La Voce del Popolo 2013 01

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L Leggo la lettera di un giovane ventenne: fare il cameriere d’estate d compresi gli straordinari (sono le sue parole) significca guadagnare come lavorare tutto l’anno e mi restano otto mesi di riposo, per leggere, viaggiare e divertirmi. D’istinto m paragono la sua logica alla mia, le sue aspirazioni a quelle p della mia vita, della mia gioventĂš. Ho quasi il triplo della sua d eetĂ e da tanti anni, per andare a lavorare, mi alzo alle 6 della mattina e rientro alle 20 alla sera. Se penso ai miei 20 anni, m qquando il lavoro l’andavo ad inventare, anche quando ce n’era qua aabbastanza, agli ideali di allora, alla voglia di arrivare, al bisoabba ggno di d giustizia, di spazio, di dimostrare la validitĂ delle mie idee dell’impegno: che differenza riscontro! Eppure si trovava il tempo e dell’im divertimento, per leggere, per stare in compagnia. Non credo per il dive p sbagliato e mi capita di sognare anche adesso di fare di piĂš. Se di avere sbag generazione è diversa merita rispetto, certo. Non so se in futulla nuova gene ro saranno piĂš importanti i problemi del lavoro o quelli del tempo libero. miei figli: chissĂ se nella logica nuova di utilizzo delle ore Tremo per i m potranno trovare le mie gioie piĂš vere e le mie soddisfazioni. quotidiane po

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͘Í? ‘’‘Ž‹ ‡ …‘Â?–‹Â?‡Â?–‹ Politica nazionale. Voto di febbraio: sale la tensione

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͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Urago d’Oglio. Tutta una comunitĂ in cammino

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͚͛ ……Ž‡•‹ƒ Mons. Monari. Ăˆ arrivato il tempo delle scelte

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‘Â?–‹ ‡ ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ ‹Â? •ƒŽ‹–ƒ Se la politica per Paolo VI era la forma piĂš alta della caritĂ , il fatto che uomini e donne si impegnino a “salire in politicaâ€? per dare concretezza al servizio al bene comune, nel rispetto della dignitĂ della persona, non può che essere un guadagno per tutti. Che poi, nella giusta competizione elettorale, ci salgano da destra, da sinistra, dal centro, da sopra o da sotto, forse, poco importa. Il richiamo a una visione politica alta, piĂš volte fatto suo anche dal presidente Napolitano, diviene pertanto una necessitĂ per i partiti in corsa e per noi elettori un criterio di valutazione in vista del voto del prossimo 24 febbraio. L’ultimo anno di legislatura, caratterizzato dall’esperienza del governo tecnico

di Mario Monti, in un clima di emergenza economico-ďŹ nanziaria, ci ha insegnato che ciò che conta è da un lato lo stile di una politica credibile, estranea agli interessi particolari e alla necessitĂ del consenso immediato, e dall’altro il coraggio della veritĂ che, seppur con sacriďŹ cio, deve mirare a un futuro piĂš giusto per tutti. Come continuare a farlo? Ognuno dei partiti ha le sue ricette. Tra queste catalizza l’attenzione di tutti la proposta del Presidente del Consiglio uscente e la sua agenda programmatica. L’impegno diretto di Monti nell’agone politico non era scontato. Il suo passo avanti apre sďŹ de, ma, per lui, anche insidie. Anzitutto pare buono il tentativo di aprire un confronto sulle idee e non sulle persone o gli schieramenti. Monti parla della necessitĂ di una politica riformista opposta a una politica di conservazione. Uno schema che va oltre lo schema destra, sinistra e centro e tende a

riunire chi vuole impegnarsi per il cambiamento dentro il quadro della costruzione del disegno europeo. Il rischio è che questa prospettiva non sia compresa dai cittadini. Le italiche contrapposizioni storiche tra guelďŹ e ghibellini, terroni e polentoni, comunisti e democristiani e piĂš recentemente tra berlusconiani e antiberlusconiani, tardano a morire e sono, dal punto di vista comunicativo, estremamente efďŹ caci. Si potrĂ porre ďŹ ne a questo strano bipolarismo italiano? Se i cittadini guardassero a cosa ha prodotto in realtĂ , forse sceglierebbero diversamente. Il secondo rischio per Monti è che ormai, nell’immaginario collettivo, è solamente l’uomo del rigore. L’equitĂ e la crescita promesse tardano ad arrivare. La sua agenda guarda lontano, ma qualcosa serve subito. Chi è senza lavoro e senza soldi aspetta un segnale. Il rischio di un voto di protesta radicale o di astensione resta altissimo.

Gli italiani soffrono e i risparmi delle famiglie non dureranno per sempre. La politica dovrĂ agire. InďŹ ne, recentemente, Monti ha avuto plausi dall’Europa e dalla Chiesa. Qualcuno grida alla subalternitĂ all’Europa germanica e al Vaticano? Sciocchezze. Chi è serio e credibile merita approvazione e l’Europa è abbastanza realista per capirlo. Circa la Chiesa i rigurgiti democristiani o certi battesimi bisognerebbe chiedersi se facciano piĂš male che bene. Etichettare un politico signiďŹ ca non lasciarlo libero di esprimere al meglio una politica alta nei valori etici ispiratori e moderna nelle decisioni dentro il confronto dialettico presente nella societĂ . Insomma, se vale, ďŹ diamoci! Il premier avrĂ giĂ da fare nel gestire coloro che tra primi e secondi “Finiâ€?, gli creeranno sufďŹ cienti “Casiniâ€? ingabbiando il suo tentativo di rinnovamento. Comunque sia, la scommessa per un’Italia nuova è “in salitaâ€? per tutti e va bene cosĂŹ.

ÍšÍ Â—ÂŽÂ–Â—Â”Âƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Editto di Milano. La questione Stato-Chiesa

͛͞ …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ E l’aeroporto restò ancora una volta a terra

Í›Í&#x; ’‘”– Calcio. Mercato: il Brescia e gli altri


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galantuono della madre terra; bonario, chiacchierone, burlone, magari ruvido se volete... ma lingua schietta, pieno di buon senso e di buon cuore. Egli paga e tace. CosĂŹ è pure il popolo italiano e bresciano. Adesso, per dirne una fra le tante del beatissimo regno d’Italia (dove i milioni ballano... nelle tasche dei Commendatori e col denaro pubblico si fanno inutili costosissimi monumenti a galantuomini e non galantuomini, dove ai signori si danno

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’etĂ di un giornale è giĂ di per sĂŠ una giustificazione della sua esistenza e l’indicazione di una sua validitĂ . E la riprova sta proprio nella effimera vita di moltissime pubblicazioni periodiche. Con queste parole mons. Antonio Fappani il 29 gennaio del 1993 dava il via all’iniziativa editoriale “Cent’anni della nostra storiaâ€? con cui “Voceâ€? aveva scelto di celebrare il suo primo secolo di vita. Si trattava di 12 pubblicazioni mensili in cui la storia del settimanale, nato l’8 luglio del 1893 per intuizione di Giorgio Montini prima e del Beato Giuseppe Tovini poi, veniva ripercorsa attraverso la piĂš ampia vicenda di Brescia e, in generale, dell’Italia e del mondo, della Chiesa locale e di quella universale. Da quel 1993 sono trascorsi altri 20 anni. Un lasso di tempo relativamente breve ma che, probabilmente, “valeâ€? quanto il tempo intercorso tra il 1893 e l’anno del centenario. Non è una banalitĂ affermare che negli ultimi 20 anni la storia (compresa quella locale) ha subito una violenta accelerata e “La Voce del Popoloâ€? ha continuato puntualmente a “raccontareâ€?, pur in mezzo a mille difficoltĂ e ad insidie sempre piĂš evidenti, i cambiamenti del mondo, cercando di restare ben ancorata a quelle tre parole (fede, lealtĂ , coraggio) che campeggiano sotto la testata. Per questo anche un anniversario

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come quello che ricorda i 120 anni dall’uscita del primo numero merita di essere celebrato nel migliore dei modi. In primo luogo per ricordare lo sforzo e l’impegno di chi, da quell’ormai lontano 1893, non considera una vergogna quell’aggettivo “diocesanoâ€? che si accompagna alla periodicitĂ settimanale della testata. Uno sforzo (talvolta immane) per cercare di dare la possibilitĂ di una visione cristiana (non certo bigotta)

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del mondo e della vita dell’uomo. Un impegno portato avanti a testa alta, uno sforzo in qualche modo premiato, proprio come scriveva mons Fappani (direttore di “Voceâ€? dal 1961 al 1983), dal traguardo dei 120 anni di vita. “La Voce del Popoloâ€? può cosĂŹ fregiarsi oggi del titolo di pubblicazione fra le piĂš longeve nel panorama bresciano, puntualmente presente (salvo la parentesi imposta dalla repressione fascista) ogni settimana nelle case dei lettori. Un titolo, un riconoscimento conquistato settimana dopo settimana, affrontando le sfide che via via sono state messe sulla strada di “Voceâ€?. Sfide che non sono solo quelle dei detrattori, di chi cerca, ieri come oggi, di ridurre a semplice “bollettino della diocesiâ€? un giornale partorito dalla mente di laici illuminati come i giĂ citati Giorgio Montini (padre di Paolo VI) e Giuseppe Tovini. Sfide che sono quelle di riuscire a mantenere la barra dritta in tempi sempre piĂš segnati da relativismo e secolarismo, in cui l’individualismo e l’egoismo sembrano diventati punti di riferimento inattaccabili. Sfide che rendono straordinariamente attuale la “dichiarazione d’intentiâ€? contenuta nell’editoriale del primo numero datato 8 luglio 1893. “Non sarĂ la voce cialtronesca del focoso tribuno – si legge sulla prima pagina dell’edizione di esordio – il quale con roboanti paroloni di libertĂ ,

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divertimenti di ballerine mentre il povero popolo può morir di fame) adesso Pantalone vuol far cambiare un biglietto da cinque Lire pagabile a vista, notate bene, pagabile a vista; gira tutta la cittĂ e la campagna e non trova nĂŠ spezzati d’argento, nĂŠ palanche. Tanto effetto della sapienza finanziaria dei nostri framagnoni di Monteciborio. Eppure Pantalone continua a pagare e tace. Ma la pazienza ha i suoi limiti. Il popolo stanco di lasciarsi ingannare piĂš

fraternitĂ , eguaglianza, progresso cerca d’infinocchiare il popolo sovrano... Per noi il popolo non è Dio, la sua voce non è la voce di Dio, perchĂŠ egli stesso deve obbedire alla voce suprema di quel Dio che comanda di rispettare i giusti diritti di chiunque. Alieni da vili cortigianerie e da entusiasmi fuori luogo, rispetteremo ogni legittima autoritĂ , dando a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dioâ€?. In questi ultimi 20 anni “La Voce del Popoloâ€? ha anche assunto la sfida dell’innovazione e del cambiamento. Ha condiviso, nell’ultima parte dell’episcopato di mons. Giulio Sanguineti l’idea di uno sforzo comune, di una sinergia tra tutti i media della Chiesa bresciana per una comunicazione piĂš efficace, partecipando alla nascita e al radicamento del Centro per le comunicazioni di via Callegari; ha accolto e giocato la sfida delle nuove tecnologie, aprendo e alimentando una versione online con il sito www.lavocedelpopolo.it. Nei nuovi e piĂš moderni areopaghi della comunicazione (Facebook, Twitter & co.) “Voceâ€? c’è, con il suo stile e le sue ambizioni. Il settimanale, come tante altre testate, ora è alle prese con quella che sembra essere una sfida dura, arcigna: quella di risorse e di mezzi a disposizione sempre piĂš risicati. In un clima complessivo che vedeva una lieve ma costante contrazione dei lettori (fenomeno che accomuna testate grandi e piccole, nazionali e locali, quotidiane e periodiche) la crisi si è abbattuta come una furia. Per molti, in tempi di tagli, il giornale è diventato un lusso. Gli stessi aiuti previsti con legge dello Stato sono stati drasticamente ridotti, tanto che oggi il termine “impresa editorialeâ€? non sembra piĂš indicare una scelta imprenditoriale, ma una vera e propria fatica. Nonostante tutto “Voceâ€? c’è ancora e vede in questo anno particolare (le iniziative a cui si sta lavorando sono elencate in questa pagina, ndr.) un’occasione importante per ritrovare le energie, come piĂš volte avvenuto in passato, per affrontare con rinnovato slancio, con fede, lealtĂ e coraggio, salite sempre piĂš impegnativa ma non impossibili, nonostante i 120 anni di vita.

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a lungo, alzerĂ la potente sua Voce e, forte dei mezzi legali che ancor gli sono concessi, bollerĂ del marchio d’infamia i suoi sfruttatori. SbarazzerĂ gli sperperatori del pubblico denaro, i nemici della LibertĂ e della Religione e questa Voce (guardate il frontespizio) debellerĂ la Massoneria, riducendola al ludibrio e all’impotenza. Se Pantalone ha sempre fatto a modo d’altri, è venuto il tempo che altri facciano un poco a modo suoâ€?.

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Attivare una prevenzione precoce contro l’uso di sostanze, l’abuso alcolico e il gioco d’azzardo nella popolazione studentesca. Questo uno dei principi fondamentali dell’accordo siglato nei giorni scorsi tra il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e il Dipartimento politiche antidroga che mira a definire e condividere i concetti di base per poter realizzare strategie ed interventi di prevenzione finalizzati ad evitare l’inizio

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dell’uso di sostanze stupefacenti e l’abuso alcolico o poterne ritardare l’inizio proprio nella popolazione giovanile. “D’altronde la prevenzione diretta ai giovani, e in particolare ai giovanissimi – afferma una nota del Dpa –, si è dimostrata efficace soprattutto se utilizza un approccio precoce. Anche il consumo occasionale risulta estremamente pericolosoâ€?. Proprio per questo il Dpa metterĂ a disposizione delle scuole

videoconferenze con esperti nel campo delle dipendenze e delle neuroscienze, utilizzabili come materiale didattico riguardo il tema dell’uso di droghe e dell’abuso alcolico; nonchÊ kit informativi e didattici per un aggiornamento continuo dei docenti sul tema. Il Miur dal canto suo provvederà a promuovere, supportare, diffondere e favorire la diffusione nel mondo della scuola dei progetti educativi elaborati in collaborazione con il Dpa.

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n anno trascorso invano? La risposta, purtroppo, non può che essere positiva per le tante situazioni di crisi e di violenza che ancora persistono nel mondo, a partire dai due esempi piĂš eclatanti: Nigeria e Siria. Il 2012 nel Paese africano si è concluso esattamente come era iniziato: con la locale comunitĂ cristiana costantemente nel mirino del gruppo fondamentalista di Boko Aram. La presenza massiccia di soldati e poliziotti nelle principali cittĂ del Paese, dove nel corso dell’anno si sono registrati gli episodi piĂš cruenti, ha spinto i militanti di Boko Haram verso le zone rurali. La conferma è stata data all’agenzia Misna da p. John Tagwana, responsabile della Commissione giustizia e pace della diocesi di Maiduguri, teatro solo pochi giorni fa del massacro di almeno 15 contadini in un villaggio della Nigeria nord-orientale. Radicato nel nord della Nigeria a maggioranza musulmana, Boko Haram sostiene di battersi per l’applicazione della legge islamica in tutto il Paese. Al di lĂ del suo obiettivo dichiarato, però, il gruppo trae forza dalla povertĂ e dalla disoccupazione diffuse soprattutto nelle regioni settentrionali. Secondo alcune stime, agguati e attentati attribuibili a Boko Haram avrebbero provocato dal 2012 oltre 1400 vittime. Nonostante alcuni esponenti del

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Anche in Siria, Paese caldo nello scacchiere mediorientale, l’anno si è chiuso esattamente come si era aperto: con la conta delle vittime di quella che nel corso dei mesi è andata configurandosi proprio come una guerra civile. L’espisodio piĂš grave nei giorni di fine anno si è registrato a Halfaya, vicino ad Hama, e si tratta di uno dei piĂš crudeli e mortali di tutta la guerra civile che dura da 21 mesi. Diverse decine di persone sono state uccise e molte di piĂš ferite in un raid aereo che ha colpito una lunga fila di persone in attesa di acquistare del pane da un forno. Gli oppositori del regi-

me accusano il governo siriano della carneficina; la televisione di Stato accusa “gruppi terroristi armatiâ€?. Per l’opposizione, visto che Halfaya era una “zona liberataâ€? dai ribelli, si è trattato di un vero e proprio raid di un aereo del governo; per Damasco, invece, l’attentato sarebbe stato opera di terroristi. Nei giorni scorsi ha tentato l’ennesima missione a Damasco l’inviato Onu Lakhdar Brahimi per continuare i dialoghi che portino alla pace e a un cessate-il-fuoco. Ma il suo lavoro sembra ormai impossibile, rifiutato com’è sia dai ribelli che dal governo siriano.

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&HUFDQVL UDSSUHVHQWDQWL RQHVWL La “domandaâ€? politica degli italiani è molto semplice. Avere rappresentanti onesti, che gestiscano politiche pubbliche sufďŹ cientemente innovative per assicurare il mantenimento e lo sviluppo dello standard di vita cui siamo abituati, in un quadro di crescente interdipendenza, ma anche di competizione internazionale. Finalmente anche l’“offertaâ€? si sta organizzando, a meno di due mesi ormai dalle elezioni politiche, dopo piĂš di

un anno di governo “tecnicoâ€?. Il fatto nuovo è la “salita in campoâ€? di Mario Monti. L’elemento piĂš innovativo sembra essere proprio l’aggregazione che si dovrebbe riconoscere in Mario Monti, ferme restando da un lato l’alleanza che ancora una volta si deďŹ nisce “progressistaâ€? e dall’altra l’inossidabile presenza di Silvio Berlusconi. La sďŹ da, impervia, per questa nuova aggregazione è comunque sapere parlare non solo alla testa, ma anche

alla pancia e soprattutto al cuore degli italiani, che amano ormai la competizione piĂš del consociativismo e in tutte le occasioni elettorali hanno saputo sempre mostrare una grande responsabilitĂ , ben modulando il voto, politico, amministrativo, europeo e regionale. La campagna elettorale sarĂ certamente dura e concentrata. Non mancheranno colpi di scena. Anche perchĂŠ i numeri dei sondaggi sono assai provvisori.


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complessivamente a disposizione, 146 milioni sono risorse Inail destinate a progetti di investimento strutturali, all’acquisto di macchinari e all’adozione di un sistema di responsabilità sociale certificato, mentre 9 milioni sono trasferiti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’adozione di modelli organizzativi di gestione della sicurezza, in base a quanto stabilito dall’articolo 11 del Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza. Dal 2010 al 2014, l’intero ammonta-

re degli incentivi Inail supererĂ i 750 milioni di euro. L’incentivo è costituito da un contributo in conto capitale, destinato a coprire fino al 50% dei costi del progetto; il contributo massimo erogabile è pari a 100mila euro; il contributo minimo è pari a 5.000 euro; per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilitĂ sociale non è fissato il limite minimo di spesa; per i progetti che comportano contributi superiori a 30mila euro è possibile

chiedere un’anticipazione del 50%. Possono ricevere i contributi Inail le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio industria, artigianato e agricoltura. Le imprese possono operare on line sul portale www.inail.it (all’applicazione PuntoCliente ) dal 15 gennaio al 14 marzo. La procedura consente di valutare i propri requisiti, inserire il proprio progetto e le informazioni richieste, effettuare simulazioni e procedere poi all’invio della domanda

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lla fine il presidente del consiglio Mario Monti ha rotto gli indugi: sarĂ della partita alle prossine elezioni politiche previste per l’ultimo fine settimana di febbraio. Non si conosce ancora il ruolo in cui il premier giocherĂ . Quello che è certo è che ha scelto di giocare una parte di primo piano per dare continuitĂ a quell’agenda che prende il suo nome e che mette in fila le cose da fare per allontanare definitivamente dal baratro a cui si era avvicinata pericolosamente l’Italia prima del suo arrivo a Palazzo Chigi. Ăˆ chiaro che la scelta di Mario Monti destabilizza (e non poco) gli scenari politici nazionali. Anche se nessuno degli altri candidati alla guida del Paese lo ammette, è evidente che la presenza (anche solo con il nome associato a una lista) nella competizione elettorale dell’attuale Premier rischia di alterare situazioni che molti davano per acquisite. Quale seguito avrĂ la proposta di Mario Monti? E, soprattutto, a quale parte finirĂ col sottrarre voti? Dalle smanie e dall’agitazione dimostrate nelle ultime giornate (con tanto di accuse reiterate al premier e al governo tecnico) il piĂš preoccupato sembrerebbe Silvio Berlusconi che non perde occasione per affermare che Monti è soltanto uno dei tanti “leaderiniâ€? che scendono in campo solo con l’obiettivo di “rubareâ€? voti al centro-destra

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ma che non hanno alcun appeal particolare sull’elettorato. Una presenza che, secondo Berlusconi, finirà con l’essere la stampella del Pd. Anche se con stile diverso e con toni meno polemici anche dal Pd comincia ad arrivare qualche critica alla scelta di Monti di abbandonare il suo ruolo su-

per partes per giocare una parte piĂš marcatamente politica. Bersani e altre figure di primo piano del Partito democratico hanno invitato il Premier a fare chiarezza su alcuni temi che saranno al centro della prossima campagna elettorale e su cui il Presidente del consiglio, in virtĂš della sua “terzietĂ â€?, aveva sempre evitato di prendere una posizione netta (su tutti il tema degli esodati). Nel frattempo il Pd ha tenuto l’ennesima (per altro segnata da qualche nota polemica) primaria per la scelta dei candidati alle elezioni di febbraio. Al centro Casini e Fini “gongolanoâ€? per la scelta di Monti, convinti che possa essere la figura per una definitiva affermazione del terzo polo sino ad oggi non particolarmente premiato dagli elettori. La Lega continua a tenere invece sulla corda il Pdl e Berlusconi, alternando messaggi concilianti ad altri piĂš duri. Nonostante le boutade di inizio anno, rigorosamente lanciate via internet, Beppe Grillo e il suo movimento continuano la marcia di avvicinamento alle elezioni politiche. Gli scenari che vanno delineandosi e le prime schermaglie fra le parti lasciano intendere che gli appelli che il presidente Napolitano va lanciando da tempo per una campagna elettorale che non trascenda nei toni per evitare di buttare al vento quello che di buono (tanto o poco?) la politica ha saputo fare in questi mesi saranno destinati a cadere nel vuoto.

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Dopo le manifestazioni natalizie che hanno visto le proposte delle piĂš significative realtĂ culturali cittadine, Palazzolo si appresta a “sperimentareâ€? una nuova occasione di incontro. Nel pomeriggio di domenica 6 gennaio, con inizio alle 16.30, presso l’auditorium San Fedele, si terrĂ la prima edizione del “Gran concerto dell’Epifaniaâ€?. La proposta è delle parrocchie di Santa Maria Assunta e del Sacro Cuore, guidate da don

A Bagnolo Mella, la locale sezione dell’Avis, in collaborazione con l’oratorio S. Luigi, organizza per sabato 5 gennaio (con inizio alle 20.45) presso la sala della comunitĂ Pio XI la 7ÂŞ edizione di “Musica nelle veneâ€?.â€? Quest’anno la manifestazione cambia pelle e diventa l’occasione per festeggiare il nuovo anno all’insegna della musica, suonata, ballata e cantata. Ci saranno i ragazzi dell’Istituto comprensivo di Bagnolo Mella diretti dal prof.

Angelo Anni, che hanno pensato di proporre alla cittadinanza un’esibizione, al di fuori del contesto liturgico, di quanti si occupano, nel corso dell’anno, dell’animazione musicale delle celebrazioni. Il programma messo a punto per il concerto prevede cosÏ l’esecuzione di brani affidati agli organisti delle due comunità parrocchiali e a tutti gli altri musicisti che prestano normalmente la loro opera.

Epis e dal professor Fiolini; ci saranno le migliori canzoni di Francesco Renga interpretate da Luca Biemmi con la partecipazione delle Dreaming Dancers (Simona Quadri e Laura Veneziani) e ci sarĂ il pop rock dalla band “Rumori Molestiâ€?. E ci saranno le incursioni “musicaliâ€? del poliedrico Tinino. E poi molto altro ancora per divertirsi. La serata è ad ingresso libero. Informazioni anche sul sito del teatro www.cinemapioxi.it

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Un po’ piĂš maturi? Eravamo dentro una tempesta con la percezione di andare alla deriva. Ci sentivamo inermi in balia delle onde dei processi mondiali. Oggi non siamo fuori dalla burrasca e non conosciamo ancora le terre di approdo, ma abbiamo la sensazione di aver recuperato il controllo della barca. Il 2012 è stato duro e intenso. Noi italiani abbiamo sperimentato sulla nostra carne, chi piĂš, chi meno, il passaggio verso un nuovo mondo: ecco che significa nuovo millennio. Ora abbiamo il compito d’imprimere una direzione al nostro viaggio, anche combattendo qualche sterile nostalgia del passato. Perciò, appare importante considerare alcuni punti critici e alcune risorse della nostra societĂ , prestando attenzione alle persone. Investire sulla famiglia. DenatalitĂ e impoverimento sono due punti nevralgici che indicano le difficoltĂ . Ci sono sempre meno bambini. I dati Istat 2012 ci dicono che abbiamo il tasso di feconditĂ piĂš basso di Europa (1,4) e che le donne diventano mamme in media dopo i 30 anni (31,3). Se non invertiremo il trend, saremo sempre piĂš un Paese vecchio. Cresce la disuguaglianza

sociale tra le famiglie. Il rapporto annuale di Bankitalia indica la disparitĂ nella distribuzione del patrimonio: “La metĂ piĂš povera delle famiglie detiene il 9,4% della ricchezza totale, mentre il 10% piĂš ricco ha il 45,9%â€?. E dalle analisi Istat ricaviamo le condizioni dei piĂš poveri: “Aumentano gli individui che vivono in famiglie che dichiarano di non potersi permettere nell’anno una settimana di ferie lontano da casa, che non hanno potuto riscaldare adeguatamente l’abitazione, che

non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro, o che, se volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorniâ€?. Creare spazio per i giovani. L’ultimo annuario Istat ha evidenziato l’aumento degli occupati adulti, un effetto della riforma Fornero sulle pensioni. Però la disoccupazione e, ancor piĂš grave, il tasso d’inattivitĂ dei giovani sono altissimi (rispettivamente intorno al 30% e al 20% circa).

Nel mercato del lavoro italiano sembra che i giovani abbiamo difficoltà a trovare spazio, anche quando dimostrano di essere disponibili a lavorare con uno stipendio inadeguato (circa il 50%), in attività al di sotto del livello d’istruzione acquisito (45%), oppure in un campo completamente diverso rispetto al proprio percorso di studi (47%), come ha indicato una ricerca Ipsos-Istituto Toniolo. Dalle analisi emergono poi alcune risorse importanti da tenere presenti in

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prospettiva. Entriamo in un’era “biomediaticaâ€?, sottolinea il Censis quando mostra la diffusione dei tablet e degli smartphone e l’ingresso nel web di oltre la metĂ degli italiani che frequentano i social media come Facebook (41.3%) o Youtube (38%). Inoltre si è invertito il trend della produzione libraria. Oltre 213 milioni di copie, indica l’Istat. Molto probabilmente lo sviluppo del Paese passerĂ anche di qui. Facilitare la nuova mobilitĂ delle imprese italiane che hanno mostrato di sapersi riposizionare durante un anno di crisi profonda puntando sull’internazionalizzazione, sulla green economy e sulla capacitĂ d’investire su nuovi prodotti. Emerge una nuova richiesta di partecipazione, l’ultima risorsa su cui puntare proviene da una nuova dinamica sociale. Dopo un anno di crescita del senso di antipolitica abbinata a una maggiore percezione della distanza tra cittadini e istituzioni politiche del Paese, oggi sembra nascere l’esigenza d’incidere sulle decisioni per prendere in mano il proprio destino. Dopo il 2012 saremo diventati un po’ piĂš maturi?


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I donatori che hanno sostenuto l’Ospedale dei bambini di Brescia con il Progetto “Dona i tuoi momenti felici all’Ospedale...â€? sono stati accolti dal Direttore sanitario del presidio pediatrico che ha voluto personalmente ringraziarli e mostrare il frutto della loro solidarietĂ . Il progetto, avviato nel 2004, si basa sul caposaldo che ogni occasione della vita può essere un bel momento per fare una donazione all’Ospedale (battesimi, cresime, matrimonio, auguri

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natalizi). L’Ospedale predispone biglietti personalizzati per i donatori affinchĂŠ vengano consegnati agli invitati alle cerimonie (matrimoni, compleanni, anniversari...). Il 2012 si è chiuso con grande soddisfazione. I 56 contatti che hanno espresso il loro gesto di solidarietĂ non sono solo residenti in cittĂ e provincia. I cartoncini sono stati consegnati anche in Veneto e in Sardegna. Anche molte aziende, hanno voluto donare il loro pensiero natalizio all’Ospedale. Un bilancio che si

chiude con oltre 23mila euro di contributi che hanno permesso, in particolare, l’acquisto di materiale sanitario e di nuove strumentazioni a vantaggio dei piccoli ricoverati. Donare è semplice. Le donazioni avvengono attraverso il versamento all’Ospedale di una somma che può essere destinata a un reparto, che potrĂ utilizzare il fondo per le sue necessitĂ . Il codice Iban è IT48V0350011224000000015169.Per richiederle o avere informazioni, 0303995808.

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na comunitĂ dalle molte sfaccettature, con diversi gruppi e forme di impegno nei vari ambiti della vita parrocchiale. CosĂŹ si presenta la parrocchia di Urago d’Oglio, dedicata a San Lorenzo martire, anche grazie al neonato giornale della comunitĂ â€œIn camminoâ€?, che ha visto la luce proprio sotto queste feste natalizie. “In esso – commenta in proposito il parroco don Gian Franco Rossi – le varie componenti della nostra comunitĂ hanno voluto presentare la propria esperienza e le proprie attivitĂ â€?. Ecco quindi, tra gli altri, il gruppo dei ministranti, giovani e adulti, e quello dei catechisti, passando per il gruppo missionario fino alla corale che ha anche animato recentemente animato le celebrazioni sinodali. Senza dimenticare il resoconto di appuntamenti durante l’anno come grest e campi scuola e la Festa delle contrade. Anche in questi giorni il parroco accompagna le famiglie in un viaggio a Berlino: “Si tratta di un appuntamento ormai tradizionale: nei primi giorni di gennaio andiamo ogni anno insieme alle famiglie in una diversa cittĂ europeaâ€?. Esperienza parrocchiali, queste, che nell’ultimo periodo sono segnate dal duplice appuntamento dell’Anno della fede e del Sinodo diocesano sulle unitĂ pastorali, appuntamenti che “sono espressione della volontĂ di rimet-

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comunione con gli altri sacerdoti e la realtĂ della nostra diocesi. Ho visto una Chiesa bresciana molto attaccata al proprio Vescovo, un grandissimo rispetto diffuso anche tra il laicatoâ€?. Anche la parrocchia di Urago d’Oglio, come tutte quelle della nostra diocesi, sarĂ interessata dai cambiamenti portati dal Sinodo, andando a costituire un’unitĂ pastorale con la parrocchia di Rudiano. In questo senso sono stati compiuti alcuni passi in direzione dell’unificazione. “Credo che i maggiori vantaggi – afferma in proposito don Gian Franco – verranno principalmente nell’ambito della pastorale

giovanile, delle attivitĂ dell’oratorio rivolte ai piĂš giovani. Certo bisogna tener conto anche della singolaritĂ di ogni situazione: un’unitĂ pastorale qui, rispetto ad altre esperienze giĂ avviate come quella del Centro storico a Brescia, presenta un contesto che è molto diverso. Per quanto ci riguarda abbiamo avviato l’esperienza condivisa dell’Acg. La comunità è ben disposta, le attenzioni finora si sono concentrate principalmente sul mantenimento delle strutture, per le quali molti investimenti sono stati fatti, ma anche questo aspetto troverĂ la sua sistemazioneâ€?.

3URJHWWL SHU OR VYLOXSSR WXULVWLFR" La Regione ha comunicato all’Unione dei Comuni della Valsaviore (Cedegolo – nella foto il Musil –, Berzo Demo, Cevo, Saviore dell’Adamello, Sellero) l’importo massimo ammesso al finanziamento per il “Progetto complesso per la realizzazione di opere infrastrutturali volte allo sviluppo dell’attrattivitĂ turistica in Valsavioreâ€?. In sintesi si tratta di progetti suddivisi tra vari Comuni, per un importo totale di oltre 4 milioni e 850mila euro, di

cui il 50% a fondo perduto e l’altro 50 rimborsabile in 30 anni a tasso zero. Progetti di dubbia utilitĂ obietta la Lega. In primo luogo la riqualifica della vasca “Rucâ€? a Sellero (400mila euro) che ha incontrato parecchie critiche da parte di numerosi cittadini. In secondo luogo vengono contestati i soldi per l’implementazione del Museo dell’energia idroelettrica di Cedegolo e per la croce del Papa di Cevo, opere che avrebbero dovuto calamitare mi-

gliaia di persone ogni anno, ma che alla resa dei conti si rivelano “cattedrali nel desertoâ€?. Non si capisce poi – sempre il Carroccio ad obiettare – la necessitĂ di investire 1 milione e 600mila euro per realizzare un centro turistico polifunzionale a Berzo Demo, quando a Sellero esisteva il centro “Tre Torriâ€?. Il nuovo “centro turisticoâ€? dovrebbe ospitare la nuova sede dell’Unione dei Comuni, altra opera di cui non si sentiva la necessitĂ .

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di 1.680 milioni di euro – ha detto Scarcella – abbiamo subito tagli per 623mila euro, che hanno inciso per 343mila sul personale e per 280mila sui beni e servizi. Siamo stati costretti a ridurre i posti letto di 473 unità , ma, non ostante tutto, fra le molte cose, abbiamo attivato nuove modalità erogative ambulatoriali, abbiamo ampliato la rete di alleanze per la promozione della salute, ci siamo impegnati ad una migliore comunicazione con il pubblico implementando il sito internet, si sia-

mo dedicati con maggiore attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro ed ambientale. Ci stiamo avviando, con uno sguardo al futuro e ad iniziare da quest’anno – ha continuato Carmelo Scarcella – alla creazione della ‘cittadella della sanitĂ , compiendo lavori su tre blocchi della sede di via Duca degli Abruzzi per concentrare in un unico luogo tutti i servizi afferenti all’Asl, attualmente dislocati in varie sedi cittadine. Stiamo investendo 3 milioni e 700mila euro, parte dei quali ver-

ranno recuperati da affitti risparmiati e da cessioni di immobili di proprietà aziendale ad altri soggetti. Alcune opere sono già state eseguite, altre sono in corso d’opera ed altre verranno avviate durante l’anno affinchÊ la cittadella possa essere ultimata quanto prima. Tutto questo – ha aggiunto quasi ironicamente Scarcella – guardando alla salute del cittadino quale obiettivo primario e quotidiano da perseguire, sia nei contenuti sia nei servizi a lui dedicati�. (fr.a.)

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n bilancio che introduce all’anno delle elezioni e quindi del cambiamento. A tracciarlo Simona Bordonali, presidente del Consiglio comunale di Brescia. Si comincia dai numeri, pur sempre significativi. â€œĂˆ stato un anno di lavoro intenso, anche piĂš dei precedenti, con 25 sedute di consiglio comunale che hanno visto la partecipazione, quasi sempre al completo, di assessori e consiglieriâ€?. Grande lavoro anche per le commissioni consiliari che si sono riunite 171 volte. “Il podio è appannaggio di Urbanistica e viabilitĂ , 49 sedute soprattutto per il Pgt, di Bilancio e tributi, 29 sedute e di Lavori pubblici, ambiente e patrimonio, 26 sedute. Ma anche le restanti hanno lavorato con senso del dovere, dedizione, impegno, serietĂ e professionalitĂ â€?. Segno che non si addice a Brescia la generalizzata aria di antipolitica che ha investito il Paese. “Lo confermano le spese effettuate dai gruppi consiliari, con i fondi a loro assegnati per prestazioni di servizi e beni di consumo. A fronte di una disponibilitĂ giĂ ridotta rispetto a quella degli anni precedenti ci si trova con un cospicuo residuoâ€?. La

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guardare con fiducia al futuro. Il terzo settore rappresenta per Brescia una risorsa e anche i nuovi amministratori dovranno avere rapporti sempre piĂš strettiâ€?. Un rapporto come quello creato con le carceri. “Un tema che mi ha colpito e appassionato, facendomi scoprire tante situazioni problematiche. Nelle carceri abbiamo intrapreso un percorso che, grazie al contributo di tante persone, ha consentito di realizzare iniziative culturali e momenti ludici dal grande significatoâ€?. Nell’album spicca il consiglio comunale dei ragazzi. Le cose da fare restano molte. “Si lavora sullo Statuto per adeguarlo alle leggi nazionali che impongono la riduzione dei consiglieri da 40 a 32 e degli assessori da 12 a nove, ma anche sulla costituzione dell’Ufficio di presidenza, che vedrĂ la nomina di due vice in rappresentanza di maggioranza e opposizioneâ€?.

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,O QXRYR ,QIRSRLQW SHU HVVHUH DFFRJOLHQWL In pieno centro storico, all’angolo tra via Trieste e piazza Duomo, ha aperto il nuovo Infopoint progettato da Bresciatourism. Gli allestimenti e le vetrine richiamano alcune delle eccellenze turistiche che la nostra città è in grado di offrire, a partire dal Sito Unesco di Santa Giulia e Capitolium e dalla Mille Miglia, la corsa piĂš bella del mondo. La “casa del turistaâ€?, dotata di postazioni touch screen e wi-fi, è aperta 7 giorni su 7 dalle 9.30 alle 13 e dalle 13.30 alle 17.30 ed è gestita da personale altamente qualificato, in grado di rispondere, anche in diverse lingue, alle richieste dei turisti. â€œĂˆ l’inizio di un percorso interessante – ha affermato il sindaco Adriano Paroli – per lo sviluppo turistico che la cittĂ può e deve avereâ€?. Nel nuovo Infopoint, che sostituisce quello di piazza Rovetta e che si affianca a quello del piazzale della Stazione, si potranno trovare informazioni su itinerari turistici, musei, trasporti, alberghi e ristoranti, eventi e manifestazioni. “Nel 2012 i turisti che si sono rivolti ai due punti di informazione – ha spiegato Alessio Merigo, presidente di Bresciatourism - sono stati ben 14mila, il 32% italiani e il 68% stranieri. Ma questi numeri sono destinati a crescere grazie agli accordi intrapresi con diversi tour operator stranieri e agli importanti investimenti nella promozione con l’utilizzo delle nuove tecnologieâ€?. Il nuovo Infopoint è destinato ad interfacciarsi con i piĂš importanti eventi cittadini. La prima occasione a mag-

gio, quando sarĂ colorato di rosa per ospitare il comitato dell’ultima tappa del Giro d’Italia. A Brescia la materia prima, eventi di livello ed eccellenze artistiche, non manca di certo ed ora anche gli strumenti per lavorarla, punti di accoglienza e materiale divulgativo, ci sono tutti. Ăˆ tempo che i Bresciani assumano la consapevolezza e la capacitĂ , miste ad un sano orgoglio, di presentarsi allo stesso livello delle piĂš importanti cittĂ europee. (v.b.)

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ƒŽƒœœ‘ ‘‰‰‹ƒ ƒ”‘Ž‹ …‡”…ƒ …‘Â?ˆ‡”Â?‡ †ƒŽŽƒ •—ƒ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?œƒ Adriano Paroli nel tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti ha elencato una sorta di bilancio dei cinque anni del governo della sua giunta. Fra i punti sottolineati dal sindaco, c’è sicuramente l’attuazione del Piano del governo del territorio dove ha ribadito il concetto che il consumo di area previsto dal Piano è stato di 24mila metri quadrati di area. Su questo fronte la distanza con l’opposizione è netta. Oltre alla

prioritĂ del Pgt, Paroli rivendica anche (presumibilmente a metĂ febbraio 2013) l’apertura della metropolitana con il “sospiratoâ€? biglietto a 1,20 euro, il tutto senza i dividendi di A2A che negli ultimi anni hanno avuto un saldo negativo, complice, secondo Paroli, la fusione troppo frettolosa (“sbagliata nei modi e nei tempiâ€?) fra le due aziende, quella milanese e quella bresciana. Tutte le considerazioni saranno, comunque, oggetto

della campagna elettorale che si annuncia molto lunga. Secondo le fonti di Palazzo Loggia, la data ipotizzabile per le amministrative dovrebbe essere il 9 giugno per evitare la chiusura delle scuole cittadine. Nel frattempo mentre il centrosinistra con il Pd ha in Emilio Del Bono il suo candidato principale, il centrodestra dopo l’annuncio della ricandidatura di Paroli aspetta conferme dai partiti che oggi compongono la maggioranza: Lega, Udc e Pdl.

Non è poi cosÏ tutto scontato, se non altro perchÊ lo scenario nazionale potrebbe influire anche il voto locale. Le distanze maturate tra Lega e Pdl, tra Lega e Udc e tra Udc e Pdl verranno sanate? Secondo Paroli non ci sono problemi per la riconferma di quella che nel 2008 è stata la sua maggioranza, nonostante le ultime divisioni (si legga il tema della sede unica del Comune) abbiano creato non poco imbarazzo nella giunta.

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er gli enti locali è passato un altro annus horribilis. Le Province hanno subito una serie di tagli continui, sebbene la loro riorganizzazione in termini di numero e di competenze, rimasta fino all’ultimo in bilico, sia venuta meno con la caduta del governo. “Si naviga in un mare in tempesta ma teniamo la barra dritta – afferma Daniele Molgora, presidente della Provincia di Brescia – per individuare nuovi percorsi e infondere fiducia sul futuroâ€?. Il monito si leva nel corso della tradizionale conferenza stampa per il bilancio e i saluti di fine anno. “Le Province erano diventate il capro espiatorio di tutti i problemi dello Stato, dimenticando troppo in fretta che l’attribuzione delle nostre competenze a Comuni e Regioni avrebbe determinato situazioni insostenibili. I nostri conti sono in ordine e faremo di tutto per continuare a garantire i servizi prioritari, poi vedremo se saremo stati bravi a rimanere nel patto di stabilitĂ â€?. E parte con i numeri. “La nostra ‘spending review’ è iniziata in tempi non sospetti. Dal 2008 la spesa corrente è passata da 181 milioni a 136, a fronte di tagli pesantissimi: 43 milioni, tra riduzioni e blocchi relativi al patto di stabilitĂ sul 2012, che diventeranno 73 nel 2013. Le spese di rappresentanza sono passate da 151mila euro a 3000 e le spese per il personale da 37,2 milioni a 31,8, mentre gli incarichi esterni si sono ridotti di cinque volte e le spese per gli automezzi sono calate del 60%, nonostante l’aumento del prezzo dei carburanti. Il tutto mentre

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del lavoro ricordo gli sforzi compiuti per pagare puntualmente i fornitori, lo sviluppo di ‘Concretamente’, il piano di aiuti rivolto alle imprese e alle persone in difficoltĂ che ha consentito di salvare centinaia di posti di lavoro e l’avvio del progetto ‘Made in Provincia di Brescia’, una serie di interventi finalizzati a dare un impulso alla realtĂ imprenditoriale locale e a sostenere la competitivitĂ del sistema produttivo, mediante la valorizzazione delle eccellenze delle produzioni brescianeâ€?. Molgora ha infine ricordato altri interventi compiuti negli ultimi anni: la banda larga, il riordino degli Iat, l’avvio del percorso per il depuratore del Garda, gli interventi sulla rete bibliotecaria bresciana e la reimmissione del carpione nel Benaco.

/¡XOWLPR FRQ JOL HPDUJLQDWL Erano in tanti i bresciani, anche giovani, che la notte del 31 dicembre hanno pensato di trascorrere un po’ di tempo con chi spesso vive tra le pieghe della societĂ , dimenticato e in molti casi evitato. Anche Brescia, purtroppo, non si discosta dal triste fenomeno che porta molte persone a vivere ai margini. La Santa Messa celebrata dal vicario generale mons. Mascher (“Dio non è una idea astratta, ma amore che si è fatto vicino all’uomo attraverso

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GesĂšâ€?) è stata il preludio alla festa che ha coinvolto gli emarginati, i tanti volontari di Camper emergenza ma anche di altre associazioni che si occupano di emarginazione e i bresciani che hanno scelto di dare un segno di vicinanza condividendo con loro l’eucaristia, la musica e un pasto caldo. La vicinanza può diventare disponibilitĂ di tempo nei confronti delle associazioni che si impegnano per rendere meno gelida e piĂš accogliente la no-

stra città . Camper emergenza esce la sera per incontrare chi vive per strada. L’incontro, mediato dall’offerta di prime necessità , vuole dare un volto umano all’emarginazione. Chi esce con il camper intende corrispondere alla propria necessità di esprimere il Vangelo e un diverso livello di civiltà , che si fonda sul riconoscimento della comune dignità e si traduce in accoglienza e ospitalità . Per informazioni, Romano 3381939313.

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‘Â?–‘‰Ž‹‘ ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ ƒ‰”ƒ †‡Ž …ƒ•‘Â?…‡ŽŽ‘ L’Anno nuovo porta con sĂŠ la tradizionale “Sagra del casoncelloâ€?. Ăˆ cosĂŹ che, dal 4 al 17 gennaio, torna l’atteso appuntamento gastronomico locale, legato all’antichissima usanza che vuole che nel giorno in cui si celebra Sant’Antonio (17 gennaio) le famiglie si ritrovino avvolte dal calore degli affetti, gustando insieme anche il sapore genuino dei gustosi ravioloni ripieni tipici di Pontoglio. Sono tanti i punti vendita di alimentari e i ristoranti del paese aderenti all’inizia-

tiva e nei quali sarĂ possibile prenotare, degustare e acquistare i famosi casoncelli pontogliesi, nelle varie varianti: piĂš classiche come al burro versato, al ragĂš, al brasato e alle tre carni di Sant’Antonio, ma anche piĂš curiose come al ragĂš di cinghiale, di lepre, allo stracotto d’asino o con pancetta affumicata. Un’invitante occasione, quindi, per apprezzare la buona gastronomia “fatta a manoâ€?, magari trovando anche tempo e modo di prender parte anche alle tante proposte

fissate dal programma della Festa legata al santo: sabato 12 gennaio alle 20.30 nel Palabosco dell’oratorio momenti di intrattenimento, ballo e animazione; domenica 13 alle 10.30 verrà celebrata una Santa Messa nella chiesetta di Sant’Antonio vicina al fiume attorno alla quale si snoderanno le caratteristiche e colorate bancarelle di dolciumi e curiosità che resteranno allestite fino a sera, mentre sparsi per il paese si svolgeranno svariate e coinvolgenti manifestazioni, come

la tipica Corsa degli asini dal Parco laghetto o l’esibizione canora degli Alpini alle 15.30 in Villa Serena. MercoledÏ 16 sempre alle 18.30 sarà celebrata un’altra Messa in chiesetta; mentre giovedÏ 17 (giorno esatto in cui si commemora Sant’Antonio), Messe alle 8, 10 e alle 18.30 per la chiusura della festa, seguita dal rituale bacio della reliquia e dal sempre apprezzato spettacolo pirotecnico. Per informazioni, www.comune.pontoglio. bs.it. (a.s.)

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’hanno chiamato Bios, richiamando il termine greco che designa la vita. Ăˆ stato presentato nei giorni scorsi a Orzinuovi il progetto di una comunitĂ residenziale che si rivolgerĂ a preadolescenti e adolescenti affetti da patologie psichiatriche. Diversi i soggetti coinvolti a vario titolo nell’iniziativa, capofila della quale è la cooperativa “La Nuvolaâ€?, in sinergia con il servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliera “Mellino Melliniâ€?. Al loro fianco anche la sanitĂ provinciale e i vari livelli degli enti locali, senza dimenticare il fondamentale apporto dell’associazionismo e del terzo settore. Quella che è stata messa in cantiere è una struttura di circa 1900 mq quadrati in via Vecchia a Orzinuovi, progettata dall’architetto Alessandro Magli, che si dividerĂ secondo due funzioni principali: la comunitĂ residenziale, organizzata con 16 posti letto per minorenni dai 12 ai 16 anni ospitati per un breve periodo di tempo (dai sei agli otto mesi), e il centro diurno, con finalitĂ invece terapeutiche e socio-riabilitative, che avrĂ 10 posti a disposizione per ra-

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tori coinvolti. La dott.ssa Alessandra Tiberti e il dott. Michele Tagliasacchi, hanno delineato un profilo del servizio di Neuropsichiatria infantile nella provincia di Brescia e in particolare nella Bassa occidentale, sottolineando proprio la sinergia con le istituzioni per l’aiuto alle famiglie. Famiglie la cui situazione è stata illustrata dalla testimonianza di Paolo Zampiceni, presidente di Autismando, l’associazione delle famiglie e i genitori dei bambini autistici di Brescia. Il consigliere regionale Margherita Peroni ha posto l’accento sulla sensibilizzazione, mentre la dott.sa Costanza Lanzanova ha ancora una volta ribadito l’importanza dell’interazione, a partire giĂ dal nome: “L’abbiamo chiamata bios, cioè vita – ha infatti affermato – perchĂŠ riconosciamo che è quella situazione che si realizza solamente grazie all’interazioneâ€?.

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,VWLWXLWD OD SULPD DVVRFLD]LRQH JHQLWRUL A.A.A. genitori volontari cercansi: a Montichiari si è costituita una nuova realtĂ associativa che riunirĂ genitori di ragazzi di qualunque scuola (dall’asilo nido sino alle superiori di secondo grado) al fine di dare voce agli stessi relativamente alle tematiche educative e scolastiche, confrontarsi con le realtĂ istituzionali o semplicemente per condividere vari aspetti della genitorialitĂ . A dare il via a questa nuova esperienza è un gruppo di papĂ e mamme i cui figli frequentano la scuola primaria del capoluogo. Nella nostra cittĂ non esisteva ancora un’associazione di questo genere, anche se sono attivi vari comitati genitori – che sono però realtĂ interne alle varie scuole – e specifici sodalizi che hanno come ambito d‘azione la disabilitĂ . “Per questo – affermano i fondatori del nuovo sodalizio – crediamo che sia opportuno avere la collaborazione di tutti: siamo aperti ad ogni soluzione e non chiudiamo la porta a nessuno. Gli interlocutori privilegiati saranno sicuramente le istituzioni, a partire dalla scuola e dal Comune e per questo ringraziamo la dirigente scolastica Angela Bozzi e l’assessore alla Pubblica istruzione Gianluca Imperadori (nella foto) che ci hanno ascoltato e hanno creduto nella fattibilitĂ di questo progetto ambizioso ed a lungo termine. Speriamo di poter portare un contributo fattivo e significativo anche al mondo delle associazioni, cosĂŹ numerose ed attive a Montichiariâ€?. Chi fosse

interessato anche solo a conoscere piÚ da vicino il nuovo gruppo e i suoi obiettivi è invitato a partecipare al primo incontro che si terrà il giorno 30 gennaio 2013 presso la sala comunale (ex sede Banda) alle ore 20.30 ad ingresso libero: sarà effettuata la presentazione del consiglio direttivo, degli scopi e della finalità del gruppo e avrà luogo il tesseramento. Info: 339/2265479 (Greta Cocchi) oppure 338/1797243 (Patrizia MulÊ). (f.m.)

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servizio laddove lo Stato è carente. L’accordo di collaborazione, sottoscritto il 20 dicembre con decorrenza da gennaio 2013, prevede l’impegno da parte della Fondazione Bertinotti Formenti a continuare e a garantire le attivitĂ di sostegno e socializzazione settimanali in favore delle persone diversamente abili presso la sede storica; quelle del sabato e della domenica continuerĂ a farsene carico il Rustico. Il contenitore di tutte le attivitĂ resta dunque

lo stesso, a vantaggio dei ragazzi che non perdono in questo modo punti di riferimento importanti. “In questo momento di forte difficoltĂ economica – ha detto l’assessore ai servizi sociali clarensi Annamaria Boifava, da mesi in prima linea per trovare una soluzione alla difficile situazione creatasi – ritengo che il welfare locale in favore delle fasce piĂš deboli della cittadinanza possa essere tutelato solo mettendo in rete le risorse ed avviando in forma costruttiva una fattiva cooperazione

delle potenzialità di intervento. Una scommessa difficile che abbiamo vinto�. Soddisfatti anche i presidenti della Fondazione Bertinotti Formenti, Renato Franzoglio e del Rustico Belfiore, Giovanni Sassella. CosÏ quest’ultimo sul risultato scaturito dal tavolo di lavoro: l’accordo sottoscritto consente al nostro sodalizio di ottemperare alle finalità per l’handicap previste dal nostro Statuto oltre che continuare a garantire ai nostri ragazzi un valido servizio�. (c.m.)

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n presepio di pane. Ăˆ il presepio che da 21 anni viene modellato, cotto, composto e via via ampliato con grande abilitĂ dal cuoco dell’Istituto Cremonesini Luigi Viviani e allestito presso la sala d’ingresso della struttura. Ogni particolare è di pane: personaggi, animali, palme, abitazioni...; legumi, pasta, spezie, farina, semi di vario genere fanno invece da pavimentazione contribuendo a rendere diverso il contesto di ogni angolo. Si tratta di una vera opera d’arte. David Maria Turoldo ne “Il sapore del paneâ€? scriveva cosĂŹ: “Restituiscimi all’infanzia, Signore, fa’ che ritorni fanciullo, al sapore vero delle cose, al gusto del pane e dell’acquaâ€?. Per i pontevichesi il “presepio di paneâ€? è ormai diventato parte della realtĂ locale, cosĂŹ come in altre realtĂ lo sono i presepi viventi, sott’acqua, meccanici, di carta o artistici di vario genere. Dalla sua nascita ad oggi il presepio ha conosciuto un’evoluzione qualitativa e quantitativa ben evidente. Nel 1223 a Greccio San Francesco d’Assisi realizza la prima rappresentazione vivente della NativitĂ . In seguito attraverso sculture, dipinti, affreschi, statuine, diventa un rito irrinunciabile nel periodo d’Avvento, per la sua capacitĂ di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Niente sfarzo, non materiali ricercati, ma grandissima abilitĂ e pane. “Dacci oggi il no-

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binato al presepio ci ricorda che c’è un pane che è messo a nostra disposizione in modo abbondantissimo. Il vangelo ci dice che questo pane è la Parola di Dio. Ci viene detto anche attraverso il racconto della moltiplicazione dei pani. Pane: essenzialitĂ , sazietĂ , semplicitĂ , appagamento. Il bisogno di questo pane, il bisogno di dare senso alla vita, lo sentiamo anche noi: prima o poi tutti ci interroghiamo sul senso del nostro esistere, del nostro cammino, delle nostre fatiche. Il Natale può essere un aiuto a riflettere per trovare delle risposte: nel presepio di pane o nelle luminarie suggestive, appariscenti, effimere dell’ambiente e della societĂ nella quale viviamo?

6SHWWDFROR SHU OD SVLFRRQFRORJLD GiovedÏ 3 gennaio, nel Politeama di Manerbio alle ore 20.30, va in scena il concerto diretto dal maestro Francesco Andreoli, direttore artistico della manifestazione che darà il via al programma della serata alla quale partecipano: la banda Faber, un’originale formazione nata dalla collaborazione tra i musicisti Ugo Frialdi, Antonio Cistellini, Franco Fiolini, Giovanbattista Merlinzoli, Claudio Rizzi; il corpo musicale cittadino di Ghedi che

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propone musiche di Fabrizio De AndrĂŠ. Sul palco anche Charlie Cinelli, il tenore Paolo Antognetti e Rolando Giambelli, presidente dei beatelsiani d’Italia. L’ingresso è libero. “L’obiettivo di questo incontro all’insegna della musica – spiega il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Marco Luigi Votta – è quello di sensibilizzare la popolazione al progetto di Psicooncologia, che, sviluppato nel presidio ospedaliero di Manerbio negli ultimi tre

anni, è caratterizzato dalla presenza di uno specialista che garantisce una presa in carico tempestiva e completa delle persone affette da patologia tumorale. Lo psicooncologo si occupa del trattamento dei delicati aspetti psicologici che caratterizzano la malattia ed i risultati di questi anni hanno dimostrato che un approccio totale riesce a migliorare lo stato psicosociale dei pazienti e la loro capacitĂ di affrontare la patologiaâ€?.

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prestigiosa “La Scuola Editriceâ€? che ha sostenuto e dato risalto a illustratori bresciani di fama e ingegno come Salodini, Ciferri, Bertelli. Illustrare un libro per l’infanzia richiede la capacitĂ di cogliere il testo e creare con il linguaggio iconico un nuovo messaggio che arricchisce e si integra con la trama narrativa. Per questo è necessario non solo conoscere le tecniche espressive, ma anche saper entrare nel mondo magico e

reale dei bambini e ragazzi. Queste competenze sono presenti, oltre che nelle opere degli illustratori storici, in quelle dei 26 illustratori contemporanei, bresciani di nascita o di adozione, e in quelle di coloro che non hanno potuto partecipare all’attuale esposizione perchĂŠ impegnati all’estero o in altre mostre. Nella mostra sono presenti artisti affermati e giovani alle prime esperienze, al ďŹ ne di offrire

un’occasione di conoscenza, valorizzazione, confronto e uno stimolo per continuare il percorso intrapreso. Le illustrazioni e i libri possono favorire questo incontro e possono fornire l’occasione per piĂš caldi dialoghi fra genitori e bambini. L’esposizione è aperta ďŹ no al 6 gennaio 2013. Per informazioni: si può contattare il Cup al numero 0308337495 o via email cup@cm.valletrompia.it.

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on uno splendido concerto nella Pieve di S. Giorgio a Inzino, l’associazione Il Plettro ha chiuso l’anno del suo 30°. Ha fatto onore il sindaco di Gardone Michele Gussago con l’assessore William Fantini, affermato pittore, che ha consegnato al presidente fondatore del sodalizio Gianni Ora una sua bella opera raffigurante i siti storici di Inzino. Un secondo ricordo speciale gli è venuto dai suoi concertisti che dopo 30 anni lo chiamano il loro papĂ : una bacchetta di direttore subito collaudata dirigendo la “Piccola Orchestraâ€? dei giovanissimi, senza dimenticare l’omaggio a sua moglie Anna Rinaldini “che ne ha sopportato le assenzeâ€?. Un buono vacanza è stato consegnato tra gli applausi anche al maestro Alberto Bugatti che li dirige da 24 anni: oltre 200 concerti in Italia ed all’estero con risultati di prestigio. Da ricordare le partecipazioni in Francia al Festival internazionale

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ni cominciavano ai primi di ottobre 1982 nella sede della Circoscrizione di Inzino al piano terra della allora scuola media. L’anno dopo veniva utilizzato il locale inizialmente destinato a cucina della mensa. L’orchestra esordiva nell’ottobre 1983 col suo primo direttore Gian Carlo Bettini. Nel 1988 cominciarono i 24 anni di Alberto Bugatti. L’associazione cresceva e si affermava, l’ambiente utilizzato era ormai troppo piccolo. L’amministrazione comunale, attraverso uno scambio con la sede della Compagnia dell’Anello, sempre alla ex scuola media metteva a disposizione una piĂš adatta sala prove. L’attuale consiglio vede presenti col presidente Ora, il vice Sergio Mazzoldi; il tesoriere Gigliola Bazzani; la segretaria Michela Rampini. Si aggiungono i consiglieri Silvia Bertoglio, Benedetta Gaburri, Anna Garatti, Giuseppe Richiedei e Federica Sorrentino. Il gruppo è composto da 33 orchestrali per tutti gli strumenti a plettro e a

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pizzico. Di volta in volta, dove opportuno, si aggiungono solisti: nel concerto del trentesimo da ricordare l’applauditissimo Andrea Soncina. Si prova il venerdĂŹ con inizio alle ore 21: si fanno “ripassiâ€? in vista di concerti, si studiano nuovi brani, in media 3/4 all’anno. Si guarda al futuro con la scuola allievi: lezioni una volta alla settimana ed esecuzioni nella “piccola orchestraâ€?. Ogni anno a fine maggio un loro saggio offre a genitori e amici la prova dei progressi fatti.

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Quando l’acquisto premia l’artigianato. Palazzo Avogadro di Zanano in via Gremone 2 ha inaugurato la mostra di arredi dalle Ande “Arte e caritĂ â€?. L’organizzazione, con il patrocinio del Comune, è curata dall’associazione Don Bosco 3A e dall’Operazione Mato Grosso. Si tratta di un’esposizione e vendita di mobili e arredi andini costruiti dai ragazzi che si sono diplomati nelle scuole di intaglio e falegnameria create dall’Operazione Mato Grosso in PerĂš. Queste opere rappresentano il lavoro svolto fin dal 1979 da padre Ugo De Censi e dai giovani in PerĂš, dove, per dare una risposta concreta ai bisogni della povera gente, nasce la scuola d’arte “Taller Don Boscoâ€?. I giovani che la frequentano sono scelti in base alla povertĂ delle loro famiglie e nei cinque anni

della durata del corso vengono ospitati gratuitamente ricevendo istruzione e formazione professionale. Alla fine del corso, ogni ragazzo riceve in regalo gli attrezzi per continuare a lavorare e può scegliere se iniziare un’attivitĂ in un altro luogo o entrare a far parte della Familia de Artesanos Don Bosco, che attualmente dĂ lavoro a 650 giovani. La Famiglia de Artesanos Don Bosco è formata da tutti i giovani che si fermano sulla sierra e che hanno deciso di condividere l’insegnamento di padre Ugo di non pensare solo a se stessi, ma di aiutare la gente piĂš povera, sostenendo i bisogni dei loro “caseriosâ€? (villaggi). L’esposizione prosegue fino al 6 gennaio 2013 con i seguenti orari: da mercoledĂŹ a venerdĂŹ ore 18-20, sabato e festivi 9.30-12 e 15-21.

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ƒ”†‘Â?‡ ‹˜‹‡”ƒ ƒ–‹ƒ ‹……‹ƒ”‡ŽŽ‹ —Â?‘ †‡‰Ž‹ •…ƒ” ‰ƒ”†‡•ƒÂ?‹ ͚͙͚͘ Il palcoscenico dell’Auditorium del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera ha ospitato l’8ÂŞ edizione del “Gran GalĂ del Gardaâ€?. La manifestazione, organizzata dall’Associazione culturale Benacus, premia con una statuetta rafďŹ gurante il lago di Garda stilizzato personaggi del mondo dello sport, della cultura, del giornalismo, dell’associazionismo e dell’imprenditoria, che hanno contribuito alla valorizzazione e promozione del territorio

benacense. L’Oscar gardesano 2012 è stato assegnato a: Katia Ricciarelli (nella foto), cantante lirica, Giuseppe Pasini, presidente Feralpi Salò, Emilio Crosato, presidente Parco Colline Moreniche, Giorgio Planchestainer, presidente Agraria Riva del Garda, Federico Delaini e Claudio Pederzolli di Agritur Vivere, Virginia Vinco di Telenuovo e Franco Baruffaldi, presidente Lega Bisse. “Assegnare un Oscar a quanti contribuiscono alla divulgazione e alla promozione del lago di Garda

e del suo entroterra – ha affermato Silvia Razzi, assessore al Turismo della Provincia di Brescia – signiďŹ ca incentivare e stimolare nei vari settori iniziative, idee, progetti e comportamenti simili creando un circolo virtuoso capace di generare ricadute positive per il territorio. Anche per questo il Gran GalĂ del Garda si conferma fondamentale strumento di valorizzazione e di promozione del territorio benacense e delle sue numerose eccellenzeâ€?. (v.b.)

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l dibattito intorno al lago d’Idro torna sotto la luce dei riflettori. Lo fa grazie ad un presidio permanente organizzato dai comitati in difesa del lago a Idro, nel parcheggio adiacente a Santa Maria ad Undas e attivo dal 1° dicembre. Per capire meglio la questione ripercorriamo con Gianluca Bordiga, portavoce storico delle istanze eridie, i momenti salienti. “Il 5 agosto 2008 grazie ad un accordo tra la Regione Lombardia e i Comuni di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone sono state progettate opere sotto la voce ‘messa in sicurezza’ per un importo pari a 50 milioni di euro che sono ora in attesa della autorizzazione definitiva da parte della Commissione ministeriale. A seguito della violazione della legge sul deflusso minimo vitale compiuta il 16 agosto dello scorso anno dalla Regione sono state inviate numerose interpellanze da parte di cittadini preoccupati al Ministero dell’ambiente e l’8 novembre si è tenuto a Roma un contraddittorio sulle nuove opere di regolazione del lago proposte dalla Regione per aprire una pubblica inchiesta. Nel corso dell’audizione, come attesta la registrazione ufficiale dell’incontro, è emersa da parte dei tecnici di Infrastrutture Lombarde, la societĂ incaricata di progettare i lavori, la vera natura delle opere da realizzare, che riguardano non tanto la messa

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tiva attuata nel gennaio 2007, abbiamo attivato il presidio permanenteâ€?. Queste in sintesi le recriminazioni: una nuova regola di gestione condivisa dai quattro Comuni lacustri che riconosca il valore ambientale e sociale del livello minimo lacuale stabilito a m 367,2 sotto il quale il livello non possa mai piĂš scendere, un ente gestore paritetico e la revisione completa delle opere di regolazione e messa in sicurezza delle stesse. E dopo 20 giorni di presidio la questione è arrivata sul tavolo del prefetto di Brescia, Livia Narcisa Brassesco Pace che ha incontrato una delegazione in rappresentanza dei Comitati. “Il prefetto ha assicurato che una ĂŠquipe ministeriale diretta dal capo della Protezione civile Franco Gabrielli è giĂ al lavoro per capire se è davvero necessario spendere 50 milioni per mettere in sicurezza il lago, che tutto verrĂ vagliato con attenzione e che i primi riscontri dovrebbero arrivare a breve. Abbiamo chiesto che il Prefetto stesso faccia da garante perchĂŠ si possano sedere attorno a un tavolo i sindaci rivieraschi e chi rappresenta gli interessi irrigui e quelli idroelettrici, per cominciare ad elaborare progetti condivisi di gestione del lagoâ€?. Intanto il presidio, con l’entusiasmo che attenua rigori invernali e sacrifici, prosegue nella sua azione anche a gennaio, in attesa che alle parole seguano i fatti.

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i lavori alla locale chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice. L’eco, che compare nel titolo, richiama il giornale della comunitĂ malonnese, cioè ‘L’Eco di Malonnoâ€?; il volume raccoglie, infatti, una sessantina di riflessioni del parroco pubblicate su ogni numero del bimestrale. Quanto al sorriso esso si ricollega alla gioia che spesso s’impone sul volto di don Santo nelle innumerevoli situazioni in cui viene immortalato tramite le foto, grandi e quasi tutte a colori, inserite con generositĂ nel li-

bro. Ma non c’è solo il sorriso di don Santo: ci sono quelli di centinaia di persone grandi e piccole, che hanno partecipato ai molteplici avvenimenti di 10 anni di vita cristiana a Malonno. CosĂŹ foto di gruppo, scatti poetici, luoghi, persone e cose della fede si alternano trasformando l’omaggio ad un parroco in un vero e proprio spaccato di una comunitĂ . Ognuno dei malonnesi potrĂ cercare il proprio volto e il proprio sorriso, riconoscendosi in un momento della propria avventura umana e cri-

stiana, riconoscente verso il proprio pastore anche per “il dono della Parola di Dio tradotta in parole umane efficaci e convincentiâ€?, come scrive Gian Mario Martinazzoli nella Presentazione, riferendosi agli ‘editoriali’ firmati da don Santo. Lo scultore Mauro Bernardi, promotore di questo progetto editoriale, ribadisce il concetto quando nella Premessa osserva che don Santo “con pazienza e umiltĂ ci ha aiutati a leggere con gli occhi della fede ogni attimo di vita con ‘l’eco di un sorriso’â€?. (g.c.)

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seguito dell’autorizzazione da parte della Regione Lombardia (Direzione generale sanitĂ ) l’Asl di Valcamonica-Sebino ha ottenuto per l’ospedale di Esine l’accreditamento per una nuova UnitĂ operativa di Radioterapia, articolazione delle Uo di Medicina interna. “Realizzare un servizio di radioterapia all’ospedale di Esine – commenta un comunicato stampa della Direzione – sembrava un’impresa proibitiva: i costi erano assai elevati, le procedure complicate, gli intoppi non previsti, la necessitĂ di preparare un personale medico ed infermieristico di alta specializzazione per la corretta ed efficace gestione. Ma ora la notizia – davvero molto importante – è che dal 2 gennaio 2013 il servizio di radioterapia è entrato in funzione ed è operativo a tutti gli effettiâ€?. La soddisfazione del direttore generale Asl Renato Pedrini è piĂš che legittima: “Siamo molto contenti del risultato ottenuto, peraltro fortemente voluto dalla direzione e che troverĂ apprezzamento e ri-

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e gli Spedali civili di Brescia. Da menzionare inoltre l’associazione Andos (Associazione donne operate al seno), sezione di Valcamonica, che sempre ha seguito, stimolato e spronato verso l’obiettivo. I pazienti che volessero ulteriori informazioni in merito al centro di Radioterapia possono contattare il numero telefonico 0364/369891, dalle ore 10 alle 15.45 dal lunedÏ al venerdÏ.

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,Q XQ OLEUR OD VWRULD GHO FULVWLDQHVLPR LQ 9DOOH Giuseppe Camadini, a cui il volume è idealmente dedicato, ha fatto appena in tempo a scriverne la presentazione. Quando è mancato, il 25 luglio 2012, il libro era in avanzata fase di stampa. L’introduzione gli spettava come presidente della “Fondazione Camunitasâ€? che, tra le molte iniziative, annovera anche quest’ultima. Ma perchĂŠ un ulteriore studio? “La conoscenza della storia – scrive Camadini – è presupposto ineludibile per una concreta coscienza di ciò che è (e pure di ciò che si è) nel presente; premessa altresĂŹ per un intelligente sguardo al futuroâ€?. Tre gli autori dei diversi contributi: Gian Claudio Sgabussi (“Le Originiâ€?); Oliviero Franzoni (“Dal tardo antico al Medioevoâ€?, “Il tramonto del Medioevo ed i secoli della Riforma cattolicaâ€?, “Una religiositĂ per i tempi nuoviâ€?); Mario Pischedda (“Il Novecentoâ€?). In prefazione, Annibale Zambarbieri, ordinario di Storia del Cristianesimo e delle Chiese nell’UniversitĂ di Pavia, si chiede: “Conviene spendere fatica, impegno, risorse per pubblicare una storia ‘religiosa’ della Valle Camonica, redatta seguendo metodologie critiche, pur in stile agile e divulgativoâ€?? SĂŹ – risponde il cattedratico – perchĂŠ il senso di appartenenza conferisce all’impresa sufficiente plausibilitĂ . Sgabussi definisce la spiritualitĂ valligiana â€œâ€Śistintiva, immediata, semplice, che ha contraddistinto le genti camune sin dalla preistoriaâ€? e sostiene il suo dire con molti esempi, dalla “Dea Madreâ€? agli “Orantiâ€?,

dai “sacerdoti-artistiâ€? romani sino alle incisioni di San Valentino ad Erbanno. Franzoni segue passo passo la diffusione del cristianesimo lungo tutto il solco montano dell’Oglio dal tardo antico sino al Medioevo alla Riforma cattolica ed ai tempi nostri: pievi, monasteri, conventi, istituzioni, parrocchie, confraternite, cappellanie, azione sociale, santi. Conclude Pischedda, cogliendo i segni della continuitĂ tra Ottocento e Novecento. (e.g.)

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che, previa valutazione dell’Ufficio di assistenza sociale, potrĂ essere esteso anche “agli adulti soli e a tutti coloro che, attraversando particolari difficoltĂ familiari e sociali, si trovano nell’effettiva impossibilitĂ a spostarsi autonomamenteâ€?. Uniche a essere escluse dal servizio saranno le persone che necessitano di particolare assistenza medico-sanitaria, giĂ offerta da altre strutture attrezzate allo scopo. “Il Taxi sociale – specificano dal Comune

– sarĂ attivo prevalentemente per accompagnamenti presso strutture sanitarie e socio-sanitarie presenti sul territorio provinciale per esami di laboratorio, visite mediche specialistiche, cure fisiche, riabilitative, visite mediche generiche e per l’accompagnamento a uffici e servizi per il disbrigo di pratiche di accertata utilitĂ socialeâ€?. Il cittadino interessato (o un familiare) dovrĂ presentare domanda specifica all’Ufficio servizi sociali. “Abbiamo ripreso

in mano tutte le iniziative a cui stavamo lavorando quando siamo stati bruscamente interrotti – ha precisato il sindaco Giovanni Battista Sarnico – e questa è una risposta concreta ai bisogni delle famiglie con particolari problemi di salute o di mobilitĂ â€? e che va incontro alle “necessitĂ impellenti degli anziani che quotidianamente devono recarsi presso le strutture sanitarie ospedaliereâ€?, ha concluso soddisfatto l’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Danesi. (a.s.)

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l professore universitario bresciano Enrico Bertoli ha ricevuto una laurea honoris causa presso l’UniversitĂ di Danzica in Polonia; una cerimonia che ha onorato, attraverso il prof. Bertoli, la nostra terra bresciana, Palazzolo in particolare. Alle motivazioni accademiche (Bertoli uno scienziato riconosciuto a livello mondiale nel settore della ricerca biochimica medica) va aggiunta quella legata alla collaborazione per l’attivitĂ scientifica tra l’UniversitĂ Politecnica delle Marche di Ancona e quella di Danzica iniziata dopo gli eventi che hanno visto la Polonia affrancarsi dal regime comunista. Tramite un rapporto di amicizia e di collaborazione tra il palazzolese Bertoli e il compianto prof. Jerzy Popinigis si è consolidato un rapporto di collaborazione tra Italia e Polonia. Le cerimonie si sono concluse con la visita alla sede storica del sindacato “Solidarnoscâ€?, ora un museo, guidata dall’on. Marian Krzaklewski, diretto successore di Lech Walesa come presidente del sindacato polacco e ora parlamentare europeo che ha regalato al gruppo italiano la bandiera di “Solidarnoscâ€?. On. Krzaklewski, cosa si ricorda della nascita di “Solidarnoscâ€?? Quando nasceva il Sindacato forse nessuno di noi era in grado di prevedere che oggi avremmo commemorato quei drammatici momenti in modo cosĂŹ classico, organizzando concerti e mostre, pubblicando album e libri, deponendo fiori ai piedi dei monumenti ai caduti. Per tanti giovani è oggi semplicemente una parte della realtĂ

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Cosa è stata “Solidarnoscâ€?? La parola “Solidarnoscâ€? è diventata il sinonimo dei valori che mancavano: la libertĂ , la dignitĂ , la comunitĂ . Qual è stato l’apporto di Giovanni Paolo II in questo processo? Il cambiamento non sarebbe stato possibile senza una fede profonda, senza l’appoggio spirituale della Chiesa e del Pontefice. Ci ha aiutato a credere nelle nostre forze e ci richiamava alla responsabilitĂ per il destino del nostro Paese Cosa rappresentano il monumento con le tre croci e il museo allestito? Vi sono rappresentati i momenti della vittoria, ma anche del dolore, degli uomini che hanno organizzato il Sindacato.

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,O SUHVHSLR UHDOL]]DWR GDL PLQLVWUDQWL Anche quest’anno i ministranti hanno realizzato un loro presepe nella sede della sacrestia vecchia della parrocchiale. La scelta non è stata di costruire un presepe di grandi dimensioni: dimensioni e linee sono sobrie allo scopo di indirizzare l’attenzione del visitatore alla simbologia. Ideato ďŹ n dallo scorso anno, il presepe si ispira al tema del recente Sinodo diocesano sulle unitĂ pastorali e all’Anno della fede in corso. In primo piano

tre agglomerati urbani, tre paesi, ciascuno con la sua chiesa parrocchiale; la strada che esce da ciascuno converge verso la medesima direzione: una grande chiesa che ricorda la nostra cattedrale. Ăˆ richiamata in questo modo l’appartenenza ad un medesimo territorio ecclesiale e la comunione delle diverse comunitĂ parrocchiali della diocesi attorno al Vescovo. Tale comunione è obiettivo che oggi s’impone a tutte le parroc-

chie, per camminare insieme; è testimonianza e seme della fraternitĂ che i credenti in Cristo sono chiamati a immettere nel tessuto delle relazioni sociali; in particolare, questo obiettivo è afďŹ dato alle comunitĂ chiamate a coordinarsi piĂš strettamente a causa dell’appartenenza allo stesso territorio comunale, dando vita alle unitĂ pastorali. Il vero punto di convergenza è il gruppo della NativitĂ : la comunione tra comunitĂ cristiane di-

venta segno della presenza di Cristo nel mondo. La statuetta del bambino GesĂš riposa su un calice e ha come sfondo una grande ostia: la comunione tra credenti nasce dall’eucaristia e porta ad essa. Le consuete statuette di personaggi del presepio sono sostituite da teorie di ďŹ gure unite le une alle altre ritagliate nella carta; si esprime cosĂŹ l’idea del camminare insieme, convergendo verso la sorgente di comunione che è l’eucaristia.


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gennaio la lezione “L’autonomia organizzativa, didattica, di ricerca, sperimentazione e sviluppo: dalla costruzione del curricolo alla programmazione di classeâ€?. Il 26 gennaio: “Ruolo formativo delle discipline e Indicazioni nazionali per il curricolo. I documenti europei recepiti dall’ordinamento italianoâ€?. Il 2 febbraio. “I bisogni formativi speciali: intercultura, disturbi di apprendimento, disabilitĂ . La famiglia, la scuola e l’extrascuolaâ€?. Il 9 febbraio: “Documentazione,

verifica e valutazione: la valutazione degli apprendimenti, la valutazione del sistema scuola e l’autovalutazioneâ€?. Resta ancora da definire una data per la restituzione e discussione critica degli elaborati prodotti dai corsisti. Le iscrizioni al corso di preparazione si ricevono direttamente presso la sede il 3 gennaio alle ore 9. Per informazioni è possibile contattare il presidente Raffaele Camisani 348 7694855, oppure rcamisani@libero.it .

per cercare la luce e la luce si è fatta trovare. Lo stesso possiamo dire dei Magi che sono venuti dall’Oriente lasciando le loro sicurezze, tutto ciò che poteva dare loro conforto e nel loro cammino si sono lasciati guidare dalla stella, piccola luce che ha illuminato il sentiero che portava alla luce vera. Nella storia degli uomini di fede c’è sempre un lasciare e un mettersi in cammino, ci sono sempre delle incertezze, degli interrogativi, degli agguati come ad esempio quello di Erode per i Magi, ma Dio non lascia mancare i suoi segni, le sue indicazioni, i suoi inviti per vivere la fede nella quotidianitĂ , aiutandoci a supera-

re i vari ostacoli anche se magari è necessario cambiare strada. SÏ, perchÊ la fede è bellezza, ma è anche mistero. Questo è ciò che noi educatori, docenti e genitori siamo chiamati a vivere e a testimoniare senza alcuna paura, ma unicamente fidandoci di Dio e affidandoci a Lui.

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ra le tante sfide che interpellano oggi la scuola cattolica c’è anche quella dell’educare alla fede. Questo non vale solo per l’Anno della fede che stiamo celebrando, ma si tratta di un aspetto che deve accompagnare giorno per giorno i vari operatori che lavorano all’interno delle scuole paritarie cattoliche. Qualcuno potrebbe chiedersi se questo discorso ha ancora senso ai giorni nostri, ebbene, noi crediamo di sĂŹ perchĂŠ educare alla fede è qualcosa di grande e di bello, che coin-

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volge la persona, è un aprirsi sulla propria strada all’incontro con Dio, è il cercare costantemente il suo volto. Stiamo ancora celebrando le feste natalizie e i personaggi che incontriamo nel presepe ci insegnano che cos’è la fede e ci indicano anche la strada da percorrere per giungere alla sorgente della fede. I pastori non hanno fatto nulla di straordinario, semplicemente pernottavano all’aperto facendo la guardia al loro gregge, quando un angelo del Signore si presentò a loro per annunciare una grande gioia: la nascita del Salvatore. Dopo

questo annuncio andarono senza indugio fino a Betlemme per veder questo avvenimento che il Signore aveva loro fatto conoscere e dopo aver visto riferirono l’accaduto. Ecco come si può educare alla fede: prima di tutto ascoltando, ma poi muovendosi verso il luogo giusto, quello indicato dalla Parola per coglierne tutto il mistero. I pastori hanno saputo farsi pellegrini nella notte, cercando quel bambino avvolto in fasce che era stato loro descritto dagli angeli, hanno avuto il coraggio di lasciare i loro greggi e di avanzare nel buio della notte

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Accoglienza, orientamento, dialogo e ascolto, animazione spirituale, continuitĂ verticale, didattica personalizzata e per competenze, accompagnamento educativo, animazione ricreativa e sportiva, ampi spazi per il gioco, servizio mensa e bar, chiesa, teatro, auditorium.


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Â?ƒ ‰—‹†ƒ ‘Â?‡ ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒÂ?‘ ‹ …‘Â?•‹‰Ž‹ †ǯ‹•–‹–—–‘Ǎ Quanto sanno del ruolo e del funzionamento di un importante organo collegiale come il consiglio d’istituto i genitori? Alla domanda ha cercato di fornire una risposta, probabilmente la prima in Italia, l’Age (Associazione italiana genitori) Toscana con la guida “Come (non) funziona il consiglio d’istitutoâ€?. La pubblicazione è stata pensata per offrire le conoscenze ai genitori impegnati a quel livello spiegando i meccanismi che li regolano. Nel fascicolo

(scaricabile su www.agetoscana. it) s’illustrano il funzionamento dei Consigli scolastici, gli obiettivi che perseguono, le soluzioni per superare i conitti che eventualmente dovessero sorgere al loro interno, il ruolo dei due leader che condividono la gestione: da una parte, il dirigente scolastico e, dall’altra, il presidente del Consiglio d’istituto. Ruolo del primo è condurre la vita dell’istituto e la sua rappresentanza; ruolo del secondo

è guidare l’organo di indirizzo. Il volumetto si occupa anche degli “stili di leadershipâ€?, da quello rigido che punta a regole e ruoli gerarchici, a quello piĂš aperto, che coinvolge, chiede spiegazioni, consigli, creando forte interazione tra tutti i membri del Consiglio stesso. La guida risponde inoltre richieste di ‘consulenza’ da genitori spaesati o bisognosi di consigli pratici su come comportarsi all’interno dei consigli d’istituto.

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ei giorni che hanno preceduto le festivitĂ natalizie si è tenuto a Sale Marasino il primo consiglio generale congiunto della Cisl Scuola di Brescia e di quella della Valle Camonica-Sebino. Questa operazione rientra nel piĂš vasto processo di riorganizzazione dei propri assetti territoriali e categoriali intrapreso dalla Cisl, finalizzato a semplificare la struttura organizzativa, anche per una doverosa razionalizzazione e riduzione dei costi, e spostare il baricentro dell’azione sindacale verso i posti di lavoro. PiĂš delegati presenti sul terri-

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zione è avvenuto il 18 luglio 2012, con delibera del comitato esecutivo della Cisl nazionale, con lo scopo di promuovere maggiore efficacia della politica sindacale, del proselitismo, dei servizi, attraverso una capillare e sempre piÚ integrata presenza nei territori e nei luoghi di lavoro. Questo impegno responsabilizza in primis i territori coinvolti nel processo, chiedendo loro attenzione alle persone, condivisione delle esperienze, valorizzazione delle competenze. Il progetto è naturalmente accompagnato da un forte impegno nella formazione dei delegati, delle rsu, dei terminali

associativi e degli operatori. Sarà la realtà della Cisl Scuola Brescia Valle Camonica a celebrare l’avvio di questo nuovo cammino in previsione del congresso del prossimo 22 febbraio. L’appuntamento congressuale, principale momento di partecipazione democratica alla politica dell’organizzazione sindacale da parte degli iscritti, sarà l’occasione migliore per intraprendere insieme un nuovo percorso che costruisca le linee d’azione nella nuova organizzazione. I temi su cui dibattere potrebbero essere innumerevoli. Sicuramente, come comparto scuola, sarà prioritario approfondire

la delicata questione del merito, della produttivitĂ , della ormai quindicennale autonomia scolastica, “adolescenteâ€? norma in costante crisi d’identitĂ , oltre che della crisi economica e valoriale vissuta dal mondo dell’istruzione e della formazione. L’appuntamento diventerĂ anche l’occasione per riflettere, aiutati dall’indagine supportata dall’UniversitĂ cattolica di Brescia, sull’immagine del sindacato, riconosciuta dagli iscritti e non iscritti, e sul ruolo da questi attribuito alla Cisl ed alla Cisl Scuola rispetto al proprio impegno politico e ai servizi.


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‡ ”‡ƒœ‹‘Â?‹ ƒŽŽƒ •’‡…‹ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ •‹Â?–‡•‹ La scelta dei quiz è stata contestata anche da chi non ha sostenuto la prova di preselezione. Molti sono stati i docenti che si sono scagliati contro quiz, rebus e crocette. Meglio, a loro dire, il ritorno al discorso compiuto e articolato, che provi conoscenze e capacitĂ espressive e che contemporaneamente (è la tesi di alcune scuole psicologiche, quella lacaniana in primis) addirittura arricchisce le

capacitĂ mentali. Ebbene, la componente precaria di questi docenti sottoposta a concorso si è trovata proprio nella paradossale situazione di passare attraverso quei metodi cui essa imputa l’odierno impoverimento culturale. Oltre tutto gli studiosi hanno conoscenze per la maggior parte settoriali e approfondite in un novero limitato di campi, e ci mancherebbe: il latinista conosce soprattutto la lingua

e la civiltĂ latine, anche se, ovviamente, essendo laureato in Lettere classiche, ha studiato il greco e l’italiano. Per anni si è raccomandata la specializzazione e ora si cambia registro: meglio la sintesi. Chi insegna all’universitĂ nota tra l’altro un fenomeno preoccupante: un numero sempre maggiore di matricole mostra non solo maggior povertĂ espressiva e linguistica, ma una evidente assenza di cultura e di

metodo di studio. Senza contare, come aggiungono altri, che di per sĂŠ la simulazione di una lezione non tiene conto della complessitĂ del mestiere: tra le altre cose, la presenza di 30, piĂš o meno, ragazzi (tra cui spesso alunni diversamente abili), un pubblico non precisamente silenzioso e attento come la commissione di concorso, che pone altri problemi risolvibili, appunto, con l’esperienza e il “mestiereâ€?.

lizzazione, dottorato, master talvolta all’estero e abilitazioni, si tratta proprio di una mano a dadi: tutta una vita sui libri e su cattedre precarie e poi eccoti una manciata di quiz che non hanno carattere disciplinare, ma sono stati strutturati per rilevare solo le capacitĂ logico-sintetiche. Il fatto è che si sta affermando un metodo che all’inizio era stato approntato per valutare la situazione iniziale degli studenti nelle prove d’ingresso (nelle singole materie, a differenza del concorsone) e che poi si sta lentamente estendendo nelle valutazioni e nelle prove della maturitĂ : domande a risposte aperte (con un minimo di possibilitĂ di approfondimento) e

vere e proprie domande secche, con una risposta sola da scegliere tra un certo numero di proposte. Le obiezioni non nascono con questo concorso, quindi: esse si erano giĂ fatte strada durante il lento affermarsi di un metodo non dialettico e secondo alcuni non scientifico.

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allora quiz sono stati. La prova preselettiva del cosiddetto concorsone per la scuola si è aperta con 50 quiz, altrettanti minuti di tempo a disposizione e 35 risposte esatte per superare questa prima prova. Risultato: uno su tre ce l’ha fatta, vale a dire il 33,6% a livello nazionale, con picchi di eccellenza in Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria. Uno su tre continuerĂ la corsa ad ostacoli verso la docenza: dovrĂ tra l’altro simulare una lezione, come si fa per i concorsi a professore universitario. Erano 13 anni che non veniva bandi-

to un concorso per la scuola, e in cosĂŹ tanti anni si è formato un numero rilevante di docenti precari non piĂš giovanissimi (l’etĂ media dei concorrenti di questi giorni è di 38 anni) che ogni inizio anno scolastico attendono con comprensibile ansia di sapere se avranno e dove avranno una cattedra. Si è cosĂŹ formata una prima sacca di resistenza al concorsone: perchĂŠ, dicono in molti, non si è pensato a sistemare quei supplenti storici che da decenni se ne vanno a spasso e non per farsi una gita fuori porta? Meritocrazia, risponde il ministero. Senza riguardo per l’etĂ . Bene, anzi male,

replicano alcuni, perchĂŠ si pongono due problemi: il primo è che molti di quei docenti hanno maturato una preziosa esperienza e nel contempo avranno, tra lauree, specializzazioni e altro, conseguito una certa conoscenza, che secondo molti è vanificata da quiz non specialistici. Che se ne fa della matematica – si chiedono – uno che deve insegnare latino? Il secondo problema è che questi precari si giocano tutto con un colpo di dadi. E sĂŹ, hanno dichiarato alcuni dei docenti che hanno partecipato al concorso (altri si sono polemicamente rifiutati di farlo), perchĂŠ dopo laurea, specia-

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Â?ƒ ”‹…‡”…ƒ —’‡”‹‘”‹ǣ —Â?ƒ •…‡Ž–ƒ •‡Â?’”‡ …‘Â?’Ž‹…ƒ–ƒ A poco piĂš di due mesi dalla scadenza del termine di iscrizione alle scuole superiori, ancora molto alto il tasso di studenti di terza media indecisi. Resiste il mito del liceo, preferito da due ragazzi su tre. Secondo alcune rilevazioni condotte a livello nazionale, circa uno studente di terza media su due non avrebbe ancora scelto il suo percorso di studi superiore. Dati interessanti sono stati diffusi al proposito dal portale Skuola. net che conferma l’impegno delle

scuole sulle attività di orientamento. Oltre l’80% degli intervistati ha infatti dichiarato che nel proprio istituto di appartenenza sono state svolte attività di orientamento. Tuttavia solo la metà degli studenti intervistati le promuove appieno, dichiarando di averne trovato giovamento. Il mito del liceo continua a vivere nel 70% delle teste dei tredicenni che, nonostante l’indecisione, sono orientati verso la scelta di quest’ultimo. Un dato simile a quello rilevato da Skuola.

net l’anno passato nello stesso periodo. Alla ďŹ ne tuttavia è prevalso il pragmatismo. A dimostrarlo sono stati i dati delle iscrizioni alle scuole superiori diramati a settembre dal Miur: nel 2012/2013 circa il 53% degli iscritti al primo anno delle superiori ha preferito frequentare un istituto tecnico o professionale. In base a quali parametri viene effettuata la scelta? Oltre quattro tredicenni su cinque rivendicano la piena paternitĂ della scelta, effettuata a loro dire in base ai propri interessi.

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’Euroscuola di Brescia è un istituto paritario che ha sede nel centro della cittĂ in un signorile palazzo del 1840, “Palazzo Rossaâ€?, opera dell’architetto Rodolfo Vantini, facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione dei treni e dei pullman e pertanto fruibile anche dagli studenti provenienti dalla Provincia. L’edificio dispone di aule luminose, di un ampio cortile interno, di laboratorio multimediale, di laboratorio scientifico e di disegno, biblioteca, aula magna e sala convegni. I tre

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per il turismo “Euroscuola�, pur essendo molto differenti sia per il quadro orario che per gli obiettivi che si propongono di raggiungere (il primo una cultura scientifico-tecnologica con un significativo supporto informatico-multimediale, il secondo l’innovazione dei processi, dei prodotti, delle metodologie di progettazione e di organizzazione ed il terzo l’economia, l’amministrazione dell’impresa, la finanza, il marketing, l’economia sociale ed il turismo) hanno un comune denominatore riguardante la formazione di persone autonome e respon-

sabili, capaci di affrontare i continui mutamenti culturali, sociali ed economici, per costruire in modo consapevole il proprio futuro. Pertanto l’istituto Euroscuola si rivolge alle famiglie che cercano per i loro figli un ambiente sereno e stimolante intellettualmente, nel quale il processo educativo abbia un ruolo fondamentale, attento a fornire un’ampia offerta di attivitĂ extracurriculari in modo da ampliare e completare le conoscenze degli alunni, ed proporre alternative di valore per occupare il loro tempo libero; ciò permette a studenti ed

insegnanti di vivere la scuola anche nelle ore pomeridiane come luogo di incontro, di scambio di esperienze, di arricchimento culturale ed umano. La costante attenzione ai problemi degli alunni, la scrupolosa selezione di docenti capaci e aperti alle moderne tecnologie di insegnamento, l’ambiente consono a favorire l’apprendimento ed infine decenni d’esperienza di scuola superiore di secondo grado sono sicuramente i punti di forza che contraddistinguono l’Istituto e che hanno contribuito a renderlo stimato e apprezzato nella nostra città .



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Spazio alla sorpresa

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Nato GesĂš a Betlemme di Giudea, al tempo di Erode, ecco alcuni magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloâ€?. All’udire questo, il re Erode restò turbato e col lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perchĂŠ cosĂŹ è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle cittĂ principali di Giuda: da te infatti uscirĂ un capo che sarĂ il pastore del mio popolo Israeleâ€?. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perchĂŠ anch’io venga ad adorarloâ€?. Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, ďŹ nchĂŠ giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono (...)

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mprovviso. Le parti del grande e del piccolo si invertono in questo brano di Vangelo: grandi sono il re Erode, tutta Gerusalemme, tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo; piccolo è il bambino e i tre magi che vengono da lontano. Piccoli e insignificanti per la storia che riguarda i grandi, che non si accorgono di loro; potrebbero vivere ed esistere senza di loro. E la loro esistenza è turbata quando vengono a sapere che qualcosa, al di fuori della loro esistenza, accade e forse li minaccia. Quei piccoli sono piÚ grandi di quanto possano credere; anzi, diventano giganti nella mente e nella paura dei grandi della storia, di quelli che la scrivono e la creano. Poca cosa sono tre astrologi e un bambino e una stella che dicono apparsa alla sua nascita e che dovrebbe collocare anche lui tra i grandi. Viene alla mente la parola di Giovanni evangelista: il mondo non ci può conoscere perchÊ non ha conosciuto Lui. Sono misure diverse di valutare le cose e

la storia e di scoprire quello che si muove sotto la storia e la trasforma, la cambia facendo emergere il tessuto di Dio. Conoscere Lui. Avevano le Scritture ma non l’attenzione; avevano l’aspirazione ad attendere, ma non la concezione del tempo di Dio. Non basta sapere: bisogna imparare a conoscere. La tentazione dei grandi è sempre la stessa e non cambia nei secoli: i grandi sanno, perchĂŠ sono loro a determinare i tempi e i momenti. E il turbamento dei grandi sta nel constatare che il tempo di quel “piccoloâ€? non l’hanno deciso loro. I grandi sanno, quindi pianificano; perchĂŠ i grandi hanno il quadro completo delle cose, sanno come si muovono e intuiscono opportunitĂ , difficoltĂ e criticitĂ . Ma il piccolo ha solo una stella e la dolcezza di un racconto che sembra una favola e tale deve rimanere nella sua bellezza che contesta la storia giĂ scritta e giĂ determinata. Scandalo anche per noi che viviamo la fede oggi e siamo tentati di purificare il Vangelo

da questi racconti, preferendo quello che è piĂš comprensibile e umanamente condivisibile. Turbamento per una storia che non è nostra ma di Dio e che rischiamo anche noi di non riuscire piĂš a capire solo perchĂŠ non segue il ritmo della storia che abbiamo deciso. Siamo diventati grandi. E il piccolo ama la favola. E quello che in essa si nasconde. E la bellezza dell’apparire improvviso di Dio e di Lui che dovremmo conoscere; imparare a conoscere. Il mondo può non conoscerlo e non capire noi. Ma il rischio di dimenticarci del Suo volto perchĂŠ ci turba il suo apparire improvviso è piĂš che una tentazione. Se anche per noi non c’è piĂš spazio per la sorpresa e una misura diversa dalla nostra realtĂ , la manifestazione di Dio sarĂ una cosa impossibile. Come per Erode e gli scribi che sapevano, che potevano determinare. Ma non hanno alzato gli occhi al cielo pieno di Dio e non hanno visto l’apparire improvviso. ChissĂ che non siamo diventati troppo grandi...

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/D VDUDFLQHVFD H L OXFFKHWWL Nell’estate del 1999 i frati mi mandarono a trascorrere quattro settimane nella nostra missione in Ghana a Sunyani. Tutto era nuovo: trovandomi sotto l’equatore anche il mulinello creato dall’acqua nel lavandino girava in senso contrario. Ero curioso di ogni cosa e mi interessava conoscere e capire come il cristianesimo avesse trovato terreno fertile nel continente africano. Mi fu presentato un sacerdote locale. Aveva i capelli lunghi e sparati. Era il segretario del vescovo molto amico dei frati. Parlando in inglese mi piegò che nella religione animista sono presenti tanti riferimenti cristiani naturali. Nella concezione africana il cie-

lo e la terra sono separati da una saracinesca che si apre solo in determinate occasioni, per esempio offrendo dei riti o dei sacrifici, ma anche quando marito e moglie si amano perchĂŠ gli dei fanno scendere nel grembo della donna il bambino che mesi dopo nascerĂ . Con l’avvento del cristianesimo si è voluto rispettare questo terreno fertile e portarlo a perfezione. Il Natale allora diviene il momento in cui non gli dei ma Dio stesso scende nel grembo di una donna e dopo quel passaggio cielo e terra sono rimasti in aperta e continua comunicazione. La saracinesca che un tempo era chiusa ora è aperta per sempre e non servono altri riti od offerte per

aprirla. Ma nel neopaganesimo occidentale si vuole fare di tutto per richiudere quella saracinesca, rifiutando quel dono di Dio che sono i figli. Per essere sicuri che la saracinesca non si apra abbiamo inventato di tutto e di piĂš e i contraccettivi e le varie pillole del prima e dopo, non sono altro che lucchetti che mettiamo alla saracinesca perchĂŠ non si apra e il “donoâ€? non venga cosĂŹ a scombussolare i nostri equilibri. In altre parole quei lucchetti non sono altro che l’espressione della nostra poca fede che si esprime nel voler tenere tutto sotto controllo, perchĂŠ in fondo la Grazia ci fa ancora troppa paura.


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Come ha detto Benedetto XVI nel giorno della festa del protomartire Santo Stefano, “la testimonianza di Stefano, come quella dei martiri cristiani, indica ai nostri contemporanei spesso distratti e disorientati, su chi debbano porre la propria ďŹ ducia per dar senso alla vitaâ€?. Nell’anno 2012 sono stati uccisi 12 operatori pastorali, quasi tutti sacerdoti, si tratta infatti di 10 preti, una religiosa e una laica. Lo afferma l’agenzia vaticana

In un momento storico in cui la ricchezza è sempre piĂš “nelle mani di pochiâ€? e “i giochi ďŹ nanziari sono ignorati dalla vasta massa umanaâ€?, il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha indetto per il 2013 un Anno della solidarietĂ universale. L’indizione è contenuta nel messaggio di Natale scritto dal patriarca Bartolomeo I (nella foto). “Speriamo cosĂŹ di poter sensibilizzare diversi cuori della comunitĂ umana – scrive –, sul problema della grande e immensa

Fides che pubblica l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso degli ultimi 12 mesi. Dalle informazioni raccolte, per il quarto anno consecutivo, con il numero piĂš elevato di operatori pastorali uccisi, ďŹ gura al primo posto l’America Latina, bagnata dal sangue di sei sacerdoti. Segue l’Africa, dove sono stati uccisi 3 sacerdoti e una religiosa. Quindi l’Asia, dove hanno trovato la morte un sacerdote e una laica.

povertĂ e sulla necessitĂ di adottare misure per alleviare gli affamati e i poveriâ€?. Il messaggio contiene un appello a tutte le persone di buona volontĂ e ai governi, “afďŹ nchĂŠ durante questo Anno della solidarietĂ universale, facciamo come individui e come popoli coscienti sforzi per mitigare le conseguenze disumane delle grandi diseguaglianze, e perchĂŠ venga riconosciuto il diritto di tutti i piĂš deboli, di godere dei beni indispensabili per la vita dell’uomoâ€?.

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a povertĂ della Santa famiglia di Nazareth è evidenziata da Luca nel suo Vangelo; cosĂŹ anche l’umiltĂ , che pervade tutta la storia di questa coppia chiamata a un compito davvero unico: custodire e far crescere il figlio di Dio. Fedeli alla tradizione Maria e Giuseppe sono andati a Gerusalemme per la Pasqua. La prima volta è stata 40 giorni dopo la nascita, “quando i suoi genitori avevano offerto per lui una coppia di tortore o di giovani colombi, cioè il sacrificio dei poveriâ€?. Il tornare a Gerusalemme commenta Benedetto XVI, “ha un ruolo differente che lo coinvolge in prima personaâ€?; cosĂŹ quando devono ripartire per Nazareth, Maria e Giuseppe, che lo hanno cercato per tre giorni, trovano GesĂš nel tempio “a colloquio con i maestri della leggeâ€?. Scrive il Papa nel suo volume sull’infanzia di GesĂš: “quando gli chiedono spiegazioni, GesĂš risponde che non devono meravigliarsi, perchĂŠ quello è il suo postoâ€?. Commenta Benedetto XVI: “I genitori si preoccupino seriamente della crescita e dell’educazione dei propri figli, perchĂŠ maturino come uomini responsabili e onesti cittadini, senza dimenticare mai che la fede è un dono prezioso da alimentare nei propri figli anche con l’esempio personaleâ€?. Significativo questo Angelus nei giorni in cui a Roma 40mila giovani partecipavano all’incontro internazionale di

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un centinaio di fratelli, cattolici e di diverse origini evangeliche, provenienti da quasi 30 nazioni. Non è frutto del Concilio, TaizĂŠ; ma del Vaticano II accoglie, anzi in un certo senso anticipa, le aperture e la volontĂ di dialogo. E proprio il Concilio, con Paolo VI, aveva consegnato l’ultimo dei messaggi al mondo proprio ai giovani e alle giovani, chiamati ad accogliere la fiaccola dalle mani dei genitori “nel momento delle piĂš gigantesche trasformazioniâ€? della storia del mondo. E li esorta “ad ampliare i vostri cuori secondo le dimensioni del mondo, ad intendere l’appello dei vostri fratelli, ed a

mettere arditamente le vostre giovani energie al loro servizio. Lottate contro ogni egoismo. Rifiutate, di dar libero corso agli istinti della violenza e dell’odio, che generano le guerre e il loro triste corteo di miserie. Siate: generosi, puri, rispettosi, sinceri‌�.

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)DYRULUH O¡DXWHQWLFD LQWHJUD]LRQH “Il cammino di integrazione comprende diritti e doveri, attenzione e cura verso i migranti perchĂŠ abbiano una vita decorosa, ma anche attenzione da parte dei migranti verso i valori che offre la societĂ in cui si inserisconoâ€?. Lo scrive il Papa nel Messaggio per la Giornata del migrante e del rifugiato che si celebrerĂ il prossimo 13 gennaio. In proposito, il PonteďŹ ce raccomanda che “la Chiesa e le varie realtĂ che ad essa si ispiranoâ€? evitino nella

loro azione a favore dei migranti di cadere nel rischio “del mero assistenzialismo, per favorire invece l’autentica integrazione, in una societĂ dove tutti siano membri attivi e responsabili ciascuno del benessere dell’altro, generosi nell’assicurare apporti originali, con pieno diritto di cittadinanza e partecipazione ai medesimi diritti e doveriâ€?. Accanto a questa azione che è di supplenza ma anche di autentica promozione umana, la Chiesa, sotto-

linea il PonteďŹ ce, “non trascura di evidenziare gli aspetti positivi, le buone potenzialitĂ e le risorse di cui le migrazioni sono portatriciâ€?. Ed è “in questa direttrice che prendono corpo gli interventi di accoglienza che favoriscono e accompagnano un inserimento integrale di migranti, richiedenti asilo e rifugiati nel nuovo contesto socioculturale, senza trascurare la dimensione religiosa, essenziale per la vita di ogni personaâ€?.

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Il Centro di spiritualitĂ â€œSanta Doroteaâ€? di Bovegno organizza gli esercizi spirituali aperti a tutti: dal 2 al 9 maggio con padre Rosario Bologna, carmelitano scalzo; dal 13 al 20 giugno con mons. Alfredo Scaratti; dal 9 luglio al 16 luglio con padre Emilio Amadeo, francescano minore; dal 3 al 10 agosto con don Cosimo Zecca della diocesi di Brindisi-Ostuni. Per informazioni, si può telefonare al numero 030926149.

VenerdĂŹ 11 gennaio riprende presso il Centro pastorale Paolo VI la seconda tappa del corso di formazione per lettori e accoliti istituiti promosso dall’UfďŹ cio per la liturgia. Gli incontri si tengono o al venerdĂŹ sera con incontri divisi, allo stesso orario, secondo il programma sotto indicato. il primo, venerdĂŹ 11 gennaio alle ore 20.30, è cosĂŹ diviso: Ministero del Lettore “La Parola di Dio costruisce la comunitĂ â€?, Ministero dell’Accolito “I ministeri nella Chiesaâ€?.

Sabato 5 gennaio, come ogni primo sabato del mese, alle ore 15.30 è in programma l’incontro di preghiera presso il Cimitero vantiniano per i bimbi non (aborto naturale) e mai nati (aborto volontario). Domenica 6 gennaio alle ore 16 viene celebrata una Santa Messa per la vita nella basilica delle Grazie. La preghiera e la Messa sono curate dal Movimento per la vita di Brescia e in particolare dal consulente ecclesiastico

Il Signore ha chiamato a sĂŠ il diacono Tobia Bonomi. Tobia era nato a Lumezzane il 4 febbraio del 1935; ordinato a Lumezzane S. Sebastiano nel gennaio del 1983 e originario della parrocchia di Lumezzane S. Sebastiano; celibe. Ha svolto il suo ministero nelle seguenti comunitĂ : Lavone (1983-2006); Irma (1983-2010); Marmentino (2006-2010); Bovegno dal 2010. Una preghiera per lui e per i suoi familiari.

diocesano, don Pierino Bonetta. Si avvicina anche il mese dedicato alla vita con la Giornata nazionale della vita in programma il 3 febbraio dal titolo “Generare la vita vince la crisiâ€?. LunedĂŹ 7 gennaio, invece, alle ore 21 presso il Centro pastorale Paolo VI si tiene un’ora di adorazione eucaristica per i fratelli perseguitati in odium ďŹ dei. La preghiera viene guidata da mons. Cesare Polvara e da don Pierino Bonetta.

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ev’esserci qualcosa di sbagliato nella societĂ che abbiamo costruito, e qualcosa di decisivo. Non sto pensando anzitutto alla crisi economica che ci attanaglia, anche se questa è, naturalmente, la nostra prima preoccupazione. Mi riferisco, invece, alla crisi demografica in atto da tempo e che non mostra segni di correzioneâ€?. Con queste parole è iniziata il 31 dicembre l’omelia del vescovo Monari nella basilica delle Grazie, tradizionale momento di ringraziamento per la Chiesa e per la comunitĂ bresciana. Il Vescovo nell’analizzare il 2012 non è partito dalla crisi economica, ma si è soffermato sul problema demografico. Se il fatto del declino demografico è evidente, le motivazioni che lo hanno prodotto rimangono piĂš difficili da individuare e da valutare. “Non è difficile dire che siamo piĂš egoisti, siamo incapaci di fare sacrifici, non abbiamo speranze capaci di sostenere progetti a lunga scadenza‌â€?. Ma se l’individuo moderno nasce come essere inserito nella societĂ , Aristotele direbbe animale politico, negli ultimi secoli è accaduto qualcosa di diverso e ha avuto la sua espressione piĂš piena negli ultimi decenni: “La ‘scoperta’ dell’individuo isolato, autosufficiente, che ha come scopo della vita la sua realizzazione personale pensata

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responsabilitĂ sociale nel progetto di vita personale: quello che per secoli è stato un portato sociale deve diventare una scelta libera e consapevole. Si tratta di camminare consapevolmente verso quella che Paolo VI preconizzava come “civiltĂ dell’amoreâ€?: una civiltĂ in cui il singolo si fa responsabile della vita di tutti e tiene presente il bene di tutti anche nelle sue scelte personali. Si pensi al modo di mangiare e di bere e di vestire, di studiare e di divertirsi, di usare il denaro e di vivere la sessualitĂ , di parlare e di soffrire‌ Dobbiamo diventare sensibili alle

ripercussioni che i nostri comportamenti privati hanno sul benessere di tuttiâ€?. La responsabilitĂ si collega bene con il messaggio lanciato da Monari nella Messa alla chiesa della Pace il 1° giorno dell’anno con la consapevolezza che essere operatori di pace “è un dono straordinarioâ€?. Ma chi sono gli operatori di pace? Sono coloro che promuovono la vita nella sua integralitĂ . Veri operatori di pace sono, allora, coloro che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente.

'HQWUR OD 3DUROD GL 'LR FRQ OD YLWD L’Associazione italiana bibliodramma, realtà animata da formatori volontari, promuove incontri di gruppo condotti con una modalità di confronto profondo ed attivo con la Parola di Dio. Una modalità d’incontro con la Parola che coinvolge anche il piano emozionale ed immaginativo. I partecipanti, hanno la possibilità di rispecchiare la loro vita anche calandosi nei panni dei personaggi del testo. La condivisione in grup-

po, avviene attraverso l’uso di una pluralità di linguaggi espressivi. Una forma di confronto creativo, diffusa a livello internazionale, che valorizza la ricchezza delle risonanze, delle immagini e delle risposte suscitate dalla Parola, in ognuno. Partecipare a un laboratorio di bibliodramma consente quindi di vivere, da dentro, un brano biblico, volendo anche nei panni e nei sentimenti di un certo personaggio; op-

pure osservando direttamente con i propri occhi, da fuori, il brano “dal vivoâ€? cogliendone tutti i suoi aspetti, compresi quelli emozionali. L’approccio bibliodrammatico, si è lentamente sviluppato a partire dalle prime sperimentazioni negli anni sesanta. Da qualche anno sono partiti, anche in Italia, i primi percorsi formativi per chi, a titolo diverso, desidera favorire incontri tra la vita delle persone e la Parola di Dio

anche con questa metodologia. L’Associazione, in collaborazione con i Frati Francescani di Rezzato e con il sostegno dell’UfďŹ cio apostolico biblico dell’UfďŹ cio per la catechesi della diocesi di Brescia, organizza sabato pomeriggio, 12 gennaio a Rezzato l’incontro di presentazione e sperimentazione relativo alla metodologia del bibliodramma. Per informazioni www.bibliodrama.it oppure 030 6017042.

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‰‡�†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ Domenica 6 gennaio Il Vescovo partecipa all’ordinazione episcopale di mons. Vincenzo Zani a Roma nella Basilica Vaticana.

MartedÏ 8 gennaio Ore 18.30 – Brescia – S. Messa per il personale Brevivet presso il Centro pastorale Paolo VI.

LunedÏ 7 gennaio Ore 18.30 – Brescia – S. Messa per gli operatori del turismo presso il Centro pastorale Paolo VI.

MercoledÏ 9 gennaio Ore 20.30 – Brescia – Catechesi per gli adulti presso la parrocchia di S. Angela Merici.

La Cancelleria della curia diocesana comunica i seguenti provvedimenti: il sac. don Lucio Sala, già parroco della parrocchia di Capriano del Colle, è stato nominato parroco della parrocchia di San Lorenzo in Verolanuova. Il sac. don Franco Bresciani, parroco di Barghe, è stato nominato parroco anche delle parrocchie di San Michele Arcangelo in Provaglio Val Sabbia (sopra) e di S. Maria Assunta in Provaglio Val Sabbia (sotto).

Il sac. don Carlo Tartari, vicedirettore dell’Ufficio diocesano per le missioni, è stato nominato direttore dell’Ufficio diocesano per le missioni, in sostituzione di don Raffaele Donneschi. Il sac. don Giuseppe Castellanelli, giĂ direttore della Residenza del clero di via Lama in Brescia, è stato nominato direttore della Casa del clero “Beato MosĂŠ Toviniâ€? in via Bollani 20 in Brescia.

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n vero successo, anche quest’anno, la mostra dei presepi in Duomo Vecchio che ha visto superare la quota di 20mila visitatori (quelli totali dello scorso anno) proprio alla chiusura del 31 dicembre. LunedĂŹ 1° gennaio un altro migliaio, con una media di circa 2000 al giorno. E molti si soffermano sugli altri presepi collocati in cittĂ . La mostra chiude il 20 gennaio. Anche quest’anno il Duomo Vecchio accoglie circa 80 presepi dall’Italia e dal mondo. In esposizione diorami di maestri presepisti nazionali, ma anche numerosi presepi artistici e artigianali locali. Un particolare ringraziamento va al Segretariato opere Giovanni XXIII-Collezione Giuseppe Inselvini, che ha concesso alcuni pannelli con le illustrazioni della Domenica del Corriere sul Concilio Vaticano II in occasione del 50°; sono raffigurati “I Papi del Concilioâ€? Giovanni XXIII e Paolo VI nelle occasioni natalizie dell’evento. Il grande abbraccio dei presepi continua idealmente l’“hortus conclususâ€? nel cui confine sono posti la Madonna col Bambino e i Santi presenti nel dipinto. L’esposizione sarĂ aperta fino al 20 gennaio dal martedĂŹ al venerdĂŹ 9-12 e 15-18.30, sabato 9-12 e 15-19,

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stino, Fiumicello, Ospedale Civile. Con Art’è Natale Mcl invita, invece, il mondo culturale alla riflessione sul messaggio natalizio. Oltre alla mostra proseguono in settimana le iniziative collegate. “Art’è Nataleâ€?, presso la Bcc Agrobresciano di via Triumplina 237, dove pittori e scultori bresciani hanno interpretato quest’anno il tema “Abbiamo contemplato la Sua gloriaâ€?, con i seguenti orari da giovedi alla domenica ore 16-18.30, il sabato anche il mattino dalle 10 alle 12. L’esposizione del Polittico del Paroto in Duomo Vecchio prosegue con gli

stessi orari della mostra dei presepi. Nella mattina dell’Epifania 6 gennaio sono previste due visite guidate al Polittico e alle opere d’arte del Duomo Vecchio, alle ore 9.45 e 10.15. “Accademie e licei in mostraâ€? è allestita, invece, nella Galleria Montini dell’UniversitĂ cattolica in via Trieste 17 con gli elaborati degli studenti del liceo artistico Foppa, del liceo artistico Maffeo Olivieri, dell’Accademia Santa Giulia e dell’Accademia Laba. Fino all’11 gennaio dal lunedĂŹ al venerdĂŹ ore 9-18; sabato 9-12.30, chiuso 24/12, 1/1 e 5/1.

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”‡Â?‘ †‹ ‘Â?–‡…ƒ•–‡ŽŽ‘ ‡ ’”‘’‘•–‡ †‡Ž Â?‡•‡ †‹ ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ La Chiesa ci insegna a fare lectio divina della Sacra Scrittura per incontrare il Signore alla mensa della Parola e del pane, per conoscerlo, per amarlo, per seguirlo e per annunciarlo con la vita. Le proposte dell’Eremo di Montecastello a Tignale per il mese di dicembre. Donne martedĂŹ 8, dalle 10 alle 16.30, ritiro spirituale: lectio divina con la Parola di Dio che verrĂ ascoltata nella liturgia eucaristica della domenica

successiva. Presbiteri e religiosi - mercoledÏ 9, dalle 9.30 alle 14, ritiro spirituale mensile per il presbiterio e le comunità religiose maschili delle due zone gardesane, XVI e XVII. Il servizio della Parola è offerto da don Giampietro Prandelli, parroco a san Polo in Brescia, il ministero della riconciliazione dai Padri Cappuccini di Barbarano. Laici (giovani e adulti) domenica 13, dalle 9 alle 17,

ritiro spirituale: lectio divina con la Parola di Dio della liturgia eucaristica del giorno. Genitori e adolescenti domenica 20 “Educare: gioie e faticheâ€?: primo incontro di spiritualitĂ e di riflessione per genitori di adolescenti sul tema “Ascoltare i propri figli: impresa possibile o impossibile?â€? Animano la giornata don Dino Capra e le suore dorotee di Cemmo della comunitĂ dell’Eremo con Mariella

Bombardieri, psicopedagogista e formatrice. Esercizi spirituali per presbiteri, diaconi e religiosi: dai vespri di domenica 3 al pranzo del successivo venerdĂŹ 8 febbraio, don Pietro Rattin, biblista e parroco di Piedicastello in Trento, proporrĂ l’esercizio spirituale della lectio divina “Se uno non nasce dall’alto non può vedere il Regno di Dio. A confronto con il vangelo di Giovanni‌ ma non soloâ€?.

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ldo, nato a Bagnolo Mella il 17 agosto del 1940, ove il papĂ Pietro, direttore di banca, risiedeva, vi rimane però solo per due anni perchĂŠ, avvenuta la morte del papĂ , si trasferisce con la mamma a Vobarno. Nell’ottobre 1950 ci incontriamo in Seminario guidati dalla medesima vocazione. La nostra vita è preghiera, studio e gioco. Fra i tanti sacerdoti preoccupati per la nostra formazione, ricordo soltanto i tre che hanno inciso in noi particolarmente, per lo stile di vita. Infatti bastava guardarli per capire come vivevano il loro sacerdozio: mons. Del Pozzo (delicato padre spirituale), mons. Zani (grande filosofo che ci aiuta a coniugare scienza-ragione-fede) e mons. Feriani (che innesta in noi la nostalgia della santitĂ ). Le medie, il ginnasio, il liceo, l’anno di propedeutica e la teologia: tutto concorre alla formazione. Accogliamo con gioia l’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II, l’elezione a papa del card. Montini, e facciamo nostro il suo motto: “In nomine Dominiâ€?. Padre Giulio Bevilacqua ci detta gli esercizi spirituali in preparazione alla nostra ordinazione sacerdotale che avviene sabato 29 giugno 1963 in cattedrale per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo mons. Giacinto Tredici. 30 novelli sacerdoti che, “in nomine Dominiâ€?, vengono mandati

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in diocesi e in missione. Don Aldo vive la prima fase del suo sacerdozio con slancio pastorale straordinario a Bagolino; in cittĂ a S. Anna, al Divin Redentore, in Curia come vice cancelliere vescovile, padre spirituale in Seminario minore e cappellano alla clinica CittĂ di Brescia. Nel 1984 per motivo della salute precaria prende residenza a Mompiano in via Ambaraga n. 57 e vi rimane fino alla morte. In questo periodo, malgrado la salute

sempre delicata, continua a dettare esercizi e ritiri spirituali a sacerdoti, suore, laici e a collaborare fra gli altri con il settimanale diocesano “La Voce del Popoloâ€?, con riviste specializzate in pastorale di vita familiare e sociale. Il 27 aprile 2005 in S. Gaudenzio presiede i funerali di mamma Isaura. Con questa morte comincia per lui un lento declino. L’ultima fase della sua vita è segnata da crescente sofferenza, tanto da chiedermi l’unzione dei malati, guidando con la sua stessa mano la mia nel Rito. La sofferenza ultimamente modella nel suo corpo le dimensioni del Cristo crocifisso. Celebra la vera Eucaristia, frutto dell’amore. Ama di piĂš chi soffre di piĂš. Se dopo 49 anni nessuno dei compagni di Messa ha lasciato il sacerdozio, è anche frutto della sua spontanea accettazione del dolore. Ăˆ la terza domenica di Avvento: Laetare, e spronati alla conversione da Giovanni il Battista, nasce in noi una domanda: Che cosa dobbiamo fare, Signore? Anche don Aldo, dal letto divenuto altare, Gli rivolge la medesima domanda: Che cosa devo fare? E GesĂš risponde: Vieni. Ed è per lui Natale eterno. Ora, guardando il Cristo morto deposto nelle braccia della Madonna, vedo anche don Aldo fra le braccia della sua mamma. Per questo ha voluto essere sepolto nel cimitero di Mompiano accanto a lei.

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‡•‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ…‡ —––‡ Ž‡ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‡ŽŽ‡ …Ž‹ Beati gli operatori di pace: questo il titolo del messaggio del Papa per la Giornata della pace che si celebra ogni anno il 1° gennaio. A 50 anni dal Concilio, il Papa condivide la preoccupazione per i “focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze tra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalitĂ egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo ďŹ nanziario sregolatoâ€?. Sulla scia dunque della Pacem in Terris

di Giovanni XXIII, si richiamano alcuni valori e atteggiamenti fondamentali necessari a costruire la pace. Anche in questo le Acli da sempre seguono un doppio binario: cercare di costruire concretamente una societĂ dove la giustizia sociale e la solidarietĂ siano un pilastro del vivere comune, e creare una cultura e una mentalitĂ di pace. Per questo a gennaio tutte le Acli saranno impegnate in numerose attivitĂ per il Mese della pace. In particolare

molti circoli (Buffalora, Botticino, Rezzato, Caionvico, Castenedolo, San Polo) insieme alla diocesi, a parrocchie e associazioni, proporranno una serie di iniziative che seguiranno la Marcia della Pace diocesana che si è tenuta il 1° gennaio da Caionvico a Rezzato. Per il programma completo delle iniziative (che prenderanno il via il 10 gennaio con un incontro sul disarmo), visitate il sito www. aclibresciane.it. (Roberto Toninelli)

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’anno appena trascorso è stato molto significativo per le Acli. In questi ultimi mesi ho preso a leggere con una certa assiduitĂ i libri della storia della nostra associazione. E, proprio attraverso queste letture, cerco di formulare tre considerazioni. La prima è che una grande storia ci chiama a una grande responsabilitĂ . Le Acli hanno sempre ricoperto un ruolo significativo nella storia della nostra comunitĂ , locale o nazionale. Hanno sempre avuto l’ambizione di dire e di fare. Ăˆ un atteggiamento a volte presuntuoso, ma che dĂ la misura di una generositĂ , di un esserci per stare lĂ dove si svolge davvero la battaglia. Non fuori. Quando sento qualche socio di lunga data chiedere “ma le Acli, le dis nient?â€?, capisco che è proprio questo il nostro carattere, sta nel nostro dna. Nessuna reti-

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cenza, nessun passo indietro: diversamente da altre associazioni, noi dobbiamo dichiarare. Certo, a volte diciamo facendo (il famoso “fare pensatoâ€?), perchĂŠ a volte le parole non servono. La seconda è che le Acli rimangono una straordinaria palestra di democrazia, un luogo dove crescere sia politicamente sia umanamente. Nelle Acli si è sempre discusso, litigato, ci si è divisi e accordati, creato maggioranze e minoranze, discusso idee e posizioni, proposto documenti e azioni sociali... Attraverso le esperienze

delle Acli si legge tutta una grammatica delle azioni politiche, delle possibili modalitĂ con le quali creare consenso. Attraverso queste esperienze si coglie tutta la fatica della democrazia: una forma di governo che richiede intelligenza e conoscenza, capacitĂ di persuasione e di argomentazione, ethos e pathos, strategia e tattica, pazienza e rapiditĂ , fermezza e flessibilitĂ .. Molte di queste capacitĂ formano anche tutta una grammatica delle azioni umane: perchĂŠ la palestra democratica è anche un luogo dove si allenano i muscoli della personalitĂ . La terza è che le Acli sono un’esperienza di confine, di frontiera, i confini della cui azione sono molto vicini alle geografie della politica, del sindacato, della Chiesa e – in generale – al grande mare della societĂ . Come in tutti i luoghi di confine, le identitĂ s’incontrano. Ăˆ

una situazione che non corrisponde certo a una talebana idea di purezza della razza, ma – al contrario – è un esempio di meticciato. Noi immaginiamo che nei luoghi di confine sia possibile regolare questi incroci in modo intelligente e non eccessivamente rigido. Si dovrĂ consentire una naturale disposizione alla passione politica o altro, pur senza dimenticare che un’organizzazione ha alcune regole sulle quali non può transigere, pena la sua scomparsa o inutilitĂ . AffinchĂŠ tutto ciò avvenga al meglio è necessaria una comunitĂ di solidi rapporti umani: una comunitĂ di destino. Don Milani, come ben sappiamo, sosteneva che “il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avariziaâ€?. E noi, d’altra parte, non abbiamo una concezione individualistica nĂŠ della societĂ , nĂŠ della politica.


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Mentre tante persone erano raccolte in preghiera per invocare “l’eterno riposoâ€? per Mario Cattaneo, studioso che tanto ha dato per la pedagogia dell’infanzia e per l’educazione della famiglia; da Newtown nel Connecticut è giunta notizia che un’altra strage dei bambini s’era compiuta. Genitori ed educatrici, fate sparire le armi dal monte-giochi dei bambini! Devono sapere che noi adulti sani siamo contrari alle armi che servono solo a uccidere. Dite ai bambini che

un’arma ha ucciso ai tempi di Erode e 20 bambini americani all’indomani della festa di S. Lucia. E voi, cari bambini, mettetevi con le manine giunte a pregare per i 20 bambini di Newtown e la loro maestra; non solo: pregate per i loro genitori, perchĂŠ piangono lacrime amare e si disperano perchĂŠ i “loro bambiniâ€?, cosĂŹ belli quando li hanno portati a scuola di mattino, col grembiulino pulito, tornano a casa in una bara di legno e “non sono piĂšâ€?. Ci sono genitori e educatrici che tendono

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ono alla fermata dell’autobus. Sono quasi le otto. Fa freddo, l’aria pizzica il viso. Il mio sguardo viene rapito dai numerosi bambini che indossano piumini colorati. Stanno correndo verso la scuola. Ciò che maggiormente attira il mio sguardo e suscita la mia curiositĂ sono quei carrellini che i bimbi trascinano dietro a sĂŠ come esperti viaggiatori. A quel punto la mia mente galoppa: se non sapessi che stanno andando a scuola e che dentro a quei trolley ci sono libri e quaderni, direi proprio che si stanno velocemente dirigendo verso l’aeroporto pronti a prendere un volo. Sembrano tanti diligenti adulti coscienziosamente proiettati verso la loro destinazione di lavoro o di vacanza. Rimango leggermente attonita dinanzi a questi miei pensieri. Da un lato, penso ancora, il trolley costituisce un bell’aiuto, perchĂŠ serve a tutelare le loro schiene e allo stesso tempo preserva la loro autonomia nella gestione del materiale scolastico. E poi questo oggetto denota grande attenzione verso i bambini e la loro salute fisica. Dall’altra parte, però, questo scenario ‘adultizzato’ spinge a chiedermi se non costituisca un eccesso di ‘facilitazione’ e se non proietti i bambini in un cosmo troppo simile a quello dei ‘grandi’. La sensazione che mi rimane è, comunque, positiva: quella scena mi diverte e mi dona nuova allegria. Non posso dire altrettanto quando, alcuni giorni dopo, al telegiornale sento parlare di trolley e di bambini. La notizia, però, in questo caso mi sconvolge. Un bambino

a nascondere la morte ai bambini per “non spaventarliâ€?; e sbagliano perchĂŠ non si può nascondere ciò che accompagna la vita; non si può negare che la stoltezza dell’uomo arriva anche a sopprimere la vita; e senza la coscienza della morte, non si può insegnare ai bambini ad amare la vita. Per fede, in GesĂš Cristo, noi sappiamo che la vita ha vinto la morte e anche per i bambini di Newtown Dio ha preparato un posto di gioia “nel suo Regnoâ€?. (Angelo Chiappa)

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il corpo di un bambino. La mia mente ha paragonato le due situazioni: il trolley presente in entrambi i casi, ma nel primo costituiva un aiuto per effettuare il percorso quotidiano casa-scuola, nel secondo era un involucro per un trasporto speciale. Due situazioni agli antipodi che fanno pensare a quanto siano distanti le condizioni di vita infantili, anche in un’epoca avanzata e in un Paese come il nostro. Il 20 novembre scorso si è ricordata la Convenzione dei diritti del fanciullo (1989), che codifica e sviluppa in maniera significativa le norme internazionali che riguardano i bambini. Purtroppo, però, non tutti i bimbi possono ancora godere pienamente di tali diritti.

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uando noi Costantino Augusto e Licinio Augusto giungemmo sotto felice auspicio a Milano (‌) abbiamo stabilito di emanare editti con i quali fosse assicurato il rispetto e la venerazione della DivinitĂ . Abbiamo cioè deciso di dare ai cristiani e a tutti gli altri libera scelta di seguire il culto che volessero, in modo che qualunque potenza divina e celeste esistente possa essere propizia a noi e a tutti coloro che vivono sotto la nostra autoritĂ â€?. I due augusti – i cesari erano i successori designati direttamente dagli imperatori, chiamati appunto augusti – d’Occidente (Costantino) e d’Oriente (Licinio) hanno deciso di dare un maggior peso alla loro alleanza politica attraverso un matrimonio: la sorellastra di Costantino, Costanza, sarĂ il pegno familiare di un patto tra uomini forti che debbono ancora combattere contro resistenze politiche e militari, ad Est come ad Ovest. Un accordo provviso-

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vallo tra il politico e l’economico, visto che i cristiani apparivano ben organizzati in comunitĂ autosufficienti, il che da una parte provocava appetiti verso le loro presunte ricchezze, dall’altra sospetti di complottare in segreto contro il potere imperiale. L’ironia del destino volle che fosse proprio Galerio, colui che aveva spinto il titubante Diocleziano alla ferocia contro la nuova fede, a compiere il primo atto di riconoscimento ufficiale del cristianesimo ponendo fine alle persecuzioni da lui stesso scatenate, il 30 aprile del 311 con un atto di tolleranza: il cristianesimo diveniva “religio licitaâ€? nella parte dell’impero controllata dal morente Galerio. Ecco perchĂŠ non dobbiamo vedere nell’editto di Milano una improvvisa illuminazione, intanto perchĂŠ gli imperatori erano due e poi perchĂŠ la situazione era stata preparata da una serie di eventi che avevano fatto maturare la decisione, che ha comunque un rilevante valore storico per una serie di ragioni: la prima era

la constatazione che la violenza non serviva a nulla, anzi, aveva fatto sĂŹ che alcune popolazioni pagane solidarizzassero, soprattutto in Oriente, con i cristiani perseguitati. La seconda era che lo Stato riconosceva la validitĂ delle religioni e le poneva su un piano di uguaglianza, in una posizione approssimativamente laica, che poi perderĂ di nuovo piĂš avanti. La terza consisteva fatto che i giochi non erano ancora fatti, perchĂŠ il cristianesimo, ai tempi di Diocleziano era non piĂš del 10% della popolazione, e il progressivo spostarsi di Costantino verso di esso ha motivi ancora non ben chiari, anche se uno lo è: la sua sagacia e il suo coraggio, anche perchĂŠ una buona parte degli intellettuali e dei nobili erano pagani. Soprattutto al secondo aspetto aveva fatto riferimento l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, nel suo discorso per la solennitĂ dell’ordinazione di Sant’Ambrogio: la “laicitĂ dello Statoâ€? emerge per la prima

volta con questo editto, e d’altronde la Chiesa non è mai venuta meno, ha affermato l’Arcivescovo, ai suoi doveri verso lo Stato: Sant’Ambrogio “non esitò mai a richiamare i cristiani a essere leali nei confronti dell’autoritĂ civileâ€?. Il card. Scola non ha avuto tentennamenti nel considerare quell’editto un “inizio mancatoâ€? a causa della “lunga e travagliata stradaâ€? presa dagli avvenimenti posteriori; se da una parte Costantino mostrò grande rispetto verso tutte le altre religioni, mentre, soprattutto dopo Ponte Milvio e grazie all’opera della madre Elena, si avvicinava sempre piĂš a quella cristiana, dall’altra represse con la forza l’eresia donatista e quella ariana. Ed è proprio sulla problematica del rapporto tra Stato e Chiesa che si è incentrato l’intervento del Cardinale: l’insieme dei cittadini deve operare “in ogni frammento a beneficio della comunitĂ cristiana e di tutta la societĂ civileâ€?.

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Ultimo appuntamento con la Rassegna dedicata alle commedie soďŹ sticate che quest’anno vede come protagonista Ernst Lubitsch, che propone al pubblico pellicole della grande tradizione cinematograďŹ ca del passato, con copie in versione originale sottotitolate in italiano. Per concludere l’edizione di quest’anno giovedĂŹ 3 gennaio 2013 alle ore 17 e alle ore 21.00 verrĂ proposta la proiezione de

Tutto sembrava ďŹ nalmente concluso con la sentenza del Tar di Brescia che riconsegnava la presidenza dell’Aci, dopo sei mesi di commissariamento e il passaggio di tre commissari, ad Aldo Bonomi. Solo il 21 dicembre il Tar aveva accolto il ricorso presentato da Aldo Bonomi, giĂ presidente di Aib e attuale vice presidente di ConďŹ ndustria, contro la decisione assunta dall’Aci nazionale e dal Ministero del turismo il 10 luglio scorso che imputavano alla

“La vedova allegra – The Merry Widowâ€? (1934) al cinema Nuovo Eden. Un ottimo ďŹ lm-operetta interpretato dalla coppia Maurice Chevalier (qui in uno dei suoi primi ruoli) – Jeanette Macdonald, che divenne ‘la regina’del sottogenere operetta. Alle prese con la celeberrima operetta di Franz Lehar, Lubitsch trova un terreno perfettamente adatto alla sua vena migliore. Il risultato è un ďŹ lm brillante, minuziosamente calibrato.

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presidenza Bonomi irregolaritĂ nella gestione economica e nelle procedure elettorali. Grande era stata la soddifsazione di Aldo Bonomi e del suo staff. Pochi giorni piĂš tardi, però, il Consiglio di Stato, preso atto del nuovo ricorso dall’Aci nazionale, ha sospeso la citata sentenza del Tar e, con apposito dispositivo, ha rimesso in carica il commissario Matteo Piantedosi. Nuove nubi si allungano sulla vicenda e sull’organizzazione della Mille Miglia 2013.

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l 6 gennaio l’appuntamento con le fiabe in musical al PalaBrescia è doppio. Doppio, perchĂŠ i musical proposti nel pomeriggio dell’Epifania sono due: “Il libro della giunglaâ€? alle 16 e “La sirenettaâ€? alle 18.30. Due proposte come due sono le opzioni per il biglietto: se ne può acquistare uno per lo spettacolo che interessa vedere (da 13 a 21 euro a cui aggiungerne 4 in prevendita) oppure uno che vale per entrambe le proposte (da 21 a 36 euro a cui aggiungerne 4 in prevendita), per la felicitĂ dei bambini e la gioia di mamme e papĂ che possono risparmiare qualcosina. Le avventure di Mowgli e dell’amico orso Baloo apriranno il pomeriggio alle 16. I personaggi nati dalla penna di Kipling e riadattati dalla Disney per il suo cartoon diventano reali in questa produzione adatta alle famiglie che vede Heron Borelli, Febo e Gringoire in “Notre Dame de Parisâ€? di Riccardo Cocciante, indossare i vestiti del cucciolo d’uomo allevato dagli animali, mentre Baloo è interpretato da Vittorio Vaccaro. Accanto

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donna e va a vivere sulla terra Brigida fa recapitare attraverso Fritto e Misto, un bracciale velenoso per il Re. Tritone l’indossa e cade senza vita. Brigida prende il potere. Avvisata da Palla, Ariel viene a sapere quello che è successo, lascia il principe torna nel mare e salva il regno e Tritone. Tritone, guarito, le concede di tornare sulla terra e riabbracciare il suo amore. Il volto e la voce della protagonista sono quelle di Simona Pulvirulenti, che nel 2009 è stata nel cast de “Il mondo di Pattyâ€? nel ruolo di Tamara. Re Tritone è interpretato da Marco Gandolfi Vannini che ha dalla sua molte partecipazioni televisive (“Carabinieri 7â€?), cinematografiche (Somewhereâ€? di Sofia Coppola) o teatrali. Info: www.palabrescia.it

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/¡2GHRQ ULSDUWH FRQ XQ WXWWR HVDXULWR Si preannuncia con un nuovo tutto esaurito la seconda parte della Stagione del teatro Odeon promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Lumezzane. Dopo le Sorelle Marinetti, Maria Paiato, Marco Paolini e Stefano Accorsi, anche Zuzzurro e Gaspare faranno il pieno di spettatori: i biglietti per la commedia “La cena dei cretiniâ€? in programma venerdĂŹ 11 gennaio sono andati a ruba. “La cena dei cretiniâ€? è un capolavoro comico di Francis Veber, scritto negli anni ’80 e divenuto un cult dopo essere approdato al grande schermo. La trama è semplice ma di grande impatto comico. Ogni mercoledĂŹ sera un gruppo di amici ricchi e annoiati organizza la cosiddetta Cena dei cretini, alla quale i partecipanti devono portare un personaggio ritenuto stupido e riderne sadicamente per tutta la serata. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. Il cartellone ha poi in serbo il concerto del primo flauto dell’Orchestra del teatro alla Scala Marco Zoni insieme ai Cameristi della Scala di Milano (4 marzo), “Il nipote di Rameauâ€? di Diderot con Silvio Orlando (12 marzo), lo zelig Maurizio Lastrico diretto da Gioele Dix in “Facciamo che ero ioâ€? (10 aprile) e il “Pantaniâ€? del Teatro delle Albe (30 aprile). Dal 16 gennaio con “Gran Torinoâ€? di Clint Eastwood torneranno le Schegge di Cinema, i consueti incontri di approfondimento con i grandi film che hanno segnato la storia della cinematografia mondiale, a cura di Enrico Danesi. Appuntamento il mercoledĂŹ fino al

13 marzo, con inizio alle 20.30, a ingresso libero. “Vers e Ă™s – la rassegna in cui le bande, i gruppi e le associazioni culturali diventano protagonisti della scena - riprenderĂ sabato 26 gennaio con il Gruppo Teatrale Dedalo e si protrarrĂ con altri appuntamenti fino a maggio. Il sipario calerĂ il 14 giugno con “Traviataâ€?, serata lirica in ricordo del grande tenore lumezzanese Giacinto Prandelli nel terzo anniversario della scomparsa. Info: teatro-odeon.it

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all’intellettuale del Novecento. “Pax tibi, poeta, che riposi il sonno dei giusti e lasci che altri tessano gli scialli dei canti e ammantino di versi le vetrate delle cattedrali di cartaâ€?, scrive Canzio Bogarelli che curò la prima edizione del libro: all’interno di questa seconda edizione sono diversi i componimenti dedicati a colleghi poeti quali la compianta Mariella Mischi (suicida nelle acque dell’Adige nel 2007), Ernesto Ciorra, Igor Costanzo, lo stesso Bogarelli, perchĂŠ ad essi, Alda Merini, si

sentiva vicina se è vero, come afferma in una poesia, che “i poeti lavorano la notte quando il tempo non urge su di loro (‌) ma nel loro silenzio fanno ben piĂš rumore di una dorata cupola di stelleâ€?. Eros e Thanatos (amore e morte) si richiamano continuamente in lei che implora la “luna fertile e peccaminosaâ€? di dirle dove sia finito “il mio corpo di giovane esuberante gitanaâ€? per poi gridare “morte, sei il mio bene supremoâ€?. “Poetessa del respiro degli uomini

caduchi e delle stagioni della nostra vita avara di compiacimentiâ€?, si legge nella postfazione di Zanetto (che ben la conosceva tanto da farsi definire “piccolo grande uomo che zampilla per le siepi in fioreâ€?) il quale arriva a fornirci un’immagine ancora piĂš nitida di questa protagonista a tutto tondo nel mondo delle lettere, mentre “ora – sono parole che chiudono uno dei componimenti meriniani - tutto svanisce in un chiarore evanescenteâ€?. (f.m.)

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na serata per offrire al pubblico il condensato di un grande evento di pensiero e di approfondimento, per distillare ciò che rimane di una significativa manifestazione intellettuale, che aiuta ad estenderne l’importanza al di lĂ dell’evento contingente. In questi termini si potrebbe sintetizzare la presentazione del volume “DignitĂ â€?, che raccoglie tutti gli interventi tenutisi nelle serate di “Filosofi lungo l’Oglioâ€?, il festival di filosofia itinerante giunto nel 2012 alla sua settima edizione. La manifestazione ha toccato nei mesi estivi 15 paesi tra le province di Brescia e di Cremona, richiamando nel suo complesso circa 10.500 persone, venute ad assistere alle dissertazioni di studiosi del calibro di Bernhard Casper, insignito quest’anno del premio internazionale di filosofia “Filosofi lungo l’Oglioâ€?, oppure di Salvatore Natoli, padrino della rassegna. Il tema della dignitĂ , sulla quale quest’anno

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consolidato sotto il periodo natalizio, con la duplice funzione di ricapitolare quanto fatto durante l’anno e proporre l’agenda per quello successivo. Dopo i saluti iniziali delle autoritĂ comunali e provinciali, che ne hanno messo in risalto la capacitĂ di far conoscere il territorio diventandone negli anni una peculiaritĂ e un punto di eccellenza, si è tenuto un dibattito che ha registrato i contributi di Ilario Bertoletti, direttore dell’editrice Morcelliana e di Francesca Nodari, “animaâ€? della rassegna, con la partecipazione di Salvatore Natoli, membro del comitato scientifico della kermesse e da anni ormai importante presenza alla manifestazione. Manifestazione in grado di attraversare e approfondire aspetti legati all’esistenza delle persone, come ha infatti affermato nel corso della serata Francesca Nodari: “Filosofi lungo l’Oglio è una festa del pensiero e delle parole, che riesce ad affrontare le tematiche legate all’esperienza di ognuno in modo penetran-

teâ€?. In questa direzione, quindi, va anche l’annuncio del filo conduttore della prossima edizione, che sarĂ dedicata a “Noi e gli altriâ€?. Prima però di questo nuovo appuntamento, “Filosofi lungo l’Oglioâ€? dedicherĂ nel mese di gennaio la propria attenzione al “fare memoriaâ€?, riprendendo il ciclo di incontri di approfondimento dedicato alla Shoah, modellato sull’esempio della kermesse originale e che visto la prima edizione nei primi mesi dello scorso anno.

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Che cosa significa lavorare in un Ospedale psichiatrico giudiziario, quello che un tempo era chiamato manicomio criminale? Come si può affrontare il quotidiano e delicato confronto con 80 donne, colpevoli di crimini atroci, percorse da profondi disagi psichici che le hanno trasfigurate fino a spingerle oltre l’immaginabile e a scagliarsi contro i loro stessi figli o contro i loro affetti? Anita Ledinski, operatrice sociosanitaria (oss), da quasi otto anni trascorre le sue giornate fra le pazienti dell’Opg di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Con l’aiuto e la penna della giornalista Francesca Gardenato, prova a spiegare cosa significhi assistere persone malate di mente. Ăˆ un

racconto avvincente, che racchiude altre storie: la narrazione presenta varie situazioni di reparto, tutte vissute in prima persona, le sensazioni e le difficoltĂ personali, ma anche le esperienze e gli stati d’animo di pazienti e colleghi operatori. Anita svela tormenti, dubbi, emozioni e vicissitudini che quotidianamente deve affrontare in questo luogo di malattia e di cura. Con “Passi bianchi e silenziosiâ€? (Editoriale Sometti) Anita e Francesca offrono quindi una testimonianza che restituisce dignitĂ e un tratto umano a tante persone; un raggio di luce che penetra nelle tenebre di un ambiente per molti versi oscuro, un mondo parallelo che non conosciamo e che istintivamente teniamo a distanza.

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Â? Â?‘•–”ƒ Dz ƒÂ?‹ǥ Â?ÂƒÂ–Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ Â’Â‘Â‡Â•Â‹ÂƒÇł Nella seicentesca chiesa di San Barnaba a Bondo, il Comune e lo studio d’Arte Zanetti propongono l’esposizione “Mani, materia, poesiaâ€? con 50 opere di Stagnoli e Cipollone. La mostra è accompagnata da alcune poesie dedicate agli artisti da Innocente Foglio, poeta e presidente dell’Associazione nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Foglio e Stagnoli condividono la convinzione che l’arte può essere in grado di

superare tutti i limiti, inclusi quelli ďŹ sici, che costringono il poeta sulla sedia a rotelle e il pittore a vivere in un mondo privo di suoni. Fino al 5 gennaio (10.30-12, 15.30-18.30 e 20.30-22), il 6 gennaio (10.30-12 e 15.30-18.30), il 12 gennaio (10.30-12, 15.30-18.30 e 20.30-22), il 13 gennaio (10-18.30), il 19 gennaio (10.30-12 e 15.30-22), il 20 gennaio (10.30-12 e 15.30-18.30), il 26 gennaio (10.30-12, 15.30-18.30 e 20.30-22), il 27 gennaio (10.30-12 e 15.30-18.30). Info e visita anche fuori dagli orari: 0365902009.

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el percorso di confronto “Riaccendere la speranzaâ€? promosso dai Missionari Comboniani di Brescia con il Centro missionario diocesano, è stato dedicato un incontro ai temi della giustizia e del carcere, relatore Luciano Eusebi, docente di diritto penale all’UniversitĂ Cattolica di Milano. Nel suo intervento ha illustrato i concetti di giustizia, reato e prevenzione con riferimenti alla prospettiva biblica. Associamo il concetto di giustizia all’immagine della bilancia che raffigura la reciprocitĂ dei comportamenti: al negativo si risponde con il negativo; questa idea è estremamente presente nella nostra cultura, ma è un’idea pericolosa che costituisce un alibi per giudicare negativamente la realtĂ avversaria. Il diritto penale è legato all’idea che attraverso la pena e la sua durata si rappresenta la gravitĂ del reato. L’idea di prevenzione che nasce da questo modello è un’idea fondata sul timore (piĂš dura sarĂ la pena prevista minori saranno le condotte criminose). La giustizia non consiste in una dinamica formale di reciprocitĂ , cioè nell’agire in modo analogo all’agire altrui, al contrario la giustizia richiede che dinanzi al male si agisca pur sempre

secondo progetti di bene, che risultino tali in rapporto a ciascuno dei soggetti interessati. “Il carcere deve essere l’estrema ratio − ha sottolineato Eusebi − una soluzione da adottare nei casi in cui c’è il pericolo della ripetizione dei reati gravi o se c’è un legame con le organizzazioni criminali. Anche perchĂŠ far leva sul carcere incide poco sui tassi di criminalitĂ e non produce reinserimento sociale. Occorre superare la centralitĂ della detenzione, ma non solo per umanitarismo. Serve introdurre pene non detentive e avviare procedure riparative. Il carcere ha costi molto alti e la societĂ dĂ per scontato che debbano essere tolleratiâ€?. Per raggiungere questo scopo, secondo l’Ordinario di diritto penale, è necessario investire su una prevenzione vera e non di facciata: neutralizzando i fattori che favoriscono le scelte criminose (come i paradisi bancari), incidendo sugli interessi economici alla base delle condotte criminali, con la confisca dei profitti illeciti: la prevenzione non dipende dal timore, bensĂŹ dalla capacitĂ di tenere l’autorevolezza delle norme. Nella parte finale dell’intervento Eusebi ha richiamato il concetto di giustizia nella Bibbia. “Nell’Antico Testamento viene approfondita la riflessione sulla

giustizia come attributo dell’agire di Dio − ha rimarcato Eusebi − significativamente affiancata ai concetti di bontĂ e misericordia, emerge la sua caratterizzazione, nel momento stesso in cui obbliga al confronto con il male compiuto, per la salvezza e non per la condanna. Giustizia, secondo la Bibbia è rimanere fedeli, come Dio, al bene dinnanzi al male, provocando con tale disponibilitĂ chi ha commesso il male a una concreta revisione di vitaâ€?. Il “Compendio della Dottrina Sociale della Chiesaâ€? cosĂŹ sintetizza il fine che dovrebbe caratterizzare la risposta giuridica ai reati “da un lato favorire il reiserimento delle persone condannate, da un altro lato promuovere una giustizia riconciliatrice, capace di restaurare le relazioni di armonica convivenza spezzate dall’atto criminosoâ€?. La strada da percorrere è lunga e non è semplice.

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Dal lunedi al venerdi a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla Chiesa di San Giacomo apostolo di Ospitaletto su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Il dormitorio maschile S.Martino di Darfo è la prima struttura del genere nata in Valcamonica, ennesima opera caritativa della Caritas zonale. In Primo Piano l’intervista al responsabile don Danilo Vezzoli. In gennaio si rinnova la collaborazione con l’UfďŹ cio pastorale della scuola, nel corso della rubrica Ecclesia (nella seconda parte alle ore 11). Nella prima puntata interviene il direttore don Daniele Saottini, da ottobre scorso nuovo responsabile

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? presenta in avvio un servizio dedicato alla Giornata mondiale della pace che quest’anno ha come tematica “Beati gli operatori di paceâ€?. A seguire: “L’impegno dell’ordine dei Fatebenefratelli per la salute mentaleâ€?; “Il presepio vivente di Borgosatolloâ€?; il Natale al cinema nella sala della comunitĂ â€œGloriaâ€? di Montichiari. La rubrica “4 parole...â€? è con

nazionale del servizio per l’Insegnamento della religione cattolica. Da domenica 6 gennaio il commento al Vangelo festivo è a cura di mons.Gabriele Filippini, parroco di S. Nazaro in cittĂ . Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl.

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don padre Mario Toffari sulla Giornata del migrante. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia. tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Testimoni di speranzaâ€?, ďŹ gure storiche dell’impegno politico e sociale con relatore mons. Luciano Monari.

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´3D]]L SHU OD VSHVDÂľ VH O¡DFTXLVWR q FRPSXOVLYR Il mese di dicembre è stato, come ogni anno, il mese preferito dalla tv. Parola d’ordine: spendere. E non importa se le condizioni economiche attuali poco stimolano il consumatore a svolgere il suo compito. Si tira la cinghia su tutto il resto ma non sulle festivitĂ di dicembre. I “consigli per gli acquistiâ€? della paleotelevisione sono ormai talmente entrati nel nostro tessuto sociale che il telespettatore contemporaneo di fatto si comporta come se i consigli siano obblighi, anzi come se gli obblighi siano libere scelte, o meglio: sogni che si avverano. Il consumo, l’accumulo, la proprie-

tĂ di oggetti: il potere sulle cose. In questo la tv è maestra: scegliete qualsiasi stile di vita, purchĂŠ vi porti a spendere. Per usare citazioni di altri tempi: “Spendiamo soldi che non abbiamo guadagnato per comprare cose di cui non abbiamo bisogno, per fare colpo su persone che non ci piaccionoâ€?. Questa frase, attribuita all’attore Will Rogers circa un secolo fa, mai come oggi vive nell’eternitĂ dei comandamenti della televisione. Da qualche mese sul canale Real Time va in onda “Pazzi per la spesaâ€?, un programma che racconta le fatiche di alcune casalinghe americane nell’accaparrarsi

gli sconti e i buoni spesa piĂš convenienti, al fine di mettere a segno una spesa faraonica con pochi dollari. Negli Stati Uniti infatti i coupon dei supermercati sono cumulabili: le protagoniste del reality pianificano la spesa in base agli sconti e alle offerte in corso. Riescono a comprare prodotti per centinaia di dollari senza sganciare un centesimo, a volte addirittura il supermercato deve loro dei soldi. Passano la giornata a recuperare coupon di ogni sorta, anche rubandoli dalla posta altrui, o rovistando nei rifiuti. Giunto il giorno delle promozioni si recano al supermercato con tutta la famiglia e

portano a casa centinaia di prodotti praticamente gratis. Fra gli applausi dei casseri, le super-casalinghe ballano felici, hanno raggiunto il loro obiettivo, fare la spesa gratis. Bel colpo. Poco importa se poi serve una stanza enorme dove stipare tutto, se la casa trabocca di prodotti, a migliaia, sotto i letti, nascosti ovunque, in attesa che in un futuro tornino utili. Poco importa se la merce accumulata è spesso inutile o addirittura dannosa per la salute (che ve ne fate di centinaia di spazzolini da denti o di chili di barrette energetiche?), l’importante è averla comprata con lo sconto massimo.

E allora apriamo le porte ai beni di consumo, lasciamo che riempiano il vuoto della nostra vita: le angosce per la pianificazione, l’immane fatica della super-spesa, la schizofrenia degli strabordanti scaffali di casa. Ăˆ l’ultimo gradino della scalata al consumismo: l’idolatria del possesso. Circondarsi di cose che non servono solo per il gusto di averle ottenute gratis. E poco importa se in Italia non esiste ancora questa modalitĂ di accumulo gratuito: “Pazzi per la spesaâ€? insegna molto anche a noi. Credere, sperare, lottare. Fare tutto questo per la “robaâ€?, per moltiplicarci con lei.


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–„ Dz Â? –”ƒÂ? …Š‡ •‹ …Š‹ƒÂ?ƒ †‡•‹†‡”‹‘dz SarĂ di scena da mercoledĂŹ 9 gennaio ďŹ no a domenica 13 gennaio al Teatro Sociale “Un tram che si chiama desiderioâ€? di Tennessee Williams con la traduzione di Masolino D’Amico. In scena ci saranno Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi, Giuseppe Lanino, Annibale Pavone e Rosario Tedesco. La regia è di Antonio Latella che, considerato una delle ďŹ gure di spicco del teatro

italiano, ďŹ rma una rivisitazione del testo. La vicenda è sicuramente nota al grande pubblico grazie alla versione cinematograďŹ ca del 1947, diretta da Elia Kazan, con Marlon Brando. Ambientata nella New Orleans degli anni 40, ha per protagonisti Stanley e Stella, una coppia il cui equilibrio viene messo a rischio dalla sorella di lei. Biglietti da 12 a 26 euro, con possibili agevolazioni. Info: ctbteatrostabile.it

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L’idea di girare un film mettendo un ragazzo e una tigre su una barchetta e mostrando la loro convivenza in mezzo all’oceano deve avere subito attratto il regista Ang Lee, che alle complicazioni del rapporto tra natura e cultura ha dedicato molti lavori della sua eclettica carriera. I due protagonisti di “Vita di Piâ€? sono entrambi all’altezza delle aspettative: Pi – il nome completo è Piscine Molitor Patel, indice di una vita non comune fin

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stato da poco pubblicato l’affascinante progetto musicale-letterario “I Suoni dell’altro. Le musiche dell’Ascesiâ€?, realizzato da fratel Michael Davide Semeraro, monaco benedettino e Michele Lobaccaro, musicista dei Radiodervish e ideatore del festival “Tre volte Dioâ€?. Proprio dall’esperienza di “Tre volte Dioâ€?, progetto culturale che vuole avvicinare fino a trovare un punto di contatto le tre grandi religioni monoteiste, cristianesimo, ebraismo e islam, è nato questo libro, cui è annesso un cd di nove tracce. A interpretare i nove brani i musicisti dell’Ensamble Tre volte Dio: Giovannangelo De Gennaro (voce e viella), Pippo Ark D’Ambrosio (percussioni), Jeanette Yehudian (voce), Eltan Refua (santur), Kudsi Erguner (ney), e Fabrizio Piepoli (voce e santur). Artisti di elevato spessore musicale e di forte carica emotiva e spirituale che riescono a leggere con grande rispetto e intensa partecipazione brani il cui ascolto su cd, pur limitante rispetto a quello assaporato nel luogo sacro nel quale sono stati eseguiti, riesce a trasmettere il senso di ricerca mistica che tali brani possono raggiungere. Le tracce sono state infatti registrate nella chiesa di Santa Teresa dei Maschi a Bari nel

maggio del 2011, in occasione della 6ÂŞ edizione del Festival “Tre volte Dioâ€?. Per potersi avvicinare al clima spirituale del disco è consigliato dedicarsi con attenzione al suo ascolto, cosĂŹ da coglierne l’essenza musicale e riuscire ad elevarsi spiritualmente. Un grande aiuto in questo senso è dato dalla parte scritta del lavoro, ad opera del monaco benedettino Michael Davide, giĂ artefice nel passato di alcuni vo-

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grandi religioni monoteiste. Assistiamo cosĂŹ ad un continuo alternarsi di straordinarie fonti spirituali, che vanno dalla Bibbia alla Divina Litugia ortodossa, passando attraverso Poemi sacri persiani e Cantigas spagnole. Una sorta di viaggio quindi che, per essere gustato appieno, deve mantenere legate le due dimensioni, quella letteraria e quella musicale. Possiamo suggerire di tenere i brani in sottofondo mentre si procede con l’assimilazione delle riflessioni di Fratel MichaelDavide, che aiutano l’uomo contemporaneo a ritrovare quella dimensione di equilibro che passa necessariamente dal recupero della sfera spirituale. Canti semplici e puri che, grazie a suoni originati da strumenti della tradizione e a voci eccellenti – in particolare citiamo Fabrizio Piepoli, stupendo esecutore del “Axion estin / Kyrie Eleysonâ€? –, aiutano a comprendere meglio i testi profondi del monaco benedettino. Un grazie speciale va al musicista Michele Lobaccaro, direttore artistico del disco e da anni impegnato in questo lavoro di avvicinamento culturale ma anche spirituale-religioso tra cristianesimo, ebraismo e islam che, attraverso il festival “Tre volte Dioâ€?, sta dando frutti rigogliosi. Il libro + cd (20 euro) è edito da La Meridiana.

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dall’esordio – è incarnato con forte energia vitale dall’esordiente Suraj Sharma; mentre la tigre creata in digitale appare piĂš vera del vero, maestosa e fino al termine interamente animalesca. Fin dall’inizio infatti il padre di Pi, che negli anni ’70 dirige uno zoo nell’idilliaca cittadina indiana di Pondicherry, avverte il figlio che con le belve feroci non si può familiarizzare. Il giovane Pi aspira invece alla fusione armonica in sĂŠ

di ogni elemento spirituale e naturale, giungendo ad abbracciare contemporaneamente tre religioni (cristianesimo, induismo e islamismo). La vita lo mette di fronte a una prova dura: la famiglia deve lasciare l’India con tutti gli animali, ma la loro nave s’inabissa in una tempesta. E sulla scialuppa Pi si ritrova solo con l’insolita compagna. Nel film, tratto da un bestseller di Yann Martel, Pi adulto ripercorre gli eventi con uno scrittore, venu-

to a intervistarlo nella sua casa di Montreal. Dopo il naufragio, il regista sospende saggiamente i dialoghi tra i due – un poco posticci – e concentra l’attenzione sul rapporto tra l’uomo e l’animale. Ăˆ la parte affascinante del racconto, che appassiona narrando la lotta dei personaggi per la sopravvivenza e stupisce con immagini incantevoli del mondo marino. Un’avventura che si può gustare nella sua concretezza, anche se lo

sceneggiatore David Magee non manca di ricordarci che siamo sul terreno della metafora, decifrabile a piacere: religiosa (con argomentazioni però un po’ confuse), psicanalitica (nella tigre, “il mio carnefice che mi ha tenuto in vitaâ€?, ciascuno può riconoscere elementi della propria esistenza) o narrativa. Il finale infatti instilla il dubbio che un bel racconto sia indispensabile, a volte, per sopravvivere al dolore.

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Sono 65.639 i lavoratori licenziati in Lombardia nel 2012. Quasi il 24% in piĂš rispetto all’anno scorso. Gli iscritti alle liste di mobilitĂ in Lombardia nel mese di dicembre 2012 sono 4542, quasi il doppio dei licenziati registrati nel periodo corrispondente del 2011. Ăˆ quanto emerge dall’elaborazione condotta dalla Cisl Lombardia sulla base dei dati Inps. L’anno si chiude con una situazione gravissima per l’occupazione regionale. In

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quattro anni, in Lombardia, il totale dei licenziati è salito a 224.217. Il maggior incremento si registra tra gli iscritti alle cosiddette liste 236, cioè tra i licenziati per giustificato motivo oggettivo, prevalentemente da piccole aziende del commercio e dei servizi, che non hanno diritto alla indennitĂ di mobilitĂ . ma soltanto alla disoccupazione ordinaria e, da gennaio, all’Aspi. Nel 2012 sono in totale 45.218, contro i 34.227 del 2011.

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l 2012 si è chiuso, per il “nostroâ€? aeroporto di Montichiari – niente all’ultimo minuto sotto l’albero di Natale piuttosto che, prevedibilmente, nella calza della Befana – con un nulla di fatto. Anche lo scorso anno si è parlato molto, da ogni parte, ed i media hanno puntualmente riempito gli spazi con un’infinitĂ di dichiarazioni volte alle migliori intenzioni per dare un futuro allo scalo bresciano. Senza richiamare i fatti che, storicamente, hanno portato all’attuale stato delle cose – lo abbiamo giĂ fatto da queste pagine e non intendiamo versare altro latte su cui piangere – non resta che prendere atto dello stato delle cose. Recenti dichiarazioni del presidente dell’Aib Giancarlo Dallera indicano come indispensabile, per cominciare a parlare di progetti e programmi, l’assegnazione della concessione ministeriale a che lo scalo sia autonomo. Ha affermato come, in questo caso, vi siano giĂ piani reali per rendere operativo il D’Annunzio. Nel concordare, osserviamo come questa, la concessione quarantennale governativa, non sia cosa agevole da ottenere, in considerazione della vicinanza, 40 km a est e ad ovest di Montichiari, di due aeroporti, in due regioni diverse, quali Verona ed Orio al Serio, che, per dirla fino in fondo, non sembra si siano spesi piĂš di tan-

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to, quanto meno fino ad ora, per favorire Brescia, pur essendo uno dei due, Verona, in societĂ con lo scalo bresciano tramite la Catullo. Il vecchio adagio ricorda che “anche i fili d’erba fanno ombraâ€?. Un altro punto da considerare fondamentale è la creazione, con tutte le infrastrutture ad esso connesse, di un nodo di interscambio aria-ferro-gomma. All’aspetto gomma potrebbero contribuire il

completamento della Brebemi e della Corda molle, cui aggiungiamo un raccordo con l’A4, affinchĂŠ merci e passeggeri possano raggiungere piĂš facilmente lo scalo. Un ulteriore mattone al muro della fattibilità è costituito da una fermata della costruenda (sic!) Tav, che permetterebbe la stessa agilitĂ di raggiungimento di Montichiari via ferro. Ma di quanto tempo, in termini di attesa, stiamo

parlando? Temo che l’unitĂ di misura siano gli anni. Ma tutto è sub judice al rilascio della concessione. E qui non è questione di campanilismo, come si dice da piĂš parti, perchĂŠ per trovare chi sia disposto ad investire è indispensabile fornire gli strumenti atti ad affrontare il rischio d’impresa. Si è parlato spesso e quasi solamente, quasi fosse una forma di ostracismo, di “vocazione cargo“ per lo scalo bresciano. Abbiamo richiamato quali siano gli strumenti per far giungere a Montichiari le merci, ma non si capisce l’esclusione, quasi aprioristica, ad uno sviluppo passeggeri. Non conosciamo il limite di saturazione di Verona e di Orio, ma riteniamo che fino a quando vi sarĂ la possibilitĂ di disporre di un solo slot per un volo, nessuno dei due scali farĂ un passo nĂŠ indietro nĂŠ a lato. Nel frattempo il D’Annunzio continua a costare, alla Catullo ed ai bresciani, senza che si possa intravedere una reale via d’uscita dall’attuale impasse.

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:RUN LQ SURJUHVV DO IHPPLQLOH Creare opportunitĂ concrete per la nascita di imprese al femminile nel Bresciano: è questa la premessa da ha preso le mosse il progetto “Work in Progressâ€? che il gruppo Donne Impresa di Confartigianato Brescia, in collaborazione con i Comuni di Ghedi, Manerbio e Bagnolo Mella, ha presentato nelle scorse settimane al ministero del Lavoro e della previdenza sociale. “Work in Progressâ€? si articola su tre fasi organizzative, per comples-

sivi 24 mesi di attivitĂ , a cominciare da una serie di interventi di orientamento individuale ďŹ nalizzati all’analisi delle esigenze professionali, in modo che ogni donna possa costruire il proprio piano d’azione personalizzato e deďŹ nire il proprio proďŹ lo professionale. La seconda fase vedrĂ quindi l’avvio di un percorso formativo dedicato allo sviluppo di competenze tecnicoprofessionali, organizzativo-imprenditoriali e gestionali con l’utilizzo di

metodologie innovative a carattere multimediale, supportate da strategie di formazione partecipata on-line. InďŹ ne, nella terza fase, ci si occuperĂ dell’accompagnamento al lavoro e della creazione di imprese femminili: ogni donna verrĂ perciò afďŹ ancata individualmente da tutor tecnici, in modo da sperimentare un graduale inserimento nel mondo dell’impresa al femminile, con particolare attenzione a quella artigiana ed alle sue

speciďŹ citĂ organizzative e gestionali. “Il progetto – ha sottolineato Flavia Caldera (nella foto), presidente del Gruppo Donne Impresa di Confartigianato Brescia – prevederĂ , inoltre, l’analisi dei rapporti tra impresa femminile, creativitĂ e nuove opportunitĂ rappresentate da ambiti quali la green economy, la sostenibilitĂ ambientale, i social media, l’information communication technology ed il mondo del design e della modaâ€?.


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Le ultime uscite del 2012 della Centrale del Latte hanno evidenziato quella che può essere definita senza mezzi termini una situazione di crisi: nei cinque match disputati a dicembre, infatti, i ragazzi di coach Martelossi (nella foto) sono risultati vincitori solamente in un’occasione, pur se contro una squadra di grande levatura come BiancoblĂš Bologna. Prima di quella partita, infatti, erano arrivate due sconfitte

con i “fanalini di codaâ€? Capo d’Orlando e Imola, entrambe affrontate lontano dal San Filippo, che invece ha visto la sconfitta contro la ForlĂŹ degli ex Costa e Dell’Agnello. Da ultimo si è dovuto subire anche contro Pistoiane. Il risultato è che, per la prima volta dall’inizio della stagione Brescia si trova fuori dalla zona playoff: urge una svolta, magari a partire dal prestigioso match contro la capolista Barcellona.

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ennaio per il calcio nostrano è sinonimo di mercato. Di riparazione, per essere piĂš precisi. Scivolata via metĂ della stagione si valutano le scommesse perdute, i flop inaspettati o gli infortuni imprevisti, i “mal di panciaâ€? o le liti negli spogliatoi. Le squadre quindi si trovano a correggere l’organico in corsa, per rafforzarsi o cercare la svolta per la stagione. In tempi di ristrettezze economiche, poi, e di mercato “low-costâ€?, è l’occasione ideale per prestiti e scambi di giocatori: ingaggi fino al termine della stagione e vediamo come va. Tra le protagoniste di questi giorni, oltre a tutti i movimenti che coinvolgono praticamente tutte le societĂ , ci sono indubbiamente la Juventus e le due milanesi. I bianconeri avevano un’emergenza nel pacchetto arretrato, data dalla partenza per la coppa d’Africa di Asamoah e dall’infortunio di Chiellini (out per due mesi), ma hanno tamponato con l’acquisto di Peluso dall’Atalanta. A tenere banco è sempre però la questioneattaccante: la ricerca di una prima punta non si arresta e se pare sfumata la pista che porta a Drogba, spunta Borriello, che ha giĂ vestito la maglia bianconera. Le alternative sono il rientro alla base di giovani come Gabbiadini (piĂš probabile) o Immobile. Il discorso top player pare comunque rimandato a giugno. Grandi movimenti da questo punto di vista, invece, in casa Milan: Pato e Robinho, per rilanciarsi in vista del Mondiale in casa propria del 2014, sembrano ormai presi dalla saudade e sono destinati al ritor-

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nche il mercato del Brescia si prospetta, come al solito, piuttosto movimentato. Dopo la risoluzione del contratto con Stovini, difensore arrivato a settembre come svincolato, sarĂ proprio la difesa il reparto sul quale si concentreranno le maggiori attenzioni. Accanto ad alcuni partenti sicuri, come Rosso e Magli, che non hanno trovato spazio in questa prima parte di stagione, si segnalano anche gli interessamenti per DaprelĂ e soprattutto per Salamon. Sul primo pare ci sia l’interesse del Milan, mentre sul polacco c’è l’interesse di alcuni club europei. In entrambi i casi però si aspetta un’offerta di una certa importanza, anche dal punto di vista economico, diversamente sarĂ difficile che i due partano. C’è quindi necessitĂ di nomi nuovi per la difesa e il primo della lista sarebbe in realtĂ giĂ conosciuto dai tifosi: si parla di Luca Caldirola, che lo scorso anno arrivò in prestito a metĂ stagione e il cui cartellino è attualmente diviso tra l’Inter, societĂ nelle cui giovanili è cresciuto, e il Cesena, formazione nella quale milita attualmente. Il giocatore non si è ambientato in Romagna e gradirebbe un ritorno sotto il Cidneo, anche per rilanciarsi in vista dell’europeo under 21. Da parte sua anche la societĂ di Campedelli è d’accordo con il trasferimento, chi resta da convincere è l’Inter, che probabilmente attenderĂ alcuni sviluppi di mercato per provare ad inserire il giocatore all’interno di qualche trattativa. Per quanto riguarda l’attacco, invece, la rotonda vittoria per 5 a 0

contro il Crotone ha visto andare a segno anche alcuni elementi finora dal minutaggio molto ridotto come Picci e Mitrovic, per i quali adesso si possono forse aprire alcune prospettive di maggiore utilizzo. Diverso invece il discorso per Caracciolo, per il quale le offerte, anche dalla serie A non mancano. L’elevato ingaggio del giocatore e la possibilità di realizzare un buon introito mantengono sempre d’attualità la possibilità di una cessione dell’Airone, che comunque ha ribadito di voler chiudere la carriera a Brescia. Nel caso in cui comunque partisse i nomi per una punta titolare sono quelli di Succi e Moscardelli, oppure di Pasquato, diversamente verrebbe presa una punta di riserva, sempre che ovviamente Picci e Mitrovic non vengano trattenuti. Tra le suggestioni di gennaio ci sono anche i cavalli di ritorno, per i quali risulta piÚ agevole intavolare una trattativa: se Jonathas ed ElKaddouri non torneranno a Brescia, pare piÚ percorribile la pista che porta a Juan Antonio: ormai alla Sampdoria si trova ai margini della rosa e non ci sarebbero ostacoli al suo ritorno.

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&RQ XQ WZHHW SHU GLUWL GL PH Il mezzo è il messaggio diceva Marshall McLuhan, un teorico della comunicazione, tempo fa, ad indicare che lo strumento che si sceglie per comunicare produce già degli effetti su chi riceve il messaggio, al di là del suo contenuto. Ma i tempi cambiano e oggi si può dire che la persona è il messaggio. I social network o, come si usa sempre piÚ, i social media diventano oggi una porta aperta sulla vita di ciascuno, senza

mediazioni. Nel caso di personaggi famosi, senza addetti stampa. Ecco cosÏ che nascono interi articoli e interi casi da frasi e affermazioni postate o twittate. Capita di leggere che l’Ibrahimovic di turno ha scritto cosÏ, che Del Piero tiene un filo diretto con i suoi fan o piuttosto che la moglie di Sneijder (nella foto) ha twittato (si passi l’inglesismo che in italiano sarebbe cinguettato) cosà . E gli esempi potrebbero essere molti,

ma per guardare in casa bresciana Isabella Miraglia, moglie di Lorenzo Stovini, ora ex giocatore delle Rondinelle dopo la risoluzione consensuale del contratto con il Brescia calcio, dice che Brescia non merita il marito. Ma i social non solo per lamentarsi o salutare; diventano occasione di raccolta di notizie cosÏ per la partita Varese - Brescia si sa che viene sospesa, prima dell’ufficialità della Lega, dalla pagina di Facebook di alcuni giocato-

ri o dal loro profilo Twitter. Ma come tutti coloro che li usano anche i calciatori e gli sportivi sui social si raccontano e dimostrano di essere anche qualcosa d’altro da semplici uomini che sanno dare calci a un pallone. Con i pro e i contro di tutto questo. Offrendo a chi scrive un sacco di opportunità , ai fan un modo per stare vicino ai propri beniamini. Ma tutto questo apre nuove sfide per le società e nuove responsabilità per gli sportivi...


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Gennaio sarĂ il mese dell’amicizia e del calcio a 5, protagonista in cittĂ e in provincia. Prima scenderanno in campo le protagoniste ciessine del calcio in rosa, poi gli under 14 del calcio targato Csi e Figc. Il primo atto del Torneo dell’amicizia sarĂ domenica 13 a Brescia (via Nullo), dove si terrĂ la prima fase del torneo femminile. Otto squadre saranno divise in due gironi da quattro le cui prime due classiďŹ cate accederanno alla fase ďŹ nale di Nuvolera del 20 gennaio, dove

oltre alla formazione vincitrice del torneo verrà incoronato anche il miglior portiere, con un premio intitolato alla memoria di Chiara Bengi Botticini, indimenticato estremo difensore del Sale Gussago. Il giorno stesso prenderà il via l’analoga manifestazione dedicata ai calciatori del 2000/2001: 16 squadre che andranno a caccia del pass per l’atto conclusivo di Bovezzo del 27 gennaio, dove solo una squadra potrà alzare al cielo la prima coppa del Torneo dell’amicizia.

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ant’Angela Merici, Carpenedolo e Nave. Le tre regine d’inverno della pallavolo lanciano la sfida alle rivali in vista delle finali provinciali. Partiamo dal girone A, dove il sestetto di San Polo è ancora imbattuto ed ha conquistato otto vittorie consecutive concedendo alle avversarie solo cinque set dei 29 disputati. L’unica spina nel fianco per il primato nel girone è il S. Giorgio, che fin qui si è arreso solamente alla capolista. Stesso bottino – 24 punti – per il Carpenedolo, che nel gruppo B ha messo tutte in riga in un cammino senza macchia. 24 i set vinti, solo due quelli persi. Star Volley è a -6 con una partita in meno. Distacchi ancora piĂš importanti nel girone C, dove il Nave vanta quattro lunghezze sul Ponte Zanano nonostante una gara in meno. Voltiamo pagina e passiamo al settore giovanile. Nella categoria top junior vola Abcf Comero, prima a +4 sul S. Giacinto e +8 sul Paratico. La compagine valsabbina esulta anche per il primato nel girone A delle juniores, in coabitazione con Sant’Angela Merici. Negli altri due raggruppamenti sognano lo scudetto provinciale Oratorio Paolo VI (girone B) e Cartoleria Lo Scarabocchio (girone C). Il campionato under 14, intanto, è sempre piĂš avvincente. Nel girone A il quartetto di testa è raccolto in soli quattro punti, dai 23 della capolista PiĂš Volley ai 19 dell’attuale medaglia di legno Piemonti Costru-

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destinata ad ardere anche nel 2013 dopo il titolo d’inverno a spese del Volley Cortefranca, che di successi ne ha infilati otto, perdendo solo con la capolista per 3-1. In lizza per il podio ci sono anche Provaglio, Mezzane e All Star, raggruppate in un solo punto a -4 dal vertice. Nel maschile sono i set a decidere chi deve sedere sul trono di ghiaccio. Solferino e Castenedolo, infatti, hanno il medesimo ruolino di marcia (sette vittorie e una sconfitta), ma mentre i mantovani sono caduti per 3-2 contro i secondi della classe all’esordio per poi vincere sempre, i bassaioli hanno vanificato il vantaggio nello scontro diretto perdendo 3-2 con Idras, terza forza con il Rudiano.

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Tanti auguri, mio diacono azzurro Egr. direttore, ero lĂ , seduta nella cappella per la celebrazione eucaristica, assieme alla piccola comunitĂ di sacerdoti ospiti della Rsa. don Pinzoni. Durante la preghiera osservavo mio marito che svolgeva il suo servizio diaconale accanto a chi presiedeva quella mattina, e ho visto una bella immagine di Natale. Ciò che mi ha riscaldato il cuore è stato il suo sguardo d’aquila su tutti i suoi “padriâ€?. Come fossero una nidiata da custodire preziosamente. Tutti al centro della sua sollecitudine, nessuno doveva sentire il disagio per la propria infermitĂ . Tutti con molta dignitĂ attorno all’altare per il sacrificio, e chi meglio di loro può celebrare un sacrificio! Uno sguardo provvidente e pronto a prevenire i disagi ed i contrattempi: un foglio che cade, una tosse che ha bisogno di un sorso d’acqua, una stola che non vuole stare a posto. La rassicurazione per un eventuale fuori programma in bagno, la guida nel canto, i cenni verso i volontari perchĂŠ tengano desta l’attenzione di alcuni sacerdoti, la caritĂ paziente verso i borbottii dei soliti intolleranti, il sorriso verso chi prende posto dopo 20 minuti dall’inizio della Messa per un incidente di percorso. E ognuno guardato come unico, col suo carico di bene da poter e voler condividere, coi propri desideri e, per alcuni, coi propri “capricciâ€?. E tu lĂ , come un’aquila, non come una chioccia, ma un uccello molto piĂš imponente e forte, con artigli e becco come armi bianche

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per proteggere ed accompagnare . Con l’estensione delle proprie ali, difendere dagli attacchi dei possibili nemici, quali che siano, questi piccoli che ti sono affidati. E io lo so con quanta amorevolezza e determinazione lo fai (a volte ne sono un po’ gelosa !) E cosÏ, nel terzo anniversario della tua ordinazione diaconale, nel trentesimo anniversario del ripristino del diaconato a Brescia... Tanti auguri, mio diacono azzurro!! Lo Spirito santo sorregga sempre le tue ali tenendole ben spalancate, perchÊ siano segno dell’amore del Padre verso tutti i suoi figli. Un augurio anche a tutti i don che vivono con te questo tratto della loro esperienza ecclesiale e umana. Tanti auguri per un sereno 2013 ! Diomira Odolini

Continua l’esperienza africana Egr. direttore, conclusasi positivamente l’esperienza di Rukago, in Burundi, dove è stato dato alla cittadina la possibilitĂ di una struttura scolastica rinnovata e ampliata (nuove aule, nuovi servizi igienici, nuovi impianti sportivi e nuove possibilitĂ di studio); ora la scelta è per una nuova esperienza a Bukavo in Congo. Certo la situazione attuale del Congo non è tra le migliori. La guerra che dura ormai da troppo, non favorisce il risolversi dei problemi, ma siamo fiduciosi che arriverĂ anche la pace. In questa località è presente suor Evelina Mattei, delle suore maestre di S. Dorotea, nata a Concesio nel 1948, e dal 1975 presente in Africa. In questa

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cittadina non esistono scuole, c’è solo il terreno donato alle suore, ed è quindi necessario e urgente intervenire. Nell’ambito del Premio Bulloni 2012 a suor Evelina è stato assegnato il premio GussalliBeretta: vuole essere il primo tassello della futura scuola di Bukavo. Se qualcuno volesse aiutarmi è sempre ben accetto. Un grazie dalle suore e da tutti quei ragazzi che usufruiscono di queste strutture. Pur consapevole delle difficoltĂ che anche noi stiamo vivendo quotidianamente, vi assicuro che le esperienze vissute in mezzo a queste popolazioni, fanno dimenticare ogni nostro problema, e aprirci ai loro bisogni ci fa dimenticare i nostri problemi. Chi volesse aiutarmi, mi può contattare al mio cellulare al numero 3292251448. Giovanni Savelli

Gioisco per Paolo VI venerabile Egr. direttore, le scrivo dalla diocesi di Milano. Avendo 36 anni non ho avuto modo di conoscere molto bene la figura di Paolo VI. Il Papa che fu anche arcivescovo della mia diocesi, è morto quando io ero veramente molto piccolo e alle prese con problemi seri. La recente notizia del decreto con cui la commissione cardinalizia ha nelle scorse settimane “certificatoâ€? l’eroicitĂ delle virtĂš di papa Montini però mi riempie di gioia. Partecipo perciò alla vostra gioia, sperando che questa notizia rilanci la sua figura dal nascondimento in cui è collocata. Marco Bollini

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Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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T E S S E R A M E N T O 2 013

L’Italia siamo noi. C’è una Nazionale che ogni giorno scende in campo: è la piccola e media impresa italiana, tessuto connettivo dell’economia italiana. Da oltre 60 anni Confartigianato la sostiene per renderla più forte. E per far vincere l’Italia sul terreno del lavoro, della ripresa e dello sviluppo.

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