La Voce del Popolo 2012 20

Page 1

‹‘ •‘Ž‘

/$92&(

Da piccolo ho avuto la fortuna di vivere la mia scuola materna seguito - talora “inseguitoâ€?, perchĂŠ ne ho combinata qualcuna! - dalle Suore di Santa Giovanna Antida. PiĂš “grandeâ€? ho ritrovato queste Suore - anche se non le stesse! - nella mia prima parrocchia di servizio sacerdotale. Da piccolo mi colpivano le iniziali che le Suore mettevano in ogni loro lettera: D.S. PiĂš “grandeâ€?, ho capito che significavano “Dio Soloâ€? e che la loro fondatrice (francese, ma morta a Napoli nel 1826; festeggiata il 23 maggio), amava ripeterle. In una sua preghiera, ad esempio, cosĂŹ si esprimeva: “In voi solo, mio Dio e mio Signore, ho posto tutta la mia fiducia e la speranza. Chi spera in Voi, non sarĂ delusoâ€?. Questa fiducia non porta all’inattivitĂ , anzi proprio perchĂŠ si confida solo in Dio, ci si attiva concretamente, perchĂŠ: Dio solo può donare la fede, ma tu puoi donare la tua testimonianza. Dio solo può donare la speranza, ma tu puoi infondere fiducia ai tuoi fratelli. Dio solo può donare l’amore, ma tu puoi insegnare agli altri ad amare... Dio solo basta... ma egli vuole contare anche su di te!

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Ǥ Ǥ

͚͘

Ǥ ”‡•… Ǥ ”‡•…‹ƒ Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

͘Í? ‘’‘Ž‹ ‡ …‘Â?–‹Â?‡Â?–‹

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ ÇŚ ‘Â?–‹‡Â?‡ Ǥ Ǥ

Convegno Opal. Primavere arabe, primavere di pace

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Pompiano. Le campane? Si suonano con le mani

ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ Sr. Maria Troncatti. Da Corteno un esempio di santitĂ

‘Â?‡ …”‡•…‡”‡ Â? ˆ‘”—Â? ƒŽ ‡Â?–”‘ ’‡” Ž‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‹ •‘…‹ƒŽ‹ ƒ …ƒ……‹ƒ †‹ ‹†‡‡ •‡Â?’Ž‹…‹ ‡ ’”ƒ–‹…ƒ„‹Ž‹ ’‡” ”‹ƒ––‹˜ƒ”‡ Žǯ‡…‘Â?‘Â?‹ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ ‘„„‹ǥ ƒŽ–‹‡”‹ ‡ ƒ•‡––‹ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‘˜ƒ–‘ Ġ ƒÂ?†ƒ”‡ ‘Ž–”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‡ŽŽƒ …”‹•‹Ǥ ÂŽ …‡Â?–”‘ ‹Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ Žƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ǥ Žǯ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ‰Ž‹ ‹Â?˜‡•–‹Â?‡Â?–‹Ǥ ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Âƒ ˜‡”•‘ „ƒÂ?…Š‡ ‡ ’‘Ž‹–‹…ƒ ÇŻ

͚ͥ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Giornata mondiale. Domande in cerca di risposte

Í›Í&#x; …‘Â?‘Â?‹ƒ Italia. Crisi. Quando finirĂ la nottata italiana?

͘͜ ’‘”– Rugby. Cammi Calvisano: la meta a un passo

Â”Â‡Â…Â‹ÂƒÇŁ ˜‘–‘ ƒŽ „—‹‘ Il volto del presidente KĂĄrolos PapoĂşlias, mentre si dice “spaventato per i pericoliâ€? che incombono sulla sua Grecia, la dice lunga sulla situazione in cui si trova il Paese. L’affidamento dell’interim del governo e la fissazione delle nuove elezioni (probabilmente il 17 giugno) sono le ultime tappe di un’instabilitĂ politica che non fa altro che peggiorare la situazione economica e sociale nazionale. Il voto del 6 maggio non ha delineato una maggioranza chiara, tale da guidare il governo di Atene. Le forze pro-europee, guidate da Nuova democrazia (centrodestra) e Pasok (socialisti), sono state punite dai cittadini. La crescita esponenziale di Tsipras, ovvero

la sinistra estrema, e della destra nazionalista e xenofoba, segnalano che la realtĂ sociale sta esplodendo, ma non bastano ad assicurare una guida al Paese. Il ricorso ai seggi è ritenuto doveroso ad Atene, ma non è detto che il voto popolare sarĂ in grado di determinare nuovi equilibri, nĂŠ sul versante filoeuropeo, nĂŠ su quello opposto. I greci si domandano se sia preferibile la dolorosa cura “lacrime e sangueâ€? imposta dall’Europa per rimettere in sesto il bilancio, rimanere nell’area dell’euro e nel mercato unico, oppure se sia meglio allentare la pressione su stipendi, impiego pubblico, pensioni, accrescendo però l’incertezza sul futuro economico del Paese che, da un giorno all’altro, potrebbe trovarsi isolato. L’Unione europea non starĂ però a guardare. Il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo del 23 maggio porrĂ al centro dell’attenzione il caso-Grecia, benchĂŠ diversi premier cominciano a dare

segnali di stanchezza verso Atene, preferendo concentrarsi sulle iniziative per sostenere la crescita. CosĂŹ Atene ora rischia davvero di trovarsi senza il paracadute comunitario. Nell’incontro bilaterale del 15 maggio, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il neo presidente francese François Hollande hanno ribadito la volontĂ di mantenere la Grecia in Eurolandia. Ma anche in tale occasione i due leader sono apparsi altrettanto preoccupati della crisi economica che permane nell’Ue; hanno dunque confermato l’impegno per il rigore di bilancio oltre alla volontĂ d’inserire nel trattato “fiscal compactâ€? le azioni per la crescita. Merkel e Hollande hanno inoltre discusso di Eurobond, di investimenti, dell’urgenza occupazione. Grecia, dunque, ma non solo. Il caso greco piombava nel frattempo all’Eurogruppo e all’Ecofin di Bruxelles (14 e 15 maggio). In particolare la riunione dei 27 ministri

economici e finanziari prendeva atto della decisione di nuove elezioni elleniche. Il presidente dell’Eurogruppo Juncker e quello della Commissione Barroso ribadivano l’obiettivo di conservare la Grecia fra i Paesi che adottano la moneta unica. Ma era altrettanto facile constatare che piĂš di un ministro si mostrava scettico su questa possibilitĂ . E, per evitare sorprese, Christine Lagarde, responsabile del Fondo monetario internazionale, faceva sapere (quasi fosse un messaggio al popolo greco): “Spero che Atene non lasci l’eurozona, ma una sua uscita, sia pure concordata, fa parte delle opzioni che stiamo considerando dal punto di vista tecnicoâ€?. Ed è ciò che, sia pure con discrezione, si sta studiando da tempo a Francoforte alla Banca centrale europea. “Il futuro della Grecia è nelle mani dei greciâ€?, si è sentito ripetere. Ăˆ una ovvietĂ , ma carica di incognite. Sia per il Paese mediterraneo, sia – e piĂš che mai per l’Eurozona e per l’Europa.


Ž ˆ‘”—� ‡ ’”‘’‘•–‡ †‡‰Ž‹ ƒ††‡––‹ ƒ‹ Žƒ˜‘”‹

Insieme, come hanno ribadito Massetti e Gobbi (primo e terzo da destra nella foto), Confartigianato e Apindustria rappresentano la struttura portante del sistema produttivo bresciano. Con piÚ di 12mila artigiani associati (Confartigianato Brescia, di cui Eugenio Massetti è presidente) e con un fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di euro (dati di Apindustria Brescia, che ha in Francesco Gobbi il suo direttore) le due sigle hanno i titoli per far sentire la propria

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

voce nel dibattito aperto sul tema della ripresa economica. GiĂ prima del loro invito al forum promosso da “Voceâ€?, sia Confartigianato che Apindustria Brescia, presieduta da Maurizio Casasco, avevano a piĂš riprese presentato proposte per risolvere alcuni dei problemi che rallentano la crescita. Renato Zaltieri, giĂ segretario generale della Cisl di Brescia, al centro nella foto, ha seguito a un lungo, dalla parte dei lavoratori, la crisi che ha creato non pochi problemi anche nel Bresciano.

”‡•…‹ƒ ‘�ˆ”‘�–‘ ƒ –”‡ ˜‘…‹ •— ’‘••‹„‹Ž‹ ˜‹‡ ’‡” Žƒ ”‹’”‡•ƒ

&UHVFLWD SDUROD GLPHQWLFDWD"

,

l “vocabolario della crisiâ€? si è arricchito di termini e di modi di dire. Esodati e credit crunch sono espressioni che hanno fatto prepotentemente irruzione nei discorsi degli italiani. Vocaboli che si assommano ad altri che, giĂ a livello “onomatopeicoâ€?, suonano tristi, cupi come recessione, stagnazione, tassazione, etc. Parole dure, che evocano “lacrime e sangueâ€?, a cui se ne contrappongono altre sussurrate, proposte quasi con rassegnazione. Chi oggi parla di ripresa, di crescita sembra farlo in tono dimesso, quasi sotto voce come se si trattasse di chimere, di miraggi destinati a svanire in pochi secondi. Un atteggiamento quasi fatalistico, forse anticamera della rassegnazione che attraversa il Paese dalle Alpi alla Sicilia. Un atteggiamento presente anche nel Bresciano, dove fa un po’ piĂš impressione che altrove perchĂŠ sembra intaccare quella naturale propensione all’imprenditivitĂ e al rischio che è sempre stata indicata come la caratteristica principale del sistema produttivo locale. Una crisi troppo lunga e una serie di fattori, sia interni che esterni al mondo delle imprese, sembrano avere gettato piĂš di un’ombra sulla tradizionale voglia di fare di imprenditori piccoli e grandi. Anche nel Bresciano crescita e ripresa sembrano essere diventati due

—‰‡Â?‹‘ ÂƒÂ•Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‹ ‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‘„„‹ǥ †‹”‡––‘”‡ †‹ ’‹Â?†—•–”‹ƒ ‡ ‡Â?ƒ–‘ ÂƒÂŽÂ–Â‹Â‡Â”Â‹ÇĄ ‰‹Â? •‡‰”‡–ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ ‹•Ž †‹ ”‡•…‹ƒ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ †‹ —Â? …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ †ƒ …—‹ ‡Â?‡”‰‡ Ž‘ •–ƒ–‘ †‹ ‹Â?…‡”–‡œœƒ ‹Â? …—‹ •‹ –”‘˜ƒ ‹Ž •‹•–‡Â?ƒ ’”‘†—––‹˜‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ƒÂ?‹Â?ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ ˆƒ”‡ termini che suscitano sempre meno sentimenti positivi. Si tratta soltanto di una situazione legata alle difficotĂ presenti o di qualcosa di piĂš profondo? C’è ancora nell’imprenditore bresciano la voglia di affrontare di petto le difficoltĂ ? “Voceâ€? nei giorni scorsi ha organizzato un forum redazionale per verificare quanto importanti attori dello scenario economico bresciano, credano (e contestualmente scommettano) alla crescita e se esistano “ricetteâ€? locali capaci di stimolarla. Dalle parole di Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia, di Francesco Gobbi, direttore di Apindustria e di Renato Zaltieri, ex segretario generale della Cisl di Brescia che per anni ha vissuto dal di dentro la crisi, non sono uscite risposte precise. La sensazione è che, al di lĂ di analisi e proclami, tutti siano consci che non c’è, nemmeno a Brescia, ricetta miracolistica che possa dare il lĂ alla tanto attesa crescita. Ma che fine ha

fatto la giĂ ricordata propensione tutta bresciana al fare e a gettare sempre e comunque il cuore oltre l’ostacolo? Oggi è diventata meno efficace di un tempo? Gli imprenditori a cui Gobbi e Massetti hanno dato voce non sembrano credere piĂš nell’adagio popolare che recita “Aiutati che il ciel ti aiutaâ€?. Avvertono che quel cielo in cui sono racchiusi tra gli altri lo Stato e il sistema bancario non sembrano cosĂŹ disposti ad affiancarli. Non hanno piĂš voglia di sterili promesse, di vuote rassicurazioni. Guardano ormai con sospetto (è Massetti a ribadire piĂš volte questo concetto) chi continua a ribadire che “la cris, in sĂŠ è positiva perchĂŠ favorisce l’innovazione e perchĂŠ ripulisce la societĂ da alcune errate lettureâ€?, dimenticando che in attesa che chi di dovere (la politica su tutti) passi dall’analisi alla sintesi, anche nel Bresciano ci sono artigiani, piccoli imprenditori che pensano seriamente a farla finita. Guardano con sem-

pre meno entusiasmo alla stagione dei convegni, dei tavoli perchĂŠ “non danno risposte – è la considerazione del presidente di Confartigianato – alle urgenze di troppi artigiani e piccoli imprenditori lasciati soli a pagare il prezzo piĂš alto della crisiâ€?. Non credono piĂš in un sistema politico, in cui è entrato a pieno titolo anche il governo dei tecnici guidato da Monti, che continua a dibattere di mercato del lavoro “mettendo al centro sempre e soltanto i lavoratori e dimenticando che la loro migliore tutela arriva da aziende sane che possono assumereâ€? sono considerazioni di Massetti che accusa il premier e il ministro del Welfare Fornero di farsi dettare l’agenda politica dalla Camusso e dai sindacati. Hanno perso la fiducia in istituzioni che invece di favorire la imprese “continuano a creare problemi – sono considerazioni di Francesco Gobbi, direttore di Apindustria – . I ritardi abissali nei pagamenti e una burocrazia sempre piĂš opprimente sono solo i limiti piĂš vistosi alla ripresa, alla crescitaâ€?. Chiedono, Gobbi, Massetti e lo stesso Zaltieri un atteggiamento meno tiepido nei confronti dell’istituto dell’apprendistato che, anche in una stagione difficile come quella attuale, potrebbe aprire la strada dell’occupazione a tanti giovani. “PerchĂŠ – ha ribadito Zaltieri – la crisi

che ci sta schiacciando ha trovato terreno fertile nella progressiva perdita di rilevanza del lavoro come valoreâ€?. Per l’ex segretario generale della Cisl di Brescia, oggi coordinatore nazionale del settore agroalimentare dello Ial Cisl, anche a Brescia si è perso troppo tempo con gli infruttuosi “stati generali dell’economia che hanno parlato di tutto fuorchĂŠ del lavoroâ€?. Insomma, piccola industria, mondo artigiano e anche il sindacato anche a Brescia non sembrano avere ricette particolari per la crescita. Cercano soluzioni, non demordono, si alimentano di buone pratiche (“molte delle nostre aziende – hanno affermato Gobbi e Massetti – resistono perchĂŠ hanno saputo aprirsi ai mercati internazionaliâ€?) ma sanno che senza interlocutori che facciano seriamente la loro parte (politica e banche su tutti) non ci sono grandi margini per la crescita. E quelli che la conoscono (il caso Toscani presentato nell’altra pagina) sono casi isolati.

‡••—Â?‘ …”‡†‡ ’‹Î Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ…Â‹Âƒ †‹ –ƒ˜‘Ž‹ ‡ †‹ …‘Â?˜‡‰Â?‹Ǥ —––‹ …‘Â?…‘”†ƒÂ?‘ •— ƒŽ…—Â?‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ …Š‡ •–”‹Â?‰‘Â?‘ Â†ÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â†Â‹Â‘ Ž‡ ‹Â?’”‡•‡


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͛͘

Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ –—––‘ Â…ǯ° ƒÂ?…‘”ƒ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ ˆƒ”‡ Anche se la capacitĂ reattiva (forse) non è piĂš quella dei giorni migliori, gli imprenditori bresciani non stanno con le mani in mano. Tra un tavolo e l’altro (l’ultimo in ordine di tempo è quello promosso dal Prefetto di Brescia per avvicinare le imprese e le banche) i rappresentanti della Brescia che produce non smettono di guardarsi intorno per individuare spazi di movimento e di azione per uscire dalla crisi. In questo trovano supporto anche nella Camera di

commercio (e in organismi generati dalla stessa come l’azienda speciale Pro-Brixia). Nei giorni scorsi l’ente camerale si è fatto promotore del seminario “La vicina Albania, Paese delle opportunitĂ imprenditorialiâ€? per presentare agli imprenditori bresciani le opportunitĂ offerte da una realtĂ emergente in costante crescita. L’Albania, è stato piĂš volte ribadito nel corso del seminario è uno di quei Paesi che ha saputo andare oltre la crisi. La nazione ha pochi

eguali: la sua posizione geografica (dista poco piĂš di 70 km dalle coste italiane), la popolazione giovane, la diffusione della lingua italiana, il rimpatrio dei profitti libero da vincoli e un costo del lavoro decisamente basso ne fanno potenzialmente un partner privelgiato per le imprese che intendono risalire la china della crisi. Anche perchĂŠ è ormai assodato che una delle strade percorribili è quella dell’internazionalizzazione e l’Albania è veramente dietro l’angolo.

‘•…ƒÂ?‹ǥ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‡ —‡•–‹‘Â?‡ †‹ …—Ž–—”ƒ

‘„‡”–‘ ‘Â?Â‹ÂœÂœÂ‘ÇĄ ƒÂ?…‘ †‹ ”‡•…‹ƒ ”‹•‹ ƒÂ?…‘”ƒ ’‹Î ’‡•ƒÂ?–‡ •‡Â?œƒ Ž‡ „ƒÂ?…Š‡

Dz ‘Â? Â…ǯ° ‡‰‡Â?‘Â?‹ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ …Š‡ Â?‘Â? •‹ƒ •—’’‘”–ƒ–ƒ ‡ ƒÂ?–‹…‹’ƒ–ƒ †ƒ —Â?ƒ ˜‹•‹‘Â?‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ Â?—‘˜ƒdzǤ1 “—‡•–ƒ Žƒ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‹ƒ †‹ ”‘Â?‘–‹…ƒ ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒ ‹‡‰‘ ‘•…ƒÂ?‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ —Â? ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‡ …Š‡ Šƒ –”‘˜ƒ–‘ —Â?ƒ ˜‹ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ ’‡” Žƒ …”‡•…‹–ƒǤ ƒ •—ƒ ° —Â?ƒ •ˆ‹†ƒ ˜‹Â?–ƒ ‹Â? —Â? †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ …‘Â?‰‹—Â?–—”ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒǤ ˆƒ––—”ƒ–‹ †‡ŽŽ‡ •—‡ ƒœ‹‡Â?†‡ •‘Â?‘ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–‹ †ƒ …‘•–ƒÂ?–‡ …”‡•…‹–ƒǤ Dz ƒ •–‘”‹ƒ …‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒ …Š‡ ‹ •—……‡••‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…‹ ŠƒÂ?Â?‘ •‡Â?’”‡ •‡‰—‹–‘ “—‡ŽŽ‹ ‹Â? …ƒÂ?’‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ Č‚ ƒˆ‡”Â?ƒ Č‚ÇĄ Â?‘‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ ƒŽŽ‡ ˜‘Ž–‡ Ž‘ †‹Â?‡Â?–‹…Š‹ƒÂ?‘Ǥ ‰‰‹ Â?‘Â? ’‘••‹ƒÂ?‘ ’‹Î ’—Â?–ƒ”‡ ƒ —Â?ƒ …”‡•…‹–ƒ Â?‘Â?‘†‹Â?‡Â?•‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?‘Â? ’—Ö ‡••‡”‡ •‘ŽƒÂ?‡Â?–‡ –‡…Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?ƒ †‡˜‡ ’‡”Â?‡ƒ”‡ Žǯ‹Â?†‹˜‹†—‘ ‰Ž‘„ƒŽÂ?‡Â?–‡Ǥ Â?…Š‡ “—ƒÂ?†‘ •…‡Ž‰‘ ‹ Â?‹‡‹ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‘”‹ Â?‹ ‹Â?–‡”‡••ƒ …Š‡ •‹ƒÂ?‘ ’‡”•‘Â?‡ …‘Â?’Ž‡–‡ǥ …‘Â? —Â?ƒ …—Ž–—”ƒ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ Â?Â‡Â†Â‹Â‘ÇŚÂƒÂŽÂ–ÂƒÇĄ ’‡”…Š¹ •‘Ž‘ …‘•¿ •‹ ”‹‡•…‡ Ġ ƒ‰‰‹‘”Â?ƒ”•‹ ’‹Î ˜‡Ž‘…‡Â?‡Â?–‡ ‡ ƒ ‡••‡”‡ ’‹Î …‘Â?’‡–‹–‹˜‹dzǤ Â? Â?‘†‘ †‹ ˆƒ”‡ ‹Â?’”‡•ƒ …Š‡ †‹˜‡Â?–ƒ …‘•¿ —Â?ƒ ”‹…‡––ƒ †‹ •—……‡••‘ǥ „ƒ•ƒÂ?†‘•‹ •— ƒŽ…—Â?‹ •‡Â?’Ž‹…‹ ‡ …Š‹ƒ”‹ ’”‹Â?…‹’‹Ǥ Dz ‹…‘ •‡Â?’”‡ Č‚ ’”‘•‡‰—‡ ‹‡‰‘ ‘•…ƒÂ?‹ Ȃ…Š‡ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ †‘–‹ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‹ …Š‡ —Â? ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‡ †‡˜‡ ’‘••‡†‡”‡ ° ‹Ž –‘”…‹…‘ŽŽ‘ǥ Â?‘Â? †‡˜‡ Â?ƒ‹ ‡••‡”‡ •–ƒÂ?…‘ †‹ ‰—ƒ”†ƒ”•‹ ‹Â?–‘”Â?‘Ǥ ‡˜‡ •ƒ’‡”Ž‘ ˆƒ”‡ …‘Â? ‘……Š‹‘ …—”‹‘•‘ǥ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒÂ?†‘ ‹ …ƒ•‹ †‹ •—……‡••‘ …‘Â? •‰—ƒ”†‘ ‹Â?†ƒ‰ƒ–‘”‡dzǤ 1 Žƒ …—Ž–—”ƒ …Š‡ ˆƒ Â”Â‹ÂˆÂŽÂ‡Â–Â–Â‡Â”Â‡ÇĄ …Š‡ ˆƒ …ƒ’‹”‡ ƒ ‹‡‰‘ ‘•…ƒÂ?‹ ‡ ƒ‹ •—‘‹ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‘”‹ “—ƒŽ‹ Â?‘••‡ …‘Â?’‹‡”‡ ‹Â? ƒÂ?–‹…‹’‘Ǥ Č‹ÂƒǤƒǤČŒ

‘”•‡ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ Žƒ ”‹…‡––ƒ Â?ƒ‰‹…ƒ ’‡” Žƒ Â…Â”Â‡Â•Â…Â‹Â–ÂƒÇĄ Â?ƒ ‰Ž‹ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ •ƒÂ?Â?‘ ˜‡”•‘ …Š‹ ’—Â?–ƒ”‡ ‹Ž †‹–‘ ’‡” Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ •–ƒ‰Â?ƒœ‹‘Â?‡ ƒ …—‹ •‘Â?‘ …‘•–”‡––‹ǣ ‹Ž •‹•–‡Â?ƒ †‡ŽŽ‡ „ƒÂ?…Š‡ …Š‡ ”‡Â?†‡ †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ƒŽ …”‡†‹–‘Ǥ Â? Ž‹Â?‹–‡ •— …—‹ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?Â…Â‘Â”Â†ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡Ž ˆ‘”—Â?ÇĄ ÂƒÂ•Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‘„„‹ ‡ ƒŽ–‹‡”‹Ǥ ……—•‡ ’”‡…‹•‡ …Š‡ Â?‡…‡••‹–ƒÂ?‘ǥ ’‡”Öǥ †‹ —Â?ƒ ”‡’Ž‹…ƒ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽ‡ „ƒÂ?…Š‡Ǥ Â? ‘Â?‡”‡ …Š‡ •‹ ° ƒ••—Â?–‘ ‘„‡”–‘ ‘Â?‹œœ‘ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ †‹”‡––‘”‡ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ †‡Ž ƒÂ?…‘ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹Â? “—‡•–ƒ ‹Â?–‡”˜‹•–ƒǤ ‡”…Š¹ ‹Ž •‹•–‡Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ‹Â?’”‡•‡ ‹Â?†‹…ƒ Â?‡ŽŽ‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? …‘Â? …—‹ Ž‡ „ƒÂ?…Š‡ …‘Â?…‡†‘Â?‘ …”‡†‹–‘ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?…ƒ–ƒ Â”Â‹Â’Â”Â‡Â•ÂƒÇŤ

’”‘„Ž‡Â?‹ †‡ŽŽǯ‹Â?†—•–”‹ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ ‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ˜‡Â?‰‘Â?‘ †ƒ ’‹Î Ž‘Â?–ƒÂ?‘ ‡ Žƒ …”‹•‹ Ž‹ Šƒ ƒ…—‹–‹ —Ž–‡”‹‘”Â?‡Â?–‡Ǥ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽƒ Â?‡–Â? †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ÇŻÍĄÍ˜ ‡ ’‹Î ‹Â?–‡Â?•ƒÂ?‡Â?–‡ Â?‡Ž ’”‹Â?‘ •…‘”…‹‘ †‡Ž Â?—‘˜‘ Â?‹ŽŽ‡Â?Â?‹‘ǥ Žǯ‡…‘Â?‘Â?‹ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ Šƒ •—„¿–‘ —Â? ’”‘…‡••‘ †‹ ’”‘ˆ‘Â?†ƒ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ‡•‹ …Š‡ Â?‡‰Ž‹‘ ŠƒÂ?Â?‘ •ƒ’—–‘ •ˆ”—––ƒ”‡ Ž‡ ‘’’‘”–—Â?‹–Â? ‘ˆˆ‡”–‡ †ƒ‹ Â?—‘˜‹ ’ƒ”ƒ†‹‰Â?‹ –‡…Â?‘Ž‘‰‹…‹ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ…“—‹•‹–‘ ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹ …‘Â?’‡–‹–‹˜‹Ǥ —––‘ …‹Ö ° ˜ƒŽ•‘ ’‡”Ö •‘Ž‘ ‹Â? Â?‹Â?‹Â?ƒ ’ƒ”–‡ ’‡” ‹Ž •‹•–‡Â?ƒ ‹Â?†—•–”‹ƒŽ‡ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ǥ …Š‡ ‹Â?˜‡…‡ Šƒ ”‡‰‹•–”ƒ–‘ —Â?ƒ †‹Â?ƒÂ?‹…ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘†—––‹˜‹–Â? †‡Ž—†‡Â?–‡ ‡† —Â?ƒ ’”‡‘……—’ƒÂ?–‡ ’‡”†‹–ƒ †‹ “—‘–‡ †‹ Â?Â‡Â”Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?‘Â? …‡”–‘ ’‡” …‘Ž’ƒ †‡Ž •‹ƒ–‡Â?ƒ …”‡†‹–‹œ‹‘Ǥ ”‡†‘ǥ ’‹—––‘•–‘ǥ …Š‡ •‡Â?œƒ ‹Ž •‘•–‡‰Â?‘ †‡ŽŽ‡ „ƒÂ?…Š‡ǥ ‰Ž‹ ‡ˆˆ‡––‹ †‡ŽŽƒ …”‹•‹ •ƒ”‡„„‡”‘ •–ƒ–‹ Â?‘Ž–‘ ’‹Î ‰”ƒ˜‹Ǥ ƒÂ?Â?‘ –‡•–‘ Ž‡ Â…Â‹ÂˆÂ”Â‡ÇĄ ‹Â?’”‡••‹‘Â?ƒÂ?–‹ǥ †‹ •‘ˆˆ‡”‡Â?œ‡ •’‡•ƒ–‡ ‹Â? …‘Â?–‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ‹Â? “—‡•–‹ —Ž–‹Â?‹ –”‡ ƒÂ?Â?‹ †ƒ‰Ž‹ ‹•–‹–—–‹ †‹ …”‡†‹–‘ Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …‘Â?’”‡•‘ ‹Ž Â?‘•–”‘Ǥ —ƒŽ‹ •‘Â?‘ Ž‡ ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ ‹Ž ƒÂ?…‘ †‹ ”‡•…‹ƒ Šƒ Â?‡••‘ ‹Â? ƒ––‘ ‘ ‹Â?–‡Â?†‡ ƒ†‘––ƒ”‡ ’‡” ”‹•’‘Â?†‡”‡ ƒŽŽ‡ ”‹…Š‹‡•–‡ †‡ŽŽ‡ ‹Â?’”‡•‡Ǎ ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ Žƒ ˆ”‡Â?ƒ–ƒ †‡ŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â? Â’Â”Â‘Â†Â—Â–Â–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ‹Ž ƒÂ?…‘ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ’”‹Â?‘ ‹•–‹–—–‘ †‹ …”‡†‹–‘ ÂŽÂ‘Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Šƒ ‹Â?…”‡Â?‡Â?–ƒ–‘ ‰Ž‹ ‹Â?’‹‡‰Š‹ ƒŽŽ‡ ’‹……‘Ž‡ ‡ Â?‡†‹‡ ‹Â?’”‡•‡Ǥ Â? …‘Â?…‡”–‘ …‘Â? ‡Â?–‹ǥ

—‰‡Â?‹‘ ƒ••‡––‹ ‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ Dz ǯ° “—ƒŽ…—Â?‘ …Š‡ •‹ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ’‡”…Š¹ ƒ •—‹…‹†ƒ”•‹ •‹ƒÂ?‘ •‘Ž–ƒÂ?–‘ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ ‡ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹Ǎ ‡”…Š¹ •‘Â?‘ “—‡ŽŽ‹ ƒ •‘’’‘”–ƒ”‡ ‹Ž ’‡•‘ ’‹Î ‰”ƒÂ?†‡ †‡ŽŽƒ …”‹•‹ǥ Žƒ•…‹ƒ–‹ •‘Ž‹ †ƒ ‰‘˜‡”Â?‹ •‡Â?’”‡ ’‹Î Žƒ–‹–ƒÂ?–‹dz

‡�ƒ–‘ ƒŽ–‹‡”‹

ÂƒÂŽÇŚ ‹•Ž Dz Â?’”‡•‡ ‡ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‰Ž‹ •–‡••‹ ‹Â?–‡”‡••‹ ’‡” “—‡•–‘ •‹ †‘˜”‡„„‡ ”¿Â?‡––‡”‡ Â?ƒÂ?‘ ƒŽ –‡Â?ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ‹””‹•‘Ž–‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘Ǥ 1 ƒÂ?…‘”ƒ —Â? ‡Ž‡Â?‡Â?–‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ǥ •— …—‹ ‹Â?˜‡•–‹”‡ ’‡” Žƒ Â…Â”Â‡Â•Â…Â‹Â–ÂƒÇŤÇł

”ƒÂ?…‡•…‘ ‘„„‹ ’‹Â?†—•–”‹ƒ Dz Â?ƒ ˜‹ƒ ’”ƒ–‹…ƒ„‹Ž‡ †‘˜”‡„„‡ ‡••‡”‡ “—‡ŽŽƒ …Š‡ ’‘”–‹ …‘ŽÂ?ƒ”‡ ‹Ž ‰ƒ’ ‘‰‰‹ ‡•‹•–‡Â?–‡ –”ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? ˆ‘”Â?ƒ–‹˜ƒ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ ‡ ‹Ž „‹•‘‰Â?‘ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ”‹…Š‹‡•–‘ †ƒŽ Â?‘Â?†‘ ‹Â?’”‡Â?Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‡Çł

6RVWHQHUH OH LPSUHVH LO ODYRUR L ODYRUDWRUL L’argomento resta sempre lo stesso, quello che preoccupa amministrazioni, imprese e comuni cittadini: il lavoro. Se ne parla molto, di questi tempi, e anche ad Orzinuovi è stato organizzato sabato scorso un convegno sul tema). L’incontro, intitolato “Sostenere le imprese, il lavoro e i lavoratoriâ€?, ha visto il contributo di piĂš voci: dopo l’intervento degli organi pro-

vinciali, infatti, il prof. Enrico Marelli, dell’UniversitĂ di Brescia, ha analizzato la situazione della nostra provincia, caratterizzata da una forte presenza del settore metalmeccanico, che risente in maniera piĂš pesante della ciclicitĂ dei mercati, e da aziende di dimensioni forse troppo ridotte. I punti positivi, invece, riguardano per esempio l’elevata propensione imprenditoriale e la diversiďŹ cazio-

ne produttiva, con una signiďŹ cativa quota proveniente dall’agricoltura. Il tema del credito è stato poi affrontato da Andrea Soregaroli, presidente della Fondazione ComunitĂ della pianura bresciana, con l’annuncio di un tavolo con le banche del territorio, mentre Angelo Baronchelli (nella foto), presidente del gruppo Ab, ha parlato dell’organizzazione delle imprese, tra innovazione e capacitĂ di gestire tutto

il processo produttivo e di vendita. L’ultima parte del convegno è stata dedicata alle cooperative sociali: dopo l’introduzione di Enrico Benzi, ad del consorzio InRete con il quale il Comune di Orzinuovi ha stipulato una convenzione, è stata presentata dalla dott.ssa Elisa Chiaf una ricerca sul risparmio per le amministrazioni pubbliche derivante dall’inserimento nel lavoro di soggetti svantaggiati. (f.u.)

ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ †‹ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ ‡ …‘Â?ˆ‹†‹ Šƒ ‹Â?†‹”‹œœƒ–‘ Žƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ †‹ …”‡†‹–‘ •— ˆ‘”Â?‡ –‡…Â?‹…Š‡ ‡ •— ’Žƒˆ‘Â?† ’ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹‘•‹Ǥ ‹…‘”†‘ ‹ ˆ‘Â?†‹ ‡‹ǥ ’‡” ‹Ž •‘•–‡‰Â?‘ †‡ŽŽ‘ Â•Â˜Â‹ÂŽÂ—Â’Â’Â‘ÇĄ †‡ŽŽƒ ’”‘‰‡––ƒœ‹‘Â?‡ ‡ †‡ŽŽƒ ”‹…‡”…ƒǢ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ …‘Â? ‹Â?Ž‘Â?Â„ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ †‡•–‹Â?ƒ–‘ ƒŽ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’‹……‘Žƒ ‡ Â?‡†‹ƒ ‹Â?’”‡•ƒ Č‹Dz ”‡†‹–‘ Â†Â‡Â•Â•Â‘ÇłČŒǢ ‹ ˆ‘Â?†‹ ”‹Â? Č‹ ‘Â?†‘ †‹ ”‘–ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Žǯ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ƒŽ‹–Â?ČŒÇĄ ’‡” Ž‡ •’‡•‡ †‹ ƒÂ?Â?‘†‡”Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ƒœ‹‡Â?†ƒŽ‡ ‡ ƒÂ?’Ž‹ƒÂ?‡Â?–‘ ’”‘†—––‹˜‘Ǣ ‡ Â?‘Ž–‹ ƒŽ–”‹ ’”‘†‘––‹ ˆ‹Â?ƒŽ‹œœƒ–‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’ÂŽÂ‹Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹Â?†—•–”‹ƒŽ‡Ǥ ǯ° ƒÂ?…‘”ƒ •’ƒœ‹‘ ’‡” “—‡Ž ”ƒ’’‘”–‘ ˜‹”–—‘•‘ …‘Â? Ž‡ ‹Â?’”‡•‡ …Š‡ •–ƒ ƒŽŽƒ „ƒ•‡ †‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‹ –ƒÂ?–‡ „ƒÂ?…Š‡Ǎ

ÂŽ ƒÂ?…‘ †‹ ”‡•…‹ƒ ° Žǯ‹•–‹–—–‘ Â?ƒ‰‰‹‘”Â?‡Â?–‡ ’”‡•‡Â?–‡ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ ‡ Žƒ •—ƒ •–‘”‹ƒ …‡Â?–‡Â?ƒ”‹ƒ •‹ ° •‡Â?’”‡ ‹Â?–‡””‡Žƒ–ƒ …‘Â? Žƒ …”‡•…‹–ƒ ‡ Ž‘ •˜‹Ž—’’‘ †‡Ž …‘Â?’ƒ”–‘ Â?ƒÂ?‹ˆƒ––—”‹‡”‘Ǥ ‡ ”‡•…‹ƒ ° ‘‰‰‹ Žƒ “—ƒ”–ƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ ’‹Î ‹Â?†—•–”‹ƒŽ‹œœƒ–ƒ †ǯ –ƒŽ‹ƒ …”‡†‘ …Š‡ —Â? ’‘…‘ †‹ Â?‡”‹–‘ ˜ƒ†ƒ ƒ•…”‹––‘ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽƒ ƒÂ?…ƒ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ‡ ÂƒÂ„ÇĄ ’”‹Â?ÂƒÇĄ ‡† ‘”ƒ ƒŽ ƒÂ?…‘ †‹ ”‡•…‹ƒ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ •‘•–‡Â?—–‘ †ƒ •‡Â?’”‡ Ž‘ •˜‹Ž—’’‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ–Â‘ ’”‘†—––‹˜‘ ÂŽÂ‘Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ Â?‡‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ …”‹•‹ǥ Â?‡‹ ’‡”‹‘†‹ †‡ŽŽ‡ ”‹…‘Â?˜‡”•‹‘Â?‹Ǥ ƒ‹ …‘Â?‡ ‹Â? “—‡•–ƒ …”‹•‹ Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ …‘Â? Ž‡ ‹Â?’”‡•‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ –ƒÂ?–‘ ƒ••‹†—‡ ‡ …‘•¿ –”ƒ•’ƒ”‡Â?–‹ †ƒ ”‹—•…‹”‡ ƒ …”‡ƒ”‡ Ž‡ …‘Â?†‹œ‹‘Â?‹ ’‡” ‹Â?†‹”‹œœƒ”‡ Ž‡ ƒœ‹‘Â?‹ ‡ Ž‡ •…‡Ž–‡ †‡ŽŽƒ „ƒÂ?…ƒ ˜‡”•‘ Žƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‹ ”ƒ’’‘”–‹ …‘Â? Ž‡ ‹Â?’”‡•‡ •ƒŽ†‹ ‡ †—”ƒ–—”‹dzǤ


͘͜

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Â?ƒ ”‹…‡”…ƒ ƒ—”ƒ †‡ŽŽƒ ’‘˜‡”–Â? ’‹Î ƒ˜˜‡”–‹–ƒ †ƒ‹ ’‡Â?•‹‘Â?ƒ–‹

In Europa il 20% degli anziani è a rischio povertĂ e di esclusione sociale. Lo stesso dato si è registrato in Italia per colpa dello scarso potere d’acquisto delle pensioni, per la bassa qualitĂ e accessibilitĂ dei servizi di welfare e per il costante aumento del costo della vita, dei prezzi e delle tariffe. Ăˆ quanto emerge dai dati diffusi dallo Spi-Cgil in occasione del convegno tenuto a Roma sul tema “L’Unione europea tra paure e speranza. I pensionati di fronte

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

alle incognite della crisiâ€?. Fanno peggio, oltre ai Paesi balcanici, il Belgio (21%) e la Spagna (oltre il 26%). Meglio, invece, altri Paesi come l’Olanda (6%), la Francia (12%), la Germania (14%), la Slovacchia (16%) e la Danimarca (18%) dove le pensioni hanno un valore piĂš alto e lo stato-sociale è di maggiore qualitĂ . Nell’Europa a 27 il 68% del reddito da pensione è assorbito dal costo della vita. Una percentuale alta ma di gran lunga superata da quella dell’Italia, che

si attesta intorno all’84%. L’Italia ha, quindi, allo stesso tempo i redditi da pensione piÚ bassi in Europa e il costo della vita piÚ alto, peraltro sempre di piÚ in crescita. In Europa si contano circa 87 milioni di persone over 65 anni, il 60% delle quali sono donne. In Italia nel 2010 gli over 65 anni erano 15 milioni. Nel 2020 invece saranno 16 milioni, nel 2030 19 milioni e nel 2040 arriveranno a toccare quota 21 milioni.

–ƒŽ‹ƒ Ž �—‘˜‘ ”ƒ’’‘”–‘ •—ŽŽ‡ …”‹•‹ †‹�‡�–‹…ƒ–‡ †ƒ‹ �‡†‹ƒ

6H :LOOLDP H .DWH ´WLUDQRÂľ SL GHO &RUQR G¡$IULFD ‘ •–—†‹‘ǥ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ••‡”˜ƒ–‘”‹‘ †‹ ƒ˜‹ƒ •— ‹Â?…ƒ”‹…‘ †‹ ‡†‹…‹ •‡Â?œƒ ˆ”‘Â?–‹‡”‡ǥ Â?‡––‡ ‹Â? ”‹•ƒŽ–‘ ‹Ž •‘•–ƒÂ?œ‹ƒŽ‡ •‹Ž‡Â?œ‹‘ †‡‹ ‰”ƒÂ?†‹ –‰ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‹ “—‡ŽŽ‡ …Š‡ •‘Â?‘ –”ƒ‰‡†‹‡ —Â?ƒÂ?‹–ƒ”‹‡

8

n monitoraggio dei Tg italiani rispetto alle notizie sui migranti in fuga da Libia, Egitto e Tunisia durante le rivolte e un’attenzione particolare ai rifugiati maliani: sono queste le principali novitĂ contenute nel rapporto di Medici senza frontiere (Msf) su “Le crisi umanitarie dimenticate dai media 2011â€?),presentato nei giorni scorsi e dettagliamentante illustrato sul sito www.redattoresociale.it. Il rapporto è stato realizzato per l’8° anno in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e con il contributo di importanti rappresentanti del mondo giornalistico e accademico. Per quanto riguarda le modalitĂ del monitoraggio sui media, l’Osservatorio di Pavia ha preso in esame lo spazio dedicato in un anno dalle edizioni serali dei tg Rai, Mediaset e La7 alle crisi individuate da Medici senza frontiere. Nel 2011, i telegiornali hanno dedicato circa il 10% del totale dei servizi a contesti di crisi, a conflitti e a emergenze umanitarie e sanitarie, prime fra tutte la Primavera araba, ad eccezione però delle proteste in atto in Bahrain (che hanno avuto spazio solo in concomitanza con lo svolgimento del gran premio di F1) e il terremoto in Giappone. Per la prima volta, il rapporto Msf ha dedicato un focus al racconto dell’arrivo in Italia dei migranti in fuga da Libia, Tunisia ed Egitto. Nel 2011, i tg analizzati hanno dedicato

‘…‘ •’ƒœ‹‘ Â?‡‹ Â?‘–‹œ‹ƒ”‹ †‹ ÂƒÂ‹ÇĄ ‡†‹ƒ•‡– ‡ ƒÍ&#x; Ġ ƒŽ…—Â?‡ ‰”ƒ˜‹ …”‹•‹ †‡Ž —† †‡Ž ’‹ƒÂ?‡–ƒǤ ††‹”‹––—”ƒ †‹Â?‡Â?–‹…ƒ–ƒ Žƒ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ †‡Ž ƒŠ”‡‹Â? 1391 notizie al tema: spesso si è fatto ricorso al termine “emergenzaâ€? per comunicare il contenuto della notizia. Poca attenzione, invece, alle condizioni medico-sanitarie dei migranti. “In questi servizi – ha dichiarato Kostas Moschochoritis, direttore generale Msf

Italia – è praticamente assente la voce dei migranti. I protagonisti a cui è data voce sono nel 65% dei casi i politici, fra governo e amministrazioni locali. Alle testimonianze dei migranti è stato riservato solo il 14% dello spazio; il 12% alle comunitĂ locali e il 10% alle realtĂ impegnate nella gestione del fenomeno: forze dell’ordine, esponenti religiosi, societĂ civile, organizzazioniâ€?. Se da un lato si è prestata grande attenzione alle crisi politico-sociali arabe, dall’altra molte sono le crisi dimenticate. Solo cinque servizi sono stati dedicati al Congo (Rdc), 10 alla Costa d’Avorio. Poca attenzione anche alle crisi sani-

tarie dovute all’Aids/Hiv (14 servizi), o alle malattie tropicali neglette che falcidiano la popolazione dei Paesi in via di sviluppo, a cui non è stato dedicato neanche un servizio. 41 notizie sono state date all’emergenza nutrizionale nel Corno d’Africa e 44 al Sudan. Alle nozze reali di William e Kate, invece, sono state dedicate ben 413 notizie. Poco, praticamente nulla, i tg nazionali hanno detto sulle condizioni dei profughi del Mali che, dopo il colpo di Stato, hanno cercato rifugio in Burkina Faso, creando problemi non indifferenti al Paese che non sa piĂš come fare fronte alla situazione.

/LIHGD\ LO ODQFLR GL ´8QR GL QRLÂľ Ricordare, non da rassegnati, l’anniversario della legge 194, festeggiare i vincitori del concorso scolastico europeo, lanciare l’iniziativa cittadina “Uno di noiâ€? che parlerĂ al cuore dell’Europa in difesa del bambino non nato: questi i tre obiettivi della manifestazione promossa dal Movimento per la vita il 20 maggio a Roma, nell’aula Paolo VI, in Vaticano. Anche il “LifeDayâ€? ha per titolo “Uno di noiâ€?. “Da quando è stata approvata la legge

194 – afferma Carlo Casini (nella foto), presidente del Movimento per la vita – nel maggio di ogni anno facciamo un’iniziativa che vuole esprimere la non rassegnazione rispetto alla legalizzazione dell’aborto. Quest’anno abbiamo pensato di far coincidere la nostra memoria di un evento triste, qual è l’aborto, con il lancio dell’iniziativa europea ‘Uno di noi’. Questo titolo è anche il ďŹ lo conduttore di tutta la manifestazione. Noi non sarem-

mo tuttora critici verso la legge 194, se non riconoscessimo con fermezza che anche il bimbo non nato è uno di noiâ€?. Proprio “Uno dei noiâ€? è il titolo scelto per una iniziativa europea ďŹ nalizzata alla raccolta di 20 milioni di ďŹ rme in tutti e 27 i Paesi dell’Unione europea per far crescere in Italia e negli altri 26 Paesi dell’Unione quella cultura della vita la cui base è il riconoscimento del principio di eguaglianza per il quale l’uomo è sempre uomo.

”‹•‹ •Â?‘„„ƒ–‡ ‘Â?‰‘ ‡ ƒŠ”ƒ‹Â?ÇŁ …Š‹ Â?‡ Â’ÂƒÂ”ÂŽÂƒÇŤ ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ?ÇĄ —†ƒÂ? ‡ —† —†ƒÂ?ÇĄ ƒŠ”ƒ‹Â?ÇĄ ‘•–ƒ †ǯ ˜‘”‹‘ ‡ ‡’—„„Ž‹…ƒ †‡Â?‘…”ƒ–‹…ƒ †‡Ž ‘Â?‰‘ǣ •‘Â?‘ “—‡•–‡ Ž‡ …‹Â?“—‡ ƒ”‡‡ †‹ …‘Â?ˆŽ‹––‘ ’”‡•‡ ‹Â? ‡•ƒÂ?‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ Îť ƒ’’‘”–‘ •—ŽŽ‡ …”‹•‹ †‹Â?‡Â?Â–Â‹Â…ÂƒÂ–Â‡ÇĄ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ƒ ‘Â?ƒ †ƒ ‡†‹…‹ •‡Â?œƒ ˆ”‘Â?–‹‡”‡Ǥ ”‹•‹ Â?‘Ž–‘ Â˜Â‹Â•Â‹Â„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ …‘Â?‡ “—‡ŽŽƒ ‹Â? ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ?ÇĄ ƒ …—‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ †‡†‹…ƒ–‹ ͙͜͜ Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹ÇĄ ‘ …”‹•‹ ’”‡••‘…Š¹ ‹Â?Â˜Â‹Â•Â‹Â„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ …‘Â?‡ “—‡ŽŽƒ †‡Ž ‘Â?‰‘ǥ ’”‡•‡Â?–‡ •‘Ž‘ ‹Â? …‹Â?“—‡ Â?‘–‹œ‹‡Ǥ ‘…‘ ˜‹•‹„‹Ž‹ Ž‡ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‡ÇŁ ‹Ž —†ƒÂ? ‡ ‹Ž —† —†ƒÂ? Č‹Â”Â‹Â•Â’Â‡Â–Â–Â‹Â˜ÂƒÂ?‡Â?–‡ ͜͜ ‡ ÍĄ Â?Â‘Â–Â‹ÂœÂ‹Â‡ČŒÇĄ ‹Ž ƒŠ”ƒ‹Â?ÇĄ Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ÇĄ Č‹ÍšÍœČŒÇĄ Žƒ ‘•–ƒ †ǯ ˜‘”‹‘ Č‹Í™Í˜ČŒǤ ”‡…‹•ƒÂ?‘ ‰Ž‹ ƒ—–‘”‹ †‡Ž ƒ’’‘”–‘Ǥ ‡ŽŽ‡ ͙͜͜ Â?‘–‹œ‹‡ †‡†‹…ƒ–‡ ƒŽŽƒ …”‹•‹ ‹Â? ˆ‰ŠƒÂ?‹•–ƒÂ?ÇĄ ͙͛͛ •‘Â?‘ †‹ …”‘Â?ƒ…ƒ †‹ ‡˜‡Â?–‹ …Š‡ ‹Â? “—ƒŽ…Š‡ Â?‘†‘ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?‘ †‹”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒǤ ”ƒ “—‡•–‹ǥ ‰Ž‹ ƒ––‡Â?–ƒ–‹ ƒŽ …‘Â?–‹Â?‰‡Â?–‡ Â?Â‹ÂŽÂ‹Â–ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Ž‡ ˜‹•‹–‡ †‡‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‹ †‡ŽŽ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡ Â?‡Ž ƒ‡•‡ ‡ ‹Ž †‹„ƒ––‹–‘ ’‘Ž‹–‹…‘ •—ŽŽƒ Â?‹••‹‘Â?‡ ‡ •—Ž •—‘ ”‹ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘Ǥ ƒ ”‹Â?ƒ˜‡”ƒ ƒ”ƒ„ƒ Č‚ •‹ Ž‡‰‰‡ Â?‡Ž ƒ’’‘”–‘ Č‚ ° ’ƒ••ƒ–ƒ ƒÂ?…Š‡ †ƒŽ ƒŠ”ƒ‹Â?ÇĄ ƒ‡•‡ …Š‡ ’‡”Öǥ …‘Â? ͚͜ Â?‘–‹œ‹‡ ‹Â? –—––‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ǥ ”‹Â?ƒÂ?‡ —Â?‘ †‹ “—‡ŽŽ‹ Â?‡Â?‘ ˜‹•‹„‹Ž‹ Â?‡ŽŽǯ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ •—ŽŽ‡ ”‹˜‘Ž–‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘‹Â?˜‘Ž–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡ÂƒǤ ‡Â? •‡––‡ †‹ “—‡•–‹ •‡”˜‹œ‹ ŠƒÂ?Â?‘ ”‹‰—ƒ”†ƒ–‘ ‹Ž ”‹•…Š‹‘ †‡ŽŽƒ …ƒÂ?…‡ŽŽƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”ƒÂ? ”‡Â?‹‘ †‹ ‘”Â?—Žƒ ͙ǥ …‘Â?‡ …‘Â?•‡‰—‡Â?œƒ †‡ŽŽǯ‹Â?•–ƒ„‹Ž‹–Â? ’‘Ž‹–‹…ƒ †‡Ž ƒ‡•‡Ǥ ‘Ž‘ ͙͘ Â?‘–‹œ‹‡ ‹Â? –—––‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ †‡†‹…ƒ–‡ ƒŽ ‘”Â?‘ †ǯ ÂˆÂ”Â‹Â…ÂƒÇĄ –‡ƒ–”‘ †‹ —Â?ƒ Dz•ƒÂ?‰—‹Â?‘•ƒ ‰—‡””ƒ Â…Â‹Â˜Â‹ÂŽÂ‡Çł ‡ †‹ —Â?ƒ ‰”ƒ˜‡ …”‹•‹ —Â?ƒÂ?‹–ƒ”‹ƒǤ ƒ …”‹•‹ Â?‡†‹ƒ–‹…ƒÂ?‡Â?–‡ Â?‡Â?‘ ˜‹•‹„‹Ž‡ ° “—‡ŽŽƒ †‡Ž ‘Â?‰‘ǥ …Š‡ †ƒŽ Í™ÍĄÍĄÍ ÂŠÂƒ …ƒ—•ƒ–‘ ‘Ž–”‡ Í? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ˜‹––‹Â?‡Ǥ ‡Ž …‘”•‘ †‡Ž ͚͙͙͘ ‹ –‰ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ–‹ ŠƒÂ?Â?‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ “—‡•–ƒ …”‹•‹ •‘Ž‘ …‹Â?“—‡ Â?Â‘Â–Â‹ÂœÂ‹Â‡ÇĄ “—ƒ•‹ –—––‡ „”‡˜‹ ‘ Ž‡––‡ ‹Â? •–—†‹‘Ǥ


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͘Í?

Â?‹‘Â?‡ ‡—”‘’‡ƒ ‹”‹––‹ †‡‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ǣ —Â?ƒ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ Il 9 maggio scorso, Festa dell’Europa, per i cittadini europei non è stata solo una giornata di celebrazioni. La Commissione europea ha infatti lanciato la piĂš grande consultazione pubblica sui diritti dei cittadini mai condotta nell’Unione per deďŹ nire l’agenda politica dei prossimi anni e delineare il futuro dell’Europa. La consultazione durerĂ quattro mesi, sino al 9 settembre, e darĂ l’occasione ai cittadini europei di dire quali sono gli ostacoli che

impediscono l’esercizio della cittadinanza dell’Unione. La Commissione si avvarrĂ dei risultati della consultazione per deďŹ nire l’agenda politica ed elaborare la relazione sulla cittadinanza europea del 2013, che verrĂ presentata esattamente tra un anno, il 9 maggio 2013. “Sono passati 20 anni da quando la cittadinanza europea ha visto la luce nella cittadina di frontiera di Maastricht e spetta a noi oggi ridare vitalitĂ al progetto europeo, con l’aiuto diretto dei

cittadini di tutta l’Unioneâ€? ha affermato Viviane Reding (nella foto), vicepresidente e prima Commissaria europea responsabile della cittadinanza Ue. “L’Unione europea esiste grazie ai suoi cittadini ed è al loro servizio. I cittadini si aspettano risultati concreti dall’Europa ed è quello che facciamo riducendo le tariffe roaming, tutelando meglio i diritti delle vittime di reati o ancora rendendo piĂš facili gli acquisti online. Per continuare a fare la

nostra parte e a farla nel modo migliore vogliamo sapere cosa ne pensano i diretti interessati ed è per questo che chiedo a tutti di dedicare qualche minuto per far sentire la loro voce: si tratta dei loro diritti e del loro futuro.â€? Nei prossimi quattro mesi (il termine è ďŹ ssato al 9), sarĂ possibile partecipare alla consultazione rispondendo ad un breve questionario online: http:// ec.europa.eu/your-rights-yourfuture.

”‡•…‹ƒ � …‘�˜‡‰�‘ ‹� ƒ––‘Ž‹…ƒ

3ULPDYHUH H SDFH

/

e Primavere arabe: quali percorsi per le politiche di sicurezza e di pace?â€?. Ăˆ questo il titolo che l’UniversitĂ cattolica di Brescia, il Mai (Mine action Italy), la commissione diocesana Giustizia a pace e l’Opal (Osservatorio permanente armi leggere) hanno scelto per il convegno in programma per le 14.30 di venerdĂŹ 18 maggio presso la sala Bevilacqua dell’ateneo di via Trieste. Il convegno intende non solo ripercorrere la vicenda delle rivolte popolari che hanno portato ai cambiamenti degli assetti politici nel Paesi del Nord Africa – mettendone in risalto gli attori interni ed esterni, i fattori culturali e religiosi, il protagonismo femminile e giovanile anche attraverso i social network – ma soprattutto evidenziare le alternative che si presentano per le politiche europee di sicurezza nel bacino del Mediterraneo e indicare le prospettive che si aprono alla societĂ civile per la promozione di effettivi percorsi di pace, a cominciare dal dialogo con le popolazioni locali, fino alla necessitĂ di un’ampia revisione delle politiche europee e nazionali di cooperazione allo sviluppo, di accoglienza dei migranti e di controllo dell’esportazione di armamenti. Il convegno, dopo l’introduzione di Alfredo Bazoli, presidente del Mai,

Â? ƒ––‘Ž‹…ƒ —Â? ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ •—ŽŽ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ ‡—”‘’‡‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡ Â?‡Ž ‡†‹–‡””ƒÂ?‡‘ †‘’‘ ‰Ž‹ •–”ƒ˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‹ †‡Ž ͚͙͙͘ si articolerĂ su due relazioni. La prima, “Conflitti e sicurezza in Nord Africa: dinamiche interne e ruolo degli attori esterniâ€?, è stata affidata ad Aldo Pigoli, docente della Cattolica di Brescia. La seconda, “Il fattore religioso nelle Primavere arabeâ€? sarĂ di Francesco Zannini, docente

al Pontificio istituto di studi arabi e islamistica di Roma. Molti dei temi proposti nelle due relazioni saranno ripresi nella tavola rotonda sul tema: “Le Primavere arabe: ruolo e presenza delle donne, social network e main stream, invio di armi e arrivo di migranti� che chiude il convegno. A dare voce al dibattito saranno Ouejadane Mejri, docente al Politecnico di Milano e rappresentante dell’Associazione Pontes dei tunisini in Italia, Giorgio Beretta, ricercatore della Rete italiana per il disarmo e Carlo Tombola, coordinatore scientifico dell’Osservatorio permanente armi leggere di Brescia.

OH FKLHVH EUHVFLDQH 8Q YLDJJLR DUWLVWLFR UHOLJLRVR H VWRULFR

‹”‹ƒ �ƒ ’”‹�ƒ˜‡”ƒ ‹�•ƒ�‰—‹�ƒ–ƒ

‹„‹ƒ ”‹Â?‹Â?‹ †‹ ‰—‡””ƒ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ–Â‘ÇŤ

ÂŽ …‘Â?˜‡‰Â?‘ Dz ”‹Â?ƒ˜‡”‡ ÂƒÂ”ÂƒÂ„Â‡ÇŁ “—ƒŽ‹ ’‡”…‘”•‹ ’‡” Ž‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ †‹ •‹…—”‡œœƒ ‡ †‹ ’ƒ…‡dzǥ ’”‡˜‹•–‘ ’‡” ‹Ž Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ …ƒ†‡ ‹Â? —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ •–‘”‹…‘ ‹Â? …—‹ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ –ƒÂ?–‡ Dz’”‹Â?ÂƒÂ˜Â‡Â”Â‡Çł ƒ˜˜‹ƒ–‡ Ž‘ •…‘”•‘ ƒÂ?Â?‘ǥ “—‡ŽŽƒ •‹”‹ƒÂ?ÂƒÇĄ •‹ ° –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒ–ƒ ‹Â? —Â? ˜‡”‘ ‡ ’”‘’”‹‘ „ƒ‰Â?‘ †‹ •ƒÂ?‰—‡Ǥ 1 •‘Ž‘ †‹ ’‘…Š‹ ‰‹‘”Â?‹ ˆƒ Žƒ Â?‘–‹œ‹ƒ †‹ —Â? †—’Ž‹…‡ ƒ––‡Â?–ƒ–‘ …Š‡ Šƒ …‘Ž’‹–‘ ‹Ž “—ƒ”–‹‡”‡ †‹ ƒœœƒœ ƒ ƒÂ?ÂƒÂ•Â…Â‘ÇĄ …‘•–ƒ–‘ Í?Í? ˜‹––‹Â?‡ ‡ ‘Ž–”‡ ͘͘͜ ˆ‡”‹–‹Ǥ ƒŽ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‹ •‹…—”‡œœƒ †‡ŽŽǯ Â?— ° ‰‹—Â?–ƒ Žƒ †—”ƒ …‘Â?†ƒÂ?Â?ƒ †‹ “—‡•–‘ Â?—‘˜‘ ˆƒ––‘ †‹ •ƒÂ?‰—‡ …Š‡ ˆƒ –”ƒ‰‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ—Â?‡Â?–ƒ”‡ Žƒ …‘Â?–ƒ„‹Ž‹–Â? †‡ŽŽƒ Â?‘”–‡ Â?‡Ž ƒ‡•‡ ƒ”ƒ„‘Ǥ Í™Í? ƒ‡•‹ Â?‡Â?„”‹ †‡Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‡ŽŽ‡ ƒœ‹‘Â?‹ Â?‹–‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‡•‘”–ƒ–‘ ‡Â?–”ƒÂ?„‡ Ž‡ ’ƒ”–‹ ƒ •‡‰—‹”‡ ‹Ž ’‹ƒÂ?‘ †‹ ’ƒ…‡ †‹ ‘ˆ‹ Â?Â?ƒÂ?ÇĄ ‹Â?˜‹ƒ–‘ ’‡” Â?— ‡ ‡‰ƒ ƒ”ƒ„ƒ ‹Â? Â‹Â”Â‹ÂƒÇĄ ’ƒ”–‡Â?†‘ †ƒŽ ”‹•’‡––‘ ’‡” ‹Ž …‡••ƒ–‡ ‹Ž ˆ—‘…‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‘ ‹Ž ͙͚ ƒ’”‹Ž‡ •…‘”•‘Ǥ Â?…Š‡ ‹Â?ƒ ‡ Â—Â•Â•Â‹ÂƒÇĄ …Š‡ ‹Â? “—‡•–‹ Â?‡•‹ ŠƒÂ?Â?‘ ’‹Î ˜‘Ž–‡ †‹ˆ‡•‘ ‹Ž ”‡‰‹Â?‡ †‹ Â•Â•ÂƒÂ†ÇĄ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?†‹˜‹•‘ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ †‡Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‹ •‹…—”‡œœƒ Â?— ‡ …‘Â?†ƒÂ?Â?ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–ÂƒÂ…Â…Â‘ –‡””‘”‹•–ƒǤ

ÂŽ ”‡‰‹Â?‡ Šƒ ƒ……—•ƒ–‘ †‡ŽŽǯ‡……‹†‹‘ ÂŽÇŻÂ‘Â’Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒŽ ”‡‡ ›”‹ƒÂ? ”Â?› Č‹ Â•ÂƒČŒÇĄ ”‡ƒ †‹ ƒ˜‡” ’‹ƒÂ?‹ˆ‹…ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–ÂƒÂ…Â…Â‘ ’‡” …”‡ƒ”‡ ‹Ž ’ƒÂ?‹…‘ ‡ •…”‡†‹–ƒ”‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ƒ•Šƒ” ÂƒÂŽÇŚ ••ƒ†Ǥ ÇŻ Â•ÂƒÇĄ ’‡” ’ƒ”–‡ Â•Â—ÂƒÇĄ Šƒ •Â?‡Â?–‹–‘ ‘‰Â?‹ Ž‡‰ƒÂ?‡ …‘Â? ‹Ž Â?ƒ••ƒ…”‘ …Š‡ •ƒ”‡„„‡ ‹Â?˜‡…‡ ‘’‡”ƒ †‡Ž ”‡‰‹Â?‡Ǥ ‡‹ ‰‹‘”Â?‹ Â•Â—Â…Â…Â‡Â•Â•Â‹Â˜Â‹ÇĄ ‹Â? ƒŽ–”‹ ƒ––‡Â?–ƒ–‹ •ƒ”‡„„‡”‘ Â?‘”–‡ ƒŽ–”‡ ÍšÍ? ’‡”•‘Â?‡ ‹Â? †‹˜‡”•‡ ’ƒ”–‹ †‡Ž ƒ‡•‡Ǥ

—‡ŽŽƒ ‹Â? ‹„‹ƒ ° •–ƒ–ƒ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ –ƒÂ?–‡ Dz’”‹Â?ƒ˜‡”‡ ÂƒÂ”ÂƒÂ„Â‡Çł …Š‡ Ž‘ •…‘”•‘ ƒÂ?Â?‘ ŠƒÂ?Â?‘ ’‘”–ƒ–‘ ƒ —Â? †”ƒ•–‹…‘ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‰‡‘’‘Ž‹–‹…ƒ Â?‡‹ ƒ‡•‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ Â?‡†‹–‡””ƒÂ?‡ƒǤ ƒ ˆ‹Â?‡ †‹ Š‡††ƒˆ‹ ‡ Žƒ …‘Â?•‡‰—‡Â?–‡ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ’‘”–ƒ–ƒ ƒ˜ƒÂ?–‹ •‘––‘ ÂŽÇŻÂ‡Â‰Â‹Â†Âƒ †‡ŽŽƒ ƒ–‘ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ ’‡”Ö …Š‹—•‘ –—––‡ Ž‡ ’ƒ”–‹–‡ ‹Â? …‘”•‘Ǥ ”ƒ “—‡ŽŽ‡ ƒÂ?…‘”ƒ ‹Â? ƒ––‡•ƒ †‹ ˜‡”‹–Â? “—‡ŽŽƒ •‘ŽŽ‡˜ƒ–ƒ †ƒ —Â?ƒÂ? ‹‰Š–• ƒ–…Š …Š‡ †‡Â?—Â?…‹ƒ–‘ Žƒ Â?‘”–‡ †‹ Í&#x;Íš ’‡”•‘Â?‡ ‹Â?Â?‘…‡Â?–‹ ‹Â? ‘’‡”ƒœ‹‘Â?‹ ƒ–‘ …‘Â?–”‘ ‘„‹‡––‹˜‹ …‹˜‹Ž‹Ǥ ƒ ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ’‡”Öǥ Â?‘Â? ˜—‘Ž‡ ‹Â?†ƒ‰ƒ”‡ •—‹ …‹˜‹Ž‹ —……‹•‹ †ƒ‹ „‘Â?„ƒ”†ƒÂ?‡Â?–‹ †—”ƒÂ?–‡ Žƒ ‰—‡””ƒ ‹Â? ‹„‹ƒǤ ‡…‘Â?†‘ ‹ ˜‡”–‹…‹ †‡ŽŽǯ ŽŽ‡ƒÂ?œƒ ƒ–ŽƒÂ?Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹ ”ƒ‹† ƒ‡”‡‹ ƒ˜”‡„„‡”‘ …‘Ž’‹–‘ •‘Ž‘ ‘„‹‡––‹˜‹ Â?‹Ž‹–ƒ”‹ ‡ ‹ …‹˜‹Ž‹ ”‹Â?ƒ•–‹ …‘‹Â?˜‘Ž–‹ •ƒ”‡„„‡”‘ •‘Ž‘ —Â?ƒ ’—”ƒ ˆƒ–ƒŽ‹–Â? ‡ Â?‘Â? ’‘••‘Â?‘ ‡••‡”‡ Â?ƒ–‡”‹ƒ †‹ ‹Â?†ƒ‰‹Â?‡Ǥ ”‡† „”ƒŠƒÂ?•ǥ …‘Â?•—Ž‡Â?–‡ •’‡…‹ƒŽ‡ †‹ —Â?ƒÂ? ‹‰Š–• ƒ–…Š ‹Â? ‹„‹ƒ •‘•–‹‡Â?‡ …Š‡ DzŽƒ ƒ–‘ •–ƒ …‡”…ƒÂ?†‘ ‹Â? –—––‹ ‹ Â?‘†‹ †‹ Â?‹Â?‹Â?‹œœƒ”‡ Ž‡ Â?‘”–‹ …‹˜‹Ž‹ ‡ ‹ ˆ‡”‹–‹ …ƒ—•ƒ–‹ †ƒ‹ „‘Â?„ƒ”†ƒÂ?‡Â?–‹dzǤ ƒŽ ”ƒ’’‘”–‘ †‹ ”™ ‡Â?‡”‰‡ …Š‡ ƒŽÂ?‡Â?‘ ‘––‘ ƒ”‡‡ …‘Ž’‹–‡ †ƒ‹ „‘Â?„ƒ”†ƒÂ?‡Â?–‹ †‡ŽŽǯ ŽŽ‡ƒÂ?œƒ ƒ–ŽƒÂ?–‹…ƒ ‡”ƒÂ?‘ …‘Â?’Ž‡••‹ ”‡•‹†‡Â?œ‹ƒŽ‹ •‡Â?œƒ •‡‰Â?‘ †‹ ƒ––‹˜‹–Â? Â?‹Ž‹–ƒ”‡Ǥ ˜‡”–‹…‹ ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ’‡”Öǥ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ †ƒ–‘ ‹Ž ˜‹ƒ Ġ ‹Â?†ƒ‰‹Â?‹ ’‡” ˆƒ”‡ Ž—…‡ •—‹ …‹˜‹Ž‹ Â?‘”–‹ ‹Â? ‘’‡”ƒœ‹‘Â?‹ •‘•’‡––‡Ǥ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹ †‡ŽŽ‡ ‘’‡”ƒœ‹‘Â?‹ Â?‹Ž‹–ƒ”‹ •‹ •‘Â?‘ ‰‹—•–‹ˆ‹…ƒ–‹ ƒ……—•ƒÂ?†‘ ‹Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ –”ƒÂ?•‹œ‹‘Â?‡ Ž‹„‹…‘ †‹ ‹Â?’‡†‹”‡ Žƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‹ †‡–‡…–‹˜‡ •–”ƒÂ?‹‡”‹ •—Ž Ž‘”‘ –‡””‹–‘”‹‘Ǥ

7

0RQWLFKLDUL _ )OHUR _ %RWWLFLQR _ 9HURODQXRYD %HGL]]ROH _ *DUGRQH 9DO 7URPSLD _ *KHGL 5LWDJOLD H VSHGLVFL LO WDJOLDQGR D ³92&( $8',29,6,9,´ YLD &DOOHJDUL %UHVFLD 'HVLGHUR DFTXLVWDUH OœLQWHUD VHULH DO SUH]]R VSHFLDOH GL Ÿ VH DEERQDWR D ³/D 9RFH GHO 3RSROR´ RSSXUH DO SUH]]R GL Ÿ SXUH DO SUH]]R GL Ÿ 3DJKHUz FRQ EROOHWWLQR SRVWDOH FKH PL LQYLHUHWH FRQ LO FRIDQHWWR 3DJKHUz FRQ ERQL¿FR EDQFDULR LQWHVWDWR D )RQGD]LRQH 2 ' 6DQ )UDQFHVFR GL 6DOHV ,%$1 ,7 8 &RJQRPH 1RPH 7HOHIRQR &DS /RFDOLWj 3URY 9LD 1 1 1

Informazioni 7HOHIRQR ( PDLO DEERQDPHQWL#ODYRFHGHOSRSROR LW


͘͞

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ÂƒÂŽÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‘ÇŁ –‡••‡”‡ •–‘”‹‡ L’identitĂ della comunitĂ palazzolese, nel corso del Novecento, si è sintetizzata spesso grazie alla presenza di una grande e storica fabbrica, la Marzoli spa che globalizzazione e congiunture economiche nel nuovo secolo hanno costretto a ridimensionamenti, per divenire quindi “memoria identitariaâ€?. Per fissare questo retaggio numerosi istituti convenzionati nella Rete scolastica “Progetto storiaâ€? hanno realizzato una ricerca sul

ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‡ŽŽƒ Â?—•‹…ƒ campo fra la popolazione dell’area palazzolese con il titolo“Tessere storie con le comunitĂ â€?. Numerosi sono stati gli enti, le scuole e le associazioni coinvolti nella ricerca i cui risultati sono stati illustrati nei giorni scorsi e riassunti nella mostra “Memoria identitĂ e fabbrica. Frammenti di storieâ€?. La mostra, allestita nella sala conferenze della Biblioteca civica G.U. Lanfranchi sarĂ visitabile sino a domenica 20 maggio.

L’Istituto paritario “Paola di Rosaâ€? di Lonato del Garda organizza “La settimana della musicaâ€?: il 18, 23 e 25 maggio 2012. Il programma prevede una serie di concerti a ingresso gratuito, con la partecipazione degli alunni del Paola di Rosa e il coordinamento dell’insegnante di musica Serafino Curotti. Tutti gli appuntamenti hanno inizio alle ore 20.30. Questo il programma: venerdĂŹ 18 maggio: “Musica in‌ festaâ€? al Teatro Italia dell’oratorio di Lonato, un via Antiche Mura 2. MercoledĂŹ

23 maggio: “Concerto strumentale dedicato a don Lucaâ€? presso la chiesa-auditorium della scuola, ingresso da via Parolino. VenerdĂŹ 25 maggio: “Saggio di pianoforteâ€? presso la chiesaauditorium della scuola. Gli alunni della scuola parteciperanno suonando vari strumenti (pianoforte, chitarra, flauto traverso, sassofono e violoncello). Nel primo evento, piĂš festoso, si esibiranno anche con canzoni e balletti.

ƒ�‹‰Ž‹ƒ

‹–—”‰‹ƒ

‡”…Š¹ ‹ŽƒÂ?‘ ͚͙͚͘

† �—Ž–‘• ƒ��‘•

ƒŽ ͛͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽ Í› ‰‹—‰Â?‘ ’”‘••‹Â?‹ •‹ –‡””Â? ƒ ‹ŽƒÂ?‘ ‹Ž Í&#x;Îť Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ǥ …‘Â?…Ž—•‘ †ƒŽŽƒ Ǥ ‡•nj •ƒ …‡Ž‡„”ƒ–ƒ †ƒ ‡Â?‡†‡––‘ Ǥ ‡nj Â?ÂƒÇŁ Dz ÂŽ Žƒ˜‘”‘ ‡ Žƒ ˆ‡•–ƒdzǤ —Ö •‘”‰‡”‡ •’‘Â?–ƒÂ?‡‘ ‹Ž “—‡•‹–‘ǣ ’‡”…Š¹ —Â? ‡˜‡Â?ÇŚ –‘ †‹ “—‡•–‘ –‹’‘Ǎ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â?ƒ Â’Â”ÂƒÂ•ÇŚ •‹ …Š‡ ”‹Â?‘Â?–ƒ ƒ “—ƒŽ…Š‡ †‡…‡Â?Â?‹‘ ˆƒ •‡ Žƒ ”‹ˆ‡”‹ƒÂ?‘ ƒŽŽ‡ Dz‰‹‘”Â?ƒ–‡ Â?‘Â?ÇŚ Â†Â‹ÂƒÂŽÂ‹Çł ”‡Žƒ–‹˜‡ Ġ ƒ”‰‘Â?‡Â?–‹ •’‡…‹ˆ‹…‹ Č‹Â†ÂƒÂŽÂŽÂƒ ’ƒ…‡ ƒŽŽ‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹ǤǤǤČŒÇĄ Â?ƒ …Š‡ Č‚ •‘––‘ ‹Ž ’‘Â?–‹ˆ‹…ƒ–‘ †‹ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ÂƒÇŚ ‘Ž‘

Č‚ •‹ ° ‡•’”‡••ƒ ƒÂ?…Š‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ”ƒ†—Â?‹ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ˜—–‘ …‘Â?‡ †‡•–‹Â?ƒ–ƒ”‹ •‘’”ƒ––—––‘ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ȋ…‘Â? Ž‡ Â?Â‰ČŒ ‡ǥ …‘Â?‡ Â?‡ŽŽƒ …‹”…‘•–ƒÂ?œƒ †‹ …—‹ •–‹ƒÂ?‘ ”ƒ‰‹‘Â?ƒÂ?†‘ǥ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡Ǥ

ÂŽ ƒ’ƒ ƒ––—ƒŽ‡ Šƒ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ–‘ “—‡•–ƒ ’”ƒ••‹Ǥ ‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ‘†‹‡”Â?ƒ Â…ǯ° —Â? ÂˆÂ‡ÇŚ Â?‘Â?‡Â?‘ …Š‡ Â?‹ •‡Â?„”ƒ ‹Â?†‹•’‡Â?Â•ÂƒÇŚ „‹Ž‡ ”‹…‘Â?‘•…‡”‡ ’‡” –”ƒ””‡ ƒŽÂ?‡Â?‘ —Â? ‡Ž‡Â?‡Â?–‘ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ǣ •‹ –”ƒ––ƒ †‡ŽŽƒ Dz‰Ž‘„ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡dzǤ ‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ Â?‘Ž–‡ …‘nj •‡ǥ –”ƒ …—‹ Â“Â—Â‡Â•Â–ÂƒÇŁ Žǯ—Â?‹ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡Žnj Žƒ Â?‡Â?–ƒŽ‹–Â? ‡ †‡‹ …‘•–—Â?‹ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ —Â?ƒ …‘’‡”–—”ƒ Â?‡†‹ƒ–‹…ƒ …Š‡ †‹ˆˆ‘Â?†‡ ‘˜—Â?“—‡ Ž‘ •–‡••‘ Â?‘†‘ †‹ ’‡Â?•ƒ”‡ ‡ †‹ ƒ‰‹”‡Ǥ ‘Â? •‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â? ‘”‹‡Â?ÇŚ –ƒÂ?‡Â?–‘ “—ƒŽ—Â?“—‡ǥ Šƒ —Â? ‹Â?†‹”‹œœ‘ ’”‡…‹•‘ Â?‡Ž •‡‰Â?‘ †‡ŽŽƒ ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‹–Â?Ǥ ‡Â?‹Â?–‡•‘ǣ ° —Â? ˜ƒŽ‘”‡Ǥ ‘Â?‡ Šƒ †‹nj Â?‘•–”ƒ–‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž …‘ŽŽƒ••‘ †‡‹ •‹•–‡Â?‹ ’‘Ž‹–‹…‘nj‡…‘Â?‘Â?‹…‹ †‹ –‹’‘ Â…Â‘ÂŽÂŽÂ‡Â–Â–Â‹Â˜Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ

ÂŽ ‹Â?‘†‘ …Š‡ Žƒ Š‹‡•ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ •‹ ƒ’’”‡•–ƒ ƒ …‡Ž‡„”ƒ”‡ ° —Â? ˜‡”‘ ‡˜‡Â?ÇŚ –‘ ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡ ‡ •–‘”‹…‘ ’‡” Žƒ Â?‘•–”ƒ †‹‘…‡•‹ ‹Â?˜‹–ƒ–ƒ ƒ ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •—Ž ˆ—–—”‘ †‡ŽŽ‡ Â?‘•–”‡ ƒ””‘……Š‹‡ ‡ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?ÇŚ Â?—Â?…‹ƒ–‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹Ǥ ”‘˜‘ …‹Ö ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?–‡ ’‡” †—‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ǣ ‹Â? ’”‹nj Â?‘ Ž—‘‰‘ ’‡”…Š¹ •‡ Žƒ Š‹‡•ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ •‹ †‡†‹…ƒ †ƒ –‡Â?’‘ ƒ “—‡•–‘ ƒ•’‡––‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ÂƒÇĄ Â?‘Â? ° …‡”–‘ ’‡”…Š¹ ˜‡†‡ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ —Â?‘ •–”—Â?‡Â?–‘ ƒ””—‰‰‹Â?‹–‘ †‡•–‹Â?ƒ–‘ Ġ ‡••‡”‡ ”‹’‘nj •–‘ Â?‡ŽŽ‘ •‰ƒ„—œœ‹Â?‘ †‡ŽŽ‡ Â•ÂƒÂ…Â”Â‡Â•Â–Â‹Â‡ÇĄ Â?ƒ ’‹—––‘•–‘ Ž‘ …‘Â?•‹†‡”ƒ ƒÂ?…‘”ƒ —Â? ˜ƒŽ‹†‘ •–”—Â?‡Â?–‘ Č‚ •‡’’—” †ƒ Â”Â‹Â˜Â‹ÇŚ •‹–ƒ”‡ ‡ ”‹…‘Â?’”‡Â?†‡”‡ ƒŽŽƒ Ž—…‡ †‡‹ Â?—–ƒÂ?‡Â?–‹ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ Č‚ ’‡” ˆƒ” …‘Â?–‹Â?—ƒ”‡ ƒ ˜‹˜‡”‡ —Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‹ ˆ‡†‡Ǥ ƒ •‡…‘Â?†ƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡ †‹’‡Â?†‡ ‹Â?˜‡…‡ †ƒŽ ˆƒ––‘ …Š‡ “—‡‹ ’”‘ˆ‡–‹ †‹ •˜‡Â?–—”ƒ …Š‡ †‡…”‡–ƒ”‘Â?‘ǥ †‡…‡Â?Â?‹ ÂˆÂƒÇĄ DzŽƒ Â?‘”–‡ †‡ŽŽƒ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇł •‘nj Â?‘ –—––‹ Â?‘”–‹ǥ Â?‡Â?–”‡ Žƒ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ •‡’’—” …‘Â? “—ƒŽ…Š‡ DzÂƒÂ…Â…Â‹ÂƒÂ…Â…Â‘Çł †‘nj ˜—–‘ ƒŽŽƒ •—ƒ ˜‡Â?‡”ƒÂ?†ƒ ‡–Â? ° ƒÂ?…‘”ƒ ˜‹˜ƒǤ ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â„Â„Â‹Â‡ÂœÂ‹Â‘Â?‡ …Š‡ Â?‘Â? ° Â?ƒ–ƒ ’‡” ‹•–‹–—œ‹‘Â?‡ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹…ƒ ”‹•’‘Â?†‘ …Š‡ ° ˜‡”‘ …‘Â?‡ ° ƒÂ?…Š‡ ˜‡”‘ …Š‡ ‡••ƒ ƒÂ?Â?‘˜‡”ƒ ƒŽ •—‘ ‹Â?–‡”Â?‘ ƒŽ–”‡ ‡ †‹˜‡”•‹••‹Â?‡ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ Â‡Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ’‡Â?•‹ƒÂ?‘ ƒ‰Ž‹ ”†‹Â?‹ǥ Ž‡ ‘Â?Â‰Â”Â‡Â‰ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‹ǥ ‹ ‘˜‹Â?‡Â?–‹ǥ Ž‡ ”‡Žƒ–—”‡Ǥ ƒ ° Žƒ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ ȋ…‘Â?’”‡•‡ Ž‡ —Â?‹–Â?

Žǯ‡••‡”‡ —Â?ƒÂ?‘ ° —Â? ‹Â?†‹˜‹†—‘ …Š‡ Â?‘Â? ’—Ö ƒ……‡––ƒ”‡ †‹ ˜‡Â?‹”‡ ƒÂ?Â?‹‡Â?–ƒ–‘ Â?‡ŽŽƒ •—ƒ •‹Â?‰‘Žƒ”‹–Â?ÇĄ Â?ƒ ȋ“—‡•–‘ ° ‹Ž ’—Â?Â–Â‘ČŒ •‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â? ‹Â?Â†Â‹Â˜Â‹Â†Â—Â‘ÇŚÂ‹Â?nj”‡nj Žƒœ‹‘Â?‡Ǥ 1 “—ƒÂ?–‘ ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒ ‹Ž –‡”Â?‹Â?‡ Dz’‡”•‘Â?ƒdzǥ †‹ …Š‹ƒ”ƒ Â?ƒ–”‹…‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‡ …Š‡ Č‚ ƒ‰Ž‹ ‹Â?‹œ‹ †‡Ž •‡…‘Ž‘ Č‚ ˜‡Â?ÇŚ Â?‡ Â?‡••‘ ‹Â? …ƒÂ?’‘ †ƒŽ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹•Â?‘ …‘Â? Ž‘ •…‘’‘ †‹ …‘Â?–”ƒ•–ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â…Â‡Â•Âƒ †‡‹ –‘–ƒŽ‹–ƒ”‹•Â?‹Ǥ ‰‰‹ ‹Ž ’”‘„Ž‡Â?ƒ ƒ’’ƒ”‡ †‹˜‡”•‘Ǥ Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ Žƒ Â?‹Â?ƒ……‹ƒ Â?‘Â? ˜‹‡Â?‡ †ƒŽ –‘–ƒŽ‹–ƒ”‹•Â?‘ǥ Â?ƒ †ƒŽ ”‡Žƒ–‹˜‹•Â?‘Ǥ ‘Â?‡ “—‡ŽŽ‘ …‘Â?’‘”–ƒ˜ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹‡Â?Â–ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‘ †‡Ž •‹Â?‰‘Ž‘ǥ …‘•¿ “—‡•–‘ ‹Â?’Ž‹nj …ƒ Ž‘ •Â?ƒ–—”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ •‹Â?‰‘Žƒ”‹–Â? ’‡”…Š¹ ˆ”ƒ‹Â?–‡Â?†‡ Žƒ Ž‹„‡”–Â? –”ƒ––ƒÂ?ÇŚ †‘Žƒ …‘Â?‡ —Â?ƒ ˆ‘”Â?ƒ ‡‰‘‹•–‹…ƒ †‹ ÂƒÂˆÇŚ ˆ‡”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ •¹Ǥ

ÂŽ ”‹•—Ž–ƒ–‘ ° •‘––‘ ‰Ž‹ ‘……Š‹ †‹ –—––‹ǣ —Â?ƒ …”‡•…‡Â?–‡ •‘Ž‹–—†‹Â?‡ …Š‡ •‹ ˜‘””‡„„‡ …‘Â?’‡Â?•ƒ”‡ …‘Â? ‹ …‘Â?•—Â?‹ǥ Â?ƒ …Š‡ ”‡Â?†‡ ‹””‹Â?‡†‹ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ ˆ”ƒ‰‹Ž‹ ‡ Â˜Â—ÂŽÇŚ Â?‡”ƒ„‹Ž‹Ǥ 1 …Š‹ƒ”‘ ‹Ž ˜ƒŽ‘”‡ †‹ ’”‡•‹†‹‘ …Š‡ǥ ”‹•’‡––‘ ƒŽŽƒ ˜‡”‹–Â? †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ ‡ †‡ŽŽƒ †‘Â?Â?ƒ …‘Â?‡ ’‡”•‘Â?‡ǥ ‡•‡”…‹–ƒ Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ …Š‡ Â?‘Â? ° —Â? Â…Â‘ÂŽÂŽÂ‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ Â?ƒ —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …‹‘° —Â? Ž—‘‰‘ Â?‡Ž “—ƒŽ‡ Ž‡ •‹Â?‰‘Ž‡ ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‹–Â? •‹ ‡•’”‹nj Â?‘Â?‘ Â?‡ŽŽƒ ˆ‘”Â?ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡Ǥ ƒ “—‡•–‘ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ ÂŽǯDz Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡dz Šƒ —Â? ‰”ƒÂ?ÇŚ †‡ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ Â?‘Â? •‘Ž‘ Â‡Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ ‡ …‹˜‹Ž‡Ǥ

Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ČŒ …‘Â? –—––‡ Ž‡ •—‡ †‡„‘Ž‡œœ‡ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Žƒ •—ƒ ‡Žƒ•–‹…‹–Â?ÇĄ Ġ ‡••‡nj ”‡ —Â? ƒ˜ƒÂ?’‘•–‘ …Š‡ ’‡”Â?‡––‡ ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ †‹ ƒ„‹–ƒ”‡ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ”‹Â?ƒ ƒÂ?…‘”ƒ †‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹ǥ Â?‘Â? ˆ‘••‡ ƒŽ–”‘ ’‡” ”ƒ‰‹‘Â?‹ Â‰Â‡Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ° Žƒ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…ÇŚ …Š‹ƒ ƒ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ”‡ •‹Â?„‘Ž‹…ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ ÇŻÂƒÂ…ÇŚ …‘”†‘ǥ …‹ •‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ ‹ •ƒÂ?–—ƒ”‹ …Š‡ Žƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ˆƒÂ?Â?‘ ‹Ž ’‹‡Â?‘ †‹ Â†Â‡Â˜Â‘Â–Â‹ÇĄ Â?ƒ ’‘‹Ǎ ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‹Â?˜‡…‡ ° Žƒ Dz Š‹‡•ƒ …Š‡ ˜‹˜‡ –”ƒ Ž‡ …ƒ•‡ †‡‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹dzǥ Â?‡Žnj Žƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?‹–Â?Ǥ Š‹ ’—Ö Â?‡‰ƒ”‡ …Š‡ Žƒ ƒ””‘……Š‹ƒ Â?‘Â? •‹ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ‘‰‰‹ Žƒ ’‘”nj –ƒ †ǯ‹Â?‰”‡••‘ †‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘Ǎ 1 ’”‘nj ’”‹‘ “—‡•–ǯ—Ž–‹Â?ƒ ƒ ”ƒ†—Â?ƒ”‡ Ž‡ †‹˜‡”•‡ •‡Â?•‹„‹Ž‹–Â? ”‡Ž‹‰‹‘•‡ ƒ –‘‰Ž‹‡”Ž‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‘nj Â?‹Â?ƒ–‘ ‡ †ƒŽŽƒ •‘Ž‹–—†‹Â?‡ ‹Â?˜‹–ƒÂ?†‘Ž‡ ‹Â?–‘”Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–ÂƒÂ”Â‡ ’‡” ÂŽÇŻÂ‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‹Â•Â–Â‹ÂƒǤ ƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ Ž‹–—”‰‹…ƒ ‹Â? ƒ””‘……Š‹ƒ ‡ ‹Â? ˆ—–—”‘ Â?‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ’‡” Žƒ •—ƒ ‡–‡”‘‰‡Â?‡ƒ …‘Â?’‘•‹œ‹‘Â?‡ °ǥ ’‹Î …Š‡ ‹Â? ‘‰Â?‹ ƒŽ–”‘ Ž—‘‰‘ǥ ‡•’”‡••‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‹ “—‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …ƒ’ƒ…‡ †‹ ƒÂ?†ƒ”‡ ‘Ž–”‡ —Â? ˜ƒ‰‘ •‡Â?–‹Â?‡Â?–‘ †‹ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ ‡ •—’‡”ƒ”‡ Â?‡Ž …‘Â?–‡Â?’‘ ’‘••‹„‹Ž‹ –‡Â?†‡Â?œ‡ •‡––ƒ”‹‡Ǥ •‡ …‘Â?‡ ° ˜‡”‘ …Š‡ Ž‡ …‘Â?—Â?‹–Â? Ž‘…ƒŽ‹ •–ƒÂ?Â?‘ ÂƒÂ–ÇŚ –”ƒ˜‡”•ƒÂ?†‘ —Â? Ž—Â?‰‘ Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ …”‹•‹ Â?‹ ˜‹‡Â?‡ †ƒ …Š‹‡†‡”‡ǣ Dz Š‡ •‹ƒ —Â?ƒ …”‹•‹ †‹ Â…Â”Â‡Â•Â…Â‹Â–ÂƒÇĄ ’‹—––‘•–‘ …Š‡ —Â? •‹Â?–‘Â?‘ †‹ †‡…Ž‹Â?‘Ǎdz ‡”…‹Öǥ Ġ Â?—Ž–‘• ƒÂ?Â?‘•ǥ …ƒ”ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒǤ

/D VWDJLRQH GHL JULOOL SDUODQWL Uno degli aspetti sottovalutati delle recenti elezioni amministrative è il successo di alcuni candidati che rappresentano, nel bene e nel male, la politica personalizzata. Come a dire che Berlusconi, Bossi, Di Pietro, per citare alcuni nomi che si identiďŹ cano con i partiti che dirigono di diritto e per acclamazione, non sono le eccezioni che confermano la regola, ma i simboli di una regola tipica delle democrazie deboli che cercano nei personaggi, con tifoseria al seguito, la scappatoia dalle fatiche che esigono una programmazione ideale e la costruzione di alleanze legate ai progetti e non al potere. Ăˆ stato un leader, il leghista Tosi, che ha vinto al primo turno nella scelta del sindaco di Verona con il 57% dei voti mentre la Lega non è andata oltre il 10% e ha perso ovunque. A Palermo Leoluca Orlando (piĂš volte sindaco della cittĂ ma sconďŹ tto nel 2007) ha sďŹ orato il 50% dopo essersi candidato all’ultimo momento. Ma il personaggio che è salito sul podio del vincitore è Beppe Grillo. Non ha conquistato ďŹ nora che un piccolo Comune, ma ovunque ha ottenuto percentuali di voto signiďŹ cative e inattese.

L’ascesa di Grillo evidenzia la linea di continuitĂ (o di contiguitĂ ) tra la politica italiana e la comicitĂ . C’è una forte commistione fra i politici che si comportano da comici e di comici che si danno alla politica. Il tutto nel segno non tanto dell’antipolitica quanto della politica ridotta a barzelletta. Il che non impedisce a commentatori politici o a sociologi di scrivere anche dei saggi sui vari fenomeni che la realtĂ quotidiana offre: il leghismo, il berlusconismo

”‹ŽŽ‘ …ƒ˜ƒŽ…ƒ Žƒ ”ƒ„„‹ƒ ‡ ’‘”–ƒ ‹Â? ’‹ƒœœƒ Žƒ ’”‘–‡•–ƒ ”ƒ……‘‰Ž‹‡Â?†‘ ˜‘–‹Ǥ

’”‘„Ž‡Â?‹ ‡ Ž‡ ‹Â?‰‹—•–‹œ‹‡ •‘Â?‘ Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â?ƒ Ž‡ •…‘”…‹ƒ–‘‹‡ Â?‘Â? ’‘”–ƒÂ?‘ ˆ—‘”‹ †ƒŽŽ‡ •ƒ„„‹‡ †‡ŽŽƒ …”‹•‹

e adesso il grillismo (sono vocaboli esteticamente censurabili ma rendono bene l’idea). Su Grillo è giĂ cominciata la ricerca. Quando esercitava il suo mestiere, cioè il comico, Grillo faceva ridere e di gusto. Per quel poco che ho visto e sentito delle sue attuali prediche politiche, mi sembra che il piglio sia ancora quello delle origini, con una differenza sostanziale: prima “castigava ridendo i costumiâ€?, ora vorrebbe cambiare il mondo con le battute. Oltretutto ho notato che ha

moltiplicato le parolacce come capita agli adolescenti che vogliono sentirsi adulti e ai comici che faticano a fare gli spiritosi. Grillo ha proibito ai suoi candidati nei ballottaggi di domenica prossima di partecipare ai dibattiti televisivi, perchÊ secondo lui fanno perdere voti. Le proibizioni in democrazia hanno il sapore amaro della prepotenza, ma è ragionevole pensare che Grillo si preoccupi non solo di difendere il suo potere di leader maximo, ma, soprattutto, tema che i dibattiti televisivi

possano far emergere un paio di problemi che caratterizzano tutti i movimenti che nascono sull’onda della protesta: la mancanza di programmi alternativi credibili e la inadeguatezza di una classe dirigente che non si inventa dall’oggi al domani. PerchĂŠ per sbeffeggiare il sistema bancario non occorre essere dei geni o degli eroi e l’argomento si presta benissimo a coagulare la giusta rabbia di chi si sente schiacciato dalle ingiustizie. Se si vuol passare dalla denuncia alla proposta lo scenario cambia radicalmente. Sia perchĂŠ non è un lavoro da comici predicatori elaborare progetti alternativi al sistema economico-ďŹ nanziario che ci governa (e che deve comunque essere affrontato), sia perchĂŠ tra coloro che si ritrovano intorno ai “noâ€?, ci sono sostenitori di idee a volte contrapposte se si vuole passare dai “noâ€? ai “sĂŹâ€?. Le repliche della storia sono inesorabili. Momenti di protesta improvvisati o strumentalizzati sono destinati a durare lo spazio di un mattino. E servono solo a inquinare l’atmosfera. PerchĂŠ fanno leva sulle disperazioni anzichĂŠ sulle speranze.


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͘Í&#x;

‘Ž‘‰�‡

…‘”•‹•–‹ ‡•’‘Â?‰‘Â?‘ Ž‡ Ž‘”‘ ‘’‡”‡ Â†ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ ƒ ‹ŽŽƒ Â?‡……Š‹

Come ogni fine maggio, anche quest’anno è giunto per i corsisti della Scuola d’arte, da un anno intitolata all’industriale e pittore palazzolese Paolo Gentile e gestita dall’associazione “Il Maestraleâ€? di Palazzolo, il tempo di mettersi in mostra. A chiusura dell’intenso anno accademico 2011-2012 (avviato lo scorso novembre) gli artisti avranno l’occasione di presentare i propri creativi elaborati nella splendida cornice dell’ex

œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Villa Gnecchi di via Facchetti, attraverso un allestimento che sarĂ liberamente visitabile al pubblico, dal 20 al 27 maggio. Oltre alle “ordinarieâ€? attivitĂ pittorico-plastiche l’associazione “Il Maestraleâ€? ha promosso anche visite a mostre e musei del territorio “per stimolare gli allievi a prendere conoscenza delle opportunitĂ di cui tutti dispongono, purchĂŠ sollecitateâ€?. Tra le proposte correlate alla pratica dell’arte, si sono svolti

con successo e libero accesso anche “I MercoledĂŹ dell’Arteâ€?, conferenze di storia dell’arte, tenute da docenti e critici su temi d’attualitĂ e di ricerca storicoartistica. Per avere maggiori informazioni sulla mostra in Villa, è possibile telefonare allo 030731088, consapevoli che le opere degli neo-artisti saranno probabilmente trasferite durante la pausa estiva anche in altre sedi, al fine di “favorire scambi culturaliâ€?. (a.s.)

‘�’‹ƒ�‘ ”ƒ†‹œ‹‘�‹ ˜‹˜‡

/H FDPSDQH" 6L VXRQDQR DQFRUD FRQ OH PDQL Â? ‰”—’’‘ †‹ ’‡”•‘Â?‡ Šƒ –‡Â?—–‘ ˜‹˜ƒ ‹Â? ’ƒ‡•‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ …ƒÂ?’ƒÂ?ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ †ƒÂ?†‘ ˜‹–ƒ ’”‘’”‹‘ ƒ —Â?ÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ”‹’”‹•–‹Â?ƒÂ?†‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?–‹…‘ •‹•–‡Â?ƒ ƒ …‘”†‡ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒ “—‡ŽŽ‘ ‡Ž‡––”‹…‘ ‹Â?•–ƒŽŽƒ–‘ Â?‡Ž ͙ͥÍ&#x;Í

'

all’alto del campanile di Pompiano i rintocchi si spandono tutt’intorno, creando una melodia ora lieta ora solenne. Dietro quest’armonia c’è la passione di un gruppo di persone che hanno tenuto viva l’arte campanaria, dando vita quest’anno all’Associazione campanari di Pompiano. “Tutto incomincia nel 2005 – racconta il presidente Lorenzo Spalenza – quando insieme ad alcuni dei vecchi campanari che ancora ricordavano come suonare a corde, abbiamo collocato in piazza, in occasione della festa patronale di Sant’Andrea, un castello (cioè l’impalcatura che sorregge le campane) e abbiamo eseguito un concertoâ€?. Da quel momento in avanti l’antica passione continua a svilupparsi, fino ad arrivare a una svolta nel 2009 quando si procede al restauro delle campane della chiesa: “In quell’occasione − ricorda il parroco don Carlo Gipponi – abbiamo ampliato il concerto passando dalle originarie cinque campane ad otto, approfittandone anche per sistemare l’interno del campanile. Abbiamo rifatto completamente le scale che portavano in cima collocando anche dei pianerottoli, in modo che la salita fosse completamente in sicurezza. CosĂŹ è stato possibile anche ripristinare l’antico meccanismo a corde, accanto a quello elettrico installato nel 1978â€?. Ora le corde arriva-

ÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ …ƒÂ?’ƒÂ?ƒ”‹ †‹ ‘Â?’‹ƒÂ?‘ ”‹—Â?‹•…‡ ͙ͥ ’‡”•‘Â?‡Ǣ ‘‰Â?‹ –ƒÂ?–‘ •’—Â?–ƒ “—ƒŽ…Š‡ ˆƒ……‹ƒ Â?—‘˜ƒ †‡•‹†‡”‘•ƒ †‹ ‹Â?’ƒ”ƒ”‡ no sino al primo pianerottolo, mentre al piano terra del campanile è stato allestito una sorta di piccolo museo dell’arte campanaria, tappa sempre gradita della visita al campanile, che viene aperto alle visite in occasioni

particolari. Ăˆ questo il segno di una passione condivisa, che ha ormai contagiato anche molti ragazzi: “Dell’associazione − prosegue Spalenza – ora facciamo parte in 19 e contiamo su moltissimi giovani: mi affiancano ogni settimana dandosi da fare con le corde e ogni tanto spunta qualche faccia nuova desiderosa di imparare. Per loro è possibile fare esercizio, specialmente per le suonate di allegrezza, su un concertino di campane donatoci dalla ditta Fratelli Festoni di Coccaglioâ€?. La realtĂ pompianese è, inoltre, gemellata con diversi altri gruppi sia nel Bresciano sia in tutta la

Lombardia: si va − per citarne alcuni − da Offlaga a Gargnano, da Sale Marasino a Botticino, fino ad arrivare in Valtellina e nel Bergamasco, con le cui associazioni il rapporto è di lunga data. Una rete di rapporti, questa, che troverĂ consolidamento nel raduno nazionale dei suonatori di campane, che si terrĂ a Cento il prossimo 27 maggio: nel centro del Ferrarese, infatti, i campanari bresciani si cimenteranno con i colleghi provenienti da tutta Italia dando spazio alla propria bravura e al proprio entusiasmo, le note piĂš autentiche dello scampanio di un giorno di festa.

͚͘

3HU FRUWL H FDVFLQH ORPEDUGH Domenica 20 maggio si inaugura la 15ÂŞ edizione di “Per corti e cascineâ€?, l’appuntamento con l’agricoltura lombarda. La manifestazione, organizzata e promossa dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) e da Turismo verde Lombardia, propone una stagione di animazione, nelle campagne di tutta la regione, inaugurata dall’ormai tradizionale giornata di festa in 104 aziende agricole e agrituristiche. L’obiettivo è da sempre quello di avvi-

cinare il pubblico all’agricoltura, creando le occasioni per far conoscere la qualitĂ delle produzioni, la varietĂ di servizi che offre, la ricchezza culturale che racchiude e l’importanza del ruolo che riveste in termini di conservazione del territorio e di sostenibilitĂ . Nel Bresciano le aziende sono le seguenti: “Alle Fornaciâ€? a Torbole Casaglia; “Calvino gusto supremoâ€? a Padenghe; Azienda agricola e vitivinicola Saottini a Maguz-

zano di Lonato; Azienda agricola “Le Longheâ€? ad Artogne; Azienda agricola “Catena Rossaâ€? a Sarezzo; “Agriturismo Indioâ€? a Brescia (Santellone, via Vecchia per Pontoglio 15); Azienda agricola Mellini a Pozzolengo. Il programma completo con l’elenco delle aziende aderenti, le attivitĂ proposte per la giornata, il calendario dei mercati e delle altre attività è consultabile e stampabile dal sito internet www.turismoverdelombardia.it.

‘Â?’‹ƒÂ?‘ ƒ ‡•–ƒ †‹ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ ‘’‘ ‹Ž ”‹Â?˜‹‘ †‡…‹•‘ †—‡ •‡––‹Â?ƒÂ?‡ ˆƒ ƒ …ƒ—•ƒ †‡ŽŽǯ‹Â?•–ƒ„‹Ž‹–Â? †‡Ž –‡Â?’‘ǥ ”‹–‘”Â?ƒ “—‡•–‘ ˆ‹Â?‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ƒ ‘Â?’‹ƒÂ?‘ Žƒ ‡•–ƒ †‹ ’”‹Â?ÂƒÂ˜Â‡Â”ÂƒÇĄ …Š‡ ‰‹—Â?‰‡ ƒŽŽƒ ͛ª ‡†‹œ‹‘Â?‡Ǥ ”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ••‡••‘”ƒ–‘ ƒŽŽ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‹ǥ Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ †—”‡”Â? †ƒ •ƒ„ƒ–‘ •‡”ƒ ˆ‹Â?‘ ƒ Ž—Â?‡†¿ǥ “—ƒÂ?†‘ Žƒ ’‹ƒœœƒ †‹ ƒÂ?–ǯ Â?†”‡ƒ ‘•’‹–‡”Â? —Â? Â?‹š †‹ •’‘”–ǥ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ Â?ƒ–—”ƒ ‡ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ •–ƒ”‡ ‹Â?•‹‡Â?‡Ǥ ‹ …‘Â?‹Â?…‹ƒ ƒ’’—Â?–‘ •ƒ„ƒ–‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ …‘Â? —Â?‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ †‹ ÂˆÂ‹Â”Â‡ÇŚ •Š‘™ǥ •‡‰—‹–‘ †ƒ —Â?ƒ •ˆ‹Žƒ–ƒ †‹ Â?‘†ƒ ’‡” ƒ†—Ž–‹ ‡ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â‹Â„Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ‰‹Â?Â?ƒ•–ƒ Ž‡••‹ƒ ‡Â?…‹˜‡Â?‰ƒǤ ‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ †‹ †‘Â?‡Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ •’ƒœ‹‘ ƒ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ ’‡” „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ †‹•‡‰Â?‹ †‹ ƒ”‰‘Â?‡Â?–‘ ’”‹Â?ÂƒÂ˜Â‡Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ‘Ž–”‡ ƒ •’‡––ƒ…‘Ž‹ †‹ ‹Â?–”ƒ––‡Â?‹Â?‡Â?–‘ ‡ –”—……ƒ„‹Â?„‹Ǥ ƒ ”‹…‘”†ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ Žƒ ͚ª ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?…‘”•‘ Dz ÂŽ Â’Ăš „”ƒ‘ ‘”–‘ŽÂ? †‡ ‘Â?’‹Â?dzǥ …Š‡ ˜‡†”Â? ÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ‡……‡ŽŽ‡Â?œ‡ ‘”–‘ˆ”—––‹…‘Ž‡ †‡Ž ’ƒ‡•‡Ǥ Â? Â•Â‡Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ †‘’‘ —Â? ƒ’‡”‹–‹˜‘ ‹Â? Â’Â‹ÂƒÂœÂœÂƒÇĄ –‘……Š‡”Â? ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ Â?ƒ–‡”Â?ƒ ‡•‹„‹”•‹ ‹Â? —Â? •ƒ‰‰‹‘ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž ‰”—’’‘ Dz ‰Â?ƒ”‹ †‡ ‹‡”dzǢ •ƒ‰‰‹‘ …—‹ ˆƒ”Â? •‡‰—‹–‘ Žƒ ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ …‘Â?…‘”•‹ †‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ǥ Â?‡Â?–”‡ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â‹Â„Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ Â?ƒŒ‘”‡––‡ †‹ ”‡Â?œƒÂ?‘ Dz –‡ŽŽ‡ ‰”ƒÂ?ÂƒÂ–ÂƒÇł …‘Â?…Ž—†‡”Â? Žƒ •‡”ƒ–ƒǤ —Â?‡†¿ǥ ‹Â?ˆ‹Â?‡ǥ •‹ …Š‹—†‡ …‘Â? Ž‘ •’‘”–ǣ ’”‡••‘ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ Dz ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‘•…‘dz Č‹Â?‡ŽŽƒ ˆ‘–‘ †‘Â? ƒ”Ž‘ ‹’’‘Â?Â‹ČŒ ƒŽŽ‡ ͙ͥ •‹ –‡””Â? Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ •‘ ‘Â?’‹ƒÂ?‘nj Â‘Â‰Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ ‡•‘”†‹‡Â?–‹ǥ ƒŽŽ‡ ͚͘ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ ˆ‹Â?‘ ƒŽŽ‡ ͚͚ǥ –‘……Š‡”Â? ƒ‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ …‹Â?‡Â?–ƒ”•‹ Â?‡ŽŽƒ ͛ª ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž Dz ‘”Â?‡‘ †‹ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒdzǤ


͘Í

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

‹”…‘•…”‹œ‹‘�‡ ‘”†

ÂŽ ’”‹Â?‘ •‘……‘”•‘ •‹ ˆƒ ‹Â? …Žƒ••‡ L’Associazione di volontariato “Bresciasoccorso Onlusâ€? si è fatta promotrice di un importante progetto rivolto agli alunni delle scuole primarie. Il progetto, denominato “Primo soccorso: so cosa fare!â€?, è nato in collaborazione con la Circoscrizione Nord e l’Istituto comprensivo Nord 1 che ospita, tra le altre, cinque scuole primarie: XXVIII Maggio, Battisti, Casazza, Corridoni e Melzi. Scopo del percorso didattico/ludico è quello

di promuovere negli alunni la conoscenza di nozioni base riguardanti il Primo Soccorso per far sĂŹ che ogni bambino non sia piĂš solo un semplice osservatore, bensĂŹ divenga una risorsa per coloro che, accanto a lui, possono trovarsi in difficoltĂ . “Bresciasoccorsoâ€? inizia a operare sul territorio il 25 ottobre 1992. In breve tempo l’associazione mette le proprie competenze a disposizione della cittadinanza e la sua presentazione avviene nel giugno 1993, mentre,

circa un anno dopo, viene firmata la convenzione con il servizio 118 che permette agli equipaggi in servizio di intervenire su chiamata del 118. Con il trascorrere degli anni, l’Associazione, ormai radicata sul territorio, si fa conoscere e apprezzare dalla cittadinanza anche grazie all’avvio di un corso di formazione altamente specializzato. Oggi, forte anche della certificazione di qualitĂ , “Bresciasoccorsoâ€? si avvale di 320 volontari e di una nuova sede, in

via Trento. Saranno proprio i locali della sede a ospitare il progetto “Primo Soccorso‌â€? che vedrĂ la partecipazione degli alunni di IV e V di due scuole primarie; al primo incontro di sabato 12, ne seguirĂ un secondo venerdĂŹ 18. Tre ore di lezione operativa, durante la quale gli alunni saranno coinvolti grazie a racconti, giochi e simulazioni. La pausa merenda sarĂ offerta dall’azienda bresciana Valledoro, partner di “Bresciasoccorsoâ€? per il progetto. (l.d.p.)

”‘…‡ ‹ƒ�…ƒ …‘’‡”–ƒ —�ƒ –ƒ”‰ƒ �‡ŽŽƒ •‡†‡ †‹ ˜‹ƒ ƒ‰‰‹ƒ

&URFH %LDQFD LPSHJQR FRUDOH

'

a alcuni giorni è stata scoperta nella sede operativa di via Maggia della Croce Bianca di Brescia, una targa commemorativa per ringraziare enti, istituzioni e privati che, con la loro generositĂ , hanno consentito che questa struttura fosse costruita nel 1985 e successivamente ampliata nel 1990. La festosa cerimonia è coincisa con il rinnovo, per ulteriori 40 anni, del diritto di utilizzo della superficie su cui sorge, di proprietĂ del Comune di Brescia. “Senza la disponibilitĂ dell’Amministrazione comunale, che negli anni si è distinta per la sua continuitĂ indipendentemente dalla colorazione politica e la generositĂ dei bresciani – ha detto il presidente del sodalizio cittadino Filippo Seccamani Mazzoli – questo edificio non esisterebbe e la sua presenza ci incita a continuare, facendo ogni sforzo per migliorarli, nei vari servizi verso la comunitĂ â€?. In concomitanza al momento commemorativo si svolgeva una festa per i bimbi dei militi e per i loro amici, organizzata da Teresa Massardi e Giovanna Menegati, responsabili per la sezione banco alimentare di Croce Bianca, il

‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒŽ ”‹–‹”‘ †‡Ž †‹•–ƒ……ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‹ ‹‰‹Ž‹ †‡Ž ÂˆÂ—Â‘Â…Â‘ÇĄ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ”‘…‡ ‹ƒÂ?…ƒ ° Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ”Â‘ÇŁ Dz ‹ƒÂ?‘ †‹•’‹ƒ…‹—–‹ ’‡”…Š¹ Â?‡‹ Â?‘•–”‹ ’”‘‰‡––‹ ”‹Â?ƒÂ?‡ ÂŽÇŻÂ‹Â•Â–Â‹Â–Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ …‹––ƒ†‡ŽŽƒ †‡ŽŽƒ •‹…—”‡œœƒ ƒ •—†dz cui scopo era una raccolta di fondi da utilizzare per la sostituzione del camper adibito ad ambulatorio mobile, da qualche tempo operativo per rafforzare l’azione preventiva e che ha giĂ dato importanti riscontri, avendo permesso di rilevare la positivitĂ all’Hiv in alcuni giovani che non ne erano a conoscenza. Abbiamo rilevato l’assenza, era considerata un’indispensabile consuetudine, dei mezzi dei Vigili del fuoco e Seccamani Mazzoli ci ha detto che il distaccamento, “che nello scorso anno ha compiuto piĂš di mille interventiâ€?, è stato ritirato. “Ne siamo dispiaciuti – ha chiosato il presidente – perchĂŠ nei nostri progetti rimane l’istituzione di una ‘cittadella della sicurezza’ a sud di Brescia, con i Vigili del fuoco, i mezzi mobili per la prevenzione, le strutture per le cucine economiche per preparare pasti per chi non ne ha la possibilitĂ nell’ambi-

to del banco alimentare e quanto ancora utile a rendere piĂš sicura e benevola quest’area della cittĂ â€?. “Rinnovare una convenzione è sempre un fatto di rilievo, in quanto se ne è verificato l’aspetto positivo – ha sottolineato la presidente del Consiglio comunale Simona Bordonali – ma in questo caso lo è ancor di piĂš, perchĂŠ l’operato di Croce Bianca è noto a tutti e non solo nel nostro ambito territoriale, come dimostrano i tanti interventi compiuti in ambito nazionale ed internazionaleâ€?. Tra i nomi dei benefattori ricordati nella targa, vi è la Banca San Paolo, oggi Ubi Banco di Brescia, il cui vice presidente Pierfrancesco Rampinelli Rota ha soggiunto come “il grazie debba essere nostro, che vediamo quotidianamente come l’ultra centenario sodalizio cittadino sia inserito nel territorio e vicino alla gente che lo abitaâ€?.

ƒŽƒœœ‘ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ Dz ‹ƒœœƒ Â‘Â‰Â‰Â‹ÂƒÇĄ Í›Í ÂƒÂ?Â?‹ †‘’‘dz …‘Â? ‘Â?–ƒ‰Â?‘Ž‹ ‡ ƒœ‘Ž‹

ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ Í™Í Âƒ ƒŽƒœœ‘ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ‹Â? ˜‹ƒ ‘nj •‹‘ Í™ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹––Â? †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ —Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ –”ƒ Â•Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ Â?‡Â?Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ ‰‹—•–‹œ‹ƒ ‡ Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂƒÇŁ Dz ‹ƒœœƒ Â‘Â‰Â‰Â‹ÂƒÇĄ Í›Í ÂƒÂ?Â?‹ †‘’‘dzǤ Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ ‹……ƒ”†‘ ‘Â?–ƒ‰Â?‘Ž‹ †‡ŽŽǯ Â?‹‘nj Â?‡ ‰‹—”‹•–‹ …ƒ––‘Ž‹…‹ ‡ ƒ˜˜‘…ƒ–‘ †‹ ’ƒ”–‡ …‹˜‹Ž‡ Â?‡Ž ’”‘…‡••‘ ‡ Žˆ”‡†‘ ƒœ‘Ž‹ ȋ…‘Â?•‹‰Ž‹‡”‡ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ‡ ˆ‹‰Ž‹‘ †‹ ‹—Ž‹‡––ƒ ƒÂ?œ‹ ÂƒÂœÂ‘ÂŽÂ‹ČŒǤ ǯ‹Â?–”‘†—œ‹‘Â?‡ ° ƒˆˆ‹†ƒ–ƒ ƒ ‹nj …Š‡Ž‡ —•‹ǥ ’”‡•‹†‡Â?–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹––Â? †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ‹––Â? †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ ’”‘Â?—‘˜‡ ƒÂ?…Š‡ —Â? ’‡”…‘”•‘ ÂˆÂ‘Â”ÇŚ Â?ƒ–‹˜‘ ’‡” ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‘”‹Ǥ ÂŽ ’‡”…‘”•‘ ƒ˜”Â? ‹Â?‹œ‹‘ ƒ Â?‡–Â? •‡––‡Â?„”‡ǥ …‘Â? …ƒ†‡Â?œƒ “—‹Â?†‹…‹Â?ƒŽ‡ ‡ •‹ …‘Â?…Ž—†‡”Â? ƒ‰Ž‹ ‹Â?‹œ‹ †‹ †‹…‡Â?„”‡Ǥ ÂŽ …‘”•‘ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‹––Â? †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ ° ”‹˜‘Ž–‘ ƒ –—––‡ “—‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ ƒ……”‡•…‡”‡ Žƒ ’”‘’”‹ƒ …—Ž–—”ƒ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜ƒ ’‡” •˜‘Ž‰‡”‡ „‡Â?‡ ‹Ž ’”‘’”‹‘ •‡”˜‹œ‹‘ ƒŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?Ǥ ÂŽ ’”‘‰‡––‘ •‹ ’”‘’‘Â?‡ †‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ —Â?ƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ •‹ƒ Â?‘–‹˜ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ …Š‡ –‡…Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ …‘Â? ’‡”…‘”nj

•‹ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‹ …Š‡ •‹ ”‹ˆ‡”‹•…‘Â?‘ ƒ‰Ž‹ ƒ•’‡––‹ ‹•–‹–—œ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡ ‰‡nj •–‹‘Â?ƒŽ‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜ƒǤ Ž‹ ƒ”‰‘Â?‡Â?–‹ –”ƒ––ƒ–‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ǣ ‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ’—„„Ž‹…ƒ ‡ ”‡•’‘Â?Â•ÂƒÂ„Â‹ÇŚ Ž‹–Â? •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ƒ —Â?ƒ •‘…‹‡–Â? ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–ƒ Ġ —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ ȋ‹Â?…‘Â?–”‘ ‹Â?Â–Â”Â‘Â†Â—Â–Â–Â‹Â˜Â‘ČŒǢ ”†‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‰Ž‹ Â?–‹ Ž‘…ƒŽ‹Ǣ ”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‡ „‹ŽƒÂ?…‹Ǣ ˆ‘”Â?‡ ƒ••‘…‹ƒ–‹˜‡ ‡ •‘…‹‡–Â? ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‡Ǣ Žƒ ‡‰‰‡ Í›ÍšÍ ÇĄ ‹ ‹ƒÂ?‹ †‹ œ‘Â?ƒ ‡ ‹Ž ”—‘Ž‘ †‡‹ •‘‰‰‡––‹ •‘…‹ƒŽ‹Ǣ ‹Ž ’‹ƒÂ?‘ †‹ ‰‘˜‡”Â?‘ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ Č‹ Â‰Â–ČŒ ‡ ‹ •‡”˜‹œ‹Ǣ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ ‡ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡Ǥ ƒ ’”‘’‘•–ƒ ‹Â?–‡Â?†‡ ÂˆÂƒÂ˜Â‘Â”Â‹Â”Â‡ÇŁ Žƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ …‘Â?‘•…‡Â?œ‡ Â?‡…‡••ƒ”‹‡ ’‡” ‘’‡”ƒ”‡ Â?‡Ž ”‹Â?Â?‘˜ƒ–‘ •…‡Â?ƒ”‹‘ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‰‹—”‹†‹…‘ ‡ ‹•–‹nj –—œ‹‘Â?ƒŽ‡Ǣ ‹Ž …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ …‘Â? ‹ †ƒ–‹ ‡Â?‡”‰‡Â?–‹ †ƒŽŽ‡ ”‹…‡”…Š‡ …‘Â?†‘––‡ •—Ž …ƒÂ?’‘ ‡ †ƒŽŽ‡ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…Š‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǣ ‹ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡Ǥ ÂŽ …‘”•‘ •ƒ”Â? ƒ Â?—Â?‡”‘ …Š‹—•‘Ǥ Š‹ ˆ‘••‡ ‹Â?Â–Â‡Â”Â‡Â•Â•ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ’—Ö •…”‹˜‡”‡ ƒ …†—ǤÂ„Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒĚťÂ‰Â?ƒ‹ŽǤ…‘Â? ‘’’—”‡ –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒ”‡ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ Í›ÍšÍ Ç¤Í?ÍžÍ?Í›Í?Í?Í?Ǥ

Ž’‹�‹ †—�ƒ–ƒ �ƒœ‹‘�ƒŽ‡

3HQQH QHUH XQ SRSROR LQ PDUFLD YHUVR LO IXWXUR L’85Í” Adunata nazionale degli alpini a Bolzano ha smentito ogni timore della vigilia sulla sicurezza, sull’accoglienza degli altoatesini, sull’organizzazione dell’Ana (giĂ molto ben rodata) e sulla effettiva presenza degli alpini in congedo: oltre 85mila hanno sfilato con il capello per oltre cinque chilometri nel cuore di una cittĂ che è diventata sempre piĂš tricolore. La folla di gente che ha accompagnato con continui applausi gli alpini italiani è stata composta, allegra, con tante famiglie, bambini, anziani, disabili. Insomma: il popolo italiano delle nostre cittĂ e dei nostri paesi. Oltre 350mila nel pubblico, assiepato lungo le transenne, dalle 8 del mattino alle 9 di domenica sera 13 maggio, fino all’ammaina-bandiera. I bresciani, come sempre, hanno rappresentato la maggior delegazione in termini numerici: oltre 10mila alpini appartenenti alle tre sezioni: Brescia, Montesuello-Salò e Vallecamonica. Gli alpini bresciani, divisi nelle tre sezioni, con i loro gruppi, i labari sezionali, i gagliardetti di

appartenenza, le loro fanfare, le bande ed i due cori ufficiali, Alte cime di Brescia e Vallecamonica per la sezione camuna, con la loro Protezione civile e l’antincendio boschivo, gli alpini sciatori, i rappresentanti dei gruppi sportivi, hanno sfilato in ordine, compatti, orgogliosi, reggendo i loro striscioni (tutti approvati dall’Ana nazionale) ed hanno ricevuto applausi scroscianti. Davide Forlani (presidente della Sezione Ana di Brescia), Romano Micoli (presidente della Sezione Ana Montesuello di Salò) e Giacomo Cappellini (presidente della Sezione Ana di Vallecamonica), hanno vissuto, con i loro direttivi sezionali, questi giorni speciali e salutandoli, uno per uno, al termine della sfilata. Ora si guarda a Piacenza dove si terrĂ la prossima Adunata. (f.g.)

Â?‡Â?–‹–‹ ‹ –‹Â?‘”‹ †‡ŽŽƒ ˜‹‰‹Ž‹ƒ •—ŽŽƒ Â•Â‹Â…Â—Â”Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ †‡‰Ž‹ ƒŽ–‘ƒ–‡•‹Â?‹ ‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Í˜ÍĄ

”‡•…‹ƒ ‘„‹Ž‹–Â? Â? ˜‘Ž—Â?‡ †‹ Í Í˜Í˜ ’ƒ‰‹Â?‡ ’‡” Žƒ Â?‡–”‘’‘Ž‹–ƒÂ?ƒ Un volume di 800 pagine per rendere fruibili le linee guida adottate da un gruppo di lavoro, composto da nove membri, che dal 2009 ha proposto e vagliato progetti in merito alle opere complementari per la metropolitana leggera, progetti che dal 14 maggio si stanno concretizzando grazie all’avvio dei primi cantieri in tre stazioni cittadine: FS, viale Europa e Sanpolo. “Il volume, stampato in un centinaio di copie, sarĂ distribuito alle biblioteche e ha l’intento di rimanere come documento scien-

tifico del lavoro svolto in questi anniâ€? ha spiegato Valerio Prignachi, presidente di Brescia MobilitĂ . “La scelta − spiega l’assessore Mario Labolani − è stata quella di non richiudere semplicemente le stazioni sotterranee attraverso delle coperture, ma di dare un segnale preciso della presenza della metropolitana in quei precisi punti, cercando di recuperare le aree adiacentiâ€?. “Vogliamo far diventare le stazioni e il loro esterno il biglietto da visita del metrobus e tempo migliorare l’effetto che es-

so può avere sulla cittĂ â€?, precisa il direttore generale di Brescia MobilitĂ Marco Medeghini. “Per facilitare l’identitĂ e la riconoscibilitĂ delle stazioni − prosegue la coordinatrice del gruppo di lavoro, Elisabetta Begni − abbiamo puntato sugli arredi, su simboli di orientamento e anche su installazioni artisticheâ€?. Il costo dell’operazione sarĂ di 25 milioni di euro: “Abbiamo deciso di dividere il lavoro in due fasi − prosegue − iniziando con le opere minimali e prevedendo un completamento succes-

sivo per quelle piĂš impegnativeâ€?. In concreto, verranno realizzati lavori di superficie privilegiando le aree pedonali di accesso alle stazioni, sistemando le strade compromesse dai cantieri e realizzando quelle di interscambio per auto e corriere; nel primo lotto saranno compresi i parcheggi interrati di via Triumplina e S. Eufemia. “I lavori in corso creeranno di certo disagi − conclude Labolani − ma a essi verrĂ rimediato offrendo una nuova efficienza delle zone coinvolteâ€?. (a.g.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

”‡•…‹ƒ …—‘Žƒ ƒ—†‹‘ˆ‘�‡–‹…ƒ

/D VRUGLWj QRQ q XQ RVWDFROR ÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? †‡ŽŽƒ …—‘Žƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ Šƒ ƒ––‹”ƒ–‘ Žǯ‹Â?–‡”‡••‡ †‡ŽŽƒ ƒŠŽ‡” ŠƒÂ?„‡” ”…Š‡•–”ƒ Č‹ÂˆÂ‘Â?†ƒ–ƒ Â?‡Ž ͙ͥͥÍ&#x;ČŒÇĄ …Š‡ Šƒ •…‡Ž–‘ ”‡•…‹ƒ …‘Â?‡ –ƒ’’ƒ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ Dz ‡‡Ž –Š‡ Â?—•‹…dz

/

’Italia è l’unico Paese in Europa che non prevede piĂš le scuole speciali, ma non sempre il nostro sistema scolastico è pronto ad affrontare bisogni specifici; per non parlare dell’UniversitĂ che non forma competenze specifiche. Negli anni Settanta (1974), però, le suore canossiane, che erano impegnate con i sordomuti fin dalla seconda metĂ dell’Ottocento (1856), integrano la scuola ordinaria con la cura della sorditĂ . In Europa, può sembrare strano, i bambini sordi non hanno la possibilitĂ di lavorare con la musica; in Italia, a Brescia e precisamente a Mompiano in via S. Antonio 61, c’è da quasi 40 anni uno spazio attrezzato con strumenti musicali adeguati per la scuola dell’infanzia e per i ragazzi delle elementari e delle medie. La Scuola di audiofonetica porta avanti un progetto di educazione all’ascolto e, non in maniera diretta, all’acquisizione di una competenza musicale. In ogni aula, ad esempio, c’è una pedana vibrante che ha il compito di amplificare la portata del suono. Il lavoro, basato su professionalitĂ accertate, cerca di potenziare le capacitĂ presenti nei bambini all’interno di un ambiente stimolante. La sorditĂ come racconta il direttore generale Lucio Vinetti non è neppure un ostacolo all’apprendimento perchĂŠ la disabilità è un valore aggiunto non

ƒ •…—‘Žƒ ’‘”–ƒ ƒ˜ƒÂ?–‹ —Â? ’”‘‰‡––‘ †‹ ‡†—…ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ ‡ǥ Â?‘Â? ‹Â? Â?ƒÂ?‹‡”ƒ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–ÂƒÇĄ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—Â‹Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ …‘Â?’‡–‡Â?œƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ solo dal punto di vista etico. In termini numerici i ragazzi, dal nido alla medie, con disturbi uditivi sono 54 su 405 studenti complessivi. La sorditĂ , si sa, può influire sulla qualitĂ delle relazioni: l’obiettivo è, quindi, quello di attenuare queste differenze. L’intervento è, comunque, mi-

rato e personalizzato, per ciascuno infatti va costruito un percorso individualizzato. Bisogna anche registrare l’evoluzione della legislazione con la Regione che da due anni ha imposto lo screening neonatale, riducendo quindi quei casi in cui ci si accorge della sorditĂ troppo tardi: non a caso la scuola di audiofonetica ha aperto anche la sezione del nido. L’attivitĂ della Scuola bresciana ha attirato recentemente l’interesse della Mahler Chamber Orchestra (fondata nel 1997), che ha scelto Brescia come tappa del progetto “Feel the musicâ€? sviluppato nel contesto del Beethoven Journey, un programma di tre anni su musica e sorditĂ lungo l’Europa. Focalizzandosi sull’impegno musicale dei bambini non udenti, i musicisti della Mahler Chamber Orchestra (i membri sono 45 e provengono da 20 nazioni diverse e il 15 marzo si sono esibiti al Grande) hanno lavorato in due sessioni (compresa la visita al Teatro Grande) con 16 bambini dai nove ai 12 anni della Scuola di audiofonetica, rimanendo piacevolmente impressionati dalla struttura bresciana. Il partner organizzativo della manifestazione è Paul Whittaker (musicista non udente), fondatore di Music and the Deaf. Lo scopo è quello di permettere esperienze musicali creative e incoraggiare la creativitĂ e l’impegno artistico dei bambini non udenti.

œ‹‘Â?‡ …ƒ––‘Ž‹…ƒ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ ‹Ž ‡‡–‹Â?‰ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ Dz –—––‘ ˜‘Ž—Â?‡Ǩ ……‹†‡Â?–‹ …Š‡ •’ƒœ‹‘dzǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ÂŽÇŻ œ‹‘Â?‡ Â…ÂƒÂ–Â–Â‘ÇŚ Ž‹…ƒ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ ‹Ž ‡‡–‹Â?‰ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ —Â?‹–ƒ”‹‘ ƒ —Â?‡œœƒÂ?‡Ǥ ‘”•‡ Â?‘Â? …‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ –—––‹ ‰Ž‹ ‘Ž–”‡ ÍœǤÍ&#x;͘͘ –‡••‡”ƒ–‹ †‡ŽŽǯ Â… †‹‘…‡•ƒÂ?ÂƒÇĄ Â?ƒ †‹ …‡”–‘ •ƒ”Â? —Â?ƒ ‰”ƒÂ?†‡ ˆ‡•–ƒǤ ŽŽ‡ Í Ç¤Í›Í˜ ° ’”‡˜‹•–ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?ÂœÂƒÇĄ ƒŽŽ‡ ͥǤ͛͘ Žƒ ’”‡‰Š‹‡nj ”ƒ ‡ ‹Ž •ƒŽ—–‘ †‡Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ Â?†”‡ƒ ‡Ǥ ‹˜‹•‹ ’‡” •‡––‘”‹ ‹ –‡••‡”ƒ–‹ ‹Â?‹œ‹ƒÂ?‘ Ž‡ ƒ––‹˜‹–Â? ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í˜ÇŁ ÂŽÇŻ …” ƒ ÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‘ÇĄ ÂŽÇŻ …‰ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ —Â?‡œœƒÂ?‡ ‹‡nj Â˜Â‡ÇĄ ‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ —Â?‡œœƒÂ?‡ ‹‡˜‡Ǥ ‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ǥ ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ ‹Ž ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹ …‡Ž‡„”ƒ Žƒ ƒÂ?–ƒ ‡••ƒ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ —Â?‡œœƒÂ?‡ ‹‡˜‡Ǥ ŽŽ‡ ͙͞Ǥ͛͘ ‹Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡•–ƒ ˆ‹Â?ƒŽ‡ ’”‡…‡†‡ ‹ •ƒŽ—–‹ …Š‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Ž ”‹–‘”Â?‘ ƒ …ƒ•ƒ †‡‹ ”ƒ‰ƒœœ‹Ǥ ‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ •ƒ”Â? †‹•–”‹„—‹–‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž „‹Â?‡•–”ƒŽ‡ ƒ••‘…‹ƒ–‹˜‘ …Š‡ ‹Â? “—‡•–‘ Â?—Â?‡”‘ †‡†‹…ƒ ƒÂ?’‹‘ •’ƒœ‹‘ ƒŽ –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‹Â? ˜‹•–ƒ †‡ŽŽǯ Â?…‘Â?–”‘ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‹ ‹ŽƒÂ?‘Ǥ Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ÂŽÇŻ œ‹‘Â?‡ …ƒ––‘Ž‹…ƒ ° …Š‹ƒÂ?ƒ–ƒ ƒ •‡”˜‹”‡ Žƒ Š‹‡•ƒ ‹Â? “—‡•–‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ˜‡”•‘ Ž‡ —Â?‹–Â? Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ Žƒ •…‡Ž–ƒ †‡ŽŽƒ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹‡–Â? ‡ †‡ŽŽƒ …‘””‡nj •’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? •‘Â?‘ ‡ ’‘••‘Â?‘ †‹˜‡Â?–ƒ”‡ —Â? ˜ƒŽ‘”‡ ƒ‰‰‹—Â?–‘ ’‡” –—––‡ Ž‡ …‘Â?—nj Â?‹–Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‹Ǥ ƒ •‡Â?’”‡ ÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ǥ ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ Â?†”‡ƒ ‡ǥ …‡”…ƒ ‹Ž …‘‹Â?˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘ †‹”‡––‘ †‡‹ Žƒ‹…‹ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‡ Â?‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?Ǥ

—•–‘†‹ †‡ŽŽ‡ ƒ�–‡ ”‘…‹ �ƒ …”‘…‡ ’‡” ‹Ž ˜‡•…‘˜‘ ‘�ƒ”‹

ÂŽ ‹”‡––‹˜‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡‹ —•–‘†‹ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹ †‹ ”‡•…‹ƒ …‘Â? ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‹Â?‘ ”‘Â?„‹ Šƒ …‘Â?ˆ‡”‹–‘ ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹Ž Í› Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ Žƒ …”‘nj …‡ †ǯ‘Â?‘”‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ ‡ Šƒ ‹•…”‹––‘ ‹Ž Â?‘Â?‡ †‡Ž ‡•…‘˜‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ„Â‘ †ǯ‘”‘ †‡ŽŽ‡ …”‘…‹ †ǯ‘Â?‘”‡ ’‡” ƒ˜‡” Dz•‡Â?’”‡ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒ–‘ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ‡ •–‹Â?ƒ ˜‡”•‘ Žƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡‹ —•–‘†‹ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹ †‹ ”‡•…‹ƒǢ Â?‡ Šƒ •‡‰—‹–‘ Ž‡ Â˜Â‹ÇŚ …‡Â?†‡ ‡ Â?‡ Šƒ ƒ‰‰‹‘”Â?ƒ–‘ •‹Â?„‘Ž‹ ‡ Ž‹–—”‰‹‡Ǥ Â?‘Ž–”‡ Žƒ •—ƒ …‘Â?–‹Â?—ƒ ‡ ’”‡nj œ‹‘•ƒ ’”‡•‡Â?œƒ ƒ‹ —ƒ”‡•‹Â?ƒŽ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ − •‹ Ž‡‰‰‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‘–‹˜ƒœ‹‘Â?‡ − …‘Â? ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ –‡‘Ž‘‰‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ‡ „‹„Ž‹…ƒÂ?‡Â?–‡ †‹ ƒŽ–‘ Â’Â”Â‘ÂˆÂ‹ÂŽÂ‘ÇĄ Šƒ …‘Â?–”‹„—‹–‘ ƒŽŽƒ …”‡•…‹–ƒ Â?‘”ƒŽ‡ ‡ •’‹”‹–—ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ Â•Â–Â‡Â•Â•ÂƒÇĄ ‘Ž–”‡ …Š‡ …‘•–‹–—‹”‡ ’‡” –—––‹ ‹ ˆ‡†‡Ž‹ —Â? ’—Â?–‘ †‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ …‘•–ƒÂ?–‡ Â?‡ŽŽ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ “—ƒ”‡•‹Â?ƒŽ‹ †‹‘…‡•ƒÂ?‡dzǤ ƒ …”‘…‡ ° —Â?ƒ …‘’‹ƒ ‹Â? Â?‹Â?‹ƒ–—”ƒ ‹Â? ƒ”‰‡Â?–‘ †‘”ƒ–‘ †‡ŽŽƒ ”‡Ž‹nj “—‹ƒ †‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ”‘…‡Ǣ ƒŽŽƒ ”‡Ž‹“—‹ƒ †‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ”‘…‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ƒˆˆ‹ƒÂ?…ƒ–‹ †—‡ •‹Â?„‘Ž‹ …Š‡ ˆƒÂ?Â?‘ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ƒŽ Â?ƒ”–‹”‹‘ Č‹ÂŽÂƒ ’ƒŽÂ?ÂƒČŒ ‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ ƒŽŽƒ ‰Ž‘”‹ƒ Č‹ÂŽÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‘Â”Â‘ČŒǤ Dz ‹ ”‹Â?‰”ƒœ‹‘ − Šƒ †‡––‘ ‹Ž ‡•…‘˜‘ −Ǥ ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹ •‘Â?‘ ’‡” ”‡•…‹ƒ —Â? •‡‰Â?‘ „‡ŽŽ‘ǥ ˆ‘”•‡ ‹Ž ’‹Î •‹‰Â?Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‘ÇĄ †‡ŽŽƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ ”‡Ž‹‰‹‘•ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ Š‡ ‹Ž ‹‰Â?‘”‡ ˜‹ ˆƒ……‹ƒ …”‡•…‡”‡ Â?‡ŽŽƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ †‡Ž •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ ‡ †‡Ž ˜ƒŽ‘”‡ †‡ŽŽƒ …”‘…‡ †‡Ž ‹‰Â?‘”‡ ‡ ƒÂ?…Š‡ Â?‡ŽŽƒ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ ”‡Â?†‡”Â?‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒdzǤ

ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ ‡ŽŽ‡ ’‹ƒœœ‡ •‹ ’—Ö ƒ…“—‹•–ƒ”‡ ‹Ž ”‹•‘ ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ Â?‡ŽŽ‡ ’‹ƒœœ‡ ˜ƒ ‹Â? •…‡Â?ƒ Žǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Dz Â„Â„Â‹ÂƒÇŚ Â?‘ ”‹•‘ ’‡” —Â?ƒ …‘•ƒ •‡”‹ƒdzǣ —Â?ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ ˆ‘Â?†‹ ‘…•‹˜ Č‹ ‡†‡”ƒœ‹‘Â?‡ ‘”‰ƒÂ?‹•Â?‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ •‡”˜‹œ‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ˜‘Ž‘Â?Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒÂ–Â‘ČŒ ƒ •‘•–‡‰Â?‘ †‡Ž †‹”‹––‘ ƒŽ …‹„‘ǣ •‹ ’‘–”Â? ƒ…“—‹•–ƒ”‡ ‹Ž ”‹•‘Ǥ ‘ ˜‹ Č‹ ‡”˜‹œ‹‘ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ČŒ ƒ†‡”‹•…‡ ƒŽŽƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ ’‡” ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‡ —Â? ’”‘‰‡––‘ †‹ Dz ‘–‡Â?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ •‘˜”ƒÂ?‹–Â? ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‡ ‡ …‘Â?•‡”˜ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡ ‹Â? ƒ”ƒÂ?‘Œƒ Č‹ ‰ƒÂ?Â†ÂƒČŒÇł Ǥ ÂŽ ’”‘‰‡–nj –‘ ° Â?‡Ž †‹•–”‡––‘ †‹ ƒ’ƒÂ? †‡Ž ƒ”ƒÂ?Â‘ÂŒÂƒÇĄ ”‡‰‹‘Â?‡ ƒ Â?‘”†nj‡•– †‡ŽŽǯ ‰ƒÂ?†ƒǤ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ƒ”‡‡ ƒ ’‹Î „ƒ••‘ Â?†‹…‡ †‹ •˜‹Ž—’’‘ —Â?ƒÂ?‘ †‡Ž ’‹ƒÂ?‡–ƒ ’‡” ÂŽÇŻÂ‹Â”Â”Â‡Â‰Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‹Â–Â? †‡ŽŽ‡ ’‹‘‰‰‡ǥ …Š‡ ‡•’‘Â?‡ Žƒ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‡ ƒ ’‡”‹‘†‹…Š‡ …ƒ”‡•–‹‡Ǥ ‡ŽŽ‡ ƒ”‡‡ †‹ Â?ƒ‰‰‹‘” ’‹‘˜‘•‹–Â? ‰Ž‹ ƒ„‹–ƒÂ?–‹ Â?‡‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ †‡…‡Â?Â?‹ ŠƒÂ?Â?‘ Â?—nj –ƒ–‘ •–‹Ž‡ †‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ ƒ†‘––ƒÂ?†‘ ÂŽÇŻÂƒÂ‰Â”Â‹Â…Â‘ÂŽÂ–Â—Â”Âƒ …‘Â?‡ •–”ƒ–‡‰‹ƒ †‹ •‘’”ƒ˜˜‹˜‡Â?œƒǤ


͙͘

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

”‡•…‹ƒ ÇŻÂƒÂ„Â„Â”ÂƒÂ…Â…Â‹Â‘ †‡Ž ‡•…‘˜‘ ƒŽŽ‡ •…—‘Ž‡ …ƒ––‘Ž‹…Š‡ Il Vangelo di Giovanni e nello speciďŹ co l’invito di GesĂš a rimanere nel suo amore è stato lo spunto che ha guidato la riessione del vescovo Monari nel tradizionale incontro di ďŹ ne anno con gli studenti, di ogni ordine e grado, delle scuole cattoliche bresciane. Monari ha esortato i giovani a “lasciarsi amare, perchĂŠ a GesĂš interessa che ognuno di noi sia felice. Se voi imparate che Dio è papĂ e che di quel papĂ vi potete ďŹ dare, avete dentro una

sorgente di gioia che nessun ladro è capace di rubareâ€?. La ďŹ ducia in Dio è necessaria nella quotidianitĂ perchĂŠ aiuta a vedere il mondo con “occhi puliti, a vedere la vita come una avventura da vivere e a non vedere gli altri come nemiciâ€?. Il Vescovo, in una Cattedrale gremita di studenti in ascolto, ha invitato tutti i presenti a far diventare la vita “bella e gioiosa, gioiosa anche per gli altriâ€?. Non mancheranno certo i momenti di difďŹ coltĂ , ma la ďŹ ducia nella

vita non deve mai venire meno. Il Vescovo si è soffermato molto sull’importanza del trasmettere la gioia agli altri, perchĂŠ fa parte della gioia costruire con gli altri qualcosa di positivo. Ecco allora che la scuola diventa un’occasione privilegiata per imparare delle abilitĂ , trasformando positivamente il mondo con lavoro. Il modello da seguire è GesĂš che ha fatto qualcosa di bello, ha trasmesso gioia alle persone che ha incontrato e ha trasformato il mondo.

”‡•…‹ƒ ‹‰Žƒ–‘ —Â? ’”‘–‘…‘ŽŽ‘ †ǯ‹Â?–‡•ƒ

3HU XQD YLWD PLJOLRUH ‹ ”‹Â?Â?‘˜ƒ Žǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Dz ‹ƒ”‹‘ ’‡” —Â?ƒ ˜‹–ƒ Â?‹‰Ž‹‘”‡dz …Š‡ ‰‹—Â?‰‡ …‘•¿ ƒŽ Í™Í˜Îť ƒÂ?Â?‘Ǥ ÂŽ †‹ƒ”‹‘ ˜‡””Â? †‹•–”‹„—‹–‘ ‹Ž ÍšÍ? Â?ƒ‰‰‹‘ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ‘‰‰‹ƒ †—”ƒÂ?–‡ Žƒ ‡•–ƒ †‡ŽŽƒ ‘Ž‹œ‹ƒ ‡ •ƒ”Â? †‹•–”‹„—‹–‘ ƒŽŽ‡ •…—‘Ž‡ǥ Â?‘Â? •‘Ž‘ „”‡•…‹ƒÂ?‡

8

n diario per il rispetto delle regole. Siglato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa fra Provincia e Comune di Brescia, Questura, Ufficio scolastico provinciale, UniversitĂ Cattolica, Accademia delle Belle arti S. Giulia, per il rinnovo dell’iniziativa “Diario per una vita miglioreâ€?, promosso dall’omonima Associazione, che lo ha ideato e coordinato. Si tratta di un diario, destinato ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie sia della nostra provincia sia di altre regioni, in cui ognuno dei soggetti che vi partecipano ha apposto, con spunti o riflessioni, il proprio ‘imprinting’, lasciando al giovane la possibilitĂ di integrarlo con aggiunte personali. “Siamo al 10° anno del diario – ha detto il presidente dell’Associazione per una vita migliore Domenico Geracitano – e dai 300 ragazzi iniziali siamo ai 13mila di questa edizione, avendo superato le 50mila unitĂ incontrate nel decennio. Il diario è affiancato da un notes, il primo per le scuole primarie ed il secondo per le secondarie ed ognuno si impegna in ambito educativo, il piĂš indicato per la formazione del giovane – ha aggiunto Geracitano – per sensibiliz-

‘Â?‡Â?‹…‘ ‡”ƒ…‹–ƒÂ?‘ǣ Dz ÂŽ †‹ƒ”‹‘ ° ƒˆˆ‹ƒÂ?…ƒ–‘ †ƒ —Â? Â?‘–‡• ’‡” •‡Â?•‹„‹Ž‹œœƒ”‡ ‹Ž ’‹Î ’‘••‹„‹Ž‡ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ ƒŽ ”‹•’‡––‘ ’‡” Ž‡ ”‡‰‘Ž‡ …‘Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ”‹‰—ƒ”†‘ ƒŽŽƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡ ‡ Â?ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹Â•Â–Â‹Â…ÂƒÇł

zarlo quanto piĂš possibile per l’ambito di competenza, dal rispetto per le regole a quello connesso alla territorialitĂ , sia esso di carattere turistico, sportivo o sociale, con particolare riguardo alla promozione ambientale e naturalisticaâ€?. “Questo diario è uno strumento che richiama i parametri di fondo della vita sociale – ha detto il vice presidente della Provincia Giuseppe Romele – che una volta, nella scuola, erano racchiusi nell’insegnamento dell’educazione civicaâ€?. Il progetto affronta tematiche educative all’interno della scuola, attraverso incontri for-

mativi sugli argomenti di educazione sportiva, alimentare, ambientale e di legalitĂ , rivolgendosi agli alunni ed ai loro insegnanti, e di conseguenza alle loro famiglie, che potranno seguire l’evoluzione quotidiana del diario ed apprezzarne la valenza. “La prevenzione è nella nostra mission – ha detto il vice questore Emanuele Ricifari – ed il nostro impegno vuole estendere la cultura della sicurezza e della legalitĂ in momenti educativi, rafforzando il rapporto di fiducia tra istituzione e cittadinoâ€?. La distribuzione del diario – realizzato con il contributo di 10mila

euro ciascuno da parte di Comune e Provincia di Brescia – avverrà in occasione della Festa della Polizia, il 25 maggio in piazza Loggia, dove 2.500 ragazzi della nostra provincia lo riceveranno direttamente ed i rimanenti 6.500 attraverso le scuole che hanno aderito all’iniziativa, mentre 4.000 saranno dati alle scuole di Basilicata, Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto, che saranno raggiunte in momenti successivi. Il Diario web permetterà ai ragazzi di interagire sulle tematiche educative affrontate nel corso del programma.

‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ ‡ŽŽ‡‰”‹Â?‹ ƒ ’‹‡†‹ ƒŽ •ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‹ ƒŽ˜‡”†‡ ‡ŽŽ‡‰”‹Â?‹ ‹Â? ƒ•…‘Ž–‘ †‹ ƒ”‹ƒǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ‹Ž ‡Â?–”‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ Dz ‹‡” ‹‘”‰‹‘ ”ƒ••ƒ–‹dzǥ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Ž‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ †‹ Â‡Â†Â‹ÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‡ÇĄ ƒœœƒÂ?‘ ‡ Â‡ÂœÂœÂƒÂ–Â‘ÇĄ ’”‘’‘Â?‡ ‹Ž ͙͛Ν ‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ’‹‡†‹ ƒŽ ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‹ ƒŽ˜‡”†‡ Č‹ Â‡ÂœÂœÂƒÂ–Â‘ČŒǤ ƒ ’”‘’‘•–ƒ •‹ ° •‡Â?’”‡ †‹•–‹Â?–ƒ ’‡” ‹Ž …ƒ”ƒ––‡”‡ •’‡…‹ˆ‹…ƒ–ƒÂ?‡Â?–‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǣ ‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ǥ ‹Â? ‰”ƒÂ? ’ƒ”–‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ƒˆˆ‹†ƒ”‡ ƒŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ‡”‰‹Â?‡ Ž‡ ’”‘’”‹‡ ƒ––‡•‡ ‡ ƒ•’‹”ƒœ‹‘Â?‹ǥ ‹Â? ˜‹•–ƒ †‹ —Â?ƒ –‘–ƒŽ‡ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‹ •¹Ǥ Â? “—‡•–ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Ž ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ ’ƒ”–‹”Â? †ƒŽ ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‹ ƒ•…‹ƒ‰ƒ Č‹ Â‡Â†Â‹ÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‡ČŒ ƒŽŽ‡ ÍĄÇĄ •‹ •Â?‘†‡”Â? •—ŽŽ‡ …‘ŽŽ‹Â?‡ †‡‹ ‘Â?—Â?‹ †‹ ƒœœƒÂ?‘ ‡ Â‡ÂœÂœÂƒÂ–Â‘ÇĄ …‘•–‡‰‰‡”Â? ’‡” —Â? –”ƒ––‘ ‹Ž ˆ‹—Â?‡ Š‹‡•‡ ‡ ‰‹—Â?‰‡”Â? ƒ––‘”Â?‘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x; ƒŽŽƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‹ ÂƒÂŽÂ˜Â‡Â”Â†Â‡ÇĄ ’‡” …‘Â?…Ž—†‡”•‹ …‘Â? Žƒ ‡••ƒǤ —”ƒÂ?–‡ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ ”‹…‘”†ƒ–‡ ƒŽ…—Â?‡ –”ƒ Ž‡ ƒ’’ƒ”‹œ‹‘Â?‹ Â?ƒ”‹ƒÂ?‡ ’‹Î ”‹Ž‡˜ƒÂ?–‹ǥ Â?‡––‡Â?†‘Â?‡ ‹Â? Ž—…‡ Ž‡ —Â?‹Ž‹ ˆ‹‰—”‡ •…‡Ž–‡ †ƒŽŽƒ ‡”‰‹Â?‡ǥ Ž‡ …‘Â?•‡‰—‡Â?–‹ …‘Â?˜‡”•‹‘Â?‹ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹ †‹ –ƒÂ?–‹ —‘Â?‹Â?‹ ‡ Žǯ‹Â?…‹†‡Â?œƒ •–‘”‹…ƒ ‡ •‘…‹ƒŽ‡ …Š‡ –ƒŽ‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ ‡„„‡”‘ Â?‡Ž ’”‘’”‹‘ …‘Â?–‡•–‘ †‹ ˜‹–ƒǤ ‡” “—‡•–‘ Žǯ‹Â?–‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ͙͛ª ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽ ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‹ ƒŽ˜‡”†‡ •ƒ”Â? “—‡ŽŽ‘ †‹ ˆƒ”‡ Â?‡Â?‘”‹ƒ †‹ –ƒŽ‹ ƒ……‘”ƒ–‹ ƒ’’‡ŽŽ‹ †‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ‡”‰‹Â?‡ ‡ †‹ …‘‰Ž‹‡”Â?‡ ‹Ž ”‹…Š‹ƒÂ?‘ ’”‘ˆ‘Â?†‘ ƒŽŽƒ …‘Â?˜‡”•‹‘Â?‡ǥ ƒˆˆ‹†ƒÂ?†‘ ƒŽŽƒ •—ƒ Â?ƒ–‡”Â?ƒ …—”ƒ Ž‡ ƒÂ?‹Â?‡ †‡‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ǥ ‹Â? •’‡…‹ƒŽ Â?‘†‘ “—‡ŽŽ‡ †‡‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ …Š‡ •‹ ƒˆˆƒ……‹ƒÂ?‘ •— —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? •‡Â?’”‡ ’‹Î …‘Â?’”‘Â?‡••ƒ †ƒŽ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ǥ •‘…‹ƒŽ‡ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ ‡ ’‡”–ƒÂ?–‘ ƒÂ?…‘” ’‹Î „‹•‘‰Â?‘•ƒ †‹ ˆ‡†‡Ž‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ †‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ •–‘”‹ƒ ‡ †‹ “—‡ŽŽƒ †‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͙͙

‡Â?‘ Dz ‘ŽŽƒ„‘”‹ƒÂ?‘ǤǤǤ ‹Â? Â‡Â•Â–ÂƒÇł †ƒŽ Í™Í ÂƒÂŽ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ Sono 100 i volontari in campo. Anche quest’anno viene riproposta la “Collaboriamo... in Festaâ€? a favore della Collaboriamo, la cooperativa sociale onlus di Leno, che si svolgerĂ da venerdĂŹ 18 a domenica 20 maggio presso l’area ex-ippodromo di Leno. Lo scopo della festa è di raccogliere fondi necessari alla realizzazione dell’ampliamento (sei nuovi posti letto) della ComunitĂ socio-sanitaria Monica Crescini giĂ in funzione dal 2009. Oltre all’ampliamento della comunitĂ , sempre

in via Cotichetta a Leno, la “Collaboriamoâ€? sta realizzando tre appartamenti bilocali, che saranno destinati all’housing sociale: piĂš precisamente saranno destinati a persone in stato di grave disagio sociale o economico temporaneo, persone o famiglie che con la guida dei servizi sociali del territorio affronteranno un percorso di riscatto sociale. In tutte le serate sarĂ disponibile un prelibato e accurato servizio cucina con specialitĂ locali, bar e pizzeria. La festa sarĂ

allietata a partire dalle ore 21 di venerdĂŹ 18 maggio dai “Giovani... in festaâ€? con la presenza di numerosi artisti bresciani: Giorgio Zanetti, (da Zelig), Silver (da X Factor), il bresciano Riccardo Maffoni, Stefano Gelmini (Sanremosocial) Olivia Thiessen, Gilda Reghenzi e con la partecipazione del tenore Paolo Antognetti. La serata sarĂ presentata da Alberto Boldrini di Radio Number One, Sabato 19 maggio la serata è all’insegna del liscio con la brava cantante Sabrina Borghetti e

la sua orchestra per gli amanti del ballo. Domenica 20 maggio “Musica per sognare e ballareâ€? con la prestigiosa orchestra dei “Filadelfiaâ€? che come al solito porterĂ al seguito i loro numerosi fan. Oltre un centinaio di volontari di Leno e paesi limitrofi, si adopereranno per rendere la festa il piĂš piacevole possibile. Gli organizzatori si attendono, come negli anni scorsi, una calorosa e numerosa partecipazione di pubblico, visto anche gli intenti che la festa si propone.

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

‡�‘ ‘�•‡‰�ƒ–‘ ‹Ž ’”‡�‹‘ Ž‡––‡”ƒ”‹‘ ‡ •…‹‡�–‹ˆ‹…‘ ‹—•‡’’‡ ‹�‡––‹

/¡HQWXVLDVPR GHL JLRYDQL Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—ÂŽÂƒ Â?ƒ‰Â?ƒ †‡ŽŽǯ •–‹–—–‘ ƒ’‹”‘Žƒ ° •–ƒ–ƒ ”‹…‘”†ƒ–ƒ Žƒ ˆ‹‰—”ƒ †‹ ‹—•‡’’‡ ‹Â?‡––‹ǥ ‹Â?†—•–”‹ƒŽ‡ †‹ •’‹……ƒ–ƒ •‡Â?•‹„‹Ž‹–Â? ƒŽŽ‡ ’”‘„Ž‡Â?ƒ–‹…Š‡ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ

6

tudenti a ruota libera con l’ingenuo idealismo e il facile quanto sincero entusiasmo propri dell’etĂ giovanile hanno dato vita alla 10ÂŞ edizione del premio letterario e scientifico Giuseppe Linetti. L’iniziativa, diretta a allievi degli istituti superiori della pianura, ha vissuto la prima edizione nel 2006 sotto l’egida del Rotary Club Manerbio; nel tempo ha acquisito il patrocinio del Rotary Club Castello e coinvolto l’istituto superiore Capirola di Leno con la preside Ermelina Ravelli a coordinarla. Nell’aula magna della scuola è stata dedicata una mattinata nel ricordo di Giuseppe Linetti, industriale di spiccata sensibilitĂ alle problematiche sociali e alla cultura. Alla presenza della moglie di Linetti, Fernanda, della figlia Dina e del figlio Enrico sono stati consegnati i riconoscimenti in base alle indicazioni della commissione coordinata dalla prof. ssa Nadia Campanelli che ha vagliato i lavori presentati in ognuna delle sezioni del concorso: prosa, poesia, fotografia. All’attore Piero Forlani, della compagnia per il teatro Cara... Mella di Bagnolo Mella il compito di declamare le singole opere. Negli intervalli il quintetto d’archi ha deliziato con musiche del Settecento. Il primo premio della sezione prosa è andato a Sebastiano Stefanoni per l’opera “Ultimo messaggioâ€?; secondo Fran-

Â? ’”‡Â?‹‘ •’‡…‹ƒŽ‡ ° •–ƒ–‘ ƒ••‡‰Â?ƒ–‘ ƒŽŽƒ …Žƒ••‡ –‡”œƒ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ •‡…‘Â?†ƒ”‹ƒ †‹ ’”‹Â?‘ ‰”ƒ†‘ Dz ƒ”Ž‘ ‘••‹dz †‹ ‡Â?‘ cesca Romagnoli con “Under London skinâ€?; terzo Francesca Serafini con “La poesia non muore maiâ€?; quarto Francesco Salvoldi con “Piccola Nana Biancaâ€?; quinto Chiara Lazzari con “Volevo scomparireâ€?. Segnalati: Anita Monteverdi, Silvia Vitali, Elisabetta Ferrari, Luca Zanolini. I premi per la

poesia: primo Cinzia Bino “l’annegare nel silenzioâ€?; secondo JolandaValeri “Senza titoloâ€?; terzo Andrea Galasso “Stillaâ€?; quarto Linda Migliorati “Speranzaâ€?; quinto Giuseppe Lanzani “Riflessione notturnaâ€?. Segnalati: Alice Agazzi, Ilaria Ottonelli, Luca Zanolini, Faye Babacar, Per la fotografia, premiati nell’ordine: Giada Pini, El Mabrouk Wafa, Sara Alberini, Teresa Elisabetta Vesconi, Stefano Frosio. Tutti con scatti dedicati a diversi momenti di vita quotidiana interpretando sentimenti d’affetto, di volontĂ allo studio ed alla tecnologia. Segnalati: Anna Amadè Sarzi, Chiara De Giuli, Valentina Bognoli. Sono studenti di istituti superiori della pianura che hanno aderito al concorso. Cioè: Capirola di Leno con le sezioni: periti aziendali corrispondenti lingue estere, tecnico turistico, e scientifico liceo scientifico di Ghedi; Dandolo di Bargnano di Corzano, Cossali di Orzinuovi, don Milani di Montichiari. Un premio speciale nel decennale del premio è stato assegnato alla classe terza F della scuola secondaria di primo grado “Carlo Dossiâ€? di Leno i cui allievi hanno prodotto il breve filmato: “Alex e Jacâ€?, significativo esempio di vicende vissute in una classe nella ricerca di armonia nell’integrazione cui potrebbe assegnarsi il sottotitolo “Piccoli bulli cresconoâ€?. La regia di Alessandro Bonini docente nell’istituto.

ƒ’”‹ƒ�‘ †‡Ž ‘ŽŽ‡

’‘–‡•‹ ”‡ˆ‡”‡Â?†—Â? ’‡” Žǯ‹Â?’‹ƒÂ?–‘ ‰ƒ• ƒ’”‹ƒÂ?‘ †‡Ž ‘ŽŽ‡ •‹ ”‹–‘”Â?ƒ ƒ ’ƒ”Žƒ”‡ †‡ŽŽǯ‹Â?’‹ƒÂ?–‘ †‹ ‰ƒ• …Š‡ Žƒ †‹––ƒ †‹nj •‘Â? ˜‘””‡„„‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ Â?‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ †‹ ƒ’”‹ƒÂ?‘ †‡Ž ‘ŽŽ‡ǥ Â?‡‹ ’”‡••‹ †‡ŽŽƒ …ƒ•…‹Â?ƒ ‘˜‹…‘Ǥ ‡” ˆƒ”Ž‘ ‹Ž ‘Â?‹–ƒ–‘ …‹˜‹…‘ •ƒŽ—–‡ ‡ ƒÂ?„‹‡Â?–‡ †‹ ƒ’”‹ƒÂ?‘ǥ ’”‡•‹‡†—–‘ †ƒ ƒŽ˜ƒ–‘”‡ ‹‡””‘ǥ Šƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ —Â?ÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ Â’Â—Â„Â„ÂŽÂ‹Â…ÂƒÇĄ …Š‡ •‹ –‡””Â? ˜‡Â?‡”†¿ Í™Í Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ Â?‡ŽŽƒ •ƒŽƒ ‘Â?–‡ ‡––‘ǥ ‹Â? Â?—Â?‹…‹’‹‘Ǥ ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ’ƒ”–‡…‹’‡”ƒÂ?Â?‘ Žǯ‹Â?‰Ǥ ƒ••‹Â?‘ ‡”ƒÂ?‹ ‡ †‘Â? ƒ„”‹‡Ž‡ …ƒŽÂ?ƒÂ?ƒǤ Dz ‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ Č‚ •’‹‡‰ƒ ƒŽ˜ƒ–‘”‡ ‹‡””‘ Č‚ •’‡”‘ †‹ ’‘–‡” ”ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ Ž‡ ˆ‹”Â?‡ ’‡” ’‘–‡” ’”‘Â?—‘˜‡”‡ —Â? ”‡ˆ‡”‡Â?†—Â? …‘Â?–”‘ “—‡•–‘ •–‘……ƒ‰‰‹‘ †‹ Â‰ÂƒÂ•ÇĄ …Š‡ Žƒ ‰‡Â?–‡ †‹ ƒ’”‹ƒÂ?‘ Â?‘Â? ˜—‘Ž‡Ǥ ƒ Â?‹ƒ ° —Â?ƒ •’‡”ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ ’‡”…Š¹ǥ †‘’‘ ƒ˜‡” ˆƒ––‘ ”‹…Š‹‡•–ƒ ‹Â? ‘Â?—Â?‡ ’‡” Žƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‡ŽŽ‡ ˆ‹”Â?‡ǥ ƒ„„‹ƒÂ?‘ •…‘’‡”–‘ …Š‡ Â?‘Â? ‡•‹•–‡ —Â? ”‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ ’‡” “—‡•–‘ –‹’‘ †‹ ƒ––‹˜‹–Â?dzǤ ÂŽ •‹Â?Â†ÂƒÂ…Â‘ÇĄ Žƒ—†‹‘ ƒÂ?„‡”–‹ǥ ”‹…‡˜—–ƒ Žƒ ”‹…Š‹‡•–ƒ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡Ž ‘Â?‹–ƒ–‘ Â…Â‹Â˜Â‹Â…Â‘ÇĄ Šƒ ”‹•’‘•–‘ …Š‡ Dzƒ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Ž ‘Â?—Â?‡ Â?‘Â? ° †‘–ƒ–‘ †‹ ”‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ …Š‡ †‹•…‹’Ž‹Â?‹ Ž‡ Â?‘nj †ƒŽ‹–Â? †‹ ”ƒ……‘Ž–ƒ ‡ •‘––‘•…”‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ˆ‹”Â?‡ǥ ’‡”–ƒÂ?–‘ Â?‘Â? ° ’‘••‹„‹Ž‡ ˆ‹Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ †‡––‘ ”‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ ”‹Žƒ•…‹ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‹ÂœÂœÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ”‹…Š‹‡•–ƒdzǤ Dz ƒ Ž‡––‡”ƒ †‡Ž •‹Â?†ƒ…‘ − ’”‡…‹•ƒ ‹‡””‘ − ° •–ƒ–ƒ ’”‘–‘…‘ŽŽƒ–ƒ ‹Ž Í? Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ ÂŽ ‘Â?‹–ƒ–‘ …‹˜‹…‘ •‹ ƒ—‰—”ƒ …Š‡ ’‡” ‹Ž Í™Í Â•Â‹Âƒ –—––‘ ‹Â? ‘”†‹Â?‡dzǤ Č‹Â?–Â?ČŒ

ƒÂ?‡”„‹‘ ”‘‰‡––‘ ƒ”–‹Â?ƒ …‘Â? ‹ ‹‘Â?• ”‘‰‡––‘ ƒ”–‹Â?ÂƒÇŁ ’‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ”‡ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ •—ŽŽ‡ Â?‘†ƒŽ‹–Â? †‹ Ž‘––ƒ ƒ‹ –—Â?‘nj ”‹ǥ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ †‡‹ ‹‘Â?• Ž—„ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ ‹Â? ”‹…‘”†‘ †‹ —Â?ƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ †‘Â?Â?ƒ †‹ Â?‘Â?‡ ƒ”–‹Â?ÂƒÇĄ …‘Ž’‹–ƒ †ƒ —Â? –—Â?‘”‡ ƒŽŽƒ Â?ƒÂ?Â?Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ …Š‡ Šƒ …Š‹‡•–‘ …‘Â? Â?‘Ž–ƒ ‹Â?•‹•–‡Â?œƒ Dz…Š‡ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ˜‡Â?‰ƒÂ?‘ ƒ……—”ƒ–ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ–‹ ‡† ‡†—…ƒ–‹ Ġ ƒ˜‡”‡ Â?ƒ‰‰‹‘”‡ …—”ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ Â•ÂƒÂŽÂ—Â–Â‡ÇĄ ’‡”…Š¹ …‡”–‡ Â?ƒŽƒ––‹‡ •‘Â?‘ Â”ÂƒÇŚ ”‡ Â?‡‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ Â?ƒ ’”‘’”‹‘ Â?‡‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?•‡‰—‡Â?œ‡ Â?‘Ž–‘ ’‡•ƒÂ?–‹dzǤ ŽŽǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Šƒ †‡†‹…ƒ–‘ —Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ ‹Ž ‹‘Â?• Ž—„ ƒ••ƒ ”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ ”‡•‡Â?ÇŚ –‡ ‹Ž ’”‹Â?‘ ˜‹…‡ ‰‘˜‡”Â?ƒ–‘”‡ ‹‘Â?•ǥ …Š‹ŽŽ‡ ÂƒÂ–Â–Â‡Â‹ÇĄ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡Ž •‘†ƒŽ‹œ‹‘ Â?‰‡Ž‘ Â‡Â˜Â‹Â–Â‘ÇĄ Šƒ ƒ……‘Ž–‘ ‰Ž‹ ‡•’‘Â?‡Â?–‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‡Â?†ƒ Â‘Â•Â’Â‡Â†ÂƒÂŽÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ †‘––Ǥ ƒ„‹‘ —••‘ǥ †‹”‡––‘”‡ ‰‡Â?Â‡Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ …‘Â? Žƒ †‘––Ǥ•ƒ Â?Â?ƒÂ?ƒ”‹ƒ Â?Â†Â‡ÂŽÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ †‹”‡––‘”‡ Â•ÂƒÇŚ Â?‹–ƒ”‹‘Ǣ Žǯ‘Â?…‘Ž‘‰‘ ‹—•‡’’‡ ‘Ž‘•‹Â?‹ ‡ ‹Ž …Š‹”—”‰‘ ”ƒÂ?…‡•…‘ —……‹‘Ǥ ƒÂ?Â?‘ ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…‘Â?–”‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡ †‡ŽŽǯ‹•–‹–—–‘ ÂƒÂ•Â…ÂƒÂŽÇĄ ‹ƒÂ?…ƒ”Ž‘ ‘”nj Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Žƒ †‹”‹‰‡Â?–‡ •…‘Žƒ•–‹…ƒ —…‹ƒÂ?ƒ ‡””ƒ„‘•…Š‹ †‡Ž …‘Â?’”‡Â?•‘”‹‘ ‡ ‹Ž ’”‡nj •‹†‡ ‹—•‡’’‡ ‡”†‹Â?ƒÂ?†‘ ‘”‡––‹ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ ’ƒ”‹–ƒ”‹ƒ ƒÂ?–ǯ Â?‰‡Žƒ ‡”‹…‹ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘Ǥ Ž„‡”–‘ ‘…‹ǥ …‘‘”†‹Â?ƒ–‘”‡ †‹•–”‡––—ƒŽ‡ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ǥ Šƒ Â?‡••‘ ‹Â? ”‹•ƒŽ–‘ …‘Â?‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ …‘‹Â?˜‘Ž–‹ ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ǥ ’ƒ”ŽƒÂ?†‘ ‡ ƒ’”‡Â?†‘ …‘•¿ …‘Â? Ž‘”‘ —Â? †‹„ƒ––‘ ‡˜‹–ƒÂ?†‘ ‹Ž •‘Ž‹–‘ Dz–‡””‘”‹•Â?‘ ’•‹…‘Ž‘‰‹…‘dzǤ Č‹ÂˆǤÂ’Â‹Â‘ČŒ

ƒ� ƒ‘Ž‘ ͙͜ �ƒ‰‰‹‘ ‹•–—”„‹ †‡Ž …‘�’‘”–ƒ�‡�–‘ ƒŽ‹�‡�–ƒ”‡

ÂŽ ‘Â?—Â?‡ †‹ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ —Â?ƒ †‘’’‹ƒ •‡”ƒ–ƒ ’‡” ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ ‹ †‹•–—”„‹ †‡Ž …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‘ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‡Ǥ ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? ‹Â?–‡”˜‡Â?ÇŚ ‰‘Â?‘ǣ ƒ”‹ƒˆ”ƒÂ?…‡•…ƒ ƒ””‹–ƒÂ?‘ Č‹Â„ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â”Â‹Â?ÂƒÇĄ ‡š •‘Ž‹•–ƒ ƒŽ ‡ƒ–”‘ ƒŽŽƒ …ƒŽƒ †‹ ‹ŽƒÂ?Â‘ČŒǢ ‹…Š‡Ž‡ ‹ŽŽƒÂ?‘˜ƒ ȋ‡š ’”‹Â?‘ „ƒŽŽ‡”‹Â?‘ †‡Ž ‡ƒ–”‘ ƒŽŽƒ Â…ÂƒÂŽÂƒÇĄ …‘”‡‘nj ‰”ƒˆ‘ ‡ ’”‘ˆ‡••‘”‡ †‹ †ƒÂ?ÂœÂƒČŒǢ Ž‡••ƒÂ?†”ƒ ‹Â?‡––‹ Č‹Â•Â‘Â…Â‹Â‘ÂŽÂ‘Â‰ÂƒČŒǢ ƒ”‹‘ ‘Â?„ƒ”†‹ Č‹Â’Â•Â‹Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ–Â”Âƒ ‡ ’•‹…‘–‡”ƒ’‡—–ƒ ƒŽ †…ƒ †‹ Â—Â•Â•ÂƒÂ‰Â‘ČŒǢ ƒ‘Žƒ ””‹˜ƒ„‡Â?‡ Č‹Â’Â•Â‹Â…Â‘ÂŽÂ‘Â‰Âƒ ‡ ’•‹…‘–‡”ƒ’‡—–ƒ ƒŽ †…ƒ †‹ Â—Â•Â•ÂƒÂ‰Â‘ČŒǤ ‡Â?‡”†¿ ÍšÍ? Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ •‡Â?’”‡ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ?ÇĄ ‘Ž–”‡ ƒ ƒ”‹‘ ‘Â?„ƒ”†‹ ‡ ƒ ƒ‘Žƒ ””‹˜ƒ„‡Â?‡ ’ƒ”ŽƒÂ?‘ ”—Â?‡ŽŽƒ ƒ•“—‹Â?‹ ȋ†‹‡nj •–‹•–ƒ ’”‡••‘ ‰Ž‹ ’‡†ƒŽ‹ Â…Â‹Â˜Â‹ÂŽÂ‹ČŒ ‡† Â?œ‘ ‘”–‡”‹ ȋ‹Â?–‡”Â?‹•–ƒ ’”‡••‘ ‰Ž‹ ’‡†ƒŽ‹ …‹nj Â˜Â‹ÂŽÂ‹ČŒǤ Â?–”ƒÂ?„‡ Ž‡ •‡”ƒ–‡ •‘Â?‘ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ’”‡••‘ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹Â—Â? †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ Â?‡†‹‡ Dz Ǥ —‘Â?ÂƒÂ”Â”Â‘Â–Â‹Çł †‹ ˜‹ƒ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹

͙͞ ƒ ƒÂ? ƒ‘Ž‘Ǥ


͙͚

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ƒ†‡”Â?‡ŽŽ‘ Dz ‡”•‹‹Â? ‹ƒÂ?Â—Â”ÂƒÇł …‘Â? Žƒ ”‹•‘Â?‹

Š‹ƒ”‹ ‘�…‘”•‘ ’‡” „ƒ�† ƒŽ ‡�–”‘ ‰‹‘˜ƒ�‹Ž‡

Prosegue “VersinPianuraâ€?, la rassegna di incontri con i poeti italiani promossa dalla Fondazione Castello di Padernello con il sostegno della Fondazione Cariplo, ospitata al Castello di Padernello ďŹ no al 29 maggio. Dopo l’apertura con Anna Maria Carpi, venerdĂŹ 18 maggio sarĂ la volta di Franca Grisoni (nella foto), la poetessa di Sirmione nota e studiata come una delle voci piĂš signiďŹ cative della poesia. L’autrice dialogherĂ

Da quest’anno il Cg Rock, concorso per band emergenti promosso dal Centro Giovanile 2000, raddoppia. Sempre nello stile dell’oratorio è il poter dare spazio alla musica giovanile come strumento di confronto e crescita sana tra i giovani. Quest’anno pensando anche al momento storico della musica live sempre piĂš incentrata sulla proposta di band per intrattenimento ed animazione, piuttosto che band che propongano musica propria,

con Paola Carmignani – curatrice della raccolta completa delle sue poesie, edita nel 2009 da Morcelliana – e leggerĂ una selezione di versi, offrendo al pubblico la possibilitĂ di compiere un percorso nell’intero arco della sua produzione. Fino all’esito recente di “Compagnâ€?, la nuova raccolta pubblicata da Morcelliana nel febbraio di quest’anno. L’incontro è a ingresso libero, con inizio alle ore 21.

il concorso propone due distinti percorsi. Il primo come per gli altri anni per le band che vogliono proporre le cover, i quali verranno giudicati da alcuni insegnanti delle varie accademie di musica bresciane. Il secondo prevede la presentazione di pezzi inediti da parte delle band, qui giudicate da un gruppo di produttori ed arrangiatori locali. Per iscriversi, si può visitare l’evento ufďŹ ciale http://www.facebook.com/ events/381395005237135.

‘�–‹”‘�‡ —‘˜ƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘�—�‹–�

7XWWL VXO 6LFRPRUR

&

’è chi scommette ancora sull’importanza di avere uno spazio dedicato dove poter fare al tempo stesso aggregazione e formazione. La comunitĂ di Montirone, trascinati dai suoi sacerdoti don Franco Bettinsoli e don Endrio Bosio, ha scommesso da alcuni anni a questa parte prima sulle strutture sportive e ora su uno spazio attrezzato per spettacoli e non solo. Si realizza cosĂŹ il sogno cullato e pensato per molti anni: a Montirone è nata la Sala della comunitĂ che ha come nome, piuttosto impegnativo, Sicomoro: “Vogliamo − spiega il curato don Endrio Bosio − far incontrare GesĂš alla nostra gente, dando in particolare un messaggio di speranza alle famiglie che chiedono aiuto per i loro figliâ€?. Svelati, quindi, il teatro da 450 posti all’avanguardia dal punto di vista tecnologico con un palco lungo 11 metri e profondo nove, ma anche una sala per le conferenze e, all’occorrenza, una palestra per il karate e per il ballo. All’interno ci sono anche la cucina e il bar. Diciamo che è stata pensata per l’attivitĂ culturale, ma la sua costruzione permette anche di rivedere l’organizzazione di tutta l’architettura dell’oratorio: le attivitĂ formative trovano, finalmente un luogo appropriato, visto che a oggi erano presenti solo quattro aule di catechismo e bisognava fare di

ÇŻ

‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͛ Â?ƒ‰‰‹‘ ° •–ƒ–‘ ‹Â?ƒ—‰—”ƒ–‘ ‹Ž Â?—‘˜‘ •’ƒœ‹‘ …Š‹ƒÂ?ƒ–‘ ‹…‘Â?‘”‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ƒ •‡”˜‹œ‹‘ †‹ –—––ƒ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? necessitĂ virtĂš. Anche perchĂŠ fino a qualche anno fa la catechesi si faceva nel convento delle suore Ancelle, che oggi accolgono invece la scuola dell’infanzia Paola di Rosa. L’aspetto sportivo era stato sistemato cinque anni fa con il campo sintetico a sette giocatori, l’area gioco, le tribune e il

campo da basket. Per quanto riguarda l’inaugurazione sono stati pensati una Messa alla presenza del Vescovo e il coinvolgimento della scuola musica che si ritrova abitualmente in oratorio. Il compito della comunitĂ parrocchiale sarĂ proprio quello di riuscire a entusiasmare chi oggi vive Montirone (una realtĂ in continua espansione) come un quartiere dormitorio. La sala è innanzitutto aperta al territorio e, quindi, a tutte le iniziative possibili, sempre nel rispetto dei valori e del luogo in cui è inserita. Non mancheranno le proposte per far vivere una realtĂ che ha grandi potenzialitĂ da mettere in campo nell’ambito della formazione e dell’aggregazione.

‡”Ž‹Â?‰‘ Dz ‡Â?‹ƒÂ?‘ ’‡” ƒ’Šƒ´ÂŽÇł

ƒ‰�‘Ž‘ ‡ŽŽƒ �ƒ ‰‹‘”�ƒ–ƒ •—Ž ƒ”‡�‘�‡

ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ •‹ –‡””Â? Žƒ ÍœĆ… ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ “—ƒÂ?–‘ Â?ƒ‹ •‹Â?‰‘Žƒ”‡ ’‡” —Â? ’ƒ‡•‡ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ•Â•ÂƒÇŁ Dz ‡Â?‹ƒÂ?‘ ’‡” ƒ’Šƒ´ÂŽdzǥ –‡”œƒ ’”‘˜ƒ †‡Ž …ƒÂ?’‹‘Â?ƒ–‘ ͚͙͚͘ ”‹•‡”˜ƒ–‘ ƒ‹ ‰‘Â?†‘Ž‹Â?‹ ‰ƒ”†‡•ƒÂ?‹ǥ …Š‡ ˜‡†”Â? ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹ ‹Â? —Â?ƒ ’”‘˜ƒ …‘Â?–”‘ ‹Ž –‡Â?’‘ ‹ Â?‹‰Ž‹‘”‹ ‡“—‹’ƒ‰‰‹ †‡ŽŽ‡ ”‡Â?‹‡”‡ ‰ƒ”†‡•ƒÂ?‡ ‡ •‡„‹Â?‡Ǥ ÇŻÂ‡Â•Â‹Â„Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ …Š‡ •‹ ‹Â?•‡”‹•…‡ Â?‡Ž …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹‘ †‡ŽŽ‡ …‘Â?’‡–‹œ‹‘Â?‹ †‹ ˜‘‰ƒ ƒŽŽƒ ˜‡Â?‡–ƒ ȋ‘ Dz˜‘‰ƒ ‹Â? Â’Â‹Â‡Â†Â‹ÇłČŒÇĄ ° —Â? •‹Â?‰‘Žƒ”‡ …‘Â?Â?—„‹‘ †‹ •’‘”– ‡ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â?ÇĄ ‹Â? “—ƒÂ?–‘ ˆ‹Â?ƒŽ‹œœƒ–ƒ ƒ •‘•–‡Â?‡”‡ Žƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â•Â’Â‡Â†ÂƒÂŽÂ‡ ‘Â?…‘Ž‘‰‹…‘ ƒ—†ƒ–‘ •‹ǯ †‹ ‹˜‘Ž–‡ŽŽƒ †‡Ž ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ ˜‘Ž—–‘ †ƒ †‘Â? ‹‡”‹Â?‘ Â‡Â”Â”ÂƒÂ”Â‹ÇĄ •…‘Â?’ƒ”•‘ Ž‘ •…‘”•‘ ƒÂ?Â?‘ǥ ’ƒ””‘…‘ ƒ ‡”Ž‹Â?‰‘ †ƒŽ ͙ͥÍ&#x;Í? ƒŽ Í™ÍĄÍ Íš ‡ ’”‘Â?‘–‘”‡ ‹Â?•–ƒÂ?…ƒ„‹Ž‡ ‹Â? –—––‘ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ †‹ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‹ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‹Â? ˆƒ˜‘”‡ †‹ Â†Â‹Â•ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ǥ Â?‹Â?‘”‹ǥ Â?ÂƒÂŽÂƒÂ–Â‹ÇŁ –”ƒ Ž‡ ’‹Î …‘Â?‘•…‹—–‡ǥ Žƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ •‘…‹ƒŽ‡ ƒ’Šƒ´ÂŽ ‡ ÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‘Â?—Â?‹–Â? ƒÂ?”¹ǥ ‘Ž–”‡ ƒŽŽƒ ‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ ‡Ž ‡Â?ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ …Š‡ Šƒ •‡†‡ ’”‘’”‹‘ ƒ ‡”Ž‹Â?‰‘Ǥ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ’”‡˜‡†‡ ‹Ž ˜‹ƒ ƒŽŽ‡ ‰ƒ”‡ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͞Ǣ ƒŽŽ‡ Í™Í Â˜Â‡Â”Â”ÂƒÂ?Â?‘ ‡ˆˆ‡––—ƒ–‡ Ž‡ ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‹ ‡ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙ͥ ‹Â? ’‘‹ǥ •’‹‡†‘ ’‡” –—––‹ ‹Â? …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡‰Ž‹ ƒ–Ž‡–‹ ȋ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡ ‘„„Ž‹‰ƒ–‘”‹ƒ ’”‡••‘ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Â?œ‹ƒÂ?‹ ‡ ‡Â?•‹‘Â?ƒ–‹ †‹ ‡”Ž‹Â?‰‘ Č‚ ͛͞͞Ǥ͙͚ͥͥ͛͛͜ ‘ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Â?‹…‹ †‹ ƒ’Šƒ´ÂŽ Č‚ ͛͛ͥǤÍžÍ&#x;͘Í?Í ÍžÍ˜ČŒǤ Â?–‡”˜‡””Â? †‘Â? ƒ”‹‘ ‡†”‡––‹ǥ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ ƒ’Šƒ´ÂŽ ‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ƒ—†ƒ–‘ •‹ǯ ‘Â?Ž—•Ǥ

‡”œ‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? ‹Ž ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ •–ƒ‰‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ ‰‹–‡ ‡•…—”•‹‘Â?‹•–‹…Š‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒŽ Dz ”—’’‘ ‡•…—”•‹‘Â?‹•–‹dz †‹ ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒǤ ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ÂŽÇŻÂ—Â•Â…Â‹Â–Âƒ ’‘”–‡”Â? ƒ••‘…‹ƒ–‹ ‡ •‹Â?’ƒ–‹œœƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ Dz…—Â?…ƒ †‡Ž ”‹Â?Â…dzǥ •—ŽŽ‡ …‹Â?‡ †‡Ž ƒ”‡Â?‘Â?‡ǥ ‹Â? ƒŽŽ‡•ƒ„„‹ƒǤ ÂŽ ƒ••‘ †‡Ž ƒ”‡Â?‘Â?‡ǥ †‡Â?‘Â?‹Â?ƒ–‘ ƒÂ?…Š‡ ƒ••‘ †‡Ž ÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‹ –”‘˜ƒ •—ŽŽ‘ •’ƒ”–‹ƒ…“—‡ –”ƒ ‹Ž „ƒ…‹Â?‘ †‡Ž Žƒ‰‘ †ǯ †”‘ ‡ Žƒ ˜ƒŽŽ‡ †‡Ž ÂƒÂˆÂˆÂƒÂ”Â‘ÇĄ ‹Â?Â?‹••ƒ”‹‘ †‡ŽŽ‘ •–‡••‘ ”‹†‹‘Ǥ ÂŽ ’ƒ••‘ ”‹•—Ž–ƒ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‹„‹Ž‡ Â?‡†‹ƒÂ?–‡ —Â?ƒ ”‹’‹†ƒ •–”ƒ†ƒ ƒ•ˆƒŽ–ƒ–ƒ †‹ ‘”‹‰‹Â?‡ Â?‹Ž‹–ƒ”‡ †ƒ Â?ˆ‘Ǣ †ƒŽŽƒ •‘Â?Â?‹–Â? —Â?ƒ …ƒ””‡‰‰‹ƒ„‹Ž‡ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡ ‹Ž ’ƒÂ?‘”ƒÂ?‹…‘ ‘”–‡ †‹ ‹Â?ƒ ”ƒ Â?‡Â?–”‡ —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ •–”ƒ†ƒ …Š‡ ƒŽ–‡”Â?ƒ –”ƒ––‹ ƒ•ˆƒŽ–ƒ–‹ ƒ –”ƒ––‹ ƒ ˆ‘Â?†‘ Â?ƒ–—”ƒŽ‡ •‹ •Â?‘†ƒ Ž—Â?‰‘ ‹ …”‹Â?ƒŽ‹ •—’‡”ƒÂ?†‘ ‹Ž ƒ••‘ †‡ŽŽƒ ’‹Â?ƒ ‡ ‹Ž ƒ••‘ †‹ ‡”‰ƒ ’‡” ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ ‹Ž ƒ••‘ †‡Ž ƒÂ?‹˜ƒ Č‹Í™ÍžÍžÍœ Â?ČŒǤ

ÂŽ ’‡”…‘”•‘ ° •’‡––ƒ…‘Žƒ”‡Ǥ ƒ •‘Â?Â?‹–Â? †‡Ž ˜ƒŽ‹…‘ ° Â?‡Ž ’—Â?–‘ ‹Â? …—‹ •‹ †‹•–ƒ……ƒ —Â?ƒ …ƒ””‡‰‰‹ƒ„‹Ž‡ •„ƒ””ƒ–ƒ ‡ •…‘Â?Â?‡••ƒ …Š‡ …‘Â?†—…‡ ƒŽŽ‘ •’Ž‡Â?†‹†‘ ’—Â?–‘ ’ƒÂ?‘”ƒÂ?‹…‘ †‹ ‘”–‡ †‹ ‹Â?ƒ ”ƒǤ ƒ ’ƒ”–‡Â?œƒ ° ’”‡˜‹•–ƒ ƒŽŽ‡ Í&#x; †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ „‹„Ž‹‘–‡…ƒ …‹˜‹…ƒ †‘˜‡ ‹Â? —Â?‘ †‡‹ Ž‘…ƒŽ‹ ° •‹–ƒ Žƒ •‡†‡ †‡Ž ‰”—’’‘Ǥ ÂŽ –‡Â?’‘ †‹ ’‡”…‘””‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ …ƒÂ?Â?‹Â?ƒ–ƒ ° †‹ –”‡ ‘”‡Ǥ ÂŽ ˜‹ƒ‰‰‹‘ •‹ ‡ˆˆ‡––—ƒ …‘Â? Â?‡œœ‹ ’”‘’”‹ ‡† ‹Ž ”‹‡Â?–”‘ ° ’”‘‰”ƒÂ?Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Â?†‹…ƒ–‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ’‡” Ž‡ Í™Í&#x;Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ •‹ ’—Ö …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ƒŽ‡Â?–‹Â?‘ ‹˜‹ƒÂ?‹ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ ͛͘͘ ͚͙͘͘͞Í&#x;Ǥ

/D JUDQGH IHVWD GHOOR VSRUW Dal 19 al 27 maggio ritorna il grande happening delle associazioni sportive travagliatesi in collaborazione con il Comune e con la possibilitĂ tutte le sere di uno stand gastronomico, della musica dal vivo, dei tornei di calcetto e di pallavolo. Sabato 19, anche in onore dei graditi ospiti di “Special Olympicsâ€? che saranno accolti presso il Vomere, viene proposta una cerimonia di apertura dei giochi con una

sďŹ lata delle societĂ sportive che partendo dal centro sportivo, guidata dal corpo bandistico, giungerĂ in piazza dove gli atleti delle delegazioni regionali di Special Olympics, con la ďŹ accola, accenderanno il braciere della manifestazione olimpica. Seguiranno giuramento degli atleti, saluti e avvio ufďŹ ciale della festa con gare, musica e possibilitĂ di assaggi vari offerti da alcuni nostri negozianti. Per domeni-

ca 20 dalle 15.30 non si può pensare di mancare alla biciclettata fra le vie e la campagna di Travagliato con tappa alla Casa di riposo. L’attivitĂ nuova di questa edizione è la “Maxi olimpiadeâ€? gara fra le societĂ sportive destinata ai ragazzi oltre la terza media e agli adulti. Sabato e domenica mattina presso il Palazzetto dello Sport si potranno, invece, sostenere le atlete della ginnastica artistica di “Special Olympicsâ€?.


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ÇŻ œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

͙͛

‘Â?–‹”‘Â?‡ Â?ƒ •–”—––—”ƒ ’‡” –—––ƒ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? La comunitĂ parrocchiale di Montirone ha consegnato al suo territorio in continua espansione una sala polifunzionale chiamata “Sicomoroâ€?. Lo sforzo, anche economico (si parla di 2,5 milioni di euro, di cui 1 milione e 100mila euro in prestito senza interessi dalla Regione da restituire in 20 anni), della parrocchia è notevole, ma il parroco don Franco Bettinsoli e il curato, don Endrio Bosio, hanno a cuore questa infrastruttura che di fatto

cambierĂ anche in meglio il volto dell’oratorio. Il nuovo spazio, inaugurato il 13 maggio dal vescovo Monari, ospita un teatro da 450 posti all’avanguardia dal punto di vista tecnologico con un palco lungo 11 metri e profondo nove, ma anche una sala per le conferenze e, all’occorrenza, una palestra per il karate e per il ballo. All’interno ci sono anche la cucina e il bar. Si può dire che è stata pensata per l’attivitĂ culturale, ma la sua costruzione permette

anche di rivedere l’organizzazione di tutta l’architettura dell’oratorio: una parte (la zona vecchia dove oggi ci sono il bar e la cucina) dedicata alla catechesi, una allo sport e una parte di tipo aggregativa. Nel corso dell’omelia Monari ha ricordato ai tanti fedeli presenti, riprendendo il Vangelo della domenica, l’importanza di amare la sala come bene di tutta la comunitĂ . Dopo la Santa Messa è arrivato il momento, atteso, dell’inaugurazione.

‘�–‹”‘�‡ �ƒ—‰—”ƒ–ƒ Žƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘�—�‹–� ‹� ‘”ƒ–‘”‹‘

,O 6LFRPRUR VSD]LR SHU OD JHQWH ŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‡Ž ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Šƒ ƒ„„”ƒ……‹ƒ–‘ Žƒ Â?—‘˜ƒ •–”—––—”ƒ …Š‡ •‡”˜‡ †ƒ •ƒŽƒ ˆ‘”Â?ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇŚÂ”Â‹Â…Â”Â‡ÂƒÂ–Â‹Â˜Âƒ ‡ …Š‡ ’‡”Â?‡––‡”Â? †‹ ƒ˜‡”‡ —Â? Â?—‘˜‘ Ž—‘‰‘ ’‡” Žƒ …ƒ–‡…Š‡•‹

ƒ ˆ‘–‘‰ƒŽŽ‡”› Â?Â‘Â•Â–Â”ÂƒÇĄ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ƒŽ…—Â?‡ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‡ †ƒ ‹Â?‘ ‡Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ Žǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ •ƒŽƒ ’‘Ž‹˜ƒŽ‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ ‘Â?–‹”‘Â?‡Ǥ ‡ŽŽƒ ˆƒ•…‹ƒ •—’‡”‹‘”‡ǥ †ƒ •‹Â?‹•–”ƒ ƒ Â†Â‡Â•Â–Â”ÂƒÇĄ ƒŽ…—Â?‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ‡••ƒ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹Ǥ ˆ‹ƒÂ?…‘ ƒŽ…—Â?‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‹ ‘Â?–‹”‘Â?‡Ǥ ‡ŽŽƒ ˆƒ•…‹ƒ ‹Â?ÂˆÂ‡Â”Â‹Â‘Â”Â‡ÇĄ †ƒ •‹Â?Â‹Â•Â–Â”ÂƒÇĄ Â?‘Â?•Ǥ ‘Â?ƒ”‹ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ ‹Ž –ƒ‰Ž‹‘ †‡Ž Â?ƒ•–”‘ …‘Â? ‹Ž ‡•…‘˜‘ ‡ ‹Ž …—”ƒ–‘ †‘Â? Â?†”‹‘ ‘•‹‘ǥ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ •—Ž ’ƒŽ…‘ Ž—Â?‰‘ ͙͙ Â?‡–”‹ ‡ ’”‘ˆ‘Â?†‘ Â?‘˜‡ †‡Ž –‡ƒ–”‘ …Š‡ Šƒ —Â?ƒ …ƒ’‹‡Â?œƒ †ƒ ÍœÍ?͘ ’‘•–‹ ƒ •‡†‡”‡Ǥ

‘Â? Â?†”‹‘ ‘•‹‘ǣ Dz —‡•–ƒ •–”—––—”ƒ •‹ …Š‹ƒÂ?ƒ ‹Ž ‹…‘Â?‘”‘ ’‡”…Š¹ •‹ƒÂ?‘ …‘Â?˜‹Â?–‹ …Š‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ ÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‰Â”Â‡Â‰ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ ° ’‘••‹„‹Ž‡ ˆƒ”‡ ‹Â?…‘Â?–”ƒ”‡ ‹Ž Â?‘Â?†‘ Â?‘†‡”Â?‘ …‘Â?

‡•Î ”‹•–‘Ǥ ‘‹ …‘Ž–‹˜‹ƒÂ?‘ “—‡•–ƒ •’‡”ƒÂ?œƒ †‹ ˆƒ” ‹Â?…‘Â?–”ƒ”‡ ƒŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ‰‡Â?–‡ǥ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ ‡•Îdz


͙͜

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

†‘Ž‘ ƒŽ ’ƒ”…‘ ‰‹‘…Š‹ ƒŽŽ‡ –ƒÂ?–‡ Â?‘˜‹–Â? ‹Â?ˆ”ƒ•–”—––—”ƒŽ‹ L’ultimo intervento in ordine di tempo riguarda il rinnovo del parcogiochi posto a fianco del Municipio. Edolo ha visto negli ultimi mesi non poche novitĂ sul fronte dei lavori pubblici. La giunta guidata dall’exsenatore socialista Vittorio Marniga, alla guida di una compagine che va dai berlusconiani al Pd, passando per i centristi, ha messo mano a una serie di interventi destinati a migliorare le infrastrutture e la qualitĂ della vita nel piĂš popoloso centro dell’Alta Valle. Nuovo arredo

urbano, nuova illuminazione, nuovi i giochi nel parco per i bambini rimesso a norma con circa 200 mila euro. Altri 200 serviranno per completare e ottimizzare i percorsi ciclabili giĂ presenti sul territorio, con tanto di velostazione e noleggio affidato in gestione a privati. Sul fronte stradale si deve invece all’Anas se in poco meno di tre anni e con piĂš di otto milioni di euro di spesa è stato eliminato uno dei tratti piĂš pericolosi della Statale 39, che da Edolo sale all’Aprica. Prima

della frazione di Cortenedolo è stata aperta al traffico dall’inizio del mese la variante di circa 700 metri che comprende la galleria S. Sebastiano (390 metri). Si è saputo che sono stati reperiti (tramite Provincia e ComunitĂ montana) i 360mila euro necessari per lo studio di fattibilitĂ e progettazione della variante di Edolo, che consentirĂ al traffico in direzione Ponte di Legno-Tonale e Aprica di evitare l’attraversamento dell’abitato. Ci si orienterebbe sullo scavo di circa un chilometro

di tunnel. Costo stimato attorno ai 70-100 milioni di euro. Tutt’altro che bruscolini. Coi tempi che corrono anche i 400mila euro circa destinati dal Comune a nuovi parcheggi (Cortenedolo, Vico e via Marconi) da realizzare entro l’anno, non passano inosservati. Altrettanti sono stati disposti per gli imminenti lavori di adeguamento e ampliamento della materna comunale, dato che con l’accoglienza anche dei piccoli fra i due e i tre anni, gli iscritti da 100 passeranno a 120. (g.c.)

‘•–ƒ ‘Ž’‹Â?‘ ‘”‘ Dz ƒ ‹Â?Â‡Â–ÂƒÇł ‡ ‰”—’’‘ •–”—Â?‡Â?–ƒŽ‡ Dz ”—Â?Â•ÂƒÂšÇł

(IIDWj SURJHWWR D PROWH YRFL

,

l Coro “La Pinetaâ€? di Costa Volpino e il Gruppo strumentale “Drumsaxâ€? del Corpo musicale di Costa Volpino hanno realizzato un progetto a molte voci per raccontare la vasta gamma della bellezza del suono, dal titolo “EffatĂ : salmo corale per il nostro tempoâ€?. “EffatĂ â€?, dall’ebraico del Vangelo di Marco, verbo che indica l’urgenza ad emettere un soffio di vita, quindi un suono, è stato pensato per molte diverse esperienze sonore; quella di un coro a voci virili, di un vasto gruppo di percussioni, di un quartetto di saxofoni, di un organo/pianoforte, di voci maschili e femminili che raccontano la storia dell’uomo al suo aprirsi alla vita, dalla prima parola del primo versetto della Genesi (“Bereshitâ€?) all’ultimo “Amen, vieni Signore GesĂšâ€? del libro dell’Apocalisse, “Salmo corale per il nostro tempoâ€? è il sottotitolo della composizione che abbraccia tanti linguaggi: dall’antico ebraico della Genesi all’ultimo soffio che sfiora la campana della sera che si chiude sul silenzio del mondo, ripetendo monodicamente “EffatĂ â€?. Nello svolgersi dei millenni, appaiono le voci

ƒ ’”‹Â?ƒ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Dz ˆˆƒ–Â?ÇŁ •ƒŽÂ?‘ …‘”ƒŽ‡ ’‡” ‹Ž Â?‘•–”‘ –‡Â?’‘dz ƒ˜˜‡””Â? •ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ‘”–‹ Ǥ Â?–‘Â?‹‘ǣ ° —Â? ’”‘‰‡––‘ ƒÂ?„‹œ‹‘•‘ degli uomini che hanno dato vita alla speranza: poeti, pensatori, filosofi, teologi e grandi Santi, come Papa Giovanni. La scelta dei testi è stata fatta pensando soprattutto all’emozione di pensieri scritti che hanno travalicato la storia e sono giunti a noi, ancora intatti e perfetti nel loro suono originale, immersi nei suoni di altri tempi e di altre storie di donne e uomini, in suoni di voci e di strumenti che raccolgono, assieme, un respiro generale, modulato, calmo e continuo: il respiro della vita. 10 voci recitanti, otto strumentisti, 30 coristi danno vita a questo lungo salmodiare di suoni: assieme e dunque in coro, come dovrebbe essere sempre la vita. Con le voci recitanti di Cristian, Daniel, Ezio, Francesco, Mario, Mauro, Pietro, Anna, Flavia, suonano Alberto Braghini (tastiere), Alessio Franini, Roberto Moretti e Alessan-

dro Puma (percussioni), Cristian Deleidi, Emanuele Guizzetti, Giuseppe Martinelli e Stefano Patroni (quartetto di sax). Giuseppe Martinelli, direttore del Corpo musicale di Costa Volpino, ha curato l’armonizzazione per strumenti delle partiture per coro solo. Mauro Signorato, corista del coro “La Pinetaâ€?, ha curato la regia e la scenografia, che prevede pochi e significativi spostamenti di masse e di singoli attorno al “Grande Libroâ€? che si apre sulla scena e lĂŹ rimane, che narra cose scritte e sul quale si narrano altre cose da scrivere. La prima rappresentazione di “EffatĂ â€? avverrĂ sabato 19 maggio 2012 alle ore 21 nella chiesa parrocchiale di Corti S. Antonio. L’amministrazione comunale di Costa Volpino ha dato il suo patrocinio; la sera della prova generale “EffatĂ â€? è stato registrato su un dvd a disposizione del pubblico.

‹•–”‡––‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ � …‘�…‘”•‘ ’‡” Žƒ ’”‘‰‡––ƒœ‹‘�‡ †‹ —� ’‹ƒ�‘ ’‡” ‹Ž —•‡‘ †‡ŽŽƒ ’”‡‹•–‘”‹ƒ

ÂŽ ‹•–”‡––‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ †‹ ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž ‹Â?‹•–‡”‘ ’‡” ‹ „‡Â?‹ ‡ Ž‡ ƒ––‹˜‹–Â? …—Ž–—”ƒŽ‹ ’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž …‘Â?…‘”•‘ ’‡” ÂŽÇŻÂ‹Â†Â‡ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡ Žƒ ’”‘‰‡––ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ’‹ƒÂ?‘ †‹ ‹†‡Â?–‹–Â? ˜‹•‹˜ƒ ‡ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž —•‡‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ’”‡‹•–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ ƒŽ…ƒÂ?‘Â?‹…ƒ ȋ•‹–‘ Â?Â‡Â•Â…Â‘ČŒǤ ÂŽ ‹Â?‹nj •–‡”‘ •–ƒ …‘Â?’Ž‡–ƒÂ?†‘ ‹ Žƒ˜‘”‹ †‹ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ǥ Â?‡Ž ‘Â?—nj Â?‡ †‹ ƒ’‘ †‹ ‘Â?–‡ǥ †‡Ž —•‡‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ’”‡‹•–‘”‹ƒ …‘Â? Žƒ ˆ‹Â?ƒŽ‹–Â? †‹ …‘Â?Â•Â‡Â”Â˜ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ˜ƒŽ‘”‹œœƒ”‡ ‡ ’‡”Â?‡––‡”‡ Žƒ ˆ”—‹œ‹‘Â?‡ …‘Â?•ƒ’‡˜‘Ž‡ †‡ŽŽǯ‹Â?‰‡Â?–‡ ’ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ †‹ ”‡’‡”–‹ǥ Â?ÂƒÂ–Â‡Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ †‘…—Â?‡Â?–‹ ˆ”—––‘ †‹ †‡…‡Â?Â?‹ †‹ ƒ––‹˜‹–Â? †‹ •…ƒ˜‘ ‡ †‹ ”‹…‡”…ƒ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ †‡‹ Žƒ˜‘”‹ ’‡” Žƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž —•‡‘ ° ’”‡˜‹•–ƒ ‡Â?–”‘ Žƒ ˆ‹Â?‡ †‡Ž ͚͙͚͘Ǥ Â? –ƒŽ‡ …‘Â?–‡•–‘ ‹Ž ‹•–”‡––‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ‹Â?†‹…‡ —Â? „ƒÂ?†‘ †‹ …‘Â?ÇŚ …‘”•‘ ˆ‹Â?ƒŽ‹œœƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â†Â‡ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡ ’”‘‰‡––ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ‹ƒÂ?‘ †‹ ‹†‡Â?–‹–Â? ˜‹•‹˜ƒ ‡ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž —•‡‘ǥ …Š‡ ‹Â?†‹…Š‹ ‹Ž Â?ÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‹Â‘ÇŚÂŽÂ‘Â‰Â‘Â–Â‹Â’Â‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‹Â•Â–Â‹Â–Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ Žǯ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ …‘‘”†‹Â?ƒ–ƒ ‡

Žƒ †‡…Ž‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ –ƒŽ‡ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ƒŽ…—Â?‹ ’”‘†‘––‹ †‹˜—Ž‰ƒ–‹˜‹ ‡ †‹ DzÂ?‡”…ŠƒÂ?†‹•‹Â?‰dzǤ ÂŽ ’‹ƒÂ?‘ †‹ ‹†‡Â?–‹–Â? ˜‹•‹˜ƒ ° …‘Â?’‘•–‘ †ƒŽ Â?ÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‹Â‘ÇŚÂŽÂ‘Â‰Â‘Ǣ ‹Ž ’‹ƒÂ?‘ †‹ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ …‘‘”†‹nj Â?ƒ–ƒ ˜‡””Â? ‹Â?•‡”‹–‘ Â?‡Ž …ƒ–ƒŽ‘‰‘ †‡Ž —•‡‘ǥ Â?‡‹ Â’Â‹Â‡Â‰ÂŠÂ‡Â˜Â‘ÂŽÂ‹ÇĄ Â?‡‹ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–‹ ’‡” ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â?‡ŽŽƒ ‰—‹†ƒ †‹†ƒ––‹…ƒǤ

ÂŽ ’‹ƒÂ?‘ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ”Â? ƒ––—ƒ–‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ƒœ‹‘Â?‹ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡ ‹Â?Â?Â‘Â˜ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‡ÇĄ …‘Â? ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ †‹ˆˆ—•‹˜‹–Â? ‡† ‡…‘Â?‘Â?‹…‹–Â? †‡ŽŽ‡ ƒœ‹‘Â?‹Ǥ 1 ’”‡˜‹•–ƒ —Â?ƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ †‹ …‘nj Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Â?‡Ž …‘Â?–‡•–‘ –‡””‹–‘”‹ƒŽ‡ ƒŽÂ?‡Â?‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ ‡ —Â? …ƒ–ƒŽ‘‰‘ †‹ Dz‰ƒ†‰‡–dzǤ ƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ‡Žƒ„‘”ƒ–‹ ˜ƒ ˆƒ––ƒ ‡Â?–”‘ ‹Ž Íœ ‰‹—‰Â?‘ ͚͙͚͘Ǥ ÂŽ ’”‘‰‡––‘ ˜‹Â?…‹–‘”‡ ˜ƒ —Â? ’”‡Â?‹‘ †‹ Í?Ǥ͘͘͘ ‡—”‘Ǥ ÂŽ „ƒÂ?†‘ ’—Ö ‡••‡”‡ ”‹–‹”ƒ–‘ ’”‡••‘ ‹Ž ‹•–”‡––‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ƒ ƒ’‘ †‹ ‘Â?–‡Ǥ Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ •—Ž •‹–‘ ™™™Ǥ˜ƒŽŽ‡…ƒÂ?‘Â?‹……—Ž–—”ƒǤ‹–Ǥ ‘ŽŽƒ„‘”ƒÂ?‘ǣ Žƒ ‘’”‹Â?–‡Â?ÇŚ †‡Â?œƒ ”‡‰‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Žƒ ‡‰‹‘Â?‡ǥ Žƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ Dz ÂƒÂ”Â‹Â’ÂŽÂ‘Çł …‘Â? —Â? ƒ”–‹…‘Žƒ–‘ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹Ǥ ȋ‡Ǥ‰ǤČŒ

‡”˜‡�‘ ‘�‡�‹…ƒ ͚͘ �ƒ‰‰‹‘

/D UDSSUHVHQWD]LRQH GHOOD 6DQWD &UXV L’edizione Santa Crus 2012 avrĂ luogo domenica 20 maggio e verrĂ replicata il sabato successivo 26 maggio in edizione notturna (alle 20) su un percorso all’interno del centro storico. Il 20 alle 10.30 mons. Giovanni Battista Morandini presiede la celebrazione eucaristica nella parrocchiale S. Martino con la partecipazione del Coro polifonico della classe di musica corale del Conservatorio di Brescia; alle 14 la rappresentazione vivente. Sempre quale preparazione ad un corso per guide, ma anche come riflessione propedeutica alla “Santa Crusâ€? del 20 e 26 maggio prossimi, a Cerveno, continuazione delle riflessioni guidate da specialisti. Ăˆ stata questa la volta dello studioso Eugenio Fontana che ha intrattenuto l’uditorio sulla Veronica e il suo velo. “Anche questa – ha esordito l’oratore – è una storia ricca di sorprese che risponde alla domanda dell’Occidente sui Santi Volti, da considerare piĂš reliquie che immagini investite da un portato teologico: dalla teologia si passa alla devozione. Il salto qualitativo è stato enormeâ€?. A Cesarea GesĂš guarisce l’emorroissa. Nell’apocrifo “Vangelo di Nicodemoâ€? la miracolata è chiamata Veronica, “vera immagineâ€?, un’assonanza di latino e greco che genera la leggenda della Veronica intesa come vera immagine di GesĂš. C’è poi (dal VII secolo in poi) la fantasia medievale che reca il titolo “La morte di Pilatoâ€?, ove Veronica fa cenno a un ritratto del Cristo da lei commissionato a un pittore. Mentre si reca dall’artista per il dipinto incontra il divin Maestro che

le lascia l’impronta del volto su un panno. A partire dal XII-XIII secolo la leggenda collega il panno alla passione. Roma poi diviene la culla dell’origine della Veronica come immagine. Ma è Innocenzo III il fondatore del culto della Veronica. In occasione del primo anno santo del 1300 il velo con l’immagine del Salvatore diviene uno dei mirabilia urbis per i pellegrini che visitano San Pietro. (e.g.)

ÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͚͘ ° †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͙͜ ‡ ˜‡””Â? ”‡’Ž‹…ƒ–ƒ ‹Ž •ƒ„ƒ–‘ •—……‡••‹˜‘ ͚͞ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Í™Í?

‘……ƒ‰Ž‹‘ Â? ’”‘‰‡––‘ ’‹Ž‘–ƒ †‡ŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ƒ”‹’Ž‘ ’‡” ˜ƒŽ‘”‹œœƒ”‡ ‹Ž …‡Â?–”‘ Per l’intera giornata di giovedĂŹ 10 maggio (dalle 8 alle 18) nel centro storico di Coccaglio è stato vietato l’accesso non per consentire lo svolgimento di qualche festa manifestazioni, bensĂŹ per permettere l’esecuzione di alcuni rilievi strumentali (scanner) dei prospetti degli edifici affacciati sulla centrale piazza Luca Marenzio, largo Garibaldi e via Vittorio Emanuele II. I lavori fanno capo ad uno studio che l’amministrazione comunale guidata da Franco Claretti ha in corso per la redazione

delle “Linee guidaâ€? orientate alla valorizzazione del cuore pulsante del paese, mediante l’applicazione di metodologie di conoscenza innovative per il piano di gestione e la conservazione programmata degli edifici piĂš storici e preziosi. Un progetto ambizioso, dunque e che, anche per questo ha ottenuto per essere redatto di un sostanzioso contributo da parte della Fondazione Cariplo. La decisione di quest’ultima di concedere al Comune un contributo di 80mila euro per il progetto “Li-

nee guida per la valorizzazione del centro storicoâ€? in risposta all’intenzione manifestata dal vicesindaco Ivano Massetti d’intraprendere un innovativo percorso di gestione del territorio partendo dal Piano del colore per arrivare ad un Piano di riqualificazione e conservazione del centro, trova cosĂŹ oggi attuazione. Il progetto pilota comporterĂ l’investimento complessivo di 175mila euro, di cui il 50% finanziato dalla Fondazione (la differenza di 95mila euro è inserita in bilancio), e la coopera-

zione di tecnici interni e maestranze esterne, con la possibile consulenza di docenti universitari. Il lavoro si concentrerà prettamente su un sofisticato rilievo laser scanner 3D delle cortine edilizie delle principali aree del centro, sui cui intonaci, colori e materiali verranno applicate indagini conoscitive approfondite. Al termine dei delicati interventi di rilievo, seguiranno le fasi di organizzazione dei risultati e alla schedatura informatizzata dell’esaminato patrimonio edificato. (a.s.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

ƒœœƒ‰‘ ƒÂ? ƒ”–‹Â?‘ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ ‹Â? ˆ‹‘”‡ †ƒŽ Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘

9HWULQD G¡DXWRUH SHU SLDQWH H ILRUL •’‹–ƒ–ƒ Â?‡‹ ’ƒŽƒœœ‹ ‡––‘Â?‹nj ƒœœƒ‰‘ ‡ —ƒ”Â?‡”‹ ’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž Â?‡‰Ž‹‘ †‡ŽŽƒ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ ˆŽ‘”‘˜‹˜ƒ‹•–‹…ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ ‡† ‡•–‡”ƒ ‡ ˜ƒŽ‘”‹œœƒ ‹Ž ’ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ ˆ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–‹Â?‘

5

assegna nazionale di rose ed erbacee perenni, storia, fragranze e sapori di Franciacorta. “Occorre leggere per intero il titolo della manifestazione – spiega l’ideatrice Barbara Sechi – per comprendere l’essenza di “Franciacorta in fioreâ€?, dove mostra e mercato, quindi attivitĂ economica, sono funzionali ad una operazione culturale piĂš vastaâ€?. La ‘fiera itinerante’ florovivaistica di Cazzago San Martino giunge alla 14Ć… edizione e va in scena da venerdĂŹ 18 a domenica 20. Ospitata nei palazzi Bettoni-Cazzago e Guarneri presenta il meglio della produzione florovivaistica italiana ed estera e, insieme, valorizza il patrimonio ambientale, storico ed enogastronomico franciacortino. La presentazione dell’iniziativa è coincisa con l’esordio ufficiale del nuovo sindaco Antonio Mossini, accompagnato dall’assessore alla Cultura Pierangelo Capoferri e dall’assessore con delega alle fiere Flavio Rubaga. “Ringrazio tutti coloro – ha detto Mossini – che hanno reso possibile la realizzazione di una manifestazione che accresce il prestigio di Cazzago e di tutta la Franciacorta valorizzandone il territorio e i prodottiâ€?. In cartellone i tradizionali appuntamenti che animano la fiera, come i concorsi riservati ai progettisti del verde, ai produttori di rose e

‡…Š‹ǣ Dz ‘•–”ƒ ‡ Â?Â‡Â”Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ “—‹Â?†‹ ƒ––‹˜‹–Â? ‡…‘Â?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ •‘Â?‘ ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒŽ‹ ƒ —Â?ƒ ‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ ’‹Î Â˜ÂƒÂ•Â–ÂƒÇł ai florovivaisti, il corteo storico del “Palio della rosa di Franciacortaâ€?, i laboratori e le degustazioni, la presentazione di libri e gli incontri con gli autori, l’annullo filatelico speciale, le mostre e le visite organizzate alle ville storiche, alle cantine e al Castello di Bornato. Tra le novitĂ di

quest’anno la promozione del bando “Il bel giardino di casa nostraâ€? dedicato a paesaggisti, florovivaisti, imprese agricole e scuole di agraria per l’allestimento di piccoli spazi verdi, primo passo per sviluppare una sensibilitĂ nuova nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, il laboratorio dell’orto biologico “Acchiappasogniâ€?, dove studenti e giovani lavoratori operano insieme nel rispetto dei ritmi naturali della terra, il “campo dei saporiâ€?, nel quale si svolgerĂ un mercato curato dalle condotte Slow Food con la vendita di cibi sani, buoni ed equilibrati, provenienti da produttori che rispettano l’ambiente e tutelano la biodiversitĂ e dove si potrĂ degustare un aperitivo con prodotti d’eccellenza interpretati con creativitĂ e “Orto, galline e altre storieâ€? con le curiositĂ legate al mondo della campagna bresciana e la vendita di ortaggi, frutta e uova biologiche. Una tre giorni davvero intensa, dove gli obiettivi culturali convivono con la parte espositiva e merceologica. Dove grazie al lavoro di tanti volontari va in scena una sfida che insiste nel far girare una economia in difficoltĂ . Nella consapevolezza che se la qualitĂ della vita può fare a meno di tanti prodotti superflui, non può fare a meno di uno sguardo alla bellezza. Programma completo su www.franciacortainfiore.it.

‘……ƒ‰Ž‹‘ ‡” ƒÂ?–ƒ ‹–ƒ …‘Â? Žƒ „‡Â?‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ”‘•‡ ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ ƒ•…‡Â?–‡ †‹ ‘……ƒ‰Ž‹‘ ‡ Žƒ …Š‹‡•‡––ƒ †‡ŽŽƒ ‘Â?Â–Â”ÂƒÇŚ †ƒ ‹ƒ••‘Žƒ ‹Â? ƒÂ? Ž‘”‹ƒÂ?‘ •‹ —Â?‹”ƒÂ?Â?‘ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ ‹Â? —Â? ƒ„„”ƒ……‹‘ …‘”ƒŽ‡ ’‡” ”‡Â?†‡”‡ ‘Â?‘”‡ ‡ ‘Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ƒÂ?–ƒ ‹–ƒ †ƒ ÂƒÂ•Â…Â‹ÂƒÇĄ ’‘’‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ Â?‡‰Ž‹‘ Â?‘–ƒ …‘Â?‡ Žƒ Dz•ƒÂ?–ƒ †‡ŽŽǯ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡dzǤ Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •‘Ž‡Â?Â?‹nj –Â? ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Â?‡Ž ‰‹‘”Â?‘ ‡•ƒ––‘ ‹Â? …—‹ •‹ …‘Â?Â?‡Â?‘”ƒ ‡ …‹‘° Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ Â?‡‹ ’”‡••‹ †‡Ž ’‹……‘Ž‘ –‡Â?’‹‡––‘ •‘”–‘ “—ƒŽ…Š‡ ƒÂ?Â?‘ ˆƒ ƒŽŽƒ ’‡”‹ˆ‡”‹ƒ †‡Ž Â’ÂƒÂ‡Â•Â‡ÇĄ •— ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ †‹ ƒŽ…—Â?‹ ˆ‡†‡Ž‹ …‘……ƒ‰Ž‹‡•‹ ‹Â? †‡˜‘œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ˜‡Â?‡”ƒ–ƒ •ƒÂ?Â–ÂƒÇĄ •‹ ° –‡Â?—–‘ ˜‡Â?‡”†¿ǥ •ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ •‡”ƒ ‹Ž –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽ‡ –”‹†—‘ †‹ ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ ”‡…‹–ƒ †‡Ž ƒÂ?–‘ ‘•ƒ”‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǥ ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‹Â?˜‡…‡ Žƒ •‘Ž‡Â?Â?‡ ‡ ’ƒ”–‡…‹’ƒ–ƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ǥ ‹Â? …‘Â?…‘Â?‹–ƒÂ?ÇŚ œƒ …‘Â? Žƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ’‡” ‹Ž ÍšÍ?Îť †‡ŽŽƒ ƒ”‹–ƒ• ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ ‡ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒŽ …ƒ”†Ǥ ‹Ž˜ƒÂ?‘ ‹‘˜ƒÂ?‡ŽŽ‹ǥ ƒ”…‹˜‡•…‘˜‘ ‡Â?‡”‹–‘ †‹ ‹”‡Â?œ‡Ǥ ƒ •…ƒŽ‡––ƒ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ Â’Â”Â‡Â˜Â‡Â†Â‡ÇŁ ƒŽŽ‡ Í™ͥǤÍœÍ? ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?ÂœÂƒÇĄ ƒŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‡ŽŽ‡ ƒ—–‘”‹–Â? …‹˜‹Ž‹ ‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‡ǥ †‡Ž ƒ”†‹Â?ƒŽ‡ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒŽ Â?‘Â?—Â?‡Â?–‘ †‡Ž ÂƒÇŚ ”ƒ„‹Â?‹‡”‡Ǣ ƒŽŽ‡ ͚͘ Žƒ †‹•–”‹„—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ”‘•‡ ƒ‹ ’”‡•‡Â?–‹ •‡‰—‹–ƒ †ƒŽ …‘”–‡‘ †‹ ˆ‡†‡Ž‹ ‹Â? ’”‘…‡••‹‘Â?‡ ˜‡”•‘ ‹Ž •ƒÂ?–—ƒ”‹‡––‘ Â†Â‘Â˜Â‡ÇĄ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ •‹ –‡””Â? Žƒ •‘Ž‡Â?Â?‡ ‡••ƒ ’‘Â?–‹ˆ‹…ƒŽ‡ …‘Â? Žƒ „‡Â?‡†‹œ‹‘Â?‡ …‘Â?…Ž—•‹˜ƒ †‡ŽŽ‡ ”‘•‡Ǥ

”‘˜ƒ‰Ž‹‘ †ǯ •‡‘ ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ “—ƒ––”‘ ‰‹–‡ ’‡” ‹ ”‡•– ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‡ ‹Ž ƒ‰ †‹ ”‘˜ƒ‰Ž‹‘ †ǯ •‡‘ ’”‘’‘Â?‰‘Â?‘ “—ƒ––”‘ ‰‹–‡ ’‡” ‹ ‰”‡•– …Š‡ †‡•‹†‡”ƒÂ?‘ –”ƒ•…‘””‡”‡ —Â?ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ƒ ”‘˜ƒ‰Ž‹‘ †ǯ •‡‘Ǥ ’‡”…‘”•‹ •‘Â?‘ ‰”ƒ–—‹–‹ Č‹Âƒ ‡……‡œ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘ÂˆÂˆÂ‡Â”Â–Âƒ ’‡” Žƒ ˜‹•‹–ƒ ‰—‹†ƒ–ƒ †‡Ž ‘Â?ƒ•–‡”‘ †‹ Ǥ ‹‡nj –”‘ ‹Â? ƒÂ?Â‘Â•ÂƒČŒ ‡ Â?‘Â? –”‘’’‘ ‹Â?’‡‰Â?ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‹ÇĄ ÂƒÂ†ÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ “—‹Â?†‹ǥ ƒÂ?…Š‡ ƒ‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹Ǥ •ƒŽ‹–ƒ ƒŽŽƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡Ž ‘”Â?‘ ȋ–‡Â?’‘ †‹ ’‡”…‘””‡Â?œƒ †‹ †—‡ Â‘Â”Â‡ČŒ …‘Â? ’”ƒÂ?œ‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ‘’’—”‡ ƒŽ ‹ƒÂ? †‡ŽŽ‡ ‹–‹Ǣ Â?‘Â?ƒ•–‡”‘ ‡ ˜‹‰Â?‡–‹ ȋ–‡Â?’‘ †‹ ’‡”…‘”nj ”‡Â?ÂœÂƒÇĄ …‘Â?’”‡•ƒ Žƒ ˜‹•‹–ƒ ƒŽ ‘Â?ÂƒÂ•Â–Â‡Â”Â‘ÇĄ †‹ –”‡ ‘”‡ Â…Â‹Â”Â…ÂƒČŒ …‘Â? ’”ƒÂ?œ‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÇŚ –‘”‹‘ ‘ ’”‡••‘ Žƒ …Š‹‡•‡––ƒ †‹ Â?“—‹Â?‡Ǣ ‡”‰Â?ƒÂ?ƒ ‡ Ǥ ‹…Š‡Ž‡ …‘Â? ˜‹•‹–ƒ ƒŽŽƒ ˆ”ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‡”‰Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ ’‡”…‘”•‘ ˜‹–ƒ Ǥ ‹…Š‡Ž‡ ‡ ”‹‡Â?–”‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ȋ–”‡ ‘”‡ Â…Â‹Â”Â…ÂƒÇĄ ’”ƒÂ?œ‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ‡ Â?‡‹ ’”‡••‹ †‡Ž ’‡”…‘”•‘ ˜‹–ƒ Ǥ Â‹Â…ÂŠÂ‡ÂŽÂ‡ČŒǢ ˜‹‰Â?‡–‹ ‡ —Ž‹˜‡–‹ ȋ—Â?ÇŻÂ‘Â”Âƒ ‡ Â?‡œœƒ Â…Â‹Â”Â…ÂƒČŒÇĄ ‹Â? …ƒ•‘ †‹ Â?ƒŽ–‡Â?’‘ •‹ ’”ƒÂ?œƒ ‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘Ǥ ‹ ’—Ö ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ ’‹Î †‹ —Â?ƒ ‡•…—”•‹‘Â?‡ ƒŽ ‰‹‘”Â?‘ Â?‘Â?…Š¹ Â?‘†‹ˆ‹…ƒ”‡ ‹ ’‡”…‘”•‹Ǥ ‘Â?‘ •–ƒ–‹ ’‡Â?•ƒ–‹ †—‡ …‘Â?…‘”•‹ …Š‡ ’”‡Â?‹‡”ƒÂ?Â?‘ Ž‡ Â?‹‰Ž‹‘”‹ ÂˆÂ‘Â–Â‘ÇŚ ‰”ƒˆ‹‡ †‡ŽŽƒ ‰‹–ƒ ‡ Žƒ Â?‹‰Ž‹‘” Â’Â‹Â–Â–Â—Â”ÂƒÇŁ ͛͘͘ ‡—”‘ ’‡” ‹ ’”‹Â?‹ Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ͚͘͘ ’‡” ‹ •‡…‘Â?†‹ ‡ ͙͘͘ ’‡” ‹ –‡”œ‹Ǣ Ž‡ •‘Â?Â?‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ †‡•–‹Â?ƒ–‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‹ ÂƒÂ’Â’ÂƒÂ”ÇŚ –‡Â?‡Â?œƒ †‡‹ ˜‹Â?…‹–‘”‹Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ƒ Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘Â…ÂƒÂ‰Ěť Š‘–Â?ƒ‹ŽǤ…‘Â?ÇĄ †‘Â? ‹ƒÂ?Â?‹ ”ƒ……Š‹ Č‹Í›Í›Í Í™ÍœÍœÍœÍĄÍ&#x;ÍžČŒ ‘ Â?Â?ƒ ‘Â?ˆ‘”–‹ Č‹Í›ÍœÍ˜ÍœÍ&#x;͘Í&#x;Í›Í&#x;Í™ČŒǤ

ÇŻ

ÇŻ

‘”–‡ ”ƒÂ?…ƒ ƒ ˆ‡•–ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ ‹–ƒ …‘Â? ‹Ž …ƒ”†Ǥ ‡ ƒ …‘”Â?‹…‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ”‡Ž‹‰‹‘•‘ ° Žƒ …Š‹‡•‡––ƒ ‹Â?–‡•–ƒ–ƒ ƒ ƒÂ?–ƒ Â‹Â–ÂƒÇĄ …Š‡ •‘”‰‡ ƒ ‘Ž‘Â?„ƒ”‘ †‹ ‘”–‡ ”ƒÂ?…ƒǤ ÂŽ ”‹–”‘˜‘ ° Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͙͘ Â?‡‹ ’”‡••‹ †‡Ž ’‹……‘Ž‘ Ž—‘‰‘ •ƒ…”‘ †‘˜‡ •‹ –‡””Â? —Â?ƒ …‘Â?…‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ Â‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‹ÇŚ •–‹…ƒ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒ †‘Â? ƒ‘Ž‘ ƒ†‡”Â?‘ǥ Â?‡Â?–”‡ ‹ …ƒÂ?–‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ‡•‡‰—‹–‹ †ƒŽŽƒ …‘”ƒŽ‡ Dz ‘••‹Â?‹dz †‹ ‘†‡Â?‰‘ ƒ‹ƒÂ?‘ …‘Â? Žƒ …‘”ƒŽ‡ †‹ ‘Â?–‹…‡ŽŽ‹ ”—•ƒ–‹Ǥ ŽŽ‡ ͙͞ Â?‘Â?•Ǥ ‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ƒ•…Š‡” ’”‡•‹‡†‡”Â? —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ Â‡Â•Â•ÂƒÇĄ “—‡•–ƒ ˜‘Ž–ƒ ƒŽŽ‹‡–ƒ–ƒ †ƒŽŽƒ …‘”ƒŽ‡ Dz ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ ••—Â?Â–ÂƒÇł †‹ ‘Ž‘Â?„ƒ”‘Ǣ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍ™Í? ‹Â?–‡”˜‡””Â? ’‡” Žƒ …‘Â?…‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ ˆ‹Â?ƒŽ‡ ‹Ž …ƒ”†Ǥ ‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‘ †ƒŽŽ‡ Â?‡Ž‘†‹‡ †‡Ž …‘”‘ Dz ‘Â?–‘”ˆƒÂ?‘dz †‹ ‘……ƒ‰Ž‹‘Ǥ ƒ •‡”ƒ–ƒ •‹ …‘Â?…Ž—†‡ …‘Â? Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ’‹”‘–‡…nj Â?‹…‘Ǥ ÂŽ –‡”Â?‹Â?‡ †‹ ‘‰Â?‹ Â‡Â•Â•ÂƒÇĄ Žƒ „‡Â?‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ”‘•‡Ǣ Â?‡Â?–”‡ †‘’‘ Ž‡ …‡nj Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽ‡ ͙͘ ‡ †‡ŽŽ‡ ͙͞ •ƒ”Â? ‹Â?’ƒ”–‹–ƒ —Â?ƒ „‡Â?‡†‹œ‹‘Â?‡ ƒ –—––‡ Ž‡ Dz ‹–‡dzǤ


1 & 25 6 2 & 2

" !!

$ # # #$ #" # !$" $ # # $"$ " # "$ "$ $!$"$ "# "$ ! $ # " $ !$ # # #$ ! # $ ! !$ ! !$ $ " !$!$ !$ # ! #$ "$ $ $ ! " # "# $ $ "# $ # "$ " #$ $ ! #$ ! $ ! " !$ $ # ! #$ # " !$ "$ " " $ # " ! $ # "$ # !$ " !! "

# $ $ $ " $ #"$ !$ # # $ ! $ "


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Í™Í&#x;

ƒ˜‡

Â?–‡”Â?‡– Â‰Â”ÂƒÂ–Â—Â‹Â–Â‘ÇŤ ‹ •‘Â?‘ Ž‡ ’”‹Â?‡ ’‘•–ƒœ‹‘Â?‹ LibertĂ di rete a Nave, dove dall’inizio di maggio sono state attivate le postazioni wi-fi gratuite in alcune zone. Un collegamento disponibile per chi vuole collegarsi in internet tra piazza Martiri della LibertĂ , il Parco del Garza, il palazzo municipale (a uso di tecnici e professionisti), mentre nella zona del campo di calcio di via Capra il servizio sarĂ attivo da giugno. Un’azione fortemente voluta dal consigliere delegato alla Comunicazione Matteo Franzoni (nella foto) e che l’amministrazione

ha appoggiato nell’ottica di rendere disponibili gratuitamente ai cittadini zone sempre maggiori del territorio navense. “Si tratta di un grande risultato – spiega proprio il consigliere Franzoni –, se si considera la minore dimensione del progetto iniziale, con una sola zona di copertura prevista all’interno del Parco del Garza e per la quale era giĂ difficile trovare nel bilancio comunale adeguata copertura finanziaria. Il progetto è stato portato avanti anche grazie al sostegno di alcuni priva-

ti (Iperal Nave, Fabbri Snc, Stefana Spa, La Casa nel Bosco, Onoranze funebri Pianta Ivan, Il Chiosco del Parco del Garza, Ro-Ma Carni Spa) e alla sponsorizzazione offerta anche dalla ditta esecutrice, la Pentacablaggi Srl di Bergamo. Rimaniamo in attesa del finanziamento di 6000 euro chiesto con un bando chiusosi il 15 settembre al Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del territorio della Presidenza del consiglio dei ministri�. Un progetto per rendere Nave piÚ wi-fi, ma che ha alla

sua radice una vocazione sociale, divenendo un primo passo per promuovere nelle zone interessare dal progetto stesso dei poli di aggregazione giovanile. Totalmente gratuito e sempre attivo, il servizio è disponibile per ogni utente per un massimo di due ore al giorno. Per accedervi è sufficiente aprire la rete che appare sul supporto usato e registrarsi indicando il numero di cellulare e gli estremi di un documento d’identitĂ ; si riceverĂ un sms con le credenziali di accesso per la navigazione. (a.a)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ ‘’‘ ͙͙ ƒÂ?Â?‹ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Â‘ ”‹…‘Â?‘•…‹Â?‡Â?–‘

,O 1RVWUDQR q ILQDOPHQWH GRS ‹ –”ƒ––ƒ †‡Ž ’”‹Â?‘ ”‹…‘Â?‘•…‹Â?‡Â?–‘ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ Â?‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ …ƒ•‡ƒ”‹ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ÂƒÇŁ ‹Ž Dz ‘•–”ƒÂ?‘ †‹ ƒŽ–”‘Â?Â’Â‹ÂƒÇł „ƒ––‡ •—Ž –‡Â?’‘ Dz‹ ’ƒ”‡Â?–‹dz †‡ŽŽ‡ ˜ƒŽŽ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‡

&

i sono voluti 11 anni di lavoro tenace, ma ora è fatta: il formaggio “Nostrano di Valtrompiaâ€? è dop, riconosciuto in tutta Europa. Si tratta della prima volta nella storia della produzione casearia bresciana; è un premio alla caparbietĂ dei pochi che hanno resistito in montagna credendo al futuro di un prodotto eccellente, dĂ fiducia ad alcune giovani aziende nate in questi anni. L’esito è positivo al di lĂ di ogni aspettativa; il lavoro è stato avviato in ComunitĂ montana oltre 20 anni fa per migliorare il prodotto, alpeggi e stalle, convincendo i Comuni (proprietari di oltre il 90% delle malghe) a investire nel settore, curando per loro progetti e pratiche per i finanziamenti regionali ed europei. Grande soddisfazione quindi a livello istituzionale ma bisogna ora rimboccarsi le maniche. Il dop è prestigiosa base di partenza: ora tocca agli allevatori uniti dare contenuto e continuitĂ ad una attivitĂ che può portare soddisfazioni sul piano economico e creare nuovi posti di lavoro. Sono queste le considerazioni di chi in prima persona ha seguito giorno per giorno il lungo iter: il presidente dell’apposito comitato tra allevatori Silvio Zanini e Roberto Mondinelli, il funzionario della ComunitĂ montana. Una tessitura paziente dal 2001: la formazione del Comitato; il disciplinare e il lavoro sulla qualitĂ del pro-

Ǥ ‘Ž‘Â?„ƒÂ?‘ǥ ‹Â? Ž‘…ƒŽ‹–Â? ƒƒÂ?¿ǥ ‹Ž ÍšÍ&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ …‹ •ƒ”Â? Žƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ †‡ŽŽƒ Dz ”—Â?ƒ ƒŽ–”—Â?’Ž‹Â?ƒdzǥ …Š‡ ˆ‘”Â?‹•…‡ ‹Ž ÍĄÍ˜ÎŹ †‡Ž Žƒ––‡ dotto con la preziosa collaborazione dell’Istituto sperimentale lattiero caseario di Lodi; l’approvazione della Regione; a settembre 2010 l’ultima audizione pubblica a Tavernole coi funzionari romani e produttori; il via libero del Ministero italiano per l’invio a Bruxelles. Il 15 ottobre scorso, sulla

Gazzetta della ComunitĂ europea era stata pubblicata la registrazione della domanda del formaggio Nostrano di Valtrompia. Da quella data dovevano passare 180 giorni, per eventuali opposizioni da altri stati membri. Sono trascorsi: la pratica è cosĂŹ compiuta. Il Nostrano Valtrompia dop, batte sul tempo i “parentiâ€? delle altre valli piĂš pubblicizzati come il Bagoss di Bagolino. Il Comitato ha giĂ inviato raccomandata al Ministero per iniziare la produzione in “transitorioâ€? con il logo approvato. Una ditta specializzata riconosciuta dal governo darĂ il via ai controlli, dalla stalla alla lavorazione a certificare la corrispondenza al capitolato di produzione. l’entusiasmo sembra ritrovato: a S. Colombano, in localitĂ NaanĂŹ il 27 maggio ci sarĂ la prima rassegna della “Bruna Valtrumplinaâ€? che deve fornire, secondo il capitolato, il 90% del latte utilizzato per il “nostranoâ€? dop. Organizzano insieme il Comitato dop, ComunitĂ montana e Apa. Vi possono partecipare vacche di proprietĂ dell’azienda agricola da almeno sei mesi munite di collare in catena. I diversi allevatori esporranno i prodotti tipici. L’evento inizia alle 8.30 con la valutazione dei capi presenti e una lezione sulla razza bruna. Si chiude alle 15 con la premiazione dei partecipanti e i riconoscimenti all’allevatore piĂš giovane e piĂš anziano. Per informazioni, Fausto Piotti (339/7150844).

ƒ˜‡

ÂŽ Í?Í˜Îť †‡Ž …‘”‘ †‡Ž ƒ”œƒ

ÂŽ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ° —Â?ƒ †ƒ–ƒ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ’‡” Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ƒ˜‡ …Š‡ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ ‹ Í?͘ ƒÂ?Â?‹ †‡Ž …‘”‘ †‡Ž ƒ”œƒ †‹ ƒ˜‡Ǥ ÂŽ ‘”‘ †‹ ƒ˜‡ Â?ƒ•…‡ Â?‡Ž ͙͚ͥ͞ …‘Â? •‘Ž‹ ˜‘…‹ Â?ÂƒÂ•Â…ÂŠÂ‹ÂŽÂ‹ÇĄ ’‘‹ Â?‡Ž Í™ÍĄÍ Í˜ •‹ ˆ‘Â?†‡ …‘Â? ‹Ž …‘”‘ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ DzÂ?ƒ˜‡Â?•‹•dz ˆ‘”Â?ƒÂ?ÇŚ †‘ …‘•¿ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡ …‘”‘ †‡Ž ƒ”œƒ …‘Â?’‘•–‘ †ƒ ‘Ž–”‡ ͘͜ …ƒÂ?–‘”‹Ǥ ÂŽ …‘”‘ Šƒ —Â? ˜ƒ•–‹••‹Â?‘ ”‡’‡”–‘”‹‘ †‹ …ƒÂ?–‹ǣ …Žƒ••‹…‹ ‡ †‹ Â?‘Â?–ƒ‰Â?ÂƒÇĄ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ‡ Â’Â‘Â’Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹Â? Ž‹Â?‰—ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ÂƒÇĄ •–”ƒÂ?‹‡”ƒ ‡ ƒÂ?…Š‡ †‹ƒŽ‡––ƒŽ‡Ǥ ÂŽ …‘”‘ Šƒ ƒ˜—–‘ Žƒ •‘††‹•ˆƒœ‹‘Â?‡ †‹ …ƒÂ?–ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ Â?‡ŽŽ‡ …‡”‹Â?‘Â?‹‡ †‹ ‘”†‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ ˜‡•…‘˜‹Ž‡ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‡Â?œ‘ ‡nj ”‡•‘Ž‹ ‡ Â?‘Â?•Ǥ Â?‰‡Ž‘ ‘”‡•…Š‹Ǥ ƒ ƒ˜—–‘ ƒÂ?…Š‡ Žǯ‘Â?‘”‡ †‹ ‹Â?…‹†‡”‡ ’”‡‰‡˜‘Ž‹ …†Ǥ ‡Ž …‘”•‘ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ‹ Â?ƒ‡•–”‹ †‡Ž …‘”‘ ‡ ‹ ˜ƒ”‹ •ƒ…‡”†‘–‹ †‡ŽŽ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ ŠƒÂ?Â?‘ –”ƒ•Â?‡••‘ Žǯ‡Â?–—•‹ƒ•Â?‘ ’‡” ‹Ž …ƒÂ?–‘ǥ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒÂ?†‘ Žƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?ƒŽ‹–Â? †‹Â?Â‘Â•Â–Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ †—”ƒÂ?–‡ ‹Ž ˜‹ƒ‰‰‹‘ †‡Ž …‘”‘ǥ †ƒŽ Â?ƒ‡•–”‘ †‹ƒ…‘Â?‘ ”ƒÂ?…‘ ‘Â?ƒ–‹Ǥ ‰Â?‹ •‹Â?‰‘Ž‘ Â…Â‘Â”Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ •‘•–‡Â?‡Â?†‘ Žƒ ˆƒ–‹…ƒ †‡ŽŽ‡ Â’Â”Â‘Â˜Â‡ÇĄ Šƒ …‘Â?–”‹„—‹–‘ ƒ ˆƒ” ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ ƒŽ …‘”‘ ‰”ƒÂ?†‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹Ǥ ‘Â?’Ž‡••‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ° •–ƒ–ƒ •˜‹Ž—’’ƒ–ƒ —Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? …‘”ƒŽ‡ …Š‡ Šƒ …‘Â?•‡Â?–‹–‘ ƒ –ƒÂ?–‹ †‹ †‡†‹…ƒ”•‹ ƒŽ …ƒÂ?–‘ …‘Â? ‡Â?–—nj •‹ƒ•Â?‘ ‡ ’ƒ••‹‘Â?‡ •…‘’”‡Â?†‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ Â?—•‹…ƒ Žƒ ˜‡”ƒ •‘††‹•ˆƒœ‹‘Â?‡ †‹ …ƒÂ?–ƒ”‡ ‹Â? …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒǤ ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? ‹Ž Í?Í˜Îť ƒÂ?Â?‹˜‡”•ƒ”‹‘ †‡Ž …‘”‘ ° ’‡” •ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ Â?‡ŽŽƒ ‹‡˜‡ †‡ŽŽƒ ‹–”‹ƒǤ

ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒ ‡ ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ‡”†‡ —Ž‹–‘ ‡ …‘””‹Â?‡ŽŽƒ ÍšÍ? …Žƒ••‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ †‹ ͙͘ ’Ž‡••‹ ˜ƒŽ–”—Â?’Ž‹Â?‹ …‘Â? ‘Ž–”‡ ͘͘͞ ƒŽ—Â?Â?‹ǣ •‘Â?‘ “—‡nj •–‡ Ž‡ …‹ˆ”‡ †‡Ž …‘Â?…‘”•‘ ƒ”–‹•–‹…‘ ‡”†‡ —Ž‹–‘ ͚͙͚͘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒŽŽƒ ‘Â?—nj Â?‹–Â? ‘Â?–ƒÂ?ƒǤ Â?•‹‡Â?‡ ‘Ž–”‡ ͘͘͜ ƒŽ—Â?Â?‹ †‹ ͛͛ …Žƒ••‹ ‡ Í Â’ÂŽÂ‡Â•Â•Â‹ ’‡” ‹Ž …‘Â?…‘”•‘ ƒ„„‹Â?ƒ–‘ †‡Ž †‹•‡‰Â?‘ †‡Ž Ž‘‰‘ †‹ Dz …‘””‹Â?‡ŽŽƒ ͚͙͚͘dzǥ Žƒ Â?ƒ”…‹ƒ †ƒ ƒ”†‘Â?‡ ƒ ”‡•…‹ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ †ƒŽŽƒ ‘Â?Ž—• †‹ ‹ƒÂ?Â?‹ ‘Ž‹ǥ ‹Ž ˜‹Â?…‹–‘”‡ †‡ŽŽƒ ƒ”ƒ–‘Â?ƒ †‹ ‡™ ‘”Â?Ǥ ÂŽ –‡Â?ƒ †‹ ‡”†‡ —Ž‹–‘ •˜‘Ž–‘ †ƒ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ …‘Â? ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‡ Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÇŚ œ‹‘Â?‹ Â?‡‹ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‹ ’‹Î ˜ƒ”‹ ‡”ƒ Dz ƒ –—–‡Žƒ †‡‹ „‘•…Š‹ ° —Â? Â?‘†‘ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ ’‡” ”‹’”‹•–‹Â?ƒ”‡ —Â?‘ •˜‹Ž—’’‘ •‘•–‡Â?‹„‹Ž‡dzǤ ‡ †‹˜‡”•‡ ‘’‡”‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ ‹Â? Â?‘nj •–”ƒ ’‡” –—––ƒ Žƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ •…‘”•ƒ ƒ ‹ŽŽƒ Ž‹•‡Â?–‹ …‘Â? ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‹ †‘Â?‡Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ …‘‘”†‹Â?ƒ–‡ †ƒŽ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?—Â?‹–Â? ‘Â?–ƒÂ?ƒ ‘„‡”–‘ ‘Â?†‹Â?‡ŽŽ‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ƒ—”‘ ‹‰—”–Â?ǥ“—‡ŽŽ‘ †‹ ‹ŽŽƒ Žƒ—†‹‘ ƒ”‹ƒÂ?‹Â?‹ǥ ‹ŽÂ?ƒ Š‡nj †ƒ ’‡” ‹Ž ‹’ƒ”–‹Â?‡Â?–‘ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ ƒ‘Žƒ Š‹‘†‡ŽŽ‹ ’‡” …‘””‹Â?‡ŽŽƒǤ —–nj –‡ Ž‡ …Žƒ••‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ ƒ ‡”†‡ —Ž‹–‘ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ ’”‡Â?‹ƒ–‡ …‘Â? …‘Â?’Ž‡••‹˜‹ Í›Í?͘͘ ‡—”‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?—Â?‹–Â? ‘Â?–ƒÂ?ƒǤ —Ž ’‘†‹‘ Â?‡ŽŽǯ‘”†‹Â?‡ Žƒ Â?ƒ–‡”Â?ƒ ‘˜‹Â?‹ ‡ Žƒ ‡Ž‡Â?‡Â?–ƒ”‡ ‹–‘ ’‡”‹ †‹ ƒ”…Š‡Â?‘ Č‹Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‹ Íš ‡ Íš ČŒ •‡‰—‹–‡ †ƒŽŽƒ Â?‡†‹ƒ Č‹Í™ ČŒ †‹ ‘Žƒ˜‡Â?‘Ǥ ‡” …‘””‹Â?‡ŽŽƒ Šƒ †‹•‡‰Â?ƒ–‘ ‹Ž „‘œœ‡––‘ ˜‹Â?…‡Â?–‡ ‹‘”‰‹ƒ

ƒœœƒ”‘Ž‹ †‡ŽŽǯ •–‹–—–‘ …‘Â?’”‡Â?•‹˜‘ †‹ ƒ”†‘Â?‡Ǥ ȋ‡Ǥ„ǤČŒ

‘Â?…‡•‹‘ ƒ †‹ˆˆ‡”‡Â?œ‹ƒ–ƒ ’ƒ••ƒ †ƒŽŽ‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ‹ ’‘••‘Â?‘ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒ”‡ ‹Â? …‘Â?’‘•– Â’Â‹ÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ ’‘•ƒ–‡ ‡ „‹……Š‹‡”‹Ǥ ‡Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ‘Â?…‡•‹‘ ° —Â?ƒ …‘•ƒ ‰‹Â? ’‘••‹„‹Ž‡ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽ ’”‘‰‡––‘ Dz –‘˜‹‰Ž‹‡ …‘Â?Â’Â‘Â•Â–ÂƒÇŚ „‹Ž‹dz ’”‘Â?‘••‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ••‡••‘”ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡Ǥ Dz Â? •‘•–ƒÂ?œƒ Č‚ †‹…‡ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡

‹ƒÂ?’‹‡–”‘ ‡ŽŽ‡”‹ Č‚ ƒ„„‹ƒÂ?‘ ’”‘’‘•–‘ Ġ ƒŽ…—Â?‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÇŚ œƒÂ?‘ ÂˆÂ‡Â•Â–Â‡ÇĄ ”‹–”‘˜‹ ‘ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹ ’—„„Ž‹…Š‡ †‹ —–‹Ž‹œœƒ”‡ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‹ „‹‘†‡nj ‰”ƒ†ƒ„‹Ž‹ ‡ Â”Â‹Â…Â‹Â…ÂŽÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ …Š‡ ˆ‹Â?‹•…‘Â?‘ Â?‡Ž …ƒ••‘Â?‡––‘ †‡Žǯ‹Â?†‹ˆˆ‡”‡Â?œ‹ƒ–ƒǤ ”‘’”‹‘ Žƒ †‹ˆˆ‡”‡Â?œ‹ƒœ‹‘Â?‡ •‡Â?’”‡ ’‹Î •’‹Â?–ƒ Č‹Â•Â‹ÂƒÂ?‘ ƒŽ ÍœÍ ÎŹČŒÇĄ …‹ Šƒ ˆƒ––‘ ’‡Â?•ƒ”‡ ƒ “—‡•–ǯ‹Â?Â‹ÂœÂ‹ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ …‘Â? Žǯ‹Â?–‡Â?–‘ †‹ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ ‡Â?–”‘ Žƒ ˆ‹Â?‡ †‡Ž ͚͙͚͘ Žƒ “—‘–ƒ †‡Ž ÍžÍ?ÎŹ ’”‡˜‹•–ƒ †ƒŽŽƒ Â?‘”Â?ƒ–‹˜ƒ †‹ Ž‡‰‰‡dzǤ ‡ ”‡ƒŽ–Â? Ž‘…ƒŽ‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ÂƒÂ†Â‡Â”Â‹ÇŚ –‘ †‘˜”ƒÂ?Â?‘ ‡ˆˆ‡––—ƒ”‡ Žƒ †‹ˆˆ‡”‡Â?œ‹ƒ–ƒ •— Â’ÂŽÂƒÂ•Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ ˜‡–”‘ ‡ Žƒ––‹Â?‡ †ƒ …‘Â?ÂˆÂ‡ÇŚ ”‹”‡ ’”‡••‘ Žƒ ’‹ƒ––ƒˆ‘”Â?ƒ Â?—Ž–‹”ƒ……‘Ž–ƒ †‹ ˜‹ƒ Ž†‘ ‘”‘ Í Âƒ ‘Â?…‡•‹‘Ǥ Č‹ÂƒǤƒǤČŒ


Í™Í

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ƒ‰‘ †‹ ƒ”†ƒ ƒ –‡…Â?‘Ž‘‰‹ƒ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‡Ž –—”‹•Â?‘ La tecnologia sempre piĂš al servizio dell’industria turistica. E non poteva non puntare sul Garda, che del turismo provinciale è leader, per valorizzare il territorio e le sue risorse e favorire lo sviluppo socioeconomico. Ăˆ nato cosĂŹ il progetto ‘Infotom, informazioni turistiche on mobile’, che, commissionato dall’Assessorato al turismo e cultura della Provincia di Brescia e realizzato da Iso ambiente di Mazzano e Ledsoft di Brescia, è stato presentato a Rivoltella

con un educational tour cui ha partecipato come ‘testimonial’ Paola Pezzo, campionessa olimpica di mountain bike. “Infotom� descrive il bello e il buono del Garda attraverso 19 itinerari ciclabili digitalizzati in un sito internet e in una app per smartphone. Nel sito www.gardabelloebuono. it il ‘bello’ racconta di chiese, luoghi storici, musei, castelli, ville, palazzi, scorci panoramici e oasi naturali, mentre il ‘buono’ informa di vino, olio, prodotti tipici

e di accoglienti cantine, frantoi e agriturismi disseminati sul territorio. L’applicazione, scaricabile gratuitamente e disponibile per cellulari ‘iPhone’ a ‘Android’ è in grado di localizzare l’utente guidandolo come un ‘tom-tom’ tra gli oltre 300 km di itinerari ciclabili percorribili nel basso Garda e suggerendogli le bellezze e le bontĂ presenti nelle vicinanze. Per sopperire alle difďŹ coltĂ di lettura ‘open air’ si può avviare, con un semplice click, anche l’audio-guida.

Il tutto è gestibile, se non si dispone di un accesso alla rete, anche off-line scaricando il materiale in formato pdf. “Sono strumenti indispensabili – afferma l’assessore Silvia Razzi – che, qualiďŹ cando e mettendo in rete le risorse e le eccellenze presenti, contribuiscono a rendere pienamente fruibile a turisti e residenti il nostro territorioâ€?. Coniugare il turismo con lo sport, la cultura, l’ambiente e l’enogastronomia, per sviluppare una economia alternativa. (v.b.)

ƒÂ? ‡Ž‹…‡ ‡Â?–”‘ ”‡•‹†‡Â?œ‹ƒŽ‡ Dz ƒ ÂƒÂ”Â‰ÂŠÂ‡Â”Â‹Â–ÂƒÇł

&RPH DLXWDUH JOL DPPDODWL" Dz ƒ‰‹dzǥ …‡Â?–”‘ ’‹Ž‘–ƒ ’‡” Žƒ †‹ƒ‰Â?‘•‹ǥ ”‹…‡”…ƒ ‡ …—”ƒ †‡ŽŽ‡ Â?ƒŽƒ––‹‡ ‰‡Â?‡–‹…Š‡ ‡ Â”ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Šƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ —Â?ƒ –ƒ˜‘Žƒ ”‘–‘Â?†ƒ •—Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ •‘ˆˆ‡”‡Â?œƒ

/

a sofferenza è una risorsa della vita umana e non una disgrazia, una punizione divina. Ăˆ un campo di battaglia, ma ha dentro una capacitĂ di cambiare in meglio il mondo, la vita, le relazioni tue e di chi ti sta accanto, insospettabileâ€?. Spunti di riflessione portati da Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e dirigente del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, a San Felice del Benaco nel corso della tavola rotonda ospitata nel centro residenziale “La Margheritaâ€? e organizzata da “Magiâ€?, centro pilota per la diagnosi, ricerca e cura delle malattie genetiche e rare. Dove è Dio? PerchĂŠ devo soffrire per cose che non mi sono provocato? PerchĂŠ mi è stato fatto questo velenoso regalo? Di chi è la colpa? PerchĂŠ la mia vita deve essere condannata a una sofferenza che mi distrugge e mi chiude l’esistenza? “Sono le domande che ogni uomo, soprattutto giovane, si fa di fronte alle malattie, soprattutto se sono rare e genetiche, se non sono conosciute, se sono progressive, se non danno speranza umana di risoluzione, ancora di piĂš se devono essere sopportate nell’indifferenza delle strutture, se si inscrive nella mente il tragico pensiero di essere vittima di un lascito genetico dei genitori o della stessa umanitĂ , fuo-

‡”–‡ŽŽ‹ǣ Dz Â? “—‡•–ƒ •–”—––—”ƒ •‹ ˜—‘Ž‡ †ƒ” ˜‹–ƒ ƒ —Â? …‡Â?–”‘ †‹ ƒ……‘‰Ž‹‡Â?œƒ ‡ †‹ ”‹ƒ„‹Ž‹–ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ Â?ƒŽƒ–‹ †‹ Â?ƒŽƒ––‹‡ ‰‡Â?‡–‹…Š‡dz ri da ogni dono d’amoreâ€?. Entrano in gioco l’interesse e l’obbligo che deve portare una comunitĂ cristiana nell’offrire la sua spiritualitĂ , con modi nuovi da inventare. Con una qualificazione professionale da curare, con un approccio al malato fatto di una delicatezza unica, ma anche coraggiosa, da costruire e da proporre. “Questi malati non devono sentirsi mai di nessuno o solo dei loro genitori, devono sapere che c’è una comunitĂ scientifica che si muove, che dedica la sua vita a loro e anche una comunitĂ cristiana che se ne fa caricoâ€?. Nessuno deve mancare all’appello. Per questo, nella tavola rotonda che ha visto la partecipazione di noti specialisti di malattie rare, si sono poste le basi per la creazione di una rete che unisca mondi diversi – malati, medici, genitori, insegnanti e volontari – ma legati dalle stesse problematiche. Una rete che serva a formare e ad informare. E in questa rete il ‘nodo centrale’ do-

vrebbe diventare in un prossimo futuro “La Margheritaâ€?. “In questa struttura – afferma Matteo Bertelli, specialista in malattie genetiche e fondatore di ‘Magi’ – si vuole dar vita a un centro di accoglienza e di riabilitazione dei malati di malattie genetiche. Desideriamo creare un luogo dove i malati possano incontrarsi con gli specialisti, dove i medici possano pianificare cure, confrontarsi e seguire aggiornamenti e dove si possa formare personale infermieristico e socio-assistenziale. Un luogo che potrĂ servire come residenza sanitaria assistenziale di persone colpite da malattie genetiche che non sono piĂš autosufficienti e che non hanno piĂš familiari che possano prendersi cura di loroâ€?. La struttura di San Felice disporrĂ di 25 posti letto per i pazienti, di spazi per ospitare i familiari e di alloggi destinati al personale proveniente da tutta Italia e anche dall’estero. Circondata da 8.000 mq di parco con ulivi e agrumi e situata a 400 m dal lago, dispone anche di una piscina di acqua sorgiva: un ambiente ‘a misura’ con caratteristiche molto differenti da quelle di un ospedale tradizionale, dotato di ampi ed idonei spazi per svolgere attivitĂ di riabilitazione motoria e psicocognitiva. Un punto di partenza, dove incontrare qualcuno che aiuti a trovare un senso alla sofferenza.

ǥ Ǥ

ƒ •–‘”‹ƒ Dz ƒ ÂƒÂ”Â‰ÂŠÂ‡Â”Â‹Â–ÂƒÇł

Dz ‡•‹†‡”‹ƒÂ?‘ …”‡ƒ”‡ —Â? Ž—‘‰‘ …Š‡ ’‘–”Â? •‡”˜‹”‡ …‘Â?‡ ”‡•‹†‡Â?œƒ •ƒÂ?‹–ƒ”‹ƒ ƒ••‹•–‡Â?œ‹ƒŽ‡ †‹ ’‡”•‘Â?‡ …‘Ž’‹–‡ †ƒ Â?ƒŽƒ––‹‡ ‰‡Â?‡–‹…Š‡dz

ƒÂ? ‡Ž‹…‡ †‡Ž ‡Â?ƒ…‘ ‘•’‹–‡”Â? ƒ „”‡˜‡ —Â? …‡Â?–”‘ ”‡•‹†‡Â?œ‹ƒŽ‡ †‹ ‡……‡ŽŽ‡Â?œƒ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‹Â•Â–Â‡Â?œƒ Â•Â‘Â…Â‹Â‘ÇŚÂ•ÂƒÂ?‹–ƒ”‹ƒ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ ”ƒ‰ƒœœ‹ ƒˆˆ‡––‹ †ƒ Â?ƒŽƒ––‹‡ ‰‡Â?‡–‹…Š‡ ‡ ”ƒ”‡Ǥ † ‘•’‹–ƒ”Ž‹ •ƒ”Â? Žǯ‡š ƒŽ„‡”‰‘ ”‡•‹†‡Â?œ‹ƒŽ‡ Dz ƒ ÂƒÂ”Â‰ÂŠÂ‡Â”Â‹Â–ÂƒÇł ȋ™™™Ǥ ”‡•‹†‡Â?œ‹ƒŽ‡ŽƒÂ?ƒ”‰Š‡”‹–ƒǤÂ‹Â–ČŒÇŁ ‹Â?Â?‡”•ƒ ‹Â? ‘––‘Â?‹Žƒ Â?‡–”‹ †‹ ’ƒ”…‘ …‘Â? ‘Ž‹˜‹ ‡ ƒ‰”—Â?‹ Â•Â‡Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‹ÇĄ ƒ ͘͘͜ Â?‡–”‹ †ƒŽ Žƒ‰‘ ‡ …‘Â? —Â?ƒ ’‹•…‹Â?ƒ †‹ ƒ…“—ƒ •‘”‰‹˜ƒ Žƒ Â•Â–Â”Â—Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ •–‘”‹…ƒ ’”‘’”‹‡–Â? †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ƒ‡•–”‹Â?‹ Č‚ ‡”–‡ŽŽ‹ǥ ° †ƒ “—‡•–ƒ •–ƒ–ƒ †‘Â?ƒ–ƒ ƒŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â? †‹ ƒ‰‹ Č‹ •–‹–—–‘ †‹ ‡Â?‡–‹…ƒ Â?‘Â? Â’Â”Â‘ÂˆÂ‹Â–ČŒ …Š‡ “—‹ ’‘”–‡”Â? Ž‡ •—‡ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ ‡ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‹ Â?‡†‹…Š‡ ‡ •‘…‹‘nj •ƒÂ?‹–ƒ”‹‡ ‰‹Â? ƒ––‹˜‡ ‹Â? ƒÂ?„‹–‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‡† ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ƒ‰‹ ° ”‹—•…‹–ƒ ‰‹Â? ‘‰‰‹ǥ ‹Â? •‡‹ ƒÂ?Â?‹ †‹ ƒ––‹˜‹–Â?ÇĄ ƒ …”‡ƒ”‡ —Â?ƒ ”‡–‡ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ’‡” ‘ˆˆ”‹”‡ Žƒ †‹ƒ‰Â?‘•‹ ‰‡Â?‡–‹…ƒ ƒ‹ Â?ƒŽƒ–‹ †‹ ’ƒ–‘Ž‘‰‹‡ ‰‡Â?‡–‹…Š‡ ”ƒ”‡Ǥ

‘„ƒ”�‘

…‘Ž‘”‹ †‡ŽŽ‡ ‡�‘œ‹‘�‹

‹Â?‘ ƒŽ ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ ‡•–ƒ †‡‰Ž‹ ƒ•’ƒ”ƒ‰‹ …‘Â? Žǯ‘Ž‹‘ †‡Ž ƒ”†ƒ

†‘Ž‘ � …‘�…‘”•‘ ’‡” ‰”ƒˆˆ‹–ƒ”‹

ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ ’”‡••‘ Žƒ ‹„Ž‹‘–‡…ƒ †‹ ‘„ƒ”Â?‘ ˜‹‡Â?‡ ‹Â?ƒ—‰—”ƒ–ƒ Žƒ Â?‘•–”ƒ Dz …‘Ž‘”‹ †‡ŽŽ‡ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹dzǣ Ž‡ ‘’‡”‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‡ †ƒ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‡Ž •‡ Dz ”…‘„ƒŽ‡Â?‘dz †‹ ‘° ‘Ž…‹ƒÂ?‘ †—”ƒÂ?–‡ ‹Ž Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ †‹ ”–‡–‡”ƒ’‹ƒǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ ° ƒ’‡”–‘ †ƒŽŽ‡ Í™Í? ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤

ƒ˜ƒ‹‘Â? ‡”‘Â?‡•‡ ˆ‹Â?‘ ƒ Ž—Â?‡†¿ ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ •‹ •˜‘Ž‰‡ Žƒ ͜͜ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ‡•–ƒ †‡‰Ž‹ ƒ•’ƒ”ƒ‰‹ …‘Â? Â?—Â?‡”‘•‹ •–ƒÂ?† ”‹……Š‹ †‹ ’‹ƒ––‹ †‡ŽŽƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ǥ ‘˜˜‹ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ „ƒ•‡ †‹ ÂƒÂ•Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ‰Â‹ÇĄ ‡ Â?‘Ž–‡’Ž‹…‹ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‹ …‘”Â?‹…‡ǥ –”ƒ …—‹ ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?‹‰Ž‹‘”‡ ˜ƒ”‹‡–Â? †‹ ƒ•’ƒ”ƒ‰‘ ‡ †‡Ž Â?‹‰Ž‹‘” Ž‹‘ †‡Ž ƒ”†ƒ ‘’Ǥ

‡ˆ‹Â?‹–‘ ‹Ž …ƒ•– ’‡” Žƒ –‡”œƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž Dz ÇŚ Â?ƒ”‹Â?ƒ ‹˜‡dzǥ …Š‡ •‹ •˜‘Ž‰‡ ‹Ž Íž ‡ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ ’”‡••‘ ‹Ž ƒ”…‘ ‹Â?ƒ•…‹–ƒ †‹ †‘Ž‘ǥ ‰Ž‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘”‹ •‘Â?‘ ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹ÇĄ †‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ™”‹–‡”•ǥ ’‡” ‹Ž …‘Â?…‘”•‘ Dz ÇŚ Â?ƒ”‹Â?ƒ –”‡‡– ‹‡™dzǤ ÂŽ ”‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ •‹ ’—Ö –”‘˜ƒ”‡ •— ™™™Ǥ†nj•Â?ƒ”‹Â?ƒǤ‹–Ǥ


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͙ͥ

‘Ž‹–‹…ƒ ‡ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ —‡ Â?‘Â?†‹ …Š‡ •‡Â?„”ƒÂ?‘ •‡Â?’”‡ ’‹Î †‹•–ƒÂ?–‹ Oggi che l’artigianato non riesce piĂš ad assorbire la manodopera espulsa dall’industria e troppe aziende artigiane stanno soffrendo, il mondo della politica sembra che non si sia ancora reso conto che, grazie alla loro essibilitĂ , piccola e media impresa, in questi anni sono state potente ammortizzatore sociale, dando lavoro a tantissima gente messa in mobilitĂ dall’industria. Anche il sistema ha cercato di adeguarsi a queste esigenze attraverso timidi segnali

come la legge Biagi, che nel tempo hanno portato qualche beneďŹ cio nelle organizzazioni aziendali ma non hanno saputo poi proseguire nella loro strada di riforma. Ma oggi i politici, che per anni hanno sbandierato la necessitĂ di emanare riforme, non possono piĂš contare sull’arma sociale delle piccole aziende come soluzione dei bisogni. Di fronte a questo gravissimo problema non sanno che dire o fare. Oggi l’artigiano è una impresa, una famiglia, un

cittadino e un tutt’uno, un insieme che in questa fase dell’economia non produce ricchezza, nĂŠ per sĂŠ, nĂŠ per i suoi collaboratori, ma ancora lavora e resiste e con tenacia tenta di superare questa ennesima crisi economica. Però di una politica nazionale seria, fatta di attenzione a chi momentaneamente ha problemi economici, non se ne parla. La politica è incapace a trovare soluzioni, persa nel particolarismo delle segreterie dei partiti. In un momento in

le imprese avrebbero bisogno di risposte concrete, la politica non ha idee e trova difďŹ coltĂ a racimolare qualche briciolo di iniziativa necessaria ad intervenire in una situazione disastrata come quella attuale. Ecco, la mancata legiferazione suquesti temi di vitale importanza, che puntualmente sbocciano nelle campagne elettorali con soluzioni fantasiose, hanno fatto sĂŹ che la crisi economica sia stata piĂš pesante in Italia che in altri Paesi.

••‘’ƒ†ƒ�ƒ ‹Žƒ�…‹‘ †‡Ž ’”‹�‘ –”‹�‡•–”‡ ͚͙͚͘

/¡LPSHUDWLYR q VRSUDYYLYHUH

’”‹Â?‹ –”‡ Â?‡•‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ •‡‰Â?ƒ–‹ †ƒ ’”‘„Ž‡Â?‹ …‘Â?‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ƒŽ …”‡†‹–‘

$

ssopadana-Claai, l’associazione dell’artigianato con sede in via Lecco 5 a Brescia, ha redatto il bilancio del primo trimestre 2012, analizzando i dati raccolti dagli iscritti.“Il quadro che sempre di piĂš emerge non è certo positivo, ma questo non è certo una novitĂ , visto l’andamento generale dell’economia: in una situazione difficile come questa non potevamo aspettarci qualcosa di diverso anche se c’è un grande rammarico e un certo sconcerto per le misure che ha adottato il governo – fa notare il presidente di Assopadana Mariano Mussio (nella foto in alto) –. Dal lato della finanza e del credito abbiamo raccolto 118 pratiche di finanziamenti per un totale di circa 12 milioni di euro, quasi tutte richieste di liquiditĂ , con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2011 di circa 5 milioni di euro. Il quadro è estremamente negativo, se pensiamo che la maggior parte di questi fi-

‡ ”‹…Š‹‡•–‡ ƒŽŽ‡ „ƒÂ?…Š‡ Â?‘Â? ’‡” ‹Â?˜‡•–‹”‡ Â?ƒ ’‡” ’‘–‡” …‘Â?–ƒ”‡ •— Ž‹“—‹†‹–Â?Ǥ ƒÂ?…ƒÂ?‘ ‰Ž‹ •–”—Â?‡Â?–‹ ’‡” ‹Â?˜‡”–‹”‡ Žƒ ”‘––ƒ nanziamenti sono richiesti per ottenere liquiditĂ e non per investire. In questo momento le imprese cercano semplicemente di sopravvivere e non hanno strumenti per invertire la rotta. Ci vorrebbero misure forti da parte del governo, misure che stimolano la crescita delle imprese, che incentivano il lavoro e non ulteriori balzelli e atti burocratici che deprimono e mettono in difficoltĂ l’imprenditore ed il lavoro ormai provati dalla lunga crisi economicaâ€?. Un altro dato negativo viene attribuito all’insolvenza: “sempre secondo i nostri dati è aumentata del 10% con

punte del 30% in particolari settori dell’economia – continua Mussio – soprattutto in quello edile. Infine, tanto per mettere la ciliegina sulla torta, il 70% dei nostri associati dichiara di essere sprovvisto di fondi per far fronte alle imposte da pagareâ€?. Ăˆ questo un inizio anno decisamente in discesa: “Una discesa che non ha ancora toccato il fondo e del quale non si vede ancora traccia all’orizzonte – sostiene Mussio –. Parliamoci fuori dai denti, le aziende sono ormai al collasso, il Governo oltre a non attuare alcuna misura di bilancio, con le banche che hanno chiuso i rubinetti, persiste nella sua politica di repressione e di aggravio delle esauste casse aziendali. Non vogliamo essere pessimisti, ma l’analisi che abbiamo fatto è purtroppo lo specchio della situazione reale. Non possiamo continuare a parlare di innovazione, qualitĂ , flessibilitĂ quando le imprese sono messe nelle condizioni di dirottare le risorse per pagare semplicemente

le tasse. Non servono slogan e proclami, serve la concretezza di leggi che diano la possibilitĂ alle aziende di lavorare, di sfidare il mercato mettendo in campo la competitivitĂ che alle nostre aziende non è mai mancata. Di sicuro non sono gli artigiani o gli industriali che da soli possono invertire la rotta. Al governo non chiediamo sussidi, chiediamo solo che ci dia la possibilitĂ di lavorareâ€?.

‡ ƒœ‹‡Â?†‡ …Š‹‡†‘Â?‘ †‹ ’‘–‡” Žƒ˜‘”ƒ”‡Ǥ Â? ƒ’’‡ŽŽ‘ ƒŽ ‰‘˜‡”Â?‘ ’‡” •…‡Ž–‡ …‘Â?…”‡–‡ ’‡” ”‹–”‘˜ƒ”‡ Žƒ …‘Â?’‡–‹–‹˜‹–Â? ’‡”†—–ƒ


͚͘

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ ƒ ’”‡•‘ ‹Ž ˜‹–ƒ Dz –‹Â?Â‡Â”ÂƒÇł Ha preso il via il 10 maggio scorso “Itineraâ€? l’iniziativa promossa da Confartigianato imprese unione di Brescia e dal suo gruppo Giovani imprenditori per informare, sostenere e aggregare giovani imprenditori artigiani nel corso della loro attivitĂ lavorativa. Il primo appuntamento, dedicato all’e-commerce si è tenuto a Padernello con la presenza di Alessandro Bigi, dell’UniversitĂ degli Studi di Brescia, e Andrea Spedale (nella

foto), presidente nazionale dell’Associazione Italiana e-commerce. Il secondo incontro “Reti d’impresa: innovazione e condivisioneâ€? si svolgerĂ giovedĂŹ 7 giugno a Montichiari presso Corte Francesco e vedrĂ Andrea Scalia, responsabile del Settore innovazione e reti di Confartigianato, e Roberta Gagliardi, responsabile Innovazione e reti di Confartigianato Lombardia, trattare dei metodi di

realizzazione di un progetto tra piÚ imprese. L’ultimo convegno, in programma il 20 settembre all’Hotel Rizzi Aquacharme di Darfo Boario Terme, verterà sulla crisi e sulla stretta del credito, principali freni per le possibilità di crescita e sviluppo del Paese. Carmine Trecroci, dell’Università degli studi di Brescia, e Pier Aldo Bauchiero, direttore regionale Lombardia di Banca Intesa, illustreranno l’attuale situazione e le prospettive per i mesi a venire,

andando ad esplorare anche le nuove possibilitĂ di aggregazione di imprese per raccogliere il credito direttamente sul mercato. Tutti gli incontri, che si svolgeranno dalle 19 alle 21, sono ad ingresso libero, per maggiori informazioni è possibile contattare la Segreteria Gruppo giovani Imprenditori Confartigianato Unione di Brescia allo 030/3745205 oppure inviare una mail all’indirizzo info@ confartigianato.bs.it.

Â?–‡”˜‹•–ƒ Â?œ‘ ‘””‹ǥ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ ‹•Ž ”‡•…‹ƒ

3URYYLGHQ]H SHU O¡DUWLJLDQDWR

�’‘”–ƒ�–‹ ƒ……‘”†‹ ’‡” •‘•–‡�‡”‡ —� •‡––‘”‡ ‹� †‹ˆˆ‹…‘Ž–� ‡ ‰ƒ”ƒ�–‹”‡ ‹ •—‘‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹

,

mportanti novitĂ dal punto di vista sindacale per i lavoratori delle imprese artigiane. Sono stati, infatti, firmati in questo periodo alcuni importanti accordi tra le organizzazioni sindacali e le associazioni degli artigiani per sostenere sia i dipendenti che le imprese, per esempio l’accordo sulle provvidenze per l’anno 2012. “Quest’ultimo – afferma Enzo Torri, segretario generale di Cisl Brescia – si caratterizza per la bilateralitĂ degli accordi, cioè l’impegno preso da lavoratori e imprese per un sostegno comune. Si interviene in sostanza dove lo Stato non riesce ad arrivareâ€?. CosĂŹ per il 2012 sono previsti interventi sul fronte degli ammortizzatori sociali, con un sostegno ai lavoratori delle imprese artigiane che non usufruiscono della Cassa integrazione, ma anche contributi alla scolaritĂ , al pagamento delle rette per gli asili nido e contributi al reddito. “Non solo – prosegue Torri – grazie ad

Â?–‡”˜‡Â?–‹ •—Ž ˆ”‘Â?–‡ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‘”–‹œœƒ–‘”‹ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ •‘•–‡‰Â?‘ ƒ‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ †‡ŽŽ‡ ƒœ‹‡Â?†‡ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‡ •‡Â?œƒ …ƒ••ƒ ‹Â?–‡‰”ƒœ‹‘Â?‡

un accordo firmato il 15 febbraio, dal prossimo anno è prevista l’istituzione del welfare integrativo: le prestazioni, per esempio quelle sanitarie, che finora erano previste per i lavoratori coperti da contratto nazionale, saranno dal prossimo anno disponibili anche per i dipendenti artigiani. Inoltre il contributo versato nel fondo su cui questi accordi si basano coprirĂ tutte le situazioni previste, dalla formazione alla sicurezza, e costituirĂ una base di partenza qualora cessasse la Cassa integrazione in derogaâ€?. Si parla anche di contratti di apprendistato

e ingresso nel mondo del lavoro, uno dei temi piĂš sentiti allo stato attuale: “Anche all’interno dell’attuale riforma del mercato del lavoro – afferma in proposito il segretario – si discute di come favorire le assunzioni. Finora i contratti di apprendistato soffrivano di alcune difficoltĂ legate al versante della formazione del lavoratore, che rischiava di essere insufficiente, con la prospettiva di essere considerati solamente come un contratto meno oneroso. L’accordo regionale che è stato trovato, invece, prevede un piano formativo con l’istituzione della figura del “Tutorâ€?, responsabile del lavoratore e prevede ogni anno un aumento della retribuzione dell’apprendista, che parte dal 50% della busta paga di un operaio qualificato per arrivare fino all’80%. Tutto ciò va a favore dei 90mila apprendisti presenti in Lombardia ed è un contributo importante anche per la soluzione di un problema di cui si discute anche a livello nazio-

nale; si è insomma sbloccata la situazioneâ€?. La valutazione generale su questi accordi è pertanto positiva, specie in un momento di acclarata difficoltĂ economica come quello in cui ci troviamo: â€œĂˆ il segnale – questo il giudizio di Enzo Torri – che le parti sociali riescono a dare prospettive e tutele economiche sia per le imprese sia per i lavoratori, nonostante la grave crisi che affligge il nostro sistemaâ€?.

‘•‹–‹˜‘ ‹Ž …‘Â?Â?‡Â?–‘ †‹ Â?œ‘ ‘””‹ǥ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‹•Ž „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ ”ƒ‰‰‹—Â?–‘ –”ƒ Ž‡ ’ƒ”–‹ •‘…‹ƒŽ‹


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͚͙

ƒ–ƒ Â?‡Ž Í™ÍĄÍ Íœ ”‡ƒ–ƒ ’‡” ”‹•’‘Â?†‡”‡ ƒ †‹˜‡”•‡ ‡•‹‰‡Â?œ‡ La Scuola bottega (nella foto) nasce nel 1984 per opera di un gruppo di artigiani della zona di San Polo, soci fondatori tra i quali l’attuale presidente Bruno Lugana, con l’intento di rispondere alla domanda di famiglie e ragazzi che cercano percorsi individualizzati, su misura delle loro aspirazioni. Nel contempo l’istituzione incontrava anche l’esigenza di molti artigiani di dare, nel tempo, continuitĂ al loro mestiere. Oggi la scuola forma nuove

generazioni di autoriparatori, carrozzieri, termoidraulici, addetti alle macchine utensili a controllo numerico, elettricisti, operatori commerciali addetti alle vendite. Si realizzano anche i percorsi di IV anno del diploma di tecnico per l’automazione industriale e di tecnico commerciale, e presso la sede di Brescia il V anno di maturità tecnica. Punti di forza della Scuola bottega artigiani di San Polo, a Brescia sono le metodologie di

studio (dal fare al sapere) e di conduzione delle lezioni, anche con strumenti multimediali e laboratori specialistici, ďŹ nalizzate ad un approccio piĂš efďŹ cace e produttivo per i ragazzi. Altra scelta azzeccata è quella della sinergia e della collaborazione con le aziende dei settori interessati dai percorsi ďŹ nalizzate alla migliore organizzazione dei tirocini formativi. Di grande importanza, poi, è la presenza di numerosi tutor volontari che accompagnano individualmente

gli allievi lungo tutto il percorso formativo sia inteno alla Scuola che presso le aziende dove gli stessi realizzano l’esperienza del tirocinio docenti, Non meno importante, nel percorso formativo dei giovani studenti della scuola bottega risulta la presenza di un tutor personale altamente qualiďŹ cato e preparato. Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Scuola bottega artigiani di San Polo, in via Giosuè Carducci, 88 Brescia, tel. 030 2301463.

”‡•…‹ƒ Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ “—ƒ•‹ –”‡Â?–‡Â?Â?ƒŽ‡

/D 6FXROD ERWWHJD JXDUGD DO IXWXUR ‹� †ƒŽŽƒ •—ƒ �ƒ•…‹–ƒ •‹ ‘……—’ƒ †‡ŽŽƒ ˆ‘”�ƒœ‹‘�‡ †‹ �—‘˜‡ ‰‡�‡”ƒœ‹‘�‹ †‹ ƒ”–‹‰‹ƒ�‹

/

a Scuola bottega artigiani di San Polo, con alle spalle una storia ormai quasi trentennale, propone corsi triennali di qualifica professionale valida anche per la prosecuzione degli studi, ha avuto in questi ultimi anni una crescita notevole ed oggi conta piĂš di 500 allievi nelle due sedi operative di Brescia e di Mezzane di Calvisano suddivisi nei vari ambiti di intervento (area meccanica ed elettrica a Brescia e area del commercio, meccanica e abbigliamento-sartoria a Mezzane). Si formano carrozzieri, elettricisti, autoriparatori, addetti alle macchine utensili a controllo numerico, operatori commerciali addetti alle vendite, sarti e disegnatori di moda, utilizzando laboratori modernamente attrezzati. Si propone anche il diploma quadriennale di terzo livello europeo di tecnico per l’automazione industriale ed è giĂ attivo da quest’anno formativo un V anno integrati-

ÂŽ ͙͛ Â?ƒ‰‰‹‘ ’”‘••‹Â?‘ ƒ ƒœ‹•‡ Žƒ ’”‹Â?ƒ …‘Â?˜‡Â?–‹‘Â? ˆƒ––ƒ ’‡” ˆƒ” …‘Â?‘•…‡”‡ ƒ —Â? ’—„„Ž‹…‘ ’‹Î ˜ƒ•–‘ “—‡•–ƒ ”‡ƒŽ–Â? ˆ‘”Â?ƒ–‹˜ƒ vo per l’acquisizione del diploma di maturitĂ e l’accesso all’UniversitĂ . Abbiamo partecipato con successo al concorso regionale “Eccellenze per competere “ col riconoscimento del primo premio per il settore “Termoidraulicaâ€? Vengono organizzati tornei di calcio e di cricket ed eventi atti a favorire le espressioni di allievi artisticamente dotati (“Bottega dei talenti“), per fare emergere talenti nelle arti figurative e pittoriche, nel canto, nel ballo e nella musica. Infine in entrambe le sedi la scuola organizza corsi gratuiti tramite “doti lavoroâ€?, corsi brevi di formazione per adulti nell’area

informatica, alfabetizzazione lingua italiana, magazziniere, corsi di qualifica annuale per Ausiliario socioassistenziale (Asa), riqualifica Asa in Operatore socio-sanitario (Oss) i prossimi corsi partiranno a settembre e giĂ si stanno raccogliendo le iscrizioni. La Scuola bottega ha adeguato il proprio modello organizzativo per garantire a tutta l’utenza la liceitĂ trasparenza e l’eticitĂ dei propri comportamenti cosĂŹ come previsto dalle norme nazionali e regionali. La flessibilitĂ organizzativa che la caratterizza le permette di rispondere in maniera adeguata alle richieste di formazione del comprensorio territoriale di riferimento. Molti sono gli appuntamenti che attendono nelle prossime settimane la scuola che ha la sua sede in via Giosuè Carducci, 88 a Brescia, a partire dalla prima Convention “Scuola bottegaâ€? in programma il 31 maggio prossimo presso il centro “Movielandâ€? di Lazise, sulla sponda veronesde del lago di Gar-

Dz dz

da. Si tratta di un momento caratterizzato, oltre che dalla presenza di tutti gli allievi della scuola, anche da quella dei docenti e dei volontari che si occupano della gestione amministrativa della struttura, e dalla partecipazione di importanti personalitĂ politiche e del mondo imprenditoriale bresciano. Tra le novitĂ per il prossimo futuro c’è anche l’apertura di una terza sede della Scuola bottega. A quella

“storicaâ€? di San Polo e a quella realizzata a Mezzane di Calvisano, che sino al 17 maggio prossimo è protagonista con i suoi allievi dell’iniziativa “La primavera in vetrinaâ€? realizzata in collaborazione con l’assessorato alle attivitĂ produttive e con l’associazione “I Negozi del Campanileâ€? di Carpenedolo, a settembre dovrebbe aprire i battenti la nuova sede presso via Ragazzi del ’99 n° 11 a Brescia.



œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

,/ 9$1*(/2 '(//$ '20(1,&$

/$92&( '(/ 3232/2 ‹”‰‹Ž‹‘ —‹†‹ Č‹ ‘Â?ƒ Í™Í ÍĄÍ™ÇŚ ‡Â?‡œ‹ƒ Í™ÍĄÍ ÍœČŒ ° •–ƒ–‘ –”ƒ ‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ †‡ŽŽƒ •…‡Â?ƒ ƒ”–‹•–‹…ƒ ”‘Â?ƒÂ?ƒ ƒ†‡”‡Â?†‘ ‹Â? •‡‰—‹–‘ ƒŽŽ‘ ’ƒœ‹ƒŽ‹•Â?‘ †‹ ‘Â?–ƒÂ?ƒǤ ‡‹ •—‘‹ —Ž–‹Â?‹ Žƒ˜‘”‹ •‹ ° †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽ ”ƒ’’‘”–‘ –”ƒ Žǯ—‘Â?‘ ‡ ‹Ž …‹‡Ž‘ ƒ””‹˜ƒÂ?†‘ ƒ —Â?ƒ ’‹––—”ƒ ”ƒ”‡ˆƒ––ƒ ‡ “—ƒ•‹ †‡Ž –—––‘ Â?‘Â?‘…”‘Â?ƒ–‹…ƒǤ

$6&(16,21( '$/ 9$1*(/2 6(&21'2 0$5&2

In quel tempo, GesĂš apparve agli Undici e disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederĂ e sarĂ battezzato sarĂ salvato, ma chi non crederĂ sarĂ condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherĂ loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guarirannoâ€?. Il Signore GesĂš, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

ÇĄ Č?Í™ÍĄÍ Í˜ČŽ ÇĄ Čƒ

,O FRPSLWR GL WXWWL

6

cegliere. La missione che GesĂš affida ai suoi discepoli non è quella di sostituirsi a Lui, ma di annunciare a tutti quello che Lui ha detto e ha fatto. Sembra una affermazione scontata ma spesso non lo è: spesso chi dice di credere diventa piĂš importante di quello che deve annunciare, in bene e in male; spesso si parla dei cristiani, del Papa, dei Vescovi, del Vaticano; piĂš raramente si parla di GesĂš. E questo in bene, ma anche in male. Invece di essere trasparenza di Lui si diventa modo per nasconderlo, anche con le migliori intenzioni. E le parole, e le azioni, e gli sforzi che si fanno si perdono nell’incapacitĂ di farLo vedere, di renderLo chiaro, importante, urgente. Ăˆ vero che è compito di chi crede tradurre nella vita il suo credo, ma se questo modo di credere non si traduce piĂš nell’immediatezza della testimonianza, a cosa serve? GesĂš ha dato una regola di comportamento, semplice ma efficace: amatevi gli uni gli

0DULD O¡LQVHJXLWULFH La settimana dopo Pasqua con i postulanti andiamo a San Pietro di Barbozza in un nostro convento situato tra i vigneti di Valdobbiadene. Un tempo questo luogo era il Seminario dei fratini, oggi è l’infermeria che ospita i frati anziani e bisognosi di cure. Abbiamo parlato con padre Alessandro Brentari, per decenni animatore vocazionale. Molti di noi si sono approcciati all’Ordine grazie questo santo frate innamorato di GesĂš e di San Francesco. Ora il diabete e altri acciacchi gli impediscono di camminare, per questo è tornato a Barbozza. Ci ha raccontato di come Maria, la Madre di GesĂš lo abbia seguito per tutta la vita: ordinato diacono il giorno dell’Immacolata e sacerdote il 18 dicembre dell’anno successivo, il 1954,

anno giubilare mariano voluto da Pio XII per i 100 anni del dogma dell’Immacolata. L’ordinazione si è svolta in una cappella dei Padri Camilliani a Rossano, dedicata all’Immacolata. La prima Messa alla Basilica del Santo nella Cappella della Madonna Mora e prima sepoltura di Sant’Antonio di Padova. La vestizione avvenne nel 1946 proprio a San Pietro di Barbozza dove l’abside della chiesa è una grandiosa Grotta di Lourdes, il vangelo, ricorda ancora padre Alessandro, diceva in quel giorno: “Donna, ecco tuo figlio. Figlio ecco tua Madreâ€?. Da allora Maria non lo ha mai abbandonato. Sente che con la vestizione quel Vangelo è divenuto realtĂ . Scherzando, padre Alessandro che recita i quattro rosari interi ogni giorno, dice che Maria

è la sua “persecutriceâ€? spiega: “Non mi abbandona mai! Ăˆ la mia inseguitriceâ€?. Ora anziano, malato, passa la giornata nella chiesetta dell’Infermeria di San Pietro di Barbozza, dove tutto ebbe inizio con la vestizione e dove tutto sta andando verso il passaggio della morte. La testimonianza di padre Alessandro mi rimanda alla volontĂ di San Francesco d’Assisi che: “Circondava di un amore indicibile la Madre di GesĂš. A suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere. Ma ciò che maggiormente riempie di gioia, la costituĂŹ avvocata dell’Ordine e pose sotto le sue ali i figli, che egli stava per lasciare, perchĂŠ vi trovassero calore e protezione sino alla fineâ€?.

altri. Da questo sapranno che siete miei discepoli. Ăˆ una regola di una semplicitĂ disarmante per la quale non servono molte parole o traduzioni, non dottrine speciali o pronunciamenti o assemblee o strategie. Ăˆ la base di tutto e il supporto alle parole, all’annuncio. Chi crede deve essere speciale nell’amare; il resto viene come conseguenza. Altrimenti prevale la necessitĂ di esserci, di contare, di avere spazio su tutta la terra... non di annunciare a tutta la terra. L’importanza, la primaria importanza dell’annuncio si smarrisce dietro alla volontĂ di avere tutto, di coprire tutto, di salvare tutto. Diventa strategia. Diventa terrore – all’inverso – quando si perdono posizioni, quando incalza l’opposizione. Invece della serena certezza che dietro al nostro annuncio c’è la forza di Cristo che salva, tentiamo di contabilizzare la salvezza come appartenenza e facciamo salti mortali per garantire la salvezza a tutti per forza. Per essere politicamente corretti, per non offende-

re, per non escludere. Ma da cosa? Da qualcosa che non è nostro ma di Dio e che non coincide con i nostri calcoli, che non ha i nostri confini e le nostre parole, non segue le logiche del nostro computo di salvatori improvvisati. A noi GesĂš ha affidato il compito dell’annuncio, non di decidere della salvezza nĂŠ di definire quanto ampia debba essere. PerchĂŠ a noi ha dato il compito dell’annuncio e ha lascito a tutti gli uomini il diritto di scegliere se ascoltare e accogliere la Sua parola o meno. Questo è discriminante, non altro. E questo dovrebbe renderci tranquilli nel nostro testimoniare: non siamo noi a salvare, ma solo Lui. E nemmeno Lui decide chi salvare perchĂŠ questo è compito e decisione di ognuno, inequivocabilmente; è scelta personale e al limite della follia di Dio. Ă‹ il dono della libertĂ che può arrivare fino al rifiuto. Che può generare un Dio per noi imperfetto perchĂŠ rifiutabile, sconfitto e incompleto. Ma è la Sua scelta. La migliore.


͚͜

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

‡�‡†‡––‘

ǯ° „‹•‘‰Â?‘ †‹ Dzˆ‡†‡Ž‹ Žƒ‹…‹ ‹ŽŽ—Â?‹Â?ÂƒÂ–Â‹Çł Oggi, ha detto il Papa durante la visita alla diocesi di Arezzo, “vi è particolare bisogno che il servizio della Chiesa al mondo si esprima con fedeli laici illuminati, capaci di operare dentro la cittĂ dell’uomo, con la volontĂ di servire al di lĂ dell’interesse privato, al di lĂ delle visioni di parte. Il bene comune conta di piĂš del bene del singolo, e tocca anche ai cristiani contribuire alla nascita di una nuova etica pubblicaâ€?. Di qui l’esortazione:

“Alla sfiducia verso l’impegno nel politico e nel sociale, i cristiani, specialmente i giovani, sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilitĂ , animati dalla caritĂ evangelica, che chiede di non rinchiudersi in se stessi, ma di farsi carico degli altri. Ai giovani rivolgo l’invito a saper pensare in grande: abbiate il coraggio di osare! Siate pronti a dare nuovo sapore all’intera societĂ civile, con il sale dell’onestĂ e

dell’altruismo disinteressato. Ăˆ necessario ritrovare solide motivazioni per servire il bene dei cittadiniâ€?. “Memori del passato e attenti al presente, ma anche proiettati verso il futuro, voi cristiani della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro – ha sostenuto il Pontefice – sapete che il progresso spirituale delle vostre comunitĂ ecclesiali e la stessa promozione del bene comune delle comunitĂ civili richiedono impegno per un

inserimento sempre piĂš vitale delle vostre parrocchie ed associazioni nel territorio. Il cammino percorso e la fede che vi anima vi diano coraggio e slancio per continuareâ€?. “Guardando al vostro ricco patrimonio spirituale – ha concluso –, siate una Chiesa viva al servizio del Vangelo! Una Chiesa ospitale e generosa, che con la sua testimonianza renda presente l’amore di Dio per ogni essere umano, specialmente per i sofferenti ed i bisognosiâ€?.

͚͙͚͘

��‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ �ƒ …ƒ�’ƒ‰�ƒ †‡ŽŽ‡ ‘�–‹ˆ‹…‹‡ ‘’‡”‡ �‹••‹‘�ƒ”‹‡

‹”ƒ…‘Ž‘

Ž ’‹……‘Ž‘ ‹‡–”‘ ‡ ‹ …‘�‹—‰‹ ƒ”–‹�

(YDQJHOL]]DUH RJJL

6

ono lieto di incoraggiare il progetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e delle Pontificie opere missionarie, in sostegno all’Anno della fede. Tale progetto prevede una campagna mondiale, che, attraverso la preghiera del Santo Rosario, accompagni l’opera di evangelizzazione nel mondo e per tanti battezzati la riscoperta e l’approfondimento della fedeâ€?. L’ha detto Benedetto XVI durante l’udienza concessa ai partecipanti all’assemblea annuale del Consiglio superiore delle Pontificie opere missionarie. Il Pontefice si è soffermato sull’attivitĂ di annuncio svolta dalla Chiesa: “L’evangelizzazione, che ha sempre carattere di urgenza, in questi tempi spinge la Chiesa ad operare con passo ancora piĂš spedito per le vie del mondo, per portare ogni uomo alla conoscenza di Cristoâ€?. “Ogni uomo e ogni popolo − ha affermato il Papa − ha diritto a ricevere il Vangelo della

Dz ……‘””‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ”•‹ …‘Â? †‡…‹•‹‘Â?‡ ’‡” ‹Â?ƒ—‰—”ƒ”‡ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ‡’‘…ƒ †‹ ƒÂ?Â?—Â?…‹‘dz

verità . In questa prospettiva, assume particolare significato il vostro impegno a celebrare l’Anno della fede, ormai prossimo, per rafforzare l’impegno di diffusione del Regno di Dio e di conoscenza della fede cristiana�.

“La missione oggi ha bisogno di rinnovare la fiducia nell’azione di Dioâ€?, ha poi affermato il Papa, aggiungendo che occorre “impegnarsi con decisione e generositĂ per inaugurare, in un certo senso, ‘una nuova epoca di annuncio del Vangelo perchĂŠ, dopo duemila anni, una grande parte della famiglia umana ancora non riconosce Cristo, ma anche perchĂŠ la situazione in cui la Chiesa e il mondo si trovano presenta particolari sfide alla fede religiosa’â€?. Dopo aver ricordato che anche oggi “la crescita del Regno di Dio nel mondo, non di rado avviene a prezzo del sangue dei suoi serviâ€?, i quali “anche se annunciatori di speranza e di pace, continuano ad essere perseguitati come il loro Maestro e Signoreâ€?, Benedetto XVI ha aggiunto che compito delle Pontificie opere missionarie è “tenere viva la vocazione missionaria di tutti i discepoli di Cristoâ€?. “La missio ad gentes − ha concluso − costituisce il paradigma di tutta l’azione apostolica della Chiesaâ€?.

Â?ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ÂƒÇĄ —Â?ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ˆ”ƒÂ?…‡•‡ǥ —Â?ƒ ƒÂ?Â–ÂƒÇĄ —Â? „ƒÂ?„‹Â?‘ ‡ ‹Ž Â?‹”ƒ…‘Ž‘ …Š‡ Ž‹ Ž‡‰ƒǤ ‹ ’‘–”‡„„‡ ”‹ƒ••—Â?‡”‡ …‘•¿ Žƒ •–‘”‹ƒ ”ƒ……‘Â?–ƒ–ƒ †ƒ †‡Ž‡ …Š‹Ž‹”Öǥ Â?ƒ†”‡ †‹ ‹‡–”‘ǥ —Â? „ƒÂ?„‹Â?‘ …Š‡ ˆ”‡“—‡Â?–ƒ Žƒ ‡Ž‡Â?‡Â?–ƒ”‡ ‡ †‡˜‡ ˆƒ”‡ Žƒ ’”‹Â?ƒ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡Ǥ —ƒÂ?†‘ ‹‡–”‘ ° Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ƒ˜‡˜ƒ †‡‹ ‰”ƒ˜‹••‹Â?‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ ƒ‹ ’‘ŽÂ?‘Â?‹ǥ ‡ ‹ Â?‡†‹…‹ ƒ˜‡˜ƒÂ?‘ †ƒ–‘ ƒ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ †‡Ž‡ ‡ ÂƒÂŽÂ–Â‡Â”ÇĄ ’‘…Š‹••‹Â?‡ •’‡”ƒÂ?ÂœÂ‡ÇŁ ‹ †—‡ǥ †‘’‘ —Â? ‹Â?‹œ‹ƒŽ‡ •Â?ƒ””‹Â?‡Â?–‘ǥ ŠƒÂ?Â?‘ …Š‹‡•–‘ǥ Dz•‡Â?œƒ ’”‡–‡•‡dzǥ ‹Ž Â?‹”ƒ…‘Ž‘ ƒŽ ‹‰Â?‘”‡ …‘Â? Žǯ‹Â?–‡”…‡••‹‘Â?‡ †‡‹ …‘Â?‹—‰‹ —‹‰‹ ‡ ‡Ž‹ƒ ƒ”–‹Â?ÇĄ ‰‡Â?‹–‘”‹ †‹ ƒÂ?–ƒ ‡”‡•ƒ †‹ ‡•Î ƒÂ?„‹Â?‘ǥ …Š‡ ƒ Ž‘”‘ ˜‘Ž–ƒ ƒ˜‡˜ƒÂ?‘ ’‡”•‘ “—ƒ––”‘ †‡‹ Â?‘˜‡ ˆ‹‰Ž‹ ƒ˜—–‹Ǥ

ÂŽ Â?‹”ƒ…‘Ž‘ †‹ ‹‡–”‘ǥ …Š‡ •‡…‘Â?†‘ Žƒ •…‹‡Â?œƒ †‘˜‡˜ƒ Â?‘”‹”‡ ‡ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ Dz–”ƒ Ž‘ •–—’‘”‡ †‹ Â?‡†‹…‹ǥ ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‹ ‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Â?‘•–”‘dzǥ Šƒ ‹Â?‹œ‹ƒ–‘ ƒ ”‡•’‹”ƒ”‡ †ƒ •‘Ž‘ǥ Šƒ ’‡”Â?‡••‘ Žƒ „‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ …‘Â?‹—‰‹ ƒ”–‹Â?ÇĄ ƒ˜˜‡Â?—–ƒ Â?‡ŽŽǯ‘––‘„”‡ ÍšÍ˜Í˜Í Ç¤

TV 2000 PiĂš di quello che vedi Digitale terrestre canale 28 Sky canale 801

TV2000 è la tv possibile, che sa intrattenere e fa riflettere. Ăˆ la tv che ti ascolta e ti tiene compagnia. La tv dei pensieri e delle emozioni, dei volti e delle storie, di chi ha trovato e di chi cerca. TV2000 è piĂš tua. E lo vedi.

Streaming video www.tv2000.it

PiĂš di quello che vedi


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ÍšÍ?

ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ ‘…‡

�…‹†‡”‡ •—ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ‡ …‘�—�‹…ƒ”‡ ‹Ž �—‘˜‘ …ƒ��‹�‘

/K ^/ / Z ^ /

ŽžƾŜĹ?ĆšÄƒ Ĺ?Ĺś Ä?Ä‚žžĹ?ŜŽ

‘…‹ Â?‡ŽŽǯ ‰‘”Â?Ǥ ǯ—Ž–‹Â?‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‹Ž ͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ƒ ‘––‹…‹Â?‘ ’”‡••‘ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹Â—Â? •—‹ –‡Â?‹ †‡ŽŽƒ Â?‘Â?ƒ •…Š‡†ƒ †‹ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡

Egr. direttore, ho partecipato nei giorni scorsi a un incontro interparrocchiale tra consigli pastorali che dovrebbero formare una futura unitĂ pastorale. Il tema era l’analisi delle ultime tre schede di consultazione in vista del Sinodo. Mi ha favorevolmente impressionato la discussione e la passione sulla pastorale giovanile e gli oratori. Ăˆ evidente che la preoccupazione educativa è forte nelle nostre comunitĂ e che sia come parrocchie che come unitĂ

pastorali saremo chiamati a fare di tutto perchĂŠ non manchi ai ragazzi il giusto accompagnamento e la formazione umana e cristiana. Non nello stesso modo si è parlato della comunicazione e della cultura. La nona scheda è stata liquidata come una questione di strumenti organizzativi. Essendo da molti anni abbonata al settimanale diocesano, impegnata nella redazione del bollettino parrocchiale e nell’animazione della Sala della comunitĂ mi è

dispiaciuta la superficialitĂ con cui si è posto il tema. Peccato non capire che se oggi c’è il problema educativo s’interfaccia con quello della comunicazione, come pure il fatto che la pastorale è poco capace di incidere sulla cultura del nostro tempo. Un giornale dell’unitĂ pastorale o la proposta d’ispirazione cristiana di una Sala della comunitĂ potrebbero fare molto nel processo di nuova evangelizzazione e nel far percepire alla gente il nuovo cammino comune. (v.a.)

^ / E K K / K ^ E K ^ h > > h E / d W ^ d K Z > /

‘…‹ Â?‡ŽŽǯ ‰‘”Â? ––ƒ˜ƒ •…Š‡†ƒ

'DOO¡XQLRQH QDVFH XQ JLRFR GL VTXDGUD Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â–Â–ÂƒÂ˜Â‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ ƒ†‡”Â?‘ •—Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ƒ‰‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‹ Â?‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ •‹ •‘Â?‘ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ–‹ †‘Â? ƒ”‹‘ ‡Â?‡†‹Â?‹ǥ ‘„‡”–‘ ‘••‹Â?‹ ȋ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽ‡ …Ž‹ ’”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ČŒ ‡ ‘•ƒ”‹ƒ ƒ……Š‹Â?‡––‹ Č‹ ‰‡•…‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ

3

articolarmente interessante e ricco di spunti l’incontro tenuto nel teatro dell’oratorio di Maderno. Il tema delicato e sensibile allo stesso tempo toccava l’ambito di impegno dei laici nella pastorale, in modo specifico di quei laici appartenenti a realtĂ associative e di gruppo. Stimolati e sollecitati dalle domande di don Adriano Bianchi questi, in sintesi, le riflessioni degli ospiti della serata. Don Mario Benedini ha riflettuto sul fatto che un movimento possa fare meno fatica in vista delle unitĂ pastorali dato che giĂ di fatto supera i confini di una parrocchia. La risposta è stata negativa: anche i movimenti e i gruppi dovranno fare la fatica di camminare verso “l’unoâ€?. Il Sinodo dovrĂ aiutarci a capire in modo piĂš forte ed approfondito la dimensione teologica della comunione perchĂŠ il camminare insieme, anche con i movimenti e le associazioni, dovrĂ essere il cammino ordinario e normale di ogni realtĂ diocesana. Un gruppo dovrĂ evitare il pericolo di “assolutizzareâ€? se stesso altrimenti sarĂ la morte dell’esperienza di comunione. Occorre aprirsi al confronto con la realtĂ parrocchiale e sovra parrocchiale per integrare in modo armonioso le attivitĂ del gruppo nel progetto pastorale dell’unitĂ pastorale, pur nel rispetto della giusta autonomia del movimento. Rosaria, rappresentante dell’Agesci ha insisti-

ÇŻ

ÂŽ –‡Â?ƒ –‘……ƒ˜ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‹ ‹Â?’‡‰Â?‘ †‡‹ Žƒ‹…‹ Â?‡ŽŽƒ Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Â? Â?‘†‘ •’‡…‹ˆ‹…‘ †‹ “—‡‹ Žƒ‹…‹ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?–‹ ƒ ”‡ƒŽ–Â? ƒ••‘…‹ƒ–‹˜‡ ‡ †‹ ‰”—’’‘ to in modo particolare sul tema della programmazione dell’unitĂ pastorale. Ăˆ in questo contesto di programmazione e di coordinamento delle varie attivitĂ che anche un gruppo come quello dello scautismo potrĂ trovare

una collocazione coerente e responsabile all’interno di una dimensione sovra parrocchiale che giĂ l’Agesci è abituata a vivere. Anzi, forse l’unitĂ pastorale favorirĂ una conoscenza del movimento e potrĂ favorire maggiori relazioni tra un movimento e i sacerdoti interessati. Roberto Rossini ha ribadito che un movimento e una associazione può certamente favorire l’impegno dei laici che trovano in essa la possibilitĂ di esprimere al meglio un dato carisma. Nel caso dell’Acli in modo particolare in ambito politico e sociale. I laici insomma trovano nell’associazione il luogo specifico

per una “specializzazioneâ€? dell’impegno. Un luogo di confronto e di crescita specifica che magari la singola parrocchia non riesce ad offrire. Ecco perchĂŠ le unitĂ pastorali potranno trovare nelle associazioni un valido supporto della propria attivitĂ pastorale.

‡” ‘••‹Â?‹ ‹ ‰”—’’‹ Dzˆƒ˜‘”‹•…‘Â?‘ Žǯ‹Â?’‡‰Â?‘ †‡‹ Žƒ‹…‹ …Š‡ –”‘˜ƒÂ?‘ ‹Â? ‡••ƒ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ‡•’”‹Â?‡”‡ ƒŽ Â?‡‰Ž‹‘ —Â? †ƒ–‘ …ƒ”‹•Â?ÂƒÇł

ÇŻ

)HVWD GHOO¡XQLWj SDVWRUDOH “La veste di GesĂš, divisa sul Calvario è il simbolo di ogni divisione causata dal potere delle tenebre. Le comunitĂ parrocchiali di Botticino sono un pezzo di questa tunica. A conclusione di questo Anno giubilare, in occasione della Festa dell’unitĂ pastorale e in preparazione al Sinodo diocesano, le comunitĂ parrocchiali di Botticinosono state invitate − racconta don Raffaele Licini − a ricomporre questa veste, segno della identitĂ cristiana

battesimale che si ritrova nella comunione, nell’unità �. Ogni comunità parrocchiale confrontandosi sulla Parola di Dio (il lunedÏ prima della presenza dell’urna con il Corpo di S.Arcangelo Tadini in ogni parrocchia) ha maturato i motivi di questa comunione e gli impegni per compiere cammini in questa direzione che culminerà nella processione e celebrazione eucaristica di lunedÏ 21 maggio con la partenza in processione alle ore 20. Sabato 19

maggio, invece, alle 20 viene inaugurata la mostra delle opere artistiche e poetiche su S. Arcangelo Tadini. Sempre sabato alle ore 20.45 è in programma, in particolare per i giovani, il concerto di presentazione di un nuovo cd delle Suore Operaie. Testi e musiche sono di suor Camilla , suor Alessandra, suor Erika, suor Chiara, Antonio Giovannini. A 100 anni dalla morte di S. Arcangelo Tadini, fondatore delle Suore operaie e sacerdote appassio-

nato di Dio e dell’uomo, nasce questo cd. Un unico messaggio, nascosto in ogni canzone: il Signore è vicino; Dio che decide di abitare lo scorrere dei giorni e rendere straordinaria la vita ordinaria. Nella giornata di domenica, al mattino gli incontri per ragazzi e adolescenti, il pranzo in piazza, i giochi nel pomeriggio (alle 15) e alle 18 la celebrazione eucaristica giubilare in particolare per la famiglia cristiana presieduta dal vescovo Luciano.

ƒ„ƒ–‘ ͚͞ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ‡Â?–‡…‘•–‡ …‘Â? ‹Ž ‡•…‘˜‘ Dz Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ …‹ •‹ƒÂ?‘ ’”‡’ƒ”ƒ–‹ ƒŽŽƒ ‡Â?–‡…‘•–‡ ƒÂ?…Š‡ •‘•–ƒÂ?†‘ ‹Â? Â’Â”Â‡Â‰ÂŠÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ ‹Â? †‹˜‡”•‹ •ƒÂ?–—ƒ”‹ †‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹Ǥ ‡ŽŽƒ –—ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ Ž‘ ’‹”‹–‘ ƒÂ?–‘ ° •–ƒ–‘ ‹Â?˜‘…ƒ–‘ …‘•–ƒÂ?–‡Â?‡Â?–‡ ‹Â? “—‡•–‡ •‡––‹Â?ƒÂ?‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Ž‡ ‘”ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ Žƒ Ž‹–—”‰‹ƒ …‹ ’”‘’‘Â?‡ ‡ Â?‡ŽŽ‡ †‹˜‡”•‡ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ ‡†—…ƒ–‹˜‡ ‡† ‡……Ž‡•‹ƒŽ‹Ǥ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ †‡Ž ‡Â?’‘ ’ƒ•“—ƒŽ‡ ‡ †‹ “—‡•–‘ ‹–‹Â?Â‡Â”ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ –‹ ƒ•’‡––‘ ÇŚ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ‹ –—‘‹ …‘‡–ƒÂ?‡‹ ‡ ƒ‹ –—‘‹ •ƒ…‡”†‘–‹ ‡† ‡†—…ƒ–‘”‹ ÇŚ ƒŽŽƒ ‡‰Ž‹ƒ †‹ ‡Â?–‡…‘•–‡ ‹Â? ƒ––‡†”ƒŽ‡ ƒŽŽ‡ ͘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‹ •ƒ„ƒ–‘ ͚͞ Â?ƒ‰‰‹‘dzǤ ‘Â? “—‡•–‡ ’ƒ”‘Ž‡ ‹Ž ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ •‹ ”‹˜‘Ž‰‡ ƒ –—––‹ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ”‹…‘”†ƒÂ?†‘ Ž‘”‘ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ †‡ŽŽƒ ‡‰Ž‹ƒ †‹ ‡Â?–‡…‘•–‡Ǥ 1 ‹Â?–‹–‘Žƒ–‘ Dz ÂŽ ‘ˆˆ‹‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ Â”Â‹Â•Â‘Â”Â–ÂƒÇł ‹Ž ’‡”…‘”•‘ …Š‡ ’”‡˜‡†‡ …‹Â?“—‡ •‘•–‡ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’”‡••‘ ƒŽ…—Â?‹ ƒÂ?–—ƒ”‹ Â?ƒ”‹ƒÂ?‹ǥ ‰—‹†ƒ–‡ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ ‡ ƒÂ?‹Â?ƒ–‡ †ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‡ŽŽƒ œ‘Â?ƒǤ —‡•–ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ ˜‡Â?‡”†¿ Í™Í Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ ‹Ž •ƒÂ?–—ƒ”‹‘ ’”‡•…‡Ž–‘ ° “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ –‡ŽŽƒ ƒ ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ †‘˜‡ ‹Ž ’ƒ••‘ †‹ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Č‹Dz1 ‹Ž ‹‰Â?‘”‡dz ÍšÍ™ÇĄÍ™ÇŚÍ™ÍœČŒ ‰—‹†‡”Â? Žƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ †‡Ž ‡•…‘˜‘Ǥ ‹ …‘Â?…Ž—†‘Â?‘ …‘•¿ ‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ‡‰Ž‹ƒ †‡Ž ͚͞Ǥ •ƒ…‡”†‘–‹ …Š‡ †‡•‹†‡”ƒÂ?‘ …‘Â?…‡Ž‡„”ƒ”‡ ƒŽŽƒ ‡‰Ž‹ƒ †‹ ‡Â?–‡…‘•–‡ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ ‘Â?ÂƒÂ”Â‹ÇĄ •ƒ„ƒ–‘ ͚͞ Â?ƒ‰‰‹‘ ‹Â? ÂƒÂ–Â–Â‡Â†Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’‘”–‹Â?‘ …ƒÂ?‹…‡ ‡ •–‘Žƒ ”‘••ƒ ‡ •‡‰Â?ƒŽ‹Â?‘ Žƒ Ž‘”‘ ’”‡•‡Â?œƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹Ȁ–‡Â?’‹ †‡ŽŽ‘ ’‹”‹–‘ Č‹Í˜Í›Í˜ Í›Í&#x;͚͚͚͜Í?Ǣ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹̝†‹‘…‡•‹Ǥ„”‡•…‹ƒǤ ‹– ČŒ ‘’’—”‡ ƒŽŽƒ •ƒ…”‡•–‹ƒ †‡Ž —‘Â?‘ Č‹Í˜Í›Í˜ ͚͜Í&#x;Í™ÍœČŒ ‡Â?–”‘ Â?‡”…‘Ž‡†¿ ͚͛ Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ


͚͞

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 17 maggio Ore 7.30 - Brescia Santa Messa presso le suore della Visitazione. Ore 14.30 - Gussago - Funerali di don Andrea Gozio. Ore 16.30 - Brescia - Conferenza introduttiva a “Verso Damascoâ€? presso l’UniversitĂ cattolica. VenerdĂŹ 18 maggio Ore 20.30 - Bagnolo Incontro di preghiera per i giovani presso il santuario della Stella.

Sabato 19 maggio Ore 9.30 - Brescia Consiglio pastorale diocesano presso il Centro Paolo VI. Ore 15.30 - Brescia Sante Cresime in Cattedrale. Domenica 20 maggio Ore 10.30 - Brescia Cresime e prime comunioni presso la parrocchia di Maria Madre della Chiesa. Ore 15.30 - Lumezzane Pieve S. Messa per il Meeting diocesano di Azione cattolica presso l’oratorio. Ore 18 - Botticino Sera S. Messa per la chiusura dell’Anno giubilare tadiniano. Dal 21 al 25 maggio il Vescovo partecipa all’Assemblea della Cei a Roma.

ƒ�…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘�‹�‡

—––‘ ‹� †‹‘…‡•‹ ‘� �†”‡ƒ ‘œ‹‘

La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il sac. don Salvatore Ronchi, parroco di Demo di Berzo, è stato nominato parroco anche delle parrocchie di Berzo Demo e Monte Berzo.

Il 15 maggio è scomparso don Andrea Gozio. Nato a Gussago il 3 gennaio 1943, della parrocchia di Gussago viene ordinato a Brescia il 31 agosto 1968; vicario parrocchiale a Provaglio d’Iseo 1968-1974; vicario parrocchiale a Lumezzane S. Apollonio 1974-1980; cappellano emigranti in Germania dal 1980; deceduto a Brescia presso l’Hospice della Domus Salutis il 15 maggio 2012; funerato e sepolto a Gussago il 17 maggio 2012.

‡•–ƒ †‡‹ ‘’‘Ž‹ � …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘�‡ …‘� ‰Ž‹ ˆˆ‹…‹ †‹‘…‡•ƒ�‹

, PLOOH FRORUL GHL QXRYL EUHVFLDQL ƒ ‡•–ƒ ° •–ƒ–ƒ •’‘•–ƒ–ƒ †ƒŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡ŽŽƒ –‘……Š‡––ƒ ƒŽ ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ ’‡” Â?‘–‹˜‹ †‹ •’ƒœ‹‘ ‡ ’‡” ˜‹•‹„‹Ž‹–Â? ‡ǥ †ƒ‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ ”ƒ‰‰‹—Â?–‹ǥ ’ƒ”‡ ƒ„„‹ƒ ”‹•…‘••‘ Â?‘–‡˜‘Ž‡ •—……‡••‘ …‘Â? Žƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?…Š‡ †‹ Â?‘Ž–‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹

'

ÇĄ ÇĄ ÇĄ

omenica 13 maggio in un gremito Palabrescia si è tenuta la “Festa dei popoli 2012: per farne di tutti i coloriâ€?, manifestazione promossa dall’Associazione Centro migranti insieme agli Uffici diocesani per la pastorale dei migranti ed il dialogo interreligioso, alla parrocchia della Stocchetta e alla cooperativa Scalabrini Bonomelli. Alla sua terza edizione, l’Êquipe organizzativa, ha deciso di spostare la Festa dalla parrocchia della Stocchetta al PalaBrescia per motivi di spazio e per visibilitĂ e, dai risultati raggiunti, pare abbia riscosso notevole successo soprattutto da parte dei bresciani che, incuriositi dall’iniziativa, hanno deciso di trascorre la giornata con le loro famiglie immergendosi in profumi, colori, tradizioni, costumi, musiche e danze provenienti da 23 Stati del mondo. La mattinata si è aperta con la S. Messa presieduta da mons. Perego, direttore generale della Migrantes, il quale, nell’omelia, ha sot-

‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ •’ƒœ‹‘ ƒŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â? •–”ƒÂ?‹‡”‡ǥ ˜‡”‡ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‡ †‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ …‘Â? ‹ Ž‘”‘ …‘•–—Â?‹ ”‹…‡”…ƒ–‹ ‡ …‘Ž‘”ƒ–‹ ‡ …‘Â? ‹ Ž‘”‘ …ƒÂ?–‹ tolineato che l’amore reciproco non ha confini, crea relazioni e vince su ogni cosa. A seguire il saluto delle numerose autoritĂ che hanno voluto portare un messaggio alle comunitĂ presenti. La prima parte della manifestazione si è conclusa con la degustazione di piatti tipici, provenienti da diciannove parti del mondo, che con i loro profumi hanno invaso il foyer del teatro creando un’atmosfera di allegria e di vera condivisione. Nel pomeriggio spazio alle comunitĂ straniere, vere protagoniste della giornata, che con i loro costumi ricercati e colorati e con i loro canti e danze trascinanti hanno conquistato

&$5/2 &$67(//,1, 'L DQQL &RQ SURIRQGR GRORUH OR DQQXQFLDQR OD PRJOLH /XFLDQD Ă€JOL QXRUD JHQHUR QLSRWL H SDUHQWL WXWWL 8Q LQĂ€QLWR ULQJUD]LD PHQWR DOO¡DVVRFLD]LRQH $17 GL %UHVFLD H LQ SDUWLFRODUH DOOD 'RWW VVD 'DIQL DOO¡LQ IHUPLHUD (PDQXHOD H DO PHGLFR FXUDQWH GRWW 3DROR (UED SHU OH FXUH SUHVWDWH )UDQFR =DQRQL GL DQQL

&RQ SURIRQGR GRORUH OR DQQXQFLDQR OD PRJOLH 5RVD L Ă€JOL 5REHUWR &ODXGLD FRQ 0DXUR /DXUD FRQ /XFD OH QLSRWL 0DUD H ,ODULD H SDUHQWL WXWWL 8Q SDUWLFRODUH ULQJUD]LDPHQWR D WXWWR LO SHUVRQDOH PHGLFR H SDUDPHGLFR GHO UHSDUWR GL 0HGLFLQD GHOO¡2VSHGDOH 6 2UVROD SHU OH FXUH SUHVWDWH

l’intero PalaBrescia. Ogni rappresentate della comunitĂ , prima della propria esibizione, ha voluto lanciare un messaggio chiaro e forte che sĂŹ può quasi racchiudere in uno slogan: “Siamo qui per conoscere e per conoscerciâ€?; un messaggio che esprime tutto il desiderio di queste persone straniere, che abitano la nostra cittĂ e provincia, di voler essere accolte e di volersi integrare con i bresciani. Molto gradito è stato, anche, il saluto del “papĂ â€? vescovo Luciano, cosĂŹ introdotto da padre Mario Toffari, che ha voluto trasmettere un messaggio a tutte le comunitĂ affermando che indipendentemente dalla lingua che parliamo, dalla cultura a cui apparteniamo o dalla religione che professiamo “esiste un solo Dio che ama ciascuno nella sua umanitĂ â€?. L’obiettivo della Festa, farne di tutti i colori, è stato raggiunto: i colori singoli, le comunitĂ , sono belli ma mescolati assieme e trasportati su una tela, la Festa dei popoli, possono dar vita ad un capolavoro.

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͜ Â?ƒ‰‰‹‘ ‡‡–‹Â?‰ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ †‡‹ …Š‹‡”‹…Š‡––‹

ˆˆ‹…‹‘ …ƒ–‡…Š‹•–‹…‘ ‘�‡�‹…ƒ ͚͘ Ž‡ …”‡•‹�‡ ƒ†—Ž–‹

†’ †‘”ƒœ‹‘�‡ ‡ ‹�…‘�–”‘ •–—†‡�–‹

”‡••‘ ‹Ž •‡Â?‹Â?ƒ”‹‘ †‹ ˜‹ƒ †‡ŽŽ‡ ƒœœ‹…Š‡ Íœ Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͜ Â?ƒ‰‰‹‘ ˜ƒ ‹Â? •…‡Â?ƒ Dz ‹Â? ‘Â? ƒÂ?ÇĄ ‹Â? Â?‹…‹ ’‡” ‹‘dzǥ ‹Ž ‡‡–‹Â?‰ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ †‡‹ …Š‹‡”‹…Š‡––‹Ǥ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ’”‡˜‡†‡ ƒŽŽ‡ ͙͜Ǥ͛͘ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ ‡ ‹ ‰‹‘…Š‹Ǣ ƒŽŽ‡ Í™Í?ǤÍœÍ? Žƒ ’”‘’‘•–ƒ ƒÂ?‹Â?ƒ–ƒ †ƒ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‡Ž ‡Â?‹Â?ƒ”‹‘ Â?‹Â?‘”‡ ’‡” —Â?ƒ Š‹‡•ƒ †‹Â?ÇŚÂƒÂ?‹…ƒǤ ŽŽ‡ ͙͞ Žƒ Â’Â”Â‡Â‰ÂŠÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ ƒ •‡‰—‹”‡ Žƒ Â?‡”‡Â?†ƒ Č‹Â’Â‘Â”Â–ÂƒÂ”Â‡ “—ƒŽ…‘•ƒ †ƒ …‘Â?Â†Â‹Â˜Â‹Â†Â‡Â”Â‡ČŒ ‡ Ž‡ ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‹Ǥ

Â? …ƒ•‘ †‹ ’‹‘‰‰‹ƒ ÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ Â?‘Â? •‹ –‡””Â?Ǥ Â?…Š‡ “—‡•–ƒ ° —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ˜ƒŽ‘”‹œœƒ”‡ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ †‡‹ Â?‹Â?‹•–”ƒÂ?–‹ ƒŽŽ‡ Â?‘•–”‡ …‘Â?—Â?‹–Â? ‘Ž–”‡ …Š‡ ‡••‡”‡ —Â?ǯ‘’’‘”–—Â?‹–Â? ’‡” …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ Žǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‹Â? Â?ƒÂ?‹‡”ƒ ‰‹‘‹‘•ƒ ‡ ƒ––”ƒ‡Â?–‡Ǥ

ÇŻ ˆˆ‹…‹‘ …ƒ–‡…Š‹•–‹…‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ”‹…‘”†ƒ …Š‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ’”‘••‹Â?ÂƒÇĄ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í Ç¤Í›Í˜ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ƒ’‹–ƒÂ?‹‘ ‡

‡”‘•ƒ Č‹Â˜Â‹Âƒ ‘––‹…‡ŽŽ‹ǥ Í? ÇŚ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ ƒ˜”Â? Ž—‘‰‘ Žƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ …”‡•‹Â?‡ †‡‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹Ǥ ‘Â?‘ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?…Ž—•‘ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ‘”ƒ •‹ ƒ’’”‡•–ƒÂ?‘ ƒ ”‹…‡˜‡”‡ ‹Ž •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ …”‡•‹Â?ƒ …Š‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ Žǯ‹Â?‰”‡••‘ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ Â?‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ ‘Â? Žƒ …”‡•‹Â?ƒ •‹ †‹˜‡Â?–ƒ –‡•–‹Â?‘Â?‹ …‘Â?•ƒ’‡˜‘Ž‹ †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘Ǥ

…”‡•‹Â?ƒÂ?†‹ ȋ‹•…”‹––‹ ’”‡••‘ ÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ Â…ÂƒÂ–Â‡Â…ÂŠÂ‹Â•Â–Â‹Â…Â‘ČŒ †‘˜”ƒÂ?Â?‘ ’”‡•‡Â?–ƒ”•‹ Â?Â‡ÂœÂœÇŻÂ‘Â”Âƒ ’”‹Â?ƒ …‘Â? ‹Ž ’ƒ†”‹Â?‘ȀÂ?ƒ†”‹Â?ƒ ‡ ‹Ž …‡”–‹ˆ‹…ƒ–‘ †‹ ƒÂ?Â?‹••‹‘Â?‡ …‘Â?’‹Žƒ–‘ †ƒŽ ’”‘’”‹‘ ’ƒ””‘…‘Ǥ

ÇŻ ’‘•–‘Žƒ–‘ †‡ŽŽƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ —Â? †‘’’‹‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ǣ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒ ‡ —Â? ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹Ǥ ‡”…‘Ž‡†¿ ͚͛ Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í&#x; ƒŽŽ‡ Í™Í ÇĄ ’”‡••‘ Žƒ ƒ’’‡ŽŽƒ †‡Ž Ǥ ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ —‘”‡ Â?…‡ŽŽ‡ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–Â?ÇĄ ‹Â? Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ˜‹ƒ ‘”‡––‘ Í›Í?ÇĄ •‹ –‡””Â? —Â?ÇŻÂ‘Â”Âƒ †‹ ƒ†‘”ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Ž‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ƒ„ƒ–‘ ͚͞ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͛Ǥ͛͘ Â…ǯ°ǥ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ —Â? „”‡˜‡ ‹Â?…‘Â?–”‘ †‹ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ ’‘•–‘Žƒ–‘ †‡ŽŽƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’”‡••‘ Žƒ ƒ’’‡ŽŽƒ †‡ŽŽǯ Â?‹˜‡”•‹–Â? …ƒ––‘Ž‹…ƒ Č‹Â˜Â‹Âƒ ”‹‡•–‡ Í™Í&#x; Č‚ ÍšÍ?͙͚͙ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒǤ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ° ƒ’‡”–‘ ƒ –—––‹ǥ •’‡…‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ ƒ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ †‡ŽŽǯ •–‹–—–‘ •—’‡”‹‘”‡ †‹ •…‹‡Â?œ‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‡Ǥ


͙͘ �ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ÍšÍ&#x;

ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‡ŽŽ‡ ”ƒœ‹‡ ͙͘ ‰‹‘”Â?‹ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ …‘Â? ƒ”‹ƒ ƒ •‘•–‡‰Â?‘ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ Dal 29 maggio al 7 giugno, presso il Santuario delle Grazie, come buon accompagnamento dell’Incontro mondiale delle famiglie a Milano, si vivranno 10 giorni di preghiera intensa a favore della famiglia, per i suoi doni di grazia e i cammini di responsabilitĂ . In concreto, la sera del 29 maggio ci sarĂ un momento di liturgia della Parola animato direttamente dall’Ufficio famiglia della diocesi e dai “Gruppi Galileaâ€? del nostro territorio (sono gruppi

di crescita spirituale per persone in situazione di separazione o di divorzio). Il resto delle giornate sono lasciate alle possibilitĂ ordinarie dell’animazione del Santuario. L’ultimo giorno si parteciperĂ coralmente alla processione cittadina del Corpus Domini con il vescovo Luciano. L’apppuntamento è, quindi, per martedĂŹ 29 maggio presso il Santuario della Madonna delle Grazie con la preghiera: dalle 21 alle 22 in ascolto del Vangelo della

famiglia in compagnia di Maria Santissima. A proposito delle note tecniche in vista dell’Incontro mondiale, mancano pochi giorni per richiedere i pass gratuiti di partecipazione agli eventi con il Santo Padre in programma a Milano, “Milano Parco Nord Aeroporto di Bressoâ€?, il 2 e 3 giugno. Entro sabato 19 maggio sarĂ necessario registrarsi sul sito internet www.family2012. com. Cliccando su “Iscrizioniâ€? e in seguito su “Famiglie, singoli,

gruppiâ€? verranno richiesti i dati personali del pellegrino che riceverĂ via mail username e password da inserire per completare l’iscrizione e scaricare i pass. I pass, obbligatori per motivi di sicurezza e di logistica, saranno nominali, gratuiti e diversi per la “Festa delle Testimonianzeâ€? di sabato 2 e la Messa di domenica 3 giugno. Il pass per la Messa sarĂ di colore arancio, mentre quello per partecipare alla “Festa delle Testimonianzeâ€? viola.

‘”–‡Â?‘ ‘Ž‰‹ ‘Â?•Ǥ ‘Ž–‘Ž‹Â?‹ ‡ Žƒ „‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ •—‘” ƒ”‹ƒ ”‘Â?…ƒ––‹

ƒ —’‡”‹‘”ƒ ƒ •ƒÂ?–‹–Â?ÇĄ •–‹Â?‘Ž‘ ƒ ˆƒ”‡ Â?‡‰Ž‹‘

(VHPSLR GL VDQWLWj

2

ggi alcune condizioni dell’Ecuador (in particolare la salute e l’educazione) sono migliorate rispetto al periodo nel quale operava suor Maria Troncatti (1883-1969), che con la sua viva testimonianza ha contribuito alla crescita del Paese dell’America Latina. La Chiesa bresciana e la Chiesa ecuadoregna festeggiano in queste ore l’annuncio della beatificazione di suor Maria Troncatti, originaria di Corteno Golgi e missionaria per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ha speso la sua vita per l’Ecuador. Partita per l’Ecuador nel 1922, suor Maria viene mandata fra gli indigeni shuar, dove con altre due consorelle inizia un difficile lavoro di evangelizzazione in mezzo a rischi di ogni genere, non esclusi quelli causati dagli animali della foresta e dalle insidie dei vorticosi fiumi da attraversare a guado o su fragili “pontiâ€? di liane, oppure sulle spalle degli indi. Macas, Sevilla Don Bosco, SucĂşa sono alcuni dei “miracoliâ€? tuttora fiorenti dell’azione di suor Maria Troncatti: infermiera, chirurgo e ortopedico, dentista e anestesista... ma soprattutto catechista e evangelizzatrice, ricca di meravigliose risorse di fede, di pazienza e di amore fraterno. La sua opera per la promozione della donna shuar fiorisce in centinaia di nuove fami-

ƒ ˜‡Â?‡”ƒ„‹Ž‡ •—‘”ƒ •ƒŽ‡•‹ƒÂ?ƒ ƒ”‹ƒ ”‘Â?…ƒ––‹ ° •–ƒ–ƒ Â…ÂƒÂ–Â‡Â…ÂŠÂ‹Â•Â–ÂƒÇĄ Â‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â”Â‹Â…Â‡ÇĄ ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”ƒ ‡ …Š‹”—”‰‘ ’‡” ‹ ’‹Î ’‘˜‡”‹ glie cristiane, formate per la prima volta su libera scelta personale dei giovani sposi. La sua salma riposa a Macas, nella Provincia di Morona in Ecuador; è stata dichiarata venerabile l’8 novembre 2008. Il bresciano

mons. Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo dal 2007, racconta la soddisfazione della Chiesa ecuadoregna per la venerabile che verrĂ proclamata beata: “Ho varie gioie da condividere − spiega mons. Voltolini, raggiunto al telefono −. La prima gioia è quella di sentire che una missionaria, che ha dato la vita per gli altri, viene proclamata beata; la seconda gioia, da bresciano, è che una bresciana ha lasciato la sua terra per farsi prossima degli ultimi; la terza gioia come ecuadoregno perchĂŠ lĂŹ ha fatto il miracolo e a me è toccata la fortuna di firmare, in quanto Vescovo,

questo miracoloâ€?. Ci sono una serie di coincidenze positive che testimoniano il legame tra la Chiesa bresciana e l’esperienza in terra di missione, nello specifico in Ecuador, come viene ricordata oggi la figura di suor Maria dalla popolazione locale? “Ho potuto vedere − sottolinea Voltolini − dove ha lavorato nella selva ecuadoriana. Di lei c’è un bel ricordo in tutta la popolazione, missionari compresi. Usciva addirittura un mensile intitolato ‘Le mani di suor Maria’. Di lei si ricordano le mani, cioè il bene che ha fatto a tutti. Non è stata solo catechista ed educatrice, ma anche infermiera: lĂ dove non arrivavano i sacerdoti, arrivava leiâ€?. La notizia della beatificazione arriva dopo la conferma del miracolo attribuito a suor Maria: “Una signora malata di dengue era data per spacciata all’ospedale, ma un padre salesiano invitò la comunitĂ a pregare per questa madre di famiglia e a fare una novena a madre Maria Troncatti; la madre di famiglia dopo poche ore guarĂŹ inspiegabilmenteâ€?. I Santi sono figure che rischiarano il cammino degli uomini, cosa può insegnarci ancora oggi l’esempio di suor Maria? “Una grande laboriositĂ e una grande fiducia nel Signore − conclude il Vescovo bresciano − anche nei momenti di difficoltĂ quando sembra che non ci sia piĂš niente da condividere con gli altriâ€?.

‡Â?‡†‡––‘ Šƒ ˆ‹”Â?ƒ–‘ ‹Ž ‡…”‡–‘ •—Ž Â?‹”ƒ…‘Ž‘ †‹ ‰—ƒ”‹‰‹‘Â?‡ ƒ––”‹„—‹–‘ ÂƒÂŽÂŽĆŽÂ‹Â?–‡”…‡••‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˜‡Â?‡”ƒ„‹Ž‡ •‡”˜ƒ †‹ ‹‘ ƒ”‹ƒ ”‘Â?Â…ÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ ˆ‹‰Ž‹ƒ †‹ ƒ”‹ƒ —•‹Ž‹ƒ–”‹…‡ ‡ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹ƒ ‹Â? …—ƒ†‘”Ǥ —‘” ƒ”‹ƒ Â?‘”¿ ‹Â? —Â? –”ƒ‰‹…‘ ‹Â?…‹†‡Â?–‡ ƒ‡”‡‘ ƒ Â—Â…ĂŻÂƒ ‹Ž ÍšÍ? ƒ‰‘•–‘ ͙ͥͥ͞ǥ ‘ˆˆ”‡Â?†‘ Žƒ •—ƒ ˜‹–ƒ ’‡” Žƒ ”‹…‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ –”ƒ ‹ …‘Ž‘Â?‹ ‡ ‰Ž‹ ‹Â?†‹‰‡Â?‹Ǥ Dz ……‘‰Ž‹ƒÂ?‘ “—‡•–‘ †‘Â?‘ …‘Â?‡ •‡‰Â?‘ ’”‹˜‹Ž‡‰‹ƒ–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ †‹ ‹‘ ’‡” –—––ƒ Žƒ ƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ƒŽ‡•‹ƒÂ?ƒ ‡ ’‡” ÂŽÇŻ •–‹–—–‘ †‡ŽŽ‡ ‹‰Ž‹‡ †‹ ƒ”‹ƒ —•‹Ž‹ƒ–”‹…‡ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ − Šƒ †‹…Š‹ƒ”ƒ–‘ Â?ƒ†”‡ ˜‘Â?Â?‡ǥ •—’‡”‹‘”ƒ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ‹‰Ž‹‡ †‹ ƒ”‹ƒ —•‹Ž‹ƒ–”‹…‡ −Ǥ ƒ •ƒÂ?–‹–Â? †‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‘Â?‘”ƒ –—––‹ ‹ ‰”—’’‹ …Š‡ •‹ ”‹ˆƒÂ?Â?‘ ƒŽŽƒ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? •ƒŽ‡•‹ƒÂ?ƒ †‹ ‘Â? ‘•…‘Ǥ 1 •–‹Â?‘Ž‘ ƒ ˜‹˜‡”‡ …‘Â? ’ƒ••‹‘Â?‡ ‹Ž …ƒ”‹•Â?ƒ ‡ ƒ –”ƒ•Â?‡––‡”Ž‘ ƒŽŽ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‹ ‹Â? —Â? Â?‘Â?†‘ ’‹‡Â?‘ †‹ Â•ÂˆÂ‹Â†Â‡ÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ”‹……‘ †‹ •‡‰Â?‹ †‹ •’‡”ƒÂ?œƒǤ

ÂŽ –”ƒ‰—ƒ”†‘ †‡ŽŽƒ •ƒÂ?–‹–Â? ”‹…‘Â?‘•…‹—–ƒ †ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ ° †‘Â?‘ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ „‘Â?–Â? †‹ ‹‘ǥ Â?ƒ Žƒ Â?‹•—”ƒ ƒŽ–ƒ †‡ŽŽƒ •ƒÂ?–‹–Â? ˜‹••—–ƒ Â?‡Ž “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ ° ƒÂ?…Š‡ ‹Â?’‡‰Â?‘ †‹ …‹ƒ•…—Â?‘ †‹ Â?‘‹Ǥ ‘‰Ž‹ƒÂ?‘ ”‹•˜‡‰Ž‹ƒ”‡ Žƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ ’‡” “—‡ŽŽƒ •ƒÂ?–‹–Â? •‡Â?’Ž‹…‡ ‡† ‡•‹‰‡Â?–‡ …Š‡ ° ’”‘’”‹ƒ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ˜‹–ƒ •ƒŽ‡•‹ƒÂ?ƒ ‡ǥ ’”‹Â?ƒ ƒÂ?Â…Â‘Â”ÂƒÇĄ †‹ —Â?ƒ ˜‹–ƒ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹…ƒ ˜‹••—–ƒ …‘Â? …‘‡”‡Â?œƒ ‡ –‘–ƒŽ‹–Â? †‹ †‘Â?‘dzǤ

,1 5,&25'2 *,29$11, )$&&+,1, GL DQQL

)$8672 *(5$5',1, GL DQQL

*,86(33( &(6$5( *5$66, GL DQQL 1H GDQQR LO WULVWH DQQXQFLR OD PRJOLH 5RVD L ÂżJOL 2UQHOOD 3LHUDQJHOD H $QWR QLR FRQ OH ULVSHWWLYH IDPLJOLH OD VRUHOOD FRJQDWL FRJQDWH QLSRWL 8Q SDUWLFR ODUH ULQJUD]LDPHQ WR DO 'RWWRU %RQIUH VFKL H DOOÂśLQIHUPLHUD (PDQXHOD SHU OH DPRUHYROL FXUH

&DVWHO 0HOOD

QDWR D &ROOLR %6 GHFHGXWR 2PH %6 LO

&RFFDJOLR %6

=$1(77, 0$5,$ 526$ ,1 1,&2/,1, GL DQQL

%$77,67$ 0$1(17, GL DQQL

1H GDQQR LO WULVWH DQQXQFLR LO PDUL WR 2WWRULQR L ÂżJOL $GULDQR FRQ /RUHW WD H *UD]LDQR FRQ 2UQHOOD

1H GDQQR LO WULVWH DQQXQFLR OD PR JOLH /XFLDQD LO Âż JOLR *LXVHSSH FRQ 5RVDULD L QLSRWL *LDQEDWWLVWD FRQ 0LULDP 0DULR H SD UHQWL WXWWL

%UHVFLD

&ROOHEHDWR %6


ÍšÍ

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ǯ͙͙ ‰‹—‰Â?‘ ”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ •‘…‹ƒŽ‡

ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ••‡”‡ •‘”†‹ ‡ •–”ƒÂ?‹‡”‹ǣ —Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘

Il prossimo 11 giugno alle ore 17 presso l’aula magna dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Brescia si terrà la presentazione del nuovo bilancio sociale della Congrega e delle fondazioni amministrate dalla stessa. Come gli scorsi anni, sarà dato conto delle opere, dei progetti e dei contributi espressi nel corso del precedente anno. Il consuntivo di gestione del 2011 sarà dunque illustrato quest’anno

La Fondazione Pio Istituto Pavoni di Brescia con il patrocinio di diverse realtĂ , tra le quali ďŹ gura anche la Congrega della CaritĂ Apostolica, ha organizzato un convegno dal titolo “Essere sordi e stranieri. Processi di apprendimento e integrazione socio-culturaleâ€?. La giornata è stata messa in calendario per sabato 19 maggio presso l’Hotel President di Roncadelle. I lavori inizieranno alle 8.30. Il convegno si articola

dal presidente della Congrega Mario Taccolini. Il programma prevede poi gli interventi di Marco Belfanti – preside della FacoltĂ di Economia dell’UniversitĂ degli Studi di Brescia – dal titolo “Le risorse sono ďŹ nite: crisi dell’economia, crisi della solidarietĂ ?â€? e di Marcella BonaďŹ ni – presidente della Fondazione Casa di industria Onlus – “Per una cultura del dono: storie e testimoni della nostra cittĂ â€?.

in due parti: quella del mattino, con gli interventi in programma che riguarderanno la relazione tra sordità e immigrazione nell’ambito dei processi di apprendimento linguistico cognitivo e le implicazioni per l’intervento, e quella pomeridiana in cui, grazie alla presenza di esperti, si parlerà invece dei processi di integrazione socioculturale e dello sviluppo dell’identità personale e sociale dello straniero audioleso.

Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ÂŽ …‘Â?˜‡‰Â?‘ Dz ‡”•‘ ƒÂ?ÂƒÂ•Â…Â‘Çł

$PRUH H FDULWj LQ 6DQ 3DROR

/

’associazione culturale “Il Colore degli Angeliâ€? insieme all’Accademia cattolica di Brescia, l’UniversitĂ cattolica del Sacro Cuore, e la Congrega della CaritĂ Apostolica il 17-18-19 maggio organizzano a Brescia presso la sala della Gloria dell’UniversitĂ cattolica del Sacro Cuore in via Trieste 17 un convegno dal titolo “Verso Damasco. Amore e caritĂ in San Paolo. La parola, la musica e l’arteâ€?. L’evento sarĂ articolato in tre giornate nelle quali si susseguiranno interventi incentrati sulla figura e il messaggio di Paolo di Tarso. La Congrega ha ritenuto di sposare questa iniziativa ritrovandovi una stretta sintonia tra il tema trattato e la propria missione istituzionale. Il convegno intende quindi affrontare Paolo qui ed ora, quale “classico vivente: non solo messaggero della fede ma anche lievito delle arti e del sapereâ€?, per dirla con le parole del curatore dell’iniziativa, il musicista bresciano Michele Gazich. Un simbolico viaggio “verso Damascoâ€? che toccherĂ anche tappe insolite quanto inedite, quali ad esempio la forte caratterizzazione paolina nell’evoluzione della musica popolare italiana o l’attrazione irresistibile che la figura di Paolo ha suscitato per il cinema in registi come Rossellini e Pasolini. Dopo l’introduzione del vescovo di Brescia Luciano Monari e la lettura della Prima Lettera ai Corinzi, cuore del pensiero paolino, vi saranno alcuni interventi piĂš prettamente teologici sul tema dell’amore-caritĂ a cura di Elio Guerriero e Giacomo Canobbio, a cui si affiancheranno un

Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘ ’”‘Â?‘••‘ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ÂŽÇŻ ……ƒ†‡Â?‹ƒ …ƒ––‘Ž‹…ƒ ‡ ÂŽÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? …ƒ––‘Ž‹…ƒǤ

Â? —‘Â?‘ ‡……Š‹‘ ‹Ž …‘Â?…‡”–‘ …‘Â?…Ž—•‹˜‘ interessante approfondimento della corrispondenza apocrifa tra Paolo e Seneca di Roberto Gazich ed una descrizione dei luoghi paolini come oggi si presentano al viaggiatore condotta dell’archeologo Marco Sannazaro. Al centro del convegno, venerdĂ­ 18 maggio alle ore 21 presso la solenne sede del Duomo Vecchio è stato col-

‘Â?–‹Â?—ƒ ƒ ‡••‡”‡ —Â?ǯ‘’’‘”–—Â?‹–Â? 1 †‹ ’‘…Š‹ ‰‹‘”Â?‹ ˆƒ Žƒ Â?‘–‹œ‹ƒ †‡ŽŽƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ǥ ƒ …—”ƒ †‡ŽŽǯ ‰‡Â?œ‹ƒ †‡ŽŽ‡ ‡Â?Â–Â”ÂƒÂ–Â‡ÇĄ †‡‰Ž‹ ‡Ž‡Â?…Š‹ †‡‰Ž‹ ‡Â?–‹ ƒÂ?Â?‡••‹ ƒŽŽƒ ”‹’ƒ”–‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž …‹Â?“—‡ ’‡” Â?‹ŽŽ‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ͚͙͘͘ Č‹Â”Â‡ÂŽÂƒÂ–Â‹Â˜Â‹ †—Â?“—‡ ƒ‹ ”‡††‹–‹ †‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍĄČŒǤ ƒŽ‡ ƒ ͙͞ Â?‹Ž‹‘Â?‹ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‹ …‘Â?–”‹„—‡Â?–‹ …Š‡ †‡…‹†‘Â?‘ †‹ ‡•’”‹Â?‡”‡ —Â?ƒ ’”‡ˆ‡”‡Â?œƒ Â?‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ †‹…Š‹ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ”‡††‹–‹ ƒ ˆƒ˜‘”‡ †‡Ž Â?‘Â? Â’Â”Â‘ÂˆÂ‹Â–ÇĄ †‡ŽŽ‡ ”‹…‡”…ƒ •…‹‡Â?–‹ˆ‹…ƒ ‡ •ƒÂ?Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ ƒŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â? •‘…‹ƒŽ‹ …‘Â?—Â?ƒŽ‹ ‘ ƒŽŽ‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ Â•Â’Â‘Â”Â–Â‹Â˜Â‘ÇŚÂ†Â‹ÂŽÂ‡Â–Â–ÂƒÂ?–‹•–‹…Š‡Ǥ ƒ ”‹’ƒ”–‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ͚͙͘͘ ˜ƒŽ‡ …‘Â?’Ž‡••‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ Í›Í&#x;Í? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ǥ †‡‹ “—ƒŽ‹ ‹Ž ͞͞Ώ ”‹•—Ž–ƒ †‡•–‹Â?ƒ–‘ Ġ ‡Â?–‹ †‡Ž ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ƒ–‘ ‡ Â?Ž—•Ǥ ÂŽ –‘–ƒŽ‡ ”‹•—Ž–ƒ ‹Â?ˆ‡”‹‘”‡ ”‹•’‡––‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ’”‡…‡†‡Â?–‡ ’‘‹…Š¹ Žǯ‹Â?’‘”–‘ Â?‡†‹‘ †‡ŽŽ‡ …‘Â?–”‹„—œ‹‘Â?‹ ° •…‡•‘ †ƒ ÍšÍ&#x;ÇĄÍ™Íœ ‡—”‘ Â’Â”Â‘ÇŚÂ…ÂƒÂ’Â‹Â–Â‡ ƒ ͚͛ǥ͚͞ ‡—”‘Ǥ ÂŽ …‹Â?“—‡ ’‡” Â?‹ŽŽ‡ •‹ ƒ––‡•–ƒ …‘Â?—Â?“—‡ “—ƒŽ‡ •–”—Â?‡Â?–‘ •‡Â?’”‡ ’‹Î —–‹Ž‹œœƒ–‘ ‡ ˜ƒŽ‹†‘ †‹ ”ƒ……‘Ž–ƒ ˆ‘Â?†‹ ‡ •‡ǥ ‹Â? ‰‡Â?Â‡Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‘Â?‘ Ž‡ ‰”‘••‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‹ Ġ ‘––‡Â?‡”‡ ‹Ž Â?ƒ‰‰‹‘” Â?—Â?‡”‘ †‹ ’”‡ˆ‡”‡Â?œ‡ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ Č‹ ‡†‹…‹ •‡Â?œƒ ˆ”‘Â?–‹‡”‡ǥ Â?‡”‰‡Â?…›ǥ ‹”…ǥ •‘Ž‘ ’‡” …‹–ƒ”Â?‡ ƒŽ…—Â?Â‡ČŒÇĄ ƒÂ?…Š‡ ’‡” …Š‹ ‘’‡”ƒ ƒ

Ž‹˜‡ŽŽ‘ Ž‘…ƒŽ‡ Â?‡Ž …ƒÂ?’‘ †‡Ž Â?‘Â? ’”‘ˆ‹– ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ǯ‘’’‘”–—Â?‹–Â?Ǥ ‡” “—‡•–ƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡ǥ …‘Â?‡ Â?‘Ž–‹ ƒŽ–”‹ ‡Â?–‹ǥ Žƒ ‘Â?‰”‡‰ƒ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–Â? ’‘•–‘Ž‹…ƒ ‡ Ž‡ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‹ †ƒ ‡••ƒ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‡ †ƒ †—‡ ƒÂ?Â?‹ ŠƒÂ?Â?‘ †ƒ–‘ ƒ˜˜‹‘ Ġ —Â?ƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ †‹ •‡Â?•‹„‹Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ †‡•–‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž …‹Â?“—‡ ’‡” Â?‹ŽŽ‡Ǥ —”–”‘’’‘ ‹Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ ‹ „‹•‘‰Â?‹ ”‹•…‘Â?–”ƒ–‹ ‹Â? …‹––Â? ‡ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ •‘Â?‘ •‡Â?’”‡ Â?ƒ‰‰‹‘”‹ ‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ‡ ”‹…Š‹‡†‘Â?‘ —Â? ƒ—Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ǥ ƒÂ?…Š‡ ƒ ˆ”‘Â?–‡ †‹ —Â?ƒ Â?‹Â?‘” ’”‡•‡Â?œƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?‘ ’—„„Ž‹…ƒǤ •‡ ’‡” •‡…‘Ž‹ Žƒ ‘Â?‰”‡‰ƒ Šƒ ’‘–—–‘ …‘Â?–ƒ”‡ •—‹ Žƒ•…‹–‹ †‹ ’‹Î ‘ Â?‡Â?‘ Â?‘–‹ „‡Â?‡ˆƒ––‘”‹ ‡ •—ŽŽ‡ ”‡Â?†‹–‡ †‡Ž •—‘ ’ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ ‹Â?Â?Â‘Â„Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Ġ ‘‰‰‹ ‹ –‡Â?’‹ •‘Â?‘ …ƒÂ?„‹ƒ–‹ ‡† ° †‹ ˜‹–ƒŽ‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ ƒ––‹˜ƒ”‡ Â?—‘˜‹ …ƒÂ?ƒŽ‹ †‹ ”ƒ……‘Ž–ƒ ‡ •‡Â?•‹„‹Ž‹œœƒ”‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ ’‡” ˆƒ” •¿ …Š‡ –ƒÂ?–‹ǥ ƒÂ?…Š‡ …‘Â? ’‘…‘ǥ ’‘••ƒÂ?‘ ˆƒ”‡ Â?‘Ž–‘Ǥ

ÂŽ •‹•–‡Â?ƒ †‡Ž …‹Â?“—‡ ’‡” Â?‹ŽŽ‡ ° •‘Ž‘ —Â?‘ †‹ “—‡•–‹ …ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …Š‡ǥ •‡Â?œƒ …‘•–‹ ’‡” ‹Ž …‘Â?–”‹„—‡Â?–‡ǥ ’—Ö ’‡”Â?‡––‡”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â?–‡ †‹ ‘––‡Â?‡”‡ ”‹•‘”•‡ †ƒ ”‹†‹•–”‹„—‹”‡ ƒ …Š‹ ˜‡”•ƒ ‹Â? •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ †‹ „‹•‘‰Â?‘Ǥ

locato il concerto di Michele Gazich, concerto spirituale: musica e parole che s’innestano sul tronco forte della predicazione di Paolo non certo per fornirgli una non necessaria amplificazione, ma piuttosto per apporre con umiltĂ note musicali ai piedi di pagine tanto alte. Il convegno è stato ideato grazie all’amore: “Muovendo dall’amore-caritĂ di Paolo,â€? – dice Gazich – ho incontrato passo dopo passo gli studiosi che desidero anche far incontrare ai bresciani e non solo, con la certezza, come scriveva il poeta Ezra Pound citando Riccardo di San Vittore, che Ubi amor ibi oculus: dove c’è amore c’è un occhio, c’è capacitĂ di vedere e comprendere davvero noi stessi e la nostra esistenza.â€?

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP 0$,/ LYJEUHVFLD#LYJEUHVFLD FRP %2//(77,12 8)),&,$/( 75,%81$/( ', %5(6&,$ &253, ', 5($72 6$ /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( ( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś .0 %$72 $//( 25( ( 6(*8(17, &21 3$57(1=$ '$//$ 6('( %$6( $67$ (852 %(1, 0272&,&/(77$ +$5/(< '$9,'621 )/+7 , 9 * ,1 %5(6&,$ 9,$ '$/0$=,$ (/(&75$ */,'( 7* %& $112 &21 &+,$9( 0$1&$17( /2772 &57 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 1892/(172 9,$ ', /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( ( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś .0 $ 7(5=, 1ƒ 35(662 &$552==(5,$ 7211, 35(66$ ,'5$8/,&$ 20&1 %$6( $67$ (852 %(1, 75( 3,$675( (/(775,&+( 3(5 &$3(//, 7211(//$7( %$6( $67$ (852 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, 0$5&$ 5(0,1*+721 %$6( $67$ (852 6, '$ $772 &+( ,1 &$62 ', ,1 6,50,21( 9,$ 9(5', 1ƒ 5(1$8/7 7:,1*2 %(1=,1$ .: 7* $67$ '(6(57$ $/ 35(==2 %$6( ', 67,0$ 6, 352&('(5$Âś 68%,72 $//$ $1 /* $112 &21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 0$1&$1 9(1',7$ $/ 0$**,25 2))(5(17( 7( ', &'3 %$6( $67$ (852 6, '$ $772 &+( ,1 &$62 ', $67$ 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ', %(1, *,$&(17, 6(1=$ 7$66$ ', 5(*, 6752 ,1 6('( '(/ 25( ( 6(*8(17, '(6(57$ $/ 35(==2 %$6( ', 67,0$ 6, 352&('(5$Âś 68%,72 $//$ 9(1', 7$ $/ 0$**,25 2))(5(17( 68&&(66,9$0(17( $//( 25( ( 6( /2772 %(1, $&&(/(520(752 %26+ %0$ %$6( $67$ 0$* *8(17, 35(662 *,25 2))(5(17( /2772 %(1, ',9$12 $1*2/$5( &2/25( *,$//2 /$ 6('( , 9 * 02%,/( 3257$ 79 79 &2/25 '$(:22 %$6( $67$ 0$**,25 2))( ,1 %5(6&,$ 9,$ 5(17( /2772 %(1, $77$&&$%27721, 3)$)) %$6( '$/0$=,$ $67$ 0$**,25 2))(5(17( /2772 %(1, 7$92/2 5(77$1*2/$5( /2772 &57 /(*12 &2/25 12&( 6(',( ,1 /(*12 ',9$12 '8( 3267, 9,0,1, 67( %(1, $8729(7 5(2 *581',* %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(17( 785$ $8', $ 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 6('( '(/ 25( ( 6( *8(17, 7', %(5/,1$ 7* '& /= $112 /2772 ) %(1, $8729(7785$ 6$$% 7* %' 1- $112 &,/,1 &$0%,2 '5$7$ && .: $/,0(17$=,21( *$62/,2 &21 &+,$9( /,%5(772 0$18$/( &21 ', &,5&2/$=,21( 0$1&$17( ', &'3 %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(1 &+,$9( &21 7( /2772 ) %(1, 48$'5, (/(775,&, 6&$))$/$785( (67,1725,

5,&(75$60,77(17, (&& %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(17( /2772 % %(1, /,%5(5,$ ,1 &5,67$//2 &21 75( 5,3,$1, /,%5(5,$ ,1 $%6 &2/25( 9(5'( $ '8( (/(0(17, $/7, &21 9$1, $3(57, 78772 18292 '$ 02%,/, ),&,2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 7$92/2 48$'5$72 $//81*$%,/( /(*12 &2/25 12&( ( 1(52 02'(//2 %(51,1, /$03$'$5,2 9(752 ', 085$12 $ %5$&&, 78772 18292 '$ 02%,/,),&,2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,2 1, ', /2772 %(1, ',9$12 75( 3267, 672))$ *5,*,2 6&852 02%, /( 62**,2512 &20321,%,/( 67,/( 02'(512 &21 75( &$66(77, 3(16,/( ( 5,%$/7$ 6&+(502 $/ 3/$60$ ´ /* &21 7(/(&20$1'2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 08/(772 (/(775,&2 &7( &21 &$5,&$ %$77(5,( %$6( $67$ (852 ( 352 *5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 67580(172 /$6(5 0$5&$ 67$1/(< 5/ *5 &203/(72 ', &$9$//(772 6$/'$75,&( 125',&$ 021 7$ &$5,&2 %(7$ &217$,1(5 ,1 0(7$//2 *5,*,2 75$3$12 0,/:$.(( &21 &8672',$ 6(*+(772 $/7(51$7,92 6.,/ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 02%,/( 5,%$/7,1$ ,1 5$ ',&$ &21 75( &$66(77, ( 5,%$/7$ 9(75,1(77$ '8( $17( 9(752 ',9$12 '8( 3267, 3(//( %(,*( 32/7521$ 3(//( 5266$ &21 7(/$,2 ,1 /(*12 79 &2/25 %$1* 2/8)66(1 &21 7(/(&20$1'2 1ƒ $))5(6&+, 9$5, $8 729(7785$ 0(5&('(6 &/$66( $ &', &2/25( 1(52 $8720$7,&$ 7* '+ &* $112 &,/,1'5$7$ && .: &21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( ( &(57,),&$72 ', 35235,(7$Âś %$6( $67$ (852


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͚ͥ

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ÂŽ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ •‹ …‡Ž‡„”ƒ ‹Â? –—––‘ ‹Ž Â?‘Â?†‘ Žƒ ÍœÍžĆ… ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‹ •‘…‹ƒŽ‹Ǥ

ÂŽ Â?‡••ƒ‰‰‹‘ †‡Ž ƒ’ƒ ° —Â? ‹Â?˜‹–‘ ƒ ”‹•…‘’”‹”‡ ‹ –‡Â?’‹ †‡Ž •‹Ž‡Â?œ‹‘ ‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ”‘Žƒ

‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‹ ‹ …‡Ž‡„”ƒ Žƒ ÍœÍžĆ… ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡

'RPDQGH LQ FHUFD GL ULVSRVWH

Â?–‡”‡••‡ ’‡” Žƒ ‡–‡ǥ ’‡” Ž‡ ˜ƒ”‹‡ ˆ‘”Â?‡ †‹ •‹–‹ ‡ ƒ’’Ž‹…ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ”‡–‹ •‘…‹ƒŽ‹ Â?‡Ž Â?‡••ƒ‰‰‹‘ Dz ‹Ž‡Â?œ‹‘ ‡ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇŁ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡dz †‹ ‡Â?‡†‡––‘

&

reare una sorta di “ecosistemaâ€? che “sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoniâ€?. Ăˆ l’invito rivolto dal Papa nel messaggio per la 46ÂŞ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra domenica 20 maggio sul tema: “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazioneâ€?. “LĂ dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti – scrive Benedetto XVI riferendosi all’attuale sistema dei media – il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da tutto ciò che è inutile o accessorioâ€?. “Una profonda riflessione – spiega, infatti, il Santo Padre – ci aiuta a scoprire la relazione esistente tra avvenimenti che a prima vista sembrano slegati tra loro, a valutare, ad analizzare i messaggi: e ciò fa sĂŹ che si possano condividere opinioni ponderate e pertinenti, dando vita a un’autentica conoscenza condivisaâ€?. Per questo “è necessario creare un ambiente propizioâ€?, a partire dalla

ƒŽ •‹Ž‡Â?œ‹‘ ƒ””‹˜ƒ —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ’‹Î ‡•‹‰‡Â?–‡ …Š‡ …Š‹ƒÂ?ƒ ‹Â? …ƒ—•ƒ Žƒ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ ƒ•…‘Ž–‘ …Š‡ Â?‹•—”ƒ Žƒ Â?ƒ–—”ƒ †‡‹ Ž‡‰ƒÂ?‹ consapevolezza che “gran parte della dinamica attuale della comunicazione è orientata da domande alla ricerca di risposteâ€?. Di qui l’“interesseâ€? del Papa per il mondo della Rete, e per “le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l’uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dioâ€?. “Nella essenzialitĂ di brevi messaggi, spesso non piĂš lunghi di un versetto biblico – la tesi del Papa – si possono esprimere pensieri profon-

di se ciascuno non trascura di coltivare la propria interioritĂ â€?. “I motori di ricerca e le reti sociali sono il punto di partenza della comunicazione per molte persone che cercano consigli, suggerimenti, informazioni, risposteâ€?. Anzi, la Rete stessa “sta diventando sempre di piĂš il luogo delle domande e delle risposteâ€?, al punto che spesso “l’uomo contemporaneo è bombardato da risposte a quesiti che non si è mai posto e a bisogni che non avverteâ€?. In questo contesto, secondo il Papa, “il silenzio è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, per riconoscere e focalizzare le domande veramente importantiâ€?. “Nel complesso e variegato mondo della comunicazione – l’analisi del Pontefice – emerge l’attenzione di molti verso le domande ultime dell’esistenza umana: chi sono? che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa posso sperare?â€?. Per questo “è importante accogliere

le persone che formulano questi interrogativi, aprendo la possibilitĂ di un dialogo profondo, fatto di parola, di confronto, ma anche di invito alla riflessione e al silenzio, che, a volte, può essere piĂš eloquente di una risposta affrettataâ€?. Soffermandosi sul rapporto tra silenzio e parola, Benedetto XVI osserva come essi siano “due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le personeâ€?. “Quando parola e silenzio si escludono a vicenda – afferma il Santo Padre – la comunicazione si deteriora, o perchĂŠ provoca un certo stordimento, o perchĂŠ, al contrario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significatoâ€?. Il silenzio, cioè, “è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenutoâ€?. Nel silenzio, infatti, “ascoltiamo e co-

nosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerciâ€?. Tacendo, in particolare, “si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre ideeâ€?. Si apre, cosĂŹ, “uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana piĂš pienaâ€?. Dal silenzio, dunque, “deriva una comunicazione piĂš esigente, che chiama in causa quella capacitĂ di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legamiâ€?. “Educarsi alla comunicazione – in conclusione – vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell’evangelizzazione: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesaâ€?.

‹—–‘ǤǤǤ Â?‹‘ ˆ‹‰Ž‹‘ ’‡”†‡ ‹Ž …‘Â?–”‘ŽŽ‘Ǩ ƒÂ?– Â•Â…Â”Â‹Â˜Â‡Â˜ÂƒÇŁÇł ‡ ‹Â? ‰‹‘˜‡Â?–Î ƒ„„ƒÂ?†‘Â?‹ƒÂ?‘ Žǯ—‘Â?‘ ƒŽŽƒ •—ƒ ˜‘Ž‘Â?–Â? ‡ Â?—ŽŽƒ ‰Ž‹ •‹ ‘’’‘Â?‡ǥ Â?ƒÂ?–‡””Â? —Â?ƒ …‡”–ƒ ˆ‡”‘…‹ƒ ’‡” –—––ƒ Žƒ ˜‹–ƒdzǤ Â?‘ †‡‰Ž‹ ƒ•’‡––‹ ’‹Î ‹Â?ÇŚ ’‘”–ƒÂ?–‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡‹ ˆ‹‰Ž‹ ° “—‡ŽŽƒ †‡Ž …‘Â?–”‘ŽŽ‘ †‹ •¹Ǥ ŽŽǯ‡–Â? †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ Â?ƒ–‡”Â?ƒ ° ˆƒ…‹Ž‡ ˜‡†‡”‡ Â•ÂˆÂ—ÇŚ Â”Â‹ÂƒÂ–Â‡ÇĄ ”‹ˆ‹—–‘ ƒ ˆƒ”‡ …‘•‡ ”‹…Š‹‡•–‡ǥ …‘•–ƒÂ?–‡ „‹•‘‰Â?‘ †‹ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ǥ ‹’‡”ƒ––‹˜‹–Â?ÇĄ Â’ÂƒÂ—Â”Â‡ÇĄ ‡‰‘…‡Â?–”‹•Â?‘Ǥ Ž…—Â?‹ ƒ—–‘”‹ ’ƒ”ŽƒÂ?‘ †‹ ’‹……‘Ž‹ –‹”ƒÂ?Â?‹ …Š‡ –‡Â?‰‘Â?‘ ‹Â? •…ƒ……‘ Žǯ‹Â?–‡”ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ ÂŽ „ƒÂ?„‹Â?‘ †ƒ‹ –”‡ ƒ‹ …‹Â?“—‡ ƒÂ?Â?‹ Šƒ —Â? ‰”ƒÂ?†‡ „‹•‘‰Â?‘ †‹ Ž‡‰ƒÂ?‹ǥ †‹ ‡•’Ž‘”ƒœ‹‘Â?‡ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †‹ ”‡‰‘Ž‡ ’‡” ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ —Â?ƒ ’”‹Â?ƒ ƒ—–‘Â?‘Â?‹ƒǤ Â? —Â? „”‡˜‡ “—‡•–‹‘Â?ƒ”‹‘ Š‘ …Š‹‡•–‘ ƒ †‡‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ †‹ •…—‘nj Žƒ Â?ƒ–‡”Â?ƒ †‹ ‹Â?†‹…ƒ”Â?‹ …Š‡ …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ Â•Â…ÂƒÂ”ÇŚ •‘ …‘Â?–”‘ŽŽ‘ ‘••‡”˜ƒ˜ƒÂ?‘ Â?‡‹ ˆ‹‰Ž‹Ǥ Dz Â?‘•–”‹ ˆ‹‰Ž‹ ˆƒÂ?Â?‘ …ƒ’”‹……‹ ”‹’‡–—–‹ǥ —”ŽƒÂ?‘ǥ ’‹……Š‹ƒÂ?‘ǥ •‹ ƒ””ƒ„„‹ƒÂ?‘ ƒÂ?ÇŚ …Š‡ ’‡” „ƒÂ?ƒŽ‹–Â?ÇĄ ˆƒÂ?Â?‘ ‹Ž …‘Â?–”ƒ”‹‘ †‹ “—ƒÂ?–‘ ‰Ž‹ •‹ †‹nj …‡ǥ •ˆ‹†ƒÂ?‘ǥ ˆƒÂ?Â?‘ †‹•’‡––‹ǥ „—––ƒÂ?‘ Ž‡ …‘•‡ǥ •’—–ƒÂ?‘ǥ †ƒÂ?Â?‘ …ƒŽ…‹ ‡ ’—‰Â?‹ǥ „ƒ––‘Â?‘ ‹ ’‹‡†‹ǥ Â?‘Â? ƒ•…‘Ž–ƒÂ?‘ ‡ ˆƒÂ?Â?‘ …‹Ö …Š‡ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ǥ ˆ‹Â?‰‘Â?‘ †‹ Â?‘Â? •‡Â?–‹”‡ Žǯ‘”†‹nj Â?‡ǥ ŠƒÂ?Â?‘ •‡Â?’”‡ Žƒ ”‹•’‘•–ƒ ’”‘Â?–ƒ ‡ •‹ ‰‹—•–‹ˆ‹…ƒÂ?‘ ’‡” “—‡ŽŽ‘ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘dzǤ ÂŽ Â?‘–‹˜‘ •…ƒ–‡Â?ƒÂ?–‡ ’—Ö ‡••‡”‡ „ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ Žƒ ”‹…Š‹‡•–ƒ †‹ —Â? ‘‰‰‡––‘ ƒŽ •—’‡”Â?‡”nj Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?‘Â? ˜‘Ž‡” ƒÂ?†ƒ”‡ ƒ Ž‡––‘ǥ —Â? Â?‘ ’‡” …‹Ö …Š‡ Â?‘Â? °

‰‹—•–‘ ˆƒ”‡Ǥ —‡•–‹ …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‹ ”‹…Š‹‡†‘Â?‘ —Â? ‹Â?ÇŚ –‡”˜‡Â?–‘ †‡…‹•‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡Ž ‰‡Â?‹–‘”‡Ǥ ÂŽ „ƒÂ?„‹Â?‘ ÂŽÂƒÇŚ •…‹ƒ–‘ Ž‹„‡”‘ †‹ ˆƒ”‡ …‹Ö …Š‡ ˜—‘Ž‡ ”‹•…Š‹ƒ †‹ ’‡Â?•ƒ”‡ …Š‡ –—––‘ •‹ƒ ’‘••‹„‹Ž‡ǥ ’—Ö •’ƒ˜‡Â?–ƒ”•‹ †‡ŽŽ‡ •—‡ ”‡ƒœ‹‘Â?‹ǥ ƒ˜‡”‡ —Â?ǯ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ Â?‡‰ƒ–‹˜ƒ †‹ •¹ǥ ’—Ö ˆƒ”‡ †‡Ž Â?ƒŽ‡ ƒ •‡ •–‡••‘ ‡ ƒ‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ ’—Ö ’‡”†‡”‡ ‘……ƒ•‹‘Â?‹ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ƒ …ƒ—•ƒ †‡‹ ’”‘’”‹ …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‹Ǥ ‰‡Â?‹–‘”‹ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ ’‡”†‹–ƒ †‹ …‘Â?–”‘ŽŽ‘ †‡Ž ˆ‹‰Ž‹‘ •‹ •‡Â?–‘Â?‘ Â•Â’Â‹ÂƒÂœÂœÂƒÂ–Â‹ÇĄ ‹Â?ÂƒÂ†Â‡Â‰Â—ÂƒÂ–Â‹ÇĄ –‡Â?‘Â?‘ ‹Ž ‰‹—†‹œ‹‘ †‡‰Ž‹ ƒŽ–”‹ ‡ ’‡” “—‡•–‘ ƒ ˜‘Ž–‡ Â?‘Â? ‹Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘Ǥ ÇŻÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‘ †‡˜‡ …Š‹‡†‡”•‹ ’‡”nj …Š¹ ‹Ž „ƒÂ?„‹Â?‘ ’‡”†ƒ …‘Â? ˆƒ…‹Ž‹–Â? ‹Ž …‘Â?–”‘ŽŽ‘ǣ ’‡”…Š¹ ° Â?‡ŽŽƒ ˆƒ•‡ †‡ŽŽǯ‘Â?Â?‹’‘–‡Â?œƒ –‹’‹…ƒ †‡‹ –”‡nj…‹Â?“—‡ ƒÂ?Â?‹ǥ ’‡”…Š¹ ˜—‘Ž‡ ƒ––‹”ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ǥ ’‡”…Š¹ Â?ƒÂ?…ƒ †‹ ÂƒÂˆÇŚ ˆ‡––‘Ǥ Â? „ƒ•‡ ƒŽŽƒ …ƒ—•ƒ •‹ ‹Â?–‡”˜‡””Â? ‹Â? Â?‘†‘ †‹˜‡”•‘ Â?ƒ •‘Ž‘ †‘’‘ ƒ˜‡” ˆ‡”Â?ƒ–‘ ‹Ž „ƒÂ?„‹Â?‘ǥ „Ž‘……ƒ–‘ …‘Â? ƒ—–‘”‡˜‘Ž‡œœƒ ‡ •‡Â?œƒ ˜‹‘Ž‡Â?ÂœÂƒÇĄ ˆƒ…‡Â?†‘‰Ž‹ …ƒ’‹”‡ …Š‡ ‹ •—‘‹ …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‹ Â?‘Â? ˜ƒÂ?Â?‘ „‡Â?‡Ǥ ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ ˆ‡”Â?‡œœƒ •‹ ’‡”Â?‡––‡ ƒŽ „ƒÂ?„‹Â?‘ †‹ ‹Â?’ƒ”ƒ”‡ ƒ ‰‡•–‹”‡ Ž‡ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ …Š‡ Â?‘Â? ’”‡˜‡†‘Â?‘ •‘Ž‘ Žƒ ˆƒ•‡ ‡•’”‡••‹nj ˜ƒ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ “—‡ŽŽƒ †‹ ‡Žƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ǥ †‹ •–ƒ”‡ „‡Â?‡ …‘Â? ‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ †‹ Â?‘Â? …ƒ……‹ƒ”•‹ Â?‡‹ Â‰Â—ÂƒÂ‹ÇĄ †‹ ‹Â?’ƒ”ƒ”‡ Ġ ‡•’”‹nj Â?‡”‡ ‹Ž •—‘ ’‡Â?•‹‡”‘ ‹Â? Â?‘†‘ …‘””‡––‘ǥ †‹ …ƒ’‹”‡ …Š‡ Žƒ ”‡ƒŽ–Â? Â?‘Â? •‹ ’‹‡‰ƒ ƒ‹ ’”‘’”‹ †‡•‹†‡”‹Ǥ ‡” ‡†—…ƒ”‡

ƒŽ …‘Â?–”‘ŽŽ‘ †‹ •¹ •‡”˜‡ ‹Â?‹œ‹ƒ”‡ •‹Â? †ƒ “—ƒÂ?†‘ ‹Ž ˆ‹‰Ž‹‘ ° ’‹……‘Ž‘Ǥ ……‡†‡”‡ Â?‡ŽŽ‡ •’‹‡‰ƒœ‹‘Â?‹ Â?‘Â? •‡”˜‡Ǣ ’‹—–nj –‘•–‘ ° —–‹Ž‡ —Â?ƒ …‡”–ƒ ˆ‡”Â?‡œœƒ …‘Â? “—ƒŽ…Š‡ ’‹……‘Žƒ ‹Â?†‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‘ •‡Â?œƒ Žƒ ’”‡–‡•ƒ …Š‡ Ž—‹ Žƒ …ƒ’‹•…ƒ ‡ Žƒ Â?‡Â?‘”‹œœ‹ ’‡” •‡Â?’”‡Ǥ ‡”˜‡ —•ƒ”‡ —Â? –‘Â?‘ †‹ ˜‘…‡ …Š‡ ˆƒ……‹ƒ …ƒ’‹”‡ ƒŽ „ƒÂ?„‹Â?‘ …Š‡ •–ƒ •„ƒ‰Ž‹ƒÂ?†‘ǥ ˆ‡”Â?‹ Â?‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ †‡…‹•‹‘Â?‡Ǥ ‡‹ ‰”ƒÂ?†‹ •…‘’’‹ †‹ ”ƒ„„‹ƒ ° —–‹Ž‡ Žƒ –‡…Â?‹…ƒ †‡Ž Dz–‹Â?‡nj‘—– Dz ÂˆÂƒÇŚ …‡Â?†‘Ž‘ •‡†‡”‡ •— —Â?ƒ •‡‰‰‹‘Ž‹Â?ƒ ƒ ’‡Â?Â•ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â?ƒ‰ƒ”‹ ‹Â? …ƒÂ?‡”ƒ ’”‘’”‹ƒǤ ‡”˜‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ ’‹……‘Ž‡ •ƒÂ?œ‹‘Â?‹ …Š‡ Â?‘Â? •˜‹Ž‹•…ƒÂ?‘ Â?ƒ ˆƒ……‹ƒÂ?‘ …‘Â?’”‡Â?†‡”‡ Žǯ‡””‘”‡Ǥ ƒÂ?Â?ƒ ‡ ’ƒ’Â? †‡˜‘Â?‘ ‡••‡”‡ ƒŽŽ‡ƒ–‹Ǣ ‹ †‹•ƒ……‘”†‹ ˜ƒÂ?ÇŚ Â?‘ …Š‹ƒ”‹–‹ Â?‘Â? †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒŽ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ …Š‡ ”‹•…Š‹ƒ †‹ Â?ƒÂ?‹’‘nj Žƒ”‡ ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ƒ •—‘ „‡Â?‡ˆ‹…‹‘Ǥ ǯ‡•‡Â?’‹‘ Šƒ —Â? ‰”ƒÂ?†‡ ’‘–‡Â?ÂœÂ‹ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ‰‡Â?‹–‘”‹ …Š‡ ’‡”†‘Â?‘ ‹Ž …‘Â?–”‘ŽŽ‘ •’‡••‘ ‡ ˜‘Ž‡Â?–‹‡”‹ ‡†—…ƒÂ?‘ ‹ ˆ‹‰Ž‹ ƒ ˆƒ”‡ Ž‘ •–‡••‘Ǥ †—…ƒ”‡ ƒŽ …‘Â?–”‘ŽŽ‘ Â?‘Â? •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ Dz…‡Â?Â•Â—Â”ÂƒÂ”Â‡Çł Ž‡ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â? †‡Ž „ƒÂ?„‹Â?‘ǥ Â?‘Â? ° ‹Â?•‡‰Â?ƒ”‰Ž‹ ƒ –”ƒ––‡Â?‡”‡ Ž‡ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ǥ Â?Âą ”‡Â?†‡”Ž‘ Â’ÂƒÂ•Â•Â‹Â˜Â‘ÇĄ Â?‘Â? ° ˆƒ”‰Ž‹ ”‹Â?—Â?…‹ƒ”‡ ƒŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? Â?ƒ •‘Ž‘ ÂƒÂ‹Â—Â–ÂƒÂ”ÂŽÂ‘ÇĄ ’ƒ”–‡Â?†‘ †ƒŽŽƒ „‡ŽŽ‡œœƒ †‹ …‹Ö …Š‡ Šƒ †‡Â?–”‘ǥ ƒ Â?‘Â? …ƒ†‡”‡ ‹Â? —Â? ‡‰‘…‡Â?–”‹nj •Â?‘ •–‡”‹Ž‡ …Š‡ ”‹•…Š‹ƒ †‹ ˆƒ” †‹•’‡”†‡”‡ Ž‡ •—‡ ”‹•‘”•‡ Žƒ•…‹ƒÂ?†‘Ž‘ •‘Ž‘ǥ ‹Â? „ƒŽ‹ƒ †‡‹ ’”‘’”‹ ‹•–‹Â?–‹Ǥ


͛͘

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ •ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ—•–‹Â?‹ •”Ž ’‘”–ƒ Žƒ …‘Â?‹…‹–Â? Ž‹„‡”ƒ–‘”‹ƒ †‡ Dz •‘Ž‹–‹ ‹†‹‘–‹dz Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio (nella foto) torneranno a calcare il palcoscenico con lo show da loro diretto dando vita ad un live esilarante con sketch inediti, trasformismo e canzoni. Sabato 19 maggio alle 21 saranno al PalaBrescia, portati da Faustini srl. Ospiti d’onore della serata saranno i personaggi piĂš popolari della serie. “I soliti idiotiâ€?, il programma in onda su Mtv scritto da Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio e Martino Ferro, interpretato

dagli stessi Mandelli e Biggio, è un’ironica rappresentazione della cultura italiana, con i suoi pregi e i suoi difetti. Le coppie elette a rappresentanti della societĂ , tornano dunque a teatro con gli sketch che alternano risate ad incredulitĂ e a una straordinaria abilitĂ nell’indossare i panni di tanti personaggi, tutti interpretati dai due istrionici attori. Mandelli e Biggio, riescono abilmente a cambiare faccia e personalitĂ creando protagonisti che traggono

ispirazione dalla borgata romana alla Milano bene, dal tema della mafia a quello di genitori e figli. Tutti questi personaggi e argomenti vengono filtrati attraverso la bizzarra lente della comicitĂ surreale e di situazione, che mostra i vari tic degli italiani e smaschera molte volte la loro innocente idiozia. “I soliti idiotiâ€? sono comicitĂ liberatoria, specchio di un’Italia contemporanea di cui si ride perchĂŠ ci si riconosce e, in fondo, a cui non si può non volere bene.

Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇŚ ‘Â?ÂƒÇŚ ”‡•…‹ƒ — ‡ ‰‹Î ’‡” ‹Ž …‡Â?–”‘njÂ?‘”† –ƒŽ‹ƒ

$O YLD OD 0LOOH 0LJOLD ‹ ”‹Â?Â?‘˜ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ …‘”•ƒ …Š‡ ˜‹†‡ Žƒ Ž—…‡ Â?‡Ž Ž‘Â?–ƒÂ?‘ ͙͚ͥÍ&#x;Ǥ Â?ƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ …Š‡ Â?‘Â? –”ƒÂ?‘Â?–ƒ Â?ƒ‹Ǥ

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Í™Í&#x; †ƒŽŽ‡ Í Ç¤Í›Í˜ ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǥ͛͘ Žƒ ’—Â?œ‘Â?ƒ–—”ƒǢ Žƒ ’”‹Â?ƒ ƒ—–‘ ’ƒ”–‹”Â? ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤ÍœÍ?Ǥ ÂŽ ”‹‡Â?–”‘ •ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘

/

’inconfondibile rombo di motori è pronto a risuonare in buona parte del centro-nord Italia. Per qualcuno è semplicemente“fracassoâ€?, per altri adrenalina pura. 1450 chilometri di asfalto con le mani ben salde al volante, piĂš di un occhio al cronometro, il tutto condito dall’aria che a qualsiasi ora della giornata si stampa sulla pelle. Ed ecco che la “carovanaâ€? riparte, a distanza di un anno, per quello che può essere considerato un vero e proprio museo di auto d’epoca in movimento. Facendo tappa e sosta in 181 Comuni, alcuni dei quali – al pari delle vetture partecipanti e dei piloti – hanno scritto la storia di questa competizione unica che vide la luce nell’ormai lontano 1927 e che per tre giorni consentirĂ alla Leonessa di confermarsi capitale mondiale dell’automobilismo. Parlano chiaro i numeri: oltre 50 le marche di automobili presenti ai nastri di partenza (rigorosamente costruite dal 1927 al 1957, gli anni dell’allora denominata Freccia Rossa) e una trentina le nazioni rappresentate. Anche quest’anno sono pervenute all’organizzazione circa 1500 domande di partecipazione a fronte dei soli 384 posti disponibili. Il percorso 2012, resta sostanzialmente invariato. Verranno toccate complessivamente sei regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Lazio all’andata, a cui si aggiunge la Toscana al ritorno. Il sipario si aprirĂ giovedĂŹ 17 con la punzonatura in piazza Loggia al mattino dalle 8.30 alle 15.30. Nel mezzo, benedizione di una

ÇĄ 1ǧ ͚͙͘͘

‡”…‘”•‘ †‹ ͙͜Í?͘ …Š‹Ž‘Â?‡–”‹ǥ •‘•–ƒÂ?œ‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â?˜ƒ”‹ƒ–‘ ”‹•’‡––‘ ƒŽŽ‘ •…‘”•‘ ƒÂ?Â?‘Ǥ Í›Í Íœ Ž‡ ƒ—–‘ ‹Â? ‰ƒ”ƒ rappresentanza di vetture in piazza Paolo VI. Dopo le 16 seguirĂ la presentazione delle auto e alle 18.45 partirĂ la prima auto da viale Venezia dando inizio ufficialmente alla prima tappa: destinazione Ferrara, arrivo previsto poco dopo la mezzanotte. Sveglia al mattino presto il giorno successivo per raggiungere l’affascinante Roma. Un lungo viaggio il cui arrivo è previsto per le 21 con la sfilata in riva al

Tevere, strizzando l’occhiolino al Cupolone. Sabato 19 maggio all’alba la terza e ultima tappa con il ritorno a Brescia; la prima vettura è attesa per le 22 presso l’area di Borgosatollo. Oltre a Brescia e Roma, assisteranno al passaggio della Mille Miglia anche le cittĂ di Verona, Ferrara, Gambettola, Sansepolcro, Spoleto all’andata e Viterbo, Siena, Firenze, Bologna, Reggio Emilia e Cremona al ritorno. Previste nuove prove cronometrate in Umbria, all’andata, e nuove prove speciali in Toscana al ritorno. Tra le novitĂ dell’edizione 2012, il ritorno nelle cittĂ di Ferrara e Ravenna, e le nuove tappe di Vicenza e Padova. Riproposte le prove cronometrate di Fiorano, il passaggio a Maranello e all’autodromo di Vallelunga. Ogni

strada ha la sua storia, i suoi aneddoti, le sue tradizioni. In oltre 80 anni di vita (quest’anno 85) i paesaggi ai margini delle strade sono cambiati, cosĂŹ come è cambiato il Paese. Ma qualcosa di immutato c’è: la passione infinita per la Freccia Rossa.

ÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͘͘ ˆ— ˜‹Â?–ƒ †ƒŽŽƒ …‘’’‹ƒ ”‡‰‹Â?ƒ ƒÂ?°Č€ ƒŽŽ‹ƒÂ?‹ Č‹Â˜Â‹Â?…‹–‘”‹ †‹ ‘––‘ ‡†‹œ‹‘Â?Â‹ČŒ ‡ Â?‡Ž ͚͙͙͘ ˜‹Â?•‡”‘ Â‘ÂœÂœÂ‹Č€ ‹ƒÂ?…ƒǤ ƒ Â?ƒ†”‹Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͚͘ †‡ŽŽƒ ”‡……‹ƒ ‘••ƒ •ƒ”Â? ƒ”–‹Â?ƒ –‡ŽŽƒ

/R VSHWWDFROR GHOOH VFXROH VXSHULRUL Ăˆ entrata nel vivo martedĂŹ scorso la 4ÂŞ edizione bresciana di “Inventari superioriâ€?, festival teatrale che coinvolge nove istituti cittadini. Gli alunni di Arnaldo, Leonardo, Calini, Gambara, Copernico, Olivieri, Abba-Ballini, Lunardi e Pastori si alterneranno ďŹ no a giovedĂŹ 24 maggio sul palco del Teatro Santa Giulia, al Villaggio Prealpino, e metteranno in scena il frutto di sette mesi di lavoro. “Da novembre a maggio – spiega il direttore artisti-

co della rassegna, Fausto Ghirardini (nella foto), presidente dell’associazione culturale Viandanze – i ragazzi sono stati coinvolti due ore a settimana in laboratori nei quali, guidati da insegnanti e operatori teatrali, hanno potuto mettersi in gioco con il loro corpo e la loro voceâ€?. Il festival “Inventari superioriâ€? ne costituisce il momento di confronto che permette di presentare il lavoro alla comunitĂ : ogni sera alle 20.45 una compagnia si

esibirĂ nella propria pièce e la replicherĂ la mattina seguente per gli altri studenti. Domenica 27 maggio i giovani attori si ritroveranno al Teatro Sociale per la serata di premiazione. La giuria, presieduta da Carlo Susa, sarĂ composta da uno studente, un insegnante e un genitore per ogni istituto. Prima della consegna dei premi, la Compagnia Balletto Civile presenterĂ â€œIl sacro della primaveraâ€?, spettacolo di teatro-danza vincitore del premio

Roma Danza 2011. L’esperienza di “Inventari superioriâ€? non riguarda solo Brescia: nata 19 anni fa a Desenzano, è approdata nel 2005 a Ghedi e anche quest’anno coinvolge le due comunitĂ : la sezione ghedese si è svolta dal 3 all’8 maggio, mentre quella desenzanese avrĂ luogo dal 26 al 31 maggio al Teatro al Castello. “Un angelo viene a Babiloniaâ€?, del Liceo Calini, sarĂ riproposto il 5 giugno al Teatro delle Ali di Breno. Info: viandanze.com. (a.g.)

‡•‡Â?œƒÂ?‘ ͙͘͜ ƒ—–‘ ƒŽ ‡””ƒ”‹ –”‹„—–‡ ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͚͘ †‡ŽŽƒ ‹ŽŽ‡ ‹‰Ž‹ƒ •–‘”‹…ƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒ ƒÂ?…Š‡ Žƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ …Š‡ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ …‹––Â? †‹ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ǥ Šƒ ‹•…”‹––‘ —Â?ƒ ’”‘’”‹ƒ ˜‡––—”ƒǤ ‹ –”ƒ––ƒ †‡ŽŽƒ ‘”•…Š‡ Í›Í?Íž ”‡nj ͙͛͘͘ …‘—’¹ †‡Ž ͙ͥÍ?ÍœÇĄ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â“Â—Â‹Â’ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ ƒÂ?…‹Â?‹nj ‡†ƒ …Š‡ ƒˆˆ”‘Â?–‡”Â? Žƒ …ƒ˜ƒŽ…ƒ–ƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇŚ ‘Â?ÂƒÇŚ ”‡•…‹ƒ …‘Â? ‹ Ž‘‰Š‹ †‡ŽŽ‡ †—‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‹ ‹Â?’”‡••‹ •—Ž …‘ˆƒÂ?‘Ǥ ƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ ° •–ƒ–ƒ ‹ŽŽ—•–”ƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ƒŽ –—”‹•Â?‘ ‡ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ †‡ŽŽƒ ”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹Ž˜‹ƒ ƒœœ‹Ǥ Dz ƒ Â?‘•–”ƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ‹ŽŽ‡ ‹‰Ž‹ƒ Č‚ Šƒ ƒˆˆ‡”Â?ƒ–‘ Č‚ ° •–ƒ–ƒ ’‡Â?•ƒ–ƒ ’‡” ’”‘Â?—‘˜‡”‡ Ž‡ ‡……‡ŽŽ‡Â?œ‡ †‡Ž ƒ‰‘ †‹ ƒ”†ƒ ‡ǥ ’‹Î ‹Â? ‰‡Â?Â‡Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ †‹ –—––‘ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘dzǤ Â? “—‡•–ƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ •‹ …‘ŽŽ‘…ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Dz ‡””ƒ”‹ –”‹„—–‡ –‘ ‹ŽŽ‡ Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇł ‘•’‹–ƒ–‘ †ƒŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒ ‰ƒ”†‡•ƒÂ?ƒ ‡ǥ †ƒ •‡Â?’”‡ǥ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹ ’‡Â?•ƒ–‡ ƒ …‘”‘ŽŽƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ ”‡……‹ƒ ‘••ƒǤ

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ ‘•’‹–ƒ ͙͘͜ ˜‡––—”‡ †‡Ž ƒ˜ƒŽŽ‹Â?‘ ”ƒÂ?’ƒÂ?–‡Ǥ ÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ǥ …Š‡ ”ƒ†—Â?ƒ ˜‡––—”‡ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ ‡ ƒ—–‘ —•…‹–‡ †ƒŽŽƒ ˆƒ„„”‹…ƒ †‹ ƒ”ƒÂ?‡ŽŽ‘ ‹Â? ƒÂ?Â?‹ ’‹Î ”‡…‡Â?–‹ǥ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ƒ ‰—•–‘•ƒ ƒÂ?–‡’”‹Â?ƒ ƒŽ ’ƒ••ƒ‰‰‹‘ †ƒ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ †‡‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ ‹ŽŽ‡ ‹‰Ž‹ƒǤ ƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ˆ‡•–‡‰‰‡”Â? ‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ ƒŽ Dz ‡””ƒ”‹ –”‹„—–‡ –‘ ‹ŽŽ‡ ‹‰Ž‹ƒdzǥ —Â?ƒ ˜‡”ƒ ‡ ’”‘’”‹ƒ ‰ƒ”ƒ †‹ ”‡‰‘Žƒ”‹–Â?ÇĄ …‘Â? Žƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‹ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ‡……‡ŽŽ‡Â?œ‡ „”‡•…‹ƒÂ?‡ Â?‡Ž …ƒÂ?’‘ †‡ŽŽƒ ”‹•–‘”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

”ƒœ‹‡ ƒŽŽƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ÂŽÇŻ ……ƒ†‡Â?‹ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ƒ”–‹ ‡ Â?‡•–‹‡”‹ †‡ŽŽƒ „—‘Â?ƒ Â–ÂƒÂ˜Â‘ÂŽÂƒÇĄ •ƒ”Â? ’”‡•‡Â?–‡ ƒ ‡•‡Â?œƒÂ?‘

‰‹Â?‘ ÂƒÂ•Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡Ž ‘Â?•‘”œ‹‘ ’ƒ•–‹……‡”‹ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹ǥ Â?‘–‘ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ ’‡” ’”‘ˆ‡••‹‘Â?ƒŽ‹–Â? ‡ …”‡ƒ–‹˜‹–Â?Ǥ


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

•–‹–—–‘ ”‹…‹

’’‘Ž‹–‘ †‹ —”‹’‹†‡ ‹� ‡•…‘˜ƒ†‘

ƒ‰‘Ž‹Â?‘ ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‹ –ƒ‰Â?‘Ž‹ ‹Â? ƒ‹—–‘ †‡‹ „‹Â?„‹ „‹‡Ž‘”—••‹

Doppio appuntamento in una cornice insolita per gli studenti delle classi III liceo A e B dell’Istituto Cesare Arici. Sabato 19 maggio rappresenteranno nel cortile di Palazzo del Vescovado (10.15 e 11.15) “Ippolito� di Euripide. Aperto a tutti lo spettacolo ripette in scena la tragedia greca rappresentata per la prima volta ad Atene, alle Grandi Dionisie (feste liturgiche dedicate al dio Dioniso) del 428 a.C., dove vinse il primo premio. Nella tragedia Afrodite genera una

Aiutare i bambini bielorussi, ancora esposti alle radiazioni causate dall’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl, si può fare. Grazie all’arte. Ăˆ questo il messaggio dell’iniziativa che sabato 26 maggio alle 18 presso lo Studio d’Arte Zanetti di Bagolino vedrĂ donate due opere del pittore Antonio Stagnoli, il cui ricavato sarĂ consegnato al Comitato S. Barbara di Lodrone dell’associazione trentina Aiutiamoli a vivere onlus. Anche quest’anno le

passione insana per Ippolito, figlio di Teseo, di cui era seconda moglie. Ippolito alla notizia della passione della matrigna reagisce in maniera rabbiosa e offensiva. Fedra, umiliata si suicida, lasciando un biglietto che accusa il giovane di violenza su di lei. Teseo, invocando Poseidone, lancia un’anatema verso il figlio che, mentre è su un carro, si schianta, a causa di un toro uscito dal mare. Alla fine Teseo saprĂ la veritĂ e otterrĂ il perdono da Ippolito, poco prima che questo muoia.

͙͛

famiglie di Lodrone, Ponte Caffaro, Baitoni, Bagolino, Bondone, Idro, Capovalle e Treviso Bresciano, stanno ospitando in questi giorni 25 bambini bielorussi per una vacanza “risanamentoâ€?. Stagnoli, che ha conosciuto e sofferto la solitudine, la povertĂ , l’isolamento ha voluto essere accanto a questa realtĂ donando una sua incisione originale. Stessa vicinanza ha dimostrato il nipote Mario Zanetti titolare dello Studio d’Arte Zanetti che dona un’incisione.

‹’‹‡••‡ ’‘•–ƒ–‘ ƒŽ ͙͚ ‘––‘„”‡ ‹Ž …‘�…‡”–‘ „”‡•…‹ƒ�‘

-q VR D %UHVFLD ‹Â?‘ ƒÂ?‹‡Ž‡ •‹ ‡•‹„‹”Â? ƒŽ ƒŽƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Â?‘Â? ’‹Î ‹Ž ͚͘ Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ Â?‡ŽŽƒ –ƒ’’ƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒ †‡Ž •—‘ Dz ‘—” ͚͙͚͘dzǤ ”ƒ ‹ „”ƒÂ?‹ •‹…—”ƒÂ?‡Â?–‡ “—‡ŽŽ‹ †‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?‘ Žƒ˜‘”‘ Dz ƒ ”ƒÂ?†‡ ÂƒÂ†Â”Â‡Çł

,

l “Tour 2012â€? di Pino Daniele transita nella nostra cittĂ non piĂš domenica 20 maggio al PalaBrescia ma il 12 ottobre. Promosso da Cipiesse, l’evento slitta a causa di motivi tecnico-organizzativi. I biglietti acquistati fino ad oggi restano validi per la nuova data. Il rimborso del costo del biglietto potrĂ essere richiesto presso il punto vendita dove è stato acquistato entro e non oltre il 5 giugno. Il concerto di Pino è sempre un evento musicale di grande spessore, capace di condurre l’ascoltatore in un mondo sonoro sempre piĂš libero da confini e barriere. Un percorso originale quello di Pino Daniele, partito da Napoli tanti anni fa con la nomea di cantautore un po’ arrabbiato (ricordate “Je’ so pazzoâ€?) e trasformatosi in straordinario musicista, apprezzato piĂš per il suo talento musicale che per la sua capacitĂ di scrivere testi “da cantautoreâ€?. La sua bravura come musicista è riconosciuta nel mondo, prova ne sono le innumerevoli collaborazioni, con artisti come Eric Clapton, Pat Metheny e altri ancora. Sul palco Pino Daniele eseguirĂ anche le canzoni dell’ultimo cd “La Grande Madreâ€?, uscito alcuni mesi or sono e che ha lasciato dietro di sĂŠ una scia di osanna ma anche qualche critica. La critica è legata alla qualitĂ delle canzoni, giudicate non all’altezza dei suoi pezzi migliori. I consensi descrivono invece un disco musicalmente di alto livello. Al di lĂ del giudizio è importante sottolineare ciò che lo stesso Pino Daniele dice dell’album: “Per me la Grande Madre è il sangue misto della musi-

Dz ‘Â?‡ —Â?ƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ …Š‡ Â?ƒ•…‡ ’‡” …ƒ•‘ •—ŽŽ‡ Â?‘–‡ †‡ŽŽƒ Â?—•‹…ƒdzǤ

„‹‰Ž‹‡––‹ ƒ…“—‹•–ƒ–‹ ”‡•–ƒÂ?‘ ˜ƒŽ‹†‹ ’‡” Žƒ Â?—‘˜ƒ †ƒ–ƒ ca, è il cordone ombelicale che ci lega ai quattro elementi del pianeta, è il codice per entrare a far parte della rinascita ed il rinnovamento dello spirito ogni qual volta le note cercano di comunicare: rinnovarsi attraverso la terra, camminare a piedi nudi per sentirne l’energia, la sensazione di sentire l’acqua sulla pelle bagnandosi le mani, attraversare il fuoco con il suono, ascoltare il vento dell’inno-

vazione, sentirsi parte di un universo che non ha confini. Da sempre, poeti e artisti ci hanno insegnato ad amare di piÚ le cose naturali, semplici, immediate, essenziali. Io mi sono fidato del mio istinto, e il mio intuito mi porta alla continua ricerca della Grande Madre, come una Madonna Nera, come una preghiera che nasce per caso sulle note di una melodia blues, americana, araba, africana, europea... sul linguaggio delle note del mondo. Da qui parte il mio viaggio�. Un viaggio che conquisterà il pubblico bresciano, grazie allo spettacolo offerto da un artista tecnicamente ineccepibile, che nella sua carriera, ha saputo dispensare emozioni con brani bellissimi e struggenti, proiettando un ponte tra Napoli (e l’Italia) e il mondo intero.

‘”‰‘•ƒ–‘ŽŽ‘

Â?…‘Â?–”‹ǣ ƒ…‡„‘‘Â? ’‡” ˆ‹‰Ž‹ ‡ ‰‡Â?‹–‘”‹

”—…‹ˆ‹š—• ‹ŽƒÂ?…‹‘ ’‘•‹–‹˜‘ ’‡” ÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͚͘

Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ÍœÍžĆ… ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ ’‡” Ž‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‹ •‘…‹ƒŽ‹ Žƒ ƒ””‘……Š‹ƒ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ Â?Â?—Â?…‹ƒ–ƒ ‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‘•…‘ †‹ ‘”‰‘•ƒ–‘ŽŽ‘ ’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ Dz ‘Â?‡ ’‡•…‹ Â?‡ŽŽƒ ‡–‡Ǥ

‡Â?‹–‘”‹ ‡ ˆ‹‰Ž‹ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ †‹ ƒ…‡„‘‘Â?dzǤ ÂŽ †‘’’‹‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ •‹ –‡””Â? Ž—Â?‡†¿ ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡Ǥ ‘Â? †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ǥ †‹”‡––‘”‡ †‡Ž ‡Â?–”‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ’‡” Ž‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‹ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹Â?…‘Â?–”‡”Â? ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ’‡” —Â?ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ ‡ —Â?ƒ †‹•…—••‹‘Â?‡ •— ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â? ‡ ’‡”‹…‘Ž‹ †‡Ž Â?‘Â?†‘ †‹ ƒ…‡„‘‘Â? ‡ Â?‘Â? •‘Ž‘Ǥ

ÂŽ Â?‘Â?†‘ †‡‹ •‘…‹ƒŽ Â?‡–™‘”Â? •ƒ”Â? ƒŽ …‡Â?–”‘ ƒÂ?…Š‡ †‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ’‡” Â”ÂƒÂ‰ÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ Â?‡†‹‡ ‡ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ǥ …‘Â? ƒ—”‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ǥ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǤ

‹ ° …Š‹—•ƒ Žƒ Í™Í?Ć… ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ ”—…‹ˆ‹š—• ‡•–‹˜ƒŽ †‹ ”‹Â?ƒ˜‡”ƒǤ ƒ †‹Â?‘•–”ƒ–‘ †‹ •ƒ’‡” …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ —Â? ’—„„Ž‹…‘ ƒÂ?’‹‘ ‡ Â˜ÂƒÂ”Â‹Â‡Â‰ÂƒÂ–Â‘ÇĄ •‹ƒ Â?‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ …Š‡ ‹Â? “—‡ŽŽ‘ …‹––ƒ†‹Â?‘Ǥ ‡” ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ Â?†”‡ƒ ”…ƒ‹ ° DzŽƒ Â?‹‰Ž‹‘”‡ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ˆ‡•–‹˜ƒŽ …Š‡ •‹ ° ˜‹•–ƒ ƒ ”‡•…‹ƒǤ ”‹•—Ž–ƒ–‹ †‹Â?‘•–”ƒÂ?‘ …Š‡ •‹ ° ”ƒ†‹…ƒ–‘ Â?‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? ‹Â? …—‹ ‹Ž ’—„„Ž‹…‘ ‡ Žƒ …‹––Â? †‹ ”‡•…‹ƒ •‹ ”‹…‘Â?‘•…‘Â?‘dzǤ Â?—Â?‡”‹ǣ Í™Í Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‹ ȋ•‡‹ ‹Â? …‹––Â?ČŒǢ Í›Í? ”‡’Ž‹…Š‡ǥ ‘Ž–”‡ ͘͞ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹ÇĄ Íœ Â?—‘˜‡ ’”‘†—œ‹‘Â?‹ ȋ†—‡ ‹Â? …‹––Â?ČŒǢ …‹”…ƒ Í™Í?Â?‹Žƒ •’‡––ƒ–‘”‹Ǣ ÍšÍ Í› —•…‹–‡ •—‹ Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÇĄ †‹ …—‹ ‘––‘ ƒ”–‹…‘Ž‹ •— •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Í™Í? •‡”˜‹œ‹ ”ƒ†‹‘ˆ‘Â?‹…‹ǥ ͚͙ •‡”˜‹œ‹ Â–Â‡ÂŽÂ‡Â˜Â‹Â•Â‹Â˜Â‹ÇĄ Í™Í˜ÍĄ ƒ”–‹…‘Ž‹ ™‡„ǥ ͙͛͘ ƒ”–‹…‘Ž‹ ‡ •‡‰Â?ƒŽƒœ‹‘Â?‹ •— “—‘–‹†‹ƒÂ?Â‹ÇĄÍ Í› …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‹ …‘Â? •‘‰‰‡––‹ ’—„„Ž‹…‹ ‡ ’”‹˜ƒ–‹ ’‡” Žƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ˆ‡•–‹˜ƒŽǤ

—•‹…ƒ ƒ ‘Š� ƒ‰‡ ƒŽŽƒ ”‹�ƒ•…‹�‡�–ƒŽ‡

‡•–‹˜ƒŽ ’‹ƒÂ?‹•–‹…‘ ƒ–‡ –”ƒ ”ƒŠÂ?•ǥ ƒ›†Â? ‡ ‡‡–Š‘˜‡Â?

‡Â?‡”†¿ Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ ‹Ž ‰”—’’‘ ƒÂ?–‘”‡• ‹Ž‡Â?–‹‹ ‹Â? …‘Â?…‡”–‘ ‡•‡‰—‡ Dz —‹…ƒ ’‘Ž‹ˆ‘Â?‹…ƒ ”‹Â?ƒ•…‹Â?‡Â?–ƒŽ‡ †ƒ …Š‹‡•ƒ ‡ †‹ …‘”–‡dz ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹Â—Â? ƒÂ? ƒ”Â?ƒ„ƒǤ ‡Â?’”‡ ‹Ž Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ –‡ƒ–”‘ ‡ Â?ÂƒÂ”Â‡Â‡ÇĄ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹„‡”–ƒ• †ƒÂ?œƒ †‹ ÂƒÂŽĂ–ÇĄ ƒŽ –‡ƒ–”‘ ƒÂ? ƒ”Ž‹Â?‹ ’”‘’‘Â?‡ Dz ‹–‹”ƒÂ?„‹ †‹ ‹‘Â?‹•‘dz †‹ ‹‡–œ…Š‡ …‘Â? Â?—•‹…Š‡ †‹ ‘Â? Š‡””›Ǥ ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ ‹Ž …‘”‘ ˆ‹Žƒ”Â?‘Â?‹…‘ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ †‹”‡––‘ †ƒ ƒ„‹‘ ‹ƒœœƒŽ—Â?‰ƒ ’”‘’‘Â?‡ ‹Ž …‘Â?…‡”–‘ ‹Â? Â?‡Â?‘”‹ƒ †‡ŽŽ‡ ˜‹––‹Â?‡ †‹ ’‹ƒœœƒ ‘‰‰‹ƒ Dz ‡–‹–‡ Â?‡••‡ •‘Ž‡Â?Â?‡ŽŽ‡dz †‹ ‘••‹Â?‹ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹Ǥ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ Í™Í Â’Â‡Â” ”‡ˆ ‹Â? Â?—•‹…ƒ ‹Â? ’‹ƒœœƒ †‡ŽŽƒ ‘‰‰‹ƒ Â?Â?‡”’Žƒ› ‡•‡‰—‡ ‘ŠÂ? ƒ‰‡Ǥ

Â?…‘”ƒ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ’‡” ‹Ž ÍœÍĄÎť ‡•–‹˜ƒŽ ’‹ƒÂ?‹•–‹…‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ‡ ‡”‰ƒÂ?‘ …Š‡ …‘Â?–‹Â?—‡”Â? ˆ‹Â?‘ ƒŽ ͙͚ ‰‹—‰Â?‘ Â?‡ŽŽƒ •—ƒ •‡œ‹‘Â?‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? Žƒ ‹Žƒ”Â?‘Â?‹…ƒ ”–—”‘ ‘•…ƒÂ?‹Â?‹ǥ …‘Â? ‹Ž ’‹ƒÂ?‹•–ƒ —†‘Žˆ —…Š„‹Â?†‡”ǥ †‹”‡––‹ †ƒŽ Â?ƒ‡•–”‘ ‹‡” ƒ”Ž‘ ”‹œ‹‘ ‡•‡‰—‹”Â?ÇĄ ‹ ‘Â?…‡”–‹ ’‡” ‹ƒÂ?‘ˆ‘”–‡ ‡ ‘”…Š‡•–”ƒ Â?ǤÍ™ ‡ Â?ǤÍš †‹ ”ƒŠÂ?•Ǥ ÇŻÂ‡Â•Â‡Â…Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ •ƒ”Â? ƒŽ ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡Ǥ ‡”…‘Ž‡†¿ ͚͛ Â?ƒ‰‰‹‘ •ƒ”Â? Žƒ ˜‘Ž–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â…ÂŠÂ‡Â•Â–Â”Âƒ †‡Ž

•‡…‘Ž‘ †‹”‡––ƒ †ƒ ”ƒÂ?• ”ò‰‰‡Â?Ǥ ƒ••‹‡Â?‡ ƒŽŽƒ •‘’”ƒÂ?‘ ‹ŽÂ?‡ –‡ ”—Â?Â?‡Ž•–”‘‡–‡ ‡•‡‰—‹”ƒÂ?Â?‘ ”‹‡ Â†ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÇĄ ‹Â?ˆ‘Â?‹ƒ Â?Ǥ͙͘͜ Dz ‘Â?†‘Â?Çł †‹ ƒ›†Â? ‡ Žƒ ‹Â?ˆ‘Â?‹ƒ Â?ÇĄÍ› Dz Â”Â‘Â‹Â…ÂƒÇł †‹ ‡‡–Š‘˜‡Â?Ǥ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ƒŽ ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǥ

,QJUHVVL JUDWXLWL H VFRQWL LO PDJJLR Il 31 maggio Gardaland Sea Life Aquarium compirĂ quattro anni e per festeggiare questa ricorrenza ha deciso di riservare delle speciali sorprese a tutti i bambini ďŹ no a 12 anni d’etĂ . I fortunati che condividono la data di compleanno con lo straordinario Acquario gardesano avranno l’opportunitĂ di far visita gratuitamente agli oltre 5.000 pesci che lo popolano. Per usufruire dell’ingresso gratuito sarĂ sufďŹ ciente dimostrare la propria da-

ta di nascita alle casse dell’Acquario. Un’occasione davvero imperdibile per ammirare specie marine insolite in un’atmosfera estremamente suggestiva. Sorprese anche per tutti gli altri bambini ďŹ no ai 12 anni che potranno entrare a Gardaland Sea life Aquarium a soli 5 euro. ApproďŹ ttare di questa conveniente promozione è semplicissimo e divertente: collegandosi al sito www.gardalandsealife.it si potrĂ scaricare e stampare un’apposita bol-

la marina all’interno della quale disegnare una deliziosa torta per augurare buon compleanno a Gardaland Sea Life Aquarium e consegnarla alle casse dell’Acquario. Per tutta la giornata del 31 maggio, inoltre, tutti gli ospiti potranno partecipare al Giocacquario, un quiz a tema marino per testare le proprie conoscenze sui meravigliosi abitanti del mare che popolano Gardaland Sea life Aquarium; tutti i partecipanti riceveranno simpatici gadget a

ricordo della giornata. L’appuntamento con il Giocacquario è alle 14 e alle 15.30. Prezzemolo, mascotte di Gardaland, incontrerĂ i bambini lungo il percorso. La visita sarĂ anche l’occasione per ammirare la grande novitĂ 2012 di Gardaland Sea Life Aquarium: i Draghi dei Mari, creature cosĂŹ chiamate per il loro curioso aspetto che ricorda i draghi protagonisti di mille avventure ambientate in un’atmosfera medievale.


͚͛

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ƒŽŽ‡”‹ƒ „ƒ”–‡

’ƒ‡•ƒ‰‰‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒŽ‹ Â?‡ŽŽ‡ ‘’‡”‡ †‹ ‹Ž˜ƒÂ?ƒ —Â?‡––ƒ Fino all’1 giugno la Galleria Abarte ospiterĂ â€œImmateria. Paesaggi dell’informaleâ€?, personale di Silvana Lunetta, maestra di pittura, incisione, scultura e ceramica raku, con numerosi riconoscimenti ed esposizioni in Italia (Venezia, Galleria Viva, Firenze, Biennale internazionale dell’arte contemporanea) e all’estero (Budapest, Centro Culturale Duna Palota). Siciliana d’origine ma attiva a Brescia dal 2012, Silvana Lunetta intraprende

un percorso artistico che si snoda attraverso l’impiego di diversi materiali, poveri, di recupero, artificiali, e varie tecniche, integrando ad esempio olio ed acrilico, al fine di “personalizzareâ€? al meglio i lavori, nel tentativo di guardare oltre la tela, che diviene parte attiva del dipinto, a volte strappata, a volte lacerata e tappezzata di stoffe; una tela che diviene cosĂŹ sfogo, portatrice di emozioni e sensazioni forti che vanno intensificandosi sempre

piĂš, luogo per l’artista di azione e di espressione degli impulsi energetici e creativi, sulla scia dei grandi artisti del ‘900, quali ad esempio Rauschenberg o Pollock. Nei suoi lavori si avverte la ricerca di un’arte libera, slegata da figure, senza rappresentazioni, nĂŠ geometrie o costruzioni, cha lascia spazio al solo gesto spontaneo e inconscio dell’artista, svincolato da scelte prestabilite, non costretto da alcuna premeditazione. Silvana

Lunetta afferma in questo modo la propria autonomia al di sopra di qualunque altra realtà , stabilendo un rapporto interpersonale e sincero tra l’opera e l’osservatore, nel tentativo di renderlo partecipe dei propri sentimenti, resi attraverso la materia povera, metafora della sofferenza, dello svilimento e del decomporsi della realtà contemporanea, osserva Andrea Barretta. Apertura: giovedi (15.30-19.30), venerdi e sabato (9.30-12.30 e 15.30-19.30). (l.b.)

�…‘�–”‹ ‹�‘�‡ ”‹•–‹……Š‹

Dz ‘ Â?‘Â? Š‘ Â?‘Ž–ƒ ˆ‡†‡Ǣ Â?‘Â? Š‘ “—‡•–ƒ ˆ‘”–—Â?ƒǤ ”‡†‘ •‹ƒ —Â?ƒ ˆ‘”–—Â?ƒ “—ƒÂ?†‘ —Â?ƒ ’‡”•‘Â?ƒ –”‘˜ƒ ‹Ž …‘”ƒ‰‰‹‘ †‹ …”‡†‡”‡dz

3RUWDWRUH VDQR G¡HPR]LRQL H VWRULH

duci della Seconda guerra mondiale. Il filo conduttore dei miei lavori è la memoria. Sono storie emozionanti. Chi è Cristicchi attore? Mi sento piÚ un affabulatore. Mi reputo un giocoliere della parola. Le persone sono colpite, prima dal testo. Ho cercato un mio modo di raccontare.

ƒÂ?–ƒ—–‘”‡ ”‘Â?ƒÂ?‘ǥ …Žƒ••‡ ͙ͥÍ&#x;Í&#x;ÇĄ –—––‹ Ž‘ ”‹…‘”†ƒÂ?‘ ’‡” Dz ‹ Â”Â‡Â‰ÂƒÂŽÂ‡Â”Ă– —Â?ƒ ”‘•ƒdzǢ Šƒ –‘……ƒ–‘ ”‡•…‹ƒ ’‡” †‹˜‡”•‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ …‘Â? ‹Ž –‘—” –‡ƒ–”ƒŽ‡ †‡ŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz ‹ ”‘Â?ƒÂ?‹ ‹Â? —••‹ƒdzǢ ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„Â‹ÂƒÂ?‘ ‹Â?…‘Â?–”ƒ–‘ Â?‡ŽŽƒ –ƒ’’ƒ ƒ ÂƒÂ”Â‡ÂœÂœÂ‘ÇĄ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ †ƒ ”‡ƒ–”‘

ǯ Dz 1 dz

&

apelli ricci, disponibile e semplice; si chiama Simone Cristicchi. Da “Vorrei cantare come Biagio Antonacciâ€? a “Li romani in Russiaâ€?... Ăˆ un percorso lungo; sono stati 7 anni in cui ho sperimentato cosa volesse dire la popolaritĂ e poi veicolare questa verso cose che hanno poco in comune con il mondo della canzone, soprattutto dopo il 2007, in cui ho vinto il Festival di Sanremo. Ho sentito il bisogno di sperimentare altre forme di linguaggio, perchĂŠ sono uno che si annoia facilmente delle cose che fa. Sono approdato alla musica popolare con un progetto sui canti dei minatori toscani e poi ho cominciato a narrare durante gli spettacoli con dei piccoli monologhi fino ad approdare a questo ultimo lavoro che è stato faticoso e ha richiesto fatica, tempo e impegno. Questo è un monologo e penso sia una delle cose piĂš difficili per un at-

tore; io, che non mi reputo un attore, ho faticato di piĂš. Racconto la storia di mio nonno che partecipò nella divisione Torino alla campagna di Russia del 1941 insieme ad Elia Marcelli che è l’autore. Quando mi sono imbattuto casualmente in quest’opera in ottave romanesche ho sentito la storia che mio nonno non aveva mai voluto raccontare. Ho sentito il bisogno di cimentarmi in questo testo perchĂŠ volevo anche dare voce a mio nonno, che ormai è al camposanto. Ma ogni sera è come se fosse assieme a me sul palco. Chi è Cristicchi cantante? PiĂš che cantante forse cantastorie, perchĂŠ con le mie canzoni racconto delle piccole storie. Poche volte mi sono concentrato sulla mia intimitĂ o canzoni d’amore. Forse avrei dovuto svelarmi un po’. Cristicchi cantante è una persona a cui piace sentire la reazione del pubblico a seconda delle canzoni, a cui piace divertirsi con la musica. Ho realizzato progetti con

tematiche dure come la malattia mentale, le morti sul lavoro, fino alla tragedia dei soldati della Seconda guerra mondiale, ma sono anche una persona divertente e a cui piace divertirsi. Chi è Cristicchi autore di libri? Lo sono diventato per caso. Dopo l’uscita del mio primo album, ho ricevuto la proposta di scrivere un libro. Avevo carta bianca e una grande casa editrice come la Mondadori. In quel momento stavo facendo una ricerca nei manicomi e ho messo insieme storie, lettere e i racconti che ricordavo quando ho fatto il volontario in alcune cliniche a Roma nel centro igiene mentale. Il libro è uscito nel giorno in cui cantai a Sanremo “Ti regalerò una rosaâ€? e fu un successo. Vendette 10mila copie. Scrivere è stata una forma di evasione dalla gabbia della canzone, in cui racconti una storia in tre o quattro minuti. Con l’ultimo lavoro “Mio nonno è morto in guerraâ€? raccolgo 57 racconti degli ultimi re-

”�‡•–‘ ƒŽ†—……‹

1 –‡�’‘ †‹ •˜‡‰Ž‹ƒ”•‹

ƒ •ƒ‰‰‡œœƒ †‡Ž ’ƒ’’ƒ‰ƒŽŽ‘

1 ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ ͙͞ǥÍ?͘

ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í™Í?ÇĄÍ˜Í˜

ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í™ÍœÇĄÍ?͘

ƒ†”‡ ”Â?‡•–‘ ƒŽ†—……‹ ’”‘Â?— ƒ†”‡ ”Â?‡•–‘ ƒŽ†—……‹ ’”‘Â?—Â?…‹ƒ˜ƒ Ž‡ •—‡ ‘Â?‡Ž‹‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒŽ‹ Â?‡ŽŽƒ ƒ†‹ƒ ‹‡•‘ŽƒÂ?ÂƒÇĄ ƒŽŽ‡ ’‘”–‡ †‹ ‹”‡Â?œ‡Ǥ ”ƒ •–ƒ–‘ …‘Â?ˆ‹Â?ƒ–‘ “—‹ ’‡” Ž‡ •—‡ ‹†‡‡ –”‘’’‘ ’”‘‰”‡••‹•–‡Ǥ ‡ ‘Â?‡Ž‹‡ǥ †ƒ‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ‡––ƒÂ?–ƒ ˆ‹Â?‘ ƒŽŽƒ ƒ•“—ƒ †‡Ž ͙͚ͥͥǥ ˆ—”‘Â?‘ ”ƒ……‘Ž–‡ ‡ ’—„„Ž‹nj …ƒ–‡ ‹Â? ͙͘ ˜‘Ž—Â?‹Ǥ ͚͘ ƒÂ?Â?‹ †ƒŽŽƒ Â?‘”–‡ †‡Ž ’”‡–‡ –‘•…ƒÂ?‘ǥ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ˆ‹‰—”‡ ’‹Î Ž‹„‡”‡ ‡ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‹ Â?‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ÂƒÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ •…”‹˜‡ “—‡•–‘ Ž‹„”‘ …‘Â? ‹Ž †‡•‹†‡”‹‘ …Š‡ ƒŽ–”‹ ’‘••ƒÂ?‘ ÂƒÂ…Â…Â‘Â•Â–ÂƒÂ”ÇŚ •‹ ƒŽŽƒ Â?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‡ „ƒŽ†—……‹ƒÂ?ƒ ‡ •—•…‹–ƒ”‡ Â?—‘˜‡ •’‡”ƒÂ?œ‡ †‹ ˆ—–—”‘Ǥ ÂŽ –‡•–‘ Â?ƒ””ƒ …‘Â?‡ Â?ƒ•…‡˜ƒÂ?‘ “—‡ŽŽ‡ ‘Â?‡Ž‹‡ǥ “—ƒŽ‹ Â?‡ ‡”ƒÂ?‘ ‹Ž Ž‹Â?Â‰Â—ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ Ž‡ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…Š‡ ‡ ‹ –‡Â?‹ ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‹Ǥ ‡” ÂƒÂŽÇŚ †—……‹ ‡”ƒ Â?‡…‡••ƒ”‹‘ Dz…‘Â?‹—‰ƒ”‡ —Â?ƒ ˜‹–ƒ ’‹‡Â?ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â?Â?‡”•ƒ Â?‡‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‡Ž –‡Â?’‘ ‡ Žƒ ˆ‡†‡ Â?‡ŽŽƒ ƒ”‘Žƒ …Š‡ Â?‘Â? ’ƒ••ƒdzǤ

—‡•–‘ Ž‹„”‘ ˜—‘Ž‡ ‡••‡”‡ —Â? —‡•–‘ Ž‹„”‘ ˜—‘Ž‡ ‡••‡”‡ —Â?ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ …Š‡ ’ƒ”–‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‡ÇŚ ”‹‡Â?œƒ ˜‹••—–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ÇĄ †‘Â? Â?†”‡ƒ ”—‰Â?‘Ž‹ǥ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽ ͙ͥͥÍ&#x;ÇĄ “—ƒÂ?†‘ Žƒ˜‘”ƒ˜ƒ Â?‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ‡†‡ ƒŽŽƒ ‘Â?‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …ƒ––‘Ž‹…ƒǤ ƒ “—‡ŽŽǯ‡•’‡”‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ —Â?‹–ƒ ƒ‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ †‹ Â?‹Â?‹•–‡”‘ •˜‘Ž–‘ ‹Â? Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ †‘Â? ”—‰Â?‘Ž‹ Šƒ Â?ƒ–—”ƒ–‘ Žƒ …‘Â?•ƒ’‡˜‘Ž‡œœƒ …Š‡ ‹Ž ’”‘„Ž‡Â?ƒ …Š‡ •–ƒ Â?‡––‡Â?†‘ ‹Â? …”‹•‹ Žƒ Š‹‡•ƒ ‘‰‰‹ ° ‹Ž ˆƒ––‘ …Š‡ •‹ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒ ’‘…‘ ‡ Â?ƒŽ‡Ǥ ÂŽ ’”‘nj „Ž‡Â?ƒ Â?‘Â? •‘Â?‘ ‹ Â?‹••‹‘Â?ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Â?ƒ Ž‡ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹Â‡ÇĄ ‹Â? …—‹ ‹ Žƒ‹…‹ Â?‘Â? •‘Â?‘ •’”‘Â?ƒ–‹ ƒ ‡••‡”‡ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒ–‘”‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?Ǥ ‘Â? •‹ –”ƒ––ƒ •‘Ž‘ †‹ ˜‡†‡”‡ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ …‘Â?‡ —Â?ƒ •–”—––—”ƒ †‹ Â?ƒÂ?–‡Â?‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’‘•‹œ‹‘Â?‡ Â–Â‡Â”Â”Â‹Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‘ †‡ŽŽ‘ •–ƒ–—• “—‘ǥ Â?ƒ †‹ ˆ‘”Â?ƒ”‡ ‹ Žƒ‹…‹ ƒ ‡••‡”‡ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒ–‘”‹ ’‡” ‹ Ž‘Â?–ƒÂ?‹Ǥ

ÂŽ ÂŽ –‹–‘Ž‘ †‹ “—‡•–ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‹ •…”‹––‹ ’‡†ƒ‰‘‰‹…‹ †‹ –‹–‘Ž‘ †‹ “—‡•–ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‹ •… ƒ‰‘”‡ ƒŽŽ—†‡ ƒ —Â? ”ƒ……‘Â?–‘ ‹Â? …—‹ ˜‹‡Â?‡ Â?‡••‘ ƒŽŽƒ „‡”Ž‹Â?ƒ —Â?‘ †‡‹ †‹ˆ‡––‹ †‡Ž •‹•–‡Â?ƒ ‡†—…ƒ–‹˜‘ …‘””‡Â?–‡ǣ ‹Ž ’”‹Â?…‹’‹‘ †‹ ‹Â?‹–ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ •—ƒ ’”ƒ–‹…ƒ ˜ƒ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ÂƒÂ–ÂƒÇĄ ’‡”…Š¹ •‘ˆˆ‘…ƒ ‰Ž‹ ‹Â?’—Ž•‹ •’‘Â?–ƒÂ?‡‹ †‡Ž ˆƒÂ?…‹—ŽŽ‘ǥ ‹Â?’”‹‰‹‘Â?ƒÂ?†‘Ž‘ –”ƒ Ž‡ ’ƒ”‡–‹ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂ—ÂŽÂƒ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ•Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ †‡’”‹Â?‡Â?†‘Â?‡ Žƒ …”‡ƒ–‹˜‹–Â?ÇĄ Â?‘Â? ’‡”Â?‡––‡Â?†‘‰Ž‹ †‹ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡nj ”‡ ‹ ”‡ƒŽ‹ ‘„‹‡––‹˜‹ †‡Ž ’”‘…‡••‘ Â‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‘ÇŁ Žǯ‹Â?†‹’‡Â?†‡Â?œƒ ‡ Žƒ Ž‹„‡”–Â?Ǥ ‡” ƒ‰‘”‡ ‹Ž Â?ƒ‡•–”‘ †‡˜‡ ”‹Â?ƒÂ?‡”‡ ˆƒÂ?…‹—ŽŽ‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‹nj Â?‘ǥ …”‡†‡”‡ Â?‡ŽŽǯ‹Â?’”‘˜˜‹•ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?‡ •–”—Â?‡Â?–‘ ’‡” ’”‘†—”nj ”‡ —Â?ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? …”‡ƒ–‹˜ƒ ‡† Â‡Â“Â—Â‹ÂŽÂ‹Â„Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ ”‹•’‡––ƒÂ?†‘ ‹ „‹•‘nj ‰Â?‹ ’”‘ˆ‘Â?†‹ †‡‰Ž‹ ƒŽŽ‹‡˜‹ ‹Â? —Â? ”ƒ’’‘”–‘ ’ƒ”‹–ƒ”‹‘ „ƒ•ƒ–‘ •—ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ ƒÂ?ÂœÂ‹Â…ÂŠÂą •—Ž ’”‹Â?…‹’‹‘ †‹ ƒ—–‘”‹–Â?Ǥ


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͛͛

ƒÂ?‹ŽŽƒ ƒ”‡•ƒÂ?‹ ƒŽŽ‡ Dz ‘Â?˜‡”•ƒœ‹‘Â?‹ ƒŽ ”ƒÂ?†‡dz …”‹––”‹…‡ ƒ†—Ž–ƒ †ƒŽŽ‘ •–‹Ž‡ •‘””‹†‡Â?–‡ ‡ ’‡”ˆ‹†ƒÂ?‡Â?–‡ …”—†‡Ž‡ Parla come scrive, Camilla Baresani, intervenuta alle “Conversazioni al Grandeâ€?. Vede in Brescia una cittĂ â€œpulita, ordinata, vivace, che non si piange addosso, con la forza di carattere dei suoi abitantiâ€?; la vede dopo tanti anni a Milano, per l’UniversitĂ e per il lavoro di scrittrice. Parla come scrive, in quel modo “sorridente e perfidamente crudeleâ€?, da una recensione al suo ultimo

Quali sono i tuoi riferimenti musicali? Sono gli artisti che hanno saputo cambiare e non si sono ripetuti: Battiato, De Andrè, Rino Gaetano e Giorgio Gaber, maestro del teatro-canzone. Gaber è quello che poi mi ha avvicinato al mondo del teatro. Oggi sono quelli che di volta in volta, un album dopo l’altro, ti stupiscomo: Vinicio Capossela, Ginevra Di Marco, Fiorella Mannoia. Persone curiose, in ricerca. Ăˆ stato importante Sanremo? Partecipai nel 2006 nei giovani e poi l’anno successivo con “Ti regalerò una rosaâ€? ho fatto man bassa di premi. Per me vincere Sanremo è stata una botta di popolaritĂ enorme, anche da un punto di vista emotivo, perchĂŠ vincevo con una canzone che parlava di matti, fratelli fragili spesso nascosti come una vergogna. Credo, e l’ho toccato con mano, queste persone sono migliori degli altri. In quella canzone ho concentrato un viaggio di sei mesi. Sperimento grazie a questa vittoria. Cristicchi e la fede? Io non ho molta fede; non ho questa fortuna. Non ho ancora trovato un motivo per credere, sebbene io mi stupisca ogni giorno alla meraviglia del creato. Mi innamoro di quello che vedo, di un albero, di una storia, di una persona. Credo fermamente che ci sia un qualcosa di piĂš della fredda e cinica istanza di chi è materialista e tende a chiudersi delle porte. Detto questo, sono la persona piĂš dubbiosa del mondo, molto diffidente, a volte troppo. La mia religione, ho detto in una canzone, è il dubbio perchĂŠ mette in moto e in marcia continua il cervello. Credo sia una fortuna quando una persona trova il coraggio di credere. Sei ancora sicuro che “Meno male che c’è Carla Bruniâ€?? Basta guardare giornali e telegiornali in cui c’è qualcosa che vuole distrarre. Ăˆ una canzone ironica ma che dice:

attenti. Il pubblico è stato male educato. E c’è Carla Bruni, non lei chiaramente, ma uno spettro, uno scudo che copre le notizie piĂš importanti che cambiano la vita. A quale canzoni sei piĂš legato? “Ti regalerò una rosaâ€? è quella che mi è venuta meglio. Ci ho provato anche con “L’ultimo walzerâ€? nell’ultimo album, che racconta una storia d’amore tra due anziani ultraottantenni in un ospizio. Anche “Vorrei cantare come Biagio Antonacciâ€?; per quanto buffa e simpatica devo molto a quel pezzo. Come nascono le tue canzoni? Parto dal titolo. Importante è attirare l’ispirazione, che è nell’aria. Io non so dire cosa sia. Se hai le antenne della tua sensibilitĂ puntate, questo fa in modo che tu riesca a scrivere. Qual è il compito di un artista? Dipende da cosa uno si sente dentro. Quando ti rendi conto che hai una platea di milioni di persone... io mi rendo conto della responsabilitĂ . Io cerco di veicolare dei messaggi, perchĂŠ utilizzo la musica per far scattare una riflessione. Va benissimo anche la musica di intrattenimento, che ha un suo valore. Io amo essere un portatore sano di emozioni e di storie. Il futuro? Il mio quarto album esce a ottobre. Mi piacerebbe scrivere canzoni che somigliano a un prato verde, a una giornata di sole. Vorrrei fosse un album dove ritrovare il divertimento nel fare la musica. I dischi non si vendono piĂš; fai un pensiero lungo, che viene bistrattato, perchĂŠ il lavoro è sminuito con il download illegale. Sarò poi ancora a teatro e in radio quest’estate su Radio2 con Frassica Antonacci ti ha mai ringraziato? Mi ha fatto capire che aveva apprezzato. Lui è uno dei pochi che dĂ spazio ai giovani. Mi ha permesso di suonare sul suo palcoscenico. Volevo parlare delle difficoltĂ degli artisti emergenti.

romanzo “Un’estate fa�. “Sono una scrittrice adulta per lettori adulti�, sentenzia, definendosi “il Paolo Conte� della letteratura, non costretto a sentirsi giovane come Venditti, “tingendosi i capelli e cantando amori adolescenziali�. Cosa pensa di Fabio Volo? “Non faccio parte di coloro che si scandalizzano per il successo in classifica di questi autori − sottolinea − piuttosto che leggere certe cose, faccio una passeggiata.

Credo che i libri del cosiddetto mass-market siano utili, perchĂŠ grazie ai loro introiti permettono agli editori di pubblicare altri autori, magari minoriâ€?. Crede che nove libri su dieci tra quelli in classifica non siano scritti dall’autore, spesso del mondo dello spettacolo. â€œĂˆ una questione di tempo − prosegue − perchĂŠ la scrittura è impegno: un libro non si scrive in un mese, lo scrittore è responsabile di ogni parola, deve

leggere, rileggere, unendo alla creativitĂ un lavoro artigianale di pulizia e semplificazione. Oggi si insegue una spontaneitĂ nella scrittura che invece è puro dilettantismoâ€?. Sul lavoro che segue la pubblicazione: “Una volta uno scrittore poteva rimanere isolato, oggi ogni editore chiede una continua promozione in tv, sui social network, in tournĂŠeâ€?. Che tu sia Conte o Venditti, l’importante è vendere. (a.g.)

Dz Ž‡”‘Ǥ ”‡–‹ǥ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ‡ •—‘”‡ Â?‡ŽŽƒ ‹‘…‡•‹ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇł †‹ ƒ„”‹‡Ž‡ ‹Â?‰Š‹Â?‹ ”ƒ……‘‰Ž‹‡ †ƒ–‹ •—ŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ’”‡–‹ ‡ †‡‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ Â?‡Ž ”‡•…‹ƒÂ?‘Ǣ Ž‹ ƒ……‘•–ƒ ‡ ‘ˆˆ”‡ —Â?ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡Ǣ ƒÂ?…Š‡ •—Ž ˆ—–—”‘

•‡ ‹ ’”‡–‹ †‹Â?‹Â?—‹•…‘Â?‘ ǤǤǤ’ƒ”Žƒ ‹Ž •‘…‹‘Ž‘‰‘ ƒ …ƒ•ƒ ‡†‹–”‹…‡ ° ‹„‡”‡†‹œ‹‘Â?‹ ‡ ‹Ž –‹–‘Ž‘ Dz Ž‡”‘Ǥ ”‡–‹ǥ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ‡ •—‘”‡ Â?‡ŽŽƒ ‹‘…‡•‹ †‹ ”‡•…‹ƒdzǤ ÂŽ ˜‘Ž—Â?‡ Č‹ÍžÍœ ’ƒ‰‹Â?‡ǥ Í Â‡Â—Â”Â‘ČŒ ”ƒ……‘‰Ž‹‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‡‹ †ƒ–‹ –”ƒ––‹ †ƒ‰Ž‹ ƒÂ?Â?—ƒ”‹ †‹‘…‡•ƒÂ?‹ ‡ ’”‘˜ƒ ƒ ‰—ƒ”†ƒ”‡ ƒŽ ˆ—–—”‘Ǥ ÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ ° ‹Ž •‘…‹‘Ž‘‰‘ ƒ„”‹‡Ž‡ ‹Â?‰Š‹Â?‹ …Š‡ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ Žƒ “—‡•–‹‘Â?‡ †‹ ‰”ƒÂ?†‡ ƒ––—ƒŽ‹–Â? ’‡” ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ ’‡” Žƒ ‰‡Â?–‡ „”‡•…‹ƒÂ?ÂƒÇĄÇŁ Žƒ ”‹†—œ‹‘Â?‡ †‡Ž …Ž‡”‘ǥ †‡‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ‡ †‡ŽŽ‡ •—‘”‡Ǥ ƒŽ‡ ‡˜‡Â?–‘ ”‹•—Ž–ƒ ‡••‡”‡ †‹ ‡Â?‘”Â?‡ ’‘”–ƒ–ƒ ‡ Â?ƒ‹ ˆ‹Â?‘”ƒ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ–‘•‹ Â?‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒǤ ƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ …ƒ”ƒ––‡”‡ †‘…—Â?‡Â?–ƒŽ‡ Â”Â‡Â‰Â‹Â•Â–Â”ÂƒÇĄ Â?‡†‹ƒÂ?–‡ †ƒ–‹ ‘‰‰‡––‹˜‹ ‡ ƒ––‡Â?†‹„‹Ž‹ ‡ …‘Â? ƒ’’”‘’”‹ƒ–ƒ ”‹……Š‡œœƒ †‹ ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‹Â•Â‹ÇĄ Ž‘ •’‡••‘”‡ “—ƒÂ?–‹–ƒ–‹˜‘ †‡Ž ˆ‡Â?‘Â?‡Â?‘ …Š‡ Šƒ …‘Ž’‹–‘ –—––‡ Ž‡ ”‡ƒŽ–Â? ”‡Ž‹‰‹‘•‡ †‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹Ǥ ƒ Žƒ ˆ‹‰—”ƒ †‡Ž ’”‡–‡ ° —Â?ƒ ˆ‹‰—”ƒ …Š‡ ‹Â?–‡”‡••ƒ ƒÂ?Â…Â‘Â”ÂƒÇĄ Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ –—––‘Ǥ ‘ ”ƒ……‘Â?–ƒ Â?‘Â?•Ǥ ƒ„”‹‡Ž‡ ‹Ž‹’’‹Â?‹ Â?‡ŽŽƒ ’”‡ˆƒœ‹‘Â?‡ ƒŽ ˜‘Ž—Â?‡ǣ Dz ƒ •‘…‹‡–Â? …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–ƒ †ƒ‹ ˆ‡Â?‘Â?‡Â?‹ †‡ŽŽƒ ‰Ž‘„ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ǥ †‡ŽŽƒ ‹Â?–‡”…—Ž–—”ƒ ‡ †‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ Â?—Ž–‹”‡Ž‹‰‹‘•ƒ …‘Â? ‹ ”‡Žƒ–‹˜‹ ”ƒ’‹†‹ ‡

•’‹ƒœœƒÂ?–‹ Â?—–ƒÂ?‡Â?–‹ ‹Â? …‘”•‘ǥ Â?‘Â? Šƒ ƒŽŽ‡Â?–ƒ–‘ —Â? ‹Â?–‡”‡••‡ …‘•–ƒÂ?–‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž …ƒ––‘Ž‹…‡•‹Â?‘ǣ “—‡ŽŽ‘ ˜‡”•‘ Žƒ ˆ‹‰—”ƒ ‡ ‹Ž ”—‘Ž‘ †‡Ž ’”‡–‡Ǥ Š‡ ‹ ’”‡–‹ …‘Â?–‹Â?—‹Â?‘ ƒ ‡•‡”…‹–ƒ”‡ —Â? …‡”–‘ ˆƒ•…‹Â?‘ Č‚ …‘Â?–‹Â?—ƒ ‹Ž ’”‡˜‘•–‘ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡‹ Ǥ ƒœƒ”‘ ‡ ‡Ž•‘ Č‚ ° †‹Â?‘•–”ƒ–‘ ƒÂ?…Š‡ †ƒŽŽƒ Ž‘”‘ ’”‡•‡Â?ÂœÂƒÇĄ ‹Â? ’‘•‹–‹˜‘ ‡ ‹Â? Â?Â‡Â‰ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‘ÇĄ Â?‡ŽŽƒ Ž‡––‡”ƒ–—”ƒ ‡ Â?‡ŽŽƒ ˆ‹ŽÂ?‘‰”ƒˆ‹ƒǤ Žƒ „‹„Ž‹‘‰”ƒˆ‹ƒ …Š‡ Ž‹ ”‹‰—ƒ”†ƒ ° •…‘Â?ˆ‹Â?ÂƒÂ–ÂƒÇĄ †ƒŽŽƒ –‡‘Ž‘‰‹ƒ ƒŽŽƒ •‘…‹‘Ž‘‰‹ƒǤ Âą ˜ƒ †‹Â?‡Â?–‹…ƒ–‘ ‹Ž •—……‡••‘ †‡ŽŽ‡ ˆ‹…–‹‘Â? –‡Ž‡˜‹•‹˜‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?‡ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ ’”‡–‹ ‡ •—‘”‡Ǥ ‡”ˆ‹Â?‘ ƒŽ Â?ƒ”Â?‡–‹Â?‰ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?‘ǣ ‹Â? •‡‰—‹–‘ ƒ ”‹…‡”…Š‡ ‡ •–—†‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒ–‘ …‘Â?‡ Žƒ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ †‡‹ ’”‡–‹ •‹ƒ ˆ”ƒ “—‡ŽŽ‡ …Š‡ ‹•’‹”ƒÂ?‘ ’‹Î ˆ‹†—…‹ƒ ƒŽŽƒ ‰‡Â?–‡ …‘Â?—Â?‡ǥ Â?‘Â? •‘Â?‘ …‡”–‘ Â?ƒÂ?…ƒ–‹ •’‘– ’—„„Ž‹…‹–ƒ”‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ •…‡Ž–‘ ’”‘’”‹‘ ‹Ž ’”‡–‡ ’‡” ’”‘’‘””‡ —Â? ’”‘†‘––‘dzǥ •…”‹˜‡ Â?‘Â?•Ǥ ‹Ž‹’’‹Â?‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹‘Ǥ ƒ ‹ ’”‡–‹ǥ †ƒ–‘ †‹ ˆƒ––‘ …Š‡ Žƒ ”‹…‡”…ƒ Â…Â‡Â”Â–Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÇĄ †‹Â?‹Â?—‹•…‘Â?‘ †‹ ƒÂ?Â?‘ ‹Â? ƒÂ?Â?‘Ǥ ƒ„‡ŽŽ‡ ‡ •…Š‡Â?‹ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒÂ?‘ ‡† ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒÂ?‘ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡

„”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Â?‘Â? Â?Â—Â‘Â˜Â‹ÇĄ Â?ƒ …Š‡ ˜‡Â?‰‘Â?‘ ”ƒ……‘Ž–‹ ‡ ƒˆˆ‹ƒÂ?…ƒ–‹ †ƒ ‹Â?‰Š‹Â?‹ ‡ •‹ ‘ˆˆ”‘Â?‘ ƒŽŽƒ …‘Â?•‹†‡”ƒœ‹‘Â?‡ †‹ –—––‹Ǥ ‹Â?‰Š‹Â?‹ǥ ‘˜˜‹ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ‘ˆˆ”‡ …‘Â?Â?‡Â?–‹ ‡ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ–—”‡Ǥ ƒ Â?‘Â? •‹ Ž‹Â?‹–ƒ ƒ “—‡•–‘Ǥ ƒ ”‹…‡”…ƒ •‹ ƒŽŽƒ”‰ƒ ƒ ‹•–‹–—–‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ǥ Â?ƒ•…Š‹Ž‹ ‡ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‹ǥ •‡Â?œƒ –”ƒŽƒ•…‹ƒ”‡ “—‹Â?†‹ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ’”‡•‡Â?œƒ †‡‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘Ǥ

ƒ„”‹‡Ž‡ ‹Â?‰Š‹Â?‹ ‘ˆˆ”‡ ‘Ž–”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ ƒÂ?…Š‡ —Â?ƒ •‹Â?–‡•‹ ‡ †‡ŽŽ‡ ‹’‘–‡•‹ •—Ž ÂˆÂ—Â–Â—Â”Â‘ÇĄ †‡†‹…ƒÂ?†‘ —Â? ‹Â?–‡”‘ …ƒ’‹–‘Ž‘ ƒ “—‡•–‘ –‡Â?ƒǤ ‘•¿ •…”‹˜‡ ƒÂ?…‘”ƒ Â?‘Â?•Ǥ ƒ„”‹‡Ž‡ ‹Ž‹’’‹Â?‹ǥ ƒŽ Â”Â‹Â‰Â—ÂƒÂ”Â†Â‘ÇŁ Dzˆƒ ƒŽ…—Â?‡ ‹’‘–‡•‹ •—Ž ÂˆÂ—Â–Â—Â”Â‘ÇĄ ’‘Â?‡Â?†‘ ƒÂ?…Š‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ ”ƒ†‹…ƒŽ‹Ǥ 1 —Â? ’ƒ••‘ ÂƒÂœÂœÂƒÂ”Â†ÂƒÂ–Â‘ÇŤ ‹ˆˆ‹…‹Ž‡ †‹”Ž‘Ǥ ‡”–ƒÂ?‡Â?–‡ ° —Â?ƒ ǎ’”‘˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ǯǣ Â?‡••—Â?‘ǥ ‹Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ …‘Â? …‡”–‡œœƒ •ƒ …‘•ƒ ƒ˜˜‡””Â? –”ƒ ͛͘ ‘ ͘͜ ƒÂ?Â?‹ǤǤǤ ‘Â?‡ Â?‡••—Â?‘ǥ ‹Â? “—‡•–ƒ ÂˆÂƒÂ•Â‡ÇĄ ’—Ö †‹”‡ …‘Â? •‹…—”‡œœƒ …Š‡ Ž‘ ’‹”‹–‘ ‹Â?†—…‡ ƒ ’‡”…‘””‡”‡ ƒŽ…—Â?‡ •–”ƒ†‡ Â?Â—Â‘Â˜Â‡ÇĄ •…ƒ”–ƒÂ?†‘Â?‡ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‡Çł ‡ ’‹Î ‰‹Î …‘Â?…Ž—†‡ Dz…‡”–ƒÂ?‡Â?–‡ ° †ƒ …‘‰Ž‹‡”‡ …‘Â? —”‰‡Â?œƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ ƒ †ƒ”•‹ †ƒ ˆƒ”‡dzǤ

͚͘ �ƒ‡•–”‹ ’‡” ‹Ž �‘•–”‘ –‡�’‘

……‹†‹ ‰Ž‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ Č‚ ‡Žƒ Í™ÍĄÍœÍ› Č‚ǤǤǤ

ÂˆÂƒÂŽĂ– Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â—Â?Â?‘

ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í™ÍœÇĄÍ?͘

ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í™Í?ÇĄÍ˜Í˜

2 ÇĄ ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ Í™Í ÇĄÍ˜Í˜

Ž ˜‘Ž—�‡ ’”‡•‡�–ƒ ‹ ’”‘ˆ‹Ž‹ †‹

ÂŽ ˜‘Ž—Â?‡ ’”‡•‡Â?–ƒ ‹ ’”‘ˆ‹Ž‹ †‹ ͚͘ ‰”ƒÂ?†‹ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ •–‘nj ”‹ƒ Č‹ ƒ‘Ž‘ †‹ ÂƒÂ”Â•Â‘ÇĄ Â?„”‘‰‹‘ǥ ‰‘•–‹Â?‘ǥ ‡Â?‡†‡––‘ǥ ”‡‰‘”‹‘ ƒ‰Â?‘ǥ ‹”‹ŽŽ‘ ‡ ‡–‘†‹‘ǥ ”ƒÂ?…‡•…‘ †ǯ ••‹•‹ǥ ”‹‰‹†ƒ †‹ Â˜Â‡ÂœÂ‹ÂƒÇĄ ƒ–‡”‹Â?ƒ †ƒ ‹‡Â?ÂƒÇĄ Â?‰‡Žƒ ‡”‹…‹ǥ ‰Â?ƒœ‹‘ †‹ Â‘Â›Â‘ÂŽÂƒÇĄ ”ƒÂ?…‡•…‘ ÂƒÂ˜Â‡Â”Â‹Â‘ÇĄ ‹Ž‹’’‘ ‡”‹ǥ ‡”‡•ƒ †ǯ Â˜Â‹ÂŽÂƒÇĄ ”ƒÂ?…‡•…‘ †‹ ÂƒÂŽÂ‡Â•ÇĄ ‹Â?ÇŚ …‡Â?œ‘ †‡ ÂƒÂ‘ÂŽÂ‹ÇĄ ‡ƒÂ?ÇŚ ƒ”‹‡ ‹ƒÂ?Â?‡›ǥ ‹‡–”‹…Š ‘Â?ÂŠÂ‘Â‡ÂˆÂˆÂ‡Â”ÇĄ ‹‘nj ˜ƒÂ?Â?‹

ÇĄ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒ––‹•–ƒ ‹ƒÂ?ÂƒÂ”Â–ÂƒČŒ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Â?ˆŽ—‹–‘ •—Ž Ž‘”‘ –‡Â?’‘ ‡ …Š‡ ’‘••‘Â?‘ †‹”‡ “—ƒŽ…Š‡ …‘•ƒ ƒÂ?…Š‡ ƒŽ Â?‘•–”‘Ǥ ÇŻ ……‹†‡Â?–‡ •ƒ”‡„„‡ †‹˜‡”•‘ •‡Â?œƒ Ž‡ ‡Â?‡”‰‹‡ •’‹”‹–—ƒŽ‹ †‹ “—‡nj •–‹ •ƒÂ?–‹ …Š‡ •‘Â?‘ †‹˜‡Â?–ƒ–‡ ’ƒ”–‡ ‹Â?–‡‰”ƒÂ?–‡ †‡Ž Â?‘•–”‘ Â’ÂƒÂ–Â”Â‹ÇŚ Â?‘Â?‹‘Ǥ ‘Â? ° •‘Ž‘ —Â?ƒ ”‹˜‹•‹–ƒœ‹‘Â?‡ Â•Â–Â‘Â”Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?ƒ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •— …‹Ö …Š‡ Šƒ …‘Â?–”‹„—‹–‘ ƒ …‘•–”—‹”‡ —Â?ƒ …—Ž–—”ƒǤ

1 •–ƒ–ƒ ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ ƒ ”‡•…‹ƒ ƒ 1 •–ƒ–ƒ ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ ƒ ”‡•…‹ƒ ƒŽ ”‹†‘––‘ †‡Ž ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ Žƒ Â?—‘nj ˜ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ ƒ‰‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‡Ž Ž‹„”‘ Dz ……‹†‹ ‰Ž‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ Č‚ ‡Žƒ Í™ÍĄÍœÍ› Č‚ Žƒ „ƒ––ƒ‰Ž‹ƒ †‹Â?‡Â?–‹…ƒ–ƒdzǤ Â? “—‡•–‘ Ž‹„”‘ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ …‹ •˜‡Žƒ —Â?ƒ •…‹ƒ †‹ ƒ‰‰Š‹ƒ……‹ƒÂ?–‹ ‡’‹•‘†‹ ƒ˜˜‡Â?—–‹ Â?‡ŽŽƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ †‹ ‹…‹Ž‹ƒ †‡Ž Í™ÍĄÍœÍ› ‡ †—”ƒÂ?–‡ ‹ “—ƒŽ‹ ‰Ž‹ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‹ •‹ ”‡•‡”‘ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹ †‹ …”‹Â?‹Â?‹ …‘Â?–”‘ ‹ Â?‘•–”‹ Â?‹Ž‹–ƒ”‹Ǥ ƒ……‘Â?–ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ …Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‡ÇŚ ”‘’‘”–‘ †‹ Â‹Â•Â…ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ͛͞ Â?‹Ž‹–ƒ”‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ ‡ “—ƒ––”‘ –‡†‡•…Š‹ …Š‡ •‹ ƒ””‡•‡”‘ ƒ Â?ƒÂ?‹ ƒŽœƒ–‡ ˆ—”‘Â?‘ ˆ—…‹Žƒ–‹ †ƒ‹ •‘Ž†ƒ–‹ †‹ —Â?ƒ …‘Â?Â’ÂƒÇŚ ‰Â?‹ƒ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?ƒǤ ‡ŽŽƒ •–‡••ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ —Â? ‰”—’’‘ †‹ Í›Í? •‘Ž†ƒ–‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ ’”‹‰‹‘Â?‹‡”‹ ˆ—”‘Â?‘ –”—…‹†ƒ–‹ †ƒ —Â? …‘Â?–‹Â?‰‡Â?–‡ ƒÂ?Â‡Â”Â‹Â…ÂƒÇŚ Â?‘Ǥ ‡” “—‡•–‡ •–”ƒ‰‹ Č‹ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ ˆ‘”Â?‹•…‡ ‹ Â?‘Â?‹ ‡ ‹ …‘‰Â?‘Â?‹ †‡Žnj Ž‡ ˜‹––‹Â?Â‡ČŒ …‹ ˆ— —Â? ’”‘…‡••‘ …‘Â? …‘Â?†ƒÂ?Â?‡ ‡ ƒ••‘Ž—œ‹‘Â?‹Ǥ Č‹ÂˆǤÂ’ǤČŒ

—‡•–ǯ—Ž–‹Â?‘ ”‘Â?ƒÂ?œ‘ ’‘•–—Â? —‡•–ǯ—Ž–‹Â?‘ ”‘Â?ƒÂ?œ‘ ’‘•–—Â?‘ †‡ŽŽƒ ÂąÂ?‹”‘˜•Â?› ° —Â?ÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‹Â…ÂƒÇŚ …‡ Â•ÂƒÂ–Â‹Â”ÂƒÇĄ ƒÂ?ƒ”ƒ ‡ Â”Â‹Â‰Â‘Â”Â‘Â•ÂƒÇĄ †‡ŽŽƒ ˆ‹Â?‡ †‹ —Â?ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ †‘˜‡ Žƒ ‰—‡”nj ”ƒ ° Žƒ ‰”ƒÂ?†‡ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ ‡ —Â?ƒ •‘…‹‡–Â? ‹Â?Â?Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?‡•…Š‹Â?ƒ ‡ ˜ƒÂ?‹–‘•ƒ Žƒ ‰”ƒÂ?†‡ ƒ……—•ƒ–ƒǤ Š‡”‡•‡ǥ ”‹Â?ƒ•–ƒ ˜‡†‘˜ƒ ’”‡nj Â?ƒ–—”ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ †‡ŽŽƒ ”‹Â?ƒ ‰—‡””ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ •‹ ”‹•’‘•ƒ …‘Â? ‡”Â?ÂƒÂ”Â†ÇĄ ’ƒ”–‹–‘ ƒÂ?…Šǯ‡‰Ž‹ ’‡” ‹Ž ˆ”‘Â?–‡ǥ ”ƒ‰ƒœœ‹Â?‘ ’‹‡Â?‘ †‹ Â?‘„‹Ž‹ Â‹Â†Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‡ –‘”Â?ƒ–‘ —‘Â?‘ •‡Â?œƒ •…”—’‘Ž‹ ‡ …‘•…‹‡Â?œƒ †‡†‹–‘ ƒŽ •‘Ž‘ ’‹ƒ…‡”‡ ‡ †‡Â?ƒ”‘Ǥ ‘•¿ –”ƒ ƒŽ–‹ ‡ „ƒ••‹ •‹ ƒ””‹˜ƒ ƒŽŽ‡ •‘‰Ž‹‡ †‡Ž •‡…‘Â?†‘ …‘Â?ˆŽ‹––‘ Â?‘Â?Â†Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ƒŽ–”‡ †‡˜ƒ•–ƒœ‹‘Â?‹ ‡ DzÂˆÂ—Â‘Â…ÂŠÂ‹Çł •‹ ’”‡’ƒ”ƒÂ?‘ ’‡” ‹ Â?‘•–”‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ Â?ƒ ˆ‘”•‡ †ƒŽŽ‡ …‡Â?‡”‹ †‹ –ƒÂ?–‘ †‘Ž‘”‡ ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ ’‘–”Â? ”‹‰‡”Â?‘‰Ž‹ƒ”‡ —Â?ƒ ˜‹–ƒ Â?‹‰Ž‹‘”‡Ǥ ȋ”‡…‡Â?•‹‘Â?‡ †‹ —…ƒ ‹ƒÂ?…Š‡––‹ ’‡” …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‹„”‡”‹ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ–ÂƒČŒ


̻ Ǥ

Ǥ Ǥ ͠​͠Ǥ͛ ͠​͠Ǥ͝

¿ ¿

͟ ͙͠

͠ ͙͡Ǥ͛͘

͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘

@

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ͟Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘͝ ǡ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͝ ͠Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͡Ǥ͛͘

͟Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙ƅ Ǧ Ǥ Ǧ Ǧ ǡ ͚͙ ǣ Ǥ ͙͘Ǥ͘​͘ Ǥ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͚ƅ Ǧ ǣ ǯ ǣ

Ǥ Ǥ Ǧ Ǧ Ǧ ǯ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͜Ǥ͘​͘

ǡ ͚͡ Ǧ ͚͛͘͜͝ ȋ Ȍ

¿ ͠Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘ Ǧ ͚​͚Ǥ͛͘Ǥ ¿ ͙​͙ Ǧ ͙͜ Ǧ ͙͞ Ǧ ͚͘ Ǧ ͚͛Ǥ͜͝Ǥ ¿ ͡Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ǡ Ǥ ¿ ͠Ǥ ° ¿ ͙͟ ͙​͙Ǥ ¿ ͙͟Ǥ ¿ ͙͛Ǥ

ǡ ͜ Ǧ ͚͙͘͜͝ ȋ Ȍ

Ǥ ¿ ¿ ͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͡Ǥ͘​͘Ǣ ͡Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ Ǥ

Ǥ ͚͙͛͛͘͘͟͜​͜​͜ ͚͙͙͛͛͘͘͘͡​͙ Ǥ Ǥ ̻ Ǥ

ǣ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘Ǥ ǣ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ

ǣ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͘͜Ǥ

ǯ1 ǣ ǡ Ǥ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͟ Ǧ ͙͛Ǥ͛͟ Ǧ ͙͡Ǥ͜͟

ǣ Ǥ

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ͞Ǥ͝​͝ ͟Ǥ͙͘ ͟Ǥ͙͝ ȋ Ȍ ͟Ǥ͚͝ ͟Ǥ͛͞ ͟Ǥ͘͝ ȋ Ȍ ͠Ǥ͛͘ ͠Ǥ͜͝ Ȁ ͡Ǥ͙͝ Ȁ ͡Ǥ͜͝ Ǥ ͙͘Ǥ͙͝ ͙͘Ǥ͘͜ ͙͘Ǥ͘͝ ͙​͙Ǥ͙͝ ͙​͙Ǥ͜͝ ͙͚Ǥ͙͝ Ǧ ͙͚Ǥ͘͝ ǯ ¿ ͙͛Ǥ͙͘ Ǧ Ǥ ͙͜Ǥ͘​͘ ͙͘​͘ά ͙͝Ǥ͘​͘ ͙͟Ǥ͘​͘ ͙͡Ǥ͙͝ ¿ ͙͠Ǥ͙͝ Ǥ ͙͡Ǥ͚͘ ͙͡Ǥ͛͘ ͙͡Ǥ͘͝ ȋ ǤȌ ͚͘Ǥ͝​͝ ͚͙Ǥ͘​͘ ͚​͚Ǥ͘​͘

ǤǤǤǤǤ

Ogni martedì dopo il Gr delle 13 don Adriano Bianchi conduce uno speciale di approfondimento in preparazione al Sinodo diocesano. All’interno della diretta viene data la possibilità agli ascoltatori di intervenire in diretta allo 0303774592. In ogni puntata viene proposto un approfondimento sulle nove schede di consultazione e vengono riassunti in sintesi gli incontri dell’iniziativa “Voci nell’Agorà” che si sta svolgendo sul territorio.

Dal lunedì al venerdì dalle 10.40 con Marco Vignoletti, la “new entry” della dietista Anna Zanardini, gli interventi della psicologa Anna Grasso Rossetti, i consigli di Gabriele della libreria Paoline, i trucchi in cucina dello chef Riccardo Cominardi oltre ai collegamenti con gli organizzatori delle più belle feste della provincia. Inoltre il mercatino, la rubrica di cinema, le offerte di lavoro, e gli appuntamenti della sera. In Voce mattina solo la musica più bella.

ǡ Ǥ ͠Ǥ͘​͘ ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͞Ǥ͘​͘

1

Ǥ

ǡ Ǥ ͡Ǥ͚͝ î Ǥ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͠Ǥ͛͘

Ǥ

͜ǡ Ǥ ͙͞Ǥ͙͝ ǯ Ǥ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͙͠Ǥ͛͘

Ǧ ǯ ǯ Ǥ

ǡ Ǥ ͙͡Ǥ͛͘ ǯ1 ͙͘͜Ǥ Ǥ

͟ǡ Ǥ ͚͘Ǥ͛͘ ǯ ǯ Ǥ

ǡ ǡ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͚͘ î Ǥ

͝ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ Ȃ ǯ ǯ ͙͡͠͞ǡ Ǥ ǯ ǤǤǤ

Ǥ ͛͘͜͞Ǥ͚​͚͚͛͜ ͛͘͜͞ ͚͛͘͘͡͞ Ǧ ǣ ̻ Ǥ ̻ Ǥ Ǥ Ǥ

Ǥ ͚͘ ͚​͚Ǥ ȋ͙͘Ǥ͚͘ Ǧ ͙͚Ǥ͚͘ Ǧ ͙͠Ǥ͚͘ȌǢ Ƭ ȋ͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͜͝ Ǧ ͙͠Ǥ͜͝ȌǢ ȋ͡ Ǧ ͙͚ Ǧ ͙͠ȌǤ

ǡ ͘͞ ǡ

ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡ ǥ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǩ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͚͘Ǥ͘͝

Ǥ ǤǦ Ǥ ͙͘Ǥ͘͡ Ǥ ͙​͙Ǥ͘͡

¿ ͙͘Ǥ͘͡

ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ǯ Ǩ ͙͘Ǥ͘͡ ͙͚Ǥ͙͝ ͡Ǥ͛͘ ͙͝Ǥ͘​͘


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

”‡•…‹ƒ ƒ ƒ�–ƒ ‡••ƒ ‹� –˜

ƒ —‘Â?ƒ ‘˜‡ŽŽƒ ‹Ž‡Â?œ‹‘ ‡ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇŁ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡

ƒ —‘Â?ƒ ‘–‹œ‹ƒ ‘Â?–‹”‘Â?‡ ° •–ƒ–‘ ‹Â?ƒ—‰—”ƒ–‘ ‹Ž Dz ‹…‘Â?‘”‘dz

La Messa del sabato alle 18.30 è trasmessa dalla parrocchia di San Giacomo di via Oldofredo Denari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

Ăˆ il tema scelto dal Papa per la 46ÂŞ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra questa domenica 20 maggio. Se ne parla in Ecclesia (in onda alle ore 11) con il nostro direttore don Adriano Bianchi. A seguire la riessione di mons. Domenico Pompili, direttore dell’UfďŹ cio nazionale comunicazioni sociali, sull’importanza dei media diocesani. Primo Piano (alle 9.30) si occupa invece di padre

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio sull’inaugurazione del “Sicomoroâ€?, la sala della comunitĂ di Montirone. A seguire: “La Parola che comunicaâ€?, l’incontro ospitato dalle Paoline con suor Cristina Beffa e don Adriano Bianchi; “A Roma per il Piamartaâ€?: le iniziative in vista della canonizzazione del 21 ottobre; “In cammino verso il sacerdozioâ€? per i riti dell’ammissione e dell’istituzione dei ministri lettori e accoliti. La rubrica “4 parole...â€?

Piamarta che sarĂ proclamato santo il 21 ottobre, e di suor Maria Troncatti che sarĂ presto beata. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche in differita, la domenica su Radio Voce Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio Claronda alle 16; Radio Basilica Verolanuova alle 10.30; Radio Ponte Manerbio alle 12.30; Radio RaphaĂŤl alle 9. Le rubriche sono disponibili in podcast sul sito www.radiovoce.it

Í›Í?

è con suor Alba Comolatti per la presentazione delle scuole cattoliche di Brescia. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche l’appuntamento per la Giornata delle comunicazioni sociali con mons. Monari dalla basilica delle Grazie.

ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͙͘Ǥ͘Í? ‘Â?–‹Â?—ƒÂ?‘ Ž‡ ”‡’Ž‹…Š‡ †‡ŽŽƒ •‡”‹‡ –˜ …Š‡ ’‡” ƒÂ?Â?‹ Šƒ ƒ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‘ –—––‘ ‹Ž Â?‘Â?†‘ ”ƒ……‘Â?–ƒÂ?†‘ Žƒ •–‘”‹ƒ †‡‹ •—’‡”•–‹–‹ †‡Ž ˜‘Ž‘ …‡ƒÂ?‹… Í Í™Í?Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í Ç¤ÍšÍ?

‹‘˜ƒÂ?Â?‹ —…‹ƒ……‹ƒ …‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒ …‘Â?‡ •ˆ”—––ƒ”‡ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‡ †‹ •…ƒ”–‘ …ƒ•ƒŽ‹Â?‰‘ ’‡” ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ —–‹Ž‹ ‰‹‘…Š‹ ‡ ’‡” †‹˜‡”–‹”•‹ …‘Â? ’‘…‘Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͘Ǥ͘͘

‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‹Â?‘Ž‹ ’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ †‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹ †‡†‹…ƒ–‹ ƒŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‡Ž ‘˜‡…‡Â?–‘ǥ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒÂ?†‘ ˆƒ––‹ ‡ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹ …Š‹ƒ˜‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?–”‹„—‹–‘ ƒ …”‡ƒ”‡ ‹Ž Â?‘•–”‘ ’”‡•‡Â?–‡Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í&#x;Ǥ͘͘ ‘ •’ƒœ‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ †ƒ ƒ‹ —‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–”ƒ––‡Â?‹Â?‡Â?–‘ †‡‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹Ǥ Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ ƒ……ƒ––‹˜ƒÂ?–‹ …ƒ”–‘Â?‹ ƒÂ?‹Â?ƒ–‹ †‹ —Ž–‹Â?ƒ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ Â?‘ǥ ŠǤ ÍžǤ͘͘ ‰‰‹‘”Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †ƒŽŽ‡ ƒ‰‡Â?œ‹‡ †‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‡•–‡”‡ ‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ’‡” ‹Â?‹œ‹ƒ”‡ Žƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ …‘Â? —Â?ƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ •–ƒÂ?’ƒǤ

ƒ‹ —‡ǥ Š ͙͘ǤÍ™Í? ‘Â?•Ǥ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ÇŻ ”…‘Ž‡ …‘Â?†—…‡ —Â?ƒ ”—„”‹…ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‹Â?

–ƒŽ‹ƒ ‡ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͙͚Ǥ͘͘

ÂŽ –‡””‹–‘”‹‘ ˆ”ƒ …—Ž–—”ƒ ‡† ‡Â?‘‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹ƒǤ †‘ƒ”†‘ ƒ•’‡ŽŽ‹ ‡ ŽŽ‡Â? ‹††‹Â?‰ ˜‹ƒ‰‰‹ƒÂ?‘ ’‡” ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‡ŽŽ‡ „‡ŽŽ‡œœ‡ ‡ †‡ŽŽ‡ „‘Â?–Â? †‡Ž Â?‘•–”‘ ƒ‡•‡Ǥ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ Í Ç¤ÍœÍ˜ ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡ ƒ˜˜‡Â?–—”‡ †‹ —Â? ’ƒ•–‘”‡ ’”‘–‡•–ƒÂ?–‡ …Š‡ ˜‹˜‡ ‹Â? ƒŽ‹ˆ‘”Â?‹ƒ …‘Â? Žƒ •—ƒ Â?—Â?‡”‘•ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ Í Ç¤Í›Í˜ Â? ‘––‹Â?‘ –‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ’‘Ž‹œ‹‡•…‘ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒ–‘ Â?‡‹ •‘„„‘”‰Š‹ †‹ ‘• Â?‰‡Ž‡•Ǥ ‹…Â? —Â?–‡” ‡ Žƒ •—ƒ …‘ŽŽ‡‰ƒ Â… ƒŽŽ •‘Â?‘ •—ŽŽ‡ –”ƒ……‡ †‹ ’‡”‹…‘Ž‘•‹ …”‹Â?‹Â?ƒŽ‹Ǥ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ ͙͛ǤÍ?͘ Íš ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? Žƒ …—…‹Â?ƒ ‡ ‹Ž Â?ƒÂ?‰‹ƒ” •ƒÂ?‘ǥ •‡”˜‹œ‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ‡ •—ŽŽ‡ „‘Â?–Â? …Š‡ Žƒ …—…‹Â?ƒ Ž‘…ƒŽ‡ ‘ˆˆ”‡Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͙͞ǤÍ™Í? Č‚

‡”‹‡ †‹ †‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹ †‡†‹…ƒ–‹ ƒ •–‘”‹ƒ ‡ Â?ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ’‡” •…‘’”‹”‡ Ž‡ Â?‡”ƒ˜‹‰Ž‹‡ †‡Ž Â?‘•–”‘ ’‹ƒÂ?‡–ƒǤ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͚͘ǤÍ?Í?

Â?–‡”‡••ƒÂ?–‡ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Â–Â‡ÂŽÂ‡Â˜Â‹Â•Â‹Â˜ÂƒÇŁ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‡ŽŽ‡ •…ƒŽ‡––‡ †‡‹ –‡Ž‡‰‹‘”Â?ƒŽ‹ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ Â?‡••‹ ‹Â? ‘Â?†ƒ Â?‡ŽŽƒ •–‡••ƒ •‡”ƒǤ

ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘

‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹”‡––‘ †ƒ Š‹Ž‹’ ‘›…‡ǥ …‘Â? ƒ””‹•‘Â? ‘”†Ǥ Â? ‡š ƒ‰‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ‹ƒ •˜‡Â?–ƒ —Â? ƒ––‡Â?Â–ÂƒÂ–Â‘ÇĄ —……‹†‡Â?†‘ —Â? –‡””‘”‹•–ƒ †‡ŽŽǯ ”ƒǤ ‘˜”Â? ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Žƒ ˜‡Â?†‡––ƒǤǤǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ ÇŻ ‘Â?Â?‡†‹ƒ Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …‘Â? ‡‘”‰‡ Ž‘‘Â?‡› ‡ ”ƒ† ‹––Ǥ Â?‘ •’‡…‹ƒŽ‹•–ƒ ‹Â? ˆ—”–‹ Â?‹Ž‹‘Â?ƒ”‹ ’”‡Â?†‡ †‹ Â?‹”ƒ ‹Ž …ƒ˜‡ƒ— †‹ —Â? …ƒ•‹Â?Ă– †‹ ĥ ‡‰ƒ•Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ ƒŽ –‡ƒ–”‘ Â?‡”ƒŽ†‘ †‹ ‹ŽƒÂ?‘ ‹Ž …‘Â?‹…‘ ‡ …‘Â?†—––‘”‡ ƒ—”‹œ‹‘ ”‘œœƒ Â?‡––‡ ‹Â? •…‡Â?ƒ ‹Ž •—‘ Â?—‘˜‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ †‹ •ƒ–‹”ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒǤ Â?‹–ƒœ‹‘Â?‹Ǥ

Â–Â˜ÇĄ ŠǤ ͙͛Ǥ͘͘

Â? ‘Â?†ƒ Ž‡ •–‘”‹‡ †‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ˜‘Ž—–‘ ”ƒ……‘Â?–ƒ”‡ Žƒ Ž‘”‘ ˜‹–ƒ ‡ “—‡ŽŽƒ †‡‹ Ž‘”‘ ƒÂ?‹…‹Ǥ Â? ”‹–”ƒ––‘ †‡ŽŽǯ –ƒŽ‹ƒ †‹ ‘‰‰‹ǥ ˆ”ƒ ’”‘„Ž‡Â?‹ ‡ ”‹•‘”•‡Ǥ ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í™Í&#x;Ǥ͘Í? •˜ƒŽ†‘ ‡˜‹Žƒ…“—ƒ …‹ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ „‡ŽŽ‡œœ‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ‡ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ †‡ŽŽ‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‹ ’‘’‘Žƒ”‹Ǥ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͘͘ ‹ŽÂ? „‹‘‰”ƒˆ‹…‘ †‡Ž ͙͚ͥͥ †‹”‡––‘ †ƒ ’‹Â?‡ ‡‡ǥ …‘Â? ‡Â?œ‡Ž ƒ•Š‹Â?‰–‘Â?Ǥ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?ˆƒÂ?œ‹ƒ ƒŽŽƒ –”ƒ‰‹…ƒ Â?‘”–‡ǥ ‹Ž ”ƒ……‘Â?–‘ ”‘Â?ƒÂ?œƒ–‘ †‡ŽŽƒ •—ƒ ˜‹–ƒǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ Í™Í?Ǥ͘Í? ‘Â?Â?‡†‹ƒ Â?‘‹” …‘Â? —†”‡› ‡’„—”Â?ÇĄ ƒ”› ”ƒÂ?– ‡ ƒŽ–‡” ƒ––Šƒ—Ǥ Â? ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ ˜‹‡Â?‡ —……‹•‘ ƒ ƒ”‹‰‹Ǥ —ƒ Â?‘‰Ž‹‡ †‡˜‡ ’”‘–‡‰‰‡”‡ Žƒ •—ƒ ‡”‡†‹–Â? †ƒ —Â?ƒ „ƒÂ?†ƒ …”‹Â?‹Â?ƒŽ‡Ǥ

ƒ‹ Â?‘ǥ ŠǤ ͙͙Ǥ͘Í? Ž‡••ƒÂ?†”‘ ‹ ‹‡–”‘ ’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ƒ ”—„”‹…ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ …Š‡ ƒ‹—–ƒ ƒ •’‡Â?†‡”‡ …‘Â? ‰Ž‹ ‘……Š‹ ƒ’‡”–‹Ǥ ƒ ’—Â?–ƒ–ƒ •‹ ‘……—’ƒ †‡ŽŽ‡ ˜‡”†—”‡ Â‡Â•Â–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ‹Â?†‹•’‡Â?•ƒ„‹Ž‹ ’‡” —Â?ƒ †‹‡–ƒ ‡“—‹Ž‹„”ƒ–ƒǤ ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͜ǤÍ?͘ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? Žƒ •…‹‡Â?œƒ ‡ Ž‡ –‡…Â?‘Ž‘‰‹‡ ƒ’’Ž‹…ƒ–‡Ǥ ‡ —Ž–‹Â?‡ ‹Â?˜‡Â?œ‹‘Â?‹ ‡ ‹ ’”‘‰”‡••‹ †‡ŽŽǯ—Â?ƒÂ?‹–Â?Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͚͘Ǥ͙͘ ƒ„‹‘ ƒœ‹‘ ‹Â?–‡”˜‹•–ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? †‹ •’‹……‘ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ‡ †‡ŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘Ǥ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͘͘ ‹ŽÂ? Š‘””‘” †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í™ÇĄ …‘Â? ‹…‘Ž‡ ܠÂ?ƒÂ?Ǥ Â? —Â?ƒ ‡Â?‘”Â?‡ ˜‹ŽŽƒ ˜‹––‘”‹ƒÂ?ƒ —Â?ƒ †‘Â?Â?ƒ ƒ•’‡––ƒ …‘Â? ‹ †—‡ ˆ‹‰Ž‹ ‹Ž ”‹–‘”Â?‘ †‡Ž Â?ÂƒÂ”Â‹Â–Â‘ÇĄ ’ƒ”–‹–‘ ‹Â? ‰—‡””ƒǤ

ƒ Í?ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ Š”‹ŽŽ‡” †‡Ž ͚͘͘͘ …‘Â? ‹…Š‡ŽŽ‡ ˆ‡‹ˆˆ‡” ‡ ƒ””‹•‘Â? ‘”†Ǥ ƒ ˜‹–ƒ †‹ —Â?ƒ †‘Â?Â?ÂƒÇĄ Â?‘‰Ž‹‡ Â?‘†‡ŽŽ‘ ‡ Â?ƒ†”‡ ÂƒÂˆÂˆÂ‡Â–Â–Â—Â‘Â•ÂƒÇĄ …ƒÂ?„‹ƒ †”ƒ•–‹…ƒÂ?‡Â?–‡ǤǤǤ

ƒ‹ ”‡ǥ Š ͚͙Ǥ͙͘ ‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ ‘•ƒ …Š‹ˆƒÂ?‹ǥ Â?‘‰Ž‹‡ †‹ —Â? ƒ‰‡Â?–‡ †‹ •…‘”–ƒ Â?‘”–‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?–ƒ–‘ ƒ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒŽ…‘Â?‡Ǥ ‡‰—‡ —Â?ƒ ’—Â?–ƒ–ƒ †‹ Dz —…ƒ”‡ŽŽ‹ ƒ……‘Â?–ƒdzǤ

‡Ž‡˜‹•‹‘�‡ ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ —�ƒ –˜ …Š‡ ‡•…‡ †ƒŽŽ‘ •…Š‡”�‘

4XHOOR FKH QRQ KR LO ULWRUQR GL )D]LR H 6DYLDQR La tv quotidiana, quella che vediamo tutti i giorni e che ci accompagna attraverso tutto l’anno, ha i suoi luoghi, i suoi tempi, i suoi modi di approcciarsi con il pubblico. Ăˆ sempre lĂŹ a ripetere “Non preoccupatevi, ci rivedremo domaniâ€?. E cosĂŹ accade: il pubblico in cerca di abitudini le trova pronte all’uso. La giornata, per molti, è scandita dal palinsesto trasversale della tv, dai tg della prima colazione ai film in seconda serata. Ăˆ molto difficile tracciare la linea di successo di queste trasmissioni quotidiane: spesso la gente le segue piĂš per abitudine che per una reale necessitĂ . La situazione cambia quando

uno spettacolo televisivo non ha una “liturgiaâ€? di tempi e quindi di attese, quando non ha un luogo definito e, soprattutto, una rete precisa che lo produce. Ăˆ questo il caso della proposta che anche quest’anno Fabio Fazio e Roberto Saviano hanno messo in scena con lo show “Quello che (non) hoâ€?. Lo spettacolo è andato in onda su La7 il 14, 15, 16 maggio, una puntata di seguito all’altra, dalle Officine grandi riparazioni di Torino, non piĂš dagli studi di Rai Tre come successe lo scorso anno con “Vieni via con meâ€?. Due differenze sostanziali, quella di tempo e di spazio, che fanno di “Quel-

lo che (non) hoâ€? una trasmissione sui generis, che esce dagli spazi televisivi diventando un evento fuori dall’ordinario del flusso televisivo. Abbandonata l’idea degli “elenchiâ€? che caratterizzarono “Vieni via con meâ€? (trasmissione che suscitò non poche polemiche per alcune prese di posizione a senso unico), Fazio e Saviano hanno stilato un elenco di personaggi piĂš o meno pubblici: attori, giornalisti, registi, musicisti, comici, educatori, scrittori, imprenditori‌ Intervenuti in studio per pochi minuti hanno spiegato una parola a loro cara, raccontando un pezzo di storia o di attualitĂ , facendo riflette-

re, provocando, ispirando il pubblico televisivo ad andare piĂš a fondo sui problemi della quotidianitĂ , sulla realtĂ che viviamo, sul passato che ci ha segnato. Ăˆ un paradosso: ogni giorno le trasmissioni a scadenza giornaliera ci ispirano alla fuga dalla realtĂ , o almeno dai suoi problemi. Di contro, la tv di Fazio e Saviano, non facendo parte di questa consuetudine, riesce a concentrarsi su tematiche delle quali la tv generalista farebbe volentieri a meno. Una tv che esce dai tempi, dalle tematiche, e dagli spazi televisivi, dimostrando di poter fare bene anche senza l’ausilio di uno studio televisivo, ricreandolo in un’ex fabbrica.

Certo i dati di ascolto di quest’anno sono ben lontani dal successo di pubblico che la coppia Fazio-Saviano ebbe nel 2010. In questa nuova edizione il numero dei telespettatori non ha superato i 3,5 milioni di audience, un record per La7 ma non per l’evento in sĂŠ, che due anni fa aveva raggiunto punte di nove milioni. Forse la serie di monologhi ha stancato il pubblico? In effetti i tre giorni consecutivi di “Quello che (non) hoâ€? hanno messo a dura prova la “pazienzaâ€? del pubblico. La nostra tv non ci ha mai abituato alle parole, serve che quelle che ci arrivano siano ben pesate, ragionate e dosate.


͛͞

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

—ƒ”†ƒ Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž …‡ŽŽ—Žƒ”‡Ǥ ‘Â? ‹Ž ” ‘†‡ ƒÂ?…Š‡ ‹ –”ƒ‹Ž‡”

Ž ’‡•…ƒ–‘”‡ †‹ •‘‰�‹

ƒ”‰‹� ƒŽŽ

Ăš

Ǥ Ǥ

Â?‘ •–”ƒ˜ƒ‰ƒÂ?–‡ •…‡‹……‘ ˜—‘Ž‡ ƒ –—––‹ ‹ …‘•–‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ —Â? ’”‘‰‡––‘ ƒ’’ƒ”‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡ǣ ‹Â?–”‘†—””‡ Žƒ ’‡•…ƒ ƒŽ •ƒŽÂ?‘Â?‡ Â?‡‰Ž‹ ƒ”‹†‹ ƒŽ–‹’‹ƒÂ?‹ †‡ŽŽ‘ ‡Â?‡Â?Ǥ ÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ •—•…‹–ƒ Žǯ‹Â?–‡”‡••‡ †‹ ƒ–”‹…‹ƒ ÂƒÂšÂ™Â‡ÂŽÂŽÇĄ ”‹•‘Ž—–ƒ ’‘”–ƒ˜‘…‡ †‡Ž ”‹Â?‘ ‹Â?‹•–”‘ ‹Â?‰Ž‡•‡ ƒŽŽƒ †‹•’‡”ƒ–ƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ Â?‘–‹œ‹ƒ •—Ž ‡†‹‘ ”‹‡Â?–‡ǤǤǤ

ƒŽŽ –”‡‡–ǥ †—”ƒÂ?–‡ Žƒ …”‹•‹ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ƒ †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í Ç¤ ‡‰Ž‹ —ˆˆ‹…‹ †‹ —Â?ƒ ‰”ƒÂ?†‡ „ƒÂ?…ƒ †ǯ‹Â?˜‡•–‹Â?‡Â?–‹ǥ †—”ƒÂ?–‡ Ž‡ ͚͜ ‘”‡ …Š‡ ’”‡…‡†‘Â?‘ —Â? ƒÂ?Â?—Â?…‹‘ †‹ ˆƒŽŽ‹Â?‡Â?–‘ǥ ‹Ž ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ƒÂ?ƒŽ‹•–ƒ ‡–‡” —ŽŽ‹˜ƒÂ?ÇĄ †‘’‘ ƒ˜‡” ‡•ƒÂ?‹Â?ƒ–‘ ‹ ”‡‰‹•–”‹ǥ •‹ ”‡Â?†‡ …‘Â?–‘ …Š‡ Ž‡ ˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‹ •— …—‹ ÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‡Â?†ƒ Šƒ „ƒ•ƒ–‘ ‹Ž •—‘ „—•‹Â?॥ •‘Â?‘ †‹ˆ‡––‘•‡ǤǤǤ

‹Â?‡Â?ƒ Dz —––‹ ‹ Â?‘•–”‹ †‡•‹†‡”‹dz †‡Ž ˆ”ƒÂ?…‡•‡ Š‹Ž‹’’‡ ‹‘”‡–

/D YLWD GHFLGH FLz FKH GDYYHUR FRQWD

ÂŽ Â”Â‡Â‰Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ ‰‹Â? ƒŽŽƒ ”‡‰‹ƒ †‹ Dz ‡Ž…‘Â?‡dzǥ Â?‡––‡ †‹ ˆ”‘Â?–‡ …Š‹ǥ ƒ••‡†‹ƒ–‘ †ƒ‹ †‡„‹–‹ǥ ° …‘Â?†‘––‘ ƒŽŽƒ †‹•’‡”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ …Š‹ •…‘’”‡ …Š‡ ‹Ž –‡Â?’‘ †‡ŽŽ‡ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? Â?‘Â? ° ‹Â?ˆ‹Â?‹–‘ ‡ …Š‡ „‹•‘‰Â?ƒ ˆƒ”‡ ‹Â? ˆ”‡––ƒ ƒ ‡•ƒ—†‹”‡ Žǯ—Ž–‹Â?‘ †‡•‹†‡”‹‘ǥ “—‡ŽŽ‘ …Š‡ †ƒ˜˜‡”‘ …‘Â?–ƒ

‘ ‘�‡ ™‹–Š Ž‘˜‡

ƒ‰�‹ˆ‹…ƒ ’”‡•‡�œƒ

†‹ ‘‘†› ŽŽ‡�

†‹ ‡”œƒ� œ’‡–‡�

˜‡Â?‡”†¿ Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ •ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͘ǤÍœÍ?

˜‡Â?‡”†¿ Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

‹ƒ�…ƒ�‡˜‡

ƒ” Š‘”•‡

&

edete a tutti i vostri desideriâ€?, è la frase che il regista Philippe Lioret racconta di aver letto su un volantino che pubblicizzava una proposta di credito al consumo. A quest’illusione di un credito illimitato, che promette di soddisfare qualunque voglia senza chiedere in cambio nulla, si ispira il titolo di “Tutti i nostri desideriâ€?, un film che mette invece di fronte a due condizioni ben diverse: quella di chi, assediato dai debiti, viene condotto alla disperazione; e quella di chi scopre improvvisamente che il tempo delle possibilitĂ non è infinito, e che bisogna in fretta esaudire “l’ultimo desiderioâ€?, l’unico che davvero conta. Ăˆ questa la sorte di Claire (Marie Gillain), giovane magistrato di Lione che un giorno si trova di fronte in tribunale CĂŠline, la madre di una compagna di scuola della figlia, accusata di insolvenza. Appassionatasi al suo caso, coinvolge nella vertenza StĂŠphane (Vincent Lindon), un giudice piĂš anziano ed esperto di queste problematiche. Superato l’iniziale scetticismo, StĂŠphane viene preso sempre piĂš intensamente dal caso e dall’amicizia con Claire. Anche perchĂŠ nel frattempo è en-

trata in gioco un’altra urgenza: Claire ha scoperto di avere un tumore che le lascia poco tempo da vivere, e in CĂŠline non vede piĂš solo un caso giudiziario esemplare ma un’erede cui affidare la vita che continua. Dichiara Lioret: “Scopro che nei miei film è presente in filigrana una stessa tematica: la forza di un incontro che ci aiuta a superare noi stessi. Questo film mostra degli individui che si uniscono contro l’assurditĂ del mondo e che, nell’urgenza, fanno muovere le cose. Ăˆ questo che mi interessaâ€?. Anche nel suo lavoro precedente – “Welcomeâ€?, storia dell’incontro tra un insegnante di nuoto e un immigrato clandestino in Francia per amore – il regista aveva impastato, con ottimi risultati, sentimenti forti e denuncia sociale, tensione alla speranza e destino tragico. Qui ri-

‡”•‘ Žƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ ’‡”Ö ‹Ž Â?‡Ž‘†”ƒÂ?Â?ƒ ‹Â?‰Š‹‘––‡ –—––‘ǥ †‹˜‡Â?‡Â?†‘ Â?‘Â? –”‘’’‘ †‹••‹Â?‹Ž‡ Ġ ƒŽ–”‡ –”ƒ‰‡†‹‡ ‘•’‡†ƒŽ‹‡”‡

pete l’operazione ispirandosi molto liberamente a un bel libro di Emmanuel Carrère, “Vite che non sono le mieâ€? (edito in Italia da Einaudi), nel quale lo scrittore racconta la storia realmente accaduta di due giudici in lotta contro le strategie spesso ingannevoli del credito al consumo. Convinto che la complessitĂ del libro non si potesse trasferire su pellicola, Lioret ha semplificato la trama e creato personaggi che, per chi ha letto il resoconto di Carrère, risultano meno profondi e sfaccettati delle persone reali. Ai due protagonisti, però, Vincent Lindon e Marie Gillain imprimono una tensione che coinvolge ed emoziona per buona parte del racconto. Il regista li segue amorevolmente tra stanze di tribunale, case e ospedali, mostrando con tocco realista il maturare tra loro di un legame emotivo che non intacca gli altri affetti familiari ma che sembra in molti momenti superarli in intensitĂ . Purtroppo, procedendo verso l’inesorabile conclusione, Lioret sembra a un certo punto perdere la misura felice dell’inizio: il melodramma inghiotte tutto, e il film diventa non troppo dissimile da tante altre tragedie ospedaliere votate alle lacrime.

†‹ ƒ”•‡� ‹�‰Š

†‹ –‡˜‡� ’‹‡Ž„‡”‰

˜‡Â?‡”†¿ Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ •ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

˜‡Â?‡”†¿ Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ •ƒ„ƒ–‘ ͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

ÇĄ 2 ÇĄ

‹ ° ƒ’‡”–ƒ Â?‡”…‘Ž‡†¿ ͙͞ Žƒ ÍžÍ?Ć… ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ‡•–‹˜ƒŽ †‹ ƒÂ?Â?‡• …‘Â? ‹Ž ˆ‹ŽÂ? †‹ ‡• Â?†‡”•‘Â? Dz ‘‘Â?”‹•‡ ‹Â?‰†‘Â?dzǥ ‹Â? …‘Â?…‘”•‘Ǥ

Â? ‰ƒ”ƒ ƒÂ?…Š‡ Dz ‘•Â?‘’‘Ž‹•dz †‹ ƒ˜‹† ”‘Â?‡Â?„‡”‰ǥ Dz Â‡ÂƒÂŽÂ‹Â–Â›Çł †‹ ƒ––‡‘ ƒ””‘Â?‡ǥ Dz Â?‘—”dz †‹ ‹…Šƒ‡Ž ƒÂ?‡Â?‡ǥ Dz —Â?ƒÂ?‡dz Č‹Dz Â? –Š‡ Â‘Â‰ÇłČŒ †‹ ‡”‰‡‹ ‘œÂ?Â‹Â–Â•ÂƒÇĄ Dz ‡›‘Â?† –Š‡ ‹ŽŽ•dz †‹ ”‹•–‹ƒÂ? —Â?‰‹—ǥ Dz ‘—• ÇŻ ˜‡œ Â?…‘”‡ ‹‡Â? —dz †‹ Žƒ‹Â? ‡•Â?ÂƒÂ‹Â•ÇĄ Dz Š‡ Â?‰‡Ž• ÂŠÂƒÂ”Â‡Çł †‹ ‡Â? ‘ƒ…Š ‡ Dz Â? –Š‡ Â‘ÂƒÂ†Çł †‹ ƒŽ–‡” ƒŽŽ‡•Ǥ —‘”‹ …‘Â?…‘”•‘ Dz ‘ ‡ ‡dz †‹ ‡”Â?ƒ”†‘ ‡”–‘Ž—……‹ǥ Dz Â”ÂƒÂ…Â—ÂŽÂƒÇł †‹ ƒ”‹‘ ”‰‡Â?–‘ǥ Dz ‹ ‘ ƒÂ?‘–‘dz †‹ ƒÂ?ƒ•Š‹ ‹‹Â?‡ ‡ Dz ‡Â?‘Â?‰ ‘–‡Ždz †‹ ’‹…Šƒ–’‘Â?‰ ‡‡”ƒ•‡–ŠƒÂ?—ŽǤ

ÂŽ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–‘ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ ° –—––‘ ’‡” ƒ”‹Ž›Â? ‘Â?”‘‡ǥ ”‹–”ƒ––ƒ ‹Â?

„‹ƒÂ?…‘ ‡ Â?‡”‘ Â?‡Â?–”‡ •’‡‰Â?‡ —Â?ƒ …ƒÂ?†‡Ž‹Â?ƒǤ ƒ Â?ƒ†”‹Â?ƒ •–”‹œœƒ Žǯ‘……Š‹‘ ƒŽ „‹ƒÂ?…‘ ‡ Â?‡”‘ǣ ¹”¹Â?‹…‡ Â‡ÂŒÂ‘ÇĄ …Š‡ †ƒ “—‹ …‘Â? Dz Š‡ ”–‹•–dz …‘Â?‹Â?…‹Ö Žƒ …‘”•ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻ •…ƒ”Ǥ ŽŽƒ Â‰Â‹Â—Â”Â‹ÂƒÇĄ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒ ƒÂ?Â?‹ ‘”‡––‹ǥ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‘Â”Â‡ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ’‹Î ƒÂ?ƒ–‘ ‹Â? ”ƒÂ?Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹Ž …‘Â?’‹–‘ †‹ ƒ••‡‰Â?ƒ”‡ Žƒ ƒŽÂ?ƒ †ǯ‘”‘ •…‡‰Ž‹‡Â?†‘ –”ƒ ‹ ͚͚ –‹–‘Ž‹ ‹Â? …‘Â?…‘”•‘Ǥ ……ƒÂ?–‘ ƒ ‘”‡––‹ ‹Â? Â‰Â‹Â—Â”Â‹ÂƒÇŁ ‹ƒÂ? Â„Â„ÂƒÂ•Â•ÇĄ Â?†”‡ƒ ”Â?‘Ž†ǥ Â?Â?ƒÂ?—‡ŽŽ‡ Â‡Â˜Â‘Â•ÇĄ ‹ƒÂ?‡ ”—‰‡”ǥ ‡ƒÂ? ƒ—Ž ÂƒÂ—ÂŽÂ–Â‹Â‡Â”ÇĄ ™ƒÂ? Â… ”‡‰‘”ǥ Ž‡šƒÂ?†‡” ƒ›Â?‡ ‡ ƒ‘—Ž ‡…Â?Ǥ ÇŻÂƒÂ?Â?—Â?…‹‘ †‡ŽŽƒ ƒŽÂ?ƒ †ǯ‘”‘ Â?‡ŽŽƒ …‡”‹Â?‘Â?‹ƒ †‹ …Š‹—•—”ƒ †‡Ž ÍšÍ&#x; Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ ––‡•‡ •—ŽŽƒ ”‘‹•‡––‡ •–ƒ” ’‹Î ‘ Â?‡Â?‘ Â?‘–‡ǥ –”ƒ …—‹ ‘„‡”– ƒ––‹Â?•‘Â?ÇĄ ”‹•–‡Â? Â–Â‡Â™ÂƒÂ”Â–ÇĄ ”ƒ† ‹––ǥ ƒ… ˆ”‘Â? ‡ ƒ”‹‘Â? ‘––‹ŽŽƒ”†Ǥ


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Í›Í&#x;

‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?Â?‡”…‹‘ǥ ’”‡Â?‹ ƒ‹ Â?‡‰‘œ‹ •–‘”‹…‹

Nei giorni scorsi Margherita Peroni, da poche settimane assessore regionale al Commercio, turismo e servizi ha presieduto la premiazione dei 70 negozi storici della Lombardia. “Siamo una regione di eccellenze – ha detto l’assessore Peroni – perchĂŠ abbiamo persone d’eccellenza. Le capacitĂ , l’umanitĂ , il sacrificio e l’aiuto delle famiglie sono stati, per molti dei premiati i punti di forza per superare i momenti difficili e guardare al futuro. Dobbiamo prendere spunto

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

dalla loro tenacia per andare avanti anche in questo momentoâ€?. Tra gli esercizi premiati anche sette bresciani. Si tratta de “La Trattoria 1960â€? di Brescia, dell’osteria “Al Cervoâ€? di Borgosatollo, della Casa dello scampolo di Darfo Boario Terme, del Bar Americana di Edolo, della Bonomelli cereali e legumi di Rovato, della macelleria equina Pelleri di Rovato e della ferramente Angelo Brunelli di Salò. Gli esercizi storici si distinguono in attivitĂ storiche, negozi storici (oltre a

certificare la storicità della propria attività , hanno una collocazione architettonica, artistica e decorativa di pregio e attrezzature storiche tipiche e di assoluto rilievo), insegne storiche e di tradizione (sono collocati in contesti di storica ambientazione e rappresentano per la società veri e propri punti di riferimento nell’identità delle città lombarde) e locali storici (stesse caratteristiche dei negozi storici ma dedicati alla ristorazione e somministrazione di bevande).

–ƒŽ‹ƒ ‹•’‘•–‡ …‘�–‹�—ƒ�‡�–‡ ”‹�˜‹ƒ–‡

&ULVL TXDQGR ILQLUj OD QRWWDWD LWDOLDQD"

ÂŽ ƒ‡•‡ •‡Â?„”ƒ ‡••‡”‡ ”ƒ••‡‰Â?ƒ–‘ ƒŽ ˆƒ–ƒŽ‹•Â?‘ǣ ’”‹Â?ƒ ‘ ’‘‹ •‹ —•…‹”Â? †ƒŽ –—Â?Â?‡ŽǤ Â? ƒ––‡‰‰‹ƒÂ?‡Â?–‘ •„ƒ‰Ž‹ƒ–‘ …Š‡ …‘Â?–‹Â?—ƒ ƒ ’”‘…”ƒ•–‹Â?ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? ”‹ˆ‘”Â?‡ “—ƒÂ?–‘ Â?ƒ‹ Â?‡…‡••ƒ”‹‡

*

li italiani sono convinti che la buona stella, alla fine, aggiusti ogni cosa. Il Paese ha maturato nel corso di questi decenni di pace e prosperitĂ un senso di fatalismo positivo che lascia un retropensiero di ottimismo anche nei momenti piĂš difficili: tutto, alla fine, si aggiusta. Oggi, però, non ci sono le condizioni oggettive per coltivare simile ottimismo, e le recenti dichiarazioni dei governanti (Mario Monti in primis) battono sull’estrema fragilitĂ delle condizioni di salute italiane. Anche perchĂŠ la malattia potrebbe essere mortale: si sta assistendo in diretta al disfacimento dello Stato greco, infettato da un virus risultato inguaribile. Quel che preoccupava nel novembre 2011 – quando i partiti lasciarono il campo ai tecnici – continua a preoccupare nel maggio 2012. La “ripresa economicaâ€? è solo la vuota formula con cui si esprime quell’ottimismo di fondo: non sappiamo nemmeno come avviare il discorso, e nessuno da fuori questa volta ci aiuterĂ . Il debito pubblico è inscalfito, e costa sempre caro il continuare a rinnovare l’impegno con i creditori. Non è stata fatta alcuna vera riforma, cioè vero cambiamento strutturale, ma solo un doveroso e doloroso aggiustamento alle abitudini di spesa, accoppiato a un’ulteriore e ultimativa spremitu-

ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ •‡Â?„”ƒ ’‹Î ’”‡•ƒ †ƒ †‹•…—••‹‘Â?‹ ƒ—–‘”‡ˆ‡”‡Â?œ‹ƒŽ‹ …Š‡ †ƒŽ …‘Â?–ƒ––‘ …‘Â? ‹Ž Â?‘Â?†‘ ”‡ƒŽ‡ …Š‡ •‡Â?–‡ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ra dei redditi. All’appello mancano appunto gli aggiustamenti radicali a una macchina che perde colpi, cioè le riforme. La pubblica amministrazione non si sa come migliorarla; la legge elettorale pure; del ruolo dei

partiti si discute mentre i partiti stessi sembrano gelati all’equatore. Quindi non c’è nulla per cui rilassarsi. E invece il Paese sta giĂ cominciando a farlo. Monti e i suoi collaboratori hanno la data di scadenza sul collo: febbraio 2013. Allora la legislatura si scioglierĂ per indire nuove elezioni, e i partiti stanno scervellandosi se aspettare fino ad allora, o cacciare i tecnici giĂ quest’autunno. Le èlite “nostraneâ€?, invece dovrebbero ricercare un salutare contatto con i territori che amministrano. Capire che la cassa integrazione di oggi non è altro che il preludio della disoccupazio-

ne di domani. Che i consumi interni sono in picchiata, dalle automobili fino addirittura ai prodotti alimentari. Che c’è un fortissimo bisogno di una buonissima politica portata avanti da persone avvedute e lungimiranti. Non sono inopportuni gli appelli che presidente del Consiglio e ministri stanno lanciando in questi giorni all’opinione pubblica sulla gravitĂ del momento. Ăˆ inopportuno che la classe politica stessa abbia una deriva di stampo ellenico: partiti che giocano con il fuoco e solo per i propri interessi, mentre fuori crolla tutto.

$O ´&DQRVVDÂľ LO FRQFRUVR $LE Il quarto concorso agro-alimentare caseario promosso da Associazione industriale bresciana (nella foto la cerimonia conclusiva) è stato vinto dal Centro formazione professionale “Canossaâ€? di Brescia cui sono andati 1500 euro destinati all’acquisto di materiale didattico. Al secondo posto si è classiďŹ cato l’Istituto “Perlascaâ€? di Idro e al terzo il “Caterina de’ Mediciâ€? di Desenzano, premiati rispettivamente con 1000 e 800 euro. Alla prima delle tre scuole

classiďŹ cate verrĂ anche offerta la possibilitĂ di uno stage a Formentera, nel periodo estivo con vitto, alloggio e stipendio, per due cuochi (maggiorenni) per l’intera estate, oppure per coppie di due per metĂ periodo, che la scuola riterrĂ di indicare. Il concorso era iniziato in marzo e si è sviluppato con nove prove ďŹ nalizzate a mettere in evidenza i migliori ragazzi che una volta terminati gli studi vorranno lavorare nel campo della ristorazione, o dell’hotel-

lerie, settore che presenta ampi spazi di lavoro ed anche compensi di buon livello. “Obiettivo primario del concorso – ha detto Franco Gussalli Beretta, vice presidente di Aib per l’education – è quello di creare un rapporto diretto tra aziende e istituti scolastici per migliorare opportunitĂ di lavoro, sostenere le scuole nelle loro esigenze. Un concorso che ha visto coinvolti anche i docenti con un mix di competenzeâ€?.

œ‹‘Â?‡ …ƒ––‘Ž‹…ƒ ‡‡’ ‹Â?•‹†‡ǣ †‡Â?–”‘ Žƒ …”‹•‹ ‡‡’ Â?•‹†‡ǣ ’‡” ‰—ƒ”†ƒ”‡ †‡Â?–”‘ Žƒ …”‹•‹Ǥ ÇŻ œ‹‘Â?‡ …ƒ––‘Ž‹…ƒ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ Šƒ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ–‘ ‹Ž –‡Â?ƒ …‘Â? ‡„ƒ•–‹ƒÂ?‘ ƒ”‹•‘Â?‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒǤ ÂŽ …—”ƒ–‘”‡ †‡ŽŽƒ ”—„”‹…ƒ Dz ‘…—• ‡…‘Â?‘Â?Â‹ÂƒÇł ‹Â? ‘Â?†ƒ •— ƒ†‹‘͚͜ Šƒ ”‹…‘”†ƒ–‘ Ž‡ ‘”‹‰‹Â?‹ †‹ —Â?ƒ …”‹•‹ …Š‡ ° •–ƒ–ƒ ‡••‡Â?œ‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ƒǤ ‘’‘ —Â?ƒ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹–ƒ ƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‡ŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ‡ †‡ŽŽ‡ •—‡ ’‹Î †‹•ƒ•–”‘•‡ …‘Â?•‡‰—‡Â?œ‡ ȋ•— –—––‡ Žƒ …”‹•‹ ‰”‡…ƒ …Š‡ ”‹•…Š‹ƒ †‹ Â?‹Â?ƒ”‡ Žǯ‹Â?–‡”ƒ Â—Â”Â‘Â’ÂƒČŒ ƒ”‹•‘Â?‹ Šƒ ‹Â?†‹…ƒ–‘ —Â?ƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ ’‡” —•…‹”‡ †ƒŽŽƒ …”‹•‹Ǥ ƒÂ?–‘ Â?‡Ž ’‹……‘Ž‘ †‡ŽŽ‡ †‹Â?ƒÂ?‹…Š‡ ‡…‘Â?‘Â?‹…Š‡ –”ƒ ‹Â?’”‡•‡ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ “—ƒÂ?–‘ Â?‡‹ ‰”ƒÂ?†‹ ”ƒ’’‘”–‹ –”ƒ Â–ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ —Â? ”‹Â?Â?‘˜ƒ–‘ •’‹”‹–‘ †‹ …‘‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â?ÇĄ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ …‘•–”—‹”‡ ƒ••‹‡Â?‡ǥ ”‹’ƒ”–‡Â?†‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â•Â‡Â?ÂœÂ‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ …‹‘° †ƒŽ –‡••—–‘ •‘…‹ƒŽ‡ ˆƒ––‘ †‹ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹Ǥ ‘Ž‘ …‘•¿ Ž‡ ƒœ‹‡Â?†‡ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ –‘”Â?ƒ”‡ ƒ •‘•–‡Â?‡”•‹ ‡ ƒ …ƒÂ?Â?‹Â?ƒ”‡ ˜‡”•‘ ‹Ž ˆ—–—”‘Ǣ •‘Ž‘ …‘•¿ ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ †‹ —Â?‘ –ƒ–‘ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ‹Â?–”ƒ’”‡Â?†‡”‡ —Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ”‹‰‘”‡ ÂˆÂ‹Â•Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ …‘Â? —Â?ƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‹ •’‡”ƒÂ?œƒ ‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ †‹ —Â?‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ǥ ˆ‡”Â?ƒÂ?†‘ Žƒ •’‡…—Žƒœ‹‘Â?‡ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ƒ …Š‡ •‹ Â?—–”‡ †‡ŽŽǯ‹Â?Â…Â‡Â”Â–Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ ƒ‰‰‹”ƒÂ?†‘•‹ •—‰Ž‹ –ƒ–‹ ’‹Î †‡„‘Ž‹ …‘Â?‡ —Â? ƒ˜˜‘Ž–‘‹‘ ƒ––‘”Â?‘ ƒŽŽƒ „‡•–‹ƒ ’‹Î ˆ”ƒ‰‹Ž‡Ǥ ‘Ž‘ …ƒÂ?„‹ƒÂ?†‘ ‹ Â?‡……ƒÂ?‹•Â?‹ †‹ –ƒ••ƒœ‹‘Â?‡ǥ ‘˜˜‡”‘ …‘Â? —Â?ƒ ”‡†‹•–”‹„—œ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‡††‹–‘ ƒ––—ƒ–ƒ •’‘•–ƒÂ?†‘ ‹Ž …ƒ”‹…‘ ˆ‹•…ƒŽ‡ †ƒŽ Žƒ˜‘”‘ ƒŽŽ‡ ”‡Â?†‹–‡ ˆ‹Â?ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇĄ •‹ Ž‹„‡”‡”ƒÂ?Â?‘ ”‹•‘”•‡ …Š‡ ˆƒ”ƒÂ?Â?‘ …”‡•…‡”‡ Žƒ …Žƒ••‡ Â?‡†‹ƒ ‡ …Š‡ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ˆƒ” ”‹’ƒ”–‹”‡ —Â?ÇŻ —”‘’ƒ …Š‡ ‘‰‰‹ ƒ’’ƒ”‡ ‹Â? „ƒŽ‹ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ Â?ƒÂ?…ƒÂ?œƒ †‹ …‘”ƒ‰‰‹‘ ‡ †‹ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ …‘•–”—‹”‡ ’”‘‰‡––‹ …‘Â?—Â?‹Ǥ Č‹ Â?†”‡ƒ Â‡ČŒ


Í›Í

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

’ƒ•˜‹ ”‡•…‹ƒ “—‘–ƒ Í Í˜Í˜Í˜ ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‹ Il collegio Ipasvi è l’Ordine degli infermieri e assistenti sanitari della provincia di Brescia. Ăˆ la stessa legge a deďŹ nire per tutti gli ordini e collegi le ďŹ nalitĂ che si riassumono in una esterna e una interna. “La prima – dichiara Stefano Bazzana (nella foto), presidente Ipasvi provinciale e membro del Consiglio nazionale – è la tutela del cittadino che ha il diritto, sancito dalla Costituzione, di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualiďŹ cato, senza pendenze penali, in possesso

di uno speciďŹ co titolo che abilita alla professioneâ€?. Rappresentanti dell’Ipasvi sono presenti in commissione di tesi del corso di laurea per infermieri: veriďŹ cano la preparazione dei laureandi e conferiscono l’abilitazione all’esercizio professionale. Un recente rapporto dei Nas segnala quella degli infermieri come la professione maggiormente colpita da abusivismo. Eppure chiunque può veriďŹ care se un infermiere è iscritto all’albo collegandosi al

sito www.ipasvibs.it. Può inoltre consultare l’elenco speciale dei liberi professionisti e degli studi associati per assistenza domiciliare o altro. “La seconda ďŹ nalità – conclude Bazzana – è rivolta agli iscritti, che il Collegio è tenuto a tutelare nella loro professionalitĂ , favorendo lo sviluppo professionale, esercitando il potere disciplinare, contrastando la concorrenza sleale, vigilando sul rispetto del Codice deontologicoâ€?. A Brescia l’Ipasvi è presente ďŹ n dal 1955 quando contava solo 267 iscritti.

Chiunque e ovunque tu siaâ€? che esplicitava uno dei piĂš forti principi etici presenti nel Codice deontologico che assume un fondamento valoriale per l’intera compagine professionale. Nel 2006 la scelta cade su: “PiĂš infermieri = piĂš saluteâ€?, una semplice equazione, fatta in quell’anno anche dal direttore generale dell’Oms e dal ministro italiano della salute, Livia Turco. “Venti di cambiamento. Verso altri vent’anni di impegno degli infermieri italiani per i nuovi diritti dei cittadiniâ€? è lo slogan scelto per il manifesto di questo 2012, in giorni in cui il Ministero della Salute sta discutendo un nuovo ruolo degli infermieri, riconoscendo la formazione universitaria, le com-

petenze raggiunte e gli ottimi risultati delle sperimentazioni regionali. “Si assiste infatti – conclude Bazzana – a uno sviluppo delle realtĂ organizzative e assistenziali legato a fenomeni quali l’aumento dell’etĂ media, dei cittadini con fragilitĂ e malattie cronicodegenerativeâ€?.

’’—�–ƒ�‡�–‹ ‡Ž‡„”ƒ–ƒ ‹Ž ͙͚ �ƒ‰‰‹‘ —�ƒ ‰‹‘”�ƒ–ƒ ‹�–‡”�ƒœ‹‘�ƒŽ‡

,QIHUPLHUH VFHOWD GD UDFFRQWDUH

ÂŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ –‡ˆƒÂ?‘ ƒœœƒÂ?ƒ ”‹’‡”…‘””‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹ –‡Â?‹ •…‡Ž–‹ Â?‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ǥ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ …‘•–ƒÂ?–‡ …”‡•…‹–ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡

,

l 12 maggio, giornata dell’infermiere, l’Ipasvi ha celebrato l’importante appuntamento scegliendo di raccontarsi ai cittadini, ai ricoverati, agli operatori del settore sanitario e ai giovani che potrebbero sceglierla per il loro futuro. Il Consiglio direttivo Ipasvi di Brescia, vista l’incertezza e le difficoltĂ del momento, ha infatti deciso di “festeggiareâ€? con un convegno aperto a tutti gli iscritti e agli studenti dei corsi di laurea in Infermieristica (triennale) e magistrale in Scienze infermieristiche. “Con il manifesto della federazione nazionale Ipasvi, ci siamo invece rivolti ai

ÇŻ

cittadini – ha dichiarato Stefano Bazzana, presidente Ipasvi della provincia di Brescia e membro del Consiglio Nazionale – nel segno della continuitĂ e del rilancio dell’impegno nei loro confronti, tenendo conto dei loro bisogni e delle loro aspettativeâ€?. Negli ultimi 20 anni, i manifesti hanno sempre sottolineato questo impegno solidale in tema di alleanza con i pazienti e le loro famiglie. Gli slogan proposti ribadiscono la scelta di stare “dalla parte del cittadinoâ€?. Quello del 1992 recitava: “Professione Salute, gesti che contanoâ€?, uno slogan sceltoper sottolineare l’appartenenza di quella infermieristi-

ca alle professioni che promuovono la salute e lo fanno anche con i gesti della cura. Di grande attualitĂ , ancora oggi, lo slogan scelto per il manifesto del 1995: “Per 365 giorni l’anno 400mila infermieri assistono chi si ammala e chi ha bisogno di cure. Oggi, soltanto oggi, si fanno un po’ di pubblicitĂ â€?. Storico anche il manifesto dell’anno successivo: “Patto infermiere – cittadinoâ€? che pochi anni dopo, nel 1999, sarebbe diventato la premessa del nuovo Codice deontologico dell’infermiere. Ăˆ del 2003 lo slogan “Agli infermieri non importa la tua razza, il tuo credo, il tuo sesso. L’importante è assisterti.

5x2 275 * 78

� …‘�˜‡‰�‘ ’‡” Dzƒ††‡––‹ ƒ‹ Žƒ˜‘”‹ Dz ‡ —�ƒ …ƒ�’ƒ‰�ƒ †‹ •‡�•‹„‹Ž‹œœƒœ‹‘�‡ •–”—�‡�–‹ ’‡” Žƒ ‰‹‘”�ƒ–ƒ †‡Ž ͙͚ �ƒ‰‰‹‘


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͛ͥ

ƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ Â?ƒ–‘ Â?‡Ž ͙ͥ͞Í? Dal 1965 il Consiglio internazionale delle infermiere celebra una giornata internazionale con lo scopo di ricordare il contributo che gli infermieri di tutto il mondo danno alla societĂ contribuendo a migliorare la salute e la qualitĂ della vita. La data del 12 maggio è stata scelta in quanto data di nascita di Florence Nightingale (18201910), che è considerata la fondatrice della moderna

infermieristica. Ogni anno, la giornata è stata dedicata ad un tema generale e le rappresentanze dei professionisti preparano e distribuiscono materiale di informazione di tipo educativo e pubblico, che gli infermieri in tutto il mondo utilizzano per illustrare ai cittadini le ragioni di questa festa. Sino agli anni ’60 in Italia la data del 12 maggio era celebrata dalle associazioni

infermieristiche e da qualche singolo Collegio provinciale. Ăˆ nel 1980 che la Federazione nazionale degli infermieri decide di sostenere anche nel nostro Paese l’iniziativa con l’obiettivo, allora come oggi, di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui valori di cui è portatrice la professione infermieristica: “una professione che trova il suo signiďŹ cato piĂš originale e autentico nel servizio all’uomoâ€?.

’ƒ•˜‹ ƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽǯ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‡

5LFHUFD H SUDVVL TXRWLGLDQD ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ ƒ’’”‡œœƒ–‹ ‰Ž‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ ’”‘’‘•–‹ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ ’‡” …‡Ž‡„”ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ †‡Ž ͙͚ Â?ƒ‰‰‹‘ •…‘”•‘

,

ÇŻ

l convegno organizzato per celebrare la Giornata internazionale dell’infermiere ha registrato il tutto esaurito: l’aula magna della facoltà di Medicina era gremita di infermieri. Il tema, molto sentito, riguardava la necessità di colmare il divario esistente tra i risultati della ricerca e l’applicazione di questi risultati nella prassi quotidiana. La prof.ssa Palese (infermiera ricercatrice) ha delineato gli aspetti positivi e gli aspetti critici delle diverse metodologie della ricerca infermieristica, sottolineando l’importanza

—Â?‡”‘•‡ Ž‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œ‡ ’‘”–ƒ–‡ †ƒ ‹Â?ˆ‡”Â?‹‡”‹ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ –‡Â?—–‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—ÂŽÂƒ Â?ƒ‰Â?ƒ †‡ŽŽƒ ˆƒ…‘Ž–Â? †‹ ‡†‹…‹Â?ƒ dell’integrazione tra metodi differenti per produrre miglioramenti nell’assistenza alle persone. Il racconto delle esperienze dai luoghi della cura ha visto succedersi colleghi di tutte le realtĂ sanitarie

pubbliche e private presenti sul nostro territorio; esperienze che rappresentano altrettante testimonianze della possibilitĂ di coniugare gli aspetti teorici con la pratica operativa. I contributi presentati hanno messo in luce come la ricerca, sia essa esplorativa di ambiti nuovi, sia essa applicazione nel proprio contesto di risultati prodotti da altri, ha un grande valore, può produrre innovazione e può davvero consentire il coinvolgimento degli infermieri, anche rispetto all’uso delle risorse. I colleghi dell’Asl di Vallecamonica o

Ď­ĎŽ žĂĹ?Ĺ?Ĺ?Ĺ˝ ĎŽĎŹĎ­ĎŽ Ć?Ĺ? Ä&#x; ƚĞŜƾƚŽ Ĺ?ĹŻ ŽŜǀĞĹ?ŜŽ Ć‰ÄžĆŒ Ĺ?ŜĨÄžĆŒĹľĹ?ÄžĆŒĹ?Í• Ä‚Ć?Ć?Ĺ?Ć?ƚĞŜĆ&#x; Ć?Ä‚ĹśĹ?ĆšÄ‚ĆŒĹ?Í• Ĺ?ŜĨÄžĆŒĹľĹ?ÄžĆŒĹ? ƉĞĚĹ?Ä‚ĆšĆŒĹ?Ä?Ĺ? /ŜĨÄžĆŒĹľĹ?ÄžĆŒĹ? Äž ĆŒĹ?Ä?ÄžĆŒÄ?Ä‚Í— ů͛ĞǀĹ?ÄšÄžĹśÇŒÄ‚ ĚĞĹ? ĚĂĆ&#x;Í• Ĺ?ĹŻ Ć?Ĺ?Ĺ?ĹśĹ?ÄŽÄ?ĂƚŽ ĚĞůů͛ĞĆ?Ć‰ÄžĆŒĹ?ÄžĹśÇŒÄ‚

Íž>Ä‚ ĆŒĹ?Ä?ÄžĆŒÄ?Ä‚ Ĺ?ŜĨÄžĆŒĹľĹ?ÄžĆŒĹ?Ć?Ć&#x;Ä?Ä‚Í• Ć?Ĺ?Ä‚ ƋƾĂůĹ?ƚĂĆ&#x;ǀĂ Ć?Ĺ?Ä‚ ƋƾĂŜĆ&#x;ƚĂĆ&#x;ǀĂ͕ Ä&#x; Ä?ĆŒĆľÄ?Ĺ?Ä‚ĹŻÄž Ć‰ÄžĆŒ ƾŜ͛ĂĆ?Ć?Ĺ?Ć?ĆšÄžĹśÇŒÄ‚ Ć?Ä‚ĹśĹ?ĆšÄ‚ĆŒĹ?Ä‚ ÄšĹ? ƋƾĂůĹ?ĆšÄƒ ĞĚ ÄžĸÄ?Ä‚Ä?Äž Ĺ?Ĺś ĆŒÄžĹŻÄ‚ÇŒĹ?ŽŜÄž Ä‚Ĺ? Ä?Ĺ˝Ć?Ć&#x;͘ Í› ŜĞÄ?ÄžĆ?Ć?Ä‚ĆŒĹ?Ä‚ Ć‰ÄžĆŒ Ĺ?ÄžĹśÄžĆŒÄ‚ĆŒÄž ŜƾŽÇ€Äž Ä?ŽͲ ŜŽĆ?Ä?ÄžĹśÇŒÄžÍ• Ć‰ÄžĆŒ Ç€Ä‚ĹŻĆľĆšÄ‚ĆŒÄž ĹŻÄ‚ Ć‰ĆŒÄ‚Ć&#x;Ä?Ä‚ Äž Ĺ? Ć?ÄžĆŒÇ€Ĺ?ÇŒĹ? ÄžĆ?Ĺ?Ć?ƚĞŜĆ&#x; Äž Ć‰ÄžĆŒ ĨŽĆŒĹśĹ?ĆŒÄž Ć‰ĆŒĹ˝Ç€Äž ÄšĹ? ÄžĸÄ?Ä‚Ä?Ĺ?Ä‚ Ä?ŚĞ Ĺ˝ĆŒĹ?ÄžĹśĆšÄžĆŒÄ‚ŜŜŽ ĹŻÄ‚ ĨŽĆŒĹľÄ‚ÇŒĹ?ŽŜÄž Ĺ?ŜĨÄžĆŒĹľĹ?ÄžĆŒĹ?Ć?Ć&#x;Ä?Ä‚Í• ĹŻÄ‚ Ć‰ĆŒÄ‚Ć&#x;Ä?Ä‚Í• ĹŻÄ‚ ĆŒĹ?Ä?ÄžĆŒÄ?Ä‚ Äž Ĺ?ĹŻ žĂŜĂĹ?ÄžĹľÄžĹśĆšÍ˜ >Ä‚ ĆŒĹ?Ͳ Ä?ÄžĆŒÄ?Ä‚ Ĺ?ŜĨÄžĆŒĹľĹ?ÄžĆŒĹ?Ć?Ć&#x;Ä?Ä‚ Ä&#x; ƾŜ ƉŽƚĞŜƚĞ ĹľÄžÇŒÇŒĹ˝ Ć‰ÄžĆŒ ĆŒĹ?Ć?ƉŽŜÄšÄžĆŒÄž Ä‚ĹŻĹŻÄž ÄšŽžÄ‚ŜĚĞ Ć?ĆľĹ?ĹŻĹ? Ĺ?ĹśĆšÄžĆŒÇ€ÄžĹśĆ&#x; ÄšĹ? Ä‚Ć?Ć?Ĺ?Ć?ĆšÄžĹśÇŒÄ‚ Ć?Ä‚ĹśĹ?ĆšÄ‚ĆŒĹ?Ä‚ Äž Ć‰ÄžĆŒ ĆšĆŒĹ˝Ç€Ä‚ĆŒÄž ĹŻÄž žĞƚŽĚŽůŽĹ?Ĺ?Äž ĹľĹ?Ĺ?ĹŻĹ?Ĺ˝ĆŒĹ? Ć‰ÄžĆŒ Ć‰ĆŒŽͲ žƾŽÇ€ÄžĆŒÄž ĹŻÄ‚ Ć?ĂůƾƚĞ͕ Ć‰ĆŒÄžÇ€ÄžĹśĹ?ĆŒÄž ĹŻÄ‚ žĂůĂƍĂ͕ ŽčĆŒĹ?ĆŒÄž Ĺ?ĹśĆšÄžĆŒÇ€ÄžĹśĆ&#x; Ä‚Ć?Ć?Ĺ?Ć?ƚĞŜͲ ÇŒĹ?Ä‚ĹŻĹ? Ä‚ĹŻĹŻÄž Ć‰ÄžĆŒĆ?ŽŜÄž ÄšĹ? ƋƾĂůĆ?Ĺ?Ä‚Ć?Ĺ? ÄžĆšÄƒ Äž ŜĞĹ? ÄšĹ?Ç€ÄžĆŒĆ?Ĺ? Ä?ŽŜƚĞĆ?Ć&#x;Í&#x;͘ /ĹśĆšÄžĆŒĹśÄ‚Ć&#x;ŽŜÄ‚ĹŻ ŽƾŜÄ?Ĺ?ĹŻ ŽĨ EĆľĆŒĆ?ÄžĆ?͘ ĹŻĹ˝Ć?Ĺ?ĹśĹ? dŚĞ 'ĂƉ͗ ĨĆŒŽž Ç€Ĺ?ĚĞŜÄ?Äž ƚŽ Ä?Ć&#x;ŽŜ͘ /ĹśĆšÄžĆŒĹśÄ‚Ć&#x;ŽŜÄ‚ĹŻ EĆľĆŒĆ?ÄžĆ? ĂLJ ĎŽĎŹĎ­ĎŽ Ä?Ä?Ĺ˝Ĺ?ĹŻĹ?ĞŜĚŽ ĹŻÍ›Ĺ?ŜǀĹ?ƚŽ ĚĞůů͛ /ĹśĆšÄžĆŒĹśÄ‚Ć&#x;ŽŜÄ‚ĹŻ ŽƾŜÄ?Ĺ?ĹŻ ŽĨ EĆľĆŒĆ?ÄžĆ? Ĺ?ĹŻ Ä?ŽŜͲ ǀĞĹ?ŜŽ ŚĂ Ć‰ĆŒĹ˝Ć‰Ĺ˝Ć?ƚŽ ƾŜÄ‚ ĆŒĹ?ŇĞĆ?Ć?Ĺ?ŽŜÄž Ä?ŽŜ Ä‚ĆľĆšĹ˝ĆŒÄžÇ€ŽůĹ? ÄžĆ?Ć‰ÄžĆŒĆ&#x; ĞĚ ƾŜÄ‚ Ć?ÄžĆŒĹ?Äž ÄšĹ? ÄžĆ?Ć‰ÄžĆŒĹ?ÄžĹśÇŒÄž Ć?ƾůůÍ›Ĺ?ĹľĆ‰ĹŻÄžĹľÄžĹśĆšÄ‚ÇŒĹ?ŽŜÄž ĚĞĹ? ĆŒĹ?Ć?ƾůƚĂĆ&#x; ĚĞůůĂ ĆŒĹ?Ä?ÄžĆŒÄ?Ä‚ ƋƾĂŜĆ&#x;ƚĂĆ&#x;ǀĂ Äž ƋƾĂůĹ?ƚĂĆ&#x;ǀĂ ŜĞůůĂ Ć‰ĆŒÄ‚Ć&#x;Ä?Ä‚ Ĺ?ŜĨÄžĆŒĹľĹ?ÄžĆŒĹ?Ć?Ć&#x;Ä?Ä‚Í— Ć?Ä?Ĺ?ÄžĹśÇŒÄ‚ Äž Ä‚ĆŒĆšÄžÍ• Ĺ?ĹśĆ?Ĺ?ĞžĞ͕ ƉŽĆ?Ć?ŽŜŽ ĨÄ‚ĆŒÄž ĹŻÄ‚ ÄšĹ?ÄŤÄžĆŒÄžĹśÇŒÄ‚Í˜ dƾƊÄž ĹŻÄž ĆŒÄžÄ‚ĹŻĆšÄƒ Ć?Ä‚ĹśĹ?ĆšÄ‚ĆŒĹ?Äž ƉƾÄ?Ä?ĹŻĹ?Ä?ŚĞ Äž Ć‰ĆŒĹ?ǀĂƚĞ ĚĞůůĂ Ć‰ĆŒĹ˝Ç€Ĺ?ĹśÄ?Ĺ?Ä‚ ŚĂŜŜŽ ĆŒĹ?Ć?ƉŽĆ?ƚŽ Ä‚ĹŻ ŜŽĆ?ĆšĆŒĹ˝ Ĺ?ŜǀĹ?ƚŽ Äž ŜĞůůĂ Ć?ÄžÄ?ŽŜĚĂ Ć‰Ä‚ĆŒĆšÄž ĚĞů Ä?ŽŜǀĞĹ?ŜŽ ŚĂŜŜŽ Ć‰ĆŒÄžĆ?ĞŜƚĂƚŽ ƾŜ͛ĞĆ?Ć‰ÄžĆŒĹ?ÄžĹśÇŒÄ‚ Ä‚Ĺ?ĹŻĹ? ŽůĆšĆŒÄž ϲϏϏ Ć‰Ä‚ĆŒĆšÄžÄ?Ĺ?ƉĂŜĆ&#x;͘ ŽůůÄžĹ?Ĺ?Ĺ˝ /W ^s/ ÄšĹ? ĆŒÄžĆ?Ä?Ĺ?Ä‚ Í´ sĹ?Ä‚ W͘DĞƚĂĆ?ƚĂĆ?Ĺ?Ž͕ ώϲ Í´ ώϹϭώϲ ĆŒÄžĆ?Ä?Ĺ?Ä‚ Ĺ?ŜĨŽÎ›Ĺ?ƉĂĆ?Ç€Ĺ?Ä?Ć?͘Ĺ?Ćš Í´ Ç Ç Ç Í˜Ĺ?ƉĂĆ?Ç€Ĺ?Ä?Ć?͘Ĺ?Ćš

del Civile ad esempio, con risultati di documentata efficacia, hanno potuto aprire ambulatori a gestione infermieristica. Nel corso della giornata è stato ripreso piĂš volte il tema della necessitĂ di integrazione fra professionisti, affermata in apertura da Ottavio Di Stefano, presidente dell’Ordine dei medici. NecessitĂ richiamata anche dai direttori infermieristici della nostra provincia che, in veste di moderatori, hanno sottolineato l’importanza di creare alleanze dentro e fuori la professione per garantire la continuitĂ assistenziale, viste

anche le crescenti difficoltĂ determinate dall’attuale crisi economica. Altra esigenza affermata da piĂš parti è stata quella dell’importanza della condivisione del progetto di cura con la persona che si affida a noi. La Giornata internazionale dell’infermiere è stata dunque una preziosa occasione di condivisione e confronto per gli infermieri bresciani. Dal confronto nascono idee, le idee nuove, sottoposte al vaglio della ricerca, rappresentano il terreno piĂš fertile per generare processi innovativi.


͘͜

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

ƒ•�‡– ƒ ‡‘�‡••ƒ –‘”�ƒ ƒ ‰”ƒˆˆ‹ƒ”‡

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Dopo l’ottima prestazione di mercoledÏ in gara-3, conclusasi sul punteggio di 95 a 73 tra le mura amiche del San Filippo, la Leonessa cerca giovedÏ sera di impattare la serie contro Scafati, arrivata a Brescia sul 2 a 0 per i campani. Si riparte dalla grande prestazione di Goldwire e Busma, rispettivamente autori di 27 e 28 punti nell’ultima partita (senza dimenticare la gara da incorniciare di Ghersetti e Thompson), e piÚ in generale da una squadra che sembra aver

acquisito la mentalità migliore per affrontare questi playoff, lottando su ogni pallone e trovando una buona circolazione di palla. Ora comunque per i giocatori mente sgombra e concentrata sul prossimo incontro, come ha dichiarato coach dell’Agnello nel post-partita, senza guardare troppo avanti. Ci permettiamo invece di farlo noi: se giovedÏ si vince si torna a Scafati il 20 maggio per la bella, altrimenti si chiuderà una stagione vissuta comunque alla grande. (f.u.)

—‰„› ƒ„ƒ–‘ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽ Dz ƒÂ? ‹…Š‡Ž‡dz ‰ƒ”ƒ Íš ’‡” Ž‘ •…—†‡––‘

&DPPL &DOYLVDQR OD PHWD D XQ SDVVR

ÂŽ ƒÂ?Â?‹ ˜‹Â?…‡ ͚͚ ƒ ÍšÍ&#x; Žƒ ’”‹Â?ƒ •ˆ‹†ƒ †‹ ˆ‹Â?ƒŽ‡ †‡Ž …ƒÂ?’‹‘Â?ƒ–‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ †ǯ ……‡ŽŽ‡Â?œƒ …‘Â?–”‘ ‹Ž ”ƒ–‘Ǥ ”ƒ …‹ •‹ …‘Â?…‡Â?–”ƒ ’‡” Žƒ ’”‘••‹Â?ƒ ‡ ’‘••‹„‹Ž‡ —Ž–‹Â?ƒ ‰ƒ”ƒǢ —Â? ’ƒ”‡‰‰‹‘ †ƒ”‡„„‡ ƒ‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ †‹ ƒ˜‹Â?ƒ–‘ ‹Ž –‹–‘Ž‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡

‰‹ƒŽŽ‘Â?‡”‹ ’‘–”‡„„‡”‘ ƒ‰‰‹—†‹…ƒ”•‹ ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‹ ƒÂ?’‹‘Â?‡ †ǯ –ƒŽ‹ƒ ’‡” Žƒ –‡”œƒ ˜‘Ž–ƒǤ —……‡••‡ Â?‡Ž ͚͘͘Í? ‡ Â?‡Ž ͚͘͘Í

6

tadio Enrico Chersoni, casa degli Estra I Cavalieri Prato, prima gara della finale scudetto del campionato Eccellenza, sabato 13 maggio. Nel secondo tempo il Cammi Calvisano ribalta il risultato. Dal 17 a 3 dei primi 40 minuti riesce a conquistare la vittoria con un 22 a 27. Il risultato dei primi 40 minuti giocati appare irrimediabile per il Cammi che reagisce a fatica ai continui punti subiti e sembra non riprendersi. GiĂ dai primi minuti della seconda parte del match però, il Calvisano cambia radicalmente la storia della partita: in una giornata afosa, la ripresa dei giallo neri di Andrea Cavinato sembra fare una doccia ghiacciata alle speranze del pubblico pratese che spera nella vittoria fino alla fine dei minuti di recupero dati dall’arbitro Damasco. Il pubblico ospite esplode e la situazione sembra risollevarsi. Al ventiduesimo in mischia Damasco concede la meta tecnica al Calvisano del 22-20. Prato sembra perdere il controllo della partita e Calvisano è sempre piĂš pressante e determinato. Altro fallo pratese porta Damasco a fischiare la seconda meta tecnica e il Cammi sorpassa: 27-22. Gli ultimi minuti della gara vedono i cavalieri cercare la meta ma la squadra avversaria difende

Í™

con sicurezza e fermezza e si aggiudica il match. “Sono molto contento, il primo tempo non è andato molto bene ma abbiamo recuperato nel secondo giocando meglio. Il Prato è una grande squadra ed è stata dura batterla. Sono veramente felice della vittoria − dice Vunisa, terza linea del Cammi − ce lo meritiamoâ€?. Dopo un anno di duro lavoro fisico

e strategico, il Cammi Calvisano ce l’ha fatta ad arrivare in vetta, ora manca solo lo sprint finale. L’allenatore Cavinato confida nelle capacitĂ dei suoi ragazzi. Anche un minimo sbaglio può portare al secondo posto in classifica di questo campionato d’Eccellenza, c’è bisogno di massima serietĂ e concentrazione sabato 19 maggio alle 16.30 sul campo di casa il “San

Micheleâ€?, seconda sfida e forse ultima della finale di scudetto della stagione 2011/2012. Lo stadio “San Micheleâ€? sarĂ intitolato a Peroni, marchio della birra italiana che oltre a colorare il terzo tempo della Nazionale azzurra di Rugby, ora colorerĂ anche quello dei tifosi del Calvisano. Mai prima d’oggi in Italia una squadra di rugby aveva visto il suo stadio intitolato ad un marchio: Peroni ha deciso di tracciare questa nuova via, assieme però ad un club che rappresenta la tradizione quale è Calvisano. Per il Cammi, che nonostante la tradizione è una neopromossa, nella partita sarĂ sufficiente un pareggio per aggiudicarsi il terzo titolo di Campione d’Italia (i precedenti conquistati nel 2005 e nel 2008), mentre ai Cavalieri sarĂ necessario vincere per arrivare alla terza e decisiva partita. La partita sarĂ trasmessa in diretta su Raisport 1. Le aspettative da entrambe le parti sono alte, visto il livello raggiunto in questa stagione, ma il posto è solo uno: che vinca il migliore.

”‡•…‹ƒ ÂŽ …ƒ’‘Ž‹Â?Â‡ÂƒÇŁ ‘”ƒ •‡”˜‡ …Š‹ƒ”‡œœƒ ‡”Â?‹Â?‡ Â…Â‘Â”Â•ÂƒÇŁ ƒ ƒ”‹ ƒÂ?…Š‡ Žƒ Â?ƒ–‡Â?ƒ–‹…ƒ Šƒ Â?‡••‘ Žƒ Â’ÂƒÇŚ ”‘Žƒ ˆ‹Â?‡ ƒŽŽƒ …‘”•ƒ ’Žƒ› ‘ˆˆ †‡Ž ”‡•…‹ƒǤ ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ÍšÍ˜Í™Í™Č€ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ †—Â?“—‡ǥ ˜ƒ ‹Â? ƒ”…Š‹˜‹‘ …‘Â? †—‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ Â†ÇŻÂƒÂ?–‹…‹’‘Ǥ ‘Â?‡Â?‹nj …ƒ ƒŽŽ‡ Í™Í? Žǯ—Ž–‹Â?ƒ •ˆ‹†ƒ …ƒ•ƒŽ‹Â?ÇŚ ‰ƒ …‘Â? ‹Ž ‹˜‘”Â?‘ ‡ ’‘‹ Žƒ ‰‹–ƒ ƒ ”‘–‘Â?‡Ǥ ÇŻÂƒÂ?ƒ”‡œœƒ ’‡” ƒ˜‡” Â?‘ŽŽƒ–‘ Â?‡Ž ˆ‹Â?ƒŽ‡ ° ’ƒ’ƒ„‹Ž‡ Â?ƒ “—‡•–ƒ •“—ƒ†”ƒ Â?‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?‘ Â?‡•‡ ƒ˜‡˜ƒ ƒ……‡•‘ Žƒ •’‹ƒ †‡ŽŽƒ ”‹•‡”nj ˜ƒǤ ÂŽ ”‡…‘”† †‹ ͙͘ ’ƒ”–‹–‡ •‡Â?œƒ •…‘Â?ˆ‹––‡ ‡ †‡ŽŽǯ‹Â?„ƒ––‹„‹Ž‹–Â? ˆ”ƒ ‹ ’ƒŽ‹ †‹ ”…ƒ”‹ •‘Â?‘ —Â? ”‹…‘”†‘Ǥ ‡‹ ’”‘••‹Â?‹ Í™Í Í˜ Â?‹Â?—–‹ „‹•‘‰Â?‡nj ”Â? …‘Â?‰‡†ƒ”•‹ …‘Â? ‘Â?‘”‡Ǥ ƒŽŽ‘ •’ƒ—”ƒ……Š‹‘ †‡ŽŽƒ ”‡–”‘…‡••‹‘Â?‡ ƒŽ •‘‰Â?‘ ’Žƒ› Â‘ÂˆÂˆÇĄ …‘Â? ‹Ž …ƒÂ?„‹‘ †‹ ’ƒÂ?…Š‹Â?ƒ ’‹Î …Š‡ ÂƒÂœÂœÂ‡Â…Â…ÂƒÂ–Â‘ÇŁ ÂŽÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ †‹ ’ƒ”–‡Â?œƒ Č‹Â•ÂƒÂŽÂ˜Â‡ÂœÂœÂƒČŒ ° •–ƒ–‘ ”ƒ‰‰‹—Â?–‘ …‘Â? ƒÂ?–‹…‹’‘Ǥ ”ƒ Žƒ ’ƒ”–‹–ƒ †‡Ž ”‡•…‹ƒ •‹ ‰‹‘nj …ƒ Ž‘Â?–ƒÂ?‘ †ƒŽ ‹‰ƒÂ?‘Â?–‹ǣ ’”‹Â?ƒ †‹ …ƒ’‹”‡ •‡ ÂŽÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ •–ƒ†‹‘ ƒ ‘”‰‘nj •ƒ–‘ŽŽ‘ •‹ƒ Žǯ‡Â?Â?‡•‹Â?ƒ •’ƒ”ƒ–ƒ †‹ ‘”‹‘Â?‹ǥ •‹ †‡˜‡ ”‹ˆ‘Â?†ƒ”‡ —Â?ƒ •“—ƒ†”ƒ ’”‘Â?–ƒ ƒ †‹•’‡”†‡”•‹ǣ ÂŽ ÂƒÂ†Â†Â‘Â—Â”Â‹ÇĄ Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ƒ’”‡ŽÂ?ÇĄ ÂƒÇŚ ŽƒÂ?‘Â?ÇĄ ÂƒÂŽÂ†Â‹Â”Â‘ÂŽÂƒÇĄ ‘••‹ǥ Â‹Â‘Â˜ÂƒÂ…ÇŚ Â…ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‡ ‘Â?ƒ–Šƒ• ȋ’‡” ˆƒ”‡ Â“Â—ÂƒÂŽÇŚ …Š‡ Â?‘Â?Â‡ČŒ •–ƒÂ?Â?‘ ’”‡’ƒ”ƒÂ?†‘ Ž‡ ˜ƒŽ‹‰‹‡ –”ƒ ˆ‹Â?‡ ’”‡•–‹–‘ ‡ …‡•nj •‹‘Â?‹ ’‡” Â?‘Â?‡–‹œœƒ”‡Ǥ ‘”†‘nj ˜ƒ ‡ ’”‘„ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ ‘„‘Ž‹ Â?‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ …‘Â?ˆ‡”Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ƒ”–‹Â?‡œ ° —Â?ǯ‹Â?…‘‰Â?‹–ƒǤ ƒ Â…ÂƒÂ’Â‹Â”Â‡ÇĄ ’‘‹ǥ •‡ ‹ ’”‡•–‹–‹ †‹ ”‹–‘”Â?‘ †ƒŽŽƒ ‡‰ƒ ”‘ Č‹ ƒ‰Ž‹ ‡ ƒ‰Š‡”ƒ •— Â–Â—Â–Â–Â‹ČŒ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’”‘Â?–‹Ǥ ‘”‹‘Â?‹ ‹Â?–ƒÂ?–‘ •‹ ˆ”‡‰ƒ Ž‡ Â?ƒÂ?‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â’Â‘Â–Â‡Â•Â‹ …Š‡ Í? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ ’‘–”‡„„‡”‘ ÂƒÂ”Â”Â‹ÇŚ ˜ƒ”‡ †ƒŽ ‘Ž‘‰Â?ƒ ’‡” Žƒ …‡••‹‘Â?‡ †‹ ‹ƒÂ?ƒÂ?–‹ –‘”Â?ƒ–‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â„Â‹Â–Âƒ †‡ŽŽƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ‡ —Â?‹…Š‡ …‡”nj –‡œœ‡ †‘˜”‡„„‡”‘ ‡••‡”‡ Â”Â…ÂƒÇŚ ”‹ǥ —†‡Ž ‡ …ƒ’‹–ƒÂ? ƒÂ?„‡ŽŽ‹Ǥ — –—––‘ǥ ’‡”Öǥ „‹•‘‰Â?‡”Â? …ƒ’‹”‡ …Š‹ •ƒ”Â? ‹Ž Â?—‘˜‘ †‹”‡––‘”‡ •’‘”–‹˜‘ ‡ ƒŽŽ‡Â?ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡ÇŁ ‹Ž †‹˜‘”œ‹‘ †ƒ ƒŽ‘”‹ •‡Â?„”ƒ •‹ •–‹ƒ …‘Â?•—Â?ƒÂ?†‘Ǥ Â‹ÂˆÇŚ ˆ‹…‹Ž‡ —Â? ”‹–‘”Â?‘ †‹ …‹‡Â?ÂœÂƒÇŁ ‡ •‡ ‹Ž Â?‘Â?‡ Â?—‘˜‘ ˆ‘••‡ “—‡ŽŽ‘ †‹ ‹‰‹ ÂƒÂ‹ÂˆÂ”Â‡Â†Â‹ÇŤ Š‹ ˜‹˜”Â?ÇĄ ˜‡†”Â?Ǥ Č‹Â?Ǥ ”ǤČŒ

'HO 3LHUR XQ UDJD]]R D FXL SLDFH JLRFDUH D SDOORQH La stagione di Serie A del campionato di calcio si è chiusa. Ha vinto la Juventus di Conte. Simpatie e antipatie a parte, è stata la squadra che ha voluto, forse piÚ di tutte, lo scudetto. Ma la stagione 2011/2012 sarà ricordata anche per essere quella dei saluti. Alessandro Del Piero, Alessandro Nesta, Clarence Seedorf, Gianluca Zambrotta, Rino Gattuso, Pippo Inzaghi, Marco Di Vaio, Mark Van Bommel, Kaka Kaladze, Ivan Cordoba, per dirne al-

cuni che nella giornata di domenica 13 maggio hanno salutato il calcio o la maglia che li ha visti protagonisti. Su tutti colpisce la figura di Alex Del Piero, 18 anni con la stessa maglia. Festa agrodolce, per lui e per i tifosi bianconeri. Prima della fine della partita un giro di campo. Lo stadio non segue piÚ i giocatori che continuano la gara, gli occhi sono solo per lui; cosÏ come il cuore di molti. Tutti per quell’uomo che ha saputo ritagliarsi

un posto nella storia bianconera e, a suon di valori (calcistici e non solo), anche in quello di tutti. Sempre al suo posto, attento, umile, rispettoso, mai una parola fuori posto; nemmeno ora, in cui sa che la porta della Juve, a cui ha dato tutto, è chiusa, nonostante i ma, i se, gli abbracci e gli appelli dei tifosi. E il saluto dell’Italia sportiva al numero 10 bianconero ricorda che esistono ancora emozioni vere e sincere nel calcio, nonostante

scommesse, brogli, denaro e quant’altro. Il mondo del calcio può ancora commuovere e sorprendere; devono esserci gli interpreti giusti e Alex Del Piero è stato questo: campione dentro e fuori dal campo, interprete di un calcio che forse non c’è piĂš, di un calcio che dava spazio ai ragazzi a cui piace giocare a pallone, come si è definito. E lui, come altri, continuerĂ ; lĂ dove c’è chi vorrĂ fargli ancora tirare calci a un pallone, e continuare a sorridere.


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͙͜

‡”•‘ ÂŽÇŻ Â?…‘Â?–”‘ †‹ ‹ŽƒÂ?‘

ÂŽ „‹Â?‘Â?‹‘ •’‘”– ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Sport e famiglia è un tema suggestivo e di grande interesse nel Csi. Si pensi alla grande famiglia sportiva con le molteplici competenze e speciďŹ citĂ . Si pensi alla famiglia associativa con la varietĂ di carismi in essa operanti per genere di sport e sensibilitĂ di attuazione. Si pensi alle famiglie in cui ciascuno abita e vive, a come esse vengono coinvolte, nel bene e nel male, per il servizio di volontariato, per la prevenzione che genera, come anche il tempo rubato

agli affetti, al lavoro e alle amicizie in nome di una fedeltĂ ai principi e valori professati. Certo il convegno non parlerĂ speciďŹ catamente di questo, ma almeno a livello locale è bene aver coscienza di un bene quale la famiglia da tutelare nella valenza etica, religiosa e sportiva. Qualche riessione, ringraziamento o riconoscimento, a questa cellula primordiale della societĂ e della vita va compiuto anche nelle singole societĂ sportive del Csi. (Claudio Paganini)

ÂŽÂŽ –‡Â?ƒ Â?‡––‡ ‹Â? ”ƒ’’‘”–‘ Žƒ …‘’’‹ƒ †‹ —‘Â?‘ ‡ †‘Â?Â?ƒ …‘Â? ‹ •—‘‹ •–‹Ž‹ †‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇŁ ‹Ž Â?‘†‘ †‹ ˜‹˜‡”‡ Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ǥ †‹ ƒ„‹–ƒ”‡ ‹Ž Â?‘Â?†‘ ‡ †‹ —Â?ƒÂ?‹œœƒ”‡ ‹Ž –‡Â?’‘

ƒŽ…‹‘ �…Š‹‡•–ƒ ‰‹—†‹œ‹ƒ”‹ƒ

6FRPPHVVH SLDJD FKH ID PROWR PDOH

Â?—Â?‡”‹ †‹…‘Â?‘ –—––‘ǣ ͚͚ •‘…‹‡–Â? …‘‹Â?Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ Í?Íš ‰‹‘…ƒ–‘”‹ ‹Â?†ƒ‰ƒ–‹ ‡ ͛ͥ ’ƒ”–‹–‡ •‘•’‡––‡

,

terremoti hanno una drammatica caratteristica. Arrivano all’improvviso. Non puoi prevederli e nel giro di pochi secondi distruggono tutto. Non è sempre cosĂŹ. Ci sono anche terremoti “programmatiâ€?. Come definire i deferimenti delle Procure per le inchieste nel mondo del calcio? I numeri dicono tutto: 22 societĂ , 52 giocatori, 33 partite sotto inchiesta. Si dice anche che si tratta solo della “prima scossaâ€? e che altre sono previste. Il bello è che i giudizi arriveranno a fine campionato e cosĂŹ le classifiche dovranno essere smontate e rimontate in funzione dei punti di penalizzazione. Ma qui non si tratta di patente a punti. Non siamo in autostrada dove ci si becca un bel -5 punti se si viene sorpresi con il telefonino. Stiamo parlando della passione di migliaia e migliaia di tifosi, illusi e presi in giro. Stiamo parlando di un tradimento etico del mondo del calcio verso i giovani e i cittadini di tutto il Paese. Sia chiaro: non vogliamo sparare nel mucchio. Sarebbe superficiale e assurdo. Vogliamo dire le cose come stanno. Nel mondo del calcio c’è tanto di “buonoâ€? e la parte marcia è limitata. Il problema è che la minoranza negativa non si riesce a eliminare. Di inchieste per partite truccate e taroccate ne abbiamo viste tante. Decisamente troppe. Che si fa? Si va avanti cosĂŹ? Siamo disposti, ancora una volta, a rassegnarci all’idea che tutto questo

ÇŻ ŽˆƒÂ? •‹ …—…‡ Ž‘ •…—†‡––‘ •—Ž ’‡––‘ Â?ƒ …ƒŽ…‹‘ †‹ ’—Â?‹œ‹‘Â?‡ †‹ ƒ‰‰‹Â?‹ †‡…‹†‡ Žƒ ’ƒ”–‹–ƒ …‘Â?–”‘ ‹Ž —‘”‹Â?‹•—”ƒǤ ‡Ž …ƒŽ…‹‘ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ǥ ‹Ž ƒ˜‘Â?‡ …”‘ŽŽƒ •‘––‘ ‹ …‘Ž’‹ †‡Ž Ž—„ œœ—””‹ Dz ‹ƒÂ?‘ Â?‘‹ǥ •‹ƒÂ?‘ Â?‘‹ǥ ‹ …ƒÂ?’‹‘Â?‹ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‹ •‹ƒÂ?‘ Â?‘‹dzǤ ÂŽ ˆ‘–‘‰”ƒÂ?ÇŚ Â?ƒ ’‹Î „‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ ° “—‡ŽŽ‘ Ž‘Â?–ƒÂ?‘ †ƒ‰Ž‹ ‘……Š‹ ‹Â?†‹•…”‡–‹ †‡Ž ’—„„Ž‹…‘ǥ …Š‡ ’”‡Â?†‡ ˜‹–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽ‘ •’‘‰Ž‹ƒ–‘‹‘ ‰‹ƒŽŽ‘”‘••‘ “—ƒÂ?ÇŚ †‘ ‹Ž ‰”—’’‘ ‰—‹†ƒ–‘ †ƒ Â?‹•–‡” ‹”nj „‡• ”‡ƒŽ‹œœƒ †‹ ƒ˜‡” …‡Â?–”ƒ–‘ —Â? Â–Â”ÂƒÇŚ ‰—ƒ”†‘ •–‘”‹…‘ ‡ †Â? ‹Ž ˜‹ƒ ƒŽŽƒ ˆ‡•–ƒǤ ÇŻ ŽˆƒÂ? ˆƒ Ž‘ •…ƒŽ’‘ ƒ‹ …ƒÂ?’‹‘Â?‹ ‹Â? …ƒ”‹…ƒ †‡Ž —‘”‹Â?‹•—”ƒ ‡ •‹ …—…‡ •—Ž ’‡––‘ Ž‘ •…—†‡––‘ ƒ”ƒÂ?…‹‘„ŽÎ †‘’‘ —Â?ƒ ‰ƒ”ƒ Â•Â…Â‘Â”Â„Â—Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹Â? …—‹ Â–ÂƒÂ–Â–Â‹Â…Â‹ÇŚ •Â?‘ ‡ ’”—†‡Â?œƒ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡˜ƒŽ•‘ •—Ž „‡Ž ‰‹‘…‘Ǥ †‡…‹†‡”Žƒ ° •–ƒ–‘ —Â? Â…ÂƒÂŽÇŚ …‹‘ †‹ ’—Â?‹œ‹‘Â?‡ †ƒŽŽƒ Ž—Â?‰ƒ †‹•–ƒÂ?ÇŚ œƒ †‹ ƒ‰‰‹Â?‹ǥ …Š‡ ƒ ͙͘ Â?‹Â?—–‹ †ƒŽ –‡”Â?‹Â?‡ †‹•‡‰Â?ƒ —Â?ƒ ’ƒ”ƒ„‘Žƒ …Š‡ „‡ˆˆƒ ‡…ÖǤ ”‘Â?‘•–‹…‘ •‘˜˜‡”–‹–‘ Â?‡ŽŽƒ ˆ‹Â?ƒŽ‹••‹Â?ƒ †‡Ž …ƒŽ…‹‘ ˆ‡Â?Â?‹nj Â?‹Ž‡Ǥ ÂŽ ƒ˜‘Â?‡ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ Č‚ Â?Â‡Â”ÂƒÇŚ ˜‹‰Ž‹‘•ƒ …”‡ƒ–—”ƒ †‡ŽŽƒ ”‡‰—Žƒ” Â•Â‡ÂƒÇŚ •‘Â? Č‚ …”‘ŽŽƒ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ”–‹–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ •‘––‘ ‹ …‘Ž’‹ †‡Ž Ž—„ ÂœÂœÂ—Â”Â”Â‹ÇĄ …Š‡ ƒŽœƒ Â?‡Ž …‹‡Ž‘ †‹ —˜‘Ž‡”ƒ ‹Ž •—‘ ’”‹nj Â?‘ –‹–‘Ž‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡Ǥ ‡ ”ƒ‰ƒœœ‡ †‹ ‘Â?ƒÂ?‘ •‹ ’‘”–ƒÂ?‘ ‹Â? ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹‘ ƒŽ

͛ǯ …‘Â? ƒ”†‹ •—‰Ž‹ •˜‹Ž—’’‹ †‹ —Â? Â…ÂƒÂŽÇŚ …‹‘ Â†ÇŻÂƒÂ?‰‘Ž‘ǥ Â?ƒ Ž‡ ”‹˜ƒŽ‹ Â’ÂƒÂ”Â‡Â‰Â‰Â‹ÂƒÇŚ Â?‘ ƒŽ Í™Í?ÇŻ …‘Â? —Â? ”‹‰‘”‡ †‹ ‹Â?‡ŽŽ‹Ǥ Â? ƒ˜˜‹‘ †‹ ”‹’”‡•ƒ —Â?ÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡Â–Â‡ †‹ ‘nj Â?‡––ƒ Â?ƒÂ?†ƒ ƒ˜ƒÂ?–‹ Ž‡ ÂƒÂœÂœÂ—Â”Â”Â‡ÇĄ …Š‡ ’”‡Â?†‘Â?‘ ‹Ž Žƒ”‰‘ …‘Â? —Â? –‘……‘ †‹ ˆ‹Â?‘ †‹ ‡””‹Â?‹ ‡† —Â?ƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ ƒÂ?‰‘Žƒ–ƒ †‹ ƒ˜ƒ‰Â?ƒ …Š‡ ˜ƒŽ‡ ‹Ž ÍœÇŚÍ™Ǥ ƒ ‰ƒ”ƒ •‡Â?„”ƒ Â…ÂŠÂ‹Â—Â•ÂƒÇĄ Â?ƒ —…‹Â?‹ ‡ ‘Â?‡––ƒ Žƒ ”‹ƒ’”‘Â?‘Ǥ †‡…‹†‡”‡ Ž‡ •‘”–‹ †‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ •‘Â?‘ ‰Ž‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ ’”‘†‹‰‹‘•‹ †‹ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â”Â‹ÇĄ …Š‡ ƒ„„ƒ••ƒ Žƒ •ƒ”ƒ…‹Â?‡•…ƒ †‡ŽŽƒ •—ƒ Â’Â‘Â”Â–ÂƒÇĄ Â?‡Â?–”‡ †ƒŽŽƒ ’ƒ”–‡ ‘’’‘•–ƒ —Â? –”ƒ˜‡”•‘Â?‡ †‹ ƒ˜ƒ‰Â?ƒ •ǯ‹Â?ˆ‹Žƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…”‘…‹‘ †‡‹ ’ƒŽ‹Ǥ Š‹—†‹ƒÂ?‘ …‘Â? ‹Ž –‡Â?Â?‹• –ƒ˜‘Ž‘ ‡ …‘Â? Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ˆƒÂ?–ƒ•–‹…ƒ †‡‹ ’‘Â?‰‹•–‹ †‡Ž ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹Ǥ ƒ •“—ƒ†”ƒ Dz Çł Šƒ Â?‡••‘ ‹Â? „ƒ…Š‡…ƒ Žƒ …‘’’ƒ ‡‘Â?‡•nj •ƒ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽ •—……‡••‘ ’‡” ÍœÇŚÍš •—Ž ‘Žnj Ž‡„‡ƒ–‘ ÇĄ Â?‡Â?–”‡ Žƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ Dz Çł Šƒ …‘Â?“—‹•–ƒ–‘ ‹Ž –‹–‘Ž‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ „ƒ––‡Â?†‘ ‹Â? ˆ‹Â?ƒŽ‡ ‹Ž Ǥ ƒÂ?…”ƒœ‹‘ Č‹Í?ÇŚÍšČŒ ‡ •…Š‹‡”ƒÂ?†‘ ‹Ž ‰‹‘…ƒ–‘”‡ ’‹Î ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‡ ‹Ž ’‹Î ‡•’‡”–‘ †‡Ž –‘”Â?‡‘ Č‹ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‹’’‘ǥ ͙͙ ƒÂ?Â?‹ ‡ ‹—•‡’’‡ ‡ŽŽƒÂ?†‹ǥ ͘͞ ƒÂ?Â?Â‹ČŒǤ

‘ •’‘”– ° …‘Â?•‹†‡”ƒ–‘ ‹Ž ˆ—Ž…”‘ †‡ŽŽǯ—Â?‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ‹Ž †‘’‘nj–‡””‡Â?‘–‘ sia quasi normale? Davvero siamo disposti a accettare che durante l’estate arriveranno punti di penalizzazioni e squalifiche e poi tutto a settembre ricomincerĂ come prima? Quello che stiamo vivendo nel Paese dimostra una cosa: la politica non è capace di cambiare da sola. Per orientare il cambiamento serve una mobilitazione e scelte forti che arrivino dai citta-

dini. E se fosse cosĂŹ anche nel calcio? Non possiamo restare “passiviâ€? e farci incantare all’idea che tutto sia quasi inevitabile. Bisogna lottare, mettere in campo idee e scelte per cacciare dal mondo del calcio la minoranza che rovina tutto. Il Coni e la Federazione lo stanno facendo. Ma è arrivato il tempo di una grande mobilitazione popolare di chi ama il calcio e che dice basta. Sarebbe bello pensare ad una action class in cui le societĂ sportive di base si costituiscono contro i club colpevoli di aver truccato partite per danni morali a carico di giovani che vedono nello sport un’occasione per imparare i valori della vita. E se non fosse solo utopia?

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP 0$,/ LYJEUHVFLD#LYJEUHVFLD FRP ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 02%,/( %$662 /(*12 7,32 3,12 &21 '8( $17( 02%,/( %$662 /(*12 7,32 3,12 &21 '8( $17( ( '8( &$66(77, ',9$12 75( 3267, '8( 32/7521( 252/2*,2 $ 3(1'2/2 6(,.2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 08/(772 (/(775,&2 20 ) 3257$7$ .* 75( 582 7( &21 &+,$9( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 79 &2/25 6$0681* ´ /(7725( '9' /* 7$33(72 7,32 3(//( )$; (3621 67</86 79 6$0681* ´ ',9$12 3(//( %,$1&$ 0$5&$ % % 7$92/2 &5,67$//2 6(',( %,$1&+( 32/7521$ '8( 328)) &5('(1=$ %$66$ &2/25( %,$1&2 &21 75( $17( /,%5(5,$ /(*12 %$,1 &2 &5('(1=$ %$66$ /$03$'$ ,1 &(5$0,&$ '8( /$03$'( )/266 %2; ,//80,1$72 $57( &217(0325$1($ ',3,172 5$)),*85$17( ),*85( *(2 0(75,&+( $ ),50$ %,5.2/(5 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 /82*2 '(/ 25( ( 6(*8(17, /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 529$72 9,$ 6$/9(//$ 1ƒ 75$9 ,,A 1ƒ 48,17$/, ', $//80,1,2 ,1 %$55( 3(5 6(55$0(17, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 529$72 &2562 %2120(//, 1ƒ &$66$)25 7( %25'2*1$ $ '8( $17( &$66$)257( %25'2*1$ $ '8( $17( &$66$ )257( ),&+(7 $' 81Âś$17$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5, '8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &2&&$*/,2

9,$ 0$'211(//$ 1ƒ 0$&&+,1$ 35(662)86,21( *200$ 0$5&$ ,'5$ ,1'8675,$/( 60217$*200( &(0% 603 %,/$1&,$75,&( )$,3 )8 721 &203/(7$ ', )2512 ( $&&(6625, 'Âś862 %85$772 $6&,8*$ 785$ 60217$ $00257,==$725, *$0$ 3217( 62//(9$725( 20&1 725( 3(5 /$925$=,21, ,1 0(7$//2 '$ /,75, &21 6&$5,&2 $872 60(5,*/,$75,&( &$%2 0$&&+,1$ 3(5 75$9$6$0(172 /,48,', 03 0$7,&2 %85$772 3(5 ),1,785$ 0(7$//, '$ /,75, &21 6&$5,&2 3217( 62//(9$725( &03 %$6( $67$ (852 ( 352*5(6 $8720$7,&2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, 6,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &2/2*1( 9,$ ,1 &$675(==$72 9,$ 0$5&21, 75( 3$5(7, (6326,=,21( *,251$/, 3217( )$%%52 1ƒ &8&,1$ ,1'8675,$/( ,1 $&&,$,2 ,12; 3(5 67587 ,1 $//80,1,2 %$1&21( *,251$/, /(*12 ( $//80,1,2 02%,/( 3(5 785( $/%(5*,(5( &203267$ '$ '8( (/(0(17, )82&+, &$'$812 9(1',7$ *,251$/, 1ƒ 02%,/, 7,32 ,.($ &2/25( 52662 ( %,$1&2 )5,**,75,&( '8( )5,*2 ,1 $&&,$,2 $' 81Âś$17$ &$33$ $63,5$=,21( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %$1&+, /$9252 5()5,*(5$7, 78772 0$5&$ $1*(/2 32 %$6( $67$ %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &$675(==$72 9,$ 3$2/2 9, (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 0$&&+,1$ &,5&2/$5( 3(5 6(=,21$5( 3$11(//, 0$5&$ &$6$/,1 25( ( 6(*8(17, ,1 &$35,2/2 9,$ 3$/$==2/2 1ƒ 1ƒ 0$&&+, 7,32 $675$ '*7 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 1( '$ &8&,5( /,1($5, -8., '8( 0$&&+,1( '$ &8&,5( $ '8( $*+, -8., 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 25 '8( 0$&&+,1( '$ &8&,5( Âł=,* =$*´ -8., 25/$75,&( <$0$72 75$ =,1829, 9,$ 0$0(/, )5$=,21( &21,2/2 75$02**,$ $&&,$,2 ,12; 9(77$ -8., 78%(772 -8., &2//$5(772 -8., 0$&&+,1$ Âł=,* =$*´ 75( &21 &2&/($ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, 3817, -8., 0$&&+,1$ '8( $*+, -8., 7$*/,$75,&( $ 1$6752 )% &2/2 ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 '(6(1=$ 9,$ 5( %/8 &203/(7$ ', 7$92/2 %$6( $67$ $(852 ( 352*5(6 0$5&21, 35(662 &(1752 &200(5&,$/( /( 9(/( 7255( 6$/$ 6,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, '8( 0$&&+,1( '$ &8&,5( Âł=,* +$// &21 75( $50$', $ $17( &$'$812 6&5,9$1,( 6(3$5$7( =$*´ 3)$)) 3/277(5 3$571(66 3/277(5 6800$ *5$3+,& ,03,$172 &21 6(',( ( 6&+,(1$/( $/72 %$1&21( 5(&(37,21 &21 3,$12 %/,1'2 6%$55( ,1 $//80,1,2 &21 &$%,1$ (/(775,&$ '8( 3203( ', ,1 9(752 '8( 9$6, $/7, '8( 32/7521( 3(//( 1(5$ $ '8( 3267, &$/25( (&2),$00 /$9$*1$ ',*,7$,6(5 3(5 &$5,&2 02'(//, %$6( '8( 32/7521( )272&23,$75,&( 5,&2+ '8( $50$', $ '8( $17( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 $50$',2 *5,*,2 $17( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 32172*/,2 9,$ 3$50$ 61& =21$ 5,'8=,21, ',


͚͜

Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—ƒÂ?–‘ ˜‹‡Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ° †ƒ ÂƒÂ–Â–Â”Â‹Â„Â—ÇŚ ‹”•‹ —Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‡‹ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡Ǥ ‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‹Â?†‹…ƒ”‡ Â?‘Â?‡ǥ …‘‰Â?‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‡ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ †‹ …Š‹ •…”‹˜‡ ’‡” ”‡Â?†‡”Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Žǯ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ •‹ ”‹•‡”˜ƒ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ •‹Â?Â–Â‡Â–Â‹ÂœÇŚ ÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ ƒŽ–‡”ƒ”Â?‡ ‹Ž •‡Â?•‘ǥ ‹ …‘Â?–”‹„—–‹ –”‘’’‘ Ž—Â?‰Š‹ Č‹Â?ƒ••‹Â?‘ ÍšǤÍ?͘͘ Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ČŒ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡”Öǥ ‹Â?•‡”‹–‹ ‹Â?–‡‰”ƒŽÂ?‡Â?–‡ •—Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ™™™ǤÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÇŚ Ž‘Ǥ‹–Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ Â?‘Â? ‹Â?’Ž‹…ƒ Žƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?–‡Â?—–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ Ž‡––‡”‡ ‰‹Â? ƒ’’ƒ”•‡ •— ƒŽ–”‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?’ƒǤ …”‹˜‡–‡ ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‘ ˜‹ƒ Â?ƒ‹Ž ƒ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–Ǥ 1 ͙͚

ÇĄ ÇĄ ÇŻ

†‹…‘Žƒ ‡””ƒ ‹ƒœœ‡––ƒ ‡•…‘˜ƒ†‘ ÇŻÂ‡Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ …ƒ‰Ž‹ƒ ‡ ƒ”—ˆˆ‘ ‘”•‘ ƒ‰‡Â?–ƒ ÍžÍ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ ‡Â?–—”ƒ ‘”•‘ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ ͚͛Ȁ„ †‹…‘Žƒ ‘Â?„ƒ”†‹ ‹ƒŽ‡ —…ƒ †Ȁ „”—œœ‹ ͚͞ †‹…‘Žƒ ͚ͥ ‹ƒ ”‡Â?–‘ ÍšÍ?

ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ †‹…‘Žƒ ‘Â?–‹Â?‹ǥ ‹ƒ Ǥ Š‹‘†‹ ƒ•–‡Â?‡†‘Ž‘ ÇŻ †‹…‘Žƒ Â…ÂƒÂ”Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹ƒ „‡”†ƒÂ? ͙͘ Š‹ƒ”‹ ÇŻÂ‡Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒ †‡ŽŽ‡ ‡”„‡ǥ ‹ƒ ’”‹Ž‡ ͚ͥ ‡ŽŽ‘ †‹…‘Žƒ ÍšÍ&#x;Í&#x; ÇĄ ‹ƒ ‡„„”ƒ‹‘ Íš

‘––‘Ž‡Â?‰‘ †‹…‘Žƒ †‡Ž Dz ‹ƒ•‡–dzǥ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ Â?ƒÂ?—‡Ž‡ Íš

Š‡†‹ †‹…‘Žƒ ‘Â?ÂƒÇĄ ‹ƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ ͙͞ ‡Â?‘ †‹…‘Žƒ ‘Â?ÂƒÂœÂœÂƒÇĄ ‹ƒ ”‡•…‹ƒ Í›Č€Âˆ ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ †‹…‘Žƒ ‘”‡Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ”‡……ƒÂ?‹ Íœ ”œ‹Â?—‘˜‹ ƒ”–‘Ž‹„”‡”‹ƒ ÂƒÂ’Â‘ÂˆÂ‡Â”Â”Â‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ Â?ƒÂ?—‡Ž‡ ͚͜ ”œ‹Â?—‘˜‹ ‹˜‡Â?†‹–ƒ ‡””‹ ÂŽÂƒÂ˜Â‹Â‘ÇĄ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ Â?ƒÂ?—‡Ž‡ ͛͞ —‹Â?œƒÂ?‘ †ǯ ‰Ž‹‘ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ Íž ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ †‹…‘Žƒ ‹œœƒÂ?‹‰Ž‹‘ǥ ‹ƒ ‡Â?œ‹ Í™Í?

Quanto vale, oggi, l’arte? Egr. direttore, la Treccani. La leggendaria Enciclopedia Treccani grondante autorevolezza. La si nominava con severo cipiglio, e la libreria che ne ospitava i volumi era sacra. Prestigiosa. Quasi intoccabile. Esservi citati ripagava gli sforzi di una vita: il mio regno per una riga. â€œĂˆ scritto sulla Treccaniâ€? era come dire : “L’ha detto il Tg1â€?. VeritĂ pura. Che tempi. CosĂŹ, un po’ stordito dall’overdose di notizie e dati online, oggi ho deciso di tornare alle solide certezze. Dimmi, Treccani, quali artisti italiani reputi degni di te? Sfoglio i volumi, lettera B. Baj, Enrico. C’è. Fondatore del “Movimento nucleareâ€?. Passa regolarmente in asta in tutta Europa, Stati Uniti, e persino in Australia e Giappone. Risultati del primo quadrimestre 2012 : massimo 25mila euro, minimo 3000. Non parlo di multipli, sono pezzi unici. Lettera D. Dangelo, Sergio. C’è. Vicino al gruppo “Cobraâ€? e firmatario, con Baj, del “Manifesto nucleareâ€?. Aste in tutta Europa e Regno Unito. Aggiudicazioni nel primo quadrimestre 2012 : massimo 3.300 euro, minimo 250. Non ho dimenticato uno zero: duecentocinquanta euro. Servono commenti? Lettera F. Festa, Tano. C’è. Protagonista della “Scuola Popâ€? romana. Vendite in tutta Europa e Stati Uniti. Risultati d’asta nel primo quadrimestre 2012 : massimo 8000 euro, minimo 1.200. Milleduecento. Per un acrilico su tela 50x70 (Meeting Art, Vercelli 8/1/2012). Infine: lettera M. Moreni, Mattia. C’è. Con Afro, Vedova, Birolli, Corpora, Morlotti, Santomaso e Turcato fece parte del “Gruppo degli Ottoâ€?. Passa

regolarmente in asta in tutta Europa e Stati Uniti. Il 7 gennaio a Vercelli è stato aggiudicato un suo pastello grasso su carta, cm 72x48, del 1997: “Umanoide pianificato dal computerâ€?. 2000 euro. Baj, Dangelo, Festa e Moreni, ovviamente, solo per fare un esempio: l’elenco potrebbe allungarsi di molto. Ricapitolando: hanno un posto sulla Treccani, e nella storia dell’arte. Hanno mercato come minimo in tutta Europa, spesso anche Oltreoceano. Gli economisti penso parlerebbero di “fundamentalsâ€? a prova di bomba. In questo momento di crisi costano come un ipad. Che ne dite, ne prendiamo un paio? Luca Sforzini

Un grazie a “Voceâ€? Egr. direttore, dalle pagine di “Voceâ€? del 22 settembre 2011 veniva lanciato un appello per la scuola primaria S. Dorotea di Rukago. Erano necessari interventi di ampliamento della struttura per nuove esigenze statali. E l’aumento del numero degli alunni. Bisognava inoltre pensare anche a mettere in sicurezza l’intera struttura. Il primo cantiere per la costruzione di tre nuove aule è giĂ attivo. A giugno verranno inaugurate e consegnate all’autoritĂ scolastica. Sempre a giugno partirĂ un secondo cantiere che concluderĂ i suoi lavori prima della stagione delle piogge, per la messa in sicurezza dell’edificio. La spesa complessiva è di 40mila euro circa. 20mila sono stati donati grazie a don Danilo, un sacerdote friulano che in Svizzera segue una comunitĂ di emigrati italiani. Gli altri 20mila sono pervenuti anche all’appello lanciato da queste pagine. Voglio quin-

Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ‹Â?•‡”‹ƒÂ?‘ ‰”ƒ–‹• Ž‡ ˜‘•–”‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ ’‡” Žƒ ˆ‘–‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ Ž‡ ˆ‡•–‡ †‹ …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ǥ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹ǥ Ž‡ ‰‹–‡ǥ Ž‡ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡Â•Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ‹ ‰”—’’‹ •’‘”–‹˜‹ ‡ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹Ǥ ‡” Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ †‹ —Â? Â?‹Â?‘”‡Â?Â?‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •…”‹––ƒ †‹ —Â?‘ †‡‹ †—‡ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ

Â?‘•–”‹ ‹Â?†‹”‹œœ‹ •‘Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ǣ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒǢ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

di, a nome mio personale, sicuro di interpretare i sentimenti di suor Rina, della sua comunitĂ e dell’intera cittadina di Rukago, ringraziare di cuore quanti ci hanno aiutato a dare un sorriso a tanti bambini che usufruiscono della struttura. Grazie di cuore! Nel frattempo mi preparo, anche per quest’anno, a fare i bagagli per un’altra esperienza che sicuramente toccherĂ profondamente il mio animo. All’inizio di luglio partirò per il Madagascar, visiterò la missione delle suore Dorotee, porterò loro la solidarietĂ e verificherò di persona come poterle aiutare, secondo le loro necessitĂ . Andrò a Rukago per vedere il lavoro compiuto e quanto si sta giĂ realizzando. Andrò in Congo, sempre per portare aiuti umanitari, per poi rientrare e mettermi al lavoro per queste finalitĂ . Chi volesse aiutarmi, mi può contattare al 3292251448. Grazie. Giovanni Savelli

Un aiuto per il Benin Egr. direttore, ti chiedo un piccolo spazio per il Benin. Lavoro nella diocesi di Abomey da alcuni mesi e sono entrato come fidei donum nelle fila del clero diocesano. Faccio vita comune con due giovani sacerdoti e tre seminaristi nella parrocchia di S.Moise di Bohicon. I confratelli africani sono circa un centinaio e alcuni affrontano quotidianamente situazioni veramente difficili dal punto di vista pastorale ed economico. Posso aiutarli in diversi modi. Qui l’offerta per la Santa Messa è di 1200 Cfa, l’equivalente di due euro. Conosco bene la situazione italiana e il bisogno di tante altre Missioni, un piccolo spazio per il

Č€

—••ƒ‰‘ †‹…‘Žƒ ƒ —Â?ƒ †‹ ÂƒÂ”Â–ÂƒÇĄ ‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ ‡Â?‡–‘ ÍšÍ?

•‡‘ †‹…‘Ž° ‡””‹ǥ ‹ƒœœƒ ƒ”‹„ƒŽ†‹ ͛͘ •’‹–ƒŽ‡––‘ ”‡‰ƒÂ?„‹ †”‹ƒÂ?‘ǥ ”‹˜Ǥ Â?Ǥ Í™ ‹ƒœœƒ ‘Â?ƒ ͚ͥ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •Ȁ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒŽ‡ –ƒŽ‹ƒ Í™ ‹•‘‰Â?‡ †‹…‘Žƒ Â?ˆ‘Â?‡™•ǥ ‹ƒœœƒ Â?„‡”–‘

‘˜ƒ–‘ †‹…‘Žƒ Â?‹‰Š‡––‹ǥ ‹ƒ ‘Žˆ‡”‹Â?‘ Í Č€Âƒ

ƒ ”‹…‡––ƒ †‡ŽŽƒ •‡––‹�ƒ�ƒ

”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ǣ —Ž‹”‡ ‡† Â‡Â˜Â‹Â•Â…Â‡ÇŚ

Č€ ‡†‹œœ‘Ž‡ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‹ƒ ‡––‡Â?„”‡ ͙ͥ

ƒ”‰Â?ƒÂ?‘ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â…Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͛͞ ÂƒÂŽĂ– †‹…‘Žƒ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ ‹ƒ ‹‡–”‘ †ƒ ÂƒÂŽĂ– Í™Í™Í Â‘Â„ÂƒÂ”Â?‘ †‹…‘Žƒ ‡Â?‹ǥ ‹ƒ ‘•–ƒ

”‡Â?‘ †‹…‘Žƒ †‹„‹ǥ ‹ƒ ƒœœ‹Â?‹ ͛ͥ †‘Ž‘ †‹…‘Žƒ ƒŽŽ‡…ƒÂ?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹ƒœœƒ ƒ”–‹”‹ ‹„‡”–Â? Í&#x; ‡Â?ĂŽ †‹…‘Žƒ ‘Ž‘Â?‹ ‹‡”‹Â?‘ǥ ‹ƒ ‹•‡˜‘Ž‹ ͙͘

ˆ‘”‹•Â?‹ ‰Â?‹ —‘Â?‘ ° …‘Ž’‡˜‘Ž‡ †‹ –—––‘ ‹Ž „‡Â?‡ …Š‡ Â?‘Â? Šƒ ˆƒ––‘

‘Â?…‡•‹‘ †‹…‘Žƒ Â‘Â”ÂƒÇĄ ‹ƒ —”‘’ƒ ͛͘͞ —Â?‡œœƒÂ?‡ Ǥ Ǥ †‹…‘Žƒ ‡Ž—••‹ǥ ‹ƒ Ǥ–‡ Ǥ ‹…Š‡Ž‡ Íš ƒ”‡œœ‘ †‹…‘Žƒ ÂŽ Â‘Â•ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹ƒ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ Í?͘

”ƒ”‡ ‹ ’‡•…‹Ǣ Žƒ˜ƒ”Ž‹ ‡ ƒ•…‹—‰ƒ”Ž‹Ǥ ƒŽƒ”Ž‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â‡Â”Â?‘ ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘Ǥ ƒ”…‹”‡ ‘‰Â?—Â?‘ …‘Â? —Â? –”‹–‘ †‹ ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ Â…Â‹Â’Â‘ÂŽÂŽÂƒÇĄ •‡†ƒÂ?‘ǥ …ƒ”‘–ƒ ‡ „ƒ•‹Ž‹…‘ •Â?‹Â?—œœƒ–‘ ƒ Â?ƒÂ?‘Ǣ ‹””‘”ƒ”Ž‘ …‘Â? —Â? ˆ‹Ž‘ †ǯ‘Ž‹‘ ‡š–”ƒ˜‡”‰‹Â?‡ Â†ÇŻÂ‘ÂŽÂ‹Â˜Âƒ †‡Ž ƒ”†ƒ ‡ ƒ˜˜‘Ž‰‡”Ž‘ ‹Â? …ƒ”–ƒ Â†ÇŻÂƒÂŽÇŚ Ž—Â?‹Â?‹‘Ǥ †ƒ‰‹ƒ”‡ ‹ …‘”‡‰‘Â?‹ ‹Â? —Â?ƒ –‡‰Ž‹ƒ ‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ”‡ ‹Â? ˆ‘”Â?‘ ‰‹Â? Â…ÂƒÂŽÇŚ †‘ ƒ Í™Í Í˜ ‰”ƒ†‹ ’‡” ͘͜ Â?‹Â?—–‹ …‹”…ƒǤ

—‰—”‹ ƒǤǤǤ Í›Í?

Č? ČŽ

ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ Â?‹‰Ž‹‘”‡ ° “—‡ŽŽƒ ‹Â? …—‹ Žƒ Â?ƒÂ?‘ǥ Žƒ –‡•–ƒ ‡ ‹Ž …—‘”‡ †‹ —Â? —‘Â?‘ ’”‘…‡†‘Â?‘ ‹Â? ƒ……‘”†‘ Č? ČŽ

Â?‰”‡†‹‡Â?–‹ǣ Íœ …‘”‡‰‘Â?‹ ’‹……‘Ž‹ †ƒ ÍšÍ?͘ ‰”ƒÂ?Â?‹ Žǯ—Â?‘ǥ —Â?ƒ Â…ÂƒÂ”Â‘Â–ÂƒÇĄ —Â? ‰ƒÂ?„‘ †‹ •‡†ƒÂ?‘ǥ Íš …‹’‘ŽŽ‡ǥ Íš •’‹……Š‹ Â†ÇŻÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ Íœ ÂˆÂ‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡ÇĄ Â„ÂƒÂ•Â‹ÂŽÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‘Ž‹‘ Â‡ÂšÂ–Â”ÂƒÇŚÂ˜Â‡Â”Â‰Â‹Â?‡ Â†ÇŻÂ‘ÂŽÂ‹Â˜Âƒ †‡Ž ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ •ƒŽ‡Ǥ

‘Â?‡ ƒ””‹˜ƒÂ?‘ Ž‘Â?–ƒÂ?‹ ‹ ”ƒ‰‰‹ †‹ —Â?ƒ ’‹……‘Žƒ …ƒÂ?Â†Â‡ÂŽÂƒÇĄ …‘•¿ •’Ž‡Â?†‡ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? —Â? Â?‘Â?†‘ Â?ƒŽ˜ƒ‰‹‘ Č? ČŽ

ÂŽ ͙͞ Â?ƒ‰‰‹‘ Šƒ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ–‘ ‹Ž •—‘ Í›Í?Îť …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ †‘Â? ”ƒÂ?…‡•…‘ ÂƒÂ•Â’ÂƒÂ”Â‘Â–Â–Â‹ÇĄ †ƒŽ ͚͙͘͘ ˜‹…ƒ”‹‘ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ‡œœƒ–‘ ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒ––‹•–ƒǤ ÂŽ •ƒ…‡”†‘–‡ ‘”‹‰‹Â?ƒ”‹‘ †‹ ”‡•…‹ƒ ‰‹—Â?‰ƒÂ?‘ǥ …‘Â? “—‡ŽŽ‹ †‡ŽŽƒ •—ƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ ƒÂ?…Š‡ ‰Ž‹ ƒ—‰—”‹ †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǤ


Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͚͘

͛͜

Â?Â?‹„—• Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ ͙ͥÍ&#x;Íš

Â? —Â? ƒ‰‰—ƒ–‘ ƒ ‹ŽƒÂ?‘ ˜‹‡Â?‡ ƒ••ƒ••‹Â?ƒ–‘ ‹Ž …‘Â?Â?‹••ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ “—‡•–—”ƒ —‹‰‹ ƒŽƒ„”‡•‹ Â?‡Â?–”‡ ‡•…‡ †‹ …ƒ•ƒ Ǥ

͚͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ͙ͥͥͥ ‘Â?ƒ Ž‡ Â?—‘˜‡ —……‹†‘Â?‘ ƒ••‹Â?‘ ÇŻ Â?–‘Â?ÂƒÇĄ †‘…‡Â?–‡ †‹ †‹”‹––‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? Dz ƒ ƒ’‹‡Â?œƒdzǤ

Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ Í™ÍĄÍ Íž

‹‘˜ƒ��‹ ƒ‘Ž‘

’—„„Ž‹…ƒ Žǯ‡Â?…‹…Ž‹…ƒ ‘Â?‹Â?—Â? ‡– ˜‹˜‹ˆ‹…ƒÂ?–‡Â?ÇĄ •—ŽŽ‘ ’‹”‹–‘ ƒÂ?–‘ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‡ †‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ

͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ ͙ͥÍ?Íž ÇŻÂƒÂ–Â‘ÂŽÂŽÂ‘ ‹Â?‹Â?‹ǥ Â?‡Ž ÂƒÂ…Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‘ÇĄ ˜‹‡Â?‡ “—ƒ•‹ †‹•‹Â?–‡‰”ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ’”‹Â?ƒ ‡•’Ž‘•‹‘Â?‡ ‹Â? ƒ”‹ƒ †‹ —Â?ƒ „‘Â?„ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â†Â”Â‘Â‰Â‡Â?‘

͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ͙ͥÍ&#x;Íœ ”‡•…‹ƒ Â?—‘”‡ǥ †‹ŽƒÂ?‹ƒ–‘ †ƒ —Â?ƒ „‘Â?„ƒ …Š‡ Â–Â”ÂƒÂ•Â’Â‘Â”Â–ÂƒÂ˜ÂƒÇĄ ‹Ž ͙ͥ‡Â?Â?‡ ‹Ž˜‹‘ ‡””ƒ”‹Ǥ

Benin allarga il cuore della Chiesa bresciana. I fratelli africani sono lieti di accoglierti e di ospitarti. Grazie di cuore, una preghiera... don Mario Neva

poveri. Qui in Brasile, Lui, i poveri ed io ci incontriamo spesso e facciamo famiglia nella bellezza del dono. Grazie. suor Rita Franca Vezzoli

Dalla parte dei poveri

PerchĂŠ collaborare con il sacerdote

Egr. direttore, la notizia della morte di don Luigino Plebani mi provoca interiormente. Sono missionaria nel ParanĂ (Brasile) da sei mesi soltanto e mi sento giĂ parte di questa terra, di questa gente che armonizza meravigliosamente in sĂŠ diversitĂ culturali, etniche e religiose. Stare qui mi fa sentire dalla parte dei poveri, degli ultimi. Il carisma della mia Congregazione: Suore delle Poverelle, mi porta a identificarmi con “GesĂš che dona tutto di sĂŠ fino a morire nudo sulla croceâ€?. Don Luigino è stato affisso a un patibolo, nella nuditĂ del dono di sĂŠ. La sua vita di prete a Brescia e in Brasile è stata una intensa declinazione di amore, di dono, di sacrificio e di semplice umiltĂ . Anche la morte – ingloriosa – è una manifestazione del suo stile di vita. Stare dalla parte degli ultimi è rischioso: ne va del buon nome talvolta. Ma fu cosĂŹ anche per GesĂš. Eppure non c’è altra via per camminare verso la giustizia evangelica che fa di tutti gli uomini figli dello stesso Padre buono. Ringrazio il Signore che – nonostante i miei 65 anni – mi rende partecipe della sua missione. Sperimentando la mia povertĂ , comprendo meglio la povertĂ degli altri. Sin da quando ero piccola, nella mia parrocchia di Capriolo, ho imparato, prima in casa, che il Signore si identifica con i

Egr. direttore, molte volte il problema che riguarda la collaborazione della comunitĂ con il suo sacerdote viene a essere argomento di discussione anche vivace, specialmente nelle conversazioni che nascono ogni qualvolta il prete richiama a un piccolo esame di coscienza. Nascono, allora, errori di incomprensione, minacce di lasciare tutto. Dovremmo invece cercare di comprendere il sacerdote e le sue osservazioni per poter meglio collaborare con lui e con la missione che gli è stata affidata. La sua missione, infatti, è come quella di GesĂš. Anche i nostri sacerdoti perdonano, insegnano, santificano. Anche loro sono, non per merito loro ma per scelta di Dio, maestri di vita, ministri del Signore, pastori di anime. Lo so, riesce spesso difficile distinguere quello che è l’uomo dal suo essere sacerdote. I nostri occhi vedono solo quello che cade sotto i sensi e mettono in risalto l’umanitĂ del prete, con le sue debolezze e le sue miserie. Ci è facile misurare l’inadeguatezza della loro virtĂš rispetto alla missione che Dio ha affidato loro. I sacerdoti, però, pur con tutti i loro limiti di uomini, comunicano la fede, predicano la veritĂ , riconciliano i fratelli con Dio. Chiamiamo il sacerdote padre e chiediamo a lui

ǯ‡•’‡”–‘ ”‹•’‘�†‡

Ǥǣ ÂŽ Â?‹‘ ‡š Â?ÂƒÂ”Â‹Â–Â‘ÇĄ †ƒ …—‹ Š‘ †‹˜‘”œ‹ƒ–‘ Í™Í? ƒÂ?Â?‹ ÂˆÂƒÇĄ ° †‡…‡†—–‘Ǥ ƒ •—ƒ •‡…‘Â?†ƒ Â?‘‰Ž‹‡ Šƒ ‰‹Â? …Š‹‡•–‘ Žƒ ’‡Â?•‹‘Â?‡ †‹ ”‡˜‡”•‹„‹Ž‹–Â?ÇĄ ˜‘””‡‹ •ƒ’‡”‡ •‡ •’‡––ƒ ƒÂ?…Š‡ ƒ Â?‡ǤǤ Ǥǣ ÂŽ …‘Â?‹—‰‡ †‹˜‘”œ‹ƒ–‘ Šƒ †‹”‹––‘ ƒŽŽƒ ’‡Â?•‹‘Â?‡ ƒ‹ •—’‡”•–‹–‹ •‘Ž‘ •‡ –‹–‘Žƒ”‡ †‹

͚͚ Â?ƒ‰‰‹‘ Í™Í Í™ÍĄ ƒ ƒ˜ƒÂ?Â?ƒŠ •ƒŽ’ƒ †ƒŽ ’‘”–‘ †‡ŽŽƒ …‹––Â? ‘Â?‘Â?‹Â?ÂƒÇĄ ‹Â? Â‡Â‘Â”Â‰Â‹ÂƒÇĄ ’‡” Žƒ ’”‹Â?ƒ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒ–ƒ ƒ ˜ƒ’‘”‡ †‡ŽŽǯ –ŽƒÂ?–‹…‘

quello che nessun anziano, nessun saggio ci può dare. Apprezziamo la sua amicizia, godiamo della sua compagnia, discutiamo con lui del nostro lavoro, del nostro posto nella comunitĂ . Parliamo dunque con rispetto del sacerdote, difendiamolo se è calunniato, copriamo col pietoso silenzio le sue manchevolezze, non constristiamolo, preghiamo per lui, ascoltiamo i suoi consigli, apprezziamo i suoi interventi. La sua parola può essere disadorna e molto meno brillante della nostra, ma è parola di sacerdote che per missione è maestro. Nella comunitĂ parrocchiale il sacerdote condivide con i fedeli le responsabilitĂ . Ognuno ha i suoi compiti. Anche se il nostro campo fosse invaso, accettiamo con pazienza questa invadenza, non saremo noi a dover rendere conto a Dio e agli uomini di errori commessi da altri. Non lasciamoci prendere dalla tentazione del vittimismo perchĂŠ non sono le malelingue quelle che contano. Conta, invece, il nostro lavoro di ogni giorno, l’accostamento dei nostri giovani, la ricerca della pecorella smarrita, l’assistenza ai nostri malati, una lezione di catechismo preparata bene, una preghiera ben fatta. Può essere necessario in qualche raro caso anche un rimprovero fatto dal pulpito, ma chi lo subisce deve sentirne l’esigenza e deve comprendere che, da parte del sacerdote, può essere anche un atto d’amore. Molti altri insegnamenti sono racchiusi nel cuore di Cristo. Quanto piĂš si è uniti a Lui tanto piĂš facile diventa leggerli, impararli e metterli in pratica. Edmondo Del Prete

ÂŽÂŽÇŻ ÂŽ ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? Dz ‘…‡dz ÂŽÇŻ – Dz Çł

Un vivo apprezzamento Egr. direttore, vorrei esprimere il mio apprezzamento e la totale condivisione all’articolo di fondo riguardante l’attuale “vita politicaâ€?, a firma di Guido Costa. Ăˆ urgente che ognuno si interroghi in merito alle sue responsabilitĂ ed operi scelte non piĂš rinviabili per raddrizzare le tante storture che si sono prodotte nella nostra societĂ . Cordialmente saluto tutta la redazione di “Voceâ€?. Giuseppe Del Frate

Una richiesta Egr. direttore, vorrei approfittare di questo spazio per una richiesta. Lo scorso 8 maggio ho partecipato alla Santa Messa che mons. Monari ha celebrato a Rudiano in suffragio di don Luigino Plebani. Sarebbe possibile pubblicare su “Voceâ€? (o almeno renderlo disponibile) il testo della profonda omelia pronunciata dal nostro Vescovo? Le sue parole profonde, infatti, mi sono parse una grandissima lezione sul senso del sacrificio e della missionarietĂ . lettera firmata

‹Â?…‹ †—‡ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” Dz ‘Â?Â?‡ ‹Â? …ƒÂ?–‘dz †‡Ž ÍšÍ? Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ‘‰‰‹ƒ ’‡” ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ Â?–Ǣ ÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ ƒ”–‹•–‹…ƒ ° ƒˆˆ‹†ƒ–ƒ ƒ —•‹… ••‘…‹ƒ–‹‘Â?Ǥ —Ž Â’ÂƒÂŽÂ…Â‘ÇŁ ”Â?‡ŽŽƒ ƒÂ?‘Â?‹ǥ ‘‡Â?‹ǥ ƒ‘Žƒ —”…‹ǥ ”‡Â?‡ ‘”Â?ÂƒÂ…Â‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Â‹Â…ÂƒÂ‡ÂŽÂƒÇĄ ƒ‘Žƒ ĆŹ ÂŠÂ‹ÂƒÂ”ÂƒÇĄ ‘”‡†ƒÂ?ƒ ””‘”‡ǥ ‹Â?‘Â?ƒ ‘Ž‹Â?ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ÂƒÂ–ÂŠÂƒÂŽÂ‹Â‡ÇĄ ÇŻ Â—Â”ÂƒÇĄ ƒ”‹‡ŽŽƒ ÂƒÂ˜ÂƒÇĄ ƒ—”ƒ ‘Â?‘ǥ —‹•ƒ ‘”Â?ÂƒÇĄ Â?†”‡ƒ ‹”Öǥ ‡Ž‡•–‡ ÂƒÂ‹ÂƒÇĄ ÂƒÂ›ÂƒÇĄ ’‹”‹ ‡ ‡”‡Â?ƒ „”ƒÂ?‹Ǣ ‹Â? †‹”‡––ƒ •— ƒ†‹‘ –ƒŽ‹ƒǤ ’‡†‹•…‹ ƒ Dz ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? ‘…‡dz ’”‡••‘ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ‹Â? ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ ͞ǥ ÍšÍ?͙͚͙Ǥ •–”ƒœ‹‘Â?‹ †‡‹ „‹‰Ž‹‡––‹ ‹Ž ͚͛ Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ ”Â?‹Â?‹ƒ ‘Â?ƒ•‹Â?‹ ˜‹Â?…‡ ‹ „‹‰Ž‹‡––‹ †‹ ‹Â?‘ ƒÂ?‹‡Ž‡Ǥ

… ‘��‡ ‹� …ƒ�–‘ ͚͙͚͘

ÇŁ

92&(6$6

™™™ǤŽƒ˜‘…‡†‡Ž’‘’‘Ž‘Ǥ‹–

ƒ”ƒ ‘…‡ ‘�Ž‹�‡

ÂŽ –‡Â?’‘ †‡ŽŽ‡ Â?‘Â?‹Â?‡ ‹Â? Íš †‹ Žƒ—†‹‘ ”ƒ‰ƒ‰Ž‹‘ ͙Ν ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ ”‹…‘”†‘ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ Â?‹ ŠƒÂ?Â?‘ ˆ‘”Â?ÂƒÂ–Â‘Çł †‹ ‡Ž•‘ ƒ••ƒŽ‹Â?‹

/$92&( ( '(/ 2 3232/2

—Â? ƒ••‡‰Â?‘ †‹ Â?ƒÂ?–‡Â?‹Â?‡Â?–‘Ǣ ‹Â?‘Ž–”‡ Â?‡Ž …ƒ•‘ ‹Â? …—‹ ‹Ž …‘Â?‹—‰‡ †‡…‡†—–‘ •‹ ˆ‘••‡ Â”Â‹Â•Â’Â‘Â•ÂƒÂ–Â‘ÇĄ –ƒŽ‡ ’‡Â?•‹‘Â?‡ ˜ƒ •—††‹˜‹•ƒ –”ƒ ‹ †—‡ …‘Â?‹—‰‹ •—’‡”•–‹–‹ ‹Â? „ƒ•‡ Ġ —Â?ƒ †‡…‹•‹‘Â?‡ †‡Ž ‰‹—†‹…‡Ǥ ‡” —Ž–‡”‹‘”‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ Â?‘Â? ‡•‹–‹ ƒ …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ‹Ž ƒˆ …Ž‹ ƒŽŽ‘ ͛͘͘ǤÍšÍœÍ˜ÍĄÍ Í Íœ ‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹”‹œœ‘ Â…ÂƒÂˆĚť ƒ…Ž‹„”‡•…‹ƒÂ?‡Ǥ‹–Ǥ

Í›Í

͘͜

ÂŽ Í™Í&#x; Â?ƒ‰‰‹‘ –ƒ‰Ž‹ƒ ‹Ž –”ƒ‰—ƒ”†‘ †‡‹ Í›Í ÂƒÂ?Â?‹ †‘Â? ƒÂ?‹‡Ž‡ ‘Â?„‡ŽŽ‹ǥ ˜‹…‡…ƒÂ?…‡ŽŽ‹‡”‡ǥ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‡ ‹Â? ‡Â?‹Â?ƒ”‹‘ ‡ ’”‡•„‹–‡”‘ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‘”‡ ˆ‡•–‹˜‘ ƒ ‘ŽŽ‡„‡ƒ–‘Ǥ ÂŽ •ƒ…‡”†‘–‡ ‘”‹‰‹Â?ƒ”‹‘ †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘ ‰‹—Â?‰ƒÂ?‘ǥ …‘Â? ‰Ž‹ ƒ—‰—”‹ †‡‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ †‡ŽŽƒ Â•Â‘Â”Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ †‡‹ Â?‘Â?Â?‹ ‡ †‹ –—––‹ ‹ ’ƒ”‡Â?–‹ǥ ƒÂ?…Š‡ “—‡ŽŽ‹ †‡Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘Ǥ

ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ‘……‘ †ǯ ”„—•…‘ ƒ’’”‘ˆ‹––ƒ †‡ŽŽ‡ ’ƒ‰‹Â?‡ †‹ Dz ‘…‡dz ’‡” ˆƒ” ‰‹—Â?‰‡”‡ ‹ •—‘‹ ’‹Î •‹Â?…‡”‹ ƒ—‰—”‹ ƒŽ ’ƒ””‘…‘ †‘Â? ƒ”‹‘ ‡†”‡––‹ …Š‡ ‹Ž Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ ‹Ž •—‘ ÍœÍ˜Îť …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘Ǥ ÂŽ Â•ÂƒÂ…Â‡Â”Â†Â‘Â–Â‡ÇĄ ’ƒ””‘…‘ ƒ ‘……‘ †ǯ ”„—•…‘ †ƒŽ ͚͘͘Í&#x; ‡ ’”‡•‹†‡Â?–‡ǥ †‘’‘ Žƒ Â?‘”–‡ †‹ †‘Â? ‹‡”‹Â?‘ Â‡Â”Â”ÂƒÂ”Â‹ÇĄ †‹ ƒ’Šƒ´ÂŽÇĄ ‰‹—Â?‰ƒÂ?‘ ‰Ž‹ ƒ—‰—”‹ ƒÂ?…Š‡ †ƒŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Dz ‘…‡dzǤ

ÇŁ †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ ǧ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ͚͜͜Í?͘ ÇŚ ƒš ͛͘͘ Í›Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ ”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ÇŁ ”†‹Â?ƒ”‹‘ ƒ ÍœÍ&#x;ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ ‘•–‡Â?‹–‘”‡ ƒ Í?Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ •–‡”‘ Ǥ Ǥ ƒ Í Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘Ǥ ’‡†Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ƒ”–Ǥ Íš …‘Â?Â?ƒ ÍšÍ˜Č€Â„ ÇŚ ‡‰‰‡ ͚͞͞Ȁͥ͞ ‹Ž‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ÇŚ ‘•–ƒŽ‡ Â?Îť Í™Í Í Í Í™ÍšÍ?͘Ǥ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ÍšÍ Í˜Í ÍĄÍžÍž ÇŚ ƒš ͛͘͘ ÍšÍ Í˜ÍĄ Í›Í&#x;Í™ ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŚ ÇŚÂ?ƒ‹Ž Â?ƒ”Â?‡–‹Â?Â‰ĚťÂ˜Â‘Â…Â‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŁ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ƒ Â?‘†—Ž‘ Č‹Â„ÂƒÂ•Â‡ Â?Â?Ǥ Í?͘ ƒŽ–‡œœƒ Â?Â?Ǥ Í›Í&#x;ČŒ ‡—”‘ ͘͜ ÇŚ ‡†ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡—”‘ Í™ ƒŽ Â?Â?Ǥ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ ͙ǥÍ? ‡—”‘ ’‡” Â?Â?Ǥ …‘ŽǤ

’”‡œœ‹ •‹ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ †‹ ‡ †‹”‹––‹Ǥ ÇŁ ƒ—”‹œ‹‘ ƒ•–”‡œœƒ–‹

ÇŁ ƒ‘Ž‘ ‡†”ƒ……‹Â?‹ ÇŚ –‡ˆƒÂ?‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ÇŁ ‘–‘ †‡Â? ÇŁ ’ƒ ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÇĄ Í?Íš ÇŚ ÍšÍ?͛͘͘ ”„—•…‘ Č‹ ČŒ ‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͙͙ ÇŚ ƒšǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͞͞ —–‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‹„—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?Ǥ Í™Í Íœ ÇŚ ͙Ȁ͙͚Ȁ͙͙ͥ͞ Associato

Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

&HQWUR GLRFHVDQR SHU OH FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL ƒ –‡•–ƒ–ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ˆ”—‹•…‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ †‹ …—‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Ǥ Í› …‘Â?Â?ƒ Í› †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ÍšÍ?͘ †‡Ž Í&#x;Č€Í Č€Í™ÍĄÍĄÍ˜


'UENWUC NC SWQVC KPFKXKFWCNG FK IGUVKQPG RTCVKEC FK ¼ 2TQITCOOC G %QPFK\KQPK IGPGTCNK UWN PQUVTQ ECVCNQIQ

9(562 7(55( ', &8/785$ ( /82*+, ', )('( 9(562 /82*+, 62535(1'(17,

2CTVGP\G KP CGTGQ RGT KVKPGTCTK FK IKQTPK EQP NC HQTOWNC őVWVVQ EQORTGUQŒ KP RGPUKQPG EQORNGVC

1(('46# 52'%+#.' FCN IKWIPQ CN NWINKQ KP RCTVGP\C FC $GTICOQ 1TKQ CN 5GTKQ KP JQVGN RTKOC ECVGIQTKC ¼ CP\KEJÃ ¼

ZZZ JRLVUDHO LW

YYY DTGXKXGV KV


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.