La Voce del Popolo 2012 10

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8 marzo: festa della donna. Come dimenticarlo? Al di lĂ degli aspetti consumistici, possiamo ben riflettere sulla vocazione e missione della donna. Anche Benedetto XVI invita a pregare “perchĂŠ sia adeguatamente riconosciuto in tutto il mondo il contributo delle donne allo sviluppo della societĂ â€?. Per il giusto progresso della società è senza dubbio indispensabile l’apporto delle donne. Non mancano però problemi: in Occidente talvolta si realizza un “appiattimentoâ€? della figura e della missione della donna su modelli maschili, perdendo cosĂŹ la propria originalitĂ e ricchezza; in altre parti del pianeta, invece - e non mancano purtroppo casi anche da noi - le donne sono ancora sfruttate, oggetto di violenza e di ingiustizie. Ăˆ piĂš che mai necessario che la donna sia rispettata e valorizzata, e che ella stessa custodisca e difenda la sua dignitĂ . Maria, “donna del Paradisoâ€?, sostenga con la sua preghiera ogni donna perchĂŠ con la sua fede - speranza - caritĂ possa far intravedere anche qui in terra un piccolo angolo di quel Paradiso di grazia e di bellezza, che Dio desidera per tutti noi.

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Rito dell’esequie. Davanti al mistero della morte

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La Cattolica aspetta una risposta dalla Loggia

͚ͥ ……Ž‡•‹ƒ Voci nell’agorĂ . Monari apre il discernimento

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͜͜ ’‘”– Bragaglio: “SarĂ una grande serata di basket e non soloâ€?

‘Â? –—––‡ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ La strage familiare di Brescia ci interroga e invita alla preghiera. Un padre assassino e quattro persone uccise (la ex-moglie, il suo compagno, la figlia di lei e il suo fidanzatino) non possono lasciarci indifferenti. Sullo sfondo tre bimbe in tenera etĂ : vere vittime di questo dramma che per tutta la vita porteranno nella memoria. Ora sole, con un padre in carcere e una madre e una sorella da piangere e, speriamo, qualcuno che possa prendersi cura di loro. San Polo è solo lo sfondo dell‘ultimo degli episodi di violenza familiare che in questi ultimi anni hanno riempito

le cronache di giornali, telegiornali e talk show pomeridiani e serali. Ci tocca di piĂš, perchĂŠ è capitato da noi, in un quartiere che conosciamo, a persone che per tanti, soprattutto gli alunni della maestra Francesca, erano volti amici della vita quotidiana. Dalla strage di Novi Ligure, a Cogne l’elenco è però infinito. Si dirĂ : “La violenza nelle famiglie c’è sempre stataâ€?. Forse. Un tempo certamente non era cosĂŹ spettacolarizzata. Oggi la percezione comune è però che l’orrore della morte violenta abbia trovato stabile dimora tra le mura domestiche molto piĂš di ieri. In famiglia: lĂŹ dove si dovrebbero custodire gli affetti piĂš cari, lĂŹ dove la fiducia e il rispetto si dovrebbero fondare sull’amore reciproco, lĂŹ dove l’amore genera la vita, la educa, la fa crescere e la apre verso il futuro. Oggi, forse,

è piĂš chiaro che qualcosa si è spezzato. Ma cosa in particolare? Credo, anzitutto, il senso della sacralitĂ dell’amore umano che unisce un uomo e una donna, che li rende capaci di costruire insieme un progetto di vita “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattiaâ€?. Si parla tanto di debolezza dei legami, di fragilitĂ , di litigiositĂ crescente. Poco si dice dell’esclusione di Dio dalla vita di coppia. Poco si coglie che l’amore umano è reso sacro da quel Dio che nel matrimonio fa “donoâ€? all’uomo della donna e alla donna dell’uomo. Un dono prezioso da amare, da “onorareâ€? e di cui avere cura ogni giorno “per tutti i giorni della vitaâ€?. Coltivare la sacralitĂ dell’amore umano, dono di Dio, sostiene i rapporti quotidiani, mette in circolo un antidoto potente all’inevitabile deterioramento delle relazioni.

Quando accadono certi fatti violenti andiamo a cercare i colpevoli: sono solo gli esecutori materiali dei delitti? La gente si chiede giustamente: “Cosa è successo tra loro per arrivare a questo punto?â€? Ăˆ probabile che certi raptus esistano e certi gesti siano imprevedibili, ma se nella coppia si trascura il dialogo prima o poi nasce la distanza, l’indifferenza, il risentimento, la rottura, l’odio e, Dio non voglia, la vendetta. CosĂŹ gli sposi cristiani, il cui legame è sacramento, segno efficace della presenza di Dio e sorgente a cui attingere forza nelle difficoltĂ , sono chiamati a innestare nella societĂ buone prassi di vita familiare. Volgere lo sguardo a questi sposi ci aiuta anche nella tragedia. La loro preziosa testimonianza parla ai giovani e alla societĂ di una vita che vince anche la morte violenta.


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unerali “spettacolariâ€? (l’ultimo in ordine di tempo quello di Lucio Dalla a Bologna) ed esequie che una volta venivano bollate di “quartaâ€?, quasi anonime per numero di presenti e per qualitĂ di partecipazione al dolore dei parenti del de cuius. Come capita per tanti altri momenti della vita (e ovviamente, della morte), anche quello dell’ultimo saluto vive di situazioni estreme: dal troppo al niente. Anche se molti sembrano averlo dimenticato, però, il momento centrale del funerale cristiano è costituito dal rito delle esequie. A ribadirlo, nei giorni scorsi, la presentazione, nella sede di Radio Vaticana a Roma, della seconda edizione del Rito delle esequie, predisposta dalla Conferenza episcopale italiana, una risposta alla tendenza, diffusa soprattutto nei contesti urbani, a “privatizzareâ€? l‘esperienza del morire e a “nascondereâ€? i segni della sepoltura e del lutto. Il testo liturgico, il cui uso diverrĂ obbligatorio in Italia a partire dal 2 novembre 2012, risponde appunto alla diffusa esigenza pastorale di annunciare il Vangelo della risurrezione di Cristo in un contesto culturale ed ecclesiale caratterizzato da significativi mutamenti e che sembra mettere in secondo piano proprio questo aspetto centrale. Il volume offre una piĂš ampia e articolata proposta rituale, a partire dal primo incontro del sacerdote con la famiglia del defunto fino alla tumulazione del feretro. E fornisce, in appendice, alcune indicazioni circa la cremazione dei corpi. Il tutto nel solco dell‘impegno nell‘applicazione della riforma liturgica conciliare. La nuova pubblicazione in lingua italiana del Rito delle esequie, infatti, fa seguito alla prima edizione apparsa nel 1974 sulla base di quella tipica del 1969. Una prima novitĂ , non presente

nell‘edizione latina del 1969 e nemmeno in quella italiana del 1974, riguarda la “visita alla famiglia del defunto. Il primo incontro con la famiglia diventa per il parroco un momento di condivisione del dolore, di ascolto dei familiari, di conoscenza di alcuni aspetti della vita del defunto in vista di un corretto e personalizzato ricordo durante la celebrazione delle esequie. Una seconda novitĂ riguarda la “Preghiera alla chiusura della baraâ€?: la sequenza rituale è stata rivista e arricchita per sottolineare e leggere alla luce della Parola di Dio e della speranza cristiana un momento molto doloroso. Quanto alla celebrazione

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delle esequie nella Messa o nella liturgia della Parola, l‘arricchimento piĂš significativo è dato da una piĂš varia proposta di esortazioni per introdurre il rito dell‘ultima raccomandazione e commiato. Un rito che costituisce l‘ultimo saluto rivolto dalla comunitĂ cristiana a un suo membro prima della sepoltura. Nella seconda edizione non compare piĂš il capitolo V dell‘edizione precedente, corrispondente all’Ordo exsequiarum: “Esequie nella casa del defuntoâ€?. I Vescovi italiani hanno ritenuto questa possibilitĂ estranea alla consuetudine locale e “non esente dal rischio di indulgere a una privatizzazione intimistica, o circoscritta al solo ambito familiare, di un significativo momento che di sua natura dovrebbe vedere coinvolta l‘intera comunitĂ cristiana, radunata per la celebrazioneâ€?. Le esequie cristiane, dunque, non sono uno spettacolo, anche se utilizzano la ricchezza e la pluralitĂ di codici della liturgia. Lo ha ribadito anche mons. Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali che ha partecipato alla presentazione romana. Il nuovo rito, ha continuato mons. Pompili, può essere “un contributo a umanizzare il momento della morte, sottraendolo alla sua invisibilitĂ e alla sua individualitĂ , quando non alla sua spettacolarizzazioneâ€?. Grazie alla liturgia, infatti, “ritroviamo una grammatica e una sintassi in grado di dar voce alla morte, anzi di farne una parola che interpella la vita di tuttiâ€?. In una societĂ in cui la morte è “rimossa dall’orizzonte della vita quotidianaâ€?, o al massimo intesa come “un evento che si affronta in solitudineâ€?, un “fatto privato per le persone comuni o ‘pubblico’ per le celebritĂ â€?, per il Sottosegretario della Cei è urgente riscoprire il “carattere di misteroâ€? e il “carattere collettivoâ€? di questo evento.

$FFHWWDWD PD QRQ FHUWR LQFRUDJJLDWD Una delle novitĂ piĂš signiďŹ cative è costituita dall‘appendice dedicata alle esequie in caso di cremazione, scelta in costante aumento anche nel Bresciano, come si evince amche dai dati presentati in questa pagina “La Chiesa accetta la cremazione, se non è decisa in odio alla fede, cioè per negare la risurrezione dei corpi proclamata nel Credo, ma non la incoraggiaâ€?, ha spiegato mons. Alceste Catella, vescovo di Casale

Monferrato e presidente della Commissione Cei per la liturgia, a margine della presentazione della seconda edizione del Rito delle esequie. Dietro l’aumento del numero delle cremazioni, ha aggiunto, “c’è anche il grande sforzo pubblicitario delle agenzie funebri che gestiscono queste praticheâ€?. Mons. Angelo Lameri, collaboratore dell’UfďŹ cio liturgico della Cei, ha puntualizzato come “la stessa denominazione di appendi-

ce vuole richiamare il fatto che la Chiesa continua a ritenere la sepoltura del corpo dei defunti la forma piĂš idonea a esprimere la fede nella risurrezione della carne, ad alimentare la pietĂ dei fedeli verso coloro che sono passati da questo mondo al Padre e a favorire il ricordo e la preghiera di suffragio da parte di familiari e amiciâ€?. In questa prospettiva, è previsto che la celebrazione delle esequie preceda di norma la crema-

zione. Mentre, eccezionalmente, i riti previsti nella cappella del cimitero o presso la tomba si possono svolgere nella stessa sala crematoria. Particolarmente importante l‘affermazione che la cremazione si ritiene conclusa con la deposizione dell‘urna nel cimitero. Ciò soprattutto per contrastare la prassi di spargere le ceneri in natura o di conservarle in luoghi diversi dal cimitero. Tale prassi infatti “solleva non poche perplessitĂ


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ǯ Anche nel Bresciano, anche se con ritmi meno vorticosi di quelli delle grandi metropoli, il modo di vivere la morte e il distacco dai propri cari sta cambiando rapidamente. Lo sottolinea anche il teologo don Raffaele Maiolini in questa pagina. Sempre più numerosi, anche grazie a sforzi considerevoli per rendere gli obitori ambienti più umani, sono i funerali che partono direttamente dalle strutture ospedaliere in cui avvengono i decessi. Poche, pochissime, come per altro

certificato anche dall’intervista al presidente dell’Asof (l’associazione sindacale delle onoranze funebri che fa capo ad Assopadana), le famiglie di Brescia che decidono di far ritornare a casa la salma di un parente morto in ospedale. Altro segnale di questo cambiamento è il numero sempre maggiore di case del commiato che stanno sorgendo in molti centri del Bresciano. Un servizio che le agenzie di onoranze funebri offrono ai loro clienti per rendere meno pesanti

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sulla sua piena coerenza con la fede cristiana, soprattutto quando sottintende concezioni panteistiche o naturalistiche”. Il rituale offre, perciò, “sufficienti elementi per una catechesi e un‘azione pastorale che sappiano sapientemente educare il popolo di Dio alla fede nella risurrezione dei morti, alla dignità del corpo, all‘importanza della memoria dei defunti, alla testimonianza della speranza nella risurrezione”.

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i giorni del lutto che precedono la celebrazione dei funerali. Una tendenza importata dagli Stati Uniti che molti conoscono per averla vista in qualche film. Cresce anche il numero di quanti scelgono la cremazione. A Brescia, come testimoniano anche i dati riportati in questa pagina, sono ormai oltre il 20% sul numero totale dei decessi. Percentuali che hanno indotto i Vescovi italiani a dedicare parte della seconda edizione del Rito delle esequie al tema della cremazione.

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Non sembra esserci pace per l’ufficio di presidenza del consiglio regionale. Quella della propensione al reato sembra (la formula dubitativa è dovuta sino a quando la magistratura non appurerĂ la fondatezza dei reati contestati, ndr.) una debolezza diffusa nei piani alti del Pirellone. Dopo le inchieste che hanno portato in stato di accusa i vicepresidenti Filippo Penati (Pd), Franco Nicoli Cristiani (Pdl) e Massimo Ponzoni (Pdl), nei giorni scorsi è toccato

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allo stesso presidente del consiglio regionale Davide Boni della Lega Nord. L’esponente leghista sarebbe indagato per il reato di corruzione. I pubblici ministeri che si stanno occupando dell’indagine contesterebbero agli indagati (oltre al Presidente sono coinvolti altri esponenti politici e immobiliaristi) uno scambio di mazzette per un importo vicino al milione di euro, che sarebbe poi stato utilizzato per finanziare l’attività della stessa Lega Nord. Di attacco politico,

orchestrato ad arte per far pagare alla Lega l’emendamento presentato pochi giorni fa sulla responsabilità civile dei magistrati, hanno subito parlato esponenti del partito di Bossi. In attesa che la giustizia faccia il suo corso accertando la veridicità dei fatti contestati agli indagati, si fa sempre piÚ ampio il disagio e lo sconcerto per la frequenza con cui la Regione da qualche tempo a questa parte viene a trovarsi al centro di vicende giudiziarie.

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uello della conciliazione tra lavoro e famiglia, indicato come una delle cause dell’ancora problematico rapporto tra donna e occupazione è divenuto in questo 2012 forse il principale argomento di dibattito per la giornata della donna. Pia Cittadini, imprenditrice e presidente dell’Ucid di Brescia, è una donna che da sempre ha vissuto in prima persona quella può essere definita come una battaglia di civiltĂ , ha cercato le vie della conciliazione tra lavoro e famiglia ancora quando il problema non era stato tematizzato e riassunto nel vocabolo oggi di uso comune. “Quello della conciliazione – afferma – è un tema da sempre centrale nella mia vita, non solo perchĂŠ da madre di cinque figli impegnata in azienda, so bene cosa significhiâ€?. L’imprenditrice bresciana ha sperimentato sulla sua persona la necessitĂ di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze professionali e gli impegni familiari e, trovatolo, ha cercato di portare nella sua azienda alcune buone prassi per fare in modo che tutte le donne impiegate in azienda potessero trovare vantaggio da questa esperienza. Non si trattava tanto di mettere a punto una strategia organizzativa che consentisse alla donna di lavorare e di essere madre e moglie, ma di quella che Pia Cittadini definisce una vera e propria svolta culturale. “Purtroppo – afferma

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co e sociale che non tiene nel dovuto conto il lavoro femminile come grande asset da giocare nella partita dello sviluppo e del riposizionamento del nostro Paese nel campo della competitivitĂ â€?. Per larga parte dell’opinione pubblica la conciliazione continua a essere considerata impossibile, un problema, un costo e non piuttosto un investimento, un ritorno positivo per le aziende. “Per quella che è l’esperienza che vivo nella mia azienda posso – è la convizione dell’imprenditrice – dire che quella della conciliazione è una strada che presenta tanti aspetti positivi nell’organizzazione aziendale.

Le prassi adottate hanno consentito di diminuire gli indici di assenteismo, di fidelizzare i rapporti, di migliorare lo spirito di appartenenza e di ridurre i costi di formazione. In ultima analisi tutto questo si è tradotto in una maggiore efficienza e, conseguentemente, in maggiore produttivitĂ e redditivitĂ â€?. Le aziende, però, non possono essere lasciate sole. Servono altre assunzioni di impegno che chiamano in causa il legislatore, gli amministratori delle comunitĂ locali perchĂŠ facciano la loro parte: esattamente quel salto culturale che ancora il Paese non ha saputo fare.

1RQ q XQ PDU]R IHOLFH Non è un bell’8 marzo quello che la cittĂ di Brescia festeggia in questo 2012. A ďŹ anco del tema del lavoro che manca o che è sempre piĂš difďŹ cile conciliare con i tempi della famiglia, come ricordato in questa da Pia Cittadini, la cittĂ ha dovuto brutalmente misurarsi con un problema forse sottovalutato, ma terribilmente presente. La mattanza, perchĂŠ non c’è termine piĂš approppriato per deďŹ nire quanto è successo nei

giorni scorsi, di San Polo ha messo drammaticamente in evidenza come la violenza sulle donne in ambito familiare sia di stringente attualitĂ anche in una cittĂ come Brescia che da sempre ha messo in campo energie e risorse per limitare al minimo il fenomeno. La violenza cieca che ha spinto l’ex marito ad aprire il fuoco contro la madre delle sue ďŹ glie e su altre tre persone non è, purtroppo che la

punta di un iceberg difďŹ cile da comprendere nelle sue reali dimensioni che restano sommerse. Eppure basta prendere contatto con le tante realtĂ che sul territorio di occupano di sensibilizzare e, laddove possibile, prevenire casi di violenza sulle donne che, anche quando non sfociano in eventi tragici come quelli di San Polo, creano sempre lacerazioni e situazioni di profondo disagio.

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‡””ƒ ƒÂ?–ƒ ‡ ‘’‡”‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‡ …‘Â? Žƒ Dz Â‘ÂŽÂŽÂ‡Â–Â–ÂƒÇł Ăˆ stato presentato il 1° marzo scorso, in concomitanza con il tradizionale messaggio per la “Collecta pro Terra Sanctaâ€? del VenerdĂŹ Santo della Congregazione per le Chiese orientali, ďŹ rmato dal suo prefetto, card. Leonardo Sandri, il rapporto 2010/2011 delle opere sostenute dalla Custodia, con i proventi della stessa colletta. Dal rapporto emerge un duplice impegno legato alla cura dei luoghi santi e dei pellegrini, combinato con quello verso la comunitĂ locale.

Numerosi sono stati i lavori di ristrutturazione e manutenzione di santuari, chiese e conventi dei luoghi santi, a Betlemme, a Gerusalemme (fra i quali Getsemani e Santuario della Flagellazione), Jaffa, Magdala e Monte Tabor. Una parte importante dei fondi della colletta è stata destinata a borse di studio per studenti universitari, ad aiuti a piccole imprese artigiane, costruzione di abitazioni, scuole e impianti sportivi per bambini. Destinatari degli aiuti, che hanno

compreso anche istituzioni culturali, sono stati i bisognosi, le famiglie e le comunitĂ parrocchiali. SigniďŹ cative sono le opere rivolte ai giovani: tra il 2010 e 2011 sono state ďŹ nanziate 420 borse di studio universitarie. Un’attenzione particolare la Custodia l’ha riservata alle famiglie. A Betlemme, si legge nel Rapporto, è stato dato sostegno al Consultorio familiare parrocchiale che supporta i bisogni principali delle famiglie, alla Casa del Fanciullo che ospita piĂš di 20 ragazzi tra sei e 12 anni.

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primi giorni di Vladimir Putin da neoeletto presidente russo sono stati caratterizzati da centinaia di arresti e tafferugli tra oppositori e forze dell’ordine a Mosca. Come a dicembre, all’indomani delle legislative macchiate da denunce di brogli, anche stavolta, dopo il trionfo del premier russo alle urne, l’opposizione è scesa in piazza a manifestare, contro un voto ritenuto illegittimo. Al rifiuto di una parte di dimostranti di sgombrare piazza Pushkin, luogo del raduno, sono scoppiati i disordini finiti con 250 arresti, tra cui il blogger Alexei Navalny, tra i leader del movimento. I manifestanti hanno chiesto nuove elezioni presidenziali e promesso di andare avanti con le proteste, “fino alla vittoriaâ€?. Secondo la polizia i partecipanti alle manifestazioni sono stati 14mila, mentre gli organizzatori hanno parlato di 20-40mila. Tra i manifestanti anche figure esterne, come Mikhail Prokhorov, arrivato terzo alle urne. Il miliardario, intenzionato a fondare un partito che rappresenti gli interessi della classe media, ha detto di volersi battere per un Paese libero, in cui i cittadini votano non per paura, ma secondo le proprie convinzioniâ€?. “Oggi festeggiamo la nostra vittoria sulla pauraâ€?, ha detto l’ex campione di scacchi Garry Kasparov che si è poi detto convinto che quelle che scorrevano sul viso di Putin in piaz-

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abbiamo una coscienza, noi siamo il potere e li costringeremo a vivere secondo la legge – ha detto – avete derubato i nostri votiâ€?. “Da domani creeremo una macchina della propaganda universale, migliore del Primo canale tv e anche nel piĂš piccolo villaggio russo verranno a conoscenza dei misfatti di Putinâ€?, ha aggiunto l’avvocato-blogger. L’opposizione ha promesso di tornare in piazza il 10 marzo, con un corteo lungo viale Kutuzovski, dal Parco della Vittoria al Novi Arbat, passando quindi davanti alla sede del governo, lungo l’arteria usata normalmente dal premier Putin e dal presidente uscente, Dmitri Medvedev, per spostarsi dalle loro residenze ai luoghi di lavoro.

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La parrocchia di Rudiano, in collaborazione con le altre della zona pastorale VIII di San Filastrio, organizza una ďŹ accolata vocazionale per ragazzi, giovani e famiglie, per domenica 25 marzo. La proposta prevede un pellegrinaggio di otto chilometri, tra il santuario della Madonna in Pratis di Rudiano e la chiesa di S. Maria Maggiore di Chiari, dove si terrĂ l’afďŹ damento alla Beata Vergine Maria. Il momento di preghiera, esteso anche alle parrocchie di

Il 25 e 26 giugno 2012, a Shanghai, si svolge Matching Cina, l’evento promosso da Compagnia delle Opere per l’internazionalizzazione strategica e integrata delle piccole e medie imprese italiane in Cina. La manifestazione, organizzata in collaborazione con Cdo Network e d’intesa con il ministero dello Sviluppo economico e Unioncamere, è volta a promuovere l’offerta italiana di prodotti e servizi di qualitĂ presso buyer, distributori e imprese cinesi, oltre a offrire la

Castelcovati, Castrezzato, Chiari, Cizzago, Comezzano, Cossirano, Trenzano e Urago d’Oglio, è stato pensato anche come occasione di aggregazione comunitaria per le realtĂ dell’intera zona pastorale della Bassa occidentale dell’Oglio. Il programma prevede l’avvio del pellegrinaggio da Rudiano alle 20.30 e la conclusione a Chiari alle 22.30. Per informazioni è possibile contattare don Sergio Merigo dell’oratorio di Rudiano 339/6812834.

possibilità di incontrare produttori cinesi per l’importazione di prodotti. A Matching Cina saranno presenti 250 operatori italiani e cinesi, che daranno vita a un migliaio di appuntamenti d’affari. Le imprese italiane saranno piÚ di 100, con un numero limitato di 10/12 posti riservati alle imprese bresciane. Per informazioni contattare entro aprile la segreteria servizi e convenzioni della Cdo Brescia (tel. 0303366919; e-mail: servizieconvenzioni@ brescia.cdo.org).

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8Q 3G HVSRVWR DL TXDWWUR 9HQGROL Molti collocano il governo Monti sul conďŹ ne tra la seconda e la terza repubblica, oppure tra il berlusconismo e il postberlusconismo. Non credo che ci siano solo certezze su quel fronte. Certamente una cesura c’è stata, ma quello che ci aspetta oltre la parentesi attuale è tutto da scoprire. Nell’attesa può essere utile fare qualche riessione sulle forze in campo. Sulla scena ci sono due importanti formazioni come il Pdl (risultato della somma di Forza Italia e di Alleanza nazionale) e il Pd (Margherita piĂš Democratici di sinistra), con il contorno di vari altri partiti piĂš o meno consistenti, compresi quelli che si collocano idealmente al centro. Di fatto resto dell’opinione che se si escludono le frange estreme, a destra e a sinistra, gli altri partiti e partitini navigano nel mare comune dell’inadeguatezza rispetto ai problemi sollevati dalla crisi economica, con la politica succube dello strapotere del sistema economicoďŹ nanziario. Perciò il dibattito politico fatica ad andare oltre la personalizzazione dei conitti e le manovre contingenti che

non mettono in discussione il sistema. La politica appare talmente impotente che nell’opinione pubblica italiana il consenso per i partiti è ridotto ai minimi termini (secondo sondaggi recenti oscilla tra il 4% e l’8%, una miseria). Mentre Monti (cioè il governo dei tecnici) mantiene un’alta quota di consensi nonostante le lacrime e il sangue. Ăˆ un problema che riguarda tutte le democrazie occidentali non solo l’Italia, ma se non si comincia da lĂŹ non si

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va da nessuna parte. Su questo terreno il Pd è stato sinora molto deludente. Non tanto perchÊ, come sostiene qualcuno, si è battuto contro il signor B (cosa doveva fare? sostenerlo?), quanto per la debolezza e la frammentarietà della linea politica. Da sempre il Pd è impegnato a cucire, strappare, ricucire i rapporti interni. Anche dopo la netta vittoria del 1996 e la mezza vittoria del 2006, il centro-sinistra non ha mai smesso di coltivare incontri

e scontri in famiglia. Se cosĂŹ non fosse stato, il centro-destra non avrebbe potuto vivere di rendita in tutti questi anni, limitandosi a gestire il potere, con o senza crisi. Ancora oggi il Pd non offre un’immagine rassicurante, a causa delle ricorrenti incertezze e dei contrasti che si manifestano nelle sue ďŹ le. Ăˆ incredibile per esempio come riesca sempre a perdere le primarie nelle grandi cittĂ , a favore di candidati di minoranza. I sintomi orientano

piĂš verso la malattia cronica che verso il malessere passeggero. Diagnosi? Ci vorrebbe un consulto. In attesa del parere dei sapienti di ogni genere possiamo avanzare delle ipotesi. Anzi, una ipotesi. L’ossatura del Pd è formata, come ho giĂ ricordato, dai cattolici riformisti della Margherita e dagli eredi del Partito comunista, passati attraverso sigle diverse: due anime non proprio sovrapponibili. Avrebbe dovuto nascere una terza anima, frutto dell’integrazione delle due originarie. L’operazione non è andata in porto perchĂŠ la pressione della quotidianitĂ ha impedito lo sviluppo di un confronto in profonditĂ . Quello che si vede è un matrimonio di convenienza che non è ancora sfociato in una convivenza proliďŹ ca. Non era e non è un processo facile. Soprattutto per i continui cambiamenti del contesto socio-economico. Le domande e i problemi sovrastano le risposte e le soluzioni. Servirebbero luciditĂ nella lettura degli eventi e pazienza nella ricerca di nuove strade. Servirebbero, ma non ci sono.


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Pochi mesi fa nasceva a Bovezzo la Consulta giovanile formata dai ragazzi del paese, che per esso vogliono impegnarsi civicamente. Un impegno culturale e sociale che dall’inizio vede muoversi in prima linea Diego Facondini, Federica Gheda, Alessandra Rabbi, Nicola Chiocchi, Belen Cornali, Paolo Pedrotti, presentatisi in rete con un video caricato a gennaio su Youtube. Una Consulta giovanile fortemente voluta

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dal vicesindaco e assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili Nicola Fiorin, e che proprio nei giorni scorsi si è impegnata per l’organizzazione dell’incontro con Sebastiano Luca Insinga e la proiezione di due documentari da lui realizzati per spiegare il fenomeno dei profughi sull’isola di Lampedusa (“Lo sconosciutoâ€? e “Nulla è accadutoâ€?). Fattivamente impegnati nella promozione di attivitĂ , i ragazzi della Consulta

giovanile di Bovezzo hanno da poco raggiunto un’intesa con l’amministrazione comunale per avere uno spazio riservato e proprio dall’inizio del mese di marzo hanno ottenuto una nuova sede: si tratta di un’aula studio in via Vittorio Veneto dove potersi trovare per due pomeriggi alla settimana e programmare nuove attivitĂ â€œnella convinzione – dicono i responsabili – che solo dall’incontro di idee possa nascere qualcosa di validoâ€?.

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n cerca di una risposta dalla Loggia. Non lo chiedono solo i vertici dell’UniversitĂ cattolica, ma lo esigono gli studenti delle facoltĂ inserite nel Piano formativo della sede bresciana dell’UniversitĂ cattolica che ogni anno, precisamente da 47, consegna alla cittĂ e al suo territorio laureati (900 nel 2011). Facciamo un passo indietro. Nel luglio 2007 è stata siglata un’intesa tra l’allora vescovo, mons. Giulio Sanguineti, e il rettore Lorenzo Ornaghi, che prevede l’acquisto da parte della Cattolica di una porzione del Seminario. La “Cattolica 2â€? sorgerĂ nella parte nord-est del complesso dell’ex Seminario con ingresso da via Garzetta. Al momento, dopo numerosi incontri e molteplici ripensamenti, la situazione è bloccata dalla giunta comunale. Si faticano a comprendere gli ostacoli a un progetto inserito in una zona della cittĂ (giĂ vocata alla formazione universitaria) e ben servita dalle reti del trasporto pubblico (metropolitana compresa). Non vengono richieste deroghe alle normative urbanistiche, ma solo la formalizzazione della destinazione d’uso: dalla zona contraddistinta dalla sigla “Siâ€? (Scuole non dell’obbligo, Scuole speciali) alla sigla “Suâ€? (UniversitĂ e servizi universitari). Sgombera il campo dagli equivoci il direttore di sede Luigi Morgano: “La sede di via Trieste resta operativa, vengono lasciate le soluzioni provvi-

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a piĂš livelli. Abbiamo avuto ripetute garanzie, ma sorgono di volta in volta dei contrattempi. L’idea per cui possa essere applicata un’ipotesi diversa da quella alla quale si sta lavorando non è praticabileâ€?. Inutile dire che il progetto della “Cattolica 2â€? si pone in continuitĂ culturale con l’aspetto formativo del luogo che per anni ha ospitato il Seminario. La localizzazione a Mompiano non risponde solo a un semplice reperimento degli spazi, ma a un preciso disegno che si articola su due sedi (quella centrale di via Trieste e quella appunto di Mompiano). Cosa significa? Che la Cattolica rinuncia

alle attuali sedi in affitto (via Musei, via Aleardi, Contrada Santa Croce e via S. Martino), che erano state utilizzate nella contingenza, per costruire uno spazio (a sue spese) che affianchi la sede centrale. Uno spazio funzionale ai nuovi percorsi di ricerca e ai laboratori, che non possono trovare un’adeguata collocazione negli attuali edifici storici. Verrebbe da chiedersi, alla luce del principio di sussidiarietà , perchÊ ostacolare una realtà come la Cattolica che, diffusa sul territorio nazionale, ha deciso di investire sulla Leonessa? Non va, forse, nella direzione di una Brescia città universitaria?

%RRNFURVVLQJ" 1XPHUL LPSRUWDQWL La biblioteca comunale di Concesio ha inaugurato il bookcrossing a ďŹ ne ottobre e continua a proporre con fortunato successo ogni primo sabato del mese. I lettori il 3 marzo sono accorsi numerosi alle bancarelle allestite alla biblioteca di via Mattei 99 a Concesio a cercare un libro da portare a casa. “Un libero scambio di libri – dicono gli ideatori Giovanni Boccingher e Marco Ardesi –, con la gente che può prendere i volumi che

desidera, decidendo liberamente se portarne in dote altri o se attingere soltanto ai banchetti, e da poco potendo rovistare anche fra videocassette e dvdâ€?. Letteralmente signiďŹ ca “incrociare i libriâ€?, ma quel che avviene col bookcrossing è un’intersezione di vite fra quelle dei lettori e quelle dei libri. Nel dettaglio si chiama “PiĂš pila per tutti: Bookcrossingâ€?. “All’esterno della biblioteca – spiegano gli ideatori Marco Ardesi (bibliotecario) e Gio-

vanni Boccingher (storico) – abbiamo allestito un gazebo dover poter prendere e portare libri. Tre ore di libero scambio (dalle 9.30 alle 12.30): all’inizio avevamo cominciato mettendo a disposizione della gente accorsa i volumi scartati dalla biblioteca, ai quali sono andati poi aggiungendosi quelli portati da casa dai lettori�. Prossimo appuntamento con il bookcrossing per sabato 7 aprile. Per informazioni, www.biblioteca.concesio.bs.it.

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dell’esercizio con il primo giorno del 2013. Valerio Prignachi, inoltre, ha precisato che il cronoprogramma deďŹ nito nel maggio 2011 (validato da un’apposita delibera del consiglio comunale del luglio scorso e, ancor piĂš, da una serie di incontri e approfondimenti che si sono tenuti presso il ministero delle Infrastrutture e, in sede congiunta, con la Commissione collaudo e sicurezza) procede regolarmente. Al di lĂ delle carte, i treni stanno cominciando a circolare e chi

passa nella zona del deposito, può vedere il movimento quotidiano di carrozze. Prignachi ha speciďŹ cato che non solo l’avanzamento delle opere in carico ad Ati è rigorosamente nei tempi ma che nel giro di poche settimane prenderanno il via le cosiddette opere “complementariâ€? che saranno realizzate da Brescia MobilitĂ per conto di Brescia Infrastrutture e del Comune, e cioè quelle opere che sistemeranno le aree esterne della metropolitana. Ultimo chiarimento,

quello in merito alle stazioni di San Faustino e Vittoria, le due stazioni da sempre piĂš complicate per la loro situazione speciďŹ ca. “Operiamo in centro storico – ha concluso Prignachi –, in una situazione in cui gli interventi, giĂ di per sĂŠ difďŹ cili, sono resi ancora piĂš delicati dalla presenza di vincoli di natura ambientale, architettonica e storica, ma a oggi gli atti disponibili dicono che la scadenza sarĂ rispettata anche per quelle due stazioniâ€?. (Mario Leombruno)

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e Acli bresciane rilanciano il loro impegno nelle parrocchie: “Il Sinodo − come ha detto il presidente provinciale Roberto Rossini − ci dĂ l’occasione per lavorare con le comunitĂ parrocchiali per aprirci al territorio, al sociale, a tutta la cittĂ â€?. Nel suo intervento il presidente nazionale Andrea Olivero ha sottolineato tre elementi imprescindibili dell’essere Acli oggi: anzitutto, il bisogno di aggregazione che deve declinarsi nell’impegnarsi insieme in un progetto (dalla natura piĂš diversificata, come sono d’altronde i circoli Acli); per evitare il rischio di comunitĂ calde sĂŹ, ma escludenti o rancorose, il Presidente ha sottolineato il valore di un’aggregazione guidata da un senso condiviso del bene comune e da una visione. PerchĂŠ è la visione, ha detto, che dĂ senso alle moltissime esperienze, ai servizi e alle testimonianze che nascono e si sviluppano nelle Acli. Solo la forza di una visione permette di andare oltre, di ricomprendere in un tutto le varie “partiâ€? che altrimenti sarebbero semplicemente giustapposte una all’altra. Il rilievo sui valori – che non sono scomparsi, ma oggi sono relegati all’ambito del privato e che vanno invece rideclinati anche nella dimensione pubblica e politica – apre al tema del lavoro: le Acli sono chiamate a cercare nuove soluzioni in materia di tutele a tutti i settori lavora-

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gante non solo per l’economia italiana, ma anche per la democrazia: uno spreco di risorse e di futuro, perchĂŠ non è possibile costruire il domani se non si ha alcun punto fermo dal quale partire a edificare. Chiude con un affondo sul tema dell’economia civile: il welfare non è solo uno strumento di progresso, ma un fine capace di includere ciascuno in un modello di sviluppo che tiene conto sĂŹ del Pil, ma anche della dimensione qualitativa del benessere. Infatti, dopo una certa soglia di benessere materiale, ciò che fa la differenza sono i beni relazionali. Il presidente provinciale Roberto Rossini ha chiuso, invece, il dibattito con un augurio: “Le Acli non devono perdere la grazia: la capacitĂ di udire il grido di chi non ha voce, una facoltĂ che non si studia, che si possiede o meno ma che un’associazione come le Acli non può dimenticare se vuole continuare a essere pietra viva nella ‘piazza’ del mondoâ€?. Superata la prova di democrazia del Congresso, le Acli provinciali guardano alle nuove sfide (potenziamento del terzo settore e impegno politico) cosĂŹ come ha affermato il primo giorno Roberto Rossini (il piĂš votato, sarĂ riconfermato presidente): “L’economia civile e il terzo settore ci piacciono, perchĂŠ coinvolgono il pubblico e il privato, non escludono il profitto, ma lo considerano solo uno strumento per realizzare finalitĂ umane e socialiâ€?.

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La mostra “La scienza e la matematica ai tempi di Archimedeâ€? realizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), resta in esposizione ďŹ no al 29 maggio 2012. Un percorso lungo il bacino del Mediterraneo e la storia del pensiero occidentale, per scoprire, una tappa dopo l’altra, dove e come si sono sviluppate le nostre conoscenze ďŹ losoďŹ che, ďŹ siche e matematiche. Questa l’essenza della mostra “AgorĂ ,

Sono gli ultimi giorni per poter ammirare la tavola con l’Adorazione dei Magi del Sassetta, proveniente dalle collezioni della Banca Monte dei Paschi di Siena. Nell’occasione giovedĂŹ 8 marzo alle 17.30 si tiene una conferenza dal titolo “Sassettaâ€? e l’Adorazione dei Magi della collezione Chigi Saracini di Siena, relatore sarĂ il prof. Alessandro Angelini dell’UniversitĂ degli Studi di Siena. Segue una degustazione di vini della linea “Rosso 1472â€?.

ospitata ad AmbienteParco, a 50 metri da piazza Arnaldo. In un viaggio ideale sono toccate le localitĂ piĂš importanti del bacino del Mediterraneo dove, di volta in volta, vengono illustrate le conquiste del pensiero umano e le soluzioni brillanti ai problemi di carattere pratico. Questa mostra può essere vista come un percorso attraverso Grecia, Libia, Egitto, Turchia, Italia, sďŹ orando i porti di cittĂ che divengono mete di un

ideale viaggio nella storia della scienza. Teorie e principi di matematica, studi di astronomia, teoremi di geometria, invenzioni di ingegneria civile e bellica possono essere compresi incontrando i personaggi che hanno fatto la storia della cultura scientiďŹ ca e ďŹ losoďŹ ca occidentale, sperimentando quegli stessi giochi, strumenti e problemi usati nell’antichitĂ per i loro studi. Per info, www. ambienteparco.it.

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a Congregazione dei Figli di Maria Immacolata – Pavoniani vuole solennizzare il bicentenario della fondazione dell’oratorio da parte del proprio fondatore, il beato Lodovico Pavoni (1784-1849). A ricordo del primo passo significativo compiuto da Lodovico Pavoni, la Congregazione religiosa che da lui ha avuto origine ha indetto per il 2012 un Anno della missione educativa pavoniana, accompagnato da uno slogan, tratto da un’espressione dello stesso padre Pavoni: “Concepiamo sui giovani le piĂš belle speranzeâ€?. SarĂ un anno caratterizzato da un rinnovato impegno di applicazione, in tutte le realtĂ educative della Congregazione, del progetto educativo pavoniano, ispirato all’esempio e all’insegnamento del beato Pavoni e adattato alle circostanze e alle necessitĂ del mondo giovanile di oggi. Varie iniziative poi sono programmate, sia in Italia, e in particolare a Brescia, sia nelle altre nazioni dove la Congregazione ha esteso il carisma pavoniano. Domenica 18 marzo, nell’ambito di un programma inserito nelle domeniche di Quaresima della parrocchia di S. Agata nel centro storico di Brescia, verrĂ eseguito l’oratorio musicale “Lodovico Pavoni, diario di Dioâ€?, composto nel 2002 in occasione della beatificazione del Pavoni. Per il 1° aprile, domenica delle Palme, 163° anni-

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i ragazzi del suo Istituto di San Barnaba, per portarli in salvo dai pericoli e dalle violenze delle Dieci Giornate di resistenza della popolazione bresciana agli austriaci. L’inaugurazione sarĂ preceduta, sabato 31 marzo, dalla Camminata Pavoniana da Brescia a Saiano, percorso di 14 km per ricordare l’ultimo viaggio compiuto da padre Pavoni, prima della morte. Il momento culminante delle iniziative sarĂ nei tre giorni tra il 13 e il 15 aprile. VenerdĂŹ 13 verrĂ presentato presso Casa Foresti il libro sul bicentenario dell’oratorio fondato da Lodovico Pavoni, pubblicato dall’Àncora, l’editrice della Congregazione pavoniana. Sabato 14 coincide con il 10° anniversario della beatificazione di padre Lodovico Pavoni, avvenuta nel 2002 a Roma per opera di papa Giovanni Paolo II. In tutte le comunitĂ della Congregazione si terrĂ una celebrazione di ringraziamento. Il 15 aprile, per ricordare il duplice anniversario del bicentenario dell’oratorio e del decimo della beatificazione, il vescovo Monari presiederĂ alle 10 una solenne concelebrazione nella chiesa parrocchiale di S. Maria Immacolata in Brescia, dove si venera la tomba del beato Lodovico Pavoni. Ma di certo l’iniziativa piĂš significativa è stata l’avvio, l’11 gennaio, della nuova missione che la Congregazione ha assunto in Africa, in Burkina Faso, in favore di ragazzi sordomuti.

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la prima esperienza di servizio sarĂ possibile partecipare alla settimana formativa a Roma, in cui ogni giorno dalle 17 alle 20.30 vi sarĂ il servizio presso la mensa Caritas della stazione Termini. Chi ha giĂ svolto esperienze di formazione al servizio cristiano potrĂ occuparsi dell’animazione dei bambini stranieri a Trieste, mentre per i piĂš grandi sarĂ possibile sperimentare due servizi caritativi a Catania. Concretamente si può condividere una settimana con

coetanei provenienti da altri paesi d’Italia, imparando a vivere insieme momenti di formazione e preghiera. Per ragazzi dai 15 ai 18 anni la settimana è dal 23 al 30 giugno o dal 30 giugno al 7 luglio a Roma Per ragazzi dal 17 al 19 anni la settimana è dal 14 al 21 luglio a Trieste. Per giovani dai 19 ai 30 anni la settimana è dal 21 al 29 luglio a Catania. Le iscrizioni si ricevono entro il 12 maggio; per informazioni o iscrizioni contattare madre Marisa Buffoli 030/901213 o marisa.

buffoli@libero.it oppure madre Liliana Chioda 3492380243 o madre. liliana@libero.it. A questo si aggiunge anche la proposta della scuola di preghiera per giovani per imparare a dare del tu a Dio: come ricominciare a curare la relazione con il Signore, partecipando alla scuola di preghiera dal 4 al 7 agosto guidata dalle madri canossiane e da don Samuele a Roma. Per informazioni o iscrizioni contattare madre Marisa Buffoli 030/901213.

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stituzioni sociali e famiglia invocano un reciproco riconoscimento e devono aprirsi a una intensa collaborazione per la costruzione del bene comuneâ€?. Queste le parole del card. Dionigi Tettamanzi all’interno della lettera del 2008, “Famiglia Anima del Mondoâ€?. Profondamente convinti della valenza di tali parole, Spazio Famiglia, Acli Lombardia e Associazione nazionale famiglie numerose si sono dunque fatti promotori, a partire da marzo 2011, di un’importante iniziativa, “Carovana per la famigliaâ€? per diffondere sul territorio l’idea che la famiglia è una risorsa e un bene per la comunitĂ e che quindi non deve essere solo sostenuta ma anche promossa. Nell’ottica di papa Paolo VI, che definĂŹ la politica come “la piĂš alta forma di caritĂ â€?, “Carovana per la famigliaâ€? propone dunque l’istituzione di un tavolo per la famiglia in ogni ambito sociale di zona per cercare cosĂŹ di superare un modello di welfare che riconosce nella famiglia una risorsa da spremere piĂš che una valida collaboratrice. “Il lavoro fatto finora all’interno del piano di zona in scadenza è figlio di una cultura che non dimentica le politiche della promozione e della prevenzioneâ€? ha detto Giorgio Maione, assessore comunale ai Servizi sociali durante la mattinata di confronto all’interno della festa-convegno delle famiglie numerose, tenutasi sabato

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veramente bisogno della loro collaborazione: ritengo inoltre che i tempi siano ormai maturi per ipotizzare una vera e propria co-progettazione che veda protagonisti famiglie e Comuneâ€?, ha poi concluso. La mattinata, che si era aperta con l’intervento del vescovo Monari, ha poi visto la presentazione dei progetti portati avanti da “Carovana per la famigliaâ€?: tra le idee in cantiere, quella di affiancare ai Punti famiglia giĂ nati, degli sportelli itineranti. Senza dimenticare che la famiglia in quanto istituzione fa politica quando vive e cioè spende le risorse a sua disposizione, è stata poi ipotizzata la realizzazione di altri tre progetti, in un’ottica di cooperazione e co-progettazione con le locali istituzioni lombarde. Un primo progetto, consiste nell’introduzione delle “Family cardâ€?, attraverso le quali gli utenti otterrebbero uno sconto del 5% sulla spesa, l’1% della quale andrebbe a creare un fondo sociale per le famiglie; un secondo progetto, i Gruppi di acquisto familiare creerebbe una rete di prossimitĂ tra famiglie che acquistando presso i Gaf andrebbero a donare sostegno a sei famiglie bisognose che ogni mese riceverebbero un buono spesa gratuito derivato dal 2% della spesa di ogni famiglia del Gruppo. Infine, un progetto di microcredito a interesse zero, per giovani tra i 18 e i 35 anni, finalizzato allo studio o all’avvio di un’attivitĂ imprenditoriale.

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all’attualitĂ . Forse perchĂŠ, come l’ex sindaco amava spesso ricordare, â€œâ€Ś in veritĂ , alla fine, si viaggia solo per tornareâ€?. Mino Martinazzoli è nato a Orzinuovi nel 1931. Avvocato penalista, parlamentare dal 1972, ha presieduto la Commissione inquirente, è stato ministro di Grazia e Giustizia, presidente del gruppo parlamentare della Democrazia cristiana, ministro della Difesa, ministro per gli Affari regionali e le riforme istituzionali. Ăˆ stato l’ultimo segretario del-

la Dc e fondatore e primo segretario del Partito popolare italiano. Tra gli anni 1994 e 1998 ha ricoperto la carica di sindaco di Brescia. Martinazzoli è stato un punto di riferimento per una generazione politica. La serata di lunedÏ 12 marzo, ore 20.45, sarà introdotta dalla proiezione di un filmato a cura di Rai Storia in cui Mino Martinazzoli, intervistato da Giovanni Minoli, attraversa oltre 30 anni di storia repubblicana cui seguirà il commento di autorevoli esponen-

ti del mondo politico-istituzionale nazionale. Durante la serata, ospitata nella sala civica dei Disciplini di via Matteotti 96, intervengono: il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri (nella foto), Pierferdinando Casini, Pierluigi Castagnetti e il presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli. La serata è coordinata da Lucia Annunziata. In aprile (il 16), invece, verrĂ presentato il volume del giornalista Aldo Cazzullo “La mia anima è ovunque tu siaâ€?.

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a comunitĂ di Montirone è quasi alla fine di un percorso che consegnerĂ al territorio in continua espansione una sala polifunzionale. Lo sforzo, anche economico (si parla di 2,5 milioni di euro, di cui 1 milione finanziati dalla Regione), della parrocchia è notevole, ma il parroco don Franco Bettinsoli e il curato, don Endrio Bosio, hanno a cuore questa infrastruttura che di fatto cambierĂ anche in meglio il volto dell’oratorio. Il nuovo spazio, che sarĂ inaugurato il 13 maggio dal vescovo Monari, ospiterĂ un teatro da 450 posti all’avanguardia dal punto di vista tecnologico con un palco lungo 11 metri e profondo 9, ma anche una sala per le conferenze e, all’occorrenza, una palestra per il karate e per il ballo. All’interno ci sono anche la cucina e il bar. Diciamo che è stata pensata per l’attivitĂ culturali, ma la sua costruzione permette anche di rivedere l’organizzazione di tutta l’architettura dell’oratorio: una parte (la zona vecchia dove oggi c’è il bar e la cucina) dedicata alla catechesi, una sportiva e una aggregativa. CosĂŹ facendo le attivitĂ formative trovano, finalmente un luogo appropriato, visto che a oggi erano presenti solo quattro aule di catechismo e bisognava fare di necessitĂ virtĂš. Anche perchĂŠ

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po da basket. Per quanto riguarda l’inaugurazione sono stati pensati una Messa e il coinvolgimento della scuola musica che si ritrova abitualmente in oratorio. La conclusione della sala è agli sgoccioli, anche se la comunitĂ non sembra quasi accorgersi del gioiello a disposizione, che sarĂ capace di calamitare molte persone (sono tante le compagnie teatrali che cercano una “casaâ€? per promuovere i loro spettacoli o semplicemente per fare le prove) dai paesi vicini. Forse sarebbe piĂš corretto dire che il nucleo storico di Montirone ha compreso la portata dell’investimento per il futuro dei ragazzi, dei giovani e degli adulti, mentre quella fetta di persone che vivono il paese come un quartiere dormitorio della cittĂ sono ancora un po’ ignari di tutto nonostante il grande plesso sia visibile dalla strada. Il compito della comunitĂ parrocchiale, come ricorda don Endrio, sarĂ proprio anche quello di riuscire a entusiasmare chi oggi vive Montirone come una tappa di passaggio. La sala è innanzitutto aperta al territorio e, quindi, a tutte le iniziative possibili, sempre nel rispetto dei valori e del luogo in cui è inserita. Non mancheranno le proposte per far vivere una realtĂ che ha grandi potenzialitĂ da mettere in campo nell’ambito della formazione e dell’aggregazione.

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La mia messa, il mio parroco, il mio oratorio ,QFRQWUL GL FRQVXOWD]LRQH LQ YLVWD GHO 6LQRGR VXOOH XQLWj SDVWRUDOL PDU]R PDJJLR

ŽŵƵŶŝƚă ŝŶ ĐĂŵŵŝŶŽ ^ / E K K / K ^ E K ^ h > > h E / d W ^ d K Z > /

Non mi vergogno del Vangelo

Il mio catechismo, la mia messa e i miei poveri

Missione ecclesiale, unità pastorali e territorio

Annuncio, liturgia e carità nelle unità pastorali

Pastorale giovanile e oratorio nelle unità pastorali

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Il miei gruppi e le mie associazioni

Organismi di comunione e unità pastorali

Aggregazioni e unità pastorali

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La mia e la tua unità pastorale

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SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

Il mio parroco, la mia suora e i miei laici

Il mio bollettino e il mio teatro

La fisionomia delle unità pastorali

I ministeri nelle unità pastorali

Comunicazione e cultura nelle unità pastorali

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Unità pastorali e segni dei tempi

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Le mie riunioni e il mio consiglio pastorale

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I miei vicini e i miei lontani

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Il mio oratorio e i miei giovani

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—†‹ƒÂ?‘ Dz ‘Â?Â?‡ǣ †‹”‹––‹ ‡ Â”Â‘Â˜Â‡Â•Â…Â‹Çł Una serata importante sotto diversi aspetti, che riunisce alcune delle realtĂ piĂš signiďŹ cative presenti nella comunitĂ : cosĂŹ si potrebbe descrivere la serata di giovedĂŹ 8 marzo a Rudiano intitolata “Donne: diritti e rovesciâ€?. Dalle 20.30 nell’auditorium della scuola primaria, infatti, verranno eseguite una serie di musiche e letture dedicate alle donne, protagoniste alcune maestre dell’associazione musicale

“Rudiano e la sua musicaâ€? e le ragazze delle classi terze medie, coordinate dalle professoresse Raffaella Capitanio, Agnese Bersanini e Caterina Bosio. I testi, intercalati dai brani musicali, sono tratti dalla Convenzione sull’eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne, calate nella vita quotidiana dai versi della poetessa Daniela Margheriti. L’iniziativa è sostenuta anche dall’associazione anziani “Don Pietro Bianchiâ€?

e dal Comune di Rudiano. Nella conferenza stampa di presentazione, tenutasi davanti ai rappresentanti degli enti coinvolti e ai ragazzi delle scuole, il sindaco Simona Moletta ha sottolineato soprattutto il valore comunitario della serata e il suo risvolto educativo e culturale, lontano dagli stereotipi che a volte accompagnano questa ricorrenza, un’occasione per riettere davvero sul ruolo fondamentale della donna nella società . (f.u.)

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l nome dello stabile che ospita il Centro è rimasto quello da sempre noto a Orzinuovi: la “casa di don Pierinoâ€? la conoscono tutti e soprattutto è vivo il ricordo di quel prete rimasto per tanti anni a Orzinuovi, un ricordo che “sa di buonoâ€?, come qui amano ripetere. Stiamo parlando del Centro “per la famigliaâ€?, il consultorio di dichiarata ispirazione cristiana che rappresenta una grande risorsa per i bisogni della persona, della coppia e della famiglia in tutta la Bassa bresciana, in particolare per le 30 parrocchie che formano la zona pastorale IX. Il centro è nato nel maggio del 2004, inaugurato dall’allora vescovo mons. Sanguineti e in questi anni ha effettuato piĂš di 13mila colloqui con 631 utenti, numeri che documentano il grande lavoro svolto nel corso del tempo. “La nostra ĂŠquipe – racconta il coordinatore del centro Guido Marni – è formata da 30 persone, tra i quali 15 specialisti che coprono ogni campo della cura della persona, dalla pedagogia alla neuropsichiatria infantile, oltre a due legali. Vogliamo essere una risposta con-

ƒ–‘ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍœÇĄ ‹Â? “—‡•–‹ ƒÂ?Â?‹ Šƒ ‡ˆˆ‡––—ƒ–‘ ’‹Î †‹ ͙͛Â?‹Žƒ …‘ŽŽ‘“—‹ …‘Â? ͙͛͞ —–‡Â?–‹ creta ai bisogni delle famiglie per la nostra zonaâ€?. Diverse le modalitĂ di intervento del centro, che spaziano dal supporto a situazioni di difficoltĂ a percorsi formativi offerti a tutti: “In questi anni c’è stato la richiesta classica di aiuto, per esempio da parte delle coppie – continua Guido Marni – ma anche la richiesta di una formazione per vivere momenti importanti della vita di coppia, per esempio l’arrivo del primo figlio. Ora stiamo lavorando per creare un percorso permanente, che copra il divario temporale tra i corsi per fidanzati e i primi incontri dell’iniziazione cristiana. Non ci interessano i grandi nomi che riempiono le sale, ma il lavoro a piccoli gruppi, che permette un rapporto diretto e quindi un vero cambiamentoâ€?. Proprio questo rapporto diretto è una delle chiavi del buon funzionamento del centro, ben inserito all’interno del territorio. “Tutti sanno dove trovarci – affer-

ma al proposito il coordinatore del centro – e la prossimitĂ geografica è importante. Spesso il punto di partenza è un corso o una formazione fatti all’esterno, rispetto ai quali poi

la gente chiede un approfondimento. Senza dimenticare il passaparola tra le persone. Inoltre collaboriamo molto anche con le realtĂ civili, per esempio la neuropsichiatria infan-

tile di Orzinuovi. Ăˆ un rapporto di collaborazione vera, non semplicemente burocraticoâ€?. E per il futuro sono giĂ in cantiere diversi progetti: “Oltre a continuare un corso rivolto agli insegnanti per approcciarsi con i disturbi specifici dell’apprendimento, stiamo partendo con ‘Genitori si cresce’ un progetto rivolto ai giovani genitori, con incontri a cadenza mensile. Un altro ambito molto importante, per la delicatezza dell’etĂ , è l’adolescenza, per la quale abbiamo pensato a una “educazione al sentimentoâ€?.

ALLA MAP, NON SI ARRIVA PER CASO.

MAP CUCINE - ARREDI COMPLETI 25010 Borgosatollo (Brescia) via Bellini, 30 tel. 030 2702403 (r.a.) fax 030 2702031 www.mapcucine.it - info@mapcucine.it APERTO DOMENICA POMERIGGIO

Chi arriva alla Map sa cosa sta cercando. I nostri clienti cercano sempre una cucina veramente su misura, personalizzabile sui loro gusti, garantita da un’azienda presente dal 1960 nelle case bresciane. La nostra politica aziendale segue gli obiettivi di serietĂ e trasparenza: da noi trovate, oltre a tre piani di cucine, chiarezza su prodotti, servizi e prezzi. Da sempre realizziamo preventivi chiari e contratti dettagliati e “senza sorpreseâ€?, con rilievo misure ed installazione eseguiti da personale specializzato. Tutto con la garanzia di un’assistenza post-vendita sempre al servizio del cliente. Fidatevi della Map: oltre 25.000 famiglie possono garantire sulla qualitĂ del nostro lavoro.

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ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ DzǤǤǤ ‡ “—‹Â?†‹ —•…‹Â?Â?‘ ƒ ”‹˜‡†‡” Ž‡ •–‡ŽŽ‡dz Conoscere la volta celeste in tutte le sue sfaccettature è un modo per avvicinare piccoli e grandi lettori al mondo della biblioteca. Si rinnova l’appuntamento con la mostra organizzata dalla Biblioteca civica di Bagnolo Mella. Quest’anno la rassegna sarĂ intitolata â€œâ€Ś e quindi uscimmo a riveder le stelleâ€? frase di chiusura del canto dell’inferno della Divina commedia. Iniziativa che è quindi dedicata alla volta

celeste con tutti gli aspetti che possono riguardarla, sia sotto l’aspetto scientiďŹ co che dal punto di vista fantasioso. La mostra si è aperta ufďŹ cialmente domenica 4 marzo, ma per le scuole erano in programma attivitĂ collegate in precedenza. Resta aperta ďŹ no alla successiva domenica 18 marzo. Nei primi due giorni riservati alle scuole sono state programmate attivitĂ ludiche collegate con esposizioni

di astronomia, proiezioni con il planetario itinerante, senza cupola, e laboratorio di astronomia con il sistema solare in miniatura. Le stesse attivitĂ , che hanno visto la partecipazione di numerosi bambini, possono anche essere ripetute nelle altre mattinate. Nel pomeriggio di sabato 10 marzo si tiene invece il laboratorio di astronomia sul sistema solare, alle 15.30 e alle 16.30 e la proiezione per il pubblico

con il planetario itinerante. La mostra, allestita nella galleria di Palazzo Bertazzoli (via XXVI Aprile 48), vede l’esposizione di oltre 200 libri sulle diversiďŹ cate diramazioni della materia e sarĂ aperta nei giorni feriali per le scolaresche, su prenotazione, durante l’orario di apertura della biblioteca, dal martedĂŹ al venerdĂŹ dalle 8.30 alle 12 e dalle 14 alle 18. Apertura al pubblico il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica alle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

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o scorso 12 febbraio la pagina “Missione Giovani Verolanuovaâ€? ha preso avvio anche su facebook; il referente Padre GianMaria ha spiegato ai microfoni di Radio Basilica l’importante avvenimento che coinvolgerĂ i giovani di Verolanuova. ComunitĂ piena di iniziative quella di Verolanuova che per la Quaresima organizza una serie di attivitĂ e incontri che puntano a coinvolgere i giovani. Il tema promosso dall’oratorio per il 2012 è “Vogliamo vedere GesĂšâ€?, un cammino diviso in otto tappe, scandite da un sussidio di preghiera quotidiano per le diverse fasce d’etĂ . Di rilevante importanza è la tappa n° 4, che programma un appuntamento insolito per i giovani verolesi ossia la Missione giovani. Dal 17 al 25 marzo infatti la comunitĂ bassaiola sarĂ animata da un’importante settimana di pastorale giovanile. L’evento sarĂ coordinato da padre Gianmaria Peretti dell’ordine dei Servi di Nazareth che lo scorso 24 gennaio in un’intervista alla radio locale di Verolanuova ha spiegato che cos’è una Missione giovani: â€œĂˆ un tentativo a 360 gradi di incontro con i ragazzi, per indurli a un incontro quotidiano in un punto neutro del paese; dando la possibilitĂ anche a chi ha tralasciato l’argomento religioso di poterlo

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“aggancioâ€? rientra anche la pagina Missione giovani a Verolanuova attivatasi lo scorso 12 febbraio tra uno dei social network piĂš di moda al momento. Lo spazio virtuale su Facebook non sarĂ semplicemente un modo per condividere l’evento, ma anche un sostegno per coinvolgere i giovani, aggiornare le persone e successivamente sarĂ una raccolta opinioni su quanto realizzato. “Il metodo di scomessa sui giovani di oggi − continua il coordinatore della missione − è restare molto alla mano, avere una colloquialitĂ semplice; i ragazzi di oggi non hanno bisogno

del formalismo del baciamano, hanno bisogno di un contatto sempliceâ€?. La manifestazione si apre sabato 17 marzo con un concerto di gruppi musicali locali, a partire dalle ore 21 nella piazza principale del paese. La giornata di domenica 18 sarĂ invece dedicata agli sportivi. Dalle ore 15.30 in tre diversi punti del paese si disputeranno tornei di pallavolo, basket e calcio; in collaborazzione con le societĂ sportive locali. Da lunedĂŹ 19 a venerdĂŹ 23 marzo la concentrazione si sposterĂ sulle riflessione con degli incontri in luoghi religiosamente neutri del paese. La scansione per le fasce d’età è ore 16.30 in biblioteca comunale incontro per i ragazzi delle elementari, ore 17.30 in biblioteca comunale incontro per i ragazzi delle medie, ore 18.30 in biblioteca comunale incontro per gli adolescenti dalla prima alla terza superiore; ore 20.45 presso l’auditorium dell’Itc Mazzolari (via Rovetta) serate per gli adulti, ore 21 in biblioteca comunale incontro per i giovani dalla quarta superiore in su. La settimana di intensa preghiera si concluderĂ domenica 25 marzo con una festa curata dal gruppo animazione oratorio a partire dalle 15. in oratorio e con un concerto musicale conclusivo con i cantanti Massimo Guerini ed Ester Scarpa alle ore 20.45 presso l’auditorium.

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biente idoneo e umanamente accogliente che fa sembrare tutto ‘piĂš normale e gestibile’. “Per loro è importante non sentirsi sole – spiega Ivana Pina, responsabile dei Servizi sociali – e ricevere consigli, essere ascoltate e capiteâ€?. “Nel 2011 – riferisce la coordinatrice Mara Padovani – si sono realizzati incontri a tema sulle fasi evolutive del bambino e sulla prevenzione degli incidenti domestici. Abbiamo anche riscontrato un maggiore intervento da parte dei padri nella richiesta

di supporto nel ruolo genitorialeâ€?. “Areamammaâ€? cerca di dare risposte concrete anche alle aumentate richieste di sostegno materiale. “Siamo molto orgogliose – continua Padovani – della generositĂ che le nostre mamme hanno dimostrato portando spontaneamente accessori, vestiti e generi alimentari per condividerli o scambiarli con famiglie meno fortunate che, anche a seguito della situazione economica contingente, hanno perso lavoro, subito trasferimenti, vissuto

difficoltà ‌ Ăˆ un patrimonio di solidarietĂ che si è radicato e che siamo certe continuerĂ â€?. Tra i nuovi obiettivi quello di creare una maggiore cultura del benessere, che vada controcorrente rispetto alla medicalizzazione della gravidanza e della prima infanzia. “Sosteniamo – conclude Padovani – come valore primario e imprescindibile l’unicitĂ di ogni mamma e di ogni bambino, la forza di una relazione non mediata, ma focalizzata su ‘quel’ bambino in ‘quel’ momento evolutivoâ€?. (v.b.)

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a un incontro organizzato dall’associazione commercianti di Ciliverghe, Mazzano, Molinetto, al fine di dar vita a una petizione popolare per la raccolta firme contro la realizzazione del progetto Portamb a Ciliverghe, è nato un comitato neutrale; è composto da cittadini di tutte le etĂ e con varie esperienze che desiderano proteggere il loro territorio e soprattutto la loro salute rifiutando il progetto Portamb. La Portamb è un’azienda con sede a Ciliverghe in via San Rocco, attiva nel trattamento dei rifiuti. Nel 2009 la Portamb ha richiesto l’autorizzazione a realizzare un impianto industriale per stoccaggio e trattamento rifiuti pericolosi e non pericolosi in zona San Valentino a Ciliverghe. Nel febbraio 2011 la Regione ha accolto la domanda dell’amministrazione comunale di Mazzano affinchĂŠ Portamb individuasse, per il proprio impianto, una zona diversa da San Valentino. Portamb ha ripresentato nel dicembre 2011 un nuovo progetto, spostando l’insediamento industriale di poche decine di metri rispetto alla prima richiesta, quindi sempre vicino al centro abitato. Ma la differenza rispetto al precedente progetto è il notevole ampliamento delle dimensioni dell’impianto che si intende realizzare. Quindi oltre a non essere stati risolti i problemi le-

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l’impianto a Ciliverghe nella ex cava Florio/Felce, tra l’autostrada A4 e la tangenziale Est di Brescia. Uno stabilimento grande come 20 campi da calcio, con al suo interno capannoni alti 30 metri (come condomini da 10 piani), a soli 125 metri da una cascina, la Fienile Madonnina a Ciliverghe. L’impianto avrĂ una cava profonda 22 metri che creerĂ pericoli per la falda acquifera che si trova a soli 25 metri. Da non sottovalutare sono poi le conseguenze sulla viabilitĂ (con il conseguente inquinamento atmosferico), visto che è previsto il transito di 430 camion al giorno. Le conseguenze peggiori saranno ovviamente per gli abitanti di un territorio che è giĂ sottoposto a un numero significativo di insediamenti industriali (anche pesanti) e discariche. I dati di Arpa e Asl piĂš volte suonano il campanello d’allarme per un inquinamento che alla lunga provoca un aumento di malattie patologiche e tumorali di vario genere. Oltre ai Comuni anche la societĂ civile e i semplici cittadini vogliono esprimere la loro contrarietĂ al progetto Portamb. Tutti i maggiorenni potranno firmare contro il progetto Portamb in questi momenti: il mercoledĂŹ mattina durante il mercato a Molinetto; il sabato e la domenica fuori dalle chiese parrocchiali di Ciliverghe, Molinetto e Mazzano; il martedĂŹ e venerdĂŹ fuori da scuole e asili di Ciliverghe, Molinetto e Mazzano.

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ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA 25125 Brescia – Via Dalmazia, 135 – Tel.030.348410 – Fax.030.3542433SITO INTERNET www.ivgbrescia.com/www.tribunale.brescia.it Mail: ivgbrescia@ivgbrescia.com BOLLETTINO UFFICIALE TRIBUNALE DI BRESCIA CORPI DI REATO SABATO 10/3/12 ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA TRIUMPLINA 96/100 PRESSO CONCESSIONARIA PUNTO ERRE: CRT 1/12 DELEGHE, AUDI A4 2.5 TDI BERLINA TG. CG003SZ ANNO 2003, AUTOMATICA, CILINDRATA 2496 CC, KW 120, ALIMENTAZIONE GASOLIO CON LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CHIAVE, INCIDENTATA BASE ASTA EURO 800,00. ALLE ORE 9.30 E SEGUENTI IN MONTICHIARI VIA CERLUNGO PRESSO SOCCORSO ACI MISSIDENTI: RENAULT LAGUNA BERLINA TG. CE507NJ ANNO 2003 ALIMENTAZIONE GASOLIO CON CHIAVI, MANCANTE DI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE BASE ASTA EURO 500,00. IN CASO DI ASTA DESERTA AL PREZZO BASE DI STIMA SI PROCEDERA’ SUBITO ALLA VENDITA AL MAGGIOR OFFERENTE SUCCESSIVAMENTE ALLE ORE 16.00 E SEGUENTI PRESSO LA SEDE I.V.G.IN BRESCIA VIA DALMAZIA ASTA 135 CRT 6/12: N° 10 CONFEZIONI ELICOTTERI RADIOCOMANDATI, DUE CONFEZIONI MICROELICOTTERI RADIOCOMANDATI, UNA CONFEZIONE MACCHINA AGRICOLA LA FATTORIA, UNA CONFEZIONE DI TRENINI, UNA CONFEZIONE DI TRENINI DELUXE, CONFEZIONE BETONIERA SUPER TRUCK BASE ASTA EURO 350,00. IN CASO DI ASTA DESERTA AL PREZZO BASE DI STIMA SI PROCEDERA’ SUBITO ALLA VENDITA AL MAGGIOR OFFERENTE ELENCO CORPI DI REATO DA VENDERE COME ROTTAMI DA DEMOLIRE MERCEDES SLK 200 KOMPRESSOR TG. BK184HG ANNO 1999 CON CHIAVE, MANCANTE DI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE,(VEICOLO GRAVEMENTE INCIDENTATO) DEPOSITATA IN ODOLO VIA IV NOVEMBRE PRESSO OFFICINA DOLCI MERCEDES SLK 200 KOMPRESSOR TG. BE295HZ ANNO 1999 CON CHIAVE, MANCANTE DI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE (VEICOLO GRAVEMENTE INCIDENTATO), DEPOSITATA IN SALO’ VIA UMBERTO I° 10, PRESSO SOCCORSO ACI PELUCCHETTI POLO 1.9 DIESEL TG. AN307LR ANNO 1997 CON CHIAVE, MANCANTE DI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE, VEICOLO DEPOSITATO IN BRESCIA VIA BUOZZI PRESSO DEPOSITO AUTORIPARAZIONI FORNACI OPEL OMEGA TELAIO WOLOVBM69Y1028635 CON CHIAVE, MANCANTE DI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE E TARGHE, DEPOSITATA IN BRESCIA VIA SAN ZENO PRESSO DEPOSITO CARROZZERIA PUNTO CAR. GLI INTERESSATI AI VEICOLI DA VENDERE COME ROTTAMI DA DEMOLIRE, DOVRANNO FAR PERVENIRE PRESSO I NOSTRI UFFICI, UN’OFFERTA SCRITTA, ENTRO SABATO 10/3/12 ORE 12.00, ALL’OFFERTA PIU’ ALTA I BENI VERRANNO AGGIUDICATI. SI PRECISA CHE VERRANNO ACCETTATE OFFERTE SOLO DA DITTE AUTORIZZATE AL TRASPORTO ED ALLO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI, SECONDO LE MODALITA’ DI LEGGE. TRIBUNALE DI BRESCIA FALL: 9/12 SABATO 10/3/12 ALLE ORE 16.00 E SEGUENTI PRESSO LA SEDE IVG IN BRESCIA VIA DALMAZIA N°135 AUTOCARRO MERCEDES SPRINTER 413 DOPPIA CABINA CON CASSONE E CISTERNA GASOLIO TG. CB561ML ANNO 2002 CILINDRATA 2148 CC, KW 95 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 6.500,00. FIAT PANDA 750 CC, KW 25 TG. CB230017 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 300,00. AUTOCARRO NISSAN TERRANO II TRE PORTE TG. BY362LJ ANNO 2001, CILINDRATA 2664 CC, KW 92, A GASOLIO, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 2.500,00. SMART FORTWO COUPE’ CDI, 799 CC, KW 30, A GASOLIO TG. BN077EX ANNO 2000 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 2.500,00. AUTOCARRO NISSAN CABSTAR CON CASSONE RIBALTABILE TRILATERALE TG. CP168TT ANNO 2004, CILINDRATA 2953 CC, KW 77, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’. BASE ASTA EURO 2.000,00. AUTOCARRO NISSAN CABSTAR CON CASSONE TG. CP169TT ANNO 2004, CILINDRATA 2953 CC, KW 77 CON LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CHIAVE, E CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 2.000,00. AUTOCARRO PEUGEOT RANCH BENZINA/METANO TG. DX951JS ANNO 2009, CILINDRATA 1360 CC, KW 55, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, E CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 4.000,00. AUTOCARRO PEUGEOT 206 1.4 HDI TG. CN932GX ANNO 2004 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 1.000,00. TRIBUNALE DI BRESCIA FALL: 65/11 SABATO 10/3/12 ALLE ORE 16.00 E SEGUENTI PRESSO LA SEDE IVG IN BRESCIA VIA DALMAZIA N°135 6/F LOTTO DI CIRCA 36.000 PZ ABBIGLIAMENTO INTIMO (MAGLIETTE, SLIP, BOXER, CALZE) UOMO/DONNA/BAMBINO VARIE TAGLIE E MODELLI, MARCA POMPEA BASE ASTA EURO 3.000,00. SI DA ATTO CHE EVENTUALI INTERESSATI ALL’ABBIGLIAMENTO POSSONO RICHIEDERE IN UFFICIO COPIA DELL’INVENTARIO PROGRAMMA DELLE VENDITE IN SEDE DEL 10/03/12 ORE 16.00 E SEGUENTI

522 PERFORATORE HILTI DD 130 CON SUPPORTO, TRAPANO TECA CON VALIGETTA, MARTELLO TE 56 ATC CON VALIGETTA EURO 3.040,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 91 MOBILE SOGGIORNO COMPONIBILE IN LEGNO MARRONE COMPOSTO DA DUE ANTE VETRO, 4 ANTE LEGNO, DUE CASSETTI, TAVOLO RETTANGOLARE ALLUNGABILE LEGNO MARRONE, SEI SEDIE LEGNO CON SEDUTA IN PAGLIA, TAVOLINO CONSOLLE, TV COLOR AL PLASMA SCHAUB LORENZ, DECODER CON TELECOMANDO EURO 640,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 98 CREDENZA LEGNO MARRONE CON DUE ANTE LEGNO, TRE CASSETTI E ALZATA DUE ANTE VETRO, MOBILE VETRINA CON ANTA VETRO, CASSETTO EURO 1.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 38 MACCHINA ATTACCABOTTONI PFAFF CON BANCALE E MOTORE EURO 2.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 54 MOBILE BASSO LEGNO CHIARO, MOBILE PENSILE LEGNO CHIARO CON TRE ANTE LEGNO, MOBILE SCAFFALE LEGNO NERO, DIVANO TRE POSTI STOFFA BLU, TAVOLINO BASSO RETTANGOLARE, TV COLOR SCHERMO PIATTO PHILIPS CON TELECOMANDO EURO 240,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 160 COMPUTER COMPOSTO DA UNITA’ CENTRALE IBM, MONITOR PIATTO, TASTIERA LOGITECH , MOUSE, STAMPANTE HP, STAMPANTE XEROX PE 220, TECNIGRAFO ELIOMEC EURO 640,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 95 MOBILE SOGGIORNO COMPONIBILE A MURO LEGNO COLOR FAGGIO CON ANTA VETRO, ANTA RIBALTA, TRE ANTE LEGNO, DIVANO TRE POSTI STOFFA BIANCA, POLTRONA PELLE NERA ELETTRICA, TV COLOR LG SCHERMO PIATTO CON TELECOMANDO EURO 880,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 78 MOBILE SOGGIORNO COMPONIBILE IN LEGNO MARRONE CON 8 ANTE LEGNO, DUE ANTE VETRO, DUE CASSETTI, TAVOLO RETTANGOLARE IN CRISTALLO OPACO ALLUNGABILE CON SEI SEDIE IN PELLE NERA, DUE DIVANI A TRE E DUE POSTI STOFFA AZZURRA, TV COLOR SCHERMO PIATTO PANASONIC 32” CON TELECOMANDO EURO 5.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 PROGRAMMA DELLE VENDITE IN LUOGO DEL 12/03/12 ORE 8.30 E SEGUENTI 116 ALLE ORE 8.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA LAMARMORA 70 BANCONE LEGNO LUNGO TRE METRI CON PIANO IN MARMO COMPLETO DI ACCESSORI EURO 5.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 123 ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI IN COLLEBEATO VIA ROMA 45 PONTE SOLLEVATORE AZZURRO RAVAGLIOLI 35 QUINTALI, PONTE SOLLEVATORE AZZURRO MARCA RAVAGLIOLI 25 QUINTALI, BRUCIATORE MARCA BALTUR SPARK EURO 12.800,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 64 ALLE ORE 9.15 E SEGUENTI IN CAINO VIA NAZIONALE 26 BANCO FRIGO IN ACCIAIO LUNGO CIRCA 4 METRI E ALTO CIRCA METRI 1,30 EURO 2.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 103 ALLE ORE 9.45 E SEGUENTI IN OME VIA DEL MIGLIO 18 SABBIATRICE PNGBORN EUROPE SPA MATRICOLA 9804-1 ANNO 2002 EURO 24.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 31 ALLE ORE 10.15 E SEGUENTI IN MAZZANO VIA MATTEI 16 PRESSA AD INIEZIONE MODELLO BT550 NUOVA EURO 32.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 79 ALLE ORE 11.00 E SEGUENTI IN GOTTOLENGO VIA CERRETO 63/C DUE POLTRONE IN PELLE SENAPE, DIVANO IN PELLE SENAPE, TV MIVAR, VETRINA 4 ANTE, SPECCHIERA, DUE DIVANIEURO 1.280,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 TRIBUNALE DI BRESCIA FALL: 9/12 LUNEDI 12/3/12 ALLE ORE 14.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA DELLA PALAZZINA N° 98 ASTA LOTTO 5/F TRATTORE STRADALE MAN F2000 TRE ASSI TG. BK554MC ANNO 2000, CILINDRATA 12816 CC, KW 338, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 12.000,00. SEMIRIMORCHIO DUE ASSI PELLICANO S56, RIBALTABILE TRILATERALE TG. AB51317 ANNO 2000 CON LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE BASE ASTA EURO 7.000,00. SEMIRIMORCHIO TRE ASSI, PIANALE, BERTOJA, TG. BS031443 ANNO 1996 CON LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE BASE ASTA EURO 8.000,00. AUTOCARRO MAN 33-430 FDC TG. CN526GT ANNO 2004, CILINDRATA 10518 CC, KW 316 CON CASSONE RIBALTABILE TRILATERALE CON CHIAVI, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 35.000,00. AUTOCARRO MAN 41-460F TG. CL496AY ANNO 2003, CILINDRATA 12816 CC, KW 338 CON CASSONE RIBALTABILE TRILATERALE, CON CHIAVI, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 40.000,00. AUTOCARRO IVECO MAGIRUS 330 36H TG. BS/D23787 ANNO 1990, CILINDRATA 13798 CC, KW 365 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, MANCANTE DI CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 5.000,00. ESCAVATORE CINGOLATO FIAT COBELCO E235 SR ANNO 2003 CON CHIAVI BASE ASTA EURO 35.000,00. ESCAVATORE GOMMATO LIEBHER 310L CON CHIAVE BASE ASTA EURO 10.000,00. PALA CARICATRICE GOMMATA LIEBHER 538 CON CHIAVE BASE ASTA EURO 15.000,00. VIBROFINITRICE BITELLI CON CHIAVE BASE ASTA EURO 15.000,00. DUE GENERATORI DI CORRENTE, COMPRESSORE CARRELLATO SILENZIATO MAGGIOR OFFERENTE DUE PINZE DEMOLITRICI PER ESCAVATORE, MARTELLO DEMOLITORE PER ESCAVATORE MAGGIOR OFFERENTE AUTOCARRO IVECO CON GRU TG. AD577WD ANNO 1995 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPIRETA’ BASE ASTA EURO 5.000,00.


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insieme alla volta di Madrid, dove hanno incontrato Benedetto XVI. La voglia di collaborare e di rafforzare i rapporti sbocciati tra i vari oratori dopo il pellegrinaggio in terra iberica, ha fatto sĂŹ che per il cammino quaresimale i vari gruppi degli adolescenti abbiano sospeso le loro attivitĂ per dedicare l’incontro settimanale alla preghiera e alla riessione sulla Parola. Ma come è strutturata la “Scuola di preghieraâ€?? Quest’ora e mezza è divisa in due fasi: la prima parte è caratterizzata

da nozioni teoriche ricche di preziosi consigli per aiutare a pregare meglio (l’importanza del silenzio...); nella seconda i ragazzi si spostano nella cappella dell’oratorio ospitante per pregare e vivere la Quaresima attraverso la spiegazione di un’icona sacra. Il primo appuntamento si è svolto presso l’oratorio San Filippo Neri di Piatucco, che negli anni ha giĂ fatto l’esperienza grazie a un’idea nata di don Giuseppe Baccanelli. L’obiettivo è quello di aiutare i giovani a vivere

al meglio la Quaresima e attraverso un percoso individuale e di gruppo introdurre all’arte di pregare. Gli incontri, che si svolgeranno durante i mercoledĂŹ di Quaresima, toccheranno tutte le parrocchie di Lumezzane. Queste le date e le sedi della “Scuola di preghiera: vieni alla mensa del Padreâ€?: 14 marzo presso l’oratorio di Sant’Apollonio, il 21 marzo presso l’oratorio di Fontana e la serata ďŹ nale il 28 marzo presso il Centro giovanile di San Sebastiano. (Alessio Andreoli)

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l 23 gennaio 2011 è stata aperta la sede della Caritas parrocchiale San Marco alla presenza, col parroco, di mons. Federico Pellegrini, di Marco Danesi per la Caritas diocesana, e del sindaco Michele Gussago con numerosi cittadini: circa 300 metri quadrati con luminosi ambienti, arredati per le diverse necessitĂ (scaffali alimentari ecc.) risultato della ristrutturazione dell’immobile di proprietĂ parrocchiale in via don Zanetti. Ora la Caritas S. Marco ha reso partecipi i cittadini dell’intensa opera del primo anno con un pregevole libretto diviso in due parti. Negli “Appunti memorialisticiâ€?, lo storico Francesco Trovati, sintetico ma efficace, ricorda un lungo filo rosso di generositĂ che si dipana da decenni. Nelle pagine conclusive si fornisce il bilancio dell’anno trascorso e il quadro della struttura attuale con ben 52 persone impegnate. Trovati individua le radici nella Conferenza della S. Vincenzo locale costituita (dalle testimonianze orali esistenti) negli ultimi anni Quaranta, figlia della SocietĂ di S. Vincenzo fondata a Brescia il 14 giugno del 1858 con l’approvazione del vescovo Girolamo Verzeri. Fin dall’inizio a Gardone c’è la sezione maschile e quella femminile con nomi storici come quello di Alfonso Rinaldini e Graziella Aimone, e assistenti ecclesiastici in successione i sacerdoti Guerino Dogali, Roberto Fè, Giacomo Bonet-

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Valtrompia il carcere mandamentale. La San Vincenzo finirĂ per dedicarsi prevalentemente agli anziani della casa di riposo Beretta estinguendosi nel 2001. Da 10 anni, 18 febbraio del 1992, su invito del parroco don Severino Chiari si era costituito il gruppo denominato “Caritasâ€? con presidente Mario Bondio e consiglieri un rappresentante di ogni associazione di volontariato, dalla ancora operante San Vincenzo, alla Croce Bianca. Crescevano i bisogni. Si apriva uno sportello pubblico gestito dalla nuova Cooperativa KaribĂš impegnata a livello zonale nella accoglienza dei migranti. Nel gennaio 2008 la sostituiva la “Cooperativa accoglienza migranti don Renato Monoloâ€?: in sei mesi dĂ casa a nove famiglie, distribuisce abiti a 750 persone. Quindi è su un terreno fertile, che si innesta, conservandone le risorse umane, la Caritas S. Marco assorbendo la cooperativa don Monolo, dando subito frutti abbondanti. Sono 96 le schede al centro di ascolto di “bisognosiâ€? di 17 nazionalitĂ : con 12, gli italiani sono al 4° posto assoluto; 30 le schede raccolte allo sportello lavoro; 398 i pacchi distribuiti dei quali 101 a famiglie italiane. Nel particolare, si è passati dai 53 di ottobre ai 79 di dicembre: la situazione si aggrava. Sono 676 le offerte di vestiario. Senza dimenticare il corso di lingua italiana per le donne immigrate con oltre 30 iscrizioni.

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strategico e un ďŹ lo conduttore che, per quanto ci riguarda, è stato individuato nel torrente Prestello. Il corso d’acqua in territorio di Prestine si unisce al torrente Valle delle Valli e a Bienno diventa torrente Grigna. La valorizzazione avviene attraverso forme diverse: coinvolgimento della popolazione, studio e recupero delle tradizioni, ristrutturazione di immobili di pregio, o di interesse storicoeconomico, recupero di percorsi naturalistici, realizzazione di

manufattiâ€?. Quest’operazione ha permesso al Comune valgrignino di accedere ai ďŹ nanziamenti per la raccolta e lo studio di documentazione presso vari archivi, acquisendo notizie sull’evoluzione della zona e sullo sviluppo economico e sociale. Tra le iniziative, la realizzazione del “Costume popolare camunoâ€?. L’esecuzione dei costumi di epoca sei-settecentesca è avvenuta attivando due tesi di laurea presso l’Accademia delle belle arti di

Brera a Milano e coinvolgendo le studentesse che hanno lavorato utilizzando prodotti locali e tecniche d’epoca. Una replica sempliďŹ cata dei costumi è stata adottata quale abito di scena del gruppo folcloristico-musicale “Le Orège de Hòiâ€? (gli stonati) di Bienno. Nel corso dell’anno 2011, grazie ad altri contributi, è stato possibile ristrutturare la “RĂ zegaâ€? (segheria) di origine veneziana che funzionava con la forza motrice dell’acqua, incanalata nel “Vaso Reâ€?.

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er il 2° anno la Cittadella della cultura di Capo di Ponte ha ospitato gli Stati generali del turismo: un’occasione di confronto per discutere e delineare strategie condivise. Coordina Riccardo Venchiarutti, che ha presentato la prolusione di Tino Bino: “Progetto Valcamonica: un modello d’integrazione fra cultura e turismoâ€?. La cultura ha una motivazione sempre sociale; il turismo un movente economico. La vallata dell’Oglio ha bisogno di un progetto di marketing territoriale, realizzabile in tre fasi: progetto di comunicazione dal basso (capacitĂ di coinvolgere la popolazione); fase progettuale; fase di contatto (bisogni, operatori), ovviamente rispettando il principio di sostenibilitĂ . Le biblioteche potrebbero essere l’ossatura del marketing: sono tra i luoghi piĂš visitati, veri punti di accoglienza. Grandi occasioni mancate sono: la valorizzazione delle incisioni rupestri; il Palacongressi di Boario; lo sviluppo dell’artigianato. Per fortuna il Distretto culturale ha saputo superare i mille campanilismi. Marco Tottoli, responsabile dei progetti d’impresa, ha trattato la sua “Indagine sulla conoscenza e fruizione del patrimonio culturale della Valcamonicaâ€?, che ha visto coinvolte 584 persone, provenienti per il 55% dal-

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le consapevolezza dei festival “Dallo Sciamano allo Showmanâ€? e “Crucifixusâ€?. Simona Ferrarini (assessore alla Cultura e al Turismo della ComunitĂ montana) ha proposto un consorzio pubblico/privato e ha sottolineato che le amministrazioni pubbliche sembrano essere d’accordo. Il turismo comincia a essere capito anche dai camuni. Le capacitĂ ricettive ci sono, forse sarebbe necessaria una mentalitĂ imprenditoriale nuova. Carlo Zani, infine, ha fatto un elenco dei “prodottiâ€? giĂ in via di sperimentazione: nuova cartografia, educational per giornalisti, segnaletica stradale. servizi televisivi, promozione all’estero.

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‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‹ ’‡” Â?‘˜‡ ”‹ˆ—‰‹ La Regione Lombardia ha varato la graduatoria stilata in seguito al bando per il ďŹ nanziamenti ai rifugi escursionistici e alpinistici. In base alla graduatoria regionale, i rifugi possono accedere al contributo pari al 50% dell’ammontare complessivo del costo relativo alle opere previste dal bando e autorizzate dalla Regione. Tra essi ďŹ gurano tutti i nove rifugi della Valle Camonica che hanno fatto domanda. Due sono classiďŹ cati

come escursionistici, il Tassara in Bazena e il Petit Pierre a Ponte di Legno, che hanno ottenuto complessivamente 174mila euro e sette sono rifugi alpinistici: il Tonolini, il Tita Secchi, il Valmalza, il Prudenzini (nella foto), il Garibaldi, il Torsoleto e il Val Brandet, che complessivamente hanno ottenuto 470mila euro. Ora devono iniziare i lavori previsti nei rifugi assegnatari del contributo; per la maggior parte

sono delle varie sezioni del Cai, gestiti da diversi gestori: c’erano due parametri che dovevano essere rispettati per accedere al contributo previsto. La ComunitĂ montana di Valle Camonica, che nel settore della montagna, dei boschi, dell’ambiente e dell’agricoltura di montagna è sempre in prima ďŹ la nel seguire pratiche e, con orgoglio, nell’ottenere anche adeguati ďŹ nanziamenti, continuerĂ a seguire le attivitĂ

previste dal bando tramite l’apposito ufďŹ cio. L’apertura della stagione dei rifugi è prevista giĂ a maggio, iniziando da quelli escursionistici, mentre l’alta montagna si prepara alla sua stagione. Alla maggior parte dei rifugisti, per lavorare in modo adeguato ai tempi, manca ancora la possibilitĂ di un collegamento in tempo reale via internet: potrebbe essere il prossimo passo che Assorifugi si appresta a compiere. (Franco Garattini)

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nni fa c’era stato chi per ottenere un maggiore consenso elettorale aveva proposto la creazione di una provincia di Valle Camonica. Oggi i tempi, almeno apparentemente, sono cambiati e pensare a una schiera di presidenti, assessori, consiglieri, portaborse, non è di moda. Tuttavia, mentre le Province giorno sĂŹ, giorno no rischiano di scomparire, c’è chi se ne fa un baffo, forse sapendo che tutto si sistemerĂ . CosĂŹ l’associazione “Incontri Tramontaniâ€?, fondata e guidata da Giancarlo Maculotti, ex-assessore in ComunitĂ montana per il Pd e dalignese d’origine nonchĂŠ sindaco di Cerveno, ha lanciato l’idea di una “provincia alpinaâ€? che unisca Valcamonica e Valtellina. Nella Valle dell’Adda la cosa ha trovato rispondenza nell’associazione ‘Valtellina nel futuro’. Se ne è parlato a Sondrio il 18 febbraio scorso e se ne torna a parlare a Edolo il prossimo sabato 10 marzo col sociologo Aldo Bonomi. Un modo per discutere di come convivere con la marginalitĂ . Tuttavia certe volte essere ai margini può essere un vantaggio. Dato che l’Alta Valle sta a pochi chilometri dal confine svizzero, è ripreso alla grande il movimento di lavoratori pendolari e gitanti, che fanno una capatina nel Canton Grigione per il pieno di super. Il decreto ‘SalvaItalia’, vara-

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della zona di Edolo, distante 35 km dal confine, e di Corteno Golgi (a 27 km) che considerano vantaggioso fare una puntata nei numerosi distributori di Campocologno appena oltre la dogana. Pare che i benzinai italiani registrino un considerevole calo dei clienti e perciò chiedono alla Regione Lombardia l’estensione degli sconti, introdotti a suo tempo per contrastare questi ‘pieni selvaggi’, anche al gasolio, l’ampliamento della fascia di Comuni interessati da 20 a 35 km dalla frontiera e l’aumento stesso dello sconto che oscilla oggi fra 10 e 18 centesimi al litro. Il problema sono i soldi: la Regione dovrebbe trovare altri 40 milioni di euro oltre i 20 che giĂ destina agli sconti per i carburanti in favore dei residenti in zone frontaliere. A proposito di soldi, pare proprio che siano in arrivo dai 350 agli 800mila euro per ognuno dei Comuni di Ponte di Legno, Saviore dell’Adamello e Cevo (oltre a Ceto e Breno fra i camuni, ad altri sei bresciani e 88 nel resto d’Italia) grazie al Decreto del Presidente del Consiglio del 23 gennaio scorso in cui si dispongono finanziamenti per progetti sociali, turistici, di difesa ambientale e di supporto alle imprese, allo scopo di valorizzare e promuovere aree svantaggiate perchĂŠ confinano con territori a statuto speciale, nella fattispecie il TrentinoAlto Adige.

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edizione e che ha visto studenti lombardi, veneti, piemontesi e siciliani lavorare accanto a ricercatori provenienti da Italia, Svezia, Germania, Spagna, Francia e Olanda per uno stage estivo di due settimane, proseguito poi con un percorso di comunicazione della scienza. CosĂŹ, insieme a uno studente siciliano ha vinto il premio per il miglior poster scientiďŹ co proprio la bresciana Alessandra Turla: ad attendere i due uno stage di una

settimana presso il Max Institute for Molecular Physiology, prestigioso istituto di ricerca che si trova a Dortmund in Germania. All’ultimo anno del liceo classico “Delio Celeriâ€? di Lovere, Antonella Turla ha elaborato il progetto su incoraggiamento dell’insegnante di scienze Elisabetta Ceribelli, presentandolo in un’originale forma esplicativa di modello classico, ossia sfruttando la metafora del â€˜ďŹ lo’ di Arianna per

spiegare i difďŹ cili concetti tecnici presenti all’interno della ricerca. Una ricerca che si è sviluppata focalizzandosi sullo studio dello ZebraďŹ sh e sulle dinamiche molecolari che legano questo pesce al percorso scientiďŹ co che la medicina porta avanti per combattere il cancro, in particolare grazie al ruolo di una proteina coinvolta nell’angiogenesi (lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da altri giĂ esistenti).

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ono 40 anni di attivitĂ e 20 di Primavera culturale. Sono le cifre tonde che scandiscono l’esistenza del Centro culturale artistico di Franciacorta e Sebino, con sede a Bornato di Cazzago San Martino e nato nel 1972 come gruppo spontaneo con lo scopo di promuovere una migliore conoscenza e salvaguardia dei valori, delle persone e delle tradizioni locali, attraverso la promozione di convegni, biennali, pubblicazioni e... Primavere culturali. “La rassegna di quest’anno – ha spiegato il presidente Giovanni Castellini – è stata concepita non solo per incontri di riflessione e di studio intesi a creare interesse per la storia locale, ma anche per dare la possibilitĂ a giovani laureati di presentare il risultato dei loro studi in serate esclusivamente organizzate per loro, dalle quali poi emergeranno le tesi premiate (tra le 16 pervenute) nell’ambito del nostro

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Concorso a premi per tesi di laurea sulla Franciacorta e sul Sebino bresciano e bergamascoâ€?. La serie di incontri prende avvio l’8 marzo alle 20.30 con l’appuntamento nella sala civica del Castello Oldofredi d’Iseo dal titolo “Il nodo di Salomone. Le origini e la sua diffusione nell’area sebino-camunaâ€? e proseguirĂ fino al 24 maggio, in sedi di rilevante interesse artistico e storico e coinvolgendo non solo l’area bresciana, ma anche quella bergamasca del Sebino e della Franciacorta, fino a culminare con la presentazione del volume che raccoglie gli atti del convegno di studio dell’11Í” Biennale “Il senso del luogo − Paesaggi di Franciacorta e Sebinoâ€?. Si proseguirĂ poi (stesso posto stessa ora) giovedĂŹ 15 marzo trattando “Il complesso di Canzanica e l’edilizia medievale del Sebino bergamascoâ€?; giovedĂŹ 22 parlando di “San Bartolomeo di Bornato, archeologia e storia di una pieve della Franciacortaâ€? e giovedĂŹ 29 discutendo su “San Vitale di Borgonato, il quadro finale delle ricercheâ€?. MercoledĂŹ 11 aprile alle 20.30 ci si trasfe-

rirĂ invece nella cantina “Al Rocolâ€? di Ome per parlare di enoturismo e Strada del vino; il 14 alle 16 ci si ritroverĂ nel Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio per concentrarsi sull’eutrofizzazione nel lago d’Iseo; il 21 (sempre alle 16) nel Convento di Rovato sul Monte Orfano, per meditare sul concetto di “uomopaesaggio: uno sguardo per scoprire e capire la Franciacortaâ€? e il 28 alle 16 nella chiesa di San Lorenzo a Gussago per discorrere di chiese alto-medievali. Il programma completo degli incontri è comunque visibile sul sito www.infranciacorta.com, mentre il Centro resta aperto a tutti (assessori alla cultura, presidenti di biblioteche della zona, esperti e appassionati di cultura e archivistica), ed è senza fine di lucro: le varie attivitĂ sono possibili esclusivamente con il contributo di soci (30 euro di iscrizione), simpatizzanti, volontari ed enti pubblici e privati. Al termine di ogni manifestazione seguirĂ un piacevole momento di convivialitĂ , accompagnato dalla degustazione di Franciacorta e tipiche genuinitĂ .


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e all’oratorio San Giovanni Bosco di Rovato centro: Azione cattolica, Acli, Caritas, Convento dell’Annunciata, laici Giuseppini e Marelliani e Uno per Tutti. “Il tema di quest’anno – spiegano gli organizzatori, Giorgio Baioni e Sergio Manenti – è ‘Terra nuova cieli nuovi’: vivere la speranza dentro le paureâ€?. Proprio a questo tema è stato dedicato il primo incontro, lunedĂŹ 5 marzo, quando in Franciacorta è arrivato Brunetto Salvarani, direttore di Cem

MondialitĂ , il centro educazione alla mondialitĂ situato nella chiesa di San Cristo a Brescia e della rivista “Qolâ€? per la ricerca biblica e il dialogo ecumenico ed ebraico-cristianoâ€?. Il prossimo appuntamento è ďŹ ssato per sabato 10 marzo, alle 20.45, quando la chiesa di Santo Stefano, in via Montorfano, ospiterĂ â€œConďŹ teorâ€?, una rappresentazione teatrale tratta da “La piĂš bella avventuraâ€? di don Primo Mazzolari, a cura di Maria Filippini e con la regia di Giuseppe

Pasotti. MercoledĂŹ 21 marzo alle 20.30 la sala “Zenucchiniâ€? sarĂ lo spazio che ospiterĂ â€œGioie e paure della famiglia che accoglieâ€?. Sul palco dei relatori suor Carla Fiori, da anni impegnata nel campo delle gravi marginalitĂ con il gruppo “Nuovo Sentieroâ€? e alcune coppie afďŹ datarie di minori. Chiusura prevista per venerdĂŹ 13 aprile alle 20.30, ancora alla sala “Zenucchiniâ€? con don Fabio Corazzina: parlerĂ di “Beati voi poveri. La povertĂ via di Cristo e della Chiesaâ€?. (d.p.)

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ell’era dell’alta velocitĂ , in un mondo sempre piĂš veloce, la Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, la cui quinta edizione si è svolta domenica scorsa, costituisce un’iniziativa in controtendenza, il cui obiettivo è dare spazio a quel mondo ferroviario di reti e mezzi dismessi, altrimenti destinati all’abbandono, e recuperati a fini turistici. Anche la provincia di Brescia possiede una realtĂ di primo piano che si propone di tenere viva l’attenzione per le strade ferrate secondarie, la Fti (Ferrovie turistiche italiane) che, per l’occasione, ha messo in mostra durante l’intera giornata del 4 marzo alla stazione di Palazzolo sull’Oglio i veicoli storici in dotazione sulla Palazzolo-Paratico. Ad attirare il pubblico di appassionati che si sono succeduti tra mattina e pomeriggio c’era soprattutto la Draisina C964, un originale mezzo utilizzato per le ispezioni sulla linea, assemblato con motore di una Fiat 500 e carrozzeria bifronte di Fiat 850T. Diversi i curiosi che si sono avvicendati per un breve tour all’interno della piccola cabina, appositamente messa a disposizione dal personale dell’associazione. Accanto a essa sono rombati anche i motori della “Sogliolaâ€? (restaurata e presentata ufficialmente

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Trenoblu, un insieme di appuntamenti ormai divenuti tradizione. Sotto l’egida di Fti e di Fbs, Ferrovie del basso Sebino, il primo evento si terrĂ domenica 25 marzo con la Festa del manzo all’olio di Rovato: il tour ferroviario partirĂ alle 8.40 da Milano Lambrate, con un treno a vapore guidato dalla locomotiva 625, e arrivo alla stazione rovatese con visita agli stand della Fiera e del centro storico; il rientro è previsto alle 19.35 a Lambrate. A Pasquetta, lunedĂŹ 9 aprile, si partirĂ da Bergamo con gita sul Sebino. Nei mesi successivi si terranno altri tre appuntamenti: il 25 aprile da Milano alla scoperta di Palazzolo e del lago a Paratico, il 1° maggio da Bergamo con il “Treno di primaveraâ€? e il 27 maggio da Milano con il “Treno dei laghi italianiâ€?. Dopo la pausa estiva, la Fti ha programmato altri tour ferroviari tra i quali un cenno lo merita la visita alla cittĂ di Cremona per la Fiera del torrone (il 17 novembre), effettuata con un apposito treno a vapore in partenza da Milano. Per tutti gli appuntamenti è necessaria la prenotazione alcuni giorni prima; informazioni chiamando il numero 030/7402851 o consultando il sito internet www.ferrovieturistiche.it oppure inviando una e-mail all’indirizzo trenoblu@ferrovieturistiche.it.

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caritĂ verso i poveri; quelli di San Pancrazio il Beato Giuseppe Tovini, atto nella politica e societĂ ; Santa Gertrude Comensoli, che ha avuto nella liturgia la fonte della sua ricchezza, è stata illustrata dalla parrocchia di Capriolo; i cresimandi della parrocchia di Santa Maria Assunta hanno descritto la Beata Annunciata Cocchetti, animatrice dell’educazione; i cresimandi della parrocchia di Pontoglio il Beato Ludovico Pavoni, apostolo

tra i giovani; i cresimandi della parrocchia di San Rocco hanno narrato l’esperienza di San Daniele Comboni, che ha speso la vita per le missioni; i cresimandi della parrocchia di Sacro Cuore hanno approfondito la figura di Sant’Angela Merici, che ha saputo annunciare con novità Cristo al suo tempo; i cresimandi della parrocchia di San Giuseppe, invece, Santa Maria Crocifissa di Rosa, che ha portato luce nella sofferenza.

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ricca testimonianza dell’ufďŹ ciale alpino palazzolese che ha operato sul fronte occidentale, albanese, russo e nella lotta partigiana: uno spaccato completo composto da messaggi militari, cartoline, disegni e lettere, oltre ai diari dal fronte greco-albanese, russo e dell’esperienza partigiana tra Brescia e Bergamo, provenienti dall’archivio del maggiore Emilio Bonari che è stato per lunghi anni e piĂš volte capogruppo degli alpini palazzolesi. Dopo un lungo

e paziente lavoro di trascrizione e sistemazione, è stato dato alle stampe quale piccolo contributo alla grande storia, all’epopea degli Alpini e di tutti i soldati italiani. La serata è stata animata dal ricco repertorio di canti del Coro alpino palazzolese, diretto dal maestro Francesco Rota e dalle letture teatrali di alcuni brani signiďŹ cativi del diario e delle lettere da parte di Costanzo Gatta, Lella Viola, Sergio Isonni. Interessanti e rievocativi dell’epopea degli

alpini, del loro sentito spirito di corpo e del recente Raduno del 2° Raggruppamento, gli interventi dei presidenti della sezione Ana di Brescia Davide Forlani e di Lecco Luca Ripamonti che ha rievocato una bella pagina della solidarietĂ alpina: la vicenda della costruzione nel dopoguerra della cappella degli alpini del Pian delle Betulle in Valsassina da parte degli ufďŹ ciali del Btg Morbegno, a scioglimento di un voto espresso sui fronti grecoalbanese e russo.

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nche a Palazzolo, come in tutti i Comuni in cui si vota il 6 e 7 maggio, la macchina elettorale s’è messa in moto; riunioni dei vari partiti e sostenitori di liste civiche, conferenze stampa, comunicati si sono via via susseguiti; non è stato tralasciato nulla, compresa l’apparizione di nuove aggregazioni, partiti rimasti a oggi un po’ nell’ombra, come quello della Democrazia cristiana per le autonomie e l’inaugurazione di nuove sedi di partito e di gruppi civici, come nel caso del Pdl, del Gruppo giovanile “Palazzolo-CittĂ in testaâ€?; giĂ il partito della Lega Nord, poco prima della crisi che ha visto lo scioglimento del consiglio comunale palazzolese, aveva inaugurato la nuova sede. All’appello mancano ancora alcuni partiti che non hanno definito il loro candidato sindaco, mentre la formazione delle liste deve essere presentata a inizio aprile. L’eventuale ballottaggio è fissato per il 20 e 21 maggio. Per il momento il panorama delle candidature è ancora incompleto; nell’attesa che movimenti e partiti che non l’hanno ancora fatto le presentino agli elettori, possiamo solo indicare quelle giĂ annunciate e le indiscrezioni che trapelano, con il beneficio di verifica e con i cronisti dei giornali locali alla ricerca di notizie sempre piĂš attendibili e aggiornate. Il Pdl presenterĂ Carnazzi o Rubagotti anche se si è

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L’Udc presenterĂ Angelo Cima o indicherĂ un altro candidato dello schieramento di centro. La Lega, da quanto si sente in giro, appoggerĂ la candidatura dell’ex sindaco Alessandro Sala che, dimessosi dal Pdl, assieme ad altri compagni di squadra presenterĂ una sua lista civica. La componente del Pdl che faceva riferimento agli ex An, se non rientrerĂ nella linea del partito, sembra orientata a sostenere la candidatura di Selina Grasso, assieme ad altri gruppi. “Palazzolo Cambiaâ€? avrĂ il nome di Selina Grasso nel suo simbolo e potrebbe raccogliere anche l’appoggio di altre liste. Il “Movimento 5 stelleâ€?, che fa capo a Giuseppe Grillo, attraverso le primarie, ha indicato come candidato sindaco il geom. Angelo Scaratti. “Palazzolo - CittĂ in testaâ€? o correrĂ da solo o potrebbe appoggiare, in caso di convergenza programmatica, la candidatura di Gabriele Zanni. Il Partito della Dc per le autonomie sta valutando di sostenere la candidatura di Alessandro Sala. All’appuntamento delle liste è pure attesa la frazione di S. Pancrazio che solitamente ne presenta alcune locali. Intanto c’è anche da notare un’insolita vivacitĂ dei vari personaggi rappresentativi dei raggruppamenti, che evidentemente stanno affilando le loro strategie per essere pronti all’appuntamento di maggio, con la vigile attenzione del commissario prefettizio Roberta Verrusio.

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Parrocchia di Santa Maria Assunata in Montichiari

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IL DUOMO DI MONTICHIARI Anno 2009

LO *HQQDLR Parrocchia Conversione di S. Paolo in Flero

CHIESA PARROCCHIALE DI FLERO

Anno 2010

LO *HQQDLR Parrocchie di Botticino

CHIESE PARROCCHIALI DI BOTTICINO

Anno 2010

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Parrocchia di San Lorenzo martire - Verolanuova (BS)

LA BASILICA DI SAN LORENZO A VEROLANUOVA

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Anno 2010

LO )HEEUDLR Parrocchia di San Marco - Gardone Valtrompia (BS)

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CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MARCO GARDONE VALTROMPIA

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Anno 2011

LO 0DU]R Parrocchia di S. Maria Assunta in Ghedi (Bs)

Cognome ........................................

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LA CHIESA PARROCCHIALE DI GHEDI Anno 2011

LO 0DU]R


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Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e GesĂš salĂŹ a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, lĂ seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: “Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!â€?. I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerĂ . Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: “Quale segno ci mostri per fare queste cose?â€?. Rispose loro GesĂš: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgereâ€?. Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?â€?. Ma egli parlava del tempio del suo corpo. (...)

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nterioritĂ . In Giovanni i segni esteriori sono simbolo della realtĂ interiore, sono il modo per rendere visibile e dare testimonianza a ciò che è di Dio. Il tempio fisico è segno del tempio del corpo di Cristo, lo zelo per la casa è immagine del vero e giusto atteggiamento verso Colui che è mandato. Come si disprezza il tempio fisico, cosĂŹ non si accoglie il tempio di Cristo e l’atteggiamento di “mercatoâ€? nel tempio fisico rende impossibile la comprensione del mandato di Cristo. Ăˆ inconciliabile il chiasso dei venditori con la Parola che vive e annuncia la venuta del Regno; chi sta nel tempio a far mercato ha una visione consolidata del suo stare nella religione, del suo rapporto con Dio. Per questo non capisce il gesto di GesĂš e, sebbene questo si ispiri alla Scrittura, non è compreso come segno ma come bizzarria. Drammaticamente per quei venditori e per gli specialisti del tempio il segno dello zelo di GesĂš non significa nulla; e chiedono il segno e l’autoritĂ . Non a caso GesĂš usa ambiguamente il termi-

)UDQFHVFR SLDQJH OD SDVVLRQH “Una volta Francesco andava solingo nei pressi della chiesa di Santa Maria della Porziuncola, piangendo e lamentandosi ad alta voce. Un uomo pio e spirituale, udendolo, suppose ch’egli soffrisse di qualche malattia o dispiacere e, mosso da compassione verso di lui, gli chiese perchĂŠ piangeva cosĂŹ. Disse Francesco: ‘Piango la passione del mio Signore, e per amore di Lui non dovrei vergognarmi di andare gemendo ad alta voce per tutto il mondo’. Allora anche quell’uomo cominciò a piangere insieme a lui ad alta voceâ€?. Questo breve passo è preso dalla Leggenda dei tre compagni, biografia del Santo di Assisi, accreditata perchĂŠ raccoglie i ricordi dei suoi primi compagni. Alcuni

anni fa mi commosse perchĂŠ qui incontriamo il vero Francesco, emotivo, sentimentale, affettuoso. Nella preghiera si immedesimava tanto in quello che contemplava che anche il suo corpo ne viveva una trasformazione: le lacrime bagnavano il suo volto e i singhiozzi ne rompevano il respiro. Le stimmate saranno la meta della sua preghiera, ma San Bonaventura, nella Leggenda Maggiore, sottolinea che prima del corpo fu il suo cuore a esserne sigillato Accadde nei primi anni della vocazione quando Francesco aveva iniziato a contemplarne giornalmente la passione di Nostro Signore. PiĂš tardi arrivò a comporre l’Ufficio della Passione, dove spigolando nella Scrittura colse soprattutto

dai Salmi, quei passi che si adattavano a esprimere i sentimenti che attraversarono il cuore di GesĂš sulla Croce. Il cristiano non è solo un uomo che ha fede o che pratica una religione, che partecipa a culti e a riti. Prima di tutto il cristiano è chiamato ad essere contemplativo. La contemplazione è l’essenza del cristiano, perchĂŠ da essa nascono la caritas e la pietas. Il cristiano o è contemplativo o non è cristiano. Lo dico anche come provocazione, ma la nostra fede ha il suo centro propulsore in una persona: GesĂš. Di Lui ci sono state tramandate parole, gesti e sentimenti. Lui stesso ci ha lasciato l’eucaristia per poter continuare a “vederLoâ€? e conformare alla sua la nostra vita.

ne “tempioâ€?, perchĂŠ in esso c’è l’unico campo comune di comprensione: distruggere il tempio è bestemmia. Questo possono comprendere. Ma non comprendono che l’altro tempio, quello del corpo di Cristo sarĂ distrutto da loro, dalla mancanza dello “zelo per la casaâ€?’ che non appartiene piĂš al tempio di pietre. Ăˆ questo vuoto nelle cose fisiche che riguardano Dio che rende impossibile penetrare nel mistero del simbolo e del segno: non comprendono e non accettano perchĂŠ il loro tempio è un muro di sicurezze che circonda il divino e ne definisce il campo. Quel chiasso che si produce con l’attivitĂ dei venditori di animali e con i cambiavalute nasconde il vuoto di un silenzio che non è piĂš il silenzio di attesa di Dio. Ed è un rischio che sempre si corre quando si definisce il campo di azione di Dio e si costruiscono templi per contenere (per sicurezza) il trasbordare della sua presenza. GesĂš sta fuori e provoca dicendo di distruggere questi templi e di credere, ma l’unico tempio che viene distrutto è ancora il suo corpo e a essere soffo-

cata dal chiasso di chi sa, continua a essere la sua voce. Sono lunghi quei tre giorni che ci vogliono perchĂŠ il suo tempio sia ricostruito e sono i tre giorni della tentazione della nostra storia che cerca sicurezze per la sua fede, e segni e autoritĂ , e si assorda con quelle certezze che sono materialmente possibili, rituali umani e religiosi che liberano dal pensiero di credere, che lo danno per scontato o per inutile. Ăˆ una ressa di pensieri e parole che occupano il silenzio di quel tempio che continua a essere distrutto nel suo stare nella storia, ma che contesta e supera proprio la certezza della storia ricostruendosi come speranza di Dio in GesĂš non solo morto, ma davvero risorto. Ăˆ questa la fede rischiosa e impossibile per gli uomini, ma unica possibile quando ci si accosti al silenzio di quella casa, di quel tempio che sempre si ricostruisce, quando il gorgoglĂŹo leggero della Sua fonte ripete le parole della speranza che continuano a essere dette e fatte anche se in mezzo al rumore delle certezze altre. Silenzio.


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Che cosa signiďŹ ca “trasďŹ gurareâ€?? Non far quadrare il cerchio e risolvere dubbi, agitazioni, problemi con il colore rosa, una superďŹ cialitĂ emotiva e parole persuasive, ma indicare in SĂŠ stesso un mistero in due battute che si compenetrano: il presente, gravido della sua Passione Morte, che attende solo di essere trapassato dalla Luce del futuro, su cui ci è dato di gettare uno sguardo per restarne colpiti una volta per sempre. Uno squarcio inatteso, come un dono inaudito che

sorprende, strappa perciò la nostra storia, in cui “il buio ďŹ tto della sua passione e morteâ€? provocherĂ sgomento, timore e scandalo, con un’anticipazione luminosa che può modellare diversamente l’esistenza. Sul monte alto, dinanzi ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, GesĂš “fu trasďŹ guratoâ€?, narrano i Vangeli. Anche noi conosciamo una qualche esperienza di “trasďŹ gurazioneâ€? quando la gioia rende diversi i tratti del volto di una persona, quando una forte ispirazione

artistica colpisce e si trasmette con e attraverso una persona particolarmente comunicativa. L’arte è stata, nel corso dell’umanitĂ peregrinante, sempre una grande mediatrice di spiritualitĂ e di speranza. La “luce sfolgoranteâ€? però che si irradia dal Volto e dalle vesti di GesĂš possiede una valenza diversa: è Luce da Luce, Luce eterna e immutabile, dono di grazia. In questa luce noi possiamo giĂ vederci come il Padre ci vede, nella pienezza.

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n tunnel oscuro. Ma nell’oscuritĂ si vedeva un po’ di luce e si sentiva bella musica. Ăˆ il racconto di un amico in coma che il cardinale di Kinshasa Laurent Monsengwo Pasinya ha proposto in una meditazione durante la settimana di ritiro della Curia romana. Immagine che Benedetto XVI ripropone, definendola una parabola della nostra vita: “Spesso ci troviamo in un tunnel oscuro in piena notte, ma, per la fede, alla fine vediamo luce, sentiamo una bella musica, percepiamo la bellezza di Dio, del cielo e della terra, di Dio creatore e della creaturaâ€?. Cos’è la Quaresima se non un tempo per leggere e per leggersi; un tempo per ritrovare la specificitĂ del cristiano che è non-conformismo rispetto alle cose del mondo. Una specificitĂ che richiama il silenzio del deserto, il luogo della prova e dell’ascolto della parola. Rispolveriamo i documenti conciliari. Il Vaticano II è stato il punto di arrivo di una vivacitĂ ecclesiale e teologica che aveva caratterizzato la vita dei cattolici fin dall’inizio del Novecento e che aveva come fulcro il rinnovamento della Chiesa per renderla sempre piĂš capace di pensare nuovi stili di presenza nel mondo e nuove strade di dialogo. Anche con questa semplice immagine della luce in fondo al tunnel, il Papa ci aiuta con i suoi riferimenti, a togliere un po’ di polvere. E l’immagine della luce richiama subito l’incipit della costituzione dogmatica sulla chiesa, quella Lumen gentium – promulgata il 21 novembre 1964, con 2151 voti favo-

revoli e solo cinque contrari – che indica Cristo luce delle genti, la cui “luce splendente sul volto della Chiesaâ€? illumini “tutti gli uomini annunciando il Vangelo a ogni creaturaâ€?. Se la Chiesa è chiamata a condividere le gioie e le speranze, ma anche i dolori e le angosce dell’uomo di oggi, può farlo solo andando alla radice del suo essere madre e maestra, compagna nel cammino dell’umanitĂ pellegrina su questa terra. Andare alla radice significa anche riscoprire un linguaggio che è nella nostra memoria ma che fatica a tornare in superficie. La testimonianza di quanti, nelle piĂš sperdute latitudini o nelle nostre confuse cittĂ , ascoltano i segni dei tempi e mettono in pratica quelle parole an-

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Un’altra espressione che Benedetto XVI, nel giorno della sua elezione ha offerto al mondo, e che leggiamo proprio nel primo capitolo della Lumen gentium. Ăˆ proprio di pochi giorni fa la notizia che in un Paese dove i cristiani sono perseguitati da un dilagante fondamentalismo islamico e da leggi che mettono a morte chi viene accusato di blasfemia, un missionario è stato premiato dal governo pakistano per i servizi alla salute, all’educazione e alla cura dei rapporti interreligiosi. Si tratta di padre Robert McCulloch che ha lavorato in Pakistan per oltre 30 anni e che è stato insignito della Sitara-e-Quaid-eAzam, la piĂš alta onorificenza civile della nazione. Durante le inondazioni dello scorso anno che sconvolsero il Pakistan, il missionario ha prestato soccorso a oltre un migliaio di famiglie del Pakistan meridionale, aiutando nella costruzione di abitazioni per dare riparo alle vittime della catastrofe. Un impegno e una testimonianza che trovano eco nelle parole della Lumen gentium che parla di una Chiesa che “circonda di affettuosa premura quanti sono afflitti dalla umana debolezza, anzi riconosce nei poveri e nei sofferenti l’immagine del suo fondatore, povero e sofferente, e si premura di sollevarne l’indigenza, e in loro intende servire Cristoâ€?. Una testimonianza che spetta anche ai laici, chiamati a vivere nelle normali condizioni della vita, familiare e sociale, e a “illuminare e ordinare tutte le cose temporali, alle quali sono strettamente legati, in modo che siano sempre fatte secondo Cristoâ€?.

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,O JUDQGH GRQR GHO 3DSD Il Papa sarà presente a Milano da venerdÏ 1 a domenica 3 giugno, in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie (www.family2012.com). Lo ha annunciato l’arcivescovo di Milano Angelo Scola. Benedetto XVI arriverà all’aeroporto di Milano Linate; dopo un primo incontro con la cittadinanza in piazza Duomo, avrà modo di assistere a un concerto al Teatro alla Scala diretto dal maestro Daniel Barenboim. Sabato mattina reciterà le lodi

in Duomo assieme a sacerdoti, religiosi e religiose. Quindi, l’incontro con i cresimandi allo stadio Meazza. InďŹ ne, i due momenti clou: la Festa delle testimonianze di sabato sera e la Messa di domenica mattina (3 giugno). “Una visita di tre giorni è un evento dal carattere straordinario, eccezionale per un viaggio in Italiaâ€?, ha detto il card. Angelo Scola. L’arcivescovo ha parlato di un “evento di grande rilevanza ecclesiale e civileâ€?, che in questo

“tempo di travaglioâ€? può costituire un “contributo signiďŹ cativoâ€? per “far crescere la vita buona del Vangelo e la vita buona della comunitĂ umanaâ€?. Il cardinale ha invitato la cittĂ di Milano e tutta la Lombardia a “guardare con interesseâ€? all’appuntamento ecclesiale, che richiamerĂ â€œnon meno di 300mila persone da tutto il mondoâ€? (e alla messa conclusiva con Benedetto XVI è prevista la partecipazione di un milione di fedeli).


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Caro direttore, il “lancioâ€? del sinodo è articolato. Le schede inviate alla diocesi dovrebbero rispondere a un criterio di coinvolgimento totale in spirito di comunione, oltre che soddisfare le esigenze dei cultori della democraticitĂ nella Chiesa. Secondo me il vero problema, però, è dato dal grado di conoscenza che le nostre comunitĂ hanno dei temi proposti. Quanti cristiani sanno cosa significa la parola “sinodoâ€?? Quanti possono articolare riflessioni decenti sulle “unitĂ pastoraliâ€?? Quanti

riescono a valutare, concretamente, la vera realtĂ del “caloâ€? del numero dei sacerdoti? Ăˆ impossibile liberarsi dalla fastidiosa sensazione che giĂ si è provata a proposito di certi “referendum civiliâ€? quando la formulazione totalmente criptica dei quesiti faceva di quelle consultazioni atti formalmente corretti, ma nella sostanza inutili. Sul versante della riflessione, poi, sembra vistosa una carenza: la scarsa attenzione alla figura del prete. Sembra a chi scrive che il vero nodo delle crisi ecclesiali

sia proprio la figura del prete, del suo ruolo e soprattutto della sua caratura spirituale. Di fronte all’attivismo di qualche presbitero ricordo l’amaro giudizio che un prete bresciano, stimato a suo tempo per la febbrile attività , espresse sul letto morte:�Pensavo fosse fede, invece era soltanto salute�. Per questo, anche in vista delle unità pastorali, resta essenziale la cura paterna del Vescovo per i suoi preti, come pure la cura delle relazioni tra di noi. (Lettera firmata)

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uando si parla delle unitĂ pastorali, viene evidenziato che non si tratta di semplice strategia dovuta alla mancanza di clero, ma di una opportunitĂ per ripensare l’evangelizzazione e l’incidenza del cristianesimo nell’attuale contesto sociale. Si tratta cioè di riprendere tutto a partire dallo scopo: testimoniare e mostrare una Chiesa viva e presente nella storia concreta degli uomini. Questa nuovo impulso missionario ha una conseguenza: allarga i confini della parrocchia. La parrocchia non coincide piĂš con le sue “istituzioniâ€?, ma si sviluppa con il movimento di fede e di vita dei suoi fedeli. Certamente rimane come un punto “territorialmenteâ€? significativo, ma con uno sguardo e una passione che vanno oltre. Resta “Chiesa localeâ€?, ma con una coscienza piĂš consapevole della “cattolicitĂ â€? e dell’“universalitĂ â€?. Da questo punto di vista i “movimentiâ€? e le “nuove aggregazioniâ€? non costituiscono un problema, ma una risorsa. E saranno tanto piĂš una risorsa quanto piĂš si metteranno concretamente al servizio dell’unica missione per cui un prete è un prete e un laico è un laico. Certamente esiste anche un problema di giuste relazioni. E la voce del Magistero si è giĂ piĂš volte espressa su questa questione. Come semplice contributo a me preme ricordare che quando si usa la parola movimento

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ecclesiale entrando in comunione con i suoi fratelli di fede; è il movimento della comunitĂ cristiana verso il mondo che ancora non conosce il Signore della vita; è il movimento del credente che, aiutato dalla grazia, penetra nelle misteriose profonditĂ della realtĂ tutta, di cui Cristo stesso è il centro; è il movimento del fedele che scende sempre piĂš addentro alle misteriose profonditĂ del proprio cuore dove Dio abita. In nessun caso può essere giustificato un conflitto tra unitĂ pastorali e movimenti. Ci possono essere momenti di fatica, di incomprensione o di peccato. L’incomunicabilitĂ totale, se c’è, è perchĂŠ nell’una o nell’altro sono all’opera germi di settarismo.

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7XWWL GHYRQR WURYDUH LO SURSULR UXROR La nascita del quartiere di Sanpolino ha segnato un punto di svolta per le parrocchie di Sant’Angela Merici, Sant’Eufemia e Conversione di San Paolo, le quali hanno dovuto mettersi nuovamente in gioco per progettare una pastorale condivisa. Sono state chiamate a occuparsi insieme del nuovo quartiere, con la collaborazione delle Suore Operaie e del diacono Vittorio Cotelli. Fondamentale la convinzione dei tre parroci di tro-

varsi insieme in vista del progetto. Per abitare il territorio la Chiesa deve essere calata nella vita concreta, che nel quartiere comprende tra le altre cose, il disagio sociale, la questione ecologica, le dipendenze, la multiculturalità e il dialogo interreligioso, il secolarismo dilagante. Don Flavio Saleri (nella foto), parroco di Sant’Angela Merici dal 2009 ha le idee chiare sulla condizione necessaria per favorire il clima di missiona-

rietĂ della Chiesa: la comunione tra i presbiteri, i laici e i consacrati. “Tutti devono valorizzare questo punto di forza e devono poter trovare il proprio ruolo nella vita della comunitĂ , secondo la propria vocazioneâ€?. Per quanto riguarda l’erigenda unitĂ pastorale della Visitazione, il quartiere di Sanpolino ha aiutato le tre parrocchie ad avere una linea pastorale che si va deďŹ nendo. Ancora una volta determinante nella nostra esperienza

è la fraternitĂ che si respira tra i sacerdoti, che precede quella dei fedeli. C’è una ĂŠquipe (prima si chiamava di Sanpolino ora della Visitazione), formata dai tre parroci, da laici e da consacrati delle tre parrocchie che mensilmente si trovano e preparano le tre riunioni all’anno del consiglio di unitĂ pastorale. In questo modo si sono raggiunti notevoli risultati, frutto di un cammino che dura ormai da 10 anni.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 8 marzo Ore 10 - Brescia Santa Messa di chiusura dell’anno giubilare dedicato a San Giovanni di Dio presso i Fatebenefratelli. Ore 20.30 - Brescia Scuola di preghiera in Cattedrale. Sabato 10 marzo Ore 10 - Brescia Incontro con le persone impegnate nel sociale e in politica al Centro pastorale Paolo VI.

LunedÏ 12 marzo Ore 20.30 - Brescia - Presentazione delle schede sinodali presso la Sala Piamarta della parrocchia di San Faustino. MartedÏ 13 marzo Ore 18.30 - Brescia - S. Messa con il giovane clero al Centro pastorale Paolo VI. MercoledÏ 14 marzo Ore 20.30 - Lumezzane Sant’Apollonio - Catechesi per le famiglie.

In collaborazione con l’Azione cattolica viene proposto il training spirituale per giovanissimi (15-18 anni) da sabato 10 marzo (ore 15.30) a domenica 11 marzo 2012 (ore 16.30) presso Villa Pace a Gussago. Continua domenica 11 marzo, dalle 9 alle 17, il percorso vocazionale “SĂŹ, per tutta la Vitaâ€?, proposto al gruppo vocazionale diocesano “Sicharâ€?. L’incontro si svolgerĂ sempre presso la nuova sede del Seminario diocesano

in via Razziche 4. Tema della giornata: “AffettivitĂ redenta: tu conosci tutto, tu sai che ti voglio beneâ€? (Giovanni 21,15-19). Per l’itinerario annuale di discernimento vocazionale proposto al gruppo diocesano “Emmausâ€?, il prossimo appuntamento presso il Seminario diocesano in via Razziche 4, è domenica 18 marzo, dal pranzo previsto alle 12.30 fino alle 18, meditando il tema: “La Parola annunciataâ€? (Luca 1, 26-38).

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ra per voi giovani si aprono possibilitĂ molto piĂš grandi, ma perchĂŠ siete chiamati a esigenze molto piĂš grandi. Cercate di conoscere voi stessi e i bisogni degli altri. Siate creativi, diventate costruttori e gestori del vostro lavoro, della vostra vitaâ€?. CosĂŹ il vescovo Luciano Monari si è rivolto ai giovani maturandi delle scuole cattoliche bresciane che giovedĂŹ 1 marzo hanno voluto incontrarlo presso il teatro dell’Istituto Piamarta di via Cremona. L’evento, come da tradizione, è divenuto l’occasione di un dialogo diretto tra gli studenti e mons. Monari. L’incontro, introdotto e coordinato da suor Alba Comolatti, delegata provinciale della Fidae (Federazione istituti di attivitĂ educative), ha trovato la sua struttura portante in una dinamica interazione tra i ragazzi e il Vescovo. Gli studenti hanno

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zione dello straniero?â€?, ha chiesto un rappresentante degli studenti. Con chiarezza e concretezza, il Vescovo ha elencato quali devono essere gli elementi fondamentali di una corretta integrazione ponendo l’accento sull’apprendimento della lingua da parte dell’immigrato, indispensabile per la comunicazione con gli altri. Ed è la comunicazione la chiave di una vera accoglienza, poichĂŠ rende possibile il dialogo interpersonale. â€œĂˆ necessario rendersi disponibili e desiderosi di accogliere persone − spiega Monari − con una storia alle spalle diversa dalla nostra, condividere con loro esperienze, costruire azioni comuniâ€?. Centrale è il ruolo delle parrocchie, perchĂŠ “la fede − continua il Vescovo − crea nelle persone un legame profondissimo che va al di lĂ delle differenze culturali, di interessi, di sessoâ€?. Nella seconda parte del suo intervento, i riflettori si spostano dal Vesco-

vo ai giovani e viene adottato un nuovo copione: non piĂš l’immigrazione, ma il problema del lavoro e dell’educazione. “Come possono i giovani sperare in un futuro migliore, senza avere alcuna certezza di un posto di lavoro?â€?. Con un forte riferimento all’attualitĂ , mons. Monari ha esortato i ragazzi a non sperare piĂš nel mito del posto fisso poichĂŠ “in una realtĂ dinamica come la nostra, tutto ciò che è rigido si distrugge. I giovani devono guardare al mondo del lavoro con una nuova ottica, studiando e aggiornandosi continuamenteâ€?. Infine, l’attenzione del Vescovo si è rivolto all’educazione, la quale deve coinvolgere l’integralitĂ della persona umana: non un’educazione puramente tecnica, ma un’educazione all’uso responsabile della tecnologia. “Imparate tutto, ma imparate − questa la chiosa finale − a essere persone umane nel pensare e nell’agireâ€?.

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gi Orione “Incontro con uno strano preteâ€? in collaborazione con il Gruppo studi orionini. Intervengono don Paolo Clerici, docente di teologia presso la sede di Cremona dell’UniversitĂ cattolica, e Michele Busi, del comitato scientiďŹ co dell’istituto “G. De Lucaâ€? per la storia del prete. La ďŹ gura di don Giuseppe De Luca è la protagonista del secondo appuntamento (giovedĂŹ 22 marzo) “In partibus inďŹ deliumâ€? in collaborazione con l’istituto “G. De Lucaâ€?. Por-

tano il loro contributo Marco Roncalli, giornalista e presidente della Fondazione papa Giovanni XXIII di Bergamo, e mons. Antonio Fappani (nella foto, presidente della Fondazione civiltĂ bresciana). GiovedĂŹ 29 marzo, inďŹ ne, a 20 anni dalla morte viene raccontato padre David Maria Turoldo “Educare alla libertĂ umana e cristianaâ€?: l’incontro è promosso dal Movimento eccclesiale di impegno culturale in collaborazione con l’Azione cattolica, Fuci, cittĂ dell’uo-

mo e Convento dell’Annunciata. Intervengono: Maria Cristina Bartolomei (docente di ďŹ losoďŹ a e curatrice del volume “Turoldo. Educare alla libertĂ umana e cristianaâ€?), mons. Angelo Casati (giĂ parroco della comunitĂ parrocchiale di San Giovanni in Laterano a Milano, e il prof. Luciano Pazzaglia, giĂ docente di storia della scuola e delle istituzioni educative presso l’UniversitĂ cattolica e direttore della collana “Maestriâ€? dell’Editrice La Scuola.

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erchĂŠ la consultazione sul Sinodo possa essere ampia e coinvolgente, come nelle indicazioni del Vescovo, la diocesi ha pensato l’iniziativa “Voci nell’AgorĂ â€?, degli incontri sul territorio dal titolo “La mia messa, il mio parroco, il mio oratorioâ€?: dal 12 marzo al 22 maggio nove serate con inizio alle 20.30, nove come il numero delle schede in preparazione al Sinodo, cercheranno di presentare i diversi ambiti. Giusto ricordare che le schede di consultazione individuali vanno riconsegnate entro fine marzo, mentre quelle di gruppo entro giugno. Il primo appuntamento (il 12 marzo nella sala Piamarta di via San Faustino) vede la partecipazione del vescovo Monari; don Angelo Maffeis (docente di ecclesiologia in Seminario) e Riccardo Venchiarutti (sindaco di Iseo) dialogano su “Missione ecclesiale, unitĂ pastorali e territorioâ€?. Il 19 marzo a Palazzolo, nella Sala della comunitĂ Aurora, per affrontare le “UnitĂ pastorali e i segni dei tempiâ€? con padre Mario Toffari (direttore dell’Ufficio migranti), Diego Mesa (sociologo) e Silvano Corli (direttore del Consultorio familiare diocesano). La Sala della comunitĂ di Bienno

ospita il 26 marzo mons. Marco Alba (cancelliere diocesano), Annachiara Valle (direttrice di “Madreâ€?) e Attilio Rossi (responsabile del Centro culturale Il Chiostro) che si confrontano su “La fisionomia delle unitĂ pastoraliâ€?. A Odolo, il 16 aprile nella Sala della comunitĂ Splendor, tocca a mons. Renato Tononi (vicario episcopale per i laici e la pastorale), ad Angelo Onger (presidente della Fondazione San Francesco di Sales) e a don Renato Musatti (parroco di Ospitaletto) parlare di “Annuncio, liturgia e caritĂ nelle unitĂ pastoraliâ€?. Su “Organismi di comunione e unitĂ pastoraliâ€? l’oratorio Jolly di Orzinuovi, il 23 aprile, accoglie don Antonio Lanzoni (direttore dell’Ufficio organismi ecclesiali di partecipazione), Renato Zaltieri (presidente regionale Ial Cisl) e don Ermanno Turla (parroco di Pisogne). Don Massimo Orizio (assistente diocesano Azione cattolica), Mauro Salvatore (economo diocesano) e suor Sabrina Pianta (suora operaia) riflettono, il 26 aprile, su “I ministeri nelle unitĂ pastoraliâ€? nelle scuole medie di Villa Carcina. Il 7 maggio nell’auditorium Bertini di Calcinato al centro del dibattito la pastorale giovanile e l’oratorio nelle unitĂ pastorali con don

Marco Mori (direttore dell’Ufficio oratori), Mauro Toninelli (ex educatore professionale in oratorio) e don Francesco Bezzi (coordinatore dell’unitĂ di pastorale giovanile di Palazzolo). “Le aggregazioni e le unitĂ pastoraliâ€? sono affrontate il 14 maggio nel teatro dell’oratorio di Maderno da don Mario Benedini (direttore dell’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro), Roberto Rossini (presidente Acli provinciali) e Rosaria Facchinetti (Agesci Brescia). Il 22 maggio, infine, nell’auditorium di Botticino don Adriano Bianchi (direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali), Adalberto Migliorati (giornalista de “Il Giornale di Bresciaâ€?) e don Gianluigi Carminati (parroco di Nave) approfondiscono “La comunicazione e la cultura nelle unitĂ pastoraliâ€?. Ogni sera, moderata da Adriano Bianchi, la conclusione sarĂ affidata a mons. Cesare Polvara, provicario generale. Ogni martedĂŹ don Adriano Bianchi conduce – dal 13 marzo alle ore 13 – la trasmissione “Brescia in diretta speciale Sinodoâ€? con i commenti (telefonando allo 0303774592, via sms al 3389722994 o su Facebook all’indirizzo www.facebook.com/radiovoce) degli ascoltatori sugli appuntamenti di “Voci nell’AgorĂ â€?.


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Si terrĂ sabato 19 maggio l’atteso incontro del Papa con tutti i dirigenti e gli associati Mcl. Si tratta di una udienza speciale concessa nell’ambito degli appuntamenti organizzati per ricordare i 40 anni di vita del Movimento. L’incontro segna, anche visibilmente, la particolare vicinanza di Mcl ai ponteďŹ ci che si sono succeduti in questi quattro decenni e quella fedeltĂ al magistero che contraddistingue lo Statuto e la

stessa vita associativa. Paolo VI, il cui particolare affetto, soprattutto negli anni difďŹ cili dell’inizio, è stato testimoniato dal card. Re all’ultimo congresso. Giovanni Paolo II, con i numerosi incontri e quella storica visita che compĂŹ alla vecchia sede nazionale nel 1983. Ora l’incontro con Benedetto XVI per rinsaldare un vincolo ďŹ liale e di devozione proprio a poche settimane dall’avvio dell’Anno della fede,

caratterizzato dalla particolare responsabilità a cui il Papa chiama i laici associati. Mcl di Brescia, in occasione dell’udienza del 19 maggio, ha previsto diverse possibilità di partecipazione. Tra queste un viaggio di due giorni (18 e 19) al costo di euro 125 tutto compreso e di tre giorni (18, 19 e 20) con spesa di 190 euro. Per informazioni: segreteria Mcl 0302807812 segreteria@ mclbrescia.it www.mclbrescia.it

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omenica 21 ottobre 2012 avrĂ luogo a Roma la canonizzazione di Giovanni Battista Piamarta la cui vocazione nel sociale ha fruttato per la comunitĂ scuole, laboratori, operai tra i piĂš preparati, contribuendo a creare quel tessuto produttivo nel territorio che ha dispensato opportunitĂ per le famiglie e coesione sociale. Questa passione è comune a molti altri animatori cattolici tra ‘800 e primo ‘900: Pavoni, Tovini, Montini‌; dalle loro opere nascono associazioni, casse di mutuo soccorso, banche di credito cooperativo. Una responsabilitĂ che li ha spinti a raccogliere i problemi delle persone e trovare soluzioni innovative e alternative che si sono rivelate efficaci, foriere di una cultura capace di durare nel tempo. Questa responsabilitĂ e competenza oggi viene declinata in sussidiarietĂ : una modalitĂ di stare nel territorio e rispondere ai problemi che vanta importanti risultati (anche se la storia non rende ancora giustizia ai meriti dell’opera cattolica nel sociale). La sussidiarietà è non sottrarsi alla responsabilitĂ del prossimo, è il perno di una modello sociale ed economico. Facendosi carico del prossimo si possono dare risposte risolutive, veloci ed economicamente vantaggiose. Rispondendo al proprio territorio si muovono persone, famiglie, si formano gruppi, associazioni: sono i cosiddetti “corpi intermediâ€? che nella loro azione dovrebbero meglio essere sostenuti (sussidiati) dallo

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problemi a cui cercano di dare risposta. Se tutto questo è vero se tale radicamento e rappresentanza sono genuini e consistenti, non si capisce perchĂŠ il terzo settore non sia considerato a pieno titolo come “parte socialeâ€? e non sia sentito dal governo con la stessa frequenza e dignitĂ delle associazioni di imprenditori e dei sindacati. Ăˆ ora di prendere coscienza della forza economica, sociale del mondo non-profit, e, nell’attesa della canonizzazione di padre Piamarta, che riconosce le sue virtĂš sociali, perseguire questa fondamentale battaglia culturale di rappresentanza insieme con le altre associazioni cattoliche nel terzo settore.

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‹Â?Â?‘˜‘ †‡ŽŽ‡ …ƒ”‹…Š‡ ƒ”…‘ ‡Â?Â?‹ Â?—‘˜‘ ’”‡•‹†‡Â?–‡ Nel corso dell’assemblea del 25 febbraio scorso Marco Menni è stato eletto presidente di Confcooperative Brescia per i prossimi 4 anni. Succede a Roberto Marcelli, del quale è stato vice presidente. Proviene da una lunga esperienza cooperativa, trasversale a tutti i settori. Da sempre è impegnato nel settore lavoro servizi cultura attraverso il Con.Ast, che ha contribuito a costituire, e il sistema

cooperativo del gruppo Acli, che ha promosso e rafforzato. Ăˆ inoltre da tempo presidente della cooperativa sociale “Il Vomereâ€? di Travagliato. Nel corso dell’assemblea è stato eletto anche il consiglio provinciale cosĂŹ composto: Marco Baresi, Cristiano Belli, Gianfranco Bergamaschi, Luigi Bruno Bianchi, Nerina Carlotti, Dario Ciapetti, Vincenza Corsini, Rosangela Donzelli, Alberto Fedeli, Alessandro

Fenaroli, Vincenzo Gaspari, Davide Guaianazzi, Angelo Linetti, Vittorino Losio, Valerio Luterotti, Massimiliano Malè, Roberto Marcelli, Giovita Fausto Marchini, Fabio Mensi, Giuseppe Mulè, Luigi Pace, Paolo Percassi, Luca Perna, Massimo Piva, Mauro Porazzi, Gisella Pricoco, Maria Rauzi, Rosa Rossi, Carlo Ruggeri, Felice Scalvini, Giacomo Tomasini, Pietro Tomasini, Clara Vitale, Fabio Volpi, Maurizio Zani.

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alla comunitĂ . Le cooperative sociali si sono dimostrate organizzazioni solide, in grado di garantire una tenuta occupazionale maggiore rispetto ad altre forme d’impresa: oggi però si teme che anche queste realtĂ si troveranno di fronte a inedite difficoltĂ . Quali possono essere, quindi, le prospettive di sviluppo del sistema di welfare e quale può essere il ruolo della cooperazione sociale? La necessitĂ sarebbe di un dialogo aperto con gli attori istituzionali impegnati nel sistema di welfare che, anche nella nostra provincia, vada oltre la retorica e prenda in seria considerazione le pesanti ricadute dell’attuale situazione sugli attori concretamente impegnati per il benessere della societĂ .

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l tema della riduzione delle risorse dedicate alle politiche sociali è al centro del dibattito pubblico e genera preoccupazioni tra le forze sociali e i cittadini. Mentre la situazione si aggrava e aumenta la domanda d’interventi sociali, i Fondi sociali nazionali sono stati drammaticamente ridimensionati. Le politiche regionali della Lombardia prevedono per il 2012 un finanziamento inferiore a quello del 2011. Nei Comuni si assiste a una situazione diversificata: alcune municipalitĂ perseguono la logica del taglio lineare dei servizi, che incide in modo indifferenziato sui diversi comparti dell’amministrazione, in altri casi si assiste a interventi, prioritariamente orientati alla tutela delle fasce piĂš deboli. Se il welfare locale arretra si rischia di innescare fenomeni di degrado della qualitĂ dei rapporti umani, per l’aumento dei processi di esclusione e per la disgregazione dei processi di solidarietĂ , vanificando le sperimentazioni degli ultimi anni alla ricerca di un nuovo modello di welfare. La crescita di soggettivitĂ politica e culturale registrata dal terzo settore negli ultimi trae significativitĂ dalla sua capacitĂ di rappresentare le recenti profonde trasformazioni della societĂ civile. In questo contesto la cooperazione sociale si è dimostrata un efficace strumento di crescita economica e sociale, consolidandosi come un sistema d’imprese che nella nostra provincia conta circa 10mila addetti e gestisce servizi rivolti a decine di migliaia di cittadini; imprese sociali capaci di organizzarsi per far fronte ai bisogni in un sistema integrato tra sociale e sa-

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Valentina: “Io mi baso sui consigli alla pari dei miei amici e coetaneiâ€?. Marco: “Il marketing non è vietato! Prima mi leggo il libro, poi mi compro il dvdâ€?. SoďŹ a, Stefano, Valentina: “Alcuni libri creano una specie di dipendenza (come la nutella!): ti fai prendere dalla storia, li divori uno dietro l’altro e alla ďŹ ne ti senti triste perchĂŠ hai un vuoto da colmare. A noi è successo con i libri di Harry Potter, le Cronache di Narnia oppure Nina e il segreto della sesta lunaâ€?. Jennifer e Carlotta:

“Noi non siamo tristi quando ďŹ niamo di leggere un libro, ma felici e curiose di iniziarne un altro. La curiosità è importanteâ€?. Stefano e Samanta: “Alcuni ragazzi leggono tanti libri per vantarsi con gli amici e sentirsi superioriâ€?. SoďŹ a: “Secondo me i libri piĂš belli non sono quelli proposti dalla pubblicitĂ martellante, ma quelli che nessuno conosceâ€?. Francesca: “Forse dovremmo leggere di piĂš classici come ‘Il piccolo principe’ e ‘Il giardino segreto’â€?.

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a scena è simile a quella del crimine: un omicidio, un indiziato, delle tracce disseminate qua e lĂ . Compito dell’investigatore è risalire all’individuazione del colpevole. Ăˆ questa la singolare attivitĂ didattica svolta nei giorni scorsi dalle classi del triennio del liceo, sfruttando il ben fornito laboratorio di chimica, che ben si adatta all’esecuzione di un esperimento come questo. La classe, sotto la guida della prof.ssa Roberta Gatta, titolare della cattedra di scienze e biologia, ha compiuto quella che, in termine tecnico, si definisce dna fingerprinting una metodica molto moderna, che consente di caratterizzare un individuo in base alla sua impronta digitale scritta nel dna. Il dna prelevato dalla scena del crimine viene confrontato con quello prelevato da alcuni sospettati al fine di individuare il colpevole. Le motivazioni didattiche di questo esperimento sono illustrate dalla stessa docente. “La biologia molecolare è parte integrante del percorso di scienze che viene svolto al liceo. La possibilitĂ di condurre esperimenti, purtroppo, è fortemente limitata poichĂŠ i materiali necessari per questo tipo di esperimenti sono molto costosi. Il kit che abbiamo noleggiato grazie alla collaborazione con il CusMiBio dell’UniversitĂ degli Studi di Milano ha permesso di agganciare la teoria alla pratica e di far toccare con mano agli studenti concetti che rischiavano di rimanere confinati solo a simulazioni fatte

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dna, utilizzando un comodo apparecchio per elettroforesi portatile, rapido e sicuro, detto FlashGel. Gli studenti, osservando la distribuzione delle bande corrispondenti ai polimorfismi del dna analizzato e confrontando i diversi profili genetici, hanno potuto ricostruire la dinamica del crimine e identificare il “colpevoleâ€?. Nel frattempo proseguono, in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, gli incontri sul tema dell’educazione ai media dei giovani. MercoledĂŹ 14 alle 20.30 nella Sala Bonini si parlerĂ de “La scuola dei nativi digitaliâ€?, con don Adriano Bianchi, direttore di questa testata, nei panni di relatore.

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rescia è una piazza importante per la sua storia e per la sua attualitĂ nel campo della comunicazione. Lo sa bene mons. Domenico Pompili, che la scorsa settimana ha visitato il Centro diocesano per le comunicazioni sociali. Si è messo in ascolto delle numerose attivitĂ presenti e ha lanciato un messaggio di incoraggiamento a quanti operano nel settore delle comunicazioni sociali (radio, Sale della comunitĂ , siti web, audiovisivo, carta stampata). Mons. Pompili ha ricordato come la comunicazione non sia un “un affare di tipo tecnico, ma una questione di tipo culturale che ha a che fare con la capacitĂ della Chiesa di abitare o meno il nostro territorioâ€?. Per abitare il territorio bisogna sĂŹ saper parlare, ma bisogna altresĂŹ sapersi mettere in ascolto: “Quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora, o perchĂŠ provoca un certo stordimento, o perchĂŠ, al con-

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compresi dal punto di vista antropologico perchĂŠ “incidono radicalmente nel vissuto di ogni persona; l’uomo è segnato da questi cambiamentiâ€?. La dimensione antropologica giustifica ancora di piĂš la presenza sul territorio dei media diocesani sulla scorta degli insegnamenti e delle intuizioni dei predecessori che hanno pensato a questi strumenti. Persone che hanno saputo affrontare una situazione che non era pianificabile; erano profeti del loro tempo in grado di dire qualcosa di significativo anche all’uomo di oggi. Rispetto a qualche decennio fa stiamo vivendo una nuova stagione definita della “post durezzaâ€?: siamo stati cresciuti in un ambiente tranquillo e, a differenza dei pionieri, non abbiamo sperimentato l’incertezza. “Il clima di incertezza resta e sarebbe poco corretto fare finta che non ci fosse, piuttosto è decisivo non smarrire l’ereditĂ dei padri nobiliâ€?. Ecco allora che bisogna “vivere la stagione senza arrestarsi di fronte alle difficol-

tĂ , per trovare nella difficoltĂ ciò che aguzza l’ingegnoâ€?. Ăˆ un tempo che ci consegna anche straordinarie potenzialitĂ , perchĂŠ, sempre dal Messaggio del Papa, “sono da considerare con interesse le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l’uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio. Nella essenzialitĂ di brevi messaggi, spesso non piĂš lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interioritĂ â€?. 10 anni fa c’era un’ingenua apertura del mondo ecclesiale di fronte al mondo della comunicazione, oggi quelle intuizioni devono essere ratificate o messe a latere: “Spesso si respira un atteggiamento che dice che ci sono delle prioritĂ rispetto alla comunicazioneâ€?. Ma come deve essere l’informazione? “Libera e sana. Libera è ovvio, sana

perchĂŠ sostenibile. La libertà è assolutamente correlativa a questa forma di sostenibilitĂ economicaâ€?. La strada da intraprendere non è facile, ma mons. Pompili ha le idee chiare: “Oggi ciò che fa appeal non è leagenericitĂ dei propri riferimenti, ma la coerenza del proprio punto di osservazione. Ăˆ necessario cercare un profilo capace di offrire un punto di vista cattolico, che non significa confessionale, ma integrale: il bipolarismo è entrato nelle vene, serve, quindi, una chiave di lettura che introduca un po’ di ossigeno in questa dialettica che francamente ci ha un po’ stufatoâ€?.

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Nei panni del protagonista Argante l’eccezionale Paolo Bonacelli. La vicenda narra del padre di una bella ragazza, marito di una donna avida e fedifraga e vittima di uno sciame di dottori avvoltoi, salassatori e ciarlatani. Il protagonista rasenta la follia, sospeso tra letto e bagno, nella sua dimora appartata, trasformata in una sorta di ospedale. Bonacelli ha vinto nel 2011 il premio “Renato Simoni per la fedeltĂ al teatro

di prosaâ€?, riconoscimento assegnato ai piĂš importanti protagonisti della scena italiana. Accanto al mattatore Patrizia Milani e Carlo Simoni, anche loro bravi nelle caratterizzazioni, rispettivamente Tonina e Beraldo. Uno spettacolo con cui il teatro stabile di Bolzano sta ottenendo successo. Ingresso da 12 a 26 euro, con possibili riduzioni. Fino a sabato lo spettacolo è alle 20.30, domenica alle 17.30. Info: ctbteatrostabile.it

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randi nomi e grandi appuntamenti. La seconda edizione del festival “Tener-a-menteâ€? è stata presentata in questi giorni dal presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri e dalla direttrice artistica Viola Costa. Dietro le quinte si muove ancora Re:thinkart, dopo il successo della passata stagione che ha visto un incremento di pubblico rispetto al 2010 del 44%. Il cartellone si snoda tra musica, danza, circo e teatro. Si comincia l’1 luglio e si chiude il 12 agosto, con anteprima al Grande il 14 marzo con James Taylor. L’apertura sarĂ con il Gran gala tener-a-mente in cui Filippo Timi, Luca Marinelli e Ugo Pagliai rileggeranno il Vate secondo la loro generazione e il loro stile. SarĂ ancora teatro, in una declinazione particolare, quello proposto dall’attrice Ute Lemper (9 agosto). La cantante e attrice tedesca condurrĂ il pubblico in nun viag-

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ni, risuonerĂ nell’anfiteatro: il 17 luglio arriva Pat Metheny, fresco del 19° Grammy Awards come miglior album new age; il 25 luglio si terrĂ il concerto dell’Orquestra Buena Vista Social Club; Walter Beltrami e il Postural vertigo Quintet in concerto con l’icona jazz newyorkese Jim Black; il connubio Benni-Fresu si esibirĂ il 31 luglio. Per quanto riguarda la danza, anche lo scorso anno arte esaltata nel panorama del Vittoriale si esibirĂ Carla Fracci su musiche di Nino Rota. Con lei anche Rossella Brescia. I Kataklò saranno con il loro physical theatre guidati da Giulia Staccioli. Il 5 agosto con il gran gala di Danza e Danza, curato da Daniele Cipriani, si ripercorre la storia del balletto, da quello classico con il Bolshoi Ballet Accademy, al contemporaneo con il Balletto teatro di Torino, dal tango dei Los Hermanos Macana fino al flamenco e alla street dance. Come nella scorsa stagione toccherĂ an-

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cora alla danza chiudere l’edizione 2012: Tiler Peck, Gonzalo Garcia e Joaquin De Luz, primi ballerini del New York city ballet, proporranno alcune coreografie di George Balanchine, Jerome Robbins e Christopher Wheeldon. Spazio anche per le risate nelle serate del Vittoriale: il 6 agosto David Larible, colui che la critica definisce il piÚ simpatico clown al mondo, calcherà le assi del palco del Vittoriale. Grande novità di quest’anno per gli

affezionati sarĂ la “Tener-a-mente cardâ€?, la carta fedeltĂ acquistabile on line a 30 euro. Tra i vantaggi l’acquisto di due biglietti per ogni spettacolo in cartellone senza costi di prevendita, la spedizione a domicilio dei biglietti acquistati on line, lo sconto sull’ingresso al Vittoriale, sul parcheggio del teatro e in esercizi commerciali. Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21.15. Info, per tutto, e prevendite: anfiteatrodelvittoriale.it

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Si chiude il 10 marzo all’UniversitĂ cattolica di Milano il Gran premio della matematica applicata, giunto alla sua 11ÂŞ edizione. I ragazzi concorrenti, soprattutto quelli piĂš bravi, sono spinti a scegliere facoltĂ scientifiche, e in particolar modo il percorso per diventare un matematico attuariale, la professione che calcola i rischi, qualsiasi tipo di rischio, ma che non ne corre a sua volta nessuno, essendo una delle professioni piĂš cercate al mondo (la piĂš cercata nel 2010 secondo una ricerca statunitense). L’iscrizione alla gara è stata gratuita. Alla gara hanno potuto partecipare esclusivamente gli studenti del IV e V anno degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado statali e non statali della Lombardia. I premi, almeno della stessa entitĂ dell’anno scorso, saranno com-

posti da materiali elettronici/informatici per gli studenti e da buoni-libro per i docenti dei concorrenti vincitori. Ci sono anche dei bresciani: Istituto Antonietti di Iseo, Cerebotani di Lonato, Fermi di Salò, Cossali di Orzinuovi, Calini, Castelli, Don Bosco e Leonardo di Brescia. Per la sede di Brescia, il Dies academicus si svolgerĂ il 22 marzo. Il programma vede alle 9.30 la celebrazione eucaristica da parte del vescovo Luciano Monari. Alle 10.45 Franco Anelli, prorettore vicario dell’UniversitĂ cattolica del Sacro Cuore, terrĂ un intervento seguito dalla relazione “La prioritĂ dello sviluppo e del lavoro: investire nella formazione e nella ricercaâ€? di Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, delle infrastrutture e trasporti.

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Ăˆ una iniziativa dell’associazione culturale “Il gonfaloneâ€? promossa e patrocinata dal Comune con un duplice obiettivo: accendere i riflettori su giovani talenti bresciani, e sostenere una storica realtĂ del volontariato locale. Ma andiamo per ordine. L’evento è “Brescia racconta. Storie di musica, arte e letteraturaâ€? e si terrĂ nel Teatro Grande lunedĂŹ 12 marzo alle ore 20.30. Intervengono per la parte teatrale l’affermata attrice comica Simona Marchini e l’attore bresciano Luca Micheletti

Per “Teatro a Merendaâ€? rassegna organizzata dal Comune di Villanuova sul Clisi per le famiglie va in scena lo spettacolo “Alfabetoâ€? della compagnia Aldabra Teatro, un modo originale per imparare (o ripassare) i primi rudimenti della scrittura grazie a oggetti e pupazzi. Sulla scena andrĂ l’alfabeto. Il suo teatro è fatto da lettere che diventano personaggi. Le lettere dell’alfabeto raccontano, grazie alla complicitĂ di una “presentatricenarratriceâ€?, le lore storie poetiche

(classe 1985, premio Ubu 2011 come miglior attore non protagonista). Per la musica: la Rossini Chamber Orchestra diretta da Mario Pan; il violoncello Paolo Bonomini e il violino Daniele Richiedei. Conduce la serata lo storico dell’arte Paolo Bolpagni. La serata ha ďŹ nalitĂ beneďŹ che: l’intero ricavato sarĂ devoluto alla locale associazione Dormitorio San Vincenzo. Biglietti: platea e palchi del 1°, 2° e 3° ordine 15 euro; 4° ordine e galleria 10 euro; loggione 5 euro. (m.l.)

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e divertenti. Libri come magici e sorprendenti teatri prendono vita e diventano scene dove si animano le lettere-personaggio di un alfabeto originale. Filastrocche e giochi linguistici sono il ďŹ lo conduttore dei racconti che sono presentati con l’ausilio delle tecniche del teatro di ďŹ gura e l’utilizzo del libro gioco. Lo spettacolo nasce e si ispira all’esperienza dei laboratori “Lib(e)ro la fantasiaâ€?. Ingresso al teatro Corallo 5 euro. Inizio alle 16.30

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on solo 8 marzoâ€?. Una giornata, quella dedicata alle donne, che si estende idealmente, attraverso le iniziative patrocinate dalla Commissione pari opportunitĂ del Comune di Brescia, fino al mese di aprile. “Si tratta di una giornata e non di una festa – precisa la Presidente del consiglio comunale Simona Bordonali – perchĂŠ alla luce degli eventi di cronaca che in particolare negli ultimi tempi hanno toccato proprio la nostra cittĂ , emerge un quadro molto negativo della condizione femminileâ€?. Per questa ragione, numerose associazioni hanno proposto per questo periodo un’amplissima offerta di incontri, spettacoli e manifestazioni, rigorosamente a tinte rosa, per stimolare la discussione in merito a un tema, purtroppo, ancora molto attuale. Si comincia appunto l’8 marzo con un fitto calendario di incontri: alle 17, nel Salone Vanvitelliano della Loggia, avverrĂ la premiazione nell’ambito della 10° edizione del Premio Leonessa, dedicato alle atlete bresciane che si sono distinte in diverse discipline. Ospite d’eccezione sarĂ Francesca Porcellato, fondista paraplegica, vincitrice di 11 medaglie in diverse edizioni delle Paralimpiadi. Sempre alle 17, al cinema Nuovo Eden, la Cgil organizza un incontro tra donne italiane e donne straniere dal titolo “Donne del mondo, donne nel mondoâ€?, occasione di confronto interculturale tra lavoratrici. Alle 17.30, invece, alla Libreria Paoline di via Trieste si svolgerĂ il primo dei

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gno civile e “Veronica Gambaraâ€? per l’arte e la letteratura. Di tutt’altro tenore, invece, lo spettacolo che alle 20.30 sarĂ messo in scena da Contatto Diretto e Filorosso Teatro al Santa Giulia, al Villaggio Prealpino: “I monologhi della vaginaâ€?, pièce di origine statunitense, il cui titolo è “un pugno in faccia – come spiega Leana Palmieri, che con Francesca Romanò ne cura la regia – ma che intende raccontare in modo comico, ma mai volgare il mondo femminile, portando in scena 20 donne che parlano con leggerezza di tematiche molto profondeâ€?. Le iniziative proseguono per tutto il mese di marzo. A chiudere il calendario in simpatia sarĂ invece il 13 aprile lo spettacolo “Donna cosa succederĂ , ovvero il mondo delle donne visto dagli uominiâ€?, con Enrico Zani, Alex Rusconi e Sergio Benzoni (sede e orario in via di definizione).

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mostra che ha per oggetto “Il violino tra Brescia e Cremonaâ€?. “Si tratta di un itinerario tematico – ha spiegato Amanda Mazzucchi, portavoce dell’Associazione – per il quale non si presuppone di concentrare le opere in un unico luogo, ma di far spostare i visitatori nei posti in cui esse si trovano e nelle quali sono state realizzateâ€?. Un’occasione per veicolare turisti in zone poco conosciute, ma anche per far scoprire ai cittadini realtĂ

che non avrebbero visitato. Il progetto è articolato in una parte editoriale, un catalogo bilingue italiano-inglese con saggi, schede tecniche e suggerimenti di luoghi da visitare, e in una parte legata a visite guidate e concerti. La terza domenica di ogni mese sarà possibile partecipare a un percorso che, partendo dalla Loggia, prosegue lungo le vie delle botteghe scomparse dei liutai per approdare al Museo degli strumenti musicali e della

liuteria bresciana di via Trieste (10 euro, posti limitati; prenotazioni e informazioni info@bresciastory. it o 340.5084747). In aprile, nella settimana della cultura, saranno esposti nell’Archivio di Stato documenti sull’attivitĂ dei liutai; in luglio e agosto, saranno organizzate visite guidate a Salò per “L’estate musicale del Gardaâ€?. Altre iniziative coinvolgeranno le scuole. Altrettanti appuntamenti anche su Cremona. Info: acutoweb.net. (a.g.)

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produrre cibo, servizi, oggetti per tutti. Per esempio il filosofo non produce oggetti, cibo o servizi; vive perchĂŠ una societĂ produttiva gli offre tutto il necessario; vale anche per gli studenti. Nella societĂ dell’ ‘800 due terzi degli italiani era nei campi, e quasi due terzi era analfabeta. Oggi abbia-

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iero Angela, nelle scorse settimane, è stato a Castenedolo per presentare il suo ultimo libro “ A cosa serve la politica?â€? Che cosa l’ha spinta, dopo anni di racconto di cultura e scienza, a occuparsi di politica? In realtĂ in questo libro riprendo molti temi che ho trattato, solo che qui li ho messi in un involucro differente. Ci si dimentica che in realtĂ lo sviluppo comporta cose che non sono strettamente politiche, nel senso di partiti, votazioni ed elezioni. Se in un Paese come la Turchia, che ha un reddito di 9000 euro pro capite, mentre la Svezia ha un reddito di 28mila euro pro capite, un politico turco dicesse: se mi eleggerete avrete salari svedesi, asili nidi e via dicendo, non potrebbe farlo. Il libro cerca di rispondere al perchĂŠ. Se due milioni di olandesi rimanessero senza casa e venissero portati, senza niente, in una parte disabitata

del mondo e lasciati lĂŹ, dopo 25 anni troveremmo gli scheletri o universitĂ e campi da tennis? Io sono per la seconda, perchĂŠ hanno con sĂŠ la macchina della ricchezza, che è dentro il cervello: la conoscenza, la capacitĂ organizzativa, l’imprenditorialitĂ , i valori, le regole, l’educazione. La politica senza queste cose è paralizzata. Spesso cerchiamo in un programma elettorale la soluzione dei nostri problemi, ma senza le gambe non cammina. Uomo di scienza o di cultura? Solitamente le pagine culturali dei giornali sono letterarie, difficilmente troviamo un approfondimento culturale sui temi della scienza. La cultura è unica, non letteraria o scientifica; sono cose che in modo diverso si compenetrano e completano. Nel nostro Paese abbiamo una cultura scientifica carente; non è colpa dei letterati, ma degli scienziati, che sono preoccupati di fare le loro cose e non abituati a usare le parole; quindi sono poco pre-

senti nel dibattito culturale. Ăˆ un errore perchĂŠ la societĂ in cui viviamo è legata all’innovazione tecnologica, a sua volta legata alla ricerca scientifica. La cultura di oggi è in ritardo sul suo tempo, perchĂŠ non si occupa della macchina che trasforma la societĂ . Le piace Brescia? Sono venuto una sola volta e ho visto bellissimi mosaici romani e il tempio. Mi ha sorpreso vedere resti romani cosĂŹ importanti a Brescia. Molti laureati, ma... Ăˆ un problema. In Italia la maggior parte dei laureati è letterato, economico e giuridico. Abbiamo una carenza di ingegneri, di tecnici; non solo laureati, ma anche di esperti e periti. La societĂ non assorbe il numero di laureati. I Paesi emergenti hanno pochi letterati e molti tecnici. Noi siamo passati da una societĂ contadina a una industriale e postindustriale. Tutte le professioni, a misura d’uomo, si reggono su una societĂ capace di

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mo 10milioni di studenti e un milione di insegnanti. Possono trovare lavoro e vivere se dietro c’è una societĂ che produce. PiĂš una società è capace di produrre ricchezza, piĂš riesce a mantenere chi non produce direttamente il bene, ma crea una societĂ ricca. Come è arrivato “Quarkâ€?? Qual è la chiave vincente? Il fatto che la gente capisca quello che si dice. Ciò di cui mi occupo sono interessanti e ritengo che chiunque sia interessato a capire le cose della scienza, della societĂ , della tecnologia. Se a casa, quando uno parla, si accende anche il cervello oltre al televisore, allora i neuroni cominciano a lavorare. Non ci sono segreti. Se si espongono le cose in modo chiaro e avvincente, allora il pubblico viene. Sette telegatti, otto lauree honoris causa, un premio Unesco e altri riconoscimenti. A quale è piĂš legato? Ciascuno rappresenta qualcosa. I telegatti dimostrano che il pubblico recepisce; al tempo stesso l’Accademia riconosce la qualitĂ del contenuto. E dell’asteroide con il suo nome? Ăˆ stato un astronomo, che cortesemente ha dato il mio nome a un asteroide che aveva scoperto. Come fare giornalismo credibile? Dipende dal giornalismo che si fa. Quello che faccio io è un giornalismo che cerca di spiegare i grandi movimenti di fondo che cambiano la societĂ . Spesso mi riferisco al passato, perchĂŠ viviamo in un film, fatto di tanti fotogrammi. Guardando al passato si capiscono le traiettorie e le linee di sviluppo verso cui ci avviamo. Il mio lavoro consiste nel cercare di spiegare le cose della scienza, come in una scacchiera. Ogni pezzo ha un valore: demografia, energia, scienza, politica, cultura... Ogni volta che si sposta un pezzo, cambiano i sensi relativi a ogni altro. Un giornalista li deve spiegare.

Cosa l’affascina degli scacchi? Sono un modestissimo giocatore. Ma il gioco degli scacchi è un po’ come la vita, non si sa come finirĂ la partita. Si sa che se si imposta male il gioco, avrĂ dei problemi. Gli scacchi insegnano la sistemistica della societĂ e la previsione a lungo termine. Noi giochiamo molto sul breve termine e dimentichiamo il medio/lungo termine. Questo è tipico della politica. Qualcuno ha detto che come in un orologio la lancetta dei secondi è la politica, quella dei minuti l’economia e quella delle ore è la demografia. Va tenuta presente. Nel 2050 avremo 20milioni di anziani e 10milioni di immigrati, in gran parte badanti, un grande numero di studenti e una fascia molto piccola che produrrĂ reddito per tutti. Che libro ha sul comodino? “Regoleâ€? di Roger Abravanel, un economista, che insiste molto sul concetto che dobbiamo avere buone regole, ma dobbiamo saperle far rispettare. Dice che si devono mettere gli uomini giusti nei posti giusti. Lo facciamo nelle nostre cose, ma non nella societĂ . Nei posti chiave non si mettono sempre le persone giuste; si premia molto di piĂš l’appartenenza politica, soprattutto in Italia. C’è qualcosa che non sa? So niente, ma di tutto. Oggi è importante avere un panorama di quello che accade e captare le connessioni. Questa è la vera cultura. Bisogna che questo approccio sia diffuso. Come convivono fede e scienza? Sono due modi diversi di conoscere, ma che non sono in contraddizione. Cosa la meraviglia ancora? Nella scienza è come andare in cima a una collina. Quando si è capito una cosa, si vedono altre colline; allora si va sulle altre e si vede un paesaggio; questo paesaggio non finisce mai. Questo è quello che stimo: la conoscenza, che non finisce mai.

artistica del maestro veneziano, la cui abilità viene all’epoca oscurata dalla presenza di Tiziano, che lo costringe a lasciare Venezia e a peregrinare per la penisola. Viaggi che richiamano l’immagine dell’uomo moderno, inquieto e in fuga da sÊ, come l’Ulisse joyciano, osserva Maurizio Bernardelli Curuz, o Agilulfo, il cavaliere inesistente di Calvino, talmente in crisi da sembrare privo di identità , ma mai privo di speranze,

e alla ricerca di un’identitĂ . Artista attivo lontano dai grandi centri del Rinascimento, Lotto lavorò soprattutto nelle Marche (Polittico di Recanati) e Bergamo. A Brescia, “La nativitĂ â€? (nella foto). Pittore “provincialeâ€? non solo per i luoghi in cui visse, ma anche per la continua ricerca di naturalismo e semplicitĂ che emerge nelle sue tele, cariche di pathos, nel tentativo di esprimere la quotidianitĂ dei moti e degli

affetti della gente comune. Negli sgargianti colori che il Lotto utilizzò, sta il segreto della sua modernitĂ , per il forte senso di spiritualitĂ dato da un’intensa luce, a richiamare la presenza di Dio in mezzo all’uomo, un divino che si identifica nei volti dei personaggi dipinti, contro la pittura avallata dalla Controriforma, mantenendo una netta separazione tra natura umana e divina. (l.b.)

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Dal lunedì al venerdì alle 10.40 non perdete il contenitore in diretta condotto da Marco Vignoletti. Oltre alle canzoni più belle, potrete seguire gli interventi della psicologa Anna Grasso Rossetti, i consigli di Gabriele della libreria Paoline, i trucchi in cucina dello chef Riccardo Cominardi e, perché no, vincere i premi che Marco mette in palio nel corso del programma. Per entrare nel mondo di Voce mattina basta un sms al 3383636104.

Sono ripresi in Cattedrale i Quaresimali, promossi dalla Compagnia dei Custodi delle Sante Croci nei venerdì di Quaresima. Le meditazioni sul tema “Le figure veterotestamentarie del Cristo” propongono venerdì 9 marzo l’intervento di Andrea Tornielli, giornalista di “Avvenire” su “Abele il giusto”. Le meditazioni proseguono fino al 30 marzo con don Angelo Maffeis, mons. Vincenzo Zani e padre Enzo Bianchi. Diretta su Radiovoce a partire dalle 20.30.

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La Messa del sabato alle 18.30 è trasmessa dalla parrocchia del Divin Redentore di via Pendolina su TT 2 Teletutto (82) e Super Tv (92-115).

In Primo Piano continua l’approfondimento delle schede di consultazione, predisposte dalla diocesi in preparazione al Sinodo. Domenica 11 marzo (alle 9.30) l’approfondimento della sesta scheda con don Leonardo Farina, coordinatore dell’erigenda unitĂ pastorale di Maderno. In Ecclesia (ore 11 in collaborazione con l’UfďŹ cio pastorale sociale e del lavoro) puntata dedicata alla pastorale carceriaria con il presidente del Vol.Ca (Volontari

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “La carovana per la famigliaâ€?, evento promozione di respiro nazionale giunto a Brescia sabato 3 marzo e che si è aperto con l’intervento del vescovo Monari. A seguire: il congresso delle Acli; “Mons. Pompili a Voceâ€? per una visita conoscitiva e di incoraggiamento a quanti operano nel settore delle comunicazioni sociali; il Vescovo con i cresimandi a Palosco. La rubrica “4 parole...â€?

Carcere) Angelo Canori. Nel tempo di Quaresima il commento al Vangelo è del nostro vescovo Luciano Monari. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda la domenica anche su Radio Voce Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio Claronda alle 16; Radio Basilica Verolanuova alle 10.30; Radio Ponte Manerbio alle 12.30; Radio RaphaÍl alle 9. Le rubriche sono disponibili in podcast sul sito www.radiovoce.it

è con mons. Cesare Polvara per presentare Voci nell’AgorĂ evento itinerante che prenderĂ il via il 12 marzo. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche “La grandezza della caritĂ â€?, nuovo appuntamento con la Scuola di preghiera per i giovani.

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3DQDULHOOR ULSDUD L GDQQL GHO *UDQGH )UDWHOOR Doveva arrivare Panariello in soccorso al lunedĂŹ di Canale 5? Evidentemente sĂŹ, visti i risultati auditel del suo nuovo show, “Panariello non esisteâ€?: i sei milioni di spettatori per la prima delle quattro serate in programma hanno rigenerato gli ascolti della rete ammiraglia Mediaset. Ovviamente ciò non significa che la trasmissione in questione se lo meriti: lo spettacolo di Panariello-chevorrebbe-essere-Fiorello va in onda proprio dallo Studio 5 di CinecittĂ , lo stesso usato per “IlPiĂšGrandeSpettacoloDopoIlWeekendâ€?. Ma benchĂŠ il comico si sforzi in monologhi, gag e parodie, conferma che, almeno per

quanto riguarda i grandi show d’intrattenimento, la Rai sarĂ sempre un passo avanti a Mediaset. Da Panariello fioccano ospiti, canzoncine, balletti e sketch comici. Ma a farla da padrone è sempre il gobbo elettronico: è tutto talmente scritto (male) e predisposto (a casaccio) che risulta piĂš spassoso annotare le innumerevoli situazioni in cui chi calca il palco ha bisogno di leggere pedissequamente le battute. Pochissimo spazio all’improvvisazione e molta ansia da prestazione. Il comico toscano continua a riproporre i suoi vecchi personaggi di qualche anno fa, risultando artificioso e fuori luogo.

Fortuna che al suo fianco c’è la cantante Nina Zilli, che esordisce in tv dopo una gavetta di 10 anni nel mondo della musica: una presenza femminile che perlomeno va oltre gli stereotipi sanremesi della donna in tv. Il governo tecnico di Panariello arriva per infondere un po’ di speranza nella serata del lunedĂŹ di Canale 5, distrutta in questi mesi dallo zoppicante “Grande Fratello 12â€?, che è stato spostato dal lunedĂŹ alla domenica, e nemmeno nella sua nuova collocazione è riuscito a guadagnare ascolti, perdendo immancabilmente la sfida con Rai Uno. Iniziare con i fuochi d’artificio e spegnersi nel disinte-

resse generale: non c’è vergogna piĂš scottante per un reality-show. Finalmente giustizia è fatta. In questa 12ÂŞ edizione il Gf ha sbagliato tutto: ha voluto replicare lo stesso canovaccio degli scorsi anni. Riproponendo per l’ennesima edizione ciò che di piĂš meschino si può trovare in Italia, non ha fatto altro che perdere pubblico. Ciò che resta è un museo delle cere, una noiosa notte dei morti viventi, che litigano per un barattolo di nutella o per il posto da occupare a tavola. Vedere quelle impotenti, sfigurate divinitĂ che non credono nemmeno piĂš in se stesse e che si fanno guerra a ogni occasione, pronte a mangia-

re tutti, anche il proprio corpo, per alimentare un’inoculata ossessione di fama. Una nave che ha impiegato mesi a colare a picco, ma ora finalmente ci siamo: fra meno di un mese il Gf dovrĂ raccogliere i suoi stracci e tornare nella sua tana, forse per sempre. Ăˆ infatti questa, con molta probabilitĂ , l’ultima edizione italiana del padre di tutti i reality-show. Magra consolazione, visto lo scempio che si lascia alle spalle: milioni di italiani che ambiscono al ruolo di pupazzi sul lettone della tv. Alla luce di questo, benvenuto Panariello: non sarĂ un fenomeno, ma almeno non fa male a nessuno.


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prima edizione, che in concerto al Pub Birreria “La Vignaâ€? di Roè Volciano. Prima di lui sul palco, Claudio Gurra, ďŹ nalista della scorsa edizione. La serata è ad ingresso gratuito. Domenica 11 marzo, Stefano Vergani, vincitore dell’ultima edizione, si esibirĂ al pub “Ai Tri BucĂšâ€? di Idro. Gli farĂ da spalla Stefano Pace. La serata è a ingresso gratuito. I concerti inizieranno tutti alle 21. Info: musicadabere.it

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Nessuno lo voleva distribuire. Ha avuto buon fiuto – e un po’ di fortuna – Nanni Moretti che, con la sua Sacher Film, ha preso sulle spalle “Cesare deve morireâ€? accompagnandolo al Festival di Berlino, dal quale è ritornato con il premio maggiore, l’Orso d’oro. Una grande gioia per Paolo e Vittorio Taviani, ennesimi alfieri di una generazione di artisti e intellettuali ultraottantenni che appare fiorente per vivacitĂ ed estro creativo. E l’ulteriore

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orse non è stato la voce di una generazione, ma – questo è certo – ha accompagnato piĂš di una generazione. Lucio Dalla se ne è andato improvvisamente, con un battito d’ali, il 1° marzo 2012. Avrebbe compiuto 69 anni il 4 marzo scorso, e quel giorno sarebbe stata festa grande, con le mille versioni di una canzone eccezionale a inondare l’etere. Invece il 4 marzo 2012 sarĂ ricordato come il gran giorno dei suoi funerali, che hanno visto la sua Bologna inondata di concittadini e di fedelissimi giunti da ogni latitudine. La sua morte lascia sicuramente un vuoto, ma è bello ricordare Lucio attraverso le sue canzoni immediate e prive di quella retorica che spesso circonda i cantautori. Lucio era e rimane unico, musicista e cantautore originale e per questo difficilmente ripetibile. Le sue canzoni erano ricche di umanitĂ perchĂŠ erano tratte dalla strada e dalle piazze, nelle quali Lucio amava tuffarsi proprio per cogliere i sapori del mondo. Ed è per questo che “Piazza Grandeâ€? rimane una delle sue canzoni piĂš significative. La forza di Lucio Dalla stava nella sua piena gioia di vivere come piena è stata la vita di questo musicista dotato e intelligente, per il quale la provocazione,

ammorbiditasi con il trascorrere degli anni, era un vestito che indossava con straordinaria naturalezza. Aveva cominciato con il jazz, per poi passare alla canzone e presentarsi al Festival di Sanremo nel 1966 con il brano â€?Paff‌Bum!â€?, cantato in duetto con i grandi Yardbirds. Dopo quegli esordi un po’ timidi arrivò nei primi anni Settanta la collaborazione con il poeta Roberto Roversi, da cui scaturi-

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Marcoâ€?,“Balla balla ballerinoâ€?, “Futuraâ€?, sono canzoni tra le migliori in assoluto della musica italiana, capaci di far esplodere la popolaritĂ di Lucio Dalla, che da oggetto misterioso, originale e anticonformista, divenne un fenomeno musicale. Quello fu il vertice della sua produzione, insieme al progetto â€?Banana Republicâ€? con Francesco De Gregori (1979, poi riproposto con uguali consensi 30 anni dopo), ma Lucio continuerĂ a sfornare canzoni straordinarie e memorabili anche dopo: “Carusoâ€?, â€?Attenti al lupoâ€? (scritta da Ron), â€?Canzoneâ€? e la bellissima “Amore disperatoâ€?, composta per l’opera “Toscaâ€? e cantata in coppia con Mina. Ci ha lasciati la mattina dopo un concerto tenuto a Montreaux, tappa di un tour europeo con molte date giĂ sold out, che aveva intrapreso dopo la sua recente partecipazione al Festival di Sanremo, nel quale aveva coadiuvato e accompagnato Pierdavide Carone. Ma Lucio Dalla, come hanno testimoniato moltissimi colleghi, amici, concittadini, continua a essere tra noi, presente nelle nostre storie, nei nostri ricordi, nei pezzetti delle nostre vite e a farci compagnia rimangono le sue canzoni trasversali e quotidiane che, come “la polvere dei sogniâ€? ci aiutano a volare.

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riconoscimento al piĂš grande degli sceneggiatori, William Shakespeare, autore di copioni in grado di reggere a qualunque manipolazione. La potenza del “Giulio Cesareâ€? shakespeariano esplode, nel film, entro i confini di un mondo compresso: il carcere romano di massima sicurezza di Rebibbia, dove un gruppo di detenuti allestisce una messinscena della tragedia, sotto la direzione del regista Fabio Cavalli. Costumi e scenografie essen-

ziali, spade e pugnali di cartone, gli attori che recitano il testo nei loro dialetti d’origine, con una scelta che avvicina le parole del poeta alla realtĂ quotidiana e nello stesso tempo le carica di un’inattesa forza espressiva. Il “docufilmâ€? dei Taviani non è la passiva registrazione di uno spettacolo teatrale. Si apre con l’ultima scena del dramma, gli applausi, i carcerati ricondotti nelle loro celle. Poi, calando il racconto nel bianco e nero, ripercorre con

libertà creativa le fasi della preparazione, dai provini per scegliere gli interpreti alle prove condotte in diversi ambienti del carcere. Si impongono subito volti e gesti dei detenuti, e anche la loro fedina penale, esibita durante la presentazione. Alcuni hanno compiuto omicidi, sono condannati all’ergastolo. Il film non ignora la loro storia: cala anzi il racconto del tradimento di Bruto e della vendetta di Antonio nella realtà spoglia dell’universo

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carcerario, lasciando scorrere uno sguardo – a volte un po’ troppo didascalico – sulle analogie tra quanto viene narrato e la vita vissuta. I crimini compiuti rimangono, ma tutti in qualche modo sono toccati dalla forza rigeneratrice del teatro. “Da quando ho scoperto l’arte, questa cella mi sembra una prigioneâ€? è la battuta finale di Cosimo Rega quando smette i panni di Cassio: il toccante appello di un’umanitĂ che sfugge sempre all’annullamento.

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Ăˆ stato presentato nei giorni scorsi presso la sede dell’Associazione industriale bresciana lo studio “Misurarsi per crescereâ€? in cui sono stati messi a confronto i principali indicatori economico-finanziari di imprese metallurgiche e meccaniche bresciane (con fatturati tra i 10 e i 250 milioni di euro) e aziende tedesche concorrenti. La ricerca, realizzata dal Centro studi della stessa associazione in collaborazione con Reconta

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Ernst&Young, ha consentito di identificare le principali differenze nelle performance reddituali, di individuarne le cause sottostanti e tracciare alcune ipotesi di miglioramento. L’analisi, condotta sui bilanci 2007-2010, è stata arricchita con informazioni qualitative e quantitative su una parte dell’esercizio 2011. Quattro i capitoli che compongono l’interessante ricerca che, come affermato da Fabio Astori presidente del settore meccanica

di Aib, “non deve essere letta come una sfida tra i due sistemi. Si tratta piuttosto di un confronto costruttivo, finalizzato per fare emergere i punti di debolezza di ciascun insieme di impreseâ€?. La strada del confronto è stata assunta per individuare, invece, quelle strade attraverso cui le imprese bresciane possono ridurre il gap che, oggi, le distanzia dalle aziende tedesche leader in Europa per il settore meccanico e metallurgico.

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o spazio di lavoro per i giovani sembra continuare a contrarsi. Ancora una volta le rilevazioni trimestrali Istat mostrano che la crescita del tasso di disoccupazione giovanile in Italia ha raggiunto quota 31,1% nel 2011. In uno scenario critico dove la disoccupazione complessiva è arrivata al 9,2%, si evidenzia una forte sofferenza del nostro sistema produttivo. Risuonano voci che chiedono misure per la crescita, nell’Unione europea, in Italia. Però, alla fine, sembrano un po’ affannate e, soprattutto, piĂš attente agli “spreadâ€? e agli indici dei listini borsistici che alle prospettive di nuovo lavoro. Anzi sembra quasi che nuovi occupati siano importanti soprattutto per garantire e incentivare la crescita della domanda di consumo. Sono i dati che mostrano l’inefficacia delle attuali politiche economiche. Per intraprendere strade percorribili verso un’occupazione giovanile ci vogliono idee nuove. Non si può pretendere che i giovani possano inserirsi in un mercato del lavoro dove nemmeno gli adulti riescono a mantenere la loro quota di presenza. Tuttavia, uno spazio va creato. C’è bisogno di una svolta culturale per uscire dalla palude nella quale siamo finiti. Non si può chiedere a un imprenditore di assumere, se non vende. Il percorso forse sarĂ lungo. Bisogna comprendere che la societĂ del consumo ha raggiunto

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e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige, in realtĂ , lo stato di salute ecologica del pianeta; soprattutto lo richiede la crisi culturale e morale dell’uomo, i cui sintomi da tempo sono evidenti in ogni parte del mondoâ€?. Non siamo piĂš in grado di assorbire i bisogni indotti, e spesso surreali. Gli italiani non hanno piĂš la stessa disponibilitĂ economica, tant’è che anche i nostri consumi si stanno riducendo. Non si può piĂš chiedere al mondo di produrre per fare utile, ma per essere utile. Alcune esperienze stanno emergendo. S’intravedono

proprio nell’esperienza di alcuni giovani, che investono in nuove forme lavorative che vanno dalla cura degli altri alle nuove forme di agricoltura biologica che si strutturano legandosi a gruppi di acquisto solidale formati da famiglie. Le esperienze sono diverse però si potrebbe sottolineare che funzionano quando quei ragazzi sono riusciti a individuare i loro talenti e se questi hanno investito e trovato una rete familiare e comunitaria che li sostiene. Vedere i giovani al lavoro potrebbe essere istruttivo per investire su un nuovo scenario per il nostro futuro.

&UHGLWR FRQWUR OH FDWWLYH DELWXGLQL Le cattive abitudini che regnano sul mercato del credito fanno parte delle cause che spiegano la crisi ďŹ nanziaria. La relazione di AntolĂ­n SĂĄnchez Presedo (nella foto), membro del Parlamento europeo, studia quali siano i modi migliori per proteggere i beneďŹ ciari di un prestito e ricostruire su basi piĂš solide l’industria ďŹ nanziaria europea. L’attribuzione di prestiti bancari a condizioni troppo permissive è uno dei fattori che ha portato

alla crisi ďŹ nanziaria nel 2008. La sua relazione si basa su una proposta della Commissione europea. Tre capitoli sono particolarmente importanti, il primo si concentra sull’ “educazione ďŹ nanziariaâ€?, quello che le persone devono sapere prima di chiedere un prestito. In seguito, si considera ciò che succede alle persone dopo che il prestito è stato accordato. Ăˆ ciò che si chiama “la buona riuscita dei contratti di creditoâ€?. L’ultimo capitolo si

occupa della trasparenza del mercato. L’idea è di facilitare la tracciabilitĂ di ogni credito e di creare, per esempio, un registro dei crediti. Bisogna mettere in atto delle norme per evitare pratiche di prestito sbagliate. Servono mercati piĂš trasparenti e piĂš stabili, cosĂŹ chi vorrĂ prendersi dei rischi, dovrĂ tenere anche conto delle potenziali conseguenze. Bisogna eliminare le barriere esistenti tra i mercati nazionali.

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lavoro dipendente occupata in agricoltura si attesta su 46mila 252 unitĂ (+ 73). Se è vero che in zootecnia e nelle aziende a monocoltura la dinamica dei lavoratori è pressochĂŠ ferma, se non in diminuzione, sono le attivitĂ come i vivaisti, i manutentori del verde, i viticoltori, le aziende agrituristiche che richiedono, magari solo per certi periodi, il ricorso a collaboratori esterni. Ăˆ in aumento la presenza nelle nostre aziende di personale

extracomunitario, impegnato soprattutto nelle stalle, la cui quota ha superato il 30%. Sul fronte delle aziende agricole , si registra la presenza di 11.018 (- 149) imprese attive, dato rilevato dalla Camera di commercio di Brescia, aggiornato al 31 dicembre 2011. Si è dunque fermata l’emorragia delle aziende uscite dal sistema che aveva caratterizzato gli ultimi tre anni con ben 1330 imprenditori che avevano chiuso l’attivitĂ . Cresce l’agriturismo ne

Bresciano. Al 31 dicembre 2011, secondo i dati forniti dal settore Agricoltura provinciale, sono attive 314 aziende (+ 39 rispetto all’anno precedente). Altre 116 hanno avviato le procedure per entrare nell’operatività agrituristica. Delle 314 realtà agrituristiche 182 sono dislocate nelle zone di pianura e collinari, 32 nell’area dell’Alto Garda, , 21 in quella del Sebino, 34 in Valle Camonica, 23 in Valtrompia e 22 in Valsabbia.

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elebrata la 96ÂŞ assemblea dell’Unione agricoltori. Tantissimi gli ospiti del mondo imprenditoriale, politico e rappresentanti delle istituzioni che hanno assistito alla assise per ascoltare dal presidente Francesco Bettoni la relazione che ha toccato a 360 gradi l’universo agricolo. Determinato il Presidente nell’affermare che “noi siamo per la politica dello sviluppo, per gli investimenti, per la valorizzazione delle produzioni tipicheâ€?. Aggiungendo che occorre trovare una simbiosi con l’artigianato locale per valorizzare tutto il territorio. Sulla situazione economica, che nonostante i buoni

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risultati mercantili del 2011 (ma è stata una boccata d’ossigeno che ha in parte sanato precedenti annate pessime) il Presidente ha rivolto un appello alle banche spronandole ad aiutare le imprese “che sono pronte a investireâ€?. Nella relazione di Bet-

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3UHPLDWR LO ´JDODQWXRPRÂľ GHOO¡DJULFROWXUD Sul palco con i vice presidenti dell’Unione Maurizio Zanella, Sergio Visini, Luigi Barbieri, il direttore Annibale Feroldi, il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, l’on. Paolo De Castro (presidente della Commissione agricoltura dell’Unione europea), il sociologo Mauro Magatti , dell’Universita cattolica di Milano, Giulio De Capitani, assessore regionale all’Agricoltura. Hanno portato il loro saluto

Gianfranco Tomasoni, assessore provinciale all’Agricoltura e il sindaco di Brescia Adriano Paroli. Nel corso dell’assemblea a Candido Mondini, di Verolanuova, è stato consegnato il riconoscimento di “Galantuomo dell’agricolturaâ€?. Ai dipendenti Maria Rosa Danesi, Maria Grazia Berardelli e Daniela Orlandi sono state consegnate le medaglie d’oro per i loro 30 anni di lavoro nell’organizzazione.

toni sono emersi anche appunti per le guardie ecologiche, fortemente criticati non per il loro lavoro, legittimo, ma per gli atteggiamenti vessatori quando entrano nelle aziende. “Dovrebbero aiutarci a lavorare, invece sventolano minacciosamente solamente dei verbaliâ€?. Bettoni non dimentica la necessitĂ per l’agricoltura di avvalersi di ricerca e nuove tecnologie ma, sostiene, sembra quasi che si abbia paura del nuovo. Il riferimento evidente è sugli ogm un tema che sembra evocare in coloro che sono contro grandi tragedie e cosĂŹ viene tutto insabbiato a scapito della ricerca e dell’innovazione, senza considerare che la mag-

gior parte degli alimenti importati non sono free-ogm. Un passaggio sulla nuova tassazione non poteva mancare nella relazione di Bettoni dove ha avuto l’occasione di ribadire l’assoluta necessitĂ di rivedere l’entitĂ della tassa che per certi versi è assurda e soprattutto impossibile da sostenere per le imprese. Senza con questo voler venire meno all’impegno del mondo agricolo nel dare “una manoâ€? al governo per sistemare i conti. Non ha dimenticato, Bettoni, la questione quote latte. Ci sono ancora 1500 furbetti che devono versare 4 miliardi di euro per gli splafonamenti e che forti di qualche copertura politica,

cercano in tutti i modi una moratoria. Il recente impegno del governo per sistemare la partita viene salutata positivamente. La conclusione è ottimistica: la passione, la voglia di lavorare, la fantasia, la creativitĂ , la capacitĂ di adattamento, le idee, non mancano. Le difficoltĂ sono tante, ma le opportunitĂ sono maggiori. Non c’è spazio per i vittimismi e i piagnistei. Gli agricoltori, è stato ribadito nel corso dell’assemblea, sono imprenditori, con una grande storia che inorgoglisce, l’Unione è la loro famiglia, stimolo costante per la competitivitĂ , la modernitĂ , l’efficienza, la qualitĂ della nostra agricoltura.


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La Nazionale azzurra di rugby torna a fare visita a Calvisano. L’appuntamento con l’Under 20 maschile è fissato per venerdĂŹ 16 marzo alle ore 19 in occasione della quinta e ultima giornata del prestigioso torneo del Sei Nazioni. Avversario degli azzurrini sarĂ la Scozia. Tra i convocati da Craig Green, responsabile tecnico della nazionale, anche Giovanni Maistri che indosserĂ la fascia di capitano. “Confidiamo nel tutto esaurito – confessa Gianluigi Vaccari,

presidente del Calvisano e tra gli organizzatori dell’evento – siamo onorati di ospitare una partita della Nazionale. L’avversario è decisamente alla nostra portata coinvolgeremo anche i ragazzi delle scuole del territorio affinchĂŠ sia una vera e propria festaâ€?. La partecipazione di rappresentanze scozzesi e gruppi folkloristici animeranno il paese prima della partita per poi trasformarsi in sostenitori e tifosi sulle tribune. (ma.ric.)

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residente Bragaglio, l’Olimpia Milano sul parquet bresciano è un grande evento. Che cosa si aspetta da questa serata? Indubbiamente si tratta di una serata importante sotto molti aspetti: l’Olimpia ha scritto la storia del basket italiano, negli anni ne hanno vestito la casacca grandissimi campioni e in panchina si sono succeduti allenatori di grande livello. Per noi è quindi motivo di grande soddisfazione essere riusciti a portare questa squadra a Brescia, che tra l’altro è allenata da questa stagione dal bresciano Sergio Scariolo: la serata rappresenta un avvenimento straordinario. Gran parte del merito va al nostro direttore generale Ario Costa, che si è molto prodigato per la realizzazione dell’iniziativa. Vogliamo che sia una serata importante per il pubblico e per la cittĂ , per i tifosi e gli addetti ai lavori. Quest’iniziativa ha anche un importante risvolto benefico: per ogni biglietto, verrĂ devoluto un euro all’Anffas di Brescia... Il Basket Brescia è da sempre vicino al mondo del sociale, giĂ a partire dal settore giovanile in cui abbiamo a che fare con moltissimi ragazzi e le loro famiglie. Abbiamo messo in atto nel tempo diversi progetti di aiu-

to, tra cui quello in favore dell’Anffas. Sosteniamo inoltre la ricerca contro le malattie rare e la sclerodermia, senza dimenticare la partnership avviata con l’Avis per avvicinare i ragazzi del nostro settore giovanile al mondo della donazione. La data dell’amichevole coincide con quella della festa della donna, per il pubblico femminile l’ingresso è gratuito (verrĂ

richiesto solo un euro per la beneficenza) quale messaggio volete lanciare? Questo per me è un aspetto importante, come donna e come presidente allo stesso tempo. Vogliamo proporre alle donne qualcosa di diverso dalla solita serata a base di pizza discoteca o altro. Offriamo perciò una serata di grande basket, dai contenuti sicuramente

importanti: ci aspettiamo grande partecipazione. Ritornando all’aspetto sportivo, quest’amichevole è un test di grande livello che cade per la Leonessa in un momento di pausa dalle competizioni. Che effetto può avere nell’immediato futuro? Innanzitutto ci tengo a ringraziare l’EA7 Milano per la disponibilitĂ dimostrata. SarĂ molto importante per i nostri ragazzi confrontarsi con una squadra di questo livello. In questo momento in cui per una serie di ragioni siamo fermi in campionato, una sfida cosĂŹ non può che dare una scarica di adrenalina che farĂ bene anche per il futuro. Un avversario del genere dĂ la scossa, non sarĂ difficile trovare le motivazioni. Qual è, quindi, il suo augurio per la serata? Il mio augurio va specialmente a tutte le donne e a quanti saranno sugli spalti per questa sfida. Invito ancora una volta alla piĂš ampia partecipazione anche per sostenere la campagna di beneficenza.

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da 10 giornate, vale a dire 900 minuti tondi tondi e primato europeo. In questa stagione nessuno ha fatto meglio di lui. La difesa impenetrabile ritrova anche Zoboli, tornato in campo nel ďŹ nale proprio di Gubbio dopo quasi sei mesi: l’ultima presenza risale al 22 settembre a Torino. Sempre per il reparto arretrato, Martinez diventa capitano per una sera. Giusto il tempo per celebrare le 212 presenze diventando il giocatore straniero con piĂš gettoni

con la V bianca. Ma non è ďŹ nita perchĂŠ l’ennesimo record arriva dalle partite in trasferta: mai nei 101 anni di storia il Brescia aveva vinto cinque partite di ďŹ la lontano dal Rigamonti. Che tutto ciò sia di buon auspicio: ora con il Padova sabato alle 18 a Mompiano e il Pescara in riva all’Adriatico. Due scontri diretti che dopo il 10 e lode valgono la maturitĂ : in caso di risultato pieno, questo Brescia sĂŹ che meriterebbe la promozione.


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diritto allo sportâ€?. L’appuntamento è ďŹ ssato per domenica 1 aprile al centro pastorale diocesano di Cremona. La mattinata sarĂ dedicata agli interventi in aula insieme alle testimonianze degli atleti paralimpici Giusy Versace e Giuseppe Signore. Nel pomeriggio si passerĂ dalla teoria alla pratica, con le esercitazioni di basket integrato e in carrozzina, judo, atletica leggera, ginnastica artistica e nuoto. Le iscrizioni vanno sottoscritte entro martedĂŹ 20 marzo.

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el mondo del “presuntoâ€? sport del calcio professionistico non si fa altro che parlare, da alcuni giorni di microchips, telecamere, quinto e sesto uomo per definire se un pallone è entrato o meno in rete. Parlo di presunto sport perchĂŠ nella logica di questo ragionamento una spiegazione l’ha giĂ data un autorevolissimo presidente. “Bisogna salvaguardare gli interessi delle Spa o simili (squadre di calcio) che investono milioni di euroâ€? (che di sport − che significa divertimento − non hanno piĂš nulla). Dove al primo posto ci va l’interesse si può produrre uno spettacolo per chi assiste, ma non il divertimento per chi gioca. Qui sorgono due osservazioni. Punto primo. La logica (non la tecnologia) per salvaguardare questa grossa azienda. Salvo poi scoprire che nella giornata successiva a quella di Milan–Juventus, due reti simili sono state concesse. Quindi la svista di un guardalinee (disattento o concentrato altrove) e l’errore di un arbitro che aveva giĂ indicato il centro del campo, ma poi non se l’è sentita di convalidare una rete sacrosanta, ha fatto nascere una serie di considerazioni che ha scomodato perfino l’Ifab, che sarebbe disposta anche a modificare il regolamento. Peccato. Anche perchĂŠ la “mano de diosâ€? di Maradona non sarebbe stata punita, fuorigioco che vedono tutti tranne chi dovrebbe, o viceversa, resterebbero errori.

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a chi vuole divertirsi di continuare a farlo sapendo che nello sport c’è anche chi sbaglia e chi fa cose eccellenti e, riguardo agli arbitri, ci rendiamo conto (da queste inutili lamentele) che non potremmo fare sport senza di loro. Nel Csi si gioca anche se manca l’arbitro, ma quando c’è è meglio. Allora mettiamoci un po’ di pudore e serietĂ e smettiamo di condannare il loro operato. Sappiamo sbagliare tutti e mi auguro anche rimediare agli errori. Spero solo che non venga invocata anche da noi la prova televisiva, ormai le videocamere le vediamo anche al polisportivo‌ Anni fa si diceva semplicemente che basterebbe essere piĂš sportivi, credo valga anche oggi.

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Una battaglia di civiltĂ

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Egr. direttore, l’Associazione italiana familiari e vittime della strada, insieme all’associazione “Condividere la strada della vitaâ€? di Brescia, con grande soddisfazione apprende l’impegno del governo tecnico Monti di portare avanti quella battaglia di civiltĂ che risulta oggi essere l’introduzione del reato di omicidio stradale per chi uccide in strada dopo aver assunto sostanze stupefacenti e/o alcoliche. Pur risultando meno organica del suddetto disegno di legge, l’apertura del governo è un segnale positivo: c’è molto da fare in questo campo, le divisioni non pagano, il confronto permette di rendere piĂš complete le proposte e di ritrovare in una battaglia di civiltĂ le radici di un faticoso percorso, che culmina nella richiesta di modifica dell’articolo 111 della Costituzione per il riconoscimento della dignitĂ processuale della vittima. Restiamo pertanto in attesa di altri passi concreti. Roberto Merli

Commesso lo stesso errore di Celentano

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Egr. direttore, ho letto l’articolo de “La Voce del Popolo� del 23 febbraio, di Angelo Onger che critica l’intervento di Adriano Celentano al Festival di Sanremo. Condivido il pensiero del giornalista, ma purtroppo anche lui, come Celentano cade nello stesso errore quando dice: “...E a quello degli intercalari inutilmente volgari che i bambini imparano all’asilo nido�. Io non so che asili nido questa persona frequenti. Io che negli asili nido ci vivo quotidianamente dico che il personale tutto, educatri-

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ci, ausiliari e cuochi che lavorano nei nidi sono professionisti preparati che conoscono bene l’impatto delle loro parole sui piccoli che accudiscono e curano e che il loro linguaggio è consono ai bambini che hanno davanti. Non ho mai sentito, in 35 anni di lavoro, un operatore degli asili nido usare parole volgari davanti ai bambini. Probabilmente anche il signor Onger, come Celentano a volte “derf bòca fòra òraâ€?. Cordiali saluti Nadia Pelizzari, coordinatrice degli asili nido del Comune di Brescia

Quale classe dirigente per il nostro Paese? Egr. direttore, ho letto con interesse l’editoriale di Adriano Bianche sugli stipendi dei manager. Premetto che l’ho trovato comunque equilibrato, sapendo quanto oggi sia difficile su questo argomento sottrarsi al qualunquismo imperante, per cui i soldi guadagnati dagli altri sono sempre troppi. Questa deriva la dobbiamo in gran parte al Corriere della sera, quotidiano tra i piĂš influenti del nostro Paese, che ha inaugurato un nuovo filone del giornalismo di inchiesta:: il giornalista naviga in internet sui siti delle amministrazioni pubbliche e con un semplice taglia e incolla informa i lettori degli emolumenti percepiti dai vari dirigenti, tenuti per legge a dichiarare quanto guadagnano. Vera inchiesta sarebbe verificare se chi percepisce detti emolumenti ha titoli, curriculum, competenza e produttivitĂ : ma questo è un po’ piĂš complicato e opinabile, soprattutto faticoso perchĂŠ obbliga a entrare nel merito delle cose. A meno che il fine reale non sia tutt’altro (ad esempio

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colpire le classi dirigenti pubbliche). Nell’editoriale però si tocca anche un altro argomento e cioè la modulazione degli stipendi tra le diverse categorie professionali. Ăˆ facile osservare che le proporzioni sono completamente ribaltate rispetto al passato: oggi un operaio guadagna come un impiegato e piĂš di un insegnante, per restare su categorie ovviamente che dichiarano i propri redditi. Se verificassimo quanto guadagnano i diplomati e i laureati potremmo constatare facilmente che abbisognano di anni per rientrare delle spese per l’istruzione e poi per raggiungere soltanto (insegnanti) o superare (medici, farmacisti, avvocati) le retribuzioni degli operai. In altri termini, l’istruzione non paga nell’immediato e, in molti casi, nemmeno in futuro (vale la pena ricordare che quando si parla di dirigenti si fa riferimento a persone che hanno raggiunto la maturitĂ professionale). Evitiamo per caritĂ di patria il confronto con altre categorie notoriamente di evasori. A questo punto si pone però il problema delle classi dirigenti, che sono a rischio non essendo immediatamente produttive: infatti il binomio “contenimento degli stipendiâ€? e “scarsa redditivitĂ del titolo di studioâ€? rischia di rendere da un lato indistinguibile la classe dirigente e dall’altro ne fa una categoria poco interessante, poichĂŠ il gioco (responsabilitĂ , stress, capacitĂ decisionali, competenze) non vale, per cosĂŹ dire, la candela. Sarebbe allora il caso di capire come e da chi questo nostro Paese intende essere amministrato, guidato e anche formato (penso ai poveri insegnanti pagati poco piĂš di un bidello). Nemmeno le democrazie popolari (Urss, Cina, Albania, etc.) hanno livellato nei riconoscimenti i

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diversi gradi di responsabilitĂ , pur tenendo in somma considerazione il lavoro operaio. lettera firmata

Una doverosa precisazione Egr. direttore, a rettifica di erronee notizie giornalistiche, l’Opera per l’educazione cristiana di Brescia, ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, con finalitĂ formative, educative e culturali, precisa di non aver mai ricevuto donazioni, nĂŠ dirette nĂŠ indirette, dal sen. Riccardo Conti. L’assegno di un milione di euro, citato in vari servizi stampa, fu versato a quest’Opera da una societĂ facente capo al dottor Conti (noto immobiliarista cittadino, per tradizione sua famigliare) quale acconto/caparra di un contratto preliminare del 2011, avente per oggetto la cessione di “Casa Moroâ€?. Essendo mancato, al termine pattuito, il puntuale adempimento del contratto, per cause non imputabili all’Opera, fu consensualmente constatata la sopravvenuta risoluzione, rimanendo conseguentemente dell’Opera stessa quanto a suo tempo versatole. Opera per l’educazione cristiana

Il femminismo di Karol Wojtyla Egr. direttore, Karol Wojtyla ha guardato alle donne e alle loro aspirazioni senza averne paura fin dall’inizio della sua missione petrina. Nei suoi 26 anni di pontificato, Giovanni Paolo II è stato il primo a baciare sulla fronte una donna abbattendo barriere discriminatorie,

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ha stretto al petto ragazze africane e asiatiche, prendendole per mano fino quasi ad accennare passi di danza. Nell’enciclica “Mulieris dignitatemâ€? del 1988 ne ha esaltato il genio, la sensibilitĂ e la delicatezza. Durante una Giornata mondiale della gioventĂš, una donna nera ha pianto sulla spalla di Giovanni Paolo II, affidando al successore di Pietro le speranze e i sogni di un’intera generazione. Nel 1995, per la prima volta, mise una donna, la statunitense Mary Ann Glendon, a capo di una delegazione ufficiale del Vaticano, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sulla donna che si tenne a Pechino. La Glendon era stata nominata presidente dell’Accademia pontificia delle scienze sociali nel marzo del 2004, la prima donna a ricoprire un incarico del genere. La Chiesa apre finalmente le porte alle donne. Un Papa dunque che si è sempre battuto affinchĂŠ anche le donne ricoprano un giusto ruolo nella Chiesa e nella societĂ , senza discriminazioni e con pari dignitĂ all’uomo. “Lettera alle donneâ€? Il 10 luglio 1995, otto anni piĂš tardi della lettera apostolica, il Papa pubblica una “Lettera alle donneâ€?, un’esaltazione del ruolo dell’altra metĂ del creato e la testimonianza della sua fiducia nel “genio femminileâ€?. “Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! con la percezione che è propria della tua femminilitĂ tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena veritĂ dei rapporti umaniâ€?, cosĂŹ il Santo Padre conclude il secondo paragrafo della sua lettera, scritta in occasione della IV Conferenza mondiale sulla donna, tenutasi a Pechino. Egli ha espresso in questo documento la gratitudine della Chiesa “per il mistero della donna, e, per ogni donna, per ciò che costitui-

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sce l’eterna misura della sua dignitĂ femminileâ€?, ben consapevole del suo difficile cammino lungo la storia, essendo essa “misconosciuta nella sua dignitĂ , travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitĂšâ€?. Egli ha auspicato nella Chiesa una rinnovata fedeltĂ al Vangelo, il cui atteggiamento verso la donna è quello di Cristo stesso, che “superando i canoni vigenti nella cultura del suo tempo, ebbe nei confronti delle donne un atteggiamento di apertura, di rispetto, di accoglienza, di tenerezza. Onorava cosĂŹ nella donna la dignitĂ che essa ha da sempre nel progetto e nell’amore di Dioâ€?. Un apprezzamento che non mira alla vuota lusinga, ma che guardava concretamente agli ostacoli c che vanno rimossi e che intralciano il pieno inserimento della donna nella vita sociale, politica ed economica. “Basti pensare a come viene spesso penalizzato, piĂš che gratificato, il dono della maternitĂ , – affermava di fatto – a cui pur deve l’umanitĂ la sua stessa sopravvivenza. Certo molto ancora resta da fare perchĂŠ l’essere donna e madre non comporti una discriminazione. Ăˆ urgente ottenere dappertutto l’effettiva uguaglianza dei diritti della persona e dunque paritĂ di salario rispetto a paritĂ di lavoro, tutela della lavoratricemadre, giuste progressioni nella carriera, uguaglianza fra i coniugi nel diritto di famigliaâ€?. “La donna – asserĂŹ ancora Wojtyla – è il complemento dell’uomo, come l’uomo è il complemento della donna: donna e uomo sono tra loro complementari. La femminilitĂ realizza l’“umanoâ€? quanto la mascolinitĂ , ma con una modulazione diversa [...] Ăˆ soltanto grazie alla dualitĂ del “maschileâ€? e del “femminileâ€?

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che l’umano si realizza appienoâ€?. La donna e l’uomo sono dunque diversi, ma tale differenza non essere interpretata come un handicap per la donna, bensĂŹ si dovrebbe parlare di “unitĂ dei dueâ€?, in cui il rapporto interpersonale e reciproco risulta come “un dono arricchente e responsabilizzanteâ€? e al quale Dio ha affidato “non soltanto l’opera della procreazione e la vita della famiglia, ma la costruzione stessa della storiaâ€?. Pertanto il Pontefice invitava a prendere coscienza “del molteplice contributo che la donna offre alla vita di intere societĂ e nazioniâ€?. La lettera di Giovanni Paolo II vuole mettere in risalto in special modo il fatto che i destini dell’umanitĂ del Terzo Millennio si giocheranno “nel cuore e nella menteâ€? della donna, ringraziando le figlie di Eva che hanno arricchito con il loro contributo la storia dei popoli e della Chiesa. E quest’ultima non può nascondere le “responsabilitĂ oggettive di non pochi dei suoi figliâ€? che hanno tradito l’atteggiamento di Cristo nei confronti delle donne. Celso Vassalini

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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