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C’è chi sostiene che ogni popolo ha il governo che si merita. All’opposto, c’è chi sostiene che il governo decide e orienta le fortune o le disgrazie del popolo governato. Autori autorevoli, anche di recente, si sono impegnati su queste teorie. A sostegno della prima si dice, ad esempio, che la politica italiana sarebbe piÚ limpida e semplice se gli elettori italiani fossero piÚ precisi e meno arruffoni. A sostegno della seconda si cita la Cina, che sicuramente vede un popolo inquadrato dall’alto e governato da una Êlite politica. La questione è difficile da dirimere e ritengo che per un po’ di tempo resteranno in auge gli opposti pareri. PiÚ semplicemente si potrebbe chiedere, o meglio dire, pretendere, che coloro che hanno la responsabilità di governo, di qualsiasi tipo (politico, economico e sociale) e a qualsiasi livello (dal Parlamento alla cooperativa di quartiere) siano provvisti di un solo, grande obiettivo, il bene comune. Quasi dimenticavo: il bene comune è fondato sulla giustizia, la pace, il rispetto degli altri, la libertà e la democrazia.
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Brescia. La societĂ civile per l’ora della cittĂ
͙͚ ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Maclodio. Rivive la battaglia del Carmagnola
͚͞ ……Ž‡•‹ƒ Nuovi diaconi. Il segreto? Mettersi all’ultimo posto
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͙͜ ’‘”– Brescia calcio. Nuova puntata per la questione-stadio
ƒÂ?–‘ ’‡” …ƒÂ?„‹ƒ”‡ C’è da chiedersi perchĂŠ. PerchĂŠ il ministro Profumo esterna sull’insegnamento della religione cattolica (Irc), mostrando tra l’altro di non conoscerlo molto bene? PerchĂŠ adesso? Lo stesso ministro, non molto tempo fa, ha firmato un’intesa con la Conferenza episcopale italiana sulle nuove indicazioni didattiche per l’Irc nelle scuole superiori (oltre a un’altra sulla qualificazione dei docenti) che tengono certamente conto dell’attenzione alla societĂ multietnica, della conoscenza e del rapporto tra le religioni. Quei temi che, secondo le ultime esternazioni, renderebbero invece l’Irc inadeguato e da rivedere. GiĂ a Torino, settimana scorsa,
alla festa di Sinistra, ecologia e libertĂ , Profumo aveva sostenuto che l’ora di religione, cosĂŹ com’è strutturata, avrebbe poco senso e andrebbe modificata. PerchĂŠ ormai “nelle nostre classi, soprattutto alle elementari e alle medie, il 30% degli studenti è di origine straniera e, spesso, non di religione cattolicaâ€?. “Probabilmente - aveva aggiunto - quell’ora di lezione andrebbe adattata, potrebbe diventare un corso di storia delle religioni o di eticaâ€?. Oggi, a margine di un incontro per la presentazione della biblioteca ministeriale, è tornato sulla questione, scatenando inevitabilmente una ridda di commenti, e di confusione, sull’Irc “catechismo coi soldi pubbliciâ€?, che indottrina i ragazzi. A chi giova sollevare un polverone del genere? Tanto piĂš che il Ministro dovrebbe sapere bene che l’Irc è ben diverso dal “catechismoâ€? su cui insistono gli irriducibili paladini di ideologie
ormai superate, non è solo per i cattolici ma è per tutti, concorre al pieno raggiungimento delle finalitĂ della scuola pubblica, non chiede adesioni di fede, contempla, nei programmi e negli strumenti didattici, la conoscenza e il confronto con tradizioni culturali e religiose diverse. Dovrebbe sapere, anche, il Ministro, che tale insegnamento è frequentato in concreto da molti allievi non cattolici, anche stranieri, i quali evidentemente non si sentono discriminati dall’Irc e che, attraverso la conoscenza dei principi del cattolicesimo, parte del patrimonio storico del popolo italiano, contribuisce a promuovere integrazione culturale e cittadinanza. Lo ha ricordato molto bene, tra l’altro, Giuseppe Della Torre su “Avvenireâ€?, facendo intendere come il Paese e la scuola abbiano ben altri e “gravissimiâ€? problemi. E allora viene da pensare che il polverone – alimentato anche
da un modo senza scrupoli di fare notizia (un titolo sull’ora di religione “tiraâ€? sempre, anche se c’è poco da mordere) – serve a coprire proprio i “gravissimiâ€? problemi, che vanno dall’edilizia scolastica disastrata alla situazione precaria delle scuole terremotate, dalla situazione irrisolta del precariato al malumore e disamore di molti operatori scolastici e chi piĂš ne ha piĂš ne metta. Problemi che evidentemente nemmeno i proclami sulla “scuola digitaleâ€? riescono a mettere in secondo piano. Davvero non serve oggi una polemica in piĂš sull’Irc. Ben venga una riflessione sulle didattiche innovative, sulla necessitĂ di restare al passo con la societĂ e i bisogni educativi delle nuove generazioni, ma senza confusioni. L’Irc in questi anni ha camminato proprio in questa direzione. Si può sempre migliorare, ma polemiche e ideologia non sono la strada giusta.
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Brescia (l’ultima nata), Piattaforma civica, Brescia per la gente, Donne per Brescia, ma anche Grillo e il suo movimento Cinque stelle e forse ancora altro... La cittĂ che cerca al di fuori dei partiti e della politica le risposte sul suo futuro si è messa in moto in vista delle elezioni amministrative previste per la primavera del 2013. E lo ha fatto con un dinamismo tale da rischiare di arrivare all’election day con un numero di proposte (liste) piĂš alto rispetto a quello degli elettori. Ăˆ un buon segnale? Ăˆ un messaggio che l’antipolitica (che conosce diverse declinazioni) indirizza alla politica? Ăˆ una severa critica a chi negli anni ha governato la cittĂ ? Per dare risposte a tutte queste domande c’è tempo. Saranno i mesi a venire che dovranno dire quante delle iniziative messe in campo (e di quelle che ancora probabilmente vedranno la luce da qui all’avvio della campagna elettorale) hanno veri fondamenti civici e quante, invece, appartengono al genere delle liste “civettaâ€?. Quello che appare certo è che si tratta di un fenomeno che dovrebbe interessare i partiti che da tempo sono al lavoro per mettere a punto la strategia elettorale. Ci sarĂ tempo nelle settimane a venire per capire come questi stanno muovendosi per mettere a punto progetti amministrativi e per tamponare quelle falle che gli scandali nazionali hanno aperto nella loro credibilitĂ anche a livello locale. Per il momento, dunque, occhi puntati sulla societĂ civile che sembra voler diventare protagonista del futuro di Brescia. Un obiettivo, una dichiarazione di intenti che ad oggi è uno dei pochi elementi che accomuna la diverse realtĂ che hanno giĂ fatto un passo in avanti. La conferma arriva anche da Davide Gasparetti (nella foto), della direzione della rivista “CittĂ & Dintorniâ€? che, nei giorni scorsi, ha messo intorno a un tavolo tutte le realtĂ che hanno come obiettivo le amministrative del 2013, liste civiche comprese. “Abbiamo invitato persone qualificate, ma non i candidati sindaco – sottoliena Gasparetti – per evitare il rischio di personalizzazioneâ€?. Quello della rivi-
sta non è un interesse dell’ultimora. Con un editoriale, già nel 2010, aveva lanciato infatti l’idea di creare anche fisicamente lo spazio per un dialogo tra associazioni, cittadini e politici attenti alla domanda di cambiamento. Invito che, evidentemente, nessuno
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comune di cittĂ da condividere e da costruire insiemeâ€?. Chiaro è anche il pensiero di Gasparetti sull’attendibilitĂ di proposte che, pur con toni diversi, dichiarano di di mettere al centro la cittĂ , di essere trasversali e di porsi come baluardo costruttivo alla sterile antipolitica. Per il membro della direzione di “CittĂ & dintorniâ€? sarebbe curioso che puntassero ad altro. “Il prendersi cura della cittĂ in cui si vive – afferma al proposito – è un obbligo per ogni cittadino impegnato perchĂŠ significa prendersi cura delle persone e dei loro bisogni. Il progresso di una cittĂ si misura dalla capacitĂ di dare risposte ai bisogni reali e non fittiziâ€?. In attesa di quella che Davide Gasparetti definisce “evoluzione morale individuale e collettivaâ€? che renda possibile la convergenza di politici di sentire diversi su temi che riguardano i bisogni e la persone, proprio le liste civiche, afferma ancora “possono diventare i soggetti politici piĂš indicati a percorrere strade nuove, ma in politica ci si deve necessariamente misurare con il consenso. La strada è in salita. I partiti non accettano di abdicare al ruolo di indicare il candidato sindacoâ€?. Gasparetti indica nell’“esperienza milaneseâ€?, che ha visto una straordinaria convergenza di persone e associazioni (e che CittĂ & Dintorni ha seguito con attenzione), il senso di una richiesta di cambiamento che, se ben interpretata dai partiti, potrebbe aiutarli a rinnovarsi e a trovare nuovi consensi. “Le civiche, intese come autentica espressione della pluralità – è la convinzione di Gasparetti – potrebbero essere il capofila di questo ambizioso percorso politicoâ€?. Un ruolo impegnativo che apre però a una questione ulteriore: la capacitĂ di queste liste di sopravvivere al momento elettorale. â€œĂˆ necessario distinguere tra le varie specie di civiche – afferma –. Quelle che sostengono il sindaco di un partito hanno hanno la funzione di intercettare un voto politicamente orientato e vivono la fiammata della competizione elettorale. Quelle personalizzate vivono finchè c’è la luce del leader. C’è poi “la civica idealeâ€?, che risveglia la coscienza collettiva della cittĂ con una progettualitĂ che la rende interlocutore credibileâ€?.
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pati dalla blanda reazione del centro sinistra che trasmette l’imperssione di essere piĂš interessato, anche in termini di candidature, a guardare a un passato prossimo e talvolta anche remoto e nel quale l’elettorato legge il rifiuto di qualsiasi volontĂ di rinnovamento. “Una classe politica lungimirante e sensibile al bene della comunitĂ , – è un altro passaggio del documenti – nell’intento di scongiurare il grave rischio di allargare la frattura che la separa da una parte sempre piĂš consistente dell’elettorato, ha il dovere di formulare una proposta politica che segni un’evidente discontinuitĂ con il passato e che sia in grado di dar vita alla piĂš ampia possibile partecipazioneâ€?. Come? Anche presentando personaggi nuovi, la cui storia personale sia ga-
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ranzia di preparazione, competenza, serietĂ , “cosĂŹ che la città – prosegue il documento – possa arricchirsi di nuove energie che pure fanno parte del suo patrimonio e che mai come ora è doveroso liberareâ€?. I sottoscrittori del documento auspicano poi che le forze del centrosinistra e quelle ad esso contigue, comprese le formazioni civiche, diano inizio a un percorso di aperto confronto per la ricerca di queste nuove personalitĂ , interessando i cittadini con iniziative per pervenire all’individuazione di pochi e chiari punti programmatici e di candidature fortemente innovative. I firmatari? Pompeo Anelli, Vittorio Arena, Arianna Barbarisi, Silvio Betti, Giuseppe Bertinelli, Maria Gabriella Bertoli, Fiorenzo Bertuzzi, Gianluigi Bezzi, Maria Ughetta Bini, Tino Bino, Francesco Capretti, Alberto Cerioli, Francesco Cerioli, Claudia Crescini, Salvatore Del Vecchio, Ciso Gitti, Davide Guaragni, Elisabetta Lazzaroni, Andrea Lepidi, Anna Liscardi, Luisa Liscardi, Maurizio Lovisetti, Corrado Luzzago, Mauroernesto Macca, Carla Marchese, Riccardo Montagnoli, Sara Remus, Vittorio Rubagotti, Vito Salvadori, Enzo Trommacco, Igor Valzelli
Un auditorium del liceo Leonardo stracolmo ha accolto il 22 settembre scorso, Matteo Renzi (nella foto), il sindaco di Firenze, il rottamatore, ma soprattutto candidato alle primarie per guidare la coalizione di centrosinistra alle elezioni politiche del 2013. Ăˆ una platea variegata, quella bresciana, fatta di giovani e meno giovani, di molti sostenitori e di qualche semplice curioso. In sala, molti giovani sindaci della provincia di Brescia, nonchĂŠ il segretario provinciale del Pd, Luigi Bisinella, quello cittadino, Giorgio De Martin, e il capogruppo in Loggia, Emilio Del Bono. Renzi, però, non ha vestito a Brescia i panni del rottamatore. Si è proposto, invece, nell’ottica di chi ambisce a guidare il centro sinistra alla conquista del governo del Paese. Debito pubblico troppo elevato, tasse troppo alte, sistema dell’educazione da rifondare: sono questi i temi toccati da Matteo Renzi, questioni non particolarmente nuove. Ma al sindaco di Firenze va riconosciuto il merito di essere tornato a parlarne, in un panorama nazionale desolante per idee, contenuti e principi e di non avere timore a dire che pensa e che, almeno sulla carta, vuol realizzare. E, infatti, si presenta bene, con un motto, “Adesso!â€?, che sottolinea l’urgenza del cambiamento di rotta e una campagna in tutto e per tutto in stile Obama (dalla grafica alla camicia con le maniche rimboccate). Tre sono le parole chiave su cui si è snodato l’intervento, durato circa un’ora, di Renzi a Brescia: futuro, Europa, merito. Tre parole che corrispondono a tre obiettivi da porsi per costruire un’Italia migliore. Il futuro che si costruisce a partire dall’istruzione, in ogni suo ordine e grado. Il merito, tema non facile, anzi spinoso, che ha sempre il rovescio della medaglia: il rischio di precipitare nella selezione naturale della specie e che per questo non può essere disgiunto dai temi della giustizia sociale e dell’equitĂ . PiĂš Europa, infine, è la ricetta renziana per superare il localismo e il rischio di essere schiacciati nelle piccole beghe di quartiere. L’Europa come risorsa e come opportunitĂ , non come limite. (Luca Rivali)
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“Credo che il Paese sia cambiato. Nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni e Paesi diversi. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che deve essere piĂš aperto. E credo che non solo per la religione, ma anche, ad esempio, per la geografia ci voglia una revisione dei nostri programmi in questa direzioneâ€?. Le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, che sono state accolte con soddisfazione dai detrattori
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storici dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola italiana, hanno riaperto un dibattito mai completamente concluso e molto spesso strumentalizzato. Alle affermazioni del ministro ha replicato mons. Gianni Ambrosio, presidente della commissione episcopale per l’Educazione cattolica, la scuola e l’universitĂ . â€œĂˆ giĂ cambiata la proposta dell’insegnamento della religione cattolica all’interno delle scuole – ha affermato il Vescovo di
Piacenza –. Non è di certo una lezione di catechismo, bensÏ una introduzione a quei valori fondanti della nostra realtà culturale che trovano la propria radice proprio nel cristianesimo. Quindi, c’è una presentazione del cristianesimo visto in modo particolare, dal punto di vista culturale perchÊ si tratta di un’aula scolastica e quindi è giusto, che tutti i ragazzi, tutti i giovani abbiano la possibilità di conoscere la visione cristiana della vita, l’insegnamento cristiano�.
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l polverone della Polverini rsichia di tracimare dalla regione Lazio all’intero sistema politico nazionale, per altro giĂ traballante di suo. La vicenda che, dopo qualche tentennamento, ha portato la governatrice a rassegnare le sue dimissioni ha reso manifesta una sensazione che gli italiani da tempo avvertivano con chiarezza: la politica continua a vivere in un mondo parallelo a quello in cui abitano gli italiani. Quello che indigna non è solo l’utilizzo indebito che Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl in Regione Lazio, avrebbe fatto dei fondi copiosamente assegnati al suo gruppo politico, ma il fatto che tutte le forze presenti in quel consiglio abbiamo votato a favore dell’aumento di questi appannaggi gestiti poi senza alcun controllo ufficiale. Che poi qualcuno li abbia utilizzati per festini e toga party o li abbia dirottati su conti privati (di qui l’accusa di peculato nei confronti di Fiorito che ha poi scatenato il polverone) è solo la conferma dello stato di malattia irreversibile in cui versa il sistema politico nazionale, malattia provata anche dalla stessa Polverini che ha minacciato di raccontare tutto il male che ha visto da presidente ma che, inspiegabilmente, non ha denunciato (come avrebbe dovuto) prima della bufera che l’ha travolta. “Il Sole 24 Oreâ€? nei giorni scorsi ha verificato quanto costi il sistema delle Regioni,
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le dei partiti che siedono nei consigli delle 21 regioni italiane senza particolare motivo. A questi devono esserne aggiunti altri 220 per gli indennizzi (mancano nel calcolo quelli di Liguria, Marche e Trentino Alto Adige), 150 versati come vitalizi (anche qui il calcolo è incompleto) e 260 per il costo del personale. Cifre astronomiche soprattutto in una stagione di grandi sacrifici per tutti gli italiani. Eppure la politica su questo tema parte non avvertire particolari imbarazzi. Certo, come va ripeptendo in questi giorni in tanti salotti televisivi, ha deliberto alcuni tagli: onorevoli e senatori gua-
dagneranno di meno (ovviamente a partire dalla prossima legislatura) perchè il Parlamento ha stabilito un taglio delle indennità e meno fondi saranno dati ai partiti come rimborsi elettorali... La stessa politica, però, non riesce a trovare l’accordo per una nuova legge elettorale capace di restituire dignità al voto degli italiani. Meglio avanzare tanti se e tanti ma piuttosto che mettere nelle mani degli elettori uno strumento serio ed efficace con il quale permettere loro di esprimere un giudizio sull’operato degli eletti e il servizio svolto a favore della gente.
/H RFFDVLRQL GHOOD SROLWLFD “Lo stallo dei partiti. La politica dei tecnici. E i cittadini?â€?è stato il tema scelto per uno dei laboratori tematici di LoppianoLab, la manifestazione promossa dal Movimento dei Focolari dal 20 al 23 settembre scorsi nella cittadella “focolarinaâ€? a pochi chilometri da Firenze. Tra i partecipanti anche il politologo Antonio Maria Baggio (nella foto), docente straordinario di filosofia politica all’Istituto universitario “Sophiaâ€?,
che a Loppiano ha portato una sua analisi sulla situazione politica attuale e sulla possibile via di uscita da intraprendere. Baggio ha parlato della necessitĂ di una rifondazione radicale “perchĂŠ – ha spiegato – siamo in una fase di emergenzaâ€?. Per il politogolo il cambiamento deve ripartire da un dialogo serrato tra le forze sociali organizzate e i gruppi di politici che sono giĂ in politica. “Ci vuole – ha proseguito – una
pressione sociale tale che con creativitĂ riesca a tirare fuori dalle forze politiche quegli elementi che sono in grado di proporre dei progettiâ€?. Per Antonio Maria Boaggio l’esperienza del governo Monti doveva essere usata dalle forze politiche per una loro riorganizzazione e per presentare programmi che avessero una visione dell’Italia. “Una visione – ha concluso – che stenta ancor ad emergere ma che va elaborataâ€?.
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massacra la gente. Oggi dobbiamo unirci contro un regime sanguinario e dobbiamo far sĂŹ che una protesta iniziata come paciďŹ ca non si concluda con una guerra settaria. Dobbiamo pensare a un futuro in cui tutti i siriani abbiano una voce in capitolo. Ăˆ questo il risultato verso cui lavoreremoâ€?. Altrettanto chiare sono state le sue parole sull’Iran e sulla sua rincorsa al nucleare. Obama ha usato parole di condanna anche per il ďŹ lm su Maometto e per le violente rea-
zioni dei fondamntalismi islamici. Mentre Obama pronunciava il suo discorso, in Siria, nel territorio circostante il villaggio di Rableh, situato tra il conďŹ ne libanese e la cittĂ di Qusayr, nella provincia di Homs, trovava una vicenda soluzione che rischiava di ingarbugliare ulteriormente una situazione giĂ complicata. Il patriarca greco-cattolico di Damasco, Gregorios III Laham (nella foto) che nei giorni precedenti aveva denunciato il rapimento di
240 fedeli cattolici, maroniti e soprattutto greco-cattolici che aveva gettato nella paura la comunitĂ cristiana del Paese, ha dato la notizia della loro liberazione. Un risultato dovuto, come ha ricordato lo stesso Patriarca, al dialogo tra la gente del villaggio di Rableh e i rapitori armati. “Si tratta – sono state le conclusioni di Gregorios III Laham – di un nuovo esempio per dire che con il dialogo si può fare tutto, o meglio si può fare moltoâ€?.
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a fatto tappa anche a Brescia il tour che Giulio Boscagli, assessore regionale alla Famiglia, conciliazione, integrazione e sussidiarietĂ , sta compiendo in tutte le province lombarde per incontrare soggetti pubblici e privati attivi nel campo delle politiche sociali. Obiettivi del viaggio: arrivare alla stesura di un patto per il welfare condiviso tra tutti i soggetti, Regione in testa, che hanno parte attiva in questo delicato settore della politica regionale. “L’attuale impianto di protezione sociale costruito dal dopoguerra in avanti – è la premessa da cui è partito l’assessore Boscagli – mostra in maniera evidente i propri limiti sia da un punto di vista economico che da quello della capacitĂ di rispondere ai bisogniâ€?. Istituzioni locali, sindacati, associazioni imprenditoriali, organizzazioni di categoria, enti non profit e del volontariato, cooperative e, piĂš in generale, tutti i soggetti protagonisti del welfare sono stati chiamati a questo confronto con la Regione. Brescia, territorio che da questo punto di vista vanta presenze considerevoli per numero e per qualitĂ dell’attivitĂ svol-
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di discussione è stato un progetto in sette punti, elaboratodalla Regione sulla scorta del lavoro compiuito negli ultimi anni in tema di politiche sociali. CentralitĂ della famiglia, passaggio dalla domanda all’offerta, fattore famiglia, semplificazione, integrazione, sussidarietĂ , inclusione e coesione sociale sono i punti fermi che, chiuso il giro di consultaizoni, dovrebbero costituire il perimentro del nuovo patto regionale per il welfare. Un patto che punta, nelle intenzioni degli assessori Boscagli e Peroni, ad un unico obiettivo: quello dell’equitĂ . “In tempi come quelli attuali – hanno ribadito – non ha piĂš senso parlare di egalitarsimo nell’accesso ai servizi. Ăˆ piĂš rispettoso dei bisogni e di risorse sempre piĂš ridotte pensare che ci possa essere una compartecipazione all’erogazione dei servizi direttamente proporzionale alle disponibilitĂ di ogni famiglia e di ogni singola personaâ€?. In questa prospettiva si inserisce anche la sperimentazione in 15 Comuni lombardi del fattore famiglia, disciplina che regola l’accesso ai servizi sulla base sia della valutazione dei bisogni che della situazione ecomomica. Palazzolo e Malegno le realtĂ bresciane coinvolte in questa fase.
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Con questo numero di “Voce� cambia l’autore delle riflessioni che, settimanalmente, aprono le pagine del giornale. Si tratta dei pensieri brevi e agili, ma non per questo meno profondi, ospitati nello spazio posto a fianco della testata. Don Diego Facchetti, direttore diocesano dell’Apostolato della preghiera, che ha accompagnato i lettori dal settembre del 2011, lascia spazio alla firma di Agostino Mantovani. Figura di spicco del panorama
GiovedĂŹ 27 settembre alle 20.45 presso il teatro comunale di Borgosatollo, nell’ambito della 5ÂŞ edizione della rassegna “Esperienze vere, storie di testimoni del nostro tempoâ€?, don Aniello Manganiello sarĂ ospite del Comitato per la pace di Borgosatollo. Don Aniello è stato per oltre 16 anni alla guida di una delle parrocchie di frontiera di Scampia. Dopo il suo trasferimento don Manganiello ha deciso di prendersi un anno sabbatico e ha dedicato del tempo a lavorare al
culturale bresciano che non necessita di grandi presentazioni. Presidente dell’Unione agricoltori, europarlamentare, presidente della Focsiv, in anni recenti ha legato il suo nome a quello della Fondazione Cab che tanto ha fatto e ancora sta facendo per la crescita culturale della città e del Bresciano, Mantovani proporrà riflessioni su diversi aspetti della quotidianità . Un grazie, quindi, a don Diego Facchetti e un buon lavoro ad Agostino Mantovani.
suo libro “GesĂš è piĂš forte della camorraâ€?, scritto a quattro mani con Andrea Manzi. Edito da Rizzoli (i proventi saranno completamente devoluti in beneficenza al centro Don Guanella di Scampia e alle famiglie indigenti) il testo racconta i 16 anni di lotta e misericordia che lo hanno visto protagonista sul campo. Dopo il dibattito, coordinato da Fernando Scarlata, fondatore del Comitato Antimafia Peppino Impastato, ci sarĂ spazio per interventi e domande dal pubblico.
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La globalizzazione e la legge della giungla Per alcuni giorni il seno di Kate Middleton, la principessa di Cambridge, ha oscurato la crisi. Se, come ripete Monti, vedevamo l’uscita dal tunnel, ad attenderci era un branco di guardoni. Non è il caso di attardarsi a commentare perchĂŠ sono troppi quelli che badano piĂš al seno che al senno. CosĂŹ come devono essere respinte al mittente le perorazioni in nome della libertĂ di stampa e di informazione. Se quella è informazione è meglio chiudere baracca e burattini. Su un altro piano, ma sempre nell’ambito della libertĂ di espressione, c’è anche il problema dei ďŹ lm, dei video e delle vignette contro l’Islam. Serpeggia nell’opinione pubblica la convinzione che bisogna stare attenti a non provocare le reazioni violente dei musulmani, mentre sono pochi quelli che si preoccupano del rispetto verso chi ha un credo diverso. Quali che siano i meriti o i demeriti dell’altro. Sono tutti capaci (lo dice il vangelo) a essere buoni con chi è buono, di amare chi ti ama. Il problema si pone quando devi rispettare anche chi non ti rispetta, se non vuoi essere travolto dalla
spirale dell’odio. Fine della predica. In realtà i problemi piÚ preoccupanti in fatto di comunicazione si determinano, spesso nel silenzio, ad altri livelli. So bene che ne parlo spesso. Non è per deformazione professionale. Il fatto è che la comunicazione governa l’intera vita sociale, politica, culturale, economica, incide sui ritmi della vita, sul usso dei pensieri e su ogni situazione in cui possono trovarsi persone e popoli interi. Oppure possiamo invertire i fattori cosÏ:
tutti i processi che sono decisivi ai ďŹ ni della vita umana e sociale sono strettamente connessi con le comunicazioni. Chi non se ne rende conto rischia di diventare schiavo del pensiero unico dei piĂš forti. Prendiamo in considerazione uno degli ultimi esempi, che si ricollega alle violenze islamiche. La presidenza americana è entrata in conitto con YouTube proprio a proposito della limitazione della libertĂ di parola e di espressione. Google
ha deciso di non tenere conto della richiesta della Casa Bianca di “riconsiderare l’opportunitĂ di tenere in circolazione il video anti-Islam che ha scatenato la violenza e le manifestazioni antiamericane e anti-occidentali in tutto il mondo araboâ€?. Google si è appellata all’auto-governo e ha precisato di avere giĂ controllato afďŹ nchĂŠ il video non violi i termini della legge americana sull’incitamento all’odio e di avere oscurato il video in alcune regioni del mondo, per esempio l’Egitto,
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la Libia, l’India e l’Indonesia. La decisione di Google si basa su un protocollo che la compagnia ha adottato per risolvere decisioni controverse: nel prendere decisioni sulla pubblicazione di materiale sui suoi siti deve tener conto non soltanto delle leggi e delle politiche dei Paesi, ma del contesto etico e tradizionale. Di fronte al pluralismo Google vuole essere sensibile alle “culture localiâ€?, ma non permette ad alcun potere di qualsiasi Paese di imporle una sua linea di comportamento. Alle critiche Google ha risposto cosĂŹ: “A Google noi nutriamo un pregiudizio in favore dei diritti della gente alla libera espressione in tutto ciò che facciamo... ma riconosciamo anche che la libertĂ di espressione non deve o non dovrebbe essere senza limiti. La difďŹ coltĂ consiste nel decidere dove porre questi limitiâ€?. Google non riconosce alle autoritĂ dello Stato, di nessuno Stato, il potere di ďŹ ssare dei limiti. Siamo al tema fondamentale della globalizzazione: tutto il mondo è paese. Un Paese senza sindaco, senza consiglio comunale, senza regole. O, meglio, vale la regola della forza (come nella giungla).
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Il Vittoriale degli Italiani è il vincitore della decima edizione del premio “Il Parco PiĂš Bello d’Italiaâ€?. L’arte dei giardini, è stato detto, somiglia straordinariamente alla poesia, il poeta fa con le parole ciò che il giardiniere fa con le piante, i cespugli, i fiori, le acque, le statue. Il pensiero corre subito al Vittoriale degli Italiani, la cittadella di Gardone Riviera ove Gabriele d’Annunzio approda nel 1921 per poi stabilirvi la sua ultima dimora, che concepisce come un mausoleo
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della propria prodigiosa avventura di artista e di eroe. Ed è proprio al parco e ai giardini del Vittoriale degli Italiani che quest’anno viene assegnato l’importante riconoscimento di Parco PiÚ Bello d’Italia 2012. La giuria dell’ormai famoso Premio di Parchi e Giardini, giunto quest’anno alla decima edizione, si è infatti riunita ed ha eletto il Parco del Vittoriale degli Italiani vincitore dell’edizione 2012 del concorso. Il parco del Vittoriale degli Italiani, che proprio l’anno
prossimo festeggerĂ i 150 anni dalla nascita del poeta, è stato prescelto tra una rosa di dieci finalisti selezionati in primavera tra gli oltre ottocento parchi e giardini italiani iscritti al concorso e pubblicati nella guida online ai parchi piĂš belli d’Italia www.ilparcopiubello.it. Il Vittoriale è un giardino polimaterico di piante ma anche di parole scritte sulle pietre. Ăˆ una quintessenza di luoghi teatrali, di emergenze e di massi erratici; dove anche le acque si fanno poesia.
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i pare, sinceramente, che non ci sia un odio razziale in questa presa di posizioneâ€?. Padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio diocesano per i migranti, non ha dubbi sulla questione che in queste ore sta portando Brescia al centro della cronaca nazionale. Facciamo un passo indietro. Ha fatto discutere, e non poco, la scelta del Comune di sospendere ai nuclei familiari in debito con i pagamenti verso la Loggia i servizi scolastici (scuolabus, mensa e materna) per i campi Rom e Sinti di via Borgosatollo e di via Orzinuovi. “Bisogna mettere d’accordo due realtĂ sussistenti. La prima è che non devono pagare i bambini. Se a monte c’è una mancanza, non possiamo – spiega padre Mario – farla pagare ai bambini; non possiamo nemmeno pensare che una categoria di persone possa dire: ‘Io non pago, tanto sono della tal categoria e quindi non posso pagare’. Ovviamente si va incontro alle possibili esigenze della persona povera. “C’è da vedere veramente se queste persone non possono pagare, ma non è una questione di razza. Il Comune vuole 1/3 o di 2/3 della spesa (in nove anni il pregresso dovrebbe essere di 140mila euro, nda)â€?. Come in tutte le vicende c’è il rischio che, per come vengono annunciate o spiegate, certe azioni rispondano anche a un possibile calcolo elettorale.
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tenzione ai bambini. Viviamo in una societĂ nella quale non è piĂš possibile dire io vivo solo e ho tutti i diritti: hai tutti i diritti perchè vivi in una societĂ â€?. Si parla del servizio di trasporto, ma anche della mensa. “Se il papĂ non paga, il bambino deve chiaramente mangiare. Non ho, invece, approfondito bene la questione del trasporto, perchè effettivamente si tratta di verificare la sicurezza del bambino. Comunque anche un’organizzazione privata può andare incontro a uno specifico bisogno; non perchĂŠ sussiste un diritto inalienabile collegato a quella categoria, altrimenti sarebbe
una discriminazioneâ€?. Difficile, però, trovare un equilibrio. “Il principio è che i bambini non devono pagare, ma attenzione a ogni strumentalizzazione. La via dell’integrazione si fa uscendo dalla politica, dicendo a tutti (Sindacato e Comune) che dobbiamo promuovere la persona nei suoi diritti e nei suoi doveri. Se vengono dati i soldi, ad esempio, dalla Regione per i libri scolastici, questi vanno utilizzati per quella finalitĂ â€?. Al momento è stata avviata una trattativa perchè le famiglie paghino qualcosa degli arretrati. Potrebbe essere una soluzione ragionevole.
&RQFOXVR LO FHQWHQDULR Era cominciato giusto 12 mesi fa con la presenza del vescovo Luciano Monari. L’ha terminato domenica scorsa mons. Vigilio Mario Olmi che ha presieduto con l’arciprete don Luca Giuseppe Ferrari la solenne S.Messa. Parliamo dell’anno del centenario della parrocchiale dei Ss. Cosma e Damiano a Marmentino. La chiesa, ricorda una lapide dietro l’altare maggiore, fu consacrata, parroco don Carlo Zubani,
nel 1911, il 26 settembre festa dei patroni. Ma la sua storia è quasi millenaria. Prima dell´attuale vi era un altro edificio, piÚ piccolo e basso a tre navate (ne rimane il portichetto esterno con brani di affreschi) risalente al XIII secolo, consacrato l´8 maggio 1550. Poi la chiesa si arricchÏ con le rimesse degli emigranti a Venezia a lavorare armi: splendide pale del Moretto e del Bagnadore, paliotti marmorei, opere lignee. Agli
inizi del ´900 il parroco don Antonio Cosi ne decise il rifacimento parziale e l´ampliamento: un´unica navata con altari laterali. In occasione del centenario la comunitĂ ha realizzato il ripristino del vecchio sagrato. Nel fine settimana la festa patronale: sabato 29 alle 20,45 il Concerto del coro “Le voci di Zefiroâ€? di Brescia; domenica 30 alle 11 la Messa con don Armando Scarpetta, giĂ parroco di Marmentino .
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ƒÂ? ‘Ž‘ ”‡•…‹ƒ ‹Â?“—‹Â?ÂƒÂ–ÂƒÇŁ Ž‡ ’”‘’‘•–‡ †‡Ž † I dati di Asl e Arpa parlano chiaro: Brescia è una delle cittĂ piĂš inquinate d’Italia sia per la propria collocazione sia per la sua lunga storia industriale che, pur portando enormi benefici ha, al contempo, creato situazioni gravose a livello ambientale. Tra le zone che maggiormente necessiterebbero di un intervento di “bonifica ambientaleâ€? c’è senza dubbio il territorio della Circoscrizione Est, compreso tra San Polo e Buffalora, dove, accanto a quattro grandi
arterie stradali, convivono diversi insediamenti industriali di non poco conto; ed è proprio da questa zona che il Partito democratico ha deciso di ripartire. Un momento informale è stata l’occasione, per il Pd locale, di illustrare ai bresciani alcuni piani che i suoi esponenti vorrebbero realizzare per la città . All’incontro, tenutosi a San Polo storico, hanno preso parte, oltre al candidato sindaco Del Bono, l’onorevole Paolo Corsini, il segretario cittadino Giorgio De Martin, il consigliere
comunale Valter Muchetti e Gianni Fornoni del Circolo Brescia Est. Un momento che ha aperto una due giorni di presenza sul territorio da parte dei massimi esponenti del Pd bresciano per presentare il proprio programma elettorale e l’impegno che, da sempre, hanno scelto di porre nella tutela ambientale della cittĂ . “Oggi Brescia ha bisogno di segni netti: piĂš attenzione alla qualitĂ di vita che alla quantitĂ , fine del consumo di suolo agricolo, riqualificazione
delle aree esistenti dismesse, nuova cultura nella gestione del ciclo dei rifiuti e maggior attenzione alla raccolta differenziataâ€? ha detto Del Bono. “Se saremo noi a governare, costruiremo il Parco delle Cave, un vero e proprio polmone verde per la cittĂ e adotteremo maggior attenzione alla mobilitĂ ciclopedonale, rafforzando i parcheggi scambiatori nei dintorni delle stazioni metro. La nostra sarĂ una vera e propria inversione di rottaâ€? ha concluso. (fr. a.)
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’ecomuseo, erede dei “musei del territorioâ€?, si qualifica oggi come “museo diffusoâ€? che ha come oggetto di esposizione il territorio in tutte le sue componenti. Nonostante gli ecomusei siano ancora realtĂ poco conosciute, in provincia di Brescia se ne contano attualmente giĂ una decina. Tra questi l’Ecomuseo del Botticino, riconosciuto ufficialmente dalla Regione Lombardia nel novembre 2011, vanta il piĂš vasto ambito territoriale di intervento. Include infatti 11 Comuni compresi tra S. Eufemia e Gavardo: Botticino, Serle, Rezzato, Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, Prevalle, Paitone e Valio Terme. Si tratta di un’area geografica caratterizzata da importanti componenti naturalistiche, storiche, architettoniche, economiche e culturali unificanti: dal bacino marmifero all’altopiano di Cariadeghe, dal Naviglio grande al fiume Chiese, dalle chiese ai siti storici, dai musei agli impianti di archeologia industriale. Sabato 29 e domenica 30 settembre giunge a compimento il primo progetto di marketing culturale e turistico denominato “Il sentiero degli antenatiâ€?, nato dalla col-
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28 alle ore 20.45 presso la sala consiliare di Prevalle si terrĂ la conferenza “Ecomuseo del Botticino e Sentiero degli antenati: storia locale, ricchezza da preservareâ€?. Sabato 29 alle 17.30 si inaugureranno gli scavi della villa romana di Nuvolento e alle 18.30 presso la cascina Saleri di Botticino verrĂ presentato il libro “ Palazzi, ville e cascine di Botticino Mattinaâ€? promosso dal Comune di Botticino. Domenica 30, al mattino, con partenza alle 10 o da Treponti o da Gavardo viene organizzata una biciclettata lungo la Gavardina per conoscere le figure degli antenati; mentre nel pomeriggio alle ore 16, in ogni Comune del territorio ecomuseale, è prevista la visita a un bene culturale, con la guida di storici e ricercatori. SarĂ offerta l’opportunitĂ di conoscere piĂš da vicino monumenti, edifici religiosi, musei, architetture civili e ambienti naturalistici.
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´)XWXUDQGRÂľ L JLRYDQL VL LQWHUURJDQR I Giovani delle Acli (GA) e Ipsia (l’Associazione delle Acli che si occupa di promuovere la mondialitĂ e nuovi stili di vita), in collaborazione con le Acli provinciali di Brescia, organizzano l’evento denominato “Futurando - Giovani sostenibiliâ€? che si svolgerĂ venerdĂŹ 28, sabato 29 e domenica 30 settembre presso il circolo Acli di S. Polo a Brescia. Il titolo dell’iniziativa vuole dare l’idea di un futuro in progress, in costruzione; infatti si intendono affrontare i temi del lavoro, in particolare quello dell’imprenditoria giovanile, degli stili di vita sostenibili e del consumo in un’ottica di promozione di proposte concrete e realizzabili per un futuro migliore, di cui i giovani si rendano co-costruttori e responsabili. L’obiettivo dell’evento è di: far conoscere esperienze virtuose che hanno attivato processi o progetti negli ambiti sopraccitati; invitare a una riflessione condivisa su che tipo di modello di sviluppo desiderano i giovani per continuare ad avere un futuro chesia per tutti in modo equo e solidale; ribadire l’impegno delle Acli, attraverso il suo gruppo di giovani e Ipsia Brescia, su questi temi. Durante le tre giornate, ciascuna dedicata a un tema in particolare,
verranno proposti: tavole rotonde (dalle 18.30 alle 20) per condividere alcune esperienze e riflettere insieme ad associazioni e altre realtà del terzo settore; concerti e spettacoli teatrali (dalle 21) come occasioni di riflessione; stand gastronomico aperto tutte le sere con prodotti a km 0; animazione per i bambini e per i giovani con giochi, laboratori, caccia al tesoro; stand di associazioni o realtà rappresentative di un modo piÚ sostenibile ed equo di intendere i rapporti con gli altri popoli, mangiare, abitare, viaggiare, fare cultura, etc. La particolarità dell’evento è che oltre a veicolare dei contenuti con le attività in programma, si intende mantenere uno stile coerente con i temi, attraverso alcune scelte significative come l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, la stampa di magliette in cotone bio ed ecologico, l’utilizzo di stoviglie biodegradabili, etc.
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“Concerto di San Francescoâ€? con l’orchestra da Camera Arteviva, guidata dal maestro Matteo Baxiu, in collaborazione con il Coro Polifonico Theophilus, eseguirĂ la Messa da Requiem di W. A Mozart. Gli appuntamenti proseguiranno la prossima settimana: lunedĂŹ 1 ottobre alle 20.45 è prevista la veglia di preghiera ecumenica per il creato con la presenza dei ministri delle diverse chiese cristiane presenti a Brescia mentre mercoledĂŹ 3 ottobre alle 21 si terrĂ la celebrazione
del Transito di San Francesco nel Chiostro. “La solennitĂ di S. Francesco d’Assisi ci porta a pregare – spiega padre Giancarlo Paris – per la pace e soprattutto per il dialogo con l’Islamâ€?. Per la solennitĂ di San Francesco, giovedĂŹ 4 ottobre, saranno celebrate le Sante Messe con orario festivo (alle 7; 8; 9.30, 10.30 e 11.30). Nel pomeriggio alle 16 la preghiera per il Creato e la benedizione degli animali. La Messa Solenne si terrĂ alle 18.30 preceduta dai
Vespri cantati alle 18. Quest’anno sarà la comunità di Concesio ad offrire l’olio per la lampada della pace che verrà accesa dal Sindaco di Concesio Stefano Retali. La S. Messa sarà presieduta da mons. Dino Orsi, animerà la Corale di San Francesco. Dopo la celebrazione, nel piazzale della chiesa ci sarà il concerto della Banda Musicale di Concesio. L’olio che è offerto a turno da un Comune bresciano esprime il desiderio di un impegno comune per la pace. (a.t.)
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ambia il Presidente, ma non mutano gli impegni. Michele Bonetti, giĂ membro del Comitato permanente, raccoglie il testimone del compianto Giuseppe Camadini, presidente per quasi 30 anni della Fondazione Tovini. “L’eredità è molto esigente, però possiamo – spiega l’avvocato Bonetti – contare su una rete di persone, su una comunitĂ inserita nella comunitĂ piĂš grande brescianaâ€?. La Tovini è una Fondazione pedagogica che può contare su 55 anni di storia alle spalle. In passato l’avvocato Bonetti, subito dopo la laurea, fu proprio un borsista della Tovini attraverso la quale approfondĂŹ i suoi studi nel campo dei diritti umani. La cultura bresciana, in particolare cattolica, è sempre stata marcata molto dalla passione educativa. E Giuseppe Tovini è un alfiere di questa passione educativa; la Fondazione a lui dedicata fu voluta fortemente tra gli altri da Vittorino Chizzolini (è in corso il processo di canonizzazione), anima per decenni dell’Editrice La Scuola. La Fondazione Tovini è un laboratorio in cui si sperimenta e si fa ricerca sull’educazione. Educazione significa anche impegno per i giovani con la famiglia universitaria che, come recita il nome stesso, indica il tentativo di non essere un qualcosa
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nuove iniziative, lasciandosi interrogare dalle esigenze formative per dare delle risposteâ€?. Sono sĂŹ molte le iniziative per gli universitari con il collegio, ma la Fondazione ha anche la “genialitĂ particolare del volontariato e della cooperazione internazionale; si fa volontariato con la prospettiva educativa di far crescere le persone e ampliare il loro livello di conoscenzaâ€?. A proposito di scambio culturale, in questi giorni sono presenti a Brescia alcuni ragazzi del Benin accompagnati dai loro professori: “Serve a loro, ma soprattutto a noi che avendo un rapporto diretto con persone provenienti da un altro mondo non possiamo non acquistare una maggiore conoscenzaâ€?. In cantiere ci sono tanti piccoli progetti, ma fra questi piace ricordare proprio il Seminario pedagogico di cooperazione internazionale che prevede alcuni momenti di approfondimento perchĂŠ “bisogna formarsi per andare e incontrare gli altri; l’obiettivo finale è quello di mettere in rete e costituire delle collaborazioni con le diverse associazioni localiâ€?. Giusto ricordare che la Fondazione è un’espressione chiarissima dei laici cattolici. “Il segreto di queste cose – come ricordava Camadini – è darsi reciprocamente una serie di stimoli, ciascuno mantenendo la propria identitĂ ma costruendo insiemeâ€?.
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ÂŽ •‘‰Â?‘ ˜‹…‹Â?‘ †‹ —Â? ’ƒ”…‘ ‰‹‘…Š‹ ’‡” ‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹ “L’ambulanza è il mezzo che chiude l’Operazione Paganica della croce Bianca, ma è stata preceduta da due Opel Agila destinate al trasporto del sangue e ai prelievi a domicilio – specificano i capisquadra Giancarlo Pelizzari e Claudio Sbrofatti – mezzi dismessi non giĂ in quanto non in grado di operare, ma perchĂŠ, per etĂ , non rispondenti piĂš alle specifiche imposte dalla Regione Lombardia, ma che, ricondizionate e spogliate dalle attrezzature per l’emergenza, sono pronte per una
nuova vitaâ€?. Assieme all’ambulanza – benedetta dal parroco di Paganica, il colombiano don Dionisio Rodriguez – sono state portate alcune attrezzature, quali maglie, divise, palloni, destinate ai bambini di Onna, che hanno come campo sportivo il sagrato della chiesa, piĂš piccolo della metĂ di un campo da tennis. Il parroco di Onna, il venezuelano don Cesare Cardozzo, ha detto che “i bresciani sono la testimonianza di una caritĂ operosa e non parlata, perchĂŠ dopo quasi
quattro anni sono ancora qui e non sembrano intenzionati a fermarsiâ€?. Questo è confermato da un nuovo progetto, che vedrĂ il parco di Paganica arricchirsi dell’attrezzatura per i giochi dei piĂš piccoli, non appena verranno reperite le necessarie risorse. “Quanto fatto fino ad ora non è costato nulla alla Croce Bianca – tiene a sottolineare Giancarlo Pelizzari – perchĂŠ ogni cosa portata a Paganica è stata donata da aziende, negozi e privatiâ€?. “Va aggiunto – è Claudio
Sbrofatti a dirlo – che i mezzi erano frutto di donazioni e che, trovando una seconda vita anzichÊ la rottamazione, tramandano il nome di chi ne aveva fatto dono alla Croce Bianca, in una continuazione concreta della sua volontà �. Il parco porterà un nome legato a Brescia quale segno della continuità del legame che si è instaurato fra le persone che va ben oltre gli oggetti e le istituzioni; un legame che risponde all’amicizia e alla solidarietà . (fr.a.)
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o scorso weekend, con la consegna al Gruppo Alpini di Paganica di un’ambulanza dismessa da parte della Croce Bianca di Brescia, si è chiuso un capitolo del lungo libro della solidarietĂ che distingue il sodalizio bresciano anche e ben oltre i confini provinciali, per aprirne subito un altro, quasi a voler rinforzare, se mai ve ne fosse bisogno, il legame fra la frazione de L’Aquila, fra le piĂš duramente colpite dal sisma del 6 aprile di tre anni fa e la storica associazione cittadina. “Questo mezzo è destinato alla colonna mobile dell’Ana del 4° raggruppamento, che viene attivata nel centrosud in occasione di grandi e drammatici eventi – ha detto il capo gruppo degli alpini Pietro D’alfonso – ma non rimarrĂ inattiva, perchĂŠ, augurandoci di non doverla mai usare in ambito nazionale, sarĂ a disposizione sul piano locale per tutti i servizi che non riguardano l’emergenzaâ€?. L’ambulanza, dopo la consegna formale avvenuta nella sede di Brescia della Croce Bianca nel luglio scorso, è stata portata a Paganica dal gruppo storico che ha avviato quella che venne denominata,
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dell’Asl Lino Scoccia ed il comandante la locale stazione dei Carabinieri Maurizio Facchini. Con l’onestà che contraddistingue chi ha le mani pulite – sottolineano Pelizzari, Chiodelli e Sbrofatti – ci chiesero, sollecitati da noi, le cose di cui avevano bisogno, per cominciare a riprendere una vita quasi normale e da allora non ci siamo mai fermati. In tre anni e mezzo abbiamo compiuto circa una decina di viaggi a Paganica, nel corso dei quali è stato attrezzato di tutto l’ambulatorio di Paganica dell’Asl, dai mobili agli strumenti informatici ai presidi sanitari di prima necessità . Anche la circoscrizione ha ricevuto computer e stampanti ed i ragazzi dai 7 ai 15 anni del Paganica Calcio sono stati dotati di attrezzatura sportiva completa, perchÊ la vita ricomincia anche con lo sport�, evidenzia Riccardo Chiodelli.
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8Q SRPHULJJLR SHU LO YLQWDJH H LO VRFLDOH Dopo il successo della prima edizione, l’Associazione culturale no profit “Mille 1 Eventoâ€? ripropone “Delicious Vintageâ€? a Cascina Maggia sabato 29 settembre dalle 14 alle 20, per un pomeriggio interamente dedicato al vintage e all’handmade, che accontenterĂ sia il pubblico femminile che maschile, senza dimenticare i bambini e l’impegno sociale. Swinging London il tema della manifestazione, che calerĂ il pubblico nel clima londinese anni ’60, che ha segnato una rivoluzione culturale nel mondo occidentale, in un “oscillareâ€? di tendenze (to swing), che ha coinvolto moda, musica, arte. Oltre ad innumerevoli occasioni di shopping tra oggetti ricercati vintage, artigianato, vinili, truccatrici e decoratrici unghie saranno a disposizione gratuitamente per far vivere alle visitatrici lo stile di quegli anni. Ciglia a ragno ed eyeliner marcato resi famosi dalla modella Twiggy, labbra neutre e unghie “britishâ€?, degne dell’ultima moda presentata alle Olimpiadi 2012, trasformeranno le presenti per il set fotografico gratuito sullo sfondo della Londra di quegli anni. La piĂš fortunata sarĂ estratta per vincere un cesto di prodotti di bellezza. Un raduno d’auto d’epoca d’oltreoceano terrĂ occupati i visitatori tra rombi di motore e luccicanti carrozzerie. Pezzi davvero rari nel mondo automobilistico, nelle dimensioni e nello stile, che accontenteranno gli esperti piĂš preparati e toglieranno il fiato anche ai profani dei motori. Per i bambini, e per i piĂš golosi, l’immancabile tè
delle 5, da gustare presso l’Osteria di Cascina Maggia con i biscotti “fatti in casaâ€?. All’interno del parco altalene, scivoli e giochi. Il tutto con una valenza sociale: i volontari dell’Associazione Bimbo chiama bimbo saranno presenti per raccogliere abiti usati (uomo, donna, bambino) per il Guardaroba che mettono gratuitamente a disposizione di oltre 500 famiglie ogni mese che non possono permettersi il lusso di shopping e negozi. In caso di pioggia, la manifestazione si terrĂ sotto gli accoglienti portici di Cascina Maggia.
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della direttrice della Rsa Laura Corbellini hanno preso la parola il sindaco Roberto Bozzoni e il direttore sanitario del distretto Augusto Olivetti. Poi la visita alle 20 nuove camere che assicurano un miglior accoglienza agli anziani ospiti e ai loro familiari, alla nuova palazzina degli ambulatori dei medici di base e per le visite specialistiche. Sono interventi finanziati con fondi della Rsa che dall’1 ottobre avrà un nuovo Consiglio d’amministrazione
composto da Antonella Acerbis (presidente) e dai consiglieri: Antonio Baronio, Giovanni Triglia, Mara Griffini, Marzia Bernardini, Gian Andrea Gennari e Pierangelo Bosio. Subentrano al consiglio uscente del presidente Franco Gobbi e composto dai consiglieri: Luigi Marini, Ernesto Grazioli, Nella Ziletti, Erminia Arisi, Umberto Beccagutti, Mara Biaggio; a questi è stato riconosciuto il merito di aver gestito in maniera ottimale la Fondazione. (f.pio)
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i sono alcuni appuntamenti che segnano la vita di una comunità e restano indelebili. I festeggiamenti per la ricorrenza dei 150 anni dalla proclamazione di Chiari a Città con Regio Decreto del Re d’Italia Vittorio Emanuele II,avvenuto il 5 ottobre 1862, hanno segnato a mesi alterni, tutto il 2012, a partire dalla festa patronale dei Santi Faustino e Giovita il 15 febbraio. VenerdÏ 5 ottobre sarà il momento topico di questo anno. E mentre i bracieri sulle balaustre illumineranno la torre campanaria e piazza Zanardelli sarà vestita con drappi giallo-rossi in omaggio ai colori delle campiture dello stemma della Città di Chiari, in Duomo, alle 20.30 si svolgerà la solenne celebrazione di ringraziamento del Te Deum. Il canto K.141 in do maggiore di Mozart, composto nel 1769, verrà interpretato al termine dell’omelia di mons. Verzeletti, dalla Schola Cantorum S. Agape diretta da don Giuseppe Fusari e accompagnata da un’orchestra da camera composta prevalentemente da musicisti clarensi. Vista la solennità dell’evento, su invito della parrocchia prepositurale clarense e dell’Amministrazione, saranno presenti le autorità civili, religiose e militari. Invito esteso anche al Prefetto di Brescia, alle re-
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eucaristico di Chiari “O Cristo dei secoliâ€?, composto dal maestro Carlo Capra in occasione del Congresso eucaristico svoltosi a Chiari nel 1938, e l’uscita, sempre del Santissimo, per la benedizione alla CittĂ impartita dal Prevosto dalla porta centrale del Duomo mentre il Corpo Pedersoli intonerĂ l’Inno eucaristico di Chiari. Dopo la preghiera comunitaria, verrĂ diffuso il canto “Tantum Ergoâ€? di Mozart eseguito dal coro. A concludere, il discorso celebrativo dei 150 anniCittĂ di Chiari da parte del sindaco Mazzatorta. La giornata di venerdĂŹ 5 sarĂ ricordata anche per un altro evento. Su iniziativa del Circolo collezionisti CittĂ di Chiari – che si è avvalso della collaborazione del Gruppo Alpini clarensi e del Circolo Filatelico Numismatico di Salò – dalle 9 alle 18, in piazza Zanardelli si terrĂ l’annullo filatelico “Chiari cittĂ da 150 anniâ€? in collaborazione con Poste Italiane e la Federazione fra le SocietĂ filateliche italiane. Sabato 6 e domenica 7 , nei locali di Villa Mazzotti saranno allestite due mostre :â€?Chiari in immagini dal 1900 ad oggiâ€? e “Numismatica: dalla lira all’euro 1862-2012â€?. Quest’ultima sarĂ il tema della conferenza di sabato alle ore 11 in Villa con il prof.Giuseppe Avantaggiati presentato dal vicedirettore del Giornale di Brescia Claudio Baroni.
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Ottanta; alle 20,30 cinema sotto le stelle. Domenica alle 10 nella parrocchiale la Messa con i canti della Schola cantorum; ore 11 inaugurazione della sagra e sfilata dei trattori e mezzi agricoli d’epoca; ora 15 sfilata del corteo medioevale in costumi con partenza da palazzo Luzzago; a seguire sgranatura e accartocciatura del mais quarantino e mostra dei mestieri d’una volta. “Ogni anno – commenta il sindaco Giampaolo Seniga – con la sagra di San Michele cerchiamo di
di riaffermare le nostre radici radicate nella cristianitĂ , il lavoro manuale e la solidarietĂ . Per questo – prosegue il sindaco – proponiamo manifestazioni in un clima festoso in collaborazione con associazioni e realtĂ del volontariato del nostro paese in un impegno collettivo che auspica la crescita sociale ed economicaâ€?. Tra le iniziative piĂš recenti quella di Pro Loco e Consulta giovanile che hanno realizzato la “Quarta festa giovane durante le serata
dell’estate nella cornice del Centro sportivo. Nei giorni della sagra i commercianti sono promotori di interessanti iniziative. I ristoranti promettono in tavola piatti locali e prelibatezze tipiche della pianura come biscotti e sbrisolona, polenta e stufato, tortelli e altre eccellenze dell’enogastronomia. Il programma è coordinato dal Comune che registra la collaborazione di Fondazione Pianura Bresciana, Coldiretti provinciale, Pro Loco e Consulta giovanile. (f.pio)
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possibile nell’arco di tre giorni fare un salto indietro nel tempo di quasi 600 anni? Tornare a quel 1427 nel quale gli eserciti di Milano e Venezia si affrontarono nella battaglia immortalata dal Manzoni con i celebri versi “S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squilloâ€?? Eppure è proprio ciò che accadrĂ dal 28 al 30 settembre a Maclodio, che rivivrĂ il piĂš importante avvenimento della propria storia. La battaglia in cui rifulse la figura del conte di Carmagnola, protagonista dell’omonima tragedia manzoniana, verrĂ resa attuale con una rievocazione storica che fa parte ormai degli appuntamenti tradizionali del paese, da diversi giorni parato a festa con bandierine e gonfaloni bianchi e azzurri ad ogni finestra e balcone. Tutto era incominciato 25 anni fa e inizialmente la manifestazione si teneva, a distanza di un anno, a Maclodio e poi a Carmagnola, per poi osservare una pausa di tre anni. Successivamente la tradizione è stata mantenuta solamente qui a cadenza quinquennale, per quella che oggi è la settima edizione. Fitto
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e cavalieri e alle 14 si terrĂ la sfilata storica. Finalmente alle 16 saliranno in arcione, per il 6° torneo cavalleresco, i campioni che si sfideranno quindi per tenere alto l’onore di Maclodio, Chiari, Rudiano, Orzinuovi e Carmagnola. â€œĂˆ davvero una grande emozione – commenta la presidente della Pro-loco Cristina Rivetti – perchĂŠ per me, come per molti altri è la prima rievocazione da organizzatori. Voglio ringraziare i veterani, senza il cui impegno tutto ciò non sarebbe possibile. Non vediamo l’ora che la rievocazione inizi e siamo sicuri che la gente parteciperĂ numerosa e speriamo anche soddisfatta. Abbiamo dovuto fare un po’ di economie, visto il contesto di crisi e il budget ridotto, ma siamo sicuri del buon risultato di un anno e mezzo di lavoroâ€?. Che squillino le trombe e rullino i tamburi dunque, e il torneo abbia inizio.
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2OWUH SH]]L SHU LO 0XVHR FRQWDGLQR Oltre 900 pezzi esposti a rievocare la quotidianitĂ della vita agricola dei nostri bisnonni: apre a Milzano il museo contadino, in uno stabile del ‘700 in via S.Michele, a due passi dal centro del paese. L’inaugurazione è sabato 6 ottobre, alle 19.30, nell’ambito della Sagra della madonna del rosario. L’esposizione permanente è divisa in due sezioni: al piano terra le stanze della vita privata di mezzadri e mandiari, con cucina tipica, camera da letto e stalla, al piano superiore gli strumenti da lavoro. Tutto è sistemato esattamente come era allora, per riprodurre le abitudini della tradizione agricola, con la monèga a scaldare il letto e la toletta in camera, pentolame in rame e lumi in cucina, scalĂŠre per i bachi da seta e fieno nella stalla. Entrando nel museo si viene immersi nella cultura contadina del passato e si scopre quanto fosse misera, eppure ordinata, la vita in campagna a inizio‘900, si svela l’origine di detti tramandatoci dai nonni e si assaporano le antiche usanze. Salendo la scalinata, oltre l’affresco di Sant’Antonio, si arriva al granaio, dove sotto la santella di San Biagio, protettore di Milzano, sono rievocati antichi mestieri e siti del tempo: la scòla con banchi e lavagna, l’angolo del masadĂšr, gli attrezzi del calzolaio come la macchina per cucire il cuoio e molto altro. Tra gli oggetti interessanti e dai piĂš mai visti ci sono il rosario ad anello con i 10 pater noster, le vecchie raseghe, le pialle del fabbro ed i finimenti per i cavalli. Da almeno dieci
anni Lucio Bulgari, Giuseppe Girardini, Francesco Pancera, Francesco Olivetti e gli altri “Amici del Museo� collezionano gli oggetti che ora trovano casa nell’esposizione permanente, per ridare vita agli ambienti e testimoniare la passione per la tradizione. A far da cornice all’inaugurazione, sabato 6 ottobre, ci saranno la rievocazione di antichi mestieri, pigiatura dell’uva e sgranatura del mais quarantino, domenica 7 ottobre visite al museo contadino e sfilata di venti trattori d’epoca. (l.o.)
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‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ ‡ …Ž‹ ’”‘Â?—‘˜‘Â?‘ —Â? …‘”•‘ •—ŽŽƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ †‡Ž „‡Â?‡ …‘Â?—Â?‡ Il Circolo Acli di Verolanuova, in collaborazione con i circoli della zona bassa ovest (Bassano Bresciano, Bagnolo Mella, Leno, Manerbio, Milzano, Motella, Quinzano e San Gervasio) organizza il Corso di formazione all’impegno socio-politico e amministrativo “La partecipazione dei cittadini alla gestione del bene comune: il Comuneâ€?. Il corso si preďŹ gge di far conoscere quali sono i principali settori in cui può operare un Comune, con quali modalitĂ può e
deve svolgere le proprie funzioni e quali sono le possibilitĂ che ha a disposizione per incidere sulla qualitĂ della vita dei cittadini. Vista la breve durata, non può e non vuole essere esaustivo degli argomenti trattati, ma solo un primo passo verso la conoscenza del “come i cittadini possono partecipare alla gestione del bene comuneâ€?. Si rivolge a chi desidera informarsi e conoscere quali sono i meccanismi di gestione di un Comune. Pertanto è consigliato sia a chi ha intenzione
di avvicinarsi alla “vita politicoamministrativaâ€? sia a coloro che, da semplici cittadini, sono interessati a sapere come funziona la “macchina amministrativa di un Comuneâ€?. La durata (presso la sede del Circolo Acli Verolanuova Via Dante, 13) è di 12 ore, suddivise in sei incontri di due ore cadauno, distribuiti nell’arco di un mese. Per l’iscrizione viene richiesto un contributo di 10 euro per la fornitura del materiale del corso. Informazioni ai numeri 030/932174–3384074641.
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ono 11 anni all’insegna di “piacevoleâ€? cultura. CosĂŹ si potrebbe riassumere la storia della Libera UniversitĂ di Manerbio (Lum), che si appresta ad inaugurare un nuovo anno accademico. GiovedĂŹ 4 ottobre, alle ore 15.15, il Piccolo Teatro di Manerbio tornerĂ ad ospitare fino all’inizio di maggio i pomeriggi a base di musica, letteratura, storia, arte, economia e altre discipline. Tema principale di quest’anno sarĂ il Novecento, dopo che lo scorso anno la Lum aveva fatto una lunga cavalcata dal Medioevo fino al 1860/1861, gli anni dell’UnitĂ d’Italia. A partire dalla prossima settimana, il secolo appena trascorso sarĂ esaminato negli avvenimenti che lo hanno segnato negli aspetti positivi e in quelli piĂš controversi. Anche quest’anno, all’interno del programma è stato scelto un “corso monograficoâ€?. Nell’anno accademico 2011-2012, il filo rosso era stato “Conoscere l’Italia attraverso le sue capitaliâ€?, un viaggio attraverso le cittĂ italiane che simboleggiavano un determinato periodo. Il filo conduttore dell’anno alle porte sarĂ il “cinemaâ€?, un’arte novecentesca per eccellenza. Lezioni sul cinema e la cinematografia, oppure proiezioni cinematografiche saranno appuntamenti fissi durante l’anno. Intanto il 4 ottobre si comincia con la musica, come tradizione vuole. A inaugurare l’anno della Lum sarĂ il maestro Edmondo Savio, manerbiese di nascita, pianista, direttore, ora alla guida del “Coro CittĂ di Bresciaâ€?: “Visions fuggitive: un assaggio musicaleâ€? è il titolo della lezione-concerto che intende aprire una finestra sulle novitĂ musicali nate nel Novecento. La settimana successiva inizieranno le lezioni: giovedĂŹ 11 ottobre, sarĂ di scena la storia con la relazione del prof. Giovanni Gregorini, docente di storia economica all’UniversitĂ cattolica di Brescia e giĂ apprezzato relatore lo scorso anno. Il titolo del suo intervento sarĂ â€œGli italiani e la valigia: emigrazione e sviluppo fra XIX e XX secoloâ€?. Il gio-
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vedĂŹ successivo sarĂ dedicato al primo degli incontri dedicati al cinema. Enrico Danesi, esperto conoscitore del settore, terrĂ una lezione sugli esordi di questa arte con “L’alba del
cinema: dai Lumière (il cinema come documento) a Mèliès (il cinema come gioco) a Griffith (il cinema come narrazione). Chiuderà il mese di ottobre, il 25, il prof. Damiano Solsi,
docente dell’Istituto cittadino “Ariciâ€? con una lezione di filosofia: “L’oltreuomo sia il senso della terra!â€?. La filosofia di Nietzsche e il Novecento â€? è il titolo scelto. Sempre secondo una tradizione ormai decennale alle lezioni verranno intervallate uscite, la prima delle quali giĂ dovrebbe svolgersi in ottobre e avere come meta Rovereto. Allo stesso modo, anche quest’anno verrĂ riproposto il corso di disegno, visto il successo finora riscosso, ma non si esclude la possibilitĂ che altri corsi possano essere attivati.
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fragile nel corpo, ma forte e deciso nell’animo. Si ripercorrono cosĂŹ le tappe della vita di un prete capace sempre di un di piĂš, rispetto alla normalitĂ del ministero. Ordinato sacerdote nel ‘35 fu curato a Breno, dove porta una ventata di gioventĂš, ma non si allinea alla disponibilitĂ verso il fascismo di mons. Regazzoli. CosĂŹ nel 1942 si offre come cappellano militare sul fronte balcanico. Tornato con i suoi alpini e, stabilitosi a Brescia come mansionario del Capitolo
della Cattedrale, opera a favore della Resistenza. Nonostante la tubercolosi, è cappellano all’ospedale dei Fatebenefratelli e assistente del Centro volontari della sofferenza. Poi il breve (1971-1973) soggiorno in Valle, a Megno, piccola frazione in Val di Corteno. InďŹ ne il ritiro al Villaggio Badia, dove una cardiopatia non lo risparmierĂ . Un pregio di questo libro è di porre in evidenza il grande spessore morale della personalitĂ de ‘l cĂźradÏ’, capace di una pastorale
d’oratorio in anticipo sui tempi, ma anche impegnato nella Resistenza al servizio della libertĂ e poi, col Dopoguerra, dell’onestĂ ; colpisce la sua testimonianza di malato e di prete vicino a chi soffre, assieme al suo amore per la montagna dove riconosceva le sue radici (Sonico, paese natale del padre) e dove ha voluto essere sepolto (Corteno Golgi). In appendice anche una serie di testi, preghiere e poesie di don Battista nonchè una sezione fotograďŹ ca. (g.c.)
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a valle del Fossato a Prestine, che si snoda a nord dell’abitato verso la Valgrigna, non ha un torrente con sorgente a monte: drena le acque dei versanti ripidi della zona chiamata da sempre “FosĂ tâ€? sulla quale insistono calanchi franosi di argilla e tufo chiamate in loco “GaraĂŹneâ€?. Con tre mesi di lavoro e con il contributo determinante della Regione Lombardia, pari all’interno del Piano di sviluppo rurale della ComunitĂ montana di Valle Camonica 2007-2013, dell’importo totale di 200mila euro, Iva inclusa, la valle che si presentava in forte degrado è stata rimessa in sicurezza, allestendo nuove briglie di contenimento e restaurando quelle ancora un buone condizioni. L’operazione ha visto come ente attuatore il Consorzio Forestale bassa Vallecamonica che ha lavorato per tre mesi, sfruttando la parte migliore della stagione, per realizzare i lavori in tempo utile per l’autunno, con un numero variabile di persone coinvolte, a seconda delle opere murarie, forestali e di trasporto, in media pari a 10. Un lavoro particolarmente interessante sul piano storico e urbanistico è la scelta della tipologia di griglia di contenimento che è stata fatta in analogia alle briglie giĂ esistenti agli inizi degli anni sessanta: l’opera quindi si pre-
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ti sulle rive del torrente, , numerati e riposizionati a fregio delle nuove briglie, maggiormente consolidate con cemento armato e piÚ resistenti rispetto alle precedenti. Con l’occasione del rifacimento dei lavori in alveo, sono stati sistemati i versanti, disboscandoli dalla vegetazione infestante e consolidandoli con con geotessili e semina di prato autoctono. Il Piano di sviluppo rurale (Psr in sigla), sul quale la Comunità montana di Valle Camonica ha investito mole energie di ricerca e progettazione, ottenendo dalla Regione Lombardia nel settennato 2007-2013 la cifra considerevole di oltre 20 milioni di euro, si sta dimostrando ogni giorno di piÚ uno strumento di grande importanza per la montagna. Infatti, dalle strade alle malghe, dai boschi ai corsi d’acqua,. Dal recupero di muri di contenimento alla bonifica e di frane e smottamenti, la Comunità montana di Valle Camonica ha saputo costruire con attenzione e acume il finanziamento per opere importanti su tutto il territorio. Soddisfatto il sindaco di Prestine Franco Monchieri e il Direttore del Consorzio forestale che ha eseguito i lavori, Alessandro Fiora, perchÊ ora anche Prestine può avere una maggiore sicurezza. Grazie all’imbrigliamento della valle del Fossato e la bonifica dei versanti.
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ÂŽ Í›Í˜Îť Dz —–—Â?Â?‘ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÂŽÂ‡Çł Arriva a 30 edizioni lo storico “Autunno musicaleâ€? di Gardone, cresciuto anno dopo anno da quando nel 1982 si scommise sulla possibilitĂ che attorno alla magnificenza del ristrutturato e sontuoso organo della parrocchiale di San Marco Evangelista avrebbe potuto prender avvio un percorso artistico-musicale di spessore. “Grazie all’iniziale interessamento di soggetti privati – dice l’assessore alla Cultura William Fantini –, raccolti intorno all’allora parroco
e organista mons. Giuseppe Borra, all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Bondio e all’assessore alla Cultura Giorgino Entrata, ogni edizione ha permesso di offrire alla cittadinanza l’incontro con artisti, orchestre, cori di grande levatura nazionale e internazionale. Il pubblico ha avuto la possibilità di approfondire la propria cultura musicale e di accedere a una proposta culturale sempre piÚ elevata e mai disattesa dal direttore artistico, il maestro
Enrico Sandriniâ€?. Tra le novitĂ di quest’anno c’è la proposta di domenica 30 settembre con il “Quintetto d’ottoniâ€? dell’orchestra “Arturo Toscaniniâ€? di Parma in un programma vario che spazierĂ dal periodo barocco fino all’epoca moderna (ore 20.45 all’auditorium della Pieve di Concesio). Sabato 6 ottobre toccherĂ alla parrocchiale di Marcheno ospitare l’organista Alberto Barbetta in un concerto che inaugurerĂ l’organo appena restaurato, mentre venerdĂŹ 19
ottobre presso la basilica di S. Maria degli Angeli a Gardone il concerto per organo e soprano in omaggio a mons. Giuseppe Borra con Enrico Zanovello e Cristina Baggio. Una lunga serie di appuntamenti che proseguiranno il 26 ottobre con un concerto per pianoforte, la rassegna di giovani artisti russi (3 novembre), il concerto per flauto, arpa e soprano (11 novembre) e la chiusura il 17 novembre con “Natale in Veneto� nella chiesa gardonese di San Marco. (a.a.)
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hi, giunto in via Convento a Gardone Val Trompia, entra nella antica chiesa e giunge al presbiterio sulla parete destra nota subito una lapide con scolpita in latino la scritta: “Questa Basilica di S. Maria degli Angeli fu consacrata il 29 settembre del 1513â€?. Per celebrare il 500° anno che sta per cominciare, la Parrocchia di S. Marco con apposita commissione, supportata anche dai servizi culturali di ComunitĂ montana e Comune, ha programmato 12 mesi di eventi pubblici e religiosi. Il calendario è stato presentato dal parroco don Francesco Bazzoli mentre don Giuseppe Fusari, direttore del Museo Diocesano, ha tenuto una stimolante dissertazione su â€?Arte e spiritualitĂ nella Basilica di S. Maria degli Angeliâ€?. Sabato 29, giorno della ricorrenza della consacrazione, sarĂ il cardinale Giovanni Battista Re a dare il via agli eventi religiosi, presiedendo alle 17.30 la Messa. Domenica alle 16 Vespri e adorazione eucaristica. Poi prenderĂ il via una intera settimana con tema “I Segni Sacramentaliâ€?. La storia dell’edificio religioso inizia nel 1442 quando S. Bernardino da Siena dei fra-
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navata con tre cappelle sulla sinistra, ha presbiterio e abside ricco di notevoli affreschi. Nella lunetta centrale sta quello che raffigura la Madonna degli Angeli con in braccio il Bambin GesĂš: è datato 1502 e giudicato di scuola foppesca. Consacrata, vedrĂ la presenza costante nel convento dei francescani che saranno cacciati una prima volta nel 1798 “... per causa della MunicipalitĂ gardonese tutta senza religioneâ€?. Ritornati a furor di popolo, saranno definitivamente allontanati nel 1803. Il parroco Giuseppe Borra ne ha curato il restauro completo negli anni 1970/75. Nel programma di celebrazioni definite da don Bazzoli di “memoria, cultura, arte e fedeâ€? che si susseguiranno ogni mese, spiccano anche i due giorni (23 e 24 marzo) del Fai con le visite guidate. Il compleanno, il 29 settembre 2013, sarĂ festeggiato dal vescovo Monari.
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/R 6SRUWHOOR XQLFR VL SDJD DQFKH RQOLQH Ăˆ stato firmato lunedĂŹ 24 settembre il Protocollo di intesa tra l’Asl di Brescia e la ComunitĂ montana di Valle Trompia per il pagamento elettronico dei diritti di istruttoria per le pratiche dello Suap (Sportello unico attivitĂ produttive). Un accordo volto a fornire una piĂš efficiente e rapida modalitĂ nelle risposte alle istanze dei cittadini. “Si tratta del primo caso in Lombardia di istituzione del servizio di pagamento online per questo tipo di pratiche da parte della Pubblica amministrazione – dice Fabrizio Veronesi, responsabile dell’area tecnica dell’ente sovracomunale –. Un esempio virtuoso e concreto dell’applicazione delle leggi vigenti in materia di digitalizzazione e semplificazione dell’azione amministrativa. In particolare, i decreti impongono ai comuni l’obbligo di istituire un ufficio unico cui fanno riferimento tutti i procedimenti del proprio territorio legati alle attivitĂ produttiveâ€?. Il Suap, che comprende commercio, servizi e attivitĂ manifatturiere e produttive, deve acquisire per conto dell’utente tutte le autorizzazioni e i nulla osta necessari per l’avvio (o la modifica o la chiusura) di un’attivitĂ (Scia), evitando al cittadino di doversi recare presso tutti gli enti che hanno una parte di competenza sul procedimento (tra questi anche l’Asl). Un Suap che in Valtrompia è gestito dalla ComunitĂ montana, per dare aiuto operativo ai comuni che non hanno la forza economica e le conoscenze tecnologiche per affrontare questo passo strategico. “Secondo dati statistici della Camera di Commer-
cio di Brescia – prosegue l’architetto Veronesi – il bacino di utenza della Valtrompia ha prodotto un volume di circa 2.000 pratiche l’anno. Almeno la metà di queste sono interessate dal pagamento di diritti Asl per i sopralluoghi o l’istruttoria di competenza. Il nuovo sistema (operativo da ottobre) permette la condivisione telematica delle informazioni tre le due amministrazioni, e l’utente che si rivolgerà al Portale Suap avrà il vantaggio di poter esaurire in un unico sito (www.suap. valletrompia.it) le incombenze per la presentazione della pratica�. (a.a.)
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ÂŽ ‰– ˜—‘Ž‡ ”‹†—””‡ ‹Ž …‡Â?‡Â?–‘ Un Piano regolatore ben studiato può determinare il destino urbanistico di un paese e incidere sulla vivibilitĂ dei cittadini che devono nascere. Uno strumento fondamentale che a Sarezzo è stato presentato con importanti paletti da tenere in considerazione. Il sindaco Massimo Ottelli ha parlato di un dispositivo che ruota attorno a un fulcro inderogabile: una diminuzione di ediďŹ ci sul territorio. Una direttiva che l’Amministrazione
comunale saretina intende seguire fermamente nel vagliare il documento ďŹ nale del Pgt, anche in considerazione delle 120 istanze presentate dai cittadini. Una disamina delle richieste di cui tener conto nella redazione di un piano che accoglierĂ progetti giĂ in cantiere: l’ampliamento di via San Bernardino a Noboli, la realizzazione della bretella verso Polaveno sulla Sp 345 (la questione dipende dalle risorse della Provincia) e una rideďŹ nizione
dell’incrocio di Ponte Zanano, la modiďŹ ca di via Bailo, la riqualiďŹ cazione dell’ex oratorio di San Nicola, dove verrebbero ospitati altri ufďŹ ci comunali e spostata la sede della polizia. Progetti che riguarderanno il rifacimento della scuola elementare di Ponte Zanano, la realizzazione di un’area camper in via Seradello, dove oggi sorge un parcheggio; quindi l’idea di un parco pubblico in localitĂ Cagnaghe e di uno attorno al cimitero di Zanano. “L’iter per l’approvazione
del Pgt – dice il sindaco Massimo Ottelli – è iniziato con l’avvio del procedimento e la prima raccolta delle proposte e il contestuale avvio del procedimento di Vas del Documento di piano. Nella prima conferenza di Vas sono stati incontrati gli Enti sovracomunali e le associazioni. A breve sarà convocata una seconda conferenza per valutare, mediante il Rapporto ambientale, le scelte d’indirizzo anche relative alle trasformazioni territoriali proposte�. (a.a.)
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i è aperta lo scorso 17 settembre la festa che Cailina ogni anno dedica a S. Michele Arcangelo, con una serie di appuntamenti che faranno della frazione di Villa Carcina un attivo luogo di ritrovo fino al prossimo 7 ottobre. Una lunga festa che, dopo l’iniziale settimana di tornei e di spunti di riflessione con alcune conferenze e dibattiti (fra gli altri quello con don Adriano Santus, cappellano della casa circondariale di Brescia dal 1991), proseguirà giovedÏ 27 alle ore 20.30 con il torneo di bocce per giovani e adulti all’interno delle sfide che le contrade della frazione stanno disputando per la conquista del titolo 201; e venerdÏ sempre al medesimo orario ci sarà l’esibizione di calcio femminile. Sabato 29 settembre sarà un pomeriggio tutto da vivere in oratorio e dedicato ai piÚ piccoli con tornei di tiro alla fune, palla bollata e
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bandierina, mentre alle 18 si terrà una S. Messa in onore al 45° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Pierino Ongaretti; poi, dalle 18.30 apertura dello stand gastronomico e in serata l’atteso
appuntamento con il palo della cuccagna. Una cornice di eventi che ruota attorno alla ricorrenza ufficiale di domenica 30 settembre, quando San Michele sarà ricordato con una S. Messa solenne alle ore 10.30 in parrocchiale, prima di un pomeriggio di divertimento per i bambini con i giochi gonfiabili in oratorio e dalle 14.30 con l’apertura della pesca di beneficenza. E nella prima settimana di ottobre si continuerà con i giochi (briscola, ping pong, scala 40). VenerdÏ 5 l’incontro formativo con Roberto Merli, presidente dell’Associazione vittime della strada, sabato 6 alle ore 20 una S. Messa e nel saloncino dell’oratorio cena e asta dei cuscini fatti a mano dalle parrocchiane, prima di chiudere i festeggiamenti domenica 7 ottobre alle 10.30 con la S. Messa. Quindi, alle ore 15 la gara di torte in oratorio, la tombolata e alle 20 la proclamazione della contrada vincitrice.
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GiovedĂŹ 27 settembre alle ore 20.30 presso l’auditorium C. Zane (via Quarena 8) parte la quarta edizione del percorso formativo denominato “Genitori in cammino 2012 2013â€?. Il progetto è realizato dall’Associazione genitori insieme al Comitato genitori e all’Istituto Comprensivo in collaborazione con l’Ac Gavardo e l’associazione Resilience e con il contributo dell’Amministrazione comunale. Lo scopo del progetto, che prosegue ďŹ no ad aprile 2013,
L’ adolescenza è una fase della vita caratterizzata dalla ricerca della propria identitĂ . Questo processo di crescita è raramente indolore sia per l’adolescente che per i genitori. MartedĂŹ 2 ottobre alle 20.30 nell’aula magna dell’istituto “Giacomo Perlascaâ€? di via Treviso 26 è in programma un incontro formativo. La ComunitĂ montana di Valle Sabbia e l’istituto Perlasca invitano i genitori con ďŹ gli dai 14 ai 19 anni a una serata sul tema
è di sostenere la genitorialitĂ e l’educazione dei ďŹ gli nelle varie fasce d’etĂ che vanno dall’infanzia all’adolescenza. Intrecciare un rapporto piĂš stretto e collaborativo con la scuola, istituto fondamentale per l’educazione e lo sviluppo dei ďŹ gli con l’intera comunitĂ educante. L’obiettivo ďŹ nale è quello di promuovere la conoscenza e la solidarietĂ fra le famiglie e le realtĂ educative del territorio con incontri e percorsi formativi.
“Genitori e Figliâ€?. Intervengono la dott.ssa Mariella Bombardieri (psicopedagogista e formatrice) e il dott. Angelo Mattei (Pedagogista e Counselor Cooperativa Il Calabrone). Seguiranno tre incontri di formazione nelle serate del 9, del 16 e del 23 ottobre. L’adolescenza è una fase caratterizzata da frequenti conitti con i genitori. Questi conitti, se non sono spinti all’eccesso, hanno una valenza positiva e di crescita.
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n progetto che fa sentire i nostri ragazzi vivi, che li aiuta a capire che non sono soli, che li motiva a crescere nella societĂ â€?. Nelle parole di Gianfranco Bertolotti, presidente Anffas di Desenzano, è racchiuso il senso del progetto “Apprendisti viticoltoriâ€? nato da un’idea del Centro Socio Educativo gardesano e che ha trovato accoglienza e supporto da parte di Coldiretti Brescia, dell’azienda vinicola “La Perla del Gardaâ€? di Lonato e del ristorante “Desenzaninoâ€? di Desenzano, gestito dalla cooperativa sociale “La Cascinaâ€?. Una trentina di persone, 18 ragazzi ospitati nelle strutture del centro e i loro accompagnatori, sarĂ impegnata, per un paio di giorni, nei vigneti dell’azienda lonatese nella vendemmia, proseguirĂ poi all’interno con la fase di spremitura e la conoscenza del ciclo di lavorazione del vino. SeguirĂ infine tutta la produzione, dall’imbottigliamento all’etichettatura. Tutte queste fasi avverranno nella massima sicurezza grazie ad un protocollo studiato ad hoc, in contemporanea e in contiguitĂ con la normale attivitĂ dell’azienda, con i ragazzi immersi nell’atmosfera lavorativa e sociale del contesto vitivinicolo delle colline moreniche. Il prodotto che nascerĂ sarĂ poi utilizzato per creare una pic-
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che queste iniziative siano in grado di rimuovere ostacoli culturali e favorire l’inclusione sociale e l’uguaglianza tra le persone. In questo senso l’attivitĂ vitivinicola si presta ad aumentare le autonomie relazionali con grande soddisfazione e felicitĂ dei ragazzi coinvoltiâ€?. Ettore Prandini, presidente Coldiretti Brescia, spiega l’adesione convinta dell’associazione per una iniziativa che è rivolta al sociale e che guarda con lungimiranza al concetto di ‘filiera corta’. “Il vino che nascerĂ dal progetto “Apprendisti viticoltoriâ€? sarĂ inserito nel menĂš del ristorante Desenzanino e farĂ il suo debutto alla prossima edizione di Vinitaly, per far conoscere l’iniziativa al grande pubblico e contribuire a
modificare la percezione e la cultura che la societĂ ha nei confronti della persona diversamente abileâ€?. Con questa nuova iniziativa prosegue l’opera dell’Anffas di Desenzano che, a partire dalla sua costituzione avvenuta nel 1980, ha sempre svolto un importante ruolo di stimolo e di impulso perchè la persona disabile abbia pari dignitĂ sociale. Il centro oggi accoglie una settantina di persone adulte con compromissione del funzionamento intellettivo, al momento non collocabili in ambiente lavorativo, ma che possiedono capacitĂ relazionali, di comunicazione e margini di autonomia che possono essere sviluppati in ambienti ‘normali’.
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´2OWUH OH QXYROH¾ Senti il desiderio o il bisogno di condividere con altri il tuo dolore per essere capito e ascoltato? Ti senti isolato nel tuo dolore? Non conosci nessuno che sta vivendo con una persona affetta da disagio psichico? A queste domande ci sono delle risposte che si possono tradurre in alcune parole chiave: sostegno, solidarietà , sincerità , spontaneità e speranza. A volte,
però, ci si può trovare disorientati senza sapere come muoversi nella difďŹ coltĂ . L’Assessorato ai servizi sociali del Comune di Bedizzole, in collaborazione con la Provincia di Brescia, annuncia la nascita di un nuovo progetto assistenziale dedicato a tutte quelle famiglie che devono fare fronte alla sofferenza di un parente con disagio psichico, o coloro che sentono il bisogno di condividere il proprio dolore con la certezza di essere capiti. Ora queste persone non sono piĂš sole grazie al Gruppo “Oltre Le Nuvoleâ€? che si propone come nuovo punto di riferimento ed aiuto per coloro che si trovano a fronteggiare il dolore in ogni sua sfumatura, anche di una persona cara, grazie ad un percorso speciďŹ co di mutua assistenza. “Oltre Le Nuvoleâ€?, Associazione
Ama di auto - mutuo - aiuto, è nata a Bedizzole lo scorso febbraio ed ora sta muovendo i primi passi per raccogliere un numero maggiore di membri. L’intenzione dei partecipanti, che mantengono vivo il loro impegno programmando le attività di ciascun incontro, è quella di favorire il piÚ possibile l’ingresso di nuove persone grazie al sostegno professionale del dott. Nobili e del dott. Seggioli. L’Ama è nata Montichiari nel 1997 e da allora si è sviluppata in altre sedi nelle provincie di Brescia, Mantova e Cremona seguendo l’esempio di Peter Kropotkin. Gli incontri, alle 17.30 di ogni primo e terzo GiovedÏ del mese presso i locali di San Vito in Bedizzole, affrontano tematiche di grave problematicità come il divorzio, il lutto o la malattia, cercando di ri-
stabilire la salute mentale dell’individuo anche con il solo stare assieme. “Oltre Le Nuvoleâ€? vuole farsi conoscere e consentire ad altre persone che si trovano nella medesima condizione di poter trovare un valido sostegno. Se le reti sociali di oggi mancano di vera solidarietĂ e condivisione che allevia l’anima, L’Associazione punta sulla forza della condivisione, della disponibilitĂ e della speranza dalle quali può nascere un desiderio nuovo di ritrovarsi ancora e di stare insieme, andando cosĂŹ “oltre le nuvoleâ€?. Per maggiori informazioni, soi può contattare il Gruppo di automutuo-aiuto per la salute mentale “Oltre Le Nuvoleâ€? tel. 327/6691816 oppure l’UfďŹ cio servizi sociali del Comune di Bedizzole 030/6871700 - 030/6873105.
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collettiva e la pratica della riparazione. Oltre ad essere un privilegio è occasione per rafforzare la devozione mariana e l’affidamento a Lei di tutta la comunità parrocchiale. La statua arriverà domenica 30 settembre alle 19.30 dalla vicina parrocchia di Cologne portata dagli Alpini, accompagnata dai corpi musicali delle rispettive comunità . L’intenso programma prevede specifici incontri per famiglie, ragazzi, giovani
e malati. Nel pomeriggio di domenica 7 ottobre, festa della Madonna del S. Rosario saluteremo solennemente la statua della Madonna che partirà , dopo la Messa delle 15.30, con l’elicottero alla volta di Clusane nelle opere di carità fondate da don Pierino Ferrari. Provvidenzialmente proprio il giorno 7 di ottobre ricorre il 5° anniversario dell’ingresso del parroco don Dario Pedretti nella parrocchia di Zocco.
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na giornata piena, dedicata alla rievocazioni e alla riflessione su 40 anni di storia rivolta al sociale di Palazzolo, con il tema: “Il volontariato regala colore e calore alla vitaâ€? quella di domenica 23 settembre, che ha dato modo ai responsabili e ai volontari dell’associazione “Cor Unumâ€? di esprimere, alla fine della giornata, una grande soddisfazione e uno stimolo in piĂš per continuare nel loro impegno quotidiano. La giornata del 40° anniversario è stata un’occasione per “capitalizzareâ€? questa energia e farla conoscere alla cittadinanza, per favorire un proficuo scambio di esperienze, di competenze e per promuovere la partecipazione, in particolare, delle giovani generazioni. Al mattino tutti i volontari si sono ritrovati presso il Centro diurno “G. Orsattiâ€?, dove alle ore 11 è stata celebrata la S. Messa, officiata da don Angelo Anni. Dopo il pranzo sociale, la compagine associativa si è trasferita presso l’Auditorium S. Fedele per gli appuntamenti in programma: la tavola rotonda, meglio una intervista pubblica, sul tema: “Nel servizio agli altri la persona costruisce la propria identitĂ â€?, la premiazione dei volontari emeriti e l’estrazione dei premi della lotteria. Si sono alternati una serie di interventi in risposta alle domande di Massimo Venturelli e intercalati dalle note musicali dei maestri Davide Bottarelli e Silvia MuscarĂ del Centro di formazione musicale “Riccardo Moscaâ€?: hanno portato il loro contributo Urbano Gerola (presidente Csv), Diego Mesa (sociologo e responsabi-
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pegno, sulle motivazione dell’attività svolta, sulla necessità dell’aggiornamento formativo e del rinnovamento dei volontari per la continuità , su uno sfondo sociale di autentica solidarietà , interpretata anche alla luce del Vangelo, sull’importanza della dimensione spirituale della personalità e dell’attività del volontario. Ognuno, per le sue competenze ed esperienze, ha saputo esaurire le materie proposte con spunti di interesse comune che hanno sottolineato la necessità di una testimonianza competente, motivata e rinnovata, ispirata ai principi e valori di solidarietà , trasparenza ma anche di attenzione alle istanze del mondo associativo che a sua volta deve incalzare la politica perchÊ intervenga sulle cause dei disagi.
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´0\ 6SDFHÂľ SHU JHQLWRUL H LQVHJQDQWL “Può capitare di sentirsi disorientati, non sapere come affrontare una particolare situazione, non riuscire a trovare soluzioni oppure non sapere con chi parlarne e a chi rivolgersi... A volte, invece, si sente semplicemente il bisogno di un break, per fare il punto della situazione e chiarirsi con se stessiâ€?. In risposta a queste esigenze, è stato concepito il riservato e conďŹ denziale spazio d’ascolto “My Spa-
ceâ€?, gestito dalla professionista Nadia Liborio, psicologa- psicoterapeuta della cooperativa sociale “ComunitĂ Il Nucleoâ€? di Chiari e aperto a tutti i genitori e gli insegnanti degli alunni frequentanti l’Istituto comprensivo e la Scuola per l’infanzia “Urbani e Nespoliâ€? di Coccaglio. I colloqui (gratuiti, ma su appuntamento obbligatorio allo 030/7721190) avranno luogo nel-
la scuola secondaria di I grado un sabato mattina (dalle 8 alle 13) al mese (20 ottobre, 24 novembre e 15 dicembre) e nella scuola dell’Infanzia Urbani e Nespoli (su richiesta). Successivamente, sarà divulgato anche il calendario delle prossime date da gennaio a giugno 2013, mentre per chi fosse assolutamente impossibilitato il sabato mattina sarà possibile accordarsi direttamente con la segreteria.
Per maggiori informazioni, tutti gli interessati potranno liberamente partecipare a due serate di presentazione del progetto, incentrate sul tema “I desideri dei nostri ďŹ gliâ€?: martedĂŹ 30 ottobre alle 20.30 presso l’Istituto comprensivo e giovedĂŹ 8 novembre sempre alle 20.30, ma presso la Scuola dell’infanzia, dove s’inizieranno ad esplorare “bisogni, risorse e sďŹ de dell’essere genitori ed insegnanti oggiâ€?.
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accompagnato da un bicchiere di vino e un assaggio d’uva, che a ďŹ ne giornata viene servito al prezzo di 13 euro. Per aderire alla degustazione gastronomica è gradita la prenotazione, che sarĂ possibile nelle serate in calendario e nella giornata di domenica 30 settembre in Piazza Vittorio Veneto per tutta la durata della festa. In alternativa è possibile rivolgersi allo 0302521800 o allo 0302770388.
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a 45ÂŞ edizione della Festa dell’uva e dell’autunno a Gussago, che fa da contenitore alle manifestazioni che la Pro-loco organizza, sta per giungere a completa realizzazione. Tutto è cominciato sabato 8 settembre con una commedia a Ronco di Gussago, prima frazione ospitante, per poi transitare da Civine, Navezze, Pièdeldosso, dove si sono rispettivamente esibite le compagnie teatrali “La ruotaâ€? di Gussago, il “Teatro del borgoâ€? di Borgo San Giacomo, il Gruppo “Don Angelo Tedoldiâ€? di Poncarale e il “Fil de ferâ€? di Villanuova sul Clisi. Lo spettacolo è continuato poi in piazza Vittorio Veneto con intrattenimenti musicali e con il servizio ristoro gestito dai volontari, che con la loro concreta disponibilitĂ collaborano con la Pro-loco. L’iniziativa culinaria, oltre a fornire i tradizionali piatti locali, serve anche a sostenere le spese di tutto il programma delle manifestazioni settembrine. Tra di esse spicca quella di sabato 15 settembre nel parco del vecchio giardino storico â€?Il terrazzo di Villaâ€? dove, per la prima volta dopo l’inaugurazione, si è trovato lo spazio per l’esibizione
un doppio appuntamento: oltre all’allestimento di una suggestiva mostra fotograďŹ ca, è stata anche organizzata una visita guidata “Ai luoghi dell’acquaâ€?, per conoscere meglio il territorio e stimolare una riessione su questo irrinunciabile e prezioso prodotto della natura. Il tutto si tiene nella cornice di giornate trascorse con parenti e amici a degustare il tipico spiedo con polenta,
della banda musicale “Santa Maria Assuntaâ€?, con un repertorio di classici brani musicali e particolari colonne sonore internazionali. Tutto questo verrĂ coronato dagli eventi dell’ultima settimana, tra i quali spiccano ulteriori commedie teatrali nelle contrade di Casaglio, Sale e Croce con le compagnie “Piccola ribaltaâ€? di Travagliato, “FontanĂŹ de Gionaâ€? di Paderno Franciacorta e il gruppo “Gtoâ€? di Zanano, oltre agli spettacoli musicali ancora in piazza Vittorio Veneto. Giovedi sarĂ la volta di “Gussago’s talentâ€? che ospiterĂ l’emergente cantante Elodea, cui si aggiunge la serata di ballo con “Andrea e Rosaâ€? e il tributo ai “Pink Floydâ€?. La conclusione è prevista per domenica 30 settembre con la grande sfilata dei carri allegorici che i contradaioli delle frazioni di Gussago hanno realizzato rispondendo al tema: “Quando il lavoro del contadino era‌ braccia forti e cervello finoâ€?. La parata sarĂ arricchita dalla banda musicale di Gussago “Santa Maria Assuntaâ€? e dal coro locale “La zerlaâ€?, insieme ai tradizionali e colorati gruppi folkloristici “Gli sbandieratori & musici di Zevetoâ€? di Chiari e “I cuori ben natiâ€? di Rivoltella del Garda.
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In quel tempo, Giovanni disse a GesĂš: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchĂŠ non ci seguivaâ€?. Ma GesĂš disse: “Non glielo impedite, perchĂŠ non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darĂ da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perchĂŠ siete di Cristo, in veritĂ io vi dico, non perderĂ la sua ricompensa. Chi scandalizzerĂ uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anzichĂŠ con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anzichĂŠ con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anzichĂŠ con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingueâ€?.
Lo scandalo
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ontro. In un altro passo del Vangelo GesĂš dichiara beato chi riuscirĂ a non scandalizzarsi di lui: e lo scandalo è il paradosso di vedere sconfitto quello che si proponeva come il Salvatore, come il Messia. Da quel paradosso può uscire la fede, la possibilitĂ di vedere al di lĂ della sconfitta umana il disegno di Dio. Ăˆ uno scandalo possibile, anzi, necessario per portare alla maturitĂ della fede, diverso dallo scandalo di cui parla qui GesĂš: in questo passo lo scandalo tocca i piccoli che credono, quelli che non sono ancora pronti per lo scandalo della fede, per quello che stanno ancora imparando a credere. Stanno all’inizio del cammino e, come bambini, devono imparare a stare in piedi, a muovere i primi passi. CosĂŹ lo scandalo, la provocazione, non può portare a nulla di buono, è solo provocazione, inciampo, ostacolo. Lui che provoca i grandi impone una grande umiltĂ a vantaggio dei piccoli. Come a dire che la strada per credere non è uguale per tutti; che ci sono quelli
che sono piÚ cresciuti e il loro compito non è quello di provocare ma di educare. Le parole di fuoco rivolte agli scribi e ai farisei non sono quelle che potrebbe dire ai piccoli. GesÚ incalza quelli che sono (o credono di essere) maturi perchÊ il Regno è un’urgenza che possono e devono avvertire; ma i piccoli non devono essere incalzati e non c’è motivo, nemmeno la fede, che possa spingere a scandalizzare questi piccoli. Per loro valgono regole piccole e quella constatazione disarmante: chi non è contro di noi è con noi. Cosa cosÏ piccola rispetto alle grandi richieste che fa GesÚ ai suoi. PerchÊ loro possono e devono capire, ma i piccoli devono essere presi per mano. CosÏ quell’ordine di tagliarsi mani e piedi e cavarsi gli occhi quando sono di scandalo non significa per forza che queste membra stiano compiendo qualcosa di sporco o di immorale: basta che mettano in scena l’atto di orgoglio di credersi capaci di scandalizzare un piccolo nella fede, basta che servano a dividere, a impedire e a invocare una purezza della fede che
può sconcertare chi è piccolo. Ăˆ il pericolo di segnare i confini tra chi crede e chi non crede, come aveva tentato di fare Giovanni impedendo di far miracoli a chi non li seguiva. Ăˆ il pericolo di scrivere noi le regole dello stare dalla parte di GesĂš e di dimenticare che in mezzo a quelli che stanno ai margini delle nostre esperienze forti ci sono molti che non saprebbero che balbettare qualche sillaba di fede ma che, allo stesso tempo, sentono l’attrazione di questo Cristo che passa e che non riescono ancora a seguire. Sono piccoli da non scandalizzare e non solo con le nostre incoerenze, ma anche con le nostre imposizioni da adulti (nella fede), scandalizzando non tanto perchĂŠ facciamo male ma perchĂŠ diventiamo inflessibili esecutori delle leggi invece che amorevoli compagni di viaggio per tanti piccoli che vorrebbero cominciare a camminare. Per questo l’occhio scandalizza: perchĂŠ non li vede. Per questo la mano scandalizza: perchĂŠ non stringe la loro. Per questo il piede scandalizza: perchĂŠ non cammina al loro fianco.
3HU XQD SDVWRUDOH GLQDPLFD La morte di don Ivan Martini nella sua chiesa colpita dal terremoto, la scomparsa del card. Carlo Maria Martini (“Studioso appassionato della Bibbia, pastore creativo sul fronte della nuova evangelizzazione, cercatore indomito di strade che portino a incontrare gli uomini del nostro tempoâ€?) pochi giorni dopo quella del vescovo emerito mons. Maffeo Ducoli, e i “tradimenti impensabiliâ€? che hanno riguardato la casa pontificia sono stati richiamati dal cardinale presidente, per ricordare una veritĂ : “La Chiesa non è moribonda come a volte si vorrebbe e viene rappresentata‌ la Chiesa è unita e, seppure sotto sforzo, vuole affrontare le traversie del tempo con umiltĂ , vigore e lungimiranzaâ€?. Da questo ricono-
scimento ha quindi fatto derivare il legame del popolo cristiano con gli eventi che ci attendono: Anno della fede, Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione, ricordo dei 50 anni del Concilio e dei 20 del Catechismo della Chiesa cattolica. Ha auspicato per questi tempi nuovi e difficili “una pastorale non piĂš solo stanzialeâ€? ma aperta a “un contesto culturale dinamicoâ€?. Di fronte a un Dio “diventato per molti il grande Sconosciutoâ€? ha auspicato un annuncio piĂš incisivo, fatto anche con gli strumenti di cui la Chiesa italiana dispone. I protagonisti di questo impegno per riavvicinare gli uomini a Dio – ha poi ricordato – sono da un lato il clero, per il quale urge “una decisa accelerazione alla pastorale vocazionaleâ€? per avere “preti en-
tusiasti, con una chiara identitĂ â€?; e il laicato fatto di “credenti di prim’ordine, con una forte presa soprannaturaleâ€?. Non ci uniscono però solo le tragedie, ci uniscono di piĂš – nel senso che ci edificano insieme – gli esempi di quanti ci ricordano che solamente delle esistenze non mediocri riescono ad incidere nel vissuto ecclesiale e sociale. E che, senza lo spirituale nella persona e nella societĂ , c’è una povertĂ strutturale incolmabile, si determina una perdita per tutti, anche per chi tale dimensione non la coltiva o non la stima. Siamo inoltre aiutati, e quasi sospinti a stare costruttivamente insieme, dalla testimonianza d’amore e dalla sapiente iniziativa di Benedetto XVI: la sua figura sempre emerge nitida e disarmante.
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ÂŽ ˜‡Â?–‘ †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ L’evangelizzazione “non è opera di alcuni specialisti, ma dell’intero popolo di Dio, sotto la guida dei pastoriâ€?. E ogni fedele, all’interno della comunitĂ ecclesiale e con essa, è chiamato a “sentirsi responsabile dell’annuncio e della testimonianza del Vangeloâ€?. Incontra, Benedetto XVI, nella sala degli Svizzeri a Castel Gandolfo, i vescovi di recente nomina partecipanti al convegno promosso dalle congregazioni per i vescovi e per le Chiese orientali e si
sofferma a riflettere sul tema della nuova evangelizzazione. E lo fa partendo dalle parole di Giovanni XXIII secondo il quale il Vaticano II sarebbe stato “un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienzeâ€?; per questo affermava che â€œĂ¨ necessario che questa dottrina certa e immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempoâ€?. Il Concilio stesso,
nei suoi tempi e nei suoi luoghi, aveva fatto capire che spirava un vento nuovo. Giovanni XXIII pronuncia il suo celebre discorso di apertura - “Gaudet Mater Ecclesia� - prendendo le distanze dai cosiddetti profeti di sventura e invitando a usare la medicina della misericordia piuttosto che condannare. Pronuncia il suo discorso nella basilica di San Pietro davanti a un numero incredibile di vescovi e rappresentanti delle Chiese sorelle. (Fabio Zavattaro)
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otto la guida di Benedetto XVI, presidente del Sinodo dei vescovi, rappresentanti dell’episcopato del mondo intero in un ambiente di preghiera, di dialogo e di fraterna comunione, rifletteranno sulla trasmissione della fede cristiana. Il prossimo evento riguarda solo i vescovi? Certamente essi sono i primi interessati, a motivo della missione che svolgono, ma il tema a motivo della sua portata riguarda tutto il popolo di Dio. Nessuno, infatti, può rimanere indifferente al fatto che in alcune regioni della terra la fede vada estinguendosi o che il discorso su Dio sia considerato non significativo per l’uomo contemporaneo. Inoltre, la prossima assemblea sinodale avverrà in un momento particolarmente significativo per la Chiesa cattolica: il 50° anno dall’apertura del Concilio Vaticano II e il 20° dalla promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica, che è uno dei frutti piÚ belli della teologia del Concilio. Ora, proprio i padri conciliari sentirono forte il desiderio di rinnovare la vita di tutti i cristiani – pastori e fedeli – guidandoli a un’adesione sempre piÚ personale a Cristo GesÚ. E dalla contemplazione del volto di Cristo nasce il desiderio, prima che impegno, della nuova evangelizzazione. Questa dinamica la riaffermò con chiarezza il beato Giovanni Paolo II al termine del grande Giubileo, altro evento signifi-
ǯ‹Â?’‡‰Â?‘ ’‡” Žƒ Â?—‘˜ƒ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡ –‘……ƒ Žǯ‹Â?–‡”‘ ’‘’‘Ž‘ †‹ ‹‘ ‡ Žƒ •—ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ ’—Ö ‡••‡”‡ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” —Â? ƒ”Â?‘Â?‹…‘ ‘’‡”ƒ”‡ cativo del periodo postconciliare. Se la preparazione aveva avuto lo scopo di mantenere lo sguardo fisso su GesĂš, se il Giubileo era stato una grande celebrazione di Cristo Salvatore, gli anni a venire avrebbero dovuto costituire un grande impegno, inteso come
un continuo ripartire dal volto di Cristo. Un ripartire per il miglioramento di sÊ, secondo la meta alta e ordinaria insieme della santità , un ripartire per annunciare al mondo il Vangelo di Cristo. Un impegno, questo, che riguarda tutti coloro che compongono, nella loro diversità e complementarietà , il Corpo mistico di Cristo. Su questo c’è da fare un passo in piÚ per recuperare la prospettiva globale del Concilio; in questi 50 anni si è giustamente insistito che la Chiesa ha inteso rivalutare la condizione battesimale dei fedeli al fine di renderli partecipi della missione evangelizzatrice. Questo è vero, ma
non è tutto. Prima ancora, il Concilio ha voluto mostrare la bellezza della vita cristiana e la chiamata a partecipare alla vita stessa di Dio, come dono offerto a tutti. Essere cristiani è anzitutto un dono, che porta con sÊ l’alta vocazione alla filiazione divina: il Padre nel suo Figlio ci accoglie come figli e in questa intimità ci genera. Dimenticare l’orizzonte soprannaturale è un po’ come non considerare l’aria che respiriamo. Se ci si limita a pensare al ruolo dei laici nel popolo di Dio, a quello che possono o non possono fare, si può facilmente cadere nelle rivendicazioni di ruoli e posti.
/HJDPL GL YLWD EXRQD “Il Concilio è il nostro presente e il nostro futuro. Ăˆ la chiamata a rinnovare il nostro patto di fedeltĂ alla Chiesa e a dare risposte alle aspettative di questo nostro tempo, carico di drammi e pur fecondoâ€?. CosĂŹ il presidente nazionale dell’Azione Cattolica, Franco Miano (nella foto), ha concluso a Roma il convegno nazionale “Legami di vita buona. Azione Cattolica, Chiesa locale e Chiesa universaleâ€?, che dal 21 al 23 settembre ha riunito oltre 350
tra presidenti e assistenti unitari diocesani e regionali. Con lo sguardo al nuovo anno associativo, che s’inserisce e si orienta nel cammino tracciato dalla coincidenza di tre grandi eventi – i 50 anni dall’apertura del Concilio, l’inizio dell’Anno della fede e l’inaugurazione del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione –, Miano ha rinnovato la “promessa� dei laici di Ac di “costruire legami di vita buona con tutti gli uomini e le donne di buona
volontĂ , nel cammino ordinario compiuto da ciascuno di noi nelle diocesi e nelle parrocchieâ€?. “Ogni fondamento di “vita buonaâ€?, ha spiegato mons. Domenico Sigalini, presuppone una “fede intelligenteâ€?, poichĂŠ “una fede senza intelligenza è un insulto a noi stessi e allo stesso Signore che non vuole automi o persone compiacentiâ€?, bensĂŹ “persone vere, intere, diritte nella loro dignitĂ ; non vuole atteggiamenti servili, compromissoriâ€?.
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Si è conclusa la consultazione con migliaia di schede individuali e di gruppo che sono pervenute in Curia. Presto i dati saranno diffusi sul sito della diocesi (www.diocesi.brescia.it). A partire dalle schede una piccola commissione ha elaborato il documento preparatorio del sinodo. L’assemblea si riunirà nella chiesa del Centro pastorale Paolo VI come avvenne per il sinodo del 1978. Il documento preparatorio sarà pubblicato dopo
la metĂ di ottobre e sarĂ inviato a tutti i sinodali perchĂŠ ne possano discutere nel mese di novembre all’interno delle parrocchie e delle zone pastorali. Questo documento sarĂ strutturato a proposizioni. Tutti i sinodali hanno diritto di proporre interventi relativi al “testo base di lavoroâ€? (Instrumentum laboris) e alla “bozza del documento finaleâ€?. I partecipanti al sinodo saranno circa 420, oltre agli eletti sono membri di diritto fra gli altri il Consiglio episcopale, il Consiglio presbiterale,
il Consiglio pastorale diocesano, i rappresentanti della vita consacrata e i responsabili delle aggregazioni laicali. Diversamente dal 1978, dove non furono effettuate votazioni, il sinodo sulle unitĂ pastorali prevede alcune votazioni in aula. Il “documento finaleâ€? approvato dall’Assemblea sinodale verrĂ poi consegnato al Vescovo per la redazione dei provvedimenti che riterrĂ piĂš opportuni. Nel sinodo diocesano l’unico legislatore è il Vescovo.
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i muove la macchina organizzativa. Conclusa la fase preparatoria del sinodo diocesano a norma dell’Istruzione sui sinodi diocesani della Congregazione per i Vescovi e considerato l’esito dei lavori della Commissione preparatoria, il vescovo Monari ha convocato la celebrazione del 29° sinodo diocesano sul tema delle unità pastorali. Il sinodo verrà celebrato nei giorni 1-2 dicembre e 8-9 dicembre 2012 presso la sede del Centro Pastorale Paolo VI in Brescia. Con il decreto è stato presentato anche il calendario dei lavori e approvato il regolamento per il corretto svolgimento dell’assise sinodale, composto da 13 articoli. In qualità di presidente del sinodo, il Vescovo ha nominato i membri degli Organismi sinodali: il vicario generale, mons. Gianfranco Mascher, come vice presidente. I moderatori dei lavori dell’assemblea sinodale, con funzioni di direzione, coordinamento e programmazione sono mons. Cesare Polvara (provicario generale) e mons. Renato Tononi (vicario episcopale per i laici e la pastorale). La segreteria generale è affidata a don Pierantonio Lanzoni (coordinatore), a don Gianfranco Rossi e a Angela Mantovani. Per la commissione di coordinamento le persone coinvolte sono le seguenti: mons. Giacomo Canobbio (presi-
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scovile), mons. Rosario Verzeletti e da don Daniele Mombelli. Al fine di avviare l’iter per la composizione della Assemblea sinodale, che verrà approvata con un successivo decreto, in ogni zona pastorale il vicario zonale competente deve provvedere all’elezione di un presbitero (e di un suo supplente in caso di impedimento) e di tre rappresentanti laici facenti parte del Consiglio pastorale zonale (di cui uno sia un giovane tra i 18 e i 30 anni e uno sia una donna). Queste elezioni avverranno secondo le consuete modalità adottate
nei Consigli pastorali zonali; i cinque nominativi delle persone elette saranno poi comunicati alla Segreteria generale del sinodo. il decreto, regolamento e programma sono giĂ scaricabili dal sito della diocesi (www.diocesi.brescia.it).
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,O ƒ GDOOD QDVFLWD GL 3DROR 9, Domenica 30 settembre alle ore 16, presso la Basilica della Madonna delle Grazie a Brescia, il vescovo Luciano Monari presiede la celebrazione eucaristica in ricordo del 115° anniversario della nascita del Servo di Dio Papa Paolo VI, avvenuta a Concesio il 16 settembre 1997. Il 30 settembre ricorre inoltre l’anniversario del battesimo, ricevuto dal futuro Paolo VI nella Pieve di Concesio, per le mani dell’arciprete don Giovanni Fiorini.
In prossimità della ricorrenza del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962), diventa particolarmente importante rinnovare nella preghiera la memoria di papa Paolo VI, il Papa che con la sua azione saggia e prudente ha guidato il cammino del Concilio e ne ha favorito la piena attuazione. Davanti a una realtà sociale che tendeva sempre piÚ a separarsi dalla spiritualità , che andava progressivamente secola-
rizzandosi, di fronte a un difďŹ cile rapporto chiesa-mondo, Paolo VI seppe sempre mostrare con coerenza quali sono le vie della fede e dell’umanitĂ attraverso le quali è possibile avviare una solidale collaborazione verso il bene comune. Il Concilio è uno degli eventi che maggiormente ha segnato la vita della Chiesa del Novecento. Fortemente voluto da Papa Giovanni XXIII, per una chiesa viva e segno profetico nel mondo.
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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 27 settembre Ore 16 – Iseo – Incontro e S. Messa per la Giornata mondiale del turismo. Sabato 28 settembre Ore 9.30 – Brescia – S. Messa in occasione della festa patronale della Polizia di Stato presso la parrocchia delle Sante Capitanio e Gerosa. Ore 20 – Costa Volpino – S. Messa di apertura delle missioni popolari presso la chiesa di Corti. Domenica 30 settembre Ore 10 – Magno di Gardone VT – Cresime e prime comunioni.
Ore 16 – Brescia – S. Messa nel 115° anniversario della nascita del servo di Dio papa Paolo VI presso la Basilica delle Grazie. LunedÏ 1 ottobre Ore 9 – Brescia – Incontro con i seminaristi della diocesi di Fermo presso il Centro Paolo VI. Ore 15 – Brescia – Assemblea degli educatori del Seminario diocesano. MartedÏ 2 ottobre Il Vescovo partecipa alla Cel a Caravaggio MercoledÏ 3 ottobre Ore 9.30 – Bienno – Incontro con i sacerdoti della macrozona presso l’Eremo.
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La Cancelleria della Curia diocesana comunica i seguenti provvedimenti: Don Fausto (Tino) Bergamaschi, già parroco di Lumezzane Sant’Apollonio, è stato nominato parroco della parrocchia di San Lorenzo in Montirone. Don Italo Lombardi, già parroco della parrocchia di San Rocco in Lumezzane Fontana, è stato nominato presbitero collaboratore delle parrocchie di Carpeneda, Collio di Vobarno, Degagna, Pompegnino, Teglie e Vobarno.
Le Monache carmelitane scalze di via Amba d’Oro 96 invitano apregare con loro in occasione della festa di S. Teresa di GesÚ Bambino, dottore della chiesa e patrona delle missioni. LunedÏ 1° ottobre con le Messe alle 7 alle 17.30 (presieduta da padre Gianni Bracchi). Domenica 14 ottobre, solennità liturgica di Santa Teresa, alle 17 c’è la celebrazione della divina liturgia in rito bizantino slavo con il coro di Russia cristiana; lunedÏ 15 ottobre alle 7 la Messa.
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icevi il Vangelo di Cristo del quale sei divenuto l’annunziatore: credi sempre a ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni�. La formula con la quale il Vescovo ha consegnato simbolicamente il Vangelo ai sette diaconi vale piÚ di mille trattati di teologia. Sono frasi che accompagneranno sempre la vita di Angelo Bonardi, Mauro Cinquetti, Davide Corini, Michele Flocchini, Mauro Merigo, Claudio Pluda e Nicola Santini: a giugno questi giovani bresciani saranno ordinati sacerdoti. Molte persone hanno testimoniato la loro vicinanza a questi giovani partecipando alla Santa Messa in Cattedrale: amici, parenti e compagni di viaggio nel percorso della vita. C’erano anche le parrocchie di Passirano, Quinzano d’Oglio, San Vigilio, Provaglio, Toscolano, Borgosatollo e Offlaga. Le stesse comunità che hanno visto crescere nella fede questi seminaristi che rappresenteranno il futuro della Chiesa bresciana. Nel corso della solenne cerimonia di ordinazione diaconale, i sette – accompagnati dai rispettivi parroci delle comunità d’origine – hanno ascoltato le parole di Monari che ha ripreso e ha suggerito di imparare a memoria il brano del Van-
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spaventare e niente che vi possa sottomettere al suo volereâ€?. Ăˆ importante, ha spiegato Monari, mettersi all’ultimo posto, in una posizione che di certo non è invidiata. L’invito è quello di non cercare il proprio prestigio. L’annuncio della Parola di Dio, la celebrazione dell’eucaristia e dei sacramenti, la preghiera e la capacitĂ di creare legami comunitari sono lo specifico dell’esperienza sacerdotale. E in quanto al contesto sociale di oggi, il Vescovo ha praticamente fatto capire che non è poi cambiato molto rispetto al periodo della
sua ordinazione, perchè giĂ allora si parlava di un cambiamento della visione del sacerdote nella comunitĂ . Anche per questo motivo, cadute alcune protezioni sociali, il prete deve contare su stesso e sulla Parola di Dio, la vera forza per affrontare la quotidianitĂ . L’auspicio finale è nell’invocazione del Vescovo allo Spirito Santo: “Sostenuti dalla coscienza del bene compiuto, forti e perseveranti nella fede, siano immagine del tuo Figlio, che non venne per essere servito ma per servire, e giungano con lui alla gloria del tuo regnoâ€?.
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1XRYH VHWWH H ULWR GHOOH HVHTXLH Dal 24 al 26 settembre il Vescovo ha incontrato i 32 vicari zonali a Montecastello per l’inizio dell’anno pastorale. In particolare al centro della riessione c’erano le sette e i nuovi movimenti religiosi e il nuovo rito delle esequie. Il fenomeno dei movimenti religiosi e delle spiritualitĂ alternative interroga da vicino la Chiesa. Qual è la fede degli italiani? In cosa credono? Molti si deďŹ niscono cattolici, ma sono
anche aperti a nuove spiritualità di origine orientale o a gruppi religiosi nuovi. Il compito della Chiesa, oggi come ieri, è quello di proporre il Vangelo. Con il nuovo anno liturgico entra in vigore anche il nuovo rito delle esequie. L’azione liturgica deve essere rapportata alla dimensione umana. La visita alla famiglia e la benedizione della bara rimandano a due degli ambiti del Convegno di Verona: l’affettività e la fragilità .
Celebrare il rito delle esequie signiďŹ ca partire dalla fragilitĂ della famiglia colpita nella sua affettivitĂ e attraverso i riti e le preghiere e i canti annunciare che il Signore è risorto di fronte al pericolo di strumentalizzazione dello stesso rito delle esequie. La Chiesa ci ricorda, ha sottolineato don Boselli (nella foto), che la celebrazione del rito delle esequie è celebrazione del rito pasquale di Cristo.
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gioiosa di San Daniele Comboni. Il servizio della Parola è offerto da don Giampietro Prandelli, parroco a San Polo, il ministero della riconciliazione dai padri Cappuccini di Barbarano. Fidanzati della zona XVII della Madonna di Montecastello - L’itinerario di fede in preparazione alla celebrazione del matrimonio ha sede presso l’oratorio di Gargnano, il giovedÏ sera dalle 20.30 alle 22.30, a partire da giovedÏ 4 ottobre per concludersi giovedÏ 22 novembre: unica
eccezione la serata di mercoledĂŹ 31 ottobre. Il ritiro spirituale si terrĂ a Tignale, presso l’Eremo di Montecastello, domenica 28 ottobre dalle 9.30 alle 17. Esercizi spirituali per le religiose e consacrate: 13-20 ottobre, don Dino Capra si sofferma sul libro dell’Esodo “Cantate al Signore, perchĂŠ ha mirabilmente trionfatoâ€?. Esercizi per presbiteri, diaconi e religiosi: 4-9 novembre, don Francesco Cattadori, parroco a Rivalta tiene una lectio divina sul libro dell’Esodo “Mia forza e
mio canto è il Signoreâ€?; per laici: 6-9 dicembre, don Dino Capra sul capitolo 8 della Lettera ai Romani “Quello che era impossibile Dio lo ha reso possibileâ€?. Esercizi spirituali per giovani, giovani adulti, coppie di giovani sposi per riscoprire la vita come chiamata a farsi dono: 26-30 dicembre, don Dino Capra sui capitoli 7-8 della Lettera ai Romani “Predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlioâ€?. Per informazioni, telefonare allo 0365760255.
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a alcuni anni le diocesi lombarde vivono il pellegrinaggio dei migranti all’insegna della gioia e della speranza, un’iniziativa nata per per dare una visibilitĂ agli immigrati cattolici della Lombardia ma anche per “far parlare la quotidianitĂ â€?. Una quotidianitĂ fatta di volti e di storie che possono essere motivo di arricchimento culturale. Quest’anno è stata scelta Brescia come meta. Il pellegrinaggio in programma domenica 7 ottobre è per i migranti con i credenti bresciani: è importante, quindi, che ci siano i bresciani. Nel cerimoniale è stato inserito il saluto al Sindaco e gli immigrati deporranno anche una corona ai Caduti di piazza della Loggia per testimoniare che vogliono un inserimento nella societĂ che non veda altri martiri dell’odio. Il pellegrinaggio, fin dall’inizio quando si svolse a Caravaggio, è sempre stato mariano. La frase che accompagnerĂ i fedeli è “Maria si mise in cammino... beata te, che hai credutoâ€?. Un grande corteo partirĂ da Campo Marte alle ore 11 poi ogni gruppo di immigrati, riuniti per continente di origine, partiranno in corteo con canti e colori tipici per vivere, alle 13, un momento di preghiera in diverse chiese della cittĂ : gli immigrati europei andranno al Carmine, gli immigrati asiatici nella chiesa della Grazie, gli immigrati
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gli immigrati cattolici all’interno della diocesi. L’Ufficio diocesano per i migranti, guidato da padre Mario Toffari, segue pastoralmente le comunitĂ immigrate: fa catechesi alla prima generazione, mentre i figli sono indirizzati alle rispettive parrocchie per favorire l’integrazione all’interno della comunitĂ . I migranti cattolici possono essere autentici “portatori di speranzaâ€? nel mondo di oggi, e per questo motivo le associazioni ecclesiali devono cercare di mettersi il piĂš possibile al loro servizio per aiutarli a far fronte alle sfide che devono inevitabilmente affrontare. Accompagnare i lavoratori migranti e le persone che sono costrette a spostarsi e non vivono nella propria patria è molto impegnativo. Richiede di essere sensibili e attenti alla loro situazione, e di capire come i loro bisogni cambino nel corso del tempo. In questo panorama, le associazioni cattoliche possono essere uno strumento prezioso per dare ai migranti non solo sostegno materiale e spirituale per far fronte alle loro necessitĂ , ma anche l’opportunitĂ di condividere e donare. Parte della missione è camminare con loro perchĂŠ possano sentirsi parte della Chiesa e diventarne membri maturi. La Parola di Dio e i sacramenti li aiuteranno ad acquisire la forza per vivere pienamente la loro vocazione cristiana.
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l’esperienza mistica femminile espressa dal movimento del corpo, tra tensione e abbandono. SeguirĂ una partitura vocale, realizzata ed eseguita da Anna Teotti, “L’anima cantaâ€?, che dĂ voce al segreto dell’anima che prega, implora e chiama Dio. Al termine, le Suore del Centro presenteranno le iniziative dell’anno offrendo ai presenti la brochure che ne riporta il calendario. Di seguito riportiamo le iniziative previste per il mese di ottobre. MartedĂŹ 9, 16, 23 e 30 (ore
20,30/22,30) – “La terra... l’incontroâ€?: quando le parole umane diventano simbolo che dice Dio. MartedĂŹ 9, 16, 23 e 30 (ore 9/10,30) – lectio divina settimanale: lettura, riflessione condivisa e dialogo sulla Lettera di S. Paolo ai Romani. Sabato 13 (ore 16/17,30) – “Forti nella debolezzaâ€?: percorso di spiritualitĂ per persone disabili, loro familiari e operatori. Da domenica 14 a domenica 21: esercizi spirituali per religiose/i, sacerdoti e laici con don Carlo
Molari (diocesi di Cesena). Domenica 21 (ore 9/16) – Incontro di formazione per giovani animatori. Domenica 21 (ore 9/17) – “Perdonarsiâ€?: percorso laboratoriale sull’arte del perdono. Sabato 27 e domenica 28 – Meditazione cristiana con padre Andrea SchnĂśller. Per maggiori dettagli e iscrizioni, contattare il Centro Mater Divinae Gratiae di via S. Emiliano 30 a Brescia al numero 030.384721 o consultare il sito www. materdivinaegratiae.it
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l 22 settembre 2006 veniva inaugurata la nuova sede del Consultorio diocesano in via Schivardi 58, per volontĂ dell’allora vescovo Giulio Sanguineti, con l’intento di offrire al territorio diocesano un servizio alla coppia e alla famiglia che avrebbe dovuto “rispondere evangelicamente a tutti, senza distinzioni di persone, ma sempre con grande chiarezza di identitĂ â€?. Al tempo il nuovo consultorio si poneva in diretta continuitĂ con l’esperienza del “Centro di consulenzaâ€? alla famiglia istituito dal vescovo Bruno Foresti in via Spalto san Marco. Oggi, sulla scia di ventisei anni di esperienza nel campo della consulenza ai singoli, alla coppia e alla famiglia, Il Consultorio diocesano assume una nuova forma organizzativa per continuare a perseguire la sua finalitĂ pastorale d’origine, tenendo conto dei nuovi bisogni e delle nuove problematiche che hanno investito la realtĂ delle relazioni coniugali e familiari. Non si tratta quindi di un “nuovo inizioâ€?, ma di una trasformazione e di un adattamento alla situazione attuale. In particolare, il “Centro famiglia diocesano – questo il nuovo nome del consultorio – specificherĂ la sua opera in tre distinte forme di servizio. La prima rimane la “consulenza familiareâ€? (di coppia, educativa,
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giuridica, medico-sanitaria, psicologica, religiosa) per adulti e minori, secondo le disposizioni specifiche stabilite ancora a partire dalla legge del 29 luglio 1975, n. 405. La seconda forma di servizio è data dalla “clinica psicologicaâ€?. Infatti, dal 2006 in avanti, gli operatori dell’ambito psico-socio-pedagogico presenti in consultorio si sono accorti di come molte delle richieste che giungevano non rientravano
nell’ambito della consulenza, ma si configuravano come vere e proprie richieste di ordine psico-terapeutico. Il servizio di psicologia clinica – il quale è proposto a pagamento, in quanto non rientra nelle ordinarie prestazioni consulenziali – si offre come tentativo di far fronte a questa specifica area di bisogno. La terza forma di servizio riguarda l’ambito della “promozione di informazione e formazioneâ€? tramite l’offerta di percorsi di educazione alla salute; di educazione affettiva e sessuale per preadolescenti, adolescenti e giovani; di sostegno alla genitorialitĂ , sia naturale che adottiva; di educazione e sostegno alla relazione di cura in situazioni difficili. Tutte queste iniziative si rivolgono a parrocchie, oratori, centri giovanili, scuole, istituti religiosi, enti e istituzioni pubbliche e private. A livello logistico ed organizzativo, ogni servizio è gestito da tre diverse equipe di professionisti (consulenziale, terapeutica e formativa), supervisionate dal coordinatore del personale e delle attivitĂ . Per ulteriori informazioni e contatti è possibile telefonare al numero 030/396613, inviare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica amministrazione@consultoriodiocesano. it oppure recandosi direttamente al Centro.
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‹‘˜ƒÂ?‹ ‡ ˜‘Ž‘Â?Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒÂ–Â‘ÇŁ —Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘ L’UniversitĂ cattolica di Brescia in collaborazione con l’Osservatorio sul volontariato promuove il convegno “Verso un volontariato giovane. I rapporti intergenerazionali nelle associazioni di volontariatoâ€?. Il convegno si terrĂ giovedĂŹ 11 ottobre dalle 9,30 presso l’Aula magna dell’UniversitĂ cattolica in via Trieste, 17 a Brescia. Nel corso dell’incontro verranno presentati i risultati della ricerca “I rapporti intergenerazionali
nelle associazioni di volontariatoâ€?, una tematica ampia e ricorrente nel mondo associazionistico che continua ad essere di difďŹ cile risoluzione. Da una parte si fatica a passare la mano e a cedere il timone di associazioni molte volte create da chi oggi si trova per motivi anagraďŹ ci a doverlo fare, dall’altra una difďŹ coltĂ di dialogo e di “lavorare insiemeâ€? con modalitĂ che sono spesso diverse da quelle proposte dai giovani.
I lavori verranno introdotti da Luigi Pati (nella foto), direttore dell’Osservatorio sul volontariato e da Maria Paola Mostarda, assegnista di ricerca dell’Osservatorio stesso. I risultati della ricerca verranno poi analizzati e discussi nel resto della mattinata. Durante il pomeriggio sarà organizzata una tavola rotonda a piÚ voci seguita da alcune testimonianze di volontari bresciani di diverse generazioni.
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l volontariato dice la sua con un percorso di riflessione che ha attraversato tutto il Paese, a partire da L’Aquila: punto di partenza e di arrivo di questa maratona della solidarietĂ . La 6ÂŞ Conferenza nazionale del volontariato si terrĂ infatti dal 5 al 7 ottobre nella cittĂ colpita ormai tre anni fa dal tremendo terremoto. L’appuntamento vedrĂ la partecipazione di tutto il mondo del volontariato, chiamato a ripensare il proprio ruolo e a dare il proprio responsabile contributo per un radicale e costruttivo cambiamento. Fino a domenica 30 settembre, le associazioni, i volontari e tutti coloro che sono interessati a prendere parte all’appuntamento in programma dal 5 al 7 ottobre, possono iscriversi attraverso l’apposita scheda online raggiungibile dal sito www.csvbs.it. Il programma della tre giorni è denso e fitto di appuntamenti fin dal pomeriggio di venerdĂŹ che verrĂ aperto da un intervento del ministro del Lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero. Il rapporto politica-associazionismo è proprio uno dei punti maggiormente indagati e discussi anche negli incontri zonali che si sono tenuti nelle scorse settimane a Brescia e in provincia. Ăˆ emerso che le organizzazioni intendono dire concretamente ai leader politici, al mondo economico e ai sindacati che il volontariato deve essere considerato come soggetto attivo, indispensabile alla vita della comunitĂ , e quindi soggetto politico da coinvolgere nei momenti decisionali, con
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te riduzione delle risorse sono problematiche che preoccupano anche il mondo associativo bresciano. La situazione colpisce soprattutto le fasce piÚ deboli e fragili: anziani, disabili, giovani, immigrati e genitori separati. Per i giovani la mancanza di lavoro toglie la possibilità di guardare al futuro con voglia di partecipazione ed entusiasmo. Ed è questo aspetto di un impoverimento non solo economico ma anche sociale e culturale che va combattuto ed arginato da parte delle associazioni. La Conferenza nazionale rappresenta un’occasione per provare a dialogare, istituzioni e associazionismo, attorno a tematiche fondamentali per la comunità tutta.
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ƒ ’”‘’‘•–ƒ ‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ ‰”ƒœ‹‡ A 50 anni dal Concilio Vaticano II, a 40 dalla istituzione della Caritas italiana, la Caritas diocesana di Brescia ha inteso guardare ai gesti, ai segni, alle tante opere di caritĂ che hanno contribuito a rendere la Chiesa bresciana una “comunitĂ in camminoâ€? per dire “Semplicemente grazieâ€?. Sabato 15 settembre, nell’ambito di AgorĂ 2012, il grazie ha trovato espressione tra parole, musica, immagini. I grazie del direttore Caritas Giorgio Cotelli e di mons
Luciano Monari, riportati in questa pagina, sono stati accompagnati da quelli di alcuni uomini e donne della caritĂ che, nel video “Insieme. Incontri di voltiâ€? hanno raccontato e condiviso, il loro grazie a partire da fatti, fatiche, frutti legati ad esperienze di caritĂ . 12 grazie che si sono fatti “insiemeâ€? nel grazie comune (grazie a tutti coloro che nella caritĂ continuano a dare ragione della speranza che è in loro) e all’unisono hanno espresso
la forza e la bellezza di dire “Semplicemente grazie�. La compositrice Maria Ventura, accompagnata da La Fauci, Naclerio, Bini, ha interpretato in musica la riconoscenza gioiosa del grazie. L’artista William Fantini, a partire dal discorso di Benedetto XVI in occasione della celebrazione per i 40 anni di Caritas italiana, ha realizzato en plain air “Le stagioni del grazie�. (vedi: www.brescia. caritas.it)
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ono state parole sentite, di sincero ringraziamento quelle che il vescovo Luciano Monari ha pronunciato nel corso di “Semplicemente grazieâ€?. “Il Vescovo – ha affermato – è quello che dovrebbe ringraziare di piĂš ha piĂš debiti nei confronti delle personeâ€?. Per questo motivo il grazie di mons. Monari è stato molteplice: il primo lo ha pronunciato nei confronti dei preti, dei diaconi e delle comunitĂ cristiane. Ăˆ stato un grazie sentito perchĂŠ proprio una comunitĂ che vive in armonia è una di quelle cose che allarga il cuore di un Vescovo “ perchĂŠ fa vedere – ha continuato mons. Monari – che il Signore ha messo dei legami di fraternitĂ tra le persone, che ci fa diventare poco alla volta un unico popolo che costruisce un senso di gioia nell’essere insiemeâ€?. Se la presenza di tanti volontari
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che si impegno nelle comunitĂ sono un segno, come ha ricordato il Vescovo, della Provvidenza che passa attraverso l’attenzione delle persone vicine. “E allora – ha proseguito – ci sono da ringraziare con tutto il cuore queste persone. Bisognerebbe ringraziare i poveri, tutti quelli che bussano alla nostra porta, perchĂŠ, se è vero che nella loro faccia c’è il volto del Signore, nascosto ma vero, per noi sono un dono grande enei loro confronti dobbiamo dire grazie con tutto il cuoreâ€?. Un altro ringraziamento, chiaro e
sentito, anche se non direttamente collegato con il tema della festa proposta dalla Caritas, stava particolarmente a cuore al vescovo Monari: quello ai bambini e ai giovani, “perchĂŠ – ha spiegato – quando incontro i ragazzi della cresima o gruppi di giovani nelle scuole è come se la speranza si allargasse, è come se il loro futuro diventasse anche il mioâ€?. Ai suoi molteplici grazie il Vescovo ha voluto aggiungere un’appendice perchĂŠ l’attestazione di gratitudine è impegnativa. PerchĂŠ dire grazie a qualcuno, è stato il pensiero del Vescovo, chiede poi unatteggiamento di rispetto, di stima, di attenzione. “Se ringrazio le comunitĂ cristiane – ha continuato – vuol dire che so di avere una responsabilitĂ nei loro confronti, bisogna che faccia il possibile perchĂŠ l’annuncio del Vangelo che devo dare alle comunitĂ cristiane sia dato nel modo miglioreâ€?. Un atteggiamento che deve essere
universale.â€?Insomma – sono state ancora considerazioni del Vescovo –, il grazie ci compromette sempre; è in realtĂ una cosa bella perchĂŠ lo possiamo dire a persone che ci sono amiche, che consideriamo amiche, che non solo ci hanno fatto un dono, ma l’hanno fatto con il cuore e quindi che riconosciamo vicine e per questo ci danno sicurezzaâ€?. Per questo il grazie è bellissimo, è una delle cose che allarga il cuore. Non bisogna però dimenticare, è stata la conclusione di mons. Luciano Monari, che il destinatario ultimo di ogni ringraziamento è il Signore. “Tutto va ricondotto a Dio – ha precisato il Vescovo - perchĂŠ i preti e i diaconi me li ha dati il Signore; le comunitĂ cristiane me le ha date il Signore; e anche i giovani e i ragazzi sono dono del Signore anche loro; i volontari vengono dal Signore. Quindi grazie, semplicemente grazie, ma con responsabilitĂ !â€?.
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ristotele afferma che la filosofia pura, quindi la cultura nella sua accezione piĂš alta, che ha come scopo la sapienza, non “serveâ€? a niente: non nel senso che è superflua o insignificante, ma nel senso che, immediatamente, sembra inutile, non dĂ vantaggi pratici visibili. Proprio per questo, però, essa è la piĂš nobile delle scienze, perchĂŠ è libera. Nel nostro mondo, in un’ottica tecnicistica egemonica, appare come rilevante solo ciò che è utile nell’immediato, che dĂ esiti pratici evidenti, vantaggi materiali, mentre tutto ciò che è legato al pensiero puro, alla cultura, all’attivitĂ dello spirito umano sembra irrilevante, marginale. Questo quadro è condizionato anche dal momento contingente, in cui c’’è una grave crisi economica, che fa sĂŹ che la politica si occupi maggiormente delle emergenze finanziarie, trascurando il mondo
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mento. A tale riguardo, Veltroni ricorda i primi umanisti del ‘400, come Poggio Bracciolini, che viaggiano per l’Europa, cercando antichi testi e salvandoli dall’oblio. L’Italia non può dimenticare queste radici, non per sentirsi superiore, in una logica di rozzo nazionalismo, ma per ritrovare se stessa, per porre le fondamenta del proprio futuro. La vera cultura, inoltre, essendo frutto del pensiero e dello spirito, vive nella libertĂ : un popolo colto, conscio della propria anima, è senz’altro un popolo libero. Non a caso le dittature, come primo atto di politica culturale, bruciano i libri, in agghiaccianti roghi preparati nei centri delle cittĂ . La politica attuale, gravata dalle prospettive della crisi economica, rischia di perdere di vista tale valore della cultura. Secondo Veltroni, invece, bisogna rendersi conto che la politica culturale di un governo, oltre ad implicare una crescita
morale, e spirituale della nazione, presenta anche innegabili vantaggi pratici. Infatti, essa, se organizzata bene, con criteri razionali e con progetti fondati, può causare un aumento del Pil, poichĂŠ provoca una crescita delle presenze turistiche, un movimento di affari commerciali, con ricadute positive sul bilancio dello stato. Il politico richiama gli esempi delle notti bianche romane o dei grandi eventi musicali, che hanno comportato notevoli esperienze di massa, la partecipazione di migliaia di persone, anche per spettacoli di alta cultura, come il “Don Giovanniâ€?. Certo, questa politica richiede delle condizioni basilari: una gestione corretta delle finanze, un’ottima organizzazione dell’evento, una capacitò di creare infrastrutture permanenti, magari usando sia gli interventi pubblici sia quelli privati. Se si riuscisse a realizzare tale azione governativa, potremmo anche
migliorare la qualitĂ della vita delle nostre cittĂ , perchĂŠ gli eventi culturali, rivolti a un ampio pubblico, riescono a creare un clima di pace, di serenitĂ , di dialogo tra le persone. Invece un paese senza cultura, ricco solo di centri finanziari e commerciali, diventa arido, individualista, chiuso nelle proprie particolaritĂ isolate, frammentato in un atomismo sociale che nega il senso della collettivitĂ , del bene comune, della “polisâ€?. Allora la vera emergenza è proprio questa, non tanto la crisi economica, che pure è rilevante e ci ferisce: dobbiamo recuperare , tanto sul piano politico quanto su quello personale, il vero valore della cultura, che è sia lo studio, la ricerca, il pensiero e l’attivitĂ spirituale, sia la formazione, l’azione, la crescita umana, la “paideiaâ€? greca, se vogliamo evitare il triste tramonto dell’Occidente verso l’inaridimento delle persone e l’imbarbarimento dei costumi.
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ha portato all’inserimento in cartellone di tre appuntamenti che avranno luogo nelle sale del Teatro cittadino: il 27 ottobre il Ridotto ospiterĂ l’ensemble Cafè Zimmermann; il 19 novembre sarĂ la volta delle “Cantate d’amor traditoâ€? proposte dal soprano Emanuela Galli, mentre il 2 dicembre, nella Sala Grande, andranno in scena le opere barocche “The Fairy Queenâ€? e “Pygmalionâ€?, protagonista l’Orchestra Barocca dell’Unione Europea. Tra gli ospiti, l’ensemble
Sonar Cantando, gli allievi del Masterclass Internazionale di Musica Antica Parzanica 2012, il duo Cristiano Contadin - Michele Barchi e i vincitori del Premio delle Arti 2012. Accanto al Festival è nato “Controfestival Divertissement Musicaliâ€?, per stimolare l’interesse per il barocco nei giovani: tra gli ospiti il violoncellista Marco Frezzato, il Quintetto Bislacco e The Swingle Singers. Ingresso 10 euro, fino a 25 anni gratuito. Info: settimanebarocche.com. (a.g.)
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e “storie storie storieâ€? del Teatro Telaio, giunte quest’anno alla sedicesima edizione, propongono un calendario diffuso sul territorio provinciale e ricco di novitĂ . La rassegna di teatro per ragazzi debutta il 20 ottobre con “Il viaggiatoreâ€?, spettacolo sul senso della felicitĂ , riservato ai detenuti del carcere di Verziano e alle loro famiglie. “La scelta – spiega il direttore organizzativo Maria Rauzi – va letta in funzione del nostro essere un teatro con finalitĂ sociale ed educativa, per questo ci rivolgiamo anche alle famiglie, per cosĂŹ dire, carcerate, per offrire loro un pomeriggio di normalitĂ â€?. L’apertura al pubblico avverrĂ il giorno seguente alle 16.30 presso il Teatro Santa Giulia: in scena, “Persi e ritrovati. Storia di un bambino e di un pinguinoâ€?, in una particolare versione tradotta nel linguaggio dei segni realizzata in collaborazione con la scuola Audiofonetica di Mompiano. Lo spettacolo, che pone giĂ nella sua versione originale una particolare attenzione al linguaggio non verbale, è stato scelto per sensibilizzare l’opinione pubblica circa il tema della disabilitĂ uditiva, ed ha ottenuto attenzione anche nei festival internazionali, tanto da approdare in Romania e Turchia alla fine del mese. Non mancheranno come di consueto gli appuntamenti della domenica pomeriggio per le famiglie, che vedranno in cartellone, tra le altre numerose proposte, due spettacoli dedicati ai papĂ , “L’aggiustaorsettiâ€?
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le superiori, e la nuova produzione dedicata ai piĂš piccoli, “Gocceâ€?, che affronterĂ la scoperta dell’acqua. I tre spettacoli andranno a comporre la sezione “Teatro+Scienzaâ€?, realizzata in collaborazione con AmbienteParco. Altre novitĂ per le scuole sono “Teatro in linguaâ€?, che proporrĂ spettacoli in inglese, tedesco e spagnolo, differenziati per etĂ , e “Palcoscenici Superioriâ€?, riservato alle secondarie di secondo grado, che integrerĂ gli spettacoli scientifici e quelli in lingua straniera con una produzione ad hoc, “Giulietta e Romeo - Animeâ€?, centrata sulla difficoltĂ di comunicazione tipica dell’etĂ adolescenziale. In occasione della giornata della memoria, sarĂ inoltre proposto lo spettacolo “Cara Kittyâ€?,
basato sul diario di Anne Frank. Potenziato anche il progetto “Storie di classe�, che permette di mettere in scena gli spettacoli direttamente nelle sedi scolastiche. Biglietti: adulti 7 euro, bambini 5; per le scuole, 4.50 euro. Per info: teatrotelaio.it.
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,QL]LDWLYH LQ &DWWROLFD GDOOH D PH]]DQRWWH Il 28 settembre l’UniversitĂ Cattolica offre il proprio contributo alla Notte europea dei ricercatori. L’iniziativa, che si svolge da 8 anni, vede per la prima volta la partecipazione della FacoltĂ di Scienze matematiche, ďŹ siche e naturali della sede bresciana dell’ateneo, in collaborazione con le principali UniversitĂ lombarde. “La nostra attività – spiega il prof. Alfredo Marzocchi, preside della facoltà – ha bisogno di essere spiegata, ed è
questa l’occasione per sollecitare il reperimento di fondi sempre necessari e per dimostrare che la ricerca non è qualcosa di astratto, ma un lavoro affascinante, con applicazioni pratiche�. Dalle 15 alla mezzanotte, nella sede di via Musei 41, i ricercatori saranno protagonisti di visite guidate, conferenze e momenti di svago, con l’obiettivo di porre l’accento sull’importanza del proprio lavoro, stimolare l’interesse e facilitarne la com-
prensione. Alle ore 15 sarĂ possibile entrare in laboratorio e compiere un percorso guidato alla scoperta degli effetti quantistici della luce e della materia (per le scolaresche, è necessaria la prenotazione); alle 17, Alessandro Musesti sarĂ protagonista di una conferenza interattiva, “Sotto le stelle della matematicaâ€?, dedicata all’analisi della “Tassellazione di Penroseâ€? e del legame con i “quasicristalliâ€?, particolari strutture della materia scoperte
dal ďŹ sico israeliano Dan Shechtman, vincitore del Nobel per la Chimica nel 2011. Alle 18, sulla base della precedentemente discussa tassellazione di Penrose, il cortile della sede di via Musei sarĂ ricoperto dai tasselli che verranno consegnati al pubblico partecipante, che si guadagnerĂ la possibilitĂ di posare un frammento rispondendo a semplici quesiti di matematica. Dalle 19 a mezzanotte, inďŹ ne, happy hour ed intrattenimento musicale.
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musica e del canto nella liturgia. L’offerta didattica è pure rivolta a un’utenza piĂš ampia, con particolare attenzione ai ragazzi e ai giovaniâ€?. La Fondazione “promuove iniziative per la conservazione e l’incremento della tradizione religiosa locale, soprattutto valorizzando e custodendo il patrimonio storico – artistico della Chiesa brescianaâ€?. Iniziative di formazione rivolte a chi opera in parrocchia: corsi di organo, direzione di coro, canto liturgico, canto gregoriano,
laboratori di letteratura e vocalità corale; vi sono incontri per direttori di coro e organisti parrocchiali, il laboratorio di canto gregoriano, nuovi canti liturgici e le voci dell’organo (quest’ultimo per ragazzi dagli 11 ai 14 anni). La Scuola è attiva con diversi corsi di strumento (pianoforte, clavicembalo, violino e chitarra) e con il corso di composizione; vi sono i corsi di perfezionamento mentre in ambito vocale quelli di vocalità rinascimentale e barocca,
canto e lettura della musica. A queste discipline si affiancano quelle teorico pratiche. Vi sono quindi i corsi preparatori agli esami di accesso alla formazione musicale pre-universitaria e accademica. L’attività per bambini e ragazzi è sostenuta dalla Fondazione Asm e dalla Fondazione Comunità Bresciana. Tra i corsi il coro di voci bianche, fiore all’occhiello della scuola, diretto da Mario Mora. Iscrizioni aperte. Info: 0303712233; santaceciliabrescia.it. (f.l.)
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l Teatro Comunale Odeon di Lumezzane inaugura il 31 ottobre una nuova stagione nel segno dell’equilibrio tra intrattenimento e ricerca. Il calendario degli appuntamenti comprende nove spettacoli di prosa, a cui si aggiungono i momenti musicali “Odeon Classicâ€?, la rassegna “Schegge di cinemaâ€? e le immancabili serate dedicate alle tradizioni popolari “Vers e Ă™sâ€?. Spettacoli di prosa che promettono di “produrre veritĂ attraverso la sorpresa ed un po’ di ruvidezza – parola del direttore artistico Vittorio Pedrali – e consolidano la maturitĂ artistica di un teatro che in quindici anni ha saputo mantenere alta su di sĂŠ l’attenzione grazie alla scoperta di esordienti oggi famosi e alla proposta di attori consolidatiâ€?. Anche quest’anno, dunque, grandi nomi. L’esordio spetta alle Sorelle Marinetti, che riporteranno il pubblico agli anni ‘30 con la pièce di teatro musicale “Non ce ne importa nienteâ€?. A seguire, due graditi ritorni: Maria Paiato, che il 15 novembre scivolerĂ nella follia di “Anna Cappelliâ€?, e Marco Paolini, che il 6 dicembre presenta “Studio per una ballata di uomini e caniâ€?, tributo a Jack London e spunto per parlare del senso del limite nella vita d’oggi. Esordio a Lumezzane di Stefano Accorsi in veste teatrale, con “Furioso Orlandoâ€?, per la regia di Marco Baliani, liberamente tratto dal capolavoro di Ludovico Ariosto (10 dicembre). Dall’amore tormentato al dolore esistenziale, il passo è breve: il Premio Ubu 2012 Mario Perotta in “Atto Finale - Flau-
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tiniâ€? l’11 gennaio e al comico di Zelig Maurizio Lastrico, reso celebre dalla rivisitazione degli endecasillabi danteschi, in “Facciamo che io ero ioâ€? (10 aprile). La chiusura della stagione di prosa prevista per il 30 aprile è infine dedicata ad una coproduzione internazionale tra Ravennna Teatro ed il Belgio, dedicata a Marco Pantani, per la regia di Marco Martinelli, che ripercorre la parabola del “pirataâ€? offrendo spunti di riflessione sulla societĂ di massa e sulle sue vittime sacrificali. Tutti gli spettacoli iniziano alle 20.45. Rinnovo abbonamenti dal 28 settembre (115 euro, ridotto 110). Nuovi abbonamenti dall’8 ottobre, biglietti per i primi spettacoli dal 23 ottobre (20-25 euro). Info: teatro-odeon.it
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/¡$FL JHVWLUj LQ SULPD SHUVRQD OD FRUVD Con la presentazione nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia ha preso il via l’avvicinamento all’edizione 2013 della Mille Miglia. Conclusa la gestione ‘romana’, l’organizzazione della corsa, che giunge alla 31ÂŞ rievocazione storica, torna ad essere ‘bresciana’. L’Aci Brescia, proprietario del nome e del marchio della Freccia Rossa, ha ritenuto doveroso preservare ogni aspetto della tradizione che ha reso celebre Brescia quale “CittĂ del-
la Mille Migliaâ€? e, con la costituzione della societĂ â€œ1000 Miglia srlâ€?, ha deciso di organizzare la “corsa piĂš bella del mondoâ€? in prima persona. Di orgoglio bresciano e di importanza che la corsa riveste per la cittĂ e per il nostro territorio ha parlato il sindaco Adriano Paroli. “Non è solo un eccezionale avvenimento sportivo, ma fa parte della nostra stessa cultura, che racconta di sacriďŹ ci, di passione e di obiettivi da raggiungereâ€?. A dirigere
è stato chiamato Stefano Sacco, manager con esperienza di marketing e gestione di marchi a livello mondiale. Ha fornito alcune anticipazioni facendo capire che la Freccia Rossa sarĂ un mix di tradizione e di modernitĂ , saranno “entusiasmo e professionalitĂ : le parole d’ordine con le quali affrontare la nuova avventura e cogliere gli obiettivi prepostiâ€?. Il via il prossimo 16 maggio, con la tradizionale partenza da viale Venezia; toccherĂ i luoghi
che hanno reso mitica la corsa, con il ricordo di Giannino Marzotto e Marco Crosara, vincitori delle edizioni del 1950 e 1953 e al presente, con il passaggio nelle zone dell’Emilia colpite dal terremoto. Ritorno a Brescia il 18 e premiazioni il 19 maggio. L’edizione 2013 è allo start, ma già si guarda avanti. Al 2015 quando la Mille Miglia passerà da Milano in occasione dell’Expo. Le iscrizioni apriranno il 15 ottobre. Tutto su 1000miglia.it.
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Un’ esposizione di opere dell’artista bresciana di Elena Monzo, che riempie le sagome sinuose dei corpi femminili con composizioni di lembi di tessuto multicolor, carte, glitter e tratti di colore dark; un lavoro di collage, un mix di stoffe a creare un mondo caotico, visionario e provocatorio. In contemporanea in galleria una mostra personale dell’artista newyorkese Thomas Bee che, accostando svariati materiali semplici, dai chiodini
Una mostra sul tema della solitudine, una realtĂ dal duplice volto: condizione connaturata all’esistenza e esaltazione dell’unicitĂ della creatura umana. In esposizione 20 opere a tecnica mista su tavola e su tela dei giovani artisti Elisa Anfuso e Jessica Rimondi. “Solitudo. Elisa Anfuso e Jessica Rimondiâ€?, Spazio Arte Duina, via Italia, 1, Paitone – Brescia. Dal 6 ottobre al 10 novembre, apertura da martedĂŹ a sabato (9-12 e 15.30-19).
colorati ai biglietti dei gratta e sosta, riproduce, con una trama tridimensionale vicina al pixelismo, immagini quotidiane e i loghi delle multinazionali, rielaborando il linguaggio pop in modo innovativo e gioioso. “Elena Monzo, Happy Packagingâ€?, dal 29 settembre al 10 novembre, “Thomas Bee, Pop Upâ€?, dal 29 settembre al 17 novembre, Colossi Arte Contemporanea, Corsia del Gambero 12/13 - Brescia. Da martedĂŹ a sabato (10-12 e 15-19).
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o Spazio Espositivo di Via Gorini di Palazzolo ospita una personale dell’artista varesino Roberto Carullo. Attivo fra l’Italia e New York, Carullo sperimenta nelle sue opere l’utilizzo di polimeri di Pvc, per riprodurre volti di personaggi dello spettacolo alla maniera di fumettista, attraverso la combinazione di svariate tinte vivaci. Poesia, materia e colore si fondono cosÏ in un unicum, dopo mesi di meticoloso lavoro, che denotano la perizia artigianale del maestro. In seguito ad un incontro con l’assistente di Stan Lee, fumettista e creatore del supereroe SpiderMan, rimasto affascinato da uno dei suoi quadri, in cui veniva ritratto con originalità il supereroe, L’Uomo Ragno, la fortuna critica di Carullo aumenta considerevolmente; l’artista decide di trasferirsi nella metropoli americana, nella quale apre una galleria d’arte, con la conseguente opportunità di affacciarsi con successo sul mercato dell’arte d’oltreoceano. Attento conoscitore del cinema, della sua storia e del
suo linguaggio, i moderni affreschi di Carullo riproducono a tecnica mista su tela volti di numerose celebrità e di icone dei cartoni e dei fumetti, tra cui Pinocchio, Spider Man, Peter Pan, Lupin, Diabolik, Michael Jackson, Lady Diana, Eva Kant, Valentino Rossi. Collocati in ambientazioni reali, quali gli edifici delle grandi città , seppur in scenari dall’aspetto ludico e giocoso, i suoi soggetti manifestano talvolta una velata ironia per denunciare
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malinconicamente le problematiche della societĂ , osserva Chiara Seghezzi. Lavori dai quale emerge un istinto quasi fanciullesco, semplice ma non semplicistico, di un artista che fa dell’arte un espressione positiva che vuole emozionare sĂŠ stesso e lo spettatore. “Roberto Carullo. Moderni Affreschiâ€? sarĂ visibile fino al 28 ottobre con i seguenti orari: sabato dalle 16 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
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Giorno e notte: immagini di Nicola Civiero e Grace Weston. Civiero pone attenzione sui simboli religiosi, esprimendo la soliditĂ del concetto e del mistero; nelle fotograďŹ e della Weston luce, miniature e modellini danno vita a un’atmosfera di umore e fantasia. “Night and day. Nicola Civiero and Grace Westonâ€?, Pacicontemporary, via Trieste, 48 – Brescia, dal 29 settembre al 20 novembre, da martedĂŹ a sabato (1013; 15.30-19.30).
Una mostra che vuole illustrare la produzione incisoria deďŹ nita “maniera neraâ€? del giapponese Narumi Harashina che, mediando tra le culture orientale e occidentale alla base della propria formazione, sviluppa un dialogo personale con le umili e semplici cose che fanno parte del vivere quotidiano, descritte con minuziositĂ , per creare una forte valenza emozionale. Una tecnica antichissima, che risale alla tradizione germanica seicentesca, e
Nel Castello di Padernello, una mostra di medaglie celebrative, realizzate dall’artista Cesare Monaco. Volti di ninfe protettrici delle acque che circondano il cuore della campagna di Padernello. “Nymphe. La committenza a Cesare Monacoâ€?, Fondazione Castello di Padernello, via Cavour 1, Padernello di Borgo San Giacomo – Brescia. Fino al 18 novembre, da martedĂŹ a sabato su prenotazione; domenica (14.30-18.30).
poco praticata oggi perchĂŠ richiede pazienza e sforzo . Lavori su lastre di rame da cui viene cavato il segno che deve presentare una texture di solchi tracciati con un berceau – una specie di mezzaluna di metallo – che restituiscono allo sfondo sulla carta, un aspetto morbido e vellutato. “La Magia del Nero. Incisioni alla maniera nera di Narumi Harashinaâ€?, Piazza Loggia 11/f – Brescia, ďŹ no al 21 ottobre, da giovedĂŹ a domenica (16-19.30).
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mar arriva e ringrazia affettuosamente i fan, un saluto ai cuochi, con assaggio d’obbligo, e poi via, di corsa sul palco. Lo ritroviamo dopo il concerto, molto apprezzato e partecipato. Il tuo viaggio prosegue, tra l’affetto di chi continua a volerti bene. Certamente, sto bene e sono in perfetta forma. Ho aggiunto questa serata benefica al tour estivo, che mi ha regalato ottime sensazioni e grandi soddisfazioni, come l’altra sera ad Udine. Sono contento di questa serata, che mi ha permesso di raccontare con le canzoni, le parole e le immagini il mio magico mondo, che parte dalla musica ma che si muove in mille direzioni. Un posto speciale lo riservi al cinema, che tu conosci da appassionato ma anche da protagonista. Amo il cinema e ho la fortuna di conoscere registi bresciani molto bravi come Claudio Uberti, con cui ho avuto il piacere di collaborare in un paio di corti; mi piace citare il docu-film “Francesco Bussone - La battaglia di Maclodio�, nel quale interpreto il ruolo del protagonista, tra l’altro con molto divertimento. Mi piace ricor-
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particolare con i giovani: talvolta si arrendono prima di combattere. Non ho la presunzione di dare messaggi, vorrei dire loro che dopo una caduta c’è sempre la possibilitĂ di rialzarsi, e che, grazie a Dio, si può anche ripartire meglio di prima, come è capitato a me. Dopo il grave problema al cuore sono rinato e ora mi ritrovo con tantissime passioni che riesco con grande impegno ma con altrettanto entusiasmo a portare a termine. Progetti per il futuro? Tanti, in particolare un paio. Il primo esclusivamente musicale riguarda il mio prossimo disco, che mi vede giĂ impegnato nelle registrazioni. Con stasera chiudo le date e mi rifugio in sala di registrazione. Il secondo invece è un progetto nato con Nicola Nocella, bravissimo attore che ho conosciuto sul set de “Il figlio piĂš piccoloâ€?. Con Nicola è emerso il desiderio di dare voce ad una passione comune verso John Belushi, prematuramente scomparso 30 anni fa. Per noi è un mito; abbiamo pensato di costruire un’opera teatrale sulla sua figura, che abbiamo intitolato “Sangue impazzitoâ€? e che presenteremo per dieci date di fila al Teatro Parenti di Milano.
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Dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.
La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dal duomo di Santa Maria Assunta in Montichiari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).
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Con il mandato agli animatori della pastorale famigliare, domenica scorsa si è aperto il cammino del nuovo anno pastorale dell’UfďŹ cio famiglia sul tema “Famiglia: chiesa domestica. In Primo Piano (alle 9.30) interviene il direttore dell’UfďŹ cio, don Giorgio Comini, per illustrare l’anno di impegni . Tra le nuove proposte si segnala il seminario di studio “Pensare la famigliaâ€?: sei serate a cadenza mensile per approfondire i signiďŹ cati ricchi e
La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “Sette nuovi diaconiâ€?. A seguire: “I vicari a Montecastelloâ€?, al centro della riessione tenuta con il Vescovo, sette e nuove religioni, e il nuovo rito delle esequie; il Centro famiglia diocesano e la sua nuova forma organizzativa, a 26 anni dalla costituzione; “La devozione di Nuvoleraâ€? in onore della Beata Vergine di Loreto. La rubrica “4 parole...â€? è con padre
profondi della famiglia cosÏ come voluta da Dio. Il commento al Vangelo festivo è a cura di don Roberto Domenighini, direttore dell’Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaÍl.
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Mario Toffari sul pellegrinaggio dei migranti cattolici lombardi a Brescia. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche “Il Concilio davanti a noiâ€?, il documentario a 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II (1962-2012).
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0D D FKL JLRYDQR YHUDPHQWH FHUWL SURJUDPPL" La colonizzazione culturale dell’Italia da parte dell’America è una storia che dura da almeno 70 anni. La nostra sudditanza nei confronti del sogno americano è una realtà tangibile e mai come oggi vissuta come la piÚ normale delle consuetudini. Ma considerando che oltre a dipendere dai cosiddetti sogni viviamo anche gli incubi, (uno fra tanti il moloch finanziario ed economico a stelle e strisce che da qualche anno ci sta crollando addosso), forse sarebbe necessario limitare l’invasione di prodotti dell’industria culturale americana. Invece la televisione commerciale da decenni ci propone sempre i
soliti quattro tormentoni: sesso, soldi, potere, divertimento. Sono strumenti di controllo sociale che funzionano nella misura in cui vengono dati per scontati, reali, inevitabili. E quale mezzo migliore per abituare le persone all’ineluttabile, se non la tv? Ci ha addirittura convinti della data precisa della fine del mondo‌ Lo zio Sam può aggiungere un’altra tacca al suo fucile, se c’è ancora spazio: è arrivato in Italia, in onda su Cielo Tv, “The Apprenticeâ€?, format americano venduto in 26 nazioni in tutto il mondo.Ideato dall’imprenditore Donald Trump, lo show racconta quanto sia faticoso entrare a
far parte dell’entourage di un grande uomo d’affari e di quando debba essere spietata la selezione fra i contendenti. Il boss, che nella versione italiana è Flavio Briatore, deve selezionare una dozzina di astanti, scelti fra piÚ di 5000 iscritti, valutando le loro capacità nel campo dell’impresa a 360 gradi, dalla gestione dei soldi alla qualità delle scelte, dal carisma alla risolutezza nelle piÚ disparate situazioni: fare squadra in mezzo a una palude, comprare e vendere pesce al mercato, procurarsi oggetti di lusso per un ristretto target di acquirenti‌ ovviamente l’obiettivo di queste prove è il profitto. Vince chi guadagna
piĂš soldi. Chi decide arbitrariamente la sorte dei partecipanti è sempre il boss, un Briatore arrogante e poco credibile, che risulta autoritario quando dovrebbe essere autorevole e viceversa. In palio c’è uno “stipendio a sei cifreâ€?, la massima ambizione per questi mini-manager che sperano di fare il botto e sistemarsi per la vita. Uno su 1000, anzi 5000, ce la fa, gli altri non sono nessuno. Il pubblico ovviamente è attratto dalle sfide e dalle faide interne ai gruppi, dalle liti, dalle lacrime e le coalizioni: un po’ come il “Grande Fratelloâ€? insomma, ma meno kitsch. Se il GF veicolava il disvalore dell’ozio e dei
vizi, “The Apprenticeâ€? ci convince che avere successo nella vita significa semplicemente avere tanti soldi, e che per raggiungere questo obiettivo si deve essere disposti a tutto‌ In poche parole: il sogno americano. In un periodo cosĂŹ problematico per il mondo del lavoro, proporre un simile spettacolo è uno schiaffo per milioni di persone che hanno un normale impiego, che lo stanno cercando, che l’hanno perso. Nessuno in tv ci ricorda che il lavoro è un diritto, che non bisogna umiliarsi per ottenerlo, che ciò che conta non è il lusso di pochi ma la dignitĂ di tutti?
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pochi giorni dall’uscita nelle sale di “Monsieur Lazharâ€?, Giuseppe Piccioni con “Il rosso e il bluâ€? porta nuovamente il cinema in un’aula scolastica. Meglio non indugiare sul confronto tra l’ordinata scuola del film canadese e il liceo romano dove il regista ambienta la storia, nel quale i professori difendono col proprio corpo le sedie degli allievi, faticosamente recuperate; e la preside Margherita Buy passa in rassegna i bagni la mattina presto, munendoli della carta igienica portata da casa. Anche quegli alunni smaliziati e distratti all’inizio non danno molto conforto: ma il film racconta ancora una volta come dalla relazione che nasce in classe nessuno, tra ragazzi e professori, possa credere di uscire indenne. Scrive Marco Lodoli, l’insegnante scrittore al cui libro il film è ispirato: “Nell’universo degli adulti spesso tutto sembra assodato, si ripetono noiosamente certezze e frasi fatte: ma la scuola non ha queste sicurezze, tutto è mobile, indefinito, sorprendente, ogni lezione può diventare una rivelazione, ogni ora in classe può cambiare i destiniâ€?. Certo però che lasciano un sapore
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di malinconia i destini di questi insegnanti, tutti un po’ soli, irrisolti e facili da mettere in crisi. La preside Giuliana è attenta a marcare le distanze tra il “fuoriâ€? e il “dentroâ€?, sia nella scuola sia nella vita privata. L’anziano professor Fiorito (Roberto Herlitzka, sempre bravo ma fin troppo teatrale nella recitazione) interpreta la parte del disincantato all’ultimo stadio. Ha rinunciato all’idea che la scuola possa trasmettere alcunchĂŠ a giovani per lui irreparabilmente ottusi, e nell’appartamento dove conduce vita solitaria medita anche il suicidio. Non sopporta i giovani insegnanti idealisti come il supplente Giovanni (Riccardo Scamarcio), ancora convinto che si possano cambiare i cuori con la poesia. Tutti i mutamenti sono innescati dall’incontro tra i professori e i ragazzi. Nella preside è il solitario Brugnoli, stranito e ammalato, a suscitare il sentimento genitoriale che la donna si era fino a quel momento negata. Per Fiorito pesa l’incontro con una insistente ex allieva. Giovanni si confronta con l’alunna piĂš assenteista e distratta, capace però di far emergere le sue contraddizioni. PerchĂŠ tutti rivelano un volto sfaccettato, asse-
condando un andamento narrativo un po’ troppo meccanico: il primo della classe fuori dalla scuola è un adolescente spaesato, l’insegnante cinico ha un cuore che gronda passione, il supplente buono non mostra antenne sensibili a ciò che avviene intorno a lui. La “colonna sonoraâ€? del film sono le poesie di Leopardi che contribuiscono a creare un’atmosfera di delicata tristezza, caratteristica del cinema di Piccioni. Il regista pare condividere i dubbi e l’ostinazione dei suoi personaggi: “Tutto ciò che è fuori dalla scuola – dichiara – sembra essere infinitamente piĂš forte nella capacitĂ di creare condizionamenti negativi, rispetto alla quotidiana fatica di tutti i migliori insegnanti. E nello stesso tempo non si può fare a meno, a ragione, di continuare a credere e a lavorareâ€?.
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Giunge da Coldiretti Brescia la notizia di un imminente incontro con un importante gruppo industriale per valutare la definizione di un nuovo prezzo del latte alla stalla. L’incontro sarà l’occasione per verificare il posizionamento dell’industria rispetto alle richieste di Coldiretti che, rispetto agli attuali 38 centesimi, punta a far recuperare agli allevatori la clamorosa impennata dei costi di produzione che si è verificata
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in questi ultimi mesi. Sul punto il Presidente provinciale e regionale di Coldiretti Ettore Prandini è perentorio: “In questi mesi – si legge in un comunicato diffuso nell’imminenza del giĂ ricordato incontro – il mercato dei prodotti lattiero-caseari ha dato segnali positivi mentre gli allevamenti stanno attraversando una fase delicatissima e cruciale anche per il futuro del settore. I costi di produzione si sono in molti casi moltiplicati mentre le imprese
devono anche fare i conti con provvedimenti, come la direttiva nitrati o quella sulle emissioni, che comportano investimenti, oneri burocratici e costi non piÚ sopportabili senza che gli allevamenti possano ottenere un adeguato riscontro sul prezzo dei loro prodotti�. In caso di risposte non adeguate, conclude Prandini, e in assenza della possibilità di ragionare di questo con l’industria di trasformazione, Coldiretti è pronta a mobilitarsi.
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e anche in economia valesse la parabola dei talenti Marchionne dovrebbe al Paese molto di piÚ dei 20 miliardi di euro promessi in investimenti ma che nelle ultime settimane ha messo in discussione. L’amministratore delegato di quella che continua a essere la piÚ importante industria italiana dopo aver promesso importanti investimenti in cambio del via libera a un vigoroso piano di ristrutturazioni aziendali sembra tentennare. Oggi, questo in sintesi il suo pensiero, non esisterebbero piÚ le condizoni per passare dalle parole ai fatti. Troppi lacci e lacciuoli, uniti alla stagnazione del mercato interno dell’auto, imporrebbero al manager italo canadese una sostanziale marcia indietro rispetto al progetto di Fabbrica Italia. Solo due anni fa, la casa torinese aveva annunciato il progetto che avrebbe dovuto essere accompagnato da investimenti per 20 miliardi di euro. Obiettivo del piano industriale elaborato da Sergio Marchionne era la produzione entro il 2014, in Italia, oltre un milione di veicoli destinati all’esportazione, di cui circa 300mila da immettere sul mercato statunitense. Secondo il piano la percentuale di esportazioni di Fiat sarebbe passata dal 44% nel 2009 al 65% nel 2014. Anche il livello degli investimenti destinato all’Italia sul periodo di piano sarebbe stata enorme,
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durre lo stesso premier Mario Monti a invitare Marchionne e i vertici Fiat a Palazzo Chigi per un incontro chiarificatore. Fiat, da parte sua, ha confermato la strategia dell’azienda a investire in Italia, seppure nel momento idoneo, nello sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente di una auspicata ripresa del mercato. Molti osservatori hanno letto in queste affermazioni indefinite, per altro precisate nei giorni successivi nel corso di un’assemblea con tutti i quadri Fiat, una ennesima richiesta di aiuto dell’impresa torinese allo Stato. Una storia non nuova, dal momento che
secondo calcoli piÚ o meno precisi Fiat avrebbe avuto dallo Stato, nel corso della sua storia, aiuti diretti e indiretti per una cifra di quasi 100 miliardi di euro. Un sostegno costante che dovrebbe, come molti ritengono, indurre Marchionne a riflettere sul debito di riconoscenza che Fiat ha (o dovrebbe avere) nei confronti del Paese. L’industraia, come esperti e osservatori ricordano, dovrebbe avere un po’ piÚ di coraggio per iniziare a pensare seriamente a un modo per restiture se non moltiplicato, il tanto che ha avuto dall’Italia senza condizionare questo impegno ad altre forme di aiuti.
Sconti sulla quota energia Uno sconto reale del 5% sulla quota energia rispetto alle tariffe fissate dall’autorità per l’energia elettrica ed il gas ed una riduzione di un centesimo al metro cubo sul gas metano. Sono questi gli elementi fondamentali dell’accordo siglato tra Confartigianato di Brescia e Linea PiÚ, sul modello di quanto avviato in ambito nazionale da Confartigianato energia per le imprese presieduto da Eu-
genio Massetti (nella foto), rivolto ai 14mila associati all’organizzazione bresciana, ai loro dipendenti ed agli addetti dell’organizzazione stessa. I termini dell’intesa sono stati presentati nei giorni scorsi nella sede di via Orzinuovi dal presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti, dal segretario generale Carlo Piccinato, dal responsabile del settore energia Giovanni Zaina e dai rappresentanti di Linea PiÚ Spa, Mario
Corsini e Davide Gatti, e di Cogeme, azionista della multiutility Linea Group Holding, Eugenio Taglietti. Per il momento l’accordo per l’energia comprende solo il Bresciano, ma la sinergia avviata con Linea PiÚ, che contempla anche l’assistenza ai clienti con le soluzioni tecniche piÚ adatte ed una piÚ incisiva formazione sul risparmio, lascia prevedere per il futuro un’estensione ad altre zone di quest’esperienza.
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conoscenza contro il virus delle maďŹ eâ€? è appunto il titolo del percorso messo a punto da Slp e Fiba Cisl, in collaborazione con il “Progetto San Francesco – Centro studi sociali contro le maďŹ e“. Il progetto ha fatto tappa a Brescia il 25 settembre scorso con il convegno ospitato dall’auditorium della Cisl in via Altipiano d’Asiago. Partendo dalle misure legislative contro il riciclaggio di denaro frutto ai attivitĂ malavitose il convengo ha permesso di fare il
punto sulla lotta all’inďŹ ltrazione maďŹ osa al Nord Italia. Un virus, quello dell’inďŹ ltrazione maďŹ osa, che si combatte con gli strumenti legislativi ma anche attraverso la creazione di strumenti sociali in grado di leggere e aggredire il fenomeno. Relatori del convegno sono stati Mario Capocci, del Coordinamento quadri direttivi Fiba nazionale, e Alessandro De Lisi (nella foto), direttore del Centro studi sociali contro le maďŹ e.
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rima ha fatto parte della delegazione sindacale che ha che incontrato il Governo a palazzo Chigi; il giorno successivo, poi, si è presentato al Consiglio generale della Cisl bresciana convocato per una prima verifica dopo l’entrata in vigore della riforma del mercato del lavoro. Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl, è stato nelle scorse settimane ospite del sindacato di via Altopiano d’Asiago per illustrare ai bresciani la richiesta avanzata dal Governo alle imprese e ai sindacati per un accordo sulla produttivitĂ e sulla competitivitĂ per la crescita e l’occupazione. Santini, nel suo intervento al consiglio generale della Cisl bresciana, ha cercato di rispondere a un interrogativo con il quale il sindacato di via Altopiano d’Asiago si confronta da tempo: ci sono spazi per archiviare le vecchie logiche di contrapposizione e instaurare un clima di cooperazione che abbia come scopo quello di risollevare il Paese? Non ha usato particolari giri di parole il numero 2 della Cisl nazionale per dare una risposta alla questione. “Non ha piĂš senso – ha affermato a Brescia – continuare ad aumentare la conflittualitĂ discutendo su come è stata fatta la riforma del lavoro: quello che bisogna fare è concentrarsi sul-
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na di investire per inserire il maggior numero possibile di persone nel mercato�, e gli accordi per la ricollocazione degli addetti in cassa integrazione che potrebbero portare a qualcosa di positivo per chi è fuori dal ciclo produttivo. Due questioni che, come ha evidenziato Giorgio Santini, richiedono serietà e responsabilità di tutte le parti coinvolte: dal governo che deve provvedere all’emanazione degli adempimenti, al sindacato chiamato a gestire le intese sul territorio. Fresco reduce dell’incontro di Palazzo Chigi con il governo Santini
ha ribadito l’urgenza di avviare al piĂš presto una trattativa sul tema della crescita e dello sviluppo. “Bisogna trovare il modo per alzare la produttività – ha affermato – , tanto nel suo insiemequanto nei singoli settori. Un impegno che deve essere del governo che dal suo insediamento a oggi ha, per ammissione dello stesso premier Monti, attuato una politica di rigore e risanamento obbligata, che ha finito col produrre pesanti effetti recessivi. Per questo il governo non può sottrarsi alla responsabilitĂ di invertire la tendenzaâ€?.
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Presentazione ufficiale, nella splendida location delle cantine Montorfano De Filippo di Coccaglio, dei due nuove americani della Centrale del Latte Brescia che esordirà il 7 ottobre a Jesi nel campionato di Legadue. Si tratta di Giddens, perfettamente ristabilito dall’infortunio al polso sinistro per il quale era stato operato nel gennaio scorso, e Jenkins. Entrambi si sono detti felici della loro scelta e pronti a mettersi al
Prende il via la nuova stagione agonistica dell’An Brescia di pallanuoto che ha esordito mercoledÏ in Champions League. Oltre alla massima competizione continentale per club, i biancoazzurri saranno impegnati anche in A1 e a difendere la Coppa Italia conquistata ad aprile sul neutro di Napoli. Squadra che vince non si cambia, dopo il secondo posto in campionato della passata stagione. Il gruppo si è rafforzato con il ritorno dal Savona di
servizio della squadra di coach Martelossi. Jenkins, inoltre, ha aggiunto che ha parlato con il suo amico Goldwire, il quale gli ha descritto molto bene Brescia ed il basket italiano spendendo solo elogi per la sua esperienza nel bel paese. Giddens dal canto suo si è descritto come un giocatore molto emozionale che fa della voglia e della grinta la base del suo gioco e che è pronto a far divertire il pubblico bresciano (r.m.).
Goran Fiorentini e della giovane promessa Giuseppe Valentino (difensore). Confermatissimi capitan Calcaterra, all’ultima annata prima di appendere la calottina al chiodo, Leonardo Binchi, Enrico Mammarella e soprattutto l’olimpionico Christian Presciutti. Il gruppo è guidato da Sandro Bovo: “Quest’anno abbiamo tutti i presupposti per migliorarci – spiega il tecnico ligure – abbiamo una gran voglia di fare bene e toglierci altre soddisfazioniâ€? (ma.ric).
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on c’è pace per il Rigamonti. Il motto “casa dolce casaâ€? pare davvero essere inadatto all’impianto che ospita le partite casalinghe delle Rondinelle, giĂ al centro di numerosi intrighi quest’estate. Prima i soldi anticipati al Comune per l’adeguamento della struttura e rimasti infine, per decisione consensuale, in carico alla SocietĂ , poi il rinnovo – a canone “simbolicoâ€? – della convenzione con l’amministrazione cittadina per l’utilizzo dello stadio, ivi compreso l’accordo per il pagamento di circa 100mila euro di arretrati a partire da febbraio 2013. Senza dimenticare, ovviamente, l’ipotesi di un possibile nuovo impianto a Borgosatollo o, nell’imminenza dell’iscrizione ai campionati, la ventilata “convivenzaâ€? nell’impianto cittadino con la Feralpi Salò, successivamente sfumata. Molte quindi le questioni e gli interessi che si sono accesi intorno al vecchio impianto di Mompiano, sulla cui condizione strutturale ha riportato l’attenzione il presidente delle lega di Serie B Andrea Abodi, a margine della partita casalinga di martedĂŹ scorso con il Modena. In occasione dell’incontro, vinto per 2 a 1 dal Brescia grazie alla doppietta di Andrea Caracciolo, è arrivata da parte sua l’ennesima sottolinea-
di un piano per monitorare gli stadi di serie B e le loro condizioni. Nel frattempo, il prossimo impegno per le Rondinelle sarĂ fuori casa, sabato 29 contro l’Empoli al “Castellaniâ€?, nel quale la squadra cercherĂ continuitĂ di risultato. Al ritorno tra le mura amiche, infine, i tifosi dovrebbero trovare aperta e funzionante la nuova curva nord. I lavori, infatti, come ha dichiarato l’assessore Mario Labolani, si concluderanno in tempo per la gara del 6 ottobre contro il Lanciano, dopo la modifica del progetto che, su richiesta dei Vigili del fuoco, ha visto l’inserimento di una via d’accesso anche nel settore centrale. La nuova curva è una struttura piĂš vicina al terreno di gioco, che dovrebbe consentire una migliore visibilitĂ degli incontri. Un nuovo tassello, si spera, in direzione di un’accoglienza sempre migliore per tifosi e appassionati.
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tura dell’inadeguatezza dell’impianto. “La prima impressione entrando in questo stadio – ha detto – è stata proprio quella che da anni il Presidente Corioni mi descrive. Il Rigamonti è uno stadio inadatto, inadeguato, in netto contrasto con i principi della societĂ Brescia Calcio e della cittĂ di Bresciaâ€? Una situazione che, ha osservato, si pro-
lunga da molti anni: “Corioni – ha aggiunto – è presidente del Brescia Calcio dal 1990 e da subito ha iniziato a parlare di un progetto innovativo per realizzare un nuovo stadio. Credo sia paradossale che una squadra debba avere una ‘casa’ in queste condizioniâ€?. A fronte di questa analisi il Presidente ha inoltre annunciato l’avvio
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1XRYD VWDJLRQH DO 9HORGURPR DO YLD L 7ULFRORUL Il Velodromo di Montichiari ospiterà per questo fine settimana i campionati italiani assoluti su pista dal 26 al 29 settembre. Quattro giorni molto intensi che vedranno impegnati atleti delle categorie juniores e open, uomini e donne per la conquista di 34 titoli tricolori ai quali vanno aggiunti i 16 titoli del paraciclismo. Alla presentazione dell’evento sono intervenuti, oltre agli amministratori del Comune di Montichiari, guidati
dal sindaco Elena Zanola e dal suo vice Gianantonio Rosa, e al direttore del Velodromo e presidente provinciale della Federazione ciclistica italiana Piero Bregoli, il consigliere della Regione Lombardia, Clotilde Lupatini e l’assessore alla pubblica istruzione della provincia di Brescia, Aristide Peli che hanno espresso parole di elogio per il lavoro svolto fino ad ora nell’impianto che rappresenta un punto di riferimento dell’at-
tivitĂ ciclistica e un fiore all’occhiello per questo territorio. Nel corso della presentazione, alla quale hanno partecipato anche i tecnici della nazionale Marco Villa ed Edoardo Salvoldi oltre agli atleti Elia Viviani ed Elena Cecchini, il responsabile tecnico del velodromo, Fabio Perego, ha illustrato anche i programmi dell’attivitĂ invernale del Velodromo “Fassa Bortoloâ€? che prevedono anche il campionato d’Europa Der-
ny che si correrĂ sabato 10 novembre con la regia organizzativa della Smo. Ăˆ stato presentato inoltre il calendario delle manifestazioni che si svolgeranno nel corso della stagione 2012/2013: sette appuntamenti da novembre all’8 marzo, con prove riservate ad esordienti, allievi e open. Il programma completo è consultabile sul sito internet www.velodromofassabortolo.com. Info line: tel. 030 9651362.
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“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibileâ€?. In questa celebre frase di San Francesco c’è tutto il senso della missione del Csi, da rispolverare come ogni anno in una delle capitali arancioblĂš: Assisi. SarĂ il ďŹ ne settimana dell’Immacolata il momento ideale per incontrarsi, pregare e riettere. La meta resta la stessa di ogni anno: la cittĂ francescana dove si svolgerĂ il meeting ciessino. Gli esponenti
di tutti i comitati italiani vi si raduneranno dal 7 al 9 dicembre. L’organizzazione è al lavoro al ďŹ ne di garantire la presenza di tre relatori di spicco provenienti dai mondi ecclesiale, sportivo e civile. Ciò che è certo è che sono previste interessanti novitĂ rispetto al passato, mirate a rafforzare e valorizzare la dimensione spirituale e aggregativa dell’esperienza. Il modulo di iscrizione sarĂ disponibile online sul sito del Csi a partire da ottobre.
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e pendici dell’Amiata si sono colorate di bandiere arancioblÚ lo scorso fine settimana, quando biciclette da tutta Italia sono giunte in Toscana per il Gran premio nazionale di ciclismo. La tre giorni è iniziata venerdÏ con la crono individuale. In lizza per il titolo ciclisti da Brescia, Cremona, Roma e Grosseto. La medaglia d’oro è andata al veterano Paolo Nardini (Conti D’Angeli edilfer Pomezia), con il tempo di 27’00�53. Argento e bronzo bresciani, con Mario Carlesso della Sprint bike Lumezzane e Massimo Piccini del Team Loda millennium. Sabato trasferimento in località La Selva, sul tracciato di 9,5 km della mountain bike da ripetere tre volte. Primato per Emanuele Digilio (Gc Tondi sport) in 2h01’10�57. Il pomeriggio, largo alla ciclopasseggiata sul Monte Amiata e ritorno a Santa Fiora. Il trofeo della specialità è andato alla Leonessa 99: la squadra piÚ numerosa. Domenica prova in linea su un percorso di 28 km da percorrere tre volte. Successo per Cristian Nardecchia davanti a Nicola Loda (Team Loda millennium) e Giovanni Tiburzi (Borgosatollo Cycling). Il Csi Brescia torna a casa con una scorpacciata di maglie e medaglie, con un poker nella crono e nella prova su strada. PiÚ scarno, invece, il bilancio nella mountain bike. Questa la lista completa dei campioni nazionali: cronometro cadetti: Caiati (Leonessa
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mona); cadetti: Costantini (Center bike); junior Giuducci (Extreme bike); senior: Sebastianelli (Team nepi); veterani: Marinucci (Santa Marinella cicli Montanini); gentlemen: Caperna (Mtb club Rieti); sga: Crescentini (Team B-mad); sgb: Cedroni (Center bike); donne A: Conforti (Leonessa 99); donne B: Vosse (Team B-mad). Strada – cadetti: Caiati (Leonessa 99); donne A: Conforti (Leonessa 99); donne B: Vosse (Team B-mad); gentlemen: Garofalo (Forhans team); junior: Nardecchia (Nardecchia team); senior: Carli (Team Loda millennium); sga: Negro (Nuova larianese); sgb: Cedroni (Center bike); veterani: Loda (Team Loda millennium).
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Come conservare i beni culturali Egr. direttore, le chiese costituiscono un patrimonio inestimabile di oggetti sacri e di culto, opere d’arte, sculture, organi, decorazioni, paragonabile al contenuto di un museo, oltre a essere esse stesse autentici monumenti e beni culturali. Ăˆ inutile dire come questo inestimabile patrimonio vada tutelato e protetto dalle ingiurie del tempo e come il Codice dei beni culturali all’art. 30 obblighi i proprietari di tali beni a “garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenzaâ€? e quindi imponga loro di mettere in atto tutto ciò che è possibile per la loro protezione. I fattori che possono causare il deperimento di un manufatto possono essere raggruppati nelle tre seguenti categorie: danni fisici, danni di natura chimica e danni biologici. Gli elementi che influiscono in modo determinante sulla conservazione dei beni culturali, e che quindi causano spesso danni irreversibili, sono umiditĂ relativa, temperatura e illuminazione le cui reciproche relazioni determinano in modo significativo il microclima nel quale tali opere sono immerse. La scienza della conservazione ha dimostrato in modo inequivocabile che per una corretta conservazione dei beni culturali (di qualsiasi natura essi siano) è necessario che tali elementi siano mantenuti entro determinati limiti e possibilmente controllati e monitorati nel tempo. Ăˆ chiaro a questo proposito sottolineare come la scelta di un impian-
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to di riscaldamento di una chiesa sia determinante sull’andamento del microclima interno dell’edificio e quindi sulla conservazione o meno degli oggetti d’arte in essa contenuti. L’utilizzo di un sistema di riscaldamento inadeguato può causare fondamentalmente quattro tipi di problemi: danni all’integritĂ fisica delle opere, deposizione di inquinanti e annerimento delle superfici, condensazione dell’eccesso di vapore sulle superfici fredde, degrado biologico. In modo rapido e schematico possiamo ricordare alcune tra le condizioni necessarie alla durabilitĂ dei beni culturali: temperatura non elevata e, soprattutto, stabile. Ăˆ infatti l’alternarsi di caldo e freddo prodotto dal susseguirsi di accensione-spegnimento dei riscaldamenti ad attivare (assieme a spostamenti d’aria che recano inquinanti e microorganismi) le continue dilatazioni-contrazioni che (benchĂŠ non se ne sappia constatare l’esito se non a disastri resi visibili soltanto dopo qualche tempo) rovinano i materiali anche prolassando le tele, incrinando tavole e sculture lignee, facendo sollevare e cadere le pellicole pittoriche. Altra condizione per garantire la durabilitĂ dei beni culturali è la limitazione dell’umiditĂ , che può favorire il formarsi di macchie e di colture di microorganismi (che, soprattutto, “mangianoâ€? le pellicole pittoriche, ma anche legni e marmi e intonaci); altrettanto importante è il controllo degli scarichi delle grondaie (perchĂŠ non investano le fondazioni), delle funzionalitĂ dei tetti (non sostituire una tegola rot-
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ta o non riposizionarne una malposta, può imporre il rifacimento di un tetto); ma anche controllo e sistemazione di finestre che non riparino dalla pioggia; illuminazione ridotta e senza raggi nÊ infrarossi (che scaldano), nÊ ultravioletti (che decolorano); assenza di movimenti d’aria che trasportano polveri ovunque: da qui l’urgenza della stabilità della temperatura e il controllo della perfetta chiusura di porte e finestre. Uno studio della Comunità europea (concordato con l’Ufficio nazionale della Cei per i beni culturali ecclesiastici) e pubblicato da Electa nel 2006 analizzava i vari sistemi di riscaldamento e propone una particolare forma di riscaldamento a banco. Il volume è esaurito da tempo, ma l’editore ha consentito all’Istituto Mnemosyne di trarne le ampie citazioni che sono leggibili in www. istituto-mnemosyne.it (il nostro Istituto è disponibile inoltre a fornire consulenze gratuite). A proposito del riscaldamento a pavimento, oggi privilegiato rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, gli autori ne sottolineano, ad esempio, alcune problematicità : generazione di un incessante moto convettivo dell’aria sovrastante il pavimento con conseguente forte deposizione di inquinanti su pareti e soffitti, mobilitazione di vapore dal sottosuolo con possibile risalita capillare lungo le murature, innesco di cicli termici nella parte inferiore delle murature con possibile ripetuta dissoluzione-ricristallizzazione dei sali igroscopici presenti. Carlo Minelli presidente Istituto Mnemosyne
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