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In tutti i presepi per l’Epifania – magari dopo un percorso di “avvicinamentoâ€? – compaiono i Magi, con i loro doni e talora – secondo le possibilità – con un corteo di servi, cammelli, colori d’Oriente‌ Con felice intuizione l’Epifania è anche la Giornata della “Santa Infanziaâ€? o, in termini piĂš modernizzati, forse, la Giornata dell’“Infanzia Missionariaâ€?. Personalmente manterrei entrambe le denominazioni: è bello pensare che i bambini sono – giĂ e non ancora! – e sono chiamati ad essere – quando non sono “rovinatiâ€? dai grandi – santi e che (come per ogni cristiano) la loro santità è naturalmente “missionariaâ€?. Anche loro sono invitati a ricevere e trasmettere il Vangelo. I Magi hanno un cuore da bambino, seguendo la stella e adorando il Bambino GesĂš. Ognuno di noi può riscoprire il mistero della Santa Infanzia: “Se non diventerete come bambini, non entrerete‌â€?. Quest’anno l’Epifania ricorre nel Primo VenerdĂŹ di gennaio: perchĂŠ non cominciare – o riprendere – la comunione – e magari la confessione – in questo giorno del mese, onorando il Cuore di GesĂš, fonte di perenne giovinezza?
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Intervista a Monari. Sinodo: “La via del discernimento�
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‘�‘ ‡ ‹�’‡‰�‘ †‹ –—––‹ Si è accesa una scintilla la notte di Capodanno (e non mi riferisco ai botti e ai petardi). La scintilla di un rinnovato impegno per educare le giovani generazioni alla pace. L’hanno accesa le quasi 1400 persone che hanno partecipato alla 44ª Marcia nazionale restituendo, alla città e alla diocesi, un anelito che anche a Brescia si era forse un poco smarrito, annebbiato, perduto. L’evento voluto dalla Conferenza episcopale italiana, dalla diocesi di Brescia e da Pax Christi, in occasione della Giornata di preghiera voluta da Benedetto XVI, ha tradotto questo impegno in preghiera, testimonianza e segni (all’Iveco, in San Faustino e in piazza Loggia, a Canton Mombello e in San Nazaro) carichi di senso
cristiano. Su tutto lo stile di una serata che ha permesso a molti di riconciliarsi con un valore che, come spesso accade, se diventa di qualcuno, di una generazione, classe sociale, gruppo o appartenenza a poco a poco rischia l’oblio, la dimenticanza, forse persino l’indifferenza. C’è da dire che l’impegno educativo per la pace ha una lunga storia nella nostra Chiesa e tappe gloriose. La marcia diocesana di ďŹ ne anno, il mese, le tende della pace, gli incontri, i concerti nelle parrocchie hanno insegnato ai nostri oratori a dialogare col territorio, con il pubblico, con la scuola, con i non credenti. Diffondendo un’intuizione educativa che viene dall’Azione cattolica, giovani, educatori, ragazzi sono stati per anni impegnati in progetti, percorsi di educazione alla partecipazione, alla legalitĂ , alla cittadinanza, alla non violenza, al dono della vita. C’è stato un tempo in cui educare alla pace
era uno stile pastoralmente condiviso, evangelicamente motivato, capace di generare anche vocazioni al presbiterato e alla vita consacrata. Non ci nascondiamo che da alcuni anni qualcosa è cambiato anche dentro la comunità cristiana. I motivi, mi pare, sono molteplici e complessi. PiÚ in generale lo smarrimento del mondo occidentale dopo l’11 settembre, la riduzione della politica, ma anche della cultura e della sensibilità dei cristiani, fedeli e pastori, secondo lo schema destra - sinistra e il conseguente conitto tra modi diversi di leggere il mondo e il futuro. A livello piÚ intraecclesiale la conseguente disaffezione al confronto con la storia davanti a questa crisi, una presa di distanza a favore di altre priorità pastorali nelle parrocchie, forse la percezione di una maggior tiepidezza da parte dei pastori anche circa il magistero sulla pace. Chi poi, forse per reagire
a questa distanza e in buona fede, ne ha cavalcato l’impronta ideologica, l’etichettatura partitica annacquando lo spessore biblico e spirituale a favore di posizioni rigide (magari scambiate per profetiche) ha di fatto estromesso dalla sensibilitĂ di sacerdoti, educatori e della comunitĂ intera un tema che non solo sta al cuore del progetto di Dio nei confronti dell’umanitĂ , ma che tanto bene ha prodotto, anche dal punto di vista pastorale, in tutta la Chiesa. Amo pensare alla marcia di quest’anno come un nuovo inizio. Una scintilla, dicevo, spero capace di riaccendere un fuoco. Lo esige la fedeltĂ al Vangelo che ci chiede di essere costruttori di pace. Lo esige l’anelito dei popoli ancora in guerra a cui come cristiani dobbiamo una risposta efďŹ cace. Lo esigono i giovani che con sempre maggiore fatica riusciamo a incontrare. Lo esige la pace, non valore di parte, ma dono e impegno per tutti.
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Saranno le date di convocazione del consiglio pastorale diocesano a dettare i tempi della seconda fase del cammino verso il Sinodo sulle unitĂ pastorali. Dopo la pubblicazione del documento “ComunitĂ in camminoâ€?, per la Chiesa bresciana si apre la seconda fase del percorso che l’accompagnerĂ all’appuntamento sinodale quella della consultazione. Si tratta di un processo che, come ricordato in apertura, si svolgerĂ in tre tappe successive. “Gli uffici
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pastorali della curia – afferma al proposito mons. Cesare Polvara, provicario generale (nella foto) – hanno elaborato nove schede, per favorire un confronto approfondito su alcuni aspetti particolarmente importanti per il ripensamento della vita diocesana nella forma delle unità pastorali�. Si tratta di schede pensate per la consultazione di gruppo e quella individuale. Entro il 18 febbraio, prima convocazione del 2012 del consiglio pastorale diocesano, le
parrocchie, gruppi e associazioni dovranno consultarsi sulle prime tre schede, quelle relative a missione ecclesiale, unità pastorali e territorio, unità pastorali e segni dei tempi, fisionomia delle unità pastorale. Entro il 24 marzo, seconda convocazione dell’organismo diocesano, saranno tematizzate le schede relative a annuncio, liturgia e carità nelle unità pastorali i ministeri nelle unità pastorali. Al 19 maggio, data della terza seduta del consiglio
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iscernimento. Ăˆ questo il primo passo indicato dal vescovo Luciano Monari alla Chiesa bresciana per prepararsi al meglio all’appuntamento con il Sinodo sulle unitĂ pastorali che dovrebbe tenersi in questo 2012. La strada è la stessa seguita dall’assemblea di Gerusalemme, ricordata nel capitolo 15 degli Atti degli apostoli. Paolo ha accolto un pagano nella Chiesa e nel corso del suo primo viaggio missionario a Cipro e in Asia minore ha convertito al cristianesimo alcune persone senza la circoncisione e senza imporre a loro gli obblighi della legge mosaica. E questo, come sottolinea mons. Monari, crea una difficoltĂ , un problema che la comunitĂ madre di Gerusalemme deve risolvere. Anche la Chiesa bresciana ha oggi un tema su cui confrontarsi, un passaggio su cui discutere. Ăˆ quello delle unitĂ pastiorali, un orizzonte a cui il Vescovo ha deciso di dedicare un sinodo diocesano. Nelle prossime settimane, con la fase della consultazione, si apre una nuova tappa del cammino di avvicinamento al Sinodo che la Chiesa bresciana non celebra dal 1981. Come la comunitĂ di Gerusalemme, dunque, la diocesi in tutte le sue articolazioni, dovrĂ confrontarsi con questo nuovo orizzonte, proprio con il metodo del discernimento comunitario. Ăˆ, in sostanza, la stessa situazione con cui si deve confrontare la Chiesa bresciana rispetto all’orizzonte delle unitĂ pastorali. E mons. Monari lo chiarisce senza possibilitĂ di fraintedimenti in questa intervista che riprende molti dei temi trattati dallo stesso Vescovo davanti all’assemblea del consiglio presbiterale. Eccellenza, lei ha indicato a piĂš
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arrivare a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, ciò che è buono da ciò che è cattivo e mettere in scala i beni: quelli che valgono di piĂš e quelli che valgono di menoâ€?. In questa prospettiva quale sarĂ il primo passo da compiere? “Le parrocchie e le zone della diocesi dovranno partire dalla raccolta dei dati rilevanti e pertinenti al problema. Se io voglio chiarire un problema (che nello specifico è quello della ristrutturazione della diocesi in unitĂ pastorali, ndr.) devo essere innanzitutto in possesso dei dati che lo descrivono. In secondo luogo devo cercare di capire i dati collegandoli gli uni con gli altri. Il fattore fondamentale di progresso sta esattamente lĂŹ, non basta avere del materiale, bisogna saperlo interpretare nel modo piĂš ricco e piĂš profondo possibile e per questo viene chiesto a tutte le componenti della Chiesa bresciana di mettere in gioco la propria testa, di immaginare tutto quello che può aiutare a comprendere e collegare i diversi datiâ€?. Un impegno forse piĂš facile a dirsi che a realizzarsi, soprattutto avendo lo sguardo fisso sull’obiettivo delle unitĂ pastorali‌ “Certo. In questa prospettiva diventa fondamentale la capacitĂ di giudizio. Ci possono essere idee che sono geniali ma che non sono efficaci, perchĂŠ non mordono la realtĂ , perchĂŠ la realtà è ostile, estranea. Allora ci vuole il buonsenso e la capacitĂ di valutare le diverse proposte, quelle che vanno e quelle che non vanno. Magari sono bellissime, idee di comunitĂ che sono straordinarie ma non realiste, ma non per questo devono essere trascurate. Per fare questo serve la capacitĂ di giudizio. Una volta arrivati a questo bisogna
decidere e l’assunzione di una decisione chiede di essere responsabiliâ€? Pare, quello da lei indicato, un altro passaggio non di poco conto‌ “SĂŹ, perchĂŠ quando si prende una decisione bisogna immaginare quali potranno essere le conseguenze sulla vita della Chiesa, delle comunitĂ , dei preti, dei laici, dei religiosi, di tutto quello che entra dentro la nostra realtĂ in modo da fare delle scelte che, per quanto possibile, non producano degli effetti non voluti o non conosciuti in anticipo. Per questo sono convinto che la via del discernimento comunitario, fatto insieme, sia un arricchimento. C’è un valore aggiunto nel fatto del confrontarci, dell’ascoltarci, del mettere in comune le nostre valutazioni e le nostre interpretazioniâ€?. Eccellenza, quali possono essere gli ostacoli al processo di discernimento da lei descritto? “Gli ostacoli potrebbero essere fondamentalmente due. Il primo è l’egocentrismo che ci impedisce di essere attenti a tutti i dati della realtĂ e alla varietĂ delle interpretazioni. Ăˆ l’atteggiamento di chi ha un’idea in testa e da quella non si muove perchĂŠ è convinto che quella sia la veritĂ ultima e definitiva. Ăˆ il limite di chi non si lascia istruire dalla realtĂ . C’è un libro che Flores d’Arcais ha scritto su GesĂš Cristo che è caratteristico da questo punto di vista. Prende alcuni dati che sono veri ma non accenna a tutta una serie di altri dati che completerebbero la visione. L’autore ha una sua idea precisa su GesĂš Cristo, per lui è semplicemente un ebreo osservante, tutto quello che è difforme non entra dentro il suo orizzonte. Si tratta di una deformazione di cui tutti, magari in minima parte, soffriamo. Il fatto di
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essere insieme dovrebbe aiutarci a superarla perchĂŠ gli altri, evidentemente, vedono cose un po’ diverse dalle nostreâ€?. Qual è, invece, il secondo ostacolo? “Sostanzialmente è una deriva del primo ed è l’egoismo di gruppo che porta spesso a dire: dalla mia parte è tutto giusto, da quella opposta è tutto sbagliato e che riesce a giustificare anche con ragionamenti sottili questa presa di posizione. Allora dobbiamo fare un lavoro di purificazione, di idee, di desideri,
6IRU]L RULHQWDWL D XQD SL HIILFDFH HYDQJHOL]]D]LRQH Ci sono altri oggetti del discernimento comunitario? “Un secondo, non meno importante del primo, è quello della pastorale organica che signiďŹ ca deďŹ nire quali attivitĂ sono da progettare e da eseguire insieme come unitĂ pastorale. Si tratta di uno sforzo che, evidentemente, richiede una visione globale della pastorale che nasce, per la Chiesa bresciana, dal Sinodo del 1981 (nella foto), dagli
aggiornamenti fatti in questi 30 anni. Mi piacerebbe che potessimo avere una visione sintetica che raccoglie i dati delle azioni pastorali consolidate nella nostra diocesi, con quello schema classico dell’annuncio, celebrazione, carità e missione. Dentro a questa dimensione del discernimento ci sta anche la riessione sul che cosa vuol dire programmare e come siamo disposti a farlo. Se il primo ogget-
to del discernimento è molto semplice e sostanzialmente può dirsi acquisito, anche se correggibile, il secondo, quello della collaborazione organica, è ancora sia da fare. Per questo non dobbiamo disperderci, non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo ďŹ nale, quello che siamo chiamati a fare nella unitĂ pastorale e a livello parrocchiale, è ancora da acquisire insieme con gli operatori. Il terzo oggetto di di-
scernimento è l’evangelizzazioneâ€?. Evangelizzazione. L’ha citato per terzo ma forse è il piĂš importante degli obiettivi su cui deve concentrarsi il discernimento comunitario dell’intera diocesi... “Mi pare evidente. Gli sforzi che stiamo compiendo, secondo la stessa deďŹ nizione di unitĂ pastorale, hanno come obiettivo l’evangelizzazione. Per questo il discerni-
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Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ Dz ‘…‡dz pastorale diocesano, è fissato il termine per la consultazione sulle ultime schede: quelle su pastorale giovanile e oratorio nelle unitĂ pastorali, aggregazioni ecclesiali e unitĂ pastorali, comunciazione e cultura nelle unitĂ pastorali. “SarĂ compito poi della Segreteria del sinodo – afferma ancora mons. Polvara – fare sintesi di tutti i verbali delle consultazioni avvenute in diocesi e delle schede individuali per l’elaborazione di uno strumento di lavoro da presentare, dopo
l’approvazione della commissione sinodale costituita nei mesi scorsi, alla discussione dell’assemblea sinodale�. L’avvio ufficiale di questa seconda fase del cammino verso il Sinodo diocesano è stato fissato per domenica 29 gennaio quando, nel corso di tutte le Sante Messe che saranno celebrate nelle chiese, verrà presentata una lettera del vescovo Luciano Monari che sottolinea, come nell’intervista di queste pagine, l’importanza della consultazione diocesana.
Nelle prossime settimane “Voceâ€? organizzerĂ , come avvenuto lo scorso anno per la lettera “Stranieri, ospiti, concittadiniâ€?, una serie di incontri nelle diverse zone della diocesi sui temi di approfondimento indicati dalle nove schede elaborate dalla commissione sinodale per la consultazione diocesana sul tema delle unitĂ pastorali. Il calendario degli incontri, che andranno di pari passo con una analoga attenzione sulle pagine del settimanale, è ancora in fase di definizione.
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di valutazioni attraverso il confronto insiemeâ€?. C’è un antidoto a questo secondo ostacolo? “SĂŹ, ed è tanto semplice quanto efficace: è la preghiera. Se preghiamo davvero, andando oltre la semplice ripetizione delle formule, se siamo sinceri e portiamo davanti al Signore il nostro cuore, la nostra libertĂ , la nostra intelligenza questa preghiera purifica, ci libera da alcuni ripiegamenti su noi stessi, ci rende piĂš liberi, anche di accettare cose diverse, di riconoscere i nostri errori
e le nostre insufficienze. Accanto alla preghiera serve poi l’intelligenza dell’uomo. Uno dei segni della persona intelligente è il fatto che è capace di cambiare opinione; quando scopre realtà nuove che non aveva preso in considerazione è disposto a cambiare la sua opinione o la sua valutazione. Quindi il cammino che dobbiamo fare è fondamentalmente questo�. Allora, Eccellenza: raccolta di dati, capacità di leggerli in modo intelligente, di valutarli per assumere una decisione in meri-
to a una ristrutturazione della diocesi in unitĂ pastorali. Uno sforzo cosĂŹ importante andrĂ oltre una semplice revisione organizzativa? “Quando parliamo di unitĂ pastorale bisogna pensare a un insieme di parrocchie, a un’area territoriale omogenea, stabilmente costituita dal vescovo diocesano per assolvere in modo piĂš efficace alla missione evangelizzatrice della Chiesa attraverso una collaborazione pastorale organica. Per questo lo sforzo del discernimento comunitario va ben oltre il semplice aspetto organizzativo delle unitĂ â€? Cioè? “In primo luogo bisogna arrivare a riconoscere quali parrocchie possono costituire un’unica unitĂ pastorale. Questo lavoro di articolazione della diocesi in unitĂ pastorali di per sĂŠ è giĂ stato fatto. C’è una commissione che ha girato tutte le zone, incontrando tutti i presbiteri e i consigli pastorali e ha prodotto una sorta di disegno della diocesi articolato in unitĂ pastorali. Un disegno che, di per sĂŠ, non sarĂ oggetto del prossimo Sinodo e che non è nemmeno cosĂŹ rigido da non ammettere revisioni. Si tratta però di un disegno importante perchĂŠ, in primo luogo, stimola una collaborazione pastorale tra tutte le parrocchie prima che nasca l’unitĂ pastorale in senso giuridico. Serve poi a me e al consiglio episcopale quando dobbiamo procedere alle nomine di sacerdoti, per tenere presente su quale territorio vanno a finire. Nella nomina di un parroco devo anche tenere presente la dimensione dell’Êquipe di una unitĂ pastorale di cui entrerĂ a fare parte.
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mento deve riguardare le carenze attuali, quelle che appaiono piÚ evidenti nella nostra esperienza di Chiesa e di comunità : l’ignoranza religiosa, il secolarismo, l’indifferenza, il sincretismo. Sono carenze evidenti? Valutarle e capire quali sono quelle piÚ evidenti credo che ci possa aiutare. Il problema piÚ grosso è individuarne le cause e vedere se esistano le opportune terapie�.
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Gli atti terroristici che si susseguono contro Equitalia e le sue sedi vanno chiamati con il loro nome. Una bomba è una bomba e non esistono giustificazioni di alcun tipo e anche le parole di Beppe Grillo sono profondamente sbagliate. Da tempo estremisti di varia natura cercano di cavalcare la protesta contro la societĂ statale (Equitalia è al 51% dello Stato) che esige le tasse. Ăˆ un lavoro odioso ai cittadini, ma è necessario, anche a una democrazia, anche a uno Stato di diritto come
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il nostro. Sono diversi mesi che si insiste sulla scarsa responsabilitĂ di chi anima il dibattito pubblico. A forza di soffiare sul fuoco, a strumentalizzare l’indignazione si rischia di mettere in moto meccanismi difficilmente controllabili. Bisognerebbe che alcuni “cattivi maestriâ€? di questi anni cominciassero a fare i conti con le loro responsabilitĂ dirette e indirette. Bisognerebbe che l’esame di coscienza iniziasse subito e non quando ci scapperĂ qualcosa di piĂš
grave. Detto tutto questo, la società che abbiamo costruito rischia di implodere nelle sue contraddizioni: da una parte c’è l’esigenza di una maggiore equità fiscale, perchÊ l’evasione è una piaga che squilibra la convivenza, dall’altra il peso fiscale sulle imprese è generalmente ritenuto troppo opprimente ed esoso. Uno Stato moderno ed efficiente fa pagare a tutti una tassa che non supera il 30% nella sua aliquota piÚ alta, mentre da noi si arriva al 50. (Alessandro Banfi)
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l 2012, come ogni anno, è ricco di sfide. Alcune di queste derivano da un 2011 particolarmente intenso. Prima fra tutte la primavera araba, che ha cacciato i leader piĂš longevi come Mubarak e Ben AlĂŹ, ma guarda al futuro con incertezza. I leader piĂš giovani, come in Marocco e Giordania, hanno cercato ponti con i contestatori. Altri hanno preferito la violenza, come in Bahrein, Yemen e Siria. In quest’ultimo Paese Assad continua ad avanzare in un vicolo cieco nel quale la ‘diversitĂ siriana’, che lo aveva sinora protetto, potrebbe a un certo punto scomparire. Il 2012 dirĂ se nel piccolo leader prevarrĂ il senso di responsabilitĂ (almeno l’istinto di conservazione) o la violenza disperata e miope. Il 2012 vedrĂ anche il lento processo di rafforzamento di strumenti e meccanismi di governance per gestire e prevenire le crisi. Il principale ostacolo a una intesa, l’atteggiamento della Germania, sembra venire meno di fronte alla constatazione dell’interdipendenza dei Paesi e alla sistematica perdita di consensi dell’alleanza giallo-nera tra Cdu/Csu e liberali. Le elezioni francesi, con un forte europeismo del presidente uscente e dell’opposizione, insieme al nuovo corso italiano, non possono che irrobustire questo processo. Viceversa, alle esitazioni un po’ egoiste della
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la loro denuncia di un futuro negato. Ăˆ su questo che si misurerĂ l’efficacia dell’azione di molti governi. Quella sfida, però, va coniugata con quella dell’uscita sostenibile dalla povertĂ dei tre miliardi che vivono con meno di due dollari al giorno. In questa prospettiva, particolare importanza avrĂ la Conferenza internazionale delle nazioni sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro, chiamata Rio +20 perchĂŠ si terrĂ a 20 anni di distanza dalla prima Conferenza Onu su ambiente e sviluppo tenuta nel 1992 proprio nella cittĂ brasiliana. Nel 2012 inoltre si celebreranno le elezioni Usa in cui Oba-
ma appare piĂš credibile – e votabile – di tutti i candidati che la macchina del Grand Old Party repubblicano è riuscita sinora a produrre. Rinnovo di mandati anche in Russia, dove Putin intende tornare alla Presidenza, ma per la prima volta incontra contestazioni popolari, e in Cina, dove Hu Jintao lascerĂ il potere, secondo le rigide regole del partito che prevedono l’uscita dalle cariche pubbliche dopo i 68 anni. Salvo sorprese arriveranno al potere i rappresentanti della ‘quinta generazione’ Xi Jinping nel ruolo di capo dello Stato e Li Keqiang in quello di primo ministro.
,QL]LD LO VHPHVWUH D JXLGD GDQHVH Un’Europa “responsabileâ€?, “dinamicaâ€?, “verdeâ€? e “sicuraâ€?: nel programma della presidenza semestrale danese del Consiglio Ue (gennaio-giugno 2012) ďŹ gurano queste quattro prioritĂ . Lasciato alle spalle un 2011 carico di tensioni e di gravi problemi legati agli effetti della crisi economica e ďŹ nanziaria, l’Ue riprende il passo proprio a partire dalle possibili risposte sul fronte del debito sovrano, del rigore di bilancio, della governance. Tutte
azioni urgenti che presentano un rischio: quello di relegare in secondo piano altri elementi non accessori, se s’intende costruire una vera “unioneâ€? europea: ovvero i valori che ispirano e dovrebbero guidare il processo di integrazione, la convinzione che nell’era globalizzata occorre muoversi insieme e di comune accordo, la difesa del modello sociale europeo, la ricerca dell’“unitĂ â€? nel rispetto delle “diversitĂ â€? (storica, culturale, lingui-
stica, religiosa‌), l’apertura dell’Europa al mondo sotto il proďŹ lo della costruzione della pace, della solidarietĂ , della democrazia, della cooperazione economica. Le quattro prioritĂ danesi saranno presentate alla Commissione Ue a Copenaghen l’11 e 12 gennaio. Dal 16 al 19 gennaio il governo danese, guidato dalla socialdemocratica Helle Thorning-Schmidt (nella foto), sarĂ presente a Strasburgo per illustrare il programma agli eurodeputati.
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del “Washington Postâ€?, che qualche giorno fa ha sottolineato come la stabilitĂ dell’Italia rappresenti un elemento cruciale per la salute dell’euro, che a sua volta è un elemento cruciale per la tenuta dell’economia globale. Di qui un senso di responsabilitĂ e gli impegni che ne conseguono. L’impressione è che la situazione abbia raggiunto una certa stabilitĂ nel capitolo della messa in sicurezza dei fondamentali e della conseguente rassicurazione dei mercati. Certo è un impegno
che reclama un intervento costante: non è un caso che il Presidente del Consiglio non abbia escluso interventi sullo stock del debito cosÏ da agire in senso strutturale. Monti ha confermato che il governo aprirà la cosiddetta fase due, cioè i provvedimenti per la crescita. Si tratta ovviamente di un passaggio necessario, tanto piÚ alla luce dei salassi già richiesti ai cittadini e a quelli in prospettiva immediata che conseguiranno, con altri generalizzati rincari.
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o Scaip (Servizio collaborazione assistenza internazionale piamartino), Medicus Mundi Italia e il ministero Affari Esteri italiano insieme per un aiuto economico a favore del Mozambico. PartirĂ infatti a breve un progetto, con capofila l’associazione bresciana, che ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle comunitĂ rurali in ambito agro-zootecnico e socio-sanitario, migliorare la produzione agricola e zootecnica, promuovere la commercializzazione agrozootecnica, elevando gli standard di vita socio-economici e socio-sanitari delle comunitĂ rurali del distretto di Morrumbene. Qui dal 2006, opera una missione dei Piamartini, con lo scopo di migliorare le condizioni di sviluppo di questa poverissima regione del Paese africano. Il progetto triennale vede un notevole investimento di fondi, quasi un milione di euro, di cui quasi 700mila finanziati dal ministero Affari esteri. Il progetto andrĂ a beneficio di oltre 17mila persone. A essere coinvolti saranno i produttori agro-zootecnici locali che, attraverso attivitĂ di aggiornamento lavorativo “training on the jobâ€?, seminari brevi tecnici e accesso al credito, potranno cogliere nuove opportunitĂ di sviluppo. A ciò si aggiungeranno attivitĂ di appoggio agli operatori socio-sanitari e tradizionali locali operanti nelle
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Maputo, partner essenziali per la felice riuscita del progetto. A guidare materialmente le operazioni sarĂ il responsabile della missione di Mocodoene, padre Giacomo Marietti, sacerdote piamartino ferito con un colpo di pistola durante una rapina nel giugno dello scorso anno. Il progetto è il frutto di una serie di lavori preparatori e pilota che la nostra organizzazione ha avviato in loco dal 2006â€?, sottolinea Camillo Fratus dello Scaip. Un impegno, quello a beneficio dei meno abbienti, fatto proprio anche da padre Marietti, il quale afferma che “ci ripromettiamo di fare un balzo in avanti che potrĂ aprire nuovi orizzonti di sviluppo culturale, socio-economico e sanitarioâ€?.
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LUZZAGO Liceo scientiďŹ co dal 1946
NOVITĂ€ 2010 Liceo linguistico Visita l’istituto in via Monti, 14 - Brescia www.luzzago.it - info@luzzago.it - T. 030 3757998 Istituto “Ven. A.LUZZAGOâ€? Liceo scientiďŹ co e Liceo linguistico
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Dopo la pausa di Natale a teatro si riprende con “Storie storie storieâ€? rassegna organizzata del Teatro Telaio per le famiglie e per le scuole. Si prosegue con lo spettacolo “Hansel e Gretelâ€? della compagnia La Contrada che mette in scena attraverso i suoi attori, la celebre ďŹ aba. Adatto ai bambini a partire dai cinque anni. Ispirato all’omonimo racconto dei fratelli Grimm, lo spettacolo è la rivisitazione in chiave moderna dei temi che caratterizzano la celebre
A chiusura dell’Anno europeo delle “AttivitĂ volontarie che promuovono la cittadinanza attivaâ€?‚ scelta promossa dalle organizzazioni di volontariato, di Terzo settore e della societĂ civile e fatta propria dal Consiglio dell’Unione europea, l’amministrazione comunale di Castegnato ha voluto ricordare l’importante evento dando un nome alla nuova strada di collegamento tra via Matilde Serao
ďŹ aba “Hansel e Gretelâ€?: la povertĂ , la fame, l’abbandono, la solitudine, ma anche la solidarietĂ e la spinta alla sopravvivenza che aguzza l’ingegno e indica vie d’uscita inaspettate. Lo spettacolo avrĂ luogo presso l’Auditorium Bettinzoli di via Caleppe a Brescia domenica 8 gennaio alle ore 16.30. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 030.46535 oppure consultare il sito storiestoriestorie. teatrotelaio.it.
e via Lazzaretto: si chiamerĂ â€œVia del Volontariatoâ€?. “Con questa intitolazione vogliamo ricordare questo anno importante e rendere pubblico e costante omaggio e ringraziamento ai nostri numerosi volontariâ€?, ha commentato il sindaco Giuseppe Orizio. Il Sindaco ha sottolineato di avere cosĂŹ onorato un impegno preso a suo tempo con il presidente del Centro servizi per il volontariato di Brescia Urbano Gerola.
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&KL VXD GHVLDQ]D YXRO YRODU VHQ]¡DOL Non è mia abitudine badare alle classiďŹ che delle vendite prima di scegliere i libri da acquistare. Per una volta l’ho fatto. Per curiositĂ . Ăˆ uscito nelle scorse settimane il sesto romanzo di Fabio Volo (“Le prime luci del mattinoâ€?, ed. Mondadori) ed è schizzato subito in testa alle classiďŹ che. Dei cinque romanzi precedenti dello stesso autore sono state vendute cinque milioni di copie. Fabio Volo, di origini bresciane, vive oggi tra New York e Parigi. Fa l’attore e mille altre cose. Ho visto alcuni dei ďŹ lm in cui è presente, ho letto (e ascoltato) alcune sue interviste recenti. Non mi ha mai dato l’impressione di essere un genio e quindi i suoi libri non mi hanno mai suscitato interesse. La critica lo snobba come fa con altri autori di successo che sono legati al mondo dello spettacolo. Il sociologo Alberto Abruzzese ha descritto il fenomeno come una catena di montaggio del successo, dalla tv al cinema al libro: “Persone che scrivono o si aiutano a scrivere libri ďŹ rmati, che verranno acquistati da un pubblico a metĂ tra i telespettatori e i lettoriâ€?.
Nonostante queste premesse, ho preso l’ultimo romanzo e l’ho letto perchĂŠ volevo veriďŹ care, e magari capire, le ragioni che inducono le persone a comperare in massa i libri di Volo. Quando sono arrivato alla parola ďŹ ne (lo si può leggere in una serata, non tanto per l’interesse che suscita quanto per la volatilitĂ della scrittura), ho fatto una sintesi secca: per la prima volta in vita mia ho avuto voglia di buttare il libro nel cassonetto della carta;
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è certamente un libro scritto a tavolino (il ruolo di Volo è indifferente); è la fotograďŹ a di un mondo che ama specchiarsi nelle proprie frustrazioni. In un’intervista Volo ha detto: “Non ho intuizioni geniali o punti di vista sconvolgenti. Racconto quello che sento e vedo. Sono quella roba lĂŹ. Non posso fare di meglio, ma al tempo stesso non sono interessato ad altroâ€?. Ma il libro di che parla? Racconta la storia di una donna, tra il diario
e la narrazione del contesto, che descrive la sua esperienza esistenziale, in uno spazio temporale indeďŹ nito. Ăˆ la storia di un adulterio che nella parte centrale e piĂš corposa del libro diventa la descrizione di una passione con ampie concessioni all’erotismo patinato (e lĂŹ ho capito perchĂŠ quando ho chiesto al direttore della libreria cattolica che frequento se aveva il libro mi ha detto un no secco, con uno sguardo stupito, della serie “ma guarda cosa leggeâ€?).
Ăˆ una storia giocata su ricorrenti luoghi comuni della cultura televisiva a proposito di amore, sesso e crescita della persona. La sensazione è di avere a che fare con un mondo di personaggi per lo piĂš frustrati che hanno paura di amare, che credono di trovare nel sesso la via che conduce alla felicitĂ e alla scoperta di se stessi, ma passano da un fallimento all’altro (il loro motto è: “Non sono pronto/a per una storia seriaâ€?). Personaggi che non sanno da dove vengono e, tantomeno, dove vanno. Volo dice che racconta quello che vede e quello che sente. Deve avere problemi di vista e di udito. PerchĂŠ il suo libro fotografa una parte della realtĂ , anche se è quella che occupa molto spazio nei mass media, specie in tv. Il problema è che le giovani generazioni crescono in questo contesto. Un giorno o l’altro bisognerĂ dedicare una lunga riessione alla fragilitĂ di un amore che non contempla la fatica che serve per costruire un rapporto duraturo, oltre le emozioni passeggere. Va bene l’amore liquido, ma qui siamo all’amore (?) monodose, usa e getta.
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Si è rinnovato anche quest’anno a Rudiano, annunciato da striscioni e locandine sparse per il paese, lo spettacolo del presepe vivente, organizzato dall’oratorio “S. Giovanni Boscoâ€? in occasione del periodo natalizio. Tutti gli attori volontari coinvolti hanno messo in scena la rappresentazione della NativitĂ in una serie di appuntamenti caratterizzati da un unico filo conduttore, vale a dire il tema dell’attesa.
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Dopo i momenti in programma nella notte della Vigilia e nei pomeriggi di Natale e Santo Stefano, lo spettacolo si è rinnovato anche il primo giorno dell’anno nuovo, in occasione della festa di Maria madre di Dio. La rappresentazione conclusiva è prevista, come da tradizione, per il giorno dell’Epifania. Il 6 gennaio alle 15, infatti, il corteo guidato dai Re Magi si dirigerà verso l’oratorio dove verrà messo in scena l’omaggio dei
saggi d’Oriente al Salvatore. Non è questa però l’unica iniziativa legata all’invenzione di San Francesco messa in atto dall’oratorio in questo periodo: con “Presepi di casa nostraâ€? era stato indetto nelle scorse settimane un concorso di realizzazione di presepi che vedrĂ la sua conclusione, con la premiazione del presepio piĂš bello, nella festa del Battesimo del Signore, domenica 8 gennaio dopo la messa delle 9.30. (f.u.)
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i sono 8800 anime, di cui 7000 battezzate (circa 1800 gli immigrati), 64 associazioni, 14 matrimoni religiosi celebrati (in calo rispetto ai 19 del 2010), 62 funerali e 51 battesimi, con un saldo demografico negativo. Sono solo alcuni dei dati emersi intervistando, l’ultimo giorno del 2011, il paloschese don Giovanni Gritti, da nove anni alla guida della parrocchia di Coccaglio, il cui team ecclesiastico si compone anche del curato don Fabrizio Maffetti, del collaboratore don Battista “Tittaâ€? Piccinotti, del diacono e sacrista don Francesco Mazzotti e di don Lino Bertoni, giĂ parroco di Cologne. Un quadro articolato e per certi versi complesso, se si introducono anche due grosse difficoltĂ che hanno investito la comunità – la crisi degli stabilimenti Bialetti e Fin-Beton, che fornivano lavoro a molti coccagliesi –, insieme al non felice periodo economico generale e ad alcuni consistenti impegni finanziari – come l’intervento di rinforzo del soffitto della chiesa (reso necessario in novembre dall’improvvisa caduta di materiale dall’alto) e quello del nuovo impianto di riscaldamento (in attesa del parere della Soprintendenza) – senza scordare il saldo del debito di 500mila euro, riferito alla ristrutturazione da oltre due milioni di euro dell’oratorio Focolare, nell’auspicio di poter
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ziale del vivere in modo partecipato e sereno anche l’ambito spirituale e religioso, senza trascurare – a detta del parroco don Gritti – una delle piÚ grandi attuali preoccupazioni: quella di riuscire a portare in chiesa un po’ di giovani. In risposta a tutto questo, la strategia avviata riguarda molte attività già pienamente rodate e che proseguiranno anche nel 2012, come l’impegnativo percorso di catechesi genitori-fanciulli proposto tutte le domeniche pomeriggio dell’anno pastorale (tranne una libera per vivere la catechesi stando insieme in famiglia) e quello dei centri d’ascolto che,
ogni terzo lunedÏ del mese, vedono riunirsi circa 200 persone distribuite in una quindicina di case. Attenzione puntata anche sulle coppie (senior e junior) in ritrovo una volta al mese, ma anche sui fidanzati, ai quali dal 12 gennaio sarà dedicato un mese di corso. Da non sottovalutare l’aspetto di svago, preghiera e formazione comunitaria, soddisfatto con l’annuale pellegrinaggio post pasquale che quest’anno, dopo il successo della tappa spagnola 2011, sarà diretto verso i santuari sardi, per venerare la Madonna di Bonaria. Informazioni sul sito www.coccaglio.com.
/D 1DWLYLWj H VXOOR VIRQGR L JLRUQDOL All’interno della chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita a Sarezzo c’è un presepio particolare che rimarrĂ esposto ďŹ no a domenica 8 gennaio. Si tratta di una NativitĂ rappresentata con statuite africane dietro alle quali non campeggia il consueto cielo stellato, bensĂŹ una serie di articoli tratti da periodici locali (“Giornale di Bresciaâ€?, “Bresciaoggiâ€?, “La Voce del Popoloâ€?) e na-
zionali (“Corriere della Seraâ€?) con gli articoli scritti in seguito all’assassinio di suor Lucrezia Manic e del cooperante bresciano Francesco Bazzani avvenuto lo scorso 27 novembre a Kiremba, in Burundi. “Un segno – dicono gli autori del presepe, Tecla Guastalla e Alberto Contessi – attraverso il quale abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietĂ ai missionari impegnati in Burundi, fra cui don Michele To-
gnazzi che prima di partire è stato per sette anni curato qui a Sarezzo. Sopra agli articoli campeggia in rosso la scritta ‘Non abbiate paura’, proprio a voler sostenere anche da lontano chi ogni giorno è impegnato in terre difďŹ cili per aiutare qualcun altro. Un segno forte, perchĂŠ nĂŠ noi che stiamo qui nĂŠ tutti i missionari in giro per il mondo si facciano sopraffare dalla pauraâ€?.
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”‡•…‹ƒ Â? –ƒ˜‘Ž‘ †‹ …‘‘”†‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ’‡” ÂŽÇŻ Â?‡•…‘ In seguito al riconoscimento del complesso monastico di San Salvatore-Santa Giulia e dell’area archeologica del tempio capitolino di Brescia come Patrimonio mondiale dell’umanitĂ da parte dell’Unesco, l’amministrazione comunale di Brescia ha ritenuto necessario individuare azioni necessarie a promuovere le potenzialitĂ del sito, in collaborazione con le istituzioni culturali ed economiche della cittĂ e della provincia e gli
altri enti territoriali coinvolti. La Giunta comunale ha quindi deliberato, al ďŹ ne di integrare le competenze di piĂš strutture organizzative, la costituzione di un tavolo di confronto e di coordinamento interassessorile (Assessorati e Settori Cultura, Musei, Turismo, Pubblica istruzione, AttivitĂ economiche, Marketing urbano, Centro storico, Edilizia monumentale e la Fondazione Brescia Musei) che concorderĂ le azioni che dovranno essere poi
concretamente seguite dai diversi ufďŹ ci del Comune di Brescia e dagli enti coinvolti, in stretto contatto con tutti gli altri luoghi della rete seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d. C.). L’assessore alla Cultura del Comune di Brescia, Andrea Arcai, dopo aver anticipato di voler a richiedere anche alla Fondazione Cab di partecipare a tale tavolo di coordinamento, ha cosĂŹ commentato la decisione: “Il riconoscimento di Santa Giulia e del Capitolium come patrimonio
mondiale dell’umanità è sĂŹ un traguardo importante, ma anche e soprattutto un punto di partenza per la deďŹ nitiva valorizzazione artistica, culturale e turistica della nostra cittĂ â€?. Il responsabile dell’area Pubblica istruzione, Cultura, Musei e Turismo del Comune di Brescia, Francesco Falconi, sarĂ il coordinatore, responsabile di garantire lo svolgimento delle attivitĂ . La costituzione del tavolo non avrĂ dunque alcun costo per il Comune.
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i conclude la mostra fotografica su Bruno Boni, ma la memoria del “sindaco per sempreâ€? viene raccolta da una associazione culturale a lui intitolata. VenerdĂŹ 6 il Salone Vanivitelliano di Palazzo Loggia ospita per l’ultima volta le 70 immagini che ritraggono l’ex sindaco di Brescia in momenti di attivitĂ politica e di vita privata. Un lavoro che ha riassunto la sua figura in modo sintetico ed essenziale, dedicato a chi ha lasciato nei cuori dei bresciani un ricordo indelebile. Lo testimoniano gli oltre 2000 visitatori che dal 13 dicembre hanno voluto rendergli tributo a quasi 14 anni dalla scomparsa avvenuta il 6 febbraio 1998, poco prima di compiere 80 anni. “L’impegno pubblico di Bruno Boni ha accompagnato diverse generazioni di bresciani – afferma il vicesindaco Fabio Rolfi – e la mostra ha confermato quanto siano vivi il ricordo e l’affetto nei suoi confronti. Ci è sembrato giusto e doveroso aiutare i Bresciani a conservarne la memoriaâ€?. Palazzo Loggia rimarrĂ aperto dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19 per permettere l’accesso al Salone
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occasione del processo per la causa di canonizzazione del sacerdote, ricordate nei passaggi piĂš salienti, in particolare quelli che si soffermano sul significato di “grado eroicoâ€? di Padre Piamarta, citato dal papĂ . La giornata dedicata a Boni rappresenta una sorta di ‘passaggio di testimone’ all’associazione culturale a lui dedicata. Promossa dal figlio Roberto con l’apporto di Giuseppe Promenzio e del fotografo Franco Lucini, il sodalizio si preannuncia come strumento di raccolta e di promozione del materiale documentale e fotografico accumulato in oltre 50 anni di vita pubblica. Nel corso della giornata verrĂ offerta la possibilitĂ di iscriversi all’associazione e alle prime 100 persone che formalizzeranno l’adesione, verrano dati in omaggio il catalogo della mostra e una serie di cartoline esclusive.
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, QXPHUL VRQR D IDYRUH GHL FRQVLJOLHUL In attesa che arrivino indicazioni certe sul futuro degli enti provinciali il lavoro va avanti e si presenta il conto di quanto fatto. Tempo di bilanci per il Consiglio provinciale bresciano presieduto da Bruno Faustini. Un Consiglio che, nel corso del 2011, si è riunito 15 volte approvando 52 delibere, valutando 20 mozioni (13 dell’opposizione, sei della maggioranza e una condivisa), 13 delle quali approvate e 65 interrogazioni (ben 63 dell’opposizione), delle quali due ritirate e 58 discusse. Capitolo a parte il lavoro delle nove Commissioni che si sono ritrovate nel corso di 206 sedute. “I numeri – sottolinea Faustini – testimoniano un periodo di attivitĂ intensa dei consiglieri, come di tutto lo staff dell’ufficio di presidenza. E questo lavoro di presentazione dell’attivitĂ consiliare, in un momento in cui l’Ente provincia è messo in discussione nelle sue competenze, nel suo ruolo e nella sua stessa esistenza, riveste un significato ancor piĂš importanteâ€?. Non è la Provincia il problema dei costi della politica. “L’attivitĂ del Consiglio e delle Commissioni ai cittadini della provincia è costata poco piĂš di 488mila euro: 71.583 sono serviti per i Consigli, il resto per le Commissioniâ€?. Fatte le debite operazioni rimane una indennitĂ mensile netta per ogni consigliere pari a 755 euro che si traduce in un costo di 90 centesimi all’anno per abitante. “Posso affermare che si tratta di un prezzo ragionevole vista l’importanza di quanto si realizza in quest’aulaâ€?. Una difesa d’ufficio che si alza anche dall’opposizione per voce del vicepre-
sidente Francesco Mazzoli, che non ha mancato di porre l’accento su una certa carenza di dialogo. “I rapporti sono sempre stati corretti, tuttavia ci auguriamo in futuro un maggiore dialogo, soprattutto su tematiche ‘pesanti’ come l’ambiente e il coordinamento territoriale, con una maggiore incisivitĂ nella risoluzione dei problemi veri della nostra provincia, nell’interesse di tutti i cittadiniâ€?. (v.b.)
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ÂŽ †‹”‹––‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â‡Â?œ‹‘Â?‡ Â?‘Â? •‹ ƒ—–‘…‡”–‹ˆ‹…ƒ In seguito all’entrata in vigore della nuova codifica delle esenzioni per etĂ e reddito, gli assistiti non devono piĂš autocertificare il diritto a tale esenzione al momento della fruizione della prestazione specialistica. Se un assistito ritiene di possedere i requisiti per l’esenzione dal ticket per etĂ e reddito deve infatti rivolgersi al Distretto Asl di appartenenza per registrarsi nell’Anagrafe regionale e ricevere la certificazione attestante il diritto all’esenzione. I cittadini
che hanno già provveduto nel 2011 a ritirare la certificazione attestante il diritto all’esenzione non dovranno rinnovarla. Le certificazioni con scadenza 31 dicembre 2011 e 31 marzo 2012 sono da considerarsi pertanto valide, senza la necessità di recarsi presso i Distretti dell’Asl. Per le categorie dei disoccupati, lavoratori in mobilità e cassaintegrati che avessero ancora la vecchia autocertificazione a sei cifre, è necessario recarsi al Distretto Asl
di appartenenza per ottenere i nuovi codici (E02, E08, E09); con questi nuovi codici non è necessario rinnovare l’autocertificazione del diritto all’esenzione. A partire dall’1 gennaio 2012, per i familiari a carico dei titolari di pensione sociale (i titolari di pensione sociale sono pari a 6913 assistiti nel territorio dell’Asl di Brescia – dato aggiornato al 31.10.2011) l’esenzione è valida anche per la farmaceutica. I titolari di pensione sociale e familiari a carico potranno
usufruire dell’esenzione per la specialistica, con validità nazionale, e per la farmaceutica, con validità regionale. Si ricorda che il diritto all’esenzione è disponibile nel sistema informatico e tali assistiti ricevono per posta a domicilio dalla Regione Lombardia l’attestato di esenzione da esibire al medico prescrittore. Le autocertificazioni mantengono la loro validità fino a che non intervenga un cambiamento di condizione/reddito da parte del cittadino.
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n nuovo periodico a diffusione provinciale, “Offtheroadnew&câ€?, ha visto la luce nei giorni scorsi in cittĂ ed è mirato alla prevenzione e alla sicurezza, sia sulle strade sia sul lavoro. In formato tabloid, otto pagine, con una grafica di forte impatto, è dedicato principalmente ai giovani, cui si è adeguato nel linguaggio, frutto della sinergia tra chi lo ha pensato, l’agenzia di editoria e comunicazione ‘Meccanica delle idee’ e di chi l’ha affiancata nella realizzazione, come il 118, l’assessorato provinciale all’Istruzione, quello comunale alle Politiche giovanili, oltre a una serie di associazioni di volontariato e non. “Parleremo di sicurezza, anche morale – ha detto il suo editore Roberto Barucco – e verrĂ messo a disposizione di scuole, oratori, circoscrizioni, Comuni e di quanti, anche scaricandolo dal sito www. meccanicadelleidee.it in formato pdf, ne vorranno usufruireâ€?. “Non si deve pensare a un ennesimo mezzo per gli adolescenti destinato alla riflessione su come ci si deve comportare quando si è sulle strade – ha sottolineato don Marco Mori, direttore diocesano dell’Ufficio oratori – perchĂŠ questa pubblicazione è la punta dell’iceberg di un lavoro complesso e collettivo, poichĂŠ, richiamando un comandamento non scritto, chi salva una vita salva il mondo intero, agisce nello
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Rolfi – perchĂŠ li impegna sul piano della formazione e della cultura della responsabilitĂ , senza le quali non vi è infrastruttura che tenga per arginare il dramma delle vittime della stradaâ€?. I dati provinciali del 2011 sono drammaticamente tristi: 104 vittime contro le 82 del 2010. “L’Europa si è posta l’obiettivo di ridurre del 50%, nel decennio 2000-2010, il numero delle vittime della strada – ha detto il responsabile del SsuEm del 118 di Brescia Claudio Mare – e l’Italia, con il 42.4%, è al 14° posto, a fronte dei successi di Francia, Lussemburgo, Spagna e Repubbliche Baltiche e gli ultimi dati, dopo un incoraggiante 2009, non inducono all’ottimismo. Dobbiamo, nell’attuale decennio, ridurre di un ulteriore 50% i valori attuali. Non abbiamo ancora i dati relativi all’incidentalitĂ causata da alcol e sostanze stupefacenti, ma sappiamo come la loro diffusione tra i giovani – ha chiosato Mare invitando chi volesse a collaborare nella realizzazione del periodico – sia in pericoloso e costante aumentoâ€?. Sul giornale compaiono i codici Qr, che danno accesso a filmati ad alto contenuto educativo. “L’iniziale perplessità è stata superata dal risultato – ha detto l’assessore provinciale all’Istruzione Aristide Peli – perchĂŠ ritengo che le collaborazioni e le testimonianze di questo primo numero coincidano con il nostro primo obiettivo: far capire il valore della vitaâ€?.
LEALE FEDELE CORAGGIOSA
LA VOCE è quella giusta
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e, anni è stupor lo delle relazio cio di vite non il miraco l’intrec itato, per Essere dentro o da i. il dono immer cora, per zioni di legam che i legami fosser fonti di prigiocercato. Intersetempo pensato potenziali Ma poi si è reHo per moltoe un po’ sciolti, libera. Il scorrere ensabile. tenere sempr vita che deve l’altro è indisp o tu mi sei nia per una capovolgimento: propri ensabile; aalizzato un legame, è indisp sostituito e, quel legam le potrĂ essere lerĂ le. indisp indi ensabi sostituirti, nĂŠ alcunomento, e non cancel potrĂ riempi come la soffeNess no Nessu a sarĂ senza mio: , insistente L tua perdit come la morte / d’ogni tormento o da te. La ipe tenace bisogn Ho partec / forte, e sei il legame, fratello solo. rinaggioâ€?). o di te, che b bisogn pena; mio del pelleg renza. “Ho / d’ogni mia M. Rilke, “Il libro do dolce (da: R. compagno del de pane!â€? di te, come
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Una scommessa pensata dai capitani delle piĂš importanti squadre della provincia, riuniti per un unico progetto beneďŹ co. Le giocatrici e i giocatori si sono messi in gioco indossando maglie e completi di altre squadre e discipline. I fondi raccolti verranno devoluti ad associazioni di volontariato che operano sul territorio bresciano scelte dagli stessi giocatori. Le squadre che hanno partecipato al progetto sono: Associazione nuotatori Brescia,
Ăˆ aperta ďŹ no all’8 gennaio nel chiostro della chiesa di San Giovanni “Carmine e dintorni. Memoria del territorioâ€?, una mostra che riunisce testimonianze in forma artistica della storia del quartiere, mettendo a disposizione del pubblico quadri di Martino Dolci, fotograďŹ e conservate nell’archivio del centro culturale Il Chiostro e un plastico realizzato tra gli anni ‘90 e il 2000 da Mario Pedrini. “Una pluralitĂ di materiali che hanno l’obiettivo di raccontare
Atlantide Pallavolo, Basket Brescia Leonessa, Bengals Brescia, Brescia Calcio, Brescia Calcio Femminile, Feralpi Salò, Montichiari Calcio, Pallamano Leno, Pallamano Leonessa, Promoball Vbf Flero, Rugby Brescia, Rugby Calvisano. I calendari sono a disposizione con un’offerta libera. Partner della realizzazione l’assessorato allo Sport della Provincia, l’UfďŹ cio oratori e il Centro sportivo San Filippo. Per informazioni, 3316448208.
un luogo che è cuore della città e recuperarne l’identità �, ha spiegato Luciano Bulgari, coordinatore del Club del territorio, che, insieme ad Antonio Maggi, presidente della Fondazione Dolci, e Attilio Rossi, responsabile del Centro culturale Il Chiostro, è tra i curatori della mostra. L’orario è il seguente: dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle ore 10.30 alle 12.3. L’ingresso è libero, l’entrata è da contrada San Giovanni 8.
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l Servizio nazionale di protezione civile è organizzato in Italia come “sistemaâ€?, costituito dalle componenti e dalle strutture operative, dal cittadino ai professionisti del soccorso. “Per questo motivo – spiega Fabio Mandelli, assessore provinciale alla Protezione civile – è importante creare e mantenere strette relazioni con tutti i soggetti che possono, concorrere non solo al superamento dell’emergenza, ma anche alla prevenzione dei rischiâ€?. La Provincia, grazie alla progettualitĂ delle organizzazioni di volontariato, è riuscita a sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dalla Regione, “portando a casa 1 milione e 600mila euro corrispondente al 20% del finanziamentoâ€?. Con questa dote ha avuto piena attuazione il progetto della “Colonna mobile provincialeâ€?, dotando i volontari che fanno parte dei quattro gruppi di cui si compone la struttura, la piĂš veloce a intervenire nei luoghi di calamitĂ , di nuovi mezzi
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e di attrezzature piĂš efficienti. Grande attenzione al volontariato. “Con le nuove disposizioni regionali, divenute piĂš vincolanti, siamo passati da 130 a 143 organizzazioni iscritte alla sezione provinciale dell’albo del volontariato, per un totale di circa 4.000 volontari operativi, per la cui formazione vengono organizzati diversi corsi durante l’annoâ€?. Tra gli interventi piĂš significativi compiuti dal 2009 ricordiamo le attivitĂ connesse all’organizzazione e al coordinamento dell’emergenza sisma in Abruzzo, della visita del Papa, della ricerca di persone disperse e scomparse, degli incendi boschivi, del brillamento di ordigni bellici, dell’esodo dal Nord-Africa e del rischio idrogeologico. “Su quest’ultimo problema vogliamo estendere al piĂš ampio numero di attori l’esigenza di provvedere a una costante pulizia dei corsi d’acqua, al fine di mitigare gli effetti catastrofici verificatisi di recente in Sicilia, Liguria e Toscanaâ€?. Per favorire una maggiore consapevolezza dei rischi presenti sul territorio, verrĂ avviato il progetto di “autoprotezioneâ€? rivolto alle famiglie e ai piĂš giovani.
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Â? –ƒ˜‘Žƒ ‹Ž …ƒ•‘Â?…‡ŽŽ‘ ’‡” ƒÂ?–ǯ Â?–‘Â?‹‘ ƒ„ƒ–‡ Metteteci un’antica e profonda tradizione che da anni si rinnova, una lunga lista di negozi e ristoranti pronti a impastare secondo antica ricetta dei ravioli saporiti e tanta voglia di ritrovarsi tutti uniti nel calore degli affetti gustando insieme genuini sapori e l’amata “Sagra del casoncelloâ€? è servita. In occasione dell’apprezzata usanza che prescrive che nel giorno dedicato a Sant’Antonio Abate (17 gennaio) le famiglie si ritrovino convivialmente ad assaporare
il piatto tipico legato alla festa popolare, il borgo è già entrato nel vivo della sagra che, dal 4 gennaio e fino alla data esatta in cui si ricorda il Santo martire (17 gennaio), coinvolge tutto il Comune. Per circa due settimane all’anno i saporiti casoncelli di Pontoglio possono essere sia acquistati freschi in vari negozi (Alimentari Belussi, Vignoni e Volpi Giulia, Frutta e Verdura di Chiari Anna, Antica Macelleria dè meza rata, Dolce Forno, La Gastronomia di Belotti Maurizia,
Forneria Bresciana, Supermercato Macelleria Motterlini, Parietti Maria Grazia, Seghezzi Salumeria Panificio), che assaporati appena scolati in uno degli otto ristoranti che li introdurranno nei loro menÚ. La Sagra del Casoncello farà da cornice alla piÚ articolata festa di Sant’Antonio concentrata tra sabato 14 (alle 14 apertura del Luna Park in zona ponte e alle 20.30 musica, balli, tombola e animazione al Palabosco dell’oratorio) e martedÏ 17 gennaio, in cui si prevede:
alle 8, 10 e 11 Sante messe nella chiesetta di Sant’Antonio, alle 10 corsa podistica per bimbi nel campo sportivo, dalle 14 luna park, pignatte, castagne, vin brulè, artisti di strada e bancarelle lungo il fiume, alle 15 premiazioni Ponte d’Oro e Borse di studio nella sala della Bcc di Brescia, alle 17.30 estrazione lotteria nel cortile dei “Mineleâ€? e alle 18.30 Messa conclusiva in chiesetta con bacio della reliquia e fuochi d’artificio sul fiume. Info www.comunedipontoglio.eu. (a.s.)
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l calendario del 2012 è arrivato nelle famiglie di Fiesse per ricordare il mezzo secolo di vita della scuola materna “Don Giuseppe Quaresminiâ€? fondata da un sacerdote che dimostrò d’avere a cuore i bambini del paese fino allora sprovvisti di una struttura adeguata per la loro crescita e la loro educazione. Erano anni difficili in una “terra avaraâ€? che fra la popolazione poteva annoverare cittadini generosi, sensibili al sociale. Fra questi il colonnello Annibale Mojolarini che alla sua morte destinò le sue proprietĂ all’UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore di Milano alla quale però incombeva il compito di realizzare un asilo per il paese nella casa che egli aveva acquistato nel 1941. Nel testamento il donatore metteva una condizione: che fosse cancellato dall’elenco dei garibaldini del paese il nome di suo padre, Carlo Mojolarini, che il figlio non voleva immischiato fra i nomi di altri originari di Fiesse che egli riteneva “indegni di farne parteâ€?. La clausola suscitò non poco scompiglio in paese fra opposte fazio-
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taria, ospita due sezioni per bambini di età dai tre a sei anni affidati a due insegnanti una delle quali con la funzione di coordinatrice. Una cuoca e le maestre cercano di creare l’indispenabile clima familiare per i bambini e i loro genitori. Alcuni volontari danno una mano e sostengono l’istituzione di cui è stato presidente don Domenico Sudati dal 1977 al 1989. L’incarico fino al 2001 passò a don Felice Frattini, al quale si deve l’istituzione di un microdino. Attualmente è presidente dell’asilo mons. Giulio Sembeni, che ha coordinato le iniziative per i 50 anni dell’istituzione ricordata nel calendario delle edizioni Bressanelli nel quale è documentata la storia con abbondanza di fotografie, una delle quali, dei bambini dell’anno didattico in corso è riprodotta in alto.
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prendere contenuti e obiettivi degli strumenti urbanistici, prima ancora di essere catapultati nel concorrenziale mondo del lavoro, rappresenta un plus. La proposta di adeguare il piano studi curriculare degli studenti del quinto anno è stata accolta con favore dall’assessore al Territorio Davide Piantoni, oltre ad aver incontrato la fattiva collaborazione da parte del personale dei settori coinvolti. (c.m.)
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‘……ƒˆ”ƒÂ?…ƒ ’‡”–‡ Ž‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ’‡” ‹Ž ’”‹Â?‘ •‘……‘”•‘ L’obiettivo è duplice: prima di tutto diffondere alcune conoscenze necessarie a mettere in atto tecniche di soccorso, in secondo luogo avvicinare nuove persone, soprattutto i giovani, al mondo del volontariato e del soccorso, perchĂŠ dalla conoscenza e dall’interesse possa nascere la scintilla che porta all’impegno personale. Con questi auspici parte a Roccafranca un corso gratuito di primo soccorso organizzato dal Gruppo volontari di Roccafranca e Ludriano. L’iniziativa, che avrĂ
come sede la palestra delle scuole medie e partirĂ lunedĂŹ 23 gennaio, è aperta a tutti i maggiorenni e ha come obiettivo quello di insegnare alcune manovre di base con le quali chiunque possa intervenire in situazioni di emergenza per soccorrere feriti e infortunati. Nel titolo con il quale il corso è presentato, infatti, si richiama la necessitĂ di un intervento tempestivo: “Ad un infortunio si può sopravvivere, ad un soccorso in ritardo noâ€?. Dopo i cambiamenti nell’organigramma associativo dei
mesi scorsi, con le dimissioni del presidente Moris Capitanio presentate in seguito ad alcuni contrasti interni, e la carenza di organico che da qualche tempo desta preoccupazione, il gruppo ora guidato da Marco Serlini si augura di avviare una fase nuova: “Facciamo questo corso – spiega la vicepresidente Emanuela Preti – principalmente per avere nuovi soci, o almeno è quello che ci auguriamo, perchĂŠ una piccola associazione come la nostra ne ha molto bisogno. Il corso, in-
fatti, è diviso in due parti: la prima, composta di lezioni teoriche tenute da medici, infermieri e vigili del fuoco, si terrĂ ogni lunedĂŹ e giovedĂŹ sera per una durata complessiva di 40 ore, al termine delle quali verrĂ rilasciato un attestato di partecipazione. Per chi poi desidererĂ effettivamente sostenere l’esame di certiďŹ cazione per diventare soccorritore, è prevista anche una parte pratica a partire da metĂ marzo, mentre l’esame dovrebbe tenersi tra giugno e luglioâ€?. (f.u.)
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ra le ricorrenze piĂš sentite per il mondo agricolo un posto d’onore spettava certamente, all’inizio dell’anno, alla memoria di Sant’Antonio abate, il 17 gennaio, in virtĂš della protezione da lui accordata alla campagna e in particolare agli animali, elementi fondamentali della vita contadina. Alla benedizione del bestiame si accompagnavano giorni di feste e sagre con la preparazione di specialitĂ culinarie che variavano di paese in paese. La festivitĂ ad oggi rimane viva in molte comunitĂ della Bassa e, in particolare, a Castelcovati, che ha per patrono proprio Sant’Antonio. Anche quest’anno, quindi, dall’11 al 22 gennaio, il paese si prepara a vivere le solenni funzioni religiose e, al contempo, un fitto programma di incontri e manifestazioni di stampo culturale e gastronomico, nella sagra che prende il nome dal piatto principe di questi giorni: “I canunsèi de Sant’Antoneâ€?. Nei fine settimana della sagra, infatti, presso l’oratorio o nei ristoranti del paese aderenti all’iniziativa, si potranno gustare i tipici “canunsèiâ€?, cioè i ravioli fatti a mano serviti con burro fuso, salvia e formaggio grattugiato, che costituiscono da sempre la portata tradizionale di questa ricorrenza. Quella di Sant’Antonio è una festa
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spettacoli teatrali e di intrattenimento. Non mancheranno inoltre momenti culturali come l’incontro con l’autore Gianandrea Bonometti, organizzati dalla biblioteca comunale per giovedĂŹ 19 gennaio alle 20.30, o il Concerto del corpo bandistico di Castelcovati domenica 22 alle 16. Infine per tutta la durata della sagra rimarrĂ aperto il Presepio storico in movimento, che da 23 anni richiama visitatori da tutto il circondario. Tutto questo all’interno del programma religioso che prevede, oltre alle celebrazioni del patrono martedĂŹ 17, un’adorazione eucaristica nella serata di giovedĂŹ 12 e la benedizione degli animali domenica 15 alle fino alla grande processione per le vie del paese con la statua del Santo domenica 22. Sull’aspetto comunitario mette l’accento anche il parroco don Marco Zanotti: “La festa del patrono è l’occasione migliore per riscoprire il senso di appartenenza alla comunitĂ parrocchiale – queste le sue parole – e credo che sia l’atteggiamento migliore con cui vivere queste feste. Per questo motivo ho invitato anche, per martedĂŹ 17, tutti i sacerdoti originari di Castelcovati a concelebrare la Messa. Tutti comunque, nelle numerose famiglie della parrocchia come in paese, sono invitati a sentirsi coinvolti in questo spiritoâ€?.
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alloggio di via Scura,1, ove agiscono anche quattro suore dell’istituto “Imitazione di GesĂšâ€?, una congregazione indonesiana. La riessione del redazionale è stata dedicata ai profughi, che hanno fatto molto parlare di sĂŠ anche lungo tutto il solco montano dell’Oglio. Don Danilo, giustamente a otto lustri dalla fondazione, ricorda lo statuto ordinario della Caritas: compito prevalentemente educativo; ricerca delle cause della povertĂ ; compito di prossimitĂ
verso povertĂ ed emergenze; informazione-denuncia delle situazioni di disagio, senza cadere in strumentalizzazioni politiche. Poi, il sacerdote parla dell’esperienza molto forte: l’accoglienza dei profughi libici. “Come mai – si son chiesti i volontari camuni – i rifugiati venivano mandati tutti solo in Valle Camonica e per di piĂš in luoghi isolati? Come mai tanta latitanza – soprattutto iniziale – nella ospitalitĂ , - sia da parte degli enti pubblici ed anche
da parte di strutture educative ecclesiali e dell’associazionismo e – ancora – come mai tanta indifferenza da parte della pubblica opinione? Subito ci siamo accorti che tutta l’operazione era gestita molto all’italiana. Come mai tante lungaggini burocratiche che ledono anche la dignitĂ dei profughi? PerchĂŠ uno, alla ďŹ ne, deve essere mantenuto per oltre due anni prima di avere un giudizio deďŹ nitivo sul suo ‘status’?â€?. La rivista testimonia tutto il lavoro dei volontari. (e.g.)
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l Consorzio “Sol.Co. Camuniaâ€?, societĂ cooperativa sociale consortile onlus, che ha la sede a Darfo in piazza Don Bosco, raduna un gruppo di cooperative sociali che operano nello spirito della Legge 81/91. Si tratta di una delle migliori leggi esistenti oggi in Europa sul tema del “welfare socialeâ€?, secondo la quale le cooperative sociali “hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale delle comunitĂ alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione dei servizi socio-sanitari ed educativi e lo svolgimento di attivitĂ diverse finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiateâ€?. Le cooperative sociali aggregano diverse categorie di soci che a vario titolo operano per il raggiungimento degli obiettivi di solidarietĂ : soci volontari, lavoratori, sovventori e fruitori. Il Consorzio oggi coordina 16 cooperative sociali nate secondo le finalitĂ espresse dalla citata Legge, aderisce al Sol.Co. Brescia ed entra nel grande mare di “FedersolidarietĂ â€?. L’anno 2011 per Sol.Co. Camunia si chiude con un bilancio sostanzialmente “di tenutaâ€?, rispetto alla stragrande maggioranza
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finanziatore del progetto. A breve la Fondazione avrĂ una casa che servirĂ come “Residenza sociale per disabiliâ€?, i cui standard regionali richiesti sono molto elevati. Nella fase in cui mancano risorse pubbliche da destinare a progetti di welfare sociale avanzato, il Consorzio Sol.Co. Camunia ha coraggiosamente investito a sostegno di un settore di estrema fragilitĂ e urgenza, chiedendo alle proprie cooperative socie di credere fino in fondo al progetto, determinando anche le quote da destinare. Si sta assistendo, in altre parole, a una grande prova di responsabilitĂ da parte di chi quotidianamente si occupa di persone svantaggiate e che dal welfare sociale non vuole lucrare, ma incarnando il concetto del “no profitâ€? decide di investire in prima persona per dare alla comunitĂ un servizio necessario e attualmente inesistente.
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*LDQQL 'H *LXOL SHU VHPSUH DOSLQR Abbastanza repentinamente, a breve distanza dal suo 85° anno di vita, è scomparso l’alpino Gianni De Giuli, brenese d’adozione. Nativo di Leno, s’era sposato a Breno, con Virginia Nobili e qui si era stabilito. De Giuli, per ben 35 anni è stato massimo esponente delle “Penne nereâ€? della Valle Camonica, la sezione Ana che raccoglie 66 gruppi con quasi 6.000 iscritti, il sodalizio sempre presente nei principali risvolti della vita sociale, non solo camuna, ma nazionale (squadre per calamitĂ naturali, gruppi antincendio boschivo, gruppi sportivi, assistenza a orfani e handicappati, ecc.). Molte le iniziative legate al nome di De Giuli: fu tra gli “inventori-fondatoriâ€? dell’annuale “Pellegrinaggio in Adamelloâ€?; con l’aiuto del card. Giovanni Battista Re, riuscĂŹ a portare Giovanni Paolo II sull’Adamello (16 luglio 1988); promosse il recupero di taluni resti della Grande guerra a Pezzo di Ponte di Legno, nella conca del Montozzo; rivestĂŹ a lungo la carica di vice-presidente nazionale Ana, ecc. L’indimenticabile giornata del Papa venne egregiamente descritta e documentata da Eugenio Fontana nel volume “Il Papa con gli Alpini in Adamelloâ€? (ed. Tipografia Camuna, Breno, 1988). Nella pubblicazione viene riportato il brevissimo, conciso saluto del presidente degli alpini camuni al Pontefice. De Giuli non era tipo da grandi discorsi; preferiva l’agire al parlare; quindi l’essenziale indirizzo d’omaggio: “SantitĂ , le mie parole rovinerebbero l’incanto di questa storica giornata per la Valcamonica, e per tutti gli Alpini d’Italia.
Leggete Voi pertanto nei nostri cuori: vi troverete un profondo sentimento di infinità stima e gratitudine, per aver voluto in questo 25° Pellegrinaggio e nel 70° della fine della Grande guerra venire quassÚ, con noi a pregare per i morti di tutte le nazioni e perchÊ la pace regni nel mondo. Grazie Santità . Grazie per tutti gli Alpini vivi. Grazie, Santità , per tutti gli Alpini morti�. (e.g.)
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ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ Dz Â?•‹‡Â?‡ ’‡” Žƒ Â’ÂƒÂ…Â‡Çł …‘Â? Žƒ ˆ‡•–ƒ Â?—Ž–‹‡–Â?‹…ƒ “Nessuno può separare la pace dalla libertà – sosteneva Malcom X – perchĂŠ nessuno può essere in pace senza avere libertĂ â€?. Sotto questo slogan, in un tripudio di musiche, colori e assaggi dal mondo, sabato 7 gennaio alle 20.15 nel Centro civico di Castegnato, si apre la folcloristica Festa multietnica “Insieme per la paceâ€?, promossa, da alcuni anni nel periodo natalizio, dall’Associazione multietnica, fresca di rinnovo del proprio direttivo. Il gruppo, composto da una ventina
di persone, afďŹ da la gestione delle attivitĂ a nove consiglieri, coordinati dal presidente Mboup Ibrahima. L’operato spazia dal sostegno attivo presso lo Sportello stranieri del paese, all’organizzazione la domenica mattina di un corso di arabo aperto a tutti, passando per iniziative sociali come l’adesione al progetto di raccolta ďŹ rme “L’Italia sono anch’ioâ€?. Da non trascurare anche l’interazione e la collaborazione con l’Istituto comprensivo di Castegnato, cosĂŹ
come con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Orizio, “molto attenta alla tematica dell’immigrazione e dell’integrazioneâ€?. “Il carattere del ritrovo sarĂ libero e di tipo conviviale – ha anticipato l’insegnante Michela Ciuffardi, coinvolta nell’organizzazione della Festa –: con assaggi di pietanze multietniche e melodie suonate dal vivo e originarie da piĂš parti del mondo, mentre lo scopo della festa resta costante: ritrovarsi come
comunitĂ multietnica castegnatese (e non solo) per chiudere in allegria il periodo festivo, in compagnia col resto del mondoâ€?. Ciò che caratterizza l’edizione di quest’anno sarĂ la presenza di 18 profughi provenienti dalla Libia e di diverse nazionalitĂ (Niger, Nigeria, Ciad...) che, ďŹ no allo scorso novembre, sono stati accolti della comunitĂ di Castegnato, per poi essere ospitati presso altri paesi della nostra provincia. Per info: 3394306044 – 3286230985. (a.s.)
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oi, sindaci dei Comuni di Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano, Rovato e Travagliato siamo fortemente preoccupati poichĂŠ il territorio dei nostri Comuni sta subendo una violenza che non possiamo tollerare, a causa di Piani di settore difformi rispetto all’indirizzo amministrativo da noi voluto e di una legislazione regionale che tutela piĂš gli interessi degli operatori privati che le esigenze condivise del territorioâ€?. Prendono la parola i Sindaci e lo fanno attraverso un comunicato duro e di protesta per un territorio “martoriatoâ€? dalla presenza di “cave, discariche e grandi infrastrutture viabilisticheâ€?. I Comuni Cazzago San Martino, Travagliato, Rovato e Berlingo chiedono da tempo anche il riconoscimento del parco intercomunale della Macogna. Nel frattempo la Provincia sembra avere espresso alla Via (Valutazione impatto ambientale) “per una discarica di rifiuti inerti e la celere concessione di autorizzazioni a ulteriori escavazioni, in un ambito estrattivo di oltre 600mila mqâ€?. Resta sul tavolo anche il problema della cava Bonfadina che interessa i Comuni di Rovato e Cazzago per “un bacino estrattivo enorme in pie-
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dicembre c’è stata anche un’audizione in Provincia. “Nonostante tutto questo, l’iter autorizzativo, anzichĂŠ interrompersi, continua e accelera il suo percorso, anche alla luce delle recenti dichiarazioni dell’Assessore regionale competente, che ha demandato ai tecnici la decisione definitivaâ€?. I Sindaci uniti ribadiscono il loro “noâ€? alla realizzazione di nuove discariche: “Il nostro territorio non ha bisogno di ulteriori aggravi ambientali; semmai, necessita di riqualificazione, ricucitura e interventi migliorativiâ€?. Gli stessi Sindaci, però, precisano che la posizione di contrarietĂ non vuole essere “una fuga dall’assunzione di responsabilitĂ collettive, perchĂŠ la nostra parte l’abbiamo fatta. Il nostro no non è il no elitario di qualche sindaco, giunta o consiglio comunale, è il no della nostra gente che si esprime anche attraverso i Comitati e le Associazioni, è il no del territorioâ€?. L’invito finale è rivolto alla politica bresciana “di dimostrare uno scatto d’orgoglio e di responsabilitĂ fino a oggi tanto dichiarato, quanto puntualmente disatteso. I sindaci, che per primi sono chiamati a rispondere ai propri cittadini della gestione e del consumo del suolo, in questi casi risultano di fatto esautorati di ogni possibilitĂ di intervento e di potere decisionaleâ€?.
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Sono circa 150 fra attivisti e simpatizzanti, i volontari che aderiscono all’associazione “La pulce nell’orecchioâ€? attiva a Gavardo con iniziative riferite ai giovani, ai giovanissimi e alle loro famiglie. L’ultima in ordine di tempo è il grande concorso dei presepi che coinvolge Gavardo, le sue frazioni e Vallio Terme. Coinvolte tutte le classi delle scuole elementari e medie. La mostra, visitata in anteprima proprio dagli
Appuntamento a Capovalle sabato 14 gennaio presso la chiesa parrocchiale, dove si esibiranno diversi cori valsabbini accompagnati da un’orchestra di 30 elementi. Protagonisti saranno i canti di questua a soggetto religioso eseguiti da gruppi di cantori itineranti chiamati “cantori della stella�, che rievocano passaggi del Vangelo, e in particolare il viaggio dei Magi. Altri due concerti sono in
studenti il 21 dicembre, rimarrĂ aperta anche nella giornata dell’Epifania, mentre il 7 gennaio si terranno le premiazioni, che consisteranno in buoni per l’acquisto di materiale didattico. Ma l’associazione è attiva con successo tutto l’anno. Appuntamenti ďŹ ssi sono i corsi di musica, di decorazioni, di canto, di dj e molti altri. Tutte le iniziative e le informazioni possono essere trovate sul sito www.lapulcenellorecchio.net.
programma anche a Serle, dove il Corpo bandistico musicale chiuderĂ le festivitĂ natalizie con un concerto il 6 gennaio alle ore 20.30 presso la Sala cinema teatro parrocchiale. Domenica 15 gennaio 2012 alle ore 16 presso la chiesa di Santa Maria è, invece, in programma il recital di Natale “Senza domenica non possiamo vivereâ€?, a cura dell’oratorio e dei ragazzi del cammino di iniziazione cristiana. (n.t.)
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n campo sanitario occorre fornire ai pazienti servizi aggiornati, con la massima qualitĂ . Ne è consapevole l’Azienda ospedaliera di Desenzano, di cui fa parte anche il nosocomio di Gavardo, che continua a investire. A Desenzano è partito il cantiere per il Servizio di senologia. “Con questi nuovi lavori – sottolinea Fabio Russo, direttore generale – offriamo alle nostre pazienti locali idonei e completamente dedicati nei quali potranno trovare, oltre al giĂ consolidato team di specialisti, anche un livello di comfort adeguatoâ€?. Le opere prevedono la realizzazione di tre ambulatori, un’area dedicata all’accettazione, una zona per l’attesa e uno studio medico. Il nuovo Servizio di senologia avrĂ un accesso indipendente, occuperĂ una superficie di 250 mq e offrirĂ un approccio multidisciplinare alla patologia mammaria che, partendo da diagnosi, intervento chirurgico, riabilitazione fisica e psicologica, giunge fino al follow-up con la programmazione e realizzazione dei controlli clinico-strumentali. L’altra novitĂ riguarda l’estensione h24 delle attivitĂ del Servizio di emodinamica. “L’attivazione dell’Emodinamica h24 è un traguardo importante per il nostro Ospedale che si inserisce cosĂŹ a pieno titolo nella rete dell’emergenza cardiologica bresciana per consentire l’accettazione e il trattamento di
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i lavori di ampliamento con il cantiere avviato nel marzo 2010 che ridisegnerĂ completamente la struttura. “Il nuovo Ospedale offrirĂ ai cittadini della Valle Sabbia e dell’Alto Garda una struttura moderna che adotterĂ soluzioni organizzative innovative offrendo reparti flessibili e intercambiabili grazie a un’organizzazione degli spazi estremamente elastica. In questa prospettiva sarĂ possibile seguire l’evolversi del progresso medico e della tecnologia conformandosi alla domanda dei singoli cittadini e della collettivitĂ â€?. L’ampliamento ospiterĂ il Pronto soccorso fruibile direttamente dalla strada e collegato funzionalmente alla Radiologia giĂ esistente.
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,QFRQWUL GD *DYDUGR D %LRQH Abbiamo giĂ alle spalle sia il Natale che Capodanno, ma le occasioni per stare insieme e godersi gli ultimi giorni di vacanza, soprattutto per i piĂš piccoli, sono ancora tante. Ora che la prima neve sta cominciando ad arrivare per gli amanti dello sci, ecco alcuni altri appuntamenti che coinvolgeranno alcuni paesi della Valle Sabbia nel primo weekend del 2012. VenerdĂŹ 6 gennaio le opportunitĂ so-
no molteplici: sarĂ possibile visitare il presepe vivente a Sabbio Chiese allestito presso la parrocchiale dalle ore 15 alle ore 18, a Gavardo presso il Mulino dalle ore 16.30 alle 19 (in scena anche domenica 8 sempre dalle ore 16.30 alle 19), e a Bione, nella frazione di San Faustino, la contrada di Morcherane, sarĂ visitabile dalle ore 16.30 alle 19. Domenica 8 gennaio prima apertura straordinaria del
Museo archeologico della Valle Sabbia (nella foto) dalle 14.30 alle 18.30. Per salutare l’anno appena trascorso all’insegna della tradizione popolare, appuntamento con il Canto della Stella. A Roè Volciano giovedÏ 5 gennaio con i seguenti orari nelle diverse frazioni: ore 19.30 Liano (centro storico), ore 20 Volciano (centro storico), ore 20.30 Tormini (chiesa della Visitazione) e ore 21 Gazzane (centro storico).
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‹ŽŽƒ ƒ”…‹Â?ƒ ‹’ƒ”–‡ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ †‹ ‡†—…ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡ Il successo del progetto di educazione ambientale pensato per le scuole primarie porta il Comune di Villa Carcina a ripeterlo anche per l’anno scolastico in corso. L’Amministrazione comunale conferma cosĂŹ il suo impegno in materia di sensibilizzazione ambientale e incontra una rinnovata e accresciuta disponibilitĂ da parte degli insegnanti delle scuole primarie che giĂ da anni partecipano con entusiasmo alle attivitĂ di educazione ambientale
e di conoscenza del territorio. Saranno in tutto 500 gli alunni delle frazioni di Villa, Cogozzo, Cailina e Carcina che a partire da questo mese di gennaio parteciperanno ai laboratori e alle attivitĂ naturalistiche promosse dall’assessore all’Ambiente, Gianleone Gnali, e coordinate dal geometra Roberto Rossi, con l’obiettivo di educare i propri cittadini sin da piccoli a conoscere, amare e rispettare l’ambiente che li circonda. “I temi proposti –
spiega proprio l’assessore Gnali – spaziano dal laboratorio del gusto, che riguarda le abitudini alimentari e l’importanza di una sana merenda anche a scuola, ďŹ no a quello dell’energia; anche se quello preferito per i laboratori rimane il tema dei riďŹ uti. Nella giungla della raccolta differenziata, dove permangono dubbi e perplessitĂ anche da parte di molti adulti, gli insegnanti scelgono di approfondire i temi della riduzione, del recupero e del riciclo: la carta, la plastica
ma soprattutto l’organico, che rappresenta piĂš del 30% della nostra pattumiera e che può trasformarsi in un prezioso ammendante per l’orto, saranno oggetto delle scoperte che i bambini faranno ‘giocando con i riďŹ uti’â€?. Un corso a tutto tondo che secondo questa modalitĂ approfondirĂ anche gli aspetti riguardanti la Terra, grazie a una serie di attivitĂ proposte dal gruppo di operatori naturalisti “Galleria della Naturaâ€? di Brescia (www.galleriadellanatura.it). (a.a.)
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na storia di vita giovane che ispira fiducia e ottimismo in questo inizio d’anno difficile: è quella di Alessandro Tonassi classe 1979, italiano, valtrumplino e montanaro di Collio, architetto nella vita, disegnatore di arredi e oggetti di moda per passione. Ăˆ appena tornato dal Brasile, lavora a Milano e insegna al Politecnico dove si è laureato con lode. Nei giorni scorsi era al paese nativo per il “Natale coi suoiâ€? : vi torna ogni mese perchĂŠ lĂŹ sente le sue radici. Gli amanti della Pezzeda lo ricordano adolescente che, in collegio a Brescia per gli studi di geometra, nei fine settimana aiutava su al Rifugio Tonassi in cucina come al banco i suoi, il papĂ Ottavio e la mamma Lina dei quali parla con gratitudine. Afferma di avere nel dna il gusto del padre, rinomato falegname, per il lavoro manuale del legno piegato all’utilizzo razionale ma gradevole nel mobile e quello per le cose belle della mam-
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concorso internazionale è stato l’Eco Nahne Town a Jingwu a 170 km da Pechino, una cittĂ ecosostenibile per 70mila persone. Progetto che è stato esposto in galleria Vittorio Emanuele presso l’Urban Center di Milano in un calendario di eventi da lui curato, in sedi d’eccellenza come la libreria internazionale Hoepli. Rimanendo in Cina, stanno realizzando Landmark Building per la sede della borsa delle materie plastiche di Gungzhou, un edificio di 133 m di altezza, che si ispira ai dischi di giada: il cantiere terminerĂ nel 2012. “I cinesi – racconta – ammirano e amano il made in Italy e in particolare hanno tre sogni: una casa firmata da architetto italiano; i modelli Prada, Armani, Gucci; la Ferrariâ€?. Miscela la sua professione di architetto con il disegno di lampade, borse, stoffe, arredamenti come la poltrona Miss Capri per l’azienda Cerruti Baleri. Impegnato nella cura per le grafiche e per le campagne pubblicitarie di alcune aziende, collabora
con la rivista on-line di moda, Imore. Sogna di progettare una sua linea di abbigliamento. Questa passione creativa gli ha dato completezza e raffinatezza speciale in tutto quello che fa nella ricerca continua di nuove linee: “Il grattacielo – afferma – deve avere l’impatto visivo di una bella borsa. Lavorare con le industrie mi affascina, sono alla ricerca di un nuovo Adriano Olivetti!â€?. Ora punta sul Brasile, un immenso laboratorio di idee e progetti. La sua vetrina è il mondo.
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Prosegue a Sarezzo l’impegno portato avanti dall’associazione “Torre & Cavalloâ€? nel campo degli scacchi. Una disciplina che parte da un circolo di appassionati e può contare dal 1995 su una Biblioteca nazionale degli scacchi presso la biblioteca del Bailo. “L’associazione ‘Torre & Cavallo’ – dice il presidente Aristide Zorzi – nasce nel 2007 dal circolo scacchistico della Valtrompia ed è l’unica realtĂ nella provincia a portare avanti iniziative con le scuole. Siamo attivi in vari Comuni della Valle (oltre Sarezzo, Lumezzane, Gardone, Marcheno, Bovezzo, Pezzaze e dal prossimo anno Bovegno), a Rodengo Saiano e Collebeato, ma abbiamo avviato contatti in cittĂ e con gli oratoriâ€?. Ora riprendono ogni lunedĂŹ dal 9 gennaio fino al 28 maggio i corsi organizzati
dall’associazione e dal Comune presso il centro culturale “Aldo Moroâ€? di via Puccini 27 a Zanano. “Si tratta di un corso gratuito di scacchi – spiega Aristide Zorzi – per offrire la possibilitĂ di conoscere il gioco e allenare il cervello. Sono previste due fasce orarie: dalle 17 alle 18.30 e dalle 20 alle 22. Il corso permetterĂ approfondimenti per i piĂš esperti, mentre consentirĂ ai principianti di imparare le regole del gioco che sviluppa concentrazione e riflessioneâ€?. Campione bresciano di scacchi nel 2006, istruttore federale e responsabile istruttori per la Lombardia, Aristide Zorzi s’impegna perchĂŠ gli scacchi si diffondano fra i piĂš giovani: “Gli scacchi stimolano l’immaginazione, allenando il cervello a riflettere sulla strategia da adottareâ€?. Per info, telefonare al 3388393292. (a.a.)
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che ingenerano false speranze e attese ingiustiďŹ cate, a partire dai temi del precariato e del reclutamento, temi delicati che coinvolgono interessi legittimi, ma talvolta contrastanti. Bisogna, per noi, assicurare alle scuole personale di qualitĂ , garantendo diritti e attese del precariato giĂ abilitato, ma nel frattempo dando accesso all’insegnamento anche alle leve piĂš giovani. La Cisl scuola è anche pronta a discutere di valutazione e merito, ma deve
essere chiaro a tutti che oggi è tutta la scuola che merita di piÚ: piÚ attenzione, piÚ rispetto, piÚ risorse. Ci aspettiamo, dunque, che si realizzi presto la necessaria svolta nelle politiche scolastiche e si recuperi un clima di rapporti basato sulla dimensione concertativa, indispensabile per sostenere processi condivisi di rinnovamento e crescita delle qualità professionali presenti nella realtà delle nostre scuole. (Enrico Franceschini)
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el nostro ultimo intervento su queste pagine si descrivevano problematiche e attese relative al nuovo anno scolastico. Sono trascorsi solo pochi mesi: in poco tempo è cambiato lo scenario politico, ma non l’agenda dei problemi generali e settoriali. Abbiamo seriamente rischiato il fallimento del Paese e sono state varate misure pesanti per evitarlo. Avevamo auspicato un radicale cambiamento nelle scelte politico-economiche e nutrivamo fiducia che ciò potesse avvenire dopo l’insediamento del nuovo governo. Per questo è ancora piÚ forte la delusione per interventi legislativi, tanto necessari, quanto contrassegnati da iniquità che ancora una volta colpiscono le condizioni e le aspettative di vita di coloro che rappresentiamo e che nell’immediato risultano prive di prospettive di crescita. Non possiamo accettare che in nome dell’emergenza sia saltato quel necessario confronto con le parti sociali senza il quale non si realizza la necessaria coesione del
Paese rischiando di innescare pericolose tensioni sociali. Non avendo governi “amiciâ€? o “nemiciâ€?, ma interlocutori responsabili delle scelte politico-economiche, ribadiamo la necessitĂ di una svolta radicale in particolare nelle politiche della scuola: occorre voltare pagina. I decisori
”‘Â?–‹ Ġ ƒ˜˜‹ƒ”‡ —Â? …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ …‘Â? ‹Ž ‰‘˜‡”Â?‘ •—‹ Â?‘†‹ ’”‘„Ž‡Â?ÂƒÂ–Â‹Â…Â‹Ç˘ ƒ’’”‡œœ‹ƒÂ?‘ Ž‡ ƒ’‡”–—”‡ †‡Ž ‹Â?‹•–”‘ politici devono assumere come prioritari i temi dell’istruzione e della formazione, cosa che da troppo tempo non accade. La Cisl scuola chiede al ministro Profumo l’impegno per una forte valorizzazione del lavoro nella scuola che deve diventare settore prioritario di investimento: investire
in capitale umano diventa ancora piÚ indispensabile in un momento di crisi per sostenere l’esigenza di ripresa e di crescita del nostro Paese. Tanto piÚ che, dopo i tagli del piano triennale, il sistema non potrebbe sostenere ulteriori diminuzioni di risorse umane ed economiche. Le scuole necessitano di risorse finanziarie e di organico che assicurino la possibilità di fornire un servizio di qualità e rafforzino la loro autonomia. Per questi motivi insistiamo perchÊ si stabilizzi e si consolidi l’organico e si completi il piano triennale di assunzioni. Come pure chiediamo che siano mantenuti gli impegni relativi al recupero degli scatti di anzianità : chi lavora nella scuola ha già dato molto per il risanamento dei conti pubblici e ora già paga un prezzo pesante per il blocco del Ccnl scaduto nel 2009. Non può essere ulteriormente penalizzato! Un sindacato come la Cisl scuola è interessato a raggiungere risultati che uniscano le legittime tutele del personale con la valorizzazione del sistema di istruzione e di formazione.
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ÂŽ ÍšÍ&#x; ‡ ‹Ž ÍšÍ Â‰Â‡Â?Â?ƒ‹‘ —‡ ‰‹‘”Â?‹ …‘Â? ÂŽÇŻ ”‹…‹ƒÂ?ƒǤǤǤ Che cos’è l’Ariciana? Sono due giorni cogestiti tra studenti e professori nel liceo dell’Arici. Due giorni diversi dagli altri, perchĂŠ non si fa scuola nel solito modo, nĂŠ si fa l’autogestione che ciclicamente ritorna nella pratica di altri istituti. Cogestione nel senso di progettazione e attuazione insieme, da parte delle due componenti predette, col supporto della terza componente, quella dei genitori. Le due giornate consistono in conferenze, testimonianze,
laboratori, proiezioni in orario scolastico. Gli studenti scelgono a quali iniziative partecipare e per due giorni si susseguono laboratori sul teatro inglese piuttosto che incontri con alpinisti, laboratori di cucina accanto a riessioni sui meccanismi delle elezioni, visione di ďŹ lm d’essai o simulazioni di combattimenti medievali, e cosĂŹ via, a seconda della fantasia degli organizzatori. Accanto ai lavori di gruppo ci sono due assemblee plenarie. In esse sono privilegiati i temi di attualitĂ , come
è stato nell’ultima edizione: una commossa testimonianza di Manlio Milani sulla strage di piazza Loggia, afďŹ ancato dall’avv. Montagnoli, e una ricostruzione della vicenda di Tangentopoli, afďŹ data allo storico Chiarini e al giornalista Massimo Tedeschi. Si spiega cosĂŹ il motto della manifestazione scelto dagli studenti: otium cum dignitate, nel senso ciceroniano di un’attivitĂ culturale non disgiunta dall’impegno socio-politico. (Gian Enrico Manzoni)
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l fine del cammino educativo è, in collaborazione con le famiglie, la formazione di una persona cosciente di sĂŠ, attivamente partecipe oggi nella scuola e domani nella societĂ . Collegio dei docenti del Liceo classico “Cesare Ariciâ€? ha elaborato per l’anno scolastico 2012/2013 un’offerta unica sul territorio cittadino, che accoglie gli stimoli e le sollecitazioni che giungono dal mondo del lavoro e dell’impresa. Partendo dalla considerazione che, oltre alle iniziative che si svolgono durante il percorso liceale, anche in ambito universitario vari progetti (Erasmus in primis) prevedono la frequenza di lezioni in un Paese europeo attraverso il superamento di un esame preliminare delle competenze linguistiche, e che sempre piĂš gli studenti sono chiamati a operare a livello internazionale, si è deciso di proporre durante il liceo la prosecuzione dello studio di una seconda lingua straniera, come giĂ avviene per la seconda-
ria di I grado. Ăˆ stato cosĂŹ elaborato un nuovo piano di studi per il Liceo classico che si affianca a quello tradizionalmente offerto dall’Istituto e che dĂ la possibilitĂ di approfondire una seconda lingua in base a programmi progettati ed elaborati
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molte famiglie che non vada “persoâ€? quanto gli studenti hanno giĂ appreso nel percorso scolastico; il sostrato culturale classico, derivato dallo studio del latino e del greco, e la programmazione particolare degli insegnamenti linguistici faranno sĂŹ che l’approfondimento sia gratificante per gli studenti e premi la loro scelta di qualitĂ . Il titolo di studio offerto dal Liceo classico consente l’iscrizione a qualsiasi facoltĂ universitaria, grazie alla solida formazione di base, al senso critico e all’elasticitĂ mentalitĂ maturati nel corso dei cinque anni. Anche quanti accedono a facoltĂ scientifiche proseguono gli studi senza particolari difficoltĂ . Nell’Istituto è attivato anche un corso di preparazione ai test universitari per rispondere maggiormente ai bisogni degli alunni che non intendono scegliere facoltĂ prettamente umanistiche o desiderano inserirsi direttamente nel mondo del lavoro. Per informazioni, www.istitutoarici.it.
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Dz …—‘Žƒ ‹Â? Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ”Â‘Çł Â?Ž‹Â?‡ ‹ †ƒ–‹ †‡ŽŽ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ •…‘Žƒ•–‹…Š‡ La prossima scadenza dell’avvio delle iscrizioni ripropone il problema della ricerca e della diffusione delle informazioni relative a ciascuna istituzione scolastica. La ricerca in internet, infatti, non sempre consente di ottenere tutti gli elementi di informazione sulle scuole e, anche quando si ottengono, essi si presentano in forma frammentaria e disomogenea, dislocati su diversi siti web delle singole istituzioni scolastiche. Anche da queste
considerazioni nasce il progetto “Scuola in chiaroâ€? che mette a disposizione in una forma organica le informazioni relative a tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado. Il servizio attivato sul sito del Miur dal 12 gennaio fornirĂ tutte le informazioni possedute dal sistema informativo e consentirĂ a ogni Istituzione scolastica di pubblicare le proprie secondo un indice ed un format comune. A partire, quindi, dal 12 gennaio 2012, sulla homepage del sito
www.istruzione.it, verrĂ messa a disposizione un’applicazione che consentirĂ di ricercare e localizzare le scuole su una mappa utilizzando numerosi criteri di ricerca. La completezza dei dati dipenderĂ quindi anche da ogni istituzione scolastica che potrĂ rendere pubblici i propri dati contribuendo cosĂŹ a una operazione di trasparenza e diffusione delle informazioni che rappresenta uno degli elementi qualiďŹ canti dell’autonomia scolastica.
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diversi momenti storici e i bisogni socio-culturali dell’Italia hanno caratterizzato e connotato sempre anche la scuola, sia pubblica che “privataâ€?. Oggi, in un periodo di grande cambiamento e di tempi evolutivi molto “ravvicinatiâ€? e quasi indistinti è essenziale “rifondare la scuolaâ€?. Istruire, oggi, è irrinunciabile per una struttura scolastica, ma, nello stesso tempo è opera condivisa e/o cogestita con molte altre realtĂ . Basti pensare ai mezzi di comunicazione, alle varie agenzie educative laiche e religiose, alle organizzazioni sociali e aggregative che in modo diverso, e, spesso, per finalitĂ differenziate contribuiscono alla “elevazione del livello culturale della popolazioneâ€?. Questo pluralismo, però, a volte, anche creare un disorientamento nelle singole persone, nelle famiglie e nel “gruppoâ€? piĂš o meno esteso. Socializzare è un bisogno molto sentito, oggi, per il quale si stanno prodigando sia
l’ente Stato nelle sue varie ramificazioni o settori, sia il “privato sociale, laico e religioso, con iniziative certamente lodevoli e positivamente strutturate. Spesso, però le finalitĂ sono talmente diversificate al punto che ognuno lavora in parallelo all’altro, senza avere mai sei
†—…ƒ”‡ ° •–ƒ–ƒ Žƒ Â?‘–‹˜ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ Šƒ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–‘ Ž‡ •…‡Ž–‡ †‡Ž ‹†ƒˆ Â?‡ŽŽƒ †‡…‹•‹‘Â?‡ †‹ Dz‰‡•–‹”‡ •…—‘Ž‡dz punti di incontro. Le finalitĂ , sempre rivolte alla persona, sono molto settoriali cosĂŹ da dimenticare una “visione globale dell’uomoâ€?. Ciò crea, in molte circostanze, una sovrapposizione di percorsi, un logorio di forze e, non ultimo, di risorse economiche. La scelta che unisce
e valorizza ogni altra situazione è certamente l’educare. L’educazione si fonda da sempre, ma soprattutto nel nostro tempo sulla “globalitĂ della personaâ€?. Un alunno, come un anziano, non può mai essere diviso in settori di interesse e di attenzione da parte della scuola (come pure della famiglia). Ecco che la scuola elabora un Progetto educativo che diventa l’unico impegno e il traguardo finale di tutte le attivitĂ . Gli insegnamenti sono costruttivi se e quando hanno un ideale comune da raggiungere, pur con tempi e metodologie diversi. Non è piĂš pensabile una scuola che veda al suo interno docenti “autonomiâ€?. Diventa essenziale un percorso coordinato, nel quale “tuttiâ€? siano primi gestori delle caratteristiche individuali di ogni alunno, piccolo o grande che sia, per guidare l’educando verso la realizzazione della sua personalitĂ , nel rispetto degli altri e nella collaborazione che rende piĂš proficuo il percorso e piĂš sereno ogni alunno.
Accogliere i bambini per educarli: gestione di nidi, o direttamente o per conto di altre realtà ; comuni per la preparazione al matrimonio civile. Accogliere le coppie con corsi di preparazione al parto e alla maternità e paternità responsabili e condivise. Accogliere pre-adolescenti, adolescenti e giovani nel cammino verso la maturità sessuale ed umana nella sua globalità : esperienze in atto in varie scuole cittadine e del territorio provinciale e regionale. in tutte le sedi del Cidaf è in atto il servizio di Mediazione familiare e il Cidaf organizza da anni un corso per mediatori familiari riconosciuto dal Forum Europeo per la mediazione familiare. Il Cidaf nelle tre sedi operative, è a servizio delle famiglie, delle coppie, dei singoli, dei gruppi e delle comunità per ogni esigenza di sostegno, formazione e consulenza.
evangelica memoria�.
Cidaf di Brescia, Viale Stazione 63 Tel. 030 43359 Fax 030 43190 info@cidaf.it
Cidaf Brescia, Via Rodi 55 Tel. 030 2425986 Fax 030 221764 info@cidaf.org
Cidaf di Travagliato, Via c. Golini n.6 Tel. 030 6862064 Fax 030 6624640 travagliato@cidaf.it
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ÂŽ ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ †‹˜‡Â?–ƒ ‘Â?Ž‹Â?‡ ‡ ‰—ƒ”†ƒ ƒ ƒ…‡„‘‘Â? Siul sito di presentazione dell’Istituto canossiano superiori di Brescia si legge: “Oltre centocinquanta anni di storia sono una garanzia. Le scuole canossiane sono presenti a Brescia dal 1835, con una proposta educativa e culturale di qualitĂ , cioè seria e aperta alle provocazioni della storia, ispirati ai valori e alla visione dell’uomo offerti dal cristianesimoâ€?. In questa provocazione della storia e dei tempi che cambiano la necessitĂ di trasformare il giornale cartaceo
scolastico “Lilliputâ€?, in uno diverso, ďŹ glio dei tempi e della tecnologia, usando la rete. Ăˆ nato cosĂŹ lo scorso anno “lilliput blogâ€? e continua a vivere aggiornato da un gruppo di studenti, guidati da un giornalista, raccontando la realtĂ della scuola e la propria realtĂ . Un racconto che si colora dell’esperienza personale e che prova anche a stimolare su temi dell’attualitĂ , declinati dai ragazzi. Eventi, interviste, approfondimenti, foto, iniziative, cronaca e curiositĂ . L’indirizzo è www.lcbs.it. Uno
strumento, quello del blog, che permette l’interazione tra coloro che scrivono, la redazione, e coloro che leggono, la scuola ma non solo. La redazione è in continua evoluzione, ogni anno molti studenti cambiano, perchÊ il progetto è proposto ai ragazzi delle terze e quarte superiori. Per l’anno in corso le indiscrezioni dicono dell’apertura di una pagina Facebook, che la redazione utilizzerà come una sorta di agenzia di stampa. Per ora www. lcbs.it e si apre un mondo.
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redo che questo sia uno degli aspetti fondamentali, direi necessari a costruire una società a misura d’uomo, esigenza, questa, sentita da tutti e profondamente invocata da ogni parte, ma spesso demandata agli altri. La scuola, soprattutto in questo momento, in cui la società brancola nel buio dell’indifferenza e della confusione, è chiamata a educare a uno sguardo positivo verso l’altro, a guardarlo con benevolenza, scoprendo la sorgente della dignità di ogni persona. La responsabilità di educare all’altro è pane quotidiano e richiede al docente la consapevolezza di aver a che fare con altre persone con le quali è chiamato a costruire un tratto di quella strada della salvezza che, se giocata bene, rende piÚ grande la dignità di ognuno di noi. Certo questo non è un percorso facile, perchÊ capita a tutti di vivere accanto all’altro, e di essere sconosciuti gli uni agli altri, oppure di essere lacerati da piccole ostilità , o di nascondere qualche rancore. Eppure chi di noi non sogna
la pace, la serenità dei rapporti, la gioia di una vita piena? Si tratta però di scoprire la strada che va percorsa per giungere a questi obiettivi alti della vita e questa strada si raggiunge se c’è in noi la consapevolezza che ciò che è credibile è solo un rapporto basato sull’amore. Abbiamo avuto molti te-
ǯ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‡ǥ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡ †‡˜‡ •ƒ’‡” …‘‰Ž‹‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ …Š‡ ‘‰Â?‹ ‡••‡”‡ǥ ‘‰Â?‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ •‡ ˆ”ƒ‰‹Ž‡ ‡ ‹Â?Â†Â‹ÂˆÂ‡Â•ÂƒÇĄ ‰Ž‹ ”‹˜‘Ž‰‡ stimoni che hanno intrapreso questa strada, vivendo un amore autentico non fatto solo di emozione superficiale, ma piuttosto di gesti concreti, di frutti maturi che nascono da una quotidiana e vera esperienza di incontro. Basterebbe pensare a un don Milani che con il suo motto “I careâ€? ha sa-
puto trasformare il suo rapporto con i ragazzi della scuola in crescita e vita piena. Siamo chiamati a vivere gli uni per gli altri e non possiamo lasciare spazio all’indifferenza, ma al contrario la nostra meta deve essere quella della “compartecipazioneâ€?, del desiderio di situarci in simpatia umana ed evangelica, fatta di relazioni aperte e positive, in quegli spazi di vite che incontriamo ogni giorno nel nostro operare. Se vogliamo regalare ai giovani orizzonti nuovi, giorni carichi di senso e di speranza non possiamo che rinnovare in noi uno sguardo di fiducia in chi ci cammina accanto, non possiamo che ridisegnare un’antropologia piĂš attenta alla dimensione dell’altro, in una prospettiva di reciprocitĂ . Questo è compito di tutti, ma soprattutto è compito della scuola, luogo nel quale si è chiamati a vivere gli uni accanto agli altri, questa condivisione non può ridursi a una mera e passiva tolleranza, ma deve assumere il colore della condivisione, dell’accoglienza, della fratellanza, di quello sguardo che nell’altro sa vedere un dono.
Le scuole di Padre PIAMARTA di Brescia e Provincia
ISTITUTO ARTIGIANELLI
ISTITUTO PIAMARTA
Formazione Professionale
Scuola Paritaria
CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE A.F.G.P.
LICEO EUROPEO LIGUISTICO MODERNO ISTITUTO TECNICO ECONOMICO
Operatore elettrico/elettronico Operatore meccanico
ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO
CONVITTO E DOPOSCUOLA
DOPOSCUOLA
25121 Brescia - Via Piamarta, 6 Tel. 030 293571 - Fax 030 3776362 e-mail: segrete1.artigianelli@algp.it www.afgp.it
25124 Brescia - Via Cremona, 99/101 Tel. 030 2422711 - Fax 030 2422747
Informatica e telecomunicazioni
e-mail: segreteria@piamarta-bs.it / segrete@artigianelli.info www. piamarta-bs.it - www.artigianelli.info
ISTITUTO S.MARIA DI NAZARETH
ISTITUTO BONSIGNORI Formazione Professionale e Scuola Paritaria
Scuole Paritarie
CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE A.F.G.P.
SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA PARIFICATA
Operatore agricolo Operatore elettrico Operatore meccanico Operatore meccanico d’auto Operatore amministrativo segretariale
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Orario anticipato e prolungato (7.30 - 18.00)) in accordo cordo r con le necessità ecessità delle famiglie. miglie.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LICEO SCIENTIFICO Potenziato in Scienze ambientali Lingue straniere
DOPOSCUOLA 25010 Remedello (Brescia) - Via Cappellazzi, 5 Tel. 030 957113 - Fax 030 957218 www.bonsignori.com
DOPOSCUOLA CUOLA 25123 Brescia - Via Ferri,, 91 306875 Tel. 030 2306871 - Fax 030 2306875 org e-mail: smn@piamarta.org www.istitutosantamariadinazareth.it areth.it
UN PROGETTO EDUCATIVO COMUNE FORMAZIONE E QUALITÀ
SERVIZI
Accoglienza, Orientamento Attenzione al dialogo e all’ascolto Animazione Spirituale Qualità nell’azione didattica Consulenza psico-pedagogica
Presenza continua degli educatori e animazione ludico ricreativa Ampi spazi per il gioco pomeridiano Servizio mensa e Bar Teatro, Auditorium
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[Giovanni] proclamava: “Viene dopo di me colui che è piĂš forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerĂ in Spirito Santoâ€?. Ed ecco, in quei giorni, GesĂš venne da NĂ zaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimentoâ€?.
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l segno dello Spirito. Marco costruisce un rigoroso parallelismo tra Giovanni Battista e GesÚ e fa dire chiaramente a Giovanni che a distinguerlo dal Messia è la presenza dello Spirito. Il suo battesimo è di acqua per la conversione, quello di GesÚ è di Spirito per la salvezza. CosÏ non c’è bisogno della testimonianza di Giovanni che dice di aver visto lo Spirito posarsi su GesÚ, ma questo evento è visto e riconosciuto da tutti: è il segno che quello che deve venire è arrivato. Per questo si aprono i cieli: perchÊ si ristabilisce il rapporto tra Dio e gli uomini segnato fino ad allora dalla distanza dei cieli, barriere incorruttibili che dividono l’alto dal basso, il trono di Dio e la terra. Il dono dello Spirito che viene su GesÚ nel momento del battesimo è il dono della nuova libertà data all’uomo: non è piÚ prigioniero della terra ma può attraversare i cieli, cosÏ come lo Spirito è sceso dal cielo per posarsi su GesÚ all’inizio della sua vita pubblica. La strada è riaperta e il cielo non è piÚ una barriera. Da qui la speran-
´(UD XQD JUDQGH GRQQD¾ Verso le sei di mattina il personale ospedaliero ha portato il corpo di mia madre in una cella fredda, nuda, coperta da un lenzuolo, sembrava Cristo nel sepolcro. Finalmente, svolte le pratiche, l’abbiamo ricondotta nella sua casa e mia sorella e io l’abbiamo lavata e vestita. Ho visto il suo corpo nudo, i seni che mi avevano allattato, le mani che mi avevano accarezzato, lavato. Il ventre dove ero stato all’inizio nel Mistero della gravidanza. Le abbiamo messo un bell’abito che lei aveva comprato recentemente e del quale andava orgogliosa. Era bella piÚ del solito, perchÊ si era lasciata crescere i capelli bianchi e perchÊ la morte aveva disteso quel viso preoccupa-
to e teso degli ultimi mesi. A casa, il primo ad arrivare è stato Davide, da Milano! Poi le donne del rosario e i parenti. Tanta gente. Molti extracomunitari perchĂŠ lei faceva iniezioni e aiutava tutti. Ăˆ arrivata anche una famiglia africana con una bambina di pochi mesi. Il papĂ voleva che a tutti i costi la prendessi in braccio perchĂŠ mia madre aveva aiutato sua moglie nella gravidanza, portandola negli ospedali per le visite e insegnandole a fare il bagnetto alla piccola. Quando l’ebbe tra le braccia, il padre, con orgoglio, mi disse che l’aveva chiamata Mariuccia, come mia madre. Anche i musulmani del negozio al piano terra erano saliti. Un loro figlio era in carcere per spaccio
e l’attivitĂ illegittima continuava nel parcheggio del condominio. Mia madre era scesa diverse volte a sgridarli. Il capofamiglia il giorno del funerale chiuse il negozio (non lo fecero alcuni negozi gestiti da compaesani). La sera lo ringraziai per quella gentilezza e lui mi diede la mano dicendomi: “Era una grande donna!â€?. Al cimitero, mentre la salutavamo c’erano diverse famiglie dai cinque continenti: orientali, africani, arabi‌ tutti lĂŹ intorno a rendere omaggio a quella grande donna normale, che aveva studiato fino alla quarta elementare, ma si era prodigata per tutti. Per lei preghiere da religioni diverse, tutte dirette allo stesso Dio.
za nuova che nasce dalla rivelazione di GesÚ, una speranza che non è solo racconto di uomini ma storia con Dio. Giovanni dà il segno per capire e tutti possono vedere quel segno, tutti vedono lo Spirito che scende dal cielo nella forma della colomba, segno che rimanda all’antico, al primo patto tra Dio e l’uomo e ancora mette davanti agli uomini la possibilità di un’alleanza. Non piÚ un patto embrionale tra chi ha la forza e chi deve aver paura, ma un patto vero, un rapporto, un dialogo perchÊ Dio ha accettato di parlare con le parole degli uomini e agire con i gesti degli uomini. Non è un’alleanza scritta ma vissuta, resa pratica da colui che la incarna fin dall’inizio. Non è un patto di parole ma una speranza che si nutre della certezza che Dio si è compromesso e che ha accettato i rischi dell’uomo. Questa prospettiva è nuova e cambia radicalmente il rapporto con Dio. Le parole di GesÚ non sono un dettato e una legge da applicare ma una vita da imitare e da vivere tendendo a quello che non riusciremo mai a com-
piere perchÊ dono assoluto di Dio. In questo sta la salvezza e la speranza insieme: possiamo vedere lo Spirito all’opera in GesÚ; possiamo avere lo stesso Spirito che ci rende fratelli in Lui. E possiamo sentire quanto il suo dono ci sovrasti e ci costringa a imitarlo pur senza poterlo raggiungere. In Lui la nostra prospettiva di vita si allarga a una speranza non umana. PerchÊ è solo dono suo. E questo dono non dipende da noi ma ci spinge ugualmente a imitarlo, non per meritare qualcosa ma perchÊ cosÏ si attua l’armonia ricreata che era stata distrutta all’inizio. La conversione non basta piÚ a chi riceve lo Spirito: è necessaria una prospettiva nuova che è la vita stessa di Cristo che immensamente ci supera e ci spinge, ci fa intendere e allontanare, si svela e si rivela. Come agli occhi di quelli che assistevano a quel battesimo di acqua e che videro lo Spirito e poterono capire che quello era il segno. Fragile e bellissimo segno di Dio che rivela il Verbo e ce lo consegna come speranza di salvezza.
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‡”•‘ Žƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ Â?–”‘ Â?ƒ”œ‘ Ž‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ’‡” ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ Il tema della famiglia torna con evidenza nel tempo di Natale. Motivi in piĂš per fare il punto sulla macchina organizzativa del grande evento del 2012: l’Incontro mondiale delle famiglie, appunto, che si svolgerĂ a Milano dal 30 maggio al 3 giugno. L’evento ha una cadenza triennale ed è stato promosso per la prima volta da Giovanni Paolo II nel 1994 a Roma. Da lĂŹ l’appuntamento si è spostato nel 1997 a Rio de Janeiro (Brasile), nel 2000 di nuovo a Roma, nel
2003 a Manila (Filippine), nel 2006 a Valencia (Spagna) e nel 2009 a CittĂ del Messico. Quella di Milano sarĂ dunque la settima edizione. Il tema scelto, in stretta continuitĂ con il convegno ecclesiale di Verona del 2006, è “La famiglia: il lavoro e la festaâ€?. La stessa traccia ha dato il titolo alle catechesi preparatorie dell’incontro, realizzate dallo staff del PontiďŹ cio Consiglio per la famiglia. Il motore dell’incontro sono proprio le catechesi, tradotte nelle lingue
piĂš diffuse e disponibili nelle librerie oltre che online sul sito istituzionale dell’evento (www. family2012.com). La macchina organizzativa si è messa in moto da tempo, le prime iniziative sono partite lo scorso settembre e da gennaio 2012 si entrerĂ nel vivo della fase preparatoria dell’incontro. Sulla base dei numeri registrati in occasione dei precedenti appuntamenti, gli organizzatori attendono ďŹ no a un milione di persone per la Messa di
domenica 3 giugno alla presenza del Santo Padre. Circa la metĂ sono i partecipanti attesi alla festa di sabato 2 giugno, anch’essa alla presenza del Papa. “Partecipareâ€? è la parola d’ordine. Le famiglie sono chiamate nel capoluogo lombardo aprendosi all’accoglienza. L’iscrizione, indispensabile per poter accedere alle aree dell’evento, può essere effettuata da singoli o in gruppo, entro il 31 marzo 2012. Informazioni sul sito www.family2012.com.
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on l’incontro di fine anno a Berlino, che riunisce giovani provenienti da tutta Europa e anche da altri continenti, è stata espressa “la nostra convinzione che nuove forme di solidarietĂ sono possibili. La fede non è un rifugio fuori dal mondo, Cristo ci manda nel mondo. Nella fiducia in lui troviamo il gusto del rischio e la motivazione ad assumere delle responsabilitĂ â€?. Frère Roger spesso diceva: “Non si crea nella facilitĂ â€?. “SolidarietĂ e fiducia in Dio: questi due valori che abbiamo iniziato a meditare in questi giorni – ha detto frère Alois – sono cosĂŹ importanti che prenderemo tre anni per approfondirli di piĂš. PerchĂŠ tre anni? PerchĂŠ non costruiamo nulla senza una certa durata. PerchĂŠ queste domande richiedono perseveranza. Esse possono allora costituire un vero progetto di vita. Domani ripartiremo verso i nostri Paesi, nella nostra vita quotidiana. Vorrei fare questo appello a voi, giovani: continuate la ricerca iniziata in questi giorniâ€?. Per cinque giorni, la capitale tedesca è stata una piattaforma europea della gioventĂš e il simbolo di un’Europa unita. La riunione di Berlino si è svolta in un momento in cui l’Europa sente il bisogno di un nuovo soffio di vita e in molti s’interrogano sui fondamenti e i limiti della solidarietĂ europea. A Berlino, frère Alois, priore di TaizĂŠ, ha lanciato un appello ai giovani per andare allo stesso tempo alle fonti della fede e cercare dei modi per superare le
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divisioni e dispersioni nella Chiesa e nelle società di oggi. Nel quadro di un progetto di aiuti umanitari alla Corea del Nord organizzato dalla comunità di TaizÊ, i giovani sono stati incoraggiati a portare a Berlino materiale medico di prima necessità e medicine, che verranno inviati a ospedali e dispensari nelle zone rurali del Paese. Il programma dell’incontro era centrato su tre preghiere quotidiane: il mattino in 150 parrocchie d’accoglienza, mezzogiorno e sera nei saloni della Fiera di Berlino. Durante la preghiera di ogni sera, frère Alois ha tenuto una meditazione. I giovani, alloggiati in famiglie di tutta la regione, hanno trascorso le matti-
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Vari temi spirituali, sociali, politici, economici e artistici sono stati proposti. Per esempio, al Reichstag (Bundestag) i giovani hanno discusso con alcuni membri del parlamento federale tedesco attorno al tema “Per un mondo piĂš giusto: politica e responsabilitĂ civileâ€?. Tra gli incontri tematici, erano previsti un incontro con la comunitĂ ebraica di Berlino e una visita a una grande moschea. “Continuiamo – ha detto frère Alois – a cercare insieme e condividere le nostre esperienze. AffinchĂŠ il piĂš grande numero possibile di giovani sia ascoltato, avremo incontri su ciascun continenteâ€?. Nel prossimo anno, a Pentecoste, sarĂ a Chicago, poi in novembre a Kigali. Durante questo primo anno i giovani affronteranno in modo particolare la domanda: “Come aprire cammini di fiducia tra gli umaniâ€?. Fra tre anni, nell’agosto 2015, a TaizĂŠ ci sarĂ un raduno per una nuova solidarietĂ , per mettere insieme questa ricerca e prendere slancio. Non si tratta tanto di fare delle azioni spettacolari. Nella storia del mondo, talvolta alcuni, per la loro fedeltĂ e umile perseveranza, hanno influenzato gli eventi in modo duraturo. Vivere la solidarietà è dapprima un atteggiamento interiore. “Noi, fratelli, vogliamo solo esserci, a TaizĂŠ o nelle nostre fraternitĂ sui diversi continenti, perseverando – ha concluso frère Alois – nella nostra vita comunitaria e di preghiera. Con la nostra presenza vogliamo essere tra quelli dove potrete sempre trovare sostegno nella vostra ricerca di fiduciaâ€?.
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,O FRQR GL OXFH Il quotidiano presenta zone d’ombra che possono incutere timore. Stiamo aprendo un nuovo anno e, al di là di ogni retorica mondana, è sempre un inizio. La tentazione è l’autoreferenzialità , l’autocentratura nel progettare e concretare... che se mancano della radice dove mai approderanno? La parola del Papa nella prima domenica 2012 impone una virata totale: indica come collocarsi nella storia. L’antica benedizione sacerdotale, risuonata
nella liturgia, è insieme propulsione e stasi, spinta nell’agire ma, innanzitutto, luogo dove dimorare: “Ti benedica il Signore e ti custodiscaâ€?. Parole che trapassano il tempo, investono i cuori, non proposizioni statiche, semplicemente augurali, ma grande proiezione, “cono di luceâ€? che non è immobile in un punto ma si muove su tutto il globo terrestre pervadendolo. Se è luce che emana questo cono, non sarĂ ovvio seguirla e coglierne la
direzione? Dove punta? Al “Volto di Dioâ€?. Allora lo spazio non è piĂš solo la nostra crosta terrestre ma la nostra dimora che il “suo sguardoâ€? illumina, donando grazie e pace. Non siamo noi gli arteďŹ ci della pace, siamo solo coloro che l’accolgono e la fanno fruttiďŹ care. Respirare, attuare, concretare, programmare, tutto è compito nostro ma non siamo stelle di luce propria, siamo sempre richiamati dalla Luce dello sguardo del Padre.
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Ecco gli appuntamenti del Mater Divinae Gratiae di via S. Emiliano 30. Sabato 14 (ore 16 / 17.30): Attraversiamo insieme il guado! Per chi vive l’esperienza della malattia disabilitante. Scuola di preghiera con don Marco Busca e don Sergio Passeri (ore 20.45 / 22.15): mercoledĂŹ 18 “Pregare con la Parola di Dioâ€?; MercoledĂŹ 25 - “Come pregare i Salmiâ€?. Donne, crocevia di umanità – Sguardi da piĂš lati (ore 20.30 / 22.30): GiovedĂŹ 19 - lo
Nel mese di gennaio (tradizionalmente dedicato al Nome di GesĂš, che si può invocare con le apposite e belle Litanie) sono state afďŹ date all’AdP le seguenti intenzioni: Generale - PerchĂŠ le vittime dei disastri naturali ricevano il conforto spirituale e materiale necessario per ricostruire la loro vita. Missionaria: perchĂŠ l’impegno dei cristiani in favore della pace sia occasione per testimoniare il nome di Cristo a tutti gli uomini di buona volontĂ . Dei Vescovi: perchĂŠ
Per dare risalto al 100° anniversario del primo pellegrinaggio a Lourdes e all’80° della sua fondazione, la sezione di Brescia dell’Oftal (Opera federativa per il trasporto ammalati a Lourdes) organizza un pellegrinaggio aperto a tutti in Terra Santa dall’1 all’8 marzo 2012. L’itinerario è quello classico a un prezzo molto vantaggioso. Per informazioni, don Piero Bonetta (delegato vescovile) 3335776258 o Celeste Cotelli (338212355). Le iscrizioni si ricevono entro il 15 gennaio.
sguardo maschile (prof. Paolo Ferliga); giovedÏ 26 - donne di altro mondo (Asmaa Ouariti). Da domenica 22 a domenica 29 gennaio gli esercizi spirituali per religiose/i, sacerdoti e laici con fr. Vincenzo Bonato (camaldolese). Sabato 28, domenica 29 gennaio la meditazione cristiana con padre Andrea SchnÜller. Domenica 29 gennaio (ore 9 / 16) 1° Giornata di gioia per i ragazzi di 3° media. Informazioni e iscrizioni al numero 030384721.
il dialogo ecumenico accresca la comunione tra i battezzati delle diverse confessioni, offrendo una testimonianza piĂš credibile a un mondo lacerato da discordie. Del vescovo Luciano per l’anno 2011/12: perchĂŠ la Chiesa bresciana viva la preparazione al Sinodo diocesano come comunitĂ in cammino nella preghiera, nel confronto e nella missione. Presso l’UfďŹ cio Vocazioni sono disponibili i biglietti e i manifesti per il nuovo anno.
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’invito alla pace è stato raccolto fin dalla partenza dagli stabilimenti Iveco segno della storia produttiva di questo territorio, ma anche delle difficoltĂ della crisi. “Ci troviamo – ha detto mons. Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei – per camminare insieme dentro situazioni concrete e complesse, convinti che non si educhino i giovani con le semplificazioni. In questo cammino desideriamo testimoniare al mondo che è il tempo per una rinnovata promessa di paceâ€?. Il lungo corteo, guidato dalle fiaccole, ha iniziato il suo pellegrinaggio tra luoghi, volti e storie significativi, come l’associazione CamperEmergenza che dal 1999, grazie al servizio di 150 volontari e di un camper, ogni notte offre sostegno ai senza dimora. O la parrocchia dei Santi Faustino e Giovita impegnata, in una zona ad alta concentrazione di migranti, nel cammino di accoglienza. Quegli stessi migranti che hanno partecipato all’organizzazione della marcia e che hanno seguito dalle finestre il passaggio delle fiaccole. Parlando ai giovani mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi, ha invitato a “vincere lo scetticismo e la rassegnazione che sempre piĂš frequentemente segnano le nuove generazioniâ€?. E i giovani hanno risposto. Alcuni volon-
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va nel cuore di Brescia. Qui le parole hanno lasciato spazio al silenzio e alla deposizione dei fiori a formare una colomba ai piedi della stele che ricorda le otto vittime. Pochi minuti dopo le fiaccole hanno illuminato il piazzale adiacente le mura del carcere di Canton Mombello, salutate dalle grida dei detenuti: “Paceâ€?, “buon annoâ€?, hanno gridato, fischiando e picchiando con le tazze sulle sbarre di ferro. Una struttura, quella di Canton Mombello, che come altre in Italia è sovraffollata: a fronte dei 205 posti ordinari previsti, le presenze sono 530, di cui il 70% stranieri. Prendendo la parola, il
presidente di Caritas italiana, mons. Giuseppe Merisi, ha ringraziato le realtĂ che ogni giorno sono impegnate nei penitenziari. Una giovane di Volontariato Carcere – associazione a cui sono state donate le offerte frutto del digiuno dei partecipanti – ha poi letto una preghiera scritta da alcuni detenuti: “Signore GesĂš, tu sai quanto sia difficile pregare per un carcerato. Ăˆ difficile pregare e credere quando ci si sente abbandonati dall’umanitĂ . Tu scusi, perdoni, dimentichi. Io, però, non voglio essere commiserato da nessuno: voglio che si creda in me, nella mia rigenerazioneâ€?.
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/D )HVWD GHOO¡LPSHJQR YRFD]LRQDOH FRQ LO 9HVFRYR Il momento piÚ importante per l’Istituto Pro Familia di Brescia è la Festa dell’impegno vocazionale: le missionarie della famiglia confermano la loro consacrazione a Cristo e le coppie di sposi apostoli della famiglia rinnovano il loro impegno matrimoniale e familiare a servizio del matrimonio e della famiglia secondo il carisma dell’Istituto. Domenica 8 gennaio presso la chiesa di San Gaudenzio in via
Lama 11 a Brescia, alle ore 15 c’è la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luciano Monari; alle ore 17 c’è il ritrovo presso la sede dell’Istituto per un momento di fraternitĂ e convivialitĂ . Lo slogan della giornata di domenica 8 gennaio è “Custodi gli uni degli altriâ€?. Le principali e molteplici attivitĂ programmate per il 2012 dall’Istituto Pro Familia sono le seguenti: le Scuole di vita familiare, orga-
nizzate in collaborazione con le parrocchie, per aiutare gli adolescenti a dare un senso alla vita. Ma anche per educare la capacità di amare, per orientare a un progetto di coppia e di famiglia chi è chiamato al matrimonio e per stimolare la creatività e sviluppare attitudini personali, mediante attività di vita pratica. La formazione per educatori di adolescenti riveste un ampio cam-
po di interesse. A questa si aggiungono: gli itinerari di fede e di formazione alla vita di coppia e di famiglia, specifici per coppie di fidanzati; gli incontri per giovani sposi; incontri per famiglie; incontri per persone in stato vedovile; i ritiri spirituali; gli incontri di formazione permanente per membri, collaboratori e amici; le giornate di studio e di amicizia. Il fondatore dell’Istituto don Zua-
boni, giĂ agli inizi del Novecento, scriveva: “La società è il risultato di tante cellule fondamentali quante sono le famiglie che la costituiscono; perciò è evidente che il benessere o il malessere della società è dato dalla soliditĂ e dal benessere o dall’inconsistenza e dal malessere delle singole famiglie che la compongonoâ€?. Ulteriori informazioni sul sito www.profamilia.it.
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VenerdĂŹ 6 gennaio Ore 16 – Brescia − S. Messa dei popoli in Cattedrale. Sabato 7 gennaio Ore 18 − Lodetto di Rovato − S. Messa. Domenica 8 gennaio Ore 9.30 – Brescia –
S. Messa a Canton Mombello. Ore 15 − Mompiano − S. Messa per il Pro Familia. LunedĂŹ 9 gennaio Ore 18.30 – Brescia – S. Messa per gli operatori del turismo presso il Centro pastorale Paolo VI. MartedĂŹ 10 gennaio Ore 20.30 – Brescia – Catechesi per gli adulti presso la parrocchia di S. Angela Merici. MercoledĂŹ 11 gennaio Ore 7 – Brescia – S. Messa presso la FraternitĂ Tenda di Dio.
—––‘ ‘Â? Â?‹Ž‹‘ ”‡……ƒÂ?‹ Lo scorso 21 dicembre è scomparso don Emilio Treccani, nato a Carpenedolo il 4 gennaio del 1930. Dal 2007 era presbitero collaboratore a Carpenedolo, è stato funerato e sepolto a Carpenedolo. Ha ricoperto diversi incarichi: fra gli altri è stato parroco a Pralboino (1985-1989); rettore Santuario “Madonna Valverdeâ€? a Rezzato (1989-1992); incaricato del culto in localitĂ Fontanelle di Montichiari (2001-2006).
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funerali di don Pier Maria Ferrari, spirato a Clusane a 81 anni dopo mesi di sofferenza a causa del tumore, hanno messo in risalto il grande valore della testimonianza lasciata alla Chiesa bresciana, ma non solo, con la sua vita e le sue opere: un vero trionfo di presenze di preti e laici di ogni condizione e età hanno voluto con grata preghiera affidarlo a Dio nella vita eterna. Don Pierino, come era chiamato dai piÚ, è stato un prete umanissimo, versatile, dolce e forte insieme, che ha messo a frutto i non pochi doni di natura e quelli fioriti dalla vita di grazia: intelligente e intuitivo, poeta e artista, amante della musica e lui stesso cantautore e musicista, profondo conoscitore della Bibbia e della spiritualità , vicino ai piÚ bisognosi e sofferenti, vero padre spirituale per chi lo ha incontrato nel suo ministero. Queste sue caratteristiche spirituali si sono ben armonizzate con la sua capaci-
Â? ’”‡–‡ —Â?ƒÂ?‹••‹Â?‘ǥ Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ–Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ †‘Ž…‡ ‡ ˆ‘”–‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ǥ …Š‡ Šƒ Â?‡••‘ ƒ ˆ”—––‘ ‹ Â?‘Â? ’‘…Š‹ †‘Â?‹ †‹ Â?ƒ–—”ƒ ‡ “—‡ŽŽ‹ ˆ‹‘”‹–‹ †ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ †‹ ‰”ƒœ‹ƒ tĂ manageriale di avviare opere e di coinvolgere tante forze ed energie, con l’ardire e l’ardore dei fondatori. La sua prima esperienza pastorale è stata quella di curato a Calcinato. Durò un quindicennio e segnò profondamente la vita della comunitĂ e la sua stessa visione del ministero sacerdotale. Sempre sorretto dalla fedeltĂ al Magistero della Chiesa e attento ai conciliari “segni dei tempiâ€? affiancò alle tradizionali attivitĂ oratoriane alcune novitĂ dal grande valore educativo e aggregativo: il periodico “La Campanaâ€?, il Circolo cultu-
rale calcinatese, l’attivitĂ teatrale e musicale al “Bertiniâ€?, l’attenzione al sociale, la Banda musicale‌ e il dialogo con i gruppi della contestazione, partendo da linguaggi condivisi quali quelli della musica. Ma durante gli anni a Calcinato la parrocchia non fu la sola dimensione pastorale del suo sacerdozio: infatti aveva avviato uno stretto rapporto con la Congregazione delle Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, scaturito dall’incontro e dalla filiale condivisione spirituale con la fondatrice madre Giovanna Francesca dello Spirito Santo. Questo rapporto fu decisivo per la vita di don Pierino: fece emergere in lui un particolare dono dello Spirito, un vero e proprio carisma declinato su due versanti: quello vocazionale e quello caritativo e assistenziale. Sul primo vanno ricordato il discernimento per tante vocazioni religiose, l’avvio della ComunitĂ del Cenacolo, seguita nel 1971 dalla ComunitĂ Mamrè.
‹ †‡†‹…Ö …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‹ ƒ Ž—‹ ƒˆˆ‹†ƒ–‡ ‡ ƒŽŽ‡ ‘’‡”‡ †ƒ Ž—‹ ƒ˜˜‹ƒ–‡ Sul secondo le comunitĂ di Jerusalem e Betfage per l’accoglienza di disabili e poi vari ambulatori di RaphaĂŤl per la prevenzione e la cura delle malattie neoplastiche. La dedizione carismatica a queste strutture non gli impedĂŹ mai di essere un prete diocesano autentico
e come tale, dopo il curato a Calcinato, visse i sette anni di parroco a Berlingo e, infine, la piÚ lunga stagione di parroco a Clusane, suo paese natale, dove rimase anche dopo la rinuncia prescritta. Si dedicò contemporaneamente alle comunità parrocchiali a lui affidate e alle opere da lui avviate, dando in ogni occasione la forte testimonianza di libertà , carità , radicalità evangelica. L’ultimo suo sogno è stato l’Ospedale Laudato Sii di Rivoltella del Garda per prevenire e lenire la malattia del cancro. Ha visto la posa della prima pietra e il crescere dell’edificio, ma non sarà lui a inaugurarlo: vedrà tutto dal cielo.
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scuole materne ed elementari. Erano 862.463 i minori stranieri nella Penisola nel 2008, il 22% del totale dei residenti stranieri. Di questi minori ben il 60% era nato sul nostro suolo, il resto arrivato per raggiungere i genitori giĂ residenti. Erano poi 630mila (il 7,14% del totale) gli studenti di origine straniera ad aver frequentato l’anno scolastico 2008/2009. Ăˆ l’Africa a guidare la classiďŹ ca: il 24% (151mila) di questi giovani
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studenti è originario dell’Africa, di cui 62mila circa impegnati a frequentare la scuola primaria e 37mila quella dell’infanzia. In tutto gli africani minori sono 200mila. Evidentemente comincia a proďŹ larsi anche in Italia la prospettiva di una popolazione residente sempre piĂš multiculturale, che comincia a farsi sentire anche sul fronte dei cosiddetti “matrimoni mistiâ€?: nel 2008 sono stati 6.130.
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erchĂŠ i genitori iscrivono i loro figli alle scuole paritarie, in gran parte cattoliche o comunque di dichiarata ispirazione ai valori cristiani? Per i non addetti ai lavori vale la pena precisare che, in base alle leggi vigenti, ogni scuola eroga un servizio pubblico (quindi è sbagliato distinguerle in “pubblicheâ€? e “privateâ€?; di private/private in Italia ce ne pochissime); in riferimento al soggetto gestore dobbiamo parlare di “scuole stataliâ€? e di “scuole paritarieâ€? quanto a doveri, ma non quanto a diritti. Quindi c’è un sistema scolastico “integratoâ€? nei doveri, ma non nei diritti. Le scuole dell’obbligo gestite da soggetti diversi dallo Stato raccolgono meno del 10% di adesione da parte delle famiglie italiane. Una percentuale meno sbilanciata segnerebbe un passo in avanti verso la democrazia compiuta. Il fatto che in questa avventura siano protagonisti solo la Chiesa e i cattolici, sta a indicare che altri soggetti non trovano ragioni per fare “businessâ€?. PerchĂŠ cosĂŹ pochi? PerchĂŠ le scuole non gestite dallo Stato vivono una finta “paritĂ giuridicaâ€?: di fatto le condizioni economiche per accedervi fanno da elemento di discriminazione. Le scuole paritarie per legge sono tenute a tutte le adempienze delle scuole statali. La legge 62 precisa che in tutte le scuole deve essere applicato l’art. 3 della Costituzione (= nessuna discriminazione); le scuole non gestite dallo Stato non sono in condizione di applicare la seconda parte dell’art. 3: sono costrette a una gestione di tipo privatistico, dove il
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dare con i Comuni un atto formale, detto convenzione, che prevede rette con costi per le famiglie diversificate sulle fasce di reddito, cercando di vincolare il Comune di residenza dei bambini a colmare quanto serve per portare i loro bilanci almeno in pareggio. La condizione di disparità è legata solo alla disparitĂ di finanziamenti, il che è un evidente vulnus di democrazia dello Stato, che incassa almeno il 60% di quanto dovrebbe spendere se attivasse un erogazione in denaro per le “pocheâ€? scuole paritarie. La quasi totalitĂ delle scuole paritarie è gestita in Italia da soggetti religiosi cattolicicristiani: per questo il tema della paritĂ scolastica spesso viene affrontato con ideologie improprie e obsolete.
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i venerdÏ dalle 9 alle 12 presso la sede delle Acli in via Corsica, 165. Destinatari sono cittadini extracomunitari non occupati o occupati in situazione di crisi (cassa integrazione, mobilità ‌). Due i moduli principali: 40 ore di italiano livello A2 per ampliare le conoscenze e abilità nell’area linguistica con una particolare attenzione al test di lingua italiana necessario per il permesso Ce soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno); 10 ore di
orientamento al lavoro. Al termine sarà effettuato un test e verrà rilasciata una dichiarazione Enaip delle conoscenze/abilità raggiunte. Per chi possiede i requisiti sarà possibile – previa iscrizione on-line – svolgere le prove di livello, valide per il permesso di soggiorno di lungo periodo, presso i Ctp/Eda. La partecipazione al corso sono gratuite. Informazioni e iscrizioni presso le Acli provinciali in via Corsica, 165, tel. 030 22 94 012; andrea.franchini@aclibresciane.it.
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l Presidente della Repubblica dice che il 150° dell’Unità ha fatto ritrovare all’Italia l’orgoglio di un grande Paese. Forse questo giudizio gli deriverà da due fatti. Il primo è il grande successo dei festeggiamenti nazionali un po’ ovunque, a parte la nostra Brescia, forse caratterialmente poco incline alla baldoria: eccezion fatta per le due o tre notti bianche e le innumerevoli proposte che hanno animato il centro storico, agli effetti si è visto pochino... Il secondo potrebbe essere la grande sostituzione, da Berlusconi a Monti. Il termine orgoglio – forse Napolitano l’ha usato inconsciamente – deriva da una radice greca che chiama in causa l’ira: in effetti il Paese era – ed è – irato: verso le caste, l’inefficienza amministrativa, gli sprechi e la corruzione, la persistenza di problemi che si sa quali sono ma non se ne esce. Forse è proprio questa ira sociale (che poi si scarica sui piÚ deboli, i rom e gli stranieri), a rappresentare una chiave interpretativa di questi anni. Abbandonato il sogno di un Paese piÚ giusto o semplicemente piÚ funzionante, viene meno la partecipazione civile e il desiderio di cambiare: resta la rabbia, il disappunto, l’indignazione (con gli Indignados). Questo sentimento andrebbe riorientato. Non servono nuove ideologie e neppure un’insistenza ormai stucchevole sui valori. Occorrono idee. Ecco, se dovessi augurare
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vo modello di sviluppo, per dare un senso al nostro partecipare, per creare un orizzonte. Ecco un’idea: ogni anno metter da parte dei soldi per un progetto d’avvenire. Non quelli napoleonici tipo ponte sullo stretto, piuttosto tipo la progressiva riqualificazione del nostro patrimonio artistico, la messa in sicurezza delle abitazioni contro i terremoti, la de-cementificazione, la ricerca di sostenibilità energetica attraverso le tecnologie alternative, la (sorvegliata) riforma dell’occupazione giovanile e il riassorbimento degli espulsi dal mercato del lavoro. Dobbiamo vedere piÚ in là . Le idee sono come un cannocchiale?
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di ampliare i premiati oltre i tre previsti, sino a nove. Particolarmente signiďŹ cativa è stata ritenuta la fotograďŹ a del vincitore, Carlo Bertoldi, che, rappresentando un orologio, ha posto l’attenzione sul valore del tempo. Proprio perchĂŠ non si può nĂŠ acquistare nĂŠ vendere, il tempo rimane il bene piĂš prezioso che abbiamo e che possiamo donare agli altri con la nostra vita e con la nostra azione quotidiana di
relazione con chi ci sta vicino. Le fotograďŹ e, dei primi classiďŹ cati e di tutti i partecipanti sono consultabili sul sito www. sanvincenzobrescia.it, entrando nell’apposita sezione dedicata al concorso. Un grande grazie, per la collaborazione prestata e per la grande disponibilitĂ a condividere questa esperienza, abbastanza nuova per la San Vincenzo, va a tutto il Centro servizi per il volontariato di Brescia in particolare al suo
direttore, Angelo Patti, a Elena, Nicola e Anna. Nel Bresciano si sente in maniera signiďŹ cativa la presenza del volontariato che ha una diffusione capillare su tutto il territorio e ha permesso in questi anni la crescita e il consolidamento delle rispettive comunitĂ . Un patrimonio, quindi, da non disperdere e da aiutare nella sua diffusione. Un patrimonio da promuovere per le nuove generazioni.
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l 19 dicembre è stato un giorno molto importante per la San Vincenzo bresciana. Il vescovo Luciano Monari ha accolto con entusiasmo e calore il nostro invito e ha celebrato una Messa per gli ospiti delle due Case (il Dormitorio maschile e Casa Ozanam, la casa di accoglienza femminile), per i volontari che vi operano e per i vincenziani. Ăˆ stato un momento di vera comunione, con l’intera diocesi, perchĂŠ la presenza del Vescovo ci ha rincuorato e rinvigorito. Un presente ha detto: â€œĂˆ stata una Messa delicata e potente nello stesso tempoâ€?. Mi sembra un commento molto bello, che mi ha colpito particolarmente, e che sintetizza le emozioni intense che si sono vissute assieme nell’occasione. La visita ci ha riempito di euforia e la sua omelia, incentrata sul significato della maternitĂ e del Natale cristiano è stato un momento di alta catechesi nel senso piĂš originale del termine
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società formata per il raggiungimento dei destini immortali del genere umano. Presente in ogni luogo e in ogni tempo, essa riunisce tutte le anime che vogliono camminare sotto i suoi auspici, essa le accompagna nella loro corsa e fino oltre la tomba. Essa riunisce in un’alleanza misteriosa sia le generazioni che sono ancora nella lotta della vita presente, sia quelle che attraversano le espiazioni della vita futura, o che riposano nel trionfo�. Sappiamo che viviamo un momento di particolare difficoltà . Siamo anche consci del fatto che non siamo, con ogni probabilità , arrivati ancora in fondo al barile. Molto lavoro resta ancora da fare perchÊ la nostra società ritrovi quell’equilibrio che il capitalismo e la vanità di certi sistemi economici fondati solo sulle dinamiche finanziarie, ci hanno tolto. Le previsioni per il nuovo anno non sono certo incoraggianti, ma è proprio in questo frangente che dobbiamo far ri-
splendere la lampada della nostra fede, ritrovare quell’unitĂ che è data dall’essere tutti parte di una Chiesa che è santa e il sorriso. Il sorriso di chi sa che è la grazia di Dio che distribuisce alla comunitĂ cristiana i doni da usarsi nel servizio di Dio e degli altri, come dice San Paolo nella Lettera agli abitanti di Efeso. Di chi sa che non si tratta di un tesoro da nascondere, ma come dice l’apostolo Pietro: “Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il carisma che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altriâ€?. L’augurio che ci facciamo per il nuovo anno è che possiamo essere portatori di speranza, vero motore dell’uomo, di poter guardare al futuro con il cuore gonfio di gioia, perchĂŠ sappiamo di essere di qualcuno, di avere uno scopo in questa vita e questo nostro significare è direttamente collegato all’essere in comunione con ogni fratello che incontriamo.
Parrocchia Conversione di S. Paolo in Flero
CHIESA PARROCCHIALE DI FLERO
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Anno 2010
Parrocchie di Botticino
CHIESE PARROCCHIALI DI BOTTICINO
Anno 2010
Parrocchia di San Lorenzo martire - Verolanuova (BS)
LA BASILICA DI SAN LORENZO A VEROLANUOVA
Anno 2010
Parrocchia di S. Stefano protomartire - Bedizzole (BS)
SANTO STEFANO MARTIRE DI BEDIZZOLE
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Anno 2011
Parrocchia di San Marco - Gardone Valtrompia (BS)
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CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MARCO GARDONE VALTROMPIA
Per avere i DV DVD: VD: - Telefona al n. 030 44250 int. 1 e prenota il tuo DVD - Prenota all’indirizzo abbonamenti@lavocedelpopolo.it - Ritaglia e spedisci il tagliando sottostante a: “VOCE AUDIOVISIVI” via Callegari, 6 - 25121 Brescia
Anno 2011
Parrocchia di S. Maria Assunta in Ghedi (Bs)
Cognome ........................................
Nome .................................................
Via .......................................................... Cap ............................
N ................
Località ....................................................................
desidero acquistare l’intera serie al prezzo di € 50,00 (se abbonato) oppure al prezzo di € 80,00 (se non abbonato)
Provincia .....
desidero acquistare la singola uscita ........................................ (specificare)
al prezzo di € 10,00 (se abbonato) oppure al prezzo di € 15,00 (se non abbonato) Pagherò con bollettino postale che mi invierete con il DVD Pagherò con il bonifico bancario intestato a Fondazione O.D. San Francesco di Sales IBAN IT31U0350011205000000034395
LA CHIESA PARROCCHIALE DI GHEDI Anno 2011
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Schedatura di opere d’arte presso l’UniversitĂ Cattolica di Brescia. Accanto a don Giuseppe Fusari, la supervisione è stata affidata alla Commissione “Catechesi attraverso l’arteâ€?; nata qualche anno fa per volere dell’ufficio catechistico della diocesi, partendo dalla consapevolezza che una forma antica di catechesi al popolo è quella che si serve dell’arte sacra. Tale forma è stata rivalutata un po’ in tutte le diocesi, anche a motivo dell’evidente incremento e sviluppo
del flusso turistico. A questo scopo la “Catechesi attraverso l’arteâ€? si propone di diffondere e sostenere, offrendo anche sussidi e persone competenti, questa forma di evangelizzazione e catechesi. Grazie a questa supervisione i dvd garantiscono, oltre all’approfondimento storico e artistico con la scoperta di gioielli poco conosciuti, la possibilitĂ di affrontare tematiche catechistiche attraverso l’arte bresciana, spiegata e commentata.
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na collana di dvd per raccontare le piĂš belle chiese parrocchiali della diocesi di Brescia. Ăˆ il progetto, predisposto da Voce Media, il Centro per le comunicazioni sociali della diocesi, con il patrocinio della sottocommissione Catechesi attraverso l’Arte. Si tratta di un’iniziativa che ha giĂ portato alla realizzazione di sette dvd su altrettanti edifici sacri bresciani, che da questa settimana saranno disponibili, a un prezzo speciale, in particolar modo per gli abbonati del settimanale diocesano. Le chiese parrocchiali di questa prima serie sono Montichiari, Flero, Botticino, Bedizzole, Verolanuova, Gardone Valtrompia e Ghedi. Un percorso alla scoperta dello straordinario patrimonio d’arte e di fede custodito nelle chiese bresciane, anche di quelle dei paesi piĂš piccoli, testimonianza della convinzione che ha sempre accompagnato la Chiesa: ovvero che la bellezza sia una via privilegiata per arrivare a Dio. Ciascun documentario, della durata dai 40 ai 60 minuti, presenta le chiese dal punto di vista storico-artistico, puntando anche sull’aspetto religioso ed evangelizzante dell’edificio e sul significato che la chiesa riveste nell’ambito di una comunitĂ . Il dvd, oltre a costituire una preziosa testimonianza di carattere culturale, si presta pure a finalitĂ didattiche e pastorali. Può infatti es-
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quanto insegnato dal Concilio. L’iniziativa, inoltre, ben si inserisce nel contesto del progetto culturale della Chiesa italiana, teso a valorizzare lo straordinario patrimonio di fede e di arte costituito dalle chiese. Una scelta che va a sottolineare il valore religioso che tali monumenti racchiudono e comunicano, e la loro straordinaria capacità di parlare all’uomo di oggi come all’uomo del passato. Curatore del progetto è Fabio Larovere, giornalista del settore culturale. La supervisione storico-artistica è affidata a don Giuseppe Fusari, storico dell’arte, direttore del Museo
diocesano d’arte sacra. La regia è di Claudio Uberti, mentre coordinatore del progetto è don Adriano Bianchi, direttore dell’Ufficio e del Centro per le comunicazioni sociali della diocesi. Questa collezione nasce con l’intento di ampliarsi e raggiungere le chiese piÚ belle del bresciano. In particolare di raccontare altre chiese, gioielli di arte e fede che, magari recentemente, hanno subito radicali restauri e meritano di essere valorizzate sul territorio provinciale. Se qualche sacerdote fosse interessato a inserire la propria chiesa parrocchiale, per informazioni telefoni allo 03044250.
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Parrocchia Conversione di S. Paolo in Flero
,O 'XRPR GL 0RQWLFKLDUL Il Duomo di Montichiari, dedicato a S. Maria Assunta, è la prima delle chiese parrocchiali proposto in dvd. Basilica minore dal 1963, il settecentesco Duomo fu commissionato dal cardinale Angelo Maria Querini, vescovo di Brescia, all’architetto Giuseppe Soratini, nativo di Lonato, frate converso dei Camaldolesi. Fu ultimato in due tempi, rispettivamente nel 1743 e nel 1765, ivi compresa la facciata eseguita su disegno del celebre architetto
veneziano Giorgio Massari, ideatore della Chiesa della Pace di Brescia e di Palazzo Grassi e Ca’ Rezzonico a Venezia. Su progetto di Pierantonio Cetti venne innalzata tra il 1785 e il 1796 la cupola, coperta da 900 lastre di rame. L’interno, ad unica navata, presenta sette altari. Sull’altare maggiore campeggia una pala con l’Assunzione della Madonna, opera dipinta nel 1778 da Giuseppe Pirovano, nato a Ro di sopra, frazione di Montichiari.
CHIESA PARROCCHIALE DI FLERO Pregevole l’altare del SS. Sacramento, risalente al 1755, in marmi di Carrara, con incastonati il Tabernacolo e la pala del Romanino de “L’Ultima Cenaâ€? (nella foto). Nell’altare delle SS. Reliquie, un’arca marmorea secentesca, dei fratelli Carra, conserva le reliquie di San Pancrazio e il reliquiario della Santa Croce. Gli altri altari sono dedicati a un CroceďŹ sso ligneo e al S. Rosario, e a S. Antonio e a S. Giuseppe e due piĂš recenti.
Anno 2010
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L’orchestra di flauti Zephyrus il giorno dell’Epifania torna a Brescia per celebrare il suo primo anno di vita, sempre nella straordinaria cornice della chiesa di San Silvestro, ora nel suo ritrovato splendore. Il Concerto natalizio vedrà quest’anno anche la partecipazione della Corale parrocchiale diretta dal maestro Manuel Scalmati, solitamente impegnata nell’animazione delle principali solennità dell’anno liturgico.
VenerdĂŹ 6 gennaio alle 15.30 a Sirmione (Palazzo dei congressi) andrĂ in scena alle 15.30 “Il pianeta degli alberi di Nataleâ€? dal racconto di Gianni Rodari; regista e interprete Daniela Visani. “La formichina. Storia di guerra e paceâ€? è in scena domenica 8 gennaio alle 16 a Desenzano (Auditorium Celesti) in cui la compagnia di funamboli Los filonautas racconterĂ una storia d’amore. Rientrano in “CittĂ dolciâ€?, Circuito teatrale lombardo.
L’appuntamento è dunque nella chiesa di Folzano (in via Del Rione 56 a Brescia) venerdĂŹ 6 gennaio alle 16.30. Ăˆ composta da professori d’orchestra provenienti da alcune tra le piĂš importanti realtĂ musicali del territorio nazionale (Teatro alla Scala di Milano, Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra sinfonica G. Verdi di Milano, Orchestra I Pomeriggi musicali di Milano) e da rinomati insegnanti di conservatori e istituti musicali.
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on la pièce “Annabellaâ€?, tratta dal testo di Arnold Wesker, le artiste bresciane Sara Poli e Laura Mantovi hanno vinto il festival “Le voci dell’animaâ€?, manifestazione nazionale che si è conclusa il 22 ottobre scorso al teatro degli Atti di Rimini, aggiudicandosi ben tre premi: il primo premio assoluto, il premio della critica e il premio del pubblico. Dopo la vittoria riminese, “Annabellaâ€? torna a Brescia, al teatro Santa Chiara con due rappresentazioni: venerdĂŹ 13 e sabato 14 gennaio. Lo spettacolo inizia alle 20.30. Laura Mantovi è Annabella una donna di successo, scrittrice cercata e vezzeggiata dai giornalisti, ai quali racconta ogni volta qualche veritĂ interessante che alimenta la fama attorno al suo personaggio. Consapevole di essere solo una curiositĂ passeggera data in pasto alla voracitĂ dei media, sa nascondere i pensieri e le paure che la agitano. TroverĂ infi-
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ce Faedi. La regia di Sara Poli punta con efficacia sull’intensitĂ in crescendo di un testo drammatico e denso, scava fino all’essenzialitĂ lo stato di solitudine che apre uno squarcio di veritĂ . Tra i suoi lavori recenti “Le serveâ€? di Jean Genet, “Maddalenaâ€? performance teatrale contro la prostituzione e “La chiave dell’ascensoreâ€? di Agota Kristof presentato con successo di pubblico e di critica nel novembre scorso al teatro Santa Giulia, al Piccolo Teatro Libero e all’Odeon di Lumezzane. La motivazione con cui “Vd’A incontri di teatro e danza – Festival Le voci dell’Animaâ€?, 9ÂŞedizione, promosso da Teatro della Centena di Rimini, Lartes di Aversa e ResExtensa di Bari ha premiato “Annabellaâ€? recita: “Prova d’attrice di altissimo livello quella che ci ha regalato Laura Mantovi in ‘Annabella’, diretta in maniera impeccabile da Sara Poli. Il limen tra la solitudine e i sorrisi apparenti, il flusso della coscienza che sgorga
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come una sorgente di linfa purissima e cristallina. Cristallina è l’attrice che muove il personaggio come un pupo siculo, e incantevole è il testo che vive nella sua voce, la voce dell’anima, di Laura Mantovi: Annabella autentica e struggente�. La biglietteria del teatro Santa Chiara 030.3772134) è aperta mezz’ora prima dell’inizio spettacolo. Ingresso posto unico 10 euro. Informazioni: www.ctbteatrostabile.it o 030. 2928611- 2928620, nei giorni non festivi.
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´$QWLJRQHÂľ VHFRQGR (OHQD %XFFL SarĂ in scena dal 10 gennaio al Teatro sociale ďŹ no a domenica 22 gennaio “Antigoneâ€?, la tragedia greca di Sofocle rivista da Elena Bucci e Marco Sgrosso. “Antigoneâ€? di Sofocle colpisce per la straordinaria nettezza nell’affrontare un tema mitico, ma di sconcertante attualitĂ , messa in risalto dalla semplicitĂ poetica di una lingua apparentemente cosĂŹ lontana e tuttavia capace di attraversare i secoli, le mode, i mutamenti efďŹ meri, senza nulla perdere dello splendore diretto della sua comunicativitĂ . A cominciare dal nucleo primario che oppone la ragione del cuore di Antigone alla ragione di stato di Creonte, ďŹ gure mastodontiche nella loro umana vulnerabilitĂ . Sul corpo insepolto di Polinice, guerriero-eroe-traditore di una pa-
tria infettata dalla grande colpa di Edipo, si consuma lo scontro delle due “ragioniâ€?: la pietas ostinata di Antigone, donna e sorella, e l’inessibile rigore di Creonte, uomo e sovrano, che rispecchiano a loro volta il conitto insanabile tra la legge degli dèi e quella degli uomini. Attorno a questo nucleo centrale, si generano a catena tutti gli altri contrasti, ognuno sostenuto da valide ragioni eppure destinato a naufragare in punti di non-ritorno. Da Edipo, capostipite del dramma e della genĂŹa, il tema della cecità – simbolica oltre che ďŹ sica – investe i suoi discendenti e si rifrange ďŹ no a una totale irriducibalitĂ dei contrasti che porterĂ tutti i personaggi alla sconďŹ tta, nel dubbio se su questa terra sia possibile un gesto capace di conciliare il dolore con la vita‌â€?soffrire per comprende-
reâ€?, come vaticina il dio Apollo. “Immaginiamo di creare una tessitura di suono che avvolga il pubblico, come se fossimo presenti, spettatori e testimoni, alla veglia per Antigone, per il corpo di Polinice o − scrive Elena Bucci − per un’antica identitĂ quasi dimenticata. Una cura particolare sarĂ dedicata alla relazione tra movimento e danza, suono cantato e parlato, maschera e volto, tipica del teatro antico, nel tentativo di sviscerare il senso piĂš profondo di questo testo bellissimo che ancora oggi ci parla con una potenza sorprendenteâ€?. Al Teatro sociale tutte le sere alle 20.30, eccetto domenica 15 e 22 gennaio alle 15.30. Il progetto è di Elena Bucci, con Marco Sgrosso, come per la regia. Biglietti a partire da 12 a 26 euro, per i gruppi da 11 a 23 euro.
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plasmati da MaggioDanza, che la critica internazionale ha deďŹ nito memorabili, “Stabat Materâ€?, “Annonciationâ€? e “Selon DĂŠsirâ€?. La prima parte, “Stabat Materâ€?, vedrĂ la coreograďŹ a di Francesco Ventriglia, direttore del MaggioDanza, su musiche di Pergolesi. “Annonciationâ€? sarĂ su musiche di Vivaldi e Roy e si comporrĂ sulle scelte coreograďŹ che di Angelin Preljocaj, mentre l’ultima parte, “Selon DĂŠsirâ€?, seguirĂ le musiche di Bach e le coreograďŹ e porteranno
la ďŹ rma di Andonis Foniadakis. Lo spettacolo trae ispirazione dalla vasta iconograďŹ a presente alla Galleria degli UfďŹ zi di Firenze (“La PietĂ â€? del Giottino, per Ventriglia, la celebre “Annunciazioneâ€? di Leonardo da Vinci, per Preljocaj, “La caduta degli angeli ribelliâ€? di Andrea Commodi, per Foniadakis), un trittico in cui pittura, danza e musica dialogano fra loro e con il pubblico. Prezzi da 20 a 60 euro, con riduzioni uner30 e over65. Info: teatrogrande.it
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l PalaBrescia si prepara un gennaio da star e da spettacolo. Saranno tre gli appuntamenti calendarizzati per la stagione degli eventi, ma tre spettacoli che per motivi diversi si ripromettono di colmare, se non esaurire i posti della tensostruttura. Apre le danze Enrico Brignano, un comico ormai navigato, che la televisione e il suo ruolo (abbandonato si dice proprio per la tournĂŠe teatrale) alle Iene, hanno reso ancor piĂš popolare. “Tutto suo padreâ€? è il titolo
dello spettaciolo teatrale che sta portando in tutta Italia, che arriverĂ al PalaBrescia il 13 e il 14 gennaio alle 21. Lo spettacolo è, giĂ nel titolo, un omaggio al padre recentemente scomparso; a “Verissimoâ€? ricordando il genitore ha dichiarato il comico romano: “Mio padre, emigrato dalla Tunisia, è cresciuto scalzo, si è comprato il suo primo paio di scarpe in Italia, perchĂŠ qui c’è l’asfalto, che in estate scotta, per cui non si può camminare a piedi nudiâ€?. Brignano ha solo una recriminazione da farsi riguardo al rapporto con papĂ Anto-
nio: “Io, che sono abituato a parlare a 6000 persone tutte insieme, ho invece sempre avuto un po’ di timidezza nel parlare con luiâ€?. Prezzi a partire da 40 a 60 euro (a cui aggiungere la prevendita). La comicitĂ sarĂ ancora ospite del PalaBrescia anche venerdĂŹ 20 gennaio, quando calpesteranno le assi del palcoscenico Paolo Ruffini (altro consacrato al grande pubblico dalla tv con “Coloradoâ€?) in compagnia di Justine Mattera e Arianna in “Tre cuori in affittoâ€?. La celebre sit-com degli anni ‘80 (periodo a cui il comico
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toscano è affezionato; l’anno scorso portò anche a Brescia “80 voglia di ‘80â€?) è adattata per il palcoscenico da Claudio Insegno e diventa una commedia musicale grazie ai brani di Giovanni Maria Lori. Il protagonista maschile, interpretato da Paolo Ruffini è uno spiantato con velleitĂ da playboy che divide un appartamento in affitto con due belle ragazze, interpretate da Justine Mattera e Arianna. Ingresso da 14 a 31 euro (a cui aggiungere la prevendita). Gennaio si chiude all’insegna del grande teatro con Marco Paolini in “Itis Galileoâ€?, uno spettacolo in cui si racconta una rivoluzione, un secolo che ha rivoltato il modo di vedere il mondo, in cui si racconta di un uomo che ha avuto il coraggio di mettere in moto la Terra e di scuotere le idee giudicate sino ad allora indubitabili. Questo terzo spettacolo di gennaio rientra nella stagione “Colpi di sce-
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il movimento scandaglia le potenzialità della comunicazione dei media per trasmettere un messaggio dissacrante, bersagliando i falsi idoli del benessere della società moderna. In tutta Italia, complice il clima di rinnovamento innescato dalla contestazione giovanile, nascono case editrici specializzate e indipendenti, dapprima a Genova e successivamente a Napoli, Milano, Bologna, Roma e Firenze, dove Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti giocano con l’interazione
di parole e immagini dall’effetto straniante. Il nuovo mezzo espressivo raccoglie mano a mano intorno a sĂŠ artisti dalle piĂš diverse esperienze creative. La mostra alla Berardelli è dunque un viaggio in un momento felice per l’editoria indipendente italiana, arricchito da opere di proprietĂ della Fondazione. “ControCorrente. Riviste e libri d’artista delle case editrici della poesia visivaâ€?, Fondazione Berardelli, via Milano 107, ďŹ no all’11 febbraio. (e.b.)
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uando si analizzano le motivazioni per cui una persona abbandona la propria terra natale, i propri parenti, le proprie radici, e le proprie certezze per raggiungere un paese straniero, non sempre si tiene conto delle motivazioni missionarie. L’Associazione gente camuna, l’Associazione per la storia della Chiesa bresciana e la Fondazione civiltĂ bresciana hanno pubblicato un volume, il secondo quaderni di Brixia Sacra, dedicato ai missionari camuni intitolato “Migranti del Vangelo. Dalla Valcamonica al mondoâ€?. A dire la veritĂ il volume arriva dopo che giĂ nel 2004, in un convegno dedicato al fenomeno dell’emigrazione in Valle Camonica, non si mancò di sottolineare la necessitĂ di riflettere sul fenomeno migratorio ponendo l’attenzione agli aspetti della fede cristiana, la sua proclamazione e la sua diffusione. E allora ecco un
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Il cardinale Giovanni Battista Re, camuno doc, scrive cosĂŹ all’inizio del volume: “Saluto con gioia il presente Quaderno di Brixia Sacra che onora i numerosi migranti del Vangelo, i quali, animati dallo spirito missionario radicato nella fede cattolica, hanno lasciato la Valcamonica per andare ad annunciare Cristo in lidi e terre lontaneâ€?. Simona Negruzzo, curatrice del volume con Sergio Re cosĂŹ scrive nell’introduzione: “Se l’obiettivo di un miglioramento personale è il motore della migrazione lavorativa, per quella missionaria occorre spostare l’attenzione sull’uscire dal proprio mondo per abitarne un altro, sul recidere i legami familiari e comunitari per riallacciarli presso popoli diversi, dove la sfida della lingua, dei climi, dei costumi e delle culture mette a dura prova la stessa fedeâ€?. Il volume raccoglie le testimonianze della migrazione missionaria della Valcamonica a partire dalla seconda
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metà dell’Ottocento e arriva ai giorni nostri. Alla fine del volume si sono scoperti 224 missionari di origine camuna, di cui 100 viventi e 124 defunti. Di tutti si assapora la vita e di alcuni la si gusta proprio con le loro stesse parole a corredo delle informazioni. Non mancano le fotografie; per ciascun nome si può scoprire un volto. Sono 75 le nazioni nel mondo in cui sono presenti o lo sono stati i missionari camuni: al primo posto il Brasile con 34 presenze.
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Si apre con una nutrita serie di attivitĂ dal titolo “Il tempo ritrovatoâ€? il 2012 della Pinacoteca Pasinetti, sede delle oltre 500 opere del pittore Antonio Pasinetti donate dalla nipote Laura alla comunitĂ monteclarense nonchĂŠ uno dei poli culturali piĂš vivaci della cittĂ . Nel mese di gennaio è prevista una serie di lezioni, organizzate dal Comune e da Montichiari Musei, dal titolo “I quattro temperamentiâ€?, laboratorio di pittura ad acquerello per armonizzare la propria personalitĂ , a cura di Tommaso De Angelis, docente di Arti visive alla Laba di Brescia: le date fissate sono il 14, 21 e 28 gennaio con la chiusura il 4 febbraio, sempre dalle 15 alle 18 e per un massimo di 15 adulti; il costo di iscrizione è fissato in 60 euro complessivi.
Nel mese di febbraio sono in programma, invece, due laboratori: uno dal titolo “Creazioni fai da teâ€? (l’11 febbraio dalle 15 alle 18, costo 15 euro per un massimo di 12 uomini adulti), che si propone la realizzazione di regali all’approssimarsi della festa di San Valentino, e l’altro denominato “Arteterapia e benessereâ€?, consistente in cinque incontri esperienziali tra immaginario e comunicazione, previsti il 18 e 25 febbraio, il 3, 10 e 17 marzo sempre dalle 15 alle 18 con un costo di 60 euro e massimo sette adulti. Le iscrizioni sono obbligatorie in tutti i casi e si effettuano presso la sede di Montichiari Musei chiamando il numero 030/9650455; è possibile, inoltre, consultare il sito internet della rete museale all’indirizzo www. montichiarimusei.it. (f.m.)
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‡œœƒ–‘ Â? „ƒÂ?†‘ ’‡” …‡Â?•‹”‡ Ž‡ ƒ––‹˜‹–Â? ’”‘†—––‹˜‡ L’Asimpre (Associazione imprese rezzatesi) con la Scuola delle arti e della formazione professionale Rodolfo Vantini di Rezzato, ha istituito una borsa lavoro di sei mesi e 2000 euro per un laureando o neolaureato. L’obiettivo è l’analisi e la ricerca sulla situazione del mercato del lavoro nel territorio del Comune di Rezzato e il censimento delle realtĂ produttive. Ăˆ rivolta a cittadini italiani o di uno dei Paesi membri dell’Unione europea (o “statusâ€? equiparato per legge);
etĂ inferiore ai 30 anni; diploma di laurea breve o specialistica conseguito nel 2011 o essere nella fase di predisposizione della tesi o in attesa della discussione; idoneitĂ ďŹ sica; buona conoscenza degli strumenti informatici; conoscenza, a livello scolastico, della lingua inglese; patente di tipo B. La domanda di ammissione (carta semplice) dovrĂ essere indirizzata alla Scuola delle arti e della formazione professionale Rodolfo Vantini entro il 21 gennaio.
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l mondo del web sta vivendo un’accelerazione mai vista finora nel settore dei media e sempre di piÚ questi mutamenti influiscono su abitudini e vita delle nostre comunità . Ne sono un esempio le piazze della primavera araba o le manifestazioni di protesta in Italia; un tempo organizzate da grandi partiti e sindacati, oggi invece convocate spontaneamente su istanze di persone comuni che, rilanciando un’aspirazione o una contestazione e, in forza di un passaparola efficiente, superano qualsiasi barriera. Strumenti di questo cambiamento sono i nuovi dispositivi di comunicazione che, nonostante il periodo di depressione negli acquisti, sono l’unico settore che non ha conosciuto crisi. I computer sono sempre piÚ semplici tablet che si usano tappando con le dita sullo schermo e si possono portare con sÊ come un libro. I cellulari sono sempre piÚ smartphone e assumono anche la funzione di gestione di dati personali e ci tengono sempre connessi alla rete internet. Su questi nuovi dispositivi trovano naturalmente ospitalità i siti internet sociali. Questi servizi permettono la relazione immediata a un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro.
Il piĂš famoso è Facebook, ma sono ormai diffusi anche Twitter, con oltre due milioni di italiani pronti a seguire quotidianamente i propri interessi e idoli, Google + che ha il suo punto forte nel canale video Youtube e Skype acquistata da Microsoft. L’esperienza quotidiana si fa quindi sempre piĂš sociale e in mobilitĂ . A tali cambiamenti dell’informazione va aggiunto un nuovo elemento che serve per capire meglio il quadro generale: la geolocalizzazione. Tablet e smartphone sono spesso dotati di dispositivi che identificano dove siamo nel mondo. Se questa informazione non viene schermata a dovere, viene messa a disposizione dei nostri “amiciâ€? del social network che possono sapere dove siamo e in caso raggiungerci. L’esperienza internet perde cosĂŹ anche il suo carattere virtuale. Con questi strumenti non c’è piĂš censura o controllo. Le informazioni volano, i sentimenti si confrontano, la solitudine e la paura si sciolgono, la gente ritrova voglia e coraggio di riunirsi non solo virtualmente, ma anche fisicamente. Forse non tutte le esperienze che nascono sul web sono democratiche e socialmente positive, ma quello che stupisce è la capacitĂ dei nuovi media di catalizza-
re le energie latenti nella societĂ e di dettare l’agenda alla conversazione sociale, o addirittura di cambiare il corso della storia. Ăˆ chiaro che esiste la necessitĂ di formarsi e imparare a usare con coscienza questi meravigliosi strumenti; hanno dalla loro la semplicitĂ intuitiva, soprattutto per i nativi digitali (dagli 11 ai 23 anni), ma che lasciano alla responsabilitĂ e alla coscienza di ciascuno la risposta responsabile sul “come lo utilizzoâ€?. La sfida, in tutti i sensi, è solo all’inizio; secondo fonti Ansa, il 2012 vedrĂ un televisore ‘tutto’ Apple, l’iPad 3 e l’iPhone 5, Windows 8 e Office 15, i nuovi ‘Winfonini’ Nokia-Microsoft, smartphone, ma soprattutto tablet, con Android 4.0 e nuove applicazioni e servizi sulla ‘nuvola’ di internet. Queste le principali novitĂ del 2012 di Apple, Microsoft e Google.
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,O SXEEOLFR SXz DQFRUD VFHJOLHUH È finalmente iniziato l’anno più discusso degli ultimi tempi. La speranza, purtroppo vana, è che per qualche mese ci si dimentichi di profezie e catastrofi e ci si concentri sulla realtà: ce ne sarebbe bisogno. Ed è proprio quando si dovrebbe parlare di realtà, di problemi e di soluzioni, che la tv si dimostra, come sempre negli ultimi 30 anni, in controtendenza rispetto all’assecondare le vere necessità comuni. “Evasione” è la parola che meglio può spiegare la presa di posizione del piccolo schermo nei confronti della situazione attuale dell’Italia. Perché, nonostante i problemi della nazione e le difficoltà che i cittadini
saranno obbligati ad affrontare nei prossimi mesi, il piccolo schermo deve continuare a comportarsi come se niente fosse. È un circolo vizioso che da sempre condiziona l’atteggiamento della tv nei confronti dei telespettatori, non è certo una novità. Però in questi ultimi tempi sembra più facile smascherare i trucchi e le trovate che i saltimbanchi di turno mettono in scena per attirare la nostra attenzione. Complice la maggior offerta di intrattenimento (se il digitale terrestre ha un merito, è questo), i pilastri della tv generalista cominciano a vacillare. È ciò che accade con il “Grande Fra-
tello 12” che, nonostante abbia adottato misure anticrisi nei confronti del costante calo di ascolti, ha perso il confronto, lunedì scorso, con un classico dell’animazione Disney, “La bella e la bestia”, che ha totalizzato 7,6 milioni di telespettatori. La bellezza di un cartone animato che porta con eleganza i suoi 20 anni di vita, contro la bestialità di ultracorpi vuoti e meschini che invece devono cambiare in continuazione bandiera e maschera per sembrare almeno vivi. Questa volta hanno vinto i “buoni”, e si spera che ciò sia di buon auspicio per i tempi a venire. Alessia Marcuz-
zi invece ha dovuto accontentarsi di ingannare “solo” quattro milioni di persone. In questa puntata di inizio anno, per tentare il tutto per tutto, si è persino sforzata di piangere in diretta, per sottolineare una delle tragedie quotidiane dei concorrenti, senza peraltro riuscirci. Tempi duri per i faccendieri dell’intrattenimento televisivo, primo fra tutti Alfonso Signorini, che in occasione delle feste natalizie ha riproposto il suo “Kalispera!”. Il termine è preso in prestito dalla lingua greca e significa “buona sera”. Ci si chiede cosa ci sia stato di buono, nelle sere di Signorini-padrone-di-casa, vista la
dose massiccia di buonismo da quattro soldi e le superficialità “radical chic” messe in scena. Ogni occasione è buona per fare pubblicità e guarda caso tutti i personaggi che sono intervenuti in casa Signorini avevano qualche evento che li riguardava da promuovere al grande pubblico. È la tv degli opportunisti, dei falsi sorrisi, della rabbia incipriata. Una tv che può cambiare in qualsiasi momento: la svolta spetta al pubblico, che negli ultimi mesi ha dimostrato di saper scegliere la qualità e di potersi meritare una televisione migliore.
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Nel 2012 cade il 50° anniversario dell’uscita di “Love Me Doâ€? dei Beatles, canzone che il 5 ottobre 1962 sancĂŹ la consacrazione agli occhi del mondo. I “Beatlesiani d’italia associatiâ€?, con sede a Brescia guidati da Rolando Giambelli, svelano che stanno progettando un concorso canoro per bambini a base di canzoni dei mitici Fab Four. La gara canora sarĂ presto annunciata in ogni dettaglio, fanno sapere e si terrĂ a Brescia.
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“Il gatto con gli stivaliâ€? piace, ma forse non soddisfa tutte le attese. Lo spin off di uno dei personaggi della saga Shrek che era piaciuto di piĂš al pubblico ce lo racconta in un presente da fuorilegge che ama la giustizia. Sul suo cammino si incontra-scontra con Kitty mani di velluto, una gattina sinuosa, affascinante e molto pericolosa. Grazie a Kitty, con un flash-back, conosciamo il resto della vita del protagonista: dall’infanzia in un or-
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na lunga e appassionante corsa, cosĂŹ possiamo condensare in uno slogan “Campovolo 2.011â€?, il triplo cd che fotografa l’ultimo trionfale evento live di Luciano Ligabue, che pare cosĂŹ destinato a conquistare il titolo di personaggio della musica italiana del 2011. Ai suoi meriti, testimoniati alla grande dalle tracce di questa raccolta, aggiungiamo anche un po’ di sale, se pensiamo alla polemica sulla sua reale consistenza artistica, generata da una dichiarazione apparsa alcuni mesi fa sulla pagina Facebook dell’altro rocker italiano, il Vasco nazionale di Zocca. Ma concentriamoci su questo disco, che vede il dispiegarsi di una forza musicale paurosa, capace di rendere le canzoni ancora piĂš potenti e accattivanti. La raccolta è costituita da tre cd per un totale di 32 canzoni, ed è il resoconto dell’entusiasmante concerto di Campovolo del 16 luglio 2011, che ha saputo richiamare 120mila spettatori, attratti sia dalla potenza musicale di Ligabue sia dal fascino di questa sorta di raduno, che oltre al concerto prevedeva spazi destinati al cinema, alla fotografia, ai libri, e perfino alle tematiche ambientali cosĂŹ care al rocker di Correggio. Ligabue ha chiamato a raccolta per questo evento
tutte le band che lo hanno assecondato nel corso della sua ormai lunga carriera: il Gruppo (con Fede Poggipollini alla chitarra), la Banda (con Pellati alla batteria, Federico Poggipollini alla chitarra, Carmelo “Melâ€? Previte alla chitarra e Antonio “Rigoâ€? Righetti al basso) e i ClanDestino guidati da Massimiliano Cottafavi alla chitarra. Special guest il nostro grande Mauro Pagani (violino, mandola, bouzouki, flauto) e il mega produttore Corrado Rustici alla chitarra. Tre cd che, oltre agli ormai noti superclassici del Liga, comprendono anche tre brani inediti in studio: “M’abitueròâ€? nel primo cd, prodotto da Corrado Rustici e registrato in studio con i ClanDestino; “Sotto bombardamentoâ€? nel secondo cd, prodotto da Luciano Luisi e registrato in studio con La Banda; “Ora e alloraâ€?, nel terzo cd, prodotto da Corrado Rustici e registrato in studio
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con il Gruppo. Proprio questa canzone risulta essere tra le piĂš ascoltate in questo periodo, e sta spingendo anche le vendite della raccolta. Una canzone che segna in un certo senso il trascorrere del tempo, e dimostra quanta strada anche da un punto di vista umano abbia compiuto Luciano Ligabue. Una canzone che apre scenari diversi, mostrando come il volto e il cuore di una persona possa mutare col trascorrere del tempo, lasciando trapelare la luce della speranza e dell’amore che pare guidare con sempre maggior forza il cantastorie emiliano. La bellezza del triplo cd equivale alla somma della bellezza delle canzoni, tra le quali ce ne vengono in mente alcune per la forza, “Balliamo sul mondoâ€? o “A che ora è la fine del mondoâ€?, altre per la dolcezza, come “Piccola stella senza cieloâ€? o “Le donne lo sannoâ€?, altre ancora per la fede, come “Ci sei sempre stataâ€?, che rappresenta un amore eterno che è solo da scoprire e “Atto di fedeâ€?, sorta di ode ai veri valori della vita, che è, come canta Liga, “un atto di fede, mica un complimento!â€?. Un grande lavoro, che si collega immediatamente a “Ligabue Campovolo 3Dâ€?, primo film concerto realizzato in Italia in 3D, che ci proietta all’interno della trascinante esperienza dell’evento del 16 luglio.
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fanotrofio in cui sboccia l’amicizia con Humpty (un uovo con sembianze umane), fino alla consacrazione come eroe, perchÊ ha salvato una vecchina, per poi cadere in una sorta di inganno da parte dell’amico, divenuto geloso, che lo coinvolge nella rapina di una banca a San Ricardo, pesino in cui vivono; da qui la fuga per riscattare il proprio onore. In questo si inserisce la ricerca dei favolosi fagioli magici che portano al castello del gigante sopra le
nuvole in cui c’è la famosa gallina dalle uova d’oro. Il sogno pare diventare realtĂ , perchĂŠ Humpty, ricomparso dal passato ha il piano giusto. Ăˆ lui che ha mandato Kitty. Per il nostro eroe (doppiato in italiano da Antonio Banderas) è l’occasione della rivincita per salvare il proprio onore e restituire l’oro agli abitanti di San Ricardo. Il mix, che aveva fatto la fortuna di Shrek e compagni, anche qui resta:
le favole e i loro personaggi, back ground culturale di tutti, sono saccheggiate e i personaggi rimescolati in questa avventura, ma se suscita risate e colpi di scena non sono mai sbellicanti e coinvolgenti come successo per i capitoli dell’orco verde. Piace, non c’è che dire; i paesaggi ben definiti strizzano l’occhio al mondo del cinema del west, mentre i duelli di ballo sono chiari omaggi a un filone piÚ recente di film danzanti. Tutto è curato nei
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minimi dettagli. Non si esce certo a stomaco vuoto, ma la fame di risate non sembra completamente sazia. Forse si poteva osare di piĂš, quasi mancasse una ciliegina sulla torta. Non basta tanta tecnologia e tanta cura per trovare la gallina dalle uova d’oro, ma come insegna “Il gatto con gli stivaliâ€?, serve la forza di crederci e il coraggio di arrampicarsi sulla pianta dei fagioli magici. A volte rischiando qualcosa. La saga di Shrek insegna.
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Saldi in arrivo? Basteranno le vendite al ribasso e gli sconti a far dimenticare il pessimo shopping natalizio? Con i saldi 2012 si spera di ribaltare quella che è stata definita una spesa natalizia pessima. Gli italiani forse hanno pensato al risparmio. Adesso è tutto da vedere se tale risparmio è stato pensato in vista dei saldi. Ogni città ha scelto la data di inizio degli sconti. Il metodo giusto, secondo le associazioni dei consumatori, sarebbe stato di applicare gli sconti
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già durante lo shopping natalizio. Qualche consiglio per non farsi imbrogliare. Controllare sempre che sui capi in vendita siano presenti tutti e due i prezzi, quello prima dello sconto e quello scontato. Ricordarsi poi che anche durante i saldi il commerciante deve poter riprendere la merce in caso ci siano stati dei problemi (capi difettosi o altro). Il commerciante che durante l’anno accetta pagamenti con carta di credito o assegni, dovrà farlo anche durante il periodo dei saldi.
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ei primi giorni di questo 2012 in cui la gran parte degli italiani si impegna a misurare gli effetti della manovra del governo sui bilanci familiari vale la pena riflettere su una tabella comparsa nel 45° “Rapporto sulla situazione sociale del Paeseâ€? prodotto dal Censis. La tabella dal titolo “Struttura del reddito familiare 1980-2008 (val. %)â€? suddivide il reddito in quattro tipologie: reddito da lavoro dipendente, reddito da lavoro autonomo, reddito da trasferimenti (pensioni e sussidi diversi erogati in prevalenza dal settore pubblico) e reddito da capitale. I valori dell’anno 2008 risultavano essere cosĂŹ composti (nella parentesi gli stessi valori relativi all’anno 1980): reddito da lavoro dipendente 40,6% (50,6%), reddito da lavoro autonomo 13,0% (19,8%), redditi da pensione e trasferimenti 25,1% (17,3%), redditi da capitale 21,3% (12,3%). Le riflessioni sono in prevalenza amare e dure da digerire, ma rispecchiano l’evoluzione demografica e della cultura e/o etica relativa al lavoro e alla capacitĂ di intrapresa nella vita di ciascuno. In sintesi il reddito da lavoro (dipendente e autonomo) è crollato negli ultimi 30 anni dal 70,4% al 53,6% del reddito complessivo; se non riusciamo a invertire tale tendenza il nostro Paese, pur mantenendo eccellenze significative, è destinato al declino. Provo a segnalare i rischi
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indicando anche alcune prospettive per lo sviluppo. La popolazione con età piÚ avanzata detiene gran parte del patrimonio, intercetta gran parte delle risorse statali (con le pensioni), quando può svolge anche lavori in nero e si limita a ridistribuire tale reddito ai propri familiari. I piÚ giovani, in alcuni casi, non riescono a entrare nel mercato del lavoro perchÊ godendo della rete di protezione familiare non
sono invogliati ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, ma aspettano quello piĂš comodo. In altri casi subiscono la concorrenza dei lavori in nero svolti dai pensionati o dai lavoratori giĂ dipendenti. La maggioranza della parte creativa degli italiani è occupata da riflessioni sul “miraggio della pensioneâ€?, sul come investire il patrimonio per chi lo possiede, sulle vincite e sul come
vivere di rendita e non invece sulla parte vitale di come intraprendere e di come svolgere meglio il proprio lavoro. L’indirizzare la mente verso ragionamenti riguardo il patrimonio e la pensione mettendo in secondo piano il lavoro fanno perdere opportunitĂ lavorative e quindi la capacitĂ di produrre la “ricchezza presenteâ€?. Il dipendente che non lavora tutte le ore previste perchĂŠ il resto del tempo bighellona su Facebook, fa lunghe pause caffè, è insoddisfatto perchĂŠ non si sente realizzato, solo per fare alcuni esempi, è altrettanto pericoloso come l’evasore fiscale che con il suo comportamento sottrae risorse ai bisogni della comunitĂ . Come possiamo uscire da questa situazione aumentando la quota di reddito prodotta con il lavoro? Il governo con alcune decisioni impopolari ha iniziato a fare la sua parte allungando l’etĂ pensionabile, estendendo il metodo contributivo a tutti i lavoratori a partire dal 1° gennaio 2012, tassando i patrimoni mobiliari e finanziari.
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, DQQL WUDYDJOLDWL GHOO¡HXUR 10 anni vissuti pericolosamente. La moneta unica europea – circolante in 17 dei 27 Stati Ue – giunge a un tornante signiďŹ cativo della propria storia nel momento piĂš difďŹ cile del suo percorso. Battezzata nel 1999 come strumento contabile, arrivò nelle tasche di 300 milioni di cittadini il 1° gennaio 2002, ponendo ďŹ ne all’incertezza dei cambi intraeuropei e agli sbalzi inazionistici, quale simbolo di un grande progetto politico avviato mezzo seco-
lo prima con la nascita della Cee. Oggi invece l’euro è preso di mira dalla speculazione ďŹ nanziaria, dalle analisi politiche di marca euroscettica e non solo, dalle minacce di “secessioneâ€? di qualche Paese virtuoso sotto il proďŹ lo dei conti statali (Paesi Bassi, Austria, Finlandia). La moneta unica era giĂ intesa dai suoi “padri fondatoriâ€? come un elemento di rafforzamento del processo di integrazione comunitaria. Ora la valuta comunitaria ha alle spal-
le un’esperienza piuttosto travagliata: nei primi sette anni di vita ha garantito una certa stabilità dei prezzi e si è rafforzata sulla scena internazionale, accompagnando una lunga fase di crescita dell’economia continentale; dal 2008 in poi, invece, è stata sottoposta a incessanti turbolenze, legate soprattutto alla recessione e alla insostenibilità dei bilanci di Paesi come Grecia e Italia, in grado di far tremare tutta Eurolandia. Aveva forse ra-
gione il cancelliere tedesco Helmut Kohl a sostenere, nei giorni del parto dell’euro, che esso sarebbe stato non solo uno strumento di pagamento, ma anche un “misuratore di stabilitĂ politicaâ€?. Per questo, però, occorre che alle spalle dei biglietti e delle monetine, ci siano un governo dell’economia, un mercato unico completato, una solida Banca centrale con tutti i poteri necessari, una reale convergenza delle politiche di bilancio e ďŹ scali.
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Presentata ufficialmente la sfida fra le nazionali maschili di Italia e Lituania in programma sabato 7 gennaio alle 21 presso il palazzetto dello sport di Cologne, anche se è già tutto esaurito. Appuntamento internazionale e di prestigio valido per accedere ai Mondiali di pallamano del 2013 che si svolgeranno in Spagna. Italia e Lituania, assieme alla Svizzera, sono le protagoniste del gruppo 5 di sette gironi composti dalle 21 nazioni partecipanti alle
qualificazioni. Lituania che si tratterrà in Franciacorta fino all’11 gennaio, data della partenza alla volta della Svizzera per disputare il proprio match di andata contro l’attuale capolista. L’incontro di sabato 7 verrà trasmesso in diretta dalle telecamere di Rai Sport 1. L’incontro è stato organizzato grazie alla collaborazione della società locale (la Metelli Cologne di A2 maschile), del Comune e del comitato organizzatore creato per l’occasione. (ma.ric.)
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nno nuovo, vita nuova. Questo è quello che ci si augura in casa Brescia dopo il ritorno al successo in campionato a Livorno nell’ultima giornata del 2011. Messo in archivio un Centenario sofferto (ritorno in serie B e squadra che galleggia nelle zone pericolose del torneo cadetto), il mese di gennaio accende i riflettori sul mercato di riparazione. Dal quale la tifoseria, tornata sul piede di guerra, si aspetta molto. Per il momento si è visto lo stesso copione: vendere, vendere, vendere per monetizzare e poi andare a caccia dell’offerta migliore in entrata. Partiti Juan Antonio e Berardi (la Sampdoria li ha acquistati per 7 milioni di euro), da Genova è arrivato in prestito Foti che – come da tradizione – è un giocatore al momento infortunato. Sempre in uscita, El Kaddouri e Leali restano nel mirino della Juventus ma se andrà in porto, se ne riparlerà a giugno. Arrivato in prestito il ventunenne Caldirola; il cartellino è in comproprietà tra Inter e Cesena. Intanto mister Calori ha preparato, a suon di doppie sedute di allenamento, la ripresa del campionato (ultima d’andata) questo venerdÏ al Rigamonti contro il Crotone di Menichini, vice allenatore di Mazzone ed ex Lumezzane. Il suo nome, fra l’altro, era riecheggiato l’anno scorso ma non se ne fece nulla con lo stesso tecnico toscano che preferÏ re-
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stare in Calabria. La speranza è che il Brescia, dopo il cambio di panchina festeggiato con il ritorno al successo, prosegua con i progressi visti a Livorno. Il modulo potrebbe cambiare. Jonathas è indisponibile, al suo posto giocherà Feczesin come unica punta e la nuova difesa composta dal ritorno di Dallamano e Zambelli esterni, Martinez-De Maio centrali. Sulla mezzana Cordova prenota un posto da titola-
re e è in vantaggio su Budel, mentre El Kaddouri diventerà il diamante di punta da spolverare e rilanciare. La vera partita, però, il Brescia la sta giocando lontano dal tappeto verde. I rumor su un’imminente cessione della società entro la fine del mese paiono essersi placati. Ma la tifoseria non si perde d’animo e vuole lanciare un ulteriore appello a imprenditori locali e non dando appuntamento al popolo
delle Rondinelle questa domenica alle 15 in piazza Loggia. SarĂ una protesta pacifica per dire “basta all’era Corioni e alla sua famigliaâ€?. Appuntamento promosso e organizzato giĂ ai primi di dicembre con il classico passaparola e una pagina Facebook chiamata “I Bresciani scendono in piazzaâ€?. “SarĂ un evento pacifico – ci tiene a precisare Enzo Ghidesi della Curva Nord – aperto a tutti. Non chiediamo una societĂ che torni immediatamente in serie A, ma un appello agli imprenditori bresciani come Lucchini, Gnutti, Saleri, Pasini o Camozzi affinchĂŠ si facciano avanti per garantire un futuro dignitoso a questa societĂ . Siamo convinti che l’era Corioni sia finita e che oltre a lui debbano andarsene anche i figliâ€?. L’evento di piazza darĂ vita a una raccolta di firme e sul palco si alterneranno fino alle 23 tifosi e non solo. “Sono fiducioso sulla riuscita della manifestazione – conclude Ghidesi – raccomando tutti i tifosi ad avere un comportamento civile, responsabile e pacificoâ€?. E chi vivrĂ , vedrĂ .
´/HJJHQGH 8Q XRPR VROR DO FRPDQGR Âľ Corrono, verso il traguardo, verso l’attimo che li ha consacrati nella storia, per dirla come Ciro Corradini, autore di questo libro, verso il momento che li ha resi leggende. “Leggende. Un uomo solo al comando...â€? è il romanzo dei giorni che ha visto diventare leggende 10 ciclisti bresciani: Fausto Bertoglio, Davide Boifava, Guido Bontempi, Michele Dancelli, Pierino Gavazzi, Bruno Leali, Marco Velo, Pierfranco Vianelli,
Roberto Visentini, Enrico Zaina. Il romanzo delle leggende, ma senza la rigiditĂ che le allontana, senza il profumo dell’alloro, ma con le emozioni, gli odori e i colori di uno sport popolare, vicino alla gente e che la gente faceva sognare. Ăˆ il romanzo dei ricordi di Ciro, ďŹ n da bambino, raccontati con freschezza e semplicitĂ , quella caratteristica della scrittura che piace a tutti, perchĂŠ semplice e immediata, proprio come
i giochi di un tempo con i tappi con la foto del campione lanciati su un percorso, proprio come la passione e i sogni che il ciclismo ha sempre acceso in grandi e piccini. E sembra proprio di vedere quelle braccia verso l’alto e quelle immagini, come in quei momenti. “Con un microfono in mano mi emozionai intervistando − racconta nell’introduzione Ciro Corradini − per la prima volta Davide Boifava e
Michele Dancelli pensando a quando sul mio pavimento lottavano per il primato in classiďŹ ca e adesso mi chiedevano di dargli del tuâ€?. Un libro che ripercorre le epoche storiche del ciclismo, attraverso 10 campioni e 10 giorni e focalizzano lĂŹ gli ingredienti di una passione e di un’emozione che, per dirla con l’autore, â€œĂ¨ lunga quanto è lunga una corsaâ€?. Per rivivere, o per chi non c’era, scoprire le leggende nel momento in cui lo sono diventate.
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In attesa che l’Epifania chiuda il sipario sulle festivitĂ natalizie il mondo del basket ciessino si è portato avanti, con sei squadre che hanno anticipato gli scontri della 13ÂŞ giornata. Se a questo si aggiunge il recupero della sďŹ da tra Ome e Senior (68-41) la classiďŹ ca modiďŹ ca pesantemente il suo volto rendendo la lotta al vertice sempre piĂš avvincente. Toscolano e Pallata, infatti, conquistano successi fondamentali contro Ome e Monticelli Brusati (90-45 e 74-65)
avvicinandosi alla capolista Team ‘87. Vittoria importante anche quella di Smv a Botticino. ClassiďŹ ca: Team ‘87 Gardone Valtrompia 36; Toscolano Maderno 35; Pizzeria 3 Monelli Pallata 33; Mascalzoni Sebini Iseo 30*; Panthers Sarezzo 27; S. Luigi Gonzaga 24*; Smv Brescia 24; New Team Volta Mantovana 16*; Monticelli Brusati 15; Virtus Basket Brescia 14*; Bovezzo 9*; Senior Rezzato 9*; Botticino 9; Interbrescia Jackals 7*; Ome 5; Marcheno 4* (*una partita in meno).
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iventare campioni d’Italia è un sogno che accomuna numerosi atleti del Csi. Un desiderio espresso a inizio stagione che potrĂ esaudirsi da marzo a ottobre a seconda delle discipline. Il primo evento tricolore sarĂ sulle nevi di Sestola (Modena) dall’8 all’11 marzo. SeguirĂ la corsa campestre di Pisa dal 30 marzo all’1 aprile, mese che vedrĂ in scena tennis tavolo e arti marziali. I migliori pongisti dello Stivale si sfideranno a Messina dal 19 al 22 aprile; la settimana successiva Bergamo ospiterĂ judoka e karateka (27 aprile-1 maggio). maggio – dal 16 al 20 – nuotatori in acqua per il titolo a Lignano Sabbiadoro (Udine), dove si disputeranno anche i Gran Premi Nazionali di ginnastica ritmica, artistica e leggera, in programma dal 31 maggio al 3 giugno e dal 6 al 9 settembre. Si resterĂ in Friuli tutta estate, con gli sport di squadra assoluti protagonisti. Prima under 10, 12 e 14 (13-17 giugno), poi allievi e juniores dal 23 giugno all’1 luglio. Diversa la location per top junior e open, impegnati a Salsomaggiore Terme dal 4 all’8 luglio. A settembre largo al ciclismo, a ottobre alla corsa su strada. Intanto, mentre atleti e allenatori hanno il tempo per sognare prima di tornare in campo, un nuovo, fondamentale strumento di partecipazione e di democrazia associativa prende vita. Si tratta degli “Stati generali dell’attivitĂ sportivaâ€?,
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sportiva un seme di “sportivizzazioneâ€? di tutto il territorio. Questioni alle quali i singoli comitati cercheranno di rispondere nelle 27 pagine del questionario costruito con lo scopo di mettere in cantiere un’associazione rinnovata, in grado di vincere la sfida del decennio appena iniziato: crescere ancora, diventando piĂš forte, qualificata e diffusa sul territorio. Se ne discuterĂ in riva all’Adriatico, con esponenti di spicco del Csi come il presidente Massimo Achini, monsignor Claudio Paganini, il direttore tecnico nazionale Renato Picciolo e un campione della pallavolo del calibro di Andrea Zorzi. Insieme a loro ci saranno tutti i comitati della Penisola.
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Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Dz Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł
Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Dz Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Çł Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;ÇŚ Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Č&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x2DC;ǤÍ&#x203A;Í&#x2DC;Č&#x152; Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;ÇŚ Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x201E; Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â&#x192; Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2014;Â? Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x192; Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018; Â?Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â?ÇĄ Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2039;Â? Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2022;Âż Â&#x17D;Â&#x2018;Â?ÇŚ Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x2021; Â?Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039; Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â?Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2014;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;ÇŚ Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2013;Â?Ǥ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x192; Dz Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Çł Â&#x2039;Â? Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x17E;ÇĄ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122;Ǥ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x2122;Í&#x; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;ÇĄ
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Il messaggio della pace Egr. direttore, mi ha particolarmente colpito e convinto il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace. Un messaggio potentissimo e dirompente. E ve lo voglio regalare... cosĂŹ come mi ha parlato. Vi offro le quattro cose che a me sembrano decisive di questo intervento. La crisi economica è solo sintomo della piĂš grave crisi che stiamo attraversando, quella antropologica: è in crisi lâ&#x20AC;&#x2122;economia perchĂŠ è in crisi lâ&#x20AC;&#x2122;uomo (= non risolveremo neppure lo spread e il debito pubblico con maquillage economico-finanziario... perchĂŠ siamo arrivati qui in quanto ci sono uomini disonesti, uomini incoerenti, uomini egoisti, ecc. ecc.); per questo occorre ritornare a domandarsi chi sia lâ&#x20AC;&#x2122;uomo [n. 1]. In questo frangente è necessario avere educatori (= adulti) autentici (= sono in crisi gli adulti primariamente dei giovani), perchĂŠ alla domanda antropologica si risponde solo vivendo in prima persona il cammino che si propone (= non ne possiamo piĂš di â&#x20AC;&#x153;meri dispensatori di regole e di informazioniâ&#x20AC;?; neppure in famiglia!) e in famiglia, prima che pensare al proprio benessere, i genitori devono pensare a far vedere con la loro vita cosa significhi vivere da uomini, da donne [n. 2]. Educare è sapere dare una risposta alla domanda â&#x20AC;&#x153;chi è lâ&#x20AC;&#x2122;uomoâ&#x20AC;? e la risposta cristiana è: creatura a immagine e somiglianza di Dio; per questo, il 1° atto educativo è educare a riconoscere in ogni uomo un figlio di Dio (= noi adulti facciamo vedere nella vita concreta che occuparsi delle cose di Dio e degli uomini è salvi-
fico) [n. 3]. I giovani sono preziosi... e saranno loro stessi â&#x20AC;&#x153;esempio e stimolo per gli adultiâ&#x20AC;? (= speriamo che crescano meglio di noi, perchĂŠ noi adulti non siamo un bellâ&#x20AC;&#x2122;esempio; = ci sono giĂ tanti germi buoni di giovinezza da cui noi adulti dobbiamo imparare) [n. 6]. Raffaele Maiolini
A proposito della Marcia della pace Egr. direttore, per la seconda volta abbiamo organizzato a Brescia la Marcia nazionale della pace. Intensa la celebrazione in S. Nazaro: scelta per ragioni serie o evitata la Cattedrale per non confondere i nostri canti e la lievitĂ della danza delle ragazze dello Sri Lanka col fracasso musicale che accompagna lo scivolare delle gonnelline e delle tute dei danzatori su ghiaccio in quel rettangolo piazzato proprio davanti alla facciata del Duomo? Quando la piazza Paolo VI verrĂ riconsegnata alla sua sacralitĂ ? Qualcuno mi risponde? Sia in S. Faustino che dalla televisione ho notato che le capigliature giovani erano poche; tanti grigi o con capelli radi o molto radi: e i giovani? Domanda: Quanti oratori hanno organizzato pullman per rendere giovane la Marcia della pace nazionale? E quanti invece hanno organizzato in oratorio cenoni e balli? Di piĂš: so per certo che â&#x20AC;&#x153;un movimentoâ&#x20AC;? ha celebrato le proprie liturgie proprio durante la celebrazione in S. Nazaro: altra chiesa? E non ho visto neppure la folla di giovani â&#x20AC;&#x201C; cosĂŹ sembra â&#x20AC;&#x201C; che si raccoglie al Borgo WĂźhrer per la Scuola della comunitĂ : si vede che loro, da cattolici impegnati in politica, hanno unâ&#x20AC;&#x2122;altra pace da ce-
ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;
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lebrare. Quanta strada ancora perchĂŠ una Chiesa locale si raccolga tutta attorno al suo Vescovo in poche, ma essenziali date per esprimere comunione! Coraggio eccellenza!; anche con i sacerdoti che si dedicano allâ&#x20AC;&#x2122;altra pace e non celebrano quella del Vescovo nellâ&#x20AC;&#x2122;anno in cui Brescia ha segnato un punto a suo favore perchĂŠ scelta come capitale delle celebrazioni della pace. Anche con lei, vescovo Luciano (grazie dellâ&#x20AC;&#x2122;omelia!) voglio condividere una scoperta che sto condividendo con tanti: â&#x20AC;&#x153;Bandendo dal mondo ogni adorazione del passato e demonizzazione del presente, se qualcuno afferma che sarebbe meglio tornare indietro, lo invito a indicarmi un tempo del passato in cui complessivamente â&#x20AC;&#x2DC;si stava meglioâ&#x20AC;&#x2122;. Libri e film, e non solo trattati di storia, molto spesso ci raccontano e ci fanno leggere di â&#x20AC;&#x2DC;come si stava peggioâ&#x20AC;&#x2122; anche nel passato recenteâ&#x20AC;?. CosĂŹ Pinker in un volume di 800 pagine pieno di numeri e di grafici; uno studio serio. Bello no? Anche questo dĂ ragione alla speranza che è in noi. Buon anno a tutti. Angelo Chiappa
I peccati di don Verzè Egr. direttore, lâ&#x20AC;&#x2122;opinione pubblica è convinta che i peccati maggiori dello scomparso don Verzè siano imputabili alle sue poco chiare attivitĂ imprenditoriali. Il potere, come la ricchezza, logora chi non ce lâ&#x20AC;&#x2122;ha. Non è quindi da escludere che le inchieste che riguardano gli indubitabili poli dâ&#x20AC;&#x2122;eccellenza realizzati, possano essere state suggerite da â&#x20AC;&#x153;mani invidioseâ&#x20AC;? desiderose di soffiargli lâ&#x20AC;&#x2122;osso. SarĂ dunque la magi-
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Â?Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;ÇŁ Í&#x2122;Í Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x161; Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x153; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2026;ÇŚ Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2030;Â&#x192;ÇĄ Í&#x153; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;ÇŚ Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2021;Ǥ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇŁ Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039; Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â? Â&#x2014;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ
Â&#x2014;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x192;ǤǤǤ
stratura a sancire la colpevolezza o lâ&#x20AC;&#x2122;innocenza dellâ&#x20AC;&#x2122;imprenditore Verzè. Lâ&#x20AC;&#x2122;uomo Verzè, va dunque giudicato per le dichiarazioni rilasciate nelle vesti di uomo di Chiesa. Anche se don Verzè era allergico a tonache e panni sacri, le sue â&#x20AC;&#x153;sparateâ&#x20AC;? pubbliche hanno ripetutamente scandalizzato la cattolicitĂ italiana. Posizione affatto ortodosse che nel 1964 avevano indotto la Curia milanese a comminargli â&#x20AC;&#x153;la proibizione di esercitare il Sacro ministeroâ&#x20AC;? e nel 1973, a sospenderlo a divinis. Entrambe le â&#x20AC;&#x153;condanneâ&#x20AC;?, furono in seguito, misteriosamente revocate. Errore gravissimo da parte di una Chiesa post conciliare buonista e lassista che (volontariamente) si dimenticò di distinguere tra errore ed errante, assolvendo cosĂŹ peccato (posizioni ereticali contrarie al magistero) e peccatore. I â&#x20AC;&#x153;traviamentiâ&#x20AC;? dottrinali del prete Verzè sono stati molteplici. Dallâ&#x20AC;&#x2122;esercitare un magistero parallelo rispetto alle posizioni ufficiali della dottrina cattolica, passando per lâ&#x20AC;&#x2122;arruolamento nelle sue strutture di pensatori ateo-progressisti come Massimo Cacciari, Emanuele Severino e Roberta De Monticelli, per finire con la famosa lezione di come fare il papa pubblicata sul Corriere della Sera. Se è vero come è vero che solo Dio può giudicare la sua anima, resterĂ solo da comprendere i motivi per cui suoi diretti responsabili, vale a dire i vescovi veronesi non lo abbiano pubblicamente richiamato, o se necessario, sospeso a divinis. Il buonismo non genera umiltĂ e pentimento, bensĂŹ superbia ed ego sconfinato. Gianni Toffali
Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;ÇŚ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x2014;Â? Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x192;ÇŚ Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Ǥ Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192;ÇŚ Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x2C6;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x201D;ÇŚ Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x2021;Â?ÇŚ Â&#x2019;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2014;Â?Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x2039; Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?ÇŚ Â&#x2020;Â&#x2039;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2039; Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;
Â? Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;ǤǤǤ 1 Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â?Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;ÇŚ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2014;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2039; Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Â&#x2021; Â?Â&#x192;Â?Â?Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2018;Â? Â&#x2018;Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻ Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x2018;Ǥ Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Dz Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł Â&#x2021; Â&#x2014;Â? Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Ǥ
Â&#x17D; Í&#x2122;Í? Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x2122;Í&#x2DC;Í&#x153; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Ǥ
Â? Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x160;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;
Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x160;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â? Â&#x2019;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2C6;Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2021; Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Ǥ Í&#x2122;Í&#x2DC;Í&#x153;
Â?Â?Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2022;
Í? Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Í&#x2122;ÍĄÍ&#x17E;Í&#x153; Â&#x192;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x192;
Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192; ÇŁ ° Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â?Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D; Í&#x2122;Í&#x153;Í&#x203A;ÍĄ Í&#x17E; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2DC;Í&#x2122; Â&#x2018;Â? Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x192;
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Â?Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2022;ÇĄ Â&#x2039;Â? Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â? Â&#x2014;Â? Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x2022;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2020; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192; Í Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Í&#x2122;Í ÍĄÍĄ ÇŻÂ&#x2039;Â?Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x160; Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021;Ǥ Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2022;Âż Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022; Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x17D;ÇŻ Â&#x201E;Â? ÍĄ Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Í&#x2122;ÍĄÍ&#x;ÍĄ Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â?Â&#x2030;Â&#x2021;Â&#x2030;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x2039;Ǥ 1 Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻ Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013; Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2014;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Í&#x2122;Í&#x2DC; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Í&#x2122;ÍĄÍ&#x161;Í&#x161; ÇŻÂ&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x192; ° Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â? Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2021;
/$92&( ( '(/ 2 3232/2 ÇŁ Â&#x2020;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; ǧ ÇŁ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; ÇŚ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x153;Í&#x153;Í&#x161;Í?Í&#x2DC; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161; Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x203A;Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D;ÇŁ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŁ Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192; Í&#x153;Í&#x;ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; ÇŚ Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x192; Í?Í?ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; ÇŚ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Ǥ Ǥ Â&#x192; Í Í?ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ Í&#x153;Í?ÎŹ ÇŚ Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Ǥ Í&#x161; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x192; Í&#x161;Í&#x2DC;Č&#x20AC;Â&#x201E; ÇŚ Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2021; Í&#x17E;Í&#x17E;Í&#x161;Č&#x20AC;ÍĄÍ&#x17E; Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; ÇŚ Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â?Îť Í&#x2122;Í Í Í Í&#x2122;Í&#x161;Í?Í&#x2DC;Ǥ ÇŁ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x161;Í Í&#x2DC;Í ÍĄÍ&#x17E;Í&#x17E; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161; Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x161;Í Í&#x2DC;ÍĄ Í&#x203A;Í&#x;Í&#x2122; Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x192;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŚ ÇŚÂ?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D; Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2030;ĚťÂ&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x192;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŁ Â&#x2018;Â?Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2018; Č&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2021; Â?Â?Ǥ Í?Í&#x2DC; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â?Â?Ǥ Í&#x203A;Í&#x;Č&#x152; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Í&#x153;Í&#x2DC; ÇŚ Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Í&#x2122; Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â?Ǥ Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x2122;ÇĄÍ? Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â?Â?Ǥ Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Ǥ
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ÇŁ Â&#x192;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; ÇŚ Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2C6;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; ÇŁ Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â? ÇŁ Â&#x2019;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻ Â?Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Í?Í&#x161; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Â&#x201D;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018; Č&#x2039; Č&#x152; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC;ǤÍ&#x;Í&#x;Í&#x161;Í?Í?Í&#x2122;Í&#x2122; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC;ǤÍ&#x;Í&#x;Í&#x161;Í?Í?Í&#x17E;Í&#x17E; Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â?Ǥ Í&#x2122;Í Í&#x153; ÇŚ Í&#x2122;Č&#x20AC;Í&#x2122;Í&#x161;Č&#x20AC;Í&#x2122;ÍĄÍ&#x17E;Í&#x2122; Associato
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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI
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