vivo supportati da una qualificata band. Ecco l’elenco dei nomi, in rigoroso ordine alfabetico: Animarea, Pietro Gabriele, Holly, Chiara Iovine, Malena, Mamacita, Alice Nichele, Alessandro Orlando, Laura Scalabrini, Marco Tononi. Ospite della finalissima un autentico big della canzone nazionale non nuovo in territorio bresciano, Nek, che dopo la sua esibizione avrĂ il compito di incoronare il vincitore del Festival di Ghedi 2011. Il costo del biglietto nella serata finale al PalaBrescia è di 15 euro. Info: festivaldighedi.it

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ne di una densa portata simbolica, mentre scarniďŹ ca la trama e i dialoghi senza troppo preoccuparsi degli eccessi di didascalismo. PiĂš di tutto, conta che il messaggio arrivi forte e chiaro. Ăˆ chiaro fin dall’inizio, con quel CroceďŹ sso ammainato da un’impresa di traslochi, che la meditazione del regista – sorretta da apporti di Claudio Magris e del cardinal Gianfranco Ravasi – parte dalla visione di una radicale “crisi del sacroâ€?. L’in-

tero ďŹ lm si svolge in una chiesa che ha cessato la sua funzione e viene smantellata. Arredi e quadri sono portati via, nella canonica rimane il parroco (Michael Lonsdale) che riďŹ uta di abbandonare l’ediďŹ cio dove ha celebrato la Messa per tanti anni. Intorno a lui non solo il sacrestano (Rutger Hauer), ma l’umanitĂ intera pare pronta alla smobilitazione: dall’esterno, dove la macchina da presa non si spinge, provengono soltanto fasci di luce minacciosi,

rumori di elicotteri, sirene e spari. Arriva anche un folto gruppo di clandestini, quelli che “lĂ fuoriâ€? stanno cercando per rigettarli indietro. Nella chiesa si compone una piccola comunitĂ . Non è idilliaca nĂŠ paciďŹ cata, ma nella cura da rivolgere ad essa l’anziano prete intravede – come scrive lo stesso regista – la possibilitĂ di “una resurrezione in spirito nuovo della missione sacerdotaleâ€?, sul cui senso aveva cominciato a interrogarsi. “Ha inizio un

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tempo – aggiunge Olmi – in cui il mondo ha bisogno di uomini nuovi e giusti per smascherare l’ambiguitĂ di tanto spreco di parole con l’oggettivitĂ degli atti e dei comportamentiâ€?. Questo bisogno afďŹ ora, piĂš o meno nitidamente, in molte pellicole italiane recenti. Olmi, nel suo ďŹ lm pur imperfetto, lo condensa in immagini di incantevole spessore: come quel fonte battesimale nel quale, al fuoco delle candele, i pellegrini riscaldano l’acqua piovana.

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Linea Group Holding, la multi utilities della Lombardia sudorientale che vede Cogeme Spa di Rovato prima azionista, ha presentato i risultati delle proprie attività a favore delle provincie di Brescia, Cremona, Lodi e Pavia: uno sforzo costante per offrire ai cittadini servizi efficienti e di qualità . Il report di sostenibilità 2010, per il quinto anno consecutivo, descrive l’impegno della holding in ambito economico, ambientale e sociale per mostrare con

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trasparenza la coerenza delle azioni rispetto ai principi affermati nella mission e nei valori di sostenibilitĂ . L’approccio di quest’anno è totalmente rinnovato, e viene facilitato il riconoscimento delle attivitĂ e dei risultati raggiunti nei confronti dei diversi interlocutori del territorio con cui la societĂ si confronta quotidianamente. I risultati del 2010 si confermano in linea con le importanti aspettative: particolarmente interessanti i dati di performance di customer

satisfaction che sono superiori agli standard nazionali e in miglioramento rispetto a quelli ottenuti l’anno precedente. Non solo Lgh si muove su molti business secondo dinamiche competitive, ma oggi rappresenta un rilevante soggetto economico, di occupazione ed anche di servizio che i cittadini riconoscono in quanto tale. Inoltre nel 2010 si segnala che Linea PiĂš ha ricevuto il “Premio relazione con il Cliente cittadino 2010â€?.

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onferenza stampa del Centro vitivinicolo provinciale per illustrare l’andamento della vendemmia nel Bresciano. Ma non solo. Un incontro, quello tenuto presso la sede del Consorzio nell’istituto agrario “Pastoriâ€?, per far conoscere un ente (partecipato da Provincia e Camera di commercio) che svolge un ruolo di supporto a un comparto particolarmente importante per l’economia bresciana com’è quello della viticoltura. Brescia, secondo i dati forniti dal Consorzio, dispone di 5000 ettari di vigneti, che ogni anno producono qualcosa come 40 milioni di bottiglie.Cosa questo significi in termini economici è facile capirlo. Il Consorzio, presieduto dall’assessore provinciale all’Agricoltura ,Gianfranco Tomasoni, svolge attivitĂ di assistenza tecnica, ricerca e sperimentazione applicata. La

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stampa il Centro vitivinicolo provinciale, rappresentato dal presidente Tomasoni e dal suo vice Mauro Tognoli, ha dato conto anche dei risultati della vendemmia appena conclusa in larga parte dei vigneti del Bresciano. “La stagione vitivinicola - hanno affermato i tecnici del Centro - è stata caratterizzata da una serie di anomalie climatiche decisamente spiccate, che nel complesso hanno determinato una vendemmia di elevata qualitĂ â€?. Sul piano quantitativo, invece, l’annata ha fatto registrare una diminuzione, seppure contenuta, rispetto al passato. I dati trasmessi dai diversi consorzi al Centro indicano per l’anno in corso una leggera diminuzione nella produzione. Unica eccezione, che va a compensare la riduzione complessiva, quella della Franciacorta che grazie a una vendemmia particolarmente positiva, dovrebbe aumen-

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tare del 15/20% la sua produzione destinata a sfiorare i 20 milioni di bottiglie. La produzione complessiva nel Bresciano dovrebbe, in sostanza, far registare un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Un risultato di tutto rilievo che conferma Brescia ai vertici del settore vitivinicolo nazionale. Un primato a cui ha dato il proprio apporto anche il Centro vitivinicolo provinciale.

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Giornalisti italiani nelle filiere lombarde con il press-tour di Confagricoltura che ha portato gli ospiti in visita a “La Linea Verdeâ€? di Manerbio e “Villaâ€? di Monticelli Brusati. “Sono aziende simbolo di un’eccellenza che resiste alla crisi con qualitĂ e innovazioneâ€? commenta il presidente Upa, Francesco Bettoni, che ha delegato i suoi dirigenti a guidare la comitiva. Prima tappa a Manerbio nello stabilimento La Linea Verde che col marchio “DimmidiSiâ€? commercializza i prodotti della quarta gamma collocandosi ai vertici del mercato dell’ortofrutta fresca e pronta al consumo e dei piatti pronti freschi. L’ha spiegato il presidente del gruppo, Giuseppe Battagliola al quale sono state rivolte molte domande sull’origine e lo sviluppo dell’impresa costituita con il fratello Domenico,

vice presidente, 20 anni fa. “La Linea Verdeâ€? nel 2010 ha superato 170 milioni di fatturato, con mille dipendenti in sei siti produttivi (Lombardia, Campania, Sardegna, Spagna). Seconda tappa, nel pomeriggio, in Franciacorta all’azienda Villa di Monticelli Brusati con visita all’azienda vitivinicola situata nel borgo che risale al XVI secolo. L’azienda produce i grandi ecru e rossi d’immenso pregio. Il titolare Alessandro Bianchi ha accolto il gruppo di giornalisti affidando loro il messaggio di una terra, quella bresciana, nella quale operano imprenditori che hanno assimilato e messo in pratica l’antica filosofia degli agricoltori che, con immensa fatica, tanto sudore e volontĂ , hanno saputo far tesoro dei frutti che il Padreterno ha elargito all’umanitĂ . (f.pio.)

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La New Volley 2000 di Pisogne abbandona la serie B. â€œĂˆ certamente una delusione che coinvolge non solo la squadra, il team e i tifosi, ma tutta la nostra cittadina, poichĂŠ piĂš volte ci siamo stretti intorno a questa ‘eccellenza’ pisognese che oggi è costretta a compiere scelte difficili non solo sul piano sportivo, ma anche su quello umanoâ€?. CosĂŹ commenta Federico Rivadossi, assessore allo sport del Comune di Pisogne, alla notizia della rinuncia alla “Bâ€? da parte della prima squadra

di pallavolo. L’attivitĂ sportiva della pallavolo a Pisogne non si chiude. Proseguono l’attivitĂ la squadra che milita in Serie D e l’attivitĂ giovanile. “Del resto le ragioni di questa scelta sono inequivocabili. Il presidente Massoletti e tutto il consiglio direttivo hanno saputo coraggiosamente guardare con onestĂ e correttezza a una situazione economica che sarebbe divenuta insostenibile per le note ragioniâ€? continua il comunicato dell’Assessore.

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ualcuno dirĂ â€œFinalmente!â€? La presentazione del Brescia calcio è avvenuta mercoledĂŹ 12 ottobre da Carnevali, da molti anni uno degli sponsor delle Rondinelle. L’occasione è stata anche quella per presentazione della collezione Dirk Bikkembergs autunno/inverno 2011. Al di lĂ della tempistica inoltrata, ma per un cantiere aperto qual era la squadra di Beppe Scienza, ci poteva stare, l’occasione ha raccontato di una squadra unita in un progetto e che sa giocare a calcio. Il campo fino ad ora l’ha dimostrato. Non conta la prima sconfitta. Conta il gruppo e il progetto. E questa squadra Brescia la conosce giĂ , la ama e insieme sogna. “Ho rivisto la gara Padova-Brescia due volte – ha detto mister Scienza alla ripresa degli allenamenti – e sono dispiaciuto perchĂŠ abbiamo disputato proprio un ottimo match, salvo i sette minuti dopo l’1-1. Ăˆ stata una grande partita per personalitĂ e voglia di condurre la gara. Abbiamo avuto il pallino della partita per tutti i 90 minuti. Quando si gioca male bisogna limitare i danni; quando invece si gioca bene bisogna fare risultatoâ€?. La festa di mercoledĂŹ cade nella settimana piĂš lunga per capitan Zambelli e compagni perchĂŠ il Brescia

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giocherà contro il Pescara in casa lunedÏ 17 alle 20.45 nel posticipo della decima giornata. Allo stadio Rigamonti torna Zeman, quello che aveva tanto affascinato Gino Corioni, tanto da spingerlo nel 2006 a esonerare Maran e sostituirlo con il Boemo, perdendo, si dice, senza certezza matematica però, la qualificazione in Serie A. Tralasciando il passato ormai lontano,

il presente racconta di una squadra il cui timone è in mano a Zeman e che ha segnato 20 gol in nove partite, ed è il miglior attacco della serie cadetta. Le Rondinelle dalla loro hanno una delle migliori difese del campionato. “Zeman è unico, inimitabile. I presupposti per vedere una bella gara ci sono tutti, ed il risultato sarĂ tutto fuorchĂŠ scontato. Non dovremo

avere nessun timoreâ€? ha concluso mister Beppe Scienza. E ci mancherebbe. MercoledĂŹ la squadra si è presentata alla sua cittĂ , alla sua gente e ai suoi tifosi. Ci auguriamo che lunedĂŹ la squadra si presenti per quello che è, capace di creare gioco, chiudersi e ripartire. La rosa risicata, con alcuni infortuni, non può non presentare qualche limite e la stanchezza non può non arrivare. L’operazione messa in campo dalla societĂ per ora le dĂ ragione: i conti tornano, il monte ingaggi ridimensionato (sono apparsi nei giorni scorsi sui giornali gli stipendi dei giocatori, dal piĂš alto, Budel 300mila euro a stagione, ai piĂš bassi come Kamal di 25mila euro), gli abbonamenti sono aumentati e la serenitĂ nello spogliatoio e nell’ambiente sembra tornata. Questo Brescia si è presentato ufficialmente a tutti, anche se tutti i bresciani lo conoscevano giĂ . Ora resta che si presenti con grinta a tutti gli avversari...

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$YYLR GD LQFXER SHU OH PLODQHVL Insieme, assommano la bellezza di nove punti, mentre le capoliste ne hanno 11 a testa: mai da decenni si è registrato un avvio tanto sciagurato per le milanesi in Serie A. Per scendere cosĂŹ in basso bisogna forse tornare alla metĂ degli anni Settanta, quando Milan e Inter veleggiavano nel piĂš completo anonimato all’ombra dello strapotere sabaudo della Juve di Trapattoni e del Torino di Radice. Ma oggi lo scenario è completamen-

te diverso: i due club rappresentano il gotha del nostro football, basti pensare ai 36 scudetti e le 10 Champions complessive, mentre il loro monte ingaggi equivale praticamente a tutto il resto delle squadre di A messe insieme. E poi anche a livello di pedigree, la caduta è tanto piĂš rovinosa perchĂŠ le due squadre hanno ancora sul petto i segni del loro recente glorioso passato: l’Inter sulla maglietta ha ancora lo scudo del titolo mondiale (anche

se non potrĂ piĂš difenderlo in dicembre), mentre il Milan ha lo scudetto della squadra campione d’Italia. Cosa può essere successo, quindi, nel giro di cosĂŹ poco tempo? Intanto un certo logoramento societario, dovuto all’esigenza di abbassare sia il monte ingaggi, sia quello delle spese dell’intero apparato, con la solita grande carenza della mancanza di uno stadio di proprietĂ , valore aggiunto che l’altra grande tradizionale del nostro calcio,

la Juventus, è riuscita a colmare. A fronte di ciò, gli introiti sono sempre gli stessi, con un merchandising che non decolla e una ďŹ scalitĂ che penalizza il nostro campionato rispetto a Inghilterra e Spagna e che non ha piĂš permesso l’arrivo dei grandi top player internazionali. Risalire la china? Alla ďŹ ne succederĂ per entrambe: il tasso tecnico e gli investimenti lo impongono, ma per il futuro un occhio maggiore al vivaio. Per tutti.


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ƒŽŽƒ˜‘Ž‘ ”„‹–”‹ƒ†‹ –”ƒ ‰—•–‘ ‡ …‘Â?’‡–‹œ‹‘Â?‡ Disputate anche quest’anno le Arbitriadi, svolte lo scorso 2 ottobre al centro sportivo Peppino Vismara di Milano. La competizione ha visto in campo i direttori di gara di pallavolo di tutte le province lombarde. Alle 8.30 i comitati partecipanti sono stati accolti dai padroni di casa: accreditamento, distribuzione magliette e colazione. Un’ora dopo il ďŹ schio d’inizio della manifestazione: nell’aria spirito di squadra, amicizia, amore per la pallavolo, ma anche sana

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competizione. Al termine dei due gironi don Massimiliano Sabbadini, consulente ecclesiastico del Csi Milano, ha celebrato la S. Messa, prima del ritorno sotto rete delle 14.30, quando hanno avuto inizio le gare ad eliminazione diretta. Crema ha conquistato il gradino piĂš alto del podio battendo Brescia in ďŹ nale. Prima delle premiazioni uno dei momenti piĂš attesi della giornata: la gara di torte, dove si è imposta Milano grazie alla golosissima torta al cioccolato a forma di ďŹ schietto.

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eal Futsal e Faggi di Eva da una parte, Oratorio Calcinato e Orzinuovi dall’altra. Sono loro le prime squadre del calcio a cinque che tentano la fuga in Eccellenza, la massima categoria del pallone indoor. Nel gruppo A i ragazzi di Capriolo infliggono un pokerissimo (5-1) agli Amatori Cf, mentre i valtrumplini dominano il festival del gol di Urago d’Oglio portando a casa l’intera posta in palio con un roboante 11-6. Giornata positiva anche per Caffè Danesi, che dopo il pareggio all’esordio vince di misura (2-1) su Yseo Calcio a 5. Tornano al sorriso anche Filippin Rettifiche e Vegeteam, sconfitte alla prima di campionato. Il riscatto è immediato: 4-1 al Valverde Giardini e 3-2 al Cologne. Nel girone B, come dicevamo, c’è grande soddisfazione a Calcinato e Orzinuovi. I campioni provinciali in carica vincono 4-2 a Lograto, mentre i bassaioli fanno loro una sfida senza storia a Quinzano, dove il risultato finale è 5-0. Dietro alle capoliste si piazza Polpenazze, che ha la meglio su Bar La Corsina in una gara sconsigliata ai deboli di cuore, con i gardesani che la spuntano 6-5. Successi per Travagliato e Futsal Gavardo, che hanno vita facile contro Futsal Brescia e Maclodio (7-3 e 3-0). In Promozione partono forte Bar Cristal e Carrozzeria Brevicar (prime a quota 6 nel girone A), ma anche Dotti Costruzioni

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6-0 al Timoline Cortefranca. Il match clou del fine settimana del calcio in rosa, però, si giocava a Brescia, dove il Football Club Azzurri si è imposto 5-3 sul Sale. Entrambe le compagini figurano nel gruppo di inseguitori a quota sei, dove troviamo anche Nave e Castenedolo, reduci da due vittorie su S. Benedetto e Bovegno. Il Bovezzo ottiene il suo primo successo stagionale (2-0 al fanalino di coda Guidizzolese), mentre Nuvolera si schioda dallo 0 in classifica battendo 6-4 Lions. Nei gironi dell’open femminile ci sono giĂ tre pretendenti al grande salto in Elite, tutte a punteggio pieno. Sono Rg S. Francesco (25 gol in tre gare), S. Angela Merici e Torricella.

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Politica distratta e lontana dalla gente Egr. direttore, dunque la legge lacrime e sangue è stata varata dal Governo. Un’altra stangata a chi vive con la pensione al minimo, alle famiglie numerose e altri ancora come noi invalidi civili che con qualche centinaia di euro al mese dovremmo vivere si può pensare come. Sono sette anni che Berlusconi ha promesso ai miei amici piĂš giovani di aumentare il loro assegno, nessuno ha visto nulla. Com’è naturale i politici son tutti capaci a fare promesse, ma solo pochi a lavorare per il vero bene degli elettori. Qualche mese fa Tremonti aveva detto: apriremo le borse e aiuteremo le famiglie numerose. Ma il Ministro però ha usato il verbo al futuro, come si è sempre fatto e quindi campa cavallo... CosĂŹ come nulla si fa in concreto per realizzare in piĂš volte annunciato contenitmento dei costi della politica. Un primo passo concreto potrebbe essere quello di garantire ai parlamentari la diaria solo per i giorni effettivamente trascorsi in Parlamento. Un altro potrebbe essere l’approvazione di una legge che proibisca ai deputati e senatori di essere anche sindaci o di aver qualche ruoli in Provincia o Regione. Questo per permettere loro di svolgere bene il mandato ricevuto dagli elettori. Io amo la politica e se le condizioni di salute me l’avesserop consentito mi sarebbe piaciuto impegnarmi in questo campo, avrei fatto il bene promesso ai miei elettori, mi sarei comportato con coerenza, non come avviene oggi. La mia speranza è che la politica riesca a ritrovare un minimo di motivazione ideale e, sul-

la scorta dei ripetuti appelli del presidente Napolitano, possa finalmente a farsi carico dei reali bisogni del Paese, smettendo di essere lo specchio delle vanità di tante persone che, nascondendosi dietro il mandato popolare, si dedicano a tutt’altro. Domenico Marchesi

Le fantasie dello Spirito Egr. direttore, ho letto in questi giorni, su uno dei nostri quotidiani bresciani, un articolo che mi ha lasciata perplessa. In una parrocchia della mia Zona si sta attuando una mobilitazione di popolo, si raccolgono firme da consegnare al vescovo Luciano per convincerlo a non spostare il parroco in un’altra comunitĂ . Leggendo queste righe non ho trovato le parole GesĂš Cristo, servizio, Chiesa, risorse. GesĂš Cristo: è lui “il tuttoâ€? non un pastore, o un vescovo, un catechista, o un papa, e nemmeno un santo. Se ci attacchiamo agli uomini piĂš che a Lui non faremo molta strada. Servizio: è una parola in disuso nella Chiesa, si sente poco anche sulle labbra dei preti. Quasi c’è paura a pronunciarla, non si sa mai... qualcuno può approfittarne! Oppure i fedeli possono decidere che non fa per loro e storcono il naso...il numero di banchi vuoti spaventa. Chiesa: la Chiesa è universale, ci sono preti e laici fidei donum che attraversano il mondo, altri che vanno a Torino ...mentre qui si fa una campagna perchĂŠ il parroco si sposta di otto chilometri! Ma il Maestro ha chiesto ai suoi di annunciarlo fino ai confini della terra! Paolo è stato testimone di Cristo facendo viaggi pericolosi

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ed appassionati, ha fondato Chiese, ha mantenuto rapporti di fraternitĂ con tutti. Con libertĂ però si muoveva e non metteva radici, la sua vita era una tenda di nomade. Annunciare Cristo era il “tuttoâ€? per lui. Risorse: ogni battezzato, ogni fedele, ha un bagaglio con sĂŠ, gli è stato promesso dal Figlio, gli viene consegnato dal Padre: lo Spirito Santo. E lo Spirito Santo porta con sĂŠ i suoi doni. Tiriamoli fuori e non spaventiamoci. Apriamo il nostro zaino, le nostre sacrestie, le nostre ali. Non imprigioniamo le nostre risorse attaccandoci alle persone o alle cose. Tiriamo fuori i nostri talenti. In questi ultimi anni i nostri vescovi ci hanno fatto fare dei salti mortali con l’Icfr prima, e ora con la riflessione sulle unitĂ pastorali. Proposte che sono sicuramente frutto della fantasia dello Spirito, che sa leggere e guidare la storia e le nostre storie meglio di noi. Forse non tutti saremo daccordo sulle modalitĂ di attuazione di questi “stravolgimentiâ€?, ma dovremmo essere tutti daccordo che lo Spirito Santo non ha bisogno dei nostri consigli o firme per decidere cosa è meglio fare per il nostro bene. Lasciamolo libero di agire, lasciamo che scompigli i nostri piani, assecondiamo la sua volontĂ . Non stecchiamogli le ali, non rinchiudiamolo dietro le ante ammuffite dei nostri solai. Quando il nostro cuore piange per un distacco o una richiesta del Signore, facciamoci animo, se saremo generosi e fiduciosi nella sua opera sapiente vedremo cose grandi, cose che supereranno le nostre aspettative! Diomira Odolini

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Le ragioni dei camionisti Egr. direttore, molti credono che i camionisti siano una categoria di prepotenti e arroganti che sulla strada si prendono libertĂ perchĂŠ, con i loro mezzi, si sentono forti. Non è per niente vero, il camionista sa quali responsabilitĂ comporta fare questo lavoro con le normative che si devono rispettare ma soprattutto consapevoli della sicurezza nostra e degli altri sulle strade dove svolgiamo il nostro lavoro. Certo che a volte coi nostri bestioni possiamo incutere paura o ci arrabbiamo perchĂŠ qualcuno davanti a noi magari per sbaglio ha commesso un errore di guida e ci costringe a brusche frenate o manovre per evitare incidenti, ma dovete sapere che per noi ĂŠ molto piĂš difficile col peso che trasportiamo. Vorrei farvi riflettere sul fatto che tanti di questi ragazzi ogni settimana vivono sul proprio camion, lontano dalla famiglia: vivono insomma condizioni poco piacevoli con grande rischio personale. Il nostro lavoro di camionisti lo facciamo con orgoglio perchĂŠ consapevoli del fatto che l’80 per cento dei nostri prodotti alimentari, industriali e tutto ciò che è di consumo viene movimentato da noi camionisti. Noi sulle strade ci lavoriamo e siamo i primi a volere sempre piĂš sicurezza per tutti e meno incidenti possibili per poter svolgere il nostro lavoro al meglio e potere ritornare dalle nostre famiglie, mi auguro che adesso magari ci consideriate meno prepotenti e arroganti, ma semplicemente gente che fa il proprio lavoro. Tiziano Frisoni, presidente Confartigianato trasporti Brescia

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