La Voce del Popolo 2011 44

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La storia ci mostra il rapido succedersi di re, imperatori, presidenti, parlamenti‌ Tutto sembra destinato a passare velocemente, talvolta senza lasciare particolare traccia di sĂŠ. Ma c’è un Regno che non conosce tramonto. Un Regno all’inizio piccolo come un seme, un granello, ma portatore di una vitalitĂ prodigiosa. Un Regno “sigillatoâ€? sull’albero della Croce: Regnavit a ligno Deus. Come si canta nel Prefazio dell’ultima domenica dell’anno liturgico, è un “regno di veritĂ e di grazia, di giustizia, di amore e di paceâ€?. Nelle buone Parrocchie nella festa di Cristo Re si rinnova la consacrazione al Cuore di GesĂš: “Noi siamo tuoi, e tuoi vogliamo essere; e per vivere a te piĂš strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi oggi spontaneamente si consacra al tuo Cuore . Siamo tuoi e tuoi vogliamo essere: figli riconoscenti, che liberamente accolgono il Regno del Figlio morto e risorto, che attira tutto a sĂŠ, al suo Cuore mite e umile. Che il suo Regno si radichi nel nostro cuore, nella nostra vita e, anche con la nostra collaborazione, “contagiâ€? mille altri cuori, mille altre vite.

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20 novembre. Giornata diocesana del Seminario

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͚ͥ ……Ž‡•‹ƒ La scomparsa di mons. Nava. “Uomo capace di umanitĂ â€?

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ÂƒÂ…Â”Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‹ÇĄ Â?‘Â? Žƒ…”‹Â?‡ ‡ •ƒÂ?‰—‡ Uno stile diverso, forse piĂš istituzionale di quello a cui ci hanno abituato gli ultimi anni della politica italiana. L’impressione è quella della persona cortese, sobria e competente, non tanto amante dei fronzoli, ma attenta alla sostanza. Persino ironica, come appreso negli scambi di battute con i giornalisti in questi giorni di consultazioni. Mario Monti ha varato il suo governo. Lo ha fatto alla luce di due parole che hanno spiccato ďŹ n dal suo discorso di accettazione dell’incarico: servizio e responsabilitĂ . Insieme al concetto di bene comune, ribadito dal Presidente della Repubblica, questi termini possono dettare il tono di un passaggio complesso, non facile, ma che speriamo ci avvii a una conclusione serena

di questo drammatico tempo di crisi economica e sociale. Prima di tutto, quindi, quel che conta è che Monti abbia stabilito uno stile nuovo rispetto a tutto ciò che l’ha preceduto e un registro in cui tutti possano riconoscersi, quello appunto del servizio, della responsabilitĂ , del bene comune. Ora verranno le cose da fare. Il professore non è uomo da promettere “mari e montiâ€?. Ha giĂ chiesto sacriďŹ ci, ma non lacrime e sangue. Ci sono cose da fare subito e altre che seguiranno. Tra le prime piacerebbero agli italiani alcuni tagli netti ai costi della politica perchĂŠ fosse la classe dirigente a dare il buon esempio. Immediatamente c’è l’impegno del risanamento e del rilancio dell’economia reale e della ďŹ nanza. Nel frattempo si devono delineare le prospettive della politica. Il percorso che si è delineato in questi giorni dovrebbe permettere di salvaguardare, di mettere in sicurezza i fondamentali

economici, cosĂŹ da mettere in grado la politica, come diceva un’antica metafora sportiva, di indietreggiare, prendere la rincorsa, per meglio saltare, cioè per elaborare proposte adeguate al nuovo quadro che tanto in Europa, quanto nello scacchiere mondiale, evolve con grande rapiditĂ . La compagine di persone competenti di cui Monti si è circondato dovrebbe essere una garanzia, come la sua convinzione che “la blindatura di un governo dipende dalla capacitĂ di agire incisivamente e di spiegare al parlamento e ai cittadini la portata della sua azioneâ€?, piĂš che dalla presenza o meno, oggi, di esponenti politici al suo interno. Il segnale l’ha dato nella scelta delle persone: tre donne in ministeri chiave tra cui, agli Interni, la giĂ prefetto Anna Maria Cancellieri di cui Brescia conserva un grato ricordo. Nella squadra, poi, anche esponenti di spicco del mondo cattolico: il rettore dell’UniversitĂ cattolica

Lorenzo Ornaghi e il fondatore della ComunitĂ di S.Egidio Andrea Riccardi. Anche queste nomine, oltre a riconoscere il fondamentale contributo dei cattolici nella crescita dell’Italia, contengono una sďŹ da da raccogliere ai piĂš alti livelli: dimostrare nella gestione del Paese che la fede cristiana, insieme alla serietĂ e alla competenza, possono eesere ancora una risorsa importante per il bene di tutta la comunitĂ nazionale. InďŹ ne il segno di un ascolto vero dei giovani e delle donne nei giorni della formazione del governo. Un gesto di attenzione carico di speranza per il futuro. Ăˆ, quindi, ora per Monti e per tutti di mettersi al lavoro e per questa via ritrovare ďŹ ducia, la ďŹ ducia che non nasconde la consapevolezza delle difďŹ coltĂ e che viene dall’impegno e dal sacriďŹ cio, giorno per giorno, con la speranza che al piĂš presto anche i mercati capiscano e comprendano questo nuovo passaggio della nostra storia.

͛͛ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Convegno Acli. Il voto dei cattolici oggi è bianco

͚͜ …‘Â?‘Â?‹ƒ Legge di stabilitĂ . Risposte italiane alle richieste europee

͜͜ ’‘”– Brescia. In panchina c’è Scienza, noi tifiamo per lui


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Domenica 20 novembre in tutte le parrocchie della diocesi di pregherĂ per il Seminario diocesano perchĂŠ in molti rispondano sĂŹ alla scelta sacerdotale. SarĂ anche l’occasione, come si legge nella rivista del Seminario allegata a questo numero di “Voceâ€?, per una sorta di “chiamataâ€? alla corresponsabilitĂ delle parrocchie all’istituzione del Seminario diocesano. Una realtĂ che da sempre forma i sacerdoti bresciani con uno sforzo non indifferente sia sul piano educativo

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che su quello materiale. La Giornata diocesana del Seminario diventa cosĂŹ anche occasione per le parrocchie per sottolineare, anche con un aiuto materiale, l’attenzione e la vicinanza a questa importante realtĂ diocesana. Molti altri sono poi i modi in cui è possibile aiutare il Seminario: tramite i sacerdoti; utilizzando il conto corrente postale n°15120256 (intestato a Seminario vescovile diocesano) sul conto corrente bancario del Seminario (iban: it 79m 0350011221000000001600).

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n nuovo Seminario o un Seminario nuovo? Ăˆ questa la domanda che spontaneamente viene posta al rettore mons. Carlo Bresciani che ha aperto le porte della nuova struttura di via delle Razziche per una visita in anteprima alla nuova sede del Maggiore in occasione della Giornata diocesana di domenica 20 novembre. “Il trasloco da via Bollani – afferma il Rettore – non è stato un semplice cambio di indirizzoâ€?. Nella scelta di lasciare la sede che dagli anni ‘60 del secolo scorso ha ospitato la formazione di generazioni di sacerdoti ci sono motivazioni educative ben piĂš serie. “Il Vescovo – afferma ancora mons. Bresciani – ha assunto questa scelta, dopo avere consultato piĂš volte il consiglio presbiterale e avere richiesto allo stesso un parere in merito, per motivazioni profondeâ€?. La prima era di carattere strutturale: le dimensioni degli ambienti di via Bollani non erano piĂš funzionali alla diminuzione del numero dei seminaristi. “La struttura – continua il Rettore – era diventata dispendiosa e dispersiva, non facilitava certo quella vita comunitaria che è elemento essenziale nella formazione dei seminaristiâ€?. Ambienti tanto grandi, bisognosi di interventi per la messa a norma, comportavano oneri di gestione ingenti e difficili da sostenere. Sulla scelta, che per altro ha creato un ampio dibattito anche al di fuori del consiglio presbiterale e della cerchia dei piĂš stretti collaboratori di mons. Monari, ha inciso in modo significativo anche la prospettiva che il Vescovo ha indicato per il futuro della dio-

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cesi. â€œĂˆ noto a tutti –spiega il Rettore – il fatto che il Vescovo ha indetto un sinodo diocesano sul tema delle unitĂ pastorali che diventano l’orizzonte prossimo della nostra Chiesa. Da questo discende la necessitĂ di formare i giovani sacerdoti alla capacitĂ di collaborazione richiesta dalle unitĂ pastoraliâ€?. La Chiesa bresciana, dunque, dovrĂ contare sempre di piĂš su sacerdoti che ragionino e progettino non piĂš sulla dimensione pastorale della singola parrocchia, ma che sappiano impostino il loro servizio alla massima collaborazione con gli altri presbiteri facendo risaltare l’essere parte di un unico presbiterio. “La

formazione dei seminaristi a questa dimensione comunitaria – afferma ancoramons. Bresciani – è diventata cosĂŹ una prioritĂ che ha trovato traduzione concreta anche nella proposta che viene fatta loro in Seminario capace di favorire la vita di comunitĂ in un ambiente piĂš familiare, anche dal punto di vista delle dimensioniâ€?. Dal primo di ottobre il seminario maggiore ha cosĂŹ cambiato casa. Come avviene in tutti i traslochi anche in via delle Razziche in lavori sono ancora in corso. Portare 50 anni di storia da una sede all’altra non è operazione che si possa compiere in poche settimane. Tuttavia nei corridoi, nelle aule e negli altri spazi messi a disposizione della diocesi dal Circolo missionario laicale (il Mil) non si respira aria di nostalgia per la casa lasciata. C’è invece, come dalla testimonianza riportata in queste pagine, l’entusiasmo di chi ha la piena percezione di iniziare un nuovo capitolo della gloriosa storia del Seminario. Una storia che oggi poggia sulla spalle anche dei 48 seminaristi che oggi costituiscono le comunitĂ del Maggiore (31) e del Minore (17). Il nuovo Seminario di via delle Razziche, che ha mantenuto l’intitolazione a Maria Immacolata, sarĂ ufficialmente inaugurato il prossimo 8 dicembre alla presenza di mons. Monari che presiederĂ un solenne pontificale. Della nuova sede, presumibilmente, si parlerĂ nelle parrocchie della diocesi anche in occasione della Giornata del Seminario in programma per domenica 20 novembre. “Dedicare una giornata al Seminario – afferma il Rettore – significa ricordare alla diocesi nella preghiera, nell’attenzione e nella pro-

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mozione delle vocazioni la centralitĂ di questa istituzioneâ€?. Pregare e aiutare (anche materialmente) il Seminario è una via per voltare in positivo il limite della costante riduzione del numero dei sacerdoti. La gente spesso si lamenta perchĂŠ parroci anziani e curati d’oratorio non vengono sostituiti. “Recriminazioni forse anche giustificate – è la considerazione di

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mons. Bresciani – ma che dovrebbero andare di pari passo in tutte le comunitĂ della diocesi con una preghiera costante per le vocazioni che vada ben oltre la giornata che il calendario dedica al Seminario, cosĂŹ come l’aiuto materiale per sostenere la formazione dei seminaristi che non può essere lasciata il capo agli stessi e alle loro famiglieâ€?.

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e continuò tale servizio fino al 2009. Quindi ha dedicato tutta la sua vita sacerdotale al Seminario. Per assolvere adeguatamente i suoi compiti, ha curato con grande impegno la formazione personale di educatore laureandosi in pedagogia presso l’UniversitĂ del Sacro Cuore di Milano nel 1972, in psicologia presso l’UniversitĂ degli studi di Padova nel 1975 e in teologia presso l’Istituto Benedettino di S. Giustina in Padova nel 1987. Per il Seminario

ha percorso le strade della diocesi dando un contributo generoso alla celebrazione delle settimane e giornate per le vocazioni. Ha messo a disposizione della comunità i talenti che il Signore gli aveva donato e che si esprimevano nella passione e nella vivacità con cui portava la sua testimonianza, nell’ambito pastorale e anche in quello culturale. Ha lasciato in eredità anche pregevoli pubblicazioni. Le ultime fatiche le ha dedicate a don Primo Mazzolari

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che fu legato alla sua terra natia. Gli ultimi mesi sono stati segnati dalla malattia che l’ha condotto in Cielo, ma fino a quando le forze lo hanno sorretto ha continuato a stimolare gli amici che lo avvicinavano a impegnarsi nella causa della Chiesa e di Dio, suggerendo progetti e iniziative. Ora riposa nelle braccia del Signore. I funerali si sono svolti sabato 12 novembre a Verolanuova ed è stato sepolto a Verolavecchia.

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In attesa che il nuovo Premier e la sua squadra si presentino alle Camere per presentare il programma su cui chiedere la fiducia appaiano giĂ evidenti le differenze con il passato. Monti, da buon tecnico, è riuscito in una operazione fallita a tanti suoi predecessori politici: quella del contenimento del numero dei Ministri. Il nuovo Governo infatti ha 16 ministri piĂš l’interim dell’Economia che il Premier ha mantenuto in capo alla sua persona.

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Il Governo Berlusconi IV, che ha chiuso ufficialmente la sua stagione con il giuramento di Monti davanti al Presidente della Repubblica, era di 23 ministri. Il contenimento dei ministri è dovuto all’accorpamento di alcume deleghe. Passera, nel nuovo Esecutivo ha le deleghe di Sviluppo e Infrastrutture (Romani e Matteoli); Fornero ha le deleghe di Lavoro e Pari opportunitĂ (Sacconi e Carfagna). Scompaiono i ministri per l’Attuazione del programma di Governo (Rotondi), Pubblica

amministrazione (Brunetta), Riforme per il federalismo (Bossi), GioventĂš (Meloni), Semplificazione normativa (Calderoli). Nasce invece il ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione (Riccardi). Mario Monti esaltando l’“ispirazioneâ€? tecnica del suo Governo ha cosĂŹ evitato di sottostare al gioco degli equilibri e della rappresentativitĂ tra le forze politiche che molte volte in passato ha portato a gonfiare a dismisura la squadra di Governo.

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erlusconi ha mantenuto la promessa: non appena il Parlamento ha dato il via libera alla legge di stabilitĂ e al maxiemendamento con le misure richieste dall’Europa, è salito al Quirinale e ha riconsegnato il mandato di premier al Presidente della Repubblica. Napolitano, che nel frattempo aveva provveduto a nominare senatore a vita Mario Monti, non ha perso un istante. Nel breve volgere di qualche ora ha espletato l’obbligo delle consultazioni e ha indicato nel neo senatore il presidente del Consiglio incaricato di mettere insieme un nuovo Governo. Il compito a cui ora è chiamato Monti, che nel frattempo ha definito la sua squadra scontrandosi con le spigolositĂ della politica, è titanico. Chi credeva che fosse il solo Berlusconi a incidere negativamente sulle borse è stato smentito. Anche con Monti lo spread è salito e le borse sono scivolate sempre piĂš in basso. A lui comunque l’ardua impresa di riuscire laddove la politica, tutta, ha fallito senza possibilitĂ di appello. E questo è un aspetto su cui, forse, si dovrebbe riflettere con maggiore attenzione. C’è, però, un altro passaggio che merita qualche attenzione: la festa andata in scena nella piazza del Quirinale alla notizia delle dimissioni di Berlusconi. Anche se i politici presenti nei salotti televisivi allestiti per l’evento hanno tentato

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stazioni di gioia di Tripoli in occasione della fine di Gheddafi o, per chi è piĂš vecchio, quelle di piazzale Loreto del 29 aprile del 1945... Francamente troppo, anche per Berlusconi e per il suo Governo che hanno visto assottigliarsi costantemente il consenso avuto nelle elezioni del 2008. Oggi l’Italia ha il suo bel Governo tecnico (il primo della storia), applaudito da molti, guardato con sospetto da altri, bocciato da pochi (la Lega Nord, che però con la crisi è stata liberata da quei vincoli di Governo che l’avrebbero portata a rimangiarsi molte dei suoi slogan). Senza nulla togliere al

valore e al prestigio internazionale di Mario Monti, c’è da dire, come in pochi hanno fatto, che un Governo tecnico rappresenta la piĂš sonora delle sconfitte per una politica, incapace di trovare al suo interno le risorse per uscire dalla crisi. Una sconfitta su cui tutti i partiti, indistintamente, dovrebbero riflettere prima di tornare alle urne (presto o tardi lo si capirĂ nei prossimi giorni) come se nulla fosse avvenuto. Difficile pensare che chi oggi è stato bypassato da un tecnico possa ritrovare in breve tempo la credibilitĂ per riproporsi agli elettori senza un salutare bagno di umiltĂ .

'D %UHVFLD DO 9LPLQDOH Nonostante la pretesa discontinuitĂ tra il Governo Berlusconi e quello Monti, Brescia è forse l’unica realtĂ capace di bypassare il diktat imposto dalla politica. La cittĂ può vantare una linea di continuitĂ tra i due Esecutivi. Una linea che, banalmente, potrebbe essere deďŹ nita rosa. Per un ministro donna che lascia (Mariastella Gelmini) ne arriva uno nuovo nuovo. Anna Maria Cancellieri (nella foto) è infatti il nome in-

dicato dal premier Mario Monti per un dicastero di grande prestigio e di assoluto impegno come quello degli interni. Sposata da piĂš di 40 anni con l’ex farmacista Sebastiano ‘Nuccio’ Peluso, siciliano di Palazzolo Acreide, è madre di due ďŹ gli. Laureata in Scienze politiche, la Cancellieri cominciò la sua carriera a Milano negli anni ’70 come responsabile della comunicazione della prefettura. Per tre anni, dal 20 dicembre 2000

al 29 dicembre del 2003 Anna Maria Cancelleri è stata prefetto della cittĂ di Brescia. Tre anni intensi in cui il neo ministro degli Interni ha avuto modo di farsi apprezzare per la grande competenza e i tratti umani che l’hanno fatta entrare in immediata sintonia con la realtĂ bresciana. Anche “Voceâ€?, come tante altre realtĂ bresciane, rivolge al nuovo ministro dell’Interno i migliori auguri per lo svolgimento del delicato incarico.

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—”‘’ƒ Â”Â‘Â‰ÂƒÇŁ Žƒ •–”ƒ‰‡ …‘Â?–‹Â?—ƒ Cannabis e cocaina si stabilizzano, crescono però altre minacce provenienti, ad esempio, dalle cosiddette “droghe legaliâ€?. In Europa restano numerosissimi, ogni anno, i morti per droga e ancor piĂš numerose sono le persone la cui vita è segnata dalla dipendenza, da malattie connesse come hiv/aids, oltre alla marginalitĂ sociale. La Relazione 2011 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), diffusa dalla sede di

Lisbona (un documento di 120 pagine), insiste sulla necessità di coerenti azioni politiche e legislative a livello nazionale e comunitario. La crisi economica, le nuove tecnologie informatiche e, piÚ in generale, alcuni effetti della globalizzazione economica e culturale, inuiscono sempre di piÚ sulla commercializzazione e il consumo di droga. L’uso di eroina continua a essere, secondo la relazione, la causa principale della diffusione delle

malattie e dei decessi legati alla tossicodipendenza nell’Unione europea. L’agenzia delle droghe stima che vi siano oltre 1,3 milioni di consumatori regolari di oppioidi, e circa la metĂ dei tossicodipendenti che iniziano una terapia specialistica in Europa indica gli oppioidi quale principale droga problematica. Le persone “che usano droga per via iniettiva – si legge ancora nella relazione – sono fra i gruppi a maggior rischio di mortalitĂ e morbilitĂ legate

alla tossicodipendenza, come ad esempio il contagio di infezioni trasmissibili per via ematica (Hiv/ Aids, epatite B o C) e l’overdoseâ€?. Nella maggior parte dei Paesi europei, l’uso per via iniettiva è associato al consumo di oppioidi, sebbene in alcuni casi anche le amfetamine siano assunte per via parenteraleâ€?. A proposito dei decessi per overdose, l’Oedt stima che si tratti di una cifra collocabile tra i 10 e i 20mila casi annui.

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abato 19 novembre, alle 20.45, la chiesa parrocchiale di San Giacinto di Brescia, ospita un concerto del Coro africano, un gruppo di 25 cantori africani residenti in Italia. Sin qui niente di particolarmente nuovo. L’originalitĂ della proposta sta nel fatto che con il concerto verranno ricordati i 15 anni della creazione della Fondazione Uta (Uniti per TanguiĂŠta e Afagan) una onlus veneta nata nel 1996 per raccogliere fondi a favore degli ospedali dei Fatebenefratelli di Afganan del Togo e di TanguiĂŠta nel Benin per la cura dei malati poveri, specialmente bambini. Nell’ospedale di TanguiĂŠta opera da molti anni il camuno (è originario di Cemmo) fra Lorenzo Priuli dei Fatebenefratelli. Nella struttura sanitaria si vive una vera e propria emergenza. Nell’ultimo anno, a seguito della crisi economica che ha colpito anche il Benin, il numero dei bambini ricoverati è raddoppiato, arrivando a quota 6000. Moltissimi arrivano in condizioni di estrema gravitĂ tanto che per poterli salvare dalla denutrizione è necessario ricoverarli in terapia intensiva. Il reparto di pediatria sta letteralmente scoppiando. “Potete darci una mano per strappare alla morte qualche bambinoâ€? è la tragica richiesta giunta agli animatori della Fondazione Uta e ai Fatebenefratelli. Sembra di rivivere i

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perarono giorno e notte per portare quanti piĂš malati possibile in ospedale. Soltanto il 25% dei ricoverati sopravvisse all’epidemia. Un padre vive in pochi giorni morire i suoi 12 figli. Fu in quel fragente che padre Priuli capĂŹ che l’ospedale aveva bisogno di un reparto di pediatria. La struttura fu realizzata anche grazie alla generositĂ dei coniugi Carletti di Meda che contribuirono per ricordare il figlio Paolo, rapito a 18 anni e ritrovato morto. La pediatria che oggi sta fronteggiando l’emergenza denutrizione può contare su 80 posti letto, anche se la capienza in casi di gravitĂ (come quello

in corso) aumenta stendendo per terra una stuoia. I bambini piĂš gravi possono contare sulla terapia intensiva; superata la fase acuta vengono trasferiti nel centro nutrizionale per la convalescenza e la ricostruzione fisica. La crisi alimentare in atto è cosĂŹ grave che poco possono anche gli aiuti messi a disposizione dall’Unicef. Per supportare il lavoro della pediatria è stato raddoppiato il centro nutrizionale. Per salvare la vita di un bambino denutrito all’ospedale di TanguiĂŠta servono tra i 250 e i 300 euro per una degenza di una ventina di giorni. La cifra copre i costi di fleboclisi, nutrizione forzata, trasfusioni di sangue prima di trasferire i piccoli pazienti al centro nutrizionale. Alla crisi sanitaria in atto si aggiunge poi quella generale che sta mettendo in ginocchio il Benin. In una lettera che recentemente padre Priuli ha inviato alla Fondazione Uta raccolta della scelta delle autoritĂ locali di limitare l’apertura degli ospedali pubblici a soli due giorni settimanali a causa della mancanza di fondi. Una scelta che ha congestionato, portandoli al limite delle loro possibilitĂ , le strutture sanitarie, come quella di TanguiĂŠta, rette da organizzazioni religiose. Di qui la richiesta di aiuto giunta sino a Brescia a cui è stata data una prima risposta con il concerto in programma nella chiesa parrocchiale del quartiere di Lamarmora.

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Ăˆ in programma per le 19.30 del 21 novembre l’inaugurazione dell’anno accademico della Famiglia universitaria “Card. G. Bevilacqua - E. Rinaldiniâ€? della Fondazione Giuseppe Tovini, ideata con creativa e geniale caritĂ pedagogica da Vittorino Chizzolini, che da quasi cinquant’anni ospita studenti universitari frequentanti i corsi delle universitĂ cittadine. Quest’anno, in un contesto di particolare criticitĂ della

Sabato 26 novembre, a Coccaglio presso la casa della solidarietĂ â€œVita per la Vitaâ€?, si terrĂ un convegno internazionale sul volontariato, organizzato dalla sezione provinciale Aido “L. Astoriâ€?. Il convegno rientra nelle iniziative per l’Anno europeo del volontariato. Australia, Belgio, Romania, sono i Paesi, insieme all’Italia, di provenienza dei relatori. Il convegno, aperto alla partecipazione di tutti i responsabili delle associazioni di volontariato

congiuntura economica che richiede a tutti attenta riessione per un rinnovato impegno, il tema scelto per l’inaugurazione sarĂ â€œLa crisi mondiale dopo il 2007: antecedenti taciuti, conseguenze continuateâ€?. La prolusione, dopo i saluti iniziali, sarĂ afďŹ data ad Arnaldo Canziani preside della facoltĂ di Giurisprudenza UniversitĂ degli studi di Brescia, chiamato ad approfondire l’attuale contesto socio-ďŹ nanziario.

impegnate nel sociale della provincia, ha l’obiettivo di favorire la globalizzazione della solidarietĂ . Nella stessa giornata saranno assegnati anche i premi “Hanno reso famoso Coccaglio nel mondoâ€? a tre coccagliesi impegnati nel volontariato internazionale e il riconoscimento giornalistico “Guido Carminati e Giorgio Brumatâ€? per i migliori servizi realizzati in occasione della recente Marcia internazionale della solidarietĂ â€œVita per la Vitaâ€?.

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,O JUDQGH IUDWHOOR QRQ FL ODVFLD LQ SDFH Ricordate “1984â€? di George Orwell? Il protagonista del romanzo, Winston Smith, è un membro subalterno del partito, incaricato di “correggereâ€? i libri e gli articoli di giornale giĂ pubblicati, cioè modiďŹ carli in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito; per alimentare la fama di infallibilitĂ del Partito stesso. Apparentemente è un tipo malleabile, ma Winston in realtĂ mal sopporta i condizionamenti e non riesce ad adeguare la propria mente al bipensiero. Accanto a lui agiscono altri due personaggi: Julia, della quale Winston è innamorato (malgrado i divieti del Partito) è una giovane che si adatta al Partito solo per convenienza, e O’Brien, un importante funzionario nel quale il protagonista vede una ďŹ gura paterna. Nonostante il Partito imponga la castitĂ (il sesso è permesso al solo scopo di procreare senza piacere), Winston e Julia diventano amanti e decidono di collaborare con un’organizzazione clandestina di resistenza. Si conďŹ dano quindi con O’Brien, che i due credono ribelle. Arrestati, vengono interrogati proprio

da O’Brien, che in realtà è un agente della psicopolizia, il cui ďŹ ne è costringere Winston, evidentemente refrattario al condizionamento sociopolitico, ad allinearsi attraverso tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. Il tentativo riuscirĂ perfettamente, e Winston ďŹ nirĂ cosĂŹ allineato al regime. Ăˆ praticamente il romanzo del “grande fratelloâ€? che controlla e condiziona la vita delle persone per omologarle all’ideologia dominante. Una storia che è

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andata oltre le previsioni di Orwell perchĂŠ il 1984 è alle spalle, ma il senso del suo messaggio è tuttora attuale, presi come siamo nella gabbia delle schedature, della pervasivitĂ di strumenti che Orwell non poteva immaginare, della diffusa omologazione ideologica intorno al pensiero unico dello sviluppo (e del consumo) senza freni. E ora il grande fratello non si ďŹ da piĂš nemmeno dei morti. “Apparecchiature di rilevazione e segnalazione a distanza per

la sorveglianza del cadavere anche ai ďŹ ni del rilevamento di eventuali manifestazioni di vitaâ€?: è una delle dotazioni cui devono attenersi le case funerarie in Veneto. La presenza del sistema per consentire il pronto intervento nei luoghi abitualmente usati per tenere in custodia le salme prima dei funerali e della sepoltura è prevista dalle disposizioni applicative varate l’8 novembre dalla giunta del Veneto a una legge regionale del marzo dello scorso anno. La delibera è stata

ďŹ rmata dall’assessore regionale alla sanitĂ Luca Coletto, che ha spiegato: “Per legge siamo obbligati a normare anche i piĂš piccoli dettagli dell’attivitĂ funeraria, è una faccenda molto delicata sotto l’aspetto igienico-sanitario e non soloâ€?. Per la scrittura delle sole ‘disposizioni applicative’ è stato creato un gruppo formato da medici legali e igienisti e da un tecnico dell’Urbanistica, il cui lavoro è stato poi vagliato dagli assessorati al Territorio, alla Cultura e agli Affari generali e da quello all’Economia e allo Sviluppo economico, dalle associazioni di categoria (dei morti?) e dall’Anci. Il risultato, è una delibera con tre allegati e un elenco di norme dettagliate. Non è stato comunicato, ma è probabile che sia stato consultato anche il regista George Andrew Romero, quello della “Notte dei morti viventiâ€? e di “Zombiâ€?. “Il primo a regolamentare la morte fu Napoleone – racconta Coletto – che istituĂŹ l’obbligo di spostare i cimiteri fuori dai centri abitati. Ora tocca a noiâ€?. In Veneto i morti possono riposare in pace. Chi disturba sarĂ identiďŹ cato e mandato all’inferno una volta per tutte.


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Chi desidererebbe vedere aggirarsi uno sconosciuto per casa? Probabilmente nessuno, ma quando lo “sconosciutoâ€? in questione è a noi famigliare, beh, allora è fondamentale intervenire, nel modo giusto. A tale proposito, l’Amministrazione comunale di Castegnato, insieme ad Associazione Genitori, Banca del Tempo e Cooperativa Tornasole, ha programmato un ciclo di incontri intitolato proprio “Uno sconosciuto per casaâ€?,

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rivolto a tutti quei genitori e adulti desiderosi di approfondire conoscenze e metodi sulla formazione dei ragazzi durante il delicato periodo adolescenziale, oltre che di riflettere sulle diverse problematiche che incontrano i “non ragazzi e non ancora adultiâ€?. Il ciclo di appuntamenti (a partecipazione libera) si è aperto martedĂŹ sera 15 novembre nel Centro civico di Castegnato, sotto la conduzione del formatore Massimo Serra che ha parlato di

“Come l’adolescenza cambia i rapportiâ€?. I prossimi appuntamenti in agenda alle 20.30 sono invece fissati per martedĂŹ 22 novembre (sul tema “I comportamenti degli adolescenti e i loro significatiâ€?), martedĂŹ 29 novembre (si parlerĂ de “Il rapporto con i coetanei e l’importanza del gruppoâ€?), fino a chiudere l’iniziativa martedĂŹ 6 dicembre, discutendo e confrontandosi su “Quali risorse sono necessarie per gli adultiâ€?. Ingresso libero. (a.s.)

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una frazione di Iseo, ma ha una sua parrocchia autonoma e, soprattutto, una comunitĂ viva che d’inverno riunisce circa 2000 persone, mentre d’estate abbraccia turisti e campeggiatori per arrivare quasi a 10mila residenti. Nel borgo iseano noto anche per sua capacitĂ ricettiva con una forte vocazione enogastronomica (inutile sottolineare la portata economica e storica della tinca al forno), la parrocchia esercita ancora un ruolo attrattivo. Basti pensare che alla Messa feriale mattutina assistono un centinaio di persone. Anche la Messa festiva è sentita ed è allietata dal canto di un coro di 50 ragazze (delle elementari e delle medie). In questo periodo in particolare si prepara alle Quarantore, appuntamento figlio della tradizione per la festa della dedicazione della chiesa: i Santi patroni Gervasio e Protasio passano, infatti, in secondo piano rispetto alla festivitĂ di Cristo Re. FestivitĂ nella quale si vivono quattro giorni (da giovedĂŹ a domenica) di preghiera e di celebrazioni. Ogni pomeriggio si prega davanti al Santissimo per gli ammalati, domenica infine – al termine della Santa Messa delle 18 – si apre una solenne processione per le vie del paese. Dal 2004 la guida della comunità è don Giulio Fusi, che con entusiasmo analizza la situazione “positivaâ€? del-

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ni interventi in oratorio, altri devono essere ancora ultimati; il sogno nel cassetto di don Giulio è proprio quello di portare a termine tutti i lavori relativi alla struttura per i ragazzi e i giovani. Adesso, in inverno, parte anche la celebrazione della Messa feriale nella cappella adiacente alla parrocchiale: la cappella era un ex sacrestia adibita a luogo di culto dai volontari. Giusto ricordare che l’attuale chiesa parrocchiale ha una storia relativamente giovane (risale al 1934). Sul fronte della pastorale, la comunitĂ cammina verso l’unitĂ pastorale collaborando con la par-

rocchia di Iseo nel cammino di iniziazione cristiana e nella formazione dei catechisti (le riunioni sono state spesso ospitate nella vecchia chiesa di Clusane). “Siamo – spiega don Facchi – sulla strada giustaâ€?. La capacitĂ della realtĂ religiosa è anche quella di andare incontro ad alcune esigenze della societĂ civile, solo cosĂŹ si possono comprendere le motivazioni che spalmano le attivitĂ pastorali soprattutto durante la settimana: nei giorni festivi, infatti, molti abitanti (molte famiglie) sono impegnati al lavoro nel settore della ristorazione.

8Q SUHPLR DOO¡(FRPRQGR GL 5LPLQL Anche il Comune di Castegnato è approdato all’Ecomondo di Rimini: 15ÂŞ Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. L’ha fatto il 10 novembre per una prestigiosa occasione: ritirare, insieme a Cogeme, l’ambito Premio dedicato alle imprese per lo Sviluppo sostenibile, promosso annualmente da Susdef Fondazione per lo sviluppo sostenibile e assegnato a quelle imprese che “si siano distinte

(nei tre settori: riďŹ uti, energia e prodotti/servizi innovativi) per attivitĂ e impianti che producano rilevanti beneďŹ ci ambientali, abbiano un contenuto innovativo, positivi effetti economici e occupazionali e abbiano un potenziale di diffusioneâ€?. Il riconoscimento è stato ritirato dal presidente di Cogeme Spa, Gianluca Del Barba, e dall’assessore all’Ambiente di Castegnato, Edoardo Corongiu (nella foto), che hanno sostenuto la concretizza-

zione dell’impianto della rete di teleriscaldamento comunale e della centrale di cogenerazione che l’alimenta, giudicato tra i primi 10 in Italia. â€œĂˆ prima di tutto un premio a chi ha creduto al progetto – ha commentato Edoardo Corongiu –: all’Amministrazione comunale, a Cogeme che lo ha realizzato anticipando le risorse economiche e a Giovanni Frassi, che mi ha preceduto come assessore e che ci ha creduto sin dall’inizioâ€?.

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”‡ •‡”ƒ–‡ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ Dz …‘ ‘Ž‘Â?Â–ÂƒÂ”Â‹Çł •‹ †‹˜‡Â?–ƒ Il 25 novembre si chiuderanno le iscrizioni per partecipare, gratuitamente, al corso per “EcoVolontariâ€?, promosso dall’assessorato all’Ambiente del Comune e dalla Circoscrizione Centro, che si terrĂ nei martedĂŹ 29 novembre e 6 e 13 dicembre, dalle 20.30 alle 22.30, presso l’Efal-Mcl (l’Ente di formazione e addestramento del Movimento cristiano lavoratori), in corso Garibaldi 29b in cittĂ , dove si raccolgono le iscrizioni tramite la

compilazione del modulo. Il corso è aperto a tutti coloro, maggiorenni, che hanno a cuore le tematiche ambientali e che, partecipando al medesimo, desiderano mettersi a disposizione dell’Amministrazione per attivarsi sul fronte della sensibilizzazione della cittadinanza per la promozione della raccolta differenziata e per la cura del verde urbano. “Non potevamo rimanere insensibili a questa richiesta della Circoscrizione Centro – ha detto l’assessore Paola Vilardi – perchĂŠ

sono le ramiďŹ cazioni sul territorio quelle che conoscono meglio la realtĂ su questo come su altri temiâ€?. “Si tratta di un vero e proprio corso di sei ore, che avrĂ quale docente personale specializzato dell’Aprica – ha detto il presidente della Centro Flavio Bonardi – che aiuterĂ i volontari ad apprendere come sprecare di meno e riciclare di piĂš, oltre che a informare e sensibilizzare gli altri sui vantaggi della raccolta differenziata e sul compostaggio domestico.

Successivamente gli ‘EcoVolontari’ si faranno parte attiva in iniziative presso la cittadinanza in vari luoghi di aggregazione, afďŹ nchĂŠ la stessa possa essere sensibilizzata, tramite una maggiore consapevolezza, sui problemi causati dalla mancata riduzione dei riďŹ uti piuttosto che del loro mancato recuperoâ€?. Al termine del corso verrĂ rilasciato un attestato di partecipazione. Informazioni su www.comune. brescia.it e su www.efalbrescia.it. (fr.a.)

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a presentazione del progetto per la formazione degli “Eco Volontariâ€? a Brescia, è stata occasione per conoscere l’opinione dell’assessore all’Ambiente Paola Vilardi sulle maggiori criticitĂ ambientali della nostra cittĂ . “L’adozione del Pgt ha dato a Brescia la possibilitĂ di analizzare le condizioni ambientali tramite la Vas, la Valutazione ambientale strategica. Per limitare le citazioni ad alcuni punti, forse i piĂš importanti del corposo documento – ha detto Paola Vilardi – osservo come sia emersa una serie di errori derivanti da alcune scelte del passato in tema di urbanistica. Ăˆ probabile che il problema ‘Caffaro’, e lo cito per primo, sia stato sottovalutato per troppi anni e penso di non esagerare se antepongo al termine ‘problema’ l’articolo determinativo ‘il’, poichĂŠ da questo è derivata una serie che ha origine nell’immobilismo iniziale. Un’altra criticità è data dalla difficile, molto difficile, convivenza tra il tessuto urbano e quello produttivo. Si è consentito di costruire attorno a insediamenti produttivi pre-esistenti – ha continuato Paola Vilardi – e uno degli effetti negativi di quelle scelte, cosĂŹ come dimostrato da uno studio dell’Asl cittadina presentato recentemente, ci dice come l’aria che si respira a San Polo, per non fare nomi, sia molto diversa da quella che si re-

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problema, ma quanto meno per la sua attenuazione. Un fenomeno che non occupa le cronache come forse meriterebbe è quello delle esondazioni, non certo tragiche come quelle di cui è stata vittima l’Italia nei giorni scorsi. In diverse aree, cito per tutte la Badia – ha aggiunto Vilardi – l’allagamento delle cantine, in presenza di piogge di una certa intensitĂ , è quasi ‘normale’. Pare evidente che la presenza di insediamenti abitativi in alcune zone di quelle aree, al pari di adeguati provvedimenti protettivi, non possa essere considerata tra le migliori. Cito ancora e mi fermo qui – ha concluso l’assessore Vilardi – quanto connesso all’inquinamento atmosferico derivante dal traffico veicolare. Ritengo che sia indispensabile una univocitĂ comportamentale da parte dei Comuni, sotto la regia di Provincia e Regione. Le decisioni a macchia di leopardo creano solo confusione e disappunto tra i cittadini, eludendo l’effetto voluto. Se è vero che l’incremento del traffico è stato esponenziale, se confrontato con quello dello sviluppo delle rotabili, lo è altrettanto che non è facile contrastare l’inquinamento che ne deriva, ma non è impossibile un’azione concordata per ridurne gli effettiâ€?. Queste le carte che Paola Vilardi ha gettato sul tavolo, consapevole che la partita è solo iniziata ed è ancora tutta da giocare.

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‘Â?…ƒ†‡ŽŽ‡ ‡ƒ–”‘ Â†Â‹ÂƒÂŽÂ‡Â–Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’”‘•ƒ ‡ •‡”ƒ–‡ ƒ –‡Â?ƒ Si rinnova a Roncadelle l’appuntamento con la stagione teatrale. “Al Teatro Aurora di via Roma proponiamo un unico cartellone – spiega Stefania Lamberti, assessore alla Cultura – che, partendo dai tradizionali appuntamenti con il teatro dialettale, prosegue con la proposta di spettacoli di prosa di autori classici e si completa con le serate a temaâ€?. Gli spettacoli hanno inizio alle 20.30, sono sempre gratuiti per i ragazzi ďŹ no

a 14 anni, mentre per gli adulti il biglietto costa 2 euro. Per la rassegna dialettale “CiciĂ ra, ciciĂ raâ€? vanno in scena venerdĂŹ 18 ‘Casimiro ciao ciao’ de ‘La Compagnia de Riultèla’ e venerdĂŹ 25 ‘EnduĂŹna che vĂŠ a diznà ’ di ‘Rapoceldone’ di Carpenedolo, per sorridere un po’, anche dei nostri guai. Tre gli spettacoli classici proposti in “Dicembre a Teatroâ€?: venerdĂŹ 2 ‘La bottega del Caffè’ di Carlo Goldoni, venerdĂŹ 16 ‘Scrooge e gli spiriti del Natale’

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—‘”‡ ‘˜‡”‡ŽŽ‡ ƒ‘Ž‘ ƒ –‡ƒ–”‘ di Charles Dickens entrambi realizzati da ‘Il Nodo Teatro’ e giovedĂŹ 22 i piĂš coinvolgenti ‘Canti di Natale’ nell’esibizione del coro ‘Giuseppe Verdi’. Nel 2012 gli ultimi due eventi per la rassegna civile “In Teatroâ€?: martedĂŹ 24 gennaio in occasione della “Giornata della Memoriaâ€? lettura teatrale ‘Anna Frank’ con immagini e musica, giovedĂŹ 8 marzo “Benvenuta donna miaâ€?, musica e letture per celebrare la “Festa della Donnaâ€?. (v.b.)

“Pregare non è solo muovere le labbra - Il Novecento di Paolo VIâ€? è il titolo dello spettacolo teatrale di Mariano Dammacco che va in scena sabato 19 novembre alle 20.45 in occasione dell’apertura del salone di via dei Mille 41. Le suore Poverelle di via Fratelli Bronzetti hanno infatti ristrutturato (l’inaugurazione è il 18 alle 17) la Casa che ospita una comunitĂ di minori; la Casa in sostituzione di un vecchio teatro si è dotata un salone per incontri con ingresso da via dei Mille.

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’inverno alle porte accentua il disagio di chi, vivendo senza fissa dimora, si trova ad affrontare intere giornate e, soprattutto, nottate, all’aperto. Pertanto anche quest’anno il Comune di Brescia, in collaborazione con l’Associazione Amici del Calabrone, ripropone il servizio “Emergenza freddoâ€?. L’8 novembre Casa San Martino in via Rose 33 bis ha riaperto le porte e potrĂ ospitare per 20 settimane, quindi fino all’aprile 2012, adulti maschi in situazione di disagio che non avrebbero altrimenti la possibilitĂ di passare la notte al coperto. Ogni sera, dalle 19.30 alle 22, alcuni volontari accolgono le persone inviate nella struttura dai servizi di bassa soglia presenti sul territorio: in particolare, il Centro migranti, il Centro diurno L’Angolo e il Progetto Strada si occupano di segnalare rispettivamente i senza dimora stranieri, italiani e i consumatori di sostanze stupefacenti. “I 37 posti letto a disposizione vengono generalmente occupati – ha spiegato Maria Zipponi, coordinatrice del servizio – e le persone che ricevono il buono di accesso possono rimanere per sette notti oppure decidere di fermarsi menoâ€?. Ogni settimana, un coordinatore volontario accoglie la persona, gli indica il posto letto, offre la cena e la possibilitĂ di usufruire delle docce. “Si viene a creare quello che in termini tecnici

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La Rete, il Centro migranti, la Croce Rossa, ma anche molte parrocchie e persone esterne alle associazioni, che hanno garantito accoglienza a piĂš di 5000 persone. “Il valore aggiunto di questo servizio – ha sottolineato l’assessore Giorgio Maione – è il coordinamento con i centri diurni e i progetti educativi, come Strade o So-stare, che arricchiscono la semplice dimora notturna con un’assistenza giornaliera costante tutto l’anno anche, inserendo le persone in attivitĂ educative volte ad arginare la condizione di disagio proveniente dalla perdita del lavoro, della casa e delle relazioni socialiâ€?. Per quanto riguarda le strutture comunali maschili, oltre ai 37 posti di Casa San Martino, “Emergenza freddoâ€? garantisce altri 20 letti in via Marchetti (disponibili da dicembre, nella fase acuta del freddo), che si vanno ad aggiungere ai 35 dell’Asilo Pampuri, ai 40 del San Vincenzo e ai 20 della Tenda di Abramo, aperti tutto l’anno. Il dato allarmante, secondo l’Assessore, è l’aumento di persone italiane che richiedono questo tipo di servizio, in seguito al quale è stato deciso di approvare, nel prossimo consiglio comunale, il cambiamento di dicitura del centro di accoglienza per stranieri di via Corridoni, aprendolo anche ai cittadini italiani. “L’obiettivo – conclude l’Assessore – è rimettere al centro la dignitĂ della persona, togliendola dai margini della societĂ â€?.

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Sabato 19 novembre alle ore 20.45, in concomitanza della festa di Cristo Re 2011, presso l’omonima parrocchia in via Filzi a Brescia, sarĂ presentato il restauro della grande tela di Palma il Giovane raffigurante “S. Antonio Abateâ€?. Il commento critico artistico, sarĂ presentato da don Luigi Salvetti, mentre l’intervento di restauro sarĂ illustrato, attraverso una serie di diapositive, dal restauratore

L’Amministrazione comunale rimborsa parzialmente la tariffa riďŹ uti. Gli interessati devono dimostrare di avere avviato al recupero riďŹ uti assimilati agli urbani; è applicabile una riduzione, sotto forma di rimborso, dell’importo corrisposto come tariffa per lo smaltimento dei riďŹ uti. Tale contributo è determinato alla quantitĂ dei riďŹ uti recuperati. Viene erogato ai beneďŹ ciari se risulterĂ pari a 10 euro. Alla domanda, da presentare

bresciano Leonardo Gatti. Gli intermezzi musicali saranno eseguiti da due validi maestri: Giuliano Galli, ex violoncellista della Scala di Milano e dal figlio Alessandro Galli che eseguirà alcuni brani con l’organo Amati del 1810. In chiusura, saranno proiettate una serie di diapositive riguardanti il restauro completo dell’imponente ciclo pittorico di affreschi eseguiti da Vittorio Trainini, restaurato dall’Êquipe di Leonardo Gatti nel 2006.

entro il 2 aprile 2012 al settore tributi, piazzale Repubblica 1, andrĂ allegata la documentazione sul recupero. L’importo riconosciuto sarĂ proporzionale alla quantitĂ di riďŹ uti recuperati: per ogni kg di riďŹ uto sarĂ erogato un contributo pari a 5 centesimi di euro. Sul portale del Comune www.comune.brescia.it è possibile trovare il bando completo, il modello di domanda e il modello per richiedere ad Aprica Spa la fornitura di servizi personalizzati.

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n nuovo progetto per la cittĂ . Una “Piattaforma civicaâ€?, alternativa agli attuali soggetti politici, che poggia sulle basi di tre diverse realtĂ associative, ‘Officina della città ’, ‘Civica Brescia’ ed ‘Ecologisti e civici’ e che di queste raccoglie le idee. Capofila, Francesco Onofri, giĂ candidato sindaco alle ultime consultazioni amministrative, al suo fianco Valter Braghini, Gabriele Avalli e Salvatore Fierro. Con loro, anche Flavio Pasotti imprenditore e fine conoscitore della politica bresciana. “Si rompono gli indugi – sentenzia Onofri – è il momento di ripartire con l’impegno civico. Siamo di fronte ad emergenze di tipo diverso, economico, politico e culturale, che mostrano il grado di disaffezione dei cittadini verso la cosa pubblica. Oggi parte una missione speciale di confronto con la cittĂ per raccogliere proposte e risvegliare le coscienzeâ€?. “La nostra piattaforma – gli fa eco Avalli della Civica Brescia – porta novitĂ e freschezza di fronte all’immobilismo e alla stagnazione della politica. Si tratta di un percorso e insieme di una pro-

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autentica ed effettiva dei cittadini al governo della cittĂ . “Tra un anno – conclude Onofri – faremo il bilancio e se la nostra piattaforma avrĂ saputo costruire, aggregare e raccogliere consensi in modo efficace potremmo pensare anche ad un impegno elettorale per le amministrative del 2013 con l’obiettivo di portare in Loggia direttamente la voce dei cittadiniâ€?. Intanto in agenda spuntano giĂ i prossimi impegni: mercoledĂŹ 23 novembre, presso la parrocchia di Fornaci, sono state invitate le societĂ sportive per parlare di sport in maniera “positivaâ€? e sabato 3 dicembre alle 9.30, nella chiesa di San Cristo, si discute, con il docente di criminologia Carlo Alberto Romano, il vice sindaco Fabio Rolfi e il consigliere comunale Claudio Bragaglio, di “(In)sicurezza percepita e realeâ€?.

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/H WHOHFDPHUH VFRYDQR FKL QRQ KD OD 5F DXWR L’art. 193 del Codice della strada stabilisce che “i veicoli a motore sono sottoposti all’obbligo dell’assicurazione di responsabilitĂ civileâ€?. Ma da qualche tempo tale obbligo, stante anche la congiuntura economica, è sempre piĂš disatteso. Si calcola che solo nella nostra provincia il 5% dei veicoli circolanti sia sprovvisto dell’assicurazione, con potenziali rischi, personali e sociali, di enorme gravitĂ . Ora, grazie alla modifica introdotta nel maxiemendamento alla legge di stabilitĂ i trasgressori hanno un nemico in piĂš. E tale modifica parla bresciano, grazie alla regia del presidente provinciale, Daniele Molgora (nella foto). Le modifiche introdotte, targate Brescia, consentono di verificare l’esistenza della copertura assicurativa attraverso le rilevazioni effettuate dalle apparecchiature per l’accertamento dei limiti di velocitĂ . Con il raffronto tra le banche dati delle compagnie assicuratrici e di quelle degli organi di polizia stradale sarĂ possibile accertare da remoto la violazione della mancanza della polizza Rc Auto. Ma non solo, anche controllare i veicoli sottoposti a fermo o a sequestro, rubati o utilizzati per atti criminosi. “Si tratta di un testo molto importante – ha affermato Molgora – che riguarda la sicurezza sociale. Solitamente ci si accorge della mancanza di assicurazione a sinistro avvenuto. Oggi, attraverso la stretta collaborazione con l’Agenzia delle entrate e l’Associazione nazionale italiana assicu-

razioni, sarĂ possibile verificare la situazione di ogni veicolo confrontando la targa con diverse banche datiâ€?. “L’operazione – ha spiegato Carlo Caromani, comandante della Polizia provinciale – consentirĂ di controllare, attraverso i 10 dispositivi fissi di cui disponiamo, centinaia di targhe e questo è un grande passo avanti verso la prevenzioneâ€?. (v.b.)

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caldaia e ai locali adiacenti. Inoltre abbiamo anche fatto ridipingere le pareti esterne. Fatto questo, è ora il momento di occuparsi del campanileâ€?. Un disegno complessivo di una certa entitĂ , cui si somma la sistemazione della canonica ultimata non piĂš di due anni or sono: entrambe le opere, il cui importo è quantiďŹ cabile in circa 330mila euro per quest’ultima e 400mila per i lavori in corso, sono state ďŹ nanziate per la maggior parte dalla vendita della cascina

Gardoni, un lascito parrocchiale. Ad essa si aggiunge la generositĂ dei fedeli della parrocchia ricordata dal parroco: “La gente – afferma infatti – ha sempre avuto a cuore la propria chiesa e nel corso del tempo ha sostenuto costantemente i lavori di sistemazioneâ€?. Il passo successivo, grazie anche al concorso dell’amministrazione comunale, dovrebbe essere costituito dalla pavimentazione e rifacimento del sagrato e dell’area adiacente al campanile, in modo

da completare il restauro. Quanto ai tempi bisognerĂ aspettare l’inizio della stagione primaverile per la posa dei pavimenti esterni e ottobre del prossimo anno per la conclusione coronata da una solenne funzione religiosa. Tra i sogni nel cassetto di don Giordano ne rimane solamente uno: “Spero di poter sistemare anche la santella settecentesca dedicata a Maria madre di Dio posta sul crocicchio delle strade che portano a Castelcovati e Rudianoâ€?. (f.u.)

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volte basta poco, anche solo una stanza, per dare modo all’entusiasmo e alla personalitĂ dei ragazzi di crescere e svilupparsi, per dare loro una possibilitĂ alternativa, e piĂš profonda, di stare insieme. Nasce con queste premesse a Roccafranca una proposta aggregativa per gli adolescenti del paese che ci viene raccontata da uno degli animatori che la seguiranno, Giorgio Rizzini: “Siamo partiti dalla considerazione che il futuro appartiene ai giovani per creare, supportati dall’Amministrazione comunale, uno spazio interamente dedicato agli adolescenti. L’idea è nata quando, durante il grest estivo, si è notato come tra i ragazzi ci fosse una forte voglia di stare assieme al fuori delle attivitĂ quotidiane malgrado la difficoltĂ a creare contesti adatti a questo tipo di bisogno. CosĂŹ, dopo aver posto il problema al sindaco, sono state individuate alcune aule inutilizzate presso la ex scuola elementare, che sono sembrate adatte allo scopo: ed ecco che l’iniziativa, prima solo un’idea, ha assunto una, sebbene primitiva, forma concretaâ€?. Nei mesi successivi l’idea è andata sempre piĂš prendendo piede e raffinandosi, cosĂŹ il 20 novembre la “Stanzettaâ€? aprirĂ ufficialmente i battenti: essa non ha ancora volutamente un nome o uno slogan poichĂŠ essa appartiene ai ragazzi e di conseguenza saranno gli

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nostre esigenze. “La stanzettaâ€? sarĂ un luogo dove i ragazzi potranno incontrarsi, giocare e soprattutto crescere assieme alternando momenti di gioco a momenti di riflessione su argomenti tipicamente adolescenziali; sarĂ un punto di riferimento per i giovani ma anche un punto di partenza delle varie attivitĂ che si organizzeranno nell’immediato e nel prossimo annoâ€?. L’entusiasmo è palpabile e sia il gruppo degli animatori sia l’Amministrazione comunale sono fiduciosi della buona riuscita del progetto, che andrĂ a costituire una risorsa in piĂš rispetto all’offerta formativa dell’oratorio, con la possibilitĂ di collaborazione per progetti futuri. In ogni caso le idee a proposito di questo spazio e di ciò che dovrĂ costituire per i ragazzi sono ben chiare e guardano avanti per tracciare un percorso definito di socialitĂ e di impegno nella comunitĂ . Conclude Giorgio: “Obiettivo di noi animatori sarĂ di rendere questo non solo un luogo familiare, ma anche di confronto, crescita personale e collettiva, sperando che molti dei rapporti che verranno a instaurarsi in questo periodo vincano le soglie del tempo, in modo che i ragazzi potranno in un futuro essere a loro volta d’esempio per i giovani della comunitĂ â€?. A volte basta poco, per guardare al futuro, per lasciare che i sogni prendano piede e comincino a trasformarsi in realtĂ . Anche una “stanzettaâ€? può servire.

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stagione del lavoro nei campi prima dell’inverno. Per la sigla presieduta da Ettore Prandini e che conta quasi 9000 addetti che rappresentano piĂš del 53% delle imprese e degli occupati nel settore agricolo iscritti presso la Camera di commercio di Brescia, la Festa del ringraziamento è il momento per fare un bilancio dell’annata agraria appena conclusa. Il segno positivo dell’annata di Coldiretti è stato reso possibile grazie alla ripresa dei prezzi dei diversi

settori del comparto zootecnico, che costituisce l’88% del Pil dell’agricoltura bresciana. Bene è andato il settore lattiero-caseario; segnali di ripresa sono giunti da quello suinicolo che sembra avere imboccato la strada per uscire da una crisi che durava da anni. In crescita, come sottolineato dal presidente Ettore Prandini, anche il mercato dei bovini da carne. Grande balzo in avanti per la produzione vegetale, cresciuta rispetto al 2010 del 79%.

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materia di tutela del benessere degli animali di affezioneâ€?. Di altro tono, ma contenenti accuse altrettanto pesanti, è l’istanza di ritiro licenza e chiusura giunta da organi di polizia giudiziaria poichĂŠ Green Hill, dopo un sopralluogo effettuato nel mese di settembre, non avrebbe ottemperato a procedure amministrative e sarebbe persino privo di registri di carico e scarico di animali oltre a non aver iscritto numerosi cuccioli all’anagrafe canina. Innumerevoli sono gli

organi di stampa e radiotelevisivi che si stanno occupando della vicenda tra i quali il programma di Canale 5 “Striscia la notiziaâ€? le cui troupe sono giunte a piĂš riprese per documentare la situazione dei cani di Green Hill. Coloro che piĂš di tutti non hanno mai smesso di far sentire la propria voce sono i rappresentanti delle associazioni animaliste e in particolare il comitato “Fermare Green Hillâ€? che ha indetto per sabato 19 novembre a partire dalle 15 in piazza Municipio

un corteo nazionale contro la vivisezione e lo stabilimento del colle di San Zeno. Imponenti le misure di sicurezza per garantire il regolare svolgimento della manifestazione che vedrĂ pullman giungere da Milano, Torino, Ivrea, Modena, ForlĂŹ, Rimini. “Vogliamo continuare a far sentire la nostra voce – dichiarano gli esponenti del sodalizio animalista– perchĂŠ questo lager venga deďŹ nitivamente chiuso. Ci vuole il massimo impegnoâ€?. (f.m.)

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on dispiacerti di ciò che non hai potuto fare... Rammaricati solo quando potevi e non hai volutoâ€?. S’ispira, non a caso, a questa pillola di saggezza di Mao Tse-Tung, il corso di formazione aperto a tutte le associazioni e organizzazioni no profit, appartenenti ai Comuni di Gussago, Rodengo Saiano, Roncadelle, Travagliato, Castegnato, Castel Mella, Cellatica, Ospitaletto, Berlingo, Ome e Torbole Casaglia. Il percorso formativo, nato dalla sinergica collaborazione tra il Centro servizi volontariato di Brescia e il Consorzio di Cooperative sociali “InRete. itâ€? (che gestisce compiti e funzioni in materia di servizi sociali di 54 Comuni), ha preso avvio l’8 novembre con il primo incontro di presentazione incentrato su “Costituiamo un’Associazioneâ€? e proseguirĂ fino al 13 dicembre prossimo. Tutti gli incontri si terranno nella sede del Consorzio in vicolo Conventino 6/a ad Ospitaletto e si svolgeranno la sera dalle 20.30 alle 22.30, prendendo in esame e approfondendo diversi argomenti. Il dettagliato calendario prevede per martedĂŹ 22 la discussione sul tema “Assicurare i volontari, stipulare convenzioniâ€? tenuta dall’esperto Giuseppe Mondini allo scopo di fornire utili strumenti per sottoscrivere polizze assicurative per volontari, oltre che fornire indicazioni per stipulare con-

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vande (“La sicurezza e l’autocontrollo alimentare Haccpâ€?), analizzando il Decreto legislativo 81/08 sulla sicurezza e il Regolamento CE 852/04 per la somministrazione di alimenti e bevande. Nella serata del 6 dicembre, l’incontro “Come mi oriento tra i bandi di finanziamento?â€? e coordinato da Elena Paletti, verterĂ invece sull’idea di offrire ai corsisti una panoramica delle varie possibilitĂ di finanziamento aperte alle associazioni e offerte dai bandi pubblici e privati, al fine di fornire indicazioni pratiche e concrete su come leggere e soprattutto come compilare i principali bandi di finanziamento destinati alle associazioni senza scopo di lucro. La serata conclusiva, in programma per martedĂŹ 13 dicembre e presieduta dal docente Luciano Pendoli, sarĂ infine orientata a formare i partecipanti sulle opportunitĂ di gestione contabile e amministrativa delle iniziative di raccolta fondi delle associazioni senza fini di lucro, passando in rassegna le diverse tipologie e procedure d’attivazione raccolta fondi e i burocratici adempimenti per l’iscrizione e la rendicontazione delle risorse derivanti dal 5xmille. La partecipazione agli incontri è aperta a tutti (da un minimo di otto a un massimo di 40 corsisti a serata). Per informazioni è possibile rivolgersi direttamente alla segreteria del Consorzio di Ospitaletto, telefonando allo 030/640921.

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ƒ˜‡ ‰–ǣ ƒŽ…—Â?‡ “—‡•–‹‘Â?‹ •‘Â?‘ —”‰‡Â?–‹ Il Comitato per la difesa del territorio ha organizzato un’assemblea pubblica, presso la Sala consiliare di Nave, per fare il punto sulla situazione alla luce delle proposte sul Pgt. Tema centrale dell’incontro di giovedĂŹ 10 novembre era la volontĂ di fare chiarezza sull’avanzamento del piano di governo del territorio (Pgt), in modo da rendere partecipe la cittadinanza. Il comitato che ha promosso l’assemblea ha posto al pubblico alcuni quesiti di fondamentale

interesse per quanto riguarda la salvaguardia e il miglioramento territoriale di Nave, invitando non solo i cittadini ma anche il Sindaco e gli assessori a fornire il loro parere in merito. Partendo dal presupposto che i tagli ai Comuni introdotti dalla ďŹ nanziaria penalizzano lo svolgimento di attivitĂ di restauro e boniďŹ ca, sĂŹ è cercato di individuare insieme le questioni piĂš urgenti da risolvere per la salvaguardia e la conservazione del paese. Il comitato ha esortato l’attuale giunta

in carica a non lasciarsi irretire dall’elevazione di opere faraoniche, bensĂŹ a provvedere al miglioramento di ciò che già è presente e magari causa problemi. A tal proposito tanto si è dibattuto riguardo la zona di via Bologna e via Fucina, laddove la carcassa ormai inutile e dannosa della fabbrica Fenotti e Comini (nella foto), inattiva da anni, richiede una urgente e profonda boniďŹ ca. Qui, secondo molti, si concentrerebbe il futuro del paese. Di uguale importanza e imminenza

è lo studio del trafďŹ co sulla strada provinciale che attraversa Nave. Quest’ultima non è assettata per l’intensa viabilitĂ che risulta il piĂš delle volte pericolosa e difďŹ cile da smaltire, ecco che la possibilitĂ di una strada alternativa dovrebbe essere uno dei punti focali del Pgt in preparazione. Ăˆ qui che l’intervento del vicesindaco Marco Archetti rassicura il Comitato, assicurando che lo studio della viabilitĂ , afďŹ dato a un serio professionista, è a buon punto. (b.f.)

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stituito presso la Rsa “Madre Teresa di Calcuttaâ€? nell’ottobre 2010, il Centro unico di cottura ha fornito per tutto l’anno scolastico 2010/2011 pasti alle scuole dell’infanzia di Valle e Zanano, oltre agli ospiti della Casa di riposo e agli utenti del servizio “pasti a domicilioâ€? e, durante il periodo estivo appena trascorso, ai ragazzi che frequentavano il corso di basket (400 pasti) e ai bambini tra i tre e i sei anni che andavano al Grest presso la scuola dell’infanzia San Pio X a Sarezzo (2.200 pasti). “La novità – spiega il vicesindaco e assessore alla Rsa, Giuseppe Paonessa – è che con l’inizio del nuovo anno è aumentata la funzionalitĂ del Centro unico di cottura, poichĂŠ va a rifornire anche le scuole primarie di Sarezzo, Zanano e Ponte Zanano e la scuola secondaria di primo grado “G. La Piraâ€?, arrivando a produrre settimanalmente 2.900 pasti. Pasti che vengono confezionati in monoporzione per le elementari di Ponte Zanano, mentre in pluriporzione per tutti gli altri istituti scolastici, con il trasporto che avviene secondo le modalitĂ previste dalla normativa per il mantenimento delle temperature caldo/freddo, attraverso l’utilizzo di appositi contenitori termiciâ€?. Una struttura che è stata creata con lo scopo di razionalizzare le risorse umane e tecniche a disposizione dell’ente, realizzando importanti economie e

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formato per la preparazione di ‘diete speciali’ ed è stata attentamente studiata la predisposizione delle attrezzature nei locali, per evitare qualsiasi contaminazione ďŹ sica degli alimenti e garantire la massima sicurezza agli utenti del servizio mensa che soffrono di particolari allergie o intolleranze o che necessitano di appositi menĂš per credenze religioseâ€?. Il potenziamento del Centro unico di cottura è stato possibile grazie alla realizzazione di due interventi di manutenzione straordinaria, consistenti nella riorganizzazione dei servizi igienici, nella creazione di nuove zone lavaggio e confezionamento dei pasti a domicilio e nella riorganizzazione funzionale e impiantistica della cucina. “Durante il periodo interessato da tali interventi – chiude Giuseppe Paonessa –, la produzione dei pasti è avvenuta presso la cucina della scuola dell’infanzia San Pio X di Sarezzo, facendo fronte all’ingente numero di pasti con l’assunzione di personale a tempo determinato e part-time; inoltre, sono state acquistate nuove attrezzature per completare l’allestimento dei locali del Centro unico cotturaâ€?. Sabato 19 alle ore 17 novembre l’inaugurazione ufficiale della struttura presso la Rsa “Madre Teresa di Calcuttaâ€?, contestualmente alla consegna di un nuovo Fiat Doblò per il trasporto di persone svantaggiate.

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Si realizzano impianti elettrici civili industriali, impianti domotici my home bticino; illuminazione chiese e monumenti; antifurti, telecamere a circuito chiuso; assistenza tecnica in genere.

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–‡•‘”‹ †‡ŽŽƒ Â?‹Â?‹‡”ƒ ‹Â? —Â?ƒ ”‹Â?Â?‘˜ƒ–ƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ La neve e i tesori della miniera in Alta Valle Trompia è possibile. “Un sogno che si rinnova: valorizzare l’Alta Valle a 360°â€?. Questo il commento di tutti i convenuti alla Miniera S. Aloisio, poco prima di Collio. Occasione la riapertura della struttura dell’Agenzia Parco minerario (in liquidazione) dopo un anno di chiusura. Un riavvio con privati. Ăˆ ancora la Ski-Mine di Schilpario con presidente Anselmo Agoni,

protagonista con un contratto di afďŹ tto gemello di quello che ha portato alla riapertura ad agosto della Marzoli di Pezzaze. Non ha perso tempo: giĂ pronto il trekking minerario nelle gallerie che si dipanano dal piazzale davanti agli ufďŹ ci della S. Aloisio, fruibile tutto l’anno senza problemi. Bastano calzature sportive, caschi e tele cerate sono forniti col biglietto (10 euro per partecipante) con visita da prenotare allo 0308337495.

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‹ŽŽƒ ƒ”…‹Â?ƒ ‘˜‡…‡Â?–‘ ‹Â? ’‘•ƒ Il percorso è di un paio di chilometri, adatto a tutti bambini compresi, sempre in piano ad anello, con alcuni raccordi su brevi dislivelli che fanno capire come nascevano e si collegavano le miniere. Al resto ci pensano belle secrezioni multicolori, lo spettacolare formarsi di trine preziose. Fra non molto toccherĂ a “Miniera avventuraâ€?, il percorso esterno con ponti tibetani e lanci nel vuoto. (e.b.)

Fermare la storia nel racconto di un’immagine, di una stampa d’epoca per capire come si muoveva la societĂ . Questo l’intento della mostra “Storie in posaâ€?, aperta ďŹ no al 4 dicembre a Villa Glisenti. Una mostra fotograďŹ ca che indaga il periodo a cavallo del ‘900, attingendo al patrimonio fotograďŹ co del Fondo Bevilacqua e dell’archivio della ditta Glisenti. La mostra è aperta il sabato e la domenica dalle ore 15 alle 18 (ingresso libero).

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ezzaze ha due nuove vie dedicate a cittadini insigni : Blesilla Glacelli (19211997) e don Francesco Salvi (1713-1801). Una decisione unanime del consiglio comunale. Il paese ha una comunitĂ che conserva ancora forte sentimento identitario, frutto di secoli di storia di autonomia e prestigio sia civile che ecclesiastico, del quale è orgogliosa. Ăˆ da ricordare che gli Statuti della ComunitĂ di Pezzaze sono del 1318, i primi di tutta la Valle Trompia. L’idea di dedicare le nuove vie unendo in pratica tre secoli è stata molto apprezzata da tutti: una riaffermazione di continuitĂ e vigore di radici ancora profonde di cittadini e credenti. Una decisione insomma di forte significato nel recupero di “memoriaâ€? per il presente con occhio rivolto alle nuove generazioni. Blesilla Glacelli è stata la maestra elementare amata di generazioni. Diplomata presso l’Istituto delle Orsoline aveva avuto come docente Vittorino Chizzolini, che aveva fatto dell’insegnamento una missione nella societĂ a 360°. Brava, non si era laureata solo per difficoltĂ economiche Ma non dimenticò mai l’esempio di Chizzolini: fece di quello spirito di “missioneâ€? il marchio della sua vita di insegnante. Dopo due anni di esperienza a Marmentino e Tavernole, arrivava a Pezzaze nel 1941: sarĂ la “maestraâ€? fino al 1980. Amava

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resse e gestĂŹ per pura passione culturale e spirito di servizio, il suo “abito mentaleâ€?, convinta del valore sociale di quel servizio. Animatrice del teatro, amministratrice dell’appena sorto asilo infantile comunale, sperimentò, lungimirante, anticipando i tempi anche le classi aperte, poi introdotte nell’ordinamento scolastico delle primarie. Riposa nel cimitero di Pezzaze nella cappella della famiglia Viotti (il cognome del marito) e il ritratto ne sintetizza la vita: è una foto dei suoi viaggi mentre guarda verso l’alto, con dietro una foresta di piante gigantesche. Don Francesco Salvi ha legato il suo nome alla costruzione della nuova parrocchiale a Stravignino vicino all’antico oratorio di S.Rocco (l’abside è ora splendido completamento della restaurata canonica). Originario di Monticelli Brusati era il 34° parroco della storia a Pezzaze, succeduto (allora accadeva spesso) allo zio don Bartolomeo Facchini. Nel 1748 posava la prima pietra, nel 1765 il nuovo edificio sacro completato veniva benedetto e nel 1749 vi si officiava. Nel 1773 c’era la consacrazione dell’altar maggiore; nel 1780 il vescovo Giovanni Nani consacrava la chiesa dedicandola a S. Apollonio. Nel 1787 don Salvi era il primo nella storia di Pezzaze col titolo di arciprete e vicario foraneo. Moriva nel 1801 in completa povertĂ ed è sepolto nella parrocchiale di fronte all’altare del S. Cuore.

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L’Eco-car è un furgone attrezzato per la raccolta dei riďŹ uti urbani pericolosi di esclusiva produzione domestica. Come funziona? I cittadini di Villanuova sul Clisi potrano consegnare i riďŹ uti pericolosi all’operatore Aprica che provvederĂ a sistemarli negli appositi contenitori. Cosa portare all’Eco-car? Pile esauste, lampadine, tubi al neon, oli alimentari e minerali esausti, farmaci scaduti (senza cartoncino della confezione), riďŹ uti domestici

La Biblioteca comunale “E. Calderaâ€? ha inaugurato sabato 12 novembre un servizio di consultazione multimediale riservato ai propri iscritti. Si tratta della possibilitĂ di collegarsi alla piattaforma internet di www.medialibrary. it, portale contenente risorse mutimediali divise per tipologia (Audio Streaming, Mp3 download, E-book download, Banche Dati). Ogni iscritto alla biblioteca può richiedere l’attivazione del servizio semplicemente comunicando alla

tossici o inďŹ ammabili, contenitori etichettati come vernici, spray, isolanti, colle, acidi, prodotti per auto, bricolage, giardinaggio, ammoniaca, acqua ragia, prodotti per disotturare tubature, termometri elettronici o a mercurio, insetticidi, disinfettanti e toner esausti. Dove? Il furgone sosterĂ ogni secondo venerdi del mese presso il piazzale Italmark dalle 8 alle 12. Il prossimo “giroâ€? dell’Eco-car è ďŹ ssato per venerdĂŹ 9 dicembre.

biblioteca la propria e-mail (via internet scrivendo a prevalbiblio@ yahoo.it) o passando negli orari di apertura. Chi non è iscritto, può andare in biblioteca e compilare il modulo di iscrizione ai servizi della stessa. Una volta abilitati al servizio ogni iscritto potrĂ da casa o dalla biblioteca navigare nel sito scaricando e-book, ascoltando musica in streaming, consultando quotidiani, la Gazzetta UfďŹ ciale, ricercando risorse in archivi storici e nelle banche dati.

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er la tassa di soggiorno sul Garda arriva il via libera dei Sindaci. E potrĂ essere applicata giĂ a partire dal prossimo anno, dopo che i singoli consigli comunali avranno approvato il provvedimento e il relativo regolamento. Lo strumento, abolito nel 1989 e reintrodotto dal federalismo fiscale, deve essere impiegato per il miglioramento della accoglienza turistica, la riqualificazione delle strutture e le manifestazioni, ma anche per il finanziamento di capitoli quali sicurezza, manutenzioni e recupero di beni e servizi pubblici locali. Favorevoli 29 dei 33 Comuni bresciani e veronesi che si affacciano sul Benaco. A smarcarsi, Limone e Tremosine, Lazise e Malcesine. “L’imposta – dichiara Giorgio Passionelli, vice presidente della ComunitĂ del Garda, sindaco di Torri del Benaco e coordinatore dei sindaci gardesani – è uno strumento utile e necessario per migliorare la qualitĂ e la riqualificazione dell’offerta turistica dell’intero lago di Garda e non sarĂ un onere penalizzante per i milioni di turisti che, ogni anno,

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plicazione dell’imposta di soggiorno provoca danni a livello promozionale e occupazionale con ricadute non certo positive sulle nostre attivitĂ e piĂš in generale su tutto il sistema turistico gardesano, che di turismo appunto viveâ€?. Altro fattore negativo, considerando i Comuni trentini e i quattro contrari in cui la tassa non si applica, è rappresentato dalla situazione ‘a macchia di leopardo’ che si viene a creare e che sui mercati turistici nazionali e internazionali viene letta come mancanza di una strategia comune per il Benaco. “Guardiamo – spiega Paolo Bertini, vice presidente dell’associazione – ai Comuni ‘virtuosi’, che hanno deciso di non applicare l’imposta evitando di penalizzare la loro risorsa principale rappresentata dal turismo, speriamo che siano di esempio anche per gli altriâ€?.

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´$UPRQLH H VDSRULÂľ FRQTXLVWDQR L YLVLWDWRUL Il Comune di Serle, centro valsabbino di circa 3000 abitanti, conta diverse attrazioni: ad esempio l’Altopiano carsico delle Cariadeghe, dove si possono organizzare, tramite richiesta all’ufficio Pro Loco, anche escursioni e visite guidate. Vale la pena visitare anche il Monastero di San Bartolomeo a 933 metri sul livello del mare, raggiungibile con una breve camminata. Serle, però, è conosciuto anche per la sua cucina locale rinomata e soprattutto per il suo pezzo forte, lo spiedo. Per gli amanti della cucina, continua la seconda edizione della serie di iniziative “Armonie e Sapori – arte e gastronomiaâ€?. Il centro valsabbino propone dal 14 settembre una serie di serate a tema, promosse dalla commissione Turismo e Commercio del Comune e dalla Pro Loco, che termineranno giovedĂŹ 15 dicembre. L’obiettivo della manifestazione è proprio “promuovere i ristoranti serlesi attraverso piacevoli serate a tema in cui verrĂ proposto di volta in volta un menĂš riconducibile a un prodotto specifico, con la riscoperta anche di ricette risalenti alla tradizione locale, il tutto condito con il tocco artistico garantito da attori e musicisti di indiscusso valoreâ€?. Ăˆ necessaria l’iscrizione a tutte le serate presso il medesimo ristorante dove si vuole partecipare e il costo fisso del menu è pari a 25 euro. Ultimi appuntamenti, tutti con inizio alle 20, mercoledĂŹ 23 novembre presso l’agriturismo Delle Valli con l’intrattenimento affidato a Daniele Chiarini, voce e fisarmonica Ritmi in folk: specialitĂ serlese il co-

techino in camicia con i funghi. Segue giovedĂŹ 1 dicembre serata a “La Vecia Osteriaâ€? con l’intrattenimento musicale di Beppe Premi e pappardelle ‘n consa. L’iniziativa termina mercoledĂŹ 14 e giovedĂŹ 15 dicembre presso il ristorante “Il Buongustaioâ€?: l’intrattenimento a cura del musicista Piergiorgio Cinelli con la specialitĂ locale (le tagliatelle caserecce al salmĂŹ di lepre). (n.t.)

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assistenza agli anziani di qualitĂ con la ristrutturazione completa della “ex casa albergoâ€? come era chiamato l’ediďŹ cio. Una struttura che presenta caratteristiche uniche nel panorama provinciale, come rimarcato coralmente dal presidente della fondazione Fausto Gardoni, dal sindaco di Gussago Lucia Lazzari dal consigliere regionale Margherita Peroni, dal direttore dell’Asl Carmelo Scarcella, dal direttore degli Ospedali Civili, Elio Coppini, e dal presidente

della cooperativa il Gabbiano di Pontevico, Giacomo Bazzoni, che dal 2009 gestisce la struttura in regime di afďŹ tto di ramo d’azienda. La nuova Rsa è in grado di ospitare 49 persone, sia in accoglienza deďŹ nitiva e parte per un periodo “di sollievoâ€?. “Questo investimento porta la nostra capacitĂ recettiva a ben 113 posti letto – ha spiegato il presidente Gardoni –. I nuovi investimenti riguarderanno adeguamenti strutturali antisismici e antincendio a Gussago e Palazzolo

sull’Oglio, oltre che locali per nuove attivitĂ , quali posti letto sub acuti e alloggi protetti, per ďŹ nire con il potenziamento delle attivitĂ . Si tratta di investimenti da circa 6 milioni di euro che realizzeremo nel 2012 e 2013 grazie alla ďŹ ducia ottenuta con il miglioramento dei risultati economici gestionaliâ€?. Nell’occasione nel “Giardino dei Sempliciâ€? realizzato dall’omonima associazione è stata scoperta una targa a ricordo di Gianfranco Serina a cui è stata intitolata l’opera. (d.l.)

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n tempi di crisi economica e sociale, come quelli che le nostre comunitĂ stanno vivendo, non è facile pensare al futuro. Lo è ancora meno partendo dal passato, strumento fondamentale e oltremodo necessario per capire dove affondano le radici del nostro stare assieme e dove si intende andare a camminare domani. Anche per questi motivi è ancor piĂš degno d’attenzione quel che sta accadendo a Erbusco, borgo della Franciacorta, nel cuore della terra delle rinomate bollicine. La comunitĂ erbuschese, guidata da don Luigi Goffi, ha deciso in quest’ultimo scorcio di 2011 di mettere mano alla splendida Pieve di Santa Maria e all’attigua parrocchiale. Edificio di grande pregio artistico risalente al XII secolo, la Pieve di Santa Maria Maggiore è uno dei migliori esempi di tardo romanico lombardo con influssi gotici. In parte trasformata nel XV secolo, conserva della struttura originaria l’abside, internamente semicircolare. Nel notevole patrimonio artistico della Pieve, figurano i frammenti di pluteo risalenti al IX secolo e gli affreschi di grande pregio, tra cui una Madonna in trono col Bambino e una Annunciazione che si pensano sia opera, per l’eleganza del tratto e la ricercatezza dei particolari, di pittori vicini a Gentile da Fabriano, chiamato a Brescia da Pandolfo Malatesta nel 1414 per operare nella cappella del Broletto. Nell’abside è da ammirare anche il bellissimo affresco di Sant’Orsola e le vergini (XV secolo) nel quale la santa è raffigurata, tra le compagne, con una veste verde smeraldo. “I segni del tempo avevano danneggiato gli affreschi, specie nell’area dell’abside – dice don Luigi Goffi –, dove comparivano sabbiature e muffa. I lavori di restauro che abbiamo commissionato, dal costo di circa 125mila euro, restituiranno a tutta la nostra comunitĂ uno splendido spaccato della storia della nostra comunitĂ . Mi auguro che tutto sia pronto entro Natale, o al massimo nella prima metĂ di gennaioâ€?. Ammontano invece a circa 220mila euro i lavori nella parrocchiale, da qualche giorno circondata su tre lati da alti ponteggi necessari per mettere mano alla copertura esterna. “In questo caso – dice ancora don Luigi – è necessario inoltre levare l’intonaco, che cade in piĂš parti. C’è poi una fessura importante nel campanile annesso alla chiesa, che va risistemato

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al piĂš prestoâ€?. In questo caso i lavori non termineranno prima del mese di marzo, ma il cronoprogramma non è il problema piĂš stringente. “Non abbiamo sovvenzioni di alcun tipo – dice don Luigi Goffi –, per questo nell’ultimo numero del giornale della comunitĂ e in tutte le occasioni d’incontro ho cercato di sensibilizzare la comunitĂ a sostenere i lavoriâ€?. Quello di don Luigi è un vero e proprio appello affinchĂŠ sponsor, privati e pubblici, possano investire nel restauro della chiesa posta nel cuore della vecchia Erbusco. “So che non sono tempi semplici – dice ancora il sacerdote –, ma posso trovare sostegno solo nei parrocchiani. A loro va quindi il mio accorato appello perchĂŠ diano una mano a loro stessi, alla loro comunitĂ e alla loro chiesaâ€?.

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—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ ƒ ƒŽŽ‡ –”ƒ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?‘ǥ †‹•–”—œ‹‘Â?‡ ‡ ˜ƒŽ‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ “GrafďŹ tiâ€? (giornalino mensile) e UniversitĂ popolare di Valle Camonica-Sebino hanno edito “Territori (in)sensibili: la Valle Camonica tra abbandono, (auto) distruzione e valorizzazioneâ€?. Il testo e le foto sono di Alessio Domenighini, instancabile, appassionato maestro in pensione. Scomparsi da secoli i barbari d’un tempo, politici apatici, imprenditori incolti e avidi di facili guadagni, un’opinione pubblica stordita sono i nuovi bruti, rozzi e incivili. Aree

artigianali continuano a mangiarsi aree verdi (Malonno, Breno, Angolo i casi piÚ recenti). I centri storici sono stravolti da ristrutturazioni improbabili. Sorgono come funghi centri commerciali e supermercati, distruggendo il piccolo commercio. I camuni insomma sono stati trasformati in obbedienti distruttori di se stessi e del proprio territorio. Fortunatamente però la Valle non è solo questo: parecchi Comuni provano a tracciare nei fatti altri percorsi possibili: il lungolago di

Pisogne, il lungo Oglio di Edolo, i percorsi turistici di Bienno, il percorso Cividate-Breno (tempio di Minerva), i musei di Cedegolo e di Cerveno, ecc. E ancora: qua e lĂ sorgono gruppi di cittadini, si mobilitano vecchie associazioni, si impegnano sodalizi; il tutto per impedire il degrado del territorio. Fra le due opposte tendenze (distruttiva e conservativa) c’è chi ha sposato l’immobilismo. Da queste considerazioni nasce il volume di Domenighini: attraverso

immagini e brevi commenti si presentano singole situazioni ed esempi sintomatici. Riessioni, ora ironiche, ora semiserie sulle tre tendenze delineate. “La pubblicazione – conclude l’autore – vuole essere una sorta di viaggio, quasi fosse opera di un turista che si aggira per la zona cogliendone gli aspetti piĂš evidenti. Il libro, allora, potrebbe esser visto come una specie di atto d’amore di un camuno per la propria Valle, un momento di denuncia esplicitaâ€?.

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ue borghi camuni hanno celebrato festosamente l’ingresso del nuovo parroco. Si tratta di Losine (567 abitanti) e di Cerveno (659 anime) che costituiscono un’unitĂ pastorale. Il pastore d’anime precedente (mons. Angelo Bassi di Ossimo), insediato da poco, s’è purtroppo dovuto ritirare per motivi di salute. Subentra adesso don Giuseppe Franzoni, nativo di Bienno, di 56 anni, sacerdote dal 1981, in diocesi dal 2009, proveniente dalla Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (Pavoniani), sino a pochi giorni fa parroco di Berzo Demo e Monte Berzo (2007-2011). Come si diceva, le parrocchie, quella di Losine, dedicata ai Santi Maurizio e Compagni martiri, e quella di Cerveno, intitolata a San Martino vescovo, hanno di buon grado accettato e vissuto il cambio. In particolare Cerveno che tra pochi mesi, nel 2012, dovrĂ occuparsi della “Santa CrĂšsâ€?, la celeberrima processione decennale che vede sfilare per il centro storico la rappresentazione vivente dei vari personaggi della famosa “Via Crucisâ€? di Beniamino Simoni e dei Fantoni, scolpita in legno qui nel 1700 e conservata nelle “Cappelleâ€? presso la parrocchiale. Tutti i cervene-

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mente il benvenuto della comunitĂ . Don Giuseppe parla volentieri di Berzo e Monte: sono paesi che vivono ancora con fede e amore la presenza del sacerdote. Qui, per la prima volta in cura d’anime, ha cercato di testimoniare i carismi del beato Pavoni: assistenza ai giovani (oratorio); educazione nel settore dell’editoria (diffusione della buona stampa); particolare attenzione per i piccoli e gli anziani. Un’anziana, nel saluto d’addio gli ha confidato: “Mi mancherĂ molto il tuo modo di annunziare la Parola di Dioâ€?. Prima di pesare a

nuove iniziative o realizzazioni è meglio imparare a custodire bene tradizioni, strutture, disponibilitĂ esistenti: in questo senso appunto don Giuseppe ha cercato in quattro anni di permanenza in Valsaviore di recuperare le tradizioni (Corpus Domini, processione di San Rocco, valorizzazione “Santèleâ€? sparse per il territorio, ecc.). Poi le opere: l’impianto elettrico per le campane, il dispositivo di allarme per la chiesa di Berzo Inferiore. Proprio in questo contesto, la scoperta di una dimenticata Macchina del Triduo, ritrovata nel sottotetto e ora da restaurare e rilanciare. Per Losine e Cerveno? La santa prudenza impone, per i primi tempi, di ascoltare, scoprire risorse e quindi trovar capacitĂ di valorizzarle. Sia a Cerveno che a Losine tutto quel che verrĂ sarĂ opera dello Spirito. “Sino ad ora, nelle due sedi non ho trovato che grande disponibilitĂ â€?. Certo serviranno anche degli interventi, perchĂŠ non si può pensare che l’unitĂ pastorale proceda da sola senza il coinvolgimento fattivo delle persone. “Ovviamente bisognerĂ studiare anche qualche strategia per unire meglio le due comunitĂ religiose non solo dal punto di vista spirituale, ma anche sul piano della collaborazione reciproca per il bene comuneâ€?.

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Altri due appuntamenti con ArchaiologhĂŹa 2011. VenerdĂŹ 18 novembre alle 20.30, presso la cittadella della cultura di Capo di Ponte, Marco Capardoni (Dipartimento Valcamonica e Lombardia Ccsp) presenta l’indagine su una nuova area d’arte rupestre a Boscatelle di Nadro. VenerdĂŹ 25, invece, nel Palazzo della Cultura di Breno viene affrontato il tema “Cervidi e cavalli nell’arte rupestre camuna: stato della ricerca e confronti mitograďŹ ciâ€?;

Secondo appuntamento del ciclo “Sul ďŹ lo della memoriaâ€? che farĂ tappa a Cerveno alla scoperta del centro storico dal tipico aspetto medievale, della Casa Museo, ediďŹ cio rurale di ďŹ ne Cinquecento ristrutturato, del Mulino seicentesco e del caseiďŹ cio, testimonianza delle tradizionali attivitĂ di allevamento e lavorazione del latte. La regia è della Fondazione Annunciata Cocchetti. Coordina Francesco Gheza, giornalista. Quando? Domenica 20 novembre alle ore 15. Il titolo

intervengono Umberto Sansoni, Loris Bendotti e Fausto Bonomelli del Dipartimento Valcamonica. Il ciclo di incontri gratuito si conclude a dicembre (venerdĂŹ 2 e sabato 17) con “Comunicazione, commercio, conďŹ ni: viaggiare in Valle Camonica in antico regimeâ€? con Luca Giarelli e con “L’arte rupestre nelle Alpi svizzere: vista generale di un fenomeno culturale ancora poco conosciutoâ€?. Il primo incontro è a Edolo (UniversitĂ della montagna), il secondo a Capo di Ponte.

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dell’incontro è “Quel che resta di ieri nella storia e nelle cose. Casa Museo e il Mulino seicentesco a Cervenoâ€?. La partecipazione è libera e gratuita. La Casa Museo costituisce una testimonianza dei metodi costruttivi edili, visibili nell’organizzazione degli spazi e nell’uso dei materiali (pietra calcarea, legno e ferro). La visita guidata è a cura di Anna Caterina Bonfadini; ritrovo in piazza Prudenzini (di fronte al Municipio). Per info, www.fondazionecocchetti. bs.it, tel. 0364 331284.

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l Centro camuno di studi preistorici e la Fondazione della ComunitĂ bresciana hanno presentato – nella scuola primaria e secondaria – un agile strumento pratico per stimolare lo studio dell’arte rupestre della Valle Camonica. Si tratta del “Kit didatticoâ€? intitolato “Antichi Camuniâ€?. Nell’odierno linguaggio “kitâ€? è il corredo dei pezzi necessari per montare da soli un qualsiasi manufatto; o anche è la confezione contenente la completa attrezzatura (spesso di dimensioni ridotte) necessaria per eseguire determinate operazioni. Lo strumento nasce da un’idea semplice: far parlare le immagini, ponendosi da subito una serie di problemi. Le immagini parlano? E, se parlano, che cosa sono in grado di dirci? Per rispondere a simili quesiti un’èquipe formata da personale del Centro camuno di studi preistorici, del Museo didattico della Riserva delle incisioni rupestri e da un gruppo di insegnanti e dirigenti scolastici (Gisav, Gruppo intervento scuola alternativa Valcamonica) ha lavorato in sinergia allo scopo di creare un sussidio didattico semplice e flessibile che permetta a studenti e docenti un approccio all’arte rupestre della vallata dell’Oglio, ripercorrendo, attraverso percorsi formativi guidati, l’avventura della ricerca archeolo-

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attribuzione cronologica ed i piĂš significativi scavi archeologici. Il manuale permette all’insegnante di organizzare in classe semplici laboratori per la realizzazione di strumenti preistorici. Il primo manuale “Proposte didattiche per una ricerca storico-antropologica sulla Valcamonicaâ€? a cura del Gisav e del Centro: è un volume di 64 pagine rivolto agli insegnanti, in cui sono esposti i percorsi didattici ed una sintetica cronologia dei graffiti preistorici. Il secondo titola: “Proposte per pensare con le maniâ€? ed è redatto da Maurilio Grassi. L’esperienza dell’azione manuale è assai preziosa per l’apprendimento.

SURIXJKL QHL &RPXQL FDPXQL La situazione dei profughi richiedenti asilo provenienti dalla Libia in ďŹ amme ha tenuto in allerta il sistema sociale della Valle Camonica. Partendo, infatti, dall’improvviso e inaspettato arrivo di 25 “richiedenti asilo politicoâ€?, a giugno in Val Palot, presso una palazzina privata, fino all’arrivo di una massa enorme di persone (ben 95, quindi 110 e altri ancora, un numero variabile per l’intera estate) a Montecampione, al Plan, a quota metri 1.800, presso la struttura del Residence “Le Baiteâ€?, senza dimenticare la struttura alberghiera “L’Oasiâ€? di Corteno Golgi, dove ve ne sono ancora oltre 80, la sistemazione di questi giovani provenienti dall’Africa subsahariana in alta montagna è parsa a tutti un modo assurdo e frettoloso di risolvere il problema “Lampedusaâ€?. Ăˆ vero che hanno avuto il necessario per vivere: ma è altrettanto vero che

i problemi si sono sovrapposti, con l’esplosione di contraddizioni di un sistema che “relegaâ€? in lager dorati i richiedenti asilo. Molti di loro, oltre alle ingiustizie giĂ patite (nella guerra in molti hanno perso anche i piĂš cari affetti famigliari), hanno subito anche piccole quotidiane contrarietĂ : dall’impossibilitĂ di contattare la famiglia lontana, ďŹ no alla mancanza dei diritti fondamentali di sapere il loro futuro da parte di uno Stato che, per convenzione internazionale con l’Onu, deve garantire quanto contenuto nella carta dei diritti del richiedente asilo politico. Per la maggior parte dei casi, non c’è ancora stata l’audizione di legge da parte della Prefettura di Brescia. E lo status giuridico internazionale per loro è invariato. Ma ďŹ nalmente lo scorso 4 ottobre, su iniziativa del presidente della ComunitĂ montana Corrado Tomasi in

collaborazione con 12 Comuni e con il determinante intervento tecnico e di competenze della Cooperativa Kpax di Cividate e del Centro Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo rifugiati), è iniziata la marcia forzata e rapida per dare vita al progetto di accoglienza diffusa dei profughi in varie realtà della Valle Camonica. GiovedÏ 10 ottobre si è completato il trasferimento di tutti gli ospiti ancora presenti a Montecampione. A operazione ultimata, la spalmatura sul territorio è la seguente: 66 sono stati assegnati ai 12 Comuni della Vallecamonica (cinque ad Artogne, cinque a Breno, due a Capo di Ponte, quattro a Cerveno, cinque a Cividate, due a Darfo (nella foto), 20 a Edolo, cinque rispettivamente a Esine, Niardo, Piancamuno, Piancogno e 3 a Sellero), mentre i restanti 60 hanno trovato accoglienza in altri paesi della provincia.


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ƒ ‹†ƒ‡ ƒ ”‡•…‹ƒ Â?ƒ ’”‡•‡Â?œƒ …ƒ’‹ŽŽƒ”Â?‡Â?–‡ †‹ˆˆ—•ƒ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ La Fidae è la federazione delle scuole cattoliche primarie e secondarie, dipendenti o riconosciute dalla autoritĂ ecclesiastica. Rappresenta e difende gli interessi dei suoi soci in tutte le sedi ecclesiastiche e laiche, istituzionali e professionali, nazionali e internazionali. Opera attraverso il libero volontariato dei suoi dirigenti, eletti secondo le norme statutarie nelle assemblee nazionali o regionali. Non ha ďŹ nalitĂ di lucro, non è schierata

con nessuna formazione politica, si sostiene con le sole quote associative. La Fidae è stata fondata a Roma nel 1945 con la denominazione di Federazione di istituti dipendenti autoritĂ ecclesiastica, modiďŹ cata nell’anno 1971 in quella di Federazione istituti di attivitĂ educative. In conformitĂ alle ďŹ nalitĂ codiďŹ cate nello Statuto, nell’arco di questi decenni si è impegnata su una grande molteplicitĂ di problemi, attinenti i giovani, l’educazione,

la scuola, ottenendo prestigiosi riconoscimenti da alte autoritĂ ecclesiastiche e civili. Tra questi una medaglia d’oro (1985) da parte del Presidente della Repubblica italiana. Nell’ambito ecclesiale è stata la prima associazione ad occuparsi in maniera sistematica ed organizzata della scuola cattolica. A Brescia sono 35 gli istituti scolastici che fanno parte della federazione (14 in cittĂ e 21 in provincia). La delegata provinciale è suor Alba Comolatti (nella foto)..

ISTITUTO SALESIANO DON BOSCO SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO S LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO-TECNOLOGICO INDUSTRIALE CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Via San Giovanni Bosco, 15 - Brescia Tel. 030.244050 - Fax 030.2440582 E.mail: direzione@donboscobrescia.it Sito: www.donboscobrescia.it Giornate scuola aperta: Sabato 26 Novembre 2011 Sabato 03 Dicembre 2011

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ISTITUTO SALESIANO SAN BERNARDINO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° E 2° GRADO LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO PROFESSIONALE GRAFICO PUBBLICITARIO COMUNICAZIONI GRAFICHE Via Palazzolo, 1 - Chiari (BS) Tel. 030.7006811 - Fax 030.7006810 E.mail: direttore.chiari@salesiani.it Sito: www.salesianichiari.com Giornate scuola aperta: Sabato 19 Novembre 2011 ore 14.30 - 18.00 Sabato 17 Dicembre 2011 ore 14.30 - 18.00 Sabato 26 Novembre 2011 ore 14.30 - 18.00 Sabato 14 Gennaio 2012 ore 14.30 - 18.00 Sabato 3 Dicembre 2011 ore 14.30 - 18.00 Sabato 21 Gennaio 2012 ore 14.30 - 18.00

ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH SCUOLE PARITARIE DEL CICLO DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI I° GRADO Via Ferri, 91 - Via Fossati, 3 - Brescia Tel. 030.2306871 - Fax 030.2306875 E.mail: smn@piamarta.org Sito: www.istitutosantamariadinazareth.it Giornate scuola aperta: Domenica 27 Novembre 2011 ore 9.30 - 12.30 GiovedĂŹ 8 Dicembre 2011 ore 9.30 - 12.30 Sabato 14 Gennaio 2012 ore 14.00 - 17.00

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a scuola cattolica da sempre si caratterizza perchĂŠ accanto all’istruzione pone l’educazione, nell’attenzione a formare l’uomo nella sua integralitĂ e in tutte le sue dimensioni da quella umana a quella spirituale, da quella culturale a quella etica. In questo processo formativo la trasmissione della fede è parte irrinunciabile perchĂŠ la persona si umanizza maggiormente se incontra GesĂš Cristo che è l’uomo perfetto. L’educazione vista in quest’ottica diventa parte integrante e fondamentale dell’evangelizzazione e rende cosĂŹ la scuola cattolica luogo di missione che, guardando a GesĂš maestro di veritĂ e di vita, indica la strada della piena promozione dell’uomo. Il far crescere nel sapere delle varie discipline è giĂ qualcosa di grande e di bello, ma la sorpresa si fa ancora piĂš profonda quando offriamo ai giovani, che ci sono affidati, la possibilitĂ di scoprire il senso della vita, la ricerca libera della veritĂ , la bellezza del saper costruire delle relazioni e la presenza di quel germe divino che c’è in ciascuno, germe che costituisce la grandezza della persona. La scuola cattolica ha proprio questo compito, non può accontentarsi di trasmettere un sapere qualunque, la sua attenzione deve essere quella di dare pienezza all’uomo, di renderlo capace di avere fiducia in se stesso non perchĂŠ è intelligente o ricco,

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a conclusione del Concilio diceva: “Amare Dio significa trovare e servire l’uomo, l’uomo vero, l’uomo integrale; amare l’uomo e fare il cammino insieme con lui significa trovare Dio termine trascendente, principio e ragione di ogni amoreâ€?. Mi pare che queste parole sintetizzino in modo straordinario e al tempo stesso concreto quello che deve essere il cammino educativo che siamo chiamati a compiere se vogliamo ridare alla nostra societĂ un volto nuovo, piĂš pulito, piĂš autentico, piĂš umano e cristiano. E questo è compito di tutti, ma lo è in special modo per la scuola cattolica che è opera della Chiesa e ha come suo obiettivo di fondo quello di sollecitare le risorse positive dei ragazzi per aiutarli a dare voce ai loro talenti.


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partire da un contatto diretto con il mondo della natura. Ma c’è molto altro. Quest’anno a San Valentino Brentonico e Polsa, nelle valli trentine del monte Baldo, i ragazzi hanno migliorato le loro capacitĂ di osservare, ascoltare e interagire con la natura. Grazie alla professionalitĂ messa in campo dagli organizzatori, giovani collaboratori del Museo di Trento, gli alunni hanno preso parte a numerose attivitĂ , esclusivamente “greenâ€?. Nelle tre giornate che hanno visto coinvolti piĂš di 130

allievi e una decina di insegnanti, non sono mancati momenti di animazione, di intrattenimento e, perchĂŠ no, anche di sano divertimento, tra i prati verdi e l’aria salubre del Trentino. La bontĂ e la riuscita del “progetto accoglienzaâ€? risiedono principalmente nell’entusiasmo con cui gli allievi rispondono all’iniziativa loro proposta: entusiasmo che contagia rapidamente anche gli studenti delle classi prime, digiuni da simili attivitĂ formative

ISTITUTO “PAOLA DI ROSA�

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“Il momento che il nostro Paese sta attraversando ha carattere di difficoltĂ straordinaria, non solo nel passaggio istituzionale e politico, ma anche, e per taluni aspetti soprattutto, nelle ricadute sociali ed economiche della crisi. Di queste difficoltĂ siamo pienamente avvertiti e seguiamo da vicino, con viva apprensione per il bene della nostra gente, gli sviluppi al momento non definitiâ€?. CosĂŹ si è espresso nei giorni scorsi, mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, intervenendo a Roncade (Tv) alla seconda Conferenza sulla scuola libera paritaria e formazione professionale. In Italia la legge sulla paritĂ 62/2000 afferma che il sistema nazionale di istruzione non si identifica con la scuola statale. Da ciò deriva, ha spiegato mons. Crociata, che “il sistema nazionale non può considerarsi tale se mancano le scuole paritarieâ€?, cui “va attribuito un valore costitutivoâ€?. Eppure, “ad oggi è ancora avvertita una differenza di trattamento fra gli alunni delle scuole statali e quelli delle scuole paritarie, per via dell’incerta consistenza e tempestivitĂ delle pur modeste sovvenzioniâ€?. La paritĂ scolastica è un pilastro fondamentale, assieme all’autonomia, del sistema educativo di istruzione e di formazione, ha so Ǥ

stenuto ancora il Segretario generale della Cei. Se la paritĂ assolve, infatti, un servizio pubblico dentro il sistema scolastico nazionale, sembra logico che la sua attuazione risponda alle finalitĂ proprie della scuola in quanto tale e sia sostenuta anche sul piano economico, oltre che pedagogico e culturaleâ€?. â€œĂˆ una risorsa – ha aggiunto – su cui la societĂ italiana deve poter contare per l’educazione delle nuove generazioni: non un di piĂš o un privilegio per pochi, ma una offerta formativa rivolta a tutti coloro che intendano usufruirne, con paritĂ di doveri e diritti, secondo la logica della sussidiarietĂ che in questi anni si è consolidata anche sul piano costituzionaleâ€?. La scuola paritaria “non vive in contrapposizione o in alternativa alla scuola statale, ma si pone accanto, come altra possibilitĂ e garanzia di accesso all’istruzione e alla formazione, nel rispetto della ‘libertĂ di scelta educativa da parte delle famiglie’ . Per mons. Crociata, “è necessario che il tema della paritĂ sia adeguatamente sostenuto dalla promozione di una cultura scevra da pregiudizi ideologici e da stereotipi, che nulla hanno a che vedere con il valore educativo e culturale espresso dalla scuola paritaria.â€?

LICEO SCIENTIFICO, SCIENZE UMANE SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO - SCUOLA PRIMARIA SCUOLA DELL’INFANZIA - SEZIONE PRIMAVERA - MICRONIDO P.zza Martiri della LibertĂ , 7 - 25017 Lonato (BS) Tel. 030.9130170 - Fax 030.9130127 E.mail: info@paoladirosa-lonato.it - Sito: www.paoladirosa-lonato.it Giornate scuola aperta: Liceo :

Sabato 26 Novembre 2011 ore 15.15 Sabato 14 Gennaio 2012 ore 15.15

Tutti i sabato mattina scuola aperta dal 9 Dicembre fino a tutto Gennaio compreso

ISTITUTO SUPERIORE “PIAMARTA - ARTIGIANELLI� LICEO LINGUISTICO EUROPEO

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Via Cremona, 99 - Brescia Tel. 030.2422711 - Fax 030.2422747 E.mail: segreteria@piamarta-bs.it Sito: www.piamarta-bs.it Giornate scuola aperta: Sabato 19 Novembre 2011 ore 15.00-18.00 Domenica 04 Dicembre 2011 ore 15.00-18.00

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Sabato 19 Novembre dalle ore 15.00


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�…‘�–”‘ …‘� Ž‘ •…”‹––‘”‡ ‘Š� ”‹†�‘”‡ Incontro davvero singolare quello che nelle scorse settimane hanno avuto modo di vivere gli studenti dell’istituto Santa Maria degli Angeli. La scuola delle Orsoline ha infatti ospitato John Pridmore (nella foto), un malvivente convertitosi e diventato evangelizzatore. Prima di iniziare a raccontare della sua conversione, ha chiesto agli studenti di pregare. Poi ha raccontato della sua vita, partendo dal momento in cui ha inconsciamente deciso di non

amare piÚ nessuno: quando i suoi genitori si sono separati. La sua è una storia che parte da un dolore mai dimenticato che lo porterà a diventare un ladruncolo e poi un vero e proprio criminale. Lo scrittore ha raccontato della sua esperienza di conversione, da uomo del mondo senza valori a uomo di Dio. Ha colpito non tanto il racconto della sua vita trascorsa nei bassifondi londinesi, quanto il coraggio che ha dimostrato nel capire che stava sbagliando.

Quella raccontata dallo scrittore inglese è stata la storia di una vera e propria esperienza di fede, graduale ma concreta. Le sue parole hanno avuto un forte impatto emotivo sugli studenti; l’autore con la sua testimonianza ha dimostrato che con la volontĂ personale e con l’aiuto di qualcuno si possano raggiungere traguardi inizialmente insperati. John Pridmore, con il suo intervento, ha dimostrato che il riconoscimento dei propri errori è il primo passo per cambiare.

LICEO ARTISTICO “FOPPA� SCUOLA PARITARIA LICEO ARTISTICO QUINQUENNALE Via Luzzago, 1 - Brescia Tel. 030.3770554 Sito: www.liceoartisticofoppa.it Giornate scuola aperta: Dal 12 al 17 Dicembre 2011 ore 09.00-12.00 e 15.00-18.00 Domenica 18 Dicembre 2011 ore 15.00-18.00 Sabato 14 Gennaio - Sabato 29 Gennaio - Sabato 29 Gennaio 2012 ore 09.00-12.00 e 15.00-18.00

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A.F.G.P. - CENTRO ARTIGIANELLI ISTITUTO ARTIGIANELLI CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Qualifica professionale per: - operatore elettrico - operatore elettrico: montatore manuntentore elettro- meccanico -operatore Grafico (stampa allestimento) -operatore meccanico (macchine utensili) DOPOSCUOLA (gestito dai Padri della Congregazione)

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CANOSSA SCUOLA SUPERIORI PARITARIE LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO SCIENTIFICO PROFESSIONALE SERVIZI SOCIO SANITARI Via San Martino, 13 - Brescia Tel. 030.29753 - Fax 030.2975390 E.mail: segreteria@liceocanossabrescia.it - Sito: www.liceocanossabrescia.it Giornate scuola aperta: Sabato 26 Novembre 2011 ore 09.00-12.00 e 14.30-16.30 Sabato 03 Dicembre 2011 ore 09.00-12.00 e 14.30-16.30 Sabato 21 Gennaio 2012 ore 09.00-12.00 e 14.30-16.30 Sabato 28 Gennaio 2012 ore 09.00-12.00 e 14.30-16.30

SCUOLE PARITARIE “A. MERICIâ€? SEZIONE PRIMAVERA (24-36 MESI) SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA SCUOLA PRIMARIA PARITARIA - mensa e doposcuola - tempo prolungato - attivitĂ extrascolastiche nella palestra interna: danza, ginnastica artistica, karate, laboratorio teatrale... Via Pasubio, 10 - Desenzano del Garda (BS) Tel. 030.9141486 - Fax 030.9123910 Sito: www.scuolangelamerici.it - E.mail: segreteriamerici@tiscali.it

iĂš di 100 studenti del triennio del Liceo paritario Paola Di Rosa di Lonato del Garda con altrettanti ragazzi provenienti da scuole secondarie di II grado di Brescia hanno partecipato nei giorni scorsi all’incontro promosso dalla congregazione delle Ancelle della CaritĂ in collaborazione con il Csv nell’Anno europeo dedicato al volontariato: un’occasione per riflettere su un tema forse poco affrontato nella scuola, ma che dovrebbe diventare, come ha affermato Maria Rosa Raimondi, responsabile dell’Ufficio scolastico territoriale, quasi materia curricolare. Ăˆ infatti necessario e urgente aprire gli occhi dei nostri giovani sui problemi della realtĂ che ci circonda, renderli attenti ai bisogni e responsabilizzarli su quanto ognuno di loro può fare in prima persona. “Non camminare davanti a me, perchĂŠ potrei non seguirti, non camminare dietro a me, perchĂŠ non mi faresti da guida, cammina al mio fianco e accompagnamiâ€?: è questo il modo di porsi del volontario, ha continuato Raimondi, citando lo slogan di un vecchio manifesto di una Ong. Camminare insieme per vivere lo straordinario di ogni giorno, che deve diventare ordinario, perchĂŠ siamo tutti volontari se ci preoccupiamo di chi ci sta accanto. Ăˆ questo ciò che hanno imparato a fare alcuni giovani di Bonate che, secondo lo spirito del Sermig di Torino, hanno dato vita a un gruppo di

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presidente del Centro servizi volontariato Urbano Gerola, è stata aperta dal saluto della madre generale suor Gabriella Tettamanzi, che ha ricordato come il volontario non è colui che occupa il suo tempo libero, ma colui che “libera il suo tempoâ€? per gli altri, mettendo a frutto i suoi talenti, come ha suggerito nella sua riflessione suor Alba Comolatti, responsabile della Fidae provinciale. Quali le conclusioni? La societĂ ha bisogno del volontariato, perchĂŠ molte sono le urgenze e molti gli ambiti in cui si possono impiegare le proprie energie. Ci vogliono passione e disponibilitĂ , ma non è sufficiente. Essere volontari, tutti i relatori lo hanno sottolineato, richiede soprattutto “stileâ€?: parola ricca e pregnante, che significa competenza, intelligenza, discrezione e rispetto.

ISTITUTO “CESARE ARICI�

ISTITUTO SANTA MARIA DEGLI ANGELI DELLE MADRI ORSOLINE SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA SCUOLA PRIMARIA PARITARIA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO PARITARIA LICEO SCIENTIFICO E LICEO CLASSICO PARITARI Via Bassiche, 36/38 - Brescia - Tel. 030.3772551 Fax 030.2807826 (Scuola dell’infanzia e Primaria) Fax 030.2906036 (Scuola Sec. di I° Grado e Licei) E.mail: scuolesuperiori@orsolinebs.it - Sito: www.orsolinebs.it

Giornate scuola aperta: VenerdĂŹ 02 Dicembre ore 14.30/16.30 Sabato 03 Dicembre ore 10.00/12.00

SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO LICEO CLASSICO Via Trieste, 17 - Brescia Tel. 030.42432 - 030.43551 - Fax 030.2400638 E.mail: info@istituto.it sito: www.istitutoarici.it Giornate scuola aperta: 26 Novembre 2011 - 17 Dicembre 2011 - 21 Gennaio 2012 ore 09.00 - 12.00 e 14.00 - 18.00 L’Istituto potrĂ essere visitato tutti i giorni dal lunedĂŹ al venerdĂŹ telefonando e prenotando la visita


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”… ’‡” Žƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ ‡ †‡Ž „‡Â?‡ †‡Ž ƒ‡•‡ La “data di nascitaâ€? dell’Insegnamento della religione cattolica presente oggi nelle scuole pubbliche italiane è il 18 febbraio 1984 quando l’Italia e lo Stato Vaticano ďŹ rmarono la revisione consensuale dei Patti Lateranensi (nella foto), modiďŹ cando anche la disciplina vigente dell’insegnamento della religione. Quello che, infatti, era ďŹ no ad allora sostanzialmente una catechesi proposta nella scuola pubblica, diventava una vera e propria materia scolastica,

sostenuta da ragioni culturali e pedagogiche, raccogliendo peraltro i risultati di un lungo dibattito nella Chiesa e nella societĂ italiana. Il nuovo Irc veniva motivato a partire dall’affermazione del valore della cultura religiosa e dell’appartenenza dei principi del cattolicesimo al patrimonio storico del popolo italiano e collocato “nel quadro delle ďŹ nalitĂ della scuolaâ€?. L’istituto dell’esonero veniva eliminato in favore della facoltĂ di “avvalersi o

non avvalersiâ€? dell’insegnamento da parte di famiglie e poi allievi nella scuola secondaria superiore. Soprattutto, la logica neoconcordataria poggiava sul pilastro del nuovo articolo 1 dei Patti revisionati, nel quale si stabiliva l’autonomia tra Chiesa e Stato contestualmente al loro impegno e alla loro collaborazione “per la promozione dell’uomo e il bene del Paeseâ€?. Ecco, l’Irc è una delle forme di questa collaborazione.

ISTITUTO CANOSSIANO

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Come tutti gli anni in questo periodo, in vista delle prossime iscrizioni scolastiche, la presidenza della Conferenza episcopale italiana propone un messaggio che insiste in particolare sull’importanza e l’opportunitĂ di scegliere l’insegnamento della religione cattolica (Irc). Non è, in veritĂ , un appuntamento solo formale. Piuttosto, ogni anno, risulta l’occasione per riproporre il significato di una proposta educativa che si colloca validamente nella scuola di tutti. Il messaggio dei Vescovi sottolinea che attraverso l’Irc passa l’impegno “a fare della scuola uno spazio educativo autentico per le nuove generazioni, un luogo di formazione alla pacifica convivenza tra i popoli e di confronto rispettoso, sotto la guida di veri maestri e di convinti educatoriâ€?. In questi anni, durante i quali la nostra scuola è stata attraversata da riforme e cambiamenti rapidi, non sempre coerenti, l’Irc e i suoi insegnanti non si sono limitati a “navigareâ€? in un mare mosso, badando a restare a galla. Piuttosto hanno tracciato precise rotte educative, vuoi con la riflessione continua sulla materia scolastica, vuoi con la formazione permanente de-

gli insegnanti, perseguita sia a livello locale che nazionale. Tanti sforzi, sostenuti da passione e convinzione e anche dall’apprezzamento mostrato dalle famiglie e dagli studenti italiani che continuano a scegliere l’Irc in maniera grandemente maggioritaria, nonostante le problematiche diverse che s’intrecciano sulla tematica delle scelte – ad esempio, le difficoltĂ delle secondarie superiori all’alternativa inesistente – e che pongono questioni a tutta la scuola e non solo all’Irc. In questo scenario, come scrive la presidenza Cei, “nel cuore di una formazione istituzionalizzata come quella della scuola, in continuitĂ con la famiglia e in preparazione alla vita sociale e professionaleâ€?, l’Irc, proposto a tutti e nella scuola di tutti, resta “un valore aggiunto a cui vi invitiamo a guardare con fiducia, qualunque sia il vostro credo e la vostra estrazione culturaleâ€?. Ha ragioni storiche e valenza educativa, per questo “è di fatto capace di proporsi come significativa risorsa di orientamento per tutti e d’intercettare il radicale bisogno di apertura a dimensioni che vanno oltre i limiti dell’esperienza puramente materialeâ€?. (Alberto Campoleoni)

NIDO SCUOLA DELL’INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Via Diaz, 30 - Brescia Tel. 030.2886511 - Fax 030.2886520 - Sito: www.canossadiaz.it Giornate scuola aperta: Scuola primaria: Scuola Secondaria: Nido e Scuola dell’Infanzia:

ISTITUTO FRANCISCANUM LUZZAGO LICEO PARITARIO LICEO SCIENTIFICO LINGUISTICO Via Monti, 14 - Brescia Tel. 030.3757998 - Fax 030.47295 E.mail: info@luzzago.it - Sito: www.luzzago.it Giornate scuola aperta: Sabato 10 Dicembre 2011 ore 10.00 - 16.00 Domenica 15 Gennaio 2012 ore 10.00 - 13.00 Sabato 21 Gennaio 2012 ore 10.00 - 16.00 Sabato 17 Dicembre 2011 ore 10.00 - 16.00 Sabato 28 Gennaio 2012 ore 10.00 - 16.00 Sabato 14 Gennaio 2012 ore 10.00 - 16.00 Ogni giorno previo appuntamento telefonico allo 030.3770554

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COMUNE di BRESCIA

COMUNE di BRESCIA Circoscrizione Centro

UfямБcio XI - Brescia


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GesĂš disse ai suoi discepoli: “Quando il Figlio dell’uomo verrĂ nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederĂ sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerĂ gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrĂ le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirĂ a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditĂ il regno preparato per voi ďŹ n dalla fondazione del mondo. PerchĂŠ io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? (...)â€?.

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’amore non è merce di scambio. Fare o non fare non riguardano la possibilitĂ di ottenere qualcosa; fare o non fare sono prima di tutto modi per entrare in rapporto con l’altro. Ma sono l’unico modo per fare o non fare qualcosa per il Regno, per Cristo stesso. Non è la promessa di un premio o di un castigo che fa decidere se fare o non fare: è l’identitĂ tra il piĂš piccolo e GesĂš. Come a dire che non c’è premio o castigo grande abbastanza che possa motivare un’azione quando questa è fatto d’amore. PerchĂŠ quello di cui parla GesĂš non sono solo buone azioni ma la prima ed essenziale concretizzazione dell’amore, sono le prime opere, le piĂš semplici, le piĂš normali. Il primo amore, sembra dire, è accorgersi del primo bisogno; non è ancora l’amore piĂš grande ma il primo, il piĂš semplice, quello che dovrebbe costruire l’abitudine all’amare l’altro perchĂŠ ci si accorge di lui e del suo bisogno. CosĂŹ si concretizza il comandamento dell’amore al prossimo come possibi-

/D ´EUXWWD EHVWLDÂľ Mia madre, Mariuccia, morta da poco tempo, un anno lo scorso 22 ottobre, pregava tutte le sere nel suo letto con una mantellina di lana azzurra sulle spalle che ancora conservo. Aveva piĂš di un’ora di preghiera tutte le sere: il Rosario, la preghiera della buona morte a San Giuseppe, le varie novene (a Santa Rita per i suoi figli “casi difficiliâ€?) e le altre devozioni. Spesso mi raccontava di quando era bambina e pregava con la nonna nel lettone: un rosario lunghissimo in un latino abbozzato che terminava solo quando arrivava la requiem per lo zio Felice. Lei e suo fratello crollavano dal sonno e aspettavano con ansia l’arrivo di quell’ultima preghiera, prima di spegnere la luce e traghettare nel mon-

do dei sogni. Se per sbaglio si addormentavano la nonna li svegliava in malo modo, cosĂŹ non c’era altro da fare che partecipare a quella preghiera. Ăˆ stata un buon allenamento se mia madre, da sola ha continuato a pregare a lungo la sera. Con questa nonna, mia madre andava alla Messa e ne porta un ricordo vivo e divertito. Entrando nella chiesa, l’ava, intingeva la mano nell’acquasantiera e diceva “Acqua santa che mi bagni, Spirito Santo che mi accompagni, bruta bestia Ă viĂ de me! Spirito Santo che con meâ€?. Preghiera semplice, popolare, immediata, efficace. Con quella preghiera i nostri bisnonni hanno attraversato due guerre e le prove della vita, conducendo spesso un’esistenza santa nella normali-

tà della loro vita quotidiana. Quella preghiera in qualche modo sgrida il maligno e lo tratta con ironia, poi chiede allo Spirito Santo di stare accanto alla persona, di custodirla, di vigilarla lungo la giornata aiutandola a scegliere di volta in volta il bene stando alla larga del male. Le preghiere venivano dette nelle lingue conosciute oralmente ma non sempre scritte in modo corretto: italiano senza doppie, latino con desinenze libere e dialetto parlato correttamente, ma mai scritto. Queste preghiere avevano anche il compito di custodire e di trasmettere la fede lungo le generazioni, nessuno sapeva da dove arrivavano, ma tutti le conoscevano: in esse con poche parole si chiedeva l’essenziale.

le relazione con Dio. Ed è l’unica possibilitĂ . PerchĂŠ la logica del fare o non fare per avere in cambio qualcosa, fosse anche la vita eterna, è fatalmente mercificare il rapporto con Dio e il rapporto con l’altro. Non esiste contabilitĂ divina di dare-avere riguardo alle opere. PerchĂŠ la radice dell’agire del cristiano non può che essere lo sforzo ad accorgersi dell’altro per amarlo. Da questo amore si capisce il senso del credere: non è possibile una fede sradicata dal rapporto con l’altro ma solo come modo per riconoscere nell’altro Cristo stesso. Ăˆ un gradino difficile da affrontare anche se, detto come lo si è detto, non è qualcosa di nuovo. Ma a noi riesce piĂš facile fare il conto del bene fatto per ottenere il premio meritato. Ăˆ una meccanica piĂš semplice che assicura un certo grado di prevedibilitĂ del giudizio di Dio e mette il cuore in pace, insieme alla coscienza. Mentre, al contrario, il criterio indicato da GesĂš espone alla possibilitĂ di non aver fatto mai abbastanza. PerchĂŠ l’amore è cosĂŹ: per sua natura chiede di piĂš di quan-

to siamo disposti a dare, va oltre il limite del dovere, si spinge a rodere la coscienza mettendo davanti agli occhi l’altro e non le cose fatte o non fatte. Impedisce di sentirsi a posto per aver fatto tutto il necessario. Come il servo inutile che fa quello che deve. GesĂš dice ‘a uno solo’ indicando che quello che interessa non è la quantitĂ di cose buone accumulate, ma la scoperta dell’altro come mezzo per imparare la strada di amore che porta a riconoscere Dio. PerchĂŠ è questa la meta finale: non salveremo noi il mondo e nemmeno ridurremo tutte le ingiustizie e le ineguaglianze, non sfameremo tutti e non saremo a disposizione di tutti. Anche questa è una tentazione che alleggerisce la coscienza e, indirettamente, riduce a merce di scambio l’altro nĂŠ piĂš nĂŠ meno. L’allenamento richiesto da GesĂš è per imparare a riconoscere nell’altro e nel suo bisogno il modo per conoscere Dio come amore messo alla prova nei giorni della nostra vita. Non è qualcosa da dare ma da sperimentare.


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tensione, un desiderio verso ciò che verrĂ . Solo l’attesa può caricare la veglia di speranza, renderla non solo guardinga, ma fervente e gioiosa anche nei suoi aspetti piĂš duri e severi. Simone Weil ha scritto cose di importanza capitale intorno alla qualitĂ dell’attesa di Dio. Veglia e attesa a ben vedere sono due concetti contigui, ma non completamente sovrapponibili. In preparazione alle quattro domeniche d’Avvento l’eremo di San Giorgio dei monaci camaldolesi

(localitĂ Eremo Rocca 1) ha predisposto quattro appuntamenti seguendo uno schema prestabilito (alle 16 lectio, alle 16.40 il momento di silenzio, alle 17 i vespri). Si inizia domenica 27 novembre con “L’anima mia ha sete del Dio vivente (salmo 42)â€?; domenica 4 dicembre “Sentinelle nella notte (Isaia 52,112 e 62)â€?; domenica 11 dicembre “Venga il tuo Regno: la domanda del Padre nostroâ€?; domenica 18 dicembre “Maria che conserva nel cuore una parola che cresceâ€?.

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possibile, anzi doveroso, contribuire con una riflessione culturale alla creazione di un ambiente morale in grado di fornire una tavola di discussione ragionevole anche con i non credenti. PerchĂŠ educare alla “cura della vitaâ€? significa educare alla democrazia? La democrazia, quale forma specifica di governo della cosa pubblica, volta a tutelare i cittadini nella loro costitutiva uguaglianza, non può che volgere l’attenzione alle fasce piĂš deboli, attivando ogni strumento per garantire loro il rispetto dei diritti fondamentali, sanciti dalla Carta costituzionale. In tal senso educare alla salvaguardia della vita, colta nella sua parabola naturale, dall’inizio sino alla fine, significa tenere in conto come la democrazia, quale concezione politico-sociale e ideale etico, costituisca la forma piĂš appropriata della gestione del potere politico, speso a vantaggio di tutti, dal piĂš piccolo, al piĂš malato, al piĂš anziano... Una societĂ che non si prende cura di tutti i suoi componenti è destinata alla dissoluzione. Il Papa e il card. Bagnasco insi-

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re nell’agenda sociale e politica? I valori non negoziabili, che significa non decidibili a seconda delle varie visioni della politica, che di volta in volta voglia riempire di significati diversi la loro salvaguardia, non sono norme morali imposte dallo Stato o dalla Chiesa cattolica, ma si fondano sul diritto naturale, cioè su quella base antropologicamente fondata che

esige il rispetto di tutte le forme di vita personale, anche e soprattutto quando questa è colpita dal trauma della malattia, dall’indigenza della vecchiaia, dalla fragilitĂ di colui che ancora deve nascere. Ăˆ dalla societĂ civile che si deve levare alto il grido per il rispetto dei diritti di tutti i cittadini. Occorre perciò un’opera di sensibilizzazione culturale.

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‘˜‡”‡ †ƒŽ Í™Í?͚͜ ”‡‰Š‹‡”ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ •‹ ƒŽ–‡”Â?ƒÂ?‘ ‡ •‹ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒÂ?‘ 800 anni fa una ragazza di circa 18 anni, di famiglia nobile, decide di andar via da casa e di mettersi a seguire il modo di vita di Francesco, un giovane del suo paese. Il paese era Assisi, la ragazza si chiamava Chiara. A Lovere, dal 1542, esiste un monastero di Sorelle Povere di Santa Chiara (Clarisse) che oggi ospita 27 donne dai 37 agli 88 anni. “La nostra vita – raccontano le suore – vuole essere una vita cristiana impegnata nella sequela di GesĂš secondo il carisma di Chiara

d’Assisi. Come in tutte le forme di vita monastica, al centro delle nostre giornate c’è la preghiera, ritmata dalla celebrazione corale e dalla preghiera personale. Preghiera e lavoro sono vissuti in fraternitĂ ; quando è possibile, infatti, si preferisce lavorare insiemeâ€?. L’orario adottato dovrebbe consentire e facilitare la relazione con Dio e quella tra sorelle: fornisce uno schema che è frutto dell’esperienza dei secoli, ma adattato alle esigenze dei nostri

tempi. La Chiesa è aperta durante il giorno ed è sempre possibile unirsi alla preghiera. La sveglia suona alle 5.15 e un prolungato tempo di preghiera precede la Messa (alle 7 nei giorni feriali). Durante la giornata il lavoro si interrompe per consentire la celebrazione dell’Ora sesta (verso mezzogiorno) e dell’Ora nona (alle 15,30). Alle 18 i Vespri, che sono seguiti da un’ora circa di meditazione personale. La Compieta chiude le giornate. Per informazioni, www.federazioneclarisse.com.

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a forma claustrale ha una sua storia legata anche a fattori contingenti, ha una sua evoluzione come tutte le realtĂ storiche, ma ha ancora un senso e può offrire in modo molto “modernoâ€? delle occasioni per riflettere sulla vita cristiana. Qual è il senso della clausura? Siamo persone che vivono nel XXI secolo, accomunate dal fatto di avere ricevuto in dono una chiamata (vocazione) del Signore. Anche per parlare della scelta claustrale – uno degli aspetti che suscita piĂš interrogativi – è necessario partire proprio da questo: non si tratta di scegliere “la clausuraâ€? in quanto tale ma di scegliere semplicemente di rispondere alla voce del Signore GesĂš. Ha senso oggi chiudersi in un luogo ristretto? Una ragazza che vuol diventare clarissa non sceglie di isolarsi dal mondo – men che mai di fuggire – ma vorrebbe essere aiutata dall’esempio delle sorelle che l’hanno preceduta a entrare nel mistero della comunione con Dio, vissuta secondo lo stile della vita contemplativa. In fondo è molto semplice: se Dio è Dio, cioè se Egli è il Signore, Creatore, amante della vita, Colui che conosce ogni sua creatura e la ama senza misura, allora la scelta piĂš razionale è quella di affidarsi a Lui, di lasciargli la libertĂ di dirci cosa vuole che noi facciamo del dono della

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rĂ anche quella di continuare per tutta la vita. Ăˆ, insomma, un’esperienza cristiana di fede. Molti, anche fra i cattolici, faticano a comprenderne il significato Qui non si vive “nel piccoloâ€? ma “nel grandeâ€?, il monastero è scuola di amore che prepara ad aprire il cuore a tutte le persone, anche a quelle che non sanno che esistiamo. Se la vita claustrale è una vita cristiana, vita di fede quindi, forse potrebbe essere d’aiuto anche agli altri cristiani, infatti è un segno che indica una realtĂ fondamentale del cristianesimo, anzi la realtĂ piĂš decisiva e importante: c’è un

solo Dio e Signore. Il Signore è Dio, solo Lui è all’origine e alla fine della nostra esistenza, solo Lui ha le chiavi della storia umana e del tempo, solo Lui è degno di essere adorato e solo per Lui ha senso perdere la propria vita. Cercare di vivere il Vangelo significa anche ricordarsi che ogni cristiano ha scelto di essere tale, di appartenere davvero a Cristo, di mettere Lui e il suo Regno come scopo di tutte le proprie decisioni. SarĂ poi il Signore a indicare a ciascuno dove vivere questa sequela, e lo sa fare benissimo, parlando attraverso la sua Parola e i segni che non lascia mancare.

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/H UHOLTXLH GL %HUQDGHWWH DOOH *UD]LH L’Unitalsi lombarda celebra il prossimo 3 dicembre i 90 anni dalla sua fondazione. Per sottolineare questo anniversario, le reliquie di Santa Bernadette attraverseranno, con una breve sosta, tutte le diocesi lombarde. A Brescia giungeranno la sera del 21 novembre e ripartiranno per Mantova nel tardo pomeriggio del 22. Le reliquie di Santa Bernadette (1844-1879) giungono per la terza volta in Italia; dopo essere state venerate a Roma,

nella basilica di Santa Maria Maggiore, e in Vaticano, nella basilica di San Pietro. Un evento eccezionale segna dunque il 90° anniversario della sezione lombarda dell’Unitalsi: il passaggio delle reliquie di Santa Bernadette in ognuna delle sottosezioni regionali è un dono che esorta a seguire le orme di Bernadette per riscoprire il messaggio della Vergine di Lourdes. Bernadette morĂŹ il 16 aprile 1879. Dopo 30 anni la causa di beatificazione richie-

se la ricognizione delle spoglie che si rivelarono intatte. Dal 3 agosto 1925 sono conservate in un’urna a Nevers: ne sono state prelevate solo alcune reliquie attorno alle quali l’Unitalsi Lombarda si stringerĂ con devozione rinnovando una solidarietĂ che dura da 90 anni con un nuovo impegno di generositĂ . “Oggi l’attivitĂ dell’Unitalsi non si limita ai pellegrinaggi mariani (Lourdes, Loreto, Fatima e Banneux) – spiega Vittore De Carli, presidente

regionale – ma continua in sezioni e sottosezioni dove si organizzano giornate speciali per gli amici ammalati, condividendo momenti di preghiera, ma anche di letizia, giungendo là dove non bastano le strutture sanitarie e la pubblica amministrazione. I volontari infatti seguono a domicilio le persone bisognose, fanno loro compagnia e svolgono piccoli servizi, come andare a fare la spesa, passare dal medico a ritirare una ricetta o sbri-

gare qualche pratica negli uffici pubblici�. Il programma bresciano prevede, presso la Basilica delle Grazie (santuario mariano), il 21 novembre alle 20 la Santa Messa di accoglienza presieduta dal vicario generale mons. Gian Franco Mascher. MartedÏ 22 novembre alle 7, alle 8, alle 9 e alle 10 ci sono le Sante Messe. Nel pomeriggio alle 15.30 il Santo Rosario e alle 16 la Messa presieduta dal vescovo emerito Giulio Sanguineti.


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Ore 18.30 – Brescia – S. Messa con la Fraternità Tenda di Dio presso la Cattedrale

VenerdĂŹ 18 novembre Ore 17 – Brescia − Convegno Ucid giovani presso l’UniversitĂ cattolica

Domenica 20 novembre Ore 10 – Ghedi – S. Messa

Sabato 19 novembre Ore 9.30 – Brescia – Consiglio pastorale diocesano presso il Centro pastorale Paolo VI

Dal 21 al 25 novembre Il Vescovo è impegnato nella predicazione degli esercizi spirituali

Ăˆ in fase di preparazione l’Annuario diocesano edizione 2012. Eventuali segnalazioni e modiďŹ che vanno comunicate per iscritto a: Redazione Annuario diocesano 2012 via Trieste 13 – 25121 Brescia oppure via e-mail a: annuario@diocesi.brescia.it. Il termine ultimo è fissato per venerdĂŹ 16 dicembre prossimo, ma è consigliabile non aspettare gli ultimi giorni per non complicare il lavoro redazionale.

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er un’altra stradaâ€? è il tema scelto per l’itinerario oratoriano di quest’anno, che raccoglie per ogni fase dell’anno idee e proposte per andare controcorrente, come richiama il titolo, in un percorso di conversione che riguarda la comunitĂ educativa dell’oratorio e ogni animatore personalmente. L’Avvento è, per eccellenza, un momento della vita della Chiesa nel quale spostare lo sguardo verso l’inedito, il nuovo, rappresentato da GesĂš, il Salvatore; ecco perchĂŠ, in questo tempo dell’anno liturgico, “Per un’altra stradaâ€? è un invito da accettare non solo a livello educativo. I cammini di Avvento proposti quest’anno dall’Ufficio oratori provano a percorrere questa strada che è, in primo luogo, una strada di attenzione e impegno nei confronti delle persone piĂš deboli che abbiamo accanto, in linea con la proposta dell’Avvento di CaritĂ â€œLa tua fame,

la mia fameâ€?, suggerita dalla Caritas diocesana. Come ogni anno i sussidi sono strutturati su tre fasce d’etĂ e offrono un cammino di riflessione, preghiera e impegno. Quello per i bambini è accompagnato dalla figura emblematica di Giovanni il Battista, che rinchiuso nelle carceri del re Erode, racconta a una guardia – Clodio – la storia di GesĂš. “GesĂš ad alta voceâ€?, questo il titolo del sussidio, è un’occasione per capire in famiglia il perchĂŠ dello strano modo di “preparare la strada al Signoreâ€? scelto da Giovanni. Nel sussidio, oltre al racconto di Giovanni, è presente uno schema

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per la preghiera quotidiana in famiglia, con una piccola riflessione, un salmo riscritto a misura di bambino e un impegno da realizzare. Il cammino dei ragazzi è un invito ad accorgersi dei segni della presenza di Dio nella nostra vita, nelle esperienze che facciamo, sulla nostra strada. Con “Segui i segniâ€? ogni giorno i ragazzi potranno approfondire il modo in cui incontrare GesĂš, facendo spazio alla Parola di Dio e riconoscendolo nei propri fratelli. Il sussidio di Avvento per giovani prende le mosse dalla Giornata mondiale della gioventĂš appena trascorsa, raccogliendo alcune foto significative della partecipazione bresciana e offrendo, giorno per giorno, alcuni pensieri del vescovo Luciano pronunciati durante le catechesi di Madrid ai giovani. Scanditi secondo lo schema “Saldi nella fede – Radicati in Cristo – Testimoni di Cristo nel mondoâ€? questi pensieri sono un’occasione di pre-

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ghiera e riflessione personale per la preparazione al Natale. Tutti i sussidi sono disponibili presso l’emporio del Centro oratori bresciani. Ecco i materiali disponibili per l’Avvento, preparati dall’Ufficio oratori e pastorale giovanile diocesano: cammino per bambini (elementari) – “GesĂš ad alta voceâ€? – libretto quotidiano piĂš calendario da appendere nella propria camera; cammino per ragazzi (medie – “Segui i segniâ€? – libretto quotidiano piĂš carta adesiva per segno; cammino per giovani – “Saldi nella fede, il racconto continuaâ€? – libretto fotografico quotidiano. Per informazioni e prenotazioni www.oratori.brescia.it.

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LA SCUOLA

E D I T R I C E

Laura Owen Illustrazioni di Paul Korky

Roberto Piumini - Alessandro Monestier Illustrazioni di Valentina Mai

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La storia di Abramo Cod. 2716-4 – pp. 48, ₏ 5,50

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Per lettori di 7-10 anni

E D I T R I C E

LA SCUOLA

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Sabato 26 novembre è in programma il ritiro spirituale d’inizio Avvento per gli universitari dalle ore 9 alle ore 12 presso la “ComunitĂ incontroâ€? delle Suore Ancelle di via Dabbeni 80 a Mompiano. Guida il ritiro don Raffaele Maiolini (nella foto), responsabile della Pastorale universitaria. Al termine è prevista la possibilitĂ di mangiare insieme. Per informazioni e iscrizioni contattare don Raffaele al numero 3331926042; madre

Sabato 19 novembre al Centro pastorale Paolo VI è in programma il Consiglio pastorale diocesano. Alle 10 mons. Monari interviene su â€?Il prossimo Sinodo sulle unitĂ pastorali come momento di discernimento comunitario. Segue la riflessione di mons. Renato Tononi su “Comunione e missione in vista delle unitĂ pastoraliâ€?. Alle 15.30 vengono illustrati dal dott. Luigi Morgano i 45 anni di presenza dell’UniversitĂ cattolica a Brescia e i 90 anni della sua fondazione.

Sabato 19 novembre, primi vespri della solennitĂ di Cristo Re, Catuscia Bosis della FraternitĂ Tenda di Dio vivrĂ la grazia delle promesse definitive. La celebrazione è presieduta dal vescovo Monari alle 18.30 presso il Duomo. La Tenda di Dio, nata nel 1996, è una fraternitĂ di ragazze che accogliendo la chiamata di Dio, si sono consacrate a Lui. La tenda è il luogo dell’intimitĂ con lo Sposo, riparo per coloro che hanno smarrito la meta.

Emilia 3396342737; suor Carmela al 3337927915 oppure via e-mail: cud@diocesi.brescia.it. MercoledÏ 30 novembre in Duomo Vecchio alle ore 17 si tiene, invece, la celebrazione eucaristica per le università bresciane con il vescovo Luciano Monari. Animano la Messa il Chorus universitatis Brixiae e il coro del Centro universitario diocesano. Al termine è offerto un momento di convivialità presso il salone della parrocchia della Cattedrale.

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na folla di discepoli ci ha preceduto su questa strada e ci attende e ci stimola; tra questa folla sta oggi anche don Giuliano. Avremmo preferito averlo ancora tra noi e poter godere ancora del suo sorriso ironico, delle sue parole pungenti. Il Signore ha pensato diversamente e non possiamo far altro che accogliere la volontĂ di Dio e assumerci la responsabilitĂ del nostro camminoâ€?. Queste parole pronunciate dal vescovo Monari durante l’omelia in Cattedrale per i funerali di mons. Giuliano Nava esprimono bene il distacco terreno per una morte prematura (“52 anni sono pochi sulla misura delle nostre attese e la morte di don Giuliano ci è giunta improvvisa. Ne sentiamo dolorosamente la durezzaâ€?), per i parametri umani, ma anche la consapevolezza che dopo la morte c’è la vita eterna. Il Vescovo ha sottolineato anche il carattere di mons. Nava: “Posso dare testimonianza della sua delicatezza, rispetto, affetto sincero per quanto riguarda il rapporto che ho avuto con lui in questi anni quando mi ha accompagnato

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tello nella fedeâ€? durante le esequie di don Alessandro Camadini, compagno di Messa di mons. Nava (vocazione adulta). Ne esce un ritratto di “uomo capace di umanitĂ , attento alla soggettivitĂ delle persone che incontrava, cercando in primis quell’empatia che sentiva doverosa come stile evangelicoâ€?. Ma anche di “uomo istituzionale, sensibile della tipicitĂ identitaria e funzionale delle istituzioni civili e cattoliche brescianeâ€?. Prima della lettura del salmo “A Lui apparteniamoâ€? le parole di don Alessandro sono le riflessioni di tutti quelli che in questi anni l’hanno potuto conoscere e apprezzare: “Ora – ha concluso don Alessandro – ti conosciamo e pensiamo maggiormente come uomo con Dio che ci ha preceduto nell’ultimo pellegrinaggio: dalla esistenza terrena a quella celesteâ€?.

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/D SROLWLFD VL ID FRQ OD IRUPD]LRQH A partire dal 10 dicembre, si tiene, presso la parrocchiale San Giovanni Bosco di Gavardo, la terza edizione della Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico (Sfisp) per la zona est bresciana, promossa dall’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della diocesi. L’obiettivo del corso è quello di promuovere un impegno personale responsabile, ispirato ai principi della dottrina sociale e della Costituzione italiana. Il corso, che si articola in due anni formativi ed è rivolto a tutti i giovani con un’etĂ compresa fra i 18 e i 35 anni, richiede l’impegno costante per un giorno a settimana (ogni sabato mattina dalle 9 alle 12.30) e la disponibilitĂ a un coinvolgimento attivo. Durante il primo anno, il corso introdurrĂ i concetti fondamentali che riguardano la politica, lo stato, la democrazia e la Dottrina sociale della Chiesa; mentre l’anno successivo sarĂ dedicato ad alcuni approfondimenti tematici della Dottrina sociale, come la legalitĂ , il diritto al lavoro e la famiglia. Durante questo biennio, i partecipanti avranno occasione di dedicarsi anche a incontri spirituali per arricchire la propria vita di fede, oltre che poter visitare organismi nazionali e internazionali. Il primo appuntamento, aperto anche al pubblico, si terrĂ il 10 dicembre alla presenza del vescovo Monari che proporrĂ un intervento sul tema: “Una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano. I cattolici e la politicaâ€?. Il corso vero e proprio invece inizierĂ a partire dal 14 gennaio con l’avv. Fernanda Contri, vice presidente emerito

della Corte Costituzionale e terminerà il 5 maggio con il probabile intervento di don Luigi Ciotti (nella foto), presidente di Libera. In mezzo, tanti altri nomi e tematiche. Per partecipare alla scuola si dovrà effettuare l’iscrizione attraverso il sito della diocesi: www. diocesi.brescia.it/sfisp entro il 10 dicembre. Mentre all’inizio del corso sarà richiesto ai partecipanti il versamento di una quota di 50 euro. (l.p.)

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“ECCO PERCHE’ OFFRO PER I NOSTRI SACERDOTI” Parlano i donatori italiani Perché si diventa offerenti? Lo abbiamo chiesto ai circa 135 mila fedeli italiani che donano per il sostentamento dei sacerdoti. E attraverso le pagine del trimestrale Sovvenire, loro hanno risposto così:

NUOVA SOLIDARIETÀ E PEREQUAZIONE... INSIEME AI SACERDOTI Era il 1989 e stava cambiando qualcosa nel panorama delle donazioni in favore della Chiesa cattolica e dei suoi sacerdoti. Entravano in vigore le nuove Offerte deducibili. L’aggettivo, poco usato all’epoca, era legato alla novità del vantaggio fiscale. Passano gli anni e diventano Offerte per il sostentamento, e poi Offerte per i nostri sacerdoti. Ora queste donazioni, ecclesialmente importanti e destinate a 38mila operai del Vangelo, si chiameranno Insieme ai sacerdoti. Ma la sostanza, chiariamo subito, non cambia. Infatti mantengono invariata la deducibilità e sempre intatti anche i loro valori di fondo: comunione, partecipazione, perequazione, solidarietà. Il nome nuovo sarà inoltre accompagnato da una nuova immagine: un “insieme” di mani, tutte unite per sostenere i sacerdoti. “Questa scelta non è nata per caso”, spiega Matteo Calabresi, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa della C.E.I., “ma è stata la scelta finale frutto di uno studio sulla simbologia e sul gradimento del logo stesso e del concetto che esso evocava”. Nulla si fa per caso, dunque, e la novità grafica e semiotica è quella che si avvicinava di più al sentimento di laici e religiosi verso la corresponsabilità e il sostegno ai sacerdoti. “Insieme ai sacerdoti è forse un nome meno esplicito rispetto a Offerte per i nostri sacerdoti”, aggiunge Calabresi, “ma rende un migliore senso di vicinanza ai presbiteri. E sarà un mezzo privilegiato affinché ogni fedele sia con loro in comunione, faccia reale perequazione e promuova concreta solidarietà con quelli vicini e lontani”. Maria Grazia Bambino

“Quante piaghe sanate dai parroci. Quante lacrime asciugate. Quanto soccorso ai poveri e quante iniziative per aiutarli. Poi quanta luce attraverso le loro parole, che ci illuminano nelle turbolenze della vita. E poi pasti caldi per i più soli, abiti, porte aperte, luce spirituale. Per le opere pastorali e sociali penso che bisogna sostenere i sacerdoti”. VINCENZO B. - ROMA

“Nei momenti più difficili e tristi ho trovato nei sacerdoti sostegno e conforto. E ho riscoperto la gioia di partecipare alle iniziative parrocchiali e missionarie, collaborando per far crescere il bene. La mia offerta è un gesto concreto di riconoscenza per la loro presenza in mezzo a noi, segno inconfondibile della misericordia. Così dono e prego che il Signore, anche di questi tempi, mandi operai per la sua messe”. MARIA LUISA B. – PADOVA

“Dono perché sostenere i sacerdoti mi dà un senso di gioia e pace interiore. Faccio a tutti i parroci e preti diocesani i migliori auguri per la loro difficile e importantissima opera”.

una fede salda come una roccia. Le sue parole le porto ancora nel cuore”. Nicola R. – via email

“Offro volentieri per riconoscenza verso quei sacerdoti che nelle situazioni più critiche e disastrate, portano alla gente un raggio di luce, di speranza e di amore con la loro opera, e soprattutto diffondono il Vangelo. La mia offerta è molto piccola, una goccia nell’oceano, ma continuerò a farla”. AGOSTINA G. – MODENA

“E’ essenziale continuare a donare per i tanti sacerdoti che si spendono quotidianamente per la comunità: a loro vanno il mio ringraziamento e le mie preghiere”. LAURA B. – PAVIA

“Io invio la mia offerta nel ricordo di mio fratello sacerdote, don Bartolo, scomparso a 62 anni. Oggi so che il mio carisma è stato sempre quello della santificazione delle vocazioni sacerdotali. Per questo l’offerta che accompagna nella missione tutti i sacerdoti come mio fratello è il mio modo di ricordarlo”. ANGELICA B. – SELVA DI FASANO (BRINDISI)

DAMIANO G. – ROMA

“Mettendo in pratica ciò che diceva mia nonna, ‘è meglio dare a chi ci aiuta a crescere nella fede che nel superfluo’, mando sempre il mio contributo e il mio grazie per tutto quanto i sacerdoti fanno per ogni uomo in nome di Gesù”. MARIA CRISTINA S. – ABBIATEGRASSO (MILANO)

“Conosciamo il loro lavoro, vediamo quotidianamente l’impegno dei nostri parroci verso le persone bisognose di aiuto spirituale e verso gli ammalati. Dovremmo tutti partecipare con le preghiere, ma anche con aiuti piccoli e tangibili”. ANTONIO M. – MILANO

“Non farò mai mancare il mio sostegno economico alla missione e al sostentamento dei sacerdoti, a cui va il mio affetto e la mia riconoscenza. Alimentano la nostra fede, ci confortano quando ci accostiamo al sacramento della riconciliazione, spezzano il pane eucaristico e sono impegnati tra gli emarginati”. FILIPPO R. – ROMA

“Offro ricordando il prete della mia infanzia, don Costantino, un uomo semplice e onesto, di un’umiltà davvero evangelica e

SCOPRI LE OFFERTE, FAI CRESCERE LA COMUNIONE INSIEME AI SACERDOTI Chi può donare l’Offerta Insieme ai sacerdoti e come? Ognuno di noi. A proprio nome, della famiglia o del gruppo parrocchiale: I con conto corrente postale (n. 57803009 intestato a Istituto Centrale Sostentamento Clero – Erogazioni liberali, Via Aurelia 796, 00165 Roma); I in banca (su uno degli 8 conti correnti bancari dedicati alle Offerte. La lista è su www.insiemeaisacerdoti.it, nella sezione Le Offerte – Bonifico bancario); I direttamente presso l’Istituto Diocesano Sostentamento Clero della diocesi (la lista degli IDSC è su www.insiemeaisacerdoti.it, nella sezione Le Offerte – IDSC); I con carta di credito, chiamando il numero verde CartaSì 800825000 o donando online su www.insiemeaisacerdoti.it. Dove vanno le Offerte donate? All’Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC)

che le distribuisce equamente tra i circa 38mila preti diocesani. Si assicura, così, una remunerazione mensile dignitosa: da 862 euro netti al mese per un sacerdote appena ordinato, fino a 1.341 euro per un vescovo ai limiti della pensione. Queste Offerte sostengono, inoltre, oltre 3 mila preti ormai anziani o malati e raggiungono anche 600 missionari fidei donum nel Terzo mondo.

Perché ogni parrocchia non provvede da sola al suo prete? L’Offerta è nata come strumento fraterno, per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose. Dal 1989 ha sostituito la congrua statale. Vuol dire che oggi i sacerdoti si affidano a noi fedeli per il loro sostentamento. Con una libera Offerta da riconfermare ogni anno o più volte l’anno. Una scelta di vita importante per ogni cristiano, chiamato alla corresponsabilità, anche economica, nel grande disegno della Chiesa-comunione tracciato dal Concilio Vaticano II. Che differenza c’è tra le Offerte Insieme ai sacerdoti e l’obolo raccolto durante la Messa? Ogni comunità dà un contributo al suo parroco. Il quale può contare così su una piccola cifra per il suo sostentamento, tratta dalla cassa parrocchiale (quota capitaria) pari a 7 centesimi (0,0723 euro) al mese per abitante. Ma nella maggior parte delle parrocchie italiane, che hanno meno

di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Perciò vengono allora in aiuto le Offerte Insieme ai sacerdoti destinate all’ICSC. Perché versare l’Offerta all’ICSC se c’è già l’8xmille? Perché queste Offerte, nate insieme all’8xmille nel 1984 con l’applicazione degli accordi di revisione del Concordato, indicano una partecipazione alla vita ecclesiale più matura e consapevole. Infatti l’8xmille non costa nulla ai fedeli. Le Offerte destinate all’ICSC, invece, richiedono una piccola spesa. Tuttavia la loro raccolta copre circa il 3% del fabbisogno annuale, e dunque l'8xmille è ancora determinante per remunerare i sacerdoti. Vale la pena, quindi, farle conoscere, perché queste Offerte sono un dono importante per tutta la Chiesa. Perché sono deducibili? Perché si possono dedurre dal reddito imponibile nella dichiarazione dei redditi fino a un massimo di 1.032,91 euro l’anno.


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musicoterapia orchestrale dedicato a bambini e ragazzi diversamente abili. Il modello identiďŹ cato quale riferimento di professionalità è il Centro Esagramma di Milano, da anni impegnato nell’ambito del disagio psichico e mentale e della riabilitazione attraverso la musica. Le lezioni della “Scuola G. Bonorisâ€? hanno giĂ preso avvio all’interno di alcuni locali messi a disposizione dalla parrocchia di via Cremona, tuttavia, nei prossimi mesi saranno intrapresi i lavori di ristrutturazione

di uno spazio dismesso poco distante, che diverrĂ sede effettiva dell’accademia a partire dal 2012. Nel corso della presentazione il vescovo di Brescia, Luciano Monari, ha presieduto la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra gli enti promotori, impartendo la benedizione solenne ai locali e ricordando che in un’esperienza come questa si riceva “molto di piĂš di quello che si dĂ , in un inestricabile connubio di bene individuale e bene socialeâ€?.

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lessandro Franchi e Brigitte Meschede sono due genitori forti, che hanno saputo trasformare la perdita di una figlia ancora bambina in un dono per l’intera comunitĂ . Con queste parole il prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, ha voluto introdurre la presentazione della Fondazione Dominique Franchi Onlus, nata appunto per volere dei coniugi Franchi in seguito alla scomparsa della piccola Dominique, vittima a soli quattro anni di un incidente stradale, avvenuto nel 2008 in Friuli. La Fondazione, che si aggiunge alle cinque giĂ amministrate dalla Congrega della CaritĂ Apostolica, si occuperĂ di prestare aiuto e di finanziare interventi a sostegno dei bambini, in particolare a coloro che vivono in situazioni di disagio economico, sociale o sanitario. “La tragedia che ci ha colpiti – ha spiegato Alessandro Franchi, padre di Domi-

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neâ€?. La signora Gisella, infatti, aveva vissuto un’esperienza simile a quella dei coniugi Franchi, poichĂŠ aveva perso circa 15 anni prima il marito, due figlie e una nipote in un terribile incidente. Da quel momento aveva trovato una ragione di vita nel supporto delle iniziative dei missionari del Pontificio istituto missioni estere, ed in particolare ha coinvolto Alessandro e Brigitte nella raccolta fondi per la costruzione di un ostello per bambine povere, orfane o abbandonate in Bangladesh, iniziativa alla quale i coniugi Franchi decisero di dare il loro contributo, dedicando l’ostello a Dominique. L’ostello è stato inaugurato nel novembre 2010 e ha sede nel piccolo villaggio di Gorarpara, in Bangladesh. Attualmente ospita 60 bambine di etĂ compresa tra i cinque e i 13 anni, che prima di avere questa opportunitĂ vivevano in una baracca di lamiera. La gestione è stata affidata alle Suore Bengalesi, con la

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supervisione di padre Ezio Mascaretti, missionario del Pime. â€œĂˆ stata un’esperienza meravigliosa – ha aggiunto Alessandro Franchi – alla quale vogliamo dare seguito con altri viaggi e continuando a fornire il nostro aiuto sia nella manutenzione dell’ostello sia in altre iniziativeâ€?. Da questa importante esperienza è germogliato nei coniugi Franchi il desiderio di realizzare qualcosa di importante nel loro territorio. Da qui, la nascita della Fondazione Dominique Franchi Onlus, in memoria della loro bambina, che, nella sua breve vita, aveva manifestato un carattere aperto e generoso. “Aiutare altri bambini – hanno concluso – ci fa sentire ancora vicini a leiâ€?. “L’opera della famiglia Franchi – ha sottolineato il Presidente della Congrega, Mario Taccolini – ci permette di coltivare la crescita e lo sviluppo delle nostre opere anche nei confronti del disagio minorileâ€?.

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LEALE FEDELE CORAGGIOSA

LA VOCE è quella giusta

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a destra, dal centro e da sinistra si insegue il voto dell’elettorato cattolico, ma mai come oggi – in una chiara fase di transizione – resta da chiedersi quali sono le intenzioni di voto dei cattolici, sempre se i cattolici si possono definire dentro uno schema precostituito. La fine dell’era Berlusconi (secondo le ultime dichiarazioni non si ricandida) apre nuovi scenari e interroga i partiti. Negli ultimi mesi è crollata la fiducia nelle istituzioni politiche (Camera e Senato) molto probabilmente per l’attivitĂ rallentata del Governo, mentre non diminuisce (anzi aumenta) il grado di soddisfazione (supera l’80%) nei confronti dell’operato del Presidente della Repubblica e anche (a sorpresa potremmo dire) dell’Unione europea; gli italiani, però, non credono piĂš nei partiti (il grado di fiducia è al 14%) e questo è un discorso che parte da molto lontano e non certo ascri-

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do il sociologo Diotallevi, mancano i riformismi (“sono fallite sia Arcore che Vastoâ€?), perchĂŠ quando le riforme sono dure, dalla semina al raccolto passa molto tempo. Le riforme, si sa, richiedono tempo. Diotallevi con il suo consueto argomentare provocatorio (in senso buono) ha sottolineato come il bipolarismo, rispetto a quanto si vocifera da piĂš parti, non è un problema, ma piuttosto la soluzione: “Bisogna – spiega il sociologo di Terni – desacralizzare l’opposizione destra e sinistra; Sturzo si appoggiava a sinistra, mentre De Gasperi si appoggiava a destraâ€?. I cattolici con il loro tessuto associativo (“scuola di democraziaâ€?) hanno la possibilitĂ di organizzarsi politicamente, ma “bisogna chiedersi se ci sono le condizioni per un contributo dei cattolici con una situazione politica che è peggiore di quella economicaâ€?. Dai dati raccolti dall’Ipsos sembra che l’elettorato cattolico sia in attesa di un’alternativa praticabile. Lo stesso

elettorato cattolico (praticanti e praticanti scarsamente impegnati nelle rispettive parrocchie) che fino a poco tempo si sentiva rappresentato dal centrodestra (i casi Noemi e Ruby hanno fatto perdere credibilitĂ alla coalizione del Premier) non si riconosce in nessuno dei due schieramenti. In molti, stando alle interviste, si sono convinti anche dopo il discorso del card. Bagnasco al Consiglio permanente della Cei dello scorso 26 settembre. A settembre 2011 il 48,7% dei praticanti non saprebbe chi votare, mentre il 24,1% si rivolgerebbe ancora al centrodestra (Lega e Pdl), il 18% al centrosinistra (Pd, Italia dei Valori e Sel), l’8% al centro, altri partiti (0,9%). Se, invece, consideriamo tutto l’elettorato (cattolici praticanti, scarsamente impegnati, saltuari, non praticanti e non credenti), il centrosinistra sale al 24,7%, il centro scende al 6,2% e il centrodestra cala al 21,3%; a questi vanno aggiunte le voci “altriâ€? (3,3%) e “non votoâ€? (44,5%).

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Ancora due serate bresciane per Lella Costa, dopo la performance a Edolo del 3 novembre in cui ha inaugurato la stagione. L’attrice milanese porta a teatro il suo nuovo spettacolo “Arieâ€? sul palco dell’Odeon di Lumezzane, martedĂŹ 22 novembre alle 20.45, e su quello del Politeama di Manerbio mercoledĂŹ 23 novembre alle 21. In questa seconda data Lella Costa aprirĂ la stagione teatrale 2011-2012. Nel suo lavoro è costante la presenza della musica, non solo come colonna sonora,

Sabato 19 novembre alle 18 al Nuovo Eden sarĂ proiettato “L’acqua e la pazienzaâ€? di Edoardo Leo, girato al Museo diocesano. Il film, con la bresciana Camilla Filippi (nella foto), racconta, in 15 minuti, l’incontro di un uomo e una donna che hanno vissuto la loro giovinezza all’ombra dei chiostri, nella contrada di Santa Chiara, e che qui si ritrovano sulle tracce di un perduto amore. Il regista, Pino Marino e la Filippi chiuderanno la serata con “Ti racconto una storia...â€?

ma come voce altra, interlocutore e complice di palcoscenico. Ricorrono brani costruiti con una scansione metrica che li rende simili a uno spartito. PiĂš di una semplice rivisitazione antologica, “Arieâ€? insegue il filo rosso della musica e del ritmo per trovare una nuova armonia. Regia di Giorgio Gallione. Info: teatroodeon.it per l’appuntamento valtrumplino (biglietti 19 euro, ridotto 16) e teatropoliteama.altervista.org per l’appuntamento nella bassa (ingresso 18 e ridotto 15 euro).

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na collezione di mostri, veri, finti, verosimili, immaginati dal protagonista di “Italian Beautyâ€? interpretatoe scritto da Leonardo Manera. Lo spettacolo sarĂ il 21 e il 22 novembre al Teatro Sociale di Brescia alle 21. Una proposta teatrale gratuita e patrocinata dal Comune di Brescia. “Innanzitutto ringrazio Leonardo Manera, il regista Marco Rampoldi e poi la Rai – sottolinea Andrea Arcai, assessore alal Cultura – che ci ha dato la possibilitĂ di avere lo spettacolo dal vivo con biglietti gratuiti. Possiamo continuare nella campagna di restituire i teatri alla cittĂ con spettacoli dal vivoâ€?. La Rai registrerĂ infatti lo spettacolo nelle due serate e poi lo manderĂ in onda su Rai5. La scelta bresciana è stata voluta da Manera, di origini bresciane, che ora abita a Milano. Lo spettacolo parte dalla fine di un viaggio in una sala di ristorante. “Ripercorre questo viaggio rendendosi conto di quanto sono mostruose alcune persone che ha incontrato – spiega Manera – e si rende conto che non sono persone in cui si può riconoscere e scopre quanto sia stata finta la sua vita. Allora decide di rico-

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minciare da zero, diventando un barbone e scoprire cosa conta per luiâ€?. “Italian Beauty - Viaggio in un paese di mostriâ€? è uno spettacolo fatto di monologhi e dialoghi (con il cameriere interpretato da Walter Maffei) con sguardo sulla quotidianitĂ senza pregiudizi che mescola momenti comici ad altri riflessivi, uno spettacolo “sincero perchĂŠ è quello che pensoâ€? aggiunge il comico. La produzione dello spettacolo è di Procope e tornerĂ a girare i teatri dopo il successo

della scorsa stagione. “in teatro posso portare anche personaggi – confida ancora Manera – che non posso portare in tv perchĂŠ portati alle estreme conseguenze o perchĂŠ hanno bisogno di piĂš tempo per dipingerli rispetto al tempo concesso in televisione. Con uno spettacolo dico quello che penso. Poi lo spettatore deciderĂ se essere d’accordo o menoâ€?. Ingresso gratuito, previo ritiro biglietto al Teatro Sociale (via Felice Cavallotti 20) dalle 16 alle 19 (0302808600).

3LDFH ´5RPqR HW -XOLHWWHÂľ Tornata a Brescia dopo 99 anni, “Romèo et Julietteâ€? di Charles Gounod inizia il suo tour proprio dal Teatro Grande cittadino. Una tragedia spesso trascurata nel passato, che in questi ultimi anni sta vivendo una seconda primavera, grazie anche a registri giovani e talentuosi come Andrea Cigni, molto apprezzato da critica e pubblico. Lo spettacolo piace ďŹ n dalle battute iniziali, cosĂŹ come il minimale impianto scenico, basato su un fondale di un blu intenso e profondo che un equilibrato e sapiente utilizzo delle luci rende ancora piĂš suggestivo. La trama è nota, portata alla ribalta dal magistrale testo del drammaturgo inglese William Shakespeare, e descrive la vicenda dell’amore tra Romeo e Giulietta vissuto all’interno di una faida tra le due famiglie veronesi dei Montecchi e dei Capuleti. Cinque atti vibranti, ai quali l’allesti-

mento scarno e moderno regala maggior leggerezza e dinamismo. La tragedia, seppur cantata elegantemente in francese (con traduzione simultanea su videoschermo), si rifĂ a una storia tipicamente italiana, ben interpretata dai musicisti e dai cantanti, con la bravissima Serena Gamberoni nei panni di Juliette, voce intonatissima e grande freschezza, e il bravo JeanFrançois Borras interprete di Romèo, come giĂ in altre produzioni. Un competente e numeroso pubblico, in entrambe le repliche (a cui si possono aggiungere i numerosi ragazzi presenti con le scuole durante le prove generali) ha seguito con grande attenzione lo svolgimento dell’opera, manifestando in diverse occasioni il proprio apprezzamento. Valore aggiunto di questo “Romèo et Julietteâ€? il direttore musicale Michael Balke, tedesco ora residente in Italia, che

ha condotto con delicatezza l’opera, facendo risaltare l’originalitĂ e la modernitĂ dell’intero pensiero musicale. Applausi scroscianti e ripetuti per tutti, mentre un plauso va a chi, come nel caso di questo “Romèo et Julietteâ€?, sta cercando di “ringiovanireâ€? l’opera lirica con interventi scenici e coreograďŹ ci originali, cosĂŹ da renderla appetibile a tutte le generazioni. Il prossimo titolo, il quarto della stagione, è “Il cappello di pagliaâ€?, opera di Nino Rota, in calendario il 2 (20.30) e il 4 dicembre (15.30). DebutterĂ a Brescia 56 anni dopo la sua prima a Palermo. Ăˆ l’unico titolo del Novecento in cartellone: l’occasione è il centenario della nascita dell’autore. Una farsa in quattro atti che racconta la ricerca di un cappello di paglia da parte di Ferdinard in sostituzione di quello che il suo cavallo ha mangiato a una signora in compagnia dell’amante.


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“L’Italia a 150 anni dall’UnitĂ - Bilancio e prospettiveâ€? è il titolo del convegno di studi proposto venerdĂŹ 18 novembre all’Auditorium San Barnaba. Occasione per riettere sul signiďŹ cato storico e guardare le questioni da affrontare per il futuro. Si comincia alle 9.30. Interverranno Stefano Folli giornalista de “Il sole 24 oreâ€? (La Seconda repubblica: quale futuro?), Stefano Galli dell’UniversitĂ degli studi di

MercoledĂŹ 23 novembre alle 20.30 la Cooperativa cattolicodemocratica di cultura, in collaborazione con il Nuovo Eden (sede della serata) e l’UniversitĂ cattolica, propone un incontro con uno dei registi italiani piĂš importanti del panorama attuale: Ermanno Olmi. Dopo l’incontrodibattito con il maestro, sarĂ proiettato il ďŹ lm “Il villaggio di cartoneâ€? alle 21.30, ďŹ lm presentato con successo fuori concorso all’ultimo Festival di Venezia.

Milano (Il federalismo mancato), Giuseppe Berta dell’Università Bocconi (L’economia italiana: tra continuità e segni di cambiamento), Vittorio Parsi dell’Università cattolica di Milano (Nuovi scenari del dopo guerra fredda), Roberto Chiarini dell’Università degli studi di Milano (La questione settentrionale) e Aldo Bonomi dell’istituto di ricerca Aaster (L’Italia, una società a coriandoli). Per informazioni:centrorsi.it

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iente da dire, Franco Branciaroli è un grande maestro del teatro. Il “Servo di scenaâ€? di cui ha curato la regia è molto rispettoso del testo di Ronald Harwood e l’unico “di piĂšâ€? è a favore del pubblico: una trovata scenica che permette di tenere sott’occhio, costantemente, il palco, il retropalco e i camerini, i tre luoghi in cui la vicenda si sviluppa. Il personaggio di Sir, del quale il consulente artistico del Ctb indossa i panni, ci è parso uno straordinario schizofrenico, passando da momenti di estrema

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vite di altri attori tra i quali Norman, il suo servo di scena, un applauditissimo Tommaso Cardarelli (al quale, però, facciamo notare che alcuni eccessi di tono e stile tolgono spessore psicologico al personaggio trasformandolo quasi in una macchietta); e poi l’innamorata da sempre, Madge, consapevole di non avere speranze e che negli anni si è costruita una fragile corazza di fredda direttrice. Due parole, in chiusura, anche sul pubblico. Per la sesta di 11 repliche, il teatro era praticamente esaurito, e il pubblico composto prevalentemente da giovani, per lo piĂš stu-

denti di scuole superiori. Il pregiudizio che ci ha assalito era che il godimento dello spettacolo potesse essere guastato da un comportamento forse poco uso al rispettoso silenzio che lo spettacolo dal vivo chiede. Bene, i timori sono svaniti contestualmente al calare delle luci in sala. I ragazzi hanno assistito con attenzione a quanto accadeva sul palco, e i loro commenti al termine erano di soddisfazione se non di entusiasmo. Una conferma in piĂš che il teatro, nonostante tutto, vince sempre, e che i giovani, per lo Stabile cittadino, ci sono.

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ƒŽŽ‡”‹ƒ „ƒ”–‡ Dz ‡ †‘Â?Â?‡ †‹ —––—•‘ ‡ Ž‡ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‡Çł In occasione del centenario della nascita di Renato Guttuso, la Abarte presenta alcune opere dell’artista siciliano, messe a confronto con quelle di altri grandi artisti del ‘900 italiano. “Le Donne di Guttuso e le altreâ€? è occasione per ammirare stampe che indagano il mondo della ďŹ gura femminile emblema del realismo e della quotidianitĂ cari al maestro. Si è detto che Guttuso dipingeva disegnando, che credesse nella pittura come espressione per mezzo di toni e

linee, in grado di esprimere l’alta capacitĂ espressiva dell’arte del XX secolo, periodo in cui, osserva Andrea Barretta, il corpo femminile riceve una spinta verso il basso, strumentalizzato e piegato ai media che lo vedono come oggetto, e all’arte che la dipinge non piĂš come soggetto di un’identitĂ conquistata ma come qualcosa da esibire, da possedere. Si può invece affermare che la donna in Guttuso, in qualunque modo venga presentata, sia sempre una “donna veraâ€?,

compagna di vita, complemento di un’esistenza altrimenti arida e priva di sentimento, vista in un sottile equilibrio fra ostentazione pubblica e bene prezioso da contemplare in solitudine, nella piccola realtĂ della propria casa. Tornano in mente i dipinti di ďŹ ne anni ’60, periodo intimo dell’artista durante il quale una giovane e sensuale Marta Marzotto, sua compagna per circa un ventennio, diviene soggetto protagonista delle sue opere. In mostra inoltre lavori di Enrico Baj,

Remo Brindisi (un’opera nella foto), Domenico Cantatore, Salvador DalĂŹ, Piero Gauli, Franco Gentilini, Sante Monachesi, Ennio Morlotti, Paloma Picasso, Riccardo Scweizer, Ernesto Treccani, Tono Zancanaro, Dante Carpigiani, Giovanni Battista De Andreis, Marco Lodola e alcune forme scultoree di Tommaso Gismondi, Venini, Antonio Zen, Carlo Mollica e Giosetta Fioroni. Aperto ďŹ no al 23 dicembre: giovedi (15.30 -19.30), venerdi e sabato (9.30 - 12.30 e 15.30 alle 19.30). (l.b.)

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uccesso assicurato, prima ancora dell’annuncio ufficiale dell’apertura per la “Torre delle favoleâ€?: sono giĂ 5000 le prenotazioni per questa che è la nona edizione. Inaugurata sabato 12 novembre, rimarrĂ aperta fino al 26 febbraio. “I musicanti di Brema... alle prese con la bandaâ€? è il titolo della rappresentazione affidata quest’anno a Sophie Fatus, vincitrice del premio Andersen 2011, giĂ presente alla Torre delle favole con “Biancaneveâ€? nel 2004; gli allestimenti che riempiono le stanze di Torre Avogadro, sono i medesimi illustrati poi nel libro che, pubblicato da Nuages, ripercorre la fiaba. Il testo originale dei fratelli Grimm è stato riadattato da Sonia Mangoni: “Abbiamo lavorato sui personaggi per farli piĂš simpatici e identificabiliâ€?. “Mi piace l’idea di usare favole e essere coinvolti. Il tema affrontato, quello della solidarietĂ e della coinvivenza, sono attualiâ€? sottolinea il consigliere di Asm Daniela

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ta, curata da Sara Poli e interpretata dall’Associazione culturale Colchidea che accompagna i bambini e gli adulti nelle avventure dei quattro animali musicisti. Sempre con la regia di Sara Poli, la novitĂ di quest’anno è lo spettacolo teatral-musicale con musiche originali di Claudio Mondonico con le Freaky Mermaids. Lo spettacolo sarĂ in anteprima (su prenotrazione) alla torre il 15 dicembre alle 20.30 e poi replicato nelle scuole lumezzanesi al mattino. A fianco di questa “La biblioteca delle favoleâ€? una mostra bibliografica itinerante e “Ti leggo una fiabaâ€? letture per bambini e famiglie martedĂŹ 6 dicembre, 10 gennaio e martedĂŹ 14 febbraio dalle 16.30 alle 17.30. A corredo dell’iniziativa sarĂ anche presentato il libro “Favole del Novecentoâ€? di Carla Boroni: “Le favole del ‘900 non hanno morale. Il finale è aperto. Ho pensato di parlare di legge morale. Il libro è pensato con unitĂ di apprendimento adatte alle scuoleâ€?. Le favole attraggono l’attenzioen di tut-

ti e stimolano alla riflessione, grandi e piccini. Questo forse il segreto del successo. Anche nel web: successi di clik per video e sito. La “Torre delle favoleâ€? è aperta domenica e festivi per tutti dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 (chiuso dal 25 gennaio al 5 gennaio). Visite teatralizzate nelle domeniche e festivi alle 10, 11, 15, 16 e 17 (su prenotazioni con richiesta di acquisto del libro di 15 euro). Per le scuole dal lunedĂŹ al sabato su prenotazione. Info e contatti: 0308971245.

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Il prossimo appuntamento della rassegna del Teatro Telaio per famiglie e scuole “Storie storie storieâ€? è lo spettacolo “Persi e ritrovati – Storia di un bambino e di un pinguinoâ€?. Si tratta di una produzione del Telaio con la quale la compagnia diretta da Angelo Pennacchio ha inaugurato nella Casa circondariale di Canton Mombello la stagione 2011-2012. Avvincente nella sua semplicitĂ , essenziale nella scenografia, con due veri mattatori in scena che, senza praticamente pronunciare parola, catturano con la loro capacitĂ mimica e con una ricca gestualitĂ il pubblico, “Persi e ritrovatiâ€?, ispirato al libro “Chi trova un pinguinoâ€? di Jeffers, è spettacolo adatto ai bambini a partire dai quattro anni. Ma a dire il vero, anche gli adulti restano affascinati da questo splendido rac-

conto incentrato sull’amicizia che può nascere tra estranei anzi, tra diversi, un bambino e un pinguino, quando si affrontino i rapporti con semplicitĂ d’animo. In questa fiaba che permette una lettura della trama a piĂš livelli, il bambino e il pinguino ci insegnano che la diversitĂ genera pura e sana curiositĂ , e produce reciproco arricchimento spirituale. E di questi tempi, in cui spadroneggiano il sospetto e la paura, al divertimento dei bambini si accompagna la catarsi degli adulti. “Persi e ritrovati - Storia di un bambino e di un pinguinoâ€? per la regia e drammaturgia di Angelo Facchetti. Con: Michele Beltrami e Paola Cannizzaro. Scenografia: Francesco Levi. Brescia, 13 novembre ore 16:30 al Teatro S. Giulia (Vill. Prealpino). Info: 03046535 - www.teatrotelaio.it. (m.l.)

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‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ Dz ‘Â? •’‡”ƒ–‡ †‹ Ž‹„‡”ƒ”˜‹ †‡Ž Ž‹„”‘dz VenerdĂŹ 18 novembre alle 18 si terrĂ la prima di una mini serie di conferenze dedicate al tema del libro e legate alle aperture letterarie del Caffè del Teatro Grande – Berlucchi. La mini rassegna “Non sperate di liberarvi del libroâ€?, si comporrĂ di due appuntamenti, venerdĂŹ 18 novembre alle 18 e sabato 3 dicembre alle 11, durante i quali esperti del settore indagheranno le tematiche inerenti l’evoluzione storica del libro ed alcune sue emblematiche

sfaccettature. Il primo appuntamento sarĂ un dialogo tra Alberto Albertini, giornalista, e Laura Lepri, una delle ďŹ gure piĂš rappresentative dell’editoria italiana; il titolo dell’incontro è “Migliorare un libro. Interventi rispettosi o oltraggiosi nel lavoro di un editorâ€?. L’ingresso alla conferenza è libero. Nell’era della comunicazione il libro continua a essere il protagonista della formazione, del divertimento e dell’informazione, un’invenzione rivoluzionaria e immutata.

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omenica sera. Chiari, villa Mazzotti: gli ultimi visitatori si attardano a sbirciare titoli tra uno stand e l’altro, gli espositori che vengono da piĂš lontano cominciano a riporre i libri negli scatoloni e a prepararsi per il viaggio di ritorno. L’edizione 2011 della Fiera della microeditoria italiana, tenutasi anche quest’anno nella splendida cornice liberty della villa, è stata particolarmente soddisfacente sotto tutti i punti di vista, dall’affluenza del pubblico alla partecipazione degli espositori fino alla proposta culturale. Per i circa 10mila visitatori, 2000 in piĂš dello scorso anno, che nei tre giorni della rassegna hanno affollato gli stand delle cento case editrice convenute qui, il programma degli interventi, infatti, è stato di tutto rispetto: il tema “Articolo 1, valori di cartaâ€?, oltre alla dedica a Mino Martinazzoli, scomparso il 4 settembre scorso, è stato declinato in importanti interventi come quello di Gherardo Colombo sabato mattina o di Cesare Trebeschi e Annachiara Valle domenica pomeriggio, entrambi dedicati alla Costituzione. Grande soddisfazione quindi è stata espressa dagli organizzatori: “Rispetto all’anno scorso – afferma infatti la

direttrice artistica Daniela Mena – la crescita è stata evidente sia perchĂŠ è venuto a mancare l’appuntamento di Belgioioso sia soprattutto per il nostro programma di interventi. Inoltre da quest’anno abbiamo molto valorizzato il premio Microeditoria di qualitĂ , assegnato sia dietro indicazione di lettori sia con il parere di una giuria: il nostro intento è di creare una sorta di marchio di qualitĂ , una bussola che aiuti ad orientarsi nel mare magnum delle piccole case editriciâ€?. Le fa eco Paolo Festa dell’associazione L’impronta: “In questi anni siamo diventati il punto di riferimento del settore almeno in tutto il nord-est. Per noi è motivo di grande soddisfazione il fatto che gli espositori siano contenti di partecipare e forniscano un riscontro sempre positivoâ€?. Tra le case editrici qui rappresentate, infatti, oltre ai 12 marchi bresciani presenti, vi erano sigle da tutta Italia – con Milano e Roma a fare la parte del leone – e i commenti entusiasti si sprecano. Giovanna e Maurizio da Como parlano di una “manifestazione eccellente sotto tutti i punti di vista, dall’affluenza, alla presenza delle scuole alla pubblicitĂ â€?. E Sonia, che arriva da Ragusa, afferma: “Non è spettacolo di tutti i giorni vedere gente cosĂŹ interessata

ai libri. Inoltre per noi, nati da poco, è stata un’occasione per scambiare idee e contattiâ€?. La rassegna si è chiusa all’insegna dell’intreccio con altre forme d’arte, con il cantante Omar Pedrini che intervistava il giornalista e scrittore Paolo Pasi. A proposito della sua presenza ad una manifestazione come questa e del legame tra musica e scrittura, il rocker bresciano ha detto: “Penso sia importante veicolare la passione per la scrittura con tutti i mezzi, anche con la musica che ha da subito una presa fortissima, per questo sono qui. Io credo inoltre che le piccole editrici possano in qualche modo paragonarsi nel mondo musicale alle etichette indipendenti, perciò per il loro coraggio e la loro voglia di sperimentare meritino tutto il sostegno possibileâ€?.

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/R VWDQWLR YDULHWj GL 5DL 8QR ULQDVFH FRQ )LRUHOOR Sono passati 20 anni dai tempi del Karaoke: dai primi Anni Novanta a oggi, fra alti e bassi, Fiorello è stato e continua a essere uno dei protagonisti della tv italiana. Lo ha dimostrato lunedì scorso, ritornando su Rai Uno con il suo nuovo varietà “Il più grande spettacolo dopo il weekend”. Un dato Auditel sorprendente ma comunque atteso dagli addetti ai lavori: 9.7 milioni di spettatori. Lo show di Fiorello ha divorato il Grande Fratello 12, che ha portato a casa “solo” 3.8 milioni di fedeli. Il mese scorso Alessia Marcuzzi, conduttrice del Gf, annunciando l’imminente sfida mediatica si era ironicamente rivolta al suo

carnefice: “Rosario, non farci troppo male”. Inutili scongiuri: la tv dei professionisti vince sulla tv dei mostri, troppo indaffarati nelle loro patetiche liti adolescenziali per accorgersi che il mondo vero va avanti. In realtà se si parla di Fiorello non è corretto usare solo il termine “professionista”. Il suo ruolo è soprattutto quello del fantasista, le sue improvvisazioni sono di gran lunga più geniali dei testi che gli vengono scritti e delle battute preparate: queste ultime, dette da un qualsiasi altro showman, non otterrebbero alcun risultato. In effetti senza la presenza di Fiorello “Il più grande spettacolo dopo

il weekend” risulterebbe un varietà piuttosto mediocre: una passerella di vip che fra balletti e canzonette ricordano al pubblico che ci sono ancora. Ecco qualche esempio preso fra gli ospiti della prima puntata: Michelle Hunziker, la grande assente dagli schermi italiani; Marco Borriello, calciatore bistrattato dai suoi superiori; l’ex modella Eva Riccobono, che in diretta afferma che ormai è troppo vecchia per sfilare; l’attore Alessio Boni, in cerca di pubblicità per il suo prossimo film. Mancava solo Christian De Sica a presentare l’ultimo “cinepanettone”. Nulla da dire sulla performance di Giorgia;

un commento invece sui Negramaro, che nel 2011 si esibiscono ancora in playback: che vergogna. Da sempre il varietà di Rai Uno è un ingombrante masso, impossibile da rimpiazzare con idee più accattivanti, come invece accade (molto di rado) nel resto della tv. L’unica soluzione è affidare questo masso a un geniale scultore, che con il suo stile lo modelli e lo renda, nonostante decenni di stratificazioni e pericolose crepe, ancora interessante per il pubblico e concorrenziale per le altre emittenti. La Rai, affidando a Fiorello la reggenza del suo impero – in pieno periodo di garanzia – ha a disposizione

un carro armato che non può essere fermato da nessuno. “Fiore” (questo il suo soprannome) è un evento di per sé, non ha bisogno di un canovaccio da seguire, riesce ad appassionare il suo pubblico semplicemente stando sul palco, non deve dimostrare nulla a nessuno. Per mezzo secolo la tv italiana si è affidata a schemi, a testi predefiniti, a battute scelte e scartate, oggi più che mai è asservita alle logiche dei format e degli azzardi calcolati. Dovrebbe imparare da chi, come Fiorello (e fortunatamente ce ne sono altri), intende lo spettacolo come un puro e semplice “stare insieme al pubblico”.


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‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ Â‘Â—Â”ÂƒÇŁ Â?—•‹…ƒ ˆƒ†‘ MercoledĂŹ 23 novembre alle 21 al Teatro Grande si esibisce Ana Moura, la musicista di fado piĂš importante, che può vantare collaborazioni con Prince e con i Rolling Stones. Il fado è una musica popolare portoghese. Dotata di una voce particolarissima, Ana Moura sta diffondendo questa musica nel mondo. Info: teatrogrande.it. Prezzo del biglietto da 15 a 28 euro con ridotto da 10 a 20 euro per under 30 e over 65.

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Presentato al festival di Roma, è il classico ďŹ lm all’Avati. Detto questo, detto tutto; che non vuol dire dare un giudizio negativo, tutt’altro, ma che il ritmo, i temi, il racconto e le operazioni sono tipiche del regista italiano. Nel ďŹ lm “Il cuore grande delle ragazzeâ€? Avati mette in commedia l’amore di Carlino e di Francesca, i suoi nonni. Un racconto del passato che si fa commedia. Pupi avati apre l’album delle fotograďŹ e e dei ricordi (ne usa anche alcune nella pellicola) e scrive

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’11/11/11 è uscito “Ineditoâ€?, il nuovo lavoro di Laura Pausini, quasi una veterana che continua però a piacere a tutte le generazioni. Artefice di una carriera lunga e proficua, con molti dischi all’attivo e quattro Grammy Awards conquistati, Laura Pausini vanta oggi un riconoscimento internazionale al pari di colleghe come Mariah Carey e Celine Dion, alle quali non ha nulla da invidiare. La sua voce da classico mezzo soprano, potente e perfettamente intonata, è la sua arma vincente e la pone sempre in pole position nel confronto con altre cantanti. Questo nuovo album aggiunge alla sua produzione un altro marchio di qualitĂ , grazie anche alla partecipazione di Ivano Fossati, Gianna Nannini, Niccolò Fabi e in diversi brani di Niccolò Agliardi. La title track “Ineditoâ€? è stata scritta con Gianna Nannini, ed è un travolgente pezzo rock, che inizialmente stupisce per poi conquistare l’ascoltatore. Questo conferma la versatilitĂ della cantante di Faenza, spesso tacciata di superficialitĂ e di banalitĂ per quei suoi brani troppo facili e scontati. Una certa sorpresa la regala anche “Troppo tempoâ€? scritta per lei da Ivano Fossati , che descrive

l’amore visto e vissuto con gli occhi di una donna. Un pezzo emozionante, cosĂŹ descritto dalla stessa Pausini: “In questo disco ho la fortuna di ospitare uno dei piĂš grandi poeti italiani, Ivano Fossati. Ho voluto chiedergli un brano perchĂŠ credo che Ivano sappia indagare e capire a fondo l’universo femminile e questa canzone lo dimostra perfettamente. Ăˆ una canzone perfetta, una gemma preziosa, di cui vado molto fiera e l’incontro con Ivano è stato davvero speciale. Quando ci siamo ritrovati in studio è stato proprio lui a propormi di aggiungere un assolo di chitarra per rendere il brano ancora piĂš suggestivo e, con la semplicitĂ che solo i grandi conoscono, mi ha accompagnata regalandomi un cameo davvero specialeâ€?. Terza collaborazione importante è con il cantautore “gentileâ€? Niccolò Fabi, che

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ha composto il testo di “Nel primo sguardoâ€?, nel quale assistiamo al duetto tra Laura e la sorella Silvia, solo nella versione italiana, mentre in quelle per i mercati internazionali la canzone è cantata dalla sola Laura. CosĂŹ commenta la canzone Niccolò Fabi: “Le mie parole sono spesso scritte in piccolo su carta ruvida, hanno le loro penombre e i loro nascondigli, invece la voce di Laura è trasparente e quando le canta è come se soffiasse via la polvere depositata sopra ogni lettera, le rende chiare, cosĂŹ che possano essere lette e ascoltate anche da lontanoâ€?. Il primo singolo “Benvenutoâ€?, “Bienvenidoâ€? nella versione spagnola, è subito balzato in vetta alle charts internazionali, ed è di buon auspicio per l’Inedito world tour, che partirĂ il 22 dicembre dal Forum di Assago per toccare Messico, Inghilterra, Costa Rica e Francia. Un tour che vede tra i collaboratori Mark Fisher, architetto inglese, set designer per Pink Floyd e U2, oltre che ideatore di eccezionali allestimenti del Cirque du Soleil, e il regista Marco Balich, creatore delle Cerimonie olimpiche di Torino 2006 e di eventi di altissimo livello quali, tra gli altri, la recente inaugurazione dello stadio della Juventus.

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tutto quello che tra queste pagine, un poco ingiallite dal tempo, è successo e le collega. Pupi Avati dĂ voce udibile alle parole, tra una fotograďŹ a e la seguente, e poi le mette in movimento. Nasce cosĂŹ un bel ďŹ lm che mescola fantasia e autobiograďŹ a, poesia e ironia. Lo fa ripescando il suo stile e il suo modo di raccontare. Avati si diverte nel rimettere in scena questa storia e lo fa con leggerezza sulla musica di Lucio Dalla che riempie gli spazi vuoti fra le parole e che segna il

ritmo del cuore, tanto dei personaggi quanto di chi guarda. Carlino è il ďŹ glio di due braccianti, desiderato da tutte le ragazze del paese che si innamorano di lui perchĂŠ il suo ďŹ ato odora di biancospino. Il giovane è scelto dal padrone del podere dove lavora il padre per sposare, a sua scelta, una delle due ďŹ glie, bruttine e che nessuno vuole; in cambio riceverĂ una moto e la famiglia dei suoi avrĂ rinnovato il contratto d’afďŹ tto. Lui però non si innamora; l’ar-

rivo di Francesca, sorellastra delle due, cambierĂ le cose. Il matrimonio si combina comunque, ma non è tutto cosĂŹ semplice con un Carlino cosĂŹ. Con la sua solita capacitĂ di toccare certe corde e portare gli attori a fare parti che non avevano fatto prima, svelando cosĂŹ aspetti della loro personalitĂ . In “Il cuore grande delle ragazzeâ€? è la scelta di Cesare Cremonini la prima a risaltare. Il cantante bolognese interpreta il ruolo di Carlino rivelandosi ottimo interprete

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nelle mani di un sapiente regista, cosĂŹ come avviene con Andrea Roncato, volto comico della televisione italiana che qui interpreta il papĂ di Carlino, cioè il bisnonno di Avati in un ruolo non propriamente comico. Superlativa anche l’interpretazione di Michaela Ramazzotti. Anche lei modellata dalla sapiente mano del regista. “Il cuore grande delle ragazzeâ€? senza essere un capolavoro parla proprio al cuore.

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Un Liceo internazionale per l’impresa a Brescia con l’obiettivo di fornire agli studenti le competenze per eccellere nelle migliori scuole e universitĂ del mondo. Ăˆ il nuovo e ambizioso progetto, fortemente voluto dall’Associazione industriale bresciana, da molti anni impegnata sul fronte della formazione di alto livello nel territorio. Il Liceo è stato presentato nei giorni scorsi presso l’associazione di via Cefalonia dal presidente, Giancarlo Dallera, dal suo vice con delega all’education,

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Franco Gussalli Beretta, e da Giuseppe Colosio, direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. “Si tratta del primo progetto di questo genere in Italia – ha affermato Dallera –.Non godrĂ di alcun finanziamento pubblico, in quanto la sua attivitĂ sarĂ interamente sostenuta da Aib. SarĂ aperto a tutti, a prescindere dalle condizioni economicheâ€?. I corsi del Liceo internazionale, che avrĂ inizialmente tra i 20 e i 30 iscritti, cominceranno con l’anno

scolastico 2012-2013. Il percorso formativo, che prevede fin da subito materie insegnate in lingua inglese, avrà durata quinquennale, ma si prevede tuttavia la possibilità di concentrarlo in un quadriennio (2+2) per gli studenti in condizione di richiedere l’anticipo per merito. Nei primi due anni la preparazione spazierà dall’ambito scientificotecnologico, all’economico-giuridico e alla cultura generale, mentre nel secondo biennio verranno fornite abilità e competenze complesse.

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ella seduta del 12 novembre scorso la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge di stabilitĂ 2012 e la legge di bilancio di previsione dello Stato, ultimi provvedimenti della manovra del Governo Berlusconi per il triennio 2012-2014, i cui contenuti erano giĂ stati in parte anticipati con i decreti legge n. 98 e n. 138 adottati nel corso dell’estate scorsa. Come noto, la legge di stabilità è stata lo strumento attraverso cui l’Esecutivo ha risposto alle pressanti richieste dell’Unione europea di prevedere misure economiche ulteriori rispetto alle manovre varate in estate. Di fronte poi all’attacco subito dai titoli di Stato sui mercati, il Governo ha deciso di modificare la stessa legge di stabilitĂ con un maxiemendamento. Oltre al suo contenuto tipico, concernente, tra l’altro, il livello dei saldi e del ricorso al mercato finanziario e la disciplina del patto di stabilitĂ , la legge di stabilitĂ reca anche alcune disposizioni di carattere ordinamentale e volte a sostenere la crescita. In questa direzione vanno le riduzioni di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato giĂ previste dai richiamati decreti legge n.98 e n. 138 del 2011; sono poi stabiliti alcuni interventi volti al contenimento delle spese

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tese ad aumentare la competitivitĂ , individuabili nelle norme sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, nell’estensione a tutto il territorio nazionale, in via sperimentale, delle disposizioni relative alle cosiddette zone a “burocrazia zeroâ€?, nonchĂŠ in alcune misure di semplificazione amministrativa, nella riduzione degli oneri amministrativi per cittadini e imprese, estendendo il regime di autocertificazione e con il divieto di introdurre ulteriori adempimenti amministrativi in sede di recepimento delle direttive

europee, nelle norme sugli ordini professionali, che dispongono la delegificazione degli ordini stessi. Deve essere precisato che la legge di stabilità in esame non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica, tenuto conto che la manovra di aggiustamento dei conti pubblici per il triennio 2012-2014 è già stata effettuata con i decreti-legge n.98 e 138 del 2011, diretti al conseguimento del pareggio di bilancio nel 2013. In questa pagina vengono presentate in modo sintetico e raggruppate per grandi temi alcune delle principali novità .

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7UD FRQIHUPH H ULGX]LRQL La legge di stabilitĂ approvata dal Parlamento introduce misure per la famiglia. Sono prorogati ďŹ no al 2014 i prestiti a tassi agevolati previsti del Fondo di credito per i nuovi nati. “Le misure relative al Fondo di credito per i nuovi nati sono prorogate per gli anni 2012, 2013 e 2014â€?. Alla copertura, spiega il testo, “si provvede mediante utilizzazione delle risorse complessivamente disponibili alla data del 31 dicembre 2011 sull’ap-

posito conto corrente infruttifero, aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato, nonchĂŠ di quelle successivamente recuperate in ragione del carattere rotativo del Fondo stessoâ€?. Viene stabilito un nuovo aumento delle accise sulla benzina e sul gasolio dal 2012. Le aliquote sono ďŹ ssate dal primo gennaio 2012 a 614,20 e a 473,20 euro per mille litri di prodotto e dal 2013 a 614,70 euro e a 473,70 euro per mille litri di prodotto. Sul

fronte della scuola e dell’universitĂ le disposizioni prevedono il taglio dei dirigenti scolastici a tempo indeterminato: le scuole con meno di 600 alunni (prima era 500) non possono avere dirigenti assegnati. Inoltre, riduzione, per professori universitari, del congedo per attivitĂ di studio e di ricerca; ďŹ nanziamento di 245 milioni per le scuole paritarie e di 20 milioni per il sostegno alle universitĂ non statali.

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nel palazzetto dello sport di Cremona con grande successo e partecipazione di pubblico ed addetti ai lavori. Alle valutazioni (la commissione è stata presieduta dal giudice internazionale Daniel Peyrot) sono stati sottoposti soggetti provenienti da allevamenti di tutta la penisola (Firenze, Lodi, Olbia, Piacenza, Taranto, Viterbo etc‌). Per l’Associazione allevatori di Brescia è stata motivo di indubbia soddisfazione

l’affermazione, nella categoria Campionessa Senior, di Cleopatre Fr2424457834, un capo allevato nell’azienda Bonomi, realtĂ con 150 fattrici gestita da Roberto Sabatti, localizzata a Castel Focognano (provincia di Arezzo) ma nata per iniziativa imprenditoriale bresciana piĂš di 20 anni fa. â€œĂˆ importante evidenziare come la zootecnia bresciana sia ormai in grado di imporsi nei settori piĂš disparati – ha osservato il

presidente dell’Apa di Brescia Germano Pè –. I nostri allevatori investono ormai anche al di fuori dei conďŹ ni provinciali, ma portano con loro il bagaglio di un know-how tecnico in materia genetica che è frutto di anni di investimenti e ricerche messi in cantiere in una provincia come quella bresciana che, sotto questo punto di vista, può senza dubbio essere considerata il laboratorio dell’eccellenza allevatoriale italianaâ€?.

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na sorta di Oscar all’agricoltura, passata, presente e futura, della nostra provincia. Questo, in sintesi, il senso del “Premio Giuseppe Pastoriâ€?, organizzato dalla Fondazione istituzioni agrarie raggruppate e andato in scena sabato 12, nella sua settima edizione, nell’aula magna dello storico istituto di viale Bornata. Il Premio, promosso per ricordare la figura dell’insigne avvocato bresciano, è stato istituito per la prima volta nel 2005. Intento dei

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promotori dell’iniziativa, riconoscere figure professionali di spicco operanti nel mondo dell’agricoltura, nei settori della formazione e della produzione. Quest’anno la commissione ha assegnato rico-

noscimenti ad un docente-formatore, Carlo Cossandi, che è stato a lungo direttore della Coldiretti e poi presidente dello Zooprofilattico e del Consorzio agrario, ad un produttore-trasformatore, Forneria F.lli Rigali di Borno, che ha valorizzato i cereali minori della Val Camonica. Come da regolamento tra i premiati figura anche uno studente, Damiano Zamboni, frequentante la facoltà di agraria a Parma, cui è andata, per meriti scolastici, una borsa di studio di 2000 euro. Altri due riconoscimenti sono stati attribuiti a Dario Bonfanti, per

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aver reintrodotto con altri produttori, la coltivazione dei cereali minori e a Federico Vigani, scomparso in settembre, per l’impegno profuso da consigliere e da presidente, nel rendere sempre piĂš visibile e riconoscibile la Fondazione Iar. La dotazione del premio comsentirĂ loro la partecipazione a stage, master, viaggi di studio o l’iscrizione ai successivi anni accademici. Agli altri premiati è andata una medaglia d’oro raffigurante Giuseppe Pastori e una pergamenta riportante i dati del premiato e le motivazioni che hanno portato

all’assegnazione del premio 2011. La cerimonia di consegna della 7ÂŞ edizione del Premio Pastori è stata anche occasione per una riflessione sul tema “150 anni di storia di agricoltura e di persone in terra brescianaâ€? con il contributo dell’arch. Dezio Paletti, responsabile del progetto sul censimento delle cascine bresciane e di mons. Antonio Fappani, presidente della Fondazione civiltĂ bresciana e del Centro Studi San Martino, che hanno tracciato un profilo del mondo rurale, con un occhio particolare alle sue architetture.


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La 31ÂŞ edizione del prestigioso riconoscimento se l’è aggiudicata Gaetano Berardi. Il ventitreenne difensore svizzero è stato il piĂš votato dalla tifoseria bresciana e il premio gli è stato consegnato nel corso di una serata di gala andata in scena il 14 novembre. â€œĂˆ un premio importante – ha detto – e sono orgoglioso di averlo ricevuto, fra l’altro in un momento difficile per la squadraâ€?. La “Rondinella d’oroâ€? in passato è stata assegnata a

campioni del calibro di Evaristo Beccalossi, Spillo Altobelli, Dario Hubner, Luca Toni, Maurizio Ganz, Emiliano Viviano, Davide Possanzini, Andrea Caracciolo (tanto per citarne alcuni) e per ben due volte all’indimenticato Roberto Baggio. Gaetano Berardi succede al capitano, bresciano doc, Marco Zambelli, vincitore dell’edizione 2010. Il primo in assoluto, invece, fu Nico Penzo nel 1981. (m.r.)

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on ci si scappa. Questa volta, anche se Beppe Scienza ha ricordato in settimana di non sentirsi all’ultima spiaggia, la partita che si svolgerĂ sabato contro il Sassuolo a Modena è di quelle che a Brescia si sentono pesanti, significative e chiave di volta. “Se fosse l’ultima spiaggia − dice il mister − me ne starei a casa da subito. Ho parlato con il presidente Corioni e sono tranquillo. Mi interessano solo i problemi della squadraâ€?. Ha ragione Scienza. La squadra qualche problema ce l’ha. Su tutti, e forse il piĂš evidente, quello di non segnare da quasi 600 minuti. Sono effettivamente tanti: “Mi scoccia dirlo, ma per fortuna rientra Jonathas. Mi scoccia perchĂŠ è colpa sua se abbiamo giocato quattro turni senza di luiâ€?. A proposito di squalifiche. Nella partita contro l’Ascoli il capitano Marco Zambelli ha protestato per un calcio d’angolo non concesso nel finale beccandosi cosĂŹ la squalifica per tre giornate. Strano comportamento da parte di uno dei giocatori piĂš corretti e attenti; questo però implica un ulteriore pedina in meno nello scacchiere delle Rondinelle. Mister Scienza solleva qualche dubbio sulla reale lettura dei fatti da parte di chi era incaricato di decidere: “A volte bisognerebbe usare una regola non scritta, quella del buon senso. Non credo che Zambelli

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abbia offeso in modo grave nessuno, ha solo chiesto di poter battere un calcio d’angolo‌â€?. Insomma, Marco Zambelli può anche aver chiesto in maniera vigorosa il calcio d’angolo, ma, conoscendolo, il beneficio del dubbio su una squalifica che pare eccessiva ci sta. Un’altra stranezza di questi tempi si è vista al Rigamonti domenica 13 novembre: i tifosi hanno fischiato la

squadra, e lo hanno fatto ancora alla fine del primo tempo. Fischi aumentati alla fine della partita. Ăˆ la prima volta che succede agli uomini di Scienza in questa stagione. La nota positiva è il ritorno dei nazionali: DaprelĂ , El Kaddouri e Feczesin. Per la partita con il Sassuolo dovrebbero essere nuovamente a disposizione di Scienza. A Modena, al Braida, le Rondinelle vanno con il desiderio di vincere e il

bisogno di fare punti. La partita non è facile perchĂŠ il Sassuolo è la squadra rivelazione del campionato; si trova al secondo posto a soli tre punti dalla capolista Torino e non ha nulla da perdere. Ma ben venga una partita difficile per il Brescia, vista la cattiva prestazione con l’ultima in classifica. Il Sassuolo non perde dalla 6ÂŞ giornata contro il Bari. Quella di sabato è la 16ÂŞ. In mezzo solo vittorie inframezzate da tre pareggi con Torino, Sampdoria e Pescara. La sfida al Braida è una sfida fondamentale per il Brescia, ma soprattutto per Scienza che si gioca in questi momenti difficili la sua carriera. Le cose difficile arrivano. Ăˆ in queste che un allenatore e i giocatori crescono. Se dovesse perdere il futuro rimane incerto. La difficile situazione economica della societĂ di via Bazoli non permette di pagare due allenatori; salvo decisioni drastiche. Per cui se verrĂ allontanato è piĂš probabile una soluzione interna. Ma ora sulla panchina c’è mister Scienza, e noi tifiamo per lui.

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3DUWH ´, PHVWLHUL GHO FLFOLVPRÂľ Nella 1ÂŞ edizione dell’anno scorso le quattro serate realizzate tra Pompiano e Montichiari, hanno chiamato al lavoro e a un confronto vivace e originale quasi mille persone di sport (una media di 210 a serata‌) tra cui il 18% dirigenti di SocietĂ ciclistiche di Lombardia e Emilia Romagna, oltre ad atleti ed ex-atleti, genitori e ďŹ gli che hanno ascoltato e commentato il pensiero di Alfredo Martini, Renato Di Rocco, Angelo Zomegnan, Clau-

dio Gregori, Auro Bulbarelli, Paolo e Monica Bettini, e tanti altri che al ciclismo e ai suo valori hanno e stanno dedicando un vita di lavoro, passione e tenacia. Le parole dei 31 Relatori e Autorità intervenuti hanno avuto eco nella stampa nazionale e internazionale, e un’indicizzazione al 30 novembre 2010 sul motore di ricerca www.google.it di 31.600 citazioni, contribuendo ad aprir nell’opinione pubblica im-

portanti dibattiti legati alla sicurezza stradale con proposte concrete e ragionate di modiďŹ ca del Codice della Strada (es. art. 182). La proďŹ cua collaborazione promossa dalla Ciclistica Pompiano in collaborazione con Fci, Fondazione “Gino Bartaliâ€?, Csi e il Velodromo Fassa Bortolo di Montichiari ripropone l’originale format con nuovi relatori e nuovi contenuti per il 2011 de “I Mestieri del Ciclismoâ€? che garantirĂ un autore-

vole programma scientiďŹ co-culturale dedicato al Ciclismo e ai suoi risvolti agonistici e sociali. GiĂ calendarizzati due appuntamenti: lunedĂŹ 21 novembre al Velodromo di Montichiari: “I luoghi privilegiati del ciclismo: la pistaâ€?. LunedĂŹ 28 novembre all’auditorium di Pompiano: “Ciclismo e responsabilitĂ sociale: ricerca, valori e testimonianze del passato ad oggiâ€?. Inizio alle 20. Degustazione e registrazione dalle ore 19.


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Â?…‘Â?–”‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ Dopo il questionario ďŹ nalizzato a sondare il terreno riguardo alle linee guida e le formule preferite per costruire i campionati del futuro, è tempo di incontrarsi per un confronto costruttivo. Il comitato arancioblĂš ha stilato un calendario delle riunioni alle quali saranno invitati i responsabili dei sodalizi di tutta la provincia. Gli appuntamenti si terranno nelle zone di riferimento, e saranno dedicati all’analisi dei campionati di calcio a 7 e alla raccolta di impressioni e proposte

per la stagione 2012/2013. Si parte dalla Bassa, con l’appuntamento di lunedÏ all’oratorio di Verolanuova. MercoledÏ porte aperte all’oratorio di Padergnone per le società di Valtrompia e Sebino. La settimana successiva convocazioni per Brescia hinterland e Valsabbia, rispettivamente lunedÏ 28 in sede e mercoledÏ 30 all’oratorio di Sabbio Chiese. Chiusura prevista per martedÏ 5 dicembre a Centenaro con i dirigenti di Benacense e Valverde.

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l campionato Top Junior di volley è piĂš avvincente che mai. Abcf Comero guida la graduatoria a quota 10 punti, ma le sorti del torneo sono incerte perchĂŠ parecchie squadre hanno dimostrato di avere le carte in regola per lo scudetto provinciale. La compagine di Casto, infatti, è tallonata da Paratico, Bagolino e Calcinato – distanti solo un punto – ma anche Paolo VI Mura e S. Giacinto non scherzano, appaiate a 8 e perfino Paolo VI Sarezzo, nonostante la sconfitta con Paratico, resta in scia. Situazione simile nel gruppo B della categoria juniores, dove Prevalle è la capofila di un gruppo di pretendenti al primato composto da sei squadre raccolte in tre punti. Nel girone A, invece, c’è una coppia in vetta. Franciacorta e Provagliese sono quasi perfette. Tra le piĂš giovani – le under 14 – spiccano i nomi di Paolo VI Concesio B, Badia e S. Giacinto, costrette a dividersi il trono del gruppo A. Stesso scenario nel B, con le tre “Pâ€? Pezzaze, Ponte Zanano e Provagliese a sgomitare. Nel girone C ha piĂš agio Isorella, che guarda tutti dall’alto dei suoi 11 punti. Passiamo al campionato di Elite di calcio a 7, dove le prime della classe brindano ancora, conquistando vittorie importanti che ne consolidano il primato. L’unica a non festeggiare è Bar Ciringhito, che perde contro i vicecampioni provinciali della Noce ma conserva sette lunghezze di vantag-

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Carrozzeria Bosini e Ponte Zanano continuano a camminare a braccetto nel gruppo C dopo i netti successi su Dreamers Cafè Zanano e Vobarno. Stessi punti (21) per Cripi Auto Marchina, primatista del girone D. La squadra di Flero batte 6-2 gli Amici di Ale ma Cafè Noir, Verolavecchia ed Er Costruzioni in ferro non mollano e restano vicinissime alla vetta. Mentre le squadre di tutte le discipline fanno i conti con risultati e classifiche, la squadra degli arbitri esulta per una crescita continua. Sabato cinque nuovi fischietti della pallavolo hanno concluso il corso di formazione superando l’esame finale e ottenendo l’abilitazione alla direzione delle gare.

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Un debito di amicizia e di riconoscenza Egr. direttore, un debito di amicizia e riconoscenza mi spinge a tessere alcune brevi note in ricordo di don Giuliano Nava, che il Signore che voluto chiamare improvvisamente a sĂŠ, lasciando tutti noi che lo abbiamo conosciuto e gli abbiamo voluto bene, nella tristezza e nello sconforto. La nostra è stata una lunga amicizia, iniziata nel 1999 quando ci vedemmo quasi per caso a Bienno, passata attraverso la collaborazione come bibliotecario del Vescovo e presso la Segreteria, fino a poche settimane fa, quando ci siamo visti per l’ultima volta. Pur non avendo ancora la piena consapevolezza di quanto accaduto, tanto è stato improvviso, tento di parlare di don Giuliano al passato, ricordandone alcuni tratti che mi sono rimasti scolpiti nell’animo. Ho avuto il privilegio di conoscere un uomo aperto, affabile e cordiale, sempre pronto al confronto e di non comune intelligenza. Sapeva mettere l’interlocutore sempre a suo agio, accogliendolo con una battuta o un sorriso e creando immediatamente una relazione di confidenza e di cordialitĂ . Ăˆ stata una delle poche persone a cui credo di aver aperto il mio cuore proprio perchĂŠ lui non giudicava il suo interlocutore, lo ascoltava e cercava di comprenderlo, con vera amicizia e con sincero affetto. Era un piacere poter dialogare con una mente cosĂŹ raffinata, con un sacerdote che spesso mostrava una visione del mondo che sapeva cogliere l’essere umano non

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come un peccatore da condannare ma come un fratello da aiutare. Saggio segretario vescovile e successivamente sapiente economo, non finiva mai di stupirmi per la sua concretezza e l’immediatezza con cui sapeva cogliere i problemi. Mi mancheranno gli appuntamenti fissi del lunedĂŹ per un pranzo veloce al Paolo VI, dove dispensava ai comuni amici, giovani universitari, piccoli insegnamenti di vita, piacevoli aneddoti, personali esperienze, nello stile di un educatore moderno e pieno di comprensione verso i suoi allievi. Oggi i nostri occhi sono rigate dalle lacrime per la perdita di un cosĂŹ prezioso amico, le nostre orecchie dovranno abituarsi a non sentire piĂš la sua voce squillante nei corridoi della Curia, e io potrò contare su un amico in meno. Ma mi consola e spero ci consoli il fatto che il Signore sa bene quello che fa, anche se a volte sembra che ci apra allo sconforto e al dolore. Lo scorso mese di ottobre, mentre tornavamo dal consueto pranzo, scherzando sul futuro, dissi a don Giuliano: “Quando sarai in pensione verrò a farti da assistente!â€?. E lui mi rispose: “Ma io non diventerò mai vecchio!â€?. Ora quella frase mi risuona spesso nella testa e nel cuore. Forse un pensiero che il Signore stesso gli sussurrava nel cuore? Impossibile dirlo. A noi resta solo il compito di ricordarlo con semplicitĂ e con amicizia, come lui avrebbe voluto. Non pianto ma gioia, perchĂŠ da oggi don Giuliano ci guarda dal cielo col suo sorriso arguto e ci protegge con il suo affetto. Non addio, ma arrivederci! Fabio Molinari

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Quale ricetta per un mondo migliore? Egr. direttore, non ho ancora esattamente capito cosa serva per rendere il mondo migliore e, piĂš leggo, piĂš approfondisco, piĂš mi informo, piĂš mi pare di brancolare nel buio. Servono piĂš soldi per arrivare alla fine del mese senza angosce di vitto e alloggio? Anche, senz’altro. Serve un lavoro meno precario? Anche, senz’altro. Serve occuparsi del bene proprio ed altrui? Anche, senz’altro. Serve pensare alla “polisâ€? come un tutt’uno e non come un aggregato di singolaritĂ disperse o gruppi corporativi? Anche, senz’altro. Serve farsi carico di quelli ancora piĂš bisognosi di noi? Anche, senz’altro. Però rimango ugualmente confuso; magari pieno di ottime e sagge risposte, ma parziali, cui manca ancora “il cuoreâ€?. Però mi viene alla mente una recente omelia del vescovo Luciano, in cui ha sottolineato con forza due parole che occorre riscoprire, perchĂŠ sono esse “il cuoreâ€? di ogni risposta: fiducia interpersonale. Ecco cosa serve per rifondare il tessuto socio-economico del nostro mondo, che si culla in una opulenta deriva mentre la fiducia interpersonale, che poi diventa comunitaria, cala spaventosamente. Senza la fiducia, gettata ogni giorno nel mare dei rapporti umani come un sasso che allarghi i suoi cerchi, non andremo mai piĂš da nessuna parte. Il problema del nostro mondo non è avere o meno i soldi per comprare l’ultimo i-Phone, ma sapere di non poterlo lasciare incustodito nemmeno per un attimo. Dunque non avremmo tanto bisogno di crescere in Pil, ma in Fin (Fiducia interpersonale netta).

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Cresciuta questa, l’ottima performance del Pil sarà una Cin (Conseguenza ineluttabile netta). Gianmaria Manerba

Chi ha condiviso il “berluscoleghismoâ€? Egr. direttore, quello che ha fatto veramente male, in tutti questi lunghi anni, è la convinzione maturata in molti di noi che la Chiesa abbia concretamente appoggiato il “berluscoleghismoâ€?; non faccio nomi per caritĂ di patria, ma ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. So bene che una parte della Chiesa non ha mai condiviso questo supporto; però, quando uno pensa alla “Chiesaâ€?, la Chiesa istituzione, giusto o sbagliato che sia, pensa a quei porporati di vertice che La rappresentano e che, esplicitamente o implicitamente, hanno di fatto aiutato Bossi e Berlusconi e li hanno legittimati di fronte all’opinione pubblica cattolica; fortunatamente c’è stato il Concilio, per cui molti cattolici non chiudono piĂš gli occhi di fronte alla realtĂ e riescono, nello stesso tempo, a essere cattolici e capaci di discernimento, altrimenti ci sarebbe stata la stessa acquiescenza di massa che ci fu durante il fascismo. Spiace poi constatare che se solo una minima parte di questo supporto fosse stato dato al prof. Prodi, cattolico vero ma “adultoâ€?, caratteristica negativa evidentemente per alcuni, quasi che il vero cattolico debba rimanere un “bambinoâ€?, forse non ci troveremmo in questa disastrosa situazione, che è disastrosa non solo dal punto di vista finanziario-economico ma innanzitutto etico-sociale; questa è ormai una societĂ allo sbando, in cui non ci sono piĂš valori di riferimento

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(altro che “valori non negoziabili�...); probabilmente occorreranno decenni per ricostituire un ethos collettivo decente. E comunque si sarebbe forse, ma ne dubito, pure potuto sopportare un personaggio del genere, in nome del pragmatismo (pecunia non olet) che caratterizza ormai, disgraziatamente, anche alcuni settori del mondo cattolico, se si fosse visto almeno qualche risultato: ma i governi berluscoleghisti sono stati invece, credo sia opinione ormai trasversale, un disastro. Malgrado tutto, spes contra spem! (che cristiani saremmo, altrimenti?) Lucio Croce

Ideali ancora intatti Egr. direttore, il 26 novembre di due anni fa moriva Emilio Arduino. Dopo l’8 settembre del 1943, da Brescia salĂŹ in montagna tra i partigiani delle Fiamme Verdi, lui che era marxista, a combattere per la liberazione dell’Italia da nazisti e fascisti comandando un gruppo mobile tra la Val Sabbia e la Val Trompia. Nell’aprile del 1946 pubblicò “Brigata Perlascaâ€?, un libro antiretorico sulla Resistenza bresciana, nella cui prefazione scrisse: “Vada questo nostro lavoro a quelli che hanno combattuto, a quelli che hanno sofferto, a quelli che sono morti; a tutti i poveri diavoli che la sorte ha sbattuto nel pieno di quello strano mondo, ingenuo e precursore, scombinato e puro, sciabattato e generoso; a tutti quelli che hanno respirato quel tumultuoso frastuono di patimenti e di gioie, di coraggio e di paure, di grandezze e di fesserie. PoichĂŠ nulla sarĂ

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mai piĂš simpatico di chi fece il monello in un gioco di morte per un ghiribizzo di libertĂ : e questo, in sostanza, fu il partigianoâ€?. Nello stesso anno si laureò in lettere e nell’attivitĂ di docente seppe trasmettere la curiositĂ per le materie d’insegnamento e spronare all’impegno nella societĂ . Nel Sessantotto fu attento alle nostre esigenze di partecipazione alla vita scolastica e le sue furono lezioni di democrazia. Fondamentale per me la lettura della Costituzione fatta in classe durante le ore di educazione civica. Dieci anni dopo, giudice popolare durante il primo processo per la strage di piazza della Loggia (allora ero praticante in uno studio legale), egli intuĂŹ i depistaggi che miravano a coinvolgere nell’attentato esclusivamente estremisti della destra bresciana. Le ceneri del professore sono nel cimitero di San Francesco di Paola a testimoniare la coerenza della sua scelta culturale. Le memorie del partigiano Giacomo sono in ristampa per ricordare ai giovani che l’antifascismo dei “ribelli per amoreâ€? non fu solo il rifiuto di una concezione politica autoritaria, nazionalista e razzista, ma anche la rivolta contro la corruzione, il privilegio e la sopraffazione. 65 anni dopo, gli ideali della Resistenza mi sembrano ancora attuali. Pier Luigi Fanetti

Chi vuole estromettere il crocifisso dalla vita? Egr. direttore, siamo un fratello e una sorella di 28 e

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26 anni e vorremmo scriverle per una questione che ci sta particolarmente a cuore e crediamo che dovrebbe esserlo per tutti i cristiani: vogliono estromettere dalla nostra vita GesĂš Cristo crocifisso, morto e risorto per noi. Prima han tentato nelle aree pubbliche, poi nel privato e adesso pure nelle chiese. In molte chiese moderne e non, infatti, è difficile trovare sull’altare un bel crocifisso, visibile segno della nostra fede, ma ben volentieri esso viene sminuito e accantonato. Per crocifisso intendiamo GesĂš con la croce, perchĂŠ purtroppo ci è capitato di vedere in alcune chiese un GesĂš senza croce legato con funi e sospeso per aria oppure piantato al muro. La freddezza del mondo che è l’ipocrisia, il credere di essere buoni senza Dio, si sta dilagando perchĂŠ il crocifisso non viene piĂš onorato, cosicchĂŠ non si giudica piĂš con gli occhi di Dio, ma con quelli del mondo. Orgoglio, pregiudizio, sentimentalismo, rancore, hanno sostituito i sentimenti di pietĂ , compassione e mitezza. Ogni fedele turbato guardando il crocifisso si consola perchĂŠ si ricorda che GesĂš è Dio ed è buono. Noi non siamo ariani, siamo cristiani. Non seguiamo un uomo, ma il Figlio di Dio che è vero Dio e vero Uomo. In che modo dobbiamo onorarlo se non nel modo in cui ha voluto manifestarci il suo amore? Il crocifisso è lo specchio dell’anima: in esso vediamo le nostre brutture, ma anche le nostre speranze; davanti ad esso tutte le nostre tribolazioni prendono significato; davanti a esso il nostro cuore ha il coraggio di aprirsi; davanti a tale grandezza d’amore ci sentiamo piccoli e diventiamo umili; davanti a esso la nostra coscienza si smuove e i nostri rancori diventano rimorsi. Ci viene

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in mente quando in un episodio don Camillo, trasferito in un altro paese, torna nella sua vecchia parrocchia per prendere il crocifisso abbandonato in sacrestia e caricatoselo sulle spalle se lo porta nella chiesetta in montagna. Oppure al dialogo commuovente tra Marcellino pane e vino e il crocifisso. Queste espressioni d’amore sono un esempio del puro sentimento cristiano. Nel crocifisso noi troviamo la vita perchĂŠ apre la mente alla veritĂ ed indica la via da seguire. Molti si convertono davanti al crocifisso. Non servono tante parole, Lui solo basta (pensiamo al buon ladrone, sicuro santo in Paradiso). GesĂš ha voluto andare in croce, non è uno sconfitto del mondo, ha vinto il mondo con l’amore e con l’umiltĂ . San Francesco seguendone l’esempio ha sorretto la Chiesa nei momenti difficili. Vogliono togliere il crocifisso perchĂŠ non vogliono piĂš vedere la crudeltĂ degli uomini senza Dio. Forse non ci si ricorda piĂš cosa facevano gli uomini prima che venisse GesĂš. La storia è “magistra vitaeâ€?: i romani crocifiggevano, gli ebrei lapidavano, gli spartani buttavano dalle rupi i bambini malformati. E quelli che l’han rifiutato: i musulmani impalavano e recentemente i nazisti e i comunisti rinchiudevano le persone nei lager e nei gulag e usavano gli uomini come cavie da laboratorio. Questa crudeltĂ sta ritornando basti pensare agli aborti (uccidere i bambini non desiderati), all’eutanasia (uccidere i malati non desiderati) tutto nel nome del progresso e della scienza. Ma che è progresso è tornare come i bruti? La Madonna alle Tre Fontane ha detto: “La scienza tradirĂ Dioâ€?. Ed è proprio cosĂŹ perchĂŠ senza il crocifisso

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l’uomo non agisce piĂš secondo coscienza. Non si può dividere GesĂš dalla morale, GesĂš è andato in croce per i nostri peccati. GesĂš Cristo racchiude in sĂŠ tutte le virtĂš evangeliche elencate nelle Beatitudini. Si vuole eliminare perciò il crocifisso per eliminare le virtĂš. Pure a San Francesco vogliono togliere l’amore per la povertĂ perchĂŠ vogliono togliergli la perfetta letizia. L’uomo non vuole essere piĂš beato ma ricco e si danna per accumulare ricchezze. Lo prova il fatto che il progresso economico negli ultimi decenni ha portato alla piaga dell’ateismo. Purtroppo ci sono molti uomini anche di Chiesa che non si inginocchiano piĂš davanti al crocifisso ma si piegano ben volentieri davanti ad uno “stoccafissoâ€?. Ad ulteriore conferma di come GesĂš è maltrattato basti guardare il comportamento di certi vescovi che snobbano il Papa definito da Santa Caterina da Siena: “Il dolce Cristo in terraâ€?. Un’ultima considerazione: l’adorazione eucaristica va bene ma senza un bel Crocifisso ci si dimentica che cosa si sta adorando e si va a finire per credere di adorare il dio sole. Paolo e Maddalena Pellini

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