La Voce del Popolo 2012 11

Page 1

ƒ•ƒ ƒ� ‹—•‡’’‡

/$92&(

Nella mia prima “destinazioneâ€? sacerdotale, in un paese che non dico (ma facilmente individuabile), ho avuto la fortuna di collaborare con religiose di ben tre Istituti. Con tutte ho grandi debiti di riconoscenza. La solennitĂ di San Giuseppe mi richiama in particolare Casa San Giuseppe, casa madre della famiglia religiosa “Umili Serve del Signoreâ€?, fondata da madre Elisa Baldo, vedova guidata spiritualmente da G. Battista Piamarta. Mi viene da pensare che a Nazaret, il luogo in cui GesĂš ha appreso dal suo padre putativo “l’umile arte del falegnameâ€? sarĂ stato indicato come la casa di Giuseppe (e di Maria). E in quella casa preghiera, lavoro, silenzio, affetto casto si saranno continuamente intrecciati. Mi chiedo: non possono anche le nostre abitazioni divenire casa di Giuseppe, e di Maria, e soprattutto di GesĂš? Giuseppe, santo del silenzio, sposo di Maria, protettore della Chiesa universale, patrono della “buona morteâ€? (perchĂŠ in pace con Dio e con il prossimo), possa aiutare i papĂ , ma anche le mamme, e i figli... a essere sempre accoglienti verso Colui che ha custodito con amore.

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Ǥ Ǥ

͙͙

Ǥ ”‡•…‹ƒ Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘ Ǥ ”‡•

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

͘͜ ‘’‘Ž‹ ‡ …‘�–‹�‡�–‹

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ ÇŚ ‘Â?–‹‡Â?‡ Ǥ Ǥ

Colombo. Giovani senza memoria se si tace sul passato

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡

ÂŽ …‘Â?–‘ ƒŽŽƒ ”‘˜‡•…‹ƒ ’‡” Žƒ Â?‡–”‘ ° ‹Â?‹œ‹ƒ–‘Ǥ ÂŽ ͙Ν ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ ͚͙͛͘ Žƒ ’ƒ”–‡Â?œƒ †‡Ž ’”‹Â?‘ –”‡Â?‘Ǥ „”‡˜‡ Žƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?ƒŽ‡ …Š‡ Â?‹”ƒ ƒ …ƒÂ?„‹ƒ”‡ Ž‡ ƒ„‹–—†‹Â?‹ †‡‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹Ǥ ƒ …‘Â?‡ •ƒ”Â? ƒ……‘Ž–‘ ‹Ž Â?‡–”‘„—•Ǎ …‘Â?‡ •‹ Ž‡‰Š‡”Â? Žƒ Â?‘„‹Ž‹–Â? †‡ŽŽƒ …‹––Â? …‘Â? Žƒ ’”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÇŤ

Amministrative 2012 Sembra difficile trovare convergenze

͚͞ ……Ž‡•‹ƒ

”‡•…‹ƒ

Ritiro politici. Newman, colui che aderĂŹ alla veritĂ

͚͛ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ In cittĂ e in valle. Chiamati da Crucifixus

Â?‡–”‘’‘Ž‹–ƒÂ?ƒ ÇŻ ÇŻ

͘͜ …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ Spesa pubblica: ricerca del quanto, come e perchè

͙͜ ’‘”– Motori. Ferrari e Ducati, è giĂ stagione in salita

ƒ”‹ ‘ †‹•’ƒ”‹ C’è di tutto, forse anche qualcosa di troppo, nel testo della relazione “sulla paritĂ tra donne e uomini nell’Unione europeaâ€? approvata a Strasburgo dal Parlamento Ue. Il documento riporta accanto a indicazioni assolutamente condivisibili sul rispetto dell’uguaglianza sostanziale fra donne e uomini tutta una serie di segnalazioni, richieste, affermazioni che con l’uguaglianza tra donna e uomo hanno poco o nulla a che fare. Inoltre nella stessa relazione si tendono ad affermare o a prefigurare pseudodiritti e pseudo-veritĂ che vanno

ben al di lĂ delle competenze dell’Europarlamento e di quelle comunitarie e che per giunta lesive di una gran parte dell’opinione pubblica e del sentire comune europeo. In positivo la relazione indica, ad esempio, la necessitĂ di procedere con le “quote rosaâ€? nella vita politica e nei board dirigenziali delle aziende; ribadisce l’urgenza di politiche volte ad assicurare la paritĂ retributiva tra maschi e femmine che svolgono le stesse mansioni lavorative; il Parlamento chiede una direttiva sul congedo di maternitĂ per garantire un congedo retribuito in tutta l’Unione. Altre affermazioni riguardano la tutela e promozione della dignitĂ della donna, il rispetto dei diritti individuali e sociali, il contrasto a ogni forma di violenza e sopruso. C’è però da chiedersi cosa abbia a che fare – stando alla relazione varata con 361 voti a

favore, 268 contrari e 70 astensioni – con la dignitĂ della donna e la paritĂ fra questa e l’uomo la richiesta del riconoscimento di un “diritto all’abortoâ€? o la richiesta del riconoscimento e della equiparazione alla famiglia tradizionale delle “unioni di fattoâ€? o delle unioni omosessuali o come si rapporta con la disponibilitĂ gratuita di preservativi per – si afferma – contrastare la diffusione dell’Hiv-Aids? L’eurodeputato Carlo Casini ha commentato: “La paritĂ tra donne e uomini è una conquista indiscutibile. Il suo fondamento è l’uguale dignitĂ umana e il riconoscimento universale dei diritti dell’uomo – ha spiegato Casini –. Purtroppo nella relazioneâ€? sulla pari dignitĂ uomodonna (che in realtĂ ha scarso se non nullo peso sull’attivitĂ legislativa dell’Ue, restando pur sempre un segnale politico) “vi è

un’inaccettabile contraddizione che cambia radicalmente il suo significato. La dignitĂ umana e i diritti umani riguardano tutti gli esseri umani e, quindi, anche i piĂš fragili, deboli e poveri. Esigere come diritto della donna l’aborto, nascondere equivocamente questa istanza sotto la domanda dei diritti sessuali riproduttivi (di per sĂŠ meritevole di ogni consenso se non ritenuti comprensivi di un diritto di distruggere la vita di un figlio non voluto) è inaccettabileâ€?. “Aggiungo – ha affermato Casini – che la paritĂ tra sessi non significa la pari identitĂ e che la maternità è il segno di una capacitĂ di accoglienza che l’uomo non ha. In questo senso le donne possono camminare alla testa di tutta l’umanitĂ verso obiettivi di libertĂ , di giustizia, di pace, di solidarietĂ . Ma, per essere se stesse, non debbono camminare da soleâ€?.


��‹˜‡”•ƒ”‹ ‡–”‘‡—”‘’ƒ ’‡” ‹ ͙͘ ƒ��‹ †‹ ”‡•…‹ƒ ‘„‹Ž‹–�

Brescia MobilitĂ Spa nel dicembre 2011 ha compiuto dieci anni dalla sua costituzione. Per celebrare questo evento, con il fine di rimarcare il significativo lavoro svolto in questa decade, la societĂ ha pensato di dare alle stampe un breve lavoro, ricco però di spunti interessanti e immagini che ben accompagnano il testo. La pubblicazione illustra le attivitĂ che hanno visto protagonista la holding di un Gruppo che è stata, ed è tutt’ora, il braccio operativo

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

della politica legata alla mobilitĂ (soprattutto cittadina) segnata dall’amministrazione comunale. Gli studenti del corso di fotoreportage della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Laba, in collaborazione con Brescia MobilitĂ , hanno organizzato una mostra fotografica “itineranteâ€? avente per oggetto alcune metropolitane italiane ed europee, dal titolo “Metroeuropaâ€?, utilizzando come supporto espositivo un autobus urbano di Brescia.

Â?ˆ”ƒ•–”—––—”ƒ ‘Â?–‘ ƒŽŽƒ ”‘˜‡•…‹ƒ ’‡” —Â?ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ …Š‡ …ƒÂ?„‹‡”Â? Žƒ …‹––Â?

%UHVFLD VL VFRSUH PHWURSROLWDQD

)

u Massimo D’Azeglio ad affermare che, fatta l’Italia restavano da fare gli italiani. Oggi, a oltre 150 anni di distanza la frase entrata nella storia potrebbe tornare “buonaâ€? proprio a Brescia. Dopo anni di polemiche, di confronti e di scontri la metropolitana leggera sta per diventare realtĂ . Il 1° gennaio 2013 è la data indicata per il viaggio inaugurale di una infrastruttura che ha segnato la storia recente della cittĂ e che, probabilmente, potrebbe cambiarne il volto. Nei mesi alle polemiche sui costi si sono assomate quelle sulla sostenibilitĂ dell’opera e sul numero degli utenti necessari a garantirne un esercizio virtuoso. Polemiche che sembrano interessare ben poco Valerio Prignachi, presidente di Brescia MobilitĂ , la societĂ che si è fatta carico della realizzazione dell’opera. Con sano pragmatismo bresciano sa che la metriopolitana ormai è pronta e che suo compito non è tanto rispondere alle polemiche quanto rendere l’infrastruttura appettibile. “Le fortune della metropolitana – afferma – alla fine le faranno gli utenti. Nostro dovere è dunque quello di fare in modo che questi abbiano delle buone ragioni per servirsi della metropolitanaâ€?. Per questo l’attenzione di Brescia Mobilità è andata concentrandosi sui punti di interscambio, stazioni in cui i potenziali utenti che provengono da altre parti del territorio possono trovare spazi e servizi a cui affidare il proprio mezzo prima di servirsi della metropolitana. “Una metropolitana che si colloca in una cittĂ non particolarmente grande come Brescia – sono ancora considerazioni del presidente Prignachi –, in cui gran parte del traffico proviene dall’area extraurbana, deve trovare giovamento dal travaso dal mezzo privato a quello pubblico. Se questo non avviene in modo fluido e veloce

––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒŽŽ‡ Dz’‘”–‡dz ‡•–ǥ Â?‘”†ǥ •—† ‡ ‘˜‡•– …‘Â? ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ •—ŽŽ‡ •–ƒœ‹‘Â?‹ Ǥ —ˆ‡Â?Â‹ÂƒÇĄ ‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?œƒ ‡ ”‡ƒŽ’‹Â?‘ rischia giĂ di mettere in crisi l’intero sistemaâ€?. Per questo l’attenzione si è concentrata su quelle che possono essere considerate le “porte di accessoâ€? dalla provincia alla metropolitana: le stazioni di S.Eufemia a est, quella della Poliambulanza a sud e quella del Prealpino a nord. “La stazione di S. Eufemia – rimarca Prignachi sottolineando i diversi interventi realizzati per rendere appettibile l’uso della metropolitana – è collocata su via Serenissima, la bretella che collega la tangenziale sud all’ex statale 11 alle porte di Rezzato e quindi di Brescia. Qui la societĂ ha acquisito un edificio per realizzarvi un parcheggio in struttura in area

contigua alla stazione della metropolitana per accogliere e soddisfare le esigenze di utenti in arrivo dalla parte orientale della provincia, garantendo possibilitĂ di parcheggio e un accesso immediato alla stazioneâ€?. Gli sforzi di Brescia MobilitĂ si sono poi contrati anche sulla stazione Poliambulanza, “dove – afferma ancora Prignachi – è stato fatto un lavoro significativo per creare prima di tutto una connessione stradale adeguata fra il casello di Brescia centro e quindi fra il sistema autostradale e la tangenziale sud e la stazione della metropolitanaâ€?. Si tratta di una viabilitĂ dedicata che si connetterĂ con quella attuale a servizio della struttura ospedaliera. In prospettiva futura, poi, c’è la previsione, contemplata anche dal Pgt in discussione, di estendere questa viabilitĂ sino in via Foro Boario creando cosĂŹ in quella zona una nuova modalitĂ di accesso alla cittĂ capace di intercettare l’utenza che arriva dall’autostrada e dalla tangenziale, ossia da sud e da ovest. Terzo fronte di impegno è quello a nord di Brescia, ossia sulla stazione Prealpino, definita dal presidente di Brescia MobilitĂ â€œla porta nord della metropolitana che in attesa dell’avvio di un sistema di trasporto in sede fissa verso laValtrompia, diventa la punto privilegiato per l’accesso alla cittĂ â€?. Con gli inteventi realizzati e quelli inseriti nel pgt in discussione la stazione del Prealpino assolverĂ cosĂŹ alla funzione di punto di drenaggio per chi arriva in cittĂ da nord e dalla Valle Trompia. Altro nodo importante è quello che è stato realizzato con la stazione di Casazza. Si tratta di un’area strategica perchĂŠ posta in prossimitĂ dell’intersezione con l’ex statale del Caffaro da cui transitano anche alcune linee di forza del trasporto su gomma urbano ed extraurbano, oltre al traffico in arrivo e per la

3RWUHEEH HVVHUH DQFKH O¡DQQR GL %UHEHPL Il 2013 potrebbe essere per Brescia l’anno delle infrastrutture. Con la metropolitana dovrebbe arrivare a compimento anche la Brebemi, come conferma in questa intervista il suo presidente Franco Bettoni. Secondo il cronogramma stilato, il 2013 dovrebbe essere l’anno di Brebemi. Prevede che i tempi indicati saranno rispettati? “Stiamo lavorando intensamente in mezzo a mille problemi e difďŹ col-

tĂ , ma dovremmo riuscire ad aprire l’autostrada e la viabilitĂ connessa entro ďŹ ne 2013.â€? Cosa spingerĂ il trafďŹ co (soprattutto quello pesante) a scegliere la nuova bretella autostradale rispetto ai vecchi percorsi (A4) da e per Milano? “La minore lunghezza chilometrica rispetto all’attuale autostrada e, quindi, i costi di transito inferioriâ€? Brebemi è stata realizzata con

il sistema del project ďŹ nancing: quali volumi di trafďŹ co dovrĂ realizzare per consentire il rientro degli investimenti realizzati? I volumi di trafďŹ co sono stati approfonditamente studiati, monitorati, asseverati da esperti e sono stati alla base dell’iniziativa di project ďŹ nancing e prevedono una circolazione media giornaliera teorica di 35/40mila veicoli fra trafďŹ co pesante e leggeroâ€?.

Ritiene che entro i limiti temporali ďŹ ssati per il taglio del nastro di Brebemi ci sarĂ anche qualche elemento di chiarezza sul futuro del D’Annunzio? Ritengo proprio di sĂŹ, nelle prossime settimane dovrebbero esserci delle novitĂ importanti fra la sponda veronese e bresciana. Da parte bresciana abbiano fatto del nostro meglio nell’interesse della nostra economia e della societĂ .


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͛͘

—‘˜‡ Â?‘†ƒŽ‹–Â? †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ”‡•…‹ƒ ‘„‹Ž‡ ŠƒÂ?Â?‡Ž Una infrastruttura che ha fatto della tecnologia il suo punto di forza non poteva che puntare sulle piĂš moderne forme di comunicazione per tessere rapporti con i potenziali utenti. Per questo motivo Brescia MobilitĂ ha sviluppato in collaborazione con il Comune di Brescia la realizzazione del “Brescia Mobile Channelâ€? una applicazione per smartphone che mira a diventare il canale di comunicazione mobile con gli

utenti bresciani. L’applicazione, già attiva, consente di muoversi in città con una serie di informazioni puntali (mappe, orari, posizione in tempo reale dei veicoli del trasporto pubblico locale, postazioni bicimia) e di acquisire, sempre tramite smartphone (oggi largamente diffuso) i titoli di viaggio, di dialogare con le centrali operative per avere informazioni che non sono online e per avere anche

personalizzazione dei propri spostamenti in funzione dei servizi offerti. Tutto questo crea un rapporto nuovo e bidirezionale tra chi gestisce i servizi e l’utente del tutto nuovo rispetto al passato. Nei mesi scorsi il sistema di comunicazione interattiva è stato testato da un gruppo ristretto di cittadini in modo da giungere alla piena operativitĂ in concomitanza con la prima corsa dei convogli della metropolitana leggera bresciana.

‘Â?‡ ”‡Â?†‡”‡ ƒ’’‡–‹„‹Ž‡ Žǯ‹Â?ˆ”ƒ•–”—––—”ƒ ƒ‰Ž‹ —–‡Â?–‹Ǎ 1 “—‡•–ƒ Žƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ƒ …—‹ ”‡•…‹ƒ ‘„‹Ž‹–Â? •–ƒ …‡”…ƒÂ?†‘ †‹ ”‹•’‘Â?†‡”‡ Â?‡––‡Â?†‘ ‹Â? …ƒÂ?’‘ “—‡‰Ž‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ ’‡” ˆƒ”‡ †‹ “—‡ŽŽƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ —Â?ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?–‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ ’‡” …Š‹ ƒ„‹–ƒ ‹Â? …‹––Â?ÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ’‡” …Š‹ ƒ””‹˜ƒ †ƒ …‘Â?–‡•–‹ ‡š–”ƒ—”„ƒÂ?‹ Valle Sabbia e diretto allo stadio e agli spedali Civili. Punto di raccordo reso appetibile con la realizzazione di un nuovo parcheggio, parte in struttura e parte in superficie, nel nuovo complesso Futura, sotto al quale è stata realizzata la stazione della metropolitana. Oltre a quello strutturali sono altri gli elementi su cui Brescia MobilitĂ e Prignachi puntano per fare in modo che gli utenti guardino con attenzione alla metropolitana. “Un elemento importante – afferma il Presidente – è quello della bigliettazione. Quel cliente/utente che lascia la sua auto nei parcheggi di struttura per utilizzare la metropolitana deve poter godere di un duplice vantaggio. Il primo è di carattere logistico, con un unico biglietto per il parcheggio e l’utilizzo del sistema di trasporto pubblico urbano. L’altro è di natura economico, con una scontistica che premi chi lascia l’auto in parcheggio e si sposta in cittĂ con la metropolitanaâ€?. Un servizio per essere apprezzato deve anche essere facilmente accessibile ed è proprio per questo che Brescia MobilitĂ si è particolarmente impegnata per risolvere alcune criticitĂ strutturali. “Qualche mese fa – sono ancora osservazioni del Presidente – sono state individuate anche migliorie infrastrutturali importanti. Mi riferisco, per esempio all’implementazione delle scale mobili nelle stazioni Fs, Ospedale, Piazza Vittoria, S.Faustino e Brescia due, dove in molte ore della giornata i flussi di passeggeri saranno importanti. Stazioni oggi dotate di scale mobili, prima non previste, che arrivano al piano stradaleâ€?. Molti altri sono i fronti indicati da Prignachi, conscio però del fatto che il vero lavoro per rendere appetibile la metropolitana arriverĂ a partire dall’1 gennaio 2013, quando le promesse e gli annunci dovranno trasformarsi in fatti concreti.

ÇŻ

Í™ÍĄÍ Íž Č‚ Í™ÍĄÍ Í&#x;

ÇŻ •Â? …‘Â?Â?‹••‹‘Â?ƒ •–—†‹ ’”‡Ž‹Â?‹Â?ƒ”‹ ‡ †‹ ˆƒ––‹„‹Ž‹–Â?ÇĄ ƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‡‹ …‘•–‹ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ †‡ŽŽƒ Â?‡–”‘’‘Ž‹–ƒÂ?ƒ Ž‡‰‰‡”ƒǤ ‘Â?˜‡‰Â?‘ ‹Â?†‡––‘ †ƒŽ ‘Â?—Â?‡ •—Ž –‡Â?ÂƒÇŁ Dz ÂŽ ‡–”‘„—• ’‡” Žƒ …‹––Â? †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ‘˜ƒÂ?–ƒdzǤ

Í™ÍĄÍ Í Č‚ ͙͙ͥͥ

ƒ”ƒ ˆ”ƒ …‹Â?“—‡ …‘Â?•‘”œ‹ †ǯ‹Â?’”‡•‡ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ …‘Â? ’”‘‰‡––‹ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‹ …‘Â?‰”—‹–Â? –‡…Â?‹…ƒǤ ‘Â?’Ž‡–ƒÂ?‡Â?–‘ǥ †ƒ ’ƒ”–‡ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂ’Â’Â‘Â•Â‹Â–Âƒ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ǥ †‡ŽŽƒ ˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‡ –‡…Â?‹…ƒ †‡‹ ’”‘‰‡––‹ ’‡”˜‡Â?—–‹ ‡ •…‡Ž–ƒ †‡‹ †—‡ ’”‘‰‡––‹ ƒÂ?Â?‡••‹ ƒŽŽƒ ˆƒ•‡ †‹ ‘ˆˆ‡”–ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒǤ

1RQ VDUj XQ¡LVROD DXWRUHIHUHQ]LDOH La realizzazioni di infrastrutture grandi e piccole portano con sĂŠ, ďŹ siologicamente, anche una dose di polemiche in alcuni casi anche positive, lo sa bene Valerio Prignachi che da presidente di Brescia MobilitĂ ha vissuto in prima persona il dibattito, a volte anche molto accesso che ha accompagnato la realizzazione della metropolitana leggera. “Oggi – afferma – la metropolitana è una realtĂ e nostro dovere è

quella di trasformarla da problema (perchĂŠ per tanti versi lo è stata, non ultimo quello dello sforzo economico per la sua realizzazione) in opportunitĂ per la cittĂ . Per questo sentiamo forte la responsabilitĂ di farla funzionare al meglio e non possiamo accontentarci di considerarla un’isola autonoma all’interno della reteâ€?. E soprattutto non si esaurisca in una struttura autoreferenziale, incapace di guardare oltre

i 13 chilometri del tracciato cittadino. Un’ipotesi che Prignachi rifugge, indicando prospettive di interazione con il trasporto extraurbano su ferro e su gomma, su quello giĂ esistente e su quello che potrebbe convogliare su Brescia in un futuro ormai alle porte, come quello dell’alta velocitĂ ferroviaria. “La nostra sďŹ da – afferma il Presidente – è la via perchĂŠ la metropolitana si apra al resto del sistema del trasporto pubblicoâ€?.

͙͚ͥͥ Č‚ ͙ͥͥÍ?

–‹’—Žƒ †‹ —Â? ’”‘–‘…‘ŽŽ‘ †‹ ƒ……‘”†‘ ’‡” Žǯ‡•–‡Â?•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Ž‹Â?‡ƒ ‹Â? ƒŽ–”‘Â?’‹ƒǤ ””‹˜ƒÂ?‘ ͙͞Í? Â?‹Ž‹ƒ”†‹ †‹ Ž‹”‡ †ƒŽ ‹’‡Ǥ

͙ͥͥ͞ Č‚ ͙ͥͥÍ&#x;

……‘”†‘ –”ƒ ‡‰‹‘Â?‡ǥ ”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÇĄ ‘Â?—Â?‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ‡ •Â? ’‡” Žƒ Â?‡–”‘’‘Ž‹–ƒÂ?ƒ ‘Â?…‡•‹‘nj Ǥ —ˆ‡Â?‹ƒǤ

͙ͥͥͥ Č‚ ͚͘͘͘

‡Ž‹„‡”ƒ †‡Ž ‹’‡ …Š‡ ƒ—Â?‡Â?–ƒ ‹ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‹ ‹Â? …‘Â?–‘ …ƒ’‹–ƒŽ‡ ƒ ˆ‘Â?†‘ ’‡”†—–‘ ƒ ͙͜͜ Â?‹Ž‹ƒ”†‹ †‹ Ž‹”‡Ǥ —‘˜‘ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ Žǯ‡•–‡Â?•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Ž‹Â?‡ƒ ƒ Ǥ ‘Ž‹Â?‘Ǥ

͚͙͘͘ Č‚ ͚͛͘͘ ÇŁ

ƒ•…‹–ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ ‘„‹Ž‹–Â?Ǥ ÇŻÂƒÂ–Â‹ ˆ‘”Â?ƒ–ƒ †ƒ Â?•ƒŽ†‘ ”ƒ•’‘”–‹ ‹•–‡Â?‹ Â‡Â”Â”Â‘Â˜Â‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Â•Â–ÂƒÂŽÂ†Â‹ÇĄ Â?•ƒŽ†‘ ”‡†ƒ ‡ ‡…•‘ Â?–”‡…ƒÂ?ƒŽ‡• —„‹‡”–ƒ• •‹ ƒ‰‰‹—†‹…ƒ Žƒ ‰ƒ”ƒ †‹ ƒ’’ƒŽ–‘

͚͘͘͜ Č‚ ͚͘͘͞

‰‰‹‘”Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ ‹Â? ˆƒ•‡ ‡•‡…—–‹˜ƒ ’‡” “—ƒÂ?–‘ …‘Â?…‡”Â?‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‹Â–Â‡Â–Â–Â—Â”Âƒ †‡ŽŽ‡ •–ƒœ‹‘Â?‹ǥ •—ŽŽƒ ˆƒŽ•ƒ”‹‰ƒ †‹ “—‡ŽŽ‡ †‡Ž •‹•–‡Â?ƒ †‹ ‘’‡Â?Šƒ‰‡Â?ÇĄ …‘Â? ‘––‹Â?‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž –”ƒ……‹ƒ–‘Ǥ


͘͜

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ? ‘’‘ Žƒ •–”ƒ‰‡ †‹ ƒÂ?†ƒŠƒ” Žƒ –‡Â?•‹‘Â?‡ ° •‡Â?’”‡ ’‹Î ƒŽ–ƒ

Non sembrano placarsi lo shock e l’orrore per la strage provocata da un soldato statunitense che ha ucciso 16 civili, fra i quali diverse donne e bambini, nella provincia di Kandahar. Il militare, che soffriva di un esaurimento nervoso, ha lasciato la sua base nelle prime ore del mattino e ha aperto il fuoco contro tre abitazioni del villaggio di Alkozai. Dopo la sparatoria, il soldato si è costituito alle autoritĂ americane. Sull’episodio è stata anche aperta un’inchiesta

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

condotta dalle autoritĂ locali affiancate dagli americani. In Afghanistan, intanto, è il momento del timore. La strage, che segue di poche settimane l’ episodio del Corano dato alle fiamme, è il segno di una situazione in costante peggioramento e sembra essere l’ennesima testimonianza delle sempre piĂš evidenti difficoltĂ che l’esercito americano palesa nel gestire situazioni molto complesse. Frange talebane che hanno nella provincia la loro roccaforte

hanno infatti minacciato pesanti ritorsioni. A pochi mesi dalla fine della missione internazionale, nel novembre 2014, il parlamento di Kabul ha condannato fermamente l’episodio, chiedono che i responsabili siano processati. E, mentre nel Paese si moltiplicano le manifestazioni anti-americane, lo stesso capo della Casa Bianca, Barack Obama, ha riconosciuto la gravità del gesto, rilanciando l’esigenza di un disimpegno americano dall’Afghanistan.

”‡•…‹ƒ �–‡”˜‹•–ƒ ƒ Š‡”ƒ”†‘ ‘Ž‘�„‘

*LRYDQL VHQ]D PHPRULD VH VL WDFH VX FLz FKH q VWDWR ‡ ”‡…‡�–‹ ˜‹…‡�†‡ ‰‹—†‹œ‹ƒ”‹‡ …Š‡ Šƒ��‘ ‹�˜‡•–‹–‘ ‹ ˜‡”–‹…‹ †‡Ž …‘�•‹‰Ž‹‘ ”‡‰‹‘�ƒŽ‡ Ž‘�„ƒ”†‘ ”‹’‘”–ƒ�‘ ‹� ’”‹�‘ ’‹ƒ�‘ ‹Ž –‡�ƒ †‡ŽŽƒ Ž‡‰ƒŽ‹–� ‡ †‡ŽŽƒ “—‡•–‹‘�‡ �‘”ƒŽ‡

)

orse perchĂŠ è la piĂš importante regione del Paese, forse perchĂŠ da sola ha un’economia che vale quella della Svizzera, forse perchĂŠ ha visto il suo capoluogo rivendicare il ruolo di capitale morale del Paese, sta di fatto, però, che provoca un certo malessere lo stillicidio di sempre nuovi episodi di corruzione in Lombardia, come se l’orologio della storia fosse tornato indietro di 20 anni, ai tempi dell’arresto di Mario Chiesa con cui si aprĂŹ ufficilamente la stagione di “Mani puliteâ€?. La presenza a Brescia, nei giorni scorsi, di Gherardo Colombo, ex pm del pool milanese che si occupò di Tangentopoli, è stata occasione per cercare di capire, attraverso la sua testimonianza, come dopo la burrasca giudiziaria che portò, per convenzione, alla fine della prima Repubblica, sia possibile questo ritorno al passato. Che effetto le fa, a due decenni da Mani Pulite, vedere che tutto si sta ripetendo? Non si tratta assolutamente di una sorpresa, visto che non è stato fatto niente per rendere piĂš difficile la corruzione e non è stato fatto niente per renderne piĂš facile la scoperta, anzi è forse vero il contrario. Qualcuno sostiene che la corruzione sia fisiologica al sistema. Cosa ne pensa? PerchĂŠ allora esistono le leggi che la

ǯ Dz dz

ǯ‡š Â’Â? Â?‹ŽƒÂ?‡•‡ ’”‡•‡Â?–‡ ƒ ”‡•…‹ƒ Č‹ ‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ‡”‡Â?Â‘ČŒ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ ’‡” —Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ •—Ž •‡Â?•‘ †‡ŽŽ‡ Ž‡‰‰‹ mettono al bando? Credo, però, che si tratti sempre di una questione di quantitĂ . Se è vero che è assolutamente impossibile eliminare l’omicidio dalla nostra società è altrettanto vero che c’è differenza se si commettono 500

omicidi all’anno in Italia, come generalmente succede, o se invece se ne commettono un milione. Ci sarĂ sempre qualcuno che si fa corrompere e qualcuno che è in cerca di chi da corrompere. Quello che preoccupa è il radicamento del fenomeno. Mani pulite, Tangentopoli: cosa sanno oggi i giovani che non poteva essere ai noto ai loro padri? I giovani secondo me sanno molto poco. Giro molto nelle scuole e di quello che ha rappresentato Mani Pulite si sa poco o nulla. Ma è una cosa naturale, se nessuno racconta loro quel che è successo solo 20 anni fa...

Non c’è dunque nei giovani piĂš consapevolezza, piĂš voglia di legalitĂ ? Non credo. Per un paio d’anni tutti gli organi di informazione hanno vissuto sul tema della corruzione e delle indagini che si stavano facendo e cosĂŹ via. Poi tutto è tornato nel dimenticatoio, come se nulla fosse successo. Quale consapevolezza potevano maturare le giovani generazioni? Non vede, dunque, alcuna via d’uscita? Servirebbe un cambiamento di cultura rispetto al tema della legalitĂ oggi prepotentemente tornato alla ribalta.

/D FRPXQLWj LQWHUQD]LRQDOH GLYLVD Il consiglio di sicurezza dell’Onu cerca un accordo sulla Siria. Nel Palazzo di vetro si contrappongono, però, due strade diverse. A quella maggioritaria, sostenuta da larga parte della comunitĂ inernazionale, che chiede un intervento per fare cessare le violenze in corso, si contrappone la posizione di Russia e Cina. Il ministro degli Esteri russo Lavrov si è opposto a possibili manipolazioni della situazione. La Cina ha dichiarato la

sua ferma opposizioni a a qualsiasi interferenza negli affari interni anche se realizzata in nome dell’umanitarismo. La situazione è dunque ingarbugliata. Il governo siriano continua il suo assalto militare in diverse cittĂ del Paese e a fare un “uso sproporzionato della forzaâ€? con ‘’operazioni vergognose’’, come affermano alle Nazioni Unite, che hanno esortato Damasco ad aderire alle proposte dell’Onu e della Lega Araba. L’inviato

nella regione KoďŹ Annan ha denunciato come sia necessario mandare un messaggio chiaro perchĂŠ situazione è inaccettabile’’. Di cinismo da parte del presidente siriano Assad, ha parlato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che ha denunciato come in tutta la Siria continuino i “massacriâ€?. Nei giorni scorsi è stata data la notizia del ritrovamento nella cittĂ di Homs di una cinquantina di cadaveri di donne e bambini in due quartieri.

��‹˜‡”•ƒ”‹

ÂŽ ƒ‡•‡ •‹ •–ƒ ”‹ƒŽœƒÂ?†‘ —––‘ ‹Ž ‹ƒ’’‘Â?‡ •‹ ° ˆ‡”Â?ƒ–‘ ƒŽŽ‡ Í™ÍœÇĄÍœÍž †‡ŽŽǯ͙͙ Â?ƒ”œ‘ •…‘”•‘ ’‡” —Â? Â?‹Â?—–‘ †‹ •‹Ž‡Â?œ‹‘ ‹Â? ”‹…‘”†‘ †‡ŽŽ‡ ͙ͥÂ?‹Žƒ ˜‹––‹Â?‡ †‡Ž •‹•Â?ƒ ‡ †‡ŽŽ‘ –•—Â?ƒÂ?‹ …Š‡ Ž‘ •…‘”•‘ ƒÂ?Â?‘ Šƒ •’ƒœœƒ–‘ ˜‹ƒ Ž‡ …‹––Â? ‡ ‹ ˜‹ŽŽƒ‰‰‹ Â?‡ŽŽ‡ ’”‡ˆ‡––—”‡ †‹ ‡Â?Â†ÂƒÂ‹ÇĄ ‹›ƒ‰‹ ‡ —Â?—•Š‹Â?ƒ Č‹Â?‘”† †‡Ž ÂƒÂ‡Â•Â‡ČŒǤ –—––ǯ‘‰‰‹ǥ Â?‡ŽŽ‡ ’”‡ˆ‡––—”‡ …‘Ž’‹–‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â?†ƒ ƒÂ?‘Â?ƒŽƒ ‘Ž–”‡ ͛͘͜Â?‹Žƒ ’‡”•‘Â?‡ ˜‹˜‘Â?‘ ƒÂ?…‘”ƒ ‹Â? …‘Â?–ƒ‹Â?‡” ‡ …ƒ•‡ ’”‡ˆƒ„„”‹…ƒ–‡Ǥ “—‡•–‡ •‹ ƒ‰‰‹—Â?‰‘Â?‘ ͙͘͞Â?‹Žƒ ƒ„‹–ƒÂ?–‹ ”‡•‹†‡Â?–‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‡ŽŽ‘ †‹ •‹…—”‡œœƒ †‹ ͚͘ Â?Â? ‹Â?–‘”Â?‘ ƒŽŽƒ …‡Â?–”ƒŽ‡ Â?—…Ž‡ƒ”‡Ǥ •’‹–ƒ–‹ ‹Â? …‡Â?–”‹ †‹ ”ƒ……‘Ž–ƒ ‡ ƒ„‹–ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ’ƒ”‡Â?–‹ ‡ ƒÂ?‹…‹ǥ ‡••‹ ƒ––‡Â?†‘Â?‘ †ƒ —Â? ƒÂ?Â?‘ ‹ ”‹•ƒ”…‹Â?‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ‘Â?›‘ Ž‡…–”‹… ‘™‡” ‘Â?’ƒÂ?› Č‹ Â‡Â’Â…Â‘ČŒÇĄ Žƒ •‘…‹‡–Â? ‰‡•–‘”‡ †‡ŽŽǯ‹Â?’‹ƒÂ?–‘Ǥ ‡…‘Â?†‘ ‰Ž‹ ‡•’‡”–‹ …‹ ˜‘””ƒÂ?Â?‘ …‹”…ƒ ͘͜ ƒÂ?Â?‹ ’‡” „‘Â?‹ˆ‹…ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ ‡ ‰Ž‹ ƒ„‹–ƒÂ?–‹ –‡Â?‘Â?‘ ’‡” ‹Ž Ž‘”‘ ˆ—–—”‘Ǥ …ƒ—•ƒ †‡ŽŽ‡ ”ƒ†‹ƒœ‹‘Â?‹ …‡Â?–‹Â?ƒ‹ƒ †‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ …‘•–”‡––‡ Ġ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ƒ”‡ …ƒ•ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ ‡ ƒ —Â? ƒÂ?Â?‘ †ƒŽŽƒ –”ƒ‰‡†‹ƒ •–‡Â?–ƒÂ?‘ ƒ •‘’”ƒ˜˜‹˜‡”‡ …‘Â? ‹Ž •‘Ž‘ •—••‹†‹‘ •–ƒ–ƒŽ‡Ǥ ͙͞Â?‹Žƒ ’‡”•‘Â?‡ǥ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ •‹ •‘Â?‘ ”ƒ†—Â?ƒ–‡ Â?‡ŽŽ‘ •–ƒ†‹‘ †‹ ‘”‹›ƒÂ?ÂƒÇĄ ƒ …‹”…ƒ ͘͞ Â?Â? †ƒ —Â?—•Š‹Â?ƒ ’‡” …Š‹‡†‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„ÂƒÂ?†‘Â?‘ †‡ŽŽǯ‡Â?‡”‰‹ƒ Â?—…Ž‡ƒ”‡ ‡ ƒ†‡‰—ƒ–‹ ”‹•ƒ”…‹Â?‡Â?–‹ ƒŽŽ‡ ˜‹––‹Â?‡Ǥ ‡…‘Â?†‘ ‰Ž‹ ‡•’‡”–‹ Žƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ …Š‡ •–ƒ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?†‘ ‹Ž ƒ‡•‡ ‹Â?ˆŽ—‹”Â? •—‹ –‡Â?’‹ †‹ ”‹…‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ƒ”‡‡ –‡””‡Â?‘–ƒ–‡ ‡ ˆƒÂ?Â?‘ Â?‘–ƒ”‡ …Š‡ Â?‘Ž–‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ŠƒÂ?Â?‘ Žƒ•…‹ƒ–‘ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ’‡” …‡”…ƒ”‡ Žƒ˜‘”‘ ƒ ‘Â?›‘ ‡ •ƒÂ?ƒǤ ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?ÇĄ †‹˜‡”•‡ …‘Â?—Â?‹–Â? •–ƒÂ?Â?‘ ’‡”Ö ”‹…‘Â?‹Â?…‹ƒÂ?†‘ ƒ ”‹’”‡Â?†‡”‡ —Â?ƒ ˜‹–ƒ Â?‘”Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‰”ƒœ‹‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‹Â—Â–Â‘ †‹ Â?‹‰Ž‹ƒ‹ƒ †‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ ‡ †‘Â?ƒœ‹‘Â?‹ ’”‘˜‡Â?‹‡Â?–‹ †ƒŽ ‹ƒ’’‘Â?‡ ‡ †ƒŽ ”‡•–‘ †‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͘Í?

Â?ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ Ž‡‰‰‡ ‹‡–ƒ”‡ Žƒ ’—„„Ž‹…‹–Â? †‡Ž ‰‹‘…‘ Â†ÇŻÂƒÂœÂœÂƒÂ”Â†Â‘ Dal gioco alla ludopatia, dall’eccitazione smodata per il risultato che potrebbe cambiare la vita – questo il messaggio veicolato da tanti spot – alla dipendenza patologica da gioco d’azzardo che manda in frantumi ďŹ nanze e famiglie. Anche la politica ha aperto gli occhi su un problema che anche “Voceâ€? ha trattato nelle utltime settimane, con una proposta precisa: fare in modo che sia vietata la pubblicitĂ commerciale di giochi e scommesse, e

informare gli utenti delle reali possibilità di vincita per ogni giocata. Indicando, per esempio, sul biglietto del Superenalotto che le probabilità di fare sei sono solo una su 622 milioni. Le due proposte sono contenute in una mozione presentata dal gruppo di Futuro e Libertà alla Camera in collaborazione con l’Unione nazionale consumatori, da tempo attiva, come molte altre realtà , nel contrasto agli effetti del gioco.La mozione prende le

mosse dalla constatazione delle dimensioni assunte dal fenomeno e dal messaggio martellante che arriva dagli spot che spingono le persone a tentare la sorte, con la falsa idea che vincere sia facile. Si tratta di una comunicazione ormai dominante sia in televisione sia sui computer. Il mercato di giochi, concorsi a premio, lotterie e scommesse è in continua crescita e muove una spesa complessiva che nel 2011 ha sďŹ orato gli 80 miliardi di euro, in aumento del 30% sul 2010.

–ƒŽ‹ƒ �ƒ ”‹…‡”…ƒ †‡Ž ‡�•‹• •—‹ ˜ƒŽ‘”‹

)DPLJOLD SDWULD 'LR VLDPR LWDOLDQL ‘ •–—†‹‘ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?ƒ–‘ ’‡” ˜ƒŽ—–ƒ”‡ …‘Â?‡ •‹ƒÂ?‘ Â?—–ƒ–‡ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽǯ –ƒ‘‹ƒ —Â?‹–Â? Ž‡ ’‡”…‡œ‹‘Â?‹ ˜ƒŽ‘”‹ƒŽ‹ Â?‡Ž ƒ‡•‡

,

pilastri dello stare insieme, i valori coesivi classici, fanno perno sul senso della famiglia, indicata dal 65,4% come elemento primario che accomuna gli italiani. Seguono poi altri importanti elementi, dal gusto per la qualitĂ della vita (25%) alla tradizione religiosa (21,5%), all’amore per il bello (20,1%). Lo rileva la ricerca “I valori degli italiani. Dall’individualismo alla riscoperta delle relazioniâ€? realizzata dalla Fondazione Censis per i 150 anni dell’UnitĂ d’Italia, i cui risultati sono stati anticipati dal sito www.redattoresociale.it. Non a caso, oltre il 56% degli intervistati è convinto che l’Italia sia il Paese al mondo dove si vive complessivamente meglio, con un aumento di quasi il 7% rispetto al 1988, anche in presenza di disagi organizzativi, mentre molto staccati come luoghi in cui è preferibile vivere secondo gli italiani sono i Paesi dell’Unione europea, il resto d’Europa, gli Stati Uniti e l’Australia, stridendo cosĂŹ con le tante graduatorie internazionali sulla qualitĂ della vita che collocano l’Italia nella zone medio-basse. MoralitĂ e onestĂ (55,5%) e rispetto per gli altri (53,5%) sono invece i valori guida indicati dalla netta maggioranza degli italiani come necessari per migliorare la convivenza sociale in Italia. PiĂš del 50% degli italiani, poi, definisce “belliâ€? i comportamenti tra le persone che

ƒŠ‡Ž Â? ƒ’’‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–ƒ• Dz ǯ° ‹Ž ”‹•…Š‹‘ †‹ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ …ƒ–ƒ•–”‘ˆ‡ —Â?ƒÂ?‹–ƒ”‹ƒǢ ’‡” “—‡•–‘ ÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‹ÂƒÇŚ Â?‘ ‡ …‘Â?†‹˜‹†‹ƒÂ?‘ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ †‡ŽŽ‡ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‹ …‘Ž’‹–‡ ‡ …‡”…Š‹ƒÂ?‘ †‹ ”‹nj •’‘Â?†‡”‡ ”ƒ’‹†ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ‹Â?–‡Â?•‹ˆ‹…ƒÂ?†‘ ‰Ž‹ ƒ‹—–‹ ‹Â?Â?‡†‹ƒ–‹ ’‡” ’”‡˜‡Â?‹”‡ —Â?ƒ …”‹•‹ ’‹Î ‰”ƒ˜‡dzǤ —‡•–‘ ‹Ž Â?‡••ƒ‰‰‹‘ ŽƒÂ?…‹ƒ–‘ †ƒ ƒ”‹–ƒ• –ƒŽ‹ƒÂ?ƒ ‡ †ƒŽŽ‡ ƒŽ–”‡ ƒ”‹–ƒ• †‡Ž Dz ”—’’‘ †‹ Žƒ˜‘”‘ •—Ž ƒŠ‡Ždzǥ ”‹—Â?‹–‘•‹ ƒ ƒÂ?ƒÂ?‘ǥ …ƒ’‹–ƒŽ‡ †‡Ž ƒŽ‹Ǥ Dz ÇŻÂƒÂŽÂŽÂƒÂ”Â?‡ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‡ –‘……ƒ ‘”Â?ƒ‹ …‹”…ƒ ͙͘ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ’‡”•‘Â?‡ǥ …Š‡ ”‹•…Š‹ƒÂ?‘ †‹ †‹˜‡Â?–ƒ”‡ ‹Ž †‘’’‹‘ •‡ Â?‘Â? ˜‡””ƒÂ?Â?‘ ’”‡•‡ —”nj ‰‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ Â?‹•—”‡ ‡ˆˆ‹…ƒ…‹ Č‚ ƒˆˆ‡”Â?ƒ Žƒ ƒ”‹–ƒ• Č‚Ǥ ƒ‡•‹ Â?ƒ‰‰‹‘”Â?‡Â?ÇŚ –‡ …‘Ž’‹–‹ •‘Â?‘ǣ ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹‰‡” ‡ —”Â?‹Â?ƒ ƒ•‘ ‡ǥ ‹Â? Â?‹•—”ƒ Â?‹Â?‘”‡ǥ ‡Â?‡‰ƒŽ ‡ ‹ƒ†Ǥ ‡ ’‹‘‰‰‡ †‡Ž ͚͙͙͘ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ ‹Â?•—ˆˆ‹…‹‡Â?–‹ ‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‰‡Â?‡”ƒ–‘ —Â? ”ƒ……‘Ž–‘ †‡ˆ‹…‹–ƒ”‹‘ Č‹ÍšÍ?ÎŹ ‹Â? Â?‡Â?‘ ”‹•’‡––‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ’”‡…‡†‡Â?Â–Â‡ČŒÇĄ ƒ …—‹ ° •‡‰—‹–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â?‡Â?–‘ †‡‹ ’”‡œœ‹ †‡‹ „‡Â?‹ ƒŽ‹Â?‡Â?Â–ÂƒÂ”Â‹ÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ Â…Â‡Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …Š‡ Šƒ …‘Ž’‹–‘ ‹Â? Â?‘†‘ †”ƒÂ?Â?ƒ–‹…‘ Ž‡ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‹ †‡Ž ÂƒÂŠÂ‡ÂŽÇĄ …Š‡ †ƒŽ ͚͘͘͘ •—„‹•…‘Â?‘ …‹…Ž‹…ƒÂ?‡Â?–‡ …”‹•‹ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‹dzǤ ƒ ”‡–‡ ƒ”‹–ƒ• Šƒ Â?‡••‘ ‹Â? ƒ––‘ —Â?ƒ •–”ƒ–‡‰‹ƒ †ǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ …‘Â?—Â?‡ǥ ƒ––‹˜ƒÂ?†‘ •‹Â? †ƒ‹ ’”‹Â?‹ Â?‡•‹ †‹ •‹……‹nj –Â? —Â? •‹•–‡Â?ƒ †‹ ƒŽŽ‡”–ƒ †‡ŽŽ‡ †‹‘…‡•‹ ‡ †‡ŽŽ‡ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹Â‡ÇĄ ’‡” ’‘–‡” ƒ˜‡”‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ’”‡…‹•‡ ‡ …ƒ’‹ŽŽƒ”‹ ‡ †ƒ”‡ ”‹•’‘•‡ ƒ†‡‰—ƒ–‡Ǥ

‹Žƒ�‘ �ƒ ˆ‹‡”ƒ ‹�–‡”�ƒœ‹‘�ƒŽ‡ ’‡” Žƒ ˆƒ�‹‰Ž‹ƒ

’‹Žƒ•–”‹ †‡ŽŽ‘ •–ƒ”‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ ˆƒÂ?Â?‘ ƒÂ?…‘”ƒ ’‡”Â?‘ •— ˜ƒŽ‘”‹ …Š‡ǥ ’—” ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?†‘ ƒŽŽƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ǥ •‘Â?‘ •‡Â?’”‡ ƒ––—ƒŽ‹ non si conoscono, cioè quelle persone che si incrociano quotidianamente per strada, nei negozi, sugli autobus, rapporti quindi vissuti e percepiti come sostanzialmente positivi: è la forza di coesione che nasce nel riconoscere l’altro, nel cercare la solidarietĂ dell’altro. Una riscoperta, quella dell’altro, che riguarda però

una cerchia relativamente stretta di “prossimiâ€?, mentre la collettivitĂ piĂš ampia e in modo particolare la comunitĂ nazionale restano sostanzialmente escluse dai sentimenti di fiducia e di responsabilitĂ reciproca. In altre parole, dal punto di vista etico, gli italiani non si fidano degli italiani, mentre tendono a fidarsi e a sentirsi responsabili di chi sta loro piĂš vicino. Infatti quando la domanda fa riferimento a esperienze direttamente vissute e conosciute, la percezione della bontĂ delle persone aumenta: nel proprio Comune di residenza il 17,2% dei cittadini pensa che le persone attente al bene comune siano la maggioranza e per il 38,8% sono circa la metĂ .

‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ •‘Â?‘ ƒŽ …‡Â?–”‘ †‡ŽŽǯ‹Â?–‡”‡••‡ †‹ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ǥ ‡Â?–‹ǥ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ƒœ‹‡Â?†‡Ǥ Â? Â?‘Â?†‘ …Š‡ǥ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ ˜‘Ž—–‘ †ƒ ‡nj Â?‡†‡––‘ ƒ ‹ŽƒÂ?‘ ’‡” ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ Â?‡•‡ †‹ ‰‹—‰Â?‘ǥ –”‘˜‡”Â? ’‡” Žƒ ’”‹Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ —Â?ƒ ˜‡–”‹Â?ƒ Â?‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ ˆ‹‡”ƒ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ Dz †‹•…‘”•‹ •‘Â?‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ǥ Â?ƒ •‡”˜‘Â?‘ •‘’”ƒ––—––‘ ˆƒ––‹dzǥ •’‹‡‰ƒÂ?‘ ƒŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‹ŽƒÂ?‘ ƒÂ?‹‰Ž‹‡ ͚͙͚͘ …Š‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ •‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? ‹Ž ƒ’ƒ Č‹Â†ÂƒÂŽ ͛͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽ Íš ‰‹—‰Â?Â‘ČŒ •‹ƒ Žƒ ˆ‹‡”ƒ Č‹Â†ÂƒÂŽ ͚ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™ ‰‹—‰Â?Â‘ČŒǤ ‘Â?‘ ƒ––‡•‹ Í?͘Â?‹Žƒ ˜‹•‹–ƒ–‘”‹ Â?‡‹ ’ƒ†‹‰Ž‹‘Â?‹ †‹ ‹‡”ƒÂ?‹ŽƒÂ?‘…‹–›Ǥ Dz ÂƒÂ”Â–Â‡Â…Â‹Â’Â‡ÇŚ ”‡Â?‘ ƒŽŽƒ ˆ‹‡”ƒ ’‡”…Š¹ ˜‘‰Ž‹ƒÂ?‘ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ”…‹ …‘Â? ƒŽ–”‡ ”‡ƒŽ–Â? …Š‡ Žƒ˜‘”ƒÂ?‘ ’‡” Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Č‚ …‘Â?…‘”†ƒ ‹…Š‡Ž‡ ÂƒÂ”Â„ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‹ Â?•–‹–—– ‡—”‘’¹‡Â? Â†ÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‹Â‘Â? ˆƒÂ?‹Ž‹ƒŽ‡ Â‡Â‡ÂˆÇĄ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ Â?‘Â? ‰‘˜‡”Â?ƒ–‹˜ƒ …Š‡ ˆ‘”Â?‹•…‡ •‡”nj Â˜Â‹ÂœÂ‹ÇĄ …‘”•‹ ‡ •‘•–‡‰Â?‘ ƒŽŽƒ …‘’’‹ƒ Č‚ ’‘”–‡”‡Â?‘ ‹Ž Â?‘•–”‘ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ •—ŽŽǯ‡†—nj …ƒœ‹‘Â?‡ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‹Â?–‡•‹ †‡ŽŽ‡ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ Â?ƒ–—”ƒ–‡ †ƒŽŽ‡ ͘͜ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ‡—”‘’‡‡ …Š‡ …‘Â?’‘Â?‰‘Â?‘ ‡‡ˆdzǤ


͘͞

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ Â? ƒÂ?Â?‘ …‘Â? Žƒ DzÂ?Â—Â‘Â˜ÂƒÇł ‘…‡ Era il 17 marzo dello scorso anno quando “debuttavaâ€? la nuova veste graďŹ ca di “Voceâ€?. Le ragioni di quel cambiamento venivano spiegate con cura proprio nel numero del restyling (che per altro seguiva di poco meno di quattro anni un precedente intervento sulla veste del settimanale): nuove limitazioni imposte dal servizio postale chiedevano un cambio di formato. Di qui la decisione di procedere a una revisione del settimanale nella continuitĂ . Immediatamente

leggibile il legame con “Voceâ€? full color che aveva debuttato il 14 settembre 2007 in occasione del saluto alla diocesi di mons. Giulio Sanguineti. Immutato, invece, lo spirito con cui “Voceâ€? affrontava la propria missione, assunta sin dall’ormai lontano 8 luglio 1893. L’anno trascorso dal nuovo restyling non è passato invano. “Voceâ€?, pur tra tante difďŹ coltĂ , continua ad essere occasione per crescere, per “muovere il pensieroâ€?

ƒŽ—–‡

‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡

‘Â? Â…ǯ° ˆ‹Â?‡ ƒŽ ’‡‰‰‹‘

‡””‡�‘–‘ �‡†‹ƒ–‹…‘

—ƒŽ…Š‡ ‰‹‘”Â?‘ ‹Â? —Â? ƒ”–‹…‘Ž‘ ƒ’’ƒ”•‘ •— Dz ‘—”Â?ƒŽ ‘ˆ Â?‡†‹…ƒŽ ‡–Š‹…•dzǥ ’”‡•–‹nj ‰‹‘•ƒ ”‹˜‹•–ƒ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ „‹‘‡–‹nj Â…ÂƒÇĄ ‹ †—‡ „‹‘‡–‹…‹•–‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ Č‹ Ž„‡”–‘

‹—„‹Ž‹Â?‹ ‡ ”ƒÂ?…‡•…ƒ ‹Â?Â‡Â”Â˜ÂƒČŒÇĄ ‰‹Â? …‘Â?’‘Â?‡Â?–‹ †‡Ž …‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‹”‡––‹˜‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?•—Ž–ƒ †‹ ‹‘‡–‹…ƒ †‹ ‹ŽƒÂ?‘ǥ ‡† ‘”ƒ ‹Â? ˆ‘”œƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? †‹ ‡Žnj „‘—”Â?‡ǥ ƒˆˆ‡”Â?ƒ˜ƒÂ?‘ …Š‡ DzŽǯ—……‹•‹‘Â?‡ †‹ —Â? Â?‡‘Â?ƒ–‘ †‘˜”‡„„‡ ‡••‡”‡ ‡–‹nj …ƒÂ?‡Â?–‡ ƒÂ?Â?‹••‹„‹Ž‡ ‹Â? –—––‡ Ž‡ …‹”nj …‘•–ƒÂ?œ‡ ‹Â? …—‹ Ž‘ ° ÂŽÇŻÂƒÂ„Â‘Â”Â–Â‘ÇĽÂ‹Â?…Ž—•‹ ‹ …ƒ•‹ ‹Â? …—‹ ‹Ž Â?‡‘Â?ƒ–‘ Šƒ ‹Ž ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‡ ’‡” ƒ˜‡”‡ —Â?ƒ ˜‹–ƒ ƒŽÂ?‡Â?‘ ÂƒÂ…Â…Â‡Â–Â–ÂƒÂ„Â‹ÇŚ Ž‡ǥ Â?ƒ ‹Ž „‡Â?‡••‡”‡ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ° ƒ ”‹•…Š‹‘ dzǤ —ƒÂ?–‘ –‡Â?’‘ †‘’‘ Žƒ Â?ÂƒÇŚ •…‹–ƒ •ƒ”‡„„‡ ‡–‹…ƒÂ?‡Â?–‡ Ž‡…‹–‘ —……‹nj †‡”‡ —Â? „ƒÂ?„‹Â?‘Ǎ ‹—„‹Ž‹Â?‹ ‡ ‹Â?‡”˜ƒ ’”‡ˆ‡”‹•…‘Â?‘ Â?‘Â? ’‘””‡ Ž‹Â?‹–‹ ”‹‰‹†‹ ‡ ”‹’”‡Â?†‘Â?‘ Žƒ ‘”Â?ƒ‹ –”‹–ƒ ‡ ”‹–”‹–ƒ ÂƒÂ”ÇŚ ‰‘Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?ƒ–—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Â…Â‡Â”Â˜Â‡ÂŽÂŽÂ‘ÇŁ DzǤǤ…‹ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ ƒŽÂ?‡Â?‘ †—‡ •‡––‹Â?ƒÂ?‡ ’‡”…Š¹ ‹Ž „ƒÂ?„‹Â?‘ †‹˜‡Â?–‹ ƒ—–‘…‘•…‹‡Â?–‡ ǤǤ ƒ “—‡Ž ’—Â?–‘ †‹˜‡Â?–ƒ ’‡”•‘Â?ƒ ‡ Žǯ‹Â?ˆƒÂ?–‹…‹†‹‘ Â?‘Â? ° ’‹Î …‘Â?ÇŚ •‡Â?–‹–‘dzǤ ‡” Â?‘Â? ”‹Â?ƒÂ?‡”‡ Â?‡Ž Â˜ÂƒÂ‰Â‘ÇĄ ‹ †—‡ ƒ—–‘”‹ ’”‡Â?†‘Â?‘ Ġ ‡•‡Â?’‹‘ —Â? „‹Â?„‘ ƒˆˆ‡––‘ †ƒ •‹Â?†”‘Â?‡ †‹ ‘™Â? ‡† ƒˆˆ‡”Â?ƒÂ?‘ …Š‡ ‹Ž Â?‘†‘ †ƒ Â†Â‹Â„ÂƒÂ–Â–Â‡ÇŚ ”‡ Â?‘Â? ° Žƒ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ ˜‹˜‡”‡ †‹ “—‡•–‹ „‹Â?„‹ǥ “—ƒÂ?–‘ ‹Ž ˆƒ––‘ …Š‡ ‡••‹ǥ …‘Â? Ž‡ ’”‘„Ž‡Â?ƒ–‹…Š‡ …Š‡ Ž‹ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒÂ?‘ǥ ’‘••‘Â?‘ ‡••‡”‡ —Â? ’‡•‘ ‹Â?•‘’’‘”nj

Â? ƒÂ?Â?‘ ÂˆÂƒÇĄ Žǯ͙͙ Â?ƒ”œ‘ ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ ‹Ž ‹ƒ’’‘Â?‡ ° •–ƒ–‘ •…‘••‘ †ƒ —Â? ˜‹‘Ž‡Â?–‹••‹Â?‘ –‡”nj ”‡Â?‘–‘ ‡ †ƒŽ •—……‡••‹˜‘ –•—Â?ƒÂ?‹ Č‚ ‘”nj Â?ƒ‹ ƒ„„‹ƒÂ?‘ ƒ…“—‹•–ƒ–‘ †‹Â?‡•–‹…Š‡œœƒ …‘Â? “—‡•–‘ –‡”Â?‹Â?‡ǥ …Š‡ ”‹Â?ƒÂ?†ƒ ƒ —Â?ƒ ‰‹‰ƒÂ?–‡•…ƒ ‘Â?†ƒ …Š‡ •‹ ƒ„„ƒ––‡ •—ŽŽƒ –‡””ƒˆ‡”Â?ƒ Č‚ Žƒ …—‹ ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?„‹Â?ƒ–ƒ Šƒ †‹•–”—––‘ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ †‹ ‡Â?†ƒ‹ ‡ †ƒÂ?Â?‡‰nj ‰‹ƒ–‘ ‰”ƒ˜‡Â?‡Â?–‡ Â?‘Ž–‡ ƒŽ–”‡ œ‘Â?‡ †‡Ž ƒ‡•‡Ǥ ǯ‹Â?’ƒ––‘ Â?‡†‹ƒ–‹…‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?ÇŚ –‘ ° •–ƒ–‘ ‡……‡œ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‹ƒ ’‡” ‰Ž‹ ‡•‹–‹ …ƒ–ƒ•–”‘ˆ‹…‹ ‹Â? –‡”Â?‹Â?‹ †‹ †ƒÂ?Â?‹ǥ Â?‘”–‹ ‡ ÂˆÂ‡Â”Â‹Â–Â‹ÇĄ •‹ƒ ’‡” Žƒ ’‘”–ƒ–ƒ †‡Ž •‹•Â?ƒǤ ”ƒ Ž‡ …‘Â?•‡‰—‡Â?œ‡ ’‡‰‰‹‘”‹ǥ ‘Ž–”‡ ƒŽŽƒ Â?‘”–‡ †‹ ’‹Î †‹ Í™Í? Â?‹Žƒ ’‡”•‘Â?‡ ȋ…—‹ •‹ •‘Â?‘ ÂƒÂ‰ÇŚ ‰‹—Â?–‹ …‹”…ƒ Í?Ǥ͘͘͘ ˆ‡”‹–‹ ‡ ƒŽ–”‡––ƒÂ?–‹ †‹nj Â•Â’Â‡Â”Â•Â‹ČŒÇĄ ”‹…‘”†‹ƒÂ?‘ ‹ †ƒÂ?Â?‹ ‹””‡˜‡”•‹„‹Ž‹ ƒŽŽƒ …‡Â?–”ƒŽ‡ Â?—…Ž‡ƒ”‡ †‹ —Â?—•Š‹Â?ƒ ‡ Ž‘ •’‡‰Â?‹Â?‡Â?–‘ ƒ—–‘Â?ƒ–‹…‘ †‹ ƒŽ–”‡ †‹‡…‹ …‡Â?–”ƒŽ‹ Â?—…Ž‡ƒ”‹ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ •‹•–‡Â?‹ †‹ ‡Â?‡”‰‡Â?œƒǤ ‹’‡”…‘””‡”‡ ‹ Â?—Â?‡”‹ †‡ŽŽƒ –”ƒ‰‡†‹ƒ ƒ —Â? ƒÂ?Â?‘ †‹ †‹•–ƒÂ?œƒ Šƒ ÂŽÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‡Â–Â–Â‘ †‹ ”‹ƒ’”‹”‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ Â?‡Â?‘nj ”‹ƒ ‹Ž DzÂˆÂ‹ÂŽÂ‡Çł ”‡Žƒ–‹˜‘ ƒŽŽƒ …ƒ–ƒ•–”‘ˆ‡ …Š‡ ƒ˜‡˜ƒÂ?‘ ƒ”…Š‹˜‹ƒ–‘Ǥ ÂŽ –‡Â?’‘ Â–Â”ÂƒÂ•Â…Â‘Â”ÇŚ •‘ ’”‘˜‘…ƒ Â?‡ŽŽ‡ Â?‘•–”‡ Â?‡Â?–‹ Žƒ •‡Â?Â•ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ …Š‡ –—––‘ •‹ƒ –‘”Â?ƒ–‘ …‘Â?‡ ’”‹Â?ÂƒÇĄ Â?ƒ „ƒ•–ƒ —Â? ’‘ǯ †‹ ”ƒœ‹‘…‹Â?‹‘ ‡ †‹ „—‘Â? •‡Â?•‘ ’‡” …ƒ’‹”‡ …Š‡ ‹Ž –‡Â?’‘ –”ƒ•…‘”•‘ Â?‘Â? ’—Ö ‡••‡”‡ „ƒ•–ƒ–‘ ƒ …ƒÂ?…‡ŽŽƒ”‡ Ž‡ –”ƒ……‡ †‡Ž –”ƒ‰‹…‘ •‹•Â?ƒǤ Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‹ “—‡•–‘ –”‹•–‡ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ Ž‡ –‡•–ƒ–‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ‡ ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ Â?‡œœ‹ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡

–ƒ„‹Ž‡ ’‡” ‹ Ž‘”‘ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ Žƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Žƒ •‘…‹‡–Â? •–‡••ƒ ‡ǥ “—‹Â?†‹ǥ ’‘••‹„‹Ž‡ ‘‰‰‡––‘ †‹ †‡…‹•‹‘Â?‡ ‘Â?‹…‹†ƒǤ …Š‹ǥ ’‘‹ǥ ˜‘Ž‡••‡ ”‹…‘”†ƒ”‡ …Š‡ ‹Â? …ƒ•‘ †‹ ”‹ˆ‹—–‘ †‡Ž „‹Â?„‘ Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â…ǯ° •‡Â?’”‡ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ„Â„ÂƒÂ?†‘Â?‘ ƒ ˆƒ˜‘”‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ ‰Ž‹ ƒ—–‘”‹ ‘’’‘Â?‰‘Â?‘ ‹Â?Â?ƒÂ?œ‹–—––‘ ‹Ž Â?‡‘Â?ƒ–‘ Â?‘Â? Â?ƒÂ?Â‹ÂˆÂ‡ÇŚ •–ƒ ’ƒŽ‡•‡Â?‡Â?–‡ —Â?ƒ Dz’”‡˜ƒŽ‡Â?œƒ †‹ •…‡Ž–ƒ †‹ Â˜Â‹Â˜Â‡Â”Â‡Çł ‡ǥ “—‹Â?†‹ǥ DzÂ?‘Â? •‡Â?ÇŚ ’”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ° Â?‡Ž Â?‹‰Ž‹‘” ‹Â?–‡”‡••‡ †‡ŽŽƒ ’‡”•‘Â?ƒdzǤ ‹Â?Â?ƒÂ?œ‹ ƒŽŽƒ „”—–ƒŽ‡ ƒ••—”†‹–Â? †‹ …‡”–‡ ƒˆˆ‡”Â?ƒœ‹‘Â?‹ †‘„nj „‹ƒÂ?‘ ƒ˜‡”‡ ‹Ž …‘”ƒ‰‰‹‘ †‹ †‹”‡ …Š‡ “—ƒÂ?–‘ ƒˆˆ‡”Â?ƒ–‘ †ƒ‹ †—‡ „‹‘‡–‹…‹•–‹ ȋ’—”–”‘’’‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?Â‹ČŒ ° Žǯ‡•–”‡Â?ƒ Â‡Â•ÂƒÇŚ •’‡”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‘ •–‡••‘ ’”‹Â?…‹’‹‘ …Š‡ ‹•’‹”ƒ Žƒ …—Ž–—”ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ„Â‘Â”Â–Â‘ “—ƒŽ‡ †‹nj ”‹––‘ Â…Â‹Â˜Â‹ÂŽÂ‡ÇŁ Žƒ ˜‹–ƒ †‹ —Â? ‡••‡”‡ —Â?ƒÂ?‘ ‹Â?†‹ˆ‡•‘ ° ‹Â? Â„ÂƒÂŽÂżÂƒ †‹ …Š‹ Šƒ ’‘–‡”‡ †‹ †‡…‹•‹‘Â?‡ •— †‹ Ž—‹Ǥ Â?ƒ •‘”–ƒ †‹ Dz…‘nj Â•ÂƒÇł †‹ …—‹ …‹ •‹ ’—Ö •„ƒ”ƒœœƒ”‡ “—ƒÂ?†‘ ‹Â?’‡”ˆ‡––ƒ ‘ ƒÂ?…Š‡ •‘Ž‘ Â?‘Â? ‰”ƒ†‹–ƒǤ ÂŽ †‹ ÂŽÂ? †‹ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?œ‡ …‘Â?ˆ‡••‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ”‹’—‰Â?ƒ ‘‰Â?‹ …‘•…‹‡Â?œƒ Žƒ •‘Žƒ ‹†‡ƒ †‹ ’‘–‡” —……‹†‡”‡ —Â? Â?‡‘Â?ƒ–‘ ȋ•‹Â?„‘Ž‘ †‡ŽŽƒ ’‹Î ‹Â?†‹ˆ‡•ƒ ‡ ˜—ŽÂ?‡”ƒ„‹Ž‡ ‹Â?Â?‘nj …‡Â?ÂœÂƒČŒǤ ‡Â?•ƒ˜ƒÂ?‘ …Š‡ Žǯ‹Â?ˆƒÂ?–‹…‹†‹‘ ’‘–‡••‡ –”‘˜ƒ” Ž—‘‰‘ •‘Ž‘ Â?‡‹ †‡Ž‹nj ”‹ –‘–ƒŽ‹–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Â?—Â?‡”‘•‡ Dz’—Ž‹œ‹‡ ‡–Â?‹…Š‡dz Â?ƒ Â?‘Â? …Š‡ ’‘–‡••‡ ‡Â?Â–Â”ÂƒÇŚ ”‡ Â?‡Ž †‹„ƒ––‹–‘ •‘…‹‘’‘Ž‹–‹…‘ †‹ —Â?‘ •–ƒ–‘ …‹˜‹Ž‡Ǥ

ŠƒÂ?Â?‘ ƒ’‡”–‘ ‹ Ž‘”‘ •’ƒœ‹ ƒ‰Ž‹ ‹Â?Â?ƒÂ?ÇŚ …ƒ„‹Ž‹ †‘••‹‡” •— “—ƒÂ?–‘ ° •—……‡••‘ ‡ •— …‘Â?‡ •‹ •–ƒ •˜‹Ž—’’ƒÂ?†‘ Žƒ Â”Â‹Â…Â‘Â•Â–Â”Â—ÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ †‘’‘ —Â? ƒÂ?Â?‘Ǥ ƒ Č‹Â”Â‹ČŒÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”Âƒ †‹ —Â?ƒ ˆ‹Â?‡•–”ƒ Â?‡†‹ƒ–‹…ƒ •—Ž –‡””‡Â?‘–‘ †‡Ž

‹ƒ’’‘Â?‡ ‘‰‰‹ ° —–‹Ž‡ ƒ Â?‘Â? †‹Â?‡Â?Â–Â‹Â…ÂƒÇŚ ”‡ ‡ǥ Â?ÂƒÂ‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ƒ ”‹†ƒ”‡ ‹Â?’—Ž•‘ ƒŽŽƒ Â?ÂƒÂ…ÇŚ …Š‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? …Š‡ ƒ ”‹ˆŽ‡––‘”‹ •’‡Â?–‹ Šƒ ‹Â?‡˜‹–ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ ”ƒŽŽ‡Â?–ƒ–‘ Žƒ •—ƒ …‘”•ƒǤ ƒ ’”‡•–ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ˆ‹ƒÂ?…‘ ƒ —Â?ƒ •’‡––ƒ…‘Žƒ”‹œœƒœ‹‘Â?‡ ƒ †‹•–ƒÂ?œƒ †‹ –‡Â?’‘ ȋ‡ †‹ Â•Â’ÂƒÂœÂ‹Â‘ČŒ …Š‡ ’—Ö ƒŽŽ‘Â?–ƒÂ?ƒ”‡ —Ž–‡”‹‘”Â?‡Â?–‡ †ƒ‹ Â?‘•–”‹ ƒÂ?‹Â?‹ ÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ ‡ Ž‡ •—‡ …‘Â?•‡‰—‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ …‘Â?ˆ‹Â?ƒÂ?†‘Â?‡ ‹Ž ”ƒ……‘Â?–‘ ƒ —Â?ƒ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ ’”‡nj ˜ƒŽ‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ ˜‹•‹˜ƒ …Š‡ Ž‘ ”‡Â?†‡ “—ƒ•‹ ‹””‡ƒŽ‡Ǥ Â?ƒŽ‘‰‘ †‹•…‘”•‘ ˜ƒŽ‡ ’‡” –—––‹ ‰Ž‹ ‡˜‡Â?–‹ –”ƒ‰‹…‹ …Š‡ ‹ Â?‡†‹ƒ ”‹ŽƒÂ?…‹ƒÂ?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ Â’Â‘Â’Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â?‘Â? —Ž–‹Â?‘ Č‚ ’‡” ”‡•–ƒ”‡ ‡Â?–”‘ ‹ …‘Â?ˆ‹Â?‹ †‹ …ƒ•ƒ Â?‘•–”ƒ Č‚ ‹Ž –‡””‡Â?‘–‘ ƒ ÇŻ “—‹Žƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ ÍšÍ˜Í˜ÍĄÇŁ ° ’‡”…‡’‹–‘ …‘Â?‡ Â?‘Ž–‘ Ž‘Â?–ƒÂ?‘ Â?‡ŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ Â’Â‘Â’Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ †ƒ–‘ …Š‡ Ž‘ ° †‹ ÂˆÂƒÂ–ÇŚ –‘ ‹Â? “—‡ŽŽƒ Â?‡†‹ƒ–‹…ƒǤ ‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒ …‡”–‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ÂŽÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‡Â–Â–Â‘ ƒ †‘’’‹‘ –ƒ‰Ž‹‘ †‡‹ Â?‡†‹ƒ ° ’”‘’”‹‘ “—‡•–‘ǣ ƒ …ƒŽ†‘ Â?‘Žnj –‹’Ž‹…ƒÂ?‘ Žƒ ’‘”–ƒ–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ǥ •ƒŽ˜‘ ’‘‹ ƒ”…Š‹˜‹ƒ”Ž‘ ˜‡Ž‘…‡Â?‡Â?–‡ “—ƒÂ?†‘ Žǯ‡Â?‘œ‹‘Â?‡ ’‘’‘Žƒ”‡ Šƒ –‘……ƒ–‘ ‹Ž •—‘ ’‹……‘ ’”‘’”‹‘ ‹Â? ˆ‘”œƒ †‡ŽŽƒ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÇŚ Žƒ”‹œœƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ ° •–ƒ–ƒ ’”‘’‘•–ƒ ‡ …Š‡ ˆ‹Â?‹•…‡ ’‡” •ƒ–—”ƒ”‡ Žƒ …—”‹‘•‹–Â? ’‘’‘Žƒ”‡Ǥ

, YHUL LQFHQGLDUL GHOO¡DQWLSROLWLFD Il ministro della Giustizia, Paola Severino, continua nello studio di una legge anti corruzione. Parlando alla Luiss (Libera universitĂ internazionale degli studi sociali Guido Carli di Roma) ha detto: “Io non vengo dalla politica ma ho passato la vita a studiare le leggi e vorrei una legge sulla corruzione che sia valida per il futuro. Le leggi servono proprio a questo e, quindi, bisogna mettere le carte in tavole e approntare una buona legge. cosa che, peraltro, ci chiede anche l’Europaâ€?. Ma i politici, Pdl in testa e Lega in coda, fanno subdolamente ostruzione. Magari disertando i vertici in cui se ne vuole discutere. Il che ha fatto dire al ministro Andrea Riccardi: “Quelli (il Pdl, ndr) vogliono solo strumentalizzare. Ăˆ la cosa che piĂš mi fa schifo della politica, ma quei tempi sono ďŹ nitiâ€?. L’avesse mai detto. Ha scatenato la canea dei corrotti dentro. Il Ministro ha detto che le sue parole sono state estrapolate da un contesto informale e che, comunque, ha chiesto scusa a chi si è sentito offeso. A mio avviso non c’era alcun bisogno di chiedere scusa perchĂŠ ci sono mille ragioni per essere

schifati di una classe politica che ci riserva uno scandalo al giorno, ma non fa nulla per impedire lo scempio morale che questo sistema ha generato. Basta leggere cosa sta avvenendo alla Regione Lombardia che il “Governatoreâ€? Formigoni ha sempre rivendicato come un modello da imitare: quattro dei cinque componenti dell’ufďŹ cio di presidenza del Consiglio regionale sono accusati di corruzione e vari ex-assessori sono stati arrestati o inquisiti. Se questo è il modello! Nelle pagine della rete si possono

ÂŽ Â?‹Â?‹•–”‘ Â‹Â…Â…ÂƒÂ”Â†Â‹ÇĄ Â?‡ŽŽƒ ˆ‘–‘ ‹Ž ‰‹‘”Â?‘ †‡Ž ‰‹—”ƒÂ?‡Â?–‘ǥ Šƒ †‡––‘ …Š‡ ‰Ž‹ ˆƒ •…Š‹ˆ‘ —Â? …‡”–‘ Â?‘†‘ †‹ ˆƒ”‡ ’‘Ž‹–‹…ƒǤ —‡ŽŽ‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ Žƒ …‘†ƒ †‹ ’ƒ‰Ž‹ƒ Â?‡ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ˜—–‘ ƒ Â?ƒŽ‡

trovare molte reazioni in questo senso: “Riccardi ha solo detto come stanno le coseâ€?, “ha giĂ esagerato a deďŹ nirla politicaâ€?, “è solo stato onestoâ€?. “Riccardi non ha offeso la politica. Ha solo detto la sua su un certo modo di farlaâ€?. “Riccardi è sgradito al Pdl perchĂŠ è quanto di piĂš lontano possa esserci dalla loro cultura. Leggi alla voce cittadinanza e immigratiâ€?, scrive un altro. “Nitto Palma ex-ministro della Giustizia (sic) promotore di una mozione di sďŹ ducia poi cancellata – ha solo

la coda di pagliaâ€?. C’è addirittura chi esulta: “Ho letto che c’è una mozione di sďŹ ducia. Bisogna esultare. Ma a favore del ministroâ€?. Ma il premio Nobel dell’ipocrisia spetta di diritto ai vertici della Lega che dopo le accuse di corruzione nei confronti del presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni, hanno tenuto un vertice in via Bellerio. Dopo una riunione del comitato amministrativo del Carroccio, composto da Roberto Castelli, ex-ministro della Giustizia (sic),

dal senatore Stiffoni e dal tesoriere Belsito (quello degli investimenti in Tanzania), è stato emesso un comunicato in cui si legge: â€œĂˆ stato appurato che nel periodo dal 2005 al 2010, nell’elenco delle oblazioni volontarie ricevute a bilancio, da societĂ o da privati, non ďŹ gura nessuno dei nominativi emersi in questi giorni nelle varie indiscrezioni apparse sugli organi di stampa. Da questa veriďŹ ca è dimostrato che la Lega Nord è completamente estranea a qualsiasi tipo di illazione al riguardoâ€?. Praticamente dicono che non hanno trovato nei bilanci le mazzette. Evidentemente considerano gli italiani un branco di stupidi, perchĂŠ è come se uno accusato di essere un ladro emettesse un comunicato in cui sostiene che dopo aver fatto personalmente un’accurata ispezione nella sua casa non ha trovato la refurtiva. Riccardi è stato accusato di aver buttato benzina sul fuoco dell’antipolitica. Oggi i peggiori incendiari dell’antipolitica sono quei politici (non tutti, ma molti di quelli che contano) che non si rassegnano a diventare persone normali.


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͘Í&#x;

ƒŽƒœœ‘Ž‘ ‡�’‘ †‹ ƒ’‡”‹–‹˜‘ ”‹•‘”‰‹�‡�–ƒŽ‡

Domenica 18 marzo alla 14.30 è fissato il ritrovo nel cortile della Fondazione Cicogna Rampana di via Garibaldi 24, dove si può visitare la Mostra sul Risorgimento. Si parte alle 15 dalla Fondazione, arrivo a Largo Garibaldi in S. Pancrazio e ritorno. Arrivo alle 17.15 circa in Largo Vittorio Veneto, seguirĂ l’omaggio floreale alle lapidi dei Palazzolesi nelle lotte del Risorgimento e alle Lapidi in onore di Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Dalle 17.30

œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

presso la Fondazione Cicogna Rampana, in collaborazione con l’Associazione “Noi di Muraâ€? è offerto un aperitivo Risorgimentale. Ci saranno musica e letture di poesie oltre che la possibilitĂ di visitare la mostra dedicata al patriota garibaldino Giovanni Battista Rampana. Nel salone Bordogna sarĂ allestita la mostra dedicata ai “Quaderni di scuolaâ€? dalla Biblioteca civica “Lanfranchiâ€?, direttamente dal Festiva della letteratura

di Mantova. Per l’aperitivo è necessario l’acquisto del coupon (10 euro), a disposizione presso la Fondazione Cicogna-Rampana, Pasticceria Franco Locatelli, edicola in piazza Mazzini. Per informazioni: 339.8384933. Le sale della Fondazione Cicogna Rampana sono punto di riferimento per numerose iniziative. Fino al 18 marzo è aperta l’interessante mostra sul Risorgimento dedicata al patriota garibaldino palazzolese Giovanni Battista Rampana.

‡”•‘ Ž‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‡ ÂŽ Íž ‡ ‹Ž Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘

6HPEUD GLIILFLOH WURYDUH GHOOH FRQYHUJHQ]H ‘Â?‘ ͙͚ ‹ ‘Â?—Â?‹ …Š‡ ˜ƒÂ?Â?‘ ƒŽ Â˜Â‘Â–Â‘ÇŁ Â?‘˜‡ ’‡” •…ƒ†‡Â?œƒ Â?ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ –”‡ Č‹ Â—Â•Â•ÂƒÂ‰Â‘ÇĄ ƒŽ‘Â?Â?‘ ‡ ÂƒÂŽÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‘ČŒ ”‹…‘””‘Â?‘ ƒÂ?–‹…‹’ƒ–ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽ‡ —”Â?‡Ǥ ÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–—ƒŽ‡ –—”Â?‘ †‹ „ƒŽŽ‘––ƒ‰‰‹‘ ° ˆ‹••ƒ–‘ ’‡” †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ ‡ Ž—Â?‡†¿ ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘

$

poco piĂš di un mese dalle consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio comunale e le elezioni dei sindaci, si preannunciano giorni di intensa attivitĂ politica con il susseguirsi di continui lanci di notizie sulla formazione delle liste che si presenteranno al corpo elettorale, la loro composizione, i candidati sindaci e i programmi che le accompagneranno. Si prospetta una insolita frammentazione di liste e un proliferare di liste civiche. Il ministero dell’Interno è stato costretto a spostare la scadenza della presentazione delle liste elettorali al 3 e 4 aprile 2012 invece che al 7 e 8 aprile, a trenta giorni dalle elezioni. Le date fissate inizialmente coincidevano con il Sabato santo e con il giorno di pasqua. Nella provincia di Brescia vanno al voto per la scandenza naturale i seguenti Comuni: Acquafredda, Cazzago San Martino, Darfo Boario Terme, Desenzano del Garda, Gottolengo, Odolo, Paspardo, Provaglio Val Sabbia e Rovato. A questi si aggiungono i Comuni di Gussago, Malonno e Palazzolo (nel box a fianco un aggiornamento degli schieramenti in campo) che hanno terminato in anticipo il loro mandato e sono stati commissariati. Il turno di ballottaggio è fissato per il 20 e il 21 maggio, ma solo Palazzo-

ÇĄ

Â—Â•Â•ÂƒÂ‰Â‘ÇĄ •‘Ž‘ ’‡” ˆƒ”‡ —Â? ‡•‡Â?’‹‘ǥ •‹ •‘Â?‘ ‰‹Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–‡ …‹Â?“—‡ Ž‹•–‡ǥ Â?ƒ ‡Â?–”‘ ‹Ž Í› ‡ ‹Ž Íœ ƒ’”‹Ž‡ Â?‡ —•…‹”ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽ‘ •…‘’‡”–‘ †‡ŽŽ‡ ƒŽ–”‡ lo ha i numeri (17.330 abitanti); per Gussago (14.502) e Rovato (14.354) anche questa volta si vota in un unico turno in attesa dei dati del censimento che sicuramente attestano la crescita demografica delle due real-

tà oltre la soglia dei 15mila abitanti. Sono sfumate, invece, le possibilità di assistere alle elezioni in quel di Ospitaletto: il 20 marzo è attesa la decisione definitiva del Consiglio di Stato, ma comunque non ci sono i tempi tecnici per andare al voto. A San Zeno, invece, dopo la prematura morte del primo cittadino Angiolino Serpelloni si andrà al voto nella tornata piÚ vicina: maggio/giugno 2013. Tornando ai Comuni al voto, si registra una tendenza molto spiccata di un frazionamento continuo: tanti candidati e poche convergenze sui temi. A Gussago, per esempio,

scendono in campo per il dopo Lucia Lazzari cinque liste (l’ex sindaco Bruno Marchina con “Gussago Insiemeâ€?, Carlo Colosini per “Sinistra a Gussagoâ€?, Damiano Ceretti “Con Voiâ€?, Francesco Palermo “Cattolici e Democraziaâ€?, Mara Rolfi “Movimento CinqueStelleâ€?); qualcuno ipotizza la presenza addirittura di altre cinque liste elettorali. Nei Comuni piĂš importanti (per numero di abitanti) c’è anche l’influenza diretta dell’evoluzione politica nazionale, soprattutto nello schieramento del centrodestra dove Lega e Pdl sono ai ferri corti.

4XDOH IXWXUR SHU O¡DJULFROWXUD" In provincia ci sono sempre meno agricoltori. I motivi possono essere molteplici: dai costi di produzione altissimi che portano a margini di guadagno sempre piĂš ridotti o, nel caso di molte imprese, a operare in perdita, al passaggio generazionale che non avviene sempre con successo perchĂŠ numerosi imprenditori agricoli non trovano nei ďŹ gli la volontĂ di proseguire un lavoro complicato, di grande impegno e poco fruttuoso. Di fatto nella

provincia si contano 11mila imprese agricole contro le 17mila di dieci anni fa che lavorano 215mila ettari di terreno (26% in meno del 2001) erosi negli anni dallo sviluppo urbanistico ed edilizio dei paesi. Di fronte a questi numeri, di certo impressionanti, la domanda piĂš ovvia che possiamo porci è: che futuro ha l’agricoltura? Sulla base di questo interrogativo e nella costante ricerca di risposte, il Centro iniziative di cultura politica De Gaspe-

ri di Castegnato organizza un incontro con il prof. Francesco Lechi (docente di economia politica agraria e attuale presidente dell’Ateneo di Brescia) che presenta il libro, di cui è il coautore, dal titolo “L’agricoltura bresciana alla soglia del futuroâ€?, edito dalla Fondazione civiltĂ bresciana. L’appuntamento con il futuro dell’agricoltura bresciana è per lunedĂŹ 19 marzo alle 21 al Centro civico di Castegnato in via Marconi 2.

ƒ •‹–—ƒœ‹‘�‡

ÂŽ “—ƒ†”‘ ° •‡Â?’”‡ ’‹Î ˆ”ƒœ‹‘Â?ƒ–‘ ÂŽ Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ƒÂ?†ƒ”‡ ‹Â? •–ƒÂ?’ƒ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ •‹ ’”‡•‡Â?–ƒ ƒ ƒŽƒœœ‘Ž‘ ° Â“Â—Â‡Â•Â–ÂƒÇŁ ͙͙ Ž‹•–‡ †ƒ–‡ ’‡” …‡”–‡ ‡ ƒŽÂ?‡Â?‘ …‹Â?“—‡ …ƒÂ?†‹†ƒ–‹ •‹Â?†ƒ…‹ ƒÂ?…Š‡ •‡ ƒŽ…—Â?‡ …ƒÂ?†‹†ƒ–—”‡ Â?‘Â? •‘Â?‘ ƒÂ?…‘”ƒ •–ƒ–‡ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‹œœƒ–‡Ǥ ƒ Ž‹•–ƒ …‹˜‹…ƒ †‡ŽŽǯ‡š •‹Â?†ƒ…‘ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ÂƒÂŽÂƒÇĄ ‹Ž ‰”—’’‘ †‡ŽŽƒ ‡Â?‘…”ƒœ‹ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ’‡” Ž‡ ƒ—–‘Â?‘Â?‹‡ ‡ Žƒ Ž‹•–ƒ †‡ŽŽƒ ‡‰ƒ ‘”† …Š‡ †‘˜”‡„„‡”‘ ƒ’’‘‰‰‹ƒ”‡ Žƒ …ƒÂ?†‹†ƒ–—”ƒ ƒŽƒ ȋ’‡” “—‡•–ǯ—Ž–‹Â?ƒ •‹ ° ‹Â? ƒ––‡•ƒ †‡Ž ’—„„Ž‹…‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? Žǯ‘Â?Ǥ ƒ”‘Â?‹ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͞ ‡ †‡ŽŽƒ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ–ƒ •—……‡••‹˜ƒ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œƒ •–ƒÂ?Â’ÂƒČŒÇĄ Žƒ ‹•–ƒ †‡Ž †Žǥ Žƒ Ž‹•–ƒ †‡ŽŽǯ †…ǥ Žƒ Ž‹•–ƒ †‹ Dz Â?’‡‰Â?‘dz …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Â?†‹…ƒ–‘ ‹Ž †‘––Ǥ ƒ”…‹•‹‘ Â—Â„ÂƒÂ‰Â‘Â–Â–Â‹ÇĄ ‡š ƒ••‡••‘”‡ ƒŽ ‹ŽƒÂ?…‹‘ †‡ŽŽƒ

‹—Â?–ƒ ‘”‡•…Š‹ǥ Žƒ Ž‹•–ƒ †‹ Dz ƒŽƒœœ‘Ž‘ ƒÂ?„‹ƒ …‘Â? Â?‘‹dz ȋ‡š ƒŽƒœœ‘Ž‘ ƒÂ?Â„Â‹ÂƒČŒ …Š‡ ƒ˜”Â? ƒÂ?…Š‡ —Â? Â?—‘˜‘ Ž‘‘Â?ÇĄ Žƒ Ž‹•–ƒ DzΎ ‹Î ƒŽƒœœ‘Ž‘dzǥ ˆ‘”Â?ƒ–ƒ †ƒ‰Ž‹ ‡š Â? †‡Ž †Ž ‡ †ƒŽ ‰”—’’‘ Dz ‘”œƒ ÂƒÂŽÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‘Çł …Š‡ •‹ •‘Â?‘ ’”‡•‡Â?–ƒ–‡ •‡Â?œƒ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ”‡ ‹Ž Ž‘”‘ …ƒÂ?†‹†ƒ–‘ •‹Â?†ƒ…‘ ȋ—Â? Â?‡••ƒ‰‰‹‘ †‹ ƒ’‡”–—”ƒ ‡ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹–Â? Ġ ƒŽ–”‡ ˆ‘”œ‡ Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂŠÂ‡ÇŤČŒÇĄ Žƒ Ž‹•–ƒ †‡Ž † …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â˜Ǥ ƒ„”‹‡Ž‡ ƒÂ?Â?‹ …ƒÂ?†‹†ƒ–‘ •‹Â?Â†ÂƒÂ…Â‘ÇĄ Žƒ Ž‹•–ƒ †‹ ‹Â?“—‡ –‡ŽŽ‡ …Š‡ ’”‡•‡Â?–ƒ Â?‰‡Ž‘ …ƒ”ƒ––‹ ‡ Dz ƒŽƒœœ‘Ž‘ ‹––Â? ‹Â? Â‡Â•Â–ÂƒÇł …Š‡ †‘˜”‡„„‡ ƒ’’‘‰‰‹ƒ”‡ Žƒ …ƒÂ?†‹†ƒ–—”ƒ ƒÂ?Â?Â‹ÇĄÂ•ÂƒÂŽÂ˜Â‘ •‘”’”‡•‡Ǥ ǯ° ’‘‹ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Dz ‘•dz …Š‡ Šƒ ”‹—Â?‹–‘ ’‡” –”‡ •‡”ƒ–‡ ‘Ž–”‡ —Â?ƒ –”‡Â?–‹Â?ƒ †‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‡ Šƒ ‹Â?…‘Â?–”ƒ–‘ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ Â?‘˜‹Â?‡Â?–‹ ‡ ’ƒ”–‹–‹ …Š‡ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ •‘•–‡Â?—–‘ Ž‡ —Ž–‹Â?‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ƒ „”‡˜‡ …‘Â?—Â?‹…Š‡”ƒÂ?Â?‘ ‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ †‡‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ ‡ Ž‡ Ž‘”‘ ‹Â?†‹…ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ˜‘–‘Ǥ Č‹ —…‹ƒÂ?‘ ‡Â?ÂƒÂ•Â‹ČŒ


͘Í

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ Dz ‡Â?‡”ƒ”‡ ”‡–‹ †‹ „‡Â?‡ …‘Â?—Â?‡dz ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?–‡”ƒ••‘…‹ƒ–‹˜‘ Il percorso interassociativo 20112012 si conclude cercando di rispondere all’intuizione da cui aveva preso le mosse: se è vero − come ha cercato di dimostrare il progetto dell’Archivio della generativitĂ italiana promosso dall’Istituto Sturzo − che ci sono in giro per l’Italia tante “esperienze generativeâ€? che marcano una distanza “tra la vivacitĂ del Paese reale e la sterilitĂ delle dinamiche politico-istituzionaliâ€? come fare di queste realtĂ un progetto politico?

Come proporre il volto di un’Italia reale, fatta di legami virtuosi fra persone, intessuta di solidarietĂ , in un rapporto non subalterno alla politica, ma piuttosto interlocutore credibile? Una domanda di fondo a cui si giunge dopo il percorso che si è svolto con un “viaggioâ€? nella storia bresciana tra la ďŹ ne ‘800 e inizio ‘900, una serata per conoscere alcune esperienze generative locali dei nostri giorni, e una presentazione di alcune esperienze artistiche bresciane che sanno

generare comunitĂ e far dialogare il locale con l’universale. Per rispondere alla domanda di fondo, il 17 marzo saranno presenti attorno a un tavolo alcuni “generatori di comunitĂ â€? che, in ambiti diversi del Paese, promuovono reti di cittadinanza, socialitĂ ed educazione. Il titolo della giornata, in programma sabato 17 alle 15 nel salone Bevilacqua (Padri della Pace) di via Pace 10, è “Generare reti di bene comuneâ€?: l’Italia che

nasce dal basso ma che vede piĂš avanti con Patrizia Cappelletti (Archivio della GenerativitĂ ), Gino Mazzoli (Spazio Comune), Michele Odorizzi (Educa), Davide Biolghini (Des), moderati da Mauro Magatti. L’interassociativo è nato 15 anni fa da alcune associazioni che hanno deciso di mettersi in rete. Ogni anno quelle associazioni sono aumentate. E ogni anno dal 1997 hanno proposto un momento di approfondimento alla Chiesa e alla comunitĂ bresciana.

”‡•…‹ƒ ‡”•‘ Ž‡ ‡Ž‡œ‹‘�‹

8QD FRUVD PROWR WURSSR OXQJD ƒ …ƒÂ?†‹†ƒ–—”ƒ †‹ ƒ”…‘ ‡Â?ƒ”‘Ž‹ ƒ……‡Ž‡”ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‹Â‘ †‡ŽŽƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ ‡Ž‡––‘”ƒŽ‡ …Š‡ ’‘”–‡”Â? Žƒ …‹––Â? ƒŽ ˜‘–‘ Â?‡ŽŽƒ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ ͚͙͛͘Ǥ ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â‹ÂœÂœÂ‘Â?–‡ …‹ ’‘••‘Â?‘ ‡••‡”‡ †‡ŽŽ‡ •‘”’”‡•‡

1

on manca poi tanto alle amministrative del 2013. La corsa alla carica di primo cittadino della Leonessa è iniziata. C’è giĂ un candidato ufficiale, Marco Fenaroli, ex segretario della Cgil di Brescia e presidente provinciale dell’Anpi, che ha lanciato la sua candidatura nel solco del centrosinistra. Centrosinistra che, molto probabilmente, dovrĂ passare dalle primarie per poi sostenere il nome della coalizione. Sul dopo Paroli c’è ancora molta confusione e molto dipenderĂ anche dall’evoluzione della politica nazionale. Se si guarda nella casa del centrodestra non si possono non osservare le divisioni e le correnti all’interno del Pdl bresciano e piĂš in generale della coalizione che guida la Loggia. Se appare scontato che Paroli si ripresenti alle amministrative, non è poi cosĂŹ scontato (anzi è difficile) che la Lega lo sostenga. Il Sindaco, che è uscito dal Parlamento, si giocherĂ le sue carte nella Leonessa, mentre

ƒ”‘Ž‹ •‹ ”‹…ƒÂ?Â†Â‹Â†ÂƒÇĄ Â?ƒ Â?‘Â? ° •…‘Â?–ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‘Â‰Â‰Â‹Â‘ †‡ŽŽƒ ‡‰ƒ Č‹Â˜Âƒ †ƒ Â•Â‘ÂŽÂƒÇŤČŒ ‡ †‡ŽŽǯ †… …Š‡ Â?‘Â? Šƒ Â?ƒÂ?…ƒ–‘ †‹ …”‹–‹…ƒ”‡ Žƒ ‹—Â?–ƒ l’altro nome di primo piano del Pdl (Saglia) resterĂ impegnato a Roma. Il partito di Umberto Bossi sembra orientato a non fare accordi con chi va a braccetto con il governo Monti. Un altro dato non indifferente è che la Lega, nell’ipotesi che salti cosĂŹ come è strutturata la struttura provinciale, si presenti da sola, andando a “battere cassaâ€?, cioè a prendere i voti della visibilitĂ cittadina del vicesindaco Rolfi. Nell’attuale maggioranza c’è anche l’Udc, anche se il partito di Pier Ferdinando Casini ha avuto modo piĂš volte di smarcarsi dall’operato della giunta Paroli cosĂŹ come aveva fatto

R I C E

MKT-2012 44

pp. 192 â‚Ź 11,00

LA SCUOLA

tato al Parlamento europeo. A questo si aggiungono le civiche con qualche outsider dell’ultima ora. L’impressione è che la cittĂ sia attesa da una lunga campagna elettorale, che si preannuncia tesa. In questo anno ci sono molti provvedimenti che di fatto avranno degli strascichi sulla campagna elettorale. La giunta, che sta varando non senza polemiche il Pgt, ha ipotizzato la possibilitĂ di cedere le quote delle partecipate, compresa a2a. Di questo e di altro se ne parlerĂ a lungo.

ÂŽ …‡Â?–”‘•‹Â?‹•–”ƒ ’ƒ••‡”Â? †ƒŽŽ‡ ’”‹Â?ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇĄ Â?ƒ ‹Ž † Â?‘Â? ˜—‘Ž‡ ”‹’‡–‡”‡ Žǯ‡””‘”‡ ˆƒ––‘ ‹Â? ƒŽ–”‡ …‹––Â?Ǥ ƒ ˜ƒŽ—–ƒ”‡ Ž‡ …‘Â?˜‡”‰‡Â?œ‡ …‘Â? ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ ’ƒ”–‹–‹ ‡ …‘Â? Ž‡ …‹˜‹…Š‡

La vita di Carlo Carretto (1910-1988) può essere divisa in due fasi: nella prima parte si coglie la passione apostolico-educativa, mentre nella seconda parte, si evidenzia un'adesione piÚ "disarmata" al Vangelo. Dalle pagine che ripercorrono questo iter nascono momenti di intensa spiritualità , in grado di illuminare in modo convincente ancora oggi percorsi di educazione cristiana.

E D I T

anche la Lega sul Pgt. All’orizzonte si profila l’ipotesi del terzo polo con un unico rappresentante, manca però un nome che possa essere di richiamo per la cittĂ . Anche il Pd valuta quale strada intraprendere: il capogruppo in Loggia Emilio Del Bono sta cercando delle convergenze programmatiche senza escludere nessuno, nemmeno l’Udc che può diventare l’interlocutore principale del Partito democratico. Difficile ipotizzare, però, che Quadrini e compagni scelgano una grande alleanza con il coinvolgimento di Sel, sempre che quest’ultimo riesca a limare le differenti posizioni con il Pd. Il partito di Bersani non lascia trapelare alcun nome, anche se ogni tanto si riparla dell’ex sindaco Paolo Corsini. Non va nemmeno dimenticato il ruolo di Laura Castelletti, che con “Brescia per passioneâ€? lavora a stretto contatto con il mondo giovanile, utilizzando molto il canale della rete. Potrebbe esserci una sfida rosa tra Castelletti-Peroni con Paroli dirot-

ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ÍšÍ&#x; Â?ƒ”œ‘ ƒ––‘Ž‹…‹ ‡ ‰‘˜‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ …‹––Â?

—•‡‘ ƒ�–ƒ ‹—Ž‹ƒ

Ž ’Žƒ�‡–ƒ”‹‘ ‹� �‹�‹ƒ–—”ƒ

‡ƒ–”‘ ”ƒ�†‡

͙͘͘ ƒ��‹ †‡Ž �‘�—�‡�–‘

—ƒŽ ° ‹Ž ”—‘Ž‘ †‡‹ …ƒ––‘Ž‹…‹ Â?‡Ž ‰‘˜‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ …‹––Â?ÇŤ —ƒŽ‡ †‘˜”‡„„‡ ‡••‡”‡Ǎ ’”‘’‘•‹–‘ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—ŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ‡ •—Ž ”—‘Ž‘ †‡‹ …ƒ––‘Ž‹…‹ ‹Â? Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ÍšÍ&#x; Â?ƒ”œ‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ …—Ž–—”ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ Dz ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ‹†‡Â?–‹–Â?Çł ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ Dz ƒ––‘Ž‹…‹ ‡ ‰‘˜‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ …‹––Â?ÇĄ Žǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ „”‡•…‹ƒÂ?ÂƒÇŁ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ‡ ‹Â?’‡‰Â?‘dzǤ Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ Žˆ”‡†‘ ÂƒÂœÂ‘ÂŽÂ‹ÇĄ Â?‘Â?•Ǥ ƒ„”‹‡Ž‡ ‹Ž‹’’‹Â?‹ ‡ ‹‡”‘ —••‹‰Â?‘Ž‹Ǥ ‘‘”†‹Â?ƒ ƒ—”ƒ ‡Â?–—”‹Ǥ ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ° Â?‡ŽŽƒ •ƒŽƒ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œ‡ †‡ŽŽǯ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ˜‹ƒ ‘Ž–—”Â?‘ ͜͞Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ ™™™Ǥ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡‹†‡Â?–‹–ƒǤ‹–Ǥ

ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͞ǥ ƒŽ —•‡‘ †‹ ƒÂ?–ƒ ‹—Ž‹ƒ ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Žǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Dz ÂŽ ’ŽƒÂ?‡–ƒ”‹‘ ‹Â? Â?‹Â?Â‹ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇł ”‹˜‘Ž–ƒ ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ ƒ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ ‡ ƒŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â? Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ ‹Â?–‡”ƒ––‹˜‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽ ’”‡œ‹‘•‘ ƒ•–”‘Žƒ„‹‘ „‹œƒÂ?–‹Â?‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ Í™Í˜ÍžÍšÇĄ …‘Â?•‡”˜ƒ–‘ Â?‡ŽŽ‡ …‘ŽŽ‡œ‹‘Â?‹ †‡‹ Â?—•‡‹ Â…Â‹Â˜Â‹Â…Â‹ÇĄ …Š‡ ˜‡””Â? ‡•’‘•–‘ ’‡” ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ‹Â? ƒÂ?–ƒ ‹—Ž‹ƒǤ ÂŽ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ ° ƒ …—”ƒ †‡Ž ‡Â?–”‘ •–—†‹ ‡ ”‹…‡”…Š‡ ‡”ƒˆ‹Â?‘ ƒÂ?‹ ‡ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ •–”‘ˆ‹Ž‹ ”‡•…‹ƒÂ?‹Ǥ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͜ ’‡” ˜‹•‹–ƒ”‡ ƒÂ?–ƒ

‹—Ž‹ƒ ° ’”‡˜‹•–‘ —Â? „‹‰Ž‹‡––‘ •’‡…‹ƒŽ‡ ”‹†‘––‘ ƒ Í› ‡—”‘ ȋ‹Â?‰”‡••‘ ‰”ƒ–—‹–‘ ˆ‹Â?‘ ƒ Í™Í ÂƒÂ?Â?Â‹ČŒǤ

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ‹Ž ‡ƒ–”‘

”ƒÂ?†‡ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ ‹ ͙͘͘ ƒÂ?Â?‹ †‹ ”‹…‘Â?‘•…‹Â?‡Â?–‘ …‘Â?‡ Â?‘Â?—Â?‡Â?–‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ Â? •‡…‘Ž‘ ˆƒ Žƒ ‡’—–ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ ”‹…‡˜‡˜ƒ †ƒŽ ‹Â?‹•–‡”‘ ’‡” Žƒ ’—„„Ž‹…ƒ ‹•–”—œ‹‘Â?‡ ‹Ž †‘…—Â?‡Â?–‘ †‹ ˜‹Â?…‘Ž‘ ‹Â? …—‹ •‹ †‹…Š‹ƒ”ƒ˜ƒ …Š‡ ‹Ž ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‡••ƒ •ƒŽƒ †‡Ž ‹†‘––‘ ƒ˜‡˜ƒÂ?‘ Dz‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ‹Â?–‡”‡••‡dz ‡† ‡”ƒÂ?‘ •‘––‘’‘•–‹ ƒŽŽ‡ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ ‡‰‰‡ ͛͜͞ †‡Ž ͚͘ ‰‹—‰Â?‘ Í™ÍĄÍ˜ͥǤ ƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ ”‡Â?†‡ ‘Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ “—‡•–ƒ ”‹…‘””‡Â?œƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?†‘ —Â?ÇŻÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”Âƒ †‡Ž ‡ƒ–”‘ †ƒŽŽ‡ Í™Í ÂƒÂŽÂŽÂ‡ ͚͜ …‘Â? ˜‹•‹–‡ ‰—‹†ƒ–‡ Â?‘––—”Â?‡ ‡ Â?‘Â?‡Â?–‹ Â?—•‹…ƒŽ‹Ǥ


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͚͙͚͘

Í˜ÍĄ

‘Â?˜‡Â?–‘ †‡‹ ƒ”Â?‡Ž‹–ƒÂ?‹ ‹Â? ƒ•–‡ŽŽ‘ Dz •ƒÂ?–‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹dzǣ Ǥ ‡”‡•ƒ †‹ ‹•‹‡—šǥ ‹‡” ‹‘”‰‹‘ ”ƒ••ƒ–‹ ‡ ƒ…“—‡• ‡•…Š La mostra, dedicata alle ďŹ gure di S. Teresa di Lisieux, Pier Giorgio Frassati e Jacques Fesch, è stata presentata dal Movimento ecclesiale carmelitano a Madrid in occasione della Giornata Mondiale della GioventĂš e, grazie al sostegno della Fondazione Asm, viene riproposta sul territorio bresciano in concomitanza con l’itinerario quaresimale “Ritratti di Santiâ€?. La mostra, grazie al sostegno della Fondazione Asm, viene ora riproposta sul territorio

bresciano in concomitanza con l’itinerario quaresimale “Ritratti di Santi� organizzato dal Movimento ecclesiale carmelitano sabato 17 (dalle 15.30 alle 19, dalle 15 sono previste anche le visite guidate al Castello) e domenica 18 marzo (dalle 9-30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19) presso il convento dei Padri Carmelitani Scalzi in Via Castello, 10. I giovani del Movimento ecclesiale carmelitano hanno presentato a Madrid in occasione della Giornata mondiale della

gioventĂš la mostra, intitolata “I santi giovaniâ€?, e il bookshop, che aveva per tema “Il castello interioreâ€? di S.Teresa d’Avila, entrambi ospitati presso il Centro culturale Moncloa. La mostra, dedicata alle ďŹ gure di S. Teresa di Lisieux, Pier Giorgio Frassati (nella foto) e Jacques Fesch, e resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Asm, è nata dall’idea di allestire qualcosa di diverso che permettesse di mostrare che la santitĂ può essere alla portata di tutti e che le strade

per raggiungerla sono davvero le piĂš inimmaginabili. Ciascun ospite era invitato a lasciare un proprio oggetto, una propria preghiera, una propria foto da collocare nella mostra come ricordo del suo passaggio e come offerta della sua intenzione. Questa modalitĂ ha puntato sul coinvolgimento personale e di gruppo di chi visitava la mostra ed è stato di volta in volta fotografato in modo da offrire una visione della progressiva costruzione dell’allestimento.

�‹˜‡”•‹–� •–ƒ–ƒŽ‡ �ƒ—‰—”ƒœ‹‘�‡ ��‘ ƒ……ƒ†‡�‹…‘

/¡LQVRIIHUHQ]D GHOOD 6WDWDOH ŽŽƒ …‡”‹Â?‘Â?‹ƒ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—ÂŽÂƒ Â?ƒ‰Â?ƒ †‹ ‡†‹…‹Â?ƒ Šƒ ’”‡•‘ ’ƒ”–‡ ‹Ž Â?‹Â?‹•–”‘ Â?Â?ƒ ƒ”‹ƒ ƒÂ?…‡ŽŽ‹‡”‹Ǥ ÂŽ ”‡––‘”‡ǥ ‡”‰‹‘ ‡…‘”‡ŽŽ‹ǥ Šƒ ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒ–‘ ‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‹ ‹Â? ƒ––‘

'

a Tremonti alla Cancellieri. L’ex ministro dell’Economia l’anno passato, l’attuale titolare del dicastero degli Interni lo scorso lunedĂŹ. La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’UniversitĂ Statale ospita ancora una volta l’intervento di un esponente del Governo. Nell’aula magna di Medicina, Anna Maria Cancellieri, si rivolge ai giovani e richiamando le parole del compianto Steve Jobs, li invita a essere “affamati di conoscenza, a non accontentarsi mai, a non farsi ingabbiare da nessuno, a mantenere la propria libertĂ â€?. Ăˆ proprio un giovane, lo studente Michel Cardito, il primo ad intervenire nella mattinata di festa. Il suo è un discorso di denuncia. “C’era un tempo in cui si lottava affinchĂŠ l’UniversitĂ divenisse pubblica, democratica e accessibile a tutti, mentre oggi stiamo assistendo a una progressiva inversione del processoâ€?, accusa Cardito, per poi soffermarsi sul diritto allo studio: “A Brescia per il secondo anno consecutivo si è venuta a creare la paradossale figura dello studente idoneo non beneficiario. Per l’assegnazione delle borse dell’anno accademico 2011/12 sono state stilate diverse graduatorie, con studenti che hanno visto cambiare il loro stato di beneficiari in poche settimane. Risultano comunque coper-

Dz ÂŽ †‹”‹––‘ ƒŽŽ‘ •–—†‹‘ ° ‘‰‰‹ ‹Â? •‘ˆˆ‡”‡Â?œƒ ’‡” Žƒ …ƒ”‡Â?œƒ †‹ ƒ’’‘•‹–‡ ”‹•‘”•‡Ǥ —‡•–‘ –‡Â?ƒ Â?‘Â? ’—Ö ‡••‡”‡ †‹•‰‹—Â?–‘ †ƒŽ Â?‡”‹–‘dz te solo 494 borse di studio su 1246 idonei, nemmeno il 40% dei meritevoliâ€?. Su questo tema si è soffermato anche il rettore Sergio Pecorelli nella sua relazione. “Il diritto allo studio è oggi in sofferenza per la carenza di apposite risorse. Questo tema non può comunque essere di-

sgiunto dalla valutazione e dal merito e ciò presuppone una revisione della politiche che lo regolanoâ€?. Il magnifico ha evidenziato i cambiamenti in corso in Statale. Dall’introduzione dei nuovi otto dipartimenti (tre nell’area medica, uno nell’area economica, tre nell’area ingegneristica e uno nell’area giuridica), “ai quali spetterĂ il compito di sviluppare, in modo sinergico e valorizzando l’interdisciplinaritĂ , la didattica e la ricercaâ€?, alla ristrutturazione organizzativa, effettuata al fine di “elevare il livello di efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorseâ€?. Evidenziati gli sforzi sui capitoli internazionalizzazione e rapporti con il territorio, Pecorelli ha concluso parlando della cultura, a cui spetta oggi “un compito politico: rianimare il Paeseâ€?. Alla cultura è stata dedicata la lectio magistralis, tenuta da Davide Rampello, direttore artistico di Expo 2015. “La crisi odierna – ha evidenziato – implica un cambiamento: occorre dare valore alla generositĂ , all’altruismo, essendo piĂš responsabili verso gli altriâ€?. Prima della cerimonia inaugurale, il Vescovo ha celebrato la Messa per gli universitari. “Bisogna studiare – ha detto mons. Monari – per conoscere il mondo non come i nostri sogni lo immaginano, ma come è effettivamente, affinchĂŠ la nostra azione sia efficaceâ€?.

‘�†ƒœ‹‘�‡ ‘Ž‹ƒ�„—Žƒ�œƒ

ÂŽ …‘”•‘ †‹ Žƒ—”‡ƒ ’‡” ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‹ •‹ ’”‡•‡Â?–ƒ ƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?œƒ ‡ ÂŽÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? …ƒ––‘Ž‹…ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?‘ ‹Ž ͚͙ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ Í™Í ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ͚͛ Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ ÍšÍ&#x; ‰‹—‰Â?‘ ‡ Í™ ƒ‰‘•–‘ Ž‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ ƒ’‡”–‡ †‹ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •–”—––—”ƒ †‡Ž ‘”•‘ †‹ Žƒ—”‡ƒ ‹Â? ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‹•–‹…ƒǤ ‡ŽŽ‡ ˜ƒ”‹‡ ‰‹‘”Â?ÂƒÂ–Â‡ÇĄ †ƒŽŽ‡ Í™Í?ÇĄ •ƒ”Â? ’‘••‹„‹Ž‡ ˜‹•‹–ƒ”‡ Žƒ •–”—––—”ƒ †‹†ƒ––‹…ƒ †‡Ž ƒ”…‘ •…‹‡Â?–‹ˆ‹…‘ Dz Ǥ ‡Â?Â?‹dz †‹ ˜‹ƒ ‘Â?‹‰Ž‹ƒ Íœ ƒ ”‡•…‹ƒǤ ÂŽ ‘”•‘ †‹ Žƒ—”‡ƒ ‹Â? ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‹•–‹…ƒ …‘•–‹–—‹•…‡ —Â?ǯ‘’’‘”–—Â?‹–Â? ’‡” ‹Ž ˆ—–—”‘ ‡ •‹ ’”‘’‘Â?‡ †‹ ˆ‘”Â?‹”‡ ‰Ž‹ •–”—Â?‡Â?–‹ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ Â?‡…‡••ƒ”‹ ’‡” ’”‡’ƒ”ƒ”‡ Ž‡ Â?—‘˜‡ Ž‡˜‡ †‹ —Â?ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ …Š‡ Šƒ ƒ••—Â?–‘ —Â? ”—‘Ž‘ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‘ Â?‡ŽŽ‡ Â?‘†‡”Â?‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‹ •ƒÂ?‹–ƒ”‹‡Ǥ ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‹•–‹…ƒ ‘ˆˆ”‡ ‘’’‘”–—Â?‹–Â? †‹ Žƒ˜‘”‘Ǥ ‡” ‰Ž‹ Í Í˜ •–—†‡Â?–‹ ’”‡˜‹•–‹ ’‡” ‹Ž ÍšÍ˜Í™ÍšČ€ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ Žƒ •–”—––—”ƒ Â?‡••ƒ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †ƒ ‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?œƒ ‘ˆˆ”‡ ƒ’’ƒ”‡……Š‹ƒ–—”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ˜ÂƒÂ?‰—ƒ”†‹ƒ ‡ •–”—Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‹ †‹†ƒ––‹…Š‡ ƒ˜ƒÂ?œƒ–‡Ǥ ÂŽ …‘”’‘ †‘…‡Â?–‡ ° …‘Â?’‘•–‘ †ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‹•–‹ ‡ Â?‡†‹…‹ †‹ ‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?œƒ …‘‘”†‹Â?ƒ–‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‡Â”Â‹Â‡Â?œƒ †‡ŽŽǯ Â?‹˜‡”•‹–Â? …ƒ––‘Ž‹…ƒǤ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‹†ƒ––‹…‘ •‹ ƒ”–‹…‘Žƒ ‹Â? ˆƒ•‹ †‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ –‡‘”‹…‘ ‡ ’”ƒ–‹…‘ †‹•–”‹„—‹–‡ ‹Â? –”‡ ƒÂ?Â?‹Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ƒ†‡•‹‘Â?‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ’‡Â? ÂƒÂ›ÇĄ •‹ ’—Ö –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒ”‡ ƒŽŽ‘ ͚͛͘͘͜Í?Í?Í&#x;͙͙ ‘’’—”‡ •— ™™™Ǥ ’‘Ž‹ƒÂ?„—ŽƒÂ?œƒǤ‹– †‘˜‡ ° ’‘••‹„‹Ž‡ ‹•…”‹˜‡”•‹ ‘Â?Ž‹Â?‡Ǥ

…—‘Žƒ ‡†‹ƒ ‡––‹Â?œ‘Ž‹ ƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‡Ž Â?‡Â?‹…‘ Dz ƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‡Ž Â?‡Â?‹…‘Ǥ †‡Â?–‹–Â? …‘Â?–”‘Ǎdz ° ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‡Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ †‹ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ †ƒŽŽ‡ ͥǤ͛͘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x; ’”‡••‘ ÂŽÇŻÂƒÂ—ÂŽÂƒ Â?ƒ‰Â?ƒ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ Â?‡†‹ƒ ‡––‹Â?œ‘Ž‹ †‹ ˜‹ƒ ƒŽ‡’’‡ ͙͛Ǥ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ° ‹Â?–”‘†‘––‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‹

‹•‡ŽŽƒ ‘––‘Ž‹ †‡Ž …‹”…‘Ž‘ ‡‰ƒŽ‹–Â? ‡ Â‰Â‹Â—Â•Â–Â‹ÂœÂ‹ÂƒÇĄ •‡‰—‡ —Â?ƒ Ž‡––—”ƒ ”‡…‹–ƒ–ƒ †‡Ž „”ƒÂ?‘ Dz ƒ ˆ‹Žƒ ‹Â?†‹ƒÂ?ÂƒÇł †‹ •…ƒÂ?‹‘ ‡Ž‡•–‹Â?‹Ǥ ŽŽ‡ ͙͘ ”—Â?ƒ ‹ƒ…‘Â?‹Â?‹ǥ †‘…‡Â?–‡ †‹ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‹ƒ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? †‹ ÂƒÂ†Â‘Â˜ÂƒÇĄ ‹Â?–‡”˜‹‡Â?‡ •— Dz ‘ •–”ƒÂ?‹‡”‘ǥ ‘•’‹–‡ ‡ Â?‡Â?‹…‘ǥ †‘Â?‘ ‡ Â?‹Â?ƒ……‹ƒdzǤ ŽŽ‡ ͙͘ǤÍ?͘ ‘„‡”–‘ ÂƒÂŽÂ‹Â‰ÂŠÂ‡Â–Â–Â‹ÇĄ †‘…‡Â?–‡ †‹ •…‹‡Â?œ‡ ƒÂ?–”‘’‘Ž‘‰‹…Š‡ ‡† ‡–Â?‘Ž‘‰‹…Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â?‹˜‡”•‹–Â? ‹ŽƒÂ?‘ Â‹Â…Â‘Â…Â…ÂƒÇĄ •‹ •‘ˆˆ‡”Â?ƒ •— Dz ‘Ž‹–‹…Š‡ ‹†‡Â?–‹–ƒ”‹‡ ‡ ’”ƒ–‹…Š‡ †‹ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒdzǤ ”‡˜‹•–‘ —Â?‘ •’ƒœ‹‘ ’‡” ‹Ž †‹„ƒ––‹–‘Ǥ ŽŽ‡ ͙͜Ǥ͛͘ ˜‹‡Â?‡ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ –‡ƒ–”ƒŽ‡ •—Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽǯ‹†‡Â?–‹–Â? …—”ƒ–‘ †ƒŽ Dz ‡ƒ–”‘ ‹‘Â?‹•‘dz …‘Â? ƒ”‹•ƒ ‡”‘Â?‹ ‡ …‘Â? ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ †‡ŽŽǯ‹•–‹–—–‘ ”ƒˆˆƒ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ƒ”…‡ŽŽ‘ ƒÂ?‡”‹ǥ †‘…‡Â?–‡ †‹ •‘…‹‘Ž‘‰‹ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â?‹˜‡”•‹–Â? ‹ŽƒÂ?‘ Â‹Â…Â‘Â…Â…ÂƒÇĄ •’‹‡‰ƒ Dz ƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ Â?‡‹ Â?ƒ•• Â?‡†‹ƒdzǢ ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǥ͘͜ ƒ‘Ž‘ ‘Â?‡––‹ǥ †‘…‡Â?–‡ †‹ †‹”‹––‘ …‘•–‹–—œ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ Žƒ Dz —–‡Žƒ †‡‹ †‹”‹––‹ ˆ‘Â?ĠÂ?‡Â?–ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ ’‡”•‘Â?ÂƒÇĄ ’”‡˜‡Â?œ‹‘Â?‡ ‡ ”‡’”‡••‹‘Â?‡ †‹ †‹•…”‹Â?‹Â?ƒœ‹‘Â?‹ ‡ š‡Â?‘ˆ‘„‹ƒ Â?‡‰Ž‹ ƒ––‹ ’—„„Ž‹…‹ ‡ ’”‹˜ƒ–‹dzǤ

ƒ•…‹Â?ƒ ‘–Â? —‘‹ •ƒ’‡”Â?‡ †‹ ’‹Î Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂœÂ‹Â‘Â?‡Ǎ Â? ’‹……‘Ž‘ ‰”—’’‘ †‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ƒ†‘––‹˜‹ Šƒ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÂœÂƒÂ–Â‘ÇĄ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ †ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǥ͛͘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘ …‹”…ƒ ’”‡••‘ Žƒ …ƒ•…‹Â?ƒ ‘–Â? ‹Â? ‹ƒ Ǥ ‡Â?‘ Í™Í&#x;Íœ Č‹Âƒ ˆ‹ƒÂ?…‘ †‡Ž ƒŽƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒÇĄ —Â? ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ †‹ ˆ‡•–ƒ ’‡” …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ Žƒ ‰‹‘‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ ‡ —Â?ƒ Â?‡”‡Â?†ƒ ‰‘Ž‘•‹••‹Â?ƒǤ ”‡˜‹•–ƒ ƒÂ?…Š‡ —Â?ƒ ’‹……‘Žƒ ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǣ ͛͛ͥÍ&#x;͙͙͛ͥͥͥ Č‹ –‡ˆƒÂ?Â‘ČŒ Í›Í›Í Í™Í&#x;ÍœÍ?Í?͜͞ Č‹ ÂƒÂ„Â”Â‹ÂœÂ‹ÂƒČŒǤ —‡•–‘ ˜‘””‡„„‡ ‡••‡”‡ ‹Ž ’”‹Â?‘ †‹ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ †‘˜‡ Ž‡ –‡Â?ƒ–‹…Š‡ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ †‡…‹•‡ ‹Â? „ƒ•‡ ƒ‹ „‹•‘‰Â?‹ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡Ǥ ‘Â? “—‡•–‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •‹ ˜—‘Ž‡ †ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ —Â? •—’’‘”–‘ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒŽ‡ ƒ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ƒ†‘––‹˜‹ ’‡” …”‡ƒ”‡ —Â?ƒ ”‡–‡ †‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ …Š‡ •–ƒÂ?Â?‘ ‹Â?•‹‡Â?‡ ’‡” …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? …Š‡ Žƒ •…‡Ž–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂœÂ‹Â‘Â?‡ …‘Â?’‘”–ƒǤ ǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ ° Â?ƒ–ƒ †ƒ †—‡ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ –‡ˆƒÂ?‘ ‡ ƒ”‹Â?‹• ‡ Žƒ Â?‘‰Ž‹‡ ”‡Â?‡ǥ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ†‘––ƒ–‘ —Â?ƒ „ƒÂ?„‹Â?ƒ ‰—ƒ–‡Â?ƒŽ–‡…ƒǤ


͙͘

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ Dz Â?ƒ …‘Ž‘Â?„ƒ ’‡” Žƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇł Â?‡ŽŽ‡ ’‹ƒœœ‡ ’‡” ÂŽÇŻ †Â?‘ Sabato 17 e domenica 18 marzo si svolgerĂ su tutto il territorio lombardo e nazionale la manifestazione Admo (Associazione donatori Midollo Osseo) “Una colomba per la vitaâ€?, per ridare slancio alla ricerca di nuovi potenziali donatori di midollo, molto spesso l’unica speranza di guarigione per i malati di leucemia e di altri tumori del sangue. Nelle piazze dei piĂš importanti comuni italiani i volontari Admo saranno a disposizione per chi vorrĂ , con

un’offerta minima, acquistare una colomba, generalmente simbolo della pace e in questo caso anche della speranza. Il ricavato sarà interamente devoluto ai progetti di sensibilizzazione e alle strutture medico-sanitarie impegnate nella lotta contro la leucemia, i linfomi, il mieloma e le altre neoplasie del sangue. I due giorni saranno anche un’occasione per incontrare nuovi potenziali donatori e trasmettere il valore del salvare una vita, soprattutto in questa fase storica

in cui molte persone, per ragioni di etĂ , stanno uscendo dal registro nazionale dei potenziali donatori senza trovare un corrispettivo ricambio nelle nuove generazioni. Si valuta che in Italia siano necessari circa 1.000 nuovi donatori effettivi all’anno. Una stima destinata ad aumentare progressivamente. Oggi il Registro italiano dei donatori midollo osseo è una delle 63 banche dati che operano in 43 Paesi del mondo, allo scopo di reperire un donatore compatibile per i

pazienti che ne hanno necessitĂ . Ma la strada che Admo vuole e deve percorrere, per tenere fede al proprio impegno, è ancora lunga: le malattie del sangue sono in aumento, ma aumentano anche le possibilitĂ di cura e guarigione grazie al trapianto di midollo osseo. I donatori, però, non aumentano in modo direttamente proporzionale ai malati. E allora? Dalle piazze italiane Admo lancia una nuova sďŹ da, rivolta soprattutto ai giovani dai 18 ai 35 anni.

”‡•…‹ƒ Â?—Â?‡”‹ †‡ŽŽǯ Â?–

9LFLQL DO PDODWR

*

razie alle donazioni e alle erogazioni di privati cittadini, enti pubblici, banche e fondazioni, la Fondazione Ant (Associazione nazionale tumori) riesce anche a Brescia a organizzare eventi e attivitĂ promozionali e, soprattutto, può dedicare tempo e volontari alla cura della sofferenza. Fra le iniziative di sensibilizzazione, venerdĂŹ 25 maggio piazza Duomo ospita “Donne in cantoâ€?: voci femminili in concerto per l’Ant. Probabile la presenza delle protagoniste dell’ultima edizione sanremese. Nel 2011 parteciparono, fra le altre, Anna Oxa, Dolcenera, Loredana Errore, Anna Tatangelo e Paola Turci. L’obiettivo primario dell’Ant è quello di offrire l’ospedalizzazione a domicilio di sofferenti di tumore in fase avanzata in maniera completamente gratuita, accompagnando il paziente nella sua casa con cure mediche idonee e un’assistenza socio-sanitaria globale (vicini al malato e ai suoi familiari): in Italia ha assistito dal 1985 circa 87mila sofferenti. Nella cittĂ della Leonessa è presente dal 1998 e garantisce il servizio di assistenza domiciliare a Brescia e in 28 Comuni della Provincia. Dal 2001, anno in cui è stato aperto l’Ospedale domiciliare oncologico, a oggi ha assistito circa

ÂŽ ÍšÍ? Â?ƒ‰‰‹‘ –‘”Â?ƒ ‹Â? ’‹ƒœœƒ —‘Â?‘ Dz ‘Â?Â?‡ ‹Â? …ƒÂ?–‘dzǣ ‹Ž …‘Â?…‡”–‘ „‡Â?‡ˆ‹…‘ …‘Â? Ž‡ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‡ †‡ŽŽƒ Â?—•‹…ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ 1.900 sofferenti; otto medici, tre infermieri e una psicologa specializzata formano l’Êquipe sanitaria. Nel dicembre 2011 è stato inaugurato in viale della Stazione 51 il nuovo ambulatorio di prevenzione, mentre dal 2012 è operativo, in accordo con l’ospedale di Desenzano, il ser-

vizio di assistenza ai Comuni della Valtenesi. L’attivitĂ di sensibilizzazione consiste anche nelle giornate (20 nel 2011) di visite gratuite di prevenzione in ambulatori medici. La prevenzione oncologica è uno degli obiettivi perseguiti con determinazione per diagnosticare in tempo malattie come il meloma, i tumori della tiroide o i tumori femminili. A questo si aggiunge anche un impegno gravoso ma fondamentale nella formazione degli operatori e dei volontari. Dal 2003 è nato anche un settore specifico della ricerca per ottimizzare sempre di piĂš i livelli assistenziali. Per informazioni, www.ant.it.

ƒÂ? ”‹•–‘ Dz ‹‰”ƒÂ?–‹ †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘dz

‹„”‡”‹ƒ ƒ‘Ž‹Â?‡ Dz Â?ÇŻÂƒÂ?‹Â?ƒ ’‡” ÂŽÇŻ Â—Â”Â‘Â’ÂƒÇł

ƒ ‹„”‡”‹ƒ †‡‹ ‘’‘Ž‹ †‡‹ ‹••‹‘Â?ƒ”‹ ƒ˜‡”‹ƒÂ?‹ǥ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ”‹š‹ƒ ƒ…”ƒ ‡ ‡Â?–‡ ƒÂ?—Â?ÂƒÇĄ ‹Â?ƒ—‰—”ƒ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͘ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ Í™Í Â‹ÂŽ …‹…Ž‘ ’”‹Â?ƒ˜‡”‹Ž‡ †‡ŽŽƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ Dz ƒ”‘ ƒ—–‘”‡ –‹ …Š‹‡†‘ǤǤǤ Â?ƒ •‡”ƒ †‹ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ ƒ ƒÂ? ”‹•–‘dz …‘Â? Žƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Ž‹„”‘ †‹ ‹Â?‘Â?ƒ ‡‰”—œœ‘ ‡ ‡”‰‹‘ ‡ Dz ‹‰”ƒÂ?–‹ †‡Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘ Č‚ †ƒŽŽƒ ƒŽŽ‡…ƒÂ?‘Â?‹…ƒ ƒŽ Â?‘Â?†‘dz Č‹ —ƒ†‡”Â?‹ †‹ ”‹š‹ƒ •ƒ…”ƒ ͚ǥ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ÍšÍ˜Í™Í™ČŒǤ ÂŽ Ž‹„”‘ ”ƒ……‘Â?–ƒ •–‘”‹‡ †‹ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ǥ ˆ‡†‡ ‡† ‡Â?‹‰”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? —Â?ǯ‹Â?‡†‹–ƒ ‡ •–‹Â?‘ŽƒÂ?–‡ Â”Â‹Â…Â‡Â”Â…ÂƒÇĄ ’‡” —Â?‘ •–—†‹‘ …‘Â?’Ž‡–‘ ‡ ƒ‰‰‹‘”Â?ƒ–‘Ǥ ”ƒ “—‡•–‡ǥ •‘Â?‘ ”‹’‘”–ƒ–‡ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ ˜‹…‡Â?†‡ †‹ •‡‹ •ƒ˜‡”‹ƒÂ?‹ ‡ —Â?ƒ •ƒ˜‡”‹ƒÂ?ƒǤ ‹—•‡’’‡ ƒÂ?ƒ†‹Â?‹ǥ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ Dz ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?Â?—Â?Â‹Â–ÂƒÂ•Çł Â?‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ Â•Â…Â”Â‹Â˜Â‡ÇŁ Dz —ƒÂ?†‘ Â?‡ŽŽǯ‘––‘„”‡ †‡Ž ͚͘͘͜ ˜‡Â?Â?‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ ‹Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ †‹ •–—†‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â?‹‰”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? ƒŽŽ‡…ƒÂ?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?‘Â? •‹ Â?ƒÂ?Â…Ă– †‹ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ”‡ Žƒ Â?‡…‡••‹–Â? †‹ ”‹ˆŽ‡––‡”‡ ƒÂ?…Š‡ •— “—‡Ž ˆ‡Â?‘Â?‡Â?‘ Â?Â‹Â‰Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ÇĄ ’‘Â?‡Â?†‘ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒ “—‡‰Ž‹ ƒ•’‡––‹ …Š‡ …Š‹ƒÂ?ƒÂ?‘ ‹Â? ‡˜‹†‡Â?œƒ Žƒ ˆ‡†‡ …”‹•–‹ƒÂ?ÂƒÇĄ Žƒ •—ƒ ’”‘…ŽƒÂ?ƒœ‹‘Â?‡ǥ Žƒ •—ƒ †‹ˆˆ—•‹‘Â?‡Ǥ ƒ ƒŽ…ƒÂ?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ –‡””ƒ †‹•’‡Â?•ƒ–”‹…‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ †‹ „”ƒ……‹ƒ ‡ ‹Â?–‡ŽŽ‹‰‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †‹ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹ ‡ †‹ …ƒ”‹–Â?ÇĄ Šƒ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒ–‘ ÂŽÇŻÂ‡Â˜ÂƒÂ?‰‡Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? —Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ —Â?ƒÂ?‹–Â? ’‡” Žǯ—Â?ƒÂ?‹–Â?dzǤ

Dz Â?ÇŻÂƒÂ?‹Â?ƒ ’‡” ÂŽÇŻ —”‘’ƒdzǣ …‘ŽŽ‘“—‹ •— ‹‘ǥ ƒ–‡‹•Â?‘ ‡ †‹Â?–‘”Â?‹ †‹ ‘”‡Â?œ‘ ƒœœ‹Â?‹ Č‹ †‹–”‹…‡ ƒ‘Ž‹Â?Â‡ČŒ ˜‹‡Â?‡ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘ ’”‡••‘ Žƒ ‹„”‡”‹ƒ ƒ‘Ž‹Â?‡ †‹ ˜‹ƒ ”‹‡•–‡Ǥ Â? “—‡•–‡ ’ƒ‰‹Â?‡ Â?‘–‡ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ‡ ƒ—–‘”‡˜‘Ž‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‹ †‡ŽŽǯ‘’‹Â?‹‘Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ †ǯ —”‘’ƒ ‹Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ •—Ž ”—‘Ž‘ †‡ŽŽ‡ ”‡Ž‹‰‹‘Â?‹ ‡ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ †‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡Ž ‡……Š‹‘ ‘Â?–‹Â?‡Â?–‡Ǥ ‡ ˜‹‡Â?‡ ˆ—‘”‹ —Â? ƒˆˆ”‡•…‘ ‹Â? …—‹ Ž‡ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ–—”‡ ”‹•—Ž–ƒÂ?‘ “—ƒÂ?–‘ Â?ƒ‹ Â˜ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇŁ †ƒŽ ”—‘Ž‘ ’‘•‹–‹˜‘ †‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ ˜‡”•‘ Žƒ •‘ˆˆ‡”‡Â?œƒ Č‹ Â”Â‹Â•Â–Â‡Â˜ÂƒČŒÇĄ ƒŽŽƒ †‡Â?—Â?…‹ƒ †‹ —Â? ƒ–‡‹•Â?‘ …Š‡ •‹ …‘•–”—‹•…‡ ‹ ’”‘’”‹ ‹†‘Ž‹ Č‹ ÂƒÂ†ÂŒÂƒÂ†ÂŒČŒǢ †ƒŽ ”‹„ƒ†‹”‡ ‹Ž …‘Â?’‹–‘ †‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‘ …‘Â?‡ Dz‹Â?•–ƒÂ?…ƒ„‹Ž‡ …‘•–”—––‘”‡ †‹ •’‡”ƒÂ?ÂœÂƒÇł Č‹ Â‡ÂŽÂŽÂ‡Â–ČŒ ƒŽŽƒ ”‹…Š‹‡•–ƒ †‹ —Â? Â?—‘˜‘ DzƒˆˆŽƒ–‘ Â?Â‡Â–ÂƒÂˆÂ‹Â•Â‹Â…Â‘Çł Â?‡ŽŽǯ —”‘’ƒ †‡ŽŽǯ‡—”‘ Č‹ ڎ†¹Â?Â›Â‹ČŒǤ Â?…Š‡ Žƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ †‡˜‡ ‰—ƒ”†ƒ”‡ ƒ ‹‘ Â?‘Â? …‘Â?‡ ƒ —Â?ƒ Â?‹Â?ƒ……‹ƒ Â?ƒ …‘Â?‡ ƒ —Â?ƒ Dzˆ‘”œƒ ’‡” ‹Ž ’”‘‰”‡••‘dz Č‹ ÂŽÂƒÂ‹Â”ČŒǤ

Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ǥ Â?‘†‡”ƒ–‹ †ƒ †ƒŽ„‡”–‘ Â‹Â‰ÂŽÂ‹Â‘Â”ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Â?‘Â?•Ǥ

‹ƒ…‘Â?‘ ƒÂ?‘„„‹‘ǥ –‡‘Ž‘‰‘ ‡ †‡Ž‡‰ƒ–‘ ˜‡•…‘˜‹Ž‡ ’‡” Žƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ‡ ‘”‡Â?œ‘ ƒœœ‹Â?‹ǥ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ †‹ Dz ˜˜‡Â?‹”‡dz ‡ ƒ—–‘”‡ †‡Ž Ž‹„”‘Ǥ ÂŽ –‡•–‘ •‹ ‹Â?•‡”‹•…‡ ‹Â? —Â? …‘Â?–‡•–‘ …‘Â?‡ “—‡ŽŽ‘ ‡—”‘’‡‘ …Š‡ •‡Â?„”ƒ •‡Â?’”‡ ’‹Î ‘•–‹…‘ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡Ž •‡Â?–‹Â?‡Â?–‘ ”‡Ž‹‰‹‘•‘Ǥ


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͙͙

‘……‘ †‹ ”„—•…‘ ƒ”‘Ž‹Â?ƒ ƒ‹Â?‡”‹ǥ Â?ƒ‡•–”ƒ Dz—Â?Â‹Â…ÂƒÇł Fischietto al collo e un amore per i bambini, ai quali ha dedicato la vita: la ricordano cosĂŹ, la maestra Carolina Raineri, gli ex alunni di Zocco, suo paese natio dove, a scuola e in oratorio, si è spesa senza riserve per l’insegnamento e l’educazione cristiana dei piĂš giovani e dove, l’1 marzo nella traboccante parrocchiale San Lorenzo, sono state concelebrate le sue esequie da quattro sacerdoti, tra i quali l’affezionato padre camandolese Natale Brescianini che ha rievocato le tante esperien-

ze condivise, ribadendo la straordinarietĂ e il forte carisma della cara maestra “unicaâ€? della quale, prima di divenire sacerdote, era stato anch’egli alunno. Aveva da poco (11 febbraio) compiuto 76 anni e, nonostante fosse sempre stata cagionevole di salute, negli ultimi due anni le sue condizioni si erano aggravante fino al ricovero nel centro riabilitativo di Gussago dove si è spenta il 27 febbraio. Ad assisterla con cura fino alla fine, l’affiatata sorella maggiore Angela (NinĂŹ), cuoca alla ma-

terna e con la quale conviveva in via Consolare: entrambe non sposate e orfane di madre piccolissime. L’ultimo servizio della maestra Carolina è stato il Grest 2010, dopo un’incalcolabile dedizione in catechismi, camminate, gite all’estero, vacanze, pellegrinaggi (tra cui l’annuale al santuario Madonna della Neve), feste di paese, ritiri con le ragazze, campi scuola ad Astrio. E devozione per i salesiani e l’ordine di San Francesco. Nonostante i diverbi suscitati talvolta dal suo essere severa ed esi-

gente – ha espresso il compaesano Pasquino Sottini – tutti hanno conservato un bellissimo ricordo: con la sua instancabile voglia di fare, non lasciava in ozio nessuno�. Energia e passione che ora alimentano chi ha beneficiato dei suoi insegnamenti, come testimonia, a vent’anni dalla trasferta in pullman per la prima al Palafiera di “Forza Venite Gente�, la passione per il musical: lo stesso che sabato sera 10 marzo nel Cinema di Cologne i suoi ex alunni rimetteranno in scena. (a.s.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

‘……ƒ‰Ž‹‘ Â? ’”‘‰‡––‘ †‹‡–”‘ Žƒ •‹‰Žƒ ‘Ǥ ‘Ǥ ‘

&RVWUXLUH XQD FRPXQLWj —ƒ––”‘ •‡”ƒ–‡ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‡ •—Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ’‡”…Š¹ •‹ƒ …‘•–”—––‹˜ƒ ‡ ’‘•‹–‹˜ƒ …‘Â? ‰Ž‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ †‡Ž ’‡†ƒ‰‘‰‹•–ƒ ƒ••‹Â?‘ —••‹‰Â?‘Ž‹

/

a sigla Co.Co.Co. potrebbe trarre in inganno e rimandare ai cosiddetti “collaboratori coordinati continuativiâ€? che, in questo caso, ben poco c’entrano con l’iniziativa. A c’entrare e molto è invece l’attivo gruppo di lavoro promotore “Facciamoci reteâ€? che, dopo aver iniziato lo scorso anno a collaborare per dar vita e concretizzazione ad attivitĂ territoriali coinvolgenti sopratutto genitori e ragazzi, ha da poco sfornato un nuovo e impegnativo progetto denominato appunto “Co.co.co.: Costruire una comunitĂ che contaâ€?. Il progetto ruota attorno alla promozione di quattro serate formative in partenza stasera (15 marzo) alle 20.30 con il primo incontro, intitolato “Ri-pensarsi adulto: quale comunicazione con i figli?â€? ed è finalizzato a favorire la diffusione di una comunicazione che sia, prima di tutto, costruttiva, positiva e reciprocamente appagante. Grazie ai fondi erogati totalmente dal Comune, in particolare dall’Assessorato alle politiche giovanili rappresentato da Monica Lupatini, il gruppo, composto da varie realtĂ , associazioni ed enti locali impegnati principalmente nell’occuparsi del tempo e della sana crescita dei ragazzi, ha incentrato il percorso di quest’anno sul tema della comunicazione,

ÂŽ ”‡ˆ‡”‡Â?–‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‹˜‘ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ǥ …Š‡ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡ †‹˜‡”•‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ƒ–‘ ‡ ‹Ž ‘Â?—Â?‡ǥ ° ÂŽÇŻ ‰‡ in continuitĂ con quello legato alla formazione (e in particolar modo alla relazione) su cui si era soffermato in fase d’avvio dello scorso anno. Il programma prevede la trattazione e l’approfondimento di varie tematiche, secondo il calendario: giovedĂŹ 22 marzo “Essere adulti: fra co-

esione e alleanza... oltre il dogma dell’armoniaâ€?; giovedĂŹ 29 marzo “Il cammino si fa camminando: strade possibili di comunitĂ â€? e giovedĂŹ 12 aprile “Verso la Prima Carta della Comunicazione delle realtĂ educative di Coccaglioâ€?. Tutte le conferenze saranno condotte dal pedagogista Massimo Lussignoli, si terranno nella Casa della SolidarietĂ di via padre Marcolini, inizieranno alle 20.30 e saranno aperte a tutti: in particolar modo, a genitori, insegnanti, educatori e a quegli adulti che detengono ruoli di riferimento e di responsabilitĂ sui giovani. Per favorire la partecipazione, soprattutto da parte delle famiglie, verrĂ inoltre allestito un apposito servizio di baby-sitting, gestito dal Gruppo Scout “Montorfanoâ€?, insieme ai ragazzi dei gruppi giovanili dell’oratorio e ai volontari del servizio civile, mentre, a conclusione di ogni incontro, l’associazione “Alternativa-menteâ€? imbandirĂ un buffet per concludere convivialmente la serata. Alle redini del progetto, seppur tutte le associazioni coinvolte siano responsabili in egual misura, l’Amministrazione ha invece individuato come referente organizzativo l’Age, mentre per avere maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla dottoressa Daniela Antonini, responsabile dell’Area servizi alla persona e politiche giovanili del comune.

‹•‘‰Â?‡ —––‘ ÂŽÇŻ Ž–‘ ‡„‹Â?‘ •‹ ”‹–”‘˜ƒ ‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘

Â? “—‡•–‹ Â?‡•‹ •–‹ƒÂ?‘ •‡Â?–‡Â?†‘ ’‹Î ˜‘Ž–‡ ’ƒ”Žƒ”‡ †‹ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â?ƒ Žǯ‹Â?ÇŚ ‰”‡†‹‡Â?–‡ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ ’‡” …‘•–”—‹”Ž‡ ° Žƒ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ –”ƒ Ž‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ ‹Â?ÇŚ –‡”‡••ƒ–‡Ǥ 1 Ž‘ •…‘’‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?•—Ž–ƒ †‹ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ œ‘Â?ƒ “—ƒ”–ƒ †‡ŽŽǯ Ž–‘ ‡„‹Â?‘ …Š‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‹ ‹•‘‰Â?‡ —Â?ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ ˆ‡•–ƒ ’‡” –—––‹ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‡ŽŽ‡ Â?‡†‹‡ †‡ŽŽƒ ˜‹…ƒ”‹ƒǤ ‘ •…‘’‘ ° …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ —Â? ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ †‹ ‰‹‘…Š‹ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? …‘Â? ‹ ’”‘’”‹ …‘‡–ƒÂ?‡‹ †‡ŽŽ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ ˜‹…‹Â?‡Ǥ ÂŽ –‹–‘Ž‘ †‡ŽŽǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ ° Dz…ƒÂ?Â?‹Â?Â‹ÂƒÇŚ Â?‘Ǽ‹Â?•‹‡Â?‡Ǩdz …‘Â? —Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ƒŽ ƒÂ?‰‡Ž‘ †‡‹ †‹•…‡’‘Ž‹ †‹ Â?ÇŚ Â?ƒ—•Ǥ ÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ ° ’‡” Ž‡ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͛͘ ƒ ‹•‘‰Â?‡ǥ ƒŽŽ‡ ͙͞ ° ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ —Â?ƒ …ƒ……‹ƒ ƒŽ –‡•‘”‘ ’‡” Ž‡ ˜‹‡ †‡Ž ’ƒ‡•‡Ǥ ŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í Ç¤ÍœÍ? Šƒ’’› Š‘—” …‘Â? Â?—•‹…ƒ ‡ ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ‹Ž –—––‘ •‹ …‘Â?…Ž—†‡ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ …‘Â? Žƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒ ‡ ‹Ž Â?ƒÂ?†ƒ–‘ †‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒǤ ƒ ‘Â?•—Ž–ƒ Šƒ …‘Â?‡ •…‘’‘ ÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‰‹‘”Â?ÂƒÂ–Â‡ÇĄ ƒ––‹˜‹–Â? ‡ ‹Â?…‘Â?–”‹ ’‡” ’”‡ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ǥ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …‡”…ƒÂ?ÇŚ †‘ †‹ …‘Â?˜‘‰Ž‹ƒ”‡ Ž‡ ˆ‘”œ‡ ’‡” †ƒ”‡ —Â?ƒ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ ˜‘…ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †‹ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ Â?‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ Ž‘…ƒŽ‡Ǥ ••ƒ ° ˆ‘”Â?ƒ–ƒ †ƒ‹ …—”ƒ–‹ †‹ ‹•‘‰Â?‡ ‡ ‘nj ˜‡”‡ ‡ †ƒŽŽ‡ ˜ƒ”‹‡ ”‡ƒŽ–Â? ˜‘…ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ œ‘Â?ƒ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …Š‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ Ž‡ ˜ƒ”‹‡ ’ƒ””‘……Š‹‡Ǥ Č‹ Â?†”‡ƒ ‡––‘Â?Â‹ČŒ

ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ ˆˆ‹…‹‘ •–”ƒÂ?‹‡”‹ ’‡” –”‡ ‘Â?—Â?‹ ÇŻÂ—ÂˆÂˆÂ‹Â…Â‹Â‘ •–”ƒÂ?‹‡”‹ •‹ ˆƒ ‹Â? –”‡ ’‡” ƒ•–‡‰Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ —••ƒ‰‘ ‡ Â•Â’Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‡Â–Â–Â‘ÇŁ ÂŽÇŻ œ‹‡Â?†ƒ •’‡…‹ƒŽ‡ …‘Â?•‘”–‹Ž‡ Dz ˜‡•– Â‘ÂŽÂ‹Â†ÂƒÂŽÂ‡Çł Šƒ ‹Â?ˆƒ––‹ †‹ ”‡…‡Â?–‡ ”‡…—’‡”ƒ–‘ ”‹•‘”•‡ ’‡” ƒ––‹˜ƒ”‡ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ Â?‡‹ –”‡ …‘Â?—Â?‹ ˆ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–‹Â?‹Ǥ Â? Â’ÂƒÂ”Â–Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ ƒ ÂƒÂ•Â–Â‡ÇŚ ‰Â?ƒ–‘ Â?‘Â? ° ”‹…Š‹‡•–ƒ Â?‡’’—”‡ Žƒ Â?‡…‡••‹–Â? †‹ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡ǣ ÂŽÇŻ ÂˆÇŚ ˆ‹…‹‘ –”ƒÂ?‹‡”‹ ° ƒ’‡”–‘ Â?‡ŽŽƒ •ƒŽ‡––ƒ †‡Ž ‡Â?–”‘ …‹˜‹…‘ ‹Â? ˜‹ƒ ƒ”…‘Â?‹ ‹Ž Ž—Â?‡†¿ †ƒŽ‡͙Í&#x;Ǥ͛͘ ƒŽŽ‡͙ͥǤ͛͘ ‡ ‹Ž •ƒ„ƒ–‘ †ƒŽŽ‡ ÍĄ ƒŽŽ‡ ͙͚Ǥ ‘Â? •‡”˜‡ ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡ Â?‡’nj ’—”‡ ƒ Â—Â•Â•ÂƒÂ‰Â‘ÇĄ †‘˜‡ ÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ° ƒ’‡”–‘ ‘‰Â?‹ Â?‡”…‘Ž‡†¿ †ƒŽŽ‡ ͙͜ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;ÇĄ ‹Â? ˜‹ƒ †‘Â? ‹Â?‰‘––‹ǥ ’”‡••‘ Žƒ •‡†‡ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–ƒ• ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡Ǥ 1 ”‹…Š‹‡•–ƒ ‹Â?˜‡…‡ Žƒ ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡ ƒ Â•Â’Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‡Â–Â–Â‘ÇĄ †ƒ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ‘‰Â?‹ ˜‡Â?‡”†¿ †ƒŽŽ‡ ͙͜ ƒŽŽ‡ Í™Í? ‹Â? ˜‹ƒ ƒ”–‹”‹ †‡ŽŽƒ ‹„‡”–Â?ÇĄ ’”‡••‘ Žƒ ÂƒÂ”Â‹Â–ÂƒÂ•ÇĄ †‘˜‡ ÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ •ƒ”Â? ÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â‘ÇĄ •‡Â?’”‡ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ǥ Â?ƒ †ƒŽŽ‡ Í™Í? ƒŽŽ‡ Í™ͥǤ ”ƒœ‹‡ ƒ “—‡•–‘ Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹Â‘ÇĄ ˆ‹Â?ƒŽ‹œœƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‹Â—Â–Â‘ Â’Â”ÂƒÇŚ –‹…‘ ’‡” ‰Ž‹ •–”ƒÂ?‹‡”‹ǥ •‹ƒ ’‡” ÂŽÇŻÂ‡Â•Â’ÂŽÂ‡Â–ÂƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ ’”ƒ–‹…Š‡ †‡Â?Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹Â…ÂŠÂ‡ÇĄ …Š‡ ’‡” —Â?ÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ…Â‡ ‹Â?–‡‰”ƒœ‹‘Â?‡ǥ •ƒ”Â? ’‹Î ƒ‰‡˜‘Ž‡ Žƒ …‘Â?’‹Žƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ’”ƒ–‹…Š‡ ’‡” ‹Ž ”‹Â?Â?‘˜‘ †‡Ž ’‡”Â?‡••‘ †‹ •‘‰‰‹‘”Â?‘ǥ ‹Ž ”‹Žƒ•…‹‘ †‡ŽŽƒ ƒ”–ƒ †‹ •‘‰‰‹‘”Â?‘ǥ Ž‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ †‹ ”‹…‘Â?‰‹—Â?‰‹Â?‡Â?–‘ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Žƒ …‘Â?’‹Žƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ †‹ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ”‹…‡˜‡”‡ •‡Â?’Ž‹…‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ Č‹ÂƒÂ?…Š‡ –‡Ž‡ˆ‘Â?‹…Š‡ ƒŽ Í›ÍšÍĄÍĄÍ˜ÍžÍšÍ&#x;Í˜Í ÇĄ ‹Ž Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż †ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤Í›Í˜ ƒŽŽ‡ ÍšÍ˜ČŒǤ Č‹ÂƒǤ•ǤČŒ

ÇŻ

ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ ‡ —••ƒ‰‘ ‘”•‹ ’‡” ‹Â?’ƒ”ƒ”‡ ÂŽÇŻÂ‹Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÂ?‘ ÇŻ œ‹‡Â?†ƒ •’‡…‹ƒŽ‡ ˜‡•– •‘Ž‹†ƒŽ‡ Šƒ ƒ˜˜‹ƒ–‘ ƒ —••ƒ‰‘ —Â? …‘”•‘ ’‡” Žƒ ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•ÂƒÂ?‡ ’‡” Žǯ‘––‡Â?‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ƒ”–ƒ †‹ ‘‰‰‹‘”Â?‘ …Š‡ •‹ –‹‡Â?‡ ‹Ž Ž—Â?‡†¿ ‡† ‹Ž Â?‡”…‘Ž‡†¿ †ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤Í›Í˜ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ‹Â? ‹ƒ ‹…Š‹‡†‡‹ †‘˜‡ Šƒ •‡†‡ ÂŽÇŻ œ‹‡Â?†ƒǤ ÂŽ ’”‘‰‡––‘ Dz Žˆƒ„‡–‹ Â?‹‰”ƒÂ?–‹dz …Š‡ Šƒ ƒ’’—Â?–‘ ‹Ž •‘•–‡‰Â?‘ †‡ŽŽǯ œ‹‡Â?†ƒ ‘Â?•‘”–‹Ž‡ǥ ° ‰‡•–‹–‘ †ƒŽŽƒ ‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ ……‘nj ‰Ž‹‡Â?œƒ ‹‰”ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ “—ƒŽ‡ ‰Ž‹ ‹Â?–‡”‡••ƒ–‹ ’‘••‘Â?‘ ”‹˜‘Ž‰‡”•‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒÂ?ÇŚ †‘ ƒŽŽ‘ ͚͚͚͛͘͘͜͜͞Ǥ ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ ° •–ƒ–‘ ƒ˜˜‹ƒ–‘ ‹Ž …‘”•‘ †‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ’‡” †‘Â?Â?‡ •–”ƒÂ?‹‡”‡ …Š‡ •‹ –‹‡Â?‡ ‹Ž Ž—Â?‡†¿ ‡† ‹Ž Â?‡”…‘Ž‡†¿ †ƒŽŽ‡ ͙͜ ƒŽŽ‡ ͙͞ Â?‡‹ Ž‘…ƒŽ‹ †‡ŽŽǯ •–‹–—–‘ …‘Â?’”‡Â?•‹˜‘ ’ƒ†”‡ ‹––‘”‹‘ ƒŽ•‹Â?ƒǤ ÂŽ …‘”•‘ ‹Â?‹œ‹ƒ ‹Ž ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ‡ •‹ …‘Â?…Ž—†‡ ÂŽÇŻÍ Â‰Â‹Â—Â‰Â?‘ǥ ° ‰”ƒ–—‹–‘ ‡† ° ‰‡•–‹–‘ †ƒŽŽƒ ‘‘’‡nj ”ƒ–‹˜ƒ ‘…‹ƒŽ‡ –‡””‡ Â?‹–‡ …‘Â? Žƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ‘Â?—Â?‡Ǥ


͙͚

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ƒÂ?„ƒ”ƒ —––‘ ’”‘Â?–‘ ’‡” Žƒ Í&#x;͚ƅ ‹‡”ƒ †‹ ƒÂ? ‹—•‡’’‡

”œ‹Â?—‘˜‹ Dz —––‹ •— ‹Â?–‡”Â?‡–dz ƒŽ ‘••ƒŽ‹

Sabato 17 e domenica 18 marzo a Gambara va in scena la 72 Fiera di San Giuseppe. Gli stand aprono nella giornata di sabato alle 9, alle 10.30 c’è la benedizione degli animali e alle 11 l’inaugurazione ufďŹ ciale presso il Polo ďŹ eristico di via Montello. Alle 11.30 viene inaugurato anche l’impianto fotovoltaico nella zona industriale Corvione di Gambara. Nel pomeriggio alle ore 16 viene premiato il cane piĂš simpatico, mentre in serata, alle

L’istituto di istruzione superiore “Grazio Cossaliâ€? apre le porte per insegnare a muoversi nel mondo digitale. “Tutti su Internetâ€? intende proporre un corso di alfabetizzazione digitale per chi intende superare la paura nell’usare tale strumento e venire incontro alle nuove richieste della quotidianitĂ . Il corso si svolge secondo criteri di semplicitĂ d’uso e alta alfabetizzazione informatica per tutti. La docenza è svolta da giovani studenti della

21, la palestra comunale ospita il concerto di primavera del corpo bandistico di Gambara. Domenica gli stand aprono alle 9 e in contemporanea allo stadio gli atleti si misurano nella corsa podistica non competitiva. Alle 10 c’è il carosello con la sďŹ lata del miglior bovino di razza frisona gambarese. Dalle 14 alle 18, inoltre, ci sono “I mestieri del tempoâ€?: una ricostruzione storicodidattica degli antichi mestieri del XIII secolo.

scuola, guidati da insegnanti tutor esperti. Alla ďŹ ne del corso verrĂ consegnato un attestato. La durata complessiva del corso è di 30 ore articolate in due lezioni pomeridiane da due ore ciascuna. Iniziano l’ultima settimana di marzo. Sono previsti massimo 20 partecipanti per corso. Ogni lezione sarĂ suddivisa in due parti: introduzione teorica ed esercitazioni pratiche. Informazioni e iscrizioni allo 0309942215.

ƒ”’‡Â?‡†‘Ž‘ ƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽǯ •–‹–—–‘ ƒ…”‘ —‘”‡

3UH]LRVD UHDOWj

7

utto parte nel 1875, quando Madre Giovanna Francesca Grassi, Superiora Generale delle Suore dell’istituto “Figlie S. Cuore di GesĂšâ€? di Bergamo, apriva una casa dell’Istituto nella cittĂ dei carpini, in un periodo in cui la societĂ locale non aveva mezzi e possibilitĂ per dar vita a realtĂ in grado di svolgere una funzione cosĂŹ importante verso i piĂš piccoli. Nei registri storici si legge, fra l’altro, di un Giardino d’Infanzia che poi ven-

ǯ‡Â?–‡ǥ ”ƒ†‹…ƒ–‘ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ǥ ° †ƒ •‡Â?’”‡ ƒ’’”‡œœƒ–‘ †ƒ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ ’‡” ‰Ž‹ ‘„‹‡––‹˜‹ Â?‘„‹Ž‹ …Š‡ ‹Â? ‡••‘ •‹ ’‘”–ƒÂ?‘ ƒ˜ƒÂ?–‹ ne ribattezzato “Asilo d’Infanziaâ€? il cui funzionamento era garantito anche dalle offerte volontarie delle famiglie. Quando nel 1938 le Suore

‘�–‹…Š‹ƒ”‹

‰‹‘˜ƒÂ?‹ ˆƒÂ?Â?‘ Dz Žƒ…Â?nj‘—–dz

‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ Â?ÇŻÂƒÂ”Â?ƒ ‹Â? ’‹Î ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡

‹ •…”‹˜‡ Dz Žƒ…Â?nj‘—–dzǥ •‹ Ž‡‰‰‡ Dz†‹˜‡”–‹Â?‡Â?–‘dzǣ ° ‹Ž Â?—‘˜‘ Â?—•‹…ƒŽ ‹†‡ƒ–‘ †ƒ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‡Ž ‡Â?–”‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ †‹ ‘Â?Â–Â‹Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ƒŽ …‹Â?‡Â?ƒ Ž‘”‹ƒ ‹Ž ͙͜ ‡ Í™Í? ƒ’”‹Ž‡ ’”‘••‹Â?‹ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ÍšÍ˜ÇĄÍ›Í˜Ǥ Dz Žƒ…Â?nj‘—–dz Č‚ •’‹‡‰ƒ ƒ––‡‘ ‘Ž†‹Â?‹ǥ —Â?‘ †‡‰Ž‹ ‹†‡ƒ–‘”‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ ÇŚ Â?‘Â? ° —Â? •‡Â?’Ž‹…‡ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ ’‹—––‘•–‘ —Â? „‡Ž Â?‘†‘ †‹ ˆƒ” Žƒ˜‘”ƒ”‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ —Â? ‰”—’’‘ †‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ ’‡” —Â? …‘Â?—Â?‡ ‘„‹‡––‹˜‘Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ’”‘’‘•–‡ …Š‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ƒÂ?

‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‘•…‘ ”‡ƒŽ‹œœƒ ’‡” ‰Ž‹ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ǥ •‘––‘ Žƒ ‰—‹†ƒ †‹ †‹˜‡”•‹ ‡†—…ƒ–‘”‹ …ƒ’‹–ƒÂ?ƒ–‹ †ƒ †‘Â? ‹…Š‡Ž‡ ‘†‡‹ǥ …Š‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒÂ?‘ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †—”ƒÂ?–‡ ‹Ž Ž‘”‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ …”‡•…‹–ƒdzǤ —ƒÂ?–‘ ƒŽŽƒ –”ƒÂ?ÂƒÇĄ Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ •‹ •˜‘Ž‰‡ ‹Â? —Â?ƒ Ž‘…ƒŽ‹–Â? ‹Â?†‡ˆ‹Â?Â‹Â–ÂƒÇĄ †‘˜‡ –—––‹ •‹ …‘Â?‘•…‘Â?‘ǣ …‹ •‘Â?‘ ‹Ž •‹Â?Â†ÂƒÂ…Â‘ÇĄ ‹Ž ’”‡–‡ǥ ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ǥ Ž‡ Â?‘Â?Â?‡ †‡Ž ’ƒ‡•‡ ‡ —Â? ’ƒ‹‘ †‹ ‰ƒ––‹ Dz•–”ƒÂ?‹dzǤ ”‘’”‹‘ “—‹ǥ —Â? „‡Ž ‰‹‘”Â?‘ǥ ƒ””‹˜ƒ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ ‹Â?ƒ•’‡––ƒ–ƒ ‡Ǽ ‹Ž ”‡•–‘ ° –—––‘ †ƒ •…‘’”‹”‡Ǥ Dz ‡––‡”‡ ‹Â? •…‡Â?ƒ —Â? Â?—•‹…ƒŽ …‘•¿ …‘Â?’Ž‡–‘ Â?‘Â? ° ÂˆÂƒÂ…Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ …‘Â? Žƒ „—‘Â?ƒ ˜‘Ž‘Â?–Â? ‡ …‘Â? –ƒÂ?–ƒ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ ˆƒ”‡ •‹ƒÂ?‘ ƒ””‹˜ƒ–‹ „—‘Â?‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹Ǥ ”‡†‘ ’”‘’”‹‘ …Š‡ ‹Ž ”‹•—Ž–ƒ–‘ •ƒ”Â? ’‘•‹–‹˜‘ Č‚ …‘Â?…Ž—†‡ ‘Ž†‹Â?‹ Č‚ Â?‘‹ …‹ •–‹ƒÂ?‘ Â?‡––‡Â?†‘ ‹Ž …—‘”‡ ’‡”…Š¹ …”‡†‹ƒÂ?‘ Â?‡Ž ’‡”…‘”•‘ ‹Â?–”ƒ’”‡•‘ ‡ Â?‡ŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â? †‡Ž ‡Â?–”‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡Ǥ Â? ‰”ƒœ‹‡ ƒ –—––‹ǥ ‡†—…ƒ–‘”‹ ‡ ”ƒ‰ƒœœ‹ ‡ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ …Š‡ ”‹’‘Â?‰‘Â?‘ •‡Â?’”‡ –ƒÂ?–ƒ ˆ‹†—…‹ƒ ˜‡”•‘ “—‡•–‘ ’‘Ž‘ †‹ ƒ‰‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‡dzǤ ‡” ‹Â?ÂˆÂ‘ÇĄ …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‘•…‘ ƒŽŽ‘ Í˜Í›Í˜Č€ÍĄÍĄÍžÍ™Í ÍĄÍ&#x;Ǥ Č‹ÂˆǤÂ?ǤČŒ

”ƒÂ?‹–‡ ™™™Ǥ“nj…—Â?„‡”Ǥ‘”‰ ‘‰Â?‹ …‹––ƒ†‹Â?‘ Â?‘Â?–‡…Žƒ”‡Â?•‡ ƒ˜”Â? —Â?ÇŻÇłÂƒÂ”Â?ÂƒÇł ‹Â? ’‹Î …Š‡ ’‘–”Â? —–‹Ž‹œœƒ”‡ ’‡” †‹ˆ‡Â?†‡”‡ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ —‡•–‘ •–”—Â?‡Â?–‘ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ–‹…‘ …‘Â?•‡Â?–‹”Â? †‹ •‡‰Â?ƒŽƒ”‡ ‹ †‹•ƒ‰‹ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‹ ‡ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ “—‡ŽŽ‡ Â?‘Ž‡•–‹‡ ‘Žˆƒ––‹˜‡ …Š‡ǥ ’‡” ‡•‡Â?’‹‘ǥ ‰Ž‹ ƒ„‹–ƒÂ?–‹ †‹ ‹‰Š‹œœ‘Ž‘ …‘Â?‘•…‘Â?‘ ‘”Â?ƒ‹ †ƒ –‡Â?’‘Ǥ ÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ ° ˜‡Â?—–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‰Ǥ ‹—•‡’’‡ ƒ‰”‘ ‹Ž Â“Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •— …‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ ‡ †‹‡–”‘ ‹Ž ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ ‡ †‡Ž ‘Â?‹–ƒ–‘ ‘• Â‡Â”Â”ÂƒÇĄ Šƒ ‹†‡ƒ–‘ —Â? ’‘”–ƒŽ‡ •— Â?‹•—”ƒ …”‡ƒÂ?†‘ —Â? •‹•–‡Â?ƒ †‹ …‘Â?–”‘ŽŽ‘ ‡ ‹Â?†ƒ‰‹Â?‡ …Š‡ …‘Â?•‡Â?–‹”Â? ƒ ‘‰Â?‹ ’‡”•‘Â?ƒ †‹ ˆƒ”•‹ Dz•‡Â?–‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂƒÇł †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ Š‹—Â?“—‡ ’‘–”Â? …‘ŽŽ‡‰ƒ”•‹ ƒ ™™™Ǥ“nj…—Â?„‡”Ǥ‘”‰ Č‹Âƒ ‘‰‰‹ •‘Â?‘ ‘Ž–”‡ Í?Ǥ͘͘͘ ‰Ž‹ ƒ……‡••‹ ”‡‰‹•–”ƒ–‹ ‡ ͛͘Â?‹Žƒ ‹ ˜‹•‹–ƒ–‘”‹ †‡ŽŽ‡ ’ƒ‰‹Â?Â‡ČŒÇĄ †‘’‘ —Â?ƒ ”ƒ’‹†ƒ ”‡‰‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹…ƒ”‡ ‡ •‡‰Â?ƒŽƒ”‡ ‘‰Â?‹ ƒ•’‡––‘ …Š‡ǥ ƒ ’”‘’”‹‘ Â’ÂƒÂ”Â‡Â”Â‡ÇĄ …”‡ƒ —Â? †ƒÂ?Â?‘ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡ ‡ †‹ •ƒŽ—–‡ ȋ‹Â? ’”‹Â?‹• Ž‡ Â?‘Ž‡•–‹‡ Â‘ÂŽÂˆÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‡ČŒǤ ƒŽ‡ •‡”˜‹œ‹‘ ° —Â?‘ •–”—Â?‡Â?–‘ ‹Â? ’‹Î ’‡” ˆƒ…‹Ž‹–ƒ”‡ Ž‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ ƒ ”ƒ‰‹‘Â?ƒ”‡ •—ŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡Ǣ ƒŽ–”‹ †ƒ–‹ ‰‹—Â?‰‡”ƒÂ?Â?‘ †ƒŽŽƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‹ …ƒÂ?’‹‘Â?‹ †‹ ƒ”‹ƒ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ •‹•–‡Â?‹ “—ƒŽ‹ …ƒÂ?‹•–‡” …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ —–‹Ž‹œœƒ–‹ •‹ƒ †ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ †‹ ”’ƒ …Š‡ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ǥ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ƒˆˆ‹†ƒ–‹ ƒ •‹Â?‰‘Ž‹ …‹––ƒ†‹Â?‹Ǥ ÂŽ ‘Â?‹–ƒ–‘ –‡…Â?‹…‘ …‘Â?’‘•–‘ †ƒ ‘Â?—Â?‡ǥ ”’ƒ ‡ –—†‹‘ ƒ‰”‘ •‹ ”‹—Â?‹”Â? ’‡”‹‘†‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘Â”Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‹ †ƒ–‹ ‡ Žƒ ’”‘‰‡––ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Â?—‘˜‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ Â?‘Â?…Š¹ ’‡” ’”‡Â?†‡”‡ Ž‡ †‡…‹•‹‘Â?‹ †‡Ž …ƒ•‘Ǥ Č‹ÂˆǤÂ?ǤČŒ

vennero chiamate dalle autoritĂ comunali al funzionamento dell’asilo “Regina Elenaâ€? quello attivo in precedenza venne chiuso, ma nel 1948 la superiora Zelmira Gatti trovò opportuno, dietro insistenti richieste dei genitori, riaprirlo denominandolo “Scuola materna Maria Immacolataâ€?. L’atto di approvazione è datato 12 aprile 1949 ed è firmato dal direttore di Montichiari. Attualmente l’istituto Sacro Cuore vede in funzione cinque sezioni per un totale di circa 140 bambini inseriti nel sistema paritario scolastico nazionale. Per Carpenedolo costituisce un ambito culturale di primo piano ed è, quindi, un’istituzione preziosa che ormai fa parte della storia del paese con un’offerta formativa di livello elevato. Il progetto educativo rende esplicita l’ispirazione cristiana quale elemento costitutivo essenziale dell’identitĂ delle scuole d’infanzia dell’Adasm Fism: il messaggio evangelico, assunto come rive-

ÇŻ

lazione della veritĂ , permea il clima culturale dell’Istituto per realizzarsi operativamente sul piano educativo e didattico, senza finalitĂ di lucro e senza discriminazioni, a vantaggio di tutti i bambini. Un’attenzione particolare è stata rivolta, in questi anni, a coloro che versano in situazioni di disagio e povertĂ nonchĂŠ ai figli di genitori di origine straniera. Per quanto concerne le finalitĂ isti-

tuzionali della scuola, l’Istituto garantisce l’attuazione anche in conformitĂ alle finalitĂ educative della Fondatrice delle “Figlie del Sacro Cuore di GesĂšâ€?, Santa Teresa Verzeri: uguaglianza, imparzialitĂ e regolaritĂ , accoglienza e integrazione, partecipazione, efficienza e trasparenza. Il “Sacro Cuoreâ€? dispone di numerosi spazi accoglienti e di personale, preparato e professionale.

ALLA MAP, NON SI ARRIVA PER CASO.

MAP CUCINE - ARREDI COMPLETI 25010 Borgosatollo (Brescia) via Bellini, 30 tel. 030 2702403 (r.a.) fax 030 2702031 www.mapcucine.it - info@mapcucine.it APERTO DOMENICA POMERIGGIO

Chi arriva alla Map sa cosa sta cercando. I nostri clienti cercano sempre una cucina veramente su misura, personalizzabile sui loro gusti, garantita da un’azienda presente dal 1960 nelle case bresciane. La nostra politica aziendale segue gli obiettivi di serietĂ e trasparenza: da noi trovate, oltre a tre piani di cucine, chiarezza su prodotti, servizi e prezzi. Da sempre realizziamo preventivi chiari e contratti dettagliati e “senza sorpreseâ€?, con rilievo misure ed installazione eseguiti da personale specializzato. Tutto con la garanzia di un’assistenza post-vendita sempre al servizio del cliente. Fidatevi della Map: oltre 25.000 famiglie possono garantire sulla qualitĂ del nostro lavoro.


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͙͛

•’‡†ƒŽ‡ †‹ Š‹ƒ”‹ Dz ‘Â?Â?‡ ‡ •–”‡••dz Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â”Âƒ Â?‘†‡”Â?ƒ “La serenitĂ come equilibrioâ€?: questo il sottotitolo che forniva il leitmotiv all’iniziativa organizzata dall’azienda ospedaliera “Mellino Melliniâ€? di Chiari in occasione della Giornata internazionale della donna. Il convegno, intitolato “Donna e stressâ€?, ha affrontato diversi aspetti di questo problema cosĂŹ diffuso nell’universo femminile: molteplici, dopo i saluti iniziali del direttore sanitario dottoressa Romana Coccaglio (nella foto) alla platea, gli interventi che hanno affrontato

i temi del rischio cardiovascolare e del legame con il lavoro, per poi passare all’aspetto terapeutico. A fronte di un intervento dedicato all’erboristeria, si è poi discusso delle modalitĂ di utilizzo dei farmaci, per passare inďŹ ne all’analisi della tecnica dell’agopuntura. Di diverso tenore gli ultimi due interventi: l’associazione culturale “OfďŹ cina delle Camelieâ€? di Cologne ha proposto un viaggio multimediale all’interno della cultura classica partendo dall’ironica domanda

“Venere era stressata?�. Ha concluso il convegno la testimonianza di Loretta Forelli, amministratore della Forelli Pietro Srl e presidente del comitato provinciale della Croce rossa italiana. Partendo dal racconto della propria storia personale e dell’amministrazione della fonderia di famiglia, ha sviluppato alcuni concetti: “Molti studi - ha affermato - sono stati fatti ultimamente a proposito dello stress. Nel mondo del lavoro per le donne il punto di partenza deve

essere la possibilitĂ di conciliare i tempi. Non bisogna inoltre dimenticare che la paritĂ di funzioni tra uomo e donna all’interno del contesto lavorativo signiďŹ ca crescita, secondo la formula equality means business. Le donne infatti hanno cose vitali da dire e da dare e se hanno un difetto è quello di dimenticare il proprio valore. Le aziende di maggiore successo sono quelle che mettono al centro uomini e donne portori di cambiamenti, che sanno immaginare e creareâ€?. (f.u.)

ƒ•–‡�‡†‘Ž‘ ‹”…‘Ž‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ Ž†‘ ‘”‘

0DUWLQD]]ROL XRPR SROLWLFR H DPLFR ŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ ‹Â?‘ ƒ”–‹Â?ÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‹ÇĄ •…‘Â?’ƒ”•‘ ‹Ž Íœ •‡––‡Â?„”‡ ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ •‘Â?‘ ‹Â?–‡”˜‡Â?—–‹ ‹Ž Â?‹Â?‹•–”‘ ƒÂ?…‡ŽŽ‹‡”‹ǥ ƒ•‹Â?‹ǥ ƒ•–ƒ‰Â?‡––‹ ‡ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒœ‘Ž‹

3

er ricordare Martinazzoli. “Castenedolo‌ incontraâ€?, ha visto la presenza del Ministro dell’Interno, nonchĂŠ ex prefetto di Brescia, Anna Maria Cancellieri, dell’ on. Pierferdinando Casini, dell’Udc, dell’on. Pierluigi Castagnetti, del Partito Democratico, e del presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli. Il dibattito è stato condotto dalla giornalista Lucia Annunziata. La serata si è aperta con un filmato, tratto dal programma “La Storia siamo noiâ€? di Gianni Minoli, in cui è stato dapprima riproposto il comizio di Martinazzoli all’ultimo congresso della Dc nel 1989 e poi ampi brani di un’intervista in cui lo stesso Martinazzoli interviene sul rapimento e l’omicidio di Aldo Moro e poi sulle ultime battute della vicenda della Democrazia Cristiana. Ăˆ poi Lucia Annunziata, commentando il filmato e introducendo gli ospiti, a osservare quanto è cambiato il linguaggio della politica. Martinazzoli ha vissuto il passaggio dalla prima alla seconda repubblica; oggi il Governo Monti segna un altro cambiamento irreversibile: “Il treno della politica è deragliatoâ€? e sembra di rivivere il momento in cui Ciampi, mentre infuriava tangentopoli, formava un governo tecnico per guidare una trasformazione epocale nella storia italiana. Il ministro Cancellieri ha offerto un personale ricordo di Mino Martinazzoli, definendolo

ƒÂ?…‡ŽŽ‹‡”‹ǣ ƒ”–‹Â?ƒœœ‘Ž‹ ° •–ƒ–‘ •‡Â?’”‡ ˆ‡†‡Ž‡ ƒ •‡ •–‡••‘ ‡ …‘‡”‡Â?–‡ …‘Â? Ž‡ •—‡ ‹†‡‡ǥ ƒÂ?…Š‡ ”‹…‘Â?‘•…‡Â?†‘ ‹ •—‘‹ ‡””‘”‹ persona molto schiva, ma sempre fedele a se stesso e coerente con le sue idee, anche riconoscendo i suoi errori. Un uomo, insomma, che ha ben rappresentato la tradizione della sua terra, nel solco di personaggi come Zanardelli e Paolo VI. Pierluigi Castagnetti, che a lungo ha collaborato

con Martinazzoli nella DC, ha ripercorso gli ultimi anni della Democrazia Cristiana, quelli piĂš difficili. Eletto segretario di una macchina ormai affondata e sempre piĂš spinta verso un destino bipolarista, Martinazzoli, a cui fu chiesto un miracolo che non gli riuscĂŹ, fu lasciato solo e ha sentito profondamente il peso di quella solitudine. Pier Ferdinando Casini fu uno dei protagonisti della spinta bipolarista, pensando che Berlusconi e Forza Italia avrebbero col tempo riassorbito le contraddizioni con cui scendevano in campo. Alla luce dei fatti, però, Casini ammette il suo errore, perchĂŠ quelle contraddizioni si sono invece accentuate, portando alla deriva populista e, di conseguenza, all’affermazione dell’antipolitica. Ha chiuso il sentito ricordo da amico, firmato da Giovanni Bazoli, che ha parlato del Martinazzoli “non politicoâ€? e quindi della parte meno conosciuta del personaggio, perchĂŠ vissuta solo dagli amici. Il prossimo appuntamento di “Castenedolo‌ incontraâ€? è fissato, sempre presso la sala dei Disciplini, per il 16 aprile, quando verrĂ presentato il libro di Aldo Cazzullo, La mia anima è ovunque tu sia (Milano, Mondadori, 2011). Oltre all’autore, saranno presenti Rosy Bindi, presidente nazionale del Pd, l’on. Fausto Bertinotti di Sel, l’on. Ignazio La Russa, del Pdl, e Maurizio Belpietro, direttore di “Liberoâ€?.

‘�–‘‰Ž‹‘

Â? ’‹ƒœœƒ ‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ †‡ŽŽǯ Â?‹–ƒŽ•‹ Â?…Š‡ ‹Ž ‰”—’’‘ †‹ ‘Â?–‘‰Ž‹‘ ƒ†‡”‹•…‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™Í™Í” ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽǯ Â?‹–ƒŽ•‹Ǥ ‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ †‹ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; ȋ͙͞nj͙ͥǤÍ›Í˜ČŒ ‡ ’‡” Žǯ‹Â?–‡”ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ Č‹Í ÇŚÍ™ͥǤÍ›Í˜ČŒ ‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ ’‘Â?–‘‰Ž‹‡•‹ •…‡Â?†‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ƒ’”‹Ž‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?•‡‰Â?ƒ †‡ŽŽ‘ •Ž‘‰ƒÂ? Dz Â? ’‹……‘Ž‘ ‰‡•–‘ǥ —Â? ’‹……‘Ž‘ ÂƒÂŽÂ„Â‡Â”Â‘ÇŁ —Â? ‰”ƒÂ?†‡ …—‘”‡dzǤ ‘Â? •‹ ’”‡•‡Â?–‡”ƒÂ?Â?‘ •‘Ž‹ ƒŽ Ž‘”‘ •–ƒÂ?†ǥ Â?ƒ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ‘Ž–”‡ …Š‡ †ƒŽŽ‡ Ž‘”‘ ‹Â?Â‹ÂœÂ‹ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ƒ––‹˜‹–Â? ‡ ’”‘‰‡––‹ ‹Â? …ƒÂ?–‹‡”‡ǥ ƒÂ?…Š‡ †ƒ †‡ŽŽ‡ ’‹ƒÂ?–‹Â?‡ †‹ Â—ÂŽÂ‹Â˜Â‘ÇĄ †ƒ ‘ˆˆ”‹”‡ ƒ …Š‹ Ž‘ Â†Â‡Â•Â‹Â†Â‡Â”ÂƒÇĄ Â?‡ŽŽƒ •’‡”ƒÂ?œƒ †‹ •—•…‹–ƒ”‡ ‹Â?–‡”‡••‡ǥ Â?—‘˜‡ ƒ†‡•‹‘Â?‹ ‡ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? –”ƒ ‹ ’ƒ••ƒÂ?–‹Ǥ Dz ƒ‰ƒ”‹ ‹Â?…‘Â?–”‡”‡Â?‘ “—ƒŽ…—Â?‘ …Š‡ǥ ‹Â?…—”‹‘•‹–‘ǥ ˜‡””Â? …‘Â? Â?‘‹ ƒŽ •‘‰‰‹‘”Â?‘ Â?ƒ”‹Â?‘ ‘ Â?‘Â?–ƒÂ?‘ …‘Â? ƒÂ?Â?ƒŽƒ–‹ ‡ ”ƒ‰ƒœœ‹ Â†Â‹Â•ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ ‘’’—”‡ ‹Â? ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ƒ”ƒ˜ƒ‰‰‹‘ ‡ ƒ ‘—”†‡•ǣ Č‚ ŠƒÂ?Â?‘ ‡•’”‡••‘ ‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ ÇŚÇŁ “—‡•–‘ ’‡” Â?‘‹ ° ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹••‹Â?‘ǥ ’‡”…Š¹ …”‡†‹ƒÂ?‘ …Š‡ ‹Ž •‘•–‡‰Â?‘ †‹ ‘‰Â?—Â?‘ •‹ƒ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ ’‡” ’”‘‰”‡†‹”‡ ‡ •’‡Â?†‡”‡ Žƒ Â?‘•–”ƒ ˜‹–ƒ ƒ •‡”˜‹œ‹‘ †‡‰Ž‹ ƒŽ–”‹dzǤ ‘’‘ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ’—„„Ž‹…‘ǥ ‰‹Â? ƒŽ–”‡ †ƒ–‡ •‘Â?‘ ‹Â? •…ƒŽ‡––ƒ “—‡•–‘ Â?‡•‡ǣ ‹Ž ÍšÍ? Žƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ‡•–ƒ †‹ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ ’”‡••‘ ‹Ž ‰”—’’‘ Ž’‹Â?‹ †‹ ‘Â?’‹ƒÂ?‘ ‡ ‹Ž ÍšÍ Â‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘ ƒ ‘Â?–‘‰Ž‹‘ ’‡” †‹•…—–‡”‡ •—Ž –‡Â?ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ͚͙͚͘ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ‹ Dz…‘ŽŽ‡‰Š‹dz †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘ ‡ ƒŽ‘•…‘Ǥ Č‹ÂƒǤ•ǤČŒ

‘……ƒˆ”ƒÂ?…ƒ ‡”•‘ Žƒ ˆ‹Â?‡ †‡ŽŽƒ ’‹•–ƒ …‹…Žƒ„‹Ž‡ ‡”˜‘Â?‘ ‹ Žƒ˜‘”‹ ƒ ˆ‹ƒÂ?…‘ †‡ŽŽƒ •–”ƒ†ƒ …Š‡ †ƒŽŽƒ œ‘Â?ƒ ‹Â?†—•–”‹ƒŽ‡ †‹ ‘……ƒˆ”ƒÂ?…ƒ …‘Â?†—…‡ ƒŽŽƒ ˆ”ƒœ‹‘Â?‡ —†”‹ƒÂ?‘Ǥ ƒÂ?‹‘Â? ‡ •…ƒ˜ƒ–‘”‹ •–ƒÂ?Â?‘ •’‹ƒÂ?ƒÂ?†‘ —Â?ƒ •–”‹•…‹ƒ †‹ –‡””‡Â?‘ …Š‡ …‘””‡ ‹Â? ’ƒ”ƒŽŽ‡Ž‘ ƒŽŽƒ •‡†‡ Â•Â–Â”ÂƒÂ†ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ †‹˜‹•ƒ †ƒ “—‡•–ǯ—Ž–‹Â?ƒ †ƒ —Â?ÇŻÂƒÂ”Â?ƒ–—”ƒ †‹ …‡Â?‡Â?–‘ ƒ”Â?ÂƒÂ–Â‘ÇŁ •‹ –”ƒ––ƒ †‡‹ Žƒ˜‘”‹ ’”‘’‡†‡—–‹…‹ ƒŽŽƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â? Â?—‘˜‘ –”ƒ––‘ †‹ ’‹•–ƒ …‹…Žƒ„‹Ž‡ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ †‹ ‘……ƒˆ”ƒÂ?Â…ÂƒÇĄ ‹Â? ƒ‰‰‹—Â?–ƒ ƒ “—‡ŽŽ‘ ‰‹Â? ‡•‹•–‡Â?–‡ …Š‡ ‹Â?‹œ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â‡ÂœÂœÂƒ †‡Ž ˜‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ƒ‘Ž‘ ’‡” –‡”Â?‹Â?ÂƒÂ”Â‡ÇĄ †‘’‘ Žƒ ”‘–‘Â?†ƒ •—ŽŽƒ Â’ ͚ǥ ƒ‹ Ž‹Â?‹–‹ †‡ŽŽƒ œ‘Â?ƒ ‹Â?†—•–”‹ƒŽ‡Ǥ ‹ …‘Â?’Ž‡–ƒ …‘•¿ ‹Ž …‘ŽŽ‡‰ƒÂ?‡Â?–‘ …‹…Žƒ„‹Ž‡ …‘Â? Žƒ ˆ”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ “—‡•–‘ ‰”ƒœ‹‡ ƒ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ‘’‡”‡ …‘Â?’‡Â?•ƒ–‹˜‡ Ž‡‰ƒ–‡ ƒ —Â?ƒ Ž‘––‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ œ‘Â?ƒ ‹Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‘’‡”‡ Žƒ …—‹ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ Â?‘Â? ° ƒ …ƒ”‹…‘ †‡ŽŽǯ Â?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ÂŽ ‘Â?—Â?‡ Â?‘Â? Â?ƒÂ?…ƒ †‹ ‡•’”‹Â?‡”‡ Žƒ ’”‘’”‹ƒ •‘††‹•ˆƒœ‹‘Â?‡ǣ Dz ”ƒ ’‘…‘ –‡Â?’‘ Č‚ ƒˆˆ‡”Â?ƒ ‹Ž ˜‹…‡•‹Â?†ƒ…‘ ƒ”…‘ ”ƒÂ?œ‡ŽŽ‹ Č‚ •‹ •ƒ”Â? ƒ’‡”–‘ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ …Š‡ —Â?‹•…‡ ‘……ƒˆ”ƒÂ?…ƒ ‡ —†”‹ƒÂ?‘Ǥ —‡•–‘ Â?—‘˜‘ –”ƒ––‘ ƒ˜”Â? –—––‹ ‹ ”‡“—‹•‹–‹ †‹ …‘Â?‘†‹–Â? ‡ •‹…—”‡œœƒ …Š‡ ”‡Â?†‡”ƒÂ?Â?‘ ƒ‰‡˜‘Ž‡ ÂŽÇŻÂ—Â–Â‹ÂŽÂ‹ÂœÂœÂ‘ †‡ŽŽƒ ’‹•–ƒ …‹…Žƒ„‹Ž‡ ’‡” “—ƒÂ?–‹ ˜‹ –”ƒÂ?•‹–‡”ƒÂ?Â?‘dzǤ ‹ •–ƒÂ?Â?‘ …‘Â?…Ž—†‡Â?†‘ǥ Ž—Â?‰‘ ‹Ž –”ƒ––‘ †‹ …‹…Žƒ„‹Ž‡ ‡•‹•–‡Â?–‡ǥ ‹ Žƒ˜‘”‹ †‹ ”‹’‹ƒÂ?–—Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‡ •‹•–‡Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ˜‹ƒŽ‡ ƒŽ„‡”ƒ–‘ ƒ˜˜‹ƒ–‹ ‹Ž Â?‡•‡ •…‘”•‘Ǥ

ÇĄ

ÇĄ ÇĄ ÇĄ

ƒ†‹‰Â?ƒÂ?‘ ’’”‘ˆ‘Â?†‹”‡ Žƒ •–‘”‹ƒ †‹ ‡„ƒ•–‹ƒÂ?‘ ƒ‰‰‹ ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ Í™Í?ǤÍ™Í? ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Žƒ ˜‹•‹–ƒ ƒ ƒŽƒœœ‘ ƒ‰‰‹ ƒ ƒ†‹‰Â?ƒÂ?‘ †‹ ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ ƒ …—”ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â?‹…‹ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‹˜‹Ž–Â? ”‡•…‹ƒÂ?ƒ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ ‡ †‡Ž ’ƒ”…‘ †‡ŽŽǯ ‰Ž‹‘Ǥ ǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ ˜—‘Ž‡ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹”‡ Žƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ •— ‡„ƒ•–‹ƒÂ?‘ ƒ‰‰‹Ǥ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘nj•–—†‹‘ ° ”‹•‡”˜ƒ–‘ ƒ‰Ž‹ ‹•…”‹––‹ ‹Â? ”‡‰‘Žƒ …‘Â? Žƒ “—‘–ƒ ƒ••‘…‹ƒ–‹˜ƒ ‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂ‹Â•Â…Â”Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒŽŽƒ †—‡ ‰‹‘”Â?‹ †‡Ž ͙͚ ‡ ͙͛ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ‡Â?‘˜ƒ ’‡” ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹”‡ Žƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ •—ŽŽƒ ‰”ƒÂ?†‡ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? …Š‡ •ƒ”Â? ‘‰‰‡––‘ †‹ —Â? —Ž–‡”‹‘”‡ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ †—”ƒÂ?–‡ Žƒ ˜‹•‹–ƒ ‹Â? Ǥ ƒ”‹ƒ ‹Â? ƒ•–‡ŽŽ‘ ’”‘’”‹‘ ƒ

‡Â?Â‘Â˜ÂƒÇĄ †‘˜‡ ° •‡’‘Ž–‘Ǥ ”‹…Š‹‡•–ƒ ’‘••‹„‹Ž‡ ”‹–‹”ƒ”‡ Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ ƒ ͙͘ ‡—”‘ Dz ‡„ƒ•–‹ƒÂ?‘ ÂƒÂ‰Â‰Â‹ÇĄ ‹—Ž‹ƒ ƒ”„‹•‘Â?‹ ˜‹–ƒ ‡ ‘’‡”‡ †‹ †—‡ ‹ŽŽ—•–”‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ –‡•–‹Â?‘Â?‹ †‡ŽŽǯ ”†‹Â?‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒÂ?‘dzǤ ÂŽ Ž‹„”‘ ”‹’”‘’‘Â?‡ ‰Ž‹ ‡Ž‡Â?‡Â?–‹ •ƒŽ‹‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡Ž ‡ƒ–‘Ǥ Č‹ÂˆǤÂ’Â‹Â‘ČŒ


͙͜

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

‹•–”‡––‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ‘�‡ ‰‡•–‹”‡ Ž‡ •–”—––—”‡ ”‹…‡––‹˜‡

ƒ”ˆ‘ ‘ƒ”‹‘ ‘�…‡”–‘ �‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒ� ƒ—•–‹�‘

Si terrĂ dal 20 marzo al 10 maggio, nel corso di 12 incontri organizzati dal Distretto culturale di Valle Camonica tra l’Ostello Castello di Breno (nella foto) e l’Ostello Centro Concarena di Ono San Pietro, il corso di formazione intitolato “La gestione delle strutture a ricettivitĂ socialeâ€?, per educare gli operatori a una Valle Camonica di ospitalitĂ e accoglienza. Il corso è promosso con il sostegno del Gal Valle

Si terrĂ sabato 24 marzo 2012, alle ore 20.45 nella chiesa di San Faustino a Darfo Boario Terme il concerto “Mani piedi cuore voce - musica e parole dei popoli della terra, un viaggio, un’amiciziaâ€? organizzato dal coro “Hope Singersâ€? e dall’Associazione “Amici del Rifugio Torsoleto Battistino Bonali Giandomenico Ducoliâ€?. Il rifugio Torsoleto è situato nel territorio di Paisco Loveno. La posizione strategica in cui è collocato il Rifugio

Camonica - Val di Scalve, che sta realizzando sul territorio camuno una serie di interventi volti a sostenere le opportunità di sviluppo del turismo rurale, ed è un progetto della Comunità montana, del Consorzio Comuni Bim di Valle Camonica, di Distretti Culturali - Fondazione Cariplo con il supporto di Ostelli di Lombardia e del Forum associazioni turismo sociale di Brescia e Lombardia. Per informazioni, 030.2809556.

consente di effettuare numerosi itenerari senza alcuna difďŹ coltĂ alpinistica. Parteciperanno il coro “Hope Singersâ€? e il coro di voci bianche “Santa Ceciliaâ€? con Vincenzo Albini al violino, Davide Tedesco al contrabbasso, Peter Muthiani Mutwamuti alle percussioni, il “Gruppo Malandinosâ€? e Alessandro Foresti al piano e ďŹ sarmonica. Dirige il Maestro Margherita Chiminelli. L’ingresso è libero e gratuito.

‘”Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™ ƒŽ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘

&DPSXV PXVLFDOH

$

ltopiano del Sole, altopiano dello Sport e adesso anche Altopiano della Musica: è il Campus musicale dell’Altopiano che si terrĂ a Borno dal 1 al 7 luglio 2012. Si tratta di un appuntamento molto significativo che coinvolge soprattutto i ragazzi tra i 9 ed i 18 anni che suonano uno strumento a fiato o a percussione da almeno 1 anno. L’idea è nata da Guido Poni, direttore di banda e soprattutto “talent scoutâ€? di giovanissimi bandisti. Ăˆ stata sua l’idea di fondare la banda giovanile di Gianico che in soli 5 anni è diventata una bella formazione bandistica, ma anche di allevare musicisti ad Artogne, Malegno, Lozio. Con l’organizzazione offerta dall’Associazione Musicale “Arte Novaâ€?, Guido Poni ha deciso di portare la terza edizione del Campus musicale estivo a Borno, suo paese di origine. Si tratta di una settimana di vacanzastudio dedicata alla musica bandistica, strutturata in lezioni individuali e collettive di approfondimento con il proprio strumento musicale. Essendo una settimana estiva, in periodo di vacanza, riservata ai ragazzi, sarĂ anche caratterizzata da numerose attivitĂ ludico-ricreative, ma anche e soprattutto dalla prepa-

ǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”Â? ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ –”ƒ ‹ ÍĄ ‡ ‹ ͙ͥ ƒÂ?Â?‹ …Š‡ •—‘Â?ƒÂ?‘ —Â?‘ •–”—Â?‡Â?–‘ ƒ ˆ‹ƒ–‘ ‘ ƒ ’‡”…—••‹‘Â?‡ †ƒ ƒŽÂ?‡Â?‘ —Â? ƒÂ?Â?‘ razione di uno spettacolo pubblico. Le lezioni saranno seguite da un team esperti in corsi di musica per ragazzi e si svolgeranno all’interno della casa vacanze denominata “Casa delle Suoreâ€? . Ma al corso darĂ lustro anche uno dei piĂš famosi giovani strumentisti

che suonano il basso tuba: il francese Thomas Leleu, noto nelle principali orchestre sinfoniche del mondo per la sua indiscussa bravura. A soli 24 anni, è considerato un vero prodigio e sarĂ lui a guidare una speciale “master classâ€? per suonatori di tuba. Il tam-tam è giĂ iniziato e sul sito www.tubaforum.it si stanno rincorrendo le notizie su questo avvenimento eccezionale. Le iscrizioni rimangono aperte fino al 15 aprile 2012. Con il Campus musicale, Borno diventa anche la cittadina della musica d’estate, dove trovare un gusto in piĂš nella vacanza sull’altopiano del Sole.

‹‡Â?Â?‘ ƒ ‘•–”ƒ Â?‡”…ƒ–‘ ° •–ƒ–ƒ —Â? •—……‡••‘

‹�†ƒ…‹ …ƒ�—�‹ �ƒ �‘œ‹‘�‡ …‘�–”‘ ‹ –ƒ‰Ž‹ ƒŽ •‘…‹ƒŽ‡

ÂŽ ‘Â?—Â?‡ ƒ˜˜‡”–‡ …Š‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‘ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ǥ Dz ÂŽ ‘–‹œ‹ƒ”‹‘ Č‹Â’ÂƒÂ‰Â‹Â?ƒ ƒ’‡”–ƒ •— ‹‡Â?Â?Â‘ČŒdzǥ Â?‘Â? —•…‹”Â? ’‹Î •‘––‘ ˆ‘”Â?ƒ Â…ÂƒÂ”Â–ÂƒÂ…Â‡ÂƒÇĄ Â?ƒ •ƒ”Â? …‘Â?•—Ž–ƒ„‹Ž‡ Dz‘Â? Ž‹Â?‡dzǥ …‘Â? ”‹•’ƒ”Â?‹‘ ’‡” •’‡•‡ ’‘•–ƒŽ‹ ‡† ƒŽ–”‘Ǥ ÂŽ •‡”˜‹œ‹‘ …‡Â?–”ƒŽ‡ †‹ “—‡•–‘ Â?Ǥ Í&#x;ÍĄ ° †‡†‹…ƒ–‘ ƒ —Â? „‹ŽƒÂ?…‹‘ †‡ŽŽƒ ‘•–”ƒ Â?‡”…ƒ–‘Ǥ ‡‰—‡Â?†‘ ‹Ž Dz–”‡Â?†dz †‡‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹ǥ ƒÂ?…Š‡ “—‡•–ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ Šƒ ”‹•…‘Â?–”ƒ–‘ Â?‘–‡˜‘Ž‡ …‘Â?•‡Â?•‘ †‹ ’—„„Ž‹…‘ ‡ †‹ …‘Â?•‡Â?•‹Ǥ ÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ •‹ ° ‘”Â?ƒ‹ …‘Â?•ƒ…”ƒ–‘ …‘Â?‡ Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ ’‹Î ”‹Â?‘Â?ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ ƒŽ…ƒÂ?‘Â?‹…ƒǤ Dz Š‹ Šƒ ˜‹•‹–ƒ–‘ Žƒ ‘•–”ƒ Šƒ ’‘–—–‘ Â?‘–ƒ”‡ Č‚ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ ‘”‹• ƒÂ?–‡‰Š‹Â?‹ Č‚ …‘Â?‡ •‹ƒ •–ƒ–ƒ Â?ƒÂ?–‡Â?—–ƒ Žǯ‹Â?’‘•–ƒœ‹‘Â?‡ ˜‹Â?…‡Â?–‡ †‡ŽŽ‡ ‡†‹œ‹‘Â?‹ ’”‡…‡†‡Â?–‹Ǥ ÂŽ „‹ŽƒÂ?…‹‘ǥ Â’Â—Â„Â„ÂŽÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒ ‹Ž ”ƒ‰‰‹—Â?‰‹Â?‡Â?–‘ †‹ —Â? „—‘Â? Â”Â‹Â•Â—ÂŽÂ–ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ƒÂ?…Š‡ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘Ǥ ǯ—–‹Ž‡ …‘Â?•‡‰—‹–‘ ˜‡””Â? Â?‡••‘ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ ’‡” ‹Ž ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ ‘’‡”‡ǥ •‡”˜‹œ‹ ‡† ƒ––‹˜‹–Â? ƒ ˆƒ˜‘”‡ †‡ŽŽƒ …‘ŽŽ‡––‹˜‹–Â?Ǥ ‘Â?‰”—‘ •’ƒœ‹‘ ° ’‡”Ö ƒÂ?…Š‡ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ‹ Â?ƒ‰Ž‹Ǥ Dz ƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ Â?‹ŽŽ‡Â?ƒ”‹ƒ †‡ŽŽƒ ˆ‘”‰‹ƒ–—”ƒ †‡Ž ˆ‡””‘ ° ‰‹—Â?–ƒ •‹Â?‘ Ġ ‘‰‰‹ …‘Â?‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ •–‘”‹…ƒ ”‹Â?–”ƒ……‹ƒ„‹Ž‡ ‘˜—Â?“—‡Ǣ ’‡”–ƒÂ?–‘ ‹Ž —•‡‘ ‡–Â?‘‰”ƒˆ‹…‘ †‡Ž ˆ‡””‘ ‡ †‡ŽŽ‡ ƒ”–‹ ‡ †‡ŽŽ‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‹ ’‘’‘Žƒ”‹ Šƒ —Â? ‰”ƒÂ?†‡ ˜ƒŽ‘”‡ ’‡” Žƒ DzÂ…ÂƒÂ’Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‡Çł †‡ŽŽƒ ƒŽ‰”‹‰Â?ƒǤ —Â?‡”‘•‹ ˜‹•‹–ƒ–‘”‹ •‹ ”‡…ƒÂ?‘ ‹Â? ˜‹ƒ ”–‹‰‹ƒÂ?‹ ’‡” ‘••‡”˜ƒ”‡ ‹ ˆƒ„„”‹ ƒŽ Žƒ˜‘”‘ …‘Â? ‹Ž Â?ƒ‰Ž‹‘Ǥ

Â? “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹ Žƒ ‘Â?ˆ‡”‡Â?œƒ †‡‹ •‹Â?†ƒ…‹ †‡ŽŽƒ ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?‹…ƒ Šƒ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ —Â?ƒ Â?‘œ‹‘Â?‡ ‹Â? ‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ …‘Â?–”‘ ‹ –ƒ‰Ž‹ ƒŽ Dz•‘…‹ƒŽ‡dzǤ ÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹•Â?‘ …Š‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ ͙͜ ‘Â?—Â?‹ ˜ƒŽŽ‹‰‹ƒÂ?‹ ‡•’”‹Â?‡ ’”‡‘……—’ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Žǯ‹Â?…‡”–‡œœƒ †‡Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ͚͙͚͘ ”‡Žƒ–‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽ ˆ‘Â?†‘ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ Dz ˆ”‘Â?–‡ †‹ —Â? ‹Â?…”‡Â?‡Â?–‘ Â?‘–‡˜‘Ž‡ †‡ŽŽ‡ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ ‰‹—”‹†‹…Š‡ …‘Â?—Â?ƒŽ‹ ‹Â? Â?ƒ–‡”‹ƒ Â•Â‘Â…Â‹Â‘ÇŚÂƒÂ•Â•Â‹Â•Â–Â‡Â?œ‹ƒŽ‡ Č‚ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ ‹Ž †‘…—Â?‡Â?–‘ Č‚ ‡† ‹Â? Â?ƒÂ?‹‡”ƒ ’”‘”‘Â?’‡Â?–‡ Â?‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?ƒ ƒÂ?Â?—ƒŽ‹–Â?ÇĄ ‹ –”ƒ•ˆ‡”‹Â?‡Â?–‹ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡Ž ‘˜‡”Â?‘ ŠƒÂ?Â?‘ ˜‹•–‘ —Â? †‡…”‡Â?‡Â?–‘ †‹ Â?‘–‡˜‘Ž‡ ‡Â?–‹–Â?ÇŁ ‹Ž ˆ‘Â?†‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ° ’ƒ••ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?’‘”–‘ †‹ ‡—”‘ Í Í&#x;Í?ǤÍ?ÍĄÍ˜ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍĄ Ġ ‡—”‘ ͚͙͜ǤÍ?͙͞ ’‡” ‹Ž ͚͙͚͘ ÇĄ …‘Â? †‹Â?‹Â?—œ‹‘Â?‡ †‹ “—ƒ•‹ ‹Ž Í&#x;Í? ΏǢ ‹Ž ˆ‘Â?†‘ DzÂ?‘Â?ÇŚÂƒÂ—Â–Â‘Â•Â—ÂˆÂˆÂ‹Â…Â‹Â‡Â?ÂœÂ‡Çł •—Ž “—ƒŽ‡ †‹ ‘Â?—Â?‹ †‡ŽŽƒ ˜ƒŽŽƒ–ƒ †‡ŽŽǯ ‰Ž‹‘ ŠƒÂ?Â?‘ …‘•–”—‹–‘ Ž‡ ’”‘’”‹‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ †‘Â?‹…‹Ž‹ƒ”‹ ”‹˜‘Ž–‡ ƒŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ ‡ Â†Â‹Â•ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ †‘’‘ —Â? ‹Â?‹œ‹ƒŽ‡ ‹Â?…”‡Â?‡Â?–‘ ‡ •—……‡••‹˜ƒ •–ƒ„‹Ž‹–Â? †‹ –”ƒ•ˆ‡”‹Â?‡Â?–‹ǥ ƒ •‡‰—‹–‘ †‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?ƒ Â?ƒÂ?‘˜”ƒ ˆ‹Â?ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ ’‡” ÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‹Â–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ ° •–ƒ–‘ …‘Â?’Ž‡–ƒÂ?‡Â?–‡ ƒœœ‡”ƒ–‘Ǥ ‡Ž ͚͙͙͘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ˆ‘Â?†‘ •‘…‹ƒŽ‡ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ Šƒ ƒ˜—–‘ —Â?ƒ †‹Â?‹Â?—œ‹‘Â?‡ †‡Ž Í™Í ÎŹÇ¤ ‘Â?—Â?‹ ‘‰‰‹ …‘Â?–”‹„—‹•…‘Â?‘ ƒ …‘’”‹”‡ ’‹Î †‡Ž Í&#x;͘ ÎŹ †‡Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ƒ “—‹ Žƒ Â?‘œ‹‘Â?‡ ƒ ‘”Â?‹‰‘Â?‹ ƒˆˆ‹Â?…Š¹ •‹ ƒ†‘’‡”‹ ’‡” ‹Ž ”‹’”‹•–‹Â?‘ †‡ŽŽ‡ ”‹•‘”•‡Ǥ

)RFXV VX ODYRUL H YLDELOLWj L’attivismo Anas fra 2011 e 2012, oltre ai ponti di Forno Allione e al tunnel della superstrada fra Nadro e Capo di Ponte, comprende le opere di ammodernamento lungo la Statale 39 che da Edolo porta in Valtellina via Passo Aprica. Il 6 marzo è stato completato lo scavo della galleria “Corteno Golgiâ€?. L’intervento rientra nella sistemazione e ampliamento di questa arteria, in taluni punti stretta e pericolosa so-

prattutto per il trafďŹ co commerciale. Il nuovo tunnel misura 220 metri ed essendo largo 9,5 metri, permetterĂ la realizzazione di due corsie di 3,5 metri, anche se giĂ si segnalano problemi di sicurezza in relazione alle curve del tracciato di imbocco. L’opera è costata 3,6 milioni di euro e rientra fra gli oltre 16 che l’Anas Spa ha speso per realizzare anche il nuovo ponte sull’Ogliolo in localitĂ Pisogneto, che

consente da dicembre un ingresso piĂš agevole al centro di Corteno, e la galleria San Sebastiano (400 metri) con ponte sull’omonimo torrente sempre sulla Statale 39 in localitĂ Coren TaiĂ t, piĂš a valle in territorio di Edolo; qui entro maggio l’Anas conta di aprire il tunnel al trafďŹ co, eliminando uno dei passaggi piĂš critici e spettacolari, risalente al tracciato scavato nella viva roccia in epoca austriaca.


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

Í™Í?

‡•–‘Â?‡ ‹Â?‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ …‘Â? Dz ƒŽŽ‡ ƒ„„‹ƒ Â‘ÂŽÂ‹Â†ÂƒÂŽÂ‡Çł Fino a sabato 17 marzo si tiene Vestone la serie di iniziative Stati generali del sociale in Valle Sabbia, precisamente nella sala assembleare della ComunitĂ montana di Valle Sabbia. “La persona al centro del territorioâ€?: questo l’obiettivo delle diverse iniziative proposte da Valle Sabbia Solidale in questi quattro giorni di incontri e condivisione che ci porteranno verso la definizione del piano di zona per il prossimo triennio, nei quali le varie

conferenze saranno aperte a tutti e a partecipazione gratuita, previa registrazione al momento dell’ingresso in sala, compreso il momento plenario di sabato 17 marzo. Introduce cosĂŹ la serie di eventi il presidente di Valle Sabbia Solidale Emanuele Turelli “il piano di zona si basa su una prospettiva diversa, non soltanto sulla risposta al bisogno quanto piuttosto sulla ricerca del benessere e della felicitĂ , creando le condizioni affinchĂŠ i cittadini

di questa valle possano vivere la loro vita in forma positiva, guardando alla loro crescita non alla loro sopravvivenza, sviluppando il futuro e non solo gestendo il presenteâ€?. Il calendario degli incontri è molto fitto e prende in considerazione diverse tematiche. MercoledĂŹ 14 marzo si comincia con tre interventi sulle famiglie e l’affido famigliare, gli anziani e la tecnologia: il progetto creator e gli anziani, ricchezza delle nostre co-

munitĂ . GiovedĂŹ 15 marzo troviamo altri tre interventi su scuola ed educazione, la disabilitĂ e il lavoro. VenerdĂŹ 16 marzo è la volta delle relazioni su salute mentale, gli oratori e le parrocchie nella rete del sociale e le politiche giovanili. Ultimo giorno concentrato in mattinata con l’inizio dei lavori degli Stati generali del sistema sociale del distretto 12, con l’illustrazione delle linee guida del Piano di zona anni 2012/2014. (n.t.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

”‘˜‹Â?…‹ƒ ‹‰Žƒ–‘ —Â? ”‘–‘…‘ŽŽ‘ †ǯ‹Â?–‡•ƒ

,Q ELFL VXOOH FROOLQH PRUHQLFKH ƒ ”‡‰‹ƒ ’‘”–ƒ Žƒ ˆ‹”Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ǥ †‡Ž ‘Â?•‘”œ‹‘ –—”‹•–‹…‘ Dz ‹˜‹‡”ƒ †‡Ž ƒ”†ƒ ‡ ‘ŽŽ‹Â?‡ ‘”‡Â?‹…Š‡dz ‡ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ †‡‹ ‘Â?—Â?‹ †‡ŽŽƒ ƒŽ–‡Â?‡•‹

,

ncrementare l’uso della bicicletta, mezzo di trasporto economico e salutare, come volano dell’industria turistica gardesana. Sviluppare il Medio-Basso Garda e le colline moreniche circostanti quale ambito di eccellenza per il cicloturismo e il turismo verde e culturale. Ăˆ quanto si propone il protocollo d’intesa siglato in palazzo Broletto tra l’Assessorato al turismo provinciale, il Comune di Desenzano, il Consorzio turistico “Riviera del Garda e Colline Morenicheâ€?, l’Unione dei Comuni della Valtenesi e il Gruppo di azione locale “Colline Moreniche del Gardaâ€?, sulla base di linee strategiche e di obiettivi costruiti e condivisi. Le finalitĂ oggetto del protocollo riguardano il coordinamento operativo tra il progetto “Green-line: i laghi e l’integrazione tra risorse naturali, turismo e prodotti localiâ€?, teso ad organizzare una strategia di sviluppo turistico dove la ruralitĂ si integri con l’attrattivitĂ dell’offerta turistica costiera, il progetto “Pia del Gardaâ€? che consente di declinare una particolare offerta di destinazione turistica attraverso l’interconnessione tra cultura, ambiente e turismo e le iniziative della Provincia a supporto del settore turistico-culturale, finalizzate alla creazione di una strategia pro-

‹Ž˜‹ƒ ÂƒÂœÂœÂ‹ÇŁ Dz ǯ° „‹•‘‰Â?‘ †‡ŽŽƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ ‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ †‹ –—––‹ ‰Ž‹ ÂƒÂ–Â–Â‘Â”Â‹ÇĄ ’—„„Ž‹…‹ ‡ Â’Â”Â‹Â˜ÂƒÂ–Â‹ÇĄ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘dz mozionale congiunta e mirata a far percepire la zona come unico e importante bacino turistico vocato al cicloturismo di eccellenza, anche in chiave Expo 2015. “Prima ancora delle dinamiche promozionali – spiega Silvia Razzi, assessore provinciale al turismo –

l’elemento cardine sul quale ruota il nostro indirizzo politico riguarda l’accoglienza, intesa come predisposizione di un territorio ad informare, accogliere e favorire esperienze positive del soggiorno e della vacanzaâ€?. Non sfugge a questa logica il desiderio di creare, nel Medio-Basso Garda, un parco tematico dedicato al cicloturismo dove i 300 km di piste ciclabili giĂ fruibili e tutta la rete di infrastrutture e servizi giĂ presenti concorrano a definire una proposta turistica completa ed integrata in grado di esercitare attrazione verso famiglie e giovani, ben inserita in un ambiente di particolare pregio, per conoscere e vivere l’importante patrimonio di cultura materiale ed immateriale espresso dal territorio. “Per tradurre il desiderio in realtà – prosegue Razzi – c’è bisogno della condivisione e della partecipazione di tutti gli attori, pubblici e privati, del territorio ed è in questo senso che si auspica il coinvolgimento degli operatori della ricettivitĂ affinchĂŠ facciano della tradizionale accoglienza e ospitalitĂ gardesana un punto di forzaâ€?. AffinchĂŠ anche l’attivitĂ sportiva adatta a tutti diventi un veicolo di promozione e di attrazione turistica che contribuisca a favorire lo sviluppo socio-economico del territorio.

‡†‹œœ‘Ž‡ ––‘ ˆ‹ŽÂ?ÇĄ ‘––‘ •–‘”‹‡ †‹ ˜‹–ƒ ‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘

ÂŽ ”—’’‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‹ Â‡Â†Â‹ÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‡ÇĄ …‘Â? ‹Ž ’ƒ–”‘…‹Â?‹‘ †‡ŽŽǯ ••‡••‘”ƒ–‘ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ǥ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ Dz ‹Â?‡ˆ‘”—Â? ‡†‹œœ‘Ž‡dzǥ Žƒ Â?—‘˜ƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ …‹Â?‡Â?ÂƒÇŚ –‘‰”ƒˆ‹…ƒ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ Â?—Ž–‹…—Ž–—”ƒŽ‹–Â?Ǥ ƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ ’”‡˜‡†‡ Žƒ ’”‘‹‡œ‹‘Â?‡ †‹ ‘––‘ ˆ‹ŽÂ?ÇĄ ‘––‘ •–‘”‹‡ †‹ ˜‹–ƒ …Š‡ ‹Â?ˆ”ƒÂ?‰‘Â?‘ ‹ Ž—‘‰Š‹ …‘Â?—Â?‹ ‡ ‰Ž‹ •–‡”‡‘–‹’‹ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? Â?‘†‡”Â?ÂƒÇŁ —Â? ’‡”…‘”•‘ •‹Â?‰‘Žƒ”‡ …Š‡ ƒˆˆ”‘Â?–‡”Â? ƒŽ…—Â?‹ –‡Â?‹ …Š‹ƒ˜‡ †‡Ž †‹„ƒ––‹–‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂ‘Â„Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ †‹ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ”‡ Â?—‘˜‡ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ •‘…‹ƒŽ‡ ‡ †‡ŽŽƒ †‹˜‡”•‹–Â? ‰”ƒœ‹‡ ƒ •–‘”‹‡ ’‹Î ‘ Â?‡Â?‘ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‹ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ–‡ ‹Â? Â?‘Â?†‘ Â?‘Â? …‘Â?˜‡Â?œ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ‹ …‘Â?‹Â?…‹ƒ ‹Ž ͚͘ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ’”‡••‘ Žƒ ƒŽƒ ƒ‘Ž‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‘Â? ‘•…‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? …‘Â? Dz ÂŽ Â?‹‘ ƒÂ?‹…‘ ”‹…dzǤ ‹ ’”‘•‡‰—‡ …‘Â? Dz ÇŻÂƒÂ?‘”‡ …Š‡ Â”Â‡Â•Â–ÂƒÇł ‹Ž ÍšÍ&#x; Â?ƒ”œ‘Ǣ ‹Ž ͙͘ ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? Dz ‘Â?‹Â?‹ †‹ ‹‘dzǢ ‹Ž Í™Í&#x; ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? Dz ‘—Ž ‹–…Š‡Â?dzǢ ‹Ž ͚͜ ƒ’”‹Ž‡ Dz ǯ‘•’‹–‡ ‹Â?ƒ––‡•‘dzǢ ‹Ž Í™Í? Â?ƒ‰‰‹‘ …‘Â? Dz ‹˜‡”•‘ †ƒ …Š‹ǍdzǤ Š‹—†‡ Žƒ Â”ÂƒÂ•ÇŚ •‡‰Â?ƒ …‹Â?‡ˆ‹Žƒ ‹Ž ͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ Dz ÂŽ ˜‡Â?–‘ …Š‡ ƒ……ƒ”‡œœƒ ÂŽÇŻÂ‡Â”Â„ÂƒdzǤ ‰Â?‹ ’”‘‹‡œ‹‘Â?‡ •ƒ”Â? ’”‡…‡†—–ƒ ‡ ƒ””‹……Š‹–ƒ †ƒ —Â?ƒ „”‡˜‡ ‹Â?–”‘†—œ‹‘Â?‡ ‡ …‘Â?Â?‡Â?–‘ –‡…Â?‹…‘ †‡ŽŽǯ‡•’‡”–‘ Â?”‹…‘ ƒÂ?‡•‹Ǥ ǯ‹Â?‰”‡••‘ ° ‰”ƒ–—‹–‘Ǥ ‡” Â?ƒ‰‰‹‘”‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‹ •‹ ’—Ö ˜‹•‹–ƒ”‡ ‹Ž •‹–‘ †‡Ž …‘Â?—Â?‡ †‹ ‡†‹œœ‘Ž‡ ‘’’—”‡ •…”‹˜‡”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‰”—’’‘‰‹‘˜ƒÂ?Â‹Â„Â‡Â†Â‹ÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‡ĚťÂŠÂ‘Â–Â?ƒ‹ŽǤ‹–Ǥ ȋ‰Ǥ†ǤÂ?ǤČŒ

™™™Ǥ‰ƒ”†ƒ„‡ŽŽ‘‡„—‘Â?‘Ǥ‹– ƒ –‡…Â?‘Ž‘‰‹ƒ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‡Ž –—”‹•Â?‘ ƒ –‡…Â?‘Ž‘‰‹ƒ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‡ŽŽǯ‹Â?†—•–”‹ƒ –—”‹•–‹…ƒǤ Â?‘Â? ’‘–‡˜ƒ Â?‘Â? ’—Â?–ƒ”‡ •—Ž ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ …Š‡ †‡Ž –—”‹•Â?‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ ° Ž‡ƒ†‡” …‘Â? ‹Ž ͛͞Ώ †‡‰Ž‹ ƒ””‹˜‹ ‡ ‹Ž Í&#x;͚Ώ †‡ŽŽ‡ ’”‡•‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ ’‡” ˜ƒŽ‘”‹œœƒ”‡ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ Ž‡ •—‡ ”‹•‘”•‡ ‡ ÂˆÂƒÂ˜Â‘Â”Â‹Â”Â‡ÇĄ ÂƒÂ–Â–Â”ÂƒÇŚ ˜‡”•‘ Žǯ‹Â?…”‡Â?‡Â?–‘ †‹ Â˜Â‹Â•Â‹Â–ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇĄ Ž‘ •˜‹Ž—’’‘ •‘…‹‘nj‡…‘Â?‘Â?‹…‘Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â? ’”‘‰‡––‘ǥ ˜‘Ž—–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ••‡••‘”ƒ–‘ ƒŽ –—”‹•Â?‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ ‡ †ƒ‹ ‘Â?—Â?‹ †‡Ž ‡nj †‹‘nj ƒ••‘ ƒ”†ƒ ‡ †‡ŽŽ‡ ‘ŽŽ‹Â?‡ ‘”‡Â?‹…Š‡ …Š‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹ Â?—‘˜‹ •–”—Â?‡Â?–‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ÂƒÂ–Â‹Â…Â‹ÇĄ —Â? •‹–‘ ‹Â?–‡”Â?‡– ‡ —Â?ƒ DzÂƒÂ’Â’Çł ’‡” •Â?ƒ”–’Š‘Â?‡ ‡ Â–ÂƒÂ„ÂŽÂ‡Â–ÇĄ †‡•…”‹˜‡ ‹Ž Dz„‡ŽŽ‘ ‡ ‹Ž „—‘Â?‘dz †‡Ž ƒ”†ƒǤ ‡Ž •‹–‘ ™™™Ǥ‰ƒ”†ƒ„‡ŽŽ‘‡„—‘Â?‘Ǥ‹– ‹Ž Dz„‡ŽŽ‘dz Â”ÂƒÂ…ÇŚ …‘Â?–ƒ †‹ …Š‹‡•‡ǥ Ž—‘‰Š‹ •–‘”‹…‹ǥ Â?—•‡‹ǥ Â…ÂƒÂ•Â–Â‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ Â˜Â‹ÂŽÂŽÂ‡ÇĄ ’ƒŽƒœœ‹ ‡ •–—’‡Â?†‹ •…‘”…‹ ’ƒÂ?‘”ƒÂ?‹…‹ǥ Â?‡Â?–”‡ ‹Ž Dz„—‘Â?‘dz ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ †‹ ˜‹Â?‘ǥ ‘Ž‹‘ǥ ’”‘†‘––‹ –‹’‹…‹ ‡ †‹ ÂƒÂ‰Â”Â‹ÇŚ –—”‹•Â?‹ †‹••‡Â?‹Â?ƒ–‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ÇŻÂƒÂ’Â’ÂŽÂ‹Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ ‰”ƒ–—‹–ƒ ‡ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ ‘Ž–”‡ …Š‡ ‹Â? ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ǥ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ‹Â?‰Ž‡•‡ǥ –‡†‡•…‘ ‡ ˆ”ƒÂ?…‡•‡ǥ ° ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ Ž‘…ƒŽ‹œœƒ”‡ Žǯ—–‡Â?–‡ ‰—‹†ƒÂ?†‘Ž‘ …‘Â?‡ —Â? Dz–‘Â?nj–‘Â?Çł –”ƒ ‰Ž‹ ‘Ž–”‡ ͛͘͘ Â?Â? †‹ ’‹•–‡ …‹…Žƒ„‹Ž‹ …Š‡ †ƒ ÂƒÂŽĂ– ’‘”–ƒÂ?‘ ƒ ‹”Â?‹‘Â?‡ ‡ †ƒ ‘Â?ƒ–‘ …‘Â?†—…‘Â?‘ ƒ ‘œœ‘Ž‡Â?‰‘Ǥ Dz ‘Â?‘ •–”—Â?‡Â?–‹ ‹Â?†‹•’‡Â?•ƒ„‹Ž‹ Č‚ ƒˆˆ‡”Â?ƒ ‹Ž˜‹ƒ ÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ ƒ••‡••‘”‡ ƒŽ –—”‹•Â?‘ Č‚ …Š‡ǥ “—ƒŽ‹ˆ‹…ƒÂ?†‘ ‡ Â?‡––‡Â?†‘ ‹Â? ”‡–‡ Ž‡ ”‹•‘”•‡ ‡ Ž‡ ‡……‡ŽŽ‡Â?œ‡ ’”‡•‡Â?–‹ǥ …‘Â?–”‹„—nj ‹•…‘Â?‘ ƒ ”‡Â?†‡”‡ ’‹‡Â?ƒÂ?‡Â?–‡ ˆ”—‹„‹Ž‡ ƒ –—”‹•–‹ ‡ ”‡•‹†‡Â?–‹ ‹Ž Â?‘•–”‘ –‡””‹–‘”‹‘dzǤ

•’‡†ƒŽ‡ †‹ ‡•‡�œƒ�‘

Â? Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‡ÇŁ ’”‡˜‡Â?‹”‡ ° Â?‡‰Ž‹‘ …Š‡ …—”ƒ”‡ •’‡†ƒŽ‹ ‡ •…—‘Ž‡ ’‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ”‡ ‡ ’”‡˜‡Â?‹”‡Ǥ ……ƒ†‡ ƒ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ †‘˜‡ ÂŽÇŻ œ‹‡Â?†ƒ ‘•’‡†ƒŽ‹‡”ƒ Šƒ •˜‹Ž—’’ƒ–‘ …‘Â? ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ †‡ŽŽǯ •–‹–—–‘ ƒœ‘Ž‹ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ Dz ”‡˜‡Â?‹”‡ ° Â?‡‰Ž‹‘ …Š‡ …—”ƒ”‡dzǤ ÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ …‘Â?†‹˜‹•‘ …‘Â? ÂŽÇŻ •Žǥ ° “—‡ŽŽ‘ †‹ ’”‘Â?—‘˜‡”‡ —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ ’‡” …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ •— —Â? –‡Â?ƒ …‘Â?‡ Žǯ‹Â?ˆ‡œ‹‘Â?‡ †ƒ Â’Â˜ÇĄ ’ƒ’‹ŽŽ‘Â?ƒ Â˜Â‹Â”Â—Â•ÇĄ ’‡” —Â?ƒ •‡Â?•‹„‹Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡ ‡ˆˆ‹…ƒ…‡ •—‹ ”‹•…Š‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒ “—‡•–ƒ Â?ƒŽƒ––‹ƒǤ Ž‹ •–—†‡Â?–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‡Žƒ„‘”ƒ–‘ Ž‡––‡”‡ ‡ …ƒ”–‘Ž‹Â?‡ ’‡” …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ ‹ Ž‘”‘ ƒÂ?‹…‹ ‡ Ž‡ ÂˆÂƒÇŚ Â?‹‰Ž‹‡ǥ Â?‡––‡Â?†‘ ‹Â? ‡˜‹†‡Â?œƒ ‹Ž Ž‘”‘ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ ˜‡”•‘ Žƒ Â?ƒŽƒ––‹ƒ ‡ Ž‡ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ’”‡˜‡Â?œ‹‘Â?‡Ǥ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽ Íš ƒ’”‹Ž‡ •ƒ”Â? ƒ––‹˜‘ —Â? ƒÂ?Â„Â—ÂŽÂƒÇŚ –‘”‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ’˜ ’‡Â?•ƒ–‘ ’‡” Ž‡ †‘Â?Â?‡ †‹ ‡–Â? …‘Â?’”‡•ƒ –”ƒ ͙͛ ‡ ͚͞ ƒÂ?Â?‹ †‘˜‡ •ƒ”Â? ’‘••‹„‹Ž‡ ‡ˆˆ‡––—ƒ”‡ Žƒ ˜ƒ……‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ ƒ –ƒ”‹ˆˆ‡ ƒ‰‡˜‘Žƒ–‡Ǥ


͙͞

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

—Â?‡œœƒÂ?ƒ •’‹–ƒŽ‹–Â? ‡ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‡•–‹˜ƒ ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‘”ˆƒÂ?‹ Il Gfos onlus (Gruppo famiglie per l’ospitalitĂ e la solidarietĂ ) nasce a Lumezzane nel 1991 e inizia a prestare la sua opera sul territorio romeno esattamente in una delle zone piĂš povere, il Maraures e nel 1993 si costituisce onlus. L’Associazione, presieduta da Raffaele Torcoli, è composta da sei persone che fanno parte del consiglio direttivo e un centinaio di famiglie associate. Ormai da 21 anni costantemente e con tanto entusiasmo portano avanti

il progetto di dare l’ospitalitĂ estiva ai minori dell’orfanotroďŹ o. Questi bambini sono inseriti negli istituti perchĂŠ sono trovati soli per strada o vengono abbandonati dai genitori, oppure perchĂŠ i genitori non sono in condizioni economiche sufďŹ cienti per poter provvedere al loro mantenimento. Il progetto d’ospitalitĂ non è stato creato solo per far fare a questi bambini una semplice vacanza, ma l’intento è stato quello di insegnare a questi piccoli inseriti nelle famiglie i

valori fondamentali per vivere una vita serena e un futuro dignitoso e capire il signiďŹ cato esatto di cosa voglia dire famiglia. Oltre a questo progetto, l’Associazione opera direttamente sul posto con interventi mirati per migliorare la vita quotidiana di questi piccoli costretti a viveri negli istituti. Ogni anno inviano sul posto un tir pieno di viveri che poi è suddiviso tra gli istituti e le case famiglie; durante l’anno alcuni volontari si recano, inoltre, sul posto per veriďŹ care le

condizioni di questi bambini e poter cosĂŹ intervenire in modo diretto quando se ne trovi la necessitĂ . Anche quest’anno l’Asssociazione riapre l’adesione all’ospitalitĂ , sempre alla ricerca di famiglie nuove che vogliano provare ad aprire la porta del loro cuore a questi piccoli. Chi vuole conoscere meglio il progetto di ospitalitĂ , può contattare il gruppo al numero 3284406018 o passare dalla sede, in via Mazzini 121 a Lumezzane. il martedĂŹ sera dalle 20.30 alle 22.30.

Â?œ‹Â?‘ ÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? ‹Â? ƒÂ?‡”—Â? †‡Ž ”—’’‘ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹‘

8Q LPSHJQR VHQ]D VWDQFKH]]D

3

oco piĂš di due anni fa quando sotto le feste di Natale la Parrocchia di Inzino col Gruppo missionario lanciava la campagna di sottoscrizione “Bussate e vi sarĂ apertoâ€? era un sogno. Ora è una realtĂ vicina al traguardo finale: parliamo del “Centro di educazione sanitaria e sociale NinĂŹ e CilĂŹ Tanfoglioâ€? a Zoetele in Camerun a servizio di un gruppo di villaggi con circa 6.000 abitanti. Un progetto ambizioso: è una moderna struttura sanitaria, progettata dalla Fondazione “Speranze africaneâ€?, sostenuta dal Ministero della salute e dalla diocesi africana di Sangmelima, ideata da operatori africani con responsabile locale l’abate Christian Ateba Obame. L’operazione aveva avuto un prologo grazie all’amicizia con padre Georges un sacerdote camerunense: nell’estate aveva passato le sue vacanze ad Inzino e a Natale aveva avuto in dono quasi 6.000 euro, per un pozzo laggiĂš nella sua terra assetata. Il Gruppo unĂŹ subito all’entusiasmo per la nuova opera il ricordo delle sorelle NinĂŹ e CilĂŹ Tanfoglio, animatrici del gruppo giĂ nel 1947. Nel cuore erano presenti i tanti mis-

ǯ‹Â?–‡”ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Šƒ ”ƒ……‘Ž–‘ •‡Â?œƒ …ŽƒÂ?‘”‹ǥ‹Â? —Â? ’‡”‹‘†‘ Â†Â‹ÂˆÂˆÂ‹Â…Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ Í&#x;ÍžÂ?‹Žƒ ‡—”‘Ǥ ”ƒ ”‹Â?ƒÂ?‰‘Â?‘ †ƒ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‡ …‘Â? ͚͜Â?‹Žƒ ‡—”‘ ‰Ž‹ ‹Â?’‹ƒÂ?–‹ ‡Ž‡––”‹…‹ǥ ‹†”‘•ƒÂ?Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ”‹˜‡•–‹Â?‡Â?–‹ǥ Â’Â‹Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄÂ…Â‹Â•Â–Â‡Â”Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—Âƒ sionari e suore valtrumplini sparsi nel mondo, in India, Sud Africa,Brasile: si raccoglievano carta e stracci e poi si inviava loro quanto si poteva. Stavolta occorrevano 100mila euro per un’opera inserita in un progetto complesso: la struttura multiambulatoriale per visite e cure mediche quotidiane ed attorno iniziative collaterali (deposito d’acqua) e sociali ( educazione sanitaria ecc.). In sintesi la costruzione prevedeva la realizzazione, su un piano, di ingresso, sala accoglienza, consultorio, laboratorio, sala terapie, farmacia, sala d’osservazione, bagni e spazi abitabili per il medico. Si costituĂŹ un gruppo di lavoro. Ad ogni famiglia venne recapitata la lettera che illustrava l’iniziativa a firma del parroco don Eugenio Panelli, di padre Georges e del Gruppo missionario che curò l’avvio della campagna di sottoscrizione. C’era una

scheda di adesione indicava diversi modi per sostenere l’iniziativa tra i quali il versamento su c/c n°501388 Gruppo Missionario di Inzino presso la Bcc Banca della Valtrompia Agenzia di Gardone Valtrompia. L’intera comunitĂ ha senza clamori raccolto a oggi 76mila euro inviati in Africa in tre momenti successivi: quasi 27mila euro offerti da singole persone, oltre 36mila euro dalle associazioni di solidarietĂ del paese affiancati anche da “esterniâ€? come Cuore Amico, Caritas e Centro missionario diocesano; il resto,piĂš di 13.000 euro frutto delle attivitĂ del Gruppo missionario: bancarelle, opere d’arte in lotteria,vendita mele solidarietĂ ecc. Ora rimangono da finanziare con 24mila euro gli impianti elettrici, idrosanitari, rivestimenti, pittura,cisterna dell’acqua. Il Gruppo missionario si riunisce ogni mercoledĂŹ sera alle 20.30 in Oratorio.

ƒ”‡œœ‘ ƒ ”‘–ƒ–‘”‹ƒ ˜‡”•‘ ‘Žƒ˜‡�‘ •‹ ˆƒ •‡�œƒ Žƒ ”‘˜‹�…‹ƒ

‡Ž ͚͘͘͞ ‹Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ÂƒÂ”Â‡ÂœÂœÂ‘ÇĄ Žƒ ‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ ‡ Žƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ Â?‹•‡”‘ Â?‡”‘ •— „‹ƒÂ?…‘ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ ’‡” Žƒ •‹•–‡Â?ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ‹Â?…”‘…‹‘ …Š‡ †ƒ ‘Â?–‡ ƒÂ?ƒÂ?‘ ‰‹”ƒ ‹Â? ˜‹ƒ Â‡Â”ÂƒÂ†Â‡ÂŽÇŚ Ž‘ Č‹Â†Â‹Â”Â‡ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‘Žƒ˜‡Â?Â‘ČŒ …‘Â? ‡Ž‹Â?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ”‡‰‘Žƒœ‹‘Â?‡ •‡Â?ƒˆ‘”‹…ƒ ‡ •—ƒ •‘•–‹–—œ‹‘Â?‡ …‘Â? —Â?ƒ Â”Â‘Â–ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ ‘Ž–”‡ ƒŽŽƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ „”‡–‡ŽŽƒ ƒŽ–‡”Â?ƒ–‹˜ƒ ’‡” ‹Ž –”ƒˆˆ‹…‘ Â˜Â‡Â‹Â…Â‘ÇŚ Žƒ”‡ †‡‹ Â?‡œœ‹ ’‡•ƒÂ?–‹Ǥ Â? ƒŽŽ‡‰‰‡”‹Â?‡Â?–‘ ƒŽ …ƒ”‹…‘ •‘’’‘”nj –ƒ–‘ ‘‰Â?‹ ‰‹‘”Â?‘ †ƒŽŽƒ •–”‡••ƒ–ƒ Â’ ͛͜Í?ÇĄ ’‡” —Â?ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ ‰”‘••ƒ ’‘”–ƒ–ƒ …Š‡ ƒ˜‡˜ƒ —Â? …‘•–‘ •–‹Â?ƒ–‘ †‹ Í ÇĄÍ? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ ”‹’ƒ”–‹–‹ ˆ”ƒ ‘Â?—Â?‡ †‹ ƒ”‡œœ‘ Č‹Í™ÇĄÍ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ Â‡Â—Â”Â‘ČŒÇĄ ‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ Č‹ÍšÍ?͘Â?‹Žƒ Â‡Â—Â”Â‘ČŒ ‡ ”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ Č‹Íž Â?‹Ž‹‘Â?‹ ÍœÍ?͘Â?‹Žƒ Â‡Â—Â”Â‘ČŒǤ ‡ Â?ƒ‰”‡ …ƒ••‡ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‹ ŠƒÂ?Â?‘ Â?‡••‘ ‹Â? …”‹•‹ Žǯ‹Â?’‹ƒÂ?–‘Ǥ ‹ “—‹ Žǯ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ Â?Â?‹Â?‹nj •–”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ •ƒ”‡–‹Â?ƒ †‹ …‘Â?’‹‡”‡ “—ƒŽ…Š‡ ’ƒ••‘ †ƒ Â•Â‘ÂŽÂƒÇĄ …‘Â?‡ ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒ–‘ Â?‡Ž ‹ƒÂ?‘ –”‹‡Â?Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ‘’‡nj ”‡ ’—„„Ž‹…Š‡ †—”ƒÂ?–‡ Žǯ—Ž–‹Â?‘ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ …‘Â? —Â?

‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ …Š‡ ƒÂ?†”Â? ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ Žƒ ”‘–ƒ–‘”‹ƒǤ Â?ƒ •’‡•ƒ †‹ ͘͘͞Â?‹Žƒ ‡—”‘ǥ …‘Â? —Â? •‘•–‡‰Â?‘ †‹ Í?͘Â?‹Žƒ ‡—”‘ †ƒ Â’ÂƒÂ”ÇŚ –‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ÂƒÇŁ ͛͘͘Â?‹Žƒ ‡—”‘ •–ƒÂ?œ‹ƒ–‹ ’‡” ‹Ž ’”‹Â?‘ Ž‘––‘ †‡Ž ͚͙͚͘ ‡ ‹ ”‹Â?ƒÂ?‡Â?–‹ ’”‡˜‹•–‹ ’‡” ‹Ž ͚͙͘͜Ǥ Dz ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â?ƒ ”‘–ƒ–‘”‹ƒ •—ŽŽƒ Â’ ͛͜Í? Č‚ †‹…‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ƒ‹ ÂƒÇŚ ˜‘”‹ ’—„„Ž‹…‹ ‹”‘ŽƒÂ?‘ ‡”–‘‰Ž‹‘ Č‚ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â‡ÂœÂœÂƒ †‡ŽŽƒ •˜‘Ž–ƒ ˜‡”•‘ Žƒ Â’ ÍœÍ Â…ÂŠÂ‡ ˜ƒ ˜‡”•‘ ‘Žƒ˜‡Â?‘ ‡ •‡‘ǥ …‘Â? —Â?ƒ •‹•–‡nj Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ œ‘Â?‡ …‹”…‘•–ƒÂ?–‹ǥ †‡ŽŽ‡ ƒ”‡‡ †‹ ’ƒ”…Š‡‰‰‹‘ ‡ Žƒ …”‡ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ƒŽ…—Â?‡ ’‹ƒœœ‘Ž‡ ’‡” ‰Ž‹ ƒ—–‘„—•Ǥ Â?‘Ž–”‡ǥ ˜‡””Â? ’‘•‹œ‹‘Â?ƒ–‘ —Â?‘ •’ƒ”–‹–”ƒˆˆ‹…‘ ‹Â? Â?‡œœ‘ ƒŽŽƒ Â’ ͛͜Í? •‹Â?‘ ƒŽŽƒ ”‘–ƒ–‘”‹ƒ †‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒŽ …‹Â?‹–‡”‘ ‡ —Â? •‘––‘’ƒ••ƒ‰‰‹‘ ’‡†‘Â?ƒŽ‡ ’‡” ˆƒ˜‘”‹”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â”ÂƒÂ˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ?‡Â?–‘ ‹Â? •‹…—”‡œœƒ †‡ŽŽƒ •–”ƒ†ƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡Ǥ Â?ˆ‹Â?‡ Č‚ …Š‹—†‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ‡”–‘‰Ž‹‘ Č‚ÇĄ ˜‡””Â? ”‹“—ƒŽ‹ˆ‹…ƒ–‘ ‹Ž –”ƒ––‘ ‹Â?‹œ‹ƒŽ‡ …Š‡ †ƒŽŽƒ ͛͜Í? ‡Â?–”ƒ ‹Â? ˜‹ƒ ƒ”…‘Â?‹ǥ …”‡ƒÂ?†‘ ƒŽ–”‹ ’‘•–‹ ÂƒÂ—Â–Â‘ÇĄ ‹Ž •‡Â?•‘ †‹ Â?ƒ”…‹ƒ —Â?‹…‘ ‹Â? †‹”‡œ‹‘Â?‡ ‘Â?–‡ ƒÂ?ƒÂ?‘ ‡ —Â? ’‡”…‘”•‘ …‹…Ž‘nj’‡†‘Â?ƒŽ‡dzǤ

‘�—�‹–� �‘�–ƒ�ƒ ‘˜‹–�

9DOWURPSLD H 9DOVDEELD DFFRUGR GLJLWDOH Sta scadendo il tempo per la vecchia carta nelle operazioni burocratiche: in questo senso si muove l’accordo di collaborazione interistituzionale tra Regione Lombardia, ComunitĂ montana di Valle Trompia e ComunitĂ montana di Valle Sabbia per la digitalizzazione dei processi e delle procedure e per il miglioramento dell’accesso e della fruizione di alcuni servizi pubblici (Dgr n. 884 del 1° dicembre 2010). Un passo in avanti verso uno snellimento burocratico per la consultazione di servizi pubblici regionali, coerentemente con il Piano e-Gov 2012 emanato dal ministero della Pubblica amministrazione e dell’innovazione e in linea con il nuovo Codice dell’amministrazione digitale (Cad). Un decreto che ha istituito una dotazione finanziaria per dette iniziative di digitalizzazione, emanando al contempo un bando di invito a presentare proposte di collaborazione interistituzionale. Le ComunitĂ montane di Valle Trompia e Valle Sabbia hanno firmato proprio lo scorso 7 marzo un protocollo d’intesa per partecipare congiuntamente al bando mediante l’elaborazione di un progetto unico che riguardi entrambi i territori e attuabile nel giro di 24 mesi. L’aggregazione ha consentito di accumulare le conoscenze di entrambe le strutture, da mettere a disposizione di un bacino complessivo di 225mila abitanti. Il progetto, del valore complessivo di 320mila euro, si ripropone l’informatizzazione di tutti i procedimenti relativi allo Sportello unico per le attivitĂ produttive (Suap)

e allo Sportello unico dell’edilizia, in modo da giungere anche all’aggiornamento “automatico� e permanente della cartografia digitale realizzata dai comuni con il contributo di Regione Lombardia. Regione che partecipa al progetto con l’assistenza dell’assessorato regionale alla semplificazione e digitalizzazione guidato da Carlo Maccari, e tramite un finanziamento di 150mila euro. (a.a.)

‹ –”ƒ––ƒ †‹ —� ’ƒ••‘ ‹� ƒ˜ƒ�–‹ ˜‡”•‘ —�‘ •�‡ŽŽ‹�‡�–‘ „—”‘…”ƒ–‹…‘ ’‡” Žƒ …‘�•—Ž–ƒœ‹‘�‡ †‡‹ •‡”˜‹œ‹ ’—„„Ž‹…‹


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

Í™Í&#x;

”‘˜ƒ–ƒ Žǯ‹Â?–‡•ƒ ƒ‰‰‹—Â?–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ ’‡” ‹Ž ”‹Â?Â?‘˜‘ †‡Ž …‘Â?–”ƒ––‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Le organizzazioni dell’artigianato e quelle dei lavoratori hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei settori metalmeccanica, installatori impianti, oraďŹ , argentieri e afďŹ ni e odontotecnici. Il nuovo contratto avrĂ durata triennale e scadrĂ il 31 dicembre 2012. In tema di lavoro a tempo parziale l’accordo disciplina la possibilitĂ di prevedere la variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa, individuando

le casistiche che consentono al lavoratore, con preavviso di almeno sette giorni lavorativi, di chiedere il ripristino della prestazione inizialmente concordata. Nell’ipotesi di accordo sottoscritta tra le parti si parla anche di contratto di inserimento, ďŹ nalizzato a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro dei “soggetti deboliâ€? ai sensi delle norme di legge. Per quel che concerne, invece, l’apprendistato professionalizzante, l’accordo lo disciplina per i rapporti di lavoro

instaurati successivamente alla data di sottoscrizione dell’accordo stesso (quindi dal 17 giugno 2011) con la determinazione del salario in percentuale crescente con l’anzianitĂ di servizio. La durata del periodo di apprendistato è in funzione della professionalitĂ da acquisire e del titolo di studio. In tema di assistenza sanitaria integrativa l’ipotesi di accordo prevede l’avvio dell’operativitĂ del fondo per l’assistenza sanitaria integrativa previsto dall’accordo

interconfederale del 21/9/2010. Sulla parte economica l’intesa raggiunta prevede diverse novitĂ . Ad integrale copertura del periodo di carenza contrattuale, ai lavoratori in forza alla data di sottoscrizione dell’accordo di rinnovo sarĂ corrisposto un importo forfetario “una tantumâ€? pari a 24 lordi, suddivisibile in quote mensili in relazione alla durata del rapporto nel periodo interessato. Per gli apprendisti l’importo sarĂ nella misura del 70%.

••‘’ƒ†ƒ�ƒ Ž �‘�†‘ ƒ”–‹‰‹ƒ�‘ ‡ ‹Ž �—‘˜‘ ‡•‡…—–‹˜‘

( VH 0RQWL IRVVH WURSSR RWWLPLVWD" ‡…‘Â?†‘ ‰Ž‹ ‘’‡”ƒ–‘”‹ †‡Ž •‡––‘”‡ ÂŽÇŻÂ‡Â…Í˜Â?‘Â?‹ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ ˜‹˜‡ —Â?ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ †‹ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?

,

l risanamento dei conti pubblici resta una prioritĂ nel medio termine, questo ormai lo sappiamo, ma l’accelerazione forzata dei tempi impressa da Monti può esasperare i rischi al ribasso. Bisogna valutare con attenzione la velocitĂ degli aggiustamenti nel breve termine, soprattutto in una fase recessiva come questa, poichĂŠ il contenimento della spesa pubblica fa arrestare la crescita, crea disoccupazione e fa chiudere numerose pmi. Inoltre un’ulteriore stretta in un periodo di rallentamento, accresce piĂš che alleviare le tensioni sui mercati con un impatto negativo sulla crescita economica locale e nazionale. La ripresa economica globale è in stallo ed i rischi al ribasso sono aumentati; per questo è necessario recuperare la fiducia e mettere fine alla crisi dell’area euro. Il rischio piĂš immediato è l’intensificarsi del circolo vizioso fra le pressioni sui debiti sovrani e le banche nell’area euro. Secondo noi rilanciare lo sviluppo dell’economia e creare dei mercati

‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ ‰Ž‹ •ˆ‘”œ‹ †‡Ž ”‡Â?‹‡” ‹Ž ƒ‡•‡ •–‡Â?–ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ƒ ”‹’”‡Â?†‡”•‹ †ƒŽŽ‡ ’‡•ƒÂ?–‹ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? †‡‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹ piĂš capaci di assorbire i traumi derivanti dalle crisi significa intervenire con graduali aggiustamenti delle regole in corso, creare una larga liquiditĂ e una politica monetaria non stringente e soprattutto recuperare la fiducia nella capacitĂ di agire della politica che in quest’ultimo periodo è piuttosto scarsa. Nel frattempo l’economia mondiale frena e l’area euro sperimenta ancora una lieve recessione nel 2012, portando le stime di crescita del pil mondiale al 3,3% quest’anno (- 0,7 punti percentuali su settembre) e al 3,9% nel 2013. Inoltre è previsto che il Pil dell’area euro si contragga dello 0,5% nel 2012

(-1,6 punti) per crescere dello 0,8% nel 2013 (-0,7 punti). Secondo il governo Monti, il pacchetto di misure approvato in dicembre sta giĂ dando i suoi frutti positivi a livello macroeconomico, perchĂŠ sempre secondo il governo aumenterĂ per l’1,25% del pil il processo di risanamento di bilancio previsto per il 2012-2014, abbastanza per raggiungere il pareggio di bilancio il prossimo anno, in termini corretti per il ciclo triennale. Ăˆ stato stimato che il deficit italiano si attesti al 2,8% del Pil nel 2012, per poi scendere al 2,3% nel 2013. La previsione del debito per l’Italia è al 125,3% nel 2012 e al 126,6% nel 2013. Cifre ancora a livello d’allarme, visto che si prevede per l’Eurozona un arretramento dello 0,5% nel 2012, con un ritorno alla crescita nel 2013 (+0,8%). Ma l’economia reale italiana non sembra rispecchi l’ottimismo di Monti, anzi, si vede un impoverimento generale che crea difficoltĂ e diffidenza verso gli organi centrali, visti come esattori accaniti e poco volonterosi nell’erogazione dei servizi.

……‘”†‹ —‘˜‡ ˜‹‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ƒŽ …”‡†‹–‘ †‡ŽŽ‡ ’‹……‘Ž‡ ‡ Â?‡†‹‡ ‹Â?’”‡•‡

ǯ‡…‘Â?‘Â?‹ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ ° ‡Â?–”ƒ–ƒ ‹Â? —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ˆƒ•‡ ”‡…‡••‹˜ƒǤ ‘Â?–‡•–—ƒŽÂ?‡Â?–‡ •‹ •‘Â?‘ …”‡ƒ–‡ ˆ‘”–‹ –‡Â?•‹‘Â?‹ Â?‡ŽŽƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ƒ †‡ŽŽ‡ ‹Â?’”‡•‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …”‡ƒ–‘ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? •‹ƒ Â?‡Ž ”‹•’‡––‘ †‡ŽŽ‡ •…ƒ†‡Â?œ‡ †‹ ”‹Â?„‘”•‘ †‡‹ ’”‡•–‹–‹ „ƒÂ?…ƒ”‹ ‰‹Â? …‘Â?–”ƒ––‹ •‹ƒ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ƒ Â?—‘˜‡ ˆ‘”Â?‡ †‹ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘Ǥ ‡ ˆ‘”œ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ †‹ ‰‘˜‡”Â?‘ ‡ ‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‹ †‡ŽŽǯ‡…‘Â?‘Â?‹ƒ ŠƒÂ?Â?‘ …‡”…ƒ–‘ Ž‡ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ …‘Â?ÇŚ †‹˜‹•‡ Â?‡…‡••ƒ”‹‡ ƒ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ”‡ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ Â?‹•—”‡ ˜‘Ž–‡ ƒ ”ƒˆˆ‘”œƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂˆÂˆÂŽÂ—Â•Â•Â‘ †‹ …”‡†‹–‘ ƒŽŽ‡ ’‹……‘Ž‡ ‡ Â?‡†‹‡ ‹Â?’”‡•‡ǥ …‘Â?•‹†‡”ƒ–‡ †ƒŽ Â?‡”…ƒ–‘ ƒÂ?…‘”ƒ •ƒÂ?‡Ǥ

Â? “—‡•–ƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ ”‹‡Â?–”ƒ ‹Ž –‡•–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ Dz —‘˜‡ Â?‹•—”‡ ’‡” ‹Ž …”‡†‹–‘ ƒŽŽ‡ Â’Â?‹dz •‹‰Žƒ–‘ †ƒ „‹ ‡ †ƒŽŽ‡ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽ‡ ‹Â?’”‡•‡ Ž‘ •…‘”•‘ ÍšÍ ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÇŚ ‹‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ †‹ ƒ••‹…—”ƒ”‡ Žƒ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹–Â? †‹ ƒ†‡‰—ƒ–‡ ”‹•‘”•‡ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹‡ ’‡” Ž‡ ‹Â?’”‡•‡ǥ …‘Â?•‡Â?–‡Â?†‘ †‹ ”‹Â?˜‹ƒ”‡ †‹ ͙͚ Â?‡•‹ ‹Ž ’ƒ‰ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ “—‘–ƒ …ƒ’‹–ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ”ƒ–‡ †‹ Â?—–—‘ǥ ‡ †‹ •‡‹ ‘ ͙͚ Â?‡•‹ “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ “—‘–ƒ …ƒ’‹–ƒŽ‡ †‡‹ …ƒÂ?‘Â?‹ †‹ Ž‡ƒ•‹Â?‰ ‹Â?Â?‘„‹Ž‹ƒ”‡ ‡ Â?‘„‹Ž‹ƒ”‡Ǥ



Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͙ͥ

‹Â?†ƒ…ƒ–‘ ’ƒÂ?‹ˆ‹…ƒ–‘”‹ ‡Â?•‹ǣ Ž‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ ’‡” †‹”‡ Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”Âƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒŽ‡ “Lo so – afferma Francesco Mensi, presidente del sindacato paniďŹ catori di Brescia – è un argomento che ora appassiona il settore della paniďŹ cazione; siamo tornati ai tempi dei guelďŹ contri i ghibellini: i paniďŹ catori favorevoli all’apertura domenicale avversano quelli contrariâ€?. CosĂŹ il presidente si pronuncia su una questione che sta dividendo il mondo dei paniďŹ catori. “Non siamo una lobbies di vecchi conservatori –

afferma – siamo solo persone che hanno la memoria di quanto venne conquistato, quel riposo domenicale che per i piĂš era occasione per santiďŹ care la festa e per altri era il potersi dedicare alla famiglia, ai propri interessi e passioniâ€?. Mensi, contrario all’apertura domenicale, contesta chi sostiene che non si tratti di un obbligo ma di un’opportunitĂ . “Chi vive il mercato – afferma al proposito – sa benissimo che gli obblighi si

generano per “sopravvivenzaâ€?. Sulla stessa posizione del presidente ci sono anche molti colleghi del consiglio del sindacato paniďŹ catori che puntano il dito sui centri commerciali che hanno giĂ il pane pronto e caldo per i clienti che la domenica si radunano in massa per gli acquisti. C’è poi il tema dei dipendenti, oggi sempre piĂš rari. “Credete che le giovani generazioni abbiano voglia di lavorare sette giorni su sette?â€? si domanda Mensi.

‹ˆŽ‡••‹‘�‹ ”‘•’‡––‹˜‡ ˆ—–—”‡

$JJUHJDUVL SHU FUHVFHUH ‹Î †‡ŽŽƒ “—ƒŽ‹–Â? ‡ †‡ŽŽǯ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ’—Â?–ƒ”‡ •—Ž ˆƒ”‡ •‹•–‡Â?ƒ

/

’attivitĂ della microimpresa italiana era, e continua a essere, in linea generale legata alla produzione di beni e servizi complementari ad un progetto piĂš ampio, del quale le pmi sono parte piĂš o meno determinante, nel processo di subfornitura. Meno frequente è il caso di micro imprese protagoniste di tutta la filiera che copre l’intero ciclo, dalla ideazione/ricerca sino ad arrivare al prodotto finito. Ciò che fino a qualche tempo fa poteva andar bene, anche se è da sempre lo spartiacque tra la micro e la grande impresa, oggi sembra non funzionare piĂš, non perchĂŠ sia cam-

ÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‹ Â?”‹…‘ ƒ––‹Â?ÂœÂ‘ÂŽÂ‹ÇĄ ƒ …ƒ’‘ †‡ŽŽǯ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ƒ––‡Â?–ƒ ƒ Â?—‘˜‹ ’”‘…‡••‹ Â?‡…‡••ƒ”‹ ’‡” Žƒ …”‡•…‹–ƒ biata la professionalitĂ degli imprenditori, ma semplicemente perchĂŠ, al ridimensionamento/contrazione del mercato si è aggiunta la necessitĂ per i grossi committenti di semplificare ulteriormente la catena dei fornitori,

avendo un solo interlocutore che garantisca tutte le fasi del processo. La storia ci insegna, che i grandi cambiamenti avvengono all’indomani delle grandi crisi, siano esse politiche che economiche; credo quindi che la situazione attuale abbia tutte le caratteristiche per l’avvio di un processo, che porti le micro imprese ad una nuova strategia di approccio con il mercato. Questa nuova strategia si chiama “aggregazioneâ€? e può, certamente, essere la chiave di svolta delle pmi in termini di crescita, non solo economica ma, anche strutturale, finanziaria e di sapere. Ăˆ ovvio che un processo di questo tipo non è di facile attuazio-

ne, vista la normale e pur comprensibile diffidenza e personalismo che caratterizza il piccolo imprenditore, ma non vi sono alternative ad un sistema economico industriale (e se vogliamo sociale), che tende sempre piĂš ad escludere/isolare piuttosto che ad aggregare. All’imperativo aggregazione vanno senz’altro affiancate due componenti essenziali alla riuscita del processo: “qualitĂ â€? e “innovazioneâ€? (variabile non indifferente per ottenere anche “alto valore aggiuntoâ€?), in assenza delle quali il processo non centrerebbe l’obiettivo. “Aggregazioneâ€? quindi è la parola d’or-

dine che veda le nostre “microrealtĂ â€? artigiane coinvolte in una sfida rivoluzionaria e al tempo stesso entusiasmante. Rivoluzionaria anche perchè vanno superati schemi del passato che vedono unicamente il coinvolgimento di prodotti di filiera e di confine pensando ad aggregazioni europee anche su prodotti disomogenei ma “vendibili in gruppoâ€?. In conclusione la crisi economica, e non solo, impongono alle pmi di ripensare, mettendo in discussione, le modalitĂ del “fare impresaâ€? sin qui attuate, valorizzando la capacitĂ , l’ inventiva ed il sapere della micro impresa.


͚͘

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

Ž…—�‹ †ƒ–‹

Â? ͚͘Â?‹Žƒ ‹Â? …‘†ƒ ƒ‰Ž‹ •’‘”–‡ŽŽ‹ †‡ŽŽƒ ‹•Ž Fra i dati che hanno segnato l’attivitĂ della Cisl di Brescia nel 2011 sono particolarmente interessati quelli relativi al numero di lavoratori e cittadini che si sono rivolti al “sistema serviziâ€? del sindacato di via Altipiano d’Asiago. “Complessivamente sono stati oltre 20mila – sottolinea Paolo Reboni, componente della Segreteria Cisl con la responsabilitĂ del sistema servizi – e a ognuno la Cisl ha dato una risposta concreta su questioni che vanno dalla casa alla tutela dei

consumatori, dal contenzioso di lavoro all’assistenza ďŹ scale, dalle proposte assicurative pensate per i lavoratori, le famiglie e i pensionati ďŹ no al Patronato, dalla gestione del rapporto di lavoro per le badanti allo sportello per i cittadini stranieriâ€?. “Saper ascoltare e dare risposte alle singole richieste di assistenza non è una novitĂ per la Cisl – spiega ancora Reboni – anche se negli ultimi anni le richieste stanno aumentando in modo signiďŹ cativo, e i bisogni di

tutela emergono drammaticamente. Un dato su tutti: attraverso le vertenze di lavoro e dei fallimenti, complessivamente la Cisl ha assicurato nel 2011 ai lavoratori un recupero di quasi 6 milioni di euroâ€?. Analizzati servizio per servizio i dati riservano piĂš di una sorpresa: Il Caf Cisl Brescia, che con grande competenza assiste le persone nelle varie incombenze ďŹ scali, dal 730 ai bonus sociali, è tra i primi cinque Caf a livello nazionale. Oltre 45mila persone che si sono rivolte

al Patronato Inas Cisl che offre tutta l’assistenza in campo previdenziale ed assistenziale. Importante anche il lavoro svolto dall’Anolf, lo sportello per i cittadini stranieri e gli immigrati. “Il Bresciano vede la presenza di cittadini di oltre 150 nazionalità – ricorda Paolo Reboni – che esprimono bisogni burocratici, ma anche di relazione, di integrazione, di accoglienza, di comprensione. L’Anolf Cisl ha registrato presenze che nel 2011 hanno superato le 15mila unitĂ â€?.

Â?–‡”˜‹•–ƒ Â?œ‘ ‘””‹ǥ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ ‹•Ž ”‡•…‹ƒ

5LIRUPD VHQ]D PXUR FRQWUR PXUR ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘�‡ ’ƒ”–‡ †ƒŽŽ‡ ”‡…‡�–‹ ƒˆˆ‡”�ƒœ‹‘�‹ †‡Ž �‹�‹•–”‘ †‡Ž ƒ˜‘”‘ ‘”�‡”‘

1

on passa giorno senza che la trattativa “senza fineâ€? (ma che qualcuno ama ancora immaginare breve), sulla riforma del mercato del lavoro si incagli su qualche ostacolo. Quando non sono le prese di posizione di uno degli invitati al tavolo delle trattative sono le uscite di Sergio Marchionne sempre improntate alla “massima libertĂ di movimentoâ€? (si tratta ovviamente di un eufenismo, ndr.) a rimettere in discussione quello che sino a poche ore prima sembrava assodato. Nei giorni scorsi a picchiare un vibrante pungo sul tavolo è stata proprio la titolare del dicastero del lavoro. Il ministro Fornero ha affondato il colpo affermando che senza l’approvazione dei sindacati sul progetto di riforma complessivamente elaborata dal governo, lo stesso esecutivo non metterĂ sul tavolo “la paccata di miliardiâ€? (queste le testuali parole forse poco tecniche usate dal Ministro) per finanziare gli ammortizzatori sociali. Un’uscita che ha colto di sorpresa un po’ tutti i gio-

Â?ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž ‘˜‡”Â?‘ •‡Â?œƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‘Â”Â–Â‘ †‡ŽŽ‡ ’ƒ”–‹ •‘…‹ƒŽ‹ ’‘–”‡„„‡ ƒ’”‹”‡ —Â?ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ †‹ ’”‘ˆ‘Â?†‡ –‡Â?•‹‘Â?‹ …Š‡ Â?‘Â? •‡”˜‡ ƒŽ ƒ‡•‡

catori di questa importante partita, come conferma anche il segretario generale della Cisl di Brescia, Enzo Torri. “Francamente non comprendo le ragioni della nuova uscita del ministro Fornero – afferma il Segretario Cisl a commento di quello che sembra un nuovo capitolo del braccio di ferro governo-sindacati sulla riforma del mercato del lavoro –. Cosa intenda quando minaccia di ritirare dal tavolo la paccata di miliardi lo sa solo leiâ€?. Per Torri si tratta, probabilmente, di un tentativo maladestro di condurre le parti sociali, sindacati in testa, a piĂš miti consigli, di mettere la sordina a critiche, per altro legittime e giustifi-

cate al percorso intrapreso dal governo. “Se cosĂŹ fosse – prosegue Torri – il Ministro dovrebbe avere il coraggio di dirlo apertamente. Eviterebbe in questo caso la manfrina di tavoli di confronto destinati a non produrre nulla di buonoâ€?. PiĂš facile, secondo Torri, che si tratti soltanto in uno sbotto del Ministro, evidentemente non ancora avezza alle trattative (spesso estenuanti). “In questi caso – sono ancora considerazioni del numero uno della Cisl di Brescia – sarebbe cosa buona che qualcuno nel governo si prendesse la briga di invitare il Ministro ad abbassare i toni, anche perchè l’atteggiamento che Elsa Fornero è andata via via assumendo sta, a turno, scontentando tutti i suoi interlocutoriâ€?. Non risulta sempre facile, in una trattativa che sembra farsi sempre piĂš complicata, comprendere quale sia lo scoglio su cui il tavolo di confronto sembra essersi arenato. La risposta la fornisce lo stesso Torri: il tema caldo è quello della riforma degli ammortizzatori sociali. “I sindacati – afferma – non sono pregiudizialmente ostili a

un confronto nel merito. Chiediamo però che il governo quantifichi, al di lĂ di generici riferimenti a paccate di miliardi, le risorse che intende mettere a disposizione di questi strumenti e non insista sulla tempistica di questa riformaâ€?. Mettere mano con effetto praticamente immediato a una revisione degli ammortizzatori sociali significa per Torri condannare al licenziamento centinaia di migliaia di lavoratori che ancora oggi, a causa della

crisi, vivono grazie a questi strumenti. Bisogna invece pensare a una loro riforma che vada in porto nell’arco dei prossimi due/tre anni e che preveda quelle azioni presenti giĂ in altri Paesi dell’Europa, come l’accompagnamento e la riqualificazione di quanti perdono il posto. “Il rischio - conclude Torri - è che il Governo scelga la strada di procedere da solo, senza il confrontro con le parti sociali, aprendo una stagione di conflitto socialeâ€?.


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͚͙

—Â?‡œœƒÂ?‡ ‡” †—‡ ‰‹‘”Â?‹ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â‰Â‹ÂƒÂ?ƒ–‘ •‹ Â?‡––‡ ‹Â? Â?‘•–”ƒ Esposizione di prodotti locali, incontri, convegni e sďŹ late: saranno questi gli ingredienti de “L’artigianato in mostraâ€?, manifestazione promossa da Confartigianato imprese unione di Brescia in programma il 17 e 18 marzo a Lumezzane Sant’Apollonio in piazza Portegaia. Ad aprire la kermesse saranno, nella mattinata di sabato, i laureati premiati da Confartigianato negli ultimi anni, che presenteranno le tesi con cui hanno analizzato

quel raro esempio di cittĂ -ofďŹ cina rappresentato da Lumezzane, approfondendo lo studio della storia economica della valle del Gobbia e lanciando nuove proposte per il futuro. Inoltre, afďŹ ancati da Flavia Caldera, presidente del mandamento di Lumezzane, e da Lucio Facchinetti, locale aassessore alla pubblica istruzione, illustreranno le loro esperienze lavorative agli studenti delle scuole superiori valgobbine. L’inaugurazione ufďŹ ciale della

manifestazione si terrĂ nel pomeriggio alle 17.30 con il taglio del nastro, cui seguirĂ il convegno “Lumezzane, la cittĂ -ofďŹ cina. La vicenda imprenditoriale della Val Gobbiaâ€? con la partecipazione del presidente di Confartigianato di Brescia Eugenio Massetti (nella foto), del sindaco di Lumezzane Silverio Vivenzi e dell’assessore alle attivitĂ produttive Rosanna Saleri. “Con questa mostra – sottolinea Eugenio Massetti – da un lato vogliamo rendere omaggio a tutti

coloro che, quasi 70 anni fa, hanno dato il via con impegno e caparbietĂ allo sviluppo economico locale e dall’altro rimarcare il livello d’eccellenza raggiunto dai produttori in diversi settoriâ€?. Nella mattinata di domenica si svolgerĂ un momento d’incontro, intitolato “Giocare con il paneâ€? tra paniďŹ catori e bambini, mentre alle 15 gli acconciatori della Scuola di Confartigianato daranno vita ad un’esibizione artistica seguita dalla presentazione di abiti del ‘700 realizzati da Germana Salvi.

�‹œ‹ƒ–‹˜‡ �ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ ‘�ˆƒ”–‹‰‹ƒ�ƒ–‘

'HVLJQ DUWLJLDQR VFHOWD YLQFHQWH ‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?•‡‰Â?ƒ †‡ŽŽǯ‡……‡ŽŽ‡Â?œƒ Â?‡Ž …ƒÂ?’‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â”Â‡Â†Â‘ ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ •ƒ…”ƒ

$

rtigianato artistico e design, un incontro in grado di portare a risultati d’eccellenza: proprio questi risultati, che hanno preso la forma di complementi d’arredo ed arte sacra, sono stati presentati nei giorni scorsi nella sede di Confartigianato imprese unione di Brescia durante l’inaugurazione della mostra loro dedicata. L’esposizione rientra nella serie di eventi conclusivi del progetto “Design Artigiano�, realizzato in partnership da Confartigianato di Brescia e Confartigianato di Lodi in collaborazione con Aipi e grazie al finanziamento della Regione Lombardia e di Unioncamere nell’ambito della “Convenzione Artigianato 2010-2011�, e rappresenta l’occasione per vedere esposti i risultati della proficua interazione venutasi a creare tra artigiani e designer. Durante la presentazione, cui hanno preso parte il presidente di Confartigianato imprese unione di Brescia Eugenio Massetti, la referente settore

Â?ƒ ’”‘’‘•–ƒ …Š‡ǥ Â?‡Ž •‡‰Â?‘ †‡ŽŽǯ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ǥ Šƒ …‘Â?‡ ‘„‹‡––‹˜‘ ‹Ž ”‹ŽƒÂ?…‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â‰Â‹ÂƒÂ?ƒ–‘ ƒ”–‹•–‹…‘ Ž‘Â?„ƒ”†‘ formazione Amanda Paroli, il coordinatore del progetto Claudio Bianchessi e l’amministratore delegato di Aipi, nonchĂŠ curatore della mostra, Gianpiero Brunelli, è stata sottolineata l’importanza dell’iniziativa che, ispirandosi ai canoni dell’innovazione, si è postao l’obiettivo di rilanciare sotto il profilo competitivo l’artigianato artistico lombardo. “Quest’ampia rassegna – ha spiegato il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti – rappresenta visivamente il successo dell’iniziativa, che ha portato alla realizzazione di una linea di prototipi, catalogati e contraddistinti da un marchio ad

hoc, giĂ diventata oggetto di studio sia da parte di riviste di settore che negli ambienti accademici. Ogni oggetto in effetti presenta profili di unicitĂ e valore straordinari, un valore rappresentato dagli effetti dell’incontro tra l’alto coefficiente di design e la maestria tecnica del saper fare a regola d’arte, proprio del lavoro artigiano. Ed è esattamente percorrendo la strada della ricerca e dell’innovazione tramite il design che si potrĂ puntare ad un potenziamento dell’artigianato artistico e ad una sua piĂš incisiva presenza sul mercatoâ€?. Infatti giĂ alcune universitĂ hanno espresso il loro apprezzamento per l’originalitĂ e la qualitĂ del lavoro svolto, prefigurando anche un futuro approfondimento in ambito scientifico del percorso avviato da Confartigianato. L’idea, curata dalle aree “Innovazione e competitivitĂ â€? di Confartigianato Brescia e Lodi, grazie alla stretta cooperazione avviata tra gli operatori dell’artigianato artistico e l’Associazione italiana progettisti

3DOFR SHU WHWWR GHO

A nnƒo di attivitĂ

MADE IN ITALY ITALY MADE IN

Dz

Çł

d’interni, i cui designer hanno concepito venti soluzioni alternative, dall’arte sacra ai complementi d’arredo, dall’oreficeria alla costruzione di orologi, da sottoporre al vaglio delle 12 imprese artigiane coinvolte, ha portato alla scelta di proposte che hanno visto la realizzazione di sei oggetti finanziati dal bando, oltre ad altri cinque prodotti grazie alla disponibilità di alcune imprese partecipanti e dei relativi ideatori.

FRQFHUWL VXO 'XRPR GL 0LODQR

I prototipi, destinati alla produzione in serie limitate su commissione proprio per sottolinearne il carattere artigianale e l’estrema cura ed elevata qualità , sono stati presentati a Lodi lo scorso 27 febbraio e potranno ora essere ammirati dal vivo liberamente fino al 23 marzo nella sede di Confartigianato in via Orzinuovi oppure visionati sul sito dedicato all’iniziativa www.designartigiano.it.

6(/92/,1$ 352'8&( ( 9(1'( ',5(77$0(17(

3('$1( 3,67( '$ %$//2 3$/&+, &23(5785(

3$/&+,

75,%81( *$=(%, 7811(/

Prodotti di qualitĂ garantiti nel tempo

3(16,/,1( 20%5(**,2 ( )27292/7$,&+( 75$/,&&, 3(5 $55('$0(17, $//(67,0(17, ( 63(77$&2/, 7$92/, 3$1&+,1( 6(',( (6326,725, *,5(92/, 67587785( 63(&,$/,

3('$1(

*$=(%,

5($/,==$72 68//$ 7(55$==$ ,1&/,1$7$ ', &23(5785$ '(//$ 1$9$7$ &(175$/(

3$11(//, (/(7725$/, ZZZ VHOYROLQH FRP

6(/92/,1$ &RQWUDGD 6HOYROH &DVWHO *RIIUHGR 0Q ,WDO\ 7HO )D[ H PDLO VHOYROLQH#VHOYROLQH FRP


w w w. c o n f a r t i g i a n a t o . b s . i t

TESSERAMENTO 2012

FORZA IMPRENDITORIALE SPIRITO SOCIALE

Confartigianato Imprese Unione di Brescia Via Orzinuovi, 28 - 25125 Brescia - Tel. 030 3745.1 - Fax 030 3745.334 www. confartigianato.bs.it - info@confartigianato.bs.it


œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

,/ 9$1*(/2 '(//$ '20(1,&$

/$92&( '(/ 3232/2 Â?–‘Â?‹‘ —•‹ Č‹ ‡”–‹…ƒ ÂƒÂ•Â•ÂƒÇĄ Í™Í&#x;͚͞ Č‚ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Í™Í&#x;Í&#x;ÍžČŒ ˆ— ƒŽŽ‹‡˜‘ †‹ Â?–‘Â?‹‘ ƒ‰Ž‹ƒ †ƒŽ “—ƒŽ‡ ’”‡•‡ ‹ –‘Â?‹ •…Š‹ƒ”‹–‹ †‡ŽŽ‡ •—‡ …‘Â?’‘•‹œ‹‘Â?‹ ‹Â? Ž‹Â?‡ƒ …‘Â? Žƒ ’‹––—”ƒ †‹ •‡…‘Â?†‘ ‡––‡…‡Â?–‘ǥ ˆ‘”–‡Â?‡Â?–‡ ‹Â?ˆŽ—‡Â?œƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‡ŽŽƒ ƒ‰—Â?ƒǤ

,9 '20(1,&$ ', 48$5(6,0$ '$/ 9$1*(/2 6(&21'2 *,29$11,

“E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, cosĂŹ bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perchĂŠ chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchĂŠ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchĂŠ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è giĂ stato condannato, perchĂŠ non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piĂš le tenebre che la luce, perchĂŠ le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchĂŠ le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la veritĂ viene verso la luce, perchĂŠ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioâ€?.

ÇĄ Č?Í™Í&#x;ÍžÍ ČŽǤ ÇĄ

/D OXFH QHO PRQGR

*

iudizio. Ci è molto piĂš comodo pensare a un Dio giudice e cattivo piuttosto che al Dio del quale parla GesĂš. La nostra preferenza per il castigo e per il giudizio ci dice che siamo uomini e donne “non cresciutiâ€?, e questo non solo per quanto riguarda la fede, ma anche per le cose di tutti i giorni, per le scelte della vita. Preferiamo non avere responsabilitĂ e comportarci da bambini; preferiamo temere, aver paura di un castigo che prenderci la responsabilitĂ delle nostre azioni. In fondo amiamo l’idea di un Dio che castiga e giudica perchĂŠ ci toglie il peso di scegliere: il timore, la paura di un’entitĂ terribile, cieca, ignota non è cristiana e nemmeno ebraica: l’idea di un Dio personale, che accompagna il suo popolo, che lo guida e che arriva a mandare suo Figlio è totalmente all’opposto dell’idea di un Dio che si disinteressa dell’uomo e delle sue vicende. Questo è un Dio di comodo, in fondo un Dio per chi non ha il coraggio di accettare l’ateismo. E non la-

,Q 3DUDGLVR VHQ]D IURQ]ROL Nel primo anno di postulato ho avuto la grazia di incontrare due giovani “ragazzeâ€? che mi hanno preso per mano e accompagnato nel cammino di discernimento. La prima fu Santa Maria Bertilla Boscardin, chiamata “ocoâ€? dalle sue consorelle perchĂŠ ragazza semplice e non colta. Quando chiese di andare suora il parroco la sconsigliò perchĂŠ conosceva la sua ignoranza ma poi la notte non dormĂŹ e la mattina dopo vedendola giungere con gli zoccoli in mano (per non consumarli) alla prima Messa del mattino, le chiese: “Sai pelare le patate?â€? alla risposta affermativa della fanciulla replicò: “Ebbene questo sarĂ il tuo compito tra le suoreâ€?. Non solo pelò le patate ma divenne l’angelo di un ospedale. MorĂŹ giovane per cancro. Ci ha lasciato una

quaderno pieno di errori d’ortografia, dove segnava i frutti e i propositi. Ma i veri errori sono i peccati di orgoglio e di presunzione che scriviamo nel libro della nostra vita. L’altra giovane che mi prese per mano e non la mollò piĂš (anzi ogni tanto me la stringe forte per richiamarmi ai miei doveri) è Bernardette. Nel mese di novembre del 1871, una suora le chiese se non avesse mai provato un sentimento di compiacenza per i favori che la Vergine le aveva fatto. Rispose lapidaria: “Volete che non sappia che se la Madonna mi ha scelta è perchĂŠ ero la piĂš ignorante? Se ne avesse trovata una piĂš ignorante, avrebbe preso quellaâ€?. Qui tutta la sua saggezza semplice che disarma le nostre vanitĂ . In queste poche parole è racchiusa tutta la

sapienza della Croce dove il piĂš piccolo è il piĂš grande, il debole è piĂš forte, l’ultimo è il primo e chi ha il potere, serve. Al Calvario ogni logica umana è rovesciata. Ai processi i parenti di Bernardette testimoniarono che ella comprendeva con lentezza e aveva bisogno di tempo per capire. La Vergine stessa dedicherĂ le prime apparizioni per prepararla, dandole gentilmente del lei “Mi farebbe la cortesia di venire qui per quindici giorni..â€?, sorridendo ad alcune sue richieste (quella per esempio di scrivere il nome su di un foglietto). Tutto questo è disarmante, ci spoglia e ci fa sentire sciocchi nella nostra arroganza. La Croce ci chiede nuditĂ , semplicitĂ , concretezza e trasparenza. In Paradiso si giunge senza fronzoli e vanaglorie.

scia crescere, nĂŠ nel senso della fede nĂŠ in quello della pura umanitĂ . Mette in una posizione di comodo dove la colpa è sempre dell’altro, sia esso Dio che provoca o Dio che condanna. Ma se Dio ha il volto di un padre, cosĂŹ come GesĂš l’ha rivelato, questo discorso non funziona piĂš, e questo brano di Vangelo lo mette bene in evidenza: Dio ha amato il mondo, Dio ha mandato il Figlio, Dio sa che la strada perchĂŠ l’uomo possa credere è l’abbassamento totale del Figlio nel momento della morte e quindi in quello che Giovanni chiama l’innalzamento. Come il serpente di rame era mezzo per la salute, ma solo per chi lo guardava, cosĂŹ il Figlio innalzato è mezzo di salvezza per chi lo guarda, per chi, cioè, ha il coraggio di credere. Questa è la luce perchĂŠ illumina non solo l’angolo della fede dell’uomo, ma tutta la sua esistenza. Non lascia posto per accusare l’altro di aver fatto al posto nostro e nemmeno permette di dire che Dio è colpevole, è ingiusto, è giudice. Quando la luce entra nella vita dell’uomo non c’è spazio per fingere:

ci si può solo arrendere a vedersi cosĂŹ come si è, e forse ad accorgersi che quella luce mette a nudo le debolezze nostre e chiede qualcosa a noi, non agli altri. Ma GesĂš è realista e spietato con noi piĂš che altrove. Spiega perchĂŠ questo meccanismo cosĂŹ semplice non funziona: noi preferiamo che la luce non arrivi perchĂŠ in questo modo potremo continuare a vivere nell’ombra, a non dover rendere conto (prima a noi stessi e poi agli altri) delle nostre azioni, a poter incolpare gli altri e Dio della nostra mancanza di luce. Per questo è giudizio (e autogiudizio): perchĂŠ siamo noi personalmente a non voler uscire dal male che noi stessi costruiamo. E continuiamo a dare la colpa all’altro e a Dio, sperando che un giorno Lui ci giudichi cosĂŹ da poterlo giudicare iniquo e cattivo. CosĂŹ da non essere mai cresciuti. CosĂŹ da non aver la responsabilitĂ di guardare verso quell’Innalzato che è lĂŹ per noi, perchĂŠ guardandolo, semplicemente guardandolo, possiamo avere la salvezza. PerchĂŠ potremmo imparare a vedere. La luce.


͚͜

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

”‡•‡Â?–ƒ–‘ ÂŽÇŻ Â?Â?—ƒ”‹‘ ’‘Â?–‹ˆ‹…‹‘ ƒŽƒÂ?‘ ‹ …ƒ––‘Ž‹…‹ ‹Â? Â?‡”‹…ƒ Â?‡”‹†‹‘Â?ƒŽ‡ ‡ ‹Â? —”‘’ƒ Rimane costante nel mondo, intorno al 17,5%, la presenza dei cattolici: sono circa un miliardo e 196 milioni. Diminuiscono in America meridionale e in Europa, mentre aumentano in Africa e Asia. Cresce in totale il numero dei sacerdoti, sono 412.236 tra diocesani e religiosi, con un incremento di 1.643 unitĂ che riguarda soprattutto l’Asia e l’Africa, mentre si registra un netto calo in Europa. Aumentano i diaconi permanenti in America del Nord e in Europa,

tornano a crescere i religiosi non sacerdoti, diminuiscono in modo consistente le religiose. Continua ad aumentare (piĂš 4% ) il numero dei seminaristi, in netta diminuzione in Europa (-10%) e in America, crescono in Asia, Africa e Oceania. Nel 2011 Benedetto XVI ha eretto otto nuove sedi vescovili, un ordinariato personale e un ordinariato militare. In totale le circoscrizioni ecclesiastiche sono ora 2.966. Questi alcuni dei dati piĂš signiďŹ cativi che emergono

dalla consultazione dei due volumi curati dall’UfďŹ cio centrale di statistica della Santa Sede, “Annuario PontiďŹ cioâ€? e Annuarium statisticum ecclesiae, presentati per la prima volta contemporaneamente il 10 marzo al Papa dal card. Tarcisio Bertone e da mons. Angelo Becciu, sostituto alla segreteria di Stato per gli Affari generali. Presenti anche mons. Vittorio Formenti, incaricato dell’UfďŹ cio centrale di statistica della Chiesa, e il prof. Enrico Nenna, che insieme agli altri

collaboratori del medesimo ufďŹ cio curano la redazione dei due volumi. Il Papa ha ringraziato per l’omaggio e ha espresso la sua gratitudine per quanti hanno contribuito a realizzare queste nuove edizioni. L’Annuario statistico, redatto in latino, inglese e francese, è una pubblicazione specializzata che offre il quadro mondiale e dettagliato, Paese per Paese, sia della presenza dei cattolici sia della consistenza del personale dedito all’apostolato.

‘�ƒ ‡‰�‹ †‹ ‡…—�‡�‹•�‘

8Q GLDORJR FRQFUHWR ‡Â?‡†‡––‘ Šƒ …‡Ž‡„”ƒ–‘ ‹ ˜‡•’”‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ”Â…Â‹Â˜Â‡Â•Â…Â‘Â˜Â‘ †‹ ƒÂ?–‡”„—”› ‡ ’”‹Â?ƒ–‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ ƒÂ?‰Ž‹…ƒÂ?ÂƒÇĄ ‘› ‹ŽŽ‹ƒÂ?•Ǥ ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ Ž‡ †‹˜‹•‹‘Â?‹ǥ Žƒ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ ’—Ö …”‡•…‡”‡ ’‡”…Š¹ Ž‡ Š‹‡•‡ ”‡•–ƒÂ?‘ —Â?‹–‡ Â?‡Ž Â?‘Â?‡ †‹ ”‹•–‘

8

n luogo significativo per il cammino ecumenico; un ordine monastico che celebra mille anni di storia; e un eremo che fa memoria di un Codice che è stato una delle fonti piĂš importanti della Costituzione e della democrazia in Italia. I vespri celebrati nella chiesa di San Gregorio Magno al Celio da Benedetto XVI e dall’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana Rowan Williams evocano tutto questo. La celebrazione di sabato 10 marzo è occasione per riflettere su quanta strada ha fatto il movimento ecumenico dal Concilio Vaticano II ad oggi. Come tutti i processi ha conosciuto alti e bassi, momenti di grande euforia e episodi che hanno allontanato la prospettiva di quell’ut unum sint, di quell’impegno all’unitĂ che proprio il Concilio ha cercato di rendere cammino comune delle Chiese, perchĂŠ la divisione “non solo contraddice apertamente alla volontĂ di Cristo, ma anche è scandalo al mondoâ€?. Con il Vaticano II, la Chiesa cattolica supera le riserve che le avevano impedito di prendere parte al processo insieme alle altre Chiese. Il nuovo atteggiamento è figlio dell’impegno paziente e nascosto di tanti pionieri che hanno creato le condizioni perchĂŠ all’ecumenismo fosse riconosciuto diritto di cittadinanza, ed è legato ai documenti conciliari, in primo luogo il decreto sull’ecumenismo – Unitatis redintegratio – e la costituzione sulla Chiesa, la Lumen gentium. La chiesa di San Gregorio al Celio vive anche della memoria di passi co-

ÇŻ

muni compiuti nel tempo, da quando San Gregorio Magno, lui stesso un monaco prima di essere eletto Papa, inviò Sant’Agostino di Canterbury e 40 monaci benedettini in Gran Bretagna nel 597. Dai monasteri in terra di Inghilterra i monaci hanno raggiunto il centro dell’Europa evangelizzando il continente dall’Olanda alla Svizzera, dalla Germania all’Austria. Nella chiesa monastero giĂ altre due volte il Papa ha incontrato l’arcivescovo di Canterbury. Impensabili fino al Concilio, questi incontri, come le Giornate di preghiera per la pace di Assisi, le visite alle altre confessioni in Italia e all’estero, sono diventati momenti di reciproco incontro e crescita nella conoscenza. Il Concilio non si è limita-

Â?’‡Â?•ƒ„‹Ž‹ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ‘Â?…‹Ž‹‘ǥ “—‡•–‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ǥ …‘Â?‡ Ž‡

‹‘”Â?ƒ–‡ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡ †‹ ••‹•‹ǥ •‘Â?‘ †‹˜‡Â?–ƒ–‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ ”‡…‹’”‘…‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ ‡ …”‡•…‹–ƒ to a ripensare la concezione cattolica della Chiesa e le linee di un futuro dialogo, ma ha rappresentato una svolta nel rapporto con le altre chiese. Lo stesso invito a mandare “osservatoriâ€? ai lavori del Concilio, cioè rappresen-

tanti ufficiali delle altre confessioni che potevano non solo seguire quanto avveniva all’interno della basilica vaticana trasformata in una grande aula, ma potevano informare le rispettive Chiese sullo svolgimento dei lavori stessi, ne è una prova. Il Concilio non è stato solo un avvenimento vissuto all’interno della Chiesa cattolica, ma ha influenzato anche le altre chiese, tanto che i delegati non cattolici al termine dei lavori, in una dichiarazione, 4 dicembre 1965, manifestavano apprezzamento, dichiarando di aver preso parte non come spettatori distaccati ma con spirito di partecipazione, perchĂŠ “quanto avviene all’interno di una Chiesa, interessa pure tutte le altre. Nonostante le divisioni, le Chiese restano unite nel nome di Cristo. Noi osservatori siamo convinti che la comunione che è stata raggiunta fino a questo momento può crescere ancora e sicuramente crescerĂ â€?. Proprio la partecipazione, anzi l’incontro effettivo tra cristiani avvenuto nel Concilio ha posto le premesse per la collaborazione concreta che, dopo la conclusione del Vaticano II, si è sviluppata dal Consiglio ecumenico delle Chiese ai vari dialoghi bilaterali, con gli anglicani, innanzitutto, ma anche con il mondo luterano e protestante. Insomma con il Concilio, come ricordava Giovanni Paolo II, la Chiesa si è impegnata “in modo irreversibileâ€? a percorrere la via della ricerca ecumenica. Ăˆ proprio con il Concilio tra le mani abbiamo assistito a incontri storici, a partire da quell’abbraccio nella Nunziatura di Gerusalemme tra Paolo VI e il patriarca ortodosso Atenagora I.

‹‘˜ƒ��‹ ƒ‘Ž‘

Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ …‘Â? Â?‘Ž–‹ ‘•–ƒ…‘Ž‹ ‡Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ •—ŽŽƒ •–”ƒ†ƒ ’‡” Žǯ‡…—Â?‡Â?‹•Â?‘ ’‡”Â?ƒÂ?‰‘Â?‘ †‹˜‡”•‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ ‡ •…‡Ž–‡ …Š‡ ƒÂ?…‘”ƒ †‹˜‹†‘Â?‘ Ž‡ …Š‹‡•‡Ǥ ‹nj …‘”†ƒ˜ƒ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒ‘Ž‘

ƒŽ ’ƒ–”‹ƒ”…ƒ ‘”–‘†‘••‘ †‹ ‘Â?ÂƒÇŚ Â?Â‹ÂƒÇĄ ‡‘…–‹•–ǣ Dz „„‹ƒÂ?‘ …‘Â?‘nj •…‹—–‘ …‘Â?Â–Â”ÂƒÂ•Â–Â‹ÇĄ ”‡…”‹Â?‹Â?ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‹ǥ ”‡–‹…‡Â?œ‡ ‹Â?–‡”‹‘”‹ ‡ …Š‹—•—nj ”‡ ”‡…‹’”‘…Š‡Ǥ Â—Â–Â–ÂƒÂ˜Â‹ÂƒÇĄ ‡ ˜‘‹ ‡ Â?‘‹ •‹ƒÂ?‘ ‹Â?•‹‡Â?‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ †‡Ž ˆƒ––‘ …Š‡ǥ Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ “—‡nj •–‡ †‹˜‹•‹‘Â?‹ǥ ƒŽ Â?‘Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‰”ƒÂ?†‡ Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÇĄ “—ƒÂ?†‘ Ž‡ Â?‘nj •–”‡ Š‹‡•‡ •‡Â?„”ƒ˜ƒÂ?‘ •…‘•nj •‡ ˆ‹Â?‘ ƒŽŽ‡ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?Â–ÂƒÇĄ ƒÂ?ÇŚ …Š‡ “—‹ǥ ‹Â? “—‡•–ƒ –‡””ƒ †‹ ‘nj Â?ƒÂ?Â‹ÂƒÇĄ ‹ Â?ƒ”–‹”‹ ‡ ‹ …‘Â?ˆ‡••‘”‹ ŠƒÂ?Â?‘ •ƒ’—–‘ ‰Ž‘”‹ˆ‹…ƒ”‡ ‹Ž Â?‘nj Â?‡ †‹ ‹‘ …‘Â? —Â? •‘Ž‘ …—‘”‡ ‡ …‘Â? —Â?ƒ •‘Žƒ ƒÂ?‹Â?ƒdzǤ ‡ Š‹‡nj •‡ ‘”–‘†‘••‡ ‡ Žƒ Š‹‡•ƒ Â…ÂƒÂ–ÇŚ –‘Ž‹…ƒ ŠƒÂ?Â?‘ ’‡”…‘”•‘ —Â? Ž—Â?ÇŚ ‰‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ”‹…‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ǥ DzÂ?‘Â? ° ˆ‘”•‡ ‰‹—Â?–‘ ‹Ž Â?‘Â?‡Â?ÇŚ –‘ Č‚ •‹ …Š‹‡†‡˜ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ƒ’ƒ ‘Œ–›Žƒ Â?‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ †‡Ž Â?ÂƒÂ‰ÇŚ ‰‹‘ ͙ͥͥͥ Č‚ †‹ ”‹’”‡Â?†‡”‡ ”‹•‘nj Ž—–ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ ”‹…‡”…ƒ –‡‘Ž‘‰‹nj Â…ÂƒÇĄ •‘•–‡Â?—–ƒ †ƒŽŽƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‡ †ƒŽŽƒ „—‘Â?ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‹ –—––‹ ‹ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÂŽÂ‹ÇĄ ‘”–‘†‘••‹ ‡ Â…ÂƒÂ–Â–Â‘ÇŚ Ž‹…‹ǍdzǤ Â?ƒ ˜‹•‹–ƒ …Š‡ Šƒ ’‘•–‘ǥ ƒÂ?…‘”ƒ —Â?ƒ Â˜Â‘ÂŽÂ–ÂƒÇĄ ‹Â? ’”‹Â?‘ Â’Â‹ÂƒÇŚ Â?‘ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ˜‡”•‘ Žƒ ’‹‡Â?ƒ —Â?‹–Â?Ǥ ‹ˆ‡”‡Â?†‘•‹ ƒŽŽƒ Â•Â‹Â–Â—ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ †‡‹ …”‡†‡Â?–‹ ‹Â? ‘Â?ƒÂ?Â‹ÂƒÇĄ

‹‘˜ƒ��‹ ƒ‘Ž‘

Â†Â‹Â…Â‡Â˜ÂƒÇŁ Dz Â?‹nj …ƒ ° Žƒ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ …Š‡ ‘”nj –‘†‘••‹ǥ …ƒ––‘Ž‹…‹ ‡ ’”‘–‡•–ƒÂ?–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ”‡•‘ ƒ ”‹•–‘ …‘Â? ‹Ž Â•ÂƒÇŚ …”‹ˆ‹…‹‘ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ˜‹–ƒdzǤ

,O UXROR GHOOD WHVWLPRQLDQ]D “La testimonianza è vitale per la Chiesa nello svolgimento della sua missione nel mondoâ€?, anzi “è la prima via che deve percorrere quando ricerca gli strumenti piĂš coerenti oggi per l’evangelizzazioneâ€?. Ne è convinto mons. Rino Fisichella, presidente del PontiďŹ cio Consiglio per la nuova evangelizzazione, che è intervenuto al XV Convegno della FacoltĂ di teologia della PontiďŹ cia UniversitĂ della Santa Croce. Secondo il presi-

dente del dicastero pontiďŹ cio, la testimonianza è la “via maestraâ€? per la nuova evangelizzazione: “In un contesto di estesa indifferenza che porta inevitabilmente verso forme di agnosticismo e mancanza di fede, i testimoni hanno il grave compito di provocare l’assunzione di stili di vita che sanno parlare di vero amore, di genuina libertĂ e di gioia realeâ€?. “SarĂ la globalitĂ dell’esistenza a dover essere testimoniata al mondo d’oggi

piĂš che la frammentarietĂ di esperienze che rischiano di far perdere di vita l’essenzialeâ€?, ha ammonito il relatore, soffermandosi sulla “responsabilitĂ â€? per il cristiano di “saper creare nuovi segni che permettano di veriďŹ care e convincere quanto il Vangelo sia realmente un’ancora in grado di radicare il senso dell’esistenza e la sua reale possibilitĂ per essere recepito e vissuto anche ai nostri giorniâ€?.


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ÍšÍ?

ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ ˜‘…‡ ÂƒÂŽÂ‘Â”Â‹ÂœÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ ˆ‘”Â?ƒ”‡ ‡ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ”‡

‡Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‡Ž ‹Â?‘†‘ǥ †‹ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ‹Â? •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ †‹ †‹•…‡”Â?‹Â?‡Â?–‘

Caro direttore, le unitĂ pastorali dovranno esprimere un modo nuovo di essere Chiesa. Certo sono strutture pastorali, ma se non ci serviranno per attivare la comunitĂ e le sue risorse mi chiedo il senso di tutto questo movimento verso il Sinodo. Tra le cose da muovere c’è una maggior stima reciproca tra le vocazioni che lo Spirito ha elargito alla Chiesa e che ci permetterĂ di rendere piĂš credibile ed efficace la nostra missione. Non solo stima però, ma anche valorizzazione in

particolare delle donne. A 50 anni dal Concilio ci stiamo, infatti, ancora chiedendo quale spazio, ruolo e responsabilitĂ ha la donna nella Chiesa. Che passi si intenderanno fare? Il tema, poi, del laicato resta comunque urgente, in particolare di quello associato. La richiesta dei parroci di laici formati non sempre corrisponde al sostegno convito dei luoghi formativi del laicato come le associazioni. Cosa dirĂ il Sinodo su questo? Non c’è il rischio di un corto circuito? Ci

sono e ci saranno laici capaci di far parte dei guruppi ministreriali e di compiti come la direzione degli oratori? Dove li pescheremo se non li abbiamo coltivati? Infine, il nodo cruciale mi pare stia nella capacitĂ di programmare insieme. Il dubbio è oggi che i preti, i laici e le comunitĂ non siano in grado di programmare. Se c’è giĂ un metodo, uno stile che succederĂ nelle unitĂ pastorali? Forse questo tempo di preparazione dovrebbe servire anche a questo. (Lettera firmata)

—Ž–—”ƒ ‡ …‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡ ’—�–‹ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘�‡ •—ŽŽƒ �‘�ƒ •…Š‡†ƒ †‹ …‘�•—Ž–ƒœ‹‘�‡

/¡DQLPD YLWDOH GHL PHGLD

ÂŽ …ƒ’‘”‡†ƒ––‘”‡ †‡ŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ †‡Ž Dz ‘””‹‡”‡ †‡ŽŽƒ Â‡Â”ÂƒÇł ”ƒ……‘Â?–ƒ …‘Â?‡ ‰‡•–‹”‡ ƒŽ Â?‡‰Ž‹‘ ‹ Â?‡œœ‹ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ …Š‡ ’‘••‘Â?‘ ˆƒ…‹Ž‹–ƒ”‡ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ˜‡”•‘ Žǯ—Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡

/

a Chiesa è sempre stata maestra di comunicazione. Per secoli dai pulpiti, dalle pagine intrise d’inchiostro e persino dalle pareti dipinte delle chiesa ha svolto il suo compito – l’annuncio – secondo modalitĂ aggiornate, colte o popolari, emozionali o raffinate a seconda del pubblico. Neppure la societĂ di massa ha spiazzato la Chiesa che nella temperie del Secolo breve ha forgiato media (radio, giornali, riviste, case editrici) di assoluta modernitĂ . Le cose sono cambiate negli ultimi tre-quattro decenni, quando la societĂ di massa è andata trasformandosi in civiltĂ dei media dominata dall’immagine. In concomitanza i media cattolici sono stati messi all’angolo, relegati al rango di strumenti specialistici o di nicchia. L’immagine che meglio rispecchia questa situazione è la disposizione dei libri nella grandi librerie generaliste: i libri cattolici, quasi fossero destinati a una setta di lettori, sono affogati in mezzo a testi di culture orientali e yoga, nella sezione “religioniâ€? che di solito viene dopo rispetto a “viaggiâ€? e “cucinaâ€?. Un singolare destino attribuisce compiti specialistici e ruoli marginali ai media cattolici, lasciandoli esposti alle occasionali, bislacche reprimende alla Celentano. Ora, non saranno certo gli strumenti di cui dispongono le parrocchie (e le unitĂ pastorali) a ribaltare una situazione che ha radici vaste e profonde. E tuttavia è giusto che tenga conto di questo contesto chi si occupa dei media delle comunitĂ cristiane locali. Media che godono spesso di buona tradizione e rispetta-

ÇĄ

‹‘”Â?ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‰‘†‘Â?‘ †‹ „—‘Â?ƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ ‡ ”‹•’‡––ƒ„‹Ž‡ ”‡’—–ƒœ‹‘Â?‡ǥ ‡Â?–”ƒÂ?‘ ‹Â? …ƒ•‡ …Š‡ •‡””ƒÂ?‘ Žƒ ’‘”–ƒ ƒ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹ bile reputazione, entrano in case che serrano la porta a ogni altro giornale, raggiungono un pubblico selettivo, suscitano interesse per la prossimitĂ assoluta a lettori e temi toccati. Come gestire al meglio questi rispettati mezzi di comunicazione? Guardando con la stessa cura agli strumenti e ai contenuti. Lo strumento essenziale è una redazione. PerchĂŠ questi media non si sottraggono al destino dei loro

confratelli “laiciâ€?: sono imprese collettive in cui è importante si trovino persone che hanno il dono, la vocazione, la grazia della comunicazione nelle forme piĂš diverse: grafica e fotografia, inchiesta e articolo di fondo, intervista e infografica, stampa e diffusione. Mettere in circolo ed esaltare le qualitĂ di un gruppo di persone simili è necessitĂ primaria. C’è poi il contenuto, non meno essenziale. Meglio sarebbe parlare di “animaâ€? che questi media devono avere. Essa sarĂ tanto piĂš spiccata, personale, forte, quanto piĂš ci sarĂ fedeltĂ all’ispirazione di fondo e adesione ed empatia con la comunitĂ a cui ci si rivolge. Solo cosĂŹ questi strumenti (giornale, radio, sito internet) eviteranno di essere stanca riproduzione di materiali confezionati altrove e diventeranno lievito, sguar-

do critico, fermento, indagine, agorĂ locale. Nella fase fondativa di tante unitĂ pastorali, questi mezzi potranno risultare essenziali per mettere in comunicazione esperienze, problemi, soluzioni. PurchĂŠ ci siano una redazione viva e un’“animaâ€? autentica a plasmarli.

‡ŽŽƒ ˆƒ•‡ ˆ‘Â?†ƒ–‹˜ƒ †‹ –ƒÂ?–‡ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ “—‡•–‹ Â?‡œœ‹ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ”‹•—Ž–ƒ”‡ ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‹ ’‡” Â?‡––‡”‡ ‹Â? …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ‡•’‡”‹‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ ’”‘„Ž‡Â?‹ǥ •‘Ž—œ‹‘Â?‹

ÇŻ

8Q VLWR LQWHUQHW H OD FDWHFKHVL QHOO¡DUWH Ci sono alcune parrocchie che investono, grazie anche alla lungimiranza dei suoi pastori, nel campo della cultura e della comunicazione, perchĂŠ lo ritengono una prioritĂ . “Si tratta − spiega don Aldo Mariotti − di individuare persone appassionate e impegnate, che, nella corresponsabilitĂ , si prendano a cuore queste due realtĂ . Don Aldo Mariotti (nella foto) è il parroco di Bienno, Berzo, Prestine, Esine,

Plemo, segue, quindi, circa 10.500 abitanti con altri quattro sacerdoti (un curato e tre collaboratori. Per il momento, anche se i tempi non sono ancora maturi, si sta lavorando a unico Giornale della comunitĂ : attualmente c’è a Esine e a Bienno. “Ci siamo confrontati − racconta don Aldo − e abbiamo deciso di fare un sito internet unico per l’erigenda unitĂ pastorale in modo da comunicare gli appuntamenti e dare

una visione d’insiemeâ€?. Il prossimo passaggio sarĂ quello di valorizzare le due Sale della comunitĂ presenti sul territorio (Bienno ed Esine) che dovranno diversiďŹ care la programmazione. Come? Magari una punterĂ sul cinema e sui cineforum e l’altra su ďŹ lm/cartoni per bambini. PiĂš in generale sul versante della cultura le parrocchie stanno pensando a un ďŹ lone culturale per rileggere le chiese non “solo come monumen-

ti d’arte, ma come bibbie aperte�. Sono tante le chiese (a Bienno la parrocchiale e Santa Maria Annunciata, Santa Maria Assunta a Esine e a Prestine il santuario della Madonna delle consolazioni) che possono vantare opere d’arte significative (con affreschi di Romanino, Pietro da Cemmo...) e che possono essere utilizzate per elaborare percorsi di evangelizzazione attraverso l’arte e la musica.

—Ž–—”ƒ ”‡•…‡”‡ Â?‡Ž •‡Â?•‘ †‹ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?œƒ Â?…Š‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ÂƒÇĄ …‘Â?‡ “—ƒŽ•‹ƒ•‹ …‘”’‘ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ –”‘˜ƒ Â?‡ŽŽƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ˆ‘”Â?‡ Â?‡…‡••ƒ”‹‡ ’‡” Žƒ …”‡•…‹–ƒ †‡Ž •‡Â?•‘ †‹ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?ÂœÂƒÇĄ †‡ŽŽ‘ Dz•’‹”‹–‘ †‹ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡dzǤ ‹Î Žƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ° „—‘Â?ÂƒÇĄ ’‹Î Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ –”ƒ Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ •‘Â?‘ ƒ—–‡Â?–‹…Š‡ǥ ’‹Î …”‡•…‡ Žƒ ’‡”…‡œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ „‡ŽŽ‡œœƒ †‡Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ …‘Â?—Â?‡Ǥ ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ •‹ †‡˜‡ Â?—‘˜‡”‡ ‡Â?–”‘ Žƒ ’”‘‰‡––—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ ƒ ’”‘‰‡––—ƒŽ‹–Â? ‹Â?Â?‡––‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ Â?‡Ž –‡••—–‘ ˜‹˜‘ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?ÇĄ †ƒÂ?†‘ •’‡••‘”‡ ƒŽŽƒ Â?‹••‹‘Â?‡Ǥ ••ƒ •‹ ”‹˜‘Ž‰‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â‡Â”Â?‘ǥ Â?‡Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ‡Â?–”‘ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‘……‘””‡ ”‹…Š‹ƒÂ?ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ •—‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‹ †‡Ž Â?‘Â?†‘ ‡ •—ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …Š‡ ‹Â? ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ …‘•–‹–—‹•…‘Â?‘ ‘’’‘”–—Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ ‡ Â?‘–‹˜‘ †‹ …”‡•…‹–ƒ ’‡” –—––‹Ǥ ‡Â?–”‘ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ǥ Ž‡ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?‡ †‡˜‘Â?‘ •–ƒ„‹Ž‹”‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ …‘•–”—––‹˜‡ …‘Â? Ž‡ ”‡ƒŽ–Â? Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‡ ‡ ÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ •—††‹–ƒÂ?œ‡ ‡ •‘––‘Â?‹••‹‘Â?‹Ǥ ‹ ”‹–‹‡Â?‡ Â?‡…‡••ƒ”‹‘ …Š‡ ‹Â? ‘‰Â?‹ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ …‹ •‹ƒ —Â? Â?—Â?‡”‘ †‹ ƒÂ?‹Â?ƒ–‘”‹ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ‡ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …Š‡ ’‘–”‡„„‡”‘ ˆƒ”•‹ …ƒ”‹…‘ †‹ —Â?ƒ ’”‘‰‡––ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?—Â?‡ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇŤ ‘Â?‡ Â’Â”Â‡Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ”ÂŽÂ‹ÇŤ —ƒŽ‹ •–”—Â?‡Â?–‹ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ȋ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ •‹–‘ ‹Â?–‡”Â?‡–ǥ •ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ǤǤǤČŒ ’‘–”‡„„‡”‘ ˆƒ˜‘”‹”‡ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ‡ Žƒ ˜‹–ƒ •–‡••ƒ †‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇŤ —ƒŽ‹ •–”—Â?‡Â?–‹ †‘˜”‡„„‡”‘ ”‡•–ƒ”‡ ƒ •‡”˜‹œ‹‘ †‡ŽŽƒ •‹Â?‰‘Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‡ “—ƒŽ‹ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇŤ


͚͞

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ƒ�…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘�‹�‡ ‡ ’”‘˜˜‡†‹�‡�–‹

‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 15 marzo Ore 20.30 - Brescia Scuola di preghiera in Cattedrale. Sabato 17 marzo Ore 10.30 - Brescia - Santa Messa per i coscritti in Cattedrale. Domenica 18 marzo Ore 8.30 - Brescia - Santa Messa presso l’infermeria (Casa degli angeli) delle suore dorotee di Cemmo di via S. Emiliano.

MartedÏ 20 marzo Ore 16 - Brescia Incontro e Santa Messa presso il Seminario maggiore. MercoledÏ 21 marzo Ore 9.30 - Brescia Consiglio presbiterale diocesano presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 20.45 - Urago d’Oglio Incontro con la comunità parrocchiale.

La Cancelleria della curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il sac. don Ettore Truzzi, giĂ parroco delle parrocchie di Provaglio Sopra e Provaglio sotto in Valle Sabbia, è stato nominato parroco della parrocchia di Fiesse.

Il sac. padre Galpottha Liynage (dello Sri Lanka) è stato nominato Cappellano Coadiutore per gli immigrati dello Sri Lanka nella “Missione con cura d’animeâ€? presso la parrocchia della Stocchetta. Il sac. don Giuseppe Maccalli (della diocesi di Crema) è stato nominato presbitero collaboratore anche della parrocchia di Vello.

ˆˆ‹…‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ •‘…‹ƒŽ‡ ǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‹ ’ƒ†”‡ ‹…ƒ”‹

1HZPDQ FROXL FKH DGHUu DOOD YHULWj ‡ ’‡”•‘Â?‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‡ Â?‡ŽŽƒ Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?‡ŽŽǯ‹Â?Â’Â”Â‡Â•ÂƒÇĄ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ ‡ Â?‡Ž •‘…‹ƒŽ‡ •‹ •‘Â?‘ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ–‡ ’‡” ‹Ž –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽ‡ ”‹–‹”‘ †‹ —ƒ”‡•‹Â?ƒ ƒŽ ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ‘Ž‘ •— Dz Š‹‡•ƒ …‘””‡•’‘Â?Â•ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ’”‡•‡Â?œƒ †‹ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ Â?‡ŽŽ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ ‡ Â?‡‹ Â?‘•–”‹ –‡””‹–‘”‹dz

&

ome epitaffio sulla sua tomba fece scrivere “Dalle ombre e dalle immagini verso la veritĂ â€?. AderĂŹ alla veritĂ con tutto se stesso. La santitĂ di John Henry Newman (1801-1890), beatificato nel settembre 2010, non è scontata nĂŠ facile, ma proprio per questo esercita un fascino particolare. La figura del teologo inglese è stata tratteggiata da padre Antonio Maria Sicari che ha sottolineato come la santitĂ del cardinale inglese “non è facile se pensiamo alla santitĂ della caritĂ che coinvolgeâ€?, ma diventa evidente se “pensiamo alla

ƒ •ƒÂ?–‹–Â? †‡Ž …ƒ”†‹Â?ƒŽ‡ ‹Â?‰Ž‡•‡ DzÂ?‘Â? ° ˆƒ…‹Ž‡ •‡ ’‡Â?•‹ƒÂ?‘ ƒŽŽƒ •ƒÂ?–‹–Â? †‡ŽŽƒ …ƒ”‹–Â? …Š‡ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡ ‡† ° …‘‹Â?˜‘Ž‰‡Â?–‡dz caritĂ dell’intelligenza (simile a quella di Paolo VI)â€? di chi sa percepire i problemi. Newman come precursore dei tempi. In una storia, quella della Chiesa, che è stata segnata anche da tanti ostacoli. Mons. Monari in precedenza

aveva spiegato proprio il capitolo 15 degli Atti degli apostoli, un testo che di fatto contiene “una metodologia per la Chiesa perchĂŠ sappia affrontare i problemi di ogni tempo. La fede e la cultura vanno insieme, ma la fede è piĂš grande perchĂŠ è capace di incarnarsi in tessuti culturali diversiâ€?. Quando si parla di Newman si corre il rischio di fraintendere la sua personalitĂ , accusandola magari anche di un eccessivo individualismo. Nei suoi scritti parla del suo “io come di quel luogo che soltanto il cristianesimo è riuscito a valorizzare: l’io è il tu di Dioâ€?. Ciascuno di noi rappresenta un tutto, rappresenta il miracolo della persona umana. Elaborò la teoria della “via mediaâ€? in cui in un primo momento riconosceva alla Chiesa anglicana una posizione intermedia fra gli eccessi dottrinali del protestantesimo (“religione tristeâ€?) da un lato e del cattolicesimo romano dall’altro. Pagò con la sua vita la conversione al cattolicesimo (“sono stati i Padri

della Chiesa a farmi cattolicoâ€?), perdendo anche prestigio: da una parte si insinuava il sospetto che si fosse convertito tardi per trascinare con sĂŠ piĂš persone, dall’altra si metteva in dubbio il fatto che la sua conversione fosse sincera. All’etĂ di 80 anni venne creato cardinale da Leone XIII e in risposta al pontefice scrisse il famoso “discorso del bigliettoâ€? nel quale parla del liberalismo nella Chiesa quello che oggi Ratzinger chiama relativismo: “Il liberalismo insegna che tutte le religioni devono essere tollerate, perchĂŠ per tutte si tratta di una questione di opinioni. La religione rivelata non è una veritĂ , ma un sentimento e una preferenza personale; non un fatto oggettivo o miracoloso; ed è un diritto di ciascun individuo farle dire tutto ciò che piĂš colpisce la sua fantasia. La devozione non si fonda necessariamente sulla fede. Si possono frequentare le Chiese protestanti e le Chiese cattoliche, sedere alla mensa di entrambe e non appar-

tenere a nessuna. Si può fraternizzare e avere pensieri e sentimenti spirituali in comune, senza nemmeno porsi il problema di una comune dottrina o sentirne l’esigenza. PoichĂŠ dunque la religione è una caratteristica cosĂŹ personale e una proprietĂ cosĂŹ privata, si deve assolutamente ignorarla nei rapporti tra le persone. Se anche uno cambiasse religione ogni mattina, a te che cosa dovrebbe importare? Indagare sulla religione di un altro non è meno indiscreto che indagare sulle sue risorse economiche o sulla sua vita familiareâ€?.

‡”…‘Ž‡†¿ ͚͙ ÇŻÂƒÂ†Â‘Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹Â? ˜‹ƒ ‘”‡––‘

”‰ƒ�‹•�‹ ‘�•‹‰Ž‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‡ ’”‡•„‹–‡”ƒŽ‡

ƒ––‡†”ƒŽ‡ …—‘Žƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” ‹ ‰‹‘˜ƒ�‹

‡”…‘Ž‡†¿ ͚͙ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í&#x; ƒŽŽ‡ Í™Í ÇĄ ’”‡••‘ Žƒ ƒ’’‡ŽŽƒ †‡Ž ǤÂ?‘ ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ —‘”‡ Â?…‡ŽŽ‡ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–Â?ÇĄ ‹Â? Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ˜‹ƒ ‘”‡––‘ Í›Í? ÂŽÇŻ ’‘•–‘Žƒ–‘ †‡ŽŽƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ …‘‘”†‹Â?ƒ ÂŽÇŻÂ‘Â”Âƒ †‹ ƒ†‘”ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Ž‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹Ǥ

‹—•–‘ ”‹…‘”†ƒ”‡ …Š‡ǥ …‘Â? Žƒ ”‡‰‹ƒ †‡ŽŽǯ ˆˆ‹…‹‘ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹ǥ Â?‡Ž ’”‹Â?‘ ˜‡Â?‡”†¿ †‹ ‘‰Â?‹ Â?‡•‡ •‹ –‹‡Â?‡ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒ ’”‡••‘ Žƒ ƒ’’‡ŽŽƒ †‡Ž ƒÂ?–‹••‹Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ƒ’‹–ƒÂ?‹‘ ‡ ‡”‘•ƒ Č‹Â˜Â‹Âƒ ‘––‹…‡ŽŽ‹ǥ Í? Č‚ œ‘Â?ƒ Â—Â‡Â•Â–Â—Â”ÂƒÇĄ Ǥ Â‘ÂŽÂ‘ČŒ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ …‘Â? Žƒ ‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ Â‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‹Â•Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ ˆ‹Â?‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í Ç¤Í›Í˜ †‹ •ƒ„ƒ–‘ …‘Â? Žƒ ‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒ …Š‡ …Š‹—†‡ Žƒ Â?‘––‡ †‹ ƒ†‘”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

‡”…‘Ž‡†¿ ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ‹Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’”‡•„‹–‡”ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ •‹ ”‹–”‘˜ƒ ƒ †‹•…—–‡”‡ •‡…‘Â?†‘ ‹Ž •‡‰—‡Â?–‡ ‘”†‹Â?‡ †‡Ž ‰‹‘”Â?‘ǣ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ •—Ž

‹Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ Č‹ ‹ŽƒÂ?‘ǥ ͛͘ Â?ƒ‰‰‹‘ Č‚ Í› ‰‹—‰Â?‘ ÍšÍ˜Í™ÍšČŒ …‘Â? ‹”…‘ Â‹ÂœÂœÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ”‡ˆ‡”‡Â?–‡ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡Ǣ Žƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡Ž Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ ‹Â? †‹‘…‡•‹ǣ ’—Â?–—ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‹ ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ ȋ†‘Â? ‹‘”‰‹‘ ‘Â?‹Â?‹ǥ †‹”‡––‘”‡ —ˆˆ‹…‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡ČŒǢ ˜ƒ”‹‡ ‡† ‡˜‡Â?–—ƒŽ‹Ǥ ƒ„ƒ–‘ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ Â–Â‘Â…Â…ÂƒÇĄ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ ƒŽ ‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ …‘Â? Žƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †ƒ ’ƒ”–‡ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‡•ƒ”‡ ‘Ž˜ƒ”ƒ †‡ŽŽƒ Â“Â—ÂƒÂ”Â–ÂƒÇĄ “—‹Â?–ƒ ‡ •‡•–ƒ •…Š‡†ƒ ’‡” Žƒ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡ ˜‡”•‘ ‹Ž ‹Â?‘†‘ǥ Â?‡Â?–”‡ •‹ Žƒ˜‘”ƒ •—ŽŽ‡ ’”‹Â?‡ •‡‹ •…Š‡†‡Ǥ

ÂŽ –‡Â?ƒ †‹ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ †‡ŽŽƒ …—‘Žƒ †‹ Â’Â”Â‡Â‰ÂŠÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ Dz ƒ••‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇł ”‹’”‡Â?†‡ Žƒ ƒ••‹‘Â?‡ǥ ‹ŽŽ—Â?‹Â?ƒ–ƒ †ƒ “—ƒ––”‘ †‹˜‡”•‡ …‹–ƒœ‹‘Â?‹ –”ƒ––‡ †ƒ‹ ƒÂ?‰‡Ž‹Ǥ ǯ‹–‹Â?‡”ƒ”‹‘ ° ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â…Â‘Â?ƒ †‡ŽŽƒ ˜‹–‡ ‡ ‹ Â–Â”ÂƒÂŽÂ…Â‹ÇĄ ‹Â? …—‹ …ƒÂ?’‡‰‰‹ƒÂ?‘ ‹ ˜‘Ž–‹ †‹ ‡•Îǥ †‡‹ “—ƒ––”‘ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹•–‹ ‡ †‹ ƒŽ…—Â?‹ ƒ’‘•–‘Ž‹Ǥ

ÂŽ Í™Í? Â?ƒ”œ‘ Â…ǯ° Dz Â? Ž—‹ Â?‘Â? –”‘˜‘ Â…Â‘ÂŽÂ’ÂƒÇł Č‹ ˜ Í™ÍĄÇĄÍ™ÇŚÍ™ÍžČŒÇĄ ‹Ž ͚͚ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇŁ Dz ƒ˜˜‡”‘ …‘•–—‹ ‡”ƒ ‹‰Ž‹‘ †‹ ‹‘dz Č‹ – ÍšÍ&#x;ÇĄÍœÍ?ÇŚÍ?ÍžČŒǤ —”ƒÂ?–‡ Žǯ—Ž–‹Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ •‹ ”‹…‘”†ƒ ’ƒ†”‡ —‡””‹Â?‘ ”ƒÂ?†‡ŽŽ‹Ǥ ‡ŽŽƒ ’”‘••‹Â?ƒ ‡•–ƒ–‡ ° ’”‡˜‹•–‘ —Â? ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ •— †—‡ ”—‘–‡ǥ ’”‡••‘ —Â? ƒÂ?–—ƒ”‹‘ Â?ƒ”‹ƒÂ?‘ǥ ’‡” …‘Â?•‡‰Â?ƒ”‡ Ž‡ ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‹ ”ƒ……‘Ž–‡ †—”ƒÂ?–‡ Žƒ …—‘Žƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒǤ

ÂƒÂ‰Ă– …‘Â? Žƒ •—ƒ ˜‹–ƒ Žƒ …‘Â?˜‡”•‹‘Â?‡ ƒŽ …ƒ––‘Ž‹…‡•‹Â?‘ Č‹Dz•‘Â?‘ •–ƒ–‹ ‹ ƒ†”‹ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ƒ ˆƒ”Â?‹ Â…ÂƒÂ–Â–Â‘ÂŽÂ‹Â…Â‘ÇłČŒÇĄ ’‡”†‡Â?†‘ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ ƒÂ?‹…‹œ‹‡


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ÍšÍ&#x;

Â? †‹•–”‹„—œ‹‘Â?‡ ‹Ž †˜† ’”‘†‘––‘ †ƒ ‘…‡ ‡†‹ƒ —––‹ ‹ •‡‰”‡–‹ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒ Fa tappa in Valtrompia la collana di dvd dedicati alle chiese parrocchiali, realizzata da Voce Media con il patrocinio della Sottocommissione catechesi attraverso l’arte. La parrocchiale di San Marco a Gardone è un pregevole ediďŹ cio costruito tra il 1582 e il 1606 su probabile progetto di due grandi architetti bresciani del secolo XVI: Ludovico Beretta e Pier Maria Bagnatore. L’interno presenta una ritmata scansione di crociere sia nella navata centrale, con volta

a botte, sia nelle due laterali. Il transetto, con la cappella della Madonna e di S. Giuseppe, è realizzato tra il 1936 e il 1939, su progetto dell’ing. Gennaro Stefanini. L’aula sacra custodisce pregevoli tele dovute ad Antonio Gandino (1560 - 1630), Pietro Ricchi (1606 - 1675), Francesco Paglia (1637 - 1714), Francesco Lorenzi (1723 - 1787) e ad altri pittori di scuola veneta e bresciana. Notevoli gli affreschi di Eliodoro Coccoli (1880 -1974) compiuti dall’artista

tra il 1924 e il 1930 nella cupola del presbiterio e nella cappellina del battistero. Fra le piĂš antiche opere di scultura lignea primeggia la soasa dell’altare del SS. Sacramento ricomposta nel primo Settecento. Comprende statue dovute a Clemente Zamara e Clemente Tortelli e un CrociďŹ sso – ospitato in una nicchia centrale – assegnabile a Maffeo Olivieri. I tre intagliatori ricordati sono bresciani e vivono tra il XV a il XVI secolo. Di assoluto rilievo

sono inoltre le statue dei SS. Caterina e Domenico – collocate in rispettive nicchie ai lati della bussola – lavori giovanili di G. Battista Carboni (1729 - 1790), pagati all’artista nel 1750. Una segnalazione merita il grande organo “Inzoliâ€?, realizzato nel 1982 dall’omonima ditta, rappresentata da Luigi Bonizzi. Revisionato nel 1992 e nel 2003, lo strumento conta 3268 canne e 51 registri sonori. Chi fosse interessato al progetto, può contattare lo 03044250.

—Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘

ÂŽ –ƒ˜‘Ž‘ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ —‡ ’ƒ••‹ ˜‡”•‘ ‹ŽƒÂ?‘Ǥ ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ ‘––‹…‹Â?‘ ‡”ƒ ‘•’‹–ƒ …‘Â? ÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ —Â? †‘’’‹‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ȋŽ—Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ Í™ÍžČŒ ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡Ǥ ‡ŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ †‡Ž ͙ͥ ‹Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ ƒŽŽƒ –ƒ˜‘Žƒ ”‘–‘Â?†ƒ Dz ƒ˜‘”‘ †‡„‘Ž‡ ‡ ˜‹–ƒ ˆƒÂ?‹nj Ž‹ƒ”‡dzǣ ƒÂ?‹‡Žƒ ƒÂ?†‡”ƒ Č‹Dz ƒ˜‘”‘ ‡ ˜‹–ƒ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ Â?‡ŽŽƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇłČŒÇĄ —‹‰‹ ƒˆˆ—”‹Â?‹ Č‹Dz ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ƒŽ …‡Â?–”‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ •‘…‹ƒŽ‡ ‡ ”ƒ’’‘”–‘ …‘Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇłČŒÇĄ ƒ„”‹œ‹ƒ —‡……Š‹ƒ Č‹Dz Ž‹ ‡ˆˆ‡––‹ •—ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ Â†Â‡Â„Â‘ÂŽÂ‡ÇłČŒǤ ‘Â?‘ ’”‡˜‹•–‡ Ž‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œ‡ †‹ —Â?ƒ …‘’’‹ƒ †‹ •’‘•‹ǥ †‹ —Â?ƒ …‘Â?•ƒ…”ƒ–ƒ ‡ †‹ —Â? ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‡Ǥ ‘’‘ ‹Ž †‹„ƒ––‹–‹–‘ †‘Â? ‹‘”‰‹‘ ‘Â?‹Â?‹ ’ƒ”Žƒ †‹ Dz Â? ‹Â?ÇŚ ’‡‰Â?‘ ”‹Â?Â?‘˜ƒ–‘ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽƒ ƒ„‘”‡Â? š‡”…‡Â?•dzǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ? Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ ƒŽŽ‡ ͙͞ †‘Â? ‹‘”‰‹‘ ‘Â?‹Â?‹ ‹Â?–”‘†—…‡ ‡ ‰—‹†ƒ Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‹Â?‹œ‹ƒŽ‡ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ ˜‹–ƒ Â?ƒ•…‡Â?–‡dzǤ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ǥ Â?Â‘Â†Â‡Â”ÂƒÇŚ –‘ •‡Â?’”‡ †ƒ —Â?œ‹ƒ ƒŽŽ‹Â?‹ǥ ˜‡†‡ Žƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ƒ••‹Â?‘ ƒÂ?†‘Žˆ‹Â?‹ Č‹Dz —ƒÂ?†‘ Žƒ Â?ƒ–‡”Â?‹–Â? ° ‹Â?Â–Â‡Â”Â”Â‘Â–Â–ÂƒÇłČŒ …‘Â? Žƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ƒŽ…—Â?‡ ‹•–‹–—nj œ‹‘Â?‹ ‹Â? ƒ‹—–‘ ƒŽŽƒ Â?ƒ–‡”Â?‹–Â?ÇŁ ÂƒÂ˜ÇĄ ‘Â?•—Ž–‘”‹ ‡ ”‘‰‡––‘ ‡Â?Â?ƒǤ ÂŽ –‡”Â?‹Â?‡ǥ †‘’‘ Ž‡ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‹ †‹ †‘Â? ‘Â?‹Â?‹ǥ Â…ǯ° Žƒ ƒÂ?–ƒ ‡••ƒ ‹Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‹Â? ‘Â?‘”‡ †‹ ƒÂ?–ǯ ”…ƒÂ?‰‡Ž‘ ƒ†‹Â?‹ǥ ƒ’‘•–‘Ž‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒǤ

‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ‡”‹Â?• …‘Â? ‹Ž ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹ ‘Â?ƒ”‹ Šƒ ’”‡•‹‡†—–‘ †ƒŽ Í? ƒŽ Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‹Ž ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ’‡” ͛͘ •ƒ…‡”†‘–‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡‰ƒ–‘ ‡ •‹ •‘Â?‘ ”‹’‘•ƒ–‹ ‹Â? —Â?‘ •…‡Â?ƒ”‹‘ ‹Â?…ƒÂ?Â–Â‡Â˜Â‘ÇŚ Ž‡Ǥ ǎ‹•‘Žƒ †‹ ƒ‹Â?– ‘Â?‘”ƒ– Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â…Â‹Â’Â‡ÂŽÂƒÂ‰Â‘ †‹ ¹”‹Â?•ǥ Ž—Â?‰ƒ Í™Í?͘͘ ‡ Žƒ”‰ƒ ͘͘͜ Â?‡–”‹ǥ ° —Â? ‰‹‘‹‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ Â?ƒ–—”ƒ …‘Ž–‹˜ƒ–ƒ ƒ ˜‹–‡ †ƒ‹ Â?‘Â?ƒ…‹ …‹•–‡”…‡Â?•‹ …Š‡ ˜‹˜‘Â?‘ ‹Â? —Â? Â?‘Â?ƒ•–‡”‘ ”‹…‘•–”—‹–‘ ƒ ˆ‹Â?‡ •‡…‘Ž‘ •—Ž •‹–‘ †‹ “—‡ŽŽ‘ ƒÂ?–‹…‘Ǥ –”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ ’‡” ‹Ž Â?‘Â?ƒ…Š‡•‹Â?‘ ‘……‹†‡Â?–ƒŽ‡ Â?‡Ž ‡ •‡…‘Ž‘ †‹ –ƒŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ ˆ‘Â?†ƒ–ƒ Â?‡Ž ͘͜Í? †ƒ Â?‘”ƒ–‘ ‡ ÂƒÂ’Â”ÂƒÂ•Â‹Â‘ÇĄ ˆ”ƒ ‹ ’”‹Â?‹ ƒ ‹Â?–”‘nj †—””‡ ‹Â? ƒŽŽ‹ƒ Žƒ ”‡‰‘Žƒ †‹ ƒ…‘Â?‹‘ǥ †‹˜‹•ƒ –”ƒ ˜‹–ƒ …‘Â?—Â?‹–ƒ”‹ƒ ‡ ƒÂ?ƒ…‘”‡–‹…ƒǤ

‹ŽŽƒ ƒ…‡ Ž ‘�…‹Ž‹‘ †ƒ˜ƒ�–‹ ƒ �‘‹

,O 9DWLFDQR ,, q VHPSUH DWWXDOH

ÂŽ …‘”•‘ †‹ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ •—‹ †‘…—Â?‡Â?–‹ …‘Â?…‹Ž‹ƒ”‹ •‹ ° …‘Â?…Ž—•‘ …‘Â? —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ǥ •—‰‰‡”‡Â?†‘ ƒŽ…—Â?‹ •’—Â?–‹ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ †ƒ ”‹’”‘’‘””‡ Â?‡ŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â?

, ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͚ ƒ’”‹Ž‡ ÂŽ ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ ’‡” Žƒ Â?‹•–ƒ‰‘‰‹ƒ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͚ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽ ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ ‹Ž ‡•…‘˜‘ ‹Â?…‘Â?–”ƒ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ …Š‡ •–ƒÂ?Â?‘ …‘Â?’Ž‡–ƒÂ?†‘ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ‹Â?‹œ‹ƒœ‹‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ …‘Â? ‹Ž –‡Â?’‘ †‡ŽŽƒ DzÂ?Â‹Â•Â–ÂƒÇŚ ‰‘‰‹ƒdzǥ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ‹ Â•ÂƒÂ…Â‡Â”Â†Â‘Â–Â‹ÇĄ …ƒ–‡…Š‹•–‹ ‡ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ 1 —Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ’‡” ”‹Â?‰”ƒœ‹ƒ”‡ ‹Ž ‹‰Â?‘”‡ ’‡” ƒ˜‡”‡ ‹Â?–”‘†‘––‘ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ Â?‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡Ǥ

ÂŽ ‡•…‘˜‘ ‹Â?–‡Â?†‡ ‹Â?…‘”ƒ‰‰‹ƒ”Ž‹ ƒ ’”‘•‡‰—‹”‡ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÇĄ ”‹…‘”†ƒÂ?†‘ Ž‘”‘ Žƒ ‰”ƒÂ?†‡œœƒ ‡ Žƒ „‡ŽŽ‡œœƒ †‡ŽŽǯ‡••‡”‡ †‹•…‡’‘Ž‹ †‹ ‡•ÎǤ ÂŽ Â?‡‡–‹Â?‰ǥ …Š‡ ’”‡˜‡†‡ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ǥ †‹ ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‡ †‹ ÂˆÂ‡Â•Â–ÂƒÇĄ ‹Â?‹œ‹ƒ ƒŽŽ‡ ͙͜Ǥ͛͘ ‡ •‹ …‘Â?…Ž—†‡ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘Ǥ ƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ’—Ö ƒ˜˜‡Â?‹”‡ ’”‡˜‹ƒ ‹•…”‹œ‹‘Â?‡ ’”‡•nj •‘ ÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ …ƒ–‡…Š‹•–‹…‘ ‡Â?–”‘ ˜‡Â?‡”†¿ ͛͘ Â?ƒ”œ‘Ǥ ’ƒ””‘…‹ •‘Â?‘ ’”‡‰ƒ–‹ †‹ …‘nj Â?—Â?‹…ƒ”‡ ‹Ž Â?‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‡ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ …Š‡ ’”‡Â?†‡”ƒÂ?Â?‘ ’ƒ”–‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…‘Â?–”‘ ȋ–‡ŽǤ ͛͘͘ Í›Í&#x;͚͚͚͜Í?Ǣ ‡Â?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ Â…ÂƒÂ–Â‡Â…ÂŠÂ‡Â•Â‹ĚťÂ†Â‹Â‘Â…Â‡Â•Â‹Ǥ„”‡•…‹ƒǤÂ‹Â–ČŒǤ

l Concilio davanti a noiâ€? è il titolo del corso di approfondimento sui documenti del Concilio Vaticano II, che si è svolto dal 27 ottobre 2011 all’11 febbraio scorso, organizzato da Azione cattolica, Istituto superiore di scienze eeligiose, Scuola di teologia per laici, Ufficio diocesano organismi ecclesiali di partecipazione, Ufficio diocesano pastorale della scuola. Il corso si proponeva lo studio delle quattro costituzioni conciliari, secondo uno schema comune che prevedeva un primo momento di approfondimento dei testi e un secondo sulla loro ricezione nella vita della Chiesa. Scopo dichiarato del corso era quello di “favorire una mentalitĂ conciliare adatta a credenti consapevoli della propria vocazioneâ€?. Ăˆ stata positiva questa rivisitazione del Concilio, a 50 anni dalla sua conclusione; il Concilio che fu la realizzazione di un’istanza di rinnovamento che sentiva crescere nella Chiesa e che rappresentò veramente una “primaveraâ€?. Con i relatori sono state affrontate le complessitĂ dei testi, tutto il lavoro di preparazione della stesura finale, le difficoltĂ e i problemi della loro recezione nella vita della Chiesa, tra fughe in avanti e resistenze

conservatrici. La stessa atmosfera dei giorni del Concilio l’abbiamo rivissuta sin dalla prolusione al corso, tenuta da padre Ghislain Lafont, monaco benedettino. Con la sua oratoria calda e semplice ci ha riproposto le speranze di quel momento e il lungo cammino che ne è seguito. Egli ha presentato il Concilio come l’inizio di una nuova fase della nostra comprensione del messaggio cristiano, sintetizzata nella frase di Giovanni XXIII: “Non è il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglioâ€?. Ha paragonato l’insieme dei documenti conciliari come una volta, la cui chiave è costituita dalla Dei Verbum, ossia il nucleo fondamentale della fede, e i cui pilastri sono la Lumen Gentium, ossia la Chiesa in se stessa, e la Gaudium et Spes, ossia la Chiesa nel mondo. Questa volta sorregge e orienta il cammino ecumenico della Chiesa e il suo incontro con la contemporaneitĂ . Ma è con la liturgia, cardine del rinnovamento conciliare, che si esprime e si alimenta la vita della Chiesa. A differenza della concezione ecclesiale medievale e post tridentina, che poneva la Chiesa come struttura gerarchicamente ordinata e in certo qual modo separata dal “mondoâ€?, l’ecclesiolo-

gia conciliare ripropone la Chiesa nel mondo, ricuperando quella che era la piĂš antica concezione patristica. Prima che una struttura gerarchica, la Chiesa è il popolo di Dio, l’insieme dei credenti. Tutti i fedeli sono protagonisti responsabili della missione ecclesiale; tutto il popolo di Dio è in cammino verso una migliore consapevolezza e partecipazione alla vita cristiana. Veramente si può dire che “il concilio è nelle nostre maniâ€?, proprio per dire che a noi cristiani del XXI secolo, è affidato il compito di continuare l’impegno di fedeltĂ al Vangelo segnato dall’evento conciliare. Non a caso è da segnalare l’esistenza di un apposito sito www.vivailconcilio. it ove poter eseguire il movimento di idee che continua sui temi conciliari. Vorremmo concludere con le parole di padre Lafont: “La Chiesa, nel corso dei secoli, tende incessantemente alla pienezza della veritĂ divina, finchĂŠ in essa vengano a compimento le parole di Dioâ€?. Tale momento profetico aiuta non poco ad afferrare il significato del passato, mentre reciprocamente l’analisi onesta di questo contribuisce alla conoscenza veritiera del presente e a un’immaginazione non troppo fantasiosa dell’avvenireâ€?.


Parrocchia di Santa Maria Assunata in Montichiari

&ROOH]LRQD L '9'

IL DUOMO DI MONTICHIARI

/( &+,(6( %5(6&,$1(

Anno 2009

FRQ

LO *HQQDLR Parrocchia Conversione di S. Paolo in Flero

/$92&( (

CHIESA PARROCCHIALE DI FLERO

'(/ 3232/2 2

Anno 2010

LO *HQQDLR Parrocchie di Botticino

CHIESE PARROCCHIALI DI BOTTICINO

CHIESE PARROCCHIALI DI BOTTICINO

Anno 2010

LO )HEEUDLR

Parrocchia di San Lorenzo martire - Verolanuova (BS)

LA BASILICA DI SAN LORENZO A VEROLANUOVA

/D VHVWD XVFLWD

OD FKLHVD 3DUURFFKLDOH GL *DUGRQH 97

Anno 2010

LO )HEEUDLR

&RIDQHWWR LQ UHJDOR SHU FKL DFTXLVWD O·LQWHUD VHULH Per avere i DVD: - Telefona al n. 030 44250 int. 1 e prenota il tuo DVD - Prenota all’indirizzo abbonamenti@lavocedelpopolo.it - Ritaglia e spedisci il tagliando sottostante a: “VOCE AUDIOVISIVI” via Callegari, 6 - 25121 Brescia

LO 0DU]R Parrocchia di S. Maria Assunta in Ghedi (Bs)

Cognome ........................................

Nome .................................................

Via .......................................................... Cap ............................

N ................

Località ....................................................................

Telefono ...........................................

Provincia .....

Mail .................................................

desidero acquistare l’intera serie al prezzo di € 50,00 (se abbonato) oppure al prezzo di € 80,00 (se non abbonato)

desidero acquistare la singola uscita ........................................ (specificare)

al prezzo di € 10,00 (se abbonato) oppure al prezzo di € 15,00 (se non abbonato) Pagherò con bollettino postale che mi invierete con il DVD Pagherò con il bonifico bancario intestato a Fondazione O.D. San Francesco di Sales IBAN IT31U0350011205000000034395

LA CHIESA PARROCCHIALE DI GHEDI Anno 2011

LO 0DU]R


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͚ͥ

—––‘ ƒŽ ‡Â?–”‘ †‡ŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‹ ƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ ’”‡Â?ƒ–—”ƒ †‹ ƒˆˆƒ‡ŽŽ‘ Š‹•‹ Portava un nome impegnativo Raffaello, anche se non aveva certo le smanie dell’illustre pittore. Ăˆ stato mio collega all’Unione Agricoltori. Io ero giĂ lĂŹ, mentre per lui era il primo lavoro, poi era andato a prestare la sua opera presso la Fondazione Casa di Dio. Era buono e mite. Aveva una sua filosofia di vita e quel suo modo di porgere particolare, insieme ai pareri tecnici della sua professione, o alle occasioni d’incontro casuali. Era puntuale

nei doveri e scrupoloso. Ăˆ strano, ma sembra di volerne parlare bene solo perchĂŠ lui non c’è piĂš, perchĂŠ lui, adesso, è andato via. Era ammalato, certo, ma se n’è andato all’improvviso quando nessuno se l’aspettava perchĂŠ il suo cuore si è stancato di battere. Ha lasciato la sua famiglia in queste giornate quasi di primavera, ha lasciato Betty, la cara, gentile e dolce Betty, “voceâ€? di Radio Voce che adesso è sola ed immagino che per lei sarĂ difficile sopportare questa solitudine.

Arrivederci Raffaello, speriamo di poterci incontrare dall’altra parte dello spartiacque dove la corrente tutti ci porta. Sei andato avanti e forse hai giĂ incontrato qualcuno dei nostri che ti ha preceduto e con i quali abbiamo collaborato, “Tutti per uno e uno per tuttiâ€? quasi fossimo, nel nostro piccolo, i moschettieri del re. Il nostro re era l’Organizzazione degli agricoltori, era il dovere di rappresentarli al meglio, con tutte le forze disponibili. Ricordo che, in questo, tu come

gli altri, ti impegnavi e hai dato ciò che occorreva con bravura e sentimento. Ti abbiamo salutato per l’ultima volta nella bella chiesa di San Giovanni, e mi è venuta in mente quella canzone che è un po’ di circostanza, ma è cosĂŹ densa di significato “in Paradiso ti accompagnino gli Angeliâ€?. Ho immaginato che la bara, che pure era lĂŹ con i fiori e la gente che pregava, di certo fosse vuota, perchĂŠ gli Angeli avevano giĂ provveduto. (Agostino Mantovani)

ÇŻ

‘…‹ �‡ŽŽǯ ‰‘”� Ž ’”‹�‘ ‹�…‘�–”‘

8Q¡RFFDVLRQH LPSRUWDQWH SHU ULODQFLDUH O¡D]LRQH

ÂŽ ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ÂƒÂ”Â‹ÇĄ †‘Â? Â?‰‡Ž‘ ƒˆˆ‡‹• ‡ ‹……ƒ”†‘ ‡Â?…Š‹ƒ”—––‹ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ’‡”–‘ Â?‡ŽŽƒ ƒŽƒ ‹ƒÂ?ƒ”–ƒ †‹ ƒÂ? ƒ—•–‹Â?‘ ‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽ ‹Â?‘†‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘Ǥ ÂŽ …‡Â?–”‘ †‡Ž †‹„ƒ––‹–‘ Žƒ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹‡–Â? †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ

1

on mi vergogno del Vangeloâ€? è il titolo della serata di “AgorĂ â€? che ha visto come protagonisti il vescovo Monari, don Angelo Maffeis e il sindaco di Iseo Riccardo Venchiarutti che si sono confrontati sul tema della missionarietĂ . Nella sua introduzione il Vescovo ha ricordato la necessitĂ per la Chiesa bresciana di rivedere “la pastorale per capire come possiamo cogliere meglio la nostra missioneâ€?. La missione di GesĂš, infatti, continua nella storia attraverso la missione dei discepoli e della Chiesa. “Le unitĂ pastorali – ha continuato Monari – sono un’occasione per rivedere cosa conta davvero nella nostra vita pastorale per passare da una pastorale incentrata sulla singola parrocchia a una su piĂš parrocchieâ€?. In questo percorso di discernimento comunitario verso il Sinodo, il Vescovo esorta la testimonianza di tutti i battezzati (soprattutto quelli che lavorando nella scuola, nella politica e nell’economia sono continuamente a contatto con credenti e non credenti), chiamando tutti alla corresponsabilitĂ . Le forme attraverso le quali si struttura l’azione della Chiesa possono sĂŹ variare come ha ribadito don Angelo Maffeis anche perchĂŠ in alcuni casi sembrano anche pesanti. Non può, però, bastare cancellare l’esistente, ma piuttosto bisogna

ÇĄ ÇĄ

‘Â?ÂƒÂ”Â‹ÇŁ Dz ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ •‘Â?‘ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ”‹˜‡†‡”‡ …‘•ƒ …‘Â?–ƒ †ƒ˜˜‡”‘ Â?‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ˜‹–ƒ Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡Çł chiedersi la logica per cui sono cresciute: la Chiesa voleva essere vicina ai luoghi in cui vivevano le persone. Secondo don Maffeis non è saggia la scelta di chi sostiene andiamo avanti cosĂŹ, ma non è altrettanto saggia la

scelta di chi pensa che basta azzerare le strutture. Per arrivare a una ridefinizione del territorio diventa indispensabile fare quello che in questi anni di ristrettezze economiche hanno fatto i Comuni: stabilire delle priorità . Questo in sintesi il pensiero di Riccardo Venchiarutti, sindaco di Iseo. Al termine degli interventi, il dibattito partecipato ha posto alcuni quesiti intelligenti ai relatori. In molti chiedono, all’interno di questo percorso, il coinvolgimento pieno dei laici, ma lamentano anche l’assenza di sacerdoti che possano dedicare il loro tempo alla

preghiera e non siano troppo occupati da riunioni impossibili. La prima occasione di confronto ha dato l’impressione che la comunitĂ cristiana è pronta a confrontarsi sul tema. Gli appuntamenti, comprese le schede, non mancano.

‘Â? ’—Ö „ƒ•–ƒ”‡ …ƒÂ?…‡ŽŽƒ”‡ Žǯ‡•‹•–‡Â?–‡ǥ Â?ƒ ’‹—––‘•–ƒ „‹•‘‰Â?ƒ …Š‹‡†‡”•‹ Žƒ Ž‘‰‹…ƒ ’‡” …—‹ …‡”–‡ •–”—––—”‡ •‘Â?‘ …”‡•…‹—–‡

,O FDULVPD GL SDGUH (PPDQXHO MartedĂŹ 13 marzo si sono celebrati a Milano i funerali di padre Emmanuel Braghini (1928-2012), frate cappuccino bresciano legato al Movimento di Comunione e Liberazione. Era un uomo pieno di energia, positivo, appassionato al bello. Ogni sua parola era un richiamo al padre di Cl, a don Luigi Giussani. Don JuliĂ n Carròn l’ha ricordato cosĂŹ afďŹ dandolo alla tenerezza di Dio: “Compagno di don Giussani ďŹ n

dall’inizio del movimento per un incontro casuale che gli aveva rivoluzionato l’esistenza, ha condiviso la storia di Cl e dei Memores domini con fedeltà esemplare. Il suo entusiasmo per Cristo e per la Chiesa, pieno di ilarità e di umanità , contagiava chiunque lo incontrava. Povero per tutta la vita alla maniera di San Francesco perchÊ ricco di Colui che aveva di piÚ acro, ottenga in premio l’immedesimazione compiu-

ta con cristo in compagnia del grande amico ritrovato per sempreâ€?. Padre Manuel incontrò don Giussani nel 1954 e divenen un suo fedele collaboratore, nonchĂŠ confessore. Nel 1983 ebbe l’intuizione del Villaggio di Edolo, uno spazio di riposo e di preghiera per le famiglie lĂ dove prima c’erano gli operai dell’Enel. A Edolo portava anche i giovani universitari, educandoli a vivere la fede in un’esperienza di comunitĂ .

Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ ‡” —Â?ÇŻÂƒÂ?’‹ƒ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡ ‘Â? Žƒ •‡”ƒ–ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ •‹ ° ƒ’‡”–ƒ Žǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Dz ‘…‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‘Â”Â?dzǥ ‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ †ƒŽ –‹–‘Ž‘ Dz ƒ Â?‹ƒ Â?Â‡Â•Â•ÂƒÇĄ ‹Ž Â?‹‘ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â‘ÇĄ ‹Ž Â?‹‘ ‘”ƒ–‘”‹‘dzǣ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ Â?‘˜‡ •‡”ƒ–‡ …‘Â? ‹Â?‹œ‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ Â?‘˜‡ …‘Â?‡ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡ŽŽ‡ •…Š‡†‡ ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽ ‹Â?‘†‘ǥ …‡”…Š‡”ƒÂ?Â?‘ †‹ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ‹ †‹˜‡”•‹ ƒÂ?„‹–‹ †‡Ž ‹Â?‘†‘Ǥ ÂŽ –‡”Â?‹Â?‡ †‹ ‘‰Â?‹ •‡”ƒ–ƒ Ž‡ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‹ •‘Â?‘ ƒˆˆ‹†ƒ–‡ ƒ Â?‘Â?•Ǥ ‡•ƒ”‡ ‘Ž˜ƒ”ƒ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒǤ

‹—•–‘ ”‹…‘”†ƒ”‡ …Š‡ Ž‡ •…Š‡†‡ †‹ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‹ ˜ƒÂ?Â?‘ ”‹…‘Â?•‡‰Â?ƒ–‡ ‡Â?–”‘ ˆ‹Â?‡ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ Â?‡Â?–”‡ “—‡ŽŽ‡ †‹ ‰”—’’‘ ˜ƒÂ?Â?‘ ”‹…‘Â?•‡‰Â?ƒ–‡ ‡Â?–”‘ ‰‹—‰Â?‘Ǥ ÂŽ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ Dz ‘…‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‘Â”Â?Çł ˜ƒ ‹Â? ”ƒÂ?Â…Â‹ÂƒÂ…Â‘Â”Â–ÂƒÇĄ ƒ ƒŽƒœœ‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Â—Â”Â‘Â”ÂƒÇĄ ’‡” ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Ž‡ Dz Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ ‡ ‹ •‡‰Â?‹ †‡‹ –‡Â?’‹dz …‘Â? ’ƒ†”‡ ƒ”‹‘ ‘ˆˆƒ”‹ ȋ†‹”‡––‘”‡ †‡ŽŽǯ ˆˆ‹…‹‘ Â?‹‰”ƒÂ?Â–Â‹ČŒÇĄ ‹‡‰‘ ‡•ƒ Č‹Â•Â‘Â…Â‹Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‘ČŒ ‡ ‹Ž˜ƒÂ?‘ ‘”Ž‹ ȋ†‹”‡––‘”‡ †‡Ž ‘Â?•—Ž–‘”‹‘ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ †‹‘…‡•ƒÂ?Â‘ČŒǤ ƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ‹‡Â?Â?‘ Â‘Â•Â’Â‹Â–ÂƒÇĄ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ ‹Ž ͚͞ Â?ƒ”œ‘ Â?‘Â?•Ǥ ƒ”…‘ Ž„ƒ Č‹Â…ÂƒÂ?…‡ŽŽ‹‡”‡ †‹‘…‡•ƒÂ?Â‘ČŒÇĄ Â?Â?ƒ Š‹ƒ”ƒ ƒŽŽ‡ ȋ†‹”‡––”‹…‡ †‹ ÂƒÂ†Â”Â‡ČŒ ‡ ––‹Ž‹‘ ‘••‹ ȋ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡Ž ‡Â?–”‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ÂŽ ÂŠÂ‹Â‘Â•Â–Â”Â‘ČŒ …Š‡ •‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒÂ?‘ •— Dz ƒ ˆ‹•‹‘Â?‘Â?‹ƒ †‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹dzǤ ‰Â?‹ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż †‘Â? †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ …‘Â?†—…‡ Č‚ †ƒŽ ͙͛ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͛ Č‚ Žƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ Dz ”‡•…‹ƒ ‹Â? †‹”‡––ƒ •’‡…‹ƒŽ‡ ‹Â?‘†‘dz …‘Â? ‹ …‘Â?Â?‡Â?–‹ Č‹Â–Â‡ÂŽÂ‡ÂˆÂ‘Â?ƒÂ?†‘ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ ͛͛͘͘Í&#x;Í&#x;ÍœÍ?͚ͥǥ ˜‹ƒ •Â?• ƒŽ Í›Í›Í ÍĄÍ&#x;ÍšÍšÍĄÍĄÍœ ‘ •— ˆƒ…‡„‘‘Â? ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹”‹œœ‘ ™™™Ǥ ˆƒ…‡„‘‘Â?Ǥ…‘Â?Č€Â”ÂƒÂ†Â‹Â‘Â˜Â‘Â…Â‡ČŒ †‡‰Ž‹ ƒ•…‘Ž–ƒ–‘”‹ •—‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ Dz ‘…‹ Â?‡ŽŽǯ ‰‘”Â?dzǤ


9RFL QHOO·$JRUj

',2&(6, ', %5(6&,$ ,1 &2//$%25$=,21( &21

/$92&( '(/ 3232/2

La mia messa, il mio parroco, il mio oratorio ,QFRQWUL GL FRQVXOWD]LRQH LQ YLVWD GHO 6LQRGR VXOOH XQLWj SDVWRUDOL PDU]R PDJJLR

ŽŵƵŶŝƚă ŝŶ ĐĂŵŵŝŶŽ ^ / E K K / K ^ E K ^ h > > h E / d W ^ d K Z > /

Non mi vergogno del Vangelo

Il mio catechismo, la mia messa e i miei poveri

Missione ecclesiale, unità pastorali e territorio

Annuncio, liturgia e carità nelle unità pastorali

Pastorale giovanile e oratorio nelle unità pastorali

0216 /8&,$12 021$5,

',$/2*$12

',$/2*$12

0216 5(1$72 72121,

'21 0$5&2 025,

YHVFRYR GL %UHVFLD

YLFDULR HSLVFRSDOH SHU L ODLFL H OD SDVWRUDOH

',$/2*$12

5,&&$5'2 9(1&+,$5877,

3DUURFFKLD GL 6 )DXVWLQR PDU]R 6DOD 3LDPDUWD RUH

GLUHWWRUH GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ &21&/86,21,

0216 &(6$5( 32/9$5$

9$//( 6$%%,$ 2GROR DSULOH 6DOD GHOOD FRPXQLWj 6SOHQGRU 2UH

JLRUQDOLVWD GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ &21&/86,21,

0216 &(6$5( 32/9$5$

%$66$ 25,(17$/( &DOFLQDWR PDJJLR $XGLWRULXP %HUWLQL 2UH

02'(5$

'21 $'5,$12 %,$1&+,

GLUHWWRUH GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ &21&/86,21,

0216 &(6$5( 32/9$5$

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

Il miei gruppi e le mie associazioni

Organismi di comunione e unità pastorali

Aggregazioni e unità pastorali

',$/2*$12

',$/2*$12

',$/2*$12

3$'5( 0$5,2 72))$5,

'21 $1721,2 /$1=21,

'21 0$5,2 %(1(',1,

2U]LQXRYL DSULOH 2UDWRULR -ROO\ 6DORQH GRQ 3LHULQR 2UH

La mia e la tua unità pastorale

$JHVFL %UHVFLD

SDUURFR GL 3LVRJQH

%$66$ &(175$/(

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

526$5,$ )$&&+,1(77,

'21 (50$112 785/$

'21 $'5,$12 %,$1&+,

0216 &(6$5( 32/9$5$

SUHVLGHQWH GHOOH $FOL SURYLQFLDOL

SUHVLGHQWH UHJLRQDOH ,DO &LVO

02'(5$

&21&/86,21,

52%(572 5266,1,

5(1$72 =$/7,(5,

GLUHWWRUH &RQVXOWRULR IDPLOLDUH GLRFHVDQR

GLUHWWRUH GH ´/D 9RFH GHO SRSRORµ

GLUHWWRUH XIILFLR SDVWRUDOH VRFLDOH H GHO ODYRUR

GLUHWWRUH XIILFLR RUJDQLVPL HFFOHVLDOL GL SDUWHFLSD]LRQH

6,/9$12 &25/,

02'(5$

'21 $'5,$12 %,$1&+,

GLUHWWRUH GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ &21&/86,21,

0216 &(6$5( 32/9$5$

*$5'$ 0DGHUQR PDJJLR 7HDWUR GHOO·RUDWRULR 2UH

02'(5$ '21 $'5,$12 %,$1&+,

GLUHWWRUH GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ &21&/86,21,

0216 &(6$5( 32/9$5$

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

Il mio parroco, la mia suora e i miei laici

Il mio bollettino e il mio teatro

La fisionomia delle unità pastorali

I ministeri nelle unità pastorali

Comunicazione e cultura nelle unità pastorali

',$/2*$12

',$/2*$12

',$/2*$12

0216 0$5&2 $/%$

'21 0$66,02 25,=,2

'21 $'5,$12 %,$1&+,

$11$ &+,$5$ 9$//(

0$852 6$/9$725(

$'$/%(572 0,*/,25$7,

6825 6$%5,1$ 3,$17$

'21 *,$1/8,*, &$50,1$7,

FDQFHOOLHUH GLRFHVDQR

UHVSRQVDELOH GHO &HQWUR FXOWXUDOH ´,O &KLRVWURµ %UHVFLD

'21 $'5,$12 %,$1&+,

GLUHWWRUH GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ &21&/86,21,

0216 &(6$5( 32/9$5$

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

JLRUQDOLVWD GH ´,O *LRUQDOH GL %UHVFLDµ

HFRQRPR GLRFHVDQR

$77,/,2 5266,

02'(5$

GLUHWWRUH XIÀFLR FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL

DVVLVWHQWH GLRFHVDQR $]LRQH FDWWROLFD

GLUHWWULFH GL 0DGUH

%LHQQR PDU]R 6DOD GHOOD FRPXQLWj 2UH

/8&,$12 =$1$5',1,

Unità pastorali e segni dei tempi

VRFLRORJR

9$//( &$021,&$

02'(5$

Le mie riunioni e il mio consiglio pastorale

',(*2 0(6$

3DOD]]ROR V 2 PDU]R 6DOD GHOOD FRPXQLWj $XURUD 2UH

XQLWj SDVWRUDOH JLRYDQLOH GL 3DOD]]ROR

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

GLUHWWRUH XIILFLR PLJUDQWL

)5$1&,$&257$

'21 )5$1&(6&2 %(==,

SDUURFR GL 2VSLWDOHWWR

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

I miei vicini e i miei lontani

H[ HGXFDWRUH SURIHVVLRQDOH LQ RUDWRULR

'21 5(1$72 086$77,

VLQGDFR GL ,VHR

'21 $'5,$12 %,$1&+,

0$852 721,1(//,

SUHVLGHQWH GHOOD )RQGD]LRQH 6 )UDQFHVFR GL 6DOHV

GRFHQWH GL HFFOHVLRORJLD 6HPLQDULR GL %UHVFLD

02'(5$

GLUHWWRUH XIÀFLR RUDWRUL

$1*(/2 21*(5

'21 $1*(/2 0$))(,6

%5(6&,$

Il mio oratorio e i miei giovani

SDUURFR GL 1DYH

VXRUD RSHUDLD

9$//( 75203,$ 9LOOD &DUFLQD DSULOH $XGLWRULXP VFXROH PHGLH 2UH

02'(5$

'21 $'5,$12 %,$1&+,

GLUHWWRUH GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ &21&/86,21,

0216 &(6$5( 32/9$5$

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD

+,17(5/$1' %RWWLFLQR PDJJLR $XGLWRULXP 2UH

02'(5$

0$66,02 9(1785(//,

JLRUQDOLVWD GH ´/D 9RFH GHO 3RSRORµ

&21&/86,21, 0216 &(6$5( 32/9$5$

SURYLFDULR JHQHUDOH GHOOD GLRFHVL GL %UHVFLD


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͙͛

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ÂŽ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ͚͙͙͘ ° •–ƒ–‘ ‹Ž ‰‹‘”Â?‘ ‹Â? …—‹ Žǯ‹Â?–‡”ƒ Â?ƒœ‹‘Â?‡ Šƒ †ƒ–‘ ‹Ž ˜‹ƒ ƒŽŽ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ’‡” ‹ Í™Í?͘ ƒÂ?Â?‹ †‡ŽŽǯ Â?‹–Â? †ǯ –ƒŽ‹ƒǢ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ •‹ …Š‹—†‘Â?‘ ‹†‡ƒŽÂ?‡Â?–‡ —Â? ƒÂ?Â?‘ †‘’‘

Í™Í?Í˜Îť †‡ŽŽǯ Â?‹–Â? †ǯ –ƒŽ‹ƒ Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‹ ‹—•‡’’‡ ”‹‰‘

$WWR GL VRYUDQLWj SRSRODUH Dz ƒŽŽ‘ –ƒ–—–‘ Ž„‡”–‹Â?‘ ƒŽŽƒ ‘•–‹–—œ‹‘Â?‡ –ƒŽ‹ƒÂ?ÂƒÇł ° ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‡ŽŽƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ –‡Â?—–ƒ †ƒŽ ‰‹—†‹…‡ †‡ŽŽƒ ‘”–‡ ‘•–‹–—œ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ƒŽ ’‡”…‘”•‘ •–‘”‹…‘ ƒŽŽƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—ŽŽǯ‘‰‰‹

4

uanti di noi hanno letto, almeno una volta nella vita, la Costituzione per intero? E quanti invece ne conoscono le origini, la struttura e i principi che spinsero i padri costituenti a redigerla in quel modo? A sollevare l’interrogativo è il professor Giuseppe Frigo, docente presso la FacoltĂ di Giurisprudenza dell’UniversitĂ degli Studi di Brescia, giurista, avvocato, ma soprattutto dal 2008 membro della Corte Costituzionale, nell’occasione di una lezione-conferenza dal titolo “Dallo Statuto Albertino alla Costituzione italianaâ€?, organizzata dal Liceo Veronica Gambara in collaborazione con l’Associazione Giuseppe Zanardelli a conclusione del percorso di riflessione sui 150 anni dell’UnitĂ d’Italia. La Costituzione del 1948 nacque, com’è noto, dalle macerie del postfascismo. Ma non sempre si ricorda

‹ ƒ””‹˜ƒ ƒŽŽƒ ‘•–‹–—œ‹‘Â?‡ …‘Â? —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ ‡˜‘Ž—œ‹‘Â?‡ ‡ †‹ Â?ƒ‰‰‹‘” ‰ƒ”ƒÂ?œ‹ƒ Â?‡ŽŽƒ –—–‡Žƒ †‡ŽŽǯ‘”†‹Â?‡ †‡Â?‘…”ƒ–‹…‘ che, esattamente cento anni prima, il 4 marzo 1848, il re Carlo Alberto di Savoia aveva promulgato nel Regno di Sardegna quella che, per un secolo, sarebbe stata punto di riferimento dello Stato unitario, ossia lo Statuto Albertino, le cui norme furono estese, nel 1861, a tutta l’Italia. “Entrambe – spiega il prof. Frigo – hanno forma e sostanza di costituzione, perchĂŠ disciplinano le istituzioni principali e i poteri dello stato, configurano i diritti fondamentali dei cittadini e le rispettive garanzieâ€?. Tuttavia, tra lo Statuto e l’attuale Costitu-

zione esistono sostanziali differenze che segnano un percorso di evoluzione e di maggior garanzia, nell’ottica della tutela dell’ordine democratico che la Carta concessa da Carlo Alberto non aveva saputo mantenere, rimanendo travolta ed esautorata dallo strapotere fascista. Il fascismo, pertanto, non ebbe la necessitĂ di abrogare lo Statuto: esso, infatti, poteva essere modificato da leggi ordinarie. Fu dunque sufficiente svuotarlo di significato disapplicandolo, e affiancandogli provvedimenti contrari che nessuno ebbe il potere di contrastare. “Alla prova della storia – prosegue il prof. Frigo – lo Statuto ha fallito come legge fondamentale dello Stato per la mancanza di un organismo di garanzia, ma ha fornito la cornice di riferimento per la costruzione dell’unitĂ â€?. Quando, nel 1946, l’Assemblea Costituente iniziò i lavori per la stesura della nuova Carta, parve dunque eviden-

te la necessitĂ di conferirle maggiore tutela configurandola come un documento rigido, la cui modifica avrebbe dovuto subire un iter complesso ed essere approvata da un’amplissima maggioranza parlamentare. Per questa ragione, come organo incaricato di difendere la Carta dalle leggi che contrastano con essa, fu istituita la Corte Costituzionale “che – precisa il prof. Frigo – per dirla con le parole del collega Valerio Onida, è la voce della Costituzioneâ€?. Un’altra fondamentale differenza, forse non cosĂŹ nota, è il fatto che lo Statuto venne concesso dall’alto, ossia imposto dal re ai suoi “regnicoliâ€?, mentre la nostra Costituzione è un atto della sovranitĂ popolare, frutto del lavoro di un’assemblea eletta dal popolo, per la prima volta a suffragio universale. “Ricordo ancora l’emozione di mia madre al suo primo voto – racconta il professore – quel volto commosso

era l’espressione di tutte le donne italiane, espressione fondante del nuovo stato democraticoâ€?. Stato fondato su una sovranitĂ popolare, che destituiva la monarchia sabauda tramite un referendum e proclamava la repubblica, ponendovi a capo un uomo, il Presidente, il cui ruolo, non a caso, è anche quello di essere garante della Costituzione. 100 anni, dunque, intercorsi tra due costituzioni profondamente diverse ma che a loro modo hanno segnato la storia e le tappe di un’Italia che “è cresciuta negli anni e deve essere orgogliosa, gelosa della propria Carta Costituzionale, deve imparare a conoscerla e deve saperla utilizzare come guida nella quotidianitĂ â€?. E a chi gli chiede cosa pensa delle spinte che in ogni legislatura inducono a possibili modifiche di alcune parti di essa, risponde che “il dibattito è normale, ma per fortuna oggi esistono delle garanzieâ€?.

ƒ†”‹ ˆ‡”‹–‹ †ƒŽŽƒ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ƒ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ° —Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ …‘Â?’Ž‡••ƒ ‡ ˆƒ–‹…‘•ƒ ’‡”…Š¹ Â†Â‡Â•Â–Â”Â—Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ †‹•‘”‹‡Â?–ƒ ƒÂ?ÇŚ …Š‡ •‡ ‹Â? ƒŽ…—Â?‹ …ƒ•‹ †‹ ƒŽ–ƒ …‘Â?ˆŽ‹––—ƒŽ‹–Â? ”‡•–ƒ Žǯ—Â?‹…ƒ •–”ƒ†ƒ ’‘••‹„‹Ž‡Ǥ Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ÂˆÂ‡ÇŚ •–ƒ †‡Ž ’ƒ’Â? Â?‹ ˜‹‡Â?‡ †ƒ ’‡Â?•ƒ”‡ ƒ “—‡‹ Â’ÂƒÇŚ †”‹ …Š‡ Žƒ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ Žƒ •—„‹•…‘Â?‘ Â?‘Â? •‘Ž‘ ’‡”…Š¹ Â?‘Â? Žƒ •…‡Ž‰‘Â?‘ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ’‡”…Š¹ †‹ …‘Ž’‘ Žƒ Ž‘”‘ ˜‹–ƒ …ƒÂ?„‹ƒ …‘•¿ ”ƒ†‹…ƒŽÂ?‡Â?–‡ †ƒ Â?‘Â? •‡Â?„”ƒ”‡ ’‹Î ˜‹–ƒǤ ƒ”‡„„‡ „‡ŽŽ‘ ’‡Â?ÇŚ Â•ÂƒÂ”Â‡ÇĄ …Š‡ ‹Ž ‰‹‘”Â?‘ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ˆ‡•–ƒ –—––‹ ‹ ’ƒ†”‹ ’‘–‡••‡”‘ ‡••‡”‡ ˆ‡Ž‹…‹ …‘Â? ‹ ’”‘’”‹ ˆ‹‰Ž‹ ƒÂ?…Š‡ •‡ •‡’ƒ”ƒ–‹ †ƒŽŽ‡ Â?‘‰Ž‹Ǥ ‡ŽŽƒ ”‡ƒŽ–Â? Â?‘Â? ° …‘nj •¿Ǥ Â? —Â? †‘”Â?‹–‘”‹‘ ’—‘‹ ‹Â?…‘Â?–”ƒ”‡ Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘ÂŽÇŚ Žƒ †‡‹ Â?—‘˜‹ ‡ ˜‡……Š‹ ‡Â?ƒ”‰‹Â?ƒ–‹ ƒÂ?…Š‡ ’ƒ†”‹ …Š‡ †‘’‘ ƒ˜‡” ’‡”•‘ Žƒ Â…ÂƒÂ•ÂƒÇĄ ‹Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ †‘”Â?‹nj –‘ ‹Â? Â?ƒ……Š‹Â?ƒ ’‡” †‡‹ Â?‡•‹ ƒ……‡––ƒÂ?‘ …‘Â? ‹Ž ˜‘Ž–‘ „ƒ••‘ ‡ ‹Ž •‡Â?•‘ †‹ ˜‡”‰‘‰Â?ƒ —Â? Ž‡––‘ ‡ —Â? ’‹ƒ––‘ …ƒŽ†‘ ˜‹…‹Â?‘ ƒŽ ˜‡……Š‹‘ ÂƒÂŽÂ…Â‘ÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂ–Â‘ÇĄ ƒŽ –‘••‹…‘ǥ ƒŽ •‡Â?œƒ ˆ‹••ƒ †‹Â?‘”ƒ …Š‡ …‡”…ƒ Žƒ …ƒ”‹–Â? ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‰‘Ž‘ †‡ŽŽƒ •–”ƒ†ƒǤ ‡”–‘ Â?‘Â? –—––‹ ‹ ’ƒ†”‹ •‡’ƒ”ƒ–‹ •‘Â?‘ „—‘Â?‹ ‡ •‘ˆˆ‡”‡Â?–‹ Â?ƒ ° ‹Â?†—„„‹‘ …Š‡ Â?‡ŽŽǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ Â•Â‡Â’ÂƒÂ”ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ •‘Â?‘ Â?‘Ž–‹ …‘Ž‘”‘ …Š‡ •‹ ’‡”†‘Â?‘ǥ …Š‡ Â?‘Â?

”‹‡•…‘Â?‘ ’‹Î Ġ ƒ••‹…—”ƒ”‡ ƒ‹ ˆ‹‰Ž‹ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ ‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ ’‡”…Š¹ Â?‘Â? Ž‘ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ Â?ƒ ’‡”…Š¹ –—––‘ •‹ ˆƒ ’‹Î …‘Â?’Ž‹…ƒ–‘Ǥ ‘Â? ° —Â? …ƒ•‘ …Š‡ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â‡Â”Â‘ •‹ƒÂ?‘ Â?ƒ–‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ‡ …‡Â?–”‹ †‹ ƒ……‘‰Ž‹‡Â?œƒ ’‡” Â’ÂƒÇŚ †”‹ …Š‡ Žƒ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ Šƒ Â?‡••‘ ‹Â? …”‹•‹ ‡ …Š‡ •‡Â?–‘Â?‘ ‹Ž „‹•‘‰Â?‘ †‹ ƒ‹—–‘ ‡ †‹ —Â? •‘•–‡‰Â?‘ Â?‡ŽŽ‘ •˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘ †‡Ž ’”‘’”‹‘ ”—‘Ž‘ ’ƒ”‡Â?Â–ÂƒÇŚ Ž‡Ǥ Â? –ƒŽ‹ƒ ‹ ’ƒ’Â? •‡’ƒ”ƒ–‹ •‘Â?‘ Íœ Â?‹Ž‹‘Â?‹Ǣ …‹”…ƒ Í Í˜Í˜ Â?‹Žƒ ˜‹˜‘Â?‘ •‘––‘ Žƒ •‘‰Ž‹ƒ †‡ŽŽƒ ’‘˜‡”–Â?Ǥ ƒ†”‹ …Š‡ ‰—ƒ†ƒ‰Â?ƒÂ?‘ ͙͚͘͘ ‡—”‘ ƒŽ Â?‡•‡ ‡ …Š‡ǥ †‘’‘ ƒ˜‡” ˜‡”•ƒ–‘ Žƒ “—‘–ƒ ’‡” ‹Ž Â?ƒÂ?–‡nj Â?‹Â?‡Â?–‘ †‡‹ ˆ‹‰Ž‹ ‡ †‡ŽŽƒ Â?‘‰Ž‹‡ǥ •’‡••‘ Â?‘Â? ”‹‡•…‘Â?‘ ƒ ’ƒ‰ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂˆÂˆÂ‹Â–Â–Â‘ ‡ Ž‡ •’‡•‡ ’‡” ‹Ž ’”‘nj ’”‹‘ •‘•–‡Â?–ƒÂ?‡Â?–‘Ǥ ‘•¿ ° ƒ……ƒ†—–‘ ƒ —…ƒ ‘’‡”ƒ‹‘ †‹ ͘͜ ƒÂ?Â?‹ǣ Çł ŽŽƒ …”‹•‹ †‡ŽŽƒ Â•Â‡Â’ÂƒÂ”ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ •‹ ° ƒ‰‰‹—Â?–ƒ Žƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ …Š‡ Â?‹ Šƒ ˆƒ––‘ ’‡”†‡”‡ ‹Ž Žƒ˜‘”‘Ǥ ‘ …‡”…ƒ–‘ ‡ –”‘˜ƒ–‘ ƒŽ–”‡ ‘……—’ƒœ‹‘Â?‹ Â?ƒ –—––‡ –‡Â?’‘”ƒÂ?‡‡ǥ …‘•¿ Š‘ ’‡”•‘ Žƒ …ƒ•ƒ ‡ Š‘ …‘Â?‹Â?…‹ƒ–‘ ƒ †‘”Â?‹”‡ ‹Â? Â?ƒ……Š‹Â?ƒǤ ‘Â? ’‘••‘ ˜‡†‡”‡ ‹ Â?‹‡‹ †—‡ ˆ‹‰Ž‹ ’‡”…Š¹ Â?‘Â? Š‘ —Â? Ž—‘‰‘ †‘˜‡ ˜‹˜‡”‡ ‡ †‘˜‡ ’‘”–ƒ”Ž‹Ǥ †‘”Â?‹–‘”‹ǥ Ž‡ •–ƒœ‹‘Â?‹ Â?‘Â? •‘Â?‘ Ž—‘nj

‰Š‹ ’‡” „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ “—ƒÂ?†‘ ”‹‡•…‘ Ġ ƒÂ?†ƒ”‡ ƒ …ƒ•ƒ †‡ŽŽƒ Â?‹ƒ ‡š Â?‘‰Ž‹‡ Â?‹ •‡Â?–‘ —Â? Â‡Â•Â–Â”ÂƒÇŚ Â?‡‘dzǤ ‡” “—‡•–‘ ‹Â? ƒŽ…—Â?‡ …‹––Â? •‘Â?‘ Â?ƒ–‡ …ƒ•‡ ’‡” ’ƒ†”‹ •‡’ƒ”ƒ–‹ ‹Â? †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? Â?‡‹ “—ƒŽ‹ ’‘••‘Â?‘ ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ ‹ ’”‘’”‹ ˆ‹‰Ž‹Ǥ ƒ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒŽŽ‡ ”‡–‹ •‡”˜‡ —Â? ”‡…—’‡”‘ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ †‡Ž Â˜ÂƒÇŚ Ž‘”‡ †‹ ”‹•’‡––‘ †‡ŽŽƒ †‹‰Â?‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘Ǥ ‘Â?‘ –”‘’’‡ Ž‡ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‹ Â?‡ŽŽ‡ “—ƒŽ‹ •‹ ˜—‘Ž‡ ˆƒ”‡ Â?ƒŽ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ÇĄ †ƒÂ?Â?‡‰‰‹ƒÂ?†‘ ‹Â? “—‡•–‘ Â?‘nj †‘ ƒÂ?…Š‡ ‹ ˆ‹‰Ž‹Ǥ ÇŻÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‘ …Š‡ •…‡‰Ž‹‡ †‹ Â•Â‡Â’ÂƒÇŚ ”ƒ”•‹ †‡˜‡ …‘Â?•‹†‡”ƒ”‡ Žƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‡ —Â?ƒÂ?ƒ †‹ …Š‹ Žƒ•…‹ƒǢ †‡˜‡ •ƒ’‡” †‹•…‡”Â?‡”‡ “—ƒÂ?–‘ ‹Ž ’”‘’”‹‘ ƒ––‡‰‰‹ƒÂ?‡Â?–‘ ‡ Žƒ ’”‘’”‹ƒ ”ƒ„„‹ƒ ˆƒ †‡Ž Â?ƒŽ‡Ǥ ‡Â?•‘ ƒŽ ”—‘Ž‘ †‡‰Ž‹ Â‘Â’Â‡Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇĄ †‡‹ Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇŚÂˆÂƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ †‡‰Ž‹ ƒ˜˜‘…ƒ–‹ …Š‡ ’‘••‘nj Â?‘ ƒ‹—–ƒ”‡ ƒ ˆƒ” …ƒ’‹”‡ …Š‡ Ž‡ ‰—‡””‡ Žƒ•…‹ƒÂ?‘ †‹•–”—œ‹‘Â?‡ ‡ †‘Ž‘”‡ ‡ “—ƒÂ?†‘ ƒ˜˜‡Â?‰‘Â?‘ ‹Â? ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ …‘Ž’‹•…‘Â?‘ –—––‹ Â?ƒ •‘’”ƒ––—––‘ ‹ ’‹Î †‡„‘Ž‹Ǥ ‘…‹‡–Â? ‡ ‹Â?Â†Â‹Â˜Â‹Â†Â—Â‘ÇĄ —Â? ‹Â?’‡‰Â?‘ …‘Â?—Â?‡ …Š‡ ’ƒ”–‡ †ƒŽ …—‘”‡ †‡ŽŽƒ ’‡”•‘Â?ƒ ’‡” ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒŽ …—‘”‡ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? ’‡” ÂƒÂ‹Â—Â–ÂƒÇŚ ”‡ǥ •‘•–‡Â?‡”‡ǥ •ƒ’‡” ’‡”†‘Â?ƒ”‡ ‡ ƒÂ?†ƒ”‡ ‘Žnj –”‡ “—ƒÂ?†‘ Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ •‘Â?‘ ƒÂ?†ƒ–‡ ‹Â? …”‹•‹Ǥ


͚͛

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ Dz ‘Â?…‡”–‘ ƒŽ „—‹‘dz ‡† —‰‡Â?‹‘ ‹Â?ƒ”†‹ Il 15 e 16 marzo, nel Ridotto del Teatro Grande, Sentieri selvaggi si esibirĂ nello spettacolo “Concerto al buioâ€?: i musicisti Piercarlo Sacco, Enrica Meloni, Laura Riccardi e Aya Shimura saranno protagonisti di un’affascinante performance musicale eseguita e ascoltata nella totale oscuritĂ . Sentieri selvaggi interpreterĂ â€œIn iij. Noctâ€?, un brano di Georg Friederich Haas in cui gli strumentisti saranno impegnati a costruire una particolare trama

sonora dagli esiti imprevedibili perchĂŠ ovviamente condizionata dalla particolarissima modalitĂ performativa richiesta dal pezzo. La trasformazione del rapporto tra percezione, ascolto e musica è al centro del progetto compositivo di Georg Friedrich Haas, autore di crescente successo in tutto il mondo: Haas incarna, infatti, una novitĂ nel mondo dell’avanguardia, avventurandosi in territori inesplorati e ricercando sonoritĂ

nuove, pur affondando le proprie radici nella tradizione classica. Gli ultimi biglietti per la data del 15 marzo sono disponibili presso la Biglietteria del Teatro Grande; tutto esaurito invece per lo spettacolo di venerdĂŹ 16 marzo. Eugenio Finardi sarĂ il protagonista de “Il cantante al microfonoâ€? lunedĂŹ 19 marzo alle 21, in un evento riservato ai possessori della TeatroGrandeCard e ai sostenitori della Fondazione.

‡•–‹˜ƒŽ ƒ”Žƒ ‹Ž †‹”‡––‘”‡ ƒ”–‹•–‹…‘ ƒ”Žƒ ‹�‘

&KLDPDWL GD &UXFLIL[XV ƒŽ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ƒŽ ͙͜ ƒ’”‹Ž‡ ‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ‹Â? ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?‹…ƒ ‡ ’‘‹ †ƒŽ Í™Í ÂƒÂŽ ͚͙ ƒ’”‹Ž‡ ˜‹‡Â?‡ …‘‹Â?˜‘Ž–ƒ ”‡•…‹ƒǤ –”ƒ ‹ Â?‘Â?‹ ”ƒÂ?Â…Â‹ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒ‰Â?‘Â?‹ǥ ƒŽ‹ƒÂ?‹ǥ ƒ•–‹‰Ž‹‘Â?‹ ‡ ‹Ž ‡ƒ–”‘ †‡ŽŽƒ ƒŽ†‘……ƒǤ Â?ÂˆÂ‘ÇŁ …”—…‹ˆ‹š—•Ǥ…‘Â?

Franco Branciaroli, Lucilla Giagnoni, Marco Baliani, Silvio Castiglioni e il Teatro della Valdoca sono solo alcuni dei protagonisti di questa edizione di Crucifixus – Festival di Primavera, festival di teatro sacro, che quest’anno festeggia i quindici anni di vita. Ancora una volta sarĂ un’edizione dai grandi numeri: 4 settimane di festival, 18 spettacoli, 36 repliche, 5 produzioni del festival, oltre 100 artisti coinvolti e 20 comuni. Davanti al successo della manifestazione Carla Bino, direttrice artistica, ai microfoni di Radio Voce, commenta: “Il territorio riconosce questo progetto come un suo progetto, lo sente vivo, lo attende, ne è protagonista e attoreâ€?. Anche nel 2012 Crucifixus mantiene inalterata la sua articolazione in due grandi sezioni: la prima, Terra di Passione, legata ai territori “storiciâ€? del festival, ossia la Valle Camonica e il Sebino, avrĂ il compito di inaugurare il festival il 24 marzo. Poi, fino al 14 aprile il pubblico potrĂ spostarsi tra i diciannove comuni coinvolti scoprendo le bellezze artistiche del territorio, valorizzate attraverso una selezione di spettacoli di grande qualitĂ . La seconda sezione, Scene Sacre in cittĂ , si svolgerĂ tra il 18 e il 21 aprile, proponendo al proprio pubblico una produzione del festival di forte impatto emotivo, Cuore a mille, e gli spettacoli di tre grandi nomi del panorama italiano, il Teatro Valdoca, Lucilla Giagnoni e Silvio Castiglioni. Una serie di appuntamenti che chiama in causa “la dimensione della co-

ÇĄ

Dz dz

‹Â?‘ǣ Dz ÂŽ –‡””‹–‘”‹‘ ”‹…‘Â?‘•…‡ “—‡•–‘ ’”‘‰‡––‘ …‘Â?‡ —Â? •—‘ ’”‘‰‡––‘ǥ Ž‘ •‡Â?–‡ Â˜Â‹Â˜Â‘ÇĄ Ž‘ ƒ––‡Â?†‡ǥ Â?‡ ° ’”‘–ƒ‰‘Â?Â‹Â•Â–ÂƒÇł ralità – continua il direttore artistico – perchĂŠ non è un festival calato dall’alto, ma è una convocazione di una comunitĂ . Chiamare attorno a un tema coloro che sono interessati: il ricordo della Passione di Cristo, la morte e la rinascitaâ€?. Il festival è nato 15 anni fa in Val Camonica e sul Sebino, poi quattro anni fa si è ampliato in cittĂ â€œche l’ha sposato con un appuntamento

originale – commenta ancora Carla Bino – Noi facciamo una proposta e ciascuno si avvicina agli spettacoli sulla base di ciò che sta cercando. C’è chi cerca un approfondimento quaresimale e pasquale, oppure può esserci chi si avvicina con una modalitĂ laica, perchĂŠ apprezza le forme d’arte, sia figurativa, che drammaturgico teatrale. Credo che la cosa migliore sia mettersi in ascolto e mettersi in gioco, perchĂŠ non è mai qualcosa a cui assistere da spettatori, ma da condividereâ€?. Crucifixus lavora anche quest’anno nelle due direzioni che ha sempre seguito fin dalla sua nascita: la riscoperta delle tradizioni religiose del territorio (sia nelle forme popolari - feste, processioni e sacre

rappresentazioni - sia nelle forme piĂš colte - drammi liturgici, sermoni medievali, antiche preghiere) e la valorizzazione del patrimonio artistico locale attraverso le performances di artisti di caratura nazionale.

”—…‹ˆ‹š—• Žƒ˜‘”ƒ ƒÂ?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ Â?‡ŽŽ‡ †—‡ †‹”‡œ‹‘Â?‹ …Š‡ Šƒ •‡Â?’”‡ •‡‰—‹–‘ǣ Žƒ ”‹•…‘’‡”–ƒ †‡ŽŽ‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ Žƒ ˜ƒŽ‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ’ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘

'D 3DROR 5RVVL D (OLR H OH VWRULH WHVH Doppio appuntamento al PalaBrescia con la comicitĂ e la musica. GiovedĂŹ 15 marzo ore 21, per la stagione “Colpi di scena al PalaBresciaâ€?, arriva Paolo Rossi nel “Mistero Buffo di Dario Fo nell’umile versione popâ€?. Musiche composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila con la partecipazione straordinaria di Lucia Vasini e la regia di Carolina De La Calle Casanova.

Il Mistero Buffo nella versione pop di Paolo Rossi è un omaggio al maestro Dario Fo, ed è anche un’avventura, uno spettacolo che si allontana il piĂš possibile dalla versione originale diventando un contenitore unico, dove i misteri originali e quelli nuovi si uniscono e si miscelano, come accade nel teatro popolare. Ogni sera diverso, recitato con il pubblico e non per il pubblico, è

uno spettacolo ricco di cambi di registro, è un’allegoria che confonde i generi, la ďŹ nzione con la realtĂ , i sogni del popolo con la cronaca. Ingresso da 14 a 24 euro, a cui aggiungere la prevendita. Ridotto per coloro che hanno conservato e presentano i biglietti dello spettacolo “Itis Galileoâ€? di Marco Paolini, al PalaBrescia il 21 gennaio scorso. Sabato 17 marzo alle 21 invece

sarà la volta del concerto di Elio e le storie tese. Elio torna al PalaBrescia dopo essere stato in terra bresciana negli scorsi anni con progetti particolari. Ora invece viene con la band al completo per un conerto che ci si aspetta esilarante e allo stesso tempo di ottima qualità musicale. Ingresso da 22 a 35 euro a cui aggiungere la prevendita. La data bresciana è inserita ne tour 2012.

”—…‹ˆ‹š—•

’”‹Â?…‹’ƒŽ‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ‹ ƒ’”‡ …‘Â? Dz ƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ †‘Â?Â?‡dz ’‡” Žƒ ”‡‰‹ƒ †‹ ƒ”Ž‘ —•ƒ …‘Â? Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ‘Â?‡ǥ ’‡” Ž‡ ˜‹‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?–”ƒ†ƒ †‹ ‹•ŽƒÂ?‘ Č‹ ‘Â?Â‡ČŒ •ƒ„ƒ–‘ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǥ —…‹ŽŽƒ ‹ƒ‰Â?‘Â?‹ ’”‡•‡Â?–‡”Â? Žƒ ’”‘’”‹ƒ –”‹Ž‘‰‹ƒǤ Â? ƒŽŽ‡ ‹Â? –”‡ •‡”ƒ–‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‡ÇŁ Dz ‡”‰‹Â?‡ Â?ÂƒÂ†Â”Â‡Çł Â?‡Ž —‘Â?‘ †‹ ”‡Â?‘ Ž—Â?‡†¿ Íš ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ Dz ‹‰ „ƒÂ?‰dz Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż Í› ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? Â?‡ŽŽǯ —†‹–‘”‹—Â? DzÍ™Í ÍžÍ™ Â?‹–Â? †ǯ –ƒŽ‹ƒdzǢ Dz Â’Â‘Â…ÂƒÂŽÂ‹Â•Â•Â‡Çł Â?‡”…‘Ž‡†¿ Íœ ƒ’”‹Ž‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ Â?ƒ•…‡Â?–‡ ƒ †‘Ž‘Ǥ Â? …‹––Â? •ƒ„ƒ–‘ ͚͙ ƒ’”‹Ž‡ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ? ‹—•‡’’‡ Žƒ –”‹Ž‘‰‹ƒ †‡ŽŽƒ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? …‘Â?Â’ÂŽÂ‡Â–ÂƒÇŁ Dz ‡”‰‹Â?‡ Â?ÂƒÂ†Â”Â‡Çł ƒŽŽ‡ ÍšÍ˜ÇĄ Dz ‹‰ „ƒÂ?‰dz ƒŽŽ‡ ͚͚Ǥ͚͘ ‡ Dz Â’Â‘Â…ÂƒÂŽÂ‹Â•Â•Â‡Çł ƒŽŽ‡ ͘͘Ǥ͛͘Ǥ ƒ”…‘ ƒŽ‹ƒÂ?‹ •ƒ”Â? Žǯ‹Â?–‡”’”‡–‡ †— Dz Â?ƒ ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ –—‘dz Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚ͥ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ ••—Â?–ƒ ƒ ‹•‘‰Â?‡Ǥ ”ƒÂ?…‘ ”ƒÂ?…‹ƒ”‘Ž‹ ‹Â? Dz ‘Â? Ž‡ „”ƒ……‹ƒ ‹Â? …”‘…‡dz …‘Â? ‹Ž …‘”‘ ‘…‹ †ƒŽŽƒ ‘……ƒ Â?‡Ž ‡ƒ–”‘ †‡ŽŽ‡ Ž‹ †‹ ”‡Â?‘Ǣ ‹Â?‰”‡••‘ ’”‡˜‹‘ ”‹–‹”‘ …‘—’‘Â? †ƒ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ÍšÍ&#x; Â?ƒ”œ‘ ’”‡••‘ Žƒ „‹„Ž‹‘–‡…ƒ …‘Â?’”‡Â?•‘”‹ƒŽ‡ †‹ ”‡Â?‘Ǥ ‹Ž˜‹‘ ƒ•–‹‰Ž‹‘Â?‹ Â?‡ Dz ÂŽ •‹Ž‡Â?œ‹‘ †‹ ‹‘dz Â?‡”…‘Ž‡†¿ Í™Í ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ ƒŽŽ‡ ͚͙ Â?‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ‡ƒ–”‘ ƒŽ†‘……ƒ ‹Â? Dz ‡” ˜‘…‡ ‡ ‘Â?„”ƒdzǥ –”‹‘ ’‡” …‘”’‹ ”‡…‹–ƒÂ?–‹ ‡ ’‡”…—••‹‘Â?‹ ƒ ”‡•…‹ƒ Â?‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ †‡Ž ƒ”Â?‹Â?‡Ǥ ƒ •‡‰Â?ƒŽƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ Žƒ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ ‹ ƒ……Š‹ †‹ •ƒ„„‹ƒ …Š‡ ’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ Dz „”ƒÂ? ‡ Â•ÂƒÂ…Çł ‹Â?‰”‡••‘ ’”‡˜‹ƒ ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡ –‡Ž‡ˆ‘Â?‹…ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ͚͘ǤÍœÍ? ‡ ͚͙Ǥ͛͘ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Č‹ Â†Â‘ÂŽÂ‘ČŒǢ Ž—Â?‡†¿ ͚͞ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? ‡ ͚͙Ǥ͛͘ ƒ ‘Â?‡ Č‹Â…ÂŠÂ‹Â‡Â•Âƒ Ǥ Â?–‘Â?Â‹Â‘ČŒǢ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ÍšÍ&#x; Â?ƒ”œ‘ ͚͘ǤÍœÍ? ‡ ͚͙Ǥ͛͘ Ġ ”–‘‰Â?‡ǥ …Š‹‡•ƒ Ǥ ƒ”‹ƒ ‹Â? Ž‹œƒ„‡–ŠǤ


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

†‡‘Â? †‹ —Â?‡œœƒÂ?‡ Dz ÂŽ ˜‡Â?Â–ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‘Çł †‹ ‘Ž†‘Â?‹ ’‡” ƒÂ?‹ƒÂ?‘ ‹…Š‹‡Ž‡––‘

ƒ•ƒ ‘”‡•–‹

”‡•–‹˜ƒŽ ’‡” ‰Ž‹ ƒ�‹�ƒ–‘”‹

MartedĂŹ 20 marzo alle 20.45 il teatro stabile del Veneto mette in scena “Il Ventaglioâ€?. Questa commedia corale di Goldoni con scene frizzanti animate da movimento continuo, è la nuova sfi da del giovanissimo regista Damiano Michieletto. Con un gruppo di altrettanto giovani attori mette in scena, con un ritmo indiavolato, ciò che avviene per via di un oggetto che non vale neanche due lire, ma che scatena incomprensioni, smanie e gelosie.

Si avvicina la stagione estiva e, quindi, è tempo anche di programmare nel dettaglio la tradizionale proposta dei nostri oratori. A Casa Foresti mercoledĂŹ 21 marzo alle 10 e alle 20.30 l’UfďŹ cio oratori presenta il Grest ai sacerdoti, ai coordinatori e a tutti gli animatori. Durante l’appuntamento verranno illustrati i temi, gli obiettivi, l’ampia sussidiazione, il materiale pastorale, la storia... Sono state pensate anche tre serate speciďŹ che per gli animatori:

Molti apprezzamenti dalla critica: si parla di un allestimento di grande freschezza, dinamico e pieno di invenzioni, che avvolge la goldoniana commedia degli equivoci di rimandi shakespeariani di mordace spirito mozartiano e di aperture sul nostro presente, dalla fisicitĂ cara al teatro contemporaneo alla Amy Winehouse di “Cupidâ€?. E perfino il ventaglio che passa di mano in mano‌ Ingresso 19 euro, ridotto 16 euro. Info: teatro-odeon.it

͛͛

venerdÏ 20 aprile all’auditorium Balestrieri, venerdÏ 27 aprile al teatro Il Gabbiano di Ghedi e venerdÏ 4 maggio all’oratorio San Bernardino di Chiari. Entro il 2 aprile si ricevono le iscrizioni al corso coordinatori Grest (Incontro riservato a responsabili di oratorio e futuri coordinatori Grest, almeno maggiorenni). Sul tema della progettazione Grest (incontro riservato ad animatori di 16-19 anni) le iscrizioni (5 euro) si ricevono entro l’11 aprile 2012.

–„ –‡ƒ–”‘ •–ƒ„‹Ž‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Dz ”‹˜‹†‹ ˆ—‘”‹ •…‡Â?ÂƒÇł

3RPHULJJL LQ JLDOOR —‘˜ƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ ’‡” ‰Ž‹ ƒÂ?ƒÂ?–‹ †‡Ž ‰‹ƒŽŽ‘ ’‡” —Â?ƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ …—”ƒ–ƒ †ƒ ƒ‰†ƒ ‹‰Ž‹ƒ ‡ …‘‘”†‹Â?ƒ–ƒ †ƒ ‘Â?‹ƒ ƒÂ?‰‘Â?‹Ǥ ”ƒ ‰Ž‹ ƒ—–‘”‹ Â?†”‡ƒ Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹‡”‘ ‘Žƒ’”‹…‘ ‡ ƒ”…‘ ‹…Š‹

,

l “gialloâ€? torna nei pomeriggi bresciani grazie ai cinque incontri proposti da “Brividi fuori scenaâ€?, rassegna di appuntamenti promossa dal Ctb, curata da Magda Biglia e coordinata da Sonia Mangoni. La “squadra vincenteâ€? del Festival del Giallo riparte dunque con una “nuova proposta – spiega la Presidente del Ctb, Carla Boroni – che intende coniugare le produzioni di questo genere letterario con il teatroâ€?. “Il giallo scava nella tragicitĂ dell’esistenza – sottolinea Magda Biglia – nell’animo umano, nei fatti, nella societĂ e nella storia, cosĂŹ come fa il teatroâ€?. “Gli autori scelti per la rassegna sono personaggi molto legati al contesto teatrale – aggiunge Sonia Mangoni – che si sono distinti come autori di sceneggiature, come attori o che comunque mantengono una forte attenzione verso di essoâ€?. Ad ospitare ogni appuntamento sarĂ , come di consueto, il foyer del Teatro Sociale (via Cavallotti 20). Si comincia giovedĂŹ 29 marzo: Natalino Balasso, a Brescia con lo spettacolo “I Rusteghiâ€?, sarĂ intervistato da Milena Moneta, giĂ tra le curatrici del citato Festival. Nell’occasione Balasso presenterĂ il suo terzo romanzo, “Il figlio rubatoâ€?. LunedĂŹ 2 aprile ci sarĂ Andrea Vitali, medico prestato con successo alla letteratura, giĂ autore di “Olive incompreseâ€? e “Zia Antonia sapeva di Mentaâ€?. Vitali dialogherĂ con Ermanno Paccagnini, suo primo recensore e scopritore. L’occasione sarĂ quella di raccontare il suo ultimo romanzo, in libreria dal 1 marzo, dal titolo “Galeotto fu il

‹ …‘Â?‹Â?…‹ƒ ‹Ž ͚ͥ Â?ƒ”œ‘ …‘Â? ƒ–ƒŽ‹Â?‘ ƒŽƒ••‘ ‡ •‹ …Š‹—†‡ ‹Ž Í› Â?ƒ‰‰‹‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ?–‡’”‹Â?ƒ †‡Ž ”‘Â?ƒÂ?œ‘ †‹ Ž†ƒ ƒÂ?œƒ collierâ€?, giunto in una sola settimana alla seconda edizione. Piero Colaprico sarĂ il protagonista di lunedĂŹ 16 aprile e parlerĂ al pubblico di “Trilogia della cittĂ di M.â€?. Raccoglie tre racconti trasformati dallo stesso Colaprico in un monologo teatrale. L’autore, che parlerĂ anche di “Mala Storieâ€?, racconti tratti da storie vere, romanzati e pubblicati nel 2010. Il 23 aprile il giornalista Marco Vichi

sarĂ intervistato da Sabrina Baglioni. L’occasione porterĂ a Brescia “La forza del destinoâ€?, quinto episodio della saga del Commissario Bordelli, pubblicato nel 2011. Questa volta il Commissario si confronta con un caso di omicidio che lo costringerĂ a una resa momentanea. L’ultimo appuntamento è fissato per giovedĂŹ 3 maggio: in anteprima nazionale, Elda Lanza, prima presentatrice della tv italiana, a colloquio con il giornalista Mariano Sabatini, racconterĂ la sua nuova esperienza nel campo della letteratura, descrivendo il suo romanzo di debutto, “La signorina Olgaâ€?, in uscita. Tutti gli incontri a ingresso libero fino a esaurimento dei posti con inizio alle ore 17.45. Per informazioni: ctbteatrostabile.it

‹’‹‡••‡ —……‹ †ƒ ‘Ž‘”ƒ†‘ ƒ ‡œœƒ–‘

–„ Dz ÂŽ Â„Â—Â‰Â‹ÂƒÂ”Â†Â‘Çł ƒŽ ‡ƒ–”‘ ‘…‹ƒŽ‡

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ Â?†”‡ƒ —……‹ǥ …͘Â?‹…‘ ‹Â? ƒ””‹˜‘ †‹”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ †ƒ ‘Ž‘”ƒ†‘ …ƒˆ°ǥ •ƒ”Â? •—Ž ’ƒŽ…‘ †‡Ž –‡ƒ–”‘ –Â? †‹ ‡œœƒ–‘Ǥ ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?ƒ‰”ƒˆ‡ Â?†”‡ƒ ƒ……ƒÂ?ÇĄ ‡˜‹–ƒ Žƒ •ƒ–‹”ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ’”‡ˆ‡”‡Â?†‘ “—‡ŽŽƒ †‹ …‘•–—Â?‡Ǥ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz Â–ÂƒÂ„ĂŽ †‡Ž ’”‘’”‹‘ ‹‘dz ° —Â? Â?‘Â?‘Ž‘‰‘ …Š‡ Šƒ …‘Â?‡ ƒ”‰‘Â?‡Â?–‘ …‡Â?–”ƒŽ‡ Žƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?‹–Â? ‡ Â?‘Â? –”ƒŽƒ•…‹ƒ Â?ƒ‹ †‹ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ ‹Ž ’—„„Ž‹…‘ǥ ˜‹•–‘ …Š‡ ‹Â? ˆ‘Â?†‘ –—––‹ ŠƒÂ?Â?‘ ˜‹••—–‘ Ž‡ •–‡••‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ––‡Â?–‘ ‘••‡”˜ƒ–‘”‡ †‡‰Ž‹ •˜‹Ž—’’‹ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ƒÂ?ƒ ”‹‡˜‘…ƒ”‡ Ž‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ‰”‘––‡•…Š‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒ ƒŽ ‰”‹†‘ǣ Dz ÇŻÂ…ÂƒÂ?„‹ƒ–‘ –—––‘ǨdzǤ ‡Ž ͚͘͘Í? ° ‡Â?–”ƒ–‘ Â?‡Ž …ƒ•– †‹ ‘Ž‘”ƒ†‘ ƒˆ° †‹ …—‹ ° –—––‘”ƒ —Â?‘ †‡‹ …‘Â?‹…‹ ’‹Î ƒÂ?ƒ–‹Ǥ Â?‰”‡••‘ ͚͘ ‡—”‘ Žƒ •‡”ƒ †‡ŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Č‹Í™Í Â‹Â? ’”‡˜‡Â?Â†Â‹Â–ÂƒČŒǤ

‹Â?‘ ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ƒŽ ‡ƒ–”‘ Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’‡” Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ –‡ƒ–”ƒŽ‡ †‡Ž –„ǥ ˜ƒ ‹Â? •…‡Â?ƒ Dz ÂŽ „—‰‹ƒ”†‘dzǥ ‘’‡”ƒ †‹ ƒ”Ž‘ ‘Ž†‘Â?‹ ’‡” Žƒ ”‡‰‹ƒ †‹ ƒ‘Ž‘ ƒŽ‡”‹‘ …‘Â? ƒ”…‡ŽŽ‘ ÂƒÂ”Â–Â‘ÂŽÂ‹ÇĄ ƒ”‹‘ ƒÂ?Â–ÂƒÂ”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ ‘„‡”–‘ ‡–”—œœ‡ŽŽ‹Ǥ ‘Â?Â?‡†‹ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘’ƒ‰ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?‡Â?œ‘‰Â?ƒ ‡ †‡Ž ’Žƒ‰‹‘ Č‚ ƒ …ƒ”‹…‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‰—‘ ‡Ž‹‘ǥ ‡”‘‡ Â?‡…‡••ƒ”‹ƒÂ?‡Â?–‡ Â?‡‰ƒ–‹˜‘ …Š‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž –‡ƒ–”‘ •–‡••‘ Č‚ Dz ÂŽ Â—Â‰Â‹ÂƒÂ”Â†Â‘Çł ° Â?‘Ž–‡ …‘•‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ǣ —Â?ǯ‹Â?˜‡Â?œ‹‘Â?‡ …Š‡ ƒÂ?’Ž‹ˆ‹…ƒ ‹Â? —Â? ‰‹‘…ƒ‘ †‹ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‡ Â?‘†‡”Â?‹–Â? ”‹……‘ †‹ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹ ƒŽŽ—•‹˜‹Ǥ ƒ •–‘”‹ƒ ’‘”–ƒ–ƒ •—ŽŽƒ •…‡Â?ƒ ˜‹˜‡ …‘Â?‡ •‡ Ž‘ •–‡••‘ ’ƒŽ…‘•…‡Â?‹…‘ †‹˜‡Â?–ƒ••‡ —Â?ƒ ‰”ƒÂ?†‡ Â?‡–ƒˆ‘”ƒ †‹ “—‡Ž ͚†‘’’‹‘dz …Š‡ …‘•–‹–—‹•…‡ ‹Ž ˆ‹Ž‘ ”‘••‘ †‡ŽŽƒ …‘Â?Â?‡†‹ƒǤ Â?‰”‡••‘ †ƒ ͚͞ ƒ ͙͚ ‡—”‘ …‘Â? ’‘••‹„‹Ž‹ ”‹†—œ‹‘Â?‹Ǥ ‹Â?‘ ƒ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í ÂƒÂŽÂŽÂ‡ Í™Í?Ǥ͛͘Ǥ Â?ÂˆÂ‘ÇŁÂ…Â–Â„Â–Â‡ÂƒÂ–Â”Â‘Â•Â–ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡Ǥ‹–

—Â?‡œœƒÂ?‡ ÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â‰Â‹ÂƒÂ?ƒ–‘ ‹Â? Â?‘•–”ƒ

‹……‘Ž‘ –‡ƒ–”‘ Ž‹„‡”‘ ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ƒ –‡ƒ–”‘ …‘Â? Dz Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‹ÇŤÇł

ÂŽ Í™Í&#x; ‡ ‹Ž Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ‘”–‡‰Šƒ‹ƒ ‹Ž ƒÂ?†ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ —Â?‡œœƒÂ?‡ †‡Ž ‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ ’”‘’‘Â?‡ Dz ÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â‰Â‹ÂƒÂ?ƒ–‘ ‹Â? Â?‘•–”ƒdzǤ ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; ƒŽŽ‡ ͙͘ …‘Â?˜‡‰Â?‘ †‹ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ƒŽ…—Â?‡ –‡•‹ ’”‡Â?‹ƒ–‡ †ƒŽ ‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘Ǥ ‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘ ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ƒŽŽ‡ Í™Í Â•Â‹ ”‹ˆŽ‡––‡”Â? •—Ž –‡Â?ƒ Dz —Â?‡œœƒÂ?‡ǥ Žƒ …‹––Â?ÇŚÂ‘ÂˆÂˆÂ‹Â…Â‹Â?ƒ Žƒ ˜‹…‡Â?†ƒ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ƒŽ‰‘„„‹ƒdzǤ

Â?–‡”˜‡””ƒÂ?Â?‘ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‹Ž˜‡”‹‘ ‹˜‡Â?œ‹ ‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‹ ‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ —‰‡Â?‹‘ ƒ••‡––‹Ǥ ‡”ƒ–ƒ Â?‡Ž •‡‰Â?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡•–ƒǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ‹Â? Â?‘•–”ƒ ‹ ’ƒÂ?‹ˆ‹…ƒ–‘”‹ Č‹ÂƒÂŽÂŽÂ‡ ͙͘ǤÍ›Í˜ČŒÇĄ ‡ ‡•‹„‹œ‹‘Â?‡ ƒ”–‹•–‹…ƒ †‡‰Ž‹ ƒ……‘Â?…‹ƒ–‘”‹ †‡Ž ‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ Č‹Í™Í?ČŒǤ

Dz Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‹ÇŤ ‘•ǯ° Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‘ÇĄ …‘•ǯ° Â?‘”Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇŤÇł ° Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ …Š‡ ƒÂ?†”Â? ‹Â? •…‡Â?ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͙͞ ƒŽ ‹……‘Ž‘ –‡ƒ–”‘ Ž‹„‡”‘ǥ Â?‡Ž “—ƒ”–‹‡”‡ †‹ ƒÂ? ‘Ž‹Â?‘Ǥ Â?‰”‡••‘ Íž ‡—”‘ ’‡” ‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ ‡ Í› ‡—”‘ ’‡” ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹Ǥ ƒ Dz†‹˜‡”•‹–Â?Çł ° —Â? …‘Â?…‡––‘ ƒÂ?„‹˜ƒŽ‡Â?–‡ǥ …Š‡ †ƒ —Â? Žƒ–‘ •—•…‹–ƒ Â?‹•–‡”‘ ‡ –‹Â?‘”‡ǥ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ …—”‹‘•‹–Â? ‡ ˆƒ•…‹Â?‘Ǥ ƒ †‹˜‡”•‹–Â? –ƒŽ˜‘Ž–ƒ ’”‘˜‘…ƒ —Â? •‡Â?•‘ †‹ ”‹ˆ‹—–‘ Â?ƒ ƒŽŽ‘ •–‡••‘ –‡Â?’‘ ’—Ö ‡••‡”‡ ƒ†‘––ƒ–ƒ …‘Â?‡ ˜‡”ƒ ‡ ’”‘’”‹ƒ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‹ƒ †‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–ƒ †ƒŽ „‹•‘‰Â?‘ †‹ “—ƒŽ…‘•ƒ †‹ DzÂ†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‘Çł ’‡” ’‘–‡” Â?‡––‡”‡ •¹ •–‡••‹ ƒ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ …‘Â? DzÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘dzǤ ÂŽ ‰‹‘…‘ •…‡Â?‹…‘ǥ Žƒ …Ž‘™Â?‡”‹‡ ‡ Žƒ Â?—•‹…ƒ †ƒŽ ˜‹˜‘ …‘Â?–”‹„—‹•…‘Â?‘ Ġ ˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Ž‡ –‡Â?ƒ–‹…Š‡ †‡ŽŽǯ‹Â?–‡‰”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

/D PDWHUQLWj LQ PRVWUD L’associazione culturale delle Camelie di Cologne propone ďŹ no al 18 marzo nell’azienda ospedaliera Mellino Mellini presidio ospedaliero di Chiari; sarĂ poi in esposizione negli altri presidi dell’azienda ospedaliera. Una riessione sulla maternitĂ . Ăˆ un evento che l’uomo vive da sempre e che si presenta ai suoi occhi in modo cosĂŹ naturale eppure cosĂŹ straordinario da racchiudere in sĂŠ, come concetto principe, il divenire dell’uomo stesso. La mater-

nitĂ assume connotati individuali, collettivi e universali. Individuali perchĂŠ ciascun individuo, uomo o donna che sia, vive questa dimensione in modo del tutto personale, provando e sperimentando una gamma di sentimenti unici perchĂŠ fortemente intimi, talvolta in contrasto tra di loro, che non sempre riesce a condividere con altri. La maternitĂ sveglia delle parti di noi che altrimenti rimarrebbero sopite. Collettivo perchĂŠ la societĂ stessa

prevede, o dovrebbe prevedere, tutele alle donne che stanno garantendo il futuro del genere umano stesso, detentrici e custodi di un “bene collettivoâ€?. Universali perchĂŠ la maternitĂ rende eguali tutti i popoli. Universale è il valore del “prendersi curaâ€? di noi stessi, di chi ci circonda, della natura. Il prendersi cura, culturalmente da sempre assegnato alla donna, sembra delinearsi come un percorso che ci unisce e che forse ci indicherĂ una

possibile via per camminare per le strade di un mondo in profondo cambiamento e bisognoso di trovare nuove interpretazioni. Il “prendersi curaâ€? implica un rispetto dell’altro, vissuto nella sua unicitĂ . L’esperienza della maternitĂ non consiste nel plasmare un’altra vita ma nel concedere di essere plasmate, di cambiare la propria ďŹ sicitĂ , cosĂŹ come la propria anima, per consentire ad una nuova vita di esprimersi nella sua unicitĂ .


͛͜

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

‹„”‹ Dz –‘”‹‡ †‡Â?‘…”‹•–‹ƒÂ?‡ „”‡•…‹ƒÂ?‡dz ° Žǯ—Ž–‹Â?‘ Žƒ˜‘”‘ †‹ —‰‡Â?‹‘ ‘Â?–ƒÂ?ƒ “Storie democristiane brescianeâ€? è l’ultima fatica di Eugenio Fontana (nella foto). Il racconto prende le mosse dall’affacciarsi alla ribalta della Dc bresciana di Bruno Boni che per trent’anni sarĂ il dominatore assoluto. Pian piano cominciano ad alternarsi sulla scena tanti personaggi: Fabiano De Zan, Annibale Fada, Mario Pedini, Giacomo Mazzoli, Gianni Prandini. Si veriďŹ ca l’articolazione e la codiďŹ cazione delle correnti: amici di Fanfani, di Moro, della “Baseâ€?.

“Il Cittadinoâ€?, l’organo di stampa ufďŹ ciale, passa – per quanto concerne la direzione - di mano in mano. A questo punto l’autore dedica un capitolo a Gianni Prandini:ďŹ no alle vie della politica: dapprima il movimento giovanile, poi la vicesegreteria del partito, da ultimo il vertice politico. E siamo al 1971: muoiono Angelo Gitti e Annibale Fada. Un altro capitolo è riservato a Mazzoli. Nel ’68 diviene senatore; nel 1971, il camuno ha ďŹ ssato su un foglio di appunti

intuizioni fondamentali: “Il partito è in progressiva ed accelerata fase dissociativa; anche il movimento fanfaniano e doroteo sono percorsi da un processo di sgretolamentoâ€?. Negli anni seguenti nasce la corrente “Rinnovamento Popolareâ€? che vede uniti Mazzoli e Prandini. Nel 1980 Riccardo Conti viene eletto segretario provinciale. Nell’83 c’è “un inatteso crollo democristiano alle elezioniâ€?. Muore Mazzoli, stroncato da infarto. Nel 1985 Eugenio Fontana

viene eletto segretario di zona: la crisi del partito in Valcamonica appare disastrosa. Cominciano, anche lungo la vallata dell’Oglio a “girareâ€? nomi piĂš o meno nuovi: Paolo Franco Comensoli, Pietro Avanzini, Gianni Minelli, Arturo Minelli. A Brescia riecco Bruno Boni, ma la storia, e con lei il volume, continua. E cosĂŹ si arriva al 1991 quando dalle urne esce un dato signiďŹ cativo: a Brescia la Lega è il primo partito. (e.g.)

”‡•…‹ƒ ‹Žƒ�…‹‘ †‡‹ “—ƒ––”‘ ƒ��‹ †‹ �†”‡ƒ ”…ƒ‹

/D FXOWXUD q LQ URVVR Dz ‡˜‡ ’”‡˜ƒŽ‡”‡ ‹Ž …‘Â?…‡––‘ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …‘Â?‡ ‹Â?˜‡•–‹Â?‡Â?–‘dz †‹…‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡Ǥ —•‡‹ǥ ƒ––‹˜‹–Â? Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ –—”‹•Â?‘ ‡ „‹„Ž‹‘–‡…Š‡ ’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ •‡‰Â?‹ Â?‡‰ƒ–‹˜‹ ‹Â? „‹ŽƒÂ?…‹‘Ǥ ’‹……ƒÂ?‘ ‰Ž‹ ‘Ž–”‡ Íœ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ †‡„‹–‘ ’‡” Ž‡ Â?‘•–”‡

1

el corso di un incontro al Museo di Santa Giulia l’Assessore alla cultura e al turismo, Andrea Arcai, ha presentato il bilancio delle attivitĂ svolte durante i primi quattro anni di mandato e ha delineato gli obiettivi futuri per rilanciare cultura e turismo in cittĂ . â€œĂˆ nata finalmente anche a livello nazionale – ha affermato Arcai – una discussione sulla cultura, innescata dalla consapevolezza che i tagli sistematici applicati da circa 20 anni hanno prodotto una situazione insostenibile per una nazione come l’Italia dove sono concentrate le maggiori risorse storiche, artistiche e architettoniche del mondoâ€?. Il riferimento va alle recenti dichiarazioni del Ministro dello sviluppo economico Corrado Passera sulla forte inversione di tendenza che il Governo deve fare, nella mobilitazione di tutti gli attori coinvolti nella produzione di cultura e conoscenza al servizio del Paese, che indica una linea comune con l’amministrazione cittadina che da alcuni anni sta cercando di puntare sulla valorizzazione e lo sviluppo della cultura. “Deve prevalere il concetto della cultura come investimento. In quest’ottica diventa fondamentale il coinvolgimento dei privati, soprattutto se si perseguirĂ la strada della riduzione del carico fiscale o addirittura dell’an-

ÇŻ

nullamento per chi investe in culturaâ€?. I dati di bilancio piĂš significativi forniti dall’assessore e che riguardano musei, attivitĂ culturali, turismo e biblioteche presentano, a causa dei tagli effettuati, tutti segni negativi. Con la punta dell’iceberg rappresentata dal meno 4.234.000 di euro per il capitolo mostre. “Ma nonostante le oggettive difficoltĂ il mio assessorato ha lavorato con il massimo impegno per cercare di portare avanti le politiche finalizzate a valorizzare e promuovere Bresciaâ€?.

Dz ƒ ÂŽÇŻÂƒÂˆÂˆÂŽÂ—Â‡Â?œƒ ƒ‹ Â?—•‡‹ ° …”‡•…‹—–ƒ ‡ •‹ ° …‘Â?Â•Â‘ÂŽÂ‹Â†ÂƒÂ–ÂƒÇł ‡ ƒ••‹…—”ƒ …Š‡ ”‡•…‹ƒ ’—Â?–ƒ ƒÂ?…‘”ƒ •—ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ E sul fronte dei risultati qualche segno positivo c’è. “L’affluenza ai Musei Civici, nonostante la chiusura della Pinacoteca per i lavori di ristrutturazione, è cresciuta e si è consolida-

ta e la nascita della Fondazione del Teatro Grande ha consentito di dare nuovo impulso al ‘Massimo cittadino’ che il 22 marzo festeggia i 100 anni di riconoscimento come monumento nazionaleâ€?. E nella scaletta dei lavori in corso ricorda il completamento del restauro della Pinacoteca, le importanti pubblicazioni sulle opere d’arte custodite nei musei, la partecipazione a Crucifixus, festival di teatro, musica e tradizioni del sacro e il contributo al Festival pianistico internazionale. Maurizio Bernardelli Curuz, direttore artistico della Fondazione Brescia Musei, ha paragonato la crisi che investe la cultura ad una salutare “cura dimagranteâ€?, da valutare con grande serenitĂ e come terreno fertile per la nascita di strategie alternative. “Dove non arrivano i mezzi occorre far lavorare la fantasia e l’intelligenza. Stiamo lavorando alla produzione di eventi a costo zero. Alla realizzazione di contenuti per delle ‘mostre on line’ che si possano proporre ad un prezzo simbolico, ma che al contempo abbiano, grazie alla nuove tecnologie, una diffusione planetaria, dove sullo sfondo compaia l’immagine di Bresciaâ€?. A rimarcare che Brescia nonostante le difficoltĂ non si piange addosso e punta decisamente sulla cultura come elemento catalizzatore di nuove energie e di sviluppo sociale ed economico.

‹„”‘ Dz ‡”…Š° …‹ ˜—‘Ž‡ …—‘”‡dz —Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x; ’”‡••‘ ÂŽÇŻ ••‡••‘”ƒ–‘ ’—„nj „Ž‹…ƒ ‹•–”—œ‹‘Â?‡ ‡ Â?‹˜‡”•‹–Â? †‡ŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ ‹Â? ˜‹ƒ ‘Â?–ƒÂ?‡ ͚ͥȀ͙͛ ˜‡””Â? ’”‡nj •‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Ž‹„”‘ †‹ ƒ—”‘ ‘nj Â?‹Â?‡ŽŽ‹ Dz ‡”…Š¹ …‹ ˜—‘Ž‡ —‘nj ”‡Ǥ …—‘Žƒ ‡ ÂˆÂ—Â–Â—Â”Â‘ÇŁ ’”‘Â?‡•nj •ƒ ’‡” ‹Ž Â?‘Â?†‘dzǥ ‡†‹–‘ †ƒ ‡……ƒÂ?‹…ƒ †‡ŽŽ‡ ‹†‡‡Ǥ ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’”‡•‡Â?–‹ǥ ‘Ž–”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ”‹nj •–‹†‡ ‡Ž‹ ‡ ‹Ž ’”‘ˆ‡••‘” ‹—nj •‡’’‡ ƒÂ?Â‰Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ’”‘ˆ‡••‘”‡ ‘”†‹Â?ƒ”‹‘ †‹ ‡––‡”ƒ–—”ƒ Â‹Â–ÂƒÇŚ Ž‹ƒÂ?ƒ Â?‘†‡”Â?ƒ ‡ …‘Â?–‡Â?’‘nj ”ƒÂ?‡ƒ ’”‡••‘ Žƒ ƒ…‘Ž–Â? †‹ ‡––‡”‡ ‡ ‹Ž‘•‘ˆ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?‹nj ˜‡”•‹–Â? ƒ––‘Ž‹…ƒ †‡Ž ƒ…”‘ —‘”‡Ǥ 1 ’”‘’”‹‘ •—ƒ Žƒ ’”‡nj ˆƒœ‹‘Â?‡ ƒŽ ˜‘Ž—Â?‡Ǥ ‹—•‡’nj ’‡ ƒÂ?‰‡ŽŽƒ ÂƒÂ˜Â˜Â‡Â”Â–Â‡ÇŁ Dz Â?…Š‡ •‡ Žƒ Â?ƒ–‡”‹ƒ ’”‡•ƒ ‹Â? Â‡Â•ÂƒÇŚ Â?‡ ° †‹ ’‡”–‹Â?‡Â?œƒ ‹Â?‡“—‹nj ˜‘…ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ ÂŽÂ‡Â–Â–Â‡Â”ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ „‹nj •‘‰Â?ƒ ƒ……‘•–ƒ”•‹ Ġ ‡••‘ …‘nj Â?‡ •‡ ˆ‘••‡ Žƒ •‡”‡Â?ƒ–ƒ †‹ —Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ •‘––‘ Žƒ ˆ‹Â?‡•–”ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?ƒ–ƒdzǤ Dz —‡Ž Â?‘†‘ †‹ ‹Â?–‡Â?†‡”‡ Žǯ—Â?‹˜‡”•‘ •…—‘Žƒ …Š‡ –‘”Â?ƒ ÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡Çł •…”‹˜‡ ”‹•–‹†‡ ‡Ž‹ ƒ ’”‘’‘•‹–‘ †‡Ž –‡•–‘Ǥ

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP 0$,/ LYJEUHVFLD#LYJEUHVFLD FRP (; 6$%$72 $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 %5(6&,$ 9,$ '$/ &2/25 6,18'<1( &21 7(/&20$1'2 0$**,25 2))(5(17( /2772 %2//(77,12 8)),&,$/( 352*5$00$ '(//( 9(1',7( (6$7725,$/, ,1 6('( '(/ 25( 0$=,$ /2772 %(1( $8729(7785$ 60$57 7* %< %= $112 %(1( 1ƒ 02%,/, $50$', %$66, '$ 8)),&,2 &21 '8( $17( 6&255(92/, ( 6(*8(17, $ 35(==2 %$6( $/,0(17$=,21( %(1=,1$ &,/,1'5$7$ && .: &21 &+,$9( 75( 6&5,9$1,( ,1 /(*12 &+,$52 &21 &$66(77,(5( 7$92/,12 3257$ 02 /2772 ( 1ƒ %(1( &$3, ', $%%,*/,$0(172 9$5,2 8202 0$1&$17( ', /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( ( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś 1,725 &21 527(//( '8( 32/7521( ,1 3(//( 1(5$ 7$92/2 5,81,21, 29$ '211$ %$0%,12 ,17,02 8202 '211$ &$/=( 3,*,$0, &2//$17 %$6( $67$ (852 ,1 &$62 ', $67$ '(6(57$ $ 35(==2 %$6( /( ,1 /(*12 &21 6(, 6(',( 672))$ *,$//$ '8( &20387(5 &203/(7, 81 *8$17, 787,1( 3(5 1(21$7, $&&$33$72, 3$17$/21, -($16 &$ 0,&,( &20387(5 &203/(72 ', 67$03$17( )$; 6$0681* 1ƒ 6, 352&('(5$Âś $//( 25( ( 6(*8(17, $//$ 9(1',7$ $/ 0$**,25 021,725 67$03$17( (3621 /4 67$03$17( 2/,9(77, 3*/ )$; 2/, 9(77, 2); )$; 3$1$621,& .; )3 67$03$17( +3 /$6(5-(7 3$,$ ', 2&&+,$/, '$ 62/( 1ƒ %256( '$ '211$ 9$5, 02'(//, 1ƒ 2))(5(17( 9$/,*( 7,32 752//(< 6, '$ $772 &+( (Âś ',6321,%,/( 35(662 , 12 75,%81$/( ', %5(6&,$ )$// 6$%$72 $//( 25( ( 6( 67$03$17( (3621 (3/ 67$03$17( &$121 -& 67$03$17( &$121 675, 8)),&, (/(1&2 '(77$*/,$72 '(, &$3, ', $%%,*/,$0(172 %$6( *8(17, 35(662 /$ 6('( ,9* ,1 %5(6&,$ 9,$ '$/0$=,$ 1ƒ /2772 ) &$/&2/$75,&( 2/,9(77, /2*26 '8( 7(/()21, 1ƒ 32/7521&, $67$ (852 6, '$ $772 &+( ,1 &$62 ', $67$ '(6(57$ ,/ $872&$552 0(5&('(6 635,17(5 '233,$ &$%,1$ &21 &$6621( 1( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 6(&21'2 (63(5,0(172 $//$ 0(7$Âś '(/ 35(==2 %$6( $95$Âś /82*2 ( &,67(51$ *$62/,2 7* &% 0/ $112 &,/,1'5$7$ && .: %(1( 1ƒ 02%,/, $50$', %$66, '$ 8)),&,2 &21 '8( $17( 6&255(92 6$%$72 25( ( 6(*8(17, 35(662 /$ 6('( , 9 * 352*5$00$ '(//( 9(1',7( (6$7725,$/, ,1 /82*2 '(/ 25( &21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś /, 75( 6&5,9$1,( ,1 /(*12 &+,$52 &21 &$66(77,(5( 7$92/,12 3257$ 0$**,25 2))(5(17( ),$7 3$1'$ && .: 7* &% &21 021,725 &21 527(//( '8( 32/7521( ,1 3(//( 1(5$ 7$92/2 5,81,21, ( 6(*8(17, $ 35(==2 %$6( /2772 ( %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 25=,9(&&+, 9,$ &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś 0$* 29$/( ,1 /(*12 &21 6(, 6(',( 672))$ *,$//$ '8( &20387(5 &203/(7, 729,1, 35(662 &(1752 &200(5&,$/( /$ *,5$1'2/$ %$1&2 *,25 2))(5(17( 60$57 )257:2 &283(Âś &', && .: $ *$62 81 021,725 67$03$17( (3621 /4 67$03$17( 2/,9(77, 3*/ )$; 1( (6326,7=,21( 0(5&, 29$/( ,1 /(*12 &21 67587785$ 1ƒ /,2 7* %1 (; $112 &21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 2/,9(77, 2); )$; 3$1$621,& .; )3 67$03$17( +3 /$6(5-(7 67587785( '$ (6326,=,21( ,1 0(7$//2 + 1ƒ 67587785( '$ &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś 0$**,25 2))(5(17( $872&$552 3(8 67$03$17( (3621 (3/ 67$03$17( &$121 -& 67$03$17( &$121 (6326,=,21( ,1 /(*12 1ƒ 67587785( ,1 0(7$//2 3257$ $%,7, 1ƒ *(27 +', 7* &1 *; $112 &21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5 &$/&2/$75,&( 2/,9(77, /2*26 '8( 7(/()21, 1ƒ 32/7521&,1( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( /$03$'( ,1 0(7$//2 %$6( $67$(852 6, '$ $772 &+( ,1 &2/$=,21( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś 7$92/2 5(77$1*2/$5( /(*12 &2/25 12&( 6(',( ,1 /(*12 ',9$12 '8( &$62 ', $67$ '(6(57$ ,/ 6(&21'2 (63(5,0(172 $//$ 0(7$Âś '(/ 0$**,25 2))(5(17( 35(==2 %$6( $95$Âś /82*2 6$%$72 67(662 /82*2 67(66$ 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 6('( '(/ 25( ( 6(*8(17, 3267, 9,0,1, 67(5(2 &203$772 *581',* %$6( $67$ (852 ( 352 /2772 & %(1('8( ',9$1, $ 75( ( '8( 3267, 3(//( *5,*,$ 79 *5(66,9( 5,'8=,21, ', 25$ '(/ 35,02 (63(5,0(172


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ Â…ÂƒÂ–Â–Â‘ÂŽÂ‹Â…Â‘ÇŚÂ†Â‡Â?‘…”ƒ–‹…ƒ †‹ —Ž–—”ƒ ƒ ”‡Ž‹‰‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÂ?ƒ •‡…‘Â?†‘ ƒ”‡ŽŽ‹ MartedĂŹ 20 marzo la Cooperatica cattolico-democratica di cultura propone un incontro con il sociologo Franco Garelli, docente di Sociologia dei processi culturali e Sociologia della religione nell’UniversitĂ di Torino, autore del libro “Religione all’italiana. L’anima del Paese messa a nudoâ€?. La serata di martedĂŹ 20 marzo alle 20.45 nella sala Bevilacqua della Pace verterĂ sul tema “Religione all’italiana. Le trasformazioni del credere oggiâ€?. Scrive il professor

Garelli in un articolo apparso su “La Stampaâ€?: “Nella societĂ dell’insicurezza, può essere ragionevole non spezzare i legami con la religione prevalente, ritenendola un serbatoio di risorse a cui attingere in caso di necessitĂ ; parallelamente, l’adesione al cattolicesimo rappresenta per molti una sorta di difesa di un’identitĂ nostrana in un’Italia via via piĂš multiculturale, soprattutto di fronte a un islam assai visibile sul territorio e enfatizzato dai mass mediaâ€?.

ƒŽ ƒ�‰‡Ž‘ ƒ‹ ˜ƒ�‰‡Ž‹

‡†‹…‹ •‡Â?œƒ ˆ”‘Â?–‹‡”‡ Â? Ž‹„”‘ ’‡” †ƒ”‡ ˜‘…‡ ƒ …Š‹ Â?‘Â? …‡ ÂŽÇŻÂŠÂƒ

Ǥ Ǥ ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ ÍšÍ?ÇĄÍ˜Í˜

´'LJQLWj 1RYH VFULWWRUL SHU 0VIÂľ ‘Ž–‹ †‹ —‘Â?‹Â?‹ǥ †‘Â?Â?‡ ‡ „ƒÂ?„‹Â?‹ Â?‡‹ ”ƒ……‘Â?–‹ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒ–‹ Â?‡‹ ƒ‡•‹ ‹Â? …—‹ ÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ǥ ‘„‡Ž ’‡” Žƒ ƒ…‡ Â?‡Ž ͙ͥͥͥǥ ‘’‡”ƒǢ Â?‘Â? •‡Â?’”‡ ‹Ž Ž‹‡–’‘ ˆ‹Â?‡ Â?ƒ …Š‡ ”‡Â?†‘Â?‘ Ž‘”‘ †‹‰Â?‹–Â?

'

ignitĂ ! Nove scrittori per Medici senza frontiereâ€? (edito da Feltrinelli) è stato realizzato in occasione del 40° anno di vita dell’organizzazione medico-umanitaria indipendente. Il libro completa un progetto iniziato tre anni fa con “Mondi al limiteâ€?. Un progetto volto a dare voce a chi non ce l’ha, a mostrare realtĂ imprigionate dalla povertĂ , dall’ingiustizia, dalla mancanza di accesso alle cure di cui spesso s’ignora l’esistenza. Volti di uomini, donne e bambini che vengono descritti in tutta la loro forza e determinazione dalla penna di 9 scrittori internazionali che hanno avuto la possibilitĂ di incontrarli in alcuni programmi di Medici senza frontiere (Bangladesh, Bolivia, Burundi, Grecia, India, Malawi, Repubblica democratica del Congo, Sudafrica) e di raccontare le loro storie, spesso romanzate e non sempre a lieto fine, ma che per la prima volta rendono loro la propria dignitĂ . Medici senza frontiere (Msf) è la piĂš grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico al mondo nata per offrire soccorso sanitario alle popolazioni in pericolo e

testimoniare delle violazioni dei diritti umani cui assiste durante le sue missioni in oltre 60 Paesi. Nel 1999, è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. â€œĂˆ difficile, quando si visita il Congo, non ricordare – racconta Mario Vargas Llosa – la tremenda esclamazione di Kurtz, il personaggio di Conrad in ‘Cuore di tenebra’: ‘L’orrore!’â€?; Mario Vargas Llosa ha vinto nel 2010 il premio Nobel della Letteratura e qui ha scritto il racconto “Viaggio nel cuore di tenebraâ€?. “Aderire al progetto di Medici senza frontiere non mi ha solo permesso di arricchire le mie fonti di ispirazione – racconta Tishani Doshi, scrittrice, poetessa e giornalista indiana – ma anche di visitare una parte del mio paese che non conoscevo, il Nagaland, nel nord est dell’India. Ciò che mi ha piĂš colpito – continua l’autrice di “Il piacere non può aspettareâ€? che qui ha scritto “Un paese di nome Monâ€? – è stata la totale iniquitĂ rispetto al sud del paese: mentre lĂŹ infatti si è sviluppato un vero e proprio turismo sanitario e gente da tutto il mondo vi si reca perchĂŠ sa di trovare cure di altissimo livello, il nord est sembra come sospeso nel tempo. Vi

sono zone senza acqua e corrente elettrica, dove non è possibile neanche conservare i vaccini. Questo mi ha profondamente colpitaâ€?. Tra gli autori anche l’italiano Paolo Giordano, il cui racconto si intitola “Phool gobi vuol dire cavolfioreâ€?, ambientato in Bangladesh. Gli altri titoli sono “Cape Town, Johannesburgâ€? di Catherine Dunne ambientato in Sud Africa; “La propostaâ€? di Alicia GimĂŠnez-Bartlett la cui ambientazione è la Grecia; “Makassâ€? di James A. Levine si svolge nella Repubblica Democratica dell Congo; “Dove abitano i vampiriâ€? di Eliane Brum racconta la Bolivia: “è il Malawi invece il Paese che ospita le vicende di “My life as a bagâ€? di Esmahan Aykol e il Burundi “Le alture del Tanganicaâ€? di Wilfried N’SondĂŠ.

”ƒ ‰Ž‹ ƒ—–‘”‹ ˆ‹‰—”ƒ ÂŽÇŻÂ‹Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÂ?‘ ƒ‘Ž‘

‹‘”†ƒÂ?‘Ǣ …‹ •‘Â?‘ ’‘‹ Ž‡ ˆ‹”Â?‡ †‹ ƒ”‹‘ ƒ”‰ƒ• ÂŽÂ‘Â•ÂƒÇĄ ƒ–Š‡”‹Â?‡ —Â?Â?‡ ‡ Ž‹ƒÂ?‡ ”—Â?

ŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‡Ž ’ƒ”ƒ†‹•‘ ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í›ÍžÇĄÍ˜Í˜

‹Â?‘ ƒ “—ƒÂ?†‘Ǎ ǤǤǤ ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ ͙͚ǥÍ?͘

ÂŽ …‘Ž‘”‡ †‡ŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í™Í ÇĄÍžÍ˜

Í›Í?

Dz ƒŽ ƒÂ?‰‡Ž‘ ƒ‹ ˜ƒÂ?‰‡Ž‹dz •‹ ’”‘’‘nj Â?‡ †‹ ˆƒ” …‘Â?’”‡Â?†‡”‡ ƒ‹ Ž‡––‘”‹ Žƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž —‘˜‘ ‡•–ƒÂ?‡Â?ÇŚ –‘ ‡ …‘Â?‡ •‹ƒ Â?ƒ–—”ƒ–ƒ Žƒ ˆ‡†‡ …”‹nj •–‹ƒÂ?ƒǤ ÂŽ ˜‘Ž—Â?‡ ’”‡Â?†‡ ‹Â? ‡•ƒÂ?‡ ƒ•’‡––‹ ‘‰‰‡––‘ †‹ Ž—Â?‰Š‡ †‹•’—–‡ǣ ÂŽÇŻÂƒÂˆÂˆÂ‹Â†ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹Â–Â? †‡‹ ˜ƒÂ?‰‡Ž‹ǥ ‹Ž Â…ÂƒÂ”ÂƒÂ–ÇŚ –‡”‡ ‘”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ’”‹Â?‹••‹Â?ƒ Â–Â”ÂƒÂ†Â‹ÇŚ œ‹‘Â?‡ •— ‡•Îǥ Žƒ Â?ƒ•…‹–ƒ †‡Ž ‰‡nj Â?‡”‡ †‡‹ •‹Â?‘––‹…‹ǥ Žƒ †‹˜‡”•‹–Â? †‡Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘ †‹ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ǥ ‹Ž ’ƒ••ƒ‰‰‹‘ †ƒ ‡•Î ƒ ÂƒÂ‘ÂŽÂ‘ÇĄ ƒ‘Ž‘ ƒ’‘•–‘Ž‘ ‡ ÂƒÂ’Â‘Â•Â–ÂƒÂ–ÂƒÇĄ Žƒ ‰‹—•–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” ÂˆÂ‡Â†Â‡ÇĄ ÂŽÇŻÂ‡Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹Âƒ –”‹Â?‹–ƒ”‹ƒ †‹ ƒ‘Ž‘Ǥ ƒÂ?‡• Ǥ Ǥ —Â?Â?ÇĄ †‹ ÂˆÂ‘Â”ÇŚ Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’”‘–‡•–ƒÂ?–‡ǥ •‹ ”‹˜‘Ž‰‡ ƒ —Â? ’—„„Ž‹…‘ …ƒ––‘Ž‹…‘ ‡† ‡„”ƒ‹…‘ DzÂ?‡ŽŽƒ •’‡”ƒÂ?œƒ †‹ ˆƒ˜‘”‹”‡ —Â?ƒ ’‹Î ’‹‡Â?ƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ †‹ ‡•Îǥ †‹ ƒ‘Ž‘ ‡ †‡‹ ˜ƒÂ?‰‡Ž‹ǥ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ”‡…‹’”‘…ƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ ‡ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ‹Â?…‡••ƒÂ?–‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â…Â‘Â?’”‡Â?ÇŚ •‹‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‡ ’‡” Žƒ …”‡•…‹–ƒ †‡Ž ”‹•’‡––‘ †‡ŽŽƒ …‘Â?’”‡Â?•‹‘Â?‡ ˜‹…‡Â?ÇŚ †‡˜‘Ž‡ –”ƒ ‡„”‡‹ ‡ …”‹•–‹ƒÂ?‹dzǤ

Â? “—‡•–‘ ˜‘Ž—Â?‡ Ž‘ •–‘”‹…‘ ‡ƒÂ? ‡Ž—Â?‡ƒ— ”‹’‡”…‘””‡ ÂŽÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ †‹ Â’ÂƒÇŚ ”ƒ†‹•‘ ‡ †‡ŽŽ‡ •—‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?Â–ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‹ Â?‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ ‘……‹†‡Â?ÇŚ –ƒŽ‡Ǥ ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ ° †‹˜‹•ƒ ‹Â? †—‡ Â’ÂƒÂ”Â–Â‹ÇŁ Žƒ ’”‹Â?ƒ ”‹’‡”…‘””‡ ‹Ž –‡Â?–ƒ–‹˜‘ †‹ Ž‘…ƒŽ‹œœƒ”‡ ‹Ž Ž—‘‰‘ ˆ‹•‹…‘ †‡Ž Â’ÂƒÂ”ÂƒÇŚ †‹•‘ –‡””‡•–”‡ †ƒŽ Â“Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‡…‘Â?†‘ ‹Ž ”ƒ……‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‡Â?‡•‹ǥ ˜‡Â?Â?‡”‘ …ƒ……‹ƒ–‹ †ƒÂ?‘ ‡† ˜ƒǤ ƒ •‡…‘Â?ÇŚ †ƒ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ Žƒ –‡Â?ƒ–‹…ƒ †ƒŽ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ †‡ŽŽƒ –”ƒ•…‡Â?†‡Â?œƒǤ ƒ †‘nj …—Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ ° ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒŽ‡ ƒ —Â?ƒ Â?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‡ǥ •— „ƒ•‡ Â•Â–Â‘Â”Â‹Â…ÂƒÇĄ †‡Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ •’‡”ƒÂ?œƒǤ ÂŽ …”‹•–‹ƒÂ?‡nj •‹Â?‘ Šƒ •‡Â?’”‡ …‘Â?–”ƒ’’‘•–‘ ƒ‹ …‘Â?ˆŽ‹––‹ †‡Ž Â?‘Â?†‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?‡Ž‹–‘ ƒ —Â? ƒ˜˜‡Â?‹”‡ Â†ÇŻÂƒÂ?‘”‡ ‡ †‹ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡Ǥ

ÂŽ ’ƒ”ƒ†‹•‘ ° ‹Ž Ž—‘‰‘ †‡Ž ”‹…‘Â?‘•…‹nj Â?‡Â?–‘ ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ †‡‹ Â?‘•–”‹ Â…ÂƒÇŚ ”‹ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒ ‹‘Ǥ —‡•–ƒ •’‡”ƒÂ?œƒ Šƒ ”‡•‹•–‹–‘ ƒŽ …”‘ŽŽ‘ †‹ ’‘’‘Ž‹ ‡ †‹ …‹˜‹Ž–Â? ‡† ° ‹Â?•‹–ƒ Â?‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ Â…Â”Â‹Â•Â–Â‹ÂƒÇŚ Â?ƒ Â?‡ŽŽƒ ”‡•—””‡œ‹‘Â?‡ǥ Â?ƒ ° ƒÂ?…Š‡ ’”‡•‡Â?–‡ Â?‡Ž …—‘”‡ †‹ ‘‰Â?‹ —‘Â?‘Ǥ

Dz ÂŽ “—‡•‹–‘ ǎˆ‹Â?‘ ƒ “—ƒÂ?†‘ǯ ƒŽŽ—†‡ ƒŽŽƒ ˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ”‹Â?—Â?…‹ƒ”‡ ƒ —Â? –”ƒ––ƒÂ?‡Â?–‘ ÂƒÂ–ÇŚ –”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž ”‹ˆ‹—–‘ ƒ ‹Â?‹œ‹ƒ”Ž‘ ‘ Žƒ •—ƒ •‘•’‡Â?•‹‘Â?‡Ǥ ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‘Â?‹••‹˜ƒ ‘”nj †‹Â?ƒ”‹ƒÂ?‡Â?–‡ …‘Â?…‘””‡ǥ ƒÂ?…Š‡ •‡ Â?‘Â? ‹Â? ˜‹ƒ Â‡Â•Â…ÂŽÂ—Â•Â‹Â˜ÂƒÇĄ Ġ ÂƒÂ„Â„Â”Â‡Â˜Â‹ÂƒÇŚ ”‡ Žƒ ˜‹–ƒ †‹ —Â?ƒ ’‡”•‘Â?ƒǤ ƒŽ‡ ƒ––‘ ’—Ö ‡••‡”‡ …‘Â?•‹†‡”ƒ–‘ ‡—–ƒÂ?ÂƒÂ•Â‹ÇŚ …‘ǥ ‘••‹ƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒ Žƒ ˜‘Ž‘Â?–Â? †‹ ’‘””‡ ˆ‹Â?‡ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ †‹ —Â?ƒ ’‡”•‘Â?ÂƒÇŤ ‡ ˜‹ ° —Â?ƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂˆÂˆÂ‡Â”ÇŚ Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ …Š‡ Â?‘Â? ‘‰Â?‹ ÂƒÂ–ÇŚ –‘ †‹ ”‹Â?—Â?…‹ƒ …‘Â?ˆ‹‰—”ƒ —Â?ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡—–ƒÂ?ÂƒÂ•Â‹Â…ÂƒÇĄ ƒ’‡”–‘ ° ‹Ž †‹„ƒ––‹–‘ •—‹ …”‹–‡”‹ …Š‡ …‘Â?•‡Â?–‘Â?‘ Žƒ †‹•–‹Â?ÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ ˆ”ƒ ‹ †—‡ ‰‡•–‹ǥ ”‡Â?†‡Â?†‘ Žǯ—Â?‘ Â?‘”ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‡ ‰‹—”‹†‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ÂƒÂ…ÇŚ Â…Â‡Â–Â–ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ ”‹’”‘˜‡˜‘Ž‡ ‡ †ƒ ’‡”•‡‰—‹”‡ ’‡Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡Ǥ —‡•–ƒ ƒ’’ƒ”‡ ‡••‡”‡ ‘‰‰‹ Žƒ “—‡•–‹‘Â?‡ Â•Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ •‹ƒ ‡–‹…ƒÂ?‡Â?–‡ …Š‡ ‰‹—”‹†‹nj …ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ‹Â?–‘”Â?‘ ƒŽŽƒ ’”‘„Ž‡Â?ÂƒÇŚ –‹…Š‡ Ž‡‰ƒ–‡ ƒŽŽƒ ˆƒ•‡ ˆ‹Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇł Č‹ ƒŽŽƒ ”‡ˆƒœ‹‘Â?Â‡ČŒǤ

‘’‘ ƒ”Ž‘• ƒˆ‘Â? ‡ Ž†‡ˆ‘Â?•‘ ÂƒÂŽÇŚ …‘Â?‡• ƒ””‹˜ƒ †ƒŽŽƒ ’ƒ‰Â?ƒ —Â? Â?—‘˜‘ „‡•–nj•‡ŽŽ‡”ǥ ˜‡”ƒ ‡ ’”‘’”‹ƒ Â”Â‹Â˜Â‡ÂŽÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ ‡†‹–‘”‹ƒŽ‡ †‹ “—‡•–‘ ‹Â?‹œ‹‘ ͚͙͚͘Ǥ ‘Â?ƒÂ?œ‘ …‘”ƒŽ‡ ‡ •ƒ‰ƒ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ •—ŽŽ‘ •ˆ‘Â?†‘ †‹ —Â?ƒ ƒ”…‡ŽŽ‘Â?ƒ †‹ ‹Â?‹œ‹‘ ‘˜‡…‡Â?–‘ǥ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ ƒ••‘Ž—–ƒ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒ “—‡ŽŽ‹ ‹Â? …ƒ”Â?‡ ‡ Â‘Â•Â•ÂƒÇĄ †‘˜‡ •‹ ‹Â?–”‡……‹ƒÂ?‘ Â’ÂƒÂ•Â•Â‹Â‘ÇŚ Â?‹ ‡ –”ƒ†‹Â?‡Â?–‹ǥ ˆ‘”–—Â?‡ ‡ †‹•‰”ƒœ‹‡Ǥ ÇŻÂ‡Â•Â’Â‡Â”Â–Âƒ Â†ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ ‹‘Ž‡–ƒ ƒš ”‹…‡˜‡ —Â? Â?‹•–‡”‹‘•‘ ‹Â?˜‹–‘ †ƒ —Â?ƒ •…‘Â?‘nj •…‹—–ƒ •‹‰Â?‘”ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ …Š‡ Šƒ ‹Â?ÂˆÂ‘Â”ÇŚ Â?ƒœ‹‘Â?‹ ”‹‰—ƒ”†‘ ƒŽŽƒ •—ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ †‡Ž Â?‘Â?Â?‘ǥ Â?ƒ†‡‘ ÂƒÂšÇĄ ‰‡Â?‹‘ ’‹––‘”‹…‘ Â?‘†‡”Â?‹•–ƒ ‹Ž …—‹ Â…ÂƒÂ’Â‘ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ —Â? ƒˆˆ”‡•…‘ …Š‡ ”‹–”ƒ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒ–ƒ Â?‘‰Ž‹‡ Â‡Â”Â‡Â•ÂƒÇĄ ‰‹ƒ…‡ Â?‡ŽŽƒ …ƒ•ƒ †‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‹Â? •–ƒ–‘ Â†ÇŻÂƒÂ„Â„ÂƒÂ?ÇŚ †‘Â?‘Ǥ ƒ “—ƒŽ‡ •‡‰”‡–‘ …‡Žƒ “—‡Ž †‹’‹Â?–‘Ǎ Â?‹œ‹ƒ …‘•¿ ‹Ž ˜‹ƒ‰‰‹‘ †‹ ‹‘nj Ž‡–ƒ ‹Â? —Â? ’ƒ••ƒ–‘ ˆƒ––‘ †‹ ’ƒ••‹‘Â?‹ ‡ ‘•…—”‹ Â?‹•–‡”‹ ȋ”‡…‡Â?•‹‘Â?‡ †‹ —…ƒ ‹ƒÂ?…Š‡––‹ ’‡” …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‹„”‡”‹ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ–ÂƒČŒǤ


̻ Ǥ

Ǥ Ǥ ͠​͠Ǥ͛ ͠​͠Ǥ͝

¿ ¿

͟ ͙͠

͠ ͙͡Ǥ͛͘

͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘

@

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ͟Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘͝ ǡ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͝ ͠Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͠Ǥ͝​͝ ͙͡Ǥ͛͘ ͚͙Ǥ͘​͘

͟Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙ƅ Ǧ Ǧ Ǧ

ǣ ͙͘Ǥ͘​͘ Ǥ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͚ƅ Ǧ ǯ Ǧ Ǧ Ǧ ǯ ͙͚Ǥ͘​͘ ǯ ͙͜Ǥ͘​͘ ͙͠Ǥ͙͘ ͚ǣ Ǧ

ǡ ͚͡ Ǧ ͚͛͘͜͝ ȋ Ȍ

¿ ͠Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘ Ǧ ͚​͚Ǥ͛͘Ǥ ¿ ͙​͙ Ǧ ͙͜ Ǧ ͙͞ Ǧ ͚͘ Ǧ ͚͛Ǥ͜͝Ǥ ¿ ͡Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ǡ Ǥ ¿ ͠Ǥ ° ¿ ͙͟ ͙​͙Ǥ ¿ ͙͟Ǥ ¿ ͙͛Ǥ

ǡ ͜ Ǧ ͚͙͘͜͝ ȋ Ȍ

Ǥ ¿ ¿ ͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͡Ǥ͘​͘Ǣ ͡Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ Ǥ

ǣ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͘͜Ǥ ǣ ¿ ¿Ǥ ǣ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ͚͙͛͛͘͘͟͜​͜​͜ ͚͙͙͛͛͘͘͘͡​͙ Ǥ Ǥ ̻ Ǥ

ǣ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ǯ1 ǣ ǡ Ǥ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͟ Ǧ ͙͛Ǥ͛͟ Ǧ ͙͡Ǥ͜͟ ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͝​͝ ǡ ͟Ǥ͙͘ ͟Ǥ͙͝ ȋ Ȍ ͟Ǥ͚͝ ͟Ǥ͛͞ ͟Ǥ͘͝ ȋ Ȍ ͠Ǥ͛͘ ͠Ǥ͜͝ Ȁ ͡Ǥ͙͝ Ȁ ͡Ǥ͜͝ Ǥ ͙͘Ǥ͙͝ ͙͘Ǥ͘͜ ͙͘Ǥ͘͝ ͙͚Ǥ͙͝ Ǧ ͙͚Ǥ͘͝ ͙͜Ǥ͘​͘ ͙͘​͘ά ͙͝Ǥ͘​͘ ͙͟Ǥ͙͘ ͙͠Ǥ͙͝ ¿ ͙͠Ǥ͙͝ Ǥ ͙͡Ǥ͙͝ ͙͡Ǥ͛͘ ͙͡Ǥ͘͝ ȋ ǤȌ ͚͘Ǥ͝​͝ ͚͙Ǥ͘​͘

¿ ¿ ͙͘Ǥ͘͜ Ǥ ¿ ͙͡ ͙​͙ǡ Dz dz Ǥ î ǡ ǡ ǡ Ǥ ° ͛​͙͛͛͛͘͜͠͞͞Ǥ

î ǡ Dz dz ǯ Ǥ ¿ ¿ǡ ͙͟ǡ ǯ ǡ ǡ ǡ Ǥ Dz dz ° ǡ ǡ Ǥ ǯ ° Ǥ

ǡ Ǥ ͙͘Ǥ͘​͘

Ǥ Ǥ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͠Ǥ͘͝

ǯ Ǥ

ǡ Ǥ ͙͚Ǥ͜͝ Ȃ Ǥ ° ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͙​͙Ǥ͘͝ Ǥ ǣ Ǥ ǫ

͟ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ ǯ ǡ Ǥ

͟ǡ Ǥ ͙͞Ǥ͙͝ Ȃ

ǯ ǡ ǡ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͚​͚Ǥ͘͜ Ȃ ǡ Ǥ

ǡ ǡ Ǥ

͟ǡ Ǥ ͚͘Ǥ͛͘ Ǥ

Ǥ

͜ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘͝ ǡ Ǥ ǤǤǤ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘​͘ ͚͘​͘͟ǡ Ǥ ǡ Ǥ

Ǥ ͛͘͜͞Ǥ͚​͚͚͛͜ ͛͘͜͞ ͚͛͘͘͡͞ Ǧ ǣ ̻ Ǥ ̻ Ǥ Ǥ Ǥ

Ǥ ͚͘ ͚​͚Ǥ ȋ͙͘Ǥ͚͘ Ǧ ͙͚Ǥ͚͘ Ǧ ͙͠Ǥ͚͘ȌǢ Ƭ ȋ͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͜͝ Ǧ ͙͠Ǥ͜͝ȌǢ ȋ͡ Ǧ ͙͚ Ǧ ͙͠ȌǤ

ǡ ͘͞ ǡ

ǥ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǩ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͚͘Ǥ͘͝

Ǥ ǤǦ Ǥ ͙͘Ǥ͘͡ ǯ ͙​͙Ǥ͘͡

¿ ͙͘Ǥ͘͡

ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ǯ Ǩ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡ ͙͚Ǥ͙͝ ͡Ǥ͛͘ ͙͝Ǥ͘​͘


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

”‡•…‹ƒ ƒ ƒ�–ƒ ‡••ƒ ‹� –˜

ƒ —‘�ƒ ‘˜‡ŽŽƒ ”‰ƒ�‹•�‹ †‹ …‘�—�‹‘�‡ ‡ —�‹–� ’ƒ•–‘”ƒŽ‹

ƒ —‘�ƒ ‘–‹œ‹ƒ

‹‘˜ƒÂ?‹ ‡ Dz ƒ••‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇł

ƒ ‡••ƒ †‡Ž •ƒ„ƒ–‘ ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤Í›Í˜ ° –”ƒ•Â?‡••ƒ †ƒŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡Ž ‹˜‹Â? ‡†‡Â?–‘”‡ †‹ ˜‹ƒ ‡Â?†‘Ž‹Â?ƒ •— Íš ‡Ž‡–—––‘ Č‹Í ÍšČŒ ‡ —’‡” ˜ ȋ͚ͥnj͙͙Í?ČŒǤ

Â? ”‹Â?‘ ‹ƒÂ?‘ …‘Â?–‹Â?—ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘ÂˆÂ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ •…Š‡†‡ †‹ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡ǥ ’”‡†‹•’‘•–‡ †ƒŽŽƒ †‹‘…‡•‹ ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽ ‹Â?‘†‘Ǥ ‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ Č‹ÂƒÂŽÂŽÂ‡ ‘”‡ ͥǤÍ›Í˜ČŒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘ÂˆÂ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒ •…Š‡†ƒ ° …‘Â? †‘Â? ”ƒÂ?…‡•…‘ Â‡ÂœÂœÂ‹ÇĄ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘Ǥ ‡Â?’”‡ ‹Â? ”‹Â?‘ ‹ƒÂ?‘ ˜‹‡Â?‡ ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ Žƒ Â?—‘˜ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ ”—…‹ˆ‹š—• ‡•–‹˜ƒŽ †‹ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ …‘Â? Žƒ …—”ƒ–”‹…‡ ƒ”–‹•–‹…ƒ ƒ”Žƒ ‹Â?‘Ǥ Â? ……Ž‡•‹ƒ Č‹ÂƒÂŽÂŽÂ‡ Í™Í™ČŒ ‹Â?–‡”˜‹•–ƒ ƒ †‘Â?

ƒ ’”‘••‹Â?ƒ ’—Â?–ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ ”—„”‹…ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ Dz ƒ —‘Â?ƒ Â‘Â–Â‹ÂœÂ‹ÂƒÇł ƒ’”‡ …‘Â? ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ Dz ‹‘˜ƒÂ?‹ ‡ ƒ••‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ ˜‹–ƒdzǥ –‡Â?ƒ ’‡” ‹Ž ͚͙͚͘ †‡ŽŽƒ …—‘Žƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ ’‡”…‘”•‘ ‹Â? “—ƒ––”‘ –ƒ’’‡ ‘‰Â?—Â?ƒ †‡ŽŽ‡ “—ƒŽ‹ ”‹’”‡Â?†‡ —Â? ƒ•’‡––‘ †‡ŽŽƒ ƒ••‹‘Â?‡ ‡ …Š‡ •‹ …‘Â?…Ž—†‡”Â? ‹Ž ͚͚ Â?ƒ”œ‘Ǥ •‡‰—‹”‡ǣ Dz ÂŽ ‰‹—„‹Ž‡‘ †‡‹ ƒ–‡„‡Â?‡ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹dzǢ ‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ ’‡” ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ Ž‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹Ǣ Žƒ •‡••‹‘Â?‡ ’”‹Â?ƒ˜‡”‹Ž‡ †‡ŽŽƒ ͙͚ƅ ‡†‹œ‹‘Â?‡ ”‘˜ƒ–‡•‡ †‡Ž ’‡”…‘”•‘ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‘ Dz ”‹•–‹ƒÂ?‹ Â?‡ŽŽƒ

ƒ„”‹‡Ž‡ …ƒŽÂ?ƒÂ?ÂƒÇĄ ƒÂ?‹Â?ƒ–‘”‡ †‡ŽŽƒ ƒ•–‘”ƒŽ‡ •‘…‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‹‘…‡•‹Ǥ ƒ ”—„”‹…ƒ •‹ …‘Â?…Ž—†‡ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‡Â?†ƒ †‡‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ †‹‘…‡•ƒÂ?‹Ǥ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ÂƒÇĄ ’”‘†‘––‘ †ƒ ‘…‡ ‡†‹ƒ ‡ …—”ƒ–‘ †ƒ ‡––› ƒ––ƒÂ?‡‘ǥ ˜ƒ ‹Â? ‘Â?†ƒ Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒÂ?…Š‡ •— ƒ†‹‘ ‘…‡ ƒÂ?—Â?ƒ ƒŽŽ‡ Í Ç˘ Â…Âœ ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǣ ƒ†‹‘ Žƒ”‘Â?†ƒ ƒŽŽ‡ ͙͞Ǣ ƒ†‹‘ ƒ•‹Ž‹…ƒ ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ ƒŽŽ‡ ͙͘Ǥ͛͘Ǣ ƒ†‹‘ ‘Â?–‡ ƒÂ?‡”„‹‘ ƒŽŽ‡ ͙͚Ǥ͛͘Ǣ ƒ†‹‘ ƒ’Šƒ´ÂŽ ƒŽŽ‡ ͥǤ ‡ ”—„”‹…Š‡ •‘Â?‘ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹ ‹Â? ’‘†…ƒ•– •—Ž •‹–‘ •‹–‘ ™™™Ǥ”ƒ†‹‘˜‘…‡Ǥ‹–

Í›Í&#x;

…‹––Â?dzǤ ƒ ”—„”‹…ƒ DzÍœ ’ƒ”‘Ž‡ǤǤǤdz ° …‘Â? ƒ”Žƒ ‹Â?‘ǥ †‘…‡Â?–‡ ‹Â? ƒ––‘Ž‹…ƒ ‡ †‹”‡––‘”‡ ƒ”–‹•–‹…‘ †‡Ž ˆ‡•–‹˜ƒŽ ”—…‹ˆ‹š—•Ǥ Dz ƒ —‘Â?ƒ Â‘Â–Â‹ÂœÂ‹ÂƒÇł ˜ƒ ‹Â? ‘Â?Â†ÂƒÇŁ Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽŽ‡ ͙͛Ǥ͘Í? •— ‡Ž‡–—––‘ ‡ ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤Í›Í˜ •— –͚ ‡Ž‡–—––‘Ǣ •— —’‡” Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ‡ ‹Ž Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ƒŽŽ‡ ͚͘Ǣ •— ‹Î ƒŽŽ‹ Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽŽ‡ Í Ç˘ •— ‡Ž‡„‘ƒ”‹‘ Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽŽ‡ Í Ç¤Í™Í? ‡ ƒŽŽ‡ ͙͘Ǣ ‡ •— ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ–˜ …Š‡ Â?ƒÂ?†‡”Â? ‹Â? ‘Â?†ƒ ƒÂ?…Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ …—‘Žƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ÂŽ –”ƒ˜ƒ‰Ž‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•ÂƒdzǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ Í&#x;ǤÍ™Í? Ǥ Ǥ ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ’‘Ž‹œ‹‡•…‘ ƒÂ?Â?‹ ––ƒÂ?–ƒǤ ‘Â? ‡ŽŽ‡…Â? ° —Â? ‹Â?˜‡•–‹‰ƒ–‘”‡ ’”‹˜ƒ–‘ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‹ —Â? ‡……‡Â?–”‹…‘ Â?‹Ž‹ƒ”†ƒ”‹‘Ǥ Â? ‘Â?†ƒ Ž‡ ’—Â?–ƒ–‡ †‡ŽŽƒ •‡•–ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í Ç¤ÍšÍ?

‹‘˜ƒÂ?Â?‹ —…‹ƒ……‹ƒ …‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒ …‘Â?‡ ”‡…—’‡”ƒ”‡ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‡ †‹ •…ƒ”–‘ …ƒ•ƒŽ‹Â?‰‘ ’‡” ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ —–‹Ž‹ ‰‹‘…Š‹ ‡ ’‡” †‹˜‡”–‹”•‹ …‘Â? ’‘…‘Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í Ç¤Í˜Í˜ ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ †‹ ’‘Ž‹–‹…ƒ ‡ ƒ––—ƒŽ‹–Â? …‘Â?†‘––ƒ †ƒ Â?†”‡ƒ ‹ƒÂ?‡ŽŽ‘ǥ …Š‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ Â?—Â?‡”‘•‹ ‘•’‹–‹ …‹ •’‹‡‰ƒ …‘Â?‡ ˜ƒÂ?Â?‘ Ž‡ …‘•‡ ‹Â? –ƒŽ‹ƒǤ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ Í&#x;Ǥ͘͘ ƒŽÂ? Š‘™ †‹”‡––‘ †ƒ‹ …”‘Â?‹•–‹ †‡Ž –‡Ž‡‰‹‘”Â?ƒŽ‡Ǥ Â? †‹„ƒ––‹–‘ ’‘Ž‹–‹…‘ǥ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Â? •–—†‹‘ ‰Ž‹ ‡•’‘Â?‡Â?–‹ †‡‹ Â?ƒ‰‰‹‘”‹ ’ƒ”–‹–‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í&#x;Ǥ͘͘ ‘ •’ƒœ‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ †ƒ ƒ‹ —‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–”ƒ––‡Â?‹Â?‡Â?–‘ †‡‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹Ǥ Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ ƒ……ƒ––‹˜ƒÂ?–‹ …ƒ”–‘Â?‹ ƒÂ?‹Â?ƒ–‹ †‹ —Ž–‹Â?ƒ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ ͙͘ǤÍ™Í? ‘Â?•Ǥ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ÇŻ ”…‘Ž‡ …‘Â?†—…‡ —Â?ƒ ”—„”‹…ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‹Â?

–ƒŽ‹ƒ ‡ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ

ƒ‹ Â?‘ǥ ŠǤ ͙͘Ǥ͛͘

”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ ‹Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ Â?‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ ‡ Â?‡‹ Â?‘•–”‹ ‰‹‘”Â?‹Ǥ ‘Â?†—…‡ ‘•ƒ”‹‘ ƒ”‡ŽŽ‘Ǥ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͙͛Ǥ͘͘

‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ’‘Ž‹œ‹‡•…‘Ǥ Â?‰‡Žƒ ƒÂ?•„—”› ° Žƒ •…”‹––”‹…‡ †‹ ”‘Â?ƒÂ?œ‹ ‰‹ƒŽŽ‹ ‡••‹…ƒ Ž‡–…Š‡”ǥ ƒŽŽ‡ ’”‡•‡ …‘Â? ‹Â?–”‹…ƒ–‹ …ƒ•‹ †ǯ‘Â?‹…‹†‹‘Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í™Í&#x;Ǥ͘Í? •˜ƒŽ†‘ ‡˜‹Žƒ…“—ƒ …‹ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ „‡ŽŽ‡œœ‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ‡ Ž‡ •—‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‹ ’‘’‘Žƒ”‹Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í™Í&#x;ǤÍ?Í?

–‘”‹…‘ “—‹œ †‹ ƒ‹ ”‡ ‹Â? —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ˜‡”•‹‘Â?‡ …‘Â?†‘––ƒ †ƒ ‡”‘Â?‹…ƒ ‹˜‡––‹Ǣ ƒ Ž‡‹ ‹Ž …‘Â?’‹–‘ †‹ •…ƒÂ?†‹”‡ Žƒ „ƒ––ƒ‰Ž‹ƒ Ž‡––‡”ƒ”‹ƒ ˆ”ƒ Ž‡ •…—‘Ž‡ •—’‡”‹‘”‹ †‹ –—––ƒ –ƒŽ‹ƒǤ

ƒ‹ Â?‘ǥ ŠǤ ͙͜Ǥ͘͘ Í™ Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘Â”Â?ƒÂ?‡Â?–‘ •—ŽŽ‡ „‘”•‡ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡ Ž‡ —Ž–‹Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ‹Â? …ƒÂ?’‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͚͘Ǥ͙͘ ’ƒœ‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ‡ ƒŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘Ǥ ƒ„‹‘ ƒœ‹‘ ‡ ‹Ž‹’’ƒ ƒ‰‡”„ƒ…Â? ”ƒ……‘Â?–ƒÂ?‘ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? ‹Â?…‘Â?–”ƒÂ?†‘ ‹Â? •–—†‹‘ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹ ’—„„Ž‹…‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ ‡ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹Ǥ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͙͜ǤÍ›Í? ‘Â?Â?‡†‹ƒ †‹ ˆƒÂ?–ƒ•…‹‡Â?œƒ †‡Ž Í™Í ÍĄÍ?ÇĄ …‘Â? ‹…Šƒ‡Ž Ǥ ‘šǤ Â?‘ •…‹‡Â?œ‹ƒ–‘ ‹Â?˜‡Â?–ƒ Žƒ Â?ƒ……Š‹Â?ƒ †‡Ž –‡Â?’‘ ‡ ‹Ž •—‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ƒÂ?‹…‘ ˜‹‡Â?‡ …ƒ–ƒ’—Ž–ƒ–‘ Â?‡Ž ’ƒ••ƒ–‘Ǥ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͛͘

‡…‘Â?†‘ ‡’‹•‘†‹‘ †‡ŽŽƒ •ƒ‰ƒ Â†ÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‡Â?–—”ƒ †‡ŽŽƒ ‹•Â?‡›ǥ ‹Â?–‹–‘Žƒ–‘ Dz ƒ Â?ƒŽ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ˆ‘”œ‹‡”‡ ˆƒÂ?–ƒ•Â?ƒdzǥ …‘Â? ”ŽƒÂ?†‘ Ž‘‘Â?ÇĄ ‘ŠÂ?Â?› ‡’’ ‡ ‡‹”ƒ Â?‹‰Š–Ž‡›Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͛͘

‘Â?Â?‡†‹ƒ ˆ”ƒÂ?…‡•‡ †‡Ž ͚ͥ͘͘Ǥ ‡ŽŽƒ —••‹ƒ †‹ ”‡œÂ?‡˜ —Â? †‹”‡––‘”‡ Â†ÇŻÂ‘Â”Â…ÂŠÂ‡Â•Â–Â”Âƒ ˜‹‡Â?‡ ”‹†‘––‘ ƒ —‘Â?‘ †‡ŽŽ‡ ’—Ž‹œ‹‡Ǥ ‡…‹†‡ †‹ ’”‡Â?†‡”•‹ —Â?ƒ ”‹˜‹Â?…‹–ƒǤǤǤ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͘͘

ÂŽ –‰ †‡‹ –‡Ž‡‰‹‘”Â?ƒŽ‹ Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ ‹Â? Â?Â‡ÂœÂœÇŻÂ‘Â”Âƒ ‹ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–‹ †‹ ˜͚͘͘͘ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒÂ?‘ Ž‡ •…ƒŽ‡––‡ †‡‹ –‰ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ƒ’’‡Â?ƒ …‘Â?…Ž—•‹ ‡ ˜ƒŽ—–ƒÂ?‘ Ž‡ •…‡Ž–‡ ƒ––—ƒ–‡Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘Í? Š”‹ŽŽ‡” ’‘Ž‹œ‹‡•…‘ †‡Ž ÍšÍ˜Í™Í˜ÇĄ …‘Â? ‡Ž ‹„•‘Â?Ǥ •‡‰—‹–‘ †‡ŽŽǯ—……‹•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ —Â? †‡–‡…–‹˜‡ †‹ ‘•–‘Â? ‹Â?†ƒ‰ƒ ’‡” –”‘˜ƒ”‡ ‰Ž‹ ƒ••ƒ••‹Â?‹Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͙Ǥ͘͘ ƒŽÂ? •Š‘™ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? …‘Â?†‘––‘ †ƒ ‹…Š‡Ž‡ ‹”ƒ„‡ŽŽƒ ‡† Ž•ƒ ‡

ƒ–‹Ǥ ÇŻÂƒÂ”Â‰Â‘Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’—Â?Â–ÂƒÂ–ÂƒÇŁ Žƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ ‡ ‹Ž ˆƒŽŽ‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒǤ Ž‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ …”‡†‘Â?‘ ƒÂ?…‘”ƒ ƒ‹ ’‘Ž‹–‹…‹Ǎ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ Í Ç¤ÍœÍ˜ ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡ ƒ˜˜‡Â?–—”‡ †‹ —Â? ’ƒ•–‘”‡ ’”‘–‡•–ƒÂ?–‡ …Š‡ ˜‹˜‡ ‹Â? ƒŽ‹ˆ‘”Â?‹ƒ …‘Â? Žƒ •—ƒ Â?—Â?‡”‘•ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͜ǤÍ?͘ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? Žƒ •…‹‡Â?œƒ ‡ Ž‡ –‡…Â?‘Ž‘‰‹‡ ƒ’’Ž‹…ƒ–‡Ǥ ‡ —Ž–‹Â?‡ ‹Â?˜‡Â?œ‹‘Â?‹ ‡ ‹ ’”‘‰”‡••‹ †‡ŽŽǯ—Â?ƒÂ?‹–Â?Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ ͙͛ǤÍ?͘ Íš ͛͛ ’ƒœ‹‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ †‡†‹…ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? …ƒÂ?’‘ Â?‡†‹…‘Ǥ ‡ —Ž–‹Â?‡ •…‘’‡”–‡ •…‹‡Â?–‹ˆ‹…Š‡ ‡ ‹ …‘Â?•‹‰Ž‹ —–‹Ž‹ ’‡” ’”‡˜‡Â?‹”‡ Ž‡ Â?ƒŽƒ––‹‡Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͚͘ǤÍ™Í? ͚͘ Â?‹Â?—–‹ ‹Â? …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡‹ ’ƒ†”‹ †‡ŽŽƒ …‘Â?‹…‹–Â? †‹ –—––‹ ‹ –‡Â?’‹Ǥ Ž‹ •Â?‡–…Š ’‹Î †‹˜‡”–‡Â?–‹ †‡ŽŽǯ‹Â?‘••‹†ƒ„‹Ž‡ …‘’’‹ƒ ÂƒÂ—Â”Â‡ÂŽÇŚ ƒ”†›Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ Í™Í Ç¤Í?Í?

ƒ”‹‡–Â? “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â?†‘––‘ †ƒ ‡’’› Â—Â…Â…Â‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ …Š‡ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ ˆ”ƒ •ƒ–‹”ƒ ‡ …‘Â?‹…‹–Â? ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ ˆ”ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ‡ ‰‘••‹’Ǥ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘

‘Â?Â?‡†‹ƒ †‡Ž ͙ͥÍ&#x;ÍĄ …‘Â? —† ’‡Â?…‡” ‡ ‡”‡Â?…‡ ‹ŽŽǤ —‡ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ Â?‡Â?Â‹Â…Â‹ÇŚÂƒÂ?‹…‹ ˜‹˜‘Â?‘ ‹Â? ˆ”‹…ƒ ‡ •‹ ƒ””ƒÂ?‰‹ƒÂ?‘ …‘Â? “—ƒŽ…Š‡ Žƒ˜‘”‡––‘Ǥ ƒ “—ƒÂ?†‘ •…‘’”‘Â?‘ǤǤǤ

”‹•ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ ‘Â?Â?‡†‹ƒ ƒÂ?ƒ”ƒ †‹”‡––ƒ †ƒ ƒÂ?Â?› ‡ ‹–‘ǥ …‘Â? ‹…Šƒ‡Ž ‘—‰Žƒ• ‡ ƒ–ŠŽ‡‡Â? —”Â?‡”Ǥ —‡ …‘Â?‹—‰‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Âƒ „‘”‰Š‡•‹ƒ •‘Â?‘ ‹Â? …”‹•‹ †‹ …‘’’‹ƒǤ

‡Ž‡˜‹•‹‘Â?‡ Â?–‡”˜‹•–‡ Dz‡•–”‡Â?‡dz

5HJLPH FKH YDL WY FKH WURYL LO FDVR &LQD Televisione, ultima frontiera. Il limite che separa il decente dall’indecente è giĂ stato superato da un pezzo, ma dalla Cina giunge notizia che è stato raggiunto e oltrepassato anche il confine fra umano e disumano. Si tratta di “Interviste prima dell’esecuzioneâ€?, un docu-reality prodotto dalla tv pubblica dell’Henan, una delle province della sconfinata Repubblica popolare cinese. La trasmissione è nata nel 2006 e per anni ha mostrato, in onda nella prima serata del sabato, le interviste ad alcuni condannati a morte, a poche ore dall’esecuzione. Il regime cinese detiene il record delle esecu-

zioni capitali nel mondo: in un anno vengono giustiziati piĂš condannati di quanti ne uccidano tutte le altri nazioni in cui è in vigore la pena di morte. I reati che in Cina prevedono la morte sono i piĂš disparati, oltre ai reati gravi ci sono anche una serie di reati minori, come il contrabbando, la corruzione, la pirateria informatica. Migliaia di morti all’anno. E milioni di spettatori per il docu-reality in questione, addirittura picchi di 40 milioni a puntata per seguire la morte in diretta. Un’avvenente giornalista, Ding Yu, incontra in carcere chi sta attendendo la propria esecuzione; lo incalza, si fa raccontare il

motivo della condanna, a volte redarguisce e giudica duramente la condotta del malcapitato o della malcapitata (la metĂ delle persone intervistate sono donne), chiede che si rivolgano al pubblico e ai propri famigliari per fare scuse pubbliche. Con queste parole commenta il suo stato d’animo davanti ai suoi “ospitiâ€?: “Non mi lascio coinvolgere, non ho compassione per loro perchĂŠ è giusto che paghino le conseguenze per quello che hanno fattoâ€?. I produttori considerano la trasmissione come un monito educativo per il popolo. Il terrore fra la gente come prevenzione dei reati. Dietro le

pressioni della tv britannica Bbc e di altre organizzazioni umanitarie, ma soprattutto dopo un documentario di denuncia che l’anno scorso ha girato il mondo, pare che la programmazione di “Interviste prima dell’esecuzioneâ€? sia stata sospesa. Per fare facile e spietata ironia si potrebbe dire che il “cinese medioâ€? è abituato a vedere anche di peggio. Ma questo ragionamento evoca il proverbiale cane che si morde la coda, perchĂŠ la sensibilitĂ di un popolo si misura anche da ciò che i media gli propinano. Un’ulteriore dimostrazione del potere che i mezzi di comunicazione, in

primis la televisione, possono avere se in mano a un regime totalitarista. La magia dell’immagine in movimento parla tutte le lingue del mondo, valica frontiere e confini geografici, raggiunge l’obiettivo velocemente; è efficace e universale. Nella nostra democratica Italia, fortunatamente, la dimensione del potere che traspare dalla tv è piĂš culturale che politica. Il regime che ci parla attraverso lo schermo non è quello del terrore, ma bensĂŹ quello della frivolezza, del qualunquismo, della superficialitĂ . ChissĂ che anche questa non sia comunque una sorta di pena capitale.


Í›Í

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

Dz ‡Â?Â‡Â”ÇŚÂƒÇŚÂ?‡Â?–‡dz ‹Â?‡Â?ƒ ƒÂ?‡• ƒ›Ž‘” ƒŽ ”ƒÂ?†‡ Â? ƒ˜˜‡Â?–—”‹‡”‘ ‹Â? –”ƒ•ˆ‡”–ƒ •— ƒ”–‡ Successo confermato nello scorso mercoledĂŹ 13 marzo per l’anteprima della nuova edizione del festival del Vittoriale “tener-a-menteâ€? per la prossima stagione. James Taylor inaugura la rosa dei nomi degli artisti internazionali in una location davvero d’eccezione come il Teatro Grande di Brescia. Tutto esaurito per la data che fa parte dell tour che James Taylor and His Band stanno tenendo nelle splendide cornici dei teatri piĂš importanti d’Italia.

ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ ‡”…‘Ž‡†¿ ͚͙ Â?ƒ”œ‘

1RPDGL SDUWH LO QXRYR WRXU Dz ‹…‘”†ƒÂ?†‘ –‘—”dz ° ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ •‡”‹‡ †‹ …‘Â?…‡”–‹ …Š‡ ‹Ž ‰”—’’‘ ˆ‘Â?†ƒ–‘ ‡’’‡ ƒ”Ž‡––‹ …‘Â? —‰—•–‘ ƒ‘Ž‹‘ ’‘”–‡”ƒÂ?Â?‘ Â?‡‹ –‡ƒ–”‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹Ǥ ÂŽ ˜‹ƒ ƒ ”‡•…‹ƒǤ ……‘ Ž‡ ’ƒ”‘Ž‡ †‹ ƒ”Ž‡––‹ ’‡” ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ Žƒ Â?—‘˜ƒ •ˆ‹†ƒ …‘Â? —Â? Â?—‘˜‘ …ƒÂ?–ƒÂ?–‡ǣ ”‹•–‹ƒÂ?‘ —”ƒ–‘

6

empre Nomadi!â€? Ăˆ quasi un urlo di battaglia il saluto con cui Beppe Carletti, co-fondatore con il compianto Augusto Daolio dei Nomadi, congeda i giornalisti nella conferenza stampa di presentazione del prossimo concerto bresciano del 21 marzo al Palabrescia (ore 21). Un concerto che fa parte del tour teatrale “Ricordando tourâ€?, organizzato per celebrare i vent’anni dalla scomparsa dell’indimenticabile Augusto. Beppe, questo concerto è anche l’occasione per presentare il nuovo cantante, Cristiano Turato, che sostituirĂ Danilo Sacco. Scopro ora che Cristiano nel 2009 ha vinto il concorso musicale “Primo su Milleâ€?organizzato nella vostra cittĂ . Cristiano Turato l’abbiamo scovato sulla rete, lo abbiamo ascoltato su Facebook, poi lo abbiamo invitato per un provino e alla fine, dopo averne testati cento lo abbiamo scelto. Il vero banco di prova sarĂ però il palco. Cristiano non ha nulla a che vedere con noi, non ci conosce molto musicalmente ma è per questo che lo abbiamo scelto, è ciò che volevamo. CosĂŹ potrĂ dare la sua interpretazione, limitando gli inevitabili confronti con i due cantanti che i Nomadi hanno avuto in precedenza, Augusto e Danilo.

Dz ‘ŠÂ? ÂƒÂ”Â–Â‡Â”Çł †‹”‡––‘ †ƒ Â?†”‡™ –ƒÂ?–‘Â?ÇĄ ‹Ž Â?—‘˜‘ Â?‘Ž‘••ƒŽ ˆƒÂ?–ƒ•› †‡ŽŽƒ ‹•Â?‡›

Dopo Brad Bird, passato dalle invenzioni targate Disney-Pixar alla regia del quarto “Mission Impossibleâ€?, un altro regista dello studio di geniali animatori si cimenta con il cinema in carne e ossa. Non si è però allontanato troppo dalle origini. Andrew Stanton – che ha messo la firma su molti gioielli Pixar, tra cui “Monsters & Co.â€? e “Wall-Eâ€? – ha diretto “John Carterâ€? rimanendo sotto le ali della Disney. E senza rinunciare del tutto all’animazione: non so-

Questo è un tour teatrale, quali le caratteristiche principali? Un tour in teatro è chiaramente diverso da un tour studiato per le feste. Per questo abbiamo scelto canzoni piÚ adatte ad atmosfere teatrali, piÚ intime e meditative. Non mancheranno naturalmente i nostri classici, garantiamo comunque che, avendo in repertorio oltre 300 canzoni, ogni sera le stesse cambieranno, anche 6/7 da

‘Â?…‡”–‹ Â?‡‹ –‡ƒ–”‹ ’‡” …‡Ž‡„”ƒ”‡ ‹ ͚͘ ƒÂ?Â?‹ †ƒŽŽƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ †‡ŽŽǯ‹Â?†‹Â?‡Â?–‹…ƒ„‹Ž‡ —‰—•–‘ ƒ‘Ž‹‘ concerto a concerto. La durata sarĂ di circa due ore e mezza, compreso l’intervallo, d’obbligo in teatro. I Nomadi si caratterizzano non solo per la loro bravura e la loro longevitĂ ma anche per l’attenzione verso progetti di volontariato. Ăˆ vero, abbiamo fatto tanto, a partire dal momento nel quale Augusto ci lasciò. Nacque l’associazione “Augusto per la vitaâ€? e con essa molte cose: abbiamo dato una mano al prof. Verone-

si nell’ambito della ricerca sul cancro, abbiamo portato migliaia di quaderni e matite ai bambini di Cuba nel periodo duro dell’embargo americano, siamo stati in India, in Tibet, in Marocco, in Cambogia, in Thailandia e in Laos, sempre per progetti umanitari. Recentemente abbiamo un feeling particolare con il Madagascar dove andiamo tutti gli anni a portare aiuti concreti. Un feeling particolare l’avete anche con Brescia. Assolutamente si. Qui nel 2007 abbiamo registrato il live con l’Omnia Symphony Orchestra del maestro Bruno Santori, un’esperienza indimenticabile. Ăˆ nato uno splendido rapporto, che sfocia anche in progetti umanitari, con la Omnia Orchestra e con il gruppo Saottini, che ci sta supportando prestandoci le auto per il tour. Quali i prossimi progetti? Non posso ancora rivelare il titolo, che tra l’altro mi piace molto, ma abbiamo giĂ iniziato le registrazioni del nuovo disco di inediti, che contiamo di pubblicare in maggio, naturalmente con il nuovo cantante. Ăˆ bello pensare che dopo 46 anni dalle nostre prime canzoni, “Come potete giudicareâ€? della Primavera del 1966 e “Noi non ci saremoâ€? del Natale 1966, usciremo nel 2012 con un cd contenente nuovi brani.

ƒŽƒœœ‘Ž‘ ƒÂ?‹‡Žƒ ‘‰‰‹ ’‡” ‹ Dz ‡ƒ–”‹ †‡Ž Â•ÂƒÂ…Â”Â‘Çł

ÂŽ –‡ƒ–”‘ †‹ ‹•’‹”ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ…”ƒ ’ƒ••ƒ ƒ ”‡•…‹ƒ ’ƒ••ƒ ƒÂ?…Š‡ †ƒŽŽ‡ ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?Ǥ Â?ˆƒ––‹ ‹Ž Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ …ƒ†‡ ‹Ž ’”‹Â?‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ ÂƒÇŚ ÂŽÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‘ÇĄ †‘’‘ …Š‡ ‰‹Â? ÂŽÇŻÍ™ Â?ƒ”œ‘ ƒ †‘Ž‘ ° ‹Â?‹œ‹ƒ–ƒ Žƒ ’ƒ”‡Â?–‡•‹ Â„Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇŚ Â?ƒ †‡ ‹ Dz ‡ƒ–”‹ †‡Ž ÂƒÂ…Â”Â‘Çł …‘Â? Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz ÂƒÂœÂœÂƒÂ”Â‘ÇĄ ˜‹‡Â?‹ †‡Â?–”‘ǨdzǤ ƒ ’”‘’‘•–ƒ –‡ƒ–”ƒŽ‡ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‹Ž Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ Â?‡ŽŽƒ ƒŽƒ —nj ”‘”ƒ †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •‹ ‹Â?–‹–‘Žƒ Dz ÇŻÂƒÂ?‘”‡ ‹Â?’ƒœ‹‡Â?–‡dz ‡ Šƒ …‘Â?‡ Â’Â”Â‘Â–ÂƒÇŚ ‰‘Â?‹•–ƒ ƒÂ?‹‡Žƒ ‘‰‰‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒǤ ÂŽ ’‡”…‘”•‘ Â?‹•–‹…‘ …Š‡ …‘Â?†—…‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?ƒ–‘ Â?‘Â? …‘Â?‘•…‡ Â?Âą –”‡‰—ƒ Â?Âą ”‹’‘•‘ǥ ° —Â? ƒÂ?‘”‡ ‹Â?’ƒœ‹‡Â?–‡ǥ •Â?Â‹Â•Â—Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â‡Â•Â…ÂŽÂ—Â•Â‹Â˜Â‘ÇĄ ‘•–‹Â?ƒ–‘ …Š‡ •‹ †Â? •‡Â?œƒ ”‹•’ƒ”Â?‹‘Ǥ ‘Â?Â’ÂŽÂ‡Â–ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‡ ÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â‘ÇĄ ˜‹•…‡”ƒŽÂ?‡Â?–‡ –‡•‘ ˜‡”•‘ Žǯ‹Â?ˆ‹Â?‹–‘Ǥ 1 —Â?ƒ Â’Â”Â‡Â…Â‹Â’Â‹Â–ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡Ǥ Â?ƒ ˆ‘Ž‰‘”ƒœ‹‘Â?‹Ǥ Â? ƒÂ?‘”‡ …Š‡ ˜ƒ”…ƒ Žƒ Â?‹•—”ƒǤ Â? ƒÂ?‘”‡ …Š‡ Šƒ „‹•‘‰Â?‘ †‹ Dz†‹”•‹dzǥ †‹ †‹…Š‹ƒ”ƒ”•‹Ǥ Dz ÂŽ Â?‹‘ †‹”‡ ° —Â? Â†Â‡Â˜ÂƒÂ•Â–ÂƒÂ”Â‡Çł Č‹ Â?‰‡Žƒ †ƒ ‘Ž‹‰Â?Â‘ČŒǤ ǯ° —Â? …‘”’‘ ˜—‘–‘ ‡ —Â? …‘”’‘ ’‹‡Â?‘Ǥ ÂŽ ’”‹Â?‘ ”‹ˆ‹—–ƒ ‹Ž …‹nj „‘ ‡ •…‡‰Ž‹‡ Žƒ Â?ƒ…‡”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ÂŽ •‡…‘Â?†‘ ƒ•’‹”ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â?‹‘Â?‡ Â–Â‘Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ƒŽŽƒ …‘Â?‰‹—Â?œ‹‘Â?‡ǥ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‘”‡ …Š‡ ‹ŽŽ—Â?‹Â?ƒǤ ‘––‘ ‰Ž‹ ‘……Š‹ †‡ŽŽ‘ •’‡––ƒ–‘”‡ •‹ Â†Â‹Â•Â’Â‹Â‡Â‰ÂƒÇĄ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž Â?‘•–”‘ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹‘ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ǥ —Â? —Â?‹˜‡”•‘ ƒ •¹ǥ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡Â?–‡ ‡ ‹Â?Â’Â‡Â”Â˜Â‹Â‘ÇĄ ˆ”ƒ‰‹Ž‡ ‡ †—”‘ǥ ‘••‡••‹˜‘ ‡ Â?ƒŽ‹Â?…‘Â?‹…‘Ǥ

Â?‰”‡••‘ Í&#x; ‡—”‘ ȋ”‹†‘––‘ Í?ČŒǤ Dz „„‹ƒÂ?‘ ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‘ ’‡”…Š¹ ˜‘Ž‡˜ƒÂ?‘ ‘ˆˆ”‹”‡ Č‚ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ †‘Â? ”ƒÂ?ÇŚ …‡•…‘ Â‡ÂœÂœÂ‹ÇĄ …—”ƒ–‘ †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘ Č‚ Â?‡Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ “—ƒ”‡•‹Â?ƒŽ‡ —Â? ’‡”nj …‘”•‘ •’‹”‹–—ƒŽ‡ …‘Â? ƒ”–‡ ‡ –‡ƒ–”‘dzǤ ‘Â?‘ Í ÂŽÂ‡ †ƒ–‡ ‹Â? –‡””ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ …Š‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?‡”ƒÂ?Â?‘ Žƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ÍšÍ&#x; ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ •—††‹˜‹•‹ –”ƒ †‘Ž‘ǥ ƒ˜‡ ‡ ÂƒÂŽÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‘ÇĄ ƒ’’—Â?–‘Ǥ Dz ‡ƒ–”‹ †‡Ž Â•ÂƒÂ…Â”Â‘Çł ° —Â? ’”‘‰‡––‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽŽ‡ ‹Â?–‡”•‡œ‹‘Â?‹ –”ƒ –‡ƒ–”‘ ‡ ”‹…‡”…ƒ •’‹”‹–—ƒŽ‡ ‡ Â”Â‡ÂŽÂ‹Â‰Â‹Â‘Â•ÂƒÇŁ —Â? …‘”’‘ ƒ …‘”’‘ Ž‹„‡”‘ …‘Â? Ž‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ǥ Â?ÂˆÂ‘Â”ÇŚ Â?ƒœ‹‘Â?‹ •— ™™™Ǥ˜‘…‡•ƒ•Ǥ‹–Ǥ

‰Â?‘•‹Â?‡ Dz ‘Â?‡‘ ‡ Â‹Â—ÂŽÂ‹Â‡Â–Â–ÂƒÇł ‹Â? †‹”‡––ƒ Â?‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Â†ÇŻÂƒÂ?‘”‡ …Š‡ Šƒ ‰‹”ƒ–‘ ‹Ž Â?‘Â?†‘ ‡ …Š‡ Šƒ …‘Â?Â“Â—Â‹Â•Â–ÂƒÇŚ –‘ …‘Â? Žƒ •—ƒ •–‘”‹ƒ ‰Ž‹ •’‡––ƒ–‘”‹Ǥ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz ‘Â?‡‘ ‡ Â‹Â—ÂŽÂ‹Â‡Â–Â–ÂƒÇł ƒ””‹˜ƒ ‹Â? †‹”‡––ƒ Â?‡ŽŽƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ‰Â?‘•‹Â?‡Ǥ ‘Â? ° —Â? •‡nj ‰”‡–‘ǥ †ƒ Â?‡•‹ Â?‹‰Ž‹ƒ‹ƒ †‹ ƒ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‹ ˆ”‡Â?‘Â?‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?’ƒœ‹‡Â?œƒ ’‡” ƒ••‹•–‡”‡ ƒŽ ’”‹Â?‘ „ƒŽŽ‡––‘ †‹ ‰”ƒÂ?†‹••‹Â?‘ •—……‡••‘ †‹ ‡Â?Â?‡–Š ÂƒÂ…ÇŚ ‹ŽŽƒÂ? ‡ ƒ —Â?‘ †‡‹ ’‡œœ‹ Â†ÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ ’‹Î ˆƒÂ?‘•‹ ƒŽ Â?‘Â?†‘ †‡Ž ‘›ƒŽ ƒŽŽ‡–Ǥ

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ ‹…”‘…‹Â?‡Â?ƒ –”ƒ•Â?‡––‡”Â? ‹Â? †‹”‡––ƒ •ƒ–‡ŽŽ‹–ƒ”‡ Â?‡ŽŽƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒ‘Ž‘

†‹ ‰Â?‘•‹Â?‡ ‡ ‹Â? ƒŽ–ƒ †‡ˆ‹Â?‹œ‹‘Â?‡ †‹‰‹–ƒŽ‡ “—‡•–‘ Â?‡”ƒ˜‹‰Ž‹‘•‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ’‡” ‹Ž Â“Â—ÂƒÇŚ Ž‡ ‹Ž ‘›ƒŽ ƒŽŽ‡– Šƒ ‡•‡‰—‹–‘ ͘͘͜ ”‡’Ž‹…Š‡ǥ ‡’’—”‡ ‘‰Â?‹ ‡•‡…—œ‹‘Â?‡ ° ’‡”…‡––‹„‹ŽÂ?‡Â?–‡ †‹˜‡”•ƒǤ …‡Â?‡ ƒˆˆ‘ŽŽƒ–‡ …Š‡ ’—’—ŽƒÂ?‘ †‹ ˜‹–ƒ ‡ †‹ …‘Ž‘”‡ǥ ‹ Â?‡Â?„”‹ †‡Ž …‘”’‘ †‹ „ƒŽŽ‘ ”‹–”ƒ‰‰‘Â?‘ ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ǥ ‹ Â?‡”…ƒÂ?–‹ ‡ ‹ •‡”˜‹–‘”‹ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ”‹˜ƒŽ‹ †‡‹ ‘Â?–‡……Š‹ ‡ †‡‹ ÂƒÂ’Â—ÂŽÂ‡Â–Â‹ÇĄ Â?ƒ “—ƒÂ?†‘ ‘Â?‡‘ ‡ ‹—Ž‹‡––ƒ •‹ ‹Â?…‘Â?–”ƒÂ?‘ –—––‘ …‹Ö ˆƒ”Â? †ƒ •ˆ‘Â?†‘ ƒ‹ Ž‘”‘ ˆƒÂ?Â–ÂƒÇŚ •–‹…‹ ’ƒ• †‡ †‡—šǤ ƒ …‘’’‹ƒ ’‡”ˆ‡––ƒ …‘Â?’‘•–ƒ †ƒ ‡†‡”‹…‘ ‘Â?‡ŽŽ‹ ‡ †ƒ ƒ—”‡Â? —–Š„‡”–•‘Â? ˆƒ …‘Â?˜‡”‰‡”‡ ‡Ž‘“—‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ Žƒ •…‡Â?ƒ …‘Â? ‹Ž Ž‘”‘ –‘……‘ Â?ƒ‰‹…‘ …Š‡ ‹Â?ˆ‘Â?†‡ –‹Â?‹†‡œœƒ ‡ ˆƒ•…‹Â?‘ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?ÂœÂ‹ÂƒÇŚ Ž‡ǥ ˆ”‡•…Š‡ •ˆ—Â?ƒ–—”‡ ‡ —Â?‘ •ŽƒÂ?…‹‘ ‹Â?’‡–—‘•‘Ǥ –‡””‘•‹ •…‡Â?ƒ”‹ ”‹Â?ÂƒÇŚ •…‹Â?‡Â?–ƒŽ‹ †‹ ‹…Š‘Žƒ• Â‡Â‘Â”Â‰Â‹ÂƒÂ†Â‹Â•ÇĄ …‘Â? ƒŽ…—Â?‹ †‡––ƒ‰Ž‹ ”‡…‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ ”‹’”‹•–‹Â?ƒ–‹ ’‡” …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ Â?ƒ‰‰‹‘”Â?‡Â?–‡ ‹Ž ’—„„Ž‹…‘ǥ …”‡ƒÂ?‘ ‹Ž …‘Â?ÇŚ –‡•–‘ ’‡”ˆ‡––‘ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„Â‘Â?†ƒÂ?œƒ †‡‹ ”—‘Ž‹ †‹ •—’’‘”–‘ǥ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â—Â„Â‡Â”ÂƒÂ?ÇŚ –‡ –”‹‘ †‡ŽŽ‡ Â?‡”‡–”‹…‹ Â?‡ŽŽƒ ’‹ƒœœƒ ƒŽŽƒ Â?‹…‹†‹ƒŽ‡ …‘ŽŽ‡”ƒ †‹ Â‡Â„ÂƒÂŽÂ†Â‘ÇĄ ‡‰”‡‰‹ƒÂ?‡Â?–‡ …‘”‡‘‰”ƒˆƒ–‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”ƒ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡Ž ‘›ƒŽ ƒŽŽ‡–Ǥ Â? „ƒŽŽ‡––‘ …Š‡ ƒÂ?Â?—Â?Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹Â?‡˜‹–ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ǥ —Â?‘ •–”‡’‹–‘•‘ •—……‡••‘ ‡ —Â?ÇŻÂƒÂ—Â–Â‡Â?–‹…ƒ ‰‹‘‹ƒ ’‡” ‰Ž‹ ‘……Š‹ ‡ ’‡” Ž‘ •’‹”‹–‘Ǥ


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͛ͥ

lo perchĂŠ il film, costato assai e ad oggi non molto premiato dal pubblico, mescola set reali e computer grafica; ma anche perchĂŠ l’eroe John Carter si muove saltellando qua e lĂ come un cartoon d’altri tempi, e prende per tutto il tempo botte da orbi senza batter ciglio. Ăˆ insomma anche lui una figurina assai poco umana, benchĂŠ sia l’unico terrestre tra i protagonisti. L’intrigante idea di partenza prevede infatti che Carter (il fascinoso Taylor

Kitsch) sia un cercatore d’oro sudista negli Stati Uniti del XIX secolo. L’incontro con un misterioso individuo e con un medaglione alieno lo catapulta su Marte, dove si trova invischiato in una lotta tra popoli per la conquista del potere assoluto. Sull’arena marziana di rocce e sabbia, non troppo dissimile dai panorami dei normali western terrestri, si fronteggiano il cattivo Sab Than e il buon re di Helium, la cui figlia Dejah (Lynn Collins) è costretta

controvoglia a un matrimonio pacificatore. A muovere le fila del conflitto sono i Therns, ambasciatori di una imprecisata dea che pare divertirsi a mandare i pianeti in rovina. La saga di John Carter è stata narrata in undici libri (scritti tra il 1911 e il 1964) dallo scrittore Edgar Rice Burroughs. Il coraggioso abitante della Terra, all’inizio riluttante, diventerĂ naturalmente l’elemento risolutivo della contesa, con un valido alleato: Tars Tarkas, uno

—ƒ”†ƒ Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž …‡ŽŽ—Žƒ”‡Ǥ ‘Â? ‹Ž ” ‘†‡ ƒÂ?…Š‡ ‹ –”ƒ‹Ž‡”

spilungone verde con quattro braccia dietro le cui fattezze è difficile riconoscere Willem Dafoe. Tars è a capo di una popolazione fisicamente affine ai Na’vi di “Avatarâ€?. E tutto il film lascia l’impressione di una variante di serie B del colosso di James Cameron: l’attacco incuriosisce, i personaggi attraggono, ma lentamente la storia si spegne in una progressione senza sorprese nĂŠ ritmo, che gli effetti speciali non riescono a ravvivare.

‹ •–‹Â?‘ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‘ †‹ ƒ‘Ž‘ ÂœÂœÂ‹ÇĄ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‡”Â?‹ƒ

‘� �‡ Ž‘ †‹”‡

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í Ç¤Í˜Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

Ǥ

�‡”‹…ƒ� Ž‹ˆ‡ ‹ Ž‹ˆ

ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‹ ˜‹Â?…‡”‡ ÇŻ – †‹ ‹

†‹ ƒ� ‡�†‡•

†‹ ‡��‡–– ‹ŽŽ‡”

Â?‡”…‘Ž‡†¿ ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ Č‹ ‹Â?‡ˆ‘”—Â?ČŒ

˜‡Â?‡”†¿ ͙͞ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

ǥ Ǥ

‡�˜‡�—–‹ ƒŽ ‘”† †‹ —…ƒ ‹�‹‡”‘

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͘ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

ǥ Ǥ

‡�˜‡�—–‹ ƒŽ ‘”† †‹ —…ƒ ‹�‹‡”‘

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

ƒ…Â? ĆŹ ‹ŽŽ †‹ ‡Â?Â?‹• —‰ƒÂ?

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͜ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í&#x;ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

Ǥ

†‹ ƒ�‡• ‘„‹�

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͘ǤÍœÍ?

‹••‹‘� ‹�’‘••‹„‹Ž‡ ”‘–‘…‘ŽŽ‘ ˆƒ�–ƒ•�ƒ

”‡ —‘�‹�‹ ‡ —�ƒ ’‡…‘”ƒ

†‹ ”ƒ† ‹”†

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

†‹ –‡’Šƒ� ŽŽ‹‘––

˜‡Â?‡”†¿ ͙͞ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘

—‰‘ ƒ„”‡– †‹ ƒ”–‹� …‘”•‡•‡

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ ͛͘

‘ •‘�‘ ‹ ‘ •‘�‘ ‹ †‹ �†”‡ƒ ‡‰”‡

Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? Č‹ ‹Â?‡ˆ‘”—Â?ČŒ

� –‹�‡

ƒ”ƒ†‹•‘ ƒ�ƒ”‘

†‹ �†”‡™ ‹……‘Ž

†‹ Ž‡šƒ�†‡” ƒ›�‡

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

”–Š—” ‡ Žƒ ‰—‡””ƒ †‡‹ †—‡ �‘�†‹

†‹ —… ‡••‘�

—’’‡– –

Ž ˜‹ŽŽƒ‰‰‹‘ †‹‘ …ƒ”–‘�‡

—‰‘ ƒ„”‡– †‹ ƒ”–‹� …‘”•‡•‡

†‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ™Í?

ƒ‰�‹ˆ‹…ƒ ’”‡•‡�œƒ

ƒ…Â? ĆŹ ‹ŽŽ †‹ ‡Â?Â?‹• —‰ƒÂ?

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͛͘

†‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞Ǥ͘͘

†‹ ”�ƒ��‘ Ž�‹

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

ǯ‹Â?…”‡†‹„‹Ž‡ •–‘”‹ƒ †‹ ‹Â?–‡” ‹Ž †‡Žˆ‹Â?‘

‹ƒ‰‰‹‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‹Â•Â‘ÂŽÂƒ Â?‹•–‡”‹‘•ƒ

†‹ Šƒ”Ž‡• ƒ”–‹� �‹–Š

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ Í™Í&#x;Ǥ͘͘

—’’‡–

Ž—Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

— —ƒ• ƒ•‹‹ ƒ� ƒ�‹‹…‹ ‹…‹ —ƒ•‹ ƒ�‹…‹ †‹ Ž‹˜‹‡” ƒ�ƒ…Š‡

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

ƒ”ƒ†‹•‘ ƒ�ƒ”‘ †‹ Ž‡šƒ�†‡” ƒ›�‡

”–Š—” ‡ Žƒ ‰—‡””ƒ †‡‹ †—‡ �‘�†‹

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘

†‹ Š”‹• ‹ŽŽ‡”

†‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

†‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

‡ �‡˜‹ †‡Ž ‹Ž‹�ƒ�‰‹ƒ”‘

‹ƒ‰‰‹‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‹Â•Â‘ÂŽÂƒ Â?‹•–‡”‹‘•ƒ

Ž ‰ƒ––‘ …‘� ‰Ž‹ •–‹˜ƒŽ‹

Ž –– Ž‹

Ž ˜‹ŽŽƒ‰‰‹‘ †‹ …ƒ”–‘�‡ †‹ ”�ƒ��‘ Ž�‹

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

†‹ —… ‡••‘�

†‹ ‘„‡”– Â—ÂąÂ†Â‹Â‰Â—Â‹ÂƒÂ?

˜‡Â?‡”†¿ ͙͞ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ Č‹ ‹Â?‡ˆ‘”—Â?ČŒ

‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ‹Â—Â–Â‘ †‡ŽŽƒ …—‰‹Â?ƒ ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ ‹Ž ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‹‡–”‘ǥ ƒ””‹˜ƒ–‘ ƒ ‘Â?ƒ †ƒŽŽƒ ‹…‹Ž‹ƒ …‘Ž •‘‰Â?‘ †‹ ˆƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‘Â”Â‡ÇĄ –”‘˜ƒ —Â?ƒ „‡ŽŽƒ …ƒ•ƒ †ƒ ’”‡Â?†‡”‡ ‹Â? ÂƒÂˆÂˆÂ‹Â–Â–Â‘ÇĄ —Â? ƒ’’ƒ”–ƒÂ?‡Â?–‘ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ …Š‡ ‡Â?ƒÂ?ƒ —Â? ˆƒ•…‹Â?‘ –—––‘ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡Ǥ ‹‡–”‘ ° …‘Â?–‡Â?–‘ Â?ƒ Žƒ •—ƒ ˆ‡Ž‹…‹–Â? †—”ƒ ’‘…‘ǣ Â?‡ŽŽ‡ •–ƒÂ?œ‡ …‘Â?‹Â?…‹ƒÂ?‘ ƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒ”•‹ •–”ƒÂ?‡ ’”‡•‡Â?œ‡ǤǤǤǤ

†‹ ƒ�‡• ‘„‹�

†‹ ”ƒ† ƒ›–‘�

ÂŽ …‡Ž‡„”‡ …‘Â?‹…‘ ’—‰Ž‹‡•‡ ‡ŽŽ‘ ‘”‰‡•‡ ˜‹‡Â?‡ Žƒ•…‹ƒ–‘ †ƒŽŽƒ Â?‘‰Ž‹‡ Â‹ÂŽÂ˜Â‹ÂƒÇĄ •–ƒÂ?…ƒ †‹ ‡••‡”‡ …‘Â?–‹Â?—ƒÂ?‡Â?–‡ –”ƒ•…—”ƒ–ƒ ’‡” ˜‹ƒ †‡‹ Â?—Â?‡”‘•‹ ‹Â?’‡‰Â?‹ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‹ †‡Ž Â?ƒ”‹–‘Ǥ …‘Â?ˆ‘”–ƒ–‘ ’‡” ˜‹ƒ †‡ŽŽƒ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ǥ ‡ŽŽ‘ ‡Â?–”ƒ ‹Â? —Â?ƒ ’”‘ˆ‘Â?†ƒ …”‹•‹ ƒ”–‹•–‹…ƒǤǤǤ

†‹ ”ƒ† ƒ›–‘�

†‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

—‰‘ ƒ„”‡– „ – †‹ ƒ”–‹� …‘”•‡•‡

•ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

‹ •–‹Â?‘ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‘ †‹ ƒ‘Ž‘ ÂœÂœÂ‹ÇĄ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‡”Â?‹ƒ

•ƒ„ƒ–‘ ͙͘ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͙ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͜ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ

͙͘ ”‡‰‘Ž‡ ’‡” ˆƒ”Žƒ ‹��ƒ�‘”ƒ”‡

‘Â?‡ …‘Â?“—‹•–ƒ”‡ —Â?ƒ †‘Â?Â?ƒ ‹Â? †‹‡…‹ Â?‘••‡ǣ ° “—‡•–‘ Žǯ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ …Š‡ ‡Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ …Š‹”—”‰‘ ‡•–‡–‹…‘ †‹ •—……‡••‘ ‡ ‹Â?†‘Â?ƒ„‹Ž‡ †‘Â?Â?ÂƒÂ‹Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ ˜—‘Ž‡ ‹Â?’ƒ”–‹”‡ ƒŽ †‹…‹‘––‡Â?Â?‡ ˆ‹‰Ž‹‘ ƒ”…‘ ‹Â?’‡Žƒ‰ƒ–‘ ‹Â? —Â?ƒ •–‘”‹ƒ Â†ÇŻÂƒÂ?‘”‡ ƒ’’ƒ”‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡Ǥ —––ƒ˜‹ƒǤǤǤ


͘͜

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

–ƒŽ‹ƒ ƒ””‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ •’‡•ƒ •‡Â?’”‡ ’‹Î …ƒ”‘

Il carrello della spesa degli italiani continua la sua corsa inarrestabile e lievita a febbraio del 4,5%, toccando il valore piĂš alto da ottobre 2008 e superando il record di gennaio, quando aveva fatto segnare quota 4,2%. Numeri che per le famiglie si traducono in una stangata senza precedenti, soprattutto perchĂŠ a crescere sono ancora una volta i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, dai carburanti al cibo. A subire un ‘super-rialzo’ è il prezzo della verdura fresca

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

(piÚ 8,7% congiunturale), spinto in alto dai danni provocati alle coltivazioni dall’ondata di maltempo che ha attraversato il Paese nel mese di febbraio e dagli effetti del prolungato blocco dei tir. Le considerazioni arrivano della Cia, la confederazione italiana agricoltori, a commento dati diffusi dall’Istat. Con i listini della benzina saliti del 18,6% e quelli del gasolio del 25,5 sono scontati gli effetti a catena su tutta la filiera alimentare. A pagare infatti sono

prima i produttori, che spendono praticamente il doppio dell’anno scorso per riscaldare le serre e alimentare i mezzi meccanici e poi i consumatori al supermercato, che scontano la dipendenza quasi totale dal trasporto su strada per la distribuzione dei prodotti dalle campagne alla tavola. Il risultato è che a febbraio i prezzi al consumo degli alimentari lavorati sono cresciuti del 3,4% tendenziale e quelli degli alimentari freschi dell’1,7%.

–ƒŽ‹ƒ �ƒ �—‘˜ƒ ‹�’”‡•ƒ ’‡” ‹Ž ‰‘˜‡”�‘ ‘�–‹

6SHVD SXEEOLFD ULFHUFD GHO TXDQWR FRPH SHUFKq

ÂŽ Â?‹Â?‹•–”‘ ‹ƒ”†ƒ ƒŽŽƒ ’”‡•‡ …‘Â? —Â?ƒ •ˆ‹†ƒ ‰‹Â? ƒˆˆ”‘Â?–ƒ–ƒ …‘Â? •…ƒ”•‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ †ƒ Â?‹Â?‹•–”‹ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ ’‡” …‘Â?‘•…‡”‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ Žƒ “—ƒÂ?–‹–Â? Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Žƒ “—ƒŽ‹–Â? ‡ ÂŽÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ…Â‹Âƒ †‹ —Â? ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ …ƒ’‹–‘Ž‘ †‹ •’‡•ƒ

1

el 2006, durante il secondo governo Prodi, l’allora ministro all’Economia Tommaso Padoa Schioppa diede incarico al sottosegretario Nicola Sartor di verificare come lo Stato italiano spendesse i suoi soldi, in particolare nella sanitĂ che, insieme alla previdenza, è la voce principale di spesa. Un incarico dettato dal fatto, appunto, che lo Stato non sapeva addirittura quanto spendeva‌ SembrerĂ incredibile, ma era ed è, purtroppo, ancora cosĂŹ. Come andò quell’esperienza? La Regione Lazio, per esempio, ignorava i suoi livelli di spesa, quindi non li comunicò a Sartor. Altre quattro Regioni – tutte nel Mezzogiorno – tenevano e probabilmente tengono ancora oggi una contabilitĂ a spanne. Il successivo ministro all’Economia, Giulio Tremonti, adottò un metodo assai spiccio che bypassava la valutazione stessa della spesa con l’introduzione dei “tagli lineariâ€?? Significava: si spende il 10% in meno, senza guardare al come ma solo al quanto. Metodo sbagliato, dunque, ma giusto se si volevano recuperare immediatamente determinate somme. Ora si ritorna al recente passato. Il premier Mario Monti ha affidato al ministro per i Rapporti con il parlamento, Piero Giarda, il compito di verificare il finanziamento dei ser-

‡…‘�†‘ ‹Ž �‹�‹•–”‘ ‹Ž ’”‘…‡••‘ †‹ ”‹‘”†‹�‘ ’‘–”‡„„‡ †—”ƒ”‡ ƒ††‹”‹––—”ƒ ƒ��‹ ’‡” Žƒ ˜ƒ•–‹–� †‡Ž …ƒ�’‘ †ƒ ’ƒ••ƒ”‡ ‹� ”ƒ••‡‰�ƒ vizi alle amministrazioni centrali. Insomma, fare i conti di cassa su circa 100 miliardi di euro che lo Stato spende per far funzionare la sua burocrazia “centrale�. Lo Stato, di soldi in un anno ne spen-

de ben di piĂš: circa 800 miliardi di euro, di cui una settantina solo di interessi passivi sull’enorme debito pubblico “Il processo di riordino dell’intera spesa pubblica richiederĂ anniâ€?, ha dichiarato il ministro Giarda. GiĂ non è facile capire come si disperde il fiume delle tasse nei mille rivoli di spesa pubblica; figurarsi poi se sarĂ facile capire la qualitĂ stessa di quella spesa. Un conto, infatti, è verificare se tutte le amministrazioni pubbliche seguono gli stessi criteri, ad esempio negli acquisti. Oppure capire se esistano doppioni, o situazioni di distribuzione “a

pioggiaâ€? sterili di risultati concreti. Un conto è stabilire se la scuola o la sicurezza meritino piĂš o meno risorse di oggi; se le famiglie vadano piĂš o meno sostenute; se la previdenza si debba muovere in questa o quella direzione; se la sanitĂ sia una voce da tagliare o da incrementare; se devono prevalere le esigenze di un territorio o la redistribuzione a livello nazionale‌ Insomma è qui che la politica deve distinguersi, è qui che può disegnare la differenza. Ăˆ qui che dovrĂ misurarsi la nuova politica italiana, una volta terminata l’esperienza di bonifica dei “tecniciâ€?.

5HJLRQH PR]LRQH SHU LO QR DOO¡,PX Il Consiglio regionale lombardo si è espresso contro l’introduzione dell’Imu nel settore agricolo. Nei giorni scorsi ha infatti approvato una mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi contro l’introduzione della nuova imposta municipale unica in campo agricolo. Al voto hanno però preso parte soltanto PdL, Lega Nord e Pensionati, per l’abbaondono dell’aula da parte degli altri gruppi della minoranza in polemica contro le deci-

sione di considerare inammissibile la mozione con cui si sollecitavano le dimissioni del presidente del consiglio regionale Davide Boni. La mozione ha evidenziato come l’applicazione della nuova Imu ai fabbricati rurali e ai terreni agricoli rischia di penalizzare fortemente l’intero comparto agricolo giĂ oggi in forte sofferenza. “Da recenti proiezioni della Coldiretti – è stato sottolineato nel dibattito – si stima che l’Imu avrĂ un

costo fra i 30 e i 40 milioni di euro a carico delle aziende agricole lombardeâ€?. L’Imu, infatti, equipara stalle, alpeggi, ďŹ enili e baite a un normale immobile civile. Il documento impegna quindi la Giunta regionale ad attivarsi per rivedere la normativa dell’Imu e per avviare un confronto con i Comuni che hanno potere di ridurre le rispettive aliquote ďŹ no ad arrivare nel caso di fabbricati rurali a una diminuzione del 50%.

”‘˜‹Â?…‹ƒ ••‹‰‡Â?‘ ’‡” ‘Â?ˆ‹†‹ ƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ Šƒ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ–‘ Žƒ ’”‘•‡…—œ‹‘Â?‡ †‡Ž Dzˆ‘Â?†‘ †‹ …‘Â?–”‘‰ƒ”ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÇł ˆ‘”Â?‹–‘ †ƒŽŽƒ •–‡••ƒ ƒ ‘Â?ÂˆÂ‹Â†Â‹ÇĄ ‹Ž …‘Â?•‘”œ‹‘ †‹ ‰ƒ”ƒÂ?œ‹ƒ ˆ‹†‹ …”‡ƒ–‘ ’‡” •—’’‘”–ƒ”‡ Ž‡ ’‹……‘Ž‡ ‡ Â?‡†‹‡ ‹Â?’”‡•‡ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‡ ‹Â? †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ‘’‡”ƒÂ?–‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ǥ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒ–‘ ’‡”Ö ‹Â? —Â?ƒ ‡”‘‰ƒœ‹‘Â?‡ †‹ †‡Â?ƒ”‘ ˜‡”ƒ ‡ ’”‘’”‹ƒǤ •ƒÂ?…‹”‡ Žƒ …‘Â?–‹Â?—ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”ƒ’’‘”–‘ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‘Ž‰‘”ƒ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ƒŽŽ‡ ––‹˜‹–Â? ’”‘†—––‹˜‡ ‹‘”‰‹‘ ‘Â?–‡Â?’‹ ‡ ‹Ž †‹”‡––‘”‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ ˜‹Ž—’’‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ƒ”‹‘ ‹”‘Â?‹Ǥ Dz ‰‰‹ǥ …‘Â? —Â?‘ •–ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ Í?͘͘ Â?‹Žƒ ‡—”‘ †‹”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ‹ ‘Â?ÂˆÂ‹Â†Â‹ÇĄ •‹ …‘Â?’Ž‡–ƒ —Â? ’‡”…‘”•‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‘ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍĄ Č‚ Šƒ ƒˆˆ‡”Â?ƒ–‘ ‘Ž‰‘”ƒ ƒŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‡‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‹ †‡ŽŽ‡ •–”—––—”‡ ƒˆˆ‡”‡Â?–‹ ƒ ‘Â?ˆ‹†‹ Č‚ …Š‡ Šƒ Â˜Â‹Â•Â–Â‘ÇĄ ‹Â? †—‡ ƒÂ?Â?‹ǥ •‘††‹•ˆƒ”‡ Í™ÍšÍ›Í Â†Â‘Â?ƒÂ?†‡ †‹ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â?…‡••‘ †ƒŽŽ‡ „ƒÂ?…Š‡ǥ ’‡” —Â? ‹Â?’‘”–‘ †‹ ͘͞ǤÍ&#x;Í Í Ç¤ÍœÍ›Í˜ÇĄÍĄÍ&#x; ‡—”‘ǥ ƒ ˆ”‘Â?–‡ †‹ —Â?ƒ …‘Â?–”‘‰ƒ”ƒÂ?œ‹ƒ †‡ŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ’ƒ”‹ ƒ ͙͜ǤͥÍ&#x;Í Ç¤Í&#x;͚͛ǥÍ&#x;Íœ ‡—”‘ǥ …‘””‹•’‘Â?†‡Â?–‡ ƒŽ Í?Í˜ÎŹ †‡ŽŽ‡ ‰ƒ”ƒÂ?œ‹‡ ’”‡•–ƒ–‡ †ƒ‹ ˜ƒ”‹ ‘Â?ˆ‹†‹Ǥ ÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?œƒ †‹ ‹Â?•‘Ž˜‡Â?œ‡ •‹‰Â?Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‡ÇĄ –ƒŽ‹ †ƒ ”‹…Š‹‡†‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ƒŽ ǎˆ‘Â?†‘ †‹ …‘Â?–”‘‰ƒ”ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÇŻ †‡ŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ Č‚ Šƒ ’”‘•‡‰—‹–‘ ‘Ž‰‘”ƒ Č‚ Šƒ †‹Â?‘•–”ƒ–‘ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â—ÂŽÂƒÂ–Â‡ÂœÂœÂƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÂ–Â‘ †‡‹ ‘Â?ˆ‹†‹ ‡ “—‡•–‘ Šƒ …‘Â?•‡Â?–‹–‘ Žƒ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?–”‘‰ƒ”ƒÂ?œ‹ƒ ‹Â? —Â? …‘Â?–”‹„—–‘ †‹”‡––‘dzǤ Dz ‘ ˆƒ……‹ƒÂ?‘ …‘Â?•ƒ’‡˜‘Ž‹ †‹ ƒ‰‹”‡ ƒŽ †‹ ˆ—‘”‹ †‡‹ Â?‘•–”‹ †‘˜‡”‹ ‹•–‹–—œ‹‘Â?ƒŽ‹ Č‚ Šƒ …Š‹‘•ƒ–‘ ‹Ž ”‡•‹†‡Â?–‡ Č‚ Â?ƒ ° ‹Â?’‡Â?•ƒ„‹Ž‡ …‘Â?–‹Â?—ƒ”‡ Ġ ‘••‡”˜ƒ”‡ Žǯ‹Â?Â?‘„‹Ž‹•Â?‘ †‡ŽŽ‡ „ƒÂ?…Š‡dzǤ Ž‹ ‡•’‘Â?‡Â?–‹ †‡‹ ‘Â?ˆ‹†‹ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ—•’‹…ƒ–‘ DzŽƒ …”‡ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ ”‡–‡ –”ƒ ‹ ‘Â?ˆ‹†‹ ’‡” —Â? ’”‘‰‡––‘ …‘Â?—Â?‡ ’‡” ˆƒ˜‘”‹”‡ Â?—‘˜‡ ƒ––‹˜‹–Â? ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ƒŽ‹Ǥ Č‹ÂˆÂ”ǤƒǤČŒ


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

͙͜

ĥÂ?‡– ”‡•…‹ƒ ‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ƒ ”‘•‹Â?‘Â?‡ …‘Â?–”‘ ‡”‘Ž‹

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Dopo due settimane di riposo, torna in campo la Centrale del Latte Brescia questa domenica 18 marzo alle 18.15 a Frosinone contro Veroli per la nona giornata di ritorno della Lega 2 di basket. Biancoazzurri agganciati al sesto posto da Jesi e ancora in corsa per i play off promozione, padroni di casa, invece, invischiati nella lotta per uscire dalla zona calda della retrocessione. Coach

Dell’Agnello deve fare i conti con diversi acciaccati ma conta di recuperare anche Gergati assente nell’amichevole di lusso della settimana scorsa persa al San Filippo contro l’Olimpia di Milano di Lega 1 allenata dal bresciano Scariolo. Frusinati, invece, senza l’infortunato Elder. Radiocronaca integrale della partita sugli 88.3-88.5 di Radio Voce e attraverso lo streaming sul sito radiovoce.it a partire dalle 18.10. (ma.ri.)

‘–‘”‹ ƒ …—”‹‘•ƒ •‹Â?†”‘Â?‡ †‡‹ …‘Ž‘”‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â?‘„‹Ž‹•Â?‘ ‡ †‡Ž ‘–‘ Â’

0RWRUL )HUUDUL H 'XFDWL q JLj VWDJLRQH LQ VDOLWD 1 ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ …Š‡ Žƒ ‡””ƒ”‹ …‹ ˆƒ……‹ƒ …ƒ’‹”‡ •‡ ƒÂ?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ‹ •—‘‹ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ –‹ˆ‘•‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ …‘•–”‡––‹ Ġ ƒ••‹•–‡”‡ ƒ

Â’ ‹Â?„ƒ”ƒœœƒÂ?–‹ ‘ •‡ Â…ǯ° “—ƒŽ…Š‡ •’‡”ƒÂ?œƒ ƒŽÂ?‡Â?‘ †‹ —Â? Â?‹‰Ž‹‘”ƒÂ?‡Â?–‘Ǥ ‘••‹ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ ‹ –‡•– †‡Ž—†‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ —…ƒ–‹

'

oveva, deve essere l’annata del rilancio dopo le troppe delusioni. Eppure i nostri alfieri di Formula 1 e MotoGp sembra siano ancora molto lontani dai rispettivi favoriti nella corsa iridata 2012. Da una parte la Ferrari, dall’altra la Ducati sembrano colpite da una curiosa sindrome: ogni fine stagione arrivano i proclami in cui si annuncia il pronto riscatto per la stagione successiva. In inverno ingegneri e progettisti studiano soluzioni ad hoc, poi arrivano, come sono arrivate, le prime prove in pista e svelano impietosamente la dura realtĂ : il distacco dai primi della classe non sembra si sia accorciato, i piloti cominciano a lamentarsi, persino i massimi dirigenti si lasciano andare a dichiarazioni che non promettono niente di buono. Tra gli ultimi in ordine di tempo anche il direttore tecnico della Ferrari, Pat Fry, che ha laconicamente risposto a una domanda di un cronista sull’esordio della Ferrari 2012 in Australia: “In lotta per il podio a Melbourne? Al momento direi di no: siamo delusi del livello di prestazione che abbiamo mostrato in questi test e penso che abbiamo davanti a noi molto lavoro. Ăˆ chiaro che la decisione relativa agli scarichi che abbiamo preso la scorsa settimana ci ha fatto fare qualche passo indietro nello sviluppo. Quanto? Difficile dirlo adessoâ€?. Parole al vetriolo, che avranno fatto sobbal-

ƒŽ‡Â?–‹Â?‘ ‘••‹ǣ Dz ‘Â?‘ ’”‡‘……—’ƒ–‘ ’‡”…Š¹ Žƒ ’‘•‹œ‹‘Â?‡ ° ’‡‰‰‹‘”ƒ–ƒ ‡ –ƒÂ?–‹ ƒŽ–”‹ •‘Â?‘ ƒÂ?†ƒ–‹ ’‹Î ÂˆÂ‘Â”Â–Â‡Çł

͙͚ǥ

zare i vecchi meccanici di Maranello, che ricordano bene quante lavate di testa faceva loro il Drake Enzo Ferrari, ma poi le polemiche e le critiche non uscivano mai dai cancelli dello stabilimento modenese. D’altronde anche sulle due ruote la musica cambia di poco. Dopo i test deludenti della Ducati a Sepang, Valentino Rossi commentava senza freni: â€œĂˆ stato un test abbastanza negativo purtroppo: l’unico aspetto positivo è che da 1,2 secondi di ritardo che avevamo l’al-

tra volta ora siamo scesi a uno. Sono comunque preoccupato perchĂŠ la posizione è peggiorata e tanti altri sono andati piĂš forte. Ho fatto molta fatica a guidare rispetto a tre settimane fa, soprattutto in percorrenza di curvaâ€?. Mai sentito un Vale cosĂŹ immalinconito. Peraltro, tornando alle 4 ruote, non gli è stato da meno Ferdinando Alonso che ha fatto capire che la nuova monoposto del Cavallino “ha caratteristiche difficiliâ€? e in riferimento ai primi test effettuati era stato ancor piĂš lapida-

&DOYLVDQR H 5RYDWR D]]XUUL Fine settimana di rugby internazionale nella nostra provincia. Si comincia venerdĂŹ con la sďŹ da Italia-Scozia Under 20 maschile valida per la quinta ed ultima giornata del “Sei Nazioniâ€? di categoria. Appuntamento al San Michele di Calvisano con fischio d’inizio alle 19 e diretta televisiva su Rai Sport 2. Per il match che chiude il torneo 2012, il tecnico degli azzurrini Craig Green, dopo la sconďŹ tta per 30-23 nell’ultimo incontro del

girone a Colwyn Bay contro il Galles, ha confermato in blocco i ventiquattro atleti convocati compreso il giallonero di casa Maistri, sempre piĂš capitano. Ingresso gratuito per i ragazzi sotto i 16 anni di etĂ , donne e ridotto euro 10, euro 15 per gli uomini. L’attenzione, poi, si sposterĂ domenica alle 14,30 allo stadio Pagani di Rovato per la nazionale maggiore femminile che incontrerĂ la Scozia. Anche questa sďŹ da è valida per l’ul-

tima giornata del “Sei Nazioniâ€?. Azzurre reduci dalla sconďŹ tta per 30-13 al Millennium Stadium in Galles che ha lasciato un po’ di amaro in bocca. “Non siamo mai entrate in partita – spiega coach Di Giandomenico – le ragazze non sono riuscite a mettere in campo il piano di gioco che avevamo preparato. Adesso dobbiamo concentrarci sulla partita ďŹ nale contro la Scozia, che vogliamo vincere ad ogni costoâ€?.

rio: “Forse non siamo dove avremmo voluto essereâ€?. All’inizio del Mondiale di Formula 1 a Melbourne manca solo una manciata di giorni, ma mai si era sentita in scuderia un’aria cosĂŹ da funerale. Colpa delle troppe aspettative? Ăˆ dovuto intervenire Montezemolo a fare da pompiere, augurandosi che le sensazioni del suo pilota di punta “non siano vere e se anche fossero, voglio cercare di capire come rimediare in pochi secondiâ€?. Magari i secondi diventeranno giorni o settimane.

”‡•…‹ƒ ‡•…ƒ”ƒ …‘Â?–”‘ Žƒ …ƒ’‘Ž‹•–ƒ ‘•–‹…‹’‘Ǥ ƒ”‘Žƒ …Š‹ƒ˜‡ †‹ “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹Ǥ Â‡Â•Â…ÂƒÂ”ÂƒÇŚ ”‡•…‹ƒ •ƒ”Â? ‰‹‘nj …ƒ–ƒ Ž—Â?‡†¿ ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? ƒŽŽ‘ •–ƒ†‹‘ †”‹ƒ–‹…‘Ǥ ƒ •“—ƒ†”ƒ †‹ ‡Â?ƒÂ?ÇĄ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽ Â?‘ ‹Â?–‡”Â?‘ •—„‹–‘ †ƒŽ ‘”‹Â?‘ …‘Â? ‹Ž ‡”‘Â?ƒ ’‡” Íœ ƒ ͙ǥ Ž—Â?‡†¿ •…‘”•‘ •‹ ° ”‹nj –”‘˜ƒ–ƒ ‹Â? –‡•–ƒ †ƒ •‘ŽƒǤ Â„Â”Â‹ÂƒÇŚ …ƒ–—”ƒ Ž‡…‹–ƒǤ ‡……ƒ–‘ •‘Ž‘ …Š‡ Žƒ •„‘”Â?Â‹ÂƒÇĄ “—ƒÂ?†‘ ‹Â?…‘Â?–”‡”ƒÂ?ÇŚ Â?‘ ‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ †‹ ƒŽ‘”‹ •ƒ”Â? ‰‹Â? •Â?ƒŽ–‹–ƒǤ ‡ ‘Â?†‹Â?‡ŽŽ‡ ƒ””‹˜ƒÂ?‘ …‘Â? —Â?ƒ •…‘Â?ˆ‹––ƒ Â?‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ’”‡…‡†‡Â?–‡Ǣ ° Žƒ ’”‹Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ ’‡” ƒŽ‘”‹ •— “—‡•–ƒ ’ƒÂ?…Š‹Â?ƒǤ ƒ Žƒ „‘––ƒ ’•‹…‘Ž‘‰‹…ƒ ° …Š‡ “—‡•–ƒ ° ƒ””‹˜ƒ–ƒ †‘’‘ ͙͘ ”‹•—Ž–ƒ–‹ —–‹Ž‹ ’‘nj •‹–‹˜‹ …‘Â?•‡…—–‹˜‹Ǥ ǯ° †ƒ …”‡†‡”nj …‹ …Š‡ Ž‡ ’”‹Â?ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •ƒ”Â? “—‡ŽŽƒ •—Ž Â?‘†—Ž‘Ǥ ‘Â? ‹Ž ƒ†‘˜ƒ ƒŽ‘”‹ Šƒ •…Š‹‡”ƒ–‘ †—‡ ’—Â?–‡ ‡ “—‡•–‘ Šƒ …‘‹Â?…‹•‘ …‘Â? Žƒ •…‘Â?ÇŚ ˆ‹––ƒǤ ‘Â? …Š‡ ‹ †—‡ ˆƒ––‹ •‹ƒÂ?‘ Â?‡…‡••ƒ”‹ƒÂ?‡Â?–‡ Â…Â‘ÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Â?ƒ Žƒ •‘Ž—œ‹‘Â?‡ …‘Â? —Â?ƒ ’—Â?–ƒ ‘ˆˆ”‡ ’‹Î ’”‘–‡œ‹‘Â?‡ ‡ ’‹Î Ž‹„‡”–Â? ƒ‰Ž‹ ‡•–‡”Â?‹ †‹ ƒ––ƒ……ƒ”‡Ǣ •‡Â?œƒ …‘Â?ÇŚ –ƒ”‡ …Š‡ ‹Â? “—‡•–‘ Â?‘†‘ ÂŽ ÂƒÂ†ÇŚ †‘—”‹ ° ’”‡••‘…Š¹ Ž‹„‡”‘ †ƒ …‘Â?ÇŚ ’‹–‹ †‹ …‘’‡”–—”ƒ ‡ ‹Â?–‡”†‹œ‹‘Â?‡Ǣ Ž‹„‡”‘ …‹‘° †‹ …‘Â?•‡”˜ƒ”‡ ‡Â?‡”‰‹‡ ’‡” Ž‡ ”‹’ƒ”–‡Â?œ‡Ǥ ‡ ”‹’ƒ”–‡Â?œ‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ Ž‡ …Š‹ƒ˜‹ ˜‹Â?…‡Â?–‹ ’‡” •…‘Â?ˆ‹‰‰‡”‡ ‹Ž ‡•…ƒ”ƒ ‡ …‘Â?–‹nj Â?—ƒ”‡ ‹Ž •‘‰Â?‘ Â’ÂƒÂŽÂ›ÇŚÂ‘ÂˆÂˆǤ Š‹—•‹ǥ ‹Â? Â†Â‹ÂˆÂ‡Â•ÂƒÇĄ ’‡” ”‹’ƒ”–‹”‡Ǥ —‡•–‘ ° ‹Ž ”‡•…‹ƒ †‹ ƒŽ‘”‹Ǥ —‡ŽŽ‘ …Š‡ …‹ ’‹ƒ…‡Ǥ Č‹Â?Ǥ–ǤČŒ


͚͜

Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

ƒ�„ƒ”ƒ Ž ˜‹ƒ Žƒ •–ƒ‰‹‘�‡ ’‘†‹•–‹…ƒ

‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í Â?ƒ”œ‘ ‰Ž‹ Â?‹…‹ ’‘†‹•–‹ ‰ƒÂ?„ƒ”‡•‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?‘ Žƒ Žƒ••‹…ƒ †‹ ƒÂ?

‹—•‡’’‡Ǥ ƒ ‰ƒ”ƒ ° ƒ’‡”–ƒ ƒ‹ …‘Â?’‡–‹–‹˜‹ ‡ ƒ‹ Â?‘Â? …‘Â?’‡–‹–‹˜‹

Ăˆ tempo di allacciarsi le scarpe e partire. La stagione podistica targata Csi Brescia inizia domenica con la Classica di San Giuseppe a Gambara organizzata dagli Amici Podisti Gambaresi con il patrocinio del Comune di Gambara e dell’Assessorato allo sport. La gara è aperta sia a chi vuole ambire al podio sia a chi desidera semplicemente correre senza l’obbligo della competizione. Tre i percorsi possibili per gli atleti. Una gara veloce di 1.100 metri,

un mezzofondo di 4.500 metri e gli impegnativi 10.850 metri riservati ai podisti piĂš preparati. Il ritrovo è ďŹ ssato per le ore 8 allo stadio dei Pioppi in via Mantova, mentre la partenza è programmata per le 9. Le categorie previste consentono la partecipazione ad appassionati di tutte le etĂ . Per informazioni contattare Franco Finotti al 388.7990359 o la segreteria provinciale del Csi. Il campionato ciessino prevede altre 8 tappe che toccheranno la provincia.

Í™Í&#x;

ƒŽ…‹‘ ƒ Í&#x; ‡ •‘…‹‡–Â? •‹ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‡ ‹Â? —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ƒ–‘

/R =DQDQR SURQWR DO JUDQGH VDOWR ƒÂ?…ƒÂ?‘ •‘Ž‘ Í™Í?͘ Â?‹Â?—–‹ ƒŽ –‡”Â?‹Â?‡ †‡ŽŽƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ”‡‰‘Žƒ”‡Ǥ ””‹˜ƒÂ?‘ ‹ ’”‹Â?‹ ˜‡”†‡––‹

,

n Valtrompia – come in tutte le zone dell’open a 7 – mancano 150’ ai verdetti della stagione regolare e mentre la rincorsa alla promozione diretta in Élite è ancora in bilico i quintetti destinati a giocarsi il salto nella massima categoria e in Eccellenza sembrano ben delineati. Chi ha giĂ un piede nel campionato piĂš prestigioso del calcio a sette è l’Intrepida A (girone B), che nonostante la sconfitta nell’ultimo turno contro la diretta inseguitrice S. Sebastiano Lume (5-4) vanta 5 punti di vantaggio. Difficile che la squadra di Zanano metta in saccoccia meno di 4 punti nelle prossime tre gare. S. Sebastiano, in ogni caso, è pronta ad approfittare di eventuali svarioni, e mal che vada difenderĂ con le unghie e con i denti la seconda piazza, minacciata da Stp Marcheno, a -6 ma con una partita in meno e reduce dal convincente 9-5 rifilato a Virtus Padile. L’ultima squadra a pensare ai playoff è Mister Coffee A (5-2 al Collio), mentre Promotica Sarezzo dovrĂ sperare di figurare tra le migliori quinte della provincia per salire in Eccellenza. Il girone A è guidato dal Real Vigilio, primo con tre lunghezze di bonus su Gardonese e Pezzaze, appaiate a quota 38. La capolista, però, ha anche una partita in meno all’attivo, e può raddoppiare il divario. Lo scorso fine settimana il Real ha passeggiato a Concesio, in casa della Birreria Barbanera (6-1). Risultato fotocopia per

‹ ‡Ž‡‰‰‘Â?‘ ‹ ˜‡”–‹…‹ †‡ŽŽǯ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‡”Â?‹Â?ƒ ‹Ž ’”‹Â?‘ “—ƒ†”‹‡Â?Â?‹‘ †‹ Â?‡Ž‹ƒ ‘”‰ƒÂ?‘Ǣ ‹Ž •‹ ”‡•…‹ƒ •‹ ’”‡’ƒ”ƒ ƒ ˜‹˜‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ •—ƒ ƒ••‡Â?„Ž‡ƒ ‡Ž‡––‹˜ƒ ƒŽŽƒ …ƒ•…‹Â?ƒ ‘”‡–

ÂŽ ’”‹Â?‘ “—ƒ†”‹‡Â?Â?‹‘ –ƒ”‰ƒ–‘ Â?‡Ž‹ƒ ‘”‰ƒÂ?‘ ° ‰‹—Â?–‘ ƒŽ –‡”nj Â?‹Â?‡ ‡ ‹Ž •‹ ”‡•…‹ƒ •‹ ’”‡’ƒ”ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ †‹ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í&#x; Â?ÂƒÂ”ÇŚ ÂœÂ‘ÇĄ …Š‡ ˆ‡”Â?‡”Â? ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? •’‘”–‹nj ˜ƒ ’‡” ‡Ž‡‰‰‡”‡ ƒŽŽƒ …ƒ•…‹Â?ƒ ‘”‡– †‹ ˜‹ƒ •–‹ ’”‡•‹†‡Â?–‡ǥ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ ‡ ”‡˜‹•‘”‡ †‡‹ …‘Â?–‹ǥ …Š‹ƒÂ?ƒ–‹ ƒ ‰—‹†ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ͚͙͘͞Ǥ Dz ÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •ˆ‹†ƒ Ž‘ •’‘”–dz •ƒ”Â? ‹Ž –‡Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ǥ …‘Â? ‹Ž “—ƒŽ‡ ‹ ˜‡”–‹…‹ †‡Ž •‹ …Š‹ƒÂ?ƒÂ?‘ ƒ Â”ÂƒÂ…Â…Â‘ÂŽÇŚ –ƒ –—––‡ Ž‡ •‘…‹‡–Â? •’‘”–‹˜‡ ƒ”ƒÂ?ÇŚ …‹‘„ŽÎǣ Dz1 —Â?ƒ –‡Â?ƒ–‹…ƒ ‹Â?’‡nj ‰Â?ƒ–‹˜ƒ ‡ ”‹…‘””‡Â?–‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ’”‘’‘•–ƒ Â•Â’Â‘Â”Â–Â‹Â˜ÂƒÇĄ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜ƒ ‡ ƒ••‘…‹ƒ–‹˜ƒ Č‚ Šƒ ƒˆˆ‡”Â?ƒ–‘ Â?‡nj Ž‹ƒ ‘”‰ƒÂ?‘ Č‚ÇĄ …Š‡ •ƒ”Â? …‘Â?†‹˜‹•ƒ …‘Â? ‹ †‹”‹‰‡Â?–‹ ‡ ‹ –‡••‡”ƒ–‹ …Š‡ …‹ ‘Â?‘”‡”ƒÂ?Â?‘ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ’”‡•‡Â?œƒ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â…Â‘ †‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒdzǤ

ÂŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ǥ ‹Ž ˜‹…‡’”‡•‹†‡Â?–‡ ‘ —Â? Â?‡Â?„”‘ †‡Ž …‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‹”‡––‹nj ˜‘ †‹ …‹ƒ•…—Â?ƒ •‘…‹‡–Â? ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ˜‘–ƒ”‡ ƒ Â?‘Â?‡ †‡Ž ’”‘’”‹‘ Â•Â‘Â†ÂƒÇŚ Ž‹œ‹‘ ‡ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ •‘…‹‡–Â? ȋ•‡ ‹Â?

’‘••‡••‘ †‹ Â†Â‡ÂŽÂ‡Â‰ÂƒČŒǤ ÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ •‹ ƒ’”‹”Â? ƒŽŽ‡ Í™Í? …‘Â? Žǯ‹Â?‹œ‹‘ †‡‹ ÂŽÂƒÇŚ ˜‘”‹ ‡ Žƒ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ †‡‹ ’‘–‡”‹ ƒ …—‹ ˆƒ”Â? •‡‰—‹–‘ Žǯ‹Â?•‡†‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‰Ž‹ ‘”‰ƒÂ?‹•Â?‹ ƒ••‡Â?„Ž‡ƒ”‹Ǥ

ÂŽ Â?‘Â?‡Â?–‘ …ƒ”†‹Â?‡ •ƒ”Â? Žƒ Â”Â‡ÂŽÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’”‡•‹†‡Â?–‡ •—Ž Â“Â—ÂƒÇŚ †”‹‡Â?Â?‹‘ …Š‡ •‹ …‘Â?…Ž—†‡ǥ ’‘‹ …‹ •ƒ”Â? •’ƒœ‹‘ ’‡” ‹Ž Â†Â‹Â„ÂƒÂ–Â–Â‹Â–Â‘ÇĄ ƒ Â?ÂƒÂ”ÇŚ ‰‹Â?‡ †‡Ž “—ƒŽ‡ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ ƒ’‡”–‡ Ž‡ ˜‘–ƒœ‹‘Â?‹ …‘Â? ‹Ž •—……‡••‹˜‘ •’‘nj ‰Ž‹‘ †‡ŽŽ‡ •…Š‡†‡Ǥ ‘Â?‡ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ …‹ •ƒ”Â? •’ƒœ‹‘ ƒÂ?…Š‡ ’‡” ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ”‹…‘Â?‘•…‹nj Â?‡Â?–‹ ƒ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹ †‹ •’‹……‘ †‡Ž …‘Â?‹–ƒ–‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ǥ …Š‡ •‹ •‘Â?‘ †‹•–‹Â?–‹ ’‡” ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ ‘ˆˆ‡”–‘ ƒŽŽƒ …ƒ—•ƒ …‹‡••‹Â?ƒǤ

‹•…‘„‘Ž‹ ƒŽ Â?‡”‹–‘ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ ƒ••‡‰Â?ƒ–‹ ƒ ‡˜‡”‹Â?‘ ÂƒÂ˜Â‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ ÂƒÂŽÇŚ Žƒ •‘…‹‡–Â? †‰ ƒÂ? ‡Â?‘ ƒ˜‹‰Ž‹‘ ‡ ƒŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ †‹ Â?‹ƒ ƒ˜ƒ•‹Ǥ ‘’‘ Ž‡ ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‹ǥ ° ’”‡˜‹•–‘ —Â? „—ˆˆ‡– ’‡” –—––‹ ‹ ’”‡•‡Â?–‹ǥ ’‘‹ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Âƒ ’”‘…ŽƒÂ?ƒœ‹‘Â?‡ †‡Žnj Ž‡ Â?ƒ••‹Â?‡ …ƒ”‹…Š‡ …‹‡••‹Â?‡ †‡Ž ˆ—–—”‘Ǥ

‡•–ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ‹Â? „‹Ž‹…‘ Žƒ …‘”•ƒ ƒŽŽƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ †‹”‡––ƒ Â?‡ŽŽƒ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ 1Ž‹–‡ la Gardonese ai danni della Recintecnica A, mentre Pezzaze ha riposato. Molto distanti (-10 e -12) ci sono Dinamo Gazzolo e Queen, protagoniste di un testa a testa per l’accesso diretto in Eccellenza. Il raggruppamento piĂš equilibrato sembra essere il “Câ€?, anche se ad oggi è pesantemente condizionato dalla disparitĂ alla voce “partite giocateâ€?. A guidare il gruppo c’è

Gstl Real Valle. Il settebello di Sarezzo ha messo nel forziere 45 punti in 18 gare perdendo una sola volta. Aurora A, E2m e Inzino sono rispettivamente a -6, -7 e -8, ma per loro ci saranno piÚ punti in palio da qui alla fine alla luce dei turni da recuperare, addirittura due per la compagine di Sarezzo, pronta a un derby di alta quota. In ottica podio non è da escludere anche un inserimento dalle retrovie del Fontana B, che venerdÏ scorso è uscito a testa alta dallo scontro diretto con la capolista, perso per 7-5. Anche le altre prime della classe hanno fatto il loro dovere. Aurora si è imposta 6-2 sulla Recintecnica, mentre E2m ha annichilito Augusta con un 9-1. Riposa Inzino.

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %UHVFLD ¹ 9LD 'DOPD]LD ¹ 7HO ¹ )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP 0$,/ LYJEUHVFLD#LYJEUHVFLD FRP /2772 %(1( ',9$12 ( '8( 32/7521( 7(66872 $ 675,6&( 7$92/, 12 %$662 /(*12 5$',&$ 48$'5$72 02%,/( /,%5(5,$ $ 3$5(7( ,1 /(*12 /$&&$72 %,$1&2 &21 $17( /(*12 $17( 9(752 9$1, 3,$12)257( 9(57,&$/( $ & &2/20%2 0,/$12 ',9$12 $1*2/$5( 3(//( %,$1&$ &21 3( 1,62/$ 79 &2/25 3/$60$ ´ 3,21((5 &21 7(/(&20$1'2 32/7521$ 7,32 &+$6(/21* ,1 3(//( 1(5$ &5('(1=$ ,1 5$',&$ &21 75( &$66(77, ( 5,%$/ 7$ &21 $/=$7$ '8( $17( 9(752 ( '8( &$66(77,1, 7$92/,12 &2162//( ,1 /(*12 6&852 7$92/2 5(77$1*2/$5( ,1 9(752 02/$72 &21 %$6( ,1 0$5 02 6(',( ,1 /(*12 &21 6('87$ ,1 3$*/,$ 02%,/( %$662 /(*12 6&852 &21 '8( $17( /(*12 ( '8( &$66(77, &$66(7721( /(*12 6&852 &$6 6(77, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( 02%,/( /,%5(5,$ /(*12 1(52 &21 9$1, ',9$12 $1*2/$5( 9(//872 0$5521( 79 /&' 6$0681* &21 7(/(&20$1'2 67(5(2 7(&+1,.6 &21 &$66( $&867,&+( &$66$ $&867,&$ 21.<2 81,7$œ &(175$/( $686 &21', =,21$725( 3257$7,/( 7$92/,12 %$662 ,1 0(7$//2 &+,7$55$ (/(775,&$ (,-2 &21 $332**,2 $5&2 %< %(51$5',1, &21 $332**,2 75( 63$'( .$7$1$ &,1(6( 7(/(6&23,2 =,(/ 3/$67,),&$75,&( )(//2:(6 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( ',9$12 75( 3267, ( '8( 32/7521( 9(//872 0$5521( 02%,/(772 %$662 /(*12 0$5 521( &21 '8( $17( 02%,/( '$ &8&,1$ &2032672 '$ &2/211$ &21 75( $17( 75( 3(16,/, 7$92/2 5(77$1*2/$5( &21 &$66(772 02%,/( 3257$ 79 79 6+$53 3/$60$ &21 7(/(&20$1'2 &,&/(77( %,&,&/(77$ '$ 8202 0$5&$ %,$1&+, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( 02%,/( &5('(1=$ /(*12 &2/25 12&( &21 75( $17( /(*12 75( &$66(77, ( $/=$7$ &21 75( $17( 9(752 02%,/(772

3257$ 79 /(*12 0$5521( 02%,/( 6&$))$/( ,1 /(*12 79 &2/25 6&+(5 02 3,$772 6$0681* &21 7(/(&20$1'2 %$6( $67$ (852 ( 352 *5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( 02%,/( 9(75,1$ &21 '8( $17( 9(752 7$92/2 29$/( &21 ,17$56, 6(',( /(*12 &21 6('87$ ,1 672))$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( 08/(772 (/(775,&2 1,66$1 02'(//2 )3 / 7(/$,2 )3 &21 75$ 6/$725( &+,$9( &$5,&$ %$77(5,$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(6 6,9( 5,'8=,21, ', 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 /82*2 '(/ 25( ( 6(*8(17, /2772 %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 %(',==2/( 9,$ *$9$5',1$ '8( 02'8/, %25'2 &$032 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 %(',==2/( 9,$ 3217(129( 02%,/( 62**,2512 '8( ',9$1, $ 75( ( '8( 3267, 7$33(73 7$92/2 /(*12 &21 6(, 6(',( 02%,/( /(*12 &21 9(75,1( %(1( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 '(6(1=$12 9,$ *5$06&, )5,*25, )(52 ,1 $&&,$,2 $ '8( 63257(//, 3,$12 &27785$ ,1 $&&,$,2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 6,50,21( 9,$ 0$==$521$ 1ƒ 7$92/, &,5&2/$ 5, &21 021,725 7$92/, ,1 /(*12 &+,$52 &21 '233,2 021,725 32/7521( ,1 9,03(//( 7$92/, 5(77$1*2/$5, ,1 /(*12 &+,$52 &21 021,725 1ƒ 79 $/ 3/$60$ 32//,&, &8&,1$ ,1'8675,$/( &203267$ '$ )2512 02'8/$5( 3(5 3,==$ &21 '233,$ $3(5785$ %$1&2 )52* ,1 $&&,$,2 $17( &21 3(16,/, $))(77$75,&( ,1 $&&,$,2 %$1&21( ,1 $& &,$,2 &21 $17( 6&255(92/, )5,*25,)(52 '8( $17( %$1&21( )5,*2

&21 &(//( %$1&2 %$5 &21 3,$12 ,1 *5$1,72 &203/(72 ', $&&(6625, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 0217,&+,$5, 9,$ %5(6&,$ 5,81,72 '(17,67, &2 0$5&$ 3/$1 0(*$ 5,81,72 '(17,67,&2 0$5&$ :(%(5 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 0217,&+,$5, 9,$ 75( ,112&(17, $ %$1&21( )5,*2 6(0,&,5&2 /$5( /81*2 &,5&$ 0(75, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8 =,21, ', /2772 %(1( $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 6$1 3$2/2 6 6 .0 0$&&+,1$5,2 3(5 352'8=,21( *(/$72 0$5&$ &2/'(/,77( &203$&7 57; 0$&&+,1$ ,03$67$75,&( 3/$1(7$5,$ 0$5&$ %,$1&+, 0$&&+,1$5,2 %$66,1$75,&( 0$5&$ 6(/0, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5, '8=,21, ', 75,%81$/( ', %5(6&,$ )$// /2772 ) %(1( /81(', $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 %5(6&,$ 9,$ '(//$ 3$/$==,1$ 1ƒ 6(0,5,025&+,2 '8( $66, 3(//,&$12 6 5,%$/7$%,/( 75,/$7(5$/( 7* $% $112 &21 /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 0$* *,25 2))(5(17( $872&$552 0$1 7*$ 7* &1 *7 $112 &,/,1 '5$7$ && .: &21 &$6621( 5,%$/7$%,/( 75,/$7(5$/( &21 &+,$9, /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś 0$**,25 2))(5(1 7( $872&$552 0$1 7*$ ) 7* &/ $< $112 &,/,1'5$7$ && .: &21 &$6621( 5,%$/7$%,/( 75,/$7(5$/( &21 &+,$9, /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś 0$**,25 2))(5(17( (6&$9$ 725( &,1*2/$72 ),$7 &2%(/&2 ( 65 (92/87,21 $112 &21 &+,$9( 0$**,25 2))(5(17( 9,%52),1,75,&( %,7(//, &21 &+,$9( 0$**,25 2) )(5(17(


Í™Í? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͚͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—ƒÂ?–‘ ˜‹‡Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ° †ƒ ÂƒÂ–Â–Â”Â‹Â„Â—ÇŚ ‹”•‹ —Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‡‹ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡Ǥ ‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‹Â?†‹…ƒ”‡ Â?‘Â?‡ǥ …‘‰Â?‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‡ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ †‹ …Š‹ •…”‹˜‡ ’‡” ”‡Â?†‡”Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Žǯ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ •‹ ”‹•‡”˜ƒ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ •‹Â?Â–Â‡Â–Â‹ÂœÇŚ ÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ ƒŽ–‡”ƒ”Â?‡ ‹Ž •‡Â?•‘ǥ ‹ …‘Â?–”‹„—–‹ –”‘’’‘ Ž—Â?‰Š‹ Č‹Â?ƒ••‹Â?‘ ÍšǤÍ?͘͘ Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ČŒ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡”Öǥ ‹Â?•‡”‹–‹ ‹Â?–‡‰”ƒŽÂ?‡Â?–‡ •—Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ™™™ǤÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÇŚ Ž‘Ǥ‹–Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ Â?‘Â? ‹Â?’Ž‹…ƒ Žƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?–‡Â?—–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ Ž‡––‡”‡ ‰‹Â? ƒ’’ƒ”•‡ •— ƒŽ–”‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?’ƒǤ …”‹˜‡–‡ ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‘ ˜‹ƒ Â?ƒ‹Ž ƒ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–Ǥ

’‡––ƒ…‘Ž‹ ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? Dz ‘…‡dz

‹Â?…‹ †—‡ †‡‹ “—ƒ––”‘ „‹‰Ž‹‡––‹ ‹Â? ’ƒŽ‹‘ ’‡” Dz ‡Â? Â?ƒ•— ’ƒ” Â’ÂƒÂ–Âż ǤǤǤ ‡ ’ƒ–‡Â?Çł …‘Â? ‹ ‡‰Â?ƒÂ?‡•‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ ƒŽ ƒŽƒ ”‡•…‹ƒǤ ‡ •–‘”‹‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‘Ž‘Â?„‘ǥ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ –—––‹ ‰Ž‹ ÂƒÂŽÇŚ –”‹ ’‡”•‘Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹ÇĄ ”‹’ƒ”–‘Â?‘ǥ …‘Â?‡ •‡Â?’”‡ǥ †ƒŽ …‘”–‹Ž‡ ‘Â?„ƒ”†‘Ǥ ’’‡Â?ƒ •‹ ƒ’”‡ ‹Ž •‹’ƒ”‹‘ ‰Ž‹ •’‡––ƒ–‘”‹ ÂƒÂˆÇŚ ˆ‡œ‹‘Â?ƒ–‹ ”‹…‘Â?‘•…‘Â?‘ •—„‹–‘ ‹ ’‡”•‘Â?ÂƒÂ‰ÇŚ ‰‹ ‘”Â?ƒ‹ ‡Â?–”ƒ–‹ Â?‡ŽŽƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ǣ Â‡Â”Â‡Â•ÂƒÇĄ ƒ„‹Ž‹ƒ ‡ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹Ǥ ’‡†‹•…‹ ‹Ž –ƒ‰Ž‹ƒÂ?†‘ ƒ Dz ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? ‘…‡dz ’”‡••‘ Dz ƒ ‘nj …‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ‹Â? ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ ͞ǥ ÍšÍ?͙͚͙Ǥ •–”ƒœ‹‘Â?‹ †‡‹ „‹‰Ž‹‡––‹ ‹Ž ͚͙ Â?ƒ”œ‘Ǥ —‹nj •ƒ ƒ……ƒÂ?‹ Šƒ ˜‹Â?–‘ ‹ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” Dz ‹nj •–‡”‘ Â—ÂˆÂˆÂ‘Çł ‡ ‹…Š‡Ž‡ —•‹ “—‡ŽŽ‹ ’‡” Dz ÂŽ „—‰‹ƒ”†‘dzǤ

͛͜

… ‡‰�ƒ�‡•‹

ÇŁ

92&(6$6

ÇĄ

†‹…‘Žƒ ‡””ƒ ‹ƒœœ‡––ƒ ‡•…‘˜ƒ†‘ ÇŻÂ‡Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ …ƒ‰Ž‹ƒ ‡ ƒ”—ˆˆ‘ ‘”•‘ ƒ‰‡Â?–ƒ ÍžÍ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ ‡Â?–—”ƒ ‘”•‘ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ ͚͛Ȁ„ †‹…‘Žƒ ‹ƒœœ‡––ƒ Ǥ Ǥ ‹…Š‡ŽƒÂ?‰‡Ž‹ †‹…‘Žƒ ‘Â?„ƒ”†‹ ‹ƒŽ‡ —…ƒ †Ȁ „”—œœ‹ ͚͞ †‹…‘Žƒ ͚ͥ ‹ƒ ”‡Â?–‘ ÍšÍ?

ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ †‹…‘Žƒ ‘Â?–‹Â?‹ǥ ‹ƒ Ǥ Š‹‘†‹ ƒ•–‡Â?‡†‘Ž‘ ÇŻ †‹…‘Žƒ Â…ÂƒÂ”Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹ƒ „‡”†ƒÂ? ͙͘ Š‹ƒ”‹ ÇŻÂ‡Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ †‡ŽŽ‡ ‡”„‡ǥ ‹ƒ ’”‹Ž‡ ͚ͥ

‘––‘Ž‡Â?‰‘ †‹…‘Žƒ †‡Ž Dz ‹ƒ•‡–dzǥ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ Â?ƒÂ?—‡Ž‡

Íš

Š‡†‹ †‹…‘Žƒ †ƒ Â—Â…ÂƒÇĄ ‹ƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ ͙͞ ‡Â?‘ †‹…‘Žƒ ‘Â?ÂƒÂœÂœÂƒÇĄ ‹ƒ ”‡•…‹ƒ Í›Č€Âˆ ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ †‹…‘Žƒ ‘”‡Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ”‡……ƒÂ?‹ Íœ ”œ‹Â?—‘˜‹ ƒ”–‘Ž‹„”‡”‹ƒ ÂƒÂ’Â‘ÂˆÂ‡Â”Â”Â‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ Â?ƒÂ?—‡Ž‡ ͚͜ —‹Â?œƒÂ?‘ †ǯ ‰Ž‹‘ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ Íž ”ƒ˜ƒ‰Ž‹ƒ–‘ †‹…‘Žƒ ‡‘…‹ǥ ‹ƒ Ǥ ‘”‘ ÍĄÍ?ȀͥÍ&#x; ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ †‹…‘Žƒ ‹œœƒÂ?‹‰Ž‹‘ǥ ‹ƒ ‡Â?œ‹ Í™Í?

Lettera aperta a Celentano Egr. direttore, vorrei approfittare della sua testata per far giungere al destinatario la seguente lettera aperta. “Caro Celentano, le tue esternazioni cattive contro la Chiesa mi hanno delusa. (Ti credevo piĂš sapiente e obbiettivo!) Perchè non fai un giro perlustrativo dai vari parrucchieri, bar, studi medici, avvocati, supermercati, etc.? LĂ troveresti testate da chiudere immediatamente perchĂŠ alimentano in continuazione invidie e gelosie che impoveriscono il cervello... Se tutti leggessero ‘Avvenire’ e ‘Famiglia cristiana’ non avremmo questa societĂ velenosa che è contro tutto e tutti (te lo garantisco). Da questi giornali cattolici c’è tutto da imparare perchĂŠ educano al bene e mettono un freno al maleâ€?. Rosita Maresca

Televisione matrigna Egr. direttore, qualche anno fa alla televisione un giornalista annunciò che dalla settimana seguente la musica dell’apertura del telegiornale sarebbe cambiata in meglio. E lo disse con un sorriso come se questo fosse una cosa molto seria. Pensai: cambiate certi programmi e rendete questo mezzo di comunicazione piĂš adattabile, che faccia vedere anche alle persone cose belle e non solo quei film polizieschi o gialli che non piacciono affatto allo spettatore che ha un minimo di buon senso. Non parliamo poi della pubblicitĂ , ma non solo quella, dove donne piĂš nude che vestite ti dicono che il tal

prodotto bisogna necessariamente averlo. Ma anche il telegiornale dovrebbe essere migliore e non limitarsi a narrare di delitti e violenze che l’uomo compie. PerchĂŠ “Per un pugno di libriâ€? va in onda solo la domenica e per pochi mesi durante l’anno? Eppure questo programma è molto istruttivo per i nostri figli, ma siccome non fa grandi ascolti lo si trasmette per poco tempo. Qualche volta mi arriva l’invito ad abbonarmi alla televisione: se dipendesse solo da me non pagherei il canone nemmeno se la Rai dovesse donarmi il televisore e l’abbonamento per tutta la vita. Quello che amo di piĂš sono i miei bei libri che mi insegnano prima a sapere di piĂš perchĂŠ la storia è il mio pane quotidiano, ma soprattuttoperchĂŠ che mi aprono la via per raggiungere la Vita eterna. Per questo ogni giorno recitando il rosario ogni decina prego per amici diversi, dai missionari, ai malati per finire coi peccatori. Guardo l’Immacolata che ho tra le dita e Lei guarda me ed io sento un qualcosa, che mi pare un abbraccio della Vergine Santa e spero che quando sarò in Paradiso possa abbracciarla davvero. Domenico Marchesi

Un aiuto per il gardaroba di “Bimbo chiama bimboâ€? Egr. direttore, chiediamo ospitalitĂ in questo spazio di dialogo con i lettori di “Voceâ€? per chiedere attenzione e sostegno. L’associazione “Bimbo chiama bimbo onlusâ€?, che la sua sede in via Fontane 27h a Brescia, è nata nel 1998 per offrire giornalmente sostegno a famiglie con minori a carico che vivono situazioni di disagio e fragi-

litĂ . Grazie al costante impegno dei volontari l’associazione promuove iniziative, progetti e collaborazioni a favore dei bambini. Alcuni servizi sono ormai consolidati da anni ma l’impegno sempre nuovo è quello di riuscire a promuovere una sensibilitĂ collettiva nei confronti delle problematiche connesse all’infanzia in funzione di una crescita attenta, solidale e rispettosa. Fra i servizi a favore di famiglie in diffcoltĂ c’è anche quello della distribuzione di abiti e accessori usati per adulti e bambini. Il “guardarobaâ€? dell’associazione, però, risulta in questo momento particolarmente sguarnito a fronte di un deciso incremento del numero delle richieste di aiuto. In modo particolare segnaliamo la necessitĂ di scarpe e abiti per adulti e bambini e di articoli per la prima infanzia. Dalle pagine di “Voceâ€? ci appelliamo a tutte le persone che vogliano contribuire a questo importante servizio di sostegno a chi si trova in condizioni di bisogno. Gli abiti da donare possono essere consegnati presso la sede dell’assocazione tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18, meglio se nelle giornate di martedĂŹ e giovedĂŹ. Per qualsiasi altra informazione sul “guardarobaâ€? e sugli altri servizi della “Bimbo chiama bimbo onlusâ€? (porta accanto, magazzino alimenntare, centro zero-tre, sostegno allo studio, spazio bimbo, baby sitting emergenza, Croazia, gruppo giovani, gas) è possibile prendere contatto con la segreteria della nostra associazione (030/2093006), info@ bimbochiamabimboonlus.it; www. bimbochiamabimboonlus.it Associazione Bimbo chiama bimbo

Č€

—••ƒ‰‘ †‹…‘Žƒ ƒ —Â?ƒ †‹ ÂƒÂ”Â–ÂƒÇĄ Ǥœœƒ ‹––‘”‹‘ ‡Â?‡–‘ ÍšÍ?

•‡‘ †‹…‘Ž° ‡””‹ǥ ‹ƒœœƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ ͛͘ •’‹–ƒŽ‡––‘ ”‡‰ƒÂ?„‹ †”‹ƒÂ?‘ǥ ”‹˜Ǥ Â?Ǥ Í™ Ǥœƒ ‘Â?ƒ ͚ͥ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •Ȁ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒŽ‡ –ƒŽ‹ƒ Í™ ‹•‘‰Â?‡ †‹…‘Žƒ Â?ˆ‘Â?‡™•ǥ ‹ƒœœƒ Â?„‡”–‘

‘˜ƒ–‘ †‹…‘Žƒ Â?‹‰Š‡––‹ǥ ‹ƒ ‘Žˆ‡”‹Â?‘ Í Č€Âƒ

—‰—”‹ ƒǤǤǤ

Ǥǣ ‹ƒ ˆ‹‰Ž‹ƒ ˆ”‡“—‡Â?–ƒ †ƒ •‡––‡Â?„”‡ ͚͙͚͘ Žƒ •…—‘Žƒ ‡Ž‡Â?‡Â?–ƒ”‡Ǥ ‘ •‡Â?–‹–‘ †ƒ ƒŽ–”‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ …Š‡ •‹ ’—Ö ”‹…Š‹‡†‡”‡ Žƒ ‘–‡ …—‘ŽƒǤ ‘Ž‡˜‘ •ƒ’‡”‡ †‹ …‘•ƒ •‹ –”ƒ––ƒ ‡ “—ƒŽ‹ •‘Â?‘ ‹ ”‡“—‹•‹–‹ Â?‡…‡••ƒ”‹ ’‡” ”‹…Š‹‡†‡”ŽƒǤ

Č€ ‡†‹œœ‘Ž‡ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‹ƒ ‡––‡Â?„”‡ ͙ͥ

ƒ”‰Â?ƒÂ?‘ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â…Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͛͞ ÂƒÂŽĂ– †‹…‘Žƒ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ ‹ƒ ‹‡–”‘ †ƒ ÂƒÂŽĂ– Í™Í™Í Â‘Â„ÂƒÂ”Â?‘ †‹…‘Žƒ ‡Â?‹ǥ ‹ƒ ‘•–ƒ

”‡Â?‘ †‹…‘Žƒ †‹„‹ǥ ‹ƒ ƒœœ‹Â?‹ ͛ͥ ƒ”ˆ‘ ‘ƒ”‹‘ ‡”Â?‡ ƒ ‘––‡‰ƒ †‡Ž ‹‘”Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͚ͥ †‘Ž‘ †‹…‘Žƒ ƒŽŽ‡…ƒÂ?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹ƒœœƒ ƒ”–‹”‹ ‹„‡”–Â? Í&#x;

‘Â?…‡•‹‘ †‹…‘Žƒ Â‘Â”ÂƒÇĄ ‹ƒ —”‘’ƒ ͛͘͞ —Â?‡œœƒÂ?‡ Ǥ Ǥ †‹…‘Žƒ ‡Ž—••‹ǥ ‹ƒ Ǥ–‡ Ǥ ‹…Š‡Ž‡ Íš ƒ”‡œœ‘ †‹…‘Žƒ ÂŽ Â‘Â•ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹ƒ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ Í?͘

ǯ‡•’‡”–‘ ”‹•’‘�†‡

͙͞

Ǥ

ÂŽ ͙͛ Â?ƒ”œ‘ •…‘”•‘ Šƒ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ–‘ ‹Ž •—‘ ͙͞Ν …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ Â?‘Â?•Ǥ ‡Â?ƒ–‘ ‘Â?‘Â?‹ǥ ˜‹ƒ…ƒ”‹‘ ‡’‹•…‘’ƒŽ‡ ’‡” ‹ Žƒ‹…‹ ‡ Žƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‡ ’ƒ””‘…‘ †‡ŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ Ǥ ‘”‡Â?œ‘ ‡ Ǥ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ‹Â? ”‡•…‹ƒǤ Â?‘Â?•Ǥ ‘Â?‘Â?‹ ‰Ž‹ ƒ—‰—”‹ †‡ŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Dz ‘…‡dzǤ

Ǥǣ ƒ ‘–‡ …—‘Žƒ ° —Â? …‘Â?–”‹„—–‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ †‡•–‹Â?ƒ–‘ ƒ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ǥ …‘Â? ‡–Â? †ƒ‹ Íž ƒ‹ ͚͙ ƒÂ?Â?‹ǥ †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ •–ƒ–ƒŽ‹ ‡ ’ƒ”‹–ƒ”‹‡ ‡ †‡‰Ž‹ ‹•–‹–—–‹ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ‡ •—ƒ ˆ‹‰Ž‹ƒ ° ‹•…”‹––ƒ ƒ —Â?ƒ •…—‘Žƒ Â•Â–ÂƒÂ–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ †ƒŽ Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ƒŽ Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘ ’‘–”Â? ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ƒŽ ‘Â?—Â?‡ †‹ ”‡•‹†‡Â?œƒ Žƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ’‡” Žƒ ‘–‡ …—‘Žƒ ÇŚ ‘•–‡‰Â?‘ ƒŽ ”‡††‹–‘Ǥ ‡ Žƒ ˆ‹‰Ž‹ƒ ° ‹•…”‹––ƒ ‹Â?˜‡…‡ Ġ —Â?ƒ •…—‘Žƒ ’ƒ”‹–ƒ”‹ƒ †‘˜”Â? ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ Žƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ‘–‡ …—‘Žƒ ÇŚ ‘•–‡‰Â?‘ ƒŽŽƒ …‡Ž–ƒ †‹”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ ’”‡••‘ Žƒ •…—‘ŽƒǤ ‡” —Ž–‡”‹‘”‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ƒˆ …Ž‹ǥ –‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍšÍœÍ˜ÍĄÍ Í ÍœǤ

/$92&( ( '(/ 2 3232/2 ÇŁ †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ ǧ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ͚͜͜Í?͘ ÇŚ ƒš ͛͘͘ Í›Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ ”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ÇŁ ”†‹Â?ƒ”‹‘ ƒ ÍœÍ&#x;ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ ‘•–‡Â?‹–‘”‡ ƒ Í?Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ •–‡”‘ Ǥ Ǥ ƒ Í Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘Ǥ ’‡†Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ƒ”–Ǥ Íš …‘Â?Â?ƒ ÍšÍ˜Č€Â„ ÇŚ ‡‰‰‡ ͚͞͞Ȁͥ͞ ‹Ž‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ÇŚ ‘•–ƒŽ‡ Â?Îť Í™Í Í Í Í™ÍšÍ?͘Ǥ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ÍšÍ Í˜Í ÍĄÍžÍž ÇŚ ƒš ͛͘͘ ÍšÍ Í˜ÍĄ Í›Í&#x;Í™ ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŚ ÇŚÂ?ƒ‹Ž Â?ƒ”Â?‡–‹Â?Â‰ĚťÂ˜Â‘Â…Â‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŁ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ƒ Â?‘†—Ž‘ Č‹Â„ÂƒÂ•Â‡ Â?Â?Ǥ Í?͘ ƒŽ–‡œœƒ Â?Â?Ǥ Í›Í&#x;ČŒ ‡—”‘ ͘͜ ÇŚ ‡†ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡—”‘ Í™ ƒŽ Â?Â?Ǥ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ ͙ǥÍ? ‡—”‘ ’‡” Â?Â?Ǥ …‘ŽǤ

’”‡œœ‹ •‹ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ †‹ ‡ †‹”‹––‹Ǥ ÇŁ ƒ—”‹œ‹‘ ƒ•–”‡œœƒ–‹

ÇŁ ƒ‘Ž‘ ‡†”ƒ……‹Â?‹ ÇŚ –‡ˆƒÂ?‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ÇŁ ‘–‘ †‡Â? ÇŁ ’ƒ ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÇĄ Í?Íš ÇŚ ÍšÍ?͛͘͘ ”„—•…‘ Č‹ ČŒ ‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͙͙ ÇŚ ƒšǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͞͞ —–‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‹„—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?Ǥ Í™Í Íœ ÇŚ ͙Ȁ͙͚Ȁ͙͙ͥ͞ Associato

Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

&HQWUR GLRFHVDQR SHU OH FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL ƒ –‡•–ƒ–ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ˆ”—‹•…‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ †‹ …—‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Ǥ Í› …‘Â?Â?ƒ Í› †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ÍšÍ?͘ †‡Ž Í&#x;Č€Í Č€Í™ÍĄÍĄÍ˜



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.