La Voce del Popolo 2012 35

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Un canto, che in altri tempi si usava nelle missioni popolari, presentava queste espressioni: “Finisce tutto, finisce presto; l’eternitĂ non finisce mai!â€?. Tra le cose caduche rientrano senz’altro anche le brevi riflessioni che ho cercato di proporvi in questi mesi. Mi auguro, però, che possano essere state d’aiuto per una pausa di ascolto, di meditazione e alcune volte – perchĂŠ no? – anche per un sorriso. Alla fine del tratto di strada percorso insieme, vorrei proporvi tre parole. La prima è: perdono. Come insegna la liturgia, è sempre bene chiedere innanzitutto perdono. Qualcuno fra voi si aspettava di meglio: perdonate e vi sarĂ perdonato! La seconda è: grazie! Grazie a Dio e a tutti voi che - alcuni calorosamente, altri un po’ meno - mi avete comunicato i vostri apprezzamenti. La terza è latina: fiat! Domandiamo di saper sempre accogliere la volontĂ del Padre, come GesĂš, come Maria. Se proprio le volete tutte in latino: Miserere! Deo gratias! Fiat! e, magari, anche: Magnificat! E ricordate: sarete sempre bene accolti agli incontri dell’Apostolato della preghiera. Buona continuazione!

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Acli a Orvieto. Cambiare politica per il bene comune

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Palazzolo. Tutti i segreti del mondo digitale

ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Azione cattolica. Responsabili e creativi

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Í›Í Â…Â‘Â?‘Â?‹ƒ Bilancio sociale. Poliambulanza in crescita

͙͜ ’‘”– Brescia Calcio. Corioni: prevalga il buon senso

ƒ” …‹”…‘Žƒ”‡ ‹†‡‡ Â?—‘˜‡ Sul caso Matisse siamo alle vie legali. Giunti i dati Siae pare che la societĂ Artematica, organizzatrice dell’ultima grande mostra a Santa Giulia, abbia gonfiato da 124.184 a 257.329 i visitatori dell’appuntamento culturale cittadino ottenendo indebitamente un premio in denaro di 300mila euro previsti in caso di superamento dei 230mila visitatori. Insomma un bel pasticcio che ora passa nelle mani dei giudici. Ma, al di fuori degli aspetti giuridici, che effetti avrĂ questa storia su una cittĂ che da sempre fatica a trovare una vocazione “culturaleâ€? e conseguentemente turistica? Anzitutto bisogna dire che non solo Brescia, ma tutta la provincia fatica da sempre a valorizzare il

suo patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. A parte poche lodevoli zone, come il Garda e la Franciacorta, che hanno trovato un loro spazio di visibilitĂ fuori dai confini provinciali, i bresciani non brillano soprattutto per capacitĂ di autopromuoversi. Eppure il nostro patrimonio in senso ampio non è scarso (penso solo alle chiese, autentici gioielli architettonici, spesso strabocchevoli di opere d’arte). La domanda è: bisognerĂ forse arrendersi alla nostra incapacitĂ di essere una provincia che sa trasformare in risorsa la sua storia e i tesori che ha ricevuto dal Creatore e dai suoi padri? Come mai non siamo in grado di coniugare la nostra proverbiale capacitĂ d’impresa con la cultura? Sta qui, infatti, il nodo fondamentale che mi interessa sottolineare, anche perchĂŠ oggi solo l’unione, in un sistema virtuoso, del fare impresa con obiettivi culturali può garantire un qualche sviluppo in questo settore. La cultura, infatti, costa,

ha bisogno di risorse, soprattutto economiche, di idee e di capacitĂ organizzativa. L’esperienza compiuta in cittĂ appaltando all’esterno prima a Goldin (chiusa tra le polemiche) e poi con Artematica (ora in tribunale) non è confortante. Speriamo ci serva da lezione. La cittĂ e la provincia non sono terra di nessuno, pullulano di iniziative piccole e grandi e di progetti che non sono privi di fantasia e di novitĂ e che potrebbero essere potenziati. Lo sanno quelli che come noi ricevono ogni giorno centinaia di segnalazioni di eventi che toccano tutti i linguaggi artistici dalla musica, alla pittura, dal teatro all’approfondimento di temi vari. SarĂ mai possibile far convergere attorno a un focus significativo gli sforzi di tanti e le ormai poche risorse economiche perchĂŠ ne esca qualcosa che possa dare lustro e senso a Brescia come giĂ accaduto in altre cittĂ che hanno fatto di un Festival l’evento di attrazione per migliaia di visitatori

anche fuori dai propri confini? Certo, questo implicherebbe la rinuncia a qualche protagonismo; l’accettazione di lavorare con una regia comune e non solo di coordinare gli eventi e poi chiedere soldi agli enti locali. Ci mancano le idee? Rilancio una proposta giĂ sentita e mai realizzata: Brescia, cittĂ dell’educazione. Ăˆ improbabile pensare a un festival su un tema che ci ha distinto in Italia e nel mondo? A Brescia non mancano professionisti dell’impresa culturale che si sono distinti in altri contesti territoriali. Non mancano le accademie, il conservatorio, le universitĂ , associazioni e fondazioni significative. Anche la diocesi può fare la sua parte. Manca solo di superare qualche steccato e qualche polemica politica. Il rischio, dopo Matisse, di cadere in una sorta di “sconforto culturale collettivoâ€? spiacerebbe soprattutto a chi non ha mai smesso di sognare per noi una Brescia culturalmente vivace e attiva.


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Sono in molti a ritenere che ci sia ben altro rispetto alla matrice religiosa che ha scatenato una grande ondata di violenza, culminata nell’assassinio dell’ambasciatore Usa in Libia e nell’attentato che ha causato la morte di 12 persone in Afghanistan. Non sarebbe soltanto una reazione fondamentalista a un film su Maometto ritenuto blasfemo a guidare la mano chi chi ha scatenato violenze che dalla Libia e dal Nord Africa si sono

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propagate in Egitto, nei Paesi della penisola arabica, per raggiungere il Pakistan, l’Afghanistan (con il giĂ citato attentato) l’Indonesia, il paese musulmano piĂš popolato al mondo. Le proteste, sia pure, in forma pacifica, sono giunte anche in Australia, a Sydney. Preoccupa il fatto che a fomentarle sia stata quella al Qaeda, o di quel ne è rimasto, che in molti davano per archiviata, soprattutto dopo l’uccisione del suo leader Osama bin Laden.

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l viaggio apostolico che Benedetto XVI ha effettuato in Libano dal 14 al 16 settembre scorso ha avuto molteplici dimensioni. Quella piĂš rilevante, anche per il momento storico in cui il Papa ha compiuto la visita, è stata la sottolineatura, nelle parole e in tanti gesti compiuti nei giorni trascorsi nel Paese dei cedri, della necessitĂ dell’incontro e dell’interazione fra diverse culture, tradizioni, confessioni e religioni. Mentre Benedetto XVI incontrava la gente di Beirut, in tanti Paesi che hanno conosciuto la primavera araba e in altri, come l’Afghanistan, in cui la pacificazione è ancora una chimera, si scatenava, proprio in nome della religione, un’ondata di violenza senza precedenti. L’uccisione dell’ambasciatore statunitense in Libia e di altri tre cittadini americani è stato soltanto il piĂš eclatante di una serie di episodi violenti che hanno infiammato e ancora agitano il Medio Oriente, fomentati da un oltranzismo che non concede nulla al dialogo e che, come molti hanno sottolineato anche all’interno dello stesso mondo islamico, usa la dimensione religiosa, piegandola a evidenti strumentalizzazioni politiche. Scenari inquietanti che stridono se messi a confronto con i contenuti del documento che Benedetto XVI ha consegnato alla Chiesa locale nel suo recente viaggio. L’esortazione apostolica “Ecclesia in Medio Orienteâ€? prova infatti a riconciliare e a mettere insieme diversi complicati processi storici e religiosi. Il documento papale si può leggere ed analizzare in contesti diversi. Quello però che in esso domina è un invito pressante, quasi un grido, al dialogo, che assume un’eccezionale dimensione nel contesto mediorientale. Le piattaforme e possibilitĂ per il dialogo poten-

zialmente sono molte. Il tema, però, è avviarlo e condurlo. Le violenze di queste settimane, che si stanno diffondendo a macchia d’olio, ne sono la conferma. Lo testimonia la storia dolorosa, spesso molto sanguinosa di quella terra. Una storia, nella quale si iscrivono le vicende dell’epoca recente, degli ultimi anni, mesi e giorni, legata alle divisioni interne dell’Islam, alla strumentalizzazione del fondamentalismo religioso per scopi politici, al terrorismo, agli interessi politici ed economici degli Stati di diversi continenti. Ăˆ in un tale contesto che il Papa ha chiesto il rispetto della libertĂ religiosa, la fine

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della violenza, della discriminazione e dell’odio. Alcuni osservatori, però, hanno evidenziato come quella avanzata da Benedetto XVI nei discorsi tenuti durante il viaggio apostolico in Libano e ribadita anche in alcuni passaggi dell’esortazione apostolica sia stata una richiesta avanzata non solo alla realtĂ del Medio Oriente, ai popoli che solo l’anno scorso avevano vissuto la stagione della primavera araba, ma anche all’Europa, esposta tanto quanto altre parti del mondo al rischio dell’intolleranza e del fondamentalismo che, purtroppo, non è soltanto di una parte. Un appello, quello lanciato da Benedetto XVI, che potrebbe essere di attualitĂ anche in quelle terra, Bresciano in testa, che apparentemente non vivono tensioni evidenti, terre in cui l’intolleranza e il fondamentalismo non parrebbero ancora avere trovato modo di attecchire. Certo, non sono di grande aiuto alla causa del dialogo, dell’integrazione e della convivenza pacifica auspicata affermazioni come quelle dell’eurodeputato Magdi Allam. Ospite nelle scorse settimane a Brescia della festa della Lega Nord ha parlato di integrazione impossibile con l’Islam. “Rispetto le persone – ha affermato – ma condanno la loro religione perchĂŠ prescrive ciò che non è moderatoâ€?. Parole che stridono con gli inviti al dialogo che Benedetto XVI ha lanciato anche dal Libano e con il contenuto della lettera che il vescovo Luciano Monari aveva inviato alle comunitĂ musulmane in occasione della fine del Ramadan il 18 agosto scorso. Parole cariche di speranza che a Brescia, come ribadiscono in queste pagine p. Michele De Salvia, direttore dell’ufficio per il diagolo interreligioso, e don Fabio Corazzina, sono il migliore antidoto a ogni forma di fondamentalismo.

,O PHVVDJJLR IRUWH H FKLDUR GL %HQHGHWW Ăˆ stato un viaggio impegnativo quello che dal 14 al 16 settembre scorso ha portato Benedetto XVI in Libano. Una visita apostolica pesante sia per quel che concerne il ďŹ tto calendario di appuntamenti a cui Benedetto XVI si è sottoposto, ma anche per il momento storico contingente in cui il viaggio si è svolto. Una nuova ondata di violenza scatenata da un documentario su Maometto che i salaďŹ ti, cultori del fondamentalismo

islamico, hanno giudicato blasfemo, ha portato morte e scontri in molti Paesi dell’area mediorientale. Una coincidenza storica che ha dato ulteriore signiďŹ cato a un viaggio che aveva in sĂŠ giĂ molte chiavi di lettura. In tutti gli incontri, da quello con i giornalisti giĂ durante il volo che lo portava a Beirut, Benedetto XVI ha ridabito forte e chiaro che la pace non è un’opzione, è una necessitĂ , per la Terra Santa e il Medio Oriente.

La pace è possibile, ha sottolineato a piĂš riprese il Papa, anche se richiede alcune condizioni, che peraltro sono alla portata, impongono idee chiare, spirito aperto, buona volontĂ e disponibilitĂ al sacriďŹ cio. Anche per questo i cristiani, in tutta la regione del Medio Oriente, sono una presenza indispensabile, che bisogna tutelare e promuovere. A quella Chiesa Benedetto XVI ha consegnato dopo il Sinodo sul Medio Oriente,

l’impegno a testimoniare la realtĂ della fede, di Dio e della comunione. PiĂš ampiamente, di conseguenza, le religioni hanno un compito e sono una risorsa indispensabile. Devono essere esemplari. Benedetto XVI lo ha ripetuto all’aeroporto, lasciando il Libano dopo una visita ricca di segni e di prospettive: “Il mondo arabo e il mondo intero hanno visto, in questi tempi travagliati, cristiani e mussulmani riuniti per


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Â?ƒ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ ‹˜‡”‡ ‹Â? ‰‹––‘ǥ †ƒŽŽƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ Padre Giovanni Esti (nella foto), è un missionario comboniano di 48 anni di Visano, che da cinque anni è al Cairo. Ha vissuto da vicino (anche fisicamente, visto che la sua chiesa è a poche centinaia di metri da piazza Tahrir, luogo simbolo della rivolta egiziana) tutte le vicenda della primavera egiziana che ha portato lo scorso anno alla fine del regime di Mubarak. Puntualmente, grazie alla corrispondenza con il Centro missionario diocesano, cerca di aiutare a leggere fenomeni come

quello del rapporto non sempre facile tra religioni, in un constesto in cui i cristiani sono minoranza ancora guardinga, che si barcamena tra diffidenze celate e rapporti formali di apparente cordialità , nei confronti di un governo in carica e di un presidente che non manca di dichiarare la sua moderazione. Nei giorni successivi alla visita del Papa in Libano e ai suoi ripetuti appelli al dialogo e alla convivenza pacifica e all’ondata di violenze antiamericane che ha interessanto anche il Cairo,

ha inviato a Brescia un nuovo contributo che aiuta a capire dal di dentro cosa sta accadendo. Per il comboniano il contesto in cui leggere gli eventi di questi giorni è quello della distanza ancora esistente tra un mondo occidentale “ipnotizzato – afferma – dall’idea di uno scontro di culture e religioniâ€? e quello arabo che “si sente ancora sotto la minaccia d’attacco delle forze militari e culturali occidentali ed allo stesso tempo non può denunciare il proprio complesso

di superioritĂ religiosa e morale nei confronti del restoâ€?. P. Esti invita però a non cedere all’idea che poche migliaia di fanatici rappresentano la maggioranza della popolazione che questi scontri non li vuole e che teme che questa spirale autodistruttiva minacci il bene delle proprie famiglie. Crede, fermamente nel dialogo, anche se si tratta di un investimento a lungo termine, come il percorso che precede ed inevitabilmente sostiene tutti gli altri rapporti.

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/D YLD GHO GLDORJR q SUDWLFDELOH “Il viaggio di Benedetto XVI a Beirut non poteva accadere in un momento storico migliore per il messaggio che ha voluto trasmettere direttamente attraverso le sue parole e scrittiâ€?. Ăˆ questa la convinzione di p. Michele Di Salvia, lo scalabriniano, direttore dell’ufficio diocesano per il dialogo interreligioso. “Il Papa continua - ha parlato di pace, dialogo, comunione, di quella sana laicitĂ che può garantire l’equilibrio necessario in quella regioneâ€?. Per lo scalabriano la visita apostolica in Libano ha avuto un influsso positivo sull’opinione pubblica, non solo nel mondo occidentale, anch’esso chia-

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R ;9, celebrare la paceâ€?. Intorno a Benedetto XVI, nei giorni di una visita intensa e toccante, culminata nella grande Messa che ha raccolto centinaia di migliaia di persone sul lungomare di Beirut, si è sperimentata la possibilitĂ concreta del dialogo, del rispetto, dell’ascolto. Il Papa ha voluto fortemente questa visita perchĂŠ sapeva di dover testimoniare, in mezzo ai conitti, la via del Vangelo. Prendendo congedo dalla folla della

al proposito -, l’apprezzamento per il viaggio di Benedetto XVI è stato piĂš che positivoâ€?. Testimonianze in questa direzione, ricorda ancora p. De Salvia, sono venute da Issam Mujahed, del Consiglio relazioni islamiche italiane, il quale ha sottolineato come il Papa, dimostrando un interessamento per un’area che sta vivendo un momento molto difficile, abbia dato un segno positivo e abbia trasmesso un messaggio di paceâ€?. I musulmani che vivono a Brescia sanno che ciò che in quelle aree calde si spaccia per difficoltĂ di dialogo tra religione e convivenza pacifica, nasconde in realtĂ questioni diverse. P. Michele De Salvia cita al riguardo Niang Cheick ,della comunitĂ musulmana dei Murid di Brescia, che sulle violenze degli utlimi giorni ha dichiarato come anche tra gli arabi presenti nel Bresciano si stia insinuando il timore che i salafiti vogliano far passare come Islam ciò che non è. Per questo nessuno vuole identificarsi con loroâ€? perchè strumentalizzano problemi di ordine politico.“Con grande interesse sono ancora parole di p. De Salvia - hanno accolto gli inviti del Papa al dialogo, cosaĂŹ come avevano accolto positivamente il messaggio del vescovo Monari in occasione della fine del Ramadan, in cui il Vescovo auspicava il dono della pace, donata e ricevuta, e invitava i musulmani stessi a farsi portavoce di questa pace qui come nel loro paese di origine. Le parole di Benedetto XVI rilanciano questo impegno che le comunitĂ islamiche presenti a Brescia accolgono con speranza. “Le basi per il dialogo, la comunione, la pace ci sono - conclude lo scalabrinano - a tutti gli uomini buona volontĂ il compito di operarsi affinchĂŠ le differenze religiose non siano enfatizzate tanto da erigerle a barriereâ€?.

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un’accoglienza nel segno del rispetto: un dato importante, anche se il Libano continua a essere percorso da innumerevoli tensioni, quelle che rendono tutta la regione cosĂŹ instabile, oggi soprattutto in riferimento all’atomica iraniana. Ăˆ parso sin da subito evidente che a Benedetto XVI premeva testimoniare che la logica della guerra e della violenza ha delle concrete alternative. Tocca a tutti, però, farsene carico.

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Presso la sede Onu di Ginevra è stato presentato nei giorni scorsi un rapporto sulla Siria stilato da una commissione d’inchiesta delle Nazioni unite, guidata da Paulo Pinheir. Per l’Onu, sia i ribelli che i lealisti di Assad avrebbero commesso nel Paese crimini di guerra e pesanti violazioni dei diritti umani. Proprio i lealisti, secondo l’Onu, sarebbero anche responsabili di crimini contro l’umanitĂ . Il testo denuncia inoltre l’aumento delle violenze settarie

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in Siria dove si segnala pure la presenza di miliziani stranieri. Nel frattempo cresce l’attesa per le novitĂ che potrebbero scaturire dall’incontro in Egitto del “Gruppo di contattoâ€? sulla Siria, al quale partecipano i ministri degli Esteri di Iran, Arabia Saudita, Egitto e Turchia. Presente anche l’inviato speciale di Onu e Lega araba, Brahimi, che ha nei giorni scorsi ha completato un giro di colloqui a Damasco con le autoritĂ siriane ed i membri dell’opposizione.

Nel corso dell’incontro con il presidente Assad, Brahimi ha ribadito come il conflitto, che si sta aggravando sempre di piĂš, rappresenta una minaccia per il popolo siriano, per la regione nel suo complesso e per il mondo. Da parte sua il presidente siriano ha ribaduito all’inviato Onu di essere pronto a cooperare con “ogni sforzo per risolvere la crisi, a patto che sia neutrale e indipendenteâ€?, esortando i siriani al dialogo.

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stata pubblicata nelle scorse settimane la relazione 2012 sulla gioventĂš, un’analisi esaustiva della situazione giovanile in Europa. La relazione sottolinea un contesto difficile per l’occupazione, l’inclusione sociale, la salute e il benessere generale. Il documento insiste sul fatto che l’Ue e gli Stati membri devono impegnarsi di piĂš per aiutare i giovani, i quali rappresentano la fascia d’etĂ piĂš colpita dalla crisi economica. Con la crisi, il dato è noto, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è aumentato del 50% nell’Unione europea, passando da una media del 15% nel febbraio 2008 al 22,5% nel luglio 2012. Le ultime cifre pubblicate da Eurostat indicano che i livelli piĂš alti si trovano in Grecia (53,8%) e in Spagna (52,9%). Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventĂš ha affermato: “Sono veramente preoccupata per gli effetti della crisi sui giovani. Troppi giovani si trovano esposti al rischio di esclusione sociale e di povertĂ . I giovani sono il nostro futuro e m’impegno a rafforzare le nostre politiche e i nostri programmi in tema d’istruzione, formazione e gioventĂš per accrescere le loro prospettive occupazionali e le opportunitĂ per la vitaâ€?. La relazione, che si basa sia sui contributi

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obiettivi sono di creare maggiori e migliori opportunità per i giovani e di promuovere la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e la solidarietà . All’orizzonte s’intravedono segnali di speranza: si nota che quasi tutti gli Stati membri stanno attuando la strategia dell’Ue per la gioventÚ. Dalla precedente relazione pubblicata nel 2009 gli Stati membri hanno rafforzato le iniziative nel campo dell’istruzione, dell’occupazione e dell’imprenditorialità rivolte ai giovani. I livelli di partecipazione alle associazioni e ai movimenti sociali rimangono elevati. La strategia per

la gioventĂš è complementare all’iniziativa faro “GioventĂš in movimentoâ€?, che finanzia opportunitĂ di apprendimento all’estero per giovani, animatori giovanili e altri organismi. Entrambi i programmi rientrano nella strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione. In particolare, la strategia per la gioventĂš affronta i bisogni e le opportunitĂ dei giovani entro otto ambiti d’azione: istruzione e formazione, occupazione e imprenditorialitĂ , inclusione sociale, salute e benessere, volontariato, partecipazione, cultura e creativitĂ , e infine, i giovani e il mondo.

3HU XQ PRQGR VHQ]D YLROHQ]D Dal 20 al 23 settembre si svolgerĂ ad Auschwitz-Cracovia la terza edizione dell’Incontro internazionale “Giovani europei per un mondo senza violenzaâ€?, promosso dalla ComunitĂ di Sant’Egidio. All’incontro parteciperanno 2.000 giovani provenienti da Repubblica ceca, Italia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Ucraina, Ungheria. Il programma prevede l’intervento (il 20 settembre) di alcuni testimoni dei genocidi perpetra-

ti dai nazisti contro la popolazione ebraica e contro i rom durante la Seconda guerra mondiale, Rita Prigmore, donna sinti di WĂźrzburg (Germania), vittima degli esperimenti medici nazisti, Bela Varga, internato con la sua famiglia nel ghetto di SzolnĂłk (Ungheria) e Zeev Tibi Ram, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. VenerdĂŹ 21 settembre i giovani compiranno una cerimonia nel campo di sterminio

di Auschwitz-Birkenau (nella foto), dove dopo una marcia silenziosa deporranno ghirlande di ďŹ ori al monumento memoriale delle vittime del campo e proclameranno nelle varie lingue l’appello per un mondo senza violenza. Gruppi di studio, un incontro con l’arcivescovo di Cracovia, il card. StanisĹ‚aw Dziwisz, un’assemblea ďŹ nale e una ďŹ accolata dei giovani saranno altri momenti signiďŹ cativi del programma.

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(111mila) soprattutto per il lavoro domestico. Un altro 21,9% (83mila unitĂ ) verrĂ regolarizzato nel settore della manifattura e il 12,4% (47mila) nell’edilizia. Numeri inferiori sono quelli che riguardano il commercio (10,6%), i servizi alle imprese (11,0%), gli alberghi (9,9%) e l’agricoltura (4,9%). “La stima di 380mila lavoratori – precisano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa – corrisponde alla potenziale platea da regolarizzare, ma è ipotizzabile,

proprio per le caratteristiche di questa sanatoria, che la cifra possa essere inferioreâ€?. Il problema sta nei costi del processo, che prevede oltre al contributo di 1000 euro per ciascun lavoratore, anche il pagamento delle somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e ďŹ scale per almeno sei mesi. “Soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, aziende e famiglie dovrebbero sborsare cifre piuttosto ingenti per rego-

larizzare la propria manodopera extracomunitaria. Per ovviare a tale onere, non è da escludere il ricorso ad un ‘compromesso’ tra le parti, che vede il lavoratore extracomunitario contribuire a parte delle spese della regolarizzazioneâ€?. Per questi e altri motivi c’è chi, come Paolo Lanna, segretario generale della Cgil di Piacenza, parla giĂ di sanatoria op a causa di paletti troppo rigidi e norme troppo restrittive che vanno rivisteâ€?.

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n piano straordinario per il lavoro, lotta alla povertĂ , cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, tagli alla politica e una nuova legge elettorale. Sono queste alcune delle “proposte per il bene comuneâ€? avanzate dal presidente nazionale Andrea Olivero alla politica nella giornata conclusiva del 45° Incontro nazionale di studi, delle Acli che quest’anno si è tenuto il 14 e 15 settembre a Orvieto e ha avuto come tema “Cattolici per il bene comune. Dall’irrilevanza al nuovo protagonismoâ€?. “Vi chiediamo un piano straordinario sull’occupazione giovanileâ€?, di “combattere la povertĂ â€?, “cambiare l’assistenzialismo della social cardâ€? e di garantire “la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italiaâ€?, ha detto Andrea Olivero, invitando a “ridurre i costi della politicaâ€? e “rinnovare la classe dirigente con persone oneste e preparateâ€?. Se quella intercettata è “una delusione grandeâ€?, non c’è ancora, secondo il presidente Acli, “una chiusura all’impegno: i cattolici in particolare vi chiedono di assumervi l’impegno della schiettezza. Siamo pronti a rischiare con voi, solo vi chiediamo di non usare tattica ma coraggioâ€?. Una riflessione sullo stato sociale in Italia e in Europa l’ha proposta Luigi Campiglio, docente di politica economica all’UniversitĂ cattolica di Milano, individuando i “peccati capitaliâ€? del

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una diversa forma di cittadinanza capace di dare essa stessa risposta ai bisogni. Non basta chiedere ai politici di cambiare, dobbiamo farlo pure noiâ€?. 12 parole, che insieme formano il nuovo “lessico politicoâ€? targato Acli, sono quelle presentate dal presidente provinciale delle Acli di Brescia, Roberto Rossini, e “partoriteâ€? dai laboratori frutto della collaborazione con esperti di sociologia, politica sociale e diritto pubblico. “Tra parentesiâ€? è la prima espressione appartenente al nuovo lessico: “non siamo in una fase tra parentesi, è terminato un assetto e siamo in una fase evolutivaâ€?, ha spiegato Rossini. C’è, poi, la “sfiducia democraticaâ€?, nutrita dai cittadini, che costringe a ripensare lo stato sociale alla luce dei “peccati del mercatoâ€?, e delle nuove parole chiave: “sussidiarietĂ â€?, “solidarietĂ â€?, “generativitĂ â€? e “innovazioneâ€?. Da “democratici e cristianiâ€?, dobbiamo ispirarci al “Concilioâ€?, per testimoniare che il laicato cattolico deve “essere anima di questo mondoâ€?, e alla “civicnessâ€?, che invita a “non chiamarsi fuoriâ€?. Assieme al “pensare politicamenteâ€?, non bisogna disperdere la passione per la democrazia che si può annidare nell’“antipoliticaâ€?. Ăˆ “vedereâ€?, ha concluso Rossini, l’ultima parola del nuovo lessico politico: “ci vuole l’intenzione di vedere, prima e dopo: si vede prima, in termini di intenzione, e dopo, come risultatoâ€?.

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—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ Dz ÂƒÂ•Â•Â‡Â‰Â‰Â‹ÂƒÂ–Â‡Çł Ž‹”‹…Š‡ Si chiudono il 20 settembre presso la Fondazione del Teatro Grande le prenotazioni per le “Passeggiate liricheâ€?a cura di Fabio Larovere inserite nella lunga giornata della Festa dell’Opera in programma per sabato 22 settembre. Le “Passeggiate liricheâ€? sono un percorso nel centro storico di Brescia sui passi della musica e dell’arte. Tre le tappe per scoprire l’anima operistica e “liricaâ€? della cittĂ : la partenza è (alle ore 15 precise) in

‹Â?Â‘ĆŹÂ•ÂƒÂ’Â‘Â”Â‹ †‡Ž ‘Â?–‡Â?‡––‘ Conservatorio – salone Bazzini, seconda tappa in Biblioteca Queriniana e arrivo conclusivo nel magnifico Ridotto del Teatro Grande. L’itinerario, che inizierĂ alle ore 15 e terminerĂ alle 17, focalizzerĂ l’attenzione su una straordinaria figura di cantante lirico bresciano, il tenore Francesco Pasini (1848– 1911), che ebbe a suo tempo grande successo in tutto il mondo e lasciò il suo ricchissimo archivio al Conservatorio di Brescia.

Si rinnova nella serata di lunedĂŹ 24 settembre l’appuntamento con “Vino & Sapori del Montenettoâ€?, manifestazione enogastronomica ancora giovane, ma giĂ di indubbio richiamo, la cui seconda edizione sarĂ ospitata nella suggestiva cornice rurale di Cascina S. Giorgio, in localitĂ Fenili Belasi a Capriano del Colle. L’obbiettivo prioritario dell’evento resta quello di costruire una vetrina promozionale esaustiva ed autorevole per il Capriano

del Colle, storica Doc della cintura periferica bresciana protagonista da qualche anno di una decisa rinascita sia in termini produttivi che sotto il profilo piĂš squisitamente qualitativo. In programma a partire dalle 19.30, “Vino e Sapori del Montenettoâ€? vedrĂ protagoniste otto cantine del territorio, che proporranno in degustazione oltre 30 etichette articolate fra Capriano del Colle Doc Bianco, Rosso, Rosso Riserva e Marzemino.

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Basta con i fatti, vogliamo promesse Qualche anno fa sui muri di Brescia era apparsa una scritta che diceva: “Basta con i fatti, vogliamo promesseâ€?. Il motto è riapparso nei mesi scorsi sui muri dell’UniversitĂ di Genova. A maggio di quest’anno, in occasione delle elezioni amministrative a Verona, su un blog del quotidiano locale “L’Arenaâ€? è apparsa una nota ironica (con termini dialettali facilmente comprensibili), in cui si riferiva: “In occasione della campagna elettorale al bareto si è formato il Comitato ‘Basta fatti, vogliamo promesse!’. Davanti alla telecamera di ‘Good Morning San Zen’, il ragionier DolimĂ n ha spiegato la ďŹ losoďŹ a del Comitato di cui è presidente: avendo da sempre i candidati alla carega di sindaco promesso fatti ed essendosi regolarmente fermati alle promesse, spesso anche desmentegĂ ndo di averle fatte, il Comitato, nella speranza che cambi qualcosa, prega i signori politici di tutti i partiti e di tutte le caponare di formulare solo promesse, meglio se vaghe, e possibilmente sottovoceâ€?. Un modo di pensare che va in contro tendenza rispetto al motto

piĂš usato che invoca “Basta con le promesse, vogliamo i fattiâ€?. E se è naturale che le stesse parole vengano usate con motivazioni diverse, tuttavia quando si ripetono in luoghi e circostanze diversi deve esserci una motivazione comune. La mia sensazione è che ci troviamo di fronte ad aspirazioni diffuse che faticano a esprimersi compiutamente e a venire a galla. Penso a tutti i dati e/o i fatti che vengono sciorinati ogni giorno intorno e dentro la questione

della crisi economica. Sono incalcolabili. Tanto da formare un labirinto dentro al quale si può perdere anche il piĂš scafato degli osservatori. A me danno la sensazione che qualcuno mi voglia rubare la vita convincendomi che me la sta regalando. D’altronde sono anni, anzi decenni, da quando è scoppiato e si è diffuso il benessere, che siamo alle prese con entrate e uscite dal tunnel, con una sola certezza: non siamo noi a decidere quando si entra e, tantomeno, quando si esce.

Anni, decenni che si invocano e si impongono sacriďŹ ci in nome di che cosa non si sa. Per non affondare? (E se imparassimo a nuotare?). Per un mondo migliore? (Ogni volta ci dicono che è peggio di prima). Siamo immersi in un torrente in piena di informazioni e di emozioni che invade tutti gli angoli della vita, sballottando le persone di qua e di lĂ . Ciò può provocare un senso di vuoto, dando l’idea di un mondo senz’anima, senza interioritĂ .

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Oltretutto si tratta di un usso magmatico, collettivo e quindi anonimo. DeďŹ nire tutto questo materialismo è troppo poco. Ăˆ la mortiďŹ cazione del meglio della vita. “Internet è l’immagine piĂš evidente dei cambiamenti antropologici in atto, una sorta di canale attraverso il quale i circuiti convergono alla ricerca di una ‘anima mundi’ online. Mi domando se la vita stessa non ci faccia paura e perciò preferiamo affrontarla nella sua versione virtuale, riessa sul piccolo schermo del nostro computer o del nostro telefono mobile, illudendoci che cosĂŹ sia piĂš facile gestirla e mantenerla sotto controllo. In realtĂ , se l’anima ci sfugge, ci sfugge anche il mondo, perchĂŠ, l’anima umana è in qualche modo tutte le cose, cioè il mondo in quanto percepito, compreso e adeguato all’uomoâ€? (S. CannistrĂ ). Secondo me “Basta con i fatti, vogliamo promesseâ€? equivale a una ricerca non di programmi politici o di regali materiali, è un bisogno di speranza, di una vita nuova, diversa. Una vita per lo spirito. Meglio se anche con lo Spirito.


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Per riscoprire i grandi santi, patroni di alcune delle parrocchie della Valle Camonica si svolgerĂ sabato 6 ottobre l’iniziativa “In cammino con i Santi della valleâ€?. Una camminata tra fede e storia che inizierĂ alle 5.15 di sabato mattina con ritrovo davanti alla chiesa parrocchiale di Niardo, il paese nel quale è presente la casa natale di Beato Innocenzo. Il percorso che sarĂ di circa 35 km porterĂ i partecipanti a conoscere i Santi della Valle in un itinerario che attraversa molte

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localitĂ : infatti partendo da Niardo si raggiungeranno Losine, Malegno, Ossimo, l’Annunciata, Angone, si proseguirĂ lungo la pista ciclabile per raggiungere Esine, Berzo Inferiore fino a raggiungere Bienno, il punto d’arrivo di tutto il percorso. Un cammino che partendo dalla casa natale di Beato Innocenzo e passando per l’Annunciata giungerĂ a conclusione proprio a Bienno, in quanto sede della casa natale di Santa Gertrude Comensoli. L’arrivo è previsto intorno alle 15.30 e si

visiterà la casa natale di Santa Gertrude. Dopo un’accurata visita al luogo che permetterà proprio una conoscenza piÚ approfondita della Santa verrà celebrata la Messa all’interno della cappella delle suore Sacramentine di Bienno. Durante tutto il cammino sono previste delle soste in cui si parteciperà a momenti di preghiera e di riflessione comunitaria. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.parrocchiadiangone. wordpress.com. (Nadia Pedrucci)

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uattro giorni di eventi dedicati alle nuove tecnologie e alla cultura digitale. Dove? Dal 27 al 30 settembre a Palazzolo sull’Oglio. “In quei giorni Palazzolo sarĂ un vero e proprio importantissimo laboratorio di idee e d’innovazione – ha dichiarato l’Amministrazione – con una prospettiva e un respiro internazionale, assicurato dalle esperienze e competenze maturate dai professionisti che si confronteranno nell’ambito della rassegna. L’Amministrazione comunale seguirĂ con estrema attenzione il dibattito che scaturirĂ dagli incontri programmati, nella consapevolezza degli enormi spunti, occasioni e potenzialitĂ che lo stesso potrĂ fornire al fine, tra l’altro, di sviluppare progetti a favore dell’occupazione e dell’imprenditorialitĂ giovanile, con ricadute senz’altro positive e fondamentali per tutto il tessuto economico sociale della nostra comunitĂ â€?. L’evento è promosso dalla Fondazione Galignani con il patrocinio dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune e dal Digital experience festival. “Pdf (acronimo per Palazzolo digital festival) non è ancora cominciato eppure sta giĂ suscitando un interesse superiore alle aspettative – ha dichiarato Alberto Vezzoli, responsabile del Festival –. Anche il mondo delle imprese si è avvicinato rendendo sempre piĂš concreta l’ipotesi della creazione di

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del mondo digitale, ma anche di contribuire con originalità alla sua evoluzione. Per esempio, traducendo i concetti dell’Agenda digitale italiana in percorsi e progetti di pre-fattibilità concreta per una vita migliore in tutti i settori della quotidianità �. Uno di questi progetti digitali verrà presentato in anteprima mondiale proprio durante il festival. Si tratta di una potente piattaforma interattiva che consentirà di esplorare territori, ambienti e sentieri attivi. Non simulazione, dunque, ma una vera e propria rappresentazione reale ad alta risoluzione dei beni culturali e dei luoghi di pregio che li

renderanno fruibili alle persone di tutte le etĂ e che potrĂ rendere la storia comprensibile ai ragazzi, supportare i centri di formazione ed essere di ausilio alle sale chirurgiche. “L’attenzione ai giovani è la prima ragione d’essere della Fondazione – ha affermato Angelo Lazzari, presidente di Fondazione Galignani –. E in questo difficile momento dell’economia e del lavoro sentiamo il dovere di favorire opportunitĂ occupazionali creando presupposti che attirino convergenze pubbliche e private su nuovi modelli di attivitĂ legate al digitaleâ€?. Per informazioni, www.palazzolodigitalfestival.it.

*XHULQL H 9HVFR SULPL SHU O¡$LGR Pieno successo domenica del 15° Trofeo Aido Monica Giovanelli–Gran Premio Annalisa Gnutti che da 15 anni propaganda spirito e ideali della donazione degli organi nel ricordo di due giovani vite stroncate da incidenti, unendo passione e spettacolo sportivo con protagoniste splendide auto storiche. Quest’anno la corsa era dedicata agli “Amici dell’Aidoâ€? presentava la novitĂ della gara particolare per il Gran Premio Annalisa Gnutti

nel sabato precedente: la cronoscalata Inzino-Magno a media imposta e con tempo segreto. Una manifestazione che impegna con l’Aido gardonese tanti volontari sul percorso con l’assistenza 118 garantita da Valtrompia Soccorso. Ormai affermata e ambita è a numero chiuso. Partiti dall’oratorio di Gardone Valtrompia hanno affrontato i 220 km del percorso in due tappe: da Gardone (Oratorio) verso Marmentino scendendo in Valsabbia

per salire al Lago di Ledro con pausa pranzo; poi verso Riva del Garda, Condino, Bagolino, Maniva e ritorno in Valtrompia. Hanno vinto i campioni italiani della specialità : l’equipaggio formato dal marchenese Andrea Guerini al volante e dal gardonese Andrea Vesco navigatore che ancora una volta hanno trionfato con la loro Balilla Sport 508 del 1934. Stessi vincitori anche nella cronoscalata Inzino Magno per il trofeo Annalisa Gnutti.

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”‡•…‹ƒ ‘„‹Ž‹–Â? ‘Â? •ƒ‹ …‘Â?‡ Â?Â—Â‘Â˜Â‡Â”Â–Â‹ÇŤ ǯ° —Â? ’‹ƒÂ?‘ ’‡” –‡ Brescia si sta rivelando sempre piĂš come cittĂ universitaria e questo vede il suo Comune, in collaborazione con Brescia MobilitĂ , Brescia Trasporti e Sintesi, proporre, per il quarto anno, un piano che preveda vantaggi per gli studenti e il personale universitario relativo alle loro esigenze di mobilitĂ . Il progetto, denominato “Brescia. CittĂ &UniversitĂ â€?, si concretizza attraverso abbonamenti scontati a parcheggi e bus, speciali tessere Bicimia, agevolazione

al servizio di car sharing e altre offerte. “Riteniamo che lavorare sui giovani, ovvero su coloro che possono ‘cambiare’ – ha detto il vice sindaco Fabio Rolfi – sia il modo migliore per educare all’accesso al mezzo pubblico e il pacchetto di offerte messo a punto è un incentivo a renderlo piĂš attraente. Senza dimenticare – ha chiosato Rolfi – che siamo alla vigilia di un fatto epocale, l’entrata in servizio del Metrobus, che cambierĂ le abitudini della

cittĂ e che influirĂ sulle variazioni che, per evitare sovrapposizioni, subiranno i mezzi di superficie. Non va scordata la ‘omnibus card’, che permetterĂ di usufruire, con un unico documento, dei servizi legati alla mobilitĂ cittadinaâ€?. Un pieghevole è in distribuzione presso le sedi universitarie e nei luoghi di frequentazione dei giovani, oltre che sui siti di Brescia MobilitĂ e del Comune – www.bresciamobilita.it e www.comune.brescia.it – e riporta i dettagli relativi alla scontistica,

assieme a una planimetria della cittĂ con i riferimenti alle postazioni. “Bicimia si è rivelato uno dei servizi piĂš apprezzati dagli studenti e verrĂ implementatoâ€?, ha detto, tra i dettagli del progetto, la presidente di Sintesi Giovanna Prandini, mentre il presidente di Brescia Trasporti Luigi Meleleo ha sottolineato come “presto e con un lavoro di squadra, Brescia subirĂ un cambiamento che la porrĂ ai vertici del trasporto urbano in ambito nazionaleâ€?. (fr. a.)

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l disturbo mentale non è una malattia come le altre, ma le persone che ne soffrono sono sĂŹ persone come le altre: nel loro comportamento rivelano in una forma manifesta la fatica di vivere comune a tanti. La legge 180 del 1978 ha permesso di accettare la sofferenza psichica come una condizione umana e a non considerare il disturbo mentale come un pretesto per mettere ai margini chi ne soffre. Il territorio bresciano può vantare una esperienza significativa nel campo della cooperazione sociale maturata ancora 30 anni fa con i primi interventi. Su questo versante Confcooperative con il suo patrimonio di realtĂ associate ha una storia – in ambito psichiatrico – fatta di sviluppo, ampliamento dei servizi, cura e riabilitazione delle persone con disagio psichico. Certo in un momento economico come questo anche lo strumento della cooperazione è esposto a molteplici rischi. Se da una parte la contrazione delle risorse può impoverire il presidio sul territorio indispensabile per sostenere e orientare chi ha dei disturbi mentali, dall’altro si corre il rischio di non voler vedere

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la Cooperativa comunitĂ Maddalena che ospita l’omonima ComunitĂ Maddalena (ha compiuto 10 anni e accoglie 10 ospiti), la Casa Marconi (tre ospiti) e il Centro diurno Visano (una struttura semiresidenziale che riceve ogni giorno 15 ospiti). Il programma, che prevede anche feste, bancarelle e mostre mercato, terminerĂ a settembre/ottobre 2013 con un convegno finale che vedrĂ come protagoniste Confcooperative e il gruppo cooperative dell’area salute mentale come, solo per citarne alcune, “Liberamenteâ€? a Brescia, “La Nuvolaâ€? a Orzinuovi, la “FraternitĂ â€? a Ospitaletto, “La Reteâ€? a Brescia e il “Gabbianoâ€? a Pontevico. Gli interventi presuppongono rapporti con le Aziende ospedaliere, con l’Asl, con gli enti locali, i servizi sociali comunali e relazioni con le associazioni degli utenti e dei familiari.

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2OWUH WUD FLFOLVWL H SRGLVWL D *LQHYUD Si è conclusa l’edizione 2012 di “Per... corri la paceâ€?, che ha portato a Ginevra oltre 100 tra ciclisti, runner e accompagnatori. La manifestazione era organizzata dalle Acli provinciali, in collaborazione con Us Acli e gli Amici della Bici, ed ha avuto il patrocinio del Ministero degli esteri, della Consulta per la pace, per i diritti umani e la solidarietĂ tra i popoli del Comune di Brescia, e della Provincia di Brescia. Il gruppo è partito dal Broletto a Brescia nella mattina di sabato 15 settembre, ed ha viaggiato percorrendo 480 km totali (su itinerari distinti tra ciclisti e runner) per tre giorni interi, fino ad arrivare nella cittĂ svizzera nel primo pomeriggio di lunedĂŹ 17 settembre. I ciclisti (una sessantina piĂš alcuni accompagnatori e autisti dei furgoni) hanno diviso il viaggio in tre tappe: 205 km da Brescia a Domodossola, 130 km domenica da Domodossola a Sion passando per il passo del Sempione a 2005 metri, 140 km lunedĂŹ da Sion a Ginevra. I runner invece hanno corso ininterrottamente (in turni di due corridori alla volta di due ore ciascuno con 10 ore di pausa) da sabato mattina fino alle 12 di lunedĂŹ, accompagnati da cinque camper.

Hanno transitato anche per Bergamo dove sono stati salutati da mons. Francesco Beschi. Tutta la delegazione è poi stata accolta a Ginevra dal Console generale Andrea Bertozzi, e dai funzionari dell’Unhcr (l’Alto Commissariato per i diritti umani dell’Onu) Ignazio Matteini e Guido Ambroso. Nella mattinata di martedĂŹ 18, i bresciani hanno incontrato i giĂ citati funzionari dell’Unhcr e il ricercatore italiano al Cern Marco Cirelli, per riflettere sul tema scienza e pace. Il bilancio dell’iniziativa è senz’altro positivo da tutti i punti di vista. Un’ottima occasione per riflettere e sollecitare l’attenzione (anche delle comunitĂ che abbiamo incontrato lungo il percorso, compresi alcuni comitati di italiani emigrati in Svizzera) sui temi dei diritti umani e della scienza come strumento di pace e di cooperazione tra i popoli. (Roberto Toninelli)

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capire, soprattutto ai giovani, cos’è un camion e come si rapporta con gli altri utenti della strada, avendo come obiettivo la sicurezza. “Dopo un decremento delle vittime sulle nostre strade nel periodo 2002-2010, passate da 182 ad 81 – ha detto l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini – nel 2011 abbiamo registrato una pericolosa controtendenza, con 101 caduti, dati che ci impongono di guardare con attenzione a ogni iniziativa tesa all’incremento della

sicurezza. Questa, con le sue parti teoriche e pratiche, si pone in tale ambito – ha chiosato Vivaldini – e vedrĂ quali protagonisti, assieme ai mezzi da 44 tonnellate, circa 200 ragazzi delle quinte delle superiori brescianeâ€?. “L’iniziativa fa parte di una piĂš ampia serie di azioni – ha detto il direttore dell’Alot Guido Piccoli – ed è imperniata sull’interazione con gli altri mezzi che impegnano le stradeâ€?, mentre il presidente della Fai Antonio Petrogalli ha posto l’accento

“sull’impegno che ognuno deve porre per conseguire l’obiettivo della sicurezza. Abbiamo investito in mezzi e scuole di addestramento e lo scorso anno i nostri mezzi, nella provincia, sono stati coinvolti nel 4% dell’incidentalitĂ , con un solo incidente mortaleâ€?. “Oltre alla patente abbiamo predisposto un corso di 140 ore per i conducenti dei camion – ha detto il vice presidente dell’Anc Gianni Millefanti – mentre altri utenti hanno meno preparazioneâ€?. (fr.a.)

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uale Lega Nord esce, a suo parere, dalla festa provinciale? Da queste serate ho visto uscire una Lega innanzitutto unita e compatta, dopo la fase dialettica che ha caratterizzato il periodo immediatamente precedente e successivo al congresso. Ho visto grande rafforzamento e vitalitĂ , sia in chi è nel movimento da molti anni sia nei nuovi aderenti. Vogliamo partire al piĂš presto con il progetto “Prima il Nordâ€?, da declinare in diversi settori e con diversi partner. Uno degli obiettivi dell’ultimo periodo era di riconquistare credibilitĂ nei confronti dei militanti. A questo proposito qual è stato il sentimento che ha percepito da parte della “baseâ€?? Sono vicende ormai metabolizzate, noi a differenza di altri abbiamo messo in atto un vero e proprio rinnovamento. Dal congresso nazionale sono emersi volti nuovi come Salvini e la nomina a segretario di Maroni traghetterĂ la Lega verso la fase nuova. CosĂŹ nei congressi provinciali, come nel mio caso a Brescia, abbiamo gente giovane e nuova. Il lasciare spazio alle nuove leve, da piĂš parti invocato nella politica italiano, per noi è realtĂ . Abbiamo voltato pagina.

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to al governo Monti. Non possono tenere il piede in due scarpe, perchĂŠ noi non siamo compatibili con l’Europa dei banchieri e dei salotti. La condizione che poniamo è che venga tolto il sostegno a un govenro che ha imposto l’Imu, ha cancellato il federalismo ed è intervenuto sulle pensioni. Inoltre noi puntiamo alla territorialitĂ , alla realizzazione di una macroregione del Nord con un trattenimento delle nostre risorse pari al 75%. Questo ovviamente non può accordarsi con le manovre politiche di un partito a caratterizzazione nazionale e centralista come quello di Alfano. A livello locale quali sono le prospettive per le prossime amministrative? Nella nostra provincia la prospettiva è quella di continuare a governare, all’insegna della concretezza e del pragmatismo, doti di cui la gente ha bisogno. In questi anni abbiamo formato una classe di amministratori giovani, ma ormai rodati, che unisce esperienza e rinnovamento. Poi parlare di alleanze in questo momento è prematuro, di certo non va legato l’aspetto locale a quello nazionale, tenendo presente il caso emblematico di Verona. Valuteremo caso per caso come comportarci, a partire dai programmi e con l’obiettivo di garantire squadre di amministratori capaci.

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che accorrevano a chiedere un sostegno specie negli anni del dopoguerra. La sua testimonianza di fede attrae cosĂŹ che numerosi devoti visitano la sua tomba, da dove continua a offrire i segni della grazia e della misericordia di Dio. Durante il pellegrinaggio verranno proposte le meditazioni bibliche seguendo i testi del card. Martini. Molti sono i devoti di fra Giacomo. Alcune famiglie festeggiano l’anniversario di matrimonio (10°, 25°, 30°). Da Brescia a Corticelle:

un percorso di circa 23 km inserito nella natura, lungo il corso del fiume Mella. La partenza è alle 6.30 dal piazzale della chiesa di S. Francesco a Brescia, il pranzo è al sacco; la celebrazione della Messa, presso il Santuario di S. Maria Nascente, è a Corticelle alle 14.30. La Pieve di Santa Maria Nascente, detta della Formigola, sorge in aperta campagna, a circa un chilometro dall’abitato di Corticelle. Fra Giacomo era solito percorrere questo cammino tutti gli anni l’8

dicembre. Nella sua autobiografia, fra Giacomo evoca la mattina dell’8 dicembre 1913 quando, in casa della zia Caterina, gli apparve la Madonna. La visione sembra abbia avuto un seguito nel santuario della Pieve. La tradizione orale testimonia che in quella chiesetta Giacomo incontrò Maria e il Buon Pastore. Il rientro a Brescia sarĂ in pullman. Per partecipare è necessario dare l’adesione alla portineria del Convento di S. Francesco (tel. 0302926701). (a.t.)

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i avvicina a grandi passi (come quelli che nella neve segnavano la marcia degli alpini bresciani in terra di Russia) il 70° anniversario della battaglia di Nikolajewka, combattuta il 26 gennaio 1943, e contemporaneamente iniziano a prendere corpo una serie di iniziative a memoria della grande battaglia combattuta da circa 60mila reduci italiani che riuscirono ad aprirsi un varco nella sacca creata dalle truppe russe sul fiume Don. CosĂŹ nei giorni scorsi è stata presentata, presso la casa del combattente in corso Magenta, una triplice iniziativa portata avanti dall’Unione italiana reduci di Russia in collaborazione con la casa editrice “Liberedizioniâ€?. Per la prima volta, infatti, è stato trasferito in formato elettronico l’elenco dei circa 3200 caduti bresciani in terra russa durante la seconda guerra mondiale e reso in seguito disponibile all’utilizzo dell’associazione. “Spesso – afferma il presidente della sezione di Brescia dell’Unirr Aleardo Gu-

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dato nel corso della presentazione, il salto di una generazione, all’interno di anni in cui parlare della guerra era difficile. Al libro si accompagna infine, come detto, lo spettacolo teatrale, che sarĂ interpretato da Andrea Giustacchini, spettacolo che ripercorrerĂ la storia commovente ed emozionante della ritirata, con echi di scrittori come Nuto Revelli, Giulio Bedeschi, Mario Rigoni Stern e Nelson Cenci, da poco scomparso nella casa di Cologne dove da anni si era trasferito. La prima rappresentazione dello spettacolo si è svolta il 28 agosto scorso nel castello di Moniga del Garda e in seguito, nei prossimi mesi, verrĂ riproposto in diversi luoghi della provincia e non solo. PerchĂŠ Nikolajewka è ovunque se ne faccia ricordo.

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/H )DWWRULH GLGDWWLFKH DSURQR OH SRUWH Domenica 30 settembre torna l’appuntamento che l’agricoltura lombarda dedica ai bambini e alle famiglie per far conoscere l’attivitĂ delle Fattorie didattiche e per trascorrere una giornata di festa nelle campagne della regione. Nella provincia di Brescia sono 11 le Fattorie che aprono le loro porte: “Alle Fornaciâ€? di Torbole Casaglia; Agriturismo Ca’ del Lupo di Palazzolo; Catena Rossa a Sarezzo; Clarabella a Iseo; Dosso Badino a Monticelli Brusati; Cascina La Benedetta a Rodengo Saiano; La Fiorita a Ome; La Romana a Montichiari; Le Risorgive a Trenzano; Piccolo Ranch a Ospitaletto; Vallalta a Botticino. Il percorso “dalla terra alla tavolaâ€? è il tema che anima l’edizione di quest’anno a cui partecipano 86 Fattorie appartenenti alla Rete regionale. Dalla montagna alla pianura, bambini e adulti potranno entrare nel “cuoreâ€? agricolo della Lombardia e visitare le cascine, avvicinare gli animali, entrare nei campi e negli orti e scoprire dove nascono cereali, frutta, ortaggi ma anche fiori e piante ornamentali. Soprattutto, potranno sperimentare i processi di trasformazione e conoscere la strada che i prodotti agricoli compiono per diventare il cibo che mangiamo. Laboratori, degustazioni, giochi, percorsi nella natura circostante, visite ai musei agricoli completano la variegata offerta che ogni Fattoria organizza, secondo le caratteristiche del proprio territorio e della propria

produzione. Molte aziende sono anche agriturismi dove è possibile prenotare il pranzo o la cena o una stanza per passare la notte. L’iniziativa è promossa dalla Direzione generale agricoltura di Regione Lombardia, in collaborazione con Ersaf e le Associazioni agrituristiche lombarde Agriturist, Terranostra e Turismo Verde. Nato nel 2001, a oggi la rete lombarda conta circa 182 aziende su tutto il territorio regionale.

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i disabili e le loro famiglie, le istituzioni e la societĂ civile. Nasce cosĂŹ “Ci... entriamo tuttiâ€?. Le azioni prendono forma: il laboratorio artistico “Marmellataâ€? forte della sua storia lunga quattro anni, che sta lavorando al tema delle barrriere architettoniche (fisiche e culturali); i laboratori e le attivitĂ aggregative di “Insieme Camminiamoâ€? e della Caritas; i gruppi per lo sviluppo delle autonomie degli educatori della ComunitĂ socio-sanitaria Nolli. E, tra le novitĂ , un percorso

di formazione teatrale con Beatrice Faedi del Teatro delle Misticanze e l’idea di far nascere una squadra di calcio. Senza dimenticare l’esperienza degli sGANGherati Basket di Orzinuovi (nella foto). Dal 21 settembre parte il progetto “Cittadini si diventaâ€? che prevede momenti sportivi e culturali, fra questi la mostra “Piano Terraâ€? a cura del laboratorio Marmellata aperta fino al 30: il venerdĂŹ dalle 18 alle 22, il sabato e la domenica dalle 19 alle 21.

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ompletata e ammodernata la Rsa Fondazione Giroldi–Forcella–Ugoni di Pontevico accreditata di 122 posti per svolgere il proprio ruolo a favore degli anziani. Grazie al piĂš recente intervento il servizio ha elevato la propria qualitĂ come si costaterĂ sabato 22 settembre alle ore 10, momento fissato per l’inaugurazione. Il presidente della Fondazione, geom. Franco Gobbi, darĂ il benvenuto alle autoritĂ , ai parenti degli ospiti ed agli invitati e relazionerĂ dei lavori effettuati finanziati con 1 milione e 500mila euro del bilancio dalla stessa fondazione che si occupa pure di: assistenza a domicilio, scuola dell’infanzia con 90 bambini, asilo nido con 32 posti e delle mense. AffiancherĂ il presidente la direttrice della struttura, Laura Corbellini, mentre all’abate Antonio Tomasoni toccherĂ la benedizione e il sindaco Roberto Bozzoni interverrĂ a commento dell’impegno del Consiglio di amministrazione giunto alla scadenza del proprio mandato. Obiettivo di fondo di tutto questo lavoro, spiega il presidente Gobbi, è stato quello di offrire agli ospiti una qualitĂ di vita sempre piĂš elevata. Ăˆ stato costruito un nucleo di 20 posti letto con ulteriori quattro posti a disposizione del Centro diurno-notturno per il sollievo destinati a ricoveri estemporanei a supportare le fami-

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specialistiche ed il punto prelievi. Si è cosĂŹ liberato il vecchio edificio degli ambulatori e la costruzione potrĂ essere ristrutturata e trasformata in nuovo nucleo residenziale di 20 posti letto. Ma questo, commentano i dirigenti della Rsa, sarĂ oggetto del terzo stralcio cui metteranno mano i nuovi amministratori. Durante la cerimonia di sabato sarĂ distribuita la pubblicazione curata da Nella Ziletti e Luigi Marini. Vi si leggono le tappe dell’istituto fondato con regio decreto del 30 luglio 1905 per volere di Teresina Reboldi Giroldi Forcella morta il 29 maggio 1904 lasciando parte del

suo patrimonio per realizzare un “Ricovero per cronici d’ambo i sessi con annessa sala per bambini e altra per adultiâ€? riconosciuto “ente moraleâ€?con sede nella frazione Chiesuola. Quella prima azione d’altruismo fu alla base di una serie di eventi. Nel 1984, alienate alcune proprietĂ , i 65 ospiti del ricovero di Chiesuola furono trasferiti nella nuova sede in paese definita “Centro servizi socio-sanitariâ€?. Un lavoro di ammodernamento proseguito in altri periodi fino all’intervento concluso di recente, ma premessa ai progetti da sviluppare nella vasta area in via Cavalieri di Vittorio Veneto.

/D JLRUQDWD GHOOD FUHDWLYLWj WHDWUDOH Domenica 30 settembre, dalle 10 alle 23, a Leno va in scena “TeatrActionâ€?, la giornata della creativitĂ teatrale. Protagoniste una ventina di compagnie teatrali che porteranno in scena spettacoli tratti dal loro repertorio. Intratterranno il pubblico (bambini e adulti) per tutta la giornata. Palcoscenico dell’iniziativa sarĂ Villa Badia (nella foto) e il suo parco. Ospite d’eccezione della manifestazione sarĂ Maria Rosa-

ria Omaggio. Altri ospiti importanti calcheranno il palco di TeatrAction, a partire da Lucilla Giagnoni. Altro incontro di rilievo è con il comico e cabarettista Giorgio Zanetti. A TeatrAction ci sarĂ spazio per le giovani promesse: Theatre’s Got Talent è la 1ÂŞ edizione delle audizioni teatrali promosse dalla scuola “Il teatro di Desiderioâ€?. Ogni concorrente dovrĂ presentare un testo recitato a memoria della durata massima

di 10 minuti. Il vincitore si aggiudicherĂ la partecipazione gratuita al laboratorio “Parole, parole, paroleâ€? condotto da Jurij Aschitz dal 13 al 16 dicembre 2012. Le sale di Villa Badia ospiteranno la mostra personale dell’architetto Paolo Ciabattini, dal titolo “Rifrazioniâ€?, curata dalla critica d’arte Giulia Sillato. “La seduzione del teatroâ€? è l’estemporanea di pittura. Per informazioni: 030-9038463 / 3316415475.

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messi in vendita. Da un paio d’anni si recano tutte le settimana presso le sedi Bennet di Verola Center e delle Robinie di Cadignano con un calendario preciso. Il lunedÏ, Irvana ritira per la Comunità di Pontevico, dove vi sono circa 12 nuclei famigliari con bambini, che svolgono il loro programma. Il mercoledÏ, Egidio ritira merce per la Comunità di Manerbio, dove sono ospiti 18 maschi. Il venerdÏ, Tiziano ritira merce per la Comunità di Gottolengo, dove

sono ospiti 18 ragazze. Con la loro disponibilitĂ e gli stessi punti vendita disponibili hanno un vantaggio: il supermercato non deve buttare la merce; le comunitĂ destinatarie di poter ritirare la merce; il territorio di avere parecchie famiglie che possono essere aiutate settimanalmente. “Se pensiamo che questo è il risultato della disponibilitĂ di sole due realtĂ commerciali del territorio viene spontaneo pensare a cosa si potrebbe fare se simili realtĂ

dessero la loro disponibilitĂ a non buttare le merci vicine alla scadenzaâ€? considerano i promotori dell’iniziativa finalizzata a dare sostegno alla Cooperativa di Bessimo, fondata da don Redento Tignonsini nel 1976 per il recupero e la riabilitazione di persone nel disagio, principalmente per usCire dalla tossicodipendenza. La Cooperativa è iscritta al Banco alimentare di Muggiò. Riferimenti allo 030/9382724 o al 3312169991. (f.pio)

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na bella giornata di fine estate, sole battente sulla terra pressata ad hoc per la competizione, trattori scintillanti schierati uno a fianco dell’altro, pronti a sfidarsi al fast pulling: domenica 16 settembre all’agriturismo Le Campagnole di Milzano i motori rombavano al suono della solidarietĂ , perchĂŠ a dare impulso all’organizzazione è stata la voglia della famiglia Bodini Filippini di aiutare un amico in difficoltĂ . Questo insegna che in periodo di crisi, non è necessario andare troppo lontano per fare del bene. La manifestazione è stata un successo: grande affluenza di pubblico sin dal mattino, tanti i giovani ma anche le famiglie e i bambini incantati davanti alle prove, molti giĂ appassionati al fast pulling, altri semplicemente incuriositi da questa nuova disciplina, nata circa sei anni fa e da qualche anno sperimentata anche nella Bassa bresciana, in feste e sagre paesane. Unici requisiti per partecipare: possedere un trattore, l‘assicurazione e voler individuare il limite del proprio mezzo. Alla chiamata di Michele, giovane rappresen-

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re, Ford, Case, Fendt, Valtra, Newollande e Lamborghini, qualcuno aggiungendo al brivido della velocitĂ anche delle impennate spettacolari! A differenza del tractor pulling, di cui esiste gia un campionato italiano con un regolamento rigido e severo, il fast pulling è ancora poco diffuso, quindi poche le regole e maggiore la libertĂ . Oltre la sana competizione, dunque, è soprattutto il divertimento e la voglia di stare insieme, rinsaldando il legame tra agricoltori, ad animare queste manifestazioni. Ospite a sorpresa anche Mariateresa Vivaldini, non in veste politica. La giornata, intensa e ricca di momenti divertenti, si è chiusa con le premiazioni, applausi per tutti, foto ricordo e premio speciale per la miglior fumata nera, con la promessa, per l’anno prossimo, di una “fumata biancaâ€?. Parola del vincitore!

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´2FFKLR GL EXHÂľ UDFFRJOLH FRQVHQVL Proseguono le manifestazioni del “Festival di idee creative della Bassa bresciana Occhio di bueâ€?. Direttore artistico Pietro Arrigoni. La chiusura è sabato 29 settembre con lo spettacolo (alle 21 nell’auditorium dell’Itc don Primo Mazzolari) “Caravaggio... i furoriâ€? la storia di Michelangelo Merisi negli ultimi momenti della sua esistenza; unico inteprete è Gian Marco Zappalaglio. Alle 23 il concerto del corpo bandistico Santa Cecilia di Borgo San Giacomo diretto dal maestro Fabiano Redolfi. Il programma è iniziato giovedĂŹ 13 settembre con la parata della “Stella Polareâ€?, corpo bandistico di Verolanuova diretto dal maestro Francesco Amighetti e l’incontro con l’astronomo e curatore scientifico del Planetario di Roma Stefano Giovanardi. CosĂŹ ogni giorno con una serie di appuntamenti in calendario in questo mese. Sabato 22: ore 11.30, Barbara Mancini, nel salone di palazzo Gambara in “Matite in voloâ€?; 17.30, nella saletta della stazione ferroviaria mostra di giovani illustratori; 18.45, alla Bottega del Caffè lo scrittore Gino Cervi; 21.30, auditorium Mazzolari, Guido Foddis nello showcase “Repubblica delle bicicletteâ€?; 23, alla Ghiacciaia “Il profumo speziatoâ€?. domenica 23 nella tensostruttura del parco Nocivelli: ore 10.30 “Shiatsuâ€?; 16 animazione per bambini del laboratorio didattico della cooperativa “Il borgoâ€? di Soncino che presenta “Il giovane cavaliereâ€?. Rilevante la cerimonia di preparazione del tè alle 19 nel parco Nocivelli fissata per mercoledĂŹ 26. “Tutto questo è stato pos-

sibile – commenta il sindaco Carlotta Bragadina – per la sensibilitĂ degli sponsor pur in un momento di forte crisi e all’impegno del regista Pietro Arrigoniâ€?. L’assessore alla Cultura del Comune Paolo Colosini, aggiunge che la “rassegna è il frutto di uno straordinario operato della nostra Accademia teatrale diventata “punto di riferimento per coloro che vogliono e vorranno dedicare alla ricerca e alla cultura il loro tempo liberoâ€?. L’Accademia ha aperto le iscrizioni presso l’Informagiovani del Comune e svolgerĂ attivitĂ da ottobre fino al giugno 2013. (f.pio.)

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Giovanni Cigala che racchiude non solo la genesi della vicenda che portò le reliquie del Santo nella cittĂ dei sei colli, ma comprende altresĂŹ i componimenti lirici e poetici commissionati dal conte e accademico Gianmaria Mazzuchelli proprio in occasione della traslazione. Il testo è edito da Bams e ďŹ nanziato dalla famiglia di mons. Angelo Chiarini (nel centenario della nascita) con un contributo dell’associazione Davide Rodella e l’interessamento degli “Amici della

Pieveâ€? e della Fondazione CiviltĂ Bresciana. “Pubblicare questo volume – ha ricordato Cigala alla presentazione – è stato un dovere morale che avevo nei confronti del sacerdote e storico piĂš illustre di Montichiari. Prima di morire mi aveva invitato a continuare le ricerche nell’archivio parrocchiale. Ci tengo a precisare che senza il suo paziente lavoro svolto negli anni, il mio testo non avrebbe di certo visto la luceâ€?. Ricco di notizie originali e interessanti, costituisce un prezioso

riferimento per comprendere meglio il culto di San Pancrazio: nato in Frigia (l’odierna Turchia) nel 289 d.C. da famiglia benestante, fu fatto decapitare dall’imperatore Diocleziano nel 304 per la sua intensa fede. Vasto è l’apparato documentario e fotograďŹ co che contribuisce a impreziosire l’opera. Il libro è in vendita nelle librerie di Montichiari e presso Bams al prezzo di 15 euro; l’intero ricavato sarĂ devoluto per ďŹ nanziare i restauri della Pieve di San Pancrazio. (f.m.)

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otta senza quartiere a cave e discariche: è lo slogan che l’amministrazione comunale guidata da Elena Zanola ha fatto proprio da tempo. “Dal 1999 ad oggi, cioè dall’insediamento della giunta Rosa e, dal 2009, da quella da me diretta – dichiara il primo cittadino – abbiamo proceduto con il massimo impegno e la massima celeritĂ nel tutelare il territorio che precedentemente era stato notevolmente deturpato. Ci siamo trovati con una situazione molto pesante che non è stata facile gestire, ma non ci siamo persi d’animoâ€?. Tra le battaglie vinte c’è da segnalare quella contro Aspireco, l’impianto di lavorazione dell’amianto che era in predicato di aprire nella cittĂ dei sei colli: “Rivendico il successo dello stop a questa struttura – prosegue Elena Zanola – per la quale abbiamo fatto il diavolo a quattro con tutti gli enti superiori, dalla Provincia, alla Regione, al fine di evitare un ulteriore danno ambientale. Ma la “guerraâ€? per tutelare il territorio non è certo vinta e dunque c’è da tenere alta la guardiaâ€?. Alle opposizioni che accusano l’amministrazione di aver usato due pesi e due misure nell’opporsi a nuovi insediamenti il primo cittadino replica che “nessuno ha favorito chicchessia: sotto le giunte

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tutti possono inserire segnalazioni riguardo a molestie olfattive e ad ogni altra problematica che si sia riscontrata in tale ambito. “Questo portale – precisa Zanola – è frutto del lavoro dell’ing. Giuseppe Magro dello Studio Algebra ed è finanziato in buona parte dal Comune e dal Comitato Sos Terra che hanno collaborato assieme in questi anni in maniera proficua e positiva. Abbiamo tutti a cuore l’ambiente e lo dimostriamo nei fatti: un grazie va anche ai vighizzolesi ed ai cittadini che, con le loro segnalazioni, ci hanno dato una mano fondamentaleâ€?. Tutti i dati ricavati, giĂ inviati a Regione e Provincia oltre ad Asl ed Arpa, verranno presentati il prossimo 21 settembre alle 20.45 al Centro Fiera in un incontro pubblico a cui è invitata tutta la popolazione. Q-cumber, però, non è destinato a rimanere un sito statico perchĂŠ l’obiettivo è renderlo un sistema permanente di monitoraggio e valutazione della situazione del territorio: non a caso, stante l’eccezionalitĂ del “prodottoâ€?, è stato premiato nei giorni scorsi a Londra come una delle cento idee che cambieranno il mondo, “un riconoscimento significativo – afferma Magro – che è anche uno stimolo a fare ancora di piĂš, con l’apporto decisivo ed importante sia del Comune di Montichiari sia del Comitato Sos Terraâ€?.

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dello “Sbarazzoâ€? c’è il Comune di Rovato. Le due realtà – pubblico e privato – hanno messo a punto ormai da tempo un meccanismo rodato, che riscuote il successo del grande pubblico: fra musica dal vivo, proposte enogastronomiche, possibilitĂ di visite, la parte del leone la farĂ ancora una volta l’assortita offerta di prodotti per l’abbigliamento, alimenti e bevande, tempo libero, per la casa e per la cura della persona. Una vera e propria sďŹ lata con il meglio

dell’offerta commerciale di Rovato e della Franciacorta, accompagnata da sconti e offerte speciali proposte solamente domenica 23 settembre. In caso di pioggia, la manifestazione si terrà ugualmente nei negozi e sotto i porticati del centro storico rovatese. I commercianti rovatesi (a quest’edizione ne saranno presenti ben 44), come già per le passate edizioni, torneranno quindi a offrire occasioni e affari impareggiabili a tutti coloro che vorranno rilassarsi con una

passeggiata e un po’ di shopping nel centro del paese. Per Rovato, infatti, lo “Sbarazzoâ€? è diventato ormai un appuntamento tradizionale, atteso sia dai commercianti che dai tanti loro clienti attirati dagli acquisti vantaggiosi proposti in piazza Cavour. Il programma completo, con tanto di indicazioni per i parcheggi gratuiti, le iniziative collaterali e l’elenco dei singoli espositori con la merce portata a “Lo Sbarazzoâ€? si trova sul sito internet www.losbarazzo.it.

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na settimana culturale, ma dall’impronta tutta solidale. Si tratta della settimana di proposte culturali promosse dal locale gruppo “La Piccola Ribaltaâ€? in sinergia con l’oratorio “Il Focolareâ€? e col patrocinio della parrocchia Santa Maria Nascente, del Comune di Coccaglio e dell’Associazione “Rovato Soccorsoâ€?: tutti compatti a favore della piĂš ampia iniziativa “SolidarietĂ per Tommasoâ€?, avviata dai genitori del piccolo bimbo coccagliese di tre anni e sei mesi colpito da leucemia fulminante e orientata a raccogliere fondi da destinare al miglioramento delle strutture dell’ospedale Civile di Brescia. Seppur la proposta sarĂ fra qualche tempo, la scaletta delle date (ingresso a offerta libera) è giĂ fissata: si partirĂ sabato 17 novembre alle 20.45 nell’oratorio femminile Maria Tonelli di via Cavour, dove andrĂ in scena la divertente commedia dialettale in due atti “Chè crosta... scÊèc!â€? di Enrico Donghi e secondo la regia di Gian Carlo Lazzaroni; mentre sabato 24 novembre, stesso posto stessa ora, sul palco salirĂ la compagnia teatrale “La Pieve di Erbuscoâ€? per presentare la commedia in tre atti “La cantĂŹna dè la nònaâ€?, firmata da Eugenio Turra e diretta dal regista Daniele Magri. Grande suspance

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coinvolti, oltre alla Piccola Ribalta, anche il Coro Montorfano di Coccaglio, il violinista Davide Martinelli e il pianista Marco Martinelli. “Dopo aver scritto otto commedie dialettali (per pura passione e mai depositate) – ha raccontato Donghi –, ho scelto di dar vita anche a questo libro, nell’ottica di suscitare entusiasmo e collaborazione verso il servizio promosso dall’Unitalsi, segnato e stimolato da un’ indimenticabile personale esperienza di barelliere per tre anni (1992-1994-1997) preceduta da altre tre visite a Lourdes (nel 1975 in bicicletta, nel 1979 in viaggio di nozze e nel 1989 da pellegrino)â€?. Da qui l’idea di dedicare questo scritto a due bambini coccagliesi: uno appunto il piccolo Tommaso Lorini, sottoposto lo scorso luglio a trapianto di midollo, e l’altra Giulia Mazzotti, prematuramente scomparsa a soli tre anni lo scorso 28 giugno. “L’idea dei genitori di raccogliere fondi non limitandosi al caso particolare, ma allargando l’attenzione verso gli altri bimbi è stata davvero illuminante – ha concluso Donghi –: mi ha riportato alla mente i pellegrini speranzosi e senza lacrime prostrarti davanti alla grotta di Lourdes che condividono e pregano non per se stessi, ma prima di tutto per gli altri, scoprendo un’importantissima dimensione di condivisione e d’essenziale reciprocitĂ â€?.

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costruito praticamente con le proprie mani dopo le giornate di lavoro, è una galleria d’arte dei suoi quadri, pitture murali, intarsi in legno e altre opere d’arte, eseguite con passione e abilitĂ . Paesaggi montani, lacustri e campestri, nature morte, vasi di ďŹ ori, copie di quadri ottocenteschi erano i suoi soggetti preferiti. Erano, perchĂŠ oggi “Pinoâ€? si rammarica di non riuscire piĂš

a concentrarsi per creare altre opere, oppure di non eseguire piĂš qualche lavoretto nell’orto, come faceva ďŹ no a non molto tempo fa. Un’altra cosa che rimpiange e che non fa piĂš da diverso tempo, è la camminata mattutina al cimitero a trovare la “suaâ€? Pasquina, che ha assistito nella sua malattia nell’ultimo decennio della sua vita. Il dipingere quadri era diventato per lui, in quel periodo, come

una vera e propria medicina. Ora la giornata di “Pinoâ€?, alle 18 di ogni sera, è scandito da un appuntamento quotidiano: quell’ora, infatti, sintonizza la sua televisione su TV 2000, canale 28, per pregare in diretta con Lourdes il S. Rosario: non è difďŹ cile immaginare la sua preghiera per Pasquina e per quanti gli vogliono bene. In questi giorni tanti, vivissimi e affettuosi sono gli auguri fatti a “Pinoâ€? da tutti gli amici. (a.l.)

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are politica da cristiani – per una spiritualitĂ della politicaâ€? sarĂ il tema dell’incontro che si svolgerĂ lunedĂŹ 24 settembre alle ore 20.30, a Castegnato nel Centro civico di via Marconi 2. Il convegno organizzato dal Centro iniziative di cultura politica Alcide De Gasperi di Castegnato in collaborazione con Partecipazione & IdentitĂ di Brescia (associazione culturale dedicata a Mino Martinazzoli) ha il proposito di esaminare il problema dell’impegno politico dei cristiani in politica. Partendo dai dati in aumento dell’astensionismo elettorale, fenomeno iniziato da alcuni anni e che si teme possa divenire piĂš massiccio nelle consultazioni politiche del 2013, si legge una generale sfiducia nella politica (in piena crisi insieme a quella dell’economia) e dei suoi rappresentanti che con i loro comportamenti l’hanno resa un mero aspetto mercantile. A fronte di questo atteggiamento materiale dell’uomo politico, la comunitĂ cristiana che è chiamata a formare in Cristo uomini nuovi, non potrebbe contrapporre uomini e donne dal cuore nuovo capaci di fare nuova anche la politica e le sue istituzioni? Ormai da tre anni, papa Benedetto XVI invoca

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non con quelle conformi all’opinione pubblica prevalente; “rigore moraleâ€?, perchĂŠ non si può piĂš minimizzare la gravitĂ della “questione moraleâ€?, anche tra i cattolici; “capacitĂ di giudizio culturaleâ€?, cioè di discernimento, frutto di studio, di meditazione, di capacitĂ di distinguere un bene individuale dal bene comune; “competenza professionaleâ€?, perchĂŠ la politica è un’arte, una vocazione e non ci si improvvisa; “passione di servizioâ€?, non per l’onore personale o per la gratificazione di pochi. Sono maturi i tempi per questa sfida?

Religione e politica possono tornare a dialogare in modo fecondo e credibile per creare una societĂ a misura d’uomo? Il Convegno del Centro De Gasperi, che avrĂ come relatore mons. Serafino Corti introdotto da don Fulvio Ghilardi (parroco di Castegnato), ha come obiettivo di affrontare questi argomenti e rispondere alle domande poste e invita tutti a partecipare. Il Centro De Gasperi, nato a Castegnato nell’ottobre del 2008, fin dalla intitolazione declina una identitĂ culturale convinta. Organizza e gestisce iniziative culturali e politiche con particolare riferimento alla cultura del cattolicesimo liberale e democratico. Attualmente i soci sono 30 e versano una quota annuale di 10 euro. Si affida a un Consiglio direttivo che ha come presidente Franco Turelli. Pubblica inoltre un foglio di collegamento “Castegnato&Dintorniâ€? e ha un sito internet (www.centrodegasperi.it) ove sono illustrate le attivitĂ in programma ed ove è possibile riascoltare i relatori che sono stati ospiti del Centro De Gasperi : da incontri dedicati agli amministratori locali, incontri di approfondimento specifico per operatori di categoria alle riflessioni dedicate ai personaggi del movimento politico dei cattolici.

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Ž–ƒ ƒŽŽ‡ ‘Â?–‡ †‹ ‡‰Â?‘ ‡ ‡Â?ĂŽ ’”‘Â?–‹ ƒŽŽƒ ˆ—•‹‘Â?‡Ǎ Il tessuto amministrativo dell’Alta Valcamonica è destinato nel giro di pochi mesi a cambiare in maniera consistente se la popolazione di Ponte di Legno e TemĂš il prossimo 28 ottobre deciderĂ per la fusione dei due Comuni. Il referendum non sarĂ importante solo per i circa 2800 abitanti dell’estremo lembo settentrionale della Provincia, ma potrĂ indirizzare scelte analoghe di altri Comuni, cominciando da quelli della Valsaviore, cioè Cedegolo, Saviore, Cevo e Berzo-Demo. In

effetti molte sono le spinte per giungere alla creazione di Comuni piĂš ampi e demograďŹ camente meno sparuti, cosĂŹ da acquisire maggiore peso contrattuale nelle sedi che contano e difendere meglio gli interessi e i diritti di chi abita in montagna. La “spending reviewâ€? (revisione della spesa) verrebbe lenita da “razionalizzazioneâ€? e uniďŹ cazione dei costi di gestione, cosĂŹ che, assicurano i fautori delle fusioni, il benessere del cittadino non calerebbe. Nel frattempo pare

chiaro che difďŹ cilmente il nuovo Comune, destinato a essere guidato dal sindaco dalignese uscente e altrimenti non rieleggibile Mario Bezzi, potrĂ abbandonare la denominazione Ponte di Legno, cosĂŹ affermata e riconoscibile in campo turistico; l’ipotesi “PontemĂšâ€? è improbabile. Inoltre dato il fatto che gli elettori dalignesi sono circa il doppio di quelli di TemĂš è facile per chi fra questi ultimi osteggia la fusione, paventare un futuro di marginalitĂ . Se i sĂŹ comunque

prevarranno, il percorso è ďŹ ssato: a febbraio commissariamento dei due vecchi Comuni, poi elezioni unitarie in primavera, riportando indietro l’orologio della storia al 1624, quando Villa, TemĂš, Pontagna e Ponte costituivano un’unica realtĂ . Ma se i sĂŹ vinceranno, sarĂ difďŹ cile che anche in Valsaviore non si arrivi a un referendum per fare dell’attuale Unione dei Comuni un’unica istituzione amministrativa, con l’esclusione probabilmente di Sellero. (g.c.)

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2.450 metri di quota, nel punto nodale dell’alta via N.1 dell’Adamello, il rifugio Franco Tonolini è il piĂš vecchio del gruppo dell’Adamello e uno dei piĂš antichi della Lombadia. Costruito nel 1891, distrutto da un incendio nel 1944 e quindi ricostruito completamente nel 1949, il Tonolini si trova al centro della conca del Baitone nei pressi del lago Rotondo, all’interno del Parco dell’Adamello. La sua posizione strategica per raggiungere in breve tempo molte mete della conca dei Baitone, che fu scoperta e catalogata dai famosi fratelli Adami di Sonico agli inizi del ‘900, è passaggio obbligato per importanti ascensioni tra cui quella al Corno e alla Roccia Baitone, alla Cima Plem, al Corno Cristallo, al Corno delle granate, oltre che per escursioni al Rifugio Gnutti, al Rifugio Garibaldi e ai Laghi Gelati. La nascita di una nuova mentalitĂ verso la Montagna, i mezzi di trasporto piĂš veloci, le vie di comunicazione che hanno fatto della Val Malga di Sonico un luogo ideale per escursionisti e alpinisti, hanno trovato nel Rifugio Tonolini un luogo ideale di riferimento. Per questo, Fabio Madeo, il giovane gestore, ha convinto il Cai di Brescia, proprietario del Rifugio, ad ampliare la struttura. La pubblicazione del

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so. Il Cai di Brescia ha chiesto un contributo per poter ampliare la sala da pranzo del Rifugio, con una spesa prevista di 265mila euro. La Regione ha ammesso a contributo la cifra massima di 132mila euro; l’altra metà è a carico del proprietario. Le opere sono cosĂŹ iniziate il 17 agosto e terminate, di fatto, il 15 settembre: un vero record di tempi e tecnologia costruttiva in alta quota. La nuova sala da pranzo conterrĂ almeno 60 persone che possono quindi aggiungersi ai posti 36 giĂ esistenti. La base della struttura è un granito adamellino a grandi blocchi squadrati da un sapiente artigiano biennese direttamente sul posto; il resto della struttura è in legno lamellare speciale a piĂš strati, realizzato da Legno Camuna e posizionato in opera con l’elicottero di Eli Mast. Il tetto in lamiera, gli infissi speciali e le opere accessorie, compreso un bel pavimento in legno di larice, ma anche un nuovo bagno per i turisti, fanno del “nuovoâ€? Tonolini un luogo davvero bello, accogliente, utile per l’alta quota e sicuro per gli escursionisti di ogni esigenza. A fine mese è prevista una semplice cerimonia tra alpinisti ed escursionisti per brindare all’opera che anche Fabio Madeo oggi vede con maggiore soddisfazione e con piĂš impegno per un futuro della conca del Baitone.

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‡œœƒ–‘ —ƒ––”‘ Ž—Â?‡†¿ •—ŽŽ‡ ‘•–‹–—œ‹‘Â?‹ †‡Ž ‘Â?…‹Ž‹‘ In occasione del 50° anniversario del Concilio Vaticano II, le parrocchie di Rezzato San Giovanni Battista (nella foto), San Carlo e Santi Pietro e Paolo in Virle propongono, dall’8 ottobre al 29 ottobre una serie di approfondimenti sulle grandi Costituzioni promulgate dal Concilio. Si parte l’8 ottobre con don Ovidio Vezzoli, docente di liturgia in Seminario, che parla di “Sacrosanctum Concilium: la

liturgia espressione del mistero di Cristoâ€?. GiovedĂŹ 11 ottobre, invece, alle 20 i fedeli vanno in processione dalla piazza della chiesa di San Giovanni Battista fino al santuario di Valverde dove verrĂ celebrata una Santa Messa. LunedĂŹ 15 ottobre don Raffaele Maiolini, docente di Teologia fondamentale, si sofferma su “Dei Verbum: dio si rivela nella sua Parolaâ€?. Don Angelo Maffeis, docente di antropologia teologica ed

ecclesiologia in Seminario, lunedĂŹ 22 ottobre sviluppa il tema “Lumen Gentium: il volto splendido della Chiesaâ€?. LunedĂŹ 29 ottobre, infine, il rettore del Seminario e docente di morale mons. Carlo Bresciani approfondisce “Gaudium et spes: l’attenzione della Chiesa al mondo contemporaneoâ€?. Tutti gli incontri con inizio alle ore 20.45 si tengono presso l’oratorio Santa Dorotea di via Scalabrini 12 a Rezzato.

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eguendo un filo verde. A Gardone Riviera spetta il titolo di “giardino del Gardaâ€? per la vegetazione lussureggiante con cui fu ornata dai paesaggisti di estrazione mitteleuropea e per la costruzione, in epoche piĂš recenti, dei giardini del Vittoriale e del Giardino botanico Heller. Per suffragare questa dimensione verde, sabato 22 e domenica 23, Gardone vivrĂ momenti significativi. Nella splendida location di Villa Alba va in scena la terza e ultima tappa de “I Giardini del Benacoâ€?, rassegna internazionale del paesaggio e del giardino. Una rassegna itinerante, che ha coinvolto quattro paesi suggestivi del Garda, Puegnago, Salò, Limone e appunto Gardone, con un susseguirsi di convegni, momenti di incontro e di confronto tra esperti progettisti ed imprenditori di fama internazionale, una mostra-mercato dedicata al mondo del verde e degustazioni di prodotti tipici di questa terra. Unico il tema conduttore “Turismo, Agricoltura, Paesaggioâ€?, preso da un passo della Convenzione europea del paesaggio che recita: “Il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attivitĂ economica e... se salvaguardato, può contribuire alla creazione di posti di lavoroâ€?. A Villa Alba si svolgono due giornate di confronto con professionisti sul tema “La cittĂ vs la campagna, l’architettura vs la naturaâ€?. Alla rassegna fanno da

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premio con un pomeriggio di festa. L’ingresso è riservato agli ospiti della Fondazione, ai possessori del biglietto d’ingresso al Vittoriale e a chi quel giorno sottoscriverĂ la tessera “Amici del Vittoriale 2013â€?. E dal Vittoriale, seguendo il filo verde che collega la collina al lago, si attraversa il Giardino botanico Heller, uno spazio carico di magia. Un paradiso, creato dal dentista dell’ultimo zar, Arthuro Hruska. Con il verde sono dunque tre, dopo il blu e l’arancione delle bandiere che certificano e premiano per la qualitĂ delle spiagge e delle acque e per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualitĂ , i colori della tavolozza di Gardone per dipingere un quadro turistico di valore.

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,O *DUGD VL SUHSDUD D VDOXWDUH O¡HVWDWH Per salutare l’estate il Garda ha in serbo, in questo primo ďŹ ne settimana autunnale, una ricca serie di eventi da promuovere sul territorio. Si inizia a Salò, venerdĂŹ 21, con la proposta della “Notte biancaâ€? di ďŹ ne estate. Dalle 18 alle 4 gli ospiti troveranno qua e lĂ , tra le vie e le piazze di un meraviglioso palcoscenico naturale, bancarelle, area bimbi, auto d’epoca, artisti di strada, negozi e tanta musica live pro-

posta da piĂš gruppi con generi diversi e coinvolgenti. Risponde Desenzano, sabato e domenica, con “Sapori e saperi, coltura e culturaâ€?. Due giorni tra laboratori del gusto per scoprire miele, zafferano, olio, chiaretto e salame, percorsi degustazione per un assaggio di vini e di prodotti locali e salotto gastronomico per conoscere il pesce di lago. A corollario un convegno per parlare di agricoltura, ambiente e

territorio, il mercatino biologico, incontri d’arte, esposizione di autovetture ecologiche ed esibizioni muscali. Negli stessi giorni a Gardone Riviera è in programma il summit degli esperti dell’arte della gestione del verde e della sua valorizzazione. A Villa Alba i piĂš importanti e noti paesaggisti si danno appuntamento per “I Giardini del Benacoâ€?, rassegna internazionale del paesaggio.

Questo primo tour autunnale termina a Gargnano (nella foto). Fino a giovedĂŹ 27 una serie di iniziative è dedicata alla ďŹ gura dello scrittore inglese David Herbert Lawrence nel centenario del suo soggiorno gardesano, ispiratore di alcune delle sue piĂš note opere. Lawrence (Eastwood, 11 settembre 1885 – Vence, 2 marzo 1930) è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e pittore britannico.


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ƒ˜‡ Â?ƒ ˜ƒ•…ƒ …‘Â?–”‘ Ž‡ ‡•‘Â?†ƒœ‹‘Â?‹ †‡Ž ƒ”œƒ SarĂ una grossa vasca a tentar d’imbrigliare eventuali esondazioni del fiume Garza tra Nave, Bovezzo e Brescia. Un progetto elaborato ancora ad inizio 2012 dell’assessorato ai Lavori pubblici del Comune navense e ora finanziato a fondo perduto con 4 milioni 600mila euro dalla Regione Lombardia, con la quale è stata sottoscritta una convenzione. “L’entitĂ dell’opera – spiega proprio l’assessore Carlo Ramazzini – è di fondamentale importanza per

la Valle del Garza e contiamo di iniziare i lavori entro la fine del 2013. Si tratta di una vasca che sorgerà a ridosso del monte in località Prada, frazione di Cortine, creata con lo scopo di contenere 150mila metri cubi d’acqua provenienti dalle eventuali piene del torrente Garza, garantendone un flusso controllato. Cinque metri d’altezza per una superficie complessiva di 450mila metri quadrati e un’opera che una volta completata sarà preziosissimo

strumento di difesa da calamitĂ meteorologiche eccezionaliâ€?. I tempi di realizzazione di un’opera del genere sono di circa quattro anni, contando che sarĂ necessario costruire anche una sorta di collegamento nei pressi del ponte romano in localitĂ San Cesario, dove il fiume subisce una strozzatura. “Il nostro territorio – continua l’assessore Ramazzini – è fragile dal punto di vista idrogeologico, come ci è stato mostrato in occasione

dell’alluvione del 5 settembre dello scorso anno, anche se in quel caso il danno maggiore fu arrecato dagli scarichi che scendevano dal monte. Ora la nostra attenzione è rivolta all’acquisizione di una decina di aree private interessate dall’opera; poi, una volta conclusa, la vasca sarĂ completamente ricoperta e su di essa dovrebbe scorrere la pista ciclabile che come amministrazione abbiamo pensato di realizzare per collegarci alla Pieve della Mitria e a Bovezzoâ€?.

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a ComunitĂ montana ha adottato il “Piano di indirizzo forestale Valle Trompiaâ€? (Pif) unitamente al Rapporto ambientale e alla dichiarazione di sintesi. La legge regionale del 2008 lo definisce “Strumento di: analisi e di indirizzo per la gestione dell’intero territorio forestale assoggettato al piano; di raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale; di supporto per la definizione delle prioritĂ nell’erogazione di incentivi e contributi; di supporto per l’individuazione delle attivitĂ selvicolturali da svolgereâ€?. Ha una durata di 15 anni ed è evidente l’impatto nei confronti degli strumenti urbanistici comunali: le sue indicazioni sono vincolanti. Presentato dall’assessore delegato Mauro Bertelli è stato illustrato ai sindaci da Marco Sangalli e dal funzionario responsabile del settore Gianpietro Temponi. Ăˆ il risultato di un lavoro durato piĂš di due anni: l’incarico di redazione risale all’aprile 2010 (48mila euro circa finanziati con fondi regionali). Sono seguiti i diversi tavoli: gli incontri pubblici, le consultazioni coi Comuni interessati,

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castagno, arrivato in Europa (Cuneo) nel 2002: l’insetto riduce drasticamente la produzione con le piante che diventano specie di scheletri con le braccia al cielo. Si combatte anche con un insetto avversario il Torymus sinensis. Si è aggiunto da tempo il temibile bostrico che secca gli abeti (Collio, Bovegno, Irma, ecc.). Ci sono anche dati positivi: gli strumenti urbanistici comunali sono rispetto al Pif generalmente in regola. La viabilitĂ (1799 km di strade e sentieri) è giudicata buona con piĂš della metĂ delle aree ben servita: ma anche qui, per una cultura programmata, ci sono costosi adeguamenti da fare per renderli accessibili ai necessari mezzi meccanici. La proprietĂ del boscato è al 98% pubblico: occorrono risorse e decenni di lavoro. Come? In assemblea si è suggerito l’esempio dei consorzi forestali come quello di Nasego.

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,O SHUFRUVR GLGDWWLFR GHL VLWL PXVHDOL Trentasette proposte per un lungo “Viaggio in Valle Trompia e dintorniâ€?. Questo è quanto presentato la scorsa settimana dai responsabili del Sistema museale come offerta didattica per le scuole della provincia. Un’opportunitĂ che si ripete da anni e vede ancora una volta coinvolta in prima persona la cooperativa ColibrĂŹ nel coordinamento di tutte le attivitĂ presso i siti museali della Valle. “Anche quest’anno – dice Luigi Paladin, responsabile della cooperativa – abbiamo portato avanti la collaborazione con il Sistema museale, riconfermando laboratori e visite guidate giĂ rodati e dando nuova attenzione alle richieste avanzate dagli insegnanti. Il piĂš grande problema riguarda i trasporti e i loro costi: anche per questo abbiamo messo a punto due laboratori da realizzare direttamente in classe, grazie ai kit “I tesori sotto i piediâ€? e “La scatola magneticaâ€? con cui conoscere attraverso un gioco attivitĂ che un tempo venivano svolte presso miniere e magli della Valtrompia, stimolando poi i ragazzi ad approfondire la cosa visitando di persona quei luoghi ora trasformati in museiâ€?. Una serie di luoghi che vanno dalla miniera avventura alla Sant’Aloisio di Collio, al percorso didattico sul trenino alla “Marzoliâ€? di Pezzaze, dal museo “Il fornoâ€? di Tavernole con attivitĂ pensate per i piĂš piccoli al maglio di Sarezzo dotato di nuove installazioni sonore, al Museo delle armi di Gardone. “Le proposte che abbiamo studiato – dice la responsabile della Comunicazione Sibca, Alice Podestini – sono innume-

revoli e riguardano anche altri musei (etnografico a Lodrino, delle costellazioni a Lumezzane) ed escursioni. La cosa piĂš difficile, però, è sempre stato il coinvolgimento diretto delle scuole valligiane, che sul totale dei partecipanti l’anno scorso hanno costituito soltanto un magro 10%. Per questo abbiamo cominciato a proporci direttamente nei collegi docenti, riscontrando ora un aumentato interesse verso i siti museali triumpliniâ€?. Una serie di bellezze a “chilometro zeroâ€? che per gli alunni sono opportunitĂ uniche di conoscere la propria Valle. (a.a.)

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23 settembre 2012 Terza edizione armonie e sapori

La terza edizione Armonie e Sapori - Città di Lumezzane, organizzata dal Comitato Commercianti di Lumezzane e dal Comune di Lumezzane, si svolgerà domenica 23 settembre 2012 lungo le vie della frazione di S. Apollonio: Via Montini, Via Monsignor Bertoli, Via Disciplina, Via Monte Ladino, Via XXV Aprile, Piazza Portegaia e Piazza Paolo VI estendendosi oltre che alle vie limitrofe anche ai cortili e ai portici privati messi gentilmente a disposizione per arricchire questa manifestazione che si preannuncia essere ricca di novità. Le vie si animeranno per adulti e piccini con intrattenimenti musicali, culturali ed enogastronomici. Lungo il percorso ci saranno inoltre clown, prestigiatori, acrobati, angoli truccabimbi, il “Battesimo della sella”, e tante altre novità. “Sono sempre più convinta dell’idea che un evento che di anno in anno coinvolga una diversa zona del territorio sia una risposta vincente per sviluppare la cooperazione fra i commercianti. La terza edizione di Armonie e Sapori, nell’ambito delle iniziative coordinate dal Distretto diffuso del commercio- Itinerari commerciali della Valtrompia, animerà Lumezzane in questa fine estate 2012. Ci stupirà grazie alle idee e all’impegno profuso da tutti i membri del Comitato organizzatore - ha detto l’Assessore al Commercio e Attività Produttive Rosanna Saleri - quindi invito tutti a partecipare a questa grande serata che riserva piacevoli iniziative da vivere insieme”


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ÂŽ ”‹Â?Â?‘˜ƒ–‘ ‹Â?’‡‰Â?‘ †‡ŽŽƒ ”‘ Ž‘…‘ Dopo due anni la Pro loco Gussago torna in pista nell’organizzazione dell’Autunno a Gussago Festa dell’ Uva. La nuova amministrazione del paese franciacortino guidata dal sindaco Bruno Marchina ha ďŹ rmato l’apposita convenzione col il riconfermato presidente della Proloco Gussago Valerio Cirelli. Grande l’impegno di cui si è fatta carico con rinnovato vigore l’associazione che per tanti anni ha organizzato la manifestazione

settembrina. Si potrebbe usare l’abusato “ritorno al futuroâ€? per sintetizzare il programma dell’edizione 2012 . Confermate le apprezzate commedie dialettali in tutte le frazioni ,i carri allegorici,i fuochi artiďŹ ciali, senza dimenticare le specialitĂ culinarie con il tendone in piazza. Quest’anno si ripresenta con qualche novitĂ dedicata ai giovani e qualche sorpresa nel classico programma che ha sempre riscosso notevole successo.

I mezzi, si sa, sono pochi ma la volontà di fare un programma all’altezza sono la motivazione degli uomini Pro loco che in tempi strettissimi hanno messo sul tavolo una mole di lavoro impressionante. Strette intorno alla Pro loco varie associazioni che troveranno spazio nella programmazione che il 14 agosto ha avuto un apprezzato prologo: in collaborazione con la parrocchia ha proposto le fontane danzanti in piazza Vittorio Veneto.

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on la “Festa dell’uvaâ€? di domenica 27 settembre terminano le manifestazioni dell’Autunno a Gussago. La macchina organizzativa naturalmente si è messa in funzione con alcuni mesi di anticipo e con un giro di telefonate alle persone che da diversi anni danno la loro disponibilitĂ e collaborazione per fare l’autunno a Gussago hanno puntualmente risposto assicurando la loro piena partecipazione con un atteggiamento di generosa presenza. Una comunitĂ si fa ammirare anche per la sua vi-

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partecipazione all’agognato palio delle contrade. L’invito ai protagonisti del ristoro, splendide persone per la loro capacità e resistenza senza le quali verrebbe a mancare una parte consistente del finanziamento che influisce direttamente sulla qualità del programma e delle sue attrazioni. Tutti i collaboratori hanno capito bene come sostenere l’iniziativa Pro loco e non fanno mancare il loro prezioso contributo. L’invito alle aziende di artigiani e commercianti che con le loro inserzioni di pubblicità sull’opuscolo, per

altro di sicuro riscontro in quanto i loro “messaggiâ€? raggiungono tutte le famiglie gussaghesi, rafforzano il bilancio economico a sostegno delle manifestazioni in programma. Il programma pubblicato sull’opuscolo è stato distribuito, nei giorni di fine agosto, in tutte le famiglie delle otto contrade di Gussago, ed informava anzitempo tutta la cittadinanza di quali fossero le attrazioni proposte. Il teatro dialettale sempre piĂš atteso e che ha costantemente visto crescere il suo consenso a partire dalla sua prima comparsa alla festa

dell’uva datata 1997, gli spettacoli musicali e di ballo, le orchestre di liscio, le mostre d’arte e la sfilata dei carri allegorici e dei gruppi folcloristici sempre attesa ed apprezzata per le piacevoli sorprese che riserva sono i punti forti del programma messo a punto. Uno sforzo che la Pro loco di Gussago ha potuto produrre grazie anche alla collaborazione con tante associazioni presenti sul territorio che hanno compreso come la collaborazione e la sinergia possa essere la strada per raggiungere importanti risultati.


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’‡”ƒœ‹‘Â?‡ ƒ–‘ ”‘••‘ Â?ƒ Â?‘•–”ƒ ƒÂ?†‹Â?ƒ „‡Â?‡ˆ‹…ƒ Dal 6 al 28 ottobre prossimi presso la Sala Civica “Camillo Togniâ€?, L’Operazione Mato Grosso, Associazione Don Bosco 3A presenterĂ una mostra di mobili in legno massello, oggetti di artigianato in legno, pietra e vetro. Si tratta di opere eseguite sulle Ande peruviane, nelle Missioni dell’operazione, dai giovani intagliatori e scultori peruviani della “Familia de Artesanos Don Boscoâ€?. Si tratta di giovani scelti tra

i piĂš poveri della vaste parrocchie. Vengono accolti per cinque anni nella casa-scuola ed educati al lavoro, all’arte e soprattutto all’amore verso la propria terra e alla loro gente. Tutti i ragazzi terminata la scuola ricevono una cassetta con tutti gli attrezzi con i quali guadagnarsi onestamente il pane e scegliersi la propria vita. La Famiglia de Artesanos Don Bosco è formata da tutti i giovani che si fermano

sulla sierra e che hanno deciso di condividere l’insegnamento di padre Ugo, fondatore dell’Operazione Mato Grosso, di non pensare solo a se stessi, ma di aiutare la gente piĂš povera, sostenendo i bisogni dei loro “caseriosâ€? (villaggi). Attualmente son quasi 650 i giovani dislocati nelle attuali 14 Familias de Artesanos. Il ricavato della mostra mercato servirĂ a dare speranza di una vita piĂš dignitosa a questi giovani.

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radizione, qualitĂ , gusto e servizio al giusto prezzo. Questi gli ingredienti fondamentali che hanno decretato negli scorsi anni il successo della rassegna enogastronomica “Lo spiedo scoppiettandoâ€?. La rassegna messa in campo dall’Associazione ristoratori di Gussago Franciacorta giunta ormai alla sua terza edizione e che a soli 25 euro punta a diffondere la fama dello spiedo Deco di Gussago riportando il paese franciacortino ad essere riconosciuto come la Capitale dello Spiedo. Anche per questo 2012 dal 27 settembre al 29 novembre ogni giovedĂŹ i 14 ristoranti aderenti: Caricatore, Canalino, da Pina, Campagnola, Cascina Bombalglio, Nuovo Rustichello, Magher, nelle osterie: dell’Angelo, Santissima, Bolle in pentola, negli agriturismi: Antica Strada Romana e da Mario e Rosa, e infine nel ristorante la Stacca e Antica trattoria Piè del dos, verrĂ proposto un menĂš completo compreso di vino grappa e caffè per valorizzare il piat-

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scoperto il valore della sinergia –. La crisi si fa sentire. Ma crediamo che proprio questo ci abbia aiutato a diventare piĂš uniti ed a cercare sia con punti di vista diversi e gli inevitabili scontri, di trovare una linea comune per il sostegno reciproco. Inoltre condividiamo la stessa passione di valorizzare al massimo la qualitĂ di quanto proponiamo, una qualitĂ che ci permette di sopravvivere anche in momenti difficili come quello attualeâ€?. Il menĂš promozionale proposto prevede oltre allo spiedo, polenta e patate al forno, accompagnati dalla tradizionale minestra sporca, un Cellatica superiore doc, l’immancabile caffè e una ricca degustazione di grappe di Gussago. Elementi per la valorizzazione del territorio che è uno dei valori aggiunti di questa rassegna come rimarcato anche dall’assessore al commercio di Gussago Giovanni Coccoli. “L’Amministrazione comunale non può che sostenere e valorizzare un’iniziativa cosĂŹ importante – spiega l’Assessore – che vede coinvolte a tutto tondo attivitĂ del territorioâ€?.



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In quel tempo, GesĂš e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerĂ â€?. Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a CafĂ rnao. Quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo per la strada?â€?. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piĂš grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tuttiâ€?. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoâ€?.

Piccoli, ma aperti

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eve averli visti come dei bambini. Che si giocano il ruolo di capobanda, che tentano prove di forza per determinare chi sia il piĂš forte, il piĂš grande. Non credo che avrĂ sorriso. Ma compreso, certamente sĂŹ. Sono cosĂŹ distanti da quello che sta insegnando, dal messaggio grave della passione e dal motivo di questo soffrire e morire. Non possono capire cosa sia la salvezza. Sono bambini. Sono piccoli nella fede, non ancora cresciuti. E si vergognano, come quando un adulto chiede a un bambino a cosa stesse giocando: il bambino sa che per l’adulto tutto quello che un piccolo fa è poca cosa. A guardare da adulti la giornata di un bambino si direbbe che impara a diventare grande, si costruisce un mondo piccolo per affrontare poi quello grande. Ascolta e comprende, ma non può lasciarli cosĂŹ. In casa chiede di cosa avevano discusso e li costringe a diventare adulti: di un mondo adulto che non è quello che vedono attorno a loro, ma del mondo adulto che Lui

sta cercando di far conoscere, di predicare, di far nascere. Devono essere adulti di quel Regno del quale continuano a sentir parlare ma del quale non hanno capito i contorni. Indica la strada difficile del diventare ultimi e servitori per contare, per essere i piĂš grandi. Difficile perchĂŠ non è la strada che gli adulti insegnano ai bambini: anche i piccoli imparano la competizione e la gelosia è innata anche nei bambini. Ma i bambini, diversamente dagli adulti, possono ancora imparare, hanno la capacitĂ di aprirsi al nuovo, non hanno paura delle cose che vanno diversamente da quello che si è pianificato. Non sanno ancora cos’è il futuro. I piccoli conoscono solo un eterno presente e in quel presente sono disposti a seguire strade diverse da quelle che ancora non conoscono. Anche loro – i discepoli – dovrebbero crescere cosĂŹ: diventare adulti per il Regno con l’apertura dei piccoli. Con l’idea che il futuro non dipende da loro ma da qualcun altro. CosĂŹ i bambini si fidano degli adulti; cosĂŹ il discepolo si fida di Dio. E pa-

radossalmente la strada per diventare adulti per il Regno, per fidarsi del futuro di Dio, passa per un bambino. GesĂš, secondo Marco, non chiede di “diventareâ€? come bambini, ma di “accogliereâ€?. Ăˆ una prospettiva che chiede consapevolezza: non è l’invito a qualche idea di eterna fanciullezza spirituale. Chi accoglie è consapevole, sa che ha davanti qualcuno, sa che quello che può accogliere è un dono perchĂŠ accogliere non è nĂŠ prendere nĂŠ possedere. Accogliere quel bambino è ribaltare la logica del mondo perchĂŠ è costringersi a rendere importante quello che per sua natura è fragile ed è meno importante delle cose e dei problemi del mondo degli adulti. E anche la nostra societĂ , attenta ai bambini, li vuole presto adulti anche se invoca la loro spontaneitĂ e la loro “freschezzaâ€?. Ma il bambino resta bambino nella sua fragilitĂ , cosĂŹ come Dio che si nasconde dietro a questo bambino e come lui ha bisogno di essere accolto, silenzioso e presente allo stesso tempo; incapace di pensare al futuro, perchĂŠ Lui è il futuro.

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/D VILGD" (VVHUH VDOGL QHOOD IHGH L’Anno della fede “è una grande opportunitĂ e un compito al quale dedicarci con autentica passioneâ€?. CosĂŹ si esprime il card. Camillo Ruini, presidente del Comitato Cei per il progetto culturale alla presentazione del suo libro “Intervista su Dioâ€?. Per il cardinale, ai credenti è chiesto “di essere ‘estroversi’â€? nella fedeâ€?, poichĂŠ “occorre annunciare e testimoniare la fede, ma anche saper motivare la nostra testimonianzaâ€?. Il cardinale affronta il rapporto tra fede e ragione – laddove la ragione “può rendersi conto dell’esistenza di Dioâ€?, mentre “la rivelazione di Dio in GesĂš Cristo, invece, ci permette di conoscere il volto di Dioâ€? – la “questione di Dioâ€? e il dialogo sulle grandi

domande dell’esistenza, al cui interno “vi è, almeno implicitamente, la ricerca di Dioâ€?. Guardando al nostro Paese, il card. Ruini vede uno spazio per l’espressione pubblica della fede che bisogna saper “mantenere, con pazienza e umiltĂ cristiana ma anche con fermezza e determinazioneâ€?. La vera sfida per i cristiani di oggi “è anzitutto essere saldi nella fede dentro noi stessi e per questo serve in primo luogo la preghiera. Dobbiamo inoltre sostenerci e motivarci a vicenda nella nostra scelta di fede; non ritirarci dalla cultura di oggi ma cercare di evangelizzarla in profonditĂ â€?. “Le parole della fede, il cammino della ragioneâ€? è il sottotitolo del libro-intervista in cui

il card. accompagna il lettore sulle tracce di Dio. Due espressioni che mettono giĂ in chiaro il senso del percorso del credente. Fede e ragione unite insieme. “Unite ma anche distinte. Le vie di accesso a Dio, infatti, sono fondamentalmente di due tipi: quelle che dal basso, cioè da noi, risalgono verso Dio, e quelle dall’alto, costituite cioè dal manifestarsi o rivelarsi di Dio a noi. La nostra ragione può rendersi conto dell’esistenza di Dio ma è in grado di dire chi Dio non sia piuttosto che chi Dio sia. La rivelazione di Dio in GesĂš Cristo, invece, ci permette di conoscere il volto di Dio, il suo atteggiamento verso di noi: è questa la grandezza del cristianesimoâ€?.


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originali che hanno preceduto l’apertura del Concilio. Grazie ad un lavoro molto intenso e ricco, abbiamo fatto una selezione, realizzando cosĂŹ 12 ore di materiale filmato ineditoâ€?. L’11 ottobre, 50° anniversario dall’apertura del Concilio, sarĂ trasmessa dalla Rai una sintesi di un’ora e cinquanta minuti, che oltre al ricco materiale della Filmoteca vaticana utilizza anche materiali tratti dall’Archivio segreto vaticano. “L’intento – ha spiegato il presidente del dicastero

pontificio – è di vedere come era stato recepito il Concilio Vaticano II anche in Africa, in America Latina, nelle Chiese orientali: sono stati gli stessi porporati a indicare le chiavi di lettura dei documenti piĂš importanti del Concilio, offrendo cosĂŹ uno spaccato culturale ecclesiale molto riccoâ€?. Tra le immagini, c’è l’intervento del card. Karol Wojtyla al Concilio, ed “è suggestivo ascoltare la sua voce quando interviene in latino durante una sessioneâ€?.

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he senso ha il dolore? Come può la fede aiutarci ad accoglierlo? Sono due delle domande a cui si è cercato di rispondere nel Convegno internazionale di bioetica organizzato a Noto (Siracusa) e conclusosi sabato 15 settembre. Teologi, filosofi, medici e giuristi hanno condiviso riflessioni impegnative ed emozionanti, concentrandosi soprattutto sulla sofferenza dei piĂš piccoli e indifesi: i bambini. “Di fronte a un paziente che non ha ancora l’uso della parola – si è chiesto Salvino Leone, presidente dell’Istituto di bioetica “Salvatore Priviteraâ€? di Palermo – come si può fondare un’adeguata relazione di cura?â€? “Il bambino – ha spiegato – è un valore in sĂŠ e per sĂŠ, per il solo fatto di essere venuto al mondo. Abbiamo quindi il dovere di curarlo e di essere voce del suo silenzio, instaurando con lui un’alleanza terapeutica che abbia come unico interesse il suo beneâ€?. Ma come si fa a comprendere e accettare un dolore cosĂŹ grande? “Il dolore è una prova – ha chiarito Marianna Gensabella Furnari, che insegna Filosofia morale all’UniversitĂ degli studi di Messina – a cui nessuno di noi purtroppo può sottrarsi. Ăˆ l’esperienza che ci ricorda la nostra fragilitĂ , e che ci fa chiedere con rabbia: perchĂŠ proprio a me? E a maggior ragione: perchĂŠ proprio ai bambini, che sono cosĂŹ innocenti?â€?. “Il mondo di oggi –

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problema di renderlo partecipe della diagnosi, specie nel caso di patologie invalidanti come quelle oncologiche. Il ruolo del medico diventa cosĂŹ essenziale. “La mia regola consiste in una comunicazione dialogante, che metta il piccolo paziente in condizione di fare domandeâ€?, ha detto Momcilo Jankovic, medico specializzato in malattie onco-ematologiche dell’infanzia. “Comunicare vuol dire condividere insieme non una semplice diagnosi, ma un progetto di cura, accompagnando il paziente nella malattia e riconoscendo anche quando è il caso di fermarsi per non sfociare nell’ac-

canimento terapeuticoâ€?.“Non può esistere una comunicazione medicopaziente perfetta, semmai parlerei di comunicazione possibileâ€?, ha confermato Giorgia Brambilla, docente nella facoltĂ di bioetica dell’ateneo “Regina apostolorumâ€? di Roma. “Per effettuarla, lo specialista deve costruire un ponte fra le sue conoscenze e la sofferenza del paziente, e dei suoi familiari. Ăˆ necessario saper dire la veritĂ senza illudere, ma anche senza enfatizzare la severitĂ della diagnosi. Al bando i termini tecnici ed ermetici: il medico deve comunicare, non trasmettere informazioniâ€?.

$QLPDWRUL GHOO¡DSRVWRODWR ELEOLFR “Competenza, esperienza, passione e professionalitĂ â€?: sono le caratteristiche che dovrebbero possedere, secondo don Guido Benzi, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei, gli animatori dell’apostolato biblico, del catecumenato per adulti e della catechesi per persone disabili. L’apostolato biblico punta sull’accesso alla Sacra Scrittura da parte della generalitĂ dei fedeli facendo tesoro di molteplici esperienze quali lectio

divina, gruppi di ascolto, scuole della Parola, gruppi ecumenici. Ci sono diverse storie di apostolato biblico, quali ad esempio i 1.200 gruppi biblici di adulti animati nella diocesi di Firenze, o le “settimane bibliche parrocchialiâ€? nella diocesi di Bologna. “PiĂš di 2.000 adulti ogni anno in Italia ricevono il battesimo – ha spiegato don Guido Benzi – per metĂ immigrati stranieri che lo richiedono, per metĂ giovaniadulti italiani che scoprono la fedeâ€?.

Secondo don Paolo Sartor, il fenomeno potrebbe “crescere sul piano numerico a seguito dei ussi migratori e anche della mutata situazione socioreligiosaâ€?. Quanto alla catechesi delle persone disabili suor Veronica Donatello ha sottolineato come si avverta l’esigenza di una piĂš ampia “formazione dei catechistiâ€? cosĂŹ da “far diventare prassi nelle parrocchie l’offerta formativa, specie ai sacramenti per le persone con disabilitĂ â€?.

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dom Anuar Battisti, arcivescovo di MaringĂ , dom Ireneu Roque Scherer, vescovo di Joinville e dom Jacinto Bergmann, arcivescovo di Pelotas. Il centro “Opere di Papa Giovanni XXIIIâ€? è stato fondato da Giuseppe Inselvini, originario di San Zeno, scomparso nel 2006 a 85 anni, gran parte dei quali spesi ad aiutare gli altri. In particolare la diocesi della cittĂ brasiliana di MaringĂ , dove un paio di anni fa gli stata intitolata una via. In queste diocesi, Giuseppe Inselvini aveva deciso

di aiutare le opere missionarie, contribuendo con il primo vescovo dom Jaime Luiz Coelho e padre Antonio Martinelli, originario di Verolanuova, a far nascere i Villaggi “Papa Giovanni XXIIIâ€? con strutture di accoglienza, assistenza e formazione soprattutto dei giovani. I presuli hanno incontrato il vescovo Monari e domenica 12 agosto, nella chiesa di San Giovanni evangelista, hanno concelebrato una Messa in memoria del suo piĂš illustre parrocchiano, papa Paolo VI.

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el salone Giorgio Montini di Palazzo San Paolo davanti a una platea di oltre 150 rappresentanti delle associazioni parrocchiali, è stato presentato il programma annuale della nota aggregazione di laici impegnata soprattutto nel livello ecclesiale di base. Dopo la preghiera guidata dall’assistente ecclesiastico diocesano don Massimo Orizio, ha portato il suo saluto mons. Renato Tononi, vicario episcopale per la pastorale e per i laici che ha esordito affermando la sua affettuosa stima per l’Azione cattolica e la sua proposta formativa. Nella sua introduzione, il Vicario ha sottolineato il tema della missione che l’Ac ha messo nuovamente nel suo programma in un tempo di sempre piĂš incipiente paganesimo. Questo dischiude le prospettive della nuova evangelizzazione che spinge i fedeli a portare anche altri al Signore, ad accostare a Cristo persone e comunitĂ , con coraggio e con amore. La triplice ricorrenza di quest’anno: l’Anno della fede proclamato da Benedetto XVI, il 50° anniversario del Concilio Vaticano II, il prossimo Sinodo diocesano sulle unitĂ pastorali, offre particolari spunti di impegno. L’Azione cattolica si sen-

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temente al dettato conciliare. Ecco allora l’opportunitĂ di ascoltare un testimone d’eccezione che ha vissuto in diretta gli anni del Vaticano II a Brescia: Angelo Onger, all’epoca caporedattore de “La Voce del Popoloâ€? e chiamato a far parte del primo Consiglio pastorale diocesano, nonchĂŠ membro della commissione che eleborò le riforme postconciliari. Onger ha tracciato con ricordo vivido e appassionata narrazione ciò che lui stesso ha definito “alcuni spunti di riflessione tra Concilio e Sinodoâ€?, sintetizzati in efficaci capitoli dai titoli originali ed emble-

matici: il Concilio tra continuitĂ e rottura nella vita della Chiesa; il Concilio e l’invito alla conversione; il Concilio sospeso; il Concilio sotto accusa; ‌ per giungere a dire come sia necessario ripartire dal Concilio, dalla sua freschezza, dalle sue intuizioni per buona parte ancora inattuate. Il Concilio può essere ancora la grande speranza della Chiesa, se sapremo abbandonare le nostre paure. “La gente – ha ribadito Onger – giudicherĂ la nostra fede dalla passione e dalla voglia di vivere che potrĂ leggere sulle nostre facce di cristiani contentiâ€?.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 20 settembre Ore 9.30 – Bienno – Prima giornata di formazione dei sacerdoti sul Vangelo di Luca presso l’Eremo di Bienno. VenerdĂŹ 21 settembre Ore 11 – Brescia – S. Messa nella festa patronale della Guardia di Finanza presso la chiesa di S. Francesco. Sabato 22 settembre Ore 16 – Brescia – Ordinazioni diaconali in cattedrale.

Domenica 23 settembre Ore 19.30 - Nuvolera S. Messa di apertura delle Feste quinquennali mariane. Dal 24 al 26 settembre Il Vescovo partecipa alla giornata dei vicari zonali a Montecastello. MercoledÏ 26 settembre Ore 20.30 – Brescia – Incontro con la comunità del Seminario maggiore.

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“Se uno vuole essere il primo, sia servitore di tutti�. Questo brano di Vangelo di Marco accompagna l’ordinazione diaconale, sabato 22 settembre alle ore 16, in Cattedrale di don Angelo Bonardi (S. Zenone di Passirano), don Davide Corini (S. Vigilio Val Trompia), don Mauro Cinquetti (Quinzano d’Oglio), don Michele Flocchini (Provaglio Val Sabbia), don Mauro Merigo (Toscolano), don Claudio Pluda (Borgosatollo) e don Nicola Santini (Offlaga).

GiovedĂŹ 27 settembre il castello Oldofredi a Iseo ospita la 33ÂŞ Giornata mondiale del turismo dal tema “Turismo e sostenibilitĂ energetica: propulsori di sviluppo sostenibileâ€?. Alle 16 interviene il vescovo Monari con una riflessione su “Turismo per uno sviluppo umano-spirituale delle personeâ€?. Segue una tavola rotonda con Antonio Vivenzi, Tino Bino e Agostino Mantovani. Alle 18.30 il Vescovo celebra la Messa nella Pieve di Sant’Andrea.

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l PalaBrescia di via Ziziola ha ospitato sabato scorso la tradizionale assemblea diocesana dei catechisti bresciani; un pomeriggio intenso, durante il quale si è discusso di temi importanti come fede e fiducia, strettamente correlati tra loro e punto di partenza per un’attenta riflessione sull’attuale concezione della catechesi. “Noi crediamo. Io credoâ€?, il tema dell’incontro e della relazione principale, tenuta quest’anno da mons. Valentino Bulgarelli, biblista e direttore dell’Ufficio catechistico diocesano di Bologna. “Mai come oggi è difficile avere fiducia negli altri; la nostra societĂ , infatti, immersa in un momento storico particolare, pare aver perso la fiducia persino all’interno di contesti che prima sembravano essere intoccabili, come la famiglia stessaâ€? ha esordito mons. Bulgarelli, dopo il momento introduttivo curato dal direttore dell’Ufficio catechistico di Brescia, don Francesco Pedrazzi. Due le icone evangeliche sulle quali mons. Bulgarelli ha invitato a riflettere: Tommaso, l’apostolo incredulo e il Buon Samaritano, presentato da GesĂš nell’omonima parabola. “La figura di Tommaso è straordinaria – ha detto il sacerdote – perchĂŠ rovescia il suo atto di fede. Tommaso è l’unico apostolo

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re con Lui’. Una fede certa, quella di Tommaso, anche se solo in apparenza; la sua certezza, infatti, regredisce via via fino al giorno in cui, dopo l’apparizione del Risorto nel cenacolo, egli afferma che, per credere, avrebbe avuto bisogno di prove certe; la fiducia di Tommaso si rinsalda poi dopo ‘aver visto’ e sfocia nella sua splendida professione di fede, innanzi a Cristo, ‘mio Signore e mio Dio’â€?. GesĂš è dunque il Maestro, Colui che educa i suoi discepoli e noi all’atto di fede, suscitando dapprima un desiderio (“Cosa cercate?â€?) e agendo con il

coraggio della proposta (“Venite e vedrete�) per invitare i Suoi Amici a lasciarsi amare da Lui (“e rimasero con Lui�). Similmente un buon catechista dovrebbe seguire le orme del Maestro, aggiornandosi costantemente senza temere le sfide, nell’ambito di una nuova pastorale di proposta. “Mi piace vedere nel catechista un Buon Samaritano che guida i fratelli a fidarsi di Cristo e ad aprirgli, senza timore, la porta del loro cuore� ha concluso mons. Bulgarelli prima dell’arrivo del vescovo Monari, che ha chiuso in preghiera l’incontro.

6RUJH $FFDWWROL H 3DQL]]D Cinquant’anni fa si apriva quel Concilio Ecumenico Vaticano II che nel 1965 venne chiuso da papa Paolo VI e portò la Chiesa cattolica a dialogare in modo piĂš aperto con il mondo. Un importante avvenimento che verrĂ ricordato nel corso della 13ÂŞ Settimana montiniana, manifestazione organizzata come sempre dall’amministrazione e dalle parrocchie di Concesio. Fra gli incontri della prossima settimana

spiccano tre appuntamenti. MartedÏ 25 alle 20.45 padre Bartolomeo Sorge si sofferma sul tema della Chiesa tra dialogo, colloquio e parola. GiovedÏ 27 settembre, sempre alle 20.45, tocca al vaticanista Luigi Accattoli (nella foto). Sabato 29 settembre, sempre alle 20.45, avrà luogo la consegna del premio della Bontà Paolo VI quest’anno assegnato a don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Proget-

to Sud di Lamezia Terme, il quale porterĂ la sua testimonianza sulla coraggiosa esperienza di lotta alla criminalitĂ organizzata. La Settimana sarĂ invece, chiusa domenica giovedi 18 ottobre da un dibattito sui due papi del Concilio, Giovanni XXIII e Paolo VI: interverranno, moderati dal teologo Marco Vergottini, mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, e mons. Luciano Monari.

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La differenza è data dall’amore per l’uomo. Senza amore per l’uomo non si può trasmettere il Vangelo. Ăˆ proprio questa la condizione indispensabile per chi, rispondendo al Vangelo, vive una missionarietĂ quotidiana. Gli studi televisivi hanno ospitato con successo il talk show, condotto da Clara Camplani e da don Adriano Bianchi alla presenza del vescovo Monari, sulll’esperienza missionaria della Chiesa bresciana. La chiesa bresciana che aveva giĂ

forte in sĂŠ il senso della missione ad gentes ha trovato nel Concilio e nel magistero prodotto dal Concilio una nuova vitalitĂ , una spinta e un’ispirazione che a 50 anni di distanza sono ancora forti e vive. Nel ďŹ tto calendario di “Cerchiamo il tuo voltoâ€? si è dato cosĂŹ spazio alla storia missionaria bresciana con l’ausilio di testimoni autorevoli come i diversi direttori dello stesso Centro missionario (don Giambattista Targhetti, don Gigi Bonfadini, don Flavio Saleri e

l’attuale don Raffaele Donneschi) e con alcune immagini d’archivio molto signiďŹ cative come quelle sull’inizio della presenza bresciana di Kiremba in Burundi. All’interno della trasmissione sono intervenuti rispettivamente dall’Albania e dal Benin anche due sacerdoti bresciani Fidei Donum, don Roberto Ferranti e don Mario Neva. In studio hanno portato la loro testimonianza anche alcuni ragazzi che durante il periodo estivo hanno scelto di vivere un’esperienza

missionaria. Nei prossimi giorni sarĂ in distribuzione il numero di settembre di “Kirembaâ€? (nella foto, la copertina) che darĂ ampio spazio ai racconti dei bresciani. Alcuni di questi, attraverso fotograďŹ e e resoconti, raccontano quello che hanno visto e vissuto in Mozambico, Congo, Romania, solo per citare alcune delle mete toccate. Il primo piano è dedicato al viaggio del vicedirettore dell’UfďŹ cio missionario, don Carlo Tartari, in Benin e in Togo.

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abato 15 settembre, penultimo giorno dell’AgorĂ , il Vescovo ha incontrato i religiosi della diocesi che sono convenuti numerosi presso l’auditorium San Barnaba. La mattinata ha offerto momenti di scambio e di dono da parte dei vari relatori ed è emerso un volto bello della vita consacrata che, pur nella povertĂ che caratterizza la storia di ogni uomo, brilla della luce e dello splendore del dono di una chiamata che viene dall’alto, da un incontro con Colui che ci ha amato per primo. Questo è stato affermato da parte di Agnese Berselli, padre Gildo Bandolini e suor Cecilia Signorotto responsabili diocesani degli organismi preposti alla vita consacrata. Nella diocesi di Brescia sono presenti 1600 religiose appartenenti a 58 diverse congregazioni, inoltre ci sono sette monasteri di clausura e 15 istituti secolari, i religiosi sono 258 appartenenti a 19 istituti. Ogni famiglia religiosa è espressione di un carisma specifico attraverso il quale realizza il proprio servizio pastorale ed esprime la ricchezza dei doni di Dio, segno di comunione, offrendo alla realtĂ nella quale si trova ad operare un servizio prezioso con caratteristiche e sfaccettature diverse che toccano qualsiasi bisogno dell’uomo e costituiscono un

ÂŽ ƒÂ?‰‡Ž‘ ƒ……‘Ž–‘ ° …ƒ’ƒ…‡ †‹ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒ”‡ Žǯ—‘Â?‘ǥ “—ƒŽ•‹ƒ•‹ —‘Â?‘ ‡† ° …ƒ’ƒ…‡ †‹ Â?‡––‡”‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ ˜‹˜‘Â?‘ Žƒ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ grande mosaico armonioso. L’impegno e il desiderio, di questi uomini e donne di Dio, sono quelli di essere parte viva della Chiesa locale, testimoniando in modo sempre piĂš credibile che la vita consacrata deve essere memoria vivente del modo di esistere e di operare di Ge-

sĂš Cristo. Il vescovo Luciano, dopo l’ascolto, apre il suo intervento con un “grazieâ€?, sottolineando che i consacrati sono davvero un dono, una realtĂ ben visibile con la quale il mondo si misura. Poi, prendendo spunto dalla lettera agli Ebrei, sottolinea la grandezza alla quale siamo chiamati come credenti, come battezzati, come consacrati e cioè a farci dono, come ha fatto Cristo stesso, per portare il mondo a perfezione. Il Vangelo accolto è capace di trasformare l’uomo, qualsiasi uomo ed è capace anche di mettere insieme persone che pur nella diversitĂ sanno vivere la comunione, rinunciando ai successi personali. Proprio per questo la presenza dei consacrati – ha detto ancora il vescovo Luciano – è preziosa anche per la pastorale della nostra diocesi che vuole rendere possibile il fiorire della vita in tutte le sue realtĂ in modo nuovo cioè secondo lo stile delle “Beatitudini evangelicheâ€?, per creare delle unitĂ pastorali che siano costruite non semplicemente su delle indicazioni territoriali, ma sulla comunione che è lo scopo ultimo di questo cammino. Il Vescovo ha concluso il suo intervento con la sottolineatura di un aspetto che gli sta particolarmente a cuore: la cura della vita femminile e con un augurio: quello di costruire comunitĂ che si aprano all’Infinito.

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ƒŽ Í™Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ ƒÂ?†‹ ƒ’‡”–‹ ’‡” ‰Ž‹ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹ Lo scorso 17 settembre si è aperto ufďŹ cialmente il terzo bando per l’assegnazione dei posti letto che la Congrega della CaritĂ Apostolica e la Fondazione Alessandro Cottinelli riservano agli studenti universitari che frequentano le facoltĂ e le accademie bresciane: si tratta di 19 appartamenti nuovi ed ammobiliati, situati a due passi dalle sedi di Economia e di Giurisprudenza. Sul sito internet www.congrega.

it è pubblicata la procedura per l’assegnazione degli ultimissimi posti che restano a disposizione: con i rinnovi degli inquilini e le assegnazioni del primo e del secondo bando, infatti, le possibilitĂ di accedere alle due residenze sono andate quasi esaurite. Restano, tuttavia, ancora due opportunitĂ : per fare domanda c’è tempo ďŹ no a sabato 6 ottobre 2012, quando l’anno accademico sarĂ ormai alle porte.

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ella sede di via Pulusella 10 – nel cuore dello storico quartiere del Carmine a Brescia – l’associazione Piccoli Passi Onlus, grazie al supporto della Congrega della CaritĂ Apostolica, a partire da settembre mette a disposizione dei bambini e delle famiglie un rinnovato ed ampio spazio esterno di gioco e socializzazione. Piccoli Passi è un’iniziativa di mutuo aiuto che da quasi 15 anni coinvolge e valorizza le risorse delle famiglie con bimbi da zero a sei anni: è un luogo di incontro, crescita, svago e riflessione, per condividere – in spirito di gratuità – l’esperienza educativa con altri genitori ed aiutare i figli a crescere in contesti aperti ed accoglienti. Si tratta di un progetto ideato nel 1998 dalla Caritas diocesana di Brescia e dalla S. Vincenzo, ispirato dal desiderio di offrire un segno di at-

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tura, religione, condizione economica e si sono sviluppate forme di aiuto reciproco e scambi arricchenti. Questo spazio semplice – il primo “Tempo famiglieâ€? sorto a Brescia – col tempo è diventato un luogo di accoglienza e di incontro e ha contribuito a creare una rete di rapporti fra le persone, che diventano fonte di sostegno, occasioni di approfondimento del pensiero, mezzo per crescere insieme anche come genitori. Piccoli Passi, infatti, non è stato pensato solo per far trascorrere momenti di gioco ai bambini e permettere alle mamme di fare quattro chiacchiere: gli obiettivi principali sono quelli di mettere in comune l’esperienza educativa in un clima di convivenza costruttiva, dove le diversitĂ sono fattore di crescita, e di sostenere le situazioni familiari che presentano difficoltĂ , dando accoglienza a quei sentimenti dolorosi che a volte accompagnano l’espe-

rienza della maternitĂ , ma che poche donne si sentono di esprimere. Lo spazio è frequentato in prevalenza da donne italiane: alcune di esse casalinghe, altre in cerca di lavoro, ma pure professioniste, insegnanti, avvocati, commercialisti. Tra le donne straniere prevalgono le casalinghe, mentre la provenienza geografica è molto varia: Africa, Europa dell’Est, Asia, America latina. Piccoli Passi è frequentato giornalmente da una ventina di bambini e dai loro accompagnatori, che sono per lo piĂš le mamme, le nonne, le baby sitter e, qualche volta, anche i papĂ . Sono presenti a tempo parziale due operatori che sono coadiuvati da un gruppo di volontarie, alcune delle quali sono mamme che in passato hanno frequentato il centro. Piccoli Passi è aperto dal lunedĂŹ al venerdĂŹ, per un totale di 27 ore settimanali, e funziona lungo tutto l’arco dell’anno (030/3775454).


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uest’anno è il 25° anniversario degli appuntamenti culturali proposti dall’Associazione amici della scuola diocesana di musica Santa Cecilia. Ne parliamo con il maestro Tullio Stefani, direttore artistico dell’associazione. Ormai le vostre iniziative sono un punto di riferimento nell’ambito della musica sacra in cittĂ e provincia. Un celebre compositore si attaglia perfettamente a questa letteratura Gerolamo Frescobaldi; in un suo pezzo per organo ha scritto alla fine: con gran fadiga si giunge al fine. Siamo esattamente in linea con questa situazione. Con gran fadiga andiamo avanti perchĂŠ siamo in condizioni difficili, anche perchĂŠ gli enti pubblici nei confronti della cultura sono latitanti. Comunque anche per quest’anno ce l’abbiamo fatta ad allestire questa iniziativa legata a quattro strumenti importantissimi della

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‹—•‡’’‡ ‡ ƒÂ? ƒ”Ž‘ citta: i quattro organi antegnatani su cui si svolge il festival, con delle letterature pochissimo frequentate che sono adatte a questi organi barocchi del ‘600 lombardo. Sono custoditi in Duomo Vecchio, nella chiesa di San Giuseppe, nella chiesa di S. Maria del Carmine e nella chiesa di San Carlo... SĂŹ, giusto. Quello in Duomo Vecchio è stato ripreso dai Sarassi ed è un organo ormai ottocentesco, anche se la parte antica è legata agli Antegnati. La rassegna si è aperta il 17 settembre. Come proseguirĂ ?

Continua nei prossimi tre lunedĂŹ. Il 24 in Santa Maria del Carmine con Christopher Stembridge, l’1 ottobre nella chiesa di San Carlo con l’organista Francesco Tasini e chiude lunedĂŹ 8 ottobre in Duomo Vecchio Giampietro Rosato. Promuovete Itinerari organistici e Incontri con la musica. SĂŹ, sono distribuiti sul territorio della diocesi. Quest’anno abbiamo dovuto ridurli per i motivi che ho spiegato prima. Si scelgono organi importanti, magari recentemente restaurati o in situazioni architettoniche importanti, in paesi magari mai attraversate da queste iniziative. Con Incontri con la musica invece ci siamo fatti stimolare dal 150° della nascita di Debussy con un concerto il 21 novembre e il 150° della nascita di Canossi che i bresciani non conoscono bene nelle sue frequentazioni musicali. Grazie alle ricerche di Mariella Sala, bibliotecaria del Conservatorio di Brescia e dell’archivio del Se-

minario abbiamo trovato sei autori contemporanei di Canossi che hanno scritto musiche su sue poesie. Il 27 settembre nell’aula magna della Scuola in via Bollani 20 avremo un concerto in cui verranno eseguite queste composizioni. Sono situazioni in cui facciamo delle musiche che non sono nĂŠ pianistiche nĂŠ organistiche, ma in genere cameristiche legate a vari titoli e ricorrenze. La musica organistica è poco diffusa. PerchĂŠ difficlie o perchĂŠ ci sono pochi esecutori? Gli esecutori ci sono. Il problema è che sono musiche, senza dubbio, non da stadio. Sono musiche molto ricercate, da ĂŠlite, da nicchia. Poi nella collocazione naturale erano da liturgia. Oggi la liturgia corre su parametri senza dubbio nĂŠ barocchi, nĂŠ romantici. La musica scritta nei secoli a scopo liturgico non trova piĂš luogo, se non nelle liturgie luterane e in culture diverse dalla nostra. Riportare in vita sia gli strumenti con

la loro destinazione che la letteratura, ci è parso importante. Le situazioni per ascoltare questa musica quindi sono diminuite negli anni... Specialmente le frequentazioni quotidiane che erano quelle della liturgia. Cosa pensa dell’accompagnamento con altri strumenti che si sente durante le celebrazioni? Se è musica buona e ben fatta va benessimo. Il problema è che raramente si trova musica buona, ben suonata e ben fatta. Il campo del dilettantismo non innalza la qualitĂ .

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“Padernello a tavolaâ€?, di domenica 23 settenbre, è una cena “itineranteâ€? dove gli ospiti degusteranno il menĂš spostandosi, di piatto in piatto, nei tre ristoranti di Padernello: Cascina la Bianca, Aquila Rossa e Locanda del Vegnot. Cena itinerante a numero chiuso previo acquisto cartella menĂš, il cui ricavato della serata sarĂ devoluto alla Fondazione per il restauro del Castello, in modo particolare per il restauro degli intonaci e degli apparati decorativi del grande

L’associazione musicale Arteviva propone per venerdĂŹ 28 settembre due appuntamenti. Alle 20.30 nella sala capitolare del convento di San Francesco il teologo Antonio Maria Sicari ricorderĂ la figura di Maria Baxiu con la presentazione del libro di Maria Sgarbossa “Maria Baxiu - Donna del dialogo giudaico-cristianoâ€?. Alle 21.15 nella chiesa di San Francesco sarĂ eseguito il concerto “Messa da requiemâ€?, sempre in memoria di Maria Baxiu.

Salone da ballo: la Sala d’Oro. La cena con obbligo di acquisto preventivo di una cartella menĂš con tagliandi staccabili, a 27 euro è a numero chiuso e prevede: aperitivo, antipasto, primi, secondo, formaggio, caffè e distillato (per una sola persona, ďŹ no a 12 anni 15 euro). La Cena itinerante inizierĂ , in base alla numerazione della cartella menĂš, alle 19, alle 19.45 o alle 20.30. Per info: Fondazione Castello di Padernello, 030 9408766 o info@castellodipadernello.it

Chiude gli appuntamenti culturali proposti da “Emporium upâ€? (negozio di articoli per la tavola e la cucina in via Duca degli Abruzzi a Brescia), l’aperitivo letterario di giovedĂŹ 27 alle 18.30 con Mauro Toninelli che presenterĂ il suo “PerchĂŠ ci vuole Cuore - Scuola e futuro. Promessa per il mondoâ€?. Un libro che non ha i toni dell’analisi, ma di una pacata, leggibilissima e gradevole riflessione; ci prende per mano e conduce al passato, a radici nobili e ci proietta verso l’avvenire.

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abato, passeggiando per il centro di Brescia, potreste facilmente incontrare soprani e tenori che intonano arie famose, o imbattervi in vere e proprie serenate: nessun timore, sarĂ l’effetto della prima edizione della Festa dell’opera organizzata dalla Fondazione Teatro Grande, che il 22 settembre invaderĂ la cittĂ con suoni, colori e percorsi dedicati al melodramma, portando nelle strade la magia del genere musicale che ha fatto la storia del nostro Paese. Per un’intera giornata, dal mattino alla mezzanotte, dentro, ma soprattutto fuori dal Teatro Grande, si susseguiranno una numerosissima serie di appuntamenti, in parte annunciati, in parte a sorpresa, che si pongono come obiettivo quello di rafforzare l’interesse del pubblico abituale in un modo, e nuovo stimolare l’interesse dei piĂš giovani e di chi non si è ancora avvicinato all’opera. Giovani protagonisti sin dal primo appuntamento, alle ore 11 nel ridotto del teatro, con il concerto “Di-vino cantarâ€?, recital lirico con giovani e talentuosi cantanti d’opera. Sempre nel salone ridotto, alle 17.30 il maestro Andrea Battistoni, Umberto Fanni e i “Pazzi per l’operaâ€? dialogheranno sul tema “Non è musica per vecchiâ€?; conclude gli eventi in teatro il gran galĂ d’arie, duetti e quartetti curato dal critico Andrea Merli alle ore 20.30. “Teatroâ€?, è il caso di dirlo, degli eventi, saranno soprattutto le vie e le piazze cittadine: dalle 15 alle 17 Fabio Larovere condurrĂ le “passeggiate

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stagione d’opera del Teatro Grande, mentre alle 19.30 al ristorante Oh! Ficomaeco sarĂ allestito l’Opera djset, a cura del dj e produttore Painè Cuadrelli che campionerĂ sonoritĂ elettroniche e arie d’opera. La festa non coinvolgerĂ soltanto il centro storico, ma si estenderĂ anche alla periferia grazie alla partecipazione di sei corpi bandistici della Provincia che oltre ad esibirsi, in contemporanea, dalle ore 20 alle 20.30, in piazza Sant’Alessandro, in via Odorici, in piazza del Mercato ed in piazza Tebaldo Brusato porteranno la loro musica anche a San Polo, al Villaggio Sereno, al Quartiere Casazza e nel piazzale della Stazione, per poi confluire in una street parade che dalle ore 21.45 percorrerĂ le vie del

centro, fino a raggiungere, alle 22.30, piazza della Loggia, dove avrĂ luogo il “combo reunionâ€? conclusivo che proporrĂ i piĂš celebri brani d’opera. Tutti gli eventi sono a partecipazione gratuita; per il programma completo www.teatrogrande.it.

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4XDQGR OD OHWWHUDWXUD LQFRQWUD LO WHDWUR Riparte regolare come sempre l’iniziativa “Letteratura e teatroâ€?, ciclo di conferenze arrivate alla 7ÂŞ edizione e promosse dalla FacoltĂ di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’UniversitĂ cattolica di Brescia in collaborazione con il Ctb. A partire da giovedĂŹ 25 ottobre ďŹ no a metĂ dicembre nell’aula magna Tovini, attori e studiosi accompagneranno il pubblico alla scoperta delle opere di otto autori che andranno in scena

nella stagione di prosa 2012/2013. Al centro degli incontri ci saranno non solo drammaturghi del panorama internazionale come Eschilo, Heinrich von Kleist, Oscar Wilde (nella foto), Thomas Bernhard, Tennesse Williams e il giovane autore argentino Rafael Spregelburd, ma anche un poeta amato come Jacques PrĂŠvert e un grande narratore come Dostoevskij. GiovedĂŹ 25 ottobre Luca Micheletti interverrĂ su “Le folli stagioniâ€? di

Jacques PrĂŠvert. Maria Pia Piattoni affronterĂ mercoledĂŹ 31 ottobre “Oresteaâ€? di Eschilo. GiovedĂŹ 8 novembre Franco Branciaroli interverrĂ su “Il teatranteâ€? di Thomas Bernhard. Ăˆ invece del 15 novembre l’intervento di Francesco Rognoni su “Un marito idealeâ€? di Oscar Wilde. Serena vitale la voce che parlerĂ invece de “I fratelli Karamazovâ€? di FĂŤdor Dostoevskij. Cesare Lievi il 29 novembre “Il principe di Homburgâ€?

di Heinrich von Kleist. Dante Liano, il 6 dicembre, parlerĂ de “La modestiaâ€? di Rafael Spregelburd e chiude Franco Lonati con “Un tram che si chiama desiderioâ€? di Williams. Gli incontri rientrano tra le iniziative di formazione e aggiornamento dei docenti realizzate dall’UniversitĂ . Per gli studenti sono iniziative che danno luogo a crediti formativi. Info: bs.unicatt.it/letteraturaeletterature oppure ctbteatrostabile.it

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l’impegno assunto e non potrĂ essere presente. La fondazione Oprandi di Lovere, che da anni organizza la manifestazione con grande riscontro di pubblico e di critica ha quindi deciso di invitare a rivestire il ruolo di presidente della giuria un attore di grandissima bravura e professionalitĂ . SarĂ quindi Orlando il 15° presidente del concorso – oltre al presidente onorario Bruno Bozzetto – che porterĂ avanti il lavoro svolto nelle scorse edizioni da altri grandi

attori e registi come Pupi Avati, Lina WertmĂźller, Luigi Lo Cascio, Ambra Angiolini, Neri Marcorè, Enzo Iacchetti e tanti altri ancora. La serata “clouâ€? del 29 settembre – quella della premiazione – nel contesto del “gran galaâ€? presso il teatro Crystal di Lovere. L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare i giovani registi, promuovere e divulgare il cortometraggio in veste di opera cinematografica di qualitĂ , creare un archivio per conservare tutte le opere pervenute in tre lustri. (e.g.)

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e cantine della Franciacorta danno il benvenuto all’autunno con un weekend di degustazioni, e non solo, dedicato agli appassionati e ai turisti curiosi. Il 29 e il 30 settembre, infatti, apriranno le porte agli eno-turisti con l’obiettivo comune di condurli alla scoperta di una delle migliori espressioni del made in Italy: il Franciacorta. Sarà possibile apprezzare, quindi, anche gli angoli piÚ affascinanti della Franciacorta, della sua storia e delle tradizioni piÚ antiche attraverso percorsi che non siano solamente enologici. Per un originale weekend fuori porta le cantine del territorio daranno vita ad un evento ricco di molteplici iniziative, pensate per soddisfare i gusti e i palati piÚ diversi. Il Franciacorta e i sapori, questo sarà il filo conduttore del Festival in Cantina 2012. Molte saranno le aziende che organizzeranno visite con degustazione delle differenti tipologie di Franciacorta prodotte, in abbinamento ai piatti e ai prodotti tipici del territorio, ma non solo, che meglio vi si accompagnano. Il Franciacorta e l’arte: persino gli amanti dell’arte troveranno in Franciacorta motivi di interesse. Singolari dimostrazioni di come i produttori amino spesso legare l’arte del vino alle arti in genere. Il Franciacorta e la musica: un’attenzione particolare sarà dedicata anche alla musica: saranno diver-

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un coinvolgimento multisensoriale, con spazi e divertimento dedicati anche ai piÚ piccoli. La prenotazione della visita è obbligatoria ed è da effettuarsi direttamente contattando le cantine. Le cantine saranno aperte, salvo diverse indicazioni, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19. Chi vorrà potrà muoversi seguendo gli itinerari della Strada del Franciacorta che, oltre ad annoverare le migliori strutture ricettive, i negozi ed i ristoranti del territorio, offre suggerimenti per muoversi in automobile, in bicicletta o a piedi www.stradadelfranciacorta.it. Tutte le informazioni sulle aziende partecipanti sono disponibili anche sul sito festivalfranciacorta.it

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$ODGLQ LO PXVLFDO LQ VFHQD A volte ritornano. Il successo aveva baciato la prima di una nuova giovane compagnia “DreaMusicalâ€? nata a ďŹ anco dell’oratorio di Nave da un gruppo di giovani che del teatro e soprattutto del musical hanno fatto un ďŹ lo comune. Una delle tante compagnie che nascono nella provincia bresciana. Ma questa si segnala perchè il debutto, a giugno, ha registrato il tutto esaurito in una sala che ha circa 400 posti. Visto il successo alla prima,

ecco la replica di “Aladin - Il musicalâ€? in programma per venerdĂŹ 21 settembre alle 21 nella Sala della comunitĂ San Costanzo di Nave. Lo spettacolo è quello, per capirsi, interpretato da Manuel Frattini e da Roberto Ciufoli con le musiche di Stefano D’Orazio. I giovani attori non possono competere con i professionisti, ma la passione può modellare meglio ciò che nel loro piccolo riescono a fare. L’entusiasmo di DreaMusical li ha portati giĂ

a parlare sulla loro pagina ufďŹ ciale di tournèe. GiĂ calendarizzata una nuova data: 13 ottobre al Villaggio Prealpino all’interno del festival “Un musical per piacereâ€?. Chiara la loro caratterizzazione e il loro riferimento teatrale al musical italiano che da “Pinocchioâ€? dei Pooh realizzato dalla Compagnia della Rancia in poi ha spopolato e che in Frattini ha trovato il suo interprete naturale... e qualcuno sussurra che possa essere in sala tra il pubblico...


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Paese in occasione della Biennale di Venezia del 1964, rappresenta un nuovo modo di fare arte, che si allontana pian piano dalla tradizione culturale americana di quegli anni, che aveva visto il successo dell’informale di Pollock, di artisti quali Rauschenberg o Jasper Johns, che trae ispirazione da un vasto repertorio di immagini legate ai rotocalchi, al cinema, ai manifesti pubblicitari, alla televisione, al mondo dei mass-media in genere. Sono gli anni della Milano del

boom economico, durante i quali i piĂš banali oggetti di consumo vengono presentati come arte e come sfida alla tradizione estetica, con l’obiettivo di mettere in luce gli aspetti massificanti della societĂ capitalistica, che ha sostituito gli elementi della natura con le icone della sua cultura. Primo italiano a cogliere il senso della pop art è Schifano, che realizza lavori dedicati ai marchi pubblicitari Esso e Coca Cola, per arrivare ad una sapienza costruttiva legata ad un

astrattismo che vede protagoniste opere con riferimenti alla natura e ai grandi artisti del passato. Altra figura di rilievo è senza dubbio Mimmo Rotella: famosi i suoi decollage, nei quali l’icona della bellezza Marilyn Monroe (nella foto), viene riprodotta come un unicum, attraverso un gesto istintivo e irriproducibile che la priva della sua essenza di mito. La mostra rimarrĂ aperta fino al 6 ottobre, giovedĂŹ, venerdĂŹ e sabato dalle 15.30 alle 19.30. (l.b.)

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’occasione è stata fornita dall’apertura del progetto “Dieci anni di ...musica, cultura, didattica, editoria, volontariatoâ€? dedicato all’attivitĂ dell’associazione filarmonica “Isidoro Capitanioâ€?, banda cittadina di Brescia. Nella splendida cornice del chiostro della chiesa di San Giovanni, si è tenuta infatti, nei giorni scorsi, una tavola rotonda dedicata al tema, quanto mai delicato e attuale in questo periodo di grave incertezza economica, del rapporto tra cultura ed enti finanziatori, con particolare riguardo al ruolo giocato dalle fondazioni. All’incontro erano presenti i rappresentanti delle maggiori realtĂ bresciane operanti nel settore, da Giacomo Gnutti, presidente della fondazione della ComunitĂ bresciana a Elio Fontana per la fondazione Cariplo, da Alberta Marniga presidente di fondazione Asm ad Alber-

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diario eticoâ€? tra le esigenze che si riscontrano e la generositĂ di chi dona, all’interno di una soluzione normativa in grado di assicurare anche vantaggi fiscali. Diverse invece sono le modalitĂ di azione di fondazioni, come Asm e Cab, che hanno alle spalle enti o societĂ singoli, cosĂŹ come diversi sono i criteri con i quali i fondi vengono erogati. Da parte di fondazione Cariplo e ComunitĂ bresciana i finanziamenti vengono stanziati tramite appositi bandi nei quali si fa specifico riferimento a caratteristiche di innovazione (“soluzione strategica in questo momento di crisiâ€? l’ha definita Elio Fontana di Cariplo), in altri casi si valutano invece i singoli progetti. In ogni caso nella realtĂ bresciana si registrano numeri di tutto rispetto, sia presi come valore assoluto sia andando a valutare la “leva economicaâ€? in grado di realizzare, cioè l’importo totale dei progetti porta-

ti a termine grazie ai finanziamenti. Si parla infatti, solo per la Fondazione della comunitĂ bresciana di contributi per 2 milioni di euro, in grado di muovere 371 progetti, che in totale sono arrivati al costo di 11 milioni. Importanti i risultati messi sul tavolo, quindi, sia in ambito culturale, sia anche in altri campi come quello del sociale. Di questi tempi, un segnale di speranza.

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Al parco e ai giardini del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera viene quest’anno assegnato l’importante riconoscimento di “Parco piĂš bello d’Italia 2012â€?. La giuria dell’ormai famoso premio di parchi e giardini, giunto quest’anno alla 10ÂŞ edizione, si è infatti riunita e ha eletto il Parco del Vittoriale degli Italiani vincitore dell’edizione 2012 del concorso. Domenica 23 settembre alle 15 al Vittoriale di Gardone Riviera il presidente della Fondazione che porta il nome della casa di D’Annunzio Giordano Bruno Guerri celebrerĂ la consegna del premio con una grande festa che avrĂ come protagonisti giardini, fontane, terrazze e frutteti di questo luogo dalla bellezza inimitabile.

Il concorso è organizzato con il patrocinio del Ministero per i beni e le attivitĂ culturali, del Ministero del turismo, del Ministero dell’ambiente, e con l’adesione del Fai (Fondo ambiente italiano), e dell’Aiapp (Associazione italiana di architettura del paesaggio). Si ricorda inoltre che nella giornata del 22 e nella mattinata del 23 settembre a Gardone Riviera a Villa Alba avrĂ luogo la terza Rassegna internazionale del paesaggio e del giardino dal titolo “Turismo, agricoltura, paesaggio: la cittĂ contro la campagna, l’architettura contro la naturaâ€?; l’iscrizione alla due giorni, ricca di interventi, approfondimenti. Per informazioni: igiardinidelbenaco.it.

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ÂŽ ÍšÍ&#x; •‡––‡Â?„”‡ ƒ ƒŽƒœœ‘ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ “Il Concilio e i ragazzi. Due libri per raccontare il Concilio ai ragazziâ€? è il titolo dell’incontro promosso dalla libreria Paoline di Brescia, l’Azione cattolica e l’editrice Ave per giovedĂŹ 27 settembre alle 20.30 nel Salone Montini in Palazzo San Paolo a Brescia. PresenterĂ i libri mons. Domenico Sigalini (assistente generale dell’Azione cattolica e vescovo di Palestrina), e gli autori dei libri stessi. “Una strana caccia al tesoroâ€? è il titolo del volume di Massimo Orizio.

Tramite l’avventura di Ale, Cate e Mirko, imparare i documenti, i protagonisti e la portata del Concilio. Il libro è anche ricco di schemi che aiutano l’analisi e la memorizzazione dei documenti e degli eventi piĂš importanti del Concilio. “Anche per te!â€? di Anna Teresa Borrelli, Paolo Reineri, Claudio Di Perna. Il libro racconta in modo semplice ed efďŹ cace il Concilio Vaticano II, l’evento che 50 anni fa ha generato una nuova primavera nella vita della Chiesa.

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rande evento sabato 22 settembre al Campovolo di Reggio Emilia. 150mila biglietti messi in vendita (a 25 euro) e letteralmente bruciati, per un concertone che riveste una doppia valenza, artistica e umana, come raramente capita di riscontrare. Gli artisti italiani – 14 nomi di grande prestigio – si ritrovano uniti, come è giĂ capitato nel passato quando c’è da mettere in campo cuore e solidarietĂ . L’evento è in un certo senso la continuazione del “Concerto per l’Emiliaâ€?, che si svolse allo stadio Dall’Ara di Bologna lo scorso 25 giugno, per continuare il lavoro di raccolta fondi e di aiuto alle persone colpite dal recente tragico terremoto emiliano. Quel concerto fu fortemente voluto da Beppe Carletti dei Nomadi, aiutato in questo suo intento da Francesco Guccini. Proprio la scorsa settimana è stato consegnato l’incasso del “Concerto per l’Emiliaâ€?: il totale ammonta a 3.108.871 euro: 1.918.975 euro frutto degli sms solidali, e 1.189.896 euro come incasso diretto della manifestazione. Quest’ultima somma, in virtĂš di un accordo tra il presidente e commissario per la ricostruzione dell’Emilia, Vasco Erra-

ni, una rappresentanza degli artisti e organizzatori del concerto e la direzione dell’azienda Usl di Modena, era stato destinata a una serie di interventi riguardanti gli ospedali di Carpi e di Mirandola gravemente danneggiati dalle scosse di terremoto. Aiuti concreti quindi, “fatti, non paroleâ€?, come ebbe a dichiarare Beppe Carletti. Aiuti che forse rappresentano una goccia nell’oceano ma che sono certi e dimostrano il grande cuore della musica italiana. Per questa straordinaria replica denominata “I Love Emilia. Italia Loves Emiliaâ€? , a “convocareâ€? gli artisti ci ha pensato direttamente Luciano Ligabue, che del Campovolo è il re. Ligabue l’aveva annunciato, con una promessa: non avrebbe cantato da solo ma sul nuovo stage avrebbe chiamato altri amici musicisti e cantanti, per una serata unica, a prescindere dalla provenienza geografica di ciascuno di essi. E cosĂŹ ecco i nomi degli artisti che si esibiranno insieme a Ligabue: Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Elisa, Negramaro, Tiziano Ferro, Giorgia, Litfiba, Nomadi, Jovanotti, Zucchero, Renato Zero, Fiorella Mannoia. Assente Laura Pausini che proprio nei giorni scorsi ha annunciato la sua gravidanza, che

la terrĂ lontana dai palcoscenici per un po’. Nessun artista verrĂ pagato per la partecipazione a questo concerto e l’incasso sarĂ totalmente devoluto verso i progetti con prioritĂ che verranno indicati dalla Regione Emilia Romagna, partner di questo progetto. Grande supporto all’evento anche da parte dei media, con Sky in prima linea e un network radiofonico riunito per l’occasione in “Radio Loves Emiliaâ€? composto da Radio 105, Radio 101, Radio Bruno, Radio Capital, Radio Deejay, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio Monte Carlo, Rds, Rtl 102.5 e Virgin Radio. SolidarietĂ ma anche grande qualitĂ , per un evento che è riuscito nel difficile compito di riunire il meglio della canzone italiana, quadriplicando gli effetti (almeno 150mila spettatori contro i 40mila del Dall’Ara) del precedente concerto.

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Dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dal mese di settembre la S. Messa feriale di Radio Voce è in onda alle 6.25 dalla Casa Madre delle Ancelle della Carità di via Moretto. Celebra don Faustino Guerini.

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La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dal duomo di Santa Maria Assunta in Montichiari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

50 anni fa si apriva il Concilio Ecumenico Vaticano II che, indetto da Giovanni XXIII, venne portato a termine da Paolo VI. Un avvenimento di portata straordinaria i cui frutti stiamo raccogliendo ancora oggi e che farĂ da ďŹ lo conduttore alla prossima Settimana montiniana, promossa dal Comune e dalle parrocchie di Concesio. In Primo Piano mons. Dino Osio illustra il tema e il programma della 13ÂŞ edizione che si svolgerĂ dal

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notizia� apre con il servizio “Noi crediamo. Io credo�, l’annuale assemblea dei catechisti. A seguire: “Semplicemente grazie�, la manifestazione curata dalla Caritas diocesana andata in scena in piazza Paolo VI; “Youcom, imparare a comunicare�, la serie di laboratori che si terranno da settembre a dicembre; il talk show sui 50 anni di missione della Chiesa bresciana. La rubrica

22 al 30 settembre. Da questa settimana il commento al Vangelo festivo è a cura di don Roberto Domenighini, direttore dell’Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl.

“4 parole...â€? è con mons. Dino Osio sulla nuova edizione della Settimana montiniana. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia. tv che manderĂ in onda anche l’intervento del vescovo Monari al Consiglio pastorale diocesano “Il discernimento comunitarioâ€?.

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3DOLQVHVWL QXRYL" 3URVHFX]LRQH GHL YHFFKL Televisione, ultima frontiera: il passaggio da tecnologia analogica a tecnologia digitale in Italia è durato mesi, per non dire anni. Dalle prime avvisaglie, fino ai comunicati alla nazione, poi è stato il momento dei celebri “switch-offâ€?, con annesse spese obbligate di (nell’ordine) decoder, tv, antennista. Durante questo periodo di cambiamento il tormentone mediatico ha puntato molto sul fattore di novitĂ a 360° che avrebbe caratterizzato un “nuovo modo di guardare la tvâ€?: piĂš scelta grazie al maggior numero di canali, piĂš versatilitĂ grazie alle repliche dei programmi, piĂš qualitĂ

video grazie alla tecnologia digitale. Era la rivoluzione della tv, la soluzione a tutti i problemi. Il popolo del piccolo schermo ha risposto compatto, refrattario o entusiasta che fosse, ciò non importa, dato che il cambiamento era un passaggio obbligato, come del resto ogni aspetto della vita pubblica in Italia. Gli spettatori insomma hanno dato la loro costosa fiducia alla tv. Ma la tv sta dimostrando di meritarsela? Con questa settimana è ufficialmente iniziata la nuova stagione autunnale di Rai, Mediaset e La7. Qualcuno se n’è accorto? Non dell’inizio della stagione, ma dell’inizio della “nuo-

vaâ€? stagione‌ La pausa estiva non è servita a molto, visto che la maggior parte dei programmi è ripartita da dove si era fermata, con le stesse scenografie e gli stessi personaggi. Anche alle scuole elementari si cambia classe ogni anno. Ma la crisi economica in questi casi è un nobile scudo dietro al quale nascondersi. Se vale il postulato per il quale bisogna cambiare tutto per non cambiare niente, allora in tv vale anche il contrario? Non cambiare niente per cambiare tutto? No. La storia ci insegna che le generazioni cambiano, agli anziani si susseguono i giovani. In tv invece vediamo le stesse facce

da 30 anni, quando va bene. E qui non si tratta della regola secondo la quale “la squadra che vince non si cambiaâ€?. Innanzitutto perchĂŠ la squadra sta perdendo, da anni, inesorabilmente, schiacciata dalle tv satellitari e da internet. E se anche vincesse sarebbe utile cercare di crescere, implementare, trovare nuovi volti, ideare nuovi programmi. Mancano i soldi? Cominciamo a risparmiarli eliminando i dinosauri dello spettacolo, gente che solo per il fatto di avere un nome pretende cachet a sei cifre. E invece anche la tv, come del resto l’odierna societĂ italiana, è malata di “andreottismoâ€?: chi si è seduto ai co-

mandi ha messo le radici, e le difende con le unghie. Un circolo vizioso, complice il pubblico che si sottopone con amorevole masochismo alla livella mediatica. La tv non offre nulla di piĂš, perchĂŠ gli spettatori non chiedono nulla di piĂš, perchĂŠ la tv non offre nulla di piÚ‌ Un esempio su tutti: il 10 agosto scorso a causa di un errore tecnico Canale 5 ha rimesso in onda la puntata di “Velineâ€? andata in onda il giorno prima, 9 agosto. Non solo nessuno se n’è accorto, ma la replica ha addirittura ottenuto ascolti piĂš alti. Ăˆ proprio vero che chi cerca trova, anzi, chi non cerca nulla trova anche peggio.


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i è sciolta la coppia di “Cinico tvâ€?, il duo CiprĂŹ-Maresco che alla fine degli anni Ottanta inventò per Raitre una televisione in bianco e nero, carica di disturbante follia. Dopo la rottura del sodalizio con Franco Maresco, Daniele CiprĂŹ ha lavorato da ottimo direttore della fotografia con registi del calibro di Marco Bellocchio; e al Festival di Venezia ha raccolto applausi con la regia di â€œĂˆ stato il figlioâ€?, nel quale l’estetica “trashâ€? di quella serie televisiva – personaggi deragliati in una periferia di surreale desolazione – torna in una forma depurata e forse avvicinabile da una platea piĂš ampia. In una versione anche satura di colore, e riscaldata da un’anima operistica: perchĂŠ si tratta di un melodramma buffo, che ribalta nel grottesco il racconto di una tragedia familiare. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Roberto Alajmo edito da Mondadori, infila in ogni scena quell’umanitĂ dall’aria stranita che era il marchio di fabbrica di CiprĂŹ e Maresco. A partire da Busu (Alfredo Castro), il personaggio che all’inizio, in un ufficio postale di Palermo, passa il tempo guardando i numeri scorrere sul tabellone luminoso. Busu intrat-

tiene i clienti raccontando storie mai a lieto fine, come quella dei Ciraulo e della strana sorte toccata al capofamiglia Nicola: un grandioso Toni Servillo, che porta sulle spalle il film assimilando la psicologia e l’aspetto fisico di un ometto dalle vedute anguste, improvvisamente colpito da una sorte troppo piĂš grande di lui. Nicola campa a fatica raccogliendo e rivendendo rottami di ferro. Ha un figlio che non stima, Tancredi (Fabrizio Falco), e una giovane figlia, Serenella. Incappata in un regolamento di conti mafioso, la ragazzina viene uccisa. Alla disperazione subentra presto una nuova forma di speranza, legata all’ingente risarcimento che lo Stato assicura ai parenti delle vittime di mafia. L’arrivo dei soldi, dato per imminente, galvanizza i Ciraulo. Ma la lentezza della burocrazia ritarda il rimborso, mentre il protagonista s’indebita sempre di piĂš con i commercianti del quartiere e con un cerimonioso strozzino “della porta accantoâ€?. Alla fine i soldi compaiono davvero. Non portano però la soluzione dei problemi ma aprono la strada a una nuova, assurda tragedia verso la quale il nucleo famigliare si incammina compatto: “Una fami-

glia – ha spiegato il regista – governata dalle leggi arcaiche dello stare insieme e, nonostante questo elemento ancestrale, con gli smarrimenti che viviamo in una società in cui i comportamenti sono dettati da un alienante consumismo�. Un gruppo nel quale si delineano caratteri a tutto tondo, prima fra tutti l’implacabile nonna Rosa di Aurora Quattrocchi. Immerso negli spazi stranianti di una periferia palermitana ricostruita in Puglia, tra file di palazzoni anonimi, interni e vicoli angusti, navi arrugginite alla deriva sulla costa. Una messinscena antirealistica, con improvvise derive oniriche e qualche compiacimento stilistico di troppo, cui fa da contrappunto la fisicità del protagonista: che sembra uscito dal repertorio della vecchia commedia all’italiana

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I pensionati italiani pagano “mediamente circa 1.500 euro all’anno tra tasse e tariffe. E come se non bastasse è in arrivo una nuova stangata che peserĂ ulteriormente sui redditi da pensione con l’aumento delle addizionali Irpef regionali e comunali, l’introduzione di nuove tasse come l’Imu e la continua crescita dei costi energetici. Ăˆ quanto emerge da un’analisi dello Spi-Cgil, riportata dal redattoresociale.it sul peso complessivo del prelievo fiscale e

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delle principali tariffe sulle pensioni. A gravare, spiega il sindacato, è “in particolare il prelievo fiscale locale, che si aggiunge a quello nazionale. L’addizionale regionale Irpef è, infatti, passata dallo 0,9% al 2,3% nelle regioni con deficit sanitario mentre l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef è stata portata nella maggior parte dei Comuni italiani al valore massimo dello 0,8%. Sui redditi da pensione pesa inoltre l’Imu, che interessa circa 9 milioni di pensionati e per la quale si sborsano

mediamente 200-300 euro all’annoâ€?. Secondo l’analisi del sindacato, inoltre, “nel 2013 è prevista la nuova tassa comunale sulla raccolta dei rifiuti (Tares) che sostituirĂ le due precedenti imposte (Tarsu e Tia) con un conseguente aumento del prelievo che potrebbe arrivare fino a 30 euro a famigliaâ€?. Per i pensionati l’insieme della fiscalitĂ locale avrĂ complessivamente “un peso aggiuntivo di circa 700-800 euro all’anno, ovvero piĂš di una mensilitĂ di pensione media nettaâ€?.

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entre continuano le difficoltĂ nel mercato del lavoro negli ultimi giorni sono arrivate due notizie positive, una di natura finanziaria, l’altra dall’economia reale. Si tratta del calo dei tassi di interesse pagati dal debitore Tesoro italiano che si propagano ai tassi di interesse pagati dalle imprese; inoltre a luglio la bilancia commerciale è tornata ad essere positiva. Nella prima notizia il merito è frutto del lavoro dei due Mario, Monti e Draghi. Il governo italiano sta lavorando per il risanamento dei conti pubblici e la Banca centrale europea cerca, con il consenso degli Stati, di attuare una politica monetaria espansiva. Senza entrare nei tecnicismi, gli investitori stanno credendo all’impegno, assunto da Mario Draghi, di intervenire per stabilizzare i tassi di interesse pagati dagli Stati in difficoltĂ . Un impegno che riguarda i titoli con vita residua fino a tre anni che può trasmettersi a tutte le scadenze. In sostanza gli Stati in difficoltĂ guadagnano tre anni di tempo per tentare di risolvere i problemi attuali. Gli effetti si sono giĂ visti nella discesa dei rendimenti. Confrontando i rendimenti odierni con quelli del 9 novembre 2011 (il picco massimo finora raggiunto nel nuovo mil-

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c) titoli con scadenza a cinque anni 3,87% (7,65%); d) titoli con scadenza 10 anni 5,08% (7,49%). Se i tassi si stabilizzano su questi importi il bilancio dello Stato migliorerĂ senza bisogno di ulteriori manovre fiscali a meno che, per scelleratezza, non riparta la spesa pubblica. PiĂš positivi sono i dati della bilancia commerciale aggiornati a fine luglio. Nei primi sette mesi dell’anno il saldo commerciale è positivo e raggiunge i 4,4 miliardi di euro. Ăˆ la prima volta che accade dall’inizio del nuovo millennio. Da Paese che viveva al di sopra delle pro-

prie possibilitĂ consumando piĂš di quanto produceva siamo diventati un Paese che produce piĂš di quanto consuma. Anche questa volta l’economia reale è diventata virtuosa prima del previsto e senza alcun aiuto pubblico. Nei primi sette mesi in volume le esportazioni sono risultate stabili, in diminuzione dello 0,3%, mentre le importazioni sono calate. Le nostre imprese italiane, insomma, sono riuscite a vendere nel mondo senza sacrificare i margini in un contesto difficile di rallentamento dell’economia globale.

Impresa sociale e investimenti “Innovazione su misura. Fare di piĂš con menoâ€?: è questa la sfida lanciata all’imprenditoria sociale riunita a Riva del Garda nei giorni scorsi per il 10° workshop sull’impresa sociale di Iris Network. In tempi di risorse in forte calo l’unica scelta possibile è quella di reagire, innovare, rompere con il passato, cercando strade alternative. Lo dimostrano alcune delle esperienze protagoniste delle giornate gardesane, dove le parole chiave sono “welfare

condivisoâ€?, “inclusione e riusoâ€?, “servizi di prossimitĂ â€?. I dati dell’ultimo rapporto Iris network sull’impresa sociale raccontano di una scarsa propensione all’investimento e all’innovazione: solo il 45% delle imprese sociali decide di investire e, di queste, il 40% non supera i 10mila euro l’anno dedicati a questo scopo. Le risorse da investire, poi, nel 65% dei casi provengono da autofinanziamento. Sul fronte dell’innovazione, solo un terzo delle impre-

se nel 2010 ha fatto qualche passo in avanti e, tra queste, la maggior parte (19%) si è concentrata sull’incremento dell’efficienza della produzione e dell’organizzazione interna. “In questo periodo difficile è necessario cercare nuove idee, perseguire l’innovazione senza però togliere attenzione a quello che giĂ c’è e che va consolidatoâ€? sottolinea Giuseppe Guerini (nella foto), presidente di FedersolidarietĂ / Confcooperative.

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inferiore a quella rilevata sia in Lombardia (+ 4,9%) che in Italia (+ 4,2%), mentre l’andamento negativo delle importazioni è piĂš marcato rispetto a a quello sia nazionale (- 5,8%) che regionale (- 10,2%). Le esportazioni si sono attestate a ďŹ ne giugno a 6.916 milioni di euro e le importazioni a 3.716 milioni, con un saldo positivo di 3.200 milioni di euro. L’aumento delle esportazioni non è generalizzato, ma riguarda solo alcuni settori nei confronti dei

quali la domanda estera ha avuti inussi diversi nei primi sei mesi di quest’anno. I comparti piĂš dinamici sono: prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca; prodotti delle attivitĂ di trattamento dei riďŹ uti; prodotti delle miniere e delle cave; metalli e prodotti in metallo. Per quanto riguarda la destinazione geograďŹ ca, i mercati che hanno dato il maggior contributo alla tenuta delle esportazioni bresciane risultano l’Africa, gli Stati Uniti, l’India e il Brasile. La tenuta delle

esportazioni a fronte di un calo delle importazioni ha contribuito a migliorare il saldo commerciale con l’estero della nostra provincia, che da 2.420milioni di euro del primo semestre 2011 è passato a 3.200 milioni di euro nello stesso periodo di quest’anno, con un incremento del 32,2 per cento. Questi, in sintesi, i risultati piĂš signiďŹ cativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi Aib sui dati Istat del commercio internazionale.

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RELAZIONI ESTERNE E COMUNICAZIONE LGH - PARISI FERRANDI:ERETICI

a Fondazione Poliambulanza ha presentato lo scorso 14 settembre alla cittĂ , per la prima volta il proprio bilancio sociale. Si tratta di uno strumento con cui la Fondazione intende far conoscere il valore creato con le proprie attivitĂ a favore dei pazienti, dei dipendenti e collaboratori, degli studenti, del mondo scientifico, dei fornitori e dell’ambiente (definiti come i “portatori di interesseâ€?), con l’obiettivo di dare visibilitĂ , ma soprattutto trasparenza al proprio operato. Il bilancio sociale presentato è frutto di un lavoro interno alla Fondazione Poliambulanza e presenta dati relativi ai ricoveri e alle prestazioni ambulatoriali, dati economici e patrimoniali, dati della Regione Lombardia e dell’Asl di Brescia, in alcuni casi anche con il confronto dei dati forniti Agenzia nazionale servizi sanitari regionali (Agenas). Nel 2011 sono stati circa 33mila i pazienti ricoverati in Fondazione Poliambulanza (il 48% per interventi chirurgici). Nelle 15 sale operatorie delle due strutture (Poliambulanza e S.Orsola) sono stati eseguiti 19.145 interventi (+3% rispetto al 2010). Circa un terzo dei pazienti ricoverati proviene dal Pronto soccorso, ma con reparti in cui la percentuale

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tale). Nel 2011 il valore economico generato da Fondazione Poliambulanza è stato di 162,8 milioni di euro, in crescita di 5,1 milioni rispetto all’anno precedente. Questo valore include anche 3,1 milioni di euro di prestazioni non rimborsate perchĂŠ eseguite oltre il budget definito (l’equivalente di circa 1000 ricoveri). Dal 2005 al 2011 il valore delle prestazioni non rimborsate perchĂŠ oltre al budget è stato di oltre 23 milioni di euro. Nelle pagine del bilancio sociale sono contenute anche le voci relative agli investinmenti di Poliambulan-

za. Nel triennio 2009/2011 la Fondazione Poliambulanza ha effettuato investimenti “ordinari� per 16,4 milioni di euro per il rinnovamento tecnologico, delle strutture e degli impianti. Sono stati inoltre investiti 62,8 milioni euro per operazioni straordinarie (tra cui 28,6 milioni per l’acquisizione dell’Ospedale S.Orsola, 25 milioni per i nuovi servizi di Radioterapia, Medicina nucleare e Endoscopia e 7,7 milioni di euro per la prima parte della costruzione della nuova torre degenze e l’ampliamento del Pronto soccorso).

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Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ‘Â?‡ ƒ……‡†‡”‡ ƒŽŽƒ •–”—––—”ƒ La “missionâ€? dei Poliambulatori W&B di via Chiusure 58/e a Brescia nasce da alcuni fondamentali valori di riferimento. Nella struttura vengono curate le malattie, ma soprattutto le persone. L’eccellenza delle prestazioni è alla base dell’azione di Poliambulatori per il raggiungimento del benessere dell’individuo. QualitĂ tecnico-professionale (professionisti competenti,

prestazioni efďŹ caci, tecnologie moderne e sicure), qualitĂ organizzativa (tempi, modalitĂ di accesso, integrazione delle professionalitĂ , continuitĂ dei servizi) e qualitĂ relazionale (cortesia, informazioni esaustive, comunicativitĂ ) sono i principali obiettivi e, al tempo stesso, le garanzie verso chi sceglie la struttura di via Chiusure 58/e. Il benessere accompagna le relazioni con i clienti sia con quelli che scelgono i

Poliambulatori W&B per un problema di salute (obiettivo primario della struttura) o per migliorare sĂŠ stessi. Grande attenzione viene riservata alla confortevolezza e al rispetto della dignitĂ delle persone. Per la prenotazione di una visita presso i Poliambulatori W&B è necessario compilare l’apposito modulo sul sito www. poliambulatoriweb.it oppure chiamare lo 030/2411111.

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on è facile definire in modo preciso il concetto di benessere, dello stare bene. Generalmente si pensa che significhi non avere alcun tipo di patologia, abituati sempre a occuparci di noi solo nel momento in cui si presenta una malattia un disturbo. Benessere è qualcosa di piĂš di questo e la conferma arriva da Cristian Martinelli, dei Poliambulatori W&B di via Chiusure 58/e a Brescia. “Il benessere – afferma – è armonia del nostro stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale. Star bene è di conseguenza avere efficienza fisica, una corretta alimentazione, essere

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in equilibrio con noi stessi dal punto di vista mentaleâ€?. Cristian Martinelli ha maturato questa convinzione anche grazie a esperienze in Paesi dove l’accesso al semplice farmaco è un lusso, dove il benessere a volte è trovare qualcosa da mangiare. “Ho

incontrato culture – ricorda – che mi hanno aperto gli occhi sull’universo della vita umana e la sua esigenza di star bene. Da qui la scelta di entrare nel mondo del massaggio, della terapia alternativa, dell’energia che uno ha dentroâ€?. Nei poliambulatori W&B ha avuto modo di affinare la sua preparazione, di studiare ulteriormente. “Collaboro con medici di alto livello – afferma ancora Cristian Martinelli – che sanno come far tornare a star bene la persona. Insieme ai Poliambulatori vogliamo fare un passo in piĂš verso il benessere di tutti, a portata di tutti, con l’utilizzo delle tecnologie tra le piĂš avanzate al mondo per esaminare

cause, effetti, correlazioni tra sistemi, organi, apparati e la risposta biologica che il nostro corpo mette in attoâ€?. Con un solo esame, in via Chiusure 58/e, è possibile avere indicazioni preziose per comprendere la storia del paziente, una prima valutazione prediagnostica, applicando le piĂš recenti scoperte nel campo della informazione biologica e della medicina energetica, e il conseguente indirizzo terapeutico scelto insieme alla persona che ha scelto di stare bene. In W&B Poliambulatori – continua – abbiamo gli strumenti terapeutici piĂš avanzati e a oggi esistenti al mondo per l’esecuzione di terapie antistress, elettromagne-

tiche, radioniche e di biorisonanza. Tra queste, eseguiamo trattamenti di omeoenergetica, perchĂŠ considera l’organismo nella sua totalitĂ e ne rilancia i meccanismi rallentati con il tempoâ€?. L’omeoenergetica, come afferma il medico, risveglia le energie nascoste, stimola in profonditĂ i processi di ringiovanimento e aiuta a ritrovare un benessere che parte da dentro e che si riflette in un viso giovane e luminoso, in un corpo tonico e armonioso. Poliambulatori W&B è una struttura ambulatoriale privata autorizzata. Si trova a Brescia in via Chiusure, 58/e. Informazioni: www.poliambulatoriweb.it 0302411111


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ÂŽ ͚͚ ‡ ͚͛ •‡––‡Â?„”‡ ”‘‰‡––‘ …ƒ•ƒ ”ƒ††‘’’‹ƒ …‘Â? Çł ‘Â?’” Â?–‹…‘dz Giunta al traguardo della 20ÂŞ edizione, Progetto casa è una manifestazione che punta ogni anno su una formula originale che sa coniugare tradizione e novitĂ . “Progetto casa è una delle rassegne storiche promosse dal Centro ďŹ era di Montichiariâ€?, spiega Salvatore Culcasi, responsabile commerciale dell’evento. “L’obiettivo della ďŹ era è dare visibilitĂ alle aziende del territorio, con un’offerta completa che ben si adatta alle

esigenze di un pubblico attento alla novitĂ delle proposte e, al contempo, al miglior rapporto qualitĂ -prezzoâ€?. L’edizione 2012, nel secondo ďŹ ne settimana di apertura, propone l’interessante abbinamento con ComprAntico, il nuovo mercato antiquario proposto dal Centro ďŹ era di Montichiari, in concomitanza con Progetto casa, sabato 22 e domenica 23 settembre. Dopo gli ottimi riscontri dell’edizione d’esordio,

ComprAntico ripropone un’offerta di antiquariato, modernariato e vintage ampia, accessibile e adatta al grande pubblico. La ďŹ era conferma l’attenzione del Centro ďŹ era di Montichiari per il mondo dell’arte e dell’antiquariato e, per tipologia espositiva e area di interesse, si abbina felicemente a Progetto casa. Per i visitatori, ci sarĂ la possibilitĂ di visitare entrambe le ďŹ ere con un unico biglietto.

CENTRO FIERA DI MONTICHIARI - BS 15-16-17 / 21-22-23 settembre 2012

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ore 14 - 21

ore 17 - 21

DOMENICA 16

SABATO 22

ore 10 - 21

ore 14 - 21

LUNEDĂŒ 17

DOMENICA 23

ore 17 - 21

ore 10 - 21

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enticinquemila metri quadrati espositivi interamente dedicati al mondo della casa, all’arredamento, ai complementi d’arredo e all’edilizia. Ăˆ questo il biglietto da visita della 20ÂŞ edizione di Progetto casa che, dopo il primo settimana di apertura, prosegue al Centro Fiera di Montichiari il 21, 22 e 23 settembre 2012. Nonostante la fase congiunturale difficile che coinvolge l’intero comparto, Progetto casa conferma il proprio radicamento nel territorio. La fiera è strutturata in un percorso che si snoda per oltre due chilometri attraverso quattro padiglioni completi e offre ai visitatori l’opportunitĂ di toccare con mano le numerose novitĂ proposte dagli oltre 150 espositori presenti. “Progetto casa è una vetrina completa del settore casa che offre alle aziende del territorio l’opportunitĂ di proporsi con successo ai consumatori di Brescia e delle province limitrofeâ€?, spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro fie-

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ra di Montichiari. “Quella offerta da Progetto casa 2012 è una panoramica a 360° di quanto propone oggi il mercato, che concilia le esigenze delle aziende con le richieste del pubblico di consumatoriâ€?. L’offerta di Progetto casa 2012 spazia dalla piĂš vasta gamma di arredi al comparto legato, ai complementi d’arredo e alle soluzioni studiate per migliorare la vivibilitĂ e la funzionalitĂ dell’ambiente domestico. Nell’edilizia di ultima generazione, cresce l’attenzione per le soluzioni che consentono un maggiore risparmio energetico che, nel concreto, si traduce anche in economie di ge-

stione e manutenzione. Aumentano, dunque, gli investimenti nell’edilizia sostenibile e nella qualitĂ delle abitazioni. Anche sotto questo profilo, Progetto casa offrirĂ una serie di proposte che hanno come denominatore comune la ricerca del confort e della massima funzionalitĂ . “Anche con l’edizione 2012 di Progetto Casa, il Centro fiera di Montichiari ripropone la propria vocazione al marketing territorialeâ€?, prosegue il direttore Ezio Zorzi. “La manifestazione, infatti, da un lato incontra le esigenze del pubblico retail dei consumatori che in fiera possono trovare tutte le principali novitĂ del comparto casa e, dall’altro, offre alle aziende del territorio l’opportunitĂ di presidiare in modo capillare il mercato domesticoâ€?. L’appuntamento prosegue, dunque, al Centro fiera del Garda di Montichiari, il 21, 22 e 23 settembre, per una 20a edizione di Progetto casa che si preannuncia, come da tradizione, ricca di contenuti ed opportunitĂ .


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Ăˆ il bresciano Alfredo Gavazzi il nuovo presidente della Federazione italiana. Ad eleggerlo, nel Salone d’Onore del Coni, l’assemblea elettiva della Fir. L’ex patron di Calvisano, 62enne e imprenditore di Visano, ha ottenuto 28.723 voti pari a circa il 55% dei consensi, contro i 20.952 di Amerino Zatta e i 3.220 di Gianni Amore. Le schede bianche sono state 338. Le societĂ accreditate erano 420 sulle 487 aventi diritto; le votanti

sono state 417, tre le astenute. Gavazzi raccoglie l’ereditĂ di Giancarlo Dondi, per 16 anni e nominato presidente onorario della Fir. â€œĂˆ stata una bella competizione, molto sofferta ed intensa – racconta soddisfatto Gavazzi – abbiamo avuto l’opportunitĂ e la possibilitĂ di conoscere tante situazioni, oltre a difficoltĂ particolari. Sono contento, alla fine è stata una fase molto positivaâ€?. (r.m.)

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on si nasconde il numero uno del Brescia. E non stiamo parlando di Arcari, numero uno in campo, ma del presidente Gino Corioni. Al “presâ€? come piace chiamarlo a molti, si possono muovere diverse accuse, del “presâ€? si possono non condividere alcune scelte, il “presâ€? può anche essere insultato (non condiviso nelle forme da chi scrive, ndr.) senza che lui risponda o reagisca... Ma bisogna riconoscere al “presâ€? la correttezza, la schiettezza e la sinceritĂ di alcuni interventi. Ăˆ con questo suo stile, quello che fa tremare gli allenatori e i giocatori, ma che sa anche esaltarli e motivarli, che è intervenuto dal sito ufficiale del Brescia calcio in seguito ai cori razzisti che hanno accompagnato BresciaPadova del 14 settembre. Ecco l’intervento, integrale, per rispettarne il pensiero. “La nostra è da sempre una tifoseria entusiasta, calda, appassionata – dice il numero uno del Brescia Calcio – ma anche sensibile nei confronti di chi soffre o è in difficoltĂ , come attestato dalle numerose iniziative promosse negli anni a sostegno di enti, persone e popolazioni bisognose. Mi offende quindi, ma soprattutto offende tutti i bresciani che, in conseguenza di comportamenti incontrollabili di pochissime persone, venga ora dall’esterno connotata politicamente o, peggio,

comunque in ogni competente sede a tutela di coloro che hanno il Brescia nel cuore e nel contempo perchĂŠ, con il concorso e l’aiuto di tutte le componenti interessate, vengano debellate e non si ripetano condotte assolutamente censurabili e deprecabiliâ€?. Niente da aggiungere a un pensiero che può essere solo condivisibile riguardo al rispetto della dignitĂ umana e all’abbandono di ogni forma di razzismo. PerchĂŠ il calcio giocato conta, se non diviene stimolo incivile. Allora potremo tornare a parlare delle prestazioni in campo, di una vittoria che fatica a venire e di un reparto, l’attacco, che fatica a segnare nonostante tutto. E sabato 22 settembre (fischio d’inizio alle 15) le Rondinelle andranno a Vicenza, per cercare la vittoria. Ma giĂ il mondo del calcio bresciano l’avrĂ ottenuta, se il pubblico si sarĂ dissociato da manifestazioni “imbecilliâ€?. E allora parleremo di nuovo con piacere di risultati e palla giocata.

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tacciata di razzismo e di atti di discriminazione. Quanto si sta verificando comporta purtroppo, oggettivamente, un incredibile danno d’immagine all’intera città e agli sportivi, ancora prima che un, peraltro assai rilevante, pregiudizio economico alla società . Mi auguro che d’ora in avanti il buon senso prevalga in tutti e che, qualora in futuro si ripetessero tali deplo-

revoli episodi, il pubblico continui a dissociarsi apertamente. Ăˆ infatti intollerabile che, a causa dell’atteggiamento repentino e non prevedibile di una sparuta minoranza, vengano colpiti ed etichettati tutti i nostri tifosi, che rischiano ora concretamente di veder disposta dagli Organi Federali la chiusura per piĂš gare di settori dello stadio. Mi attiverò e adopererò

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&DOYLVDQR DL QDVWUL GL SDUWHQ]D Tutto pronto per l’esordio in campionato dei Campioni d’Italia in carica del Rugby Calvisano, presentatosi prima alla stampa, poi alla cittadinanza. Si riparta con tre obiettivi: confermare il tricolore nel massimo torneo allargato a 12 squadre, ben figurare in Europa nella Challange Cup e tenersi in bacheca la Coppa Italia. Il primo appuntamento, dunque, domenica 23 settembre quando al Peroni

Stadium di Calvisano arriverĂ la matricola Fiamme Oro Roma con tanto di diretta televisiva su Rai Sport 1. “All’annata sportiva in arrivo – spiega il presidente Gianluigi Vaccari – chiediamo la conferma dei valori espressi lo scorso campionato, con l’obiettivo di raggiungere nuovi successi. Per coltivare questa speranza, abbiamo confermato quanto di positivo è emerso nel nostro operato della scorsa

stagione; la rosa è stata confermata e arricchita di ulteriori atleti (il solito mix di personaggi di valore comprovato e di belle speranze), lo staff intero, che, ulteriormente maturato, ha dato prova di saggezza e di capacitĂ â€?. A proposito di giovani, da sottolineare l’approdo in prima squadra direttamente dal vivaio di Michele Andreotti (seconda linea, classe 1993) e Marco Susio (ala, classe 1993). Arrivati da poco a

Calvisano, ma giĂ ambientanti alla perfezione, il pilone destro Marco Coletti proveniente dai Crociati, Luigi Ferraro (tallonatore ex Firenze) e il centro Simon Picone. Tra gli stranieri, invece, da segnalare l’arrivo di un altro centro, Andrew detto Andy Vilk, e dell’estremo Benjamin detto Ben De Jager, L’esordio in Europa (Challenge Cup, gruppo 4) è previsto sabato 13 ottobre sempre a Calvisano contro l’Agen (ore 19).


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Con la nuova stagione ai nastri di partenza non potevano mancare attività come judo, polisportivo e tennis da tavolo. Oltre al judo – capitanato ormai da oltre due decenni dal maestro Gualtiero Spagnoli – nella nuova stagione ci sono anche ju-jitsu (con il maestro Luciano Rocca) e nuove arti marziali, sotto la guida di Mario Palmarino. L’attività del polisportivo, con la direzione di Mariangela Trebeschi e Massimo Noventa, ha incontrato i suoi

animatori e le societĂ sportive. La prima prova è prevista per il 4 novembre, mentre il campionato di calcio inizierĂ il 13 ottobre. In questo settore c’è la consapevolezza della necessitĂ di dare nuovi impulsi a schemi giĂ rodati per mantenere accattivante una proposta unica. InďŹ ne il tennis da tavolo, che ha iniziato a gettare le basi per una nuova stagione attivitĂ individuali e di squadra con la regia di Paolo Sitta e delle societĂ che forniscono competenza e disponibilitĂ . (t.s.)

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ono trascorsi tre mesi dall’assemblea nazionale del Centro sportivo italiano che ha aperto il sipario su un nuovo quadriennio associativo. La missione lanciata dal presidente Massimo Achini risuona. Csi: sognare e puntare al massimo Ci sono due modi per vivere lo sport dei giorni nostri. Uno è quello di lasciarsi schiacciare riproponendo le cose che si sono sempre fatte. L’altro è assaporare il gusto dell’utopia e delle sfide impossibili. Andare oltre cercando di portare lo sport dove non è ancora arrivato. Per fare questo è necessario cambiare senza dimenticare la propria identitĂ . Come? Mettendo nero su bianco un nuovo statuto che sia una carta costituzionale dell’associazione, superando i confini dei comitati, facendo formazione a tutti i livelli e fidelizzando le societĂ sportive e gli atleti. Le radici arancioblĂš resteranno ben ancorate al terreno della Chiesa, facendo sbocciare un gruppo sportivo in ogni parrocchia e intensificando l’attivitĂ negli oratori. Poi largo ai giovani. Entro il 2017 tutti i comitati italiani dovranno garantire attivitĂ ad un minimo di 16 squadre giovanili. Un Csi per uno sport di qualitĂ Serve una grande campagna di raccolta firme per una legge quadro sullo sport di base. Il governo non può piĂš essere indifferente di fronte ad uno degli anelli piĂš importanti della catena educativa. Le societĂ che avranno

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professionistico. Ogni comitato sarĂ chiamato a stilare, di anno in anno, un piano di sviluppo interrogandosi sulle possibilitĂ di crescita e delineando le conseguenti strategie. Un Csi per la scuola e per i deboli La presenza viva nella scuola è uno dei crucci del recente passato. Un obiettivo mancato. Il futuro arancioblĂš è tra i banchi delle scuole elementari e medie, ma non solo. Ăˆ anche in mezzo ai diversamente abili, in carcere e al di lĂ dalle frontiere nazionali, dove un pallone può rappresentare un’occasione di svolta. Solo percorrendo queste strade lo sport garantirĂ un mondo migliore. La missione è possibile.

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Lettera aperta dei museali al Comune Egr. direttore, i lavoratori addetti ai servizi museali presso i Civici musei bresciani esprimono forte preoccupazione per i mesi a venire. I tagli alla gestione ordinaria dei musei, ancor prima che la fine della stagione delle grandi mostre, mette una pesante ipoteca sui nostri posti di lavoro. Siamo giĂ parzialmente in cassa integrazione dalla primavera di quest’anno, ma il peggio deve ancora venire, a fronte di un nuovo capitolato d’appalto che sarĂ applicato a partire dal tardo autunno di questo terribile anno, che prevede ulteriori ed ancora piĂš drastici tagli dei servizi (e dell’occupazione). Richiamiamo all’attenzione di stampa, amministrazione comunale e forze politiche le nostre richieste, giĂ congiuntamente enunciate da Filcams-Cgil, Fp-Cgil e Camera del lavoro di Brescia: una clausola sociale sul capitolo d’appalto che preveda la prosecuzione della cassa integrazione con le aziende che si aggiudicheranno la gara d’appalto. L’integrazione dell’orario contrattuale dei lavoratori su postazioni di sorveglianza di siti museali di prossima apertura (a breve l’area archeologica del Capitolium, piĂš avanti la Pinacoteca Tosio-Martinengo). Una politica di valorizzazione dei siti museali bresciani anche attraverso mostre ed esposizioni temporanee, che valorizzino il nostro patrimonio museale e siano fonte di attrazione turistica nazionale e internazionale. La nostra proposta per il rilancio della politica culturale della nostra città è di ripartire proprio dai Musei civici e dal loro straordinario

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Egr. direttore, approfitto di questo spazio per ricordare che in questo 2012 ricorre il 40° anniversario della morte di Nella Berther. Nata a Brescia il 2 novembre 1913 da una famiglia della buona borghesia bresciana, dopo aver frequentato il Liceo ginnasio Arnaldo s’immatricola nel 1931 presso la facoltĂ di Lettere e Filosofia dell’UniversitĂ di Milano dove si laurea discutendo una tesi dedicata ai dialetti della Valcamonica. Importante, per Nella Berther, è il legame culturale e etico con la montagna, con particolare riguardo proprio alla Valcamonica. Esso affiora, oltre che nelle pagine diaristiche risalenti al 1929, nel romanzo “Pan di segaleâ€?, ambientato

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A 40 anni dalla morte di Nella Berther

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patrimonio permanente. Investire in cultura significa investire sull’immagine del nostro centro storico, sugli importanti riconoscimenti ottenuti dai nostri siti museali e su un circolo virtuoso di cultura, turismo, ospitalitĂ , ristorazione e commercio, che può essere un contributo concreto alla ripresa economica del nostro territorio. Quel che chiediamo alle forze politiche è di trovare la convergenza sulle scelte fondamentali di valorizzazione dei beni culturali cittadini che, se adeguatamente finanziati e promossi possono costruire una preziosissima risorsa capace di rimettere in moto l’economia del comparto turistico, commerciale e dei servizi. Su questo si possono trovare ampiamente d’accordo sia le organizzazione sindacali che le associazioni imprenditoriali di categoria. seguono 40 firme di lavoratori

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nel paese di Vione, dove è stata recentemente ricordata nel corso di una serata dedicata alla riscoperta del suo romanzo e curata da Dino Marino Tognali, Waler Belotti e Fulvia Scarduelli. Dopo la laurea si dedica all’insegnamento, dapprima presso il Ginnasio Arnaldo e successivamente presso l’Istituto magistrale di Brescia, alla critica letteraria: collabora alla rivista bresciana “Humanitasâ€? e con riviste pedagogiche quali “Studiumâ€? e “Scuola Italiana Modernaâ€? e, in segreto, alla poesia. Scrittrice, traduttrice, curatrice e compilatrice, tra gli altri, di volumi per la scuola media e di edizioni scolastiche, animatrice culturale (presso l’UniversitĂ popolare Lunardi e la sezione bresciana del Soroptimist), presidente e consigliere del “Circolo di Culturaâ€?, collabora con figure di spicco della cultura cattolica come Giulio Bevilacqua, Giuseppe De Luca e Cesare Angelini, pur intessendo un dialogo anche con intellettuali di differente estrazione politica e ideologica, in ossequio alla sua formazione laica presso l’UniversitĂ di Milano. Muore dopo lunga malattia il 28 settembre 1972, poco dopo aver dato alle stampe la raccolta poetica “Se la strada finisceâ€?. La sua opera complessiva attende una attenta rivalutazione e una analisi accurata, pur non mancando, in anni recenti, studi di valenti autori, dai quali affiora, la fisionomia di una donna cattolica, aperta al dialogo, nella Brescia, percorsa dal rinnovamento culturale ed ecclesiale montiniano, antifascista e impegnata nell’attivitĂ di formazione pedagogica che andava oltre il nozionismo e si espandeva alla vita. Luciano Demasi

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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