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La pienezza della gioia pasquale si riversa su tutto il tempo che ci conduce a Pentecoste e - in modo talora misterioso, ma reale - su tutta la nostra vita, chiamata ad assumere un “tonoâ€? pasquale. Ancora in anni ruggenti un insegnante del nostro Seminario aveva dato ad un suo libro il titolo: “Morale pasqualeâ€?. SĂŹ: tutta l’esistenza del cristiano, che si esprime in molteplici modi (pensieri, parole, opere... speriamo poche omissioni) dovrebbe distinguersi per la sua partecipazione alla Pasqua (morte e risurrezione) del Signore. Grazie al coraggio di Giovanni Paolo II, la seconda domenica di Pasqua (Ottava, in Albis) è ora denominata “domenica della Divina Misericordiaâ€?. Qualcuno storce un po’ il naso al riguardo ma - col tempo - potrĂ ben abituarcisi. “Non è forse la misericordia un ‘secondo nome’ dell’amore, colto nel suo aspetto piĂš profondo e tenero, nella sua attitudine a farsi carico di ogni bisogno, soprattutto nella sua immensa capacitĂ di perdono?â€?, si chiedeva il Pontefice nel canonizzare Santa Faustina Kowalska. Come dargli torto? Non ne abbiamo forse tutti un grande bisogno?
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Sarajevo, oltre le illusioni ferite ancora aperte
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”ƒÂ?ƒ Â?‘Â? •‘Ž‘ ’ƒ†ƒÂ?ƒ La tegola, questa volta, è caduta, e pesantemente, sulla testa di Bossi e family, ma il vizio è antico e riguarda piĂš o meno tutto l’arco costituzionale. Il malcostume dell’uso illecito dei fondi destinati al finaziamento dei partiti, oltre ad essere un reato, lascia perplessi i cittadini e introduce elementi di sfiducia verso una classe politica che responsabilmente dovrebbe avere a cuore gli interessi del Paese, piĂš che i propri interessi. La “granaâ€? non è solo padana, come non solo padano è il “granoâ€? (nel senso del denaro) finito nelle tasche dei maggiorenti di turno. Per questo non sono condivisibili oggi le sparate di chi denuncia i vizi leghisti per pura presa di posizione partitica, come ieri ha
o si sarebbe dovuto scandalizzare per quelli della Margherita, del Pd o del Pdl messi in evidenza una tantum dalle attenzioni particolari di finanza e magistratura. Il difetto resta nel manico della classe politica che sembra non aver ancora capito la posta in gioco. La necessitĂ , infatti, di un sussulto etico che salvaguardi, come ha detto il presidente Napolitano, i presupposti di democrazia e libertĂ su cui si fonda il patto costitutivo dell’Italia. I sintomi del deterioramento nei cittadini sono costanti e sempre piĂš radicati. Anzitutto il senso d’impotenza generato dalla crisi economica. Da tempo non è piĂš solo questione di “spreadâ€? e borse, ma di stile di vita quotidiano della gente che mugugna nel fare il pieno di benzina, nel fare la spesa, pagare bollette e nel percepire sempre piĂš vacillante il proprio posto di lavoro. La crisi è diventata una questione di debolezza psicologica degli italiani. Ci sentiamo vulnerabili, senza speranza,
incapaci di sbarcare il lunario e di attivare qualcosa di creativo che apra qualche spiraglio sul futuro. La classe politica sembra inerte e se da un lato il governo dei tecnici mette mano alle riforme strutturali imponendo ulteriori sacrifici ai piĂš deboli dall’altro i partiti non riescono a far decollare una proposta politica capace di produrre una nuova “stagione di sensoâ€?. In secondo luogo l’antipolitica che si nutre del disagio sociale e spinge a soluzioni demagogiche, si nutre del discredito dei partiti, alimenta la protesta pretestuosa e potrebbe giungere a forme imprevedibili e incontrollate ben oltre le regole democratiche. Certo le ideologie del passato che reggevano i partiti sono finite, ma l’esigenza di idee forti su cui definire progetti anche alternativi da proporre agli elettori per l’Italia di domani sono urgenti. Se infatti giungeremo alle prossime elezioni politiche come stiamo giungendo ora alle amministrative con una
frammentazione generalizzata di “liste civicheâ€? dietro le quali non c’è la societĂ civile, ma partiti senza idee piĂš o meno mascherati, il danno non sarĂ solo locale, ma diverrĂ nazionale. In piĂš avremo lo smacco di non aver scelto i parlamentari perchĂŠ (nonostante le dichiarazioni di rito) della nuova legge elettorale non si vede l’ombra. Infine si dovrĂ recuperare un patto sociale fatto della rete di tutte le forze sane della societĂ italiana a vantaggio della vita politica: tra queste il volontariato, i sindacati, le associazioni e la Chiesa. Sono l’anima del Paese, sono la palestra in cui si formano le nuove generazioni dal punto di vista ideale e civile mettendole poi a servizio della politica e della vita democratica. Non riconoscere, da parte dei partiti, queste risorse, misconoscerle e minimizzarle, potrebbe non consentire anche il ricambio di una classe dirigente del domani, che speriamo sia meglio di quella di oggi.
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Difficile, quasi impossibile districarsi in una selva cosÏ folta di candidati alla carica di sindaco e di persone in cerca di un posto in consiglio comunale. Le elezioni amministrative che per tradizione consentono un contatto diretto tra elettore e candidato in cerca di voti quest’anno rischiano nel Bresciano di trasformarsi in un cortocircuito comunicativo. Troppi i candidati in campo, sempre piÚ limitata, probabilmente, la voglia di ascoltare della gente. Per cercare di ovviare
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a questa situazione “Voceâ€? sta cercando di organizzare in alcuni dei Comuni chiamati alle urne interviste pubbliche ai candidati per dare loro modo di presentare proposte e programmi. Si tratta di una formula giĂ sperimentata in occasione di precedenti elezioni. Nelle prossime settimane verrĂ comunicato il calendario di questi incontri che rifuggendo dalla logica della “rissa verbaleâ€? che anima iniziative analoghe, consentono un minimo di confronto sulle idee.
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’ è stato prima il tempo delle 100mila baionette delle valli bergamasche pronte a marciare su Roma. Oggi pare essere giunto quello delle scope padane. Tantissimi, infatti, sono stati i militanti leghisti che, agli ordini non piĂš del leader dimissionario Bossi, ma di Roberto Maroni si sono dati appuntamento alla Fiera di Bergamo per la serata dell’orgoglio padano. Una levata di scudi (e di ramazze) per rivendicare la vitalitĂ di un movimento piegato ma non spezzato da uno scandalo che l’ha colpito diretto al cuore. La vicenda è nota: le indagini congiunte di tre procure italiane hanno messo nel mirino l’ormai ex tesoriere della Lega Francesco Belsito e la gestione “spregiudicataâ€? dei rimborsi elettorali assegnati ai lumbard. Certo, niente di nuovo (purtroppo) visto che quasi in contemporanea si sta giocando una partita piĂš o meno analoga tra gli eredi di un partito morto e sepolto (ma non nelle finanze) come la Margherita e dei suoi fondi usati brillantemente dal suo tesoriere dei tempi che furono Lusi per acquistare ville e altri immobili, ovviamente intestandoli a se stesso o alla propria moglie. Ma se dalla Margherita, espressione (secondo i padani) di quella Roma centralista tanto condannata da Bossi e dalla Lega Nord era un peccato quasi scontato, apprendere che della stessa colpa si sarebbero macchiati (il condiazionale è obbligatorio in presenza di indagini della magistratura) i figli dello stesso leader e alcuni dei suoi piĂš stretti collaboratori è stato un vero e proprio dramma. Quella che sta attraversando la Lega in queste ore appare a tutti gli effetti una vera e propria nemesi: una forza nata, cresciuta e radicatasi al grido di “Roma ladronaâ€? si è scoperta a sua volta un
po’ meno onesta di quanto in tanto, militanti in testa credevano. Certo, fa sorridere che mentre altri “dirottanoâ€? i finanziamenti pubblici per l’acquisto di palazzi, di ville in giro per l’Italia, i soldi della Lega siano serviti per pagare il corso di laurea e altre “piccoleâ€? spese di Renzo Bossi, o la passione per le auto di grossa cilindrata di un altro figlio del SenatĂšr. Il popolo della Lega non ha perso tempo e con una determinazione che sino a poco tempo fa avrebbe determinato l’accusa di blasfemia non ha esitato a chiedere conto dell’operato e di eventuali malefatte a Bossi & co. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il SenatĂšr non è piĂš segretario del partito, il figlio (potenziale delfino ridotto dallo stesso padre al rango si trota) ha lasciato il seggio di consigliere regionale, Rosi Mauro, vice presidente del Senato, coinvolta nella vicenda, messa pubblicamente sotto accusa e un triumvirato (Maroni, Calderoli e e Dal Lago) chiamato a gestire la transizione in attesa di un appuntamento congressuale messo in calendario a elezioni amministrative celebrate. Un appuntamento che molti, nei piani alti della politica, sembrano snobbare ma che potrebbe essere il punto di non ritorno per tutta la politica nazionale. PerchĂŠ la vicenda che in questi giorni ha colpito la Lega in realtà è un morbo che da tempo ha intaccato
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gran parte degli scenari politici nazionali. Le cronache politico-giudiziare degli ultimi mesi testimoniano lo stillicidio di una politica sempre piÚ invischiata con il malaffare. Non è un caso che nei mesi scorsi, prima che tante bufere si abbattessero sul sistema dei partiti, il card. Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, evocava il sogno di una
nuova classe politica per “purificare l’ariaâ€?. Il rischio era ed è, oggi piĂš di ieri, quello dell’antipolitica e le numerossime liste che sono spuntate nei Comuni bresciani che andranno al voto sono un segnale preciso. Per questo l’appuntamento elettorale del 6 e 7 maggio diventa importante. Deve portare i partiti, tutti i partiti a quella che (in queste pagine) Pietro
Bisinella, segretario provinciale del Pd, ha definito “operazione veritĂ â€?, a forze politiche che con responsabilitĂ tornino a dare risposte alla gente, alle famiglie che vivono sofferenze sempre piĂš evidenti, abbandonando definitivamente quel mondo “doratoâ€? in cui sembrano vivere. L’alternativa è, per tutti i partiti nessuno escluso, la ramazza dei leghisti.
&RPXQL DO YRWR QRQ F¡q FKH O¡LPEDUD]] Lo scandalo che si è abbattuto sulla Lega Nord e che si è alimentato di accese polemiche anche nel Bresciano, ha fatto passare in secondo piano il dibattito in quelle comunità locali chiamate il 6 e 7 maggio prossimo alle elezioni amministrative. Nei 12 Comuni del Bresciano chiamati alle urne molti si domandano quale peso possa avere la burrasca che ha colpito la Lega negli ultimi giorni sulle scelte degli elettori. Nessuno degli esponen-
ti politici intervistati in queste pagine ritiene che l’onda partita da via Bellerio possa travolgere con violenza i seggi elettorali del Bresciano. Per gli esponenti leghisti (RolďŹ , Claretti) a pesare (a vantaggio della Lega ovviamente) sarĂ la serietĂ dei candidati messi in campo. PiĂš o meno analoghe anche le considerazioni del coordinatore provinciale del Pdl Alessandro Mattinzoli che continua a ritenere la Lega interlocutore prioritario del
suo partito nelle amministrazioni locali, nonostante la frattura nazionale. Che lo scandalo possa, invece, avere qualche ripercussione sul voto amministrativo è opinione condivisa da Bisinella, segretario provinciale del Pd, e da Alessandrò Cè che da ex leghista non crede nella cieca ďŹ ducia dell’elettorato lumbard. Certo, al voto mancano ancora parecchie settimane e tutto può succedere anche perchĂŠ entrano in gioco altre variabili. Prima fra tutte
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ǯ ǣ Nessuno questa volta ha sparato sulla Croce Rossa, forse perché un po’ tutti vivono questa condizione. Al di là di metafora, il fatto che nessun partito italiano sia nelle condizioni di fare la morale agli altri in tema di gestione delle proprie finanziaria ha indotto tutti quanti al basso profilo e a una convinzione condivisa: è giunto il tempo di mettere mano alla norma che regola l’erogazione dei rimborsi elettorali che tanti grattacapi hanno provocato negli ultimi tempi ai
partiti. Iniziativa da applaudire, segnale di una politica finalmente responsabile, che in una stagione di profonda crisi per il Paese vuole darsi una regolata e mettere un freno a tanti sprechi. C’è qualcosa, però, che sembra suonare stonato. Sarà in grado la politica di raggiungere l’obiettivo ambizioso che si è prefissata? Anche perché i protagonisti sulla scena sono, salvo rare eccezioni, gli stessi che nel 1993 si inventarono la legge che oggi vogliono modificare.
All’indomani del referendum che sull’onda di tangentopoli bocciava il finanziamento pubblico dei partiti, gli stessi si inventarono (per una ragione di democraticità, per dare a tutte le forze pari opportunità di propaganda, dissero all’epoca) la legge sui rimborsi elettorali che ha finito per portare miliardi (oggi milioni di euro) nelle casse dei partiti e suscitare parecchi appetiti (in larga parte soddisfatti). Oggi c’è questa nuova proposta: la buona intenzione, almeno sulla carta, c’è.
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11 liste al traino. Quattro i partecipanti alle sfide elettorali di Rovato, Darfo Boario Terme e Gottolengo. Tre i candidati in corsa a Cazzago San Martino, Acquafredda, Paspardo, Provaglio Valsabbia e Odolo. Due, infine, i candidati in corsa a Malonno il 12° Comune chiamato al voto amministrativo dei maggio prossimo. Solo a Desenzano e a Palazzolo la corsa alla poltrona di primo cittadino potrebbe avere bisogno dei tempi sup-
plementari con un eventuale ballottaggio. La corsa, inspiegabilmente affollata, sarà quest’anno ancora più dura per via del taglio dei numero dei consiglieri comunali. Serviranno più voti per essere eletti e questo, presumibilmente, finirà per inasprire i toni della campagna elettorale prima e per consegnare poi ai sindaci eletti assemblee consiliari estremamente parcellizzate con una seria ipoteca sulla stabilità amministrativa.
]R GHOOD VFHOWD quella della estrema frammentazione delle candidature. Mai prima di questo 2012 si era assistito a un proliferare di liste in molti dei 12 Comuni chiamati al voto. A Desenzano, per esempio, saranno 10 i candidati che si contenderanno la poltrona di primo cittadino sostenuti da ben 15 liste. Discorso più o meno analogo a Gussago (a destra) dove in candidati in campo sono “solo” otto. Cinque i “potenziali” sindaci di Palazzolo ( a sinistra) con
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Nuova mattanza nei giorni scorsi in Siria. Oltre 100 le vittime, tra le quali molti minori, a causa di nuovi bombardamenti dell’esercito di Damasco sulle provincie di Homs, Homa e Idlib. Colpiti anche alcuni campi profughi in territorio turco. Forte la protesta del governo di Ankara. La nuova ondata di sangue è avvenuta a poche ore dal cessate il fuoco totale, richiesto dal piano di pace dell’inviato dell’Onu e della Lega Araba, Kofi Annan, fissato per il 10 aprile scorso. Forte la
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preoccupazione internazionale per il rischio che la situazione precipiti ulteriormente, dal momento che nessuno sembra rispettare i termini del piano di pace di Kofi Annan e accettato dal presidente Assad. Continua inoltre a preoccupare l’atteggiamento equivoco delle Nazioni Unite che ancora non sono giunte a una presa di posizione univoca. Russia e Cina, infatti, hanno piÚ volte ribadito la ferma intenzione di non procedere all’approvazione di alcuna condanna
e (tanto meno) di eventuali azioni repressive nei confronti della Siria. Pozione diversa, invece, è quella dell’Europa che a piĂš riprese ha apertamente condannato la condotta del presidente Assad. Nei giorni scorsi il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, ha dichiarato: “Il presidente Assad sarĂ ritenuto responsabile delle conseguenze catastrofiche se non decide di interrompere immediatamente l’uso della violenzaâ€?.
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ella notte tra il 5 e il 6 aprile 1992, a Sarajevo i cecchini iniziarono a sparare su una folla di dimostranti che manifestava per la pace. Cominciava l’assedio della cittĂ , e una nuova guerra nel cuore dell’Europa. Iniziava quello che sarebbe stato il piĂš lungo assedio della storia moderna: 1395 giorni. Nei giorni scorsi Sarajevo si è mobilitata per ricordare il triste anniversario. In Italia, invece, è stato in parte snobbato dai mass media anche se ancora oggi molti dei gruppi, delle associazioni nate in quegli anni per aiutare le popolazioni martoriate, pur avendo nel tempo conosciuto alcune trasformazioni, continuano la loro attivitĂ , non dimenticando quella grande tragedia che sconvolse la vita di un’Europa che allora pensava di non dovere piĂš assistere a guerre sul proprio territorio. Per loro quello del 6 aprile scorso è stato un anniversario importante. Nei giorni scorsi il sito www.balcanicaucaso.org, un centro studi e un centro servizi che esplora le trasformazioni sociali e politiche nel sud-est Europa, in Turchia e nel Caucaso, ha dato ampio spazio all’anniversario. Tra i tanti contributi ospitati c’è anche quello di Christophe Solioz, segretario generale del Center for european integration strategies. “L’aggressione, orchestrata da Belgrado e Zagabria, – è l’attacco del contributo di Solioz – assume
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te? Umiliazioni e violenze di tutti i tipi, torture, assassiniiâ€?. Solioz ricorda anche l’impotenza e l’abdicazione della “comunitĂ internazionaleâ€?: i cessate il fuoco violati, le molteplici risoluzioni ignorate, i vari piani di pace destinati al fallimento. Senza dimenticare l’assurda missione di protezione dell’Onu (Unprofor) incaricata di mantenere la pace lĂ dove il conflitto impazzava. Il segretario generale del Center for european integration strategies passa poi ad analizzare la Sarajevo del 2012, una cittĂ che, almeno in apparenza, ha saputo rinascere. Ma sotto un’esile crosta c’è una Sa-
rajevo che ancora soffre delle sue ferite. “La Biblioteca nazionale – scrive ancora Solioz –, ricostruita all’esterno, tutt’ora in cantiere all’interno ne è l’esempio piĂš eloquente. Si fa finta d’ignorarlo, ma la città è ancora divisa. Istocno Sarajevo (la parte est) è di fatto la capitale della Republika Srpska, una delle due entitĂ di cui è costituita la Bosnia-Erzegovina (l’altra è la cosiddetta Federazione croato-musulmana). Andando oltre le illusioni, il dopo-guerra porta le stimmate di una transizione guerreggiata, macchiata dal sangue che non si può cancellareâ€?.
&RQWLQXD LO PDUWLULR GHL FULVWLDQL Sono molte di piÚ di quanto ammesso dalle autorità le vittime dell’attentato avvenuto il giorno di Pasqua nei pressi di una chiesa della città di Kaduna, nel nord della Nigeria: il dato è stato riferito all’agenzia Misna da Shehu Sani, responsabile di un’organizzazione non governativa locale che è arrivato sul posto subito dopo l’esplosione. Sani, segretario generale di Civic Rights Congress, ha parlato di oltre 50 vittime. Le vittime si trovavano nei pressi di un
parcheggio di moto-taxi, a pochi metri da un complesso che ospita una chiesa evangelica dove si stava celebrando la Messa di Pasqua. Secondo Sani, spesso le autoritĂ ridimensionano la portata degli attentati. “I motivi – sostiene l’attivista – sono due: da un lato, non si vuole ammettere il successo dei terroristi; da un altro, si teme che diffondere i bilanci reali possa favorire nuove violenze tra le comunitĂ â€?. L’attentato non è stato ancora rivendicato. Giornali e
osservatori puntano però il dito contro Boko Haram, un gruppo armato che sostiene di battersi per l’introduzione della legge islamica sia nel Nord semiarido e a maggioranza musulmana che nelle altre regioni della Nigeria. Quella prodotta dal gruppo armato è una scia di sangue che, drammaticamente, ha unito il Natale alla Pasqua. Il primo tragico attentato, infatti, avvenne nella notte di Natale, in una chiesa alle porte della capitale Abuja.
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ÇŻ “—‹Žƒ –”‡ ƒÂ?Â?‹ †ƒŽ –‡””‡Â?‘–‘ ° ƒÂ?…‘”ƒ –—––‘ ˆ‡”Â?‘ Il volto sďŹ gurato della ex Casa dello studente de L’Aquila è un monumento alla memoria: sulla rete metallica che divide la strada dalla voragine che ha inghiottito le macerie del vecchio studentato sventolano ancora le foto delle otto vittime del terremoto del 6 aprile 2009. Studenti uccisi dalla furia della natura ma anche e soprattutto dall’errore umano che aspettano ancora giustizia. Di fronte alle immagini dei loro volti sorridenti ogni giorno, su
via XX Settembre, gli aquilani si fermano, si fanno il segno della croce e fanno volare il pensiero alla notte di tre anni fa che ha cambiato la vita della loro cittĂ . Una vita che non è mai piĂš tornata la stessa, nonostante le promesse della prima ora fatte dai governanti. Visitando la cittĂ , negli scorsi giorni, anche il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha dovuto ammettere che “c’è stato un intervento iniziale efďŹ cace ma
poi tutto si è bloccatoâ€?. E per rimettere in moto le cose ci vorrĂ â€œtempoâ€?. E soprattutto servirĂ â€œun piano pluriennale di risorse e interventiâ€?. Delle numerose promesse di ricostruzione immediata, di soluzioni rapide resta una valanga di dichiarazioni che solo in parte hanno avuto riscontro. Certo, ci sono le new town, i nuovi agglomerati in cui sono stati inseriti migliaia di terremotati. Ma è la cittĂ vecchia che gli aquilani rivogliono. Una
prospettiva lontana, a guardare il volto delle strade che si snodano per il centro. La centralissima piazza della Repubblica è ancora interdetta: reti metalliche impediscono l’accesso, entrano solo gli operai. O i politici. L’ex Prefettura, il Palazzo del Governo, è stata aperta per la prima volta ad un politico nazionale la scorsa settimana. Il ministro Profumo ha potuto vedere l’interno del palazzo che si regge solo grazie ad una ďŹ tta rete di impalcature.
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egnali ricorrenti mettono in guardia rispetto alla tenuta della democrazia in Europa. Senza inutili allarmismi, occorre tener desta la guardia rispetto alle involuzioni delle opinioni pubbliche, al risorgere dei nazionalismi politici, alle barriere che si ergono tra i popoli e persino all’interno dei confini nazionali. E bisogna anche vigilare affinchĂŠ i singoli “pilastriâ€? dei sistemi democratici moderni (il “governo in nome dei cittadiniâ€?, il rispetto dei diritti fondamentali, l’indipendenza della magistratura, la libertĂ di espressione, le pacifiche relazioni con gli altri Stati‌) non siano minati alla loro base, per evitare il crollo dell’intero edificio democratico. Anche di questo si discute, e da tempo, nelle sedi istituzionali dell’Ue e nelle capitali dei Paesi aderenti. Temi che ricorrono in queste stesse ore nella campagna elettorale in Francia, dove gli elettori saranno chiamati alle urne il 22 aprile per scegliere il Presidente della Repubblica. Si tratta di argomenti rilanciati nei Parlamenti e sui media in Germania e in Italia (qui con all’aggiunta del problema della corruzione e del degrado cui sembrano essere giunti alcuni partiti). Un mix di populismo, sciovinismo, esterofobia sta peraltro toccando realtĂ dove non aveva mai costituito un problema: è quanto sperimentano nazioni come la Finlandia,
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da verificare, sono stati rilevati all’interno dei confini Ue e hanno riportato il problema sotto i riflettori. Il primo, e piÚ noto, di tali casi riguarda l’Ungheria, con il percorso di rafforzamento del potere esecutivo operato dal premier Viktor Orban. Altrettante preoccupazioni stanno attraversando la Slovenia (pressioni sulla giustizia da parte del neo premier Janez Janťa) e la Romania (discesa in campo di Dan Diaconescu, patron di una emittente televisiva di successo, con il suo Partito del popolo). Infine la democrazia è messa a dura prova fra i vicini di casa dell’Europa, a partire dalla Russia, per giungere in Ucraina e in Bielorussia dove vige un vero e proprio regime.
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La fondazione “Cocchettiâ€? delle suore Dorotee di Cemmo propone, col centro “Asteriaâ€?, il Comune di Capo di Ponte e il festival internazionale “Corde d’Autunnoâ€?, l’evento “Suono, chitarra e naturaâ€? che avrĂ luogo a Cemmo da venerdĂŹ 20 a domenica 22 aprile 2012. Nel contesto della manifestazione è previsto un corso di musica antica (docente: Massimo Lonardi); un corso di chitarra classica (docente: Andrea Dieci); un corso di uditore; un corso completo. VenerdĂŹ, alle 21,
La Fondazione comunitĂ bresciana ha rinnovato parte del suo consiglio di amministrazione con l’ingresso di due rappresentanti dell’imprenditoria femminile bresciana. Si tratta di Hendrika Visenzi e Alberta Marniga. Hendrika Visenzi subentra, come rappresentate del “Fondo per il sostegno dell’infanzia Vincenzo e Itala Visenziâ€?, nella carica di consigliere al padre, Giuseppe Visenzi, storico membro della Fondazione della comunitĂ bresciana, determinante per la
presentazione del corso. Sabato, alle 12 è previsto un concerto-aperitivo dei partecipanti al corso; alle 14 visita guidata alle incisioni rupestri; alle 17 “La voce della chitarraâ€?, incontro con Maurizio Foti; alle 20.30, presso il Monastero di San Salvatore “Concerto di musica anticaâ€?. Domenica: “Masterclassâ€? (Andrea Dieci e Massimo Lonardi); alle 12 Concerto-aperitivo dei partecipanti al corso; alle 20.30 recital di Sean Shibe. Per informazioni ed iscrizioni: 0364/331284.
nascita e lo sviluppo della stessa. Già vicina in questi anni all’attività filantropica del padre, Hendrika Visenzi ricopre, tra gli altri incarichi, ruoli chiave nelle aziende di famiglia Alberta Marniga è stata cooptata in consiglio in sostituzione del dimissionario Dario Damiani. Già membro, dal 2005 al 2009, della Giunta di Confindustria, oggi è presidente della Fondazione Asm di Brescia e membro della Giunta dell’Associazione industriale bresciana.
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5RPD ODGURQD DOOD FRQTXLVWD GHOOD 3DGDQLD Lo scandalo della Margherita sul cattivo uso dei fondi che i partiti incassano alla voce “rimborsi spese elettoraliâ€?, con un tesoriere che ha deviato verso casa sua i soldi, ha avuto nei giorni scorsi una replica leghista, con la moltiplicazione dei reati e degli indiziati, anche se in testa alla ďŹ la c’è sempre un tesoriere. In questo caso è stato un gioco da bambini coniugare in tutte le salse lo slogan che rappresenta il punto piĂš alto della cultura leghista: “Roma ladronaâ€?. C’è una vecchia locuzione latina di Orazio che dice: “La Grecia, conquistata dai Romani, conquistò il feroce vincitoreâ€?. Roma conquistò la Grecia con le armi, ma questa con le sue lettere e arti riuscĂŹ ad incivilire il feroce conquistatore, rozzo e incolto. A parti rovesciate, Roma ladrona con i suoi tentacoli corrotti ha ammaliato la feroce Padania. Non occorreva essere dei geni per immaginarlo. Ho sempre considerato le analisi sulle radici sociologiche della Lega delle perdite di tempo su qualcosa che non esiste, cioè la cultura leghista. Si è sempre trattato di un tipico
movimento dell’antipolitica, con qualche suggestione federalista puramente verbale. Un movimento che ha impiegato poco tempo a trasformarsi in un centro di potere che ha sacriďŹ cato la sua verginitĂ sull’altare del berlusconismo, ingoiando rospi dalla mattina alla sera, facendo ďŹ nta che fossero almeno trote, se non aragoste. Cercando di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica con lo spauracchio dei barbari invasori e con lo spettro delle moschee.
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Lo scandalo di oggi è soltanto la goccia che fa traboccare il vaso o il colpo di vento che scoperchia gli altarini. E lo scandalo del cattivo uso del denaro pubblico è certamente meno grave di una politica ultradecennale di servilismo ben pagato. Fanno ridere i tentativi di rifarsi i connotati e qualcos’altro. Soprattutto da parte di quei dirigenti (Maroni, Calderoli, Castelli e via dicendo) che sono sempre stati ai posti di comando con Bossi. A loro insaputa!
Detto questo è chiaro che il problema non è rappresentato dalla Margherita o dalla Lega (o da chi altro?), ma dalla congruitĂ dei contributi dello Stato ai partiti. Nel 1993 un referendum cancellò la legge del 1965 sul ďŹ nanziamento dei partiti con il 90% dei consensi. Eravamo in piena tangentopoli, ma i partiti nel giro di pochi mesi hanno puntato su un’altra legge per i rimborsi spese elettorali e l’hanno gonďŹ ata a piĂš riprese. Fatto sta che in 20 anni
i ďŹ nanziamenti sono aumentati del 600% (piĂš o meno come le pensioni!). Nelle casse dei partiti sono entrati negli ultimi diciotto anni 2 miliardi e 300 milioni di euro che diventeranno 2,7 alla ďŹ ne della legislatura in corso. La Corte dei Conti deve controllare il rendiconto delle spese elettorali: in 18 anni le spese documentate assommano a 580 milioni. La ragione dei ďŹ nanziamenti è sempre stata individuata nella necessitĂ di non lasciare la politica nelle mani dei ricchi e di combattere la corruzione. Qualcuno in questi giorni ha detto che senza contributi ai partiti resta solo Berlusconi. PerchĂŠ in questi anni chi ha comandato? Quanto alla corruzione sembra di essere nel Paese di AlĂŹ BabĂ e i 40 ladroni. Il Parlamento dovrebbe approvare nuove norme contro la corruzione, ma teme di tagliarsi i polsi. A questo punto l’unica scelta intelligente sarebbe quella di cancellare ogni tipo di ďŹ nanziamento pubblico ai partiti. Qualcuno è disposto a scommettere un euro sulla possibilitĂ che possa succedere una cosa del genere?
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Un libro e un concerto per salutare la primavera. Se la serata musicale fa parte ormai della tradizione del corpo bandistico “Santa Ceciliaâ€? di Manerbio, unico è l’avvenimento che quest’anno la precederĂ . Sabato 14 aprile, alle ore 18, nella hall del Teatro Politeama, l’Associazione musicale presenterĂ ufficialmente il libro “Musica, Manerbio!â€? scritto in occasione del 150° anniversario della fondazione della banda, e che ne ripercorre la storia attraverso i personaggi, i documenti d’archivio,
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gli aneddoti e le fotografie. Dopo l’introduzione della presidente, Dialma Cantaboni, interverranno Guido Costa, autore del libro, i maestri Arturo Andreoli, dal 1977 direttore della Santa Cecilia, e Pietro Damiani, manerbiese già direttore della Civica Filarmonica di Lugano e, in videocollegamento con la California, il maestro Giancarlo Aquilanti, della Stanford Wind Ensemble. Durante la presentazione porteranno il loro contributo
alcuni strumentisti della civica manerbiese. Alle 21, nello stesso teatro, avrĂ luogo il concerto, che porterĂ il pubblico a compiere idealmente un viaggio musicale: da Ride alle colonne sonore di “Cast Awayâ€? e di “Star Trekâ€? per approdare in Sud America con danze latino-americane, quindi sull’isola siciliana di Favignana per un assaggio dei canti popolari dei pescatori delle tonnare. Il finale sarĂ dedicato alle danze folk della tradizione israeliana. (e.u.)
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ubblichiamo qui di seguito alcuni risultati, fra i piĂš interessanti, sulla ricerca che la zona pastorale del Sebino ha promosso tra i giovani sul tema della famiglia. Quale famiglia? Il 50,3% degli intervistati ritiene che si possa parlare di famiglia sia nel caso di coppie sposate, indipendentemente se con rito religioso o soltanto civile, sia in presenza di coppie conviventi. Il 34,5% attribuisce valore discriminante all’istituzione del matrimonio, solo il 12,2% ritiene fondativo il matrimonio religioso. La convivenza viene percepita in modo positivo dal 58,4% e quattro su sei la considerano un’esperienza utile prima del matrimonio. Cosa serve per sposarsi. I giovani intervistati ritengono che, per potersi sposare, sia necessario: avere fiducia reciproca (99,3%), rispettarsi l’un l’altra (98,6%), essere innamorati (97,9%), accettare l’altro anche nei suoi difetti (96,0%), avere senso di responsabilitĂ (94,3%). Le dimensioni piĂš pratiche restano meno considerate, come per esempio avere almeno uno stipendio fisso (necessario per 68,9%) o che entrambi abbiano un lavoro sicuro (43,3%). Il principale ostacolo nel “metter su famigliaâ€? viene identificato nella difficoltĂ di avere una stabilitĂ economica (60,5%), in particolare lo pensano
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ti. Al primo posto collocano l’essere in completa confidenza (90,7%), al secondo avere gli stessi programmi per il futuro (87,1%), al terzo avere gli stessi valori (74,7%), al quarto essere attratti fisicamente (67,1%); al quinto posto invece si sottolinea l’importanza di avere anche amicizie separate (51,7%). Relazione attuale. Tra coloro che al momento dell’indagine stavano vivendo una relazione affettiva stabile (156 in tutto), la “classifica� degli elementi che descrivono la relazione attuale cambia rispetto alla relazione ideale. Gli intervistati descrivono
la propria relazione come basata sulla fiducia (92,2%), sull’attrazione fisica (90,5%) e la completa confidenza (84,9%). Seguono poi la condivisione di valori (78,6%) e dei programmi per il futuro (73,8%). Persone di riferimento. Il 68,4% degli intervistati dichiara di aver avuto desiderio di chiedere consigli. Sebbene il 65,6% si sia rivolto agli amici, in realtĂ vorrebbero ricevere indicazioni da: entrambi i genitori (63,5%); amico/ a (29,3%), sorella/fratello (20,7%), un corso religiosamente orientato (18,4%), un corso “laicoâ€? (15,8%), un sacerdote (12,8%).
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/¡$VLQR 'D\ LQ FDVFLQD Per tutte le famiglie curiose di conoscere gli asini... Nessun problema: domenica 15 aprile nella Cascina Cattafame di via Seriola a Ospitaletto è tempo di “Asino Dayâ€?: giornata nostop tutta dedicata a loro, con attivitĂ gratuite per grandi e piccini. La festa aprirĂ i battenti alle 10 e proseguirĂ senza sosta ďŹ no a sera, tra spassosissime passeggiate con gli asini, pranzo in cascina, giochi a squadre “da somariâ€? (dalle 14), escursioni sul car-
retto e, alle 16, la messa in scena di un divertente spettacolo teatrale di strada con DutÚr Kaos, mentre verso sera i bambini saranno impegnati nel pulire e sistemare gli animali in stalla, non prima però di essere stati premiati con della buona biada. In serata si proseguirà con la country music dei Ponderosa Ranch che allieteranno la cena (dalle 19). La sagra è ideata e realizzata da Fraternità Impronta, una delle cooperative
sociali del Gruppo FraternitĂ , dedita ad accogliere nelle proprie comunitĂ minori in difďŹ coltĂ : l’intero ricavato verrĂ infatti destinato al sostegno dei progetti per i ragazzi. La Cattafame mette a disposizione anche spazi per compleanni, cerimonie e ricorrenze; attivitĂ riabilitative a contatto con gli animali della fattoria e spazi didattici, ludici e ricreativi per scuole, gruppi parrocchiali e grest. Per info tel. 3346810758.
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ƒŽ‘Â?‡ ƒÂ?˜‹–‡ŽŽ‹ƒÂ?‘ Dz Â?•‹‡Â?‡ ’‡” ‹Ž ˜‘Ž‘Â?Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒÂ–Â‘Çł La crisi economica e la conseguente riduzione delle risorse sono problematiche che preoccupano anche il mondo associativo bresciano. Si affacciano nuove sďŹ de per la comunitĂ , per le istituzioni e per il mondo del volontariato, da sempre portatore di valori di solidarietĂ e partecipazione. Le organizzazioni di volontariato si confrontano con risorse ďŹ nanziarie sempre piĂš limitate e con una societĂ che cambia. Il Centro servizi per il volontariato
in collaborazione con il Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato in Lombardia e la Fondazione della comunitĂ bresciana promuove il convegno “Insieme per il volontariatoâ€?. Un’occasione di confronto e aggiornamento sul contesto locale in materia di volontariato e sul lavoro di associazioni, istituzioni ed enti erogatori sul buon uso delle risorse a vantaggio della comunitĂ . L’incontro si terrĂ giovedĂŹ 19 aprile 2012 a partire dalle ore 18 presso
il Salone Vanvitelliano, in Palazzo Loggia, dove sarĂ allestita anche la mostra “Volontari facciamo la differenza!â€? che per mesi ha viaggiato per la provincia. L’evento segna la chiusura dell’Anno europeo del volontariato, un’esperienza che si è dimostrata positiva in terra bresciana per quanto riguarda le iniziative promosse e le occasioni di confronto fra reti di soggetti diversi; allo stesso tempo vuole essere un momento di valorizzazione, dibattito e confronto per il “socialeâ€?
bresciano. I volontari sono invitati a partecipare a questa iniziativa portando il Labaro dell’associazione ed indossando la divisa. Per partecipare è necessario prenotare il pass d’ingresso telefonando al numero 030.2284900 entro venerdÏ 13 aprile. I posti sono limitati e, per favorire la partecipazione di piÚ realtà associative, si accetteranno al massimo cinque iscrizioni per ogni associazione. Per visionare il programma del convegno consultare il sito www.csvbs.it.
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n cittĂ sono presenti da alcune settimane dei manifesti con la scritta “Il volontariato vale la penaâ€? e anche sugli autobus cittadini sono presenti delle locandine informative sulla giustizia riparativa. L’iniziativa rientra nella campagna di comunicazione sociale promossa dal Centro servizi volontariato di Brescia nell’ambito del progetto “Nuovi approdiâ€? sostenuto dalla Fondazione comunitĂ bresciana. Il progetto è rivolto a persone che, in diverso modo e in diverso grado, hanno sbagliato e hanno incrociato la loro strada con quella della giustizia. Una giustizia che il piano intende riparativa, definita come una possibile risposta al crimine che coinvolge il reo e la comunitĂ e/o la vittima, nella ricerca di possibili soluzioni agli effetti del gesto commesso e nell’impegno concreto per la riparazione delle sue conseguenze. L’obiettivo chiaro dell’iniziativa è, da una parte, di sollecitare le associazioni bresciane ad accogliere persone che hanno commesso un reato, accompagnandole in un percorso che le porti a fare un’esperienza in parte “risarcitoriaâ€? per la societĂ e in parte di riacquisto della fiducia in sĂŠ e nella societĂ stessa; dall’altra, sensibi-
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ciso di riunire e di fare da cassa di risonanza per tre diversi progetti portati avanti da realtĂ bresciane: “Ripuliamo le cattive stradeâ€? promosso dall’Associazione carcere e territorio, vede la collaborazione anche del Garante dei detenuti del Comune di Brescia. Il progetto vuole coinvolgere detenuti, persone in misura alternativa e persone in carico allo sportello di segretariato sociale, in attivitĂ di volontariato presso le associazioni e gli enti che aderiscono alla proposta. ll programma per i minorenni sottoposti alla “sospensione del processo e messa alla provaâ€? , è invece promosso dall’Ussm di Brescia e si propone mediante attivitĂ socialmente utili/volontariato di facilitare il reinserimento sociale dei ragazzi coinvolti. Infine il progetto “Anche noi contro le stragi sulle stradeâ€?, promosso dall’Associazione italiana familiari e vittime della strada di Brescia, in collaborazione con l’Associazione carcere e territorio e l’Osservatorio sul volontariato, partito dalla possibilitĂ (articolo 186 del Codice della strada), data a chi è stato trovato a guidare in stato di ebbrezza, di svolgere una attivitĂ non retribuita di servizio presso enti e associazioni di volontariato per svolgere Lavori di pubblica utilitĂ (Lpu).
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porta a porta, che vedrĂ alcuni volontari recarsi in negozi, ufďŹ ci, aziende per raccogliere donazioni, si susseguiranno le iniziative che avranno l’intento di far conoscere le attivitĂ dell’Associazione. In particolare, sabato 14 aprile alle ore 16.30 in piazza Loggia ci sarĂ un incontro con il vicesindaco Fabio RolďŹ ; successivamente avrĂ luogo la sďŹ lata dei militi e dei mezzi di soccorso lungo le vie del centro storico. Dal 19 al 21 aprile la sede storica di via Fratelli Bandiera
22 sarĂ invece lo scenario di tre concerti (ogni sera alle ore 21), mentre, sempre in sede, sabato 21 aprile dalle 19.30 alle 22 sarĂ l’occasione per conoscere le attivitĂ della Croce Bianca partecipando al “cocktail della solidarietĂ â€?. La conclusione, domenica 22 aprile, è afďŹ data alla prevenzione: dalle 9 alle 13 un’ambulanza e un ambulatorio mobile saranno presenti in corso Zanardelli per la misurazione gratuita della pressione arteriosa e della glicemia; altre postazioni
simili si potranno trovare nelle vicinanze delle principali chiese cittadine. “Non è un caso − ricorda il Presidente − se nel linguaggio parlato, si dice ‘chiama la Croce Bianca’ intendendo genericamente l’ambulanzaâ€?. Croce Bianca è presente sul nostro territorio da oltre 120 anni e svolge attivitĂ non solo di primo soccorso con il 118, ma anche di telesoccorso per gli anziani (nel solo 2011 sono ben 44mila le telefonate ricevute e 800 gli utenti serviti). (a.g.)
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iĂš di due milioni gli “arriviâ€? (turisti rimasti almeno una notte sul territorio), circa otto milioni e 700mila le “presenzeâ€? (persone che hanno pernottato piĂš di due giorni nelle strutture), per una media di permanenza di circa quattro giorni. Dati che segnano un aumento percentuale del 4,6 per quanto riguarda gli arrivi, e di quasi il 2,8 per le presenze; non rientrano nel conteggio gli “escursionistiâ€?, ossia i visitatori in giornata. “Pur dovendo necessariamente distinguere il dato statistico da quello economico − precisa l’assessore Silvia Razzi − rileviamo un costante gradimento per l’offerta bresciana e lo sviluppo di un turismo attento all’ambienteâ€?. Si confermano in calo i turisti italiani ed in aumento quelli stranieri. Tra questi ultimi, spicca la presenza tedesca che costituisce circa il 20% degli arrivi e quasi il 30% delle presenze, seguiti da belgi e inglesi, ma con percentuali molto meno importanti. Turisti che soggiornano piĂš volentieri nelle strutture extralberghiere, come campeggi e bed and breakfast, ma che quando scelgono l’hotel, premiano la qualitĂ : i “5 stelleâ€? contano un aumento di circa il 16% sia tra gli arrivi che tra le presenze. Buona la distribuzione mensile di visitatori: sono quattro i mesi, quelli estivi, che superano il milione
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2011 è la Riviera del Garda ad aggiudicarsi il titolo di zona piĂš visitata: il Benaco incide sul totale del turismo per il 63% degli arrivi e il 72% delle presenze, segnando un leggero aumento rispetto al 2010. La novità è rappresentata dal 2° posto della Franciacorta e del Lago d’Iseo, che scalza la Valle Camonica, che paga probabilmente una stagione meteorologica non proprio favorevole data la scarsitĂ di neve che ha portato ad una consistente flessione del turismo legato agli sport invernali. Al quarto posto rimane Brescia, in una condizione di sostanziale invariabilitĂ : 1,8% l’aumento degli arrivi, -0,19% per quanto riguarda le presenze. Seguono la pianura bresciana, che vede un incremento anche grazie alla valorizzazione dei propri prodotti enogastronomici, la Valle Sabbia - Lago d’Idro e, in chiusura, la Valtrompia, seppur in leggero aumento. “I dati segnalano un cambiamento del tipo di turismo − commenta l’Assessore − che premia gli ambienti naturali come i laghi e segue le iniziative promosse sul territorio, come le manifestazioni sportive o quelle enogastronomicheâ€?. Per quanto riguarda la cittĂ Silvia Razzi ribadisce l’idea di “puntare sul riconoscimento Unesco, ma di fare nel contempo rete con il resto del territorio per far conoscere la provincia attraverso il suo capoluogoâ€?.
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”‘˜‹Â?…‹ƒ ƒ Dz ‹‘˜‡Â?–Î ÂƒÂ”Â†Çł …‡”…ƒ †‹ ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒ ͚͘Â?‹Žƒ –‡••‡”‡ Partiamo dai numeri: 12.800 iscritti, 610 punti convenzionati e 119 punti tesseramento. Sono numeri che testimoniano il successo della “GioventĂš Cardâ€? il progetto rivolto ai giovani bresciani dai 18 ai 35 anni promosso dall’assessorato provinciale Giovani e politiche giovanili guidato da Fabio Mandelli (nella foto). La GioventĂš Card è gratuita ed è nata con l’obiettivo di avvicinare i giovani alla cultura, allo sport e al turismo, grazie alla possibilitĂ , attraverso una serie
di convenzioni, di ottenere sconti ed agevolazioni negli esercizi commerciali, cinema, musei e teatri. “Il progetto cresce – spiega Mandelli – e piace sempre di piĂšâ€?. Aumentano anche le partnership e le convenzioni. Ultime quelle siglate con l’Automobile Club e con i centri di medicina dello sport Kinesis Medical Fitness, Kinesis Brescia Due, Marathon e Medical Sport. “Lo scopo è quello di ringiovanirci – dichiara Angelo Centola, direttore Aci Brescia –, offrendo ai possessori
della Card i nostri servizi con agevolazioni ďŹ no a 20 euro sul tesseramento e con la possibilitĂ di effettuare gratuitamente corsi per il recupero dei punti-patenteâ€?. Viene incrementata l’offerta di visite medico-sportive gratuite, da 250 dello scorso anno a 300, da effettuarsi entro giugno, per la certiďŹ cazione di idoneitĂ all’attivitĂ agonistica. Ma le novitĂ non ďŹ niscono. Anche gli studenti universitari residenti fuori dalla provincia, ma iscritti agli atenei
bresciani, possono richiedere la tessera. “Stiamo lavorando con Brescia Trasporti su ulteriori agevolazioni riguardanti la mobilità – conclude Mandelli – oltre che con Aci per l’organizzazione di corsi di sicurezza stradaleâ€?. E centrato l’obiettivo di arrivare a 10mila tessere, per il 2012 è pronta una nuova sďŹ da: tagliare il traguardo delle 20mila. Il tesseramento può essere effettuato on line (www. gioventucard.it) o nei GioventĂš Point. (v.b.)
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olti dei progetti stesi richiedono l’iniziativa privata, quindi è un po’ difficile fare delle previsioni, anche perchÊ il Pgt lavora su un arco temporale di 10 anni. Certo è che il mercato al momento appare ancora un po’ saturo, anche per questo motivo molti interventi sembrano difficili. Con l’architetto Giampiero Ribolla passiamo in rassegna il tema della riqualificazione delle aree degradate: in particolare via Milano (già oggetto di precedenti azioni) e via Sostegno nella zona sud della stazione. In stazione, oltre alla riqualifica, ci sarà il tentativo di costituire un fronte sud che si rivolge sostanzialmente verso Brescia Sud con la realizzazione di un sottopasso piÚ adeguato dell’esistente con la creazione anche di un terminal per gli autobus extraurbani che quindi possono arrivare lÏ oltre che con la messa in opera di alcune infrastrutture (proseguimento del Parco Tarello verso ovest, investimento nel terziario e nel commercio). L’altra zona sulla quale si punta è via Milano non solo per il piano di recupero (già avviato e riconfermato). Si prevede la possibilità di convertire alcune industrie dismesse come l’Ideal Clima (la questione dell’Ideal Standard nel Pgt è stata, invece, stracciata): questa si
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che non le possono utilizzare, con dei diritti edificatori che vanno a ricadere su opere giĂ urbanizzate (aree dismesse); le aree in questione passerebbero, dopo averle messe in sicurezza, a verde: “La cittĂ âˆ’ spiega Ribolla − viene cosĂŹ dotata di un bosco urbanoâ€?. AldilĂ delle questioni di salvaguardia (l’esempio potrebbe essere il Parco delle Colline) il Pgt tocca da vicino anche le tematiche ambientali. Negli scorsi anni Brescia ha avuto un’implementazione di parchi e giardini piĂš o meno grandi, oggi cerchiamo di mettere in campo dei grandi parchi sovracomunali: il Parco delle Cave e il parco di San Polo ovvero ambienti che “rimarranno prevalentemente naturaliâ€?. Per il Parco delle Cave sembra che ci siano veramente le condizioni storiche, perchĂŠ l’attivitĂ di escavazione “sta per esaurirsi. Queste sono promesse rimaste sempre sulla carta, basti pensare − racconta Ribolla − che il parco di San Polo rientrava ancora nel progetto di Benevoloâ€?. Una delle scelte forti è quella di realizzare un grande parco agricolo didattico che corrisponde alla Valle di Mompiano (stralciata invece la posizione della collina di Sant’Anna) che il Comune dovrebbe acquisire con il meccanismo della compensazione (in cambio di diritti edificatori) utilizzando anche la Polveriera giĂ nella disponibilitĂ di Palazzo Loggia.
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ÂŽ ˜ƒŽ‘”‡ ‡†—…ƒ–‹˜‘ †‡ŽŽ‘ •’‘”– Il 12 aprile alle 20.30 presso l’auditorium della scuola media di Lograto viene trattato il tema “Il valore educativo dello sport e le responsabilitĂ dei genitoriâ€?. La relatrice è Lucia Castelli, insegnante, pedagogista e docente presso la scuola dello sport del Coni Lombardia. Intervengono: Giuseppe Tedeschi (Gruppo Forestale), don Biagio Fontana (parroco di Lograto), Carla Paderni (capitano rugby femminile di Calvisano) e Giacomo Rossini
(presidente del Coni Lombardia). L’organizzazione è a cura del Gso, Gruppo sportivo dell’oratorio di Lograto, settore lotta. Un elemento fondamentale dello sport, dal punto di vista formativo, è la cultura dell’impegno. Oggi c’è una tendenza a voler cancellare la parola “sforzoâ€? dalla nostra vita. La cultura dello sport può rappresentare una valida alternativa alla non-cultura del “Voglio tutto e subito, senza sforzarmiâ€?. Nello sport l’impegno è fondamentale. Per arrivare al
traguardo, sono necessari tanto sudore e tanto allenamento. Per questa ragione è importante educare i giovani allo spirito di sacriďŹ cio, che può essere trasmesso anche nella vita quotidiana. Un secondo aspetto educativo sta nella cultura dell’incontro con gli altri. Oggi, purtroppo, sembra scomparire l’antica cultura del cortile e della piazza, luoghi all’aperto in cui i bambini praticavano tradizionali giochi di gruppo.
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ecnicamente vengono chiamati “disturbi specifici dell’apprendimentoâ€?: sotto questa definizione è compresa un’ampia gamma di problematiche che colpiscono la capacitĂ di leggere, scrivere o fare di conto. Dislessia, discalculia: sono queste forse le piĂš conosciute. Al di lĂ delle parole però, c’è l’esperienza concreta di moltissime persone, soprattutto giovani in etĂ scolastica, che tutti i giorni sono alle prese con le difficoltĂ derivanti da questi problemi. Nella societĂ e nella scuola italiana se ne parla da tempo, su questo tema sono stati fatti innumerevoli convegni e corsi di aggiornamento, per preparare insegnanti, educatori e professionisti a relazionarsi e ad aiutare le persone colpite da questi
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no a non molto tempo fa in Italia si girava intorno al problema, etichettando gli studenti come asini. Per questo motivo parlare dell’argomento può essere utile agli insegnanti e
a chiunque voglia informarsiâ€?. Sulla dislessia, infatti, un confronto può aiutare moltissimo â€œĂ¨ vero – precisa Francesco – che ognuno ha il proprio percorso, ma ci possono
essere delle esperienze comuni da condividere. Questo vale anche per ciò che riguarda i metodi compensativi a partire dai quali, grazie ai nostri punti di forza, possiamo arrivare, tramite un percorso apposito, a raggiungere gli obiettivi previstiâ€?. Un messaggio importante, insomma, quello che si vuol dare, messaggio espresso chiaramente da Francesco: “non bisogna arrendersi mai – conclude – perchĂŠ, nonostante le molte difficoltĂ , alla fine i traguardi possono essere raggiuntiâ€?.
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rivolta a maestri di coro, solisti parrocchiali, animatori liturgici, catechisti, sacerdoti e insegnanti Irc. “Si tratta di un corso innovativo, di altissimo interesse culturale che speriamo possa suscitare la curiositĂ di moltiâ€? ha dichiarato il dr. Andrea Puma, presidente della civica scuola di musica, ricordando come in ogni secolo e cultura i cristiani hanno sempre voluto cantare la loro fede esprimendo la bellezza del Vangelo con
melodie e canti, citando come esempi, il “Canto del mareâ€? dell’Esodo, interpretazione di un episodio epico come il passaggio del Mar Rosso del popolo ebraico e considerato uno dei maggiori esempi di musica sacra cristiana, e il MagniďŹ cat, nel quale Maria, loda e ringrazia Dio. La civica scuola di musica di Chiari, che da gennaio 2012 ha iniziato una nuova fase di rilancio intesa a dare nuova linfa e vigore all’associazione, ha scelto come
partner per affrontare un corso cosÏ impegnativo dal punto di vista culturale, l’Usci di Brescia in virtÚ della sua ventennale esperienza nell’organizzazione di corsi didattici, seminari di studio, rassegne e concerti in ambito provinciale con enti pubblici e privati, associazioni culturali, artistiche e religiose. Per aderire allo stage, presentarsi in via Rota 27 a Chiari, tutti i pomeriggi feriali dalle 14 alle 19. Per informazioni, 3484021755. (c.m.)
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l Piano di zona 2012-2014 − strumento programmatico degli interventi sociali condivisi dagli 11 Comuni del Distretto Oglio Ovest − è stato approvato, nonostante le gravose difficoltĂ economiche tipiche di questo periodo. Il Piano intende indirizzaredefinire le prioritĂ sociali favorendo l’integrazione tra enti, Asl e terzo settore, si presenta come prodotto finale del piĂš ampio lavoro di confronto e condivisione tra i soggetti coinvolti (mediante la convocazione delle assemblee dei sindaci e dei vari tavoli tematici) e prevede quattro punti strategici e trasversali alle diverse aree d’intervento: sostegno alla domiciliaritĂ , politiche attive per il lavoro, housing sociale e disagio grave, politiche per i giovani/ famiglia. Nonostante l’impegno serio e compatto dei componenti del Tavolo di programmazione zonale presieduto dal primo cittadino di Coccaglio Franco Claretti, la riduzione sostanziale delle risorse del fondo nazionale Politiche sociali (da 389.901 euro nel 2011 a 189.878 euro nel 2012) e del Fondo non autosufficienza (azzerato rispetto ai 317.146 euro del 2011) ha costretto le istituzioni a intraprendere un approccio culturale-sociale diverso nella fase di progettazione del Piano, con una massima attenzione sui reali bisogni e nell’intento “di fare reteâ€?,
ÂŽÂƒÂ”Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡Ž ÂƒÂ˜Â‘ÂŽÂ‘ÇŁ Dz ƒ •‡Â?’”‡ ‹ ‘Â?—Â?‹ •‘•–‡Â?‰‘Â?‘ ‰Ž‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ •‘…‹ƒŽ‹ ’‡” ‰ƒ”ƒÂ?–‹”‡ ‹Ž †‹”‹––‘ Â†ÇŻÂƒÂ•Â•Â‹Â•Â–Â‡Â?œƒ ƒ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹dz condividendo competenze e risorse per innescare “un processo d’innovazione capace di rendere il welfare locale il piĂš possibile sostenibile nel
futuroâ€?. Il 2 aprile Claretti ha inviato una lettera a Roberto Formigoni, per evidenziare come “oggi i Comuni si trovino a fare i conti con grosse difficoltĂ di bilancio, tagli dei fondi e una legge (la numero 39 del 14 febbraio 2012), che impone che i familiari degli assistiti siano esentati dalla compartecipazione alle spese, senza valutazioniâ€?. “Da sempre i Comuni sostengono gli interventi sociali per garantire il diritto d’assistenza ai cittadini – ha aggiunto Claretti – specialmente agli utenti di famiglie non in grado di sostenerne le spese. La nuova legge non fa altro che mettere in discussione l’uguaglianza sociale, che merita invece di essere perseguita con decisione, cosĂŹ abbiamo dimostrato di voler fare con questo Piano e le sue azioni prioritarieâ€?. Tra esse: il mantenimento in ogni Comune dei servizi domiciliari per disabili e anziani, il sostegno alle famiglie dei disabili per favorire la frequenza ai servizi diurni, la sperimentazione di servizi per disabili piĂš leggeri e meno costosi, il sostegno nei percorsi lavorativi per soggetti fragili e quello alle famiglie con forte disagio economico-abitativo, il potenziamento delle azioni di orientamento scolastico/lavorativo per i giovani, l’incentivare i giovani verso le esperienze di scambio all’estero e la promozione dell’affido e delle azioni di tutela minorile.
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Â? ‘Â?—Â?‡ ƒ””‹˜ƒ Ž‘ •’‘”–‡ŽŽ‘ ’‡” Žƒ Â?‡†‹ƒœ‹‘Â?‡ A Montichiari, dal prossimo mese di maggio, partirĂ l’attivitĂ fornita dallo sportello gestito dall’Istituto per la mediazione e la conciliazione, il cui obiettivo sarĂ fornire la piĂš ampia informazione possibile ai cittadini riguardo alla mediazione. Tale istituto consiste, appunto, nell’attivitĂ svolta da un terzo imparziale (il mediatore) che si pone come unico ďŹ ne quello di facilitare l’individuazione di una soluzione concordata
di una controversia ovvero di aiutare le parti a giungere alla cosiddetta conciliazione. Essa è obbligatoria in materia di condominio, contratti assicurativi, bancari e ďŹ nanziari, comodati, ma anche divisioni ereditarie, contratti locazione e di afďŹ tto, patti di famiglia, successioni e risarcimento danni da circolazione stradale e controversie tributarie, mentre è facoltativa per qualsiasi altra questione di diritto civile e
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‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ ‘Â?˜‡‰Â?‘ ƒœœ‘Žƒ”‹ commerciale. La mediazione risulta, inoltre, particolarmente auspicabile e vantaggiosa per le questioni relative alla separazione ed al divorzio afďŹ nchĂŠ i coniugi raggiungano, in prima persona, accordi che tengano conto dei cambiamenti coinvolgenti tutta la famiglia. Lo sportello, ubicato al piano terra del Municipio (di ďŹ anco al centralino) sarĂ attivo il 1° e 3 ° martedĂŹ di ogni mese dalle 10 alle 12,30; numero di telefono 030/9656256. (f.m.)
Sabato 14 aprile sono previste due tappe per celebrare il centenario dell’ordinazione sacerdotale del giovane Primo Mazzolari, avvenuta il 25 agosto 1912: il Convegno (dalle 9.30 alle 17.30) alla presenza del vescovo Monari nella biblioteca comunale (il convegno è presieduto dal prof. Giorgio Campanini, membro del Comitato scientiďŹ co della Fondazione “Don Primo Mazzolariâ€? di Bozzolo) e la cantata sacra “La piĂš bella avventuraâ€? nella parrocchiale di San Lorenzo.
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anta Lucia, Babbo Natale, la Befana hanno perduto un riferimento. In via XX settembre a Manerbio è stata tolta la buca delle lettere che i bimbi spedivano loro per le “vie del cieloâ€?. Il negozio dei “CigulĂŹâ€? ha chiuso i battenti ultimo in ordine di tempo a spegnere la vetrina in centro al paese. Annuncia la decisione il semplice messaggio, certamente sofferto, delle sorelle Giusi e Rita Baiguera che per decenni – proseguendo un’attivitĂ quasi secolare di famiglia – hanno procurato i giocattoli per i bambini: bambole eleganti, pupazzi di pezza, carrettini di legno ed altri trastulli di tradizione antica molti dei quali rimasti nei ricordi con l’avvento dell’elettronica. Hanno salutato i loro clienti con uno scritto incorniciato ed esposto: â€œĂ‹ arrivato il momento dei saluti, del congedo che non può che portare con sĂŠ un grande sentimento di rammarico nel cuore. Dopo anni di attivitĂ , il nostro negozio vi saluta con immenso affetto e vi ringrazia per la continua fiducia e stima dimostrataci in tutti questi anni. Abbiamo camminato al vostro fianco, abbiamo collaborato e grazie a voi siamo cresciuti cercando di ottenere risultati migliori. Ci auguriamo che questi stessi sentimenti di vicinanza siano da voi corrisposti perchĂŠ, cari clienti, la vostra cura e la realizzazione delle vostre aspettative sono sempre stati
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durante tutti gli anni di apertura ed operativitĂ del nostro negozio. Un abbraccio grandeâ€?. Giusi e Rita erano diventate titolari del negozio di giocattoli avviato nel secolo scorso da nonno Giuseppe che aveva affiancato l’attivitĂ al laboratorio di sellaio nel quale si realizzavano finimenti per bardare i cavalli da sella o attaccare gli animali da tiro alle carrozze od ai carri da trasporto. Il mestiere nel dopoguerra degli anni Quaranta passò al figlio Lorenzo soprannominato “Lègorâ€? per la vivacitĂ e la passione con le quali seguiva l’attivitĂ paterna. Assiduo dell’oratorio San Filippo Neri, “Legorâ€? , fu coinvolto dai fratelli Gianmaria e Francesco Saldi nella squadra che contribuĂŹ a costituire. Era la Virtus che debuttò sul campo di via San Martino per trasferirsi nel succedere degli eventi allo stadio attuale costruito dalla Marzotto. Per anni Lorenzo Baiguera s’era assunto i compiti piĂš diversi nella squadra dai colori bianco verde, dal tenere in ordine la segnaletica del rettangolo di gioco, al bucato delle divise e alla riparazione del ruvido pallone ai suoi tempi in cuoio duro e resistente con la camera d’aria in lattice sul quale interveniva per ogni necessitĂ di ripristino. Morto Lorenzo il negozio è stata ereditato dalle figlie che dopo decenni hanno deciso di abbandonare un’attivitĂ ormai diventata non piĂš redditizia per il sostegno di una famiglia.
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nella mia scultura, in cui l’uso e la forma del chiodo sono essenziali�. Franca Ghitti nasce ad Erbanno, frazione di Darfo Boario Terme, studia all’Accademia di Brera, si specializza a Parigi e con Oskar Kokoschka, a Salisburgo, apprende l’incisione. Negli anni Sessanta realizza le prime sculture in legno. Recupera legni usurati, avanzi di segheria, chiodi. Nel 1967 realizza un ciclo di affreschi a Breno: mappe di campi, recinti, ovili, processioni di penitenti, cortei rogazionali.
Dal’69 al ’71 lavora in Kenya, ove crea grandi vetrate d’una chiesa a Nairobi. Rientrata in Italia lavora legno e ferro, rivisitando linguaggi emarginati. Dal 1972 al 1976 lavora alle vetrate della chiesa di Costa Volpino. Sue importanti mostre a: Mantova, Torino, Milano, Roma Heidelberg, Monaco di Baviera, Brescia, Vienna, New York. Fitto è il dialogo con architetti e progettisti che trovano nei suoi lavori momenti di incontro e di confronto per una riessione viva sullo spazio come
“luogo di appartenenzaâ€?. Inizia il ciclo “Cancelli d’Europaâ€?. Nel 2003 presenta “Maps-Mappingâ€? sculture e installazioni a New York. Nel 2007 la mostra “Percorsiâ€?. Nel 2008 propone “Pagine chiodateâ€?, opere inedite realizzate con carta, cartone e chiodi. Negli ultimi anni la sďŹ da diviene di affrontare le tecnologie, i linguaggi seriali, restituendo ad essi un ritmo di elementi esistenziali in sequenze stratiďŹ cate di stampi e scarti di lavorazione del legno e del ferro. (e.g.)
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on è vero niente o quasi. Il luogo comune circa lo spopolamento dell’Alta Valle Camonica è un fenomeno che può dirsi concluso. Se ciò, infatti, può aver riguardato i decenni trascorsi, nell’ultimo le cose sono andate diversamente. I dati Istat 2002-2011 parlano chiaro: in 10 anni da Sellero fino a Ponte di Legno il numero degli abitanti è rimasto stabile. Anzi, a voler essere pignoli, si è registrato un aumento dello 0,04%, passando da 23.922 a 23.931 abitanti nel complesso dei 16 Comuni dell’Alta Valle. Il flussi migratorio di stranieri è stato sufficiente ad invertire la tendenza legata al saldo naturale e alle numerose partenze di giovani verso mercati del lavoro piÚ agevoli e remunerativi. Tuttavia, se il dato complessivo tranquillizza, quello che riguarda i singoli Comuni va guardato con attenzione. Infatti una cosa sono i paesi di fondovalle, un’altra quelli di costa o comunque piÚ periferici. In quest’ultimo caso lo spopolamento continua e in alcuni casi si acuisce in maniera significativa, come ben sanno gli amministratori pubblici. Spicca in particolare la situazione che riguarda l’area della Valsaviore, che oltre ai Comuni di Saviore e Cevo può essere allargata fino a comprendere anche Berzo-Demo. Ebbene a Saviore si registra in termini assoluti il calo piÚ drastico di tutta la Provincia di
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a 1744 (-5,4%). In totale una diminuzione di 341 persone. Nei due Comuni limitrofi di fondovalle si registra il leggerissimo dimagrimento di Cedegolo (oggi conta 1257 abitanti con un calo decennale di quattro unità ), mentre Sellero è 1502 (+1,8%) residenti. Medesimo trend per l’ormai sparuto e periferico Paisco-Loveno (198 abitanti, calo di 54 unità pari al 21,4% cioè il dato peggiore in termini percentuali) e Malonno che conta 3346 anime (+0,8%). E risalendo sul fondovalle andrebbero analogamente ricordati Sonico (oggi 1281 abitanti +6,1%), Edolo (4577 +6,4%) e Corteno Golgi (2039 +2,3%). PiÚ complessa la situazione verso il Tonale, perchÊ cala un po’ a sorpresa Ponte di Legno (oggi 1778 cittadini -4,7% rispetto al 2002), che pure è sul fondovalle come Incudine (403 -10,4%), come calano Vione (722 -4,2%) e Monno (568 - 2,4%). Positivo l’andamento invece per TemÚ (1091 abitanti con un +7,8%) e Vezza d’Oglio (1483 +4,1%). Appare chiaro che nei Comuni piÚ piccoli e periferici è in atto una lotta per evitare il graduale inesorabile peggioramento dei servizi alla persona: scuola, farmacia, posta, sportello bancario, piccola distribuzione e pure servizio religioso costituiscono baluardi che spesso sono già andati perduti, spingendo le poche nuove giovani famiglie a trovare sistemazioni migliori altrove, limitando l’endemico pendolarismo.
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simboleggia la pace nel mondo per riecheggiare le parole che la Beata Teresa di Calcutta pronunciò al ricevimento del Nobel per la pace: “L’aborto è il piĂš grande nemico della pace, perchĂŠ se una madre può uccidere il ďŹ glio, ciò signiďŹ ca che gli esseri umani hanno perso totalmente il rispetto per la vita e piĂš facilmente possono uccidersi a vicendaâ€?. La mano è la mano di Dio che si prende cura per l’eternitĂ di questi nostri fratellini/ sorelline che non sono nati sia per
cause naturali, sia perchĂŠ uccisi dall’aborto procurato. Li afďŹ diamo alla Divina Misericordia con la speranza che tali bimbi siano come piccoli angeli attorno al trono di Dio. Non possiamo dimenticare che proprio nella “carneâ€? di ogni uomo Cristo continua a rivelarsi e a entrare in comunione con noi, cosĂŹ che il riďŹ uto della vita dell’uomo, nelle sue diverse forme, è riďŹ uto di Cristo. Che possiamo fare noi, fragili creature? Ecco la magistrale risposta dell’Evangelium vitae: â€œĂˆ
urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero. [...] GesĂš stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e piĂš efďŹ caci contro le forze del male e ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni non si scacciano se non in questo modo. Ritroviamo l’umiltĂ e il coraggio di pregare e digiunareâ€?. Un ringraziamento va all’amministrazione comunale per lo spazio concesso. (Andrea Mondinelli)
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inalmente si risolve l’annosa questione dello stadio “Tassaraâ€? di Breno. Dalla Regione Lombardia sono in arrivo i fondi per la sistemazione delle tribune, crollate sette anni fa. Il campo sportivo, intitolato alla famiglia Tassara (legata alla ferriera omonima) era inagibile (almeno per una parte) dall’aprile 2005, da quando cioè una frana provocò il crollo delle tribune. Una spiacevole vicenda protrattasi forse troppo a lungo. Il sindaco Sandro Farisoglio ha dato in questi giorni il felice annuncio. Si tratta di un progetto da 950mila euro, che comprende diversi interventi. Alle casse comunali (e quindi ai brenesi) l’operazione non costerĂ nulla (o quasi). L’assessorato regionale allo Sport coprirĂ gli interessi sul mutuo ventennale che il Comune accenderĂ presso il Credito sportivo (sono circa 530mila euro); mentre la quota capitale del mutuo verrĂ ripagata dall’impianto fotovoltaico da 200 khilowatt che verrĂ installato sulla pensilina della pista di atletica. Si tratta di un intervento messo a punto per risolvere il problema di uno degli stadi piĂš belli della Valle, non solo per la sua lunga storia, ma anche per la presenza nell’impianto di una pista d’atletica di tutto rispetto, per la qualitĂ delle attrezzature e per la posizione. Il piĂš importante inter-
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no rifatte e rimesse a norma. Nella parte sottostante verranno completati gli spogliatoi (oggi esiste solo lo scheletro dell’immobile) con tutti i locali necessari per giocatori, arbitri e tecnici vari. Di fronte alla parziale copertura della pista di atletica, per un tratto di circa 100 metri, verrĂ costruita una pensilina, sormontata dai pannelli solari. Completa il progetto la sistemazione della palazzina accessoria, oggi sede dell’Unione sportiva Breno, che ha bisogno di intervento di riqualificazione e di rifacimento di tutta l’impiantistica. â€œĂˆ un altro punto fondamentale del programma amministrativo che trova soluzione – afferma il sindaco Farisoglio –, un progetto cui in passato nessuno sembrava esser riuscito a porre rimedio. La cosa piĂš importante è che, in questo periodo di estrema difficoltĂ , l’impegno non graverĂ sulle finanze municipali. Il ringraziamento va all’assessore regionale allo Sport, Monica Rizzi, che si è interessata alla questione e a tutto lo staff della Direzione generale sport e giovani del Pirellone, che ha capito l’importanza di risolvere l’annoso problemaâ€?. Adesso il Comune apre la fase della progettazione definitiva e dell’appalto. Dovranno però essere accelerati i tempi per la presentazione dei documenti per l’impianto fotovoltaico, per accedere agli incentivi.
A Spiazzi di Gromo, tra le Alpi Orobie, dell’alta Val Seriana, nella rigogliosa foresta di abeti bianchi e rossi, si snoda il “Parco sospeso nel boscoâ€?, il divertente ed istruttivo per corso che, attraverso le piattaforme abbraccianti i fusti degli alberi e i 123 diversi giochi aerei che le collegano, nei 9 percorsi, permette a chiunque si cimenti, di vivere una giornata a diretto con tatto con il bosco, tra le fronde degli alberi, utilizzando corde, ponti, liane, reti e sceglien do i percorsi in base alle proprie capacitĂ ed esigenze. I percorsi sono differenziati per grado di difďŹ coltĂ con colorazioni diverse, a partire dal “baby azzurroâ€? ampliato per i piccolissimi, il “gialloâ€? per bambini e ragazzi dotati di minime abilitĂ e preparazione, il “giallo-verdeâ€?, per un discreto grado di abilitĂ , il “ giallo-rossoâ€?- “giallo bluâ€?, per un’abilitĂ media. Con buone abilitĂ e preparazione, si può affrontare il percorso “verdeâ€?; se l’abilità è piĂš che buona il “rossoâ€? è, per chi possiede preparazione atletica, il percorso “bluâ€?. Naturalmente al progredire delle difďŹ coltĂ corrisponde l’elevamento in altezza, verso le www.scuolainmontagna.it
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cime degli alberi, lĂ dove osano solo gli scoiattoli! Per affrontare questa indimenticabile esperienza si partirĂ con un “Percorso provaâ€? durante il quale gli istruttori illustreranno l’utilizzo delle indicazioni cartellonistiche e dell’attrezzatura messa a disposizione per avviare il nostro “barone rampanteâ€? ai percorsi. Successivamente il personale specializzato seguirĂ da terra, pronto ad intervenire per consigliare e controllare afďŹ nchĂŠ tutto si svolga nella massima sicurezza. É in allestimento il Percorso Nero, abilitĂ e preparazione ad altissimo livello. Fruibili, all’interno del Parco Sospeso: il campo di tiro con l’arco, il persorso Parkour, la palestra di arrampicata sportivae il bikepark. Raggiungerci è facile: da Bergamo si prende per la Val Seriana, che percorsa nella sua lunghezza, ci porterĂ ďŹ no allo storico borgo medioevale di Gromo. Ai piedi della rocca del castello, si svolta a destra per Spiazzi di Gromo ďŹ no a raggiungere il grande piazzale del parcheggio dell’Hotel Spiazzi. Qui lasciata l’automobile, si raggiunge il parco a piedi, a 20 metri di distanza.
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Zanella (nella foto), presidente del Consorzio Franciacorta, annuncia la partnership che, per il 2012, vedrĂ Franciacorta a ďŹ anco di Slow Food Italia, nei principali eventi quali il Salone del gusto durante iniziative studiate ad hoc, come le Cene dell’Alleanza, nei quali buon gusto e tipicitĂ saranno protagonisti esclusivi in diverse tra le piĂš signiďŹ cative realtĂ enogastronomiche italiane. Il progetto di Slow Food “Alleanza tra i cuochi e presĂŹdi Slow Foodâ€?
riunisce da tre anni una rete solidale composta da oltre 200 presÏdi italiani e 290 cuochi del nostro Paese. I cuochi dell’Alleanza e i produttori dei presÏdi Slow Food si sono confrontati sui temi che riguardano il loro quotidiano: dai canali distributivi alle modalità di approvvigionamento, dal ruolo della ristorazione per lo sviluppo dell’agricoltura di prossimità alla valorizzazione della biodiversità che ci circonda. Uno scambio di esperienze tra gli oltre 300
cuochi e produttori che si è svolto in un’atmosfera di entusiasmo e convivialitĂ , arricchita dalla presenza del Franciacorta, che accompagna dal suo inizio il progetto di Slow Food. “In perfetta sintonia con i principi che guidano le azioni di Slow Food – conclude Maurizio Zanella – il Franciacorta si propone quale pura espressione di un territorio, di una storia e di chi produce con impegno e passione un vino autentico che racconta, con eleganza, la qualitĂ assolutaâ€?.
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ssendo stato il luogo formativo iniziale per molti religiosi della Provincia, Adro rappresenta la prima casa, la casa del cuore. Non solo: l’amore alla Madonna della Neve ha dato forma all’iniziale chiamata alla vita carmelitana. Il suo sguardo ha sostenuto gli entusiasmi e ha protetto nella difficoltà e nel pericolo quanti si sono accostati. Sabato 21 aprile ci sarà una solenne celebrazione per festeggiare i 100 anni di una presenza: sono invitati tutti i religiosi, gli ex collegiali (il Geac) e gli ex alunni. Nello specifico il programma prevede alle ore 10.45 la Santa Messa (nel piazzale) presieduta da padre Gianni Bracchi (provinciale); alle 12.30 il rinfresco per tutti i convenuti, alle 13 il pranzo (riservato agli invitati) e alle 15 l’apertura della mostra e riflessione storica con padre Rodolfo Girardello e
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con padre Giuseppe Furioni. La giornata sarĂ allietata dalla presenza della fanfara dei bersaglieri di Palazzolo. Saranno in 500 e giungeranno ad Adro non solo dalla provincia di Brescia, ma anche da Verona, Padova, Treviso e Venezia: gli ex-alunni delle scuole dei Carmelitani Scalzi, dal 1967, e quindi da ben 45 anni, riuniti nell’associazione Geac Amicizia (Geac sta per gruppo ex alunni carmelitani), si daranno appuntamento nello storico santuario adrense sabato 21 aprile per condividere la gioia di festeggiare insieme i 100 anni di presenza dei frati alla Madonna della Neve di Adro. Festa nella festa, l’incontro generale del Geac vivacizza cosi le celebrazioni per l’ambito anniversario con una serie di iniziative, prima fra le quali la pubblicazione del volumetto: “1912-2012: 100 anni ben portatiâ€? , nel quale è raccolta la storia dell’Associazione nata per tenere in contatto i “ragazziâ€? per lo piĂš dai 10 ai 12 anni di etĂ , che una cinquantina di anni fa erano
reclutati a frotte nei collegi carmelitani per coltivare la vocazione al sacerdozio e alla vita carmelitana. Chiamati, a quel tempo “i fratini di Santa Teresaâ€? (patrona dei carmelitani) o “apostoliniâ€? oggi gli ex alunni soci del Geac sono per lo piĂš padri di famiglia, che nel corso degli anni grazie alla fervida attivitĂ del Geac e del suo dinamico presidente padre Andrea Panont, hanno mantenuto vivo il dialogo umano-cristiano riunendosi ogni anno come sarĂ sabato 21 aprile. La giornata si aprirĂ alle 9.30 con l’incontro di benvenuto propizio allo scambio dei saluti, alla presentazione del programma delle celebrazioni e alla consegna della pubblicazione del centenario. Inserita dunque nell’ambito dei festeggiamenti per i 100 anni di attivitĂ dei Carmelitani ad Adro alla giornata parteciperanno anche tutti i religiosi. Per informazioni si può consultare il sito www.geacamicizia.it. Per le adesioni email apanont@tiscali.it o gbvolpo@tin.it.
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‡”•‘ Ž‡ ƒ��‹�‹•–”ƒ–‹˜‡ ‹�“—‡ …ƒ�†‹†ƒ–‹ ƒŽŽƒ …ƒ”‹…ƒ †‹ ‹�†ƒ…‘ All’insegna di una marcata frammentazione, una fitta serie di ben 11 liste e una corposa pattuglia di candidati, cinque alla carico di sindaco a meno di un mese dalla chiamata alle urne per l’elezione dei 16 seggi di consigliere comunale e del primo cittadino di Palazzolo si apprestano ad una campagna elettorale che si prospetta intensa e battagliera, considerata l’esperienza di molti e la voglia di mettersi in gioco mostrata
dai piÚ giovani, scesi in campo per amministrare la propria città . Esclusa l’Italia dei Valori, che poteva essere la 12ª lista in campo. Il mancato raggiungimento delle firme necessarie per il deposito della lista ha fatto slittare il progetto della candidatura a sindaco di Sara De Vecchi, nonostante i gazebo al mercato e in piazza. Nei commenti delle forze politiche protagoniste della campagna elettorale prevalgono
gli argomenti di carattere locale e risuonano lontani gli echi delle diatribe e del dibattito che si svolge a livello regionale e nazionale. C’è anche da rilevare positivamente che i toni del confronti sono pacati e improntati, almeno fino ad oggi, ad un clima di serenità e di civiltà , pur con qualche lieve distinguo, specialmente rilevato negli interventi che appaiono sul blog locale organizzato da Qui Palazzolo. Ma certamente
anche a Palazzolo il quadro politico che uscirĂ dalle elezioni di maggio, sarĂ interessato da cambiamenti significativi. Ecco i candidati: Selina Grasso (Palazzolo cambia con noi, Lista + Palazzolo); Tarcisio Rubagotti (Pdl, Udc, Impegno Civica Palazzolo); Alessandro Sala (Sala Sindaco, Lega Nord); Angelo Scaratti (Movimento Cinque Stelle); Gabriele Zanni (Partito democratico; Palazzolo CittĂ in testa; San Pancrazio con Zanni).
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lla ricerca di nuove risorse per assistenza e sicurezza. Due conferenze stampa del commissario e sub-commissario prefettizio per dimostrare come per i Comuni dell’Ovest bresciano, pur in presenza di tagli e restrizioni nell’assegnazione dei fondi da parte di Stato e Regioni, non viene meno l’impegno per il settore sociale e per quello della prevenzione e sicurezza. Il Distretto Monte Orfano (Adro, Capriolo, Cologne, Pontoglio, Erbusco, Palazzolo) chiamato per legge regionale ad operare insieme nei servizi sociali, aprirà tavoli di lavoro con associazioni di volontariato, parrocchie, scuole, privati per stendere progetti condivisi e trovare strategie di reperimento fondi. A causa della riduzione dei trasferimenti statali e regionali, si rischia infatti di vanificare il Piano triennale varato dai Comuni per definire e dare risposte incisive ai reali bisogni della comunità . Sono esclusi dai tagli gli incontri protetti per i minori allontanati dalle famiglie con provvedimenti del Tribunale che saranno affidati, come di consueto, alle Suore Poverelle di Capriolo e i sostegni dell’Asl alle famiglie con malati di demenza senile. Ad oggi la casa di accoglienza di Capriolo, dell’Istituto Palazzolo delle Suore delle Pove-
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spondere con specifica attenzione e professionalità a bisogni diversi in relazione all’età dell’ospite, alle problematiche espresse e al tipo di progetto necessario. Salvi dai tagli anche i bonus gas e affitto, coperti da stanziamenti municipali. Per quanto riguarda la sicurezza e la prevenzione, dopo la positiva esperienza dell’anno scorso, i Comuni di Palazzolo, Cologne e Coccaglio sono tornati a siglare un accordo per coordinare una serie di pattugliamenti notturni mirati al contrasto dell’illegalità diffusa e alle cosiddette stragi del sabato sera. La sinergia fra gli organici dei tre comandi delle Polizie locali, consentirà di avere a disposizione 26 agenti al servizio di un’area omogenea. Un piccolo esercito in grado di garantire flessibilità e incisività nei controlli. Il valore aggiunto è rappresentato dalla strumentazione e dall’unità cinofila dei vigili di Palazzolo, Comune capofila del progetto. A margine della presentazione del patto, il comandante della Polizia locale di Palazzolo Emilio Masucci ha illustrato un progetto innovativo sul fronte della videosorveglianza. Si tratta di una rete di telecamere di ultima generazione dotate di scanner e ocr per leggere e trasmettere alle forze dell’ordine le targhe dei veicoli in transito sulle vie di accesso all’area industriale del paese.
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Provincia stessa. “Con questo patto – ha dichiarato il Prefetto – abbiamo dato avvio a una fondamentale forma di collaborazione tra le forze dell’ordine, che potranno intervenire in maniera piĂš puntuale nei casi relativi ai problemi che riguardano la viabilitĂ , i rischi di tipo ambientale con il supporto del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Brescia, i venditori ambulanti abusivi e il fenomeno dell’immigrazione clandestina, il controllo nei locali pubblici
sull’abuso di alcolici e spaccio di drogaâ€?. Un modello di gestione che sostiene anche chi agisce ogni giorno sul territorio con la fornitura di dotazioni tecniche: sono 10mila gli euro messi a disposizione dei cinque Comuni per l’utilizzo di attrezzature in forma di comodato. “Tra le forze dell’ordine – spiegano i primi cittadini – esisteva giĂ una sinergia, ma con questo accordo non possiamo che migliorare in termini qualitativi la presenza su un territorio come quello della
Valtrompia, nel quale le nostre polizie locali si confrontano quotidianamente con grossi problemi legati a una viabilitĂ diventata fonte di stress e pericoli, nonostante i progetti messi in campo dalle varie amministrazioniâ€?. Un “Patto per la sicurezzaâ€? che cercherĂ di rendere piĂš efďŹ ciente il lavoro della polizia, in particolar modo per i problemi legati al controllo delle attivitĂ commerciali, senza trascurare la sicurezza dei ďŹ umi e la gestione dei riďŹ uti. (a.a.)
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irca 240 mq arredati e pronti per ampio bar e moderno negozio con grande terrazza per godersi sole e vista su monti e vallata in pace; sovrasta un appartamento di 120 mq a disposizione: il tutto a 300 euro mensili per la parte commerciale e 200 euro mensili per l’abitazione, fornita di tutti i servizi necessari con metano. Ăˆ questa l’occasione a Irma da valutare con attenzione da chi, coppia o altro, ama la vita fuori da ritmi ossessivi. Tra l’altro il complesso è in posizione ottimale, all’entrata del paese, sulla provinciale con affiancato il Comune luogo di passaggio per le diverse necessitĂ dei cittadini e Centro civico con una grande sala, biblioteca e spazio giochi per i piĂš piccoli. Si aggiunge un fatto: l’anziano per le sue modeste esigenze gradisce il negozio vicino dove può giorno per giorno acquistare fresco quello che gli serve. Inoltre bar e punto vendita operano in regime di “monopolioâ€?: sono i soli nel centro del piĂš piccolo Comune della Provincia, 150 abitanti che nella buona stagione raddoppiano e vede buon movimento di passaggio anche per la vicina Casa dell’Alpino con la colonia estiva. Il tutto, ricordiamo, era stato inaugurato a novembre 2005 quando si festeggiò insieme la fornitura al paese del gas metano realizzata dell’allora Sinergia spa (Asm). L’amministrazione, con l’aiuto di ComunitĂ
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stato chiuso l’unico emporio, quello dei Calcari, dove si trovava dal pane alle sigarette, ai bolli e poco dopo aveva tirato giÚ la saracinesca anche l’ultimo bar davanti alla falegnameria dei Cotelli. L’investimento pubblico aveva dato i suoi frutti: nuove nascite dopo quasi 15 anni, due anche lo scorso anno. Il bando per il gestore allora era stato positivo: tutto era filato liscio fino a fine settembre 2010, quando il gerente se n’era andato per motivi non legati all’esercizio dell’attività . Era stato fatto un nuovo bando, poi rinnovato a inizio 2011 senza esito. Ora l’amministrazione ha approvato e pubblicato un nuovo bando per l’attività commerciale a prezzo base d’asta di 300 euro dimezzato rispetto ai 600 del 2011. Per l’appartamento è previsto un normale contratto di affitto. Chiede agli interessati i requisiti per l’esercizio commerciale nello specifico settore (iscrizione al Rec, aver esercitato per almeno due anni anche non continuativi l’attività di vendita di prodotti alimentari, ecc.). Il soggetto, persona fisica o giuridica, che partecipa al bando deve possedere i requisiti per gestire entrambi gli esercizi (barbottega) non essendo ammessa una gestione separata. Il contratto prevede una durata di sei anni. Il termine per presentare le offerte è il 17 aprile alle 12. Moduli necessari e informazioni al Comune di Irma (030/9220157) e sul sito www.comune.irma.bs.it
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ÂŽ ˜‘–‘ ‹Â? ƒŽ•ƒ„„‹ƒ ƒ †‘Ž‘ ‡ ”‘˜ƒ‰Ž‹‘ Fra i Comuni che vanno al voto il 6 e il 7 maggio, troviamo due piccoli Comuni valsabbini, Odolo (nella foto) e Provaglio Val Sabbia. Piccoli Comuni sĂŹ, ma non per questo elezioni meno sentite, come dimostra la presenza di ben tre liste per ognuno dei paesi. Per quanto riguarda Odolo, Comune di circa 2.000 abitanti, cerca la conferma per un secondo mandato il sindaco uscente Fausto Cassetti, capolista di AscolTiAmo Odolo. In questa tornata elettorale in lista troviamo
i candidati consigliere Roberto Ughi, Emilia Bacca detta Milly in Pasini, Mariagrazia Bonomini in Ferliga, Giulia Ziletti, Francesco Trapletti e Luca Pasini. Si presenta nuovamente Adriana Vitali che, con la sua lista Patto per Odolo e i candidati consigliere Adele Caini, Christian Pompili, Claudio Roletti, Francesca Serena, Alberto Zambelli e Andrea Zinelli, cerca di ritornare al posto che ha giĂ occupato anni fa. Terza lista in corsa Uniti per Odolo del candidato sindaco
Luigino Caldera e i candidati consiglieri Grazia Benini, Marco Dusi, Andrea Leali, Elisa Pedersoli, Nicola Tolettini e Antonio Tomasi. Presentate tre liste anche nel Comune di Provaglio Val Sabbia, paese che conta circa un migliaio di abitanti. La lista Per Provaglio propone come candidato sindaco il giovane Marco Venturini e come candidati consigliere Davide Baruzzi, Michele Baruzzi, Angiolina Garbelli, Angelo Gussago, Federica Manni e il sindaco uscente Ermano
Pasini. La lista Provaglio che cresce propone come candidato sindaco Tamara Baldassari e candidati consigliere Clara Fiori, Ernesto Baruzzi, Alberto Caini, Dario Dolcini, Giovanni Meschini. Si scontra con queste la terza lista Un cambiamento per Provaglio del candidato sindaco Roberto Bergamini, che si presenta con i candidati consigliere Gionni Baruzzi, Angelo Dolcini, Alessandro Manni, Claudio Manni, Silvano Pezzottini, Giacomino Salice. (n.t.)
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bocciata la primavera, sul Garda scocca l’ora degli ormai tradizionali “eventi verdiâ€?. Sono ben tre in un mese, a cavallo tra aprile e maggio, a testimonianza della crescente attenzione di pubblico e operatori nei confronti dell’ambiente. Si comincia nella straordinaria cornice della Rocca visconteoveneta di Lonato che ospita nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 la 5ÂŞ edizione di “Fiori nella Roccaâ€?, mostra-mercato di piante rare. Il complesso monumentale accoglierĂ importanti vivaisti italiani e stranieri, appassionati coltivatori e ricercatori di essenze rare. Nel Quartiere della Rocchetta sarĂ dato spazio alle creazioni artistiche e dell’artigianato, vasi in terracotta e maiolica fatti a mano, attrezzi da giardino, arredi e complementi per esterni e verrĂ allestita una libreria con volumi dedicati al mondo del giardino e al giardinaggio. Animali realizzati con le erbe, decorazioni vegetali profumate, sete dipinte, preziosi ricami a tema floreale, spezie, mieli e marmellate naturali, frutti, scatole e oggetti rivestiti con carte antiche a tema floreale, torte e biscotti saranno protagonisti nel grande prato antistante la Casa del
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sue magnifiche creazioni artistiche e le lezioni ‘Un bouquet per la mia casa’, aperte a tutti coloro che vorranno cimentarsi nell’arte floreale. A contorno, le visite guidate alla Casa-museo e alla Biblioteca di Ugo Da Como che consentiranno anche di ammirare l’esposizione temporanea ‘Fiori d’arte‌’ con creazioni artistiche che recuperano la concezione futurista dei fiori di latta. Il programma della manifestazione, disponibile sul sito www.fiorinellarocca.it, è suggellato dalle presentazioni di nuove realizza-
zioni editoriali dedicate al mondo del giardino e dei fiori e da conferenze a tema. Sabato 28 e domenica 29 è imperdibile la mostra “Il giardino di deliziaâ€? ospitata nel magnifico scenario prospettico di Palazzo Bettoni Cazzago a Bogliaco di Gargnano. Articolata in diversi settori espositivi, perfettamente inseriti nel contesto ambientale del parco, in misurato equilibrio tra natura ed artificio architettonico, la mostra propone piante e fiori che rispondono alla tradizione degli antichi giardini, alle nuove tendenze culturali, al recupero ed alla diffusione di specie rare. Programma completo sul sito www.ilgiardinodidelizia.it. Infine dal 18 al 20 maggio va in scena la 6ÂŞ edizione di “Padenghe verdeâ€? e come ogni anno il Comune valtenesino si trasforma in un luogo magico. L’asfalto e il selciato si coprono d’erba, le strade, le piazze e i vicoli del centro si vestono di verde e diventano giardini, le vie lasciano posto a piante, fiori e piccole colline, mentre splendide fontane e suggestivi angoli fioriti compaiono dal nulla. Sul sito www.padengheverde.it il programma completo con workshop, esposizioni e grandi eventi dedicati al mondo del verde.
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MercoledĂŹ 25 aprile alle ore 20.30 presso la sala del Teatro comunale di Vobarno va in scena il racconto per due voci, pianoforte e tamburo dal titolo “Radio drammaâ€? a cura di Filippo Garlanda e Paola Cannizzaro dell’Associazione di promozione sociale Belcan di Gavardo. Narra la storia di Giuseppe Impastato detto Peppino, assassinato dalla maďŹ a il 9 maggio 1978 a soli 30 anni. Alla vita di Peppino è dedicato il ďŹ lm
Il gruppo genitori della parrocchia S. Michele arcangelo di Puegnago del Garda organizza un ciclo di incontri rivolto ai genitori. L’obiettivo è di fornire un aiuto nel delicato e difďŹ cile “mestiere di genitoreâ€? individuando possibili strategie nell’ambito dell’educazione familiare. Si inizia venerdĂŹ 13 con il prof. Paolo Ferliga sul ruolo del padre nella crescita dei ďŹ gli. Si prosegue il venerdĂŹ successivo con Ilaria Marchetti
“I cento passiâ€? di Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio nel ruolo di Impastato. Il ďŹ lm è una ricostruzione dell’attivitĂ di Peppino, e i “cento passiâ€? che separavano casa sua da quella del boss Tano Badalamenti non sono solo una metafora usata dal regista, ma è effettivamente la distanza presente tra quella che era la casa di Peppino e la casa del boss (il bene è stato conďŹ scato alla maďŹ a e afďŹ dato a Giovanni Impastato).
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sulle esperienze dei ďŹ gli di genitori separati e sui gruppi di parola. Nell’ultimo incontro di venerdĂŹ 27 tocca a Mariella Bombardieri e a Ennio Pasinetti intervenire sul tema della “resilienzaâ€? familiare e sulla possibilitĂ di reggere ai dolori e alle fatiche del vivere in famiglia. Gli incontri iniziano alle 20.30. I primi due si svolgono nei locali dell’oratorio, mentre l’ultimo si tiene nella bella Villa Galniga, poco distante dalla parrocchia.
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a Caritas zonale di Salò, che ha giurisdizione sul territorio dei Comuni da Roè Volciano a Toscolano Maderno, ha presentato il bilancio delle attivitĂ messe in campo per fornire supporto e aiuto concreto ai bisogni di sempre piĂš larghe fasce della comunitĂ . Nel 2011 sono state seguite 230 famiglie, il 25% italiane, residenti nella zona. Per alcune i volontari hanno collaborato con le assistenti sociali per approfondire la situazione. Per tutte si è provveduto all’aiuto con la distribuzione di 1.242 pacchi viveri e con 465 interventi di provviste di vestiario. Il reperimento delle derrate alimentari è stato possibile grazie alla disponibilitĂ dell’agenzia statale “Ageaâ€?, che fornisce alimentari della ComunitĂ europea e a quella del magazzino diocesano “Ottavo giornoâ€? situato presso il mercato ortofrutticolo di Brescia. L’iniziativa del “Microcreditoâ€? ha consentito di finanziare 16 famiglie per un totale di 38mila euro. A questo proposito i responsabili della Caritas ricordano che sono disponibili dei fondi, per cui sollecitano chi si trovasse in difficoltĂ per la necessitĂ di contrarre spese di carattere familiare, come l’acquisto di un’automobile usata, di arredamento e di prestazioni mediche, a recarsi presso la sede di via Canottieri. Il finanziamento massimo è di 3.000
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va chiamata “Supercentâ€?. Grazie alle occasioni organizzate sul territorio, come la “Giornata della caritĂ â€? presso le parrocchie, la pesca di beneficenza e il Banco libri, ai contributi di enti e a quello dell’associazione “Santa Lucia golfâ€? e alle offerte dei parrocchiani, che hanno avuto un incremento rispetto al passato, è stato possibile elargire contributi consistenti. Ne hanno beneficiato l’associazione Medici senza frontiere, le Chiese dell’Est, il Corno d’Africa, gli Alpini di Salò, diversi monasteri, l’oratorio di Salò e l’associazione Cuore Amico. Prestiti diretti, senza interessi e con restituzione mensile, sono stati messi a disposizione per necessitĂ inderogabili.
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La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne GesĂš, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!â€?. Detto questo, mostrò loro le mani e il ďŹ anco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. GesĂš disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiâ€?. Detto questo, sofďŹ Ă˛ e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiâ€?. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato DĂŹdimo, non era con loro quando venne GesĂš. Gli dicevano gli altri discepoli: ÂŤAbbiamo visto il Signore!Âť. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo ďŹ anco, io non credoâ€?. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa. (...)
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ace. Non è un caso che il primo dono di GesĂš risorto ai discepoli sia la pace. Le loro tensioni, le paure, l’incertezza a credere erano giĂ un motivo sufficiente per portare loro qualche conforto. La pace di Cristo però non è solo questo, non è una rassicurazione. Ăˆ un dono che guarda e proietta sul futuro, indica quello che sarĂ il cammino dei discepoli da lĂŹ in poi. Ăˆ il presupposto del mandato. PerchĂŠ non si può testimoniare, non si può raggiungere l’angolo piĂš remoto della terra senza aver dentro il senso della pace di Dio; non si percorre il mondo se non per fare lo stesso dono. Che si traduce nel perdono dei peccati e quindi nella certezza che esiste la salvezza e questa è stata portata attraverso GesĂš. Pace, Spirito e perdono dei peccati sono tre realtĂ inscindibili nel dono del Risorto, sono una in rapporto all’altra come segno dell’amore vero di Dio, sono la certezza che a vincere non è la nostra incapacitĂ di amare ma l’amore di Dio. Il nostro modo di intendere
'L VRUSUHVD LQ VRUSUHVD â€œâ€ŚVoi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perchĂŠ non era possibile che questa lo tenesse in suo potereâ€?. Pietro nel giorno di Pentecoste, annuncia la risurrezione di GesĂš. Lo fa in modo semplice, presentandola come una sorpresa inaspettata, introdotta dalla congiunzione avversativa “maâ€?. La sorpresa è il tema ricorrente della Scrittura ed è la condizione di chi vive nell’obbedienza a Dio: Abramo è sorpreso quando in tarda etĂ arriverĂ il figlio della promessa; sarĂ sorpreso quando Dio gli chiede di sacrificarlo; verrĂ sorpreso dall’angelo che ferma la sua mano mentre scende per colpire Isacco. Sorpreso sarĂ Giacobbe nel ritrovare Giuseppe, il figlio credu-
to morto, vivo e ricco in Egitto. E cosĂŹ di sorpresa in sorpresa arriviamo alla gioia di Maria di Nazareth e alla sorpresa di Giuseppe di fronte all’annuncio di una nascita inaspettata. Sorpresa è il vino nuovo di Cana, “piĂš buonoâ€? di quello precedente. Sorprese sono i miracoli operati da GesĂš che innestano novitĂ di vita su di un corpo e su di una vita segnata dal male. I Giudei vedendo il pianto di GesĂš davanti al sepolcro dell’amico Lazzaro sono sorpresi a tal punto da dire “Guarda quanto l’amava!â€? Sorprendente per il fariseo Simone è che GesĂš si lasci baciare, lavare e profumare i piedi da una peccatrice e sorprendente è GesĂš nel suo rapporto con la Legge e il sabato, interpretati a partire dall’uomo e dall’amore. Sorpreso è Pilato di
fronte al silenzio di GesĂš. Sorpreso il Centurione al Calvario e per lui la sorpresa sarĂ l’inizio della fede. Sorprese le donne al sepolcro nel vedere la pietra giĂ rotolata via. Maddalena verrĂ sorpresa piĂš tardi dalla voce del Maestro. Sorpresi i due discepoli quando nella casa riconoscono il Maestro dallo spezzare il pane. Sorpreso è Pietro nel dialogo con GesĂš Risorto che gli chiede con insistenza “Mi ami tu?â€?. Sorpreso dalla Luce è Saulo sulla via di Damasco. La vita senza Risorto è vita senza sorprese e si riduce a destino. La morte rimane l’ultima parola e il vivere è solo tempo che sfugge dalle dita. La resurrezione di Cristo non è solo promessa per l’uomo di vita eterna, ma possibilitĂ di sorprese nella vita presente.
il peccato come azione sbagliata ci impedisce di concepire pienamente il dono del Risorto: peccato è lontananza da qualcuno che si ama, timore che quello che si ama abbia chiuso il suo rapporto con noi. Non è senso di colpa per un’azione sbagliata ma mancanza verso qualcuno che sappiamo non merita questa azione. La superficialità nel considerare il peccato porta forse al senso di colpa, porta alla complicazione psicologica, all’infelicità esistenziale. Ma è tutto riferito a noi, parte e si conclude in noi e ha riflesso sugli altri. Ma non è il peccato al quale rimedia Dio con la sua pace: questa è data come sicurezza che non noi ma Lui non conta i nostri sbagli, che Lui non si arrende alle nostre incapacità , soprattutto all’incapacità di tradurre l’amore per Lui nell’amore per gli altri. Paradossalmente è piÚ difficile per noi assolverci che aspettare che Dio ci assolva: la nostra natura si ribella alle nostre incapacità e ci vorrebbe perfetti, mentre Dio non ha bisogno della nostra perfezione, sa di cosa siamo fatti, chiede e aspetta.
Per noi il peccato, o meglio, l’errore è una sconfitta, per Lui l’occasione per farci crescere; per noi la mancanza è una voragine che inghiotte le nostre capacità , per Lui è occasione per colmare, per ridare senso. Senza la sua pace siamo poveri come chi è lasciato solo a realizzare un progetto infinitamente piÚ grande di lui; con la sua pace abbiamo la certezza che al nostro cammino si accosta Lui, che rialza, conforta, spinge a fare. Questa è l’azione dello Spirito e la certezza data dal Risorto, questa l’impossibile strada di quelli che escono dal cenacolo e non sono piÚ gli stessi perchÊ lo hanno incontrato diverso, nuovo, risorto. Non sanno capire cosa sia quella forza, ma è la pace promessa, il senso piÚ profondo della salvezza che sta nel riconoscere che il suo amore ci supera e continua a farlo, nonostante il nostro bisogno sia quello di toccare la realtà , scontrarci con essa e provarci. Chiede di credere senza vedere a quell’amore che è la consistenza del Risorto. Crede di accettare quello Spirito che è il segno della sua pace.
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La seconda domenica di Pasqua dall’anno del Grande Giubileo è chiamata anche “Domenica della Divina Misericordiaâ€?. Giovanni Paolo II è stato beatiďŹ cato proprio lo scorso anno nella festa della Divina Misericordia. Il tema della misericordia è presente in molti discorsi e testi di papa Giovanni Paolo II e in particolare nell’enciclica Dives in Misericordia. In questa domenica (il 30 aprile del 2000) Giovanni Paolo II aveva canonizzato la
grande apostola della Divina Misericordia, suor Faustina Kowalskaâ€?. “Sappi, Figlia mia, − diceva GesĂš a Santa Faustina Kowalska − che il mio cuore è la misericordia stessa. Da questo mare di misericordia le grazie si riversano sul mondo intero. Nessun’anima che si sia avvicinata a Me, è ripartita senza essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella mia misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salviďŹ ca e santiďŹ cante‌Desidero
che questa misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la ďŹ ducia nella mia misericordia che desidero tanto nelle anime. Prega quanto puoi per gli agonizzanti; impetra loro la ďŹ ducia nella mia misericordia, poichĂŠ essi hanno piĂš che mai bisogno della ďŹ ducia e ne hanno tanto poca. Sappi che la grazia della salvezza eterna di alcune anime, all’ultimo momento, è dipesa dalle tue preghiere. Tu conosci tutto
l’abisso della mia misericordia; attingi perciò da esso per te e soprattutto per i poveri peccatoriâ€?. Alla base della spiritualitĂ di suor Faustina si trova il mistero della misericordia divina che essa meditava nella Parola di Dio e contemplava nella quotidianitĂ della sua vita. La conoscenza e la contemplazione del mistero della misericordia di Dio sviluppavano in lei un atteggiamento di ďŹ ducia ďŹ liale in Dio e di misericordia verso il prossimo.
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l percorso di Toniolo si presenta come una sottile trama di diverse scelte vocazionali: la sua vita interiore, in primo luogo, cosĂŹ come appare nel suo diario, è una continua ricerca della “volontĂ di Dioâ€?, che si avvale, insieme alle forme tradizionali di raccoglimento e di meditazione, di una buona guida spirituale. ScriverĂ cosĂŹ nel novembre del 1890, pregando il Sacro Cuore: “Concedetemi un padre spirituale conforme al vostro cuoreâ€?. Lo stesso atteggiamento di ricerca vocazionale lo si riscontra nei riguardi dello studio; scrive ancora nelle sue note spirituali: “GesĂš, dirigete gli studi e l’attivitĂ mia al mio perfezionamento e alla Vostra gloriaâ€?. La visione che ha dello studio può far parlare di una vera e propria vocazione che diviene sempre piĂš consapevole nel corso degli anni. Toniolo non è solo un insigne studioso, ma è propriamente un cristiano che abbraccia in maniera consapevole la strada della cultura come
scelta di vita. L’approfondimento e il dibattito sui problemi suscitati dalla storia del proprio tempo sono per lui i mezzi fondamentali nel cammino di formazione e di impegno umano e cristiano; la sua vocazione intellettuale
rappresenta il modo originale con cui ha personalizzato e cercato di incarnare il suo ideale di santitĂ , non trascurando di coltivare quella che era una inclinazione naturale. Scrive nelle sue “Memorie religioseâ€? a proposito
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San Giovanni Rotondo, Pietrelcina
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Terrasanta classico, Speciale Oftal
degli argomenti dei suoi studi: “Fatta questa scelta, mi concentrerò in questi temi, rinunziando a tutto il resto, non divagandoâ€?. Per Toniolo la vasta ed enciclopedica attivitĂ intellettuale trovava punti di riferimento nei principi morali e soprattutto religiosi. La ricerca scientifica per lui è un’esigenza non solo della mente, ma anche del suo spirito religioso; è un’indagine dei fenomeni umani condotta alla luce delle veritĂ divine, per ritrovare la presenza provvidenziale di Dio disseminata nel corso degli eventi umani. Ma qual è l’impianto di fondo del suo pensiero? L’approccio metodologico usato è largamente debitore della migliore filosofia scolastica, soprattutto di S. Tommaso D’Aquino.
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28 aprile -1 maggio 12 - 15 agosto 6 -9 dicembre 23 - 27 aprile 18 - 21 giugno 26 - 30 luglio 16 - 19 settembre 28 aprile -1 maggio 12 - 15 agosto 6 - 9 dicembre 6 - 11 giugno (Bus) 7 - 11 giugno (Aereo) 11 - 14 luglio 22 - 23 agosto 24 -28 settembre 7 - 11 maggio 12 - 19 agosto 22 - 25 aprile 18 - 21 agosto 12 -16 ottobre 22 - 25 aprile 28 aprile -1 maggio 14 - 21 novembre
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Chi Siamo Accompagnare il pellegrino e il viaggiatore nel suo cammino, fornendo la massima professionalità e la profonda esperienza maturata, è la passione di Sogevitour, divenuto in breve tempo un punto di riferimento per i Pellegrinaggi e il Turismo Religioso e Culturale. Alle classiche mete ormai consolidate come Lourdes, Nevers,Terra Santa, Fatima, Santiago, San Giovanni Rotondo e Banneux, abbiamo aggiunto nuovi percorsi di approfondimento turistico e culturale. La Nostra Vocazione Andare alle radici del nostro essere, vocazione religiosa e grande respiro culturale. Nuovi percorsi spirituali alla scoperta di luoghi e terre in cui fede e cultura si fondono in un unico cammino di ricerca da vivere fino in fondo per andare alle radici del nostro essere cristiani. Vengo Anch’Io Nel solco della tradizione dell’OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) molte delle nostre proposte, pur riprendendo itinerari e luoghi comuni ad altri operatori del settore, hanno la grande particolarità di rivolgersi anche alle persone disabili, alle quali viene riservato da sempre un trattamento molto curato e personalizzato. 9 L D * L R E H U W L % 7U L Q R 9 & _ W H O _ Z Z Z V R J H Y L W R X U F R P
Spagna cattolica Andalusia Gran tuor della Polonia La Santa Russia
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27 aprile - 1 maggio 23 - 28 aprile 14 - 20 maggio 11 -19 settembre
* Terra Santa a piedi, sulle orme dei primi pellegrini e dei crociati, Cammino di Santiago, tratto francese e altro su richiesta.
Pellegrinaggio Diocesano - Sezione di Brescia Lourdes 6 - 12 agosto 2012 interviene S. E. Mons. Luciano Monari vescovo di Brescia ,VFUL]LRQL WHO &HOHVWH 5HQDWR ZZZ RIWDOEUHVFLD LW
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Egr. direttore, a piÚ riprese torna nelle discussioni suscitate dalle schede di consultazione il tema della responsabilità dei laici. Sinceramente sono un po’ infastidito da tutta questa roboante enfasi consultativa. Vorrei approfittare di questo spazio per fare ai bresciani un discorso nudo e crudo perchè il tema delle unità pastorali, cosÏ come mi sembra presentato dall’architettura sinodale,
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potrebbe non essere chiaro a tutti. Cari battezzati bresciani, come vedete i preti sono sempre di meno, sono sempre piĂš vecchi, stanchi ed oberati di fatiche. Molti di loro attraversano difficoltĂ personali che rendono difficile affrontare il peso del ministero pastorale. Di seminaristi ce ne sono pochi e non pare che cresceranno nei prossimi anni. Se si vuole provvedere almeno al bisogno dei sacramenti molti preti dovranno servire piĂš parrocchie
e tutti capite che andando avanti cosÏ non si potrà piÚ pensare che un prete faccia il parroco e il curato nella parrocchia e basta. Lamentarsi non serve. Se i laici vogliono mantenere tutte le altre cose della vita parrocchiale bisognerà che ci mettiamo attorno a un tavolo e discutiamo i tempi, i modi e le condizioni dell’impegno dei laici nella vita pastorale. Questo mi sembra un dialogo comprensibile. Speriamo serva. (l.i.)
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e unitĂ pastorali diventano una scelta necessaria perchĂŠ molte parrocchie sono e saranno ancor piĂš in futuro un bacino troppo ristretto per l’attuazione di un serio programma pastoraleâ€?. In poche parole se il servizio deve specializzarsi anche solo un poco, “se debbo mettere in piedi un liceo o una scuola professionale, ho bisogno di poter contare su un bacino di utenza piĂš ampio. La pastorale del futuro non potrĂ essere solo una pastorale di base; dovrĂ diventare una pastorale che affronta e plasma i diversi ambiti dell’esperienza delle persone e quindi una pastorale articolata, creativa, specializzata: iniziazione cristiana, mistagogia, gestione educativa dell’oratorio, catechesi degli adulti, preparazione e accompagnamento dei fidanzati e dei giovani sposi, pastorale scolastica, sociale e della cultura, accompagnamento dei malati, pastorale dei portatori di handicap, sport, arte‌â€?. Si può veramente immaginare, oggi, una pastorale che non prenda in considerazione queste diverse dimensioni della vita dei cristiani? Inutile dire che una singola parrocchia di mille abitanti (“che può contare al massimo su una cinquantina di volontari tra ministranti, catechisti, lettori, amministratori e cosĂŹ viaâ€?) difficilmente può progettare efficacemente tutte queste attivitĂ ? “Possiamo continuare − ha detto Mo-
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tenenza alla Chiesa; se desideriamo formare i cristiani ad affrontare con coerenza le numerose e difficili sfide della societĂ contemporanea, dobbiamo impostare qualcosa di pensato, deciso, verificato, cambiato, rinnovatoâ€?. Questo non è oggettivamente possibile se non si lavora, insieme, a un livello piĂš di quello della singola parrocchia: “Le unitĂ pastorali non risolvono tutti i problemi, ma vanno nella linea giustaâ€?. A chi avanza il dubbio che le unitĂ pastorali siano una sorta di divisione a tavolino della diocesi “un accorpamento mascherato delle parrocchieâ€?, il Vescovo risponde che
non è cosĂŹ: “La pastorale ha sempre a che fare con le persone concrete e deve quindi arrivare fino a toccare le singole persone nel loro vissuto quotidiano. Dobbiamo programmare e decidere insieme, ma per riuscire a farci vicini a ciascunoâ€?.
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$QQXQFLR OLWXUJLD H FDULWj “La mia messa, il mio parroco, il mio oratorioâ€?: proseguono ďŹ no al 22 maggio le serate di “Voci nell’AgorĂ â€? con inizio alle 20.30. Il prossimo appuntamento è a Odolo, il 16 aprile nella Sala della comunitĂ Splendor: tocca a mons. Renato Tononi (vicario episcopale per i laici e la pastorale), ad Angelo Onger (presidente della Fondazione San Francesco di Sales) e a don Renato Musatti (parroco di Ospitaletto) parlare di “Annuncio, li-
turgia e caritĂ nelle unitĂ pastoraliâ€?. Su “Organismi di comunione e unitĂ pastoraliâ€? l’oratorio Jolly di Orzinuovi, il 23 aprile, accoglie don Antonio Lanzoni (direttore dell’UfďŹ cio organismi ecclesiali di partecipazione), Renato Zaltieri (presidente regionale Ial Cisl) e don Ermanno Turla (parroco di Pisogne). Don Massimo Orizio (assistente diocesano Azione cattolica), Mauro Salvatore (economo diocesano) e suor Sabrina Pianta (suora
operaia) riettono, il 26 aprile, su “I ministeri nelle unitĂ pastoraliâ€? nelle scuole medie di Villa Carcina. Ogni martedĂŹ don Adriano Bianchi conduce – dal 13 marzo alle ore 13 – la trasmissione “Brescia in diretta speciale Sinodoâ€? con i commenti (telefonando allo 0303774592, via sms al 3389722994 o su Facebook all’indirizzo www.facebook.com/radiovoce) degli ascoltatori sugli appuntamenti di “Voci nell’AgorĂ â€?.
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‰‡�†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ Sabato 14 aprile Ore 9.30 - Verolanuova Convegno su don Primo Mazzolari presso la Biblioteca comunale. Ore 18 - Adro Cresime. Domenica 15 aprile Ore 11 - Brescia S. Messa in occasione del 10° anniversario di beatificazione
di Ludovico Pavoni presso la parrocchia di S. Maria Immacolata. Ore 16 - Rudiano - S. Messa di apertura delle missioni popolari. MartedÏ 17 aprile Ore 15 - Brescia Consulta regionale per la catechesi presso l’oratorio della Volta. MercoledÏ 18 aprile Ore 20.30 - Bagnolo Mella Incontro con l’Oftal.
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Nel giorno della Santa Pasqua si è spento don Renato Poetini. Nato a TemÚ il 4 settembre del 1929; ordinato a Pontagna nel 1953; della parrocchia di Pontagna; studente a Roma 1953-1955; vicario parrocchiale a TemÚ 19561957; vice-assistente diocesano Azione cattolica adulti 1968-1975; insegnante in Seminario 1957-2001. Ë deceduto a Brescia l’8 aprile ed è stato funerato e sepolto a Brescia il 10 aprile 2012.
I familiari del clero si preparano a vivere il loro ritiro mensile. Il Signore che chiama all’amore è quel GesÚ risorto che con il suo amore abbraccia la terra. I familiari del clero lo pregano perchÊ il Signore dia loro la forza di camminare sulla via di questo amore esigente e liberante. Con questi sentimenti si apprestano a vivere il ritiro martedÏ 17 aprile, dalle 9 alle 15, presso il Centro Paolo VI; sarà guidato da don Gianni Pierani.
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a passione educativa che fonda, anima e sostiene la vita degli scout, di ciascuna comunitĂ capi e di ciascun capo, è stata confermata anche dal 6° Convegno capi della Lombardia vissuto a Mantova. Dallo scorso febbraio la Commissione episcopale lombarda ha nominato il bresciano don Alessandro Camadini, assistente ecclesiastico regionale. Don Alessandro, qual è il ruolo dell’assistente nella formazione e nell’accompagnamento degli scout? Lo statuto dell’Agesci risponde chiaramente affermando che “gli assistenti ecclesiastici sono corresponsabili della proposta educativa dello scoutismo fatta dall’Associazione. In relazione al loro incarico partecipano alla vita delle ComunitĂ capi, condividendone il progetto educativo, e alla vita delle UnitĂ e dei vari livelli associativi. Eser-
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nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi e il metodo dello scoutismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale di oggi, nella prospettiva dell’antropologia cristiana. I 33 gruppi Agesci sul territorio bresciano sono raggruppati nella zona Brescia (19 gruppi: città e zona sud orientale – Val Sabbia, Garda, Bassa bresciana) e nella zona Sebino (14 gruppi: Val Camonica, Val Trompia, e zona occidentale della provincia). Gli scout bresciani hanno dato vita nel 1970 alla Fondazione S. Giorgio al fine di dotarsi di una base propria (invidiata da altre realtà nazionali e internazionali) a Piazzole di Gussago. A chi non la conosce, come descriverebbe la realtà scout? Una boccata di aria pura. In un contesto sociale in cui le relazioni sono frantumate, mediate, negate, abusate, stravolte, mercificate, lo scoutismo propone un’esperien-
za di relazione bella con se stessi, con gli altri e con Dio. Tutto questo si impara lietamente dal gioco, dall’avventura e dal servizio. Forse la risposta piÚ bella, però, non è tanto parlare di quello che si fa, ma del risultato: uomini e donne che affrontano la vita gioiosamente, compiendo il proprio dovere verso Dio e verso il proprio Paese per aiutare gli altri in ogni circostanza. L’episcopato italiano ci ha ricordato oltre alla necessità della comunicazione del Vangelo in un mondo che cambia, anche la modalità con la quale perseguire tale obiettivo: l’educazione alla vita buona del Vangelo. Lo scoutismo è una bella modalità per realizzare questa finalità . Quali sono i margini di crescita di un movimento che parte da lontano? In un contesto in cui le parole onore, fiducia, cortesia, obbedienza, letizia-nelle-difficoltà , laboriosità ,
economicità , purezza, fraternità universale sono desiderate come necessarie per l’animo umano, allora ci sarà sempre margine per la crescita dello scoutismo, essendo queste le parole maestre della legge scout, alla quale è orientata ogni progettualità educativa.
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chingegni sono dotati di un software capace di leggere gli impulsi neuronali della persona. Il casco funziona captando il pensiero e la volontĂ di chi lo indossa. “La cosa incredibile è che abbiamo fatto delle scoperte pazzesche a costi bassi, dato che un casco costa sui 90 euroâ€? spiega Guizzetti. Ma che risposte hanno dato i pazienti? “Tanti di loro vorrebbero muoversi o rispondere ai nostri comandi, anche se non ci riescono. Abbiamo visto che in momenti in
cui noi eravamo assenti i pazienti si muovevano, oppure rispondevano al comando impartito quando noi eravamo giĂ usciti di stanzaâ€?. Cristina non faceva nulla. Solo quando ha capito che i familiari e i medici hanno compreso che era cosciente, lei ha iniziato a reagire per farsi sentire. La donna è riuscita a parlare al marito Aldo: “Dite ad Aldo che sono feliceâ€?. Sul tema “Comunicare con le emozioni. I pazienti in stato vegetativo ci parlano attraverso
la lettura degli impulsi del cervelloâ€? si tiene un incontro il 13 aprile, ore 20.30 presso l’auditorium San Salvatore di Rodengo Saiano. Intervengono Giovanbattista Guizzetti, medico responsabile Centro stati vegetativi Don Orione Bergamo, e Daniele Salpietro, responsabile del progetto “Sostegno alla Comunicazioneâ€? che presentano i risultati della ricerca. L’incontro è promosso dall’UfďŹ cio per la pastorale della salute e dall’associazione Scienza e Vita.
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l treno ritorna alla stazione di Brescia verso le 16.15 di martedĂŹ pomeriggio. Si conclude cosĂŹ il 39Âş pellegrinaggio a Lourdes organizzato dal Centro volontari della sofferenza: piĂš di 700 persone tra pellegrini, malati e volontari, partiti martedĂŹ 3 aprile, hanno trascorso i giorni di Pasqua lĂ dove la Vergine comparve a Bernadette Soubirous nel 1858. Difficile tradurre in parole le sensazioni del viaggio, le emozioni suscitate dai momenti comunitari e dalle celebrazioni, ma soprattutto dal quotidiano contatto con i malati, con le loro storie e la loro carica umana e spirituale. Meglio lasciare a loro la parola, a Giada che nell’incontro per i giovani afferma “io non cambierei la mia carrozzina con nulla al mondo perchĂŠ senza di essa non sarei quella che sonoâ€?, a Paolo e Giordano che illustrano un percorso di fede nella malattia. Ăˆ forse questo che spinge centinaia di volontari, tra i quali moltissimi giovani, ad affollare ogni anno il treno e prestare il proprio servizio a Lourdes, ogni mattina dalle 7, quando in Accoeuil (la struttura che ospita i malati) viene data la sveglia, per
tutta la giornata, finchĂŠ la sera, con la preghiera sotto la grotta di Massabielle, si conclude la giornata con la preghiera alla Vergine: ogni momento è l’occasione per stabilire una relazione autentica e sincera, lo si percepisce chiaramente guardandosi intorno, nei gesti e nelle parole scambiate tra i volontari e i malati, colme di intesa e di allegria. Un modo vero e profondo di vivere la Pasqua, grazie anche alle celebrazioni, sia quelle proprie del pellegrinaggio, presiedute dal vescovo emerito di Brescia Bruno Foresti che ha guidato anche quest’anno il viaggio, sia quelle internazionali, vissute insieme a tutti gli altri pellegrini presenti a Lourdes nella suggestiva cornice della basilica sotterranea dedicata a San Pio X. Quest’anno, inoltre, molti sono stati i motivi che hanno reso speciale il viaggio, a partire dal ricordo, con un rosario continuato per 24 ore, della prossima beatificazione di mons. Luigi Novarese, il fondatore del Centro volontari della sofferenza e dell’istituto di via consacrata dei Silenziosi operai della croce, per la quale quest’anno è stato indetto un “anno novaresianoâ€?. In ogni caso si
tratta di un’esperienza che lascia il segno, come si comprende bene anche dalle testimonianze raccolte in diversi momenti di queste giornate, da chi partecipa al pellegrinaggio per la prima volta e si commuove nel provare a raccontare ciò che sta vivendo, a chi parte come volontario da molti anni, riscoprendo ogni volta, interiormente, di aver ricevuto molto. C’è posto nella memoria anche per piccoli flash: la simpatia di Angelo che con abilitĂ e qualche palloncino fa divertire i piccoli che si affollano intorno a lui, la faccia buona di uno spagnolo di mezza etĂ che presta servizio alle piscine, dove ci si immerge nell’acqua che sgorga dalla fonte chiedendo alla Vergine guarigione fisica e spirituale. Tutti insieme formano un mosaico gioioso che ha il volto del Cristo risorto. Ăˆ di tutto questo che il treno è colmo mentre corre sui binari attraverso la Francia e poi di nuovo in Italia, una lieta carovana nella quale si percepisce forte la fraternitĂ creatasi. Basta vedere gli abbracci scambiati sulla banchina della stazione nel turbinio di bianco e blu delle divise delle dame, saluti che suonano giĂ come un arrivederci al prossimo anno.
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casa e 7,6% altri immobili) ma per quanto riguarda il saldo in calendario a dicembre, si dovranno attendere nuove istruzioni dall’UfďŹ cio delle entrate. Intanto gli ufďŹ ci Mcl sono aperti ad orario continuato (dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 8 alle 18 il sabato dalle 8 alle 12 in corso Garibaldi n.29/a a Brescia) per delucidazioni e calcoli su tale imposta e la possibilitĂ di fornire la visura catastale sugli immobili di proprietĂ per tutto il territorio nazionale. Presso gli
stessi ufďŹ ci è possibile ricevere consulenza sul modello 730 (31 euro, gratuito precompilato) e sul modello Unico (42 euro). Chi è in grado di utilizzare apparecchiature informatiche, potrĂ inoltre accedere direttamente alla documentazione sui servizi ďŹ scali ottenuti presso i nostri ufďŹ ci: 730, Unico, Isee, Iseeu, ecc. (previa comunicazione dell’indirizzo e-mail). Per informazioni e prenotazioni 030.49492. mclbrescia.it
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le per l’ uscita dalla crisi economica che valorizzi e riconosca la straordinaria quantità delle reti famigliari, sociali ed economiche, che caratterizzano la vita delle nostre comunità locali, del nostro popolo. Sono queste reti che consentono ancora al nostro Paese di essere un protagonista economico, sempre vitale nel
contesto internazionale, solidale al suo interno. Il nostro contributo al rinnovamento della politica dovrĂ articolarsi principalmente attraverso due canali: la partecipazione alla formazione dei programmi delle linee di azione e di governo e il miglioramento della qualitĂ delle classi dirigenti, nel dialogo aperto con le principali culture ed esperienze sociali e politiche presenti nel Paese. Per favorire questi ambiziosi obbiettivi il Forum che ha organizzato Todi deve, necessariamente, fare un salto in avanti per essere in grado di interloquire efficacemente con le rappresentanze che parteciperanno, nei prossimi mesi, alla costituzione della Terza Repubblica.
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Messaggio pubblicitario con finalitĂ promozionale, per le condizioni contrattuali si rimanda ai documenti informativi disponibili presso la sede e le filiali ProFamily
e difficoltà nelle quali si dibattono le democrazie avanzate comportano il ridisegno e il riequilibrio dei rapporti tra istituzioni locali, nazionali ed internazionali, economia e società civile. La crisi in atto è in realtà un’occasione anche per tornare a investire su tutto ciò che produce valore. Ciò comporta l’ apertura di una stagione di grande innovazione istituzionale che sarà possibile e sostenibile solo attraverso il cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita, e di un forte rilancio di un comune senso morale. Una fase che non potrà prescindere da due evidenze: l’insufficienza delle risorse pubbliche e collettive, la scarsa efficacia della mano pubblica. La politica sarà chiamata a governare un tale ri-orientamento e, in particolare, a mobilitare risorse ed energie per compensare spinte recessive con nuovi stimoli a intraprendere e investire; a individuare nuove realtà di soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti; a ricostruire una economia socialmente e ambientalmente piÚ sostenibile. Chiediamo una politica capace di rafforzare i valori popolari condivisi e di mobilitare grandi energie collettive. Una politica coraggiosa e lungimirante, frutto della consapevolezza di dover affrontare problemi complessi, nel rapporto con una molteplicità di attori nella ricerca delle soluzioni possibili. Una politica saggia, moderata e riformista. Siamo consapevoli che è urgente rinnovare e rilanciare i contenuti dei cattolici al servizio del bene comune, alla ricerca di una via origina-
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Il consiglio provinciale di Confcooperative Brescia, eletto nel corso dell’Assemblea del 25 febbraio, ha provveduto, nei giorni scorsi, a nominare i membri del consiglio di presidenza che risulta cosĂŹ composto da 13 membri. Presidente è Marco Menni afďŹ ancato da tre vicepresidenti che, riprendendo gli scopi di Confcooperative previsti dallo Statuto, avranno incarichi trasversali e operativi: Valeria
Maurizio Ottolini è stato confermato alla guida di Confcooperative Lombardia nel corso dell’Assemblea che si è tenuta il 31 marzo scorso a Milano. Oltre al presidente l’assemblea ha eletto il nuovo consiglio regionale di Confcooperative Lombardia dove siedono i bresciani: Giancarlo Felicioli, Luigi Losi, Giovita Fausto Marchini, Valeria Negrini, Diego Serughetti e Matteo Tebaldini.
Negrini per la tutela delle cooperative associate, Valerio Luterotti per la promozione del movimento cooperativo e Paolo Foglietti per l’assistenza. I nove Consiglieri sono: Marco Baresi, Cristiano Belli, Dario Ciapetti, Vincenza Corsini, Alessandro Fenaroli, Vincenzo Gaspari, Luigi Losi, Giacomo Tomasini e Maurizio Zani. Un consiglio di presidenza totalmente rinnovato poichÊ nove dei 13 membri sono di nuova nomina.
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on il corso di educazione cooperativa, proposto con Confcooperative Brescia l’Istituto per i servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale di Lonato, sede coordinata del “Dandoloâ€? di Bargnano, ha avviato un percorso di formazione che dovrebbe portare alla costituzione di una associazione cooperativa scolastica all’interno della scuola, cosĂŹ come è avvenuto in numerosi altri istituti, in molte parti d’Italia. La prima parte del corso ha illustrato i principi e le parole chiave della cooperazione come il principio democratico, lo scopo mutualistico, l’assenza di fini speculativi, l’organizzazione di un sistema di rete, un volo sulla storia della cooperazione. Si è poi compiuta una visita alla cooperativa agricola Alpe del Garda e alla cooperativa di consumo di Vesio. Gli studenti sono poi stati invitati a proporre progetti imprenditoriali su cui approfondire la riflessione nel corso dei prossimi mesi al fine di individuare bisogni cui dare concrete risposte attraverso la cooperazione. Proprio in vista della citata costituzione il preside dell’istituto Piero Maffeis ritiene che l’educazione cooperativa possa aiutare l’orientamento dei giovani, fornendo i termini di confronto per acquisire una piĂš chiara consapevolezza delle proprie capacitĂ e la conoscenza del contesto lavorativo e sociale, sviluppando abilitĂ organizzative e propensioni imprenditoriali, istituendo rapporti organici con il mondo del lavoro e stimolando la sensibilitĂ verso l’impegno solidale con le fasce deboli della societĂ . Con questa proposta l’istituto di Lonato in-
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ritiene indispensabili all’interno di un progetto di promozione cooperativa che intende proporre ai giovani un modo di lavorare in autonomia all’interno delle regole del mercato. La cooperazione vista anche come possibilitĂ di realizzare le proprie idee, i propri sogni, di guidare la propria vita lavorativa secondo un modello economicamente sostenibile ed eticamente condivisibile. Confcooperative punta sulle nuove generazioni per innovare, crescere e competere, nella sede di via XX Settembre 72 esiste uno sportello per l’imprenditoria giovanile dove confrontare l’idea imprenditoriale e trovare la formula societaria piĂš corretta per la sua realizzazione (www.brescia.confcooperative.it link “giovani).
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Regole per libertĂ e democrazia ƒ •…‡Ž–‘ǥ †‘’‘ ‘Â?‘”ƒ–‘ Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹Â‘ÇĄ †‹ ‹•–”—‹”‡ ‹Ž ’‘’‘Ž‘ •—Ž •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ †‡ŽŽƒ †‡Â?Â‘Â…Â”ÂƒÂœÂ‹ÂƒÇĄ Žƒ˜‘”ƒÂ?†‘ •—ŽŽƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ ‡•‹•–‡ –”ƒ ’‘’‘Ž‘ ‡ ”‡‰‘Ž‡
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voi piacciono le regole? Vi piace che qualcuno vi dica cosa dovete fare o non fare?� Attende al varco le risposte l’energico ex pubblico ministero Gherardo Colombo che ha incalzato cosÏ la folta platea del Villaggio Sereno, che ha accolto con entusiasmo l’invito al confronto. La via che ha scelto oggi, dopo 33 anni di intenso servizio nella magistratura italiana durante i quali ha cercato di far funzionare la giustizia, è quella di aiutare il popolo a riflettere e capire, attraverso libri divulgativi e incontri pubblici, il significato piÚ profondo di democrazia e sul valore della Costituzione italiana. Facendo un passo indietro, nella storia non proprio antica d’Italia, fa vedere come, quando la società era organizzata in modo piramidale, con un re o un duce a comandare, le regole fossero un’imposizione, spesso un’anghe-
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quello dell’evasore fiscale che, in quanto tale, non avrebbe diritto a strade, illuminazione, acqua potabile, ospedali e ambulanze, insomma a nulla di ciò che la civiltĂ quotidianamente ci offre. Ma non scherza Gherardo Colombo e non permette a nessuno di prendersi in giro, tutti in Italia siamo evasori in diverse misure perchĂŠ nessuno riconosce davvero il valore di ciò che la Repubblica ci offre. Una vera missione la sua e la racconta ai convenuti con parole semplici, dopo anni passati a far applicare la legge in tribunale si è reso conto che agli italiani mancava un pezzetto. Non è infatti possibile rispettare una legge della quale non si conosce e riconosce il senso e il valore. Ăˆ stato cosĂŹ che, dopo anni di onorato e onesto servizio, ha scelto di “istruireâ€? il popolo sul significato della democrazia, lavorando sulla relazione che esiste tra il popolo e le regole. La
Costituzione, continua, si fonda su tre assi le persone, che hanno tutte pari diritti, la garanzia di questi ad ogni individuo e le pari opportunitĂ . Tutto il resto è volto a garantire l’attuazione di questi tre punti di base, solo cosĂŹ la Costituzione entra a far parte del nostro concetto di libertĂ . Ăˆ necessario però che il popolo inizi a cambiare il proprio modo di pensare perchĂŠ il cittadino che obbedisce ciecamente al sistema premi/punizioni rimane sempre vincolato a chi lo guida con la conseguenza che se manca la guida manca tutto. Per cambiare è necessario uno sforzo da parte di ogni singolo cittadino, un impegno che guarda ad un futuro di cambiamento. Ăˆ indispensabile avere idee chiare e una coerenza di pensiero e lo sottolinea piĂš volte, se il cittadino sa cosa vuole, sa anche in che direzione andare. Il cittadino cosĂŹ diventa il centro, il protagonista della Costituzione e
della vita politica non si limita a subirla o a esserne in balia, ma la fa attivamente con gli strumenti che la carta costituzionale mette da sempre a disposizione. Solo attraverso una conoscenza specifica di diritti e doveri il cittadino può essere libero. Una speranza arriva, dice Colombo, dalle scuole primarie dove spesso, durante i suoi incontri ha trovato insegnati attivi e bambini molto piĂš preparati degli adulti sul tema. Rimane ad ognuno il “compitoâ€? a casa assegnato dall’ex pm: leggere e conoscere la Costituzione come dovere di ogni singolo cittadino.
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del Novecento “partendo dal presupposto che per un’adeguata comprensione del presente – raccontano gli organizzatori – è opportuno anche soffermarsi sulle ďŹ losoďŹ e a noi piĂš vicine, che non sempre nel corso dell’insegnamento superiore tradizionale riescono ad essere oggetto di un opportuno approfondimentoâ€?. L’argomento delle lezioni sarĂ legato al problema di Dio. I ďŹ losoďŹ Freud (nella foto), Maritain e Weil, ovvero il fondatore della psicoanalisi e lo scopritore
dell’inconscio, il ďŹ losofo neotomista dell’analogia e dell’umanesimo integrale e la pensatrice religiosa francese della critica a ogni forma di oppressione sociale e del mistico annullamento di sĂŠ. I tre incontri si tengono nella Sala Bevilacqua di via Pace 10 a Brescia, con inizio alle 18, venerdĂŹ 13 aprile (Mauro Fornaro su Sigmund Freud), giovedĂŹ 19 aprile (Giovanni Grandi su Jacques Maritain) e venerdĂŹ 27 aprile (Giancarlo Gaeta su Simone Weil). Ingresso gratuito.
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uccesso di numeri, di pubblico e di qualitĂ . Conferme queste per la rassegna di Crucifixus in queste settimane con spettacoli ancora in Valle Camonica e proposte che arricchiscono la cittĂ e la accompagnano al grande evento “Notte nel sacroâ€? di sabato 21 aprile. Ma l’edizione 2012 è anche la prima in cui è stato proposto il concorso per le scuole primarie “La primavera e la luceâ€?, interpretabile da un punto di vista artistico e scientifico. Il concorso ha visto la partecipazione di 14 istituti scolastici della cittĂ e della provincia e ha coinvolto attivamente oltre 650 bambini. I vincitori e le menzioni speciali verranno resi noti in occasione delle premiazioni del concorso in programma per sabato 21 aprile alle ore 11 presso l’Auditorium San Barnaba. In quest’occasione verranno esposti tutti i lavori. Tornando alla Valle Camonica: venerdĂŹ 13 aprile a Cerveno nella chiesa di San Martino di Tours “Per Grazia ricevutaâ€? (20.45, 21.20 e 22); il silenzio sacrale profanato dal ritmo della costruzione. Le tele si compongono sotto l’occhio dello spettatore coinvolto in un’esperienza mistica e sensoriale. Caravaggio si sente, si assapora, si tocca, si respira, si vede. Sabato 14 a Darfo Boario nell’Enoteca Fratelli Foppoli “Seduti in quel caffèâ€? per respirare la magia degli anni ‘60. In cittĂ si comincia il 18 aprile nella Chiesa di San Giovanni alle 21 “Il silenzio di Dioâ€?. Uno stesso silenzio – il silenzio di Dio – risuona sia in “Casa
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è nato dall’incontro e dalla raccolta di alcune testimonianze offerte dai familiari delle vittime della strada dell’Associazione CONdividere la strada della vita. Cuore a mille è il cuore di chi resta, che stretto come in un pugno, gocciola sangue e pulsa una vita che chiede con forza di essere vissuta. VenerdĂŹ 20 aprile nella chiesa del Carmine alle 21 è la volta di “Per voce e ombraâ€? che riattraversa quella ricca peripezia sonora, col suo accurato e immenso ascolto, intorno al tema del male e di ciò che al male si oppone. Tutto viene composto per due voci, una femminile, quella di Mariangela Gualtieri, che dei testi è anche autrice e una maschile, quella dell’attore Leonardo Delogu, giĂ interprete dei grandi affreschi del Teatro Valdoca. In scena il percussionista Enrico Malatesta accompagna dal vivo le due voci. Si chiude con il grande evento “Trilogia della spiritualitĂ â€? di Lucilla Giagnoni. In una sola notte nella chiesa di San Giuseppe è proposta l’esperienza unica di un viaggio teatrale, dalla Nascita alla Rivelazione, dal grembo alla fiducia. Da “Vergine Madreâ€? (inizio alle 20), a “Big Bangâ€? (inizio alle 22.20), ad “Apocalisseâ€? (inizio alle 00.30), Lucilla Giagnoni interpreterĂ , uno dopo l’altro, i suoi tre lavori dedicati alla ricerca del senso. La “Notte nel sacroâ€? inizia alle 18.30 con la Messa in Cattedrale; alle 19.30 percorsi tematici nei nove chiostri e nelle chiese del centro storico con musica, poesie e teatro. Alle 00.30 per tutti ritrovo per “Apocalisseâ€? di Lucilla Giagnoni.
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Â?‘Â?†‹ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?ƒ”‹ †‹ ƒÂ?†› Â?‘‰Ž—Â?† Mondi immaginari, fantasia e mistero alla Paci Contemporary: sono le opere dell’artista americana Sandy Skoglund, fra le maggiori esponenti della Staged Photography, sperimentazione artistica che consiste nel creare realtĂ fittizie grazie all’ausilio della fotografia. “Winter. Work in progressâ€?, entra a far parte del tema delle Quattro Stagioni, iniziato nel 2004, con l’obiettivo di rappresentare primavera, estate, autunno e inverno attraverso paesaggi
artificiali nei quali mette in scena il rapporto tra uomo e natura. Set complessi in cui emerge la sua grande abilità di arredatrice e scultrice che le consentono di realizzare ambienti a volte inquietanti a volte burleschi, nei quali trovano posto mobili colorati e altri oggetti, per un lavoro che impegna l’artista per diversi mesi e che si conclude con la realizzazione di scatti caratterizzati da un forte contrasto e da una combinazione di colori monocromatici, che
causano stupore e shock nello spettatore. “Il contrasto tra la bellezza visiva di Winter e la fredda realtĂ dell’atmosfera sono impressionantiâ€?, afferma la Skoglund; se l’inverno congela tutto ed è metafora della morte, i lavori della Skoglund intendono capovolgere la situazione, colgono l’attimo e attraverso il surrealismo e l’onirico ci pongono di fronte alla realtĂ , una realtĂ â€œdi contrasto e complessitĂ che oggi caratterizza gli Stati Unitiâ€?, in cui l’artista avverte
la necessitĂ di smascherare le contradditorietĂ della societĂ di oggi. Scrive Gigliola Foschi: “Nella nostra epoca, i confini tra natura e postnatura si sono fatti sempre piĂš labili, proprio in seguito ai massicci interventi dell’uomo. Ecco che la Skoglund mima tale progressiva interconnessione creando paesaggi ibridi, dove natura e artificio appaiono intrecciati in modo assurdo e rovesciatoâ€?. La mostra è visitabile fino al 5 giugno da martedi a sabato (10-13 e 15-19.30). (l.b.)
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arĂ presentato venerdĂŹ 20 aprile alle 17.30 il libro “Primo Mazzolari. In cammino sulle strade degli uomini. - Scritti e discorsi in terra brescianaâ€? curato da Anselmo Palini presso la libreria Paoline, in via Gabriele Rosa. Intervengono don Bruno Bignami, presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari di Bozzolo e Paolo Corsini, autore della prefazione al libro. Presente ovviamente anche il curatore del libro e don Pierantonio Lanzoni, che introdurrĂ l’incontro. Gli scritti e i discorsi riportati nel volume (343 pagine e pubblicato da Editrice Ave) permettono di seguire l’evoluzione del pensiero di don Primo Mazzolari, fino alle sue posizioni profetiche, sui temi della pace della giustizia sociale, dell’impegno politico, dei lontani, del rinnovamento della Chiesa, della necessitĂ di un laicato piĂš autonomo, maturo e responsabile. Gli interventi propo-
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tutto i temi della pace, dell’obiezione di coscienza, dei diritti umani. Tra questi si era giĂ avvicinato alla figura di don Mazzolari con il volume “Primo Mazzolari. Un uomo liberoâ€?, pubblicato nel 2009. CosĂŹ scrive Paolo Corsini nella prefazione al libro: “dopo il Cremonese, lĂ dove Mazzolari ha esercitato il suo ministero sacerdotale e la sua attivitĂ pastorale, diffondendo la propria predicazione, il territorio bresciano rappresenta indubbiamente una meta d’elezione, segnando una presenza senza soluzione di continuitĂ , a partire dall’ordinazione sacerdotale avvenuta a Verolanuova, una localitĂ dalle ‘bellissime tradizioni religiose’, il 25 agosto 1912 ad opera di mons. Giacinto Gaggia, vescovo ausiliare della diocesiâ€? e piĂš avanti continua “Don Primo sente, insomma, di appartenere pienamente alla Chiesa bresciana della quale vive periodicamente gli impegni, le scadenze, le celebrazioni e ricorrenze,
ed alla quale reca un contributo di testimonianza – di vita e di pensiero – non solo nei momenti topici previsti dal calendario liturgico e dai suoi appuntamenti, ma pure attraverso una presenza che si dilata ad ambienti laici, a cenacoli culturali – è il caso ad esempio degli incontri in casa Tosana –, a realtà impegnate ad alimentare linfa e assicurare continuità alla tradizione politica di quel cattolicesimo democratico sottoposto alla repressione fascista�.
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“Sette fiabe per crescereâ€?, una raccolta di fiabe pensata per affrontare argomenti complessi, che vengono proposti a misura di bambino. Fiabe divertenti e educative, che partono da spunti di vita concreti per i bambini dai 7 ai 12 anni. Nel libro sono raccolte sette fiabe che ricorrono ai buoni sentimenti e agli “eroi positiviâ€?, per far trionfare la bontĂ , il senso della famiglia, l’amicizia, l’amore e la generositĂ . La scelta di affrontare temi cosĂŹ complessi è nata dall’esigenza di parlare ai bambini e rispondere alle loro domande di senso, con un linguaggio immediato e una modalitĂ comunicativa diretta e comprensibile allo stesso tempo. Sfiorare temi alti con vicende semplici rappresenta ormai da tempo un’efficace strategia comunicativa con i piĂš piccoli.
CosÏ, con questa serie di fiabe le autrici Angela Baselli e Federica Ranghetti hanno intrapreso un percorso narrativo, per presentare e approfondire i principali argomenti che i bambini si trovano ad affrontare nel loro cammino di crescita personale. Il progetto assume, quale finalità ultima, il desiderio di instaurare un circolo virtuoso di sentimenti attraverso storie che possano costituire un bonum exemplum nel cuore e nella mente dei piÚ piccoli. In quanto, scopo delle narrazioni è raccontare la realtà dei bambini e renderli protagonisti, conducendoli per mano nel regno della fantasia. In un percorso che li sappia orientare alla comprensione di vicende quotidiane che talvolta turbano e talaltra rappresentano occasioni di crescita insostituibili.
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il Duomo di Castiglione delle Stiviere ha permesso di allestire una mostra nella quale il visitatore è accompagnato alla scoperta di questo imponente ediďŹ cio sacro, costruito nella seconda metĂ del Settecento su progetto dell’architetto bresciano Giovan Battista Groppi. Mostra e catalogo a cura dell’architetto Massimo De Paoli, storico dell’architettura e docente al politecnico di Brescia, con il contributo di Luca Beschi, Arturo Biondelli e Giuseppe Fusari.
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n occasione della 14ÂŞ Settimana della cultura, promossa dal Mibac dal 14 al 22 aprile, i Musei civici d’arte e storia e Fondazione Brescia Musei offrono alla cittĂ un denso calendario di invitanti opportunitĂ culturali che si svolgeranno nei suggestivi spazi del Museo di Santa Giulia e del Museo delle armi Luigi Marzoli in Castello. AprirĂ la rassegna sabato 14 aprile alle 16 la presentazione al pubblico di tre affreschi di Floriano Ferramola, apprezzato pittore cinquecentesco, seguito dalla visione, in anteprima, di un artistico video dedicato al patrimonio museale. Mentre in Castello, con inizio al Museo delle armi, è proposto un itinerario dedicato ai protagonisti e ai luoghi del Sacco di Brescia, nei primi decenni del Cinquecento. LunedĂŹ 16 aprile “Spazi della cultura. Cultura degli spazi. Il futuro dei Museiâ€? è il titolo dell’incontro nella Sala conferenze di Santa Giulia alle 17.30. MercoledĂŹ 18 aprile alle 15.45, nella Basilica di San Salvatore, si terrĂ l’incontro “Il calendario di Guidizzolo, Feste e culti di etĂ romanaâ€?, in cui sarĂ presentato lo studio sul frammento di lastrina in terracotta. Sulla lastra sono registrate le principali feste del calendario romano. VenerdĂŹ 20 aprile
alle 15.45 nella tensostruttura di Santa Giulia sarĂ proposto un viaggio fotografico nei nove siti Unesco della Regione Lombardia La manifestazione terminerĂ nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 con Museumfestival, pensato per celebrare l’iscrizione del monastero di San Salvatore – Santa Giulia e dell’area archeologica del Capitolium nella prestigiosa World Heritage List, in attesa della cerimonia che renderĂ ufficiale questo importante riconoscimento. Negli spazi del Museo i visitatori saranno sollecitati a sperimentare diverse possibilitĂ . Santa Giulia: sabato 21 aprile alle 11 “Brindiamo al Museo!â€? alle 11 nella tensostruttura; sempre alle 11 “Musei in mostraâ€? in cui diverse realtĂ museali storicoarcheologiche nazionali espongono il materiale informativo sulle loro attivitĂ . “Sapori longobardiâ€? alle 12 offre al prezzo di 10 euro (prenotazione obbligatoria) una degustazione guidata di prodotti locali abbinati ai vini della Strada del Vino Colli dei Longobardi. Alle 15.30 nel coro delle monache, con ingresso a 6 euro, Valerio Massimo Manfredi sarĂ la guida alla scoperta del patrimonio museale. Alle 15 nella Domus dell’Ortaglia
video-installazione di Enrico Ranzanici. Dalle 15 in alcuni ambienti museali sarĂ possibile anche ascoltare brani musicali grazie alla collaborazione con il Conservatorio Luca Marenzio. Alle 15 e alle 16.15 sono proposte visite tematiche dedicate al tema longobardo. Workshop per adulti e bambini alle 14.45 e alle 15.15 (su prenotazione). Domenica 22 aprile alle 11 presentazione degli affreschi Ferramola; Sempre alle 11 nella tensostruttura D’Annunzio ed Ermengarda, conversazione con Massimo Ghidinelli. Alle 12 “Sapori Longibardiâ€? e presentazione della mostra “Colli dei Longobardi. Un territorio da scoprireâ€?. Dalle 15 “Museo in musicaâ€? e video installazione nella Domus dell’Ortaglia. Percorsi tematici alle 15 e alle 16.15 e appuntamento al museo con Maurizio Donizelli come guida alle 15.30 nel Coro delle monache.
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Ogni martedì dopo il Gr delle 13 don Adriano Bianchi conduce uno speciale di approfondimento in preparazione al Sinodo diocesano. All’interno della diretta viene data la possibilità agli ascoltatori di intervenire in diretta allo 0303774592. In ogni puntata viene proposto un approfondimento sulle nove schede di consultazione e vengono riassunti in sintesi gli incontri dell’iniziativa “Voci nell’Agorà” che si sta svolgendo sul territorio.
Dal lunedì al venerdì dalle 10.40 con Marco Vignoletti il ritorno del pedagogista Luigi Domenighini, gli interventi della psicologa Anna Grasso Rossetti, i consigli di Gabriele della libreria Paoline, i trucchi in cucina dello chef Riccardo Cominardi oltre ai collegamenti con gli organizzatori delle più belle feste della provincia. Inoltre il mercatino, la rubrica di cinema, le offerte di lavoro, e gli appuntamenti della sera. In Voce mattina solo la musica più bella.
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La Messa del sabato alle 18.30 è trasmessa dalla parrocchia di San Giacomo di via Oldofredo Denari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).
In Primo Piano alle 9.30 va in onda l’intervista di Massimo Venturelli al vescovo Luciano Monari sulla lettera indirizzata ai sacerdoti e presentata al termine della S. Messa crismale del GiovedĂŹ Santo. Da domenica 15 aprile il commento al Vangelo è di Chiara Pedraccini, vicedirettore dell’UfďŹ cio famiglia. In Ecclesia (alle 11) Simone Agnetti presenta i concorsi di Punto.Art. In “Musica per lo spiritoâ€? (alle 11.30) don
La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “Veglia pasquale in Cattedraleâ€?, nel corso della quale è stato ripercorso il cammino dell’umanitĂ . A seguire: “Pasquetta al Santuario di Comellaâ€?, le telecamere della Buona Notizia nella chiesa romanica vicina alla conuenza del Mella con l’Oglio; “La biblioteca del Seminarioâ€? il cui catalogo elettronico ha superato i 100mila titoli; “Barco a CruciďŹ xusâ€?: la ben nota Via Crucis di Barco è
Alberto Donini guida all’ascolto di pagine sacre per il tempo di Pasqua. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo va in onda anche in differita, la domenica su Radio Voce Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio Claronda alle 16; Radio Basilica Verolanuova alle 10.30; Radio Ponte Manerbio alle 12.30; Radio RaphaÍl alle 9. Le rubriche sono disponibili in podcast sul sito www.radiovoce.it
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tra gli appuntamenti del Festival di primavera 2012. La rubrica “4 parole...â€? è con don Alessandro Camadini sulla realtĂ scoutistica bresciana. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche il pellegrinaggio in Terra Santa con l’Oftal.
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3DVVHUD VWRS DO EHDXW\ FRQWHVW SHU OH IUHTXHQ]H Ci aveva provato qualche mese fa il governo Berlusconi nella persona dell’ex ministro dello Sviluppo Paolo Romani: l’ideazione di un “beauty contestâ€? per assegnare le sei frequenze televisive lasciate libere in seguito al passaggio dall’analogico al digitale. Nessuna asta pubblica, ma bensĂŹ una vera e propria “gara di bellezzaâ€?: le emittenti che avessero avuto le caratteristiche richieste dal ministero dello Sviluppo avrebbero ottenuto gratuitamente altre frequenze dove creare nuovi canali. Insomma: piĂš sei bella, piĂš lo sarai. Un vero affare per gli imperi Rai e (guarda caso) Mediaset: i grandi network na-
zionali, giĂ in possesso dei requisiti richiesti, avrebbero vinto automaticamente, accrescendo il loro potere economico e sociale; le piccole reti sarebbero sparite o avrebbero dovuto cercare un compromesso con le vincitrici. Infatti, una volta scaduto il vincolo di possesso di cinque anni, le tv privilegiate avrebbero potuto vendere queste frequenze, ottenute gratuitamente, al migliore offerente. Sembrava proprio un’altra legge “ad personamâ€?. Il settore televisivo era insorto: gli esclusi chiedevano di gareggiare in un’asta pubblica, come era successo con le frequenze del settore del-
la telefonia, con grande guadagno per le casse dello Stato, circa 3,9 miliardi di euro. Finita l’era Berlusconi, appena insediatosi il governo dei tecnici, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera aveva ricevuto una diffida da parte di Altroconsumo e Femi (Federazione media digitali indipendenti), che rivendicavano un’asta pubblica anche per il settore televisivo. Dopo mesi di silenzio sulla questione finalmente si è arrivati a una svolta: il beauty contest sarà revocato, cosÏ afferma il ministro Passera, riaprendo i giochi sull’assegnazione delle frequenze. Servirà il vaglio della Commissione euro-
pea e l’esame dei partiti di maggioranza, poi l’Agicom (l’Autority per le garanzie nelle comunicazioni) deciderà tempi e modalità dell’asta, che probabilmente si svolgerà prima dell’estate. Il bollettino di Mediobanca di febbraio ha calcolato il possibile incasso dello Stato dall’asta delle frequenze tv: si parla di 1,2 miliardi di euro, contro il guadagno zero dei regali del beauty contest. Un segno positivo, finalmente. Considerando che il presidente del Consiglio Mario Monti, in passato, ha rivestito anche il ruolo di commissario europeo per la concorrenza, da tempo ci si aspettava questa scelta anti-trust,
che sembrava non arrivare mai. Ora, cancellate le posizioni di privilegio, si dovrebbe assistere a una gara meno pilotata nell’assegnazione delle sei frequenze tv. La speranza è quella di assistere alla crescita del pluralismo nell’offerta televisiva, che elimini il duopolio Rai-Mediaset e favorisca un’offerta piĂš completa. Ăˆ la strada corretta per risanare il mercato televisivo: aumentare le parti in gioco, creare concorrenza. E quando c’è piĂš concorrenza aumenta anche la creativitĂ , l’organizzazione, si affrontano i problemi, si creano programmi di qualitĂ . Ăˆ proprio quello che serve.
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teatrale viene messa a disposizione di operatori sociali, studenti universitari e insegnanti. Ancora tre incontri: 28 aprile “Poetica del linguaggio corporeo: estetica della comunicazione non verbale�; 12 maggio “La relazione all’interno della ricerca teatrale: aspetti comunicativi ed espressivi�; 26 maggio “Elementi di pedagogia teatrale: metalettura e trasposizione scenica�. Tutti al Museo diocesano. Info allo 03040233.
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Niente paura, arriva anche la mela. Ma non al momento e nel modo che si aspetterebbe chi conosce la fiaba di Biancaneve tramandata dai fratelli Grimm o la sua trasposizione cinematografica piĂš celebre, quella disneyana del 1937. Il film di Tarsem Singh attinge alle versioni piĂš antiche di questo racconto popolare, le frulla in un pentolone saturo di colori, e fa ruotare il tutto attorno a un’attrice famosa per i suoi ruoli da “brava ragazzaâ€?: Julia Roberts,
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e sue apparizioni “nel mondoâ€? sono merce rara, da quando, molti anni fa (1978), decise di ritirarsi a vita privata, fatta eccezione per la pubblicazione costante di nuovi album. Ma il suo mito non è tramontato, anzi, pare essersi rafforzato proprio grazie alla sua “scomparsaâ€?. Stiamo parlando di Anna Mazzini, in arte Mina, la piĂš grande cantante italiana di tutti i tempi (naturalizzata svizzera), una voce che tutto il mondo ci invidia. Ăˆ appena stata pubblicata la riedizione del disco dal vivo “Dalla Bussola. Minaâ€? che, per celebrare i quarant’anni dalla sua pubblicazione, esce in una edizione speciale, rimasterizzata e ampliata, che sorprenderĂ i suoi numerosissimi ammiratori. Prima di entrare nel dettaglio di questo album è doveroso ricordare che a questo live del 1972 seguĂŹ nel 1978 un altro disco registrato sempre dal vivo alla Bussola, che nel frattempo aveva modificato il suo nome in BussolaDomani. Il disco in questione si intitolava semplicemente “Mina Live 1978â€? ed è importante perchĂŠ documenta l’ultima esibizione dal vivo di Mina, il 23 agosto 1978, che proprio dopo quella serata di Viareggio annunciò l’abbandono delle scene. Ma torniamo a
“Dalla Bussola. Minaâ€?, che sarĂ disponibile solo fino al 31 dicembre 2012, il che lo rende ancora piĂš prestigioso e appetibile. L’album, rispetto all’originale del 1972, contiene anche il “Medley di successiâ€? (“Non credereâ€?, “E se domaniâ€?, “Insiemeâ€?, “Bugiardo e incoscienteâ€?, “Parole paroleâ€?, “Io e te da soliâ€?), precedentemente escluso, in modo che la scaletta originale del concerto venga riprodotta fedelmen-
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menti serrati di “Mina e l’Orchestraâ€?, formula da lei stessa coniata: un’idea e un’esclusiva che, forte della potenza dell’unica artista italiana in grado di reggere una big band (diretta da Gianni Ferrio), con ritmica e sezioni di fiati formate da decine dei piĂš importanti jazzisti del panorama musicale italiano, catapultarono la Versilia nella magia e nella ricchezza musicale delle notti di Las Vegas e Los Angeles, Londra e New York. Grazie a concerti come quelli di Mina e di altri big (tra cui l’esordio dal vivo di Fabrizio De Andrè, refrattario ai live), la Bussola assunse il carattere di arena unica per la musica italiana. Per questo il valore aggiunto del recente cd diventa l’esclusivo libretto di 24 pagine contenente foto di Mina durante il concerto. Un disco imperdibile, che potrĂ contribuire a far conoscere la “tigre di Cremonaâ€? anche alle giovani generazioni, abituate ad altre vocalitĂ forse piĂš moderne ma di spessore inferiore. Questa la tracklist del cd: The groove merchant (Strumentale); Fly me to the moon (In other words); E penso a te; Fiume azzurro; Io vivrò (senza te); You’ve made me so very happy; Medley; Laia ladaia (Reza); Someday (You want me to want you); The groove merchant (Strumentale).
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divertita nel recitare la parte della regina crudele, talmente invidiosa della figliastra da commissionare il suo omicidio. In un film dal sapore volutamente anacronistico – è stato girato in vasti set a Montreal, dando peso a scene e costumi piÚ che agli effetti speciali – la Biancaneve di Lily Collins, occhi sgranati e capelli neri, ha il look di un’Audrey Hepburn rediviva. Dopo la scomparsa del re e l’arrivo di un aitante principe (Armie Hammer),
la regina vuole conquistare l’amore – e le ricchezze – del ragazzo. Il quale è naturalmente assai colpito dalla bellezza di Biancaneve, che la matrigna tiene segregata nel palazzo. Il fido Brighton (Nathan Lane, il piÚ spassoso tra gli interpreti) viene cosÏ incaricato di portarla nella foresta ed eliminarla. I tremori del servo e l’incontro con una curiosa compagnia – i sette nani, non minatori ma briganti – cambieranno il corso della storia.
Il produttore Bernie Goldmann ha dichiarato l’intenzione di “fare una versione cinematografica della fiaba classica, con attori in carne e ossa, che però conservasse l’atmosfera di un film di animazioneâ€?. Per raggiungere l’obiettivo Tarsem Singh ha scatenato il suo talento visivo, piĂš da illustratore che da regista. Il film, discontinuo nel ritmo, è una successione di quadri viventi, ognuno dei quali sfodera dettagli folgoranti. Straordinari i costumi creati
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da Eiko Ishioka, dalle enormi vesti rosse o dorate della regina fino agli abiti indossati ai balli dai cortigiani; sorprendenti le scenografie di Tom Foden, che ci fa passare da una reggia a picco sul nulla alla baita con tappezzeria “rusticaâ€? dei simpatici nani. A regolare il meccanismo è un’ottima Julia Roberts: che affronta la parte con la giusta ironia, sottoponendosi a un certo punto anche a un trattamento estetico di raccapricciante originalitĂ .
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Il 5,5% della ricchezza del Paese è garantito dalle 454mila imprese gestite da stranieri, che producono un valore aggiunto di quasi 76 miliardi di euro. Lo rende noto la Fondazione Leone Moressa di Mestre, che segnala come la Toscana sia la regione in cui il contributo degli stranieri alla produzione di ricchezza è maggiore (7,7%). Seguono l’Emilia Romagna (6,7%) e il Friuli Venezia Giulia (6,4%). In generale, il quadro nazionale presenta una spaccatura tra Nord e Sud: a eccezione
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dell’Abruzzo (quarto in classifica), il contributo degli immigrati è piÚ forte al Centro e al Nord, mentre al Sud l’incidenza si ferma al 2,5% in regioni come la Campania e la Basilicata. Il valore maggiore in termini assoluti, invece, si ritrova in Lombardia, dove gli immigrati producono un valore aggiunto di 18,277 miliardi di euro. Seguono il Lazio (con 9,075 miliardi), il Veneto (8,182) e l’Emilia Romagna (8,108). La maggior parte del valore aggiunto si deve al settore dell’edilizia
(13,8%) e al commercio (10,1%). Meno incisivo il contributo del manifatturiero (6,6%) e dei servizi alle persone (6,3%). Ma sono le aziende attive nei servizi alle imprese che nel complesso concorrono alla creazione della maggiore ricchezza in termini assoluti, con 21 miliardi di euro (il 27,6% del totale). A un’analisi piÚ approfondita si nota che la regione con il maggior contributo straniero alla creazione di valore aggiunto nell’edilizia è la Liguria (21,5%).
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a parola magica attorno alla quale il governo, le forze politiche e quelle sindacali, i mass media e buona parte dei cittadini italiani hanno proposto, discusso, litigato nelle ultime settimane, è stata “reintegroâ€?. Cioè quel che prevede l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori in caso di licenziamento individuale senza giusta causa, nelle aziende con piĂš di 15 assunti. La giusta causa la valutava il giudice; se non la riscontrava, il lavoratore aveva diritto ad essere reintegrato nel suo posto di lavoro. Aveva facoltĂ di chiedere un indennizzo economico, se preferiva andarsene. Parliamo al passato perchĂŠ si presume che il prossimo futuro non sarĂ piĂš cosĂŹ. Ecco: in veritĂ la parola magica doveva essere un’altra. Indennizzo. PerchĂŠ è su questo che verte la riforma Fornero-Monti in tema di licenziamenti. Ora l’indennizzo è sempre possibile, e la decisione spetta al giudice del lavoro. Cominciamo dal licenziamento disciplinare. Il lavoratore lo può impugnare, l’azienda deve dimostrare la giusta causa o il giustificato motivo che l’hanno spinta a tale misura. Se non lo fa, e cioè se il fatto contestato non c’è stato o non l’ha commesso il lavoratore in questione; o infine se il fatto contestato aveva un’altra procedura di punizione prevista dai contratti collettivi, allora il giudice annulla il licenziamento e ordina il reintegro del lavoratore. Ma
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un’indennità risarcitoria variabile tra i 12 e i 24 mesi di stipendio mensile. Settimane di acerrime discussioni hanno infine partorito questa disciplina del licenziamento economico (cioè dovuto alla difficoltà o all’impossibilità dell’azienda di pagare quello stipendio). Se impugnato, scatta il reintegro solo nel caso in cui il giudice riscontri la manifesta insussistenza di un giustificato motivo per licenziare. Detta in parole povere: se dietro al licenziamento economico si nasconde una cacciata per questioni disciplinari o, peggio, discriminatori (in quest’ultimo caso il licenziamento è sempre nullo
e il reintegro obbligatorio). Se non riscontra la “manifesta insussistenzaâ€? ma solo che il licenziamento pare azzardato, eccessivo, allora via libera all’indennizzo. Il lavoratore comunque se ne va, ma si porta in tasca da 12 a 24 mensilitĂ di risarcimento. Si dirĂ : i tribunali esploderanno di cause. GiĂ oggi‌ Ecco perchĂŠ è stato previsto lo strumento della conciliazione presso le Direzioni territoriali del lavoro (Dtl). A queste l’azienda comunicherĂ la sua intenzione di licenziare Tizio. Entrambe le parti saranno convocate dalla Dtl entro sette giorni, ed entro venti si dovrĂ arrivare ad una conclusione.
1LHQWH VFRQWL D IDPLJOLH FRQ GLVDELOL Nel passaggio dall’Ici all’Imu, anche le famiglie di persone disabili si troveranno a pagare conti salati. Il decreto Salva Italia, che pure prevede uno sconto di 50 euro per ogni ďŹ glio a carico ďŹ no a 26 anni, non concede nulla alle famiglie di disabili adulti, spesso gravi e gravissimi, a carico per tutta la vita. La casa, per queste famiglie, non rappresenta una scelta facoltativa, ma spesso un “obbligo socialeâ€?, visto che spesso non vengono concessi immobi-
li in afďŹ tto alle persone con disabilitĂ . A lanciare l’allarme è l’associazione “Claudia Bottigelliâ€?, una realtĂ che si fa carico della difesa dei diritti umani e dell’aiuto alle famiglie con ďŹ gli disabili gravissimi che si fa portavoce, in questa come in molte altra cause, delle preoccupazioni e dei bisogni delle famiglie di persone disabili. “Come associazione, visti gli ultimi avvenimenti che hanno previsto aumenti di tasse e l’introduzione di nuove, vogliamo sot-
toporre alla sua attenzione una problematica non indifferente che noi e le famiglie della nostra associazione ci troveremo ad affrontare oltre alle spese ingenti che già la gestione delle nostre famiglie comporta – scrive Marina Cometto, presidente dell’associazione –. L’Imu, che da giugno causerà un nuovo salasso nelle famiglie italiane, per noi sarà un’ulteriore dimostrazione che quando si legifera non si tiene conto di noi , famiglie disabili�.
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imprese e le banche. La giornata prende le mosse dalla moratoria realizzata con l’adozione di quelle nuove misure, concordate grazie alla mediazione del governo tra il mondo della produzione e quello bancario, per il credito alle pmi che dovrĂ aiutare il mondo imprenditoriale in questa fase di scarsa liquiditĂ , in una congiuntura recessiva, in cui la mancanza di ďŹ nanziamenti rischia di portare a un circolo vizioso, e dalle novitĂ che
introduce. Nel corso del seminario Francesco Figaroli, responsabile Servizio Finanziario Cdo di Brescia, Abele Alloni, direttore generale di ConďŹ di province lombarde e Stefania Bergamaschi, coordinatrice e responsabile segmento Imprese area Lombardia Sud-Est Intesa Sanpaolo, cercheranno di dare risposte ad alcune importanti questioni: sospendere o allungare i mutui può servire? Quali potrebbero essere i
vantaggi? Come utilizzare le opportunità offerte dalla moratoria? Quali nuove competenze servono oggi alle imprese per dialogare con gli istituti di credito? Le banche sono in grado di valutare gli asset positivi del proprio territorio e del tessuto imprenditoriale che le circonda? Il seminario è condotto da Alessandro Berti, amministratore delegato R&A Consulting e docente Scuola d’Impresa.
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uno stillicidio senza fine. Sono sempre di piĂš i piccoli imprenditori, artigiani e semplici lavoratori che, caduti nella spirale della crisi, del fallimento delle loro imprese o della perdita del posto di lavoro, non trovano altra via d’uscita che quella del suicidio. Dal 2008 al 2011, i suicidi per motivi economici sono aumentati in Italia quasi del 25%. Negli anni della crisi si sarebbero verificati oltre 1000 suicidi tra persone disoccupate o che avevano perso il lavoro da poco o che erano state costrette a chiudere la loro attivitĂ . Si calcola, inoltre, che negli ultimi 10 anni, in Italia, si sarebbero suicidati circa 2500 imprenditori, causando la chiusura di oltre 10mila imprese e la perdita di almeno 50mila posti di lavoro “Ogni suicidio – scrive il presidente di Confartigianato di Brescia Eugenio Massetti in una lettera aperta – rappresenta una tragedia personale e sociale che si unisce a quella di tantissimi altri imprenditori e lavoratori colpiti in maniera inesorabile dagli effetti della crisi economicaâ€?. I dati impongono, secondo Massetti, una riflessione. “La scelta del darsi fuoco di fronte agli uffici di esazione delle imposte – continua il presidente di Confartigianato – è simbolica ed esprime un chiaro segno del disagio delle piccole imprese nei confronti delle pretese del Fisco che sembra non tenere
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conto della crisi di persone e imprese�. Se questa è l’analisi ben piÚ cruda è la sintesi a cui giunge Massetti: sarebbe dello Stato la responsabilità ultima del numero in costante crescita di questi suicidi. Imprenditori che si sono sentiti soli, isolati non hanno avuto altra scelta che quella del suicidio�. Masset-
ti, però, è convinto che anche da questi drammi si possa imparare qualcosa. “Dobbiamo tralasciare le logiche individualistiche del passato – afferma –. Serve un salto evolutivo nell’innovazione tecnologica, nell’organizzazione produttiva e dei servizi e che sia entrata in relazioni produttive-commerciali con imprese piĂš grandi che si sono internazionalizzateâ€?. Anche lo Stato, però, deve fare la sua parte. Deve riflettere, secondo il presidente di Confartigianato, e “agire subito assicurando quei meccanismi di salvaguardia e di gradualitĂ che non tolgano alla fine ogni speranza a chi ha fatto del lavoro la propria vitaâ€?.
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Non c’è tempo per festeggiare la conquista della Coppa Italia per l’An Brescia (storico 5-4 agli avversari di sempre del Recco, nella foto) che questo fine settimana torna in acqua per la caccia allo scudetto nel massimo campionato di A1. Dopo la sosta di tre settimane, dunque, si riparte il rush finale. Per il settebello guidato da coach Bovo l’avversario è la Florentia con gara 1 in programma sabato 14 fra le mura amiche della
piscina di via Rodi. Return match sette giorni dopo in casa dei gigliati, eventuale spareggio di nuovo in cittĂ mercoledĂŹ 25. Si gioca, dunque, al meglio delle due vittorie su tre incontri. Biancoazzurri giunti secondi al termine della stagione regolare; settimo posto per gli avversari. Il resto dei quarti di finale prevede le seguenti sfide: Pro ReccoBogliasco, Savona-Camogli e il derby campano fra Acquachiara e Posillipo. (r.m.)
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i attendeva con molta curiosità il famoso trittico Reggina-Verona-Sampdoria. A due terzi del compito, la valutazione è piÚ che positiva. L’entusiasmo e la spinta della vittoria maturata al 90’ contro i cugini scaligeri è stata una vera e propria iniezione di ottimismo e adrenalina. Che ha fatto immediatamente dimenticare il pareggio-beffa, quasi a tempo scaduto, di Reggio Calabria. Mettiamoci pure che una diretta inseguitrice come la Sampdoria e tornata alle spalle, anche se vicinissima, e il bilancio non può che essere positivo. Ora bisogna continuare di questo passo: proprio a Genova, sponda blucerchiata, questo sabato ci si gioca una fetta importante della torta play off. Provando a mettere da parte l’amarcord (sfida particolare per gli ex mister Beppe Iachini, Eder, Juan Antonio e lo squalificato Berardi questi ultimi due passati a gennaio sotto la Lanterna), la gara di Marassi è un crocevia quasi decisivo per le ambizioni delle Rondinelle. La prima di una doppia trasferta visto che poi si andrà ad Ascoli e successivamente si tornerà al Rigamonti per ricevere il Sassuolo secondo in classifica nell’anticipo delle 19 di venerdÏ 27. Partiamo dalla gara di Genova. A centrocampo torna la spinta sulla
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fascia di capitan Marco Zambelli che ha scontato il turno di squalifica mentre davanti alla difesa Salamon è stato appiedato dal giudice sportivo. Verrebbe subito da dire che il sostituto naturale sarà Cordova in attesa del recupero definitivo di Budel (ci vorranno almeno altre due settimane). Ma attenzione perchÊ secondo Calori il cileno, che scalpita dopo il capolavoro al 90’ nel derby contro il Verona, non sarebbe in grado di gestire sulle gambe un’intera partita. Allora ecco che potrebbe ritrovare
conferma dal primo minuto Mandorlini, Rossi pare intoccabile cosÏ come Daprelà sull’esterno. El Kaddouri, decisamente stanco e bisognoso di rifiatare, potrebbe essere sacrificato ancora una volta come trequartista prima di un leggero tourn over che partirebbe ad Ascoli per essere nuovamente interrotto nel big match contro il lanciatissimo Sassuolo. In avanti l’unica certezza si chiama Jonathas, un po’ in ombra contro il Verona ma come fai a tenerlo fuori
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quando ha già messo in cascina 14 reti? Piuttosto il problema si sposta sulle alternative al brasiliano. Piovaccari non è sinonimo di garanzia ed è la brutta copia del capocannoniere di due campionati fa a Cittadella. Fecsezin si è perso dopo le prime sette giornate di campionato, Foti si è dimostrato una meteora, Maccan è praticamente sempre in tribuna e pare non rientrare nei piani di Calori. Un passo per volta: sperando di uscire da Marassi con punti e morale ancora piÚ alto.
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&HQWUDOH DYDQWL WXWWD Smaltite le vacanze pasquali, comincia il rush finale per la Centrale del Latte Brescia in piena corsa per un posto play off dopo la promozione in Lega 2 dello scorso giugno. Le doppie vittorie con Brindisi e ForlĂŹ hanno ridato nuova linfa al gruppo tornato in carreggiata dopo una leggera sbandata. Alla fine della stagione regolare, infatti, mancato solamente quattro giornate e bisognerĂ dare tutto. A partire dalla sfida casa-
linga di questa domenica alle 18,15 (diretta integrale sugli 88.3-88.5 di Radio Voce e in streaming su radiovoce.it) contro Imola, quest’ultima – al contrario – invischiata nella lotta per non retrocedere. Domenica 22 – poi – si andrà a Piacenza (quest’ultima non se la passa cosÏ tanto bene) mentre domenica 29 arriverà Scafati al San Filippo, seconda forza del torneo a -2 da Reggio Emilia. Chiusura, sabato 5 maggio, alle 20.30 in quel di
Ostuni sperando che la formazione brindisina sia già salva. Insomma il calendario non è poi cosÏ male. Brescia al settimo posto con 26 punti assieme allo Jesi: sarebbe importante mantenere il leggero vantaggio di quattro punti (tradotto in cifre, due vittorie) dalle inseguitrici Veroli, Verona e Piacenza. Difficile riprendere il Barcellona, quinto a quota 30. Mai dire mai: questa Centrale ai miracoli ci ha già abituato.
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‹…Ž‹•Â?‘ — †—‡ ”—‘–‡ ƒ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ L’occasione è propizia per fare il punto della situazione sulle attivitĂ e i progetti che la commissione ciclismo ha coltivato nelle ultime settimane, soprattutto in ambito giovanile. A tal proposito il mese di marzo si è chiuso con un’importante riunione che ha posto le basi per l’attivitĂ sportiva dedicata ai giovanissimi, organizzata in collaborazione con la Federazione ciclistica italiana, reduce dalla tre giorni della Fiera dello Sport, dove i maestri di ciclismo hanno
dato ai piĂš piccoli la possibilitĂ di cimentarsi sulle due ruote con prove di mountain bike e gimkane su strada. Il calendario provinciale della Junior Bike è pronto e sarĂ proprio il Csi Brescia ad inaugurare la manifestazione con l’esordio di Bovezzo previsto per domenica 15 aprile alle 16. In programma una gimkana e prove di abilitĂ . Seguiranno altri 17 appuntamenti – cinque dei quali targati Csi – che impegneranno i ciclisti del futuro ďŹ no agli inizi di ottobre.
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l Centro sportivo italiano ha un grande sogno: portare la bandiera arancioblÚ ad Haiti e vincere la povertà e la miseria con lo sport. Un progetto ambizioso in cui confluiscono numerose iniziative e gesti concreti fatti da singole persone. Il mese di aprile vedrà protagonisti sul campo della solidarietà i fischietti ciessini, impegnati nel sostegno alla campagna nazionale di raccolta fondi denominata Day Arbitro. Ciascun comitato territoriale potrà chiedere ai propri arbitri di devolvere nel progetto pro-Haiti la diaria di una gara arbitrata nel mese di aprile. Il Day Arbitro è un appuntamento ormai consolidato e ricorrente nel calendario primaverile del Csi, cambia soltanto il destinatario delle somme raccolte. Cifre importanti, raccolte grazie alla sensibilità di fischietti e dei Comitati. Lo scorso anno aderirono 60 Comitati, e alla fine si contarono in cassa 36mila euro, affidati alla Fondazione Operation Smile, che opera in tutto il mondo per aiutare i fanciulli nati con deformazioni al viso. Quest’anno l’obiettivo è fare ancora meglio, raccogliendo almeno un euro in piÚ per realizzare il centro in cui i piccoli haitiani potranno vivere qualche momento di serenità giocando a calcio. Sono già arrivati i primi fischi solidali. Ad oggi sono piÚ di 60 i comitati che hanno detto sÏ: Acqui Terme, Agrigento, Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Belluno, Bergamo, Biella,
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Reggio Emilia, Rimini, Roma, Rovigo, Siena, Sondrio, Teramo, Torino, Trapani, Treviso, Vallecamonica, Varese, Venezia, Verbania, Vicenza, Viterbo. Ăˆ dunque doveroso un ringraziamento sincero al settore arbitrale Csi, sempre pronto a dare il suo contributo dentro e fuori dal campo. A tal proposito sono illuminanti le parole del presidente nazionale Massimo Achini a riguardo: “In occasione del Day Arbitro ci vorrebbe un bel cartello a bordo campo con scritto “vietato fischiare il direttore di garaâ€?. Lo scorso anno in occasione dell’evento due squadre aspettarono l’arbitro all’ingresso dell’oratorio e lo accolsero insieme con un grande applauso.
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Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x2021; Â?Â&#x2014;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2C6;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x153;ÇŚ Â&#x153;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039; Č&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Í&#x161;ǤÍ?Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2021;Č&#x152; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Ă&#x2013;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2018;Â?Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2021; Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x2018;Â? Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2019;Â&#x192;Ǥ Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǥ Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ Í&#x2122;Í&#x153; Í&#x153;Îť Dz Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2122;Í&#x161;dzǥ ÇŻ
Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x2020;Â&#x2018; ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2018; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192; Í&#x17E;Í Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Í&#x161;Í&#x203A;Č&#x20AC;Â&#x201E; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2020;Č&#x20AC; Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039; Í&#x161;Í&#x17E; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Í&#x161;ÍĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Í&#x161;Í?
Â&#x192;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Ǥ Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; ÇŻ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x192;Â? Í&#x2122;Í&#x2DC; Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201E;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;ÍĄ Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Í&#x161;Í&#x;Í&#x; ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Í&#x161;
Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2039; Í&#x2122;Í&#x17E; Â&#x2021;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Í&#x203A;Č&#x20AC;Â&#x2C6; Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2039; Í&#x153; Â&#x201D;Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â?Â&#x192;Â?Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x153; Â&#x201D;Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â?Â&#x192;Â?Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x203A;Í&#x17E; Â&#x2014;Â&#x2039;Â?Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻ Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2039; Í&#x17E; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x2039; Í&#x2122;Í?
I tesori della politica Egr. direttore, ho letto di un esperto di economia che si era rivolto ad un suo conoscente psicologo perchĂŠ alla rubrica di consulenza fiscale che teneva su una rivista arrivavano richieste â&#x20AC;&#x153;straneâ&#x20AC;?. Si trattava di giovani, figli di imprenditori e ricchi industriali, che interpellavano lâ&#x20AC;&#x2122;esperto su come entrare in possesso della ricchezza dei genitori senza dover aspettare anni in attesa della loro morte. A loro â&#x20AC;&#x201C; giovani, belli e pimpanti â&#x20AC;&#x201C; interessava gestire la ricchezza subito, senza dover aspettare per troppo tempo. Lâ&#x20AC;&#x2122;esperto di fronte a queste richieste si trovava un poâ&#x20AC;&#x2122; confuso. Lâ&#x20AC;&#x2122;amico psicologo gli suggerĂŹ: â&#x20AC;&#x153;DĂŹ a quei giovani di guadagnarsi quei soldi che vorrebbero spendereâ&#x20AC;?. Di fronte a tanti episodi di mala gestione di soldi pubblici, di â&#x20AC;&#x153;rimborsiâ&#x20AC;? elettorali per spese mai sostenute, per questa gestione allegra di bilanci a opera di tesorieri piĂš o meno improvvisati, scelti forse piĂš in base al pelo sullo stomaco che allâ&#x20AC;&#x2122;onestĂ e merito, mi chiedo se allâ&#x20AC;&#x2122;origine di tutto câ&#x20AC;&#x2122;è quello che anche San Paolo avvertiva ricordando ai cristiani di Tessalonica: â&#x20AC;&#x153;Chi non vuol lavorare neppure mangiâ&#x20AC;? (2Ts 3,10). Quando si hanno soldi e ricchezze che non si sono guadagnati col proprio lavoro, o in un modo sproporzionato, si scialacquano e infine portano alla miseria e alla morte (a partire dal figliol prodigo del Vangelo di Luca, capitolo 15 per arrivare a tante celebritĂ rovinate dallâ&#x20AC;&#x2122;alcool e dalla droga). Non so se è una leggenda metropolitana, ma sarĂ vero che parecchi che hanno vinto cifre astronomiche ai vari concorsi e lotterie, alla fine si sono trovati peggio di prima? Se hai tanti soldi da â&#x20AC;&#x153;doverâ&#x20AC;? spendere alla fine li
spendi male e finisci per farti del male (o te lo fanno gli altri). Non vorrei fare un discorso qualunquista, ma non so se i nostri politici e i nostri partiti si sono guadagnati quelle facilitazioni e quel tesoro di cui sembrerebbero disporre. Secondo me anche i loro stipendi e il finanziamento ai loro partiti dovrebbero essere collegati allâ&#x20AC;&#x2122;andamento dellâ&#x20AC;&#x2122;azienda che dovrebbero governare (la nostra povera Italia). Facilitazioni e tesoro che poi sono loro stessi ad elargirsi! E il discorso si apre: comâ&#x20AC;&#x2122;è possibile che in parlamento siedano persone indagate e/o segnate da condanne? E addirittura protette dal parlamento stesso? Ă&#x2039; necessario cambiare politica! Un esempio, forse qualcuno si irriterĂ : che senso ha avere un partito dei pensionati o il partito dei verdi? Un partito, secondo me, non può portare avanti un aspetto particolare della realtĂ , ma deve presentare una visione complessiva della societĂ e dello Stato. Noi elettori dobbiamo conoscere queste proposte e, col nostro voto, premiare o punire, promuovere o scoraggiare. Occorre avere il coraggio di guardare al bene comune, al bene complessivo, non ai singoli interessi di categoria. Ultimamente unâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ che sembrerebbe rendere bene è quella di fondare un partito: ma vi sembra giusto! Dove sono finiti gli ideali, dove sono finiti i valori morali? Io che non sono piĂš giovane, mi ricordo di una espressione â&#x20AC;&#x153;questione moraleâ&#x20AC;? che tanti anni fa agitava il clima politico e lâ&#x20AC;&#x2122;opinione pubblica. Anche se lâ&#x20AC;&#x2122;espressione verbale è venuta meno, il problema è sempre stato presente, perchĂŠ quando una o piĂš persone hanno tanto potere di muovere montagne di soldi, si capisce che la tentazione di allungare la mano per il proprio borsino è sempre lĂŹ. Quindi o
Â? Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2022; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039; Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Ǥ Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â? Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x2021; ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Ǥ
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si possiede una forte caratura morale e di onestĂ (e politici cosĂŹ ci sono di sicuro) per attraversare questi mari di allettanti sirene o si rischia di essere travolti da una mentalitĂ da â&#x20AC;&#x153;arraffa arraffaâ&#x20AC;? e da â&#x20AC;&#x153;finchĂŠ ce nâ&#x20AC;&#x2122;è, viva il reâ&#x20AC;?. Senza dimenticare che se una persona o una organizzazione accumula troppo denaro in rapporto allâ&#x20AC;&#x2122;andamento della societĂ , câ&#x20AC;&#x2122;è qualcosa che non va: il denaro che si concentra in mano di pochi è sottratto a tanti altri. CosĂŹ il denaro da strumento diventa merce e quindi un fine (vedi i giochetti della speculazione finanziaria). Finisco questa mia lettera citando due principi della teologia morale ai tempi degli studi in Seminario: primo non cercare di arricchirti. Secondo se hai, hai per dare. Ă&#x2039; una frase di don Lorenzo Milani che dedico a tutti quanti (me compreso):â&#x20AC;&#x153;Faâ&#x20AC;&#x2122; strada ai poveri, senza farti stradaâ&#x20AC;?. don Alberto Tomasini
Di ritorno dalla Via Crucis cittadina Egr. direttore, le scrivo di ritorno dalla Via Crucis cittadina per esprimere il mio rammarico per la scarsissima presenza di sacerdoti e soprattutto di parroci della cittĂ . Questi ultimi si potevano contare sulle dita di una mano e certamente non è stato confortante per i fedeli vedere sia allâ&#x20AC;&#x2122;uscita da San Faustino che sullâ&#x20AC;&#x2122;altare di San Pietro attorno al Vescovo una sparuta pattuglia di presbiteri che avrebbero dovuto testimoniare la condivisione di un momento significativo per le comunitĂ cittadine e invece documentavano solo unâ&#x20AC;&#x2122;indifferenza che fa male. Lâ&#x20AC;&#x2122;appuntamento della Via Crucis cittadina è ormai venticinquennale e non si
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Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2018; Í&#x161;Í?
Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;° Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2039; Í&#x203A;Í&#x2DC; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Ǥ Â?Ǥ Í&#x2122; Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192; Í&#x161;ÍĄ Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Č&#x20AC; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Í&#x2122; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2C6;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â&#x2122;Â&#x2022;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â?Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;
Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Í Č&#x20AC;Â&#x192;
Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â?Â&#x192;
Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇŁ Â&#x192;Â&#x201D; Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;
Č&#x20AC; Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Í&#x2122;ÍĄ
Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2030;Â?Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;ÇŚ Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192; Í&#x203A;Í&#x17E; Â&#x192;Â&#x17D;Ă&#x2013; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Ă&#x2013; Í&#x2122;Í&#x2122;Í Â&#x2018;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;
Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Í&#x203A;ÍĄ Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2C6;Â&#x2018; Â&#x2018;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192; Í&#x161;ÍĄ Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â? Í&#x;
Â?Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;ÇŁ Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2018;ÇŚ Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x2122;Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â?Â&#x2021;ÇĄ Í?Í&#x2DC; Â&#x2026;Â&#x17D; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2018;ÇĄ Í?Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;ÇĄ Í&#x153; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2021;Ǥ
Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â?Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2021; Â?Â&#x2018;Â? Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Č&#x2039; Â&#x2021;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2030;Â&#x2021; Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020; Â&#x160;Â&#x192;Â&#x2122;Č&#x152;
Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2030;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Č&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013; Â&#x2021;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x160; Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Č&#x152;
Â&#x2018;Â?Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x192; Í&#x203A;Í&#x2DC;Í&#x17E; Â&#x2014;Â?Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2021; Ǥ Ǥ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; ǤÂ&#x2013;Â&#x2021; Ǥ Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Í?Í&#x2DC;
ǯ° Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2014;Â? Â&#x201E;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;ÇŁ Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2014;Â? Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇŁ Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x192; Č&#x2039; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021;Č&#x152;
Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192; Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x192; Í&#x2122;Í&#x2DC; Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039;Ǣ Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2014;Â? Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;ĆŽÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2014;Â?Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x192;Â?ÇŚ Â?Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x2C6;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Âą Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â? Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2C6;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192;Ǥ
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può certo invocare il sopravvenire di altri piĂš pressanti impegni: suggerisco comunque ai parroci di segnare sulla propria agenda fin da gennaio lâ&#x20AC;&#x2122;impegno cosicchĂŠ una programmazione a cosĂŹ lunga scadenza consenta di essere presenti e di rendere concreti e credibili gli appelli alla partecipazione di cui sono maestri. Cordiali saluti Adriana Pozzi
Cuba e il miracolo di Benedetto XVI Egr. direttore, la visita di Benedetto XVI è stata un messaggio al mondo intero, che mostra quanto la Chiesa cattolica sia al cuore dellâ&#x20AC;&#x2122;identitĂ spirituale e culturale del continente. Ora so perchĂŠ a Cuba la Chiesa è sopravvissuta a Fidel Castro. La fede di Benedetto è piĂš grande di tutti i soprusi. Un miracolo del Santo Padre per i fedeli cubani e... un grazie al governo cubano che ha mostrato tanto rispetto per il Santo Padre, a proposito della decisione delle autoritĂ cubane di dichiarare il VenerdĂŹ Santo festivo: le autoritĂ hanno accolto la richiesta di Benedetto XVI, cosĂŹ come era giĂ accaduto per il Natale allâ&#x20AC;&#x2122;epoca del viaggio del Beato Giovanni Paolo II. Ă&#x2039; certamente un segno molto positivo. Che regalo per il compleanno del Papa... Lâ&#x20AC;&#x2122;augurio per i suoi 85 anni con il miracolo in Cuba è che il suo sguardo possa rimanere ancora per tanti anni lo stesso, una piccola fessura che ci permette di intravedere la luce di Dio. La testimonianza piĂš forte della fede viva dei cubani è che i regimi passano, Cristo rimane. Il nuovo umanesimo cristiano proposto da Benedetto XVI altro non è che il ritorno a quella visione evangelica che le prime comunitĂ perse-
ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;
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Í&#x2122;Í? Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x2122;ÍĄÍ&#x2122;Í&#x161;
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Í&#x2122;Í&#x203A; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x2122;ÍĄÍ Í&#x17E;
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Í&#x2122;Í&#x; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2DC;Í&#x203A;
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Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2021;Â?Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021; Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x192;
guitate dei cristiani avevano 2000 anni fa. Ă&#x2039; questa la lezione della Chiesa cubana: hanno cercato in tutti i modi di annientarla, ma è rimasta talmente viva da proporsi come modello per noi europei. Ma soprattutto câ&#x20AC;&#x2122;è una primavera della fede e attraverso la fede è importante che i cubani lavorino veramente insieme, guardino davanti e rimodellino la loro identitĂ attingendo dalla tradizione della Chiesa cattolica, che è anche parte di questa cultura. Quella, per capirsi, di riuscire a parlare a uno stesso tempo al cuore e alla ragione per arrivare alla veritĂ , mentre si parla di Dio. Come nellâ&#x20AC;&#x2122;ultima omelia in Plaza de la Revolucion allâ&#x20AC;&#x2122;Avana a Cuba, quando ha ricordato come â&#x20AC;&#x153;alcuni, come Ponzio Pilato, ironizzano sulla possibilitĂ di poter conoscere la veritĂ , proclamando lâ&#x20AC;&#x2122;incapacitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo di raggiungerla o negando che esista una veritĂ per tuttiâ&#x20AC;?, atteggiamento che â&#x20AC;&#x153;come nel caso dello scetticismo e del relativismo, produce un cambiamento nel cuore, rendendo freddi, vacillanti, distanti dagli altri e rinchiusi in se stessiâ&#x20AC;?; tutto ciò mentre, dallâ&#x20AC;&#x2122;altra parte, â&#x20AC;&#x153;ci sono altri che interpretano male questa ricerca della veritĂ , portandoli allâ&#x20AC;&#x2122;irrazionalitĂ e al fanatismo, per cui si rinchiudono nella loro veritĂ e cercano di imporla agli altri. Certamente non è lâ&#x20AC;&#x2122;irrazionalitĂ , ma lâ&#x20AC;&#x2122;ansia della veritĂ quello che promuove la fede cristiana. Ogni essere umano deve scrutare la veritĂ ed optare per essa quando la trova, anche a rischio di affrontare sacrificiâ&#x20AC;?. CosĂŹ, e solo cosĂŹ, si arriva a fondare unâ&#x20AC;&#x2122;etica che riconosca la dignitĂ inviolabile dellâ&#x20AC;&#x2122;essere umano e possa avvicinare gli uomini tra loro. Non si ricorda mai abbastanza che il mondo venne a trovarsi sul baratro della terza guerra mondiale al tempo dello scon-
Ǥǣ Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2C6;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â? Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x160;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2039;Â? Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;
tro tra Cuba e gli Stati Uniti, e che fu il Papa allora regnante a salvarci tutti dalla catastrofe. Il 22 ottobre 1962, a conclusione di un crescendo di violenze verbali e di minacce sempre piĂš pesanti, Kennedy decretò il blocco navale contro Cuba e chiese allâ&#x20AC;&#x2122;Unione Sovietica lâ&#x20AC;&#x2122;immediato smantellamento dei missili strategici. A questo punto il mondo tremò, poichĂŠ sembrava ormai alle porte non tanto una guerra locale, quando lo scoppio del terzo conflitto mondiale. Fu allora che intervenne Giovanni XXIII, implorando Kruscev e Kennedy di riprendere il dialogo e di risparmiare al mondo una carneficina che, dato lâ&#x20AC;&#x2122;armamento atomico delle grandi potenze, sarebbe stata senza uguali. Quanto alla Chiesa cattolica, nessuna gratitudine, da parte di Castro (che pure era un ex allievo dei gesuiti) verso il Pontefice romano che tanto aveva contribuito a risparmiare unâ&#x20AC;&#x2122;ecatombe. La Mosca di Kruscev, poi di Breznev, fino al 1985, quando il nuovo segretario del Pcus, Michail Gorbaciov, iniziò a prendere le distanze, era stata sempre la grande protettrice di Cuba ed aveva sostenuto con piogge di danaro la sua traballante economia. Venuta meno la â&#x20AC;&#x153;casa madreâ&#x20AC;?, Cuba dovette intraprendere un faticoso cammino verso lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione nella politica e nellâ&#x20AC;&#x2122;economia mondiale. In queste condizioni, Castro trovò un insperato e provvidenziale aiuto nella generosa mano che gli venne tesa da Giovanni Paolo II, pronto a riceverlo in Vaticano nel 1996, durante il suo viaggio in Italia, e a ricambiare la visita lâ&#x20AC;&#x2122;anno seguente, nel 1997. Castro ricambiò con una serie di aperture alla Chiesa cattolica cubana e un definitivo allentamento della tensione nei confronti degli Stati Uniti. Il 23° viaggio inter-
Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Ǥ Ǥǣ Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x192; Â?Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â?Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Í&#x2122;ͥΏǤ Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;
Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Dz Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł
nazionale di Benedetto XVI, che lâ&#x20AC;&#x2122;ha portato in Messico e a Cuba di certo, per la storia, è tutta unâ&#x20AC;&#x2122;altra faccenda. Non câ&#x20AC;&#x2122;è dubbio, infatti, che da Leòn allâ&#x20AC;&#x2122;Avana, papa Ratzinger ha marcato un nuovo, deciso, passo del suo itinerario di evangelizzatore. A Cuba certamente il Signore riserva un grande futuro nel mondo cattolico. Nessuno si illuda gli ultimi dinanzi a Dio sorpasseranno i primi... meditino le Chiese dâ&#x20AC;&#x2122;Europa! A proposito della crisi economica mondiale, il Pontefice lâ&#x20AC;&#x2122;ha ricondotta a â&#x20AC;&#x153;una profonda crisi di tipo spirituale e moraleâ&#x20AC;?, che â&#x20AC;&#x153;ha lasciato lâ&#x20AC;&#x2122;uomo senza valori e indifeso di fronte allâ&#x20AC;&#x2122;ambizione e allâ&#x20AC;&#x2122;egoismo di certi poteri che non tengono conto del bene autentico delle persone e delle famiglieâ&#x20AC;?: cosĂŹ non si può andare avanti, ha detto Ratzinger, senza â&#x20AC;&#x153;unâ&#x20AC;&#x2122;etica che collochi al centro la persona umanaâ&#x20AC;? e tenga conto â&#x20AC;&#x153;delle sue esigenze piĂš autenticheâ&#x20AC;?, in primo luogo â&#x20AC;&#x153;la sua dimensione spirituale e religiosaâ&#x20AC;?. Per â&#x20AC;&#x153;rigenerareâ&#x20AC;? le societĂ e il mondo servono â&#x20AC;&#x153;uomini retti e di ferme convinzioni morali e alti valori di fondo che non siano manipolabili da interessi limitatiâ&#x20AC;?. Celso Vassalini
Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Dz Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻ Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Çł Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2020;Âż Í&#x161;Í&#x17E; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2021;Â&#x2039;Â&#x201E; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2018;Â&#x2022;Âż Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ÇŁ Dz Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x160;Âą ĆŹ Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;ÇŤ Â? Â&#x192;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2039; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Í&#x2122;ǤÍ&#x2DC;Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021;ÇĄ Â?Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2039;Â? Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2021; ÇŤ Â&#x192;ÇĽ Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x160;Â&#x192;Â?Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2022; Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x2021;Ǩ Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĽ Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;ÇĽ Â&#x2021;Â&#x201D;Ă&#x2013; Â&#x160;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;dzǤ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x192; Dz Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Çł Â&#x2039;Â? Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x17E;ÇĄ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122;Ǥ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x161;Í&#x203A; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021;Ǥ
Â&#x2026; Çł Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻ Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Çł
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Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;
Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2018;Â?Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2021; Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;ÇŤ Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2021; Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2C6;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;ǤǤǤ Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;
Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â? ° Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?ÇŻÂ&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2C6;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â?Â?Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2026;Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;ÇĄ Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;Ǥ
Â&#x17D; Â?Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x201E;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Ǥ
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Â&#x2039; ° Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192; Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǤ Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x160;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2014;Â? Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â?Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2021;Â&#x2020; Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x201D;Â? Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x160;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2020; Â&#x192;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2020; Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x160;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2014;Â? Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ
Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x192;ÇĄ ° Â?Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;
Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2021; Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Č&#x2039;ÍĄÍ&#x2DC; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;Č&#x152;ÇĄ Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Ǥ
Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2013;Â?Ǥ ÇŻ Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; ° Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192; Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Ǥ
/$92&( ( '(/ 2 3232/2 ÇŁ Â&#x2020;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; ǧ ÇŁ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; ÇŚ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x153;Í&#x153;Í&#x161;Í?Í&#x2DC; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161; Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x203A;Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D;ÇŁ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŁ Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192; Í&#x153;Í&#x;ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; ÇŚ Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x192; Í?Í?ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; ÇŚ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Ǥ Ǥ Â&#x192; Í Í?ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ Í&#x153;Í?ÎŹ ÇŚ Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Ǥ Í&#x161; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x192; Í&#x161;Í&#x2DC;Č&#x20AC;Â&#x201E; ÇŚ Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2021; Í&#x17E;Í&#x17E;Í&#x161;Č&#x20AC;ÍĄÍ&#x17E; Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; ÇŚ Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â?Îť Í&#x2122;Í Í Í Í&#x2122;Í&#x161;Í?Í&#x2DC;Ǥ ÇŁ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x161;Í Í&#x2DC;Í ÍĄÍ&#x17E;Í&#x17E; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161; Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x161;Í Í&#x2DC;ÍĄ Í&#x203A;Í&#x;Í&#x2122; Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x192;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŚ ÇŚÂ?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D; Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2030;ĚťÂ&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x192;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŁ Â&#x2018;Â?Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2018; Č&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2021; Â?Â?Ǥ Í?Í&#x2DC; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â?Â?Ǥ Í&#x203A;Í&#x;Č&#x152; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Í&#x153;Í&#x2DC; ÇŚ Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Í&#x2122; Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â?Ǥ Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x2122;ÇĄÍ? Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â?Â?Ǥ Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Ǥ
Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Ǥ ÇŁ Â&#x192;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;
ÇŁ Â&#x192;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; ÇŚ Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2C6;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; ÇŁ Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â? ÇŁ Â&#x2019;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻ Â?Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Í?Í&#x161; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Â&#x201D;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018; Č&#x2039; Č&#x152; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC;ǤÍ&#x;Í&#x;Í&#x161;Í?Í?Í&#x2122;Í&#x2122; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC;ǤÍ&#x;Í&#x;Í&#x161;Í?Í?Í&#x17E;Í&#x17E; Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â?Ǥ Í&#x2122;Í Í&#x153; ÇŚ Í&#x2122;Č&#x20AC;Í&#x2122;Í&#x161;Č&#x20AC;Í&#x2122;ÍĄÍ&#x17E;Í&#x2122; Associato
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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI
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