La Voce del Popolo 2012 31

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Sono iniziate le Olimpiadi e per tutta la loro durata saremo certamente “sommersiâ€? da speranze, entusiasmi, delusioni, sconfitte. PerchĂŠ, anche se spesso si afferma: “L’importante è partecipareâ€?, non è la stessa cosa perdere o vincere! La vittoria! Noi bresciani siamo di casa con la Vittoria, la scultura che fa bella mostra di sĂŠ nel Museo della cittĂ . La vittoria: la bellezza di superare i limiti, oltrepassare gli avversari, mostrare le proprie capacitĂ ... C’è una vittoria “esternaâ€?, appariscente: sportiva, politica, professionale... E c’è una vittoria “internaâ€?, da perseguire con una lotta continua contro i nostri vizi, peccati, egoismi. Questa vale senz’altro molto piĂš di quella. Anzi, il “Vittoriosoâ€? per eccellenza, GesĂš Risorto, ci mostra che questa vittoria domanda il sacrificio di sĂŠ, l’essere - da un punto di vista umano - perdenti, vittime. In una pagina memorabile sant’Agostino loda la bontĂ del Padre che ci offre GesĂš come “vincitore e vittima; e vincitore proprio perchĂŠ vittimaâ€?. Chiediamo a Maria Assunta, Regina delle Vittorie, la forza per giungere a questa vittoria.

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Brescia cattolica. Figli diversi della stessa terra

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ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Rimini 2012. La CdO bresciana al lavoro per il Meeting

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ÂŽ Žƒ‹…ƒ–‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ ‡ ‹Ž ˆ—–—”‘ Dibattere sul futuro e il ruolo del laicato bresciano oggi è un’urgenza per alcune ragioni. Anzitutto perchĂŠ deve stare a cuore a tutti quello che aiuta la comunitĂ ecclesiale a pensarsi e ad agire nell’ediďŹ cazione del Regno di Dio in una societĂ , speriamo, sempre piĂš aperta ai valori del Vangelo. In secondo luogo perchĂŠ il prossimo anno pastorale ci offrirĂ attraverso il tema “Cerchiamo il tuo Voltoâ€? l’occasione di veriďŹ care il nostro cammino diocesano a 50 anni dal Concilio e in vista del Sinodo sulle unitĂ pastorali. In questo contesto il volto dei laici cristiani è centrale e sarĂ posto a tema anche nella serata dell’AgorĂ in Loggia il prossimo 10 settembre. InďŹ ne perchĂŠ la morte a distanza di poco meno di un anno di due protagonisti

assoluti del cattolicesimo bresciano come Mino Martinazzoli e Giuseppe Camadini non può che aprire interrogativi rispetto al futuro e al ruolo ecclesiale, politico, economico e culturale dei laici cristiani a Brescia. Mi soffermo su quest’ultima circostanza. La scomparsa di Martinazzoli e di Camadini ha dato il via a una serie, non esaustiva, di giuste letture e indubitabili riconoscimenti di merito circa la loro azione, ma anche circa l’ereditĂ politica, civile, ecclesiale e culturale dei cattolici che hanno segnato il postconcilio bresciano. Chi raccoglierĂ questo patrimonio di esperienze? PerchĂŠ fatichiamo a individuarne degli eredi? Sono necessari? E come altri potrebbero agire conservando la memoria e rinnovando la presenza? Tre pensieri. Il primo circa l’identitĂ del laico cristiano lo rubo al vescovo Luciano che del notaio Camadini ha detto ai funerali: “L’elenco delle cose che egli ha fatto è impressionante,

ma non è ciò che piĂš conta. Conta il cuore di credente che egli è stato: conta il suo amore senza riserve verso la Chiesa, la sua devozione al Papa e al Vescovo – chiunque egli fosse – soprattutto conta la sua fedeltĂ umile ai gesti semplici della vita cristiana: la preghiera del mattino e della sera, il catechismo, la Messa insieme a tutti, la comunione, i sacramentiâ€?. Monari, come sempre, va all’essenziale. Essere eredi di un certo modo di essere cattolici a Brescia signiďŹ ca coltivare un cuore credente e una fedeltĂ grande alla Chiesa. Vale in ambito ecclesiale (e su questo dovremmo chiederci dove sta andando l’impegno educativo delle nostre comunitĂ cristiane), vale nella societĂ , vale in politica. Pare che la povertĂ dei cristiani di oggi alberghi principalmente in una povertĂ di fede e di fedeltĂ . In politica, ad esempio, a forza di sfumature che vanno dai cattolici troppo adulti agli atei troppo devoti, passando per i piĂš papalini del

Papa, chi paga è il cuore credente e l’esercizio di vita santa. Il richiamo di Benedetto XVI per una fede piĂš autentica e visibile a una fedeltĂ piĂš vera alla causa della Chiesa, nel contesto del prossimo Anno della fede, risulta fondamentale. Il secondo pensiero riguarda gli ambiti dell’impegno del laicato bresciano. I cattolici a Brescia sono nella societĂ , nella politica, nell’educazione, nell’economia, nella ďŹ nanza, nella cultura, nella sanitĂ . Ricordando Camadini gli osservatori hanno notato la sua dedizione al valore e al radicamento delle istituzioni. Da noi sono molte e hanno fatto molto in tutti questi ambiti. Si è detto, non sono eterne, “hanno un carattere strumentale rispetto al ďŹ ne che è la promozione dell’uomoâ€?. Esse sopravvivono agli uomini, ma sono gli uomini a mantenerle vive e vitali. E in quanto realtĂ temporali entrano in discussione a ogni passaggio storico. Ǥ Íš

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Interrogarle dal punto di vista del loro fine toccherĂ alla comunitĂ ecclesiale e dentro ad essa ai laici cattolici bresciani che devono essere spinti a “desiderare – come ricordava Monari ai funerali di Martinazzoli – il bene di tutti, se vogliono riuscire a fare qualcosa per qualcunoâ€?. Il riferimento alla tradizione non potrĂ non aprire lo sguardo ai tanti laici cristiani meritevoli e formati della nostra Chiesa diocesana. Forme di ideologizzazione di parte

(tipo “il laicato cattolico siamo solo noiâ€?) non sono utili. ServirĂ , invece, il coraggio di aprire porte e finestre al vento dello Spirito per riconoscere giovani cristiani competenti, creativi, fedeli e innestati nella brescianitĂ . L’impegno a scrutare i “vivaiâ€? dei cristiani del terzo millennio passa ancora, a mio parere, per le parrocchie, gli oratori, le scuole cattoliche, le aggregazioni ecclesiali. Ma come innestare virtuosi processi d’individuazione

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a storia di Brescia annovera una molteplicità di figure che all’esterno vengono facilmente accomunate. Chi le ha viste da vicino si accorge invece della notevole diversità tra loro e si domanda come abbiano potuto sorgere cosÏ differenti nello stesso humus. Mino Martinazzoli e Giuseppe Camadini, due protagonisti della storia bresciana e nazionale, appaiono l’emblema di come nello stesso ambiente possano svilupparsi sensibilità , intuizioni, percorsi vitali, intraprese tanto differenti. L’uno, fine arguto teorico della politica e del suo limite, tutto dedito a immaginare alleanze con chiunque per il bene comune; l’altro, granitico promotore e difensore di istituzioni di chiaro stampo cattolico; l’uno sottile ricercatore di equilibri da riconquistare continuamente; l’altro

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assertore di tensione unitiva attorno a chiari insindacabili principi. Eppure ambedue figli della nostra terra e della nostra Chiesa, non facilmente distinguibili almeno fino a pochi decenni orsono. Ambedue interpreti di una presenza dei cattolici nel tessuto sociale, sulla scia di altri protagonisti che gli storici tentano di catalogare in correnti diverse. Ambedue dotati della passione di aprire ai giovani orizzonti di impegno e quindi di dare continuitĂ alla loro azione. Ma, ahimĂŠ, ambedue con pochi eredi. Di questo si dovranno cercare le ragioni. Ai posteri capire fino in fondo il motivo di una quasi solitaria dipartita dei due da questo nostro mondo. Qui si può soltanto azzardare un’ipotesi, che vorrebbe rispecchiare il diverso, complesso e difficilmente costringibile entro parametri schematici, percorso vitale dei due. Il primo, ritiratosi troppo

presto dalla scena politica – e non solo per la malattia – ha voluto dichiarare il proprio limite e quello dell’arte cui si era dedicato, ha forse lasciato intravedere che non valeva la pena seguire il suo percorso, troppo raffinato e lontano dalle pratiche usuali. Il secondo, stabilmente sulla breccia delle istituzioni presiedute, dedito a salvaguardare l’identitĂ delle stesse, si è forse preoccupato di garantire una continuitĂ senza mettere altri alla prova e lasciare loro la libertĂ di scegliere orientamenti diversi. La conseguenza è che ora ci si trova sguarniti, quasi orfani di padri autorevoli, ammirati per quanto essi hanno pensato e attuato, ma anche un po’ smarriti. Il rischio che si corre è di rimpiangere la loro scomparsa senza avere il coraggio che ha contraddistinto la loro esistenza e di accogliere il loro te-

stimone, con la creativitĂ e l’audacia da essi mostrata. Se la nostra terra ha saputo generare due laici cristiani che molti in Italia hanno apprezzato e perfino ammirato (e qualche volta avversato), riuscirĂ questa nostra terra a far sorgere altre personalitĂ capaci di dare impulso a nuove istituzioni, a nuovi pensieri, a nuovi orientamenti? La storia della nostra Chiesa ci attesta che molto della sua vivacità è derivata dalla corresponsabilitĂ tra i diversi membri del popolo di Dio, laici, preti e religiosi. Martinazzoli e Camadini, pur in forma diversa, sono a questo riguardo testimonianze luminose. Oggi, si riesce a intravedere qualcosa di simile? Fare memoria degli uomini illustri è cosa santa. Ma fare memoria senza imparare da essi potrebbe essere sterile. E pare che invece ci sia bisogno di far maturare nuovi frutti.

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luglio scorso, Giuseppe Camadini ha ricoperto ruoli istituzionali in aziende e istituti di credito, in particolare nella Banca San Paolo di cui è stato sindaco supplente, poi consigliere, componente del comitato esecutivo e presidente. Ăˆ stato anche presidente della SocietĂ Cattolica di Assicurazioni dal 1997 al 2006. Era tuttora consigliere di Ubi Banca. Ăˆ stato consigliere anche presso il Banco di Brescia, la

Banca di Valle Camonica, l’editrice “La Scuolaâ€? e la Nuova Editoriale Italiana (“Giornale di Bresciaâ€?). Ăˆ stato per anni membro del consiglio di amministrazione del quotidiano “Avvenireâ€?. Da alcuni decenni l’impegno di Camadini era concentrato soprattutto sull’Opera per l’educazione cristiana, nata nel 1977, e sull’Istituto Paolo VI, centro di studi e documentazione per conoscere e far conoscere Paolo VI.


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͙͘ ǯ ǡ ǡ non esclusivi ed escludenti? Il terzo pensiero, infine. C’è in questo cammino da ritrovare un nuovo rapporto tra il clero e il laicato. Anche qui il riferimento alla tradizione non basta e non soddisfa. Chi ha avuto la pazienza anche solo di seguire il dibattito in vista del Sinodo si è accorto che sul rapporto pastori e laici molto resta da dire. La via delle fonti come il Concilio, il superamento di deleghe e sistemi bloccati che somigliano

Una Chiesa come quella bresciana che, per l’Agorà che segna l’avvio del nuovo anno pastorale, sceglie di mettere al centro della sua riflessione non solo l’imminente Sinodo sulle unità pastorali, ma anche i 50 trascorsi dall’avvio del Concilio Vaticano II, non poteva non interessarsi dei laici cattolici e del dialogo tra Chiesa e mondo. Proprio per questo nel fitto calendario di “Cerchiamo il tuo volto” è stato inserito, nella serata di lunedì 10 settembre, anche

più a equilibri di potere produrrà, forse, una traduzione nuova della corresponsabilità. Martinazzoli e Camadini sono stati testimoni diversi e significativi, e “a loro dobbiamo molto”. Il loro è stato un tempo lungo. Oggi la cifra del cambiamento sociale non ce ne darà altri simili. Ma se Brescia si vorrà mantenersi “fedele alla fede e alla giustizia” non potrà fare a meno dei tanti laici cristiani della sua terra. (Adriano Bianchi)

l’incontro “Gioie, speranze e attese degli uomini d’oggi.” Alle 20.30 il salone Vanvitelliano di palazzo Loggia ospiterà il vescovo Monari e il sindaco Paroli per un confronto con la giovane imprenditrice Daniela Mena, il medico Massimo Gandolfini, lo psicanalista Paolo Ferliga e l’imprenditore Andrea Guerini. Un confronto che prenderà le mosse dalla testimonianza che altri laici bresciani, con Camadini e Martinazzoli, hanno saputo dare alla città.

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ǯ Il 4 settembre dello scorso anno moriva a Brescia Mino Martinazzoli, nato a Orzinuovi il 30 novembre del 1931. Si laurea a Pavia e la carriera di avvocato va di pari passo con il suo impegno politico. La prima carica è a Orzinuovi, come assessore alla Cultura. Ben presto si afferma nelle file della Democrazia cristiana di Brescia. È presidente della Provincia dal 1970, al 1972, anno in cui viene eletto al Senato.

Dopo tre legislature a Palazzo Madama, nel 1983 viene eletto alla Camera. Bettino Craxi lo sceglie come ministro della Giustizia nel suo primo governo. Nel 1986 lascia il governo per diventare presidente dei deputati Dc. Martinazzoli torna nell’esecutivo nel 1989, al dicastero della Difesa. Nel 1991-1992 è invece ministro delle Riforme istituzionali e degli affari regionali nel VII governo Andreotti. Eletto segretario della

Dc nel 1992, gli tocca il compito di traghettare il partito verso il Ppi. Nel 1994 viene eletto sindaco di Brescia, carica che ricopre fino al 1998. Nel 2000 si candida per il centrosinistra a presidente della Regione Lombardia, ma viene sconfitto da Roberto Formigoni. Pur senza un ruolo ufficiale, diviene uno degli uomini politici di maggiore autorevolezza del panorama nazionale degli ultimi anni.

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“Il contributo del volontariato e della beneficenza privata nel contrasto alla povertà è tutt’altro che modestoâ€?. Ăˆ quanto stima il Rapporto sulle politiche contro la povertĂ e l’esclusione sociale della Commissione d’indagine sull’esclusione sociale, presentato nei giorni corso presso il Cnel a Roma. Il lavoro della Commissione ha messo in evidenza come “gli interventi di assistenza sociale attuati dalle fondazioni bancarie, con riferimento al disagio causato

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da disabilità , inabilità e non autosufficienza e a inclusioni sociali conseguenti ad emarginazioni, nel 2010, sono stati di circa 175 milioni di euro, con un incremento di risorse di quasi un quarto rispetto al 2009�. Gli interventi diretti delle fondazioni hanno riguardato riqualificazioni edilizie, servizi di raccolta e distribuzione di generi di prima necessità , forme di microcredito, housing sociale utilizzando il proprio patrimonio edilizio, locazioni a canone ridotto

per studenti, anziani, giovani coppie, immigrati e famiglie in difficoltà . Dalle banche afferenti all’Abi anche numerosi accordi con diverse realtà per l’erogazione di prestiti o altro, come l’accordo con le associazioni dei consumatori per la sospensione del pagamento delle rate dei muti delle famiglie in difficoltà (53.648 sospensioni accordate), per un importo totale di mutui sospesi di 6,6 milioni di euro, oppure accordi per l’istituzione di fondi di garanzia per le famiglie con nuovi nati.

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on va in vacanza la politica italiana, quest’anno. Molte le scadenze che i parlamentari e il governo devono onorare. A partire dalla riforma della legge elettorale. Tra segnali di fumo, depistaggi, diffidenze e incertezze degli attori politici non solo il sistema, ma anche la data delle elezioni è ballerina. Le voci ricorrenti di un possibile anticipo – che allo stato resta, comunque sia, una strada poco praticabile – sono la spia della grande difficoltĂ che le forze politiche hanno di valutare anche semplicemente il loro proprio interesse, ben consapevoli che l’elettorato è, per usare un eufemismo, molto molto deluso e adirato. I cittadini hanno parlato forte e chiaro e i recenti anche evidenti passi falsi di alcuni dei tribuni della protesta non smentiscono l’umore di fondo dell’elettorato. Sulla legge elettorale siamo ancora alle mosse tattiche. Sullo sfondo c’è l’interesse che non poche forze politiche continuano ad avere per andare al voto con il vecchio sistema dei deputati “designatiâ€? e del premio di maggioranza squilibrato tra Camera e Senato. In fondo la “grande coalizioneâ€?, che sembra profilarsi come esito obbligato di un persistente stato di tensione economico-finanziaria internazionale e di complicata governance europea, potrebbe realizzarsi anche con le vecchie regole, favorendo nel contempo

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demandata a operazioni d’immagine. Prova ne sia il dibattito sui temi etici, a proposito di unioni, famiglia e matrimonio che si è sviluppato in queste settimane. In realtĂ il complicato gioco in atto sembra fatto apposta per accentuare un senso di distanza e di estraneitĂ della politica con il vissuto, i problemi e le attese dei cittadini. Tanto piĂš che le tanto declamate misure di austeritĂ e di auto-disciplina del mondo della politica sono ben lungi dall’essere messe in cantiere, mentre sui bilanci familiari la crisi comincia ad essere percepita in tutta evidenza. Al di lĂ delle vicende della

legge elettorale, comunque, è tutto il sistema in tensione. Il problema decisivo del riordinamento dell’assetto dei livelli di governo ha nella questione delle Province solo uno degli aspetti: la taglia delle Regioni non è meno irrazionale, cosĂŹ come la distribuzione delle amministrazioni periferiche dello Stato. Continuano poi le tensioni tra i poteri dello Stato: proprio in questi giorni è stato depositato il ricorso del Quirinale alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni contro la Procura di Palermo. Ăˆ il segno di un persistente malessere che deve avere delle risposte sistemiche.

1DSROLWDQR EDFFKHWWD L SDUWLWL Il tema della riforma elettorale non è soltanto uno di quelli che rischiano di far saltare le vacanze dei parlamentari italiani. La questione sta suscitando anche l’interesse del presidente della Repubblica Napolitano (nella foto) che nei giorni scorsi non ha mancato di far sentire la sua. Il capo dello Stato, dinanzi alle scaramucce della politica, ha ribadito la necessitĂ di una “rapida convergenzaâ€? su un testo condivi-

so, richiamando i partiti e il Parlamento alle loro responsabilitĂ . Altrettanto chiara è stata la sua presa di posizione in merito alle elezioni anticipate, ipotesi che ogni tanto viene ventilata anche da chi, in questa stagione, sta sostenendo il governo Monti. Rispetto all’ipotesi di una ďŹ ne anticipata della legislatura e un ritorno anzitempo alle urne il Quirinale ha afďŹ dato a una nota la posizione del presidente Napolita-

no che ha invitato tutti alla “massima cautelaâ€?. Il Presidente della Repubblica ha infatti ribadito che in questa materia il “potere costituzionale di consultazione e decisioneâ€? appartiene “solo al Quirinaleâ€?. La nota, come spesso accade in politica, ha trovato reazioni positive e condivisione anche fra quei partiti che, pur con i dovuti distinguo, pongono con regolaritĂ il tema del ritorno anticipato alle urne.

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prima della crisi. Chahda, appena rientrata da una visita ai campi, racconta di aver visto migliaia di persone stremate, che vivono in condizioni drammatiche. Gli altri Paesi hanno chiuso le frontiere e il governo libanese non ha dato l’autorizzazione alla costruzione dei campi profughi. Perciò molti rifugiati sono costretti ad afďŹ ttare un pezzo di terra da privati libanesi per piazzare la loro tenda. Secondo le stime dell’Unhcr, sono oltre 120mila i rifugiati

siriani attualmente registrati in Giordania, Libano, Turchia e Iraq. In Libano sono ufďŹ cialmente 30mila, ma diverse migliaia arrivati con i ussi degli ultimi giorni da Damasco non sono ancora stati registrati. I timori sono per un ulteriore peggioramento della situazione. â€œĂˆ abbastanza difďŹ cile parlare ora del futuro ma temo di sĂŹ – conferma Najla Chahda – . Gli abitanti di Damasco non hanno altro posto dove fuggire se non

in Libano. In questo momento c’è bisogno di sostegno immediato. Ci stiamo attrezzando per prestare maggiore soccorso, moltiplicando le attivitĂ . Ăˆ la prima volta che vediamo in Libano un’emergenza di questo tipo. La crisi sta diventando piĂš grave di quanto potessimo immaginareâ€?. Nel frattempo da Damasco e da Aleppo giungono ripetuti appelli di esponenti delle Chiesa locali alla preghiera perchĂŠ la guerra in atto possa essere fermata.

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ll 26 luglio scorso è stata pubblicata sulla homepage del sito del Ministero dell’interno la notizia dell’entrata in vigore, a partire dal 9 agosto prossimo, della nuova normativa che introduce sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. Le nuove disposizioni, relative all’emersione del lavoro irregolare, contengono una norma che prevede anche una sorta di regolarizzazione degli immigrati che stanno lavorando irregolarmente in Italia. Il provvedimento, probabilmente per via della stagione estiva e dell’interesse dalla politica focalizzato su altri temi (crisi, riforma della legge elettorale, elezioni anticipate), non ha suscitato particolari reazioni anche se, in un passaggio, consente al datore di lavoro di sanare la posizione di lavoratori extracomunitari occupati irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno tre mesi, che siano presenti nel territorio nazionale in modo ininterrotto almeno dalla data del 31 dicembre 2011. Qualcuno potrebbe vedere in questa disposizione del governo Monti una sorta di sanatoria. La domanda è stata girata a padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio per i migranti. “Penso e spero di no – è la sua risposta –. Si tratta in questo caso di un provvedi-

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le piĂš che legittime sanzioniâ€?. Per lo scalabriniano i paletti messi dal decreto siano molto appropriati. “Forse – continua – è utile ricordare, per evitare generalizzazioni, che la Chiesa bresciana attraverso l’autorevole lettera del suo Vescovo relativa agli immigrati, ha giĂ esplicitamente chiesto e insegnato che chi lavora da noi deve godere di una situazione di regolaritĂ e dei diritti connessi con la persona che lavoraâ€?. Padre Toffari spera che le disposizioni non generino, come spesso avviene nei casi di regolarizzazione, pericolose deviazioni dettate dalla corruzione, al fine di creare finte situazioni, che nulla hanno a che fare con chi da sei mesi realmente lavora in nero. “D’altra parte – sono ancora considerazioni di p. Toffari – è necessario anche evitare il qualunquismo di chi, per paura di questi abusi, vuole negare diritti a chi li ha realmente acquisiti. Chi lavora deve essere regolarizzatoâ€?. Fermo nel condannare chi, immigrato o italiano, agisce al di fuori della legge, il direttore dell’Ufficio per i migranti è convinto che “a chi ha, o acquisisce, diritti, a chi regolarmente vive e lavora da noi, vanno riconosciuti i diritti della persona. Qualsiasi norma preventiva di sicurezza che si applichi a una sola categoria di persone, non serve alla sicurezza: penalizza i buoni e incita la societĂ al sospetto e al pregiudizioâ€?.

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A oltre due mesi dal sisma che ha colpito duramente l’Emilia e il basso Mantovano non si ferma la mobilitazione bresciana per prestare aiuto alle zone interessate dall’evento. L’ultima iniziativa arriva da Gottolengo dove, Comune, associazioni, gruppi di volontariato e locale sezione dell’Avis si sono uniti per dare vita a “Gottolengo per San Giovanni del Dossoâ€?, due serate di beneficenza a favore della comunitĂ mantovana duramente

Nell’ambito dell’iniziativa regionale “Foreste da Vivereâ€?, promossa dall’Ersaf, venerdĂŹ 3 agosto viene inaugurata la “Piccola biblioteca del Boscoâ€?, realizzata nella riserva naturale regionale “Boschi del Giovettoâ€? a Borno. La biblioteca è una piccolissima struttura situata in un punto suggestivo e panoramico del bosco, sempre aperta, che raccoglie un’antologia di brani letterari che narrano di boschi e degli uomini che ci vivono, “per leggere di boschi, stando

toccata dal terremoto. L’iniziativa prende il via venerdĂŹ 3 agosto con la manifestazione “Voci di speranzaâ€? a cui hanno dato la propria adesione, insieme a tanti altri artisti, anche Yuri e Silver, cantati lanciati dal programma “X-Factorâ€? e il cabarettista bresciano Giorgio Zanetti. Per sabato 4 agosto è stata invece messa in programma una serata dedicata al ballo. Il ricavato sarĂ devoluto alla gente di San Giovanni del Dosso.

nel boscoâ€?.Dopo l’inaugurazione, prevista per le 15.30, si terrĂ lo spettacolo “Il mistero dei suoni scomparsiâ€?, tratto dal libro di Paola Favero, con lettura dell’autrice, recitazione di Primo Zancan e interventi musicali in cui saranno coinvolti tutti i bambini del pubblico e dove Nelso Salton, musicista e personaggio uscito dal libro, oltre a suonare e ricreare i suoni, parlerĂ del problema reale dei suoni che si perdono, coinvolgendo il pubblico.

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Qualche domanda per i compiti delle vacanze Compiti per le vacanze. Fatti e interrogativi. Pensieri ad alta voce. Risposte da scoprire a tempo debito. “Voceâ€? si prende tre settimane di ferie. Preoccupato che i miei quattro lettori soffrano per una crisi di astinenza, propongo delle tracce per corsivi da scrivere autonomamente sotto un albero o sotto un ombrellone. Nei commenti sulla morte di Giuseppe Camadini era possibile intravedere lo spessore del personaggio attraverso la facilitĂ con cui la sua biograďŹ a ha suggerito il richiamo a orizzonti piĂš ampi, religiosi e civili. La mia sensazione, legata anche alla lunga conoscenza del personaggio e della sua storia nella storia, bresciana e non, è stata molto nitida: qualcuno ha scritto che non ha eredi, a mio avviso la sua scomparsa è come il calo del sipario su una lunga e importante tradizione del laicato cattolico bresciano. Camadini è stato anche segno di contraddizione, ma in un contesto di ricchezze condivise di un laicato vivo e vivace. Dov’è oggi il laicato cattolico bresciano? La Chiesa bresciana si prepara al Sinodo sulle unitĂ pastorali. Ăˆ solo una questione di preti

legata al calo delle vocazioni? La situazione politica ed economica naufraga nel caos. Dov’è la testimonianza cristiana di un discernimento comunitario in cui i laici dovrebbero essere in prima ďŹ la? Voltiamo pagina. In cittĂ , sul Garda, in Franciacorta, nella Bassa si segnalano proteste inascoltate sui guasti creati dalla realizzazione di infrastrutture invocate come manna dal cielo: un’autostrada da Brescia a Milano che è la fotocopia di quella

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giĂ esistente con divaricazioni insigniďŹ canti; una fotocopia della linea ferroviaria da Venezia a Torino per il trafďŹ co veloce; un parcheggio sotto il Castello per rivitalizzare il Centro cittadino. Tutte opere indispensabili? Per quali ďŹ ni? Qualcuno ha fatto i conti con i disastri ambientali? Con le buche e le discariche che in Franciacorta per esempio potrebbero giĂ essere oggetto di visite turistiche guidate: dalle bollicine vinicole a quelle dei gas? Siamo sicuri che per rivitalizzare

il Centro è necessario portarci le automobili? Ăˆ solo un caso che sulle grandi opere aleggiano sempre le nubi della corruzione e del malaffare? Qualcuno si interroga seriamente sullo sviluppo sostenibile? Altra scena, altre domande. Roberto Formigoni ha i suoi avvocati e saprĂ come difendersi. Ma come mai ha sentito il bisogno di spendere 80mila euro delle casse regionali (riempite da noi) per farlo sui giornali? Ha detto che vincerĂ 12 a 0 con

la Procura. Si riferiva forse al numero degli indagati che siedono sugli scranni della Regione Lombardia? L’on. Maurizio Lupi, compagno di partito e di Cl, ha parlato di violenta campagna mediatica contro il Governatore e ha ricordato che per ben quattro volte gli elettori “hanno riconosciuto il suo ottimo lavoroâ€?. Ăˆ un argomento che viene tirato in ballo tutte le volte che un politico viene messo sotto accusa, confondendo il consenso elettorale con il rispetto della giustizia (che per un uomo pubblico deve essere rigoroso). Non sarĂ il caso di mandare un promemoria a tutti i politici per citare le ricorrenti circostanze in cui dei criminali hanno ricevuto il consenso degli elettori, incominciando da Hitler o da Mussolini? E magari aggiungerci un piccolo manuale di etica in cui si spiega la differenza che passa fra la protezione politica e l’immunitĂ , fra la responsabilitĂ personale e quella pubblica? E quando capiranno che tutti sono innocenti ďŹ no a prova contraria, ma che all’estero chi ha responsabilitĂ pubbliche si dimette anche per delle piccole bugie?


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Per la Madonnina delle nevi quattro giorni di festa all’oratorio di Boario Terme. InizierĂ venerdĂŹ 3 agosto alle 19 con la festa della famiglia, la celebrazione della Madonnina delle nevi a Boario, una serata tutta dedicata ai bambini, che potranno assistere all’animazione curata dal gruppo “Il gatto e la volpeâ€? e allo spettacolo di bolle (alla serata sarĂ presente anche il trucca-bimbi). Il venerdĂŹ sera continuerĂ poi alle 21.30 con la musica dell’orchestra “Alex Morselli duoâ€?. Il sabato

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sera invece si apre alle 19 con lo stand gastronomico per il quale lo chef Luca de “La Curtâ€? di Artogne preparerĂ un piatto speciale, pensato e cucinato proprio per l’occasione. L’animazione della serata inizierĂ alle 20.30 in compagnia del gruppo “I Bonsaiâ€?. In tutte le sere della festa sarĂ possibile cenare all’interno dello stand gastronomico allestito sul prato del campo dell’oratorio di Boario. Gli appuntamenti di musica e

danza continuano poi domenica 5 agosto: la serata sarĂ colorata dalle note dell’orchestra “Standardâ€?. La festa della Madonnina delle nevi di Boario si chiuderĂ infine lunedĂŹ 6 agosto, con una serata di musica disco e revival che avrĂ come protagonista Tania Bano e alle 22.30 l’estrazione dei biglietti della lotteria pro oratorio. Durate le serate della festa sarĂ inoltre allestito sul sagrato della chiesa di Boario una pesca di beneficienza. (n.p.)

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Rezzato, il periodo dell’ultima settimana di luglio coincide con una delle festivitĂ piĂš sentite dalla popolazione del paese, cioè quella che ricorda l’apparizione della Madonna presso quello che oggi è il Santuario di Valverde, che anche quest’anno si è ripetuta secondo le modalitĂ consolidate dalla tradizione. Popolarmente nota come la festa di Sant’Anna, per la coincidenza temporale con la memoria liturgica della madre della Madonna, rappresenta un appuntamento religioso che viene preparato con grande cura, delle cui origini e diamo conto qui a fianco. “La festa – racconta il parroco di San Giovanni Battista don Lino Gatti – è preceduta da una settimana di preparazione mariana in cui tutte le sere ci si ritrova per un rosario e la Santa Messa. in questo caso interrompiamo tutte le altre attivitĂ parrocchiali e dell’oratorio, perchĂŠ ci si possa concentrare al meglio su questo appuntamento. Quest’anno inoltre abbiamo aggiunto la novitĂ di una serata dedicata a un rosario itinerante meditato. VenerdĂŹ poi, come da consuetudine, la statua della Madonna è stata portata in processione fino alla parrocchiale di San Giovanni Battista. Dov’è rimasta conservata fino a domenica, quan-

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oratorioâ€?. Una festa che nonostante il passare del tempo continua a richiamare moltissime persone: “Molti anni fa – ricorda ancora don Lino – arrivava gente dal circondario fin dal venerdĂŹ e la festa era occasione per rivedere persone e rinsaldare legami. Oggi la permanenza si riduce alle ore nelle quali si tiene la funzione e la festa, ma mantiene comunque una buona presenzaâ€?. Si tratta insomma di un tratto distintivo di una comunitĂ che da settembre si troverĂ ad affontare un nuovo cammino, che vedrĂ la costituzione, con le altre parrocchie di Rezzato, di

un’unitĂ pastorale che verrĂ avviata con l’arrivo del nuovo amministratore parrochiale della parrocchia di San Carlo, don Angelo Gelmini. Questa novitĂ , com’è ovvio, influirĂ sulle attivitĂ della parrocchia, per esempio sui percorsi dell’iniziazione cristiana: “Stiamo riflettendo – afferma al proposito don Lino – sui cammini da proporre a ragazzi e genitori nel periodo della mistagogia, cioè quello che segue il conferimento dei sacramenti. Nel prossimo periodo ci confronteremo al proposito anche con le altre parrocchieâ€?.

0HVVD G¡RUR SHU GRQ &RVLPR Nei giorni scorsi è stato festeggiato a Calino, presso l’oratorio, il parroco emerito don Cosimo Taurisano (nella foto) che lĂŹ esercitò il proprio ministero sacerdotale dal 1984 al 1992. Attualmente residente presso il paese natale di Pisogne come presbitero collaboratore, raggiunge l’ambito traguardo del cinquantesimo di sacerdozio dopo molteplici incarichi che lo videro dappri-

ma insegnante presso il Seminario diocesano e contemporaneamente curato festivo a S. Anna, in città . Successivamente fu parroco di Villa Dalegno (dal 1965 al 1969), per poi spostarsi da lÏ a Cemmo fino al 1984. Dopo l’esperienza a Calino divenne cappellano dell’ospedale di Rovato fino al 2000, assumendo contemporaneamente la cura della parrocchia della Bargnana. Prima

di tornare a Pisogne nel 2004 divenne anche cappellano dell’ospedale di Iseo. A testimonianza della gratitudine per il suo ministero stanno anche i ricordi raccolti nel giornale della comunità della parrocchia di Pisogne, dedicato proprio a questo lieto anniversario, ricordi a cui si affianca anche una riflessione dello stesso don Cosimo sulla propria esperienza.

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Â? “—ƒ––”‘ ’‡” DzÍ&#x;Â?‹Žƒ Â?‹‰Ž‹ƒdzǣ Â?—‘˜ƒ ƒ˜˜‡Â?–—”ƒ ’‡” ‹Ž Dz Â?ÂƒÂ”Â‘Çł Ăˆ partita il 26 luglio, con una tappa che ha portato dal Monte Rosa a Brescia, la spedizione denominata “7mila miglia lontanoâ€?, che arriverĂ fino a Katmandu in Nepal. Due gli obiettivi principali: portare a destinazione un pick up attrezzato ad ambulanza da donare all’ospedale di Maleku, e raccogliere fondi a favore dell’associazione non profit “Amici del Monte Rosaâ€?. Il viaggio porterĂ il team ad

attraversare Paesi suggestivi e controversi: la Bielorussia, l’Ucraina, la Russia e la Cina passando per il Kazakistan e il Tibet e prevedendo di arrivare a Katmandu, in Nepal, per la fine di agosto. Ogni fase del viaggio sarà documentata con fotografie e riprese video che verranno utilizzate per la realizzazione di un libro fotografico e un dvd destinati alla vendita per coprire le spese del progetto.

L’idea del viaggio solidale, via terra, dall’Italia al Nepal nasce dall’incontro tra Giuliano Radici, ideatore del progetto 7mila miglia lontano e del bresciano Silvio “Gnaroâ€? Mondinelli (nella foto) il quale, oltre ad essere un grande alpinista, è anche uno dei fondatori dell’associazione Amici del Monte Rosa. Insieme a Mondinelli e Radici anche il viddeomaker Nicola Lucini e l’art director Paolo Veraldi. La tappa bresciana

di partenza è stata anche l’occasione di una festa presso il concessionario Isocar per Chevrolet e Great Wall di via Triumplina 73, che ha donato il pick up che affiancherĂ la spedizione fino a Katmandu. La speranza manifestata da tutti gli organizzatori, in un viaggio che si preannuncia colmo di emozioni, è di far conoscere l’associazione e di raccogliere piĂš fondi possibili da destinare alla solidarietĂ .

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l Comune di Brescia, in collaborazione con Brescia MobilitĂ , ha predisposto una serie di agevolazioni e di interventi per residenti, commercianti e lavoratori interessati dalle nuove aree di sosta a pagamento regolate con parcometro in via Pisacane, via Galilei, via Orefici, viale Piave e via Creta. Dal mese di settembre, per queste zone, sarĂ attivata una tariffa speciale di abbonamento mensile di 15 euro, con esclusione di via Creta, per la quale è stata decisa l’eliminazione del nuovo parcometro, in considerazione dell’elevato numero di lavoratori dipendenti che gravitano in quell’area. “La delibera assunta dall’amministrazione ha un particolare senso politico e tecnico – ha detto il vicesindaco Fabio Rolfi – in quanto ha mostrato la giusta sensibilitĂ verso i cittadini e la cittĂ , condividendo le espressioni del territorio. Si sono incontrate le volontĂ di soddisfare le esigenze di un miglior governo con quelle dei residenti, considerando anche gli ingiustificabili tagli assunti dal governo centrale. Sul piano tecnico ne è uscito un riconoscimento di uno status ‘privilegiato’ richiesto dai residenti – ha continua-

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interscambio informativo tra azienda e comune si va solidificando ad ogni occasione – ha evidenziato il presidente di Brescia MobilitĂ Valerio Prignachi – ed alcuni riscontri hanno aiutato a capire meglio le problematiche. Oggi Brescia conta 4.650 posti auto con righe blu, sugli oltre 40mila a strisce bianche, cui vanno affiancati gli 8.500 posti in struttura e, alla vigilia dell’entrata in servizio della metropolitana – ha ricordato Prignachi – siamo di fronte ad un’operazione di rimodulazione dei servizi e questa delibera è un nuovo tassello nella identificazione di tariffe e servizi per diverse tipologie di utentiâ€?. Gli abbonamenti saranno venduti presso la sede di Brescia MobilitĂ , in piazza San Padre Pio e all’Infopoint in piazza Rovetta, previa un’autocertificazione in loco che attesti la residenza.

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2ELHWWLYL UDJJLXQWL RUD LO &RPXQH JXDUGD DYDQWL Tempo di bilanci e nuove iniziative a Roncadelle. Ăˆ un bilancio positivo quello relativo alla raccolta separata dei rifiuti che è passata da un 49% del 2009 al 73% dell’anno scorso portando vantaggi significativi sotto il profilo ambientale ed economico. Valutando i numeri si nota un significativo aumento nella raccolta dell’organico e dei metalli e di conseguenza una consistente riduzione dei rifiuti indifferenziati. Gli obiettivi che l’amministrazione comunale si era posta puntavano alla riduzione della quantitĂ di rifiuti prodotti, all’aumento della raccolta differenziata, al contenimento del costo del servizio e di conseguenza alla riduzione della tariffa rifiuti che per legge deve coprire il 100% dei costi sostenuti. “Oggi possiamo affermare – commenta il sindaco Michele Orlando (nella foto) – che questi obiettivi, grazie all’impegno dimostrato da tutti i cittadini, sono stati tutti raggiuntiâ€?. Le nuove iniziative, che coinvolgeranno l’intera comunitĂ , partiranno a settembre. Ricorre quest’anno il 50° anniversario dei Campionati mondiali di ciclismo su strada che videro Roncadelle pro-

tagonista della gara di staffetta 4x100 vinta dal quartetto italiano. Il calendario delle celebrazioni, da sabato 1 a domenica 9, prevede una gara ciclistica per amatori, la consegna di uno speciale riconoscimento ai campioni del mondo, una biciclettata aperta a tutti e, nella sala civica, una mostra di cimeli legati al campionato del 1962 e al ciclismo in generale. E qualche giorno piĂš tardi sarĂ finalmente tagliato il nastro alla nuova Casa delle associazioni, situata nell’ex area Ikea. Nelle due moderne palazzine troveranno ‘casa’ l’Asl, l’Ail, la banda e l’accademia Preludio. Intorno, mille metri quadri sono stati destinati alle opere funzionali con parcheggi, piste ciclabili, marciapiedi e aree di manovra. Tutto il resto del terreno, fino al cavalcavia, sarĂ successivamente riqualificato a parco pubblico, aumentando la porzione di verde fruibile. (v.b.)

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L’Anci nazionale ha nominato il sindaco di Brescia Adriano Paroli all’interno della Conferenza Stato-CittĂ e autonomie locali. La Conferenza è una sede istituzionale di confronto e raccordo tra lo Stato e gli enti locali. L’organo è presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri o, per sua delega, dal ministro dell’Interno o dal ministro per gli Affari regionali nelle materie di rispettiva competenza. Ne fanno parte

Il 14 e il 15 agosto 2012 presso il Santuario della Madonna della Calvarola si terrĂ la tradizionale festa nella “Villa di Sopraâ€? a Collebeato. Il comitato dei residenti, anche per quest’anno, ha organizzato splendide decorazioni oreali in carta che verranno posizionate nelle vie adiacenti il Santuario. Da molti anni nella giornata religiosa dedicata all’Assunzione in Cielo di Maria si è sviluppata sempre piĂš una sorta di festa parallela che coinvolge

anche i ministri dell’Economia e delle ďŹ nanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei trasporti, nonchĂŠ quello della Salute, oltre ai presidenti di Anci (nella foto Graziano Delrio), Upi, Uncem e a sei presidenti di provincia e 14 sindaci, di cui cinque sindaci di cittĂ metropolitane. â€œĂˆ una designazione che mi gratiďŹ ca – ha detto Paroli – un riconoscimento dell’amministrazione che si sta svolgendo a Brescia.

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a vari livelli gli organizzatori ed i moltissimi fedeli che frequentano il Santuario. L’iniziativa è promossa da residenti nella contrada Villa di Sopra, che si avvalgono anche della collaborazione con le associazioni operanti sul territorio, e si è man mano sviluppata su direttrici diverse: la cerimonia religiosa, la pesca e lotteria di beneďŹ cenza, per la raccolta di fondi destinati alla manutenzione ordinaria del Santuario e gli addobbi.

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ra il parco dello sport appare piĂš vicino. O almeno è in questa prospettiva che l’amministrazione cittadina giudica l’acquisizione, nell’area tra San Polo e Buffalora di 512mila metri quadrati di territorio, precedentemente appartenenti all’azienda Nuova Beton. Il passaggio di proprietĂ , presentato nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa a palazzo Loggia, è la conseguenza di un procedimento sanzionatorio nei confronti dell’azienda. A seguito, infatti, di un’escavazione non autorizzata è stato raggiunto un accordo con l’amministrazione comunale, che prevede il pagamento della multa, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, in parte tramite la cessione dell’area e in parte con la messa in opera di lavori di riqualificazione dell’area stessa. “In questo modo – ha spiegato il sindaco Adriano Paroli – non solo avremo un’area che diventerĂ di proprietĂ pubblica, ma sarĂ immediatamente fruibile senza alcuna spesa da parte del Comune, grazie ai lavori che verranno eseguiti dalla ditta. Per ora c’è un progetto preliminare, ma entro la fine dell’anno contiamo di arrivare a quello esecutivo ed entro il 2015 i lavori dovrebbero essere

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parco. PerchĂŠ di parco a questo punto si può iniziare a parlare: l’acquisizione di circa un ottavo della superficie totale (circa quattro milioni di metri quadrati) sarĂ il primo passo di future acquisizioni, che porteranno in futuro, questa è la nostra speranza, alla cittadella dello sport nel parco delle Caveâ€?. Per il momento non si parla di impianti sportivi come il nuovo stadio o il palazzetto dello sport, ben al di lĂ da venire, in ogni caso la nuova area sarĂ attrezzata per la pesca e, probabilmente, per il canottaggio, con la sistemazione dei fondali degli

specchi d’acqua e il posizionamento di pontili. Inoltre verrĂ avviata una rete ciclopedonale che, nelle intenzioni degli amministratori si dovrebbe estendere anche alle aree di futura acquisizione. L’operazione, oltre ad essere a costo zero, frutterĂ probabilmente alla Loggia anche qualche introito derivante dai diritti sui materiali estratti (sabbia e ghiaia) nel corso della sistemazione, sui quali il Comune vanterĂ un beneficio di tre euro al metro cubo. Presente alla conferenza anche il presidente della commissione Lavori pubblici ecologia, ambiente, cimiteri patrimonio, Pier Raul Francesconi, il quale ha voluto ribadire l’attenzione alla collaborazione con le associazioni ambientaliste e commentare la durata dell’operazione. “Spero – ha affermato in proposito – che i lavori di sistemazione possa concludersi anche prima del termine del 2015, tuttavia in questo caso è bene muoversi con i piedi di piombo, avendo le idee chiare su ciò che si vuole realizzare, poichĂŠ una volta fatto non vi saranno piĂš le risorse economiche per mettervi mano. Ăˆ bene quindi prendersi il tempo necessario per fare un buon lavoro e in questo contesto diventa ancor piĂš importante il coinvolgimento di altri enti come le associazioni ambientalisteâ€?.

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/H LQL]LDWLYH VXOOD VLFXUH]]D QHO SHULRGR HVWLYR Vertice in Prefettura, nei giorni scorsi, per veriďŹ care le iniziative messe in campo per garantire la sicurezza dei cittadini in questo tempo d’estate. Coordinato dal prefetto di Brescia Livia Narcisa Brassesco Pace, si è riunito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui siedono i vertici delle forze dell’ordine, Provincia e Comune di Brescia, il comando provinciale dei Vigili del fuoco, la Polizia stradale, municipale, Asl, Protezione civile, Anas e 118 e altre realtĂ ancora, che ha passato in rassegna tutte le iniziative volte a garantire l’incolumitĂ dei cittadini e assicurare la legalitĂ . Diversi gli aspetti che sono stati passati in rassegna dai partecipanti al comitato, a partire dalla sicurezza della circolazione, ďŹ no ai co-

siddetti controlli del “sabato seraâ€?. Il Prefetto ha particolarmente insistito sull’intensiďŹ cazione di tutti quei servizi di vigilanza, prevenzione e contrasto delle condotte di guida a rischio, in un’azione integrata che ormai da tempo vede la collaborazione di tutte le forze dell’ordine, della Polizia provinciale e di quelle locali. Nello speciďŹ co è stata pianiďŹ cata una revisione dei servizi in modo da rendere piĂš efďŹ cace l’azione svolta nei centri urbani e lungo importanti tratti della viabilitĂ provinciale. Particolare attenzione è stata data anche all’attivitĂ di prevenzione di azioni criminose sul territorio che col periodo estivo tradizionalmente vanno aumentando. Il prefetto Brassesco Pace ha chiesto maggiori controlli, con parti-

colare cura per alcuni di quegli obiettivi che sono stati deďŹ niti dalla stessa “sensibiliâ€?. Sul tavolo del comitato anche la sicurezza nelle stazioni ferroviarie, a partire da quella di Brescia, in cui Trenord ha da qualche tempo istituito, seppure in via sperimentale, un servizio di vigilanza sui treni in sosta, soprattutto nelle ore notturne. Il Comitato è stato informato

dell’adeguamento dei locali della Polfer, che ha visto la realizzazione in una apposita sala di una centrale operativa dedicata alla visione di 18 telecamere giĂ posizionate nell’intera area coperta dalla stazione ferroviaria. Ăˆ stato confermato, inďŹ ne, anche il potenziamento delle operazioni di controllo nella zona della stazione, servizio garantito dalle forze dell’ordine e dagli Alpini.



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ÂŽ ÍšÍ?Îť †‹ ‘”†‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ †‘Â? ‹ƒÂ?…ƒ”Ž‘ Non poteva esserci coincidenza migliore per un parroco: ricordare la sua Messa d’argento, vale a dire il 25° di ordinazione, nella festa del Patrono della comunitĂ afďŹ data alle sue cure pastorali. E questo è avvenuto. Ăˆ avvenuto a Ludriano per don Giancarlo Zavaglio che il 13 giugno del 1987 per le mani dell’arcivescovo Bruno Foresti, diveniva ministro di Cristo. E don Giancarlo ha festeggiato con i ludrianesi il suo giubileo sacerdotale non in giugno, ma

domenica 22 luglio nella memoria di San Filastrio, festa patronale ancora tanto sentita e radicata. E a far corona al festeggiato vi erano i suoi parrocchiani numerosi, piĂš di una decina di sacerdoti amici, le autoritĂ locali. Ăˆ stato mons. Vittorio Formenti, ofďŹ ciale della Segreteria di Stato vaticana, a tenere l’omelia, ricordando il valore immutabile del sacerdozio in un tempo soggetto a continue mutazioni e cambiamenti. Particolarmente toccante è stato il momento dell’offertorio, quando a

don Giancarlo sono stati dati alcuni paramenti liturgici sacerdotali: doni offerti con affetto e gratitudine da parte dei fedeli e della Amministrazione comunale, quasi a sottolineare il valore della presenza sacerdotale per l’intera comunitĂ , anche civile, oltre che ecclesiale. InďŹ ne è intervenuto lo stesso parroco festeggiato. Le sue parole sono state colme di gratitudine, affetto e vicinanza alla sue gente. Ma il suo grazie, sulle arcane ali della memoria, ha percorso anche

il quarto di secolo del suo ministero traducendosi in un commosso grazie ai genitori, agli educatori, ai confratelli, alle persone che ha incontrato nel suo ministero a Palazzolo San Giuseppe, Pompiano e Ludriano. E a testimonianza del bene operato in questi 25 anni la parrocchia ha curato anche un bollettino straordinario. L’ultimo momento è stato il brindisi augurale all’oratorio con i parrocchiani di ogni etĂ e condizione. (g.f.)

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l “pulminoâ€? non parte piĂš. La lunga teoria di mezzi che sin dalle primissime ore portavano innumerevoli “squadretteâ€? di muratori sui cantieri di mezza Lombardia sono un lontano ricordo. Erano il segno piĂš immediato di un sistema economico, quello edilizio, fondamentale per diversi paesi dell’Ovest bresciano, che su di esso avevano costruito la propria prosperitĂ . Castelcovati, Castrezzato, Roccafranca, Comezzano-Cizzago, per non parlare di tanti altri: una miriade di piccole imprese, migliaia di uomini che partivano ogni mattina con borsa e martello a tirar su case, palazzi e capannoni. Cottimisti, li chiamano. Cioè lavoratori “a cottimoâ€?, pagati un tanto al metro cubo, secondo un’espressione entrata nel linguaggio comune. Un sistema di duro lavoro, che certo aveva anche in alcuni casi, lati poco chiari, ma che ad ogni modo aveva messo in moto un grande sviluppo. Tutto questo, però, oggi sembra scom-

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parso nel nulla, risucchiato nel vortice di una crisi che ha falcidiato in particolare il comparto edilizio. Oggi molti non aspettano piĂš il pulmino alle 5 del mattino, ma accompagnano i figli a scuola, riconoscendosi con una sola occhiata. Quasi del tutto fermi i nuovi cantieri se non nel comparto delle opere pubbliche. Soprattutto, praticamente interrotta (o grandemente ritardata) la catena dei pagamenti, tra fornitori, clienti, imprese e dipendenti, con conseguenti commesse saltate e fallimenti (anche eccellenti) a grappolo. Una situazione difficilmente sostenibile, che vede solamente poche imprese resistere, una situazione che purtroppo reca con sĂŠ anche il sigillo ferale dei suicidi di imprenditori – ultimo in ordine di tempo a ComezzanoCizzago – frutto di una crisi che sembra davvero non offrire prospettive. Forse è vero che negli anni passati si è costruito troppo, ma allo stato attuale la bilancia pende eccessivamente sull’altro piatto. La speranza è in un modello che consenta al settore di sostenersi e che insieme permetta ad un intero tessuto sociale di risollevarsi.

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Si è compiuto sabato scorso, 28 luglio, il primo atto del 12° Festival di Ghedi 2012 organizzato come sempre da Music Association. Tra i partecipanti, la commissione artistica presieduta dal cantautore bresciano Riccardo Maffoni (nella foto), ha ascoltato e selezionato gli otto cantanti finalisti che accederanno alla prossima tappa, del 22 settembre. I cantanti che torneranno a esibirsi con un inedito, confezionato per loro,

A Leno sono iniziati i lavori per la pista ciclabile che collegherĂ la “rinataâ€? cascina Mirabella ai residenti del nuovo insediamento. “Si tratta di un’opera costosa e importante – spiega il sindaco Piero Bisinella – che rientra nel progetto di recupero della cascina Mirabella. Questa nuova pista ciclo-pedonale renderĂ fruibile a tutti uno dei borghi piĂš belli dell’intera bassa bresciana. Ad oggi è stata completamente recuperata la struttura principale e anche

sono: Chiara Bertelli, Federico Berto, Eliana Prandini, Gianluca Romiti, Mery Deleonardis, Adolfo Durante, Chiara Marzaroli, Omar Guarneri e Maria D’Ardes. Se quella delle cover è la novitĂ 2012, il concorso prevede la tradizionale categoria “ineditiâ€?, per cui le iscrizioni restano aperte fino al 25 agosto. Possono partecipare cantanti e cantautori dai 15 anni in su. I 25 migliori si esibiranno alle prossime audizioni.

la chiesetta di San Bernardo del ‘400 con affreschi davvero unici. Ăˆ insomma un sogno che diventa realtĂ quello di restituire ai lenesi uno dei patrimoni piĂš preziosi che la storia ci ha consegnato, che vede la luce grazie alla lungimiranza degli operatori privati e all’impegno dell’assessore all’Urbanistica Luigi Bragaâ€?. L’opera, infatti, è stata realizzata anche grazie alla sinergia tra pubblico e privato. Questa pista ciclabile renderĂ piĂš vicini i cittadini a questo suggestivo luogo. (mtm)

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uest’anno gli amici di San Rocco di Chiari, coordinati da Marisa Fogliata e i numerosi sostenitori del progetto di restauro della quattrocentesca chiesa dedicata al Santo taumaturgo, avranno un motivo in piĂš per festeggiarlo nel corso della sagra a lui dedicata che si svolgerĂ dal 13 al 16 agosto nella piazzetta antistante il tempio. Dal 25 giugno, dopo anni di impegno e non poche fatiche, tra le quali anche il reperimento dei fondi, sono finalmente iniziati i lavori. Il tutto sotto stretta vigilanza della Soprintendenza di Brescia, Cremona e Mantova, oltre al nullaosta della Curia vescovile e del Comune di Chiari. “L’obiettivo primario dei lavori di conservazione – ha detto l’architetto Laura Ercolini responsabile insieme all’architetto Maffeis del progetto – consiste nel recupero della facciata sud della chiesa di San Rocco con eliminazione delle cause di degrado e nell’assoluto rispetto di ogni traccia capace di testimoniare la storia del monumento. In base all’analisi dello stato di conservazione si è verificata la necessitĂ di intervenire sul manufatto solo dopo l’avvio di alcune indagini diagnostiche preliminari: sono perciò stati eseguiti il rilievo termografico e la campagna stratigrafica per conoscere le caratteristiche dei materiali ed i comportamenti strutturali dell’edificio. Inoltre, per la scarsa documentazione bibliografica relativa alla chiesa, è stata condotta una ricerca storico-archivistica da don Giuseppe Fusari, direttore del Mu-

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nita madre di San Rocco e all’Associazione europea amici di San Rocco. GiovedÏ 16 agosto, nell’ambito delle sagra, durante la S.Messa delle ore 8 e delle ore 20, verrà concessa dalla Penitenziera apostolica, l’estensione del dono dell’indulgenza plenaria. Anche quest’anno, inoltre, un ricco percorso d’arte sarà allestito parte nella chiesa, parte nell’adiacente casa Paruta e parte nei locali della ex sede della Banca di Novara. Quasi raddoppiata rispetto la scorsa edizione la partecipazione degli artisti, 31 in totale. Due omaggi speciali saranno dedicati alla figura dell’artista Giacomo Linari (1912-1993) e all’amatissimo Giovanni Repossi, scomparso lo scorso 22 gennaio. Le opere saran-

no visitabili dalle 10 alle 12, il pomeriggio dalle 17. Pesca di beneficenza dal 13 al 16 agosto con estrazione finale a chiusura della sagra. Disponibile il servizio ristoro per tutte le serate grazie al gruppo Alpini e all’Avis.

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/D IHVWD GL 6DQ 5RFFR DFFHQGH O¡HVWDWH La ricorrenza di San Rocco è una delle piÚ festeggiate a Montichiari: al santo dei poveri, nativo di Montpellier, infatti, sono dedicate ben due sagre che riscuotono sempre molto interesse. La prima è in programma nella frazione di Bredazzane dal 15 al 18 agosto e prevede momenti ricreativi e musicali (con la presenza di note orchestre della zona) oltre a stand gastronomici con la possibi-

litĂ di degustare manicaretti sďŹ ziosi e succulenti. L’altro momento di festa è previsto al quartiere Quattro Vie (ex Porta Inferi) il 16 agosto, per iniziativa dell’architetto Vigilio Belletti: l’appuntamento è per le ore 20 con la recita del santo rosario da parte dell’abate Gaetano Fontana a cui farĂ seguito uno momento di sketch dialettali con il CafĂŠ di PiĂścc e l’intervento di un rap-

presentante dell’amministrazione comunale. Per l’occasione sarĂ distribuito anche il nuovo opuscolo che racchiude interessanti notizie storiche ed attuali degli ediďŹ ci che danno su piazza San Rocco, cuore della festa, con particolare riferimento alla biblioteca comunale ed alla Pinacoteca Pasinetti oltre ad un ricordo del tram di Montichiari nel 60° dalla chiusura.

â€œĂˆ una festa per tutti – afferma Belletti – che spero partecipata come ogni annoâ€?. Al termine, come sempre, non mancherĂ la degustazione di torte e pasticcini offerti dalle famiglie del quartiere con l’immancabile sangrĂŹa preparata da Cecco Trani. L’ingresso è libero; per ulteriori informazioni è possibile chiamare l’UfďŹ cio cultura del Comune al numero 030/9656309.

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verranno effettuato anche il pap-test, prenotabili telefonando alla sala parto dell’ospedale. In ogni caso i referti vengono consegnati in giornata presso il Comune nel quale i prelievi vengono effettutai secondo un calendario a cadenza settimanale (che prevede il lunedĂŹ e il sabato a Borgo San Giacomo, il martedĂŹ e il sabato a Quinzano d’Oglio, il mercoledĂŹ a Corticelle, il giovedĂŹ a Dello e il vnerdĂŹ a Lograto). “Si tratta – afferma la dott.sa

Coccaglio – di un servizio svolto in sinergia con i Comuni che ce l’hanno richiesto, per questioni di comodità dei cittadini, specie di chi ha difficoltà negli spostamenti. Il nostro laboratorio, con le proprie risorse, fornisce un servizio dagli elevati standard qualitativi�. Non solo, rimane da segnalare anche la collaborazione con l’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda, in particolare con il presidio di

Manerbio: per quanto riguarda infatti i pazienti soggetti a terapia anticoagulante orale (Tao) presso quest’ultimo presidio, potranno comunque accedere ai prelievi del “Mellino Melliniâ€? e ricevere presso il proprio laboratorio i risultati sempre in giornata. Un risultato che è il frutto di un grande lavoro di organizzazione e di sinergia, come ha affermato anche i responsabili del laboratorio clarense.

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a Fiera di Orzinuovi è la manifestazione espositiva piĂš antica di Brescia, quest’anno sarĂ , infatti, alla sua 64° edizione. Ogni anno il Comune dedica ampio spazio all’agricoltura e al commercio, negli anni anima dello sviluppo orceano. Lo scorso anno sono state oltre 200 le aziende che hanno partecipato insieme a una cinquantina di enti e di associazioni. SďŹ dando le avversitĂ di un momento difďŹ cile per qualsiasi investitore, la Fiera si presenta determinata al successo nelle parole del suo organizzatore Andrea Battaglia, presidente di Orceana srl. La crisi economica non ha risparmiato il settore agricolo, quale impatto potrebbe avere la manifestazione orceana? Qualcuno pensa che la Fiera di Orzinuovi possa essere lo strumento determinante per il possibile rilancio economico della nostra citta-

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dina, sulla quale investire somme importanti coinvolgendo risorse umane con grande esperienza e capacitĂ , che possano dare indicazioni e fare progetti, al fine di ottenere risultati tangibili nel medio lungo termine. Si vocifera un tentativo di rendere la Fiera uno spazio espositivo per le innovazioni tecnologiche in campo agricolo che possa accentrare le attenzioni degli imprenditori europei‌ Io credo che la nostra Fiera sia una manifestazione importante che accende i riflettori su Orzinuovi per piĂš di un mese, crea interesse, curiositĂ , svago, agli oltre 100mila visitatori. Non credo che possa diventare una fiera specializzata, si cerca di creare settori omogenei, di attualitĂ . La strada è giĂ stata tracciata in passato e ha dato sempre buoni risultati. Piccoli cambiamenti, tutti gli anni, sono opportuni per tenere viva l’attenzione controllando il conto economico. L’impegno degli organizzatori è immenso, il perimetro della manifestazione è

enorme, bisogna pensare alle strutture, impianti, espositori, organizzare convegni, spettacoli, pensare alla vigilanza, alla sicurezza, al controllo‌ GiĂ lo scorso anno un occhio di riguardo era stato dato alle innovazioni del biologico e delle energie alternative. Possono essere considerate le prime risposte dell’agricoltura alla crisi? Le scelte sono sempre determinanti per raggiungere gli obiettivi con successo, soprattutto nei momenti difďŹ cili. Si è cercato di scegliere un nuovo percorso, pur rimanendo all’interno del settore agricolo, puntando l’attenzione sul prodotto principe della ďŹ liera del latte, il Grana padano, e tutti gli altri prodotti agroalimentari del nostro territorio che sono tanti. La nostra ricerca è andata a quelle piccole medie aziende che fanno qualitĂ , innovazione. Presenteremo quest’anno, in piazza Garibaldi, questi prodotti, queste aziende, perchĂŠ abbiano adeguata visibilitĂ .

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totalmente contrario, anche a nome della sua amministrazione, a questa ipotesi. La ragione profonda era – ed è tutt’oggi – legata ad un progetto che in dimensioni cosĂŹ ragguardevoli non è mai stato realizzato in Europa, bensĂŹ solo in laboratorio. E l’approvazione da parte del consiglio regionale della nuova legge sul risanamento dell’ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto, avvenuta martedĂŹ

24 luglio, dove non è passato un ordine del giorno in cui si impegnava la giunta regionale a non concedere l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto di smaltimento a Gianico, ha scatenato la discussione politica. Discussione che, anche sabato 28 luglio durante una conferenza stampa pubblica a Gianico ha registrato durissime prese di posizione dei consiglieri regionali del Pd Gianbattista Ferrari e Gian Antonio Girelli,

contro l’assessore regionale al territorio e urbanistica, il leghista Daniele Belotti (nella foto) che aveva definito “pretestuosoâ€? l’ordine del giorno su Gianico. La nuova legge regionale risponde a quattro esigenze: la cura dei 3.000 ammalati di mesotelioma; la questione delle bonifiche; la necessitĂ dello smantellamento di tre milioni di metri cubi di materiale, in Lombardia e infine lo smaltimento. (f.g.)

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Rino di Sonico, in Alta Valcamonica, ora si tratta di gestire l’emergenza ed evitare l’eventualitĂ , neppure troppo remota, di emergenze piĂš gravi. VenerdĂŹ 27 luglio appena prima delle 20 sui monti di Sonico, nella Valle di Bompiano oltre i 1500 metri di quota, a seguito di un intenso temporale (50mm in pochi minuti) si è verificato un grosso smottamento, piĂš consistente di quello analogo del 2006. Circa 250mila metri cubi di materiale si sono scaricati nella Val Rabbia che 800 metri piĂš in basso attraversa Rino, 500 anime, e confluisce nell’Oglio nei pressi della Statale 42 del Tonale in localitĂ Tre Archi. Il boato è stato nitidamente avvertito a Edolo e a Malonno. La furia degli elementi ha distrutto il ponte della strada intercomunale Sonico-Rino-Zazza-Malonno, ha strappato i collegamenti tecnologici (energia elettrica, acquedotto, metano) e sommerso la carreggiata della Statale con alcuni metri di fanghiglia e pietrisco, lambendo soltanto la ferrovia. La Valcamonica nel pieno del consueto esodo settimanale pre-weekend è rimasta spezzata in

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arduo fare previsioni sulla stabilitĂ delle masse in movimento in quotaâ€?. Il materiale sceso è solo una piccola porzione di quello che incombe e non è possibile ‘bloccarlo’, quindi l’unica difesa sarĂ limitarne le conseguenze con un monitoraggio. Quanto all’immediato la cosa piĂš urgente è liberare l’Oglio dall’enorme quantitĂ di materiale, in modo che nella malaugurata eventualitĂ che un evento simile si ripeta a breve, i danni non siano maggiori. Quanto a Rino, il sindaco Fabio Fanetti, che ha promosso la creazione di un passaggio a guado, rassicura: “Ho preso contatti con la Regione per la costruzione del nuovo ponte, giĂ in programma da anni e appaltato; doveva essere costruito nei prossimi mesi; ora il progetto potrebbe necessitare di modifiche, ma confidiamo che i tempi non si allunghino troppoâ€?.

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1XRYR ORRN SHU LO &DVWHOOR RVSLWHUj JOL HYHQWL HVWLYL Il Castello di Breno è sempre piĂš bello ed accogliente. Da tempo sono stati portati a termine i lavori del quinto lotto, che hanno visto la realizzazione di un organismo ricettivo ai fini della valorizzazione del monumento e per la fruibilitĂ turistica dell’antico maniero. La piĂš caratteristica delle innovazioni ha previsto la posa di una struttura in acciaio e vetro: si tratta dell’area da adibire ad infopoint per l’accoglienza dei visitatori. Qui si troveranno utili materiali ed indicazioni. Ăˆ stato inoltre sistemato il locale dove esisteva uno scavo archeologico anche con la posa di un pavimento in vetro per poter vedere le piĂš antiche strutture sottostanti. A distanza di 24 anni dalla pubblicazione de “L’uomo, le Alpi, la Valcamonica: 20mila anni al Castello di Brenoâ€? del prof. Francesco Fedele dell’UniversitĂ di Napoli (titolare anche delle campagne scavi eseguite sull’altura), piĂš che una nuova edizione del volume esauritissimo s’è preferito stampare un volumetto di aggiornamento sempre a cura

dell’insigne cattedratico e anche un volume dei “Quaderni brenesiâ€? dedicato alla “Roccaâ€? di Breno. Nel suggestivo scenario della Rocca si svolgeranno anche le principali manifestazioni previste per il Ferragosto brenese, come ad esempio “Camunerieâ€?, dall’11 al 14 agosto: sfilata storica in costume per le vie della cittadina con sbandieratori e combattimenti in battaglia; falchi e falconieri; danze, musiche medievali e saltimbanchi, oltre a vita quotidiana nel Medioevo e giochi medievali per bambini con spettacolo pirotecnico finale. Molte anche le serate (soprattutto in piazza Mercato) dedicate alla gastronomia con piatti che vanno dai pizzoccheri allo stinco di maiale allo spiedo, dai crauti al tipico “pĂ e strinĂšâ€? fino al piĂš esotico “kebabâ€?. (e.g.)

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quali figura anche l’Ana di Valle Camonica, sta calendarizzando in vista delle prossime celebrazioni per il centenario dello scoppio della Grande guerra. Il luogo prescelto per la cerimonia di sabato 28 luglio è stata la localitĂ Pian della Vegaia, un ampio terrazzo panoramico a quota 1950 metri in Val del Monte dove è stata celebrata la S. Messa dall’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan. Il luogo della cerimonia è stato

raggiunto da diverse colonne di alpini partiti giĂ venerdĂŹ da svariati luoghi. Ottima è stata l’affluenza nonostante le difficoltĂ legate alla frana di Sonico, che ha interrotto il traffico sulla statale 42 per diverse ore. Domenica il pellegrinaggio si è concluso, scendendo da Pian della Vegaia fino al campo base, con la sfilata delle penne nere per le vie del paese trentino di Cogolo, in Val di Pejo.

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‘Ž‘‰Â?‡ ‘”•‘ †‹ ’”‹Â?‘ •‘……‘”•‘ Conto alla rovescia per il Corso di primo soccorso della durata di 42 ore, indetto dal Gruppo volontari del soccorso di Cologne, in collaborazione con la Croce Verde di Ospitaletto e con il patrocinio del Comune di Cologne. In questi giorni, infatti, sono stati divulgati dalla locale associazione colognese i primi dettagli sul percorso formativo, che prenderĂ avvio appena terminate le vacanze estive, con l’inizio del corso ďŹ ssato per lunedĂŹ sera 17 settembre. Le

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ƒÂ?‹‰Â?‘Â?‡ ‡•–ƒ ’ƒ–”‘Â?ƒŽ‡ –”ƒ Dz ”‡ƒœ‹‘Â?‡ ‡† Â‡Â…Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹ÂƒÇł lezioni si terranno il lunedĂŹ e il mercoledĂŹ a partire dalle 20.30 nella sede del gruppo, al civico 6 di via dei Lavoratori, dove attualmente sono aperte anche le adesioni. La partecipazione al corso è gratuita per tutti, ma è obbligatoria l’iscrizione: il termine d’iscrizione è ďŹ ssato per lunedĂŹ 10 settembre. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi direttamente ai volontari in sede, oppure telefonare allo 030/7050850.

La parrocchia di Camignone si prepara alle consuete feste patronali in onore di San Lorenzo che inizieranno il prossimo 4 agosto per prolungarsi ďŹ no al 19. Il ricco programma di eventi vedrĂ il momento centrale nella celebrazione del 10 agosto, quando alle 19.30 i vespri cantati precederanno la Messa solenne e la processione. Negli altri giorni spazio a musica e teatro, con la serata di “Amarcord camignoneseâ€? del 7 agosto e lo spettacolo teatrale

“Canti di luce per l’Invisibileâ€? il 9 agosto. In apertura delle festivitĂ , inoltre, sarĂ inaugurata la mostra “Creazione ed ecologiaâ€? curata da Giovanni Quaresmini, che resterĂ aperta presso il parco di Antonio Belometti tutti i giorni feriali dalle 20 alle 22, mentre nei festivi sarĂ aperta dalle 19 alle 22. La tematica ecologica verrĂ ripresa anche venerdĂŹ 17 con la serata intitolata “Ambiente e dignitĂ dell’uomoâ€?, sempre tenuta da Quaresmini. (f.u.)

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ideo e fotografia si incontrano a Coccaglio in occasione di un doppio concorso (videografico e fotografico appunto) indetto dall’Assessorato per le politiche giovanili, nell’ambito del “Progetto Giovaniâ€? del Comune di Coccaglio e con la sponsorizzazione della comunitĂ â€œIl Nucleoâ€?. A legare le due iniziative sarĂ il “Rispetto al rispetto: idee e visioni sul tema del rispettoâ€? sul quale sono incentrati i due bandi di concorso che prevedono, attraverso la realizzazione di un cortometraggio o di uno scatto originale, l’espressione di cosa rappresenti e voglia comunicare il “rispettoâ€?. Il Concorso è aperto a bambini e ragazzi di etĂ compresa tra i tre e i 25 anni residenti nella provincia di Brescia e prevede l’invio al Comune (iscrizione gratuita) di una fotografia o di un video che saranno valutati ed eventualmente premiati (in palio buoni acquisto per materiale didattico, videocamera sportiva, steadycam, fotocamera, ebook reader...), con la possibile esposizione in una mostra e la possibilitĂ di veder proiettato il proprio cortometraggio durante una cerimonia pubblica prevista per il 5 giugno 2013 (le premiazioni del concorso fotografico sono invece fissate per il 18 gennaio 2013). “L’obiettivo – spiegano i promotori

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lavoro del progetto “Facciamoci Reteâ€? e dagli interventi con il Consiglio comunale dei ragazzi del Comune di Coccaglio, nell’ottica di offrire una valida occasione per rafforzare i legami tra giovani e adulti, dando ai ragazzi e alle loro famiglie sempre piĂš occasioni di discussione, confronto e riflessioneâ€?. “Un progetto questo – continuano dal Comune – che avanza ormai da tempo sul territorio procedendo con un lavoro capillare, mirato a creare una rete territoriale che ruoti soprattutto intorno alle politiche sociali della famigliaâ€?. Maggiori info su: www.comune.coccaglio.bs.it.

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*DOj VXOO¡DFTXD FRQ L 5LYD GD\V Tenutosi la prima volta nel 1993, i Riva Days è la manifestazione annuale degli appassionati dei motoscaďŹ Riva che quest’anno coincide con tre anniversari importanti: l’arrivo a Sarnico nel 1842 del capostipite della famiglia Riva, che apre e inaugura il Cantiere; i 90 anni del “Pioniere della nauticaâ€? ingegner Carlo Riva; i 50 anni dell’Aquarama, la barca piĂš famo-

sa al mondo. Con il patrocinio del Consiglio regionale della Lombardia, dell’Assessorato al turismo della Provincia di Bergamo, del Comune di Sarnico, del Consorzio laghi Iseo-Endine-Moro e con il patrocinio ed il supporto dell’Asi e del cantiere Riva, la manifestazione si terrà sul lago di Iseo dal 31 agosto al 3 settembre e si preannuncia un evento unico per af-

fluenza record di imbarcazioni d’epoca e storiche a motore (circa 140), presenza di partecipanti (400) e provenienza internazionale (16 nazioni). La manifestazione è organizzata dalla Riva historical society, l’associazione no profit sportiva e culturale degli armatori Riva storici e Federazione di 13 Riva Club nel mondo.


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del Santo nelle acque del ďŹ ume Chiese a testimonianza dello stretto rapporto che lega il ďŹ ume agli abitanti di Pontenove, storico borgo caratterizzato dalla Pieve e dal ponte romanico. VenerdĂŹ 3 agosto, alle ore 21.30, serata in musica con l’OfďŹ cial Nomadi tribute band; sabato 4 agosto, serata danzante con l’orchestra “Franco Bianchi Bandâ€?. Chiude la festa, domenica 5 agosto l’orchestra “I Valentinosâ€? e, dopo le ore 23, l’estrazione della lotteria. Si segnala nell’estate

bedizzolese anche la Festa di San Rocco, la storica manifestazione che si svolge quest’anno dall’11 al 16 agosto. Anteprima, giovedĂŹ 9 agosto, con la Festa dei Santi Fermo e Rustico: dopo la Messa delle ore 9, la benedizione del pane, del sale e di piccoli animali. Prima della messa di lunedĂŹ 13 agosto alle 11, sabato 11, alle ore 19, l’apertura ufďŹ ciale della festa con l’“Orchestra Bianchiâ€?, mentre domenica 12 è la volta della musica di “Gigi Castellaniâ€?. In occasione della festa dell’Assunta,

mercoledĂŹ 15 agosto alle ore 20.30 la recita del rosario alla cappella dell’Assunta nella frazione di San Rocco e, successivamente, musica con “Omar Della Giovannaâ€?. Intensa la giornata conclusiva di giovedĂŹ 16 agosto: in occasione del Santo, a partire dalle ore 15.30, giochi gonďŹ abili per bambini; alle 18 la Santa Messa in frazione. Dopo l’apertura delle ore 19, ultimi giri di musica con “Max Del Fioreâ€? per terminare con l’estrazione della lotteria alle ore 23. (gdm)

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orna “Valtenesi con Gustoâ€?, tour enogastronomico che fino alla fine di dicembre propone, sul Garda bresciano ma non solo, cene a tema, che, dall’antipasto al dolce, hanno come protagonista l’olio extravergine di oliva a Denominazione d’origine protetta, certificato dal bollino che garantisce l’intera filiera produttiva. Il tour 2012 ha come tema conduttore la preparazione di un piatto il piĂš possibile tipico, storico, tradizionale della zona, del paese, del rione, ove i ristoranti espongono le loro insegne. La rassegna, giunta alla 9ÂŞ edizione, voluta dal Consorzio per la tutela dell’olio Dop Garda, propone 11 cene al prezzo fisso di 30 euro “tutto compresoâ€?, intervallate da una piacevole presentazione delle caratteristiche dell’oro verde gardesano, ad ogni appuntamento sempre diverso, da parte del suo produttore. Primo appuntamento venerdĂŹ 3 a Raffa di

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Puegnago, all’Osteria della Cantina di Villa Pasini che, al tema “gnocco di paneâ€? abbina, un menĂš tipico del luogo, cucinato tassativamente con prodotti a ‘km zero’. ProseguirĂ il 10 agosto al Giasarol di Botticino Sera, in settembre a Brescia, il 7 al Lorenzaccio ed il 14 da Nonna Dori, in ottobre, il 5 all’Osteria di Moniga, il 12 all’Osteria dei Poeti di Manerba ed il 19 alla Miniera di Tignale, in novembre, il 9 alla Corte Piovanelli di Brescia ed il 16 a Cascina San Zago di Salò, e finirĂ in dicembre, il 7 al ristorante dell’Hotel Villa Luisa di San Felice ed il 21, come da tradizione da qualche anno, alla rocca visconteo-veneta di Lonato della Fondazione Ugo Da Como. Le prenotazioni si ricevono direttamente presso i ristoranti. Info su www. valtenesicongusto.it. Ăˆ giunto invece alla 7ÂŞ edizione il Concorso Olio extravergine di oliva Garda Dop, organizzato da Olea, Associazione Rassegna interregionale dell’olio extravergine di oliva Garda Dop di San Felice. Miglior olio selezionato dal Panel test dell’Agenzia delle

dogane di Verona è risultato quello della Cooperativa agricola San Felice. Il secondo posto è andato al Dop Garda bresciano dell’Azienda agricola Vezzola Paolo di San Felice. Al terzo posto si è classificato il Monocultivar Leccino Dop Garda Bresciano dell’Azienda Agricola Il Brolo di Polpenazze. Hanno inoltre ricevuto una menzione il Dop Garda orientale dell’Azienda agricola Costadoro di Bardolino, l’Azienda agricola Il Roccolo di Polpenazze e l’Azienda agricola Venturini Paolo di Desenzano con due oli Dop Garda Bresciano. Nel corso della premiazione è stato attribuito un significativo riconoscimento al presidente dell’associazione Giovanni Mazzoldi, che “Tutti i giorni, senza sosta – ha ricordato Andrea Bertazzi, presidente del Consorzio – ha speso una vita interamente dedicandola all’olio, con lo sguardo sempre al futuro, dando un forte impulso all’olivicoltura gardesana e stimolando anche le nuove generazioni a mantenere saldo l’amore per l’olio e la cura del territorioâ€?.


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interpretata da Sono, ensemble da camera di recente costituzione che ha giĂ appassionato pubblico e critica per le emozionanti interpretazioni del repertorio settecentesco. Entrambi gli appuntamenti si inseriscono nel solco di un festival sempre piĂš giovane e fresco, aperto ai generi e agli stili senza per questo dimenticare la tradizione. Questa edizione del festival mette inoltre in vetrina i propri “gioielliâ€?, gli strumenti ad arco che

costituiscono il primo nucleo di quella che sarĂ la sezione dedicata a Gasparo da Salò del nuovo museo cittadino, in particolare il contrabbasso “Biondoâ€? ex Colonna del 1590 (nella foto) e la viola modello Gasparo donata lo scorso anno al Comune dal famoso liutaio Francesco Bissolotti. L’Estate musicale 2012 propone dunque anche il momento espositivo per dare spessore a una manifestazione che non vuole vivere solo sul momento del concerto.

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l Parco dell’Alto Garda Bresciano con oltre 38mila ettari suddivisi nei nove Comuni di Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Limone sul Garda, Valvestino e Magasa, unisce, in una straordinaria sinergia, l’ambiente lacustre e quello montano. La fascia costiera, posta a 65 m slm, con le sue caratteristiche climatiche e vegetazionali di impronta mediterranea rappresenta uno degli ambienti naturalistici e turistici italiani piĂš conosciuti e apprezzati a livello internazionale. L’entroterra collinare e montano, con il picco rappresentato dai 1.975 m del Monte Caplone, sviluppa un articolato reticolo di strade forestali e di sentieri sup-

portati dalla presenza di rifugi, bivacchi ed altre strutture ospitali anche di tipo rurale, che promuovono una fruizione direttamente a contatto con le numerose partico-

laritĂ di carattere geologico, geomorfologico, forestale, floristico e faunistico. Per maturare una maggiore consapevolezza della necessitĂ di una frequentazione attenta e responsabile di questo splendido territorio sono disponibili alcune pubblicazioni realizzate, con passione e competenza, da Ruggero Bontempi, giornalista esperto di comunicazione ambientale e naturalista, che collabora con enti pubblici, operatori turistici ed enti gestori di aree protette. Ricordiamo: “L’area wildernessâ€?, che descrive l’ambiente naturale e la storia dell’affascinante e isolata Valle di Vesta, una delle poche esistenti in Italia, “Grotte e forreâ€?, ambienti pazientemente costruiti dalla forza di una natura potente e talvolta misteriosa, che conservano immutato nel tempo il loro fascino e “Itinerari in mountain bikeâ€?, 20 itinerari negli

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Margherita Ardesi, 98 anni a settembre, vedova Beccagutti, staffetta partigiana nella Resistenza, che vedeva impegnato anche il marito Eugenio, è felicemente trisavola. Nella foto le cinque generazioni: da sinistra la bisnonna Fiorina Tanfoglio in Beccagutti, la nonna Lucia Beccagutti, Serena Bettoni pronipote di Margherita e mamma di Gabriel Giustini al centro in braccio alla trisnonna visibilmente soddisfatta. (e.b.)

All’interno della cornice “Brione in festaâ€? il 4 agosto alle 21 si esibiranno presso il campo sportivo di Brione due formazioni musicali specializzate nell’esecuzione di repertori tradizionali e popolari, vale a dire i “Cantori di Brioneâ€? e i “Malghesettiâ€?. I primi sono uno storico gruppo di custodi ed esecutori della canzone popolare delle nostre valli. GiĂ noti ai ricercatori e agli appassionati, rappresentano una delle piĂš

significative esperienze di trasmissione orale dei canti e delle armonie tradizionali. I malghesetti da 11 anni si dedicano alla musica e alle canzoni dialettali, partecipando a varie iniziative nei paesi della nostra provincia. Al loro attivo hanno un cd inciso nel 2009 e una collaborazione con Davide Van de Sfroos, l’artista comasco noto al grande pubblico per la sua attivitĂ di cantautore in dialetto laghè.

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metĂ luglio il vescovo Luciano Monari era in Guglielmo a celebrare i 110 anni del monumento al Redentore; il 15 agosto a Bovegno si commemora con cerimonia solenne religiosa e civile curata da Comune e associazioni partigiane la strage nazifascista che nel 1944 “nella notte dei lupi mannariâ€? (cosĂŹ racconta Aldo Cibaldi, il grande poeta dialettale bovegnese) fece 15 morti tra i civili. Si tratta di due avvenimenti in modo diverso legati alla figura di un sacerdote straordinario: mons. Francesco Bertoli, parroco di Bovegno dal 1941 al 1969. Una ferita, quella della strage mai rimarginata nella storia del paese, sempre accomunata all’opera intrepida e pietosa del “monsignoreâ€?, che ebbe poi grande confidenza col futuro papa Paolo VI: arcivescovo a Milano verrĂ a Bovegno il 15 agosto del 1959 a festeggiare il 35° di Messa del parroco e a visitare le miniere. Poi lo vorrĂ alla guida del comitato per la ricostruzione del monumento al Redentore, nello stesso ruolo di suo padre Giorgio Montini. Mons. Bertoli aveva fatto il suo ingresso nell’antica pieve, in piena guerra. Si presentò cosĂŹ: “Spero di meritarmi qui tra voi un tozzo di pane. Vogliatemi beneâ€?. In alta valle allora pane voleva dire lavoro in miniera, che prevedeva l’esenzione dal servizio militare: la sollecitudine del parroco che trovava attento il direttore Mario Bernardi permise il richiamo dal fronte di molti giovani o impedĂŹ il loro invio in guerra. In quell’agosto del 1944 la situazione a Bovegno è abba-

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no. Alla fine saranno 15. Si minaccia di mettere a ferro e fuoco tutto il paese come a Cevo. Mons. Francesco corre in Vescovado: in Predondo fa fermare l’auto, guarda su verso il santuario, prega la Madonna della Misericordia, fa voto di diffonderne la devozione. Con il vescovo Giacinto Tredici implora il comandante tedesco a Mompiano: riescono a impietosirlo, “Che è come dire far piangere i sassiâ€? scriverĂ il Cibaldi. Il paese è salvo, il voto sarĂ mantenuto. Nel suo testamento spirituale saluta i parrocchiani con queste parole: “Non ho nulla da lasciarvi perchĂŠ muoio povero come sono vissutoâ€?. Tre anni fa, nel 50° della visita di papa Montini nelle miniere e nel 40° della scomparsa del “monsignoreâ€? a cura della

Fondazione Angelo Canossi-Aldo Cibaldi gli è stata dedicata una mostra: 35 pannelli con significative fotografie e utili didascalie e una bella pubblicazione “Un uomo, un prete, un pastoreâ€?, disponibile alla Fondazione nella sua sede alla torre romana.

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8QD VDJUD SHU LO 1RVWUDQR GHOO¡DOWD 9DOOH Sabato 11 e domenica 12 agosto a Pezzaze a farla da padrone sarĂ il formaggio Nostrano di Valtrompia, prodotto caseario che ha recentemente ricevuto il marchio di Denominazione di origine protetta. Nella piazza di Mondaro, frazione del Comune valtriumplino, il comitato “Sagra del formaggio nostrano e tradizioni valtriumplineâ€? ha organizzato per il ďŹ ne settimana una serie di iniziative che vanno

dalla serata musicale di sabato, che vedrĂ alternarsi sul palco il gruppo inglese di musica popolare “Brampton community bandâ€? e il cantautore dialettale bresciano Piergiorgio Cinelli, alla giornata di domenica: alle 11 verrĂ celebrata la Messa da don GianCarlo Pasotti, mentre nel pomeriggio, oltre alla sďŹ lata di abiti per carnevale alle 16.30, si terranno le varie iniziative di recupero e valorizzazione della

cultura e della tradizione locale. Ruolo principe, ovviamente, per la dimostrazione della lavorazione del formaggio, ma non verranno disdegnati anche altri prodotti: contemporaneamente, infatti, verranno mostrate le diverse fasi di lavorazione del salame valtriumplino e una prova di mungitura per il pubblico. Alle 18, inoltre, taglio ed assaggio della forma di Nostrano prodotta

nell’edizione 2011, mentre la manifestazione si concluderĂ in serata con una cena a base di prodotti tipici e intrattenimento musicale con musica popolare. Una delle particolaritĂ dell’edizione di quest’anno è che l’iniziativa avrĂ un’anteprima venerdĂŹ 10 nella suggestiva cornice del Castello di Brescia grazie al patrocinio congiunto del Comune e della circoscrizione Centro.

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—Â?‡œœƒÂ?‡ Dz ÂƒÂ‹ÂƒÇł ‡ Dz ‘Â?–ƒÂ?ÂƒÇł ˆƒÂ?Â?‘ ‹Ž ’—Â?–‘ •—Ž ͚͙͙͘ Un 2011 ricco di soddisfazioni quello che le cooperative sociali Gaia (nella foto la sede) e Fontana si sono lasciate alle spalle. A parlare è stato il bilancio sociale delle due cooperative, presentato mercoledĂŹ 25 luglio presso il Cinema Teatro Lux di Lumezzane Pieve. Alla presenza dei soci, del sindaco e di molti tra assessori e consiglieri comunali, il presidente della cooperativa Gaia Giuliano Zani ha ricordato come “il 2011 sia stato un anno che ci ha visto riorganizzare

le nostre risorse coinvolgendo ancor di piĂš il personale in un lavoro di analisi, perchĂŠ per migliorarsi bisogna conoscere ed interpretare i bisogni degli utentiâ€?. Anche nell’anno passato la cooperativa Gaia si è distinta per il proprio lavoro, concentrandosi sul problema della tossicodipendenza: la comunitĂ pedagogico-riabilitativa semiresidenziale ha operato lungo tutto l’anno solare prendendo in carico 31 utenti (28 maschi e tre femmine), mentre quella

pedagogico-riabilitativa ha ospitato ben 19 persone. Cooperativa Gaia è membro fondatore del consorzio “Gli Acrobatiâ€? e dal 2008 gestisce la comunitĂ Olimpia, casa che ospita persone con patologie psichiatriche. Al 31 dicembre gli assisti della comunitĂ riabilitativa a media assistenza Olimpia erano 10. Gaia opera anche sul territorio attraverso il progetto “Tutorâ€? per gli alunni delle scuole superiori, la “Corte dei piccoliâ€? per i bimbi da zero a tre anni, il progetto Famiglia e quello

Adolescenti. Molto attiva anche la cooperativa sociale “La Fontanaâ€?, la cui attività è volta al recupero e alla valorizzazione di persone messe ai margini dal mercato del lavoro. In un momento economico delicato, “La Fontanaâ€? gioca sempre di piĂš un ruolo importante. L’inserimento lavorativo avviene attraverso vari strumenti: assunzioni, tirocini e voucher e grazie alle molteplici attivitĂ molte persone hanno potuto riottenere un diritto fondamentale: il lavoro. (al. andr.)

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na promessa è una promessa. CosĂŹ, come annunciato in campagna elettorale, un passo alla volta l’amministrazione di Nave si sta trasformando in una poliedrica realtĂ multimediale. Un impegno sul fronte di una comunicazione sempre piĂš trasparente, veloce e immediata che nel giro di un anno ha visto l’ente pubblico navense mettere in campo diverse iniziative in modo che, sfruttando la rivoluzione digitale in corso nella societĂ , si avvicinassero sempre di piĂš i cittadini alla macchina amministrativa. “Si è cominciato – dice il consigliere delegato Matteo Franzoni – con la revisione del ‘Notiziario comunale’ che è stato reso disponibile sia in versione cartacea sia in quella scaricabile online direttamente dal sito web del Comune; quindi, la ridefinizione dello stesso sito internet e il suo continuo aggior-

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namento, la creazione di una news letter online che conta ad oggi piĂš di 300 iscritti, la rilevazione del gradimento con il sistema ‘Emoticons/Mettiamoci la faccia per gli sportelli’. Poi – continua il consigliere Franzoni – il nuovo profilo del Comune creato sul social network Facebook e il servizio di Skype attivato poche settimane fa per dialogare con il sindaco Tiziano Bertoli su appuntamento, strumento che consente a tutti i cittadini di parlare direttamente con il primo cittadino senza muoversi da casa propria, esponendo problemi, segnalazioni, suggerimenti; e dallo scorso maggio la connessione Wifi gratuita in alcuni luoghi pubblici del territorioâ€?. Una vera e propria rivoluzione digitale alla quale s’aggiunge un’ulteriore novitĂ messa in campo nei giorni scorsi: una web tv. “Si tratta – spiega sempre Matteo Franzoni – di un archivio di video e immagini relativi a eventi organizzati o patrocinati dal Comune, non solo di quest’anno ma anche degli an-

ni passati, realizzata anche grazie all’aiuto della Provincia di Brescia e all’inserimento – nella struttura del Comune – di una stagista, Sharon Poletti, laureata presso la FacoltĂ di Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo (UniversitĂ Cattolica di Brescia)â€?. Per accedere alla web tv basta andare sul sito del Comune di Nave e cliccare sul banner relativo nella colonna che si trova sulla destra. “Ai cittadini di Nave – conclude Franzoni – chiediamo di portare pazienza se, in qualche caso, questi nuovi strumenti di comunicazione hanno bisogno, una volta messi online, di un periodo di rodaggio per raggiungere standard ottimali. Del resto il nostro è un progetto ambizioso, perchĂŠ vogliamo sfruttare al massimo le potenzialitĂ del web per colmare il deficit di partecipazione e trasparenza che ha caratterizzato, in Italia, il rapporto tra la pubblica amministrazione e i cittadini. Il lavoro da fare è tanto ma, passo dopo passo, i risultati cominciano a vedersiâ€?.

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In quel tempo, quando la folla vide che GesĂš non era piĂš lĂ e nemmeno i suoi discepoli, salĂŹ sulle barche e si diresse alla volta di CafĂ rnao alla ricerca di GesĂš. Lo trovarono di lĂ dal mare e gli dissero: “RabbĂŹ, quando sei venuto qua?â€?. GesĂš rispose loro: “In veritĂ , in veritĂ io vi dico: voi mi cercate non perchĂŠ avete visto dei segni, ma perchĂŠ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darĂ . PerchĂŠ su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigilloâ€?. Gli dissero allora: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?â€?. GesĂš rispose loro: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandatoâ€?. Allora gli dissero: “Quale segno tu compi perchĂŠ vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cieloâ€?. (...)

Una ripida scalata

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are. Ăˆ un procedimento letterario tipico di Giovanni: fare in modo che la risposta sia un passaggio di livello, non una soluzione. La risposta è una spinta a guardare piĂš in ampio, ad allargare le possibilitĂ della riflessione. Ăˆ una marcia a tappe forzate. Ma soprattutto la risposta non chiude, non risolve, ma costringe a una nuova domanda. Le persone che rincorrono GesĂš passano in poche righe dal domandargli quando è arrivato in quel posto a qual è l’opera di Dio, a cos’è il pane del cielo. Ăˆ una scalata ripida da un segno – il pane donato – al senso del segno: il pane del cielo. Quegli uomini hanno ancora negli occhi l’abbondanza di quello che hanno ricevuto e giĂ GesĂš li costringe a guardare piĂš avanti, anzi piĂš in alto: ritornare a Mosè, ritornare alla manna, al pane del cielo. E la chiave di tutto questo percorso vertiginoso (la si legge in controluce) è il diverso modo di concepire, il senso vero del verbo ‘dare’. Quegli uo-

mini non capiscono che cosa è stato dato loro insieme al pane col quale si sono sfamati: la possibilitĂ di cercare qualcosa di piĂš. Invece cercano ancora lo stesso pane e quando GesĂš lo butta loro in faccia li ammonisce: ‘datevi da fare’ per il pane che non si consuma. E loro rispondono ‘dacci un segno’ come Mosè ha ‘dato’ il pane del cielo. E GesĂš: non è Mosè che ha dato il pane del cielo ma è il Padre che ‘dà ’ il pane vero. E loro ‘dacci sempre questo pane’. Ma i piani sono sempre distanti: loro cercano il pane da mangiare, GesĂš offre il pane vero e lo dice: io sono il pane del cielo. Per questo sono due modi di ‘dare’: per gli uni è la richiesta del cibo, per GesĂš il nutrimento interiore. Per questo si parla di ‘opera di Dio’ e di ‘segno’: il pane mangiato è segno di qualcosa che non capiscono e vogliono un altro segno; e GesĂš dice che il segno è lĂŹ, è Lui e l’opera di Dio è credere in Lui. Non ci sono strade intermedie, non ci sono segni piĂš grandi: c’è quel segno che dice quanto l’opera di Dio sia ecceziona-

le, sovrabbondante, come la possibilitĂ che da cinque pani avanzino 12 canestri oltre a saziare 5000 uomini. Ma se un segno cosĂŹ spettacolare serve solo per aumentare il desiderio di avere vuol dire che gli occhi sono davvero ciechi e un segno piĂš grande destinato alla fede sarĂ ancora piĂš incomprensibile. Tutto quel pane non ha portato a riflettere su chi lo ha dato ma su come averne ancora: è la debolezza dei segni quando non si incontrano con il bisogno di credere, con l’opera di Dio. E anche noi che cerchiamo segni per credere e pensiamo che Dio dovrebbe ‘dare’ dei segni perchĂŠ gli uomini credano, ci inganniamo sulla possibilitĂ che i segni possano costringere a credere. Gli occhi troppo bassi guardano ancora alle ceste piene di pane anche se chiedono un segno, anche se parlano di pane del cielo. Il segno è lĂŹ, è dato, ma non intercetta il bisogno materiale di avere. Anche questo è il dare con sovrabbondanza di Dio: lasciarsi sprecare dando di piĂš di quello che potremmo volere.

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4XHO SDQH FKH VDOYD LO PRQGR “L’insistenza sul tema del ‘pane’, che viene condiviso, e sul rendere grazie, richiamano l’eucaristia, il sacrificio di Cristo per la salvezza del mondoâ€?. Lo ha detto Benedetto XVI, prima della recita dell’Angelus, da Castel Gandolfo il 29 luglio scorso, commentando l’episodio della moltiplicazione dei pani. La Pasqua era ormai vicina e “lo sguardo si orienta verso la Croce, il dono totale di amore, e verso l’eucaristia, il perpetuarsi di questo dono: Cristo si fa pane di vita per gli uominiâ€?. L’eucaristia è “il permanente grande incontro dell’uomo con Dio, in cui il Signore si fa nostro cibo, dĂ Se stesso per trasformarci in Luiâ€?. Nella scena della moltiplicazione, “viene segnalata anche la presen-

za di un ragazzo, che, di fronte alla difficoltĂ di sfamare tanta gente, mette in comune quel poco che ha: cinque pani e due pesciâ€?. Il miracolo, ha sostenuto il Papa, “non si produce a partire da niente, ma da una prima modesta condivisione di ciò che un semplice ragazzo aveva con sĂŠâ€?. GesĂš “non ci chiede quello che non abbiamo, ma ci fa vedere che se ciascuno offre quel poco che ha, può compiersi sempre di nuovo il miracolo: Dio è capace di moltiplicare ogni nostro piccolo gesto di amore e renderci partecipi del suo donoâ€?. La folla, “è colpita dal prodigio: vede in GesĂš il nuovo Mosè, degno del potere, e nella nuova manna, il futuro assicurato, ma si ferma all’elemento materialeâ€?. Ma

“GesĂš non è un re terreno che esercita il dominio, ma un re che serve, che si china sull’uomo per saziare non solo la fame materiale, ma soprattutto la fame piĂš profonda, la fame di orientamento, di senso, di veritĂ , la fame di Dioâ€?. Dopo l’Angelus, il Papa ha ricordato la 28ÂŞ Giornata mondiale della gioventĂš che si terrĂ , proprio a fine luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile. Si tratta di una preziosa occasione per tanti giovani di sperimentare la gioia e la bellezza di appartenere alla Chiesa e di vivere la fedeâ€?. Benedetto XVI ha anche rivolto parole preoccupate per l’escalation di violenza in Siria e per la situazione in corso alla Ilva di Taranto e i tanti posti di lavoro che rischiano di saltare.


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“Rilanciare l’impegno dei cattolici in politica, nel solco del cattolicesimo democratico e socialeâ€?. Ăˆ questo l’obiettivo principale del 45° Incontro nazionale di studi delle Acli che si svolgerĂ quest’anno ad Orvieto, nel Palazzo del Popolo, il 14 e 15 settembre. Il tema scelto per le due giornate è: “Cattolici per il bene comune. Dall’irrilevanza al nuovo protagonismoâ€?. “In un’ora cosĂŹ difďŹ cile per il nostro Paese e

Come è consuetudine, il prossimo 6 agosto presso l’altare della Cattedra nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, alle ore 17, il card. Dionigi Tettamanzi presiederĂ una solenne Eucaristia in occasione del 34° anniversario della morte del Servo di Dio papa Paolo VI, avvenuta a Castel Gandolfo. Concelebreranno i cardinali presenti a Roma, alcuni arcivescovi e vescovi oltre a diversi sacerdoti. Alla

per l’Europa – scrivono le Acli in una nota – servono scelte coraggiose e responsabili, perchĂŠ i cattolici escano dal cono d’ombra in cui sono relegati e tornino ad esercitare un nuovo protagonismo. Per ridare alla politica linfa, signiďŹ cato e visioneâ€?. L’Incontro di Orvieto – informano gli organizzatori – si articolerĂ in una prima giornata di riessioni e laboratori e una seconda giornata di confronto con le forze politiche.

celebrazione eucaristica in memoria di Paolo VI presenzierĂ anche una delegazione di Concesio, suo paese natale, guidata dal sindaco Stefano Retali e dal parroco don Dino Osio. Anche Brescia ricorderĂ il “suoâ€? Papa con la celebrazione eucaristica, sempre lunedĂŹ 6 agosto alle 16.30, presso il Santuario delle Grazie, in cittĂ . A presiedere la celebrazione sarĂ mons. Angelo Bonetti, canonico della Cattedrale

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i fronte alla crisi di una classe politica che oggi “cerca di riciclarsi in forme rinnovate di aggregazioneâ€?, non bastano “operazioni di maquillage. Urge, da parte di tutti, un autentico rinnovamentoâ€?. Ne è convinto, e lo conferma in questa intervista, Giuseppe Savagnone, editorialista, docente alla Scuola di formazione politica “Pedro Arrupeâ€?, e autore del saggio “I cattolici e la politica oggi. Sette nodi da sciogliereâ€? (Cittadella editrice - Assisi 2012) nel quale richiama, tra l’altro, il magistero conciliare al riguardo. Quale lettura ha dato il Concilio dell’impegno politico dei cattolici? “In armonia con la valorizzazione di tutte le realtĂ terrene, il Concilio ha sottolineato fortemente la dimensione della laicitĂ della politica e, conseguentemente, il ruolo dei laici cristiani. La Gaudium et Spes al n.43, dice espressamente che, ‘quando essi agiscono quali cittadini del mondo, sia individualmente sia associati (‌) spetta alla loro coscienza, giĂ convenientemente formata, di inscrivere la legge divina nella vita della cittĂ terrena’. E, al n.76, chiede che ‘si faccia una chiara distinzione tra le azioni che i fedeli, individualmente o in gruppo, compiono in proprio nome, come cittadini, guidati dalla loro coscienza cristiana, e le azioni che essi compiono in nome della Chiesa in comunione con i

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A quale di questi due livelli si pone l’impegno politico dei laici? “Al primo, e perciò esige da parte loro una capacitĂ d’iniziativa, una creativitĂ culturale e operativa, un’autonoma assunzione delle proprie responsabilità – sempre ‘guidati dalla loro coscienza cristiana’, ‘convenientemente formata’ – che non sono in antitesi, ma si armonizzano con l’insostituibile missione della gerarchia, a cui compete enunciare i princĂŹpi (anche riferendoli alle situazioni concrete) per la costruzione di una societĂ a misura d’uomoâ€?. Come si è sviluppato tale impegno in questi 50 anni?

“Dopo la fine della Dc i cattolici si sono inseriti nelle diverse formazioni politiche, senza che la loro voce influisse nei rispettivi schieramenti. Se a livello sociale il mondo cattolico ha continuato a essere protagonista, a livello politico è apparso succubeâ€?.

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3DROR 9, H OD &KLHVD LQ $IULFD Si è tenuto l’1 e il 2 agosto a Nairobi, in Kenya, il Congresso “Paolo VI e la Chiesa in Africaâ€? organizzato dall’Istituto Paolo VI assieme all’UniversitĂ of Eastern Africa di Nairobi. Dopo una lezione introduttiva su “L’ereditĂ del Vaticano II e l’identitĂ della Chiesa in Africaâ€? l’incontro, che ha visto la anche la partecipazione del bresciano mons. Luigi Ventura (nella foto), nunzio apostolico in Francia, ha proposto l’approfondi-

mento di quattro temi principali quali il fondamento teologico dell’attivitĂ missionaria; l’inculturazione della fede cristiana; la responsabilitĂ della Chiesa verso la societĂ e la promozione della pace, della giustizia e dello sviluppo dei popoli; la famiglia l’educazione. A conclusione del congresso, che per l’Istituto Paolo VI è stato coordinato da Eugenio De Caro, sono state prese in considerazione le attuali sďŹ de della Chiesa africa-

na alla luce dell’ereditĂ di Paolo VI. Giovanni Battista Montini è stato, infatti, il primo Papa che ha visitato la Chiesa d’Africa, impegnandosi per la sua crescita. Nel 1967 ha scritto la lettera apostolica Africae terrarum con la quale ha invitato tutti i componenti delle Chiese africane a partecipare ad una nuova “inculturazioneâ€? della fede cristiana, per dare corpo ad un nuovo modo di vivere il Vangelo.

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presiederà il canto solenne dei Vespri con la benedizione eucaristica. Completano il programma delle celebrazioni della solennità dell’Assunta in Cattedrale le Sante Messe delle 8.30, delle 12 e delle 18.30. La solennità del 15 agosto darà modo ai fedeli che si recheranno in Cattedrale di ottenere l’indulgenza plenaria. Per ottenerla servono la confessione sacramentale e la comunione eucaristica da compiere nell’arco della settimana, la preghiera secondo le intenzioni

del Papa (almeno un Padre nostro e un’Ave Maria), e quella disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato. La devozione dei bresciani all’Assunta ha radici molto profonde, testimoniate dalla memoria collettiva e dall’arte; la tela del Moretto custodita in Duomo Vecchio e la grande tela dello Zoboli collocata nell’abside centrale del Duomo Nuovo. A ricordare che la Cattedrale è dedicata all’Assunta vi è una statua, opera di Carboni e Possenti (1792), che ne sovrasta la facciata.

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a natura dell’uomo è rapporto con l’infinito. Ăˆ questo è il titolo della 33ÂŞ edizione del Meeting di Rimini, che quest’anno si svolge dal 19 al 25 agosto, negli ormai tradizionali spazi della Fiera di Rimini. Come tradizione consolidata uno dei padiglioni della Fiera di Rimini, il C1, sarĂ interamente dedicato alla Compagnia delle Opere, con uno spazio adeguato per la Cdo di Brescia che sarĂ presente con presidenza, direzione, alcuni consiglieri e collaboratori per accogliere e accompagnare gli imprenditori associati e le autoritĂ bresciane che confermeranno una propria visita nel corso della settimana riminese. Proprio in Fiera a Rimini, giovedĂŹ 23 agosto, si svolgerĂ l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci della Compagnia delle Opere. Da Brescia partiranno centinaia di persone, fra studenti e universitari, famiglie e imprenditori sia per partecipare al Meeting, sia per lavorarci gratuitamente come volontari (fra i circa 4000 provenienti da tutta l’Italia e anche da alcuni Paesi esteri). La frase che dĂ il titolo alla 33ÂŞ edizione del Meeting è tratta dal primo capitolo de “Il senso religiosoâ€? di don Giussani: “La natura dell’uomo è rapporto con l’infinitoâ€?. Una frase densa di significati e di risvolti parti-

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la vita associativa di Cl e delle realtĂ che da questa derivano, Cdo compresa. Rimini è per tanti un importante appuntamento che consente il confronto e l’apertura a una dimensione internazionaleâ€?. Sono proprio le ragioni addotte dal direttore della Cdo bresciana a spingere, come da tradizione, un considerevole numero di bresciani a Rimini. “Come Compagnia delle Opere – continua Roberto Zanolini – abbiamo invitato al Meeting tutti i nostri associati, ma la mobilitazione bresciana sarĂ sicuramente piĂš ampiaâ€?. Interessante è cercare di capire come un mondo fatto di imprenditori, di gente che ogni giorno si confronta con i mille problemi del mondo del lavoro, possa relazionarsi con un tema impegnativo come quello scelto per il Meeting ormai prossimo all’apertura. La risposta arriva ancora una volta da Zanolini. “Nel programma del Meeting – afferma – sono presenti anche molti incontri di carattere economico che tematizzano la difficile stagione che il lavoro sta attraversando. Incontri con importanti interlocuri, il premier Monti su tutti, e testimonianze significative che invitano anche gli imprenditori a riflettere e a prendere coscienza e consapevolezza che anche un tema apparentemente materiale come quello del lavoro passa attraverso il rapporto con l’infinitoâ€?.

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Dal 6 al 12 agosto Il Vescovo partecipa al pellegringaggio diocesano dell’Oftal a Lourdes.

La Cancelleria della Curia diocesana comunica i seguenti provvedimenti. Il sac. don Endrio Bosio, giĂ vicario parrocchiale a Montirone, è stato nominato parroco della parrocchia di San Valentino martire in Cossirano. Il sac. padre Benedetto Picca, piamartino, è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia di Santa Maria della Vittoria in cittĂ . Giuseppe Bernardi è stato nominato rettore dell’Istituto Cesare Arici.

Lo scorso 25 luglio è scomparso all’etĂ di 84 anni don Cesare Peli di Castegnato. Ordinato a Brescia nel 1954 ha operato come vicario parrocchiale a Gratacasolo e Lograto, prima di diventare parroco a Scarpizzolo dal 1969 al 1979 e di Villa di Erbusco dal 1979 al 2004. Nello stesso anno ha fatto ritorno a Castegnato come presbitero collaboratore. I suoi funerali sono stati ofďŹ ciati nella parrocchiale di Castegnato, prima della sepoltura nel locale cimitero.

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in programma per domenica 1 settembre la 7ÂŞ Giornata per la salvaguardia del creato, che la Conferenza episcopale italiana ha messo in evidenza dedicandole un messaggio dal titolo “Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terraâ€?. Un messaggio chiaro, con cui i Vescovi italiani invitano a una profonda riflessione sulle ferite che sono state inferte alla terra e che possono essere solo sanate “da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidaliâ€?. Il messaggio, che è firmato dalle Commissioni episcopali per i problemi sociali, la giustizia e il lavoro e per l’ecumenismo e il dialogo, mette in risalto, in particolare, “le tante sofferenze sperimentate, in questo anno, da numerose comunitĂ , segnate da eventi luttuosiâ€?, come “le immense ferite inflitte dal terremoto nella pianura padanaâ€?: “Mentre riconosciamo la nostra fragilitĂ , cogliamo anche la forza della nostra gente, nel voler ad ogni costo rinascere dalle macerie e ricostruire con nuovi criteri di sicurezzaâ€?. I vescovi invitano anche a denunciare “che viola per aviditĂ la sacralitĂ della vita e il dono della terraâ€? e citano, a questo proposito, la questione dell’eternit a Casale Monferrato, “con i gravi impatti sulla salute di tanti uomini e donne, che continueranno a manifestarsi anco-

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ato, ha inviato a ogni parroco copia di un sussidio elaborato dalla stessa Conferenza episcopale italiana in cui, accanto al testo integrale del messaggio predisposto, sono state inserite anche alcune schede operative, una bibliografia recente di quanto è stato edito sul tema della salvaguardia del creato e alcuni spunti per le liturgie domenicali del mese di settembre. “Per parte mia – afferma don Gabriele Scalmana – sono sempre disponibile ad accogliere eventuali inviti da parte delle parrocchie per incontri dedicati al tema del creato per preparare al meglio la celebrazione del-

la giornataâ€?. Il sacerdote, che nelle scorse settimane ha animato alcuni campi scuola (che hanno avuto buoni riscontri) proprio dedicati al tema della pastorale del creato non ha mancato, poi, di ricordare alcuni importanti appuntamento che il settore della pastorale del creato ha messo in campo. Primi su tutti l’incontro per gli animatori parrocchiali e la preghiera ecumenica in programma per il 1° ottobre prossimo nella chiesa di San Francesco in cittĂ : occasioni per fare in modo che l’attenzione al creato diventi sempre di piĂš parte della pastorale ordinaria.

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Â?•–ƒÂ?…ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‘ Â?‡ŽŽƒ …—”ƒ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?‹Â?‡ Con don Guerino Franzoni se ne è andato, il 29 settembre dello scorso anno, uno fra i preti piĂš anziani della diocesi. Nato a Gavardo, ha celebrato la sua prima Messa a Paitone. La sua prima destinazione è stata quella di curato a Serle dove rimase per un anno, l’ultimo della guerra. Nel 1945 fu trasferito a S. Eufemia dove rimase per 15 anni consumando con la gioventĂš l’esaltante stagione della ricostruzione morale e civile. Fece da giovane spalla all’anziano parroco don Orazio Bresciani e

si dedicò totalmente all’azione educativa e formativa attraverso una saggia direzione dell’oratorio e organizzazione del catechismo. A S. Eufemia tutti gli volevano bene e con rammarico la comunitĂ accolse il suo trasferimento a parroco, pur nella convinzione che si trattava di una promozione: era pronto a guidare una parrocchia: Flero, paese alle porte di Brescia, in quegli anni giĂ in espansione. Vi giunse nella primavera del 1960 e vi rimase ďŹ no al 1 febbraio del

1981. In questo ventennio don Guerino ha lavorato molto. Non sono stati anni facili per l’aumento continuo della popolazione e per i problemi pastorali sorti sull’onda del rinnovamento del Concilio. Un merito grande di don Franzoni è stato quello di avere creato, all’interno della parrocchia, il senso di famiglia, suscitando solidarietĂ , collaborazione e responsabilitĂ . Ha curato con intelligenza le strutture: ma, soprattutto, ha curato la vita cristiana della comunitĂ . Il Vescovo,

nel 1981 nominò don Guerino rettore del Santuario Madonna di Valverde in Rezzato. Dire che fu “ un donoâ€? per i devoti della Madonna di Valverde è dire poco. Nonostante la sofferenza ďŹ sica, raccolse tutte le sue forze, si rimboccò le maniche della tonaca e si prodigò nella cura d’anime: ascolto dei sofferenti, confessioni, ammalati. IstituĂŹ l’associazione “Amici del santuarioâ€?, tuttora attiva e creò un periodico mariano per Valverde. Solo la malattia lo costrinse al ritiro a Nuvolera. (g.f.)

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on Emilio Treccani è stato l’ultimo sacerdote a lasciare questo mondo per la casa del Padre nel corso del 2011. Il suo ministero sacerdotale è stato caratterizzato negli anni piĂš fecondi della sua maturitĂ dal servizio ai giovani aviatori dell’Aeronautica militare, come cappellano. Nel mondo giovanile militare si è mosso bene con toni suasivi e con quegli atteggiamenti forti e decisi, quasi “marzialiâ€?, che gli erano connaturali. Con un carattere vivace, sbrigativo, attivo e per certi aspetti non sempre facile, don Emilio Treccani ha avuto un grande cuore sacerdotale che ha fatto di tutti i capitoli della sua vita un’offerta per il Regno di Cristo e la sua Chiesa. Il primo capitolo della sua vita sono le esperienze di curato alla Volta, a Castegnato e a S. Alessandro in cittĂ : periodi non lunghi ma ricchi di tutte quelle attivitĂ fra la gioventĂš che hanno caratterizzato gli anni Cinquanta e Sessanta negli oratori bresciani. Ne è venuto poi il lungo capitolo del servizio all’Esercito come cappellano militare, seguito dal capitolo della responsabilitĂ di parroco a Pralboino, dove cercò di inserirsi presto nella comunitĂ , conducendo una pastorale nel solco della tradizione locale, con uno stile di predicazione e rapporto con la gente improntati a semplicitĂ , cordialitĂ , dialogo. La permanenza a Pralboino durò solo quattro anni poichĂŠ i po-

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rio della Madonna di Valverde e incaricato del culto nella localitĂ Fontanelle di Montichiari. All’ombra di questi luoghi si ravvivò la sua devozione a Maria. Devozione che lo rese piĂš dolce e paziente anche verso i fedeli che ricorrevano a lui. Infine l’ultimo capitolo nella nativa Carpenedolo dove ha aiutato in parrocchia pur con un fisico notevolmente provato. E a Carpenedolo ha vissuto la sua lunga agonia guardando alla meta finale, all’incontro con il Signore. E per compiere questo passo era pronto. Infatti, per un uomo attivo e determinato come era don Treccani, non deve essere stato facile accettare anni di progressiva inabilitĂ : un tempo di impegnativa purificazione che Dio gli ha chiesto e che lui ha saputo vivere con spirito di fede e di affidamento, anche trasfigurando la sua sofferenza in offerta per la Chiesa; quasi un ultimo atto del suo sacerdozio che lo univa al sacrificio redentore di Cristo. La sua morte è stata l’ultima sua testimonianza di fede. Una fede granitica e semplice: si è spento salutando i suoi cari con l’arrivederci in Paradiso e recitando le preghiere del buon cristiano, non ultime quelle imparate dalla mamma: GesĂš, Giuseppe, Maria‌ credo... amen. L’ultima parola che ha pronunciato all’infinito fino all’ultima ora è stata proprio “amenâ€?: la piccola parola della fede messa a sigillo di 80 anni di vita e 55 di sacerdozio.

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ragazze sono circa il doppio dei ragazzi, metà di loro sono alla prima esperienza. Nel gruppo anche un cittadino albanese, un colombiano, un’indiana, una italo-ruandese. Nei diversi luoghi di destinazione, i volontari svolgeranno principalmente attività di animazione con bambini e giovani. In particolare in Bosnia Erzegovina i volontari collaboreranno strettamente con le associazioni giovanili locali, mentre in Kosovo con le minoranze

etniche rom, serbe e gorane. In Albania frequenteranno i villaggi rurali ed isolati del nord del Paese. L’esperienza in Mozambico sarĂ invece all’interno della missione cattolica di Inhambane. In Kenya, a Nairobi, in un centro per ragazzi di strada e a Meru, in una cooperativa locale inserita nel circuito del commercio equo e solidale. I giovani che andranno in Amazzonia s’immergeranno nella realtĂ particolare dei piccoli indios Saterè-Mawè. Buon viaggio!

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zona. Il governo si rende disponibile alle modifiche, ma intanto taglia alcuni Osservatori come quello sul volontariato, le associazioni di promozione sociale, quelle che si occupano di esclusione sociale e immigrazione, anche se sono a costo zero. Nascono cosĂŹ alcuni sospetti su una carenza di sensibilitĂ circa alcune partite sociali, ma che vanno a ledere il sistema di partecipazione della societĂ civile quasi che la spending rewiew sia “usata a pretesto per ridurre gli spazi di democrazia e i momenti di confronto tra societĂ e istituzioniâ€?. Siamo comunque convinti che la necessitĂ di porre mano in termini strutturali al debito pubblico non sia piĂš procrastinabile, a maggior ragione a fronte degli scandali, non ultimo quello della Regione Lombardia. Nel 2011 il debito ha toccato il 120% e quest’anno sarĂ superiore, avendo giĂ raggiunto i

2 miliardi di euro.Vorremmo condividere l’ottimismo della prof.ssa Gualmini, preside dell’istituto Cattaneo, la quale a proposito della spending review dice che se praticata davvero potrebbe diventare la piÚ democratica ed equa delle riforme, se rispondesse a criteri di equità , trasparenza e partecipazione. Definire costi standard delle prestazioni sanitarie da far valere su tutto il territorio nazionale, calmierare la spesa farmaceutica, riorganizzare gli uffici territoriali del governo e accorpare o sopprimere enti doppi o inutili permetterebbe di liberare risorse da settori meno efficienti evitando che altri, come la scuola, debbano subire ulteriori e ingiustificate compressioni. Vigileremo sull’attuazione della spending review, convinti che il suo esito sarà decisivo per il nostro benessere.

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pending review: nome intrigante, che nasconde insidie e opportunitĂ . Di nuovo, come per la persistente crisi, si presenta quel binomio che ci chiama in prima persona a scegliere, ad assumerci le nostre responsabilitĂ . Non è facile esprimere un giudizio su questo disegno di legge che il governo Monti ha proposto e che il parlamento sta discutendo. Anche perchĂŠ servono competenze interdisciplinari. Abbiamo però compreso che influirĂ pro o contro il nostro futuro. Nasce però spontaneo un moto di difesa, soprattutto per il nostro welfare giĂ troppo penalizzato dalle manovre di questi ultimi tre anni. Noi interpretiamo il welfare “come motore di sviluppo, per rispondere alle sfide che i cambiamenti demografici, economici, sociali e culturali ci pongonoâ€?. Siamo responsabili nel voler “ri-


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”‡•…‹ƒ Â?ÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ǤǤǤ ƒŽ ÂƒÂˆÇŚ Â…ÂŽ Rimarranno aperti tutta estate gli ufďŹ ci Mcl di corso Garibaldi 29 (unici giorni di chiusura il 16, 17 e 18 agosto) per far fronte alla compilazione dei Red (la scadenza è prevista per il 28 agosto), detrazioni per famigliari a carico, accertamenti dei requisiti per la prestazione assistenziale, modelli Unici e integrazioni ai 730, Isee e Isee Erp. SarĂ possibile inoltre compilare, durante tutta l’ estate, l’Iseu per l’UniversitĂ statale di Brescia, l’UniversitĂ di Genova,

l’Accademia delle Belle Arti di Brera, l’UniversitĂ del Piemonte Orientale e l’Er.Go per l’UniversitĂ di Bologna, Modena, Reggio Emilia, ulteriori convenzioni con altre UniversitĂ sono in via di deďŹ nizione. Non mancherĂ un aiuto alla compilazione del modello inviato dall’ Aler e del modulo sulla tariffa riďŹ uti con l’invio del fax immediato al Settore tributi del Comune di Brescia. Vacanze brevi anche per lo Sportello colf-badanti che

chiuderĂ solamente nei giorni 13 e 16 agosto, garantendo cosĂŹ per tutto il periodo estivo l’assistenza per contratti ai lavoratori domestici, conteggi contributi e consulenze buste paga. Garantiti anche i servizi di Patronato che saranno aperti nella sede di via CalataďŹ mi 8A, tutto luglio e dal 18 agosto ďŹ no alla ďŹ ne del mese.Vi aspettiamo numerosi, sicuri che quest’estate passata nella calda Brescia sarĂ piĂš costruttiva di un estate al mare.

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Giovani portatori di speranza 1

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l partecipato e tradizionale appuntamento di fine estate a Senigallia, che segna per Mcl l’inizio dell’anno associativo, si terrĂ dal 6 al 9 settembre prossimi con una apertura riservata specificatamente ai giovani del Movimento nella ricorrenza del 40° anno di fondazione. Il titolo “Gioia e speranzaâ€? richiama chiaramente alla “Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneoâ€?, la Gaudium et Spes che intende testimoniare l’empatia tra Chiesa e mondo, la non separazione tra questi due ambiti, la necessitĂ per i cattolici, proprio in quanto cattolici, di assumersi tutti quegli impegni volti a portare nel mondo maggiore giustizia, la pace, una migliore convivenza tra gli uomini. Ma come si esercita tale missione e responsabilitĂ ? In quali ambiti, con quali strumenti? Ecco i quesiti in attesa delle risposte dei relatori che interverranno a partire da venerdĂŹ 7 dopo l’apertura affidata all’assistente ecclesiastico mons. Francesco Rosso. Il primo giorno vedrĂ il confronto tra mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino/Montefeltro e membro della Commissione per la dottrina della fede della Cei e Andrea Tornielli, noto giornalista e vaticanista. I temi del primo appuntamento la corresponsabilitĂ dei laici, appunto, ed una testimonianza sullo “statoâ€? della fede proprio nell’Anno della fede. Il secondo giorno inizierĂ con le relazioni del presidente Mcl, Carlo Costalli e di Dino Boffo, direttore di TV2000, che proveranno ad individuare i percorsi pratici di impegno con particolare

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sabile di Vita non profit. Quarto momento quello di domenica, dopo la riflessione del Vescovo di Senigallia mons. Giuseppe Orlandoni, con don Ferdinando Citterio, docente di etica sociale alla Cattolica di Milano e Vittorio Benedetti docente presso il dipartimento di diritto pubblico dell’UniversitĂ di Pisa. A loro è affidata la presentazione della figura del beato Giuseppe Toniolo, in particolare su come si possa stare autorevolmente nel mondo, occupandosi delle cose del mondo anche quelle apparentemente piĂš delicate (come finanza ed economia) non rinunciando alla fede, anzi agendo proprio in forza di questa che diventa la speranza che sembra ormai estranea alla vita di molti.

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Tenuto conto del permanere della difďŹ cile situazione economica in cui versano le scuole dell’infanzia paritarie, l’Adasm-Fism Brescia, congiuntamente a quella di Bergamo, ha stipulato un accordo di collaborazione con il gruppo Ubi Banca. L’accordo mette a disposizione delle scuole aderenti prodotti e servizi dedicati, con particolare riferimento a linee di credito per l’anticipazione di contributi vantati nei confronti dello Stato, della Regione Lombardia e

dei Comuni, erogati a condizioni di favore da parte delle Banche del Gruppo. Il gruppo lo scorso anno ha adottato un efďŹ cace modello di servizio dedicato al mondo del non proďŹ t. La relazione con l’Adasm Fism ha portato alla predisposizione di un’offerta commerciale dedicata alle scuole dell’infanzia paritarie che comprende in modo speciďŹ co: linee di credito per l’anticipazione di contributi nei confronti di Enti pubblici e privati (Stato,

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Regione, Comuni); un conto corrente offerto in due opzioni diversiďŹ cate in funzione del livello di operativitĂ bancaria; linee di credito per l’anticipo del contributo 5x1000; a cui si aggiungono: ďŹ nanziamenti per investimenti e coperture assicurative. Le principali caratteristiche e condizioni dei prodotti/servizi dell’offerta riservata alle Scuole dell’Infanzia Fism sono sul sito www.ďŹ smbrescia.it e www. coopservizimaterne.it.

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opo il terremoto che ha scosso l’Emilia, a Lograto è partita una raccolta di generi di prima necessitĂ che è durata un paio di settimane presso la scuola dell’infanzia, grazie alla generositĂ delle famiglie della comunitĂ , alla gentile partecipazione di varie attivitĂ commerciali e alla grande collaborazione della segretaria Orsola, perno importante di questa raccolta. Dopo due giornate di smistamento dei generi alimentari, dei materiali didattici ecc. raccolti, due furgoni sono partiti per la consegna di quanto raccolto. Facevano parte della comitiva con destinazione Finale Emilia le maestre suor Franca Maffezzoni, Debora Bossoni e Antonella Bertelli, la presidente Maria Grazia Paiardi, le ausiliarie Nadia Riccardi e Mirella Merigo, i genitori Monica Grazioli, Teresa D’Angelo, Stefania con Paolo Codenotti e una rappresentanza delle istituzioni locali tra i quali il sindaco Alberto Mezzana, l’assessore Giuseppe Fornoni e il consigliere Corrado Piobbico. Giunta a Finale la delegazione di Lograto ha ĂŹincontrato il sindaco e l’assessore che hanno accolto i bresciani con calore e gioia avendo negli occhi la speranza e la tenerezza di chi ha perso tutto. Scaricato un furgoncino di beni di prima necessitĂ presso una tendopoli e presso la Caritas locale, il gruppo si è diretto alla locale scuola dell’infanzia, temporaneamente trasferita sotto un tendone in un parco, dove attendevano le insegnanti. “L’incontro – ricordano a Lograto – è stato toccante, abbiamo provato a immedesimarci in

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gioco e a cercare di trasmettere ai loro bambini la tranquillitĂ della quotidianitĂ . “Ci hanno fatto sentire parte di loro – continua il racconto – e la commozione è stata inevitabile quando abbiamo regalato il drappo che i bambini di Lograto avevano preparato in dono, stampando sulla tela tutte le loro manine, perchĂŠ anche se fisicamente lontani i nostri bimbi sono vicini a Finale col cuore‌ attraverso un gemellaggio da consolidareâ€?. La delegazione ha poi fatto ritorno a Lograto con un po’ di tristezza nel cuore ma anche con la gioia di aver donato un po’ di speranza a questi “vicini di casaâ€?. Ăˆ stata un’esperienza davvero indimenticabile che ha lasciato un’impronta nei cuori di molti.

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stata affidata alla riflessione di Piero Coda la conclusione della 7ÂŞ edizione di “Filosofi lungo l’Oglioâ€?, incentrata quest’anno sul tema della dignitĂ . Nella splendida chiesa di Santa Maria delle Grazie a Soncino, lunedĂŹ 23 luglio, il sacerdote e teologo, introdotto dal direttore scientifico del festival Francesca Nodari, ha proposto la sua riflessione sul tema della libertĂ religiosa come massima espressione della dignitĂ dell’uomo. Lo ha fatto a partire dalla dichiarazione Dignitatis humanae, uno degli ultimi documenti prodotti dal Concilio Vaticano II, approvato proprio il giorno prima della sua solenne conclusione. La dimensione della dignitĂ umana, ha affermato Coda, è da sempre centrale nella fede cristiana, ma si è appunto dovuto attendere il Concilio perchĂŠ essa venisse espressa nella piĂš alta forme

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che necessitò di essere ripresentato a causa delle tensioni tra i fautori di due posizioni all’interno del Concilio, differenti quanto all’interpretazione del rapporto con la tradizione della Chiesa, venendo a costituire un punto di discussione che si protrae fino al giorno d’oggi. Ma su quali basi si fonda il discorso portato avanti dalla Dignitatis humanae mettendo in rapporto dignitĂ umana e libertĂ religiosa? Coda ha risposto individuando cinque livelli fondamentali. Prima di tutto ha definito la libertĂ religiosa, che risulta come un diritto su cui nĂŠ l’autoritĂ civile, nĂŠ la politica hanno alcun potere. Essa si fonda sulla dignitĂ stessa della persona umana poichĂŠ l’uomo è libero in quanto formato a immagine e somiglianza di Dio e grazie al fatto che Dio gli “lascia spazioâ€? e gli permette di determinarsi. Parlando poi del rapporto con la fede cristiana, Coda ha richiamato l’at-

tenzione sul fatto che l’atto di fede è libero, altrimenti non esiste, perchĂŠ non si può imporre la fede. E di questa libertĂ GesĂš è la manifestazione perchĂŠ si dona gratuitamente. Quanto poi allo sviluppo di questa libertĂ nella storia e al giorno d’oggi, Coda ha riconosciuto che la Chiesa non sempre è stata all’altezza e ha commesso degli errori, per i quali Giovanni Paolo II fece la famosa richiesta di perdono, e che molto ha ricevuto dal mondo. Oggi è necessario riconoscere che le persone umane sono tutte legate tra loro e che ci vuole grande responsabilitĂ per difendere la libertĂ religiosa, senza lasciarsi intimorire dalle differenze, perchĂŠ la differenza è dono e la dignitĂ umana corrisponde alla dignitĂ della differenza. La conclusione in due paradossi: non siamo liberi di non essere liberi e la piĂš alta dignitĂ dell’uomo è rimettere la propria volontĂ nelle mani

di Dio per riceverla nuova e ampliata nell’amore. Ăˆ stato questo l’ultimo dei 15 incontri filosofici della rassegna di quest’anno, una rassegna che, nelle parole di Francesca Nodari, ideatrice e “animaâ€? dell’iniziativa si è consolidata nei numeri, ma soprattutto nel formato. “Quest’anno – ha affermato infatti – abbiamo raggiunto le 10.500 presenze complessive ed è solo uno dei numeri che hanno caratterizzato quest’edizione. Il festival è entrato ormai nella sua fase adulta e segue tre linee di sviluppo: le lezioni, l’istituzione del premio internazionale di filosofia (quest’anno andato a Bernhard Casper) e il seminario con giovani filosofi. Riproporremo inoltre l’esperienza a gennaio di riflessione sull’Olocausto e prima, in dicembre, presenteremo il volume collettaneo di tutti gli interventi di quest’anno, anticipando nel contempo il tema del prossimo festivalâ€?.

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Una grande vittoria per la cultura. CosĂŹ Federculture accoglie il voto ďŹ nale con cui il Senato ha approvato il decreto sulla “spending reviewâ€?. La discussione di questi giorni in commissione bilancio ha, infatti, portato all’elaborazione di un nuovo testo nel quale sono stati sostanzialmente accolti tutti gli emendamenti sollecitati da Federculture e sostenuti da un fronte unico degli operatori insieme all’Anci. In particolare, riguardo al comma 1 dell’articolo 4, che

Da giovedĂŹ 2 agosto (20.30) ci sarĂ un nuovo spazio espositivo in Valcamonica, quello dell’Associazione “Arte al Ponteâ€? a Darfo Boario Terme (via Manifatture, 57). La prima esposizione è la mostra antologica “Elisabetta Rossi la Valcamonicaâ€?, una recente riscoperta dell’arte bresciana del Novecento. Aperta fino al 15 agosto (venerdĂŹ, sabato e festivi 16-19 e 20-22). Dal 16 al 26 agosto “Vite per la Vitaâ€?.

Per dovere di cronaca ecco i nomi dei vincitori dei concerti estratti in questi giorni. Alberto Bonera ha vinto i biglietti per il concerto di Walter Beltrami. Sandra Morelli si è aggiudicata invece i biglietti per il concerto di Paolo Conte, mentre Erminia Tomasini quelli per lo spettacolo di danza Kataklò. Chiude questa settimana il nome di Giuliana Crescini che ha vinto i due posti in palio per il concerto Einaudi-Fresu.

prescrive la soppressione delle societĂ che svolgono servizi per le pubbliche amministrazioni, il nuovo testo prevede l’esclusione di quelle che svolgono servizi di interesse generale, anche aventi rilevanza economica. “Era grave il pericolo che correva il settore culturale se non si fosse messo mano alla legge – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Andrea Arcai –. Ci sarebbe stato un vero blackout dell’offerta culturale nella nostra cittĂ â€?.

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rescia, con altri 11 capoluoghi di provincia emiliani, lombardi e piemontesi – Alessandria, Bergamo, Cremona, Lodi, Modena, Monza, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia e Vercelli – fa parte del “Circuito CittĂ d’Arte della Pianura Padanaâ€?, un’associazione fondata nel 1977 per invitare il turista a scoprire, in un’unica vacanza, i valori artistici e culturali che li legano. “Non vi è omogeneitĂ politica fra le città – ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore cittadino alla Cultura e vice presidente del Circuito Andrea Arcai – ma un legame di caratteristiche comuni connesse ad arte, cultura e turismo. Ăˆ un modo per rispondere alla crisi – ha chiosato Arcai – attraverso una rete virtuosa basata sulle nostre ricchezze, raccolte sotto un marchio che identifica una squadra che vuole vincere la sfida del momento difficile che l’Italia sta attraversandoâ€?. Ăˆ stata realizzata una brochure, con uno slogan molto accattivante, quale “Una cittĂ tira l’altraâ€?, la cui copertina rappresenta due mani piene di ciliegie, i cui contenuti, oltre a richiamare le punte di diamante delle singole cittĂ , fanno riferimento anche ai quattro temi che sono stati selezionati per richiamare le attenzioni del visitatore, quali turismo culturale, cicloturismo, turismo enogastronomico e turismo scolastico, oltre a una serie di eventi che coprono l’intero 2012. I contenuti della brochure – distribuita presso tutti gli Iat delle cittĂ associate, punti di Informazio-

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quali quelli di Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna e Svizzera. Per non dimenticare – ha aggiunto Moretti – che un ulteriore rilancio delle nostre cittĂ d’arte, con la conseguente rinascita economica, avviene alla vigilia dell’Expo 2015, confidando che tra i milioni di visitatori ve ne possa essere una parte interessata a conoscere meglio il territorio che circonda Milano, nelle sue componenti che sono l’essenza del Circuito. SarĂ nostra cura, prima di intraprendere il tour all’estero ed in vista dell’Expo, predisporre la brochure in varie lingue, al fine di agevolare con ogni mezzo il visitatoreâ€?. Tra le proposte bresciane ancora programma il festival di danza contemporanea e arti performative “Container fest – Rea-

dy to dance� (31 agosto al 16 settembre – centro storico) e gli aperitivi e le cene con musica live organizzati dagli esercenti pubblici (bar e ristoranti) e inseriti nella “Rassegna del centro� (fino al 30 settembre – centro storico).

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6RUHOOH 0DULQHWWL $FFRUVL H LO QXRYR GL 3DROLQL Si aprirĂ il 31 ottobre e si chiuderĂ il 14 giugno la stagione del teatro Odeon, promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Lumezzane. Promettono fuochi d’artiďŹ cio per la serata inaugurale Le sorelle Marinetti (al secolo Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli), che vantano tra i loro estimatori Vinicio Capossela (con lui duettano nel delizioso Printyl dell’album “Marinai profeti e baleneâ€?) e Arisa (con lei cantano a Sanre-

mo 2010 in “Malamorenòâ€?). Si esibiscono nella pièce di teatro musicale “Non ce ne importa nienteâ€?, viaggio a ritroso verso gli anni ’30. Ma la grande sorpresa in cartellone è la presenza di Stefano Accorsi (nella foto), volto del cinema internazionale, che torna a calcare le scene per un progetto singolare liberamente tratto da “L’Orlando Furiosoâ€?. Accompagnato nella sua “avventura cavallerescaâ€? da Marco Baliani. La stagione 2012-2013 si

compone di intrattenimento e ricerca, supera i distinguo tra ďŹ lone classico e cifra contemporanea Maria Paiato sarĂ sul palco dell’Odeon con “Anna Cappelliâ€?. Poi Silvio Orlando con “Il nipote di Rameauâ€? di Diderot, Mario Perrotta, premio Ubu 2011, con “Atto ďŹ nale - Flaubertâ€?. Si passa poi alla ďŹ gura di Pantani con Marco Martinelli, uno spettacolo sulla parabola tragica del mitico ciclista-campione e poi Maurizio Lastrico da “Zeligâ€? con uno

spettacolo in preparazione. La chiusura è prevista il 14 giugno nell’anniversario della scomparsa del tenore Giacinto Prandelli. Attorno alla ďŹ ne di settembre verrĂ presentato il cartellone deďŹ nitivo, che dovrebbe includere uno spettacolo con Zuzzurro & Gaspare. Mentre è quasi una certezza la presenza di Marco Paolini, che al pubblico dell’Odeon riserverĂ uno studio del nuovo spettacolo dedicato a Jack London.

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con il suo volto anni Venti-Trenta, nel modo in cui mostra le sue lunghissime gambe da femme fatale, nel suo arrotare le “râ€? all’interno delle parole tedesche o francesi che il testo musicale prevede. Colpisce per la sua femminilitĂ fredda e glaciale, folgorante e un po’ mascolina, quella che ricorda senza dubbio Marlene Dietrich; quella somiglianza che riporta ai tempi della prima metĂ del secolo scorso. Ma il 9 agosto è un giorno particolare; cade l’anniversario del

volo su Vienna. D’Annunzio su uno Sva, quello conservato all’interno della sua dimora a Gardone Riviera, e riportato a nuovi splendori grazie all’intervento degli Amici velivoli storici di Torino, guidò la pattuglia (partirono 11 aerei e ne arrivarono nove) che gettò sulla capitale austriaca 50mila copie di un volantino inneggiante la pace. A ricordo, prima del concerto di Ute attorno alle 19.30, voleranno nel cielo di Gardone Riviera alcuni aerei che lasceranno cadere dei volantini.

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he concerto sarĂ ? SarĂ un concerto intimo, non tanto dal punto di vista musicale ma per la scelta della scaletta. Saranno circa due ore di spettacolo nel quale oltre a proporre i brani piĂš importanti della mia storia musicale, molti dei quali completamente riarrangiati, andrò a ripescare vecchi brani che non eseguo quasi mai dal vivo. Quasi un modo per fare il punto della situazione. Ho sempre pensato che per fare questo mestiere fosse necessario guardare avanti, senza fossilizzarsi su una formula ben precisa. In questi anni ho seguito questa strada. Quando faccio un disco non mi va di ripetermi, preferisco sempre ripartire. 20 anni suggellati dallla raccolta “Psyco, 20 anni di canzoniâ€?. Com’è cambiato il pubblico? Ho avuto la fortuna di aver iniziato giovanissimo, a 21 anni, e avevo un pubblico di coetanei che è cresciuto con me, arricchendosi anno dopo anno anche delle nuove generazioni: oggi ai miei concerti vedo ragazzi che hanno molti meno anni dei miei 42, e qualcuno anche meno della metĂ . E Samuele Bersani com’è cambiato in questi 20 anni? Non moltissimo, continuo a vivere la vita in maniera normale. Una canzone come “Il mostroâ€? non l’ho piĂš riscritta ma contiene elementi che poi sono venuti fuori in altri brani, per questo è una canzone importante. Ma anche perchĂŠ è legata al mio amico Lucio Dalla, che ha cambiato il mio destino. Oggi ho esattamente il doppio degli anni di quando ho iniziato, ho scritto

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Nell’era pre-Facebook Lucio rappresentava una sorta di “portale umanoâ€? che collaborava con moltissimi artisti e faceva da collante fra loro. Ha partecipato al concerto per i terremotati dell’Emilia... Sono orgoglioso di aver partecipato e mi sono emozionato tantissimo. Il ruolo degli artisti in questo caso è quello di raccogliere piĂš denaro possibile e garantire che questi fondi arrivino in fretta e a giusta destinazione. Si parla degli emiliani come di gente tosta che presto si tirerĂ su. Ăˆ vero, sono cosĂŹ ma non dobbiamo dimenticare il dramma che stanno vivendo. Spesso le tragedie degli altri ci colpiscono per qualche giorno ma poi finiamo per dimenticarcene. Ăˆ giĂ successo ma questa volta non si deve ripetere.

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6L FKLXGH OD VWDJLRQH VXOOH SXQWH Due spettacoli di danza segnano ancora gli appuntamenti nel cartellone del festival del Vittoriale: il “Gran gala di Danza e Danzeâ€? e il “Principals of New York City Balletâ€?. Il primo evento, domenica 5 agosto alle 21.15, è un grande appuntamento per raccontare la danza attraverso gli stili che la caratterizzano e la rendono linguaggio artistico universale: danzatori eccezionali nel loro genere si incontreranno per dar vita ad una

maratona. Dal Balletto Classico al Contemporaneo, dal Flamenco alla Street Dance, meglio conosciuta come Hip-Hop. Un percorso ideale tra passato, presente e futuro. Una vetrina di danzatori d’eccezione, tutti di grande prestigio nel loro genere, si raccoglie sul palcoscenico del Vittoriale per dar vita a una serata esclusiva, in cui la danza, nei suoi diversi stili, è la vera protagonista. La Maratona evento è a cura di Daniele Cipriani giĂ

curatore di numerosi Gala di danza e balletto in Italia e all’estero. Domenica 12 agosto si chiude il festival con il progetto “Principals of New York City Balletâ€? che intende dare un saggio della stupenda compagnia attraverso alcuni dei suoi danzatori piĂš in vista, come Tiler Peck, Gonzalo Garcia, Joaquin De Luz e altre sei stelle del New York City Ballet. Proprio il repertorio è il vero punto di forza della compagnia: composto soprattutto

dal lavoro del suo fondatore, il genio della coreograďŹ a George Balanchine, il repertorio del New York City Ballet annovera ancora oggi alcuni dei capolavori d’ogni tempo. Il successore alla testa della compagnia, il coreografo Jerome Robbins, ha ulteriormente arricchito il repertorio con alcuni balletti indimenticabili; la collaborazione con Christopher Wheeldon, un genio riconosciuto della coreograďŹ a, ha dato ancora ulteriore qualitĂ .

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”‡•…‹ƒ ƒ”–‡ ‹Ž …‘Â?…‘”•‘ Ž‡––‡”ƒ”‹‘ •—ŽŽƒ Â?‡–”‘ L’immagine di una persona che legge in metropolitana serve per spiegare il legame che c’è tra questo mezzo e la letteratura. Un legame che a Brescia viene ad esprimersi con il premio letterario “MetroBs-Metropolitana di Bresciaâ€? rivolto agli autori under 35, all’interno della manifestazione Subway-letteratura. Il premio nasce da un’esperienza lunga 11 anni che è stata raccontata dall’ideatore Davide Franzini:

“Subway è nata a Milano da un gruppo di amici 11 anni fa per mettere a confronto le nuove realtĂ letterarie con il maggior numero di lettori possibili, promuovendo per quanto possibile un punto d’incontro. La prima edizione freepress dei racconti selezionati fu distribuita in 450mila copie ed oggi siamo a 5 milioni. Il bando nazionale parte a novembre per finire a febbraio e dei 1500 racconti e

650 poesie che in media arrivano, il nostro comitato di lettura e la community sul nostro sito arrivano a selezionarne 10, con un libretto a parte riservato agli autori under 19 curato dalla Iulm, mentre la poesia è appannaggio di Davide Rondoniâ€?. Tra le novitĂ ci sarĂ la comparsa di alcuni pannelli elettronici, all’ingresso della metropolitana, dai quali, grazie ad un’applicazione, si potrĂ scaricare su smartphone e

tablet la copia elettronica della pubblicazione, accanto comunque ad una tiratura cartacea che a Brescia sarĂ di 100mila copie. Per far sĂŹ che il “non tempoâ€? passato sulla metro diventi occasione di approfondimento culturale. In questo contesto quindi si inserisce il bando ad hoc pensato per la metropolitana di Brescia, che scadrĂ il 30 settembre. Informazioni e iscrizioni al sito subwayletteratura.org. (f.u.)

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’occasione per incontrare Paolo Conte è stata la consegna del premio “Il Vittorialeâ€? da parte del presidente della Fondazione “Il Vittorialeâ€? Giordano Bruno Guerri, perchĂŠ ha diffuso l’italiano nel mondo, piegando le parole straniere alla nostra linguaâ€?. Lo scorso anno fu assegnato a Ermanno Olmi. In occasione del premio Paolo Conte ha visitato la casa di D’Annunzio, che tra l’altro fu un grande amante della musica jazz. Come sta con D’Annunzio? Posso dire proprio che mi basta “La pioggia nel pinetoâ€? per essere felice perchĂŠ è di una eleganza assoluta. Sono un appassionato degli anni ‘10 e ‘20, sono un appassionato dei primi decenni del secolo scorso perchĂŠ per me sono quelli piĂš rivoluzionari, in senso estetico, con un’atmosfera di eleganza tutta particolare, che poi non abbiamo mai piĂš avuto.

Cosa rimane oggi di quegli anni? Quasi niente. Questi che anni sono? Non lo so, non lo so; può darsi siano anni di passaggio... Sono anni malinconici? Tanto allegri no. Alla richiesta di scrivere un libro (che Giordano Bruno Guerri fece ancora negli anni ‘80, da direttore editoriale di Mondadori) ha risposto di non avere nulla da raccontare... Direi di no ancora. Qualche volta ho pensato e ripensato alla proposta di scrivere un libro ma mi mancherebbe la tecnica, perchĂŠ scrivendo testi per canzoni si entra in una gabbia di significati e ritmi con una velocitĂ che si avvicina di piĂš al cinema. Un libro mi terrorizzerebbe. Su qualche foglietto di carta mi sono scritto qualche inizio di libro e qualche finale. A Pescara lei inaugura in questi giorni una mostra...

Vogliamo essere chiari, è una mostra non mia. Ăˆ la mostra di un libro che Marina Giordani ha fatto in memoria del marito. Io ho suggerito di intitolarlo “Un pomeriggio con Gigiâ€?; Gigi era uno stampatore e mi avevano invitato a tentare di fare dell’arte di incisione. Ho provato con dei chiodi sopra queste lastre; mi sono divertito, ma ero l’ultimo degli incisori e il primo dei dilettanti. L’ho fatto con molta simpatia, perchĂŠ Gigi era uno di quegli antichi, giovane ma aveva un rapporto con il suo mestiere antico, fatto di passione. In memoria di lui ho dato il permesso di stampare questi miei tentativi. Li rinnego tutti, salvo qualche cavallo che mi è uscito bene. Lei ha aiutato in passato una giovane cantante francese. Lo farĂ ancora? C’è qualche giovane bravo? Purtroppo non sono informato.Ci sarĂ qualcuno molto bravo ma non ho il tempo per seguire. Forse ho anche

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‹ŽÂ? ƒ„ ‡•–‹˜ƒŽ ƒ……‘Â?–ƒ”‡ ”‡•…‹ƒ ‹Â? —Â? ˜‹†‡‘…Ž‹’ Nella 9ÂŞ edizione del FilmLabFestival, il festival internazionale di cortometraggi a tema libero che si tiene in autunno presso il Nuovo Eden, l’Assessorato al turismo del Comune di Brescia promuove per il quarto anno la sezione speciale “Brescia da girare. Promuovi la tua cittĂ in un clipâ€?. Ăˆ soprattutto un concorso di idee, aperto a tutti, ma con particolare attenzione ai lavori che raccontino

storie creative e originali per la promozione turistica della cittĂ , e che abbiano come soggetto alcuni temi specifici: “Brescia patrimonio dell’UmanitĂ â€?, la storia, i musei e i monumenti, il patrimonio culturale e artistico della cittĂ , con particolare risalto all’iscrizione di San Salvatore e Santa Giulia tra i siti Patrimonio dell’Unesco; “Ma che bel Castello ‌â€?, uno dei luoghi piĂš affascinanti della cittĂ , amato dai bresciani e non solo.

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paura di tornare a fare quello che facevo all’inizio: fare l’autore per altri. Poi mi sono messo a fare tutto da solo, secondo la regola che chi fa da sĂŠ fa per tre, perchĂŠ purtroppo c’è sempre da patire dei piccoli, magari non voluti, tradimenti da parte del cantante, dell’arrangiatore, del direttore d’orchestra. Per cui un autore come me soffre parecchio, perchĂŠ noi viviamo di uno snodo armonico, una cadenza... tutte queste cose, se se ne vanno, ci portano via tutto. Da un altro lato invece c’è la curiositĂ di vedere da che punto di vista viene guardata la tua composizione, però troppe volte sono dolori e quindi è meglio fare da soli. Come si sente quando altri cantano le sue canzoni? In realtĂ fa piacere perchĂŠ è un omaggio che mi fanno ed è gradito, almeno teoricamente per i quattro soldi che dovrei guadagnare. Vorrei poter seguire l’interprete fino alla registrazione del disco. Non mi basta piĂš consegna-

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re la partitura e il testo. Dovrei avere il tempo di seguire. Con le donne poi è ancora piĂš difficile. D’Annunzio sarebbe stato bravo. Un premio come quello di oggi cosa rappresenta? Ăˆ un bell’onore perchĂŠ rappresenta qualcosa di importante, elegante e di italiano. Possiamo aspettarci una canzone per D’Annunzio? Adesso non posso dirlo cosĂŹ sui due piedi... ci saranno cose che mi attrarranno moltissimo. Poi l’ispirazione macina. ChissĂ , ci sentiremo. Che peso hanno le parole nella musica e non solo? Non so. Tante parole svaniscono perchĂŠ inutili; altre sono importanti. Le parole hanno il loro tempo, il loro momento. Ăˆ una questione di clima in cui vivono le parole, per quel che valgono. Che clima è oggi? Non saprei dirlo, non sono un meteorologo.

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C’è differenza tra il Paolo Conte dei dischi e quello che sta dietro le quinte? Nessuna differenza. Non so se il pubblico mi fraintende. Io so di essere sempre lo stesso. Quanto divertimento c’è quando si esibisce dal vivo dopo tanti anni e concerti? C’è una ripetitivitĂ , è inutile sottolinearlo. Però ho una bellissima orchestra; siamo cari amici e lascio sempre un piccolo margine di interpretazione, se non qualche frammento all’improvvisazione. Penso che una serata spesa suonando sia una serata spesa bene. Chi la ascolta non sa spiegare il perchĂŠ; è qualcosa che va al di lĂ della razionalitĂ ... Tanti artisti si lamentano di non essere capiti, io preferisco non essere tanto capito. Mi piace che ciascuno sia libero di fare il viaggio che vuole e immaginarsi quello che vuole con la propria sensibilitĂ .

“Vediamoci a Bresciaâ€?, il fascino della cittĂ nel suo insieme, meta turistica e luogo di vita, di socialitĂ e di incontro. I clip vincitori, proiettati durante le serate di FilmLabFestival al Nuovo Eden e inseriti nella Settimana del cinema (17-24 novembre) che coinvolgerĂ la cittĂ di Brescia, verranno diffusi attraverso i canali di promozione e valorizzazione della cittĂ dell’Assessorato al turismo del Comune di Brescia.

Saranno presi in considerazione cortometraggi di qualunque genere e qualitĂ tecnica. La durata massima richiesta è di tre minuti. Per partecipare è necessario inviare una copia del proprio lavoro in formato dvd pal che non verrĂ restituita. Scheda ufficiale di iscrizione sul sito filmlabfestival. it, e spedita entro il 31 ottobre a Filmlabfestival c/o AlbatrosFilm, via dell’Argine 56, 25126 Brescia. La partecipazione è gratuita.

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Anche nel periodo estivo, dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dal 2 luglio fino all’1 settembre la mattinata di Radio Voce profuma di salsedine. Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, in collegamento con Rimini, potrete seguire l’estate in Riviera, con musica, notizie, le voci dei turisti in spiaggia, oltre alla consueta informazione su Brescia e provincia coi vari gr del mattino. Un programma in collegamento col circuito InBlu e Radio Icaro. Voce mattina con Marco Vignoletti vi dà appuntamento a settembre con sorprese sempre nuove.

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La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dal duomo di Santa Maria Assunta in Montichiari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

L’estate è un tempo propizio per rigenerare insieme al corpo lo spirito. La nostra diocesi propone diverse opportunitĂ di esercizi spirituali tutto l’anno nelle case di Montecastello e di Bienno, aperte a laici, sacerdoti e religiosi, ma certamente i mesi estivi offrono piĂš occasioni da dedicare ad un cammino di spiritualitĂ . Nelle prime tre domeniche d’agosto in Primo Piano (ore 11.30 circa) interverranno don Dino Capra, direttore

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€?, e la web tv, manderanno in onda il documentario sull’Istituto Paolo VI di Concesio. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www. vocemedia.tv.

dell’Eremo di Montecastello, don Roberto Domenighini, direttore dell’Eremo di Bienno e don Alessandro Tuccinardi, direttore dell’UfďŹ cio spiritualitĂ e vocazioni. Il commento al Vangelo festivo è a cura di don Diego Facchetti che ci accompagna ďŹ no in settembre (alle 11.05). Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, in estate va in onda nella versione ridotta della durata di un’ora dalle 11 alle 12.

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3HU L WHOHVSHWWDWRUL XQD ´YLWD IRUPDWÂľ L’estate è il momento privilegiato per giocare: dalle spiagge ai prati di montagna, fino allo schermo televisivo. Non riposa mai mamma tv, non vuole perdere il primo posto nella gara dell’intrattenimento. Anche se la programmazione del palinsesto è in ferie fino a settembre inoltrato, bisogna comunque tenere una fiamma pilota accesa, per non rischiare che il pubblico si raffreddi, costerebbe molta fatica ri-abituarlo alla sua routine. E cosĂŹ via libera ai programmi tappabuchi, ideati ad hoc per il periodo estivo: la tv è sempre accesa nei bar e nei campeggi, magari meno al centro dell’attenzione rispetto alla stagione autunno-

inverno, ma comunque presenza costante dell’italiano in vacanza. Il genere che la televisione piĂš si ostina a proporre, lungo tutto l’arco dell’anno, è il quiz-show. Dopo decenni di allenamento i telespettatori hanno imparato: quando inizia il quizzone la giornata volge al termine, si abbassa la guardia, ci si dedica alla cena e al relax, momento scandito dai coloracci saturi e dalle canzoncine frenetiche di trasmissioni come “Reazione a catenaâ€? e “La ruota della fortunaâ€?. Proprio su quest’ultimo è bene soffermarsi. Sulla sostanza del gioco nulla da dire, è un quiz inventato ormai 30 anni

fa, che ha mantenuto la sua matrice nonostante sia cambiato nella forma, cercando di restare al passo coi tempi. Ed è proprio questo il problema. In questi giorni possiamo vederlo in onda alle 18.30 su Canale 5. Enrico Papi, coadiuvato dalla valletta di turno Victoria Silvstedt, fra balletti, occhiatine e ammiccamenti porta a casa uno show piÚ da festa di carnevale in taverna che da trasmissione televisiva. La regia è pesante e il montaggio molto evidente. Ma ciò che risalta ancor piÚ è la scelta dei concorrenti, palesemente reduci da una selezione accurata, valutati per aspetto fisico e simpatia, attori nati, gente che tenta

in tutti i modi di apparire in televisione e che si accontenta di qualche comparsata in queste trasmissioni. Ormai per il telespettatore non conta piĂš immedesimarsi nel fortunato vincitore-perdente, la febbre del gioco è giĂ talmente diffusa nel pubblico che non è piĂš necessario mostrare l’uomo della strada in tv. Nelle nostre vite quotidiane viviamo ormai come se fossimo in televisione, non c’è piĂš differenza fra palco e pubblico. L’importante è che ci sia uno spettacolo. Lo dimostra il fatto che le puntate de “La ruota della fortunaâ€? in onda in questi giorni siano in realtĂ repliche delle edizioni 2007-2009. Incredibile

quanto semplice: il quizzone previsto per tutta l’estate 2012, “Il braccio e la menteâ€? di Insinna, non funzionava. Ăˆ stato cancellato e rimpiazzato dalle repliche di un programma di ben quattro anni fa. Quiz, ultima frontiera: il bello della diretta è definitivamente vinto dal format che, siccome è prestampato e alieno dalla nostra quotidiana realtĂ di tempo e di spazio, alla fine funziona sempre, anche a distanza di anni. Non sarĂ forse che anche i telespettatori stiano diventando a loro volta alieni dalla realtĂ ? Una “vita-formatâ€?, dove tutto è giĂ deciso, tutto è giĂ previsto‌


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—•‡‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ”‡Â?‹ƒ–‘ ‹Ž …‘”–‘ Il cortometraggio “L’acqua e la pazienzaâ€? ha vinto il Premio come miglior corto assegnato dalla Siae al Festival Internazionale di Lenola (Lt) “Inventa un ďŹ lmâ€?, tenendo conto della regia e dell’interpretazione. Nel ďŹ lm di Edoardo Leo, recita la bresciana Camilla Filippi (nella foto). Due amici si rincontrano nello stesso luogo in cui si erano conosciuti 13 anni prima. Questo incontro susciterĂ innumerevoli emozioni...

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Nel serbatoio inesauribile delle idee che gli esseri umani inventano per competere tra loro, anche la pacifica osservazione degli uccelli con binocolo e taccuino ha dato origine a una gara. Succede, naturalmente, in America. Si tratta del “Big Yearâ€?, titolo originale del film di David Frankel “Un anno da leoniâ€?. Il regolamento è semplice: vince chi, dal 1Âş gennaio al 31 dicembre, riesce ad avvistare nel territorio degli Stati Uniti il maggior numero di volatili. Con un tocco da

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anuele Zamboni è un altro dei talenti emergenti di questa nostra provincia musicale che, se da un lato stenta a riproporre – a causa anche di un mercato “bloccatoâ€? per varie ragioni – nomi di livello assoluto d’altro canto sta sfornando con continuitĂ musicisti di rango. Manuele ha una dote che per qualcuno potrebbe essere un difetto: è umile e schivo. Per questo bussa alla porta piano, si muove in maniera discreta e con mezzi minimali, ma i suoi dischi sono tutti all’insegna della qualitĂ e della durevolezza. I suoi sono album che meritano e richiedono diversi ascolti, perchĂŠ rivelano ad ogni passaggio successivo sempre nuove sfumature. Il suo ultimo e recentissimo lavoro si intitola “Nessuna attenuante per un figlio di puttanaâ€?, titolo che chiarisce in maniera provocatoria quale vuole essere il contenuto di queste canzoni, che rimandano a una maniera musicale tipicamente americana. Manuele Zamboni è un ammiratore del compianto Townes Van Zandt, cantautore americano scomparso alcuni anni fa. Il disco si apre con “Vecchie scarpeâ€?, acquarello che al di lĂ di qualche forzatura nella metrica in-

troduce benissimo il disco. Il secondo brano, “La moda di quest’estateâ€?, accelera subito il passo e presenta un pezzo piacevole e orecchiabile, che ironizza sul circuito chiuso della moda e del legarsi ad essa per apparire presentabili. La terza canzone è “Maggioâ€?, orecchiabile e delicata, con la fisarmonica suonata da un altro talento bresciano, Ombretta Ghidini. La quarta canzone potreb-

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bresciana e non solo, vantando diverse collaborazioni con Vinicio Capossela. Le tracce del disco scivolano quasi sonnecchiose, ma l’incrocio della strumentazione esclusivamente acustica rende il suono sempre piacevole e godibile. “Soldi, tempo ed un buon avvocatoâ€?, altro titolo che rimanda a certe storie del far west, è stato scritto a quattro mani da Zamboni e Maffoni, che qui presta anche la voce e il suono della slide. Una collaborazione, quella tra Manuele e Riccardo, basata su affinitĂ musicali cementate da una forte amicizia. In simile contesto non poteva mancare una cover di un brano di Ivano Fossati, “Cowboysâ€?, con tanto di shaker e di mandolino (suonato da Daniele Salodini). “Lungo i porticiâ€? è una ballata ben riuscita. La nona traccia è ancora di Zamboni-Franzoni, “Prima di andare a dormireâ€?, ed è un’amara canzone quotidiana, con “ tua madre che stira....e non smette di bere e come tutte le sere grida, senza farsi sentire, prima di andare a dormireâ€?, impreziosita dalla voce di Claudia Ferretti e dal contrabbasso di Giorgio Marcelli. L’album si chiude con una delle canzoni meno riuscite, “Bob G.â€?, un classico blues con protagonista, ancora una volta, un beautiful loser‌

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signori, la vittoria viene attribuita – a quanto pare – sulla parola, basandosi sugli elenchi stilati dai partecipanti. Che non ci tengono affatto a dichiararsi tali prima della fine, nel timore che altri concorrenti scoprano le loro intenzioni e il numero di volatili avvistati. Una gara da ossessivi, e i protagonisti del film lo sono. Kenny Bostick (Owen Wilson) è il campione in carica con oltre 700 avvistamenti. Ha sacrificato uno o piĂš matrimoni all’ambizione di confermare la pro-

pria supremazia; la nuova fidanzata lavora per accrescere la famiglia, lui per incrementare il carniere (virtuale). Tra gli sfidanti c’è Brad Harris (Jack Black), 36enne dalla vita un po’ sconclusionata: divorziato, abita con una madre amorevole (Dianne Wiest) e un padre brontolone (Brian Dennehy). Girovagando per l’America, Brad condivide la sorte con Sturat Preissler (Steve Martin), un manager che cerca con fatica di liberarsi degli impegni lavorativi per dedicarsi alla sua

passione. Il film conduce in un tour originale tra i paesaggi americani che comincia sulla porta di casa e viaggia all’impazzata fino a spingersi nei luoghi piĂš sperduti: come le isole Aleutine dell’Alaska, piĂš vicine al Giappone che agli States. La vita quotidiana può venire travolta in ogni momento: basta la segnalazione di una civetta delle nevi di passaggio a centinaia di chilometri di distanza, per far abbandonare precipitosamente casa e ufficio in cerca del primo aereo. Il regista

– aiutato dall’esperto sceneggiatore Howard Franklin – non sbeffeggia i birdwatchers ma tratteggia protagonisti e comprimari con simpatia. Il racconto procede gradevole, mantenendosi un po’ sottotono rispetto alle potenzialitĂ del cast. Steve Martin è scarsamente espressivo, Jack Black guida le danze in uno dei suoi ruoli caratteristici, Owen Wilson dĂ spessore a un mostro di competitivitĂ . Destinato, però, a imparare a proprie spese che a volte la vittoria non è tutto.

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Sono stati presentati nei giorni scorsi i risultati del progetto “Di fronte alla crisi: uomini al lavoroâ€?, lanciato dall’associazione Centro di solidarietĂ della Compagnia delle Opere di Brescia e che ha potuto contare sulla collaborazione del Comune e della Provincia di Brescia e una rete operativa di associazioni e di cooperative sociali. Il progetto, è stato realizzato con i contributi della direttiva 2009 legge 266 del Ministero del lavoro, aveva l’obiettivo di mettere in campo un

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processo di accompagnamento e di supporto all’inserimento sociolavorativo, individuando specifici percorsi calibrati sulle capacitĂ delle persone che contavano sullo stesso per trovare un lavoro. 251 sono state le persone incontrare e che, grazie a un colloquio orientativo, hanno potuto contare sulla stesura di un curriculum utilizzato poi per la ricerca di una occupazione. Per oltre 50 di queste c’è stata anche la possibilitĂ di servizi di accompagnamento al lavoro. Per

22, poi, la ricerca si è conclusa con l’individuazione di un posto di lavoro. “Di fronte alla crisi: uomini al lavoroâ€?, come ha sottolineato anche il presidente del Centro di solidarietĂ della Compagnia delle Opere Mario Gallo, ha permesso di dare una risposta anche ad altri tipi di povertĂ . Sei, infatti, sono le famiglie che grazie al progetto hanno potuto contare su un concreto aiuto del Banco della solidarietĂ . Il progetto è stato possibile grazie all’impegno di 21 volontari adeguatamente formati.

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iĂš della metĂ delle imprese che prestano la loro opera alla pubblica amministrazione risultano avere problemi per i ritardati pagamenti. Ăˆ questo il dato piĂš significativo della ricerca condotta dall’Osservatorio su imprese e pubblica amministrazione (Oipa), a livello nazionale, su 3500 imprese attive nei settori dell’edilizia, della farmaceutica e dell’Information and communication technology (Ict). La ricerca conferma, con i suoi numeri, uno dei principali disagi lamentati dal mondo delle imprese: uno Stato tempestivo quando deve prendere ma terribilmente lento nel pagare i suoi debiti. Il 59,07% delle aziende fornitrici vanta attualmente crediti nei confronti delle amministrazioni pubbliche. La percentuale sale al Sud, dove sette imprese fornitrici su 10 (il 70,69%) sono gravate dai mancati pagamenti. Al Centro ad affrontare questo problema sono il 59,55% delle aziende, al Nord Ovest il 54,55%, mentre al Nord Est la percentuale scende al 42,86%. A rafforzare il dato, emerso dalla ricerca, è l’elevato numero di imprese che, a livello nazionale, risultano attualmente operare per conto della pubblica amministrazione. Dall’indagine, infatti, si evidenzia che piĂš di sei imprese su 10 (il 61,96%), operanti nei tre settori presi a esame, prestano la propria opera alla pubblica amministrazione. La percentuale è superiore

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to non sono creditrici delle stesse, il 12,56% prevede in futuro di ricorrere a strumenti come la vendita dei crediti o l’affidamento di questi ultimi a società specializzate per poter rientrare delle somme dovute. Il 25,58% non esclude questa eventualità , portando al 38,14% la percentuale delle aziende che potrebbero necessitare dell’intervento di professionisti del settore. Le imprese sono poi state invitate a esprimere un giudizio sulla possibilità di compensare i crediti maturati nei confronti dello Stato con i tributi erariali e regionali e i contributi assistenziali e previdenziali. Il 62,25% delle imprese ritiene la

compensazione un’opportunitĂ valida e interessante. Prudente il 25,07% del campione che giudica il provvedimento una possibilitĂ la cui efficacia dovrĂ essere verificata sul campo. L’iniziativa viene, invece, giudicata poco efficace dal 7,49% delle aziende. Maggiori perplessitĂ emergono quando si parla del provvedimento, atto a ridurre da 60 a 30 giorni il termine entro il quale la pubblica amministrazione debitrice è tenuta a provvedere alla certificazione dei crediti. Nonostante le iniziative del governo il credito nei confronti della pubblica amministrazione rimane sotto una luce critica.

Casasco presidente nazionale L’assemblea confederale di Confapi, tenuta il 26 luglio scorso a Roma, si è conclusa con l’elezione a presidente nazionale di Maurizio Casasco (nella foto), attuale presidente di Apindustria Brescia. Ăˆ la prima volta che Brescia ottiene la guida della confederazione nata nel 1947 e che oggi, con 80 associazioni territoriali e 13 unioni di categoria, conta ben 120mila imprese iscritte per un totale di 2,3 milioni. “Ho accettato questo nuovo incarico con

entusiasmo – ha affermato Maurizio Casasco in carica sino al 2015 – mettendo la mia esperienza e le mie energie al servizio delle piccole e medie imprese e quindi del patrimonio di valori e di storia che Confapi rappresenta. Continueremo ad essere una confederazione autonoma ed indipendente ma con la parte politica non smetteremo mai di dialogare perchĂŠ è necessario creare sinergie costruttive per superare questa fase di crisiâ€? Tra i primi

obiettivi del nuovo presidente nazionale c’è il rafforzamento della rappresentativitĂ delle istanze delle imprese associate, a partire dall’elaborazione di contratti collettivi che considerino davvero le peculiaritĂ delle dimensioni aziendali. “Le piccole e medie imprese rappresentano il vero tessuto economico dell’Italia – è la convinzione di Casasco - ed è a loro e alle loro esigenze che dobbiamo guardare tutti se vogliamo far ripartire il Paeseâ€?.

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VerrĂ presentata sabato 4 agosto la nuova campagna abbonamenti del Brescia per la prossima stagione. Il tutto mentre il Comune ufficializza per l’ennesima volta la partenza dei lavori per l’avvicinamento della Curva Nord al campo attraverso una struttura in tubolari. Dovremmo essere finalmente alla resa dei conti dopo numerosi rinvii: di sicuro non sarĂ pronta per l’avvio del campionato. La prima giornata casalinga però è la

La Federazione ha ufficializzato il calendario del Campionato italiano d’eccellenza 2012/2013, al via nel fine settimana del 22-23 settembre. I Campioni d’Italia del Calvisano faranno il proprio esordio davanti al pubblico di casa sfidando la matricola Fiamme Oro Roma nel turno inaugurale. Bisognerà attendere la quinta giornata per affrontare i Cavalieri Prato nella riproposizione dell’ultima finale scudetto, la nona per il derby col Viadana. Il

sfida del 12 agosto in Coppa Italia (secondo turno a eliminazione diretta contro la vincente tra Cremonese e Chieri). Intanto la squadra termina venerdĂŹ 3 agosto le tre settimane di ritiro a TemĂš. Confermato, infine, il triangolare di Ferragosto al Lino Turina di Salò contro i gardesani e il Lumezzane. Appuntamento il 15 agosto per la seconda edizione: si disputeranno partite da 45’ con i rigori in caso di paritĂ . (m.r.)

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massimo campionato, ampliato da 10 a 12 squadre, conserva invariata la formula della stagione regolare con girone all’italiana e partite di andata e ritorno e qualificazione alle semifinali per le prime quattro classificate della regular season. In Europa, invece, fissate le date delle prime quattro giornate di Challenge Cup: sabato 13 ottobre in casa contro l’Agen, il 20 a Bucarest alle 15, l’8 dicembre in casa del Bath (il return match alle 14.30 sabato 15). (m.r.)

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ianluca Virgenti è campione del mondo. Chi è? Domanda lecita, figlia di attenzioni mediatiche rivolte a sport piĂš popolari (calcio) o alle contingenze attuali (Olimpiadi), ma non scusabile in assoluto se il giovane in questione (15 anni), campione del mondo di vela classe Rs Feva (under 19) è di Nave, della nostra terra bresciana. Campione del mondo insieme al compagno Leonardo Stocchero (Verona), quest’ultimo timoniere mentre Virgenti è prodiere cioè “manovro principalmente le vele, mentre il mio compagno mantiene la rottaâ€? racconta il giovane. I due formano uno degli equipaggi dei Circoli velici di Toscolano Maderno e Gargnano. Il loro successo è avvenuto nei giorni scorsi sul Canale della Manica, vicino alle acque in cui i piĂš grandi gareggiano per le Olimpiadi. Il successo è arrivato contro 180 concorrenti provenienti da 20 nazioni diverse, con un ulteriore primato: sono i primi non britannici ad entrare nell’albo d’oro della flotta che vede sfidarsi i migliori Under 19, quelli che da “grandiâ€? andranno alle Olimpiadi. Ma cosa significa per un quindicenne diventare campione del mondo? â€œĂˆ un grande traguardo per il mio futuro nella vela. Sono ovviamente molto soddisfatto perchĂŠ ci sono dietro molti anni di lavoroâ€? spiega Gianluca

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che ha iniziato ad andare in barca a sette anni sulle acque del lago d’Idro. Dietro, la passione del papĂ che “mi ha spinto fino a quando è arrivata anche a me. Ho avuto anche dei buoni allenatori che mi hanno aiutato. Mi sono sempre divertito, anche quando i risultati non arrivavanoâ€?. Dietro al successo di Gianluca e Leonardo il lavoro degli allenatori Mario

Dullia e Claudio Brighetti, aiutati da Maria Trimeloni e dai genitori. Anche mamma Rosanna è ovviamente soddisfatta: “Un po’ non ce ne rendiamo conto e un po’ è un traguardo legato a come stiamo crescendo i nostri figli. Pensiamo che lo sport contribuisca a formare i ragazzi, a crescerli sani, non solo fisicamente. I ragazzi devono avere qualcosa a cui pensa-

re e non devono andare in giro senza sapere cosa fare. La sera vanno a dormire stanchi perchĂŠ hanno fatto qualcosa che sono contenti di fare perchĂŠ gli piaceâ€?. Uno sport che fa crescere, ma che costa fatica e che “difficilmente si riesce a conciliare con la scuola – racconta ancora Gianluca – perchĂŠ ci sono molte traferte e si sta via seisette giorni. In questi ci si alza presto, si sta in acqua quattro o cinque ore e poi a nanna presto. Mi porto i libri e provo a studiare la sera, poi c’è chi è piĂš grande e ci aiutiamoâ€?. Gianluca ha frequentato il primo anno dell’Istituto tecnico per geometri Nicolò Tartaglia. Ha un paio di debiti da saldare e quest’estate lo vedrĂ impegnato in lezioni di recupero. Ma piĂš libri o piĂš vela? Non ha dubbi Gianluca “PiĂš vela naturalmenteâ€? e la mamma? “Lo sa, si è rassegnata!â€? chiude ridendo Gianluca e poi lo sguardo va al futuro “Il mio futuro è ancora lungo e di preparazione. L’anno prossimo i Mondiali saranno qua in Italia, in Toscana e bisogna confermare il risultatoâ€?. In bocca al lupo.

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3URVHJXH OD IXJD GDO %DVNHW %UHVFLD Il fuggi fuggi dal Basket Brescia prosegue. Con il solo Stojkov rimasto a contratto, la societĂ biancoazzurra perde un altro pezzo. Stavolta non per motivi economici o legati alla sopravvivenza: si tratta del direttore generale Ario Costa. Che, per motivi familiari, ha deciso di prendere in esame l’offerta di ForlĂŹ per avvicinarsi alla sua casa di Pesaro. Ăˆ il secondo addio: dopo quello da giocatore, adesso arriva quello da dirigente. “La

prima volta mi cacciarono – ricorda con un accenno di sorriso – fosse per me sarei rimasto per molto tempo�. Una scelta dolorosa, maturata dopo tre anni difficili ma comunque di soddisfazioni. Con la promozione in Lega 2 e i play off promozione sfiorati al termine di quest’ultima stagione. Lacrime di sofferenza, sgorgate a fiumi nella conferenza d’addio. Una separazione annunciata che potrebbe diventare multipla visto che,

in quel di Forli, Costa si porterebbe anche il tecnico Sandro Dell’Agnello (entrambi sono ancora legati a Brescia da un anno di contratto). Il coach livornese si è preso ancora qualche ora di tempo per riflettere: chiede non tanto garanzie economiche, ma di conoscere il budget a disposizione per creare un gruppo totalmente da rifondare. La societĂ , di contro, capendo l’attuale difficile situazione non forzerĂ piĂš di tanto la

mano per trattenerlo cosĂŹ come ha ribadito che non si presenterĂ al via schierando l’Under 17. “Ci tengo al decoro della squadra, cercheremo di allestire una squadra competitiva – conferma il patron Graziella Bragaglio – sarĂ dura centrale la salvezza ma per il prossimo anno sarĂ cosĂŹ, poi si vedrĂ â€?. Il posto di Ario Costa non verrĂ preso da nessun sostituto: l’incarico verrĂ assorbito dallo staff dirigenziale.


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Dal 19 al 25 agosto il vessillo arancioblÚ del Csi sarà presente alla 33ª edizione del Meeting di Rimini. Nei 13.500 metri quadrati del Gioco del Lotto Sport Village ci sarà la possibilità di fare attività sportiva. Sui campi di calcetto si disputerà la prima edizione del memorial Fabbri, torneo di calcio a 5 per ragazzi dai 9 ai 12 anni. In programma anche la 7ª Gagliarda’s Meeting, 12 ore di calcio a 5. Sul campo in sabbia spazio a beach volley, dodgeball, beach rugby e beach tennis. Nell’area

sportiva, inoltre, ci saranno tennis tavolo, calciobalilla, minivolley e basket. Confermate le novità dell’area golf, lacrosse, giochi di strada, dama e scacchi giganti, cosÏ come quelle del padiglione dello sport, dove verranno installate pista di atletica, aree judo e mini tennis. All’esterno eventi di triathlon in mtb, camminate per le vie di Rimini e corse podistiche. A gestire tutta l’attività ci sarà uno staff di 22 volontari. La portabandiera bresciana sarà Tania Putignano.

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ra i saluti piĂš belli e inaspettati giunti agli azzurri di Londra ci sono quelli del presidente della Cei, il card. Angelo Bagnasco. “Carissimi altleti e atlete d’Italia – ha scritto – la carta olimpica ci ricorda che scopo del movimento olimpico è quello di contribuire alla costituzione di un mondo migliore. Da sempre lo sport ha favorito un movimento di idee e di intenti di un universalismo caratterizzato da istanze di fraternitĂ e di amicizia tra i popoli, di concordia e di pace tra le nazioni. In questo periodo siete sotto lo sguardo del mondo e in particolare dei giovani. Con il Santo Padre Benedetto XVI vi ricordo che con le vostre gare offrite al mondo un avvincente spettacolo di disciplina e di umanitĂ , di bellezza artistica e di tenace volontĂ . Mostrate a quali traguardi può condurre la vitalitĂ della giovinezza, quando non si rifiuta la fatica di duri allenamenti e si accettano volentieri non pochi sacrifici e privazioni? Tutto questo costituisce anche per i vostri coetanei un’importante lezione di vita (discorso del Santo Padre in occasione dei Campionati mondiali di nuoto a Roma, 1 agosto 2009). Una lezione di vita – ha proseguito il card. Bagnasco – piĂš che mai necessaria oggi, in un tempo di crisi che chiama tutti a rigore e sacrificioâ€?. Parole importanti, che fanno eco a quelle pronunciate dal beato Giovanni Paolo II nell’omelia in occasione del

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ha affrontato e sconfitto l’avversario, Satana, con la potenza dello spirito inaugurando il regno di Dioâ€?. Sino al 12 agosto saremo tutti attaccati al televisore a tifare per gli azzurri impegnati nelle varie gare. Dall’inizio delle Olimpiadi moderne (1896) ad oggi l’Italia ha conquistato 522 medaglie delle quali 228 d’oro. Nelle paralimpiadi 426 medaglie dal 1960 (data di inizio della manifestazione) ad oggi. Nell’ultima Olimpiade di Pechino abbiamo portato a casa otto ori, nove argenti e 10 bronzi. Non sarĂ facile ripetersi, ma la vera sfida delle Olimpiadi resta quella di contribuire alla costruzione di un mondo migliore. Non c’è medaglia che tenga.

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Meglio aprire gli occhi Egr. direttore, con rammarico ho appreso (anche da “La Voce del Popoloâ€? del 26 luglio scorso) che il Consiglio comunale di Brescia ha definitivamente deciso per la costruzione del parcheggio sotto il Cidneo e dell’ascensore verso il Castello. A fronte di una continua contrazione della spesa sociale, il Comune si lancia in una avventura incerta, inutile (esistono giĂ tanti parcheggi in centro!) e dispendiosa (23 milioni). Si dice che i soldi verranno sborsati da altri (Brescia MobilitĂ ? non identificato Istituto di credito?), ma, in realtĂ , sarĂ sempre il Comune a garantirli. Soprattutto il Comune che verrĂ : quindi ancora una volta siamo in presenza di un’impresa fatta sulla pelle delle generazioni future. Mi preoccupa però l’aspetto ecologico. Come si sa, Brescia è una cittĂ con l’aria peggiore d’Italia: immaginiamo quanti inquinanti si aggiungeranno a quelli giĂ presenti, in seguito all’escavazione e al trasporto di milioni di metri cubi di roccia, all’arrivo di tonnellate di ferro e di calcestruzzo per le varie opere, all’ulteriore incentivo, finita i lavori, ad arrivare in auto fino in centro? Visto che ormai abbiamo la metropolitana, le macchine bisogna fermarle in periferia, a Mompiano e a S. Eufemia, se non vogliamo trasformare la nostra bella Brescia in una camera a gas letali. Potrei anche aggiungere la questione geologica e sismologica. I fatti recenti ci hanno confermato che i terremoti colpiscono in modo imprevedibile: Brescia non è a ri-

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Egr. direttore, la cronaca di questi giorni (caso della giovane madre e del gemello buttato dopo il parto) propone con un certo rilievo la discreta miseria umana di un caso. Credo sia importante mettere in luce quanto la sollecitudine di persone laiche e religiose nate soprattutto dalla Chiesa ha messo in atto in anni dove tutto volgeva al peggio,

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L’attività dei Cav

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schio inferiore rispetto a Ferrara! Ăˆ saggio indurre un ulteriore elemento di criticitĂ tettonica attraverso una enorme caverna scavata in pieno centro? I nostri Vescovi, nel messaggio per la Giornata del creato 1 settembre 2012, scrivono, rivolgendosi alle comunitĂ cristiane, che “accanto all’annuncio [del dono del Creato], infatti, è necessaria anche la denuncia di ciò che viola per aviditĂ la sacralitĂ della vita e il dono della terraâ€? (n. 3). Come incaricato diocesano per la salvaguardia del creato, invito i Consigli parrocchiali dell’unitĂ pastorale del Centro storico e della Zona urbana Nord a riflettere insieme e a pronunciarsi a difesa della vivibilitĂ della nostra cittĂ . Restano ancora alcuni passaggi nei quali, mi auguro, sarĂ possibile intervenire: il piano di finanziamento e la Valutazione di impatto ambientale. Avremo cuore, mani e voce per “sanare le ferite della terraâ€? (slogan del 1 settembre 2012) o dovremo attendere che la situazione degradi irrimediabilmente come a Casale Monferrato o come a Taranto? don Gabriele Scalmana

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cioè subito dopo l’applicazione della 194, anni fa. Negli ultimi anni si sono aperti gli occhi sui risultati assolutamente positivi: 500mila donne assistite dai Centri per la vita italiani e piĂš di 100mila nascite. Anche Brescia ha dato un prezioso contributo con piĂš di 1600 nati, aiutati dal locale Cav da 20 anni a questa parte. Le strutture esistenti sono: Cav di via S.Clemente 25, aperto il martedĂŹ e venerdĂŹ dalle 15 alle 17 e, su appuntamento (tel 030/44512) anche in altri giorni. Dotato di personale educativo e volontario prezioso e competente, si avvale di contributi economici privati (sempre ben accetti, ma per la crisi in peggioramento) e pubblici (Comune di Brescia generoso nel 2010/11.Oggi costretto a ridimensionare l’offerta, ma disponibile con i Servizi sociali della cittĂ , grazie all’assessore Giorgio Maione). Sta nascendo anche un nuovo Cav a S.Polino grazie all’opera preziosa della Pastorale della salute diocesana (don Maurizio Funazzi), dalla dr.ssa Bertoli Maria Grazia, all’educatrice e al diacono Vittorio Cotelli. Non dimentichiamo il telefono Sos Vita 800813000 e tutti i Cav provinciali (Pisogne, Valtrompia, Lonato, Desenzano, Chiari, Carpenedolo, Capriolo, Manerbio, Asola). Un lavoro prudente e ininterrotto che richiede sempre forze nuove e anche giovani (studentesse universitarie: perchĂŠ no? Si svolgono anche tirocini da anni. PerchĂŠ altre donne possano dire:â€?meno male che vi ho incontrato!â€?. Gabriele Zanola

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Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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