La Voce del Popolo 2012 34

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Domenica 14 settembre 2003. Iniziavo il mio servizio festivo nella parrocchia di Santo Spirito, la cui chiesa è stata costruita con grandi sacrifici dai fedeli guidati da don Giacomo Vender, che è giunto ad offrire la propria vita per la sua realizzazione. Era la festa dell’Esaltazione della Santa Croce e mi è sembrato cosa buona cominciare - come penso facciamo spesso - nel “segno della Croceâ€?. Alla luce di quel segno ho vissuto sette splendidi anni. Poi... le cose e le parrocchie cambiano, ma la Croce rimane. Il motto dei certosini, ricordato anche da papa Benedetto, è: Stat Crux dum volvitur orbis. La Croce sta, mentre il mondo continua il suo percorso. Il nostro cammino giungerĂ un giorno al “passaggioâ€? dalle ombre alla piena Luce, e sarĂ ancora la Croce ad accompagnarci. Ricordo l’immagine di mia nonna Lia (morta a 58 anni) che riportava una Croce luminosa librata sul mare, con la scritta O Crux, spes morientium! La Croce del Signore Risorto sia speranza in questa vita e possa costituire il “ponteâ€? per giungere alla Vita che non ha fine e che è preparata anche per ognuno di noi.

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Brescia. Mons. Twal invoca il dono della pace

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͙͛ ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Cossirano. Don Endrio Bosio, le parole del parroco

ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ AgorĂ in Loggia. Il volto dei laici tra gioie e attese

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ÍœÍ? ’‘”– Sport e solidarietĂ . La maratonina di Brescia

‡ …‹ •‡‹ǤǤǤ „ƒ––‹ —Â? …‘Ž’‘ La politica italiana vuole tornare al governo del Paese. Scalpita, si agita a destra, a sinistra e al centro, dentro e fuori dal Parlamento per ribadire il suo diritto-dovere di rappresentare gli italiani e di determinarne le sorti della nazione a partire dalla prossima tornata elettorale. Il tutto mentre continua l’esperienza tecnica di Monti. Una sospensione temporanea del concetto di rappresentanza, secondo alcuni, perchĂŠ nessuno degli attuali ministri è stato direttamente votato dagli italiani. Va anche ricordato, però, che questo governo non è nato fuori dalle regole della democrazia e soggiace in tutto e per tutto alla verifica e alla fiducia che le forze politiche che lo sostengono gli

danno in Parlamento. Se cosĂŹ non fosse la crisi di governo sarebbe inevitabile, portandoci immeditamente al voto. Il voto resta, giĂ da oggi, l’orizzonte ultimo delle strategie e del dibattito tra i partiti. La proposta di Casini, ad esempio, di candidare Monti per il dopo-Monti è solo l’ultima tappa di questa dialettica. Le reazioni non sono mancate. Levata di scudi de L’UnitĂ che titola che il governo del Paese lo scelgono gli italiani e non le banche, a destra Alfano ricorda al premier che se vuole governare si deve candidare (mentre dietro le quinte si prepara la discesa in campo del Cavaliere), il resto dello scenario rincara la dose con toni piĂš o meno accesi. Insomma ogni proposta alza polveroni e riceve critiche su tutti i fronti. Il quadro resta desolante. Vorrei sollevare al riguardo qualche interrogativo. Il primo riguarda il legame tra la classe politica attuale e il suo legittimo desiderio di guidare il Paese. Il secondo mira a una

valutazione pacata dell’azione di questo governo e del momento in cui è stato chiamato a reggere le sorti dell’Italia. Il terzo tocca quello che presumibilmente potrebbe essere il comportamento degli italiani alle prossime elezioni. Anzitutto è compito di chi riceve la fiducia del popolo, il quale si esprime con il voto, amministrare la cosa pubblica. CosĂŹ funziona la democrazia, che però per realizzarsi si dota di tutta una serie di regole, non secondarie, che vanno dal modo di eleggere i parlamentari alla forma dello Stato. Regole che determinano la stabilitĂ e l’efficacia dell’azione di governo e che incentivano o creano distanze tra politica e cittadini, eletti ed elettori. Ciò che è triste di questa stagione sta nel fatto che mentre il tecnico Monti oggi cerca di portare l’Italia fuori dalla crisi economica i politici, che da aprile vogliono tornare a governarci, non sono ancora stati capaci di fare almeno le due o tre cose che avrebbero un grande

valore, anche solo simbolico per la loro credibilitĂ istituzionale: una legge elettorale piĂš capace di esprimere la relazione elettoelettore, la legge anticorruzione e il dimezzamento immediato del numero di parlamentari con la conseguente riduzione dei costi della politica. Ma con che coraggio ci chiedono di riconsegnare a loro la guida dell’Italia? Monti non è perfetto, sulla sua azione si potrĂ dire tutto e il contrario di tutto, ma del premier mi colpiscono almeno tre cose oggi non da poco: lo stile e il rispetto per le istituzioni, la credibilitĂ personale e dell’Italia ritrovata sul piano internazionale e un certo sguardo in avanti che supera le logiche di parte, nonostante nemmeno lui possa essere esente da inevitabili pressioni lobbystiche. Dopo Monti, un Monti bis? Giustamente lui si scermisce, ma da cittadino aspetto e chiedo che si manifestino subito quali sono le altre alternative credibili in campo. Ǥ Íœ


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Le scuole hanno riaperto i battenti e dal Garante per la privacy e protezione dei dati personali, sono giunte 10 regole da rispettare affinchÊ non sia violata la sfera privata degli alunni, degli insegnanti e dei genitori nelle attività connesse alla scuola. Nelle linee guida rientra anche il corretto uso di dispositivi come smartphone e tablet nell’ambiente scolastico, oltre ai registri on line, alle gite scolastiche e ai questionari di ricerca. Tra le norme del decalogo,

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l’obbligo del consenso per la pubblicazione di video e foto sui social network. SÏ a scrutini e voti pubblici, ma nel rispetto della privacy nel caso di ragazzi portatori di handicap. SÏ alle foto di recite e gite scolastiche. Curiosa la norma sui temi in classe: non ledono la privacy temi che chiedano agli studenti di parlare di sÊ, ma grande cura nel darne lettura in classe, con la ricerca dell’equilibrio tra esigenze didattiche e tutela della riservatezza.

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utti in classe. I 198mila studenti bresciani, accompagnati da migliaia di insegnanti (tra scuole statali e paritarie) hanno trovato posto nelle loro aule per un nuovo anno scolastico. ChissĂ se il suono della prima campanella avrĂ sovrastato il clamore di alcune polemiche che, come da tradizione (quasi come liturgia consolidata, verrebbe da dire) hanno segnato i giorni della vigilia, riempiendo anche a Brescia pagine di giornali e scalette dei notiziari televisivi e radiofonici. Ancora una volta, dunque tante questioni, alcune da copione, altre reali e con validi fondamenti e altre ancora letteralmente taciute. Dalle dispute sul “caro scuolaâ€? ad altre piĂš pesanti come quella, tutta lombarda, del concorso per l’immissione in ruolo di nuovi dirigenti sub judice o come quella scoccata all’annuncio di un concorso che dovrebbe essere indetto a breve per l’assunzione di qualcosa come 22mila nuovi docenti. Prima ancora che dal Ministero dell’istruzione arrivassero le indicazioni pratiche per l’accesso alla nuova selezione (che arriva a oltre un decennio dall’ultima) si è scatenata la protesta (arrivata sino alla minaccia, poi rientrata, di bloccare l’avvio delle lezioni) delle decine di migliaia di precari che vedono ancora una volta messo in forse un accesso definitivo nella scuola. Come dare loro torto? Hanno le stesse ragioni di chi, compiuto un percorso di studio e ottenuta, non senza fatiche (anche economiche), la tanto agognata abilitazione ambirebbe, grazie al concorso, a poter svolgere quella professione per cui si è preparato a lungo. Che fare? La risposta, stando a quanto è dato osservare, sembra non esserci o, almeno non è mai quella giusta. PerchĂŠ ogni volta che l’Istituzione (quella

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con I maiuscola) trova una soluzione questa si rivela immediatamente peggiore rispetto al problema stesso. Un altro esempio? Il disagio di chi, concluso il percorso universitario si vede costretto, se vuole accedere all’insegnamento, a passare attraverso i famigerati tfa (tirocini formativi attivi), ulteriori periodi di formazione, tra corsi (gestiti dalle università ) e periodi di tirocinio (gratuito) nelle scuole, che richiedono nuovi esborsi economici rimandando, forse sine die, l’appuntamento con l’insegnamento. Pochi esempi che si limitano a prendere in considerazione solo problemi che si potrebbero definire strutturali, fun-

zionali. PerchĂŠ poi, una volta raggiunta la tanto agognata cattedra, c’è tutta un’altra gamma di questioni non certo piĂš leggere da sopportare, a meno che, come qualche volta accade, non si faccia parte della categoria di quelle persone che “aspettano il 27 del meseâ€?‌ Chi, però, ha un minimo di passione (sono ancora tanti gli insegnanti di ogni ordine e grado che credono nella loro professione e ci mettono proprio quella “dedizione alla causaâ€? che fa la differenza tra un insegnante e un buon insegnante) vive con sofferenza la condizione di una scuola che deve scontrarsi con situazioni in cui è oggettivamente difficile operare a meno di non sacrificarfe quel rapporto alunno-docente che non è fatto solo di trasmissione e rimando del sapere acquisito. Sono tanti, anche se la letteratura che li riguarda è piĂš propensa a dare spazio agli esempi negativi (che pure non mancano) alimentando le insoddisfazioni e le rivendicatori di genitori che spesso si muovono in ambito scolastico con il paraocchi attenti piĂš al “particolareâ€? con non a uno sguardo d’insieme, gli insegnanti che soffrono nel non potere dare ai loro studenti tutto quello di cui sarebbero capaci. Sono tanti e nonostante tutto accettano di anno in anno una sfida che si fa sempre piĂš difficile, sperando che una volta per tutte la scuola possa liberarsi di alcuni mali che sono frutto di scelte in cui l’istituzione scolastica può poco o nulla. Accettando una sfida sapendo che nonostante tutto dipende ancora (se non tutto) molto dalla loro passione fare della scuola un momento importante nella formazione complessiva degli studenti che sono loro affidati. Lo fanno pur nella consapevolezza che bastano pochi casi isolati di “cattivi insegnantiâ€? (che ci sono, è inutile negarlo) a mettere nel-

le condizioni le famiglie, e piĂš in generale, l’opinione pubblica, a fare di ogni erba un fascio. Molto, nei giorni che hanno preceduto il suono della prima campanella, si è detto delle trepidazioni degli alunni, delle loro famiglie, di chi protesta per le storture prima ricordate. La trepidazione degli insegnanti è forse quella cui si pensa di meno. Eppure proprio i docenti, dalle primissime classi in poi, sentono probabilmente in modo piĂš consapevole la straordinaria posta in gioco nell’attivitĂ scolastica, la responsabilitĂ richiesta dal compito, pure molto diversificato, di “accompagnamentoâ€? dei propri allievi

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valutazione erano avviate alla ďŹ ne e molti dei candidati potevano ďŹ nalmente riposarsi dopo il concorso per nuovi dirigenti che li aveva tenuti impegnati per un intero anno veniva depositato un ricorso per probabili vizi di forma nella realizzazione dello stesso. Le istituzioni competenti avevano giĂ provveduto a stilare graduatorie provvisorie che avrebbero consentito di colmare molti vuoti nel sistema delle dirigen-

ze scolastiche (59 nel solo Bresciano). Invece... tutto è stato rimesso in discussione con una decisione che di certo ha tolto il sorriso a Camilla Secchi come a molti altri dirigenti che giĂ guardavano al nuovo anno scolastico. Camilla Secchi, docente dell’Istituto comprensivo di Palazzolo sull’Oglio, in questi giorni è tornata in classe perchĂŠ la passione per l’insegnamento e il rapporto educativo con gli studenti c’è sempre.

Non nutre particolari risentimenti nei confronti di chi, con il ricorso, ha di fatto vaniďŹ cato un anno di duro lavoro (“avrĂ avuto le sue buone ragioniâ€? afferma). Come molti altri colleghi è preoccupata dal rimpallo, (tipicamente italiano) di responsabilitĂ . Tema, come gli altri candidati che hanno superato il concorso, di vedere sfumare tanti sforzi senza che si possano individuare responsabilitĂ degli errori eventualmente commes-


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ǤǤǤ Nei giorni che precedono il ritorno in classe aumenta l’attenzione al mondo della scuola. L’Eurispes a poche ore dall’avvio dell’anno scolastico, ha presentato i risultati di una ricerca che chiama in causa il sistema scolastico italiano. “L’Indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e adolescenza in Italia”, questo il titolo della ricerca realizzata in collaborazione con il Telefono Azzurro, ha messo in risalto che il 32,5% dei ragazzi ritiene che la

scuola debba fondamentalmente preparare gli alunni nell’ingresso nel mondo del lavoro. Il dato si consolida con il crescere dell’età: se dai 12 ai 15 anni la preparazione professionale è, secondo l’Eurispes, l’obiettivo del 31% dei ragazzi, dai 16 ai 18 anni il valore cresce sino al 36,7%. Seguono una seria crescita personale e un solido incremento della cultura, che vengono indicate rispettivamente dal 27,8% e dal 26,6% degli

studenti. Sempre secondo il rapporto, funzioni più ‘educative’ raccolgono consensi marginali: solo il 5,9% dei giovani ritiene che l’obiettivo principale della scuola sia quello di trasmettere valori, e una percentuale ancora più bassa, pari al 3,1%, ritiene importante che aiuti a sviluppare il senso critico. Questi due dati crescono sensibilmente tra i ragazzi più grandi, quelli con un’età compresa tra i 16 ed i 18 anni. Di diverso orientamento i genitori: mentre

cresce la domanda culturale e valoriale, diminuisce quella strettamente legata alla formazione professionale dei ragazzi. Infatti, i genitori indicano tra gli obiettivi sovrani della formazione scolastica quello di accrescere il bagaglio culturale personale dei propri figli (28,9%), e quello di contribuire piu’ in generale alla loro crescita personale (28,8%), e solo il 17,9% ritiene che la scuola debba concentrarsi prevalentemente sulla preparazione al mondo del lavoro.

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si. I dirigenti idonei bresciani come Camilla Secchi si sono riuniti in un coordinamento per non lasciare nulla di intentato e per ora devono accontentarsi dell’impegno promesso dalle istituzioni scolastiche (Ufficio scolastico regionale in testa) di fare tutto il possibile perché il risultato positivo conseguito con fatica e trasparenza possa essere ufficialemte riconosciuto. Da insegnante soffre per le difficoltà che l’intera vicenda

Tra i numeri e i dati elencati a più riprese da Maria Rosa Raimondi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale c’è anche quello dell’aumento delle domande di sostegno per alunni di diverse forme di disabilità. 200 in più rispetto al precedente anno scolastico sono le segnalazioni giunte all’Ufficio scolastico. “Una crescita – ha affermato Maria Rosa Raimondi – che pure a fronte di risorse cresciute rispetto all’an-

sta arrecando alla scuola, a quella bresciana in particolare, costretta a fare fronte alla mancanza di 59 dirigenti su 143 istituti. “Un limite – afferma Camilla Secchi – che rischi di gettare discredito sulla scuola, che in questo particolare frangente non ha alcuna colpa”. L’attesa è per il 20 novembre, data entro la quale dovrebbe giungere una parola definitiva sulla vicenda, sperando che non sia ancora all’italiana.

no scolastico 2011/2012 ci costringerà a una revisione per far fronte al bisogno aumentato”. Insomma, un problema in più nella scuola bresciana che già deve fare i conti con il pesante ricorso alle reggenze scolastiche. La vicenda non ancora conclusa del concorso per nuovi dirigenti ha costretto alla nomina, solo nel Bresciano, di ben 59 reggenti su un totale di 143 istituti scolastici presenti sul territorio.


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Infine, gli italiani al voto. Se i partiti non faranno presto quello che devono fare, se la nuova legge elettorale sarĂ una leggina per accontentare gli interessi di qualcuno, se dopo i sacrifici degli italiani non si vedranno passi decisi per la caduta dei privilegi della casta, lo scenario futuro è senza scampo. Le prossime elezioni decreteranno un’altissima percentuale di astensioni. Il resto dirĂ se la prevedibile crescita delle 5 stelle o delle camice

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verdi, ormai un poco sbiadite, di Sel o dei Dipietrini farĂ il botto. L’aumento della disaffezione degli italiani al voto sarĂ la sconfitta piĂš grande per tutti. Per questo Monti o non Monti, il tempo perchĂŠ la politica batta un colpo è quasi scaduto e tutti i partiti ne saranno responsabili. Il cambiamento di rotta è perciò un’operazione civica da promuovere insieme per il bene dell’Italia e per far capire agli italiani che dei politici ci si può, forse, ancora ďŹ dare. (ab)

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un grande momento di riflessione in Europa. Si potrebbe forse aprire una nuova fase costituente per l’integrazione comunitaria, anche alla luce della situazione attuale. Un posto speciale in questa direzione “spetta alla culturaâ€?. Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le attivitĂ culturali del governo Monti, analizza lo stallo in cui si trova l’Unione europea, ne sottolinea in questa intervista gli aspetti maggiormente problematici ma al contempo che c’è bisogno dell’Europa. Di una unione fondata su valori condivisi e nella quale i credenti “portino un loro originale contributoâ€?. Ăˆ cosĂŹ profonda, come sembra, la crisi del progetto europeo? SĂŹ, siamo dinanzi a una crisi sistemica, che tocca gli stessi pilastri dell’Europa. Riguarda l’economia, ma altrettanto profondamente coinvolge la cultura, la politica, le opinioni pubbliche. E assistiamo, proprio in relazione a questa crisi, al riemergere dei nazionalismi, mentre il vento dell’antipolitica soffia forte. E potrebbe crescere ancora. A quali fattori è dovuta? Si tratta di un convergere di elementi. Mi pare necessario però sottolineare la crescente divaricazione che riscontriamo tra politica e cittadini e quella, altrettanto problematica, fra strumenti di governo nazionali ed europei. Le

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della governabilitĂ , alla quale si risponde con una innovazione profonda del sistema politico e istituzionale, e quella della rappresentativitĂ . In questo secondo piano riscontriamo la distanza tra cittadini e istituzioni, i partiti politici sono in affanno, la politica è autoreferenziale. E sullo scenario europeo citerei il nodo della cultura politica In che senso? Potremmo sostenere che le culture politiche nazionali non sono riuscite per ora ad alimentare e far crescere una cultura politica di respiro europeo. L’esempio lampante è stato il

dibattito che si è avuto sulle radici dell’Europa, anche su quelle cristiane. Ă‹ stata un’occasione persa perchĂŠ, se ulteriormente approfondito, avrebbe consentito una piĂš aperta e articolata visione non solo sul passato, ma anche sul presente e sul futuro d’Europa. PerchĂŠ l’Europa non è un’idea del passato, e non può essere ridotta alla sola dimensione economica. Dall’Europa oggi potrebbe passare un’azione piĂš decisa e orientata al bene comune. Viste le grandi decisioni che attendono l’Ue e i suoi Stati membri nel prossimo autunno, spero che questo dibattito finalmente decolli.

&OXVWHU ERPE YHUWLFH SHU HOLPLQDUOH Rappresentanti di oltre 100 Paesi sono riuniti a Oslo, in Norvegia, a quattro anni dalla ďŹ rma del Trattato per la messa al bando delle bombe cluster, per l’annuale riunione degli Stati ďŹ rmatari. Partecipano all’incontro anche una trentina di Paesi che non hanno ďŹ nora aderito al Trattato che proibisce l’uso, la produzione, l’immagazzinaggio e il trasferimento di queste armi che colpiscono soprattutto i civili. Negli ultimi due anni,

“si sono fatti signiďŹ cativi progressi nell’eliminazione delle cluster, ma sono ancora troppi i Paesi al di fuori del Trattatoâ€? ha affermato Laura Cheeseman (nella foto), direttrice della Cluster munition coalition, una coalizione di organizzazioni della societĂ civile internazionale che ha lavorato per trasformare l’impegno contro le cluster in un concreto strumento diplomatico e legale. “Speriamo – ha aggiunto – che la presenza di cosĂŹ

tanti Paesi che non hanno ďŹ rmato signiďŹ chi un loro prossimo impegno per eliminare le cluster e prevenire ulteriori vittimeâ€?. Concepite per essere rilasciate da un contenitore che si apre a mezz’aria, le munizioni e sub munizioni cluster non sempre esplodono a contatto con il suolo rappresentando cosĂŹ anche per anni un potenziale rischio per i civili. Il vertice di Oslo, cominciato l’11, si concluderĂ sabato 15 settembre.

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– ha dichiarato Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (Acnur) – esiste un’emergenza non sul fronte degli sbarchi ma quella per le troppe morti nel Mediterraneo, che si potrebbero arginareâ€?. Laura Boldrini senza mezzi termini ha parlato anche di una “responsabilitĂ collettiva legata all’indifferenza e al considerare tutto ciò ineluttabile, anzichĂŠ cercare soluzioni concrete per evitare che ciò si ripetaâ€?.

Significativo, anche, l’appello lanciato dal sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini: “Non dobbiamo mai abituarci a questi drammi, all’idea che ancora oggi attraversare il Mediterraneo in cerca di un lavoro e di una vita dignitosa diventi per migliaia di uomini e donne una roulette russa�. Mons. Montenegro, arcivescovo di Agrigento, ha affermato che “lascia basiti vedere che queste esistenze vengano considerate dalla stampa, dalla gente comune, soltanto dei numeri.

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on posso che ringraziare l’Italia perchĂŠ non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio ed è sempre vicina a Gerusalemme con la presenza di fedeli pellegrini e, al contempo, di persone che lavorano per mantenere i contatti tra i nostri Paesi. Sono state queste le prime parole di mons. Fouad Twal, dal 2008 patriarca latino di Gerusalemme, in occasione della sua visita a Brescia l’8 settembre scorso. Il Patriarca è stato accolto in Palazzo Loggia dal sindaco Paroli, prima della celebrazione presieduta, alle 11 nella Basilica delle Grazie. Grazie alla sua attenta opera, i pellegrini cattolici si recano ancora presso la CittĂ santa, nonostante le lotte che vi imperversano. Un impegno, quello di mons. Twal che è stato riconosciuto anche dal sindaco di Brescia. “Ho conosciuto il Patriarca, quando era ancora vescovo di Tunisi e in lui ho sempre apprezzato la grande attenzione e l’accoglienza alle personeâ€? ha detto il primo cittadino durante l’incontro in Palazzo Loggia. A suggello di questo legame particolare Paroli ha anche dato un annuncio: “Nei pros-

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alla nostra cittĂ , organizzeremo un pellegrinaggio in Terra Santaâ€? ha dichiarato il Sindaco. Il legame tra mons. Twal e la nostra città è forte a tal punto che proprio a Brescia si è costituita la Onlus “Amici del Patriarcato latino di Gerusalemmeâ€?, allo scopo di raccogliere fondi a sostegno delle opere del Patriarcato. “La nostra Chiesa di Gerusalemme –ha affermato mons. Twal – crede ancora molto nel potere della preghiera e chiede costantemente il dono della pace per tutti; a voi bresciani chiediamo con il cuore tre cose: pregate incessantemente con noi; non stancatevi mai di venire in pellegrinaggio nella nostra terra, perchĂŠ noi tutti non siamo gente che ama la solitudine; infine, non nego che, nei limiti delle vostre possibilitĂ , qualsiasi aiuto economico possiate darci è bene accettoâ€?. Al termine del’incontro il Patriarca di Gerusalemme ha invitato i giornalisti presenti a non dimenticate mai di mettere impegno nel formare e informare la gente “e ricordatevi – sono state le sue ultime parole – che il vostro lavoro è una missione: quella di portare al mondo belle notizieâ€?.

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—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ‡––‡Â?„”‡ ‹Â? ƒÂ?‘•ƒ Si apre domenica 16 settembre la 27ÂŞ edizione di “Settembre in Lamosaâ€?, la rassegna di eventi culturali che parallelamente al recupero dell’antico monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d’Iseo, ne ha negli anni tracciato la strada verso la sua elezione a prestigioso polo culturale, oggi completamente fruibile dal pubblico. La giornata si aprirĂ , alle ore 10, con una conferenza dedicata agli ‘archivi della memoria’ bresciani. Vi partecipa

‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‹Â•Â?‘ mons. Antonio Fappani, presidente della Fondazione civiltĂ bresciana, da sempre impegnata nel recupero e nella conservazione delle memorie bresciane. In particolare, mons. Fappani presenterĂ la documentazione relativa alla religiositĂ popolare. Insieme a lui, Carlo Simoni, altro protagonista del recupero della memoria bresciana. Il pomeriggio sarĂ invece dedicato a quello straordinario ‘archivio’ della civiltĂ bresciana che è la letteratura dialettale.

Iescum (Istituto europeo di studi sul comportamento umano) e Fobap Onlus a marchio Anffas hanno organizzato per il 13 e 14 settembre a Brescia un convegno internazionale da titolo “Interventi intensivi e precoci per l’autismo. Evidenze scientifiche e sostenibilitĂ . Esperienze internazionali a confrontoâ€?che si terrĂ presso il Centro pastorale Paolo VI in via Gezio Calini. Il convegno, che vede la presenza

di alcuni dei piĂš illustri studiosi del tema a livello mondiale, si tiene a Brescia anche per far conoscere ad un’ampia platea l’esperienza pilota che si sta realizzando con il “Centro abilitativo per minori Francesco Faroniâ€?, promosso da Fobap Onlus, che si avvale della consulenza e della supervisione di Iescum. 300 i convegnisti che giĂ da tempo hanno confermato la loro presenza al convegno.

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Hanno scoperto l’acqua calda Il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Giovanni Favia, del Movimento 5 Stelle, 30 anni, primo eletto (2010) nel consiglio regionale dell’Emilia Romagna, in un fuori onda trasmesso la settimana scorsa durante la trasmissione “Piazza pulitaâ€? di La7, ha attaccato il leader Beppe Grillo: “Da noi la democrazia non esiste, c’è il rischio che il movimento esplodaâ€?. E ha denunciato che dietro allo stesso Grillo c’è il guru del movimento, l’architetto Gianroberto Casaleggio, uno specialista del web a capo di un’azienda milanese che punta sugli affari online. Costui, secondo Favia, “decide da solo, in rete non si può piĂš parlareâ€?. Su queste parole si è scatenata la polemica dentro e fuori la rete. A partire dalla messa in discussione del modo con cui si sono carpite le parole del consigliere grillino, cioè a sua insaputa. Ripescando tutto l’armamentario del dovere di rispettare il privato e via confutando. Bisogna essere ingenui o distratti per credere ancora alla privacy in un mondo in cui tutto e tutti siamo ogni giorno catalogati per ogni

gesto che compiamo, anche in ambiti privatissimi come la salute. Numeri e codici sono i nostri nomi e cognomi di facile reperimento. Ma per chi ha responsabilitĂ pubbliche e parla di questioni pubbliche, il diritto all’informazione è certamente prevalente sul rispetto del privato. Ăˆ sempre vero che, come diceva George Bernard Shaw, esistono cinque categorie di bugie: “la bugia semplice, le previsioni del tempo, la statistica, la bugia diplomatica e il comunicato

ufďŹ cialeâ€?. Shaw è morto nel 1950 e il panorama non è cambiato di molto. Lo tsunami quotidiano delle notizie favorisce la moltiplicazione ininterrotta, e un’eco globale, di tutte le bufale, la maggior parte in malafede, partorite dalla mente umana. Dentro questo baillame i politici ci sguazzano, ma i cittadini hanno il diritto di sapere quello che pensano o che fanno veramente e non le menzogne diplomatiche. E per questo i fuori onda rendono un servizio alla veritĂ .

Detto questo, il tema di fondo è la realtà del M5S di Grillo. Mi stupisco di quelli che si stupiscono sulla dichiarata mancanza di democrazia in quel movimento. La democrazia è un sistema politico che si costruisce con molta fatica sulla partecipazione attiva, sullo studio approfondito dei problemi, sulla condivisione di idee e progetti, sulla continua ricerca di risposte adeguate alle domande che nascono dal quotidiano. Non sono cosÏ stupido dal pensare e sostenere che la democrazia

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italiana, e i partiti che la governano, sia perfetta, con la sola eccezione di Grillo e dei suoi compagni. Tuttavia c’è un salto di qualitĂ (in senso negativo) fra i difetti della politica e l’antipolitica in generale. Inoltre nel nostro caso siamo di fronte al nuovo che avanza in tema di comunicazione. Il citato Casaleggio sostiene che â€œďŹ no a qualche anno fa le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. La vita e l’evoluzione delle reti segue invece leggi precise, e la conoscenza di queste regole ci permette di utilizzare le reti a nostro vantaggioâ€?. Parole da manipolatore. La rete è perfetta per fare leva sulla emotivitĂ e sui dolori di pancia dei navigatori, con l’idea (anche questa di Casaleggio) di educarne cento per conquistarne mille (con i navigatori che diventano opinion leader). Si è giĂ visto in varie circostanze in diversi Paesi del mondo. Per esempio con la primavera araba. Si può anche organizzare con successo qualche V-day. Ma da lĂŹ alla democrazia il passo è lungo. Come da una barzelletta a un piano territoriale.


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Il festival bandistico di Flero, giunto alla 10ÂŞ edizione, aspira a porsi come riferimento non solo provinciale. La rassegna, promossa dall’amministrazione comunale con l’associazione filarmonica “Giovanni Ligasacchiâ€? di Flero e Poncarale, in collaborazione con l’associazione Cieli Vibranti, festeggia l’importante traguardo dal 14 al 16 settembre prossimi, con tre appuntamenti fra tradizione e originalitĂ . “Siamo orgogliosi di tagliare questo traguardo – hanno spiegato

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gli amministratori comunali in occasione della conferenza stampa – . Il festival è diventato punto di riferimento per il mondo bandistico; il nostro desiderio è di farlo crescere ancoraâ€?. Tre i concerti in programma, tutti in piazza San Paolo (in caso di pioggia nella palestra delle elementari) e ad ingresso libero. L’apertura, venerdĂŹ 14 alle 20.45, è affidata all’orchestra di fiati di Valle Camonica diretta da Denis Salvini. Sabato 15 sarĂ la volta della Big Band “JazzNow!â€? diretta

da Tullio Pernis, in un concerto dal titolo “Italian Songsâ€?. Domenica 16 chiusura, alle ore 16.45 con il complesso filarmonico “Giovanni Ligasacchiâ€? di Flero e Poncarale diretto da Marco Verzicco. Lo stesso Marco Verzicco e il padre Matteo, a lungo direttore della banda, hanno insistito sull’importanza “di un lavoro di formazione che la scuola di musica Monteverdi e la filarmonica svolgono da oltre 30 anni, con un’attenzione particolare ai piĂš giovaniâ€?. (f.l.)

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’entrata ufficiale di don Gian Mario Chiari, dal 2002 prevosto della parrocchia Santa Maria Assunta di Rovato centro e da due anni parroco della piccola frazione di Bargnana come parroco anche di Lodetto, è stata l’occasione domenica 9 settembre per una piĂš generale redistribuzione di nomine e incarichi nelle comunitĂ rovatesi. Nella stessa occasione, infatti, don Roberto MorĂŠ, vicario parrocchiale di Rovato, è stato nominato vicario parrocchiale anche delle parrocchie di Bargnana e di Lodetto. Stesso incarico anche per don Gianluigi Moretti, attualmente responsabile dell’oratorio “San Giovanni Boscoâ€? di via Sant’Orsola a Rovato, che è stato nominato vicario parrocchiale anche delle parrocchie di Bargnana e di Lodetto, e per don Valentino Bosio, presbitero collaboratore della parrocchia di Rovato, diventato presbitero collaboratore anche delle medesime parrocchie di Bargnana e di Lodetto. Per accogliere al meglio i nuovi sacerdoti, domenica 9 settembre la comunitĂ parrocchiale di Lodetto, il piĂš popoloso fra i borghi rovatesi coinvolti dalle nuove nomine, ha organizzato un’intera giornata all’insegna della Parola e della convivialitĂ , attorno alla parrocchia di San Giovanni Battista e all’oratorio San Luigi. La celebrazione di accoglien-

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Santa Messa delle18.30, in una chiesa riempita dalla folla di fedeli. A seguire, il nuovo parroco don Gian Mario Chiari è stato accolto nella centrale piazza Vittoria da associazioni e dal sindaco di Rovato, Roberta Martinelli, per un saluto e un augurio di buon lavoro. A chiudere il tutto, una serata di festa in oratorio. Non è comunque mancato un momento per ricordare l’ex pastore lodettese, don Giuseppe Pezzola, scomparso improvvisamente nove mesi fa. Don Giuseppe, 59 anni, era molto apprezzato a Lodetto per le sue qualitĂ : parlare il giusto, scherzare quando serve, testimonia-

re sempre con l’esempio la propria fede. Quasi scontato che un atteggiamento del genere sia riuscito a fare breccia nel cuore di una comunitĂ come quella di Lodetto, da sempre incline ad apprezzare la cultura del “fareâ€?, piĂš di quella del “direâ€?. Anche in questo, però, don Giuseppe sapeva tenere il punto: va bene il lavoro, l’esempio, le opere, ma sempre in un’ottica piĂš alta, quella della Parola. “Proprio su questa linea – ha sottolineato don Gian Mario –, intendiamo continuare a lavorare e vivere la vita come comunitĂ cristianaâ€?.

4XDWWUR LQFRQWUL VXO &RQFLOLR Il circolo Acli di Chiari, in occasione del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, organizza una serie di quattro incontri dedicati a rileggere l’ereditĂ complessiva lasciata alla Chiesa e al mondo, oltre ad approfondire singole tematiche. Si comincia mercoledĂŹ 19 con “A 50 anni dal Concilioâ€?, serata con Roberto Rossini (nella foto), presidente provinciale di Acli Brescia,

nel corso della quale verrĂ proiettata una video intervista a mons. Loris Capovilla, segretario personale di papa Giovanni XXIII. MercoledĂŹ 26 si continua con “Chiesa chi sei?â€?, una riflessione sulla Lumen gentium di Mariangela Ferrari, giĂ presidente diocesana di Azione cattolica Brescia. GiovedĂŹ 4 ottobre, invece, sarĂ la volta di “Chiesa per chi esisti?â€?, esposizione della Gaudium et spes

di don Mario Benedini, responsabile della Pastorale sociale della diocesi. L’incontro conclusivo sarĂ mercoledĂŹ 10 ottobre e sarĂ intitolato “I cristiani ai confini del mondo – La libertĂ religiosa e il dialogo ecumenicoâ€?, ospite don Fabio Corazzina, parroco di Santa Maria in Silva a Brescia. Tutti gli incontri si terranno alle ore 20.45 presso il circolo Acli di Chiari in piazza XXVIII Maggio 1.

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Â?ƒ”– ‹–› —’’‘”–‘ ƒ‰Ž‹ —Â?†‡” ͛͘ ’‡” ‹ ’”‘‰‡––‹ †‹ ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ •‘…‹ƒŽ‡ Nell’ambito del percorso “Smart cityâ€?, che dovrebbe portare nel prossimo periodo Brescia a sviluppare idee e progetti nell’ambito di un progresso urbano sostenibile e un concreto miglioramento nella qualitĂ della vita di tutti i cittadini, è stata promossa in questi giorni dal Comune di Brescia un’iniziativa rivolta ai giovani imprenditori. Si tratta di una “city callâ€?, vale a dire una convocazione per la presentazione di idee progettuali

di innovazione sociale che vengano sviluppate da cittadini bresciani che abbiano meno di 30 anni. Da parte del Comune verrĂ effettuata un’attivitĂ di “tutoraggioâ€?, un’affiancamento e analisi delle idee progettuali, segnalando agli imprenditori eventuali criticitĂ e possibili integrazioni prima della presentazione al Miur, che finanzierĂ concretamente i progetti per un importo totale di un milione di euro. Nel

corso della conferenza stampa di presentazione l’assessore alle Politiche giovanili Diego Ambrosi (nella foto) ha commentato in questi termini l’iniziativa: “In questi anni abbiamo sempre seguito il discorso dell’imprenditorialitĂ giovanile, specialmente in rapporto all’attuale condizione economica e alle difficoltĂ dei giovani nel trovare posti di lavoro. Quest’iniziativa è quindi anche una risposta che si vuol

dare al mondo giovanile. Diamo la possibilitĂ ai giovani talenti bresciani di esprimersi. Noi seguiremo i progetti ai quali daremo un bollino smart che sarĂ una sorta di garanzia. I progetti inoltre saranno diretti al miglioramento della vita socialeâ€?. La condizione per partecipare alla city call è principalmente quella di non aver oltrepassato il 30° anno d’etĂ prima della presentazione effettiva del progetto, il 7 dicembre.

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l tema della mobilitĂ sostenibile si fa spazio nell’agenda dei bresciani grazie alla Settimana europea della mobilitĂ . La campagna, promossa dall’Unione europea per sensibilizzare la cittadinanza verso l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’automobile, quest’anno si svolgerĂ dal 15 al 22 settembre e vedrĂ la cittĂ coinvolta in un fitto calendario di appuntamenti informativi, sportivi e di intrattenimento con musica e cabaret. La Settimana della mobilitĂ sarĂ inoltre l’occasione per esporre i risultati ottenuti grazie al progetto Civitas sia sul territorio che in Europa: Brescia, una delle 59 cittĂ europee impegnate per lo sviluppo di una mobilitĂ sostenibile e per la realizzazione di un sistema di trasporti integrati a basso impatto ambientale, è stata scelta, insieme a Stoccolma, Lubiana e La Rochelle per partecipare, il 19 settembre, ad un workshop con Europa-Cina a Bruxelles, per presentare i propri progetti ed i progressi ottenuti negli anni sul tema del trasporto sostenibile. Tornando agli appuntamenti sul territorio, in cittĂ saranno promossi convegni per sottolineare i risultati ottenuti dai pro-

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Brescia Mobilità – che interagiscono tra loro creando un clima di intermodalitĂ tra mezzi diversiâ€?. Molti anche i momenti di svago e divertimento: si comincia dai piĂš piccoli con una giornata interamente dedicata a loro, domenica 16, al Parco Castelli. Ci saranno momenti di educazione stradale, ma anche gare di bicicletta promosse dagli “Amici della Biciâ€? e uno spettacolo di burattini a cura della Cooperativa Cauto. Per quanto riguarda gli appuntamenti musicali, sempre il 16 in piazza San Giacinto ci sarĂ un concerto di Ettore Giuradei, mentre il 21 settembre dalle 20 in piazza Loggia Radio Vera ed Enrico Zani faranno da antipasto allo spettacolo del comico Raul Cremona. La sera, in largo Formentone, sarĂ inoltre possibile provare a guidare alcuni veicoli elettrici. Per info: bresciainfo.com.

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3UHVHQWDWR OR VWUXPHQWR FKH FRRUGLQD LO WHUULWRULR Presentato nei giorni scorsi dal vicepresidente e assessore al Territorio della Provincia di Brescia Giuseppe Romele (nella foto), affiancato da un folto gruppo di collaboratori coinvolti nell’iniziativa, lo stato dei lavori per la realizzazione del nuovo Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale. In sostanza si tratta di un piano che si interpone tra i Piani territoriali comunali, i vecchi piani regolatori ed il piĂš ampio Piano territoriale regionale. Se prima il Comune aveva come interlocutore la Regione, ora passa attraverso la Provincia, cui spetta il compito di organizzare, coordinare, valutare e quanto ancora, le varie istanze provenienti dai Comuni, al fine di renderle omogenee e rispettose, in ogni ambito – industriale, ambientale, agricolo, turistico, paesaggistico, viabilistico, per limitare le citazioni – affinchĂŠ lo sviluppo del territorio tenga conto di un’esigenza generale e non particolare. “A noi compete la ricerca dal punto di equilibrio che permetta di coordinare le scelte dei Comuni – ha detto Giuseppe Romele – e Brescia è l’unica Provincia in Lombardia che si appresta a rispettare i tempi richiesti dalla Regione, ovvero l’approvazione del piano entro la primavera del 2014, dopo che sia stato adottato, inizio 2013, per consentire a tutti gli interlocutori pubblici di esprimere il proprio parereâ€?. I 206 Comuni bresciani sono stati suddivisi in nove ambiti territoriali ed i loro sindaci, assieme ai rappresentanti della societĂ civile

nelle sue piĂš variegate espressioni, saranno ascoltati e consultati dalla commissione competente al fine di esprimere il proprio parere in ordine alle varie tematiche in campo. “Questo strumento conferma la valenza della prosecuzione della Provincia di Brescia – ha aggiunto il presidente della VII commissione della Provincia Ruggero Marchioni – perchĂŠ permette di coordinare esigenze di territori molto differenti tra loro, quali la montagna, i laghi, la pianura e la cittĂ ognuna con specificitĂ ben preciseâ€?. (fr.a.)

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parte agli incontri che si terranno nelle scuole per tutta la durata dell’anno scolastico in corso e di quello successivo. Inoltre, saranno dedicati appuntamenti formativi rivolti ai genitori e agli insegnanti. “Abbiamo voluto attivare un nuovo progetto biennale – spiega l’assessore Giorgio Maione – per poter valutare gli effetti della campagna di prevenzione�. Gli interventi nelle scuole si svolgono dal 2009, ed hanno permesso di effettuare importanti rilevazioni:

“I dati raccolti prima e dopo il progetto Stupefacy tramite appositi questionari – spiega il responsabile del settore prevenzione della cooperativa Il Calabrone, Cristian Marmaglio – hanno dimostrato un aumento della conoscenza nei ragazzi che hanno partecipato agli incontri riguardo al tema della prevenzione ed una riduzione nell’uso delle sostanze�. Consumo che vede al primo posto alcol, tabacco, cannabis e cocaina, quest’ultima superiore alla media

nazionale. “Quest’anno – precisa Silvia Bonazzoli, responsabile del servizio minori del Comune – l’inserimento di attivitĂ di prevenzione nella scuola primaria permetterĂ di iniziare precocemente a contrastare i fattori di rischio presenti nei bambini, e, in seguito, l’abuso in etĂ piĂš avanzateâ€?. Dati tutt’altro che confortanti rilevano infatti che il primo contatto con alcol e fumo avviene intorno agli 11 anni, mentre giĂ a 13 si individua l’utilizzo di stupefacenti. (a.g.)

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ispetto a questa vicenda si sono rincorsi sui media una serie di termini. Si è parlato di “cure compassionevoliâ€?. Che cosa s’intende con quest’espressione? Le cure compassionevoli vengono utilizzate nel caso di malattie incurabili dal punto di vista medico e chirurgico, come quelle da cui sono colpite le due bambine in cura al Civile. Per compassionevole si intende quindi uno strumento terapeutico di qualsiasi genere, in questo caso cellule staminali, del quale si sa in anticipo che non modificherĂ il corso della malattia. Si tratta di una presa in carico dal punto di vista psicologico del paziente, un segno che non lo si abbandona. In questo caso, il trattamento scelto prevede l’impiego di cellule staminali. Quali sono le implicazioni etiche? A quanto si apprende si tratterebbe di cellule staminali adulte di provenienza materna, che non suscitano problemi etici poichĂŠ il loro utilizzo non implica la distruzione di un embrione. Al riguardo delle staminali vorrei aggiungere che su internet circolano, dietro lauto compenso, imbrogli colossali che promettono terapie miracolose proprio grazie alle staminali. Questo alimenta false speranze nei malati, disposti anche sborsare moltissimi soldi. Bisogna però chiarire

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provenienti dal cordone ombelicale. In un primo tempo la terapia era stata bloccata dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) poi due tribunali si sono pronunciati in favore di altrettanti pazienti che hanno potuto cosĂŹ continuarla. Qual è il rapporto tra medicina e diritto? Quello dell’Aifa è solo un ruolo tecnico, di controllo dei farmaci perchĂŠ rispettino una serie di standard e protocolli prima di essere immessi nell’uso e, a quanto pare, il prodotto utilizzato al Civile non risultava “a normaâ€?. Per quanto riguarda il rapporto con il diritto la questione è piĂš complessa: dal paternalismo medico di molti anni fa, in cui il medico decideva senza coinvolgere il paziente, si era passati in tempi piĂš recenti all’alleanza terapeutica che vedeva il paziente coinvolto nella scelta della cura. Oggi però prevale tra le due parti un rapporto di tipo contrattualistico che quando va in crisi non può che vedere il ricorso al giudice. Quali sono quindi le conseguenze, specialmente dal punto di vista umano? In una situazione del genere ci perdono tutti: la medicina che non è piĂš in grado di prendersi cura integralmente della persona umana, i giudici che legiferano su argomenti non di loro competenza, ma soprattutto i pazienti e le famiglie che scontano sulla loro pelle tutta la situazione.

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pubblici, attivitĂ cui ha fatto seguito l’individuazione e l’organizzazione degli interventi da realizzare in tempi brevi. Concretamente il progetto ha promosso attivitĂ di lavoro tramite voucher tra gli ospiti del dormitorio cittadino “San Vincenzoâ€? (nella foto) e discoccupati che hanno controllato e soprattutto ripulito, rendendolo piĂš gradevole e piĂš interessante, il centro storico di Brescia. Alcuni numeri consentono di capire meglio la

portata conseguita dal progetto: 4.500 sono state le ore totali di interventi e veriďŹ che a cura degli operatori individuati; a fronte di l.254 segnalazioni e di circa 1.000 interventi di pulizia eseguiti su muri, pali della luce, semafori e portoni. all’attivitĂ pratica è stato afďŹ ancato inoltre l’aspetto formativo con cinque incontri diretti agli operatori. Rendendo conto di come il progetto, realizzato tra i mesi di gennaio e luglio, si è svolto, il presidente di Mcl Brescia, Luca

Vezzoli afferma: “Ho visto le persone appassionarsi al lavoro e riacquistare dignitĂ a partire da una piccola attenzione al bene comune. Ăˆ stata una cosa molto bella, anche perchĂŠ il lavoro svolto veniva apprezzato e riconosciuto dalla comunitĂ , creando un senso di appartenenza. Inoltre rimane da sottolineare l’impiego di soggetti in condizione disagiata, creando cosĂŹ una sorta di start-up per il reinserimento lavorativoâ€?. (f.g.)

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l Comune di Brescia ha assunto una delibera riguardante la disciplina degli aiuti economici ai soggetti che si trovano in stato di disagio, le cui modalitĂ di accesso la rendono di fatto una vera e propria riforma. Ne ha illustrato nei giorni scorsi i principi ispiratori l’assessore alla Famiglia e ai Servizi sociali Giorgio Maione, affiancato dal responsabile Raffaele Bonora. “A seguito di rilievi effettuati nel tempo su un numero significativo di persone – ha detto Maione – avevamo registrato una seria di incongruenze nelle valutazioni sociali, cui abbiamo posto rimedio con la delibera recentemente assunta, che fa ordine e chiarezza in un campo troppo delicato per non essere normato con la maggiore chiarezza possibile. Anzitutto sono state definite le modalitĂ di accesso agli aiuti continuativi, che si possono cosĂŹ riassumere – ha continuato l’Assessore – la residenza del soggetto o della famiglia da almeno cinque anni,

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un’etĂ di norma superiore ai 65 anni, un’invaliditĂ superiore al 74% ed uno stato di salute psicofisico invalidante certificato. Ăˆ stato altresĂŹ definito quanto inerente gli aiuti straordinari, con assegnazioni per quattro mesi,

rinnovabili una volta, a che non avessero a diventare continuativi. Gli aiuti – punto importante, ha sottolineato Giorgio Maione – non si limitano ad un’erogazione in danaro, fino ad un massimo di 600 euro annui o ad una pari assegnazione di buoni da spendere in negozi convenzionati, ma si sono disciplinati i lavori socialmente utili per offrire opportunitĂ occupazionali, alternative all’aiuto economico, che, se rifiutati, ne fanno decadere il diritto, in quanto ne annullano la necessitĂ . Assieme alla definizione degli aiuti economici temporanei ed a quelli straordinari – ha chiosato l’assessore – è stato istituito un ufficio di controllo, affinchĂŠ gli aiuti vadano a chi ne ha effettivamente bisogno e va detto che tale controllo non sarĂ a campione bensĂŹ a tappetoâ€?. Ogni informazione va chiesta agli appositi uffici di Segretariato sociale, attivi presso le circoscrizioni, in grado di fornire ogni indicazione in merito ai contenuti del nuovo sistema.

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al fine di potere iniziare la raccolta firme del 15 settembre, in occasione della ‘festa dell’uva’; ciò non sarĂ piĂš possibile in quanto non si sa ancora quando si riunirĂ il collegio dei garantiâ€? Un ritardo che è parso sospetto sotto molti punti di vista, dopo che i garanti sono stati nominati lo scorso 30 agosto. Nella stesso comunicato, infatti, poco piĂš avanti si legge: “L’amministrazione ha sempre giustificato questa grave inadempienza con l’impossibilitĂ di

riunire il collegio dei garanti, perchÊ non vi era l’accordo tra maggioranza ed opposizione sui nomi proposti. A noi sorge il dubbio che si cerchi di allungare indefinitamente i tempi per lo svolgimento del referendum, se non addirittura si cerchi di impedirne lo svolgimento. Non vorremmo che tutte queste manovre rischino di fare slittare di continuo la formazione del Collegio dei garanti, fossero quindi una manovra finalizzata a boicottare l’iniziativa referendaria�.

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omincia con un convegno sul tema “Monte Netto. Le patologie della vite: come riconoscerle, prevenirle e contrastarleâ€?, la 37ÂŞ edizione della Festa dell’uva e del vino, che si svolgerĂ da giovedĂŹ 13 a domenica 16 settembre. Come sempre, il programma di questa manifestazione organizzata per valorizzare i vitigni del Monte Netto, è ricca di proposte. Amministrazione comunale, la neonata Pro Loco, il parco agricolo regionale del Monte Netto e il Consorzio tutela vini Doc Capriano, hanno riunito le loro forze per proporre questa manifestazione che attrae sempre migliaia di persone, soprattutto la domenica, con la sfilata dei carri allegorici. Il convegno dedicato alle patologie della vite, si terrĂ a palazzo Bocca alle 20.30 e vi prenderanno parte Nicola Parisi, della Coldiretti di Pavia, che relazionerĂ sul tema scelto, insieme all’assessore all’Agricoltura della Provincia, Gianfranco Tomasoni, l’onorevole Giuseppe Romele, la presidente del Consorzio Capriano del Colle, Maria Grazia Marinelli e Cesare Materossi, presidente dell’Ente vini bresciani. In seguito è prevista la degustazione di vini e formaggi. VenerdĂŹ 14, alle 20.30, il programma propone una sfilata di moda proposta da Tesmac e Donatella calzature. Alle 22.30, ci sarĂ , invece, un intrattenimento musicale con il gruppo “Rumori Molestiâ€?. Tra gli appuntamenti in cartellone per sabato vi è la biciclettata, prevista alle 15, mentre alle 15.30, in via Garibaldi, ci sarĂ un’attivitĂ di animazione dedicata ai ragazzi, quindi alle 16, nell’area bimbi,

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fanfara dei bersaglieri di Orzinuovi. Di seguito, a Palazzo Bocca, ci sarĂ la Messa e la presentazione ufficiale della neonata Pro Loco e del gruppo Protezione civile. Sempre in mattinata ci sarĂ la cerimonia di consegna delle Borse di studio. Il momento piĂš atteso, piĂš allegro della Festa dell’Uva e del vino è, come sempre, la tradizionale sfilata dei carri allegorici che saranno accompagnati dal gruppo danzatori medievali “La Corte di Teranisâ€?, dal gruppo folkloristico Paullese e dagli attori del Silence teatro. Dalle 15 alle 19, sempre a Palazzo Bocca, ci sarĂ â€œPorte aperte alla bellezzaâ€?, un angolo dedicato all’estetica proposto dalla Maison Co’. In serata, alle 21, spettacolo comico con Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, artisti giĂ visti a Zelig.

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3HU L JDWWL XQ OXRJR VLFXUR FRQWUR O¡DEEDQGRQR Ci sono Tutangatto, Calzino, Maia e Gemella che in cerca di coccole ha subito fatto della mia borsetta il suo giaciglio. Sono solo alcuni dei gatti che hanno trovato rifugio nell’Oasi felina ‘Il gatto magico’ a Bersaglio di Verolanuova, dove la sensibilitĂ per gli animali è forte. Alcuni vengono adottati ma nella colonia di trovatelli ne arrivano sempre troppi, sebbene sul cancello sia scritto che è vietato abbandonare gli animali. “Certo – preci-

sano i volontari – è comunque meglio che ďŹ niscano qui piuttosto che sotto una macchina, provocando incidentiâ€?. Sergio, Massimo, Mirna ed Elena che si occupano dell’Oasi precisano di “non essere quelli che mettono il vestitino agli animaliâ€? ma di cercare semplicemente di porre rimedio a un problema. Anche quest’anno infatti, nella Bassa bresciana, in concomitanza con il periodo estivo, si è riproposto il fenomeno dell’abbandono di

mici appena svezzati. “Il problema va risolto a monte – dice Massimo – basterebbe sterilizzare i propri animaliâ€?. I costi però sono piuttosto elevati per tasche giĂ svuotate dalla crisi, si aggirano intorno ai 120 euro per le femmine e 80 per i maschi, dunque ad alcuni potrebbe sembrare piĂš semplice liberarsi delle cucciolate indesiderate. “PerchĂŠ non pensare dunque ad accordi tra i Comuni ed i veterinari per incentivare la pratica della sterilizza-

zione?â€? si domanda Massimo, precisando tra l’altro che non è dolorosa per l’animale. Che si voglia seguire il consiglio del volontario dell’Oasi o sperimentare altro, una soluzione va trovata. Nel frattempo, in vista delle prossime cucciolate, può essere utile ricordare che liberarsi di un problema, accollandolo ad altri, non equivale a risolverlo. Che ďŹ ne faranno questi mici? Chi li ha abbandonati sa di aver commesso reato per la legge italiana?


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ha dichiarato il sindaco Elena Zanola – ma come ben sappiamo la decisione per le autorizzazioni non spetta al Comune, ma ad enti sovraordinati: ecco, allora, che abbiamo voluto fare qualcosa in piĂš afďŹ dando allo Studio Algebra una ricerca di valutazione dell’impatto ambientale di cui il portale internet è uno degli strumenti. Posso dire che, da gennaio ad oggi, esso è servito molto, prova ne è che il numero di molestie olfattive è calato sensibilmenteâ€?. Sulla stessa

lunghezza d’onda si è espresso anche Gianluigi Rosa, presidente del Comitato Sos Terra per il quale “le migliaia di segnalazioni sono come quella palla di neve che, rotolando dalla montagna, diventerĂ una slavina che travolgerĂ il vecchio sistema. Il nostro impegno continuerĂ con sempre maggiore forzaâ€?. Alla consegna era presente anche l’inventore di Q-cumber, sito che recentemente è stato premiato da Google, Intel e Cisco alle Olimpiadi delle Start up a Londra

come una delle cento idee che cambieranno il mondo: “L’obiettivo – ha dichiarato Magro – è arrivare a creare un sistema di monitoraggio di tutte le criticitĂ ambientali a Montichiari, il tutto per merito delle sentinelle umane costituite dagli iscritti al sitoâ€?. Nel frattempo, venerdĂŹ 21 settembre alle 20.30 al Centro ďŹ era (ingresso libero) verranno resi noti alla popolazione i dati ed i progressi dell’attivitĂ dello studio in merito alla situazione del territorio a Vighizzolo. (f.m.)

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mpegno, dedizione e sacrificio: con queste tre caratteristiche è possibile raggiungere grandi successi ed anche il difficile e spesso ostico mondo del palcoscenico non fa eccezione. Numerosi, per fortuna, sono comunque i giovani che riescono ad emergere facendosi conoscere al pubblico ed ottenendo significativi risultati come è il caso del monteclarense Gian Marco Pellecchia che ormai da tempo calca le scene dei teatri di tutta Italia. Tra i tanti riconoscimenti ottenuti negli ultimi tempi è da segnalare il Premio Hystrio 2011, conquistato grazie alla freschezza dell’interpretazione dell’Amleto ed alla modernitĂ della rappresentazione di Kostija. Nel mese in corso Pellecchia, che si è formato al Teatro Verga di Milano, sarĂ impegnato con l’inizio delle prove in vista di uno studio su “Craveâ€? di Sarah Kane, spettacolo a cura di Monica Conti che vedrĂ la messa in scena in forma di happening il 21 e il 22 del mese al Piccolo teatro

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libero di Brescia. “Nel progetto – afferma l’attore monteclarense – saranno coinvolti oltre al sottoscritto la stessa Monica Conti, impegnata anche in veste d’attrice, Sergio Mascherpa, presidente e direttore della Cooperativa teatro laboratorio e Linda Caridi, giovane attrice diplomata presso la Civica scuola d’arte drammatica Paolo Grassi, un team affiatato che, ne sono certo, saprĂ attirare il pubblico. A novembre, invece, si partirĂ con le prove di “Mythosâ€?, elaborazione drammaturgica e regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso, il cui debutto è previsto per il 4 dicembre al Teatro sociale di Brescia: si tratta di un altro momento per me molto importante e al quale sto dedicandomi con notevole impegnoâ€?. Insieme ad altri 17 attori, Pellecchia si esibirĂ , infatti, in uno spettacolo che è un percorso attraverso le parole di Eschilo, Sofocle ed Euripide portando il pubblico a rivisitare sentimenti e visioni di una potenza cosĂŹ assoluta e limpida da durare intatta attraverso i secoli. Un evento, dunque, tutto da gustare.

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‘Â?–‘‰Ž‹‘ ƒ ˆƒ……‹ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ ”‹Â?ƒ•…‡ †‘’‘ ‹ ”‡•–ƒ—”‹ La chiesa vecchia di Santa Maria, addossata alla parrocchiale, rinasce per la quarta volta. Domenica 23 settembre si svolge infatti la solenne inaugurazione della facciata restaurata, al termine dei lavori che, partiti nell’aprile scorso da un semplice intervento su alcune macchie di umiditĂ che avevano polverizzato lo strato superďŹ ciale del tinteggio, si sono ben presto evoluti in generale restyling del piccolo tempio sacro risalente all’XI secolo e a cui seguirono

vari interventi. Osservando la struttura è possibile anche risalire ai particolari storici che l’hanno caratterizzata nel tempo, prima dell’imponente costruzione del 1748 dell’attuale attigua parrocchiale Santa Maria Assunta e della sua ultima ristrutturazione realizzata all’inizio degli anni ‘60, nell’ottica di creare una facciata ordinata e pulita eseguendo un’elevazione del prospetto e rettiďŹ cando tutto ciò che pareva storto. I lavori di recupero e consolidamento,

eseguiti secondo il progetto dell’arch. Fabio Selini e sotto l’occhio del supervisore Gentile, sono terminati lo scorso agosto “al meglio e grazie alla consueta generositĂ dei pontogliesiâ€?– come ha speciďŹ cato il parroco don Angelo Mosca. Il programma d’inaugurazione prevede: alle 17 la spiegazione tecnica dei lavori dell’architetto Selini; alle 18.30 la Messa presieduta da mons. Cesare Polvara (pro vicario generale della diocesi) nella vicina parrocchiale e

alle 20.30 gran ďŹ nale col concerto d’organo del maestro Pierpaolo Turetta. “Questo momento – ha aggiunto il parroco – rappresenta un’ulteriore soddisfazione per la nostra comunitĂ , che è reduce da un esuberante agosto e giĂ ripartita operativa per l’avvio di un nuovo anno pastorale particolarmente carico dal punto di vista della formazione, della spiritualitĂ , dell’aggregazione, della solidarietĂ , delle tradizioni e delle iniziative che non ďŹ niscono maiâ€?. (a.s.)

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he cosa le ha lasciato il servizio a Montirone? Dai miei anni a Montirone sono uscito arricchito perchĂŠ ho capito che bisogna guardare all’essenziale della vita del prete, senza badare a fronzoli o sovrastrutture. In ogni caso spero di aver aperto la strada al mio successore. Arrivando a Cossirano, che cosa si aspetta da questa nuova esperienza? Spero di trovare familiaritĂ e condivisione nella fede, nella preghiera e nella liturgia. Spero di incontrare una comunitĂ con la quale camminare nella fede e nella testimonianza del Vangelo. Non ho programmi in particolare, arrivo a Cossirano per prestare il mio servizio nella condivisione e nella comunione. Poi il resto verrĂ da sĂŠ, ho imparato che sono tutte cose secondarie. Anche in vista delle unitĂ pastorali, qual è il rapporto con gli altri sacerdoti della zona? Sono stato accolto in maniera molto amichevole, ho ricevuto telefonate per esempio da don Mario Stoppani di Castrezzato. In particolare mi sta molto aiutando mons. Rosario Verzeletti. Le premesse sono quelle di un presbiterio accogliente, nel quale anch’io ÇŻ

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definiti “lontaniâ€?. Nell’invito che ho fatto stampare per il mio arrivo a Cossirano ho fatto scrivere una frase di Paul Ricoeur, nella quale egli afferma che evangelizzare è guardare con occhi misericordiosi le fragilitĂ umane. Questa è anche la mia idea, nel mondo di oggi c’è molto bisogno di accogliere gente ferita da fallimenti personali o da subdole emarginazioni. Ecco, io vorrei, con semplicitĂ , nell’incontro personale, rimettere al centro queste persone. Come si presenterebbe alla comunitĂ ? Mi vorrei presentare come uno che si mette in ascolto e si lascia guidare, perchĂŠ ancora non conosco la comunitĂ e ho bisogno di capirla. In seguito il mio ministero sarĂ anche quello del discernimento, di compiere delle scelte, ma sarĂ appunto un ministero, cioè un servizio alla comunitĂ , non una forma di governo. La domenica in cui entrerò in parrocchia verrĂ letto il Vangelo del giovane ricco, al quale GesĂš fissa gli occhi in volto e vuole bene. Io penso che niente è per caso: e in questo caso credo davvero che il mio arrivo qui sia il segno dello sguardo d’amore di GesĂš verso di me e verso la comunitĂ . Spero che questo incontro sia un segno provvidenziale.

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interventi di emergenza dislocate sull’intero territorio nazionale. Ad oggi conta circa 1.200 unitĂ distribuite in 130 gruppi presenti in ogni regioneâ€?. Fra gli interventi piĂš signiďŹ cativi si ricordano quelli in occasione dei terremoti in Turchia e in Abruzzo, l’emergenza frana del Comune di Sarno in Campania e la ricerca persone nel territorio di Gravina di Puglia. Brescia è in assoluto il territorio con il maggior numero di volontari cinoďŹ li e in molte occasioni ha saputo dare

un contributo essenziale agli interventi di Protezione civile. “Il raduno di Berzo – commenta Fabio Mandelli, assessore provinciale alla Protezione civile – rappresenta un’opportunitĂ per incontrarsi, conoscersi, esercitarsi e testare le differenti capacitĂ , studiando le soluzioni per migliorare e per farsi trovare sempre prontiâ€?. Ad accrescere la soddisfazione degli organizzatori la notizia che nel corso del raduno si terranno gli esami Enci per l’abilitazione di

conduttore e cane alla ricerca in superďŹ cie e la visita, domenica mattina, di alcuni dirigenti del Dipartimento di Protezione civile. “I volontari e i loro cani – spiega Davide Salvi del Gruppo cinoďŹ lo locale – saranno accolti in strutture approntate per l’occasione, che saranno a disposizione di tecnici, istruttori, giudici e veterinariâ€?. Nella tre giorni sono coinvolti diversi gruppi di Protezione civile del Bresciano che faranno da supporto logistico, tecnico e sanitario. (v.b.)

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i chiamano totem, ma si tratta di pannelli con scritte e loghi in bianco su fondo marrone che costano in media 2650 euro l’uno. Sono l’ultima trovata del Distretto culturale di Valcamonica in fatto di segnaletica turistico-culturale. Ne è stata posizionata una trentina nel corso di questa fine estate. Molti altri ne arriveranno aggiungendosi e talora confondendosi con la segnaletica stradale e pubblicitaria che giĂ fin troppo infesta le strade camune. L’idea ĂŠ di offrire ai turisti in viaggio un pro-memoria circa le possibili mete da visitare per ognuno dei luoghi in cui transitano; purtroppo non potendo evidentemente fermarsi a leggerli, risulta difficile mettere a fuoco quanto vi è scritto dati i caratteri troppo piccoli. L’operazione rientra in un progetto della ComunitĂ montana per la “Valorizzazione a fini turistici della viabilitĂ statale della Valle Camonicaâ€?, che dispone di 970mila euro di finanziamento (50% Regione Lombardia, 50% Bim locale e Fondazione Cariplo). Una buona fetta di questa somma è stata destinata proprio ai totem: 360 mila euro per un totale di 135 installazioni (anche se in un secondo momento è stato diffuso il

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rebbe il fatto che i totem presentano nella sezione piĂš alta e visibile la Valle Camonica come ‘Valle dei segni’, slogan tradotto in tre lingue straniere, mentre nella sezione centrale vengono presentati tre ‘luoghi’ di interesse, diversi per ogni pannello in corrispondenza con il punto in cui sono collocati: questa, che è ritenuta la parte ipoteticamente piĂš utile, non risulta tradotta. Ovviamente anche sulla scelta dei tre principali motivi di interesse per ogni area non mancano le critiche, come la curiositĂ su chi sia stato chiamato a definirli. Anche i punti scelti per le installazioni hanno prestato il fianco a qualche reprimenda, dato che dietro le curve o in mezzo ad altra segnaletica i totem rischiano di passare inosservati. ‘Incompetenza’, ‘spreco’, ‘inutilità ’ sono i termini che tornano piĂš spesso nelle discussioni sul web. Perciò l’assessore alla Cultura in ComunitĂ montana, nonchĂŠ presidente del Distretto culturale, Simona Ferrarini ha dovuto correre ai ripari ammettendo i difetti dell’operazione e la volontĂ di correggerli, ma osservando pure che “quando si lavora e si fa tanto per il territorio si può anche sbagliareâ€?. Ciò ha, però, gettato altro sale sulla ferita.

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dell’unica arteria viaria che collega l’Alta Valle con il resto della provincia: le ruspe in questi giorni stanno lavorando a pieno ritmo per erigere un terrapieno a lato della sede stradale. Nel frattempo la frazione di Rino è ritornata ad essere collegata con Sonico grazie ad un ponte militare metallico (nella foto), montato (a spese del Comune che si è pure accollato l’afďŹ tto) ai primi di settembre dal Genio volontario della Protezione civile

di Varese, ponte che giĂ lunedĂŹ 3 settembre era transitabile. Allo stato attuale il passaggio è regolato da un semaforo e va percorso a bassa velocitĂ , inoltre è possibile far transitare solamente un mezzo alla volta. La temporaneitĂ della soluzione è sottolineata dal fatto che in caso di maltempo e di segnalazione delle stazioni di monitoraggio il trafďŹ co sarĂ immediatamente interdetto. Va segnalato che il ponte di 27

metri di luce è stato montato nel punto esatto in cui sorgeva quello travolto a ďŹ ne luglio dallo smottamento. SorgerĂ invece piĂš a valle quello deďŹ nitivo, appaltato pochi giorni prima del disastro per due milioni di euro. Si attende, quindi, come imminente l’apertura del nuovo cantiere in modo da completare l’opera, il cui progetto però andrĂ rivisto, entro la prossima estate. (g.c.)

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razie ad un intervento specifico previsto dal Piano di sviluppo rurale della ComunitĂ montana di Vallecamonica (Psr) con la partecipazione del Comune di Borno che ha pagato l’iva, la strada che sale dal paese alla localitĂ Lova è stata completamente rinnovata ed è stata messa in sicurezza la storica frana del Lovareno che taglia a metĂ il percorso della strada stessa. Il sistema di finanziamento regionale sul Psr è ormai ben collaudato: la Regione verifica e, nel caso, approva i piani proposti dalle ComunitĂ montane per il ripristino di aree geologicamente compromesse, di strade agro-silvo-pastorali, di interventi per regimazione di foreste, ristrutturazione di cascine storiche e alpeggi e in genere per interventi di miglioria riguardanti il delicato equilibrio che regola la vita della montagna e del bosco. Nel caso di Borno, la Regione ha finanziato un importo pari a 446.730 euro e il comune di Borno ha pagato l’Iva del 20% pari a 89mila euro per la messa in sicurezza della storica frana del Lovareno, dalle dimensioni importanti e per certi versi preoccupanti, tagliata a metĂ dalla strada che da Borno sale fino al lago di Lova.

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posto a spalla di una briglia in massi di granito, reca la data incisa “A.XIâ€?, facilmente interpretabile come undicesimo anno dell’era fascista, vale a dire il 1933. Il progetto è stato inserito nel Piano di sviluppo rurale per il quale la ComunitĂ montana di Vallecamonica ha portato sul territorio oltre 20 milioni di euro per opere realizzate e da realizzarsi nell’arco di anni che va dal 2007 al 2013. Il progetto di sistemazione del versante franoso e della strada è stato presentato nel 2009 ed è stato realizzato in questi anni -dal Consorzio

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Si tiene dal 13 al 16 settembre a Pellalepre, frazione di Darfo Boario Terme, la 13ÂŞ festa di San Bernardo, che prevede per il weekend un ďŹ tto programma di iniziative. Dopo la Messa di apertura alle 17 di giovedĂŹ 13, verrĂ aperto venerdĂŹ alle 19 lo stand gastronomico con i tipici casoncelli, mentre in serata intrattenimento musicale con musica revival degli anni ‘60, ‘70, ‘80. La stessa miscela di musica e gastronomia si ritroverĂ sabato, mentre il programma per domenica risulta piĂš articolato: alle 10.30, infatti, verrĂ celebrata la Messa solenne, seguita alle 12.30 dal pranzo di comunitĂ a base di polenta e cervo in salmĂŹ. Nel pomeriggio alle 17 un importante momenti liturgico con la recita dei vespri solenni, mentre in serata l’estrazione dei biglietti della sottoscrizione a premi concluderĂ la manifestazione.

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forestale Pizzo Camino, in seguito alla consulenza del proprio geologo di fiducia. L’intero progetto è stato suddiviso in tre cantieri che hanno effettuato i lavori sul corso del torrente Lovareno, sulla frana che, come detto, è stata nel tempo piĂš volte messa in sicurezza, mentre una parte importante di lavori è stata effettuata sulla strada che da Borno conduce alla localitĂ Lova ed ai pascoli alti del Monte Arano, del Rifugio Laeng e del Moren. Ora la messa in sicurezza e le migliorie di questa stessa strada, che cosĂŹ come si presenta termina al lago di Lova, dovrĂ essere completata: manca ancora il tratto fino all’arrivo ai prati del Monte Arano, per raccordarsi al tracciato esistente che arriva fino alla Malga Morene e il Rifugio S. Fermo. Il costo di questo ulteriore intervento è stato valutato intorno ai 150mila euro ed i lavori saranno realizzati ancora una volta dal Consorzio forestale Pizzo Camino. La ComunitĂ montana di Vallecamonica ha effettuato il collaudo delle opere realizzate, con particolare riferimento al ripristino del manto erboso sulla frana effettuato tramite idrosemina di specie vegetazionali adatte al terreno franoso di montagna.

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sul problema. Annuncia l’accordo unanime per la “individuazione del sito per il trattamento locale dei reflui fognari della Valle Trompiaâ€?. Un fatto storico in Valle. â€œĂˆ la prima volta che succedeâ€? ha detto il primo cittadino di Lumezzane Silverio Vivenzi, durante la presentazione dell’accordo fatta dal presidente della ComunitĂ montana Bruno Bettinsoli assieme ai sindaci. Insieme Vittorino Quaresmini amministratore delegato di Asvt, la societĂ partecipata (51% Comuni

e ComunitĂ montana e 49% A2A), gestore del ciclo idrico integrato nella zona. La lettera comunica “la scelta sulla realizzazione di un unico impianto di trattamento in galleria in localitĂ Dosso Boscone, nel Comune di Concesioâ€? Il tutto dopo l’esame dell’intero territorio interessato. Si torna quindi all’ipotesi studiata nel ‘97, come ha ricordato il presidente Bruno Bettinsoli sottolineando i pregi della soluzione: il consenso unanime, il modestissimo impatto ambientale,

la riduzione dell’impegno finanziario. Si sblocca anche il “problema Verzianoâ€? al quale confluirĂ solo una parte dei reflui: A2A è disponibile per i necessari adeguamenti delle condotte interessate. Un investimento in Valle di decine di milioni che interessa circa 130mila persone. Asvt ha giĂ cominciato le verifiche e al riguardo la lettera dei sindaci conclude con l’impegno, nel caso di difficoltĂ insormontabili, a tornare all’ipotesi di piĂš impianti. (e.b.)

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l reparto di Ostetricia chiude. Ăˆ questa la voce che sta attarversando la Valle nei primi giorni dopo il rientro estivo. A fine 2011 la direzione degli Spedali Civili, nonostante alcune proteste della cittadinanza valtrumplina, aveva chiuso la Sala parto e ora, pare, si accinge a chiudere l’intero reparto di Ostetricia del presidio ospedaliero di Gardone. Il reparto, depauperato delle nascite, ha perso molte delle attivitĂ ordinarie, rimanendo luogo per degenze e operazioni per le donne nel loro ciclo vitale. Non sono bastati gli ambulatori e le iniziative sul territorio tentate dall’unitĂ operativa e dai medici per mantenere vivo un reparto che dava l’impressione di spegnersi poco a poco, con una lenta agonia. Fatta eccezione per i giorni dei ricoveri, delle operazionei e degli orari ambulatoriali i corridoi pieni di pianti e vagiti risuonano del silenzio. Passo passo la decisione, che pare essere definitiva, a cui al momento della stampa manca l’ufficialitĂ , di chiudere il reparto. Probabilmente resteranno aperti ancora alcuni ambulatori e attivitĂ come la riabilitazione

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no mai diminuito il numero. Dove trascorreranno la degenza, lunga o corta che sia, le pazienti, visto che il reparto non esiste piĂš? Probabilmente le donne operate saranno ospitate in altri reparti, che dovranno subire anch’essi cambiamenti. Altro interrogativo: vista la difficoltĂ di far funzionare un reparto senza nascite, sarĂ ancora possibile mantenere attivi ambulatori, legati al mondo femminile, senza un reparto? Domande a cui a giorni i responsabili degli Spedali civili risponderanno. Da un altro lato va constatato che l’azienda sanitaria sta facendo grandi investimenti strutturali, verso un polo delle nascite moderno e all’avanguardia che possa essere al servizio di Brescia. Anche dei valtrumplini. Sperando, la speranza è una virtĂš, che dall’alta Valle non si presenti al pronto soccorso di Gardone qualche pargolo nascente...

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6XL SDVVL GHOOD PRGHUQLWj WHQHQGR YLYD OD PHPRULD Cinquant’anni fa si apriva quel Concilio Ecumenico Vaticano II che nel 1965 venne chiuso da papa Paolo VI e portò la Chiesa cattolica a dialogare in modo piĂš aperto con il mondo. Un importante avvenimento che verrĂ ricordato nel corso della 13ÂŞ Settimana montiniana, manifestazione organizzata come sempre dall’amministrazione e dalle parrocchie di Concesio, pronta ad aprirsi sabato 15 settembre con l’inaugurazione della mostra “Polvere di speranzaâ€? della scultrice Dolores Previtali. Un allestimento curato dall’associazione “Le stelleâ€? di Carmela Perucchetti e Fausto Moreschi all’interno della chiesetta di Sant’Andrea e della galleria di vicolo S. Zenone a Brescia, percorso studiato con l’artista per condurre una riflessione sul cammino dell’umanitĂ oggi e nel tempo a venire. La Settimana montiniana sarĂ aperta con il concerto di sabato 22 settembre, passando per gli incontri con mons. Gianfranco Mascher e il vaticanista del “Corriere della Seraâ€? Luigi Accattoli, la tavola rotonda delle Acli con padre Bartolomeo Sorge, la consegna del “Premio della BontĂ Paolo VIâ€? a don Giacomo Panizza per la sua coraggiosa esperienza di lotta alla criminalitĂ organizzata a Lamezia Terme e il ricordo del 115° anniversario del battesimo di Giovanni Battista Montini. “Saranno – dice mons. Dino Osio (nella foto), parroco della Pieve – sette intensi giorni di appuntamenti per tenere viva la memoria di papa Paolo VI, all’insegna di una Chiesa capace di dialogare. Un calendario di eventi che vuole alimen-

tare il dibattito, cosĂŹ come accadrĂ anche il 28 settembre (ore 19), quando presso l’Istituto Paolo VI si terrĂ un incontro di preghiera dei giovani e una riflessione degli stessi su alcune opere d’arte custodite all’interno del museoâ€?. Per una 13ÂŞ Settimana montiniana che ha scelto di concentrarsi in meno giorni, scavando però in profonditĂ e chiudendosi giovedĂŹ 18 ottobre con “I due Papi del Concilio: Giovanni XXIII e Paolo VIâ€?, riflessione condotta dai Vescovi di Brescia e Bergamo intorno a quell’evento che ha portato la Chiesa verso la modernitĂ . (a.a.)

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‡†‹œœ‘Ž‡ Â?‘ •…ƒ––‘ ’‡” …ƒ––—”ƒ”‡ ƒ”–‹ ‡ Â?‡•–‹‡”‹ L’associazione culturale “Gruppo Giovaniâ€? del Comune di Bedizzole, col patrocinio dell’Assessorato alla cultura di Bedizzole e il supporto della Banca di Credito Cooperativo, indicono per l’anno 2012 la seconda edizione del concorso fotograďŹ co “Arte e mestieriâ€?. Il concorso avrĂ come tema l’arte di svolgere un mestiere: i partecipanti potranno scegliere di descrivere con la loro macchina fotograďŹ ca l’aspetto di un lavoro o di un’arte antica

secondo la propria sensibilitĂ . Ăˆ possibile presentare da due a cinque fotograďŹ e per persona, inedite o giĂ edite in altri concorsi purchĂŠ attinenti al tema. La partecipazione al concorso è gratuita ed aperta a tutti coloro che abbiano raggiunto i 16 anni di etĂ . Ai ďŹ ni dell’esposizione, le opere fotograďŹ che dovranno rispettare il formato 30 per 21 centimetri. Le fotograďŹ e potranno essere a colori, in bianco e nero o a tecnica

libera. Ciascuna di essa dovrĂ riportare il nome dell’autore e il titolo dell’opera sul retro. Le fotograďŹ e dovranno poi essere accompagnate dalla scheda di partecipazione compilata e ďŹ rmata scaricabile sul sito del Comune di Bedizzole. Il candidato dovrĂ poi spedire o consegnare il proprio materiale alla biblioteca comunale “Primo Leviâ€? di Bedizzole in via De Gasperi 2 entro e non oltre sabato 22 settembre. Un’apposita giuria esaminatrice, composta da due

professionisti, due componenti del “Gruppo Giovaniâ€? e due membri della giunta comunale, valuterĂ i lavori: l’esposizione sarĂ allestita sabato 6 e domenica 7 ottobre presso il ďŹ ume Chiese nella splendida cornice del Vecchio Mulino. L’esito del concorso sarĂ reso noto solo domenica 7 ottobre: i primi due classiďŹ cati porteranno a casa due premi in denaro dal valore di 250 e 100 euro. Le opere non conformi alle speciďŹ che non saranno esaminate. (gdm)

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econda tappa a Salò, sabato 15 e domenica 16, per “I Giardini del Benacoâ€?. Una rassegna itinerante, con un susseguirsi di convegni e workshop, momenti di incontro e di confronto tra esperti progettisti ed imprenditori di fama internazionale, bookshop, vernissage fotografici, una mostra-mercato dedicata al mondo del verde e degustazioni di prodotti tipici di questa terra. Unico il filo conduttore “Turismo, agricoltura, paesaggioâ€?, tracciato da un passo della Convenzione europea del paesaggio che recita: “Il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attivitĂ economica e... se salvaguardato, può contribuire alla creazione di posti di lavoroâ€?. La rassegna, giunta alla 3ÂŞ edizione e curata da Marinella Mandelli, biologa milanese e coordinatrice scientifica della rassegna e dalla direzione del Giardino botanico Fondazione “AndrĂŠ Hellerâ€? di Gardone Riviera, con la collaborazione di Francesco Merlo e Andrea Vigetti, agronomi dell’UniversitĂ di Torino, vuol affermare l’unicitĂ di un territorio che, grazie al suo clima mediterraneo, si fregia di un’antica tradizione botanica. Il primo appuntamento si è tenuto a Puegnago in occasione della Fiera e ha visto la partecipazione, a due giornate di studio,

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Museo della Città – ex Civico di via Brunati), riservato a professionisti e studenti, ma anche a giardinieri ed appassionati interessati a conoscere ed approfondire le tecniche della progettazione del verde. Ad iscrizione obbligatoria (0365/294605), è coordinato dal noto progettista milanese Ermanno Casasco e dal suo team e ha come obiettivo la sistemazione dell’antica piazza S. Antonio, ubicata nel cuore del centro storico, alle spalle del suo palazzo municipale. In contemporanea (sabato dalle 9 alle 22, domenica dalle 9 alle 20) si svolge, sul lungolago, una mostra-mercato dedicata al florovivaismo e al mondo del ‘verde’. Espositori provenienti da tutta Italia propongono ogni sorta di piante e complementi per l’arredo del proprio giardino. “I Giardini del Benacoâ€? si spostano poi per l’ultima tappa a Gardone Riviera, sabato 22 e domenica 23, nella splendida location di Villa Alba, con un altro intenso programma. Nelle stesse date, sul lungolago di Limone, esposizioni e degustazioni di tipicitĂ gardesane saranno ambasciatrici dell’iniziativa. Il tutto per far squadra sul Garda Bresciano. In un insieme che sottende una intrinseca relazione tra l’attivitĂ primaria gardesana, quella turistica, la produzione agricola e i paesaggi. Facendo della cooperazione tra uomo e natura una necessitĂ . Il programma completo sul sito www.igiardinidelbenaco.it.

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inesperienza ma tanta passione e consapevolezza che il mondo del volontariato ha estremo bisogno di qualcuno che gli dia voce. Quest’anno siamo riusciti ad avere un po’ piĂš di tempo e a lavorare con maggior metodoâ€?. Forte dei numeri dello scorso anno, circa 4000 presenze, l’organizzazione ha cercato di arricchire il programma. Si comincia alle 18 di venerdĂŹ 21 settembre con il concerto-saggio “Banchi sinfoniciâ€? dei bambini della Scuola elementare, diretti dal prof.

Gianluigi Bencivenga e ďŹ no alla domenica sera, con la presenza conclusiva di Omar Pedrini e il suo “Il mondo di Omarâ€?, sarĂ un continuo incrociarsi di iniziative, testimonianze e incontri. La novitĂ di quest’anno è “ProďŹ t Eno ProďŹ tâ€?, degustazione guidata di 10 vini della Franciacorta, VenerdĂŹ 21 alle 19. Ci saranno inoltre mostre, gonďŹ abili e giochi per bambini, incontri , presentazioni di libri, la Santa Messa con la benedizione dei bambini domenica 23 alle ore

15,30 e naturalmente un ricco menu gastronomico. In particolare segnaliamo l’incontro, domenica 23 alle 18, con Lucia Bellaspiga, giornalista di “Avvenireâ€?, che accompagnerĂ Carlo Castagna (sopravvissuto alla strage di Erba) in una toccante intervista attraverso la quale si cercherĂ di affrontare i delicati snodi del perdono cristiano in una delle piĂš inquietanti tragedie moderne. Per info www.puntomissioneonlus.org, tel. 030/6811331. (r.b.)

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a Madonna pellegrina di Fatima raggiunge Cologne, o, meglio, ci ritorna per una seconda volta: giĂ qualche anno fa infatti vi fece tappa. Per un’intera settimana, la comunitĂ franciacortina sarĂ coinvolta in un intenso “no-stopâ€? di appuntamenti che vedranno protagonista la sacra statua raffigurante la “Nostra Signoraâ€? di Fatima che, il 13 maggio del 1917, apparve per la prima volta ai tre pastorelli Lucia (10 anni), Francesco e Giacinta Marto (suoi cugini di nove e sette anni), mentre come d’abitudine badavano al gregge in localitĂ Cova da Iria, nei pressi della cittadina portoghese di Fatima. La statua della Vergine pellegrina, fu creata proprio secondo le indicazioni di suor Lucia, offerta dal Vescovo di Leiria e poi incoronata dall’Arcivescovo di Evora il 13 di maggio 1947, quando prese avvio il suo viaggio itinerante per il mondo intero “divulgando un messaggio di pace e amoreâ€?. La speciale settimana mariana colognese avrĂ inizio alle 21 di venerdĂŹ 21 settembre con la celebrazione penitenziale e la confessione in preparazione all’accoglienza della sacra statua: domenica 23 alle 17 presso il Centro pastorale “Madre del Redentore – Villa Gnecchiâ€? da dove si proseguirĂ poi verso la parrocchiale in cui sarĂ celebra-

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servizioâ€?, il 26 “Donna del sĂŹâ€?, il 27 “Salute degli infermiâ€?, il 28 “Ai piedi della croceâ€?, il 29 “Regina delle famiglieâ€?; mentre tra gli appuntamenti degni di nota: giovedĂŹ 27 alle 16 la Messa speciale per anziani e ammalati, con l’amministrazione del sacramento dell’unzione degli infermi e presieduta dal vescovo di Cremona mons. Dante Lafranconi; venerdĂŹ 28 alle 20.30 la Via Crucis “Matris Dolorosaeâ€? al termine della quale sarĂ esposto il Santissimo e avrĂ inizio la lunga adorazione notturna fino alle 6.30, il rosario di sabato 29 alle 20.30 animato da coloro che hanno partecipato all’Incontro internazionale delle famiglie col Papa a Milano, seguito dalla suggestiva processione aux flambeaux “nell’unica finalità – ha specificato il parroco don Agostino – di far passare la Madonna vicino alle caseâ€?, terminante in piazza con l’atto di consacrazione del paese al Cuore immacolato di Maria. Domenica 30, giorno del saluto, oltre alle Messe festive delle 7, 8.30, 9.45 e 11, verrĂ recitato anche un rosario alle 16, mentre dopo la Messa delle 18 animata dalla Corale, la statua sarĂ accompagnata dal Corpo musicale in processione lungo via Cappuccini, per poi essere affidata al parroco della comunitĂ di San Lorenzo martire di Zocco dove rimarrĂ venerata dal 4 al 14 ottobre.

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Riapre la rassegna enogastronomica “Lo spiedo scoppiettandoâ€? giunta alla terza edizione, evento che popone la degustazione dello spiedo a marchio De.C.O. annafďŹ ato dalle migliori etichette del Cellatica superiore doc oltre che dalle grappe locali. Iniziativa che è un’opportunitĂ per conoscere gusti e sapori di una tradizione importante e che diventa il biglietto da visita per il territorio. Spiedo dunque preparato con maestria, abilitĂ e passione dai ristoratori, degustabile con un menĂš a 25 euro ogni giovedĂŹ sera a partire dal 27 settembre ďŹ no al 29 novembre 2012 in un’unione tra i profumi tipicamente autunnali e la soddisfazione del palato.

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novitĂ per i ragazzi con un leitmotiv agganciato ai temi del Grest degli oratori. Anche i locali della Fondazione Cicogna Rampana costituiranno una nuova location per la rievocazione storica della “Dote alle nubendeâ€?. Il programma, molto intenso, prevede venerdĂŹ 14 settembre, come inizio la SďŹ lata di apertura dell’Araldo alle ore 21 con gli sbandieratori di Mura, seguito da “Feu de femmeâ€? giochi di fuoco per le vie del borgo alle ore 22; alle ore 22,30 “Tamburi e Suoni dal mondoâ€?

spettacolo itinerante. La giornata di sabato 15 sarĂ dedicata agli alunni delle scuole elementari, con “Passpartoutâ€? giochi di altri tempi con la collaborazione dell’oratorio di S. Sebastiano e della compagnia la Maschera. La giornata conclusiva sarĂ invece domenica 16 settembre con, alle 10, la S. Messa in costume storico presso la chiesa di S. Giovanni evangelista condecorata dalle musiche medievali dei fratelli Sottini. Nel corso della giornata

molte altre saranno le attivitĂ a tema. Durante l’intera durata della tradizionale kermesse sarĂ possibile visitare la Torre rotonda di Mura, assistere ed effettuare prove di tiro con l’arco, oltre a visitare gli stand delle “Antiche arti e mestieriâ€? di Villongo ed effettuare discese in canoa con il Kayak Canoa Club di Palazzolo. Gli organizzatori assicurano che la sorpresa ďŹ nale, non meglio speciďŹ cata, sarĂ non inferiore a quello degli anni precedenti.

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al 27 al 30 settembre 2012 Palazzolo sarĂ sede della prima edizione del Palazzolo digital festival (Pdf), una quattro giorni di eventi dedicati alle nuove tecnologie e alla cultura digitale con esperti di rilevanza internazionale e professionisti locali divenuti protagonisti dello scenario italiano della comunicazione digitale. Quattro giornate, sette eventi e 17 relatori si alterneranno nella sede della fondazione Galignani, in via Gorini 27, l’ente promotore del festival che da anni organizza attivitĂ etico-sociali dedicate ai giovani e ai minori. L’evento è patrocinato dal Digital festival, una delle piĂš importanti manifestazioni nazionali nell’ambito delle nuove tecnologie e giunta ormai alla sua terza edizione. “Il Festival vuole essere un momento di incontro e confronto in cui comprendere pienamente le opportunitĂ offerte dalla rivoluzione digitale legata allo sviluppo sociale ed economico della comunitĂ locale – afferma Alberto Vezzoli, responsabile di Palazzolo digital festival –. Nel corso dell’evento verrĂ dato ampio spazio alla creativitĂ e al co-working in vista della creazione di nuove start-up e di un probabile polo digitale sul territorioâ€?. Angelo Lazzari, presidente della Fondazione Galignani ospitante, dichiara: “Con questo evento la Fondazione Galignani intende farsi promotrice della diffu-

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giornalista della redazione scientifica e tecnologica de Il Sole 24 Ore, Dianora Bardi, fondatrice del Centro studi ImparaDigitale e presidente delle Olimpiadi internazionali di multimedialitĂ , Emil Abirascid, direttore della rivista Innov’azione e fondatore di Startupbusiness e Leonardo Marabini, sales & marketing director di Kilometro Rosso. Prevista inoltre la partecipazione di Carlo Maccari, assessore alla Semplificazione e digitalizzazione della Regione Lombardia. Parteciperanno inoltre figure professionale di grande rilievo come Mauro Gatti, fondatore di Mutado, uno dei piĂš famosi studi creativi italiani, i palazzolesi Gualtiero e Roberto Carraro, multimedia producer e fondatori di Telecom Design, Mauro Marenzi, fondatore di Geomondo e inventore della navigazione fotografica immersiva, Davide Dattoli, Fabio Di Benedetto, Daniele Gamba, Nicola Vezzoli, Sara Tonelli, Giorgia Vezzoli. Gli eventi di Palazzolo digital festival saranno suddivisi in sette percorsi tematici, che spaziano dall’analisi della societĂ e della cultura digitale fino all’innovazione e alla progettazione del futuro. Il programma completo dell’evento è giĂ consultabile presso il sito www.palazzolodigitalfestival. it. Ăˆ prevista la possibilitĂ di divenire partner dell’evento con una mail a info@palazzolodigitalfestival.it.

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l’associazione tornerĂ a visitare tutte le scuole paritarie della diocesi, per presentarsi, farsi conoscere, avanzare proposte, animare dibattiti. Anche, naturalmente, per raccogliere vecchie e nuove adesioni, dato che l’unione fa la forza. Solo un sodalizio consistente e vivo può infatti incidere in questo tempo di disorientamento sia valoriale che pratico. Le questioni da affrontare tutti insieme sono come sempre molte, e nodali, come ha sostenuto il presidente nazionale Roberto

Gontero (nella foto): “Nell’ultimo Esecutivo nazionale dell’Agesc, svoltosi a Genova sabato 21 luglio, non abbiamo potuto nascondere la grande preoccupazione che incombe sui genitori delle scuole cattoliche. Il provvedimento preso dal governo Monti di mantenere il taglio di 260 milioni di euro (su un fondo storico di 530 milioni), giĂ previsto dal ministro Tremonti, ‘è un’ingiustizia inammissibile’, ci siamo detti. La decisione, presa all’interno del piĂš ampio pacchetto

relativo alla ‘spending review’, penalizza in maniera unilaterale quel sistema scolastico paritario che, oltre a svolgere un eccellente servizio pubblico, fa risparmiare allo Stato italiano 6 miliardi di euro ogni anno�. L’Agesc di Brescia intende affrontare i motivi di disagio in una prospettiva costruttiva, e si rende disponibile ad intercettare e rappresentare i bisogni e le esigenze delle famiglie unite da una comune scelta educativa: quella della scuola di ispirazione cristiana (agesc.it; agesclombardia.it). (g.g.)

dei suoi docenti esprime competenza nei vari saperi e ricchezza di umanitĂ sarĂ certamente un valido strumento per cercare con libertĂ e responsabilitĂ la strada della veritĂ che dĂ senso alla vita e che esprime la grandezza dell’uomo al di lĂ di quelli che possono esser gli stereotipi offerti dai mass media. Questa è la scuola che vogliono in tanti: la scuola della persona e per la persona, una scuola che renda un prezioso servizio sia alla societĂ civile che alla comunitĂ ecclesiale, nonostante le non poche difficoltĂ e i pesanti condizionamenti che rendono difficile la sua sussistenza e la sua missione. Que-

sta scuola c’è giĂ e continuerĂ ad esistere se insieme ci assumiamo la responsabilitĂ dell’amore per la veritĂ e non ci scoraggiamo di fronte ai risultati spesso incerti del nostro operare, ma al contrario impariamo a gioire guardando la persona che cresce.

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uante parole si spendono sulla scuola e, spesso, quanta poca consapevolezza esiste su ciò che effettivamente la scuola dovrebbe essere. C’è infatti chi sostiene che la scuola dovrebbe essere piĂš selettiva e chi invece desidera una scuola dove tutti sono “portati avantiâ€?; c’è chi critica i programmi, i contenuti delle varie discipline e chi se la prende con i docenti, con gli orari, con le strutture. Raramente si guarda alla scuola come a quella realtĂ che dovrebbe aiutare la

persona a ritrovare quelle linee di fondo che le permettono di crescere in modo unitario, puntando sui valori culturali del sapere scolastico, ma anche su quei principi etici e religiosi che non possono certo mancare nell’opera educativa. Questo sguardo di unità si rende tanto piÚ urgente oggi perchÊ viviamo in una società nella quale un numero infinito di agenzie propongono i loro stili di vita, le loro culture, i loro saperi e, il piÚ delle volte, senza tener conto del bene della persona. Proprio per questo, oggi piÚ che mai, abbiamo bisogno,

giovani e adulti, di essere in grado di fare delle scelte all’interno delle molteplici offerte e delle informazioni che il mercato ci offre a un prezzo anche piĂš accessibile e conveniente rispetto a tanti altri prodotti e la scuola, unitamente alla famiglia, può dare una risposta ai molti dubbi e interrogativi che si fanno strada dentro la storia di ogni uomo. La scuola che si realizza attraverso una comunitĂ educante e che non si limita a dare semplicemente delle informazioni, ma è coinvolgente e dialogante e nella persona

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ƒ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ Â‡Â‰ÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‹ÇĄ •–—†‡Â?–‡ †‡ŽŽǯ ”‹…‹ Sono uno studente dell’istituto classico paritario “Cesare Ariciâ€? di Brescia e ho intenzione di presentare la mia esperienza personale. Come tutti sanno, la cosa fondamentale al liceo è l’essere costanti con lo studio: è necessario riuscire a stabilire un programma giornaliero che permetta allo studente di portare a termine tutti i suoi doveri scolastici, riuscendo però a dedicare del tempo libero ai propri interessi. Per farlo è necessaria la concentrazione nello studio, che,

afďŹ ancata a quella prestata in classe, riduce molto la difďŹ coltĂ e la durata del lavoro, diminuendo anche lo stress provocato dalle troppe ore di studio. La scuola non è, però, solo libri e fatica; prevede numerose iniziative alternative. Nel mio istituto, come nella maggior parte delle altre scuole italiane, sono previste numerose gite d’istruzione, mentre un’iniziativa esclusiva del nostro liceo è l’“Aricianaâ€?: due giorni di autogestione nel corso dei quali è possibile apprendere molte cose

interessanti e alternative a quelle curricolari. Un’altra esperienza che offre la nostra scuola è il campo scuola, una settimana trascorsa tra le Dolomiti all’inizio delle vacanze estive. Per i ragazzi del liceo, il mio caso, c’è la possibilitĂ di prestare servizio come animatori ai campi delle medie e delle elementari; è un modo efďŹ cace per acquisire senso di responsabilitĂ e organizzazione divertendosi. Quest’anno per la prima volta la mia classe ha partecipato a un concorso indetto

dalla Fidae sul beato papa Giovanni Paolo II, che prevedeva la stesura di una ricerca su questo Santo ponteďŹ ce, uomo di fede e di pace. Il nostro elaborato ha vinto il primo premio e, per questo, una delegazione della nostra classe, di cui ho fatto parte, ha avuto la possibilitĂ di compiere un pellegrinaggio in Polonia. Ogni alunno dovrebbe tenere conto che la scuola non è solo un luogo dove si apprendono le materie, ma anche un ambiente dove ogni ragazzo cresce e matura.

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ata nella prima metà degli anni ’70 presso l’ex monastero trecentesco di San Gallo, la Fondazione Enaip Lombardia - Scuola per la valorizzazione dei beni culturali di Botticino, in quasi 40 anni di attività , ha formato oltre 500 restauratori e quasi 400 tecnici del restauro dall’Italia e dall’estero. La ricca rete di relazioni costruita negli anni dalla Scuola e la grande professionalità degli ex-allievi della Scuola – che occupano anche posizioni di rilievo nell’ambito dell’insegnamento del restauro in Italia

†ƒ–‹ †‡Ž ͚͙͘͘ †‹Â?‘•–”ƒÂ?‘ …Š‡ ’‹Î †‡Ž ÍĄÍ˜ÎŹ †‡‹ †‹’Ž‘Â?ƒ–‹ Šƒ –”‘˜ƒ–‘ ‘……—’ƒœ‹‘Â?‡ ‘ Šƒ ’”‘•‡‰—‹–‘ ‰Ž‹ •–—†‹ Â?‡Ž •‡––‘”‡ – hanno consentito di raggiungere importanti risultati in termini di successo occupazionale: i dati rilevati nel 2010 mostrano che piĂš del 90% dei diplomati ha trovato occupazione e/o proseguito gli studi nel

settore di riferimento. Dalla fondazione ad oggi presso i laboratori della Scuola all’interno delle attività formative, sono state restaurate piÚ di 1000 tra opere appartenenti al patrimonio ecclesiastico, a musei, enti pubblici e privati; tra gli interventi piÚ recenti possiamo citare l’arazzo Loth e le figlie (XVIII sec.) del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, le Maschere in lattice di Cattelan (XX sec.), un Trittico dipinto su tavola del Vivarini (XV sec.) dei Musei Civici di Bassano. La Scuola ha inoltre realizzato cantieri didattici di restauro su edifici storici, citiamo a Brescia: la chiesa di

La SCUOLA REGIONALE PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI ENAIP di Botticino, dal 1974 centro di alta formazione per la conservazione del patrimonio artistico e culturale, organizza nell’a. f. 2012/2013 oltre ai CORSI DI RESTAURO un corso annuale post diploma gratuito, finanziato da Regione Lombardia nell’ambito dei percorsi IFTS - istruzione e formazione tecnica superiore, per

TECNICO SUPERIORE PER IL RILIEVO ARCHITETTONICO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI EDIFICI STORICI i destinatari sono giovani con meno di 35 anni, in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore o professionale; il corso sarà avviato a ottobre 2012 e si concluderà entro luglio 2013. Info: botticino@enaip.lombardia.it – tel. 0302191122 – fax 0302191798 rif. Daniela Melardi

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San Cristo dei Padri Saveriani per la quale la Scuola ha gestito direttamente tutto l’iter del restauro, il cantiere tuttora in essere nella Cappella di Santa Maria Bambina presso la Chiesa detta del Buon Pastore nella quale i restauri non coinvolgono solo le superfici murali decorate, ma anche l’apparato ligneo, l’altare e i relativi tessili antichi. Nel prossimo ottobre sarĂ avviato il nuovo ciclo triennale post diploma per il tecnico del restauro di beni culturali; parallelamente è programmato da ottobre il corso annuale post-diploma per tecnico superiore per il rilievo architettonico

con particolare riferimento agli edifici storici; inoltre, nell’ambito della formazione continua, sono in fase di attivazione moduli formativi rivolti ad operatori culturali e professionisti del restauro. Importanti innovazioni sono poi all’orizzonte per la Scuola che, in coerenza con le novitĂ normative di settore recentemente emanate, è in questi giorni in attesa di una positiva risposta alla domanda di accreditamento presentata alla Commissione interministeriale per l’attivazione del percorso quinquennale, equiparato alla laurea magistrale, che formerĂ il restauratore dei beni culturali.


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…—‘Žƒ ‘”•‹ǥ …‘Â?…‘”•‹ǤǤǤ ”‹…‘”•‹ǣ Žƒ ’‘•‹œ‹‘Â?‡ ‹•Ž In questo avvio dell’anno scolastico 2012/2013, appare molto evidente come il tema “alla modaâ€? sia quello dei concorsi: concorsi da attivarsi, concorsi bloccati, ricorsi sui concorsi,‌ In tutta questa confusione cerchiamo di fornire un quadro chiaro e, soprattutto, descrivere l’azione sindacale attuata dalla Cisl e dalla Cisl Scuola su un tema tanto delicato. Partiamo dall’ultima uscita del ministro Profumo sull’indizione

del concorso ordinario: manca la chiarezza che si ritiene assolutamente necessaria! Conviene che lo stesso Ministro attenda l’emanazione del bando con i propedeutici passaggi consultivi e di approvazione, prima di rilasciare dichiarazioni che creano confusione, tensioni e ingenerano aspettative. Il tema del reclutamento va ďŹ nalmente affrontato con equilibrio e prudenza, visto i ritardi da recuperare e con

il rispetto per coloro che intendono intraprendere o hanno già intrapreso una carriera professionale nella scuola. Le questioni da chiarire non sono, infatti, poche nÊ irrilevanti: analogie e differenze rispetto al quadro normativo vigente sulla materia concorsuale; i posti messi a concorso; il conseguimento dell’abilitazione per i soli vincitori o per i concorrenti che hanno superato le prove‌ Per rispetto nei confronti di

coloro che sono interessati a questo tema, ci riserviamo di chiarire in maniera dettagliata requisiti, modalitĂ , tempi, dopo la pubblicazione del bando prevista per il 24 settembre 2012, evitando di commettere gli stessi errori del Ministero. Nel frattempo, il nostro livello nazionale sta attentamente seguendo la questione e segnalando negli incontri al Ministero tutti gli aspetti da deďŹ nire per evitare contenziosi. (l.t.)

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ccanto alle questioni dei concorsi non possiamo dimenticare la recente indizione del bando Tfa, il nuovo sistema di formazione iniziale per i docenti. Il test di selezione che ha visto impegnati per molti mesi gli aspiranti, prima con l’illusione dell’uscita continuamente rinviata, poi nella preparazione, si è rivelato una prova predisposta in maniera confusa e, forse frettolosa, dato il rilevante numero di errori presenti, tanto da produrre innumerevoli situazioni vertenziali. Tentando di trovare soluzione ai sopracitati ricorsi è, probabilmente, il caso di ricordare al Ministro che resta in sospeso anche la definizione del Tfa speciale. Quest’ultimo percorso, istituito con il Dpr 249, doveva accanto al Tfa ordinario, essere riservato ai soli precari con almeno tre anni di servizio. Cisl Scuola e Cisl hanno, insieme alle altre organizzazioni sindacali, avanzato un forte appello affinchĂŠ

ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH Scuola dell’infanzia Scuola primaria S c u o l a s e c o n d a r i a d i p r i m o g ra d o

Via E. Ferri, 91 BS Tel. 030.2306871 Fax 030.2306875

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sia portato a compimento in fretta il provvedimento sul Tfa speciale, cosĂŹ da garantire l’avvio contestuale dei concorsi ordinari.Parlando di concorsi e ricorsi non si può dimenticare la vicenda del concorso dei dirigenti scolastici della Lombardia. Dopo la sentenza del Consiglio di stato del 28 agosto è stata annullata la sospensiva cautelare, emanata rispetto alla sentenza di illegittimitĂ pronunciata dal Tar della Lombardia ed è stata rinviata al 20 novembre la seduta di definizione della questione. L’attesa suscita indubbiamente preoccupazioni e

sconcerto: in nome del principio in sĂŠ indiscutibile dell’anonimato degli elaborati da correggere, “astrattamenteâ€? violato a causa della trasparenza delle buste, si vuole vanificare la “concretaâ€? fatica con cui i candidati hanno completato l’impegnativo percorso di una lunga procedura selettiva. Ăˆ di fondamentale importanza che affrontando i ricorsi citati, la definizione del reclutamento e le modalitĂ dello stesso, il Ministero ponga al centro l’interesse della scuola e dei suoi attori, docenti, studenti, famiglie ‌ In caso contrario, a pagare il prezzo di questa superficialitĂ sarebbero i diretti interessati e gli operatori della scuola. Per il reclutamento si rischierebbe un’ulteriore caduta di credibilitĂ delle prove selettive, che richiedono massima attenzione e cura, invece sono gestite troppo spesso in modo superficiale ed approssimativo, consegnando fatalmente alle aule dei tribunali il loro esito.


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proposte e, al miglior rapporto qualitĂ -prezzoâ€?. “Da un punto di vista commerciale, Progetto Casa 2012 si attesta sui risultati dell’edizione dello scorso annoâ€?, prosegue Salvatore Culcasi. “Nel panorama ďŹ eristico, gli eventi del settore casa pagano piĂš di altri la difďŹ cile congiuntura economica e il perdurare della crisi. Ăˆ per questo che riteniamo che i risultati di Progetto Casa, sostanzialmente in linea con quelli dell’edizione 2011, siano un

importante segnale di ottimismoâ€?. Spazio, dunque, alla vasta gamma di arredi, complementi di arredo e tecnologie per la casa, ma anche accessori per giardino, artigianato artistico, ai materiali naturali ďŹ no a societĂ di servizi legate al settore sposi. “La ďŹ era non mancherĂ di accontentare quanti vogliono approfondire le nuove proposte legate alla domotica e le soluzioni per migliorare il confort delle abitazioni e ottimizzare i consumiâ€?.

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enticinquemila metri quadrati espositivi interamente dedicati al mondo della casa, all’arredamento, ai complementi d’arredo e all’edilizia. Ăˆ questo il biglietto da visita della 20ÂŞ edizione di Progetto Casa, in programma al Centro fiera di Montichiari il 15, 16, 17, 21, 22 e 23 settembre 2012. Oltre 150 espositori, quattro padiglioni e una superficie espositiva di 20mila mq. coperti. Questi i numeri di Progetto Casa 2012, una manifestazione che, pur in una fase di contrazione del mercato dovuta al perdurare della crisi economica, conferma il proprio radicamento nel territorio. Nei giorni della rassegna, sono attesi oltre 25.000 visitatori, in un percorso di visita che si snoda per oltre due chilometri attraverso i padiglioni del Centro fiera, valorizzando al meglio l’offerta dei vari stand presenti in ogni punto della fiera. “Progetto Casa è una vetrina completa del settore casa che offre alle aziende del territorio l’opportunitĂ di

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ne oggi il mercato, che concilia le esigenze delle aziende con le richieste del pubblico di consumatoriâ€?. L’offerta di Progetto Casa 2012 spazia dalla piĂš vasta gamma di arredi al comparto legato, ai complementi d’arredo e alle soluzioni studiate per migliorare la vivibilitĂ e la funzionalitĂ dell’ambiente domestico. Nell’edilizia di ultima generazione, cresce l’attenzione per le soluzioni che consentono un maggiore risparmio energetico che, nel concreto, si traduce anche in economie di gestione e manutenzione. Aumentano, dunque, gli investimenti nell’edilizia sostenibile e nella qualitĂ delle abitazioni. Anche sotto questo profilo, Progetto Casa offrirĂ una serie di proposte che hanno come denominatore comune la ricerca del confort e della massima funzionalitĂ . L’appuntamento è, dunque, al Centro fiera del Garda di Montichiari, nelle giornate del 15, 16, 17, 21, 22 e 23 settembre, per una 20ÂŞ edizione di Progetto Casa che si preannuncia, come da tradizione, ricca di contenuti ed opportunitĂ .

CENTRO FIERA DI MONTICHIARI - BS 15-16-17 / 21-22-23 settembre 2012

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SABATO 22

ore 10 - 21

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In quel tempo, GesĂš partĂŹ con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: “La gente, chi dice che io sia?â€?. Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista; altri dicono ElĂŹa e altri uno dei profetiâ€?. Ed egli domandava loro: “Ma voi, chi dite che io sia?â€?. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristoâ€?. E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere riďŹ utato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: “Va’ dietro a me, Satana! PerchĂŠ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiâ€?. (...)

La risposta di Pietro

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ontraddizione. Pietro crede di cavarsela dando la risposta giusta, sull’onda dell’entusiasmo che lo caratterizza e che gli fa intuire la veritĂ . Ma Pietro è un po’ come tutti: intuisce, risponde ma non è ancora capace di trarre le conseguenze da quello che ha detto. E poi, soprattutto, il suo Cristo non corrisponde ancora a quel Cristo che imparerĂ a conoscere e che in quel momento – non appena GesĂš comincia a descriverlo – lo scandalizza fino al punto da prendere in disparte il Maestro e a rimproverarlo. Proprio come facciamo noi: l’idea che ci facciamo di GesĂš, del Vangelo, della necessitĂ di credere stanno spesso sul margine della vera conoscenza di Lui. Ci facciamo un’idea che – non sbagliata – non è nemmeno giusta perchĂŠ è plasmata sulle nostre necessitĂ , sulle nostre paure e sulle nostre disponibilitĂ . Pietro si spaventa e si scandalizza del futuro che GesĂš disegna per se stesso; non si figura ancora il suo futuro ma intuisce (ancora una volta) che

se quello è il futuro del Maestro, non diverso sarĂ quello del discepolo. Lo scandalo è doppio: perchĂŠ quel Cristo che si immaginava è molto lontano da quello che GesĂš sta descrivendo e perchĂŠ il futuro che immaginava per sĂŠ rischia di essere altrettanto difforme. Pietro non è ancora preparato a capire l’ultima parte del discorso di GesĂš, quel morire e risorgere che è troppo distante dal bisogno di vedere il suo Cristo in cima alla scala sociale di Israele. Coglie solo il patire e il morire e il pericolo che il sogno, nato dalla sua risposta, vada in mille pezzi. CosĂŹ come noi: attratti dal dramma della morte di GesĂš non riusciamo a penetrare nel mistero della risurrezione, mistero distante e difficile rispetto alla quotidiana constatazione del dolore e dell’ingiustizia. Pietro ha paura della sofferenza del Cristo, noi ci siamo abituati a vederlo in croce e abbiamo trasformato quel momento nella parabola del dolore umano, del dolore assoluto, dell’ingiustizia. Senza ascoltare – anche noi – l’ultima parte del discorso di GesĂš: dimentichiamo

la speranza della risurrezione e sentiamo solo la difficoltĂ della croce e quel prendercela addosso diventa sinonimo dell’impossibilitĂ ad evitarla, immagine della comune esistenza umana segnata dal dolore e dalla morte. Anche noi dimentichiamo che la croce è il passaggio e che nel discorso di GesĂš c’è ancora una riga che dimentichiamo sempre: “chi vuol salvare la sua vita la perde e chi la perde per l Vangelo la salvaâ€?. Questa è la prospettiva della croce come passaggio: è prima di tutto scelta e non imposizione e poi è indicazione per il futuro e non ripiegamento sul presente. Portare la croce è capire che il presente non basta e che se non c’è un’altra prospettiva che aiuta a capirlo, non c’è che la disperazione e l’annullamento come compagni della vita. E insieme non c’è che l’aspirazione a cercare di sfuggire il dolore e il male, di allontanarli per mezzo di altre ossessioni, di narcotizzarli con ogni specie di analgesico. Guardarli in faccia (e assumerli come croce) è giĂ andare verso il futuro e verso la salvezza. Che da soli non possiamo darci.

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%HQHGHWWR ;9, LQ /LEDQR Dal 14 al 16 settembre prossimo Benedetto XVI si recherĂ in Libano per firmare l’esortazione apostolica post-sinodale, frutto dell’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi, celebrata nell’ottobre 2010. Benedetto XVI ha ricordato il suo imminente viaggio apostolico nel Paese dilaniato da una guerra civile durata 30 anni, che ha causato oltre 150mila morti e decine di migliaia di feriti e che si è conclusa senza vincitori nĂŠ vinti, dopo l’Angelus dello scorso 9 settembre. Dell’imminente viaggio si è interessato anche l’incontro mondiale della pace promosso dalla ComunitĂ di Sant’Egidio dal titolo “Living Together is the Future. Religioni

e culture in dialogoâ€? e in corso a Sarajevo. Secondo mons. Cyrille Salim Bustros, arcivescovo grecomelkita di Beirut e Byblos, “si tratta di una visita storica a causa della primavera araba e di ciò che è accaduto nei Paesi arabi e soprattutto di ciò che sta accadendo in Siria. Libano e Siria, in quanto confinanti, hanno interessi comuni. Speriamo che questo viaggio dia una visione chiara della necessitĂ di arrivare a una pace durevole in tutti i Paesi arabi in conflitto e in Siriaâ€?. Di visita importante parla invece padre Pierbattista Pizzaballa. Per il custode di Terra Santa la presenza del Papa in Libano avrĂ un grosso impatto sul mondo islamico mediorientale. “Si tratta

di un aspetto positivo – ha affermato – che non dobbiamo trascurare. Una visita significativa che avviene, peraltro, nel cuore delle ferite aperte del Medio Oriente, la Siria è vicina al Libano, con tutti i problemi delle convivenzeâ€?. Mons. Maroun Lahham, arcivescovo cattolico, vicario di Giordania, per il patriarcato latino di Gerusalemme, confida molto sugli effetti positivi che questo viaggio papale avrĂ per la situazione della regione. “Le Chiese del Medio Oriente – sono le sue parole – attendono dal Papa, innanzitutto, un appello ai belligeranti a deporre le armi. In Siria non importa chi abbia ragione o torto ciò che conta è che ogni giorno muoiono 200 personeâ€?.


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della macrozona della Valle Camonica. Il giorno successivo, presso l’auditorium San Filippo Neri di Gardone Valtrompia, sempre dalle 9.30 alle 12.30, l’incontro con i sacerdoti della macrozona della Valtrompia. Il 12 ottobre mons. Monari sarĂ presso l’auditorium S. Maria di Gavardo per incontrare (dalle 9.30 alle 12.30) i preti della macrozona della Valsabbia e Lago di Garda. Il quarto appuntamento del Vescovo è in calendario per il 17 ottobre quando il Vescovo

incontrerà , presso la sala della Comunità di Rovato, i sacerdoti della macrozona della Bassa Occidentale. Il ciclo di incontri si chiude il 18 ottobre (sempre dalle 9.30 alle 12.30) al Centro pastorale Paolo VI di Brescia con l’appuntamento riservato ai sacerdoti della macrozona della città e dell’hinterland. Tema all’ordine del giorno di questo viaggio del Vescovo nelle macrozone sarà la celebrazione del Sinodo sulle unità pastorali.

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ue giornate, nel calendario di una settimana, per riflettere su quello che probabilmente è il volto piĂš visibile tra i tanti della Chiesa bresciana: quello dei suoi preti. Un volto ancora importante, forse il piĂš vicino alla gente, quello in cui si indentificano e si rispecchiano tante comunitĂ . Quelle che hanno aperto “Cerchiamo il tuo voltoâ€? sono state due giornate con cui il vescovo Luciano Monari e i tanti sacerdoti che hanno accolto l’invito a vivere in comunione l’avvio di un nuovo anno pastorale, hanno cercato di andare oltre le tante letture statistiche e sociologiche del clero bresciano che sono state fatte negli anni. L’approssimarsi dell’Anno della fede, del 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II e del prossimo Sinodo diocesano sulle unitĂ pastorali sono diventati cosĂŹ occasione per la Chiesa bresciana per verificare, a partire dai suoi preti, quanto sia ancora volto “bello e visibileâ€? di Dio. Il Vescovo, aiutato da don Angelo Maffeis e da mons. Gabriele Filippini chiamati a inquadrare la riflessione sul presbitero bresciano a 50 anni dal Vaticano II nelle dimesioni dell’insegnamento conciliare e della ricezione che lo stesso ha avuto nei preti della diocesi, ha ripercorso l’esperienza e la scelta dell’essere preti, uomini chiamati a vivere “una spiritualitĂ monastica (religiosa, di consacrato) – sono le parole

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ministero al servizio della vita cristiana dei laici, perchĂŠ questi possano immettere lo spirito del Vangelo nel tessuto secolare della loro quotidianitĂ . Ă‹ proprio in questa tensione che il vescovo Monari ha collocato alcune importanti riflessioni che hanno segnato le prime due giornate della settimana di avvio dell’anno pastorale 2012/2013, a partire dal dibattito sul celibato del sacerdote. “Abbiamo bisogno di questo oggi?â€? si è chiesto il Vescovo? No, per mons. Monari, c’è bisogno di uno stile di vita presbiterale piĂš incentrato sul rapporto personale con GesĂš. Un aspetto, questo, che il Vescovo ha ri-

preso nel corso della seconda giornata, collegandolo a quello della riscoperta della vita in comune dei preti, indicazione che viene in quella parte decreto conciliare Christus Dominus dedicata ai parroci. “Celebriamo l’eucaristia – ha affermato mons. Monari – perchĂŠ quelli che partecipano diventino poco alla volta una comunitĂ fraterna, coesa. Questa comunione è la res dell’eucaristia, il compimento del sacramento inteso a edificare il corpo di Cristo. Se noi che celebriamo vivremo per primi una dimensione di famiglia, il messaggio che trasmettiamo acquisterĂ limpidezza e forzaâ€?.

1RL FUHGLDPR ,R FUHGR “Noi crediamo. Io credoâ€? è il tema scelto per l’annuale assemblea dei catechisti (a sinistra una foto d’archivio) in programma dalle 14.30 di sabato 15 settembre al PalaBrescia. L’appuntamento a cui sono chiamati i catechisti delle parrocchie bresciane fa parte, quale “votoâ€? della Chiesa, del programma di “Cerchiamo il tuo voltoâ€? e, come ricorda anche il vescovo Luciano Monari nelle parole di invito all’assemblea, “si inserisce bene nell’orizzonte

dell’Anno della fede indetto da Benedetto XVI e, al tempo stesso, nel quadro del cammino sinodale della Chiesa brescianaâ€?. Per il Vescovo, in considerazione del compito afďŹ dato a ogni singolo catechista, della trasmissione della fede a nome della comunitĂ cristiana, appare importante una riessione sulla natura dell’atto di fede e sulle condizioni per educare alla fede nel tempo attuale. L’assemblea, nei suoi diversi momenti, cercherĂ di risponde-

re proprio alle sollecitazioni sollevate dal Vescovo. Dopo l’accoglienza e la presentazione, del “volto della Chiesa bresciana nel volto dei catechistiâ€?, alle 15, don Valentino Bulgarelli, catecheta, biblista e direttore Udc e Issr Bologna, terrĂ la relazione “Noi crediamo. Io credo. Educare all’atto di fede oggiâ€?. Alle 16 un momento di confronto con lo stesso relatore e, alle 16.30, la celebrazione presieduta da mons. Luciano Monari.

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con una lettera, l’organizzazione ai sacerdoti interessati. La giornata, che dovrebbe diventare punto fermo nella programmazione pastorale annuale, trova la sua giustiďŹ cazione, come scrive il Provicario, nella constatazione che le dimensioni canonicoamministrative “divengono sempre piĂš complesse e impegnative; vi sono inoltre altri ambiti emergenti, quale ad esempio i rapporti con cristiani non cattolici e la relativa disciplina sacramentale,

o la gestione dei beni culturali della parrocchia, che esigono una preparazione sempre piĂš attenta e mirataâ€?. La 1° Giornata di aggiornamento dell’1 ottobre si aprirĂ alle 9.30 con una relazione sugli aspetti canonici della pastorale parrocchiale, curata dal cancelliere e dal vice cancellerie diocesani. L’intervento prenderĂ in particolare considerazione i temi dell’istruttoria matrimoniale, della disciplina e accesso ai sacramenti, del nuovo Rito delle esequie,

dell’abbandono formale della Chiesa cattolica, dell’accoglienza in parrocchia di saerdoti e religiosi di diocesi estere. Nel pomeriggio una relazione sugli aspetti amministrativi, proposta dal direttore dell’UfďŹ cio amministrativo diocesano e una sulla gestione dei beni culturali della parrocchia, curata dall’UfďŹ cio beni culturali. I sacerdoti interessati alla partecipazione devono segnalare la presenza alla segreteria (030 3722.260-229).

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n’imprenditrice, un medico, un insegnante e un imprenditore. Quattro laici dialogano sul bisogno di cercare il volto di Cristo, disponibili a interrogarsi sul ruolo che svolgono proprio in quanto laici nella societĂ , riconoscendo le “gioie, speranze e attese degli uomini d’oggiâ€?. Questo, in sintesi, il senso di “Gioie, speranze e attese degli uomini d’oggiâ€?, il momento del programma di “Cerchiamo il tuo voltoâ€? sul rapporto tra i laici cattolici bresciani e il dialogo Chiesa-mondo. L’incontro del 10 settembre ha visto protagonisti, nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, Daniela Mena, Massimo Gandolfini, Paolo Ferliga e Andrea Guerini. La serata, alla presenza del sindaco Adriano Paroli e del vescovo Luciano Monari, si è aperta con il ricordo di alcuni laici cattolici bresciani che con la loro azione hanno segnato gli ultimi 50 anni della storia bresciana: Bendiscioli, Bazoli, Montini, Martinazzoli, Camadini, Chizzolini, Perrini, Gei, Folonari, Reali e Venturoli. I quattro laici si sono poi soffermati sul “doveâ€? trovare il volto di Cristo: nell’incontro con l’altro (Mena), nella sofferenza e nell’imperfezione (Gandolfini), nelle persone stesse (Guerini) e nella disperazione dovuta all’abbandono del padre (Ferliga). Cercare il volto di Cristo genera dunque speranze e attese per il futuro ed il presente: “L’essere cattolici – ha affer-

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cessariamente fatti, perciò la speranza per il futuro è la cancellazione della tendenza all’ipercorrettismo, all’eliminazione dello sbaglioâ€?. In questo senso, Massimo Gandolfini, ha sottolineato la necessitĂ di abbandonare “il culto della salute, dando valore anche alla malattiaâ€?, e ha centrato il discorso anche sul “diritto alla vita, che deve essere difeso non soltanto in senso confessionale, ma come fondante di tutti gli altri diritti, e in questo senso i laici devono impegnarsi a fondoâ€?. Tema del diritto alla vita che rientra anche nelle attese e speranze di Paolo Ferliga, che ha rivendicato “la necessitĂ di dare una maggior importanza al ruolo dei padri nella societĂ , padre che nella stessa legge sull’aborto non viene preso in considerazioneâ€?. Sollecitazioni che sono state raccolte dal vescovo Luciano Monari, che ha voluto commentare i temi emersi ricordando che “la speranza per il futuro è l’uomo stesso, nel quale, rovesciando la prospettiva, Dio cerca il suo volto: spetta dunque ai laici incarnare l’amore in gesti concreti di solidarietĂ , in quella necessitĂ di fare bene il proprio lavoro quotidianoâ€?. In vista del Sinodo, infine, sono emerse le necessitĂ di “ripensare con logiche nuove progetti che tengano conto di un mondo complessoâ€?, ha spiegato Daniela Mena, mentre Massimo Gandolfini ha auspicato che le “unitĂ pastorali aprano spazi di maggior collaborazione tra laici e sacerdotiâ€?.

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GiovedÏ 13 settembre Ore 10 – Brescia – Funerali di don Giuseppe Bettoni presso la parrocchia della Ss. Trinità . Sabato 15 settembre Ore 9 – Brescia – Incontro con i consacrati della diocesi presso l’auditorium San Barnaba. Ore 16.15 – Brescia – Preghiera nell’ambito dell’assemblea diocesana dei catechisti al PalaBrescia. Ore 18.15 – Brescia – Saluto ai partecipanti alla

manifestazione “Semplicemente grazieâ€?, curata da Caritas diocesana in piazza Paolo VI. Domenica 16 settembre Ore 20.30 – Brescia – Partecipazione al talk show “Il tratto della missione. 50 anni di impegno missionario della diocesi di Bresciaâ€?, Teletutto. LunedĂŹ 17 settembre Ore 9.30 – Brescia – Incontro con i predicatori dei ritiri ai sacerdoti, presso il Centro pastorale Paolo VI.

MercoledÏ 19 settembre Ore 20.30 – Brescia – Incontro con i catechisti degli adulti presso la parrocchia di S.Eufemia.

La Cancelleria della Curia diocesana comunica i seguenti provvedimenti. Il sac. don Claudio Sarotti, sacerdote novello, è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia di Montirone. Il sac. don Damiano Raza, sacerdote novello, è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia di Sant’Angela Merici, in cittĂ ..

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renderanno il via il prossimo 23 settembre, con il primo incontro per giovani sposi, le proposte formative messe a punto dall’Istituto Pro Familia, nato da un’intuizione profetica di don Giovanni Zuaboni che volle una realtà che si occupasse in modo specifico di evangelizzazione del matrimonio e di promozione dei valori umani. L’Istituto, ormai presente in diverse regioni d’Italia, ha predisposto cammini specifici per le giovani coppie di sposi e i fidanzati. Come già ricordato la programmazione 2012/2013 prenderà il via domenica 23 settembre con il primo degli incontri per giovani sposi che, a cadenza mensile, proseguiranno sino al 16 giugno 2012. A guidare il percorso formativo, fatto di incontri che si aprono alle 13 con il pranzo per concludersi alle 17.30 con la celebrazione eucari-

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stica, sarà mons. Cesare Polvara, provicario della diocesi. Per facilitare la partecipazione alla proposta pensata per le giovani coppie è stato predisposto anche un servizio di baby sitter. Parallelamente a questa

proposta, a partire dal 14 ottobre, si terrĂ anche un percorso formativo per membri e amici, sempre a cadenza mensile, guidato da don Fausto Guerini. “Costruire l’amore. La via cristiana del matrimonioâ€? è invece il titolo dato al percorso di fede per fidanzati, intenzionati a una ricerca sul proprio essere coppia nella Chiesa in vista della scelta matrimoniale. Il percorso prenderĂ il via sabato 6 ottobre e, con cadenza settimanale, proseguirĂ sino al 23 e 24 marzo 2013 con un week end di spiritualitĂ . Un assistente spirituale sarĂ sempre a disposizione dei partecipanti per colloqui personali. Tutte le proposte formative si terranno presso la sede del Pro Familia in via della Lama 61 a Brescia. Per ulteriori è possibile contattare direttamente l’Istituto chiamando lo 030/46358; 030/292286, e.mail: istituto@profamilia.it oppure consultando il sito www.profamilia.it

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I SACERDOTI AIUTANO TUTTI.

AIUTA TUTTI I SACERDOTI.

Ogni giorno 38.000 sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità , conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità piÚ bisognose, che possono contare cosÏ sulla generosità di tutti.

O FFE R T E PE R I N O S T R I S AC E R D OT I . U N S O S T EG N O A M O LT I PE R I L B E N E D I T U T T I . Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalitĂ :

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‹ Carte di credito: circuito &DUWD6L chiamando il numero verde 800.82.50.00 o via internet www.insiemeaisacerdoti.it ‹ Bonifico bancario presso le principali banche italiane ‹ Direttamente presso l’Istituto Sostentamento Clero della tua diocesi.

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presso l’Archivio diocesano, fornendone spunti e percorsi di ricerca con l’intento di coniugare l’investigazione di queste fonti con l’attenzione al contesto storico e istituzionale in cui sono state prodotte. L’obiettivo di inquadrare la fonte in un tema storiograďŹ co rimane saldamente legata a un’analisi anche tecnica dei documenti: archivistica, diplomatica e con una valutazione delle funzioni e delle competenze dei diversi fondi o serie documentarie. Il nuovo

corso si articola in sei lezioni che prenderanno il via il prossimo 13 ottobre per concludersi il 24 novembre presso la stessa sede dell’Archivio diocesano, in via Gabriele Rosa. Al corso sarà ammesso un numero massimo di 60 partecipanti. L’accettazione della domanda di partecipazione sarà comunicata agli interessati con un congruo anticipo sull’avvio delle lezioni. Agli ammessi la corso sarà richiesta una quota di partecipazione di 50 euro a titolo

di rimborso spese da versarsi in occasione della prima lezione del nuovo corso. Gli interessati alla partecipazione dovranno far pervenire la propria iscrizione entro la scadenza del 16 settembre presso l’Archivio storico diocesano di via Gabiele Rosa 30, dal lunedÏ al venerdÏ dalle 9 alle 13, oppure dandone comunicazione allo 030/3722314, inviando un fax allo 030/3722265 oppure tramite mail inviata a archiviostorico@diocesi. brescia.it

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fissato al 13 ottobre prossimo il via della seconda edizione della “Scuola del Concilioâ€? di Villa Pace, di Gussago, il percorso di studio e di approfondimento dei documenti del Vaticano II. Come giĂ lo scorso anno, anche quest’anno l’iniziativa è significativamente intitolata “Il Concilio davanti a noiâ€?, proprio a voler indicare non solo l’attualitĂ dell’insegnamento conciliare ma soprattutto la sua carica profetica e di apertura al futuro per il cammino della Chiesa. La “scuolaâ€? prevede un duplice modulo: un primo anno dedicato alle costituzioni conciliari e un secondo anno, invece, dedicato ad alcuni decreti e dichiarazioni. Per ciascuno dei testi conciliari che saranno presi in considerazione nel corso della scuola è previsto in un primo momento l’approfondimento della struttura e dei contenuti, mentre in un secondo momento ci si sofferma a considerare la recezione. Proprio questo secondo momento appare particolarmente significativo quest’anno in cui cade il 50° dell’apertura del Concilio. La “scuolaâ€?, promossa dall’Azione cattolica di Brescia e dall’Ufficio diocesano organismi di parteci-

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a quanti intendono accostarsi ai testi del Concilio per poter attingere stimoli e sollecitazioni ad un impegno ecclesiale sempre piĂš motivato e consapevole. Al primo anno possono accedere quanti intendono usufruire di un primo accostamento ai principali documenti del Vaticano II, vale a dire le quattro costituzioni. Il secondo anno è invece espressamente rivolto alle persone che hanno frequentato la “scuolaâ€? (una quarantina gli iscritti) e quest’anno vogliono approfondire i “decreti e le dichiarazioniâ€? conciliari. L’aper-

tura dell’edizione 2012 della scuola è stata affidata a mons. Bettazzi, uno dei pochi vescovi viventi che hanno partecipato al Concilio e autorevole testimone della attualitĂ del Vaticano II per la Chiesa di oggi. SarĂ lo stesso mons. Bettazzi a parlare dell’attualitĂ del Concilio sabato 13 ottobre alle ore 15 a Villa Pace in un incontro aperto a tutti. Le iscrizioni per la “Scuola del Concilioâ€? sono aperte presso l’Azione cattolica fino al 10 ottobre prossimo. Per informazioni www. acbrescia.it.

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”‡•…‹ƒ Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? Â˜Â‹Â˜ÂƒÇĄ ‘‰‰‹ ’‹Î …Š‡ Â?ƒ‹ L’oratorio è una realtĂ viva, oggi piĂš che mai. Lo hanno dimostrato nei giorni scorsi i 1300 educatori che si sono ritrovati, tra Brescia e Bergamo, per il primo Happening nazionale degli oratori, chiamato “H1Oâ€?. Una quattro giorni organizzata dal Forum degli oratori italiani, presieduta da don Marco Mori, che si è conclusa il 9 settembre con la celebrazione nella cattedrale di Brescia presieduta da mons. Luciano Monari. Tra i fedeli i rappresentanti di circa 500

oratori non solo del nord Italia, dove l’esperienza oratoriana è tradizionalmente piĂš radicata, ma anche del centro e del sud Italia dove il numero è in costante crescita. Ad oggi in Italia sono attivi circa 6500 oratori, di cui la metĂ si trova tra Piemonte, Lombardia e Triveneto. “Gli oratori fanno tante cose, ma a volte si parlano pocoâ€? è il tema su cui, a piĂš riprese, è tornato don Mori, nelle giornate di H1O, ricordando come “lo scambio di esperienze che ha segnato

i diversi momenti della prima edizione dell’Happengig sia invece un fattore determinante della sua essenzaâ€?. Chiusa questa prima edizione di H1O, destinato nelle intenzioni degli organizzatori e di chi ha partecipato alle sue giornate ad avere continuitĂ anche negli anni a venire, a tutti è stato consegnato un kit (che sarĂ inviato a tutti gli oratori d’Italia) perchĂŠ quanto fatto nei giorni scorsi tra Brescia e Bergamo possa avere continuitĂ e sviluppo nel corso dell’anno.

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ÂŽ ͛ͥΝ ‘Â?…‘”•‘ ’”‡•‡’‹ “Abbiamo contemplato la tua gloriaâ€? dal Vangelo di Giovanni (1,14) è il tema del 39° Concorso presepi Mcl. Come ogni anno è stato scelto scelto di concerto con l’UfďŹ cio Oratori e Pastorale giovanile diocesano, e riette la proposta dell’anno pastorale della diocesi: “Cerchiamo il tuo volto – 1962/2012. La Chiesa di Brescia dal Concilio al Sinodo sulle unitĂ pastoraliâ€?. Ă‹ un invito a riconoscere la presenza di Dio nel mondo. Che cosa è il Presepio

se non una rappresentazione contemporanea del mondo; pur ammantato di tradizione è una interpretazione di un fatto storico (che ha segnato la storia dell’umanitĂ ): una varietĂ di imprecisioni possiamo incontrare nella descrizione del luogo, dei costumi, del tempo. Eppure il presepio è bello, ed è bello quanto piĂš è vero, ed è vero quanto piĂš coglie i “segni dei tempiâ€?, quanto piĂš rappresenta una comunitĂ che si assume tutte

le responsabilitĂ che l’attualitĂ propone condividendo il tempo e trasfondendo tutto in un “lavoro ben fattoâ€?: il presepio. Un’azione attiva e cosciente: contemplare, la grazia di assistere ad un evento e riconoscerlo nella sua pienezza: Dio che si fa uomo, entra nella storia e manifestando la sua gloria rende visibile il suo mistero. 3HU iscriversi al 39° Concorso di Mcl: www.concorsopresepi. it, presepi@mclbrescia.it., info 030.2807812.

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n invito ad aderire al manifesto “La buona politica per tornare a crescereâ€? stilato dalle sette associazioni del Forum del Lavoro (Mcl, Confartigianato, Confcooperative, Cdo, Cisl, Acli, Coldiretti): basta collegarsi al sito www.forumlab.org. Di seguito i primi quattro punti. I valori: fondamento di una comunitĂ . Una comunitĂ solidale, e proiettata al futuro, è fondata sulla condivisione di una visione positiva della persona e dell’esigenza di salvaguardarne la libertĂ e la dignitĂ in ogni ambito: nella nascita, nella salute e malattia, nel benessere e nel bisogno, nell’attivitĂ economica, nell’ambiente. Per affrontare le sfide servono resposabilitĂ e comportamenti coerenti, si deve valorizzare la sussidiarietĂ . Possiamo affrontare cambiamenti epocali, solo ricostruendo la fiducia nel futuro e nel prossimo. Lo sviluppo: produttivitĂ senza debito. Ridurre il debito pubblico è fondamentale non solo per evitare al nostro Paese rischi imponderabili per la sua sostenibilitĂ , ma anche perchĂŠ sono i ceti meno abbienti e le giovani generazioni le vittime di esso. Ma il debito è sostenibile se c’è sviluppo, perciò occorre massimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili e diffondere la produttivitĂ . Dobbiamo ridurre i costi della politica, contrastare le rendite di posizione, l’evasione e l’elusione fiscale e le forme parassitarie e assistenziali. Famiglia: investire nel nostro futuro. Una societĂ proiettata ver-

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promuova la crescita di un’offerta di servizi, e di beni relazionali, fatta di imprese, profit e no profit, e di volontariato. Educazione: promuovere un’offerta plurale. Investiamo in educazione, formazione e ricerca. Ë la condizione per dare un futuro ai nostri giovani e renderli protagonisti delle rivoluzioni tecnologiche e organizzative in atto nell’economia globale. Miglioriamo il sistema di istruzione valorizzando la pluralità delle offerte formative. Rimuoviamo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro, valorizziamo le iniziative promosse dalle parti sociali per offrire alle persone, alle famiglie ed alle imprese informazioni corrette ed una maggiore qualità formativa.

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I primi quattro punti del manifesto

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Il progetto Fil, famiglia, impresa, lavoro è stato realizzato grazie a Fondosviluppo che ne ha condiviso le ďŹ nalitĂ e ha accettato la sďŹ da di un progetto complesso e ambizioso, realizzato su base nazionale in cui per due anni, dal 2009 al 2011, le azioni di ricerca e indagine si sono afďŹ ancate a quelle di sperimentazione, sensibilizzazione, comunicazione e progettazione. Queste le regioni coinvolte: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria,

Il Progetto ha individuato e messo a fuoco i bisogni di conciliazione fra vita e lavoro. Ogni territorio ha elaborato un proprio paniere dei bisogni da cui è scaturito, poi, quello nazionale della conciliazione. Attraverso l’attivitĂ di analisi sono stati messi a punto il termometro per la conciliazione; una procedura per la determinazione dei costi; la creazione di un quadro aziendale integrato; modelli per la conciliazione.

Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto. Gli autori del progetto sono la Commissione dirigenti cooperatrici (coordinamento organizzativo e supervisione), Fondosviluppo (ďŹ nanziamento e monitoraggio del progetto), la cooperativa RicercAzione (progettazione e realizzazione) e la cooperativa Archimede). Gli attori sono le cooperatrici, i cooperatori e le loro imprese cooperative.

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Famiglia, impresa, lavoro e cooperative

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ell’attuale contesto economico e politico la riflessione sui temi del lavoro, dell’occupazione, della presenza femminile nel mercato del lavoro e della famiglia costituisce una sfida importante in quanto fortemente legata al cambiamento e all’innovazione. La rinnovata Strategia di Lisbona e il suo fondamentale strumento attuativo, la Strategia europea per l’occupazione (Seo), hanno individuato nella facilitazione della conciliazione lavoro famiglia una delle leve strategiche per incrementare il tasso di partecipazione attiva delle donne con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. Il lavoro costituisce insieme una necessitĂ e un’opportunitĂ per tutti, uomini e donne, ma sono oggi necessari un ripensamento e una ridefinizione non solo delle responsabilitĂ famigliari ma soprattutto del rapporto fra lavoratrici/lavoratori e impresa. Un ripensamento che deve coinvolgere in primo luogo proprio le imprese e il contributo che possono portare attraverso una nuova cultura family friendly e anche attraverso specifiche misure che consentano, nel rispetto degli obiettivi dell’impresa, di andare incontro alle esigenze di conciliazione fra lavoro e famiglia delle lavoratrici e dei lavoratori. Questo obiettivo si inserisce all’interno delle finalitĂ valoriali, economiche e organizzative della Confcooperative anche attraverso l’istituzione della Commissione nazionale dirigenti cooperatrici, presieduta da Giovanna Zago. La Commissione si è impegna-

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passare dal teorico al pratico, sono stati presentati lo scorso 11 luglio, al Palazzo della Cooperazione a Roma, i risultati del progetto/ricerca Fil eseguito su una base variegata di cooperative, attive in differenti ambiti di 14 regioni italiane. Il segretario generale Vincenzo Mannino, in chiusura dell’incontro, ha evidenziato come la cooperativa sia “un’impresa che nasce per rispondere ai bisogni delle famiglie. Le cooperative italiane danno lavoro a quasi 1,4 milioni di persone, di queste il 53% sono donne. Nelle imprese di Confcooperative è donna il 62,3%. Il 26% degli amministratori di cooperative sono donne, a fronte del 14% nelle societĂ di capitali. Far emergere i talenti femminili è la frontiera su cui costruireâ€?:

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’ultimatum era fissato per il 7 settembre ma è trascorso inutilmente: Artematica non ha presentato alla Fondazione Brescia Musei i dati Siae relativi ai biglietti staccati per la mostra su Matisse. Si andrĂ , come al momento pare inevitabile, per vie legali? Non sappiamo. Certo, invece, è che la querelle sta stimolando un’utile riflessione. Abbiamo intervistato Tino Bino, docente in Cattolica, giĂ assessore provinciale alla Cultura e Turismo, ex-presidente di Brescia Mostre. Per varie ragioni nella nostra cittĂ da anni si pensa che non siano presenti professionalitĂ sufficienti a organizzare grandi mostre e dopo le polemiche con le quali si chiuse la stagione Goldin adesso pare esaurirsi tra contrasti anche la fase Artematica. SĂŹ, è cosĂŹ, ma non è detto che quanto si pensi corrisponda al vero. CosĂŹ come delegare organizzazione e gestio-

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ro costante, perchĂŠ solo cosĂŹ si crea cultura. Altrimenti è come i vecchi circhi che arrivano, montano il tendone, e via con lo spettacolo. Da Goldin e la sua “scatolaâ€? completamente chiusa ad Artematica piĂš aperta alla cittĂ , ma con la crisi per una gestione discutibile delle presenze che oggi riempie le pagine dei quotidiani. Com’è possibile? Se non hai risorse e strutture di controllo, e vivi solo di quello che viene dall’esterno, se appalti tutto, come puoi, poi, verificare come stanno realmente le cose? Con Brescia Mostre avevamo varie figure professionali. Conoscevamo bene le dinamiche. Ma il tema vero è perchĂŠ fai la grande mostra, cosa vuoi comunicare, cosa ti deve lasciare. Interessa il turismo? E allora il risultato finale lo si deve vedere nel numero crescente degli ospiti di alberghi, negli investimenti della cittĂ in questa direzione (piĂš alberghi, ristoranti, negozi). Insomma,

deve esserci un risultato obiettivo. Ecco perchĂŠ la scelta dei target delle mostre va pensata fin dall’inizio, va programmata, va progettata rispetto ai risultati. E poi è necessario aver chiaro cosa si vuol comunicare tramite la grande mostra: un’immagine generica o l’identitĂ della cittĂ ; dal Garda bresciano durante tutta l’estate sono partiti 80 pullman al giorno per Mantova, Verona, Bergamo, Venezia. Non uno è venuto a Brescia. Manca la progettualitĂ , mancano gli obiettivi‌ per questo il sistema bresciano è debole, nasce dal fatto che il bresciano ancora non ci crede. Se penso che Brescia ha due accademie d’arte ne deduco che tra i giovani qualcosa si sta modificando, ma se queste due accademie non vengono nutrite, se non ci sono organizzazioni che le occupano, avremo solo una massa di disoccupati che non daranno alla cittĂ quei frutti che invece possono dare. Il rapporto pubblico privato, a questo punto, è in crisi.

La mancanza di trasparenza genera un clima di sfiducia e, ancor piĂš, una rassegnazione a un’ambizione bassa. La cittĂ ha bisogno di orgoglio e riscatto. Questa vicenda sta facendo un po’ ridere l’Italia. GiĂ Brescia non aveva ottenuto grandi simpatie con le mostre di Goldin. Tutti sapevano che Goldin fa grandi mostre su feuilleton dell’arte, mentre le mostre devono essere una ricerca di studiosi per il pubblico che va a vedere qualcosa di nuovo, e non le fotografie che trova su tutte le riviste. Confrontiamoci con i Festival di cittĂ limitrofe che catturano pubblico attento tutti i giorni di apertura, e in maniera notevole. C’è qualcosa che abbiamo perso, non v’è dubbio. E il problema, quindi, è pensare un grande progetto, che non vuol dire costoso o che punti a grandi numeri o che sia concentrato su sole mostre, ma che sia costituito di tante iniziative che facciano maturare la cittĂ , che trasformino le nostre abitudini.

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anno tali iniziative hanno visto numeri importanti con quasi 2000 studenti partecipanti, risultato che costituisce una positiva conferma del proďŹ cuo lavoro che lo staff museale, sotto la guida di Paolo Boifava, sta svolgendo nella promozione e nella divulgazione del patrimonio culturale locale. “Abbiamo cercato di coprire tutti i settori – afferma il direttore – tanto da spaziare dalla storia all’etnograďŹ a, dall’archeologia alla storia dell’arte per apprendere a

creare monili antichi, a preparare la polenta, a lavorare il legno, a conoscere il ‘dietro le quinte’ di uno spettacolo teatrale ed ancora ad avvicinare i grandi capolavori del mondo dell’arte. I laboratori didattici sono strutturati in modo tale da rispondere alle esigenze delle scuole, con iniziative ad hoc sempre nuove che, grazie al personale preparato e professionale, vengono continuamente implementate ed arricchiteâ€?. Nel 2010 Montichiari è stato insignito di un importante

riconoscimento che certiďŹ ca, a livello regionale, il sistema museale cittadino, un’eccellenza che in provincia è presente solo a Brescia: il 30 settembre, inoltre, con l’apertura del Museo Lechi ci sarĂ un ulteriore stimolo per la cultura nella cittĂ dei sei colli. Per ulteriori informazioni: segreteria di Palazzo Tabarino, aperta dal martedĂŹ al sabato dalle 9 alle 13; telefono 030/9650455. Ăˆ attivo anche il sito montichiarimusei.it dove visionare i laboratori e le altre iniziative. (f.m.)

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a dove nasce “Guai a voi ricchiâ€?? Nasce dalla libreria di casa, dove papĂ teneva un sacco di volumi sul genere “I cattolici e il dissensoâ€?. In questo senso è significativo il sottotitolo “PapĂ era cattocomunistaâ€?. Non si trattava solo di un fatto intellettuale, ma vissuto: in casa nostra molti erano i preti ospitati, che raccontavano storie per me affascinantissime per esempio dal Sudamerica. In piĂš mio padre stesso era un grande narratore e in questo spettacolo qualcosa è preso anche da lui. Lei pone molte domande al pubblico nello spettacolo, alcune risalgono a 2000 anni fa. Sono ancora valide? Hanno avuto risposta? Le domande sono ancora valide perchĂŠ stanno alla base della piĂš grande rivoluzione nella storia dell’uomo. Sono domande fondamentali per la mia vita sulle quali mi interrogo, domande che non possono avere una risposta

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un filo logico, ma emozionale. Per me comunque si tratta sempre la stessa storia, perchĂŠ i problemi e gli uomini sono sempre uguali, cambiano le mode e le situazioni, ma le domande di fondo rimangono le stesse. “Guai a voi ricchiâ€? è stato definito la punta di diamante de “I teatri del sacroâ€? 2011. Si aspettava tanto successo? Sinceramente no. Il rischio era che la gente si infastidisse, che non volesse parlare di ciò su cui non tutti sono d’accordo, ma per me il teatro è questo. Io sono partito da me stesso, da ciò che per me è importante fin da piccolo, ma non sapevo se cosĂŹ sarebbe stato anche per altri. L’uomo di oggi ha bisogno di teatro sacro? Certo, ma secondo me tutto il teatro è sacro, lo è per sua intima natura. L’uomo ha bisogno del teatro perchĂŠ ha bisogno del sacro e abolire l’uno è abolire l’altro. Il fatto è che la gente fatica ad emozionarsi o mostrarsi tale,

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a volte preferisce il profano al sacro, preferisce ridere e non farsi vedere piangere, anche se il cuore lo chiede. Come si esce da “Guai a voi ricchiâ€?? Si esce confusi, ma questa confusione dĂ la scossa. Il teatro non è un antidoto, ma una scossa alle corde impolverate dell’anima. Si ride anche, ma non per la battuta, quanto piuttosto per ceri paradossi umani, labirinti in cui ci si perde. La risata quindi è liberatoria, ci fa uscire da una situazione di crisi.

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/RGULQR DSUH DQJROL VHJUHWL “I cortili raccontanoâ€? è l’iniziativa, nata sulla scia del successo raccolto lo scorso anno attorno all’evento “Alla scoperta del borgo. LÊ‌ i cortili raccontanoâ€? realizzato ad Aleno di Marcheno. Quest’anno l’appuntamento è domenica 16 settembre (in caso di pioggia domenica 23 settembre) dalle 14.30 alle 19 presso il centro storico di Lodrino. I cortili del paese diventano un inedito “palcoscenicoâ€? del percorso teatrale “Tra polvere e sali d’argentoâ€?, interpretato da attori dell’Associazione culturale treatro terrediconďŹ ne. Le contrade saranno pure animate da cantori e suonatori popolari: in diversi punti del paese sarĂ possibile trovare Francesco Braghini, I malghesetti e il trio Ivo, Roby, Roger. Tra le vie ci saranno bancarelle di prodotti tipici della Valle Trompia e nei tre punti di rinfresco sarĂ possibile fare una pausa tra una narrazione e l’altra dello

spettacolo. Il pomeriggio si concluderĂ intorno alle 18.30 con l’intervento della banda musicale “Santa Ceciliaâ€? che animando le vie del centro di Lodrino scenderĂ in piazza Europa. Un invito ad un originale appuntamento che coniuga storia locale, “poesia della memoriaâ€? e viva socialitĂ . Il percorso teatrale “Tra polvere e sali d’argentoâ€? sarĂ propostro a partire dalle 15 con repliche ďŹ no alle 18. Lo spettacolo ha uno sviluppo itinerante. Ad orari precisi, nei sei cortili prescelti viene proposta una breve rappresentazione di 10/15 minuti, ripetuta piĂš volte in modo da creare una narrazione collettiva. Il pubblico può cosĂŹ seguire il ripetersi dei racconti spostandosi da un luogo all’altro. Alcuni angoli storici del paese sono gli scenari in cui gli attori raccontano di personaggi dell’inizio del Novecento, di come vivevano, intrecciando ele-

menti storici e suggestioni poetiche. Tra cortile e stalla di Casa dei Bòge, un giovane famei parla della dura vita all’alpeggio in “Voci di malgaâ€?; il giardino di Casa Begnòc’-Morandi diventa l’ambientazione per “La villeggianteâ€?, narrazione di una signora borghese che andava in villeggiatura in un borgo di montagna e per “La culla nella stallaâ€? dove si ascoltano i racconti di due puerpere alle prese con l’ennesimo ďŹ glio; il cortile della Canonica ospita, con “Te rogamusâ€?, un giovane curato che racconta vicende della vita parrocchiale; nella Cascina Begnòc’, con “Sposa e madreâ€? si parla della condizione della donna all’inizio del Novecento; “Le stagioni dei pratiâ€? è il racconto della vita contadina costruito nel brolo/cortile delle Casa Trappa; nell’Éra dei Morandi, “Lanterna magicaâ€? offre un’autentica poesia d’immagini su giochi e divertimenti nell’aia.


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Sabato 15 settembre alle 17 a Palazzo Martinengo, a ďŹ anco della mostra “Misure d’InďŹ nitoâ€? per la giovane arte contemporanea, nella Sala dedicata all’artista Stefano Crespi l’architetto Stefano Abastanotti, scenografo e allestitore del teatro Kinoglatz discuterĂ sul tema “Dare spazio alla contemporaneitĂ : allestire l’inďŹ nitoâ€?. Alla luce della situazione economico-culturale, si cercherĂ di affrontare il tema degli allestimenti per l’arte, in ogni loro forma.

Si terrĂ venedĂŹ 21 settembre a Salò la Notte bianca, quella denominata di ďŹ ne estate, che chiude ogni contenzioso e conto aperto con la stagione estiva e il tempo delle ferie. La questione si riaprirĂ nel 2013. Ma il saluto sarĂ con una notte eccezionale che comincerĂ alle 18 e si chiuderĂ alle 4. Gli eventi si divideranno in quattro grandi macro sezioni: shopping, divertimento, motori e nuovi artisti. Boutique, negozi, bar e artigiani: le attivitĂ commerciali di Salò terranno alzate

le serrande ďŹ no a tardi. Ma saranno anche disponibili bancarelle con prodotti artigianali, alimentari e non. Il divertimento pare assicurato con l’area bimbi con gonďŹ abili, maghi e prestigiatori; le vie saranno ricche di artisti di strada (giocolieri, mangiafuoco...) che coinvolgeranno anche i piĂš grandi e poi non mancherĂ la musica dal vivo ďŹ no a tarda notte. Spazio ai motori con la presentazione in anteprima della Bmw Serie3 Touring, l’esposizione della prestigiosa Cadillac Serie

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62 Sedan, appartenuta al conte Agusta e l’esposizione delle auto della Scuderia Mirabella Mille Miglia Historic. L’organizzazione Notte Bianca sta cercando giovani che abbiano voglia di mostrare il loro talento durante l’evento: l’invito è aperto a fotograďŹ , pittori, grafďŹ tari e a tutti quelli che vogliano mettere in mostra la propria creativitĂ (nottebiancasalo@ publiradio.info). Maggiori dettagli riguardo a iniziative, vie e luoghi su nottebiancadisalo.it

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Riparte l’avventura di “Gardautoriâ€? alla scoperta di nuovi talenti, autori e interpreti di canzoni inedite. Dopo la prima edizione, di studio, andata in scena lo scorso anno a Sirmione, torna il concorso musicale promosso dall’agenzia bresciana di spettacoli “Ars Novaâ€?. A presentare l’iniziativa il suo presidente Guido Procino, affiancato da Andrea Arcai, assessore alla cultura del Comune di Brescia. “Brescia vuole essere il luogo – ha spiegato Arcai – dove la cultura, nelle sue diverse espressioni, sia ai massimi livelli. Un luogo di eccellenza per spettacoli di qualitĂ che facciano da cassa di risonanza per tutto il territorio. Crediamo molto in questo concorso perchĂŠ mette al primo posto la valorizzazione dei giovani in ambito musicale, creando uno spazio dove far emergere i talenti. Se ai giovani vengono offerte delle opportunitĂ sono sicuramente in grado di emozionare e di entusiasmareâ€?. Intento di Gardautori è di dare spazio a chi sente la musica come grande mezzo di creativitĂ e comunicazione. La ricerca degli organizzatori si concentra su coloro che ancora non si sono messi in gioco, stimolandoli ad uscire dalla massa, a buttarsi nella mischia e a far leva sul proprio talento. Sono ammessi solo brani inediti: niente cover, riadattamenti, brani in lingua straniera, traduzioni e canzoni che hanno giĂ vincoli editoriali e discografici. Rispetto allo scorso anno due sono le novitĂ principali. “La prima riguarda – ha specificato Procino – la direzione

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saranno ammesse alle semifinali, in programma a Napoli, a Terni e a Brescia. Alla finale, ancora nella nostra cittĂ , l’8 dicembre, approderanno in 15. Oltre ai premi cosiddetti ‘tecnici’ – critica, testo, musica, cantautore e interprete – verrĂ realizzata una compilation su cd con tutti i brani finalisti, una antologia che comprende anche una presentazione degli autori e verrĂ assegnato un riconoscimento speciale da una giuria popolare, composta per lo piĂš da studenti. Ăˆ convinto della bontĂ del progetto anche Giulio Repetti, in arte Mogol, che spera di trovare un giovane autore che possa affermarsi coltivando il proprio talento. Per questo mette in palio una borsa di studio per frequentare uno stage presso il Cet, la sua scuola di musica a Terni. Un trampolino di lancio per chiunque voglia buttarsi nel difficile mondo della musica. La nuova edizione si riallaccia comunque a quella dello scorso anno. “Riascoltando alcuni brani della prima edizione – ha concluso Procino – la commissione organizzativa e artistica ha deciso di riammettere a costo zero 20 ragazziâ€?. Con Gardautori i giovani autori che scrivono, che compongono, che mettono insieme creativitĂ , suggestione e fantasia per creare qualcosa di nuovo, hanno una carta in piĂš da giocare, superando le logiche della promozione che sempre piĂš spesso segue la legge del profitto e sempre meno investe sulla qualitĂ , per destare interesse. Per le iscrizioni c’è tempo fino al 10 ottobre. Le modalitĂ sul sito www. gardautori.com.

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figli, mentre l’inizio della prima edizione del Controfestival “Oltre il barocco...â€? è fissato il 28 settembre. SarĂ la Pieve di San Pancrazio a Montichiari domenica 23 settembre alle 18 a ospitare “Concerti per cembalo e per flautoâ€? eseguite da Brixia musicalis e Ensemble L’Armoniosa. Il concerto si ripeterĂ lunedĂŹ 24 settembre alle 21 nella chiesa di San Cristo in cittĂ . Sabato 6 ottobre alle 21 nella chiesa di San Giorgio in cittĂ â€œChiaroscuri. Divino e umano nelle Suites di

J. S. Bach con Marco Frezzato al violoncello e violoncello piccolo. VenerdĂŹ 12 ottobre alle 21 al Sancarlino “Bach un gran padre e suoi figliâ€? con l’Ensemble Sonar cantando. GiovedĂŹ 25 ottobre alle 21 a Rovato, nella chiesa di Santo Stefano, “Da Bach a Bachâ€? concerto degli allievo del Masterclass Internazionale di Musica antica Parzanica, diretto da Emilia Fadini. Sabato 27 ottobre alle 21 nrl Ridotto del Teatro Grande J.S. Bach Suite e concerti. VenerdĂŹ 9 novembre

alle 21 nella chiesa di San Cristo a Brescia “Classical Reinvention� con The Single Singers. Biglietto unico 10 euro (biglietteria aperta alle ore 20 presso la sede del concerto) per i concerti dei giorni 24 settembre; 6, 12, 27 ottobre; 9, 12, 19, 26, 30 novembre. Biglietti 15 euro (platea e palchi), 10 euro (galleria) (in vendita presso la Biglietteria del Teatro Grande) per il concerto del 2 dicembre. Altre info sui prezzi, sugli spettacoli e calendari:settimanebarocche.com

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er la prima volta l’Associazione Cieli vibranti promuove un progetto di teatro e musica rivolto agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori di Brescia e provincia. Si tratta di format originali che combinano in maniera creativa elementi di storia della musica – purtroppo come ben noto assente dai curricula scolastici – con modalità di fruizione piacevoli e la capacità di coinvolgere attivamente i ragazzi in un percorso che si intreccia, in una logica multidisciplinare, con la storia dell’arte, la filosofia, il teatro e la letteratura. Il progetto segue alcune linee guida a cui le proposte si rifanno: l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica, con la realizzazione di spettacoli divulgativi dedicati agli studenti nella cornice dell’auditorium San Barnaba di Brescia; il rafforzamento della proposta culturale per il territorio; la promozione di spettacoli originali, che

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pianista improvvisatore. Gli spettacoli sono all’Auditorium San Barnaba. Il 6 novembre “Intervista impossibile a Ludwig Van Beethovenâ€?: un faccia a faccia con il Titano della storia musicale europea, diviso tra le aspirazioni da artista-eroe e le fragilitĂ di uomo. Il 19 novembre sarĂ proposto “C’era una volta il jazz..!â€?: swing e note blu, rag-time e be-bop, un pianista disinvolto e un narratore un po’ impacciato sono gli ingredienti di uno spettacolo che mescola biografia, arte e un pizzico per raccontare il romanzo del jazz. Il 21 novembre ecco “Dieci capolavori in cinque minutiâ€?: Romeo e Giulietta in trecento secondi, Chopin in un dodicesimo di ora, Giovanni Verga nel tempo di un caffè. Cinque minuti per raccontare dieci capolavori. Il 26 novembre è la data dell’ultimo spettacolo “V e W. Processo a Giuseppe Verdi e Richard Wagnerâ€?: si celebrerĂ un vero e proprio processo: alla sbarra il re del melodramma italiano e il padre del Gesamtkunstwerk, Giu-

seppe Verdi e Richard Wagner. Ogni spettacolo è proposto due volte ogni mattina: alle 9 per il primo turno e alle 11 per un secondo turno. Il biglietto d’ingresso agli spettacoli costa 5 euro a studente. L’ingresso per gli insegnanti è gratuito. Qualora vi fossero difficoltĂ per il trasporto a Brescia, è possibile prevedere la realizzazione degli spettacoli presso gli stessi istituti scolastici, per un minimo di 250 studenti partecipanti. Per informazioni: 030395803 o inso@cielivibranti.it.

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Palazzo ‘900 – H.O.S. Hub Office Solutions, inaugura i propri spazi in occasione di 12 BMode da venerdĂŹ 14 e domenica 16 settembre. Il Palazzo, una perla del centro storico cittadino, è stato ripensato e ridisegnato nei suoi interni per offrire soluzioni abitative e direzionali di prestigio assoluto. Arte, design, moda, danza e suono saranno i protagonisti dell’iniziativa. VenerdĂŹ 14 settembre dalle 18 Palazzo ‘900 – H.O.S. Hub Office Solutions si trasformerĂ in un museo di arte contemporanea e design. Ad abitare gli spazi ci saranno interessanti videoproiezioni tratte dall’archivio della Fondazione Micheletti. Nella piazza centrale del I° piano Patrizia Fratus esporrĂ l’installazione “Le tre Grazieâ€?, uno sguardo ironico sul mondo della moda e della femminilitĂ . Dal secondo piano spa-

zio a diversi oggetti legati alla moda e al design. Nella zona residenziale a partire dalle 19 è in programma il vernissage della mostra collettiva. Gli allestimenti e le installazioni saranno visitabili fino a domenica 16 settembre (sabato dalle 15 alle 20 e domenica dalle 15 alle 21). Il programma di ‘900 – Fuori Gramsci si arricchisce sabato 15 settembre. A partire dalle 18 il gruppo di percussionisti Appel sarĂ protagonista di una performance musicale. Nella piazza centrale al I° piano di Palazzo ‘900 un dj-set accompagnerĂ attraverso la storia della musica del ‘900, delle ballerine di charleston si esibiranno in entusiasmanti performance di danza che ci trasporteranno negli anni ’20. L’ingresso alle iniziative è libero e gratuito, tranne che per il party finale (su invito).

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(della quale è stato, dal 10 dicembre 2010 al 29 aprile 2011, presidente). La lezione del professor De Siervo darĂ anche il via al corso di formazione per amministratori locali promosso da “CittĂ dell’uomo Bresciaâ€? che si protrarrĂ ďŹ no al 1 dicembre. L’appuntamento è per le 9.30 presso Palazzo San Paolo, in via Tosio 1. Per informazioni rivolgersi all’indirizzo cdu.brescia@gmail.com.

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rande musica quest’anno alla seconda edizione di “Verso l’Altroâ€?, festa del volontariato che si svolgerĂ negli spazi della Scuola Madonna della Neve di Adro il 21, 22 e 23 settembre. La manifestazione inizierĂ venerdĂŹ 21 settembre alle 18 con l’opening act curato dal prof. Gianluigi Bencivenga, che proporrĂ il suo progetto “Banchi sinfoniciâ€?, con i bambini delle scuole primarie. La sera stessa, alle 21, è prevista “Springsteen mania - La leggenda del bossâ€?, un recital musicale sul percorso artistico di Bruce Springsteen. “Springsteen maniaâ€? è uno spettacolo confezionato da Ezio Guaitamacchi, che vuole mettere a fuoco l’epopea di Bruce Springsteen, da fan di Elvis a nuovo re del rock ‘n’ roll. Ezio Guaitamacchi, giornalista musicale, conduttore televisivo e radiofonico, scrittore rock, apre i suoi archivi, i famosi Rockfiles, per condurre lo spettatore in un viaggio nella storia del rock. Con lui sul palco la seducente voce di Brunella Boschetti, i virtuosismi vocali di Boris Savoldelli (di origine camuna) e le interpretazioni live di Daniele Tenca. Inoltre, i quadri di Carlo Montana e le proiezioni di immagini storiche di Filippo Guaitamacchi. Il giorno successivo, sabato

22 settembre, una serie di momenti artistici. Nel pomeriggio, alle 18, “Mic Circ Fratilorâ€?, una commedia circense non solo per bambini, proposta dalla compagnia SamovarTeatro, interpretata da Luca e Davide Salata. Alle 21 inizierĂ il “Festival musicale Verso l’Altroâ€?. In apertura l’esibizione di una giovane promessa, Enrico Farnedi, cesenate, diplomato in tromba e dotato di curriculum invidiabile, sia per studi che per collaborazioni (Vinicio Capossela, Cesare Cremonini, Fabrizio Bosso, The Good Fellas). Farnedi è autore di un album da solista nel 2010, “Ho lasciato tutto accesoâ€?, che gli è valso ottimi riscontri. Quest’anno è reduce da ottimi piazzamenti in importanti concorsi musicali: secondo classificato nel concorso nazionale “L’artista che non c’eraâ€?, e tra gli otto finalisti di “Musiculturaâ€?. Enrico Farnedi si esibirĂ in trio, brandendo l’immancabile ukelele (l’originale “chitarrinaâ€? hawaiana) che è lo strumento che ormai da alcuni anni lo contraddistingue. Dopo Farnedi spazio ad uno dei migliori artisti bresciani, Beppe Donadio, particolarmente apprezzato in Svizzera, oltre che una riconosciuta stima a livello nazionale. Ad Adro Beppe Donadio, accompagnato da un’ottima band formata da Andrea

Pollione (tastiere), Pietro Pizzi (batteria), Antonio Petruzzelli (basso), Simone Boffa (chitarre), Claudia La Gulfa (cori), presentarĂ â€œFigurine in concertoâ€?, dal titolo del suo ultimo cd (ma anche libro) che rimanda agli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta (dal 1978 al 1982 esattamente, quello dell’indimenticabile trionfo azzurro in Spagna) quando le “figurineâ€? erano per i ragazzini dell’epoca piĂš che semplici immagini di calciatori. Molta attesa per domenica 23 alle 21, con “Il mondo di Omarâ€?, performance musicale (in trio con Larry Mancini al basso e Giovanni Bottoglia chitarra ) arricchita da interviste e video avente come protagonista Omar Pedrini, bresciano, sorta di guru musicale moderno, capace di spaziare tra rock, poesia, cinema, enologia, format tv e comunicazione. Info puntomissioneonlus.org, tel 030/6811331.

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Dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dal mese di settembre la S. Messa feriale di Radio Voce è in onda alle 6.25 dalla Casa Madre delle Ancelle della Carità di via Moretto. Celebra don Faustino Guerini.

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La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dal duomo di Santa Maria Assunta in Montichiari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

A metà settembre, come consueto, La Buona Novella torna in onda in due parti: la prima dalle 9 alle 10; la seconda dalle 11 alle 12. All’interno la S. Messa dalla Cattedrale In Primo piano (in onda alle 9.30 circa) il rettore del Seminario, mons. Carlo Bresciani, presenta la Scuola di teologia per laici, al via il 6 ottobre. La seconda parte del programma si apre con un nuovo ciclo di Ecclesia, la rubrica realizzata in collaborazione

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€?, e la web tv, manderanno in onda lo speciale H1O (l’Happening degli oratori di Brescia e Bergamo) e una selezione dell’AgorĂ della diocesi di Brescia. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv.

con i diversi UfďŹ ci diocesani. Nelle domeniche di settembre ci accompagna don Gabriele Scalmana, responsabile della Pastorale del creato (ambito dell’UfďŹ cio di pastorale sociale) Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl.

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/¡HVWDWH DOO¡LQVHJQD GL VWRULD H PLWRORJLD L’estate 2012 volge al termine, e ora che non siamo piĂš appesantiti dal caldo torrido delle scorse settimane si può parlare, senza suscitare reazioni di escandescenza, di un fenomeno sociale che, complice la televisione, è diventato un vero tormentone anche in Italia: i nomi dell’anticiclone. GiĂ durante la primavera, i servizi dei telegiornali che si occupavano di meteo parlavano delle previsioni del tempo utilizzando curiose nomenclature, ribattezzando i cambiamenti climatici con nomi legati alla storia o alla mitologia. Poi è esplosa la moda, cosĂŹ, senza un senso preciso, da un momento all’altro. Ogni setti-

mana l’anticiclone era Annibale, poi Scipione, quindi Caronte, Minosse, Nerone e Caligola, Lucifero, Beatrice, Poppea, Bacco, Elio, Medea. Fonte di questa terminologia per nulla scientifica ma evidentemente molto popolare è un sito internet, www.ilmeteo.it. Il direttore, Antonio Sanò, non ha altro da fare che affibbiare alle fasi climatiche del caldo estivo i nomi pescati qua e lĂ alla rinfusa dal suo bagaglio culturale, rimembranze degli anni della scuola dell’obbligo. Ma l’Italia è piena di sorprese, e anche di superficialitĂ , e quindi Sanò ha trovato un terreno fertile per il suo show mediatico, considerando

che la tv, anche questa volta, non ha mancato l’appuntamento con il qualunquismo: le reti nazionali hanno rilevato in blocco la neo-terminologia e l’hanno spalmata nei loro telegiornali durante tutta l’estate. Sanò non grida certo al plagio, visto che l’inaspettata fortuna dei suoi nomignoli lo ha reso un personaggio pubblico, non piĂš solo nel web ma anche in radio e in tv. L’“umanizzazioneâ€? della meteorologia è un fenomeno giĂ diffuso nel mondo, soprattutto nei Paesi anglosassoni: per molti è un modo per avvicinare le persone alla scienza (ma ci si chiede perchĂŠ sia necessa-

rio cambiare i nomi, che giĂ esistono, degli eventi atmosferici), per gli esperti del settore è invece un insulto nei confronti di chi se ne occupa con serietĂ e vede il proprio materiale di studio trattato come un numero da circo. Ma è proprio questo ciò che il pubblico vuole: il circo, anche dove non dovrebbe esserci. Ăˆ la magia che meglio riesce alla tv: trasformare la realtĂ in gioco. Dai, giocate con noi. Anche la meteorologia è una cosina divertente, le diamo i nomi curiosi cosĂŹ poi ne parlate al bar e avete un altro argomento divertente. Siccome non sapete parlare d’altro che del tempo, vi dia-

mo la possibilitĂ di farlo in maniera piĂš colorita. Il fiume di spettatori curiosoni, sempre in attesa di qualcosa che attiri la loro attenzione, ha accolto di buon grado la rozza rivoluzione del meteo italiano. La tv ovviamente si è limitata a fare ciò che fa tutti i giorni: prendere dal fango qualcosa di potenzialmente pop e renderlo pop, che sia l’anticiclone africano, un pulcino o un principe nudo. Disposti a tutto, purchĂŠ si passi per il piccolo schermo, l’unico vero creatore dei nostri tempi: mode, formalismi, liturgie sociali, tormentoni, veritĂ e falsitĂ , bene e male.


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di voler parlare dell’ossessione contemporanea, che domina tutte le nostre cittĂ capitalistiche avanzate, dei soldi: il consumismo sfrenato per il quale si perdono di vista tutti i valori, i limiti, la pietĂ . Un film che con uno stile estremamente violento e a volte sgradevole, ricorda il bisogno di un approccio alla vita su valori morali e spirituali. Ma la polemica ha avuto il suo apice nelle parole di Bellocchio, rimasto a bocca asciutta con “Bella addormentataâ€? (nella foto cast e

regista). A chi l’ha definito film provinciale spiega che ci sono temi e storie che sono incomprensibili Oltreoceano e promette che non parteciperĂ piĂš ad un festival. Anche se il giovane Fabrizio Falco riceve il premio Marcello Mastroianni, consegnato a un giovane o una giovane emergente. Per lui partecipazioni a “Bella addormentataâ€? e â€œĂˆ stato il figlioâ€? di Daniele CiprĂŹ; quest’ultimo riceve il premio per il miglior contenuto tecnico e per la fotografia.

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ourne è tornato. O quasi. L’inizio di “The Bourne Legacyâ€? del regista Tony Gilroy strizza, volutamente l’occhio all’ultima scena dalla trilogia di Bourne con Matt Damon. Talmente simile che la sagoma che si vede galleggiare sull’acqua, con camera dal basso, sembra Jason Bourne. Richiami. Giochi. Un modo di narrare di Gilroy dichiarato dall’inizio. Quella figura non è Bourne, ma Aaron Cross, un’altra spia, interpretata da Jeremy Renner. SĂŹ, perchĂŠ “The Bourne Legacyâ€? non è un sequel, ma nemmeno un prequel della piĂš famosa trilogia, ma uno spin off. E come questo ce ne potrebbero essere tanti. Gilroy gioca con gli eventi della trilogia, li richiama, li rimostra, intersecando la vicenda della spia Aaron Cross in un tempo che è lo stesso di Bourne, in situazioni che gli sono legate necessariamente. Cross è una spia di Outcome, un altro progetto gestito dalle agenzie di intelligence americane. PiĂš o meno lecito, piĂš o meno conosciuto. Lo scoppio della bomba Bourne, soprattutto nelle vicende dell’ultimo dei film con Damon protagonista “The Bourne ultimatumâ€?, crea delle spaccature nel sistema dell’Intelligence americana.

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La soluzione è semplice quanto efficace: eliminare ogni traccia di agenti segreti e protocolli che possano dimostrare ciò che Bourne sta provando a dimostrare. A decidere l’eliminazione e a dirigere le operazioni è un uomo senza scupoli, Byer, che ha il volto di Edward Norton. “The Bourne Legacyâ€? è un film costruito sul modo del primo racconto di Bourne che risale al 2002 per la regia di Doug Liman, meno adrenalinico dei due sequel, stringato, preciso ed elegante. La prima ora, soprattutto, è ineccepebile, intelligente, curata. Aaron Cross ci viene presentato subito in azione; poche parole, nessuna per la veritĂ per molto tempo, ma a parlare sono sguardi ed espressioni. Un uomo in fuga, per salvare la propria vita. E la fuga si trasforma in caccia, solo quando cerca la dottoressa Marta Snyder, interpretata da Rachel

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Weisz. Lei è la chiave per capire qualcosa di piĂš su quanto gli stessero facendo nel programma Outcome. Ăˆ lui invece a spiegarle il resto, su chi le dĂ la caccia e perchĂŠ. Dopo l’incontro tra i due, che avviene in seguito a una lunga sparatoria in una casa di campagna, la fuga riprende. Questa piega degli eventi porta il film in una dimensione adrenalinica che avrĂ il suo apice nelle sequenze finali. Ma questo non rovina un film che agli amanti del genere non dispiacerĂ affatto. Jeremy Renner, guidato da Tony Gilroy non delude e regge il paragone con i precedenti illustri, anche se la trilogia ha toccato vette che restano termini di confronto per la filmografia di genere. E se da un lato James Bond ha vinto l’avanzare dell’etĂ , ma non ha perso il suo fascino, cambiando volti e interpreti, la scelta per “The Bourne Legacyâ€? di leggere le vicende del filone principale attraverso storie parallele, ma sempre nuove, è un altro modo per tenere vivo un mito. Ogni scelta ha i suoi pro e contro. E alla fine, quando tutto sembra concluso, un altro gioco: il tema musicale è lo stesso che accompagna i film della trilogia. E forse le vicende di Cross non finiscono qui.

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La notizia è recentissima. Brescia è stata scelta quale cittĂ ospitante della 58ÂŞ edizione del Congresso nazionale degli ingegneri per il 2013. Oltre un migliaio di delegati provenienti da tutta Italia, dibattiti, confronto e analisi delle prospettive professionali e di mercato, il coinvolgimento di realtĂ istituzionali e associative, all’insegna della ripresa possibile. Questi saranno solo alcuni degli elementi caratterizzanti il 58° Congresso che sarĂ ospitato

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da Brescia, nel settembre del prossimo anno. La conferma arriva dal presidente dell’Ordine degli ingegneri bresciano, Marco Belardi, che ha avuto il via libera dal recente Congresso nazionale tenuto a Rimini. Brescia sarĂ protagonista di un evento di grande portata, che per la realtĂ locale avrĂ molteplici significati e prospettive, come conferma lo stesso presidente Belardi. “Voglio sottolineare – ha affermato il presidente – il

riconoscimento che l’Ordine degli Ingegneri di Brescia sia apprezzato a livello nazionale e ritenuto affidabile. La decisione di affidare a Brescia l’organizzazione del 58° Congresso nazionale, il primo organizzato sotto l’egida dell’attuale Consiglio nazionale, ha visto quest’ultimo preferire questa sede ad altre con una delibera unanimeâ€?. La candidatira bresciana ha infatti superato la concorrenza di altre cittĂ avanzate dai rispettivi collegi provinciali.

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a mossa con cui il presidente della Bce Mario Draghi ha probabilmente domato la speculazione che infuria da troppo tempo sull’euro (possibilitĂ per la Banca centrale europea di acquistare illimitatamente titoli di Stato dei paesi Ue), è una medaglia a due facce. C’è quella in evidenza, ma ce n’è una sottostante che sta appiccicata lĂŹ; e con la moneta si prendono entrambe le facce. L’italiano (ma dal rigore teutonico) Draghi ha forzato il ruolo della Banca che governa l’euro, con il sostegno di quasi tutti i Paesi aderenti (la Germania s’è clamorosamente smarcata): per fronteggiare la speculazione, potrĂ intervenire nell’acquisto di titoli a breve termine di quegli Stati che ne facciano richiesta. Illimitatamente, quindi alla fine il banco, anzi la Banca vincerĂ sempre. Tutto ciò è bastato per placare – per ora? – chi sta giocando sulle indecisioni europee per lucrare sulla compravendita di Btp italiani o Bonos spagnoli. Immediato il calo del famigerato spread che un giorno potrebbe scendere a quella “quota 200â€? che Bankitalia considera equa rispetto all’andamento dell’economia del italiana. L’Italia deve dunque ringraziare Mario Draghi? Gli inglesi dicono che nessun pasto è gratis, e nemmeno questo lo sarĂ . SarĂ l’euro-membro incapace di affrontare le tempeste sui propri titoli, a chiedere formalmente

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Che li sottoscriverĂ e dovrĂ metterle in esecuzione, altrimenti addio aiuto. Ad essere sintetici, quel Paese verrĂ commissariato dalla Bce e dai membri della stessa piĂš virtuosi, Germania in testa. Come e quanto si spende lo deciderĂ Francoforte, cosĂŹ come le tasse e quant’altro fanno il bilancio di una nazione indipendente. La cosa può essere pesante fino all’inverosimile, a leggere le condizioni a cui verrebbe sottoposta la Grecia pur di avere la prossima tranche di aiuti (addirittura si dettano i tempi di riposo dei lavoratori ellenici‌). E non è detto che ciò che si decide fuori dai

confini nazionali sia sempre giusto ed efficace. Soprattutto i tedeschi premono per imporre politiche di “rigoreâ€? sui conti pubblici dei Paesi scapestrati. Difficile però che alte tasse e zero investimenti pubblici favoriscano poi spettacolari riprese economiche, con cui ripagare questi prestiti. Infine, Draghi – pensando al suo popolo – ha congegnato il meccanismo in modo tale da limitare al minimo le furbizie possibili. Quindi, c’è la rosa ma ci sono pure le spine. Le stanno assaggiando giĂ ora gli spagnoli, il cui governo sta andando un giorno sĂŹ e l’altro pure a Bruxelles.

La nemica dei diamanti dei boschi ’La siccitĂ ha fatto strage di tartufi. Rispetto ai 25 quintali di neri recuperati ogni anno in Lombardia durante l’estate – ha spiegato la Coldiretti regionale – quest’anno i report degli appassionati indicano un crollo di circa il 50 per cento per i “diamanti dei boschiâ€?. “Nella bergamasca – spiega Andrea Bonucci, vice presidente regionale dell’Urat (la federazione delle associazioni dei ricercatori lombardi) – due anni fa ne abbiamo trovati otto quintali, mentre

per quest’anno non dovremmo aver superato i tre quintali. Adesso bisogna vedere come andrĂ con quelli bianchi invernaliâ€?. In Lombardia sono circa 2.800 i cacciatori di tartufi, concentrati in particolare nelle province di Pavia (oltre mille), Bergamo (650), Brescia (400) e il resto fra Como, Lecco, Sondrio e Varese. Ognuno può raccoglierne fino a un chilo al giorno, fatto salvo il ritrovamento di un unico esemplare di peso superiore. Le quotazioni dei

tartufi bianchi è di circa 2000 euro al chilo, mentre per quelli neri è di circa 1000 euro al chilo. Come per molti altri prodotti – conclude la Coldiretti Lombardia – anche per i tartufi c’è il problema dei falsi. “Si assiste sempre piĂš spesso – conferma il sito dell’associazione tartufai bresciani – alla vendita di tartufi italiani mescolati con il Tuber indicum Cooke, o tartufo cinese, che non è nell’elenco delle specie destinate al commercio e al consumoâ€?.

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imprese tecnologicamente avanzate, all’apertura di nuovi mercati per prodotti che si ritenevano maturi. In sostanza sta nascendo, anche a Brescia, un’industria delle rinnovabili e del risparmio energetico: un’industria ancora giovane, dai contorni sfumati, con identità e mission in divenire, a cui la nostra si guarda grande interesse per le positive ricadute in termini di consolidamento e

diversiďŹ cazione del tessuto industriale provinciale. La strada percorsa nel settore è certamente molto signiďŹ cativa, ma inferiore a quella ancora da fare, considerate le opportunitĂ future che lo sviluppo delle rinnovabili riserverĂ alle imprese manifatturiere italiane, che spesso si trovano in una posizione di svantaggio rispetto a Paesi che prima e meglio hanno capito le potenzialitĂ derivanti da questo settore.

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l tema delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica viene rivolta grande attenzione anche da parte delle associazioni di categoria della realtĂ bresciana: lo dimostrano le numerose iniziative promosse a questo riguardo dalla Camera di commercio, sia direttamente sia indirettamente, attraverso il sostegno finanziario a progetti proposti e portati avanti da operatori locali. In particolare, con l’Associazione industriale Bresciana è stato siglato un accordo per l’attuazione di progetti volti al miglioramento organizzativo ed allo sviluppo tecnolo-

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gico delle piccole e medie imprese. Nell’ambito di questo accordo sono previste diverse iniziative che vanno dalla diffusione della pratica dei sistemi di gestione ambientale e della sicurezza sul lavoro, alla realizzazione di carte tematiche che fornisca-

no informazioni sull’ambiente e sul territorio, necessarie per effettuare le valutazioni di compatibilità e sostenibilità degli impianti produttivi. lo stesso accordo, inoltre, prevede la quantificazione dei reali benefici derivanti dall’impiego delle nuove tecnologie energetiche oggi disponibili sul mercato, con particolare riguardo al fotovoltaico, e lo sviluppo di sistemi avanzati di risparmio energetico attraverso test su scala significativa. Gli esiti di questa collaborazione sono lusinghieri, sia per quanto riguarda gli aspetti conoscitivi sia per quanto concerne i risultati pratici della sperimentazione sul territorio

derivanti dall’attivitĂ svolta dalla societĂ consortile Cseab, nella quale la Camera di commercio ha una partecipazione significativa. Nell’ambito di tali attivitĂ di promozione e sviluppo, la preparazione di una ricerca intitolata “Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili: il caso brescianoâ€? offre una fotografia inedita, e per certi aspetti sorprendente, delle imprese bresciane che operano nelle singole filiere delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. Il quadro che ne esce è molto confortante e dimostra come le imprese bresciane abbiano saputo cogliere le opportunitĂ offerte da un settore

in rapida crescita. Ciò significa che le conoscenze e le competenze esistenti nel tessuto produttivo locale sono tali da consentire un rapido inserimento in settori e mercati quasi sconosciuti fino a qualche anno fa. Lo studio si conclude con una disamina dei punti di forza e di debolezza e delle opportunitĂ di sviluppo per le aziende bresciane con riferimento al piĂš ampio contesto dell’industria europea e italiana delle rinnovabili. Pur essendo spesso imprese relativamente da poco impiegate in tale settore, sono molto attive, e giĂ oggi vantano eccellenze riconosciute a livello mondiale in alcune particolari tecnologie.


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fondamentale avere a disposizione informazioni precise sulle loro prestazioni. Per tali motivi, presso l’area della ďŹ era di Brescia è stata allestita dal Cseab una stazione di prova nella quale sono stati installati alcuni moduli fotovoltaici di diversa tecnologia, per misurarne le effettive prestazioni outdoor nelle condizioni meteo-climatiche locali. In particolare la sperimentazione è stata prevista con alcuni obiettivi particolari: si tratta infatti di

analizzare il comportamento dei moduli posti all’esterno e veriďŹ care le caratteristiche tecniche delle varie tecnologie. Inoltre la stazione sperimentale misurerĂ la loro produzione e le performance, oltre al comportamento in varie condizioni di irraggiamento. Tra le altre cose sarĂ possibile veriďŹ care la reale temperatura di normale funzionamento e, soprattutto, veriďŹ care il reale valore della potenza dopo la fase di stabilizzazione.

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a maggioranza dei moduli oggi installati nella nostra provincia è del tipo al silicio monocristallino e policristallino, soluzioni tecnico-economiche consolidate nel mercato. La sperimentazione di cui diamo conto nel taglio alto della pagina, che prende in esame moduli che impiegano una tecnologia differente da quella attualmente in commercio, però, mostra, risultati diversi. A partire dall’analisi dei dati raccolti, infatti, il comportamento del modulo in Cigs (tecnologia piĂš recente ed innovativa che sostituisce al silicio una miscela di rame, indio, gallio e

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selenio) sembra essere molto interessante e con possibilità di sviluppo nel mercato. I risultati ottenuti però al momento sembrano validi solo nelle particolari condizioni di prova, perciò in situazioni diverse (ambientali, strutturali, elettriche

o architettoniche) le conclusioni potrebbero variare. Uno dei principali risultati della sperimentazione eseguita è stato proprio quello di acquisire una serie di dati ed informazioni generalmente non disponibili sul mercato, in modo da poterli poi impiegare nella definizione delle scelte progettuali corrette per l’installazione di impianti fotovoltaici in condizioni di funzionamento reale nel sito di installazione, comprensibilmente diversa da quella prevista nei progetti del costruttore. Infatti, l’ottimizzazione della configurazione degli impianti fotovoltaici dipende volta per volta, dal peso da assegnare ai diversi parametri che

possono condizionare le performance delle diverse tecnologie, quali per esempio l’energia specifica o la densitĂ energetica, senza dimenticare la temperatura nominale operativa e il decadimento della potenza nominale. L’assegnazione del peso di questi parametri, cosa non sempre considerata nelle valutazioni degli investimenti, deve essere fatta caso per caso in relazione alle particolari condizioni di applicazione. Per finire, tornando alla stazione sperimentale, bisogna sottolineare che essa è in grado di acquisire, memorizzare ed elaborare tutte le variabili che influenzano il comportamento dei moduli fotovoltaici, e che

può essere messa a disposizione per tutti coloro che fossero interessati al collaudo di moduli fotovoltaici di tecnologia diversa rispetto a quelle testate, ad esempio per la verifica preventiva di moduli da impiegare in nuovi impianti fotovoltaici importanti. Un accenno merita inoltre l’ambito formativo: si sottolinea a questo proposito che la sperimentazione ha favorito la creazione di competenze prima difficilmente reperibili a livello locale, che sono oggi a disposizione delle aziende e di tutti gli utenti interessati alla verifica di impianti esistenti piuttosto che alla realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici.


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La Centrale del Latte Basket Brescia Leonessa ha annunciato di avere tesserato l’atleta Justin Ray Giddens (nella foto) per la prossima stagione di LegadueEurobet. Giocatore dall’atleticitĂ e dal talento sopraffini è stato scelto nel 2008 al primo giro delle scelte Nba alla 30ÂŞ posizione dai Boston Celtics, ma non è mai riuscito a dimostrare le sue enormi potenzialitĂ nella Nba se si eccettua alcune apparizioni con la maglia dei

New York Knicks dopo un anno di buone statistiche raccolte nella D-League. La sua carriera europea è iniziata in Polonia nel 2010 nel Prokom Gdynia per poi continuare, dopo una parentesi ancora in D-League, l’anno scorso nel Paok Salonicco. Per la Leonessa potrebbe essere un autentico condottiero il classico uomo che potrebbe spaccare in due le sorti di una partita e entusiasmare il pubblico bresciano con la sua fisicitĂ .

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i è svolta nella Sala del Consiglio di Palazzo Loggia la presentazione della Brixia Half Marathon, maratonina della Brescia storica e monumentale che si inserisce nella ormai tradizionale settimana di “Fitness e Sport per SolidarietĂ Millennium contro l’Alzheimer 2012â€?, organizzata da Millennium Sport & Fitness per la racconta di fondi per sostenere la ricerca sulla malattia di Alzheimer. E quindi quale occasione migliore all’interno di una manifestazione cosĂŹ importante e che dura da 10 anni che inserire tra i vari appuntamenti anche la Brixia Half Marathon, primo trofeo Smart- Electric Drive, che si svolgerĂ domenica 16 settembre. La partenza è fissata a Campo Marte per le 9 della mattina ma il ritrovo è previsto e consigliato per le 7, mentre il ritiro dei pettorali, con il numero assegnato a ciascun partecipante, è fissato per sabato 15 settembre dalla 14.30 alle 18.30 sempre a Campo Marte. La partecipazione è riservata a tutti i tesserati Fidal juniores, promesse, seniores, amatori e master. I partecipanti riceveranno un chip elettronico per la rilevazione del tempo finale da consegnare all’arrivo. Il percorso vedrĂ i runners passa-

Millennium Sport & Fitness sono entusiasti di aver aggiunto al programma giĂ fitto di “Muoviamoci 2012â€? anche un evento cosĂŹ importante come la mezza maratona. “L’attivitĂ fisica svolta costantemente aiuta a prevenire l’Alzheimer – ricordano Lucio Zanchi e Paolo Cima amministratori di Millennium Sport&Fitness – le donazioni raccolte in questi anni hanno permesso di effettuare test preventivi e di condurre studi che approfondiscono i benefici dell’esercizio fisico nei confronti della malattia. Con questo spirito da 10 anni Millennium si impegna per divulgare la cultura dello sport, combattendo l’improvvisazione e l’incompetenza con l’obiettivo di tenere in forma la nostra cittĂ â€?. E quale occasione migliore quest’anno che inserire una vera maratona nel programma di Muoviamoci 2012. re per le bellezze monumentali di Brescia per un totale di 21.097 chilometri. Le premiazioni si svolgeranno sempre a Campo Marte dalle ore 12 e saranno premiati i primi 15 uomini e le prime 10 donne, i primi cinque classificati di ogni categoria e le prime tre societĂ piĂš numerose. Qualche minuto dopo la partenza

della Maratona ci sarà la partenza della gara non competitiva di 5 km aperta a tutti con l’acquisto della t-shirt dell’Azheimer, che contribuirà alla raccolta fondi di Muoviamoci 2012, raccolta che dal 2003 ad oggi ha raggiunto quota 175mila euro grazie alla generosità degli sportivi bresciani. Lucio Zanchi e Paolo Cima, amministratori di

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%UHVFLD 3DGRYD DWWUDYHUVR PHUFDWR H FXUYD Chiuso – almeno fino a gennaio – il capitolo “calcio mercatoâ€? con gli arrivi di Stovini e Corvia giĂ pronti a far parte della rosa che venerdĂŹ alle 20.45 scenderĂ in campo al Rigamonti per l’anticipo col Padova, l’attenzione torna ad essere puntata proprio sull’impianto di Mompiano e sulla nuova Curva Nord che sorgerĂ a ridosso del campo. A fare il punto della situazione è l’assessore comunale

ai Lavori pubblici Mario Labolani intervenuto ai microfoni di Radio Voce all’interno della trasmissione quotidiana “100% Bresciaâ€?. “Sui tempi di realizzazione non vi nascondo che ero piĂš ottimista. Purtroppo ad agosto le ditte sono andate in ferie e la consegna è slittata. In piĂš c’è stata richiesta una modifica dai Vigili del Fuocoâ€?. Costruita grazie al sostegno di alcuni sponsor e dalla concessionaria G

Sport, cosa accadrĂ se quest’ultima non dovesse interrompere la collaborazione con il Brescia Calcio? “Abbiamo fatto un contratto di quattro anni – precisa Labolani – i proprietari dello stadio siamo noi e resterĂ a noiâ€?. Quando, dunque, l’inaugurazione? “Se non ce la facciamo col Modena, sicuramente con il Lancianoâ€? (6 ottobre, ndr). Siamo convinti che l’avvicinamento al campo faccia il suo effetto

e l’abbiamo costruita seguendo il consiglio dei tifosi. Per dimostrare che sarĂ solida – conclude Labolani – sarò in curva anche io assieme a loroâ€?. Tornando per un istante al mercato, infine, a giorni si discuterĂ l’ingaggio da spalmare ad Andrea Caracciolo che è troppo oneroso per le casse della societĂ . In parallelo si sta trattando anche il rinnovo di contratto del capitano Marco Zambelli.


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“Oggi l’oratorio è uno strumento privilegiato che non può però realizzare da solo tutta la pastorale giovanile di una comunitĂ . Le sďŹ de e le inquietudini delle giovani generazioni si devono affrontare anche oltre l’oratorio, cercando rapporti e reti educative anche su nuove frontiereâ€?. C’erano le parole del card. Carlo Maria Martini sulla pergamena consegnata dal presidente del Forum oratori italiani don Marco Mori agli animatori nella prima edizione dell’Happening,

svoltosi lo scorso ďŹ ne settimana tra Bergamo e Brescia. Tre giorni di incontri, dibattiti, laboratori e riessioni sull’oratorio, sulle sue potenzialitĂ e del suo ruolo nella societĂ . L’evento si è chiuso in piazza Paolo VI, dove i vescovi Monari e Beschi hanno consegnato ai giovani un mandato: annunciare il Vangelo senza paura, sfruttando tutti i mezzi possibili per dare un contributo vitale al cammino delle nuove generazioni. Lo sport è e sarĂ in prima linea.

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al titolo provinciale al podio nazionale nel giro di una settimana. Ăˆ lo straordinario salto dei canguri dell’Uso Castegnato (settore Motus Atletica), che dopo l’incoronazione nell’atletica leggera bresciana hanno conquistato un prestigioso bronzo nella graduatoria tricolore a squadre emersa dalle finali di Castelnovo Monti dello scorso fine settimana. I 37 atleti della societĂ franciacortina hanno disputato 128 gare conquistando i punti necessari per migliorare il quarto posto del 2011. L’amarezza maturata a Riccione, dunque, è giĂ stata messa nel dimenticatoio. Il gruppo esulta, ma ci sono ragioni per festeggiare anche alla luce degli esiti delle gare individuali. Margherita Biondi ha conquistato medaglia d’oro e titolo italiano nella categoria ragazze del salto in alto, superando l’asticella fissata a 139 centimetri. Nel medagliere del Castegnato anche i due argenti di Anna Silvia Toselli nel lancio del peso (amatori “Aâ€? femminile) e Tiziana Bregoli nel salto in alto (cadette). Sul terzo gradino del podio sono saliti Simone Maffi, bronzo nei 60 metri (ragazzi) e Alessandro Valenti nel lancio del giavellotto (amatori “Aâ€? maschile). Da non sottovalutare i numerosi piazzamenti tra i primi otto, che hanno consentito di racimolare punti preziosi per la classifica a squadre. Il team femminile, inoltre, ha sfiorato il bronzo conquistando la quarta

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3) Uso Castegnato (Brescia); 4) Polbellano (Lecco); 5) Cinque Stelle Seregnano (Trento); 6) Pol. Dueville (Vicenza); 7) Villazzano (Trento); 8)Alba Docilia (Savona); 9) Casaguidi (Pistoia); 10) Tezze sul Brenta (Vicenza). I campioni provinciali di corsa in montagna Femminile - Seniores: Franzini Nadia (Avis Marone); amatori A: Gelmi Valentina (Paratico); amatori B: Mabellini Chiara (Ducos); veterane: Falappi Paola (Free-Zone). Maschile – juniores: Cristini Andrea (Avis Marone); seniores: Ghitti Leonardo (Avis Marone); amatori A: Uberti Simone (N.A. Sulzano); amatori B: Bontempi Filippo (N.A. Sulzano); veterani: Bono Lodovico (Ogliese Palazzolo).

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Considerazioni fraintese Egr. direttore, ha avuto ospitalitĂ in questa rubrica un mio intervento (Voce del 14 giugno) nel quale esponevo alcune considerazioni in vista del Sinodo sulle unitĂ pastorali. Tra le tematiche esposte c’era quella relativa al ruolo dei laici all’interno della comunitĂ ecclesiale. Affermavo in quella sede l’opportunitĂ che i presbiteri venissero alleggeriti di alcune incombenze (mi riferivo in particolare a titolo esemplificativo, a quelle di carattere economico ed amministrativo) che a mio avviso ben potevano essere affidate a laici preparati e maturi. Leggo con non poca sorpresa l’intervento della signora Francesca Paganuzzi Caldonazzo che dĂ del mio intervento una lettura che assolutamente non mi appartiene. Le chiedo di nuovo ospitalitĂ perchĂŠ i lettori di questa rubrica non abbiano ad essere fuorviati in ordine alla tematica in questione. Mi si dice che potrei aver pensato che il denaro è “roba sporcaâ€?, legato al mondo materiale, in cui il prete perciò non dovrebbe immischiarsi. Vengo inoltre a sapere che questa idea apparterebbe ad un’eresia del passato. PoichĂŠ questa non è affatto l’idea che sottendeva il mio intervento sono perciò tranquillo di essere ancora nell’ortodossia. Sono perfettamente consapevole che nulla di ciò che è materiale è male in sĂŠ. Una tale convinzione non mi è mai passata nemmeno per l’anticamera del cervello. Per quanto si riferisce all’esperienza dei primi seguaci di GesĂš, i suoi discepoli appunto, mi risulta che il Vangelo ci faccia sapere

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che la borsa di quella prima comunitĂ ecclesiale non fosse nelle mani del Maestro ma invece di uno dei Dodici. Per quanto poi concerne il resto dell’articolo della signora devo constatare che relativamente alla tematica da me sollevata Ella sia “partita per la tangenteâ€?. Voglio comunque ancora confutare con energia chi mi attribuisce il pensiero che in nome della povertĂ la Chiesa debba disfarsi dei beni ecclesiastici. Se cosĂŹ pensassi mi chiedo che cosa rimarrebbe da affidare ai laici da amministrare. Desidero ribadire che la comunitĂ ecclesiale debba assolutamente disporre di risorse materiali e finanziarie per portare avanti la sua missione di evangelizzazione e di caritĂ . E se cosĂŹ non fosse dovremmo allora, ad esempio, bandire la raccolta di elemosine e di fondi che la Chiesa nelle sue diverse articolazioni fa. Anzi semmai sono convinto che l’oculata azione di laici preparati possa ben far fruttare le ricchezze di cui la Chiesa entra in possesso. E i presbiteri saranno pienamente messi al corrente per condividere quelle azioni. Voglio concludere questa mia replica facendo presente che non è lo spirito di polemica, che non mi appartiene, che mi ha spinto alla stessa quanto piuttosto il desiderio che passi il vero messaggio che stava alla base del mio primo intervento: e cioè che le costituende unitĂ pastorali debbano vedere operare in perfetta sintonia di intenti presbiteri e laici: volevo solo richiamare alla necessitĂ che la ricchezza che viene dalle competenze di questi ultimi venga adeguatamente utilizzata, piĂš di quello che giĂ non avviene oggi. Se mai esiste il problema di fornire opportunitĂ ed occasioni a noi laici di prepararci ai compiti che

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all’interno del Corpo ecclesiale potranno essere a noi richiesti. Gualtiero Comini

Il mondo parallelo della politica Egr. direttore, proprio questa mattina, recandomi al lavoro, ho preso atto dal resoconto di un giornale radio della Rai che l’ipotesi di una nuova legge elettorale condivisa tra tutte le forze politiche presenti in parlamento rischia di rimanere un’utopia. Tante, si diceva nel servizio radiofonico, le distanze, troppe le differenze tra i “desiderataâ€? di un partito e l’altro. La notizia seguiva di poco quella relativa al premier Monti che ha chiesto alle parti sociali (imprese, sindacati e lavoratori) di fare la loro parte per aiutare il Paese ad uscire dalle secche della crisi. Devo ammettere che i pensieri che i due servizi hanno suscitato in me non sono stati certo caratterizzati dall’ottimismo e dalla comprensione. Ancora una volta mi hanno portato a pensare che la politica, anche quella espressa dal premier Monti, viva in un mondo parallelo a quello in cui è costretto ad arrabattarsi la gente comune. Invece di profondere uno sforzo reale, serio nei confronti di un Paese che non è un’entitĂ astratta ma è la sintesi di milioni di persone che fanno tutti i giorni la loro parte affrontando una vita sempre piĂš cara (anche per evidenti inadempienze della politica), per aiutare l’Italia chiede sforzi sempre ad altri, preferendo concentrarsi sulla definzione di escamotage per mantenere seggi e spazi di manovra, non accorgendosi del distacco sempre piĂš ampio che la separa dalla quotidianitĂ Maria Barzoni

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

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