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Senza la luce del sole – almeno sinora, ma penso anche in futuro – non potremmo vivere sulla terra; senza GesĂš, “Luce del mondoâ€?, non possiamo vivere come figli di Dio. Il cammino della luce è però ostacolato dalle tenebre, quelle “esterneâ€? a noi (condizionamenti, modi di pensare e di vivere contrari al Vangelo) e quelle “dentroâ€? di noi (che spesso accogliamo senza troppi “distinguoâ€? le tenebre che potrebbero restare fuori, magari giustificandoci con la necessitĂ di vivere in “questo mondoâ€?). Ma – ci ricorda San Giovanni – “la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vintaâ€?. Possiamo cogliere i segni di questa vittoria nella vita degli amici di Dio, i santi. In questi giorni guardiamo specialmente a Maria, la Madre di Dio, che ci accompagna nell’Avvento (12 dicembre: N. Signora di Guadalupe); alla martire Santa Lucia (13 dicembre); al “dottore misticoâ€? San Giovanni della Croce (14 dicembre), che canta la “felice venturaâ€? di camminare nella “notte oscuraâ€? “senza altra guida o luce fuor di quella che in cuore mi riluceâ€?. Non c’è notte che vi possa resistere: provare per credere!
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Don Tognazzi da Kiremba: “Ignorata la vera notizia�
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ƒ …”‘Â?ƒ…ƒ ‹Â? ’ƒ‰‹Â?ƒ ’‡” ˆƒ” •‘Ž†‹ Era il 21 febbraio 2001 quando Erika De Nardo, insieme al ďŹ danzatino Omar Favaro, uccise brutalmente a coltellate sua madre e il fratellino a Novi Ligure, in uno dei delitti piĂš inspiegabili e tragici degli ultimi anni. Condannata a 16 anni per duplice omicidio aggravato, la ragazza ha scontato la sua pena dapprima nel carcere minorile Beccaria di Milano e poi in quello di Verziano, alle porte di Brescia. Dopo alcuni mesi nella comunitĂ Exodus nel Bresciano, Erika adesso torna libera. Lo stesso era successo nei mesi scorsi a Omar, condannato a una pena inferiore (14 anni, di cui 9 trascorsi in carcere) e protagonista in tempi recenti di una massiccia presenza in televisione e sui giornali.
Nell’imminenza della sua libertĂ , la ragazza (oggi 27enne) ha sentito il bisogno di mandare una lettera aperta a Omar, accusandolo di speculare su sua madre e suo fratello in cerca di popolaritĂ e invitandolo con decisione a smetterla. Nella sua invettiva, pubblicata in esclusiva su “QN Quotidiano Nazionaleâ€?, scrive: “Per farti dei soldi ti sei fatto fotografare al cimitero da loro, hai reso un sacco di dichiarazioni false. Spero che tu abbia capito che devi vivere senza continuare a legarti alla mia famiglia. Ăˆ ora che tu spenga i riettori su di noiâ€?. La richiesta della ragazza in sĂŠ è legittima e, quali che siano le ragioni che l’hanno spinto a farlo, è vero che Omar nelle recenti (e crescenti) apparizioni pubbliche non ha risparmiato dettagli drammatici ed emozionanti ripercorrendo la vicenda e tracciando il proprio autoritratto di giovane in cerca di una possibilitĂ per ricominciare.
D’altro canto, il delitto di Novi Ligure è uno di quelli che sono passati alla storia non soltanto per l’efferatezza del crimine ma anche per la grande esposizione mediatica di cui è stato oggetto per lungo tempo, prima di ďŹ nire nel dimenticatoio per qualche anno e poi tornare sotto i riettori in occasione della scarcerazione dei due giovani assassini. Ove ve ne fosse stato bisogno, furono proprio Erika e Omar a cercare i media subito dopo aver compiuto il delitto per provare ad allontanare i sospetti degli inquirenti, affermando che a uccidere la madre Susanna e il fratellino Gianluca era stata una feroce banda di ladri di origine straniera. Per un quotidiano la pubblicazione della lettera di Erika in esclusiva è certamente uno scoop, di quelli capaci di attirare la curiositĂ morbosa dei lettori facendo salire, almeno per un giorno, le vendite e assicurando alla testata anche una
certa pubblicità trasversale grazie alla ripresa della notizia da parte degli altri media. Ma alle cronache sul delitto e sulle successive vicende dei protagonisti non aggiunge molto. Un metodo da cui non sono esenti anche alcuni organi di stampa non quotidiani e che agiscono su piccoli territori e redatti da pseudogiornalisti senza scrupoli che mirano solo a solleticare gli istinti piÚ bassi della gente pescando nel gossip da campanile. Di fronte alla cronaca nera, in particolare, la curiosità del pubblico scatta inevitabilmente. Il comune sentire rimane colpito e attonito di fronte all’assurdità del male e alle sue conseguenze, ma questo non è un buon motivo per alimentare una speculazione mediatica che non giova a nessuno: non al pubblico, non al corso della giustizia, non ai diretti interessati. E neppure, al di là di qualche picco di vendita o di ascolto, ai media che ne fanno oggetto di strumentalizzazione.
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La manovra finanziaria di Monti ha introdotto nuovamente quell’Ici abolita dal governo Berlusconi nel 2008. Ha un nuovo nome “Imu�, ma si tratta sempre di un’imposta sulla casa, una vera e propria patrimoniale sul patrimonio di milioni di famiglie italiane. I Comuni ancora non sanno come comportarsi rispetto alla nuova tassa. La conferma arriva dall’assessore al bilancio di Brescia Fausto Di Mezza (nella foto). “I bresciani dovranno tornare a pagare
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l’Ici – afferma – anche se non è ancora ben chiaro a chi toccherà l’onore della riscossione�. Se dovesse toccare ai Comuni questi potrebbero trattenere l’imposta e in questo caso lo Stato ridurrebbe i propri trasferimenti. La situazione, conferma Di Mezza, è ancora, abbastanza fluida. Quello che è certo, comunque, è che la nuova Imu sarà una tassa in piÚ a carico dei proprietari di immobili che non farà decadere l’addizionale Irpef già in vigore.
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er la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana un ministro ha pianto in diretta televisiva. Il primato, com’è noto, è del ministro del Welfare, Elsa Fornero, che annunciando al fianco del premier Mario Monti i nuovi sacrifici sulle pensioni, s’è messa a piangere. Immaginava, evidentemente, le reazioni di milioni di italiani, in particolare quelli che hanno tra 45 e 55 anni (i piÚ giovani sono disillusi: sanno che mai avranno una pensione). La manovra – l’ennesima di questi mesi – varata dal governo Monti è una strizzata alle tasche degli italiani da 25-30 miliardi di euro. E due terzi li fornirà il capitolo previdenziale. Prima di entrare nel dettaglio delle misure varate dal Governo e che il Parlamento con insolita solerzia si appresta ad approvare, c’è spazio per qualche considerazione generale. In molti hanno definito la manovra economica del nuovo Governo indispensabile per far fronte alla situazione di reale emergenza per la tenuta italian. Misure drastiche ma ineludibili per scongiurare il rischio bancarotta, misure che, non bisogna dimenticarlo, vanno ad assommarsi a quelle già previste dalle manovre d’estate e d’autunno varate a suo tempo da Giulio Tremonti, superministro per l’economia nel Governo Berlusconi. Misure dure su cui lo stesso Monti, intervendendo nel salotto televisivo di Bruno Vespa, ha dichiarato di non pensare a una contrattazione nè con la politica nè, evidentemente, con le parti sociali. Il clima, insomma, è da ultima spiaggia: prendere o lasciare. E agli italiani, ancora una volta toccherà optare per la prima scelta. D’altra parte quello italiano (o almeno per la parte che non può sfuggire all’abbraccio dello Stato) è un popolo votato al sacrificio, un popolo, lo sottolinea
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prezzo in termini di vite umane. Furono ancora i piĂš umili, operai, contadini a tenere alto l’onore del Paese nella tragica avventura della Seconda guerra mondiale. Mentre generali, gerarchi e alti graduati (salvo rare eccezioni) se la davano a gambe furono i semplici sodati a battersi con onore su tutti i fronti.Oggi la situazione è diversa, ma ancora una volta (pur con tutte le giustificazioni del caso) le categorie chiamate a scongiurare la disfatta sembrano essere sempre quelle. Pensioni, ici, iva, accise sul carburante sono risorse immediatamente impiegabili sul fronte del salvataggio dell’Italia, ma sono anche quelle che colpiscono chi puntualmente (forse perchĂŠ non può fare diversamente) fa giĂ il suo dovere; chiamano all’impegno chi ha giĂ dato tanto pur non avendo moltissimo. Troppi, anche in una stagione drammatica come quella attuale, sono stati i veti che la politica (la stessa, senza distinzione di colore, che ha portato l’Italia a un passo dal baratro) ha posto a Monti nella progettazione della sua manovra. Probabilmente l’avrebbe pensata allo stesso modo, ma il dire no alla patrimoniale e ad altri sacrifici da chiedere a chi, in questa fase della vita italiana, ha di piĂš, ha obbligato il premier ha rivolgersi laddove sapeva di poter trovare le risorse necessarie. Niente di scandaloso, probabilmente scelte obbligate delle inadempienze della politica che per anni ha nascosto la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Commentando la manovra il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone ha affermato che si tratta di misure pesanti, ma ha anche ricordato che “i sacrifici fanno parte della vitaâ€?. Molti si aspettano che Monti, a cui va dato atto del coraggio dimostrato nell’accettare la guida del Governo in un momento pesante per il
Paese, prenda in considerazione la vita di tutti gli italiani, ricordando (con l’aplomb che lo constraddistingue) a chi pone veti che la gravitĂ della situazione non guarda in faccia a nessuno. Al di lĂ di queste considerazioni, destinate ad animare il dibattito nazionale e locale, la manovra varata da Monti ha il merito di aver fatto arrivare all’Europa un messaggio forte e chiaro. Confusa e frastornata, la leadership dell’Eurozona ha bisogno dell’Italia, non solo per mantenere la sostenibilitĂ dell’euro, ma anche e soprattutto per consolidare definitivamente questa realtĂ cosĂŹ cruciale. C’è bisogno dell’Italia per fare l’Europa, e l’Italia deve essere in grado di giocare la sua partita. Il segnale è arrivato, ma la strada è lunga e ardua per tutti. La disponibilitĂ ai duri sacrifici che questo “grande Paeseâ€?, come giustamente è stato definito ancora una volta da Mario Monti, dimostra, anche se ancora una volta sulle spalle di quel ceto medio allargato che ne rappresenta la spina dorsale, ha precise condizioni. Le ha rilevate lo stesso Presidente del Consiglio quando ha rivendicato una prospettiva lunga, pur nella brevitĂ dei limiti temporali di questa legislatura.
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0DQRYUD F¡q XQD GLIIHUHQ]D VRVWDQ]LDOH W Anche la Cisl, come tutte le realtĂ che guardano con preoccupazione alla situazione italiana, è consapevole della pesantezza delle stessa. Questo non significa che non si possano esprimere critiche all’operato del Governo Monti in tema di manovra ďŹ nanziaria. Parte da questa premesse la lettura che Enzo Torri (nella foto), segretario generale della Cisl di Brescia, dĂ delle misure varate dell’Esecutivo. “Che ci fosse bisogno di interventi rigoro-
si per rimettere in carreggiata il Paese – afferma Torri – era cosa risaputa da tempo. Quello che come Cisl vogliamo evidenziare è che gli stessi risultati potevano essere raggiunti con modalitĂ diverseâ€?. Si auspicava Torri, come il resto del sindacato, equitĂ e una maggior tutela dei soggetti piĂš deboli. “La manovra - afferma - è troppo squilibrata e cade quasi interamente sulle spalle di pensionati e lavoratori. Continua invece a salvaguardare
patrimoni, privilegi e costi della politica, evasione ďŹ scale e chi dovrebbe dare di piĂšâ€?. Quello che della manovra Monti disturba di piĂš il Segretario della Cisl bresciana, è “l’accanimento sulla partita delle pensioni che fa rabbrividireâ€?. Per Torri sono stati messi nel mirino quei lavoratori che da un decennio a questa parte hanno visto costamente spostato in avanti il tanto agognato traguardo della pensione, che con
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Si sta parlando molto, in queste ore, degli interventi che il Governo ha pensato per riformare il sistema pensionistico. Sindacati, imprenditori, rappresentanti della politica si stanno interrogando sugli effetti delle misure che andranno progressivamente a regime a partire dal 1° gennaio prossimo. Non rientra negli argomenti in discussione, o non sempre al vertice degli interessi, il tema della sorte di quei lavoratori che nei mesi scorsi hanno dovuto ricorrere
agli ammortizzatori sociali per far fronte alla crisi delle loro aziende. Moltissimi, anche nel Bresciano come sostengono le diverse sigle sindacali, sono stati quelli che grazie agli ammortizzatori sociali hanno potuto contare sul prepensionamento. Una misura che, in assenza di chiari pronunciamenti da parte di Monti, cozza con quando indicato in tema di riforma previdenziale. Insomma una nube in più sulla testa di lavoratori già pesantemente colpiti.
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WUD LO ULJRUH H O·DFFDQLPHQWR pensioni, non nasconde Torri che la finanziaria Monti mette in atto una sorta di reazione a catena “perché – continua – Ici, aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti vanno a gravare di più su chi ha di meno”. Ossia pensionati e lavoratori dipendenti. Proprio per queste ragioni anche la Cisl bresciana ha aderito alla proposta di dare vita a presidi permanenti davanti a Palazzo Chigi e a tutte le Prefetture sparse per il Pae-
il passaggio dal calcolo dell’assegno previdenziale con il sistema retributivo a quello contributivo sono stati considerevolmente danneggiati. “Francamente – sono ancora considerazioni di Torri – sono condizioni troppo pesanti a cui si assomma la partita delle rivalutazioni delle pensioni che qualche problema lo crea”. Anche se il sindacato, Cisl in testa, punta la sua attenzione su quella parte della manovra dedicata alle
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se. Una forma di protesta silenziosa e democratica per indurre il Governo a rivedere misure particolarmente restrittive. “Non sappiamo ancora – conclude Enzo Torri – quanti saranno nel Bresciano i lavoratori a essere colpiti a breve dalle modifiche introdotte al sistema delle pensioni. Migliaia, probabilmente, con in primo piano le donne, categoria che più di altre è stata colpita da quanto stabilito dal Governo Monti”.
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Un’altra settimana europea all’insegna della risposta alla crisi economica. I lavori nelle sedi istituzionali dell’Unione europea si concentrano a Bruxelles proprio su questo argomento. L’appuntamento piÚ importante è ritenuto quello dell’8 e 9 dicembre, con la riunione del Consiglio europeo. Inizialmente era prevista una sola giornata di lavori, il 9 dicembre, ma visti i problemi sul tappeto e la necessità di un accordo ampio per salvaguardare la moneta unica e
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rilanciare la crescita, il presidente Herman Van Rompuy ha deciso di ďŹ ssare anche una “cena informaleâ€? per l’8 sera, alla presenza dei 27 capi di Stato e di governo dell’Unione. Al centro delle discussioni ďŹ gurano i provvedimenti per la salvaguardia dei conti pubblici, il rafforzamento di Eurolandia, il Patto euro plus con le riforme concordate per la crescita. In agenda anche una possibile riforma dei trattati e di fondo salva-Stati. Fra gli altri punti all’ordine del giorno le politiche
energetiche, l’allargamento dell’Ue (status di candidato alla Serbia; ďŹ rma del trattato di adesione della Croazia). La riunione potrebbe però proseguire nel ďŹ ne settimana, “solo se non si riuscisse a raggiungere per tempo un accordoâ€?, speciďŹ ca Van Rompuy. Nella sede dell’Europarlamento, invece, il 5 e 6 dicembre si è tenuto un incontro fra eurodeputati e parlamentari nazionali attorno al tema “Coesione sociale e sviluppo demograďŹ co in una Ue sostenibileâ€?.
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l 2 dicembre scorso è stato presentato il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. Dal 45° Rapporto emerge che “la societĂ italiana è fragile, isolata e eterodiretta. Lo studio evidenzia come nel “picco della crisi 2008-2009 l’Italia aveva dimostrato una tenuta superiore a tutti gli altri, guadagnandosi una buona reputazione internazionaleâ€?; tuttavia, ora il Paese è fragile a causa di una crisi che viene dal non governo della finanza globalizzata e che si esprime sul piano interno con un sentimento di stanchezza collettiva e di inerte fatalismo rispetto al problema del debito pubblico. Il Rapporto mostra anche come negli italiani, “in tempi difficili come quelli attuali, c’è una responsabilitĂ collettiva pronta a entrare in gioco che, come spesso è accaduto nei passaggi chiave della storia nazionale, può essere decisiva nel fronteggiare le difficoltĂ â€?. Il 57,3% dei cittadini è disponibile a sacrificare il proprio tor-
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piĂš del 50% la riduzione delle diseguaglianze economiche. MoralitĂ e onestĂ (55,5%) e rispetto per gli altri (53,5%) sono i valori guida indicati dalla maggioranza degli italiani. Ed emerge la stanchezza per le tante furbizie e violazioni delle regole. L’81% condanna duramente l’evasione fiscale: il 43% la reputa moralmente inaccettabile perchĂŠ le tasse vanno pagate tutte e per intero, per il 38% chi non le paga arreca un danno ai cittadini onestiâ€?. Stando al Rapporto, “la reputazione del nostro Paese all’estero è meglio dell’autostima italiana: siamo uno dei Paesi al mondo dove è piĂš forte lo scarto tra quello che all’estero si pensa di noi e la reputazione che noi stessi attribuiamo all’Italiaâ€?. In un quadro molto sfaccettato e che meriterebbe attenzioni selettive, una specifica è dedicata ai giovani che il Censis pone al centro della crisi. Per giovani considera gli under 35, per i quali in quattro anni, ad esempio, si è verificato un crol-
lo dell’occupazione. Nel 2010 quasi uno su quattro tra i 15 e i 29 anni non studia nĂŠ lavora. PiĂš inquietante è il dato sugli scoraggiati, molto alto rispetto alla media dell’Unione europea: l’11,2% tra i 15 e 24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra i 25 e 29, non è interessato nĂŠ a lavorare nĂŠ a studiare, mentre in Europa la percentuale media è pari rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Sempre a proposito dei giovani il Rapporto evidenzia dati “faticosiâ€? sul piano
dei processi formativi e della scuola: il tasso di diploma delle superiori non va oltre il 75% dei 19enni. All’Università va circa il 65% dei diplomati, ma tra il primo e il secondo anno di corso quasi il 20% abbandona gli studi. Sul versante formazione e lavoro, il Censis rileva che spesso i giovani iniziano i percorsi professionali al di sotto delle loro competenze: il 49,2% dei laureati e il 46,5% dei diplomati al primo impiego risultano sottoinquadrati.
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In Russia, “nonostante la mancanza di condizioni di paritĂ durante le elezioni della Dumaâ€? gli elettori “hanno esercitato il diritto di esprimere la propria sceltaâ€?, anche se le elezioni “sono state caratterizzate da una limitata competizione politica e da mancanza di correttezzaâ€?. Ăˆ quanto hanno affermato in una dichiarazione congiunta gli osservatori internazionali, all’indomani del voto che, lo scorso fine settimana, ha portato a un ridimensionamento del partito di Vladimir Putin, Russia Unita, che ha ottenuto il 49,7% dei voti rispetto al 65% di quattro anni fa; percentuale che tuttavia gli assegna la maggioranza assoluta alla Duma, la camera bassa del parlamento di Mosca, con 238 seggi su 450. I partiti in corsa erano originariamente sette, affermano gli
osservatori dell’Osce e del Consiglio d’Europa, ma “il rifiuto di ammetterne alcuni ha ristretto la competizione politicaâ€?. Anche “il contesto è stato sbilanciato a favore del partito di governo: la gestione delle elezioni ha mancato di indipendenza, la maggior parte dei media è stata di parte e le autoritĂ statali hanno interferito indebitamente a diversi livelliâ€?. Inoltre, secondo gli osservatori, il conteggio dei voti è stato “caratterizzato da violazioni procedurali e da casi di apparente manipolazione, compresi seri indizi di frode elettoraleâ€?. Tra quattro mesi i russi torneranno nuovamente alle urne per la scelta del loro presidente. Scontata, anche se il voto dei giorni scorsi apre qualche crepa, l’elezione dell’attuale premier Vladimir Putin al Cremlino.
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scorta dell’assegnazione del Premio Nobel per la Pace ad alcune donne africane. “Vogliamo coinvolgere donne di diverse provenienze – afferma Marie Chantal Zezet-Agou (nella foto), una delle promotrici dell’iniziativa – per valorizzare la donna come pilastro della societĂ , non solo in terra africana ma anche nel Bresciano, nei settori della vita quotidianaâ€?. Chiara è anche la ragione che ha spinto a scegliere Brescia come sede della prima edizione della Giornata.
“PerchĂŠ Brescia – continua la promotrice – è la nostra cittĂ e miriamo a valorizzare e promuovere la partecipazione attiva della donna africana nelle dinamiche della societĂ civile localeâ€?. Far comprendere la donna come valore aggiunto di una societĂ sempre piĂš multietnica, costruttrice di pace, capace di forte determinazione nel guardare avanti nonostante le difďŹ coltĂ . Questi gli obiettivi della giornata del prossimo 18 dicembre.
Dalle 15 alle 23 l’auditorium S. Barnaba di piazzetta Arturo Benedetti Michelangeli ospiterĂ l’iniziativa che può contare sul patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia, su quelli della commissione provinciale per le pari opportunitĂ e dell’associazione “La vita in dueâ€?, una realtĂ che opera per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione della popolazione ivoriana. Per informazioni: speranza.africana@liberto.it
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Si è tenuto nei giorni scorsi in Corea il Forum mondiale sull’aiuto per lo sviluppo. Tre giorni intensi di lavoro tra rappresentanti di governi, settore privato e societĂ civile provenienti da 160 paesi per discutere di come l’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) possa contrastare al meglio la povertĂ e supportare lo sviluppo. L’appuntamento di Busan è l’ultimo grande Forum sull’efďŹ cacia degli aiuti prima del 2015, anno target per gli Obiettivi di sviluppo del millennio e segue un processo iniziato a Roma nel 2003, seguito dalla Dichiarazione di Parigi del 2005 e dall’Accra Agenda for Action sottoscritta in Ghana nel 2008. “Proprio i governi – sostiene Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv –, a sei anni di distanza da quella dichiarazione hanno dimostrato che solo in minima parte gli obiettivi della Dichiarazione di Parigi sono stati raggiunti venendo meno ai loro impegniâ€?.
tutta bresciana per carattere, forza e loquacità , di quell’incoscienza che è solo l’espressione piÚ audace della fede. Ha resistito al suo aggressore, ha implorato perchÊ non fosse fatto del male a Francesco, ha combattuto contro la banalità del male�. Nella lettera di don Michele alla redazione del settimanale diocesano c’è anche il racconto di un gesto eroico che nessuno, nelle cronache dei fatti di Kiremba, ha ricordato, il gesto di suor Antonietta Mancini, di Pisa, che ogni giorno incontra 100 malati dell’ospedale, e che nel giorno dell’aggressione ha fatto di tutto af-
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CAMILLE LANDAIS THOMAS PIKETTY EMMANUEL SAEZ
finchĂŠ gli aggressori non prendessero come ostaggi Francesco Bazzani e suor Carla. “Prendete me al suo posto – è l’implorazione rivolta ai rapinatori – anch’io so guidare. Cosa vi ha fatto Francesco di male?â€? Tre figure di religiose, come scrive don Michele Tognazzi, che hanno saputo offrirsi agli altri, donarsi a loro, secondo il carisma della santa fondatrice delle Ancelle della caritĂ . “Ma la notizia non è solo questa – continua la lettera da Kiremba del sacerdote bresciano – dovrei rubarvi altre righe per raccontarvi della tante altre suore italiane, di sacerdoti e religiosi saveriani, volontari e volontarie che lavorano da molti anni in Burundi e che continueranno a farlo. Mi piacerebbe scriverti tutti i loro nomi, parlarti un po’ di loro, di cosa fanno, di come lo fanno, non avrei difficoltĂ a ricordarmi di ciascuno di loroâ€?. Figure schive, a volte umili e silenziose, racconta don Michele Tognazzi, forse un po’ troppo bresciani per prendere la penna in mano e raccontare della loro esperienza, “della vera notizia che arriva dal mondo missionario, una notizia d’amore – conclude il fidei donum bresciani –: molti uomini e donne, direi un popolo sui generis, rafforzato dalla testimonianza delle nostre tre suore Ancelle e di Francesco, continueranno a servire la caritĂ â€?.
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PER UNA RIVOLUZIONE FISCALE
INSIEME AL TERRITORIO PER ANDARE LONTANO
2773 – pp. 192, ₏ 11,00
Parlare chiaramente di tasse si può e lo dimostrano gli autori di questo libro che propongono un metodo innovativo e trasparente per riportare la questione fiscale al centro del dibattito democratico. La loro proposta parla anche di noi: solo affrontando con chiarezza e competenza i nodi irrisolti del nostro sistema tributario possiamo scongiurare per il nostro paese scenari economici difficili.
P iĂš f o rte L GH, piĂš f o rti i No stri Territo ri. Per garantire uno sviluppo piĂš sereno al nostro territorio, occorre condividere con forza e passione le eccellenze, le tradizioni e le esperienze. Ecco perchè Cogeme Rovato, SCS Crema, Aem Cremona, Astem Lodi e Asm Pavia hanno dato vita a Linea Group Holding, un grande Gruppo, dedicato ad offrire ai propri p p clienti alti livelli di qualitĂ nei settori di acqua, gas, energia elettrica, ambiente nte e telecomunicazioni. I suoi numeri parlano chiaro: Lgh è tra i primi cinque operatori a livello nazionale nale nella gestione dei riďŹ uti con circa 1.000.000 di tonnellate gestite ed è ormai vicina al traguardo di un miliardo di Kw/h di energia elettrica provenienti da fonti rinnovabili. In piĂš, distribuisce e vende circa rca 500 milioni di m3 di gas e 14 milioni di m3 di acqua e produce e distribuisce calore per circa 180 GWh.
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LA SCUOLA
MKT-2011 35
ei giorni scorsi è giunta in redazione una mail di don Michele Tognazzi, il fidei donum raggiunto in questi giorni a Kiremba dalla delegazione bresciana guidata da don Carlo Tartari, vice direttore dell’Ufficio missionario diocesano. Don Tognazzi è l’unico missionario rimasto a Kiremba dopo i tragici fatti delle scorse settimane. La sua lettera si apre con un ringraziamento a “Voceâ€? per non averlo disturbato nei giorni in cui tutti hanno improvvisamente scoperto Kiremba.â€?Non vi siete piegati – scrive don Tognazzi – alla logica di tanti che hanno voluto stare sul pezzo, sulla notiziaâ€?. Notizia che, continua il fidei donum, non è quella dell’uccisione di suor Lucrezia Manic, di Francesco Bazzani e del ferimento di suor Carla Brianza. “La notizia – continua la lettera del sacerdote – ĂŠ che da sempre un popolo intero, non solo di missionari, dona la propria vita, alcuni, i piĂš grandi, fino al versamento del sangue, per amore. La notizia è che anche a Kiremba, una comunitĂ di suore Ancelle della CaritĂ , viveva il nome che portava e lo faceva da tempoâ€?. Serve dell’amore, le definisce don Michele Tognazzi, al servizio perchĂŠ amate. La sua lettera prosegue con un commosso ricordo della religiosa barbaramente uccisa, una suora “di un’umiltĂ infinita – ri-
lla Oltre 100 milioni di euro sono gli investimenti nel triennio 2008-2010, tradotti nella realizzazione di opere pubbliche e nella crescita costante dei servizi ai cittadini: valori concreti, per dare al nostro territorio le migliori prospettive.
Il futuro del territorio è in buone mani
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Ăˆ stata presentata nei giorni scorsi a Pisogne la nuova associazione “Giovani&futuro onlusâ€?. Il sodalizio, nato dalla volontĂ e dall’impegno di alcuni imprenditori pisognesi, si propone di sostenere, nei percorsi di studio e formazione, i giovani di famiglie in difďŹ coltĂ offrendo loro opportunitĂ di crescita e affermazione personale. L’associazione ha scelto la denominazione di “Giovani&futuroâ€? perchĂŠ vuole
Superata la fase sperimentale dei primi anni, la Città dei ragazzi, con il Consiglio comunale dei Ragazzi, è diventata una realtà che caratterizza la partecipazione degli studenti alla vita della scuola di Castegnato. All’inizio dell’anno scolastico, ogni classe della Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto comprensivo padre Vittorio Falsina, elegge i propri rappresentanti di classe che si presentano con un programma.
investire sulla valorizzazione delle capacità delle nuove generazioni, non solo intervenendo economicamente, ma anche monitorando il progetto individuale esprimendo una prospettiva di stabilità futura, coinvolgendo i ragazzi nelle aziende che partecipano all’iniziativa. Altre informazioni sulla nuova associazione sono disposnibili sul sito www.giovaniefuturo.it Info: giovaniefuturopisogne@gmail.it.
Sono i rappresentanti di classe che a loro volta eleggono il Consiglio comunale con tanto di presidente e incarichi vari. Nei giorni scorsi il nuovo presidente Mattia Nodari con l’intero consiglio comunale e la professoressa Leone che segue l’organismo studentesco della partecipazione, si è presentato ufficialmente al sindaco Giuseppe Orizio e alla sua giunta nella sala del Consiglio comunale.
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9HUVR OD FLYLOWj GHL QRWWDPEXOL Negli ultimi mesi il Parlamento ha varato piĂš di una manovra anti-crisi con una valanga di provvedimenti che vengono a galla man mano entrano in vigore. Per esempio, una disposizione contenuta nella manovra bis ha determinato la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi di vendita. Dopo la modiďŹ ca degli orari relativi alle attivitĂ commerciali presenti nelle localitĂ turistiche e cittĂ d’arte, con il comma 4 dell’articolo 6 del dl 138 del 13 agosto si va oltre. Nel testo pubblicato sulla Gazzetta ufďŹ ciale, la liberalizzazione viene estesa a tutto il territorio italiano. Viene cosĂŹ rimosso, in via sperimentale, il rispetto degli orari di apertura e chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonchĂŠ quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale. Ora tocca alle Regioni deďŹ nire e regolamentare la materia, ma la porta è stata spalancata su un futuro in cui i negozi saranno aperti 24 ore su 24 (sulla scorta di quanto avviene in altri Paesi, come i soliti Stati Uniti e il Canada). Il Comune di Brescia ha chiesto
preventivamente alla Regione di escludere per la nostra cittĂ l’apertura notturna. Fino a quando? Infatti lo stesso Comune nel Piano di gestione del territorio (Pgt) prevede addirittura cinque nuovi centri commerciali nei conďŹ ni cittadini. Semmai paradossalmente la liberalizzazione penalizza le notti bianche che vanno moltiplicandosi ovunque. Certo è che i centri commerciali aumenterebbero la loro capacitĂ di aggregazione, estendendola ai
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nottambuli e ai sonnambuli. In altri tempi di chi vagabondava di notte si diceva che scambiava “la notte con il giornoâ€? ed era un giudizio di parziale disadattamento alla vita. Adesso si rovesciano le parti. Comunque vada a ďŹ nire è un altro segno della resistenza ai cambiamenti che la crisi dovrebbe suggerire. La giornalista inglese del “Guardianâ€?, Madeleine Bunting ha scritto che per tirarci fuori dall’attuale situazione serve un “cambiamento dei valoriâ€?
e che stavolta, a differenza dei precedenti episodi di depressione la crisi “dovrĂ durare piĂš a lungo di qualche anno di recessioneâ€?. Ma “grande paradossoâ€? , continua, è che la sobrietĂ (necessaria per curare e risanare il nostro stile di vita e dare un po’ piĂš di sicurezza al futuro dei nostri ďŹ gli) â€œĂ¨ proprio ciò da cui cercano di dissuaderci i nostri politici, disperatamente intenti a far ripartire l’economiaâ€?, un’economia dalla cui forma dipende l’attuale disastro,
un’economia che i politici cercano di farci credere che non abbia un’alternativa valida (citato da Bauman, “Viteâ€?, Laterza, pag. 27). Un’economia che ha la sua faccia piĂš scandalosa nello spreco. Ogni cittadino europeo spreca, secondo le stime dell’Unione, 179 chilogrammi di cibo all’anno. In totale si tratta di 89 milioni di tonnellate buttate annualmente. Secondo le stesse stime, le famiglie sono responsabili del 42 per cento dello spreco alimentare, le industrie del settore producono il 39 per cento di questo tipo di riďŹ uti. I dati in realtĂ sono maggiori, in quanto nel calcolo dell’Ue non si tiene conto dei riďŹ uti del settore agricolo e dei rigetti di pesce a mare nel settore della pesca. Questo signiďŹ ca che il sistema produttivo nel settore alimentare spreca in partenza quasi il 40 per cento di quello che produce. Cui va aggiunto lo spreco delle famiglie e vanno aggiunti tutti gli sprechi degli altri settori della produzione. Sono comportamenti da cittĂ dei folli. “Follia – diceva Einstein – è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversiâ€?.
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CuriositĂ e apprezzamento hanno accompagnato sabato il taglio del nastro della mostra di cimeli della 2a guerra mondiale “Tra storia e cronaca: il dovere della memoriaâ€?, proposta in Auditorium (ingresso libero 8, 10 e 11 dicembre 9-12 e 17-20) dal Comune, grazie alla generosa disponibilitĂ di Tulio Gaibotti, che ha condiviso una selezione del Museo del Ricordo, allestito ai piani superiori della sua storica fonderia di Cologne. Circa 200 i pezzi in bella mostra,
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tra divise, sciabole, baschi, baionette, pugnali da parata, bossoli di cannone e contraeree di piÚ calibri e navali, inseriti tra manifesti, istantanee, documenti, pagelle, certificati di promozione e laurea, ma anche acquarelli d’epoca. Degne di fascino le divise esposte da: marina inglese, ufficiale di fanteria, paracadutista, generale russo, carabiniere e aeronautica da motorista, accanto ad oggetti piÚ insoliti,
come la valigetta e lo zainetto con farmaci e garze da ospedale da campo, bici ammortizzate da bersagliere del 1911, il megafono della marina inglese, la telescrivente dell’esercito americano o l’enorme drappo di rappresentanza del Distretto Garibaldino di Paderno. “L’invito (soprattutto per le scuole) – ha espresso orgoglioso il sindaco Claretti – è di visitare queste cose interessanti, ormai sempre piĂš rareâ€?. (a.s.)
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ta mutando la struttura edilizia della fondazione Giroldi Forcella Ugoni di Pontevico, con interventi che riguardano la riqualificazione della Rsa. Tutte le camere sono dotate di bagno: quattro sono a un solo letto, altre sette a due posti, 16 a tre, 15 a quattro letti. Ma presto l’accoglienza sarà solo in camere a due letti, mantenendo le 4 a un letto, con spazi utili per i visitatori. Termine di consegna dei lavori di riqualificazione entro il 31 dicembre 2013. Importo complessivo dell’opera calcolato in 807.447 euro finanziati con risorse dell’ente accantonate negli ultimi due anni di gestione. Nessun aggravio per le rate di degenza richieste nella misura di 43,75 euro per la degenza normale e di 48 euro per degenti nel nucleo Alzheimer. Il Consiglio di amministrazione sta portando avanti un secondo intervento negli edifici di via Cavalieri di Vittorio Veneto. Si tratta della costruzione di una nuova palazzina sanitaria nella quale saranno spostati gli ambulatori di medicina generale, l’attività di prelievo e il servizio di diabetologia attualmente aperti in locali della fondazione. Per questa operazione abbiamo avuto incontri preliminari con l’Amministrazione comunale e i medici di base del territorio e il Consiglio di amministrazione ha approvato il progetto definitivo per il quale i lavori sono stati avviati il 19 ottobre
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completare il finanziamento. Anche questo secondo intervento non inciderĂ sulle rette di degenza. La durata del mutuo è di 10 anni, le rate saranno onorate con gli affitti degli ambulatori. “Il nostro obiettivo è quello di migliorare il comfort alberghiero della fondazione certificataâ€? conclude il presidente Gobbi in questo periodo impegnato a completare l’iter per l’acquisizione al patrimonio dell’ente della ex caserma dei carabinieri di via Tito Speri, proprietĂ del Comune. Della vicenda si è occupata una recente seduta del Consiglio comunale che ha approvato l’operazione per la
quale sono in corso le pratiche per il passaggio di proprietĂ della costruzione. Un primo esperimento d’asta era andato deserto per mancanza di offerte. La Fondazione ha proposto 152.900 euro. Dieci i voti a favore per alzata di mano, sei i contrari. L’edificio quale ruolo avrĂ ? “Il nostro incarico cessa il 30 settembre 2012. SarĂ il prossimo Consiglio a decidereâ€?. Ma i pareri convergono per dare nuova sede alla scuola per l’infanzia, ora aggregata alla scuola pubblica della quale la competenza è della fondazione Giroldi Forcella Ugoni benemerita realtĂ in campo da oltre un secolo.
1RUELV XQD YLWD GL VHUYL]LR Guerino Norbis si è spento a 95 anni a Coccaglio, paese a cui dedicò una vita, lavorando come impiegato nell’UfďŹ cio Anagrafe-Segreteria del Comune (1949-1975) e non solo. La comunitĂ si è stretta al dolore della famiglia, a ricordo della “generosa ďŹ gura di volontario, pioniere di varie associazioni, sostegno importante per tanti e ďŹ gura di riferimento per l’alto impegno civicoâ€?. “Lo conoscevo bene – ha espresso commosso il sindaco Fran-
co Claretti –: era una persona molto conosciuta e stimata e, ricordandolo, auspico che, in questo particolare momento di disimpegno, il suo alto esempio civico serva a noi come modello di riferimento�. Guerino Norbis fu referente di patronati, enti di assistenza, ma anche per anni segretario e prezioso collaboratore della Fondazione Monauni, segretario locale della Coldiretti, operò nell’Ente comunale di assistenza e, negli anni Cinquan-
ta, ideatore delle colonie per ragazzi: passione che poi mantenne nel tempo, continuando ad accompagnare per il Comune gli anziani al mare. Fu promotore di molte realtà associative (fondatore dell’Associazione Pensionati, sostenitore della Festa del libro e di quella dell’Albero), oltre che storico, impegnato nella scuola serale istituita dalla Parrocchia e nel gruppo Avis. Fu anche nominato Cavaliere del Presidente della Repubblica.
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e in aprile l’ufďŹ cio è diventato effettivamente operativoâ€?. All’interno dello Iat è possibile ricevere informazioni turistiche, sia tramite il servizio di front ofďŹ ce che telefonicamente. Inoltre, è stato ideato uno spazio denominato “Vetrina del Territorioâ€?, all’interno del quale saranno esposti prodotti tipici dei nostri luoghi. In particolare, per quest’anno la gestione della vetrina è stata afďŹ data con una convenzione alla ComunitĂ montana Valle
Trompia, che nelle giornate di venerdĂŹ, sabato e domenica gestirĂ il punto informativo e presenterĂ le produzioni tipiche. “La convenzione potrĂ poi essere stipulata con altri enti - precisa Molgora – perchĂŠ il nostro obiettivo è offrire in questo luogo servizi polivalenti, che permettano alla nostra Provincia di farsi conoscere da chi è in visita a Brescia e, inevitabilmente, passa per Piazza del Foroâ€?. “L’intento - continua l’Assessore Razzi – è di rinnovare il
servizio e offrire un’immagine che permetta al cittadino e ai visitatori di identiďŹ care lo Iat come un ufďŹ cio di competenza della Provincia, per questo abbiamo adottato un brand che accomunerĂ le sedi dislocate sul territorioâ€?. L’Assessore ha presentato in giugno alla Regione un progetto di modiďŹ ca dei regolamenti degli Iat, che ha come scopo l’informatizzazione del servizio, la possibilitĂ di vendere biglietti per mostre ed eventi per raggiungere un piĂš ampio bacino d’utenza. (a.g.)
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abato 3 dicembre il PalaBrescia ha fatto registrare il tutto esaurito per la Festa del Volontariato 2011, manifestazione promossa dal Centro Servizi per il volontariato in collaborazione con il “Comitato 2011 Anno Europeo del Volontariato Bresciaâ€? e il Comune di Brescia a conclusione dell’anno europeo dedicato al volontariato. Presenti alla festa moltissimi volontari, gli alunni delle classi vincitrici del concorso “La solidarietĂ che abita a scuolaâ€? e tutti i familiari. Filo conduttore della manifestazione uno spettacolo proposto dal Teatro Daccapo e condotto con maestria dalla Cooperativa La nuvola nel Sacco di Brescia. “Se il 2011 è stato l’anno della celebrazione, del riconoscimento del volontariato – ha sottolineato Urbano Gerola, presidente del Csv – con numerose iniziative su tutto il territorio provinciale, l’auspicio è che il 2012 diventi l’anno della riflessione sul ruolo del volontariato, sul suo rapporto con le istituzioni che sta rischiando di trasformarsi in supplenza di servizi, che vengono meno a causa dei tagli delle risorse destinate agli Enti localiâ€?. Gerola ha poi
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dell’evento sono stati premiati anche i giovani che attraverso uno “Scatto al voloâ€? hanno rappresentato la propria idea di solidarietĂ . Nella parte finale della manifestazione sono stati estratti i biglietti vincenti della lotteria del volontariato, l’elenco dei biglietti estratti con i relativi premi è consultabile sul sito www.bresciavolontariato.it. A fissare nel tempo quest’anno di celebrazione del volontariato, una cartolina e un francobollo (con relativo annullo) prodotti dal servizio filatelico di Poste Italiane, che sono stati consegnati a tutte le associazioni presenti e agli insegnanti. Un momento di allegria e di festa per il volontariato bresciano, con la convinzione che una volta spenti i riflettori, l’impegno dovrĂ comunque continuare. Per coloro che intendono svolgere attivitĂ di volontariato, presso il Csv è attivo uno sportello (0302284900).
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4XDOL SROLWLFKH FXOWXUDOL SHU LO IXWXUR GL %UHVFLD" “Oltre le mostre. Quali politiche culturali per il futuro di Brescia?â€? è il titolo del secondo appuntamento con “Gli incontri a Palazzo San Paoloâ€?. GiovedĂŹ 15 dicembre alle 18 intervengono: l’assessore alla cultura Andrea Arcai, Carla Boroni, presidente del Centro teatrale bresciano, e don Adriano Bianchi. La serata è moderata da Sergio Masini dell’associazione culturale “Capitoliumâ€?. Il tema oggetto del confronto è quanto mai di attualitĂ e interessa da vicino i cittadini. Gli stessi partiti politici si sono piĂš volte divisi sul tema delle Grandi Mostre portate per la prima volta nella Leonessa da Marco Goldin e poi continuate con Artematica. La stagione delle Grandi mostre non è terminata, se si pensa che il Museo di Santa Giulia ospiterĂ da ottobre 2012 a maggio/giugno 2013 l’esposizione dei Maya. CosterĂ all’amministrazione 2 milioni e 950mila euro e porterĂ a Brescia 257 pezzi “mai visti in Italia e in Europaâ€?. Nel 2011 la giunta Paroli ha deciso di non fare mostre, in un anno nel quale, purtroppo, ha anche giĂ annunciato di non poter aiutare come prima realtĂ culturali e associazioni. La volontà è, comunque, quella di proporre anche una grande esposizione sui Longobardi dal 2014 al 2015 per “sfruttare al meglio l’Expoâ€?. Questo incontro segue quello di novembre che ha ospitato un interessante dibattito sulle Circoscrizioni fra Marco Rossi e Alberto Martinuz. L’incontro è aperto a tutti e si tiene pres-
so Palazzo San Paolo in via Tosio 1 a Brescia. La regia è merito di un gruppo di persone che, interessate al bene comune, hanno condiviso le proprie esperienze per elaborare un percorso utile alla città . Nei prossimi mesi verranno affrontati i temi del governo del territorio, di Brescia città universitaria, della mobilità , dell’ambiente e dei servizi sanitari.
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ÂŽ ‡Â?–”‘ •’‘”–‹˜‘ ƒŽ ’‘•–‘ †‡ŽŽ‘ •–ƒ„‹Ž‹Â?‡Â?–‘ La vecchia zona dello stabilimento Cembre, specializzato nella produzione di cemento, dovrebbe presto vedersi trasformata. Entro la fine della prossima estate vi dovrebbe sorgere il tanto atteso centro sportivo “Porta del parcoâ€?, al quale andrĂ ad affiancarsi anche un edificio destinato esclusivamente a uso civico. I basamenti della struttura sono stati posati e le prime opere (spogliatoi e tribune) sono state cominciate, dando prioritĂ alla zona dove sorgerĂ il nuovo
campo da calcio a 11 giocatori. Un centro che sarà completato nel 2012 sotto l’egida della Costruzioni Turra, ditta aggiudicataria del bando per la realizzazione del centro con conseguente cessione, da parte del Comune, dei volumi edificabili sul comparto Cis3 per un valore complessivo stimato in 4,2 milioni di euro. Soddisfatti i requisiti richiesti dall’amministrazione comunale, la ditta Turra ha individuato in 176mila euro annui la cifra da versare nelle casse comunali come
canone d’affitto per la gestione del centro, datole in concessione per un certo numero di anni. Un centro che avrĂ una parte prettamente sportiva, contando su un campo da calcio a 11 in terreno sintetico, piscina, quattro campi da tennis e una zona dedicata al fitness; e una seconda parte che, oltre alla struttura destinata a uso civico, vedrĂ sorgere un ristorante e una serra pensata per la realizzazione di attivitĂ che possano coinvolgere anche gli istituti scolastici. “Da
qui a fine agosto 2012 – dice l’assessore ai Lavori pubblici Claudio Bonomi – dovremo vigilare come amministrazione comunale affinchÊ vengano rispettati i tempi contrattuali, garantendo la corretta esecuzione delle opere progettate. E solo quando il Centro sportivo sarà completato potranno essere avviate le operazioni residenziali sul comparto Cis3 (13.500 metri cubi di volume, ndr), dove troverà spazio anche la nuova piazza del paese�. (a.a.)
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spettando‌ Natale 2011â€? entra nel vivo con una serie di appuntamenti e manifestazioni che proseguono fino all’8 gennaio nel cuore della cittĂ . Le vie del centro saranno animate, nel pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30, dai personaggi delle fiabe, da Babbo Natale con le sue renne, dai giocolieri, dai maghi e dai trampolieri il 10, l’11, il 17 e il 18 dicembre. Non mancheranno i suoni delle cornamuse, di un coro gospel o delle fanfare per rendere l’atmosfera ancora piĂš natalizia. Sempre il 10, l’11, il 17 e il 18 piazza Loggia ospiterĂ il capolinea della carrozza di Babbo Natale che, dalle 16 alle 18.30, inviterĂ (gratuitamente) bambini, genitori e nonni a un giro lungo le strade della Leonessa. Fra le conferme, c’è la pista di pattinaggio in piazza Paolo VI (dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 14.30 alle 19.30, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 22.30) che ospita (su prenotazione al numero 3420924981) anche le scuole; accanto a questa c’è anche una pista baby per i piccoli dai quattro agli otto anni. Ăˆ attivo anche un servizio di baby sitter ogni venerdĂŹ e sabato dalle 16 alle 18. Il clou delle manifestazioni del Comune è rappresentato dalla “Notte Bianca aspettando Santa Luciaâ€? (i negozi restano aperti fino alle 24) pensata per sabato
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mondo incantato di musiche e luci. Per gli appassionati di X-Factor, alle 22.30 Matteo Beccucci (ha interpretato anche Giuda nel musical Jesus Christ Superstar) si esibisce (dopo aver partecipato al GalĂ sul ghiaccio) in un concerto gratuito presso “Buonissimoâ€? in corso Mameli 23: in scena il repertorio delle canzoni di Natale. Anche la Coldiretti scende in piazza, domenica 11, con il mercato di campagna amica che per l’occasione diventa “Gusta il tuo Natale a km 0â€?. Dove? In piazza Loggia dalle 9 alle 19 con la possibilitĂ alle 11 e alle 15 di assistere a “La sfoiaturaâ€? (la sgranatura del mais con le attrezzature di un tempo). Durante la giornata ci saranno: la mostra di modellismo agricolo; Babbo Natale che distribuisce caramelle; un giro sul carretto con il cavallo; gli asinelli di Santa Lucia e, infine, vin brulè per tutti direttamente dalle aziende agricole della Coldiretti. Sabato 17 dicembre, invece, al Ridotto del Teatro Grande viene presentato alle 18.30 il libro “La vera storia di Babbo Nataleâ€?: partecipano, moderati da Nunzia Vallini, Alfio Maggiolini (psicoterapeuta) e Michele Maggiolini (antropologo). Nella biblioteca Queriniana, invece, dal 21 dicembre al 6 gennaio c’è in mostra “La nativitĂ nei libri della Querinianaâ€?. Per informazioni, www.comune. brescia.it.
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‹ƒŽ‡ –ƒœ‹‘Â?‡ Í?Í™ Â? Â?—‘˜‘ ƒÂ?„—Žƒ–‘”‹‘ ’‡” ÂŽÇŻ Â?– †‹ ”‡•…‹ƒ La delegazione bresciana di Ant prosegue l’impegno nella lotta contro i tumori inaugurando un ambulatorio nella sede di viale Stazione 51. Si tratta di un locale adibito alla diagnosi precoce, che sarĂ attivo da gennaio, nel quale, grazie al supporto di medici, infermieri e volontari, si svolgeranno alcune giornata dedicate alla prevenzione. I medici dell’Ant avranno a disposizione un videodermatoscopio e un ecografo, donati da Lions
Brescia Host e Fondazione Asm, con i quali sarĂ possibile diagnosticare preventivamente eventuali melanomi o disfunzioni tiroidee. “Da piĂš di un anno – ha spiegato Andrea Longo, segretario provinciale – stiamo svolgendo giornate di prevenzione itineranti sul territorio bresciano in collaborazione con il Comune e le Circoscrizioni. Da gennaio potremo utilizzare questo spazio all’interno della sede per offrire ai cittadini un servizio completo, perchĂŠ
diagnosticare in tempo tumori come il melanoma e i problemi legati alla tiroide signiďŹ ca salvare la vitaâ€?. Presente al taglio del nastro anche la dott.ssa Raffaella Pannuti (nella foto), presidente di Ant, che ha ricordato “l’importanza del progetto Eubiosia, che signiďŹ ca vivere la vita con dignitĂ dal primo all’ultimo respiro, prova il valore di progetti costruiti dalla gente comune, come i nostri volontari, per i quali è comunque necessario il supporto delle istituzioniâ€?. Istituzioni presenti
all’inaugurazione, come l’assessore Ambrosi, la presidente del Consiglio comunale Bordonali e il presidente della Circoscrizione Ovest Margaroli, che hanno espresso il loro sostegno. L’ambulatorio sarĂ aperto al pubblico in giornate da stabilire, nelle quali verranno effettuate circa 40 visite tra le 9 e le 13 e tra le 14 e le 18. Una volta deďŹ niti i giorni di apertura, sarĂ possibile prenotare la visita gratuita chiamando al numero 0303099423. Per info, www.antbrescia.it. (a.g.)
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livello nazionale “L’Italia sono anch’ioâ€?, la campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto agli stranieri, è promossa da 18 associazioni. Il comitato di Brescia ne raccoglie addirittura 31, oltre a 10 Comuni e a 3 partiti politici. â€œĂˆ la dimostrazione - spiega Roberto Rossini, presidente delle Acli – che la nostra terra vuole promuovere l’uguaglianza. Aderiscono al comitato organismi e movimenti cattolici e laici, uniti per riportare al centro del dibattito politico e all’attenzione dell’opinione pubblica i temi della cittadinanza e del diritto di voto degli stranieri nati nel nostro Paeseâ€?. Secondo Damiano Galletti, segretario della Cgil: “Al di lĂ del numero di adesioni, è importante considerare la condivisione che si è venuta a creare e il fatto che la raccolta di firme diventa l’occasione per ribadire che tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti e gli stessi doveriâ€?. Ne è convinto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il quale “non comprendere la portata del fenomeno migratorio e non capire quanto sia necessario il contributo dell’immigrazione per il nostro Paese, significa non saper guardare alla realtĂ e al futuro ed è opportuno tener presente che i
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del Centro Migranti e della Caritas – le aveva espresse il vescovo Luciano Monari un anno faâ€?. “Iniziative come questa – afferma Enzo Torri, segretario Cisl – servono a creare la cultura dell’integrazione e sono la base per la costruzione di una societĂ piĂš democraticaâ€?. Ma aiutano anche a superare l’ignoranza diffusa che spunta quando si parla di immigrazione. “Basti pensare che molti cittadini – dichiarano Luisella Bottoli di LibertĂ e Giustizia e Marco Miristice del Comune di Bovezo – considerano i bambini nati in Italia, a tutti gli effetti giĂ
cittadini italianiâ€?. Il comitato bresciano ha predisposto una serie di iniziative per sensibilizzare i cittadini sul significato della proposta di legge popolare. In cittĂ : sabato 10 alle 20.30 presso la sala Piamarta di via San Faustino dibattito su “Carcere e immigratiâ€?, domenica 11 dalle 14 presso il Circolo Arci di via Beccaria presentazione della campagna e martedĂŹ 13 alle 20.30 presso l’UniversitĂ Statale di via S. Faustino confronto su “L’unica razza che conosco è quella umanaâ€?. In provincia: a Iseo sabato 10 e sabato 17 dalle 15 presso il Circolo Acli a margine dell’iniziativa “Natale con gustoâ€? e mercoledĂŹ 14 a Rezzato alle 20.45 presso il teatro Ctm presentazione di “peace workâ€? progetto di Emergency. Gratitudine per l’iniziativa, che mira a fornire la possibilitĂ a tutti di partecipare alle scelte della comunitĂ di cui si fa parte, è stata espressa dai rappresentanti del Forum delle associazioni degli immigrati. “Proponiamo un convegno – afferma il portavoce Kawsar Zaman - sabato 17, alle 14.30, nell’auditorium della Camera di Commercio, dal titolo “L’Italia sono anch’ioâ€?, per testimoniare l’aiuto che ci viene dato e per aprire un dibattito fertile che porti a superare le barriere in nome di una auspicata cultura dell’integrazioneâ€?.
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Segnaliamo in particolare i prossimi appuntamenti: venerdĂŹ 9 dicembre alle ore 17, nella Sala Piamarta, è in programma il concerto “Bambini in musicaâ€? a cura della Siem; alle 18 in tenda si tiene l’incontro “Testimonianze di un recente viaggio in Nepalâ€? mentre alle ore 20.30 nella Sala Piamarta è previsto l’incontro “Palestinesi da troppo tempo in camminoâ€? ospite il prof. Wasim Dahmash. Sabato 10 dicembre, anniversario della
proclamazione universale dei diritti umani, è prevista la tavola rotonda “Carcere e immigrati: quali dirittiâ€? intervengono Mario Fappani e Angelo Canori. Gli appuntamenti si concludono domenica 11 dicembre alle 17 con l’aperitivo offerto dai Soci Coop e Libera. Durante i giorni della Tenda sarĂ esposta in sala Piamarta la mostra “Chernobyl, la cortina invisibileâ€?. Per informazioni, www. tendadeipopoli.it. (a.t.)
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coordinatori delle Caritas limitrofe che conuiscono con Gottolengo nel Centro d’ascolto zonale. A queste si aggiunge la partecipazione alla giornata del pane, il 27 novembre, attuata per la prima volta nella parrocchia di Gottolengo, grazie alla collaborazione dei fornai del paese. C’è stata anche la seconda “raccolta alimentareâ€? annuale presso i supermercati del paese, organizzata con la partecipazione dell’Assessore ai servizi sociali e i volontari delle
varie realtà del volontariato locale: permetterà di avere a disposizione alimenti da distribuire per alcuni mesi, integrandoli con le forniture che pervengono da altre fonti quali l’Agea e l’Ottavo giorno. Forti e incoraggiati dalle espressioni di solidarietà giunte dalle istituzioni e dai volontari, il gruppo Caritas si prepara ad affrontare il 2012 con slancio,dedizione e servizio, migliorando sempre per il bene del prossimo, della comunità e degli stessi volontari.
sua biodiversità . Dei 50mila abitanti che vi risiedono, almeno il 70% vive di quello che coltiva, mentre il 40% si sposta con il bestiame, abita nelle caverne o nelle capanne fatte di coralli, pietra e foglie di palma. Tutto fintanto non arriverà la nostra civiltà , purtroppo spesso devastante dei valori di natura e di cultura che affondano le radici nei secoli passati. Il libro è stato presentato nell’auditorium della Cassa Rurale di Verolavecchia, con
intervento del presidente, Giusppe Zorza, e il commento di Nedo Brunelli che scrive la prefazione.
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nsieme sono un artista dell’immagine, Gianni Barili, pittore e scultore che si firma Giba, e un sociologo (Marco Lombardi) con cattedra alla Cattolica di Milano, innamorati del continente africano del quale hanno documentato documentando la vita di popoli in territori sconosciuti agli itinerari del turismo di massa. Due anni fa descrissero in “Omo Omoâ€? un viaggio nel cuore della Rift Valley, una delle regioni africane piĂš remote e affascinanti derlla quale erano andati alla scoperta di fiumi leggendari, vallate rigogliose, crateri coperti di sale e popoli nobili e fieri che hanno conser-
vato ritmi e costumi di vita invariati da secoli. La splendida pubblicazione fece conoscere la valle dell’Omo, la regione dell’Etiopia considerata un melting pot di etnie, come Hamer, Surma e Mursi, dove si parlano un’ottantina di lingue e oltre 100 dialetti. In “Socotroâ€?, Barili e Lombardi , ora portano il lettore nell’isola dell’oceano indiano poco lontano dal Corno d’Africa sotto la giurisdizione della Repubblica dello Yemen dove la natura incontaminata è il tema del racconto che lascia spazio alla fantasia per le eccellenti sequenze che passano in rassegna un territorio incantato al largo dello Yemen, prossimo,
purtroppo, a diventare meta “cultâ€?, ma anche oggetto di speculazione. Socotra è stata dichiarata patrimonio dell’umanitĂ dall’Unesco. Un posto dove gli abitanti vivono ancora nel passato. Ăˆ, però, un luogo prezioso a rischio di rovina quello documentato da Barili, un posto unico in termini di specie animali e vegetali, e proteggerla per le future generazioni è di un’importanza capitale. L’isola con suoi 3700 chilometri quadri di superficie si è mantenuta in equilibrio, sotto gli influssi di civiltĂ indiane, africane, arabe, con le sue sole risorse, con la sua lingua, la sua musica, i suoi pastori beduini, i suoi vestiti colorati, la
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con conseguenze sui sostegni erogati. In questo fosco quadro una felice eccezione è rappresentata dal comune di Urago d’Oglio. Il piccolo centro bassaiolo, infatti, nel recente assestamento di bilancio, ha tenuto da parte un piccolo “tesorettoâ€? pari a quasi 50mila euro, con il quale si è potuto destinare un signiďŹ cativo contributo straordinario al sostegno degli anziani. Ăˆ questo un segnale importante di attenzione ad una categoria di persone che in misura maggiore è colpita da questi tempi
di incertezza economica. Concetti questi che sono stati espressi anche dal consigliere comunale Alessandra Gozzini, che si esprime in questi termini: “Si tratta di un segnale importante a sostegno della terza etĂ che riveste una forte valenza di coesione sociale e di patto tra le generazioniâ€?. E ancora: “In questo difďŹ cile periodo di crisi economica durante il quale molti Comuni trovano serie difďŹ coltĂ nella chiusura dei bilanci, la Giunta comunale ed il Sindaco
di Urago d’Oglio sono ancora in grado di garantire uno standard ottimale per la spesa sociale�. Sempre in campo sociale, da segnalare anche un altro intervento stabilito dall’Amministrazione a favore questa volta del gruppo di Protezione civile. L’associazione avrà a breve in dotazione un nuovo automezzo. Quest’operazione vede il contributo fondamentale della Regione Lombardia, che sosterrà l’acquisto con una quota pari all’80% del costo complessivo. (f.u.)
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anti Chiari auguri. L’Amministrazione comunale di Chiari, in sinergia con l’Associazione botteghe di Chiari e ComunitĂ di zona, saluta cosĂŹ cittadini e visitatori. Un augurio scritto a chiare lettere bianche su sfondo rosso su grandi manifesti collocati in punti strategici della cittadina, seguito da un dettagliato e ricco programma di manifestazioni natalizie che hanno preso il via sin dall’ultima domenica di novembre con un binomio classico del periodo: il trenino stile Walt Disney e zucchero filato. Dicembre si è aperto domenica 4 con bancarelle di hobbistica tutta la femminile sotto l’insegna dell’home made e della creativitĂ artigianale. Un appuntamento curato dall’Assessorato alle politiche sociali e servizi alla persona in collaborazione con l’Assessorato al Commercio. Collaborazione non solo tra assessorati, ma tra pubblico e privato quale nuovo modello di promozione del territorio sembra essere la parola d’ordine alla base del Distretto urbano del Commercio di Chiari dopo l’importante riconoscimento da parte della Regione Lombardia alla manifestazione “Gustiamoci Chiariâ€?: progetto integrato di riqualificazione del centro storico della CittĂ di Chiari. E nel palinsesto della manifestazioni di questo 2011, l’auspicata collaborazione ha visto in campo giovedĂŹ 8 dicembre
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pini Chiari, Amici volontari di San Rocco e Chiesa di San Rocco. Si prosegue domenica 11 dalle 14, con “La cascina in piazza – carri allegorici per le vie del centro e alle 18, lo spettacolo teatrale “Santa Luciaâ€?, testi di Agostino Turla, a cura di Idea Teatro. Luogo della rappresentazione, la residenza comunale. Sabato 17 alle ore 18 presso il Palazzetto dello sport di via SS. TrinitĂ , Santa Messa dello Sportivo. Domenica 18, novitĂ assoluta per Chiari, la Prima Corsa di Babbo Natale. Organizzata da Pgs Samber 84 in collaborazione con l’oratorio Samber e l’Assessorato allo Sport, le vie cittadine saranno attraversate da decine di Babbi Natale. Il ritrovo è previsto alle 10 nella centrale piazza Zanardelli. La giornata prosegue con il saggio di danza ritmica “Ed ecco la stellaâ€?, a cura della A.D.S. Ritmica CG2000. L’appuntamento per tutti è alle ore 15 al Palazzetto dello sport di via SS. TrinitĂ e alle 16.30 presso il salone Marchettiano, presentazione del libro scritto da don Giuseppe Fusari “Il restauro della Chiesa di San Roccoâ€?. Animazione per le vie del centro nel corso della giornata. Sabato 24, alle ore 14, a cura delle Associazioni clarensi, Auguri in Piazza (piazza Zanardelli). Cenone, musica e intrattenimenti presso il Palasport comunale di via SS. TrinitĂ a cura dell’Amministrazione, sabato 31 dicembre.
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L’assessorato alla Biblioteca, visto il successo delle precedenti edizioni, è lieto di riproporre anche per quest’anno “Il Sabato mattina in Bibliotecaâ€?, in cui vengono proposti momenti di intrattenimento con i piĂš piccoli, con letture animate e laboratori creativi. Il prossimo appuntamento è per sabato 10 dicembre, dalle 10 alle 12, con “Laboratori sotto l’alberoâ€?, con precedenza ai bambini da 3 a 5 anni. Replica GiovedĂŹ 15 dicembre
Il territorio soffre la presenza di cani randagi, che potrebbero essere accolti dalle famiglie. Il Comune di Nave ha stabilito con la Clinica del Cane S. Francesco di Brescia una convenzione per soccorrere e offrire un rifugio ai cani randagi presenti sul territorio. La struttura preposta si occupa di accalappiarli per garantire loro temporaneamente un servizio di ricovero, nell’attesa che vengano afďŹ dati a famiglie
ore 16.30 alle 18.30 per chi fosse impossibilitato a partecipare di sabato. Giusto sottolineare che la biblioteca ha attivato anche il servizio di prestito a domicilio: un nuovo servizio che consente di ricevere gratuitamente a casa o presso scuole e sedi di associazioni libri, riviste, dvd e cd musicali posseduti dalla Biblioteca o presenti nel Sistema bibliotecario di Valle Trompia e della Rete Bibliotecaria Bresciana.
pronte ad accoglierli. L’Amministrazione comunale intende in questo modo garantire la sicurezza a livello territoriale, nonchĂŠ sensibilizzare la popolazione afďŹ nchĂŠ si prenda cura degli amici a quattro zampe. Per coloro che decidessero di adottarne uno è sufďŹ ciente richiederne l’afďŹ do alla pensione per animali S. Francesco sita in San Polo, oppure rivolgersi all’ufďŹ cio Manutenzione del Comune di Nave.
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er la stagione sciistica in Alta Valle Trompia ad oggi vi sono alcune certezze, e una incognita della quale non si intravede la fine. Per gli amanti di sci sulle piste e snowboard la certezza ad oggi è il Maniva coi suoi sette impianti da 1450 a 2100 metri di altitudine. Il Rifugio del Cai Valtrompia in Pontogna offre punto d’appoggio per le indimenticabili risalite sci ai piedi con le pelli di foca verso il Golem al Monumento del Redentore e la calda ospitalità con piatti nostrani resi originali dal Fabrizio e Angiolina gestori attenti e premurosi. Per la Pezzeda, la stazione sciistica piÚ vecchia della provincia di Brescia, non c’è ancora soluzione certa dopo il commissariamento del Siv spa (al 96% enti pubblici) proprietaria degli impianti: si lavora alla costituzione di una nuova società per gestirla in affitto. Tornando al Maniva, lÏ è tutto pronto da tempo con tante novità : si sperava di aprire il 3 dicembre poi l’8. Ma la neve non è arrivata e le temperature diurne impediscono l’innevamento artificiale: è stata scelta obbligata come nelle altre stazioni bresciane il rimando a data da destinarsi. Il 10
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posto dal Barard) verso la partenza di quella di Persòle. La nera del Dasdanino è stata modificata: i due tuffi iniziali si ricongiungono comodamente in basso nella valletta a nord. Valorizzato il vecchio campo scuola al Passo. Sotto di questo la grande novità del parco snow-board : 20.000 mq di salti e gobbe, con comoda uscita finale verso la seggiovia Persèk. Poi asfaltato il parcheggio allo Chalet Maniva pure abbellito, dove ha sede la scuola di sci Tre Valli. Prezzi fermi: si va da un massimo di 26 euro del giornaliero alta stagione e 22 euro in bassa stagione; mattinieri e pomeridiani (21 e 18 euro rispettivamente) ridotti ai 12 e 10 dei baby (fino ai 10 anni) ecc. Si aggiungono l’abbonamento sabato-domenica a 45 euro; sconti per gli over 65; gli stagionali dai 380 euro pieni e 270 over 65 ai 170 baby. Per informazioni, www.manivaski.it.
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giungersi ai tanti davvero signiďŹ cativi del viaggio, di un’esperienza davvero meravigliosa attraverso la quale ho potuto vedere il mio Paese d’origine, portare un messaggio sportivo con i colori del Judo Sen Shin Sarezzo e guardare da vicino quell’Africa che a noi sembra lontana quanto potrebbe esserlo un altro pianeta, mentre si trova sulla stessa Terra che abitiamo anche noi in Valtrompiaâ€?. (a.a.)
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I genitori dei bimbi che frequentano la scuola materna e l’asilo nido intitolati alla memoria di “Tersilia Bonomiâ€? nella localitĂ lumezzanese di Faidana si sono attivati per una raccolta fondi a sostegno della struttura. Infatti, è 15mila euro la cifra necessaria a un intervento da attuare nell’area giochi. Scendono cosĂŹ in campo a favore della sicurezza i genitori dei bambini e lo fanno con il totale appoggio della direttrice dell’istituto Rosanna Tosini. Una
A Malga Costaricca, proprietà del Comune di Marcheno, su bellissimo poggio sotto le pendici del GÜlem, si sono installati gli ultimi serramenti, si è accesa la luce alimentata dai pannelli fotovoltaici che danno l’energia necessaria, e si è smontato il cantiere dei lavori iniziati in primavera. Si è cosÏ realizzato il recupero di un bene comunale in progetto da tempo: un investimento di 400mila euro con contributo regionale.
volontĂ ben previsa e focalizzata verso un obiettivo comune, il chiaro intento di mettere mano alla sistemazione di 230 metri quadrati del cortile annesso alla struttura, procedendo alla posa di un materiale antiurto che ammortizza eventuali cadute o incidenti che possono accorrere ai bambini mentre giocano. “Con questa iniziativa – spiega la direttrice Rosanna Tosini – sia io sia i genitori dei bimbi vogliamo intervenire sul tema di sicurezzaâ€?.
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“Costariccaâ€? deve il suo nome a pregiati pascoli. Vi si arriva imboccando sotto gli Stalletti Bassi, sulla sinistra, una sterrata di circa 1 chilometro realizzata una ventina d’anni fa e nell’occasione risistemata per i mezzi agricoli, dovendo consentire il trasporto dei materiali necessari. La malga è composta da due fabbricati: Il piĂš grande è costituito dal “casinètâ€? (la costruzione alloggio del malghese) il secondo è discosto sul dosso di fronte.
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nche quest’anno l’Istituto Euroscuola - Bianchi, in collaborazione con la Protezione civile, ha avviato uno stage rivolto agli studenti del quinto anno del corso Geometri. La sinergia tra la scuola e il Dipartimento dell’Amministrazione provinciale è iniziata nello scorso maggio 2011, e si sviluppa sul territorio del Comune di Nave. L’attivitĂ si configura proprio come una campagna di rilevamento e censimento della qualitĂ del tessuto urbano costruito. Il progetto è sperimentale e innovativo. Il Dipartimento nazionale della Protezione civile l’ha implementato per la prima volta in Abruzzo, all’indomani del terribile sisma del 2009. Ăˆ un progetto innovativo che si pone quale obiettivo la realizzazione di una mappa tematica della fragilitĂ del patrimonio edile esistente. Strumento di primaria importanza per la gestione di eventuali emergenze nelle aree caratterizzate da un certo rischio sismico.
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Per i nostri studenti è un’esperienza importante per la loro crescita professionale. Suddivisi in squadre e seguiti da tutor della Protezione civile provinciale si muovono sul territorio e muniti di planimetrie e schede d’indagine, visionano gli edifici selezionati in determinate aree campione del territorio comunale. L’opera oltre a contenere un elevato tenore tecnico permette ai ragazzi di entrare in contatto con la popolazione residente e con le diverse problematiche connesse all’edificazione. Esperienza che consente agli studenti di acquisire un notevole bagaglio tecnico sul campo, ma anche un concreto contatto con la realtà locale. L’Istituto EuroscuolaBianchi non è nuovo a questo genere di didattica. Da diversi anni per tutti i corsi di studio (geometri, turismo e Liceo scientifico delle Scienze applicate) promuove una formazione caratterizzata da intensi scambi con il mondo del lavoro. La sfida futura per i giovani sta nella loro capacità di cogliere le opportunità lavorative che si presenteranno loro. Capacità , competenze e flessibilità .
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Sabato mattina 10 dicembre dalle ore 10 il vescovo Monari inaugura, presso la sede dell’istituto San Giovanni Bosco di Gavardo, la terza edizione della Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico (Sfisp) per la zona est bresciana. Monari interviene su “Una maniera esigente di vivere l’impegno cristianoâ€?. L’obiettivo del corso è quello di promuovere un impegno personale responsabile, ispirato ai principi della Dottrina sociale e della Costituzione
Ăˆ in programma sabato 10 e domenica 11 dicembre la manifestazione “Cara Santa Luciaâ€? a Soprazocco, frazione di Gavardo. Il programma della due giorni, organizzata dal comitato Soprazocco cresce in collaborazione con il Gruppo Alpini di Soprazocco, è ricco di emozioni. Si parte il sabato sera alle 20 con la narrazione teatrale della storia vera di Santa Lucia, in piazza Don Guerra, fulcro dell’intera manifestazione. Al
italiana. Il corso, che si articola in due anni formativi ed è rivolto a tutti i giovani con un’età compresa fra i 18 e i 35 anni, richiede l’impegno per un giorno a settimana (ogni sabato mattina dalle 9 alle 12.30) e la disponibilità a un coinvolgimento attivo. Per partecipare si deve effettuare l’iscrizione (entro il 17 dicembre) attraverso www.diocesi.brescia. it/sfisp. Mentre all’inizio del corso sarà richiesto ai partecipanti il versamento di una quota di 50 euro.
termine del racconto, la cerimonia di accensione dell’albero di Natale della piazza decorato dai bambini della frazione. Domenica sarà la volta dei prestigiosi mercatini prenatalizi dalle 9.30. Poi, nel pomeriggio, sarà un susseguirsi di iniziative rivolte alle famiglie e ai bambini. Durante la manifestazione verranno raccolti fondi con l’obiettivo di donare alla scuola per l’infanzia di Soprazocco una fotocopiatrice del valore di 1500 euro.
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mesi invernali portano con sĂŠ le feste e la neve, elementi molto amati da grandi e piccini. Ăˆ la stagione di sport completi come lo sci, praticato da una buona parte della popolazione, che portano benessere sia a livello fisico che a livello psicologico, grazie al contatto con la natura. Proprio per esaltarne tutti i suoi benefici e renderlo accessibile veramente a tutti, lo Spav Team (Sport per abilitĂ varie) di Asiago e i suoi maestri di sci hanno organizzato in collaborazione con l’associazione Agape una serata di presentazione delle loro attivitĂ lo scorso giovedĂŹ 1 dicembre presso la biblioteca comunale di Vobarno. Lo Spav Team è un organismo territoriale privato con personale qualificato sia a livello sportivo che di insegnamento e trattamento di casi di disabilitĂ fisica, sensoriale e cognitiva che si propone di “offrire la possibilitĂ di svolgere attivitĂ sportive finalizzate al miglioramento dello stato di salute, creando occasioni di socializzazione e partecipazione a diverse iniziative, aperte anche alle realtĂ normo, per favorire un’effettiva integrazione sociale di bambini,
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con chi ha fatto richiesta e si occupa della cura e assistenza dell’utente che, a seconda dei casi, può essere il genitore, l’educatore, il fisioterapista o lo psicologo. Una volta programmati frequenza e orari, vengono scelti i maestri in base alle loro esperienze, competenze e disponibilità . Inoltre nel progetto verrà promossa un’iniziativa rivolta ai bambini normodotati dell’Altopiano di Asiago con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni allo sci, insegnando loro ad amare lo sport in un contesto di gioco e di divertimento attraverso un percorso di crescita mirato a valorizzare i principi sportivi e ponendo in secondo piano l’aspetto agonistico. Per informazioni, info@spavteam.it o www.spavteam.it, dove si può anche richiedere l’iscrizione alla loro newsletter per rimanere sempre aggiornati sulle loro attività .
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, DQQL GHO 'XRPR WUD VWRULD H PXVLFD Il 6 dicembre 1611 al termine di lavori durati 25 anni Alberto Valier vescovo di Verona giunse a Desenzano per celebrare il rito della dedicazione della chiesa madre intitolata a Maria Maddalena. Sono passati 400 anni da quel giorno e la comunitĂ di Desenzano celebra l’anniversario religioso e storico insieme con funzioni liturgiche e incontri culturali e musicali. “Per preparare l’avvenimento – spiega il parroco Gianni Pasetto – dal 2007 è stato creato un comitato che ha ideato un percorso storico-culturale dal titolo ‘Un anno, un secolo’, per riscoprire le radici del duomo e della sua popolazione, oltre al cammino religioso teso a individuare nel tempio e nel culto l’anima di tutta la vita e di tutte le attivitĂ â€?. Il compito piĂš delicato è stato svolto in questi anni dalla Onlus “Amici del Duomo di Desenzanoâ€?, impegnata a raccogliere fondi da destinare al restauro dell’edificio religioso, resisi necessari a causa dell’usura del tempo e a seguito dei danni causati dal sisma del novembre 2004. “I lavori, del costo totale di circa 2,8 milioni di euro – precisa il presidente Giovanni Sciani – hanno interessato l’esterno del Duomo con il rifacimento di facciata, pareti laterali, tetto e campanile. All’interno si è provveduto al restauro dell’area presbiteriale, delle pareti, della volta, della sua illuminazione e alla pulizia dei quadri di valore artisticoâ€?. Discorso a
parte merita il recupero dell’organo. Sabato 10 dicembre si terrĂ la serata “Facciamo festa nella casa del Signoreâ€? con musica e danze e venerdĂŹ 23 si potrĂ ascoltare un concerto strumentale natalizio. Il 7 gennaio alle 13, appuntamento al centro sociale con l’iniziativa di solidarietĂ â€œAggiungi un posto a tavolaâ€? promossa da Caritas, San Vincenzo e servizi sociali. (v.b.)
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LEALE FEDELE CORAGGIOSA
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e, anni è stupor lo delle relazio cio di vite non il miraco l’intrec itato, per Essere dentro o da i. il dono immer cora, per zioni di legam che i legami fosser fonti di prigiocercato. Intersetempo pensato potenziali Ma poi si è reHo per moltoe un po’ sciolti, libera. Il scorrere ensabile. tenere sempr vita che deve l’altro è indisp o tu mi sei nia per una capovolgimento: propri le; ensabi aalizzato un legame, è indisp sostituito le legame, quelle. potrĂ essere cancellerĂ alcuno ensabi nĂŠ , e non irti, indi indisp potrĂ sostitu senza riempimentonte come la soffeNess Nessuno a sarĂ mio: , insiste La tua perdit come la morte / d’ogni tormento o da te. L forte, tenace che sei partecipe o solo. / Ho bisogn il legamee, ioâ€?). fratell o di te, b bisogn pena; mio libro del pellegrinagg mia renza. “Ho “Il d’ogni / Rilke, do dolce (da: R. M. compagno del de pane!â€? di te, come
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‡Â?–”‘ …ƒÂ?—Â?‘ †‹ •–—†‹ ’”‡‹•–‘”‹…‹ ‡ ‹Â?’”‘Â?–‡ †‡‹ ’‹‡†‹ “Siamo tutti noi stati segnati dall’orma del primo piede umano che si è posato sulla Luna. Il segno ha rappresentato una svolta nella storia dell’umanitĂ â€?. Proprio da questo “incipitâ€? ha preso forma la documentata conversazione della studiosa e ricercatrice Silvana Gavaldo, per il ciclo di conferenze “ArchaiologhĂŹaâ€?, organizzato dal Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro camuno di studi preistorici. La comunicazione recava il titolo: “Le orme del divino:
il simbolo delle impronte di piede dalla preistoria al cristianesimo�. Se entriamo nel campo simbolicoreligioso l’impronta di piede umano rappresenta un segno diffuso per simboleggiare la presenza dell’uomo di fronte al Dio come atto di devozione, oppure può essere espressione del passaggio di una divinità in determinati luoghi, sacralizzati da queste evidenze. Le incisioni di impronte di piede in Valle Camonica indicano il contesto rituale e sacrale che l’arte
rupestre ci manifesta. Le orme appaiono lungo il solco montano dell’Oglio durante l’etĂ del Ferro (I millennio a.C.), in associazione con altri segni signiďŹ cativi, spesso armati e capanne, o ďŹ gure animali, palette, coppelle, iscrizioni, dischi, quasi a formare un vero e proprio linguaggio. Altra particolarità è la notevole differenza quantitativa fra le ďŹ gure di questo soggetto nel versante orograďŹ co destro della Valle (poche decine di orme) e in quello sinistro (piĂš di un migliaio).
Nell’arte rupestre troviamo possibili confronti di orme di piedi camune con quelle presenti in Scandinavia. Ampliando i confronti, varie leggende e racconti sacri (nei Balcani, in India e in Oriente) testimoniano la presenza di esseri sovrannaturali, o divini attraverso le loro impronte. Il fenomeno è antico, già radicato in vari templi e luoghi sacri. Questi studi si prestano a una ricerca per cercare di spiegare il senso di queste impronte che viaggiano nel tempo e nello spazio.
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a Valle Camonica e il Sebino si preparano alle festivitĂ di Natale con tante iniziative culturali, soprattutto musicali. Dopo l’anteprima di martedĂŹ 6 dicembre con lo splendido “Concerto per Mariaâ€? nella chiesa di S. Maria a Darfo, con il coro parrocchiale diretto dal maestro Lino Chiminelli, la partecipazione del soprano Margherita Chiminelli e dell’organista Alessandro Foresti, continua il lungo percorso musicale su tutto il territorio. GiovedĂŹ 8 dicembre alle ore 21 nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista a Borno il Coro “Hope Singersâ€? ha interpretato “Musica mundiâ€? offerto dal Circolo Culturale “La Gazza. A Lovere sabato 10 dicembre, a partire dalle ore 16, il Centro nautico scout Sebino ed il Gruppo scout Lovere 1 raccoglieranno la fiammella proveniente dalla Chie-
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animazione, premi e allegria e con la partecipazione del coro “Maestro Giuseppe Macarioâ€?. Sabato 10 dicembre 2011, alle ore 20.30 presso il Teatro di Malonno, torna in scena “Occhi al cieloâ€?, lo spettacolo musicale dedicato alla vita del Beato Innocenzo da Berzo a cura del Gruppo musicale di Berzo Inferiore. Il musical vuole raccontare la vita del Beato attraverso momenti di vita quotidiana e persone semplici proprio come Giacomo, personaggio di fantasia, che si innesca come narratore delle gesta di Innocenzo. Contemporaneamente, e in parallelo alla parte storica, si snoda il racconto scenico della vita di una famiglia odierna: Marco, ragazzo adolescente, attraverso la scoperta e la lettura del diario di Giacomo compie un viaggio al centro delle sue giornate e dei suoi pensieri piĂš intimi. Il piĂš atteso dei concerti di Natale
è quello offerto dal Coro Vallecamonica, coro ufficiale degli Alpini camuni, che quest’anno si esibisce nella chiesa parrocchiale di Corna con un programma di grande emozione: temi sul Natale e del Natale alpino, di ieri e di oggi, nella serata di martedÏ 20 dicembre alle ore 21. Il concerto vedrà tre voci che insieme racconteranno il Natale 2011: all’oboe il maestro Enrico Gaia e all’organo il maestro Antonio Puritani, condurranno il Coro
Vallecamonica e gli spettatori in un’atmosfera di grande intensità , ricca di musicalità raffinata e speciale, per donare alla popolazione un momento unico in questa festa cosÏ attesa e amata. Il Concerto, particolarmente solenne, conclude anche la serie di concerti per la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia che il Coro Vallecamonica quest’anno ha onorato con oltre 40 esibizioni su tutto il territorio bresciano.
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MercoledĂŹ 30 novembre, il prof. Romano Prodi ha trascorso una giornata a Breno, facendo visita all’azienda “Carlo Tassaraâ€?, all’Accademia “Arte e Vitaâ€? e al Teatro delle Ali dell’ordine delle Serve del Sacro Cuore di GesĂš e dei Poveri. Una visita privata quella dell’ex-Presidente del Consiglio e della Commissione europea, accompagnato dal figlio Giorgio e dal presidente del consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Giovanni Bazoli. A fare gli onori di casa alla “Tassaraâ€? il presidente Pietro Modiano e l’amministratore delegato Mario Cocchi. Nel pomeriggio gli ospiti hanno proseguito con la visita dell’Accademia “Arte e Vitaâ€? e del Teatro delle Ali di Breno, introdotti da madre Luciana Bertoglio, HĂŠlène De Prittwitz Zaleski e dal direttore artistico Fabio Larovere, alla
presenza del sindaco di Breno Sandro Farisoglio. Il professore ha espresso la sua ammirazione per l’opera educativa svolta dall’Accademia e ha sottolineato il coraggio di un’impresa che si ripropone di valorizzare le migliori energie del territorio attraverso l’arte, la cultura e la spiritualitĂ . Per sottolineare la condivisione del progetto culturale dell’Accademia e del nuovo teatro, Romano Prodi ha apposto il proprio autografo sul muro del “Teatro delle Aliâ€?, accanto alle firme di Stefano Bollani e AndrĂŠ De La Roche. La giornata brenese di Romano Prodi si è conclusa al CaMus, Museo Camuno che raccoglie alcune delle piĂš preziose testimonianze storiche e artistiche della Valle Camonica, dove le opere sono state illustrate dal direttore del Museo Simone Signaroli.
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‘Ž‘‰Â?‡ ’‡Â?†‹ Â?‡‹ Â?‡‰‘œ‹ …‘Â?˜‡Â?œ‹‘Â?ƒ–‹ ‡ ˜‹Â?…‹ Metteteci il tempo di Natale, aggiungeteci il desiderio di acquistare qualcosa di originale da donare ai propri cari, unito a un pizzico di magia nel pensiero di poter essere, solo per il semplice gesto di aver acquistato qualcosa in uno degli oltre 40 esercizi aderenti al progetto, premiati e... L’iniziativa “Dicembre... Ti regalaâ€? è servita. Durante lo shopping pre-natalizio, basterĂ infatti recarsi e compiere un acquisto in uno dei 43 punti vendita di Cologne convenzionati
(riconoscibili dalla locandina afďŹ ssa all’entrata) per ricevere gratuitamente uno o piĂš dei fatidici tagliandi partecipanti a una ricca estrazione, a piĂš tappe, promossa dall’Associazione commercianti per incentivare il commercio locale e gli acquisti vicino a casa, senza dover, per forza o convenzione, immettersi in uno dei tanti centri commerciali. GiĂ l’anno scorso, la stimolante iniziativa, che metteva in palio una Fiat 500 chiavi in mano (aggiudicata a una colognese
che aveva fatto acquisti presso Elettrodomestici Piantoni), aveva riscosso grande successo, al punto che l’Associazione commerciantiartigiani “I negozi di Cologne� ha deciso di “quadruplicare� la posta in gioco, suddividendo la lotteria addirittura in quattro tranche, spalmate nelle domeniche di dicembre. Le estrazioni, organizzate sotto al porticato del Palazzo comunale alle 17.30, sono partite domenica scorsa (4 dicembre) per l’assegnazione del
week end in beauty farm, mentre domenica questa (11 dicembre) sarĂ il tempo di aggiudicarsi un viaggio in direzione Sharm El Sheik. La dea bendata continua a baciare gli eletti acquirenti anche domenica 18, quando sarĂ assegnata una crociera, ďŹ no a chiudere in grande stile, la sera della vigilia di Natale (24 dicembre), con la sorpresa del fortunato al quale sarĂ concessa l’occasione di partecipare a “un indimenticabile viaggio a Zanzibarâ€?. (a.v.)
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enio e follia hanno qualcosa in comune – sosteneva il noto filosofo tedesco Schopenhauer –: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altriâ€?. Ăˆ cosĂŹ che, lasciandosi “suggestionareâ€? anche da questa massima filosofica, da giovedĂŹ 8 a lunedĂŹ 12 dicembre, nella sala mostre del Centro civico di Castegnato, ci si potrĂ accostare alle estrose opere di “Esiti di un laboratorio pieno di sorpreseâ€?, a cura dei ragazzi del Centro diurno per disabili della cooperativa sociale “Il Vomereâ€? di Travagliato. La nascita della cooperativa risale al 1983, a quando un gruppo di volontari s’attivò affinchĂŠ venisse aperto e gestito un laboratorio protetto per ragazzi disabili che non potevano essere collocati nel mondo del lavoro, necessitando tuttavia di venir impegnati con lavoretti o in piccole attivitĂ come per esempio il confezionamento di calze, la manipolazione
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a educare (nel senso etimologico del tirar-fuori) e di renderlo espressione possibile nel realeâ€?. Saranno proprio le opere di questi ragazzi, realizzati nel corso del laboratorio creativo promosso nel centro e a cui da anni collabora, scopre e forgia veri e propri talenti l’artista Antonio Sinardi –, in arte Kobler – ad andare in mostra. “L’impegno di questi ragazzi – commentano gli organizzatori – non finisce mai di stupire: attraverso nuove modalitĂ d’espressione, riuscendo a comunicare i propri sentimenti e i propri stati d’animo, ciascuno esprime se stesso mediante segni, graffi, tratti e soprattutto colori. Ogni traccia lasciata dal movimento del pennello, del cacciavite, del gesso o della spatola si trasforma cosĂŹ in una personale forma di linguaggio, espressione delle pieghe dell’animaâ€?. Ăˆ cosĂŹ che, dall’uso di stucco, terra, farina, colori acrilici, tempere, gessi, ma soprattutto materiali di recupero, prendono forma insolite creazioni perchĂŠ, co-
me specificano i volontari “al Centro non viene sprecato nulla: si riciclano cassette della frutta, scatoloni, grembiuli e tovaglie vecchie... e, in questo modo, ognuno ha possibilitĂ di dar vita a qualcosa di unico e originale, sentendosi gratificato e importanteâ€?. L’inaugurazione è prevista alle 17 di giovedĂŹ 8 dicembre; le visite resteranno aperte: giovedĂŹ dalle 17 alle 19; venerdĂŹ 10-12 e 14-18; sabato 9-12 e 15-18; domenica 10-12 e 15-18 e lunedĂŹ 10-12 e 14-18. L’ingresso è libero.
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Da oggi, anche gli studenti avranno uno spazio, o meglio, una casa a loro dedicata, ma questo avverrĂ solo ed esclusivamente terminate le ore di scuola. Ăˆ l’idea che emerge dall’iniziativa maturata dall’assessorato ai Servizi sociali e alla Pubblica istruzione del Comune di Cologne che, recentemente, ha deciso di stipulare una convenzione con l’Associazione “Casa dello studenteâ€? per l’attivazione del Servizio integrato di supporto scolastico: il piĂš comunemente noto “doposcuolaâ€?, in grado di coinvolgere e impegnare gli studenti anche al termine delle ordinarie ore di lezione scolastiche, nello svolgimento di compiti, ripassi o nell’approfondimento di materie poco chiare. Come sede dell’iniziativa “studentescaâ€? è stata pensata la “Stanza giova-
ni� del Centro civico culturale, collocata al piano terra della biblioteca comunale, nei pressi della centrale piazza Garibaldi di Cologne. Le porte sono aperte a tutti gli studenti della scuola elementare, materna e superiore e lo resteranno per la durata dell’intero anno scolastico: dal lunedÏ al venerdÏ dalle 14 alle 18. A ogni partecipante sarà inoltre offerta la possibilità di decidere liberamente, sia le modalità , che i tempi di frequenza del servizio, mentre per partecipare è previsto il versamento di una quota d’iscrizione e solo su prenotazione. Per ricevere maggiori informazioni sui costi e procedere all’iscrizione è possibile rivolgersi direttamente in Comune, nella Biblioteca comunale, oppure telefonare al numero 329.9290639. (a.s.)
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Con la prefazione del nuovo presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cicogna Rampana, Marco Bonari, è uscito il numero II anno XII della rivista storica “Memorie Illustri di Palazzolo sull’Oglioâ€? dedicato ai temi risorgimentali locali, quale contributo storico al 150° dell’unitĂ d’Italia. Due sono le monografie curate rispettivamente dal maestro Francesco Ghidotti “Palazzolo e il risorgimentoâ€? e dal dott. Marino
Dopo alcuni anni di chiusura, il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione ha deciso di riaprire le tre sale di lettura ammodernate e dotate di connessione wireless. Ogni martedĂŹ, mercoledĂŹ e giovedĂŹ, dalle 14.30 ďŹ no alle 18 (e da gennaio anche il lunedĂŹ sera dalle 20 alle 23), le aule rimarranno aperte al pubblico per attivitĂ di studio e di ricerca. Personale specializzato e autorizzato sarĂ a disposizione per qualsiasi esigenza. Ad uso
Gamba “A centocinquant’anni dall’unitĂ : Palazzolo oggi e alloraâ€?: la prima che parla dei garibaldini palazzolesi, dei fatti accaduti nel 1848/1849, dei collegamenti tra i campi di battaglia di S. Martino e Solferino con Palazzolo e illustra figure di laici, donne e sacerdoti attivi in vari episodi fissati della memoria storica. La ricerca di Gamba analizza e descrive invece la situazione socio-economica di allora in un interessante raffronto con quella attuale.
degli utenti ci saranno tre computer con postazione internet nonchÊ la possibilità di navigare direttamente dal proprio pc attraverso la connessione wireless da poco attivata. Accanto a questo servizio, la Fondazione Cicogna-Ramapana ha deciso di allargare il proprio patrimonio librario attraverso l’acquisizione di diversi volumi editi dai Comuni delle province di Brescia e Bergamo. Per informazioni: 339.8384933.
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ntrodotto dalla regione Lombardia nel marzo 2005, l’approvazione definitiva del Piano di governo del territorio da parte dei Comuni deve avvenire entro il 31 dicembre 2012. Dopo un lungo e approfondito iter istituzionale e amministrativo, passaggi in commissioni d’area, ampi dibattiti con associazioni e cittadini nei vari quartieri, che hanno originato numerose istanze, proposte e suggerimenti, finalmente lo strumento di programmazione urbanistica è approdato in consiglio comunale dove ha superato il primo scoglio, con approvazione di 13 voti (Pdl – due dei quali solo per coerenza con il programma firmato –, Lega Nord e Palazzolo cambia), tre contrari (Pd), due assenti (Pd e Udc), e due usciti dall’aula al momento del voto (Lista civica Impegno per Palazzolo). Il dibattito ha subito una breve pausa decisa dal presidente del Consiglio per espellere una palazzolese presente tra il pubblico, autrice di una battuta ad alta voce e per prendere atto della comunicazione di uscita dalla maggioranza del consigliere Luisa Sala. Con spirito bipartisan, l’intero Con-
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zione nell’area Ranghetti del parco fluviale di un Centro convegni-auditorium da 800 posti, recupero del mulino PilÚ e un impianto per canoe. Sono previsti 90mila metri cubi di nuove residenze, trasformando i fabbricati di Lanfranchi e Casinghini (Riva e Sacro Cuore), le aziende dismesse, Ferrari e Montini (quartiere San Giuseppe), una nuova caserma per la Polizia locale a San Rocco, l´accentramento delle scuole trasformando in polo scolastico la scuola Media Enrico Fermi. Negli interventi di merito del progetto si è subito passati a toni piÚ accesi e vivaci su vari argomenti e aspetti legati ai contenuti del Pgt; in particolare si è contestato da parte delle minoranze la negazione delle copie degli atti allegati alle relazioni tecniche. Ora ci saranno altri 60 giorni per presentare le osservazioni.
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8QD QXRYD IDFFLDWD SHU OD SDUURFFKLDOH Dopo la S. Messa solenne delle ore 11 di giovedÏ 8 dicembre sono stati inaugurati e benedetti dall’arciprete don Angelo Anni, i lavori di rifacimento della facciata della chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta che avevano subito danni a seguito del repentino cambio di temperatura l’inverno scorso, con conseguente distacco di pezzi di cornicioni e di strati di stabilitura. Iniziati a primavera sono terminati la prima settimana di dicembre con lo smontaggio dell’impalcatura che ora lascia vedere la facciata rimessa a nuovo. Se la prima pietra della chiesa nuova parrocchiale di Palazzolo venne posta dall’arciprete Suardi, delegato del Vescovo, il 18 aprile 1751 e la consacrazione ufficiale avvenne il 6 maggio 1782 alla presenza del Vescovo di Brescia mons. Giovanni Nani, solo nel 1841 la Fabbriceria ricorse all’arch. Donegani di Brescia per un nuovo progetto della facciata, rimasta incompiuta, perchÊ era in programma un passaggio a Palazzolo di Santa Maria Imperiale e Reale Ferdinando I che però vi passava ancora con la chiesa senza facciata; i lavori vennero intrapresi piÚ tardi, nel 1846 previa modifica del progetto Donegani, aggiungendo delle sculture: nelle due nicchie a lato i profeti Isaia e Geremia, opere dell’Emanueli, piÚ in alto S. Giovanni Evangelista e S. Paolo e sulla sommità l’Assunta con ai lati S. Fedele e S. Maria Maddalena, eseguite nel 1846 dallo scultore Giuseppe Bernardi; completò queste opere il
bellissimo bassorilievo sovrastante il portale e rappresentante “La disputa fra i dottori nel tempioâ€?, sempre dell’Emanueli con i due angeli in stucco sovrastanti. Il successivo intervento che riguarderĂ con molto probabilitĂ anche parte del tetto e del lucernario del complesso, richiederĂ un importante impegno finanziario per tutta la comunitĂ parrocchiale di Santa Maria Assunta.
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Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perchĂŠ tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levĂŹti a interrogarlo: “Tu, chi sei?â€?. Egli confessò e non negò. Confessò: “Io non sono il Cristoâ€?. Allora gli chiesero: “Chi sei, dunque? Sei tu Elia?â€?. “Non lo sonoâ€?, disse. “Sei tu il profeta?â€?. “Noâ€?, rispose. Gli dissero allora: “Chi sei? PerchĂŠ possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?â€?. Rispose: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta IsaĂŹaâ€?. Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: “PerchĂŠ dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, nĂŠ Elia, nĂŠ il profeta?â€?. (...)
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a negazione. Giovanni è solo una voce e cosÏ si definisce lui stesso. Non ci sono mezzi termini, non titubanze, non parole dette a metà per lasciare aperto uno spiraglio. Lui non è il Messia. A chi gli chiede non può che rispondere cosÏ, con la fermezza di chi è solo una voce, e la voce non appartiene a se stessa, ma a chi la pronuncia. E lui deve per forza dire quello che qualcun altro ha già pronunciato. Il piÚ grande tra i nati di donna: cosÏ lo dice GesÚ. Ma la sua grandezza sta nell’essere l’ultima delle voci mandate, l’ultimo soffio di un parlare divino che non sia Dio stesso. Per questo non è il Messia e per questo GesÚ dice che nel Regno di Dio il piÚ piccolo è piÚ grande di lui. Giovanni vive la costrizione del profeta: deve testimoniare. Suo compito – unico – è quello di testimoniare. Non avrebbe altra ragion d’essere e altro confine. Non può dire altro e guardare quello che deve venire. La sua testimonianza non è ancora fede: è un
'DYDQWL DOOR VSHFFKLR La donna, per la sua natura femminile, passa del tempo davanti allo specchio, cura le pieghe del vestito per evidenziare il corpo, si sistema i capelli perchÊ facciano da cornice al viso e presta molta cura ai particolari del volto: l’arcata sopraccigliare, aggiunge qualche colore delicato qua e là e con qualche altro prodotto nasconde qualche difettuccio che stona con il resto: un brufolino, una rughetta, una macchia. Tutto questo lo fa per sÊ e per l’uomo che ama, non c’è nulla di male. Santa Chiara d’Assisi, nelle sue lettere alla Beata Agnese di Praga, usa un linguaggio molto femminile e parla anch’essa dello specchio e la dama che vi si riflette deve ador-
narsi di colori e di fiori, come una sposa: “Guarda ogni giorno questo specchio, o regina sposa di GesĂš Cristo, e in esso scruta continuamente il tuo volto, perchĂŠ tu possa cosĂŹ adornarti tutta all’interno e all’esterno, vestita e avvolta di variopinti ornamenti, ornata insieme con i fiori e le vesti di tutte le virtĂš, come conviene a figlia e sposa amatissima del sommo Re. In questo specchio rifulgono la beata povertĂ , la santa umiltĂ e l’ineffabile caritĂ , come potrai contemplare, per grazia di Dio, su tutto lo specchioâ€?. Il testo è ricco di metafore, ma colpisce un particolare: bisogna scrutarsi a fondo per vedere nel proprio volto quello di Cristo. Gli
ornamenti e i fiori con cui adornarsi sono la povertĂ e l’umiltĂ che “danno stuporeâ€?. Nelle parole di Chiara lo stupore è per la bellezza che si sprigiona dalla povertĂ e dall’umiltĂ di Cristo. Non si tratta dunque della bellezza esteriore che si sovrappone ai lineamenti, ma quella del Cristo povero e umile che è nascosto nei nostri lineamenti. La bellezza divina non sta nell’aggiungere e nel correggere ma nel togliere, nel sottrarre. Non nasconde ma rivela, riporta alla luce l’impronta dalla quale siamo tutti formati: il Cristo: “Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e in vista di Luiâ€?. Tutto questo avviene davanti allo specchio, cioè nella preghiera.
altro a parlare attraverso di lui. La sua è solo una voce. Schiavo di questa necessaria umiltĂ , certo di quello che sarĂ ma perchĂŠ lo deve dire. Giovanni è un personaggio drammatico nella soliditĂ del suo sapere di non essere, nella certezza di aspettare anche lui un altro, quello che deve venire. Lo vede da vicino e lo incontra. Sa che è lui; prepara la sua strada, costringe al pentimento. Ma sa che il suo battesimo è solo di acqua, non di spirito. E misura questa lontananza nel sapere di essere solo una voce. Che nel quarto evangelista però assume un suono piĂš alto, piĂš solenne diventando testimonianza, fino alla negazione. Non solo quindi resa davanti alla Parola ma capacitĂ di guardare colui che è la Parola, riconoscerlo e, per negazione, indicarsi come colui che non è. Ăˆ cosĂŹ che, paradossalmente, definisce se stesso meglio che in qualsiasi altro modo. Negandosi rende testimonianza perchĂŠ lascia lo spazio necessario a chi deve venire. CosĂŹ segna il passaggio dal vecchio al nuovo, lo vede
e lo testimonia. E forse lo desidera. Certamente lo desidera ma il Vangelo questo non lo dice. Giovanni in questo comporsi della storia di Dio è colui che deve testimoniare attraverso la sua mancanza, attraverso lo scarto che distacca dalla maturitĂ della presenza. In lui la nostalgia di quello che deve venire si fa palpabile: lui lo tocca, lo battezza col battesimo di acqua, lo vede e la sua voce impastata di passato non può che far suonare ancora il tempo dell’attesa. Ăˆ per lui il tempo del non essere e dell’attendere, del preparare e del battezzare con l’acqua. Come i profeti antichi intuisce il futuro che per lui è giĂ presente (e lo dice) ma questo futuro è per lui mezzo per la testimonianza. Immagino Giovanni Battista consumato da questa attesa cosĂŹ vicina, da questa necessitĂ bruciante, da questa necessitĂ di negare se stesso per mostrare colui che deve venire. Lo vedo sulla porta, primo di quelli che sanno e che desiderano, lontano e vicino insieme a quel Regno che intuisce giĂ davanti a lui.
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riessione teologica: la questione di Dio e la comprensione del monoteismo. A partire da questo orizzonte dottrinale i membri hanno approfondito un tema di carattere ecclesiale: il signiďŹ cato della dottrina sociale della Chiesa, riservando un’attenzione alla questione dello status stesso della teologia oggi, nelle sue prospettive, nei suoi principi e criteri. Quali i principi o i criteri per la teologia cattolica? Il Papa ha ricordato che punto di partenza di ogni
teologia cristiana è l’accoglienza di questa Rivelazione divina: l’accoglienza personale del Verbo fatto carne, l’ascolto della Parola di Dio nella Scrittura. La teologia aiuta l’intelligenza credente della fede e la sua trasmissione. “Tutta la storia della Chiesa mostra che il riconoscimento del punto di partenza non basta a giungere all’unitĂ nella fede. Ogni lettura della Bibbia si colloca in un dato contesto di lettura, e l’unico contesto nel quale il credente può
essere in comunione con Cristo è la Chiesa e la sua Tradizione vivaâ€?. Importante ricordare che la teologia cattolica, sempre attenta al legame tra fede e ragione, ha avuto un ruolo storico nella nascita dell’UniversitĂ . La Commissione teologica sta studiando la relazione fra la Dottrina sociale e l’insieme della dottrina cristiana. “L’impegno sociale della Chiesa – ha ricordato il Santo Padre – non è solo qualcosa di umano, nĂŠ si risolve in una teoria socialeâ€?. (Marco Doldi)
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ialogo, pluralismo, democrazia e orizzonte comune sono stati i temi centrali della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico. Di questi argomenti ha parlato diffusamente anche Brunetto Salvarani, direttore del Cem MondialitĂ , in occasione del terzo incontro del ciclo “Oltre l’utopia percorsi di speranzaâ€? proposto dai missionari Comboniani, in collaborazione con il Centro missionario diocesano. Brunetto Salvarani è professore di Teologia della missione e del dialogo presso la FacoltĂ teologica dell’Emilia Romagna, scrittore e giornalista, da diversi anni si occupa di dialogo ecumenico e interreligioso. Salvarani ha fornito una fotografia significativa del contesto attuale in merito al dialogo interreligioso e fornendo una serie di consigli e suggerimenti pratici per favorire il dialogo. “Ci troviamo in un mondo che sta cambiando – ha esordito Savarani – tre aspetti ne sono l’emblema: il pluralismo religioso, la particolare diffusione del cattolicesimo a livello mondiale (Brasile, Messico e Filippine risultano oggi i tre maggiori Paesi cattolici, con l’aumento delle Chiese indipendenti) e la crisi della dimensione istituzionale del religiosoâ€?. Il terzo aspetto in particolare ci deve far riflettere. Oggi, benchĂŠ le domande di senso siano molto presenti soprattutto tra i giovani, una considerevole percentuale di loro, di etĂ dai 18 ai 30 anni non va in chiesa. PerchĂŠ sta succedendo questo? C’è una stagione di trapasso della
cristianitĂ , un tempo era normale andare in parrocchia, partecipare alle attivitĂ dell’oratorio, per secoli si è identificata la figura del cristiano con quella del parrocchiano, oggi un cristiano non è automaticamente un parrocchiano. Dal praticante si è passati al pellegrino. La Chiesa deve rispondere alle nuove esigenzeâ€?. Le basi e strategie del dialogo ecumenico e interreligioso, secondo Salvarani, le ritroviamo nel Concilio Vaticano II che promuove un nuovo modello di Chiesa non piĂš come gerarchia, ma come popolo di Dio. Un popolo di Dio che è fatto di genti con storie diverse, carismi diversi ma uniti insieme. “L’enciclica Ecclesiam suam scritta da Papa Paolo
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parola ‘dialogus’ ma ‘colloquium’â€?. Per sottolineare come il colloquio non si riferisca solo ai rapporti tra popoli e religioni, ma sia un aspetto del viver quotidiano Salvarani ha delineato un decalogo, una sorta di “vocabolario minimo del dialogo di cui indichiamo gli aspetti salienti: il dialogo è tra persone non tra sistemi culturali e religiosi; il dialogo si fa partendo dall’esperienza concreta e non dalle teorie; la comunicazione si fa dalla valorizzazione delle cose che abbiamo in comune senza nascondere quelle per cui siamo diversi. Parto dalla mia identitĂ , senza dimenticare che l’altro parte dalla sua. La disposizione a dialogare è il principio etico supremo. Il dialogo è fatto da qualcuno che racconta e da qualcuno che ascolta. Il dialogo non è fatto solo di parole, ma di gesti, di abbracci, di silenzi. Il dialogo rende piĂš concreta ed efficace l’etica. Il dialogo è un fenomeno glocale che ci radica nel nostro piccolo, ma al tempo stesso ci apre al mondo. Il dialogo nasce sempre dalla curiositĂ e ci rende migliori. Di questi aspetti Salvarani tratta anche nel suo ultimo libro “Il dialogo è finito? Ripensare la Chiesa nel tempo del pluralismo e del cristianesimo globaleâ€? che suggeriamo come lettura di approfondimento. Il prossimo appuntamento del percorso “Oltre l’utopiaâ€? sarĂ dedicato alla solidarietĂ e si terrĂ giovedĂŹ 15 dicembre alle 20.30 ospite don Vinicio Albanesi, presidente della ComunitĂ di Capodarco. L’incontro si svolge presso la Casa Comboni in viale Venezia 116 a Brescia.
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8Q FDQWR FKH PDQFD “Non è forse vero che l’Occidente, i Paesi centrali del cristianesimo sono stanchi della loro fede e, annoiati della propria storia e cultura (...)?â€?. La domanda di Benedetto XVI, ripresa dall’omelia del 21 aprile, si riaffaccia oggi a un tornante difďŹ cile della storia comune europea. Non è estranea alle gravi questioni economiche che tengono con il ďŹ ato sospeso e alimentano un’incertezza che da tempo scava come un tarlo nella vita personale e
sociale degli europei. Quali risposte? Qualcuno può ancora indicare la via della bellezza e della bontĂ della vita? Il cristiano, in particolare, è ancora capace di “fare la differenzaâ€? tra la speranza e la non speranza e di comunicarla non tanto con i concetti quanto con il linguaggio dei giorni? Come rendere comprensibile il messaggio del Vangelo in un rincorrersi vertiginoso di annunci che, nello stesso luogo e nello stesso tempo, vengono da cultu-
re e religioni diverse? Di fronte a tanta complessitĂ il cristianesimo, dice qualcuno, non ha piĂš la forza di reggere, di stare in piedi. Ăˆ incamminato sul viale del tramonto, si sta chiudendo il capitolo di una grande storia. Tutto è cambiato, mentre il cristianesimo è rimasto fermo. Con la domanda sulla stanchezza e sulla noia, Benedetto XVI coglie il pensiero crepuscolare, ne inverte la direzione e lo rilancia all’Occidente per scuoterlo.
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”‡�‘ †‹ ‹‡��‘ ‡ ’”‘’‘•–‡ †‹ †‹…‡�„”‡ Proseguono le molteplici proposte di ritiro e di riessione per l’Avvento all’Eremo di Bienno, diretto da don Roberto Domenighini (nella foto). Fino al 24 dicembre, nei giorni feriali di avvento, al Monastero alle ore 6.20 si celebrano le lodi e alle ore 6.40 c’è la Santa Messa. GiovedÏ 8, solennità dell’Immacolata, alle 20, c’è la preghiera per le religiose al Monastero e un momento di fraternità all’Eremo.
VenerdĂŹ 9: festa di San Siro a Berzo e all’Eremo. Sabato 10: alle ore 20.30 UfďŹ cio delle letture al Monastero. Domenica 11: incontro vocazionale per le ragazze dalle ore 14 alle 17. LunedĂŹ 12: alle 20.15 il corso di formazione per i catechisti. MercoledĂŹ 14: ore 9, ritiro per le donne; dalle 20 alle 21.30 l’adorazione eucaristica. GiovedĂŹ 15: ore 9.15, ritiro per i sacerdoti; ore 20 gruppo Galilea.
Sabato 17: ore 9, ritiro per le suore e le consacrate; ore 16.30, Santa Messa per i ďŹ gli in Cielo; ore 17 inizio del ritiro residenziale per le religiose (ďŹ no a domenica pomeriggio); ore 20.30 UfďŹ cio delle letture al Monastero. Domenica 18: ore 20.30, incontro di spiritualitĂ per i giovani. LunedĂŹ 19: ore 20.15 corso di formazione per i catechisti. GiovedĂŹ 22: ore 10.30 l’Uac, Unione apostolica del clero.
Sabato 24: al Monastero, ore 23 ufďŹ cio delle letture; messa di mezzanotte. Domenica 25: Natale del Signore. Sante Messe, al Monastero ore 8, all’Eremo (essendo domenica) ore 16.30; vespri al Monastero, ore 17.30. LunedĂŹ 26: Santa Messa al Monastero ore 8 (non si celebra all’Eremo). Sabato 31: tradizionale veglia di ďŹ ne-inizio anno dalle ore 21.
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olti studenti delle superiori e universitari sono rimasti contagiati dalla passione con la quale don Luigi Ciotti ha raccontato loro cosa significhi il peso della legalitĂ . Il fondatore di “Liberaâ€?, l’associazione che opera sul territorio contro le mafie, ha analizzato la situazione italiana, portando esempi concreti e raccontando aneddoti efficaci. SĂŹ, ha un carisma particolare che lo porta a esprimersi con il trasporto di chi ha provato sulla sua pelle cosa significhi oggi l’illegalitĂ nel nostro Paese. Nel suo argomentare emergono chiari i riferimenti: il Vangelo, la Costituzione e la Carta dei diritti dell’uomo. La Parola di Dio, come ripete spesso, è forte, categorica e graffiante. “La democrazia si fonda – spiega don Luigi – su due doni: la dignitĂ umana e la giustizia sociale. Ma la democrazia non starĂ mai in piedi senza la responsabilitĂ â€?. Ci sono i diritti, ma anche i doveri. Ecco allora che il “nostroâ€? compito è quello di “metterci in gioco: è una societĂ nel suo insieme che deve interrogarsi; dobbiamo ritrovare la nostra responsabilitĂ . Quello che in fondo ci invita a fare la nostra Costituzione: la spina dorsale della nostra Costituzione è la responsabilitĂ . Per il bene comune bisogna sporcarsi le maniâ€?. Don Ciotti non si ferma solo
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XX secolo) che hanno offerto la loro vita per inseguire la giustizia. La tematica della speranza dĂ il titolo anche al suo ultimo lavoro editoriale (“La speranza non è in venditaâ€?). Don Ciotti ha scritto un libro, un piccolo manuale sulla speranza perchĂŠ “di fronte a tutto, di fronte alle false promesse, c’è bisogno di speranza. Chiunque si batte per la giustizia e la pace può trovare delle persone che non la pensano come lui. Ci sono in Italia stupende persone che hanno sentito e sentono ‘il morso del piÚ’, che hanno dentro la voglia di fare di piĂš rispetto alle ingiustizie, all’ille-
galitĂ e alla violenzaâ€?. E la speranza oggi come si chiama? “La speranza terrena, oggi, si chiama offrire opportunitĂ ; la speranza oggi si chiama lavoro in un Paese dove 2,5 milioni di giovani sono disoccupati. Dobbiamo ricordarci che quando uniamo le forze e le energie anche le cose piĂš difficili diventano possibiliâ€?. Sul tappeto italiano restano alcune gravi questioni come la corruzione e la criminalitĂ mafiosa (“se voi sommate l’evasione fiscale, il riciclaggio, il lavoro nero e i proventi delle mafie esce una cifra pari a 560miliardi di euro annuiâ€?).
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,Q IHVWD SHU 6DQWD 0DULD &URFLILVVD GL 5RVD Maria Crocifissa Di Rosa (18131855), al secolo Paola, nasca a Brescia da famiglia ricca nel 1813 e capisce per la malattia mortale della giovane mamma che la vita non è un godimento per i signori e un calvario per i poveri, ma per tutti una prova, di cui render conto. Ăˆ forse da quel piccolo seme che nascerĂ l’albero grande della caritĂ ospedaliera? Migliaia di malati nelle corsie, di bambini nelle scuole, di ragazze strappa-
te al marciapiede, di giovani educati e di anziani amati serbano riconoscenza alle Ancelle della Carità che hanno seguito l’esemplarità amorosa della Fondatrice. Paola è figlia di un industriale bresciano, che riesce a fare affari d’oro, ma non adora il dio-quattrino. Rimasta orfana di madre a 11 anni, Paola è collocata nel collegio delle Visitandine. A 19 anni Paola assume la direzione della filanda di Acquafredda diventando l’ami-
ca di quelle ragazze, che dal lunedĂŹ al sabato vivono lontano da casa. Il colera, che scoppia a Brescia nel 1836, trasforma Paola in infermiera, che assiste le donne malate. Le prime Ancelle della CaritĂ sono infermiere, che seguono Paola nel regalare un sorriso e una prolungata assistenza ai malati. Le suore ancelle della caritĂ di via Moretto 33 si preparano a festeggiare Santa Maria Crocifissa di Rosa nella cappella della contrada
Cavalletto 9. Prima della festività è stato pensato un triduo di preghiera che inizia lunedÏ 12 dicembre con la celebrazione eucaristica, presieduta da don Faustino Guerini, alle 6.30 del mattino; alle 18.30 la Santa Messa è presieduta da don Francesco Baiguini, parroco di S. Maria Crocifissa. Anche le giornate del 13, del 14 e del 15 si aprono con la Messa officiata da don Faustino Guerini. La Messa serale (sempre alle 18.30) di martedÏ
è celebrata da don Pierantonio Bodini, parroco di S. Francesco da Paola; mercoledÏ celebra, invece, don Lucio Sala, parroco di Capriano del Colle. GiovedÏ 15, festa liturgica, alle 7.30 dopo il rosario e le lodi tocca a don Angelo Maffeis presiedere la celebrazione eucaristica in collegamento con Radio Maria; alle 10 celebra mons. Renato Tononi, alle 15.30 mons. Vigilio Mario Olmi e alle 19 il vescovo Monari.
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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ VenerdĂŹ 9 dicembre Ore 21 − Brescia − Incontro di preghiera per i giovani presso la Basilica delle Grazie. Sabato 10 dicembre Ore 10 − Gavardo − Scuola di formazione politica. Ore 18.30 − Brescia − Santa Messa in Cattedrale. MartedĂŹ 13 dicembre In mattinata visita ai bambini ricoverati presso gli Spedali civili di Brescia.
MercoledĂŹ 14 dicembre Ore 17 − Brescia − Incontro di ďŹ ne anno presso la Poliambulanza. Ore 19 − Brescia − S. Messa per operatori Brevivet presso il Centro pastorale Paolo VI. GiovedĂŹ 15 dicembre Ore 19 − Brescia − S. Messa in occasione della festa patronale presso le suore Ancelle della caritĂ .
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Il 2 dicembre è morto don Tomaso Brusinelli, nato a Manerbio nel 1926. Presbitero collaboratore a Scarpizzolo e a S. Paolo dal 2002, è deceduto all’Hospice di Brescia; funerato e sepolto a Scarpizzolo il 4 dicembre. Il 6 dicembre è scomparso don Giuseppe Pezzola, nato a Bagnolo Mella il 15 luglio del 1952. Parroco di Lodetto di Rovato dal 2001, è stato funerato a Lodetto e sepolto a Bagnolo Mella l’8 dicembre.
MartedĂŹ 13 dicembre, alle ore 18.30, nella chiesa del Centro pastorale Paolo VI, mons. Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia, celebrerĂ una Santa Messa in suffragio di mons. Giuliano Nava, in occasione del trigesimo della sua morte. Mons. Nava, dal 2008 economo diocesano, era stato per tutta la durata del suo episcopato a Brescia, il segretario particolare di mons. Sanguineti.
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’eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile. Ăˆ arrivata a Brescia la mostra itinerante sull’eucaristia. In ogni tempo GesĂš continua a ripetere a ogni uomo l’invito: “Oggi devo venire a casa tuaâ€?. Un invito che in tempi di confusione e di smarrimento risuona particolarmente attuale. L’esposizione consta di 36 pannelli corredati di testi e di un ricco apparato iconografico e propone un percorso articolato in quattro sezioni attraverso le quali si mostra la radicale necessitĂ che l’uomo ha dell’Eucaristia.
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cheo, emblema dell’uomo curioso e desideroso di vedere GesĂš. PerchĂŠ? Cosa gli mancava? E che cosa accade quando GesĂš entra nella casa, cioè nella vita di un uomo? La prima sezione sviluppa il tema della fame e della sete dell’uomo, la sua “smisurata indigenzaâ€? cui solo Dio può dare risposta adeguata La seconda sezione si incentra sul capitolo sesto del vangelo di san Giovanni. GesĂš ha compassione del bisogno dell’uomo, moltiplica i pani e i pesci, ma essi non bastano. Nella terza sezione (“Signore, da chi andremo?â€?) il dono di sĂŠ di GesĂš chia-
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ma in causa la libertĂ dell’uomo, tema della terza sezione. Mai essa è sfidata come in questa domanda di GesĂš ai suoi apostoli: “Volete andarvene anche voi?â€?. Emblematica è la risposta di Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eternaâ€?. Qui sta la grande alternativa: mettere al centro della vita sĂŠ e accontentarsi dei pani e dei pesci, oppure ospitare nella propria vita la presenza di GesĂš e rimanere a Lui attaccati. L’ultima sezione della mostra approfon-
disce il “rimanereâ€? come caratteristica propria della vita cristiana, nella duplice dimensione del rimanere del Signore nella sua Chiesa e del nostro rimanere nel suo amore: “Egli è quiâ€?. Da questo nasce la vita nuova del cristiano che si esprime in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. La mostra, ospitata dalla Poliambulanza in via Bissolati 57, è visitabile fino al 20 dicembre. Per informazioni e per prenotare visite guidate, si può contattare il 349.3535303.
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Il Vicariato per i laici e la pastorale e l’UfďŹ cio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro organizzano un percorso spirituale di cittadinanza per le persone impegnate nella politica, nell’impresa, nel mondo del lavoro e nel sociale. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre a partire dalle 9 con la Santa Messa presso il Centro pastorale Paolo VI. Alle 10 c’è un momento di preghiera prima della lectio biblica di mons.
Ăˆ in fase di preparazione l’Annuario diocesano edizione 2012. Eventuali segnalazioni e modiďŹ che vanno comunicate per iscritto a: Redazione Annuario diocesano 2012 via Trieste 13 – 25121 Brescia oppure via e-mail a:annuario@diocesi.brescia.it. Il termine ultimo è ďŹ ssato per venerdĂŹ 16 dicembre prossimo,ma è consigliabile non aspettare gli ultimi giorni per non complicare il lavoro redazionale.
L’ufďŹ cio Vocazioni e tempi dello spirito ha pensato a una liturgia penitenziale per i giovani. Interviene il vescovo Monari sul tema della vita buona del Vangelo. Quando? VenerdĂŹ 16 dicembre alle 20.30 presso la basilica di S. Maria Assunta a Botticino. I sacerdoti e i religiosi saranno disponibili per le confessioni. Domenica 11, dalle 9, prosegue invece l’itinerario Sichar (il percorso vocazionale) presso il Seminario di via delle Razziche.
Luciano Monari su “Segni dei tempi, segni di Dio, responsabilitĂ dei credentiâ€? nella societĂ e nella Chiesa verso il Sinodo: il vescovo nella sua riessione parte dal Vangelo di Matteo (16, 2-4). Segue un momento di silenzio guidato, mentre alle 11.45 don Raffaele Maiolini spiega la ďŹ gura di Dietrich Bonhoefer, “testimone della libertĂ della fedeâ€?. La mattinata si conclude alle 12 con la preghiera e la consegna del mandato.
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l Ce.Doc. (Centro di Documentazione) ha portato a termine la catalogazione informatica su database di oltre 8.000 schede riguardanti, in particolare, il movimento cattolico bresciano dal 1848 al 1995. Tali schede – che riportano notizie pubblicate su alcuni periodici bresciani (tra i quali “La Provincia di Bresciaâ€?, “La Sentinella brescianaâ€?, “Il Cittadino di Bresciaâ€? e “Il Popolo di Bresciaâ€?) – contengono data, fonte (o fonti) da cui sono state tratte le notizie, persone interessate all’avvenimento, descrizione dell’avvenimento stesso e numero di catalogazione. Al momento della riproposizione su database è stata effettuata una breve, ma esaustiva, sintesi del contenuto della scheda. Le schede, redatte con rigore nel corso degli anni da Mario Faini, direttore del Ce.Doc. per oltre un ventennio, parlano, tra l’altro, di guerre (da quella di Libia a quella del Golfo); di elezioni amministrative (come quelle del 1948 e quelle del 1975, con l’elezione a sindaci di Brescia rispettivamente di Bruno Boni e Cesare Trebeschi); degli incontri con autorevoli personalitĂ politiche, come Alcide De Gasperi, che in piazza Loggia,
il 19 marzo 1948, tra l’altro, dice: “Io non mi spavento delle bandiere rosse. Se gli avversari spiegano la loro bandiera e si battono per il loro ideale, io li rispetto. Ma domando per me la stessa libertĂ â€?; o l’onorevole Enrico Berlinguer, che nel febbraio del 1954, quando era segretario dei giovani comunisti, celebrò al cinema Brixia il 33° anniversario della Fgci con un discorso sul tema I giovani comunisti e i giovani di Azione cattolica possono lavorare insieme per rinnovare l’Italia; dell’opera di politici “localiâ€?, come l’on. Longinotti, che insieme ad altri diede vita a partire dal 1901 alle leghe bianche e alle unioni cattoliche del lavoro, capeggiando gli scioperi e le lotte per i primi patti agrari della bassa bresciana; di religiosi come padre Bevilacqua, che con il suo apostolato spirituale, culturale e pedagogico esercitò un notevole influsso nel mondo cattolico bresciano, e non solo, in particolare nei difficili anni della dittatura fascista e in quelli della ricostruzione post-bellica; della costituzione, il 12 giugno 1950, a Brescia della Cisl (indimenticabili le figure dei segretari Angelo Gitti e Carlo Albini) e delle Acli, sorte queste ultime all’indomani
della Liberazione, dopo essere state preparate, nel periodo immediatamente precedente, in una serie di incontri intercorsi tra l’avv. Lodovico Montini (reduce da un viaggio clandestino a Roma già liberata), mons. Giuseppe Almici e altri esponenti della resistenza cattolica che andavano predisponendo le linee e gli strumenti dell’iniziativa dei cattolici bresciani nella ripresa democratica post-bellica. Altre schede riportano poi fatti e avvenimenti di costume che, ai nostri giorni, possono suscitare incredulità . Come i vari duelli alla spada sostenuti dall’on. Marziale Ducos nel 1909 con il conte Roberto Corniani e il 28 aprile 1924 con l’on. Augusto Turati nel parco della Villa Caprioli di Sale di Gussago, in seguito ad una vivace polemica per ragioni di preferenze elettorali. Che dire poi della notizia, riportata nella scheda del 24 maggio 1882, della denuncia alle autorità ecclesiastiche, da parte del conte Lurani, di don Davide Albertario, visto a Torino in un bar fare colazione con cioccolato e crostini e poi recarsi a celebrare la messa? (il sacerdote venne poi condannato dal Tribunale ecclesiastico di Milano per infrazione del digiuno).
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volontĂ di sostenere il principio di sussidiarietĂ e solidarietĂ , ma soprattutto dalla consapevolezza e necessitĂ di adempiere all’accordo Governo-Regioni-Upi-Anci del 6 aprile 2011. Un accordo che prevede testualmente che “tutte le istituzioni della Repubblica responsabilmente si impegnano ad affrontare questa emergenza umanitaria con spirito di leale collaborazione e solidarietĂ â€?. In tale ambito è stata prodotta un’offerta di servizi di accoglienza, mettendo in campo le buone
prassi che la cooperazione e l’associazionismo possono attivare grazie all’esperienza consolidata nei confronti di categorie di persone in situazioni di svantaggio psicoďŹ sico e sociale. Il progetto avviato in Valle Camonica è il piĂš virtuoso, per il momento, perchĂŠ attraverso una rete di partenariato che ha visto coinvolti lo Spra di Breno, Comuni, ComunitĂ Montana, la cooperazione e l’ associazionismo, ha consentito di accogliere piĂš di 150 profughi in mini appartamenti .
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o scorso 20 settembre 40 profughi si sono messi in cammino dai 1800 metri del villaggio sciistico le Baite di Montecampione, fino al paese piĂš vicino ad una decina di km a valle. Faceva impressione vedere la carovana di giovani dalla pelle nerissima scendere da quelle valli dove erano ospitati in 114. Giovani di etĂ compresa tra i 20 e i 30 anni, provenienti dal Mali, Togo, Senegal, Guinea Bissau, Nigeria, Sudan, Camerun, fuggiti dalla guerra libica dove si trovavano a lavorare e giunti in Italia come richiedenti asilo politico. La Lombardia ne ospita piĂš di 3000. La provincia di Brescia, in base al numero dei suoi abitanti dovrebbe ospitarne 433. Oggi sul territorio provinciale sono 388. I primi a rispondere alla emergenza e all’appello della Prefettura sono stati gli albergatori ma allo scadere delle convenzioni trimestrali alcuni hanno rinunciato alla proroga. Le accoglienze numerose hanno creato alcuni problemi di convivenza e l’impatto sociale ha creato alcune difficoltĂ . Mentre il Governo interveniva con una proroga per l’emergenza profughi che garantisce finanziamenti anche per il 2012, il Forum del terzo settore di Brescia ha presentato il progetto “Accoglienza diffusaâ€? per i profughi del Nord Africa presenti sul territorio. Il mondo della cooperazione e dell’associazionismo, radicato nel Bresciano, ha messo a disposizione capacitĂ di accoglienza, competenze professionali e servizi di rete, finalizzati a garantire dignitĂ e integrazione dei profughi. Nella tradizione della
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iniziale, che corrisponde alla risposta a bisogni primari (vitto e alloggio), integrata da servizi generali già noti nel campo delle accoglienze con vari tipi di disagio (assistenza medica ambulatoriale, consulenza psicologica-educativa, etc.). Il progetto di accoglienza ha unito e messo a disposizione del territorio i servizi generici con quelli specifici per questo target, in un’azione di armonica interazione tra i soggetti coinvolti. Le cooperative sociali che hanno accolto ad oggi i profughi sono: Il Mosaico di Lumezzane (cinque), Clarabella di Iseo (nove), il Consorzio Tenda di Montichiari (otto) e Consorzio Solco ne gestirà sette presso il Comune di Villanuova. Stiamo attendendo altre disponibilità .
Si realizzano impianti elettrici civili industriali, impianti domotici my home bticino; illuminazione chiese e monumenti; antifurti, telecamere a circuito chiuso; assistenza tecnica in genere.
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‘––‹…‹�‘ �ƒ –‡•–‹�‘�‹ƒ�œƒ †ƒŽŽƒ •…—‘Žƒ ’”‹�ƒ”‹ƒ Frequentiamo la classe quinta della scuola primaria Don Orione di Botticino. L’istituto ospita anche la scuola media. In classe siamo in otto: quattro femmine e quattro maschi, ma non siamo soli come all’inizio, con noi vivono altri simpatici alunni di prima, seconda, terza e quarta; in tutto siamo 55: poca brigata, vita beata direte voi! Certo, ma non mancano certo screzi e litigi, che si risolvono in breve tempo, con l’intervento dei nostri educatori. Anche le
insegnanti sono otto, sarà un caso? Sono brave a insegnare e a programmare attività emozionanti. Ricordiamo con piacere la gita a Torino per la visita al museo egizio, le uscite sul territorio, l’educazione stradale con i‌ pony, senza dimenticare fantastiche recite dove si balla e si canta. Ci piace molto questa scuola, anche se la dovremo presto lasciare, per andare alle medie, si scende solo di un piano, ma dovremo abituarci a nuovi compagni e insegnanti, non
avremo piĂš la maestra Lorella, che continueremo a vedere, occupata con i nuovi “priminiâ€?. Cinque anni sono passati in fretta, siamo cresciuti e non solo in altezza! Qui abbiamo trovato nuovi amici e insegnanti bravi e gentili che non dimenticheremo. A ďŹ ne anno ci aspettano gli esami, un po’ li temiamo, ma siamo ďŹ duciosi nell’insegnamento delle maestre. (Gianluca, Eric, Erik,Guido, Veronica, Giulia, Alessandra, Asia)
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acapà è una cittĂ brasiliana situata sulle sponde del Rio delle Amazzoni, in una delle zone piĂš povere del Brasile. Da alcuni anni concorrono al tentativo di alleviare la situazione di questa parte del mondo anche gli allievi dell’Istituto Bonsignori. C’è infatti un filo diretto che collega le due realtĂ . Da alcuni anni i padri Piamartini gestiscono una scuola, alla periferia della cittĂ , che dĂ istruzione e il minimo sostentamento a 500 ragazzi raccolti dalla strada, senza casa e famiglia, cacciati da altre scuole e con alle spalle situazioni di degrado, povertĂ e violenza. Qui è presente la scuola agricola “Padre JoĂŁo Piamartaâ€?, una realtĂ unica nel suo genere, che oltre all’istruzione fornisce ai ragazzi il necessario per vivere e un ambiente favorevole per la loro crescita. Il sogno è quello di sviluppare anche una scuola professionale che possa aiutare questi ragazzi di strada delle due cittadine di MacapĂ e Santana ad avere un futuro con un lavoro serio e potersi cosĂŹ costruire una vita migliore. Gli studenti del Bonsignori sostengono il progetto con una serie di iniziative che in questo periodo di Avvento si fanno piĂš consistenti. Innanzi tutto la realizzazione del calendario che l’associazione Amici di MacapĂ , creata nel 1999, realizza appositamente. La vendita di panettoni e dolci fornisce un ricavo devoluto ai bambini brasiliani meno fortunati. E ancora l’adozione a distanza: con 200 euro annuali si può mantenere e istruire un bambino della Scuola agricola, e per-
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missione: fino a ora una ottantina di ragazzi hanno deciso di donare il loro tempo per Macapà . Quest’anno, per la prima volta, toccherà anche agli allievi dell’attuale classe Quinta che, una volta terminato l’Esame di Stato, voleranno dall’altra parte dell’oceano per tre settimane di volontariato, impegnati in opere di ristrutturazione e aiuto alla scuola agricola. Nel frattempo sono aperte le iscrizioni al Liceo scientifico per il prossimo anno scolastico: sabato 14 e sabato 21 gennaio, dalle 10 alle 12 sarà possibile visitare il Liceo scientifico e avere informazioni sull’offerta didattica proposta dalla scuola, prenotando la visita in segreteria (030-957113).
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incentrato su “Crisi e travaglio all’inizio del terzo millennioâ€? il primo discorso alla cittĂ di Milano dell’arcivescovo card. Angelo Scola, nel quale il porporato cita per la seconda volta l’arcivescovo Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, che nel 1962 richiamava alla necessitĂ di un dialogo tra “il sacroâ€? e la “cosa pubblicaâ€?. “Secondo molti esperti la radice della cosiddetta crisi – afferma il card. Scola – starebbe nel rovesciamento del rapporto tra sistema bancario-finanziario ed economia reale. Le banche sarebbero state spinte a dirottare molte risorse che avevano in gestione (e quindi anche il risparmio delle famiglie) verso forme di investimento di tipo puramente finanziario. Voglio, invece, far emergere un dato che reputo decisivo: nonostante l’ostinato tentativo di mettere tra parentesi la dimensione antropologica ed etica dell’attivitĂ economico-finanziaria, in questo
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mo pieni di gratitudine e il presente ci appare carico di promessa per il futuro. Con questo sguardo fiducioso diventiamo capaci di assumere compiti e di fare, se necessario, sacrificiâ€?. Da qui, sottolinea il card. Scola, â€œĂ¨ bene ripartire per ricostruire un’idea di famiglia, di vicinato, di cittĂ , di paese, di Europa, di umanitĂ interaâ€?. Non manca di ricordare alla politica i suoi compiti. Ăˆ urgente “liberare la ragione politica dalle secche di una realpolitik incapace di capire il cambiamento e coglierne le sfide. La politica, nell’attuale impasse nazionale e nel monco progetto europeo, ha bisogno di una rinnovata responsabilitĂ creativa perchĂŠ la societĂ non può fare a meno del suo compito di impostazione e di guidaâ€?. A questa assunzione di responsabilitĂ â€œdeve corrispondere l’accettazione, da parte di tutti i cittadini, dei sacrifici che l’odierna situazione impone. Per sollevare la nazione è necessario il contributo di tutti, come succede in una
famiglia: soprattutto in tempi di grave emergenza ogni membro è chiamato, secondo le sue possibilitĂ , a dare di piĂšâ€?. Di qui un monito: “Chi ha il compito istituzionale di imporre sacrifici dovrĂ però farlo con criteri obiettivi di giustizia e equitĂ inserendoli in una prospettiva di sviluppo integraleâ€? che “non si misura solo con la pur indicativa crescita del Pilâ€?. Dall’arcivescovo di Milano anche tre “rilievi di carattere culturaleâ€?. L’esortazione a non rassegnarsi “di fronte ad una concezione dello ‘scambio’â€? che “sembra governare l’intera macchina economicaâ€? e riduce il cittadino a “homo oeconomicus, preoccupato esclusivamente di massimizzare il profittoâ€?. Il card. Scola rilancia inoltre “gli autorevoli inviti ai fedeli laici a un piĂš deciso impegno politico direttoâ€? alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. Infine, di fronte alla “irresponsabilitĂ diffusaâ€? che “spinge a spendere sistematicamente per i propri consumi ciò che non si è ancora guadagnatoâ€?,
il richiamo a “un radicale mutamento degli stili di vitaâ€?. “I cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, dell’impresa e della finanza – prosegue – esigono un ripensamento del significato del lavoro stesso e dello sviluppo e un’attenzione reale ai loro protagonistiâ€?. Obiettivo primario delle politiche in materia deve essere “la rivalutazione della responsabilitĂ personale tanto dei lavoratori quanto degli imprenditori, la creazione di nuovi servizi che favoriscano la crescita professionale e affianchino a percorsi di riqualificazione e formazione un sostegno economico e, infine, la valorizzazione e la creazione di spazi di partecipazioneâ€?. “PerchĂŠ – propone – non riprendere in seria considerazione la proposta che tutti i lavoratori abbiano parte agli utili di impresa?â€?. Il pensiero del card. Scola va anche ad anziani, giovani e famiglie. Per i migranti auspica una “immigrazione sostenibileâ€? perchĂŠ “magnanimitĂ ed equilibrio non si escludono a vicendaâ€?.
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‡ƒ–”‘ –‡Žƒ‹‘ Dz ƒ–ƒŽ‡ ƒ Â–Â‡ÂƒÂ–Â”Â‘ÇłÇŁ •’‡––ƒ…‘Ž‹ ’‡” ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ‡ •…—‘Ž‡ Torna “Natale a Teatroâ€?, una rassegna completamente dedicata al Natale, con repliche per famiglie e scuole. Il 12 dicembre, primo giorno della sezione, c’è un fuori programma: lo spettacolo “Natale!â€? (nella foto) del Teatro Telaio, in cartellone al mattino per le scuole presso l’Auditorium Bettinzoli a Brescia, sarĂ infatti replicato anche al pomeriggio alle ore 17. La scelta è stata dettata dal successo che stanno avendo le repliche domenicali di quest’anno, che
fanno intuire un apprezzamento per il teatro da parte delle famiglie. Si è pensato di offrire questo “servizio culturaleâ€? anche durante la settimana al di fuori dell’orario scolastico, dedicando l’iniziativa ai centri di aggregazione giovanile, ai numerosi nonni baby sitter per i loro nipotini e a tutti quelli che, semplicemente, vogliono permettersi un ďŹ ne pomeriggio con i loro bambini, mentre aspettano Santa Lucia. Lo spettacolo scelto è un evergreen del Telaio che
giunge quest’anno, dopo dieci anni, alle sue ultime repliche. In scena tre clown ed un musicista, per raccontarci, a modo loro, la storia che tutti conosciamo. La settimana vedrĂ poi quattro repliche di “Aspettando Nataleâ€?, narrazioni per i piccoli dalla festa di S. Lucia a leggende sulla notte di Natale, che saranno rappresentate dal Teatro Telaio a Castel Mella, a Rezzato ed a Borgosatollo, tutte dedicate alle scuole. Dedicati alle famiglie saranno gli ultimi tre spettacoli: “La
pastora�, narrazione-animazione di origine popolare e contadina di Ilaria Gelmi, che sarà domenica 18 dicembre a Castegnato e lunedÏ 26 dicembre presso il Teatro Arcobaleno di Fiumicello a Brescia, mentre il 7 gennaio la rassegna si concluderà (assieme, ahimè, alle vacanze) al Teatro Parrocchiale di Cologne con il Canto di Natale, da Dickens, rivisitato dalla Compagnia Ditta Gioco Fiaba. Informazioni su spettacoli, programma ed orari su storiestoriestorie.teatrotelaio.it.
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enza sosta. Non è ancora finita la stagione 2011 al Teatro Grande di Brescia che già è stata presentata, alla presenza tra gli altri del Sindaco Adriano Paroli e del sovrintendente Umberto Angelini, la programmazione per il periodo gennaiogiugno 2012. La novitĂ principale vede la nascita dell’ensemble del Teatro Grande, una formazione da camera coordinata dal musicista Alessandro Laffranchini. SpetterĂ proprio a questi giovani inaugurare la programmazione il 16 gennaio nel Ridotto del teatro. La compagine si esibirĂ altre tre volte di domenica alle 11 (12 febbraio, 25 marzo, 15 aprile), riprendendo una tradizione del Massimo cittadino. Il Ridotto ospiterĂ concerti in acustico di artisti della scena internazionale e italiana; il 16 marzo sarĂ cornice di “Concerto al buioâ€?, musica contemporanea completamente all’oscuro per sviluppare modalitĂ nuove di ascolto. A fine maggio e inizio giugno conti-
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birĂ l’accademia del teatro Alla Scala di Milano diretta da Pietro Mianiti. Oltre alla musica torna la danza con tre appuntamenti. Il 2 marzo “Carmenâ€? con la compagnia Antonio Gades, per uno spettacolo che ha rivoluzionato la visione del flamenco. Il 3 aprile la danza sarĂ quella immaginata da Wayne McGregor, che ha recentemente lavorato con i Radiohead. Chiude questa serie “The Forshythe companyâ€? il 21 aprile con le coreografie di William Forshyte. In programma anche incontri sul pensiero contemporaneo che rendano il bar del Teatro un vero e proprio caffè letterario. Mantenuta l’attenzione ai piccoli con due proposte per la scuola: il 25, 26, 27 gennaio con “Nessun dormaâ€? e l’11, il 12 e 13 aprile con “Buchettinoâ€? (prenotazioni aperte). Per Natale, ma si può acquistare anche in altri periodi dell’anno, è stata presentata la “TeatroGrandeCardâ€? in collaborazione con Ubi Banco di Brescia. Una card ricaricabile senza costi di attivazione e gestione
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che dĂ diritto ad alcune agevolazioni (biglietti a prezzo ridotto del 15%, prelazione telefonica...). Proposta con tagli da 25 a 200 euro. Offre anche tutte le funzioni di una carta di un conto. Si acquista nella biglietteria del Grande e poi viene consegnata agli sportelli della Banca di via Zanardelli. Evento riservato ai sostenitori della Fondazione Teatro Grande e ai possessori della nuova carta “TeatroGrandeCardâ€? è il concerto di Eugenio Finardi il primo febbraio. Info: teatrogrande.it
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$OOD FDFFLD GHOOD ILDED SHUIHWWD “Alla ricerca della ďŹ aba perfetta alla corte del prof. Proppâ€? è il titolo della proposta teatrale de “Il sociale dei bambiniâ€? dal 5 al 18 dicembre proposto al teatro sociale dal Ctb. Il progetto nasce dall’esigenza di avvicinare le giovani generazioni all’arte teatrale. Lo spettacolo “Alla ricerca della ďŹ aba perfetta alla corte del prof . Proppâ€? si rivolge ai bambini dai sei agli 11 anni. L’iniziativa giĂ vanta il tutto esaurito per le rappresentazioni per le scuole con 3355 bambini e 328 insegnanti. Disponibili ancora posti per gli spettacoli per le famiglie. Ogni rappresentazione parte dal foyer del teatro, per un massimo di 100 bambini a spettacolo, e poi insieme al professor Propp scopriranno i ruoli e i personaggi che sono ingredienti fondamentali per le ďŹ abe. A farla da padrone in questo viaggio sono soprattutto i personaggi cattivi. â€œĂˆ un
orgoglio – racconta Mario Bianchi regista e autore dello spettacolo – lavorare in un contesto in cui un teatro stabile promuove e investe per il teatro ragazzi. All’ingresso abbiamo allestito un museo della ďŹ aba, con gli oggetti raccolti da Propp nei suoi viaggi. Ci sono gli stivali delle sette leghe, la chiave di BarbablĂš ďŹ no al cappello parlante di Harry Potterâ€?. I ragazzi sono invitati a inventare un nuovo oggetto. I migliori, selezionati il 17 e 18 dicembre, verranno poi realizzati. Sono coinvolte nello spettacolo nove persone. â€œĂˆ la 12ÂŞ edizione – dice il presidente Carla Boroni – ma è un’emozione particolare perchĂŠ è la prima per me da presidenteâ€?. Le fa eco il direttore Angelo Pastore: â€œĂˆ però la prima volta che l’allestimento è prodotto dal Ctb. Siamo contenti di riuscire a offrire attivitĂ a 360 gradi, dai bambini
agli incontri di presentazione di libri, oltre alla produzione di spettacoli. Fino ad ora la stagione ha presentato solo prodotti nostri, che poi girano in altri teatri in Italiaâ€?. La novitĂ di quest’anno sono le repliche pensate per le famiglie: sabato 10 e domenica 17 dicembre alle 16 entrambe le giornate; ingresso: bambino 1 euro; adulto 5 euro. Pacchetto famiglia due adulti e un bambino 10 euro. Ăˆ obbligatoria la prenotazione: 0302928616 (info allo stesso numero e sabato e domenica allo 0302808600). Il Ctb ha presentato anche una collaborazione con il Nuovo Eden per cui chi presenterĂ un biglietto d’ingresso a un ďŹ lm lĂŹ programmato, emesso la settimana precedente o quella in corso, avrĂ diritto a uno sconto sul biglietto di uno degli spettacoli del Ctb; la riduzione vale anche al contrario.
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ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ ƒ Â?—•‹…ƒ ‡ Žƒ †ƒÂ?œƒ …—„ƒÂ?ƒ ‹Â? Dz ƒ˜ƒÂ?ƒ •‘Â?‰ ƒÂ?† †ƒÂ?…‡dz “Havana song and danceâ€? è uno show danzato e suonato da 12 ballerini e 10 musicisti cubani che esprime la vitalitĂ contagiosa della gente e della musica suonata e ballata in una qualsiasi piazza assolata di Cuba. GiovedĂŹ 15 dicembre alle 21, dai 18 ai 35 euro (piĂš prevendita); ridotto under 12 e over 65. Straordinari ballerini accompagnati dall’orchestra “Los Jovenes clasico del Sonâ€? ripercorrono una storia cubana che nasce dalle strade dell’Avana di
oggi e che racchiude in sĂŠ la visione realistica di un Paese sull’orlo del cambiamento, di giovani che sognano un futuro altrove, lontano da un’isola fuori dal tempo. Ăˆ la storia di Papito che canta la musica della generazione cubana sognando fama e fortuna nelle strade di Miami e di suo padre Ramon, re della rumba, che vive invece nel ricordo del grandioso passato musicale di Cuba. Attraverso questi personaggi, il pubblico è trascinato in un viaggio che va dalle danze
della fertilitĂ degli schiavi africani, alla musica degli anni cinquanta, dal mambo e cha cha cha ďŹ no alla salsa, la timba e il reggaeton. Un crescendo di ritmi travolgenti che trasmettono al pubblico la gioia di vivere del popolo cubano. Musica, danza e canto mantengono la spontaneitĂ e l’energia di un incontro, una vitalitĂ contagiosa di una cultura che balla per noi e con noi, che ci regala le sue emozioni. Uno spettacolo che fa vibrare i sensi, emoziona e colpisce il cuore.
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Il segreto sta nel fatto che l’occhio si sposta all’orecchio. Non c’è piĂš bisogno di vedere troppo ma di ascoltare tutto. Ăˆ una rivoluzione rispetto a una societĂ che mostra tutto. Ăˆ l’esatto opposto: il pubblico è in silenzio al buio e deve costruirsi le immagini che io accenno; è una cosa antichissima. La sua poetica è stupore e incantamento? Ăˆ il mio allenamento quotidiano nei confronti della vita e del mondo, nei confronti del mistero che ci circonda.
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arĂ a brescia per tre sere Marco Balliani: 13 dicembre al Politeama di Manerbio (ore 21), 14 dicembre all’Odeon di Lumezzane (20.45) e 15 dicembre (20.30) al San Giovanni Bosco di Edolo. A Manerbio porta “Kohlhaasâ€?. Ăˆ un racconto che faccio da tanti anni. Ăˆ stato il primo esempio di teatro di narrazione. Nel prossimo anno arriverò alla millesima replica. Un racconto potente che faccio da solo, seduto su una sedia, che narra una storia di ingiustizia nella metĂ del Cinquecento in Germania. In realtà è attuale: parla dell’impotenza del cittadino nei confronti di una legge fatta per i potenti e per i ricchi e non per tutti. Ăˆ la storia di una rivolta che assume le forme di una guerriglia che ricade sulla stessa persona che l’ha tentata. Una grande storia su giustizia e ingiustiza. Il secondo spettacolo è “Terra promessaâ€? a Lumezzane ed Edolo. Ăˆ un omaggio fatto in un certo modo ai 150 anni dell’UnitĂ d’Italia. Ho voluto raccontare come è nato questo paese negli anni successivi allo sbarco dei Mille. Siamo tra il 1860 e il 1865. Ho preso la storia di un brigante, chiamato Carmine Crocco, che è esemplificativa del disastro politico e sociale con cui si è fatta questa unificazione: una guerra civile costata 80mila morti, non raccontata da nessuno. Al museo del Risorgimento a Torino non c’è nemmeno una pagina sul brigantaggio, sul quale i Savoia sono intervenuti con dittature militari e repressioni, senza risolvere la richiesta di giustizia da parte dei contadini. Questione mai risolta fino ad oggi. Quanto gli spettatori riflettono sulla propria situazione attuale? Ăˆ abbastanza immediato. Nel primo spettacolo mi rivolgo addirittura agli spettatori con domande sul presente, come se il protagonista del Cinquecento chiedesse a noi oggi: ma allora non c’è una giustizia uguale per tutti? Nel secondo gli spettatori alla fine sono stupiti di questo pezzo di storia mancata; tutti dicono: allora non abbiamo risolto niente. Il teatro, se lo fai in uncerto modo, parla sempre del presente, perchĂŠ noi artisti viviamo in questo presente. Leggiamo il passato per quello che ci è utile per il presente. La speranza... Il teatro non si pone il problema di lanciare messaggi verso il futuro, ma mostrare conflitti. Ogni spettatore deve andarsene piĂš con domande che risposte. C’è poi la catarsi, cioè l’ela-
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ORARIO CONTINUATO da MartedĂŹ a VenerdĂŹ dalle 9.00 alle 18.00 Sabato e LunedĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 Domenica Chiuso
Montirone (Bs) | via Borgosatollo, 70 | tel. 030 2066238
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guardata con occhi diversi. A tale scopo le opere proposte, allestite nei luoghi dell’universitĂ , luoghi di sosta e soprattutto di passaggio (nella foto l’istallazione sulle scale di Elisa Leonini), sono scelte in quanto letture “alternativeâ€? degli spazi. Come ogni forma comunicativa, anche l’arte contemporanea è articolata in diversi livelli di lettura, e ciò garantisce la possibilitĂ di creare un dialogo con un pubblico ampio. Si intende coinvolgere tutti gli studenti, non soltanto
quelli che siano giĂ interessati o che giĂ si occupino di arte contemporanea. La pervasivitĂ dell’arte è esempliďŹ cata dalla scelta di opere che hanno caratteristiche molto differenti: pittura, fotograďŹ a, video, installazione, afďŹ nchĂŠ il coinvolgimento sia poli-mediale e poli-sensoriale. La volontĂ , inoltre, è di accostare artisti giĂ pienamente affermati e giovani emergenti. Fino al 17 dicembre, mostra organizzata nell’ambito delorso di laurea Stars, da un progetto di Paolo Bolpagni.
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ugenio Amus, Luigi Campini, Faustino Joli, Angelo Inganni. Nomi noti al pubblico bresciano, che hanno contribuito con i loro dipinti alla causa di unificazione nazionale, raffigurando sulle loro tele episodi significativi delle guerre d’indipendenza. “Il tema del Risorgimento nell’arte pittorica – ha spiegato Luciano Anelli in un incontro svoltosi nei giorni scorsi presso la Fondazione civiltĂ bresciana – è stato protagonista anche della produzione iconografica bresciana, sebbene in molti casi si tratti di dipinti meno sgargianti e di minor portata artistica rispetto ai capolavori dei maestri italiani, ma che comunque conservano un grande valore per la storia di quel periodoâ€?. Anelli ha concentrato l’attenzione sullo spirito che ha animato la decisione a raffigurare le scene celebri delle guerre d’indipendenza, classificando i pittori bresciani sulla base
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sa il 22 marzo 1848, oppure l’accampamento di zuavi sugli spalti di San Giovanni. “Altri – prosegue Anelli – erano invece mossi da spirito patriottico, come Eugenio Amus, che partecipò anche a episodi bellici e raffigurò in un ciclo di dipinti le operazioni militari, tra le quali la Battaglia di Magenta del 1859 e lo scontro tra piemontesi e austriaci presso il Santuario della Madonna della Scopertaâ€?. Non partecipava direttamente alle operazioni militari Faustino Joli, ma trasmetteva il proprio ardore patriottico nei dipinti custoditi al Museo del Risorgimento, esposti anche alla mostra organizzata a Roma alle Scuderie del Quirinale in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’UnitĂ d’Italia, tra cui “La notte del 31 marzo 1849 a Porta Torrelungaâ€? e “Il combattimento del 31 marzo 1849 in via delle Consolazioniâ€?, ai quali i bresciani non possono che associare il dipinto emblema dei moti risorgimentali della
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nostra cittĂ , ovvero la raffigurazione del popolo radunato in piazza della Loggia durante le Dieci giornate. “Accanto alle complesse allegorie patriottiche di Luigi Campini – ha concluso Anelli – è bene ricordare anche le produzioni minori, come quelle dell’avvocato Pietro Morelli, pittore per diletto, che tuttavia s’inseriva a pieno nello spirito del tempo offrendo un contributo al ricordo di quel momento decisivo per la storia d’Italiaâ€?.
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L’arte sacra della cittĂ di Brescia trova un punto saldo al civico 18 di contrada S. Giovanni. Ăˆ nato, infatti, l’infopoint “Arte in centroâ€?, su idea delle nove parrocchie cittadine (S. Afra, S. Maria in Calchera, S. Lorenzo, S. Alessandro, S. Faustino, S. Giovanni, Ss. Nazaro e Celso, S. Agata) col sostegno di Circoscrizione Centro storico e amministrazione comunale. “Questo nuovo punto informativo – dice Mario Labolani, assessore al Centro storico – è importante per tutta la cittĂ e consentirĂ di rendere riconoscibile a cittadini e turisti il patrimonio sacro delle nove parrocchieâ€?. Un infopoint che sarĂ centro di organizzazione per convegni, conferenze, percorsi di formazione, laboratori didattici, visite guidate, oltre alla divulgazione di dĂŠpliant. “L’infopoint è una risor-
sa preziosa – spiega l’assessore alla Cultura, Andrea Arcai –, e giĂ quello aperto alla stazione ha saputo darci indicazioni rilevanti su numeri e tipologia dei turisti di passaggio a Brescia. La cittĂ deve tornare a riscoprire i gioielli che sono custoditi nelle sue chiese, per questo ho colto subito con favore l’idea di valorizzare questo immenso patrimonioâ€?. L’infopoint a dicembre sarĂ aperto lunedĂŹ, mercoledĂŹ e venerdĂŹ (ore 10/12), nell’attesa di attivare anche una postazione con un numero verde diretto a Servizi sociali e associazioni di volontariato. “Poniamo al centro del cammino della città – spiega don Amerigo Barbieri – una storia che è contenuto e messaggio, capace di rendere contemporanei i patrimoni passati e fare della cittĂ stessa una comunitĂ â€?. (a.a.)
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con il coro “One soul projectâ€? diretto da Elisa Rovida; un concerto dedicato al Natale con brani gospel, spirituals, traditionals e modern (in caso di pioggia si terrĂ nel Teatro San Giovanni). Durante il concerto ristoro con thè, vin brulè e caldarroste. Alle 20. 30 nella nella basilica dei Santi Faustino e Giovita concerto di arie sacre dal barocco: “Sacra armonia qui cantat, bis oratâ€?; dirige Francesco Andreoli con Nadia Engheben (soprano) e Michele Bardi (Clavicembalo).
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opo il successo del primo anno e della prima parte dell’edizione 2011, i Missionari Saveriani rinnovano l’appuntamento con “Caro autore ti chiedo‌Una serata d’inverno a San Cristoâ€?, proponendo quattro incontri invernali che si svolgeranno tra i mesi di dicembre e febbraio. Quattro libri per affrontare un tema unico, ovvero l’incontro – scontro tra culture sia nella storia passata, sia in quella attuale, ma soprattutto declinato nei suoi sviluppi futuri. “La serata inaugurale del 6 dicembre – ha spiegato padre Mario Menin, rettore dei Saveriani di Brescia – è stata dedicata a un tema scottante come lo sterminio degli ebrei, affrontato da Marino Ruzzenenti in un libro dedicato alla figura complessa di Mario Bendiscioli, analizzato da Bruno Segre, direttore della rivista ebraica ‘Keshet’, e da Brunetto Salvarani, direttore di Cem MondialitĂ â€?. In una scia di continuitĂ che lega una serata all’altra, il 24 gennaio sarĂ la volta proprio di Brunetto Salvarani e della sua ultima pubblicazione dal titolo “Il dialogo è finito?â€?, della quale discuterĂ con Mauro
Castagnaro, giornalista esperto di ecumenismo, Annachiara Valle, direttrice di “Madreâ€?, e lo stesso padre Menin. Dunque, un salto dal passato alla stretta attualitĂ per riflettere sul concetto di pluralismo religioso e su cosa significhi in concreto nel rapporto con il cristianesimo. Restringendo il campo dalla sfera globale a quella piĂš specifica della situazione italiana, martedĂŹ 14 febbraio il sociologo delle religioni Enzo Pace, autore del volume “Vecchi e nuovi deiâ€?, rifletterĂ sull’argomento della geografia religiosa italiana, evidenziandone gli aspetti di cambiamento in relazione alla presenza di nuove realtĂ legate alle credenze e tradizioni delle persone appartenenti ad altre fedi. Insieme a lui dialogheranno Marco Dal Corso, docente di Teologia delle religioni e Paolo Naso, docente di Scienza politica. A moderare l’incontro sarĂ chiamato il caporedattore di “Missione Oggiâ€?, Franco Ferrari. Ultimo, ma non certo per importanza, l’incontro con Antonio Nanni e Antonella Fucecchi, due autori romani protagonisti del movimento educativo di Cem MondialitĂ , che si svolgerĂ il 28 febbraio e avrĂ co-
me oggetto un tema dibattuto come quello della concessione della cittadinanza in relazione agli immigrati di seconda generazione. Autori del volume “Come nasce un italiano. 150 anni per capirloâ€?, i due studiosi rifletteranno sul senso dell’essere italiani oggi e sulla necessitĂ di aggiornare e rileggere il concetto di mondialitĂ a 20 anni dalla sua teorizzazione. L’incontro sarĂ moderato da Federico Tagliaferri, caporedattore di “Cem MondialitĂ â€?; dialogheranno con gli autori Lucrezia Pedrali, condirettrice del mensile e, per chiudere il cerchio, il protagonista del primo incontro, il saggista Marino Ruzzenenti. Tutti gli incontri si svolgono alle ore 18 nel complesso di San Cristo, in via Piamarta 9. Per informazioni Csam 0303772789.
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$QWRQHOOR 3LURVR DO WLPRQH GL ´0D DQFKH QRµ Dopo mesi di ottimi risultati di ascolti La 7 tenta il colpo grosso e si butta a testa bassa nello spazio tv più affollato della tv italiana: la domenica pomeriggio. Il contenitore festivo – quella dimensione senza spazio e tempo, dove tutto può accadere a patto che il pubblico resti fedele alla rete per qualche ora – non è più solo appannaggio di Rai e Mediaset. È nato “Ma anche no”, tre ore circa in compagnia del giornalista Antonello Piroso e dei suoi ospiti. Difficile da catalogare in un genere specifico, come difficile è paragonarlo all’offerta della concorrenza… Piroso lo ha ammesso all’inizio della prima puntata: “Ma
anche no” ha un taglio più approfondito, meno scanzonato di “Domenica Cinque” e “Domenica In”, fa pensare a una controproposta di qualità che può mettere in crisi il resto della tv domenicale che da anni, sprofondata nel divano in fase digestiva, gode di un pubblico più abitudinario che affezionato. Piroso tira in ballo attori, registi, musicisti, comici, politici e giornalisti. Sulla carta si tratta di un’ottima opportunità per La 7 di diventare una reale opzione per il telecomando. Sulla carta. Nella pratica però la prima puntata di “Ma anche no” ha mancato par-
zialmente il suo obiettivo, il metodo applicato nella gestione dei tempi, dei personaggi, la liturgia della trasmissione è stata spesso deludente, potenzialmente poteva essere molto più interessante. I quattro giornalisti di quotidiani nazionali ospitati in studio durante tutta la trasmissione, che avrebbero dovuto fornire assist e dare manforte al flusso, hanno occupato un ruolo clamorosamente marginale, quasi imbarazzante. Dopo una veloce presentazione iniziale li abbiamo sentiti formulare la prima domanda quando la diretta era iniziata da un’ora. E anche nel seguito della trasmissione non hanno fatto la differenza, quasi
chiamati in causa quando non ce n’era bisogno e viceversa. L’unico protagonista è stato Piroso, che ha dato prova delle sue doti di “one man show”, ma che forse si è dimenticato che da solo non può reggere il pesante pubblico domenicale: che piaccia o no, 30 anni di varietà in decolté e brillantina sono difficili da rimpiazzare con un paio di interviste e qualche azzeccato contributo video. E se proprio vogliamo dirla tutta, l’intervista a Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, è durata 50 minuti. Impossibile resistere. E poi lo spazio dedicato ai bambini: una dozzina, fra i nove e gli 11 anni,
che dialogano più del meno che del più in un’ipotetica ora buca scolastica con Piroso-supplente. Una “lezione” di ben 30 minuti, sicuramente non di lingua italiana ma, piuttosto, di romanaccio da quinta elementare, che avrà fatto scappare il pubblico altrove. L’unico momento veramente gustoso e interessante è stato bruciato nei primi 20 minuti di trasmissione: la lettura recitata di una riduzione della fiaba de “Il pifferaio di Hamelin”, con Giorgio Tirabassi. Belle idee, buoni argomenti, ma cattiva gestione. Piroso e il suo staff devono fare di più per la domenica pomeriggio. Ne abbiamo bisogno.
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Si intitola “Leggende e lunaâ€? il concerto di venerdĂŹ 9 dicembre alle 20.45 al teatro Ctm di Rezzato, promosso da Cipiesse. Il ricavato della serata (ingresso 10 euro) andrĂ all’associazione Priamo, che si occupa di assistenza a persone colpite da tumore. Durante il concerto si potranno ascoltare brani per pianoforte, auto, violino, viola, violoncello, contrabbasso e percussioni.
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una sfida in piena regola quella che alcuni pezzi pregiati della canzone italiana lanciano al sempre piĂš languente mercato discografico, vivacizzato in questi giorni dalle uscite natalizie, tra cui si segnala l’album“Christmasâ€? di Michael BublĂŠ, pubblicato lo scorso ottobre. Questa settimana presentiamo le recenti pubblicazioni di Adriano Celentano e di Antonello Venditi, artisti diversi ma entrambi di prima fascia. Tra i due il piĂš atteso è sicuramente il “re degli ignorantiâ€?, Adriano Celentano, artista dotato di carisma talvolta ingombrante. A quattro anni dall’ultimo disco di inediti (l’ultimo era “Dormi amore la situazione non è buonaâ€?) il nuovo “Facciamo finta che sia veroâ€?, titolo al solito provocatorio, è caratterizzato da una folta presenza di ospiti e collaboratori, che condividono con lui la realizzazione dell’album. Giuliano Sangiorgi, oltre a firmare testo e musica della giĂ nota e apprezzata “Non ti accorgevi di meâ€? (che ospita i Negramaro al completo), recita il finale di “Non so piĂš cosa fareâ€?, musicato da un grande spirito libero come Manu Chao. Franco Battiato – con Manlio Sgalambro – è autore del testo e seconda voce della title track, musica-
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Nella sua nuova carriera europea, Woody Allen ha perfezionato un genere che potremmo definire “commedia turisticaâ€?. Si sposta da una grande cittĂ all’altra (Londra, Barcellona, Parigi, prossima tappa Roma) e riscrive le sue storie preferite ambientando i dialoghi in tutti, ma proprio tutti, i luoghi piĂš conosciuti e simbolici delle rispettive location. Un “Grand Tourâ€? contemporaneo che trova forse in “Midnight in Parisâ€? la sua apoteosi: la carrellata
to da Nicola Piovani, mentre a Jovanotti si devono testo e musica di “La cumbia che cambiaâ€? e le liriche di “Fuoco nel ventoâ€?. Partecipano anche Pacifico, autore del testo di “Ti penso e cambia il mondoâ€?, Raphael Gualazzi che ha arrangiato i fiati e suonato il pianoforte in “La mezza lunaâ€?, e strumentisti di rango quali il chitarrista Phil Palmer e il batterista Steve Ferrone. Un disco, pur tra alti e bassi, da ascoltare in toto, con la voce sempre strepitosa di Celentano che si destreggia tra suoni e ritmi diversi, forse anche troppo, invadendo territori canori a lui non troppo congeniali, come nel caso di “La cumbia di chi cambiaâ€? , piĂš adatta alla vocalitĂ di Lorenzo Cherubini. Altro disco di inediti è “Unicaâ€? di Antonello Venditti, che esce anche questo a distanza di quattro anni dal precedente, “Dalla pelle al cuo-
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reâ€?. “Unicaâ€? è un lavoro che contiene nove brani di amore, di libertĂ e di fede. “Il mio approccio alle cose è sempre emozionale, scrivo le canzoni per me ma quando mi accorgo che diventano realtĂ nella vita delle persone è fantastico. La musica nasce cosĂŹ, da un incontro di persone che si vogliono bene, inutile che mi chiedano se vorrei mai collaborare con Paul McCartney‌ io voglio suonare con i miei musicisti, con persone con cui condivido qualcosaâ€?. Troviamo anche in questo album Gino De Crescenzo alias Pacifico, che ha scritto il testo al solito molto bello del brano “Ti ricordi il cieloâ€?. Sulla cover del disco campeggia un triangolo, che pare una finestra aperta verso il mondo, una finestra che sgorga dal cuore del cantautore romano, che con questo disco pare ritornare ai tempi dei suoi primi classici. Un disco che si immerge senza troppi fronzoli nel sociale, rinverdendo i fasti del cantautorato italiano. Troviamo cosĂŹ “Oltre il confineâ€? che parla di immigrati e “La ragazza del lunedĂŹâ€?, che descrive la fine della relazione tra la ragazza (l’Italia) e il suo governante. In definitiva un disco vero, immediato e profondo, che ci aiuta a riflettere evitando la pesantezza e la retorica.
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di immagini della città che apre il film è una dichiarazione d’amore vicina, per struggente efficacia, alla visione della Manhattan in bianco nero dell’omonimo film girato oltre 30 anni fa. I personaggi, sempre ricchi e sfaccendati, hanno un solo problema: sono insoddisfatti della vita e cercano la felicità in un “altrove” mai raggiungibile. A Gil (Owen Wilson), lo sceneggiatore protagonista del film, capita di toccare con mano
quel mondo a cui guarda come a un modello di esistenza pienamente realizzata. In trasferta francese con la futura moglie Inez (Rachel Mc Adams, un’antipatica da manuale), i genitori ultraconservatori di lei e una coppia dominata da un saccente studioso (Michael Sheen), Gil sogna la Parigi degli anni Venti, dove Hemingway, Picasso, Bunuel, F.S. Fitzgerald e altri artisti straordinari trascorrevano nottate accese dall’intelligenza e dalla passione. È proprio
in questa città che viene trasportato dopo mezzanotte. Insieme agli eroi delle sue fantasie intellettuali – fulminante, fra tutti, Adrien Brody nei panni di Salvador Dalì – lo scrittore incontra anche Adriana (Marion Cotillard), affascinante musa di molti artisti, a sua volta nostalgica di una Parigi ancora più remota nel tempo. Allen concede al suo personaggio una romantica possibilità di lieto fine, dopo aver composto – aiutato dall’azzeccata colonna sonora –
una ballata leggera sull’evanescenza delle illusioni. Nella quale (come in tutti i suoi ultimi lavori) aleggia sempre, non dichiarata, la presenza della morte. Il tempo è inesorabile: anche noi vorremmo reincontrare l’Allen di una volta, quello delle trame originali e non delle più o meno brillanti riscritture. Ma – sarà merito di Parigi? – “Midnight” avvolge nelle sue atmosfere piene di fascino e lascia un piacevole retrogusto di malinconia.
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Il Gruppo giovani imprenditori dell’Aib di Brescia aderisce al progetto “Erasmus per giovani imprenditori: diventare imprenditori con una visione internazionale!â€?, realizzato in collaborazione con il vice-presidente del Gruppo giovani imprenditori della Sardegna, Giovanni Soffietti. Si tratta di un programma di scambio per imprenditori europei mirato a sviluppare l’imprenditorialitĂ e la concorrenzialitĂ ,
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l’internazionalizzazione e la crescita in fase di avviamento di pmi consolidate nell’Unione europea. L’iniziativa intende inoltre promuovere il trasferimento di know how e competenze per la conduzione di pmi. Il progetto è rivolto a imprenditori già titolari o responsabili di una pmi nell’Unione europea e a nuovi imprenditori che stanno seriamente pianificando la costituzione di una propria azienda o l’hanno già costituita nel corso degli ultimi tre anni.
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rande fiducia nella magistratura, ma anche ferma determinazione nel tutelare in tutte le sedi opportune il buon nome di Brebemi tirato in ballo dall’inchiesta giudiziaria che nei giorni scorsi si è abbattuta anche su Brescia e che ha portato all’arresto del vicepresidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani. Tra le misure connesse all’indagine in corso anche il sequestro di cantieri della Brebemi, quello di Cassano d’Adda, nel Milanese, quello di Fara Olivana Con Sola, nella Bergamasca e quello di Urago d’Oglio. Brebemi e il suo managemet sono fermamente determinati nel chiedere conto dei danni subiti. “Ci costituiremo – afferma Franco Bettoni che della Brebemi è presidente – parte civile per la richiesta dei danni che stiamo subendo in termini di immagine, di costi e di ritardi nella realizzazione dell’opera. Il general contractor che ha vinto la gara per i lavori, per altro, ha giĂ chiesto il dissequestro dei cantieriâ€?. Nel frattempo, conferma Bettoni, l’opera sta procedendo in importanti cantieri come quelli per la riqualificazione della Rivoltana e della Cassanese, mentre per le prossime settimane è previsto il via per quello della tangenziale sud di Brescia per realizzazione della terza corsia. Le
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vicende giudiziarie in corso, compreso il sequestro dei cantieri, non dovrebbero avere, secondo Franco Bettoni, particolari conseguenze sul cronogramma elaborato per la realizzazione di Brebemi, “anche se è chiaro – afferma – che qualche costo in piĂš potrebbe verificarsi cammin facendoâ€?. Costi, specifica il presidente di Brebemi, che non saranno a carico della societĂ
ma del giĂ citato general contractor, l’associazione temporanea di impresa che ha vinto la gara d’appalto per la realizazione dell’ambiziosa opera. “Mancano ancora 15 mesi ai tempi fissati per la consegna della Brebemi – afferma Bettoni –. Si tratta di un tempo sufficientemente lungo che dovrebbe mettere al riparo da ogni possibile sorpresaâ€?. “Quando siamo partiti
con i lavori di Brebemi – afferma Bettoni commentando l’inchiesta in corso – come primo atto ufficiale abbiamo siglato con le prefetture competenti per i territori attraversati dall’infrastruttura un protocollo di legalità , strumento che si è rivelato un ottimo supporto per prevenire o tamponare in tempi brevissimi situazioni spiacevoli come quelle che, nostro malgrado, stiamo vivendo in queste settimane e su cui la magistratura sta svolgendo le proprie indagini�. Franco Bettoni, comunque, tiene a ribadire che in tutta la vicenda scoppiata nelle scorse settimane (anche se le indagini andavano avanti da tempo) Brebemi è a tutti gli effetti parte lesa da evidenti distorsioni dei rapporti tra politica e appalti che anche lo stesso Presidente riteneva ormai di un passato sepolto. Un impiccio che la società che si è posta il traguardo della realizzazione dell’infrastruttura si sarebbe volentieri risparmiata.
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3URSRVWH SHU UHQGHUH O¡,YD SL PRGHUQD “L’imposta sul valore aggiunto (Iva) è versata dai cittadini, riscossa dalle imprese e rappresenta oltre il 20% delle entrate nazionali. Per questo motivo ha un notevole impatto su ogni singolo cittadino dell’Ue. Tuttavia l’introduzione del sistema Iva risale a 40 anni fa e il regime non è piĂš in linea con la nostra economia orientata ai servizi e basata sulle tecnologie. Ăˆ giunto il momento di avviare una riforma ambiziosa del
sistema Ivaâ€?, è quanto dichiarato da Algirdas Ĺ emeta (nella foto), commissario per la FiscalitĂ e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode. Partendo da queste premesse la Commissione ha adottato una comunicazione sul futuro dell’Iva, con cui stabilisce le caratteristiche fondamentali del nuovo sistema Iva e gli interventi prioritari necessari per renderlo piĂš semplice, piĂš efďŹ cien-
te e piÚ solido nell’Ue. La proposta è basata sui risultati di una vasta consultazione condotta dalla Commissione nei mesi scorsi, sulla quale sono stati ricevuti piÚ di 1700 contributi. Gli obiettivi del nuovo sistema iva sono tre. Innanzitutto l’Iva deve essere di piÚ facile applicazione per le imprese. Un sistema Iva piÚ semplice e trasparente ridurrebbe gli oneri amministrativi considerevoli delle imprese e stimolerebbe mag-
giormente il commercio transfrontaliero, il che favorirebbe a sua volta la crescita. Le misure previste in favore di un sistema iva piĂš a misura d’impresa sono volte ad estendere l’approccio di “sportello unicoâ€? alle operazioni transfrontaliere, a standardizzare le dichiarazioni Iva e a fornire un accesso chiaro e semplice alle informazioni dettagliate sui sistemi iva nazionali tramite un portale web centrale.
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d’arresto. A prendere in mano le redini della squadra sarà per la prossima partita (sabato 10 in trasferta contro lo Schenna) il secondo allenatore Akada Justin N’Guessan. La pausa natalizia consentirà di decidere chi succederà a Lancini. La Pallamano Brescia dopo otto giornate di campionate è scivolata al settimo posto. Dopo la sfida con lo Schenna, il girone d’andata si completerà il 14 gennaio contro Cassano Magnano. (m.r.)
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ra basta scuse: domenica contro il Bari la squadra è praticamente al completo. Ăˆ vero, le squalifiche di Berardi ed El Kaddouri continuano a martoriare mister Scienza costretto all’ennesima mini-rivoluzione tattica. Ma ora ci siamo. In difesa con un Martinez in piĂš e un capitan Zambelli ritrovato dopo i tre turni di stop inflitti dal giudice sportivo, contro i galletti biancorossi al Rigamonti (inizio alle 12.30) bisogna tornare a riempire la casella delle vittorie tristemente rimasta vuota da 12 turni. Attenzione al Bari, però, squadra che ha collezionato quattro delle sei vittorie totali lontano dal San Nicola. Ăˆ pur vero che un successo sarebbe gradito visto che sarĂ l’ultima del 2011 (anno di un triste e magro Centenario) davanti ai propri tifosi. In avanti finalmente Jonathas è tornato a segnare, ma è l’unico, e a centrocampo potrebbe non farcela Budel. Uscito per una botta alla spalla, in settimana ha svolto fisioterapia e palestra ed è rimasto sotto il controllo vigile dello staff biancoazzurro. E a tener banco resta sempre il mercato, ma in uscita quando bisognerebbe intervenire in entra-
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ta. Dal 2 gennaio si riparte con le contrattazioni. Gino Corioni ha confermato che urge un intervento sostanziale in attacco ma gli unici nomi a circolare sono quelli di Leali, El Kaddouri, Salamon e Daprelà pronti a fare le valigie. L’interesse arriva soprattutto da club esteri ma il patron delle rondinelle spera di chiudere le trattative ma di consegnare i giocatori
richiesti a giugno. In mezzo a tutto questo chiacchiericcio, sempre il patron di Ospitaletto è tornato alla carica per rimettere la società in vendita. La ricerca di acquirenti sarà l’ennesimo appello a vuoto? Chissà , visti anche i tempi di crisi. Che la società non sia in buone acque (economicamente parlando) lo sanno oramai anche i sassi, quindi
avanti sempre e solo con Corioni. Contestato dalla societĂ , il “Ginoâ€? non molla e chiede alla squadra di tornare a vincere come all’inizio. E ricorda che l’obiettivo resta sempre la salvezza. Il 2 gennaio – giorno della riapertura del mercato detto di “riparazioneâ€? – è vicino, e allora buona spesa caro presidente Corioni e che un pizzico di fortuna torni ad assisterci.
,WDOLD 6FR]LD DO 3DJDQL GL 5RYDWR Il rugby femminile approda allo stadio Pagani di Rovato per un appuntamento da mettere in agenda. Domenica 18 marzo 2012, l’impianto ospiterà ItaliaScozia valida per il prestigioso Torneo delle Sei Nazioni. Il rovatese Pierluigi Toscani, consigliere regionale, ha – invece – assicurato anche il patrocinio della Regione Lombardia annunciando lo stanziamento di un contributo. Il movimento femminile è giovane (se pensiamo che solo nel 1991 è arriva-
to il riconoscimento ufďŹ ciale da parte della Federazione Italiana Rugby e dal 1992 si gioca il campionato nazionale) ma in crescita. Le tesserate sono passate negli ultimi quattro anni da 3550 a 6200. L’ingresso dell’Italia femminile nel “Sei Nazioniâ€?, avvenuto nel 2007, e gli ultimi successi internazionali stanno contribuendo alla crescita. Avvenuta anche dal punto di vista dei risultati: sotto la guida di Andrea Di Giandomenico e del rovatese Da-
niele Porrino, l’anno scorso le azzurre hanno chiuso il Torneo con due vittorie: contro la Scozia (26-0) e contro il Galles (12-8) bissando lo storico successo ottenuto a Bridgend l’anno precedente (19-15), prima vittoria di una nazionale azzurra di rugby in terra gallese. Proprio coach Porrino, che per l’occasione giocherà in casa avendo fatto parte del club rossoblÚ per tanti anni prima da giocatore poi da allenatore delle giovanili, non sta nella pelle.
“SarĂ un’emozione intensa e particolare quella che mi accompagnerĂ il giorno della partitaâ€?. Due le giocatrici bresciane che fanno parte della rosa: Vanessa Chindamo e Michela Este. InďŹ ne Cristina Volpi, membro dell’organizzazione, a nome del Comitato Femminile Plurale dell’Associazione Industriali Bresciani ha annunciato che in occasione della partita si terrĂ , presso la sede dell’Aib, un incontro dal titolo “Il gioco di squadraâ€?.
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In Élite è stato il ďŹ ne settimana delle grandi, con tutte le formazioni in corsa per il titolo a fare bottino pieno. Saip e Bar Ciringhito si sono laureati campioni d’inverno nei gironi A e B con due giornate d’anticipo e hanno messo il loro sigillo anche sull’ultimo turno di campionato con il 7-3 al Duomo Rovato e il 3-1 di S. Zeno. I punti di vantaggio sulle seconde, Gardonese e Smv Sovema, restano nove. Appena dietro, sul terzo gradino, ci sono i campioni provinciali del
Bovegno da una parte e la coppia Gambara e Cigolese dall’altra. Nei gruppi C e D c’è grande bagarre. Carrozzeria Bosini e Ponte Zanano hanno raggiunto quota 30 e cercheranno la lode nell’ultimo turno prima della sosta con Lonato 2 (staccata di 3 punti) osservatrice interessata. Stesso discorso nel girone D, dove Cafè Noir e Verolavecchia sgomitano per il primato tallonate a una lunghezza da Er Costruzioni, che non ha nessuna intenzione di mollare.
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finito il girone d’andata nei campionati di calcio a sette juniores. Nel girone Benacense comanda Audax Virle, con 21 punti, due piÚ di Calcinatello il quale ha però dalla sua la vittoria nello scontro diretto di tre settimane fa; terza posizione per Castello (15 punti), reduce da due ko di fila in scontri diretti con le prime in classifica. Stessi punti ha il Muscoline, partito male ma in netta ripresa; Lonato e San Vito si fermano a 13, mentre sembrano già fuori dai giochi Molinetto, Novagli, Centenaro e Calcinato. Nel girone di Brescia Torricella e Gussago si marcano stretto, distanziate da un solo punto, 19 contro 18, ma con scontro diretto a favore di quest’ultima; terza posizione per Nave, 14 punti con due sconfitte consecutive al passivo. Seguono Castegnato, 13 punti, Castelmella, 12, San Zeno Naviglio, 10; piÚ lontano dal vertice si trovano Casazza, Team Out e Flero. Nell’Occidentale la graduatoria è falsata dalla necessità di recuperare alcune partite: Rudiano, che le ha giocate tutte, guida con 18 punti, ma la Cigolese ne deve già recuperare una e proprio per questo si trova in seconda posizione; gara in meno anche per Berlinghetto, terzo. Addirittura due sono le gare in meno per l’Ambrosiana, quarta in compagnia di San Lorenzo, mentre per Castelcovati e San Imerio, che seguono a stretto giro, il calenda-
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ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ †‘Â?‹Â?‹‘ ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ †‡Ž ‰‹”‘Â?‡ Â†ÇŻÂƒÂ?†ƒ–ƒ rio è completo. Chiudono Orzinuovi e Sant’Ilario. Tutto regolare, invece, per quanto riguarda la Valsabbia: qui Nozza fa l’andatura, avendo chiuso l’andata a punteggio pieno; il tris di seconde, formato da Bar Cantuccio, Tremosine e Vestone si trova addirittura a nove lunghezze. Dinamo Gazzolo insidia da vicino questo trio, con i suoi 13 punti, ed è a sua volta insidiato
da Fontana, a 12; Treviso, San Sebastiano e Toscolano completano l’elenco. Anche Adro chiude la prima parte con 24 punti, ma il girone da dieci squadre comporta l’aver giocato una partita in piÚ rispetto alla Valsabbia, e c’è da registrare una sconfitta, contro Inzino secondo in classifica; secondo posto ex-aequo per Bar Rock, mentre Clusane è indietro di tre punti. Da Costorio (13 punti) in poi sembra difficile assistere a possibilità di rimonta sul primo posto; restano però vive le chance di accedere alle finali provinciali, cosÏ come per Or.Vil., che di punti ne ha 10. San Giovanni, San Rocco, Polaveno e Padergnone, nell’ordine, chiudono il girone valtumplino.
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Â&#x2014;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; ° Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;ÇŚ Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x2021; Â?Â&#x2014;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2C6;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x153;ÇŚ Â&#x153;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039; Č&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Í&#x161;ǤÍ?Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2021;Č&#x152; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Ă&#x2013;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2018;Â?Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2021; Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x2018;Â? Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2019;Â&#x192;Ǥ Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǥ Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ
Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Dz Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł
Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Dz Â&#x17D; Â&#x201D;Â&#x2039;ÇŚ Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x2018;Çł Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2013;Â&#x201E; Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;ÇŚ Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x161;Í&#x2DC; Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2DC;Í Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â?Â&#x2039;ÇŚ Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192; Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;ÇŚ Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2018;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?ÇŚ Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2014;Â? Â&#x2039;Â?Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Ǥ Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x2021;ÇŚ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2014;Â? Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x192;Ǥ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x192; Dz Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2018;Çł Â&#x2039;Â? Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x17E;ÇĄ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122;Ǥ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇŚ Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x2122;ÍĄ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x160;Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Dz Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â?Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x17D;dzǤ
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I nuovi poveri Egr. direttore, ho incontrato alcune persone che vivono al dormitorio, per strada, i piĂš sotto i porticati delle chiese. Il fatto che per me fu nuovo, è stato quello della persona, di cui racconto di seguito, senza lavoro e casa. Alla fine del primo incontro la domanda è quella di sapergli indicare dove deve andare per trovale la soluzione al suo problema. La risposta tutte le volte uguale è ai Servizi sociali di Brescia. Mi ricorda che lui non si droga, non è sono alcolista e non ha problemi di depressione. Le persone dei Servizi sociali rispondono che non si interessano oltre a queste categorie: tossicodipendenti, alcolisti, depressi, ma di cercare altrove. Questa fascia di persone senza lavoro, con mio immenso dispiacere, sta aumentando e dormono sotto i porticati delle chiese, vivono chiedendo un pezzo di pane o qualche euro alle persone che incontrano. Una persona alla quale avevo detto di rivolgersi ai suoi sacerdoti (non gli ho creduto subito), mi racconta che aveva suonato alla sua porta e gli era stato risposto che era impegnato e di passare piĂš tardi. Quando tornò a suonare altre volte, la risposta fu sempre uguale, o erano impegnati e di passare piĂš tardi, qualche confratello si riconoscerĂ . A questo giovane ho chiesto se sarebbe stato disposto a raccontare a un giornalista la cosa, cosĂŹ come aveva fatto con me. Immediata la sua risposta: â&#x20AC;&#x153;Io non ho vergogna di mettermi a raccontare come vivo e che cosa mi capita a vivere cosĂŹâ&#x20AC;?. Probabilmente bisogna allargare il nostro raggio di
veduta per cogliere queste nuove fasce di poveri che nascono, al nostro tempo che non è molto attento ai fratelli poveri, vuoti nella testa, nel cuore e smarriti. Guardandoci attorno ora che si avvicina al Natale, invitiamo a casa nostra qualcuno solo e in difficoltĂ . Apriamo gli occhi e ci sarĂ facile trovarlo. Con un sincero augurio di pace e bene, buon Natale a tutti anche ai confratelli allâ&#x20AC;&#x2122;Est. don Giovanni Marchina
Un Natale da sogno Egr. direttore, sogno un Natale, dove mettendosi per un minuto ad ammirare lâ&#x20AC;&#x2122;universo con la sua infinita grandezza, ci trasmetta quellâ&#x20AC;&#x2122;energia positiva di immaginare e pensare, che la nostra societĂ , i veri valori della vita li sappia ritrovare, apprezzare e amare. Sogno un Natale, dove fermandosi un secondo ad osservare il sole con i suoi raggi colorati, riesca ad illuminare le nostre idee e ci trasmetta tanto umano calore. Porti del bene, dolcezza e gioia in ogni cuore. Sogno un Natale, dove mettendosi con attenzione ad ammirare la nostra bella terra, le sue meraviglie, risorse e i suoi frutti. Ci faccia sperare che in futuro, possano essere distribuite equamente, non ci sia piĂš nessuna persona al mondo che muoia di fame, per il rispetto della dignitĂ di tutti. Sogno un Natale,dove mettendosi per un momento ad osservare la trasparenza del cielo stellato con il suo bel colore azzurro e la sua limpiditĂ . Con lo splendore dellâ&#x20AC;&#x2122;arcobaleno, ci aiuti a sognare un mondo di persone, piene di onestĂ , semplicitĂ , umiltĂ , di gentilezza e sinceritĂ . Sogno un Na-
ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;
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tale, dove fermandosi ad ascoltare il rumore dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua con le sue cascate, le sue onde ci dia la forza di risvegliare le coscienze, battere lâ&#x20AC;&#x2122;indifferenza e prenderci la responsabilitĂ per costruire un mondo migliore. Lâ&#x20AC;&#x2122;acqua sia sorgente di vita, di unitĂ , di grande solidarietĂ , di condivisione civile, in cui tutti i bambini del mondo possano giocare, mai piĂš nessuno resti nello sfruttamento, nellâ&#x20AC;&#x2122;abbandono, nella sofferenza e nel dolore. Sogno un Natale dove fermandosi un minuto, a sentire i fischi dellâ&#x20AC;&#x2122;aria, con la sua forza riesca a spazzare via tutti gli egoismi, le barriere di ogni tipo, con la sua carica di freschezza porti nelle menti , sobrietĂ e luciditĂ . Porti aria di risveglio, al rispetto dellâ&#x20AC;&#x2122;altro, alla volontĂ di risolvere i problemi dei cittadini piĂš deboli, anziani, ammalati, diversamente abili, siano trovate risposte ai loro bisogni con intelligenza e generositĂ . Sogno un Natale dove la persona, in ogni luogo del mondo sia sempre messa al centro della societĂ . Con la sua libertĂ , con i suoi bisogni, con i suoi valori, con i suoi diritti umani, di giustizia sociale e sia salvaguardata sempre la sua dignitĂ . Sogno un Natale dove ogni cittadino trovi la volontĂ , la responsabilitĂ di cercare sempre quello che ci unisce, per poter avere tutti una vita piĂš giusta , serena e normale. Dove non si smetta mai di sognare, di coltivare nuove buone idee, il bene, lâ&#x20AC;&#x2122;affetto, la creativitĂ , la bontĂ , lâ&#x20AC;&#x2122;amore per le persone, lâ&#x20AC;&#x2122;amore per lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente, lâ&#x20AC;&#x2122;amore per la pace, se tutti insieme ci metteremo a sognare tutte queste belle cose positive, lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo dellâ&#x20AC;&#x2122;amicizia nel mondo lâ&#x20AC;&#x2122;avremo raggiunto, tutti i giorni dellâ&#x20AC;&#x2122;anno, sarĂ per tutti Natale. Francesco Lena
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Â?Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;ÇŁ Í&#x153;Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;ÇŚ Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2014;Â?Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2021;Â&#x201D;ÇŚ Â&#x201E;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x2014;Â?Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2021;Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2014;Â? Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2018;ÇĄÍ&#x2122;Í&#x161;Í&#x2DC; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2014;Â? Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;ÇŚ Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2021;Ǥ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇŁ Â?Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x2014;Â?Â&#x192;
Un ricordo di Klevis Egr. direttore, un anno e mezzo fa Klevis raggiungeva la Poliambulanza attraverso la generositĂ della â&#x20AC;&#x153;Charitatis Operaâ&#x20AC;? per affrontare una difficile operazione al cuore che avrebbe potuto ridare un poâ&#x20AC;&#x2122; di speranza alla sua debolezza a causa di una malattia congenita sin dalla nascita; in quei difficili giorni Klevis è stato accolto a Brescia ed è diventato un pezzo dellâ&#x20AC;&#x2122;amore missionario della nostra diocesi attraverso lâ&#x20AC;&#x2122;affetto di tante persone che, pur non avendolo mai conosciuto, gli sono stati vicini. Tanti amici alla Poliambulanza, la mia famiglia che lo ha seguito in quei due mesi mentre io poi ero tornato in Albania, tanti amici di Leno, di Edolo, di Borgosatollo, di Vobarno. La semplicitĂ di Klevis era entrata nel cuore di tutti. Ora Klevis saprĂ ricompensare tutti...dal cielo. VenerdĂŹ 2 dicembre, alla sera, ha iniziato la sua corsa per il cielo, a soli 20 anni. Qui non ha mai potuto correre, ma sono sicuro che ora sta recuperando. Era un ragazzo debole nel corpo, ma forte nello spirito. Non ha mai avuto paura. Per tutti noi è stato un esempio di fede vissuta, di ricerca di quello che valeva di piĂš nella vita. Il giorno del suo funerale era difficile non commuoversi a vedere come la semplicitĂ di un ragazzo di 20 anni ha mosso un sacco di persone, anche non credenti, a venire a salutarlo. La sua vita breve è ora una protezione per tutti noi e per la nostra missione evangelizzatrice qui; lui con la sua breve vita è stato un catechista per la sua famiglia, i suoi amici e tutti noi. Lo vogliamo ricordare cosi.. don Roberto Ferranti
Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Í&#x2122; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Ǥ Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201E;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2039;ÇŚ Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2021;Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Ǥ Â?Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x192; Í&#x2122;Í&#x2DC; Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;ÇŚ Â&#x201D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x201E;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ
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Associato
UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI
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