La Voce del Popolo 2012 32

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â€?Settembre, andiamo. Ăˆ tempo di migrareâ€?. Sono le espressioni di un poeta ben conosciuto, che trasmettono il desiderio di una vita differente che però - almeno al momento - non è possibile realizzare. Infatti la poesia si conclude con una domanda senza risposta: “PerchĂŠ non son io cò miei pastori?â€?. Non sempre possiamo essere dove vorremmo (e in alcuni casi è decisamente meglio cosĂŹ!), ma sempre possiamo vivere la nostra “migrazioneâ€?. Non mi riferisco tanto a esperienze di turismo-pellegrinaggio, coi mezzi di trasporto piĂš diversi, ansiose di raccogliere immagini e testimonianze da “rifilareâ€? poi agli incauti interlocutori. Preferisco richiamarmi alla storia della salvezza: Abramo, Mosè, Maria, gli Apostoli... vivono autenticamente la loro “migrazioneâ€? da un luogo all’altro, seguendo Dio che li chiama. E tutti guardando al primo e autentico “Migranteâ€?: il Figlio di Dio, che viene sulla nostra terra per portarci la sua Redenzione. Non sappiamo cosa ci riserverĂ il futuro, ma andiamo fiduciosi: se siamo fedeli alla sua Parola, Lui abiterĂ , camminerĂ , “migrerĂ â€? continuamente con noi.

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ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ Pellegrinaggio. Bresciani in Polonia sulle orme di Karol

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‘Â? ƒ„„ƒ••ƒ”‡ Žƒ ‰—ƒ”†‹ƒ La sentenza della Corte di Strasburgo, che ritiene incoerente la legge italiana in materia di fecondazione assistita, ha suscitato vivaci reazioni. Secondo una sezione della Corte europea il sistema legislativo italiano in materia di vita è incoerente: da una parte la legge 194 sull’interruzione di gravidanza permetterebbe di sopprimere quelle vite umane ritenute non idonee, da un’altra parte la legge 40 sulla fecondazione assistita vieta la selezione degli embrioni per impiantare quelli sani e condannare a morte quelli ritenuti affetti da patologie o da altro. Di per sĂŠ, al di lĂ di quanto poi avviene, neanche la 194 consente l’aborto eugenetico, perchĂŠ l’interruzione volontaria di gravidanza è ammessa solo in

presenza di un pericolo serio e grave per la salute della donna. Molti si sono levati contro la decisione, contestando che alla Corte dei diritti dell’uomo, sono tutelati solo i diritti dei piĂš forti, cioè di coloro che possono parlare e ricorrere; non certo degli embrioni. Vale la pena di ricordare che i diritti dei deboli non sono diritti deboli e la civiltĂ di un popolo si coglie anche a partire dalla capacitĂ che ha di tutelare i piĂš fragili tra i suoi membri. Quanto avvenuto suggerisce qualche considerazione. Intanto, voci autorevoli hanno valutato il pronunciamento sotto diversi proďŹ li: umano, etico, scientiďŹ co, giuridico. Inoltre, hanno subito richiamato l’opinione pubblica su quanto di grave stava avvenendo: l’embrione ancora una volta era negato nel suo statuto e offeso nella sua dignitĂ . Sembra che quello dei cattolici, impegnati in ambiti diversi – da quello politico a quello scientiďŹ co – sia il ruolo delle sentinelle, che

vegliano sulla cittĂ , costruita nei secoli ed arricchita da un patrimonio di cultura umanistica. Essi opportunamente vigilano perchĂŠ non venga meno quanto faticosamente acquisito; sono cattolici, ma non svolgono un ruolo di parte, perchĂŠ sono impegnati a difendere e promuovere quell’umanitĂ che è in ciascuno, credente o meno. Non hanno interessi di parte. Mettono un’attenzione e offrono una competenza, a cui molti altri possono attingere. La parola è la forza della Chiesa: essa, evidentemente, non dispone di alcun mezzo coercitivo nĂŠ ha disposizioni forze economiche da incrementare. La parola, se è piena di signiďŹ cato e semplice, raggiunge le masse e coinvolge anche queste nei temi piĂš dibattuti. In questo impegno culturale hanno un ruolo grande i mezzi di comunicazione cattolici. Rientra nella loro missione il contribuire ad arricchire il pensiero, mostrando la forza e la pertinenza della fede in ordine alle

sďŹ de contemporanee. Fare cultura attraverso i media è qualcosa di estremamente concreto, perchĂŠ non si tratta di esprimersi su temi marginali rispetto all’esistenza, ma su che cosa oggi sia da perseguire e su cosa sia da evitare in ordine al riconoscimento della dignitĂ umana. Ăˆ un compito che, molte volte, ha l’importanza della stessa opera di evangelizzazione e di formazione cristiana, come ricorda il Concilio nel decreto “Inter miriďŹ caâ€?. Un’attenzione davvero fondamentale è quella di comporre gli aspetti di quanto accaduto nella giusta proporzione. Ad esempio, è facile che in questioni di bioetica vi sia una innegabile componente di sofferenza. Questa, evidentemente, non può essere sottaciuta o considerata solo in parte. Però, neanche, può diventare il motivo principale per ricorrere ad una pratica da laboratorio, che ha come risultato il sopprimere vite umane. Ǥ Íœ

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A chi è rivolto H1O? In oratorio, infatti, operano piĂš figure e sono presenti piĂš etĂ . Agli organizzatori è apparso strategico concentrarsi su coloro che in oratorio hanno un ruolo di coordinamento e di responsabilitĂ di singoli settori, soprattutto se nella fascia d’etĂ giovanile (si intende dopo l’adolescenza). L’invito rivolto a ciascuno dei 6500 oratori attivi in Italia è di consentire la partecipazione a H1O a quegli educatori che, al

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proprio interno, sono responsabili dei cammini. Una scelta, quella operata, per fare in modo che tutti possano trarre il massimo da questa prima edizione di H1O. Alle giornate bresciane e bergamasche prenderanno cosĂŹ parte rappresentanti degli oratori italiani tra i 18 e i 30 anni. 1200, al momento di mandare in stampa questo numero di “Voceâ€? sono i partecipanti che, tramite il sito www.oratori.org,

appositamente realizzato, si sono iscritti all’Happening. A questi si aggiungeranno i rappresentanti degli oratori bresciani e bergamaschi per un totale, stimato di 1500 partecipanti. “H1O – afferma don Marco Mori – non è un evento da grandi numeri, proprio perchĂŠ vuole essere un proficuo momento di confronto e di arricchimento reciproco tra le diverse esperienze del fare e dell’essere oratorio oggi in Italiaâ€?.

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rescia e Bergamo si apprestano a ricevere i 1200 partecipanti ad H1O, il primo Happening degli oratori italiani, promosso dalla Foi, la federazione che tiene insieme una quarantina di realtĂ strettamente legate alla realtĂ oratoriana. Quello che si tiene dal 6 al 9 settembre tra Bergamo (che con i suoi oratori si è fatta carico del grosso dell’accoglienza) e Brescia (che ha pensato alla programmazione delle giornate) è, come l’ha definito don Marco Mori, direttore dell’Ufficio per gli oratori e i giovani e presidente nazionale del Foi (Federazione oratori italiani) è “un incontro tra la tradizione del Nord, che forse conosce alcuni aspetti di stanchezza) e il dinamismo del Sudâ€?. “Noi – afferma don Mori – dell’oratorio conosciamo tutto: vita, morte e miracoli. Cresciamo a fianco di un oratorio spontaneamente, in certi momenti è addirittura piĂš vissuto di casa nostra. Questa è la nostra ricchezza ma anche il nostro limite: rischiamo di abituarci all’oratorio e dimentichiamo di tenere sveglia la sua capacitĂ educativa e pastoraleâ€?. Proprio questo si chiede ad H1O: fare delle diverse esperienze presenti in Italia un’occasione per ribadire che “fare oratorioâ€? non vuol dire aumentare le riunioni o semplificare i percorsi, “ma – continua il sacerdote – lavorare perchĂŠ quello che si fa in oratorio abbia la semplicitĂ del Vangelo e l’accoglienza umana sincera, quello che nel rinnovamento della catechesi si definiva il metodo dell’incarnazioneâ€?. Spesso don

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Mori viene invitato in altre diocesi a parlare d’oratorio, toccando con mano l’invidia con cui si guarda a Brescia per l’abbondanza degli educatori, l’importanza delle strutture e l’efficacica delle proposte... “Ovviamente – prosegue il presidente del Foi – quello che si vede all’esterno è piĂš luccicante e a me viene spontaneo raffrontare queste affermazioni con alcune stanchezze educative che circolano nei nostri oratori, con alcune idee piĂš o meno avverse al modello educativo dell’oratorio, con qualche incapacitĂ a rinnovarsi perchĂŠ si è sempre fatto cosĂŹâ€?. In

questa prospettiva diventa urgente, praticamente necessario, anche per la “riccaâ€? Brescia (e come questa per altre diocesi del Nord in cui è consolidata la tradizione oratoriana) e i suoi oratori aprirsi al confronto e alla condivisione. “A furia di guardarsi l’ombelico – afferma don Marco Mori – si muore di noia e noi rischiamo di fare esattamente questoâ€?. La disponibilitĂ , condivisa con Bergamo, ad ospitare il primo happening nazionale degli oratori serve dunque per fare un’esperienza ecclesiale di oratorio allargata su un panorama che ci permetta di respirare quella che don Mori definisce “aria piĂš buonaâ€?. Il direttore dell’Ufficio per gli oratori e i giovani è disposto a scommettere che chi avrĂ modo di partecipare a questo esempio (il primo di una serie che gli organizzatori si augurano lunga) rimarrĂ stupito della fantasia degli oratori in Italia e, di sicuro, raccoglierĂ molti piĂš stimoli di quelli che si possono trovare anche nel migliore dei corsi.â€?PerchĂŠ – è convinzione di don Mori – gli oratori in Italia sono cosĂŹ: nessuno uguale all’altro, portatori di una reazione ai bisogni educativi commovente e originale, bisognosi di non fermarsi di fronte alle difficoltĂ â€?. Una ricchezza che è stata riconosciuta anche dal Presidente della Repubblica, che in un messaggio inviato agli organizzatori di H1O ha espresso “il vivo apprezzamento per l’importante ruolo educativo svolto dagli oratori nel nostro Paeseâ€?. “Sarebbe proprio strano – è il commento di don Mori – che si accorgano dell’importanza e della vita-

litĂ dell’oratorio quelli che ci guardano dalla finestra e noi, nel frattempo, non cresciamo nell’impegno e nella voglia di non tradire questa bellezzaâ€?.Per questo motivo il sacerdote giudica provvidenziale il fatto che l’happening sia ospitato alla vigilia dell’appuntamento del Sinodo diocesano, che sull’oratorio dovrĂ dire alcune parole chiare per custodire nel futuro questo patrimonio. “H1O – è la sua conclusione – può

essere concretamente l’occasione per capire come alcune realtĂ italiane si stanno muovendo sul fronte degli oratori e per ottenere maggiore luce su un discernimento delicato e decisivoâ€?. PerchĂŠ dall’oratorio, che lo si riconosca o no, passa la vitalitĂ pastorale di una comunitĂ : è lĂŹ che si investono le migliori risorse oggi disponibili. â€œĂˆ lĂŹ – termina don Marco Mori – che ci costruiamo le possibilitĂ per il futuroâ€?.

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4XDWWUR JLRUQL FKH GXUDQR XQ DQQR “La prima edizione di H1O non è destinata a esaurirsi nelle giornate che vanno dal 6 al 9 settembreâ€?. Ad affermarlo è Mauro Bignami (nella foto), giĂ segretario del Foi e stretto collaboratore di don Marco Mori e della sua ĂŠquipe nella progettazione di questa prima esperienza. Quando uscirĂ dalle giornate bresciane e bergamasche dovrĂ diventare oggetto di riessione ma anche di azione concreta in tutti gli oratori italiani per il resto dell’an-

no. “Proprio per incentivare questo aspetto – afferma Bignami che è anche uno dei responsabili del corso di perfezionamento in progettazione, gestione e coordinamento dell’oratorio promosso dalla facoltĂ di scienze della formazione dell’UnivesitĂ degli studi di Perugia – è stato approntato un kit che sarĂ consegnato a tutti gli oratori italianiâ€?. Chiamato “LabOratorioâ€? è uno strumento di lavoro pensato sulla scorta della deďŹ nizione che i ve-

scovi italiani hanno dato dell’ oratorio, (“che adattandosi ai diversi contesti, esprime il volto e la passione educativa della comunitĂ , che impegna animatori, catechisti e genitori in un progetto volto a condurre il ragazzo a una sintesi armoniosa tra fede e vitaâ€?) negli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020. Un kit che aiuterĂ ragazzi e giovani a pensare all’oratorio del fututo confrontandosi, anche con azioni concrete, con quello che è il presente.


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ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Dz ‡Â?Â†Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‹Çł –”ƒ ”‡•…‹ƒ ‡ ‡”‰ƒÂ?‘ 6-9 settembre: queste le date di H1O. Nella giornata di giovedĂŹ 6 settembre i partecipanti all’Happening saranno accolti negli oratori ospitanti per il gemellaggio e dello scambio di esperienze, che proseguirĂ anche nella giornata successiva. Alle 17 del 7 settembre è previsto un incontro nella cattedrale di Bergamo alla presenza del vescovo Francesco Beschi. Sabato 8 settembre H1O si trasferisce nel Bresciano. In mattinata, dalle 8.15, presso il Centro fiera di

Montichiari è in programma la parte convegnistica nel corso della quale il tema dell’oratorio viene proposto attraverso comunicazioni, riflessioni e testimonianze. Interverranno in questa sessione mons. Francesco Beschi, delegato della Conferenza episcopale lombarda per la pastorale giovanile (“Una comunitĂ che investe sull’oratorioâ€?) e Giuseppe Mari, ordinario di psicologia dell’organizzazione alla Cattolica di Milano (“L’oratorio e le sfide educative oggiâ€?). La seconda

sessione è dedicata al racconto di testimonianze di esperienze in oratorio con la partecipazione, tra gli altri, di Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia. Nel pomeriggio, a partire dalle 14, il convegno proposte 12 workshop, gestiti da altrettanti oratori. I partecipanti si sposteranno poi a Brescia per la festa, dalle 21, in piazza Loggia e, alle 23, un momento di preghiera con il vescovo Monari. Domenica 9, alle 10, la celebrazione finale in Cattedrale.

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8QD SUHVHQ]D VHULD VHPSUH ULFRQRVFLELOH Anche chi dell’oratorio può essere considerato l’ideatore guarda alle giornate di H1O con grande attesa ed entusiasmo. Questi sono i sentimenti che emergono dalle parole di fratel Francesco, della congregazione dei padri Filippini, ďŹ gli spirituali di quel San Filippo Neri che nella Roma del XVI secolo avrebbe inventato il progenitore dell’oratorio. Fratel Francesco porterĂ a Brescia, nel clima di confronto e

di scambio che tutti si augurano, l’esperienza di tanti anni di oratorio in una grande cittĂ come Roma. Non ha però una ricetta particolare da presentare se non quella, semplice quanto efďŹ cace che un buon oratorio è quello che riesce a fare tesoro del contesto in cui si trova. “Anche la nostra congregazione – afferma – ha sempre modellato la propria proposta oratoriana in base alla realtĂ in cui si è trovata ad agi-

reâ€?. Ăˆ ansioso, fratel Francesco, di conoscere le tante esperienze che saranno presentate a Brescia. Da parte sua porterĂ la fatica del fare oratorio in una grande cittĂ come la capitale, dove mille e mille sono le distrazioni che distolgono l’attenzione di ragazzi e giovani dalla proposta formulata. “Nonostante tutto – afferma – continuiamo nel presentare la nostra proposta che è sicuramente alter-

nativa, perchĂŠ i nostri oratori continuano a essere punti di riferimento stabili, riconosciuti da tuttiâ€?. Tra l’oratorio, la cittĂ e le altre agenzie c’è grande rispetto e riconoscimento dei ruoli svolti. “Quello che ci guida nella nostra azione – conclude fratel Francesco – è la volontĂ di lavorare per proporre un oratorio aperto, accogliente con tutti ma chiaro nella proposta che rivolge alle personeâ€?.

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Ancora, sembra che l’elemento piĂš signiďŹ cativo sia il desiderio, che non di rado diviene diritto. Ad esempio il desiderio di un ďŹ glio diviene il diritto ad un ďŹ glio; il desiderio di un ďŹ glio sano diviene il diritto ad una ďŹ glio sano. Queste e simili posizioni devono essere accuratamente interpretate, per cogliere un’intrinseca fragilitĂ : davvero esistono questi diritti? Se sono desideri, a quali condizioni possono

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essere conseguiti? Soprattutto, occorre che la riessione, oltre a tenere conto dei diritti di tutti, degli adulti, ma anche di quelli degli esseri umani nella fase iniziale del loro sviluppo, sia svolta sul piano dei valori e dei signiďŹ cati. In altre parole sul versante dell’autentica umanitĂ . Chi è quell’embrione, di cui si stanno valutando le qualitĂ ďŹ siche e lo stato di salute? Non un semplice prodotto del concepimento, ma un ďŹ glio, che

pur nella sua novitĂ biologica, ha le caratteristiche di base del padre e della madre. Egli risponderĂ alle attenzioni doverose che gli adulti avranno nei suoi confronti con una ricchezza di relazioni. Questa è la persona umana. A queste considerazioni, squisitamente razionali, giunge il fecondo pensiero cristiano, capace, poi, di indicare l’orizzonte soprannaturale. (Marco Doldi)

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a proposta di una “convenzioneâ€?, una sorta di assemblea costituente che spiani la strada in maniera definitiva all’unione politica europea, “attribuitaâ€? da giorni ad Angela Merkel, ha riportato l’attenzione sul processo di integrazione comunitaria. L’idea, però, lascia aperti molteplici interrogativi. Il primo riguarda la reale intenzione della cancelliera tedesca di compiere un tale passo politico. Un ulteriore punto di domanda si rivolge invece all’eventuale perimetro di tale proposta: ovvero, di quale tipo di Europa futura si sta parlando? Ăˆ almeno lecito dubitare sul fatto che il capo del governo tedesco, praticamente alla vigilia della campagna elettorale per il voto legislativo nazionale che si terrĂ tra un anno, si incammini per un sentiero tanto impervio. L’Europa non è esattamente in cima alle simpatie dell’opinione pubblica della Germania, convinta di dover aprire a piĂš riprese il portafogli per pagare i conti Ue, per rimettere in sesto i bilanci statali dei Paesi mediterranei rei, per molti tedeschi e olandesi e austriaci e finlandesi, di spendere piĂš di quanto si possano permettere. Per tale ragione occorrerĂ verificare se la Merkel avanzerĂ effettivamente una proposta di “konventâ€? su scala Ue. Ma se anche la Merkel stesse preparando una sortita di questo genere – visto che da tempo va predicando

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esi membri (una sorta di grande Consiglio europeo straordinario), oppure può coinvolgere le altre istituzioni comunitarie, a partire dal Parlamento di Strasburgo, unico organismo Ue eletto a suffragio universale dai cittadini dell’Unione. E, ancora, si può decidere il futuro dell’Ue senza coinvolgere direttamente – mediante gli istituti democratici – gli stessi cittadini europei. Negli ultimi 20 anni, poi, l’Ue ha prodotto numerosi trattati o pseudotrattati (Maastricht, Amsterdam, Nizza, Lisbona, la Carta dei diritti fondamentali, la abortita Costituzione europea, Schengen, fino al recentissimo

“fiscal compactâ€? per il rigore dei bilanci nazionali‌), alcuni andati a buon fine, altri meno. Non è fuori luogo domandarsi che accoglienza otterrebbe un nuovo trattato “istitutivoâ€? presso i disoccupati greci o gli indignados spagnoli, fra i consumatori francesi oppure fra i risparmiatori britannici o ciprioti, nelle cittĂ dell’est Europa o nelle campagne dei Paesi baltici... Sono questi solo alcuni dei temi aperti, che non contrastano con la possibilitĂ di rendere concreta e solida l’unione politica Ue, ma che attendono un vero dibattito pubblico sulle sue finalitĂ e sulle modalitĂ per costruirla.

5LIRUPD HOHWWRUDOH Vu QR IRUVH Il dibattito sulla (improrogabile) riforma elettorale ha sostanzialmente fatto saltare le vacanze ai politici italiani. Nel gioco di specchi che si trascina ormai dall’inizio dell’anno sembra che si cominci ad intravedere una soluzione, necessariamente “mista�. Negli ultimi giorni, pur tra distinguo, accelerate e brusche frenate, sembra che un punto di accordo, una sorta di compromesso pare essere stato raggiunto. I ripe-

tuti incontri del “comitato ristrettoâ€? hanno messo nero su bianco un primo punto di accordo: tutte le forze politiche (almeno quelle che sembrano partecipare costruttivamente al dibattito) concordano sulla necessitĂ di modiďŹ care l’attuale “Porcellumâ€?. Il vero (e per tanti aspetti ostico) nodo resta quello di individuare il nuovo tipo di legge elettorale a cui si vuole arrivare. Una questione che si intreccia con

tante altre questioni e valutazioni particolari, a partire da quella del ritorno alle urne. Accelerazioni e frenate sulla nuova legge elettorale sono infatti direttamente collegate all’atteggiamento “variabileâ€? delle forze politiche rispetto alla durata del governo Monti. Chi accelera, in sostanza, chiede anche di votare prima della ďŹ ne della legislatura prevista per il 2013, una prospettiva che crea piĂš di una perplessitĂ .

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obbliga a gestire meglio le risorse idriche per salvaguardare la sicurezza alimentare a causa della siccita’ attraverso un ‘nuovo Piano d’azione’ che prevede per esempio il riciclo delle acque per coltivare�. La Fao, con queste parole pronunciate dal direttore generlae Jose’ Graziano da Silva, ha aperto la settimana mondiale dell’acqua in programma fino al 31 agosto ricordando le “pesanti ripercussioni’’ della scarsita’ d’acqua sulla produzione

cerealicola mondiale e sul rialzo dei prezzi. Secondo la Fao è necessario trasformare il modo in cui l’acqua viene usata lungo l’intera filiera alimentare “perchĂŠ – ha spiegato il direttore generale – non esiste sicurezza alimentare senza sicurezza delle risorse idriche’’. La Fao ha avvertito (in un recente rapporto) che ‘’la scarsezza d’acqua e l’inquinamento stanno mettendo a rischio interi sistemi produttivi in tutto il mondo’’.

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iberalizzazione, trasparenza e apertura al privato. I provvedimenti del decreto “SanitĂ e sviluppoâ€? presentato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, e in attesa di essere discusso, venerdĂŹ 31 agosto, in Consiglio dei Ministri, si ispirano a questi tre principi. Lo stop alle visite intramoenia, le tasse sulle bibite gasate e i superalcolici, la prescrizione di farmaci equivalenti sono solo alcune delle proposte. A Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di igiene dell’UniversitĂ cattolica di Roma, è stato chiesto un punto di vista sulla riforma che potrebbe rivoluzionare la sanitĂ nel Paese. Cosa ne pensa della proposte del ministro Balduzzi? La proposta si inquadra nel piĂš generale programma sulla crescita. Certo, quello sanitario è un settore visto soprattutto come elemento di costo, ma è da vedere anche come elemento di sviluppo: persone sane producono di piĂš e non costano in termini di servizi. E poi si tratta di un settore che produce posti di lavoro, quindi ricchezza. La mia valutazione è positiva da questo punto di vista, ma non si tratta di provvedimenti che risolveranno strategicamente il problema della sanitĂ . La riforma inserisce la ludopatia tra le malattie e prevede sanzioni per chi vende sigarette ai minori di 16 anni e tasse su bibite gasate e superalcolici... Quella contro la malattia del gioco la ritengo un’ottima iniziativa contro una patologia contemporanea che

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Condivido il bisogno di trasparenza nell’assegnazione degli incarichi, bisogna poi vedere i meccanismi di applicazione. Quanto all’associazionismo professionale, si tratta di una forma prevista da tempo, ma applicata da solo un terzo dei medici italiani. Sono riforme che vanno bene se fatte in sinergia coi medici. A proposito dell’intramoenia, ritengo che la libera professione debba essere esercitata in condizioni ottimali Queste misure risolveranno il problema delle liste d’attesa? Non è con queste misure che si risolvono le liste d’attesa, ma riorganizzando la rete dell’offerta, anche con strutture nuove territoriali, o, per esempio, con gli ospedali di comunitĂ .

/D OXGRSDWLD GLYHQWD XQ SUREOHPD Tra le misure previste dal decreto “SanitĂ e sviluppoâ€? verrĂ esaminato dal Consiglio dei ministri di venerdĂŹ 31 agostro c’è anche la creazione di centri di cura per la ludopatia. Al gioco d’azzardo il governo dedica dunque attenzione con restrizioni per l’apertura di nuove sale da gioco e aumento di poteri ai sindaci nel controllo delle dipendenze. Per la prima volta, dunque, un governo prende consapevolezza che la

ludopatia può essere un problema, grave. Dovrebbe scattare il divieto di installazione degli apparecchi per il gioco d’azzardo all’interno o in un raggio di 500 metri da scuole, o in altri posti frequentati da giovani, strutture residenziali sanitarie e luoghi di culto. Si tratta di misure importanti, come conferma il sociologo Maurizio Fiasco della Consulta nazionale antiusura. â€œĂˆ un’ammissione che il pro-

blema esiste – sottolinea Fiasco –, cosa che è stata ďŹ nora negata in tutti i modi, perchĂŠ: l’impatto di queste istallazioni, nelle cittĂ , nelle piazze signiďŹ cative, nei luoghi frequentati dai minori o da persone deboli, dal punto di vista dello stato sociale, era stato sempre considerato come un ‘non problema’. Quindi potrebbe trattarsi di un precedente importante che porti pian piano ad una regolamentazione di una materia che è

stata completamente lasciata allo sviluppo piĂš selvaggio, come non è accaduto mai in altri stati dell’Unione europeaâ€?. InďŹ ne dovrebbero essere dati piĂš poteri anche ai Comuni. I sindaci potranno disporre 30 giorni di chiusura o limitare gli orari di negozi o sale da gioco nelle aree interessate da casi di ludopatie. Cosa comunque non facile a farsi, visti i forti interessi economici in campo.

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Torna a settembre uno degli eventi piĂš importanti dedicati al verde e al giardinaggio. La nuova edizione di Fiorinsieme, organizzata dall’Associazione florovivaisti bresciani e dal Comune di Brescia che si terrĂ dal 15 al 23 settembre si intitola “Meetings in the greenâ€?: incontri ed eventi nel verde con la splendida cornice di piazza Paolo VI, che come nel corso delle passate edizioni, si vestirĂ di verde con oltre 1200 mq di giardino. Una delle piĂš belle piazze d’Italia

Si tiene domenica 2 settembre presso il lago Mella di Poncarale, in via Martiri della LibertĂ 19, la 16ÂŞ edizione dell’iniziativa “Una domenica diversaâ€?, che riunisce all’insegna del divertimento e della solidarietĂ numerosi ragazzi disabili, provenienti da numerosi Comuni della provincia di Brescia, e le loro famiglie. “Una domenica diversaâ€? nasce nel lontano 1996 per volere di un piccolo gruppo di volonterosi che si riconoscevano nel

verrà trasformata in un grande giardino offrendo al visitatore una visuale particolare data dal binomio di elementi urbani e elementi naturali, geometrie e colori a fare da scenografia con vasche acquatiche, fioriere con arbusti ornamentali, graminacee, piante perenni, un’area gioco per bambini e un palco che ospiterà incontri ed eventi. Per informazioni: 030/3534008, e-mail: info@florovivaistibs.it oppure visitare il sito web www. florovivaistibs.it

desiderio di stare vicino agli altri, soprattutto a quanti hanno difficoltĂ e soffrono in silenzio il disagio della disabilitĂ . Sin dal primo mattino del 2 settembre il laghetto si animerĂ di persone che cominceranno a preparare gli spazi per la pesca, per il gioco, per il pranzo, accenderanno i fornelli, prepareranno le vettovaglie, nell’attesa dei ragazzi. Alle 11, sempre presso il laghetto è prevista la celebrazione della Santa Messa.

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Non c’è crescita senza il rispetto dell’ambiente Le settimane di agosto hanno messo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica italiana il problema dell’ambiente con un punto di riferimento preciso: l’Ilva di Taranto. Un magistrato, Patrizia Todisco, ha ďŹ rmato una ordinanza di sequestro degli impianti per gravissime violazioni accertate che hanno causato morti. Gli ultimi dati ambientali disponibili (resi noti a inizio 2012) indicano che nel 2010 l’Ilva ha emesso dai propri camini: 4000 tonnellate di polveri; 11mila tonnellate di diossido di azoto; 11mila e 300 tonnellate di anidride solforosa;1 tonnellata e 300 chili di benzene (qualcuno ha quantiďŹ cato circa 150 kg di sostanze emesse ogni anno per ciascun residente). L’intervento della magistratura ha scatenato reazioni contrastanti intorno a un tema che troppo spesso viene affrontato senza la necessaria percezione della posta in gioco. Come avviene anche per la produzione delle armi, molti chiudono gli occhi sui danni per la vita delle persone in nome della salvaguardia dei posti di lavoro e della produzione, cioè del proďŹ tto. Si potrebbe parlare di un meccanismo infernale per cui si

accetta la morte di alcuni (tanti) per non danneggiare il Pil. L’Europa ha varato una lunga serie di proposte e programmi per uno sviluppo sostenibile. Secondo la deďŹ nizione tradizionale, lo sviluppo sostenibile è “uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacitĂ delle generazioni future di soddisfare le proprieâ€?. In altri termini, la crescita odierna non deve mettere in pericolo le possibilitĂ di crescita delle generazioni future. Ma all’Ilva,

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come in tanti altri luoghi, si distrugge il presente non solo il futuro. Che senso ha tutto questo? Stiamo forse navigando sulla nave dei folli? Negli stessi giorni in cui si discuteva dell’Ilva, sono rimasto scioccato da un quadro graďŹ co pubblicato su “Bresciaoggiâ€? (19 agosto, pag. 9) illustrante il censimento delle criticitĂ , dal punto di vista ambientale, nella zona San Polo-Buffalora, elaborato dal Codisa (Comitato difesa salute & ambiente di S. Polo e dintorni).

Ăˆ una situazione allucinante con ben 21 punti critici individuati tra bitumiďŹ ci, aziende, cave, discariche e logistica, a partire dal nuovo bitumiďŹ cio Gaburri (a poche centinaia di metri da Buffalora) e dal polo logistico Italgros (che sottrae 200mila mq al Parco delle cave), per arrivare alla discarica Castella e al cesio 137 della ex cava Piccinelli. La denuncia della situazione è stata provocata dal progetto di A2A di realizzare in quella zona un impianto sperimentale per il trattamento

delle ceneri leggere provenienti dall’inceneritore. Dietro e davanti a tutto questo c’è una cultura arretrata e inquinata intellettualmente. Sui problemi ambientali capita spesso di leggere o ascoltare giudizi e/o commenti, soprattutto da parte di alcuni politici, sull’Italia che non vuole crescere in cui i cittadini, ignoranti o male informati, sono visti come un ostacolo allo sviluppo economico del paese. Ma di quale sviluppo parliamo? Da tempo sappiamo che le risorse non sono inďŹ nite bensĂŹ scarse e le conseguenze ambientali sono un pericoloso feed back per l’esistenza stessa dell’uomo. La risposta razionale può arrivare soltanto dall’introduzione di un paradigma di sviluppo conosciuto appunto come sviluppo sostenibile. Non si tratta di una negazione della crescita, come molti credono, bensĂŹ della crescita economica rispettosa dei limiti ambientali. Questa nuova visione dello sviluppo è diventata una vera e propria necessitĂ storica dell’umanitĂ : la tutela dell’ambiente è in correlazione diretta con la crescita economica. La tutela dell’ambiente non è contro il Pil, è contro i Pirl.


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Si preannuncia un settembre ricco di iniziative nel paese valsabbino di Serle: da mercoledĂŹ 5 settembre incomincia la rassegna dialettale con accompagnamento di musica folk “I mercoldè del dialètâ€?: quattro serate all’insegna del connubio del dialetto bresciano con la canzone popolare suddivise in altrettante tematiche: dal lavoro alla famiglia dalla fede alla patria. GiovedĂŹ 13 settembre avrĂ inizio, invece, la terza edizione di “Armonie e Saporiâ€?, un viaggio nella buona

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cucina tradizionale per una serie di serate che dureranno fino al 6 dicembre. L’iniziativa, proposta dalla commissione Turismo e Commercio del Comune di Serle insieme alla Pro Loco, prevede diverse cene organizzate ogni giovedÏ sera dalle 20 a rotazione in alcuni ristoranti del paese durante le quali i partecipanti potranno gustare un menu con una specialità della tradizione serlese; il tutto accompagnato da musica interpretata da musicisti conosciuti. Spazio alle varie specialità serlesi

“oscurateâ€? dalla fama raggiunta dallo spiedo che ha ottenuto il marchio De.C.O., ma riscoperta di piatti tipici come ad esempio il baccalĂ con i marroni, il pollo in umido con finferli, la trippa in brodo alla vecchia maniera e i casoncelli al brasato. Domenica 16 settembre nel pomeriggio si terrĂ la Premiazione della 12ÂŞ edizione del Concorso di poesia dedicato a Virgilio Crevoli e l’inaugurazione della nuova sede della Biblioteca comunale. Per info www.prolocoserle.it (n.t.)

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rofessor Facchetti, come inizia questa manifestazione? Qual è la sua origine? Il palio è nato 34 anni fa come una sorta di evento sportivo di fine estate, l’ultima festa della bella stagione. Si trattava inizialmente di una corsa podistica, una staffetta su un percorso per le vie del centro storico, che via via si è arricchita di iniziative collaterali sull’onda dello spirito competitivo delle quadre, le antiche divisioni medievali della cittĂ , che si sono confrontate per esempio sul piano culinario, musicale, ma anche culturale. Ecco quindi dagli anni ‘80 le grandi rievocazioni storiche, sfilate in costume organizzate da ogni quadra che terminavano in piazza. Dal 2001 poi si è passati ad una sfilata unitaria, sempre di soggetto storico. Tra le iniziative vi sono mostre ed eventi organizzati sia dalle quadre sia dal Comune, come l’ormai tradizionale salto con l’asta in piazza o l’incontro di boxee, in uno schema che si ripete ma sa anche variare. Com’è cambiata in questi anni la partecipazione dei clarensi? A mio parere, quello di un clarense di Zèveto, che vive “dal di dentroâ€? la manifestazione, nel tempo è cambiato il modo di viverla. Dopo l’iniziale scetticismo si è passati negli anni ‘80-’90 ad un grande entusiasmo, che ha portato intensitĂ creativa e partecipazione:

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mata ed è mancato un ricambio generazionale nell’organizzazione. Inoltre c’è stato un ridimensionamento delle risorse e degli sponsor per cui non è piĂš possibile allestire grandi eventi. Inoltre sono cambiati i visitatori: negli anni scorsi moltissimi erano i clarensi “emigratiâ€? che tornavano proprio in occasione di queste feste, che riallacciavano conoscenze e amicizie magari di 20 anni prima, oggi invece prevalgono i visitatori dei paesi vicini. Qual è il futuro delle quadre? Che cosa può dare ancora questa manifestazione? BisognerĂ porsi seriamente il proble-

ma di cosa fare in futuro. Bisogna che ci siano anche idee nuove, vicine alla realtĂ dei giovani e al mondo che cambia. Fatta salva la corsa, che è il cuore della festa ed è intoccabile, tutto il resto penso sia riformabile. Secondo me, e lo dico da orgoglioso appartenente a Zèveto, ci vorrĂ una maggiore sinergia tra le quadre lasciando da parte interessi particolari in favore di un’organizzazione piĂš unitaria che permetta di sfruttare maggiormente risorse come piazza Zanardelli, ormai un vero e proprio teatro a cielo aperto adattissimo a questo genere di manifestazioni.

,Q WDYROD LO JXVWR H OD VROLGDULHWj �Erbusco in tavola� cala il Settebello: la cena itinerante tra le eleganti ville del centro storico di Erbusco pensata per unire le bontà del territorio alla solidarietà , torna in scena per la settima volta il prossimo venerdÏ 7 settembre. Protagonisti della serata saranno infatti gli operatori vitivinicoli e gastronomici di Erbusco e, per la prima volta, anche dei Comuni limitrofi: aziende agricole, ristoranti, trattorie, osterie, salumerie, macel-

lerie, fornerie, pasticcerie e bar, oltre che lavanderie, elettricisti, fioristi, artisti che, gratuitamente, metteranno a disposizione i loro prodotti migliori. La manifestazione a partire dalle ore 19.30, tra le antiche dimore che sorgono lungo la centrale via Verdi. Ad animare l’intera manifestazione sarà soprattutto la solidarietà : l’intero ricavato della serata infatti sarà destinato a favore del progetto di restauro conservativo degli affreschi della Pieve

Santa Maria di Erbusco, un patrimonio storico-artistico-architettonico di grande prestigio per tutta la comunità erbuschese. Tornando all’itinerario enogastronomico, la serata quest’anno si svilupperà non piÚ in tre, ma in quattro percorsi a scelta, identificato ciascuno con un colore giallo, blu, verde e rosso, e con una proposta di menÚ diversa. Quindi, al momento dell’acquisto del coupon, si potrà scegliere tra quattro differenti menÚ.

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8000 metri. LĂŹ il “7mila miglia lontanoâ€? ha consegnato il pickup donato dalla Greatwallmotor Italia. Si è trattato di una grande festa che ha coinvolto dottori, infermieri e volontari, le autoritĂ e la stampa locale. Presente anche Adolfo Pascariello, presidente dell’associazione “Amici del Monte Rosaâ€?, la realtĂ che sostiene il “Gnaroâ€? nelle sue iniziative benefiche. Da lĂŹ il team si è spostato a Katmandu dove è stato accolto

dai tanti bambini che grazie alle adozioni a distanza promosse dall’associazione “Amici del Monte Rosaâ€?, possono studiare e costruirsi un futuro. Al momento di andare in stampa apprendiamo che il programma prevede nella serata di mercoledĂŹ la consegna, da parte della Nepal mountaineering association, di un’onorificenza a Mondinelli per le sue innumerevoli imprese e per i suoi record. Dopo piĂš di 15mila km percorsi,

dopo 11 frontiere attraversate, il team “7mila miglia lontanoâ€?, formato da Silvio Mondinelli, Giuliano Radici, Nicola Lucini, Paolo Veraldi, Villiam Caleffi e Patrizia, è riuscito nella sua impresa: portare il pick up per l’ospedale a destinazione, raccogliere fondi per le attivitĂ dell’associazione (circa 30mila euro) e soprattutto far parlare di paesi meravigliosi come appunto il Nepal che meritano di essere aiutati.

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omenica 2 settembre, passeggiando per le vie del centro storico, sarĂ facile incontrare cavalieri, sbandieratori, famiglie reali agghindate in abiti medievali. Nulla di strano: va in scena in “piazza Grandeâ€?, ossia piazza della Loggia, la 14ÂŞ edizione della Giostra di Brescia. Un tuffo in quel 1497 in cui, per festeggiare il neonominato podestĂ Giorgio Cornaro, giunse in cittĂ la sorella, Caterina Cornaro, Regina di Cipro e delle Armenie, in onore della quale fu organizzato un torneo cavalleresco, proprio in piazza Grande. Sei cavalieri, in gara rispettivamente uno per ogni porta della cittĂ , si sfideranno sotto gli occhi della regina Caterina (interpretata, quest’anno, dalla giovane cantante bresciana Elodea) in gare di abilitĂ a colpi di lancia, per contendersi la vittoria, che è stata assegnata per due anni consecutivi al diciannovenne Paolo Tedoldi, rappresentante della Porta Sant’Alessandro (l’attuale via Cremona). In gara ci saranno anche Massimo Tedoldi, Graziano Zorza, vincitore di tre edizioni, Marco Orsini, Fabiano Berta e la giovanissima Stefania Apostoli, di

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le 17, come detto, l’inizio del torneo, mentre alle 18 concludono la giornata le premiazioni e la consegna del palio. “NovitĂ di quest’anno – svela Argetta – sarĂ l’assegnazione del premio ‘Il futuro di Brescia’, del quale saranno insigniti quattro giovani bresciani meritevoli: l’attrice Esther Elisha, vincitrice del premio speciale Astro nascente del cinema al Golden Graal di Roma; l’attore e regista Pietro Galli; la giornalista del Corriere della Sera Alessandra Troncana e l’eclettico Alex Rusconi, prestigiatore, scrittore, giornalista e speaker radiofonico, autore di recente della biografia dell’illusionista Leopoldo Fregoliâ€?. NovitĂ che saranno molte di piĂš nell’edizione 2013: “Abbiamo in mente un progetto ambizioso – annuncia Argenta – che trasformerĂ la giostra nel vero e proprio Palio di Bresciaâ€?.

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DQQL SHU LQIDQ]LD H IDPLJOLH In occasione del 130° anniversario del servizio delle scuole dell’infanzia del Comune di Brescia, il Settore pubblica istruzione-Servizio scuole dell’infanzia e l’istituto Pasquali-Agazzi hanno organizzato un’importante manifestazione che vede partecipi i vertici istituzionali, pedagogisti di fama nazionale e docenti della scuola dell’infanzia. L’iniziativa si terrĂ mercoledĂŹ 5 settembre presso l’auditorium di SanBarnaba, dalle ore 8.30 alle ore 13. La manifestazione è aperta alla cittadinanza e il programma prevede una fitta serie di iniziative che inzieranno, dopo la registrazione partecipanti, alle 8.50 con un preludio musicale seguito dalla presentazione dell’evento. Alle 9.15 il sindaco Adriano Paroli e l’assessore Andrea Arcai porteranno i loro saluti, quindi la giornata entrerĂ nel vivo con la relazione “1882: problematiche educative, idee, protagonistiâ€? tenuta da Fabio Pruneri, docente di Storia della scuola e delle istituzioni educative all’UniversitĂ di Sassari. Dopo un intermezzo musicale-recitativo, ci sarĂ spazio alle ore 11 per un coffee break, seguito dalla tavola rotonda che avrĂ come argomento: “2012: La famiglia, il bambino, la scuola dell’infanziaâ€?. Sul tema si confronteranno Luigi Pati (direttore del “Centro studi pedagogici sulla vita matrimoniale e familiareâ€? dell’UniversitĂ Cattolica), Ferruccio Cremaschi (direttore della Rivista “Bambiniâ€?),

Italo Fiorin (nella foto, docente di Pedagogia all’UniversitĂ Lumsa di Roma e direttore della rivista “Scuola italiana modernaâ€?) e Pietro Gardani (dirigente del Servizio scuole dell’infanzia del Comune di Brescia e dell’istituto PasqualiAgazzi). Alle ore 12.35, dopo un ulteriore intermezzo musicale-recitativo, verranno esposte le conclusioni del convegno, cui farĂ seguito la proiezione del video “La giornata educativa nelle scuole dell’infanzia del Comune di Bresciaâ€?.

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‘ŽœƒÂ?‘ ƒ ‡•–ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ”‹ƒ’”‡ ‹ „ƒ––‡Â?–‹ Ritorna puntuale anche quest’anno la “Festa della comunitĂ â€? di Folzano, giunta all’11ÂŞ edizione. La manifestazione, allestita negli ambienti dell’oratorio e resa possibile grazie al generoso lavoro di volontari di ogni etĂ , vuole essere soprattutto un’occasione di ritrovo, di aggregazione e di svago. CosĂŹ oltre alla possibilitĂ di cenare con piatti tipici della cucina bresciana vengono proposti tornei, manifestazioni sportive e intrattenimenti musicali di

vario genere. Il ricavato della festa verrà interamente devoluto alla parrocchia per far fronte al debito per l’intervento di restauro e miglioramento sismico della chiesa (nella foto), terminato il 31 dicembre del 2010. La festa si apre venerdÏ sera 31 agosto con una serata dedicata ai giovani in cui sarà protagonista il gruppo Dust’ Soul. Prima della musica alle 20.30 si esibiranno le campionesse di ginnastica ritmica della società sportiva Asd Ritmica Futura. Nel

pomeriggio di sabato 1 settembre si terrĂ il 35° Trofeo caduti folzanesi, una gara ciclistica su strada riservata alle categorie amatoriali lungo un circuito che attraverserĂ le principali vie del quartiere. Domenica 2 settembre ancora spazio per i giovani con la “Prima 12 ore di calcio 3 vs 3â€?. La seconda settimana della festa prevede nelle sere di martedĂŹ 4 e giovedĂŹ 6 settembre una serie di tornei in oratorio, mentre mercoledĂŹ 5 settembre alle 20.30, sempre

in oratorio, una serata culturale dedicata al tema “Consumare meno, consumare meglioâ€?. Interviene Fausto Piazza. VenerdĂŹ 7 e sabato 8 settembre si riprende con la musica e lo stand gastronomico. Domenica 9 la giornata conclusiva: alle 12.30 il pranzo per gli over 75 offerto dalla Caritas parrocchiale in collaborazione con l’amministrazione comunale, alla sera alle 21.00 musica rock e pop italiana e internazionale. Per info: 339.3175753 oppure 030.2667072

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untare sull’arte per cambiare direzione. Questo è il senso del progetto “Container Fest – ready to dance!â€?, giunto alla terza edizione, che per due settimane, a partire da giovedĂŹ 30 agosto, propone, sotto la direzione artistica di Manuela Bondavalli, eventi dedicati alla danza contemporanea, video e arti performative. A Brescia e a Botticino, teatri, cortili, piazze, luoghi pubblici e privati, saranno l’ideale cornice degli eventi in programma, generando tra artisti e pubblico un rapporto simbiotico. Il festival inizia con un nuovo esperimento: una “Maratona di videodanzaâ€? che fino al 2 settembre trasformerĂ Brescia e il suo centro storico in una cittĂ danzante. La selezione di video danza, tra corti e lungometraggi, comprende 40 autori da tutto il mondo, appartenenti a diverse generazioni e scuole. Un canale artistico nuovo, per avvicinare la danza alla cittĂ e la cittĂ alla danza. Ad introdurre il programma delle produzioni video sarĂ , sabato 1 alle 19 nella Stanza delle Biciclette di palazzo Cottinelli in via Battaglie, il critico di Danza&Danza Maria Luisa Buzzi. Nel solco della continuitĂ con le precedenti edizioni, il momento formativo. L’edizione 2012 propo-

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nella danza d’avanguardia. GiovedĂŹ 6 e venerdĂŹ 7, alle 21, un ‘double bill’ al Cinema Nuovo Eden di via Nino Bixio con la nuova creazione della compagnia “No frillsâ€? insieme a “Replacing me with herâ€? della coreografa Katye Koe. Gli ultimi due appuntamenti sono con la “Compagnia Bondavalliâ€? che presenta domenica 9 alle 21, al Centro Lucia di Botticino, la sua “Alice Undergroundâ€?, uno stravagante viaggio sotterraneo nelle profonditĂ dell’inconscio e sabato 15 e domenica 16 a partire dalle 19.30, il lavoro ‘site-specific’, studiato per il Quadriportico di piazza Vittoria “Proximus, piĂš che un vicinoâ€?, frutto della ‘Residenza Creativa’ di “Container 12â€?, che vede coinvolto un nutrito gruppo di danzatori e attori locali con l’intento di dare voce e spazio alle energie creative del territorio. “Dopo aver utilizzato nelle passate edizioni – spiega Manuela Bondavalli - le Domus dell’Ortaglia nel Museo Santa Giulia e la Sala delle Scenografie del Teatro Grande, si è scelto quest’anno il Quadriportico, un luogo en plain air, di passaggio, anello di congiunzione tra le piĂš importanti piazze della cittĂ â€?. Con “Proximus‌â€? si vuol dar vita ad una performance effimera, invitando il pubblico a vedere quel

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6FRSULUH ´0DPD $IULNDÂľ VerrĂ inaugurata sabato 1 settembre alle 17, presso il Museo nazionale della fotografia di Brescia, la mostra “Mama Afrikaâ€? con opere fotografiche di Sergio Cartaino. La mostra rimarrĂ aperta fino al 23 Settembre il sabato e la domenica dalle ore 16 alle 19, mentre il martedĂŹ e il giovedĂŹ sarĂ disponibile alla visita di scuole e gruppi su prenotazione. Sergio Cartaino, appassionato di fotografia fin da piccolo, amante dell’Africa, conosciuta frequentando una missio-

ne in Kenia e in Tanzania, è nato a Brescia nel 1976, dove risiede. Pur frequentando corsi fotografici, è riuscito a dare un’impronta personale, particolare alle sue fotografie, sia dando risalto ai contrasti dei colori che l’Africa offre, sia ricercando negli occhi estremamente espressivi dei bimbi i riflessi di quel mondo. CosĂŹ è stata allestita un’esposizione che non vuole essere solamente una mostra, ma un viaggio a tutto tondo nelle bellezze del Continente nero.

luogo con occhi diversi, per percepirne, magari solo per un momento, anche la storia. “La produzione di spettacoli dal vivo – sottolinea l’Assessore alla Cultura di Brescia Andrea Arcai – è un aspetto importante, che ha sempre avuto una risposta positiva da parte del pubblico e ancor piĂš se i palcoscenici sono al di fuori dei tradizionali spazi chiusiâ€?. I biglietti per assistere agli spettacoli (prevista anche una tessera sconto) sono acquistabili presso l’Ufficio Informagiovani di via San Faustino e nei giorni del festival direttamente presso i luoghi coinvolti. Cinque eventi performativi, una maratona video, un corso intensivo internazionale e una residenza creativa, per due settimane totalmente dedicate alla danza, puntando sull’arte per cambiare direzione.

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ƒ•–‡Ž ‡ŽŽƒ Â?ƒ ˆ‡•–ƒ ’‡” Žƒ Â?ƒÂ?—–‡Â?œ‹‘Â?‡ †‡Ž Dz ‘Â?–ƒÂ?ĂŽÇł Da giovedĂŹ 30 agosto a domenica 2 settembre il Parco Giovanni Paolo II di Castel Mella ospiterĂ la “Festa del Fontanoneâ€?, appuntamento organizzato dall’Associazione “Amici del Fontanoneâ€? che si preďŹ gge di raccogliere fondi per la manutenzione e il costante restyling di uno dei luoghi simbolo per l’intera comunitĂ . Tra il Fontanone (nella foto) e Castel Mella esiste per consolidata tradizione un legame molto forte e il vero obiettivo di questa ed altre iniziative similari

è espressamente quello di offrire a questo punto di riferimento tutte le “cure e l’attenzioneâ€? che necessitano, sia per l’inesorabile scorrere del tempo che per gli agenti atmosferici. Con questo traguardo ben chiaro davanti, l’associazione “Amici del Fontanoneâ€? insieme all’amministrazione comunale, presenta l’edizione 2012 di una festa che si vuol far diventare una bella e consolidata tradizione. Un programma semplice, ma coinvolgente al tempo stesso, senza

dubbio l’invito giusto per richiamare il maggior numero possibile di persone. La festa inizia giovedĂŹ 30 agosto. A partire dalle 21 si tiene la cosiddetta serata della zucca. Il giorno dopo, sempre dalle 21, sarĂ la volta di una serata dedicata in modo particolare ai giovani, a quelli che amano la musica e le emozioni dello spettacolo dal vivo. Breakdance e street soccer show saliranno sul palco del “Giovanni Paolo IIâ€? regalando le loro sorprendenti esibizioni a tutti

i presenti. Dopo il sabato sera dedicato alla musica per tutti i gusti di una cover band, domenica 2 settembre proporrĂ il gran ďŹ nale, con la possibilitĂ di gustare lo spiedo a mezzogiorno e la musica da discoteca la sera. Il tutto per una festa che vuole coinvolgere il maggior numero di persone e che sarĂ accompagnata dall’inizio alla ďŹ ne da gonďŹ abili, bancarelle e uno stand gastronomico. Con la chiara volontĂ di rendere omaggio e di sostenere l’amato Fontanone.

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ei giorni scorsi era stata ventilata da parte di A2A l’ipotesi di una richiesta di Via (valutazione di impatto ambientale) per un impianto sperimentale per il trattamento delle ceneri leggere provenienti dall’inceneritore di Brescia. Si tratterebbe di una struttura in grado di trasformare i residui del trattamento inceneritorio in una sorta di sabbia o cristallo salino dalle svariate applicazioni, per esempio nel campo dell’edilizia. Tuttavia il sito scelto in un primo momento per la realizzazione dell’impianto ha destato la contrarietĂ sia delle istituzioni, sia dei comitati ambientalisti, primo tra tutti il Codisa, vale a dire il Comitato difesa salute ed ambiente di San Polo e Buffalora. Avrebbe dovuto trovare posto proprio a Buffalora, ma nonostante le ridotte dimensioni e le scarse capacitĂ di lavorazione (si parla di un’area occupata di 400 mq e di 360 tonnellate prodotte all’anno) a molti è parsa la classica goccia che fa traboccare il vaso di un territorio giĂ duramente provato, sui

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tecnico-scientifico poichĂŠ la politica amministrativa riguardo al futuro impianto è giĂ stata chiara. Non si realizzerĂ nella zona di Buffalora. Buffalora è un’area che da decenni presenta criticitĂ ambientali e per questo in piĂš occasioni ho assicurato ai cittadini e ai comitati spontanei della zona che si sarebbe avuto finalmente un occhio di riguardo. I temi dell’ambiente oggi sono i piĂš essenziali e quelli maggiormente sentiti dai cittadini, per questo l’allerta e l’attenzione continueranno a essere massimi, come massimo sarĂ l’impegno mio personale e dell’amministrazioneâ€?. Un incontro tra A2A e i comitati ambientalisti si è avuto lo scorso 23 agosto: dal faccia a faccia è emerso che in ogni caso l’impianto verrĂ fatto, quanto alla localizzazione a Buffalora ora sembra molto lontana.

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4XDWWUR VFDWWL SHU UDFFRQWDUH LO SDHVH In occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro civico “La porta del parcoâ€?, la Pro Loco di Collebeato, con il patrocinio del Comune, organizza la 1ÂŞ edizione del concorso fotografico “Collebeato un paese in quattro scattiâ€?. L’iniziativa si caratterizza per la volontĂ di “raccontareâ€? il nostro paese e il suo territorio attraverso la fotografia. La partecipazione al concorso è gratuita, aperta a tutti i maggiorenni, ogni autore potrĂ presentare un numero massimo di quattro fotografie, che dovranno avere come tema gli scorci e le vedute di Collebeato e del suo territorio. Il concorso è in forma anonima, pertanto le fotografie dovranno essere consegnate in un plico rigorosamente anonimo, mentre il nome dell’autore della fotografia verrĂ conosciuto al termine del giudizio della giuria, con l’apertura della busta contenente la scheda di partecipazione. Le foto saranno esaminate da un’apposita giuria, che sceglierĂ tra quelle ammesse le tre vincenti con giudizio inappellabile. Verranno premiati i primi tre classificati con altrettante “smartboxâ€? dal valore rispettivamente di 250, 150 e 100 euro. SarĂ inoltre istituito un premio speciale: i visitatori dell’esposizione, potranno votare la foto preferita e alla prima classificata verrĂ attribuito il premio speciale conferito dalla giuria popolare.

Per informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti contatti: gianni.rodella@prolococollebeato. org (cell. 335 7070395) oppure, in alternativa, a corrado.ballini@ prolococollebeato.org (cell. 339 4932100). La scadenza della presentazione delle fotografie per il concorso è fissata per il prossimo 15 settembre.

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scelto per la manifestazione, infatti, è “Riforma del lavoro: le ricadute sull’occupazioneâ€?. Sull’argomento, che da qualche mese tiene banco nelle discussioni politiche e sui media nazionali a seguito della riforma voluta dal ministro Fornero, si confronteranno diversi relatori a partire dal sindaco di Orzinuovi Andrea Ratti ďŹ no al giornalista e opinionista Tonino Zana, oltre a diversi rappresentanti di Confartigianato: oltre al vice

presidente vicario nazionale Giorgio Merletti, si alterneranno al microfono anche il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti (nella foto) e Michele Turrini, responsabile del settore lavoro di Confartigianato Brescia. L’appuntamento è ďŹ ssato per sabato 1 settembre alle ore 10 presso la sede di Agribertocchi lungo la statale 668 lenese. Il convegno, inoltre, fornirĂ l’occasione anche per la

consegna delle targhe di riconoscimento agli artigiani del mandamento di Orzinuovi per mano di Aldo Leonardi, presidente onorario di Confartigianato Brescia. Al termine del convegno sarà approntato un rinfresco. Per informazioni è possibile contattare, per il mandamento di Orzinuovi, Bruno Tomasoni al numero 0309941620, oppure nella sede bresciana Marco Metallo allo 03037451. (f.u.)

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l nuovo lido estivo della piscina comunale di Ghedi è stato inaugurato circa un mese fa, ma nonostante questo continua a rimanere al centro dell’attenzione anche a causa di alcune lamentele sul suo funzionamento. La situazione ha spinto il sindaco Lorenzo Borzi a rispondere e fornire la propria versione: “In tutta sincerità – commenta il primo cittadino ghedese – ho esaminato personalmente la situazione e l’ho fatto in diverse circostanze. Non nego che, come avviene per tutte le cose che vengono fatte per la prima volta del resto, ci siano degli aspetti che si possono migliorare, ma guardando la situazione da vicino l’impressione che si ricava è che queste presunte lamentele non siano altro che discussioni create ad arte per cercare di sminuire i meriti di un risultato molto importante che non solo è stato raggiunto dalla nostra Amministrazione, ma che, per di piĂš, è stato ottenuto in un periodo durante il quale siamo costretti a fare i conti con una crisi che non si vedeva da decenniâ€?. Il sindaco di Ghedi entra poi nel dettaglio delle condizioni attuali del lido estivo della piscina comunale: “Possiamo fare riferimento ad alcune migliorie come la necessitĂ di rendere facilmente individuabili i gradini, segnare nel pavimento in modo opportuno l’arrivo della corsia, colorare in maniera piĂš visibile altri punti particolari dell’im-

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visto, però, che la struttura è sempre stata ben frequentata, si era deciso di completare queste ed altre migliorie una volta finita la stagione. Non ci è certo sembrato opportuno interrompere il servizio solo per accorgimenti cosĂŹ secondari. Tra poche settimane, quando il lido estivo non sarĂ piĂš utilizzabile, esamineremo ulteriormente tutta la struttura e con la societĂ che gestisce l’impianto faremo in modo di rendere definitivamente completa questa nostra offertaâ€?. Un servizio che per il sindaco Borzi presenta un’ulteriore carta vincente che non dev’essere mai trascurata: “La Sport Management, la societĂ che gestirĂ questo impianto per i prossimi anni, ha l’intenzione di creare nuovi spazi per i gonfiabili e nuove zone per rendere sempre piĂš confortevole ed accogliente il lido estivo. La nostra Amministrazione è riuscita a realizzare un impianto di questo genere e metterlo al servizio dell’intera comunitĂ in un periodo di crisi generale come quello che stiamo attraversando e lo ha fatto a costo zero per la casse comunali. Non aver usato i soldi del Comune mi sembra l’aspetto piĂš importante. Come in tutte le cose, si può e si deve sempre migliorare, ma il fatto di avere messo a disposizione di tutta la nostra comunitĂ questo splendido impianto dev’essere visto come un motivo d’orgoglio sia per la nostra Amministrazione che per tutta Ghediâ€?.

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Torna anche quest’anno la Festa del giovane che si tiene nel campo dell’oratorio a San Paolo. 30 e 31 agosto, 1 e 2 settembre sono le quattro giornate in cui condividere musica, cibo e compagnia oltre a quattro serate musicali da non perdere. GiovedÏ 30 agosto si sfideranno, votati da una giuria di professionisti, diversi gruppi musicali che cercheranno di aggiudicarsi il titolo di miglior gruppo. Il venerdÏ invece sarà la volta dell’Onda nomade. Quasi

Che tra le attivitĂ motorie la camminata sia una delle piĂš salutari è cosa risaputa, tanto che viene ripetutamente raccomandata la pratica di questo esercizio fisico. E in veritĂ molte sono l comitive che marciano per le strade della Bassa godendosi contemporaneamente la bellezza del paesaggio e di alcuni scorci caratteristici. A Roccafranca questa pratica troverĂ presto un ulteriore incentivo a partire dalla collaborazione tra l’associazione

superfluo spiegare la fama della band tributo ai Nomadi. Sabato 1 settembre salto nel passato, nei mitici anni ’90 quando Maz Pezzali e gli 883 facevano impazzire orde di ragazzi. Gran finale con il Mantovani, Damiani e Gabanizza Trio. Prima dell’ultima serata, verrà celebrata domenica alle 10.30 la Messa di domenica alle 10,30 celebrata in ricordo dei giovani defunti. La funzione sarà seguita dal pranzo, alle 12.30.

sportiva dilettantistica EmaFit Studio e il Comune di Roccafranca. che propongono per il mese di settembre l’iniziativa “Cammina con noiâ€?. Vengono infatti proposte due ore di camminata alla settimana, ogni martedĂŹ e giovedĂŹ dalle 16.30 alle 17.30 con l’obiettivo del benessere psico-fisico. Il ritrovo è in piazza Europa. Per informazioni contattare il numero 3474180188 (Annachiara), per le iscrizioni invece lo 0307092005 (Annalisa).

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uest’anno a Roccafranca sono state portate avanti tra giugno e settembre alcune importanti iniziative che andranno ad interessare due settori fondamentali per il funzionamento del Comune. Oltre, infatti, alla gara di affidamente dei servizi di nettezza urbana, che vedrĂ la sua conclusione definitiva verso la metĂ di settembre dopo un iter prolungatosi per piĂš di due mesi, stanno per concludersi i lavori di riqualificazione della palestra comunale, posta accanto alla scuola secondaria di primo grado in piazzetta Avis. “L’idea – spiega il vicesindaco Marco Franzelli – è stata quella di rendere disponibile e pronta all’utilizzo la palestra per l’inizio della scuola, in modo da non ostacolare le normali attivitĂ didatticheâ€?. Per questo motivo i lavori sono inziati il 18 giugno, poco dopo il termine dell’anno scolastico, e termineranno verso la metĂ di settembre per la ripresa delle lezioni. L’intervento è stato ampio e approfondito, interessando diversi settori come l’ingresso e i magazzini, i servizi igienici, in particolare quelli per i disabili, e la copertura degli spogliatoi con la sostituzione del materiale isolante. “Abbiamo realizzato in questo modo – prosegue il vice sindaco Franzelli – un grosso risparmio dal punto di vista economico ed energetico. Da questo punto di vista, inoltre, è da segnalare che stiamo mettendo in

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potranno d’ora in poi essere ospitate senza problemi. Il costo complessivo dell’operazione è stato di circa 200mila euro, a costo zero per il Comune, perchĂŠ interamente coperto da un finanziamento del ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L’appalto è stato vinto da una ditta di Roccafranca che, come dettto, dovrebbe terminare i lavori entro la metĂ di settembre. “A quel punto – aggiunge Franzelli – potremo procedere con l’inaugurazione ufficiale. Da quel momento la palestra sarĂ a disposizione non solo della scuola, ma anche delle societĂ sportive e di tutte quelle attivitĂ che normalmente si svolgono in palestra, come la ginnastica dol-

ce, attività che stiamo lavorando per incrementare. Inoltre la palestra sarà aperta, compatibilmente con gli orari delle altre attività , anche all’affitto da parte dei singoli cittadini che ne faranno richiesta�.

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7XWWL LQ ELROFKHULD LO IDVFLQR ´GH ÂśQD ROWDÂľ Se un paesino che conta circa 500 anime nel cuore profondo della Bassa bresciana si ritrova ad essere invaso da decina di migliai adi visitatori per quattro giorni, ci dev’essere dietro una storia speciale. Tanto piĂš se il fatto si ripete da 37 anni. Stiamo parlando della celeberrima “Festa in biolcheriaâ€? di Longhena, una delle sagre popolari piĂš frequentate nella Bassa bresciana, capace di attirare visita-

tori da tutta la provincia. Si ripete anche quest’anno nei giorni a cavallo tra la ďŹ ne di agosto e l’inizio di settembre, rispettando l’antica scansione del lavoro contadino, quando i periodi di piĂš intensa fatica estiva iniziano a volgere al termine e ci si prepara a godere dei raccolti in vista dell’autunno e dell’inverno. Ecco quindi che dal 30 agosto al 2 settembre si svolgerĂ il ďŹ tto programma grazie all’im-

pegno di circa 150 volontari che, vestiti come “‘na olta� in crosette per lui e gonna lunga per lei, si danno da fare per la realizzazione della festa. La cucina, oltre ai famosi “casonsei� e allo spiedo con polenta e uccelli, propone i nostri piatti tradizionali come la trippa, il famoso “Piatto biolcheria� (composto da salame nostrano, lardo, polenta, formaggio fuso) braciole, costate e salamine alla griglia.

E poi ancora patatine fritte, pomodori, fagioli, contorni, acqua, birra alla spina e del buon vino sia alla spina che in bottiglia (dal “Franciacortaâ€?, al “Capriano del Colleâ€? ai vini “Venetiâ€?). L’intrattenimento musicale vedrĂ alternarsi band come i FiladelďŹ a e l’orchestra “Selna Valleâ€? che eseguiranno i piĂš grandi successi della musica popolare degli anni ‘60, ‘70 e ‘80.

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‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ ‘Â?–‹Â?—ƒÂ?‘ ‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ Dz ‘–‡ •‘––‘ Ž‡ •–‡ŽŽ‡dz Nell’estate monteclarense, tra i numerosi appuntamenti ricreativi e culturali in programma, sono da segnalare i tre concerti di “Note sotto le stelleâ€?, la rassegna musicale organizzata per la 12ÂŞ edizione dall’Aido e dalla Scuola d’archi Pellegrino da Montechiaro con il sostegno ďŹ nanziario della Bcc del Garda e della Fondazione Asm ed il patrocinio del Comune. Il primo, giĂ andato in scena nel mese di luglio, ha riscosso un buon successo di pubblico con circa 150

spettatori attirati dalla bravura dei due musicisti, la autista Fiorella Camilleri ed il chitarrista Luca Lucini. Il secondo appuntamento musicale è in programma sabato 8 settembre alle 21.30 nel cortile del “Pastâ€? (il Palazzo dell’archeologia e della storia del territorio) sulla salita al Castello e vedrĂ esibirsi i chitarristi Stefano e Chiara Festa in un programma particolarmente impegnativo che spazierĂ da Granados a Debussy, da Piazzolla a Villa Lobos passando

per Bogdanovic, Metheny e de Falla. Entrambi intraprendono lo studio della chitarra classica con il maestro Luca Lucini, per poi proseguire il loro perfezionamento presso l’Accademia del Teatro Cinghio di Parma sotto la guida del maestro Giampaolo Bandini e diplomandosi col massimo dei voti presso l’Istituto di Alta Formazione Musicale di Siena. Hanno frequentato le masterclass di prestigiosi chitarristi quali David Russell, Pavel Steidgl,

Paolo Pegoraro, Marcin Dylla. “Stefano e Chiara Festa – afferma il direttore artistico Giacomo Bellini – costituiscono un duo inusuale che si propone di creare un percorso musicale partendo dalla musica classica per poi arrivare alla jazz fusion e unendo sonoritĂ e timbri molto differenti, tipici della chitarra elettrica e della chitarra classicaâ€?. Il concerto dell’8 settembre è ad ingresso libero; per info chiamare la segreteria Aido (030/962148) o la Scuola d’archi (030/9962377). (f.m.)

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state tempo di vacanze e di stop alle attivitĂ ? Per molti, ma non per tutti: a Montichiari i mesi estivi del 2012 si sono caratterizzati per una nutrita serie di lavori pubblici. Ad essere sottoposti ad interventi sono stati, in particolare, corso Martiri della LibertĂ e via Trieste, due importanti strade di comunicazione del centro storico. “La precedente ditta – ricorda l’assessore ai Lavori Pubblici Gianantonio Rosa – non aveva probabilmente eseguito a regola d’arte la sistemazione della pavimentazione che si presentava in piĂš punti pericolante e soprattutto fonte di disagi sia per gli automobilisti sia per i ciclisti ed i pedoni. Ecco perchĂŠ, d’intesa con la giunta comunale, abbiamo provveduto a veriďŹ care la situazione e ci siamo prontamente mossi per rendere piĂš funzionale ed esteticamente piacevole questo tratto stradaleâ€?. La decisione di realizzare l’intervento durante il periodo estivo

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è stata dettata dalla necessitĂ di evitare il piĂš possibile i disagi, in concomitanza con la chiusura delle scuole ed il minor afusso di automobilisti in loco. “I lavori – ricorda ancora Rosa – sono stati eseguiti con una notevole rapiditĂ e hanno permesso, cosĂŹ, di riconsegnare ai monteclarensi uno spazio viario importante sia per i collegamenti con le piazze del centro sia per l’ubicazione di numerosi esercizi commerciali. L’amministrazione comunale continuerĂ , come avvenuto in questi anni, a monitorare con attenzione strade e vie del centro e delle frazioniâ€?. Ma, come dicevamo, non sono solo corso Martiri e via Trieste ad essere passati sotto la lente degli amministratori comunali: tra i lavori piĂš signiďŹ cativi ricordiamo che presto partirĂ il rifacimento del tetto della chiesa del Suffragio e dell’adiacente Museo delle Armi, un’opera importante, necessaria per mettere in sicurezza i due ediďŹ ci, “del resto – prosegue l’assessore ai Lavori Pubblici – la prima ospita ogni domenica una Santa Messa molto seguita soprattutto dai ragazzi, mentre il secondo è un centro

culturale di notevole livello, custode di oggetti e cimeli risalenti alle guerre d’indipendenza ed ai due conitti mondiali del ‘900â€?. Altre opere destinate ad essere intraprese riguardano lo stabile ospitante ďŹ no al 2007 la biblioteca comunale, in via XXV Aprile, che diventerĂ sede di alloggi abitativi a canone sociale; analogo intervento avverrĂ nell’ediďŹ cio ex macello di via Arrighini dove troveranno posto appartamenti a canone agevolato. In chiusura ricordiamo che mercoledĂŹ 12 settembre alle ore 10 sarĂ inaugurata la palestra della scuola primaria di via Falcone, “un’opera – conclude Rosa – attesa non solo dagli studenti del locale plesso, ma anche dalle tante associazioni che potranno disporne in piena libertĂ . Mi piace precisare che questa palestra si colloca nella cittadella dello sport dove giĂ sono presenti l’unico Velodromo coperto d’Italia, un palazzetto capace di 6000 posti ed il centro sportivo di Montichiarello. Presto, infine, troveranno la loro sede qui sia il nuovo stadio dell’F.C. Montichiari che il Palaghiaccioâ€?.

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‘Â?‹…‘ ‘’‘ ‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ •Â?‘––ƒÂ?‡Â?–‹ Â?‘Â?‹–‘”ƒ‰‰‹‘ ˜‹ƒ •Â?• La Politica e la Pubblica amministrazione stanno dando risposte celeri a Sonico, su cui la Val Rabbia ha scaricato in tre diverse riprese una serie di colate di fango di diverse intensitĂ e proporzioni. La piĂš grave quella della sera del 27 luglio, pari a circa 250mila metri cubi di materiale; quindi quella della sera del 6 agosto, che ha spazzato via anche il guado provvisorio realizzato in tempi record dal Comune tra il capoluogo e la frazione di Rino. Infine quella di

lieve entità , dello scorso 25 agosto: solo 200 metri cubi di materiale, che però stanno ad indicare una forte attività di smottamento dei versanti. LunedÏ 27 agosto gli assessori al Territorio ed al Turismo della Regione, Daniele Belotti e Margherita Peroni, con i tecnici dello Ster regionale, il parlamentare camuno Davide Caparini, i tecnici progettisti ed il geologo Luca Albertelli incaricato del monitoraggio delle frane, sono stati accolti in Municipio dal sindaco

Fabio Fanetti dove sono stati messi sul tavolo risultati concreti e immediatamente attuabili. L’assessore Belotti ha fatto il punto della situazione in merito agli interventi urgenti giĂ finanziati e ad un nuovo stanziamento di 1.280.000 euro per lo svaso del torrente Rabbia, cifra che sommata ai 2 milioni per la costruzione del ponte, ai 300mila euro dalla Provincia ed altrettanti dallo Ster, portano ad un totale di circa 4 milioni di euro. Ora la parola d’ordine è:

“Monitoraggioâ€?. Infatti, la zona è giĂ oggetto di interventi da parte della Regione che ha incaricato il geologo Luca Albertelli che ha impostato un progetto avanzato di monitoraggio che si realizza tramite sonde che inviano messaggi “smsâ€? ai palmari accreditati. Ora si pensa ad implementare il sistema, considerato il primo del genere in Lombardia. SarĂ necessario allestire un altro monitoraggio con maggiore versatilitĂ e maggior capacitĂ predittiva. (d.a.)

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’associazione Fiamme Verdi dell’Alta Valle Camonica organizza per sabato 1 e domenica 2 settembre un fitto calendario di iniziative per celebrare il 67° anniversario della Liberazione. Nel primo fine settimana di settembre, come da tradizione, le Fiamme Verdi tornano al Mortirolo per “Ricordare il passato per plasmare il futuroâ€?, come recita il motto dell’incontro di quest’anno. Ricordare il passato: su questo le Fiamme Verdi sono tenacemente legare al senso morale della “LibertĂ â€?, conquistata con un lungo periodo di tenace resistenza in climi ostili, sulle montagne innevate e alla macchia negli altri periodi dell’anno, dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945. il Mortirolo è terra sacra alla libertĂ d’Italia: qui si combatterono battaglie importanti e determinanti per tornare ad essere liberi nella propria Patria. la strada che da Monno conduce al Mortirolo è disseminata di croci, con nomi di partigiani caduti per un futuro libero da invasori. Per queste ragioni, oggi le Fiamme Verdi ritengono che il ricordo del passato aiuti a plasmare il futuro. E ogni anno, in ogni stagione ed ad ogni

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Fiamme Verdi, Agape Nulli Quilleri e il sindaco di Monno, Roberto Trotti, porteranno il saluto delle loro istituzioni, mentre il discorso ufficiale della celebrazione civile sarĂ tenuto da Paolo Franco Comensoli. La cerimonia sarĂ accompagnata dal Coro Vallecamonica, coro ufficiale degli Alpini camuni. E dal Mortirolo si guarda giĂ alla Scuola: infatti, la Commissione storia del Novecento del Centro coordinamento Servizi scolastici di Vallecamonica, ComunitĂ montana e Bim, la Commissione scuola Anpi e Fiamme Verdi organizzano due appuntamenti per mercoledĂŹ 17 ottobre e lunedĂŹ 22 ottobre, entrambi alle ore 15.00, al Liceo Golgi di Breno sul tema generale “Resistenza e Rsi riflettori sulla Vallecamonicaâ€?, con riferimento quindi alle vicende camune ed al caso Brescia tra Resistenza e Repubblica sociale italiana.

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/D ´EjOD FUHqODÂľ ULPEDO]D DWWUDYHUVR L VHFROL “BĂ la creèlaâ€?, cioè un antico gioco collettivo di piazza, praticato ancora oggi in Valcamonica. A questa particolare categoria dell’Homo ludens ha dedicato una pubblicazione Gian Franco Comella, studioso di Artogne. Era necessario non lasciar affondare nell’oblio una pratica secolare che ha costituito un aspetto importante nel modo di essere delle passate generazioni. “Cultura – afferma Comella – in una accezione ampia: un universo valoriale precipuo comprensivo di storia, caratteri, narrazioni, atmosfere, saperi, sentimentiâ€?. Ed ancora: “La “bĂ la creèlaâ€? non è un trastullo fanciullesco, ma un gioco collettivo di piazza per adulti che, un tempo, coinvolgeva l’intera platea comunitaria e che per un lungo periodo storico ha connotato il rito festivo nei paesi delle valli brescianeâ€?. Oggi – lamenta l’estensore del saggio – la piazza del paese non è piĂš lo spazio fisico dove si esprimeva e trovava sublimazione la socialitĂ . Ai nostri giorni spazi e modalitĂ son stati stravolti: a luogo deputato è stato assunto l’ambulacro che attraversa il centro commerciale, ove le famigliole si precipitano la do-

menica pomeriggio. Poi però, la voglia di stare insieme cacciata dalla porte rientra dalla finestra: per esempio a Ferragosto nelle piazze e piazzette dei borghi valligiani si innalzano padiglioni ove ogni sera si commemorano i prodotti locali con cene frequentatissime, piĂš per stare insieme che per amore delle salamelle alla griglia. Il gioco della bĂ la creèla entrato in sofferenza a metĂ del Novecento sopravvive in alcuni Comuni della vallata dell’Oglio: Terzano, Angolo Terme, Angone, Ono San Pietro e Gianico. Il termine bĂ la deriva dal latino pila ed il gioco ebbe enorme popolaritĂ in terra camuna, dal lago al Tonale. Poi c’è la creèla, o l’arnese conosciuto anche come tamburello. Non manca allo studio un’incursione anche nel vernacolo come “bèlaâ€?, rivincita; “cĂśramèlaâ€?, striscia in pelle, e “tĂł ondaâ€?, cioè prendere rincorsa. (e.g.)

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ƒŽ‘Â?Â?‘ Â? Ž‹„”‘ ’‡” ”‹…‘•–”—‹”‡ ˜‹…‡Â?†‡ ‡ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹ †‡Ž ’ƒ‡•‡ Finalmente anche Malonno ha un libro, intitolato “Vicende e personaggi della storia di Malonnoâ€?, che ricostruisce molte delle sue vicende passate e ne delinea i principali protagonisti. A scriverlo è il professor Angelo Moreschi, che ha messo a frutto anni di ricerche d’archivio. Non è un caso, quindi, che sia stato accolto nella prestigiosa collana “Terre Brescianeâ€? della Fondazione civiltĂ bresciana. Il volume è suddiviso in quattro sezioni; nella prima si

ripercorre la storia della principale famiglia nobile malonnese, i CelĂŠri poi imparentatisi coi Martinengo. La seconda illustra gli eventi che riguardano Malonno e contrade, spesso a partire dalle loro chiese per poi allargare la visuale. La terza sezione passa in rassegna i sacerdoti che hanno operato sul posto. InďŹ ne l’ultima parte del volume, la piĂš ampia, intitolata “Gente di Malonnoâ€? ricostruisce la storia dei cognomi locali, dei trovatelli, della disastrosa frana che travolse

Malonno nel 1614; si sofferma su un sindaco sotto accusa, un contadino poeta e perďŹ no su un testamento beneďŹ co. Anzi di testamenti si parla ancora ampiamente, prima di illustrare le vicende dei cimiteri e dell’insegnamento elementare a Malonno. Il libro, molto ben curato anche graďŹ camente, è arricchito da un’ampia serie di immagini a colori, molte delle quali di Giuseppe Corazzina. Completano l’opera schede tematiche, bibliograďŹ a e un

utilissimo indice dei nomi. Il volume spicca per agilitĂ di lettura. In ciò Moreschi ha messo a frutto il suo passato di insegnante di Lettere, nonchĂŠ la sua pratica giornalistica. Mons. Antonio Fappani nel suo breve pensiero introduttivo deďŹ nisce questo libro un “vero monumento dedicato ad una comunitĂ â€? e Oliviero Franzoni, affermato studioso di storie camune, gli fa eco parlando di un“dono a beneďŹ cio di una intera comunitĂ â€?. (g.c.)

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amily Hope’, l’onlus di Brescia fondata dalla psicologa Elsa Belotti, autrice di numerosi libri dedicati soprattutto alle problematiche familiari, si è lanciata in una sfida che interessa direttamente la terra camuna: la realizzazione di un luogo di preghiera per famiglie presso la Croce del Papa sul colle dell’Androla a Cevo, in Valsaviore. ‘Casa Kairòs’, il nome viene dalla parola greca che significa ‘momento opportuno’ per realizzare qualcosa, è un’idea che parte senza un euro raccolto, che si prevede possa costarne circa due milioni e che si fonda sulla fiducia nella Provvidenza, fatta non tanto da grandi finanziamenti, ma dalla generositĂ dei piccoli. Intanto gratis gli architetti Roberto Pellegrini e Maria Paola Montini hanno predisposto il progetto: profilo esterno simile ad un cannocchiale che guarda verso la Valle, due piani per 1000 metri quadri totali all’incirca, sotto un punto di ristoro per i pellegri-

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ni, sopra una cappella, la ‘Casa della Parola’. Materiali prevalenti: pietra a vista, vetro e acciaio corten. SorgerĂ su un terreno poco distante dalla cappella dedicata alla Madonna di Caravaggio: è stato ceduto gratuitamente da quasi tutti i proprietari. Per di piĂš è giĂ disponibile il benestare della Sovrintendenza, mentre il Comune ha predisposto celermente un’apposita variante al Pgt. Tutto ciò ha reso possibile lo scorso 19 agosto, domenica, la posa e benedizione della prima pietra, al termine di una solenne concelebrazione col vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, il parroco don Filippo Stefani, l’assistente spirituale di ‘Family Hope’ don Angelo Treccani, nonchĂŠ don Franco Corbelli, parroco di Breno. Numerose anche le autoritĂ civili, militari ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato presenti. Nell’omelia mons. Monari si è soffermato sul tema della sapienza, come arte per conoscere il bene e vivere bene: “Vorremmo che questa ‘Casa Kairòs’ collaborasse a compiere il ruolo della sapienza, indirizzando i pellegrini sulla via del beneâ€?.

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Lourdes, quattro giorni in pullman Lourdes, voli sp. diretti Milano Malpensa da Nevers e Lourdes Loreto e Assisi Fatima e Santiago, i grandi Monasteri e Porto San Giovanni Rotondo, Pietrelcina Terrasanta, Speciale Oftal da Messico e Yucatan, Guadalupe Czestochowa e Cracovia, Tour della Polonia Turchia e Cappadocia, Sulle orme di San Paolo La Santa Russia Armenia

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Terrasanta a piedi, sulle orme dei primi pellegrini e dei crociati, Cammino di Santiago, tratto francese e altro su richiesta.

6 - 9 dicembre 16 - 19 settembre 6 - 9 dicembre 24 -28 settembre 12 - 16 ottobre 9 - 12 ottobre 14 - 21 novembre 5 - 13 novembre 4 - 8 ottobre 2 - 9 ottobre 11 - 19 settembre 17 - 24 settembre

Chi Siamo Accompagnare il pellegrino e il viaggiatore nel suo cammino, fornendo la massima professionalitĂ e la profonda esperienza maturata, è la passione di Sogevitour, divenuto in breve tempo un punto di riferimento per i Pellegrinaggi e il Turismo Religioso e Culturale. Alle classiche mete ormai consolidate come Lourdes, Nevers,Terra Santa, Fatima, Santiago, San Giovanni Rotondo e Banneux, abbiamo aggiunto nuovi percorsi di approfondimento turistico e culturale. La Nostra Vocazione Andare alle radici del nostro essere, vocazione religiosa e grande respiro culturale. Nuovi percorsi spirituali alla scoperta di luoghi e terre in cui fede e cultura si fondono in un unico cammino di ricerca da vivere fino in fondo per andare alle radici del nostro essere cristiani. Vengo Anch’Io Nel solco della tradizione dell’OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) molte delle nostre proposte, pur riprendendo itinerari e luoghi comuni ad altri operatori del settore, hanno la grande particolaritĂ di rivolgersi anche alle persone disabili, alle quali viene riservato da sempre un trattamento molto curato e personalizzato.

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Pellegrinaggio in Terrasanta Giovani, ammalati e pellegrini 14 - 21 novembre 2012 guida mons. Paolo Angelino, Presidente Generale Oftal ,VFUL]LRQL WHO &HOHVWH 5HQDWR ZZZ RIWDOEUHVFLD LW


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Žƒ˜‘”‹ ’‡” …‘Â?’Ž‡–ƒ”‡ Žƒ ’‹•–ƒ …‹…Žƒ„‹Ž‡ Macina chilometri il progetto relativo al tratto di pista ciclabile ad oggi ancora mancante (nella foto) a Villa Carcina. Un progetto inseguito da anni grazie al lavoro della ComunitĂ montana, che negli scorsi mesi si è mossa per predisporlo a livello esecutivo. “Il progetto per il tratto di ciclopedonale a Pregno – spiega l’architetto Fabrizio Veronesi, responsabile dell’Area tecnica in ComunitĂ montana – è in fase avanzata, e di positivo segnaliamo gli incontri

giĂ svolti con le proprietĂ soggette alla cessione di aree necessarie alla realizzazione della pista, nei quali abbiamo trovato molta comprensione e disponibilitĂ , tanto che sono stati fatti accordi bonari e non è stato necessario espropriare. Per questo ringraziamo la disponibilitĂ dell’amministrazione del Comune di Villa Carcina, e soprattutto il senso civico dei suoi abitanti. Inoltre – continua l’architetto Veronesi – è stata redatta la perizia idraulica che ha

ottenuto l’approvazione dell’Agenzia interregionale per il Fiume Po competente per il Mella sotto il ponte di Pregno, quindi anche questo ostacolo è superato. Ora sono in corso contatti con i gestori delle reti (Terna, Telecom, Snam, A2A) per verificare e risolvere tutte le eventuali interferenze per l’attraversamento della ex ss 345; secondo i programmi dovremmo arrivare all’approvazione definitiva a settembre e quindi all’affidamento dei lavori in

autunno�. Un completamento che nei pressi del ponte di Pregno vedrebbe la realizzazione di una rampa elicoidale per superare il problema degli spazi angusti e che si ricollegherebbe al sentiero ciclabile che prosegue verso il Crocevia di Sarezzo. In attesa che anche il pezzetto mancante tra Concesio e Brescia possa risolversi entro il prossimo anno, arrivando ad avere una pista ciclopedonale che dalla città sale in Alta Valle senza soluzione di continuità . (a.a.)

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ontinua a Collio, presso il Municipio, fino al 2 settembre la mostra “Terra di confineâ€?. Inaugurata il 4 agosto doveva chiudere il 19: visti i quasi 3000 visitatori è stata prorogata. Il Maniva durante la Grande Guerra del ‘15-‘18 fu retrovia con trincee e postazioni, caserme. La mostra è dedicata allo storico evento ed è stata un evento culturale molto importante nell’estate valtrumplina, anche per le prospettive future. L’ha organizzata infatti la nuova associazione culturale “Vivere la nostra storiaâ€?. Costituita a novembre a Collio, è nata per iniziativa di un gruppo di compaesani appassionati che negli anni hanno fatto ricerche, raccolto documenti nelle famiglie, storiche cartoline postali, reperti tra i piĂš svariati : hanno voluto dare organicitĂ pratica al loro paziente lavoro per metterlo a disposizione di tutti. CosĂŹ all’art.2 dello Statuto viene definita la ragione sociale: “diffondere la cultura di Collio Val Trompia e ampliarne la conoscenza attraverso contatti fra persone, enti ed associazioni, porsi come punto di riferimento per quanti hanno a cuore Collioâ€?. Si sono dati un presidente esperto e “storico della memoriaâ€? come Volfango Mabesolani che giĂ nel 1985 pubblicava un libretto “Cari saluti da Collioâ€? con suggestive immagini del paese, quando a “passare le acque alla Busanaâ€? andava la nobiltĂ bresciana, compresi i reali portati da

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roni posti sull’abside della chiesa di Memmo di origine medioevale. Sono partiti in quarta: il vecchio mulino di Tizio, donato dalla proprietĂ privata (Fracassi) con ingranaggi ancora in legno, è in restauro presso la ditta Ronchini che se ne è assunta l’onere. Contano inoltre su una discreta dotazione di materiali quali minerali, foto storiche di Collio, storia dello sci e strumenti antichi di lavoro che diventeranno, in accordo col dirigente Valentino Maffina, “esposizione permanenteâ€? presso la scuola “Ermanno Margheritiâ€?. L’esordio ferragostano è stato un vero botto. Non solo la mostra, ma anche un libro con lo stesso titolo “Terra di confineâ€?: 120 pagine e 50 fotografie. Una emo-

,O ILOP GHOOR ´VQRZÂľ E\ *UHHQ &UHZ Sono giovani e con le idee chiare. Per lo meno per quello che riguarda la loro passione: lo snowboard. Idee talmente chiare e passione talmente forte che hanno portato un gruppo di ragazzi di Lumezzane “Green Crewâ€?, come si chiamano loro, a documentare le proprie avventure sulla tavola da neve con un video che è diventato un cortometraggio di 25 minuti. Nel ďŹ lm, che gira sui social network piĂš famosi, testimonia le

evoluzioni degli apprendisti attori. “Molti di noi documentavano le proprie peripezie – racconta Mattia, 24 anni – poi abbiamo deciso che potevamo montarle, metterci la musica e buttarlo in rete per farci conoscereâ€?. E cosĂŹ è stato, solo dopo aver celebrato l’evento con una festa presso “Winebarâ€? un locale della cittadina in cui hanno mandato in anteprima il ďŹ lmato. La passione per lo snowboard, cosa che percepisce dal vi-

deo, li ha portati sulle nevi francesi di Le deux alpes anche nelle vacanze estive. E il titolo “Sexy guysâ€? da dove arriva? “Semplicemente dalla canzone che stavamo ascoltando quando è stata confezionata l’idea – dice Mattia – e poi perchĂŠ ci sentiamo sexy, sia nella vita che sulla neveâ€?. Figli di questo mondo, ma ďŹ gli lumezzanesi, che uniscono passione e intraprendenza. Nacque cosĂŹ la fortuna valgobbina.

zione la visita come poi sfogliarlo. Si chiude con l’ “albo d’oro� dei caduti di Collio nel primo conflitto mondiale. Ha collaborato alla mostra e catalogazione John Ceruti, direttore del Museo della Guerra Bianca in Adamello.

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†ƒÂ?‡ŽŽ‘ ƒ––‹ƒ ”‹–”‘˜ƒ Žƒ Â?‘Â?‡–ƒ Â?ƒ•…‘•–ƒ †ƒŽŽ‘ œ‹‘ †‘’‘ ͙͜ ƒÂ?Â?‹ Fra le dolomie al cospetto del Blumone stanno ferme e immobili rocce che hanno conosciuto le vite sacriďŹ cate di molti soldati italiani alla causa della patria. Rocce poste dall’uomo per difendersi dall’uomo, rocce che nascondono anche piccole storie come quella fatta rinascere da un giovane saretino di nome Mattia Zanagnolo. LĂ , fra i mattoni di pietra di una trincea giaceva da 14 anni una piccola moneta da 500 lire. LĂŹ l’aveva incastrata nell’estate del

1998 Flavio Antonini, tra le fessure di quelle mura a 2.600 metri del passo Blumone per un futuro che un giorno dello scorso luglio il nipote 23enne Mattia Zanagnolo ha trasformato in presente. In cammino con alcuni amici lungo il sentiero numero 1 dell’Adamello, Mattia portava con sĂŠ una foto dello zio Flavio immortalato mentre se ne stava arrampicato fra le pietre per nascondere quella moneta. “Da tempo – dice Mattia Zanagnolo – avevamo programmato

l’escursione lungo il numero 1 e prima di partire ho messo nello zaino quella fotograďŹ a che ritraeva lo zio Flavio; non sapevo quale fosse il posto esatto dove stava nascosta la monetina, nĂŠ sapevo se avrei trovato ancora quelle 500 lire di 14 anni fa. Poi, insieme ai miei compagni di viaggio, abbiamo notato questa trincea semidistrutta proprio sotto il Cornone di Blumone e confrontandola con la foto ci pareva proprio quella rafďŹ gurata. CosĂŹ – continua Mattia –, mi

sono arrampicato, ho cercato un luccichio negli interstizi fra le rocce e come un cercatore di tesori che trova l’agognato baule, eccola lÏ, la moneta dello zio Flavio. L’ho tirata fuori, immortalato il momento con una foto nella stessa posizione e poi l’ho rimessa tra le rocce insieme a 50 centesimi nuovi di zecca�. CosÏ, dallo scorso 11 luglio lira ed euro se ne stanno riposti tra le fessure di quelle rocce fatte di storia da non dimenticare e di piccole storie come questa da ricordare. (a.a.)

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oltiplicare la nostra voceâ€? recita il verso di una canzone di Zucchero, quattro parole che la Rsa di Sarezzo ha fatto proprie per celebrare i 60 anni dalla sua fondazione con un cd musicale intitolato proprio cosĂŹ, cd che verrĂ presentato alle ore 20.30 di venerdĂŹ 31 agosto. “Era il 21 aprile 1952 – racconta il direttore della Rsa, Giuseppe Ronchi – quando iniziarono i lavori di costruzione della Casa di riposo saretina, che proprio nel corso di quell’anno venne completata e resa funzionante in tutta la sua prima parte, grazie anche all’appoggio convinto dell’allora sindaco di Sarezzo Giuseppe Pansera. Lavori che poterono cominciare soprattutto per quanto disposto nel testamento della signora Maria Perotti, scritto nel febbraio del 1943 e col quale lasciava tutto al ricoveroâ€?. ‘ [‌] Lascio tutto per il ricovero dei vecchi poveri d’ambo i sessi del Comune di Sarezzo. La casa. Il mobilio. La biancheria e tutto quanto può servire per il detto ricovero. [‌] Questo mio testamento è fatto anche secondo la volontĂ della mia cara sorella Luigia, perchĂŠ siamo sempre state d’accordo di senti-

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abbandonati, oppure a qualche maniera ricoverati, in luogo straniero per loro, che non serve altro che a farli soffrire e accorciarle la vita’. CosĂŹ, le parole e la tenace volontĂ di Maria Perotti e della sorella Luigia hanno saputo trasformarsi in calce, mattoni e un’operositĂ che ha portato la Casa di riposo di Sarezzo a raggiungere in perfette condizioni questo 2012. “Da una voce trascritta che giunge dal passato – continua a raccontare Giuseppe Ronchi – alle voci che si sono unite in un cd composto da brani musicali che hanno in comu-

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Si terrĂ nel pomeriggio di sabato 8 settembre a Concesio “Be yourselfâ€?, il festival dell’autorappresentazione organizzato dal Cag naviganti insieme al Comune. Una rassegna grazie alla quale i ragazzi potranno esprimere la propria personalitĂ in molti modi diversi, tramite una serie di iniziative che verranno messe a loro disposizione: si incomincia alle 15 con gli workshop musicali e artistici che dureranno ďŹ no alle 17, mentre a partire dalle 21 esibizione live di fronte all’oratorio Pieve con Blackout, Jabers e Marcio&Wash. Saranno inoltre attivi concorsi di fotograďŹ a, disegno e scrittura, con la presentazione di opere che esprimano la personalitĂ dei partecipanti. L’iscrizione si raccoglie compilando la brochure che si trova negli oratori e in biblioteca, per info consultare la pagina facebook del cag Naviganti oppure chiamare il 3313415121.

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ne un’attinenza piĂš o meno diretta con il mondo degli anziani, osservato da punti di vista differenti, anche del tutto contrapposti. Ad eseguire i pezzi sono musicisti professionisti, musicisti appassionati e cantanti improvvisatisi anche loro con un denominatore comune: vale a dire un contatto diretto o indiretto con la realtĂ della nostra Rsaâ€?. Un cd prodotto dal Gruppo volontari Madre Teresa di Calcutta all’interno del quale ci sono le voci di professionisti come Charlie e Piergiorgio Cinelli, Ivana Gatti, Sara Peli, il maestro Roberto Soggetti, poi saretini doc come Franco e Vittorio Baroni, giovani cantanti locali e l’esperto gruppo “Amici mieiâ€?, gli alunni della scuola elementare “A. Soggettiâ€? e il personale della Rsa. Un cd che sarĂ presentato dal vivo venerdĂŹ 31 agosto alle 20.30 presso la Rsa saretina, all’interno di una festa che proseguirĂ poi nei giorni seguenti, sabato 1 e domenica 2 settembre, con proiezioni di filmati, altri momenti musicali e tornei insieme agli ospiti. Per chi lo desiderasse, il cd “Moltiplicare la nostra voceâ€? è disponibile presso la casa di riposo “Madre Teresa di Calcuttaâ€? in via Verdi a Sarezzo.

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Â? ƒ””‹˜‘ Žƒ ˆ‹‡”ƒ †‡ŽŽǯ‘Ž‹‘ ‡ †‡Ž ˜‹Â?‘ Puegnago del Garda invita alla sua 36ÂŞ Fiera dedicata alle eccellenze del territorio del Garda bresciano, in programma dal 31 agosto al 3 settembre. Nel bel paese valtenesino una kermesse consacrata al lago piĂš grande d’Italia e alle eccellenze che la sua terra produce. Dedicata in primis, all’olio Casaliva, varietĂ di extravergine del Garda, ed al vino Groppello, rosso autoctono e nota dominante della produzione enologica dell’area Valtènesi. La 36ÂŞ rassegna puegnaghese si proporrĂ

quest’anno in una sua nuova location di prestigio: in Villa Gà lnica (ex palazzo Tebaldini), tornata agli antichi splendori, nel cuore del centro storico. Sarà la Villa ad ospitare gli stand delle aziende vitivinicole della zona con un rapporto simbiotico tra l’enonauta ed il produttore che racconterà della sua passione e delle sue fatiche. Accanto ai vini, in Villa, gli oli. Che saranno in degustazione guidata, protagonisti di appuntamenti conviviali, di incontri

tecnici dedicati ai monocultivar di tutto lo stivale a cura di Aipol (Associazione interprovinciale produttori olivicoli lombardi) e di Assam Marche (Agenzia servizi settore agroalimentare delle Marche). Appuntamento immancabile, sarà anche quello con le grappe e le acquaviti targate Garda: in degustazione guidata dall’Anag (Associazione nazionale assaggiatori grappe). La 36ª Fiera di Puegnago sarà anche palcoscenico del primo

appuntamento dell’iniziativa “I Giardini del Benacoâ€? (di cui diamo conto nel pezzo centrale) studiata e promossa con Salò, Limone e Gardone Riviera. Rassegna internazionale del paesaggio e del giardino che coinvolgerĂ i quattro Comuni del Garda Bresciano, il cui incipit sarĂ una due giorni dal titolo “Turismo, agricoltura, paesaggioâ€?, il 31 agosto e 1 settembre nella sala consiliare di Puegnago. Programma su www. puegnagofiera.com. (v.b.)

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rende avvio in quel di Puegnago, venerdĂŹ 31 “I Giardini del Benacoâ€?, rassegna internazionale del paesaggio e del giardino. Una rassegna itinerante, che coinvolge quattro paesi suggestivi del Garda, in tre fine-settimana di settembre, con un susseguirsi di convegni e workshop, momenti di incontro e di confronto tra esperti progettisti ed imprenditori di fama internazionale, bookshop, vernissage fotografici, una mostramercato dedicata al mondo del verde e degustazioni di prodotti tipici. Unico il filo conduttore “Turismo, agricoltura, paesaggioâ€?, tracciato da un passo della Convenzione europea del paesaggio che recita: “Il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attivitĂ economica e... se salvaguardato, può contribuire alla creazione di posti di lavoroâ€?. La rassegna, giunta alla 3ÂŞ edizione, vuol affermare l’unicitĂ di un territorio che si fregia di un’antica tradizione botanica. Il primo appuntamento, a Puegnago venerdĂŹ 31 agosto e sabato 1 settembre, promuove 2

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ƒ”†‘Â?‡ ‹˜‹‡”ƒ ‡ ‹Â?‘Â?‡ •—Ž ƒ”†ƒ giornate di studio e di incontro con la partecipazione di autorevoli relatori, docenti, esponenti dell’Associazione italiana architetti paesaggisti, rappresentanti della Coldiretti, giornalisti di settore, agronomi e operatori turistici. Da Puegnago a Salò dove, sabato 15 e domenica 16, vanno in scena un work shop riservato a professionisti e studenti coordinato da un progettista di fama ed una mostra-mercato sul lungolago dedicata al florovivaismo con espositori provenienti da tutta Italia e prodotti dell’agricoltura locale. Da Salò a Gardone Riviera che, sabato 22 e domenica 23, nella splendida location di Villa Alba ospita due giornate di confronto con professionisti internazionali e figure di assoluto rilievo. Nella stessa sede una mostra fotografica sul paesaggio, la presentazione di una pregevole opera artistica ed architettonica e di alcune realizza-

zioni inglesi. Nelle stesse tre date, sul lungolago di Limone sul Garda, esposizioni e degustazioni di tipicitĂ gardesane saranno ambasciatrici dell’iniziativa. L’organizzazione è curata da Marinella Mandelli, biologa milanese e coordinatrice scientifica della rassegna e dalla direzione del Giardino botanico Fondazione “AndrĂŠ Hellerâ€? di Gardone Riviera, con la collaborazione di Francesco Merlo e Andrea Vigetti, agronomi dell’UniversitĂ di Torino, per volere delle amministrazioni pubbliche gardesane. Il tutto per far squadra sul Garda Bresciano. In un insieme che sottende una intrinseca relazione tra l’attivitĂ primaria gardesana, quella turistica, la produzione agricola e i paesaggi in cui è localizzata. Facendo della cooperazione tra uomo e natura una necessitĂ . Il programma completo sul sito www.igiardinidelbenaco.it.

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$ &RFFDYHJOLH DUULYDQR L UDJD]]L GL &KHUQRE\O Arrivano i russi! Una brigata di oltre 40 ragazzi armati di sano ottimismo, gioia e voglia di vivere sbarcherĂ sabato 1 settembre in Italia proveniente da Tula, una delle zone, vicine a Chernobyl, che porta ancora i segni della nube radioattiva sprigionatasi il 25 aprile 1986. E raggiunta Capovalle, deposti armi e bagagli, passeranno tre settimane di vacanza a Coccaveglie (nella foto) ma senza tralasciare gli impegni scolastici: ogni giorno seguiranno le lezioni tenute dagli insegnanti che li accompagnano; potranno vedere con occhio disarmato ed anche toccare per la prima volta le montagne; si cimenteranno in passeggiate sui sentieri della Valvestino; saranno accompagnati in gita a Venezia, Sirmione e Gardaland dove potranno anche improvvisare danze e numeri acrobatici; parteciperanno anche ad alcuni momenti della vita comunitaria con gli altri ospiti ed ogni domenica proporranno un loro spettacolo. Sembrava non dovessero arrivare, a causa del fallimento della compagnia aerea con la quale avevano acquistato i biglietti, ma la notizia ha commosso la compagnia aerea bergamasca Tra-

vel Ways, specializzata nei voli charter umanitari, che ha messo a disposizione un volo ed a un prezzo di 390 euro invece dei 550 chiesti dalle altre compagnie. “Se qualcuno volesse passare una domenica con noi, condividendo le attivitĂ ed il vittoâ€? – ci ha detto padre Pippo Ferrari, che da 41 anni anima gli â€?Amici di Coccaveglieâ€?– “sarĂ bene accettoâ€?. La struttura ospitante dava un tempo alloggio ad una compagnia di alpini ma è stata “convertitaâ€? da padre Pippo in luogo di pace e ristoro con iniziative di carattere ricreativo, e sociale rivolte ai giovani, di qualunque nazionalitĂ , con l’intento di favorire l’educazione. Per chi volesse dare una mano i recapiti sono: tel. 0365.750066 – c.c.post: n° 10595254 (associazione amici Coccaveglie onlus) - c.c.banc: n° 14100 c/o Banco di Brescia (iban IT43S03500 11206000000014100). (g.b.)

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†”‘ …‘’’‹ƒ Žƒ ’”‘–‡•–ƒ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂ—Â–Â‹ÂŽÂ‹ÂœÂœÂ‘ †‡ŽŽ‡ ƒ…“—‡ †‡Ž Žƒ‰‘ In questi giorni una protesta agita le rive del lago d’Idro: gli esponenti del locale comitato “Amici della Terraâ€? e le istituzioni locali hanno lamentato – prima in una manifestazione il 26 agosto, poi in una riunione nei giorni successivi con le autoritĂ preposte alla gestione e regolazione del bacino – un eccessivo prelievo delle acque del lago che ne metterebbe a rischio l’integritĂ . Quest’anno, infatti, le temperature eccezionalmente elevate hanno avuto come

conseguenza una grande richiesta di acqua per l’irrigazione, evidenziando situazioni di difďŹ coltĂ come quella veriďŹ catasi nel lago d’Idro, le cui acque vengono anche sfruttate dalla centrale elettrica di Carpeneda. Dopo una vicenda durata moltissimi anni, per le acque dell’Eridio è stabilito infatti dal 2007 un livello minimo vitale, che ne garantisca il naturale deusso tramite il ďŹ ume Chiese. â€œĂˆ un risultato raggiunto grazie a diversi anni di azioni e presidi da parte nostra – spiega

Gianluca Bordiga, esponente del comitato “Amici della Terraâ€? – ma quest’anno il giorno 15 agosto, è stato autorizzato dal commissario gestore un prelievo di acqua che ha fatto scendere il lago sotto la soglia minima, creando stagnazione delle acque e gravi rischi per la saluteâ€?. Una situazione che i componenti del comitato non vogliono piĂš vedersi ripetere: “Nella riunione del 28 agosto abbiamo chiesto che il commissario gestore sia sostituito da un ente gestore

paritetico in cui anche le istanze locali possano trovare ascolto. Chiediamo che la quota di deusso minimo vitale delle acque diventi un valore imprescindibile e che la gestione delle acque del lago, possa contemperare le esigenze ambientali con quelle energetiche e dell’irrigazione, per esempio tramite un sistema di deroghe condivise e studiate per la stagione estiva. Per questo siamo pronti, se non venissimo ascoltati, ad entrare in presidio dall’1 dicembre�. (f.u.)

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l Comune valsabbino di Sabbio Chiese si prepara all’evento piÚ prestigioso e sentito che coinvolge ogni 10 anni tutta la popolazione e porta da tutta la provincia curiosi e appassionati: le Feste decennali in onore della beata Vergine Maria della Rocca. Le feste e tutte le iniziative ad esse legate cominceranno domenica 9 settembre e termineranno domenica 16 settembre. Un’occasione unica per poter scoprire il piccolo borgo valsabbino passeggiando fra le sue vie che vengono meravigliosamente e scrupolosamente addobbate dai residenti e ammirare le chiese di San Giovanni nella frazione di Pavone, San Martino nella frazione di Sabbio Sopra, San Lorenzo nella frazione di Clibbio, Sant’Onofrio, sul monte che domina il paese da sud est, la parrocchiale di San Michele e, ovviamente, la splendida Rocca, alla quale si accede per i 107 scalini che partono nella sottostante piazzetta. La trasformazione da fortezza a oratorio

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e la risistemazione furono completate nella prima metĂ del Cinquecento. All’interno del Santuario si trovano due chiese sovrapposte: due cappelle sono in quella inferiore, una terza nella chiesa superiore. La devozione alla Madonna della Rocca si fortificò nel tempo, durante la peste, intorno al 1521, quando la malattia non provocò le grandi perdite subite invece dai paesi vicini: da allora ogni decennio si venerava la Madonna festeggiandola ogni decennio fino ad oggi, con la sola sospensione nel corso della Prima guerra mondiale. Il programma degli eventi è ricco di iniziative. Si inizia con l’inaugurazione delle due mostre allestite proprio nella Rocca martedĂŹ 4 settembre: la prima, “Gli stampatori - da Sabbio alla conquista del mondoâ€?, è dedicata ai fratelli Nicolini e agli altri stampatori originari di Sabbio Chiese, un’importante passaggio nella storia della stampa a livello nazionale. La seconda, “Dei monti e dei laghi – Il paesaggio lombardo nella pittura dell’Ottocento, da Piccio a Segantiniâ€?, è dedicata invece ai pa-

esaggi della Lombardia prealpina e lacustre e sarĂ suddivisa in quattro aree tematiche: il passaggio nella pittura lombarda dal vedutismo tardo settecentesco al paesaggio dipinto “dal veroâ€?, la nascita del paesaggio romantico nella seconda e i suoi cambiamenti nella terza sezione fino all’ultima che vede la comparsa del tema del lavoro. Le mostre saranno visitabili fino a domenica 28 ottobre. Le mostre sono solo due fra le tante iniziative organizzate: tutti i giorni il programma prevede molti eventi, dalle celebrazioni delle Sante Messe agli spettacoli, dagli incontri su temi attuali dedicati alle famiglie e ai giovani, concerti lirici ed esibizioni di cori, commedie dialettali e altri eventi collaterali. Inoltre, le strade ospiteranno bancarelle con lavori artigianali, estemporanee, mostre fotografiche e tanto altro ancora. Il programma dettagliato delle giornate e gli orari di apertura delle mostre sono consultabili sul sito ufficiale della manifestazione, www.decennalisabbio2012.it, e sul sito del Comune di Sabbio Chiese, www.comune.sabbio.bs.it

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ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ ‡Ž ‰– •‹ ’”‡˜‡†‡ —Â? ’‘Ž‘ ‡Â?‡”‰‡–‹…‘ ƒ ‘•…‘ –‡ŽŽƒ Il consiglio comunale di Castegnato ha approvato la variante al Piano di governo del territorio con la quale si prevede che il sito Bosco Stella, anzichĂŠ discarica, si tramuti in un innovativo Polo energetico e delle energie rinnovabili. La notizia giunge mentre sul fronte della Regione Lombardia continua a regnare il silenzio in ordine alla procedura di Via per la discarica in questione e sul fronte provinciale le attese e conclamate contrarietĂ all’impianto castegnatese non sono

suffragate da atti concreti. “AnzichĂŠ una discarica per quattro milioni di metri cubi di riďŹ uti speciali non pericolosi – ha commentato il primo cittadino Giuseppe Orizio (nella foto) –, il Comune di Castegnato prevede che negli oltre venti ettari di Bosco Stella a seguito del Programma integrato d’intervento anche a iniziativa pubblica possano insediarsi attivitĂ di serra, impianti tecnologici, impianti alimentati da fonti rinnovabili e di cogenerazione, fabbriche e ofďŹ cine, inclusi

laboratori di sperimentazioneâ€?. “Le attivitĂ terziarie – ha aggiunto Orizio – svilupperanno attivitĂ di ricerca e sperimentazione, formazione e informazione di carattere scientiďŹ co nel campo delle energie rinnovabili e, proprio a tale scopo, saranno ammessi istituti di ricerca, centri di formazione, societĂ ad alto contenuto tecnologico e spin off accademiciâ€?. “La variante – ha puntualizzato inoltre l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente, Edoardo Corongiu – è nata in

seguito di una decisione unanime dei consigli comunali di Castegnato, Ospitaletto, Paderno e Passirano, come segno forte che non vogliamo, ne ora ne mai, una discarica a Bosco Stella, ribadendo, tramite questa decisione, con fermezza e convinzione, che in tutto il territorio di Castegnato verrĂ vietato l’insediamento di nuovi impianti di conferimento e smaltimento riďŹ uti in quanto incompatibili con il contesto ambientale ed ecologico esistenteâ€?. (a.s.)

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requisiti sono semplici e chiari: essere giovani (avere un’etĂ compresa tra i 18 e i 30 anni) ed essere in cerca di un’occupazione. Ăˆ a tutti coloro che si riconoscono in queste due caratteristiche che si rivolge l’invito alla serata del 12 settembre organizzata dall’Assessorato alle politiche giovanili di Coccaglio rappresentato da Monica Lupatini per presentare i percorsi territoriali di sviluppo all’auto-imprenditorialitĂ e all’auto-impiego giovanile, oltre che per discutere in tema di riforma del mercato del lavoro e sulle relative tipologie contrattuali. L’appuntamento è fissato alle 20.30 nell’Auditorium San Giovanni Battista in Castello e l’ingresso è libero, anche se la partecipazione è rivolta in modo particolare ai ragazzi in uscita dalla scuola e dall’universitĂ e alle prese con il primo impiego. Tra le relatrici della serata sarĂ presente l’esperta Luciana Sossi, responsabile dell’Ufficio paghe e consulenza del lavoro Conf cooperative di Brescia, che spiegherĂ le evoluzioni del mondo del lavoro e come muoversi alla luce delle varie tipologie contrattuali che possono essere proposte a un giovane in cerca di un’occupazione, e Maria Grazia Savardi, in rappresentanza della Provincia di Brescia, che si soffermerĂ invece ad illustrare basi ÇŻ

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rio bresciano dal titolo “Promozione della nascita e sviluppo di nuove idee imprenditorialiâ€? e strutturati in tre moduli: un incontro di orientamento, tre incontri di formazione in aula sui temi Marketing, Diritto ed Economia e un workshop, con il coinvolgimento di imprese del territorio: ogni corso sarĂ quindi strutturato in cinque incontri per un impegno totale di 21 ore (partecipazione gratuita) e rilascio di un attestato a fine corso. Per avere maggiori informazioni è possibile rivolgersi al Centro Informagiovani o Centri per l’impiego della Provincia e sarĂ possibile iscriversi compilando il modulo di adesione scaricando la scheda di iscrizione dal sito www.provincia. brescia.it, dopo di che saranno organizzati colloqui di selezione individuali, mentre a fine percorso sarĂ organizzato un grande convegno finale e un concorso per la premiazione delle migliori idee imprenditoriali: primo e secondo premio da 1500 euro e terzo premio corrisposto con un’esperienza di tirocinio da svolgersi in Europa del valore di 3600 euro. I prossimi corsi partiranno all’incirca da metĂ settembre nelle sedi di Chiari, Orzinuovi e in Valle Camonica. Per maggiori informazioni, scrivere a un’e-mail intraprendere@provincia.brescia. it oppure telefonare al 3298368579.

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consentito a molti piĂš studenti e famiglie di accedere ai contributi che neppure conoscevano o ritenevano complicati. Ne beneďŹ ciano gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado statali o dell’Istruzione e Formazione professionale regionale, le cui famiglie presentino un Isee (Indicatore socio-economico equivalente) inferiore a 15.458 euro. Sostituisce i contributi per i

libri, gli assegni e le borse di studio giĂ previsti per questa tipologia di beneďŹ ciari, consentendo di presentare un’unica domanda, presso un solo ente (Regione). Tutte le informazioni sono disponibili chiamando al numero verde gratuito 800.318.318, oppure sul sito della Regione Lombardia: www.istruzione.regione.lombardia. it dove è possibile compilare la domanda on line, munendosi di Carta regionale dei servizi e Pin.

dirĂ l’ultima parolaâ€? e mercoledĂŹ 12, “Dentro la crisi: visione di alcune scene di film documentariâ€?. L’inaugurazione avrĂ luogo domenica 2 settembre alle 10.30 con una celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale del Beato Palazzolo. A seguire la presentazione della mostra, allestita nei locali dell’oratorio, “GenerositĂ , costanza e genialitĂ â€? e curata da studenti e docenti delle universitĂ bresciane, che mira a illustrare gli ideali, con le loro declinazioni architettoniche, che hanno fatto sorgere cattedrali e cantieri come il Duomo

di Modena, la Certosa di Pavia e la Sagrada Familia di Barcellona. Altri due appuntamenti di rilievo sono quelli di martedĂŹ 11 in chiesa, con l’incontro di testimonianza “Il parto dell’Opera che cresceâ€? presentato dalla Famiglia missionaria di Notre-Dame di Neige sulla nuova evangelizzazione famigliare e la conclusione affidata ad una grande festa, in programma venerdĂŹ 14 e sabato 15 nella piazza antistante la parrocchia, con stand gastronomici e musica live a partire dalle 19. Tutte le informazioni sul sito www. meetinglibrousato.it.

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iunge alla 10ÂŞ edizione il “Meeting del libro usatoâ€?, organizzato dal Centro culturale Pier Giorgio Frassati. Ospitato nei locali dell’oratorio Beato Luigi Palazzolo di via Botta a Brescia, il Meeting nasce dall’esigenza concreta di dare un aiuto alle famiglie degli studenti, contribuendo all’abbattimento del ‘caro libri’, ma si sviluppa come un evento culturale. La raccolta dei libri, delle scuole medie e superiori, è partita il 29 agosto e fino al 14 settembre è pos-

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tembre animano le serate della manifestazione, nei locali del Teatro San Carlino, spettacoli teatrali e musicali e incontri con personaggi del mondo della cultura. A legarli, come in passato, un tema comune che quest’anno è riassunto nel motto “Dalla terra l’opera che cresceâ€?, ripreso dalle ‘Lettere sul dolore’ di Emmanuel Mounier. Il calendario prevede, sempre con inizio alle 20.30, presso il Teatro San Carlino: mercoledĂŹ 5, “Il lavoro e l’opera nella prosa italiana dell’800â€?, venerdĂŹ 7, “Sindone: testimone di una presenzaâ€?, lunedĂŹ 10, “Solovkij: Dio


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�‘†‹ �‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ …Š‡ ”‹’ƒ”–‡ La spending review anche a scuola. “Parlando di ruolo, ci preme descrivere – raccontano i segretari territoriali Cisl Scuola di Brescia, Luisa Treccani (nella foto), e della Valle Camonica, Elisabetta Possessi – anche la situazione che la spending review ha generato sul personale non docente: le assunzioni del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario sono, infatti, bloccate a causa delle norme sugli esuberi e sugli inidonei!

Dal momento che le disponibilitĂ di posti superano il numero degli esuberi, la Cisl Scuola sostiene l’urgenza di autorizzare il piĂš velocemente possibile le assunzioni anche per tali proďŹ li visto il carico di lavoro che grava quotidianamente sulle segreterie delle istituzioni scolastiche e tenendo anche conto del processo di dematerializzazione che le vedrĂ protagonisteâ€?. La questione del personale docente dichiarato permanentemente

inidoneo deve essere risolta in modo deďŹ nitivo con criterio e rispetto delle persone, dal momento che tali lavoratori si ritrovano giĂ in una situazione personale e di salute delicata. “La spending review ha ingenerato un ulteriore problema: la sospensione del pagamento delle ferie non godute al personale supplenteâ€?. Descrivono anche due questioni aperte: il ripristino degli scatti di anzianitĂ e l’Intesa sul lavoro pubblico del 3 maggio 2012.

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n vista dell’avvio di un nuovo anno scolastico, incontriamo i segretari territoriali Cisl Scuola di Brescia, Luisa Treccani, e della Valle Camonica, Elisabetta Possessi, per delineare il quadro della situazione. I due segretari descrivono in modo molto dettagliato questioni per le quali servirebbero intere pagine editoriali, evidenziando gli aspetti problematici ancora aperti sulle operazioni propedeutiche all’avvio del nuovo anno. Affrontando la questione delle assunzioni, i Segretari territoriali non possono che esprimere soddisfazione per il piano di immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2012/13.

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determinante, insieme alla Uil Scuola, allo Snals ed alla Gilda�. Il piano triennale sopraccitato, tenacemente sostenuto proprio dalla Cisl e Cisl Scuola, rafforza l’obiettivo della stabilizzazione del lavoro nella scuola, con le conseguenti ricadute positive sugli interessi dei lavoratori, su una piÚ efficace organizzazione del lavoro e sulla crescita qualitativa dell’offerta formativa. Sono 403 i posti assegnati al territorio bresciano: 26 assunzioni su sostegno da ripartire nei vari ordini di scuola, 21 docenti scuola d’infanzia, 121 della scuola primaria, 167 per la secondaria di primo grado e 68 per la secondaria di secondo grado.

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In quel tempo, si riunirono attorno a GesĂš i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: “PerchĂŠ i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?â€?. Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato IsaĂŹa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uominiâ€?. (...)

Guardarsi dentro

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assato. In alcuni casi la storia e l’esperienza invece che insegnare uccidono la coscienza. Offrono motivi per non pensare e per non guardare, per accontentarsi di non sbagliare. Ma solo formalmente. PerchĂŠ questo modo di pensare – che uccide la visione interiore delle cose – garantisce soltanto la correttezza e non tocca in nulla la vita. A questo modo di pensare si è dato il nome, in epoca moderna, di ideologia e, se si vuole, in ambito ecclesiale, di tradizionalismo (non di tradizione), a indicare un sistema che chiede un’adesione assoluta ad alcune certezze indotte e, di converso, garantisce una certa tranquillitĂ d’animo, una sicurezza che, andando a guardare invece le cose una a una, a verificarle, a scoprirle e ad amarle, non si potrĂ mai raggiungere. Ăˆ il pensiero massificato, il giudizio regolato dal pre-giudizio, è la scaramanzia e la superstizione. In un concetto solo: è tutto quello che entra nel cuore dell’uomo e lo sporca, lo corrompe. Non si amano le cose in generale, e non si ama l’umanitĂ , la libertĂ ,

la religione. L’uomo può amare solo in concreto, può amare solo quando incontra qualcuno dall’altra parte. L’ossequio, non è ancora amore e l’amore per l’ideologia è la faccia oscura del fondamentalismo. Lo si legge facilmente guardando la storia dell’umanitĂ . Chi non si è lasciato sporcare dalla generalizzazione dei sentimenti è stato capace di guardare l’uomo e i suoi bisogni e ha scoperto anche come l’agire di Dio fosse sempre creativo oltre che creatore e che non c’è storia giĂ scritta se non quella della ricerca di amore tra gli uomini e con Dio. Il resto sono le generalizzazioni e le scuse e le categorie di comportamento che piacciono o scandalizzano, che fanno gridare alla libertĂ o alla costrizione. Ma chi giudica libertĂ e costrizione? Categorie sociali o la profonditĂ dell’animo dell’uomo? Quello che dice GesĂš è fondamentale per rispondere a questa domanda. Lo spirito interiore sporcato e corrotto dalle categorie umane non riesce piĂš a guardarsi dentro e a scoprire la sua radice di creatura, cioè di essere fatto da Dio e strutturalmente a

lui legato. Le categorie umane che costringono alla sicurezza e che sembrano mettere al sicuro dalle costrizioni delle ideologie sono esse stesse ideologie perchĂŠ generalizzano e narcotizzano la ricerca interiore di quello spirito che è l’opera iniziale di Dio e che GesĂš chiede di recuperare al di lĂ delle facciate di sicurezza, delle mode e dei possibili valori alternativi. L’incrostazione dell’interioritĂ rende difficile, e talvolta impossibile, la scoperta dell’interioritĂ spirituale e il discorso di GesĂš pare ingenuo a chi lo interpreta come il semplice richiamo a non lasciarsi dominare dalle leggi degli uomini: è invece un appello fondamentale che scoperchia l’ipocrisia di ognuno, soprattutto di chi crede di essere libero e di decidere per se stesso. Ăˆ il richiamo a guardarsi dentro e a ripulirsi da quelle incrostazioni che non fanno piĂš sentire il richiamo di amore di Dio. E che fanno pesare l’uomo per quanto sta nelle categorie e non per quel fratello da amare nelle sue contraddizioni e nella sua storia personale. Ăˆ solo credersi liberi e al sicuro.

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*LXGD H OD FROSD GHOOD IDOVLWj La “colpa piĂš graveâ€? di Giuda “fu la falsitĂ , che è il marchio del diavoloâ€?. CosĂŹ Benedetto XVI si è rivolto ai fedeli, alla recita dell’Angelus, dal palazzo apostolico di Castel Gandolfo del 26 agosto scorso, invitando, per intercessione di Maria, “a credere in GesĂš, come San Pietro, e a essere sempre sinceri con Lui e con tuttiâ€?. Il Papa ha ripreso il Vangelo della domenica, che “presenta la reazione dei discepoliâ€? al discorso – meditato nelle scorse domeniche – sul “pane della vitaâ€?, “che GesĂš pronunciò nella sinagoga di Cafarnao dopo aver sfamato migliaia di persone con cinque pani e due pesciâ€?. “L’evangelista Giovanni – che era presente insieme agli altri

Apostoli – riferisce che ‘da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano piĂš con lui’â€?, ha ricordato Benedetto XVI, “perchĂŠ non credettero alle parole di GesĂš che diceva: Io sono il pane vivo disceso dal cielo, chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivrĂ in eternoâ€?. Parole, ha aggiunto a braccio il Papa, “difficilmente accettabili e comprensibiliâ€?: infatti “questa rivelazione rimaneva per loro incomprensibile, perchĂŠ la intendevano in senso solo materiale, mentre in quelle parole era preannunciato il mistero pasquale di GesĂš, in cui Egli avrebbe donato se stesso per la salvezza del mondoâ€?. “Vedendo che molti dei suoi disce-

poli se ne andavano, GesĂš – riporta papa Benedetto – si rivolse agli Apostoli dicendo: ‘Volete andarvene anche voi?â€?. Da qui la risposta di Pietro – “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dioâ€? – ma anche la reazione di Giuda, che “avrebbe potuto andarsene, come fecero molti discepoli; anzi, avrebbe dovuto andarsene, se fosse stato onestoâ€?. Invece Giuda “rimase con GesĂšâ€? perchĂŠ “si sentiva tradito, e decise che a sua volta lo avrebbe traditoâ€?: egli “era uno zelota, e voleva un Messia vincente, che guidasse una rivolta contro i romani. Ma GesĂš aveva deluso queste atteseâ€?.


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“L’impegno della Chiesa nella promozione della coesione sociale in Europaâ€?. Di questo parleranno vescovi e delegati delle Conferenze episcopali d’Europa responsabili per le questioni sociali a Nicosia (Cipro) dal 3 al 5 settembre. A convocare l’incontro è la Commissione del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) per le questioni sociali “Caritas in veritateâ€?, presieduta da mons. Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste. Accolti

Il 26 agosto del 1978, 34 anni fa, saliva al soglio pontiďŹ cio il patriarca di Venezia, Albino Luciani (nella foto), che assunse il nome di Giovanni Paolo I in omaggio ai suoi due illustri predecessori: Giovanni XXIII e Paolo VI. Il “Papa del sorrisoâ€?, come venne immediatamente deďŹ nito, fu trovato esanime nel suo letto la mattina del 28 settembre, appena 33 giorni dopo. La brevitĂ del suo pontiďŹ cato non ne ha offuscato comunque

dall’arcivescovo di Cipro dei Maroniti, mons. Youssef Soueif, i vescovi europei cercheranno di rispondere ad una serie di domande: “Su che cosa si basa oggi la coesione sociale? Quali sono gli elementi che la mettono a repentaglio a livello locale ed europeo? Ăˆ possibile un’Europa coesa che dimentichi le sue radici cristiane? E, qual è il ruolo della Chiesa?â€?. Ad aprire i lavori sarĂ il vice-presidente del Ccee, il card. Angelo Bagnasco.

la grandezza. A sottolinearlo è stato mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e biografo di papa Luciani, in un lungo articolo pubblicato nei giorni scorsi da “L’Osservatore Romanoâ€?. Mons. Bertolone ha richiamato l’ereditĂ di Papa Luciani, di cui ricorre anche il centenario della nascita, e il suo invito ai fedeli a prendere sempre maggiore coscienza delle proprie responsabilitĂ e a essere pronti testimoni della fede.

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uattromila volontari, 98 incontri con 271 relatori, 21 spettacoli e nove mostre. In sette giorni di Meeting, a Rimini sono state registrate circa 800mila presenze, provenienti da piĂš di 40 Paesi. Il tema dell’edizione 2013 sarĂ â€œEmergenza uomoâ€? mentre a maggio in Egitto si terrĂ il Meeting del Cairo su “L’educazione alla libertĂ â€? (www.meetingrimini. org). Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli commenta, in questa intervista, l’edizione conclusa il 26 agosto Ăˆ giĂ possibile un bilancio del Meeting 2012? “Il bilancio è positivo. Quello condotto nei giorni scorsi è stato un dibattito sui grandi temi. Mediante una interlocuzione reale col mondo della politica ci si è confrontati su giovani, crescita, tasse e lavoro. Ăˆ evidente come l’incontro tra le diversitĂ nasca da qualcosa che viene prima, non dopo: ci si incontra a partire dalla passione per la veritĂ e la bellezza. Questa è un’energia popolare capace di rappresentare la realtĂ viva e imprenditoriale del Paese. Quello che accade qui è veramente patrimonio di risorse e energie indispensabili’â€?. “Emergenza uomoâ€? è il tema del prossimo Meeting. PerchĂŠ questa scelta? “Viviamo, come diceva Pier Paolo

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ripetibilitĂ dell’uomo. Chiediamo la libertĂ a partire dalla necessitĂ degli uomini di vivere all’altezza dei loro desideri. Il desiderio, lo ha detto ad Assago nel 1987 don Luigi Giussani, è l’unico vero punto di forza anche nei confronti del potereâ€?. I politici ospiti hanno detto che vedono l’uscita dalla crisi. Un Meeting all’insegna dell’ottimismo. Se lo aspettava? “Questo è uno di quei casi in cui si fa davvero fatica a distinguere ciò che ci si aspetta da ciò che si speraâ€?. Sono venuti dal Meeting segnali per un nuovo impegno politi-

co da parte dei cattolici italiani? La politica è fatta dagli uomini. C’è bisogno di persone che credano nel bene comune. I cattolici sono uomini come gli altri, ma dovrebbero avere una motivazione in piĂš: il loro impegno dovrebbe partire dalla fedeâ€?.

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3DROR 9, H OD FRQRVFHQ]D GHOO¡XQLYHUVR Ha destato impressionea notizia della morte di Neil Armstrong (nella foto), il primo uomo a sbarcare sulla Luna. Aveva da poco compiuto 82 anni. Alle 22, 17 minuti e 40 secondi di domenica 20 luglio 1969 (ora italiana) il modulo lunare Lem “Aquilaâ€? atterrava sulla Luna, nella zona chiamata Mare della TranquillitĂ . Sei ore piĂš tardi, alle 4 e 57 minuti, del 21 luglio Armstrong metteva piede sul suolo lunare. L’impresa fu un evento televisivo seguito in diretta

da circa 600 milioni di spettatori. Tra questi c’era anche Paolo VI. Pochi minuti dopo l’approdo del Lem inviava ai protagonisti questo messaggio: “Onore, saluto e benedizione a voi, conquistatori della Luna, pallida luce delle nostre notti e dei nostri sogni! Portate ad essa, con la vostra viva presenza, la voce dello spirito, l’inno a Dio, nostro Creatore e nostro Padre. Noi siamo a voi vicini con i nostri voti e le nostre preghiere�. Non fu l’unico intervento

del Papa per la storica impresa. Il 20 luglio all’Angelus, da Castel Gandolfo, aveva auspicato che la conquista della spazio signiďŹ casse anche un vero progresso per l’umanitĂ afitta da guerre e dalla fame. Paolo VI avrebbe poi ricevuto in udienza Armstrong e i suoi due colleghi il 16 ottobre. “Con la vostra intrepida avventura – furono le sue parole – l’uomo ha compiuto un altro passo verso una maggiore conoscenza dell’universoâ€?.

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alle 20.30 la recita del S. Rosario meditato e la benedizione eucaristica. La novena si concluderà venerdÏ 7 settembre, vigilia della solennità della Natività della Beata Vergine Maria, quando alle 20.30 prenderà il via la veglia eucaristica mariana in preparazione alla festa patronale che si protrarrà sino alle 6 di sabato 8 settembre. Al proposito la comunità degli oblati delle Grazie ha ai chiesto fedeli e devoti del Santuario la partecipazione a un’ora di adorazione. Durante

tutto il tempo della veglia saranno disponibili sacerdoti per le confessioni. Molte le celebrazioni in programma per la giornata di sabato 8 settembre. Sante messe verranno celebrate alle 7, 8, 9, 10 e 15. A queste si aggiungeranno quella delle 11 presieduta dal Patriarca di Gerusalemme, quella delle 16 presieduta da mons. Mario Piccinelli, rettore del Santuario, con la Benedizione dei bambini, e il solenne pontificale delle 18 presieduto dal vescovo Monari.

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a Polonia di Karol Wojtyla è la meta del quarto pellegrinaggio diocesano di questo 2012, dopo quelli a Fontanellato, all’Abbazia di Lèrins (per sacerdoti), a Santiago de Compostela, presieduto da mons. Giacomo Canobbio e in Bulgaria con il vescovo Monari. A guidare questo nuovo pezzo del cammino della Chiesa bresciana nel mondo sarĂ il vicario generale mons. Gianfranco Mascher. Anche il pellegrinaggio in Polonia, che prende il via martedĂŹ 4 settembre, risponde all’intento, sottolineato anche dal Vescovo nella presentazione del programma 2012, di porsi come aiuto pastorale nella riscoperta di queste tre dimensioni attraverso gli elementi essenziali che lo costituiscono, cosi come sono presentati dal vademecum per la pastorale dei pellegrinaggi della diocesi: ascolto della Parola, penitenza e conversione, celebrazione eucaristica e caritĂ -testimonianza. Nella giornata di martedĂŹ 4 settembre mons. Mascher e i pellegrini che hanno accolto questo nuovo invito partiranno da Bergamo alla volta di Cracovia, per trasferirsi, poi, a Czestochowa. La mattinata di mercoledĂŹ 5 settembre sarĂ interamente dedicata alla visita del santuario mariano di Jasna Gora, il piĂš importante della Polonia, che custodisce l’immagine della Madonna nera cara alla devozione e pietĂ popolare dei polacchi. Nel pomeriggio il gruppo dei pellegrini bresciani, una cinquantina, farĂ tappa a Wadowice, cittĂ natale di Karol Wojtyla per la visita della casa museo e della chiesa parrocchiale dove

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Anche le tappe della terza giornata del pellegrinaggio, quella di giovedÏ 6, sono strettamente legate alla figura di Giovanni Paolo II. Nel corso della mattinata, infatti, mons. Gianfranco Mascher e i pellegrini bresciani visiteranno a Cracovia il monastero che custodisce le spoglie di Santa Faustina Kowalska, per rendere omaggio al culto della Divina Misericordia. Si porteranno poi a per Wieliczka per la visita alle miniere di salgemma. Il pomeriggio sarà dedicato alla visita di Cracovia, luogo collegato all’ordinazione sacerdotale ed episcopale di Karol Wojtyla. VenerdÏ 7 settembre, i pellegrini visiteranno Auschwitz, oggi museo del Martirologio. In giornata, poi, il trasferimento in aeroporto per il ritorno a Brescia.

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/D *LRUQDWD SHU OD VDOYDJXDUGLD GHO FUHDWR Ăˆ in programma per il 1° settembre la 7ÂŞ edizione della Giornata per la salvaguardia del creato, un appuntamento fortemente voluto dalla Conferenza episcopale italiana per favorire la riessione e la presa di coscienza di come la tutela dell’ambiente, dono di Dio, sia un campo in cui ogni credente deve dare il proprio contributo. “Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terraâ€? è il

tema che i Vescovi italiani hanno scelto per il messaggio che accompagna l’imminente giornata. Nel testo, per altro giĂ diffuso da tempo, si legge che: “Celebrare la Giornata per la salvaguardia del creato signiďŹ ca, in primo luogo, rendere grazie al Creatore, al Dio Trino che dona ai suoi ďŹ gli di vivere su una terra feconda e meravigliosaâ€?. Ăˆ un invito, quello espresso nel documento della Cei, che non dimen-

tica le tante sofferenze che anche la terra italiana ha conosciuto nel corso dell’anno, a partire dal recente terremoto che ha colpito l’Emilia e il Mantovano. Chiaro l’invito espresso dai vescovi: comprendere “che la creazione ci è donata da Dio, che essa stessa si fa percorso verso Dio e ci fa sperimentare il dialogo tra di noi nella veritĂ , come fratelli che hanno riconosciuto la paternitĂ gratuita di

Dioâ€?. Per sensibilizzare le parrocchie bresciane a dare il dovuto risalto alla Giornata del 1° settembre, don Gabriele Scalmana (nella foto), che all’interno dell’UfďŹ cio per l’impengo sociale si occupa di tutela del creato, ha provveduto ad inviare a ogni parroco una dettagliata pubblicazione in cui, oltre al messaggio dei Vescovi, sono contenute indicazioni per la preparazione e l’animazione delle celebrazioni.

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Sabato 1 settembre Ore 15 - Bienno - Incontro con il mondo educativo delle parrocchie dell’erigenda unità pastorale della Val Grigna presso la Sala della comunità . Domenica 2 settembre Ore 10 - Novagli - S. Messa nell’aniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale. MartedÏ 4 settembre Ore 16 - Brescia - Incontro presso la sede della Cgil.

La Cancelleria della Curia diocesana comunica i seguenti provvedimenti. Il sac. don Franco Bresciani, parroco di Barghe, è stato nominato amministratore parrocchiale delle parrocchie di S. Michele Arcangelo in Provaglio Val Sabbia (sopra) e S. Maria Assunta in Provaglio Val Sabbia (sotto). Il sac. don Carlino Cirelli, già parroco delle parrocchie di Tavernole sul Mella e Lavone, è stato nominato per il servizio pastorale presso la diocesi di

Almenara in Brasile. Il sac. don. Gianni Festa, assistente ecclesiastico delegazione lombarda UniversitĂ Cattolica, giĂ presbitero collaboratore per incarichi diocesani, è stato nominato presbitero collaboratore di Castegnato. Padre Manuel Ceola, dell’Istituto dei religiosi Missionari Comboniani del Cuore di GesĂš, è stato nominato presbitero collaboratore festivo delle parrocchie di Tremosine (Pieve, Sermerio, Vesio e Voltino).

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elle prime ore del 28 agosto scorso è morto all’etĂ di 93 anni mons. Maffeo Ducoli, vescovo emerito di Belluno. Il Vescovo, fortemente legato alla comunitĂ di Breno (paese d’origine dei genitori), è morto all’ospedale di Verona-Negrar, dove era degente da tempo. L’annuncio della morte è stato dato da mons Giuseppe Andrich, suo successore alla guida della diocesi bellunese. ‘‘L’anima di questo pastore – ha scritto mons. Andrich – che ha servito per due decenni la diocesi di Belluno-Feltre e per otto anni, quale vescovo ausiliare, quella di Verona, ritorna al Signore ricca di meriti e di opere’’. Tra i meriti di mons. Ducoli anche l’invito e l’ospitalitĂ di Giovanni Paolo II a Lorenzago di Cadore, per le sue prime vacanze fuori Castelgandolfo. Le esequie sono state presiedute dal presidente della Conferenza episcopale triveneta, il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, nella basilica di Santa Anastasia a Verona. Al termine della celebrazione, la salma di mons. Maffeo Ducoli ha fatto ritorno a Breno dove è stata tumulata nella chiesa di San Maurizio. Negli anni del suo episcopato a BellunoFeltre, dal 1975 al 1994, mons. Ducoli ha lasciato un’impronta in vari settori, dalla religiositĂ , all’organiz-

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di Belluno. Particolare attenzione è stata prestata dal vescovo Ducoli alla “pastorale del turismoâ€?, con la valorizzazione del patrimonio paesaggistico delle Dolomiti anche in prospettiva spirituale e religiosa. Nato a San Mauro di Saline, nel Veronese, il 7 novembre 1918, mons. Ducoli venne ordinato sacerdote il 30 maggio 1942 a Savona. Il suo primo incarico fu quello di vicario cooperatore a Sciarborasca (in provincia di Genova e diocesi di Savona), prima di trasferirsi a Roma come alunno del Pontificio seminario lombardo a Roma. Nel dicembre del

1948 venne inviato come addetto alla Nunziatura di Honduras, quindi segretario anche della nunziatura di Nicaragua ed incaricato d’affari “ad interim� in Honduras. Nel 1952 rientra a Roma e prende servizio in Segreteria di Stato, sezione affari ordinari, ove era sostituto mons. Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI. Il 22 aprile 1967 venne eletto vescovo ausiliare di Verona. Il 22 novembre 1975 iniziava il suo ministero a Belluno e Feltre che si concluse, con l’accettazione delle sue dimissioni da parte di Giovanni Paolo II, nel 1994.

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di presidente della Caritas e della commissione diocesana assistenza. Impegni che lasciò l’anno successivo quando il Vescovo lo indicò come parroco a Rovato. Nella cittadina franciacortina rimase sino al 1989 quando fece ritorno a Brescia come assistente spirituale del Centro Paolo VI. Canonico della Cattedrale dal 1989. Ăˆ stato funerato e sepolto a Flero l’11 agosto scorso. Il 21 agosto è scomparso don Giuseppe Olivetti (secondo da sinistra), originario di Pralboino, dove era

nato il 5 settembre del 1930. Dopo l’ordinazione avvenuta a Brescia il 19 giugno 1956 don Olivetti era stato, come vicario parrocchiale a Mairano (1956-1959), a Milzano (1960-1968). Dopo un anno a servizio, come cappellano, della casa di riposo a Chiari (1968-1969) il sacerdote arrivò Comella, dove fu parroco per un trentennio, dal 1973 al 2003. Don Giuseppe Olivetti è deceduto all’Ospedale di Manerbio e i suoi funerali sono stati celebrati a Milzano il 23 agosto.

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l 10 novembre dello scorso anno terminava la sua esistenza terrena don Francesco Dorofatti. Nato a Verolanuova il 7 novembre del 1941 era stato ordinato a Brescia il 25 giugno 1966. Tutta la sua vita sacerdotale è stata spesa per il Seminario diocesano, che ha servito dal 1966, come vicerettore prima e come insegnante poi. Don Dorofatti è stato uno di quei preti che hanno fatto della scuola la loro principale forma di ministero sacerdotale. Per molti preti rimarrĂ per sempre “il Presideâ€?, quasi a perenne memoria della sua gioiosa ed entusiasta dedizione all’Istituto Zammarchi, la Scuola media e superiore del Seminario minore di via Bollani, divenuto la sua casa, il luogo di tutta la sua vita. Di carattere buono e gioviale, era facondo, versatile, a volte spumeggiante, capace di relazioni serene con tutti. Anche quel pizzico di ingenuitĂ fanciullesca che manifestava non era percepito come un limite ma come una sua grande libertĂ che rifuggiva dai condizionamenti dei giudizi. Nelle molteplici relazioni che coltivava e nelle sue attivitĂ non è mai venuta meno la prospettiva educativa e quella culturale. Come educatore non è stato solo un teorico della pedagogia, ma si è misurato lui stesso sul campo facendo il vicerettore e l’insegnante, seguendo in diocesi gruppi vocazionali di adolescenti e giovani. Nell’ordine culturale era convinto che i valori evangelici e

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curò la stesura di alcuni libri e collaborò ad alcune riviste pastorali. Cessata la scuola del Seminario minore e giĂ coinvolto nella malattia, si è dedicato ad un volume che non è riuscito a vedere stampato: una copia è stata posta nella sua bara, con gesto gentile e amichevole. La totale dedizione a tempo pieno alla scuola del Seminario non è stata in don Dorofatti una ragione, pur plausibile, per evitare una pastorale piĂš diretta: ha servito volentieri e con prontezza le parrocchie e le zone: giornate del Seminario, corsi per catechisti ed educatori, conferenze e celebrazioni straordinarie lo hanno sempre coinvolto, tutte le domeniche e tante sere dei giorni feriali. Questo gli permise di essere un buon conoscitore della diocesi, delle sue potenzialitĂ e dei suoi problemi. E ne parlava volentieri, con passione e competenza. Questo suo amore radicato e profondo alla Chiesa bresciana lo ha sorretto anche nei mesi della sofferenza: nei lunghi periodi di ricovero la sua mente e il suo cuore andavano ad una questione o l’altra della vita diocesana, desideroso di essere ancora utile alla comunitĂ . Ma i progetti di Dio non sono i nostri. Per don Franco Dorofatti c’era un altro disegno: continuerĂ a servire la Chiesa bresciana nella comunione dei santi, dopo aver lasciata una splendida testimonianza di cosa significhi “educare alla vita buona del Vangeloâ€?.

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8Q LQWHQVR OHJDPH FRQ OD FRPXQLWj GL 3LVRJQH Sono ormai trascorsi quasi 10 mesi dalla scomparsa di don Giovanni Arrighetti. Nato a Bossico l’8 gennaio dal 1942, ordinato a Brescia il 17 giugno 1967; ha svolto il suo ministero sacerdotale come vicario cooperatore nelle parrocchie di Malegno, dal 1967 al 1974 e di Salò (1974-1979) e come parroco a Demo di Berzo (1979-1989), Pisogne (1989-2002); Toline (1997-2002). Deceduto il 27 novembre dello scorso anno, i suoi funerali sono stati celebrati

nella chiesa di Pisogne, a signiďŹ care l’intenso rapporto che don Giovanni Arrighetti aveva instaurato con quella parrocchia che unisce il Sebino alla Valle Camonica. Un rapporto anche sofferto perchĂŠ lasciò la guida della comunitĂ anzitempo, ad appena 60 anni, dopo 10 anni esatti dal suo arrivo nel 1989. Quando cominciarono a manifestarsi i primi disturbi ďŹ sici, la diagnosi fu infausta: si trattava di una di quelle malattie progressive ma ine-

sorabili: si sarebbe aggravato sempre di piĂš, ďŹ no alla infermitĂ totale. Allora decise di ritirarsi in un appartamento messo disposizione dalla parrocchia di Pisogne. Sull’alto Sebino don Giovanni Arrighetti era giunto con entusiasmo, raccogliendo l’impegnativa ereditĂ pastorale lasciata da mons. Fortunato Spertini, chiamato a Brescia fra i collaboratori diretti del vescovo mons. Bruno Foresti. Cercò di mettersi subito al lavoro, proseguendo

le attivitĂ giĂ avviate con frutto e cercando di essere attento ad individuare anche nuove esigenze e necessitĂ . Ăˆ stato infatti un gran lavoratore e si indignava facilmente di fronte a tante cose che non andavano come dovevano. Gli anni della malattia l’hanno puriďŹ cato come l’oro nel crogiolo, vivendo in tutto il suo essere il mistero pasquale e testimoniando alla comunitĂ pisognese che solo dalla croce di Cristo scaturisce la salvezza.

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‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ƒ ƒ”‹–ƒ• ‹Â? ”‡–‡ La comunicazione di Caritas diocesana Brescia si avvale del supporto della rete: il sito internet www.brescia.caritas.it è stato di recente aggiornato con l’intento di documentare puntualmente il cammino in corso relativamente ai quattro ambiti di intervento di Caritas. Nell’area dedicata a Mano Fraterna segnaliamo le pagine riguardanti Fondo Briciole Lucenti e Ottavo Giorno, all’interno delle quali è sempre possibile trovare informazioni aggiornate e

modulistica necessaria ai fini della compartecipazione ai progetti da parte delle parrocchie. Con il lancio durante i mesi estivi della nuova campagna di comunicazione dell’Ufficio promozione volontariato giovanile, ContamINazione ha invaso anche il web. La sezione relativa racchiude tutte le proposte di volontariato destinate ai giovani dai 18 ai 30 anni. Anche il settore Emergenze e Mondialità si mantiene al passo con gli interventi della rete Caritas

in questo ambito, al momento attuale con un’attenzione specifica a ciò che si colloca nel contesto dell’emergenza terremoto in Nord Italia. La comunicazione multimediale passa anche da BresciaCaritas Newsletter. Per chi desidera restare aggiornato sulle novitĂ in corso, è sufficiente inviare un’email con la richiesta di iscrizione: caritas@caritasbrescia. it. Ăˆ possibile consultare l’archivio delle newsletter presente sul sito nella sezione dedicata.

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osĂŹ, ovunque nel mondo, in qualsiasi posto, il mio pensiero vada e si arresti, trova fedeli e operosi ponti, come eterno e mai soddisfatto desiderio dell’uomo di collegare, pacificare e unire insieme tutto ciò che appartiene davanti al nostro spirito, ai nostri occhi, ai nostri piedi, perchĂŠ non ci siano divisioni, contrasti, distacchi.

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l’altra rivolta ai referenti locali del Progetto di microcredito sociale. A supporto della realizzazione di questi “ponti di formazioneâ€? sono state curate alcune “Proposte per sostareâ€? (i sussidi: Tracce di comunitĂ e il relativo Caleidociclo della caritĂ , L’icona della TrinitĂ , Consegnati alla Parola) e alcuni “Strumenti perâ€? (i dvd: Animare la caritĂ in parrocchia, Nella caritĂ riscoprisi comunitĂ , Carcere specchio di relazioni, Chiesa, profumo di relazioni, Artigiani di CaritĂ ). Le “Proposte per sostareâ€? sono disponibili anche sul sito www.brescia.caritas. it, mentre i dvd si possono richiedere in Caritas diocesana Brescia (030 37 57 746).

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La figura del ponte, tratteggiata da Andric (1995) riverbera per Caritas diocesana Brescia l’immagine di una Caritas come “casa tra le caseâ€?, impegnata a tessere la rete dei legami, a moltiplicare le relazioni tra le persone, tra le famiglie, tra gruppi sociali, tra parrocchie. Sul versante educativo, l’immagine del ponte sollecita invece una formazione come accompagnamento (... si avvicinò e camminava con loro, Lc 24,15); invita a muovere dai bisogni formativi per costruire percorsi ad hoc; offre la possibilitĂ di attraversare le esperienze, le pratiche e i saperi; chiede di connettere ciò che si presenta disgiunto (emergenza-quotidianitĂ ; dimensione individuale-comunitaria, fede-vita). Questa suggestione di una “formazione-ponteâ€? trova concretizzazione nella proposta di Caritas diocesana Brescia dei “laboratori di caritĂ â€?: per-corsi di accompagnamento formativo finalizzati ad animare e sostenere la maturazione di stili di testimonianza comunitaria della caritĂ , a partire dagli specifici bisogni formativi espressi da una realtĂ par-

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Molte saranno le iniziative a livello nazionale e locale ancora in fase di programmazione e di cui verrĂ data notizia nelle settimane a venire. Quello che giĂ oggi è importante sottolineare è il senso che, complessivamente, dovrebbero avere queste celebrazioni. Dal punto di vista teologico e liturgico il “fare memoriaâ€? non è infatti semplicemente un ricordare, il riportare alla mente qualcosa di giĂ accaduto, ma il

fatto viene reso presente, con i suoi frutti ed i suoi effetti. Il memoriale per eccellenza è per i credenti, l’eucaristia nella quale si rendono nuovamente attuali la passione, la morte e la risurrezione di GesĂš Cristo. Se non vi fosse questa dimensione di comunione spirituale con Federico Ozanam a poco varrebbero le feste, gli eventi, le parole versate ed i brindisi. Obiettivo delle celebrazione che saranno messe

in campo per il bicentenario sarĂ quello di rendere attuale la domanda: cosa può fare oggi per noi, Federico? Forse riaccendere un po’ di passione nei nostri cuori, che paiono sempre piĂš rassegnati alle nubi che si accumulano di un presente pieno di incertezze e di un futuro arido di speranza. Lui era un mite, ma con le idee chiare su quale fosse lo scopo della vita: vedere ed amare Dio in ogni fratello che incontrava.

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arĂ Mariella Bombardieri a coordinare il progetto di formazione proposto ai volontari delle Case della San Vincenzo, che partirĂ il 25 settembre alle ore 18.30 col tema “Essere volontari della San Vincenzo: uno stile di aiuto, una filosofia nella relazione con l’ospite e con l’organizzazioneâ€?. Il 24 ottobre ed il 28 novembre si terranno i due successivi con i seguenti temi: “Essere volontari capaci di cambiare e di collaborareâ€? e “La gestione delle emozioni nella relazione d’aiutoâ€?. Gli incontri si terranno presso i locali dell’oratorio di S. Zanino, adiacenti alle Case. La formazione è un percorso che dura tutta la vita poichĂŠ in tutte le età è possibile cambiare, apprendere cose nuove, fare nuove esperienze. Il volontariato può essere una di queste nuove esperienze e richiede una preparazione adeguata. Per essere volontari infatti è importante non solo la motivazione e la spinta emotiva ad aiutare, ma anche la formazione. Il volontariato non è solo un sentimento di “vaga compassioneâ€?, ma anche di impegno sociale e culturale e religioso. Per questo serve un progetto, uno spazio di pensiero, una rielaborazione. Il desiderio di fare volontariato è solo il punto di partenza per l’azione di aiuto e di solidarietĂ che rischia di perdere di incisivitĂ senza un sostegno ed una preparazione. Ăˆ pensiero e riflessione, è un itinerario, è un investimento perchĂŠ chi aiuta abbia un’identitĂ , un ruolo, un’autorevolezza ed una competenza adeguate

all’intervento e alle necessitĂ delle persone in difficoltĂ . Deve aiutare a porsi delle domande: perchĂŠ aiuto, in base a quali obiettivi, a quale visione di uomo? La storia dimostra che non sempre l’aiutare il piĂš povero è stato un gesto di reale caritĂ poichĂŠ talvolta è stato un modo per ostentare la ricchezza, per mo-

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strarsi, per appagare propri bisogni. Queste cose possono accadere anche oggi. Essere in formazione vuol dire porsi delle domande, insinuare dei dubbi, accorgersi delle proprie confusioni per trovare una strada che permetta davvero di mettere al centro la persona che riceve l’aiuto. La formazione può evitare inoltre che il volontariato scada in qualcosa di routinario, burocratico o può sostenere i volontari in un momento di crisi e diviene una opportunitĂ per potersi ricaricare e rimotivare alla relazione d’aiuto. Spesso si pensa che il progettare sia tempo rubato all’azione, invece il tempo per pensare aiuta ad affrontare meglio l’azione.

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ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ ‘”Â?ƒ Žƒ ˆ‹‡”ƒ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ Bagnolo Mella riproporrĂ dal 7 al 9 settembre la 19ÂŞ edizione della “Fiera della Bassaâ€?. Nata come una sagra di paese, è divenuta negli ultimi anni un vero e proprio evento espositivo in grado lo scorso anno di attirare l’attenzione di oltre 10mila visitatori, e di fondere in un unico evento commercio, agricoltura, industria, artigianato e volontariato. Organizzata dall’amministrazione comunale e patrocinata oltre che dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Brescia anche da

diversi Comuni della Bassa, la manifestazione si declinerĂ lungo un arco temporale di tre giorni densi di iniziative che vedranno – oltre ad un ampio spazio espositivo – il susseguirsi di spettacoli di cabaret con interpreti da Colorado Cafè e da Zelig Off, spettacoli di supercross, sďŹ late cinoďŹ le, auto e trattori d’epoca. Nel presentare la manifestazione il sindaco di Bagnolo, Cristina Almici, parla della scelta di riproporre la Fiera della Bassa Bresciana. Sottolineando

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on la pausa estiva ormai alle spalle – anche se per molti volontari si è trattato di un periodo di intensa attività – riprendono gli appuntamenti e gli impegni di riflessione, discussione e programmazione all’interno del mondo del volontariato. Si inizia con tre incontri rivolti alle associazioni bresciane in preparazione della 6ÂŞ Conferenza nazionale del volontariato che si svolgerĂ quest’anno a L’Aquila, dal 5 al 7 ottobre. Si tratterĂ di un momento ampio di confronto e dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato e su come possa rappresentare una valida risposta per uscire dalla crisi che coinvolge il nostro Paese, dando il proprio responsabile contributo per un radicale e costruttivo cambiamento. Gli appuntamenti nella nostra provincia, nei quali si inizierĂ a discutere i diversi temi posti sul tavolo, seguiranno questo calendario: lunedĂŹ 3 settembre ore 18 presso la sede del Csv di via Salgari 43/b – Brescia (tel. 030/2284900 - info@bresciavolontariato.it); martedĂŹ 4 settembre, sempre alle 18, presso lo Sportello Csv di Gardone V.T. via Matteotti, 300/e e mercoledĂŹ 5 settembre alle 18 alla Cassa Padana di Ceto in via Badetto, 4. Per partecipare agli incontri è necessario iscriversi inviando una mail o contattando i referenti dello Sportello Csv sul territorio. Da non dimenticare poi che il 2012 è l’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietĂ tra generazioni. L’Anno europeo mira a sensibilizzare l’opinione pubblica al contributo che

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che “solo se avremo la capacitĂ di rispettare il nostro passato, fatto di una brescianitĂ imperniata su un tessuto sociale importante – in cui cittadini, imprese e associazionismo non vivono scollate ma in sinergica collaborazione – potremo guardare al domani come ad una scommessa da vincere e non ad un azzardo improbabileâ€?. Lo scenario di questa tre giorni sarĂ una tensostruttura allestita in viale Europa per ospitare, stand, esposizioni e punto ristoro.

buone pratiche e proposte per un efficace dialogo intergenerazionale. Con questo incontro si intende infatti condividere e far conoscere le buone pratiche di invecchiamento attivo promosse, in particolare, dalle Associazioni bresciane. Queste iniziative di cittadinanza attiva rappresentano un capitale sociale di grande valore in grado di contrastare la solitudine e promuovere energia positiva nella nostra comunità . Il convegno si terrà venerdÏ 28 settembre alle 20.30 presso la Rocca S. Giorgio a Orzinuovi. Per questioni organizzative è necessario iscriversi entro martedÏ 25 settembre contattando la sede del Csv tel. 0302284900 o inviando una mail a info@bresciavolontariato.it.

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progetto intende, da un lato, far fronte alla necessitĂ , per queste madri, di poter disporre di un’abitazione a condizioni agevolate e, dall’altro, di poter afďŹ dare i propri ďŹ gli durante il tempo del lavoro. Proprio per questo, il complesso sarĂ destinato a due distinte funzioni. Un corpo di fabbrica – che sarĂ intitolato a “San Vincenzo de’ Paoliâ€? – ospiterĂ sei appartamenti, mentre l’altro – intitolato a “Gaetano Bonorisâ€? –

diventerĂ uno spazio di custodia, gioco e socializzazione per i piccoli ďŹ gli delle ospiti, compresi nella fascia da zero a tre anni. Il centro – che è uno dei progetti di solidarietĂ sostenuti dalla Fondazione Bonoris nell’ambito del 150° anniversario della nascita del conte, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – sarĂ inaugurato dal vescovo di Mantova, mons. Roberto Busti (nella foto), giovedĂŹ 27 settembre 2012 alle 11.

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a storia di quella che oggi conosciamo come via Pulusella, in città – una delle tante e belle traverse dell’antica e famosa via San Faustino – inizia solo nel 1904. All’inizio del nuovo secolo, infatti, il governo iniziò a studiare i mezzi migliori per favorire la costruzione di alloggi popolari, tanto che il 31 maggio 1903 vide la luce la legge che istituĂŹ gli Istituti per le case popolari. Sull’onda del rinnovato interesse nazionale per le fasce meno protette della popolazione, i Confratelli della Congrega – proseguendo la propria secolare attenzione al disagio abitativo – ritennero di intervenire in modo piĂš sistematico in favore di quanti avevano necessitĂ di un’abitazione ma non disponevano dei mezzi per procurarsela sul normale mercato immobiliare. Fu cosĂŹ che nell’ottobre del 1904 la Congrega acquistò dal Comune di

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sufficientemente ampia, ariosa e soleggiata. Sono dunque trascorsi piĂš di cent’anni e, nel frattempo, la cittĂ ha cambiato volto: nella via, però, si è mantenuto quell’equilibrio di abitazioni e di esercizi pubblici che da sempre la caratterizza. A fianco di 28 unitĂ immobiliari, infatti, ci sono un bar, un fiorista, un negozio di vestiti e oggetti antichi e una libreria antiquaria. Oltre a queste realtĂ commerciali, che ravvivano il vicolo con la loro presenza, ve ne sono tre che per le proprie finalitĂ meritano un cenno particolare: la Congrega, infatti, sceglie di riservare una parte del proprio patrimonio immobiliare ad enti e associazioni non profit che si impegnano nella tutela dei piĂš deboli. Al civico 6 ha cosĂŹ sede il laboratorio sArte, promosso dalla Fondazione Alessandro Cottinelli e gestito dalla cooperativa sociale Aesse: nell’atelier, che mira a sostenere un

percorso di inserimento lavorativo e di maturazione dell’autonomia personale, si svolgono lavori di alta sartoria e di riparazione e adattamento di capi di vestiario per conto sia di privati che di esercizi commerciali (030/290324). Al civico 14 ha sede l’associazione Vol.Ca. (Volontariato Carcere), che si prefigge lo scopo di aiutare le persone che vivono l’esperienza carceraria, le loro famiglie, come anche le loro vittime (030/42322), attraverso diverse forme di sostegno, ma soprattutto con la presenza di volontari negli istituti di pena cittadini. Al civico 10 ha invece sede “Piccoli passiâ€?, un’iniziativa di mutuo aiuto rivolta alle famiglie italiane e straniere che hanno bambini nella fascia di etĂ da zero a sei anni: è un luogo di incontro, di crescita, di gioco, di riflessione per condividere l’esperienza educativa con gli altri genitori ed aiutare i bambini a crescere in contesti aperti ed accoglienti (030/3775454).


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’1 e il 2 agosto scorso si è svolto a Nairobi, promosso dall’Istituto Paolo VI di Concesio e dalla Catholic University of Eastern Africa (Cuea), il convegno internazionale sul tema Paolo VI e la Chiesa in Africa. Il convegno, che ha visto la partecipazione di molti studiosi ed ecclesiastici di diversi Paesi africani, ha messo a fuoco il grande contributo offerto dal Papa bresciano per la crescita della Chiesa africana. Paolo VI fu il primo papa a recarsi in Africa. Lo fece nel 1969, quando compĂŹ un viaggio apostolico in Uganda per rendere omaggio ai martiri ugandesi. Il giorno del suo arrivo a Kampala, il 31 luglio, pronunciò un memorabile discorso ai vescovi dell’Africa, nel quale, tra l’altro, esortò gli africani a farsi missionari essi stessi. Questo viaggiò rivestĂŹ un’importanza particolare per Paolo VI, che al ritorno in Italia, nella sua prima udienza generale del mercoledĂŹ, a Castel Gandol-

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dini, presidente dell’Istituto Paolo VI, scomparso qualche giorno prima. La prolusione della sessione inaugurale è stata tenuta dal cardinale Polycarp Pengo, presidente della Secam, il Simposio delle conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar. Ha ricordato come l’identitĂ dell’episcopato africano e delle stesse Chiese locali trovi in Africa il suo radicamento e la sua forza innovatrice proprio nel carisma di papa Montini, che ha posto le premesse per una Chiesa che oggi appare sempre piĂš adulta, essa stessa missionaria. Nel corso delle due giornate si sono susseguiti numerosi interventi di carattere storico, biblico e teologico. Tra i relatori, il nunzio apostolico in Kenya, mons. Lebeaupin; l’arcivescovo di Blantyare (Malawi) e rettore del Cuea, mons. Ziyaye; il card. Pengo; il rev. Mpala, teologo del Cuea; il card. Arinze, prefetto emerito della Congregazione del culto divino; mons. Ventura, Nunzio apostolico in Francia; il rev. BĂŠrĂŠ, professo-

re ad Abidjan e presso il Cuea; mons. Adoukonou, segretario del Pontificio consiglio della cultura; il rev. Rtechira, segretario del Cuea, il card. Turkson, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, il rev. Kinpon, vicepresidente del Pontificio istituto “Giovanni Paolo IIâ€? per gli studi su matrimonio e famiglia; la sig.ra Muthigani, della commissione per l’educazione e l’educazione religiosa della Conferenza episcopale del Kenya, il card. Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa; mons. Onaiyekan, arcivescovo di Abuja; il rev. Segeja, della FacoltĂ di teologia del Cuea; p. Albanese, direttore delle Pontificie opere missionarie e della rivista “Popoli e missioneâ€? ed il card. Re, Prefetto emerito della Congregazione per i vescovi. Negli interventi sono state sottolineate la grandezza profetica di Paolo VI e il valore del suo insegnamento per quello che riguarda l’Africa. Sono stati evidenziati, in particolare, il suo invito affinchĂŠ gli africani fossero al con-

tempo “africani e cattoliciâ€? e la sua esortazione ad essere missionari della loro terra. Naturalmente il cammino della Chiesa africana è ancora molto lungo: questioni sociali, economiche, politiche e religiose esigono a livello continentale un rinnovato impegno per la causa dell’evangelizzazione. L’auspicio condiviso è stato quello che ha espresso Benedetto XVI nella conclusione dell’Esortazione apostolica Africae munus, al termine del Sinodo sull’Africa, in cui il Papa si augura che il Continente diventi un polmone spirituale per l’intera Chiesa cattolica.

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15.500 spettatori totali, un piĂš 146% di acquisti on line dall’estero, 1.820 la media giornaliera di pagine del sito visitate, tre pagine facebook. Il numero dei sold out (e in molti casi relativo overbooking) è ancora piĂš signiďŹ cativo se si pensa che quest’anno la capienza del teatro è passata da 1370 a 1500 grazie al ripristino della prima ďŹ la e all’aggiunta di alcune poltrone in platea. SigniďŹ cativi anche i dati sulla provenienza degli acquisti: ben 27 nazioni, 18 regioni e 77

province italiane. Il segreto? A quanto pare la formula vincente è un’equa miscela tra un cartellone di qualitĂ , un luogo suggestivo come quello del Vittoriale e una politica di marketing efďŹ cace. â€œĂˆ stata una stagione da record, in cui la risposta del pubblico ha superato le nostre migliori aspettative – dichiara Viola Costa, direttrice artistica del Festival – il pubblico sa scegliere e, malgrado la crisi, vuole scegliere. E, con il Vittoriale, sceglie non solo la qualitĂ del cartellone, ma

anche un luogo incantevoleâ€?. Forte dei risultati ottenuti, la macchina del Festival sta giĂ lavorando per la stagione del 2013, anno che si preannuncia straordinario, vista la concomitanza del 150° anniversario della nascita di D’Annunzio. Da attendersi quindi grandi sorprese giĂ a partire da settembre, sia sul fronte del Festival ďŹ rmato re:thinkart, sia su quello della Fondazione il Vittoriale degli Italiani guidata da Giordano Bruno Guerri, che da due anni collaborano.

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onosciamo le malattie del corpo, con qualche difficoltĂ le malattie dell’anima, quasi per nulla le malattie della mente: eppure, anche le idee delle mente si ammalano, talvolta si irrigidiscono, talvolta si assopiscono, talvolta, come le stelle, si spengono e, siccome la nostra vita è regolata dalle nostre idee, di loro dobbiamo aver cura...â€?. Ăˆ il pensiero del filosofo e professore monzese Umberto Galimberti ad illuminare quest’anno il percorso antropologico sui “Miti collettiviâ€? del nostro tempo, inserito nell’ambito delle iniziative culturali dedicate all’arte di vivere e promosse dai frati Servi di Maria. Per sei lunedĂŹ-martedĂŹ, dal 17 settembre e fino al 22 ottobre dalle 20.30 alle 22.30, il Convento dell’Annunciata sul Monte Orfano diverrĂ centro pulsante di conoscenza, discussione, dibattito e confronto su “Le ambiguitĂ del tempo presenteâ€?, a cui verranno dedicati, grazie alla conduzione di relatori

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di Pedagogia interculturale Raffaele Mantegazza. LunedĂŹ 15 ottobre l’attenzione si sposterĂ su “L’economia del dono. La dittatura del mercatoâ€? con l’accademico Carlo Sini, mentre lunedĂŹ 22 si chiuderĂ il percorso “Oltre i fanatismi, i fondamentalismi e le idolatrieâ€? guidati dal letterato Marco Gallizioli. “A differenza delle idee che pensiamo – spiegano gli organizzatori – i miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi che non sono logici, ma psicologici, e quindi radicati nel fondo della nostra anima, dove anche la luce della ragione fatica a far giungere il suo raggio. E questo perchĂŠ i miti sono idee semplici che noi abbiamo mitizzato perchĂŠ sono comode, non danno problemi, facilitano il giudizio e, in un’unica parola, ci rassicuranoâ€?. Il ciclo d’incontri, promosso in collaborazione con i Comuni di Rovato e Coccaglio, si prefigge di stimolare tutti coloro che intendono aderirvi a “recuperare la propria pre-

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senza (attiva e partecipe) al mondo attraverso una rivisitazione dei miti (sia individuali che collettivi)â€?, perchĂŠ “chi non ha il coraggio di aprirsi alla crisi, rinunciando a quelle ideemito che finora hanno diretto la sua vita, non guadagna in tranquillitĂ , ma altresĂŹ si espone a quell’inquietudine propria di chi piĂš non capisce, piĂš non si orientaâ€?. Per maggiori informazioni sul percorso, è possibile visitare il sito www.servidimariarovato.191.it oppure telefonare al numero 030/7721377.

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´0LVXUH G¡LQILQLWRÂľ LQ PRVWUD Misurare l’inďŹ nito, affermazione dicotomica sulla quale intellettuali, poeti, pittori, artisti di ogni estrazione si sono concentrati, producendo numerose forme di espressione artistica nel corso dei secoli. “Misure d’inďŹ nitoâ€? è proprio il tema della mostra che vede come protagonisti gli artisti del gruppo Gac - Giovane Arte Contemporanea, inaugurata mercoledĂŹ 29 presso Palazzo Martinengo, e che rimarrĂ allestita ďŹ no al 30 settembre, organizzata dall’UfďŹ cio oratori e giovani e della Fondazione Provincia di Brescia Eventi. Primo piano e mezzanino dello stabile di via Musei sono dedicati alle opere di Stefano Crespi, Liuba Gabriele, Anna-Rikka Emilia Leppälä e Fabiana Zanola; il piano nobile è riservato alla vincitrice del concorso Punto. Art 2011: Camilla Franzoni (nella foto un’opera). “Ci sentiamo ďŹ gli di Paolo

VI per quanto riguarda la sensibilitĂ nei confronti delle espressioni artistiche, ed in onore della sua ďŹ gura sono stati pensati sia il gruppo Gac che il concorso Punto.Art, che dal 2003 ad oggi hanno accompagnato i giovani nella loro crescita artisticaâ€?, spiega don Marco Mori che, nella doppia veste di direttore dell’UfďŹ cio oratori e giovani e di presidente del Forum degli oratori italiani, ricorda che la mostra è inserita nelle iniziative del primo happening degli oratori, in programma dal 6 al 9 settembre, che porterĂ a Brescia circa 1500 ragazzi che avranno modo, tra le altre attivitĂ , di visitare Palazzo Martinengo. Accanto alla mostra saranno inoltre organizzati alcuni eventi collaterali: sabato 8 settembre, alle ore 14 e alle 15.30, Paolo Bolpagni, storico dell’arte, curatore della mostra, terrĂ un workshop sull’arte contemporanea

durante il convegno H1O presso il Centro ďŹ era del Garda di Montichiari (sempre nell’ambito dell’happening degli oratori). Il sabato successivo, 15 settembre, alle ore 20.30 nella sala dedicata a Stefano Crespi, a Palazzo Martinengo, sarĂ invece l’architetto Stefano Abbastianotti, scenografo e allestitore, a parlare in merito a “Dare spazio alla contemporaneitĂ : allestire l’inďŹ nitoâ€?. A conclusione del periodo espositivo, inoltre, il 29 settembre, sempre alle 20.30, nella sala dedicata a Fabiana Zanola, l’artista stessa, anche architetto, ed il professor Raffaele Galli, illustreranno l’iniziativa “Architetto italianoâ€?, nata per promuovere l’edilizia nei luoghi di missione, in una conferenza dal titolo “Misura dell’inďŹ nito: l’architettura di Dioâ€?. La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni (lunedĂŹ escluso) dalle 16 alle 19, il sabato ďŹ no alle 22.


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“La piazza si accende� promossa dall’Associazione commercianti San Fedele di Palazzolo propone per domenica 1 settembre una serie di iniziative in piazzetta V. Rosa a partire dalle 16 con l’esposizione di opere dei bambini delle primarie per “Disegna la tua piazza in festa�. Seguono esibizione del gruppo di ginnastica artistica (17.30), di capoeira (18.30 con aperitivo a seguire), di tango argentino (20.30). Alle 21 concerto dei Mascoulisse Quartet e dalle 22.30 Dj set.

Con la prospettiva di valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale del territorio palazzolese, riprenderĂ dopo l’estate “Le meraviglie della terra del ďŹ ume – scopri i tesori palazzolesiâ€?. Ciò grazie alla fondamentale collaborazione delle Associazioni e dei Gruppi di volontariato locali e con la presenza degli studenti dell’Istituto di Istruzione superiore “G. Falconeâ€?, cui sarĂ afďŹ dato il ruolo di accompagnatori durante le visite presso la Pieve. Il Progetto

prevede l’apertura al pubblico dei monumenti piĂš rappresentativi della cittĂ a partire da domenica 1 settembre, in concomitanza con l’iniziativa “La piazza si accendeâ€? organizzata dall’Associazione commercianti San Fedele, per continuare in tutte le domeniche del mese di settembre, dalle 14.30 alle 18. Tra i monumenti visitabili la Torre del Popolo, il Castello medioevale con i camminamenti sotterranei, l’Antica Pieve (oggi Auditorium S. Fedele), la Torre

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Rotonda di Mura, la Cappella di S. Rocco, il Museo di storia ed architettura Navale, il Museo dei Ricordi di Guerra ed il parco del Palazzo Damioli-Cicogna sede della Fondazione Cicogna Rampana. GiĂ proposto tra marzo e giugno ha contato migliaia di visitatori, un risultato importante a dimostrazione del ruolo chiave dei luoghi storici come punto cardine da cui partire per un sempre piĂš ampio sviluppo del settore turistico. (l.d.)

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opo il grande successo ottenuto dai “Viaggi di Acquaâ€?, che hanno registrato la presenza di un folto pubblico durante le serate, toccando punte di circa 600 spettatori in alcune occasioni, il 30 agosto prenderĂ il via la seconda sezione del Festival, “Memorie di Terraâ€?, che promette di ribadire il medesimo successo sia per le proposte musicali, sia per quelle teatrali. Saranno 10 gli appuntamenti in programma fino al 15 settembre, diffusi sul territorio della provincia bresciana e in particolare delle Amministrazioni comunali che hanno raccolto l’invito partecipando ai due momenti del Festival. Le serate di apertura (30 e 31 agosto) saranno dedicate agli amanti della musica celtica e d’oltralpe. Si inizia con Suoni e balli d’Irlanda, che vede sul palco la formazione emiliano-romagnola dei Cisalpipers, che mescola classica, pop, world music, etnica e brani tradizionali, suonati con le pive emiliane, le cornamuse scozzesi, i whistles, la batteria e le percussioni. La serata successiva gli Chemin de Fer faranno ballare il pubblico al ritmo del Bal Folk, spaziando tra melodie tradizionali, e brani di nuova composizione: danze valdostane, occitane, piemontesi e delle diverse regioni della Francia. Nel cuore della programmazione di Memorie di Terra c’è, come d’abitudine, il teatro. Tre le proposte, replicate in piĂš occasioni: oltre al gradito ritorno delle “Donne di Terraâ€? (9 settembre a Gavardo) reduci dal successo delle tre repliche nella prima

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Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǣ ƒ…“—‡–‡””‡ˆ‡•–‹˜ƒŽǤ‹– parte de festival, torna sul palco per far divertire la platea di spettatori Paola Rizzi nei panni della tanto amata “Siura Mariaâ€?: dopo, “Paese mio che stai sulla collinaâ€?, “Non voglio mica la lunaâ€? e “Non sono una signoraâ€?, John Comini, autore, e Peppino Coscarelli, regista, presentano “Una vita spericolataâ€?, ironicamente definito “quarto episodio della Trilogia della Signora Maria, nuovo ed attesissimo spettacolo del Teatro Gavardo (1, 2,

4 e 6 settembre). In quest’episodio la protagonista è alle prese con un viaggio a Roma e con un’incessante girandola di caratteri e di sorprese, con situazioni e battute che regalano l’immediatezza e il lato comico della vita, in un dialetto bresciano di uso comune che offrirĂ anche una lettura ironicamente sociologica degli stili di vita delle nostre zone. MercoledĂŹ 5 settembre la Marmolux di Nuvolera (sostenendo, tra l’altro, interamente i costi della serata) ospiterĂ invece il primo passaggio provinciale di “Scarpagnanteâ€?, di e con Giorgio Felicetti, liberamente tratto dal romanzo “Saltatempoâ€? di Stefano Benni. Dopo il successo riscosso nei teatri d’Italia, Felicetti, bravissimo attore/narratore, porta a Nuvolera un autentico racconto di formazione, emozionante e palpitante, fatto di commozione, con un retrogusto di malinconia dolcissima e nostalgia per un’infanzia, non cosĂŹ lontana negli anni, ma lontanissima nei tempi, in cui comicitĂ , pathos e divertimento si alternano offrendo una genuina boccata d’aria pura per tutte le etĂ . Infine, in chiusura torna la musica mediterranea, suonata da Corimè (7 settembre) ed Etnikos (15 settembre), entrambe band “di casa nostraâ€?. I siciliani fratelli Giannone, che dal 2006 hanno dato vita ai Corimè, si esibiranno in La musica del mare, proponendo brani tratti dall’ultimo album “Zagaraâ€?, mentre agli Etnikos spetterĂ chiudere l’edizione 2012 di Acque e Terre con Danze e musiche dalle terre di confine, rispettando in pieno lo spirito del Festival.

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del dialogo è una caverna, sul Monte Fumo, durante la guerra del 15/18. Gli italiani vinsero una battaglia con gli austriaci tra il 12 e il 16 aprile 1916 sulle pendici di questo monte. Ma non si parla di battaglie, si parla di uomini. La battaglia è la cornice in cui sono inseriti i protagonisti: il medico militare Jacob Roumann e un graduato alpino italiano catturato, di cui solo alla fine si scoprirĂ l’identitĂ . Proprio per conoscerla viene mandato il medico che si porterĂ del tabacco, bene

prezioso in quelle condizioni. Grazie al fumo offerto al prigioniero questo comincia a parlare e, nel racconto di Carrisi, si inserisce il racconto dell’italiano che porterĂ il lettore in viaggio per l’Europa insieme al protagonista Guzman, l’uomo che aveva fatto dell’arte del fumo e del racconto la propria ragione di vita. Come una serie di scatole cinesi i racconti si intersecano, ma l’autore è bravo, e qualche volta anche un poco perfidamente divertito, sospendendo una storia

per riportarci nell’altra, cosĂŹ da vivere gli ultimi attimi della battaglia sul Monte Fumo e le vicende della vita di Guzman. Tra una sigaretta e l’altra; segno di pace tra due uomini che dovrebbero essere nemici. E poi le donne‌ tante, alcune piĂš importanti, tra cui quella dei fiori carta‌ perchĂŠ non ci sono storie di vita che non contemplino amore e poesia‌ perchĂŠ tutto può essere visto con occhi nuovi e scoprire persino le montagne cantare. E non è proprio una metafora. (m.t.)

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l Museo diocesano propone anche per quest’anno quattro conferenze con i maggiori nomi della storia dell’arte. Il tema, sotto cui si riuniranno tutti i quattro interventi è “L’ombra degli antichi - Il rapporto (contraddittorio) con il Classico in epoca modernaâ€?. Al centro della prima di queste conferenze la figura del Moretto e le parole di Valerio Guazzoni approfondiranno la scelta del naturale e il dialogo con i modelli del classicismo rinascimentale del pittore bresciano. Storico dell’arte, si è occupato di pittura dal Cinquecento all’Ottocento in area lombarda con particolare riguardo ai territori di Brescia, Cremona e Bergamo. Ha partecipato al comitato di alcune mostre (fra cui: Moretto da Brescia, Brescia, 1987; Il Seicento a Bergamo, Bergamo, 1988; Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, Cremona, 1994; Vincenzo Campi: scene del quotidiano, Cremona,

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na, dal Seicento al primo Ottocento. La sua produzione annovera lavori consistenti dedicati alla pittura di Carlo Maratti del quale è considerata la maggiore esperta mondiale. Ha collaborato anche a diverse mostre ed esposizioni. Il terzo appuntamento vedrĂ Liliana Barroero intervenire sul tema “Le arti e i lumi: l’Illuminismo e le arti figurativeâ€?. Dal 2008 è titolare della cattedra di Storia della Critica d’Arte presso la FacoltĂ di Lettere dell’UniversitĂ di Roma Tre. Le sue ricerche, prevalentemente sulla cultura figurativa dell’Italia centrale dei secoli XVII-XIX hanno dato origine a pubblicazioni dedicate sia a temi di carattere generale, sia a singoli artisti tra i quali si ricordano Nicolas Poussin, Orazio Gentileschi, Caravaggio. Si chiude il 27 settembre con “Il giro di boa: l’anima dell’Ottocentoâ€? con l’intervento di Barbara Cinelli, allieva di Paola Barocchi presso la Scuola normale superiore di Pisa, è pro-

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fessore associato di Storia dell’Arte Contemporanea presso la FacoltĂ di Lettere e Filosofia dell’UniversitĂ di Roma Tre. Tra le molte attivitĂ ha partecipato ad alcune esposizioni sull’Ottocento ed ha collaborato con il Museo civico di Riva del Garda per la risistemazione della sezione ottocentesca delle collezioni. Tutte le conferenze si tengono nel Salone del refettorio del Museo diocesano, via Gasparo da Salò a Brescia, con inizio alle 21.

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La creativitĂ artistica si può rintracciare anche in comuni cittadini i quali, ispirati dalle bellezze della natura, sanno tradurre in realtĂ idee e pensieri. Accade cosĂŹ per la monteclarense Marisa Ardenghi, la quale, da qualche anno, si dedica con passione a tele e pennelli. Due sono le mostre recenti che l’hanno vista protagonista, tappe di successo di un’evoluzione continua: la prima, nella Torre Romana (sede della Fondazione Canossi) a Bovegno, costituiva una personale in cui i visitatori hanno ammirato 25 dipinti a olio con paesaggi e scorci di paese. Tra gli ospiti anche il prefetto di Brescia Livia Narcisa Brassesco Pace che non ha fatto mancare la sua presenza attirata da affascinanti riproduzioni della natura. Analogo successo ha riscosso l’esposizione collettiva che

ad agosto si è svolta all’Istituto Salesiano San Bernardino di Chiari: tra gli otto artisti presenti, la monteclarense Ardenghi si è fatta notare per la freschezza e l’originalitĂ delle sue opere, sprigionanti colore e vivacitĂ . “Dipingere – confessa l’artista – è un modo per esprimere la mia personalitĂ . Nel corso degli anni ho affinato tecnica e ispirazione, ma è chiaro che punto a migliorarmi continuamente. Devo ringraziare l’associazione Martino Dolci, di cui sono membro nonchĂŠ uno dei probiviri, che mi ha sostenuto e nella quale mi trovo a mio agio per le indicazioni preziose che mi fornisceâ€?. In programma un’altra mostra che vedrĂ protagonista Ardenghi: a novembre esporrĂ nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Brescia in una collettiva particolarmente interessante. (f.m.)

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2003). La borsa di studio prevede la realizzazione di una ricerca sul tema L’immagine di “ieriâ€? della cittĂ di Brescia. La ricerca deve analizzare in dettaglio le immagini che l’arte pittorica e fotograďŹ ca hanno proposto della cittĂ di Brescia, dagli anni Venti del ‘900 al dopoguerra. Possono aderire gli studenti, i ricercartori e i dottorandi iscritti, in qualsiasi anno di corso, di Lettere e FilosoďŹ a, Accademia Santa Giulia e l’Accademia Laba. Info e dettagli su www.aref-brescia.it

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nche quest’anno l’Acoustic Franciacorta, Festival dedicato alla chitarra acustica, si appresta a conquistare addetti ai lavori, semplici ascoltatori ma anche i curiosi che si avvicinano per la prima volta a questi suoni in finger picking style che affascinano per la loro intensitĂ e pulizia. Il Festival, come sempre curato nei minimi dettagli da Giorgio Cordini per quanto concerne la direzione artistica e da Luisa Moleri per quella organizzativa, è iniziato il 25 agosto con un trittico di concerti molto interessanti. Sul sagrato della chiesa di Marone si sono esibiti Luca Pedroni che ha fornito un saggio del suo modern fingerstyle, il combo Stile Libero, progetto di Giorgio Cordini con Maria Alberti e Cesar Riviero e il grande Goran Kuzminac, autore di un paio di brani di successo alcuni decenni fa, “Stasera l’aria è frescaâ€? e “Ehi ci staiâ€?. L’artista slavo nativo di Zamun (Belgrado), oltre ad eseguire questi due pezzi nel corso della serata ha mostrato un’invidiabile tecnica chitarristica. Il Festival riprende poi questo fine settimana, il 31 agosto a Iseo sul sagrato della Pieve di Sant’Andrea (in-

gresso 10 euro) con altri tre ottimi artisti, Giovanni Ferro, Piera Dadomo e il mitico Shel Shapiro degli altrettanto mitici Rokes. La sera successiva, sabato 1 settembre presso la Cascina Clarabella di Cortefranca, altri due ottimi concerti, con il Marco Zappa duo e Emil Ernebro. Il giorno seguente, nel convento dell’Annunciata di Rovato, il pomeriggio sarĂ dedicato al seminario con Peter Finger “Accordature e tecniche della chitarra acusticaâ€? (20 euro), mentre la sera altri tre concerti, con Gabriele Zanetti e Anca Vasile (classica), Peo Alfonsi (jazz) e Peter Finger (fingerstyle). Dopo alcuni giorni di pausa l’Acoustic Franciacorta riprenderĂ poi il 6 settembre a Capriolo nella piazza Municipale, con un’altra triade di concerti, ospiti la band On the roof con un tributo ai Beatles, il modern fingerstyle di Sergio Altamura e la chitarra classica di Mauro Di Domenico. VenerdĂŹ 7 settembre, nel Santuario della Madonna dell’Avello di Ome, alle 18.30 un incontro con Pino Forastiere e Jon Gomm e con le chitarre del liutaio Marco Tonoli e la sera, alle 21, concerto dei due artisti con l’aggiunta del blues di Francesco Piu, preludio di uno scoppiettante fine settimana. Troppi gli eventi previsti

sabato 8 e domenica 9 per poterli elencare tutti, tra esposizioni, dimostrazioni, presentazioni, laboratori e dibattiti, che si svolgeranno tra Provaglio d’Iseo ed Erbusco. Tra questi segnaliamo in particolare sabato 8 a Palazzo Francesconi di Provaglio il concerto delle 21 con Massimo Varini, Emanuele Buono e Antonio Farcione, che forniranno tre esibizioni separate, e la conclusione al palazzo municipale di Erbusco domenica 9, alle 20.30, con il concerto finale che vedrà la partecipazione di Giovanni Pelosi (fingerpicking), Jontom (uklele) e l’ottimo arpista Vincenzo Zitello, maestro dell’arpa celtica. Inevitabile, vista la ricchezza del programma rimandare al sito www.franciacortalaif.it, oppure al contatto per mail a info@franciacortalaif.it o telefonico al numero 320/7038793.

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Anche nel periodo estivo, dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

In settembre il palinsesto del mattino si avvia alla programmazione ordinaria a partire dalla S. Messa feriale che torna in onda alle 6.25 (non più alle 7.30 dunque) dalla Casa Madre delle Ancelle della Carità di via Moretto. Celebra don Faustino Guerini. Nell’occasione Radio Voce ringrazia per la collaborazione e la disponibilità di questi mesi estivi i Frati Minori Francescani della chiesa di S. Gaetano in via Callegari.

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La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dal duomo di Santa Maria Assunta in Montichiari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

Ăˆ tutto pronto per il 1° Happening degli oratori che si terrĂ a Brescia e Bergamo dal 6 al 9 settembre. Un’esperienza per educatori e animatori che si ritroveranno a ragionare sul fare oratorio oggi, tra convegni, workshop, momenti di festa e condivisione. Attesi oltre un migliaio di partecipanti provenienti da tutta Italia. In Primo Piano (alle 11.20 circa) intervengono don Marco Mori sul senso e il programma di questo evento e Mauro Bignami

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€?, e la web tv, manderanno in onda il documentario “Start Upâ€?, i ragazzi della mistagogia incontrano mons. Monari al PalaBrescia. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv.

curatore del Kit educativo. Il commento al Vangelo è a cura di don Diego Facchetti . Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, in estate va in onda in versione ridotta dalle 11 alle 12. Dal 2 settembre torna anche su Radio Voce Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio Claronda alle 16; Radio Basilica Verolanuova alle 10.30; su Radio Ponte Manerbio alle 12.30 e su Radio RaphaÍl alle ore 9.

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´9HOLQH¾ SURQWH D URWRODUH GRYH YXROH PDPPD WY Per cominciare devi essere bella, anzi bellissima. Le forme sinuose, il portamento elegante e lo sguardo ammiccante, insomma deve essere tutto al posto giusto. Devi far vedere il tuo corpo a tutti, anche a chi non conosci e non vedrai mai in faccia. Devi metterlo in mostra vestendolo poco, sfilando e danzando a comando. Devi avere sempre il sorriso sulle labbra, ironica e spigliata quando serve, ma anche riflessiva e profonda se la situazione lo richiede. I tuoi sogni e le tue ambizioni devono essere sempre al di là di ogni aspettativa, devi raccontare storie e aneddoti interessanti, appassionanti. A una battuta

cattiva devi reagire con autoironia, devi assecondare con gentilezza un complimento malizioso. Ecco, devi essere tutte queste cose, per cominciare. Una volta fatto questo, hai il permesso di essere anche te stessa, se c’è ancora un po’ di spazio. Ma il consiglio è quello di aspettare, perchĂŠ se diventerai ricca e famosa ti dimenticherai presto com’eri quando tutto è iniziato. Vademecum per sfondare in tv come “velinaâ€?. Le vediamo da mesi, in orario da cena estiva, calcare il palco ambulante che gira per l’Italia ammorbando le piazze delle localitĂ turistiche piĂš popolari, e riscuotendo ovviamente gran succes-

so fra il pubblico in loco e il pubblico in poltrona. “Veline 2012â€?, di Antonio Ricci. L’ennesima dimostrazione che l’idolatria televisiva ha antiche radici, che siano quelle del sacrificio della vergine o quelle dell’adorazione del vitello d’oro: forze viscerali, disperate, anelanti, che ora piĂš che mai stritolano e solleticano le ossa della gente che compatta si esibisce in un 15% di share, un dato piĂš che significativo per la programmazione estiva. Le ragazze di Ezio Greggio sono tutto quello che dovrebbero essere e niente di piĂš, perchĂŠ la tv non tollera fuoricampo. Il valore di una donna nel

fiore dei suoi anni si misura con centimetri e chili, con i passi di danza e i bacetti lanciati verso la telecamera. Anoressia e bulimia sono malattie da debellare, si sa, lo dice anche la tv, soprattutto la tv: ed è sempre la tv, il paradosso della nostra epoca, che inneggia ogni ora al primato della perfezione del corpo, e in prima linea c’è la patinata e impolverata Mediaset e quei suoi bei programmi vedo-nonvedo nati dal peggio del peggio degli anni Ottanta, mantenuti in vita sotto mentite spoglie, epurati e angelicati quanto basta per non suscitare giustificate indignazioni. Gli ingredienti sono dosati con maestria: poche in-

quadrature strette, altrimenti si vede proprio tutto, argomenti sbarazzini ma mai esplicitamente volgari‌ il resto lo deve fare l’immaginazione del telespettatore. Ma il messaggio, anche se edulcorato e politicamente corretto, resta sempre lo stesso: se non diventi come tv comanda, non sei nessuno. Se non sei una donna televisiva, non sei una donna. Devi smussare i tuoi spigoli, i tuoi difetti, le tue semplicitĂ , le tue debolezze, le tue paure, le tue pazzie, cioè tutto quello in sostanza che ti rende unica e irripetibile. Devi diventare rotonda, devi rotolare. Ti spingono loro, dove vogliono loro, dove serve loro.


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on è un mondo fantastico, quello in cui agisce il “Cavaliere oscuroâ€? interpretato da Christian Bale, ma un rispecchiamento incrudelito delle polemiche contro le storture dell’oggi. Basti pensare che, in una scena del terzo e conclusivo episodio della saga di Batman firmata da Christopher Nolan, il terrorista Bane (Tom Hardy) guida un esercito di delinquenti all’assalto della Borsa di Gotham City, in una sorta di revisione esasperata e violenta del movimento Occupy Wall Street. Ad essere occupata, a un certo punto, è l’intera cittĂ , sottomessa a una minaccia atomica: con l’instaurazione di un regime di terrore da post Rivoluzione francese, in cui processi lampo condannano i buoni (e i ricchi) a una sorte inesorabile. Una situazione talmente drammatica da costringere l’uomo pipistrello a tornare in azione dopo otto anni di silenzio, nei quali si era addossato la colpa della morte del procuratore distrettuale Harvey Dent. Bruce Wayne, il miliardario che indossa la maschera di Batman, è in scarsa forma fisica e psicologica; anche il fidato maggiordomo Michael Caine cerca di trattenerlo.

Ma lo spettacolo deve cominciare, sia pure dopo un interminabile prologo: e di spettacolo coi fiocchi ancora una volta si tratta, fra stadi affollati che si disgregano, imponenti scene di massa, inseguimenti a perdifiato tra i grattacieli, il tutto calato in un’atmosfera di epico pessimismo. Alla fine, però, è impossibile negare una certa delusione. Quello realizzato da Nolan rimane un prodotto ben superiore alla qualitĂ media dei film di supereroi. Non riesce però a eguagliare il secondo episodio della serie, un capolavoro, terremotato dal talento di Heath Ledger e dalla spinta del suo Joker anarchico e devastatore. Di quel film ripropone quasi alla lettera lo schema, un crescendo trionfale del caos che nemmeno Batman sembra piĂš in grado di arginare. Con una scelta singolare il protagonista sparisce a lungo dalla storia, rinchiuso in una prigione dalla quale quasi nessuno è riuscito a evadere. Scompare per un bel pezzo anche Selina, la ladra divenuta sua ambigua alleata, che Anne Hathaway trasforma con grinta nel migliore dei coprotagonisti; vincendo il duello con Marion Cotillard, donna d’affari invischiata in una scalata all’impero economi-

co di Bruce, difficile da seguire nei suoi rivolgimenti. Come in tutti gli intrecci di Nolan – che firma anche questa sceneggiatura insieme al fratello Jonathan – non mancano colpi di scena, divagazioni e controversie interiori. Al regista inglese piace raccontare storie, non si limita a mettere in moto carrozzoni spettacolari senz’anima. Stavolta però il meccanismo mostra segni di stanchezza e lascia filtrare pure un po’ di noia, con la sensazione che il personaggio e i tormenti di Batman siano stati spremuti quanto era possibile – certamente al meglio – e che questo episodio non abbia in fondo molto da aggiungere. Lo spettacolo prende cosĂŹ la sua rivincita: la parte finale del film, concitata e grandiosa, con le ultime sorprese inaspettate, si segue ammirati dimenticando banalitĂ e passaggi a vuoto.

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Il record del prezzo del pieno di benzina ha un effetto valanga sulla spesa delle famiglie in un Paese come l’Italia, dove l’88% delle merci viaggia su strada. Ăˆ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che “il rincaro dei carburanti sommato all’aumento complessivo dei costi energetici per le bollette di luce e gas favorisce la ripresa dell’inflazione e mette a rischio la ripresa dell’economia. Il caro benzina colpisce gli alimentari con ogni

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pasto che percorre in media quasi 2.000 chilometri prima di giungere sulle tavoleâ€?. A subire gli effetti del caro carburanti sono, continua l’associazione, “anche le imprese agricole che in questo momento consumano grandi quantitĂ di gasolio per garantire l’irrigazione nei campi per salvare le coltivazioni agricole dal caldo e dalla siccitĂ . L’aumento dei costi energetici colpisce in realtĂ l’intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e

distribuzione, dove si stima che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale. Fare il pieno dell’automobile alle famiglie ora costa di piĂš che fare la spesa settimanaleâ€?. Secondo le elaborazioni della Coldiretti fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri è arrivato a costare 120 euro, un importo superiore ai 111 euro che mediamente le famiglie italiane spendono ogni settimana per fare la spesa, secondo l’Istat.

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i sta delineando l’insieme di misure governative atte a far ripartire l’economia italiana. Mancando giocoforza l’idea vincente, si procede con un mix di piccole e medie decisioni che, nel loro complesso, dovrebbero fare da lievito alla ripresa economica. Uno stock di assunzioni nella scuola, un’accelerata alla digitalizzazione di un Paese ancora carente di infrastrutture per internet, l’idea di non gravare con l’Iva alcune opere pubbliche di notevole importanza, il via a tutta una serie di leggi e regolamenti amministrativi che traducano lo sforzo riformista del governo Monti da buona volontĂ a regola quotidiana. Insomma, avanti per i sentieri che si sono dimostrati percorribili, dato che le ricette roboanti – non molte per la verità – si sono rivelate alla prova dei fatti impraticabili. Le tasse non si possono proprio diminuire, in un’Italia che sta sforzandosi a farle pagare a tutti; la vendita di beni dello Stato presuppone l’esistenza di compratori disposti a pagare bene; i grandi tagli alla spesa pubblica o le patrimoniali presuppongono indirizzi politici chiarissimi che certamente un governo tecnico non ha. Tra i meriti di questo esecutivo, c’è pure quello di aver riavviato la cosiddetta spending review, cioè una continua valutazione della spesa pubblica, per capire se e quanto essa sia positiva e ben disposta, strada

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una mano alle nuove generazioni con un riequilibrio del mercato del lavoro che, tra l’altro, portasse ad una minore precarizzazione del lavoro stesso. In questo caso, però, le buone intenzioni non sono state tradotte in brillanti azioni. Quanto proposto dal governo sembra portare a una crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile. Si tratta di una serie di novità – in particolare sulle partite Iva e sui contratti a tempo determinato – partorite piĂš nell’astrattezza delle aule universitarie che nella concretezza dell’economia attuale. L’idea che la precarizzazione si combatta con la

regolarizzazione forzata è ottima, ma puramente teorica: chiunque viva fuori da quelle aule universitarie sa che la reazione di tanti piccoli e medi imprenditori non sarĂ quella di “mettere in regolaâ€? alcune centinaia di migliaia di persone che ora lavorano ma con tutele e stipendi inferiori. Il rischio, invece, è quello di un taglio di massa di altrettanti “postiâ€? di lavoro. Un imprenditore, se ha assoluta necessitĂ di quel lavoratore, lo assume; altrimenti tende a precarizzarlo. Probabilmente ci saranno decine di migliaia di assunzioni controbilanciate da altrettanti addii a giovani che ora lavorano.

Cala la fiducia degli italiani Ad agosto l’indice del clima di fiducia dei consumatori mostra una lieve diminuzione, passando da 86,5 a 86,0. Lo rileva l’Istat. La componente riferita al clima economico generale aumenta da 68,7 a 69,4, mentre diminuisce da 92,9 a 92,0 quella relativa al clima personale. L’indicatore del clima corrente aumenta da 92,6 a 94,0, mentre quello relativo alla situazione futura diminuisce da 79,8 a 76,7. Migliorano lievemente i giudizi sulla situazione

economica dell’Italia (da -139 a -134 il saldo), mentre diminuiscono le attese (da -66 a -67). Le attese sulla disoccupazione risultano stazionarie (112 il saldo). Migiorano i saldi riguardanti le valutazioni e le attese sulla situazione economica della famiglia (da -70 a -64 e da -41 a -36 rispettivamente), ma peggiorano le opinioni su opportunità attuale e possibilità futura di risparmio (i saldi scendono, rispettivamente, da 131 a 122 e da -71 a -92). I giudizi sul-

la opportunitĂ all’acquisto di beni durevoli segnano un miglioramento (da -104 a -102). Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo è in netto calo (da 64 a 50). Le valutazioni sull’evoluzione nei prossimi dodici mesi indicano un’attenuazione della dinamica inflazionistica (il saldo diminuisce da 24 a 14). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nordovest mentre diminuisce nel Nord-est, al Centro e nel Mezzogiorno

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Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ’‡” ‹ †‹’‡Â?†‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ‹–Â?ƒÂ? Nel condividere la necessitĂ di dare concrete risposte sociali alle persone ed alle loro famiglie, colpite dalla profonda crisi economica che sta mettendo a dura prova molte realtĂ produttive del Bresciano, il Banco di Brescia ha aderito all’invito del Comune di Pontevico di agevolare i lavoratori in cassa integrazione e in mobilitĂ della societĂ in fallimento “Citman s.r.l.â€? (nella foto). Si tratta di 45 i lavoratori residenti in Pontevico

che, in attesa del rinnovo della cassa integrazione guadagni per proroga di sei mesi – per altro già avanzata presso il Ministero dalle organizzazioni sindacali – potranno ottenere, recandosi agli sportelli dell’istituto di credito bresciano un’apertura di credito in conto corrente a frazioni mensili per un importo complessivo di 2.800 euro. L’importo disponibile mensilmente, per un massimo di quattro mesi, sarà al massimo di

700 euro. Tale facilitazione non sarĂ gravata da alcun costo, sarĂ regolata a tasso zero e avrĂ una durata massima di tre mesi, a far data dall’ultima erogazione. Un importante ruolo, nella deďŹ nizione di questo accordo, è svoto dal Comune di Pontevico che si è fatto garante delle anticipazioni salariali a favore dei lavoratori residenti, come disposto con deliberazione di Giunta comunale n. 106 del 6 luglio 2012.

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uella del premier Mario Monti (che è arrivato addirittura a chiedere ai giornalisti Rai di non usare piĂš il termine “furbiâ€? nei servizi televisivi) è una vera e propria guerra contro l’evasione fiscale. Lorenzo Caselli, docente emerito di etica economica all’UniversitĂ di Genova, in questa intervista, fornisce alla “guerraâ€? del premier quella che potrebbe essere una strategia importante: passare da un “circolo viziosoâ€? a uno virtuoso per combattere l’evasione fiscale, consapevoli che la responsabilitĂ non è solo del singolo che non paga le tasse, ma anche di un tessuto culturale “compiacenteâ€?. Condivide la necessitĂ della “guerraâ€? all’evasione? “Sono perfettamente d’accordo con quanto detto da Monti. Il bene comune, d’altronde, non è un’affermazione generica, ma va tradotto in atti concreti. ‘Fare’ il bene comune chiede innanzitutto – appunto – di pagare le tasse, secondo il principio per il quale chi ha di piĂš deve dare in misura maggiore. In realtĂ ci troviamo nell’ambito di una circolaritĂ viziosa alimentata da chi evade, ma pure dal luogo comune secondo il quale dal fisco ci si deve difendereâ€?. Come uscirne fuori? “Questa circolaritĂ va spezzata. Da una parte, dando vita a un fisco piĂš

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è un fenomeno diffuso e da alcuni “giustificatoâ€?‌ “L’evasione è il male profondo del nostro Paese, da un punto di vista economico, ma anche socio-culturaleâ€? Come generare un cambiamento culturale? “Serve un forte richiamo ai valori e far capire che evadere è un furto, non dichiarare per intero i propri redditi una menzogna. ’. Ci vorrebbe, poi, anche un cambiamento antropologicoâ€?. In che senso? “Il fisco considera oggi il contribuente come uno che non paga tutto il dovuto, che deve dimostrare di essere in regola. Capovolgere questa concezione sarebbe un segnale forteâ€?.

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Presentata la campagna abbonamenti del Basket Brescia. La società propone ai tifosi i carnet piÚ popolari allo stesso prezzo della stagione passata ma con ben cinque partite gratuite per i settori gradinata Leonessa (curva e gradinate basse) e tribuna verde numerata, tre per la tribuna rossa e due per il parterre. Una ulteriore promozione è la possibilità , per chi acquista contemporaneamente tre abbonamenti di gradinata Leonessa in unica soluzione, di ottenerli

Si chiama Brixia Sport Spa ed è la nuova societĂ sportiva che ha recentemente acquisito la struttura di Liquigas Sport SpA che, dal 2004, ha gestito la formazione verde-blu. L’esperienza maturata in otto anni di attivitĂ non si perderĂ ma, anzi, ne verrĂ garantito il prosieguo. In vista della stagione 2013, Brixia Sport ha definito il rinnovo di contratto con 19 atleti dell’attuale organico: fra questi spiccano Ivan Basso, Moreno Moser e Damiano Caruso, considerati i punti di

a 300 euro risparmiandone 60. Lanciata, dunque, la sfida ai propri tifosi per il raggiungimento di un sogno: la sottoscrizione di 1000 tessere. “Insieme esisteremo sempreâ€? è lo slogan per dimostrare ancora una volta che il Basket Brescia di Lega 2 è patrimonio della cittĂ , della provincia e soprattutto dei suoi tifosi. Gli abbonamenti sono sottoscrivibili fino al 28 settembre presso la sede della Leonessa al Centro Sportivo San Filippo in cittĂ . (m.r.)

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riferimento. Tre, invece, i nuovi ingaggi: Alessandro De Marchi (dall’Androni-Venezuela), l’austriaco Matthias Krizek (neoprofessionista dal Team Marchiol-Emisfero-Site) e l’australiano Cameron Wurf (proveniente da Champion System) che già nel 2011 aveva militato nella Liquigas-Cannondale. Oltre al completamento dell’organico, Brixia Sport lavorerà per il mantenimento della licenza Uci World Tour, già in possesso della squadra fino al 2014. (m.r.)

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on la chiusura del mercato estivo nell’ultimo giorno del mese di agosto, ci sarĂ spazio per i risultati sul campo. Niente scuse: se a Crotone la sconfitta a tempo abbondantemente scaduto è stata giustificata con una rosa corta e assenze varie, sabato alle 20.45 contro la Juve Stabia il Brescia deve fare bottino pieno. Prezioso sarĂ il rientro dal primo minuto di Alessandro Budel, che ha saltato il debutto nel torneo cadetto sette giorni prima dovendo scontare un turno di squalifica. Insomma l’avvio delle Rondinelle non è stato dei migliori (per mettere a tacere i primi mugugni la societĂ ha presentato mercoledĂŹ scorso il nuovo sito www.bresciacalcio.it) e sotto i riflettori di Mompiano ci si aspetta un pronto riscatto. Ecco, proprio il capitolo Rigamonti continuerĂ a far discutere: i lavori per la realizzazione della nuova Curva Nord avvicinata al campo sono in ritardo quindi verranno aperte – come in occasione del primo turno di Coppa Italia con la Cremonese – le due tribune mentre la Sud resterĂ a disposizione della tifoserie ospite. La nuova data di consegna, dunque, è fissata per il 25 settembre (difficile per la successiva casalinga contro il Padova) in occasione di Brescia-Modena mentre il cantiere era partito lo scorso mercoledĂŹ 8 agosto.

Chi, invece, ha risolto i propri problemi con l’impianto di gioco è la Feralpi Salò di Lega Pro 1 che questa domenica debutterĂ in trasferta (girone A) sul campo del Pavia. In extremis la Lega Calcio ha rilasciato la deroga per disputare le gare interne al Lino Turina dopo un’estate di passione e stilettate a relativa distanza con i cugini del Brescia Calcio. I gar-

desani avrebbero disputato la prima parte di stagione al Rigamonti come da accordi scritti con il Comune di Brescia in attesa della messa a norma del proprio impianto. Si torna alla normalitĂ e i lavori di ampliamento delle tribune dovranno essere completati in questo biennio in collaborazione con l’Amministrazione comunale lacustre. “Abbiamo lavorato

molto per trovare questa soluzione – spiega il presidente del Salò Giuseppe Pasini – ci teniamo al nostro territorio, alla nostra identitĂ e non abbiamo mai smesso di credere che un giorno saremmo potuti tornare a giocare al Turina. Ora che sappiamo che non inizieremo il campionato a Brescia, siamo davvero molto soddisfattiâ€?. Sempre nello stesso girone, esordio questa domenica alle 15 anche per il Lumezzane che farĂ visita alla “nobile e decadutaâ€? Reggiana. Squadra rinnovata e rafforzata quella valgobbina allenata quest’anno da Gianluca Festa. Molte le aspettative da parte della dirigenza: su tutti è uscito alla scoperta il presidente Cavagna che, senza giri di parole, ha dichiarato di volere la promozione in serie B. PiĂš cauto il tecnico sardo che è soddisfatto della preparazione pre-campionato. “Sono arrivati tutti i giocatori che volevamo – spiega – sia i giovani che i senatori Marcolini, Torri e Mandelli. Gente motivata e che si è integrata subito. SarĂ un campionato abbastanza equilibratoâ€?.

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$Q %UHVFLD WUH LO QXPHUR SHUIHWWR Sarà l’unica squadra italiana impegnata in Champions League, la piÚ importante manifestazione continentale per club. Con questo biglietto da visita riparte la nuova stagione dell’An Brescia di pallanuoto. Che sarà impegnata su altri due fronti: il massimo campionato di A1 (reduci dal secondo posto avendo perso la finale scudetto col Recco) e la Coppa Italia (strappata proprio ai liguri sul neutro di Napoli). Si ripartirà da Sandro Bovo (nella

foto) al timone della squadra, nonostante il lungo corteggiamento degli stessi recchelini del dimissionario e facoltoso presidente Volpi. Il primo appuntamento sarĂ proprio la Champions il 26 settembre (i gironi verranno sorteggiati il 7 settembre). Il primo turno prevede un raggruppamento a sei squadre con le prime quattro che si qualificheranno alla fase successiva. Per il campionato, invece, si dovrĂ attendere il 13 ottobre. Squadra

che vince non si cambia o quasi. Partiti Miotto e Gitto sono arrivati due pezzi da novanta, ovvero l’ex Savona Goran Fiorentini (un ritorno dopo diversi anni per rilanciarsi e riprendersi la nazionale), oltre al promettente difensore partenopeo Giuseppe Valentino. A questi bisogna aggiungere le riconferme di capitan Calcaterra (un giovanotto che ha scavallato i 40 anni e all’ultima stagione prima dell’addio), gli ex nazionali e gioca-

tori d’esperienza Leonardo Binchi ed Enrico Mammarella oltre alla punta di diamante Christian Presciutti, reduce dall’argento alle Olimpiadi di Londra con la nazionale azzurra. Confermato anche lo staff dirigenziale: dal team manager e “pietra miliare� Piero Borelli, al presidente Andrea Malchiodi fino al main sponsor Marco Bonometti delle Officine Meccaniche Rezzatesi, quest’ultimi due al secondo anno di un progetto di durata quadriennale.


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Il fuoco olimpico non si è spento, si è solamente sopito. A ravvivarlo ci hanno pensato gli atleti che il 29 agosto hanno dato il via alle Paralimpiadi di Londra, a caccia di medaglie ďŹ no al 9 settembre. L’Italia ha ottenuto la qualiďŹ cazione in 12 discipline. Il Centro sportivo italiano sarĂ presente con una delegazione nazionale nella capitale britannica, dove un sogno colorato di sorrisi – come lo ha deďŹ nito il presidente del Cip Luca Pancalli – diventerĂ realtĂ . “Non

c’era deďŹ nizione piĂš azzeccata – ha commentato il presidente ciessino Massimo Achini – lo abbiamo potuto riscontrare alle ďŹ nali nazionali del Csi, dove abbiamo inserito gare o esibizioni di disabili respirando l’autentico spirito dello sport. Saremo in prima linea a Londra, ma soprattutto nella splendida avventura di ampliare l’offerta sportiva per gli atleti ai quali la natura ha tolto qualcosa, ma ha regalato un’incredibile capacitĂ di essere tosti nella vitaâ€?.

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l primo Happening degli oratori è in dirittura d’arrivo. L’evento si svolgerĂ dal 6 al 9 settembre a Brescia e Bergamo. Ovviamente il Csi sarĂ in prima fila. Il progetto nasce dal Forum oratori italiani, e ha come obiettivo quello di far luce sugli elementi essenziali dell’essere e del fare oratorio oggi. Ideatore e anima dell’evento è don Marco Mori. Oggi la missione educativa è sempre piĂš ardua. Quali strumenti peculiari e attuali può mettere in campo l’oratorio? “L’oratorio sembra un po’ Davide contro Golia. I mezzi a disposizione non possono competere con i luccichii che tanta cultura contemporanea offre ai ragazzi sul divertimento o sui modelli di interazione. L’oratorio è semplice, immediato, reale. Ha mezzi poveri ma autentici. Con essi occorre riscrivere la convinzione che educare sia una missione vincenteâ€?. L’educazione richiede un concorso di forze e di soggetti. Di quali compagnie deve giovarsi la realtĂ oratoriana? “L’oratorio è un luogo aperto a tutti, anche alle istituzioni: scuola, amministrazioni pubbliche, associazioni sportive e culturali. Questa è una benedizione e non lede l’identitĂ oratoriana, a patto che al centro ci sia il bene dei ragazziâ€?.

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re solo i cammini formativi basati, ad esempio, sugli incontri. Tutto educa: non c’è contraddizione tra umanitĂ e spiritualitĂ , tra muscoli e cervello, ma ricerca dell’unitĂ â€?. Come si inserisce lo sport nei processi educativi e pastorali? “Non bisogna isolare lo sport, ma farlo diventare parte integrante della proposta di un oratorio, puntando sul gioco, sulla polisportivitĂ e dando tempo alle relazioni con ragazzi e famiglie. Il tutto elaborando un progetto sportivo. CosĂŹ lo sport non entra nell’oratorio, ma è giĂ oratorioâ€?. Per informazioni sull’evento www. oratori.org.

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Un grazie dalla Segreteria di Stato Egr. direttore, in occasione della Giornata per la caritĂ del Papa, celebrata domenica 24 giugno scorso, ella ha disposto che il periodico “La Voce del Popoloâ€? diffondesse tra i lettori il pieghevole curato dall’Ufficio Obolo di San Pietro. A nome del Santo Padre, La ringrazio vivamente per la sua attenta e generosa collaborazione con l’iniziativa della Segreteria di Stato, che era volta a presentare il significato spirituale ed ecclesiale, come pure le modalitĂ pratiche di un sostegno fattivo delle opere del ministero apostolico e caritativo del Sommo Pontefice come Pastore della Chiesa universale. Sua SantitĂ Benedetto XVI, invocando la materna intercessione della Beata Vergine Maria, è lieto di impartire a Lei e ai collaboratori la benedizione apostolica, che volentieri estende ai familiari. Profitto dell’occasione per confermarmi con sensi di distinto ossequio. + Angelo Becciu, Sostituto

La funzione sociale dei mezzi di produzione

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Egr. direttore, nei mesi scorsi abbiamo assistito, con una certa attesa per i risultati, al dibattito un po’ aspro, sulla riforma del mercato del lavoro. Il governo Monti, in pochi mesi non poteva certo nÊ supplire alle mancate riforme necessarie da alcuni decenni e neppure stravolgere la situazione trovata in merito alle tematiche riguardanti il lavoro. L’obbiettivo e l’impegno principale del ministro Elsa Fornero consi-

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ste nel voler ridurre le macroscopiche disuguaglianze di trattamento esistenti tra il lavoro svolto nel settore pubblico (garantito) e le altre tipologia di lavoro esercitato alle dipendenze di terzi, in proprio, o attraverso una partita Iva. Coloro che non hanno voluto riconoscere l’urgenza e quindi la bontĂ della iniziativa del governo Monti dimostrano miopia politica da un lato ed egoismo puro dall’altro. Ma i problemi collegati al lavoro, quale diritto fondamentale per tutti i cittadini, sancito dalla Costituzione, sono pure di altra natura. Ăˆ il continuo venir meno di posti di lavoro che deve preoccupare. Si tratta, quindi, di rivedere tutta l’organizzazione del lavoro al fine di trovare sufficiente offerta di impiego per tutta la forza, individuare nuove opportunitĂ lavorative. Prendiamo in considerazione l’industria. Dopo la fine della grande fabbrica e la riduzione di ogni tipo di produzione, a partire da quella siderurgica diventa inevitabile la contrazione dei posti di lavoro. Nel settore delle costruzioni ben sappiamo che, in quasi tutti i comuni, ci sono molti alloggi in esubero; di nuova costruzione o divenuti inservibili ai proprietari. Si potrebbero ristrutturare i vecchi edifici portandoli a norma delle leggi attuali, per poi riproporli sul mercato immobiliare. Ma senza aumento della popolazione rimane una scommessa. Nel commercio non è che possiamo continuare a far “girareâ€? i prodotti; pertanto è difficile incrementare manodopera con l’apertura di nuovi supermercati, a cui corrisponde la chiusura dei negozi tradizionali. Il terziario e i servizi in genere potrebbero aumentare le persone occupate, a patto che i servizi vengano qualificati meglio e lo Stato sociale non venga smantellato.

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Rimane l’agricoltura, compreso il settore zootenico che riesce a occupare circa il 10% di chi trovava lavoro nel settore agricolo fino a circa 50 anni fa. La proporzione con l’intera forza lavoro, in ampie zone di agricoltura come quella bresciana, stenta a raggiungere il 5%.Va annotato, inoltre, che le aziende agricole piccole e medie, che nel passato erano la vitalitĂ dell’agricoltura, sono quasi scomparse, cedendo i loro appezzamenti di terra a poche aziende che, attualmente, controllano centinaia e centinaia di ettari di terreno agricolo. Questo fenomeno di accentramento, che riguarda anche la produzione del latte e l’allevamento di bestiame, lo si riscontra un po’ ovunque e non solo nella pianura padana. In tali contesti come è possibile trovare una occupazione che produca reddito familiare per ogni potenziale lavoratore o lavoratrice? Gli auspici e le speranze di ripresa sono dei buoni sentimenti; null’altro. In una situazione competitiva normale lo Stato deve svolgere il suo ruolo di arbitro, mentre, attualmente, necessita un suo intervento ri-equilibratore delle storture prodotte da un liberismo senza regole, che, recentemente, ha prevaricato e distrutto ogni parametro di giustizia e di equitĂ sociale. Credo che nella realtĂ attuale sia importante un intervento dei Poteri pubblici, ponendo alcuni paletti, onde evitare il continuo accentrarsi del potere economico in pochi gruppi. In definitiva, ritengo che vada riscoperta la funzione sociale dei mezzi di produzione, come del resto è stato piĂš volte indicato nei documenti della dottrina sociale della Chiesa e ribadito nella Centesimus annus di Giovanni Paolo II del 1991. Cordialmente. Giuseppe Delfrate

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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