La Voce del Popolo 2012 08

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Era la vigilia della prima domenica di Quaresima. Stavo celebrando la Messa nella parrocchia di Santa Bibiana, a Roma (piccola, ma ricca di opere d’arte: Bernini, Pietro da Cortona...). Era facile il dialogo con i fedeli presenti. Parlando della Quaresima, chiesi a un certo punto quali potessero essere i nostri impegni per questo periodo. Mi attendevo di sentire: preghiera, digiuno, carità ‌ Invece un anziano rispose con voce forte e chiara: il silenzio! Mi fermai un momento, ma dovetti acconsentire. Ăˆ vero: sono necessari i gesti concreti della conversione, che anche nel Vangelo del giorno delle Ceneri ci sono ricordati, ma, alla base, non è forse necessario il silenzio? GesĂš stesso vive la sua “Quaresimaâ€? nel deserto. E cosa si può ascoltare specialmente nel deserto? Il silenzio. E cosa ci manca per ascoltare il Signore, il prossimo, il nostro cuore? Il silenzio. E cosa permette alla Parola di entrare nella nostra vita e portare frutto? Il silenzio. Ogni giorno di questo tempo “forteâ€? regaliamoci un momento di silenzio per vivere uno spazio di deserto, lĂ dove ci troviamo, anche in cittĂ .

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Albania. Burel - Suç. Don Cadenelli: “Alla Chiesa, in tendaâ€?

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͚ͥ ……Ž‡•‹ƒ Intervista. Mons. Sanguineti: i miei primi 80 anni

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Š‹‡•ƒ ‡ …‹ǥ Ž‡‰ƒŽ‹–Â? ‡ –”ƒ•’ƒ”‡Â?œƒ Le tasse non sono un optional e l’Ici, quando dovuta, va pagata. Senza furbizie. Se ci fossero casi accertati di elusione, bisogna perseguirli. Ăˆ questa la linea, piĂš volte ribadita, della Chiesa italiana sull’Ici, la tassa degli immobili al centro di polemiche che non si placano e di operazioni di vera e propria disinformazione: il caso del ďŹ lmato dei radicali con le false accuse alla Chiesa di Ferrara sui pagamenti Ici è un esempio lampante. Il video sosteneva che la diocesi non aveva versato il dovuto, ma la realtĂ era ben diversa e sarebbe bastato veriďŹ care le informazioni per scoprire pagamenti e ricevute (cosa fatta da altri giornalisti, corretti e scrupolosi). “Tutto è nato da

un errore dell’amministrazioneâ€?, ha confessato il sindaco Tiziano Tagliani, in una conferenza stampa convocata in tutta fretta. E subito si è tolto, pure, qualche sassolino. “Dietro questa vicenda c’è anche tanta politicaâ€?. Lasciando intendere che l’operazione dei radicali è stata fortemente strumentale. La linea di piena responsabilitĂ e di trasparenza l’ha riassunta da tempo il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. E nella direzione di una legislazione sempre piĂš chiara ed efďŹ cace si sta muovendo il governo, anche in rapporto al complesso contenzioso aperto a livello europeo. Una maggiore chiarezza sulle norme giĂ esistenti e una loro deďŹ nizione per evitare possibili fraintendimenti – questo il processo in corso – è auspicabile. Lo ha ribadito una volta di piĂš sabato il neo cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori che è stato segretario della Conferenza episcopale italiana.

“Fare chiarezza nelle norme è sempre utile – ha affermato – e sarĂ salutato favorevolmente dalla Chiesa. PurchĂŠ sia fatto salvo il riconoscimento delle attivitĂ a servizio della gente, destinate al culto e al non proďŹ tâ€?. Allo stesso modo, nei giorni scorsi, mons. Domenico Pompili, “portavoceâ€? della Cei, ha precisato che “ogni intervento volto a introdurre chiarimenti alle formule vigenti sarĂ accolto con la massima attenzione e senso di responsabilitĂ â€?. Sottolineando però anche la necessitĂ che venga “riconosciuto e tenuto nel debito contoâ€? il valore sociale delle attivitĂ non proďŹ t della Chiesa e non solo della Chiesa. Sono queste le carte sul tavolo della partita: una legislazione da chiarire meglio, privilegi che non si vogliono, trasparenza e responsabilitĂ . Senza il fumo dei pregiudizi e delle disinformazioni che pure si sono viste in questo periodo nei confronti della Chiesa.

Con la consapevolezza che Chiesa e Stato hanno interessi comuni e non contrapposti nei riguardi del Paese. Il Nuovo Concordato, il cui anniversario ricorreva il 18 febbraio, ricorda senza mezze misure l’impegno a collaborare per la promozione dell’uomo e il bene dell’Italia. Impegno che si traduce certo nel pagare le tasse e, per quanto riguarda la Chiesa, anche nelle innumerevoli attivitĂ di servizio e sostegno alla societĂ civile, ai poveri, agli esclusi e agli emarginati. Nelle attivitĂ educative e di promozione, come ad esempio le scuole e gli oratori. Ăˆ una trama a maglie ďŹ tte, diffusa e radicata, talvolta un vero e proprio tessuto di ďŹ ducia e di speranza per l’intera societĂ . Cercare di screditare tutto questo davvero non serve ad alcuno. Nemmeno a fare cassa. Di fronte alla veritĂ dei fatti, anche chi non condivide un pensiero e una presenza è chiamato all’onestĂ intellettuale.

͛͞ —Ž–—”ƒ ‡ …‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡ Massimo Cacciari. Credo, quindi voglio conoscere

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ÍœÍ? ’‘”– Brescia. A un passo dalla storia: sognare si può!


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Ăˆ un vera piaga nazionale, e stando ai numeri è anche una piaga bresciana. Se ne sono occupati tutti i media anche recentemente mostrandone l’escalation vertiginosa. La denuncia va bene. Tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica è essenziale. Lo rifacciamo anche noi di “Voceâ€?. Ne abbiamo parlato un paio d’anni fa, ne parliamo oggi e riprenderemo il discorso nelle edizioni territoriali della nostra stampa gratuita (free press). L’impatto sulle persone

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fragili, sulle famiglie e sulla società è adesso ancor piĂš devastante a causa della crisi. Serve, pertanto, un di piĂš etico da parte della societĂ civile e il contributo degli organi di stampa è essenziale. Nei giorni scorsi mi è stato proposto di mettere su “Voceâ€? la pubblicitĂ di alcune “case da giocoâ€? in provincia. Ho rifiutato pur sapendo che la pubblicitĂ (ben pagata) è essenziale per far vivere un giornale. Anche questo dovrebbe essere la stampa cattolica. A Brescia ci sono molti organi d’informazione.

Non pretendo che tutti facciano come noi, ma mi permetto di proporlo in nome del senso civile ed educativo che tutti diciamo di svolgere. Una scelta di obiezione non facile e che ha un costo reale. Anche i Comuni bresciani potrebbero fare qualcosa. Il Comune di Empoli ha tentato una strada. Sono certo che la fantasia nel fare il bene non mancherĂ . “Voceâ€? sarĂ pronta, come potrĂ , a sostenerla e a darne il giusto valore. (Adriano Bianchi)

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asciatemi sognare con la schedina in mano... Ăˆ questo l’accattivante colonna sonora scelta dai Monopoli dello Stato per lo spot del Superenalotto. Uno spot che sta imperversando in questi giorni e che fa il paio con una massiccia campagna pubblicitaria riversata sulle pagine dei quotidiani. Mentre gli italiani sognano lo Stato incassa. Dei quasi 80 miliardi di euro giocati lo scorso anno ben nove sono andati direttamente nelle casse dell’erario. Una cifra a cui, in tempi di magra come quelli attuali, nessuno rinuncia a cuor leggero, anche se i sogni milionari si stanno trasformando per tanti in un vero e proprio incubo. I dati sul gioco d’azzardo (legalizzato) in Italia sono da capogiro: i miliardi di euro giocati in Italia nel 2011 tra lotto, superenalotto, lotterie, slot machine e mille altri rivoli sono pari a tre finanziarie “lacrime e sangueâ€? del governo e rappresentano il secondo fatturato del Paese, dopo quello dell’Eni. Dietro gli 80 miliardi “investiti nel sognoâ€? nel corso del 2011, si nascondono tante storie di disperazione, speranze trasformate in incubi. Anche nel Bresciano. “Anche se come Caritas non abbiamo un servizio apposito – afferma Marco Venni dagli uffici di piazza Martiri di Belfiore – abbiamo la chiara percezione di quali effetti stia producendo la dipendenza da giocoâ€?. Per questo la Caritas diocesana ha stretto impor-

tanti collaborazioni con le altre realtĂ che nel Bresciano si occupano di questa nuova forma di povertĂ : i gruppi di autoaiuto e la Lega Consumatori. Caritas mette a disposizione gli strumenti del microcredito e il contatto con la fondazione antiusura (questo rischia di essere l’approdo di tanti giocatori patologici) San Bernardino di Milano, a patto che l’interessato “certifichiâ€? il suo percorso di superamento della dipendenza. “Quello del gioco d’azzardo – ricorda Fabio Scozzesi, presidente della Lega consumatori di Brescia che da anni sta interessandosi del fenomeno nel Bresciano – paradossalmente è quanto di piĂš democratico ci sia oggi in Italiaâ€?. Tra le vittime della dipendenza del gioco d’azzardo ci sono tutte le classi sociali: professionisti che si sono giocati lo studio, imprenditori che hanno salutato l’azienda, semplici casalinghe che hanno dilapidato il loro patrimonio. Tutti, poi, hanno messo a rischio la famiglia. Ăˆ il dramma nel dramma: la dipendenza da gioco, co-

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me quella da droga, travolge tutta la famiglia. Con costi sociali facilmente intuibilil. “Per questo – continua Scozzesi – chiediamo che lo Stato destini parte di quanto incassa con il gioco d’azzardo al servizio sanitario nazionale per la cura della dipendenza da gioco che, ormai, è diventata una vera e propria dipendenzaâ€?. La “macchinaâ€? (quella del gioco d’azzardo, ndr.) però ha assunto una velocitĂ tale da non poter piĂš essere fermata. “Lo Stato – ricorda Scozzesi – da quel lontano 21 dicembre 1994 in cui autorizzò la prima lotteria istantanea ha dato il via libera a una serie infinita di giochi d’azzardo, invitando gli italiani a so-

gnareâ€?. Quello del gioco d’azzardo è ormai un fiume in piena, impossibile da arginare perchè da qualche tempo a questa parte si alimenta dei giochi online, poker in testa, che attraggono schiere sempre piĂš ampie di giovani e di giovanissimi. La prospettiva, neanche tanto remota, è che un numero sempre piĂš grande di persone (tante anche nel Bresciano) si sveglino dal sogno e si ritrovino nell’incubo, come dimostrano le preoccupate riflessioni di chi opera in questo campo, sia per arginarne le conseguenze (Smi Mago di Oz) e chi, per incarico istituzionale deve prevenire il fenomeno. Un impegno non sempre facile, come afferma

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8QD GLSHQGHQ]D ´GHPRFUDWLFDÂľ GD SUHYHQLUH Nonostante costi sociali acclarati (patrimoni dilapidati, famiglie che si spaccano, marginalitĂ sociale) solo lo Stato, per i motivi spiegati in queste pagine, sembra non accorgersi di queli danni provoca il gioco d’azzardo quando diventa patologia. Si spiegano cosĂŹ i pochi servizi attivati, la “delegaâ€? quasi assoluta al privato sociale o a forme di auto aiuto. E anche quando il pubblico si è attivato, lo ha fatto piĂš sulla scorta della capacitĂ di alcune

Asl di “leggere il territorioâ€? che non a scelte di politica socio-sanitaria. Nel Bresciano, oltre a una iniziativa messa in campo dal Sert di Orzinuovi, una delle poche realtĂ in prima ďŹ la contro questa nuova dipendenza è la FraternitĂ onlus di Ospitaletto che dal 2007 ha creato “Mago di Ozâ€?, una cooperativa che propone veri e propri percorsi terapeutici per superare la dipendenza dal gioco. A parlare di questa esperienza è Simona Boglioni,

responsabile della struttura che la cooperativa ha aperto a Rezzato. “Il gioco d’azzardo – afferma – è diventato un comportamento socialmente legale e accettato da chiunque in quanto fortemente incentivato dallo stato. Inoltre essendo fruibile a chiunque il gioco entra nella vita di tutti i giorni, dal tabaccaio al comune bar di paeseâ€?. Il numero dei giocatori aumenta esponenzialmente e coinvolge la casalinga come il professionista. Al

“Mago di Ozâ€? i giocatori arrivano dai servizi sociali del Comune, dai medici di base, dai consultori familiari, dai servizi psichiatrici, dai gruppi di automutuo-aiuto. “A tutti – continua Simona Boglioni – proponiamo trattamenti ambulatoriali multidisciplinari di tipo sanitario e psicologico con il coinvolgimento nel percorso del nucleo familiareâ€?. Per combattere questa forma di dipendenza, però, la via piĂš efďŹ cace è quella della prevenzione.


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“Se Brescia, a differenza di tante altre città italiane, è riuscita a porre un argine al dilagare della sale da gioco, lo deve a un regolamento che il consiglio comunale ha adottato un anno e mezzo fa”. Ad affermarlo è l’assessore al commercio del Comune capoluogo Maurizio Margaroli (nella foto). Il regolamento adottato da Brescia vieta, in sostanza, l’apertura di sale da gioco nel perimetro del centro storico, nella zona della stazione e in via Milano. “Limitazioni –

continua l’assessore – che abbiamo inserito anche nel pgt perché diventino punti di riferimento nella progettazione della città di domani”. In città, per altro sono già pienamente operative 41 sale da gioco. Potrebbero essere molte di più se, appunto non esistessero i limiti regolamentari e che, ricorda ancora Margaroli, sono di carattere urbanistico. “Il Comune – afferma al proposito – si limita a indicare i requisiti urbanistici per l’apertura di una sala come la distanza da

chiese, oratori, scuole, etc, la sussistenza di requisiti viari e di parcheggi. È lo Stato, invece, che concede le autorizzazioni all’avvio dell’attività specifica”. L’attento controllo del territorio esercitato dalle forze dell’ordine ha impedito, secondo l’Assessore, che attorno al fenomeno del gioco d’azzardo proliferasse, come avvenuto in altre zone del Paese, un sottobosco di illegalità. Un’importante azione di prevenzione, quella attuata, che va mantenuta.

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I pensionati costituiscono oggi una quota significativa e in rapida crescita della popolazione dell’Unione europea: 120 milioni di persone, cioè il 24 per cento della popolazione. Le pensioni aumentano la pressione finanziaria sui bilanci nazionali, alla luce dei tagli causati dalla crisi finanziaria ed economica. In Italia la spesa per le pensioni pubbliche è pari al 15 per cento del pil. In concomitanza con il 2012, Anno europeo dell’invecchiamento

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attivo e della solidarietà tra le generazioni la Commissione europea ha pubblicato un Libro bianco su pensioni adeguate, sicure e sostenibili che esamina il modo in cui l’Ue e gli Stati possono intervenire per affrontare le principali sfide. Il Libro propone tutta una serie d’iniziative per creare condizioni che permettano a coloro che ne sono in grado di continuare a lavorare, assicurare che le persone che si trasferiscono in un altro Paese possano mantenere i

loro diritti pensionistici, aiutare le persone a risparmiare di piĂš e garantire che le prospettive di pensione siano mantenute e che, una volta pensionate, le persone ricevano quello che si aspettavano. Presentando il Libro bianco LĂĄszlĂł Andor, commissario Ue responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, ha affermato: “Assicurare pensioni adeguate in futuro è possibile se proseguiamo con i nostri impegni per la riformaâ€?.

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a situazione di grave crisi in cui la Siria si dibatte da mesi, senza per altro lasciare spazio a spiragli di speranza, sta preoccupando le comunitĂ cristiane che vivono nell’intera area mediorientale. GiĂ nelle scorse settimane, da queste stesse pagine, l’abate maronita Marcel Abi Khalil aveva parlato della grande attenzione con cui i cristiani di Beirut seguivano le sorti dei fratelli siriani, evidenziando timori che, negli ultimi giorni sembrano essere diventati quelli dell’intera comunitĂ cristiana che vive nell’area. Da Gerusalemme si è fatta sentire la voce di padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, che ha lancato un appello perchĂŠ i cristiani di Siria non siano abbandonati al loro destino. “Dopo il cambiamento avvenuto in Egitto – scriveva padre Pizzaballa il 15 febbraio scorso da Gerusalemme –, la situazione in cui si trova la Siria indica in maniera inequivocabile come stia trasformandosi il panorama in Medio Orienteâ€?. Ma se altri Paesi sembrano aver trovato una soluzione a scenari che sino a 12 mesi fa sarebbero sembrati imprevedibili, diversa è la situazione in corso in Siria. “In questi mesi di grande tensione – scrive ancora il Custode nel suo appello – il Paese sembra dilaniato da una vera e propria guerra civile. I francescani, insieme a pochi altri esponenti

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ri presenti nei suoi conventi assicura accoglienza e assistenza a tutti, senza alcuna distinzione di etnia e di appartenenza politica. “In un momento di totale smarrimento – scrive ancora padre Pizzaballa – molte aziende hanno chiuso i battenti, i turisti se ne sono andati, i produttori agricoli, per via dell’embargo alle esportazioni imposto dalla comunitĂ internazionale, sono in grave crisi.â€? A pagare il prezzo piĂš alto di questa situazione sono, ancora una volta, le fasce piĂš deboli della popolazione. Nonostante il momento di grande difficoltĂ i francescani presenti in Siria non intendono

lasciare il Paese, “perchĂŠ – scrive ancora padre Pizzaballa nel suo appello – stare con la gente, assistere chi si trova nel bisogno seznza distinzione di razza, nazionalitĂ e religione è il senso della missione francescanaâ€?. Una scelta, però, che chiede anche un notevole impegno economico. Di qui l’appello lanciato da Gerusalemme per un gesto concreto a favore dei cristiani di Siria e delle opere di caritĂ gestite dalla Custodia. “Gli aiuti raccolti – conclude il francescano – saranno consegnati tempestivamente ai frati residenti in Siria perchĂŠ possano rispondere alle richieste di aiuto.

)RFVLY VROLGDULHWj H GLSORPD]LD Anche la Focsiv, la Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontario, ha espresso la propria solidarietĂ al popolo siriano e si è unita all’appello, lanciato da Benedetto XVI all’Angelus del 12 marzo scorso, afďŹ nchĂŠ si ponga ďŹ ne alle violenze e allo spargimento di sangue e tutti, a cominciare dalle autoritĂ politiche siriane, privilegino la via del dialogo, della riconciliazione e dell’impegno per la pace. “Noi

cristiani che siamo fuori dalla Siria, siamo dunque chiamati ad agire, a impegnarci, afďŹ nchĂŠ non si arrivi a un intervento armato e si ristabilisca un clima di pace attraverso il dialogo – afferma Sergio Marelli, segretario generale Focsiv (nella foto) –. Solo aiutando il dialogo si potrĂ dare voce a tutti i cristiani nel Paese che sono paralizzati da un lato dalla paura dell’estremismo islamico e dall’altro dalla paura per la repressione del

regime�. Per queste ragioni Marelli ribadisce la necessità un tavolo di trattative e di un intervento della diplomazia della Santa Sede per creare le condizioni negoziali al cessate il fuoco e alla ricerca di una soluzione politica sul terreno.� Per dare forza alle proprie proposte, lo scorso 19 febbraio scorsola Focsiv ha partecipato alla manifestazione di solidarietà promossa dal Consiglio nazionale siriano tenuta a Roma.

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”‡…‹ƒ ÇŻ Â?‹‘Â?‡ ƒ’’”‘˜ƒ ‹Ž •ƒŽ˜ƒ–ƒ‰‰‹‘ †‹ –‡Â?‡ I sacriďŹ ci non saranno solo greci, ma europei. Per salvare Atene dal default l’Eurogruppo, assistito da Fmi e Bce, ha approvato nella notte tra il 20 e il 21 febbraio il secondo piano di aiuti: si tratta dei 130 miliardi a lungo promessi, che si vanno ad aggiungere ai quasi 110 miliardi giĂ stanziati nel corso di una crisi che ha colpito tutta l’Ue, ma in particolare il Paese mediterraneo. L’Europa comunitaria e i suoi Stati membri faranno la loro parte, i cittadini

greci subiranno pesanti costi sociali, ma anche banche creditrici e risparmiatori di mezzo continente dovranno rinunciare a una parte dei soldi investiti nei titoli ellenici. “L’Eurogruppo accoglie con favore l’accordo raggiunto con il governo greco su un pacchetto politico che costituisce la base per il programma successivoâ€?. Inizia con queste parole il documento ďŹ nale approvato dall’Eurogruppo che sancisce il nuovo intervento di salvataggio ďŹ nanziario per la Grecia.

I 17 Paesi moneta unica, assieme al Fondo monetario internazionale (che preciserĂ in marzo il proprio intervento) e Banca della moneta unica, assieme a Fondo monetario internazionale (che preciserĂ in marzo il proprio intervento) e Banca centrale europea, hanno stabilito di far giungere i 130 miliardi necessari per evitare il default. Il primo intervento riguarda i 14,5 miliardi per rimborsare il 20 marzo una tranche di titoli in scadenza. “L’accordo – ha affermato Jean-Claude Junker,

presidente dell’Eurogruppo – garantisce la permanenza della Grecia nell’Eurozona e le dĂ il tempo di tornare su un percorso di crescita sostenibileâ€?. Al contempo è stata decisa la presenza della troika ad Atene per controllare le azioni del governo al ďŹ ne di ridurre il debito (dal 163 al 120,5% del Pil in 8 anni), oltre all’abbassamento da parte degli Stati creditori dei tassi di interesse verso la Grecia, e a sacriďŹ ci per i detentori di titoli del debito greco (riduzione del valore nominale).

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e fino a qualche anno fa l’Albania non era certo fra le mete turistiche piĂš gettonate, oggi qualcosa sta cambiando. In un Paese che sta crescendo, se pur lentamente, anche nelle infrastrutture, don Gianfranco Cadenelli, dal 2002 fidei donum a Suç (nel centro-est dell’Albania a pochi chilometri da Burrel), ha fatto decollare grazie anche agli amici volontari di Vobarno un progetto di turismo sostenibile per creare lavoro e dare opportunitĂ . Ăˆ nato cosĂŹ il camping “Alla Chiesa“ gestito da tre giovani (25, 27 e 35 anni) che hanno la possibilitĂ di sperimentare un percorso lavorativo e, forse un giorno, di ampliare gli spazi per un’iniziativa che deve diventare nelle intenzioni un’attiva economica produttiva. L’idea è piaciuta alla Bit (Borsa internazionale del turismo) che la scorsa settimana ha invitato i promotori come ospiti. Il camping vuole intercettare i camperisti ma anche motociclisti e ciclisti che, attraversando le montagne albanesi, trovano una via privilegiata e veloce per arrivare in Medio Oriente via Turchia. Si tratta anche di un’opportunitĂ per quanti (parrocchie o associazioni) desiderano fare un’esperienza di campeggio (quelli che vengono chiamati campiscuola) al di lĂ del Mediterraneo in una struttura dotata anche di una cucina e di un ampio salone.

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tipici o di assistere a un matrimonio. Don Gianfranco ha avuto l’intuizione, in una zona di montagna con tanta acqua (il lago di Ulez e il fiume Mat), di mettere a disposizione uno spazio della parrocchia. A questo si aggiunge la possibilitĂ di vendere ai turisti i prodotti tipici di montagna coltivati nelle serre frutto della collaborazione con il territorio bresciano: tre anni fa Confcooperative ha appoggiato un progetto che ha previsto l’installazione di sei serre per sei famiglie. L’Albania, come si diceva in precedenza, si sta strutturando: le strade sono diventate scorrevoli e la corrente non è piĂš cosa rara. Per informazioni, www. campingallachiesa.com.

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, WDQWL ULVFKL GHO 3DHVH L’indicatore di Europa 2020 mostra come, nel 2010, circa un quarto (24,5%) della popolazione in Italia fosse a rischio povertĂ , valore piĂš elevato della media europea (21,5% se calcolata sui soli 17 Paesi dell’area euro e 23,4% tra i 27 Paesi)â€?. Lo ha affermato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nel corso di un’audizione alla Camera in commissione Bilancio. Giovanni ha osservato che “il rischio

si concentra nel Mezzogiorno (39,4%), tra le famiglie numerose (36,3%), le madri sole (30%) e gli anziani soli (32,4%). Tra gli immigrati l’incidenza arriva al 51% tra le famiglie con almeno un componente straniero�. Il dato si assomma a quello relativo all’occupazione dei giovani tra i 18 e i 29 anni in continua decrescita. Nel 2011, secondo l’Istat, ha subito una essione del 2,5% , pari a circa 80mila unità . Il

dato è stato riportato sempre da Giovannini. Al contempo, ha proseguito, “il tasso di disoccupazione dei giovani tra 18 e 29 anni è sceso dal 20,5% del primo trimestre 2011 al 18,6% del terzo trimestre, rimanendo almeno 11 punti percentuali al di sopra di quello complessivo. Tuttavia, se consideriamo la fascia 15-24 anni , come proposto dall’Ue, la disoccupazione sale al 31%,â€?


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—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ‡ ’‹Î „‡ŽŽ‡ •’‡”ƒÂ?œ‡ “Le piĂš belle speranzeâ€? è il titolo scelto dall’Opera pavoniana di Brescia per un ciclo di incontri sul tempo delle donne. Il ciclo prende il via il 27 febbraio con l’on. Livia Turco, membro della commissione affari sociali del Camera dei deputati, che interverrĂ sul tema “Donne: geograďŹ a sociale e politicaâ€?. Il 2 marzo sarĂ la volta dell’attrice Maria Candelaria Romero che proporrĂ , nel corso di una serata patrocinata

ÂƒÂ–Âż •‘––‘ ‘Â?œ‹‘ Â‹ÂŽÂƒÂ–Â‘ÇŁ …‘Â?…‡”–‹ ‹Â? Ǥ ‰ƒ–ƒ da Amnesty internationa, una relazione su “Bambole: storie silenziose di donne contro la violenzaâ€?. Il ciclo di incontri si chiuderĂ venerdĂŹ 9 marzo con la presenza all’Opera pavoniana di Daniela Brancati, giornalista e scrittrice che presenterĂ la relazione “Il piccolo schermo: donne e tvâ€?. Tutti gli incontri del ciclo sono a ingresso libero e si terranno presso il Teatro Pavoni, in via S.Eustacchio 8 a Brescia.

“PatĂŹ sotto Ponzio Pilatoâ€? è il titolo che riassume il programma dei concerti quaresimali promossi dalla parrocchia di S.Agata di Brescia per contemplare l’evento cristiano nella sua dimensione piĂš diretta, quella che affronta il racconto del Mistero pasquale di GesĂš. Il programma 2012 nasce sulle ali del consenso ottenuto dalle tre precedenti edizioni che hanno raccolto un pubblico sempre piĂš numeroso e attento. Il primo concerto è in programma

per domenica 26 febbraio, prima domenica di Quaresima, propone l’esecuzione dello “Stabat Materâ€? di Franz Joseph Haydn a opera della corale e del gruppo strumentale “Don Arturo Molandoriâ€? diretti dal maestro Giuseppe Gelmini. Voci soliste sono quelle di Maria Elena BonďŹ glio (soprano), Tania Cassetti (alto), Fabio Treccani (tenore), Giuseppe Buizza (basso). Il concerto, a ingresso libero, è in programma alle 16 nella parrocchiale di S. Agata.

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4XHOOL FKH GHUI EyFD H IyUD yUD Urge traduzione: apri bocca e (butti) fuori aria. Un vecchio proverbio che etichetta quelli che parlano senza controllo. Nella lingua corrente si può accostare a “quelli che parlano perchĂŠ hanno la bocca attaccata alla facciaâ€?. A vanvera. Uno dei campioni della categoria è certamente Adriano Celentano. Che parla come un oracolo per buttare fuori aria piĂš che fritta. Ce ne sono sempre stati, deďŹ niti anche fallabollitori o, ancora in dialetto comprensibile, “contemen tanteâ€?. Anche qui, niente di nuovo sotto il sole. Non fosse per il fatto che le armi sempre piĂš soďŹ sticate e diffuse della comunicazione, dai cellulari al computer, dalla radio alla televisione, alla stampa fanno da cassa di risonanza a tutte le stupidaggini di tutte le discussioni da bar (con tutto il rispetto per i baristi e i loro avventori). Per cui la tentazione di trasformarsi in predicatori assale non soltanto i “missionariâ€? di ogni specie, ma anche i “cretini di talentoâ€? (come Giorgio Bocca deďŹ nĂŹ Celentano un po’ di anni fa) insieme con i semplici cretini.

Con questi personaggi si potrebbe allestire una galleria da fare invidia al Louvre o all’Ermitage. Bisogna però riconoscere che ci sono molti (due sarebbero giĂ troppi) che stanno ad ascoltarli e molti altri che di fronte alle sparate dei suddetti scrollano le spalle sottovalutando l’impatto che certi messaggi hanno sull’opinione pubblica provocando un contagio quasi impercettibile eppure invasivo e pervasivo.

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Si pensi, per esempio, all’uso delle parolacce che non risparmia luoghi, circostanze, interlocutori. E a quello degli intercalari inutilmente volgari che i bambini imparano all’asilo nido. Ho in mente un leader politico, ministro ďŹ no all’altro ieri, che coniuga con facilitĂ volgaritĂ verbali e gestuali, accettate da anni passivamente (magari dicendo: non bisogna farci caso, lui è fatto cosĂŹ). Oppure all’abitudine di insultare pubblicamente persone che non

possono replicare, abusando anche degli strumenti pubblici. Oppure alla facilitĂ con cui si inganna il pubblico mentendo spudoratamente. Oppure alle tante discussioni che vanno in onda sul piccolo schermo con la pretesa di fare informazione mentre si fa solo confusione. E potrei continuare a lungo. C’è nel pubblico un difetto di criticitĂ . PerchĂŠ altrimenti certi personaggi non avrebbero l’attenzione che non si meritano. Almeno come predicatori.

Tuttavia c’è qualche problema anche sul versante dei fallabollitori. Quasi sempre si tratta di personaggi che di fronte al successo (di pubblico, di incassi, di audience, di voti) perdono il senso della misura e si atteggiano a unti del Signore (qualcuno dice di esserlo, altri si limitano a pensarlo), a salvatori della patria. Emblematica la prima entrata in scena di Celentano a Sanremo con immagini apocalittiche di guerra e distruzione, come a dire: questo è il mondo, adesso arrivo io e lo sistemo. E chi non è d’accordo, lo scomunico. Sono tutti personaggi che meritano l’ammonimento: rilassati, Dio esiste, ma non sei tu. Fra 15 giorni piĂš nessuno si ricorderĂ di quello che ha detto Celentano, ma il problema è che dietro e davanti a lui c’è la ďŹ la di quelli come lui (e anche peggio di lui). La risposta piĂš intelligente alle sue prediche è venuta dalla vincitrice, Emma. Domenica, sollecitata da una domanda di Giletti, ha risposto: “Non parlo di Dio perchĂŠ credo che questo sia il luogo meno adatto per farloâ€?.


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Temi e figure della teologia evangelica del Novecento è il titolo del 6° corso sull’ecumenismo promosso dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo diretto da don Claudio Zanardini. Il corso inizia sabato 3 marzo con il prof. JĂśrg Lauster, docente nella facoltĂ di teologia evangelica all’universitĂ di Magonza, che parla alle 14.30 di “Rudolf Bultmann e il programma della demitizzazioneâ€?; alle 16 tocca a don Flavio Dalla Vecchia affrontare l’argomento “Lo sviluppo

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dei metodi dell’esegesi biblica�. Sabato 10 marzo, invece, Karl Barth e la teologia dialettica vengono affrontati alle 14.30 da padre Rosino Gibellini (direttore editoriale della Queriniana), mentre alle 16.30 don Angelo Maffeis si sofferma su “La teologia di fronte al totalitarismo nazista�. Sabato 17 marzo, infine, don Giuseppe Accordini fa una relazione su “Wolfhart Pannenberg e la riscoperta della storia�; alle 16 la pastora della Chiesa valdese di Brescia, Anne Zell, interviene su

“La concezione protestante della Chiesaâ€?. Il corso si tiene, quindi, in tre giornate al Centro pastorale Paolo VI. Le iscrizioni si ricevono presso la Curia entro il 27 febbraio, telefonando al numero 0303722226, oppure online sul sito www.diocesi. brescia.it/corsoecumenismo. La quota di iscrizione è di 30 euro. Nelle precedenti edizioni si era parlato di Chiese ortodosse, Chiese della Riforma, storia del movimento ecumenico, ebraismo e divina liturgia nell’Oriente cristiano.

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ue mandati consecutivi, una condotta amministrativa senza intoppi o gravi problemi, la compagine di governo della cittĂ sempre ben solida anche tra le immancabili difficoltĂ e polemiche, tanti lavori programmati e tante operazioni condotte fino in fondo. La conclusione del periodo amministrativo da parte del Sindaco di Darfo Boario Terme segna un punto decisamente positivo. Francesco Abondio, nella vita ingegnere e insegnante di fisica alle scuole superiori, dimostrò di credere subito nella sua funzione anche perchĂŠ la compagine di cui era a capo Č‚ allora Forza Italia e Lega Nord Č‚ dimostrava di voler governare seriamente la cittĂ . Da subito Francesco Abondio si trovò a dover affrontare crisi occupazionali e industriali molto delicate: le grandi fabbriche della cittĂ , la Diamalteria Italiana, lo storico imbottigliamento delle acque minerali, il comparto del turismo con oltre 30 aziende alberghiere, le Terme: tutto sembrava aver subito un pesante rallentamento e, in qualche caso, anche una storica chiusura. Abondio non si fece prendere in contropiede: con serietĂ pari alla determinazione, affrontò uno a uno i problemi. Molti sono stati risolti, come nel caso dell’imbottigliamento oggi di proprietĂ della famiglia Pontecorvo; come ancora le Terme che rischiavano di non aprire piĂš. L’ammini-

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sgorgano le sorgenti minerali. A giorni varerĂ anche il bando per la gestione congiunta del parco termale a opera dei soggetti che operano nel turismo di Boario. A gennaio sono iniziati i lavori per un nuovo ponte sul fiume Oglio che collega gli abitati a est della cittĂ con la superstrada, allentando la pressione sul centro storico. Oggi Darfo Boario Terme è anche “cittĂ europea dello sportâ€? secondo il Coni: ma potrebbe anche dichiararsi “cittĂ della scuolaâ€? grazie al polo scolastico Olivelli-Putelli che ospita 1.500 studenti nei sette percorsi tra istruzione e formazione professionale, con un

grande istituto alberghiero e la nascita del Cfp Zanardelli nel complesso della ex-Consolata, mentre nello storico Palazzo Zattini di via Cimavilla ha trovato sede anche la St. George University, nell’ex-convento di via Quarteroni l’UniversitĂ per infermieri e il Conservatorio Luca Marenzio. Francesco Abondio è attualmente anche presidente della Conferenza dei sindaci presso l’Asl VallecamonicaSebino e presidente di Vallecamonica servizi vendite. Come sindaco ha lavorato bene e ora può gustarsi, a buon diritto, una bella conclusione del suo mandato.

$ SURSRVLWR GL GLVOHVVLD Come si riconoscono e affrontano i disturbi speciďŹ ci dell’apprendimento? Rispondono i relatori della serata “Dislessia e dintorniâ€? organizzata dal Comune di Coccaglio e inserita in un percorso di sostegno che coinvolge famiglie, scuola e istituzioni. L’appuntamento è per mercoledĂŹ 29 febbraio alle 20.30 nella Casa della solidarietĂ di Coccaglio (ingresso libero) e vedrĂ presenti il sindaco Franco Claretti e il dirigente scolastico Roberto Orlan-

di, insieme all’insegnante Mariagrazia Gozio, rappresentante provinciale Aid; a Francesco Vertua, che presenterĂ il libro autobiograďŹ co “Dislessiaâ€? e allo psicologo dell’Asl, Augusto Buratti. La serata fa da corollario ai due gruppi di supporto che l’assessorato alla Pubblica istruzione e Politiche giovanili rappresentato da Monica Lupatini, in collaborazione con l’Istituto comprensivo e la cooperativa sociale il Nucleo, attiverĂ dal 28 febbraio: uno

per alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado e l’altro per genitori. Il laboratorio prosegue ďŹ no a giugno e si svolge il martedĂŹ dalle 14.30 alle 16 per la scuola secondaria e dalle 16.30 alle 18 per il gruppo della primaria, piĂš un incontro mensile di due ore (per un totale di otto) coi genitori, da abbinare ad altre ore di veriďŹ ca dei servizi. I gruppi saranno di massimo 10 alunni, su segnalazione degli insegnanti.

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un ďŹ lmato dedicato ai “martiri del Novecentoâ€?. L’incontro si conclude con la preghiera di compieta. Una proposta che contiene l’invito a destinare ai poveri il corrispondente della cena che normalmente viene consumata. Le offerte raccolte verranno utilizzate per sostenere un centro per bambini malati di lebbra a Van Mon nel Vietnam del Nord e in particolare per favorire la formazione di due giovani francescani, Huong e Vu che sono stati scelti per frequentare un corso

biennale di formazione medica, per poter assistere al meglio i ragazzi del centro e prendersi cura dei vecchi pazienti che vivono nella vicina colonia. Per chi vuole approďŹ ttare della pausa pranzo per un momento di devozione c’è l’opportunitĂ della “preghiera in pausa pranzoâ€? in programma tutti i venerdĂŹ di Quaresima: 2, 9, 16, 23 e 30 marzo dalle ore 13.15 alle 14 presso la Chiesa di S. Francesco a Brescia. Ăˆ il quinto anno che viene presentato questo spazio

di preghiera, quest’anno il tema sarĂ â€œSe vuoi puoi guarirmi - GesĂš incontra e accoglie l’umanitĂ feritaâ€?. Gli incontri saranno guidati da padre Leopoldo Fior con il commento musicale di padre Mario Lorandi. A queste proposte si aggiungono altri momenti: la Via Crucis ogni venerdĂŹ sera alle 18.30; la lectio divina il mercoledĂŹ sera alle 20.30, l’adorazione eucaristica tutti i giovedĂŹ alle 20.30 nella cappella del Postulato e la recita quotidiana del Rosario alle 18. (a.t.)

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itorna l’esperienza de “La Notte del Sacroâ€?, che nasce da una proposta formulata dall’Ambito territorio e cultura dell’unitĂ pastorale del Centro storico – condivisa e ampiamente supportata dall’amministrazione comunale – per promuovere e valorizzare l’ingente patrimonio artistico custodito nelle chiese bresciane. Convinta che il primo passo per una piena e concreta valorizzazione di tale tesoro artistico sia quello di farlo conoscere e gustare, l’unitĂ pastorale ha ideato una manifestazione che prevedesse diversi percorsi di avvicinamento al patrimonio artistico: visite guidate, eventi artistici (musicali, teatrali, cinematografici), approfondimenti storico-artistici accanto a letture teologico-spirituali delle opere d’arte, produzione di brochure e schede per una maggiore conoscenza e fruizione del patrimonio artistico. Tutto questo in orari inconsueti, almeno oggi, per una chiesa: dalle 19.30 alla mezzanotte. In questa terza edizione il fulcro delle visite guidate e degli eventi artistici non saranno piĂš le chiese, bensĂŹ i chiostri della cittĂ , ambienti sacri ancora oggi

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finalitĂ dell’iniziativa: in primo luogo la valorizzazione e promozione dell’ingente e ricco patrimonio storico-artistico custodito nelle numerose chiese e strutture monastiche presenti all’interno del centro storico di Brescia e che per vari motivi rischia di non essere sufficientemente conosciuto e apprezzato dai bresciani. Ognuno dei nove chiostri indicati sarĂ oggetto di una specifica visita guidata, a partire da sabato 26 febbraio e lungo tutto il mese di marzo. Questo itinerario si concluderĂ sabato 21 aprile, data prescelta per la Notte nel Sacro, in cui i chiostri rimarranno aperti alle visite fino alla mezzanotte e ospiteranno diversi eventi di carattere musicale, teatrale e poetico che ne rimarcheranno il significato simbolico-spirituale. Lo spettacolo teatrale conclusivo sarĂ â€œApocalisseâ€? di e con Lucilla Giagnoni.

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&LQTXH PHGLWD]LRQL SHU FRQRVFHUH &ULVWR La Compagnia dei Custodi delle Sante Croci propone un ciclo di appuntamenti che avrĂ come tema “Le figure veterotestamentarie del Cristoâ€?, articolato in cinque meditazioni che verranno dettate ogni venerdĂŹ, dal 2 al 30 marzo, in occasione degli incontri di preghiera delle ore 20.30 in Cattedrale. L’introduzione all’argomento è di mons. Monari che il mercoledĂŹ delle ceneri ha aperto la riflessione in merito a quello che, secondo mons. Ivo Panteghini, cappellano della Compagnia, è “un tema che con una duplice valenza: teologica, perchĂŠ induce alla riflessione sul concetto di profezia, e apologetica, che mira a difendere, dunque, la fedeâ€?. SarĂ ancora Monari a inaugurare il primo venerdĂŹ di meditazione, proponendo la riflessione in merito a “Profezia e Compimentoâ€?. “La presenza del Vescovo nei primi due incontri Č‚ precisa mons. Panteghini Č‚ intende essere funzionale a dare a chi ascolta gli strumenti per capire il concetto controverso e spesso frainteso di profezia, individuando quando l’Antico Testamento possa dirsi profetico di Cristo e quali passi ne facciano riferimentoâ€?. A seguire interverranno relatori che si occuperanno nel dettaglio di quattro figure emblematiche: Andrea Tornielli si soffermerĂ su “Abele il giustoâ€? (9 marzo); don Angelo Maffeis, docente di Ecclesiologia presso il Seminario si occuperĂ de “L’obbedienza di Abramoâ€? (16 marzo), mentre mons. Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione per l’educazione cattolica, parlerĂ di “Giuseppe: il vendutoâ€? (23 marzo). Infine,

il 30 marzo, l’ultima riflessione verrĂ affidata a padre Enzo Bianchi, priore della ComunitĂ di Bose, e sarĂ dedicata a “Isacco: il sacrificio incompiutoâ€?. “La riflessione sul concetto di profezia potrebbe proseguire l’anno prossimo Č‚ anticipa mons. Panteghini Č‚ perchĂŠ l’intento sarebbe di proporre nel 2013 la meditazione in merito ai 362 passi dell’Antico Testamento considerati profetici dalla teologiaâ€?.

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‘Â?…ƒ†‡ŽŽ‡ Â? ’‡”…‘”•‘ ’‡” ‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ •—ŽŽ‡ •‘•–ƒÂ?œ‡ •–—’‡ˆƒ…‡Â?–‹ Aumenta il consumo, fra i giovani (ma non solo) delle sostanze stupefacenti, ma molto spesso il mondo adulto non ha gli strumenti per comprendere fino in fondo il problema e le relative conseguenze. A Roncadelle è stato pensato un percorso rivolto agli adulti, prima conoscitivo e poi formativo, sui mondi, spesso purtroppo interconnessi, degli adolescenti e delle sostanze stupefacenti. A farsi promotore è il “Tavolo delle politiche giovaniliâ€?,

al quale fanno riferimento il Comune, la parrocchia, il gruppo giovani, l’oratorio, i genitori della scuola media, il gruppo scout e il centro sportivo, con il duplice obiettivo di prevenire il consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani e di fornire agli educatori uno strumento efficace per affrontare il problema. Si comincia con due serate presso la sala consiliare di via Roma, con inizio alle 20.30. MartedĂŹ 28 febbraio sul tema “Il fenomeno

dell’uso di sostanze e le strategie di prevenzioneâ€? interviene Margherita Marella, responsabile del Dipartimento Dipendenze Asl Brescia. MartedĂŹ 6 marzo il pedagogista Uber Sossi spiega, invece, “L’occasione evolutiva dell’adolescenza e il ruolo dell’adulto accompagnatore del percorso di crescitaâ€?. A seguire verranno attivati un percorso formativo, a numero chiuso, rivolto agli adulti, per aiutarli a diventare figure competenti

e autorevoli sul tema giovani e consumo di sostanze e uno spazio d’ascolto relativo alle sostanze stupefacenti, rivolto ad adolescenti e giovani, alle famiglie e alle figure adulte di riferimento per i ragazzi, per fornire consulenza e informazioni specifiche sulle droghe, ma anche sostegno su situazioni di possibile utilizzo. Lo spazio di ascolto si attiva chiamando il numero 3358771762 o rivolgendosi alle assistenti sociali del Comune. (v.b.)

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n percorso infinito, fatto di quattro inchieste diverse, di tre filoni di indagine principali che hanno dato vita ad altrettanti processi, tutti conclusi con l’assoluzione degli imputati. Anche quest’ultima inchiesta, che ha portato alla sbarra il gruppo neofascista veneto capeggiato da Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi, accusato di aver progettato e organizzato la strage, e insieme a loro altri esponenti dell’estrema destra e l’allora capitano dei Carabinieri Delfino, si è concluso in primo grado con il generale proscioglimento degli accusati. La sentenza della Corte d’Assise di Brescia è apparsa un po’ povera e poco convincente, si è dedicata quasi per intero all’analisi e illustrazione di questioni tecniche in ordine alla valutazione delle prove acquisite nel corso del procedimento, e ha finito col perdere di vista una valutazione complessiva della vicenda processuale, che forse poteva condurre a esiti parzialmente diversi. Su tali lacune si sono concentrati i pubblici ministeri e le difese di parte civile per motivare le censure alla sentenza, e introdurre i motivi di appello, che ora saranno valutati dalla Corte d’Assise d’appello. Il sentimento che anima noi familiari è principalmente quello dell’attesa, condita da un pizzico di speranza e anche un filo di disillusione. Siamo consapevoli che questa è forse l’ultima oc-

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remo col rimanere da soli a chiederci chi decise di sacrificare le loro vite. Ciò che ci interessa, e ciò che credo debba interessare la cittĂ , è l’approdo all’unica veritĂ , che si può raggiungere solo con uno sguardo processuale ampio, una valutazione equilibrata di prove e riscontri, un esame accurato e non reticente dell’intera vicenda. Quale che sia l’esito del processo, è certo che da esso si potranno trarre ulteriori elementi per comporre quel complesso mosaico che giĂ oggi consente di valutare in modo sufficientemente compiuto il periodo storico nel quale avvenne la strage. Ma quella veritĂ storica, che pure appare giĂ sostanzialmente acquisita, non basta: perchĂŠ il terreno su cui si misura la democrazia, come insegnava Aldo Moro, non è solo quello del rispetto formale delle regole, ma è anche e soprattutto quello della giustizia. Non può esistere una democrazia senza la giustizia, senza cioè la capacitĂ di garantire l’attuazione e il rispetto del principio in forza del quale le ragioni sono tutelate, i torti sono puniti, e i danni sono riparati. L’assenza della veritĂ processuale, la mancata individuazione e punizione dei colpevoli, e dunque la denegata giustizia su un delitto cosĂŹ rilevante e importante nella vita della cittĂ e del Paese, costituisce allora non solo motivo di sofferenza per i familiari, ma una sconfitta pesante per la democrazia.


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valore basilare della societĂ e della Chiesa (cellula fondamentale, secondo il fondatore dell’Istituto, il Servo Dio don Zuaboni) per aprirla al mondo: il lavoro e la festa sono modi con cui la famiglia abita lo “spazioâ€? sociale e vive il “tempoâ€? umano. “Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, inuenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i ďŹ gli, incidono sul rapporto della famiglia con la societĂ e con la

Chiesa. La Sacra Scrittura ci dice che famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un’esistenza pienamente umana. Occorre perciò promuovere una riessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a recuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunitĂ

e della solidarietĂ â€? (Benedetto XVI, Catechesi preparatorie per l’Incontro mondiale delle famiglie). Alla tavola rotonda partecipano don Flavio Dalla Vecchia, docente di Sacra Scrittura e Francesco Zanotti (nella foto), giornalista e presidente della Fisc (Federazione italiana dei settimanali cattolici). Coordina mons. Gabriele Filippini. La partecipazione è aperta a tutti. Per informazioni rivolgersi al Pro Familia di Brescia telefonando al numero 030.46358 – 030.292286.

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oco prima della scadenza del mandato gestionale che avverrĂ nell’imminente primavera, Bresciatourism, per il tramite del presidente Paolo Rossi e dell’amministratore delegato Alessio Merigo, ha tracciato le linee d’impegno della struttura per il 2012. “Il turismo bresciano ha chiuso il 2011 in crescita, con la provincia che ha compensato il segno negativo della città – ha detto Paolo Rossi – e il 2012 si presenta, per una serie di circostanze che coinvolgono Italia ed Europa, come un anno piĂš incerto e per tale ragione è stato predisposto un ventaglio di iniziative promozionali tese al sostegno degli operatori locali. I turisti della provincia sono per il 50% italiani e fra gli stranieri brillano i tedeschi – vero nostro punto di forza, ha sostenuto Rossi – assieme a olandesi, belgi e austriaci e i nostri sforzi sono orientati alla presenza nelle principali fiere di settore nella vecchia

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Europa, con momenti speciali dedicati all’area Bric, acronimo di Brasile, Russia, India e Cina, territori con un potenziale turistico impensabile e da conquistare. Saremo presenti a eventi particolari a Berlino, Mosca e Vienna, ma, vera novitĂ di quest’anno, intensificheremo il rapporto con chi utilizza la Rete, vero mezzo del futuro, attraverso campagne pubblicitarie primaverili e autunnali sui principali social network, sempre piĂš usati da un pubblico che non si limita ai giovani. Bresciatourism è l’unica realtĂ bresciana che, per conto di 40 soggetti legati al turismo, compie continui sforzi per la valorizzazione del nostro territorio – ha continuato Paolo Rossi – e devo confessare il rammarico che provo di fronte all’assenza di un progetto istituzionale comunicativo ‘forte’, basato sul recente riconoscimento che l’Unesco ha concesso alla cittĂ , cosĂŹ come auspico che la prossima gestione locale della Mille Miglia sappia mantenere i livelli di riconoscimento mondiale raggiunti da quella uscente. Purtroppo, ulteriore

motivo di rammarico ed ennesima occasione mancata – ha chiosato Paolo Rossi – l’aeroporto di Montichiari non ha avuto gli sviluppi per troppi anni annunciati e questo ha contribuito al mancato sviluppo di alcune peculiaritĂ del nostro territorio, quali, per citare un solo esempio, il radicamento del polo golfistico, che, per numero e posizione dei campi, consente la pratica di questo sport per 10-11 mesi all’annoâ€?. “Per il 2012 è previsto un investimento di un milione e 385mila euro, per buona parte, 1,2 milioni, per opera della Camera di Commercio – ha detto Alessio Merigo – e, a fronte dello scemare dei tour operator, Bresciatourism valorizzerĂ nella dozzina di fiere cui presenzierĂ quelle opportunitĂ che ancora non lo sono state, perchĂŠ il turismo non è ancora considerato come fattore trainante della nostra economia, ma è ritenuto un elemento residuale di altri settori. Oggi Brescia non è piĂš solo laghi – ha aggiunto Merigo – cosĂŹ come il turismo deve essere considerato componente importante del Pil territorialeâ€?.


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per un pomeriggio hanno lasciato a casa il peso della quotidianità . A ruota tanti bambini e ragazzi che con coriandoli, stelle filanti e bombolette spray hanno colorato il percorso dei carri dall’oratorio di Urago Mella a quello di Sant’Antonio. Nel carnevale erano coinvolti ben sei oratori per un bel colpo d’occhio che ha contagiato anche la zona ovest della città : Sant’Anna, Sant’Antonio, Santa Giovanna Antida, Santo Spirito, Torricella e Urago Mella hanno

partecipato con entusiasmo trascinati dai loro curati e dai loro parroci. Per tutti, poi, prima del ritorno a casa un poco piĂš stanchi, c’è stato un momento di ristoro tra lattughe, frittelle e dolci di ogni tipo. A Sant’Antonio ha trovato posto anche uno spazio dedicato alla solidarietĂ con il mercatino benefico “Un pozzo per padre Johnâ€? a sostegno di questo missionario che prosegue in Sud Sudan l’opera di mons. Cesare Mazzolari. Vivere l’oratorio è anche questo.

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nella custodia dell’eucaristia. La parrocchia di Borgosatollo, in particolare, è stata la prima a partire nell’ottobre del 2010. Ancora oggi i circa 150 adoratori si dividono le ore della giornate (24 ore su 24) e tengono fede all’impegno preso con se stessi e con Dio. E cosĂŹ la cappella adibita ad hoc diventa quasi un rifugio dove mettere dentro la testa per sentirsi un po’ piĂš sicuri, per sentirsi un po’ piĂš amati. Capita anche di vedere tante persone che si ritagliano anche

solo pochi minuti per “fare un salto all’adorazioneâ€?. La comunitĂ , sull’esempio del parroco don Gino, si ritrova cosĂŹ in adorazione. E se nel paese alle porte della cittĂ , all’inizio era vista come una novitĂ (non mancavano gli scettici), adesso l’adorazione è parte integrante della crescita pastorale della comunitĂ . Certo la capacitĂ del parroco è anche di stimolare i suoi fedeli: non mancano, infatti, le occasioni dove ricorda l’importanza della preghiera. Si prega per se

stessi, per la propria famiglia ma soprattutto per gli altri, per i cari defunti, per le persone dimenticate e anche per quelle persone con le quali magari abbiamo avuto qualche problema. L’essenziale è, comunque, la capacitĂ di mettersi in silenzio e in ascolto (non è cosa scontata) di una voce che parla al cuore con tutti i limiti insiti nell’uomo. C’è la fatica indubbiamente di tenere fede a una promessa, ma c’è anche la gioia di uscire liberati anche solo per un’ora dalle fatiche quotidiane.

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l pellegrinaggio è pratica antica; di natura penitenziale o devozionale faceva comunque parte di un “andareâ€? come processo di conversione, di rinnovamento del cuore. Altrettanto antica è la figura del pellegrino, non nel significato etimologico di “stranieroâ€? che si recava a Roma per scopi religiosi, ma nel significato di homo viator, dell’uomo consapevole di compiere un cammino seguendo le tracce di Cristo. Nell’ottica della finalitĂ devozionale, la parrocchia di Manerbio, grazie anche all’impegno del suo parroco, mons. Tino Clementi, da sempre anima dei viaggi di fede, ha stilato un calendario di pellegrinaggi che caratterizzeranno tutto questo anno (per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere all’Ufficio parrocchiale); diverse sono le date, diverse le destinazioni, ma la finalità è unica: andare come momento di approfondimento della fede, e vivere un cammino devozionale. Il primo appuntamento è per il 5 maggio con destinazione Caravaggio: la meta è stata scelta in collaborazione con il gruppo sportivo della Steam Boiler: a piedi, in bicicletta, in auto o in pullman sono le modalitĂ lasciate alla libera scelta

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questa un’occasione offerta ai giovani per trascorrere una porzione d’estate in modo alternativo, e vedere direttamente i luoghi della vita e della predicazione di GesĂš. Specificamente per le famiglie è pensato il pellegrinaggio ad Assisi dal 18 al 21 agosto; mentre il gruppo culturale “San Lorenzoâ€? invita tutti, dal 18 al 25 agosto, a Cipro, per ripercorrere il primo viaggio apostolico di San Paolo. Non mancano le iniziative autunnali: l’11 ottobre 2012 inizierĂ l’anno della fede; e il primo appuntamento, dal 12 al 16 novembre, sarĂ un viaggio a Roma. Subiaco, L’Aquila, Fermo (con visita alla tomba di mons. Gennaro Franceschetti) e Loreto. Proposte diverse, che devono essere poste nella giusta ottica e comprese alla luce della parola del salmista “Beato chi trova in te la sua forza/ e decide nel suo cuore il santo viaggioâ€?. (Salmo 84).

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)DUH FKLDUH]]D VX DOFXQH WHPDWLFKH DPELHQWDOL La tutela dell’ambiente e del territorio sono da sempre il cavallo di battaglia del circolo Legambiente: anche a Montichiari, grazie all’opera di diversi volontari guidati dalla presidente Aura Bertoni (nella foto), il 2012 è giĂ pieno di interessanti iniziative al riguardo. La sezione monteclarense, in collaborazione con l’Istituto scolastico superiore Don Milani e il Distretto dei soci Coop consumatori Nord-Est Montichiari, ha organizzato una serie di quattro incontri (aperti a tutta la popolazione) con esperti del settore in grado di fare chiarezza su alcune tematiche specifiche. Sabato 25 febbraio alle 9.30 al Gardaforum di via Trieste si inizia con un dibattito su “Quale alimentazione e quale agricoltura per il futuro del pianetaâ€?: interverrĂ Gianni Tamino, docente di Biologia nell’UniversitĂ di Padova ed ex parlamentare nazionale ed europeo. Sabato 31 marzo alle 9 sempre al Gardaforum sarĂ , invece, la volta de “La natura non produce rifiuti, ricicla. Ma l’uomo?â€?, incontro al quale parteciperanno Walter Ganapini, membro onorario del Comitato scientifico dell’Agenzia europea dell’ambiente e Giuseppe Magro, presidente della sezione italiana dell’Iaia. Il terzo appuntamento è in programma venerdĂŹ 27 aprile alle 20.45 con un dibattito su “Escavazione e cementificazione crescenti: limitare il consumo di suolo per valorizzare paesaggio, agricoltura, storia e cultura dei territoriâ€?: l’evento sarĂ illustrato da Damiano Di Simine, presidente Legambiente della Lombardia e Mauro Donda, direttore del-

la Coldiretti di Brescia. La chiusura dei quattro appuntamenti (a ingresso libero) si terrĂ nella mattinata di sabato 26 maggio con una scampagnata fuori porta in bicicletta: verrĂ effettuata un’escursione tra cave e discariche della brughiera monteclarense, alla presenza delle classi dell’Istituto superiore Don Milani, per “verificareâ€? sul campo la situazione. Per info, legambiente.monti@libero.it. (f.m.)

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20 anni. Il format dello spettacolo è stato quello di una lettura scenica, con parti in prosa e di teatro danza, ispirato al testo di Josè Saramago “Le intermittenze della morteâ€?. Gli attori Francesco Godina e Massimiliano Grazioli (anche regista e autore dell’adattamento del testo) e la danzatrice e coreografa Enrica Olivari hanno raccontato lo scenario difďŹ cile e divertente, appassionato e contradditorio della vita vista con gli occhi della morte. La morte teatrale è stata un modo “altroâ€? per

affrontare le tematiche delle cure palliative, poco conosciute e troppo fraintese. L’incasso delle serate è stato destinato al miglioramento degli standard di cura e assistenza offerti dall’hospice “Il Gabbianoâ€? nell’ex ospedale di Pontevico. L’obiettivo è di promuovere nella comunitĂ una riessione attorno ai delicati temi con cui i servizi della Cooperativa si confrontano quotidianamente. Il Gabbiano sta valutando di riproporre l’esperienza in un progetto itinerante.

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li interrogativi che riguardano il futuro dei giovani sono all’ordine del giorno in questi tempi difficili e le perplessitĂ non riguardano solamente gli aspetti legati al lavoro e al tenore di vita, ma anche e soprattutto la questione educativa: si lamenta, infatti, da piĂš parti la perdita dei tradizionali punti di riferimento e il senso di precarietĂ che sta accompagnando l’evolversi della nostra societĂ . Da piĂš parti si tenta di rispondere tramite iniziative che coinvolgano le principali agenzie educative sul territorio, come nel caso dei “Dialoghi sull’educazioneâ€? al via dalla settimana prossima a Orzinuovi. Promossi dalla Consulta dei dirigenti delle scuole orceane e dall’assessorato alla Pubblica

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na e Luciana Ferraboschi, dirigente scolastica a Manerbio) agli stranieri, insieme a tutto ciò che concerne la cittadinanza e il futuro del nostro Paese. E poi ancora una finestra

aperta sul mondo del lavoro, grazie al dialogo con figure imprenditoriali come Angelo Baronchelli ed Eugenio Massetti, e il valore del tessuto territoriale, scandagliato

con la testimonianza di esponenti delle associazioni Libera e Gruppo Abele. Il gran finale sarà dedicato allo sport con una presenza d’eccezione: l’allenatore della Nazionale di calcio Cesare Prandelli, orceano doc, che insieme a Paola Ferrari, educatrice e volontaria in gruppi giovanili, interverrà il 14 aprile alle 20.30 presso l’oratorio. La serata, coronamento del percorso, ovviamente riguarderà l’attività sportiva come veicolo privilegiato di trasmissione di valori.

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Per una vita ha fatto il meccanico nella costruzione degli stampi, poi è divenuto apprezzato artigiano di sculture in bronzo. Si chiama Oreste Pezzola, ha 84 anni e, pur essendo nato nella Bassa (a Orzinuovi) da sempre è lumezzanese. Proprio in Valgobbia ha cominciato negli anni Settanta a dedicarsi al mondo dell’arte, realizzando sinora una cinquantina di opere, molte sparse sul territorio valgobbino e alcune delle quali

In che situazione versa, oggi, il mondo del lavoro? E se si parla di riforma del lavoro, quali sono i nodi da sciogliere? Anche Lumezzane sente la morsa della crisi economica e molte aziende sono in forte calo di produzione, alcune di esse sono costrette a chiudere. Il Partito democratico organizza una serata, lunedĂŹ 27 febbraio con inizio alle 20.45, presso la sala “Gasparottoâ€? di via Caselli 5 a Lumezzane Fontana per presentare anche delle

nel 2010 giunsero perďŹ no a Roma, destinazione CittĂ del Vaticano. Fare lo scultore è un lavoro lungo e paziente che logora l’istintivitĂ dell’artista e la creativitĂ , nell’intuizione intimistica, del proprio carattere ďŹ no ai limiti di una realtĂ sognata e trasďŹ gurata. Ora Oreste Pezzola ha allestito una galleria permanente presso il civico 41 di via Ragazzi del ’99 a Lumezzane Sant’Apollonio, con opere che sono visibili su internet all’indirizzo www.pezzola.com.

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proposte. L’intento dell’incontro è quello di conoscere meglio la situazione lavorativa sul territorio e di aprire anche un dibattito-confronto con i cittadini in merito alle proposte per il mondo del lavoro. Alla serata, che sarĂ tenuta da Paolo Pagani (responsabile provinciale del Pd) sono attesi alcuni referenti del mondo sindacale, imprenditoriale e del comitato commercianti di Lumezzane.

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un bel sogno che si realizza per chi ama scoprire in bicicletta angoli nascosti ancora suggestivi a ridosso del Mella: viene eliminata l'interruzione che accoglie e lascia smarrito il ciclista partito da Brescia verso la valle, sul percorso esistente, quando arriva nei pressi del vecchio ponte a Pregno, quello che affianca l’attuale provinciale. Al di lĂ di questo, poco lontano, riparte, ad oggi irraggiungibile, la pista sempre sulla riva del Mella verso Brozzo. Si tratta di un investimento di circa 450mila euro che valorizza e dĂ compiuta funzionalitĂ agli interventi giĂ fatti a piĂš riprese sui due tratti ora separati fisicamente in territorio di Villa Carcina. Con grafici, foto, simulazioni è stato presentato in ComunitĂ montana dal presidente Bruno Bettinsoli col sindaco di Villa Carcina Gianmaria Giraudini assieme a Giambattista Poli e Rosaria Paterlini rispettivamente rappresentante della Valtrompia e funzionaria nel Gal (gruppo azione locale) Golem, la societĂ consortile pubblico-privata nata nel 2009 per operare all’interno del Piano di sviluppo locale (Pisl), che ha dato il contributo decisivo per l’opera. Il Gal finanzia con fondi regionali, disponibili su misure di intervento europee, progetti sul territorio Sebino-Valtrompia nel settore agro-silvopastorale, promuovendone le risor-

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no altre risorse del Comune e 150mila euro della ComunitĂ per opere di completamento. L’intervento è stato denominato “Infrastrutturazione del corridoio culturale ciclo-turistico della Valtrompiaâ€?. Il nucleo sta nel manufatto elicoidale che dall'interruzione attuale sul Mella supera la provinciale con un sottopasso e risale sul ponte di Pregno riportandosi verso il fiume. Qui un chiosco multimediale fornirĂ informazioni: dall'illustrazione dei beni culturali ai locali di ristoro. Poi il ciclista proseguirĂ sul nuovo tratto in un progetto facilmente realizzabile (ex ferrovia): circa 500 metri per immettersi dietro Cogozzo sulla pista giĂ esistente fino a Brozzo.

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/H 5RQGLQL JOL RVSLWL D WHDWUR Fondazione Le Rondini e teatro è un binomio oramai assodato da tempo. L’organizzazione che racchiude operatori e volontari della Residenza per ammalati e anziani di Lumezzane, presieduta da Massimo Bossini, vuole continuare a solcare la strada giĂ tracciata negli anni scorsi, proponendo un nuovo spettacolo dal titolo “Viaggio nei colori della saggezzaâ€?. La rappresentazione prevede

il coinvolgimento attivo degli stessi ospiti della residenza, coaudiuvati da un nutrito numero di parenti, volontari e amici che, con grande passione, prestano quotidianamente la loro opera presso la struttura valgobbina, diretta dalla dott.ssa Elena Valentini. L’ opera teatrale, come scritto sulla locandina di presentazione, coinvolgerà emotivamente tutto il pubblico presente: annotazione certamente

importante, che conferma il taglio dato a tutti gli spettacoli. Ăˆ sempre toccante e di grande impatto emotivo infatti vedere le persone che solitamente si incontrano nei corridoi delle Rondini trasformarsi per una sera in attori, protagonisti della scena. L’appuntamento è per sabato 3 marzo, alle ore 20.45 presso il Teatro comunale Odeon, in via Marconi 5, con ingresso libero.


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angosce e perplessitĂ , aiutando a ristabilire quell’equilibrio interiore e quell’autostima personale di base. A volte, alla fase d’ascolto, basterebbe invece aggiungere un consiglio, un’opinione o un confronto per fare il punto della situazione, per chiarirsi le idee o semplicemente per ricevere qualche informazione o dialogare con qualcuno. Ispirato a questi intenti è nato lo spazio d’ascolto “My Spaceâ€?, rivolto a tutti i genitori e gli insegnanti degli alunni frequentanti l’Istituto comprensivo

e la scuola per l’infanzia Urbani e Nespoli di Coccaglio che, insieme ad amministrazione e comunitĂ Il Nucleo, hanno attivato il progetto da febbraio. La consulenza, gestita dalla psicologa Nadia Liborio (psicoterapeuta della cooperativa sociale di Chiari) è gratuita e vi si può accedere sia da soli, che in coppia, previo appuntamento telefonico obbligatorio allo 030/7721190. “A volte basta semplicemente un momento di pausa per fare il quadro della

situazione – puntualizzano gli organizzatori –: chiarirsi con se stessi, avvalendosi dell’aiuto di un professionista e godendo di uno spazio privilegiato di riservatezza e conďŹ denzialitĂ â€?. I colloqui si svolgono mensilmente nella scuola secondaria di I grado il sabato mattina (8-13) e in quella dell’Infanzia “Urbani e Nespoliâ€? il lunedĂŹ pomeriggio (13.30-16.30), secondo il calendario: 27 febbraio, 10 e 26 marzo, 2 e 21 aprile, 7 e 26 maggio. (a.s.)

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na Quaresima dedicata alla riscoperta della Bibbia e dell’eucaristia, oltre che del dialogo ecumenico. Saranno questi i due filoni principali del percorso quaresimale organizzato dai frati Servi di Maria del Convento della Santissima Annunciata. L’Annunciata è uno dei punti di riferimento religiosi, spirituali e culturali della Franciacorta, anche grazie alla sua posizione centrale, sui primi contrafforti del Monte Orfano di Rovato. Per questo, gli appuntamenti messi in campo dai frati Servi di Maria abbracciano una platea di fedeli piĂš ampia rispetto al solo bacino rovatese. Proprio nella biblioteca del popoloso centro dell’Ovest Bresciano, la “Cesare CantĂšâ€? di corso Bonomelli, 37, si terrĂ la prima iniziativa. Sabato 25 alle ore 20.30, lo psicologo Edoardo Colombo terrĂ un incontro – dibattito su “La cittadinanza della coppia: i significati possibiliâ€?. La mattina dopo, domenica 26 febbraio, il via alla Quaresima con le Sante Messe e la celebrazione eucaristica. MercoledĂŹ 7 marzo, invece, aprirĂ i battenti il seminario biblico “Eucaristia e riconciliazioneâ€?: due giorni di riflessioni e con-

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zo, alle ore 20.30, “Il filo d’erba. Riconciliazione con il creato e le creatureâ€? (relatore: Paolo De Benedetti). MercoledĂŹ 21 marzo, ore 20.30: “Uniti nella diversitĂ . La riconciliazione tra le Chieseâ€?. All’Annunciata di Rovato arriverĂ come relatrice Lidia Maggi: teologa, la Maggi è pastora battista in servizio a Varese. Oltre alla cura delle chiese a lei affidate, si occupa di formazione e di dialogo ecumenico. Ăˆ responsabile della rivista “La Scuola domenicaleâ€?. Collabora con diverse riviste cattoliche (Rocca, Mosaico di pace, Matrimonio fra le tante) e protestanti su temi biblici e di dialogo ecumenico e interreligioso. Infine venerdĂŹ 30 marzo, ore 20.30: “Se non vi convertite, perirete tuttiâ€? (dal Vangelo di Luca 13,5), un incontro sulla possibile riconciliazione cristiana nel contesto contemporaneo. Ospite della serata: la pastora valdese Anne Zell.

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/D VLFXUH]]D VL ID LQVLHPH FRQ OD SLDQLILFD]LRQH “L’unione fa la forzaâ€? sostiene l’antico proverbio, ma nel caso specifico attuale e riguardante alcuni Comuni, fa anche la differenza in termini economici. Stimolati da questo duplice “vantaggioâ€?, ben sette borghi franciacortini Č‚ Castegnato, Gussago (nella foto), Ospitaletto, Paderno Franciacorta, Passirano, Rodengo Saiano e Travagliato Č‚ hanno pensato di allearsi e di stipulare accordi reciproci di collaborazione per la pianificazione e lo svolgimento di servizi di polizia locale. “La rinnovata decisione di ricercare sinergie Č‚ spiegano gli interessati Č‚ deriva dalla comune necessitĂ di potenziare il servizio di vigilanza sull’intero territorio, sia per fatti di cronaca, che per far fronte alla generale carenza di personale negli Uffici di Polizia localeâ€?. Ăˆ cosĂŹ allora che, quando scarseggiano gli introiti e al contempo emerge la necessitĂ di fornire un servizio efficiente alla popolazione, finalizzato soprattutto a garantire maggiore controllo e sicurezza, la soluzione si genera unendo le energie e rafforzando l’insieme degli interventi, pur mantenendo l’individuale coordinamento sul proprio territorio da parte di ciascuna amministrazione. “Come giĂ avvenuto in passato – spiegano dai Comuni – la collaborazione scatterĂ anche dietro richiesta specifica della Prefettura di Brescia e sotto la direzione logistica della Questura, il tutto ai sensi della Legge 65/86 e della Legge regionale 4/2003, con i relativi protocolli d’intesaâ€?. “L’impiego delle Polizie locali, che giĂ negli anni precedenti ha dato

buoni risultati – ha commentato il vicesindaco di Castegnato, Patrizia Turelli – è previsto sia nelle ore diurne, che in quelle serali-notturne, al fine di contrastare i fenomeni di microcriminalitĂ diffusa, di prostituzione nella parte sud del paese, nonchĂŠ le comuni violazioni al Codice della Strada, che provocano disordine e pericolo alla circolazione stradaleâ€?. (a.s.)

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‘‰Â?‘ ”‡•…‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Âƒ ’‡” ‹ –”‹†—‹ †‡‹ †‡ˆ—Â?–‹ Cresce l’attesa per la celebrazione dei sacri tridui dei defunti, che si svolgeranno il 24, 25 e 26 febbraio. Permette alla comunitĂ parrocchiale di Santo Stefano di accostarsi al mistero della morte di GesĂš e di ripensare a quella dei fratelli che hanno condiviso un pezzo di strada terrena. â€œĂˆ veramente giusto e doveroso – spiega il parroco di Rogno – elevare preghiere, suppliche e suffragi per i nostri cari che hanno terminato il loro cammino terrenoâ€?. Da don

Paolo Gheza arriva un invito: “Accostiamoci ai sacramenti della confessione e dell’eucaristia e non lasciamo nessuno dei nostri defunti privi di aiuto, nessuno si senta dimenticato. Molti hanno molte cose da dire, da suggerire per arrivare il piĂš preparati possibile all’incontro di Dioâ€?. Predicatore dei tridui sarĂ don Luca Paitoni, che a Rogno propone giĂ le sue riessioni a un gruppo di oltre 40 persone “che si preparano a loro volta – conclude don Gheza – a diventare

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‘Žƒ–‘ †‹ ‹ƒÂ?…ƒÂ?—Â?‘ ƒ…”ƒŽ‹–Â? ‹Â? Â?‘•–”ƒ evangelizzatori, perchĂŠ la Parola resta ma deve cambiare il modo di proporlaâ€?. Questo il programma dei tridui: venerdĂŹ e sabato alle 15 l’esposizione del Santissimo mentre la meditazione proposta da don Paitoni inizia alle 20. Per la giornata di domenica, la Messa di conclusione alle 18. Le tre serate saranno accompagnate dal Coro Monte Alto di Rogno, dalla Corale Santo Stefano di Costa Volpino e dal complesso ďŹ larmonico lombardo di Piancamuno. (g.a.)

Domenica 26 febbraio è presentata a Solato di Piancamuno la mostra di pirograďŹ a “La sacralitĂ tra nord e sudâ€?, un’anteprima dell’esposizione in programma a Napoli a marzo: ďŹ gure sacre rappresentate su tavole di legno. La mostra, patrocinata dal Comune in collaborazione con la Biblioteca, è un’idea dell’artista bresciana Chiara Prandini. Alle 15 nella chiesa di Solato la meditazione con don Ivan Marcolini e don Guido Richini; segue l’apertura della mostra con l’artista.

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oniugare risparmio con miglioramento dei servizi sociali. Ăˆ la scommessa di amministratori, Asl e sindacati, che ora diventa una necessitĂ in Valle Camonica, come altrove, a causa della riduzione dei finanziamenti regionali per il sociale: si aggira attorno ai 600mila euro, infatti, la sforbiciata per il 2012. Il settore degli anziani e dei disabili è chiaramente quello che ne soffrirĂ di piĂš, in quanto si rischia di non poter mantenere gli standard di assistenza attuali, ma c’è il problema di far fronte anche alle maggiori esigenze future con il graduale invecchiamento della popolazione, tendenza particolarmente accentuata in Alta Valle, dove per altro il quadro è complicato dalla frammentazione demografica. Per questo motivo a marzo verrĂ avviato in via sperimentale un piano triennale predisposto dal tavolo tecnico istituito da Asl di Valle Camonica, Azienda territoriale per i servizi alla persona, ComunitĂ montana-Bim, Conferenza dei sindaci, Cgil-Spi, Cisl-Fnp e Uil-Uilp. SarĂ il primo risultato concreto del protocollo d’intesa per l’“Animazione territoriale per il potenziamento della domiciliaritĂ â€? che queste istituzioni hanno firmato ad inizio febbraio. Contenimento della spesa, razionalizzazione, servizi consor-

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ture ospedaliere di Esine e Edolo. Non sorprende, quindi, che Renato Pedrini, direttore generale della Asl camuna, abbia messo sul piatto un milione e 200mila euro, che vanno aggiunti ai 600mila promessi dal Bacino imbrifero montano e alla cifra, meno definibile, proveniente dai singoli Comuni, ma che dovrebbe aggirarsi in totale attorno al milione di euro annui. Il progetto tiene in debita considerazione le esigenze di anziani, disabili e delle loro famiglie cosĂŹ come emerse da un’indagine del Sindacato pensionati italiani (Cgil) effettuata nei primi mesi del 2011 sul territorio. Le Case di riposo (fondazioni exRsa) godranno di finanziamenti appositi se conterranno le rette con iniziative consortili (acquisti e servizi comuni, ad esempio). Saranno, comunque, le strutture da cui si partirĂ per realizzare finalmente dei servizi aperti sul territorio, cioè invertire la tendenza a portare l’anziano, anche se temporaneamente, presso la struttura residenziale. Si tratta, infatti, di avviare una capillare assistenza domiciliare per i pasti, le pulizie, la lavanderia, le medicine. In questo modo anziani e disabili rimarranno nelle loro case e peseranno meno sulle famiglie dei parenti, che sempre di piĂš, dicono le statistiche, hanno difficoltĂ a prendersi carico di questi loro cari.

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suore Dorotee, iniziava a mettere in scena alcune rappresentazioni perlopiĂš a carattere religioso (Santa Bernadetta Soubirou, Santa Elisabetta d’Ungheria), oltre a commedie popolari (La nemica) e operette (Tangamal, In cerca d’acqua). Circa 40 anni dopo, alcune di queste attrici dilettanti ormai in pensione, si ritrovavano insieme per dare vita a una vera e propria compagnia teatrale dialettale. Nasceva cosĂŹ nel 1987 la Compagnia Teatrale “Il Risveglioâ€? di Vobarno.

La regia è di Foscolo Staffoni. Lo spettacolo va in scena sabato 3 marzo alle 20.30 e domenica 4 marzo alle 17 al teatro dell’oratorio di Pompegnino. La trama racconta di alcuni giovani medici che, per fare uno scherzo a un collega innamorato pazzo della propria moglie, gli fanno trangugiare una droga eccitante. Sotto l’inuenza della sostanza, che gli provoca uno stato di anormale eccitazione, il medico vive un’avventura con una cliente che l’ha convocato

per una visita. Questo episodio ha conseguenze imprevidibili. Il marito della signora, un imprenditore geloso, avendo scoperto l’infedeltĂ della moglie, esige di rendere al dottore pan per focaccia. C’è una sola cosa da fare: inventarsi una moglie ďŹ ttizia da mandare fra le braccia dell’imprenditore e spedire la legittima consorte il piĂš lontano possibile. I problemi non sono risolti, anzi aumentano con un susseguirsi d’intrighi e una sďŹ lata di personaggi esilaranti.

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ono passati 20 anni dall’entrata in vigore della legge 394, la cosiddetta “legge sui parchiâ€?, che istituiva sul territorio italiano le aree protette. E l’anniversario assume particolare significato per l’Alto Garda bresciano, dove poco piĂš di 20 anni fa si decise di investire sulle aree protette, soprattutto nell’entroterra, nelle zone ai margini dei flussi turistici in auge nel periodo. Oggi il Parco dell’Alto Garda è una realtĂ consolidata che, con oltre 38mila ettari suddivisi in nove comuni – Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Limone sul Garda, Valvestino e Magasa – unisce, in una straordinaria sinergia, l’ambiente lacustre e quello montano. La fascia costiera, posta a 65 m sul livello del mare, con le sue caratteristiche climatiche e vegetazionali di impronta mediterranea rappresenta uno degli ambienti naturalistici e turistici italiani piĂš conosciuti e apprezzati a livello internazionale. L’entroterra collinare e montano, con il picco rappresentato dai 1.975 m del Monte Caplone, sviluppa un articolato reticolo di strade forestali e di sentieri supportati dalla presenza di rifugi, bivacchi e altre strutture ospitali anche di tipo rurale, che promuovono una fruizione direttamente a contatto con le

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le, antichi saperi, tradizioni popolari e relazioni tra uomo e ambiente fanno sistema. Anche attraverso i suoi musei, che descrivono il territorio, le sue peculiaritĂ e valorizzano la cultura locale. Per questi motivi si è concretizzato un progetto di rete museale territoriale con l’obiettivo primario di un significativo recupero delle testimonianze e della memoria storica, quale patrimonio da conservare e tramandare. La “Rete museale Alto Gardaâ€? comprende le seguenti strutture: il Museo del Parco Alto Garda Bresciano - Centro visitatori e l’Ecomuseo della Limonaia Pra’ de

la Fam a Tignale, il Museo etnografico di Cima Rest a Magasa, il Museo botanico Don Pietro Porta e il Museo antichi mestieri: il mulino ad acqua a Valvestino, il Museo archeologico A. Mucchi a Salò e la Limonaia al CastĂŠl a Limone. La rete museale è integrata da un Osservatorio naturalistico, che si snoda nella piana di Tignale all’interno della Foresta demaniale gardesana occidentale, la piĂš estesa di tutta la Lombardia, dove, oltre a un giardino dei cinque sensi e a un frutteto di “frutti antichiâ€?, è possibile osservare le principali specie vegetali dell’Alto Garda e conoscere, attraverso un itinerario didattico nel bosco, le abitudini e gli animali del Parco. La rete, finalizzata a migliorare l’offerta dei servizi museali, garantisce il coordinamento culturale e gestionale delle strutture espositive individuate, anche creando pacchetti didattici integrati, per tutelare e promuovere, non solo l’immagine unitaria di un territorio, ma anche una coscienza civica partecipe di un’offerta culturale e turistica che va sinergicamente dal lago alla montagna e testimone di numerosi motivi di interesse naturalistico e paesaggistico che caratterizzano il territorio del Garda e del suo entroterra. Le strutture del parco riaprono l’1 marzo, per info: www.parcoaltogarda.eu.

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'HFROOD LO SURJHWWR ´&DIIq $O]KHLPHUÂľ Parte a Gavardo, con iniziativa congiunta della Fondazione “La Memoriaâ€? e dell’amministrazione comunale, il progetto “Caffè Alzheimerâ€?, proposto dalla cooperativa “la Cordataâ€?. Un progetto che, oltre a prevedere un ciclo di incontri, mira a portare un aiuto concreto alle famiglie che vivono quotidianamente la difďŹ coltĂ di assistere una persona affetta da questa patologia. La prima fase dell’iniziativa è giunta ormai al termine e ha riguardato il coinvolgimento di tutte le parti in causa: dall’ente pubblico, alle realtĂ assistenziali, dalle famiglie ai medici di base. La seconda fase prevede invece un ciclo di incontri illustrativi, iniziati a partire da ieri (23 febbraio), e ďŹ ssati ogni giovedĂŹ, alle 20.30, nell’auditorium “Cecilia Zaneâ€?. GiovedĂŹ 1 marzo, Franco Pesciatini, medico specialista in cardiologia, dietologia e ďŹ siatria, parlerĂ di

“Decadimento cognitivo: cosa si può fare in fase preventiva e riabilitativaâ€?. L’8 marzo l’incontro sarĂ tenuto dall’assistente sociale del Comune di Gavardo, Silvia Mombelli, che illustrerĂ la “Rete dei servizi sociali e socio- sanitari per l’anziano e la famigliaâ€?. GiovedĂŹ 15 marzo, sarĂ invece Mara Mutti, docente universitaria e coordinatrice dell’associazione Ama (Auto mutuo aiuto) a parlare di come “Prendersi cura di chi si prende cura: l’auto mutuo aiuto, una forma di sostegno per i famigliari di pazienti affetti da demenzaâ€?. InďŹ ne, l’ultimo incontro è in programma il 21 marzo (mercoledĂŹ) e i relatori saranno ancora due donne: la psicologa clinica Federica Podda e l’operatrice Asa Ilenia Olivari. Queste avranno il compito di illustrare le modalitĂ di “Assistenza del malato affetto da demenza nella vita quotidiana: strategie e soluzioni

per la vita di tutti i giorniâ€?. Tutti gli incontri vertono principalmente sulla persona affetta dalla malattia, ma allo stesso tempo tendono una mano anche ai familiari. Il risultato che gli organizzatori vorrebbero ottenere dal percorso di “Caffè Alzheimerâ€? è proprio questo: “la creazione di una rete che possa essere d’aiuto alle famiglie e ai malatiâ€?. “Il tema dell’Alzheimer – spiegano i promotori del progetto – è molto presente nelle nostre famiglie

e comunitĂ : ogni giorno veniamo a conoscenza di persone che si dedicano con passione e affetto ai loro cari. Questa bontĂ non va lasciata sola, anzi va sostenuta con interventi in grado di fornire un supporto a chi sta aiutando gli altriâ€?.â€?Crediamo – proseguono gli organizzatori – che questa possa essere una prima risposta e il primo passo di un cammino che metta al centro la persona in difďŹ coltĂ e la sua famigliaâ€?.


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‘”‰‘•ƒ–‘ŽŽ‘ ‹Â?Â?‘ ‡ ‹‡”‘ǥ “—ƒÂ?†‘ Žƒ ’‹œœƒ ° ˆ”—––‘ †‹ —Â?ǯ‹Â?–‡•ƒ Nel 2000 Ataalla Nasr Hamed Haly ha preso i suoi pochi bagagli ed è partito dall’Egitto alla volta di Brescia per cercare lavoro. Da El MuonďŹ a, una cittadina a 80 km dal Cairo, a Brescia grazie all’interessamento di alcuni amici. La sua destinazione gli permette lentamente di imparare l’italiano e di avere il necessario per vivere con lavori saltuari. Per cinque mesi si ritrova a fare il lavapiatti per tre ore al giorno. Da lavapiatti viene promosso, per la sua capacitĂ

di apprendere, aiuto cuoco al ristorante “La Torreâ€?. Dinamico e volenteroso Ataalla Nasr Hamed Haly, in arte “Mimmoâ€? apprende tutti i trucchi del mestiere. Nel 2001 il giovane egiziano (classe 1973) incontra sulla strada un bresciano (Piero Valzelli) che segnerĂ il suo futuro. Piero, nato a Prevalle nel 1937, è un borgosatollese d’adozione se non altro perchĂŠ dal 1969 vive e lavora come ristoratore nel paese in continua espansione alla periferia di Brescia. Bastano

pochi mesi per convincere Piero che il giovane egiziano ha la stoffa giusta per aiutarlo nella conduzione dell’impresa. Nel 2002 Piero e Mimmo costituiscono all’ingresso del paese (per chi viene da Brescia) la Pizzeria-Ristorante “Da Piero e Mimmoâ€?, una Snc che a oggi prosegue. Nel 2007, dopo l’inevitabile lungo iter burocratico, ha ottenuto il ricongiungimento con la moglie dalla quale ha avuto due ďŹ gli. A questo si sono aggiunti nel corso del tempo, e sempre a

Borgosatollo, prima la gestione de “Lo scampo d’oroâ€? nella zona industriale e poi, da questa estate, l’apertura de “Il gambero rossoâ€? nella zona centrale. CosĂŹ oggi sul territorio il duo Piero e Mimmo può presentare un’offerta di ben tre pizzerie/ristoranti. In piĂš ha dato lavoro e offerto opportunitĂ ai familiari egiziani ma anche agli italiani. Le specialitĂ della casa? Il pesce, la carne e tante pizze con molte promozioni a rotazione sui tre ristoranti durante la settimana.

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assione, innovazione, tradizione: questa la formula vincente del pastificio Valdigrano di Rovato, che nel giro di una quindicina d’anni si è confermato come una delle piĂš solide e apprezzate realtĂ nel panorama gastronomico del Bresciano. Un successo costante, dimostrato dalla rapida crescita dell’azienda, in volumi prodotti e in fatturato, dalla sua fondazione nel 1997 ad oggi; ma non sorprendente, stante l’altissimo livello qualitativo dei suoi prodotti. E da Rovato, capitale della Franciacorta, Valdigrano esporta oggi la qualitĂ del “made in Italyâ€? non solo in Europa, ma anche negli Usa e in Africa, Canada, Cina, Giappone, India, Indonesia, Israele e Sudamerica. “Noi siamo convinti che sia la qualitĂ del prodotto a determinare la soddisfazione e quindi la fidelizzazione dei clienti, sia in Italia che all’estero – spiega Flavio Pagani, titolare dell’azienda –. Grazie a un’attenta selezione delle migliori materie prime e all’utilizzo di tecnologie di ultima generazione, i nostri prodotti si

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caratterizzano per un ottimo rapporto qualitĂ /prezzo, e questo ci viene riconosciuto anche dal mercato, che ci qualifica tra i migliori produttori italiani di pastaâ€?. Negli ultimi anni, in particolare, è stato il pubblico a premiare le linee Valdigrano a marchio proprio, La Pasta di Franciacorta, Valbio e Valdigrano Integrale, tanto da incoraggiare l’azienda, giĂ presente capillarmente nel territorio bresciano e ben posizionata nel Nord Italia, a esplorare l’e-commerce. Proprio recentemente è stato attivato un canale di vendita online, in collaborazione con una societĂ esperta nel settore e tra l’altro anch’essa del

Bresciano (www.tuttostore.com), a testimonianza della possibilitĂ di rispondere ai mercati anche facendo sistema con altre realtĂ locali. La Pasta di Franciacorta, nata da un progetto integrato di filiera, è prodotta con semola di grano duro KronosÂŽ al 100%. Questa varietĂ di grano è una delle migliori selezioni a livello mondiale per caratteristiche molitorie e pastificazione, in particolare per il suo contenuto proteico (14,5%) che, determinando la formazione di glutine (circa il 80%), ne assicura un’ottima tenuta in cottura. Con il suo carattere deciso, piacevole al gusto, La Pasta di Franciacorta esalta tutto il sapore del grano: perchĂŠ la pasta non deve essere un semplice supporto al condimento, ma un vero e proprio ingrediente indispensabile per il corretto equilibrio dei sapori. All’origine della Pasta di Franciacorta la partnership con Molino Grassi, che gestisce direttamente la coltivazione del grano Kronos in Italia e il processo di molitura. Ciò garantisce al consumatore la freschezza e la purezza

delle materie prime, grazie anche alla professionalitĂ e sensibilitĂ di un operatore specializzato nella qualitĂ di prodotti e produzioni. Valbio è la linea biologica, trafilata al bronzo, disponibile in quattro formati: fusilli, tortiglioni, penne rigate e spaghetti. I prodotti biologici Valbio sono certificati da Ecocert Italia e offrono al consumatore la massima qualitĂ e la garanzia di una produzione rispettosa dell’ambiente. La linea Integrale

Valdigrano è prodotta con semola di grano duro integrale al 100% (utilizzando cioè il chicco completo del grano non ancora privato della crusca e del germe), che conferisce al prodotto la sua colorazione intensa e l’8,5% di fibre. E proprio per il suo impegno e la qualitĂ dei suoi prodotti, il pastificio Valdigrano si è aggiudicato il Premio Golosario 2011 come “migliore pastificio emergente per la valorizzazione del prodotto italianoâ€?.


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ÂŽ …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹‘ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ ƒ”Â?‡– š’Ö ‡ ‘‘†Ə ‡”˜‹…‡ “Commercial Market Expòâ€?, il salone dei veicoli e delle attrezzature per il commercio ambulante, un evento unico nel panorama ďŹ eristico nazionale che, quest’anno, taglia il traguardo della 13ÂŞ edizione e rinnova il suo abbinamento con “Aliment& attrezzatureâ€? “Commercial Market Expòâ€? è il piĂš importante salone a livello nazionale espressamente dedicato al settore dei veicoli e delle attrezzature per il commercio ambulante, con tutte le principali

novitĂ per gli specialisti. “Portiamo in ďŹ era tutte le ultime proposte per l’automarket – spiega Gabriele Ponti ideatore della salone –. Offriremo una panoramica completa e articolata, a dimostrazione del rilievo e della vitalitĂ del settore legato al commercio ambulante. La nostra manifestazione è l’unica vetrina a livello nazionale, un punto di riferimento per gli allestitori di veicoli adibiti ad automarket e per gli operatori del commercio

ambulante che utilizzano tali mezzi. Tra gli appuntamenti a corollario di “Aliment& attrezzatureâ€? c’è anche “Food&Serviceâ€?, un percorso interamente dedicato al circuito del “fuori casaâ€?: bar, caffetterie, selfservice, tavole calde, mense aziendali e pubbliche. Food&Service identiďŹ ca un mercato in forte sviluppo, che si accorda alle nuove esigenze e ai ritmi della vita moderna. Con un tasso di crescita del 5% annuo, il settore coinvolge una vasta

gamma di attori: dagli specialisti del food&beverage ai produttori di impianti e arredamenti, dai migliori baristi ai fornitori di servizi collegati. Obiettivo dell’edizione 2012 di “Aliment&attrezzatureâ€?, presentata nei giorni scorsi a Palazzo Broletto. quello di raggiungere e magari superare il tetto dei quasi 17mila visitatori che lo scorso anno si sono riversati sul Centro ďŹ era di Montichiari nelle giornate di apertura della manifestazione.

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na fiera specializzata e completa che sviluppa le potenzialitĂ del territorio. Questo il profilo della 25ÂŞ edizione di “Aliment&attrezzature, rassegna del settore alimentare, delle attrezzature professionali per la ristorazione, hospitality e servizi alberghieriâ€?, promossa dal Centro fiera di Montichiari dal 26 al 29 febbraio 2012. “Aliment&attrezzatureâ€? si rivolge al circuito dei bar, ristoranti, catering, food service e tutte le realtĂ produttive e distributive che costituiscono l’ultimo anello della filiera produttiva-commerciale. La rassegna, come da tradizione, è il punto d’incontro per gli operatori del settore alimentare, attivi nel settore commercio, distribuzione e somministrazione, e dell’intero comparto delle attrezzature per la ristorazione, dei servizi e delle forniture per alberghi. La manifestazione promossa dal Centro fiera ha infatti caratteristiche in grado di soddisfare le necessitĂ degli operatori professionali di dimensioni piccole

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presenza nel mercato domestico. Una fiera, dunque, in grado di rispondere a 360 gradi alle esigenze del territorio di Brescia e delle provincie limitrofe, un’area strategica in cui l’eccellenza produttiva si abbina a una forte vocazione turistica. All’interno di Aliment&Attrezzature 2012, si riconferma “Commercial Market Expòâ€?, il salone dei veicoli e delle attrezzature per il commercio ambulante.


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‘’”ƒœ‘……‘ ƒ Í Í? ƒÂ?Â?‹ †‹‡–”‘ ‹Ž „ƒÂ?…‘Â?‡ †‹ —Â? DzÂ?‡‰‘œ‹‘ •–‘”‹…‘dz In quel di Soprazocco di Gavardo c’è un esercizio commerciale che puòà vantare il titolo di “negozio storicoâ€? di Lombardia. Si tratta di “Alimentari Laffranchiâ€? che ha alzato per la prima volta le sue saracinesche nel 1927. La storia dell’esecizio commerciale è stata raccontata anche da Franco Robecchi nel volume “Negozi storici in Lombardiaâ€? edito da “La Compagnia della stampa. Massetti Rodella Editoriâ€?. L’avvio dell’attivitĂ Laffranchi si deve

al nonno dell’attuale titolare, che decise di lasciare la natia Avenone dove praticava l’attivitĂ di carbonaio, per trasferirsi, appunto, a Soprazocco di Gavardo dove era disponibile un posto di lavoro presso un forno. Iniziò cosĂŹ a cuocere il pane per i pochi abitanti della frazione di Gavardo. A questa attivitĂ aggiunse ben presto quella di pastaio. L’attivitĂ attraverso i decenni e si trasmise di generazione in generazione sino ad arrivare a Claudio che,

nel 1991, fresco di laurea decise di inserirsi nell’azienda di famiglia. Claudio Laffranchi (nella foto) è divenuto ben presto un punto di riferimento per i suoi clienti, letteralmente “ingolositiâ€? dalla sua capacitĂ di proporre prodotti di qualitĂ , di andare a scovare produzioni di nicchia e dalla sua innata propensione ai rapporti umani. Proprio come in quell’ormai lontano 1927, Claudio Laffranchi conosce uno per uno i suoi clienti che ama intrattenere

con interessanti dialoghi culturali. I Laffranchi ancora oggi “vivonoâ€? la loro bottega 24 ore al giorno e non soltanto perchĂŠ abitano ancora sopra il negozio ma perchĂŠ è parte integrante della vita della famiglia. La clientale apprezza questa particolare dedizione e considera un piacere far visita al negozio in cui sono ancora conservate bilance, recipienti di ottone, l’orologio e le sedie portate in negozio da Severino Laffranchi da Avenone nel 1927.

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n occasione dell’edizione 2012 di “Aliment&attrezzatureâ€? sono come sempre numerosi gli eventi collaterali che arricchiranno i giorni della rassegna, con workshop, seminari, corsi di aggiornamento ed eventi aziendali che fanno della fiera un’occasione di formazione sul campo. Tra gli appuntamenti da non perdere, da ricordare il Gran trofeo d’oro della ristorazione italiana, campionato internazionale riservato agli istituti alberghieri italiani ed europei promosso dall’assessorato all’Agricoltura, alimentazione e agriturismo della Provincia di Brescia. Il Gran Trofeo è una grande opportunitĂ per il territorio e le aziende italiane, sponsor e partner, che hanno l’occasione di valorizzare e promuovere le proprie eccellenze agroalimentari ai futuri ambasciatori dell’eccellenza made in Italy nel mondo. Il Gran trofeo d’oro può contare su partnership importanti come quelle di Alma e Castalimenti e vanta la partecipazione attiva dei

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personaggi piĂš autorevoli del settore come il maestro Iginio Massari e il patrocinio di Upi (Unione delle Provincie d’Italia), Inran, ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ministero dell’Istruzione, dell’universitĂ e della ricerca e l’adesione del Presidente della Repubblica italiana. “Aliment&Attrezzature 2012â€?, inoltre, ospiterĂ la seconda edizione del Trofeo Aliment Pizza in collaborazione con “Pizza e pasta italianaâ€?. Il concorso, riservato agli specialisti della pizza, rappresenta un’interessante occasione di confronto tecnico che coniuga innovazione, spettacolo e qualitĂ . Grande

attesa, inoltre, la tappa provinciale del Campionato baristi e caffetterie organizzato da TrisMoka. L’azienda di Paratico sarĂ nuovamente protagonista con un appuntamento che mette a confronto i talenti selezionati negli Istituti professionali e tra i baristi piĂš promettenti del Bresciano, dando accesso alle finali nazionali per selezionare i candidati italiani al campionato mondiale Wbc. “Aliment&Attrezzature 2012â€?, inoltre, può contare sulla partecipazione dell’assessorato al Turismo della Provincia di Brescia, presente in fiera con numerose associazioni tra cui l’Accademia bresciana arti e mestieri della buona tavola, Arthob e l’Associazione italiana sommeliers che proporrĂ degustazioni di vini del territorio. Panificazione e corretta alimentazione saranno il filo conduttore della partecipazione ad Aliment&Attrezzature 2012 di Confartigianato imprese unione di Brescia. Durante i giorni d’apertura della manifestazione, infatti, un apposito stand accoglierĂ gli specialisti

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dell’Associazione panificatori che mostreranno tecniche e creazioni di panificazione e pasticceria. VerterĂ sull’importanza di una corretta alimentazione il convegno promosso da Confartigianato imprese unione di Brescia dal titolo “Mangia sano, vivi meglioâ€?, che si svolgerĂ il 26 febbraio alle 11. Durante l’incontro, il prof. Piergiorgio Pietta presenterĂ le linee guida generali di una corretta alimentazione, tramite la rappresen-

tazione della piramide alimentare, illustrando qualitĂ e principi nutritivi di alimenti e bevande. “Tutte queste indicazioni nutrizionali – sottolinea il presidente di Confartigianato imprese unione di Brescia Eugenio Massetti – verranno quindi spiegate utilizzando prodotti tipici del nostro territorio, in modo da trarre benefici per la salute, ma anche utili conoscenze sull’economia locale, la tradizione e l’ambienteâ€?.


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‘˜‹–Â? † Ž‹Â?‡Â?– ƒ””‹˜ƒ Žƒ Dz Â‘Â…Â…Â‘ÂŽÂƒÇł NovitĂ mondiali nell’ambito della rassegna Aliment. A tutti sarĂ capitato alcune volte, di trovarsi nelle aree esterne di un bar, per l’aperitivo di rito, oppure sulla terrazza o dehor di un ristorante o pizzeria, magari in centro storico. Se ciò è avvenuto nei periodi ancora “freschiâ€? di primavera, o in tarda estate, senz’altro l’ambiente sarĂ stato riscaldato da funghi funzionanti a gas, oppure delle lampade a infrarossi, che non garantiscono, però, un perfetto

riscaldamento. Una nuova tecnologia tutta italiana,elimina tutti questi inconvenienti,ed offre numerose nuove possibilitĂ . SarĂ presentata, dal 26 al 29 febbraio, alla rassegna “Alimentâ€? dalla ditta Gandellini Eugenio, che la espone al padiglione 5. Si chiama “Coccolaâ€? ed è una pedana componibile che si scalda, a prova di acqua e acquazzoni. La temperatura è stabilizzata per rendere calda e confortevole e diffusa, la zona dei piedi (la piĂš

delicata) e di conseguenza tutto il corpo della persona. Il caldo temperato si irradia dal basso all’alto. Questo nuovo brevetto mondiale offre numerosi altri vantaggi. Ăˆ ecologico (fatto in pietra naturale), non inquina e non emette anidride carbonica, come i funghi a gas. Consuma poco quindi è economico, arreda con classe e personalizza, è lavabile con detergenti a ph neutro, offre una facile manutenzione,è riciclabile al 100 %. Ăˆ costruito completamente

in Italia. Chi desidera può avere un ďŹ nanziamento. All’esterno del padiglione ci sarĂ una “Coccolaâ€? funzionante e ogni visitatore potrĂ rendersi conto dei reali vantaggi. Le sue caratteristiche si conďŹ gurano nel pieno rispetto del protocollo di Kyoto in quanto, come richiesto, porta beneďŹ ci ambientali. Lo sforzo di eliminare tutto ciò che inquina deve essere fatto da tutti compreso chi è responsabile e ci rappresenta nelle istituzioni nazionali e locali.

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Centro Fiera di MONTICHIARI

26/27/28/29 febbraio 2012

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ante aspettative ed entusiasmo tra i finalisti che concorreranno all’8ÂŞ edizione del Campionato baristi e caffetteria, porta d’accesso alla finale nazionale ed eventualmente al campionato mondiale (Wbc). Grande attesa anche tra gli organizzatori della Trismoka, la qualificata torrefazione di Paratico che piĂš di altre ha saputo investire sulla formazione e sulla crescita dei giovani talenti della caffetteria. “Abbiamo capito che fare qualitĂ non è sufficiente – afferma Paolo Uberti – in quanto è altrettanto importante essere al fianco del professionista per aiutarlo a valorizzare il prodottoâ€?. Tre giorni di competizioni, da domenica 26 a martedĂŹ 28 febbraio, decreteranno il vincitore per le province di Brescia e Bergamo. Circa 200 gli aspiranti concorrenti che dopo una prima fase di selezione si sono ridotti a 12 finalisti: Greta Barone del Cfp di Clusane d’Iseo; Veronica Bazatin dell’Ipssar Mantegna di Brescia; Davide Berti, titolare

Un posto riservato al tavolo della Ristorazione dell’Hospitality e dei Servizi Alberghieri 25$5, '$ '20(1,&$ $ 0$57('� 0(5&2/('� ǯ

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Antonio Magli

campione in carica; Irene Gerardini del Cfp Canossa di Brescia; Riccardo Grassi, titolare della Caffetteria Caprini di Lovere; Bacaintan Dan Ioan, barman; Binetou Sarr dell’Ipssar Caterina de Medici di Desenzano; Maurizio Valli, titolare del “Buganvillea cafèâ€? di Bergamo; Stefano Zanetti del bar “Frutta Nuda cafèâ€? di Desenzano; Claudia Zanotti dell’Istituto Olivelli di Darfo Boario Terme.

ALIMENT&ATTREZZATURE 25a Rassegna del settore alimentare, delle attrezzature professionali per la ristorazione, hospitality e servizi alberghieri

COMMERCIAL MARKET EXPĂ’ 13° Salone dei veicoli e delle attrezzature per il commercio ambulante

Organizzazione:

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E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, GesĂš andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangeloâ€?.

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arentesi. I 40 giorni di GesĂš nel deserto assumono nel Vangelo di Marco il sapore di una veloce annotazione. Non c’è la descrizione delle tentazioni: c’è solo Satana in agguato e la solitudine selvatica delle bestie, attenuata dalla presenza degli angeli che lo servono. Poche cose, povere indicazioni che fanno diventare questo momento una parentesi tra il battesimo e l’inizio della predicazione, il tempo di attesa in vista del compimento. Certamente simbolico è il numero quaranta e il ritorno nel deserto: non può che ricordare il popolo nel deserto e le sue tentazioni prima di arrivare nella terra promessa. Deserto allora è prima di tutto viaggio, è percorso, è cammino. Non è un tempo (e un luogo) statico, ma ha bisogno di movimento interiore ed esteriore; è un’attesa perchĂŠ si compia il tempo e il regno di Dio arrivi. Non è da sottovalutare questa componente di attesa che ricorre in Marco e che sottolinea ancora di piĂš il senso di parentesi del tempo del deserto vissuto

7HPSR GL ULQQRYDPHQWR â€œĂˆ fuggita l’estate, / piĂš nulla rimane. / Si sta bene al sole. / Eppure questo non basta. Quel che poteva essere / una foglia dalle cinque punte / mi si è posata sulla mano. / Eppure questo non basta. NĂŠ il bene nĂŠ il male / sono passati invano, / tutto era chiaro e luminoso. / Eppure questo non basta. La vita mi prendeva, / sotto l’ala mi proteggeva, mi salvava, / ero davvero fortunato. / Eppure questo non basta. Non sono bruciate le foglie, / non si sono spezzati i rami.../ Il giorno è terso come cristallo. / Eppure questo non bastaâ€?. Questa è poesia stata scritta da Arsenij Tarkovskij poeta di origine ucraina, padre del famoso regista Andreij Tarkovskij. Nel 1932, accusato di misticismo, deve abbandonare il suo

lavoro. Nel 1943 gravemente ferito in guerra, subisce l’amputazione di una gamba. Muore a Mosca nel 1987. Come ogni poesia, si tratta di un testo non immediato, eppure capace di evocare pensieri profondi. Il mercoledĂŹ delle ceneri ci ha toccato con la sua liturgia, il nostro capo si è chinato davanti al sacerdote per ricevere la cenere e le parole della conversione. Ora abbiamo 40 giorni importanti davanti a noi per prendere consapevolezza della nostra esistenza, per ritrovare la rotta, per contemplare la meta. Tempo penitenziale, non di sofferenza ma possibilitĂ di guarigione, di rinnovamento. Abbiamo dedicato le nostre forze e le nostre energie alle cose che passano e ci accorgiamo che “Eppure questo non bastaâ€?. Ep-

pure‌ realtĂ , persone e situazioni hanno attirato la nostra attenzione, hanno suscitato in noi pensieri buoni, ci hanno lasciato una sensazione piacevole e ci hanno fatto gustare la bellezza della vita. Allo stesso tempo l’esperienza drammatica e vera che questo non basta. Ăˆ stato bello, ma non ci ha saziato, non ha esaudito la sensazione di vuoto. “Solo Dio bastaâ€? dice Santa Teresa d’Avila e San Francesco aggiunge: “Mio Dio e mio tuttoâ€? e ancora “Tu sei il Bene, ogni Bene, tutto il Beneâ€?. La Quaresima è solo questo: riportare la nostra attenzione verso Colui che è risposta alle nostre attese. La cenere ci suggerisce che non possiamo bastare a noi stessi e che pieno compimento è Lui, non altri e non altro.

da GesĂš: è un tempo che deve passare, non può essere la condizione naturale, perchĂŠ è prima di tutto preparazione e attesa. Ăˆ superamento anche della condizione spaziale di Giovanni che nel deserto viveva: GesĂš non resta nel deserto ma passa la parentesi dell’attesa, dell’attesa del compimento. PerchĂŠ il suo compito non è quello di preparare ma quello di annunciare, di dire che il Regno è arrivato. Perciò la conversione che chiede GesĂš non è piĂš quella di Giovanni, una conversione di attesa: la sua è una conversione che nasce dalla presenza del Regno. Come a dire che il tempo del deserto è finito e con lui il tempo della preparazione: anche GesĂš esce dal deserto e comincia a camminare sulle strade della Palestina. La terra promessa è lĂŹ, è di nuovo promessa del Regno che si compie. CosĂŹ convertirsi non è piĂš compiere un atto di penitenza ma capire come agire secondo la logica nuova di Dio. Ăˆ qualcosa di infinitamente piĂš grande perchĂŠ costringe a impostare in modo diverso non un momento ma la vita. Questo impone il

coraggio di credere: imparare a essere come Dio chiede e questa è la Parola che GesĂš comincia a dire. Questo è il Regno presente ed è ciò che sconvolge quelli che cedono e ascoltano GesĂš e che noi oggi difficilmente riusciamo a comprendere. Non capiamo la meraviglia che suscitavano le parole e gli atti di GesĂš e, paradossalmente, Marco trascrive poche volte queste prime parole preferendo mostrare i risultati e l’impatto. Ma questo perchĂŠ ad affascinare la gente che incontrava GesĂš era proprio il senso del nuovo incontro con Dio che vedeva compiersi in Lui. Ăˆ il bisogno di ritrovare questo nuovo incontro con Dio che dovrebbe segnare anche la nostra parentesi di tempo in attesa della Pasqua: anche per noi 40 giorni per uscire dal labirinto, dalla prigione del nostro modo umano di pensare per abbracciare il punto di vista di Dio, per riconoscere ancora cos’era quello sconvolgente incontro che si realizzava per mezzo di GesĂš e che costringeva a riconoscerne l’assoluta novitĂ e bellezza. La Sua presenza.


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Concezioniste missionarie dell’insegnamento); Maria Anna Cope (religiosa professa della Congregazione delle Suore del Terz’Ordine di San Francesco di Syracuse); Caterina Tekakwitha (laica) e Anna Schäffer (laica). La Congregazione S. Famiglia di Nazareth è stata fondata a Brescia nel 1900 dal Beato Giovanni Piamarta e si dedica all’educazione dei giovani del mondo del lavoro. A essi, continuando il progetto del Fondatore, offre percorsi di

fede, di formazione umana, di preparazione al lavoro e alla vita. La Congregazione è presente in Italia, in Brasile, in Cile, in Angola e in Mozambico. La sera del 3 dicembre 1886, padre Giovanni Piamarta celebra la S. Messa con quattro ragazzi nella chiesa del Seminario di San Cristo e raccoglie i suoi “artigianelliâ€? in due vecchie case a ridosso del colle di Santa Giulia. Per quei ragazzi, bisognosi di tutto, vuole essere come un ‘padre’ che li forma alla fede, al

lavoro e alla vita, negli anni difďŹ cili di ďŹ ne Ottocento. Per quei ragazzi padre Piamarta lascia l’incarico di parroco di Pavone Mella e si dedica a tempo pieno alla loro educazione e all’ediďŹ cazione del nuovo Istituto. I primi tempi furono molto difďŹ cili, ma Piamarta credeva ciecamente nell’aiuto della Provvidenza di Dio e sapeva di non poter compiere solo con le sue forze l’opera iniziata. in cuor suo aveva la certezza che i sogni di Dio vanno realizzati.

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on bisogna tacere di fronte al maleâ€?. Il Papa stigmatizza quella “mentalitĂ che, riducendo la vita alla sola dimensione terrena, non la considera in prospettiva escatologica e accetta qualsiasi scelta morale in nome della libertĂ individualeâ€?. “Una societĂ come quella attuale – la denuncia di Benedetto XVI – può diventare sorda sia alle sofferenze fisiche, sia alle esigenze spirituali e morali della vitaâ€?. “Nel nostro mondo impregnato di individualismo – la tesi del Papa – è necessario riscoprire l’importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santitĂ â€? e scongiurare cosĂŹ il pericolo di una sorta di “anestesia spiritualeâ€?. Di qui l’importanza di “ammonire i peccatoriâ€?, recuperando quella dimensione della “caritĂ cristianaâ€? che la tradizione della Chiesa “ha annoverato tra le opere di misericordia spiritualeâ€?. Benedetto XVI critica l’atteggiamento “di quei cristiani che, per

rispetto umano o per semplice comodità , si adeguano alla mentalità comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene�. Il

rimprovero cristiano, precisa il Papa, “non è mai animato da spirito di condanna o recriminazione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratelloâ€?. “Oggi – la denun-

cia del Papa – si è assai sensibili al discorso della cura e della caritĂ per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace sulla responsabilitĂ spirituale verso i fratelliâ€?. “Non cosĂŹ deve essere nella comunitĂ cristianaâ€?, ricordando che Cristo “comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccatoâ€?, e che il verbo usato per definire la correzione fraterna “è il medesimo che indica la missione profetica di denuncia propria dei cristiani verso una generazione che indulge al maleâ€?. “Fissare lo sguardo sull’altro, prima di tutto su GesĂš, ed essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei, indifferenti, alla sorte dei fratelliâ€?: questo l’invito del Papa, che esorta a “prendersi cura dell’altroâ€?.

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Ci sono argomenti che meritano di essere discussi. Il Sinodo diocesano vuole essere un’esperienza di discernimento spirituale comunitario, in vista della definizione di alcuni orientamenti per una migliore realizzazione della missione ecclesiale. Ăˆ questo il senso della consultazione diocesana in vista del Sinodo sulle unitĂ pastorali per la quale sono state elaborate le nove schede che stiamo presentando in queste settimane.

Oltre alla consultazione in gruppo e quella individuale si aggiunge ora l’itinerario di Voci nell’AgorĂ . Lo scorso anno tema dell’iniziativa fu la lettera del vescovo “Stranieri, ospiti, concittadiniâ€?, quest’anno si intendono promuovere i temi del Sinodo con l’obiettivo di dare spazio a piĂš voci (giornalisti, ospiti, pubblico). Nove incontri che prenderanno il via alla Sala Piamarta in via S. Faustino a Brescia il prossimo lunedĂŹ 12 marzo alle 20.30 sul tema: “Non mi

vergogno del Vangelo. Missione ecclesiale, unitĂ pastorali e territorioâ€? con il vescovo Luciano Monari, don Angelo Maffeis, docente di ecclesiologia del Seminario di Brescia e Riccardo Venchiarutti, sindaco di Iseo. Il 19 marzo a Palazzolo presso la Sala della comunitĂ Aurora si parlerĂ de “I miei vicini e i miei lontani. UnitĂ pastorali e segni dei tempiâ€?. Gli incontri proseguiranno sino al 22 maggio. Il programma completo sul sito www.diocesi.brescia.it.

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l Concilio Vaticano II ha indicato chiaramente per i laici il compito di “ricondurre il mondo a Cristoâ€?. Una corresponsabilitĂ che condividono con i ministri ordinati. Una vera rivoluzione che il Concilio ha sottolineato, ma che stenta ancora a trovare le sue strade. C’è chi dice che il calo delle vocazioni sia, in questo senso, quasi una grazia perchĂŠ spingerebbe, finalmente, a dare spazio a tutto il popolo di Dio, laici inclusi. Catechisti, animatori, responsabili di “gruppi di ascoltoâ€? nelle case, visitatori delle famiglie, accompagnatori delle giovani coppie non avrebbero cosĂŹ soltanto un ruolo marginale o occasionale, non sarebbero soltanto collaboratori dei ministri ordinati, ma appunto corresponsabili all’interno della Chiesa. Rileggere oggi l’Apostolicam Actuositatem, ci pone di fronte al tema di quanto siano stati effettivamente coinvolti i laici nell’adempimento della missione della Chiesa e nell’opera di evangelizzazione e santificazione dell’umanitĂ intera. Non solo ci ricorda anche una “particolare forma di ministerialitĂ laicaleâ€? che è quella esercitata – ed espressamente riconosciuta dal Concilio – dall’Azione cattolica. Le unitĂ pastorali possono, in questo, essere una straordinaria occasione sia per valorizzare i ministeri giĂ esistenti, in particolare il lettorato e l’accolitato, sia per “esplorareâ€? nuove strade e capire se esistono – e quali siano – altri doni da valorizzare. Con l’avvertenza di rispettare la laicitĂ . Il calo di vocazioni non può trasformare i laici

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conda della situazione di partenza) per costituire una comunitĂ coesa, che non sia solo la somma delle parrocchie che le compongono. Organizzazione di momenti aggregativi, visita delle famiglie, ascolto delle esigenze del territorio sono solo alcuni dei compiti che attendono i laici. Chiamati forse anche a un ministero nuovo, quello della ricerca di senso. Essere compagni di strada, colmare i vuoti, andare incontro alla gente, fa parte di quella missionarietĂ che oggi coinvolge i laici piĂš che i preti. Stando attenti però a lavorare insieme. Dividere chiaramente i compiti dei sacerdoti da quelli dei laici non è possibile e forse neanche auspicabile. C’è sicuramente una sfera che spetta ai soli ministri ordinati e campi che spettano ai soli laici, ma

gli uni e gli altri non agiscono separatamente. Su molti terreni l’azione è comune e sarebbe probabilmente un errore pensare a sacerdoti tutti dediti al proprio ministero che lasciano i laici andare per proprio conto, con una divisione che è tutto il contrario della corresponsabilitĂ .

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3DUWLUH GDJOL DVSHWWL IRQGDQWL Don Leonardo Farina (nella foto) è il coordinatore dell’erigenda unitĂ pastorale di Maderno: dal 2003 di Maderno e Monte Maderno, dal 2007 anche di Gaino e Cecina e, inďŹ ne, dal 2009 anche di Toscolano e Fasano. A proposito dei ministeri nell’unitĂ pastorali don Leonardo ha le idee chiare: â€œĂˆ uno degli aspetti fondanti Č‚ spiega il coordinatore Č‚ per salvare il tessuto parrocchiale e per curare cosĂŹ vari aspetti della famiglia e della liturgiaâ€?.

Concretamente all’interno dell’unità pastorale si decidono le linee programmatiche, poi ogni parrocchia (sono sei i sacerdoti sul territorio) si muove in totale autonomia. Succede cosÏ che sono operativi alcuni gruppi dell’unità pastorale come il gruppo famiglia-missioni o il gruppo liturgico. Capita anche che dalla parrocchia piÚ grande arriva un aiuto concreto a quella piÚ piccola con i sacerdoti e i laici che per l’occasione e a seconda

delle esigenze si spostano. Don Leonardo e agli altri sacerdoti hanno cercato di creare e formare persone signiďŹ cative all’interno delle singole comunitĂ . Ogni aspetto viene curato: per quanto riguarda la liturgia, si presta una particolare attenzione agli animatori liturgici (letture e canti). A questo si aggiungono anche i compiti dei ministri straordinari dell’eucaristia, che hanno il compito di prestare il loro servizio al mondo degli amma-

lati e, piĂš in generale, ai bisogni delle famiglie. Ovviamente il percorso è graduale e non in tutte le parrocchie è stato recepito, anche per questo è indispensabile una fase di accompagnamento e di maturazione. Diventa fondamentale, quindi, l’impegno dei laici coinvolti direttamente nell’unitĂ pastorale: con il loro impegno e la loro testimonianza possono ovviare alle inevitabili difďŹ coltĂ dovute al cambiamento.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 23 febbraio Ore 18.30 - Brescia Benedizione nuova sede di ricerca geriatrica presso la sede della Congrega della caritĂ apostolica. Ore 21 - Brescia S. Messa per Cl presso la chiesa di San Faustino. VenerdĂŹ 24 febbraio Ore 20.30 - Brescia Incontro sul tema “Una Chiesa in ascolto con la storiaâ€? presso il Centro pastorale Paolo VI.

Sabato 25 febbraio Pellegrinaggio diocesano a Fontanellato. Domenica 26 febbraio Ore 10.30 - Zone - S. Messa. Ore 18.30 - Brescia - Rito di elezione dei catecumeni adulti in Cattedrale. LunedĂŹ 27 febbraio Ore 20.30 - Castenedolo - Catechesi introduttiva agli esercizi spirituali parrocchiali presso la parrocchiale. MartedĂŹ 28 febbraio Ore 8 - Brescia - S. Messa per il personale della Curia in episcopio. MercoledĂŹ 29 febbraio Giornata di studio per i sacerdoti sul Vangelo di Marco presso il Centro pastorale Paolo VI.

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MercoledĂŹ 29 febbraio 2012, dalle ore 14.30 alle 17, presso il Centro pastorale Paolo VI è in programma l’incontro formativo dell’apostolato della preghiera. Il tema è “La preghiera in famigliaâ€?: il contributo dell’Apostolato della preghiera e della spiritualitĂ del Cuore di GesĂš e di Maria. Il pomeriggio si concluderĂ con la S. Messa. L’incontro è aperto a tutti, anche a coloro che possono partecipare solo ad alcuni momenti.

L’Ufficio catechistico ricorda che domenica 26 febbraio 2012 si tiene presso il Paolo VI la Giornata di spiritualità diocesana dei catecumeni adulti (dalle 15.30 alle 17.30). Al termine della giornata, alle 18.30, verrà celebrato in Cattedrale il rito della elezione per i catecumeni che, dopo aver percorso il cammino del catecumenato per almeno due anni, riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella notte della prossima Pasqua.

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passato molto tempo – 20 anni – da quando padre Antonio Maria Sicari, teologo di fama, carmelitano e fondatore del Mec (Movimento ecclesiale carmelitano) diede il via ai “Ritratti di Santiâ€?. Oggi questo straordinario percorso quaresimale attorno alle vite dei santi è diventato uno dei momenti piĂš rappresentativi del Movimento ecclesiale carmelitano. Sempre scritti e presentati da padre Antonio Maria Sicari, in questi 20 anni di storia hanno tracciato un vero e proprio itinerario di avvicinamento alla Pasqua; vengono proposti a Brescia e in provincia ma anche in molte altre cittĂ italiane e straniere. Quest’anno si comincia a Brescia presso la chiesa di San Pietro in Castello martedĂŹ 28 febbraio alle 20.30, con il ritratto di San Tommaso Becket, “martire per l’onore di Dio e la libertĂ

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Da sempre insieme al non proďŹ t. Diamo credito ai progetti migliori, eppure non siamo una banca.

FONDAZIONE CARIPLO INCONTRA IL TERRITORIO Si aprono i bandi 2012 nei quattro settori di intervento: Ambiente, Arte e Cultura, Ricerca ScientiďŹ ca, Servizi alla Persona. Appuntamento per gli enti non proďŹ t con sede nella provincia di Brescia: BRESCIA, Centro Paolo VI - Via Gezio Calini, 30 GiovedĂŹ 1 marzo - dalle 10.00 alle 12.00

Per partecipare agli incontri è necessario registrarsi al sito www.fondazionecariplo.it Streaming e testi su www.fondazionecariplo.it

La settimana successiva (martedĂŹ 6 marzo) sarĂ la volta del Servo di Dio padre Matteo Ricci S.J. (15521610), missionario in Cina, “genio della fede e della culturaâ€?; colto e pieno di carisma, padre Ricci ha scritto e tradotto in lingua mandarina molti trattati fondamentali per la scienza occidentale come i primi sei libri degli “Elementi di Euclideâ€? e il “Manualeâ€? di Epitteto; nel 1584 ha scritto un breve catechismo, primo libro stampato da stranieri in Cina. Terzo appuntamento (martedĂŹ 13 marzo) con il Servo di Dio Rosario Livatino (1952-1990), un magistrato “martire della giustizia e della fedeâ€?; la sua figura è ricordata nel film di Alessandro Di Robilant “Il giudice ragazzinoâ€?, uscito nel 1994, è invece del 1992 il libro omonimo, scritto da Nando Dalla Chiesa; nel 2006 è stato realizzato il film-documentario “La luce verticaleâ€? per promuovere la causa di beatificazione di Rosario

Livatino. Il quarto ritratto (martedĂŹ 20 marzo) è sempre dedicato a un Servo di Dio, JĂŠrome Lejeune (1926-1994), padre della genetica moderna: “difensore della veritĂ sulla vita umanaâ€?. Gli stessi testi, sempre contestualizzati in sostituzione dell’omelia della Santa Messa, vengono quest’anno presentati anche in provincia, nel Santuario Madonna della Neve di Adro il giovedĂŹ (l’1, l’8, il 15 e il 22 marzo sempre alle 20.30) e nella chiesa di S. Pietro in Vincoli a Roè Volciano il mercoledĂŹ (29 febbraio, il 7, il 14 e il 21 marzo). La conclusione di “Ritratti di Santiâ€? vedrĂ tutti riuniti, come da tradizione, nel Santuario di Santa Maria delle Grazie di Brescia, martedĂŹ 27 marzo alle 20.30, con la presentazione della vita della Beata Elisabetta della TrinitĂ , carmelitana, “la cui esistenza è stata una continua comunione con Dioâ€?. Un percorso intenso, ricco di fede ma con riferimenti dove-

rosi al contesto storico nel quale i diversi santi sono collocati, per ribadire come i Santi siano per noi delle presenze vive e attuali, dalle quali attingere continuamente forza e slancio spirituale. Il calendario completo dei “Ritratti di Santiâ€? 2012 è disponibili sul sito www. mec-carmel.org. Ad accompagnare le celebrazioni a Brescia ci sarĂ come di consueto il Coro San Luca diretto da Rosa Tomasini e ad Adro il Coro Madonna della Neve diretto da Maria Spatola.

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la consultazione nelle parrocchie e nelle zone e che porterĂ a raccogliere le schede individuali compilate per la ďŹ ne di marzo. Altro discorso per quelle dei gruppi e dei consigli pastorali che potranno lavorare e consegnare i propri contributi ďŹ no a giugno. CosĂŹ anche il Consiglio pastorale diocesano, nel suo peculiare ruolo di massimo organismo di partecipazione dell’intero popolo di Dio, ha affrontato il tema della terza scheda dedicata alla

ďŹ sionomia delle unitĂ pastorali. Dopo una mattinata dedicata al discernimento dei gruppi, il segretario Giovanni Falsina ha proposto una sintesi circa gli elementi essenziali, i compiti e le competenze delle unitĂ e i criteri di costituzione. Il Consiglio ha manifestato grande interesse e ha scelto di discutere col medesimo metodo le altre schede in modo da giungere inďŹ ne a una serie di mozioni che saranno poste al voto. Da parte sua il vescovo

Luciano ha espresso alcune considerazioni circa il ruolo del parroco moderatore e i compito del consiglio dell’unitĂ pastorale rispetto ai consigli pastorali e zonali. “Il suo compito speciďŹ co è la progettazione pastorale. Di grande importanza per le unitĂ pastorali Č‚ ha detto Monari Č‚ sarĂ l’imparare a programmare insiemeâ€?. Tra le comunicazioni la presentazione del vademecum “La festa in parrocchiaâ€?. (Adriano Bianchi)

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i siamo accompagnati con gioia, ci siamo lasciati con dispiacere seppure con tranquillità perchÊ si sapeva che dovevo lasciare l’incarico�. Mons. Giulio Sanguineti ricorda ancora con una punta di nostalgia il suo periodo da Vescovo di Brescia. Eccellenza, lei ha quasi 57 anni di presbiterato (dal 1955 al 2012), 32 di questi da Vescovo (quasi nove a Brescia). Se dovesse fare un bilancio della sua esperienza sacerdotale cosa direbbe? Ho avuto un’esperienza ricca con servizi diversi e differenti sollecitazioni. Mi sono adattato a situazioni sempre nuove, ma non mi sono trovato a disagio. Ho cercato di non piegarmi sotto il peso dell’esperienza, ma semmai di portarla con i limiti insiti in ogni uomo: non ho mai preteso di avere tutte le risposte precise. Non ho mai considerato di costruire il mio essere prete giorno dopo giorno da solo, ma ho vissuto con la fede di chi sa di vivere con GesÚ Cristo che ti accompagna e non ti sfida. Quando fai qualche bilancio, ti rendi conto che non eri solo ad affrontare le situazioni. Dalla data della sua ordinazione

a oggi è cambiato molto il quadro sociale. Quanto è mutato l’essere prete? I preti della mia generazione quando sono stati ordinati avevano in mano le situazioni da governare. Quando siamo cresciuti, il maestro Concilio Vaticano II ci ha sapientemente provocato a essere servi delle situazioni senza esserne succubi: la figura del prete è cambiata, abbiamo imparato nell’esperienza culturale e pastorale quello che GesĂš aveva insegnato nel Vangelo. Questo non ha comportato delle crisi di identitĂ , anzi abbiamo vissuto un’esperienza di responsabilitĂ secondo lo stile del Vangelo, secondo la figura del Cristo che viene a servire. A questo si aggiunge anche il cambiamento che ha toccato le nostre comunitĂ cristiane: sono diventate sempre piĂš ridotte e abbiamo dovuto assistere a questo depauperamento numerico e anche di tono; è aumentata, però, la qualitĂ , perchĂŠ i cambiamenti culturali sfidavano la nostra preparazione e il nostro passato. A proposito di Concilio Vaticano II, sembra ancora disatteso il coinvolgimento nella Chiesa dei laici. Oggi la loro presenza, visto il calo delle vocazioni al sacerdozio,

diventa ancora piĂš necessaria‌ Il dato di partenza è la fiducia, quella fiducia che mette nelle condizioni i sacerdoti di accettare di rischiare la collaborazione dei laici: il laico non nasce, infatti, adulto nella fede e nella pastorale. Abbiamo avuto un po’ di timore nel rischiare con il laicato e oggi il laicato risente di questa poca fiducia da parte nostra. Non occorre dare ai laici compiti che non hanno, ma attribuire loro i compiti previsti dalla teologia conciliare. Dobbiamo fare dei passi cadenzati, ma decisi; non ipotizzati, ma realizzati. Qual è il suo ricordo di Brescia? I ricordi piacevoli sono tanti e sono quelli che sono rimasti. All’ingresso (sorprendente anche se molto stancante) ero spaesato perchĂŠ non conoscevo nulla di Brescia, ma mi aveva colpito il calore lombardo e la trasparenza del mondo laicale e presbiterale. Durante il periodo di lavoro sono stato aiutato da molti collaboratori validi e non mi sono sentito giudicato. Il lavoro a Brescia è immane e snervante, ma penso sempre a Brescia con tanta nostalgia. Abbiamo camminato insieme, un cammino che mi ha portato anche a sviluppare gli aspetti meno aperti del mio carattere.


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ridurre le cause della miseria pubblica.â€? Basterebbe fare memoria di questa importante affermazione per capire che l’impegno sociopolitico per una maggiore giustizia sociale e per la rimozione delle cause della povertà è parte integrante del carisma e della vocazione vincenziana. Ăˆ vero che la Conferenza non nacque per affrontare in modo speciďŹ co la questione sociale,

ma la presa di coscienza della grande dimensione della povertĂ , unita al pericolo di drammatici conitti sociali, l’ha condotta ad assumere l’impegno sociale come dimensione importante della sua missione. La Conferenza è cosĂŹ una formidabile scuola di apprendistato di ciò che è la miseria e svolge un’insostituibile funzione sociale verso gli assistiti, che trovano nei confratelli delle persone che

si pongono al loro ďŹ anco per aiutarli nelle necessitĂ piĂš urgenti, ma anche per farli crescere in umanitĂ e far prendere coscienza della loro dignitĂ e dei loro diritti. Analoga funzione sociale la San Vincenzo la svolge anche nei confronti degli stessi confratelli che, messi costantemente a contatto con la miseria, si fanno portatori delle esigenze dei poveri e promotori di una maggiore giustizia sociale.

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embra si sia tutti d’accordo sul fatto che l’attuale welfare vada riformato. Si leggono giĂ proclami e scadenze da parte dei vertici della nostra politica, ma il dubbio che dietro quella parola anglosassone si nascondano molte idee diverse di Stato sociale resta forte. A ben vedere la traduzione letterale (welfare state equivale a stato di benessere) dovrebbe aiutare nella realizzazione di un nuovo stato sociale che, per definizione, si fonda sul principio di uguaglianza sostanziale, da cui deriva la finalitĂ di ridurre le disuguaglianze sociali. Se si potessero misurare oggi lo stato di uguaglianza e di benessere intorno a noi sono certo, per ciò che si vede dal punto di vista della San Vincenzo, che i risultati sarebbero da brivido. I numeri sono freddi, ma dietro a essi ci stanno persone reali, in carne ed ossa, e se li analizziamo con attenzione, senza faziositĂ , non pos-

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il fatto che il pubblico, da solo, non ce la può fare, bisogna rassegnarsi. In un momento storico di vertiginoso aumento dei bisogni la crisi (e infelici scelte strategiche, anche non recenti) ha diminuito drasticamente le risorse. Si riaprono anche i libri di matematica, per cercare una formula scientifica che giustifichi logiche distributive che possono solo dare una parvenza di equitĂ , ma non possono certo moltiplicare i pani e i pesci. Il rischio che aumentino tensioni e conflitti sociali è tutt’altro che remoto. Un grande architetto viennese del secolo scorso diceva che “Lo spirito moderno è uno spirito socialeâ€?. Oggi piĂš che mai, in vista dell’interesse generale, ognuno deve fare la sua parte. La San Vincenzo è pronta, non solo con le sue risorse umane e materiali, ma anche con le proprie idee, istanze e proposte. In questi giorni si è sentito molto parlare di “politica di Dioâ€? e di “politica degli uominiâ€?. Esiste forse un

distinguo per chi vede intorno a sè dei fratelli e non solo altri componenti del genere umano? Credo che un passaggio del memorabile discorso che il vincenziano Giorgio La Pira fece nel 1954 al consiglio comunale di Firenze possa chiarire piĂš di ogni altra cosa quali debbano essere le prioritĂ : “Signori consiglieri... io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia! Ma non avete il diritto di dirmi: signor sindaco, non si interessi delle creature senza lavoro, senza casa, senza assistenza (vecchi, malati, bambini). Ăˆ il mio dovere fondamentale questo: dovere che non ammette discriminazioni e che mi deriva prima che dalla mia posizione di capo della cittĂ - e quindi capo della unica e solidale famiglia cittadina -, dalla mia coscienza di cristiano: c’è qui in gioco la sostanza stessa della Grazia e dell’Evangelo!â€?.


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Â?˜‡……Š‹ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ––‹˜‘ ƒŽ …‡Â?–”‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ Secondo una recente indagine di Eurobarometro il 71% dei cittadini europei è consapevole che la popolazione del continente sta invecchiando, ma questa situazione rappresenta una preoccupazione solo per il 42% dei casi. L’Anno europeo dell´invecchiamento attivo e della solidarietĂ tra le generazioni, che ha visto il suo avvio ufďŹ ciale lo scorso 18 gennaio 2012 a Copenaghen, si propone di sensibilizzare le popolazioni del

vecchio continente sul contributo che gli anziani possono fornire alla societĂ e di promuovere misure che consentano a nonni e nonne di rimanere attivi. In particolare, nel corso di questi mesi si cercherĂ di far luce su tre dimensioni della senilitĂ . La prima è l’invecchiamento attivo nel mondo del lavoro, che implica il miglioramento delle condizioni di lavoro e il loro adattamento allo stato di salute e ai bisogni dei lavoratori

anziani; la seconda dimensione è la partecipazione alla societĂ , per migliorare le opportunitĂ e le condizioni degli anziani cosicchĂŠ possano contribuire alla societĂ facendo opera di volontariato od occupandosi della famiglia, evitando l’isolamento sociale e i problemi a esso connessi; inďŹ ne si punterĂ l’attenzione sulla vita autonoma degli anziani, sulla promozione della salute e la medicina preventiva. Un obiettivo informativo, di certo, non da poco.

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er tutte le attivitĂ e per tutti i gusti. Il Centro servizi per il volontariato di Brescia anticipa le stagioni climatiche e lancia le “Proposte primavera 2012â€?; si tratta di corsi di formazione del tutto gratuiti per i volontari che vi partecipano. L’offerta è particolarmente ampia e spazia in diverse tematiche, da quelle motivazionali a quelle piĂš propriamente tecniche. La stagione è stata inaugurata con un percorso per ampliare le capacitĂ progettuali delle associazioni; vi sono ora all’orizzonte nuovi percorsi: il 6 marzo partirĂ , in collaborazione con l’Ufficio associazionismo della Provincia di Brescia, un ciclo di incontri sul burn-out; termine inglese che significa “bruciatoâ€? e indica un particolare crollo psicofisico che colpisce proprio quelle figure impegnate sul fronte delle intense relazioni umane e che, per svariati motivi (l’impossibilitĂ di rispondere a tutti i bisogni di chi si sta aiutando, un sovraccarico di richieste, la mancanza di tempo, ecc.), possono sviluppare un forte senso di disagio e insoddisfazione, fino all’abbandono dell’associazione e del proprio ruolo di volontario. L’obiettivo generale del percorso formativo è sviluppare nei partecipanti una maggior consapevolezza e conoscenza del burn-out, evidenziandone i meccanismi, le cause principali e le caratteristiche con le quali questa si manifesta, allo scopo di renderli in grado di riconoscere i segnali di allarme per prevenirne la possibile insorgenza. Il 10 marzo ci sarĂ invece la prima di

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le attivitĂ intraprese e le prospettive future. Nelle settimane successive sarĂ la volta “reperire nuovi volontariâ€?, di imparare a “fare found raisingâ€? e di “comunicare tra mondi diversi con i volontari che incontrano altre cultureâ€?; senza dimenticare i nuovissimi percorsi sugli strumenti di comunicazione web: oltre alla “vetustaâ€? posta elettronica anche lezioni su Facebook e Twitter. Tutte occasioni di crescita per un volontariato sempre piĂš presente sia nelle competenze che nelle relazioni con la cittadinanza. Il programma completo è pubblicato sul sito internet www.bresciavolontariato. it. Per informazioni e iscrizioni: Veronica Sbaraini, tel. 030/2284911, vsbaraini@bresciavolontariato.it

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alle Caritas, impegnate a tendere una “mano fraternaâ€? di fronte alle crescenti situazioni di ordinaria vulnerabilitĂ . L’Ottavo giorno si propone infatti di sollevare le Caritas dalla quotidiana fatica del reperimento di alimenti di prima necessitĂ e liberare tempo ed energie da dedicare all’ascolto e alle relazioni di quotidiana prossimitĂ . Nel grazie del vescovo Monari, la sottolineatura della centralitĂ del valore umanizzante del dono, che ediďŹ ca la comunitĂ

ogni qualvolta è ispirato da evangelica testimonianza. Nel grazie del diacono Giorgio, la sottolineatura dell’importanza delle “tante piccole cose che rendono il cuore leggeroâ€? e del “lavorare in rete e di reteâ€? soprattutto di fronte alle tante nuove vulnerabilitĂ . Con il sostegno dei Rotary bresciani, e il rinnovato impegno della Fondazione comunitĂ bresciana, si allargano dunque le “sinergie istituzionaliâ€? a sostegno dell’Ottavo giorno.

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upercent, la campagna di microbeneficenza promossa dalla Fondazione Opera Caritas San Martino e dalla Congrega della CaritĂ apostolica, sotto l’egida della Caritas diocesana Brescia, rilancia la proposta di una raccolta ramificata, capillare, estesa di centesimi attraverso quattro spot-video che andranno in onda nelle prossime settimane sulle principali emittenti locali e sul sito internet dedicato (www.supercent. it). Protagonista della campagna di microbeneficenza e degli spot video è infatti Supercent, un supereroe sui generis: piccolo, quanto un centesimo; semplice, quanto un disegno carta e matita; che “pensa positivoâ€?, perchĂŠ crede che insieme si può cominciare (e ricominciare) da uno, dalle piccole cose. La sequenza di spot, realizzata con la regia di Claudio Uberti e l’apporto dell’Ufficio comunicazioni della diocesi di Brescia, racconta la storia di un bambino e della sua famiglia alla scoperta del valore dei centesimi: apparentemente senza valore se considerati “isolatiâ€?, ma in grado di produrre valore se messi “insiemeâ€?. Le somme raccolte confluiranno infatti in un apposito “Fondo di microbeneficenzaâ€? finalizzato a rispondere in maniera capillare ai bisogni di singoli e famiglie della diocesi di Brescia nel far fronte alle spese per utenze domestiche, affitto, cibo, salute. In questa prima fase, Supercent si propone di raggiungere i titolari di un conto corrente bancario. In pratica, rivolgendosi alle banche aderenti (Ubi Banco di Brescia, Ubi Banca di Valle Camoni-

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bonifico (senza spese), una donazione mensile corrispondente almeno a tanti centesimi quante sono le operazioni. Considerando il numero medio di operazioni di conto corrente, si tratterĂ di una donazione mensile di pochi centesimi. Spiccioli, briciole, che però messe insieme diverranno un aiuto prezioso per chi è nel bisogno. Supercent si qualifica dunque come un progetto di microbeneficenza, ma soprattutto come un’occasione di coinvolgimento delle nostre comunitĂ , affinchĂŠ prendano consapevolmente parte, anche a partire da piccoli segni, a un piĂš ampio progetto di attenzione alle situazioni di difficoltĂ , legate in particolare alle ripercussioni della crisi economico-finanziaria.

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a nostra esistenza è caratterizzata solo dalla dimensione naturale, quindi meccanica e necessaria, oppure ha in sĂŠ la capacitĂ di autodeterminarsi, di essere libera, di sganciarsi dalle ferree leggi della natura? Si tratta di una questione fondamentale per la filosofia e per la nostra vita, in quanto riguarda il nostro modo di essere, la nostra essenza, le nostre speranze per il futuro. La conferenza di padre Giuseppe Barzaghi ha affrontato proprio questo tema. Egli afferma che la questione è molto complessa, perchĂŠ richiede un’analisi impegnativa e difficile. L’essere umano, come ricorda Tommaso d’Aquino, ha, da una parte, una natura che rientra nel mondo animale, per cui deve nutrirsi, respirare, muoversi, da un’altra parte, dei caratteri propri, che lo elevano al di sopra della natura, come il pensare, il ragionare, l’avere coscienza di sĂŠ. Infatti, secondo Barzaghi, esiste una

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modo, il camminare in modo corretto. L’essere umano può dominare la natura, attraverso la sua spiritualitĂ , la sua intelligenza, la sua volontĂ . Inoltre, Barzaghi afferma che esiste anche una libertĂ di scelta, che consiste nel decidere tra due beni: essa è propria dell’uomo e fa parte, secondo Tommaso, delle “azioni umaneâ€?. Noi abbiamo la facoltĂ di scegliere costantemente nella nostra vita, per cui individuiamo due possibilitĂ e ne escludiamo una: la scelta, però, per essere libera, non dev’essere puramente arbitraria, perchĂŠ altrimenti è casuale, non libera. La libertĂ di scelta implica il ragionamento, ma essa non è ancora l’assolutamente libero. Infatti spesso i ragionamenti sono astratti, lontano dalla realtĂ , non ci danno principi validi di azione. Per esempio, se diciamo “bisogna voler bene ai genitoriâ€?, non riusciamo a fissare delle regole d’azione: il voler bene cambia in relazione all’etĂ dei figli, ad alcune circostanze, a situa-

zioni particolari. Inoltre, il ragionamento, se è troppo evidente, come quello matematico, non è del tutto libero, in quanto non possiamo non aderire alle veritĂ evidenti. Allora, come si vede, il quadro è piĂš complesso di quello che possa sembrare. Dove si trova l’assolutamente libero? In quale libertĂ ? Secondo Barzaghi, essa si fonda sulle cifre fondamentali dell’essere umano, che sono l’intelletto, la volontĂ e la sfera naturale-corporale. Noi non siamo perfetti, quindi dobbiamo scegliere tra beni minori del mondo: la perfezione sarebbe il non dover decidere, il vivere nel bene sommo. L’uomo, essendo imperfetto, deve conciliare la parte piĂš nobile di sĂŠ, l’intelligenza e la volontĂ , con la parte piĂš naturale, la spontaneitĂ degli atti corporali. L’assolutamente libero, allora, è l’azione compiuta con una scelta, che rafforza la nostra natura. La vera libertĂ nasce dall’incontro tra l’intelletto che ragiona, che ci illumina,

ci guida sui nostri fini, e la volontĂ che ci fa agire, mette in atto le nostre scelte. In questo modo, noi non andiamo contro la natura, ma la eleviamo, la inveriamo, secondo la dimensione della spiritualitĂ . L’uomo, in tale quadro, presenta, in sĂŠ, un connubio di spirito e natura, intelligenza e volontĂ , infinito e finito: esso diventa assolutamente libero, quando vive con “leggerezzaâ€? le sue azioni, dominando se stesso, orientando la propria esistenza, rispettando tutto il proprio essere, sia nella dimensione spirituale e intellettiva, sia nella sfera naturale e fisica.

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Lo spettacolo “La mia lettera siete voi. Paolo scrive ai credenti di oggiâ€? va in scena venerdĂŹ 24 febbraio alle 20.30 al Teatro delle ali di Breno. Ăˆ opera del religioso dei Servi di Maria padre Ermes Ronchi ed è stato scritto in occasione del bimillenario della nascita dell’Apostolo delle genti. Padre Ronchi fa risuonare la storia di fede di San Paolo, la ricchezza di colori della sua umanitĂ , il grande e universale interesse della sua vicenda non solo per i cristiani ma per chiunque voglia riflet-

Iniziate le prevendite all’Odeon di Lumezzane per lo spettacolo “Il racconto d’invernoâ€? di Shakespeare nell’allestimento del Teatro dell’Elfo, in programma giovedĂŹ 1 marzo. Intero 19 euro, ridotto 16 euro. Il testo, forse uno dei meno frequentati di Shakespeare, si trasforma sotto la regia di Ferdinando Bruni e di Elio De Capitani in uno spettacolo ricco di umori, attraversato da continui colpi di teatro. Una sorta di “Romeo e Giulietta a lieto fineâ€?.

tere sull’esperienza religiosa. Dopo il Prologo, si succedono sette quadri scenici, corrispondenti alle sette epistole che San Paolo indirizza lungo il suo itinerario missionario agli uomini di oggi: ai cercatori di Dio, a chi non può vivere senza il mistero; a un amico; ai cristiani perseguitati; ai cristiani omologati e conformisti; ai popoli e a chi ha paura; a chi non si fonda sulla roccia; a coloro che si sentono fragili e deboli, a coloro che amano il potere. Sul palco l’attore Luciano Bertoli.

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opo Pinocchio, hai fatto Peter Pan, poi Robin Hood e Aladin, per ritornare a Peter Pan. Peter Pan aveva avuto veramente richieste incredibili, che mi hanno anche abbastanza sorprese. 2006-2007 sono state le stagioni che mi hanno coinvolto, poi un’altra stagione senza di me, con successo, e nonostante ciò c’era richiesta di questo spettacolo, dunque ho accettato la proposta di tornare a farlo. Come ti trovi nei panni di Peter? Io da sempre, come sai, dico che sono affetto dalla sindrome di Peter Pan; Anche in tempi non sospetti, cioè prima di cominciare la saga di questi personaggi, il Peter Pan che era in me ha aiutato il Pinocchio. La voglia di non crescere, di rifiutare le responsabilitĂ dell’adulto nella vita, mi ha aiutato ad affrontare il personaggio. Fai una classifica dei primi tre personaggi cha hai interpretato Non riuscirei a fare una classifica;

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con i Pooh. Il terzo è Peter Pan, che fin dal debutto ha sorpreso tutti. Quando un progetto parte uno spera sempre il meglio, ma le certezze non le hai. Per due stagioni consecutive il musical piĂš visto, con due “Biglietti d’oroâ€?, il Teatro Arcimboldi, con circa 3000 posti, sempre esaurito. Dove sta il segreto? Ăˆ uno spettacolo per tutti, anche se sembra strizzare l’occhio ai bimbi. L’adulto con la scusa dei figli ci torna volentieri; in piĂš in questo contesto storico aiuta a svagarsi e sognare, senza responsabilitĂ per due ore e mezza. Sei un talismano per il successo... Ăˆ una cosa bella, quello che dici. Fa piacere sentire che il tuo nome è divenuto una garanzia, però non mi sono mai seduto sui successi. Ho sempre un terrore tremendo ogni volta che riparte un progetto. Sono stato abituato a non dare nulla per scontato. Pesa l’essere arrivati da successi. C’è una responsabilitĂ maggiore. Gesti scaramantici?

Non mi piace chiamarlo cosĂŹ. Con il debutto di Aladin abbiamo sfatato il viola con un “Purple carpetâ€?. Faccio un gesto affettivo. Ho ereditato questa passione da mio padre, perso quando avevo 13 anni; porto il suo anello e quello che faccio è stringerlo forte prima di andare in scena. Il tuo momento preferito... Ăˆ anche quello piĂš temuto. Quando cerco l’aiuto del pubblico per rianimare Trilly. Chiedo di gridare “Io credo alle fateâ€?. Ăˆ un urlo di speranza in cui uno mette quello che vuole. Ăˆ un momento tosto, anche per me, perchĂŠ chiedere di alzarsi, al di lĂ dell’etĂ , mi preoccupa e mi affascina. Poi quando succede che la nonnina si alza e urla, trattengo a stento le lacrime. I talent formano realmente... No, no, no, no. Ăˆ fantascienza. Sono vetrine importanti ma rischiose, la

popolaritĂ di cui si gode è effimera. Serve la gavetta per essere preparati. Ballare, cantare o recitare? Nasco ballerino, ma non saprei rispondere; il musical è completo. Frattini e Brescia. C’è sempre un’accoglienza forte e calorosa. Per me è un piacere grande. Amo il PalaBrescia, il pubblico, l’entusiasmo, l’attenzione che c’è per questo tipi di spettacolo e anche verso di me. Colgo volentieri l’occasione per ringraziare il pubblico di Brescia.

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%UHVFLD PL SLDFH VH WL PXRYL Parte sabato 3 marzo la 15ÂŞ edizione del Brescia Festival di Danza, organizzato da Danzarte. L’iniziativa ospita da 15 anni compagnie di alto livello e fama internazionale come Aterballetto, Sosta Palmizi, Ersiliadanza, Abbondanza/Bertoni, Virgilio Sieni, Quelli di Grock, L’Excuse, Aldes-Roberto Castello, C.ia JosĂŠ Huertas, Artemis, Balletto dell’Esperia. Storiche realtĂ italiane e straniere della danza contemporanea accanto a compagnie emergenti fanno di Brescia una cittĂ dove poter incontrare danza di alta qualitĂ nonchĂŠ professionisti affermati, poeti del movimento ďŹ sico. Ogni anno vengono attivate interessanti e diversiďŹ cate attivitĂ collaterali di approfondimento come mostre fotograďŹ che sulla danza contemporanea, seminari e corsi di formazione, incontri con gli autori. Il primo appuntamento è sabato 3

marzo alle 21 al Santa Chiara con “I lost something on the hillâ€? di e con Fernando Suels Mendoza e estratti da “Butteryâ€? e “Lago dei cigniâ€? di Ersiliadanza. venerdĂŹ 9 marzo allo spazio Aref incontri con l’autore Angelin Preljocaj. Sabato 17 marzo ore 21 nelle Sale delle scenograďŹ e del Grande “Man sizeâ€? con Daniele Ninarello e “Spic & spanâ€? con D’Agostin, Foscarin e Nardin. LunedĂŹ 26 marzo alle 21 all’Audiorium S. Barnaba “La scatola dei sogniâ€? e omaggio a Claude Debussy nel 150° anniversario dalla nascita in collaborazione tra conservatorio Luca Marenzio e Danzarte. VenerdĂŹ 20 aprile ore 21 allo spazio Aref incontri d’autore con Maguy Marin. Domenica 29 aprile alle 18 all’Auditorium San Barnaba “Platform_Bs - Giornata mondiale della danzaâ€?. Sabato 5 maggio alle 21 “Le vent noirâ€? con la compagnia Susanna Beltrami. Vener-

dĂŹ 11 maggio alle 21 allo spazio Aref incontro con Roland Petit. Saranno organizzate iniziative collaterali. Info su danzarte.info. Sempre proposte di danza quelle di “Container12â€?. Il percorso va da marzo a settembre si articola in tre moduli di lavoro: un primo periodo durante il quale la frequenza sarĂ libera per permettere ai partecipanti di avvicinare la danza e il lavoro ďŹ sico attraverso semplici giochi ed esercizi; il secondo periodo dedicato all’approfondimento; il terzo periodo, con obbligo di frequenza, ďŹ nalizzato alla creazione di uno spettacolo. “Free! Aperto a tuttiâ€? con Manuela Bondavalli tutti i lunedĂŹ dal 5 marzo al 16 aprile, dalle 20.30 alle 22 all’esplorazione di nuove tecniche di movimento, allo studio della grammatica corporea e del dialogo spazio-corpo. Info sul resto delle iniziative: container12.it


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ÂŽ –„ ƒŽ ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ Dz ƒ ”‡•‹•–‹„‹Ž‡ ƒ•…‡•ƒ †‹ ”–—”‘ ‹dz …‘Â? Â?„‡”–‘ ”•‹Â?‹ Fino a domenica 26 febbraio al Teatro Grande di Brescia di Brescia andrĂ in scena lo spettacolo “La resistibile ascesa di Arturo Uiâ€? di Bertolt Brecht, con Umberto Orsini (nella foto) nei panni del protagonista. Lo spettacolo, prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro di Roma, è diretto da Claudio Longhi ed è una mordace parabola satirica sulla corruzione del potere. Per invenzione dell’autore, la Berlino dominata dai nazisti, si trasferisce in

una coeva Chicago in cui l’industria del commercio dei cavolďŹ ori prospera all’ombra sinistra del gagster Arturo Ui, satirico “aliasâ€? di Adolf Hitler. Farsa storica ironica, sagace e epica nel contempo, che ricosctruisce la tragicomica epopea di un trust scalcagnato in una cittĂ corrotta, ammiccante alla situazione economica-politica in dissesto nella Germania dello stesso periodo. Fino a sabato alle 20.30; domenica 26 alle 15.30. Prezzi dei biglietti: 12 euro, 18 euro

e 16 euro. Riduzioni disponibili. In vendita al Teatro Sociale dalla 16 alle 19 nei giorni feriali e mezz’ora prima dello spettacolo nella biglietteria del Teatro Grande. Info: ctbteatrostabile.it o 0302928611. Umberto Orsini incontrerĂ il pubblico sabato alle 17 al Nuovo Eden. L’attore sarĂ intervistato da Daniele Pelizzari. SeguirĂ la proiezione del ďŹ lm “La caduta degli deiâ€? di Luchino Visconti, in cui compare anche Orsini. Ingresso gratuito, ďŹ no a esaurimento posti.

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ro, ridotto 5 euro. L’ultima Sala a cominciare è il San Costanzo di Nave. MartedĂŹ 13 alle 21 “Lazzaro, vieni dentro!â€?. MartedĂŹ 20 aprile “Giobbe oggiâ€? del gruppo giovani adulti di Nave: lo spettacolo tenta di attualizzare la vicenda biblica di Giobbe. Il 27 aprile alle 21 “Guai a voi ricchiâ€? compagnia di Diana di Roma: il narratore comincia lo spettacolo e ci porta negli anni ’60 e racconta‌ Ogni racconto provoca domande e tormenta la coscienza‌ Info 03032531100. Biglietti: 7 e 5 euro.

Osservare il piccolo schermo con uno sguardo vigile e disincantato, aggirare i luoghi comuni per restituire alla televisione l’immagine di un medium complesso e sfaccettato. Sullo sfondo, il racconto del mestiere del critico tra storia, indagine scientifica e cronaca di un tema troppo spesso ridotto a chiacchiera. pp. 128 ₏ 9,00

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LA SCUOLA

MKT-2012 42

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nche nel Bresciano arrivano “I Teatri del Sacroâ€?, progetto artistico culturale dedicato alle intersezioni tra il teatro e la ricerca spirituale e religiosa: un corpo a corpo libero e sincero con le domande della fede. Il teatro San Giovanni Bosco di Edolo, il San Costanzo di Nave e l’Aurora di Palazzolo le Sale della comunitĂ sul territorio di Brescia hannno vinto il bando, insieme ad altre Sale nazionali, per rientrare nel progetto. “Un teatro di tutti e il piĂš possibile per tutti, affinchĂŠ lo spettacolo torni a essere, prima e oltre l’estetica della performance, un’occasione di partecipazione popolare, una festa a servizio della collettivitĂ e del suo ‘bene comune’, in nome di una bellezza concepita come gesto comunitarioâ€?. Con questo spirito la Federgat, Federazione gruppi attivitĂ teatrali, insieme all’Associazione cattolica esercenti cinema (Acec), porta avanti dal 2008 il progetto “I Teatri del Sacroâ€?, la rassegna di spettacoli sui temi della spiritualitĂ , sostenuta dal Servizio nazionale per il progetto culturale e l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. Si inizia il primo marzo a Edolo con lo spettacolo “Lazzaro, vieni dentro!â€? giovedĂŹ 1 marzo (20.30), della compagnia Carlo Pastori di Bergamo. Ăˆ un mistero allegro in cui si racconta della seconda vita di Lazzaro, che dopo essere stato rianimato dall’amico GesĂš non vuole piĂš saperne di tornare a stare in un luogo chiuso. E vive in cortile. GiovedĂŹ 22 aprile (20.30) “Parabole di un clown (...E Dio nei cieli ride)â€? del teatro minimo di Ardesio: un nonno, con un passato da clown in un circo e suo nipote, quarantenne in crisi, si mettono in viaggio su una vecchia 500, a ripercorrere le tappe di una vita segnata dal segreto della risata e dalla dolcezza della spiritualitĂ . Ultima data a Edolo il 26 aprile con “Vigiliaâ€? del Teatro a Pedali: Lo spettacolo si svolge su due piani paralleli: il primo si colloca nel presente, in un ospedale dove si assiste alla decisione tra la sopravvivenza di una madre o della figlia nascitura; il secondo piano è costituito da una serie di immagini tratte dal passato. Info Iat 036471065. Prezzo del biglietto 15 euro, con forma di abbonamento a 40 euro. A Palazzolo si comincia invece il 17 marzo alle 21 con “L’amore impazienteâ€? della compagnia Intergea di Gravina di Puglia con Daniela Poggi. Sotto gli occhi dello spettatore si dispiega,


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Due mostre monografiche, una delle quali dedicata alla giovane artista Francesca Pasquali, con opere seducenti ed enigmatiche, realizzate attraverso materiali plastici e polimerici industriali, intrecciati e disposti nello spazio con grande perizia tecnica, sperimentazioni e un’irrefrenabile fantasia creativa. In contemporanea una personale dell’artista bresciano Severino Del Bono, la cui pittura è classica, praticata con una sorta di religiosa venerazione: volti

Ultimi giorni per visitare la collettiva dedicata a maestri della scultura italiana, tedesca e svizzera, , realizzate in acciaio, marmo, ceramica, zinco e argento. Fantasia, surrealismo, matericitĂ , a creare visioni astratto-costruttive di alta qualitĂ plastica. “Piccole sculture. Hilbert – Hitzler – Martinazzi – Sartori – Skubic – Trubbianiâ€?, Maurer Zilioli – Contemporary Arts, via Trieste 42/b, fino al 25 febbraio, da mercoledi a sabato dalle 15.30 alle 19.30.

umani silenziosi e meditativi, per un’indagine che ha come oggetto un’espressivitĂ perturbata da elementi di alterazione a volte sottili e a volte deformanti. “A me gli occhiâ€?, inaugurazione sabato 3 marzo ore 17, fino al 24 maggio. “Severino Del Bono. Fortunaeâ€?, inaugurazione sabato 3 marzo ore 16.30, fino al 10 maggio. Galleria Colossi Arte Contemporanea, Corsia del Gambero 12/13 – Brescia, da martedi a sabato (10 - 12 e 15 - 19), domenica dalle 15 alle 19.

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Che idea si è fatto della situazione politica? Riflette la societĂ italiana? Ăˆ una tipica crisi di sistema politicosociale. Sono saltati tutti i collegamenti: tra corporazione e corporazione, tra settore e settore, tra interesse e interesse. Ăˆ una cittĂ sfasciata. Es-

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ella crisi di sistema generalizzata l’uomo deve rispolverare il senso di responsabilitĂ e, soprattutto, deve ritrovare il gusto della relazione facendosi prossimo dell’altro. A Massimo Cacciari, classe 1944, non manca certo la sete di conoscenza: affascina per la sua capacitĂ di argomentare ed è preparato a tal punto da sembrare, erroneamente, una persona fredda e distaccata. Filosofo, accademico (insegna estetica e forme del fare nella facoltĂ di filosofia dell’UniversitĂ Vita-Salute San Raffaele) e politico (dal 2005 al 2010 è stato sindaco di Venezia), nel tempo libero scrive molto, ma forse vorrebbe avere ancora piĂš tempo a disposizione per farlo. In questa lunga intervista parla anche della fede che non è altro rispetto alla ragione, perchĂŠ “se credo, voglio comprendere e conoscere ciò in cui credo. E chi sa non può ignorare la grande tradizione

religiosa e teologica del mondo in cui viveâ€?. Ha dimostrato anche di scendere dalla cattedra e di mettersi in gioco nell’agone politico. La vita di ciascuno è fatta di incontri anche sui libri attraverso lo studio... C’è un pensatore che l’ha influenzata? Sono tanti. Fra gli autori classici, nell’ambito moderno-contemporaneo, posso dire di aver frequentato di piĂš Hegel, Nietzsche e Heidegger; nell’ambito della filosofia classica, Platone è quello che, forse, ho amato di piĂš e continuo ad amare. E, invece, una persona che le ha “cambiatoâ€? la vita? Nessuno mi ha cambiato la vita, ma con alcune persone, soprattutto in passato, ho collaborato in maniera intensa: Mario Tronti, Asor Rosa‌ Ho tante persone con le quali ho avuto delle collaborazioni come Giacomo Marramao, Biagio De Giovanni‌. Quando altri parlano di Cacciari

cosa le dĂ piĂš fastidio? I giudizi sul Cacciari politico o i soliti luoghi comuni sul filosofo che è distaccato dalla realtĂ ? Sono interessato a parlare con chi ha qualcosa da dirmi, mentre chi si limita a fare battute, può dire quello che vuole perchĂŠ non mi importa. Nell’attraversamento di questa crisi materiale e, forse, anche morale, a che cosa ci possiamo appellare? Dove l’uomo può trarre segnali di speranza? Da se stesso e da quello in cui crede o sa. Non ha senso cercare altrove colpe o virtĂš; non ha alcun senso attribuire ad altri responsabilitĂ , perchĂŠ la responsabilità è sempre personale. Di fronte a determinate situazioni, sei tu che devi cercare, se sei capace, di fare o di non fare qualcosa; qualsiasi operazione scarica barile o qualsiasi discorso che attribuisca ad altri la responsabilitĂ di fare o non fare qualcosa è infantile. Sei tu che devi deciderti.

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Una mostra di circa 40 opere dedicata ad Ottavio Amigoni, protagonista della pittura bresciana del ‘600, capace di coniugare esperienze diverse, frutto dell’incontro con la pittura genovese, mantovana e bolognese, fino ad avvicinarsi negli anni ‘40 al colorismo della pittura milanese. “Ottavio Amigoni. 1606-1661â€?, Museo diocesano d’arte sacra, via Gasparo da Salò 13 – Brescia, fino al 25 marzo, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 escluso il mercoledi.

Un’indagine sul binomio leggerezza pesantezza nell’arte di oggi e su come queste due vengono utilizzate simbolicamente per indicare possibilitĂ e limiti della societĂ . In esposizione opere a tecnica mista su tela di numerosi artisti, tra cui Luca Bidoli, Carlo Cane, Rudy Cremonini, Andrea PalamĂ , Manlio Sacco. “Gli elefanti non sanno saltareâ€?, Galleria d’Arte Delle Battaglie, via Battaglie 69/a – Brescia, fino al 10 marzo, da martedi a sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.

Una mostra fotografica che ripercorre gli ultimi 25 anni di carriera di Phil Borges, uno dei maggiori fotografi contemporanei, che documenta la vita delle popolazioni tribali del mondo, utilizzando il “ritratto ambientaleâ€? per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per consentirne la conoscenza. La personale offre questa volta l’opportunitĂ di scoprire un nuovo modo di raccontare la realtĂ , in cui il maestro sublima la quotidianitĂ

sendo una crisi di sistema, è inutile pensare di poterla rimediare con questa o quella riforma economica o istituzionale. Dobbiamo ripensare integralmente il nostro essere insieme: questo vale per l’Italia ma vale anche per l’Europa. Ha scritto il libro “Ama il prossimo tuoâ€? con padre Enzo Bianchi. Dall’Antico Testamento, quindi dalla religione fatta dalle leggi, si passa alla legge dell’amore del Nuovo Testamento. Nella societĂ contemporanea il trascendente non è passato di moda, ma si fatica a vedere l’altro come il prossimo. Chi è il nostro prossimo? Il prossimo è chi si approssima. Quando chiedono a GesĂš chi è il mio pros-

simo, GesĂš risponde che il prossimo è ognuno di noi nella misura in cui sa farsi prossimo; non è una persona che sta lĂŹ davanti a te, sei tu che devi avvicinarti a questa persona. Devi sentire una responsabilitĂ , un richiamo o una curiositĂ buona nei confronti dell’altro per farti prossimo. Laddove in questa crisi di sistema culturale quelle relazioni non esistono piĂš, diventa impossibile farsi prossimo. Il prossimo allora diventa semplicemente quello che abita vicino, ma è difficile provare curiositĂ o amarlo, perchĂŠ 90 volte su 100 ti dĂ fastidio e diventa un incubo. Se il prossimo è solo quello che ti abita vicino, sarĂ sempre un incubo. O ritroviamo anche il gusto della ricerca, della conoscenza e della relazione oppure è impossibile ogni possibilitĂ . Il farsi prossimo è ancora piĂš difficile nello scenario della cittĂ globale? Nella cittĂ globale le gerarchie di valore si confrontano solo in termini conflittuali senza un riconoscimento comune. I cittadini della cittĂ globale, come accadeva nel passato con Roma, sono diversi per etnia, religione, cultura... Oggi, invece, c’è il rischio che la cittĂ diventi un insieme di corpi che vogliono immunizzarsi l’uno rispetto all’altro. Vi sono alcune questioni come la sfera giuridica (diritto di cittadinanza) e le politiche di integrazione (processi di accoglienza e di riconoscimento reciproco) che favoriscono la messa in crisi di questi meccanismi immunitari. La cittĂ attuale non è definibile. Noi siamo anche nella misura in cui abitiamo, colloquiamo, accogliamo. Se le nostre cittĂ impediscono queste relazioni, alla fine diventeranno invivibili: la vita all’interno non sarĂ , infatti, possibile. Le cittĂ globali moltiplicano le difficoltĂ del rapporto e della relazione, ma nel momento stesso rendono sempre piĂš

necessario affrontare queste difficoltĂ . Se non affrontiamo la questione dal punto di vista antropologico-culturale si corre il rischio di una guerra civile permanente, che viene risolta separando o ghettizzando per classi o interessi. Le nostre cittĂ saranno sempre di piĂš dei non luoghi e diventeranno semplicemente un insieme di funzioni. Dobbiamo conoscerci e riconoscerci al di lĂ dell’interesse individuale, altrimenti non viviamo piĂš. Qual è il rapporto con la fede? Credo che non ci sia nessuna morta separatezza tra fede e ragione o tra filosofia e teologia. Nella nostra cultura l’intreccio, il meticciamento, ha fatto il pensiero forte, ha fatto la teologia forte, ha fatto la fede forte. La fede non è niente di negligente: se credo, voglio comprendere e conoscere ciò in cui credo. Questa è la fede. Non c’è da una parte la fede e dall’altra la ragione. La fede stessa intende il sapere e chi sa non può ignorare la grande tradizione religiosa e teologica del mondo in cui vive. Dove c’è lo spirito di relazione, ci sono il dialogo e il colloquio. In merito alla vicenda San Raffaele, si è detto e si è scritto molto sulla persona di don Verzè. Lei ha avuto il coraggio di difendere un sistema di eccellenza. Cosa può dire al riguardo? Ăˆ un sistema di eccellenza, poi quello che può essere stato fatto di cattivo lo ignoro e sarĂ la magistratura ad accertarlo. Quali sono i progetti nel cassetto di Cacciari? Sto scrivendo. Vorrei avere piĂš tempo, ma poi bisogna anche girare e chiacchierare un po’ (ride, nda). Ho vari progetti sulla storia del pensiero italiano, mi piacerebbe riuscire a sviluppare e a scrivere qualcosa di compiuto sulla riconsiderazione delle peculiaritĂ del pensiero italiano.

a noi piĂš vicina e intima, osserva Vanessa Valerio, immortalando ritratti di amici e famigliari. Parallelamente una sala espone le sperimentazioni sull’“Arte della Luceâ€? di Nicola Evangelisti, che si basano sull’artificio di luce bivalente che cambia la sua fisionomia se vista di giorno o di notte. “Pensieri in cammino. Thoughts on the wayâ€?, Pacicontemporary, via Trieste 48 – Brescia, fino al 27 marzo, da martedi a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.

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6H OD ILHUD GHO SRS q OD OLQID GHOOD WY Pop, nel suo significato più letterale significa “popolare”, ovvero che piace alla gente. Gente, nel suo significato più superficiale: “massa”, ovvero un gran numero di persone che la pensano allo stesso modo. Ed ecco spiegata la musica “pop” che piace tanto alla “gente”. A loro volta queste definizioni si possono riassumere in una sola parola, un termine che meglio di qualsiasi altro spiega il fenomeno della musica leggera: televisione. Il burattinaio ha sempre bisogno di un pubblico. Diversamente non avrebbe ragione di esistere E farà di tutto per raggiungere il suo obiettivo. Il pubblico ha

sempre bisogno di un burattinaio. Diversamente non avrebbe ragione di esistere. Anche il pubblico farà di tutto per raggiungere il suo obiettivo. Lo stesso meccanismo succede anche in tv: il potere delle immagini sonore è stato imposto a chi presto ne ha riconosciuto una reale necessità. È per questo che la musica pop nasce e vive in televisione. Alla radio, o almeno a quel che resta della radio, il compito di sottolineare ciò che la tv ha già deciso. Il recente Festival di Sanremo è un’eccellente conferma di questa prassi. I vincitori di quest’anno avevano già trovato la loro celebrità mediatica

grazie ad altre trasmissioni musicali: Emma con “Amici di Maria De Filippi”, Noemi con “X-Factor”, lo stesso programma tv dove Arisa ha consolidato la sua fama mediatica; Alessandro Casillo, vincitore nella categoria Giovani, fu il pupillo di Gerry Scotti in “Io canto”. Il burattinaio ha dovuto moltiplicare i suoi spettacoli, per moltiplicare il pubblico. Il pubblico ringrazia e vota la musica nata nei talent-show, format americani, che invade quello che era lo spettacolo italiano per eccellenza, il Festival di Sanremo. Le canzoni, belle o brutte, devono essere prima di tutto orecchia-

bili, e poco più. Come se un quadro dovesse essere “guardabile”… L’importante è che chi le canta sia già un po’ famoso in tv. È questa la principale qualità che garantisce affidabilità. La tv si impegna con voi, piccoli talenti del piccolo schermo. Diventerete famosi. Perché su di voi sono stati investiti dei soldi. Poteva capitare a chiunque altro. Milioni di voci con la stessa armonia e potenza, milioni di voci regolate sulle note rassicuranti della musica pop. Ma è capitato a voi. Quindi sarete voi a tenere gli altri milioni di voci sotto la vostra ombra, perché la luce della tv è l’unico riflettore che conta.

Il potere del piccolo schermo non è principalmente quello economico. I soldi investiti nelle produzioni televisive sono sempre troppi e spesi male, e spesso capita di chiudere in perdita. Ciò che però tranquillizza l’impero del sole quadrato è che tutti gli investimenti – denaro, energie, tempo – sono destinati a fruttare per sempre. Fanno tutti parte di un percorso sociale e culturale che nei decenni ha cambiato la testa delle persone. Vanno tutti inseriti nel calderone dell’intrattenimento televisivo. Sono pur sempre un piccolo passo in avanti per la tv. E un grande passo indietro per l’umanità.


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”‡•…‹ƒ Â?—•‹… ’Žƒ› Dz ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ Â?‡–Â?Çł †‹ ƒÂ?‹Ž‘ ‹ ”‹œ‹‘ Danilo Di Prizio è prima di tutto artista: pittore e disegnatore sul versante ďŹ gurativo, straordinario chitarrista su quello musicale. Dal 2003 ha condiviso il palco in concerti e festival italiani con musicisti di fama internazionale come Shooglenifty, Avion Travel, Walter Lupi, Michael Manring, Vincenzo Zitello, Cisco Bellotti, Modena City Ramblers, Jaqueline Perkins. Nel 2006 compone musica per immagini con i “Nuovi mottetti

ladiniâ€? opera vocale, colonna sonora originale del ďŹ lm “Vita da paurâ€? di Andrea Lanzi. Dal 2007 riscopre la musica d’insieme, collaborando con il cantautore bresciano Ettore Giuradei nei suoi due ultimi lavori “Era che CosĂŹâ€? (2008) e “La Repubblica del Soleâ€? (2011). Sul ďŹ nire del 2011 è uscito l’album “L’altra metĂ â€?, suo primo lavoro, con 13 brani originali per chitarra sola, ora in tour. Info danilodiprizio@ gmail.com

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Non si può rimanere indifferenti davanti alle vicende di Matt King. E forse questa è la maggior dote di “Paradiso amaroâ€? di Alexander Payne con George Clooney nei panni del protagonista. Uno dei belli del grande schermo dimostra, ancora una volta, di essere un grande attore, di essere maturato e cresciuto. Il capello fluente grigio, la corsa impacciata, gli occhiali per leggere del personaggio ricordano che non è piĂš un giovanotto, ma un uomo maturo. E questo

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mma con “Non è l’Infernoâ€? ha vinto, come da pronostico, la 62ÂŞ edizione del Festival di Sanremo. Un’edizione che va annoverata tra le peggiori degli ultimi anni, vista la pochezza delle proposte artistiche. Poche le proposte degne di essere ricordate quest’anno, e tra queste qualcuna è stata eliminata prima della finalissima. Sanremo giovani: vittoria assegnata al quindicenne Alessandro Casillo con â€œĂˆ vero (che ci sei)â€?, inferiore sia al brano secondo classificato, “Nella vasca da bagno del tempoâ€? di Erica Mou, premio della critica, sia alla canzone “Guastoâ€?, del terzo classificato Marco Guazzone. Emma “Non è l’infernoâ€?. Tra le favorite Emma, dopo il secondo posto con i ModĂ lo scorso anno, trionfa in questa edizione. Al solito mette in campo una notevole dose di grinta, ma questo non è sufficiente a far decollare un brano non trascendentale. Arisa “La Notteâ€?. Svestiti i panni dell’adolescente disadattata Arisa conferma le sue qualitĂ , al servizio di una canzone bella e raffinata. “La Notteâ€? piace perchĂŠ rivela un’eleganza intrinseca, che la cantante lucana riesce a mettere in luce grazie al suo talento. Noemi “Sono solo paroleâ€?. La terza posizione pare giusta per questa can-

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tante dai registri canori intriganti ma non sempre ben calibrati. Il pezzo è piacevole; manca il cambio di passo. Samuele Bersani “Un palloneâ€?. Che sia tra i migliori cantautori di questa generazione è fuor di dubbio, lo conferma il meritato premio della critica assegnatogli quest’anno. Il duetto con Bregovic su “Romagna miaâ€? è entrato negli annali del Festival. Francesco Renga “La tua bellezzaâ€?. Il

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talmente sentimentale da diventare stucchevole. L’unica nota positiva l’ha regalata Gianluca Grignani nel duetto con Pierdavide del venerdĂŹ sera. D’Alessio – Bertè “Respirareâ€?. Ăˆ stata la coppia piĂš chiacchierata del Festival, forse per coprire le qualitĂ non eccelse della canzone. La Bertè contrappone alla consueta grinta una voce ormai sfiorita, piĂš che rock roca; per D’Alessio diciamo che dalla canzone napoletana ci attendiamo di meglio. Nina Zilli “Per sempreâ€?. Nina Zilli vive nel suo mondo musicale, un po’ retrò ma affascinante. Da lĂŹ non si muove, ma quell’ambiente sonoro lo conosce. Nina, forse non molto fantasiosa, ha un suo perchĂŠ, come “Per sempreâ€?, tra le poche canzoni ascoltabili. Eugenio Finardi “E tu lo chiami Dioâ€?. Aveva bisogno di questo passaggio sanremese per ricordare a tutti chi è. Il pezzo non è straordinario, anche se il titolo lascia trapelare un’indubbia profonditĂ . Anche l’interpretazione di Finardi, tendenzialmente rock, non ci pare la piĂš adatta a questa canzone. Dolcenera “Ci vediamo a casaâ€?. Eterna incompiuta presenta una canzone che non va in nessuna direzione. Il solito, trito e ritrito, pop melodico all’italiana, appesantito da una melodia che pare risalire a una tradizione musicale sepolta.

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film pare proprio consacrarlo nella maturitĂ . Con cinque nomination agli Oscar (tra sabato 25 e domenica 26 marzo; film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e montaggio) Payne dĂ a Clooney un ruolo da ricordare, magari con una statuetta. George è Matt, discendente di un’antica famiglia delle Hawai (il paradiso, appunto). Ăˆ un avvocato che potrebbe vivere dei soldi accumulati, ma, come suo padre, vuole educare le figlie e lasciar loro abbastanza soldi per fare

qualcosa, ma non cosÏ tanti da non fare niente. Il rapporto con le figlie è uno dei capitoli spinosi della sua vita, cosÏ come quello con la moglie: la vediamo su un letto di ospedale in coma, che scopriremo irreversibile e che la condanna a uno stato vegetativo. La causa è un incidente nautico. Da qui Clooney e il suo personaggio si mettono in viaggio, per riscoprire il senso e il significato di una vita scappata di mano, di una famiglia piÚ estranea di quanto immaginato.

Ripercorre Matt, e noi con lui, la vita della moglie, recupera quegli attimi che erano sfuggiti ripartendo dal rapporto con le figlie: da recuperare, con la piĂš grande, da costruire con la piĂš piccola. Ci sono tutte le difficoltĂ del caso, quelle di un uomo di mezza etĂ che si trova a dover gestire all’improvviso una famiglia senza la persona amata. Amata nonostante tutto, perchĂŠ Elizabeth non è poi santa come suo padre continua a credere. Ăˆ sublime Clooney nel dipingere

un personaggio tanto umano quanto vero; è eccezionale Payne nel raccontare con silenzi, immagini e storia, la vita e la morte, la rinascita e il perdono, la durezza e la tenerezza davanti a temi che interrogano tutti: la morte, il testamento biologico, il rapporto di fedeltĂ , l’amore e la scelta coraggiosa rispetto alla piĂš facile. Attorno a un minimal Clooney un cast perfetto. PerchĂŠ parlare dell’uomo, significa parlare di un paradiso che, talvolta, può essere amaro.

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In queste settimane la Rai sta mandando in onda uno spot con cui spiega che anche le aziende devono pagare il canone tv. “In questo febbraio 2012 – afferma il presidente dell’Associazione artigiani di Brescia e provincia, Enrico Mattinzoli –, numerose aziende e uffici hanno giĂ ricevuto una lettera ufficiale da parte della Rai in cui si richiede il pagamento del canone per la detenzione di uno o piĂš apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni

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radiotelevisive al di fuori dell’ambito familiare, compresi computer collegati in rete, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti’. Questa notizia ha suscitato il comprensibile stupore degli imprenditori, dei commercianti e dei professionisti. La richiesta di denaro (dai 200 ai 6000 euro per realtĂ produttiva) si basa su un regio decreto del 1938, che prevede che “chiunque detenga uno o piĂš apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è

obbligato al pagamento dei canone di abbonamento�.La vicenda, che ha già dato il via anche a interrogazioni ai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e finanze da parte di alcuni senatori, sta suscitando la piÚ ampia protesta a livello nazionale. Per Mattinzoli si tratta di una vera e propria nuova tassa sul lavoro, che colpirebbe cinque milioni di imprese italiane e studi professionali, proprio nel momento in cui ci si appella alla ripresa.

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i sono gesti e azioni, come i i blitz della Guardia di Finanza in certe rinomate localitĂ turistiche, o nelle grandi cittĂ , che hanno un valore molto piĂš simbolico che reale. Sconfortante leggere l’alta percentuale di situazioni trovate fiscalmente fuori regola. Si diceva che il valore simbolico è ben maggiore: fa capire a tutti gli italiani che evadere le tasse è sempre piĂš rischioso, sempre piĂš soggetto a controlli. Ingenera la sensazione che le cose non siano piĂš come prima, e che è meglio fare quello scontrino o quella ricevuta fiscale. L’effetto – se ci sarĂ come è auspicabile – lo si vedrĂ nei prossimi mesi, con un aumento appunto delle entrate fiscali. Il “neroâ€? occulta al Fisco italiano decine di miliardi di euro all’anno. Sono soldi che si ha il dovere di recuperare. Poi si avrĂ la possibilitĂ di utilizzare. Come? Il maggiore introito fiscale potrebbe rilanciare (o almeno smuovere) l’economia italiana finanziando opere pubbliche o infrastrutturali che nell’immediato darebbero molto lavoro, e nel medio termine permetterebbero a certi territori di essere piĂš competitivi. Oppure si potrebbe fare un’operazione assolutamente non eclatante, ma economicamente virtuosissima: destinare i maggiori introiti all’abbattimento del debito pubblico, che ha sforato quota 1900 miliardi. Abbassando il debito, si

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degli interessi da pagare. Meno sono, piĂš euro ci rimangono in tasca. PiĂš facile immaginare che le maggiori entrate fiscali serviranno, come annunciato da Monti, ad allentare la pressione attorno al portafoglio di chi le tasse le paga tutte, da sempre. PerchĂŠ la situazione è insostenibile, soprattutto dopo le manovre dei mesi scorsi che hanno stretto ancora di piĂš il nodo scorsoio. Ăˆ stato dato il via libera a Comuni e Regioni di aumentare l’Irpef sui redditi da lavoro; è cresciuta l’Iva; è stata reintrodotta l’Ici sotto forma di Imu. Ci sono poi le accise sui carburanti: che fanno della

benzina e del gasolio italiano i piĂš cari dell’Occidente. Cose che incidono (e non poco) sui bilanci familiari; che hanno dato una forte spinta alla recessione che interesserĂ l’Italia almeno per tutto il 2012. Quindi l’abbassamento delle aliquote Irpef sui redditi da lavoro compenserebbe i sacrifici finora fatti dai contribuenti onesti. L’unica perplessità è che l’eventuale abbassamento non sia nemmeno avvertito, che abbassare di un punto o due la prima aliquota, alla fine non cambi di molto le cose. In teoria aiuta chi guadagna di meno. O chi dichiara di meno.

/LEHUDOL]]D]LRQL H LVWLWX]LRQL Gli interventi previsti con le liberalizzazioni in discussione al Parlamento azzerano le competenze delle amministrazioni locali nel determinare le condizioni per l’esercizio delle attività commerciali e turistiche, con particolare riferimento alla gestione degli orari e delle aperture festive. Dopo il pronunciamento del Consiglio regionale che, lo scorso 24 gennaio, ha impegnato la giunta lombarda a impugnare il provvedimento davanti alla

Corte costituzionale, Confesercenti, con un comunicato a ďŹ rma del direttore Alessio Mergo (nella foto) invita i Comuni a fare sentire la loro voce. L’associazione di via Salgari ha indirizzato una lettera a sindaci e assessori al commercio bresciani per chiedere l’approvazione di un ordine del giorno condiviso con Anci Lombardia, indirizzandolo al Presidente del consiglio e ai capigruppo delle forze politiche parlamentari, in cui sostanzialmente

si richiede un impegno ad apportare tutte le modiďŹ che necessarie alla normativa che ha introdotto liberalizzazioni al ďŹ ne di riportare in capo alle Regioni ed ai Comuni le funzioni di regolazione degli orari e delle aperture domenicali e festive per le attivitĂ commerciali e di somministrazione alimenti e bevande; di confermare in capo alle Regioni e ai Comuni la competenza in materia di programmazione urbanistica e commerciale.

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Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ‘’’‘”–—Â?‹–Â? †‹ ”‹ŽƒÂ?…‹‘ “Da subito mi è sembrata un’ottima opportunitĂ di rilancio per la nostra Brescia Casa – afferma Francesco Bettoni (nella foto), presidente della Camera di Commercio di Brescia, proprietaria del marchio – abbiamo voluto elevare la qualitĂ dell’offerta espositiva, nella convinzione che i nostri visitatori percepiscano il cambiamento e arrivino in ďŹ era sempre piĂš numerosiâ€?. Non ha dubbi il presidente della Camera di commercio bresciana

nello “sposareâ€? (nessun verbo calza meglio di questo visto lo speciďŹ co della manifestazione, ndr.) il nuovo corso assunto dall’appuntamento di primavera con l’universo dell’abitare, per questo 2012 e caratterizzato dalla deďŹ nizione di un’importante alleanza con PrincipeAdv, societĂ di consulenza commerciale bresciana organizzatrice di grandi eventi che può garantire un servizio integrato, analizzare, promuovere, sviluppare e risolvere le difďŹ coltĂ che le

aziende riscontrano sul mercato di riferimento. La scelta è stata assunta, come ricorda Bettoni, per contrastare un trend abbastanza diffuso. “Il nostro territorio – afferma il presidente – vanta nomi importanti nella ďŹ liera della distribuzione, aziende che troppo spesso guardano a eventi fuori Provincia, perchĂŠ privi di valide alternativeâ€?. Il salone ‘dC dentro Casa’ design è stato cosĂŹ pensato proprio come casa dell’eccellenza bresciana e non solo. L’obiettivo

sarĂ fornire al visitatore un appuntamento d’eccellenza con l’abitare in grado di offrire un’offerta ampia e trasversale al mondo del living, design e outdoor. La nuova partnership con PrincipeAdv (che ha curato in ogni minimo dettaglio ‘dc dentroCasa’) permetterĂ al marchio Fiera di Brescia di essere visibile a un sempre maggior numero di operatori e la ricaduta sull’economia locale sarĂ indubbiamente un valore da non sottovalutareâ€?.

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itorna “Brescia casa designâ€?, lo storico appuntamento primaverile dedicato ai settori casa e living che si svolgerĂ nei due primi fine settimana del mese di marzo (2-4 e 9-11) negli spazi di Brixia Expo. L’edizione 2012 vuole sorprendere il suo pubblico con novitĂ , eventi e iniziative. Per la nuova edizione, l’appuntamento di primavera con l’universo dell’abitare, propone una grande novitĂ realizzata in collaborazione con la PrincipeAdv: “dC dentroCasaâ€? design, il salone nel salone che ospita, nel suo spazio esclusivo, i piĂš importanti nomi italiani del settore arredamento, indoor/outdoor, accessori e servizi, attribuendo cosĂŹ maggior prestigio alla tradizionale offerta espositiva di Brescia casa. La nuova alleanza prevede la presenza, in Brescia casa, di un gruppo di aziende importanti che rappresentano l’eccellenza della distribuzione nel Bresciano e non solo. Nomi storici, rivenditori di importanti

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firme dell’interior e dell’outdoor design nazionale e internazionale, faranno cosĂŹ il loro ritorno, per la prima volta dopo decenni. “Parliamo di aziende che, per motivi diversi, hanno abbandonato la vetrina espositiva locale per rivolgersi alle grandi cittĂ come Milano e Verona, o addirittura che hanno completamente abbandonato il settore fiere, la maggior parte delle quali sono clienti in ‘dentroCasa’, e da oltre 10 anni ci hanno dato fiducia visti gli importanti riscontri ottenuti proprio tramite la testata del nostro gruppoâ€? commenta Gianpaolo Natali, ceo Principeadv. Le aziende che sceglie-

ranno di esporre nella zona ‘dentroCasa design’, un’area elegantemente allestita di oltre 6.000 mq, separata e ben identificabile, nella parte finale del padiglione, potranmno contare su una sorta di grande salotto luxury dove il pubblico di Brescia casa potrĂ trovare il meglio dell’offerta per arredare, personalizzare e rinnovare il proprio spazio abitativo. “Abbiamo voluto siglare questa alleanza, unendoci a un partner che da anni opera nel settore arredamento e complementi per la casa, che gode della stima e fiducia di molte realtĂ commerciali di alto profilo – afferma Carlo Massoletti, presidente Fiera di Brescia – la scelta è stata dettata dalla necessitĂ di investire maggiore attenzione nella qualitĂ dei nostri espositori e garantire al nostro pubblico un elemento distintivo, che restituisca alla rassegna Brescia casa il prestigio e l’interesse di un tempo, rispondendo al diffuso bisogno di un orientamento verso il contemporary homeâ€?.Per quanti invece sono alle prese con l’organizza-

zione del proprio matrimonio, torna la seconda edizione di “Carlotta Si Sposa�, la soluzione a tutti i quesiti in fatto di wedding, location, catering, abbigliamento, e servizi vari. L’evento Artisti & Designer, quest’anno con taglio “eco�, ripropone il tradizionale concorso dedicato a studenti e giovani professionisti, i cui progetti verranno esposti nell’area d’ingresso. Inoltre, nello spazio “Brescia casa on demand 3d�, esperti in-

terior designer, sono a disposizione del pubblico, per realizzare progetti di rinnovamento del proprio spazio abitativo.“Brescia casaâ€? sarĂ visitabile a partire da venerdĂŹ 2 marzo, dalle 17 alle 21, sabato 3 marzo, dalle 14 all 20 e domenica 4 domenica 4 marzo dalle 10 alle 20. Orario analoghi saranno quelli del fine settimana successivo, quello da venerdĂŹ 9 a domenica 11 marzo. Il costo del biglietto d’ingresso è di 8 euro.


Parrocchia di Santa Maria Assunata in Montichiari

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IL DUOMO DI MONTICHIARI Anno 2009

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CHIESA PARROCCHIALE DI FLERO

Anno 2010

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SANTO STEFANO MARTIRE DI BEDIZZOLE

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In 100 foto a colori si coglie l’anima di un campione. Luca Rocca, fotografo ufficiale di Marco Simoncelli, presenta a Brescia la sua raccolta di immagini del grande campione prematuramente scomparso lo scorso anno dal titolo “Super Sic 58. Marco Simoncelliâ€? (Armando Curcio Editore). Marco Simoncelli (Cattolica, 20 gennaio 1987 – Sepang, 23 ottobre 2011) è stato campione del mondo della classe 250 nel 2008. Conosciuto fra gli appassionati

con il nomignolo di SuperSic, è morto a soli 24 anni durante il Gran Premio della Malesia, disputatosi sul circuito di Sepang. Nelle fotografie si ricordano i momenti piĂš belli della carriera di Marco simoncelli, il 24enne pilota della Honda Gresini. Parte del ricavato della vendita del libro andrĂ alla Fondazione creata in onore di Marco. L’incontro con l’autore è in programma sabato 25 febbraio alle 17 presso la Libreria Mondadori di via Mazzini, 20.

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on i piedi per terra. Ma sognare si può, si deve. I numeri parlano di storia, le sfide in arrivo raccontrano di grandi sfide e i play off non sono cosĂŹ lontani. Calori tiene i piedi per terra ma: “Vorrei che si sognasse, sempre, ma rimanendo concentrati e umili. L’obiettivo iniziale non cambia, per adessoâ€?. L’obiettivo iniziale, per rimembrare i tempi andati, era la salvezza; magari prima possibile. Il termine sicurezza per raggiungere la salvezza è fissato indicativamente a 50 punti; le Rondinelle sono a 39, cioè a solo 11 punti dal traguardo, quando mancano ancora 14 giornate alla fine del campionato, piĂš una gara per gli uomini di Calori da recuperare domenica 26 alle 12.30 al Rigamonti contro il Torino. In palio quindi ben 42 punti, quindi tutto può ancora essere possibile. Il primo traguardo in vista è il record di imbattibilitĂ di Arcari e della squadra stessa. Per Michele Arcari, il numero uno, all’ennesima stagione che l’ha visto partire come secondo e riporsi come titolare, bastano ancora 30 minuti per essere il migliore di sempre nella storia del Brescia. E quando si dice di sempre, vuol dire di sempre, di tutta la storia del Brescia. Calori e i suoi ragazzi hanno collezionato otto risultati positivi conse-

cutivi (due pareggi e sei vittorie); in qualche partita meno belli di altre, ma si volevano i punti e non la bellezza; per quando è stato lasciato a casa Scienza. E anche se il curriculum di mister Calori non sembrava dei migliori, sta dimostrando a suon di fatti che su questa panchina siede uno che pare avere le carte in regola per fare bene: otto gare 20 punti. Rullino da prime della classe.

Sabato e domenica la Serie B si ferma; lascia spazio ai recuperi delle gare che per motivi meteorologici sono state rinviate: per cui venerdĂŹ sera Pescara-Reggina; sabato Gubbio-Modena e Sassuolo-Ascoli; domenica Brescia-Torino. Un passo alla volta; al Rigamonti domenica arriva la prima della classe, reduce dalla vittoria con la Sampdoria. Sulla panchina siede Giampiero

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,O ORUR VRUULVR YDOH XQ WURIHR Ci sono gli Assoluti, c’è il sogno dell’Inghilterra e l’assegnazione di ruoli che signiďŹ cano il divenire di una vita di sport. Soprattutto c’è il sorriso, che vale anche di piĂš di tanti mesi di fatica, quel sorriso dei ragazzi della Polisportiva “No Frontiereâ€? di Borgosatollo. Ragazzi con diverse abilitĂ , ďŹ siche o legate alla vista, che si impegnano nella fatica quotidiana di un allenamento che per loro vale doppio e per noi che abbiamo assistito a

una serata di preparazione, vale come messaggio diretto all’anima. Ăˆ il nuoto il fulcro di tutto e il riferimento di tante giornate. Un rito che si ripete di sera nelle vasche di via Rodi. Lo scorso dicembre i ragazzi e le ragazze della Polisportiva hanno brillato al 2° Meeting Internazionale e trionfato anche in Coppa Italia, con un meritatissimo oro conquistato dalle ragazze. L’obiettivo, per alcuni, sono addirittura le Paraolimpiadi, come

per l’atleta Efrem Morelli, autentico uomo di punta della “No Frontiereâ€? o Gabriel Greotti, giovane promettente giĂ noto alla Nazionale giovanile. Cuore, passione e grinta. Tuttavia, al sodalizio, manca qualcosa: il sostegno dei privati, gli sponsor. Non si tratta di aiuto, ma di potenzialitĂ di ritorno. Basta rivolgersi alla Polisportiva “No Frontiereâ€? di Borgosatollo. In internet, senza difďŹ coltĂ . E un sostegno vale decine di sorrisi, anche i vostri.

Ventura, uno abituato a collezionare promozioni. La squadra ha la miglior difesa del campionato; a conferma che per vincere bisogna avere prima una forza difensiva. Visto che anche il Brescia targato Calori ha fatto della fase difensiva la sua forza, sarĂ da vedere chi per primo riuscirĂ a scardinare i meccanismi difensivi. Gara importante, di quelle che si segnano sul calendario, di quelle che segnano l’inizio del tour de force delle V bianche. Da questa partita comincia un nuovo campionato. In questo momento, la Serie B lo è da sempre, comincia la vera corsa. Nel bene e nel male, anche il Brescia e la sua storia lo sanno. In questo periodo persero i play off Maran, sostituito da Zeman, o ottenne la Serie A Iachini, solo per citare due stagioni nella mente di molti tifosi biancoblĂš. E allora continuiamo a sognare, mister Calori, visto che fa tanto bene a noi e alla cittĂ . In fondo tu, quest’anno, ci hai ricordato come si fa.

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opo due settimane di astinenza da pallone l’inverno ha fatto un passo indietro. La lunga pausa natalizia e i rinvii causati dal maltempo hanno portato grande voglia di calcio nel mondo del Csi e nei quattro gironi di Élite si è visto, con gare combattute fino all’ultimo secondo. Nel girone A l’unica formazione ad avere vita facile è stata la capolista Saip, che ha svolto un buon allenamento contro il Drink Shop, come dimostra il 6-1 finale. Nelle altre sfide c’è stato grande equilibrio, certificato dal 4-2 del Marcheno a S. Giovanni ma soprattutto dai successi di Ospitaletto e Duomo Rovato (3-2 all’Ome e 5-4 al Colombaro). Per il sette di “Ospiâ€? si tratta della tanto attesa prima vittoria stagionale, ma a -14 dalla zona salvezza servirebbe un miracolo per raddrizzare la stagione. Nel girone B il Bar Ciringhito non è piĂš il rullo compressore del girone d’andata, come dimostra il risicato 1-0 sul S. Antonio, penultimo in classifica. I punti di vantaggio sulla Noce, tuttavia, restano cinque e sono rassicuranti. I vicecampioni provinciali vincono di misura sul S. Zeno A e si mantengono al secondo posto a +3 sulla Smv, che strappa con i denti l’intera posta in palio al S. Francesco e mostra di volere le finali provinciali, traguardo giĂ messo in cassaforte dalle prime tre della classe del girone C: Carrozzeria Bosini, Lonato 2 Sgb e Ponte Zanano, raccolte in tre punti e

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del campionato: Er Costruzioni in ferro, bloccata dalla Gelateria Marameo in un altrettanto avvincente pareggio a suon di gol che si è chiuso con dodici reti messe a segno. Nel calcio a 11 è il caso di focalizzarsi sulla categoria minore perchĂŠ il campionato di Promozione. Negli ultimi anni non si era mai visto un torneo tanto equilibrato. I numeri parlano chiaro: sei squadre raccolte in cinque punti, anche se Avis Isorella (terzo), Norton (quinto) e Berzo Inferiore (sesto) hanno all’attivo una gara in meno. Mancano otto giornate alla fine, con 24 punti in palio per salire sull’ascensore che porta in Élite, riservato alle prime quattro della classe.

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Sulla Beata Cristina Egr. direttore, le chiedo, come cittadino di Calvisano religiosamente coinvolto e lettore critico in senso propositivo de “La Voce del Popolo,â€?di avere un breve spazio in pagina per integrare e definire storicamente in modo esaustivo il personaggio citato nell’articolo apparso sul settimanale a pag. 14 nel n° 6 del 9 febbraio scorso con il titolo “Santa Cristina. Leggenda e veritĂ â€?. Premesso che attualmente le spoglie della Beata, morta nel 1458, sono conservate nella chiesa di S. Gregorio Maggiore a Spoleto, per risolvere definitivamente la controversia sulle spoglie della Beata mi limito a citare testualmente lo storico mons. Antonio Fappani che nel volume XVII dell’“Enciclopedia Brescianaâ€? alla voce ‘Semenzi (o Somenzi) Cristina, beata’ cosĂŹ scrive: “Divergendo da quanto è nella voce “Cristina da Spoleto, beataâ€? gli studi condotti in questi ultimi anni da mons. Fausto Balestrini e da Virginio Prandini (Intorno alla Beata Cristina Semenzi di Calvisano) hanno dimostrato che le antiche tradizioni calvisanesi riguardanti la Beata (...) poggiano su testimonianze veritiere e che le loro opere meritano seria accoglienza‌ Gli storici calvisanesi hanno voluto dimostrare l’errore in cui era caduto il Guerrini per dimostrare la non esistenza di C. S. di Calvisano (‌). Lungo i secoli i calvisanesi fecero numerosi pellegrinaggi a Spoleto con offerte per la celebrazione di Messe e per il decoro della tomba, come risulta da numerose ricevute. Il 19 gennaio 1999, l’arcivescovo di Spoleto mons. Riccardo Fontana, nel dare l’incarico al cancelliere arcivescovi-

le di completare la ricognizione canonica dei resti mortali della Beata, riconosceva Cristina essere oriunda da Calvisano, della famiglia Semenzi. Dall’urna fu tolto l’abito che venne donato alla comunitĂ di Calvisanoâ€?. Mi permetto di aggiungere che, assieme alla ricognizione, venne effettuata dall’UniversitĂ di Pisa una perizia necroscopica autorizzata dal Vescovo spoletino per risolvere la secolare controversia sulle spoglie sacre presenti a Spoleto dal 1458 attribuibili alla Cristina Semenzi di Calvisano, deceduta ivi a 22 anni, o all’altra deceduta tale Agostina Camozzi di Como cinquantenne dal burrascoso passato. Nella suddetta relazione si attesta che “L’apparato masticatorio è integro‌ Sono presenti segni di usura assai lievi, in armonia con la giovane etĂ della donnaâ€?. Questione risolta dunque, documenti storici ed analisi necroscopiche hanno definitivamente dimostrato che la salma è di Cristina Semenzi. Coerentemente l’Arcivescovo fece collocare sulla cassa reliquiaria presente a Spoleto la dicitura “Beata Cristina di Calvisanoâ€?. Nel febbraio del 2004 le spoglie mortali della Beata ritornarono per due settimane nel paese natale dopo 500 anni, accolte con entusiasmo e fede dalla comunitĂ civile che l’aveva giĂ titolata sin dal 1512 patrona del Comune e, con delibera consigliare del 28-11-2000, “Assunta per tutto il terzo millennio a Santo Patrono Civile e Protettrice del Comune di Calvisanoâ€?. Con questo mio intervento spero di aver contribuito a eliminare definitivamente il dubbio al riguardo e ricordando con riconoscenza i mons. Fappani e Balestrini, insigni maestri di rigore nell’analisi storica. Bruno Bresciani

Chiesa, Ici e tanta malafede Egr. direttore, e dai con quell’Ici! Che secondo certi laicisti, in evidente cattiva fede la Chiesa dovrebbe pagare. Anche le sedi dei vari partiti hanno questa esenzione, oltre le varie Chiese che hanno un patto con lo Stato. E allora perchĂŠ si accusano solo i cattolici di questa cosa? Leggo che anche molti sindaci, anche non cattolici, affermano che è giusto che la Chiesa cattolica abbia questo diritto. Inoltre in Italia vi sono decine di migliaia di poveri che nelle varie mense del Paese possono ristorarsi con cibi caldi e trovare un letto per riposare senza dormire sotto le stelle. Leggevo con ammirazione in questi giorni di Chiara che a Bologna sa dove abitano i poveri e ogni giorno porta loro vivande, medicinali e vestiti perchĂŠ possano vivere con serenitĂ la loro vita. Eppure questa giovane è lieta e gioiosa in quanto sa bene che aiutare i poveri è donare a GesĂš che ha detto: fatevi dei tesori in Cielo con la vostro ricchezza... E Chiara, come tanti altri, con quella gioia che prova facendo il bene riceve quel cento per uno che GesĂš promette nel Vangelo. Ma quei signori che accusano la Chiesa di fare il male che loro stessi commettono sono davvero contenti? Lo escludo a priori. Se cosĂŹ fosse non avrebbero il dente avvelenato per chi fa il bene. Lo so bene che vi sono anche diversi laici che fanno queste opere di caritĂ e questi individui dovrebbero seguire e aiutare i loro amici e allora sĂŹ che potrebbero essere davvero contenti. PerchĂŠ piĂš forte dell’egoismo è l’amore, piĂš grande dell’odio è la caritĂ . Domenico Marchesi

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