La Voce del Popolo 2012 06

Page 1

Ž •‡‰”‡–‘ †‹ ƒ”–ƒ

/$92&(

Davanti alla malattia e alla sofferenza dalle piĂš diverse forme ci accorgiamo che le nostre parole vengono meno e forte è la tentazione di ribellarsi a quella che riteniamo una profonda ingiustizia. Non voglio fare facile poesia, specie sul dolore degli altri. Colpisce però come, nella vita della Chiesa, siano presenti con frequenza persone sofferenti, ma con grande forza e tensione apostolica. Tra di esse possiamo senz’altro collocare la splendida figura di Marta Robin (si scrive cosĂŹ, ma si legge Robèn; nata nel 1902 e morta il 6 febbraio 1981). Ragazza intelligente ed estroversa, si trova a trascorrere gran parte della vita inchiodata al suo letto, partecipando profondamente alla Passione di GesĂš. Eppure a lei accorrono migliaia di persone, che da lei ricevono consiglio, consolazione, stimolo per una vita cristiana piĂš intensa. Dalla sua camera fonda i “Foyers de charitĂŠâ€? (Focolari di caritĂ ). Il suo segreto? Fare in modo che le comunitĂ siano, come le ha suggerito GesĂš, “la casa del mio Cuore aperto a tuttiâ€?. Non potremmo anche noi almeno un poco aprirci a condividere questo segreto?

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Ǥ Ǥ

͘͞ ͞

Ǥ ”‡•…‹ƒ ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘ Ǥ ”‡•…‹ƒ

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

͚͘ Ž ˆƒ––‘

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ

Politica bresciana. Pdl/Lega: rapporto al capolinea?

”‡•…‹ƒ …‘�‰‡Žƒ–ƒ

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Orzinuovi. La via maestra è la sinergia tra i Comuni

͚ͥ ……Ž‡•‹ƒ Vademecum. Ecco le condizioni per fare le feste

ƒ Â?‘”•ƒ †‡Ž ‰‡Ž‘ •–”‹Â?‰‡ ƒÂ?…Š‡ ”‡•…‹ƒ ‡ ’”‘˜‹Â?…‹ƒǤ ‡‰‹•–”ƒ–‡ –‡Â?’‡”ƒ–—”‡ ”‡…‘”†Ǥ ‡Â?–”‡ ƒ ‘Â?ƒ ° „—ˆ‡”ƒ †‹ ’‘Ž‡Â?‹…Š‡ǥ ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒ Žƒ Â?ƒ……Š‹Â?ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ’‡” ‰‡•–‹”‡ Žǯ‡Â?‡”‰‡Â?œƒ ˆ”‡††‘Ǥ

”ƒÂ?†‡ Žƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ’‡” •‘……‘””‡”‡ …‘Ž‘”‘ …Š‡ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ —Â? ’‘•–‘ …ƒŽ†‘ ’‡” †‘”Â?‹”‡ ÇŻ

‹—Â?‰‡”‡ ƒ Â?‹–‹ …‘Â?•‹‰Ž‹ Le parole rivolte la scorsa settimana dal vescovo Monari al consiglio comunale di Brescia, cadono in un momento particolare. Dopo il passo indietro a favore dei tecnici del governo Monti la politica nazionale è in cerca di nuova identitĂ e fa sentire gli effetti delle sue scelte anche a livello locale. La lezione di Monari sull’urgenza della concordia a Brescia guarda avanti, spinge ad agire con responsabilitĂ per il bene comune. Pur nell’alternarsi del gioco democratico tra maggioranza e opposizione si impone lo sforzo di tutti per cercare con realismo, possibilmente fuori da ogni egoismo individuale e di gruppo, da ogni volontĂ di sopraffazione ed eliminazione dell’avversario, ciò che è utile e buono per la cittĂ . “Il

progresso della società – ricorda il Vescovo – è il risultato cumulativo di una serie di scelte intelligenti e responsabiliâ€?. E allora Monari invita tutti, come sempre, ma offre soprattutto, agli amministratori locali, riferimenti puntuali per la loro azione. Lo fa nello stile dei miti consigli. Naturalmente tra il dire e il fare il passo non è nĂŠ breve, nĂŠ automatico e Brescia e provincia non fanno eccezione. Pare che le vecchie maggioranze scricchiolino e certi instabili equilibri trovino proprio nei consigli comunali il banco di prova piĂš delicato. La cronaca di questi giorni ci restituisce la crisi della giunta di Palazzolo che si aggiunge a quella di Gussago e di Malonno. Cosa accadrĂ alle prossime amministrative? Con quali schieramenti si presenteranno i partiti? Mentre crescono le schermaglie tra Pdl e Lega pare che il leghista RolďŹ , segretario provinciale, abbia giĂ risposto

categorico: “Nessuna intesa alle prossime amministrativeâ€?. Tanti Comuni bresciani governati dal centrodestra si trovano, quindi, a gestire una sorta di compromesso permanente per giungere a ďŹ ne mandato. PrevarrĂ il buon senso e la forza di relazioni personali di stima per andare al di lĂ di indicazioni di rottura che vengono dall’alto? A Palazzolo e a Gussago sono stati proprio i consiglieri a “staccare la spinaâ€? a sindaci ormai impotenti. Il timore è davvero che il contagio si propaghi. Comunque sia i Comuni della Valle Camonica, dell’Oglio e della Franciacorta andranno al voto i prossimi 6 e 7 maggio con pochi altri Comuni tra cui Desenzano e probabilmente Ospitaletto. Come ci andranno? Le carte non sono ancora tutte in tavola. In casa Pdl si gioca la prossima settimana la partita per il coordinatore provinciale, il Pd e il Terzo polo sembrano piĂš in attesa che qualcosa accada sull’altro

fronte e poi ci sono le varibili della durata del governo Monti e soprattutto quale signiďŹ cato assumerĂ la sua vita nella vicenda politica del Paese. Se poi, come pare, i partiti metteranno mano alla legge elettorale (cosa auspicabile) le variabili sono ancora parecchie. A livello locale la risorsa piĂš fresca resteranno le liste civiche se sapranno esprimere il meglio della societĂ civile radicata nel territorio. Insomma la campagna elettorale sembra pronta a partire, e non so se è un bene. Forse perchĂŠ i cittadini sono sempre piĂš alle prese con i problemi quotidiani: i giovani nullafacenti, il lavoro che manca, il portafoglio che è vuoto, i servizi che vengono meno. Se a questi si aggiunge anche il freddo polare, la situazione è gelida. Che i santi patroni Faustino e Giovita ci mettano una mano sulla testa e intercedano ancora per noi liberandoci, anche questa volta, “ab omni malo (da tutti i mali)â€?.

͛͛ —Ž–—”ƒ ‡ …‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡ Accademia cattolica. Fede e ragione in dialogo

͛͜ …‘�‘�‹ƒ Crescita: donne e lavoro, conciliazione possibile?

͜͜ ’‘”– Calcio. El Kaddouri: non scivola nemmeno sulla neve


‘ •…‘”•‘ ͜ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‹Ž ‡•…‘˜‘ ‹� ‘‰‰‹ƒ

ÂŽ „‡Â?‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â? ° ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹‘ ’‡” –—––‹

Probabilmente quando la Confraternita di San Faustino ha rivolto l’invito al vescovo Monari per parlare al consiglio comunale di Palazzo Loggia non si immaginava che l’appuntamento sarebbe caduto in giornate particolarmente delicate per i rapporti tra le diverse forze politiche. E cosĂŹ quella che mons. Monari ha proposto ai consiglieri comunali e agli amministratori della cittĂ si è rivelata una riflessione di straordinaria

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

importanza. Il Vescovo, nel corso del suo intervento, non ha pronunciato una parola che potesse essere strumentalizzata. Ha soltanto tracciato un orizzonte entro il quale possono collocarsi tutti quanti dichiarano di avere a cuore il bene della città , ma nello stesso tempo ha proposto anche importanti elementi per una sorta di esame di coscienza per chi ha scelto la strada dell’impegno politico. Invitando a rifuggire dalle tentazioni di

‘Ž‹–‹…ƒ —Ž ”‡•…‹ƒ�‘

3GO /HJD UDSSRUWR DO FDSROLQHD"

6

e è vero che un battito d’ali di una farfalla riesce a procurare un uragano in altra parte del mondo, cosa ci si poteva aspettare dagli stravolgimenti politici che hanno segnato l’Italia negli ultimi mesi dello scorso anno. L’avvio dell’esperienza del governo tecnico di Mario Monti, chiamato al capezzale di un’Italia vicina al collasso, ha di fatto portato stravolgimenti che nessuna tornata elettorale degli ultimi 20 anni era stata in grado di produrre. Il Pdl che a malincuore (e con senso di responsabilitĂ ) ha scelto di appoggiare l’esecutivo dei Professori ha dovuto subire l’abbandono romano della Lega Nord, che ha scelto la via della corsa in solitaria ritagliandosi il ruolo di sola opposizione parlamentare. Una scelta che l’ha portata, dopo anni di guardina, ha ridare fiato (probabilmente solo a parole) a tutta la sua foga antiromana, con il ritorno a slogan messi nel baule prima della partenza in massa dei parlamentari del Carroccio verso l’odiata Roma con compiti di governo. Qualcuno ha ritenuto che la progressiva distanza tra la due forze (Pdl e Lega) che seppure con qualche pausa, hanno governato il Paese nel corso degli ultimi 20 anni fosse una semplice operazione di facciata. Nonostante le ripetute “dichiarazioni d’amoreâ€? dell’ex premier Berlusconi al fidato Bossi, con il passare delle settimane le voglie della Lega di fare da sola hanno preso sempre piĂš consistenza. Evidentemente i maggiorenti del partito del Senatur, per anni costretti dalla ragion di Stato a far buon viso a una alleanza che

ƒ •…‡Ž–ƒ †‹ ”‘Â?’‡”‡ ’‡” Ž‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‡ †‹ Â?ƒ‰‰‹‘ —Â?ÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‡ÂƒÂ?œƒ ˜‡Â?–‡Â?Â?ƒŽ‡ •‘ŽŽ‡˜ƒ ’‹Î †‹ —Â?ƒ ’‡”’Ž‡••‹–Â? ’‡” ‹Ž ˆ—–—”‘

Ǥ

larga parte della base leghista non vuole (chi ha avuto modo di ascoltare anche solo occasionalmente Radio Padania ha potuto toccare con mano la crescente idiosincrasia del leghista doc al modo di fare politica di Berlusconi e di parte del Pdl), hanno compreso che quella iniziata con il governo Monti poteva essere una stagione di raccolta straordinaria. La Lega ha attaccato a testa bassa, proprio come piaceva ai lumbard

della prima ora, molte delle misure salva Italia colpevoli, a detta dei leghisti, di colpire il Nord produttivo. Ăˆ insomma tornata a parlare una lingua che, a torto o a ragione piace a molti, con la speranza che questo ritorno alle origini potesse far dimenticare a tanti elettori che nei mesi scorsi si erano dichiarati delusi dall’azione di governo della Lega, alcune oggettive responsabilitĂ nei confronti della crisi che ha colpito il Paese. E cosĂŹ, con l’occhio piĂš rivolto alle ragioni del proprio “particulareâ€? che non a quelle del consolidamento dell’allenza con il Pdl e Berlusconi, la Lega è arrivata alla decisione dei giorni scorsi. Il consiglio federale riunito a Milano ha deliberato quello che i vari Calderoli e Reguzzoni andavano dicendo da tempo, nonostante l’opera del pompiere Maroni: la Lega alle amministrative di primavera andrĂ da sola. Lo farĂ in quei Comuni chiamati al voto per scadenza naturale delle legislature e lo farĂ in quell realtĂ (tre nel Bresciano: Malonno, Gussago e Palazzolo sull’Oglio) costrette al voto anzitempo per crisi interne al centro destra. Una decisione assunta anche in barba ad anni di lavoro di squadra, di amministrazioni che hanno tenuto, a esperienze di buona collaborazione. I primi a dolersi di questa decisione sono ovviamente i rappresentanti del centrodestra che guardano con preoccupazione al voto del prossimo mese di maggio. La corsa in solitaria della Lega, estesa anche al Bresciano come annunciato da Fabio Rolfi, segretario cittadino dei lumbard, è come sale sulle ferite di un partito che

ÇĄ

/H FRQVHJXHQ]H GHOOR ´VWUDSSR URPDQRÂľ Dopo le dichiarazioni della scorsa settimana in cui affermava che la Lega Nord alle prossime amministrative avrebbe corso da sola, abbiamo chiesto a Fabio RolďŹ , vicesindaco di Brescia e segretario cittadino dei lumbard, di spiegare il perchĂŠ di questa scelta: “Non possiamo tenere il piede in due scarpe – è stata la sua risposta – far ďŹ nta che nulla sia accaduto. Il governo Berlusconi non c’è piĂš e nemmeno l’alleanza politica con il

Pdl per il federalismo. Confermiamo l’alleanza con il Pdl per le amministrazioni in corso per una questione di serietĂ verso gli elettori, ma dobbiamo tener conto che a Roma esso ha assunto una posizione in contraddizione con quanto fatto dal governo nei tre anni passati. Ignorare la cosa signiďŹ cherebbe ingannare i nostri elettoriâ€?. Uno strappo che però non necessariamente pregiudicherĂ l’alleanza per palazzo Loggia nel 2013: al proposito,

infatti, RolďŹ afferma: “Stiamo a vedere. Il quadro politico è in evoluzione e il nostro partito, sin dai suoi piĂš alti livelli, spera che il Pdl si ravveda e ritorni a ragionare su un programma improntato ai lavori del centrodestraâ€?. Quali quindi i rischi per le amministrazioni ďŹ nora governate insieme? “Vedo in provincia – commenta RolďŹ â€“ amministrazioni che cadono per tensioni interne al Pdl. La conseguenza è il commissariamento di

amministrazioni elette dai cittadini e questo non va beneâ€?. Riguardo in particolare a Palazzolo, l’ultima in ordine di tempo delle amministrazioni Pdl a cadere, RolďŹ commenta: “Sono molto amareggiato perchĂŠ ritengo il sindaco Sala un ottimo amministratore, purtroppo rivalitĂ interne e un partito in evoluzione non hanno consentito di gestire la situazione. Spero che Sala possa continuare a lavorare per Palazzolo, la Lega sarĂ con luiâ€?. (f.u.)


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

una politica piÚ attenta agli interessi di parte che al bene di tutta la comunità il Vescovo ha di fatto stigmatizzato uno dei limirti piÚ evidenti della storia recente del Paese. Chiedendo lo sforzo intellettuale e culturale di prendere in considerazione, le posizioni e le idee degli altri mons. Monari ha messo il dito nella piaga di una politica sempre piÚ propensa alla demonizzazione dell’avversario che predisposta a un confronto costruttivo, seppur

serrato. Indicando quella che dovrebbe essere la dialettica normale all’interno di un consiglio comunale tra maggioranza e minoranza (“un gioco a somma non zero – ha affermato mons. Monari – in cui il rapporto tra le due realtĂ deve produrre il migliore funzionamento possibile del sistema cittĂ â€?) ha di fatto denunciato il diffuso malcostume di un gioco delle parti diffuso, con le diverse forze politiche sono piĂš portate alle

delegittimazione reciproca che non a trovare soluzioni funzionali al raggiungimenti del tanto citato, spesso abusato, bene comune. “Egoismo, egoismo di gruppo, miopia del senso comune – è stato un passaggio del suo intervento – sono realtĂ che si oppongono al progresso della societĂ â€? che pure dovrebbe essere obiettivo di ogni forma di impegno politico. “Fa impressione – è stato un altro passaggio dell’intervento del vescovo Monari – vedere

mezzi di comunicazione che sono esplicitamente faziosi; che considerano buono tutto e solo quello che sta da una parte; che considerano pregiudizialmente cattivo quello che sta dalla parte opposta�. Mezzi di comunicazione che spesso sono “al soldo� di parti politiche e che certo non contribuiscono all’edificazione di quegli orizzonti di concordia indicati dal Vescovo. “Sono cattivi maestri che deformano le coscienze e rischiano di

͛͘

immettere nel tessuto sociale veleni pericolosi producendo pericolose spaccature fra le persone. Tutte positive (ma poteva essere altrimenti) sono state le reazioni della politica bresciana alle parole del Vescovo. GiĂ le prossime giornate, ormai di aperta campagna elettorale in tanti Comuni del Bresciano, diranno se la “lezioneâ€? di mons. Monari avrĂ raggiunto il suo obbietivo ultimo: che il bene della città è vantaggio per tutti.

ƒŽ‘��‘ ”‹�ƒ–‘ ’‘…‘ ‰”ƒ†‹–‘

—••ƒ‰‘

‡Â?Â?ÂƒÂ‹Â‘ÇŁ •ƒŽ–ƒ –—––‘

ƒŽƒœœ‘Ž‘ ”‹•‹ ƒ ˆ—‘…‘ Ž‡�–‘

”ƒ ‹ ‘Â?—Â?‹ …‘•–”‡––‹ Ġ ƒÂ?†ƒ”‡ ƒÂ?–‹…‹’ƒ–ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽ ˜‘–‘ ƒŽ‘Â?Â?‘ ° “—‡ŽŽ‘ …Š‡ ˜ƒÂ?–ƒ ‹Ž ’”‹Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?‘Â? •‹ •ƒ “—ƒÂ?–‘ ‹Â?Â˜Â‹Â†Â‹ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ †‡ŽŽƒ ’”‹Â?‘‰‡Â?‹–—”ƒǤ ‹•ƒŽ‡ ‹Â?ˆƒ––‹ ƒŽŽƒ •…‘”•ƒ ‡•–ƒ–‡ Žƒ …”‹•‹ …Š‡ Šƒ ’‘”–ƒ–‘ ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ ƒÂ?œ‹–‡Â?’‘ †‡Ž Â?ƒÂ?†ƒ–‘ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‘ †‡Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‹‡–”‘ ”—Â?‡ŽŽ‹ǥ •ˆ‹†—…‹ƒ–‘ †ƒŽŽƒ •—ƒ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ …‘Â? ‹Ž …‘Â?•‡‰—‡Â?–‡ …‘Â?Â?‹••ƒ”‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡Ž Â?—Â?‹…‹’‹‘ ‹Â? •‡––‡Â?„”‡Ǥ ƒ „‘……‹ƒ–—”ƒ †‡Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡Ž …‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ ° •–ƒ–‘ Žǯ—Ž–‹Â?‘ ƒ––‘ †‹ —Â?ƒ …”‹•‹ …Š‡ Â?‡Ž –‡Â?’‘ Šƒ •‘––”ƒ––‘ ƒŽ ’”‹Â?‘ …‹––ƒ†‹Â?‘ †‹ ƒŽ‘Â?Â?‘ ‹Ž …‘Â?•‡Â?•‘ …‘Â?“—‹•–ƒ–‘ •‘Ž‘ †—‡ ƒÂ?Â?‹ ’”‹Â?ƒǤ ‘Â?‘•–ƒ–‡ ‹ ”‡’‡–—–‹ –‡Â?–ƒ–‹˜‹ ‡ ‰Ž‹ ƒ’’‡ŽŽ‹ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ”‹˜‘Ž–‹ ƒŽŽƒ •—ƒ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ ‹‡–”‘ ”—Â?‡ŽŽ‹ ° •–ƒ–‘ …‘•–”‡––‘ ƒ ‰‡––ƒ”‡ Žƒ •’—‰Â?ƒǤ Â?‡––‡”‡ ‹Â? …”‹•‹ ‹ ”ƒ’’‘”–‹ …‘Â? Žƒ …‘Â?’ƒ‰‹Â?‡ †‹ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ …‘Â?‡ ”‹’‘”–ƒ–‘ Â?‡‹ Â?‡•‹ •…‘”•‹ †ƒ‰Ž‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?Â’ÂƒÇĄ ƒŽ…—Â?‡ •…‡Ž–‡ …‘Â?’‹—–‡ †ƒŽ ’”‹Â?‘ …‹––ƒ†‹Â?‘ǥ ‡˜‹†‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ •‡Â?œƒ Žƒ †‘˜—–ƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ǥ ‹Â? –‡Â?ƒ †‹ Â?‘Â?‹Â?‡ ‡† ‡“—‹Ž‹„”‹ ‹Â? •‡Â?‘ ƒŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒǤ ‹‡–”‘ ”—Â?‡ŽŽ‹ǥ ’”‹Â?ƒ †‡Ž …‘Â?Â?‹••ƒ”‹ƒÂ?‡Â?–‘ǥ Šƒ ƒÂ?…Š‡ •…”‹––‘ —Â?ƒ Ž—Â?‰ƒ Ž‡––‡”ƒ ƒ‹ •—‘‹ …‘Â?…‹––ƒ†‹Â?‹ ’‡” …‡”…ƒ”‡ †‹ •’‹‡‰ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…ÂƒÂ†Â—Â–Â‘Ǥ ‘’‘ ƒ˜‡”‡ ”‹…‘•–”—‹–‘ Ž‡ ˜‹…‡Â?†‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ˜ƒ Č‹Â‡Â”Âƒ ‹Ž Í™Í Â‰Â‹Â—Â‰Â?‘ ÍšÍ˜Í™Í™ČŒ …Š‡ Žƒ •—ƒ ’ƒœ‹‡Â?œƒ Â?‡Ž …‡”…ƒ”‡ †‹ –‡Â?‡”‡ —Â?‹–ƒ Žƒ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?œƒ ‡”ƒ ‰‹—Â?–ƒ ƒŽ Ž‹Â?‹–‡ ‡ ”‹…‘Â?‘•…‡˜ƒ …‘Â?‡ •—‘ ‡””‘”‡ “—‡ŽŽ‘ †‹ ƒ˜‡”‡ ”‹’‘•–‘ Žƒ ’”‘’”‹ƒ ˆ‹†—…‹ƒ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‘”‹ …Š‡ Â?‘Â? Žƒ Â?‡”‹–ƒ˜ƒÂ?‘Ǥ

—••ƒ‰‘ Šƒ ‹Â?‹œ‹ƒ–‘ “—‡•–‘ ͚͙͙͘ …‘Â? Žƒ ’”‡•ƒ Â†ÇŻÂƒÂ–Â–Â‘ †‹ —Â?ƒ ˆ‘”–‡ …”‹•‹ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜ƒ …Š‡ǥ …‘Â? Ž‡ †‹Â?‹••‹‘Â?‹ †‹ ͙͙ …‘Â?•‹‰Ž‹‡”‹ …‘Â?—Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Šƒ †‹ ˆƒ––‘ …‘Â?•‡‰Â?ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ’ƒ‡•‡ ƒŽ …‘Â?Â?‹••ƒ”‹‘ ’”‡ˆ‡––‹œ‹‘ ‹Â? ƒ––‡•ƒ †‡Ž ”‹–‘”Â?‘ ƒÂ?–‹…‹’ƒ–‘ ƒŽŽ‡ —”Â?‡ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ’‡” ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ Â?‡•‡ †‹ Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ ƒ …”‹•‹ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜ƒ ‰—••ƒ‰Š‡•‡ ƒ˜‡˜ƒ ’‡”Ö …‘Â?‘•…‹—–‘ ‹Ž •—‘ Dz’”‹Â?‘ –‡Â?’‘dz Â?‡Ž Â?‘˜‡Â?„”‡ ͚͙͙͘ …‘Â? Ž‡ †‹Â?‹••‹‘Â?‹ †‡‰Ž‹ ƒ••‡••‘”‹ —…ƒ Ž‹’”ƒÂ?†‹ǥ —…‹ƒ ƒ•—––‹ ‡ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‡ƒ ‡ ‹ ’”‹Â?‹ •…”‹……Š‹‘Ž‹‹ ’‡” Žƒ ‰‹—Â?–ƒ †ŽȀ ‡‰ƒ —…‹ƒ ƒœœƒ”‹Ǥ Â?ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ …”‹•‹ …Š‡ •‹ ‡”ƒ ˆƒ––ƒ •‡Â?’”‡ ’‹Î ‡˜‹†‡Â?–‡ …‘Â? ‹Ž †‡’‘•‹–‘ †‹ —Â?ƒ Â?‘œ‹‘Â?‡ †‹ •ˆ‹†—…‹ƒ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡Ž ’”‹Â?‘ …‹––ƒ†‹Â?‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽ‡ Â?‹Â?‘”ƒÂ?œ‡Ǥ —––ƒ˜‹ƒ Žƒ •…‡Ž–ƒ †‡ŽŽ‡ †‹Â?‹••‹‘Â?‹ †‹ ͙͙ …‘Â?•‹‰Ž‹‡”‹ ’”‹Â?ƒ †‡Ž …‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡Ž “—ƒŽ‡ Žƒ Â?‘œ‹‘Â?‡ •ƒ”‡„„‡ •–ƒ–ƒ Â†Â‹Â•Â…Â—Â•Â•ÂƒÇĄ Šƒ ’‘•–‘ Žƒ ’ƒ”‘Žƒ ˆ‹Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‡Â”Â‹Â‡Â?œƒ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜ƒ ‰—••ƒ‰Š‡•‡Ǥ ÂŽ •‹Â?†ƒ…‘ ƒœœƒ”‹ ’”‡Â?†‡Â?†‘ ƒ––‘ †‡ŽŽƒ ’”‡Â?ƒ–—”ƒ ˆ‹Â?‡ †‡ŽŽƒ Ž‡‰‹•Žƒ–—”ƒ Šƒ „‘ŽŽƒ–‘ Žƒ •…‡Ž–ƒ †‡ŽŽ‡ †‹Â?‹••‹‘Â?‹ †‡‹ …‘Â?•‹‰Ž‹‡”‹ …‘Â?—Â?ƒŽ‹ ȋ…‘Â?’”‡•‹ ‹ “—ƒ––”‘ †‹••‡Â?œ‹‡Â?Â–Â‹ČŒ …‘Â?‡ ‹Ž –‡Â?–ƒ–‹˜‘ †‹ •‘––”ƒ”•‹ ƒŽ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ Â?‡ŽŽ‡ ‘’’‘”–—Â?‡ •‡†‹ ’‘Ž‹–‹…Š‡ ‡ —Â?ƒ ‰”ƒ˜‡ •…‘””‡––‡œœƒ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡‹ …‹––ƒ†‹Â?‹Ǥ Â?…Š‡ ƒ

—••ƒ‰‘ ° ‰‹—Â?–‘ —Â? …‘Â?Â?‹••ƒ”‹‘ ’”‡ˆ‡––‹œ‹‘ ƒ …—‹ ° •–ƒ–‘ †ƒ–‘ ‹Ž …‘Â?’‹–‘ †‹ ’‘”–ƒ”‡ ‹Ž ‘Â?—Â?‡ ˆ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–‹Â?‘ ƒŽ ˜‘–‘ ƒÂ?–‹…‹’ƒ–‘ †‡ŽŽƒ ’”‘••‹Â?ƒ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒǤ

‡ ° ˜‡”‘ ‹Ž †‡––‘ ’‘’‘Žƒ”‡ …Š‡ •ƒÂ?…‹•…‡ …Š‡ Â?‘Â? Â…ǯ° †—‡ •‡Â?œƒ –”‡ǥ Šƒ ’”‘˜˜‡†—–‘ ƒŽƒœœ‘Ž‘ ƒ …‘ŽÂ?ƒ”‡ ‹Ž ˜—‘–‘ ’”‡•‡Â?–‡ Â?‡ŽŽ‘ •…ƒ……Š‹‡”‡ †‡‹ ‘Â?—Â?‹ ƒÂ?–‹…‹’ƒ–ƒÂ?‡Â?–‡ …Š‹ƒÂ?ƒ–‹ ƒŽ ˜‘–‘ ’‡” …”‹•‹ †‡ŽŽ‡ ‰‹—Â?–‡ ‹Â? …ƒ”‹…ƒǤ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ƒŽƒ ° •–ƒ–‘ …‘•–”‡––‘ ƒ …Š‹—†‡”‡ ƒÂ?–‹…‹’ƒ–ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ •—ƒ ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‹ •‹Â?†ƒ…‘ ’‡” ˜‹ƒ †‹ —Â?ƒ …”‹•‹ …”‡•…‹—–ƒ ‡ Â?ƒ–—”ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž †ŽǤ ‡” Žƒ ˜‡”‹–Â? Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? †‹ ƒŽƒ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ˜—–‘ —Â?ƒ …‘––—”ƒ DzŽ‡Â?–ƒdzǢ ‰‹Â? ÂŽÇŻÂ—ÂˆÂˆÂ‹Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •—ƒ …ƒÂ?Â†Â‹Â†ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ …‘Â? ‹Ž …‘Â?•‡‰—‡Â?–‡ •ƒ…”‹ˆ‹…‹‘ †‡Ž •‹Â?†ƒ…‘ —•…‡Â?–‡ ‹Ž˜ƒÂ?‘ ‘”‡•…Š‹ǥ ‡”ƒ •–ƒ–ƒ ƒ……‘Ž–ƒ …‘Â? Â?ƒŽ—Â?‘”‡ †ƒ ƒŽ…—Â?‡ …‘””‡Â?–‹ †‡Ž †ŽǤ …‘Â?–”ƒ•–‹ •‹ ‡”ƒÂ?‘ ƒ††‹”‹––—”ƒ ’ƒŽ‡•ƒ–‹ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡Ž …‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ †‹ ‹Â?•‡†‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ ƒŽƒǤ ‡‹ Â?‡•‹ ƒ ˜‡Â?‹”‡ ƒŽ …‘Â?•‘Ž‹†ƒ”•‹ †‡Ž ”ƒ’’‘”–‘ –”ƒ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‡ Žƒ ‡‰ƒ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘ †ƒ …‘Â?–”ƒŽ–ƒ”‡ Â?‘Â?‡Â?–‹ •‡Â?’”‡ ’‹Î ˆ”‡“—‡Â?–‹ †‹ –‡Â?•‹‘Â?‡ –”ƒ Ž‡ †‹˜‡”•‡ ƒÂ?‹Â?‡ †‡Ž †Ž …‹––ƒ†‹Â?‘ǥ ’”‹Â?ƒ …‘Â? —Â?ƒ Â?‹Â?‹•…‹••‹‘Â?‡ ‹Â? …‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ ‡ •—……‡••‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ …‘Â? —Â?ƒ ”‘––—”ƒ –”ƒ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ –—……Š‹ ‡š Â? …Š‹—•ƒ †ƒŽŽƒ †‡…‹•‹‘Â?‡ ƒ••—Â?–ƒ †ƒ ƒŽƒ †‹ ”‡˜‘…ƒ”‡ Ž‡ †‡Ž‡‰Š‡ ƒ••‡••‘”‹Ž‹ ƒ –—……Š‹ǥ ”‡‘ †‹ Â?‘Â? ƒ˜‡”‡ ƒ’’”‘˜ƒ–‘ ‹Â? ‰‹—Â?–ƒ ƒŽ…—Â?‹ ’ƒ••ƒ‰‰‹ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‹Ǥ Ž–”‹ …‘Â?•‹‰Ž‹‡”‹ …‘Â?—Â?ƒŽ‹ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ƒ–‘ Žƒ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?œƒ ‡ǥ ‹Â? ƒ……‘”†‘ …‘Â? ‹ …‘Â?•‹‰Ž‹‡”‹ †‹ ‘’’‘•‹œ‹‘Â?‡ǥ ŠƒÂ?Â?‘ ”ƒ••‡‰Â?ƒ–‘ Ž‡ †‹Â?‹••‹‘Â?‹ ˜ƒÂ?‹ˆ‹…ƒÂ?†‘ “—‡ŽŽ‡ ‰‹Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–‡ †ƒ ƒŽƒǤ ‘•¿ ƒÂ?…Š‡ ƒŽƒœœ‘Ž‘ ƒÂ?†”Â? ƒŽŽ‡ —”Â?‡ ƒ Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ

ƒ”ƒÂ?Â?‘ ͙͚ Č‹ÂˆÂ‘Â”Â•Â‡ ͙͛ …‘Â? •’‹–ƒŽ‡––‘ ƒÂ?…‘”ƒ ‹Â? ƒ––‡•ƒ †‡ŽŽƒ •‡Â?–‡Â?œƒ †‡ˆ‹Â?Â‹Â–Â‹Â˜ÂƒČŒ ‹ ‘Â?—Â?‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ …Š‡ ƒ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒÂ?†”ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽ‡ —”Â?‡ ’‡” Ž‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‡

probabilmente, per via delle vicende nazionali, giĂ temeva un ritorno elettorale del centrosinistra. Come afferma in queste pagine anche Viviana Beccalossi, coordinatrice bresciana del Pdl che si appresta a celebrare il proprio congresso (in programma il 19 febbraio prossimo), la preoccupazione per le conseguenze che la scelta della Lega potrĂ avere sulle amministrative di primavera è forte. C’è però la speranza, seppure ridotta sempre piĂš al lumicino, di un ripensamento sul filo di lana. Non resta che aspettare e guardare come nei 12, forse 13, Comuni bresciani chiamati al voto (la decisione su Ospitaletto è attesa per i prossimi giorni, ndr.) i partiti si muoveranno. Il test, almeno nel Bresciano, è di quelli probanti per le realtĂ chiamate al voto. Con Palazzolo sull’Oglio, l’ultima realtĂ a iscriversi all’elenco dei votanti per una crisi tutta interna al Pdl che ha portato alle dimisisoni di Alessandro Sala da sindaco prima e dal partito di Berlusconi, poi, andranno alle urne Desenzano (uno dei Comuni piĂš popolosi della provincia), Rovato, Gussago, Darfo, Cazzago, Malonno, Gottolengo, Acquafredda, Odolo, Provaglio Valsabbia e Paspardo. I primi quattro Comuni, avendo una popolazione superiore ai 15mila abitanti, potrebbero avere bisogno del ballottaggio per giungere alla scelta dei rispettivi sindaci. Una situazione che rende quanto mai attuale il tema delle alleanze. Da questi Comuni potrebbe giungere una risposta all’interrogativo che tanti si pongono: quello tra Pdl e Lega è un amore ormai al tramonto?

ÇĄ

´6SHUR LQ XQ ULSHQVDPHQWR GHOOD /HJDÂľ Il 19 febbraio prossimo si tiene a Brescia il congresso del Pdl: abbiamo chiesto all’on. Viviana Beccalossi se sarĂ occasione per valutare anche lo “stato di saluteâ€? del partito: “Io credo – ha risposto – che sarĂ un’occasione importante per confrontarci. Dovremo capire che cosa fare nei prossimi mesi e nei prossimi anniâ€?. A fronte di questi auspici la situazione attuale del partito in provincia: tiene banco il caso di Palazzolo, con le dimissioni dal

Pdl del sindaco Sala: malessere locale o sintomo di un disagio generalizzato? Sull’argomento l’on. Beccalossi afferma: “In un partito come il nostro, che amministra circa 100 Comuni in provincia, purtroppo i problemi sono quasi all’ordine del giorno. Il caso di Palazzolo è però particolare: Sala avrebbe dovuto essere l’uomo di sintesi tra diverse anime della sede locale e per il dialogo con la Lega. Purtroppo non vi è riuscito e ha preferito dimettersi.

Avrebbe invece dovuto cercare di resistere sia per rispetto verso gli elettori sia verso il partitoâ€?. Un altro fronte caldo è invece rappresentato dalle dichiarazioni del vicesindaco di Brescia Fabio RolďŹ , che ha annunciato la corsa in solitaria della Lega alle prossime amministrative: “A me dispiace – è il commento della Beccalossi – perchĂŠ dove si corre insieme ci sono buone possibilitĂ di vittoria, mentre da soli no. Io sono preoccupata perchĂŠ nella

prossima tornata votano Comuni importanti e la Lega si dovrĂ assumere la responsabilitĂ dei risultatiâ€?. Tra questi figura anche Brescia su cui Viviana Beccalossi si esprime in questi termini: “L’attuale amministrazione, che ha per vicesindaco proprio RolďŹ , dimostra come si possa lavorare bene insieme. Se si vuole rinunciare a tutto questo, ma ne dubito, e consegnare la cittĂ al centrosinistra gli elettori sapranno a chi attribuire la responsabilitĂ â€?.


͘͜

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ? —Â?‡Â?–ƒ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡ŽŽ‡ Â?‘”–‹ Â…Â‹Â˜Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ ˜‹––‹Â?‡ †‹ —Â?ƒ ‰—‡””ƒ ‹Â?—–‹Ž‡

Aumenta il numero delle morti civili in Afghanistan. Lo afferma il rapporto della Missione Onu in Afghanistan pubblicato nei giorni scorsi. Secondo lo studio nel 2011 sono 3.021 le vittime civili morte in attentati dei talebani e bombardamenti aerei dell’esercito, 609 in piĂš rispetto al dato del 2009 e 231 rispetto al 2010. Dal 2007 a oggi il numero dei morti ammonta a 11.864. L’agenzia AsiaNews spiega che tale situazione è causata dall’aumento degli attentati

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

compiuti dalla forze antigovernative. “Tutto il Paese è ormai un posto insicuro – afferma l’agenzia – anche la capitale è diventata un campo di battaglia fra esercito e gruppi anti-governativi che appoggiano i talebani. In novembre sono morte oltre 40 persone in un attacco contro la moschea di Baghlan nel nord del Paeseâ€?. Il 77% delle vittime del 2011 è morto in attentati suicidi, esplosione di ordigni e sparatorie con una crescita del 14% rispetto al 2010. Di questi, 967 sono

stati uccisi da mine e altri ordigni piazzati in centri abitati, le vittime sono soprattutto bambini. I morti im bombardamenti delle forze internazionali e operazioni militari sono circa 410. L’agenzia sottolinea che l’incremento delle violenze contro obiettivi civili è un segno di come questa guerra decennale non sia servita a nulla. “Alle morti civili delle guerra, si devono aggiungere le centinaia di vittime silenti delle violenze tribali e familiari, sempre piĂš comuniâ€?.

‘”Â?‘ †ǯ ˆ”‹…ƒ ‡ ”‹•’‘•–‡ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–ƒ• ƒ —Â?ƒ ‡Â?‡”‰‡Â?œƒ •‡Â?’”‡ ’‹Î ‰”ƒ˜‡

/H SHFRUH GHJOL VFRXW SHU L SDVWRUL GHO :ROOD\DWD ”‡•…‹ƒ •‹ ° Â?‘„‹Ž‹–ƒ–ƒ ’‡” ƒ‹—–ƒ”‡ Ž‡ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‹ †—”ƒÂ?‡Â?–‡ …‘Ž’‹–‡Ǥ ”ƒ ‹ ’”‘‰‡––‹ •‘•–‡Â?—–‹ Dz Â? ‰”‡‰‰‡ ’‡” Žƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇł …Š‡ Šƒ ƒ˜—–‘ ’‡” ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ ‹Ž ‰”—’’‘ •…‘—– ”‡•…‹ƒ ͙͙Ǥ Ž–”‡ †—‡ Ž‡ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‹ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ

/

a grave siccità che, a partire dagli ultimi mesi del 2010, sta mettendo in ginocchio il Corno d’Africa, ha drammaticamente acuito i problemi delle popolazioni di questa zona che già erano in sofferenza tra le situazioni di guerra, instabilità politica, fame e ingiustizia sociale. I dati raccolti dal Wfp, l’agenzia delle Nazioni unite per la sicurezza alimentare, certificano che nel corso dell’estate 2011 il numero delle persone bisognose di assistenza alimentare a causa della siccità ha toccato, in tutto il Corno d’Africa, il tetto record di 13,3 milioni. Le aree maggiormente colpite da questa emergenza umanitaria, per altro non molto considerata dai media, sono quelle della zona centromeridionale della Somalia, le regioni del nord-est del Kenya, la parte meridionale e orientale dell’Etiopia, l’Eritrea e il Gibuti. A piÚ riprese anche il Papa ha ricordato la drammaticità della situazioni, invitando alla solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite. La Conferenza episcopale italiana ha messo a disposizione un milione di euro, integrato poi con quanto raccolto nel corso della giornata indetta nel settembre dello scorso anno in tutte le chiese del Paese a sostegno delle iniziative sostenute nelle aree colpite dalla Cartitas italiana.

͙͙

ƒ ƒ”‹–ƒ• †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ •‹ ° ’‘•–ƒ …‘Â?‡ ’—Â?–‘ †‹ ”ƒ……‘Ž–ƒ ‡ …‘‘”†‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? „”‡•…‹ƒÂ?ƒ La Caritas diocesana si è posta, come in occasione di altre emergenze, come punto di raccolta e di coordinamento delle solidarietĂ bresciana inviando i primi aiuti per la fase emergenziale. Inoltre ha dato

il proprio sostegno a tre progetti di piĂš ampio respiro per il Corno d’Africa. Si tratta di iniziative portate avanti dal gruppo Scuot Brescia 11, e di altre programmate dalla onlus Amare (un progetto alimentare), e dai Salesiani. Queste ultime sono ancora in fase di progettazione, mentre quella promossa dagli scout è giĂ stata realizzata. Dal 27 dicembre al 10 gennaio scorso un gruppo di scout è sceso a Bukama e Mokonissa, nella regione etiope del Wollayata, per consegnare alle popolazioni del posto, sostanzialmente dedite alla pastorizia, 570 pecore

per far fronte ai gravi danni causati dalla siccitĂ . Grazie agli animali donati dal gruppo scout Brescia 11, in collaborazione appunto con Caritas e Centro aiuti per l’Etiopia è stata offerta a tante famiglie bisognose una concreta speranza di sussistenza alimentare. Gli altri due progetti, cosĂŹ come la raccolta di fondi promossa dalla Caritas diocesana sono ancora in corso e, oltre ad aiutare le popolazioni del Corno d’Africa, a tenere accesi i riflettori su quella che va configurandosi sempre di piĂš come una vera e propria catastrofe umanitaria.

Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ǤÍš ÍšÍ˜Č€ ÇŚ

͚͞͞Ȁͥ͞ ÇŚ ÇŚ . Č? ČŽ ǧ ǧ Îť Í™ ͚͙͚͘ ǧ ǧ ͙͘

ǯ Ǥ Ǥ ǧ Ǥ Ǥ Ǥ

8QD YHVWH QXRYD SHU ´.LUHPED¾ Ɲ0QP Eƚ¨ COQTG

RKš ITCPFG FK SWGUVQƟ 5QPQ K OKUUKQPCTK WEEKUK PGINK WNVKOK CPPK

HGDDTCKQ

“Kirembaâ€? si rinnova. Il bimestrale dell’Ufficio missionario diocesano, vero e proprio foglio di collegamento tra la Chiesa locale e quanti, a diverso titolo, hanno “sposatoâ€? la causa delle missioni, è stato sottoposto a un attento lavoro di restyling graďŹ co ed editoriale. Un’operazione, che a breve sarĂ sottosposta al giudizio dei lettori, voluta dall’UfďŹ cio missionario per dare nuovo slancio all’animazione missionaria della Chiesa bresciana in

tutte le parrocchie e in tutti i gruppi. La revisione graďŹ ca ha portato a togliere dalla storica testata il sottotitolo di “notiziario dei missionari brescianiâ€?. Una scelta, come spiega con chiarezza nell’editioriale don Raffaele Donneschi, direttore dell’UfďŹ cio, che non comporta l’interruzione del legame con i missionari bresciani sparsi nel mondo. Tutt’altro. Nel nuovo “Kirembaâ€? la testimonianza e lo spazio per quella parte di Chiesa bresciana

che opera nel mondo ha assunto una nuova connotazione, proprio per fare in modo che quello slancio che anima i missionari possa contagiare anche l’azione di gruppi e comunitĂ . A tenere le ďŹ la del nuovo corso della pubblicazione che signiďŹ cativamente prende il suo nome dall’opera simbolo dell’attenzione missionaria della Chiesa bresciana (l’ospedale donato a Paolo VI nel 1963) è don Carlo Tartari, vicedirettore dell?UfďŹ cio missionario.

”‹•‹ …‘Â?–”‘ •‡Â?’”‡ ’‹Î ˜‹‘Ž‡Â?–‘ ƒ …”‹•‹ …Š‡ †ƒ Â?‡•‹ •–ƒ ‹Â?•ƒÂ?‰—‹Â?ƒÂ?†‘ Žƒ ‹”‹ƒ •‡Â?„”ƒ ‡••‡”•‹ ‹Â?…ƒ‰Ž‹ƒ–ƒ ‹Â? —Â? –—Â?Â?‡Ž •‡Â?œƒ ˜‹ƒ Â†ÇŻÂ—Â•Â…Â‹Â–ÂƒǤ ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ Žǯ‹Â?’‡‰Â?‘ †‡ŽŽƒ ‡‰ƒ ƒ”ƒ„ƒ †ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?‡ ƒŽ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ’‡” Ž‘ •–—†‹‘ †‹ Â?—‘˜‡ ’‘••‹„‹Ž‹ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ’‡” ”‹•‘Ž˜‡”‡ Žƒ …”‹•‹ǥ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ° ‹Â? …‘•–ƒÂ?–‡ ’‡‰‰‹‘”ƒÂ?‡Â?–‘Ǥ

ÂŽ …‘Â?–”ƒ•–‘ –”ƒ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ••ƒ† Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ ‡ Ž‡ ˆ”ƒÂ?‰‡ •‡Â?’”‡ ’‹Î ƒÂ?’‹‡ †‡‹ •—‘‹ …‘Â?–‡•–ƒ–‘”‹ •–ƒ ƒ••—Â?‡Â?†‘ ‹ …‘Â?–‘”Â?‹ †‹ —Â?ƒ ˜‡”ƒ ‡ ’”‘’”‹ƒ ‰—‡””ƒ …‹˜‹Ž‡Ǥ ‘Ž–‡ ƒ‰‡Â?œ‹‡ †‹ •–ƒÂ?’ƒ ’”‡•‡Â?–‹ ‹Â? ‹”‹ƒ ”‹ŽƒÂ?…‹ƒÂ?‘ Žƒ Â?‘–‹œ‹ƒ †‹ …‘Â?„ƒ––‹Â?‡Â?–‹ ‹Â?–‘”Â?‘ ƒŽŽƒ Â…ÂƒÂ’Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‡Â?’”‡ ’‹Î ˜‹…‹Â?‹ ƒŽŽ‡ ’‘”–‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â?Ǥ 1 ‹Â?˜‡…‡ ‰—‡””ƒ ƒ’‡”–ƒ ƒ ‘Â?•ǥ Žƒ –‡”œƒ …‹––Â? †‡Ž ÂƒÂ‡Â•Â‡ÇĄ –‡ƒ–”‘ †‹ ˜‹‘Ž‡Â?–‹ …‘Â?„ƒ––‹Â?‡Â?–‹ ˆ”ƒ Žǯ‡•‡”…‹–‘ ˆ‡†‡Ž‡ ƒŽ ”‡•‹†‡Â?–‡ ‡ ‹ ”‹„‡ŽŽ‹ †‡Ž ”‡‡ ›”‹ƒÂ? ”Â?›Ǥ ‘Â?–‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ–‘ „‘Â?„ƒ”†ƒÂ?‡Â?–‹ …Š‡ǥ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ǥ ƒ˜”‡„„‡”‘ …ƒ—•ƒ–‘ ’‹Î †‹ ͛͘͘ ˜‹––‹Â?‡Ǥ ‘’‘ ‹Ž ˜‡–‘ †‡Ž Íœ ˆ‡„„”ƒ‹‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‹ —••‹ƒ ‡ ‹Â?ƒ ƒ —Â?ƒ ”‹•‘Ž—œ‹‘Â?‡ Â?— †‹ …‘Â?†ƒÂ?Â?ƒ †‡Ž ”‡‰‹Â?‡ •‹”‹ƒÂ?‘ǥ Žƒ …”‹•‹ Šƒ ƒ••—Â?–‘ —Â? Â?—‘˜‘ ƒ•’‡––‘ ƒÂ?…Š‡ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ‡Ž‰‹‘ǥ

”ƒÂ? ”‡–ƒ‰Â?ƒ ‡ –ƒ–‹ Â?‹–‹ ŠƒÂ?Â?‘ …Š‹—•‘ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ Ž‡ ƒÂ?„ƒ•…‹ƒ–‡ ƒ ƒÂ?ƒ•…‘Ǥ ‘Â?†”ƒ Šƒ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ–‘ …Š‡ •’‹Â?‰‡”Â? ’‡” Â?—‘˜‡ •ƒÂ?œ‹‘Â?‹ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ ‡—”‘’‡ƒǤ

ÂŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ •ƒ ƒ”ƒ…Â? „ƒÂ?ƒ Šƒ †‹…Š‹ƒ”ƒ–‘ ‹Â?˜‡…‡ …Š‡ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽǯ ……‹†‡Â?–‡ Â?‘Â? Â…ǯ° Žǯ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‡ †‹ —•ƒ”‡ Žƒ ÂˆÂ‘Â”ÂœÂƒÇĄ Â?ƒ •‘Ž‘ Žƒ ’”‡••‹‘Â?‡ †‹’Ž‘Â?ƒ–‹…ƒǤ ǯ—Ž–‹Â?ƒ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ ”‡‰‹•–”ƒ–ƒ •— “—‡•–‘ ˆ”‘Â?–‡ ° “—‡ŽŽƒ †‡Ž Â?‹Â?‹•–”‘ †‡‰Ž‹ •–‡”‹ ”—••‘ǥ ‡”‰‡› ÂƒÂ˜Â”Â‘Â˜ÇĄ ‰‹—Â?–‘ ƒ ƒÂ?ƒ•…‘ ’‡” †‹•…—–‡”‡ …‘Â? ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ƒ•Šƒ” ÂƒÂŽÇŚ ••ƒ† †‡ŽŽ‡ ’‘••‹„‹Ž‹ ˜‹‡ †‹ •‘Ž—œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ …”‹•‹Ǥ


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͘Í?

Â?‹‘Â?‡ ‡—”‘’‡ƒ ‘Â?ƒÂ?†‡ †‹ ƒ•‹Ž‘ ‹Â? …‘•–ƒÂ?–‡ ƒ—Â?‡Â?–‘ Le richieste di asilo sono aumentate nell’Unione europea: nel secondo trimestre 2011 sono state quasi 69mila, provenienti da 142 Paesi, piĂš 23% rispetto al secondo semestre del 2010. L’Istituto di statistiche della Commissione europea, Eurostat, ha reso noti i dati trimestrali (aprile-giugno 2011) delle domande e delle relative decisioni di prima istanza nei 27 Paesi dell’Ue. Questa pubblicazione si basa sulle statistiche ufďŹ ciali che i ministeri degli Interni degli

Stati membri, o le loro agenzie nazionali, sono tenuti a trasmettere a Bruxelles ogni tre mesi, in applicazione del Regolamento europeo 862/2007 concernente le statistiche sulla migrazione e la protezione internazionale. Come riesso delle crisi civili e politiche del Nord Africa, nella sola isola di Malta il numero di richiedenti asilo è aumentato di oltre 60 volte rispetto all’anno precedente (1600 richieste nel secondo trimestre 2011, contro appena 25 nel 2010).

Per le medesime ragioni, i Paesi da cui proviene il maggior incremento di richieste sono Libia e Tunisia, rispettivamente sei e cinque volte piÚ numerose dell’anno precedente. In termini assoluti, il maggior numero di richieste d’asilo provengono da Afghanistan (6460), Iraq (3900) e Russia (3465). In Italia invece, le richieste di asilo provengono soprattutto da Nigeria (1280), Ghana ((820), Costa d’Avorio (530), Tunisia (520) e Mali (495). Tre principali Paesi di

destinazione hanno accolto da soli circa la metĂ delle tutte le domande di asilo nell’Ue: Francia (14505), Germania (10820) e Belgio (7160). Al quarto posto l’Italia, con 6.875 richieste. Italia e Belgio sono anche i Paesi con il piĂš alto aumento di richiedenti asilo in termini assoluti (+ 4225 per l’Italia e + 2 255 il Belgio). Malta è invece il Paese con il piĂš alto numero di richieste di asilo in rapporto alla popolazione residente: 3820 richieste per milione d’abitanti.

‡‰‹‘�‡ �ƒ ‹�‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Ž‡‰‹•Žƒ–‹˜ƒ

8QD QXRYD OHJJH HOHWWRUDOH"

ÂŽ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ †‘˜”‡„„‡ †ƒ”‡ ƒ˜˜‹‘ ‡Â?–”‘ †—‡ Â?‡•‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â–Â‡Â” ’‡” Žƒ ”‡˜‹•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?‘”Â?ƒ–‹˜ƒ ƒ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â? ˜‹‰‘”‡Ǥ ÂŽ ’ƒ”‡”‡ †‡ŽŽ‡ ˆ‘”œ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡

,

l tema della riforma della legge elettorale, evidentemente, non è solo nell’agenda del Parlamento. Anche la Regione Lombardia si è posta il problema della modifica dei proprio meccanismi elettorali. Entro due mesi, infatti, partirĂ l’iter per la revisione della legge elettorale regionale. Lo ha deciso nei giorni scorsi il consiglio regionale che approvato all’unanimitĂ una mozione che, su proposta del capogruppo del Pdl Paolo Valentini, “impegna l’Ufficio di presidenza ad avviare entro 60 giorni il percorso per l’elaborazione e l’approvazione della nuova legge elettorale regionaleâ€?. Lo spunto è stato dato da una mozione inizialmente presentata dai gruppi di minoranza e illustrata dal capogruppo del Partito democratico Luca Gaffuri: “Occorre un provvedimento che garantisca la stabilitĂ della maggioranza, l’accesso paritario alla lista elettorale e l’equilibrata rappresentanza, il numero certo di 80 componenti senza deroghe e la rappresentanza certa di tutti i territori. Inoltre – ha aggiunto Gaffuri – bisogna abolire il listino regionale e distribuire sul territorio l’eventuale premio di maggioranzaâ€?. Nei loro interventi i capigruppo Stefano Zamponi (Idv) e il bresciano Gianmarco Quadrini (Udc) hanno evidenziato come questi principi potessero essere pienamente condivisibili da tutti i gruppi e come potessero costituire la

ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?œƒ Č‹ ‡‰ƒ ‘”† Â‡Â•Â…ÂŽÂ—Â•ÂƒČŒ ‡ ‘’’‘•‹œ‹‘Â?‹ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?˜‡Â?—–‘ •—ŽŽƒ Â?‡…‡••‹–Â? †‹ Â?‡––‡”‡ Â?ƒÂ?‘ ƒŽŽƒ Ž‡‰‰‡ base di una nuova proposta di legge elettorale, quanto mai indispensabile e necessaria. “Diamo vita a un comitato ristretto che lavori sulla nuova legge elettorale con l’obiettivo di portarla all’approvazione entro 60 giorniâ€?, ha aggiunto Zamponi. Il testo cosĂŹ formulato e i principi esposti hanno pe-

rò riscosso il giudizio contrario della Lega Nord, con il capogruppo Stefano Galli che ha evidenziato la disponibilitĂ a esprimere una posizione e una volontĂ politica chiara a favore della necessitĂ di rivedere la legge elettorale ma senza però entrare da subito nel merito. “Bisogna attendere gli sviluppi normativi e l’evoluzione di alcuni passaggi istituzionali – ha spiegato Gall –: se ad esempio dovesse essere confermata l’abolizione delle Province, dovremo rivedere anche il concetto delle circoscrizioni elettorali su base provinciale. Meglio allora fare un passo per volta a tempo debitoâ€?. “La maggioranza – ha detto il capogruppo del Pdl Paolo Valentini – è disponibile a esprimere una volontĂ politica forte e chiara concordando sulla necessitĂ di dare vita a una nuova legge elettorale, quella attuale necessita sicuramente di modifiche e migliorie. C’è però una commissione appositamente deputata in materia, la commissione Affari istituzionali, lasciamo che la discussione nel merito si svolga lĂŹ che è la sede competente e limitiamoci oggi a prendere l’impegno formale di avviare il percorso di revisione entro due mesi. GiĂ questo è comunque un utile e importante punto di partenza perchĂŠ cominciamo a darci dei paletti temporali certiâ€?. Difficile, anche in virtĂš di certe turbolenze della politica, prevedere se e quando l’iter si trasformerĂ in una nuova legge.

‘Â?„ƒ”†‹ƒ ƒŽƒÂ?‘ ‹ ’‘•–‹ †‹ Žƒ˜‘”‘ ”—––‘ ‹Â?‹œ‹‘ Â†ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ’‡” ‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ Ž‘Â?„ƒ”†‹Ǥ Â? ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ ŠƒÂ?Â?‘ ’‡”•‘ ‹Ž ’‘•–‘ Í&#x;Ǥ͙͘͜ ’‡”•‘Â?‡ǥ …‘ŽŽ‘…ƒ–‡ Â?‡ŽŽ‡ Ž‹•–‡ †‹ Â?‘„‹Ž‹–Â?Ǥ ‡ŽŽ‘ •–‡••‘ ’‡”‹‘†‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ …‘”•‘ ‡”ƒÂ?‘ •–ƒ–‡ Í?ǤͥͥÍœǤ ‡…‘Â?†‘ Žƒ ‹•Ž ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ‹Â? “—‡•–‹ –”‡ ƒÂ?Â?‹ †‹ …”‹•‹ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‹ Ž‹…‡Â?œ‹ƒ–‹ ‘‰Â?‹ Â?‡•‡ ° •–ƒ–‘ ‹Â?–‘”Â?‘ ƒŽŽ‡ ÍœÇŚÍ?͘͘͘ —Â?‹–Â?Ǥ ǯ‹Â?’‡Â?Â?ƒ–ƒ †‹ ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ Dz° —Â? Â?—‘˜‘ ‰”ƒ˜‡ …ƒÂ?’ƒÂ?‡ŽŽ‘ Â†ÇŻÂƒÂŽÂŽÂƒÂ”Â?‡ †‹ —Â?ƒ …”‹•‹ …Š‡ …‘Â?–‹Â?—ƒ ƒ …‘Ž’‹”‡ ‹Ž Žƒ˜‘”‘dzǥ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ ‹‰‹ ‡––‡Â?‹ǥ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‹•Ž ‘Â?Â„ÂƒÂ”Â†Â‹ÂƒÇĄ …Š‡ Šƒ †‹ˆˆ—•‘ ‹Ž †ƒ–‘Ǥ † ƒ‰‰”ƒ˜ƒ”‡ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ° ‹Ž ˆƒ––‘ …Š‡ Žǯ‹Â?…”‡Â?‡Â?–‘ ’‹Î •‡Â?•‹„‹Ž‡ •‹ ”‡‰‹•–”ƒ –”ƒ ‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ †‡ŽŽ‡ ’‹……‘Ž‹••‹Â?‡ ƒœ‹‡Â?†‡ ‘ †‡‹ •‡––‘”‹ †‡„‘Ž‹ Č‹ÎŽ ͚ͥǥ͛Ώ ”‹•’‡––‘ ƒ ˆ‹Â?‡ ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ ÍšÍ˜Í™Í™ČŒÇĄ …‘’‡”–‹ •‘Ž‘ †‘’‘ ‹Ž Ž‹…‡Â?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †ƒ ‘––‘ Â?‡•‹ Â?ƒ••‹Â?‹ †‹ †‹•‘……—’ƒœ‹‘Â?‡ ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒ ‡ Â?‘Â? †ƒ‹ †—‡ ‘ –”‡ ƒÂ?Â?‹ †‹ ‹Â?†‡Â?Â?‹–Â? †‹ Â?‘„‹Ž‹–Â? …‘Â?‡ ƒ˜˜‹‡Â?‡ Â?‡ŽŽǯ‹Â?†—•–”‹ƒǤ ‡‹ Í&#x;Ǥ͙͘͜ Ž‹…‡Â?œ‹ƒ–‹ „‡Â? Í?Ǥ͘Í?Í? ŠƒÂ?Â?‘ •‘Ž‘ ‰Ž‹ ‘––‘ Â?‡•‹ …‘Â?–”‘ ‹ ÍšǤÍ›Í?Í? …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ Žƒ Â?‘„‹Ž‹–Â? ’‡” ‹Â?–‡”‘Ǥ Dz ÇŻÂƒÂ—Â?‡Â?–‘ †‡‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ Ž‹…‡Â?œ‹ƒ–‹ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ “—‡ŽŽ‘ …Š‡ †ƒ –‡Â?’‘ †‹…‹ƒÂ?‘ǣ Â?‘Â? „ƒ•–ƒ Ž‹Â?‹–ƒ”•‹ ƒ †‹ˆ‡Â?†‡”‡ —Â?ƒ …ƒ••ƒ ‹Â?–‡‰”ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ ’”‹Â?ƒ ‘ ’‘‹ ˆ‹Â?‹•…‡ǥ †‘„„‹ƒÂ?‘ ‘……—’ƒ”…‹ —”‰‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ †‹ …Š‹ ‹Ž Žƒ˜‘”‘ Ž‘ Šƒ ’‡”•‘ ‘ Ž‘ •–ƒ ’‡”†‡Â?†‘dzǥ Šƒ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ–‘ ‹‰‹ ‡––‡Â?‹Ǥ

Â?ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ‡—”‘’‡ƒ Íœ Â?ƒ”œ‘ …‘Â?–”‘ Ž‡ †‘Â?‡Â?‹…Š‡ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‡ ÇŻ —”‘’‡ƒÂ? •—Â?†ƒ› ƒŽŽ‹ƒÂ?…‡ Č‹ Â•ÂƒČŒÇĄ ‹Ž Â?‡–™‘”Â? …Š‡ ”‹—Â?‹•…‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ Â‡Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …—Ž–—”ƒŽ‹ ‡ •’‘”–‹˜‡Ǣ •‹Â?†ƒ…ƒ–‹ ‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? …‹˜‹Ž‡ †‹ †‹˜‡”•‹ ƒ‡•‹ ‡ǥ Šƒ ‹Â?˜‹–ƒ–‘ –—––‹ ‹ •—‘‹ Â?‡Â?„”‹ ‡ ‹ •—‘‹ •‹Â?’ƒ–‹œœƒÂ?–‹ ƒ Â?‘„‹Ž‹–ƒ”•‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Íœ Â?ƒ”œ‘ ’‡” Žƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ ‡—”‘’‡ƒ †‡ŽŽƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ •‡Â?œƒ Žƒ˜‘”‘Ǥ Dz Â? –‡Â?’‹ †‹ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ ‡ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ƒ “—ƒÂ?†‘ ‹ †‹”‹––‹ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ ˜‡Â?‰‘Â?‘ ’‘•–‹ •‡Â?’”‡ ’‹Î •‘––‘ ’”‡••‹‘Â?‡ Č‚ •‹ Ž‡‰‰‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ •— ™™™Ǥ‡—”‘’‡ƒÂ?•—Â?†ƒ›ƒŽŽ‹ƒÂ?…‡Ǥ‡— Č‚ Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Ž‹„‡”ƒ †ƒŽ Žƒ˜‘”‘ ° —Â?ƒ †‹Â?‘•–”ƒœ‹‘Â?‡ …Š‹ƒ”ƒ ‡ ˜‹•‹„‹Ž‡ …Š‡ Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ ‡ Ž‡ Â?‘•–”‡ •‘…‹‡–Â? Â?‘Â? †‹’‡Â?†‘Â?‘ —Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ †ƒŽ Žƒ˜‘”‘ ‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â…Â‘Â?‘Â?‹ƒdzǤ ‘‹ǥ ’”‘•‡‰—‘Â?‘ ‹ ’”‘Â?‘–‘”‹ †‡ŽŽǯ‹Â?Â‹ÂœÂ‹ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ Dz…”‡†‹ƒÂ?‘ …Š‡ –—––‹ ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ ‡—”‘’‡ƒ ƒ„„‹ƒÂ?‘ †‹”‹––‘ ƒ ‰‘†‡”‡ †‹ ‘”ƒ”‹ †‹ Žƒ˜‘”‘ †‡…‡Â?–‹ǥ …‘•ƒ …Š‡ ’‡” ’”‹Â?…‹’‹‘ ‡•…Ž—†‡ ‹Ž Žƒ˜‘”‘ Â•Â‡Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?‘––—”Â?‘ǥ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ ˆ‡•–‹˜‹ ‡ Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒǤ ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ †‘˜”‡„„‡”‘ ‡••‡”‡ ‘’‡”ƒ–‹˜‹ •‘Ž‘ ‹ •‡”˜‹œ‹ ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‹dzǤ ‡” “—‡•–‘ǥ ƒˆˆ‡”Â?ƒÂ?‘ǥ DzŽƒ Ž‡‰‹•Žƒœ‹‘Â?‡ ‡ Ž‡ ’”ƒ–‹…Š‡ ƒ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ ƒ’’Ž‹…ƒ–‡ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ …‘Â?—Â?‹–ƒ”‹‘ ‡ †‡‰Ž‹ –ƒ–‹ Â?‡Â?„”‹ †‡˜‘Â?‘ –—–‡Žƒ”‡ Â?ƒ‰‰‹‘”Â?‡Â?–‡ Žƒ Â•ÂƒÂŽÂ—Â–Â‡ÇĄ Žƒ •‹…—”‡œœƒ ‡ Žƒ †‹‰Â?‹–Â? †‹ ‘‰Â?‹ ’‡”•‘Â?ÂƒÇĄ ’‡” ’”‘Â?—‘˜‡”‡ Žƒ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ –”ƒ ˜‹–ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?ƒŽ‡ ‡ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡dzǤ

‡†‡” Â?œ‹ƒÂ?‹ Â? †‡…ƒŽ‘‰‘ …‘Â?–”‘ ‹Ž ‰‡Ž‘ Â? †‡…ƒŽ‘‰‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ‰Ž‹ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ ’‡” ‰‡•–‹”‡ Žǯ‡Â?‡”‰‡Â?œƒ ˆ”‡††‘Ǥ ‘ ”‡Â?†‡ Â?‘–‘ ‡†‡” Â?œ‹ƒÂ?‹ǥ …Š‡ †‹ ˆ”‘Â?–‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â?†ƒ–ƒ †‹ ‰”ƒÂ?†‡ ‰‡Ž‘ …Š‡ •–ƒ ‹Â?˜‡•–‡Â?†‘ ÂŽÇŻ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ˜—‘Ž‡ ”‹…Š‹ƒÂ?ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ •—‹ ’‡”‹…‘Ž‹ ’‡” Žƒ •ƒŽ—–‡ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Ǥ Dz ‘Â? —•…‹”‡ǣ ° ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ …Š‡ ‰Ž‹ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ ”‡•–‹Â?‘ ‹Â? Â…ÂƒÂ•ÂƒÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ Žƒ Â?ƒ––‹Â?ƒ ’”‡•–‘ ‡ Žƒ •‡”ƒǢ ˆ‹‰Ž‹ ‡ Â?‹’‘–‹ •‹ ‘……—’‹Â?‘ †‹ …‘Â?–”‘ŽŽƒ”‡ Žƒ –‡Â?’‡”ƒ–—”ƒ †‡‰Ž‹ ƒÂ?„‹‡Â?–‹Ǣ ‡˜‹–ƒ”‡ Žƒ †‹•’‡”•‹‘Â?‡ †‹ Â…ÂƒÂŽÂ‘Â”Â‡ÇŁ •‹‰‹ŽŽƒ”‡ •‡ Â?‡…‡••ƒ”‹‘ Ž‡ ˆ‹Â?‡•–”‡ …‘Â? Â?ƒ•–”‘ ƒ’’‘•‹–‘Ǣ ‡˜‹–ƒ”‡ …Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â‹Âƒ †‹˜‡Â?–‹ –”‘’’‘ Â•Â‡Â…Â…ÂƒÇŁ •‘Â?‘ ‹ ’”‹Â?‹ “—ƒ––”‘ …‘Â?•‹‰Ž‹Ǥ ‘‹ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ Dz”‹•’‡––ƒ”‡ —Â?ÇŻÂƒÂ†Â‡Â”Â‡Â?œƒ –‘–ƒŽ‡ ƒŽŽ‡ –‡”ƒ’‹‡ ˆƒ”Â?ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ƒ••—Â?‡”‡ ’ƒ•–‹ ‡ „‡˜ƒÂ?†‡ …ƒŽ†‡Ǣ …‘Â?–”‘ŽŽƒ”‡ …‘Â? ˆ”‡“—‡Â?œƒ Žƒ –‡Â?’‡”ƒ–—”ƒ …‘”’‘”‡ƒǢ Â?‘Â? ‰—‹†ƒ”‡Ǣ ‡˜‹–ƒ”‡ †‹ …ƒÂ?Â?‹Â?ƒ”‡ •—‹ Â?ƒ”…‹ƒ’‹‡†‹ …‘’‡”–‹ †ƒ Žƒ•–”‡ †‹ ‰Š‹ƒ……‹‘dzǤ Â?ˆ‹Â?‡ǥ ° ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ DzÂ?‘Â? ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ƒ”‡ ƒ •‡ •–‡••‹ ‰Ž‹ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹dzǤ


͘͞

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ‹Žǣ —Â? …‘”•‘ ’‡” †‹˜‡Â?–ƒ”‡ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹

ƒ‘Ž‘ ƒŽ –‡ƒ–”‘ ‘�–‹�‹ †‹ ‡”‘Žƒ�—‘˜ƒ

Si terrĂ il 3 e 4 marzo il primo corso di formazione per volontari dell’Ail Brescia, l’associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma. Le due giornate sono ďŹ nalizzate alla formazionie di persone che desiderino offrire supporto e assistenza ai malati e ai loro familiari o che possano partecipare alle campagne di sensibilizzazione e di raccolta fondi che l’associazione periodicamente propone sul territorio. L’Ail bresciana non richiede ai potenziali

Sabato 11 febbraio, alle ore 21, il teatro Montini di Verolavecchia ospita “Pregare non è solo muovere le labbra – Il Novecento di Paolo VIâ€?, uno spettacolo è centrato sulla ďŹ gura del Papa bresciano. Nella narrazione sono stati privilegiati gli anni del pontiďŹ cato e le grandi questioni che lo hanno caratterizzato, senza tuttavia ignorare le vicende legate alla formazione dell’uomo e del sacerdote Montini, i suoi stretti legami con la famiglia, la sua terra,

volontari particolari competenze se non quella di mettere a disposizione parte del proprio tempo. Per informazioni e iscrizioni gli interessati possono rivolgersi (nella prima parte della giornata) allo 030/3456057 oppure scrivere a info@ailbrescia.it. La sezione Ail di Brescia è nata nel 2001 per volere di persone che hanno deciso di dedicare una parte importante della propria vita all’aiuto volontario e gratuito di tanti malati sia bambini che adulti.

gli ambienti nei quali è nato e cresciuto. Dal Montini seminarista negli oratori bresciani ďŹ no al Montini papa, con la conduzione dello storico Concilio Vaticano II. Uno spettacolo che evoca i passi piĂš importanti dell’uomo che ha tenuto saldo il timone della Chiesa attraverso il Novecento ed è ancora vivo con molti dei suoi insegnamenti e una rassicurazione: che si può camminare sui sentieri della vita, ogni giorno, in compagnia dei propri limiti, con serena umiltĂ .

…—‘Žƒ

‹‘˜ƒ�‹

ƒ�„‹‘ †‡ŽŽƒ ‰—ƒ”†‹ƒ

‡‡– ƒ�…Š‡ ƒ ”‡•…‹ƒ

‘Â? ‹Ž …ƒÂ?„‹‘ †‹ ‰—ƒ”†‹ƒ ƒŽ Â‰Â‘Â˜Â‡Â”ÇŚ Â?‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Â?‹Â?‹•–‡”‘ †‡ŽŽǯ •–”—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ Â?‹˜‡”•‹–Â? ‡ †‡ŽŽƒ ‹…‡”…ƒ Č‹ Â‹Â—Â”ČŒ Šƒ ˜‹•–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â”Â‹Â˜Â‘ †‹ ”ƒÂ?…‡•…‘ ”‘ˆ—Â?‘Ǥ —ƒŽ‹ •‘Â?‘ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ …Š‡ ‹Ž Â?—‘˜‘ Â?‹nj Â?‹•–”‘ †‡˜‡ ƒˆˆ”‘Â?Â–ÂƒÂ”Â‡ÇŤ ÇĄ Â•Â‘Â’Â”ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â–Â‘ÇĄ “—ƒŽ‹ •‡Â?„”ƒÂ?‘ ‡••‡”‡ Ž‡ •—‡ Ž‹Â?‡‡ †‹ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ’‘Ž‹–‹…‘Ǎ ƒ ”‹•’‘•–ƒ ƒ –ƒŽ‹ ‹Â?ÇŚ –‡””‘‰ƒ–‹˜‹ ’—Ö ‡••‡”‡ †ƒ–ƒ ˆƒ…‡Â?†‘ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ –‡Â?—–‘ †ƒŽ ‹Â?‹•–”‘ •–‡••‘ ƒŽŽƒ

‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ƒÂ?‡”ƒ †‡‹ †‡’—–ƒ–‹ ‹Ž ͙͘ ‰‡Â?ÇŚ Â?ƒ‹‘ •…‘”•‘ǥ …‘Â?…‡”Â?‡Â?–‡ Ž‡ Ž‹Â?‡‡ ’”‘nj ‰”ƒÂ?Â?ƒ–‹…Š‡ †‡ŽŽƒ •—ƒ ƒœ‹‘Â?‡ ’‘Ž‹–‹…ƒǤ ”ƒ –—––‡ Ž‡ —”‰‡Â?œ‡ †ƒ Ž—‹ ‹Â?Â†Â‹Â˜Â‹Â†Â—ÂƒÂ–Â‡ÇĄ Â?‹ ’‡”Â?‡––‘ †‹ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ”Â?‡ ƒŽ…—Â?‡ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡Ǥ Dz ˜‹Ž—’’‘ †‡ŽŽƒ Â’Â”Â‘ÂˆÂ‡Â•ÇŚ •‹‘Â?ƒŽ‹–Â? †‡‹ †‘…‡Â?–‹dzǥ …Š‡ ”‹Â?ƒÂ?†ƒ †‹nj ”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽ ’”‘„Ž‡Â?ƒ †‡Ž Â’Â”Â‡Â…ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇŚ –‘ Â?‡ŽŽƒ •…—‘ŽƒǤ ÂŽ ”‹‰—ƒ”†‘ ”‘ˆ—Â?‘ Šƒ ’”‘’‘•–‘ Žǯ‹’‘–‡•‹ †‹ —Â? …‘Â?…‘”•‘ †‹ ‹Â?Â?‹••‹‘Â?‡ ‹Â? ”—‘Ž‘ ’‡” Â?—‘˜‹ ‹Â?•‡nj ‰Â?ƒ–‹ †ƒ ’‘–‡” „ƒÂ?†‹”‡ ƒ††‹”‹––—”ƒ Ġ ƒ’”‹Ž‡Ǥ ’‘–‡•‹ ‰‹—†‹…ƒ–ƒ …‘Â? “—ƒŽ…Š‡ •‘•’‡––‘ǥ ’‘‹…Š¹ •ƒ”‡„„‡”‘ ‡•…Ž—•‹ ‹ †‘…‡Â?–‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‘ ‹Ž ‹”‘…‹Â?‹‘ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‘ ƒ••‹•–‹–‘Ǥ Dz Â? Â?—‘˜‘ Â?‘†‡Žnj Ž‘ †‹ ‰‘˜‡”Â?ƒÂ?…‡ †‡Ž •‡”˜‹œ‹‘ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ•Â–Â‹ÇŚ …‘dzǥ …Š‡ǥ ˆ”ƒ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â‘ÇĄ ’”‡˜‡†‡ Žƒ Â”Â‹Â‘Â”Â‰ÂƒÇŚ Â?‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ •…‘Žƒ•–‹…Š‡ †‡Ž ’”‹Â?‘ …‹…Ž‘ †‹ ‹•–”—œ‹‘Â?‡ Č‚ …‹‘° Ž‡ •…—‘Ž‡ †‡ŽŽǯ‹Â?ˆƒÂ?œ‹ƒ ȋ‡š ÂƒÂ•Â‹ÂŽÂ‹ČŒÇĄ ’”‹Â?ƒ”‹‡ ȋ‡š ‡Ž‡Â?‡Â?Â–ÂƒÂ”Â‹ČŒÇĄ •‡…‘Â?†ƒ”‹‡ †‹ Â‰Â”ÂƒÇŚ

‘Â? —Â? „”—––‘ ƒÂ?‰Ž‹•Â?‘ Ž‹ …Š‹ƒÂ?ƒÂ?‘ Â?‡‡–ǣ DzÂ?‘– ‹Â? ‡†—…ƒ–‹‘Â?ÇĄ ‡Â?’Ž‘›Â?‡Â?– ‘” –”ƒ‹Â?‹Â?‰dzǤ ‘Â?‘ ‘Ž–”‡ †—‡ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ Č‹Â–Â”Âƒ ‹ Í™Í? ‡ ‹ ͚ͥ ƒÂ?Â?Â‹ČŒ …Š‡ Â?‘Â? •–—†‹ƒÂ?‘ǥ Â?‘Â? Žƒ˜‘”ƒÂ?‘ǥ Â?‘Â? •–ƒÂ?ÇŚ Â?‘ ˆƒ…‡Â?†‘ •–ƒ‰‡ ‘ –‹”‘…‹Â?‹Ǥ Â? ’”ƒ–‹…ƒ Â?‘Â? ˆƒÂ?Â?‘ —Â? „‡Ž Â?‹‡Â?–‡Ǥ ‡Šǥ •ƒ”ƒÂ?ÇŚ Â?‘ ‹ …Žƒ••‹…‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Â?‡”‹†‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …Š‡ ’‘‹ ˆƒÂ?Â?‘ “—ƒŽ…Š‡ Žƒ˜‘”‡––‘ ‹Â? Â?‡”‘ǥ ’‡Â?•‡”‡–‡Ǥ ‹Â?˜‡…‡ Â?‘ǥ ‘ Â?‡‰Ž‹‘ǥ Â?‘Â? •‘Ž‘ǣ ƒ ”‡•…‹ƒ —Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ •— •‡‹ ˆƒ Â’ÂƒÂ”ÇŚ –‡ †‡ŽŽƒ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ Č‹Â”Â‹Â…Â‡Â”Â…Âƒ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í™ČŒǤ ‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ •‘Â?‘ “—‹Â?ÇŚ †‹ ͛͘Â?‹Žƒ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‹Â?ÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹ÇŁ ‡•’”‡••‹‘Â?‡ –‡””‹„‹Ž‡ …Š‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‹ƒ Â?‡Â?–‡ ‡˜‘…ƒ Â?ƒ––‹Â?ƒ–‡ …‘Â? •˜‡‰Ž‹‡ ƒŽŽ‡ ͙͙ ‡ Â?Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ ’‘Â?‡”‹‰‰‹ –”ƒ ƒ…‡„‘‘Â? ‡ –‡Ž‡ˆ‘Â?ÂƒÂ–Â‡ÇĄ …‘Â? “—ƒŽ…Š‡ „ŽƒÂ?†‘ ‹Â?˜‹‘ †‹ …—””‹…—nj Ž—Â?ÇĄ —•…‹–‡ •‡”ƒŽ‹ …‘Â? ‰Ž‹ ƒÂ?‹…‹ ƒ …‘Â?ÇŚ †‹˜‹†‡”‡ Žƒ •…ƒ”•ƒ …‘Â?•‹†‡”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹Ǥ ‘””‡‹ ’”‘˜ƒ”‡ ƒ …‘Â?…‡Â?–”ƒ”Â?‹ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â’Â‡Â–Â–Â‘ —Â?ƒÂ?‘ †‡ŽŽƒ “—‡•–‹‘Â?‡Ǥ ”‹Â?ƒ †‹ –—––‘ǣ ƒ ͚͘ ƒÂ?Â?‹ •‡ Â?‘Â? Žƒ˜‘”‹ Â?Âą •–—†‹ –‹ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‘ –—––‘ ‹Ž ‰‹‘”Â?‘ ‹Â? ‰‹”‘ ’‡” Žƒ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ …‘Â? ‹Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?—Â?…‹ ‹Â? Â?ƒÂ?‘ ƒ •—‘nj Â?ƒ”‡ …ƒÂ?’ƒÂ?‡ŽŽ‹Ǣ ‘Â?‡•–ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ‡ •‡Â?ÇŚ œƒ ”‹Â?’‹ƒÂ?‰‡”‡ “—‡‹ –‡Â?’‹ǥ ‡”ƒ —Â? ’‘ǯ ’‹Î …‘Â?’Ž‹…ƒ–‘ –”‘˜ƒ” Žƒ˜‘”‘ ‹Â? ‡Ž‰‹‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹‘ †‡Ž ÇŽÍĄÍ˜Í˜ …Š‡ Â?‡––‡”•‹ ‘‰‰‹ ÂƒÂŽÇŚ Žƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ “—ƒŽ…‘•ƒ †ƒ ˆƒ”‡ Č‹ÂƒÂ?…Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â‡Â”Â‘ÇĄ ’‡”…Š¹ Â?Â‘ČŒǤ ‡Â?‘ ’‡”Ö …Š‡ Žǯ‹Â?ƒ––‹˜‹–Â? ƒ„„‹ƒ ƒŽÂ?‡Â?‘ –”‡ ‰”‘••‹ Â‡ÂˆÇŚ

†‘ ȋ‡š Â?Â‡Â†Â‹Â‡ČŒ Č‚ ‹Â? •–‹–—–‹ …‘Â?’”‡Â?•‹nj ˜‹ Č‹ÂƒÂ”Â–Ǥ ͙ͥ Ž‡‰‰‡ Í™Í™Í™Č€ÍšÍ˜Í™Í™ČŒÇĄ •‡…‘Â?†‘ Ž‡ ƒ’’Ž‹…ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ˜‘Ž–ƒ ‹Â? ˜‘Ž–ƒ …‘Â?…‘”nj †ƒ–‡ …‘Â? Ž‡ •‹Â?‰‘Ž‡ ‡‰‹‘Â?‹Ǥ Dz ˜‹Ž—’’‘ †‡Ž •‹•–‡Â?ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ ˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‡dzǥ …‘Â? …‘Â?•‡‰—‡Â?–‡ ‹’‘–‡•‹ †‹ …ƒÂ?„‹‘ †‡Ž Dz ‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ •—ŽŽƒ ˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‡dz ȋ†’”Ǥ Í™ÍšÍšČ€ÍšÍ˜Í˜ÍĄČŒÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ ”‹†‹Â?‡Â?•‹‘Â?ƒÂ?ÇŚ †‘ Žǯ‹Â?…‹†‡Â?œƒ †‹ —Â?ƒ ’—”ƒ DzÂ˜ÂƒÂŽÂ—Â–ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ ƒ”‹–Â?Â‡Â–Â‹Â…ÂƒÇł †‡‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ •…‘Žƒ•–‹…‹ ƒ ˆƒ˜‘”‡ †‹ —Â?ƒ Dz˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‡ ’‘Â?†‡nj ”ƒ–ƒdzǥ …Š‡ –‡Â?‰ƒ …‘Â?–‘ †‹ –—––‹ ‰Ž‹ ‡Ž‡nj Â?‡Â?–‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‡Â?†‹Â?‡Â?–‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ Â?‘Â? “—ƒÂ?–‹ˆ‹…ƒ„‹Ž‹ Â?—Â?‡”‹…ƒÂ?‡Â?–‡Ǥ Dz ǯ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ †‹‰‹–ƒŽ‡ Â?‡ŽŽƒ •…—‘Žƒdzǥ –”ƒÂ?‹–‡ Žƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Â†Â‹Â†ÂƒÂ–Â–Â‹ÇŚ …ƒ •…‘Žƒ•–‹…ƒ …ƒ’ƒ…‡ †‹ ƒ˜˜ƒŽ‡”•‹ †‡Žnj Ž‡ —Ž–‹Â?‡ ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‹ –‡…Â?‘Ž‘‰‹…Š‡ ‡ †‹ ‹Â?–‡‰”ƒ”Ž‡ Â?‡ŽŽƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ ƒœ‹‘Â?‡ •…‘Žƒ•–‹…ƒ Č‹ÂŽÂƒ ‹Â?ÇĄ ƒ˜ƒ‰Â?ƒ ‹Â?Â–Â‡Â”ÂƒÂ–ÇŚ –‹˜ƒ Â?—Ž–‹Â?‡†‹ƒŽ‡Ǣ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹Âƒ †‹‰‹–ƒŽ‡ …‘Â? Ž‹„”‹ †‹ –‡•–‘ ‹Â?–‡‰”ƒ–‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ÇŚÂ’ÂƒÂ†Ǣ Â‡Â…Â…ČŒǤ —Ö †ƒ”•‹ …Š‡ –—––‘ …‹Ö •ˆ—‰‰ƒ —Â? ’‘ǯ ƒ …Š‹ ‹Â? “—‡•–‘ Â?‘Â?‡Â?–‘ Â?‘Â? •‹ ‘……—’ƒ †ƒ ˜‹…‹Â?‘ †‡ŽŽƒ •…—‘ŽƒǤ ‡Ž ”‡•–‘ ‹ ”‹ˆŽ‡––‘”‹ †‡ŽŽǯ‘’‹Â?‹‘Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ •‘Â?‘ —Ž–‹Â?ƒÂ?‡Â?–‡ ’—Â?–ƒ–‹ •—ŽŽ‡ Â?ÂƒÇŚ Â?‘˜”‡ †‡Ž ‰‘˜‡”Â?‘ ’‡” ˆƒ” ˆ”‘Â?–‡ ƒŽŽƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒǤ ÇĄ ÂˆÂ‘Â”Â•Â‡ÇĄ ƒŽŽ‡ ˜‘Ž–‡ ° •—ˆˆ‹…‹‡Â?–‡ …ƒÂ?„‹ƒ”‡ ‹Ž Â?‘Â?‡ †‹ —Â? Â?‹nj Â?‹•–”‘ ’‡” ‹Â?‰‡Â?‡”ƒ”‡ Žƒ …‘Â?˜‹Â?œ‹‘Â?‡ …Š‡ •‹ƒÂ?‘ •’ƒ”‹–‹ …‘Â? Ž—‹ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‹ …—‹ ƒ˜”‡„„‡ †‘˜—–‘ Â‘Â…Â…Â—Â’ÂƒÂ”Â•Â‹ÇŤ

ˆ‡––‹ Â…Â‘ÂŽÂŽÂƒÂ–Â‡Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …Š‡ •’‡”‘ Â?‘Â? †‘˜”‡Â?‘ ’ƒ‰ƒ”‡ –”ƒ “—ƒŽ…Š‡ ƒÂ?Â?‘ǣ ‹Ž ’”‹Â?‘ ° …Š‡ –‡Â?†‡ ƒ …”‡ƒ”‡ —Â?ÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ ˆƒ–ƒŽ‹•–‹…ƒ ‡ Â•ÂˆÂ‹ÇŚ †—…‹ƒ–ƒ †‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ ÂŽ Â?‘Â?†‘ ° Â…ÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ Â?‘Â? …‹ •‘Â?‘ ‘’’‘”–—Â?‹–Â?ÇĄ •’‡”‹ƒÂ?‘ Â?‡Ž Â?—‘˜‘ ‰‘˜‡”Â?‘ ‘ǥ …‘Â? ’‹Î ’”‘„ƒ„‹Ž‹–Â?ÇĄ Â?‡Ž Dz‰”ƒ––ƒ ‡ ˜‹Â?…‹dzǣ —Â? Â?‘†‘ †‹ ’‡Â?Â•ÂƒÇŚ ”‡ …Š‡ •‹ •…‘Â?–”ƒ …‘Â? —Â?‘ •–‹Ž‡ †‹ ‘’‡nj ”‘•‹–Â? ‡ †‹ ‹Â?’‡‰Â?‘ …Š‡ ° Žǯ—Â?‹…‘ Â?‘†‘ ’‡” …‘•–”—‹”‡ “—ƒŽ…‘•ƒ †‹ Â?‡‰Ž‹‘ ’‡” ‹Ž †‘Â?ƒÂ?‹Ǥ Â? •‡…‘Â?†‘ Ž—‘‰‘ ° Žǯ‹Â?ƒ––‹˜‹–Â? ‹Â?ÂƒÂ…Â‹Â†Â‹Â•Â…Â‡ÇŁ “—ƒÂ?†‘ ƒ””‹˜ƒ ‹Ž ’”‹Â?‘ Žƒ˜‘”‘ ’—Ö •‡Â?„”ƒ”‡ Â†Â‘Â˜Â—Â–Â‘ÇĄ Ž‡ ’”‘’‘•–‡ …Š‡ •‹ ˜‡†‘Â?‘ •‡Â?„”ƒÂ?‘ •‡Â?’”‡ Â?‡Â?‘ ÂƒÂŽÇŚ Ž‡––ƒÂ?–‹ǥ •‹ –‡Â?†‡ ƒ ˆƒ” …”‡•…‡”‡ ƒ †‹•Â?‹nj •—”ƒ ‹Ž ˜ƒŽ‘”‡ †‡ŽŽ‡ ’”‘’”‹‡ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ ”‹•’‡––‘ ƒ “—‡ŽŽ‡ †‡‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ ‹Â?‹œ‹ƒÂ?‘ ƒ ’”‡Â?†‡”‡ …‘”’‘ Ž‡ Ž‡‰‰‡Â?†‡ Â?‡–”‘’‘nj Ž‹–ƒÂ?‡ Č‹DzŠ‘ •‡Â?–‹–‘ …Š‡ Â…ǯ° —Â? ƒœ‹‡Â?†ƒ …Š‡ ‘ˆˆ”‡ —Â? …‘Â?–”ƒ––‘ …‘Â? ͚͘͘͘ ‡—”‘ Â?‹Â?‹Â?‘ ‹Ž ’”‹Â?‘ Â?‡•‡ǥ ’‹Î „‘Â?—•ǥ ‡ ’‘‹ •‡ •‡‹ Â„Â”ÂƒÂ˜Â‘ÇĽÇłČŒǤ Â?ˆ‹Â?‡ǥ ‡† ° Žƒ …‘•ƒ …Š‡ Â?‹ ’”‡‘……—’ƒ †‹ ’‹Îǥ •‹ ’‡”†‘Â?‘ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ Â?‹‰Ž‹‘”‹ ’‡” ‹Â?’ƒ”ƒ”‡ ƒ Žƒ˜‘”ƒ”‡ ‡ Â?‡––‡”‡ ‘”†‹Â?‡ Â?‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ †—‡ …‘•‡ …Š‡ǥ Â?‡ŽŽƒ Â?‹ƒ ’‹……‘Žƒ ‡•’‡”‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ •–ƒÂ?Â?‘ Â?‘Ž–‘ „‡Â?‡ ‹Â?•‹‡Â?‡Ǥ ƒ˜‘”ƒ”‡ ȋ‘ •–—†‹ƒ”‡ ’‡” Â†ÂƒÂ˜Â˜Â‡Â”Â‘ČŒ …Š‹‡†‡ –‡Â?’‘ǥ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹–Â?ÇĄ Ž—…‹†‹–Â?ÇŁ –”‡ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‹ …Š‡ •‹ ƒ”Â?‘Â?‹œœƒÂ?‘ …‘Â? —Â?ƒ „—‘Â?ƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ …Š‡ ˜ƒŽ‘”‹œœƒÂ?‘ ‹Ž „‹•‘‰Â?‘ †‡Ž ”‹nj ’‘•‘ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ …Š‡ ”‹•–ƒ„‹Ž‹•…‘Â?‘ ‹Ž ˜ƒŽ‘”‡ †‡ŽŽ‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹Ǥ

1RQ F¡q SHJJLRU VRUGR GL FKL QRQ YXRO FDSLUH La scorsa settimana a Londra Chris Huhne, ministro dell’Ambiente e dell’Energia, numero due del partito liberaldemocratico, ha rinunciato volontariamente al suo incarico perchĂŠ incriminato per un “delitto mostruosoâ€?: ha cercato di nascondere un’infrazione al codice della strada, sostenendo che alla guida della sua auto, sorpreso da un autovelox in eccesso di velocitĂ , c’era sua moglie, Vicky Price. Ma, avendo la consorte scoperto che lui la tradiva con una donna piĂš giovane, lo ha lasciato e ha deciso di raccontare la veritĂ alla polizia. L’inchiesta giudiziaria si è conclusa con la decisione di incriminarlo e sottoporlo a processo per “ostruzione di giustiziaâ€?, un reato da multa e magari da ritiro della patente. “Sono innocente e risponderò delle accuse in tribunaleâ€?, ha dichiarato il Ministro, ma si è dimesso. Il mio primo pensiero è andato a tutti gli automobilisti che scaricano sulle mogli, sulle madri o sulle suocere le infrazioni stradali. Il secondo ai politici italiani che non si dimettono nemmeno di fronte alla richiesta di arresto da parte

dei giudici. Secondo le regole inglesi il vero peccato commesso dal Ministro è quello di aver mentito. Se tutti i parlamentari italiani, che hanno mentito o hanno messo la loro ďŹ rma (con il voto) sotto le menzogne di altri, dessero le dimissioni, andremmo di ďŹ lato alle elezioni anticipate. Infatti negli stessi giorni in cui il Ministro inglese si dimetteva la nostra Camera dei deputati, su iniziativa della Lega con il consenso del Pdl e di altri parlamentari, ha votato un

ƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ Šƒ Â?‡••‘ ƒ Â?—†‘ Žǯ‹Â?ƒ†‡‰—ƒ–‡œœƒ †‡ŽŽƒ …Žƒ••‡ Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?ƒ ‹ ’‘Ž‹–‹…‹ Â?‘Â? …ƒÂ?„‹ƒÂ?‘Ǥ ƒ……—•ƒÂ?‘ …‘Ž‘”‘ …Š‡ Ž‹ …”‹–‹…ƒÂ?‘

emendamento sulla responsabilitĂ dei giudici con criteri che vengono considerati punitivi e minatori nei confronti della magistratura. Invece di perseguire i ladri, si minacciano le guardie. Quasi in concomitanza con il voto, in un incontro pubblico a Verona il magistrato Piercamillo Davigo, oggi consigliere della Corte di Cassazione e un tempo membro del pool di Mani pulite, ha evidenziato che “la corruzione è aumentataâ€? e che, da parte della politica, non solo non è stato

fatto nulla per contrastarla ma è stato invece fatto il possibile per impedire di punirla. Il voto citato e gli scandali di corruzione politica di questi giorni, anzi di tutti i giorni, sembrano organizzati apposta per dimostrare che Davigo ha ragione. Nonostante gli sforzi del governo dei tecnici, ci sono molti segnali che dimostrano l’incapacitĂ della classe politica di uscire dall’angolo in cui l’ha relegata la crisi economica. Basti pensare alle polemiche sui sacriďŹ ci

chiesti ai cittadini comuni che pagano le tasse e i sacriďŹ ci che i politici non vogliono fare. Si è fatta pubblicitĂ intorno a una riduzione delle indennitĂ dei parlamentari che non c’è stata. Infatti l’introduzione di nuovi calcoli sulle trattenute degli stessi parlamentari doveva produrre un aumento delle spettanze pari a 1300 euro mensili. I politici, bontĂ loro, hanno deciso di rinunciare all’aumento quindi in busta paga si ritroveranno gli stessi soldi di prima. Introdurre aumenti sarebbe stato scandaloso, ma rinunce vere non ne hanno fatte. E ora alcuni parlamentari ed ex- parlamentari sollevano obiezioni anche sulla questione dei vitalizi. Molti politici parlano di demagogia, antipolitica e qualunquismo. A me la classe politica sembra uscita dallo stampo del lamento biblico del salmista: “I loro idoli sono argento e oro, opera di mani d’uomo. Hanno bocca ma non parlano, hanno occhi ma non vedono, hanno orecchi ma non odono, (...) hanno piedi ma non camminano; con la loro gola non emettono suono alcunoâ€? (salmo 115).


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͘Í&#x;

‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ œ‘Â?ƒ ‡„‹Â?‘ ‘•ƒ ’‡Â?•ƒÂ?‘ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇŤ ‹•’‘Â?†‹ •— ƒ…‡„‘‘Â?

La commissione di pastorale sociale della zona del Sebino si sta occupando quest’anno del problema famiglia in concomitanza con la celebrazione dell’Incontro mondiale delle famiglie che si terrĂ a Milano dal 30 maggio al 2 giugno, con la partecipazione del Papa. La commissione ha organizzato prima di Natale due incontri nel corso dei quali si è riflettuto sulla questione famiglia dal punto di vista socio-politico

œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

e sui modelli di famiglia proposti dalla cultura contemporanea. In questo quadro si è ritenuto opportuno promuovere una ricerca sul territorio per capire che cosa pensano le giovani generazioni della famiglia. Sono stati coinvolti i giovani impegnati della zona che hanno elaborato il questionario sul quale si stanno raccogliendo le risposte. Il questionario è rivolto a chi ha piÚ di 13 anni e meno di 35 ed è stato inserito in internet

per facilitare le risposte dei giovani della zona, ma anche per coinvolgere tutti i coetanei che sono interessati a esprimere la loro opinione. Si può trovare in una pagina di Facebook (www. facebook.com/GiovaniSebino). I tempi della ricerca prevedono la chiusura della raccolta dati domenica 4 marzo. SeguirĂ l’elaborazione delle risposte e i risultati saranno presentati e commentati in un incontro che si terrĂ giovedĂŹ 19 aprile.

”œ‹�—‘˜‹ �–‡”˜‹•–ƒ ƒŽ ‹�†ƒ…‘

/D VWUDGD PDHVWUD q OD VLQHUJLD WUD &RPXQL ‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒ‹ –ƒ‰Ž‹ Â•Â–ÂƒÂ–ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹Ž ’”‹Â?‘ …‹––ƒ†‹Â?‘ Â?†”‡ƒ ÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ ‹Â? …ƒ”‹…ƒ †ƒŽ ÍšÍ˜Í˜ÍĄÇĄ •ƒ †‹ Â?‘Â? ’‘–‡” ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ ‰”ƒÂ?†‹ ‘’‡”‡ǥ Â?ƒ •–—†‹ƒ …‘Â?‡ Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ Ž̚‹Â?–‡•ƒ …‘Â? ‹ ’ƒ‡•‹ Ž‹Â?‹–”‘ˆ‹ ’‡” Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ ÂŽĚšÂ‘ÂˆÂˆÂ‡Â”Â–Âƒ ‡ Žƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡‹ •‡”˜‹œ‹

Ă‹

in carica come sindaco di Orzinuovi dal 2009 e si trova quindi a metĂ del suo mandato, un buon momento per tentare di tracciare un primo bilancio con uno sguardo rivolto al futuro: il sindaco Andrea Ratti parla della situazione della cittĂ e delle azioni intraprese dalla sua amministrazione. “Anche Orzinuovi, purtroppo, non è estranea alla crisi che attanaglia la nostra economia, anche se è di ottimo auspicio che sul territorio vi siano aziende e realtĂ che reagiscono e crescono, innovando e creando eccellenze. Tuttavia è innegabile che la crisi si faccia sentire: molte persone si trovano senza lavoro. In questo momento in grande sofferenza si trova l’edilizia, praticamente ferma, e le conseguenze si fanno sentire anche sul commercio, che rappresenta la principale attivitĂ orceanaâ€?. Un quadro piuttosto preoccupante, insomma, che non manca di interrogare il Comune guidato da Andrea Ratti, che prosegue: “Anche l’ente locale, di conseguenza, ha avuto a disposizione meno risorse e il taglio dei trasferimenti statali non ha certo aiutato. Abbiamo quindi faticato a garantire determinati servizi che allo stato attuale sono ancora piĂš necessari, per esempio i servizi sociali; per mantenerli abbiano tolto risorse ad altre voci di bilancio, come la manutenzione e le opere pubbliche. In que-

ÂƒÂ–Â–Â‹ÇŁ Ěş Â?…Š‡ Ž̚‡Â?–‡ Ž‘…ƒŽ‡ Šƒ ƒ˜—–‘ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ Â?‡Â?‘ ”‹•‘”•‡ ‡ ‹Ž –ƒ‰Ž‹‘ †‡‹ –”ƒ•ˆ‡”‹Â?‡Â?–‹ •–ƒ–ƒŽ‹ Â?‘Â? Šƒ ˆ—Â?œ‹‘Â?ÂƒÂ–Â‘Ěş sto senso è stata importante anche la collaborazione con altri Comuni del distretto della Bassa bresciana occidentaleâ€?. Che cosa aspettarsi, quindi, a Orzinuovi per il futuro? “A livello cittadino – risponde il Sindaco – con-

centreremo i nostri sforzi per avere un paese accogliente, caratterizzato da una buona vivibilitĂ . Perciò, senza mettere in cantiere grandi opere, che non abbiamo la possibilitĂ di realizzare, faremo qualche investimento per migliorare l’arredo urbano; sono cose che una volta erano normale amministrazione, ma ora diventano dei traguardi. Allargando l’orizzonte, cercheremo di intensificare la collaborazione tra i Comuni: è una strada su cui si deve investire per il futuro. Orzinuovi non è obbligato a farlo, ma per la nostra tradizione dobbiamo essere centro di riferimento anche per

gli altri in modo da risparmiare e specializzare sempre piĂš le nostre risorseâ€?. A proposito di tradizioni, un accenno meritano le personalitĂ illustri legate alla cittĂ di Orzinuovi: “Penso per esempio – afferma al proposito Andrea Ratti – a Mino Martinazzoli, scomparso lo scorso settembre, o anche, in un altro campo, a Cesare Prandelli. In ambiti molto diversi fra di loro hanno portato in alto il nome di Orzinuovi con le loro qualitĂ professionali, ma soprattutto umane. Penso che oggi ci sia molto bisogno di esempi positivi e in questo senso è un onore essere il sindaco della loro cittĂ â€?.

´6SD]LR $VFROWRÂľ FRQ O¡$JH L’ascolto è... dialogo! Su questa massima nasce e si sviluppa il progetto “Spazio Ascoltoâ€?, ďŹ rmato dall’Age di Pontoglio e rivolto a genitori e adulti che lavorano con bambini o ragazzi, quali insegnanti, allenatori, educatori, catechisti, assistenti sociali. L’iniziativa è resa possibile dall’approvazione del progetto “Famiglie in ascoltoâ€?, ďŹ nanziato nell’ambito della Legge 23 della Regione e ideato in partnership con l’Age di Palazzolo e

l’Agesc; s’inserisce in un piano che include l’aspetto formativo dei genitori nel campo educativo-affettivo e la promozione della festa “L’ascolto del ďŹ umeâ€?, aperta alle famiglie delle scuole di Pontoglio e Palazzolo e alle associazioni locali che operano sul territorio. Lo “Spazio Ascoltoâ€? si orienta verso due tipologie di destinatari. Da una parte i genitori, ai quali è offerto un confronto con personale specializzato e di un supporto mirato,

mediante l’avvio di consulenze individuali. Dall’altra i cosiddetti “adulti signiďŹ cativiâ€?, che svolgono un ruolo di rilievo nell’accompagnamento e guida dei ragazzi. In questo contesto s’inserisce la ďŹ gura della pedagogista. Il suo intervento, in gruppo o in colloqui individuali, è mirato a dare indicazioni sul come intervenire per affrontare e sanare situazioni di disagio; il servizio, attivo due giorni a settimana, decolla questo mese nella scuola secondaria.

͙͘ ”‡ƒŽ–� ƒ …‘�†‹˜‹•‹‘�‡ †‡ŽŽ‡ ”‹•‘”•‡

ÂŽ ’”‘…‡••‘ †‹ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ –”ƒ ‹ ‘Â?—Â?‹ ‹Â?†‹…ƒ–‘ †ƒŽ •‹Â?†ƒ…‘ †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹ Â?†”‡ƒ ƒ––‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ …‘Â?‡ Žƒ •–”ƒ†ƒ Â?ƒ‡•–”ƒ ’‡” ‹Ž ˆ—–—”‘ ° ‰‹Â? †ƒ “—ƒŽ…Š‡ –‡Â?’‘ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? ˜‹˜ƒ ‡ ‘’‡”ƒÂ?–‡ Â?‡Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ƒ †—‡ ƒÂ?Â?‹ ƒ “—‡•–ƒ Â’ÂƒÂ”Â–Â‡ÇĄ ‹Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ ͙͘ ‘Â?—Â?‹ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ‘……‹†‡Â?–ƒŽ‡ Č‚ ˜ƒŽ‡ ƒ †‹”‡ ÂƒÂ”Â„ÂƒÂ”Â‹Â‰ÂƒÇĄ Â‘Â‰Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‘Â?‰Š‡Â?ÂƒÇĄ ÂƒÂ…ÂŽÂ‘Â†Â‹Â‘ÇĄ ”œ‹Â?Â—Â‘Â˜Â‹ÇĄ Â”ÂœÂ‹Â˜Â‡Â…Â…ÂŠÂ‹ÇĄ ‘Â?’‹ƒÂ?‘ǥ —‹Â?œƒÂ?‘ǥ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ‡ ‹ŽŽƒ…Š‹ƒ”ƒ Č‚ ’‘”–ƒÂ?‘ ƒ˜ƒÂ?–‹ —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‡ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ”‹•‘”•‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‹ —Â? ‘”‰ƒÂ?‹•Â?‘ †‡Â?‘Â?‹Â?ƒ–‘ Dz Â?‹‘Â?‡ †‡‹ ‘Â?—Â?‹ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ‘……‹†‡Â?–ƒŽ‡dzǥ …‘Â? •‡†‡ ƒ ”œ‹Â?—‘˜‹Ǥ ÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ ° ‹Ž ”‹•’ƒ”Â?‹‘ •—‹ …‘•–‹ †‹ ƒŽ…—Â?‹ Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹ÇĄ †‡”‹˜ƒÂ?–‹ †ƒŽŽƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ ÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂ–ÂƒÇĄ •‘Ž†‹ …Š‡ ’‘‹ ’‘••‘Â?‘ ‡••‡”‡ ‹Â?’‹‡‰ƒ–‹ Â?‡ŽŽ‡ ‡Â?‡”‰‡Â?œ‡Ǥ ”‡ •‘Â?‘ ‹ •‡––‘”‹ •—‹ “—ƒŽ‹ ’”‹Â?…‹’ƒŽÂ?‡Â?–‡ •‹ Žƒ˜‘”ƒ ’‡” —Â?ǯ—Â?‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ǥ •‡…‘Â?†‘ “—ƒÂ?–‘ ’”‡˜‹•–‘ ƒÂ?…Š‡ †ƒŽŽƒ Â?‘”Â?ƒ–‹˜ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ƒŽŽ‘ •–ƒ–‘ ÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ •‘Â?‘ Ġ ‡••ƒ †‡Â?ƒÂ?†ƒ–‹ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ –”‹„—–‹ ‡ ‹ •‡”˜‹œ‹ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‰‡•–‹–‹ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ †ƒŽŽƒ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ Dz ‘Â?—Â?‹–Â? †‡ŽŽƒ ’‹ƒÂ?—”ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒdzǥ …Š‡ ‘Ž–”‡ ƒ‹ ͙͘ ‘Â?—Â?‹ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ …‘Â?’”‡Â?†‡ ƒÂ?…Š‡ “—‡ŽŽ‹ †‹ ‘”‰‘ ƒÂ? ‹ƒ…‘Â?‘ǥ ”ƒÂ?†‹…‘ǥ ‘”œƒÂ?‘ǥ ‡ŽŽ‘ ‡ ƒ‹”ƒÂ?‘ǥ ‘Ž–”‡ ƒ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ •–”—––—”‡ ƒ••‹•–‡Â?œ‹ƒŽ‹Ǥ ÂŽ ’”‘••‹Â?‘ ƒÂ?„‹–‘ …Š‡ ’ƒ••‡”Â? •‘––‘ ‹Ž …‘Â?–”‘ŽŽ‘ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ •ƒ”Â? ‹Â?˜‡…‡ “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹œ‹ƒ ÂŽÂ‘Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‡Â?’”‡ …‘Â? Žǯ‹Â?–‡Â?–‘ †‹ ”‡Â?†‡”‡ ’‹Î ‡ˆˆ‹…‹‡Â?–‡ ‡ Â?‹”ƒ–‘ ‹Ž Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹Â‘ÇĄ ‡˜‹–ƒÂ?†‘ •’”‡…Š‹ ‡ ”‹•’ƒ”Â?‹ƒÂ?†‘ ”‹•‘”•‡Ǥ


͘Í

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ƒÂ? ƒ—•–‹Â?‘ ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ˆ‡•–ƒ †‡Ž ’ƒ–”‘Â?‘ Sabato 11 febbraio alle 16 dalla basilica dei patroni alla Loggia c’è la cerimonia “Ab omni malo o Del capèlâ€?. In corteo dal sagrato della Basilica dei Santi Faustino e Giovita, facendo rivivere un’antica tradizione, rappresentanti dei corpi musicali, della polizia municipale e provinciale, delle istituzioni e del tempo libero a nome di tutti i bresciani accompagnano il parroco di San Faustino che si reca in Loggia per consegnare al sindaco il galero rosso, simbolo tangibile

della protezione concessa alla cittĂ dai Santi Patroni. Sempre sabato 11 febbraio, alle 20.30, nell’auditorium San Barnaba di corso Magenta è invece in programma il concerto delle bande musicali giovanili (Banda giovanile Ass. Filarmonica “Isidoro Capitanioâ€?, Banda giovanile CittĂ di Travagliato, Banda giovanile di Bovezzo). Domenica 12 febbraio alle 20.30 nella basilica dei Santi Faustino e Giovita va in scena l’oratorio “Sanctorum meritis o Le tanie de

San FaĂźstĂ­â€?. La lunga litania dei santi bresciani, evocati a far corona ai Patroni, nella rappresentazione che la parola drammatizza in forme remote e contemporanee, auliche e popolaresche, al ritmo di una musica che rafforza l’esigenza della preghiera e l’urgenza dell’invocazione. Mentre lunedĂŹ 13 febbraio l’Associazione Artisti Bresciani in vicolo delle Stelle, 4 organizza il convegno “Restaurare/ restituire la cittĂ antica. Il caso di Santa Maria della CaritĂ â€?. Un

monumento testimone della generositĂ dei bresciani del passato si appella alla generositĂ dei bresciani d’oggi per rivivere e rendere ancora piĂš mirabile lo splendore del cuore antico della cittĂ . Come far partecipare la cittĂ al recupero di un bene-simbolo della propria storia e identitĂ ? La regia è dell’Associazione artisti bresciani, della Fondazione Cab in collaborazione con Almed, Alta scuola in media, comunicazione e spettacolo, UniversitĂ cattolica.

”‡•…‹ƒ ‡ ’”‘˜‹�…‹ƒ ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘

/D UDFFROWD GHO IDUPDFR

/

a Fondazione banco farmaceutico onlus, in collaborazione con Cdo Opere sociali e Federfarma, organizza il prossimo 11 febbraio la 12ÂŞ Giornata nazionale di raccolta del farmaco. L’iniziativa si terrĂ in oltre 3.500 farmacie distribuite in 85 province e in piĂš di 1.200 Comuni italiani (lo stesso giorno anche in Spagna e Portogallo). Anche dall’ultimo rapporto Censis emerge come la societĂ italiana stia vivendo un momento drammatico, di grave crisi economica, ma non solo. Una crisi che tocca tutti Č‚ poveri e ricchi Č‚ e che sembra minare alla radice le ragioni per cui vale la pena continuare a sperare e a costruire: ci si sente sempre piĂš isolati e soli di fronte ai bisogni della vita. Papa Benedetto XVI affrontando il tema della crisi ha detto: â€œĂˆ un’esigenza di caritĂ e giustizia che nei momenti difficili coloro che hanno maggiori disponibilitĂ si prendano cura di chi vive in condizioni disagiateâ€?. L’esperienza di positivitĂ e di caritĂ cristiana che viviamo risveglia e sostiene il nostro desiderio e ci permette di proporre a tutti la Giornata di raccolta del farmaco. Un gesto semplice di gratuitĂ e condivisione che aiuta i piĂš poveri e che ridesta chi vi partecipa. Sabato 11 febbraio, nelle farmacie che esporranno la lo-

‘ •Ž‘‰ƒÂ? ° Dz ‘Â?ƒ —Â? ˆƒ”Â?ƒ…‘ ƒ …Š‹ Šƒ „‹•‘‰Â?‘dzǤ ‡Ž ”‡•…‹ƒÂ?‘ ƒ†‡”‹•…‘Â?‘ ͛͞ ˆƒ”Â?ÂƒÂ…Â‹Â‡ÇĄ Â?‡Â?–”‡ •‘Â?‘ ÍšÍ&#x; ‰Ž‹ ‡Â?–‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ …‘Â?˜‡Â?œ‹‘Â?ƒ–‹ candina della Raccolta, circa 10mila volontari spiegheranno l’iniziativa ai cittadini. Gli stessi farmacisti, rispetto alla domanda degli enti assistiti, consiglieranno il tipo di farmaco da banco (cioè quelli senza

prescrizione medica) di cui è maggiormente avvertita la necessitĂ . A beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre 450mila persone che quotidianamente sono assistite dai 1.390 enti caritatevoli convenzionati con la Fondazione banco farmaceutico onlus in tutta Italia. Nella provincia di Brescia saranno 63 le farmacie a esporre la locandina della Raccolta accogliendo i volontari che inviteranno i cittadini a donare un farmaco da banco a chi vive al di sotto della soglia della povertĂ . I farmaci raccolti resteranno presso le farmacie. I 27 enti assistenziali conven-

zionati con il Banco farmaceutico sul territorio bresciano potranno ritirarli o distribuire ai loro assistiti dei buoni con cui ritirare gratis i farmaci depositati presso le farmacie. Quali farmaci? La raccolta riguarda i farmaci da banco, quelli che non prevedono una ricetta medica per l’acquisto, quali farmaci per la febbre, per il raffreddore e per lo stomaco, antidolorifici, antinfluenzali, lassativi, collirio, fermenti lattici e disinfettanti. Lo scorso anno, nelle 60 farmacie della provincia di Brescia che hanno aderito alla Giornata, sono stati raccolti 7.400 farmaci. A beneficiare delle donazioni sono stati i 3.000 assistiti dei 30 enti bresciani convenzionati con la Fondazione Banco farmaceutico Onlus (quest’anno sono 27, fra questi l’associazione Bambino emopatico, l’associazione ComunitĂ Mamrè di Clusane d’Iseo e il Dormitorio della San Vincenzo de’ Paoli). In 11 anni di attivitĂ il Banco farmaceutico ha raccolto sul territorio nazionale oltre 2 milioni e 400mila farmaci, per un valore di circa 15,4 milioni di euro. Nel 2011, in occasione dell’11ÂŞ Giornata nazionale di raccolta del farmaco, sono stati raccolti 365mila farmaci, per un valore di 2 milioni e 300mila euro, distribuiti ai 420mila assistiti degli oltre 1.390 enti convenzionati.

pp. 192 â‚Ź 9,50

R I C E

LA SCUOLA

‘’‘ ‹Ž •—……‡••‘ †‡ŽŽ‡ •…‘”•‡ ‡†‹œ‹‘Â?‹ǥ Žƒ ‹”…‘•…”‹œ‹‘Â?‡ ‘”† ƒÂ?…Š‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ͚͙͚͘ ’”‘’‘Â?‡ †—‡ …‘”•‹ †‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ–‹…ƒ †‹ „ƒ•‡ ”‹˜‘Ž–‹ Ġ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ —Ž–”ƒ͞Í? ’‡” ”‡Â?†‡”‡ ’‹Î ƒ……‡••‹„‹Ž‹ Ž‡ Â?—‘˜‡ –‡…Â?‘Ž‘‰‹‡ ‡ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ‡ †‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽƒ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ –‡”œƒ ‡–Â?ÇĄ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒÂ?†‘ ‹ ”ƒ’’‘”–‹ –”ƒ ’”‹˜ƒ–‹ ‡† ‡Â?–‹ ’—„„Ž‹…‹Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â? •‡Â?’Ž‹…‡ Â?‘†‘ ’‡” Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ Žƒ “—ƒŽ‹–Â? †‹ ˜‹–ƒ †‡‹ Â?‘•–”‹ …‹––ƒ†‹Â?‹Ǥ

…‘”•‹ •‹ •˜‘Ž‰‘Â?‘ ’”‡••‘ Žƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ Â?ƒ… ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ÇŚ ˆ’ ƒÂ?‘••ƒ Č‹Â˜Â‹Âƒ Ǥ Â?–‘Â?‹‘ǥ Í?Í› Č‚ –‡Ž ͛͘͘ ÍžÍ ÍšÍšÍ›Í?Í›ČŒ ÇĄ Â?‡‹ •‡‰—‡Â?–‹ ‰‹‘”Â?‹ ‡ Â‘Â”ÂƒÂ”Â‹ÇŁ ͙Ν …‘”•‘ǣ ‘‰Â?‹ Ž—Â?‡†‹ †ƒŽ ÍšÍ&#x; ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í? ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í&#x; ’‡” Í ÂŽÂ‡ÂœÂ‹Â‘Â?‹ ͚Ν …‘”•‘ǣ ‘‰Â?‹ Â?‡”…‘Ž‡†‹ †ƒŽ ͚ͥ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í? ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í&#x; ’‡” Í ÂŽÂ‡ÂœÂ‹Â‘Â?‹ —‘–ƒ †‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ǣ Í?Í? ‡—”‘Ǥ •…”‹œ‹‘Â?‹ †ƒ Ž—Â?‡†‹ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͥǤ͛͘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͚Ǥ͘͘ ‹Â? ˜‹ƒ ‘Â?–‡‰”ƒ’’ƒ Í›Í&#x;ÇĄ …‘Â? –‹–‘Ž‘ †‹ ’”‡…‡†‡Â?œƒ ƒ‹ ”‡•‹†‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ‹”…‘•…”‹œ‹‘Â?‡ ‘”†Ǥ ƒ •–”—––—”ƒ ° …‘Â?˜‡Â?œ‹‘Â?ƒ–ƒ …‘Â? Žƒ ‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?Â„ÂƒÂ”Â†Â‹ÂƒÇĄ ˜‹ •‹ •˜‘Ž‰‘Â?‘ …‘”•‹ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?ƒŽ‡ …‘Â? ‘––‹Â?‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ …‘”•‹•–‹Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǣ ‹”…‘•…”‹œ‹‘Â?‡ ‘”† ˜‹ƒ ‘Â?–‡‰”ƒ’’ƒ Í›Í&#x;ÇĄ –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒ”‡ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ Í˜Í›Í˜Í›Í›Í ÍœÍ?͘͞Ǥ

”‹•–‘ ‡ ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ †ƒŽ ƒ�‡”—�

Come appare la famiglia italiana sui grandi schermi? Il libro offre uno sguardo d'insieme su come il cinema racconta questo particolare soggetto nelle sue varie declinazioni (famiglia tradizionale, aperta, allargata), proponendo anche interviste a professionisti del settore e schede dei film piÚ recenti sull’argomento.

E D I T

ˆ’ ƒ�‘••ƒ

�ˆ‘”�ƒ–‹…ƒ †‹ „ƒ•‡ ’‡” ‰Ž‹ ƒ�œ‹ƒ�‹

“SĂŹ... viaggiare 2012â€?. Domenica 12 febbraio alle 16 il circolo Acli di Cristo Re con il sostegno della Circoscrizione Nord presenta “Il Camerun e la missione di padre Gianni Abeniâ€? nel racconto e nelle immagini di Paolo Bonzio e di Sergio Faini. La sede dell’incontro è il Circolo Acli di Cristo Re in via Trento 62 a Borgo Trento. Per informazioni, telefonare al numero 030303254. Padre Gianni Abeni è un missionario saveriano, nato a Brescia, che ha operato in diversi Stati africani dal 1976 e che è attualmente in Camerun. Il 23 ottobre 2011 è stato proclamato santo il fondatore dei Saveriani, Guido Maria Conforti (1865-1931). Conforti aveva sempre pensato di farsi missionario, ma per la malferma salute non riuscĂŹ a realizzare il suo sogno. Per questo concepĂŹ l’audace disegno di fondare una Congregazione missionaria, che andasse ďŹ no ai conďŹ ni del mondo ad annunciare l’amore di Dio.


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

Í˜ÍĄ

ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Dz ”‡•…‹ƒ …‘Â? Â?‘”‡dz ‹Â? ˜‹•–ƒ †‹ ƒÂ? ƒŽ‡Â?–‹Â?‘ Torna per il secondo anno la manifestazione “Brescia con Amoreâ€?, organizzata dall’assessorato al Marketing urbano e Altre Events con la Circoscrizione Centro. Sabato 11 febbraio corso Zanardelli sarĂ lo scenario all’interno del quale, a partire dalle 15.30, si alterneranno musica, danza e teatro. Tre le pedane allestite: sulla prima, Mister Freezer, Titty Twister e Custogne offriranno la loro musica, mentre le compagnie La Clandestina,

Extravaganza e Danza Laboratorio daranno un assaggio di tango argentino, latino americano e danza contemporanea sulla seconda. Terza e ultima pedana riservata all’Associazione racconti di scena che intratterrĂ il pubblico con rappresentazioni teatrali. Alle 17.30, invece, un ashmob (ribattezzato “kiss ashmobâ€?) irromperĂ lungo corso Zanardelli per approdare all’Hotel Vittoria. Nella cornice dell’Hotel Vittoria dalle 15.30 alle 19.30 saranno proiettati a rotazione

il ďŹ lmato “Brescia in 3Dâ€? e il cortometraggio “In volo sospinti dal ventoâ€?, curati da Albatros Film in collaborazione con A1 Holding e Le Cantorie Franciacorta di Gussago, che offriranno una degustazione di vini. Nell’hotel sarĂ allestito un set fotograďŹ co per immortalare gli innamorati e un videobox all’interno del quale registrare messaggi d’amore che saranno pubblicati sul canale youtube di “Brescia con Amoreâ€?. Verranno distribuiti coupon grazie ai quali

dall’11 al 13 febbraio sarĂ possibile usufruire di uno sconto del 20% su aperitivi e cene consumati nei bar e ristoranti convenzionati. “Si tratta di un gesto d’amore nei confronti della cittĂ e dei cittadiniâ€?, ha spiegato l’assessore Maurizio Margaroli (nella foto), al quale ha fatto eco il Presidente della Circoscrizione Centro Flavio Bonardi: “Vogliamo dare ai cittadini uno stimolo per rivivere e amare il centro storico, che sarĂ la capitale dell’amoreâ€?. (a.g.)

…‹† Ž‘�„ƒ”†‘ ŽŽ‡ƒ�œƒ ’‡” Ž‘ •˜‹Ž—’’‘

ƒ„ƒ–‘ Í™Í ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ Dz ’‘– •‹ Â‰Â‹Â”ÂƒÇł …‘Â? ƒ”‘Ž‹ ‡ †‘Â? ‘”‹

‘Â?…ƒ†‡ŽŽ‡ ÂŽ ‘Â?—Â?‡ ƒ†‡”‹•…‡ ƒŽŽƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ Dz ÇŻ –ƒŽ‹ƒ •‘Â?‘ ƒÂ?…Šǯ‹‘dz

ÂŽ ‰”—’’‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ Ž‘Â?„ƒ”†‘ †‡ŽŽƒ …‹† Č‚ Â?‹‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ ‡ †‹”‹‰‡Â?–‹ǥ …‘‘”†‹Â?ƒ–‘ †ƒ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ”‡•’‹ǥ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ •‡œ‹‘Â?‡ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ’”‘Â?—‘˜‡ —Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘ •— Dz ƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ ‹Â?Â’Â”Â‡Â•ÂƒÇŁ —Â?ÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‡ÂƒÂ?œƒ ’‡” Ž‘ •˜‹Ž—’’‘ ‡ ‹Ž „‡Â?‡ …‘Â?—Â?‡dzǤ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â?ƒ –‡Â?ÂƒÂ–Â‹Â…ÂƒÇŚÂ…ÂŠÂ‹ÂƒÂ˜Â‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ˜‹•–ƒ †‡Ž

Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ǥ …Š‡ •‹ –‡””Â? ˆ”ƒ ’‘…‘ ’‹Î †‹ –”‡ Â?‡•‹ ƒ ‹ŽƒÂ?‘Ǥ ‡ †‹•…—–‡”ƒÂ?Â?‘ ƒŽ ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ‘Ž‘ ÇĄ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽ‡ Í™Í˜ÇĄ ƒ”…‘ Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ —‹•ƒ ƒÂ?–‘Ž‹Â?‹ ‡† ”‘• ‘Â?–‹ǥ …Š‡ ’‘”–‡”ƒÂ?Â?‘ ”‹•’‡––‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Ž ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ †‡ŽŽǯ‹Â?Â’Â”Â‡Â•ÂƒÇĄ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇĄ ’‡” ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‡ —Â? †‹„ƒ––‹–‘ …Š‡ Â?‘Â? ”‹•—Ž–‹ ‹Â?’‡”Â?‹ƒ–‘ •‘Ž‘ •—ŽŽ‡ „—‘Â?‡ ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‹Ǥ 1 ’‹Î …Š‡ Â?ƒ‹ ‹Â?†‹•’‡Â?Â•ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ Â?‡ŽŽƒ …‘Â?–‹Â?‰‡Â?ÂœÂƒÇĄ ”‹’ƒ”–‹”‡ †ƒ …‘”’‹ ˜‹˜‹ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? Č‚ “—ƒŽ‹ ƒ’’—Â?–‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ ‹Â?’”‡•ƒ Č‚ ’‡” ’”‘Â?—‘˜‡”‡ Ž‘ •˜‹Ž—’’‘ Â?‘Â? ƒ ’”‡•…‹Â?†‡”‡ǥ Â?ƒ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒ Ž‘‰‹…Š‡ ‡† ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ †‹ †‹ƒŽ‘‰‘ ‡ †‹ …‘‡•‹‘Â?‡ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ‹ƒ ‹––ƒ†‹Â?‹ǥ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ •‡œ‹‘Â?‡ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ƒÂ?–‹…‹’ƒ …Š‡ ‹Ž …‘Â?–”‹„—–‘ …Š‡ ˜‡””Â? ’‘”–ƒ–‘ ƒŽŽƒ ’ƒ”–‡ ’‘Â?‡”‹†‹ƒÂ?ƒ †‡Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ǥ •ƒ”Â? ‹Ž ”‹•—Ž–ƒ–‘ †‹ —Â?ǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ‹Â?†ƒ‰‹Â?‡ •—ŽŽ‡ ƒœ‹‘Â?‹ ‰‹Â? ‹Â? ‡••‡”‡ ƒ ˆƒ˜‘”‡ †‹ —Â?ƒ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ –‡Â?’‹ –”ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘Ǥ ‘ •Ž‘‰ƒÂ? †‡Ž …‘Â?–”‹„—–‘ ’‘–”‡„„‡ ‡••‡”‡ …Š‡ –ƒŽ‡ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ •‹ ’—Ö ÂˆÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â?ƒ …‘Â?˜‹‡Â?‡ ’—”‡Ǩ ‘Â?–”‹„—‡Â?†‘ …‘•¿ ƒ ”‹Â?—‘˜‡”‡ —Â? ‘•–ƒ…‘Ž‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ƒ –ƒÂ?–‹ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ ‡ Â?ƒÂ?ƒ‰‡”Ǥ

ƒ„ƒ–‘ Í™Í ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǥ͛͘ Â?‡Ž ƒŽ‘Â?‡ ƒÂ?˜‹–‡ŽŽ‹ƒÂ?‘ ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Žƒ Í?ÂŞ –ƒ’’ƒ †‹ Dz ’‘–ǥ •‹ ‰‹”ƒǨdzǣ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‡Ž ‘˜‹Â?‡Â?–‘ †‡‹ ‘…‘Žƒ”‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Â?˜‹–ƒ–‘ ƒ †‹ƒŽ‘‰ƒ”‡ …‘Â? Ž‘”‘ –”‡ ˆ‹‰—”‡ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‡ †‡Ž Â?‘•–”‘ –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Â?–‡”’‡ŽŽƒ–‹ ’‡” ‹Ž …‘Â?–”‹„—–‘ …Š‡ ’‘••‘Â?‘ †ƒ”‡ ƒŽ Â?‘•–”‘ ’”‘‰‡––‘ †ƒŽ Ž‘”‘ ‘••‡”˜ƒ–‘”‹‘ Â’Â”Â‹Â˜Â‹ÂŽÂ‡Â‰Â‹ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‰”ƒœ‹‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‡Â”Â‹Â‡Â?œƒ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ǥ Žƒ ’‘•‹œ‹‘Â?‡ …Š‡ ‘……—’ƒÂ?‘ ‡ ’‡” ‹Ž ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ •‡”˜‹œ‹‘ …Š‡ ‘ˆˆ”‘Â?‘ ƒŽŽƒ …‹––Â?Ǥ ƒ”–‡…‹’ƒÂ?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…‘Â?–”‘ǥ Â?‘†‡”ƒ–‹ †ƒ ‡†‡”‹…ƒ ÂƒÂŽÂ‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ †”‹ƒÂ?‘ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂ‹ÇĄ —Â?œ‹ƒ ƒŽŽ‹Â?‹ ȋ†‹”‡––‘”‡ †‹ Â‡ÂŽÂ‡Â–Â—Â–Â–Â‘ČŒ ‡ †‘Â? ƒ”…‘ ‘”‹ǥ †‹”‡––‘”‡ †‡ŽŽƒ ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ †‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ‘Â?‡ Â?‡‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ’”‡…‡†‡Â?–‹ǥ Ž‘ •–‹Ž‡ †‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ •ƒ”Â? ’”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ ‡ †‹Â?ƒÂ?‹…‘ǣ ‹ –”‡ ”‡Žƒ–‘”‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ •‘ŽŽ‡…‹–ƒ–‹ …‘Â? ƒŽ…—Â?‹ •–‹Â?‘Ž‹ǥ †‘Â?ƒÂ?†‡ǥ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ǥ …‘Â?–”‹„—–‹ ˜ƒ”‹ǤǤǤ •—ŽŽ‡ –”‡ –‡Â?ƒ–‹…Š‡ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ –”ƒ––ƒ–‡ Â?‡‹ ™‘”Â?•Š‘’ …Š‡ ’ƒ”–‹”ƒÂ?Â?‘ ‹Â? Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ‡ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’‘‹ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â‰Â‘Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ …ƒÂ?’ƒ‰Â?‡ Â’Â—Â„Â„ÂŽÂ‹Â…Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇŁ Žƒ Â?—Ž–‹…—Ž–—”ƒŽ‹–Â?ÇĄ Ž‡ †‹’‡Â?†‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ —‘Â?‘nj†‘Â?Â?ƒǤ ƒ”Â? —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” …‘Â?–”‹„—‹”‡ ƒŽŽƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒ ƒ––‹˜ƒ Â?‡ŽŽƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‹ —Â? Â?‘Â?†‘ —Â?‹–‘ǥ …‘Â?‡ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ •–‡••‘ •‹ ’”‡ˆ‹‰‰‡Ǥ —” ”‹Â?ƒÂ?‡Â?†‘ ’”‹‘”‹–ƒ”‹ƒÂ?‡Â?–‡ ’‡” ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ° ƒ’‡”–‘ ƒŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒǤ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ ͛͜Í&#x;ÍĄÍ˜ÍĄÍ›Í˜ÍžÍšǤ

6WUDQLHUL LWDOLDQL

$

nche l’amministrazione comunale di Roncadelle ha aderito alla campagna “L’Italia sono anch’ioâ€?, promossa a livello nazionale da 19 organizzazioni laiche e cattoliche della societĂ civile. Due sono gli obiettivi che i promotori si propongono di perseguire attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare: riconoscere la cittadinanza italiana a tutte le persone nate in Italia da genitori regolarmente residenti nel nostro Paese da almeno un anno, il cosiddetto “ius soliâ€? e concedere il diritto di voto per le elezioni amministrative a chi risiede stabilmente e regolarmente in Italia da cinque anni. Per raggiungere questi obiettivi le due proposte di legge debbono raccogliere 50mila firme entro la fine di febbraio, da qui l’idea del Comune di Roncadelle di aderire ufficialmente alla campagna e di promuovere la raccolta delle firme in Municipio. Una adesione che è stata presentata e spiegata a tutti i cittadini attraverso un volantino in distribuzione in tutte le case. “Quello della migrazione – afferma il sindaco Michele Orlando – è diventato in questi ultimi anni un fenomeno strutturale della nostra societĂ un fenomeno fatto di persone che fuggono da guerre e miseria e cercano un futuro migliore, contribuendo allo sviluppo economico dei Paesi ospi-

ÇŻÂƒÂ†Â‡Â•Â‹Â‘Â?‡ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ ° •–ƒ–ƒ ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ ‡ •’‹‡‰ƒ–ƒ ƒ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ —Â? ˜‘ŽƒÂ?–‹Â?‘ †‹•–”‹„—‹–‘ ‹Â? –—––‡ Ž‡ …ƒ•‡ tanti. Servono serie politiche di accoglienza, nella consapevolezza che una societĂ piĂš giusta e sicura non si costruisce con le paure, ma con una vera integrazioneâ€?. A Roncadelle la presenza degli stranieri è pari al 13,51% sul totale dei residenti, poco meno di 10mila, in linea con la media provin-

ciale. “Qualche anno fa – conclude il Sindaco – alcune persone tentarono di utilizzare questi dati per diffondere inutili paure: in realtĂ , questa presenza di stranieri sul territorio non ha prodotto ghettizzazione, aumento della criminalitĂ , tensioni sociali, segno che l’integrazione, pur con le problematiche che segnano questi fenomeni, sta procedendo, a partire dalle nostre scuole. Ora bisogna fare un passo in piĂš, ma dal punto di vista legislativo. Da qui l’adesione alla campagnaâ€?. Chi fosse interessato a sostenere la proposta può firmare presso la segreteria del Comune dal lunedĂŹ al sabato, dalle 8.30 alle 12, il lunedĂŹ e il mercoledĂŹ anche dalle 16.30 alle 18.

,Q PDUFLD SHU OD SDFH Anche l’amministrazione comunale di Collebeato ha aderito alla Campagna di sensibilizzazione e di raccolta ďŹ rme “L’Italia sono anch’ioâ€?. Tale campagna si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dei cittadini di origine straniera sostenendo due proposte di legge di iniziativa popolare: la prima sul diritto di cittadinanza, in particolare dei minori, e la seconda sul diritto di voto agli stranieri regolari (www.litaliasonoanchio.it). A Collebeato varie associazioni locali, tra cui Azione cattolica, Acli, Age, Cisl, Arci, Gruppo zona, Gas, Caritas, Cgil hanno concordato di promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione sui tema proposti dalla campagna. Per questo, in collaborazione con l’amministrazione comunale, è stato proposto un incontro pubblico con la proiezione del ďŹ lm-documentario “18 ius soliâ€?. L’Azione cattolica coor-

dina il gruppo di associazioni locali che propone, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, la Marcia per la pace per sabato 11 febbraio. L’iniziativa “Passi di pace 2012 – Marcia ďŹ accolata per le vie del paeseâ€? prevede quattro soste con l’animazione della Banda musicale di Collebeato e la lettura di testi a cura delle varie associazioni aderenti (Azione cattolica, oratorio, Caritas, Age, Gas, Arci, Gruppo zona, Cisl, Acli, Gruppo anticendio, Gruppo alpini, Aido e Spi Cgil). La partenza è alle 20.30 al santuario della Madonna della Calvarola e la conclusione sarĂ a Palazzo Martinengo con un momento di fraternitĂ e intrattenimento con musica afro con il gruppo Siko. Tra le novitĂ di quest’anno si prevede una sosta nel cortile della scuola primaria all’albero di cachi della pace, piantato a Collebeato nel 2010. I semi di tale albero

provengono da un albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico del 9 agosto 1945 a Nagasaki, in Giappone. La semina dell’albero di cachi a Collebeato fa parte di un progetto che, iniziando da Nagasaki e proseguendo sino a scuole di varie localitĂ giapponesi, si è sviluppato in tutto il mondo, spargendo in tutto il mondo i semi del cachi superstite. Gli alberi nati dai semi del vecchio cachi di Nagasaki ricordano che la pace ha bisogno di radice profonde e di convinzioni altrettanto profonde, in un mondo che solo in apparenza è paciďŹ co, ma nella realtĂ nasconde centinaia di guerre. L’albero di cachi è ora un simbolo di pace e un invito a immaginare un futuro senza guerre. Al termine della Marcia ci sarĂ anche il banchetto per la raccolta delle ďŹ rme a sostegno della campagna “L’Italia sono anch’ioâ€?.


͙͘

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

”‘˜‹Â?…‹ƒ Dz ’‘”– ‡ Â‰Â”ÂƒÂˆÂˆÂ‹Â–Â‹Çł ’‡” ’”‘Â?—‘˜‡”‡ Žƒ …”‡ƒ–‹˜‹–Â? L’associazione sportiva dilettantistica Sport Show in collaborazione con l’assessorato Giovani, politiche giovanili e informagiovani della Provincia e in occasione della “Fiera dello Sportâ€?, che si svolgerĂ presso Brixia Expo dal 23 al 25 marzo 2012, indice il bando di concorso “Sport e grafďŹ tiâ€? – Concorso per il sostegno e la promozione della creativitĂ giovanile. Il concorso, nell’ambito del progetto “GioventĂš Cardâ€?, è ďŹ nalizzato

al sostegno, alla valorizzazione del talento creativo e artistico giovanile e alla promozione dello sport. Si rivolge ai giovani di etĂ compresa tra i 18 e i 35 anni alla data di pubblicazione del bando residenti in provincia di Brescia e possessori della GioventĂš Card. La partecipazione è gratuita. Ogni artista può partecipare con un’opera. Il concorso consiste nella realizzazione di un’opera in stile grafďŹ ti e che abbia per tema lo

sport. I partecipanti dovranno consegnare un bozzetto indicativo dell’opera che intendono realizzare in formato 37,5 x 60 cm. cartaceo al Servizio sport e giovani della Provincia. Il bozzetto dovrĂ riportare, scritto sul retro, nome e cognome dell’autore e il titolo dell’opera con relativa ďŹ rma. Verranno selezionati tre partecipanti che dovranno realizzare la propria opera su un pannello di legno, colore

bianco, di 2,5 x 4 metri fornito dall’organizzazione durante la giornata del 22 marzo 2012 presso Brixia Expo. La tecnica base dovrĂ prevedere l’utilizzo di bombolette spray, in aggiunta alle quali è consentito l’utilizzo di altre tecniche miste. I vincitori si faranno carico dei materiali occorrenti per realizzare la propria opera. La classiďŹ ca ďŹ nale verrĂ determinata tramite una votazione effettuata dai visitatori della Fiera dal 23 al 25 marzo.

͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”–ƒ —Â? Ž‹„”‘ ‹Â? ’‹ƒœœƒǤǤǤ ‘”–ƒ —Â? –—‘ Ž‹„”‘ ‡ •…‡‰Ž‹Â?‡ —Â? ƒŽ–”‘ †ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘ †ƒŽŽ‡ ÍĄ ƒŽŽ‡ ͙͛ •‘––‘ Žƒ –‡––‘‹ƒ †‡Ž ƒ”…‘ ƒÂ? ƒŽƒ…Š †‹ ˜‹ƒ ‘Â?Â?ƒ•‡‘Ǥ ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽ‡•–‹–‹ †‡‹ „ƒÂ?…Š‡––‹ †‘˜‡ ’‘–”ƒ‹ ’‘”–ƒ”‡ ‹ –—‘‹ Ž‹„”‹ ‰‹Â? Ž‡––‹ ‡ ’”‡Â?†‡”Â?‡ ƒŽ–”‹ ‰”ƒ–‹•Ǥ ƒ‹ Â?—‘˜ƒ ˜‹–ƒ ƒ‹ –—‘‹ Ž‹„”‹ †‡Ž …—‘”‡ ‡ •…‘’”‹Â?‡ ƒŽ–”‹ ƒ”ƒÂ?Â?‘ „‡Â? ƒ……‡––‹ Ž‹„”‹ †‹ Â?ÂƒÂ”Â”ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ Ž‹„”‹ ’‡” „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ Ž‹„”‹ •…‹‡Â?Â–Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‹ÇĄ Â?ƒÂ?—ƒŽ‹ –‡…Â?‹…‹ǥ ˆ—Â?‡––‹ǥ Â”Â‹Â˜Â‹Â•Â–Â‡ÇĽ ƒ ”‡‰‹ƒ ° †‡ŽŽƒ ‹”…‘•…”‹œ‹‘Â?‡ ‘”† …‘Â? ‹Ž ’ƒ–”‘…‹Â?‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘ ƒŽŽ‡ ––‹˜‹–Â? ’”‘†—––‹˜‡ ‡ Â?ƒ”Â?‡–‹Â?‰ —”„ƒÂ?‘ ‡ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Ž‡ •…—‘Ž‡ ‡ Ž‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ …‘Â? Žƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‡ŽŽ‡ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ Â?– ”‡•…‹ƒ Č‹ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ –—Â?‘”‹ ‘Â?ÂŽÂ—Â•ČŒÇĄ ŽœŠ‡‹Â?‡” ”‡•…‹ƒ Dz Â?–‘Â?‹ƒ Â‹Â‘Â•ÂƒÇł ‡ Dz ƒ’– ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ ƒÂ?‹…‹ ’ƒ”…‘ ‘Â?Â?ÂƒÂ•Â‡Â‘Çł …Š‡ ‹Â?ˆ‘”Â?‡”ƒÂ?Â?‘ ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ •—ŽŽ‡ ’”‘’”‹‡ ˆ‹Â?ƒŽ‹–Â? •‘…‹ƒŽ‹Ǥ

”‡•…‹ƒ ‡ •–”—––—”‡ …‹––ƒ†‹�‡ ƒ……‘Ž‰‘�‘ ͚͘͘ ’‡”•‘�‡

(PHUJHQ]D IUHGGR

0

a che freddo fa. Fa freddo per chi di notte può rintanarsi in una casa calda, figurarsi per chi ogni sera, per le cause piĂš disparate, non ha un posto dove trovare riparo. Succede anche a Brescia. In cittĂ per contrastare il fenomeno dei senza tetto che con le temperature rigide ogni giorno rischiano la vita sono attive diverse strutture che con l’ausilio di molti volontari offrono un riparo. Sono 200 i posti letto a Brescia e sono cosĂŹ suddivisi: 65 nella struttura comunale di via Rose gestita dal Calabrone, 60 nell’asilo notturno Pampuri (attivo dal 1982), 57 nel dormitorio della San Vincenzo, 12 al Fatebenefratelli (accoglienza femminile) e sei nella Casa Betel della Caritas. A questi si sono aggiunti 20 posti letto messi a disposizione dalla parrocchia del Duomo con la collaborazione della Caritas, della San Vincenzo e della Protezione ci-

vile. In questo scenario non vanno dimenticate le associazioni come Camper emergenza, che escono sul territorio di sera per consegnare un pasto caldo, coperte e vestiti. Il Camper (338/1939313) esce la sera, con la disponibilità a incontrare coloro che vivono per strada. L’incontro, mediato dall’offerta di prime necessità , intende dare un volto umano all’emarginazione. Chi esce con il camper intende corrispondere alla propria necessità di esprimere una

nota caratteristica del Vangelo e un diverso livello di civiltĂ , che si fonda sul riconoscimento della comune dignitĂ e si traduce in accoglienza e ospitalitĂ â€?. Camper non lavora da solo, ma ha stretto legami con altre realtĂ benefiche per realizzare una rete di primo aiuto nel territorio cittadino. L’associazione sta cercando nuovi volontari per il servizio in strada alla sera oppure per la mensa domenicale “Vieni a pranzo con noiâ€?, è richiesta attenzione e dispo-

‰Â?‹ •‡”ƒ ˜‡Â?‰‘Â?‘ ‘•’‹–ƒ–‡ ͚͘͘ ’‡”•‘Â?‡ǥ Â?ƒ ˆ‘”•‡ •‘Â?‘ ƒŽ–”‡––ƒÂ?–‡ “—‡ŽŽ‡ …Š‡ ƒ˜”‡„„‡”‘ „‹•‘‰Â?‘ †‹ —Â? ”‹’ƒ”‘ ’‡” Žƒ Â?‘––‡ nibilitĂ verso chi è in situazione di povertĂ . Concretamente operano anche i volontari delle Caritas parrocchiali cittadine che prestano il loro servizio gratuito. 200 persone, dunque, trovano accoglienza in cittĂ , ma Č‚ anche se le stime in questi casi non sono facili Č‚ forse altrettanti ne avrebbero bisogno. Gli italiani, che non devono evitare i possibili controlli della Polizia, dormono nei vagoni della stazione; gli stranieri cercano, invece, sempre sistemazioni di fortuna nelle fabbriche dismesse o nelle case abbandonate. In tanti bussano alle porte di chiese e conventi. Brescia, quindi, risponde presente alle tante richieste di aiuto, anche se il pensiero, inevitabilmente, va a quanti oggi come oggi non riescono a trovare un’accoglienza per la carenza di posti. Resta importante sottolineare che, oltre a un’opera di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni, ogni cittadino è chiamato Č‚ dove possibile Č‚ a impegnarsi in prima persona o a mettere a disposizione materiale utile, una coperta di lana o un giubbino pesante...


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ÇŻ œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

͙͙

‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?œƒ Dz ƒ–‡”Â?‹–Â? ‹Â?–‡””‘––‡dz Nell’ambito delle iniziative della Giornata nazionale per la vita il 4 febbraio in Poliambulanza la diocesi ha proposto un momento di riflessione con mons. Gianfranco Mascher che ha benedetto i nuovi reparti di ostetricia e ginecologia. Le circa 900 mamme che ogni anno partorivano nella struttura del centro del Fatebenefratelli, oggi partoriscono nella struttura di via Bissolati. A fine febbraio sarĂ anche realizzata una nuova unitĂ di terapia intensiva neonatale che sarĂ

in grado di assistere i nati presso le nostre sedi. La mattinata si era aperta con la presentazione del libro edito dalle Paoline (15 euro) “MaternitĂ interrotteâ€? da parte di Massimo Gandolfini. “MaternitĂ interrotte Č‚ Le conseguenze psichiche dell’interruzione volontaria di gravidanza (Problemi sociali d’oggi)â€? di Tonino Cantelmi, Cristina Cacace ed Elisabetta Pittino. Oggi la gravidanza è quasi sempre rappresentata come un evento gioioso e atteso, ma in

alcuni casi può avere un’evoluzione estremamente dolorosa: l’aborto volontario. Si tratta di un evento tragico, una soluzione violenta e mortifera, che da molte donne viene vissuto come un trauma. Alla morte fisica del bambino, infatti, corrisponde la morte di una parte della psiche della madre. In questo libro gli autori parlano di aborto a partire dalle donne e dalle sofferenze che questa decisione spesso determina in loro e nell’ambiente che le circonda.

”‡•…‹ƒ ‘�†ƒœ‹‘�‡ ‘Ž‹ƒ�„—Žƒ�œƒ

'RYH OD YLWD QDVFH VSD]LR DOOD VSHUDQ]D ‘Â?•Ǥ ƒ•…Š‡” Šƒ „‡Â?‡†‡––‘ǥ Â?‡ŽŽƒ •–”—––—”ƒ †‹ ˜‹ƒ Â‹Â•Â•Â‘ÂŽÂƒÂ–Â‹ÇĄ ‹ Â?—‘˜‹ ”‡’ƒ”–‹ †‹ ‘•–‡–”‹…‹ƒ ‡ ‰‹Â?Â‡Â…Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹ÂƒÇĄ …Š‡ ‘•’‹–ƒÂ?‘ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ Â?ƒÂ?Â?‡ …Š‡ ’”‹Â?ƒ ’ƒ”–‘”‹˜ƒÂ?‘ ƒŽ ƒ–‡„‡Â?‡ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹

ƒ ˆ‘–‘‰ƒŽŽ‡”› ’”‘˜ƒ ƒ ”ƒ……‘Â?Â–ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ƒŽ…—Â?‡ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ǥ Žƒ ˜‹•‹–ƒ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ÂƒÂ•Â…ÂŠÂ‡Â”ÇĄ ˜‹…ƒ”‹‘ ‰‡Â?Â‡Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ƒŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?œƒ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Í›ÍœÂŞ

‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ’‡” Žƒ ˜‹–ƒǤ Â? ƒŽ–‘ ‹Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ †‹ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Ž‹„”‘ Dz ƒ–‡”Â?‹–Â? ‹Â?–‡””‘––‡dz ‡†‹–‘ †ƒŽŽ‡ ƒ‘Ž‹Â?‡Ǥ ‡ŽŽ‡ ƒŽ–”‡ ÂˆÂ‘Â–Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹Â‡ÇĄ Â?‘Â?•Ǥ ƒ•…Š‡” ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‘ †ƒŽ …ƒ’’‡ŽŽƒÂ?‘ †‡ŽŽƒ ‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?ÂœÂƒÇĄ †‘Â? Â?‰‡Ž‘ ƒŽ‘”‹Â?‹ǥ ˜‹•‹–ƒ ‡ „‡Â?‡†‹…‡ ‹ Â?—‘˜‹ ”‡’ƒ”–‹ †‹ ’‡†‹ƒ–”‹ƒ ‡ †‹ Â‘Â•Â–Â‡Â–Â”Â‹Â…Â‹ÂƒÇĄ …Š‡ǥ †ƒŽ ͚͛ ‰‡Â?Â?ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ •‘Â?‘ ‘•’‹–ƒ–‹ Â?‡ŽŽǯ—Â?‹…ƒ •–”—––—”ƒ †‹ ˜‹ƒ ‹••‘Žƒ–‹Ǥ

Dz ƒ ˜‡”ƒ ‰‹‘˜‹Â?‡œœƒ ”‹•‹‡†‡ ‡ ˆ‹‘”‹•…‡ ‹Â? …Š‹ Â?‘Â? •‹ …Š‹—†‡ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒǤ ••ƒ ° –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒ–ƒ †ƒ …Š‹ Â?‘Â? ”‹ˆ‹—–ƒ ‹Ž •—‘ †‘Â?‘ Č‚ ƒ ˜‘Ž–‡ Â?‹•–‡”‹‘•‘ ‡ †‡Ž‹…ƒ–‘ Č‚ ‡ †ƒ …Š‹ •‹ †‹•’‘Â?‡ ƒ ‡••‡”Â?‡ •‡”˜‹–‘”‡ ‡ Â?‘Â? ’ƒ†”‘Â?‡ ‹Â? •‡ •–‡••‘ ‡ Â?‡‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹Çł Č‹ ƒŽ Â?‡••ƒ‰‰‹‘ †‡ŽŽƒ ‡‹ ’‡” Žƒ Í›ÍœÂŞ

‹‘”Â?ƒ–ƒ ’‡” Žƒ Â˜Â‹Â–ÂƒČŒ


͙͚

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‘�–‹…Š‹ƒ”‹

”‡‡Â? ‹ŽŽǣ ƒÂ?‘”‡ ’‡” ‰Ž‹ ƒÂ?‹Â?ƒŽ‹ ‘ •‘Ž‹–—†‹Â?‡ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?ÇŤ Green Hill resta in primo piano: un po’ per la tenacia di chi protesta, un po’ per la pressione politica piĂš garantista per gli animali, un po’ per la pazienza dei monteclarensi che si sono trovati, tra capo e collo, a doversi barcamenare tra tv e stampa nazionale. Provo a condividere con voi un paio di considerazioni. Anzitutto c’è da notare che la vicenda si colloca dentro una crescente attenzione nell’opinione pubblica verso la vita degli animali. Ogni giorno tg e riviste dedicano

spazio alle storie dei nostri “amici miglioriâ€?. Gli animali sono creature di Dio e a loro si deve rispetto e cura, ma mi sorge un dubbio: tutta questa sensibilità è vero amore gratuito o non evidenzia, ancora una volta, lo stato di solitudine di una societĂ che fatica sempre di piĂš a costruire legami umani signiďŹ cativi capaci di dare senso all’esistenza? Non è forse strumentale l’affetto per un cane e un gatto se è solo il surrogato di altro amore che costa piĂš fatica? Il dubbio mi

resta, come il rischio di una certa “ideologizzazioneâ€? della protezione degli animali che abbia altri ďŹ ni. Mi ha colpito, poi, il dibattere sulla sperimentazione. Green Hill è contestata perchĂŠ alleva cani per la vivisezione. A nessuno si dovrebbero somministrate sofferenze inutili e gratuite, ma mi chiedo, da ignorante: ci sono altre vie per la ricerca medica? Per chiarire: un nuovo farmaco è meglio sperimentarlo sui cani o sugli uomini? Se ci sono alternative

ben venga la ďŹ ne di Green Hill, ma va ribadito anche eticamente che prima della protezione degli animali viene la vita e la salute degli uomini. InďŹ ne penso a Montichiari. Pare che molti cittadini hanno mal sopportato questa storia. Forse non si sono spiegate adeguatamente le ragioni, forse la comunitĂ avrebbe preferito le luci della ribalta mediatica su temi piĂš urgenti per il territorio come le discariche, ma questa è un’altra storia. (Adriano Bianchi)

œœƒ�‘ ‡ŽŽƒ �ƒ—‰—”ƒ–ƒ Žƒ ‘”†ƒ �‘ŽŽ‡

&RPH FDPELD OD YLDELOLWj ǯ‹Â?ˆ”ƒ•–”—––—”ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ–ƒ †ƒ ‡Â?–”‘’ƒ†ƒÂ?‡ …‘ŽŽ‡‰ƒ ‹Ž …ƒ•‡ŽŽ‘ †‹ •’‹–ƒŽ‡––‘ †‡ŽŽƒ Íœ …‘Â? “—‡ŽŽ‘ †‹ ‘Â?…ƒ”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ͚͙Ǥ ‡•–ƒÂ?‘ ƒŽ…—Â?‹ ƒ•’‡––‹ †ƒ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ”‡

,

l taglio del nastro è avvenuto venerdĂŹ 3 febbraio: in quella data è stato inaugurato il primo tratto di 17 km, da Azzano Mella a Montichiari, della cosiddetta Corda molle, l’infrastruttura viaria realizzata da Centropadane che collega il casello di Ospitaletto della A4 con quello di Poncarale della A21, passando a sud della cittĂ . Essa rappresenta un fattore di grande innovazione nella viabilitĂ bresciana, sotto diversi punti di vista: oltre a intersecare e collegare le due autostrade, infatti, la Corda molle si spinge fino allo scalo monteclarense “Gabriele D’Annunzioâ€?, interessando quindi anche il traffico aereo. Inoltre, in futuro, il tracciato prevede collegamenti con la Brebemi, la nuova autostrada Brescia-Bergamo-Milano, all’altezza della barriera di Castrezzato e con il sistema viario della Valtrompia, spingendosi fino a Concesio lungo il tracciato della strada provinciale 19. Il territorio che maggiormente sarĂ

ƒ ‘”†ƒ Â?‘ŽŽ‡ ‹Â?–‡”•‡…ƒ Ž‡ •–”ƒ†‡ …Š‡ †ƒ •—† …‘Â?˜‡”‰‘Â?‘ ƒ ”ƒ‰‰‹‡”ƒ •—ŽŽƒ …‹––Â?ÇĄ †ƒŽŽƒ •–ƒ–ƒŽ‡ ͚͛Í? †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹ ƒŽŽƒ —‹Â?œƒÂ?‡•‡ interessato dalla nuova infrastruttura Č‚ 30 km su due corsie per ogni senso di marcia, piĂš quella d’emergenza Č‚ è però la Bassa bresciana: la Corda molle, infatti, interseca tutte le strade che da sud convergono a raggiera sulla cittĂ , dalla statale 235 di Orzinuovi alla Quinzanese, contribuendo quindi a smistare il traffico in entrata. Non solo, in alcuni casi, specie per i mezzi pesanti, potrebbe porsi come alternativa alla statale 668 lenese che attraversa in direzione est-ovest la Bassa da Orzinuovi a Montichiari, statale con cui però manca un collegamento diretto. L’impatto dell’opera sulla via-

bilitĂ della Bassa era stato affrontato anche nel corso di un convegno, organizzato da Confartigianato, tenutosi a inizio settembre in occasione della Fiera di Orzinuovi dal titoloâ€?Brebemi e Corda molle, nuova viabilitĂ per un nuovo sviluppo della Bassa?â€?. In quell’occasione il discorso era stato allargato anche allo stato della viabilitĂ collegata alla nuova strada, viabilitĂ che in effetti presenta non pochi problemi: il tracciato delle strade statali e provinciali che a essa si collegano nella maggior parte dei casi attraversa molti centri abitati, con le immaginabili conseguenze sullo scorrimento del traffico e sui disagi per i residenti. Il riferimento è, per esempio, a situazioni come quella di Orzivecchi, attraversato dalla 235 che tra le case si stringe fino a rendere quasi impossibile la circolazione dei mezzi pesanti. Per ovviare al problema era in corso di realizzazione una variante che bypassasse il centro abitato, ma i lavori sono stati fermati dalla magi-

stratura nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto la ditta bergamasca Locatelli sullo smaltimento di materiali tossici nei sottofondi stradali, inchiesta allargatasi successivamente anche ad alcuni cantieri della Brebemi coinvolgendo l’ex presidente del consiglio della Regione Franco Nicoli Cristiani. Molti sono quindi gli aspetti che rimangono da affrontare, in un quadro che comunque è stato profondamente rinnovato da quest’opera e che attende in futuro ulteriori sviluppi.

Â? ˆ—–—”‘ ‹Ž –”ƒ……‹ƒ–‘ ’”‡˜‡†‡ …‘ŽŽ‡‰ƒÂ?‡Â?–‹ …‘Â? Žƒ ”‡„‡Â?‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â‡ÂœÂœÂƒ †‡ŽŽƒ „ƒ””‹‡”ƒ †‹ ƒ•–”‡œœƒ–‘ ‡ …‘Â? ‹Ž •‹•–‡Â?ƒ ˜‹ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ

ƒ�‡”„‹‘ ‡”…ƒ–‘”‹ †‹ •–‡ŽŽ‡ ƒŽ ‘Ž‹–‡ƒ�ƒ

ƒ�‡”„‹‘ Ž‡œ‹‘�‡ †‹ •–‘”‹ƒ ƒŽ ‹……‘Ž‘ –‡ƒ–”‘

‘�‡�‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Ž„‡”–‘

Š‹•‘Â?‹ …‘Â? ‹Ž ‡ƒ–”‘ –‹Â?‡”ƒÂ?–‡ Â?‡––‡ ‹Â? •…‡Â?ƒ Dz ‡”…ƒ–‘”‹ †‹ –‡ŽŽ‡dz …‘Â? ƒ„”‹œ‹‘ ƒ”ƒˆˆ‹Â?‹ ‡ Ž„‡”–‘ Š‹•‘Â?‹Ǥ ’‡––ƒ…‘Ž‘ ’‡” ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ Â?‡Ž ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Dz ƒ‰ƒ Žƒ ƒÂ?Â?ÂƒÇł †‡ŽŽƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ƒŽ ‘Ž‹–‡ƒÂ?ƒǤ Â?‹œ‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͞Ǥ ‡”–‘ ‡ „”‹•‹‘ •‹ ‹Â?…‘Â?–”ƒÂ?‘ •‡Â?œƒ …Š‡ Â?‡••—Â?‘ †‡‹ †—‡ Ž‘ ƒ˜‡••‡ ’”‡˜‹•–‘Ǥ ”‘˜ƒ”‡ Ž‡ •–‡ŽŽ‡ …ƒ†—–‡ ‡ ”‹’‘”–ƒ”‡ Žƒ ˆ‡Ž‹…‹–Â? •—ŽŽƒ –‡””ƒ ° Žƒ Ž‘”‘ Â?‹••‹‘Â?‡Ǥ ‹ƒ•…—Â?‘ †‡‹ †—‡ Â?‹•…Š‹ƒ Ž‡ ’”‘’”‹‡ ƒ•’‹”ƒœ‹‘Â?‹ǥ ‹ ’”‘’”‹ ”‹…‘”†‹ ‡ †‡•‹†‡”‹ǥ Ž‡ ’”‘’”‹‡ •…‘Â?ˆ‹––‡ ‡ Ž‡ ’”‘’”‹‡ …‘Â?“—‹•–‡ …‘Â? “—‡ŽŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘Ǥ Â?‰”‡••‘ǣ ƒ†—Ž–‹ •‡‹ ‡—”‘ǥ ”‹†‘––‘ “—ƒ––”‘Ǥ

ÂŽ ‘Â?—Â?‡ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ǥ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž ”—’’‘ •–‘”‹…‘ ƒ”…Š‡‘Ž‘‰‹…‘ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ǥ ÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ Š‹”‘Â?‡ ‡ ÂŽÇŻ •–‹–—–‘ •–—†‹ •–‘”‹…‹ Ž‘…ƒŽ‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ Dz ƒÂ?‡”„‹‘ Â?‡Ž ’ƒ••ƒ–‘dzǥ —Â? …‹…Ž‘ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •—ŽŽƒ •–‘”‹ƒǤ

Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •‹ –‡Â?‰‘Â?‘ ’”‡••‘ ‹Ž ‹……‘Ž‘ –‡ƒ–”‘ …‹˜‹…‘ ‡Â?‘ ‘”–‘Ž‘œœ‹Ǥ

ÂŽ ’”‘••‹Â?‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ˜‡Â?‡”†¿ Í™Í&#x; ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ ‡ ƒ˜”Â? …‘Â?‡ –‡Â?ƒ Ž‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œ‡ ’”‡‹•–‘”‹…Š‡ –”ƒ ‰Ž‹‘ ‡ Š‹‡•‡Ǥ Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ǥ †—‡ ƒŽ Â?‡•‡ǥ ’”‘•‡‰—‘Â?‘ ˆ‹Â?‘ ƒ ‰‹—‰Â?‘ ȋŽǯ—Ž–‹Â?‘ ° ˆ‹••ƒ–‘ ’‡” ÂŽÇŻÍ Â‰Â‹Â—Â‰Â?Â‘ČŒǤ


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͙͛

ƒ’”‹ƒÂ?‘ †‡Ž ‘ŽŽ‡ ǯ° Žƒ …”‹•‹ǥ Â?ƒ Ž‡ ”‡––‡ †‡Ž Â?‹†‘ •‹ ƒ„„ƒ••ƒÂ?‘ Decisamente in controtendenza a Capriano del Colle il costo delle rette dell’asilo nido, anzichĂŠ aumentare, diminuiscono. Dal mese di gennaio, infatti, frequentare l’asilo nido comunale L’Aquilone costa un po’ meno alle famiglie: mediamente un 10% in meno. L’asilo nido L’Aquilone, collocato all’interno della nuova struttura della Scuola materna comunale di Capriano del Colle (realizzata nella frazione Fenili Belasi), accoglie ďŹ no a 17 bambini in etĂ compresa fra

i tre mesi e i tre anni. “Non c’è da sottovalutare questa ubicazione, che non è casuale – ha riferito il sindaco Claudio Lamberti –. Allestire il nido all’interno della stessa struttura della Scuola materna consente ai piccoli di vivere le loro prime esperienze in comunitĂ nello stesso contesto pedagogico, educativo e ludico in cui ci sono anche i bambini della materna. Questo garantirĂ loro di continuare un percorso educativoâ€?. Gli orari di apertura prevedono il tempo pieno, dalle 7.30

alle 16.30 con possibilitĂ di richiesta di tempo prolungato ďŹ no alle 18.30; il part-time mattutino, che si svolge dalle 7.45 alle 12.45, mentre il part time pomeridiano, dalle 11 alle 16.30. Per la gestione del nido il Comune si avvale della Cooperativa Tempo Libero. “L’amministrazione comunale – riferisce l’assessore ai Servizi sociali e Pubblica Istruzione Loretta Romano – sta investendo in modo importante nel nido l’Aquilone, migliorandone sempre piĂš la qualitĂ degli spazi. Vogliamo

essere piĂš vicini alle famiglie e andare incontro alle loro esigenze. La crisi economica e sociale che stiamo vivendo ha portato con sĂŠ un aumento delle richieste di supporto dei nuclei familiari e noi, come amministratori, abbiamo risposto attuando una riduzione delle rette del nido e creando agevolazioni economiche che possano essere un concreto aiutoâ€?. Si ricorda che le iscrizioni si ricevono ďŹ no al 28 febbraio o comunque ďŹ no a esaurimento posti. (mtm)

ƒ•–‡�‡†‘Ž‘ ƒŽ ͙͚ ƒŽ ͙͜ ˆ‡„„”ƒ‹‘

,O WULGXR PHPRULD GL XQD WUDGL]LRQH ƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž –”‹†—‘ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” ‹ †‡ˆ—Â?–‹ ° Â?‘Ž–‘ †‹ˆˆ—•ƒ ‹Â? –—––ƒ Žƒ †‹‘…‡•‹Ǥ ‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ƒŽŽ‡ ’‘”–‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â? ° Â?ƒ–ƒ Â?‡Ž Í™Í&#x;ÍšÍ&#x;ÇĄ ͙͘ ƒÂ?Â?‹ †‘’‘ ‹Ž •—‘ ‹Â?‹œ‹‘ ƒ ”‡•…‹ƒ

$

Castenedolo fu l’Inquisitore domenicano di Brescia a costituire la compagnia del sacro triduo e scelse per protettore dell’Unione da lui fondata S. Pietro martire. I giorni stabiliti per le solenni celebrazioni in suffragio dei defunti furono la penultima domenica di carnevale e i due giorni seguenti, come è tuttora. Nel 1872 Andrea Pisa di Castenedolo fece dono alla parrocchia di un apparato per il triduo artistico di stile secentesco. Occupava tutto il coro ed era illuminato da mille candeline di cera. Questo apparato ogni anno viene montato e smontato da una ventina di volontari della parrocchia, aiutati da un’impresa appaltatrice che coordina i lavori nell’ambito della sicurezza; è uno scenario di legno, con sfondo di color bordeaux, tutto ornato di cornici dorate e arricchito di circa 600 candele di cera. Al centro, in alto, il luogo dell’ostensione del Santissimo, con un meccanismo di nuvolette che si apre solo quando l’ostensorio è stato sistemato. “La struttura del Sacro Triduo di Castenedolo si colloca prepotentemente tra quei macchinari che esaltano l’idea della tridimensionalitĂ , soprattutto poichĂŠ espone le scalinate alla vista dello spettatore, che può percepire, almeno per il primo tratto, la salita del corteo sacerdotale. Una gloria in oro brunito ornato da teste di putti dorate in rilievo fa da

‘Â? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒŽƒÂ?‹Â?‹ǣ Dz ‰‰‹ …‘Â?‡ Â?‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ–Â‘ •‡”˜‡ ’‡” †‹”‡ ƒÂ?…Š‡ ‡•–‡”Â?ƒÂ?‡Â?–‡ Žǯ‘Â?‘”‡ †‘˜—–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‹Â•Â–Â‹ÂƒÇł cornice a uno spettacolare sipario di nuvole di colore azzurro-grigio che sono chiuse a celare un sole raggiato giallo, al cui centro è dipinto l’occhio di Dioâ€?. (Ivana Passamani Bonomi, “Il disegno dei Tridui. Il tempo e la memoria nello spazio della chiesaâ€?). Oggi come nel passato l’apparato serve

per dire anche esternamente l’onore dovuto all’eucaristia e il desiderio che le preghiere dei fedeli siano come tante fiammelle che si uniscono a GesĂš nell’unica lode al Padre e nella preghiera di suffragio per i defunti. La celebrazione prevede il canto del vespro (o la Messa), la meditazione, l’accensione una per una delle candele di cera da parte di una decina di uomini adulti, l’esposizione del Sacramento, l’adorazione guidata e la preghiera per i defunti, l’ascensione del clero sotto il luogo dell’esposizione, mentre si canta il Tantum ergo (si spengono le luci, le candele illuminano e creano il clima di raccoglimento), la benedizione dall’alto dell’apparato e la discesa dall’apparato con l’ostensorio per la reposizione del Santissimo e la conclusione. Le celebrazioni nei tre giorni sono sette, di cui due dedicate ai ragazzi. Il Triduo dei defunti per la parrocchia è, sĂŹ, il momento della preghiera per i cari che ci hanno preceduto nell’al di lĂ , ma è anche un’occasione per un tempo di formazione e per approfondire il tema indicato dal Vescovo per l’anno pastorale, riformulato cosĂŹ dalla parrocchia: “ComunitĂ in cammino alla sequela della Parolaâ€?. Il tema specifico dei Tridui è “Tu solo hai parole di vita eternaâ€? e sarĂ svolto da don Franco Bertanza, giĂ parroco di Castenedolo dal 1978 al 1991. Le Messe del Triduo sono domenica alle 18, lunedĂŹ e martedĂŹ alle 9 e alle 20.

Š‡†‹ Â˜Â‹Â•ÇŁ ƒ—Â?‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‹ †‘Â?ƒ–‘”‹ Š‡†‹ •‹ ° –‡Â?—–ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ ƒÂ?Â?—ƒŽ‡ †‡ŽŽǯ Â˜Â‹Â•ÇĄ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ˆƒ”‡ ‹Ž ’—Â?–‘ †‡ŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ’‡” ”‹Â?Â?‘˜ƒ”‡ Žǯ‹Â?˜‹–‘ ƒŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒ ƒ ‡Â?–”ƒ”‡ ƒ ˆƒ” ’ƒ”–‡ †‹ “—‡•–ƒ ‰”ƒÂ?†‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ ‡”ƒÂ?‘ ’”‡•‡Â?–‹ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‘”œ‹ ȋ†‘Â?ƒ–‘”‡ ƒ˜‹•‹Â?Â‘ČŒ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ǥ †‘––Ǥ Â?–‘Â?‹‘ Â‡Â”Â”ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹Ž ˜‹…‡ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽǯ ˜‹• ’”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ œ‹‘ Â—ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹Ž †‹”‡––‘”‡ •ƒÂ?‹–ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ •‡œ‹‘Â?‡ǥ †‘––Ǥ ”‹•–‘ˆ‘”‘ —‰‰‡”‹ǥ ‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡‹ ”‡˜‹•‘”‹ †‡‹ …‘Â?–‹ ƒ”Ž‘ ‘Â?–‡Â?’‹Ǥ 1 •–ƒ–‘ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‡””ƒ”‹ ƒ ‡Ž‡Â?…ƒ”‡ Ž‡ ˜ƒ”‹‡ ƒ––‹˜‹–Â? •˜‘Ž–‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ˜‹• ‡ †ƒŽ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‹”‡––‹˜‘ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡Ž ͚͙͙͘ ‡ Žƒ Â?‘˜‹–Â? ‡Â?‡”•ƒ ° …Š‡ ° ƒ—Â?‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‹ †‘Â?ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇĄ ‰‹—Â?–‘ ƒ “—‘–ƒ ͥ͘͞Ǥ Dz ‘–”‡„„‡”‘ ‡••‡”‡ Â?‘Ž–‹ †‹ ’‹Î ˜‹•–‘ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‰Ž‹ ƒ„‹–ƒÂ?–‹ †‹ Š‡†‹ Č‚ Šƒ †‡––‘ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ Č‚Ǥ ‹Â?˜‹–‘ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ƒ †‹˜‡Â?–ƒ”‡ †‘Â?ƒ–‘”‹ †‹ •ƒÂ?‰—‡dzǤ —‡•–‘ ‹Â? •‘•–ƒÂ?œƒ ‹Ž Â?‡••ƒ‰‰‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?Â„ÂŽÂ‡ÂƒÇĄ ƒ …—‹ Šƒ ˆƒ––‘ •‡‰—‹–‘ Žǯ‡Ž‡Â?…‘ †‡ŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â?ÇĄ –—––‡ ‹Â? ‹Â?…”‡Â?‡Â?–‘Ǥ ŽŽǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‡Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ Šƒ ˆƒ––‘ •‡‰—‹–‘ Žƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ •ƒÂ?‹–ƒ”‹ƒ ‡ ‹Ž ”‡•‘…‘Â?–‘ †‡Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ ȋ‹Â? ÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‘ČŒ ˆƒ––‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‘”‡ ‹…‘Žƒ ƒ‰Â?‘Â?‹Ǥ Â?…Š‡ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‘”œ‹ Šƒ ˆƒ––‘ —Â? ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ ’‡” •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ”‡ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ †‡‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ Â?‡ŽŽƒ †‘Â?ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ”ƒ ‰Ž‹ ƒ˜‹•‹Â?‹ ƒ––‡Â?†‘Â?‘ Žƒ ˆ‡•–ƒ •‘…‹ƒŽ‡ †‡Ž ͚͚ ƒ’”‹Ž‡Ǥ Č‹Â?–Â?ČŒ

‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ ƒ„‘”ƒ–‘”‹ ‹Â? …Žƒ••‡ ‡ —Â?ƒ Â?‘•–”ƒ ƒ …”‡–ƒ ‡ ‹Ž ˜‡–”‘ •‘Â?‘ †ƒ •‡Â?’”‡ †—‡ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‹ …Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Âƒ „‡”‰ƒÂ?ÂƒÂ•Â…ÂƒÇĄ Â?ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ Â†ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹—Ž‹ƒÂ?ƒ ‡”‘Â?ƒœœ‘ •ƒ Žƒ˜‘”ƒ”‡ …‘Â? ’‡”‹œ‹ƒ ‡ ˆƒÂ?Â–ÂƒÂ•Â‹ÂƒÇĄ †ƒÂ?†‘ ˜‹–ƒ ƒ ˆ‘”Â?‡ ƒ……ƒ––‹˜ƒÂ?–‹ †‹ ‘‰‰‡––‹Ǥ ‘Â?Â–Â‹Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹Ž ͙͛ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ’ƒ”–‹”ƒÂ?Â?‘ ‹ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ †‹†ƒ––‹…‹ Â?‡ŽŽ‡ …Žƒ••‹ ’”‹Â?ƒ”‹‡ †‡Ž …ƒ’‘Ž—‘‰‘ ‡ †‡ŽŽ‡ ˆ”ƒœ‹‘Â?‹ Â?‡‹ “—ƒŽ‹ Žƒ •–‡••ƒ ƒ”–‹•–ƒ •‹ Â?‡––‡”Â? ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ ’‡” ‹Â?•‡‰Â?ƒ”‡ Ž‘”‘ Ž‡ –‡…Â?‹…Š‡ †‹ Žƒ˜‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ †—‡ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‹ Č‹Â†Âƒ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ”‡ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡ŽŽƒ †‡…ƒŽ…‘Â?ƒÂ?Â‹ÂƒČŒǤ ‘Â? —Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ …‘Â?•‘Ž‹†ƒ–ƒ ‡ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ Â?‘•–”‡ ‡† ‡•’‘•‹œ‹‘Â?‹ ‹Â? –—––ƒ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ‘Ž–”‡ ƒ …‘”•‹ ’‡” ‹’‘˜‡†‡Â?–‹ ‡ Â?‘Â? ˜‡†‡Â?–‹ǥ

‡”‘Â?ƒœœ‘ ° —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ …”‡ƒ–‹˜‡ ’‹Î …‘Â?‘•…‹—–‡ ‹Â? ’”‘˜‹Â?…‹ƒ ‹Ž …—‹ Â?‘Â?‡ ° ‹Â?•‡”‹–‘ ‹Â? …ƒ–ƒŽ‘‰Š‹ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ ’‡” “—‡•–‘ Žƒ …‹––Â? †‡‹ •‡‹ …‘ŽŽ‹ Šƒ †‡…‹•‘ †‹ †ƒ”Ž‡ Â?‘†‘ †‹ ‡•’‘””‡ Â?‡ŽŽƒ ƒŽŽ‡”‹ƒ …‹˜‹…ƒ †‡ŽŽƒ ”‘ Ž‘…‘ …‘Â? ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ„ƒ–‘ ÍšÍ? ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͙Ǥ ƒ ’‡”•‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ †ƒŽ –‹–‘Ž‘ Dz ‡–”‘ǣ ˆ—•‹‘Â?‡ ‡ ˆ‘”Â?ƒ–—”ƒdzǥ ”‹Â?ƒ””Â? ƒ’‡”–ƒ •‹Â?‘ ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‡ …‘Â?•‡Â?–‹”Â? †‹ ƒÂ?Â?‹”ƒ”‡ ‹ Â?—Â?‡”‘•‹ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‹ÇĄ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‹ †ƒŽŽƒ ’‹––”‹…‡ ‡ •…—Ž–”‹…‡ „”‡•…‹ƒÂ?ÂƒÇĄ —Â? …ƒÂ?’‹‘Â?ƒ”‹‘ †‹ •‡Â?•ƒœ‹‘Â?‹ ‡† ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ ”‹’”‘†‘––‡ ‹Â? ƒÂ?„‹–‘ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹Â…Â‘ÇĄ …ƒ’ƒ…‹ …‘Â?‡ ’‘…Š‡ †‹ •–—’‹”‡ Ž‘ •’‡––ƒ–‘”‡Ǥ Č‹ÂˆǤÂ?ǤČŒ

Š‹ƒ”‹ ‡ „‡�‡�‡”‡�œ‡ †‹ ƒ� ƒ—•–‹�‘

ÂŽ Í™Í? ˆ‡„„”ƒ‹‘ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …Žƒ”‡Â?•‡ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ ‹ ’ƒ–”‘Â?‹ ƒ—•–‹Â?‘ ‡ ‹‘˜‹–ƒǤ

”‹…‘Â?‘•…‹Â?‡Â?–‹ …‹˜‹…‹ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ …‘Â?ˆ‡”‹–‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?‹…‹ ’‡” ‹Ž …—‘”‡ǥ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒ ‹ƒ…‘Â?‘ Â‘Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÂ–ÂƒÇĄ ‘Â?Ž—• Â?‘Ž–‘ ƒ––‹˜ƒ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡ŽŽƒ ’”‡˜‡Â?œ‹‘Â?‡ ‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” –—––‘ “—ƒÂ?–‘ …‘Â?…‡”Â?‡ Ž‡ Â?ƒŽƒ––‹‡ …ƒ”†‹‘˜ƒ•…‘Žƒ”‹Ǥ ”‡Â?‹ƒ–‹ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž …‘”’‘ †‡‹ ‹‰‹Ž‹ †‡Ž ÂˆÂ—Â‘Â…Â‘ÇĄ •‡Â?’”‡ ‹Â? …ƒÂ?’‘ ‹Â? •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ •’‡••‘ ‡•–”‡Â?‡ ‡ ‰”ƒœ‹‡ ƒ‹ “—ƒŽ‹ Â?‘Ž–‡ ˜‹–‡ —Â?ƒÂ?‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ •‘––”ƒ––‡ ƒŽŽƒ Â?‘”–‡Ǥ ‡”œ‘ ”‹…‘Â?‘•…‹Â?‡Â?–‘ ƒŽ …ƒ˜Ǥ ƒ––‡‘ Â—Â‹Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‰‹Â? ‹Â?•‹‰Â?‹–‘ †‡ŽŽƒ Â?‡†ƒ‰Ž‹ƒ Â†ÇŻÂƒÂ”Â‰Â‡Â?–‘ †ƒŽŽƒ •‡†‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‘Â?„ƒ––‡Â?–‹ ‡ ‡†—…‹ǥ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽǯ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?„ƒ––‡Â?–‹ ‡ ”‡†—…‹ †‹ Š‹ƒ”‹ ‡ Â?ƒ”‡•…‹ƒŽŽ‘ †‡‰Ž‹ Ž’‹Â?‹Ǥ ‘Â?‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ǥ Žƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ •ƒ”Â? ”ƒŽŽ‡‰”ƒ–ƒ †ƒŽŽƒ …ƒ”‘˜ƒÂ?ƒ †‹ ‰‹‘•–”‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‡ †ƒ „ƒÂ?…ƒ”‡ŽŽ‡ †‹ †‘Ž…‹Ǥ ‡‰‘œ‹ ƒ’‡”–‹ …‘Â?‡ †‹ …‘Â?•—‡–‘Ǥ Č‹Â…ǤÂ?ǤČŒ


͙͜

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‹‡”ƒ ƒ‰”‹…‘Žƒ ˜‡Â?–‹ǥ •’‡––ƒ…‘Ž‹ ‡ –ƒÂ?–‘ ƒŽ–”‘ Sabato 11 febbraio 2012 torna l’appuntamento da non perdere con la Fiera agricola di Calvisano e tutti gli eventi correlati legati alla Sagra della Beata Cristina, ďŹ no a martedĂŹ 14. Una Fiera fortemente sostenuta da Provincia e Regione, dalla parrocchia, dalla Commissione giovani e dalla Pro Loco, per rilanciare la tradizione valorizzando cultura e prodotti del territorio. Eventi per bambini come il Paese

dei balocchi, degustazioni e manifestazioni, bancarelle e mercatini, esposizioni e momenti di riessione. Un appuntamento che l’anno scorso ha richiamato decine di migliaia di visitatori. Durante la manifestazione sono in programma incontri di operatori agricoli e commerciali, mostre, rassegne corali, esposizioni di macchine agricole, stand enogastronomici. Non mancheranno, poi, opportunità di svago e divertimento per i piÚ

piccoli, che potranno usufruire di un’ampia area giochi e attrazioni scelti accuratamente nell’area antistante le scuole elementari e piazza dei Caduti. Per gli adulti, che avranno modo di apprezzare l’area espositiva con le molte novitĂ e il mercato in ďŹ era, sempre piacevole e variegato, all’insegna dell’agricoltura, del commercio, dell’arte e della gastronomia locale. Lo storico chiostro domenicano, ospita,

invece alcune esposizioni. Il neonato direttivo della Pro Loco si occuperĂ delle celebrazioni legate all’importante ricorrenza del 500° anniversario dell’apparizione della Beata Cristina Semenzi, patrona del Paese. Per maggiori informazioni telefonare a Calvisano Eventi 030.9968353 o alla polizia municipale 030.9689818. Calvisano eventi è presieduto da da Andrea Favagrossa.

ƒÂ?–ƒ ”‹•–‹Â?ƒ ‡‰‰‡Â?†ƒ ‡ ˜‡”‹–Â? ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ Žƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ‡ƒ–ƒ ”‹•–‹Â?ƒ •‹ •‹ƒ Â?ƒÂ?–‡Â?—–ƒ ƒ ƒŽ˜‹•ƒÂ?‘ Â?‡Ž •—‘ ‰‹‘”Â?‘ †‹ ‘”‹‰‹Â?‡ ȋ‹Ž ͙͜ †‹ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ČŒ ”‹•—Ž–ƒ †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ”‡ Ž‡ ‡•ƒ––‡ ”ƒ†‹…‹ •–‘”‹…Š‡ †‹ “—‡•–ƒ ˆ‡•–‹˜‹–Â? Â?‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ Â?‹–‘ǥ Ž‡‰‰‡Â?†ƒ ‡ ˜‡”‹–Â? •‹ ‹Â?–”‡……‹ƒÂ?‘ •–”‡––ƒÂ?‡Â?–‡Ǥ ƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ Â˜Â—Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ ‹Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ …Š‡ ”‹•–‹Â?ƒ ‡Â?‡Â?œ‹ •‹ƒ Â?ƒ–ƒ ƒ ƒŽ˜‹•ƒÂ?‘ ‹Ž Íœ ƒ‰‘•–‘ ͙͛͜Í? †ƒ —Â?ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ †‹ ’‘˜‡”‹ …‘Â?–ƒ†‹Â?‹ ‡ …Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â–Â? †‹ ͙͜ ƒ„„‹ƒ ’”‡•‘ ‹ ˜‘–‹ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ Ǥ ƒ”Â?ƒ„ƒ ‹Â? ”‡•…‹ƒǤ ƒŽ˜‹•ƒÂ?‘ •‹ ’”‘†‹‰Öǥ ’‘‹ǥ ’‡” ‹Ž „‡Â?‡ †‡‹ ’‘˜‡”‹ ‡ǥ †‘’‘ Žƒ ’‡”†‹–ƒ †‡‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ •‹ ”‹–‹”Ö ƒ ˜‹–ƒ •‘Ž‹–ƒ”‹ƒ ’”‹Â?ƒ ƒ ‘Â?ÂƒÇĄ ’‘‹ Ġ ••‹•‹ ‡† ‹Â?ˆ‹Â?‡ ƒ ’‘Ž‡–‘ †‘˜‡ ”‹•–‹Â?ƒ Â?‘”¿ ƒ •‘Ž‹ ͚͛ ƒÂ?Â?‹ǥ ‹Ž ͙͜ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͙͜Í?Í ÇĄ ‡ †‘˜‡ ‹Ž •—‘ …‘”’‘ ”‹’‘•ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ‘‰‰‹ ‹Â? —Â?ǯ—”Â?ƒ ’”‡œ‹‘•ƒ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–ÂƒÂ”Â‡ †‹ Ǥ ‹…Š‡Ž‡ǥ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ Ǥ ‹…‘Žƒ †‡‰Ž‹ ‰‘•–‹Â?‹ƒÂ?‹Ǥ Ž–”‡ ˆ‘Â?–‹ǥ Â?‘Â? ”ƒ……‘Ž–‡ ƒ ƒŽ˜‹•ƒÂ?‘ǥ Â?ƒ””ƒÂ?‘ǥ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ …Š‡ ”‹•–‹Â?ƒ •ƒ”‡„„‡ •–ƒ–ƒ ‹Â? ˜‡”‹–Â? ‰‘•–‹Â?ƒ ƒÂ?Â‘ÂœÂœÂ‹ÇĄ Â?ƒ–ƒ Â?‡ŽŽƒ ’”‹Â?ƒ Â?‡–Â? †‡Ž •‡…Ǥ ƒ ‘”Ž‡œœƒ Č‹ ‘Â?Â‘ČŒ †ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ „‡Â?‡•–ƒÂ?–‡Ǥ ’‘•ƒ–ƒ•‹ †—‡ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ ‹Â?–”ƒ––‡Â?Â?‡ ƒÂ?…Š‡ —Â?ƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ ‡š–”ƒ…‘Â?‹—‰ƒŽ‡ …‘Â? —Â? Â?‘„‹Ž‡ …ƒ˜ƒŽ‹‡”‡ †ƒ …—‹ ‡„„‡ —Â? ˆ‹‰Ž‹‘Ǥ ‘’‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•ÂƒÂ•Â•Â‹Â?‹‘ †‡Ž •—‘ •‡…‘Â?†‘ Â?ƒ”‹–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‹ —Â? •‘Ž†ƒ–‘ ‹Â?˜ƒ‰Š‹–‘•‹ †‹ Ž‡‹ǥ †‡…‹•‡ †‹ ”‹–‹”ƒ”•‹ ’”‡••‘ Ž‡ ‰‘•–‹Â?‹ƒÂ?‡ †‹ ‡”‘Â?ƒ ƒ••—Â?‡Â?†‘ ‹Ž Â?‘Â?‡ †‹ ”‹•–‹Â?ƒǤ

‹‡”ƒ ƒ‰”‹…‘Žƒ ‡ •ƒ‰”ƒ †‡ŽŽƒ ‡ƒ–ƒ ”‹•–‹Â?ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™Í™ ƒŽ ͙͜ ˆ‡„„”ƒ‹‘

3HVFDQGR QHO SDVVDWR

$

gricoltura, commercio, artigianato, arte, gastronomia, luna park, cinema e spettacoli, auto e moto storiche. Dal 10 al 14 febbraio Calvisano vivrĂ la Fiera e Sagra della Beata Cristina, tradizionale appuntamento annuale: l’edizione 2012, voluta come sempre dal Comune, prevede un ricco menĂš di appuntamenti sia sacri che profani per dar modo a tutta la popolazione di sentirsi comunitĂ feconda e serena. “L’edizione 2012 Č‚ ha commentato Andrea Favagrossa, presidente di Calvisano Eventi Č‚ presenta alcuni cambiamenti sostanziali come l’ampliamento della zona giochi dedicata ai piĂš piccoli, che si sviluppa nell’area antistante le scuole elementari e piazza dei Caduti e il diverso utilizzo del chiostro domenicano che non ospita la pista di pattinaggio sul ghiaccio ma bensĂŹ alcune attrazioniâ€?. Anche qui si è dovuto fare i conti con la crisi, anche se Calvisano Eventi di concerto con l’amministrazione comunale non ha voluto ridimensionare una festa cosĂŹ importante per i suoi cittadini. “Tutto è stato valutato nell’ottica di una riduzione sempre maggiore dei costi cercando sempre e comunque di mantenere Č‚ spiega Favagrossa Č‚ una manifestazione di ottimo livello per quan-

ÇŻ

”ƒ Â?‘Â?‡Â?–‹ ”‹…”‡ƒ–‹˜‹ ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‡ǥ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? •‹ ”‹—Â?‹•…‡ ’‡” ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ”‡ …‘Â?‡ †ƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ to riguarda le aree espositive e le numerose manifestazioni collaterali. Ulteriore novità è il supporto del neonato direttivo della Pro loco che si occuperĂ delle celebrazioni legate all’apparizione della Beata Cristi-

naâ€?. Si parte il 10 alle 17 nella Sala delle Tele Serafini con l’inaugurazione della mostra personale dello scultore Ilario Mutti, organizzata dall’associazione culturale Arte Amici di Calvisano; alle 20.30 è previsto un convegno sul mondo agricolo, che tratterĂ gli ultimi sviluppi della tecnologia legata al biogas. L’11 si apriranno l’area espositiva, lo stand dei cacciatori e, nel chiostro domenicano, la mostra di pannelli e immagini sacre della Beata Cristina. L’inaugurazione ufficiale della Fiera è in programma alle ore 10.30 e, a seguire, avrĂ luogo la do-

nazione di materiale tecnologico e didattico all’Istituto comprensivo e alla scuola dell’infanzia Bonaldi di Calvisano. La serata si aprirĂ , alle 20.30, con momenti ricreativi e film dedicati ai bambini, nella palestra della scuola media. Il clou della sagra è previsto per domenica 12 febbraio con il mercato in fiera (durante tutta la giornata), le giostre, il Fofy Day (manifestazione non competitiva di veicoli 4x4, giunta alla 4ÂŞ edizione), la sfilata della fanfara dei bersaglieri per le vie del paese (alle 11.30), il Truccabimbi (alle 14.30) e l’Open day in biblioteca (dalle 15) con distribuzione di gadget a tutti i piccoli presenti. Alle 16, nella chiesa parrocchiale, si terrĂ la 18ÂŞ Rassegna corale con la partecipazione del Coro Santa Cecilia di Calvisano, del Coro San Lorenzo di Verolanuova e del Coro San Rocco di Isorella; a chiudere la giornata di festa, alle 20, lo spettacolo musicale “School of rockâ€? a cura dell’associazione Ideando, nella palestra della Scuola media. Gli ultimi appuntamenti della festa si terranno il 14 con la processione religiosa (alle 19) a cui farĂ seguito, a partire dalle ore 20, un rinfresco in piazza offerto dall’Associazione artiglieri. La comunitĂ non mancherĂ : l’anno scorso vi parteciparono 2000 visitatori.


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

Í™Í?

—Â?‡œœƒÂ?‡ ƒÂ? ‡„ƒ•–‹ƒÂ?‘ ……‘ …‘Â?‡ ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒ ‹Ž –‡Ž‡•‘……‘”•‘ Non soltanto Villa Carcina offre a chi lo desidera il servizio di telesoccorso, ma da 12 anni portano avanti l’impegno in questo campo anche i volontari della Croce Bianca di Lumezzane con sede in via Madre Lucia Seneci a San Sebastiano. “Il servizio di telesoccorso – spiegano i due responsabili, Claudio Lazzari e Maurizio Polotti – consiste in un apparecchio attraverso cui l’utente può richiedere un intervento medico d’emergenza. Consente un’immediata connessione telefonica

tra il privato cittadino e l’unitĂ operativa, che è raggiungibile 365 giorni l’anno 24 ore su 24 tramite la pressione di un bottone, che inoltra cosĂŹ la chiamata d’emergenza sanitaria. Quando l’utente preme il pulsante rosso per la chiamata di soccorso, presso il nostro centralino arrivano su due monitor i dati del paziente, riportanti le malattie di cui soffre e i numeri di telefono dei parenti stretti da contattare. Si tratta di un servizio che è offerto a chiunque ne faccia richiesta in

modo gratuito: l’unico onere per l’utente è l’acquisto o il noleggio mensile dell’apparecchio. E presso la nostra sede sono depositate le chiavi degli appartamenti, per evitare di sfondare e rovinare porte in caso di emergenze occorse agli utenti che beneďŹ ciano del servizioâ€?. Un servizio che può essere richiesto anche da persone non residenti a Lumezzane, con l’unica differenza che al momento della richiesta d’intervento del 118 l’ambulanza pronta a recarsi sul posto non sarĂ

necessariamente quella valgobbina, ma quella piĂš vicina al luogo dell’emergenza. “L’installazione del sistema – speciďŹ cano Lazzari e Polotti – cosĂŹ come le chiamate fatte dalla nostra sede (per un saluto, un controllo o anche solo per ricordare di prendere dei medicinali) e l’assistenza fornita sono gratuitiâ€?. Per informazioni, www.crocebiancalumezzane.org, info@crocebiancalumezzane.org o telefonicamente allo 030829717. (a.a.)

‘†”‹�‘ �Ž—• �‹…‹ †‹ ’ƒ†”‡ ‡�‘

/¡DGR]LRQH GL IDPLJOLH Â?ƒ †‡Ž‡‰ƒœ‹‘Â?‡ ° •–ƒ–ƒ ‹Â? ‘Ž‹˜‹ƒ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ ‹Ž ÍšÍ?Îť †‡ŽŽƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ †‡Ž •ƒŽ‡•‹ƒÂ?‘ ’ƒ†”‡ ‡Â?‘ ”ƒÂ?†‹Â?‹Ǥ Â?ƒ—‰—”ƒ–‡ Â?—‘˜‡ …ƒ•‡––‡ †‡Ž ˜‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ƒ”…‘Ž‹Â?‹ǥ ‘”ƒ •‘Â?‘ ÍšÍ

&

i sono in provincia 120 famiglie “allargateâ€? da un gesto generoso: hanno adottato e stanno seguendo educazione e crescita di altrettanti bambini ad Hardemann in Bolivia, dove nel 1975 era arrivato in missione padre Remo Prandini, salesiano lodrinese, laggiĂš scomparso il giorno di Natale del 1986. Celebrata la Messa di Natale, nel pomeriggio era partito con la bicicletta diretto ai villaggi vicini per portare ai bambini i doni, pur sapendo di dover attraversare canaloni gonfi di acqua: “Ne stava attraversando uno su un tronco con la bicicletta in spalla e gli zaini pieni di regali. C’erano due giovani a pescare. Si fermò e passò la bicicletta e gli zaini ai due ragazzi. Poi tentò di tornare indietro appoggiandosi a un palo che i campesinos avevano piantato per aiutarsi a passare il canalone. Ma all’appoggiarsi questo cedette e don Remo cadde nell’acqua in un mulinello che lo assorbĂŹ e lo fece sparire...â€?. Ăˆ un passo di un libro speciale col titolo “Destinazione... Boliviaâ€? che tutte le famiglie hanno ricevuto assieme alle fotografie e agli auguri autografi dei loro figli adottivi. L’ha voluto l’onlus Amici di padre Remo nel 25° della scomparsa del missionario. L’hanno curato Serenella Gitti e Giambattista Freddi. Racconta e documenta i 18 anni trascorsi, ricchi di opere concrete realizzate assieme alle suore

ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ° •–ƒ–‘ …‘Â?•‡‰Â?ƒ–‘ ‹Ž Ž‹„”‘ Dz ‡•–‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ǤǤǤ Â‘ÂŽÂ‹Â˜Â‹ÂƒÇł ‹Ž ”ƒ……‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‹ ’ƒ†”‡ ‡Â?‘ ”ƒÂ?†‹Â?‹ missionarie della Dottrina cristiana dell’Aquila: nel 1985, poco prima della sua scomparsa, padre Remo le aveva chiamate a dare una mano e ne continuano l’opera. Ricorda il religioso valtrumplino attraverso testimonianze di chi l’ha conosciuto, infaticabile e pronto a donare tutto, coerente col

suo motto: “Amico è colui che intuisce quando abbiamo bisogno di luiâ€?. Le prime copie erano ad Hardemann il giorno di Natale: una delegazione di lodrinesi era lĂ per ricordare, con tutto il villaggio, il 25° della scomparsa del salesiano. Una ordinanza municipale subito dopo la scomparsa aveva chiesto che la chiesa da lui costruita dedicata a “Maria Auxiliadoraâ€? fosse chiamata “S. Remoâ€?. Nella piazza principale il monumento bronzeo voluto dalla municipalitĂ (alto 2,70 m) lo ricorda ritto con al fianco la bicicletta, conservata come reliquia nel salone a fianco della chiesa che ha sul portale ligneo, in due delle sei formelle scolpite dai campesinos, le immagine della parrocchiale e Santèl di Lodrino. Il giorno di Natale sono stati in pellegrinaggio con loro al Santèl boliviano, la cappella costruita sul luogo della scomparsa del missionario. C’era anche Remina, nata proprio lĂŹ su una canoa il giorno del funerale del religioso e che ha poi chiamato Remo il suo primo figlio. Hanno inaugurato sei nuove casette del Villaggio Marcolini costruito (dopo la scuola, il dispensario medico, il convitto e i laboratori per ragazze, ecc.) su un terreno donato dalla cooperativa locale. Sono ora 28 su 32 in progetto: tutte portano una targa con la dedica voluta dalle famiglie bresciane che le hanno donate; una ha inciso il nome di Fulvio Manzoni.

ƒ˜‡ ƒ Â?—‘˜ƒ …ƒ•ƒ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹œ‹ƒ Ž‘…ƒŽ‡ ‹ Žƒ˜‘”ƒ ‰‹Â? ƒ ’‹‡Â?‘ ”‡‰‹Â?‡ Â?‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ •‡†‡ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹œ‹ƒ Ž‘…ƒŽ‡ †‹ ÂƒÂ˜Â‡ÇĄ …Š‡ †ƒŽ ÍĄ ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ Šƒ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ …ƒ•ƒǤ ƒ•…‹ƒ–‹ ‹ Ž‘…ƒŽ‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‹Â‘ Â?—nj Â?Â‹Â…Â‹Â’ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Ž …‘Â?ƒÂ?†‘ †‹ ’‘Ž‹œ‹ƒ †‹ ƒ˜‡ •‹ –”‘˜ƒ ‘”ƒ ƒŽ …‹˜‹…‘ ͛ͥ †‹ ˜‹ƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒŽŽƒ •ƒŽƒ …‹˜‹…ƒ DzÍšÍ ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘dzǤ Â? “—‡•–‘ Â?‘†‘ǥ ‰Ž‹ ƒ‰‡Â?–‹ ƒ‰Ž‹ ‘”†‹Â?‹ †‡Ž …‘Â?Â?‹••ƒ”‹‘ ƒ‰‰‹—Â?–‘ ”ƒÂ?…‘ ƒÂ?‡•‹ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ‡••‡”‡ ’‹Î ˜‹…‹Â?‹ ƒ‹ Â…Â‹Â–Â–ÂƒÇŚ †‹Â?‹ǥ —•—ˆ”—‡Â?†‘ †‹ —Â?ƒ ’‘•‹œ‹‘Â?‡ …Š‡ Ž‹ …‘ŽŽ‘…ƒ Â?‡Ž …—‘”‡ †‡Ž …‡Â?–”‘ ƒ„‹–ƒ–‘ Â?ƒ˜‡Â?•‡Ǥ Â?‘ •…ƒÂ?„‹‘ †‹ •‡†‡ ‡ˆˆ‡––—ƒ–‘ …‘Â? ‹Ž —Â?–‘ Â?ˆ‘”Â?ƒ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Č‹Â‘Â”Âƒ –”ƒ•ˆ‡”‹–‘•‹ ’”‡••‘ ‹Ž Â?—Â?Â‹Â…Â‹Â’Â‹Â‘ČŒ ‡ Â?‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ ‹ ’‘Ž‹œ‹‘––‹ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ †‹•’‘””‡ †‹ †—‡ •–ƒÂ?ÂœÂ‡ÇĄ —Â?ƒ ’‘•–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ”‡ˆ‡”‡Â?…‡ …‘Â? ‹Ž ’—„„Ž‹…‘ ‡ —Â?ƒ •ƒŽƒ Â†ÇŻÂƒÂ•Â’Â‡Â–ÇŚ –‘ǥ ‹Â? ƒ‰‰‹—Â?–ƒ ƒ †—‡ ƒ—–‘”‹Â?‡••‡Ǥ —”ƒÂ?–‡ Žƒ ’”‹Â?ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‹ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ° •–ƒ–‘ ƒ––‹˜ƒ–‘ ‹Ž …‘ŽŽ‡‰ƒÂ?‡Â?–‘ ƒŽŽƒ ”‡–‡ ‹Â?–‡”Â?‡–ǥ …Š‡ …‘Â?•‡Â?–‹”Â? ƒ‹ “—ƒ––”‘ ’‘Ž‹œ‹‘––‹ ‹Â? •‡”˜‹œ‹‘ ˆ”ƒ ƒ˜‡ ‡ ƒ‹Â?‘ †‹ Â?‡‰Ž‹‘ …‘‘”†‹Â?ƒ”‡ Ž‡ ƒ––‹˜‹–Â? ƒÂ?…Š‡ …‘Â? Ž‡ ƒŽ–”‡ ’‘Ž‹œ‹‡ Ž‘…ƒŽ‹Ǥ —Â?œ‹‘Â?ƒÂ?–‡ ƒ ’‹‡Â?‘ ”‡‰‹Â?‡ǥ Žƒ •‡†‡ †‡Ž …‘Â?ƒÂ?ÇŚ †‘ Â?ƒ˜‡Â?•‡ ‡ˆˆ‡––—ƒ ƒ’‡”–—”‡ ƒŽ ’—„„Ž‹…‘ ‹Ž Ž—Â?‡†¿ ‡ ‹Ž Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ȋ‘”‡ Í™Í&#x;Č€Í™Í ČŒ ‡ ‹Ž Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ‡ ‹Ž •ƒ„ƒ–‘ ȋ‘”‡ Í™Í™Č€Í™ÍšČŒǤ ‡” …‘Â?–ƒ––ƒ”Žƒ ° ’‘••‹„‹Ž‡ ‹Â?‘Ž–”ƒ”‡ —Â?ǯ‡njÂ?ƒ‹Ž ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹”‹œœ‘ ’‘Ž‹œ‹ƒ Ž‘…ƒŽ‡Ǥ—Â?‹‘Â?‡̝…‘Â?—Â?‡ǤÂ?ƒ˜‡Ǥ„•Ǥ‹– ‘’’—”‡ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ ‰Ž‹ —ˆˆ‹…‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ‹ Â?—Â?‡”‹ ͛͘͘ǤÍšÍ?Í›Í&#x;͘͜͜ ‘ ͛͛ͥǤÍ&#x;Í&#x;Í&#x;Í&#x;͛͞Ǥ Č‹ÂƒǤƒǤČŒ

ƒ”‡œœ‘ Â?–”‘ ‹Ž ͚͙͛͘ ƒ””‹˜ƒ Žƒ …ƒŽ‘––ƒ ””‹˜‡”Â? ‡Â?–”‘ ‹Ž ͚͙͛͘ —Â? Â?—‘˜‘ Â?‘†‘ †‹ ”ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ ‹ ”‹ˆ‹—–‹ ƒ ƒ”‡œœ‘Ǥ ‹ Â–Â”ÂƒÂ–ÇŚ –ƒ †‹ ƒ’’Ž‹…ƒ”‡ ƒ‹ …ƒ••‘Â?‡––‹ †‡ŽŽǯ‹Â?†‹ˆˆ‡”‡Â?œ‹ƒ–‘ —Â?ƒ DzÂ…ÂƒÂŽÂ‘Â–Â–ÂƒÇł …Š‡ Â?‘Â?‹–‘”‹ “—ƒÂ?–‡ ˜‘Ž–‡ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ ƒ’‡”–‹ ’‡” ‹Ž †‡’‘•‹–‘ †‡ŽŽƒ ’ƒ––—Â?‹‡”ƒǤ Dz ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ †‹ ƒ”‡œœ‘ Č‚ †‹…‡ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ƒ••‹Â?‘ ––‡ŽŽ‹ Č‚ ˜‡””Â? …‘Â?•‡‰Â?ƒ–ƒ —Â?ƒ …Š‹ƒ˜‡––ƒ •„ ’‡” ƒ’”‹”‡ ‹Ž …ƒ••‘Â?‡––‘ǥ …Š‡ ”‡‰‹•–”‡”Â? ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‹ ˜‘Ž–‡ …Š‡ ‘‰Â?‹ Â?—…Ž‡‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ”‡ †‡’‘•‹–‡”Â? Žƒ •’ƒœœƒ–—”ƒ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â…Â‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ǥ •‡…‘Â?†‘ —Â? Â?ÂƒÂ•Â•Â‹ÇŚ Â?‘ †ƒ •–ƒ„‹Ž‹”‡ †‹ …‘Â?…‡”–‘ …‘Â? •˜– Č‹ œ‹‡Â?†ƒ •‡”˜‹œ‹ ƒŽŽ‡ ”‘Â?Â’Â‹ÂƒÇĄ Â?Â†Â”ČŒǤ ‡ Žǯ—–‡Â?–‡ •—’‡”‡”Â? “—‡•–‘ Ž‹Â?‹–‡ ’ƒ‰Š‡”Â? —Â?ƒ •‘Â?Â?ƒ ‹Â? ’‹Î ”‹•’‡––‘ ƒŽŽƒ –ƒ”‹ˆˆƒ Â?‘”Â?ƒŽ‡dzǤ Â?ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …Š‡ …‡”…ƒ †‹ ‹Â?Â?ƒŽœƒ”‡ Â?‡Ž ‘Â?—Â?‡ ‹Ž Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‹ˆˆ‡”‡Â?ÂœÂ‹ÂƒÂ–ÂƒÇĄ ƒ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â?–‘”Â?‘ ƒŽ Í›Í?ÎŹÇĄ ƒÂ?…Š‡ ’‡” ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ ‹Ž ÍœÍœÎŹ Â?‡Ž ͚͙͛͘ ‡ ‹Ž Í?Í ÎŹ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í™ÍœÇĄ …‘Â?‡ ˆ‹••ƒ–‘ †ƒŽ ’‹ƒÂ?‘ †‹ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ •—‹ ”‹ˆ‹—–‹Ǥ ‘‰‰‹ Žƒ ˆƒÂ?‘•ƒ ƒ”•— Č‹ ƒ••ƒ •—‹ ”‹ˆ‹—–‹ •‘Ž‹ —”„ƒÂ?Â‹ČŒ ˜‹‡Â?‡ ”‹•…‘••ƒ ‹Â? „ƒ•‡ ƒŽŽƒ Â?‡–”ƒ–—”ƒ †‡ŽŽƒ …ƒ•ƒ ‹Â? …—‹ ƒ„‹–ƒ …‹ƒ•…—Â? —–‡Â?Â–Â‡Č€ÂˆÂƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ ‘Â? “—‡•–‘ •‹•–‡nj Â?ƒ •‹ Â?‘†‹ˆ‹…Š‡”Â? ‹Ž ”‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â?—Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ –”ƒ……‹ƒÂ?†‘ —Â? ’”‹Â?‘ ’‡”…‘”•‘ ˜‡”•‘ Žƒ –ƒ”‹ˆˆƒ ’‹Î Â‰Â‹Â—Â•Â–ÂƒÇŁ ‘••‹ƒ Žƒ …‘””‡•’‘Â?•‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ –ƒ••ƒ ‹Â? „ƒ•‡ ƒŽŽƒ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ ‡ˆˆ‡––‹˜ƒ †‹ ”‹ˆ‹—–‹Ǥ Â? ’”‹Â?‘ ’‹……‘Ž‘ ’ƒ••‘ ’‡” ‹Â?˜‹–ƒ”‡ ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ ƒ —Â? …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‘ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‘ÇĄ ’‹Î •‡Â?•‹„‹Ž‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ ‡ ƒŽŽ‡ ’”‘’”‹‡ –ƒ•…Š‡Ǥ

‘Â?…‡•‹‘ ‡ ƒ”‡œœ‘ ‘”•‹ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” †‹•‘……—’ƒ–‹ ‡ŽŽ‡ •…‘”•‡ •‡––‹Â?ƒÂ?‡ ° ’ƒ”–‹–‘ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ †‹ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? •‘…‹ƒŽ‡ ‡—”‘’‡ƒ Dz Â?‹–Â? †‹ …”‹•‹dz ’ƒ–”‘…‹Â?ƒ–‘ †ƒŽŽ‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‹ …‘Â?—Â?ƒŽ‹ †‹ ƒ”‡œœ‘ ‡ ‘Â?ÇŚ …‡•‹‘ ‡ Â?‡••‘ ƒ ’—Â?–‘ †ƒ Dz ‡…ŠÂ?°dzǥ •‘…‹‡–Â? †‹ •‡”˜‹œ‹ ƒŽŽ‡ ‹Â?’”‡•‡ ‘’‡”ƒ–‹˜ƒ ƒ ƒÂ? ‹‰‹Ž‹‘ †ƒŽ ÍšÍ˜Í˜Í Ç¤ Â? ’”‘‰‡––‘ …Š‡ ’”‡˜‡†‡ Žƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‹ …‘”•‹ ’‡” ’‡”•‘Â?‡ †‹•‘……—’ƒ–‡ Â?ƒ ‹Â?–‡”‡••ƒ–‡ ƒ ‹Â?–”ƒ’”‡Â?†‡”‡ —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ ˆ‘”Â?ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ ‡ ƒÂ?ƒŽ‹•‹ …Š‡ ’‘••ƒ ƒ—Â?‡Â?–ƒ”‡ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ –”‘˜ƒ”‡ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…Â—Â’ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â?‡Ž „”‡˜‡ –‡”Â?‹Â?‡Ǥ ”‹Â?ƒ ƒ˜˜‹‡Â?‡ —Â? ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? —Â? ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‹•–ƒ †‹ ‡…ŠÂ?° ’‡” ˜ƒŽ—–ƒ”‡ Ž‡ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ †‡Ž …ƒÂ?Â†Â‹Â†ÂƒÂ–Â‘ÇĄ “—‹Â?†‹ ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‹Â‘ †‡Ž …‘”•‘ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ …‘Â?•‡Â?–‡ ‹Ž ”‡‹Â?•‡”‹Â?‡Â?–‘ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‘ †‡ŽŽƒ ’‡”•‘Â?ƒǤ ÂŽ …‘”•‘ •‹ –‹‡Â?‡ †ƒŽ ͙͛ ƒŽ Í™Í&#x; ˆ‡„„”ƒ‹‘ Â?‡ŽŽƒ •‡†‡ †‹ ‡…ŠÂ?° ƒ Ǥ ‹‰‹Ž‹‘ †‹ ‘Â?…‡•‹‘ Č‹Â˜Â‹Âƒ †‡ŽŽƒ –‡ŽŽƒ ÍžÍ ČŒ †ƒŽŽ‡ Í Ç¤Í›Í˜ ƒŽŽ‡ ͙͚Ǥ͛͘ ‡ ͙͛Ǥ͛͘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘Ǥ ‡” ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ –‡Ž‡nj ˆ‘Â?ƒ”‡ ƒŽŽ‘ Í˜Í›Í˜ÍšÍ™Í ÍžÍšÍ&#x;Í Â‘Â’Â’Â—Â”Â‡ •…”‹˜‡”‡ —Â?ǯ‡njÂ?ƒ‹Ž ƒ ‹Â?ÂˆÂ‘ĚťÂ–Â‡Â…ÂŠÂ?‡•‡”˜‹œ‹ǤÂ?‡–Ǥ


Parrocchia di Santa Maria Assunata in Montichiari

&ROOH]LRQD L '9'

/( &+,(6( %5(6&,$1( FRQ

/$ $92&( ( '(/ 3232/2 2

IL DUOMO DI MONTICHIARI Anno 2009

LO *HQQDLR Parrocchia Conversione di S. Paolo in Flero

CHIESA PARROCCHIALE DI FLERO

Anno 2010

LO *HQQDLR Parrocchia di San Lorenzo martire - Verolanuova (BS)

LA BASILICA DI SAN LORENZO A VEROLANUOVA

Anno 2010

LO )HEEUDLR

Parrocchia di S. Stefano protomartire - Bedizzole (BS)

SANTO STEFANO MARTIRE DI BEDIZZOLE

/D WHU]D XVFLWD

OH FKLHVH SDUURFFKLDOL GL %RWWLFLQR

Anno 2011

LO 0DU]R Parrocchia di San Marco - Gardone Valtrompia (BS)

&RIDQHWWR LQ UHJDOR SHU FKL DFTXLVWD O·LQWHUD VHULH

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MARCO GARDONE VALTROMPIA

Per avere i DVD: - Telefona al n. 030 44250 int. 1 e prenota il tuo DVD - Prenota all’indirizzo abbonamenti@lavocedelpopolo.it - Ritaglia e spedisci il tagliando sottostante a: “VOCE AUDIOVISIVI” via Callegari, 6 - 25121 Brescia

Anno 2011

LO 0DU]R Parrocchia di S. Maria Assunta in Ghedi (Bs)

Cognome ........................................

Nome .................................................

Via .......................................................... Cap ............................

N ................

Località ....................................................................

Telefono ...........................................

Provincia .....

Mail .................................................

desidero acquistare l’intera serie al prezzo di € 50,00 (se abbonato) oppure al prezzo di € 80,00 (se non abbonato)

desidero acquistare la singola uscita ........................................ (specificare)

al prezzo di € 10,00 (se abbonato) oppure al prezzo di € 15,00 (se non abbonato) Pagherò con bollettino postale che mi invierete con il DVD Pagherò con il bonifico bancario intestato a Fondazione O.D. San Francesco di Sales IBAN IT31U0350011205000000034395

LA CHIESA PARROCCHIALE DI GHEDI Anno 2011

LO 0DU]R


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

Í™Í&#x;

ƒÂ? ‡Ž‹…‡ †‡Ž ‡Â?ƒ…‘ ‹•ƒÂ?‘ ˜‹˜‡ –—––‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽ •‘…‹ƒŽ‡ I locali di Palazzo Cominelli di Cisano (frazione di San Felice) ospitano la sede della Fondazione Raffaele Cominelli, il cui Cda nel febbraio 2011 ha lanciato il progetto “Fondazione aperta tutto l’annoâ€? con l’obiettivo di “far vivere Cisano tutto l’anno, grazie al socialeâ€?. Il progetto si sta rivelando un successo. “Attraverso ‘Fondazione aperta tutto l’anno’ Č‚ spiega il presidente Michele Cassarino Č‚ ci poniamo tre obiettivi importanti: rendere

la Fondazione un centro di aggregazione aperto 365 giorni l’anno, superando l’attività culturale primaverile ed estiva, aumentare le occasioni di incontro, per far scoprire le bellezze del borgo, ma soprattutto di far vivere lo stesso e aprire uno spazio per l’associazionismo, dando un supporto soprattutto ad attività che puntano a tramandare le tradizioni e la cultura del territorio�. L’iniziativa ha visto il recupero di un’ala del palazzo e la

messa a disposizione della stessa, a titolo gratuito, ad associazioni no proďŹ t. Al momento ospita tre associazioni, cui fanno riferimento quattro gruppi, per oltre 50 persone coinvolte: l’associazione “Auto mutuo aiuto Bresciaâ€?, presente con il gruppo “Il Filòâ€?, che stimola a riscoprire il senso di appartenenza e di identiďŹ cazione alla propria comunitĂ , mediante un recupero dei luoghi, delle tradizioni, della cultura e delle abitudini perdute

di mutuo aiuto tipiche del buon vicinato e con il gruppo “Il Bozzoloâ€?, familiari di persone con problemi legati ai disturbi dell’alimentazione, l’associazione “Quilt Benacoâ€?, che attraverso il patchwork riscopre la comunitĂ e le proprie radici, intessendo relazioni e legami in un clima amichevole e di condivisione e l’associazione “Volontari di San Feliceâ€?, che effettua servizi di accompagnamento e di assistenza. (v.b.)

ƒ� ‹–‘ †‹ ‡†‹œœ‘Ž‡ ‹–ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡

7DQWH RFFDVLRQL SHU FUHVFHUH ƒŽ ͚͘͘Í? Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ° ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒ †‘Â? ‹ƒÂ?’ƒ‘Ž‘ ‘ˆˆ‹Ǥ ”ƒ Ž‡ ‘……ƒ•‹‘Â?‹ †‹ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ •‹ •‡‰Â?ƒŽƒÂ?‘ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒ –—––‹ ‹ ˜‡Â?‡”†¿ •‡”ƒ ‡ ‹ …‡Â?–”‹ †‹ ƒ•…‘Ž–‘

/

a chiesa di San Vito in Bedizzole, dedicata ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia, venne eretta con delibera consiliare del Comune di Bedizzole nel lontano 1509: le vicende dei tre Santi, iconograficamente ritratti nella pala dell’altare maggiore, raccontano che Modesto era il pedagogo di Vito; Crescenzia, la nutrice, che condivise con Vito la prigionia sotto Diocleziano. Guida pastorale della comunità è don Gianpaolo Goffi. Classe 1952, originario di Gavardo, don Gianpaolo, per tutti don Paolo, è parroco a San Vito dal 2005. Dopo le precedenti esperienze pastorali che l’hanno portato a Nave e Verolanuova, don Paolo cerca ogni giorno di vivere l’evangelizzazione come concreta missione a stretto contatto con i fedeli, cercando di migliorare ogni giorno quanto sia giĂ stato fatto nella sua parrocchia. La comunitĂ ha giĂ avviato un cammino liturgico di riflessione e condivisione, seguendo il documento del Vescovo “ComunitĂ in camminoâ€?. Non a caso San Vito ha scelto come motto per il nuovo anno liturgico “In cammino di comunione - amore con Dioâ€?: per don Paolo, tutti possono passare da una spiritualitĂ individuale e solitaria a una comunitaria, lottando contro l’individualismo che spesso ci accompagna. “Nella parrocchia, nello stesso

‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ Ž‹–—”‰‹…‘ ° •–ƒ–‘ •…‡Ž–‘ ‹Ž Â?‘––‘ Dz Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ ÇŚ ƒÂ?‘”‡ …‘Â? ‹‘dz ’‡” •—’‡”ƒ”‡ Žƒ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‡ momento in cui l’individualismo è vinto, la comunità è veramente pronta a vivere il cammino delle unitĂ pastorali – afferma don Paolo – . L’unitĂ pastorale di San Vito, Bedizzole, Calvagese, Mocasina, Carzago, si è giĂ riunita: a breve è in programma un pellegrinaggio; un appuntamento

formativo in Avvento ed un’altro in Quaresima. Ăˆ in fase di progettazione la creazione di un gruppo giovani dell’unitĂ â€?. Se prima il momento della confessione era vissuto in maniera personale e individuale, ora nella parrocchia di San Vito diventa momento vivo e comunitario. Tra le numerose occasioni di condivisione si segnalano l’adorazione eucaristica tutti i venerdĂŹ sera, i centri di ascolto e la prima domenica del mese dedicata alla caritĂ . In parrocchia, ogni evento diventa occasione per stare insieme: in oratorio, i ragazzi del cammino d’iniziazione cristiana si incontrano solitamente il sabato o la domenica sera; il Gruppo Adolescenti il MartedĂŹ sera con il supporto della Cooperativa sociale “La nuvola nel saccoâ€?; il gruppo dei diversamente abili il sabato pomeriggio con le attivitĂ di musicoterapia curate dall’“Associazione il Faroâ€?. Da non dimenticare il Gruppo missionario, il Gruppo famiglie, la Caritas, il Coro, il Gruppo sportivo con l’oratorio che ogni anno collaborano insieme per la festa patronale del 15 giugno. In un momento storico dove il problema principale è quello di trovare nuovi stimoli per vivere pienamente il senso della comunitĂ , a San Vito in Bedizzole con don Paolo non mancano mai occasioni per crescere insieme creando cammini comuni di crescita spirituale.

‡”Ž‡ ƒ••‡‰‰‹ƒ–ƒ Ž‡––‡”ƒ”‹ƒ Â?‡ŽŽƒ Â?‡˜‡ ƒ„ƒ–‘ Í™Í ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ ‡”Ž‡ ’‡” —Â?ƒ ’ƒ••‡‰‰‹ƒ–ƒ Â?‡ŽŽƒ Â?‡˜‡ ‹Â?–‡”˜ƒŽŽƒ–ƒ †ƒ Ž‡––—”‡ ƒÂ?‹Â?ƒ–‡ ‡ ’—Â?–‹ †‹ ”‹•–‘”‘ ƒŽ …Š‹ƒ”‘ †‹ Ž—Â?ƒǤ ÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ǥ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒŽ ‘Â?•‘”œ‹‘ Ž–‘’‹ƒÂ?‘ †‹ ƒ”‹ƒ†‡‰Š‡ ‡ †ƒŽŽƒ ”‘ ‘…‘ †‹ ‡”Ž‡ǥ ° ƒ …—”ƒ †‹ ••‹‰‡Â?‘ Â‡ÂƒÂ–Â”Â‘ÇĄ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ …Š‡ ’”‘’‘””Â? Dz•— •‡Â?–‹‡”‹ ‹Â?Â?Â‡Â˜ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ˜‡”•‘ Žǯ‹Â?„”—Â?‹”‡ǥ •–‘”‹‡ †‹ ÂƒÂŽÂ„Â‡Â”Â‹ÇĄ „‘•…Š‹ǥ Â?‘Â?–ƒ‰Â?‡ǥ …ƒÂ?œ‘Â?‹ǤǤǤdzǥ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â?‘nj •ˆ‡”ƒ †‡ŽŽǯ Ž–‹’‹ƒÂ?‘ ‹Â?Â?‡˜ƒ–‘Ǥ ……‘ ‹Ž ’”‘‰”ƒÂ?Â?ÂƒÇŁ ’ƒ”–‡Â?œƒ ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘ †ƒŽ ”‹–”‘˜‘ ’”‡••‘ ‹Ž ’ƒ”…Š‡‰‰‹‘ ƒÂ?–‹Ǥ ‡•–‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ǣ ƒ•…‹Â?ƒ †‡Ž ‘Â?—Â?‡Ǥ ƒ ’ƒ••‡‰‰‹ƒ–ƒ ƒ˜”Â? —Â?ƒ †—”ƒ–ƒ †‹ …‹”…ƒ †—‡ ‘”‡ ‡ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ ° ƒ……‡••‹„‹Ž‡ ƒ –—–nj –‹Ǥ ÂŽ …‘•–‘ †‡ŽŽƒ ‰‹–ƒ ƒ ’‡”•‘Â?ƒ ° ’ƒ”‹ ƒ ͙͘ ‡—”‘ǥ Í? ‡—”‘ ’‡” ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ˆ‹Â?‘ ƒ ͙͘ ƒÂ?Â?‹Ǥ ‹ …‘Â?•‹‰Ž‹ƒ —Â? ƒ„„‹‰Ž‹ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ†‡‰—ƒ–‘ ƒŽŽƒ ’ƒ••‡‰‰‹ƒ–ƒ ‡ ˜ƒ”‹ƒ„‹Ž‡ ƒ •‡…‘Â?†ƒ †‡ŽŽ‡ ’”‡˜‹•‹‘Â?‹ Â?‡–‡‘Ǥ —Â?‰‘ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽ‡•–‹–‹ ƒŽ…—Â?‹ ’—Â?–‹ ”‹•–‘”‘ …‘Â? ˜‹Â? „”òÂŽ¹Ǥ ‡” …Š‹ ˜‘Ž‡••‡ ˆ‡”Â?ƒ”•‹ ƒÂ?…‘”ƒ ƒ ‡”Ž‡ ’‡” Žƒ …‡nj Â?ÂƒÇĄ ƒ‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ǥ ‹Ž ‹•–‘”ƒÂ?–‡ —‘Â?‰—•–ƒ‹‘ ’”‘’‘Â?‡ —Â?ƒ …‡Â?ƒ •’‡…‹ƒŽ‡ Č‹ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‹ Í™Í? ‡—”‘ǥ „ƒÂ?„‹Â?‹ ˆ‹Â?‘ ƒ ͙͘ ƒÂ?Â?‹ Í? ‡—”‘ •‘Ž‘ •— ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ Í˜Í›Í˜ÍžÍĄÍ™Í˜ÍœÍžÍ˜ČŒǤ Â? …ƒ•‘ †‹ Â?ƒŽ–‡Â?’‘ ‘ †‹ Â?‡˜‡ Â?‘Â? ÂƒÂ†ÂƒÂ–Â–ÂƒÇĄ Žƒ ’ƒ••‡‰‰‹ƒ–ƒ ˜‡””Â? ”‹Â?ƒÂ?†ƒ–ƒǤ ‡” ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ’”‡Â?‘–ƒ”•‹ ‡Â?–”‘ ‹Ž ͙͞ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ƒŽ–‘’‹ƒÂ?Â‘Â…ÂƒÂ”Â‹ÂƒÂ†Â‡Â‰ÂŠÂ‡ĚťÂ‰Â?ƒ‹ŽǤ…‘Â?ÇĄ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ Í˜Í›Í˜ÍžÍĄÍ™Í˜Í?͙͘Ǥ Č‹Â?Ǥ–ǤČŒ

‡†‹œœ‘Ž‡ ‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â? ‡ ”‹•‘”•‡ †‡‰Ž‹ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ ÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ǥ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ‡ Žƒ Â‘Â‘Â’Â‡Â”ÂƒÇŚ –‹˜ƒ •‘…‹ƒŽ‡ Dz ÂŽ ƒŽƒ„”‘Â?‡dzǥ ‹Â?ƒ—‰—”ƒÂ?‘ —Â? …‹…Ž‘ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •‡”ƒŽ‹ •—Ž Â?‘Â?†‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒǤ ”‡••‘ ‹Ž ‡Â?–”‘ •‘…‹ƒŽ‡ †‹ ‡†‹œœ‘Ž‡ ‹Â? ˜‹ƒŽ‡ ‹„‡”–Â? ͛͞ ‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •‹ ‹Â?•‡”‹•…‘Â?‘ –”ƒ ‰Ž‹ ‘„‹‡––‹˜‹ ’”‘Â?‘••‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘ ƒ‹ ‡”˜‹œ‹ •‘nj Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ”‡ Ž‡ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â? ‡ Ž‡ ˆ”ƒ‰‹Ž‹–Â? †‹ “—‡•–ƒ ˆƒ•…‹ƒ †‹ ‡–Â?ÇĄ …”‡ƒÂ?†‘ ƒŽŽ‘ •–‡••‘ –‡Â?’‘ —Â?‘ •’ƒœ‹‘ †‹ ƒ‰‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‡ Dzƒ Ž‘”‘ Â?‹•—”ƒdzǥ ”‹…‘Â?‘•…‡Â?†‘ ‹Â? “—‡•–‘ ‹Ž ”—‘Ž‘ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ ‡† ‡†—…ƒ–‹˜‘ †‡‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ ‡ †‡‹ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ ‹ …‘nj Â?‹Â?…‹ƒ …‘Â? ‹Ž ’”‹Â?‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ ˆ‹••ƒ–‘ ’‡” Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǥ ÂŽ –‹–‘Ž‘ Dz ƒ’‡”‡ǤǤǤ †‹ Â?‘Â? Â•ÂƒÂ’Â‡Â”Â‡ÇĄ ‡••‡”‡ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ ‘‰‰‹dzǥ ”‡Žƒ–‘”‡ Â?‰‡Ž‘ ÂƒÂ–Â–Â‡Â‹ÇĄ ’‡†ƒ‰‘‰‹•–ƒ ‡ …‘—Â?•‡Ž‘” †‡ŽŽƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ Dz ÂŽ ƒŽƒ„”‘Â?‡dzǤ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͞ ‡„nj Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ …‘Â? Dz †‘Ž‡•…‡Â?ÂœÂƒÇŁ •‘Â?‘ ‰”ƒÂ?†‡Ǽ •‘Â?‘ ’‹……‘Ž‘dzǣ —Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ—Â•Â‹ÂŽÂ‹Â‘ †‹ •’‡œœ‘Â?‹ …‹Â?‡Â?ƒ–‘‰”ƒˆ‹…‹Ǥ ‡Žƒ–‘”‡ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?ƒŽ‡ ”ƒÂ?…‡•…ƒ ”‡˜‘•–‹Ǥ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͛ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ Dz †‘Ž‡nj •…‡Â?–‹ •–—’‡ˆƒ…‡Â?–‹ǣ Ž‘ •…‡Â?ƒ”‹‘ †‡Ž …‘Â?•—Â?‘ †‹ •‘•–ƒÂ?œ‡ •–—’‡ˆƒ…‡Â?–‹ ‘‰‰‹dz …‘Â? ‹Ž •‘…‹‘Ž‘‰‘ ƒ••‹Â?‘ —‰‰‡”‹Ǥ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Í™ Â?ƒ”œ‘ …Š‹—†‡ ‹Ž …‹…Ž‘ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ Dz ‡Â?‹–‘”‹ ‡ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹ÇŁ ‹•–”—œ‹‘Â?‹ ’‡” Žǯ—•‘Ǥ †‘Ž‡•…‡Â?œƒ ‡ ‰‡Â?‹–‘”‹ƒŽ‹–Â?dzǤ ‡Žƒ–”‹…‡ Žƒ ’•‹…‘Ž‘‰ƒ ‡†‡”‹…ƒ ‹‡––‘Ǥ ǯ‹Â?‰”‡••‘ ° ‰”ƒ–—‹–‘Ǥ ȋ‰Ǥ†ǤÂ?ǤČŒ

‘•…‘ŽƒÂ?‘ Dz ÇŻ Ž„‡”‘dz ’‡” †ƒ”‡ Žƒ˜‘”‘ ‡ •‘•–‡‰Â?‘

Â?–”‡……‹ƒ”‡ Ž‡‰ƒÂ?‹ –”ƒ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ ‡ “—‡ŽŽ‘ †‡Ž •‘…‹ƒŽ‡Ǥ 1 “—‡•–ƒ Žƒ ˆ—Â?ÇŚ œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ •‘…‹ƒŽ‡ DzÂŽÇŻ Ž„‡”‘dz †‹ ‘•…‘ŽƒÂ?‘ ƒ†‡”Â?‘Ǥ ǯ‹Â?–‡Â?–‘ ° †‹ ”‹…‘Â?‘•…‡”‡ Žƒ †‹‰Â?‹–Â? †‡ŽŽƒ ’‡”•‘Â?ƒ ‡ †‹ …‘Â?–”‹„—‹”‡ ƒŽ Â?‹‰Ž‹‘”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‡ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ–‡ Ġ Š‘…ǥ †‹ …‘Â?ÇŚ …‡”–‘ …‘Â? Ž‡ ”‡ƒŽ–Â? †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ‹ ‹Â?•–ƒ—”ƒ …‘•¿ —Â? Žƒ˜‘”‘ †‹ ¹“—‹’‡ –”ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ•ÇŚ •‡••‘”ƒ–‘ ƒ‹ ƒ˜‘”‹ ’—„„Ž‹…‹ǥ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ •‘…‹ƒŽ‡ ‡ DzÂŽÇŻ Ž„‡”‘dzǤ † ‘‰‰‹ DzÂŽÇŻ Ž„‡”‘dz •‹ ‘……—’ƒ ’‡” ‹Ž ‘Â?—Â?‡ †‡Ž ’”‘–‘…‘ŽŽ‘ †ǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ ’‡” Žƒ Ž‘––ƒ ƒŽŽƒ œƒÂ?œƒ”ƒ –‹‰”‡ǥ †‡Ž †‹•‡”„‘ †‡‹ …‹‰Ž‹ Â•Â–Â”ÂƒÂ†ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ †‡ŽŽƒ ’—Ž‹œ‹ƒ ‡ †‡ŽŽǯ‘––‹Â?‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ”—‹„‹Ž‹–Â? †‹ ƒŽ…—Â?‹ ’‡”…‘”•‹ Â–Â—Â”Â‹Â•Â–Â‹Â…Â‘ÇŚÂ…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ Â?‡ŽŽƒ ƒŽŽ‡ †‡ŽŽ‡ ÂƒÂ”Â–Â‹Â‡Â”Â‡ÇĄ ‰ƒ”ƒÂ?–‡Â?†‘ ‘…nj …—’ƒœ‹‘Â?‡ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜ƒ ƒ “—ƒ––”‘ …‹––ƒ†‹Â?‹ ‹Â? •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ •˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹‘Ǥ ……‘”nj †‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‹ …‘Â? Žƒ ‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ †‡Ž ƒ”…‘ †‡ŽŽǯ Ž–‘ ƒ”†ƒ ‡ …‘Â? ‹Ž •‡––‘”‡ ƒ˜‘”‹ ’—„„Ž‹…‹ †‡ŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒǤ ‡” ‹Â?ÂˆÂ‘ÇŁ ™™™ǤŽƒŽ„‡”‘…‘‘’Ǥ‡—Ǥ


Í™Í

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ Dz Â? ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒdzǣ –‡Â?Â?‹• •— •‡†‹ƒ ƒ ”‘–‡ŽŽ‡ “Ciò che davvero conta è la passioneâ€?. Uno slogan conciso ed efďŹ cace che potrebbe valere un po’ ovunque, ma che in particolare l’associazione per diversamente abili Active Sport, presieduta da Marco Colombo, ha scelto come testimonial dei tantissimi progetti che da anni la animano. Tra le iniziative, s’inserisce anche la promozione, in collaborazione con assessorato allo Sport di Castegnato, volontari e centro tennis La Fenice, del secondo

torneo nazionale “inFranciacortaâ€? di tennis su sedia a rotelle, rilevante competizione agonistica riservata ad atleti disabili, spalmata su quattro giorni di competizione, da venerdĂŹ 17 a lunedĂŹ 20 febbraio. Durante il torneo, inserito nel calendario nazionale della Federazione italiana tennis (settore Paralimpico), si prevede sia la partecipazione dei migliori atleti italiani, che il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole medie, “nell’intento di far

loro comprendere che lo sport consente di superare barriere e conďŹ ni ďŹ sici e culturaliâ€?. Da un lato il grande evento sportivo, quindi, e dall’altro l’oculata sensibilitĂ verso il sociale e la valorizzazione della pratica sportiva intesa come utile mezzo d’integrazione delle persone disabili che con caparbietĂ s’impegnano oggigiorno per vivere in armonia “superando traumi e adattandosi alle proprie difďŹ coltĂ in una nuova esistenza intensa e ispirataâ€?. Alla competizione sono

in lista ben 24 atleti provenienti da piĂš regioni italiane e dei quali 20 tra i piĂš forti nella classiďŹ ca nazionale, inclusa la partecipazione del Team ActiveSport con ben sette atleti iscritti, che schiera nel doppio la coppia Boriva-Cullea (giĂ campione d’Italia nel 2009 a Montichiari e vincitrice lo scorso anno), il giovane promettente Mattia Berzi, Maurizio Antonini e l’atleta desenzanese Giancarlo Meriti. Info: 3313028079 (Maurizio Antonini) - info@ activesportdisabili.it. (a.s.)

‘‰‡�‡ ‘�˜‡‰�‘ •—Ž ’‘”–ƒ ƒ ’‘”–ƒ

/D GLIIHUHQ]LDWD YRODQR HFRQRPLFR

Ž‹ ƒ––‘”‹ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‹ ‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ ˆ‹Ž‹‡”ƒ •‹ •‘Â?‘ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ–‹ •—‹ ”‹•…‘Â?–”‹ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‹ ‡† ‡…‘Â?‘Â?‹…‹Ǥ ”‡•‡Â?–ƒ–‹ ƒÂ?…Š‡ ‹ †ƒ–‹ †‡ŽŽǯ ••‡”˜ƒ–‘”‹‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡

3

uò la raccolta differenziata essere un volano non solo per migliorare la qualitĂ del territorio e della vita di migliaia di persone, ma anche per il ritorno di carattere economico? Secondo i partecipanti al convegno di Cogeme sĂŹ. A discutere dei riscontri ambientali ed economici dei rifiuti si sono ritrovati a Rovato i principali attori provinciali e nazionali della filiera del rifiuto differenziato: il responsabile nazionale di Federambiente, Daniele Fortini, l’assessore provinciale Stefano Dotti, l’amministratore delegato di Linea group holding, Fabrizio Scuri e il numero uno di Cogeme, Gianluca Delbarba. La presenza dei sindaci è stata anche l’occasione per commentare i dati dell’Osservatorio provinciale rifiuti per il 2011. Il documento, redatto dalla Provincia, contiene l’analisi completa Comune per Comune della produzione di materiali per l’anno appena trascorso. “Scorrendo i dati Č‚ ha detto il direttore di Cogeme Gestioni, Stefano Querci Č‚ si scopre che il sistema porta a porta introdotto in una dozzina di Comuni dell’Ovest bresciano da Cogeme rappresenta un’eccellenza. I primi quattro posti della classifica bresciana – ha aggiunto Querci – sono occupati proprio da Comuni che hanno introdotto la raccolta porta a porta globale di Cogeme: Cazzago San Marino col 78,86%, Passirano col 78,67,

—‡”…‹ǣ Dz ÂŽ •‹•–‡Â?ƒ ’‘”–ƒ ƒ ’‘”–ƒ ‹Â?–”‘†‘––‘ ‹Â? —Â?ƒ †‘œœ‹Â?ƒ †‹ ‘Â?—Â?‹ †‡ŽŽǯ ˜‡•– „”‡•…‹ƒÂ?‘ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ǯ‡……‡ŽŽ‡Â?ÂœÂƒÇł Paderno Franciacorta con il 76,29% e Coccaglio con il 75,58%. Scorrendo la classifica, l’Ovest bresciano continua a farla da padrone: dopo Coccaglio

spuntano, nell’ordine, Mazzano, Travagliato, Rezzato, Castrezzato, Adro, Cortefranca, Castegnato, Provaglio d’Iseo. E a seguire: Erbusco, Ghedi, Rudiano, Pontevico e Rovato, con i suoi quasi 20mila abitanti e il 68,63%â€?. E nel resto della Provincia? Le cose migliorano, anche se lentamente. “Durante il 2010 – ha detto al riguardo l’assessore provinciale Stefano Dotti – la media bresciana di materiali recuperati attraverso la raccolta differenziata, comprensiva degli ingombranti avviati a recupero, è giunta al 43,41%: due punti percentuali in piĂš rispetto al 2009. L’aumento è dovuto all’attivazione, in numerosi Comuni, del servizio di raccolta domiciliare della frazione umida domestica, anche secondo le modalitĂ previste dall’accordo provinciale per l’incentivazione di una filiera economicamente sostenibile per la produzione di compost di qualitĂ â€?. Gianluca Delbarba ha posto l’accento sulla necessitĂ di “integrare la differenziata con l’intero ciclo dei rifiuti: un passaggio fondamentale, assieme alla collaborazione di cittadini e amministratori, per ottenere l’eccellenza, tanto che ora sono numerose le amministrazioni interessateâ€?. La differenziata globale, ha rilevato poi Fabrizio Scuri, l’ad di Lgh, è infine sostenibile economicamente. Un grande gruppo, come Lgh, consente gli investimenti necessari in materia di riciclo e riutilizzo in termini energeticiâ€?.

ƒ•–‡‰�ƒ–‘ ‹•’‘•–ƒ …‘�…”‡–ƒ ƒ …Š‹ �‘� Šƒ Žƒ˜‘”‘

—ƒÂ?†‘ Žƒ …”‹•‹ …Š‹ƒÂ?ÂƒÇĄ ƒ•–‡‰Â?ÂƒÇŚ –‘ ”‹•’‘Â?†‡Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‡ŽŽƒ ”‹•’‘•–ƒ …Š‡ Žƒ ‰‹—Â?–ƒ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ Č‹Â?‡ŽŽƒ ˆ‘–‘ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ Â”Â‹ÂœÂ‹Â‘ČŒÇĄ ’‡” ƒÂ?†ƒ” ‹Â?…‘Â?ÇŚ –”‘ ƒŽŽ‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ’”‡…ƒ”‹ƒ–‘ ‘ †‹ †‹•‘……—’ƒœ‹‘Â?‡ ‡ Â†Â‹Â•ÂƒÂ‰Â‹Â‘ÇĄ Šƒ ˆƒ––‘ Â’Â”Â‘Â’Â”Â‹ÂƒÇĄ …‘Â?†‹˜‹†‡Â?†‘ Žƒ ’”‘’‘•–ƒ •‹‰Žƒ–ƒ †ƒŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒǤ ƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ƒ˜‡˜ƒ ’‡Â?•ƒ–‘ †‹ ƒ••‡‰Â?ƒ”‡ ƒ ‘‰Â?‹ ‘Â?—Â?‡ †‡‹ Dz˜‘—…Š‡” ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘Çł Â?‡ŽŽƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‹ ‹Â?–‡‰”ƒ”Ž‹ †‡ŽŽƒ •–‡••ƒ “—ƒÂ?–‹–Â? •‘––‘•…”‹––ƒ ƒ ’”‘’”‹‘ …ƒ”‹…‘ †ƒ ‘‰Â?‹ •‹Â?‰‘Ž‘ ‘Â?—Â?‡ ƒ†‡”‡Â?–‡Ǥ ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ ‹ „—‘Â?‹ Žƒ˜‘”‘ †‡•–‹Â?ƒ–‹ ƒ …Š‹ Â?‡ ° ’”‹˜‘ ƒÂ?Â?‘Â?–ƒÂ?‘ ƒ Í™Í?ÇŁ †ƒŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ‹Â?ˆƒ––‹ ƒ••‡‰Â?ƒ–‹ …‹Â?“—‡ ˜‘—…Š‡” †ƒ ͛͘͘ ‡—”‘ Â…ÂƒÂ†ÂƒÂ—ÇŚ Â?‘ǥ …Š‡ •‹ ƒ‰‰‹—Â?‰‘Â?‘ ƒ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ …‹Â?ÇŚ “—‡ ƒ…“—‹•–ƒ–‹ †ƒŽ ‘Â?—Â?‡ ‡ ƒ‹ •—…nj …‡••‹˜‹ …‹Â?“—‡ ƒ‰‰‹—Â?–‹ ƒÂ?…‘”ƒ †ƒŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒǤ ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹‘•‹ …‘—’‘Â? Č‹Â†Âƒ ͛͘͘ ‡—”‘ Ž‘”†‹ǥ ͚͚Í? ‡—”‘ Â?Â‡Â–Â–Â‹ČŒ •‘Â?‘

†‡•–‹Â?ƒ–‹ ƒ‹ ”‡•‹†‡Â?–‹ ‹Â? ‘Â?—Â?‡ ‹Â? •–ƒ–‘ †‹ †‹•‘……—’ƒœ‹‘Â?‡ǥ Â?‘„‹Ž‹–Â? ‘ …Š‡ ’‡”…‡––‘”‹ †ǯ‹Â?–‡‰”ƒœ‹‘Â?‡ Â•ÂƒÂŽÂƒÇŚ ”‹ƒŽ‡Ǥ ƒ Ž‘”‘ ƒ••‡‰Â?ƒœ‹‘Â?‡ǥ Â”Â‡Â‰Â‘ÂŽÂƒÇŚ –ƒ †ƒ —Â? ƒ’’‘•–‘ „ƒÂ?†‘ ƒ’’”‘˜ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ‰‹—Â?Â–ÂƒÇĄ ° ”‹…‘Â?‘•…‹—–ƒ ’‡” Ž‘ •˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘ †‹ ’”‡•–ƒœ‹‘Â?‹ Â‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘ÇŚ Â?ƒŽ‹ ÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‹Â‡ÇĄ Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ’‡” ‡•‡Â?’‹‘ǣ Žƒ˜‘”‹ †‹ ‰‹ƒ”†‹Â?ƒ‰‰‹‘Ǣ ’—Ž‹œ‹ƒ ‡ Â?ÂƒÇŚ Â?—–‡Â?œ‹‘Â?‡ †‹ Â‡Â†Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‹ÇĄ Â•Â–Â”ÂƒÂ†Â‡ÇĄ ’ƒ”…Š‹ ‡ Â?‘Â?—Â?‡Â?–‹Ǣ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‹ ‹Â? ‘…nj …ƒ•‹‘Â?‡ †‹ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹ Â•Â’Â‘Â”Â–Â‹Â˜Â‡ÇĄ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ˆ‹‡”‹•–‹…Š‡ ‘ …ƒ”‹–ƒ–‡˜‘Ž‹ ‡ ‘’‡”‡ †‹ ‡Â?‡”‰‡Â?œƒ ‡ †‹ Â•Â‘ÂŽÂ‹Â†ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇŚ –Â?ÇĄ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡ŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â? †‡‹ •‡”nj ˜‹œ‹ •‘…‹ƒŽ‹Ǥ ‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ǥ •— ÂƒÂ’Â’Â‘Â•Â‹ÇŚ –‘ Â?‘†—Ž‘ ȋ†‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ ‹Â? ‘Â?—Â?‡ ‡ •—Ž •‹–‘ ™™™Ǥ…‘Â?—Â?‡…ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘Ǥ Â‘Â”Â‰ČŒ †‘˜”ƒÂ?Â?‘ ’‡”˜‡Â?‹”‡ ‹Â? —Â?‹…‹nj ’‹‘ ‡Â?–”‘ Ž‡ ͙͚ †‡Ž ͚ͥ ˆ‡„„”ƒ‹‘Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ Í˜Í›Í˜Č€ÍšÍ™ÍœÍžÍ ÍœÍ™ ‘ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÇŚ Ž‡̝…‘Â?—Â?‡…ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘Ǥ‘”‰Ǥ Č‹ÂƒǤ•ǤČŒ

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %2//(77,12 8)),&,$/(

%UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ ZZZ LYJEUHVFLD FRP

352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 6('( '(/ 25( ( 6(*8(17, /2772 ) %(1, )272&23,$75,&( $ &$55(//2 .20( &20387(5 &2032672 '$ 81,7$Âś &(175$/( 021,725 7$67,(5$ $50$',2 ,1 0(7$//2 &21 75( 6(59(5 +3 9,'(2 '8( 7$67,(5( ( '8( 0286( '8( 6:,7&+ &$7$/<67 81,7$Âś &(175$/( +3 ( 7$67,(5$ %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(17( /2772 ) %(1, &8&,1$ &20321,%,/( /,1($5( /81*$ &,5&$ 0(75, &21 &2/211$ )5,*2 &$1'< )2512 &$1'< &8&,1$ )82&+, &$1'< &21 &$33$ $63,5$17( /$9$6729,*/,( &$1'< /$9$1',12 ,1 $&&,$,2 9$6&+( 0$&&+,1(77$ &$))(Âś /$9$==$ (635(662 32,17 /2772 02%,/, 8)),&,2 &2032672 '$ 02%,/( $50$',2 /(*12 *5,*,2 6&5,9$1,$ '233,$ '8( 32/7521( *,5(92/, &21 %5$&&,2/, '8( &$66(77,(5( &21 527(//( $ 75( &$66(77, $50$',2 $ 0852 /81*2 &,5&$ 0(75, &21 $17( 02%,/( $50$',2 $ 0852 /81*2 0(75, &21 $17( 02%,/( $50$',2 $ 0852 &21 $17( 02%,/( $50$',2 $17( /(*12 *5,*,2 02%,/( $50$',2 &21 $17( %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(17( /2772 %(1, 1ƒ *,8%%277, 02'(//2 +86., 0$5&$ )$%,2 025*$1, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 02%,/( 62**,2512 &20321,%,/( $ 0852 /$&&$72 /(*12 0$5521( &2032672 '$ %$6( &21 '8( &$66(77, ( 9$1, ',9$12 75( 3267, 3(//( $925,2 79 &2/25 6$0681* ´ $/ 3/$60$ &21 7(/(&20$1'2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, ',9$12 75( 3267, 3(//( &2/25( 52662 '8( 32/7521( 3(//( 5266$ 79 &2/25 621< 7$92/2 721'2 /(*12 &21 6(',( $%%,1$7( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 6$/2Âś %(1, '8( 67$78,1( ,1 $5*(172 5$)),*85$17, (/()$17, ( ,1',$1, ',0(16,21, &,5&$ &0 ;

%$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 6$/2Âś %(1, $55('$0(172 &203/(72 '$ 8)),&,2 &2032672 '$ 02%,/(772 '8( $50$', &21 '8( &$66(7721, ( '8( $17( &,$6&812 6&5,9$1,$ $1*2/$5( %$1&2 '$ /$9252 3(5 8)),&,2 02%,/( %$662 '8( $17( $50$',2 $17( &,$6&812 )272&23,$75,&( 2/,9(77, &23,$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 6$/2Âś %(1, &5('(1=$ /(*12 &21 $/=$7$ 75( 9(75,1( ( '8( &$66(77, &5('(1=$ ,1 /(*12 &21 63(&&+,2 &(175$/( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 6$/2Âś %(1, ',67$1=,20(752 /$6(5 (&2',67 3/86 75( ',67$1=,20(75, (&2',67 /$6(5 0(66),; /$6(5 63277, 6&$1$/$725( ',$7(& %,',$0 ; 75$3$12 352722/ '53 (7)) 6(*$ &,5&2/$5( 0,/:$.(( 9 &6 6(*$ &,5&2/$5( 0,/:$.(( .6 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 0$&&+,1$5,2 $8725()5$7720(752 1,.21 15 0$&&+,1$5,2 )217,)2&20(752 /0 $872 /$16 0(7(5 1ƒ 0217$785( 3(5 2&&+,$/, 3256&+( '(6,*1 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 1ƒ .,7 )5,=,21( 9(,&2/, &200(5&,$/, 1,66$ $7/(21 ( &$%67$5 '8( .,7 $5,$ &21',=,21$7$ 3(5 9(,&2/, &200(5&,$/, 1,66$1 $7/(21 ( &$%67$5 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 6$/2Âś %(1, 75( 3257$)2*/, %5(,/ 75( %256(77( 721'( %5(,/ 129( 3(==, %,*,277(5,$ &2//$1( %5$&&,$/, 25(&&+,1, 1ƒ 252/2*, 380$ 1ƒ 6&$72/( 52662 $0$17( 1ƒ 3(==, -867 &$9$//, ,1 $&&,$,2 $1(//, &2//$1( 75( %5$&&,$/, ,1 $&&,$,2 &. 1ƒ $57,&2/, 9$5, $5*(172 0$5&$ 758', 1ƒ $57,&2/, ,1 $&&,$,2 2,: 1ƒ 75$ $1(//, ( %5$&&,$/, 0$5&$ (0325,2 $50$1, 1ƒ 3(==, 0$5&$ %5(,/ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ',

/2772 6$/2Âś %(1, $775(==$785$ &203/(7$ 3(5 &8&,1$ ,1'8675,$/( ,1 $&&,$,2 ,12; &203267$ '$ %$1&2 ,1 $&&,$,2 &21 '8( $17( 6&255(92/, 75( &$66(77, ( 9$6&$ &5('(1=$ ,1 $&&,$,2 $/7$ &21 '8( $17( 6&255(92/, /$9$6729,*/,( =$1866, $112 $ '8( (/(0(17, 7$92/2 ,1 $&&,$,2 &21 /$9(//2 $ '8( 9$6&+( &21 5,3,$12 ( 3$7780,(5$ '8( )5,*25,)(5, =$1866, &21 81Âś$17$ &$'$812 %$1&2 )5,*2 75( 0(75, &21 75( &$66(77, ( '8( $17( 6&255(92/, ( '8( $17( )5,*2 %$1&2 ,1 $&&,$,2 6&$/'$ 3,$77, 0(75, &21 '8( $17( 6&255(92/, ( $/=$7,1$ &8&,1$ =$1866, )82&+, ( '8( &(67(//, 3(5 )5,7785$ &8&,1$ =$1866, )82&+, &21 3,$675$ (/(775,&$ ( 9$6&$ %$1&2 ,1 $&&,$,2 &21 5,3,$12 3(5 3(172/( %$1&2 '$ /$9252 ,1 $&&,$,2 &21 /$9(//2 ( '8( $17( 6&255(92/, '8( &$66(77,(5( 75( &$66(77, ,1 $&&,$,2 3(5 326$7( &$33$ $63,5$17( ,1 $&&,$,2 0(75, ; %$1&2 )5,*2 &21 '8( $17( 6&255(92/, 75( )5,*25,)(5, ,1 $&&,$,2 $/7, &,5&$ 0(75, /$9(//2 $1*2/$5( ( 58%,1(772 &21 3,$12 ,1 $&&,$,2 75( 3(16,/, ,1 $&&,$,2 &21 $17( ( 6&255(92/, %$1&2 '$ /$9252 ,1 $&&,$,2 $17( &21 /$9(//2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 6$/2Âś %(1, 02%,/( %$662 &21 '8( 9(75,1( 75( $17( ( 48$7752 &$66(77, ',9$12 75( 3267, 672))$ %/8 63(&&+,2 &21 &251,&( /$925$7$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, '8( )/(66,%,/, +,/7, &203/(7, ', 9$/,*(77$ '8( &$527$75,&, +,/7, '' ( '' &203/(7, ', 9$/,*(77$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 0(5&('(6 & 63257&283(Âś $8720$7,&$ 7* &/ $0 $112 .: &21 81$ &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 0$1&$17( ', &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ',


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Dz ÂŽ ÂƒÂ‡Â•Â–Â”ÂƒÂŽÂ‡Çł ‹’ƒ”–‘Â?‘ Dz ‡”…‘Ž‡†¿ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡Çł Al via da febbraio (e ďŹ no a maggio) “I MercoledĂŹ dell’arteâ€?, l’ormai tradizionale ciclo di conversazioni/ conferenze dedicate all’arte, organizzate dall’Associazione culturale “Il Maestraleâ€? di Palazzolo sull’Oglio. Il primo di questi quattro appuntamenti, programmato per mercoledĂŹ 22 febbraio 2012 a Cologne, presso la splendida cornice di Villa Gnecchi (Sala Teosa) alle 20.30, sarĂ incentrato sul tema del riciclo, anzi dell’arte del riciclo. Ne seguiranno altri

mercoledĂŹ 14 marzo, 18 aprile e 9 maggio. L’incontro dal tema “Quando il riciclo si fa arte - arte del ricicloâ€? sarĂ trattato dalla prof. ssa e artista Maria Chiara Belotti, docente di graďŹ ca pubblicitaria, che spiegherĂ e mostrerĂ come ridar vita, in maniera creativa, a oggetti o materiali destinati a diventare dei riďŹ uti. L’associazione propone anche un calendario di visite guidate, la prima vicina, per domenica 19 febbraio 2012; al mattino: Gandino, Museo della Basilica di Gandino,

͙ͥ

ƒŽƒœœ‘Ž‘ ••‡Â?„Ž‡ƒ ˜‹• sorto nel 1929; il pomeriggio ad Alzano Lombardo, le tre sagrestie, lavoro delle botteghe di Fantoni e Caniana nel Seicento, riportate allo splendore nel 1994; la Basilica; il Museo d’arte sacra San Martino nato nel 1995 organizzato in 16 sale su tre piani. Conferma entro sabato 11 febbraio con il pagamento dell’intera quota piĂš eventuale quota trasporto. La seconda, per il 12-17 giugno 2012. Per informazioni e prenotazioni: Antonella Bonadei tel. 030 7400719 – cellulare 3391003726.

L’Avis comunale di Palazzolo sull’Oglio tiene la sua assemblea annuale domenica 26 febbraio alle 8.30 in prima convocazione (valida con la presenza della metĂ piĂš uno degli iscritti), alle 9.30 in seconda convocazione (valida con qualsiasi numero), presso il Centro diurno “G. Orsattiâ€? (Associazione Anziani) in via Zanardelli 23. Il calendario delle donazioni è il seguente: 19 febbraio, 1 aprile, 20 maggio, 1 luglio, 29 luglio, 30 settembre, 28 ottobre, 18 novembre.

ƒŽƒœœ‘Ž‘ ƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–� •—Ž –‡””‹–‘”‹‘

DQQL GL VHUYL]LR GHO ´3RUWD DPLFDÂľ ”‘‰‡––ƒ”‡ ‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ “—‡•–‘ ‡Â?–”‘ Â†ÇŻÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ ”‹…Š‹‡•‡ –‡Â?’‘ǥ ‹Â?’‡‰Â?‘ǥ …Š‹ƒ”‡œœƒ Â?‡Ž †‡ˆ‹Â?‹”‡ ‹ ˆ‹Â?‹ ‡ •–ƒ„‹Ž‹”‡ ‹ …‘Â?–ƒ––‹ …‘Â? ‹ •‡”˜‹œ‹ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ Ž‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹

'

omenica 5 febbraio, Giornata nazionale per la vita, è stata per il Centro d’ascolto “La Porta Amicaâ€? una data significativa: ha compiuto infatti 10 anni di attivitĂ . La ricorrenza è stata ricordata in tutte le parrocchie della zona pastorale durante le celebrazioni liturgiche. L’idea di un Centro d’ascolto risale all’anno giubilare 2000, pensato nell’ambito di alcuni gruppi e associazioni di volontariato giĂ presenti nella zona pastorale come risposta “concretaâ€? in seguito ad una profonda riflessione sulla caritĂ . Progettare e realizzare “La Porta amicaâ€? richiese tempo, impegno, discernimento, chiarezza nel definire i fini e stabilire i contatti con i servizi sociali e le varie associazioni. In quel periodo fu preziosa la guida di don Piermodesto Bugatti, allora responsabile della commissione Caritas zonale. Si diede primaria importanza alla formazione dei volontari (affidata a formatori e operatori della Caritas), che avrebbero aderito al servizio presso il Centro di ascolto e, trovata la sede, messa a disposizione dalla parrocchia di S. Maria Assunta, si scelse come data di inizio della sua attivitĂ il 3 febbraio 2002, Giornata per la vita. Accoglienza, ascolto, accompagnamento e aiuto caratterizzano lo stile dei volontari che operano nel Centro d’ascolto; ma nei 10 anni trascorsi, protagonista dei molteplici interventi

……‘‰Ž‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ ÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ÇĄ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‡ ƒ‹—–‘ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒÂ?‘ Ž‘ •–‹Ž‡ †‡‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ …Š‡ ‘’‡”ƒÂ?‘ Â?‡Ž ‡Â?–”‘ Â†ÇŻÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ di aiuto e sostegno è stato l’ascolto: i volontari sanno che mettersi a fianco di chi viene alla Porta Amica non è solo espressione di una scelta personale, ma anche di attenzione, rispetto, volontĂ di bene della comunitĂ cristiana che e con molti limiti essi rappresentano. Tra coloro che si rivolgono

al Centro, in 10 anni oltre 600 persone con circa 500 ascolti annuali, un’attenzione è stata data alle donne in condizioni di grave disagio economico con bambini piccoli. Le richieste di aiuto piĂš frequenti in questo periodo di crisi riguardano il posto di lavoro, un alloggio di emergenza, il pagamento di bollette, viveri, vestiario e mobilio. Date, però, le modeste risorse di cui il Centro dispone, dovute alle offerte raccolte nella Giornata del pane e alla generositĂ di alcuni privati, si è potuto soddisfare solo in modo limitato le numerose richieste. Dall’ottobre 2009 viene effettuata la distribuzione mensile di pacchi-viveri (in collaborazione con l’Ottavo giorno (Magazzino di alimentari della Caritas diocesana), di indumenti, pannolini, latte in polvere e medicinali per neonati. Attivato anche un servizio di consulenza e assistenza gratuita, in collaborazione con il Patronato Acli, per la compilazione di documenti inerenti ai permessi di soggiorno e richieste di cittadinanza. La presenza in alcune parrocchie della Caritas parrocchiale costituisce per il Centro d’ascolto un’importante e vitale fonte di collaborazione, come altrettanto utile e indispensabile è la rete che col tempo si è andata sempre piĂš rafforzando, oltre che con la Caritas e il Centro migranti di Brescia, con la Croce Rossa e la S. Vincenzo, presenti a Palazzolo, e il Centro aiuto per la vita di Capriolo.

—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ Dz ‰—ƒ”†‹ †‹ Â’ÂƒÂ…Â‡Çł †‹ ‹ŽŽƒ ”ƒÂ?†‡ŽŽ‹ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ ƒ ÂƒÂ’Â”Â‹Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ Â?‡ŽŽƒ •‡†‡ Â?—Â?‹…‹’ƒŽ‡ Žƒ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ ‹ŽŽƒ ”ƒÂ?†‡ŽŽ‹ ’”‡•‡Â?–‡”Â? ‹Ž Ž‹„”‘ Dz ‰—ƒ”†‹ †‹ ’ƒ…‡Ǥ —ƒ”†‹ƒÂ?‹ †‹ ƒ…‡Ǥ ‹ƒ‰‰‹‘ ‹Â? ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ? ƒŽ •‡‰—‹–‘ †‡ŽŽ‡ ‘”œ‡ ƒ”Â?ƒ–‡ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡dzǤ ‘Â? Ž‡‹ ƒÂ?‹Â?‡”Â? Žƒ •‡”ƒ–ƒ ‹Ž …‘ŽŽ‡‰ƒ ‹”Â?‘ ‘Ž‹•ƒÂ?‘ǥ …‘Â? ‹Ž •—‘ Dz –‘”‹‡ ‘Â?–ƒÂ?‡ǥ ”ƒ……‘Â?ÇŚ –‹ †‹ ˜‹–ƒ ‹Â? ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ?dzǤ ƒ”Â? ƒÂ?…Š‡ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ƒ•…‘Ž–ƒ”‡ ‹Â? ƒÂ?–‡’”‹Â?ƒ ’‡” ‹Ž „”‡•…‹ƒÂ?‘ Žƒ Dz ƒÂ?œ‘Â?‡ †‡ŽŽǯ ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ? Č‚ ŠƒÂ?ƒ ƒ ŠƒÂ?ƒdzǤ ŽŽƒ Â•Â‡Â”ÂƒÇŚ –ƒ †‘˜”‡„„‡”‘ ’”‡•‡Â?œ‹ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Â?ƒ‰‰‹‘”‡ ƒ––‡‘ ‹Â?‡‘ǥ ’‘”–ƒ˜‘…‡ †‡Ž •‡…‘Â?†‘ ”‡‰‰‹Â?‡Â?–‘ Ž’‹Â?‹ ‡ ‹Ž –‡Â?‡Â?–‡ ‹Â?‘Â?‡ ƒ”–‹‰Â?ƒÂ?‘ †‡ŽŽƒ ‘Ž‰‘”‡Ǥ ‹ŽŽƒ ”ƒÂ?†‡ŽŽ‹ ° ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ …‘””‹•’‘Â?†‡Â?–‡ ’‡” ”‡•…‹ƒ ‡ ’”‘nj ˜‹Â?…‹ƒ †‡Ž “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ Dz ÂŽ ‹‘”Â?‘dzǤ ‡Ž –‡Â?’‘ Šƒ Žƒ˜‘”ƒ–‘ ƒÂ?…Š‡ ’‡” Â‡ÂŽÂ‡Â„Â‘ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ ”‡•…‹ƒ’—Â?Â–Â‘Â–Â˜ÇĄ ”‡•…‹ƒ‘‰‰‹ ‡ ‹Â?‹ ‡ —…‹Â?ƒ ”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ ƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‘ …‘Â? †‹˜‡”•‡ –‡•–ƒ–‡ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡ǥ –”ƒ …—‹ ‹˜ƒ ‡ ‘Â?Â?ƒ ‡ ‰…‘Â?ÇĄ ’‡” …—‹ Šƒ •…”‹––‘ …‘””‹•’‘Â?†‡Â?œ‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ?Ǥ ‡…‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ Šƒ ‹Â?–”ƒ’”‡•‘ ƒÂ?…Š‡ Žƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ †‹ ˆ‘–‘”‡’‘”–‡”Ǥ

ÂŽ •—‘ ’”‹Â?‘ ”‡’‘”–ƒ‰‡ Dz ‰—ƒ”†‹ †‹ ’ƒ…‡Ǥ —ƒ”†‹ƒÂ?‹ †‹ ’ƒ…‡Ǥ ‹ƒ‰‰‹‘ ‹Â? ÂˆÂ‰ÂŠÂƒÇŚ Â?‹•–ƒÂ? ƒŽ •‡‰—‹–‘ †‡ŽŽ‡ ‘”œ‡ ”Â?ƒ–‡ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡dz Šƒ ˜‹Â?–‘ ‹Ž ’”‡Â?‹‘ Dz ‘†ƒŽ‹–ƒ• ’‡” ‹Ž Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡Çł Â?‡ŽŽƒ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ Dzˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒdzǤ

ƒ”Â?‡˜ƒŽ‡ ƒ Â?ƒ‰‹ƒ †‡Ž …‹”…‘ —Â?‹•…‡ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ ƒ Â?ƒ‰‹ƒ †‡Ž …‹”…‘Ǥ —‡•–‘ ‹Ž –‡Â?ƒ …Š‡ —Â?‹”Â? ƒÂ?…‘”ƒ —Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ Â?‡‹ …‘Ž‘”‹ ‡ Â?‡ŽŽƒ ‰‹‘‹ƒ †‡Ž …ƒ”Â?‡˜ƒŽ‡Ǥ ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ †‹ …ƒ”Â?‡˜ƒŽ‡ †‹˜‡Â?–ƒ Â‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘ÇŚ Â?‡ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‘ǥ †‹ …‘Â?‘•…‡Â?ÂœÂƒÇĄ †‹ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ ‡ †‹ ÂˆÂ‡Â•Â–ÂƒÇĄ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ †‡ŽŽ‡ Â’ÂƒÂ”ÇŚ ”‘……Š‹‡ …Š‡ …ƒÂ?Â?‹Â?ƒÂ?‘ ˜‡”•‘ —Â? ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â?—Â?‡ ’‡” …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ Žƒ ‰‹‘‹ƒ †‡ŽŽǯ‡••‡”‡ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰Â”Â‹Âƒ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ …Š‡ ‹Ž …ƒ”Â?‡˜ƒŽ‡ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ Â”Â‹Â•Â˜Â‡Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ …‘Â? ‹ •—‘‹ …‘Ž‘”‹ ‡ ‹ •—‘‹ •…Š‡”œ‹Ǥ ‰Â?‹ ‘”ƒ–‘”‹‘ ° ƒŽŽ‡ ’”‡•‡ …‘Â? Žƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‡Ž …ƒ””‘ ƒŽŽ‡‰‘”‹…‘ …Š‡ǥ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ Â?ƒ•…Š‡”ƒ–‹ ‡ ƒ‹ Ž‘”‘ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ Â’ÂƒÂ”Â–Â‹ÇŚ ”Â? ƒŽŽ‡ ͙͜Ǥ͛͘ †ƒ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘ ’‡” …‘Â?˜‡”‰‡”‡ Â?‡Ž ’‹ƒœœƒŽ‡ ‡Â?Â?‡†› ‡ ˆƒ”‡ ˆ‡•–ƒ ‹Â?•‹‡Â?‡Ǥ ÇŻÂƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ’‹ƒœœƒ ƒ……‘‰Ž‹‡”Â? ÂŽÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰Â”Â‹Âƒ †‡‹ ”ƒ‰ƒœœ‹Ǥ ’‘‹ǥ ˜‡”•‘ Ž‡ ͙͞ǥ Žƒ Â?‡”‡Â?†ƒ ‘ˆˆ‡”–ƒ †ƒ‹ ˜ƒ”‹ ‘”ƒ–‘”‹Ǥ ÂŽ –—––‘ †‘˜”‡„„‡ …‘Â?ÇŚ …Ž—†‡”•‹ ’‡” Ž‡ Í™Í&#x;Ǥ ÂŽ …‹”…‘ …‘Â? Žƒ •—ƒ Â?ƒ‰‹ƒ •ƒ”Â? ‹Ž –‡Â?ƒ ƒ––‘”Â?‘ ƒ …—‹ Â”ÂƒÂ…Â…Â‘ÇŚ ‰Ž‹‡”•‹Ǥ Â? ’‹……‘Ž‘ ƒ—•’‹…‹‘ ƒÂ?…Š‡ ’‡” Žƒ Â?‘•–”ƒ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ ‹Â? ƒ––‡•ƒ †‹ ”‹…‡˜‡”‡ —Â? Â?—‘˜‘ •ŽƒÂ?…‹‘ †ƒŽ ‹Â?‘†‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ǣ ‹Ž …‹”…‘ ƒˆˆƒ•…‹Â?ƒ ‡ †‹˜‡”–‡ ’‡”…Š¹ –ƒÂ?–‹ ‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‹ÇĄ …‘Â? Ž‡ Ž‘”‘ ƒ…”‘„ƒœ‹‡ ‡ Ž‡ Ž‘”‘ •–”ƒÂ?Â‡ÂœÂœÂ‡ÇĄ …‘Â? Žƒ Ž‘”‘ –‡…Â?‹…ƒ •‡˜‡”ƒ ‘ …‘Â? Žƒ Ž‘”‘ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ •…Š‡”œƒ”‡ •— –—––‘ǥ •‹ Â?‡––‘Â?‘ ‹Â?•‹‡Â?‡ ˆ‹Â?‘ ƒ †‹˜‡Â?–ƒ”‡ —Â?ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ …Š‡ ‰‹”ƒ ƒ †‹ˆˆ‘Â?†‡”‡ Žƒ ‰‹‘‹ƒǤ ÂƒÂ”Â‡Â„ÇŚ „‡ „‡ŽŽ‘ •‡ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ Â?‘•–”‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ †‹˜‡Â?–ƒ••‡”‘ …‘•¿Ǥ Č‹ ”ƒÂ?…‡•…‘ Â‡ÂœÂœÂ‹ČŒ

ƒ� ƒ‘Ž‘ ‹� ƒ� ‘……‘ �ƒ �‘�‘‰”ƒˆ‹ƒ •— ƒ� ƒ‘Ž‘ ƒ’‘•–‘Ž‘

ÂŽ ’ƒ””‘…‘ †‹ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ‹Â? ƒÂ? ‘……‘ǥ †‘Â? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‘Â?†‹Â?‹ǥ Šƒ •‘Ž‡Â?Â?‹œœƒ–‘ Žƒ ˆ‡•–ƒ ’ƒ–”‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?˜‡”•‹‘Â?‡ †‹ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ‘Â?ƒ‰‰‹ƒÂ?†‘ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ …‘Â? —Â?ƒ „‡ŽŽƒ Â?‘Â?‘‰”ƒˆ‹ƒ •—ŽŽƒ ˆ‹‰—”ƒ †‹ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ †ƒŽ –‹–‘nj Ž‘ǣ Dz ƒ •…‡Ž–ƒ †‹ ƒÂ? ÂƒÂ‘ÂŽÂ‘ÇŤ Â? –‡‘Ž‘‰‘ ‘ —Â? ˆ‹Ž‘•‘ˆ‘dzǤ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž ˆ”—––‘ †‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?‘ ‹Â?’‡‰Â?‘ Ž‡––‡”ƒ”‹‘ †‡Ž •ƒ…‡”†‘–‡ ° †‡†‹…ƒ–ƒ ƒ‹ ’ƒ””‘……Š‹ƒÂ?‹ǥ ƒˆˆ‹Â?…Š¹ –”ƒÂ?‹–‡ Žƒ ”‹ƒ––—ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‹ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ •ƒ’’‹ƒÂ?‘ ”‹•…‘’”‹”‡ Žƒ •—ƒ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÇĄ Žƒ •—ƒ …ƒ”‹–Â? Â…Â”Â‡ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ Žƒ •—ƒ ‰‹‘‹‘•ƒ •’‡”ƒÂ?ÇŚ œƒǢ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ ”‹•…‘’‡”–ƒ †‡ŽŽƒ •—ƒ ‹†‡Â?–‹–Â? •ƒ’’‹ƒÂ?‘ ƒ””‹……Š‹”‡ Žƒ ’”‘’”‹ƒ ‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ •–‘”‹…‘nj–‡‘Ž‘‰‹…‘ …Š‡ …‘Â?’”‡Â?†‡ ͙͙ …‹––Â? Č‹ ÂƒÂ”Â•Â‘ÇĄ ‡nj ”—•ƒŽ‡Â?Â?‡ǥ ƒÂ?ÂƒÂ•Â…Â‘ÇĄ Â?Â–Â‹Â‘Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ ‹Ž‹’’‹ǥ ‡••ƒŽ‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ –‡Â?‡ǥ ‘”‹Â?–‘ǥ ÂˆÂ‡Â•Â‘ÇĄ Â‡Â•ÂƒÂ”Â‡ÂƒÇĄ ‘Â?ÂƒČŒ ‡ ͚͘ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‹ ’ƒ‘Ž‹Â?‹ •ƒ’’‹ƒÂ?‘ ”‹…‘Â?‘•…‡”‡ Žƒ Â?‘˜‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹Âƒ †‹ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ’‘•–‘Ž‘ ˆ‘Â?†ƒ–‹˜ƒ †‡Ž ’ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ †‹ ˆ‡†‡Ǥ


͚͘

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‡”…‘”•‘ †‡ŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ Â?ƒ Â?—Žƒ––‹‡”ƒ †‹ Í?ÇĄÍ? Â?Â? Fra le pubblicazioni che illustrano e pubblicizzano i vari luoghi del Parco dell’Adamello è stato edito recentemente un dĂŠpliant che riguarda “Il percorso della memoriaâ€?. Si tratta di un sentiero lungo 5,5 chilometri che ripercorre un vecchio tracciato militare collegante il fondo Valcamonica (strada statale 42 “Del Tonale e della Mendolaâ€? non lontano dall’abitato di Malonno) al “Doss de l’Oraâ€?. Il testo e le foto d’epoca sono stati

pubblicati in collaborazione col Museo della guerra bianca in Adamello di TemĂš. “La mulattiera – spiega l’estensore dello scritto – presenta le tipologie caratteristiche della viabilitĂ militare ed è valorizzata da una serie di interessanti manufatti della Grande guerra fra cui 17 grotte-ricovero, quattro postazioni di artiglieria antiaerea, una zona probabilmente sede di baraccamenti, alcune postazioni per mitragliatrici, due gallerie,

trincee e la postazione d’artiglieria del “Doss de l’Oraâ€?. Ma, al tempo del primo conitto mondiale, com’erano le strade militari? Si riconoscevano soprattutto per la larghezza della sede viaria, l’andamento lineare e la pendenza ridotta e costante. Nel nostro caso, il tracciato segue la morfologia della montagna, compiendo lunghi giri e tornanti per guadagnare quota gradualmente ďŹ no a raggiungere la vetta, permettendo in tal modo

il traino (da parte di muli e Alpini) dei pezzi d’artiglieria di medio e grosso calibro ed il trasporto del materiale alle altezze piĂš elevate. Com’erano invece le postazioni antiaeree? I basamenti su cui venivano collocati i pezzi d’artiglieria dovevano consentire al pezzo di girare facilmente su se stesso, compiendo una rotazione di 360°. Il complesso fortiďŹ cato di “Doss de l’Oraâ€? era collocato in posizione dominante sulla media vallata dell’Oglio. (e.g.)

Ž–ƒ ƒŽŽ‡ ‹ƒ„‹Ž‹–�

/D VXSHUVWUDGD VL DYYLFLQD

ÂŽ ÍĄÍ˜ÎŹ †‡‹ Žƒ˜‘”‹ ”‡Žƒ–‹˜‹ ƒŽ –”ƒ––‘ ˆ”ƒ ƒ†”‘ †‹ ‡–‘ ‡ ‘”Â?‘ ŽŽ‹‘Â?‡ Â?‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ †‹ ‡”œ‘ ‡Â?‘ ° •–ƒ–‘ …‘Â?’Ž‡–ƒ–‘Ǥ ’‘Â?–‹ ‰‡Â?‡ŽŽ‹ ’‡”Â?‡––‡”ƒÂ?Â?‘ —Â?ƒ ˜‹ƒ„‹Ž‹–Â? ”‡‰‘Žƒ”‡

1

el 2012 dovrebbe approdare in Alta Valcamonica la superstrada camuna, cioè la Statale 42. In questa direzione vanno le rassicurazioni dei responsabili Anas, nonchĂŠ degli amministratori provinciali. Circa il 90% dei lavori relativi al tratto fra Nadro di Ceto e Forno Allione nel territorio di Berzo Demo (lotti V e VI) è stato completato. A fine mese o al piĂš tardi a marzo dovrebbe essere completato lo scavo della galleria di Capo di Ponte. Intanto dallo scorso 2 febbraio il traffico da e per l’Alta Valle è stato deviato a Forno Allione per consentire un piĂš veloce e sicuro avanzamento dei lavori, alcuni dei quali in galleria, relativi agli svincoli previsti all’uscita Nord del tunnel che taglia la montagna di Sellero. Per questa deviazione sono stati realizzati da un’azienda locale due nuovi grandi ponti metallici, costati circa sei milioni di euro. In questo modo il tracciato della Statale passa per circa mezzo chilometro sul versante destro della Valle, oltrepassando per due volte il corso dell’Oglio e attraversando il tratto piĂš meridionale dell’area industriale di Forno Allione. I manufatti sono stati collocati lo scorso autunno e consistono in due ponti gemelli caratterizzati da fiancate semicircolari metalliche: quello piĂš a sud, denominato “Salettoâ€? misura 64 metri, mentre quello piĂš

ˆ‹Â?‡ Â?‡•‡ ‘ ƒ Â?ƒ”œ‘ •ƒ”Â? …‘Â?’Ž‡–ƒ–‘ Ž‘ •…ƒ˜‘ †‡ŽŽƒ ‰ƒŽŽ‡”‹ƒ †‹ ƒ’‘ †‹ ‘Â?–‡Ǥ Â?–ƒÂ?–‘ ‹Ž –”ƒˆˆ‹…‘ ° •–ƒ–‘ †‡˜‹ƒ–‘ ƒ ‘”Â?‘ ŽŽ‹‘Â?‡ a nord, battezzato “Forno Allioneâ€?, è di 10 metri piĂš corto. Nel progetto originario questa soluzione non era stata prospettata dall’Anas, ma

avanzata in data piĂš recente dagli enti locali (Comune di Berzo Demo, ComunitĂ montana e Provincia): le opere di realizzazione, previste per i prossimi mesi, delle due gallerie (“Berzoâ€? e “Demoâ€?) necessarie agli svincoli in entrata e uscita avrebbero comportato lunghe interruzioni del traffico, ben piĂš problematiche dello sporadico ricorso a un semaforo come nei mesi scorsi. Il concomitante problema costituito dalle condizioni di sicurezza da garantire agli operai impegnati in cantiere e agli utenti della strada, ha condotto all’ideazione di questa soluzione i cui costi assorbono gli investimenti che sarebbero comunque occorsi per garantire percorsi alternativi. In effetti il costone roccioso in quest’area non permette facilmente interventi agevoli, veloci e sicuri. I ponti gemelli permetteranno un regolare scorrere del traffico consentendo nel contempo al cantiere della superstrada di avanzare senza intoppi e rispettare quello che all’Anas chiamano cronoprogramma. Restano, infatti, da realizzare accanto ai brevi tunnel anche tratti di viadotto, oltre a spezzoni di carreggiata, che comportano un ulteriore ampliamento della sede stradale sulla sponda del fiume. A nord si renderĂ necessaria la creazione di una rotonda per distribuire il traffico da e per gli svincoli, ma anche verso Forno Allione e la Valle di Paisco-Loveno.

”‡�‘ ‡•–ƒ ’‡” ‹Ž ’ƒ–”‘�‘ ƒ� ƒŽ‡�–‹�‘

‡” ”‡Â?‘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ° —Â? Â?‡•‡ ‹Â?ÇŚ ’‘”–ƒÂ?–‡ ˜‹•–‘ …Š‡ •‹ …‡Ž‡„”ƒ Žƒ ˆ‡•–ƒ †‡Ž ’ƒ–”‘Â?‘ ƒÂ? ƒŽ‡Â?–‹Â?‘ …‘Â? Â?ÂƒÇŚ Â?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ’‡” ‹Ž ͙͜ ’”‘’‘Â?‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ƒŽ •ƒÂ?Â–Â—ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ ’”‡…‡†—–‡ Č‚ Žƒ •‡”ƒ †‡Ž ͙͛ Č‚ †ƒ —Â?ƒ ˆ‹ƒ……‘Žƒ–ƒ †ƒŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ? ÂƒÂ—ÇŚ ”‹œ‹‘ ƒ “—‡ŽŽƒ †‹ ƒÂ? ƒŽ‡Â?–‹Â?‘Ǥ ƒ ˆ‡•–ƒ †‡Ž ˜‡•…‘˜‘ ‡ Â?ƒ”–‹”‡ ƒŽ‡Â?ÇŚ –‹Â?‘ •‹ ”‹ƒŽŽƒ……‹ƒ ƒ‰Ž‹ ƒÂ?–‹…Š‹ ÂˆÂ‡Â•Â–Â‡Â‰ÇŚ ‰‹ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ ‰”‡…‹ ‡ ”‘Â?ƒÂ?‹Ǥ —‡•–‹ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒÂ?‡Â?–‹ ‡”ƒÂ?‘ Ž‡‰ƒ–‹ ƒŽŽƒ ’—nj ”‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ …ƒÂ?’‹ ‡ ƒ‹ ”‹–‹ †‹ ˆ‡…‘Â?ÇŚ †‹–Â?Ǥ ƒ Š‹‡•ƒ …”‹•–‹ƒÂ?Â‹ÂœÂœĂ– “—‡Ž ”‹–‘ ’ƒ‰ƒÂ?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡…‘Â?†‹–Â?ÇĄ ƒ––”‹„—‡Â?ÇŚ †‘ ƒŽ Â?ƒ”–‹”‡ –‡”Â?ƒÂ?‘ Žƒ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ ’”‘–‡‰‰‡”‡ ‹ ˆ‹†ƒÂ?œƒ–‹ ‡ ‰Ž‹ ‹Â?Â?ÂƒÇŚ Â?‘”ƒ–‹ ‹Â?†‹”‹œœƒ–‹ ƒŽ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ ‡ ƒ —Â?ǯ—Â?‹‘Â?‡ ƒŽŽ‹‡–ƒ–ƒ †ƒ‹ ˆ‹‰Ž‹Ǥ ‹‘˜‡”Â? ”‹…‘”†ƒ”‡ …Š‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ° †‡†‹…ƒ–‘ ƒ’’—Â?–‘ ƒŽ Â?ƒ”–‹”‡Ǥ ‡Â?’”‡ ‹Ž Í™ÍœÇĄ ’‡” Ž‡ ˜‹‡ ‡ Ž‡ ’‹ƒœœ‡ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‹ †‡Ž „‘”‰‘

•‹ –‡””Â? Žƒ …‘Â?•—‡–ƒ ÂˆÂ‹Â‡Â”ÂƒÇŚÂ?‡”…ƒ–‘Ǥ ‘‹ Žƒ •‡…‘Â?†ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ Dz ƒ „°ÂŽÂƒ †‡ ”¹dz Č‹ÂŽÂƒ „‡ŽŽƒ †‹ ”‡Â?Â‘ČŒÇĄ ‹†‡ƒ–ƒ ‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ †ƒŽ ‘Â?‹–ƒ–‘ Dz ”‘ …ƒ•ƒ ƒŽ„‡”‰‘ ’‡” ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹dzǤ ÂŽ Dz ‘•–ƒŽ‰‹ƒ Ž—„dz ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?‡”Â?ÇĄ …‘Â? Ž‡ ƒ—–‘ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ †‡Ž •—‘ Â?—•‡‘ǥ Ž‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ƒ•’‹”ƒÂ?–‹ ƒŽ –‹–‘Ž‘ †‹ Dz °ÂŽÂƒ †‡ ”¹dz ƒŽ ’ƒŽƒœœ‘ †‡ŽŽƒ —Ž–—”ƒǤ —‹ǥ ‹Ž ͚͞ ÂˆÂ‡Â„ÇŚ „”ƒ‹‘ ˜‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ †—‡ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?ÇŚ –‹ǣ Žƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ Dz ƒ ‰‡Â?–‡ †‡‹ …‘”–‹Ž‹dzǥ ƒ …—”ƒ †‹ ”ƒÂ?…ƒ ˜ƒÂ?…‹Â?‹ ‡œœ‘––‹ ‡ Žǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ÇŚ ‰”ƒˆ‹…ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ–ƒ †ƒ‰Ž‹ ƒ”–‹•–‹ „”‡Â?‡•‹ ƒ––‹•–ƒ ‡†ƒÂ?‹ ‡ ‡Â?ƒ–ƒ ‡Ž‘––‹Ǥ ƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ †ƒŽ –‹–‘Ž‘ Dz ƒ”–‘Ž‹Â?‡ „”‡Â?‡nj •‹ǣ ˜‘Ž–‹ ‡ …‘”–‹Ž‹ ÍšÍ˜Í™ÍšÇł ˜‡†‡ Ž‡ …ƒÂ?†‹nj †ƒ–‡ ƒŽ –‹–‘Ž‘ ”‹–”ƒ––‡ Â?‡‹ …‘”–‹Ž‹ †‡ŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ÂƒÇĄ ‹Â? —Â?ƒ •‘”–ƒ †‹ ”‡Â?ƒÂ?‡ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘Ǥ ǯ͙͙ ° ’”‡˜‹•–ƒ Žǯ‹Â?ÂƒÂ—Â‰Â—Â”ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ƒ†‡‰—ƒÂ?‡Â?–‹ •–”—––—”ƒŽ‹ ’”‡••‘ Žƒ •ƒǤ ȋ‡Ǥ‰ǤČŒ

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %2//(77,12 8)),&,$/(

%UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ ZZZ LYJEUHVFLD FRP

352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 /82*2 '(/ 25( ( 6(*8(17, /2772 ) %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &(//$7,&$ 9,$ *8,'2 5266$ 1ƒ '8( %$6&8/$17, 02725,==$7( 0(75, ; 1829( %20%2/$ 6&$/'$*8$,1( (67,1725( 3(8*(27 7* '( %& ,1&,'(17$7$ 81$ 0$&&+,1$ 38/,6&,3$11(//, 81 38/,6&, 3$11(//2 '8( &,67(51( ,1 39& 75( &$6621, 3(5 67$%,/,785$ &,67(51$ 3(5 $&48$ &2/25( %,$1&2 1ƒ 48$'5, &255(17( '8( 5272/, 3(5 &$9, (/(775,&, 6&$/( ,1 0(7$//2 75( %$1&$/, ', 6$&&+, ', &(0(172 '8( 3$&&+, ', 0$7(5,$/( ,62/$17( 3(5 &$33277, /(*1$0( 9$5,2 '8( )25&+( 3(5 *58 '8( &$5,2/( 81Âś'5238/,75,&( 6(*$ &,5&2/$5( &,67(51$ 3(5 2/,2 '8( (67,1725, &$9$//(77, 7$92/2 /$9252 3217(**, 3(5 ,1721$&, 3$11(//, 3$/(77, 3217( 62//(9$725( 3(5 $872 5$9$*/,2/, .* '8( 7$92/, '$ /$9252 6&$16,( 81$ 02/$ 81 &5,& 81$ 0256$ 81 )/(66,%,/( '8( 6&$/( '8( $50$', 81 &2035(6625( 81 %,'21( $63,5$78772 3203$ $&48$ &21 02725( 48$'52 (/(775,&2 &$66$)257( 0,685( &0 ; ; 02'(//2 9,52 '8( )25&+( 3(5 *58 %(11( 6(5%$72,2

$&48$ 75( &$6621, 3(5 *58 %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(17( /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 3$/$==2/2 9,$/( (8523$ 0$&&+,1$ '$ 67,52 0$5&$ .$11(*,(66(5 67,5$ &$0,&,( &21 75( 0$1,&+,1, 0217$7, &21 9$325,==$725( % $ 6 ( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &2&&$*/,2 9,$ 0$5&2 32/2 1ƒ '8( ,03,$17, ', $63,5$=,21( 0$5&$ $5,$ 38/,7$ ,03,$17, 0$75,&2/$ ( &203/(7, ', 78%$=,21, ,17(51( (' (67(51( 02725, 9$5, 0$&&+,1$ 7$*/,2 /$0,(5( 62,7$$% 7$*/,2 87,/( 0(75, ; 0$&&+,1$ 7$*/,2 /$0,(5( 7$*/,2 87,/( 0(75, ; '8( %$1&+, ', $63,5$=,21( &$55(//2 (/(9$725( &(6$% 48,17$/, 35(66$ 2/(2',1$0,&$ 6,&0, 65/ &203/(7$ 75$3$12 $ &2/211$ 8&,08 02'(//2 5 03 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 35(66$ 6,*0, 65/ 2/(2',1$0,&$ '$ 7211(//$7( 0$75,&2/$ $112 08/(772 &(6$% %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &+,$5, 9,$ &$'87, '(/ /$9252 1ƒ 0$&&+,1$ 6(0,$8720$7,&$ 3(5 ,0%$//$**, 0(5&( 0$5&$ 67$5 02'(//2 $8720$7,& &203/(7$ %$6( $67$ (852 (

352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &+,$5, 9,$ '(, 9(75$, 1ƒ %25'$75,&( $8720$7,&$ 3(5 /$925$=,21( /(*12 0$5&$ ,'0 02'(//2 $&7,9$ &203/(7$ ', 1$6752 75$63257$725( /81*2 &,5&$ 0(75, &$33( ', $63,5$=,21( ( $&&(6625, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 63,1$75,&( 3(5 /$925$=,21( /(*12 0$5&$ 32/<0$& 02'(//2 $7 &203/(7$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, &$/,%5$75,&( 3(5 /$925$=,21, /(*12 0$5&$ 9,(7 02'(//2 &+$//(1*( % 55 0$7 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 32172*/,2 9,$ 3$/$==2/2 63$==2/$75,&( ,7$/0(&&$1,&$ 6(5,( 0(&32:(5 7 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 6$1 3$2/2 6 6 .0 %$1&2 (6326,725( ,1 9(752 %,$1&2 ( $&&,$,2 &21 9(75,1$ (6326,7,9$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &$/&,1$72 6 6 1ƒ 0$&&+,1$ 5$',75,&( 0$5&$ 3$921( &9& %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ',


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͚͙

ƒŽ‘Â?Â?‘ Dz —ƒÂ?†‘ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Žƒ ÂˆÂ‡Â†Â‡Çł ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Ž‡ ‹…‘Â?‡ ”—••‡

‘�–‡ †‹ ‡‰�‘ ͙͘͘ ƒ��‹ †‹ –—”‹•�‘

Academia Ikon Rus propone un viaggio affascinante fra le icone russe, alla scoperta del culto ortodosso e della storia iconograďŹ ca in Russia, con la mostra “Quando l’arte racconta la fedeâ€?. La mostra, ospitata presso l’ediďŹ cio della scuola media G. Ferraglio, comprende piĂš di 40 esemplari appartenenti alla collezione privata di Academia Ikon Rus di Montichiari in provincia di Brescia. Un viaggio nella

Domenica 12 febbraio a Ponte di Legno si terrĂ il Trofeo S. Apollonia, una tradizionale staffetta di fondo non competitiva che quest’anno viene proposta in un’edizione speciale rievocativa dedicata ai 100 anni della Coppa Camillo Martinoni. L’evento rientra fra le manifestazioni celebrative dei 100 anni di turismo a Ponte di Legno, che nel 1912 venne deďŹ nita dal Touring club italiano “prima stazione di turismo e sport invernaliâ€?.

storia artistica della Russia e della religione ortodossa, che parte dal XVI al XIX secolo. La raccolta viene esposta con un percorso temporale, composta da icone dipinte nelle migliori scuole russe tra cui la scuola di Mosca, di S. Pietroburgo, di Palek e di M’Stera, di Yaroslav, di Novgorod. Tra le opere in esposizione alcune sono rare, altre sono di alta epoca, altre ancora impreziosite con riza (copertura metallica) in argento

e pietre preziose. La tecnica di questa arte ďŹ gurativa è rimasta la stessa ďŹ n dalla sua nascita: l’immagine, realizzata sia con i colori, sia con le tessere di mosaico viene eseguita su legno, lino o pietra. La maggior parte delle icone rafďŹ gurano il volto di Cristo o della Madre di Dio, dei Santi, degli Angeli e delle feste della liturgia ortodossa. Si può acquisire presso la mostra stessa un libro speciďŹ co sull’esposizione e vari gadget.

‡†‡‰‘Ž‘ ‘˜‹–� ’‡” ‹ …‹––ƒ†‹�‹

,O VRFFRUVR UDSLGR GHOO¡DXWRPHGLFD ‡”˜‡ ƒ –”ƒ•’‘”–ƒ”‡ ˜‡Ž‘…‡Â?‡Â?–‡ —Â? Â?‡†‹…‘ ”‹ƒÂ?‹Â?ƒ–‘”‡ •—Ž Ž—‘‰‘ †‘˜‡ Â…ǯ° Žǯ‡Â?‡”‰‡Â?œƒǢ †‹˜‡Â?–ƒ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ ‹Â? …ƒ•‘ †‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ …ƒ”†‹‘”‡•’‹”ƒ–‘”‹ ƒ…—–‹

/

a sanitĂ camuna compie un altro passo verso la sicurezza collettiva: da questo mercoledĂŹ 1 febbraio, come preannunciato da tempo, è stata consegnata una nuova automedica che supporterĂ il lavoro delle ambulanze di base e avanzate che operano sul territorio, da Pisogne fino a Ponte di Legno. Per ragioni logistiche, basate sulle distanze chilometriche da un centro geografico della Valle Camonica, la sua ubicazione fissa è a Cedegolo nei locali attigui al municipio, dove è stato allestito anche un locale per ospitare le attrezzature, un garage riscaldato per l’auto, i collegamenti wireless con i sistemi informatici dell’ospedale di Esine e i locali per il personale medico e paramedico. L’automedica, per definizione, è un mezzo che trasporta velocemente un medico rianimatore sul luogo dove c’è l’emergenza. La funzione del medico, in questo caso, è fondamentale soprattutto nei casi di problemi cardiorespiratori acuti e in generale per tutti i casi nei quali è determinante il trattamento del paziente entro massimo otto minuti dall’evento drammatico. In particolare, il medico rianimatore interviene in collegamento con i colleghi dell’ospedale concertando le terapia d’urgenza come nei casi di infarto, ictus, edema cerebrale, emorragie imponenti e arresti cardiaci. L’automedica di Valle Camonica è dotata

ÇŻ

‹ ”‹†—…‘Â?‘ ‹ –‡Â?’‹ ’‡” •ƒŽ˜ƒ”‡ —Â?ƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇŁ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â?‡†‹…ƒ ° †‘–ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ •–”—Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ Â?‡…‡••ƒ”‹ƒ ’‡” Ž‡ ‡Â?‡”‰‡Â?ÂœÂ‡ÇŚÂ—Â”Â‰Â‡Â?œ‡ della strumentazione necessaria per le emergenze-urgenze e in particolare di una macchina di ultima generazione che funziona da defibrillatore, determinante per la riattivazione del battito cardiaco in caso di arresto. Ma l’apparecchio ha una trentina di funzioni tra cui quella dell’elettro-

cardiografo e dello spettrometro che analizza i gas respiratori. Ogni elettrocardiogramma effettuato dal medico rianimatore viene spedito via internet all’unitĂ coronarica dell’ospedale di Esine che provvede a fare l’immediata diagnosi. Tempi ridottissimi, dunque, per salvare una vita. Inoltre, su attivazione da parte della centrale operativa del 115 di Brescia, l’automedica si reca sui luoghi di crisi spesso in supporto all’ambulanza medicalizzata di base (per intenderci: quella senza infermiere professionale), garantendo quindi anche le corrette procedure sanitarie di intervento. E non è infrequente che sul luogo venga fatto convergere anche l’elicottero del 118. L’automedica non può essere attivata privatamente: sarĂ la centrale operativa del 118, valutate le condizioni e le informazioni ricavate dalla chiamata in emergenza, a stabilire i suoi movimenti. Ora il servizio, cosĂŹ come descritto dall’Areu di Brescia, è partito anche in Valle Camonica. Dopo una prima fase sperimentale e i necessari aggiustamenti di tiro, sarĂ il servizio di eccellenza per la sicurezza di tutti i cittadini. Certamente è un servizio ad altro valore aggiunto e quindi costoso: ma se serve per salvare anche una sola vita è un ottimo investimento. E per i tanti operatori turistici della montagna camuna è certamente una sicurezza in piĂš a supporto delle stagioni estiva e invernale.

‹‡Â?Â?‘ ‹ƒ —…‹• ’‡” ƒ˜˜‹…‹Â?ƒ”•‹ ƒ ƒÂ?–ƒ ‡Ž–”—†‡ ƒŽ ͙͚ ƒŽ ͙ͥ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ ‹‡Â?Â?‘ ”‹ƒ„„”ƒ……‹ƒ Žƒ ‡Ž‹“—‹ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ

‡Ž–”—†‡ ‘Â?‡Â?•‘Ž‹ǥ …ƒÂ?‘Â?‹œœƒ–ƒ †ƒ ’ƒ’ƒ ‡Â?‡†‡––‘ ‹Ž ͚͞ ÂƒÂ’Â”Â‹ÇŚ Ž‡ ÍšÍ˜Í˜ÍĄ ‡ ”‡…‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ ’”‘…ŽƒÂ?ƒ–ƒ …‘Â?’ƒ–”‘Â?ƒ †‡Ž ’”‘’”‹‘ ’ƒ‡•‡ Â?ƒ–ƒŽ‡Ǥ ƒÂ?–ƒ ‡Ž–”—†‡ ‘Â?‡Â?•‘Ž‹ Â?ƒ•…‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–‘ ƒ ‹‡Â?Â?‘ ‹Ž Í™Í Â‰Â‡Â?Â?ƒ‹‘ Í™ÍĄÍœÍ&#x; ‡ †ƒ “—‹ Â?—‘˜‡ ‹ ’”‹Â?‹ ’ƒ••‹ ˜‡”•‘ ‹Ž Â?‡”ƒ˜‹‰Ž‹‘•‘ ’‡”nj …‘”•‘ †‹ ƒ˜˜‹…‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ ‡•Î …Š‡ ÂŽÇŻÂŠÂƒ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–ƒ ‡ …Š‡ Ž‡ Šƒ ’‡”nj Â?‡••‘ †‹ ‡••‡”‡ ‹•…”‹––ƒ Â?‡Ž Ž‹„”‘ †‡‹ ƒÂ?–‹Ǥ ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ‹‡Â?Â?‘ǥ ’‡” …‘Â?Â?‡Â?‘”ƒ”‡ Žƒ ’”‘’”‹ƒ …‘Â?…‹––ƒ†‹Â?ÂƒÇĄ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ ‹Ž ͙͞ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘ —Â?‘ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹‘ ‡˜‡Â?–‘ǥ †‡Â?‘Â?‹Â?ƒ–‘ ‹ƒ —…‹•Ǥ ƒ ‹ƒ —…‹• Â?‘Â? ° ƒŽ–”‘ …Š‡ —Â?‘ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹‘ ’‡”…‘”•‘ Ž—Â?‹Â?‘•‘ …Š‡ ’ƒ”–‹”Â? †ƒŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ ’‡” ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ Žƒ …Š‹‡•ƒ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…ÇŚ …Š‹ƒŽ‡ †‡‹ Ǥ ƒ—•–‹Â?‘ ‡ Â‹Â‘Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ •Â?‘†ƒÂ?†‘•‹ ’‡” Ž‡ ˜‹‡ ‡ ‹ ˜‹…‘Ž‹ ’‹Î •—‰‰‡•–‹˜‹ ‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–‹˜‹ †‡Ž Â?‡”ƒ˜‹‰Ž‹‘•‘ …‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ †‡Ž Â’ÂƒÂ‡ÇŚ •‡ ƒ††‘„„ƒ–‘ ƒ ˆ‡•–ƒ ‡ ‹ŽŽ—Â?‹Â?ƒ–‘ †ƒ „‡Â? Í?Ǥ͘͘͘ Ž—Â?‹Â?‹Ǥ ÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â?•‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž—…‡ǥ †‹ —Â?ƒ ’‹……‘Žƒ ˆ‹ƒÂ?Â?ÂƒÇĄ ° ‹Ž •‡Â?’Ž‹…‡ ‰‡•–‘ †ƒ …‘Â?’‹‡”‡ ’‡” ”ƒ˜˜‹˜ƒ”‡ ‹†‡ƒŽÂ?‡Â?–‡ Žƒ •—ƒ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ ‡ ”‹…‘”†ƒ”‡ ‹Ž •—‘ Â•Â–Â”ÂƒÂ‘Â”ÇŚ †‹Â?ƒ”‹‘ …ƒ”‹•Â?ƒǤ

•Ž ƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ ͚͙͚͘ ÇŻ •Ž †‹ ƒŽ…ƒÂ?‘Â?‹…ƒ ‡„‹Â?‘ Šƒ †‹”ƒÂ?ƒ–‘ Žƒ •—ƒ Dz ”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?Â?‘ ͚͙͚͘dzǣ ͙͘͘ ’ƒ‰‹Â?‡ †‹ –‡•–‘ ‡ •–ƒ–‹•–‹…Š‡ …Š‡ …‘•–‹–—‹•…‘Â?‘ —Â?ƒ ’‹ƒÂ?‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?Â?—ƒŽ‡ …‹”…‘•–ƒÂ?œ‹ƒ–ƒǤ ÂŽ †‘…—Â?‡Â?–‘ …‘Â?–‹‡Â?‡ —Â?ƒ •—ƒ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ DzÂˆÂ‹ÂŽÂ‘Â•Â‘ÂˆÂ‹ÂƒÇł …Š‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ –—––ƒ ÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‡Â?†ƒ –”ƒ Ž‡ Â?ƒ‰‰‹‘”‹ †‡ŽŽƒ ˜ƒŽŽƒ–ƒ †‡ŽŽǯ ‰Ž‹‘ ‡ †‹ —Â? •‡”˜‹œ‹‘ –”ƒ ‹ ’‹Î ‹Â?†‹•’‡Â?Â•ÂƒÇŚ „‹Ž‹Ǥ Dz ƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •ƒŽ—–‡ Č‚ ”‡…‹–ƒ –‡•–—ƒŽÂ?‡Â?–‡ Ž‘ •…”‹––‘ Č‚ ° ƒ––‹˜‹–Â? –”ƒ•˜‡”•ƒŽ‡ †ƒ Â?‘Â? ƒ––”‹„—‹”‡ ƒ —Â?ƒ •‘Žƒ —Â?‹–Â? Â‘Â•Â’Â‡Â†ÂƒÂŽÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ ‘ †‹’ƒ”–‹Â?‡Â?–‘ǥ ‹Â? —Â? –‡””‹–‘”‹‘ ‘˜‡ ‡•‹•–‡ —Â?ƒ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒ Â…Â‘ÂŽÂŽÂƒÂ„Â‘Â”ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ‡Â?–‹ Ž‘…ƒŽ‹ ‡ †‡ŽŽ‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ƒ–‘ ‘ †‡Ž –‡”œ‘ •‡––‘”‡Ǥ ÂŽ –‡”œ‘ Â?‹ŽŽ‡Â?Â?‹‘ …‘Â?’‘”–ƒ Žƒ Â?‡…‡••‹–Â? †‹ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ”‡ —Â?ƒ ’”‘nj •’‡––‹˜ƒ †‹ „‡Â?‡••‡”‡ …‘ŽŽ‡––‹˜‘ ‡ ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‡ ‹Â? ”ƒ’‹†ƒ ‡˜‘Ž—œ‹‘Â?‡dzǤ

Â? —Â?ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ ‹Â? …—‹ Žƒ …‘Â?’Ž‡••‹–Â? †‡‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †ƒ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ …”‡•…‡ǥ ƒ ˆ”‘Â?–‡ †‹ ”‹•‘”•‡ •‡Â?’”‡ ’‹Î Â•Â…ÂƒÂ”Â•Â‡ÇĄ Ž‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‹ †‡˜‘Â?‘ Â”ÂƒÂˆÇŚ ˆ‘”œƒ”‡ Ž‡ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ …‘Â?’‹‡”‡ •…‡Ž–‡ …‘ŽŽ‡––‹˜‡ …Š‡ …‘‹Â?˜‘Ž‰ƒÂ?‘ —Â? Â?—Â?‡”‘ •‡Â?’”‡ Â?ƒ‰‰‹‘”‡ †‹ ÂƒÂ–Â–Â‘Â”Â‹ÇĄ ’”‘Â?—‘˜‡Â?†‘ ’‘Ž‹–‹…Š‡ Â?‹”ƒ–‡ Ġ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ ‹Â? Â?‘†‘ ‹Â?–‡‰”ƒ–‘ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‹ •ƒŽ—–‡ ‡ †‹ ‡“—‹–Â? •‘nj …‹ƒŽ‡Ǥ ȋ‡Ǥ‰ǤČŒ

••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ÇŻ ‹ƒŽ —‡ …‘”–‘Â?‡–”ƒ‰‰‹ •—ŽŽƒ ‡•‹•–‡Â?œƒ ‘’‘ †—‡ ƒÂ?Â?‹ †‹ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ Dz ÇŻ Â‹ÂƒÂŽÇł ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ Žƒ …‘Â?ÇŚ …Ž—•‹‘Â?‡ †‡Ž ’”‹Â?‘ ’”‘‰‡––‘ †‹ ”‹…‘•–”—œ‹‘Â?‡ •–‘”‹…ƒ •—Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ ‡•‹nj •–‡Â?œƒ ’ƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ ‹Â? ƒŽŽ‡Ǥ Ž–‹Â?ƒ–‘ ‹Ž Â?‘Â?–ƒ‰‰‹‘ †‹ †—‡ …‘”–‘Â?Â‡Â–Â”ÂƒÂ‰Â‰Â‹ÇŁ Dz ƒ Â?‡˜‡ …ƒ†‡ •—‹ Â?‘Â?–‹dz ‡ Dz ‹ƒ”‹‘ †‹ —Â? ”‹„‡ŽŽ‡dz –”ƒ––‹ †ƒ‰Ž‹ •…”‹––‹ †‡ŽŽǯ‡•‹nj Â?‡•‡ ƒÂ?‹ ‘Â?‡––‹Â?‹Ǥ ÇŻÂƒÂ?–‡’”‹Â?ƒ ° Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ’”‡••‘ ‹Ž …‹Â?‡Â?ƒ Dz ƒ”†‡Â? —Ž–‹˜‹•‹‘Â?Çł †‹ ƒ”ˆ‘ ‘ƒ”‹‘ ‡”Â?‡ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǥ ÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Šƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‘ ‹ ˆ‹ŽÂ?ƒ–‹ †‘’‘ —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ †‘…—Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ Šƒ ˜‹•–‘ Žƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ †‡…‹Â?ƒ †‹ –‡•–‹Â?‘Â?‹ –”ƒ ”‡†—…‹ ‡† ‡š ’ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹Ǥ ‹…‡”…ƒ •–‘”‹…ƒ ‡ –‡•–‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ …—”ƒ–‹ †ƒ Â?†”‡ƒ ‘Â?‹Â?‹Â?‹ ‡ Â?†”‡ƒ ‹nj …Š‹Â?‹Ǥ ‹Ž †‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹‘ Dz ƒ ‰—‡””ƒ †‡Ž ”‹‰Â?ƒdzǥ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â…Â‘ †‹ —Â?ÇŻÂ‘Â”ÂƒÇĄ ”‹’‡”nj …‘””‡ ‹Ž †‹ƒ”‹‘ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‡ †‹ ‘Â?‡––‹Â?‹Ǥ Dz ÇŻ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘dz ° •–ƒ–‘ ’”‘†‘–nj –‘ †ƒŽ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ ˜‹†‡‘ Dz ”ƒÂ?‡ ƒ„dzǢ ° †‹”‡––‘ †ƒ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ‘Â?‡Ž‡Ǥ


͚͚

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Â? ˆ‹––‘ …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹‘ †‹ ‡•’‘•‹œ‹‘Â?‹ ‡ …‘Â?˜‡‰Â?‹ L’84ÂŞ edizione della Fiera agricola e zootecnica italiana aprirĂ i battenti alle 9 di venerdĂŹ 17 febbraio in concomitanza con il mercato nazionale del bestiame, del foraggio, ďŹ eno e paglia ospitato negli spazi del Centro servizi agricoli. Il primo appuntamento in programma è quello con la mostra provinciale bovini razza frisona, con l’esposizione dei suini, la festa del cavallo Hainger, di quello maremmano e con le mostre interprovinciali avicole e cunicole.

Alle 18 è in programma una serie di comunicazioni su alcune tematiche di particolare attualitĂ per il comparto zootecnico nazionale. Alle 20 ultimo appuntamento della prima giornata con il convegno “Il mercato lattiero-caseario internazionale e la posizione del settore italiano. CompetitivitĂ , gestione del rischio, implicazioni e strumenti ďŹ nanziari a disposizione delle imprese agricoleâ€? a cui prenderanno parte Danilo Lorenzoni, presidente di Comazoo, Daniele Rama, dell’UniversitĂ

cattolica del Sacro Cuore di Milano, e Luigi Pace, presidente del Cis. Anche la giornata di sabato 18 febbraio sarĂ caratterizzata da numerosi momenti espositivi. Alle 14 il programma prevede un incontro con allevatori e proprietari di cavalli maremmani residenti al nord Italia. La giornata di chiusura, quella di domenica 19 febbraio, sarĂ interamente dedicata ai momenti espositivi delle diverse razze presenti a Montichiari.

razze equine, in particolare saranno in mostra il cavallo Haflinger e maremmano, mentre non mancherà lo spazio anche per le razze cunicole e avicole che, soprattutto nelle aree montane e pedemontane del Bresciano, costituiscono una variante piuttosto apprezzata alle piÚ diffuse vacche da latte. Questi gli aspetti salienti di un appuntamento, come quello monteclarense, che da sempre occupa un posto importantissimo nel contesto zootecnico bresciano ma anche italiano. Anche in questa occasione il settore sarà presente in forze sotto la bandiera dell’Associazione provinciale allevatori di Brescia, schierando tra i pa-

diglioni il meglio della propria produzione. La Fiera agricola e zootecnica di scena a Montichiari sarò visitabile dalle 9 alle 20 di venerdĂŹ 17 febbraio, per l’intera giornata di sabato 18 (con il momento dell’avvio ufficiale fissato alle 11) e di domenica 19.

‹‡”ƒ ‹ ”‹Â?Â?‘˜ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡

)D]L LO PHJOLR GHOOD ]RRWHFQLD 1 –—––‘ ’”‘Â?–‘ ’‡” ÂŽÇŻÍ ÍœĆ… ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ “—‡ŽŽƒ …Š‡ ° …‘Â?•‹†‡”ƒ–ƒ Žƒ ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ˜‡–”‹Â?ƒ †‹ —Â? …‘Â?’ƒ”–‘ †ǯ‡……‡ŽŽ‡Â?œƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â”Â‹Â…Â‘ÂŽÂ–Â—Â”Âƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ

6

i rinnova nel Centro fiera di Montichiari l’appuntamento con il meglio della zootecnia nazionale. Aprirà infatti i battenti tra il 17 e 19 febbraio la Fazi (nella foto una delle passate edizioni) - acronimo che sta per Fiera agricola zootecnica italiana – una della piÚ importanti manifestazioni dedicate al settore primario e in particolare alla branca della zootecnia, che quest’anno taglia il traguardo delle 84 candeline. Molteplici i motivi di interesse dell’edizione 2012: all’interno dei padiglioni si potranno trovare articoli che spazieranno dalle

macchine e attrezzature agricole alle attrezzature e prodotti per la zootecnia fino a soluzioni innovative per le stalle e le strutture di ricovero e allevamento degli animali. Uno spazio particolare, inoltre, sarà dedicato alla nuova frontiera delle energie da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre i costi di gestione delle aziende agricole e offrire nuove opportunità di business in campo energetico. Il tutto distribuito su una superficie di oltre 40mila metri quadrati coperti, 6000 dei quali interamente dedicati alle mostre zootecniche. Numerosi e qualificati sono infatti gli appunta-

menti del settore previsti a Montichiari, che rappresenta il fiore all’occhiello della rassegna: tra di essi, in una posizione di privilegio, al centro del ring, i fari sono puntati sui bovini da latte con il Winter Show, la mostra dedicata alla vacca di razza frisona. Sempre nell’area dedicata alla zootecnia spazio anche ai suini, la cui produzione è ampiamente rappresentata nella nostra provincia, toccando in alcune zone livelli addirittura da record. Oltre ai due “pesi massimiâ€? dell’allevamento bresciano, non mancheranno gli spazi dedicati anche ad altri tipi di allevamenti: per quanto riguarda le

84a Fiera Agricola Zootecnica Italiana 17/18/19 Febbraio 2012

MOSTRE ED EVENTI ZOOTECNICI W I N T E R

ESPOSIZIONE SUINI

MOSTRE BOVINI

Razza DUROC, LANDRACE, LARGE WHITE

S H OW

CENTRO FIERA S.p.A. - Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS) - Tel. 030.961148 - Fax 030.9961966

͘͜�‹Žƒ �‡–”‹ “—ƒ†”ƒ–‹ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘�‡ †‹ ƒŽŽ‡˜ƒ–‘”‹ ‡† ‡•’‘•‹–‘”‹ …Š‡ ‰‹—�‰‘�‘ ƒ ‘�–‹…Š‹ƒ”‹ †ƒ –—––‘ ‹Ž ƒ‡•‡


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͚͛

––‡•‡ ‡ •’‡”ƒÂ?œ‡ ’‡” —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ •—……‡••‘ Per misurare il successo dell’edizione di quest’anno della Fazi, uno degli strumenti piĂš probanti sarĂ quello del confronto con i dati dell’edizione dello scorso anno. Nel 2011, infatti, sono stati 430 gli espositori che hanno occupato i nove padiglioni presi d’assalto, nei giorni di apertura della ďŹ era, da oltre 42mila visitatori. L’area totale occupata dalla manifestazione è stata di poco inferiore a quella dell’edizione prossima al via. La

Fazi del 2011 era stata archiviata come un’edizione molto positiva. Lo aveva sottolineato a piĂš riprese anche Ezio Zorzi, direttore del Centro, che a kermesse appena conclusa aveva manifestato tutta la sua soddisfazione per un’edizione che aveva tenuto nonostante la crisi. Zorzi, chiudendo l’edizione 2011 della Fazi aveva mostrato particolare apprezzamento per i contenuti della ďŹ era zootecnica. “In particolare – aveva spiegato – mi

riferisco agli eventi zootecnici che, essendo di qualità , hanno chiamato a raccolta un grande numero di addetti ai lavori�. Risultati simili sono attesi anche per l’edizione prossima al via, anche in considerazione del fatto che gli eventi messi in programma sono in gran parte dedicate a tematiche di grande attualità per un mondo come quello della zootecnia che, al pari di altri, si confronta con una stagione non particolarmente brillante.

‘�–‹…Š‹ƒ”‹ �‘Ž–‡’Ž‹…‹ ƒ•’‡––‹ †‡ŽŽƒ ƒœ‹

8QD YHWULQD SHU VILGH QXRYH ‘”–‡ ƒ’‡”–‡ ƒ “—‡ŽŽ‡ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ Ž‡ ’ƒ”–‹–‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ’‡” ‹Ž ˆ—–—”‘ †‹ —Â? •‡––‘”‡ †‡–‡”Â?‹Â?ƒÂ?–‡ ’‡” Žǯ‡…‘Â?‘Â?‹ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ‡ ’‡” “—‡ŽŽƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡

6

e la Fiera agricola e zootecnica italiana di Montichiari, con le sue 84 edizioni e un storia che può vantare le proprie radici sin nell’epoca medievale, vuol dire prima di tutto tradizione, non manca di certo una caratteristica apertura al futuro. Porte aperte, dunque, alle nuove sfide che attendono il settore, prima tra tutte la questione del ricavo di energia da fonti rinnovabili, soprattutto nell’ottica di uno strumento che valorizza l’opportunitĂ per le aziende di aprirsi a una vera multifunzione. Il discorso è tanto piĂš importante in un momen-

ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ …ƒ†‡ ‹Â? —Â?ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ †‹ ‰”ƒÂ?†‡ …”‹–‹…‹–Â? ’‡” Žǯ‹Â?–‡”‘ …‘Â?’ƒ”–‘ ‡ Ž‡ •—‡ ƒœ‹‡Â?†‡ to in cui molte aziende si trovano a fare i conti con la volatilitĂ dei mercati per quanto riguarda i mangimi e i prezzi delle carni e la differenziazione dell’attivitĂ può risultare a conti fatti una carta vincente. Tra i dibattiti, inol-

tre, che diventano occasione per crescere e confrontarsi, un posto d’onore spetta alla situazione della politica agricola comunitaria, che proprio nel 2012 sarà oggetto di discussione a Bruxelles per adottare i provvedimenti relativi al prossimo periodo 20142020. Grazie quindi a questi momenti la fiera agricola zootecnica italiana assume un valore che va ben oltre il ruolo espositivo, per approdare all’incontro di idee. La rassegna dedicata all’agricoltura, infatti, rappresenta un esempio concreto di marketing territoriale e di promozione dell’economia di una provincia come Brescia, fra le

piĂš importanti in Italia per la produzione lorda vendibile del territorio. Una provincia regina nella produzione di latte e di suini, che in questi settori non smette di investire e mantenersi all’avanguardia. In particolare per quanto riguarda i suini, la fiera di Montichiari rappresenterĂ una tra le piĂš importanti esposizioni a livello italiano. La provincia di Brescia, infatti, è considerata a ragione tra le capitali della suinicoltura italiana e il vertice di primo piano del quadrilatero lombardo costituito anche da Mantova, Cremona e Lodi. Quello dei suini è un ritorno decisamente importante e

particolarmente atteso dagli allevatori, poichÊ il nostro territorio offre punte di eccellenza dell’allevamento e ben rappresenta il livello di qualità assoluta delle produzioni italiane. L’appuntamento con l’esposizione dedicata ai suini sarà il confronto piÚ atteso dal mondo allevatoriale. Vi saranno, infatti, in prima fila, alcuni dei migliori capi della selezione genetica nazionale, ma non solo: l’esposizione sarà supportata anche da momenti di approfondimento come convegni e workshop che saranno dedicati agli aspetti piÚ attuali della suinicoltura bresciana e nazionale.

n T 5T0T%T

129$*/, 0RQWLFKLDUL

9LD (UFXOLDQL 7HO )D[


Õ iÊ ` Ê >

À ÃÌ Ê*> Ì VÀ>Ì ÀiÊ`i >Ê iià ÃÊ Ê,ÕÃà >]Ê â Ê`i Ê£nää

1UANDO L !RTE RACCONTA LA &EDE "-/, Ê " Ê,1-- Ê Ê86 Ê Ê8 8ÊÃiV°

`> Ê£äÊ> Ê£ Ê iLLÀ> ÊÓä£Ó -VÕ >Ê i` >Ê °Ê iÀÀ>} Ê Ê "

"Ê­ -®

"À>À \ÊviÀ > Ê£{°ÎäÊ Ê£n°ÎäÊNÊ->L>Ì ÊiÊ i V>Ê£ä°ääÊ Ê£Ó°ÎäÊÊÊ£{°ÎäÊ Ê£n°Îä iÀV i` Ê£xÊ iLLÀ> Ê£ä°ääÊ Ê£Ó°ÎäÊÊÊ£{°ÎäÊ Ê£n°ÎäÊ Ê Ê,ÕÃ½Ê Ê " / , Ê­ -®Ê ÊÜÜÜ°>V>`i > Ì V >À ° Ì


œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

/$92&( '(/ 3232/2 •…ƒ” ‹ ”ƒ–ƒ Č‹ ”‡•…‹ƒ ͙͙ͥÍ?ÇŚÍšÍ˜Í˜ÍžČŒ Â?‘Ž–‘ ƒ––‹˜‘ ƒÂ?…Š‡ Â?‡Ž „”‡•…‹ƒÂ?‘ Â?‡ŽŽƒ †‡…‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‹ …Š‹‡•‡ ‡ ‡†‹ˆ‹…‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ǥ ° Žǯ—Ž–‹Â?‘ ‡”‡†‡ †‡ŽŽƒ ‰”ƒÂ?†‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ ‹ŽŽ—•–”ƒ–‹˜ƒ …Š‡ ‹Â? Ž—‹ ƒ••—Â?‡ –‘Â?‹ †‹ ƒ……‡•‘ ‡•’”‡••‹‘Â?‹•Â?‘ǥ ‹Â? Ž‹Â?‡ƒ …‘Â? ‹Ž Ž‹Â?‰—ƒ‰‰‹‘ †‡ŽŽƒ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡‹–Â?Ǥ

ÇĄ ÇŻ Č?͙ͥÍ&#x;͘ ČŽǤ ÇĄ Čƒ Ǥ

,/ 9$1*(/2 '(//$ '20(1,&$ 9, '20(1,&$ '(/ 7(032 25',1$5,2 '$/ 9$1*(/2 6(&21'2 0$5&2

Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi puriďŹ carmi!â€?. Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, sii puriďŹ cato!â€?. E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu puriďŹ cato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: “Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua puriďŹ cazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loroâ€?. Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che GesĂš non poteva piĂš entrare pubblicamente in una cittĂ , ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

(VVHUH SXULILFDWL

9

olere. Le poche righe di questo racconto evangelico nascondono una grande complessitĂ di temi che si intrecciano attorno alla guarigione del lebbroso. Guarire dalla lebbra non è solo guarire da una malattia; al tempo di GesĂš era qualcosa di piĂš profondo: era tornare a essere una persona. Essere purificato coincideva con l’essere riammesso alla comunitĂ dei vivi e la scomparsa della malattia esteriore era il sintomo della guarigione della malattia interiore. Il lebbroso – tra tutti gli uomini – era l’essere che con maggiore facilitĂ faceva trasparire all’esterno il male interiore e quindi doveva stare lontano dal popolo: non primariamente per il contagio fisico ma per quello interiore. CosĂŹ diventava non-uomo perchĂŠ non apparteneva piĂš al popolo. Guarire è tornare puri: è molto di piĂš che tornare sani. Lui, il lebbroso, a GesĂš chiede proprio questo: essere purificato. Ma lo fa come un non-uomo. Dice: ‘se vuoi’ come a dire che lui non può

,Q IUDWHUQLWj Alcuni giorni fa, dopo aver sentito che le condizioni di due nostri frati ricoverati si erano aggravate, siamo partiti in auto insieme al guardiano per raggiungerli. Padre Teodoro, 91 anni, di cui 51 trascorsi a Brescia, era presso la nostra infermeria a Pedavena. Siamo entrati nella sua stanza, abbiamo pregato e amministrato il Viatico. L’ultimo saluto e poi in auto fino a San Pietro di Barbozza, nell’altro convento-infermeria dove è ricoverato ormai da piĂš di un anno, padre Tommaso, 84 anni, anche lui con 20 anni trascorsi nella nostra fraternitĂ di Brescia. Non parlava ma seguiva tutto, con le labbra capivamo che pregava insieme con noi. Gli abbiamo detto che tutti i frati lo saluta-

no e quando abbiamo aggiunto che anche la cagnolina Trilli lo salutava ha sorriso, forse il suo ultimo sorriso. Siamo rientrati a Brescia e il giorno dopo, al mattino presto, la notizia che padre Teodoro è mancato e poi nel pomeriggio viene comunicata anche la morte di padre Tommaso. Se ne sono andati insieme, insieme li avevamo salutati il giorno prima. Due personalitĂ opposte tanto era chiuso e riservato il primo, tanto era socievole ed espansivo l’altro. In questi giorni in cui le salme sono nella nostra chiesa prendiamo consapevolezza che lasciano un vuoto in molte persone che vengono, pregano, li raccomandano al Signore. Anche per la nostra fraternitĂ si tratta di un

tempo forte, a volte sale il magone perchĂŠ erano “di famigliaâ€? come si dice tra frati della stessa comunitĂ . Una vera famiglia, coi giovani e coi nonni. CosĂŹ, quando la “sorellaâ€?, cosĂŹ la chiamava San Francesco, raggiunge qualcuno di noi, si soffre, si spera e ci si accorge che ci si vuole bene. Ăˆ bello vedere le due salme accostate nella Cappella dell’Immacolata; a Maria padre Tommaso ha dedicato gli ultimi anni della sua vita pastorale seguendo la Milizia dell’Immacolata, padre Teodoro, era curioso di vedere se il volto di Maria corrispondeva a quello che lui si era immaginato. Ora salgono insieme, “in fraternitĂ â€? verso il Paradiso, accompagnati dalla preghiera e dall’affetto di tutti.

nemmeno permettersi di chiedere. Davvero non chiede, non può farlo perchĂŠ non-è e non ha diritti. La sua è una condizione di tale subumanitĂ che nemmeno potrebbe domandare qualcosa. Allora affida all’altro; come un atto di caritĂ , come una cosa che non è pretesa. Ăˆ una speranza che si avvicina alla richiesta di un’elemosina per lui – il lebbroso – diversa dal solito, ma sempre un’elemosina, un atto di affidamento all’altro senza possibilitĂ di pretesa. Ma GesĂš scavalca il fossato dei non-uomini e non tanto nel gesto impossibile del toccare l’impuro (che la Legge vietava) ma nell’averne compassione. Ăˆ lĂŹ, credo, che si manifesta la radice del volere: nel senso di compassione che fa diventare uomo quel non-uomo e permette la purificazione. Ăˆ giĂ sanato nel momento nel quale GesĂš sente compassione di lui perchĂŠ è tornato a essere uomo e il gesto di toccarlo e di dire ‘lo voglio’ sono solo l’esplicazione del riconoscimento della dignitĂ di questo che è di nuovo un uomo. Come prima la malattia

esteriore era segno di quella interiore, ora la purificazione esteriore segna il cambiamento interiore. Ăˆ una guarigione emblematica: mette davanti agli occhi un cambio radicale del profondo della persona e questo avviene perchĂŠ un uomo ha dato la sua volontĂ in mano a quella di Dio. Non è stata disperazione ma solo certificazione della propria pochezza, della distanza tra la volontĂ e la possibilitĂ . Quell’uomo non potrebbe nulla; solo GesĂš può fare quello che lui non potrebbe sperare. Nelle parole del lebbroso si cela il bisogno della salvezza prima ancora di quello della salute, della purificazione prima della guarigione. Ăˆ un desiderio ancora umbratile in queste prime pagine del Vangelo secondo Marco, mentre si va delineando la missione di GesĂš, il suo insegnamento e la sua opera. Qui credere è sinonimo di lasciare nelle sue mani la nostra volontĂ perchĂŠ la purifichi: uno dei primi passi (e tra i piĂš difficili) nel progresso della fede. Il primo dei modi per scoprire la meraviglia della sua compassione.


͚͞

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ƒ ƒ’”‹Ž‡ —Â? ǎǯ…‘Â?˜‡‰Â?‘ Â†Â‹ÂˆÂˆÂ—Â•Â‘ÇŻÇŻ ‹Â? ͙͞ ”‡‰‹‘Â?‹

Â?‹œ‹ƒœ‹‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ÂƒÇŁ ‹ ’”‹Â?‹ ’ƒ••‹ ‹Â? ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Vescovi, parroci, “persone qualiďŹ cate e rappresentativeâ€? in numero stimato di 5000 nelle diverse regioni, “molte piĂš di quante qualsiasi convegno di studio promosso dall’UfďŹ cio nazionale possa coinvolgerneâ€?: cosĂŹ don Guido Benzi, direttore dell’UfďŹ cio catechistico nazionale, ha annunciato a Roma, aprendo l’Incontro nazionale dei direttori degli UfďŹ ci catechistici diocesani, coloro che saranno coinvolti nella veriďŹ ca sull’iniziazione cristiana

che prende il via con questo convegno. Si aprono ora una serie di convegni regionali che si terranno dal 13 aprile (Abruzzo-Molise) ďŹ no al 30 settembre (Umbria). “Un convegno diffuso nelle 16 regioni ecclesiasticheâ€? lo ha deďŹ nito don Benzi, precisando che “questa veriďŹ ca investe le strutture ecclesiali e anche realtĂ quali le case editrici, le facoltĂ teologiche e gli istituti di scienze religiose, il mondo dei religiosi, gli istituti secolari, le associazioni e i movimenti

ecclesiali. Per la catechesi questo è un tempo importante – ha aggiunto – e il rischio di non cogliere questo ‘kairos’ è realeâ€?. “Nella Lettera apostolica Porta Fidei – ha poi affermato don Benzi – il Papa ha indetto l’Anno della fede, motivato dalla constatazione che nell’attuale cultura secolarizzata non sia piĂš possibile pensare alla fede come ‘un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti – ha scritto il Papa – questo presupposto non solo non è piĂš tale, ma spesso

viene perďŹ no negato’â€?. “Con la secolarizzazione osserviamo che non siamo piĂš ‘nati cristiani’ come una volta succedeva, ma non abbiamo ancora accettato la conseguenza di questo, cioè che dobbiamo riorganizzare la vita ecclesiale per poter ‘diventare davvero cristiani’â€?. Ăˆ quanto ha affermato Stijn Van Den Bossche, segretario per la Conferenza episcopale belga della Commissione interdiocesana di catechesi e docente universitario.

‹‘”�ƒ–ƒ �‘�†‹ƒŽ‡ †‡Ž �ƒŽƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘

/D VDOXWH QRQ q WXWWR Dz Žœƒ–‹ ‡ Â˜ÂƒÇŻÇł ° ‹Ž –‡Â?ƒ †‡Ž ‡••ƒ‰‰‹‘ †‡Ž ƒÂ?–‘ ƒ†”‡ …Š‡ ‹Â?˜‹–ƒ ƒ ’‘””‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â?–‘ •—‹ •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ ‰—ƒ”‹‰‹‘Â?‡ǥ …‹‘° •—Ž •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’‡Â?‹–‡Â?œƒ ‡ †‡ŽŽƒ ”‹…‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ ‡ •— “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽǯ—Â?œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ‹Â?ˆ‡”Â?‹

L

a Giornata mondiale del malato 2012 è dedicata dal Santo Padre al tema “Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato!â€? (Lc 17,19). Nel suo Messaggio propone alla nostra meditazione e preghiera l’episodio di guarigione di Luca 17,11-19, il quale “lascia intravedere che la salute riacquistata è segno di qualcosa di piĂš prezioso della semplice guarigione fisica, è segno della salvezza che Dio ci dona attraverso Cristoâ€?. Come dire che “quando c’è la salute, non c’è tuttoâ€?, contrariamente a quanto afferma un noto detto. La salute (e il benessere, con il quale sempre piĂš si tende a confonderla) rimane un valore, ma non assoluto. Non ciò con il quale sta (e senza il quale cade) il valore e il senso di una vita. La guarigione donata dal Signore al lebbroso indica e rivela che il disegno di Dio è di condurci alla pienezza della vita (Gv 10,10). La guarigione fisica orienta alla guarigione globale, integrale, olistica. Il dono della salute è segno che apre alla speranza di partecipare del dono ben piĂš grande che Dio prepara per coloro che lo accolgono nella fede: la condivisione della Sua vita divina, la comunione con il Donante, l’esperienza della prossimitĂ di Dio. La 20ÂŞ Giornata mondiale affronta perciò uno dei problemi piĂš sentiti dalle persone: il rapporto tra una buona salute fisica e una buona vita spirituale. Papa Benedetto ci invita, perciò, durante questa Giornata mondiale, a recuperare il valore della preghiera e specialmente a porre l’accento sui “sacramenti di guarigioneâ€?,

cioè “sul sacramento della penitenza e della riconciliazione, e su quello dell’unzione degli infermi, che hanno il loro naturale compimento nella comunione eucaristicaâ€?. Il Papa osserva che “ogni sacramento esprime e attua la prossimitĂ di Dio stesso, il Quale, in modo assolutamente gratuito, ci tocca per mezzo di realtĂ materiali‌, che Egli assume al suo servizio, facendone strumenti dell’incontro tra noi e Lui stessoâ€?. La malattia non tocca solamente il corpo (o la psiche) della persona: aggredisce la persona stessa nella sua globalitĂ . E anche il prodigio di guarigione compiuto da GesĂš in Luca 17 non è soltanto un’azione di restitutio ad integrum del fisico, ma intende toccare tutto l’uomo, in

ƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡Ž Â?ƒŽƒ–‘ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ —Â?‘ †‡‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ ’‹Î •‡Â?–‹–‹ †ƒŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ǣ ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ –”ƒ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ •ƒŽ—–‡ ˆ‹•‹…ƒ ‡ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ˜‹–ƒ •’‹”‹–—ƒŽ‡ ogni sua dimensione: fisica, psicologica, sociale, compresa la dimensione spirituale, religiosa e morale, giacchĂŠ l’uomo è creato “a immagine di Dioâ€? e perciò è uno spirito incarnato, un corpo spirituale. Per questo il Signore si

stupisce che, dei 10 guariti, soltanto uno sia tornato a rendere lode a Dio. Non soltanto l’atto taumaturgico del Cristo coinvolge l’uomo nella sua globalitĂ . Anche l’approccio alla persona malata da parte di chi se ne prende cura Č‚ sia che si tratti dell’operatore sanitario sia che si tratti del familiare o dell’operatore pastorale Č‚ se vuole essere corretto, deve mirare a curare tutto l’uomo, non solamente la sua dimensione fisica (o solo psichica, o solo spirituale...), ma anche le altre dimensioni della sua umanitĂ . Esige, accanto alla competenza necessaria a svolgere il proprio ruolo, anche una visione della persona come unitĂ e l’amore verso il sofferente. In un sistema di cura come è il nostro, in cui vanno moltiplicandosi le specializzazioni, le attenzioni all’atto tecnico, le preoccupazioni per l’efficienza e il contenimento dei tempi e dei costi, il rischio di disumanizzare l’opera di cura è tutt’altro che remoto ed esige un di piĂš di coscienza e motivazione. La terra bresciana non ha probabilmente mai ospitato un numero cosĂŹ considerevole di persone ammalate come fa oggi. Ăˆ una conseguenza diretta dell’elevarsi del tenore di vita conosciuto negli ultimi 60 anni e dei progressi dell’arte e della scienza medica. La medicina oggi cura meglio e prolunga la vita (influendo sull’invecchiamento della popolazione), anche se spesso non guarisce, bensĂŹ cronicizza la malattia. Abbiamo piĂš malati di cui prenderci cura, mentre le risorse economiche e di personale sono limitate e lo saranno ancor piĂš, complice la crisi economica.

”‡ ƒ’’—�–ƒ�‡�–‹

Â? ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” ‹Ž ‹Â?‘†‘ —‡•–ƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡Ž Â?ƒŽƒ–‘ •‹ …‘ŽŽ‘…ƒ ’‡” Â?‘‹ǥ Â…ÂƒÂ–ÇŚ –‘Ž‹…‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ǥ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ˜‡”•‘ ‹Ž ‹Â?‘†‘Ǥ —nj ”ƒÂ?–‡ Ž‡ ‘……ƒ•‹‘Â?‹ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ …‘Â? ‰Ž‹ ‹Â?ˆ‡”Â?‹ …Š‡ •‹ Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂ‡ÇŚ ”ƒÂ?Â?‘ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ǥ Â˜Â‡Â”ÇŚ ”Â? ”‹˜‘Ž–‘ Č‚ ƒ‹ •‘ˆˆ‡”‡Â?–‹ǥ ƒŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ †‹•ƒ„‹Ž‹ ‡ ƒ –—––‹ …‘Ž‘”‘ …Š‡ ƒ ‡••‹ ƒ’”‘Â?‘ ‹Ž …—‘”‡ Č‚ —Â? ‡•’”‡••‘ ‹Â?˜‹–‘ ƒ ’”‡‰ƒ”‡ ‡ Ġ ‘ˆˆ”‹”‡ “—ƒŽ…‘•ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ ˜‹–ƒ ’‡” ‹Ž ‹Â?‘†‘ ’‡”…Š¹ •‹ƒ ÂƒÂ—ÇŚ –‡Â?–‹…ƒ ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‹ Š‹‡•ƒ ‡ ˆ‡…‘Â?†‘ Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?ÇŚ –‘ ‡ ”‹Â?Â?‘˜ƒÂ?‡Â?–‘ Â?‡ŽŽ‘ ’‹”‹nj –‘ ƒÂ?–‘ǥ †‡Ž Â?‘•–”‘ Â?‘†‘ †‹ ˜‹˜‡”‡ Žƒ Â?‹••‹‘Â?‡ …Š‡ ‹Ž ‹‰Â?‘nj ”‡ …‹ Šƒ ƒˆˆ‹†ƒ–ƒǤ ÇŻ ˆˆ‹…‹‘ †‹‘nj …‡•ƒÂ?‘ ’”‘’‘Â?‡ǣ ‹Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ Dz ÂŽ …‘”’‘ǥ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ †‡ŽŽ‘ ’‹nj ”‹–‘dz Č‹Í™Í˜ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ‘Ž‘ ČŒǢ Žƒ ˜‹•‹–ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ ƒ‹ Â”Â‹Â…Â‘Â˜Â‡Â”ÂƒÇŚ –‹ ‡ ƒŽ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽǯ •’‡†ƒŽ‡ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ ȋ͙͙ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ‘”‡ Í™Í?ČŒ ° …‘Â?…”‡–‘ ƒ––‘ †‹ ˜‹…‹Â?ƒÂ?ÇŚ œƒ ‡ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ ‡† ‡•’”‹Â?‡ Žƒ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ ’”‘’”‹ƒ †‹ ‘‰Â?‹ …”‹nj •–‹ƒÂ?‘ †‹ ˜‹•‹–ƒ”‡ ‰Ž‹ ‹Â?ˆ‡”Â?‹ Â?‡‹ “—ƒŽ‹ ”‹…‘Â?‘•…‡ ‹Ž ”‹•–‘ •–‡••‘Ǥ ƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” ‡ …‘Â? ‹ Â?ƒŽƒ–‹ ȋ͙͚ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‡ŽŽ‡ Â”ÂƒÂœÂ‹Â‡ČŒ ’”‡˜‡†‡ ‹Ž ”‘•ƒ”‹‘ ‡ Žƒ ‡••ƒ Â?‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Â…Â”Â‹Â•Â–Â‹ÂƒÇŚ Â?ÂƒÇĄ ”‹—Â?‹–ƒ ƒ––‘”Â?‘ ƒŽ Â‡Â•Â…Â‘Â˜Â‘ÇĄ ’”‡‰ƒ ‹Â? ˆƒ˜‘”‡ †‡‹ •‘ˆˆ‡”‡Â?–‹ ‡ Â?‡Ž Â?‡†‡•‹Â?‘ –‡Â?’‘ ‹ Â…Â”Â‹Â•Â–Â‹ÂƒÇŚ Â?‹ ƒÂ?Â?ÂƒÂŽÂƒÂ–Â‹ÇĄ Â†Â‹Â•ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ •‘ˆˆ‡”‡Â?ÇŚ –‹ ‘ˆˆ”‘Â?‘ Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‡ Žƒ ˜‹–ƒ ’‡” Žƒ Š‹‡•ƒ ‡ ’‡” ‹Ž ‹Â?‘†‘Ǥ

͙͘͘

&RPH IRUPDUH L FULVWLDQL" L’anno 2012 è particolarmente signiďŹ cativo per la storia della catechesi nella nostra diocesi, perchĂŠ ricorre il centenario del Congresso catechistico nazionale di Brescia (3-5 settembre 1912). Tale avvenimento ha segnato in modo rilevante la storia della catechesi e della formazione religiosa in Italia. Nell’orizzonte del cammino sinodale, mettersi in ascolto della propria storia può indubbiamente favorire la presa di coscienza

di appartenere a una “Chiesa in camminoâ€?. Ciò permette, peraltro, di assumere uno sguardo profetico anche dinanzi alle sďŹ de del nostro tempo relative alla trasmissione della fede e alla formazione cristiana. Ăˆ questa la ďŹ nalitĂ entro cui sono pensati i due incontri che si terranno il 17 e il 24 febbraio presso il Centro pastorale Paolo VI (via G. Calini, 30), alle ore 20.30. Nel primo sono previsti due interventi: don Mario Trebeschi

sul tema “Mons. Pavanelli e il ruolo della Chiesa bresciana nel rinnovamento catechistico d’inizio ‘900â€?; Luciano Pace sul tema “Evoluzione dei modelli formativi religiosi e catechistici da San Pio Xâ€?. Nel secondo incontro interverrĂ il vescovo Monari. Gli incontri sono rivolti a catechisti, insegnanti di religione e, piĂš in generale, a persone impegnate nel campo dell’educazione e formazione cristiana.


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ÍšÍ&#x;

ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ ˜‘…‡ ƒ …‘””‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ˜‹ƒ ’‡” Žƒ Â?ƒ•…‹–ƒ †‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹

‡Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‡Ž ‹Â?‘†‘ǥ †‹ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ‹Â? •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ †‹ †‹•…‡”Â?‹Â?‡Â?–‘

Caro direttore, le unitĂ pastorali, oltre che una necessitĂ , possono essere un’opportunitĂ . Non potranno essere una “super-parrocchiaâ€? o assomigliare al modello di una parrocchia con alcune chiese sussidiarie come ci ha giĂ suggerito don Maiolini. Per questo bisognerĂ agire su due fronti. Il primo è quello di dare piĂš responsabilitĂ ai laici. Spesso un laico non si impegna per disinteresse, ma spesso l’impegno laicale viene stoppato dallo “zeloâ€? dei sacerdoti. I laici

dovrebbero avere responsabilitĂ precise e istituzionalizzate che dovrebbero essere indipendenti dalla decisione finale del sacerdote, soprattutto per le attivitĂ non strettamente sacramentali come gli aspetti amministrativi della parrocchia. Il prete dovrebbe solo verificare che le decisioni prese siano “in ordine con le cose della fedeâ€?. Oggi non è cosĂŹ. Anche gli organismi di comunione sono dipendenti dal tipo di sacerdote presente in parrocchia. Secondo

fronte è la “de-clericalizzazioneâ€? della vita della Chiesa. Non tutte le decisioni e attivitĂ pastorali devono avere il placet del clero per essere legittimate. Intendiamoci la responsabilitĂ del sacerdote va contestualizzata per poter essere ancora piĂš efficace. Per concludere, è solo nella “corresponsabilitĂ â€?, con una presa di coscienza dei propri ruoli e responsabilitĂ , che si potrĂ aiutare notevolmente la nascita delle unitĂ pastorali. (Giandomenico Girardelli)

Â?Â?—Â?…‹‘ǥ Ž‹–—”‰‹ƒ ‡ …ƒ”‹–Â? ’—Â?–‹ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—ŽŽƒ “—ƒ”–ƒ •…Š‡†ƒ †‹ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡

0HWWHUFL OD WHVWD ‘Â?‡ ƒ„‹–ƒ”‡ †ƒ …”‹•–‹ƒÂ?‹Ǎ ǯ—Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ° —Â?ƒ Â”Â‹Â•Â‘Â”Â•ÂƒÇĄ —Â? Ž—‘‰‘ ’‡” Â”Â‹ÂˆÂŽÂ‡Â–Â–Â‡Â”Â‡ÇĄ ’‡” ˜ƒŽ—–ƒ”‡ ‡ ’‡” …ƒÂ?„‹ƒ”‡

1

el leggere la quarta scheda “Annuncio, liturgia e caritĂ nelle unitĂ pastoraliâ€? ho colto un sorta di imbarazzo soprattutto per la seconda parte della provocazione: “... al tempo stesso, nella pastorale della Chiesa non può mancare l’attenzione alle situazioni della vita umana, sulle quali ha richiamato l’attenzione il Convegno ecclesiale di Verona (vita affettiva, lavoro e festa, tradizione, cittadinanza). In che misura l’attenzione alle situazioni umane richiede un ripensamento delle strutture pastorali?â€?. Mi verrebbe da dire che piĂš che ripensamento è necessario una vera e propria pensata. Ăˆ chiaro che i contenuti espressi nel Convegno ecclesiale sono stati oggetto di riflessione e approfondimento nell’immediato dopo-convegno, ma poi, non si sono diffusi, non sono divenuti patrimonio della quotidianitĂ pastorale. Io credo che uno dei motivi per cui non si intravedono azioni o reazioni a questo tipo di richieste, sia perchĂŠ essere richiedono un impegno particolare, piĂš complesso e da costruire. In questo mi sembra ci sia qualche difficoltĂ . Chiedere ai presbiteri di strutturare dei percorsi che aiutino i fedeli (e anche i non fedeli) laici ad “abitareâ€? da cristiani questi ambiti, che non sono altro che la nostra quotidianitĂ , non è facile. E su questo punto l’unitĂ pastorale penso possa essere una risorsa. Sicuramente in termini di confronto, perchĂŠ si va oltre l’appartenenza al proprio territorio e il legame alla propria parrocchia. E anche in termini formativi. Come non essere sti-

Ǣ ǥ

ƒ ˆ‘”œƒ †‹ —Â? ’‡”…‘”•‘ ’”‘’‘•–‘ǥ ’‡Â?•ƒ–‘ ‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒ —Â?ƒ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ° Â?‘Ž–‘ Â?ƒ‰‰‹‘”‡ †‹ “—‡ŽŽƒ †‹ —Â?ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ molati da un percorso formativo che metta al centro il senso e il significato della “festaâ€? piuttosto che il mio essere “buon cittadinoâ€?? Non c’è dubbio che la forza di un percorso proposto, pensato e organizzato da una unitĂ pastorale sia molto maggiore di quello di una parrocchia. E penso anche alla attenzione progettuale necessaria per non perdere di vista i bisogni e le necessitĂ che emergono dal quo-

tidiano, capillarmente nelle parrocchie, ma condivisi ed elaborati a un livello piĂš ampio come quello delle unitĂ pastorali. Rispetto alla liturgia credo che una possibile lettura dei segni dei tempi sia da dedicare alla partecipazione alla Messa domenicale. Ogni parrocchia ha strutturato e pensato degli orari e delle modalitĂ a seconda delle fasce di etĂ a cui si rivolge: bambini, adulti e giovani. Cito una frase tratta da un saggio sulla progettazione educativa che condivido: “L’educazione passa attraverso il metodo, non passa attraverso le cose che si fanno, o meglio le cose che si fanno cambiano molto a seconda del metodo con cui le facciamo, non è soltanto un problema di tecniche, non è soltanto riempire un menĂš di attivitĂ , dobbiamo domandarci ogni

volta questa attivitĂ , con quale stile, con quali modalitĂ la realizziamoâ€?. Io credo che sia un principio valido anche per la celebrazione eucaristica, soprattutto rivolta ai giovani. In questo l’unitĂ pastorale non può essere che una risorsa, un luogo per riflettere, valutare, cambiare.

ÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ’ƒ••ƒ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž Â?‡–‘†‘ǥ Â?‘Â? ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Ž‡ …‘•‡ …Š‡ •‹ ˆƒÂ?Â?‘ǥ ‘ Â?‡‰Ž‹‘ Ž‡ …‘•‡ …Š‡ •‹ ˆƒÂ?Â?‘ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‘ ƒ •‡…‘Â?†ƒ †‡Ž Â?‡–‘†‘ …‘Â? …—‹ Ž‡ ˆƒ……‹ƒÂ?‘ǥ Â?‘Â? ° •‘Ž‘ —Â? ’”‘„Ž‡Â?ƒ †‹ –‡…Â?‹…Š‡

ÇŻ

/¡RELHWWLYR" /D IRUPD]LRQH XQLWDULD Nove parrocchie, nove realtĂ e nove esperienze diverse. Il centro storico si presenta cosĂŹ con gli inevitabili rallentamenti, dopo tre anni e mezzo di attivitĂ , dati dalla complessitĂ della situazione. “Dall’euforia iniziale, siamo arrivati a una fase di accostamento. Stiamo costruendo Č‚ spiega il vicario zonale, mons. Alfredo Scaratti (nella foto) Č‚ un obiettivo, cioè impostare una programmazione d’insieme. Non

può bastare un accostamento delle varie iniziative, ma è necessaria un’impostazione unitariaâ€?. Concretamente questo signiďŹ ca che non tutte le nove parrocchie devono fare corsi per ďŹ danzati o iniziative identiche, ma piuttosto sarebbe giĂ bello pensare a una formazione unitaria dei catechisti che per il momento non c’è. “L’unitĂ pastorale Č‚ racconta mons. Scaratti Č‚ deve orientare le parrocchie, non è una

sovrapposizione a quello che giĂ c’è. Tocca al Consiglio dell’unitĂ pastorale, che deve allo stesso tempo essere un organismo applicativo e consultivo, decidere quelle ďŹ nalitĂ che poi hanno delle ricadute sulle singole parrocchieâ€?. Se con la catechesi si fatica ancora a lavorare insieme, bisogna, invece, sottolineare, l’operato della Caritas zonale, che “interagisce con il territorio e imposta le linee comuni che poi

ogni parrocchia è chiamata a declinareâ€?. Questo comporta un coinvolgimento diretto dei volontari delle singole parrocchie, che conoscono da vicino il territorio. Con la Caritas zonale si richiede una condivisione dei dati e delle esperienze. CosĂŹ durante l’anno è stato pensato anche un momento visibile e concreto come la Settimana della caritĂ , che ogni parrocchia sceglie poi di vivere come meglio crede.

”‡ ƒÂ?„‹–‹ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇĄ Ž‹–—”‰‹ƒ ‡ …ƒ”‹–Â? ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‡Ž ‘Â?˜‡‰Â?‘ †‹ ‡”‘Â?ƒ †‹ ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •— “—‡ŽŽ‹ …Š‡ ˜‡Â?‰‘Â?‘ †ƒ ƒŽŽ‘”ƒ †‡ˆ‹Â?‹–‹ Dz‹ …‹Â?“—‡ ƒÂ?„‹–‹dz Č‹Â˜Â‹Â–Âƒ ÂƒÂˆÂˆÂ‡Â–Â–Â‹Â˜ÂƒÇĄ Žƒ˜‘”‘ ‡ ÂˆÂ‡Â•Â–ÂƒÇĄ ˆ”ƒ‰‹Ž‹–Â?ÇĄ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ǥ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?ÂœÂƒČŒÇĄ Šƒ ‰‡Â?‡”ƒ–‘ —Â?ƒ †‹•…—••‹‘Â?‡ǥ ˆ‡…‘Â?Â†ÂƒÇĄ •— …‘Â?‡ ƒ”Â?‘Â?‹œœƒ”‡ “—‡•–ƒ Â?—‘˜ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ •…Š‡Â?ƒ–‹œœƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? “—‡ŽŽƒ Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‹Â…ÂƒÇĄ …‘•–‹–—‹–ƒ ƒ’’—Â?–‘ †ƒŽ –”‹Â?‘Â?‹‘ Dz ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇŚ Â‹Â–Â—Â”Â‰Â‹ÂƒÇŚ ƒ”‹–Â?dzǤ —‡•–‘ –”‹Â?‘Â?‹‘ Šƒ †ƒ–‘ ‘”‹‰‹Â?‡ Â?‡ŽŽ‡ Â?‘•–”‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ ƒÂ?…Š‡ ƒ –”‡ Dz‰”—’’‹dz Č‹Â…ÂƒÂ–Â‡Â…ÂŠÂ‹Â•Â–Â‹Â…Â‘ÇĄ Ž‹–—”‰‹…‘ǥ Â…ÂƒÂ”Â‹Â–ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‘ČŒÇĄ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Ž …‘Â?’‹–‘ Â?‘Â? †‹ Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â?ƒ †‹ •–‹Â?‘Žƒ”‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ƒ ˜‹˜‡”‡ “—‡•–‹ ƒ•’‡––‹ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ ƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ ‡•‹‰‡ ’‡”…‹Ö †‹ ”‹’‡Â?•ƒ”‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ Â?—‘˜ƒ Â?‘Â? •‘Ž‘ Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ –”ƒ ‰Ž‹ ƒÂ?„‹–‹ †‹ ‡”‘Â?ƒ ‡ ‰Ž‹ ƒ•’‡––‹ •–”—––—”ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ •–‡••ƒ †‡‹ ‰”—’’‹ †‹ ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒČ€ Â…ÂƒÂ–Â‡Â…ÂŠÂ‡Â•Â‹ÇĄ †‡ŽŽƒ Ž‹–—”‰‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ …ƒ”‹–Â?Ǥ ‡ŽŽƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ †‡ŽŽƒ Â…ÂƒÂ–Â‡Â…ÂŠÂ‡Â•Â‹ÇĄ †‡ŽŽƒ Ž‹–—”‰‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ …ƒ”‹–Â? …‘‹ ”‹•’‡––‹˜‹ ‰”—’’‹ †‡˜‡ ”‹Â?ƒÂ?‡”‡ ’”‡”‘‰ƒ–‹˜ƒ ’”‘’”‹ƒ †‹ ‘‰Â?‹ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‘’’—”‡ •‹ ’—Ö ‹’‘–‹œœƒ”‡ —Â?ƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‡ Â•Â‘Â˜Â”ÂƒÂ’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂŽÂ‡ÇŤ ‘Â?‡Ǎ ‡” “—‡•–ƒ –”‹ƒ†‡ …Š‡ …‘•ƒ †‘˜”‡„„‡ ‡••‡”‡ –‹’‹…‘ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‡ …Š‡ …‘•ƒ †‡ŽŽǯ—Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇŤ ‘Â?‡ •‹ ’‘–”‡„„‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ”‡ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‡ŽŽǯ‹Â?‹œ‹ƒœ‹‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ †‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ †‡‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ Â?‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇŤ

Â? …Š‡ Â?‘†‘ Žǯ—Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ’‘–”‡„„‡ ˆƒ˜‘”‹”‡ —Â?ƒ ’‹Î ‡ˆˆ‹…ƒ…‡ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ †‡Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ †‡‹ Â?ÂƒÂŽÂƒÂ–Â‹ÇĄ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ •‘…‹ƒŽ‡ ‡ Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂƒÇŤ


ÍšÍ

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ VenerdĂŹ 10 febbraio Ore 21 - Brescia - Incontro di preghiera con i giovani presso la Basilica delle Grazie. Sabato 11 febbraio Ore 9.30 - Brescia - Presentazione della lettera apostolica Verbum Domini presso Casa S. Angela. Ore 15.30 - Manerbio - Visita e S. Messa all’Ospedale. Domenica 12 febbraio Ore 10 - Nuvolera - S. Messa in occasione dei restauri della chiesa parrocchiale.

Ore 16 - Brescia - S. Messa nella Giornata del malato presso la Basilica delle Grazie. MartedÏ 14 febbraio Ore 16 - Brescia - Consulta regionale per la catechesi presso l’oratorio della Volta. MercoledÏ 15 febbraio Ore 9.30 - Brescia Incontro all’Ateneo di Brescia. Ore 10.30 - Brescia Preghiera al Rovarotto. Ore 11 - Brescia - S. Messa per i Santi patroni presso la Basilica dei Santi Faustino e Giovita. Ore 16 - Brescia - Incontro presso la Fondazione civiltà bresciana.

ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il sac. don Francesco Bacchetti, giĂ parroco delle parrocchie di Ossimo Inferiore e Superiore e giĂ Amministratore parrocchiale delle parrocchie di Lozio e Villa di Lozio,

è stato nominato vicario parrocchiale delle parrocchie di Idro, Anfo, Capovalle, Lavenone e Treviso Bresciano. Il sac. don Luigi Salvetti, già presbitero collaboratore della parrocchia di San Giovanni in città , è stato nominato presbitero collaboratore della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore al Villaggio Violino, in città .

‹‘”�ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ …‘�•ƒ…”ƒ–ƒ ƒ ƒ�†‡Ž‘”ƒ

'RQR SUH]LRVR SHU OD &KLHVD ‘Â?•Ǥ ƒ•…Š‡” Šƒ Ž‡––‘ Žǯ‘Â?‡Ž‹ƒ •…”‹––ƒ †ƒŽ Â‡Â•Â…Â‘Â˜Â‘ÇĄ …Š‡ Šƒ ”‹…‘”†ƒ–‘ …‘Â?‡ ‹Ž ˜ƒŽ‘”‡ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ …‘Â?•ƒ…”ƒ–ƒ •‹ƒ ‹Â?•‘•–‹–—‹„‹Ž‡ ‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ’‡” ‹Ž Â?‘Â?†‘ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡‘

/

ungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto, come scrisse Giovanni Paolo II, questa via di speciale sequela di Cristo. Anch’essi hanno lasciato ogni cosa, come gli Apostoli, per stare con Lui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio e dei fratelli. In questo modo essi hanno contribuito a manifestare il mistero e la missione della Chiesa con i molteplici carismi di vita spirituale e apostolica che loro distribuiva lo Spirito Santo, e di conseguenza hanno pure concorso a rinnovare la societĂ . Il 2 febbraio, Giornata della vita consacrata, è stata celebrata in Cattedrale la Santa Messa per i religiosi e le religiose della nostra diocesi. Nell’omelia di mons. Monari, letta dal vicario generale mons. Mascher, il Vescovo ha ringraziato i religiosi per il dono che fanno con la loro presenza alla

ÇŻ

Dz ƒ …‘Â?•ƒ…”ƒœ‹‘Â?‡ ° —Â? Â?‘†‘ •–—’‡Â?†‘ †‹ •’‡Â?†‡”‡ Žƒ ˜‹–ƒ ‡ †‹ ’‘”–ƒ”‡ ƒ Â?ƒ–—”‹–Â? Žƒ ’”‘’”‹ƒ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ —Â?ƒÂ?ÂƒÇł Chiesa bresciana. Ha ricordato anche a tutti i bresciani che il valore della vita consacrata è insostituibile. I religiosi e le religiose bresciane si distinguono per l’impegno nei campi della sanitĂ e della educazione con slancio e generositĂ . A questo si aggiungono anche le forme di vita contemplativa, “che appaiono meno utili in un’ottica di risultati immediati, vogliono avere un peso sul modo in cui il mondo vive. La consacrazione è un modo stupendo di spendere la vita e di portare a maturitĂ la propria vocazione umanaâ€?. Purtroppo come ha scritto Monari sono altre le vie di

realizzazione che oggi si impongono all’immaginazione delle persone. “Non è facile, però, andare piĂš in profonditĂ e comprendere con maggior precisione quali sono gli ostacoli che impediscono di desiderare di vivere da consacrati. Forse una delle difficoltĂ maggiori è l’attenzione che l’uomo di oggi presta a ciò che chiamiamo mondo, cioè l’insieme di tutte le realtĂ , strutture, rapporti che costituiscono l’ambiente di vita su questa terra: il lavoro e la politica, la scuola e l’economia, l’arte e il cinema, la musica e lo sport. La vita oggi offre a un ragazzo, a una ragazza una gamma immensa di possibilitĂ di presenza nel mondo, quale non è mai stata offerta alle generazioni precedenti. Si pensi anche solo alla partecipazione politica attiva, alla ricerca e alle conoscenze nei diversi campi del sapere, alle opportunitĂ di ritagliare tempo per interessi personali, alle possibilitĂ di carriera, di ricchezza, di divertimento‌ Co-

me è stato notato, sono tante e tali queste realtĂ che uno può rimanerne affascinato e sperimentarle una dopo l’altra, spinto dall’interesse del momento; ed è possibile che uno arrivi fino alla fine della vita senza mai chiedersi il perchĂŠ delle cose che sceglie, senza mai cercare di dare un senso globale alle sue esperienze, senza proporsi mete e obiettivi precisi. Insomma, sono tante e tali le occasioni di azioni interessanti che si può vivere ‘distratti’ fino a quando la morte bussa alla nostra portaâ€?. E oggi? “Questo modo di pensare è in concorrenza rispetto alla concezione cristiana che invece tende a una meta precisa, quella che ci è offerta dalla promessa di Dio in GesĂš Cristo. “A noi, persone religiose, consacrate, il successo mondano deve interessare poco e niente. Ma ci deve interessare, e come, la serietĂ nel lavoro, l’attenzione agli altri, la responsabilitĂ di rendere migliore il mondo. La consacrazione Č‚ conclu-

de Monari Č‚ non deve diventare un alibi per non essere seri nelle cose che facciamo. Al contrario la serietĂ deve essere ancora piĂš alta: il miglioramento del mondo ci interessa, e molto, proprio perchĂŠ interessa a Dio. Ăˆ Dio che ha messo il mondo nelle mani dell’uomo e ha chiesto all’uomo di lavorarlo, di costruire una societĂ nella quale le singole persone possano trovare rispetto e aiuto a vivere al meglio la loro vita. Questo siamo consacrati a fare, in obbedienza a Dioâ€?.

ƒ„ƒ–‘ Í™Í ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ ‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘

—Â?‡†¿ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒ ˜‹–ƒ …‘Â?•ƒ…”ƒ–ƒ Â?‡ŽŽǯ—Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡

ˆˆ‹…‹‘ ˜‘…ƒœ‹‘�‹

Ž ‡•…‘˜‘ ‹�…‘�–”ƒ ‹ ‰‹‘˜ƒ�‹ ƒŽŽ‡ ”ƒœ‹‡

ƒ„ƒ–‘ Í™Í ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Žƒ •‡•–ƒ •‡••‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ͙͙Ν ‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘Ǥ ŽŽ‡ ‘”‡ ͥǤ͛͘ Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‹Â?Â‹ÂœÂ‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ƒŽŽ‡ ͙͘ Dz ÂŽ …‘Â?–”‹„—–‘ †‡Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒŽ ‹Â?‘†‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘Ǥ ‹Â?‡‡ Â?‡–‘†‘Ž‘‰‹…Š‡dz …‘Â? Â?‘Â?•Ǥ ‡Â?ƒ–‘ ‘Â?‘Â?‹Ǣ Dz‡Ž‡Â?‡Â?–‹ •–”—––—”ƒŽ‹ †‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ …‘Â? Â?‘Â?•Ǥ ‡•ƒ”‡ ‘Ž˜ƒ”ƒǤ ”‡ ͙͘ǤÍœÍ? ‹ Žƒ˜‘”‹ †‹ ‰”—’’‘Ǣ ƒŽŽ‡ ͙͜Ǥ͛͘ Žƒ ”‹’”‡•ƒ †‡‹ Žƒ˜‘”‹ ‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ‰”—’’‹Ǥ ‡‰—‡ ‹Ž …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ƒ••‡Â?„Ž‡ƒ”‡ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ ƒŽ…—Â?‡ Ž‹Â?‡‡ …‘Â?†‹˜‹•‡ …‘Â?‡ …‘Â?–”‹„—–‘ †‡Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ƒŽ ‹Â?‘†‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘Ǥ ƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ ° ˆ‹••ƒ–ƒ ’‡” Ž‡ ͙͞Ǥ͛͘Ǥ

ƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‹ ƒÂ?–ǯ Â?‰‡Žƒ ’”‘’‘Â?‡ ƒ‹ •ƒ…‡”†‘–‹ —Â? ‹Â?…‘Â?–”‘ǥ ‹Â? …—‹ •‹ ’‘••ƒ ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •— —Â? –‡Â?ƒ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ Dz ƒ ˜‹–ƒ …‘Â?•ƒ…”ƒ–ƒ Â?‡ŽŽǯ—Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡dzǤ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ° ’”‡˜‹•–‘ ’‡” ‹Ž ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘ Â?‡ŽŽƒ …”‹’–ƒ †‡Ž ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‹ Ǥ Â?Â‰Â‡ÂŽÂƒÇĄ ‹Â? ˜‹ƒ ”‹•’‹ …‘Â? “—‡•–‘ ‘”†‹Â?‡ †‡Ž ‰‹‘”Â?‘ǣ ‘”‡ ͥǤ͛͘ ÇŚ ‘”ƒ Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÇĄ •ƒŽ—–‘ †‡ŽŽƒ —’‡”‹‘”ƒ ‡ ‹Â?–”‘†—œ‹‘Â?‡ †‹ †‘Â? ‡”‰‹‘ ƒ••‡”‹ •— Dz ƒ ˜‹–ƒ …‘Â?•ƒ…”ƒ–ƒ Â?‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒdzǢ Â?‘Â?•Ǥ ƒ—”‘ ”•ƒ––‹ •— Dz ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ •–‹–—–‹ †‹ ˜‹–ƒ …‘Â?•ƒ…”ƒ–ƒ ‡ •‘…‹‡–Â? †‹ ˜‹–ƒ ƒ’‘•–‘Ž‹…ƒ Â?‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹ †‹ ”‡•…‹ƒdzǢ Â?‘Â?•Ǥ ÂŽÂ?‹ •— Dz ƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ †‹ Ǥ Â?‰‡Žƒ ‡”‹…‹dzǤ ŽŽ‡ ͙͚ ‹Ž ’”ƒÂ?œ‘ ‹Â? ƒ•ƒ Ǥ Â?‰‡Žƒ ‘ˆˆ‡”–‘ †ƒŽŽƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒǤ Š‹ ‹Â?–‡Â?†‡ ˆ‡”Â?ƒ”•‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‹ ƒŽŽ‘ ͛͘͘͜Í&#x;͚͛͘Ǥ

‹ •˜‘Ž‰‡ ‹Â? “—‡•–‘ Â?‡•‡ Žǯ—Ž–‹Â?ƒ –ƒ’’ƒ œ‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽǯ‹–‹Â?‡”ƒ”‹‘ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? ’‡” ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ƒ ˜‹ƒ …Š‡ …‘Â?†—…‡ ƒŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇł Č‹ – Í&#x;ÇĄÍ&#x;ÇŚÍ™ÍœČŒǤ ‡” ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‡ŽŽƒ ‹––Â?ÇĄ Žƒ Â?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ”Â? ‘ˆˆ‡”–ƒ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ ’”‡••‘ Žƒ ƒ•‹Ž‹…ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ †‡ŽŽ‡ ”ƒœ‹‡ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙Ǥ ‘Â?‘ ƒ’‡”–‡ ’”‡••‘ ÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹ Ž‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ƒŽŽ‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? ’‡” ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …Š‡ •‹ –‡””ƒÂ?Â?‘ ’”‡••‘ Žǯ‡”‡Â?‘ †‹ ‹‡Â?Â?‘ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ ÍšÍ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ ÇŚ Í™ Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘Ǥ ÂŽ –‡Â?ƒ ° Dz ƒ ˜‹–ƒ „—‘Â?ƒ †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘dzǥ Ž‡ Â?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ‘ˆˆ‡”–‡ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ”Â? …—”ƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂąÂ“Â—Â‹Â’Â‡ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒǤ

Dz Â?‘‹ǥ ’‡”•‘Â?‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‡ǥ …‘Â?Â•ÂƒÂ…Â”ÂƒÂ–Â‡ÇĄ ‹Ž •—……‡••‘ Â?‘Â?†ƒÂ?‘ †‡˜‡ ‹Â?–‡”‡••ƒ”‡ ’‘…‘ ‘ Â?‹‡Â?–‡Ǥ ƒ …‹ †‡˜‡ ‹Â?Â–Â‡Â”Â‡Â•Â•ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ‡ …‘Â?‡ǥ Žƒ •‡”‹‡–Â? Â?‡Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘Çł


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͚ͥ

ƒ �‘”–‡ †‡Ž †‹ƒ…‘�‘ ‹”„‡•

‹—•‡’’‡ǥ †‹ƒ…‘Â?‘ ’‡” ƒÂ?‘”‡ “Signore, Ti ringrazio che mi hai chiamato alla vita, ed ancor piĂš che, facendomi cristiano, mi hai rigenerato e destinato alla pienezza della vitaâ€?. Prendo spunto dalle parole del “Testamentoâ€? di Paolo VI perchĂŠ credo che esse siano l’epilogo piĂš bello della vita del diacono Giuseppe Birbes, il primo diacono ordinato della diocesi. Fu una lungimirante scelta del vescovo Morstabilini a dare inizio al cammino diaconale nella nostra terra, il 4 di-

cembre 1982; quest’anno avrebbe festeggiato il 30° anniversario di ordinazione. Il suo primo incarico, nelle parrocchie di Pezzaze e Pezzoro, fu una esperienza ricca, che gli permise di crescere spiritualmente e pastoralmente. Una crescita che gli consentĂŹ di affrontare con maggior intensitĂ e capacitĂ altri impegni parrocchiali a Costalunga, al Villaggio Prealpino e nella sua parrocchia di origine, S. Eufemia alla Fonte. Il suo dinamismo, la sua

voglia di fare, il suo forte carattere diaconale lo spinsero ad accogliere e cercare altri incarichi e servizi che svolse con caritĂ evangelica, in modo particolare verso i carcerati e l’aiuto e l’assistenza ai sacerdoti anziani e ammalati ricoverati. Sempre parlava dei “suoiâ€? sacerdoti e sapeva cogliere in loro non una vita che ďŹ nisce, ma un’esistenza che si compie in pienezza. Questo stesso amore era offerto agli ammalati ogni anno quando nel mese di agosto si

recava a Lourdes con l’Oftal. L’assistenza agli scout fu un altro dei suoi legami affettivi come l’evangelico impegno missionario che lo vide viaggiare verso l’Etiopia, dove aiutava economicamente un orfanotroďŹ o, e verso il Brasile, per aiutare don Stefano Bertoni. QualitĂ e generositĂ che non fece mai mancare nella ComunitĂ diaconale. Don Sergio Passeri, salutandolo il giorno del suo funerale, lo ha deďŹ nito “lealeâ€?. (Claudio Fiorini)

—Â?‡†¿ ͚͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Â?ƒ ‡••ƒ ’‡” ‰Ž‹ Í Í˜ ƒÂ?Â?‹ †‹ ƒÂ?‰—‹Â?‡–‹ Dz ’’”‘••‹Â?ƒÂ?†‘•‹ Žƒ Ž‹‡–ƒ ”‹…‘””‡Â?œƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÍ Í˜Îť …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‹—Ž‹‘ ƒÂ?‰—‹Â?‡–‹ǥ †‡•‹†‡”‘ ‹Â?˜‹–ƒ”‡ Žƒ ‘Â?—Â?‹–Â? †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ ƒ …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ …‘Â? —‹ —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ˆ‡•–ƒ ‡ †‹ ƒÂ?Â‹Â…Â‹ÂœÂ‹ÂƒÇĄ …Š‡ •‹ ‡•’”‹Â?‡”Â? Â?‡ŽŽƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Žnj Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ƒ––‘”Â?‘ ƒŽŽƒ Â?‡Â?•ƒ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒǤ ƒ •‘Ž‡Â?Â?‡ …‘Â?…‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ ° ’”‡˜‹•–ƒ ’‡” Ž—Â?‡†¿ ͚͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ ’”‡••‘ ‹Ž ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ‘Ž‘ Ǥ ƒ”Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ ’‡” Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒ”‡ Â?—‘˜ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ Â?‘Â?•Ǥ ‹—Ž‹‘ Žƒ Â?‘•–”ƒ •–‹Â?ƒ ‡ ”‹…‘Â?‘•…‡Â?œƒ ’‡” ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ ‘ˆˆ‡”–‘ ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ‡ ’‡” …Š‹‡†‡”‡ ƒŽ ‹‰Â?‘”‡ …Š‡ Ž‘ •‘•–‡Â?‰ƒ ‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?‹ ƒÂ?…‘”ƒ ’‡” Â?‘Ž–‹ ƒÂ?Â?‹ǥ ”‹…‘ŽÂ?ƒÂ?†‘ ‘ †‡ŽŽ‡ •—‡ „‡Â?‡†‹œ‹‘Â?‹dzǤ ǯ‹Â?˜‹–‘ †‡Ž ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ ° ”‹˜‘Ž–‘ ƒ –—––‹Ǥ Â?‹Â?‹•–”‹ ‘”†‹Â?ƒ–‹ …Š‡ †‡•‹†‡”ƒÂ?‘ …‘Â?…‡Ž‡„”ƒ”‡ •‘Â?‘ ’”‡‰ƒ–‹ †‹ ’‘”–ƒ”‡ …ƒÂ?‹…‡ ‡ •–‘Žƒ „‹ƒÂ?…ƒ ‡ †‹ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ”‡ Žƒ Ž‘”‘ ’”‡•‡Â?ÂœÂƒÇĄ –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒÂ?†‘ ƒŽ Â?Ǥ ͛͘͘ Í›Í&#x;͚͚͚͚͘͞Ǥ ÂŽ –‡”Â?‹Â?‡ †‡ŽŽƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ǥ ’‡” “—ƒÂ?–‹ Ž‘ †‡•‹†‡”ƒÂ?‘ǥ •‡‰—‹”Â? —Â? ƒ’‡”‹–‹˜‘ ’‡” ‹Â?…‘Â?–”ƒ”‡ ‡ •ƒŽ—–ƒ”‡ ’‡”•‘Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Ž ˜‡•…‘˜‘ ‹—Ž‹‘Ǥ ‹ Â”Â‹Â…Â‘Â”Â†ÂƒÇĄ ‹Â?Â˜Â‡ÇŚ …‡ǥ …Š‡ ‹ Â?ƒ–‹ Â?‡Ž Í™ÍĄÍœÍš Č‹Â•ÂƒÂ…Â‡Â”Â†Â‘Â–Â‹ÇĄ Žƒ‹…‹ ‡ Â”Â‡ÂŽÂ‹Â‰Â‹Â‘Â•Â‹ČŒ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ”‡ ‹ Í&#x;͘ ƒÂ?Â?‹ †‡Ž ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹Ǥ Â? ‰”—’’‘ †‹ …‘•…”‹––‹ †‡Ž ‡•…‘˜‘ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?–‹ ƒ †‹˜‡”•‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ †‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘ —Â?ƒ ‰‹‘”nj Â?ƒ–ƒ •’‡…‹ƒŽ‡ ’‡” ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ”‡ Dz‹ ’”‹Â?‹ Í&#x;͘ ƒÂ?Â?‹dzǤ ƒ ’”‘’‘•–ƒ ’”‡˜‡†‡ Žƒ ‡•nj •ƒ ‹Â? —‘Â?‘ ƒŽŽ‡ ͙͘Ǥ͛͘ ‡ ‹Ž •—……‡••‹˜‘ ’”ƒÂ?œ‘ ƒŽ ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ‘Ž‘ Ǥ

ƒ ‡••ƒ …‘Â? ‹Ž …ƒ”†Ǥ ƒ‰Â?ƒ•…‘ ÇŻÂƒÂ?‘”‡ ’‡” Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ”ƒÂ?…‡•…Š‡––‹

ÂŽ …ƒ”†Ǥ Â?‰‡Ž‘ ƒ‰Â?ƒ•…‘ Šƒ …‡Ž‡„”ƒ–‘ •ƒ„ƒ–‘ Íœ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Žƒ ƒÂ?–ƒ ‡••ƒ ƒ ”‹…‘”†‘ †‡ŽŽƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‡Â?Â?ƒ”‘ ”ƒÂ?…‡•…Š‡––‹ ȋ͙ͥ͛Í?ÇŚÍšÍ˜Í˜Í?ČŒǤ ‡ŽŽǯ‘Â?‡Ž‹ƒ ‹Ž …ƒ”†Ǥ ƒ‰Â?ƒ•…‘ Šƒ ˆƒ––‘ —Â? ”‹–”ƒ––‘ †‡Ž ‡•…‘˜‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ǣ Dz —ƒÂ?–‡ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ Â?‡‹ Â?‘•–”‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ ˆ”ƒ–‡”Â?‹ǥ ÂŽÇŻÂƒÂ?‹Â?‘ •‹ ƒ’”‹˜ƒ Â?‡Ž …‘Â?—Â?‡ †‡nj •–‹Â?‘ǥ ‡ Žƒ •—ƒ ƒÂ?‹Â?ÂƒÇĄ ’‡” —Â? ‹•–‹Â?–‘ ‹Â?…‘Â?’”‹Â?‹„‹Ž‡ǥ …‘Â?ˆ‹†ƒ˜ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ ’‡” Žƒ •—ƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ ’‡” ‹Ž •—‘ …Ž‡”‘ǥ ’‡” ‹ •‡Â?‹Â?ÂƒÂ”Â‹Â•Â–Â‹ÇĄ ˜‘Ž‡Â?†‘ ‘ˆˆ”‹”‡ ‹Â? ‘‰Â?‹ Â?‘nj †‘ ‡ ‹Â? ‘‰Â?‹ …‹”…‘•–ƒÂ?œƒ ‹Ž ’ƒÂ?‡ „—‘Â?‘ ‡ ˆ”ƒ‰”ƒÂ?–‡ †‹ ”‹•–‘Ǥ ‘Â?‡ —Â? „—‘Â? Â’ÂƒÂ†Â”Â‡ÇĄ †‡•‹†‡”ƒ˜ƒ ‹Ž Â?‡‰Ž‹‘ ’‡” Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ …Š‡ Žƒ Š‹‡•ƒ ‰Ž‹ ƒ˜‡˜ƒ ƒˆˆ‹†ƒ–‘dzǤ

ÇĄ

—”‹ƒ � ˜ƒ†‡�‡…—� ’‡” Ž‡ ’ƒ””‘……Š‹‡

(FFR OH FRQGL]LRQL SHU IDUH OH IHVWH

ÂŽ ‡•…‘˜‘ …‘Â? —Â? †‡…”‡–‘ Šƒ ƒ’’”‘˜ƒ–‘ ‹Ž ˜ƒ†‡Â?‡…—Â? Dz ƒ ˆ‡•–ƒ ‹Â? Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇł ”‡ƒŽ‹œœƒ–‘ †ƒ‰Ž‹ ˆˆ‹…‹ ‡ •‡”˜‹œ‹ †‹‘…‡•ƒÂ?‹Ǥ ‹ ˆƒ …‘•¿ …Š‹ƒ”‡œœƒ •— ƒŽ…—Â?‹ ’—Â?–‹ …‘Â?–”‘˜‡”•‹ …‘Â?‡ Ž‡ ˆ‡•–‡ †‡ŽŽƒ „‹””ƒ ȋ‘ •‹Â?Â‹ÂŽÂ‹ČŒ ‡ ƒŽŽ‘™‡‡Â?ÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ •—‰Ž‹ •’ƒœ‹ ’‡” ‹ ’ƒ”–‹–‹ ’‘Ž‹–‹…‹

7 ƒ•ƒ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–� ƒ�–ƒ ‘”‘–‡ƒ •‡”…‹œ‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹ ƒ’‡”–‹ ƒ –—––‹

ÂŽ ‡Â?–”‘ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? Dz ƒÂ?–ƒ Â‘Â”Â‘Â–Â‡ÂƒÇł †‹ ‘˜‡‰Â?‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ ‡•‡”…‹œ‹ •’‹”‹nj –—ƒŽ‹ ƒ’‡”–‹ ƒ –—––‹ ‡ ’‡” •ƒ…‡”†‘–‹Ǥ ‡” ‹Ž ͚͙͚͘ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ …‘‹Â?˜‘Ž–‹ Â?‡‰Ž‹ ‡•‡”nj …‹œ‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹ ƒ’‡”–‹ ƒ –—––‹ ’ƒ†”‡ ‹˜‹‘ ƒ‰ƒÂ?‹ Č‹Â’ÂƒÂ•Â•Â‹Â‘Â?Â‹Â•Â–ÂƒČŒ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ‡Â?œƒ ÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ Â?‘Â? •‘Â?‘ Â?Â—ÂŽÂŽÂƒÇł †ƒŽ Íž ƒŽ ͙͛ Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ Â?‘Â?•Ǥ Žˆ”‡†‘ …ƒ”ƒ––‹ •— Dz ‹—nj •‡’’‡ ‡ ‹ •—‘‹ ÂˆÂ”ÂƒÂ–Â‡ÂŽÂŽÂ‹Çł †ƒŽ Í™Í? ƒŽ ͚͚ ‰‹—‰Â?‘ǥ †‘Â? ƒŽ˜ƒ–‘”‡ ƒ”†‹‘ ȋ†‹‘…‡•‹ †‹ ”‹Â?Â†Â‹Â•Â‹ČŒ •— Dz „”ƒÂ?‘ Â?‘•–”‘ ’ƒ†”‡ Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‡Â†Â‡Çł †ƒŽ ͙͘ ƒŽ Í™Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ ‡ ’ƒ†”‡ —nj ‰‡‹‘ ”ƒÂ?„‹ŽŽƒ Č‹Â„ÂƒÂ”Â?ÂƒÂ„Â‹Â–ÂƒČŒ •— Dz ‹ƒ–‡ ”‹…‘ŽÂ?‹ †‡ŽŽ‘ ’‹”‹–‘dz †ƒŽ Í› ƒŽ ͙͘ ƒ‰‘•–‘Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒ”‡ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ Í˜Í›Í˜ÍĄÍšÍžÍ™ÍœÍĄ ‘ ˜‹ƒ ‡njÂ?ƒ‹ „‘˜‡‰Â?‘Ǥ …‡Â?Â–Â”Â‘Â•Â’Â‹Â”Â‹Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–ÂƒĚťÂ•Â?•†Ǥ‹–Ǥ ƒ ƒ•ƒ ‘ˆˆ”‡ —Â? ƒÂ?„‹‡Â?–‡ •‹Ž‡Â?œ‹‘•‘ ‡ …‘Â?ÂˆÂ‘Â”ÇŚ –‡˜‘Ž‡ ƒ ’‡”•‘Â?‡ ‡ ‰”—’’‹ …Š‡ †‡•‹†‡”ƒÂ?‘ ˜‹˜‡”‡ ƒŽ…—Â?‡ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ †‹ •’‹”‹nj –—ƒŽ‹–Â? ‡ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ”‘’‘Â?‡ ‡•‡”…‹œ‹ Â•Â’Â‹Â”Â‹Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ”‹–‹”‹ ‡ ’‡”…‘”•‹ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‹Ǥ

utte le parrocchie, chi piĂš e chi meno, organizzano attivitĂ diverse rispetto a quelle piĂš propriamente “di religione e di cultoâ€? per aggregare ma anche “per fare cassaâ€?. In diocesi si sentiva, però, la necessitĂ di aggiornare quanto stabilito dal vescovo Foresti nel lontano 1984; lo scorso 26 gennaio mons. Monari ha cosĂŹ approvato il vademecum “La festa in parrocchiaâ€?: indicazioni e disposizioni pastorali per l’organizzazione e l’ospitalitĂ di feste, eventi e manifestazioni in ambienti parrocchiali (oratori, sale della comunitĂ , luoghi di culto). Alla stesura del documento che colma alcune lacune e fa chiarezza su tante zone d’ombra hanno collaborato Uffici e servizi diocesani. La precondizione indispensabile è che le iniziative devono avere uno stretto rapporto con le finalitĂ pastorali della parrocchia. A questo si aggiungono anche lo stile della sobrietĂ (si fa riferimento esplicito alla prudenza nell’invitare artisti particolarmente onerosi e si incentiva l’uso di materiale biodegradabile) e il rispetto doveroso in ossequio alla

legalitĂ delle norme civili in materia. La festa, come è scritto nel vademecum, può essere un elemento di aiuto o, al contrario, può invece rivelarsi un ostacolo nel cammino di crescita di una comunitĂ cristiana. Da questo punto di vista la normativa ecclesiastica e civile è chiara: la festa deve rientrare nel quadro della programmazione pastorale della parrocchia; si possono inserire raccolta fondi per le opere parrocchiali o per altro, ma non deve venire meno la dimensione religiosa e pastorale. Anche se può sembrare scontato va ricordato che la titolaritĂ giuridica è del parroco e che ci sono alcuni adempimenti giuridici da seguire e rispettare. Nel secondo capitolo il documento entra nel merito delle feste o delle manifestazioni di enti pubblici o provati in ambienti parrocchiali. Alcuni “noâ€? possono essere necessari o opportuni sia per garantire il rispetto delle identitĂ delle opere della parrocchia sia per educare le persone a quei valori che costituiscono motivo di crescita per i singoli e per l’intera comunitĂ cristiana. Non mancano gli esempi concreti: le manifestazioni non legate a

tradizioni cristiane come Halloween non sono ammesse, cosĂŹ come non è possibile rendere disponibili gli spazi parrocchiali per riunioni di partito; non sono neppure ammesse negli ambienti parrocchiali feste della birra o manifestazioni legate ad altre bevande alcoliche. Saggezza e prudenza anche nei confronti delle feste di fine anno o feste particolari, mentre non sono ammesse le feste legate a giochi di ruolo che simulano l’uso delle armi; sono altresĂŹ da evitare atteggiamenti, abiti o comportamenti non decorosi nei saggi di danza o di musica. SobrietĂ anche per quanto riguarda le feste di compleanno. Le parrocchie devono anche rispondere no alle richieste di ambienti per il culto di religioni non cristiane, ma anche per attivitĂ religiose psico-terapeutiche o sociali che fanno riferimento a gruppi di confessione religiosa o spiritualitĂ non cristianocattolica. La parte finale del documento ospita anche un’appendice con le procedure corrette da seguire nell’organizzazione di feste, eventi e manifestazioni. Il vademecum interrogherĂ sicuramente le comunitĂ cristiane.


͛͘

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‡ ‘”‹‰‹Â?‹ Â? ’”‘‰‡––‘ ’‡” …‘Â?…‹Ž‹ƒ”‡ ‹ –‡Â?’‹ †‹ ˜‹–ƒ ‡ †‹ Žƒ˜‘”‘ La richiesta alla Regione Lombardia di ďŹ nanziamento del progetto di creare un mercato intercooperativo ha preso le mosse dalla volontĂ di prendere in considerazione le molteplici forme di ďŹ nanziamento pubblico (bandi l.53 e l.125, bandi Asl, bandi regionali, dote conciliazione, ecc.) per dare sostanza a idee progettuali sul tema della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Il voucher sarĂ spendibile per servizi per la prima infanzia (per es. asili nido,

baby-sitting), per servizi scolastici, educativi, ricreativi e culturali (studio accompagnato, laboratori, corsi extracurriculari, centri estivi, spazi gioco) per servizi di assistenza e cura a domicilio, per prestazioni mediche e paramediche e anche per servizi di supporto per la famiglia (piccoli lavori domestici, stireria, lavanderia). I destinatari dei servizi sono i 363 dipendenti delle sette realtĂ cooperative aderenti al partenariato (Assocoop, Cerro

Torre, Cooperativa di Bessimo, Cobrema, Gaia, Il calabrone, La Fontana); i fornitori “sociosensibiliâ€? della rete sono circa 20 cooperative sociali attive nel territorio di residenza dei beneďŹ ciari dei voucher. L’incontro tra domanda e offerta sarĂ mediato da un portale di progetto, realizzato dalla cooperativa di servizi informatici Di Rete di Desenzano, con area riservata a uso degli utenti dei servizi e dei fornitori di servizi di conciliazione.

”‡•…‹ƒ ”‘Â?‘••‘ †ƒŽŽƒ ‘„”‡Â?ÂƒÇĄ Žƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ †‹ Â?—–—‘ •‘……‘”•‘

:HOIDUH WHPSR SHUPHWWHQGR

‹Î ‘ Â?‡Â?‘ ‘ Â?‡‰Ž‹‘ ÇŤ Dz ƒ „ƒ•–ƒ —Â?ƒ …‡”–ƒ “—ƒÂ?–‹–Â? †‹ ‡—”‘ ’‡” ˆƒ”‡ •–‹’‡Â?†‹‘ ‹Â? …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒǍdzǤ ‘•¿ Â?‹ …Š‹‡†‡˜‘ ‹Â? —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ ‹Â?˜‹ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‹‘Â?‡ Â?‡Ž •‡––‡Â?„”‡ •…‘”•‘ Ǥ ……ƒÂ?–‘ ƒŽŽƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ …‡”…ƒ˜‘ †‹ ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ †‡ŽŽ‡ ’”‘’‘•–‡Ǥ ‘Ž ’”‘‰‡––‘ †‹ …—‹ •‹ ’ƒ”Žƒ ‹Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ÂƒÇĄ Â?‹ –”‘˜‘ ƒÂ?’‹ƒÂ?‡Â?–‡ •—’‡”ƒ–‘Ǣ ‡ ˆ‡Ž‹…‡ ’‡”…Š¹ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ …Š‡ Žǯ‹Â?–‡”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ –‡””‹–‘”‹‘ ° Dz…ƒ”Â?‡ ‡ •ƒÂ?‰—‡dz Â?‡ŽŽƒ …‘‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒǨ ……ƒÂ?–‘ ƒŽ ˆ‡Â?‘Â?‡Â?‘ ƒ„„ƒ•–ƒÂ?œƒ †‹ˆˆ—•‘ Â?‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ –‡””ƒ †‹ ˆ‘”Â?‡ †‹ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? –”ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ Â?‹ ’ƒ”‡ „‡ŽŽ‘ ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒ”‡ …‘Â?‡ —Â?ƒ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‹Â?’”‡•‡ Č‚ ’‡”…Š¹ Žƒ …‘‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ ° ˆƒ––ƒ †‹ ‹Â?’”‡•‡ Č‚ ’”‘˜ƒ ƒ ”‡Â?†‡”‡ ‘”‰ƒÂ?‹…ƒ ‡ •–”—––—”ƒŽ‡ Žƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ …‘Â?—Â?‹–ƒ”‹‡ ’‡” Dz —Â?ƒ †‹˜‡”•ƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇł ƒ†‡”‡Â?†‘ ƒ —Â? ’”‘‰‡––‘ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒǤ ÂŽ ƒ’ƒ Šƒ ”‹…Š‹ƒÂ?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ˜ƒ”‹‡ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ †‡Ž …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‰Ž‹ •–‹Ž‹ †‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇŁ Dz ‘”•‡ Â?ƒ‹ …‘Â?‡ ‘‰‰‹ Žƒ •‘…‹‡–Â? …‹˜‹Ž‡ …‘Â?’”‡Â?†‡ …Š‡ •‘Ž–ƒÂ?–‘ …‘Â? •–‹Ž‹ †‹ ˜‹–ƒ ‹•’‹”ƒ–‹ ƒŽŽƒ •‘„”‹‡–Â?ÇĄ ƒŽŽƒ

7

empo permettendo: è questo il titolo del progetto di welfare territoriale ideato da Cobrema, la Cooperativa bresciana di mutua assistenza e finalizzato alla realizzazione di una rete di servizi ad alto contenuto di conciliazione. L’idea cardine è la sperimentazione di un modello di raccordo tra domanda e offerta di servizi di welfare nell’ambito di un mercato intercooperativo, che agevoli in particolare l’incontro tra la domanda di servizi che favoriscono la conciliazione dei tempi vita-lavoro e l’offerta di fornitori “socio-sensibiliâ€?, impegnatisi a garantire condizioni economiche di vantaggio e di erogazione delle prestazioni con un implicito valore aggiunto conciliativo. Grazie a un contributo regionale di circa 200mila euro, sarĂ possibile soprattutto sperimentare forme innovative di sostegno ai dipendenti con carichi familiari (bambini e/o disabili e/o anziani non autosufficienti) e ai dipendenti svantaggiati, portatori essi stessi di documentate gravi infermitĂ , sotto forma di voucher per l’acquisto di servizi di conciliazione. Il progetto “Tempo permettendoâ€? trae spunto da un’attivitĂ di ricognizione dei bisogni di conciliazione dei dipendenti, stimolata in particolare da Confcooperative Brescia, soggetto aderente all’Accordo di collaborazione per la realizzazione della rete territoriale per la conciliazione. Nel corso dei due anni di durata di “Tempo permettendoâ€? ci sarĂ anche l’opportunitĂ di studiare, con riguardo specifico a ogni organizzazione aderente al partenariato, come

Â? Â?‘†‡ŽŽ‘ †‹ ”ƒ……‘”†‘ –”ƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ‡ ‘ˆˆ‡”–ƒ †‹ •‡”˜‹œ‹ …Š‡ ˆƒ˜‘”‹•…ƒÂ?‘ Žƒ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ –‡Â?’‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇŚÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ dare forma strutturata all’erogazione dei voucher di conciliazione, possibilmente mutandoli in benefit aziendali o creando le condizioni perchĂŠ i voucher rientrino fra gli elementi negoziali di un accordo sindacale di secondo livello. Dopo la fase di negoziazione specifica con i fornitori della rete, condotta in funzione dei

•‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â?ÇĄ ° ’‘••‹„‹Ž‡ …‘•–”—‹”‡ —Â?ƒ •‘…‹‡–Â? ’‹Î ‰‹—•–ƒ ‡ —Â? ˆ—–—”‘ Â?‹‰Ž‹‘”‡ ’‡” –—––‹dz Č‹ ‹…Š‹ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ˆƒ––ƒ ‹Ž ͙͚ ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ ÍšÍ˜Í˜ÍĄČŒǤ Dz ‡†‡Ž‡ ƒ “—‡•–ǯ‹Â?˜‹–‘ †‡Ž •—‘ ‹‰Â?‘”‡ǥ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ Â?‘Â? Â?ƒÂ?…Š‡”Â? ’‡”–ƒÂ?–‘ †‹ ƒ••‹…—”ƒ”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ —Â?ƒÂ?ƒ ‹Ž ’”‘’”‹‘ •‘•–‡‰Â?‘ Â?‡‰Ž‹ •ŽƒÂ?…‹ †‹ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? …”‡ƒ–‹˜ƒ Â?‘Â? •‘Ž‘ ’‡” ‡Žƒ”‰‹”‡ ‹Ž Â•Â—Â’Â‡Â”ÂˆÂŽÂ—Â‘ÇĄ Â?ƒ •‘’”ƒ––—––‘ ’‡” …ƒÂ?„‹ƒ”‡ ‰Ž‹ •–‹Ž‹ †‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ ‹ Â?‘†‡ŽŽ‹ †‹ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ ‡ †‹ …‘Â?•—Â?‘ǥ Ž‡ •–”—––—”‡ …‘Â?•‘Ž‹†ƒ–‡ †‹ ’‘–‡”‡ …Š‡ ‘‰‰‹ ”‡‰‰‘Â?‘ Ž‡ •‘…‹‡–Â? Č‚ …‹–ƒÂ?†‘ Žǯ‡Â?…‹…Ž‹…ƒ ‡Â?–‡•‹Â?—• ƒÂ?Â?—• Í?Í Â†Â‹

‹‘˜ƒ��‹ ƒ‘Ž‘

Çł Č‚ Â?‡••ƒ‰‰‹‘ ’‡” Žƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ…‡ ÍšÍ˜Í˜ÍĄČŒǤ Č‹ ’‘‹ “—ƒŽ…—Â?‘ ”‹Â?’”‘˜‡”ƒ ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ †‹ Â?‘Â? ‡•‡”…‹–ƒ”‡ Dz Žƒ ˆ—Â?œ‹‘Â?‡ ’”‘ˆ‡–‹…ƒdzǨČŒǤ ÂŽ ’”‘‰‡––‘ Dz ‡Â?’‘ ’‡”Â?‡––‡Â?†‘dz ° —Â?ƒ ”‹•’‘•–ƒǤ ……‘””‡ ’”‘˜ƒ”…‹ ‡ ”‹’”‘˜ƒ”…‹ Â?‘Â? …‘Â? Žƒ •‡Â?’Ž‹…‡ „—‘Â?ƒ ˜‘Ž‘Â?–Â?ÇĄ Â?ƒ …‘Â? …‘Â?–‡Â?—–‹ ‡ …”‹–‡”‹ Â?‡–‘†‘Ž‘‰‹…‹ „‡Â? †‡ˆ‹Â?‹–‹Ǥ ‘Â?‡ •‹ …‘Â?˜‹‡Â?‡ ƒ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹Ǥ

risultati di un’indagine e finalizzata alla sottoscrizione di una convenzione impegnativa almeno per la durata del progetto verranno distribuiti i primi voucher, il cui valore varia da 150 a 500 euro in funzione del grado di bisogno di conciliazione espresso, entro la prossima estate. In sintesi, il progetto insiste sulla diffusione della cultura della conciliazione secondo le linee di indirizzo provinciali di attuazione dell’Accordo per la conciliazione, avvalendosi in ciò anche dell’autorevole beneplacito e della disponibilitĂ a collaborare per il buon esito delle attivitĂ resi dall’Ufficio della consigliera di paritĂ della Provincia di Brescia, da Confcooperative Brescia e dalle parti sociali coinvolte.

4XDOLWj H FRQYHQLHQ]D SHU OD SXOL]LD GHOOD WXD FDVD 9DVWR DVVRUWLPHQWR GL SURGRWWL SHU O¡LJLHQH GHOOD FDVD H GHOOD SHUVRQD

0217,521( %V YLD %RUJRVDWROOR WHO

2UDUL G¡DSHUWXUD /XQHGu H 6DEDWR GDOOH DOOH GDO 0DUWHGu DO 9HQHUGu GDOOH DOOH RUDULR FRQWLQXDWR


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͙͛

Â?ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ Â?ƒ •…—‘Žƒ ’‡” ‡†—…ƒ”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?’‡‰Â?‘ ’‘Ž‹–‹…‘ Politica, Stato, democrazia e soprattutto di dottrina sociale della Chiesa sono i temi trattati nella Scuola di formazione impegno sociale e politico promossa dall’UfďŹ cio di pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Brescia, in collaborazione con l’UfďŹ cio oratori e pastorale giovanile, l’UfďŹ cio migranti e con la partecipazione di ComunitĂ e Scuola, Acli, Focolarini, Mcl e Ucid. La scuola, iniziata il 5 novembre scorso alla presenza

di mons.Luciano Monari, si rivolge ai giovani, tra i 18 e i 25, anni che desiderano impegnarsi in ambito sociale e politico, e si sviluppa in due annualità , il primo anno si focalizza sulle nozioni di base del nostro sistema politico e sociale, durante il secondo anno vengono analizzati alcuni concetti fondamentali alla luce degli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa. Lo scopo è promuovere un impegno sociale e politico

attraverso la formazione teorica e pratica e i momenti dialogo e confronto tra i partecipanti. Vista la crisi della politica che caratterizza il nostro tempo è incoraggiante notare che ci siano tanti giovani interessati a queste tematiche che desiderano ricercare le radici del loro impegno e formarsi, per essere in grado di creare opinioni e affrontare impegni signiďŹ cativi, dopo un’attenta analisi sociale e politica.

”‡•…‹ƒ � ‹�…‘�–”‘ ’‡” ‹ ͘͜ ƒ��‹ †‹ …Ž

*HUXVDOHPPH FLWWj GL SDFH

”‘Â?–‘ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ‘Ž–”‡ ‹Ž ’‘•–‘ ˆ‹••‘

Â? “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹ ‹Â?ˆ—”‹ƒÂ?‘ Ž‡ †‹•’—–‡ •—Ž ’‘•–‘ ˆ‹••‘Ǥ ‡” ‡˜‹–ƒ”‡ †‹ ‹Â?…ƒÂ?…”‡Â?‹”•‹ ‹Â? ’‘Ž‡Â?‹…Š‡ …Š‡ †‹ ˆƒ––‘ Â?‘Â? –‘……ƒÂ?‘ ‹Ž …—‘”‡ †‡‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ǥ ‘……‘””‡ ”‹’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ”‡ƒŽ‡ ˆƒ––ƒ †‹ –ƒÂ?–‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …Š‡ ˆƒ–‹…ƒÂ?‘ ƒ –”‘˜ƒ”‡ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ …Š‡ ˆƒ–‹…ƒÂ?‘ ƒ Â?ƒÂ?–‡Â?‡”Ž‘ ‡ …Š‡ •’‡••‘ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ ”‡–”‹„—œ‹‘Â?‹ ƒ†‡‰—ƒ–‡Ǥ ‹”‡ “—‡•–‡ …‘•‡ Â?‘Â? •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ ’‹ƒÂ?‰‡”•‹ ÂƒÂ†Â†Â‘Â•Â•Â‘ÇĄ Â?ƒ ’”‡Â?†‡”‡ ƒ––‘ †‹ “—ƒÂ?–‘ …‹ •–ƒ ‹Â?–‘”Â?‘ ’‡” …‡”…ƒ”‡ †‹ †ƒ”‡ —Â? ƒ‹—–‘ …‘Â?…”‡–‘ ƒˆˆ‹Â?…Š¹ •‹ƒ ’‘••‹„‹Ž‡ •—’‡”ƒ”‡ Ž‡ –ƒÂ?–‡ …”‹–‹…‹–Â? …Š‡ —Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‹Â?…‘Â?–”ƒ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘Ǥ ŽŽ‘ •–‡••‘ –‡Â?’‘ ‘……‘””‡ –‡Â?‡” „‡Â? ’”‡•‡Â?–‡ …Š‡ Â?‘Â? ° ’‘••‹„‹Ž‡ …”‡ƒ”‡ ’‘•–‹ †‹ Žƒ˜‘”‘ ’‡” Ž‡‰‰‡ ‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ ’‘Ž‹–‹…‹ǥ Â?ƒ …Š‡ …‘Â?’‹–‘ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ° “—‡ŽŽ‘ †‹ …”‡ƒ”‡ Ž‡ …‘Â?†‹œ‹‘Â?‹ ’‹Î ˆƒ˜‘”‡˜‘Ž‹ ƒˆˆ‹Â?…Š¹ ’‘••ƒÂ?‘ ‡Â?‡”‰‡”‡ –—––‡ Ž‡ ‡Â?‡”‰‹‡ …Š‡ Žƒ Â?‘•–”ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ’‘••‹‡†‡ ‡ …Š‡ •‘Â?‘ Žƒ ˜‡”ƒ ”‹……Š‡œœƒ †‡Ž Â?‘•–”‘ ƒ‡•‡Ǥ 1 ˜‡”‘ …Š‡ ‹Ž ’‘•–‘ ˆ‹••‘ Â?‘Â? ’—Ö ’‹Î ‡••‡”‡ ‰ƒ”ƒÂ?–‹–‘ ‡ …Š‡ —Â?ƒ ’‡”•‘Â?ƒ †‡˜‡ ‡••‡”‡ ’”‘Â?–ƒ ƒ …ƒÂ?„‹ƒ”‡ •‹ƒ ‹Ž †ƒ–‘”‡ †‹ Žƒ˜‘”‘ …Š‡ ‹Ž –‹’‘ †‹ Žƒ˜‘”‘ …Š‡ •˜‘Ž‰‡Ǥ ƒ ‹Â? —Â? …‘Â?–‡•–‘ •‹Â?‹Ž‡

'

Ǥ

Â? …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ƒ ’‹Î ˜‘…‹ •—‹ †‡•–‹Â?‹ †‡ŽŽƒ …‹––Â? •ƒÂ?Â–ÂƒÇĄ †‹ŽƒÂ?‹ƒ–ƒ †ƒ •‡Â?’”‡ †ƒ ‰”ƒÂ?†‹ …‘Â?•–ƒ•–‹

valorizzare, ma che purtroppo si sta sempre piĂš assottigliando a causa della costante emigrazione. Concetto ripreso da Alessandro Lonati (presidente di “Amici del Patriarcato latino di Gerusalemmeâ€?) che ha sottolineato l’importanza della costruzione di case per i cristiani, altrimenti costretti ad abbandonare l’area, dati i costi proibi-

tivi e l’assoluta indifferenza dello Stato d’Israele. Don Pierantonio Bodini (direttore di Terrae Caritatis) ha ricordato che Gerusalemme è l’hic della storia della salvezza, il luogo in cui “il Verbo si è fatto carneâ€?, la cittĂ santa delle grandi religioni monoteiste. Motivi che rendono doveroso, anche in un momento di crisi, il costante interesse dei cristiani nei confronti della Terra Santa. A conclusione dell’incontro, Noè Ghidoni (presidente Mcl Lombardia), ha messo in risalto l’impegno di Mcl, nel suo 40° di fondazione, nel sostenere il progetto del Patriarca di Gerusalemme. Il senso di tale impegno è quello di tenere viva l’attenzione sui cristiani che in diverse aree del mondo si trovano in gravi difficoltĂ .

Effetto ProFamily: il prestito che ti fa forte.

ProFamily è la nuova societĂ del Gruppo Banca Popolare di Milano che si caratterizza per un nuovo modo di concedere credito alle famiglie. Un modo unico, cui fanno riferimento valori importanti come l’eticitĂ , la responsabilitĂ , la competenza, l’accessibilitĂ e la consapevolezza, che trovano la loro sintesi nel concetto di “Credito Genuinoâ€?.

Prestiti Personali Mutui Prestiti Finalizzati Cessione del quinto dipendenti e pensionati

Credito Responsabile

Acquisto Consapevole

Chiarezza

Trasparenza

Personalizzare lo standard offrendo al cliente una gamma di prodotti con soluzioni su misura.

Evitare di incentivare il sovraindebitamento e proporre il prodotto in funzione della rata sostenibile.

Tradurre in modo comprensibile concetti finanziari e garantire consulenza sulle normative.

Offrire una comunicazione e una contrattualistica chiare e specifiche del prodotto richiesto.

Per una consulenza personalizzata e gratuita, rivolgiti subito alla nostra filiale di:

Âź BRESCIA - Via Corsica, 16 tel. 030 2425822 - cell. 335 1289823

Messaggio pubblicitario con finalitĂ promozionale, per le condizioni contrattuali si rimanda ai documenti informativi disponibili presso la sede e le filiali ProFamily

omandate pace per Gerusalemme. L’appello di re David (Salmi 122, 6) per una Gerusalemme cittĂ di pace, sembra vano. PerchĂŠ quella che, da un punto di vista storico-profetico, è una delle cittĂ piĂš celebri del mondo, resta una zona critica dal punto di vista geopolitico. Attualmente, infatti, la cittĂ di Gerusalemme è contesa fra diversi credi religiosi e al conflitto si aggiungono Israele e le AutoritĂ nazionali palestinesi che a loro volta rivendicano Gerusalemme come loro capitale. Eppure, malgrado la pace resti apparentemente un miraggio, opportunamente il patriarca di Gerusalemme Fouad Twal sostiene che “Gerusalemme rimane la chiave per la pace di tutto il Medio Oriente.â€? Del tema si è parlato il 7 febbraio nell’incontro “Gerusalemme chiave per la paceâ€? tenutosi nella sala Fanin del Movimento cristiano lavoratori di Brescia, a introduzione del quale, il presidente Luca Pezzoli ha illustrato il progetto per la costruzione a Gerusalemme di 80 case per giovani coppie cristiane, “dando loro la possibilitĂ di abitarci e lavorare e impedire che i Luoghi santi diventino musei senza vita.â€? Stefano Costalli (docente studi strategici dell’UniversitĂ cattolica), dopo aver tracciato l’evoluzione storica che ha forgiato l’attuale presenza dei cristiani nella Terra Santa, ne ha evidenziato, a fronte di una modesta consistenza numerica, la funzione moderatrice nella complessa relazione tra palestinesi e israeliani. I cristiani di Gerusalemme costituiscono una risorsa da

‡Â?‡”‰‡ ‹Â? –—––ƒ Žƒ •—ƒ ‰”ƒ˜‹–Â? …‘Â?‡ —Â?‘ †‡‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ Â?ƒ‰‰‹‘”‹ •‹ƒ —Â?ƒ Â?ƒÂ?…ƒÂ?œƒ †‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ƒ†‡‰—ƒ–‡ •—Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ ‡ †‹ ˜‡”ƒ ‡ ’”‘’”‹ƒ ‡†—…ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ ’‡”Â?‡––ƒ †‹ Â?‡––‡”•‹ •‡Â?’”‡ ‹Â? ‰‹‘…‘Ǥ ÂŽ ”‹•…Š‹‘ …Š‡ •‹ …‘””‡ ‡ ‹Â? …—‹ •‹ …ƒ†‡ •’‡••‘ ° “—‡ŽŽ‘ †‹ ‡••‡”‡ ”‹•—……Š‹ƒ–‹ ‹Â? —Â?ƒ •’‹”ƒŽ‡ ’‡”˜‡”•ƒ ˆƒ––ƒ †‹ ‹ŽŽ—•‹‘Â?‹ ‡ †‡Ž—•‹‘Â?‹ǥ †‹ ’‡”†‹–ƒ †‹ ƒ—–‘•–‹Â?ÂƒÇĄ †‹ •’”‡…‘ †‹ –‡Â?’‘ ‡ †‹ Â?‘Â? ‡••‡”‡ ’‹Î …ƒ’ƒ…‹ ƒ ‘”‹‡Â?–ƒ”•‹Ǥ ‡” …‡”…ƒ”‡ †‹ ‡••‡”‡ Â†ÇŻÂƒÂ‹Â—Â–Â‘ ‹Â? —Â? ˆ”ƒÂ?‰‡Â?–‡ †‡Ž‹…ƒ–‘ …‘Â?‡ “—‡•–‘ǥ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž ‘˜‹Â?‡Â?–‘ …”‹•–‹ƒÂ?‘ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ ° Â?ƒ–‘ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ †‹ Dz ”‘Â?–‘ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘Çł …Š‡ Šƒ …‘Â?‡ •…‘’‘ “—‡ŽŽ‘ †‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ”‡ ‡ ƒ‹—–ƒ”‡ ƒ ‘”‹‡Â?–ƒ”•‹ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘Ǥ 1 —Â? •‡”˜‹œ‹‘ ˆƒ––‘ †ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Â…ÂŽ ”‹˜‘Ž–‘ •‘’”ƒ––—––‘ Č‹Â?ƒ Â?‘Â? Â•Â‘ÂŽÂ‘ČŒ ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ’‡” ˆ‘”Â?‹”‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ •—Ž Â?‡”…ƒ–‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘Ǥ Â? ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ •ƒ”Â? ƒ’‡”–‘ Â?‡ŽŽƒ •‡†‡ Â…ÂŽ †‹ ‹ŽƒÂ?‘ ƒ …—‹ •‹ ƒ‰‰‹—Â?‰‡”ƒÂ?Â?‘ ’”‡•–‘ ƒŽ–”‡ •‡†‹ Â?‡ŽŽƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ ‡ Â?‡ŽŽƒ ”‡‰‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •‹ –”ƒ––ƒ †‹ •’‹‡‰ƒ”‡ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ Â?Âą †‹ ”‹•‘Ž˜‡”‡ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ǥ •‹ –”ƒ––ƒ †‹ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ”‡ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Â?‡ŽŽƒ •…‘’‡”–ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ


͚͛

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‘––‹…‹Â?‘ ƒ Dz ‘Â? ”‹‘Â?‡dz •‡Â?’”‡ ’‹Î ƒ’‡”–ƒ ƒŽ –‡””‹–‘”‹‘ I ragazzi della terza media della scuola parrocchiale “Don Orioneâ€? in questi giorni hanno riettuto sul tema della povertĂ oggi. Queste alcune delle loro riessioni.“La parola povertà è probabilmente una delle poche espressioni che da piĂš tempo tormenta il nostro mondoâ€?. Tuttavia solo in questi ultimi tempi si è prepotentemente tornato a parlare di povertĂ anche in Italia. Il termine povertĂ sembra “far riferimento al solo problema economico, invece, una riessione

piÚ profonda ci porta a usare lo stesso termine per indicare la mancanza dei diritti, delle idee, dell’uguaglianza e della dignità �. Come viene affrontata la povertà ? Sembra una contraddizione ma sono i poveri ad insegnarci come uscire dalla povertà , o dall’indifferenza che gran parte del mondo sembra riservare a questo tema? Come possiamo uscire da questa gabbia di indifferenza che ci impedisce di affrontare la vita? Ecco alcune possibili soluzioni:

la bontĂ può cambiare il mondo, anche solo tramite i piccoli gesti gratuiti; si dovrebbe iniziare ad eleggere al governo qualcuno che invece che spendere soldi pensando ai propri interessi, pensi al Paese, al mondo; è a importante mettere la solidarietĂ al centro della societĂ e dei rapporti tra i popoli. La solidarietĂ garantisce la promozione dell’uguaglianza e della giustizia che dovrebbero essere la base di ogni rapporto umano. (La classe terza media)

Dz Ǥ dz

‡�‡†‡ŽŽ‘ ‘˜‹–� ƒŽ ‘�•‹‰�‘”‹

/D WHFQRORJLD WUD FODVVH H IDPLJOLD

'

ue novitĂ che interessano la didattica e la relazione scuola-famiglia si affacciano all’orizzonte dell’istituto di via Cappellazzi. Esse riguardano sia il liceo che la scuola secondaria di primo grado e verranno implementate a partire dal prossimo anno scolastico. Partiamo dalla prima novitĂ , che concerne l’aspetto della tecnologizzazione dei dati. Ăˆ giĂ in fase di testazione da alcuni mesi il primo modulo del software di rilevazione e gestione dei dati informatizzato, quello cioè che sostituirĂ i registri cartacei di classe, sia dell’insegnante che degli alunni. Attualmente è in uso ancora il registro in formato cartaceo, ma l’obiettivo, ormai prossimo al traguardo, è di trasformare la sperimentazione in sistema a regime a partire dal prossimo anno scolastico. Questo consentirĂ tra l’altro alle famiglie uno strumento di informazione e di interazione con la scuola semplice ed efficace. Da questo punto di vista le scuole del Bonsignori sono dotate di una lavagna multimediale, presente in ogni classe e utilizzata dai docenti per una didattica che si affianchi e si integri al libro di testo. Per quanto riguarda invece la didattica quest’anno sarĂ il banco di prova per il “Curricolo di Istitutoâ€?, messo appunto dal Collegio dei docenti lo scorso anno scolastico. A questo lavoro è collegato un progetto di aggiornamento dei docenti, sempre piĂš necessario per andare nella direzione di un insegnamento per

ƒ ’”‡•‘ ‹Ž ˜‹ƒ Žƒ •’‡”‹Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â? •‹•–‡Â?ƒ …Š‡ǥ ƒ Â„Â”Â‡Â˜Â‡ÇĄ ’‘”–‡”Â? ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ„Â‘ÂŽÂ‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡‹ ”‡‰‹•–”‹ …ƒ”–ƒ…‡‹Ǥ ‘˜‹–Â? ’‡” ‹ †‘…‡Â?–‹ competenze, rinnovando le modalitĂ di approccio al concetto di apprendimento. “Come corpo docente siamo convinti che la parte relativa a un diversa proposta didattica costituisca una sfida molto impegnativa, perchĂŠ richiede a ogni insegnante la disponibilitĂ a modificare l’approccio alla professione, a

maggior ragione oggi in un quadro di grandi cambiamenti e di grandi incertezze. Non di meno siamo convinti che ciò sia necessario per affrontare l’emergenza educativa che oggi chiede alla scuola non solo di istruire ma anche di coinvolgere i giovani nel processo formativoâ€?, spiega il dirigente scolastico Giuseppe Raineri. Nel frattempo, per chi lo desiderasse, c’è ancora tempo per iscriversi alla prima classe del Liceo scientifico del prossimo anno scolastico. La Direzione è disponibile a visite personalizzate da parte di alunni e famiglie. Per informazioni è necessario prenotare la propria visita in segreteria (030.957113).

ÂŽ Â?‘•–”‘ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇŁ •–—†‹ƒ”‡ ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜ƒ †‡ŽŽ‘ •–—†‡Â?–‡ ‹Â?‹œ‹ƒ ƒŽŽ‡ ‘––‘ǥ …‘Â? ‹Ž •—‘Â?‘ †‡ŽŽƒ ’”‹Â?ƒ …ƒÂ?’ƒÂ?Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‡ ˆ‹Â?‹•…‡ Žƒ Â•Â‡Â”ÂƒÇĄ …‘Â? Žǯ—Ž–‹Â?‘ …‘Â?’‹–‘ǥ ‹Â?„ƒ•–‹–‘ ˆ”‡––‘Ž‘•ƒÂ?‡Â?–‡ǥ “—ƒÂ?†‘ •‹ƒÂ?‘ †‹•–”ƒ––‹ †ƒ Â?‹ŽŽ‡ ’‡Â?•‹‡”‹Ǥ ‡Ž ”‡•–‘ ‘‰Â?—Â?‘ Šƒ ‹Ž ’”‘’”‹‘ Žƒ˜‘”‘ ‡ǥ ƒÂ?…Š‡ •‡ Â?‘Â? •‹ †‹”‡„„‡ǥ •–—†‹ƒ”‡ ° ‹Ž Â?‘•–”‘Ǥ ‘‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ –‡Â?†‹ƒÂ?‘ ƒ •‘––‘˜ƒŽ—–ƒ”‡ “—‡•–ƒ ‘’’‘”–—Â?‹–Â?ÇĄ —Â?‘ †‡‹ ’‘…Š‹ ”‡‰ƒŽ‹ …Š‡ Žƒ •‘…‹‡–Â? …‹ ‘ˆˆ”‡ ƒÂ?…‘”ƒǤ ÇĽ 1 …Š‡ǥ ’—”–”‘’’‘ǥ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒ ° Žǯ‡–Â? †‹ ’”‘ˆ‘Â?†‹ ‹Â?–‡””‘‰ƒ–‹˜‹ •—ŽŽƒ ˜‹–ƒ ‡ †‹ ‰”ƒÂ?†‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‹ǥ “—‹Â?†‹ ƒ ˜‘Ž–‡ Žƒ •…—‘Žƒ …‹ •‡Â?„”ƒ ‡••‡”‡ —Â?ǯ‹Â?—–‹Ž‡ ’‡”†‹–ƒ †‹ –‡Â?’‘Ǥ ‹ …‘Â?•‡‰—‡Â?œƒ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ –”‘˜ƒ”‡ —Â?ƒ Â?‘–‹˜ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” …‘Â?–‹Â?—ƒ”‡ •‡”‡Â?ƒÂ?‡Â?–‡ ‰Ž‹ •–—†‹ǣ †‡˜‹ ‰—ƒ”†ƒ”‡ †‡Â?–”‘ †‹ –‡ ’‡” •…‘’”‹”‡ Žƒ Â?‘–‹˜ƒœ‹‘Â?‡ ‡ †‹˜‡Â?–ƒ”‡ …‘•¿ —Â?‘ •–—†‡Â?–‡ Â?‹‰Ž‹‘”‡Ǥ —ƒÂ?†‘ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ ˜ƒÂ?Â?‘ ƒ Â•Â…Â—Â‘ÂŽÂƒÇĄ †‘˜”‡„„‡”‘ ‡••‡”‡ …‘Â?•ƒ’‡˜‘Ž‹ …Š‡ –—––‘ …‹Ö …Š‡ ƒ’’”‡Â?†‘Â?‘ Â?‡ŽŽƒ ˆƒ–‹…ƒ †‡ŽŽ‘ •–—†‹‘Ǣ •‡”˜‹”Â? Â?‡Ž Žƒ˜‘”‘ †‹ †‘Â?ƒÂ?‹Ǥ ‡Â?•‹ƒÂ?‘

‹Â?ˆƒ––‹ …Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‡Â?†‹Â?‡Â?–‘ Â?‘Â? •‹ ˆ‡”Â?‹ •—‹ „ƒÂ?…Š‹ †‹ •…—‘Žƒ ‘ •—ŽŽ‡ ’ƒ‰‹Â?‡ †‡‹ Ž‹„”‹ǥ Â?ƒ •‹ƒÂ?‘ …‘Â?˜‹Â?–‹ …Š‡ǥ ƒÂ?…Š‡ ƒˆˆƒ……‹ƒÂ?†‘…‹ •—Ž Â?‘Â?†‘ …Š‡ …‹ …‹”…‘Â?Â†ÂƒÇĄ •‹ ’‘••ƒÂ?‘ •˜‹Ž—’’ƒ”‡ …‘Â?‘•…‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ †‹ …—‹ ƒŽ–”‹Â?‡Â?–‹ Â?‘Â? ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡”‡Â?Â?‘ Â?‡’’—”‡ Žǯ‡•‹•–‡Â?œƒǤ ƒ …‘•ƒ Â?‹‰Ž‹‘”‡ †ƒ ˆƒ”‡ •ƒ”‡„„‡ –”ƒ””‡ ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹ ‡ •ˆ”—––ƒ”‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ǥ ƒÂ?…Š‡ ’‡”…Š¹ ° Â?‡ŽŽ‡ Â?‘•–”‡ Â?ƒÂ?‹ Žƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ •‘…‹‡–Â? Â?‹‰Ž‹‘”‡ǣ ‹Ž Â?‘•–”‘ ˆ—–—”‘Ǥ ‘Â? „‹•‘‰Â?ƒ ’”‡Â?†‡”‡ ƒŽŽƒ Ž‡‰‰‡”ƒ “—‡•–‘ †‹”‹––‘nj Â†Â‘Â˜Â‡Â”Â‡ÇĄ Â?ƒ Â?‡ƒÂ?…Š‡ Â‡Â•ÂƒÂ‰Â‡Â”ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ’‡Â?•ƒÂ?†‘ •‘Ž‘ ƒ‹ ˜‘–‹ ‡ •–—†‹ƒÂ?†‘ ‡•…Ž—•‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â? ˆ—Â?œ‹‘Â?‡ †‹ ‡••‹Ǥ •‡ Žǯ‡“—‹Ž‹„”‹‘ ˆ‘••‡ Â?‡Ž Â?Â‡ÂœÂœÂ‘ÇŤ ‹˜‡”‡ Žǯ‡–Â? †‹˜‡”–‡Â?–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒ •‡Â?œƒ Â?‘”‹”‡ •—‹ Ž‹„”‹Ǎ ‘”•‡ǥ …”‡•…‡Â?†‘ǥ –”‘˜‡”‡Â?‘ ‹Ž Â?‘•–”‘ ‡“—‹Ž‹„”‹‘ ‘ ˆ‘”•‡ “—ƒŽ…—Â?‘ †‹ Â?‘‹ ÂŽÇŻÂŠÂƒ ‰‹Â? Â–Â”Â‘Â˜ÂƒÂ–Â‘ÇĽ ‡” ‹Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ ° Â?‡‰Ž‹‘ …‘Â?–‹Â?—ƒ”‡ ƒ •–—†‹ƒ”‡ •‡Â?œƒ ŽƒÂ?‡Â?–ƒ”•‹ –”‘’’‘Ǩ ‘•ƒ •‘Â?‘ ‹Â? ˆ‘Â?†‘ Â?‘˜‡ Â?‡•‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ †‹ Â•Â…Â—Â‘ÂŽÂƒÇĄ †‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒ –ƒÂ?–‹ ƒÂ?Â?‹ †‹ Žƒ˜‘”‘ …Š‡ …‹ ƒ•’‡––ƒÂ?‘Ǎ Žƒ••‡ ͛ƅ


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͛͛

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ÂŽ ͙ͥ ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ ͚͘͘͜ Â?‡ŽŽǯ ……ƒ†‡Â?‹ƒ …ƒ––‘Ž‹…ƒ †‹ ‘Â?ƒ…‘ †‹ ƒ˜‹‡”ƒ ƒ˜˜‹‡Â?‡ Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ –”ƒ ‹Ž –‡‘Ž‘‰‘ ƒ–œ‹Â?‰‡” ‡ ‹Ž ˆ‹Ž‘•‘ˆ‘ ƒ„‡”Â?ĥ •—‹ ”ƒ’’‘”–‹ –”ƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡ ‡ ˆ‡†‡Ǣ ° ”‹Â?ƒ•–‘ —Â? ‡˜‡Â?–‘ •–‘”‹…‘

……ƒ†‡�‹ƒ …ƒ––‘Ž‹…ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ ‡” Ž‘ •˜‹Ž—’’‘ †‹ —� �—‘˜‘ —�ƒ�‡•‹�‘

)HGH H UDJLRQH LQ GLDORJR Dz —ƒŽ‡ ’‘•–‘ ’‡” Ž‡ ”‡Ž‹‰‹‘Â?‹ Â?‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?ÇŤ ‘Â?ˆ”‘Â?–‘ –”ƒ ƒ„‡”Â?ĥ ‡ ƒ–œ‹Â?‰‡”dz ° Žƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‹…Š‡Ž‡ ‹…‘Ž‡––‹ǥ †‘…‡Â?–‡ †‹ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‹ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻ –‡Â?‡‘ †‹ ”‡Â?–‘

,

l 19 gennaio del 2004, nell’Accademia cattolica di Monaco di Baviera, avviene l’incontro tra il teologo Ratzinger e il filosofo Habermas, sui rapporti tra ragione e fede. Proprio per ricordare questo evento, l’Accademia cattolica di Brescia ha recentemente organizzato la conferenza dal titolo “Quale posto per le religioni nella societĂ ? Confronto tra Habermas e Ratzingerâ€?, tenuta dal prof. Michele Nicoletti, docente di Filosofia della politica, presso l’UniversitĂ di Trento. Secondo il relatore, l’incontro in questione è cruciale per la cultura contemporanea. Nicoletti sottolinea tre aspetti centrali del dialogo. Il primo è di natura storica: Habermas, fino al 2001, non si occupa di religione, anzi, si considera “stonatoâ€? in tale campo. Dopo l’attentato del 2001 alle Torri gemelle, egli scrive “Fede e sapereâ€?, in cui esprime la necessitĂ di riprendere un dialogo forte tra sapere e religione, cultura e fede. L’uomo contemporaneo, secon-

ÂŽ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‘ ‡ ‹Ž –‡‘Ž‘‰‘ –”‘˜ƒÂ?‘ —Â? –‡””‡Â?‘ …‘Â?—Â?‡ǣ Žƒ ’‡”•‘Â?ƒ Šƒ •‡Â?’”‡ —Â? Â˜ÂƒÂŽÂ‘Â”Â‡ÇĄ Â?‘Â? ° Â?ƒ‹ —Â? Â?Â‡ÂœÂœÂ‘ÇĄ Â?ƒ ° •‡Â?’”‡ —Â? ˆ‹Â?‡ do lui, deve superare le fratture tra la ragione e altri ambiti del sapere e della coscienza umani: come ci insegna Hegel, la modernitĂ deve saper conciliare la cultura con la religione, evitando sterili dualismi, che portano solo all’affermazione astratta di una delle due polaritĂ . Un secondo elemento è la riflessione sulle trasformazioni della natura umana. Habermas critica la genetica e la scienza contemporanea, quando esse vogliono manipolare l’uomo, usarlo come oggetto, strumento, non come soggetto libero. Il filosofo difende la dignitĂ della persona, trovando, in

questo senso, una certa sintonia con la religione cristiana. Il terzo punto è la maggiore considerazione della cultura contemporanea verso la religione. Per Habermas, il fenomeno religioso ha un senso positivo: ha un contenuto veritativo, che si esplica sia sul piano sociale sia su quello della sapienza. Nella dimensione religiosa, a prescindere dalla fede che si può avere, l’uomo viene colto nella sua veritĂ , quindi nella sua dignitĂ . Infatti la tradizione religiosa “salvaâ€? alcune cifre dell’essere umano, che altrimenti andrebbero perdute: ad esempio, la sacralitĂ della sepoltura, del momento della morte, che spesso la nostra cultura banalizza o considera come fatti insensati. In questo senso, il filosofo ricorda che, grazie alla religione, l’uomo può comprendere la finitezza dell’esistenza, avere una visione piĂš completa della vita. Ratzinger apprezza l’apertura del filosofo laico e neo-illuminista Habermas, cercando di sviluppare un dia-

logo costruttivo con lui. Il teologo insiste sulla reciproca giustificazione tra ragione e religione: una religione senza ragione diventa fanatismo cieco; una ragione senza religione diventa razionalismo arrogante. Ratzinger pone l’accento anche sulla dimensione interculturale e interreligiosa del mondo contemporaneo: bisogna tenere presente il fatto che esistono varie prospettive e che l’Occidente è solo una di queste. Inoltre, secondo lui, la religione ci dĂ il senso della dipendenza dell’uomo come creatura: uno degli errori piĂš gravi della cultura moderna è quello di chiudere l’essere umano nella sua autosufficienza. In realtĂ , noi siamo dipendenti, la nostra vita in sĂŠ non è compiuta, tutto il nostro essere “chiamaâ€? la trascendenza. La nostra stessa libertĂ , da una parte ci fa sentire potenti, autonomi, dall’altra parte ci indica i nostri limiti, la nostra finitezza. Secondo Ratzinger, questo senso del limite, della “creaturalitĂ â€? è fondamentale non solo per

la religione cristiana ma anche per la filosofia e la cultura contemporanee. A tale proposito possiamo parlare di etica del limite, compatibile con la visione di Habermas. Pur nella differenza notevole tra un teologo e un non credente, essi ci mostrano un terreno comune. Infatti, secondo loro, l’essere umano, in sĂŠ, ha dei limiti, che ci fanno diventare coscienti del nostro essere; la persona ha sempre un valore, non è mai un mezzo, ma è sempre un fine; la realtĂ non può esaurirsi nella ragione, ma ha una sua complessitĂ , che ci spinge “oltreâ€?. Questa trascendenza, per Ratzinger è Dio, per Habermas è una dimensione di civiltĂ terrena, di crescita umana, di comunitĂ politica e linguistica, in cui assume un significato meramente “culturaleâ€? anche la religione. Entrambi elaborano un nuovo “umanesimoâ€?, che riesce a cogliere nell’esistenza umana un bene in sĂŠ e un fine, nella storia un cammino di crescita verso una civiltĂ , che assuma l’uomo nella sua essenza.

‘Â?‘ –—––‡ •–—’‹†ƒ‰‰‹Â?‹ ƒ‘Žƒ Dz–”ƒ•…‹Â?ÂƒÇł ‹Â? ’•‹…‘–‡”ƒ’‹ƒ ‹Ž Â?ÂƒÂ”Â‹Â–Â‘ÇĄ

‹‘˜ƒÂ?Â?‹ǣ ° ‹Â?•‘††‹•ˆƒ––ƒ †‡Ž Ž‘”‘ Â?ƒ–”‹Â?‘nj Â?‹‘Ǥ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒˆˆ‡”Â?ƒ …Š‡ Â?‘Â? •‹ •ƒ”‡„„‡ ”‹nj ˜‘Ž–‘ ƒ —Â?‘ ’•‹…‘Ž‘‰‘Ǥ ‡…‘Â?†‘ Ž—‹ǥ ƒ‘Žƒ ‰Ž‹ ‹Â?’—–ƒ ‹Â?‰‹—•–ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ …ƒ—•ƒ †‡Ž ’”‘’”‹‘ Â?ÂƒÂŽÂ‡Â•Â•Â‡Â”Â‡ÇĄ Â?ÂƒÇĄ ƒÂ?Â?‡••‘ …Š‡ “—‡•–‘ Â‡Â•Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ ° †ƒ ƒ––”‹„—‹”‡ ƒŽŽƒ Â?‡Â?‘’ƒ—•ƒǤ ƒ••‡”Â?ÇŁ Â„ÂƒÇŚ •–ƒ ƒ•’‡––ƒ”‡Ǥ ‡” ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ǥ Â?—ŽŽƒ †‹ ”‹Ž‡˜ƒÂ?–‡ ° …ƒÂ?Â„Â‹ÂƒÂ–Â‘ÇŁ Ž—‹ ° •‡Â?’”‡ Ž‘ •–‡••‘ǥ ‹Ž …ƒ”ƒ––‡”‡ ° ‹Ž Â?‡†‡•‹Â?‘ †‹ “—ƒÂ?†‘ ƒ‘Žƒ Ž‘ Šƒ Â•Â’Â‘Â•ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ƒÂ?ÂœÂ‹ÇĄ †‹ “—ƒÂ?†‘ ‡”ƒÂ?‘ ˆ‹†ƒÂ?œƒ–‹Ǣ Â?‘Â? …ƒ’‹•…‡ ’‡”…Š¹ •‘Ž‘ ƒ†‡••‘ ƒ‘Žƒ •‹ ŽƒÂ?‡Â?–‹Ǥ ÂˆÂˆÂ‡Â”ÇŚ Â?ƒ †‹ ƒ˜‡” •‡Â?’”‡ ‰ƒ”ƒÂ?–‹–‘ ‡ †‹ ‰ƒ”ƒÂ?–‹”‡ „‡Â?‡••‡”‡ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ǥ †‹ Â?‘Â? ƒ˜‡” Â?ƒ‹ Â–Â”ÂƒÇŚ †‹–‘ Žƒ Â?‘‰Ž‹‡ǥ †‹ ’ƒ••ƒ”‡ –—––‘ ‹Ž ’‘…‘ –‡Â?ÇŚ ’‘ Ž‹„‡”‘ ‹Â? …ƒ•ƒǤ ƒ‘Žƒ “—‡•–‘ Â?‘Â? Â„ÂƒÂ•Â–ÂƒÇŁ ƒˆˆ‡”Â?ƒ †‹ Â?‘Â? •‡Â?–‹”•‹ Â˜ÂƒÂŽÂ‘Â”Â‹ÂœÂœÂƒÂ–ÂƒÇĄ •–‹Â?ÂƒÂ–ÂƒÇĄ ƒÂ?ƒ–ƒǤ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ •’‡••‘ Žƒ ”‹†‹…‘Ž‹œœƒ Č‹ÂƒÂ?…Š‡ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒ‹ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹ČŒǤ ÂŽ •ƒ”…ƒ•Â?‘ ° —Â?ƒ Â?‘†ƒŽ‹–Â? †‹ ƒ‰‰”‡••‹‘Â?‡ǥ ° ˆƒ” •‡Â?–‹”‡ —Â?ƒ ’‡”•‘Â?ƒ •–—’‹nj †ƒ ‡ ‹Â?…ƒ’ƒ…‡Ǥ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Â?‘Â? ƒ…“—‹•–ƒ ‹Â?–‡Â?ÇŚ œ‹‘Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ —Â?ƒ Â?ƒ”…ƒ †‹ ’ƒ•–ƒ ‘ †‹ ƒ…“—ƒ …Š‡ ƒ‘Žƒ ‰Ž‹ …Š‹‡†‡ ’‡”…Š¹ ”‹–‹‡Â?‡ –—––‡ Ž‡

Â?ƒ”…Š‡ —‰—ƒŽ‹Ǣ Žƒ Â”Â‹Â…ÂŠÂ‹Â‡Â•Â–ÂƒÇĄ •‡…‘Â?†‘ Ž—‹ǥ ° •‘Ž‘ ‹Ž ˆ”—––‘ †‡ŽŽƒ ’—„„Ž‹…‹–Â?Ǥ —‡•–‘ ˆƒ •‡Â?–‹”‡ ÂƒÇŚ Â‘ÂŽÂƒÇĄ ƒ‰Ž‹ ‘……Š‹ †‡Ž Â?ÂƒÂ”Â‹Â–Â‘ÇĄ —Â?ƒ •–—’‹†ƒ ’‡”…Š¹ ’Žƒ‰‹ƒ„‹Ž‡Ǥ Â?…Š‡ •‡ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒ˜‡••‡ Â”ÂƒÂ‰Â‹Â‘ÇŚ Â?‡ǥ “—‡•–‘ Â?‘Â? Ž‘ ƒ‹—–ƒ ƒ ˆƒ” ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒ”‡ „‡Â?‡ ‹Ž •—‘ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘Ǥ ƒ”ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ ”ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹–Â? ˆƒ ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒ”‡ „‡Â?‡ —Â? Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘Ǩ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ †‡–‹‡Â?‡ Žƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡Ǽ Â?ƒ ‹Ž •—‘ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ ˜ƒ ƒŽŽƒ Â†Â‡Â”Â‹Â˜ÂƒÇŁ …‘•ƒ •‡ Â?‡ ˆƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ˜Â‡Â” ”ƒ‰‹‘Â?‡Ǎ ‡ ’‡” Ž—‹ —Â?ƒ Â?ƒ”…ƒ †‹ —Â? ’”‘†‘––‘ ˜ƒŽ‡ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”ÂƒÇĄ ’‡”…Š¹ Â?‘Â? ’”‡Â?†‡”‡ “—‡ŽŽƒ ’”‡ˆ‡”‹–ƒ Â†ÂƒÂŽÇŚ Žƒ Â?‘‰Ž‹‡Ǎ ‡––‹ƒÂ?‘ ‹Â?•‹‡Â?‡ –ƒÂ?–‡ ’‹……‘Ž‡ ƒœ‹‘Â?‹ ˆƒ––‡ •‘Ž‘ ’‡” ”‹•’‡––‘ ‡ ˜ƒŽ‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ÇŁ Â?‘Â? –”ƒ•Â?‡––‡”‡„„‡”‘ Dz•‡Â?’Ž‹…‡nj Â?‡Â?–‡dz ƒÂ?‘”‡Ǎ ÂŽ Â?ƒ”‹–‘ Â?ƒÂ?†‡”‡„„‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‹Âƒ Žƒ •—ƒ ”ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹–Â? ‡ Ž‡ •—‡ “—‡•–‹‘Â?‹ †‹ ’”‹Â?…‹nj ’‹‘ Dz•‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡dz ’‡” Žƒ Â?‘‰Ž‹‡ǣ ’‡Â?•ƒ–‡ …Š‡ Žƒ Žƒ•…‡”‡„„‡ ‹Â?•‡Â?•‹„‹Ž‡Ǎ ‘Â?‹Â?…‹ƒÂ?†‘ ƒ ˆƒ”‡ “—‡•–‡ Dz•–—’‹†ƒ‰‰‹Â?‹dz •‹ ‹Â?˜‡”–‹”‡„„‡ Žƒ •‡“—‡Â?œƒ †‹ ƒœ‹‘Â?‹ ‡ Â”Â‡Â–Â”Â‘ÇŚÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‹ Â?‡‰ƒ–‹˜‡Ǥ Š‹ †‡˜‡ …‘Â?‹Â?Â…Â‹ÂƒÂ”Â‡ÇŤ Š‹ ° ’‹Î ÂˆÂ‘Â”Â–Â‡ÇĄ …Š‹ ° ’‹Î Â?ÂƒÂ–Â—Â”Â‘ÇĄ …Š‹ •‘ˆˆ”‡ Â?‡Â?‘Ǥ ‡”…Š¹ •‘Ž‘ †‘’‘ †‡…‡Â?Â?‹ †‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ ƒ‘Žƒ •‹ ŽƒÂ?‡Â?–ƒ †‡Ž

Â?ÂƒÂ”Â‹Â–Â‘ÇŤ ‡”…Š¹ •‘Ž‘ ‘”ƒ …Š‡ ‹ ˆ‹‰Ž‹ •‘Â?‘ ‰”ƒÂ?†‹ ‡ Â?‘Â? ”‹…Š‹‡†‘Â?‘ ’‹Î –ƒÂ?–‘ –‡Â?’‘ ‡† ‡Â?Â‡Â”Â‰Â‹ÂƒÇĄ ƒ‘Žƒ •‹ •–ƒ …‘Â?…‡Â?–”ƒÂ?†‘ •—Ž ”ƒ’’‘”–‘ …‘Ž Â?ƒ”‹–‘ ‡ •–ƒ ‹Â?˜‡•–‡Â?†‘ †‹ ’‹Î •— †‹ Ž—‹Ǥ ‘Â? ° ’‹Î †‹•–”ƒ––ƒ ‡ Â?‘Â? •‹ ƒ……‘Â?–‡Â?–ƒ ’‹Î †‡Ž Â?ÂƒÇŚ ”‹–‘ …Š‡ ŠƒǤ ……‘ ’‡”…Š¹ Ž‡ •—‡ ƒ•’‡––ƒ–‹˜‡ •‘Â?‘ Â?‘Ž–‘ ƒŽ–‡Ǥ ƒ •‘Â?‘ †‡•–‹Â?ƒ–‡ ƒ ÂˆÂƒÂŽÂŽÂ‹Â”Â‡ÇŁ ƒ‘Žƒ †‡˜‡ ”‹†‹Â?‡Â?•‹‘Â?ÂƒÂ”ÂŽÂ‡ÇĄ ”‡Â?†‡”Ž‡ ’‹Î ”‡nj ƒŽ‹•–‹…Š‡ ’‡”…Š¹ ‹Ž Â?ƒ”‹–‘ ‹†‡ƒŽ‡ Â?‘Â? …‘Â?Â„ÂƒÇŚ …‡”Â? Â?ƒ‹ …‘Â? “—‡ŽŽ‘ ”‡ƒŽ‡Ǥ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Â?‘Â? Â…ÂƒÇŚ ’‹•…‡ ‹Ž Â?ƒŽ‡••‡”‡ †‹ ÂƒÂ‘ÂŽÂƒÇŁ ’‡” Ž—‹ •‘Â?‘ –—–nj –‡ •–—’‹†ƒ‰‰‹Â?‹Ǥ ‡‹ ”‹Â?ƒÂ?‡ ˆ‡”‹–ƒ †ƒ “—‡•–ƒ ’‡”…‡œ‹‘Â?‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÇŁ …‘Â?‡ ’—Öǥ †‹…‡ Ž‡‹ǥ ‹‘nj ˜ƒÂ?Â?‹ Â?‘Â? Â…ÂƒÂ’Â‹Â”Â‡ÇŤ ƒ —Â?ƒ ’‡”…‡œ‹‘Â?‡ †‹˜‡”•ƒ †ƒ †—‡ ’‡”•‘Â?‡ †‹˜‡”•‡ ° —Â?ƒ …‘•ƒ Â?‘”Â?ƒŽ‡ ‡ Â?‘Â? ° ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ —‡•–ƒ …‘Â?•ƒ’‡˜‘Ž‡œœƒ ’—Ö ƒ‹—–ƒ”‡ ƒ‘Žƒ ƒ Â?‘Â? •‡Â?–‹”•‹ ˆ‡”‹–ƒǤ ‘Â? ’—Ö ’”‡–‡Â?†‡”‡ …Š‡ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Žƒ ˜‡†ƒ …‘Â?‡ Ž‡‹Ǥ ƒ •–‡••ƒ …‘•ƒ ˜ƒŽ‡ ’‡” ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ǣ ƒÂ?…Š‡ •‡ Â?‘Â? Ž‘ …ƒ’‹•…‡ ”ƒœ‹‘Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ǥ †‡˜‡ ’”‡Â?†‡nj ”‡ ƒ––‘ †‡Ž Â?ƒŽ‡••‡”‡ †‹ ƒ‘Žƒ ‡ ƒ……‘‰Ž‹‡”Ž‘Ǥ ……‘‰Ž‹‡”Ž‘ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ ˆ”‘Â?–‡‰‰‹ƒ”Ž‘Ǣ ‹Â? ’”‹Â?‹•ǥ …‘Â? ‹Ž …—‘”‡ǥ Â?‘Â? …‘Â? Žƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡Ǥ


͛͜

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

……ƒ†‡Â?‹ƒ …ƒ––‘Ž‹…ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ‡” ‹Â?–‡””‘‰ƒ”•‹ •— …Š‡ ˜‘Ž–‘ †ƒ”‡ ƒŽŽƒ …‹––Â? Il 10 febbraio dalle 14 alle 18.30 presso l’aula Magna della FacoltĂ di Economia (via San Faustino, 74/B), l’Accademia cattolica di Brescia propone, in collaborazione con l’UniversitĂ degli studi di Brescia, il convegno nazionale “Urbanistica comune e bene comune. Un volto per la cittĂ di Bresciaâ€?. Interverranno Massimo Cacciari, Giacomo Canobbio, Letizia Cariello, Francesco Karrer, Michela Tiboni e Maurizio Tira. L’urbanistica vive una stagione di cambiamenti. In

crisi è soprattutto il modello di crescita a oltranza e di un governo del territorio impositivo, afďŹ dato al primato del pubblico. Tuttavia il compito dell’agire urbanistico è, oggi come nel passato, contribuire a dare risposte alle aspirazioni e alle paure che gli abitanti esprimono nei confronti del proprio ambiente di vita. Ăˆ dunque richiesta la capacitĂ di trovare un equilibrio tra mondo artiďŹ ciale e mondo naturale, per uno sviluppo piĂš attento al risparmio delle risorse, all’integrazione

sociale, alla democrazia. Si tratta di una sďŹ da culturale prima che tecnica: anche a Brescia non è in gioco solo la trasformazione urbanistica della cittĂ , ma i futuri assetti economici, la qualitĂ di vita dei cittadini, l’immagine che lasceranno ai propri ďŹ gli le generazioni che hanno costruito questo ambiente urbano complesso. Con questo convegno ci si propone dunque di ri-trovare un ďŹ lone di pensiero in materia urbanistica che declini il contributo fecondo

dell’umanesimo cristiano nella costruzione della cittĂ di pietra, oltre che della cittĂ dell’uomo. L’iniziativa si colloca dentro la riessione che l’Accademia cattolica va conducendo su “Religioni e convivenza civileâ€?, tema che intende sviluppare nei primi tre anni della sua attivitĂ . Quest’anno vengono approfonditi i modelli teorici di pensiero. Ma con un occhio sempre rivolto alla concretezza storica e territoriale della cittĂ di Brescia.

ƒ•–‡Ž ‡ŽŽƒ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͞ ˆ‡„„”ƒ‹‘

0LJRQH FRQ O¡DQLPD GL XQ JLXOODUH Dz ‘Â?’Ž‡–ƒÂ?‡Â?–‡ •’‡––‹Â?ÂƒÂ–Â‘Çł ° ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‡ŽŽ‘ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ ’‘”–ƒ–‘ ƒ ”‡•…‹ƒ †ƒ ‹’‹‡••‡ǥ †‡Ž …‘Â?‹…‘ Â?ƒ–‘ ƒ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ †‡Ž ”ƒ•‹Ž‡ ‡ …”‡•…‹—–‘ ƒ ‹˜‘”Â?‘

&

hi non lo ricorda, con quel suo occhio nero e il camice bianco Paolo Migone è uno dei comici storici di “Zeligâ€?. In esclusiva per i lettori de “La Voce del popoloâ€? e ascoltatori di Radio Voce un’intervista esclusiva. Il comico sarĂ a Castel Mella giovedĂŹ 16 febbraio alle 21 con il suo spettacolo “Completamente spettinatoâ€?, portato a Brescia da Cipiesse. Ingresso 18 euro, in prevendita; 20 euro la sera dello spettacolo. Info:cipiesse-bs.it. Come stai Paolo? Bene, perchĂŠ ho registrato la quarta puntata di “Zeligâ€? e ore sono all’Abetone sugli Appennini a sciare con la mia famiglia. C’è un casino di neve ed è veramente bellissimo. A cavallo tra televisione e teatro. Ăˆ piĂš facile fare sketch, magari di pochi minuti, o stare su un palco per un intero show? Io dico sia piĂš difficile dare il massimo in quei cinque minuti, un po’ co-

Dz ÂŽ Â?‹‘ ‰—”— ° Šƒ”Ž‹‡ Šƒ’Ž‹Â?Ǥ ƒ ƒÂ?…Š‡ —•–‡” ‡ƒ–‘Â? Â?‹ Šƒ •‡Â?’”‡ ‹•’‹”ƒ–‘ …‘Â? Žƒ •—ƒ •‘„”‹‡–Â?ÇŁ Â?‹ •‡Â?„”ƒ ˜‡Â?—–‘ †ƒŽŽƒ Ž—Â?ÂƒÇł me uno sciatore che in un minuto deve dare il 100%. Magari aspetti cinque o sei ore, vai sul palco freddo, e devi rendere al massimo. Ăˆ molto difficile rimanere concentrati. Cosa accade in questo spettacolo che sta girando l’Italia? Sta andando molto bene, in tutta Italia e praticamente è tutta la mia vita. Racconto i problemi che ho in famiglia, con mia moglie. Tutti se li rivedono nelle proprie case però li racconto con il mio taglio, molto surreale. Devo dire che piace dalla Sicilia al Trentino. Come si fa ad affascinare un

grande pubblico con una comicitĂ surreale? Non è facile; siamo rimasti in pochi: c’è Gene Gnocchi, c’erano Cochi e Renato. Diciamo che se tu tratti i temi del quotidiano come il caos delle macchine, il traffico, le cittĂ , i problemi economici, la gente ci si riconosce, poi sta alla bravura dell’attore dargli questo taglio quasi assurdo. La gente viene a teatro e per i primi 10 minuti non ride, poi comincia a fidarsi e ride. C’è un personaggio che trovi irresistibile? Il mio guru è Charlie Chaplin. Ma anche Buster Keaton mi ha sempre ispirato con la sua sobrietĂ : mi sembra un personaggio venuto dalla luna. Se non avessi fatto il comico, cosa saresti diventato? Io penso un barbone alla stazione Termini. Non saprei. Ho fatto agraria, ma con pessimi risultati. Mi ricordavo solo l’ultimo esame resettando quelli precedenti. Il mio cervello è na-

to per sparare stupidate enormi. Magari avrei fatto il vignettista, perchĂŠ so disegnare e da giovane l’ho fatto per un po’. Sempre cose buffe però, sempre cose ironiche. La mia anima è buffa, sono un giullare. PerchĂŠ venire giovedĂŹ nell’auditorium Gaber a Castel Mella a vedere lo spettacolo? Ho sempre amato Giorgio Gaber e sono onorato di venire al Gaber. Ci vediamo lĂ , spero di far ridere tutti, anche il siparista.

Dz ‡ŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ”ƒ……‘Â?–‘ –—––ƒ Žƒ Â?‹ƒ ˜‹–ƒǤ ƒ……‘Â?–‘ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ …Š‡ Š‘ ‹Â? ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ …‘Â? Â?‹ƒ Â?‘‰Ž‹‡Ǥ —––‹ •‡ Ž‹ ”‹˜‡†‘Â?‘ Â?‡ŽŽ‡ ’”‘’”‹‡ …ƒ•‡ ’‡”Ö Ž‹ ”ƒ……‘Â?–‘ ‹Â? Â?‘†‘ Â•Â—Â”Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‡Çł

3HU L DQQL GL &DQRVVL Angelo Canossi fu colui che “al dialetto bresciano diede luce di vera poesiaâ€?, come recita la targa incisa sulla salita del Castello in suo onore. Cantore della brescianitĂ , in occasione del 150° anniversario della sua nascita il Ctb ha organizzato alcune iniziative che saranno soltanto un assaggio della celebrazione del poeta, che proseguirĂ con altri eventi, in via di deďŹ nizione, per il 2012. Si parte dunque in questo mese con due spettacoli teatrali (ingresso 8 euro, ridotto 5) al Teatro Santa Chiara: “So nassit nĂźd - Omaggio a Canossiâ€? (9 e 10 febbraio, 20.30) e “Curt dei PulĂŹâ€? (21 - 25 febbraio, ore 20.30, domenica 26 alle 15.30). Il primo vedrĂ in scena Sergio Mascherpa e Bruna Gozio, quest’ultima anche autrice del testo, nato nel 2003 e presentato da Cooperativa Teatro Laboratorio. “Si tratta di un recital delle piĂš famose poesie

di Canossi – spiegano – che abbiamo realizzato con la consapevolezza che lavorare sui suoi versi signiďŹ ca inevitabilmente misurarsi con una Brescia molto diversa da quella attualeâ€?. Il tradizionale “Curt dei PulĂŹâ€? sarĂ riportato in scena dai giovani attori della Piccola Compagnia Stabile di Brescia con la regia di Filippo Garlanda e impreziosito dalla partecipazione straordinaria di Edi Gambara, che 45 anni dopo il debutto dello spettacolo reinterpreta il ruolo della “Ecia Coppiâ€?. “L’obiettivo – precisa Paolo Peli, direttore artistico dell’Associazione Culturale Sr, che con Ctb presenta lo spettacolo – è dimostrare che anche attori giovani possono cimentarsi con un testo carico di storia rendendolo attualeâ€?. Spettacolo la cui regia nel 1967 fu curata proprio da Costanzo Gatta, autore di una biograďŹ a del poeta, “Canossi. Vita e opereâ€?, presentata

martedĂŹ nel foyer del Teatro Sociale. “Con questo libro – sottolinea – ho voluto rendere un’immagine del poeta lontano dall’essere una macchietta o un poetuncolo, ma un uomo di grande culturaâ€?. In 600 pagine, Gatta ripercorre le esperienze formative di Canossi alla Sorbona, i contatti con d’Annunzio, il suo rientro a Brescia e le sue imprese giornalistiche all’avanguardia, allontanandolo da un clichĂŠ che lo ha ingabbiato nell’unico ruolo di poeta dialettale. “Le iniziative – anticipano Carla Boroni e Angelo Pastore, rispettivamente presidente e direttore di Ctb – proseguiranno con la messa in scena della Maccheronica Ciceronessa, la ripresa in estate di Curt dei PulĂŹ e la produzione di un altro spettacolo da valutare sulla base degli attori bresciani che stiamo selezionando, in linea con una grande attenzione nei confronti del contesto urbanoâ€?.


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

Í›Í?

”‡•…‹ƒ ”‡Â?‹‘ Ǥ ƒ—•–‹Â?‘

‡ƒ–”‘ †‡ŽŽ‡ ƒŽ‹ Dz ‡•’‡”ƒÂ?ÂœÂƒÇł

ƒ•–‡Â?‡†‘Ž‘ Â?…‘Â?–”ƒ ‘”‰‘•ƒ–‘ŽŽ‘ Â?Â‰Â‡ÂŽÂƒÇĄ ƒ”‘Â?‹ ‡ ‘ŽŽ‹Â?‹ ‡”–‡Â?• ’‡” ‹Ž Â?Â… ͚͙͛͘

Il 15 febbraio (ore 16) nel salone “Mario Piazzaâ€? (vicolo San Giuseppe 5) sarĂ consegnato il premio Santi Faustino e Giovita 2012 (poesia in dialetto, in italiano, giornalismo e arte) e ci sarĂ l’inaugurazione delle attivitĂ della Fondazione civiltĂ bresciana. Dopo il benvenuto del presidente della Fondazione Antonio Fappani, Alfredo Bonomi ne presenterĂ le attivitĂ . Interverranno mons. Monari, il sindaco Paroli, il presidente Molgora e Giovanna Prandini.

Sabato 11 febbraio (ore 20.30) e domenica 12 febbraio (ore 16) è proposto “Vesperanzaâ€? uno spettacolo ideato e realizzato dall’Accademia “Arte e Vitaâ€? di Breno e dedicato alla figura di padre Josè Maria Yermo Y Parres, santo messicano dell’Ottocento e fondatore dell’ordine delle Serve del Sacro Cuore di GesĂš e dei Poveri. Tra miniere di carbone e miseria di massa, lo spettacolo racconta la storia di un uomo che ha fatto della propria vita un esempio.

“A cosa serve la politicaâ€? di Piero Angela e “Licenziare i padreterniâ€? di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzi sono i due volumi che vengono presentati venerdĂŹ alle 20.45 nella sala civica dei Disciplini dall’associazione Aldo Moro di Castenedolo. Saranno presenti per dialogare sui libri e sull’attualitĂ che essi raccontano Piero Angela e Gian Antonio Stella, l’onorevole Roberto Maroni, il senatore Marco Follini e Maria Latella direttrice di “Aâ€?.

Il maestro olandese Hardy Mertens, uno dei piÚ grandi compositori e direttori a livello internazionale, dal 2009 cura la preparazione della banda di Borgosatollo in vista del concorso mondiale Wmc 2013 a cui l’associazione parteciperà . Il 17 e il 18 febbraio sarà a Brescia ospite dell’associazione per uno stage e sabato 18 alle 21.15 all’auditorium San Barnaba il corpo musicale si esibirà con la partecipazione del maestro olandese.

ƒŽ–”‘�’‹ƒ

’”‹Â?‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ –‡ƒ–”ƒŽ‹ ƒ ͚͔ͥ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ Â”Â‘Â’Â‘Â•Â–ÂƒÇĄ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ –‡ƒ–”ƒŽ‡ ’‡” Žƒ ƒŽŽ‡ ”‘Â?Â’Â‹ÂƒÇĄ ƒ’”‡ ‹ „ƒ––‡Â?–‹ …‘Â? —Â?ƒ Dz–”‡ ‰‹‘”Â?‹dz †‹ •’‡––ƒ…‘Ž‹Ǥ Â? –”‹’Ž‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ Ž‡nj ‰ƒ–‘ ‹Â? “—ƒŽ…Š‡ Â?‘†‘ ƒŽ †‹•…‘”•‘ †‡ŽŽƒ Â?‘Â?–ƒ‰Â?ÂƒÇĄ •’Ž‡Â?†‹†ƒ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ †ƒ …ƒ”–‘Ž‹Â?ƒ …Š‡ ‹Â? ”‡ƒŽ–Â? …‡Žƒ ƒŽŽ‡ •—‡ •’ƒŽŽ‡ —Â?ƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‡ ‡•‹•–‡Â?œ‹ƒŽ‡ †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ ‡ …‘Â?Â?‘–ƒ–ƒ †ƒŽŽƒ ˆƒ–‹…ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒǤ ‡Â?‡”†¿ ͙͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ •ƒ”Â? ƒŽŽ‡•–‹–‘ ƒŽ ƒÂ? ‘•–ƒÂ?œ‘ †‹ ÂƒÂ˜Â‡ÇĄ Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz ”ƒ ’‘Ž˜‡”‡ ‡ Â•ÂƒÇŚ Ž‹ Â†ÇŻÂƒÂ”Â‰Â‡Â?–‘dz ÇĄ ’”‘Â?‘••‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ …‘Â?—•‡‘ †‹ ƒŽŽ‡ ”‘Â?’‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ Dz ‰”‹…‘Ž–—”ƒ ”ƒ……‘Â?–ƒdzǤ ÂŽ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ Â?ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ †‹ †ƒ”‡ ˜‘…‡ ƒ “—ƒÂ?–‘ †‘…—Â?‡Â?–ƒ–‘ ‹Â? ƒŽ…—Â?‡ Žƒ•–”‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹…Š‡ †ǯ‹Â?‹œ‹‘ ‘˜‡…‡Â?–‘ •…ƒ––ƒ–‡ †ƒ ––‘”‹Â?‘ ‘……‘Ž‹ Ġ Ž‡Â?‘ Č‹ ƒ”…Š‡Â?Â‘ČŒÇĄ †‘’‘ ‡••‡”‡ •–ƒ–‘ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ‹Â? ƒÂ?–‡’”‹Â?ƒ ‹Â? —Â? ‡˜‡Â?–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â‘ …Š‡ Šƒ …‘‹Â?˜‘Ž–‘ –—––‘ ‹Ž „‘”‰‘ ‡ ‹ •—‘‹ ƒ„‹–ƒÂ?–‹ǥ ƒ••—Â?‡ “—‹ —Â?ƒ ˜‡•–‡ ’‹Î …ƒÂ?‘Â?‹…ƒǤ ‘ •–‡••‘ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ …—”ƒ–‘ †ƒ ƒ„”‹œ‹‘ ‘……‘Ž‹ …‘Â? ”ƒÂ?…ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ”Â‹ÇĄ –‡ˆƒÂ?‹ƒ Š‹nj Â•ÂŽÂƒÇĄ ƒÂ?‹ŽŽƒ ƒÂ?‰‹Ž‹ǥ —•ƒÂ?Â?ƒ ƒ”–‹Â?‡ŽŽ‹ǥ ƒ”…‘ ‡ŽŽ‡”‹ǥ ‹…Š‡Ž‡ ÇŻ “—‹nj ÂŽÂƒÇĄ ƒ”…‘ —‡”‹Â?‹ǥ ‹‡–”‘ ÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ†Â‹ÇĄ ƒ••‹Â?‘ ‹Â?–‘••‹ ‡ ƒŽ…—Â?‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ ”‡’Ž‹…ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ Â?‡ŽŽƒ •ƒŽƒ †‹ ‘†”‹Â?‘ ƒŽŽ‡ ͚͙Ǥ ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ÂƒÂŽÇŚ Ž‡ ͚͙ǥ Â?‡ŽŽ‘ ’ƒœ‹‘ ”ƒ–‹…ƒ„‹Ž‡ Č‹Â˜Â‹Âƒ ƒÂ?–‡ Í™Í?ÍĄÇĄ ‘Â?–‡ ƒÂ?ƒÂ?Â‘ČŒÇĄ ° Žƒ ˜‘Ž–ƒ †‹ Dz ‹……‘Ž‘ ‘Â?†‘ Ž’‹Â?‘dz Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ˜‹Â?…‹–‘”‡ †‡Ž ”‡Â?‹‘ ƒÂ?–‘” ͚͙͘͘Ǥ ÂŽ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ’”‘†‘––‘ †ƒŽ ”– †‹ ‹ŽƒÂ?‘ǥ ° •…”‹––‘ ‡ ‹Â?–‡”’”‡–ƒ–‘ †ƒ‹ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ ƒ”–ƒ ‡ ‹‡‰‘ ƒŽŽƒ ‹ƒ Č‹ÂŽÂƒ ’”‹Â?ƒ Â?‡ ˆ‹”Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Žƒ Â”Â‡Â‰Â‹ÂƒČŒÇĄ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ •ƒ’—–‘ —–‹Ž‹œœƒ”‡ ‹Â? Â?‘†‘ Â?‹”ƒ„‹Ž‡ ‹Ž †‹ƒŽ‡––‘ ˜‡Â?‡–‘ ’‡” ”ƒ……‘Â?ÇŚ –ƒ”‡ …‘Â? ƒ…”‡ †‹˜‡”–‹Â?‡Â?–‘ Ž‡ …‘Â?–”ƒ††‹œ‹‘Â?‹ —Â?ƒÂ?‡ —–‹Ž‹œœƒÂ?†‘ Žƒ Â?‡nj –ƒˆ‘”ƒ †‹ —Â? ’‹……‘Ž‘ ’ƒ‡•‡ Â?‘Â?–ƒÂ?‘ †‹ ˜‹ŽŽ‡‰‰‹ƒ–—”ƒǤ •‹•–‘Â?‘ ‹Â?ˆƒ––‹ †—‡ Â?‘Â?–ƒ‰Â?‡ǣ “—‡ŽŽƒ †‡ŽŽ‡ …ƒ”–‘Ž‹Â?‡ ‡ “—‡ŽŽƒ ”‡ƒŽ‡Ǥ ˜‹ŽŽ‡‰‰‹ƒÂ?–‹ ‡ ‹ Â?‘Â?Â–ÂƒÇŚ Â?ƒ”‹Ǥ ÂŽ „‘•…‘Ǥ ÂŽ •‹Ž‡Â?œ‹‘Ǥ ÂŽ …ƒÂ?†‘”‡ †‡ŽŽƒ Â?‡˜‡Ǥ Â? …‘Â?’”‡Â?•‘”‹‘ •…‹‹•–‹…‘ ‡ Žǯ—Â?ƒÂ?‹–Â? ƒŽ…‘Ž‹œœƒ–ƒ ‡ Â?—–ƒ …Š‡ …‹ ‰‹”ƒ ‹Â?–‘”Â?‘Ǥ

ÇĄ ÇĄ ÇĄ

”‡•…‹ƒ Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘

3HU LO *LRUQR GHO ULFRUGR

6 ‡†‡‰‘Ž‘ ‹•‹–ƒ ‰—‹†ƒ–ƒ •—Ž ˆ‹Ž‘ †‡ŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ ‹•‹–ƒ ‰—‹†ƒ–ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ †ƒŽŽ‡ Í™Í? ƒŽŽ‡ Í™Í&#x; ƒ ‡†‡‰‘Ž‘Ǥ ‰‰‡––‘ †‡ŽŽƒ ˜‹•‹–ƒ ‰”ƒ–—‹–ƒ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒ•ƒ ƒÂ?œ‡”‹Â?‹ǥ ’ƒŽƒœœ‘ •‡‹…‡Â?–‡•…‘ ”‡…‡Â?ÇŚ –‡Â?‡Â?–‡ Â”Â‡Â•Â–ÂƒÂ—Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‡ Žƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ? ‡”‘ŽƒÂ?‘ǥ ”‹…‘•–”—‹–ƒ Â?‡ŽŽƒ Â?‡–Â? †‡Ž ‡‹…‡Â?–‘ •—‹ ”‡•–‹ †‹ —Â?ƒ ’”‹Â?‹–‹˜ƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‡Ž •‡…‘Ž‘Ǥ ‹–”‘˜‘ ƒŽŽ‡ Í™Í? ƒ …ƒ•ƒ ƒÂ?œ‡”‹Â?‹ Č‹Â˜Â‹Âƒ ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Í™ÍšÍĄČŒǤ

‹‘”�‘ †‡Ž ”‹…‘”†‘

Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ‹Â? ’”‘˜‹Â?…‹ƒ Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ’”‘˜‹Â?…‹ƒ ’‡” ‹Ž Dz ‹‘”Â?‘ †‡Ž ”‹…‘”†‘dzǤ ‡ŽŽƒ ‹„Ž‹‘–‡…ƒ †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ?ÇĄ †—‡ ‹Â?…‘Â?–”‹ǥ Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ÍĄ ‡ ˜‡Â?‡”†¿ Í™Í˜ÇĄ Ž‡‰ƒ–‹ †ƒŽ ˆ‹Ž‘ Dz’‡” Â?‘Â? †‹Â?‡Â?–‹…ƒ”‡dzǥ ’‡” ”‹’‘”–ƒ”‡ ƒŽŽƒ Ž—…‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â”Â‘Â…Â‹Â–Â? †‡ŽŽƒ ‰—‡””ƒ ‡ ’‡”…Š¹ Žƒ ‰‡Â?–‡ ’‘••ƒ …‘Â?’”‡Â?†‡”‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ Ž‡––—”ƒ †‹ ’‘‡•‹‡ ‡ Žƒ ’”‘‹‡œ‹‘Â?‡ †‹ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ ‡ †‹ †‘…—Â?‡Â?–‹ •—ŽŽ‡ ‘‹„‡Ǥ ÂƒÇŚ ÂŽĂ–ÇĄ •ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ƒŽŽ‡ ÍĄ ’”‡••‘ ÂŽÇŻ —†‹–‘”‹—Â? Dz ƒ‘Ž‘ ‡……ƒ–‘dzǥ •‹ •˜‘Ž‰‡ ‹Ž …‘Â?ÇŚ ˜‡‰Â?‘ Dz ƒ –”ƒ‰‡†‹ƒ †‡ŽŽ‡ ÂˆÂ‘Â‹Â„Â‡ÇŁ —Â? •‡Â?•‘ ƒŽŽƒ •–‘”‹ƒ Â?‡Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ˜‡”•‘ ÂŽÇŻ —”‘’ƒ —Â?Â‹Â–ÂƒÇł …‘Â? Žƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‹ƒÂ?’ƒ‘Ž‘ ƒ”†‘• Ž„‡”–‹Â?‹ǥ ’”‡nj •‹†‡Â?–‡ †‡Ž ‘Â?‹–ƒ–‘ Â?ƒ”–‹”‹ †‡ŽŽ‡ ˆ‘‹„‡Ǥ ƒ”‘Â?‡ǥ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;ÇĄ ’”‡••‘ ‹Ž ‡Â?–”‘ …‹˜‹…‘ ‘Â? ‡Â?‡†‡––‹ǥ Â?—•‹…Š‡ǥ Ž‡––—”‡ǥ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œ‡ ‡ ’‘‡•‹‡ †ƒŽŽƒ Š‘Â? ƒŽŽ‡ ÂˆÂ‘Â‹Â„Â‡ÇĄ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ Ž‡ ˜‹––‹Â?‡ †‹ –—––‹ ‰Ž‹ ‡……‹†‹Ǥ

Â?ˆ‹Â?‡ ‹Ž ‡Â?–”‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‹ …—Ž–—”ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ Ž…‹†‡ ‡ ƒ•’‡”‹ †‹ ÂƒÂ•Â–Â‡ÇŚ ‰Â?ƒ–‘ ’‡” ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ”‡ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ’ƒ‰‹Â?‡ ’‹Î ƒÂ?‰‘•…‹ƒÂ?–‹ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ •–‘”‹ƒ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÂœÂƒÇĄ Ž—Â?‡†¿ ͙͛ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? ƒŽ ‡Â?–”‘ Â…Â‹Â˜Â‹Â…Â‘ÇĄ —Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘ †ƒŽ –‹–‘Ž‘ Dz ‘‹„‡ ‡† ‡•‘†‘ǥ ”‹Â?‘œ‹‘Â?‡ ‡ ”‹•…‘’‡”–ƒ †‹ —Â?ƒ –”ƒ‰‡†‹ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡dzǤ ǯ‹Â?ÇŚ …‘Â?–”‘ ƒ˜”Â? …‘Â?‡ ”‡Žƒ–‘”‡ ƒŽ‡”‹‘ ‹ ‘Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ƒ—–‘”‡ †‡Ž Ž‹„”‘ Dz •–”‹ƒÂ?‹‡”‹Ǥ –‘”‹‡ †‹ ‡•‹Ž‹‘dzǤ Č‹Â˜Ǥ„ǤČŒ

econdo l’art.1 della legge n. 92 del 30 marzo 2004 “La Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del ricordo’, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della piĂš complessa vicenda del confine orientaleâ€?. C’è voluta una legge, con 60 anni di colpevole ritardo, per onorare i 10mila italiani ‘infoibati’, gettati, per la maggior parte ancor vivi, nei buchi neri delle cavitĂ istriane e per ridare dignitĂ e rispetto a 350mila connazionali che dalla conclusione della Seconda guerra mondiale alla fine degli anni Cinquanta, in seguito al trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 con il quale l’Italia cedette alla Jugoslavia buona parte delle terre del confine orientale, furono costretti a scappare e abbandonare la loro terra, le loro case, il lavoro e gli amici. Ma oltre la legge, ripercorrere con la memoria quelle assurde pagine di storia è un dovere. Che diventa un messaggio rivolto alle giovani generazioni: conoscere e ricordare, per non dimenticare. Il Comune di Brescia dĂ il suo contributo alla commemorazione proponendo venerdĂŹ alle 10, all’Auditorium del Museo di Santa Giulia, il convegno “La serenissima Repubblica di Venezia, Istria, Fiume e Dalmazia, baluardi di civiltĂ ai confini orientali d’Italiaâ€? che vede la parte-

Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘ǥ —Â?ƒ …‘Â?˜‡Â?œ‹‘Â?‡ –”ƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ‡ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ …—Ž–—”ƒ ‰‹—Ž‹ƒÂ?‘nj †ƒŽÂ?ƒ–ƒǢ ’‡” Žƒ •‡”ƒ —Â? Ž‹„”‘ ‡ —Â?‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ cipazione di docenti universitari e di storici di fama internazionale. “Un modo – ricorda il sindaco Adriano Paroli – per fare memoria affinchĂŠ gli errori del passato non abbiano a ripetersiâ€?. L’assessorato alle Politiche giovanili della Provincia, guidato da Fabio Mandelli, interviene nel ‘ricordo’ con la stipula di una convenzione e con l’organizzazione di una serata di approfondimento. “La convenzione

stipulata con la Fondazione Centro mondiale per la cultura giulianodalmata onlus di Brescia, presieduta da Luciano Rubessa – spiega l’assessore Mandelli – prevede una erogazione al sodalizio di 4000 euro all’anno per tre anni per supportare l’organizzazione di progetti storicodidattici rivolti ai giovaniâ€?. La serata, in programma venerdĂŹ 10 alle 20.30 al Teatro Sancarlino di corso Matteotti, vede protagonisti Paolo Cittadini e Laura Mantovi. Cittadini, giornalista, figlio e nipote di esuli, presenterĂ il suo volume, “Esodo a Brescia. La diaspora giuliano-dalmataâ€?, dove ripercorre il dramma dell’esodo e racconta l’approdo degli 8.500 profughi, tra uomini, donne e bambini, nel Bresciano. Il volume viene distribuito anche nelle scuole. Mantovi, attrice e autrice, a seguire, metterĂ in scena lo spettacolo “Foibe. Storie nella storiaâ€? che propone una narrazione sulle vicende millenarie del territorio istriano, giuliano e dalmata dal periodo romano al trattato di Parigi, seguendo il filo conduttore che “il passato non dĂ le risposte... ma aiuta a formulare meglio le domandeâ€?. Lo spettacolo, fino all’inizio di marzo, viene proposto anche in numerose scuole. “Occorre conoscere – conclude Rubessa - e diffondere la memoria di quella ‘notte buia’ della storia nella quale 350mila italiani scelsero l’esilio alla morte e alla schiavitĂš, nella quale l’adulto divenne povero e il bambino divenne adultoâ€?.


͛͞

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‡•‡Â?œƒÂ?‘ Â?ƒ Â?‘•–”ƒ •—‹ ˆ—Â?‡––‹ †‹ Â?Â‡Â–ÂƒÇĄ –”ƒ …—‹ Žƒ •–‘”‹ƒ †‹ Ǥ Â?‰‡Žƒ ‡”‹…‹ Alla Galleria civica G.B. Bosio di Desenzano del Garda, ďŹ no al 19 febbraio, la nuova esposizione di Franco Oneta, con opere inedite e un omaggio alla cittĂ attraverso la storia di Sant’Angela Merici. La rassegna si sviluppa in un percorso di circa 80 opere che presentano un’interessante evoluzione della produzione artistica dell’autore, con alcune tavole inedite dedicate a Desenzano, e una sezione riservata alla vita della sua Patrona, Sant’Angela Merici. Alla storia della

santa, ricca di episodi sorprendenti e avventurosi, Oneta ha dedicato un lungo e appassionato lavoro di ricostruzione, tradotto in immagini originali e minuziose, che ci riportano alla realtĂ della vita sulle zone del lago del XV secolo. Una ricerca che si spinge ďŹ no alla ricostruzione visiva dell’aspetto di S. Angela, ma che soprattutto ne valorizza la ďŹ gura di coraggiosa sostenitrice della fede, capace di iniziative rivoluzionarie per l’epoca, soprattutto a difesa della difďŹ cile

condizione femminile del tempo. La vitalità del disegno di Oneta non si rivolge soltanto allo studio del passato, ma si focalizza anche su altri aspetti della vita desenzanese, rappresentati in grandi tavole traboccanti di particolari insoliti, che costituiscono una seconda sezione della mostra. Nello stesso stile, non possono mancare tavole di ispirazione varia, dove l’artista esprime al massimo la sua ironia e attenzione ai dettagli. Una full immersion in un mondo di colori

e fantasia che riporta in primo piano i personaggi che hanno reso Oneta apprezzato a livello internazionale, facendone una ďŹ gura di spicco nell’ambito del fumetto e dell’illustrazione per ragazzi, con intrecci con il mondo dei disegni animati. Ritroviamo la saga dell’eroe della giungla “Zemblaâ€?, le serie di Hanna e Barbera disegnate per “Il Giornalinoâ€?, le storie scritte e disegnate in prima persona con i propri personaggi: Olivo lo sportivo, Lilla, Leti e Mac Mac e molti altri.

garsi a internet in qualsiasi momento. I ragazzi possono navigare da soli e questo pone sfide ai genitori, ma anche alle aziende. Le normative, in particolare, per quanto riguarda le informazioni sui minori in Rete si sono fatte molto piĂš rigide, ma a essere difficile è il controllo. L’accesso a Facebook, ad esempio, è vietato ai minori di 13 anni a seguito di una normativa americana che vieta la conservazione d’informazioni sui minori di quell’etĂ . Ma come evitare che un bambino di 10 anni non crei un proprio profilo falsificando l’etĂ . A volte sono addirittura i genitori a creare il profilo ai propri figli non sapendo di queste limitazioni. Diventa importante quello che voi definite “monitoraggio socialeâ€?? PiĂš che andare a controllare il computer dei figli è importante stare in contatto con gli altri genitori per capire se emergono segnali di disagio o fenomeni particolari; con gli amici solitamente emergono situazioni di cui i minori non parlano con i genitori.

Quanto è importante dare visibilitĂ ai temi della sicurezza on line? Credo si debba ribadire la necessitĂ di tutelare i minori, ma senza demonizzare la rete. Non dobbiamo creare nuove forme di esclusione. Per i ragazzi nativi digitali l’utilizzo costruttivo di internet è una condizione essenziale perchĂŠ non saper utilizzare certe tecnologie potrebbe rappresentare in futuro una penalizzazione. Tutti i genitori sperano che i propri figli utilizzino internet per scopi alti, ma è inevitabile che il primo approccio alla Rete sia di tipo ludico per giocare e parlare con gli amici. Ăˆ importante che prendano dimestichezza e siano accompagnati verso un utilizzo maturo, al riparo però dai rischi.

‘�—�‹…ƒœ‹‘�‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ †‹ —�ƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ •• ‘� ‡ ‘†ƒˆ‘�‡

1DWLYL GLJLWDOL FRQQHVVL H WXWHODWL ƒ”Žƒ ‹‘˜ƒÂ?Â?ƒ ƒ•…Š‡”‘Â?‹ǥ ”‹…‡”…ƒ–”‹…‡ †‹ Dz •• ‘Â?Çł ‡ Â?‡Â?„”‘ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ Dz — ‹†• ‘Â? Ž‹Â?‡dzǥ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ ‡—”‘’‡ƒ

3

er quanto a proprio agio con le tecnologie i nativi digitali hanno bisogno di protezioneâ€?. Ăˆ una delle conclusioni a cui è arrivata la ricerca sulla “mediazione genitoriale nell’uso di internet e dello smartphoneâ€?, condotta da “OssComâ€?, il centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’UniversitĂ cattolica di Milano, in collaborazione con Vodafone Italia. L’indagine è stata condotta su tre gruppi di genitori di ragazzi tra i 10 e i 14 anni e su un gruppo di ragazzi della stessa etĂ . “Nei rapporti con internet e gli smartphone – spiegano i ricercatori – possiamo riconoscere una superioritĂ di competenze tecnologiche proprie dei figliâ€?, un vero gap generazionale, ma, allo stesso tempo, “una loro ridotta consapevolezza critica che gli espone a rischiâ€?. Giovanna Mascheroni, qual è il ruolo dei genitori in questa asimmetria tra ragazzi e adulti? Prima di tutto devono riconoscere

‘�’‡–‡�œ‡ –‡…�‘Ž‘‰‹…Š‡ †‡‹ ˆ‹‰Ž‹ •‹ —�‹•…‘�‘ ƒ —�ƒ ”‹†‘––ƒ …‘�•ƒ’‡˜‘Ž‡œœƒ …”‹–‹…ƒ …Š‡ Ž‹ ‡•’‘�‡ ƒ ”‹•…Š‹

l’esistenza di questo gap: i genitori riconoscono la facilitĂ dei ragazzi nell’uso delle tecnologie, ma è importante che riconoscano la loro mancanza di capacitĂ critica e valutativa, soprattutto riguardo alla reputazione e alla privacy on-line. I genitori mancano anche di conoscenza delle opportunitĂ offerte dai sistemi di “parental controlâ€?? C’è una certa diffidenza di fronte a queste tecnologie che si conoscono poco. Ăˆ importante far capire come questi strumenti che permettono, ad esempio, di limitare gli orari di accesso a internet o di filtrare le chiamate

sui cellulari, non sostituiscono il loro ruolo di genitori, ma lo integra. In alcune famiglie l’installazione di questi software è diventato un momento di confronto sui rapporti con internet. Il dialogo rimane il primo sistema di prevenzione dei rischi? Assolutamente sĂŹ. La campagna di sensibilizzazione che accompagna il ‘Safer Internet Day’ di quest’anno – ‘Insieme. PiĂš connessi, piĂš sicuri!’ – va nella direzione di favorire lo scambio tra genitori e figli nel rapportarsi con le nuove tecnologie. Apprendere insieme. I genitori potrebbero iniziare chiedendo ai figli di aiutarli a imparare a usare le nuove tecnologie, spesso poco conosciute, e sfruttare quelle occasioni per aiutare i figli a maturare senso critico. Attraverso il progetto “Eu Kids on lineâ€? si occupa del rapporto tra minori e internet. La sfida piĂš grande oggi è la diffusione, anche tra i giovanissimi, degli smartphone che permettono di colle-

ÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ƒ ƒ…‡„‘‘Â? ° ˜‹‡–ƒ–‘ ƒ‹ Â?‹Â?‘”‹ †‹ ͙͛ ƒÂ?Â?‹ ƒ •‡‰—‹–‘ †‹ —Â?ƒ Â?‘”Â?ƒ–‹˜ƒ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?ƒ

”‡•…‹ƒ ‘�‘•…‡”‡ ‹Ž ’ƒ–”‹�‘�‹‘ �‡•…‘

5LVDOH DO 9,, VHFROR LO SULPR 6DQ 6DOYDWRUH

�‡–� †‡ŽŽǯ

•‡…‘Ž‘ ° •–ƒ–ƒ ƒ‰‰‹—Â?–ƒ ƒŽŽƒ ’‹ƒÂ?–ƒ ƒ …”‘…‡ Žƒ Â…Â”Â‹Â’Â–ÂƒÇĄ Â?ƒ ‰Ž‹ •–—……Š‹ •‘Â?‘ †‡ŽŽƒ ’”‹Â?ƒ ˆƒ•‡ …‘•–”—––‹˜ƒ

La chiesa di San Salvatore, sito dell’Italia Langobardorum e ora patrimonio Unesco, è stato oggetto di accurate ricognizioni materiali presentate in un incontro tenuto dagli studiosi che hanno presieduto ai cantieri di restauro. Gian Pietro Brogiolo, professore di Archeologia medievale presso l’UniversitĂ di Padova, ha illustrato le diverse fasi della chiesa longobarda sulla base degli scavi e delle analisi stratigrafiche sulle murature. Con i moderni sistemi tecnologici a disposizione degli archeologi, è stato possibile individuare una prima struttura con pianta a croce, databile alla fine del VII secolo, la quale è stata successivamente modificata (metĂ VIII sec.) con l’aggiunta della cripta. Vincenzo Gheroldi, storico dell’arte della Soprintendenza per i beni archi-

tettonici, ha analizzato gli stucchi che ornano la chiesa, dimostrando come queste decorazioni appartengano alla prima fase costruttiva, perchĂŠ ancorate con grappe metalliche agli archi durante la loro messa in opera. Infine gli archi sarebbero stati abbelliti con clipei molto simili a quelli di Cividale, confermando le affinitĂ giĂ riscontrate in entrambi i siti longobardi. Monica Ibsen, docente di Storia dell’arte medievale all’UniversitĂ di Padova e attenta studiosa dell’architettura gardesana, si è occupata delle colonne e capitelli dell’edificio, analizzando le diverse tipologie architettoniche e le evidenti difformitĂ stilistiche e qualitative, segno del riuso di materiali romani tipico dell’epoca e della continuitĂ con il mondo classico delle maestranze della corte longobarda. (e.b.)

ƒ…‡„‘‘Â? —…Â?‡”„‡”‰ ’”‘Â?–‘ ’‡” Žƒ „‘”•ƒ Í ÍœÍ? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ —–‡Â?–‹ Â?‡Â?•‹ŽÂ?‡Â?–‡ ƒ––‹˜‹ ƒ †‹…‡Â?„”‡ ͚͙͙͘ Č‹ÂŽÇŻÍ Í˜ÎŹ ˆ—‘”‹ †ƒ‹ …‘Â?ˆ‹Â?‹ †‹ •ƒ ‡ ƒÂ?ÂƒÂ†ÂƒČŒÇĄ Žƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‹ ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒ —Â? Â?‹Ž‹ƒ”†‘ ‡Â?–”‘ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ÇĄ —Â?ƒ Â?‡†‹ƒ †‹ ÍœÍ Í› Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ —–‡Â?–‹ ƒ––‹˜‹ ƒŽ ‰‹‘”Â?‘ǥ Í&#x;͘ Ž‡ Ž‹Â?‰—‡ ‹Â? …—‹ ° †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ǥ ‘Ž–”‡ ͛͘͘͘ †‹’‡Â?†‡Â?–‹ǥ —ˆˆ‹…‹ ‹Â? ͚͛ …‹––Â? ‡ —Â? ˆƒ––—”ƒ–‘ ‹Â? …”‡•…‹–ƒ †‹ ’‹Î †‡Ž Í™Í˜Í˜ÎŹ ƒÂ?Â?‘ •— ƒÂ?Â?‘ǣ •‘Â?‘ “—‡•–‹ ‹ Â?—Â?‡”‹ …‘Â? …—‹ ƒ”Â? —…Â?‡”„‡”‰ •‹ ’”‡’ƒ”ƒ ƒŽ †‡„—––‘ †‡Ž •—‘ ƒ…‡„‘‘Â? ‹Â? „‘”•ƒǤ ‡ŽŽ‘ •„ƒ”…‘ †‡Ž •‘…‹ƒŽ Â?‡–™‘”Â? ƒ ƒŽŽ –”‡‡– •‹ ’ƒ”Žƒ †ƒ ‘Ž–”‡ —Â? ƒÂ?Â?‘ǥ Â?ƒ ‘”ƒ Žƒ Â?‘–‹œ‹ƒ ° Â—ÂˆÂˆÂ‹Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ƒ ‘––‘ ƒÂ?Â?‹ †ƒŽŽƒ Â?ƒ•…‹–ƒ †‡ŽŽƒ •—ƒ Â…Â”Â‡ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ —…Â?‡”„‡”‰ •‹ ’”‡•‡Â?–‡”Â? ƒ Â?ƒ‰‰‹‘ ’”‘••‹Â?‘ ƒŽŽƒ „‘”•ƒ †‹ › …‘Â? —Â?ÇŻÂ‘ÂˆÂˆÂ‡Â”Â–Âƒ ’—„„Ž‹…ƒ †‹ ƒŽÂ?‡Â?‘ Í? Â?‹Ž‹ƒ”†‹ †‹ †‘ŽŽƒ”‹Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‡ŽŽƒ ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ’‘ Č‹ÂŽÇŻÂ‘ÂˆÂˆÂ‡Â”Â–Âƒ ’—„„Ž‹…ƒ

†‹ ÂƒÂ…Â“Â—Â‹Â•Â–Â‘ČŒ Â?‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ „‘”•ƒ ‡ •‡‰Â?ƒ ‹Ž †‡ˆ‹Â?‹–‹˜‘ ‹Â?‰”‡••‘ †‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ ‹Ž‹…‘Â? ƒŽŽ‡› Â?‡Ž •ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ ˆ‹Â?ƒÂ?œƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡Ǥ ‘Ž–‹ ƒÂ?ƒŽ‹•–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‰‹—•–‹ˆ‹…ƒ–‘ ‹ Ž—Â?‰Š‹ –‡Â?’‹ ’‡” ‰‹—Â?‰‡”‡ ƒ —Â?ƒ †‡…‹•‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž –‹Â?‘”‡ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ Â?ƒÂ?ƒ‰‡” Â?‡Ž ”‡Â?†‡”‡ ’—„„Ž‹…‹ ‹ Dz…‘Â?–‹dz †‹ ƒ…‡„‘‘Â?Ǥ ‹ •…‘’”‡ …Š‡ ÂŽÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ †‡ŽŽƒ “—‘–ƒœ‹‘Â?‡ ° ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒ —Â?ƒ ˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? –”ƒ ‹ Í&#x;Í? ‡ ‹ ͙͘͘ Â?‹Ž‹ƒ”†‹ †‹ Â†Â‘ÂŽÂŽÂƒÂ”Â‹ÇĄ ’ƒ”‹ ƒ ͙͘͘ ˜‘Ž–‡ Žǯ—–‹Ž‡ Â?‡––‘ ‡ ƒ “—ƒ•‹ ÍšÍ&#x; ˜‘Ž–‡ ‹ ”‹…ƒ˜‹Ǥ ƒ…‡„‘‘Â? ° ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â? ƒ––‹˜‘ ‡ …‘Â? –”‡Â?† …”‡•…‡Â?–‡ ȋ͛ǥÍ&#x;Í™ Â?‹Ž‹ƒ”†‹ †‹ †‘ŽŽƒ”‹ ‹Ž ˆƒ––—”ƒ–‘ †‡Ž ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ ‹Â? …”‡•…‹–ƒ †‡Ž ÍžÍ?ÎŹ ”‹•’‡––‘ ƒŽ ÍšÍ˜Í™Í˜ČŒÇĄ Â?ƒ ‹ ”‹…ƒ˜‹ ’‡” •‹Â?‰‘Ž‘ —–‡Â?–‡ •‘Â?‘ Â?‘†‡•–‹ ‹Â? …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ Ġ ƒŽ–”‹ „‹‰ǣ •‘Ž‹ ÍœÇĄÍ› †‘ŽŽƒ”‹ …‘Â?–”‘ ‹ ͛͘ †‹

‘‘‰Ž‡Ǥ Č‹ÂƒǤ”ǤČŒ


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

‘�†ƒœ‹‘�‡ ƒ�‡––‘

Â? Dz Žˆƒ„‡–‘ ƒÂ?‹Â?ƒŽ‡dzǥ ‰Ž‹ ƒÂ?‹Â?ƒŽ‹ ‹Â? ˜‡”•‹ Dopo le splendide raccolte di poesie sui ďŹ ori, la Fondazione Zanetto di Montichiari regala un’altra perla letteraria, incentrata stavolta sugli animali. Si intitola proprio “Alfabeto animaleâ€? ed è realizzato da Eloisa Guarracino, giovane insegnante milanese e collaboratrice di una casa editrice per l’infanzia. Ăˆ un condensato di 175 poemi di 168 poeti italiani e stranieri. La parte predominante la occupano tutti quegli animali che troviamo nelle nostre case: il

cane, “la cui libertà è l’amareâ€? (come afferma Marialuisa de Romans), è considerato quasi un essere superiore “perchĂŠ Dio, se potesse scegliere il suo cervello lo prenderebbe dal cuore dei cani e farebbe dell’umanitĂ una ciotola di speranzaâ€? (sono le parole di Barbara Tonon). E che dire dei versi dedicati ai felini piĂš amati, i gatti, “che attendono – scrive Mirco Maltauro – che gli uomini si chiudano nelle case per miagolare d’amoreâ€?.

‡ †‹ˆˆ‡”‡Â?œ‡ ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ ÍĄÇĄÍ˜Í˜

—•‡‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ Â? Â?‘•–”ƒ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘

2WWDYLR $PLJRQL LO JUDQGH

‹—•‡’’‡ Â—Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ †‹”‡––‘”‡ †‡Ž —•‡‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ǥ †ƒ ƒÂ?Â?‹ •–ƒ •–—†‹ƒÂ?†‘ ‡ ˜ƒŽ‘”‹œœƒÂ?†‘ Žƒ ˆ‹‰—”ƒ †‹ “—‡•–‘ ’‹––‘”‡ „”‡•…‹ƒÂ?‘ †‡Ž ‡‹…‡Â?–‘

2

ttavio Amigoni (16061651), da pittore “provinciale ritardatario al piĂš grande del suo tempoâ€?, cosĂŹ l’ha definito Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano, che ha curato la mostra e che da anni sta valorizzando la figura di questo assai poco conosciuto pittore del Seicento. Dopo il gran fervore di rinnovamento degli edifici sacri, seguito al Concilio di Trento nelle parrocchiali bresciane, non manca quasi mai qualche opera dei pittori che, succedutisi nella committenza a Moretto, Romanino e i loro epigoni, dominano la scena tra fine Cinquecento e la prima metĂ del Seicento: Cossali, Giugno, i due Gandino, Antonio e il figlio Bernardino. Ăˆ un periodo in cui si assiste sempre piĂš all’arrivo di opere da territori dell’Alta Italia, da Venezia, da Milano (i due Procaccini e i due Fiammenghini) e anche dall’Emilia. Si aggiungono pittori che eleggono Brescia come seconda patria: il “luccheseâ€? Ricchi e il cremasco Barbelli. In mezzo a questo crogiuolo Ottavio Amigoni ha fatto fatica a farsi riconoscere nel tempo, forse per-

chĂŠ è pittore dalle molte sfaccettature che lo rendono meno “riconoscibileâ€?; ma questa caratteristica costituisce anche il suo pregio, con il suo desiderio di aggiornarsi perennemente. GiĂ nella sua prima opera di Sergnana di Provaglio d’Iseo (1632) si respira un’aria che dimostra la conoscenza di Bernardo Strozzi (pittore genovese operante a Venezia) che emerge anche negli affreschi che decorano la navata centrale della chiesa del Carmine a Brescia, dipinti in collaborazione con Bernardino Gandino e Domenico Bruni. L’importanza dell’Amigoni si rileva anche dal suo viaggio in Svizzera, nei primi anni Quaranta del secolo lasciando sul percorso una pala nei Grigioni e una traccia anche in Valtellina, opere che risentono della mossa drammaticitĂ della pittura “milaneseâ€? dei Sacri Monti, mentre verso la fine degli anni Quaranta si hanno influssi emiliani, per approdare verso la fine della sua vita a un fare molto monumentale e con una tavolozza schiarita. Le sue pale si trovano in particolar modo nella zona del lago d’Iseo (Lovere, Vello, Zone, Marone) e in

Valtrompia, ma non mancano anche nella Bassa (Pontevico, Chiari, Quinzano, Verolanuova, Calvisano) e in alcune tra le maggiori chiese della cittĂ (in Sant’Agata con l’Annunciazione), con la sua presenza riconosciuta anche negli affreschi della recentemente recuperata chiesa di San Giorgio. La mostra con le tele dell’Amigoni e il relativo catalogo costituiscono un punto d’arrivo di una ricerca dove il pittore si pone come raccordo tra la pittura locale e quella “forestaâ€?, e quindi un “ponteâ€? teso verso la seconda metĂ del secolo, dove si faranno avanti il suo allievo Ghitti e quindi piĂš tardi Francesco Paglia. La mostra “Ottavio Amigoniâ€? è aperta fino al 25 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiuso il mercoledĂŹ.

ƒ ˆƒ––‘ ˆƒ–‹…ƒ ƒ ˆƒ”•‹ ”‹…‘Â?‘•…‡”‡ Â?‡Ž –‡Â?’‘ ’‡”…Š¹ ° ’‹––‘”‡ †ƒŽŽ‡ Â?‘Ž–‡ •ˆƒ……‡––ƒ–—”‡ …Š‡ Ž‘ ”‡Â?†‘Â?‘ Â?‡Â?‘ ”‹…‘Â?‘•…‹„‹Ž‡

‘Â?‡ —……‡ŽŽ‹ ‹Â? ˜‘Ž‘ ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ ÍĄÇĄÍ˜Í˜

‹„„‹ƒ ‡† ‡†—…ƒœ‹‘Â?‡ ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ ÍšÍ˜ÇĄÍ˜Í˜

ÇĄ Dz Çł Č? ČŽÇĄ

ÂŽ Â†Â‹ÂƒÂ˜Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ …‡”–ƒÂ?‡Â?–‡

ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í™Í˜ÇĄÍ˜Í˜

Í›Í&#x;

—––ƒ Žƒ ”‡ƒŽ–Â? …Š‡ …ƒ†‡ •‘––‘ Žƒ Â?‘•–”ƒ ’‡”…‡œ‹‘Â?‡ ˜‹˜‡ †‹ Â†Â‹ÂˆÂˆÂ‡ÇŚ ”‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ Â?‘Â? •‘Ž‘ ’‡” Žƒ ˜ƒ”‹‡–Â? …Š‡ ˆƒ ‘‰Â?‹ …‘•ƒ “—‡ŽŽƒ …Š‡ ° ‡ Â?‘Â? —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”ÂƒÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ’‡” Žǯ‘”‹‰‹Â?ƒ”‹ƒ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ƒ ‘‰Â?‹ …”‡ƒ–—”ƒ †‹ ‡Â?–”ƒ”‡ ‹Â? …‘Â?—Â?Â‹Â…ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ ƒ”Â?‘Â?‹‘•ƒ …‘Â? Ž‡ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‡ÇĄ ’‡” ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ “—‡ŽŽƒ ˆ‡Ž‹…‡ ’‘Ž‹ˆ‘Â?‹ƒ …Š‡ –‹‡Â?‡ ‹Â? ‡“—‹Ž‹„”‹‘ ‘‰Â?‹ •’‡…‹‡ †‹˜‡”•ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”ÂƒǤ ŽŽƒ Ž—…‡ †‹ “—‡nj •–ƒ ’‡”…‡œ‹‘Â?‡ǥ ‹Ž ’”‡•‡Â?–‡ ˜‘Ž—Â?‡ ’‡”Ž—•–”ƒ •‡‹ …‘’’‹‡ ’‘Žƒ”‹ ȋ—‘Â?‘ ‡ †‘Â?Â?ÂƒÇĄ †‹˜‹Â?‘ ‡ —Â?ƒÂ?‘ǥ •‹Â?‰‘Ž‘ ‡ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ —Â?ƒÂ?‹–Â? ‡ Â?ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ”‹…nj …‘ ‡ Â’Â‘Â˜Â‡Â”Â‘ÇĄ •ƒÂ?‘ ‡ Â?ÂƒÂŽÂƒÂ–Â‘ČŒÇĄ …‘Â? ‹Ž ’”‘’‘•‹–‘ †‹ •—‰‰‡”‹”‡ “—ƒŽ…Š‡ •’—Â?–‘ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ ƒ†‡”‡Â?–‡ ƒŽ –‡Â?’‘ ‹Â? …—‹ ˜‹˜‹ƒÂ?‘Ǥ ‡ ’ƒ‰‹Â?‡ „‹nj „Ž‹…Š‡ ’”‡•‡ ‹Â? ‡•ƒÂ?‡ ‹Â?“—ƒ†”ƒÂ?‘ –—––‘ …‹Ö …Š‡ ‡•‹•–‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ …”‡ƒ–‹˜‘ †‹ ‹‘ǥ Â?ƒ …‹ ÂƒÂ‹Â—ÇŚ –ƒÂ?‘ •‘’”ƒ––—––‘ ƒ –”‘˜ƒ”‡ ‹Ž •‡Â?•‘ —Ž–‹Â?‘ †‹ “—‡•–‡ †‹ˆˆ‡”‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ ‹Â? ‡nj •Îǥ ‹‰Â?‘”‡ †‡ŽŽǯ—Â?‹–Â? Â?‡ŽŽƒ ˜ƒ”‹‡–Â?Ǥ

͚͜Í&#x; ƒˆ‘”‹•Â?‹ †‹ ÂƒÂ‰Â‘Â”Â‡ÇĄ …‘Â?–‡Â?—nj –‹ ‹Â? “—‡•–‘ ˜‘Ž—Â?‡ Â?‘Â? •‘Â?‘ •–ƒ–‹ •‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ –”ƒ†‘––‹ †ƒŽŽƒ Ž‹Â?ÇŚ ‰—ƒ ‘”‹‰‹Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ Dz•…”‹––‹ ‹Â? ˜‡”•‹dzǥ •‡Â?œƒ –”ƒ†‹”‡ ‹Ž ’‡Â?•‹‡”‘ †‡Ž ’‘‡–ƒ ‹Â?†‹ƒÂ?‘ǥ ’‡” ”‡Â?†‡”Ž‹ ’‹Î ˜‹…‹Â?‹ ƒŽŽƒ •‡Â?•‹„‹Ž‹–Â? †‡Ž ’—„„Ž‹…‘ …‘Â?–‡Â?ÇŚ ’‘”ƒÂ?‡‘Ǥ ƒÂ?–‡ Ž‡ –‡Â?ƒ–‹…Š‡ ÂƒÂˆÇŚ ˆ”‘Â?Â–ÂƒÂ–Â‡ÇĄ …Š‡ ‡•’Ž‘”ƒÂ?‘ Ž‡ ’‹……‘Ž‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ‹ ‰”ƒÂ?†‹ ‹†‡ƒŽ‹ …Š‡ ”‹–nj Â?ƒÂ?‘ Žƒ ˜‹–ƒ †‹ ‘‰Â?‹ ’‡”•‘Â?ÂƒÇŁ Â†ÂƒÂŽÇŚ Žƒ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ǥ †ƒŽ •‡Â?ÇŚ •‘ †‡ŽŽǯ‡•‹•–‡Â?œƒ ƒŽŽƒ Â„Â‡ÂŽÂŽÂ‡ÂœÂœÂƒÇĄ †ƒŽ ˆ”ƒÂ?Â?‡Â?–‘ ‘”†‹Â?ƒ”‹‘ †‡Ž Â“Â—Â‘Â–Â‹Â†Â‹ÂƒÇŚ Â?‘ ƒŽŽƒ •–‘”‹ƒ —Â?‹˜‡”•ƒŽ‡Ǥ Â? …‘Â?ÇŚ –”‹„—–‘ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‘ ’‡” ˆƒ˜‘”‹”‡ —Â?ƒ ”‡Ž‹‰‹‘•‹–Â? …Š‡ǥ ƒŽ †‹ •‘’”ƒ †‡Žnj Ž‡ …‘Â?ˆ‡••‹‘Â?‹ǥ —Â?‹•…ƒ –—––‹ǥ •‡Â?œƒ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‹•Â?‹ ‡ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹•Â?‹ǥ ”‹…‘”†ƒÂ?†‘ …Š‡ǥ …‘Â?‡ ‡„„‡ ƒ †‹”‡

‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ƒ˜ƒ•‹ ƒ ’”‘’‘•‹–‘ †‡Žnj Žƒ ˜‡Â?ƒ ’‘‡–‹…ƒ ‡ Â?‹•–‹…ƒ †‡Ž Â?ÂƒÇŚ ‡•–”‘ ‹Â?†‹ƒÂ?‘ǣ Dz –‡Â?‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ÂƒÂˆÇŚ ˆ”‘Â?–ƒ–‹ †ƒ ƒ‰‘”‡ Â?‘•–”ƒÂ?‘ …‘Â?‡ Ž—‹ •‹ƒ ƒÂ?…Š‡ —Â? Â?‘•–”‘ …ƒÂ?–‘”‡dzǤ

—‡•–‘ ’”‹Â?‘ ˜‘Ž—Â?‡ †‡ŽŽƒ …‘ŽŽƒÂ?ƒ Dz ˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒ”‡ ‘‰‰‹dz ° •—††‹˜‹•‘ ‹Â? “—ƒ––”‘ ’ƒ”–‹ ‹Â? …—‹ •‘Â?‘ ‡˜‹†‡Â?ÂœÂ‹ÂƒÇŚ –‡ Ž‡ …ƒ–‡‰‘”‹‡ …‘Â? …—‹ †ƒ •‡Â?’”‡ ‹‘ ‡†—…ƒ ‹Ž •—‘ ’‘’‘Ž‘Ǣ …ƒ–‡‰‘”‹‡ …Š‡ •‘Â?‘ “—‡ŽŽ‡ …Š‡ ‡•Î ˆƒ”Â? •—‡ ‡ ‹Â?†‹…Š‡”Â? ƒŽŽƒ •—ƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ ‹Â?ÇŚ ˜‡•–‡Â?†‘Žƒ †‡Ž …‘Â?’‹–‘ †‹ Â‡Â†Â—Â…ÂƒÇŚ ”‡ ‡ ˆƒ”‡ †‹•…‡’‘Ž‡ –—––‡ Ž‡ ‰‡Â?–‹Ǥ Â?‡”‰‡ †ƒ “—‡•–‡ ’ƒ‰‹Â?‡ ‹Ž Â’Â”Â‘ÂˆÂ‹ÇŚ Ž‘ †‡Ž ˆ‘”Â?ƒ–‘”‡ ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡†—…ƒÂ?–‡ Â?‡ŽŽƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ „‹„Ž‹…ƒǤ Â? ’‡”…‘”•‘ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‡ …Š‡ ‘ˆˆ”‡ —Â? …‘Â?–”‹„—–‘ •‘•–ƒÂ?œ‹‘•‘ ƒŽŽƒ Â”Â‹ÂˆÂŽÂ‡Â•ÇŚ •‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ ‹Â? “—‡nj •–‘ †‡…‡Â?Â?‹‘ ‹Â? …—‹ ’”‘’‘Â?‡ Žǯ‡†—nj …ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?‡ ÂŽÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ’‹Î —”‰‡Â?–‡Ǥ ƒ …‘ŽŽƒÂ?ƒ ‹Â?–‹–‘Žƒ–ƒ Dz ˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒ”‡ ‘‰‰‹dzǥ ‘ˆˆ”‡ ÂƒÂŽÂ…Â—ÇŚ Â?‡ ’”‘’‘•–‡ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—Ž –‡Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽ –‡•–‘ „‹„Ž‹…‘Ǥ „‹‡––‹˜‘ †‡ŽŽƒ …‘ŽŽƒÂ?ƒ ° Â?‡––‡”‡ ‹Â? ‡˜‹†‡Â?œƒ ‡ •‡‰—‹”‡ Ž‡ –”ƒ……‡ …Š‡ Žƒ ‹„„‹ƒ ‘ˆˆ”‡ ’‡” —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

—‡•–ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‹ „”‡˜‹ ”ƒ……‘Â?–‹ †‹ –”‡ ’ƒ‰‹Â?‡ …‹ƒ•…—Â?‘ Č‹ÂŽÂƒ •‹Â?„‘Ž‘‰‹ƒ Â?—Â?‡”‹…ƒ Â?‘Â? ° •…‡Ž–ƒ ƒ Â…ÂƒÂ•Â‘ČŒ ‹Â?ÂƒÂ—ÇŚ ‰—”ƒ Žƒ Â?—‘˜‹••‹Â?ƒ …‘ŽŽƒÂ?ƒ †‹ ‘Â?ÇŚ Â†ÂƒÂ†Â‘Â”Â‹ÇĄ ‹„‡ŽŽ—Ž‡ǥ ‡† ‡•‘”†‹‘ Â?‹nj ‰Ž‹‘”‡ Â?‘Â? ’‘–‡˜ƒ ‡••‡”…‹Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ ‹Â?ˆƒ––‹ †‹ ͛͛ ’‡”Ž‡ ‹Â?ˆ‹Žƒ–‡ •— †‹ —Â? ˆ‹Ž‘ …‘Â?—Â?‡ …Š‡ –”ƒ––ƒ †‡ŽŽǯ‡–‡”Â?‘ –‡Â?ƒ †‡Ž Â?ƒŽ‡ ‡ †‡Ž †‡•–‹Â?‘ǣ –—––‹ ‹ Â˜Â‹ÂœÂ‹ÇĄ Ž‡ „—‰‹‡ǥ Ž‡ „ƒ••‡œœ‡ ‡ Ž‡ ‹ŽŽ—nj •‹‘Â?‹ †‡ŽŽǯ‡••‡”‡ —Â?ƒÂ?‘ •‘Â?‘ Â?‡••‹ ƒŽŽƒ „‡”Ž‹Â?ƒ ‡ •…‘’‡”–‹ •˜‡ŽƒÂ?†‘Â?‡ ‹Â? “—ƒŽ…Š‡ Â?‘†‘ Žǯ‹Â?’”‘Â?–ƒ Â†Â‹ÂƒÇŚ „‘Ž‹…ƒǤ Â?…‘Â?–”‹ƒÂ?‘ …‘•¿ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‹ ‹Â? Ž‘––ƒ ’‡” ‹Ž ‘„‡Žǥ —Â? Žƒ†”‘ –”‘’’‘ ‰‡Â?–‹Ž‡ǥ —Â? Â?ƒ”‹–‘ –”‘’’‘ ‹Â?Â?ÂƒÇŚ Â?Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ —Â? Â?‘Â?•‹‰Â?‘”‡ –”‘’’‘ Dz†‹•–”ƒ––‘dzǥ •‹…ƒ”‹ –”‘’’‘ „—‘Â?‹ ‡ •‡‰”‡–ƒ”‹‡ –”‘’’‘ •‘Ž‡”–‹Ǽ Â?•‘Â?ÇŚ Â?ƒ —Â?ƒ ˜‡”ƒ ‡ ’”‘’”‹ƒ …‘Â?Â?‡†‹ƒ —Â?ƒÂ?ƒ †‘˜‡ ƒÂ?‹ŽŽ‡”‹ •‘––‘ ‹Ž ˜‡Ž‘ †‡ŽŽǯ—Â?‘”‹•Â?‘ …‡Žƒ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? ˆƒ––ƒ †‹ ˆƒŽ•‹–Â? ‡ Â?ƒŽ˜ƒ‰‹–Â?Ǥ ȋ”‡…‡Â?•‹‘Â?‡ †‹ —…ƒ ‹ƒÂ?…Š‡––‹ ’‡” …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‹„”‡”‹ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ–ÂƒČŒ


̻ Ǥ

Ǥ Ǥ ͠​͠Ǥ͛ ͠​͠Ǥ͝

¿ ¿

͟ ͙͠

͠ ͙͡Ǥ͛͘

͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘

@

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ͟Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘͝ ǡ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͝ ͠Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͠Ǥ͝​͝ ͙͡Ǥ͛͘ ͚͙Ǥ͘​͘

͟Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙ƅ Ǧ Ǧ Ǧ

ǣ ͙͘Ǥ͘​͘ Ǥ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͚ƅ Ǧ ǯ Ǧ Ǧ Ǧ ǯ ͙͚Ǥ͘​͘ ǯ ͙͜Ǥ͘​͘ Ǧ Ǧ ͙͠Ǥ͙͘ Ǧ

ǡ ͚͡ Ǧ ͚͛͘͜͝ ȋ Ȍ

¿ ͠Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘ Ǧ ͚​͚Ǥ͛͘Ǥ ¿ ͙​͙ Ǧ ͙͜ Ǧ ͙͞ Ǧ ͚͘ Ǧ ͚͛Ǥ͜͝Ǥ ¿ ͡Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ǡ Ǥ ¿ ͠Ǥ ° ¿ ͙͟ ͙​͙Ǥ ¿ ͙͟Ǥ ¿ ͙͛Ǥ

ǡ ͜ Ǧ ͚͙͘͜͝ ȋ Ȍ

Ǥ ¿ ¿ ͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͡Ǥ͘​͘Ǣ ͡Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ Ǥ

ǣ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͘͜Ǥ ǣ ¿ ¿Ǥ ǣ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ͚͙͛͛͘͘͟͜​͜​͜ ͚͙͙͛͛͘͘͘͡​͙ Ǥ Ǥ ̻ Ǥ

ǣ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ǯ1 ǣ ǡ Ǥ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͟ Ǧ ͙͛Ǥ͛͟ Ǧ ͙͡Ǥ͜͟ ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͝​͝ ǡ ͟Ǥ͙͘ ͟Ǥ͙͝ ȋ Ȍ ͟Ǥ͚͝ ͟Ǥ͛͞ ͟Ǥ͘͝ ȋ Ȍ ͠Ǥ͛͘ ͠Ǥ͜͝ Ȁ ͡Ǥ͙͝ Ȁ ͡Ǥ͜͝ Ǥ ͙͘Ǥ͙͝ ͙͘Ǥ͘͜ ͙͘Ǥ͘͝ ͙͚Ǥ͙͝ Ǧ ͙͚Ǥ͘͝ ͙͜Ǥ͘​͘ ͙͘​͘ά ͙͝Ǥ͘​͘ ͙͟Ǥ͙͘ ͙͠Ǥ͙͝ ͙͠Ǥ͘͝ ȋ ǤȌ ͙͡Ǥ͘​͘ ͙͡Ǥ͛͘ ͚͘Ǥ͝​͝ ͚͙Ǥ͘​͘

ǤǤǤ

¿ ¿ ͙͘Ǥ͘͜ Ǥ î ǡ ǡ ǡ ǡ ± ǡ Ǥ ͛​͙͛͛͛͘͜͠͞͞Ǥ

î ǡ Dz dz ǯ Ǥ ¿ ¿ǡ ͙͟ǡ ǯ ǡ ǡ ǡ Ǥ Dz dz ° ǡ ǡ Ǥ ǯ ° Ǥ

͙ǡ Ǥ ͠Ǥ͘͜ Ǥ

ǡ Ǥ ͡Ǥ͛͘ ǯ ǡ Ǥ ° ǡ ͙͜ Ǥ

ǡ Ǥ ͙​͙Ǥ͘​͘ Ǧ Ǥ ǯ ǣ Ǥ ͜ǡ Ǥ ͙͞Ǥ͙͝

͙͟͡͡ ǡ Ǥ ǡ Ǥ Ǥ ǡ Ǥ ͚͛Ǥ͙͘ ǯ Ǥ

ǡ Ǥ ͙͚Ǥ͜͝ Ȃ ǡ ǯ î Ǥ ͟ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ Ǧ ǯ ǡ Ǥ ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘͝ Ǥ ǡ Ǥ

Ǥ ͛͘͜͞Ǥ͚​͚͚͛͜ ͛͘͜͞ ͚͛͘͘͡͞ Ǧ ǣ ̻ Ǥ ̻ Ǥ Ǥ Ǥ

Ǥ ͚͘ ͚​͚Ǥ ȋ͙͘Ǥ͚͘ Ǧ ͙͚Ǥ͚͘ Ǧ ͙͠Ǥ͚͘ȌǢ Ƭ ȋ͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͜͝ Ǧ ͙͠Ǥ͜͝ȌǢ ȋ͡ Ǧ ͙͚ Ǧ ͙͠ȌǤ

͟ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ ǡ ǡ ǡ ǯ ǤǤǤ Ǥ

ǡ ͟

ǡ ͘͞ ǡ

ǥ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǩ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘͡ ͙​͙Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͚͘Ǥ͘͝

Ǥ ǤǦ Ǥ ͙͘Ǥ͘͡

¿ ͙͘Ǥ͘͡

ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ǯ Ǩ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡ ͙͚Ǥ͙͝ ͡Ǥ͛͘ ͙͝Ǥ͘​͘

͜ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘

Ǥ

ǯ Ǥ ǤǤǤ


͡ ͚͙͚͘

͙͠Ǥ͛͘ ° ͚ ȋ͚͠Ȍ ȋ͚͡Ǧ͙​͙͝ȌǤ

ǡ ǡ Ǥ ǡ ǡ ǯ Ǥ ͙͚ ǯ ° ǡ ǡ ǯ

Dz dz ǡ ǡ Ǥ ǣ

͚ ǡ î Ǣ Ǥ Ǥ

Ǥ ǣ Ǥ ǡ ǡ ͠Ǣ ͙͝Ǣ ͙͞Ǣ ͙͘Ǥ͛͘Ǣ ͙͚Ǥ͛͘Ǣ ´ ͡Ǥ Ǥ Ǥ

͛͡

Ǣ ǯ Ǥ Dz͜ ǤǤǤdz ° Ǥ Dz dz ǣ ͙͛Ǥ͘͝ ͙͠Ǥ͛͘ ͚ Ǣ ¿ ͚͘Ǣ î ͠Ǣ ͠Ǥ͙͝ ͙͘Ǣ Ǥ Ǥ Ǥ Dz ǯ dzǤ

͜ǡ Ǥ ͡Ǥ͝​͝ ͙͠͝Ǥ

͜ǡ Ǥ ͡Ǥ͙͘ Ǥ ° ǯ Ǥ

ǡ Ǥ ͞Ǥ͘​͘ Ǥ

ǡ Ǥ ͞Ǥ͘​͘

1

Ǥ

ǡ Ǥ ͙͘Ǥ͘​͘

Ǥ Ǥ

͜ǡ Ǥ ͙͚Ǥ͘​͘ Ǥ

ǡ Ǥ ͠Ǥ͘​͘ ǡ ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͙​͙Ǥ͘͝ Ǥ

ǡ ° Ǥ

͜ǡ Ǥ ͙͛Ǥ͘​͘

Ǥ ° Ǥ ǣ ǡ ǯ° Ǥ

ǡ Ǥ ͙͛Ǥ͘​͘

Ǥ ǯ ǡ Ǥ ǡ Ǥ ͙͟Ǥ͘͝ ǯ Ǥ ǡ Ǥ ͚͛Ǥ͝​͝

î Ǥ Ǥ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͛͘ Ȃ ǯ Ǥ ǤǤǤ

ǡ Ǥ ͙͝Ǥ͚͝ ͚͘​͘͟ǣ Ǥ

͟ǡ Ǥ ͚͘Ǥ͛͘ î Ǥ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘​͘

ǣ ǯ ͚͘​͘​͘ Ǥ

͜ǡ Ǥ ͚͘Ǥ͛͘ ǯ Ǥ ǡ ǡ ǯ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͚͛Ǥ͙͝ U ǣ

Ǥ

͟ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ ǯ

ǯ Ǥ ǯ ǡ ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘͝

´ ͙͡​͡͝ Ǥ ǡ ǡ ǯ ǤǤǤ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘͝

Ǥ Ǥ

͝ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ ǡ Ǥ

Ǥ ǡ ǤǤǤ

ǡ Ǥ ͙͜Ǥ͘͝ Ǥ ǯ Ǥ ͝ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘

Ǥ

͜ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ U ͙͡​͡͝ ǡ ǡ Ǥ ǡ ǯ ǡ ǤǤǤ

/D DSSURGR VLFXUR SHU JOL HVXOL GHOOD WY 30 anni di spietata concorrenza, trabocchetti, alleanze e voltagabbana, plagi e ritorsioni. È la guerra degli ascolti che Rai e Mediaset hanno combattuto – e tuttora combattono – davanti agli occhi dei telespettatori per accaparrarsi il territorio dei soldi e del potere mediatico. Ora questa guerra sta per finire, per due motivi. Il primo è che la televisione generalista, quella dei film interrotti dai “consigli per gli acquisti”, quella della Signorina Buonasera e dei quiz televisivi, è destinata a lasciare spazio a un mondo di interattività senza bandiera, in cui l’utente avrà l’ultima parola su ciò che vuole vedere, o almeno

crederà di averla. Il secondo motivo è che il duopolio Rai-Mediaset, che per decenni ha convinto i suoi utenti che non ci fosse altra scelta, altra via di scampo, si sta finalmente confrontando con una nuova realtà mediatica, un terzo polo televisivo che renderà sicuramente più interessante la quotidiana lotta all’ultimo telespettatore. Si tratta di La7, una realtà che in meno di 10 anni è uscita allo scoperto dimostrando di avere tutte le carte in regola per competere con le altre reti nazionali e di meritarsi i migliori professionisti disponibili sul mercato. La 7 è nata nel 2002 con un’impronta

giovanile e d’intrattenimento, ma negli anni ha saputo modellarsi in base alle esigenze di mercato e ai gusti del pubblico, investendo su numerose trasmissioni di approfondimento giornalistico. Dopo il boom di ascolti del tg condotto da un redivivo Enrico Mentana, dal 2010 direttore della testata, il pubblico ha iniziato a frequentare con più fiducia programmi come “L’infedele”, che Gad Lerner porta avanti da ben 10 anni, o “Otto e mezzo”, dal 2008 sotto la guida di Lilli Gruber. Gli ultimi nati sono “Piazza Pulita” e “Gli intoccabili”, settimanali di inchiesta che si rifanno, con

ottimi risultati, ai più blasonati “Report” e “Presadiretta”, raccontando i segreti e gli scandali di un’Italia tutta da rifare. Inoltre l’esperimento di “Ma anche no”, contenitore domenicale condotto da Antonello Piroso, nonostante sia stato cancellato per gli ascolti al di sotto delle previsioni, ha dimostrato che si può passare il pomeriggio di festa senza per forza spegnere il cervello. E non ci sono solo giornalisti ad aver scelto La7 dopo esperienze in Rai e Mediaset. Il comico Maurizio Crozza, che collabora con la rete dal 2006, ha un passato sia a Viale Mazzini che a Cologno Monzese. E anche Geppi

Cucciari, ora conduttrice del contenitore preserale “G’day”, ha lavorato sia per Canale 5 che per Italia 1. Per non parlare di Serena Dandini, che ha recentemente abbandonato Rai Tre dopo anni di fortunate trasmissioni e a La7 ha iniziato due settimane fa il suo “The show must go off”. E a marzo sarà la volta della comica Sabina Guzzanti. Fra informazione, approfondimento, intrattenimento e satira politica, negli ultimi mesi La 7 si è rivelata un’eccellente controproposta di qualità rispetto al resto dell’offerta – ben poca – delle reti nazionali, che accusano il colpo perdendo pubblico e sponsor.


͘͜

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

Â? ”‹…‘”†‘ †‹ ”ƒÂ?†‡ŽŽ‹ ƒ„ƒ–‘ Žƒ ˆ‹Â?ƒŽ‡ Si chiude sabato 11 febbraio (ore 21) al Grande la 1ÂŞ edizione del Concorso internazionale di canto lirico “Giacinto Prandelliâ€?, organizzato, d’intesa con la famiglia del tenore lumezzanese scomparso, dall’Associazione culturale Brixia Symphony Orchestra. I primi tre classiďŹ cati, avranno, oltre a premi in denaro, la possibilitĂ di debuttare ne “La Traviataâ€?, prossimo allestimento lirico della Brixia Symphony Orchestra, quest’estate.

‹Â?‡Â?ƒ …‘”•‡•‡ǥ —Â? …‹Â?‡ˆ‹Ž‘ ƒŽŽƒ ˆ‘Â?–‡ †‡ŽŽƒ Â?‡”ƒ˜‹‰Ž‹ƒ

Dz —‰‘ ƒ„”‡–dzǥ ‘Â?ƒ‰‰‹‘ …‘Â?Â?‘˜‡Â?–‡ ƒŽ …‹Â?‡Â?ƒ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘

Fin dalla prima, bellissima sequenza che introduce gli spettatori agli spazi – aperti e celati – della grande stazione dove si svolge la storia, appare chiaro che “Hugo Cabretâ€? è uno dei rari film nei quali il 3D non serve solo a far lievitare il prezzo del biglietto. Il regista Martin Scorsese lo utilizza con misura d’autore nei grandi quadri d’insieme come nelle riprese in dettaglio, per dare consistenza poetica ai personaggi e ai tanti pezzi meccanici di cui il

Ž‘”‹ƒ ”‡ •‡”ƒ–‡ ’‡” ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •—ŽŽƒ ’ƒ…‡

‡ƒ–”‘ ”ƒ�†‡ ‘�‡�‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘

*XDOD]]L PXVLFD WUD UHDOWj H IDQWDVLD

ÂŽ ‰”—’’‘ …‘—– ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ ͙ǥ ’‹ ‰‹Žǥ Â?Â’ ‹•Žǥ Žƒ ’ƒ””‘…Š‹ƒ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ ••—Â?–ƒ †‹ ‘Â?Â–Â‹Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ ƒ”‹ƒ Â?Â?ƒ…‘Žƒ–ƒ †‹ ‘”‰‘•‘––‘ǥ Žƒ …ƒ”‹–ƒ• ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ ‡ ƒŽ…—Â?‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ Â?‘Â?–‡…Žƒ”‡Â?•‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?‘ Â?‡ŽŽƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Ž‘”‹ƒ —Â? …‹…Ž‘ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ †ƒŽ –‹–‘Ž‘ Dz ‘…ƒ„‘Žƒ”‹ †‹ ’ƒ…‡ ÇŚ ƒ ’ƒ…‡ …‘Â?‡ „‡Â?‡ …‘Â?—Â?‡ǥ Â?‘Â? Â…ǯ° ’ƒ…‡ •‡Â?œƒ ‰‹—•–‹œ‹ƒdzǤ ÂŽ ’”‹Â?‘ ƒ’’—Â?Â–ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‘ Dz ƒ ‰‹—•–‹œ‹ƒ ˜—‘Ž‡ Žǯ‡•‡Â?’‹‘dz ° ˆ‹••ƒ–‘ ’‡” Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͙͜ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǥ Â?–‡”˜‡””Â? †‘Â? —‹‰‹ Â‡Â”Â‘ÂŽÂƒÇĄ ‹Ž ’ƒ””‘…‘ ƒÂ?–‹…ƒÂ?Â‘Â”Â”ÂƒÇĄ Â?‘†‡”ƒ ƒ”‹‘ ƒ––‡‹Ǥ ÂŽ ’‡”‹‘†‘ †‹ ’‡”Â?ƒÂ?‡Â?œƒ ƒ ‘”…‡ŽŽƒ †‹ †‘Â? ‡”‘Žƒ ° •–ƒ–‘ •‡‰Â?ƒ–‘ Â?‡Ž ͚͘͘͜ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â…Â…Â‹Â•Â‹Â‘Â?‡ †‹ Â?Â?ƒŽ‹•ƒ —”ƒÂ?–‡ǥ Â?‡Ž …‘”•‘ †‹ —Â? ƒ‰‰—ƒ–‘ …ƒÂ?‘”nj ”‹•–‹…‘Ǥ ‘Â? —‹‰‹ Â?‡ŽŽǯ‘Â?‡Ž‹ƒ †‡Ž ˆ—Â?‡”ƒŽ‡ ƒ––ƒ……ƒ †—”ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ …ƒÂ?‘””ƒ ‡ ’—” ˆƒ––‘ ‘‰‰‡––‘ †‹ Â?‹Â?ÂƒÂ…Â…Â‡ÇĄ Šƒ ’”‘•‡‰—‹–‘ ÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ †‹ •‡Â?•‹„‹Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?ÇŚ –”‘ Žƒ …”‹Â?‹Â?ƒŽ‹–Â? ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒǤ —‡•–‘ǥ ƒ‰‰‹—Â?–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ †‹ •Â?ƒÂ?–‡ŽŽƒ”‡ –—––‡ Ž‡ –‡Ž‡…ƒÂ?‡”‡ ˆƒ––‡ Â?‡––‡”‡ Â?‡Ž “—ƒ”–‹‡”‡ †ƒ‹ …ŽƒÂ? †‡ŽŽƒ …ƒÂ?‘””ƒ ‡ ƒŽŽƒ …‘Â?•‡‰Â?ƒ ƒŽ “—‡•–‘”‡ †‹ —Â?ƒ ˜‹†‡‘…ƒ••‡––ƒ …Š‡ †‘…—Â?‡Â?–ƒ˜ƒ Ž‘ •’ƒ……‹‘ †‹ †”‘‰ƒ ŠƒÂ?Â?‘ •‡‰Â?ƒ–‘ Žǯ‹Â?‹œ‹‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ „Ž‹Â?†ƒ–ƒ †‡Ž ’ƒ””‘…‘Ǥ ƒŽ ͚͘͘͜ ‰Ž‹ Â˜Â‹Â‡ÇŚ Â?‡ ƒ••‡‰Â?ƒ–ƒ Žƒ •…‘”–ƒ ƒ”Â?ƒ–ƒǤ ‹ Žƒ—”‡ƒ ‹Â? …‹‡Â?œ‡ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ Â?‡Ž ͚͘͘Í&#x; Žƒ•…‹ƒ ‹Ž ’‘•–‘ Dz‹Â? –”‹Â?Â…Â‡ÂƒÇł ’‡” –”ƒ•ˆ‡”‹”‡ ‹Ž •—‘ ‹Â?’‡‰Â?‘ ’”‡••‘ ‹Ž Â?‹Â?‹•–‡”‘ †‡ŽŽǯ •–”—nj œ‹‘Â?‡ǥ ƒŽŽƒ ‹”‡œ‹‘Â?‡ ’‡” Ž‘ •–—†‡Â?–‡ …‘Â? Žǯ‹Â?…ƒ”‹…‘ †‹ ’”‘Â?—‘˜‡”‡ Žƒ Ž‡‰ƒŽ‹–Â? ‹Â? –—––‡ Ž‡ •…—‘Ž‡ †‹ ‘‰Â?‹ ‘”†‹Â?‡ ‡ Â‰Â”ÂƒÂ†Â‘ÇĄ ‹Â?…ƒ”‹…‘ …Š‡ †—”ƒ ˆ‹Â?‘ ƒ •‡––‡Â?„”‡ †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í Ç¤ ‡Ž ͚͘͘Í&#x; ƒ ÂƒÂ’Â‘ÂŽÂ‹ÇĄ Â?‡Ž “—ƒ”–‹‡”‡ ”‡Â?ÂƒÂ…Â…Â‹ÂƒÇĄ †Â? ˜‹–ƒ ƒŽŽƒ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ”‡…—’‡”‘ Â?‹Â?‘”‹Ž‡ Dzƒ ‘…‡ †ǯ° …”‡ƒ–—”‡dzǤ ‡Ž ͚͙͘͘ ° Â?‘Â?‹Â?ƒ–‘ …‘Â?•—Ž‡Â?ÇŚ –‡ ƒ –‹–‘Ž‘ ‰”ƒ–—‹–‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ ’ƒ”ŽƒÂ?‡Â?–ƒ”‡ ƒÂ?–‹Â?ƒˆ‹ƒǤ ‡” “—‡•–‘ ° •–ƒ–‘ †‡ˆ‹Â?‹–‘ Dz’ƒ””‘…‘ ƒÂ?–‹…ƒÂ?‘””ƒdzǤ ƒŽ •‡––‡Â?„”‡ †‡Ž ͚͙͘͘ ‹Ž …ƒ”†‹Â?ƒŽ‡ ‡’‡ Ž‘ Â?‘Â?‹Â?ƒ ƒ””‘…‘ †‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ? ƒ”Ž‘ ‘””‘Â?‡‘ ƒŽŽ‡ ”‡……‡ǥ ƒ ƒ’‘Ž‹ ‡ ƒ’’‡ŽŽƒÂ?‘ ƒŽŽƒ –ƒœ‹‘Â?‡ …‡Â?–”ƒŽ‡ †‹ ƒ’‘Ž‹Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ‹Ž Í™ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͙͘ ‹ Ž‹„”‘ǣ Dz ÂŽ …ƒÂ?…”‘ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ Žƒ ƒÂ?Â‘Â”Â”ÂƒÇł Č‹ —‹†ƒ Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‡ČŒǤ 1 •–ƒ–‘ ‹Â?•‹‰Â?‹–‘ †‡Ž ”‡Â?‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‘Â?‹ˆƒ…‹‘

Â?‡Ž ͚͙͙͘Ǣ †‡Ž ”‡Â?‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Dz ‘Â? ‹Â?‘ —‰Ž‹•‹dz Â?‡Ž ͚͙͙͘ ‡ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; †‹…‡Â?„”‡ ͚͙͙͘ Šƒ ”‹…‡˜—–‘ ‹Ž ”‡Â?‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ „‘Â?–Â? Â?‡Ž ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‹ ‘”‡–‘Ǥ ÂŽ •‡…‘Â?†‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ ° ÂˆÂ‹Â•ÇŚ •ƒ–‘ ’‡” Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǥ Â?–‡”˜‡””Â? ‹Ž •‘…‹‘Ž‘‰‘ –‡ˆƒÂ?‘ ŽŽ‹‡˜‹ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ‘Â?‡ …‘Â?ÇŚÂ˜Â‹Â˜Â‡Â”Â‡ –”ƒ …—Ž–—”‡ ‡ ”‡Ž‹‰‹‘Â?‹ †‹˜‡”•‡dzǢ Â?‘†‡”ƒ †‘Â? †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹Ǥ ÂŽ –‡”œ‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ •ƒ„ƒ–‘ ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ ‹Â?–‡”˜‡””Â? ‹Ž Â?ƒ‰‹•–”ƒ–‘ ‹‡” ÂƒÇŚ Â?‹ŽŽ‘ ƒ˜‹‰‘ •— Dz ‡‰ƒŽ‹–Â? …‘Â?‡ •–”—Â?‡Â?–‘ †‹ ’ƒ…‡dzǢ Â?‘†‡”ƒ ƒ”…‘ ‘”‡•‹Â?‹Ǥ

ÂŽ ’‡”…‘”•‘ •‹ …Š‹—†‡ …‘Â? Žƒ ƒ”…‹ƒ †‡ŽŽƒ ’ƒ…‡ †‡Ž ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ

ÂŽ •—‘ †‹•…‘ †‹ ‡•‘”†‹‘ Dz ‡ƒŽ‹–› ƒÂ?† ƒÂ?Â–ÂƒÂ•Â›Çł ° •–ƒ–‘ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ Â?‡Ž –‘—” ‡•–‹˜‘Ǥ ÂŽ •—……‡••‘ Ž‘ Šƒ ’‘”–ƒ–‘ ƒ ’”‘’‘””‡ —Â? –‘—” ‹Â?˜‡”Â?ƒŽ‡Ǥ ……ƒÂ?–‘ ° —•…‹–‘ Dz ‡ƒŽ‹–› ƒÂ?† ƒÂ?–ƒ•› ’‡…‹ƒŽ †‹–‹‘Â?Çł …‘Â? …‹Â?“—‡ „”ƒÂ?‹ Â?Â—Â‘Â˜Â‹ÇĄ —Â? Â˜Â‹Â†Â‡Â‘ÇŚÂ”ÂƒÂ…Â…Â‘Â?–‘ †‹ •‡ •–‡••‘ ‡ ‹Ž Ž‹˜‡

&

ome è scritto sul suo sito, la “notizia del giornoâ€? è la conquista da parte di Raphael Gualazzi dell’ambito Eurostar Awards 2011, battendo in finale numerosi altri cantanti e gruppi di livello europeo. CosĂŹ, dopo la vittoria al Festival di Sanremo 2011 categoria giovani un altro successo per questo anomalo cantante pianista, tanto timido quanto bravo. La sua musica, pur rifacendosi a stilemi non certo nuovi, appare particolarmente fresca, questo grazie al linguaggio e soprattutto alla maniera che Gualazzi ha di presentarsi in concerto, con un approccio al canto che va oltre gli schemi. Un successo meritato quello di Gualazzi, come dimostra il suo disco di esordio “Reality and Fantasyâ€?, che a distanza di diversi mesi dalla sua uscita appare ancora molto attuale, tanto da spingere il cantante a ripartire con un nuovo tour, dopo quello estivo. Proprio la scorsa estate, a Villa Fenaroli di Rezzato i bresciani avevano giĂ avuto modo di apprezzare le sue doti dal vivo. Il tour invernale, ripresa di quello estivo, è stato inaugurato con il doppio sold out dei due concerti di anteprima svoltisi l’11 dicembre a Roma, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica e il 12

dicembre a Milano al Teatro degli Arcimboldi. Dopo la pausa natalizia il tour, sponsorizzato dall’Eni, che ha creduto nel talento emergente di Gualazzi affidandogli anche l’esecuzione di “Don’t stopâ€?, colonna sonora della pubblicitĂ Eni gas & Power, è ripartito il 9 gennaio e vedrĂ Raphael Gualazzi esibirsi nuovamente a Brescia, domenica 12 febbraio questa volta al Teatro Grande, con inizio alle ore

ƒ •—ƒ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÇĄ ’—” ”‹ˆƒ…‡Â?†‘•‹ ƒ •–‹Ž‡Â?‹ Â?‘Â? …‡”–‘ Â?Â—Â‘Â˜Â‹ÇĄ ƒ’’ƒ”‡ ˆ”‡•…ƒǤ ƒ ’‘…‘ Šƒ ˜‹Â?–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ —”‘•–ƒ” ™ƒ”†• ͚͙͙͘ 21. La tournĂŠe è ripartita anche per spingere la nuova versione del disco, denominato ora “Reality and Fantasy Special Editionâ€?. Il progetto contiene il disco, il live e un video-racconto di se stesso: c’è tutto Raphael Gualazzi, che annotiamo come la sorpresa musicale italiana dell’anno. Anticipato in radio dal brano “Love goes down slowâ€?, il cd e il dvd raccolgono tutta la track list di “Reality and Fantasyâ€? arricchita da cinque nuovi brani piĂš il

Live Documentary contenente il concerto dell’artista all’Auditorium Parco della musica di Roma e un’intervista in cui Raphael si racconta. Da segnalare che su I-tunes sono disponibili anche due bonus tracks in esclusiva “Madness of Love Gilles Peterson remixâ€?, remissaggio a opera del noto dj e produttore e “Reality and Fantasy Alex G. Mixâ€?, riarrangiata con le sonoritĂ del dj di Dublino. I cinque brani nuovi mostrano la capacitĂ di Raphael di intrecciare la tradizione con la modernitĂ come in “Zuccherino dolceâ€?, brano tra i piĂš ironici della produzione di Gualazzi con un testo scritto da Oliviero Malaspina. Atmosfere tzigane e mamouche invece per “Carolaâ€? che racconta di un tormento d’amore. Non poteva poi mancare un brano dedicato a New Orleans, la capitale del jazz e del blues, a cui Gualazzi dedica il brano omonimo che racconta il sogno di un viaggio nella cittĂ che piĂš di ogni altra ha ispirato i musicisti di tutto il mondo. Su un ritmo che si rifĂ alla migliore tradizione reggae nasce invece la versione originale di “A Three Second Breathâ€?, brano giĂ contenuto nell’album “Reality and Fantasyâ€?. Infine “Don’t Stopâ€?, una versione completamente rivisitata del successo degli anni ’70 dei Fleetwood Mac, tra motown e rhythm and blues.

†…

Â? †‹•–”‹„—œ‹‘Â?‡ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‹ ˆ‡„„”ƒ‹‘ 1 †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ ‡ †‹•–”‹„—‹–‘ǥ ‰”ƒ–—‹–ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ‹Â? “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹ Â?‡ŽŽ‡ ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‹Â? Ž‘…ƒŽ‹ ‡ „ƒ” ‹Ž Â?—‘˜‘ Â?—Â?‡”‘ †‹ †…Ǥ 1 ‹Ž Â?—Â?‡”‘ Íš †‡Ž ͚͙͚͘ ‡ †‡†‹…ƒ Žƒ …‘nj ’‡”–‹Â?ƒ ‡ —Â? „”‡˜‡ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ ƒŽ ˆ‹ŽÂ?ÇĄ Dz —‰‘ ÂƒÂ„Â”Â‡Â–Çł †‹ ƒ”–‹Â? …‘”•‡•‡Ǥ ÂŽ ˆ‹ŽÂ? Šƒ ‹Â?…ƒ••ƒ–‘ ͙͙ Â?‘Â?‹Â?ƒ–‹‘Â?ƒ ƒ‰Ž‹ •…ƒ”Ǥ —‡ ’ƒ‰‹Â?‡ •’‡…‹ƒŽ‹ †‡†‹…ƒ–‡ ƒŽŽƒ ’”‘‰”ƒÂ?ÇŚ Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ …‹Â?‡ˆ‘”—Â?ÇĄ …Š‡ ”‹’”‡Â?†‘Â?‘ ˜‹–ƒ Â?‡Ž Â?‡•‡ †‹ ˆ‡„„”ƒ‹‘Ǥ ŽŽǯ‹Â?–‡”Â?‘ Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?ÇŚ Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒ †‡ŽŽ‡ ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ •‹Â?‘••‹ †‡ŽŽ‡ ’‡ŽŽ‹…‘Ž‡ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ÂƒÂ–Â‡ÇĄ ƒ’’—Â?ÇŚ –ƒÂ?‡Â?–‹ –‡ƒ–”ƒŽ‹ ‡ Â?‘Ž–‘ ƒŽ–”‘ ’‡” …Š‹ ƒÂ?ƒ ‹Ž …‹Â?‡Â?ƒ ‡ Â?‘Â? •‘Ž‘Ǥ


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͙͜

film è composto. Hugo Cabret (Asa Butterfield) è infatti un ragazzino orfano, addetto alla cura degli orologi che scandiscono il tempo di una stazione parigina all’inizio degli anni Trenta. Il padre (Jude Law) è morto in un incendio. Hugo vive acquattato dietro le quinte, tra cunicoli e stanze segrete, sfuggendo alla guardia ferroviaria (Sacha Baron Cohen) e spiando le vite altrui. Nella sua esistenza malinconica entrano due uomini. Uno, mecca-

nico, è l’automa che il padre aveva ritrovato e che non è mai riuscito a riparare. L’altro, in carne e ossa, è l’anziano proprietario del negozio di giocattoli della stazione (Ben Kingsley), tutore della giovane Isabelle (ChloĂŤ Grace Moretz), appassionata di letteratura. Hugo adora invece il cinema, soprattutto i film dell’epoca del muto da poco archiviata. Eppure non sa che a due passi da lui vive, dimenticato da tutti, un gigante di quel mondo scomparso:

Georges MĂŠliès, il geniale creatore dei primi film fantastici, autore nel 1902 di quel “Voyage dans la luneâ€? di cui molti conoscono l’immagine piĂš celebre, il razzo infilato come un dito nell’occhio della luna. Intorno al ricordo commosso di MĂŠliès e delle sue creazioni, Scorsese costruisce un racconto davvero meraviglioso: perchĂŠ invita a tornare alle origini della meraviglia, mostrando come essa risieda non solo e non tanto nella fantasia

delle invenzioni, quanto nella qualitĂ di uno sguardo capace di posarsi in modo unico sulle cose. In un film “per ragazziâ€? (tratto da un bel libro illustrato di Brian Selznick) e per cinefili di ogni etĂ , tra riflessioni sul tempo e sul posto che ognuno occupa nel congegno dell’universo, il regista ricrea in tre dimensioni il mondo e i film di MĂŠliès. Regala immagini sognanti, apertamente inattuali: per questo destinate a sopravvivere nel tempo.

—ƒ”†ƒ Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž …‡ŽŽ—Žƒ”‡Ǥ ‘Â? ‹Ž ” ‘†‡ ƒÂ?…Š‡ ‹ –”ƒ‹Ž‡”

͘͜ …ƒ”ƒ–‹

ǯ‡š ’‘Ž‹œ‹‘––‘ ‹…Â? ƒ••‹†› ° ˆ‹Â?‹–‘ ‹Â? ’”‹‰‹‘Â?‡ ’‡” —Â? …”‹Â?‹Â?‡ …Š‡ ‹Â? ”‡ƒŽ–Â? Â?‘Â? Šƒ …‘Â?Â?‡••‘Ǥ ‹…Â? ”‹—•…‹”Â? ƒ Â‡Â˜ÂƒÂ†Â‡Â”Â‡ÇĄ Â?ƒ “—ƒŽ…Š‡ ‘”ƒ †‘’‘ Žƒ ’‘Ž‹œ‹ƒ Ž‘ ”‹–”‘˜‡”Â? •—Ž …‘”Â?‹…‹‘Â?‡ †‹ —Â? ƒŽ„‡”‰‘Ǥ ‡””Â? …Š‹ƒÂ?ƒ–‘ ‹Ž Â?‡‰‘œ‹ƒ–‘”‡ ›†‹ƒ Â?†‡”•‘Â?ÇĄ Â?ƒ ‹Ž ‰‡•–‘ †‹ ‹…Â? ’‘–”‡„„‡ Â?ƒ•…‘Â?†‡”‡ ƒŽ–”‹ ‘„‹‡––‹˜‹ǤǤǤ ǤǤǤ

ǥ Ǥ

Ž ‰ƒ––‘ …‘� ‰Ž‹ •–‹˜ƒŽ‹

Â?Â?ƒ–—”‹ ÇŚ ÂŽ ˜‹ƒ‰‰‹‘

†‹ Š”‹• ‹ŽŽ‡”

†‹ ƒ‘Ž‘ ‡�‘˜‡•‡

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ Í™Í&#x;Ǥ͘͘

˜‡Â?‡”†¿ ͙͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ •ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͛͘

Ž˜‹Â? —’‡”•–ƒ” Í› ‹ •ƒŽ˜‹ …Š‹ ’—ÖǨ

Â?‘–‹˜‹ ƒÂ?‘Â?‹Â?‹ •ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͙͜ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

ǥ Ǥ

†‹ —› ‹–…Š‹‡

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

ƒ …Š‹ƒ˜‡ †‹ ƒ”ƒ

ƒ”ˆ‹‡Ž† ‹Ž •—’‡”‰ƒ––‘ †‹ ƒ”Â? Ǥ Ǥ ‹’’°

”ŽƒÂ?Â†ÂƒÇĄ •‡…‘Ž‘Ǥ Ž„‡”– ‘„„• ° …ƒÂ?‡”‹‡”‡ ‹Â? —Â? ƒŽ„‡”‰‘ †‹ —„Ž‹Â?‘ ‡ Žƒ •—ƒ ˜‹–ƒ ° ‹Â?–‡”ƒÂ?‡Â?–‡ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒ •˜‘Ž‰‡”‡ ƒŽ Â?‡‰Ž‹‘ Žƒ •—ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ ’‡” ”ƒ‰‰”ƒÂ?‡ŽŽƒ”‡ —Â? ‰”—œœ‘Ž‘ •—ˆˆ‹…‹‡Â?–‡ Ġ ƒ’”‹”‡ —Â?ƒ ’”‘’”‹ƒ ƒ––‹˜‹–Â? …‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‡Ǥ Â—Â–Â–ÂƒÂ˜Â‹ÂƒÇĄ Ž„‡”– ‘„„• Â?ƒ•…‘Â?†‡ —Â? •‡‰”‡–‘ǤǤǤ

‡�˜‡�—–‹ ƒŽ ‘”†

†‹ ‹�‡ ‹–…Š‡ŽŽ

†‹ ‹�‡ ‹–…Š‡ŽŽ

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

Ž˜‹Â? —’‡”•–ƒ” Í› ‹ •ƒŽ˜‹ …Š‹ ’—ÖǨ

—‰‘ ƒ„”‡–

Â?Â?ƒ–—”‹ ÇŚ ÂŽ ˜‹ƒ‰‰‹‘ †‹ ƒ‘Ž‘ ‡Â?‘˜‡•‡

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘

†‹ —… ‡••‘�

š ƒ�‹…‹ …‘�‡ ’”‹�ƒ †‹ ƒ”Ž‘ ƒ�œ‹�ƒ

Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

ƒ’’› ˆ‡‡– ͚ †‹ ‡‘”‰‡ ‹ŽŽ‡”

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

‡�˜‡�—–‹ ƒŽ ‘”† †‹ —…ƒ ‹�‹‡”‘

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í Ç¤Í˜Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

—‰‰‹�‡ †‹ ƒ�‹‡Ž‡ ƒ‰Ž‹ƒ�‘�‡

ÂƒÂ˜Â‹Â†ÇĄ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‹Â?‰Ž‡•‡ǥ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ ƒ‹ •—‘‹ ƒÂ?‹…‹ ˆ”ƒ–‡”Â?‹ ‘Â?ÇĄ ”ƒŠƒÂ? ‡ —Â?‡ Žǯ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‡ †‹ •’‘•ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â•Â–Â”ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÂ?ƒ Â‹ÂƒÇĄ …‘Â?‘•…‹—–ƒ †—”ƒÂ?–‡ —Â? •‘‰‰‹‘”Â?‘ ‹Â? —Â?ÇŻÂ‹Â•Â‘ÂŽÂ‡Â–Â–Âƒ •’‡”†—–ƒ †‡ŽŽǯ …‡ƒÂ?‘ ƒ…‹ˆ‹…‘Ǥ ƒ Â?‘–‹œ‹ƒ ° •…‘Â?˜‘Ž‰‡Â?–‡ǥ Â?ƒ ‹ –”‡ ƒÂ?‹…‹ †‡…‹†‘Â?‘ †‹ •‘•–‡Â?‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‹…‘ǤǤǤ

Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? Č‹ ‹Â?‡ˆ‘”—Â?ČŒ

Ǥ

Â?Â?ƒ–—”‹ ÇŚ ÂŽ ˜‹ƒ‰‰‹‘ †‹ ƒ‘Ž‘ ‡Â?‘˜‡•‡

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͙͜ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í&#x;ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

Â?‘–‹˜‹ ƒÂ?‘Â?‹Â?‹ †‹ ‡ƒÂ? ‹‡””‡ Â?°Â”‹•

†‹ —…ƒ ‹�‹‡”‘

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

�‡”‹…ƒ� Ž‹ˆ‡ †‹ ƒ� ‡�†‡•

Ž—Â?‡†¿ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘

Ž ‰ƒ––‘ …‘� ‰Ž‹ •–‹˜ƒŽ‹

Â?Â?ƒ–—”‹ ÇŚ ÂŽ ˜‹ƒ‰‰‹‘

†‹ Š”‹• ‹ŽŽ‡”

†‹ ƒ‘Ž‘ ‡�‘˜‡•‡

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

‡�˜‡�—–‹ ƒŽ ‘”† †‹ —…ƒ ‹�‹‡”‘

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

ÂŽ ”‡ Ž‡‘Â?‡ †‹ ‘‰‡” ŽŽ‡”•ǥ ‘„ ‹Â?Â?‘ˆˆ

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͘ǤÍœÍ?

Â?Â?ƒ–—”‹ ÇŚ ÂŽ ˜‹ƒ‰‰‹‘

Ž ‰ƒ––‘ …‘� ‰Ž‹ •–‹˜ƒŽ‹

†‹ ƒ‘Ž‘ ‡�‘˜‡•‡

†‹ Š”‹• ‹ŽŽ‡”

˜‡Â?‡”†¿ ͙͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ •ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͘ǤÍœÍ?

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

ƒ”ˆ‹‡Ž† ‹Ž •—’‡”‰ƒ––‘

†‹ ƒ”Â? Ǥ Ǥ ‹’’°

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͙͜Ǥ͛͘

Ž˜‹Â? —’‡”•–ƒ” Í› ‹ •ƒŽ˜‹ …Š‹ ’—ÖǨ †‹ ‹Â?‡ ‹–…Š‡ŽŽ

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

Ǥ

Ž˜‹Â? —’‡”•–ƒ” Í› ‹ •ƒŽ˜‹ …Š‹ ’—ÖǨ

Ž ‰ƒ––‘ …‘� ‰Ž‹ •–‹˜ƒŽ‹

”–Š—” ‡ Žƒ ‰—‡””ƒ †‡‹ †—‡ �‘�†‹

†‹ ‹�‡ ‹–…Š‡ŽŽ

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ Í™Í Ç¤Í˜Í˜ÇĄ ͚͘ǤÍœÍ?

†‹ Š”‹• ‹ŽŽ‡”

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ Č‹ ‹Â?‡ˆ‘”—Â?ČŒ

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͙͞Ǥ͘͘

Ž˜‹Â? —’‡”•–ƒ” Í› ‹ •ƒŽ˜‹ …Š‹ ’—ÖǨ

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

†‹ ‹�‡ ‹–…Š‡ŽŽ

Ž˜‹Â? —’‡”•–ƒ” Í› ‹ •ƒŽ˜‹ …Š‹ ’—ÖǨ

”–Š—” ‡ Žƒ ‰—‡””ƒ †‡‹ †—‡ �‘�†‹

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͙Ǥ͘͘

†‹ —…ƒ ‹�‹‡”‘

†‹ ‹�‡ ‹–…Š‡ŽŽ

‡�˜‡�—–‹ ƒŽ ‘”† ‡ � ‡� –‹ ƒŽ

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í&#x;ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͙Ǥ͘͘

ÇŻ

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡͙Í?Ǥ͛͘

Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ •ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

†‹ ƒ”–‹� …‘”•‡•‡

”‡ —‘�‹�‹ ‡ —�ƒ ’‡…‘”ƒ

†‹ ƒ‘Ž‘ ‡�‘˜‡•‡

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

†‹ ‹ŽŽ‡• ÂƒÂ“Â—Â‡Â–ÇŚ ”‡Â?Â?‡”

Â?Â?ƒ–—”‹ ÇŚ ÂŽ ˜‹ƒ‰‰‹‘

†‹ ‡ƒÂ? ‹‡””‡ Â?°Â”‹•

Š‡”Ž‘…� ‘Ž�‡•ǣ ‰‹‘…‘ †‹ ‘�„”‡

Ž„‡”– ‘„„•

†‹ —… ‡••‘�

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ™Í?

ƒ ƒ…ƒ�œ‡ †‹ ƒ–ƒŽ‡ …ƒ�œ‡ †‹ ƒ– ƒ ‘”–‹�ƒ †‹ ‡”‹ ƒ”‡�–‹

•ƒ„ƒ–‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘



ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

͛͜

„‹ ƒ�…ƒ

�˜‹–‘ ƒŽŽ‡ ‹�’”‡•‡ „”‡•…‹ƒ�‡ ’‡” ‹Ž Š‹�ƒ ”ƒ†‡” ™ƒ”†

Innovazione, creativitĂ , dinamismo e know-how: questi i ‘segni particolari’ delle eccellenze italiane chiamate a partecipare al prossimo China Trader Award, il premio riservato alle piccole e medie imprese organizzato da Cathay Pacific e che Ubi Banca sostiene per il terzo anno consecutivo, rivolgendo un invito alle imprese bresciane che operano nei piĂš svariati settori, anche in joint venture con imprese cinesi (dal manifatturiero ai

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

servizi, spaziando dall’high-tech al fashion, dal design alle fonti rinnovabili) a candidarsi per l’assegnazione del riconoscimento. In questa fase congiunturale ancora molto difficile, ove il mercato domestico è saturo – ha dichiarato Stefano Kuhn, vice direttore generale del Banco di Brescia presentando l’iniziativa – le aziende bresciane, storicamente dotate di un marcato spirito imprenditoriale, devono puntare sui mercati internazionali. Sarebbe

ovviamente auspicabile che, nell’attività di penetrazione dei mercati, si potessero individuare e promuovere iniziative di aggregazione, soprattutto per le piccole e medie imprese, che consentano di concentrare le singole forze, per essere competitivi e garantire maggiori percentuali di successo�. La scheda di partecipazione (www.cathaypacific.it) deve essere compilata, entro e non oltre il 15 febbraio prossimo.

…‘�‘�‹ƒ Ž –‡�ƒ ƒˆˆ”‘�–ƒ–‘ ‹� —�ƒ ‰‹‘”�ƒ–ƒ †‹ •–—†‹‘ ’”‘�‘••ƒ †ƒŽ �‡Ž

&UHVFLWD GRQQH H ODYRUR FRQFLOLD]LRQH SRVVLELOH" ÇŻ –ƒŽ‹ƒ ° ƒ‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ’‘•–‹ ‹Â? —”‘’ƒ •—Ž ˆ”‘Â?–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â…Â…Â—Â’ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡Ǥ ”‘’’‹ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ ‹””‹•‘Ž–‹ǥ ƒ ’ƒ”–‹”‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?œƒ †‹ •‡”˜‹œ‹ ‡ˆˆ‹…ƒ…‹ ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ ˆƒ˜‘”‹”‡ Žǯ‹Â?‰”‡••‘ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘

8

no dei temi piĂš dibattuti di questo periodo è quello della crescita. Ci si chiede come poter riaccendere i motori per incrementare la crescita economica ed evitare un impoverimento generalizzato degli italiani. In questo contesto si colloca una giornata di studio promossa recentemente dal Cnel (Consiglio nazionale di economia e lavoro) dedicata al tema “Il lavoro delle donne in Italiaâ€?. Una delle questioni piĂš urgenti in questa prospettiva è proprio quella della partecipazione al lavoro delle donne. Ăˆ sufficiente mostrare le statistiche sul mercato del lavoro. Balzano agli occhi immediatamente due aspetti. Il primo riguarda il mercato del lavoro, dove si rileva da una parte il basso tasso di occupate in Italia: nel 2010 lavorava solamente il 46,1% delle donne (in Europa solo a Malta il tasso è minore), dall’altra parte un maggiore tasso di disoccupazione femminile 9,7% rispetto a quello maschile (nel resto d’Europa avviene il contrario). Il secondo aspetto a cui le statistiche rimandano è l’assenza di mercato del lavoro. Infatti in Italia il tasso di inattivitĂ (quello di persone che pur essendo in etĂ lavorativa non cercano un’occupazione) tra le donne arriva al 48,9% contro il 35,5% del resto del continente. Sembra semplice essere d’accordo con gli economisti: facilitando la presenza femminile nel

ƒŽ‡ Žƒ ’‡Â?ƒ Žƒ˜‘”ƒ”‡ ’‡” ͙͘͘͘ ‡—”‘ ƒŽ Â?‡•‡ “—ƒÂ?†‘ „ƒ„› •‹––‡”ǥ Â?‡Â?•ƒ ‡ –”ƒ•’‘”–‹ •…‘Žƒ•–‹…‹ Â?‡ …‘•–ƒÂ?‘ Í Í˜Í˜ÇŤ mercato del lavoro si potrĂ aumentare sia il tasso di occupazione femminile sia incentivare la crescita economica, quella calcolata con il famigerato Pil. La soluzione non sembra però cosĂŹ lineare, perchĂŠ la questione da

dirimere è la conciliazione famiglia lavoro. Il carico dei compiti familiari per le donne è sempre piĂš impegnativo, hanno generalmente almeno un figlio in casa, una madre e un padre da accudire, impegni da conciliare con quelli del lavoro. Molto spesso, poi, la disponibilitĂ delle donne al lavoro si scontra con l’assenza di un’offerta adeguata.“Per le donne che potenzialmente potrebbero entrare nel mercato del lavoro, specie per le meno istruite – è stato ribadito nella giornata di studio –, il reddito atteso è inferiore o poco superiore ai costi di sostituzione del lavoro

domestico�. Insomma, lavorare per 1000 euro al mese quando baby sitter, mensa e pulmino scolastici, colf per le pulizie casalinghe costano 800, induce a ritenere che il gioco non valga la candela. Insomma risolvere il tema della conciliazione diventa di capitale importanza se si vorrà risolvere la questione della partecipazione femminile al lavoro remunerato. Per questo servono dei servizi di cura piÚ attenti alla famiglia, ma altrettanto importante sarà la capacità di ridistribuire il carico dei compiti familiari tra i generi all’interno della coppia.

3DF XQD URDG PDS GHOOD &ROGLUHWWL Per scongiurare il taglio di 1,4 miliardi di euro all’agricoltura italiana e superare le contraddizioni contenute nella riforma della politica agraria (pac) presentata dalla Commissione europea, contraddizioni per altro evidenziate anche dai vertici bresciani in occasione della giornata del Ringraziamento del 2011, Coldiretti ha pensato a una road map di incontri con i principali protagonisti del negoziato. Il presi-

dente nazionale di Coldiretti Sergio Marini (nella foto) ha giĂ incontrato il commissario europeo per l’agricoltura, il romeno Dacian Ciolos, i presidenti delle principali associazioni agricole francesi e inglesi per la ricerca di alleanze all’interno dell’Unione. L’obiettivo è quello di portare gli estensori della pac a impegnarsi per la soluzione di alcuni problemi strutturali dell’agricoltura nei diversi Paesi europei e per fare

sĂŹ che l’impegno italiano in tema di sicurezza, qualitĂ , biodiversitĂ , occupati e ricchezza prodotta per ettaro non si trovi a essere quello maggiormente penalizzato dalle politiche agrarie comunitarie. “Bisogna superare nel negoziato – ha affermato Marini nei giorni scorsi intervenendo a un convegno della Fiera agricola di Verona – le criticitĂ che riguardano l’insostenibile taglio delle risorse disponibiliâ€?.

‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ ƒ „—”‘…”ƒœ‹ƒ ‡ Žƒ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ —”‘…”ƒœ‹ƒ ‡ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ǣ †—‡ ’ƒ”‘Ž‡ •’‡••‘ Â…Â‘ÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ–Â‡ÇĄ ƒ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ”‡ Žƒ Â?‡…‡••‹–Â? †‹ †‹Â?‹Â?—‹”‡ ‹ …‘•–‹ „—”‘…”ƒ–‹…‹ ‡ Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ –”ƒ …‹––ƒ†‹Â?‹ ‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒǤ Â? “—‡•–ƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡ †‘˜”‡„„‡ ƒÂ?†ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Â?—‘˜‘ †‡…”‡–‘ ’‡” Žƒ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ ˆ‹•…ƒŽ‡ …Š‡ ‹Ž ‰‘˜‡”Â?‘ǥ †‘’‘ “—‡ŽŽ‘ ’‡” Žƒ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ǥ •‹ ƒ……‹Â?‰‡ Ġ ƒ’’”‘˜ƒ”‡ Â?‡‹ ’”‘••‹Â?‹ ‰‹‘”Â?‹Ǥ Dz ’‡”‹ƒÂ?‘ •‹ƒ Žƒ ˜‘Ž–ƒ „—‘Â?ƒǨ Č‚ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ —‰‡Â?‹‘ ƒ••‡––‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ Č‚Ǥ ‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? †‡ŽŽƒ ’—„„Ž‹…ƒ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ”‡„„‡ ‹Â?ˆƒ––‹ —Â?ƒ ’‘–‡Â?–‡ Ž‡˜ƒ ’‡” ƒ‹—–ƒ”‡ ‰Ž‹ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ Ġ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Žƒ …”‹•‹Ǥ ”‡•…‹ƒ Žƒ Â„Â—Â”Â‘Â…Â”ÂƒÂœÂ‹ÂƒÇĄ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ †ƒ‹ …‘•–‹ •‘•–‡Â?—–‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’ÂŽÂ‡Â–ÂƒÂ?‡Â?–‘ †‡‰Ž‹ ƒ†‡Â?’‹Â?‡Â?–‹ ƒÂ?Â?‹Â?Â‹Â•Â–Â”ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‹ÇĄ ’‡•ƒ •—ŽŽ‡ ‹Â?’”‡•‡ …‘Â? †‹’‡Â?†‡Â?–‹ ’‡” ÍœÍ&#x;Í&#x; Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ǥ ’ƒ”‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™ÇĄÍ?ÎŹ †‡Ž ˜ƒŽ‘”‡ ƒ‰‰‹—Â?–‘ ’”‘†‘––‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†—•–”‹ƒ ‡ †ƒ‹ •‡”˜‹œ‹dzǤ ‡ Â?‹•—”‡ ’”‘’‘•–‡ Â?‡Ž †‡…”‡–‘ ’‡” Žƒ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ǥ –”ƒ …—‹ ‹Ž ”‹…‘”•‘ ƒ ’”‘…‡†—”‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ’‡” Žƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ †‹ †‘…—Â?‡Â?–‹ ‡ Â?‘†‡ŽŽ‹ …‘Â?Â’Â‹ÂŽÂƒÂ–Â‹ÇĄ †‘˜”‡„„‡”‘ ƒ„„ƒ••ƒ”‡ ‹Ž Â?—”‘ ‡•‹•–‡Â?–‡ –”ƒ …‹––ƒ†‹Â?‹ǥ ’—„„Ž‹…ƒ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ƒœ‹‡Â?†‡ ‡”‘‰ƒ–”‹…‹ †‹ •‡”˜‹œ‹ ’—„„Ž‹…‹ǥ ”‹†—…‡Â?†‘ ƒŽ…—Â?‡ †‹•‡…‘Â?‘Â?‹‡ …Š‡ ‘‰‰‹ ƒ‰‰”ƒ˜ƒÂ?‘ ‹ …‘•–‹ †‡ŽŽƒ „—”‘…”ƒœ‹ƒ †‡”‹˜ƒÂ?–‹ †ƒŽŽ‡ Dz’‡”†‹–‡ †‹ –‡Â?’‘dzǤ Dz ‡ …‘†‡ ƒ‰Ž‹ •’‘”–‡ŽŽ‹ ‡ ‹ Ž—Â?‰Š‹ –‡Â?’‹ †‡ŽŽ‡ ’”‘…‡†—”‡ Č‚ ’”‘•‡‰—‡ ƒ••‡––‹ Č‚ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ —Â? ˆ‡Â?‘Â?‡Â?‘ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ Â‰Â”ÂƒÂ˜Â‡ÇĄ …‘Â? ‡ˆˆ‡––‹ Â?‡‰ƒ–‹˜‹ •‘’”ƒ––—––‘ ‹Â? —Â? …‘Â?–‡•–‘ …‘Â?‡ “—‡ŽŽ‘ ‘†‹‡”Â?‘ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–‘ †ƒ —Â?ƒ „ƒ••ƒ …”‡•…‹–ƒdzǤ —ƒÂ?–‘ ˆƒ––‘ †ƒŽŽƒ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ‹Â? –‡Â?ƒ †‹ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ ’‘–”‡„„‡ †‹˜‡Â?Â–ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ’‡” ÂƒÂ•Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‡•‡Â?’‹‘ ’‡” ‹Ž ”‡•–‘ †‡Ž ƒ‡•‡Ǥ


͜͜

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ƒŽŽƒ�—‘–‘ †‘��‡ ‡” Žƒ ‡”‹‡ ƒ‹ �ƒ•–”‹ †‹ ’ƒ”–‡�œƒ Žƒ ‹ŽŽ‡��‹—�

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Prende il via domenica 12 alle ore 17 presso la piscina Lamarmora di via Rodi in cittĂ il campionato della neonata Millennium Sport & Fitness Brescia. Il movimento, oltre alla compagine di serie B femminile, include da due anni la “preagonisticaâ€? e “Aquagolâ€?, attivitĂ rivolte a ragazzi e ragazze che amano le discipline sportive acquatiche. La Millennium vuole essere soprattutto il traino e lo stimolo di un nuovo progetto giovanile che apre le porte alle

ragazze dagli 11 ai 17 anni che avranno la possibilitĂ di allenarsi sia all’interno della struttura Millennium, sia nell’impianto di via Rodi sede degli allenamenti della prima squadra. “Obiettivo di questa stagione – precisa il tecnico Cristian Tabellini – è quello di ben figurare nel campionato nazionale, facendo crescere ulteriormente le giocatrici che giĂ hanno esperienza, oltre che inserire nuove leve che provengono dal vivaioâ€?. (ma.ric.)

ƒŽ…‹‘ ƒ„ƒ–‘ ƒŽŽ‡ Í™Í? Â‹Â–Â–ÂƒÂ†Â‡ÂŽÂŽÂƒÇŚ ”‡•…‹ƒ

(O .DGGRXUL QRQ VFLYROD QHPPHQR VXOOD QHYH

Â? ˆ‘”•‡ Žƒ •ˆ‹†ƒ †‹ •ƒ„ƒ–‘ ƒ …ƒ—•ƒ †‡Ž Â?ƒŽ–‡Â?’‘ …Š‡ •–ƒ …‘Ž’‡Â?†‘ ÂŽÇŻ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ …‘Â?†‹œ‹‘Â?ƒÂ?†‘ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ ’ƒ”–‹–‡ †‹ …ƒŽ…‹‘Ǥ Š‹ Šƒ †‹Â?‘•–”ƒ–‘ †‹ •–ƒ”‡ „‡Â?‡ ° ‹Ž ‰‹‘˜ƒÂ?‡ Â?—Â?‡”‘ Í&#x; †‡Ž Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ’ƒ”ƒ‰‘Â?ƒ–‘ †ƒ ƒŽ‘”‹ ƒ ‹†ƒÂ?‡

,

n questo periodo gli amanti del pallone hanno scoperto di avere un’altra passione, quella meteo. Il freddo, il gelo e la neve hanno condizionato molte partite, tanto in Serie A, quanto in Serie B. Quando si dice condizionate, non si intende solo rinviate, ma anche giocate con evidenti conseguenze sulla partita stessa. Partite falsate, in tutti i sensi, dalla precaria possibilitĂ di giocare a pallone e dal timore che i giocatori hanno di farsi male; farsi male sul serio, si intende, non farsi male un poco, perchĂŠ gli acciacchi con questi campi sono all’ordine del giorno come ricordano Zambelli e compagni. E l’allerta meteo, ammesso che ci azzecchino e che i nostri meteorologi non siano figli di astrologi d’altri tempi, parlano di neve nel fine settimana, anche su Cittadella. E da una settimana, senza che sia arrivata la conferma (per lo meno all’atto di andare in stampa) si dice che non si giocherĂ . Partita in forse, quello contro la ex squadra del bomber Piovaccari, che gioca contro la maglia con cui ha vinto, nella scorsa stagione, il titolo di capocannoniere. Ăˆ certo che, sempre che si giochi, sarĂ per lui una partita emozionante, perchĂŠ in piĂš è la prima con la V bianca sul petto, visto che sarĂ quasi sicuramente schierato da mister Calori (forse dalla panchina). E qui si capirĂ qualcosa solo avvicinandosi alla partita di sabato, visto che il

‘”‹Â?‘nj Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ”‡…—’‡”‘ †‡ŽŽƒ “—‹Â?–ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ ”‹–‘”Â?‘ǣ •‹ ‰‹‘…ƒ ƒŽ ‹‰ƒÂ?‘Â?–‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͞ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ƒŽŽ‡ ͙͚Ǥ͛͘

”‡•…‹ƒ…—’ ”‡•‡Â?–ƒ–ƒ ÂŽÇŻÂ‘Â–Â–ÂƒÂ˜Âƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡

ÂŽ …‹”…—‹–‘ …Š‡ ‹Â? •‡––‡ ƒÂ?Â?‹ Šƒ …ƒÂ?„‹ƒ–‘ ‹Ž Â?‘†‘ †‹ ˜‹˜‡”‡ Žƒ Â?‘—Â?–ƒ‹Â? „‹Â?‡ Â?‡ŽŽƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ •‹ ƒ’’”‡•–ƒ ƒ †ƒ” ˜‹–ƒ ƒ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ƒ˜˜‡Â?–—”ƒǤ ‹—Â?–‘ ÂƒÂŽÇŚ Žƒ •—ƒ ‘––ƒ˜ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ǥ ’”‡•‡Â?Â–ÂƒÇŚ –‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ †‡ŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ‹Ž˜‹ƒ ƒœœ‹ ‡ †ƒ “—‡ŽŽ‘ ”‡‰‹‘Â?ÂƒÇŚ Ž‡ ‘Â?‹…ƒ Â‹ÂœÂœÂ‹ÇĄ Žƒ ”‡•…‹ƒ…—’ •‹ ”‹’”‘’‘Â?‡ ƒ‹ „‹Â?‡”• ‹Â? —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ Â˜Â‡Â•Â–Â‡ÇĄ ƒÂ?…‘”ƒ —Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ …‘Â? Â?‘nj ˜‹–Â? ”‹˜‘Ž–‡ ƒ …Š‹ ƒÂ?ƒ ’‡†ƒŽƒ”‡ ‡ Šƒ ÂŽÇŻÂ‘ÂˆÂˆÇŚÂ”Â‘ÂƒÂ† Â?‡Ž •ƒÂ?‰—‡Ǥ †”‹nj Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒ‘Žƒ Â‡ÂœÂœÂ‘ÇĄ †—‡ ˜‘Ž–‡ …ƒÂ?’‹‘Â?‡••ƒ ‘Ž‹Â?’‹nj …ƒ ‡ …ƒÂ?’‹‘Â?‡••ƒ †‡Ž Â?‘Â?†‘ …‘Ǥ ƒ ”‡•…‹ƒ…—’ Â”ÂƒÂ†Â†Â‘Â’Â’Â‹ÂƒÇĄ ’”‡•‡Â?–ƒÂ?†‘ •–ƒ‰‹‘Â?‡ „‡Â? †—‡ …‹”…—‹–‹ǥ †‹•–‹Â?–‹ ‡ Â•Â’Â‡Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂ–Â‹ÇĄ •—††‹˜‹†‡Â?†‘ ’‡” –‹’‘Ž‘‰‹ƒ Ž‡ ’”‘˜‡ …Š‡ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ŠƒÂ?Â?‘ •…”‹––‘ Žƒ •–‘”‹ƒ †‡Ž …‹”…—nj ‹–‘Ǥ ͙͚ Ž‡ ’”‘˜‡ Â–Â‘Â–ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ –—––‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?ÇŚ –‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ‘Â?‡ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ ’”‘’‘””ƒÂ?Â?‘ •…‡Â?ƒ”‹ ‡ –”ƒ……‹ƒ–‹ †‹ˆˆ‡”‡Â?–‹ –”ƒ Ž‘”‘ •’ƒœ‹ƒÂ?†‘ †ƒŽŽ‡ ƒˆˆƒ•…‹Â?ƒÂ?ÇŚ –‹ ˜ƒŽŽ‹ Â?‘Â?–ƒÂ?‡ ƒŽŽ‡ ”‹……Š‡ –‡””‡ †‡ŽŽƒ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ •‹Â?‘ ƒ ŽƒÂ?„‹”‡ Ž‡ •’‘Â?†‡ †‡Ž ƒ‰‘ †‹ ƒ”†ƒ ”‹nj …‘Â?ˆ‡”Â?ƒÂ?†‘ …‘•¿ ‹Ž Â?‘˜‹Â?‡Â?–‘ Â‘ÂˆÂˆÇŚÂ”Â‘ÂƒÂ† „”‡•…‹ƒÂ?‘Ǥ ƒŽƒ ‹Ž Â?—Â?‡nj ”‘ †‡ŽŽ‡ †ƒ–‡ ”‹•’‡––‘ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ’”‡…‡†‡Â?–‡ ‡ ‹Ž …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹‘ •‹ ÂƒÂ…ÇŚ …‘”…‹ƒ •‡Â?•‹„‹ŽÂ?‡Â?–‡ǥ †ƒ ƒ’”‹Ž‡ ƒ •‡––‡Â?„”‡Ǥ ”‡•…‹ƒ…—’ …Š‡ ”ƒ……Š‹—†‡”Â? Ž‡ ’”‘˜‡ …Š‡ •‹ …‘””‡nj ”ƒÂ?Â?‘ •— †‹ —Â? –”ƒ……‹ƒ–‘ ƒ …‹”…—‹–‘ †ƒ ”‹’‡–‡”‡ ’‹Î Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ Â?‡Â?–”‡ ˆ ”ƒ……Š‹—†‡ Ž‡ ’”‘˜‡ •— –”ƒ……‹ƒ–‹ ‹Â? Ž‹Â?‡ƒǤ Â?ÂˆÂ‘ÇŁÂ„Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÂ…Â—Â’Ǥ‹–Ǥ

ÇĄ

filotto di risultati positivi della nuova vita del Brescia è passato da un modulo con un attaccante e un trequartista. Come schiererĂ il Brescia il mister? Potrebbe rinunciare a un centrocampista, giocando con un trequartista dietro alle due punte. Il trequartista in questione è El Kaddouri, l’uomo piĂš in forma di questa seconda vita delle Rondinelle, certo del posto; “Seconda punta o trequartista dietro due attac-

canti – dice il numero 7 biancazzurro – per me non cambia, cosĂŹ come quando giocavo mezz’ala. Gioco dove decide il misterâ€?. Le sue prestazioni continuano a essere di grande livello, anche sul campo innevato contro la Juve Stabia; non a caso Alessandro Calori l’ha paragonato a Zidane: “Lasciamo Zidane dov’è: io sono solo El Kaddouri. Zinedine è stato per anni il mio idolo, e solo il

fatto di essere paragonato per caratteristiche a un grande cosĂŹ fa immenso piacereâ€?. Omar El Kaddouri ora è nuovamente tornato ad essere uno degli osservati speciali per il mercato. Lontano, ma si ricordi che il suo contratto scade nel 2013. Intanto confermato il recupero con il Torino: domenica 26 febbraio ore 12.30, allo stadio Rigamonti, quando la Serie B si ferma.

&DOYLVDQR ULQYLDWD OD ILQDOH GL FRSSD La neve e il ghiaccio, con le temperature precipitate sotto lo zero in questi giorni, oltre a paralizzare il calcio ha fermato anche il massimo campionato di rugby. CosĂŹ la sďŹ da di domenica scorsa tra Calvisano e Padova – rinviata per gelo – verrĂ recuperata questa domenica allo stadio San Michele con inizio alle ore 15. Partita che andrĂ in scena a causa di un altro rinvio. La formazione bassaiola,

infatti, avrebbe dovuto disputare proprio domenica 12 a Prato la ďŹ nale di Coppa Italia in campo neutro contro la Lazio. Ma l’indisponibilitĂ del terreno toscano, per via delle abbondanti nevicate, ha costretto la federazione italiana rugby a rinviare la ďŹ nalissima a venerdĂŹ 6 aprile alle 15. Ma lo stesso recupero di campionato in programma, come detto, questa domenica alle 15 contro Padova

potrebbe slittare ulteriormente. Le previsioni meteorologiche danno per l’intera giornata di sabato ulteriori nevicate. Sta di fatto che per la federazione, Calvisano-Padova – valida per il recupero della prima giornata di ritorno del Super 10, è stata riprogrammata per domenica prossima alle 15. Con i gialloneri che, in caso di vittoria, balzerebbero in testa alla classiďŹ ca del massimo campionato italiano.


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ÍœÍ?

‡‡–‹Â?‰ ’‘Ž‹•’‘”–‹˜‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ •—Ž Žƒ‰‘ †‹ ƒ”†ƒ SarĂ il lago di Garda a fare da sfondo al Meeting polisportivo regionale. L’evento radunerĂ a Sirmione, Desenzano e dintorni i giovani atleti del Csi provenienti da ogni angolo della Lombardia, per sei giorni di sport e festa dal 20 al 25 aprile. Under 10, 12 e 14 invaderanno le terre di Catullo dal 20 al 22, poi largo ad allievi, juniores e top junior, che vivranno questa esperienza a cavallo del ponte per la festa della Liberazione. Il primo giorno sarĂ dedicato all’accoglienza

e alla sistemazione, a cui farĂ seguito la serata inaugurale. La giornata seguente spazio a giochi polisportivi per i piccoli e alle gare di atletica per i grandi, poi incontri tra squadre e la festa serale dell’amicizia. La mattinata dell’ultimo giorno sarĂ dedicata ad altre sďŹ de sportive, poi la Messa conclusiva e le premiazioni. Il 22 febbraio è il termine per le adesioni di massima, mentre l’iscrizione deďŹ nitiva dovrĂ pervenire entro e non oltre giovedĂŹ 15 marzo.

ÂŽ –‡”Â?‹Â?‡ ’‡” Ž‡ ƒ†‡•‹‘Â?‹ †‹ Â?ƒ••‹Â?ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ •‹ ”ƒ……‘Ž‰‘Â?‘ ‡Â?–”‘ ‹Ž ͚͚ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ Â?‡Â?–”‡ Ž‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜‡ ‡Â?–”‘ ‹Ž Í™Í? Â?ƒ”œ‘

–‘”‹‡ ‡Â?œƒ —Â?ƒ ‰ƒÂ?Â„ÂƒÇĄ …”‡•…‹—–‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ ’‡” ‹Ž …ƒŽ…‹‘

……ƒ•‹‘�‹ ’‡” …‘•–”—‹”‡ �—‘˜‡ ƒ�‹…‹œ‹‡

)UDQFHVFR VRJQDQGR 0HVVL

͙͚͘ ƒ–Ž‡–‹ …‘Â? ”ƒ……Š‡––‡ ‡ ’ƒŽŽ‹Â?ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ •…‘”•ƒ ƒ ”œ‹Â?Â—Â‘Â˜Â‹ÇĄ Â?‡Â?–”‡ ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ ˆ‹Â?‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ° Žƒ ˜‘Ž–ƒ †‡ŽŽƒ †‹•…‹’Ž‹Â?ƒ ƒ”–‹•–‹…ƒ ƒ ƒŽƒœœ‘Ž‘

ÂŽ –‡Â?Â?‹• –ƒ˜‘Ž‘ ° –‘”Â?ƒ–‘ ƒ••‘Ž—–‘ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ †‡ŽŽƒ •…‡Â?ƒ •’‘”–‹˜ƒ …‹‡••‹Â?ƒ Â?‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ †‘Â?‡Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ …‘Â? ‹ ’‘Â?‰‹•–‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ ƒ ‹Â?’—‰Â?ÂƒÇŚ ”‡ Ž‡ ”ƒ……Š‡––‡ ‹Â? “—‡Ž †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹ ’‡” Žƒ •‡…‘Â?†ƒ ‰ƒ”ƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ †‡Žnj Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡Ǥ ƒ •‘…‹‡–Â? ‡Â?Â?‹• ƒ˜‘Ž‘ ƒ”…‘ ‘Ž‘ Šƒ ”‹•…Š‹ƒ–‘ †‹ ˆƒ” Â•ÂƒÂŽÂ–ÂƒÇŚ ”‡ ‹Ž „ƒÂ?…‘ǥ •ˆ‘†‡”ƒÂ?†‘ –—––‘ ‹Ž •—‘ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‡ ‹Â? ‘‰Â?‹ …ƒ–‡‰‘”‹ƒǤ ÂŽ …‘Žnj ’‘ ‰”‘••‘ǥ Â–Â—Â–Â–ÂƒÂ˜Â‹ÂƒÇĄ Â?‘Â? ° ƒÂ?†ƒ–‘ ƒ „—‘Â? ˆ‹Â?‡ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽŽ‡ ”ƒ‰ƒœœ‡ †‡Ž ‘Â?‹‘Ž‘ Č‚ …Š‡ •‹ •‘Â?‘ ƒ‰‰‹—†‹…ƒ–‡ Žƒ Ž‘”‘ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ ’‹ƒœœƒÂ?†‘ –”‡ ƒ–Ž‡–‡ Â?‡‹ ’”‹Â?‹ “—ƒ––”‘ ’‘•–‹ Č‚ ‡ ƒŽ ÂƒÂ•ÂƒÂœÇŚ ÂœÂƒÇĄ …Š‡ Šƒ ˆƒ––‘ •—ƒ …‘Â? Â?‡”‹–‘ Žƒ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ ”ƒ‰ƒœœ‹Ǥ

͙͚͘ ƒ–Ž‡–‹ ’”‡•‡Â?–‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ •‹ •‘nj Â?‘ •ˆ‹†ƒ–‹ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽ‡ ÍĄ †‡Ž Â?ÂƒÂ–ÇŚ –‹Â?‘ …‘Â? ‹ Â?ƒ–…Š –”ƒ Â”ÂƒÂ‰ÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ ÂƒÂŽÂŽÂ‹Â‡Â˜Â‹ÇĄ Œ—Â?‹‘”‡• ‡ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ǥ ’‡” ’‘‹ …‘Â?ÇŚ –‹Â?—ƒ”‡ Â?‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ …‘Â? •‡Â?‹‘” ‡ •‡Â?‹‘” Ǥ ‘Â?‡ •‡Â?’”‡ Ž‡ Â‰ÂƒÇŚ ”‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ …‘Â?„ƒ––—–‡ ’—Â?–‘ •— ’—Â?–‘ǥ Â?ƒ ‘Ž–”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‘Â?‹•Â?‘ •‹ •‘Â?‘ ”‡‰‹•–”ƒ–‹ ‹Â?–‘”Â?‘ ƒ‹ –ƒ˜‘Ž‹ †ƒ ‰‹‘…‘ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ‡ †‹ •…ƒÂ?„‹‘

‘”ƒ ƒ––‡�†‡ …‘� ƒ�•‹ƒ ‹Ž •—‘ ‡•‘”†‹‘ ‹� —�ƒ ‰ƒ”ƒ …ƒ�’‹‘�ƒ–‘

6

ono un tipo in gambaâ€?. Battuta pronta e sorriso smagliante. Si presenta cosĂŹ Francesco Messori, tredicenne di San Tommaso d’Aquino (Reggio Emilia) nato senza una gamba e cresciuto con un immenso amore per il calcio. Fan sfegatato di Lionel Messi, Francesco non ha mai vissuto la sua condizione come un handicap, e ha fatto della sua passione una vera mission. Si allena e gioca nel Mandrio e – nonostante le stampelle – è perfettamente a suo agio nel ruolo di ala destra. In allenamento non manca mai, ma a oggi attende con ansia il suo esordio in una gara di campionato. Un sogno apparentemente banale, per lui, è vitale: giocare con i suoi compagni in una partita ufficiale. Per questa ragione ha fatto un appello sul web, a cui il Centro sportivo italiano ha prontamente risposto presente invitando Francesco e la sua squadra a Cremona in occasione del quadrangolare di calcio a 5 riservato agli under 14 che si è disputato lo scorso fine settimana. Fino a oggi la voglia di sport di Francesco si era infatti scontrata con l’ostacolo dei regolamenti. Egli non si è perso d’animo e alla fine ha vinto: “La convocazione per il quadrangolare è stata una grande conquista, perchĂŠ sono consapevole di aver contribuito per primo a superare una barriera. Spero che questo possa aiutare altri ragazzi con la mia stessa disabilitĂ e passio-

’’‡ŽŽ‘ ƒ•…‘Ž–ƒ–‘Ǣ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ …Š‹Â?‹ǣ ”‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ Â?‘†‹ˆ‹…ƒ–‘ ƒ –‡Â?’‘ †‹ ”‡…‘”† ne per il calcio. La mia prossima sfida sportiva sarĂ potermi confrontare in campo con altri 21 giocatori in stampelle: allora conoscerò il mio vero valore di calciatoreâ€?. Il presidente del Csi Massimo Achini ha fatto sentire la sua voce in merito a questa vicenda. “Crediamo che siano le regole a dover essere cambiate a favore della vita e non il contrario.

Il regolamento di gioco è stato modificato a tempo di record per consentire a Francesco e ad altri ragazzi come lui di inseguire i propri sogni. Anzi, c’è dell’altro. Ăˆ proprio per assecondare la rincorsa al piĂš grande sogno di Francesco – incontrare il suo idolo Messi – che abbiamo scritto al presidente del Barcellona Rosell, affinchĂŠ lo ospiti a un allenamento dei blaugranaâ€?. Sogno dopo sogno, dunque. PerchĂŠ niente e nessuno può e deve tarpare le ali alla passione sportiva di bambini, giovani e adulti. La storia di Francesco Messori, il suo coraggio e la sua voglia di vivere sono per tutti un grandissimo esempio di vita.

WL GLDPR 9RFH LQIRUPD]LRQH VSRUW WHO GLUHWWD VPV ZZZ UDGLRYRFH LW Z ZZZ ZZZ IDFHERRN FRP UDGLRYRFH Z Z

FXOWXUD LQWUDWWHQLPHQWR

†‹ ‘’‹Â?‹‘Â?‹ –”ƒ ‹ ’‘Â?‰‹•–‹ǥ ƒ„‹–—ƒ–‹ ƒ …‘Â?…‡’‹”‡ Ž‘ •’‘”– …‘Â?‡ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÇŚ •‹‘Â?‡ ’”‘’‹œ‹ƒ ’‡” ‹Â?–”‡……‹ƒ”‡ Â?—‘nj ˜‡ ƒÂ?‹…‹œ‹‡Ǥ

ÂŽ ’”‘••‹Â?‘ ˆ‹Â?‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ •ƒ”Â? ‹Ž –—”Â?‘ †‡ŽŽƒ ‰‹Â?Â?ƒ•–‹…ƒ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ …Š‡ †‘’‘ Žǯ‡•‘”†‹‘ •–ƒ‰‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ †—‡ •‡–nj –‹Â?ƒÂ?‡ ˆƒ ƒ ƒŽƒœœ‘Ž‘ –‘”Â?‡”Â? •‘––‘ ‹ ”‹ˆŽ‡––‘”‹ •ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽŽƒ ’ƒŽ‡•–”ƒ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ †‹ ‹ŽœƒÂ?‘ ’‡” Žƒ •‡…‘Â?†ƒ ’”‘˜ƒ ’”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÇŚ œƒ–ƒ †ƒŽŽƒ •‘…‹‡–Â? •† ‹„‡”–›Ǥ ‘Â?‘ ƒ––‡•‡ …‹”…ƒ ͚͚͘ ÂƒÂ–ÂŽÂ‡Â–Â‡ÇĄ †ƒŽŽ‡ ’—Ž…‹Â?‡ ƒŽŽ‡ •‡Â?‹‘”‡•ǥ ’”‘Â?–‡ ƒ ’—Â?–ƒ”‡ ƒŽ ’‘†‹‘ ‡ ƒ …‘Â?–‡Â?†‡”•‹ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ƒŽŽƒ ’”‡•–‹‰‹‘•ƒ ˆƒ•‡ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ƒ †—‡ ‰‹‘”Â?‹ Â?‡ŽŽƒ ƒ••ƒ •‹ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ …‘Â?‡ —Â?ƒ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒ Â?‡”Â?‡••‡ †‹ •’‘”–ǥ ‘……ƒ•‹‘Â?‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ’‡” ”‹—Â?‹”‡ ‹ –ƒÂ?–‹ ƒ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‹ †‹ ‰‹Â?Â?ƒ•–‹…ƒ ÂƒÂ”ÇŚ –‹•–‹…ƒ •’ƒ”•‹ ‹Â? –—––ƒ Žƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒǤ Ž–”‡ ƒ‰Ž‹ ‡•‡”…‹œ‹ †‹ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡Â‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ Â–Â”ÂƒÇŚ ˜‡ ‡ …‘”’‘ Ž‹„‡”‘ ‹Ž ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ •ƒ”Â? ƒ””‹……Š‹–‘ †ƒŽŽ‡ ’”‘˜‡ †‡Ž –”ƒÂ?’‘Ž‹nj Â?‘ ‡ †‡ŽŽƒ ‰‹Â?Â?ƒ•–‹…ƒ ‹Â?•‹‡Â?‡ǥ …Š‡ •‹ •˜‘Ž‰‡”ƒÂ?Â?‘ •ƒ„ƒ–‘Ǥ Â?‹œ‹‘ †‡ŽŽ‡ Â‰ÂƒÇŚ ”‡ •ƒ„ƒ–‘ ƒŽŽ‡ ͙͜ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽŽ‡ Í Ç¤


͜͞

ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—ƒÂ?–‘ ˜‹‡Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ° †ƒ ÂƒÂ–Â–Â”Â‹Â„Â—ÇŚ ‹”•‹ —Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‡‹ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡Ǥ ‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‹Â?†‹…ƒ”‡ Â?‘Â?‡ǥ …‘‰Â?‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‡ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ †‹ …Š‹ •…”‹˜‡ ’‡” ”‡Â?†‡”Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Žǯ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ •‹ ”‹•‡”˜ƒ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ •‹Â?Â–Â‡Â–Â‹ÂœÇŚ ÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ ƒŽ–‡”ƒ”Â?‡ ‹Ž •‡Â?•‘ǥ ‹ …‘Â?–”‹„—–‹ –”‘’’‘ Ž—Â?‰Š‹ Č‹Â?ƒ••‹Â?‘ ÍšǤÍ?͘͘ Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ČŒ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡”Öǥ ‹Â?•‡”‹–‹ ‹Â?–‡‰”ƒŽÂ?‡Â?–‡ •—Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ™™™ǤÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÇŚ Ž‘Ǥ‹–Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ Â?‘Â? ‹Â?’Ž‹…ƒ Žƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?–‡Â?—–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ Ž‡––‡”‡ ‰‹Â? ƒ’’ƒ”•‡ •— ƒŽ–”‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?’ƒǤ …”‹˜‡–‡ ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‘ ˜‹ƒ Â?ƒ‹Ž ƒ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–Ǥ

ÇŻ

†‹…‘Žƒ ‡””ƒ ‹ƒœœ‡––ƒ ‡•…‘˜ƒ†‘ ÇŻÂ‡Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ …ƒ‰Ž‹ƒ ‡ ƒ”—ˆˆ‘ ‘”•‘ ƒ‰‡Â?–ƒ ÍžÍ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ ‡Â?–—”ƒ ‘”•‘ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ ͚͛Ȁ„ †‹…‘Žƒ ‘Â?„ƒ”†‹ ‹ƒŽ‡ —…ƒ †Ȁ „”—œœ‹ ͚͞ †‹…‘Žƒ ͚ͥ ‹ƒ ”‡Â?–‘ ÍšÍ?

ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ †‹…‘Žƒ ‘Â?–‹Â?‹ǥ ‹ƒ Ǥ Š‹‘†‹ ƒ•–‡Â?‡†‘Ž‘ ÇŻ †‹…‘Žƒ Â…ÂƒÂ”Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹ƒ „‡”†ƒÂ? ͙͘ Š‹ƒ”‹ ÇŻÂ‡Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ †‡ŽŽ‡ ‡”„‡ǥ ‹ƒ ’”‹Ž‡ ͚ͥ

Š‡†‹ †‹…‘Žƒ ‘Â?ÂƒÇĄ ‹ƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ ͙͞ ‡Â?‘ †‹…‘Žƒ ‘Â?ÂƒÂœÂœÂƒÇĄ ‹ƒ ”‡•…‹ƒ Í›Č€Âˆ ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ †‹…‘Žƒ ‘”‡Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ”‡……ƒÂ?‹ Íœ ”œ‹Â?—‘˜‹ ƒ”–‘Ž‹„”‡”‹ƒ ÂƒÂ’Â‘ÂˆÂ‡Â”Â”Â‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ Â?ƒÂ?—‡Ž‡ ͚͜ —‹Â?œƒÂ?‘ †ǯ ‰Ž‹‘ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ Íž ”ƒ˜ƒ‰Ž‹ƒ–‘ †‹…‘Žƒ ‡‘…‹ǥ ‹ƒ Ǥ ‘”‘ ÍĄÍ?ȀͥÍ&#x; ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ †‹…‘Žƒ ‹œœƒÂ?‹‰Ž‹‘ǥ ‹ƒ ‡Â?œ‹ Í™Í?

Le ragioni di un viaggio nella povertĂ Egr. direttore, devo il mio viaggio in Africa a don Duilio Lazzari, ormai per tutti don Du che, ancora prima del suo ingresso in qualitĂ di nuovo parroco della mia parrocchia in Padergnone a Rodengo Saiano, avevo volute conoscere, come altri tanti curiosi, per cercare a quale sacerdote il Vescovo ci aveva affidati. Ho cosĂŹ appreso del suo curioso abbraccio con la terra africana del sud del Mali. Vuoi vedere che ci mandano un prete missionario, mi sono detto! E cosĂŹ il suo ingresso in parrocchia si è trasformato in una bellissima giornata. L’intera comunitĂ ha finalmente accolto il nuovo Parroco che ha fatto il suo arrivo accompagnato da un sacerdote di colore che, ne corso dell’ omelia ha detto di essere della diocesi di San nel Mali e amico fraterno di don Duilio Lazzari. Allora i conti tornano, mi sono detto ancora, e don Du è un prete del mondo! Infatto poco piĂš tardi ha informato la sua nuova comunitĂ dell’intenzione di tornare nelle settimane successive in Mali insieme ad un gruppo di odolesi e di altre parrocchie. A noi, suoi nuovi parrocchiani è parso come un invito a compiere col nuovo pastore un viaggio di educazione, di incontro e di condivisione? PerchĂŠ no! Ho accolto l’invito. Siamo partiti il 27 dicembre per dare ritorno il 5 gennaio. Ăˆ stato un breve soggiorno, sufficiene, però, a comprendere la distanza tra come i giornali racconto l’Africa e come la stessa si disvela nel contatto diretto. Spesso le televisioni e le testate piĂš importanti parlano dell’Africa mettendo

Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ‹Â?•‡”‹ƒÂ?‘ ‰”ƒ–‹• Ž‡ ˜‘•–”‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ ’‡” Žƒ ˆ‘–‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ Ž‡ ˆ‡•–‡ †‹ …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ǥ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹ǥ Ž‡ ‰‹–‡ǥ Ž‡ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡Â•Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ‹ ‰”—’’‹ •’‘”–‹˜‹ ‡ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹Ǥ ‡” Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ †‹ —Â? Â?‹Â?‘”‡Â?Â?‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •…”‹––ƒ †‹ —Â?‘ †‡‹ †—‡ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ

Â?‘•–”‹ ‹Â?†‹”‹œœ‹ •‘Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ǣ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒǢ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

in risalto il lavoro delle varie organizzazioni umanitarie. Poco, quasi mai, si racconta ri parla dell’impegno e dell’abnegazione di tanti religiosi, religiose e laici che dedicano la loro vita aquelle terre lontane. E ancor meno invece ho mai letto servizi dedicati a tutte quelle semplici organizzazioni che nel silenzio ogni anno raccolgono fondi, derrate, attrezzature e altri aiuti da destinare a chi, in Africa, con coraggio ogni giorno cerca di far fronte alla miseria. Queste considerazioni sono le stesse che hanno animato il cuore e la mente degli altri parrocchiani che, con me, sono partiti per il Sud del Mali nella diocesi di San dove abbiamo incontrato il vescovo Jean Gabriel DiarrĂ e fatto visita alle parrocchie villaggi sperduti, a scuole, seminari, orfonatrofi in un territorio privo di ogni servizio pubblico. Ăˆ in queste situazioni che abbiamo avuto modo di incontrare preti e suore di colore che con tenacia, nelle difficoltĂ quotidiane, si sono rimboccati le maniche forti solo della convinzione che è inutile emigrare per restare poveri in altri paesi, meglio rimanere qui sulla propria terra con fatica e con dignitĂ . Abbiamo cosĂŹ toccato con mano la dignitĂ calpestata di un popolo in assoluto stato bisogno ma sorretto dalla speranza di potere ssere riconosciuto dalla Chiesa parte integrante della cooperazione missionaria. Ăˆ una terra dove tra i molti minareti e i pochi campanili senza campane girano tantissimi bambini. Sono quelli che sono riusciti a sopravvivere, perchè anche da quelle parti alta è la mortalitĂ infantile. Bellissimi sono i colori dei vestiti delle donne che tuttavia non nascondono la povertĂ

nella miseria di tutti i giorni che davvero si tocca con mano. Ăˆ proprio vero che la miseria non può produrre che miseria, come il carbone non cambia colore quando si lava,anche la povertĂ abbellita dai colori piĂš smaglianti rimane sempre povertĂ . Tuttavia ho incontrato sempre grande generositĂ e accoglienza. Tutti con un sorriso come a dire: io non ho nulla ma ti dono tutta la mia gioia. Quando mai dalle nostre parti qualcuno sorride disinteressato? Una provocazione per la nostra accoglienza di facciata, in comunitĂ ancora segnate da atteggiamenti che tengono sempre piĂš distanti le persone immigrate e non aiutano una vera conoscenza. Ci servono, ma non le vogliamo tra i piedi, perchĂŠ si avverte un senso infondato di paura e di diffidenza da chi ha una pelle diversa dalla nostra. Una pelle come quella dei bambini nati nel nostro bel Paese, che parlano il nostro dialetto, che siedono nei banchi di scuola e negli asili insieme ai nostri figli e solo perchè i loro genitori sono stranieri vogliamo che non siano italiani. Contro ogni populismo che vuole rozzamente ostacolare questo cammino di civiltĂ penso sia importante, seguendo il magistero dei Vescovi italiani contribuire a costruire occasioni e percorsi di incontro, di condivisione, di conoscenza, di relazione,di accoglienza per ridisegnare il volto delle nostre comunitĂ senza escludere nessuno e fare proprie le parole di San Paolo “ non dimenticate di essere ospitali con gli stranieri, perchè alcuni hanno ospitato degli angeli senza saperlo. Queste sono le ragioni del mio viaggio. Alessandro Ferrari

ÇŻ

†‹•’‘””‡ ‹Ž ’‡•…‡ ‹Â? —Â?ƒ Â’Â‹Â”Â‘ÂˆÂ‹ÂŽÂƒÇĄ Â•ÂƒÇŚ ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ …‘•’ƒ”‰‡”‡ †‹ ‰”ƒÂ?‹ †‹ ’‡’‡ ”‘•nj •‘ ‡ ˆ‘‰Ž‹‡ †‹ ”‘•Â?ƒ”‹Â?‘ ‡ ’ƒ••ƒ”‡ ‹Â? ˆ‘”Â?‘ …ƒŽ†‘Ǥ ‘”–ƒ”‡ ‹Ž ’‡•…‡ ƒ …‘––—nj ”ƒ „ƒ‰Â?ƒÂ?†‘Ž‘ †‹ –ƒÂ?–‘ ‹Â? –ƒÂ?–‘ …‘Â? ‹Ž •—‘ •—‰‘Ǥ ‘…‘ ’”‹Â?ƒ †‹ •’‡‰Â?‡”‡ ‹””‘”ƒ”‡ Žƒ …‡”Â?‹ƒ …‘Â? ‹Ž •—……‘ ˆ‹Ž–”ƒ–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”ÂƒÂ?…‹ƒ ‡ Žƒ•…‹ƒ”‡ ‹Â? ˆ‘”Â?‘ ƒÂ?…‘nj ”ƒ “—ƒŽ…Š‡ Â?‹Â?—–‘Ǥ ‡”˜‹”‡ Žƒ …‡”Â?‹ƒ „‡Â? …ƒŽ†ƒ „ƒ‰Â?ƒÂ?†‘Žƒ …‘Â? ‹Ž •—‘ •—‰‘Ǥ

Č€

—••ƒ‰‘ †‹…‘Žƒ ƒ —Â?ƒ †‹ ÂƒÂ”Â–ÂƒÇĄ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ ‡Â?‡–‘ ÍšÍ?

•‡‘ †‹…‘Ž° ‡””‹ǥ ‹ƒœœƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ ͛͘ •’‹–ƒŽ‡––‘ ”‡‰ƒÂ?„‹ †”‹ƒÂ?‘ǥ ”‹˜Ǥ Â?Ǥ Í™ ‹ƒœœƒ ‘Â?ƒ ͚ͥ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •Ȁ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒŽ‡ –ƒŽ‹ƒ Í™ ‹•‘‰Â?‡ †‹…‘Žƒ Â?ˆ‘Â?‡™•ǥ ‹ƒœœƒ Â?„‡”–‘

‘˜ƒ–‘ †‹…‘Žƒ Â?‹‰Š‡––‹ǥ ‹ƒ ‘Žˆ‡”‹Â?‘ Í Č€Âƒ

ƒ ”‹…‡––ƒ †‡ŽŽƒ •‡––‹�ƒ�ƒ

”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ǣ ƒ•…‹ƒ”‡ Â?ƒ”‹Â?ƒ”‡ Žƒ …‡”Â?‹ƒ ’—Ž‹–ƒ ‡ Žƒ˜ƒ–ƒ ‹Â? ‘Ž‹‘ ‡ ”‘nj •Â?ƒ”‹Â?‘ ’‡” “—ƒŽ…Š‡ ‘”ƒǤ …‘Žƒ”‡ ‡

Č€ ‡†‹œœ‘Ž‡ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‹ƒ ‡––‡Â?„”‡ ͙ͥ

ƒ”‰Â?ƒÂ?‘ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â…Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͛͞ ÂƒÂŽĂ– †‹…‘Žƒ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ ‹ƒ ‹‡–”‘ †ƒ ÂƒÂŽĂ– Í™Í™Í Â‘Â„ÂƒÂ”Â?‘ †‹…‘Žƒ ‡Â?‹ǥ ‹ƒ ‘•–ƒ

”‡Â?‘ †‹…‘Žƒ †‹„‹ǥ ‹ƒ ƒœœ‹Â?‹ ͛ͥ ƒ”ˆ‘ ‘ƒ”‹‘ ‡”Â?‡ ƒ ‘––‡‰ƒ †‡Ž ‹‘”Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͚ͥ †‘Ž‘ †‹…‘Žƒ ƒŽŽ‡…ƒÂ?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹ƒœœƒ ƒ”–‹”‹ ‹„‡”–Â? Í&#x;

ˆ‘”‹•Â?‹ …Š‡”œƒÂ?†‘ •‹ ’—Ö †‹”‡ –—––‘ǥ ƒÂ?…Š‡ Žƒ ˜‡”‹–Â? Č‹ ‹‰Â?—Â?† Â”Â‡Â—Â†ČŒ Š‹ Â?‘Â? ”‹‡•…‡ ’‹Î ƒ ’”‘˜ƒ”‡ •–—’‘”‡ ‡ Â?‡”ƒ˜‹‰Ž‹ƒ ° ‰‹Â? …‘Â?‡ Â?‘”–‘ ‡ ‹ •—‘‹ ‘……Š‹ •‘Â?‘ ‹Â?…ƒ’ƒ…‹ †‹ ˜‡†‡”‡ Č‹ Ž„‡”– ‹Â?•–‡‹Â?ČŒ

‘Â?…‡•‹‘ †‹…‘Žƒ Â‘Â”ÂƒÇĄ ‹ƒ —”‘’ƒ ͛͘͞ —Â?‡œœƒÂ?‡ Ǥ Ǥ †‹…‘Žƒ ‡Ž—••‹ǥ ‹ƒ Ǥ–‡ Ǥ ‹…Š‡Ž‡ Íš ƒ”‡œœ‘ †‹…‘Žƒ ÂŽ Â‘Â•ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹ƒ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ Í?͘

Â?‰”‡†‹‡Â?–‹ǣ Í™Í?͘͘ ‰”ƒÂ?Â?‹ †‹ …‡”Â?‹ƒ ‹Â? –”ƒÂ?…‹‘ǥ —Â?ÇŻÂƒÂ”ÂƒÂ?Â…Â‹ÂƒÇĄ Íš ”ƒÂ?‡––‹ †‹ ”‘nj •Â?ƒ”‹Â?‘ǥ ‘Ž‹‘ Â†ÇŻÂ‘ÂŽÂ‹Â˜ÂƒÇĄ Â•ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’‡’‡ ”‘•nj •‘ ‹Â? ‰”ƒÂ?‹Ǥ

ƒ •ƒ‰‰‡œœƒ ° ‹Ž ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ •—ŽŽ‡ …‘•‡ Č‹ ƒ”…‡Ž Â”Â‘Â—Â•Â–ČŒ

—‰—”‹ ƒǤǤǤ

Í&#x; Îť

‘Â? ° ”‹–—ƒŽ‡ …Š‡ —Â? ’ƒ””‘…‘ …‘Â?…Ž—†ƒ Žƒ ‡••ƒ •‘Ž‡Â?Â?‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒŽ‡ ’”‡•‡Â?–ƒÂ?†‘ ƒ‹ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÂŽÂ‹ÇĄ ƒ Â•Â‘Â”Â’Â”Â‡Â•ÂƒÇĄ —Â?ƒ –‘”–ƒ †‹ Â?‡Ž‡ …‘Â? •‡––‡ …ƒÂ?†‡Ž‹Â?‡ ‡ Ž‡ ”‘•‡ ”‘••‡ǣ ° •—……‡••‘ ƒ ƒ”…Š‡Â?‘ †‘˜‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Šƒ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ–‘ •—‘” ‡”‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ •—‘” ‘Ž‡ ‡ •—‘” •–‡”ǥ Â?ƒ‡•–”‡ †‹ Ǥ ‘”‘–‡ƒ ’‡” ‹ Í&#x;͘ ƒÂ?Â?‹ †‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ …‘Â?‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‡ Â?‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ˜ƒŽ–”—Â?’Ž‹Â?ƒǤ


ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͙͚͘

ÍœÍ&#x;

Â?Â?‹„—• ÍĄ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Í™ÍĄÍœÍš

˜‡”–‹…‹ Â?‹Ž‹–ƒ”‹ †‡Ž‹ –ƒ–‹ Â?‹–‹ –‡Â?‰‘Â?‘ ‹Ž Ž‘”‘ ’”‹Â?‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ ˆ‘”Â?ƒŽ‡ ’‡” †‹•…—–‡”‡ Žƒ •–”ƒ–‡‰‹ƒ ‹Â? ‰—‡””ƒ ͙͘ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Í™ÍĄÍĄÍ˜

ÂŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ •—†ƒˆ”‹…ƒÂ?‘ ‡ Ž‡”Â? ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ …Š‡ ‡Ž•‘Â? ƒÂ?†‡Žƒ ˜‡””Â? ”‹Žƒ•…‹ƒ–‘ ‹Ž ‰‹‘”Â?‘ †‘’‘ ͙͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Í™Í Í?Í Â?ƒ „ƒÂ?„‹Â?ƒ ˆ”ƒÂ?…‡•‡ǥ ‡”Â?ƒ†‡––‡ ‘—„‹”‘—•ǥ †‹…Š‹ƒ”ƒ †‹ ƒ˜‡”‡ ƒ˜—–‘ —Â?ƒ ˜‹•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ƒ†‘Â?Â?ÂƒÇĄ Â?‡‹ ’”‡••‹ †‹ ‘—”†‡•

Una duplice richiesta Egr. direttore, su “Voce on lineâ€? della scorsa settimana abbiamo letto con interesse una lettera che sollecitava alla lettura o rilettura di “Esperienze pastoraliâ€? di don Lorenzo Milani, forse l’unico libro scritto direttamente da don Milani che, nonostante con la prefazione “criticaâ€? di un vescovo (che dava l’Imprimatur) è stato accolto con diffidenza e resistenza nella Chiesa. Allo stesso modo con cui da Roma si pose il veto su alcuni libri di don Mazzolari editi a Brescia da Tom Gatti. Gli anni nuovi, gli anni del dopo Concilio, hanno restituito piena dignitĂ sia a Mazzolari che a don Milani, “uomini che – come ha detto l’allora card. Montini – hanno avuto il passo piĂš lungo del nostroâ€?. Da qui la duplice richiesta che, a nome del gruppo don Milani locale, mi permetto di avanzare un invito alle librerie bresciane perchĂŠ rilancino il libro, un invito ai sacerdoti e laici impegnati nella consultazione per il Sinodo, a trovare tempo per leggere questo prezioso documento pastorale del vicepriore di Calenzano, poi priore di Barbiana. Non è una lettura facile non tanto perchĂŠ frutto di un’analisi della vita e della pastorale di 40 anni fa, ma perchĂŠ le coordinate per leggere la realtĂ delle nostre parrocchie sono duramente attuali. Una lettura “dal passo piĂš lungoâ€? non può che fare bene. don Angelo Chiappa

Riflettere sul Giorno della memoria Egr. direttore, come ogni anno il 27 gennaio la co-

ǯ‡•’‡”–‘ ”‹•’‘�†‡

munitĂ di Angone, coordinata dal parroco don Battista Dassa, ha organizzato una serata di riflessione e commemorazione del Giorno della memoria. Ăˆ un’occasione importante per riflettere su quanto accaduto in passato e pregare perchè queste tragedie non si ripetano piĂš. Numerose le persone presenti nella nostra piccola chiesa, illuminata da tanti lumini e arricchita da foto storiche, da pensieri e memorie di soldati e di gente comune internata nei lager. Con l’ausilio di un videoproiettore abbiamo potuto percepire e condividere le angosce e le sofferenze dei soldati impegnati nella battaglia di Nikolajewka, dei prigionieri di Auschwitz e degli altri campi di concentramento. Non c’è sicuramente bisogno di dire quanta sia stata la commozione di tutti i presenti. Un grazie particolare al nostro parroco per la sensibilitĂ dimostrata nel riproporre queste tematiche e un caloroso invito a continuare su questa strada perchĂŠ anche le nuove generazioni possano conoscere la storia dei loro padri e dei loro nonni. Lettera firmata

Per sorridere un po’ Egr. direttore, ho trovato tra le vecchie carte un ritaglio di giornale dell’ottobre 1962, dei giorni di apertura del Concilio (purtroppo non ho la citazione esatta, credo che fosse l’Osservatore Romano, ma in questo caso la fonte non è importante). Ăˆ l’inserzione pubblicitaria di una ditta di autonoleggi, la particolarità è che è in latino. Evidentemente in quei giorni Roma si andava riempiendo di vescovi da tutto il mondo, e il latino era la lin-

Ǥǣ ‡Ž ͚͙͛͘ …‘Â?’‹”Ö ÍžÍ? ƒÂ?Â?‹ ‡ǥ ‡••‡Â?†‘ •‘Ž‘ ‡ Â?‘Â? ƒ˜‡Â?†‘ ƒŽ…—Â? ”‡††‹–‘ǥ †‘˜”‡‹ ƒ˜‡” †‹”‹––‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â‰Â?‘ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ‘Ž‡˜‘ •ƒ’‡”‡ •‡ Žƒ ”‹ˆ‘”Â?ƒ ”‹‰—ƒ”†ƒ ƒÂ?…Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â‰Â?‘ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ Ǥǣ Â? ‡ˆˆ‡––‹ ‹Ž ÂŽ ͚͙͘ ’”‡˜‡†‡ …Š‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ”‡“—‹•‹–‘ ƒÂ?ƒ‰”ƒˆ‹…‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â‰Â?‘ •‘…‹ƒŽ‡ ’ƒ••‹

͙͚ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͚͚͘͘ ‹ ƒ’”‡ ‹Ž ’”‘…‡••‘ †‡Ž –”‹„—Â?ƒŽ‡ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽǯ ÂŒÂƒÇĄ …‘Â?–”‘ Žǯ‡š Ž‡ƒ†‡” •‡”„‘ Ž‘„‘†ƒÂ? Â‹ÂŽÂ‘Â•Â‡Â˜Â‹Â…ÇĄ ƒ……—•ƒ–‘ †‹ ‰‡Â?‘…‹†‹‘ ‡ …”‹Â?‹Â?‹ †‹ ‰—‡””ƒ ͙͛ ˆ‡„„”ƒ‹‘ Í™ÍĄÍĄÍ˜ ‹ –‹‡Â?‡ Žƒ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œƒ †‹ Â–Â–ÂƒÂ™ÂƒÇĄ ‹Â? …—‹ —”‘’ƒ ‡ ”•• †‡…‹†‘Â?‘ Žƒ ”‹—Â?‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ †—‡ ‡”Â?ƒÂ?‹‡ ͙͜ ˆ‡„„”ƒ‹‘ ͙ͥÍ?Íž —”ƒÂ?–‡ ‹Ž ÍšÍ˜Îť ‘Â?‰”‡••‘ †‡Ž …—• ƒ Â‘Â•Â…ÂƒÇĄ Â”Â—Â•Â…Â‡Â˜ÇĄ †‡Â?—Â?…‹ƒ ‹Ž …—Ž–‘ †‡ŽŽƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? ‡ ‹ …”‹Â?‹Â?‹ †‹ –ƒŽ‹Â?

gua ufficiale del Concilio. La cosa mi aveva divertito, e avevo voluto conservare il pezzo. Glielo mando allegato, nel caso le sembrasse opportuno pubblicarlo, in occasione di qualche iniziativa nel cinquantenario del Concilio; per sorridere un po’ (gaudet mater ecclesia!). Naturalmente, a suo giudizio. Può anche cestinarlo se crede. L’originale è un po’ fragile e ingiallito: è comunque a sua disposizione se fosse necessario. Maurizio Bestagno

UnitĂ pastorali: ne basta la metĂ Egr. direttore, sulla questione delle unitĂ pastorali mi chiedo se è proprio necessario che tutte le parrocchie della diocesi debbano entrare in questo schema. Ci sono parrocchie grandi che sono autonome e potrebbero coordinarsi sufficientemente all’interno della pastorale zonale; ce ne sono altre che sono talmente slegate per motivi storici, ambientali e religiosi che saranno sempre in conflitto. Senza parlare delle difficoltĂ di molti preti a collaborare. Forse bisognerebbe insistere su criteri di omogeneitĂ e fondata possibilitĂ di collaborazione. Se le unitĂ pastorali interessassero anche solo il 50% delle parrocchie bresciane sono certo che sarebbe giĂ una grande riforma. Lettera firmata

Il grazie del Vol.ca.

ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? Dz ‘…‡dz

missione giustizia e pace della diocesi che, in occasione della Marcia nazionale della pace tenutasi il 31 dicembre scorso, propose ai partecipanti di offrire quanto non speso per la cena di Capodanno per finanziare la nostra associazione per le numerose necessitĂ che si presentano nell’assistere le persone detenute e le loro famiglie. Tra le tappe della Marcia è risultata particolarmente significativa quella presso il carcere di Canton Mombello dove i detenuti dalle finestre hanno comunicato con i partecipanti. In questo periodo di ristrettezze economiche, in cui sono venuti a mancare per tutte le onlus contributi di ogni genere a sostegno del loro operato, dovendo il Vol.ca. gestire gli ospiti di 10 accoglienze per un totale di 20 persone perennemente presenti prive di qualsiasi genere di possibilitĂ economica; l’offerta della raccolta si è dimostrata veramente provvidenziale. Quindi il mio grazie unito a quello di tutti i volontari che al Vol.ca. operano a vario titolo, va alla Curia nella persona del vescovo Luciano Monari che ha favorito questo contributo. Angelo Canori

‹Â?…‹ †—‡ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” Dz ‡–‡” ƒÂ? ‹Ž Â—Â•Â‹Â…ÂƒÂŽÇł …‘Â? ƒÂ?—‡Ž ”ƒ––‹Â?‹ Â?‡‹ ’ƒÂ?Â?‹ †‡Ž Â’Â”Â‘Â–ÂƒÂ‰Â‘ÇŚ Â?‹•–ƒ ‡ Ž‡ Â?—•‹…Š‡ †‹ †‘ƒ”†‘ ‡Â?Â?ƒ–‘ ’‡” •ƒ„ƒ–‘ ÍšÍ? ÂˆÂ‡Â„ÇŚ „”ƒ‹‘Ǥ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ”‹‡Â?–”ƒ Â?‡ŽŽƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ Dz ‘Ž’‹ †‹ •…‡Â?ƒ ƒŽ ƒŽƒ ”‡•…‹ƒdzǤ Çł ‡–‡” ƒÂ? ‹Ž Â—Â•Â‹Â…ÂƒÂŽÇł ° —Â?‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ †‹ ‰”ƒÂ?†‡ ‹Â?’ƒ––‘ ˜‹•‹˜‘ ‡ •‘Â?‘nj ”‘ǥ ‹Â?Â?‡”•‘ ‹Â? —Â?ƒ ƒ–Â?‘•ˆ‡”ƒ ‹Â?…ƒÂ?Â–ÂƒÂ–ÂƒÇĄ †‘˜‡ ‹ †—‡ŽŽ‹ –”ƒ ‡nj –‡” ƒÂ? ‡ ‹ ’‹”ƒ–‹ †‹ ƒ’‹–ƒÂ? Â?ÇŚ …‹Â?‘ …‘Â?–‹Â?—ƒÂ?‘ ƒ ˆƒ” •‘‰Â?ƒ”‡ ‰”ƒÂ?†‹ ‡ „ƒÂ?„‹Â?‹Ǥ Â’ ‡ † ‹ • Â… ‹ ‹ ÂŽ – ƒ ‰ ÂŽ ‹ ƒ Â? † ‘ ƒ Dz ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? ‘…‡dz ’”‡••‘ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ‹Â? ˜‹ƒ ÂƒÂŽÇŚ Ž‡‰ƒ”‹ ͞ǥ ÍšÍ?͙͚͙Ǥ •–”ƒœ‹‘Â?‹ †‡‹ „‹‰Ž‹‡––‹ ‹Ž ͚͙ ˆ‡„„”ƒ‹‘Ǥ ƒ”–ƒ

‘„„‹ Šƒ ˜‹Â?–‘ ‹ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” Dz ‹ „‘……‹‘ ƒ ’”‡•…‹Â?†‡”‡dzǤ

… ‡–‡” ƒ� ‹Ž �—•‹…ƒŽ

ÇŁ

92&(6$6

™™™ǤŽƒ˜‘…‡†‡Ž’‘’‘Ž‘Ǥ‹–

ƒ”ƒ ‘…‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ƒ ˜‹•‹–ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ ‹Â? ‘‰‰‹ƒǤ Dz ‡”˜‡ —Â? Â?—‘˜‘ —Â?ƒÂ?‡•‹Â?‘dz †‹ ‡Ž•‘ ƒ••ƒŽ‹Â?‹

Egr. direttore, in qualitĂ di presidente del Vol.ca. (Volontariato carcere onlus) vorrei ringraziare da queste pagine la Com-

/$92&( ( '(/ 2 3232/2

ƒ ͞͞ ƒÂ?Â?‹ †ƒŽ ÍšÍ˜Í™Í Ç˘ –—––ƒ˜‹ƒ “—‡•–ƒ ’”‡˜‹•‹‘Â?‡ ˜ƒ …‘ŽŽ‡‰ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‰ÂƒÂ?…‹ƒÂ?‡Â?–‘ †ƒŽ ͚͙͛͘ †‡ŽŽǯ‡–Â? ’‡Â?•‹‘Â?ƒ„‹Ž‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ–Â‹Â˜Âƒ †‹ ˜‹–ƒ ‡ “—‹Â?†‹ǥ ‰‹Â? †ƒŽ ͚͙͛͘ ‹Ž ”‡“—‹•‹–‘ •‹ ‹Â?Â?ƒŽœ‡”Â? ’”‘‰”‡••‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ”‹…Š‹‡†‡Â?†‘ ÍžÍ? ƒÂ?Â?‹ ‡ –”‡ Â?‡•‹ ’‡” ‹Ž –”‹‡Â?Â?‹‘ ÍšÍ˜Í™Í›Č€ÍšÍ˜Í™Í?Ǥ

Â? Â?‡Â?‘”‹ƒ Í&#x;Íš

ÇŻÍ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ •…‘”•‘ Šƒ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ–‘ ‹Ž •—‘ Í&#x;͚Ν …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ †‘Â? ”Â?ƒÂ?†‘ ‘ŽŽ‹ǥ ’”‡˜‘•–‘ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡‹ ƒÂ?–‹ ƒ—•–‹Â?‘ ‡ ‹‘˜‹–ƒ ‹Â? ”‡•…‹ƒǤ †‘Â? ”Â?ƒÂ?†‘ǥ ‹Â? “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‘ …‘Â? Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹͘Â?‡ †‡ŽŽǯ‹Â?Â?‹Â?‡Â?–‡ ˆ‡•–ƒ †‡‹ •ƒÂ?–‹ ’ƒ–”‘Â?‹ †‡ŽŽƒ …‹––Â?ÇĄ ‹ Â?‹‰Ž‹‘”‹ ƒ—‰—”‹ †‡ŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Dz ‘…‡dzǤ

‹…‘”†ƒÂ?†‘ Žǯ‡Â?–—•‹ƒ•Â?‘ †‡Ž •—‘ ‹Â?’‡‰Â?‘ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ Žƒ Â?‘‰Ž‹‡ †‡Ž‹Â?ÂƒÇĄ ‹Ž ˆ‹‰Ž‹‘ ÂŽÂƒÂ—Â†Â‹Â‘ÇĄ Žƒ Â?—‘”ƒ ÂƒÂ”Â‰ÂŠÂ‡Â”Â‹Â–ÂƒÇĄ ‹Ž Â?‹’‘–‡ ‹…Šƒ‡Ž ‡ ‹ ’ƒ”‡Â?–‹ ”‹…‘”†ƒÂ?‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒ–‘ †‘Žˆ‘

‹”‡ŽŽ‹ǥ •…‘Â?’ƒ”•‘ ƒ Í Í˜ ƒÂ?Â?‹Ǥ Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ”‹Â?‰”ƒœ‹ƒÂ?‡Â?–‘ ƒŽ †‘––Ǥ

‹ƒ…‘Â?‘ ƒ”ƒ˜‹Â?‹ ‡ ƒŽŽƒ Â?‘‰Ž‹‡ ƒ”ƒǤ

ÇŁ †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ ǧ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ͚͜͜Í?͘ ÇŚ ƒš ͛͘͘ Í›Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ ”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ÇŁ ”†‹Â?ƒ”‹‘ ƒ ÍœÍ&#x;ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ ‘•–‡Â?‹–‘”‡ ƒ Í?Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ •–‡”‘ Ǥ Ǥ ƒ Í Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘Ǥ ’‡†Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ƒ”–Ǥ Íš …‘Â?Â?ƒ ÍšÍ˜Č€Â„ ÇŚ ‡‰‰‡ ͚͞͞Ȁͥ͞ ‹Ž‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ÇŚ ‘•–ƒŽ‡ Â?Îť Í™Í Í Í Í™ÍšÍ?͘Ǥ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ÍšÍ Í˜Í ÍĄÍžÍž ÇŚ ƒš ͛͘͘ ÍšÍ Í˜ÍĄ Í›Í&#x;Í™ ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŚ ÇŚÂ?ƒ‹Ž Â?ƒ”Â?‡–‹Â?Â‰ĚťÂ˜Â‘Â…Â‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŁ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ƒ Â?‘†—Ž‘ Č‹Â„ÂƒÂ•Â‡ Â?Â?Ǥ Í?͘ ƒŽ–‡œœƒ Â?Â?Ǥ Í›Í&#x;ČŒ ‡—”‘ ͘͜ ÇŚ ‡†ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡—”‘ Í™ ƒŽ Â?Â?Ǥ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ ͙ǥÍ? ‡—”‘ ’‡” Â?Â?Ǥ …‘ŽǤ

’”‡œœ‹ •‹ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ †‹ ‡ †‹”‹––‹Ǥ ÇŁ ƒ—”‹œ‹‘ ƒ•–”‡œœƒ–‹

ÇŁ ƒ‘Ž‘ ‡†”ƒ……‹Â?‹ ÇŚ –‡ˆƒÂ?‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ÇŁ ‘–‘ †‡Â? ÇŁ ’ƒ ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÇĄ Í?Íš ÇŚ ÍšÍ?͛͘͘ ”„—•…‘ Č‹ ČŒ ‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͙͙ ÇŚ ƒšǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͞͞ —–‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‹„—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?Ǥ Í™Í Íœ ÇŚ ͙Ȁ͙͚Ȁ͙͙ͥ͞ Associato

Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

&HQWUR GLRFHVDQR SHU OH FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL ƒ –‡•–ƒ–ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ˆ”—‹•…‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ †‹ …—‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Ǥ Í› …‘Â?Â?ƒ Í› †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ÍšÍ?͘ †‡Ž Í&#x;Č€Í Č€Í™ÍĄÍĄÍ˜



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.