La Voce del Popolo 2013 03

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T governo e parlamento italiano non correva buon sanTra gue. g L’uno era tecnico, l’altro era politico. Uno era stato messo lĂŹ per fare gli interessi dei cittadini, l’altro era stato m di d fatto retrocesso per palese incapacitĂ a svolgere la sua funzione. Lo sblocco saranno le elezioni politiche, che si f svolgeranno tra un mese. Questo in teoria. In pratica si ans drĂ d a votare per un nuovo parlamento, nell’incertezza che questo sia migliore dell’attuale. Se è vero, infatti, che sono i q qu cittadini che eleggono i parlamentari, è altrettanto vero che c cit ciò per tramite dei partiti e quindi, in ultima analisi, c avviene a sono i partiti che scelgono i candidati. Nel nostro Paese recenti s sondaggi hanno confermato che per il 94-96% dei casi i cittadini s sondag non hanno piĂš fiducia nei partiti. Questi ultimi, sono entitĂ evanen hann scenti, che diventano realtĂ concreta attraverso gli uomini che li rapsc d presentano pr e li qualificano. I piĂš rappresentativi finiscono in parlamento. Come concilieranno questa loro collaborazione e la loro eventuale elezione conciliera con l’aprioristica l’aprioristic mancanza di fiducia dei cittadini pari al 94-96%? Tempi difficili attendo attendono la nostra abbastanza fragile democrazia.

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͘Í? ‘’‘Ž‹ ‡ …‘Â?–‹Â?‡Â?–‹ Italia. La politica è come la matematica?

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ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ Brescia. Il bisogno di spazi per i cristiani

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ƒ……‹ƒÂ?‘ ‹Ž ’—Â?–‘ La sentenza della Corte di Cassazione, n. 601/2012, che ha respinto il ricorso di un padre contro l’afďŹ do del ďŹ glio alla consorte, attualmente convivente con una compagna, afferma: “Alla base della doglianza del ricorrente non sono poste certezze scientiďŹ che o dati di esperienza, bensĂŹ il mero pre-giudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale. In tal modo si dĂ per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannositĂ di quel contesto familiare per il bambino, che dunque correttamente la Corte d’appello ha preteso fosse speciďŹ camente argomentataâ€?. Queste parole sono state brandite come se affermassero che, tra

pratica omosessuale e condizione genitoriale, c’è coerenza mentre, in realtĂ , si limitano a rilevare l’assenza di argomenti portati dal ricorrente, anche perchĂŠ la Corte si muove all’interno del perimetro della giurisprudenza. La polemica di parte gay è solamente una strumentalizzazione che deduce conseguenze inesistenti da premesse che non ci sono. Questo lo dico per porre un punto di partenza a una riessione che intende contribuire a fare chiarezza. Che cosa possiamo dire di un ďŹ glio che cresce all’interno di una coppia omosessuale? Anzitutto, che la fattispecie – sul piano documentario – è recente e riguarda pochi Paesi. Non si tratta di una tendenza diffusa nĂŠ esprime un consenso acquisito, come mostra ciò che sta accadendo in Francia, dove le coppie gay possono stipulare i Pacs, ma è in atto lo scontro tra favorevoli e contrari al diritto d’adozione. In proposito, si osserva che il fronte avverso abbraccia sia cattolici sia

credenti di altre fedi sia non credenti: quindi il riďŹ uto della possibilitĂ a chi pratica l’omosessualitĂ di avere ďŹ gli non discende solo da una concezione confessionale, bensĂŹ anche da motivazioni laiche. Sul piano scientiďŹ co le valutazioni sono controverse: alle indagini empiriche favorevoli si contrappongono quelle contrarie. Dobbiamo allora rassegnarci all’arbitrio? Ăˆ chiaro che il desiderio di avere un ďŹ glio è inscritto nella condizione umana, ma è altrettanto evidente che non possiamo consegnarci semplicemente alle intenzioni: essendoci di mezzo dei minori, le motivazioni soggettive dell’adulto non bastano. Una cosa è certa: la vita umana ha origine dall’incontro tra l’uomo e la donna. Anche la fecondazione artiďŹ ciale inizia dalle cellule maschile e femminile. Che cosa signiďŹ ca? Che l’esistenza è conseguente all’unione tra uomo e donna. Il problema va quindi posto in chiave antropologica: la pratica

generativa è ancorata nel dimorďŹ smo sessuale. L’eterosessualitĂ non basta a garantire l’integritĂ morale della generazione perchĂŠ questa deve essere congiunta all’amore, ma l’omosessualità è radicalmente incoerente con l’origine della vita. Il ďŹ glio è bene che abbia madre e padre o comunque un uomo e una donna che se ne prendono cura: se questo non accade, l’unico adulto in campo fa il possibile per supplire la presenza mancante. Il fatto che si possa veriďŹ care questa condizione deďŹ citaria, non signiďŹ ca che sia auspicabile nĂŠ che si debbano promuovere forme genitoriali nelle quali l’intenzionale cancellazione di uno dei due generi è incoerente rispetto alla genealogia della vita. Il bene del ďŹ glio, la sua educazione in sintonia con la sua origine rimandano sul piano antropologico alla comunicazione tra uomo e donna. *Docente di pedagogia all’UniversitĂ cattolica

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͙͜ ’‘”– Il Brescia verso il Varese, con l’occhio alla societĂ


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are a Cesare quel che è di Cesare‌ Quanti, anche fra i credenti piĂš ferventi, hanno dovuto fare un profondo lavoro su sĂŠ stessi per autoconvincersi che anche l’Imu era “di Cesareâ€? e come tale andava pagata? Tanti, probabilmente moltissimi, anche perchĂŠ questa ennesima tassa (una vera e propria patrimoniale sulla casa di proprietĂ , bene rifugio per milioni di italiani) se non li ha messi in ginocchio ha fatto almeno tremare tanti bilanci familiari. L’Imu, nelle sue due tranche di giugno e dicembre 2012, è stata particolarmente pesante per gli italiani che hanno sperimentato sulle proprie tasche cosa si intende quando si parla di pressione fiscale. Forse i piĂš dotati di senso civico, possono avere trovato una consolazione nel sapere che l’Imu era uno dei “calici amariâ€? propinati a ogni italiano per salvare il Paese dal disastro a cui pareva destinato. La conferma che la tassa sulla casa è stata un carico eccessivamente pesante per le famiglie italiane arriva anche dall’attenzione che all'Imu dedicano le forze politiche in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio. Berlusconi, forse con un pizzico di utopia e una buona dose di populismo (che per altro affascina ancora molti elettori), ne propone l’abolizione almeno per la prima casa; il centro sinistra guidato da Bersani dice che fisserĂ a 500 euro la soglia sotto la quale l’Imu sull’abitazione principale non sarĂ pagata. Una tale misura, secondo le proiezioni del Pd, esenterebbe dall’imposta il 45% delle famiglie italiane. Il buco di 2,8 miliardi mancato introito dovrebbe essere compensato con una maggiore tassazione delle abitazioni con una rendita catastale superiore a 1,5 milioni di euro, con una revisione del catasto e la delega ai sindaci del compito di decidere chi e quanto fare pagare. Anche Monti, che pure l’ha adottata, ammette che l’Imu dovrĂ essere migliorata. Il premier non intende certo rinunciare all’imposta e al suo impianto complessivo. Non manca però di ripetere che il gettito (24 i miliardi raccolti nel 2012) andrĂ piĂš equamente tra Stato e Comuni e che si dovrĂ procedere a una riforma del catasto per adeguare

il valore degli immobili al mercato reale. Sempre Berlusconi sostiene che l’Imu dovrà restare solo sulle case di lusso. Il Cavaliere, che in caso di vittoria elettorale del centro-destra ambisce al Ministero dell’economia, ha anche indicato dove reperirà i 4

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presunte regalie che lo Stato avrebbe concesso, sotto forma di esenzioni e di riduzioni, alla Chiesa e alle sue istituzioni in tema di Imposta comunale unica. “Una polemica costruita sul nulla – afferma don Gianpietro Girelli, direttore dell’Osservatorio giuridico e legislativo della diocesi di Brescia – perchĂŠ tutte le parrocchie hanno pagato esattamente quanto imposto dalla legge, senza alcun regalo o concessione particolare. Anzi, in molti casi, hanno probabilmente anche pagato di piĂš di quanto avrebbero dovuto per via di un‘interpretazione restrittiva di una normativa che ha parecchi passaggi non eccessivamente chiariâ€?. Le parrocchie, dunque, hanno pagato quanto dovevano per quelle attivitĂ (bar, sale della comunitĂ , etc.) in cui svolgono un’attivitĂ che ha sĂŹ qualche aspetto commerciale ma che è anche strettamente legato all‘orizzonte pastorale a cui fanno riferimento. Se è vero, infatti, che bar e sale della comunitĂ forniscono servizi in cambio di un corrispettivo è pur vero che lo fanno “sottocostoâ€?, perchĂŠ il riferimento ultimo di queste attivitĂ non è (e non potrebbe essere diversamente) il profitto ma, appunto, la pastorale. Favorire la presenza di giovani, guovanissimi e famiglie al cinema parrocchiale, far sĂŹ che il bar dell’oratorio (nella foto centrale) diventi uno spazio per creare la comunitĂ non è certo svolgere un’attivita commerciale. Il corrispettivo richiesto per il servizio offerto molte volte non consente nemmeno di pareggiare le spese sostenute. Le parrocchie, dunque, pagano, come si legge anche in queste pagine. Pagano, ma iniziano anche a interrogarsi sulla sostenibilitĂ di questo sforzo. Facile, anche se doloroso, ipotizzare che per far fronte alla pressione dell’Imu e degli altri oneri fiscali (aumento dell‘Iva, etc.) le parrocchie, che vivono della caritĂ e della generositĂ dei propri parrocchiani, potrebbero arrivare ad aumentare i prezzi dei loro servizi. Ma questo, come sostengono tanti sacerdoti, sarebbe cedere a una logica meramente commerciale, con evidenti ulteriori aggravi per i bilanci familiari. Da qualunque parte la si analizzi, dunque, l’Imu finisce sempre per colpire la famiglia.

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pensare, ma l’Agenzia delle entrate potrà incrociare le informazioni di tutte le banche dati di cui la medesima dispone e che concernono le categorie di spesa summenzionate, sommando tra di loro quelle spese che per qualche motivo (importo, tipologia, ecc.) vengono rilevate e sono presenti appunto in qualche banca dati. Si tratta, ad esempio, di acquisti di immobili, automobili e barche, pagamento di rette scolastiche, iscrizioni a club e associazioni, acquisti di elettrodomestici, stipula di mutui, effettuazione di investimenti mobiliari, ecc. e altre spese dichiarate, quindi presenti nella dichiarazione dei redditi. Alla somma di questi dati saranno aggiunte le spese medie per famiglia stimate dall’Istat e divise per diverse tipologie di famiglie e diverse aree geografiche. Con questi dati, l’Agenzia delle entrate determinerà il totale delle spese effettuate dalla famiglia. Una volta rilevato uno scostamento tra il reddito dichiarato e le spese verificate, all’interno di un margine di tolleranza del 20%, scatterà un ac-

certamento dell’Agenzia delle entrate, con invito al contribuente a comparire negli uffici dell’Agenzia delle entrate per un contraddittorio, nel corso del quale la persona convocata potrĂ spiegare gli scostamenti evidenziati dal redditometro e i redditi dichiarati, motivando con quali risorse finanziarie, diverse rispetto a quanto risulta dalla dichiarazione dei redditi, sono state sostenute le spese: ad esempio, sono state effettuate con risparmi, oppure con somme donate da un padre al proprio figlio, o per altre motivazioni. A prescindere dalla possibilitĂ di essere accertati o meno e quindi essere convocati per spiegazioni, sembra chiaro che a ciascuno di noi viene “impostaâ€? una maggiore attenzione nella conservazione della documentazione giustificativa delle proprie spese. Dovremo acquistare qualche armadio in piĂš per la conservazione dei documenti cartacei, sperando sempre che la spesa sia compatibile con il nostro reddito. Ăˆ importante sottolineare, che nel caso in cui l’Agenzia delle entrate non dovesse essere soddisfatta dal-

le spiegazioni e quindi proseguisse con un accertamento formale di una ipotizzata evasione di imposte, il contribuente potrĂ sempre ricorrere agli strumenti ordinari di impugnazione dell’accertamento. In ultimo, per chi volesse dilettarsi in una verifica preliminare della sua situazione, può provare a verificare se le sue spese sono compatibili con il suo reddito dichiarato, scaricando il Redditest dal sito dell’Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov. it). Un’applicazione che permette a ciascun contribuente di verificare immediatamente la propria coerenza tra le spese sostenute ed il reddito dichiarato. (Fabrizio Spassini)

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Anche la Congrega della caritĂ apostolica di Brescia ha sentito pesantemente la pressione dell’Imu. Nel passaggio dall’Ici alla nuova imposta comunale, ossia dal 2011 al 2012, il peso fiscale sopportato dalla Congrega è passato da 350mila a 940mila euro. Si tratta di costi praticamente triplicati nonostante alcune agevolazioni concesse dal Comune di Brescia. la situazione era giĂ stata denunciata nel settembre dello scorso anno, proprio in occasione della discussione in Palazzo Loggia delle nuove aliquote dell’Imu. In quella circostanza ci fu chi (qualche consigliere comunale e amministratori dell’Aler) parlò anche di una attenzione particolare del Comune nei confronti di una realtĂ impegnata sul fronte del disagio abitativo. “Tutto vero affermano in Congrega -. Le agevolazioni concesse, però, hanno inciso in modo irrisorio sui nostri bilanci e su quelli delle fondazioni amministrateâ€?. Le citate agevolazioni non riguardano, per esempio, gli 88 appartamenti del quartiere Mazzucchelli che la Congrega ha recentemente ristrutturato e assegnato a canone moderato attraverso una convenzione con il Comune di Brescia e la Regione Lombardia. Il 73% delle unitĂ immobiliari della Congrega è destinato a finalitĂ sociali. Nonostante questo il peso fiscale nel 2012 è aumentato a dismisura. Quel che preoccupa i 56 Confratelli della Congrega è che questo aggravvio finirĂ irrimediabilmente per ricadere sulle risorse destinate alle finalitĂ istituzionali, ossia sulla caritĂ e sulla soddisfazione dei bisogni di un numero sempre crescente di persone.


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Le notizie di nuove stragi sono ormai all’ordine del giorno in Siria. Quasi non fanno piÚ notizia, a meno che le vittime non siano bambini. Per questo ha suscitato orrore e indignazione la notizia della morte di 21 bambini causata da bombardamenti su Moudamiyya al-Cham, divenuto campo di battaglia per l’esercito e i ribelli. Dalla Siria, inoltre, cominciano a giungere notizie di violenze sessuali. Sono le ong che operano nel Paese a

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confermare questa nuova barbarie. Sulla scorta di queste notizie 57 Stati hanno chiesto alla Corte penale internazionale di aprire un’inchiesta sulla situazione nel Paese. Nonostante il freddo e il maltempo i siriani continuano a scappare nei Paesi vicini, ormai incapaci di accogliere e dare assistenza a tutti. Ad Amman, in Giordania, il patriarcato dei cattolici latini si è detto disposto ad aprire le chiese e mettere a disposizione ogni metro quadro per accogliere

la gente in fuga. Un rapporto scioccante dell’International Rescue Committee ha, inoltre, mostrato che una delle motivazioni principali dell’esodo è proprio la violenza sessuale nei confronti delle donne. Gli stupri da parte di uomini armati sono all’ordine del giorno. Raramente questi episodi vengono denunciati perchĂŠ rappresentano un’onta per la famiglia. La Lega araba invierĂ presto una missione nei Paesi limitrofi per far analizzare la situazione dei rifugiati.

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ta tenendo banco in questi giorni sui mezzi di informazione l’azione militare che, con libera interpretazione della risoluzione 2085 del 20 dicembre scorso del Consiglio di sicurezza dell’Onu (per l’invio di un contingente di interposizione internazionale a guida africana) la Francia sta portando avanti in Mali. L’intervento francese, bombardamenti a cui dovrebbero aggiungersi azioni di terra, è la risposta, forse tardiva, all’offensiva dei ribelli cominciata un anno fa, con la conquista di Gao, Kidal e TimbuctĂš, a cui aveva fatto seguito il colpo di Stato militare che aveva deposto il presidente Amadou Toumani TourĂŠ. Un conflitto, quello che si sta combattendo nel Paese africano, che, iniziato con tendenze indipendentiste dal gruppo Mlna (Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad) ha registrato la progressiva partecipazionne di altri tre gruppi mossi da motivazioni estremiste: Ansar al Din; Aqmi, la colonna magrebina di al-Qaeda; Mujao (Movimento per l’unicitĂ e la jihad nell’Africa dell’Ovest), sostenuto da Boko Haram, gruppi favorevoli alla jihad islamica. Parigi ha giustificato il proprio intervento con la motivazione di voler prevenire il rischio che il Mali possa trasformarsi nella culla di nuove e pericolose frange terroristiche. Per alcuni osservatori internazionale e per chi opera, a diverso

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della jihad islamica. Tanto che si teme un’estensione del terrorismo nella regione del Sahel. Per alcuni movimenti l’obiettivo principale è l’indipendenza del Nord ma poi l’immissione di altri gruppi ha fatto sĂŹ che la crisi si sia ampliata, diventando una rivendicazione della jihad su tutta la regione, compresi Niger e Burkina. Ăˆ dunque molto elevata la preoccupazione internazionale che la regione possa diventare un nuovo Afghanistan, per questo si dĂ la definizione ‘Africanistan’, con una crisi che potrebbe destabilizzare l’intera regione. Quello della comunitĂ internazionale, magari non neces-

sariamente a guida francese, era un intervento prevedibile. Secondo gli studi fatti dalle Caritas locali era solo questione di tempo, perchĂŠ il governo del Mali non avrebbe avuto la forza per intervenire da solo nella crisi politica al Nord. I Paesi della Cedeao (ComunitĂ degli Stati dell’Africa occidentale), avevano dato disponibilitĂ all’invio di militari, ma con l’appoggio della comunitĂ internazionale. Il rischio piĂš elevato, che molti vanno paventando è che, come è avvenuto in Libia, l’intervento in Mali possa rivelarsi piĂš lungo e difficile di quanto oggi la Francia voglia far credere.

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/H SUHRFFXSD]LRQL GHOO¡2SDO Il conflitto in corso in Mali desta qualche preoccupazione anche a Brescia. L’Opal (l’Osservatorio permanente armi leggere e politiche di sicurezza e difesa) analizzando i dati della recente relazione dell’Unione europea sulle esportazioni di armi ha scoperto che una parte delle armi esportate nel 2011 dal Bresciano sono di tipo e di calibro simile a quello militare e, pur a fronte delle limitazioni normative comunitarie,

sono state fornire a nazioni sottoposte ad embargo di armi, a Paesi in conitto e dove si veriďŹ cano gravi violazioni dei diritti umani. La stessa relazione segnala che dall’Italia (e quindi anche dalla provincia di Brescia) sono state esportate armi ai Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente che nel 2011 hanno visto rivolte e sommosse popolari. Il fatto che ad alimentare la guerra in Mali siano anche gruppi terroristici che

fanno riferimento all’area magrebina induce i rappresentanti dell’Opal a pensare che fra le armi utilizzate in Mali ve ne possano essere anche di fabbricazione bresciana. Per questo motivo hanno chiesto, già nei mesi scorsi, al Prefetto di Brescia di fare chiarezza sulle esportazioni di armi dal Bresciano e su altri punti legati al commercio di armi che la relazione dell’Unione europea e altri documenti non chiariscono del tutto.


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della revisione delle procedure dichiarative dello stato di abbandono, e in Ucraina, sempre per difficoltĂ procedurali interne. In Bielorussia sono state quasi completate le procedure instradate nel 2009, mentre in Vietnam, in India e in Polonia non è ancora completa la riattivazione delle procedure dopo l’entrata in vigore delle rispettive nuove normative interne. I minori adottati provengono da 55 Paesi: Federazione russa, Co-

lombia, Brasile, Etiopia e Ucraina si confermano, come nel 2011, i cinque maggiori Paesi di origine dei bambini adottati dalle coppie italiane. La Federazione russa resta il primo (749 minori, il 24 per cento del totale). Nel 2012 i 1.787 minori provenienti da questi cinque Paesi rappresentano oltre la metĂ dei minori adottati nell’anno dalle coppie italiane. La Lombardia è la regione dove risiede il maggior numero di minori autorizzati all’ingresso nel

2012 (563 minori) e il numero piÚ alto di coppie adottanti; seguono Lazio, Toscana, Veneto, Campania, Puglia e Sicilia. Si stabilizza l’incremento delle adozioni nelle regioni meridionali, con il 30,3% del totale dei minori autorizzati all’ingresso nel 2012. Le coppie che hanno adottato sono in prevalenza coniugi con titolo di studio medio-superiore, appartenenti a categorie lavorative impiegatizie, libere professioni e insegnanti.

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hi si illudeva che la politica, dopo l’anno sabbatico a cui era stata costretta dall’esperienza del governo tecnico guidato da Mario Monti, avesse colto l’occasione per rinnovarsi e mettere a punto nuovi stili di confronto in vista di nuove competizioni elettorali, è stato deluso. Ăˆ bastato mettere nero su bianco la data della competizione elettorale per dare nuovamente la stura a quegli istinti che avevano caraterizzato precedenti campagne elettorali. Non che questo ritorno al passato abbia piĂš di tanto sorpreso. Ăˆ la logica della proprietĂ invariantiva: se in matematica la semplice inversione dei fattori di una somma o di una moltiplicazione dĂ sempre lo stesso risultato, cosa c’era da aspettarsi da una classe politica refrattaria al cambiamento e sulla scena da anni? E cosĂŹ queste prime battute della campagna elettorale che porterĂ al voto del 24 e 25 febbraio hanno confermato vizi antichi: piĂš insulti reciproci che attenzione a proposte serie e concrete per permettere all’Italia e agli italiani di nutrire qualche speranza di futuro. Un vizio in cui è incorso anche Mario Monti che dopo la salita in politica non ha resistito alla tentazione di adeguarsi ai suoi competitor. E cosĂŹ anche il premier tecnico nelle sue apparizioni televisive ha preferito mettere da parte il suo aplomb.La speranza è che avvicinan-

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su fronti diversi. C’è quello della comunicazione che impegna parecchio, c’è quello della composizione delle liste e, per ultimo, quello delle alleanze. Ad oggi non c’è polo che possa dire di aver chiuso la quadratura del cerchio. Berlusconi, ottenuta l’alleanza con la Lega e con una serie infinita di partitini, deve pensare al nodo premiership (Alfano, Tremonti?) e a quello delle candidature (no ai condannati in via definitiva, ni a quelli sotto processo o indagati). Bersani, da parte sua, ha problemi sul fronte della composizione delle liste (poche le donne ad oggi coinvolte e troppe le anime del Pd e della coalizione che chiedono posti al sole) e della messa a punto dei confini della sua alleanza (cerca di mantenere aperta la porta con Monti nonostante la ferma opposizione di Vendola che strizza invece l’occhio a Ingroia). Anche Monti deve confrontarsi con i limiti della politica: se la scelta di correre con liste separate alla Camera l’ha messo al riparo della snervante trattativa con Udc e Fli, la composizione del listone per il Senato lo sta sottoponendo a una trattativa senza fine con i suoi compagni di cordata. Questo il quadro attuale della politica nazionale completato da Grillo che, libero dalle incombenze dei partiti, ritiene di avere nella denuncia contro tutto e contro tutti l’unica arma per affermare le ragioni del proprio movimento.

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—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ Çł ’ƒ‡•ƒ‰‰‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‹Â?ÂƒÇł “I paesaggi dell’animaâ€? è il titolo di uno spettacolo che l’associazione Casa Betel e la ComunitĂ di vita propongono alle sale della comunitĂ del Bresciano. Si tratta del frutto di un laboratorio teatrale a cui nei mesi scorsi hanno preso parte le ospiti della ComunitĂ di vita (uno spazio di tregua per restituire alla persona libertĂ e giustizia alla luce dei valori della solidarietĂ , della pace e della tutela dei diritti umani)che hanno avuto modo di scavare in profonditĂ nelle

”‘–‡œ‹‘Â?‡ …‹˜‹Ž‡ ‡ …‹† loro vite rendendo cosĂŹ esplicito il senso di solitudine delle donne senza tetto, che spesso la societĂ finge di non vedere, Il risultato è uno spettacolo che rappresenta ciò che attraversa la vita, ciò che si intreccia e si dipana nell’animo umano, una metafora del cambiamento, della trasformazione umana, determinata talvolta da forze piĂš grandi dell’uomo, irrazionali. Per informazioni: Associazione Casa Betel 2000 Onlus, tel. 030 48977.

Protezione civile: ruolo delle istituzioni, del volontariato dei cittadiniâ€?. L’argomento è proposto nel convegno organizzato per sabato 19 gennaio dall’Ucid Manerbio Bassa bresciana alle 17,30 nella sala Paolo VI dell’oratorio in via San Martino di Manerbio. Il presidente del sodalizio, Giuseppe Pozzi aprirĂ il convegno affidando poi il ruolo di moderatore a Pierluigi Colombi. Previsti interventi di:

Giuseppe Santalucia, esperto della cooperazione bresciana per la Protezione civile; Fabio Mandelli, assessore alla Protezione civile della Provincia di Brescia; Carmelo Scarcella, direttore generale Asl di Brescia. Saranno presenti: il capitano Gianfranco Corsetti, comandante la compagnia carabinieri di Verolanuova; Gabriella Mucci, commissario prefettizio del comune di Manerbio. La partecipazione è aperta alla cittadinanza.

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Pretese dei contadini Si dice, e su certi fogli si stampa, che noi contadini abbiamo troppe pretese e che vogliamo vivere come tanti conti, e non ci accontentiamo del salario e del trattamento onestissimo che si è fatto. Falso tutto. Noi contadini non abbiamo altra pretesa che di esser trattati come uomini e di esser rispettati come tali. Ci hanno fatto tante promesse, ma quante furono mantenute? Siamo la parte grandissima della patria Italia, siamo i piÚ oppressi dal lavoro, coi nostri sudori diamo il cibo le vesti alla nazione e siamo i piÚ maltrattati. Il nostro vitto è poverissimo, il pane di frumento è un lusso per noi, la carne di bue la vediamo sulla nostra tavola in occasione di nozze ed in qualche annuale grande festa. Il nostro vestito val poche lire. Il salario è cosÏ meschino che non ci permette di ascriverci alla cassa nazionale di previdenza. I signori ci guardano da alto in basso e fatte le debite eccezioni non si degnano neppure di rispondere con un cenno al nostro saluto. Se andiamo nelle loro case per loro interesse ci tengono al fresco sotto i loro portici o nel cortile, come se avessimo il

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contagio. Abbiamo la distinzione delle strapazzate degli insulti e non si ascoltano le nostre ragioni. Bagnati di sudore, mezzo morti per le fatiche, siamo chiamati poca voglia di lavorare, immeritevoli della paga che ci vien data tanto meschina e quando fa comodo al padrone e poco averci fatto aspettare

alla porta per ore ed ore, e ci viene data in piccoli acconti e saldata dopo un anno, se pure. Se poi abbiamo a presentarci in Municipio od in qualche ufficio, dobbiamo aspettare che passino tutti quelli che vengono dopo di noi. Siamo accolti con parole secche, e non ci lasciano parlare, bollandoci subito da ignoranti e

zotici senza cervello. Si intende che si salvano da sÊ gli uffici pubblici dove si ha creanza e giustizia anche per i contadini. Se siamo elettori, nel giorno delle elezioni eccoci che il padrone che ci dà una scheda coi nomi che piacciono a lui e ci stima, guai se non la deponiamo nell’urna tal quale. Ci si osserva se andiamo

a bere un bicchiere di vino nella Domenica, se accendiamo la pipa, e si sospetta subito di noi, che rubiamo al padrone. Quasi non fossimo abbastanza sopracarichi del lavoro si esige che facciamo tutti i servizi e che trottiamo o fatichiamo senza un grazie anche in quella poca ora di riposo, Una volta c’eran gli schiavi, ma io non so se la loro condizione fosse peggiore della nostra. Noi non siamo venduti sul mercato, non siamo ammazzati col bastone o col revolver, ma siamo carne venduta nei contratti della prestazione delle nostre forze del tempo della vita nostra con salari irrisorii e con patti che in questo ci favoriscono non sono mantenuti. Siamo sferzati dal sole, dal gelo e talvolta colpiti cogli schiaffi e coi pugni. Ci è lasciata una libertĂ personale, ma questa è illusoria perchĂŠ bisogna che la vendiamo per un poco di grano e per la camicia. Chi ha cuore cristiano ci aiuti praticamente, perchĂŠ possiamo contare come uomini, ed esser riconosciuti come tali per la mercede e per il rispetto della dignitĂ umana.


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Presso il Presidio ospedaliero di Iseo viene inaugurata la nuova Tac multistrato acquisita all’Unità operativa di radiologia dell’azienda ospedaliera Mellino Mellini. La nuova Tac si caratterizza come ulteriore investimento voluto da questa Direzione strategica a vantaggio di una migliore garanzia di servizio sanitario per il territorio di riferimento. Le caratteristiche tecniche dell’ apparecchiatura di marchio Ge healthcare la

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pongono all’avanguardia grazie all’elevato numero di file di detettori (16), ciò che consente di eseguire in tempi molto brevi (0,42 secondi) ben 16 strati del corpo umano. L’apparecchiatura Tac è una macchina multistrato di ultima generazione, munita di seconda console di refertazione e dotata di tutti i programmi tridimensionali e dei necessari spessori inferiori al millimetro, che permettono di effettuare al meglio ed in tempi ristretti, tutti

gli esami (testa, torace, addome, vascolari,etc‌) senza e con mezzo di contrasto. Ăˆ dotata degli ultimi sistemi che permettono una sostanziale riduzione della dose dei raggi ricevuti che viene erogata ai pazienti durante l’esecuzione dell’esame. Rispetto ai dosaggi standard previsti dalle leggi italiane ed europee, l’apparecchiatura installata eroga dosi inferiori del 50-60%, con evidente vantaggio per gli ammalati soprattutto pediatrici.

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a morte improvvisa di don Luigi Bracchi ha lasciato certamente un vuoto nella comunitĂ di Verolanuova che ora si prepara all’ingresso (il 3 febbraio alle 15) del nuovo parroco don Lucio Sala, dal 2003 guida di Capriano del Colle. Don Lucio si dovrĂ confrontare con una realtĂ piĂš grande che supera gli 8000 abitanti, entrando – rispetto a Capriano dove era da solo – in una dimensione positiva di condivisione con gli altri sacerdoti. Una delle caratteristiche di don Lucio, riconosciuta dai suoi parrocchiani, è proprio la sua capacitĂ di “camminare accanto alle persone per scoprire il volto di Dioâ€?. Questa attenzione all’incontro con le persone è stata ricambiata dall’affetto della sua comunitĂ . In questi anni ha badato all’essenziale, cercando di “vedere il bene in tutti, riconoscendo il lavoro di tuttiâ€?. Nella prima esperienza da parroco non sono mancate le difficoltĂ legate alla burocrazia, in alcuni casi “necessariaâ€?, in altri “un po’ pesanteâ€?. Si definisce un “prete normaleâ€? che ha “accompagnato la comunitĂ , valorizzando l’esistenteâ€?. A Verola ora troverĂ una parrocchia viva e operosa: “Il primo passo – spiega – sarĂ quello di mettermi in ascolto per conoscereâ€?. Nel suo curriculum sacerdotale ci sono anche tre tappe

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in ogni giornata, intravede una scoperta. Lascia Capriano nell’anno in cui arriva alla conclusione naturale il percorso di iniziazione cristiana, che ha saputo coinvolgere le famiglie (c’è chi ha risposto in maniera favorevole chi, invece, un po’ meno). “La dimensione della partecipazione alla vita comunitaria deve, però – afferma don Lucio – trovare altre strade: non si risolve, infatti, con l’iniziazione cristiana; la parte formativa non coincide sempre con la vita comunitaria, anche se era ovvio che l’iniziazione cristiana non fosse la risoluzione di tutti

i problemiâ€?. Al momento non conosce ancora Verolanuova, se non il consiglio pastorale e i sacerdoti che collaboreranno con lui, ma forse proprio questo può essere un punto di forza all’inizio del suo nuovo ministero. AvrĂ anche l’opportunitĂ di osservare una comunitĂ che, ricca di attivitĂ e di iniziative, ha avuto la maturitĂ necessaria per sopperire all’assenza del parroco grazie a un laicato responsabile. A don Lucio, ora, il compito di rendere con la sua presenza e, soprattutto, la sua testimonianza ancora piĂš fertile la terra verolese.

3DGUH 6RUJH VX &RQFLOLR H 0DUWLQL La parrocchia Santa Maria Assunta di Ghedi, in collaborazione con la Commissione di Pastorale sociale propone per lunedĂŹ 21 gennaio un appuntamento di grande caratura culturale. Alle 20.30, nel salone Ghisleri di piazza Trento, è prevista la conferenza sul tema “Il Concilio Vaticano II e il cardinale Carlo Maria Martiniâ€?. Relatore, padre Bartolomeo Sorge, gesuita, teologo e profondo conoscitore della dottrina sociale della Chiesa e della re-

altĂ sociale, politica e culturale italiana. L’evento sarĂ anche un’occasione per riflettere sull’attualitĂ del Concilio anche in relazione ad una delle figure piĂš significative e amate della Chiesa contemporanea, recentemente scomparsa. “A 50 anni dall’inizio del Concilio – scriveva padre Sorge su ‘Famiglia Cristiana’ del 19 settembre 2012 – è importante vedere in che misura la Chiesa ha assimilato ed esprime oggi l’identitĂ cristiana, rinnovata sia nella

sua comprensione, sia nei rapporti con il mondo e delle diverse componenti ecclesiali tra di loroâ€?. Padre Sorge è una delle voci piĂš originali e ferme in favore di quei valori di solidarietĂ , rispetto, ricerca del bene comune, che rendono l’uomo “veramente umanoâ€?. Negli incontri offre sempre ai suoi interlocutori uno sguardo ampio e articolato sulla societĂ di oggi e sulle tematiche, alcune urgenti e scottanti, che animano la vita della Chiesa.

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…Ž‹ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‹ ‹’ƒ”–‡ ƒ„—Žƒ —Â?†‹ ’‡” …‘Â?‘•…‡”‡ ‹ …‘Â?ˆŽ‹––‹ Il corso di geopolitica Fabula Mundi, organizzato dall’associazione Ipsia Onlus Brescia, in collaborazione con le Acli provinciali bresciane, è arrivato alla sua terza edizione e nel 2013 è dedicato alla memoria di alcuni eventi storici particolarmente signiďŹ cativi. Le ricorrenze ci aiutano a ricordare cosa è accaduto e perchĂŠ, quali sono le origini dell’odio interetnico o di scontri politici, a chiederci cosa è successo nel frattempo e che

cammino hanno fatto alcuni popoli e, inďŹ ne, quali sono gli scenari possibili per il futuro dei Paesi o di intere aree coinvolte nei conitti e nelle rivolte. Gli argomenti che saranno trattati sono i Balcani e la guerra del 1992, l’America Latina e i golpe militari degli anni ‘70, il conitto israelo-palestinese e il processo di decolonizzazione africano degli anni ‘60. La lezione storica e geopolitica, condotta da Claudio Gandolfo e dal prof. Michele Brunelli, che si svolge

il sabato mattina dalle ore 9 alle ore 12 presso la sede provinciale delle Acli bresciane in via Corsica 165 aiuta ad introdurre negli eventi e a dare una panoramica complessiva dei fatti e degli scenari possibili, mentre in altri momenti aggregativi e ludici verranno approfonditi gli argomenti delle lezioni attraverso vari linguaggi quali il teatro, il cinema, le testimonianze e la presentazione di libri. Si inizia sabato 9 febbraio. Sabato 16 febbraio, invece alle

20.30, va in scena lo spettacolo teatrale “La sceltaâ€? con Marco Cortesi e Mara Moschini nell’aula magna della scuola secondaria di Mazzano, angolo via Resistenza e via Bianchini in collaborazione con il Gas Mazzano e Amnesty International. La quota di partecipazione al corso è di 50 euro da versare al primo incontro, oppure con boniďŹ co bancario. Per le iscrizioni (entro lunedĂŹ 4 febbraio), si può contattare il numero 030.2294030.

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l problema dell’alcol si manifesta in etĂ sempre piĂš precoce. L’Acat, Associazione club alcologici territoriali di Brescia, e la Cooperativa Tornasole hanno presentato, presso il cinema teatro Eden, il progetto “Giovani in sicurezzaâ€?, rivolto agli adolescenti fra i 15 e i 19 anni, teso ad affrontare con maggiore efficacia il problema dell’avvicinamento all’alcol di un numero di giovani che va aumentando. Il progetto ha coinvolto sia il Comune di Brescia sia alcuni istituti superiori, e vede una serie di incontri negli stessi, curata dall’Acat, alternata alla forma di Teatro Forum, messa a punto dalla Tornasole. “Questo format è motivato dalla difficoltĂ incontrata negli adulti non sempre attenti al tema alcol-giovani – ha detto l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Brescia Diego Ambrosi – unita a quella di entrare in sintonia con il mondo giovanile, che

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ci rechiamo presso le scuole e successivamente i ragazzi partecipano a una forma teatrale in cui sono protagonisti, ma tutto questo non produrrebbe gli effetti voluti se non fossimo affiancati da genitori ed insegnanti, co-protagonisti indispensabili per la buona riuscita del progetto�. Gli eventi del Teatro Forum vedono la partecipazione di circa 200 giovani appartenenti a quattro istituti, il “Castelli�, all’Eden il 14 gennaio scorso, il “Golgi� il 18 febbraio presso l’auditorium della “Bettinzoli�, il “Veronica Gambara� il 15 marzo presso l’auditorium San Barnaba e il “Piamarta� il 22 aprile nella sede di via Cremona. “Questo metodo vede l’abbattimento delle barriere esistenti fra chi fa teatro e chi vi assiste – ha spiegato il presidente della Cooperativa Tornasole Massimo Serra – in quanto i ragazzi si alternano sul palcoscenico per esprimere le loro idee in merito a situazioni che proponiamo quali

emblematiche, affinchĂŠ la partecipazione possa maggiormente influire sul far propria una possibile soluzione al problema presentato. Dialogare di queste tematiche prima a scuola e poi a teatro o viceversa – ha aggiunto Serra – aiuta a capire meglio l’importanza della resistenza alle logiche del gruppo, che spesso vanificano i ‘buoni propositi’ presenti in ognuno quando è soloâ€?.

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rivolge a giovani diplomati in uscita dagli Istituti secondari di secondo grado e alle persone inoccupate e disoccupate in possesso di diploma, di etĂ compresa tra i 18 e i 35 anni. La scelta dei beneficiari avverrĂ secondo la seguente procedura: ammissione in base alla completezza della documentazione richiesta dal bando, pre-selezione sulla base dei documenti inviati, selezione in base a colloquio, documenti e test. Il partecipante, sin dal momento formalizzazione

dell’avvenuta selezione e della contrattualizzazione, dovrà impegnarsi a svolgere tutte le attività previste dal progetto con serietà , senso di responsabilità e professionalità . In caso di inadempimento contrattuale, senza considerare le conseguenze derivanti dall’applicazione della legislazione, l’ente di invio potrà porre fine al contratto. Gli eventuali danni arrecati dal partecipante a cose o persone nel corso dell’intera durata del progetto saranno ad esso

imputabili, con tutte le conseguenze e implicazioni civili e penali del caso. Tutti i documenti devono essere inviati entro il 20 febbraio 2013. Al termine del tirocinio è previsto il rilascio dell’Europass Mobility (che certifica le competenze acquisite e ne garantisce la trasparenza a livello comunitario), degli attestati di partecipazione al programma di mobilitĂ Leonardo da Vinci e al corso di lingua e di una eventuale lettera di referenze.

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er il Moica, che ha tagliato il traguardo dei 30 anni, il tempo non è trascorso invano. La presidente Tina Leonzi, ospite della rubrica Zoom di Radio Voce, ha ripercorso i momenti salienti di questa lunga esperienza, sempre accanto alle casalinghe, a tutela dei loro diritti di lavoratrici. Sono state numerose le battaglie intraprese dal movimento nazionale che ancora oggi, seppure in un quadro culturale mutato, si pone in prima fila per migliorare le leggi in vigore, ad esempio sulla reversibilitĂ della pensione. Nella quotidianitĂ del Moica si organizzano raccolte firme, convegni e incontri con la stessa energia degli esordi. 30 anni fa era fondamentale parlare della condizione delle casalinghe e del ruolo che svolgono in casa. L’Associazione è partita proprio da Brescia e si è diffusa in tutta Italia, diventando un Movimento nazionale conosciuto e rispettato anche nelle sedi istituzionali. Inutile quasi ricordare che in questi 30 anni è mutata la cultura di fondo che ha visto nascere e diffondersi la realtĂ delle casalinghe. â€œĂˆ cambiata senz’altro – conferma la Leonzi – la cultura, è cambiata la considerazione di questo lavoro nelle donne che lo svolgono e nella societĂ . Oggi si capisce quanto que-

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il compagno perchĂŠ muore, scivolano anche nella fascia di povertĂ â€?. Il 2012, che si è appena concluso, è stato quello significativo del trentennale. A Roma è stato promosso un convegno sul tema “Ricerca e tecnologia al servizio della vitaâ€? contro le stragi del sabato notte. PerchĂŠ? “PerchĂŠ l’Europa provveda con delle direttive a far applicare il dispositivo blocca motore alle case automobilistiche; alcuni Paesi, come l’Austria e la Svezia, l’hanno giĂ introdottoâ€?. Brescia ha ospitato, invece, il convegno internazionale “Casalinghe lavoratrici e lavoratrici casalingheâ€?: “Tutte le donne sono lavoratrici e tutte le donne sono casalingheâ€?. E, infine, il 3 dicembre in Campidoglio la premiazione di “Voci di casaâ€?. “Visto il momento elettorale, vogliamo ribadire le nostre esigenze con un manifesto: è fondamentale che le istituzioni, finalmente, comprendano l’importanza di questo lavoro. Senza questo lavoro non retribuito, nessun sistema potrebbe reggereâ€?. Il lavoro familiare, anche nella dinamica tra tempi di lavoro e tempi di vita, è “un fattore di conciliazioneâ€?. Guardando all’anno nuovo, i prossimi obiettivi sono l’impegno a cambiare le due leggi sul “pensionamento e sugli infortuni domestici perchè rispondano davvero alle esigenze delle persone che lavoranoâ€?.


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gruppo (giovani e meno giovani rappresentati dal portavoce Alberto Comizzoli) al servizio della cittĂ , ma che di fatto stanno giĂ servendo la cittĂ nei diversi ambiti in cui sono impegnati a vario titolo nel mondo sociale come volontari o come esperti: si occupano di bambini, giovani, donne, famiglie, anziani, ammalati, disabili e di chi vive una situazione di disagio. Per Del Bono la “prioritĂ oggi è la coesione della cittĂ ; lo sforzo è di costruire un polo di attrazione; la nostra cittĂ ha

tutte le risorse per voltare pagina, insieme si puòâ€?. Convergenza totale tra il candidato alla Loggia e “Brescia con la genteâ€? sul piano del metodo (“con il passare dei mesi la cittĂ chiede di essere ascoltata e coinvoltaâ€?) e sul piano del merito (“la cittĂ deve orientare le risorse per i cittadini e le famiglieâ€?). Del Bono nei giorni scorsi è tornato anche “sull’incompetenza della giunta Paroli che è costata alla cittĂ tre milioni e 856mila e 500 euro. Ma attenzione non

stiamo parlando di soldi spesi male dall’amministrazione per inefďŹ cienza, perchĂŠ la cifra sarebbe molto piĂš alta. Ci riferiamo ai denari buttati in operazioni che dall’inizio si sapeva non sarebbero potute andare in porto per la mancanza del fondamento di legittimitĂ o perchĂŠ impossibili da realizzare. C’è il caso emblematico del Bonus bebè che tra novembre 2009 e gennaio 2013 è costato 97mila euro per le sette condanne ďŹ nora collezionate dal Comuneâ€?.

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ltrepassare, andare oltre la morte. Alla Fondazione Poliambulanza, precisamente in aula magna, ritorna padre Giuseppe Barzaghi, sacerdote domenicano, che affronta un ciclo di quattro incontri su “L’aldilĂ . Il destino dell’uomoâ€?. Nell’Anno della fede era, forse, doverosa una riflessione sull’aldilĂ , l’orizzonte che interroga ogni uomo e che attende ogni uomo. Parafrasando Benedetto XVI, l’umanitĂ , “in sua larga parte, mai si è rassegnata a credereâ€? che al di lĂ della morte “vi sia semplicemente il nullaâ€?. “Solamente chi può riconoscere una grande speranza nella morte, può anche vivere – afferma il Papa – una vita a partire dalla speranza. Se noi riduciamo l’uomo esclusivamente alla sua dimensione orizzontale, a ciò che si può percepire empiricamente, la stessa vita perde il suo senso profondo. L’uomo ha bisogno di eternitĂ ed ogni altra speranza per lui è troppo breve, è troppo limitata (...) L’uomo è spiegabile, trova il suo senso piĂš profondo, solamente se c’è Dioâ€?. Se la nostra anima è protesa all’oltrepassamento, solo la fede ci fa questo dono del traguardare. Sicuramente padre Giuseppe è una persona carismatica, basti pensare che ogni domenica alla Messa del-

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‹—•‡’’‡ Šƒ Žƒ …ƒ’ƒ…‹–� †‹ …‘‹�˜‘Ž‰‡”‡ ‡ †‹ ˆƒ”•‹ …‘�’”‡�†‡”‡ le ore 22 riempie la basilica di San Domenico di Bologna: un migliaio di persone, soprattutto ragazzi e adolescenti, entrano in chiesa

per partecipare alla celebrazione e ascoltare le sue omelie. Con parole semplici e con uno stile quasi teatrale, smonta e rimonta il Logos del Vangelo, mostrando le “meccanicheâ€? della fede e coinvolgendo chi lo ascolta. C’è anche un sito che approfondisce e presenta questi incontri in giro per l’Italia: l’Accademia del Redentore nasce, infatti, come amicizia tra alcuni sacerdoti e laici che condividono una passione per lo studio della teologia, della filosofia, della poesia e della musica. Li accomuna la stima verso padre Giuseppe Barzaghi, che vive e insegna a Bologna. Il blog (www.accademiadelredentore.it) si propone di far conoscere in particolare le lezioni e gli interventi di padre Barzaghi, offrendo, a chi lo desidera, la possibilitĂ di entrare in contatto con la ricchezza del suo insegnamento. Il primo appuntamento è per giovedĂŹ 7 febbraio alle 20.45 in via Bissolati 57 a Brescia con “Il primo e l’ultimoâ€?, il 14 febbraio con “Il giudizio universale e la trasfigurazione del mondoâ€?, il 21 con “La Resurrezione: per la gioia o per il doloreâ€? e il 28 febbraio con “La morte e il suo significato cristianoâ€?. L’iniziativa bresciana è frutto della regia del Centro culturale “La veritĂ della realtĂ â€? di Manerbio e della Cappellania dell’Ospedale Poliambulanza.

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—Â?‡œœƒÂ?‡ ”ƒ Ž‡ ‘’‡”‡ ’—„„Ž‹…Š‡ǥ ‹Ž Â?—‘˜‘ …ƒÂ?’‘ †ƒ ”—‰„› L’anno 2012 dell’amministrazione comunale si è chiuso con la pianificazione delle opere da mettere in cantiere per i prossimi tre anni. La redazione di un Piano triennale delle opere pubbliche che è giunto sul tavolo con qualche situazione lasciata nel limbo. Le risorse non consentono voli pindarici, dovendo rimanere entro i vincoli del Patto di stabilitĂ . “In linea di massima – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici, Mario Salvinelli – siamo riusciti a mettere

tutta una serie di cantieri da aprire entro il 2015, con un investimento complessivo quantificato in circa 15 milioni di euro, che saranno cosÏ ripartiti: un milione e 247mila euro (2013), 5 milioni e 480.200 euro (2014) e otto milioni e 335.200 euro (2015)�. La grossa somma prevista per le opere di rilevanza pubblica sarà raccolta anche grazie ad alcuni contributi regionali specificatamente dedicati, ad alienazioni da attuare, oneri

di urbanizzazione e risorse giĂ accantonate precedentemente dal Municipio lumezzanese. “Tra i progetti che avranno priorità – aggiunge l’assessore Salvinelli – vi sono la sistemazione delle strade, la messa in sicurezza del campo di Rossaghe e la bonifica dell’area in Val di Put per la realizzazione di un nuovo campo di rugby e di una pista da pattinaggio (alle tre opere in totale verranno destinati 1 milione 250 mila euro). Inoltre, è nostra intenzione spostare la biblioteca

in un edificio piĂš consono alla sua funzione nella centrale piazza Giovanni Paolo II, trasformare il vecchio cimitero di San Sebastiano in un parco pubblico, ricostruire l’ala nord della scuola elementare “Caduti per la Patriaâ€?; e ancora creare giĂ questa primavera una rotatoria tra le vie Garibaldi e Armieri nella frazione di Mezzaluna e provvedere al collegamento fognario tra le vie Brescia e Magenta per poter cosĂŹ convogliare i reflui al collettoreâ€?. (a.a.)

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ono passati quasi 50 anni da quando l’allora segretario di Gardone Giovanni Zucca cercava di unire privati e istituzioni per valorizzare i Piani di Caregno, la zona che si sviluppa per circa 140 ettari nei Comuni di Gardone, Marcheno, Tavernole, porta del Parco del GĂślem: è di allora la strada asfaltata che vi sale da Inzino passando per Magno. Attorno alla storica “Fabbricaâ€?, crebbero villette private e, piĂš recentemente, belle strutture con valenza anche sociale. Ora si dĂ il via per la prima volta a un piano organico di rilancio che vede insieme i tre Comuni e la disponibilitĂ della Associazione Amici di Caregno. Conta su risorse per 161mila euro messi a disposizione dal Gal GĂślem, l’ente nato per valorizzare con fondi europei il patrimonio agricolo e boschivo del territorio fra il Sebino e la Valtrompia. Durante la sua illustrazione a Gardone con gli assessori comunali, Rosaria Paterlini, presente per il Gal, sottolineava come il progetto proposto, inizialmente approvato e non finanziato poi si è “impostoâ€? per la sua forza comprensoriale di realtĂ territoriale omogenea in linea come pochi altri per il bando del programma sviluppo rurale 2007-2013 “Incentivazione attivitĂ turisticheâ€?. Ci sono voluti quasi 21 mesi di paziente tenacia ma finalmente a dicembre scorso è arrivato l’esito positivo: spesa ammessa 178.557 euro, contributo concesso 160.702 euro. Il resto viene diviso pariteticamente tra i tre Comuni. Realizzazione in 15 mesi. L’intervento prevede una attenta riqualificazione in funzione del turista

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sinergia con gli operatori della zona decisivi per il decollo e obbiettivi del progetto. Per loro era presente Abramo Sabatti (Azienda Agricola Pesei) che ha ricordato come l’Associazione Amici di Caregno ha tesserato oltre 200 soci e tra questi il nucleo storico degli operatori. Inoltre il Comune di Gardone ha giĂ a bilancio per la primavera l’asfaltatura della strada da Magno per 110mila euro con contributi di Provincia e ComunitĂ montana. La Promosport cura un evento in programma sabato 19 alle 19: “Sapori di Malga sotto le Stelleâ€?, un’affascinante camminata notturna sulla neve adatta a gruppi e famiglie con bambini (600 presenti l’anno scorso), degustando prodotti tipici. Informazioni su www. promosportvallibresciane.it.

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,Q IHVWD SHU 6DQW¡$QWRQLR DEDWH Fino a domenica 20 gennaio la parrocchia di Sant’Antonio abate torna sotto i riettori per una settimana di festa ricca di eventi religiosi, culturali, musicali, teatrali, ludici e gastronomici. La festa di Sant’Antonio abate vuol ritornare a essere quella ricorrenza che, ďŹ no a buona parte del secolo scorso, ha rappresentato un’importante occasione d’incontro per la gente della Valle Trompia; proprio in vista di questo obbiettivo il comitato organizzatore

ha creato un programma decisamente ricco di eventi religiosi, culturali, musicali, teatrali, ludici e, ultimi ma non meno importanti, gastronomici. VenerdĂŹ 18, sempre alle ore 21, sempre presso il Palasantantonio, il grande cabaret con lo spettacolo “The showâ€? di e con Cristian Calabrese e Andrea Zappacosta. Sabato 19, alle ore 15, presso l’oratorio, partenza della seconda Maratona di Sant’Antonio, una passeggiata non competitiva di circa

8 km fra i Comuni di Villa Carcina e Sarezzo. PossibilitĂ di iscrizione ďŹ no alle ore 14.30. A partire dalle 14 e ďŹ no alle 23: trattamenti shiatsu presso l’oratorio con offerta libera da devolvere in beneďŹ cenza. Alle 21 il gruppo musicale Almatravia in un tributo dedicato alla musica dei Nomadi. Domenica 20 è la giornata piĂš ricca di eventi: alle 10.30 la S. Messa, alle 11.30 la benedizione degli animali. A partire dalle 10.30 e ďŹ no alle 17.30 in

via Tolotti: esibizione di Madonnari. A partire dalle 15 e ďŹ no alle 23: trattamenti shiatsu presso l’oratorio con offerta libera da devolvere in beneďŹ cenza. A partire dalle ore 14.30 e ďŹ no alle ore 17.30 gli artisti di strada si esibiscono in via Tolotti. Durante tutta la fascia pomeridiana saranno attive: bancarelle, la pesca di beneďŹ cenza, giochi per bambini, mostre di pittura e di artigianato e un’esposizione di veicoli storici.


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cura di diverse realtĂ : dalla chiesa parrocchiale ediďŹ cata nel 1959 alla canonica e all’oratorio. Con la scomparsa del padre, ha preso in mano l’azienda paterna. Lavorando i campi. Ăˆ cresciuta nell’Azione cattolica e da questa ha imparato l’attenzione alla formazione e alla preghiera. SĂŹ, la formazione è stata il suo speciďŹ co ed è la sua ereditĂ preziosa. Nell’Azione cattolica ha ricoperto diversi incarichi, fra cui quello di presidente parrocchiale. I piĂš longevi ricordano ancora

gli esercizi spirituali organizzati a Villa Pace dove Teresa amava portare i suoi associati; Villa Pace era un po’ la sua seconda casa. Nei suoi servizi alla Chiesa c’era anche la raccolta e la motivazione degli iscritti all’Associazione del rosario perpetuo con la recita, una domenica al mese, del rosario comunitario. La preghiera è stata la cifra di tutta la sua esperienza cristiana: andava a trovare gli ammalati e portava alle comunitĂ claustrali le intenzioni di preghiera

per i vari casi che le venivano proposti. In questi anni, ďŹ no all’ultimo giorno, ha aiutato le vocazioni sacerdotali e ha donato se stessa alla causa missionaria. Fedele alle celebrazioni eucaristiche la sua presenza con il bastone era anche uno stimolo per quanti, magari, si fermavano davanti a un raffreddore. E cosĂŹ la missione di Teresa prosegue anche oggi grazie al suo indelebile ricordo tanto che sono in molti a ringraziare il Signore per il dono della sua vita.

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’associazionismo con i fini aggregativi e di socializzazione è uno degli ambiti che nel Bresciano riceve maggiori attenzioni e non a caso: tanti sono, infatti, i volontari che si prodigano nel tessuto sociale nei piĂš vari campi, da quello piĂš prettamente volontaristico a quello sportivo, dal mondo culturale a quello della cura della persona. E a tal proposito il Comune di Calvisano, da tempo, sta trovando “casaâ€? per molte associazioni locali: una delle ultime ad aver preso dimora stabile è la sezione di Malpaga della Federcaccia che proprio recentemente ha trovato spazio nei locali un tempo riservati alle scuole primarie della frazione stessa. “Nell’ottica di una sensibilitĂ sempre maggiore verso le realtĂ associative – ricorda l’assessore ai Servizi sociali del Comune Cinzia Candrina – abbiamo deciso di mettere mano a strutture ed edifici presenti sul territorio al fine di renderli disponibili ed usufruibili come luogo di incontro e di riunione per i tanti sodalizi del settoreâ€?. Esempi eloquenti sono quelli relativi alla Pro loco ed all’Avis, sodalizi fondamentali nel Comune calvisanese, che hanno di recente trovato una sede adeguata per le loro attivitĂ . Ed è sempre lo stesso assessore a ricordare che “non intendiamo fer-

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rĂ sino alla scadenza della legislaturaâ€?. Tornando alla Federcaccia di Malpaga, la cui fondazione risale al 1980, è da tenere presente che la nuova sede è stata concessa con la formula del comodato d’uso gratuito “e l’auspicio – prosegue Candrina – è renderla sempre piĂš frequentata, per esempio con nuovi iscritti, perchĂŠ noâ€?. Con oltre 70 collaboratori al proprio attivo, un numero significativo rispetto a realtĂ similari presenti sul territorio, il gruppo di cui è presidente Pierangelo Bartoli e segretario-amministratore Mario Solazzi ha messo in cantiere diverse iniziative in ambito venatorio e di volontariato per tutta la popolazione: giĂ a febbraio, per esempio, saranno organizzati degli incontri con le scuole per far conoscere agli studenti il mondo, spesso poco noto, della fauna locale senza dimenticare le consuete gare cinofile e le attivitĂ di ripopolamento della specie che si tengono durante tutto l’anno e il cui successo è sempre garantito. Si tratta, dunque, di un’associazione di primo piano a Calvisano che porta avanti una tradizione storica come quella della caccia: la nuova sede consentirĂ di meglio programmare i vari momenti associativi che hanno fatto della Federcaccia calvisanese un importante elemento nel tessuto associativo locale.

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il giovane, originario del paese, morÏ a soli 15 anni per le conseguenze di un sarcoma osseo che già a 12 lo privò di una gamba. Venuto a contatto con la sezione bresciana del Centro volontari della sofferenza fece propri i valori trasmessi dalla Madonna a Lourdes, fino a consacrarsi nei Silenziosi operai della croce per offrire la propria sofferenza fisica alla salvezza dei fratelli. Il processo canonico, apertosi nel 1998, ha visto conclusa la fa-

se diocesana due anni piĂš tardi. Il programma della giornata prevede alle 10.40 la visita alla tomba nel cimitero di Cigole, con la possibilitĂ per chi non andasse al cimitero di ritrovarsi presso il palazzo Cigola Martinoni. SeguirĂ alle 11.30 presso la chiesa parrocchiale la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia. Dopo il pranzo al palazzo Cigola Martinoni, in programma per

le 13, si terrĂ alle 15.30 una serie di testimonianze per conoscere meglio la figura di Angiolino Bonetta. Si tratta di una ricorrenza che acquista ancor piĂš valore in relazione al grande evento previsto per il sabato 11 maggio 2013, quando mons. Luigi Novarese, fondatore del Cvs e dei Silenziosi operai della croce, verrĂ dichiarato beato nella basilica romana di San Paolo fuori le Mura dal cardinale Tarcisio Bertone. (f.u.)

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i concluderanno domenica 20 gennaio i 10 giorni di festeggiamenti che la parrocchia di Castelcovati dedica al proprio patrono Sant’Antonio abate. 10 giorni per una ricorrenza molto sentita, che assomma diversi appuntamenti da sempre oggetto di grande attesa. Cuore dell’evento è ovviamente il ricordo di Sant’Antonio abate, la cui memoria liturgica si lega alle origini piĂš antiche del nostro territorio, a quella civiltĂ contadina che lo venerava protettore della campagna e del bestiame. Ecco allora che, nel 2013, quando gli utensili piĂš diffusi sono lo smartphone e il tablet e buona parte delle occupazioni si svolgono via internet, è possibile assistere al rinnovarsi di un rito antico e suggestivo come la benedizione degli animali. E se l’acqua santa ricade ancor oggi sulle teste di animali da stalla e cascina come mucche, cavalli, polli e galline, ma soprattutto il maiale che accompagna il Santo nella tradizionale iconografia, non è raro che anche animali da compagnia vengano accostati alla cerimonia. Nè è questa solamente l’unica caratteristica legata ai festeggiamenti religiosi: ad essi infatti si legano aspetti piĂš profani come le tradizioni e le specialitĂ

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festa. Oggi il menĂš viene riproposto anche dai ristoranti della zona e dall’oratorio parrocchiale. Vista la vicinanza della ricorrenza alle feste natalizie, inoltre, rimarrĂ aperto fino a domenica 20 gennaio il presepio storico con personaggi in movimento che da 24 anni viene allestito nella chiesa di Sant’Alberto di fronte alla parrocchiale. Tra le manifestazioni che si terranno nei giorni conclusivi della sagra, estendendosi anche alla dimensione civile, bisogna segnalare per venerdĂŹ 18 alle 20.30 la presentazione del nuovo stemma comunale, mentre sabato 19 si terrĂ dalle 15.30 alle 17.30 il torneo di minibasket dell’Uso Olimpia basket e alle 20.30 la commedia dialettale in due atti “Separacc en casĂśâ€?, portata sulla scena dalla compagni teatrale “Gli stortignacoliâ€?. Nella giornata conclusiva di domenica, infine, si terrĂ per tutto il giorno presso l’ex casa Cadei la mostra fotografica del pittore Ottavio Tomasini, organizzata dal locale circolo fotografico “L’irideâ€? e la serata danzante presso l’oratorio “San Giovanni Boscoâ€?. Le celebrazioni religiose troveranno la loro conclusione con la processione che, dall’anno giubilare del 2000, porta la statua e la reliquia del Santo lungo le vie del paese della Bassa.

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territorio, conscia del proprio ruolo sociale ed aperta ai processi di innovazione sia il perno attorno al quale ruota la competitivitĂ della vallata dell’Oglioâ€?. “Innovare è un’impresa!â€? è un progetto a lungo termine del Distretto che prende avvio da una serie di incontri su alcuni dei temichiave attorno ai quali si gioca l’innovazione di un’impresa e la competitivitĂ di un territorio: la capacitĂ di far rete, la possibilitĂ di rendere virtuosa la relazione fra

ďŹ nanza locale e ďŹ nanza globale, la valorizzazione del saper fare attraverso azioni di comunicazione del brand aziendale e del brand territoriale insieme, la promozione del ruolo dell’impresa in campo sociale ed etico, la comunicazione “2.0â€? ed altro ancora. Per tutto questo ecco un ciclo di incontri: il 18 gennaio alle ore 18.30, Palazzo della Cultura di Breno interviene Alessandro Profumo; il 25 gennaio, Casa degli artisti di Bienno (nella foto), ore 18.30,

tocca a Paola Navone (mondo del design); il 31 gennaio Casa degli artisti di Bienno, ore 18.30, parla Maria Grazia Mattei (il mondo della comunicazione); il 5 febbraio, ore 18.30 all’Incubatore d’impresa Cividate Camuno, con Aldo Bonomi (ConďŹ ndustria). “Vorremmo che – conclude il documento – ciascuna impresa della Valle fosse rappresentata e si sentisse chiamata in causa, sperando che l’iniziativa sia utile e foriera di buoni esitiâ€?. (e.g.)

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l maestro Paroto da Cemmo è vissuto a metĂ del Quattrocento. Di lui si ha notizia nel 1447 quando firma il polittico per la chiesa di San Siro a Cemmo. Nel 1852 il capolavoro lascia la Valcamonica per il Museo Cavalleri di Milano e quindi emigra in Francia alla fine dell’Ottocento. Ricompare in una collezione privata ed ultimamente alla Waldestein Gallery di New York. Dopo la recente esposizione a Brescia (in seguito all’acquisto dell’opera da parte della Fondazione Cab), presto (dal 19 al 30 al gennaio) il dipinto su legno sarĂ visibile al pubblico a Cemmo, presso la Fondazione Cocchetti in via Tolera, 4 e dall’1 febbraio al 4 aprile a Breno, presso il Museo camuno (Camus), nel Palazzo della Cultura (via Garibardi, 8). Il polittico è composto da un pannello centrale raffigurante una Madonna col Bambino, un dona-

tore e due scomparti laterali con i santi Ludovico, Giovanni Battista, Stefano, Siro, Giovanni evangelista, Agata, Michele e Apollonia. L’opera, battuta all’asta da Sotheby è stata acquistata per 217mila sterline dalla Fondazione Cab; ci si sarebbe aspettato venisse ricollocata nella pieve per cui era stata realizzata; la presenza però di condizioni ambientali e climatiche che potrebbero nuocerle in maniera significativa inducono a non sistemarla, nemmeno temporaneamente, nella sede d’origine. Con le esposizioni di Cemmo e di Breno avranno luogo le conferenze: sabato 19 gennaio a Cemmo, ore 16, “Un pittore atipico, uno strano politticoâ€?, intervento di Andrea De Marchi, dell’UniversitĂ degli studi di Firenze; venerdĂŹ 25 gennaio, a Cemmo, alle ore 20.30 “Paroto, dettagli tecnici per un contesto storicoâ€? con l’intervento di Vincenzo Gheroldi, dell’Univer-

sitĂ degli studi di Bologna; venerdĂŹ 1 febbraio, a Breno, Palazzo della Cultura, ore 20.30: “Pittori e botteghe nella Valle Camonica quattrocentescaâ€? con l’intervento di Mario Marubbi del Museo Ponzone di Cremona; sabato 23 febbraio, ore 20.30, Palazzo della Cultura a Breno: “Strutture ecclesiastiche e religiose nel Medioevo camunoâ€?, con l’intervento di Gabriele Archetti, dell’UniversitĂ cattolica; venerdĂŹ 15 marzo, ore 20.30, palazzo della Cultura Breno, “Restauro e conservazione di tre opere: “Paroto, Callisto Piazza e Gerolamo Romaninoâ€? con Romeo Seccamani dell’Ateneo di Brescia. Oltre ai Comuni di Breno e di Capo di Ponte, l’operazione è patrocinata da: Fondazione Cab, Fondazione Cocchetti, Distretto culturale di Valcamonica, ComunitĂ montana di Valcamonica, Provincia di Brescia. Una nota stampa recentemente diffusa giustamente sotto-

linea che il lungo soggiorno fuori d’Italia del polittico in questione e l’impossibilità di studiare l’opera osservandola dal vero hanno ostacolato il progredire delle valutazioni sulla personalità dell’artista e del suo catalogo.

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Ž–ƒ ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?‹…ƒ ƒ ’”‘–‡•–ƒ …‘Â?–”‘ Ž‡ …‡Â?–”ƒŽ‹Â?‡ ‹†”‘‡Ž‡––”‹…Š‡ Le centraline idroelettriche sono un affare. Perciò l’acqua, che in Alta Valle abbonda, fa gola ai privati, singoli o in societĂ . La locale sezione di Legambiente con il presidente Guido Cenini, alla testa di altre 17 associazioni fra cui Italia Nostra e il Cai, da tempo invoca una moratoria, ma dalla Provincia, cui si attribuiscono le maggiori responsabilitĂ , in due anni è stata rilasciata un’ottantina di concessioni e un altro centinaio arriverĂ a breve. Pare che

invocando la “pubblica utilitĂ â€? si possano autorizzare centraline all’interno di aree protette. Chi ottiene la concessione, a seconda della potenza dell’impianto, otterrĂ dal Gestore servizi energetici dai 150 ai 500mila euro di entrate annue per un trentennio. CosĂŹ in pochi mesi la Sit Service di Ponte di Legno, braccio creato ad hoc dalla Sit guidata dal sindaco in scadenza Bezzi, ha inaugurato tre unitĂ produttive vicino a Pezzo e Precasaglio lo scorso 30 dicembre

(2 milioni di euro annui l’introito previsto), dopo investimenti per 15 milioni di euro. Entro febbraio sarĂ la volta di una quarta centralina piĂš potente appena oltre il conďŹ ne dalignese, a Pontagna, con una condotta di tre chilometri da Poia, rallentata da una faccenda di espropri, ma voluta con 12 milioni di euro investiti da Leptine, societĂ edolese-gardesana che a un certo punto ha ceduto il 50% della partecipazione a Sit Service. A Corteno Golgi il concessionario in

piena Riserva naturale delle Valli di S. Antonio ha potuto posare tutte le tubazioni di derivazione prima della sospensiva dello scorso novembre, in attesa della revoca della concessione chiesta dal sindaco Martinotta. A Edolo gli ambientalisti raccolgono ďŹ rme e afďŹ ggono manifesti funebri annunciando la morte dell’Ogliolo, il torrente su cui dovrebbe sorgere a breve dentro un Parco agricolo-turistico un impianto destinato a deviare le acque per due chilometri. (g.c.)

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an Maurizio, con Sant’Obizio e Costanzo e ora anche con il beato Innocenzo da Berzo, sono i santi particolarmente venerati a Niardo, i cui altari, con reliquie, quadri e statue, sono ben conservati all’interno della grande chiesa nella quale vengono venerati, dedicata a S. Maurizio. Dopo gli interventi degli anni scorsi che hanno visto un profondo restauro del presbiterio e quindi della facciata esterna, ora il complesso è stato sottoposto ad un profondo restauro. 400mila euro il bilancio finale degli interventi di pulizia e restauro, che ha visto rinnovato il colore interno della grande aula rettangolare, gli apparati, le suppellettili, gli infissi, le decorazioni, gli arredi, le lampade, il pavimento. Prima ancora, nel 2008, l’allora parroco don Fausto Murachelli aveva curato il restauro dello splendido organo Tonoli, affidato alle sapienti mani di G. Luca Chiminelli. Mancano ancora alcuni ritocchi, ma ormai il lavoro è terminato e tutto è pronto per la solenne festivitĂ che il paese celebra annualmente a maggio in occasione dei suo santi partoni. Un aspetto di grande fascino è rappresentato dalla decorazione del cornicione marcapiano interno, realizzata ex-novo su autorizzazione della Sovrintendenza ai beni architettonici di Brescia, che nobilita l’ampia aula e mette in evidenza la luce del-

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speciale trattamento antitarlo, mentre una speciale attenzione è stata posta al complesso delle statue e dei quadri dell’edificio, tutti sottoposti a pulizia ed alcuni a restauro conservativo. Il fonte battesimale è quello originale dove ricevette il battesimo Giovanni Scalvinoni, diventato poi sacerdote e cappuccino con il nome di Innocenzo da Berzo e quindi Beato. Il fonte è stato restaurato: è stata ripulita la pila in marmo, asportato il coperchio in ottone dorato e rimesso quello originale in legno dei primi anni dell’Ottocento ed ora sarĂ riposizionato nella sua nicchia all’ingresso della chiesa. Domenica 28 aprile verrĂ traslata a Niardo l’urna con i resti del Beato Innocenzo; la prima domenica di maggio il card. Giovanni Battista Re celebrerĂ un solenne pontificale; quindi la processione di S. Obizio vedrĂ la presenza di mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi, mentre domenica 19 maggio, festa di Pentecoste, il vescovo Luciano Monari celebrerĂ la conclusione delle solenni festivitĂ per i patroni ed il restauro della chiesa. L’attuale parroco, don Angelo Corti, ha lavorato alacremente con i suoi collaboratori per questo progetto. Infine, il Comune ha affidato alla parrocchia anche la gestione della casa natale del Beato Innocenzo, tappa del pellegrinaggio di tanti fedeli che salgono a Niardo ogni anno.


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‘……ƒ‰Ž‹‘ ‘”•‹ †‹ Ž‡––—”ƒ Ġ ƒŽ–ƒ ˜‘…‡ ‡ †‹ ˆ‹ƒ„ƒœ‹‘Â?‡ Due percorsi distinti, ma intersecanti in un’unica missione: quella d’emozionare attraverso la lettura. Si tratta dei due corsi di lettura (ad alta voce e di fiabazione) promossi dall’Ufficio servizi sociali insieme alla Biblioteca e rivolti a genitori, educatori e insegnanti della scuola elementare e dell’infanzia al fine di fornire “utili ausili per affrontare le quotidiane difficoltĂ , nonchĂŠ i problematici momenti di passaggio legati alla crescita dei figliâ€?.

Il primo Corso di lettura creativa è tenuto dalla psicologa Stefania Mariotto, inizia martedĂŹ 5 febbraio alle 20.30 (seguiranno gli incontri il 12, 19 e 26 febbraio e il 5 marzo) e si propone di far conoscere a chi riveste, sia direttamente che indirettamente una funzione genitoriale, le potenzialitĂ della lettura quale strumento di crescita personale, di comprensione di sĂŠ e del mondo, di canale privilegiato d’accesso ed elaborazione delle emozioni.

Il secondo Corso di fiabazione si svolgerà invece secondo il calendario di cinque incontri: il 12, 19 e 26 marzo e il 2 e il 9 aprile, strutturati con la finalità di trasmettere, sia conoscenze teoriche di base sui diversi processi psicologici coinvolti nella lettura, che strumenti pratici per un’efficace lettura ad alta voce attuabile coi bambini, nella consapevolezza che l’utilizzo delle storie per bambini nelle loro varie forme (con un occhio di riguardo al-

la fiaba) rappresenti un efficace strumento per affrontare ed elaborare momenti e passaggi critici della crescita individuale. Gli incontri a cadenza settimanale si terranno nella sala Gervasio Pagani (sopra la biblioteca); il costo del corso è di 35 euro a persona. Per le iscrizioni (il termine è il 29 gennaio con minimo quattro partecipanti e massimo sette) e informazioni è possibile rivolgersi direttamente in Biblioteca o telefonare allo 030/7702868. (a.s.)

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ono trascorsi 10 anni, ma in pochi avrebbero scommesso sulla sua veloce evoluzione. La Fondazione Cogeme onlus nasce nel 2002 da Cogeme, societĂ di proprietĂ di 70 Comuni bresciani e bergamaschi lungo il bacino del fiume Oglio con finalitĂ di solidarietĂ sociale sul territorio. All’inizio si occupava prevalentemente di rispondere alle richieste di finanziamento per i progetti locali, poi per rispondere efficacemente alle crescenti richieste, decide di diventare una fondazione operativa, promuovendo direttamente progetti pluriennali che abbiano ricadute su tutto il territorio. Il documento etico di riferimento è la Carta della Terra, un grande manifesto per il futuro dell’umanitĂ voluto dall’Onu con il contributo dei popoli del mondo e alla cui redazione ha contribuito un giovane della Franciacorta, Vittorio Falsina. Ecco alcuni numeri per spiegare meglio la diffusione della Fondazione: la popolazione interessata è di circa 300mila abitanti con il coinvolgimento di 80 Comuni. Gli ambiti di intervento sono

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Cogeme Gestioni in collaborazione con l’amministrazione comunale di Villachiara ha inaugurato un nuovo, moderno e funzionale Centro di raccolta (l’ex Isola ecologica) in via Roma – Campo Grande. La societĂ con sede a Rovato gestisce dal 2010 a Villachiara il servizio di Igiene urbana. In particolare, proprio la raccolta differenziata porta a porta rappresenta un fiore all’occhiello per il paese di Villachiara, che ha concluso il 2012 con una media di raccolta differenziata pari al 72%. Il Centro di raccolta assolve alla fondamentale funzione di essere lo spazio destinato ad accogliere quei rifiuti, prodotti dalle utenze domestiche e da quelle non domestiche villaclarensi che, per caratteristiche o quantitativi, non sono inseriti nel circuito del servizio di raccolta rifiuti “porta a portaâ€?.

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7HPSR GL FLQHIRUXP GDO )HVWLYDO GL 9HQH]LD Dopo il conto alla rovescia, nel Cinema teatro parrocchiale di Cologne di via Martinelli 22, è ormai stagione inoltrata per l’articolata rassegna filmica aperta ad adulti e piccini, pensata e voluta dall’oratorio in collaborazione con la locale Associazione culturale “Officina delle Camelieâ€? Il tutto reso possibile grazie alla proposta dell’iniziativa cineforum sul Festival di Venezia, ideata nell’intento di offrire al pubblico l’occasione di visionarie valide pellicole filmiche sulle quali poi confrontarsi e discutere alla presenza di critici ed esperti, ma anche agli appuntamenti di svago rivolti in modo particolare a bambini, ragazzi e famiglie nel corso del week end, in cui saranno privilegiate le pellicole d’animazione. Dopo la proiezione d’esordio “PietĂ â€? di giovedĂŹ 10 gennaio, seguita da “Ralph spaccatuttoâ€? di sabato 12 e domenica 13 gennaio, questo giovedĂŹ (17 gennaio) alle 20.30 si terrĂ la proiezione del film â€œĂˆ stato il figlioâ€? (nella foto, il primo realizzato da Daniele CiprĂŹ, tratto dall’omonimo romanzo di Robero Alajmo e che racconta di una storia accaduta veramente a Palermo negli anni Settanta), cui seguirĂ il commento di Daniele Poli. Sabato 19 e domenica 20 gennaio sul grande schermo verrĂ invece proiettato il film “Le 5 leggendeâ€?, mentre giovedĂŹ 24 gennaio sarĂ la volta del film “Realityâ€?, commentato dall’esperto Matteo Asti. A chiudere la rassegna di gennaio ci penseranno invece il film per tut-

ti “Cloud Atlasâ€?, in scaletta sabato 26 gennaio alle 20.45 e domenica 27 gennaio alle 17.15, e, infine, per il ciclo cineforum sul Festival di Venezia, il film “Un giorno specialeâ€? in agenda giovedĂŹ sera 31 gennaio, con inizio sempre alle 20.30. Il prezzo del biglietto d’ingresso al cinema è di 4 euro, con riduzione a 3 euro per le famiglie (minimo tre persone) e per tutti i tesserati all’Associazione Officina delle Camelie. (a.s.)

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Desenzano-Lonato, Gavardo-Salò e Manerbio-Leno che dispongono di 784 posti letto ordinari e di 54 day hospital. “Lo scorso anno – precisa Votta – sono stati effettuati 33.096 ricoveri e 17.287 interventi chirurgici, abbiamo avuto 2.851 parti, 141.539 accessi al pronto soccorso e 2.767.343 prestazioni ambulatorialiâ€?. Numeri importanti per una struttura con un organico di circa 2.500 persone che copre un territorio vastissimo e che nel periodo estivo somma alla

popolazione residente quella composta da turisti e vacanzieri. “A Desenzano si stanno per concludere i lavori per la realizzazione del nuovo servizio ambulatoriale di chirurgia ad indirizzo senologico, saranno avviati a breve i lavori per la ristrutturazione della cascina prossima al parcheggio e destinata ad accogliere uffici amministrativi ed è stato trasmesso in Regione il progetto per la ristrutturazione delle vecchie sale operatorie. A Gavardo sono terminati i lavori

per l’ampliamento dell’intero complesso, è stato ricollocato il nuovo punto prelievi del laboratorio analisi, con l’erogazione anche di alcune attivitĂ ambulatoriali e a breve verrĂ avviato il nuovo servizio pre-ricovero, che valuta e prepara il paziente in vista di un intervento chirurgico programmato e permette di eseguire tutti gli esami pre-operatori in un’unica giornata. In entrambi i presidi sono state acquistate nuove apparecchiature elettromedicaliâ€?. (v.b.)

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l gioco è bello quando dura pocoâ€?. Un ammonimento che vale la pena di seguire per evitare che il gioco si trasformi in ludopatia, in un’attivitĂ patologica ripetitiva. Peggio, in una nuova forma di dipendenza legata in questo caso ad un comportamento compulsivo, qual è il gioco d’azzardo. Che non risparmia fasce d’etĂ e classi sociali. Che divora pensioni, stipendi, profitti e addirittura abitazioni, lasciando in ereditĂ alla societĂ situazioni individuali e familiari sempre piĂš difficili e pericolose. Ermanno Comincioli, sindaco di Villanuova sul Clisi, è preoccupato. Per questo lancia un’idea che spera presto di trasformare in qualcosa di concreto. “Propongo un premio a quei locali pubblici che decidono di disfarsi delle ‘macchinette mangiasoldi’, magari riducendo la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Per il Comune si tratterebbe di rinunciare a qualche migliaia di euro. Gli esercenti da parte loro difficilmente verrebbero rimborsati del tutto per i mancati introiti derivanti dalle macchinette, ma contribuirebbero a dare un segnale positivo per limitare questo preoccupante fenomenoâ€?. Una provocazione, una goccia nell’oceano. Ma è un inizio. “Da qualche parte bisogna incominciare per fermare quella che sta diventando una vera e propria emergenzaâ€?. Comincioli sa di camminare su carboni ardenti. Da un lato lo Stato che introita dai giochi cospicue entrate e che affida al Ministero del tesoro e delle finanze, al limite del conflitto di interessi, il ruolo di tutelare i cittadini dai problemi sociali e sanitari correla-

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Peccato che le ripercussioni sulla vita di chi si lascia prendere dalla smania della possibile vincita siano devastantiâ€?. L’ultima idea è solo la punta di un iceberg. “Stiamo predisponendo una serie di iniziative che vanno nell’ottica del dialogo e della collaborazione – il coinvolgimento di enti e istituzioni, lo svolgimento di conferenze e dibattiti, la creazione di un centro di ascolto – che creino un filo diretto con la cittadinanza e che portino come risultato una accresciuta conoscenza e una maggiore sensibilitĂ nei confronti del problemaâ€?. Per arginare il quale non sono di certo sufficienti la campagna di comunicazione basata sullo slogan “giocare responsabilmenteâ€? e l’impedimento ‘formale’ che “il gioco è vietato ai minori di anni 18â€?.

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5DVVHJQD SURYLQFLDOH GHOOD VFXROD GL GDQ]D Sabato 19 gennaio, il teatro Cristal di Salò sarĂ la cornice dell’11ÂŞ Rassegna provinciale delle scuole di danza bresciane, promossa dall’associazione Salò Ballet, con il sostegno di Comune, Provincia, Regione, ComunitĂ montana Parco Alto Garda bresciano e ComunitĂ del Garda. La scuola di danza Salò Ballet è stata fondata nel 1982 a Salò da Rossella Schiavoni. La ďŹ naliĂ della Scuola è di formare allievi con una

solida preparazione nel classico e una adeguata esperienza anche di moderno e contemporaneo. Di pari passo con l’attivitĂ didattica la scuola svolge da 30 anni anche un’intensissima attivitĂ artistica con l’allestimento di innumerevoli spettacoli, performance sperimentali e importanti rassegne di danza. Si segnalano, inoltre, fra le attivitĂ la Rassegna provinciale delle Scuole di danza bresciane “Stelle d’invernoâ€?

e la Rassegna nazionale scuole di danza “Garda danza estateâ€?. La direzione artistica è curata da Rossella Schiavoni, direttrice della scuola salodiana, e dal primo ballerino Enkel Zhuti. La direttrice artistica, danzatrice, insegnante e coreografa, è laureata presso l’Accademia nazionale di Danza di Roma ed è membro della Russian Ballet. Questa è la prima rassegna nella nostra provincia che ha riunito a partire dal 2001 le varie

realtà che operano nel campo della danza, in una formula all’insegna della collaborazione e dell’incontro/ confronto costruttivo. Questa rassegna offre un’ampia vetrina dell’arte coreutica del territorio bresciano e contribuisce a diffondere e ad avvicinare i giovani allo studio della danza. La rassegna prenderà il via alle 16.30 e vedrà sul palco ben 14 compagnie di danza bresciane. L’ingresso costa 10 euro.


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polifunzionale dell’Università cattolica di Brescia, via Trieste 17, Brescia. Sono previsti gli interventi di mons. Angelo Vincenzo Zani, consacrato vescovo il 6 gennaio scorso e nuovo segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, di Piero Cattaneo, dirigente scolastico e docente di Metodi e strumenti per la sperimentazione educativa presso la sede di Piacenza dell’Università cattolica e del

vescovo Luciano Monari. L’invito è aperto alle scuole statali e paritarie, alle associazioni, ai genitori e studenti, a tutta la cittadinanza. Prima dell’inizio dell’incontro si terrĂ l’apertura di una esposizione allestita dalle scuole paritarie della provincia di Brescia sul tema trattato poi dai relatori invitati. Per informazioni ComunitĂ e scuola 030 46781, info@ comunitaescuola.it .

riore, mentre l’Agesc ritiene che per combattere la dispersione scolastica siano essenziali. Al riguardo il Ministro cosĂŹ ha risposto: “la scuola come ascensore sociale era il modello che la nostra generazione ha vissuto senza tener conto dell’inserimento nel mondo del lavoro. Quest’anno si è invertita la tendenza nella scelta tra licei e scuole professionali. Occorre investire nell’orientamento anticipandolo e costruendo un orientamento che abbia un percorso con tre attori: gli studenti in primo luogo, un collegamento tra i percorsi scolastici e formativi e il loro sbocco professionale e istituzioni, piĂš capaci di interventi costruttiviâ€?. L’Agesc vuole diventare protagonista

di questo percorso virtuoso e si propone come interlocutore privilegiato per rappresentare le istanze delle numerose famiglie che in provincia scelgono e sostengono la scuola paritaria, anche nella prospettiva della formazione professionale (per informazioni www.agesclombardia.it).

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urante la recente celebrazione della Giornata europea dei genitori nella scuola, il ministro Francesco Profumo si è confrontato con i rappresentanti delle associazioni di genitori rispondendo ad una serie di loro domande. In particolare l’Agesc ha riproposto il tema della paritĂ , evidenziando come il 4 ottobre 2012 sia stata pubblicata una risoluzione del Parlamento europeo dal titolo: “Il diritto alla libertĂ di scelta educativa in Europaâ€?. I principi affermati nella Risoluzione sono, dal 1975, il motivo stesso di esisten-

za dell’Agesc, che ha visto concretizzarsi gli stessi nel marzo dell’anno 2000 quando il Parlamento italiano ha votato la legge 62/2000 proposta dall’allora ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer. Purtroppo però in questi 12 anni la legge 62 non è mai stata pienamente applicata e in Italia le famiglie (soprattutto del ceto medio-basso) continuano a subire una forte discriminazione sia nell’accedere che nel continuare a mantenere i figli nella scuola pubblica paritaria. Dal canto suo il ministro Profumo su questo tema ha risposto che effettivamente “la legge Berlinguer attuò

un riconoscimento della pari dignitĂ della scuola paritaria e io condivido la necessitĂ di una sana concorrenza. Oggi c’è una sperequazione di trattamento verso queste scuole che rappresentano il 10% ma le difficoltĂ di questo momento ci chiedono di preservare quello che è stato costruito sperando di avere in futuro maggiori risorse da destinare alla scuolaâ€?. Il presidente nazionale dell’Agesc Roberto Gontero ha sottoposto al Ministro la situazione della formazione professionale, constatando che i percorsi di formazione professionale sono ritenuti a torto una scuola infe-

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”‘’‘•–‘ †ƒŽŽƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ ‰‘‰Š¹ Â? •‡”˜‹œ‹‘ Dz ÂƒÂ”Â‹Â‘Çł ‡ “—ƒŽ‹ˆ‹…ƒ–‘ Orientamento scolastico: come ogni anno le famiglie e gli studenti delle classi di passaggio si trovano davanti al bivio delle scelte con piĂš dubbi che certezze, con domande piĂš che risposte e con l’ansia come cattiva consigliera! Va.ri.o. è un servizio proposto dalla cooperativa AgoghĂŠ di Brescia, per aiutare a sciogliere i dubbi, trovare risposte alle domande e rasserenarvi verso la decisione ďŹ nale‌. consapevole e soddisfacente. Va.ri.o. mette a

disposizione delle famiglie e dei singoli studenti tutor esperti che accompagnano in un percorso di consapevolezza in merito alle personali competenze ed attitudini, di orientamento delle proposte formative del Bresciano e di conoscenza dei percorsi scolastici e settori che oggi maggiormente hanno sbocchi professionali. Per chi invece giĂ frequenta la scuola secondaria di 2° grado, ma con alcune difďŹ coltĂ e malesseri che portano

a pensare che ci sia bisogno di un supporto, Va.ri.o. piò fornire un aiuto a ri-orientare la scelta verso una maggiormente adeguata. Il servizio mira a sostenere lo studente nel recupero scolastico con lezioni private e di piccolo gruppo. In breve Va.ri.o. offre tutoring e lezioni individuali, o di piccolo gruppo, per colmare le lacune scolastiche, prepararsi adeguatamente per compiti in classe, interrogazioni, recuperare i debiti formativi e preparare

l’esame di Stato. Altro servizio è quello dell’orientamento attitudinale e pedagogico per la scelta scolastica e/o professionale e ri-orienamento, e, per ultimo, anche un’aula studio. Per informazioni anche sui costi puoi chiedere un appuntamento al n° 334.2813428 o via mail a spazioandco@gmail.com. La sede di Va.ri.o. si trova a Brescia in via P. Veronese, 28/D accanto alla Questura ed è gestito dalla cooperativa sociale AgoghĂŠ.

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a scuola cambia e si aggiorna con gli strumenti tecnologici sempre piÚ avanzati che il mondo contemporaneo mette a disposizione. A determinare il segno del cambiamento dei tempi sono, ad esempio, le lavagne interattive multimediali grazie alle quali è possibile trasmettere nelle aule contenuti didattici come esperimenti di fisica, dimostrazioni geometriche, immagini artistiche e molto altro. Alcune case editrici inoltre già stanno fornendo oltre ai libri cartacei la versione digitale che può essere comodamente visualizzata

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apprendimento e il modo di ricevere e elaborare le informazioni richiedono spesso strumenti tecnologicamente adeguati. Alla scuola resta il compito di proporre e costruire percorsi di formazione piĂš profondi e prolungati rispetto al mondo immediato del “digitaleâ€?, in grado di lasciare un segno piĂš significativo e duraturo. Il dialogo educativo con gli adolescenti, però, passerĂ inevitabilmente anche attraverso le strade virtuali della comunicazione. Nell’Istituto Arici, grazie a un fondo regionale, gli studenti di tre classi del liceo classico hanno in comodato d’uso gratuito per tre anni

uno strumento multitouch sul quale è possibile visualizzare alcuni libri di testo. Le finalitĂ del progetto infatti non sono quelle di cambiare i contenuti: le discipline, dalla scuola primaria al liceo classico sono quelle di sempre. Nuovi e certamente piĂš vicini alla realtĂ dei “nativi digitaliâ€? sono piuttosto gli strumenti. Non mancano i benefici; la digitalizzazione può contribuire inoltre ad alleggerire il peso degli zaini e a ridurre l’impatto ambientale legato al ciclo della carta. Grazie allo stesso progetto regionale, denominato “Generazione web.2â€?, le aule delle tre classi coinvolte sono state dotate

di monitor touch di ultima generazione. I fondi dell’Istituto stesso e un contributo privato hanno poi portato questi ultimi anche nelle aule di informatica della scuola secondaria di I grado e della primaria. La sfida pare duplice: acquisire da una parte gli strumenti e le competenze tecniche per il loro utilizzo, dall’altra proporre agli studenti modalitĂ d’uso efficaci e utili alla propria crescita come persone, come cristiani e come cittadini. La scuola è pronta ad affrontarla ed è proprio ciò che ha deciso di fare l’Istituto Cesare Arici di Brescia, una scommessa sul futuro.

LICEO CLASSICO CESARE ARICI cultura classica

E POTENZIAMENTO NELLE LINGUE MODERNE Insegnamento di una seconda lingua straniera basato sul sistema comunicativo Maggiori possibilità di usufruire di progetti di studio all’estero Utilizzo di nuove tecnologie secondo il progetto:

GENERAZIONE WEB 2.0 Via Trieste, 17 - BRESCIA - tel. 030.42432 / cell. 380.4385309 E-mail: segreteria@istitutoarici.it

* www.istitutoarici.it


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‡” ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ ƒÂ?Â?‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ ‘Â? ° •‘Ž‘ —Â?ƒ “—‡•–‹‘Â?‡ †‹‰‹–ƒŽ‡ Con la ripresa delle lezioni dopo le vacanze natalizie per la scuola c’è giĂ un importante appuntamento: quello delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, questa volta con la “novitĂ â€? (non assoluta, in veritĂ ) delle procedure on line. Si comincia il 21 gennaio e ci sarĂ tempo fino al 28 febbraio. Le pratiche coinvolgeranno un milione e 600mila famiglie alle prese con un protocollo informatico che dovrebbe garantire facilitĂ

di accesso, comoditĂ e piĂš ampia informazione a supporto delle scelte da fare (via web si potranno anche spulciare le offerte formative dei diversi istituti, naturalmente collegandosi ai link appositi, passando dal sito internet del ministero). Come si farĂ a iscriversi? BasterĂ registrarsi al sito web (www.iscrizioni. istruzione.it) e inviare il modulo elettronico predisposto dalle scuole, che invieranno per e-mail la ricevuta alle famiglie. Attraverso

una particolare applicazione sarĂ inoltre possibile per mamme e papĂ seguire l’iter della domanda fino al suo accoglimento definitivo. Naturalmente le scuole dovranno sostenere chi non ha un computer a casa offrendo “un servizio di supportoâ€?. La procedura vale per chi iscrive i figli alle scuole statali, mentre per le scuole paritarie “la partecipazione al progetto iscrizioni on line è facoltativaâ€?. Un passo avanti, dunque, verso quella scuola moderna e “digitaleâ€? di cui

si fa un gran parlare recentemente. Solo che c’è da immaginare che la “rivoluzione webâ€? nelle segreterie non è cosĂŹ scontata. Non solo deve fare i conti con le attrezzature delle stesse scuole (che stanno adeguandosi in questi anni), ma anche con il cosiddetto “digital divideâ€? e in particolare con la poca dimestichezza che tuttora hanno diverse famiglie con gli strumenti informatici. C’è da augurarsi che il “servizio di supportoâ€? funzioni davvero. (Alberto Campoleoni)

giani di San Polo nata per rispondere alla domanda di famiglie e ragazzi che cercano percorsi individualizzati, su misura delle loro aspirazioni. Punti di forza della scuola sono le metodologie di studio (dal fare al sapere) e di conduzione delle lezioni, anche con strumenti multimediali e laboratori specialistici, finalizzate ad un approccio piÚ efficace e produttivo per i ragazzi. La Scuola bottega proporrà nelle prossime settimane una serie di open day per presentare le sue proposte. Questo il calendario messo a punto: per la sede di via Ragazzi del ’99 sabato 19 gennaio dalle 15 alle 18 e scuola aperta tutti i giovedÏ di gennaio. Per la sede di via Carducci 88,

Open day sabato 19 gennaio dalle 15 alle 18 e Scuola aperta tutti i martedĂŹ di gennaio. Per la sede di Mezzane di Calvisano, open day sabato 12 e sabato 26 dalle 15 alle 18 e scuola aperta il 16 gennaio. Per ulteriori informazioni visitate il sito della scuola http://www. scuolabottega.org.

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’anno scolastico si è aperto con una novitĂ di grande rilievo per la Scuola bottega artigiani San Polo. Hanno infatti preso avvio i corsi di formazione professionale organizzati nella nuova sede di via Ragazzi del 99 n. 11, che si è affiancata alle giĂ esistenti di via Carducci a Brescia e in via Conte Berardo Maggi a Mezzane di Calvisano. Al via quindi i corsi di meccanico, elettricista, termoidraulico, addetto alle vendite, sartoria, oltre che ai corsi di asa oss, riqualifica asa in oss, apprendistato, informatica e servizi al lavo-

ro. Ăˆ il direttore della scuola Rosario Forganni a presentare le innovazioni che caratterizzeranno questo nuovo anno formativo. “I vantaggi di avere una nuova sede – afferma – che vanta la vicinanza con la sede operativa di via Carducci, con contestuale ampliamento del comprensorio territoriale di riferimento alle cui necessitĂ formative si potrĂ rispondere in maniera piĂš completaâ€?. Forganni ha anche sottolineato la nuova metodologia didattica basata sull’utilizzo dell’Ipad come strumento di studio e di lezione partecipata tra docente ed alunni che riceveranno sui loro Ipad i contenu-

ti didattici multimediali proposti dal docente suscettibili di integrazione ed approfondimenti in tempo reale tramite internet. Altra novità di questo avvio di anno scolastico sono i nuovi laboratori completamente attrezzati con nuovi macchinari di ultima generazione che permetteranno una preparazione completa e all’avanguardia rispetto alle richieste del mondo del lavoro e il registro elettronico del docente con il quale le famiglie, in tempo reale, potranno essere informate circa l’andamento scolastico del proprio figlio. Novità di grande rilevanza, dunque, quelle della Scuola bottega arti-

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ÂŽ ˆ‡Ž–”‘ ‹Â? Â?‘•–”ƒ ƒŽ Dz ‘”–—Â?›dz L’Istituto “Mariano Fortunyâ€? di Brescia presenta “Alla scoperta del feltroâ€?, una mostra di abiti scultura e complementi di arredo realizzati dagli alunni dei settori moda e arredamento. La mostra, visitabile dal 20 al 27 gennaio presso la Pieve di Urago Mella, in via della Chiesa, 136 a Brescia, consente di apprezzare abiti, sculture e complementi di arredo, ideati, progettati e realizzati dagli alunni delle classi dell’istituto. I manufatti sono il frutto dell’attivitĂ di ricerca

e sperimentazione laboratoriale che li ha visti impegnati, in questi ultimi due anni, nello studio di nuovi materiali tessili e nell’acquisizione di tecniche speciďŹ che di lavorazione. Accanto ai prodotti della loro creativitĂ ci sono spazi predisposti con pannelli informativi e proiezioni per illustrare il lavoro svolto. Inoltre sono previste, per le mattine dal 21 al 26 di gennaio, attivitĂ laboratoriali gestite dagli alunni e rivolte agli alunni delle classi di scuola media invitati a visitare la mostra. La

scelta del feltro, come materiale di studio, è scaturita dall’esigenza di dare una risposta forte alla sempre piĂš pressante necessitĂ di tutelare l’ambiente e le risorse del pianeta, senza che ciò condizionasse la possibilitĂ di creare in libertĂ . Si è partiti poi dalla constatazione che il feltro è una risorsa rinnovabile ed ecologica con l’aiuto dei docenti, gli studenti hanno scoperto le proprietĂ e la versatilitĂ di questa importante materia che consente una vasta gamma di impieghi.

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nche i nostri ambienti educativi, pur senza volerlo, si lasciano invadere da quel malessere che serpeggia nella società moderna e che porta l’uomo a cercare l’immediato, il benessere, dimenticando la dimensione dell’interiorità e del trascendente. Proprio per questo diventa tanto piÚ necessaria l’urgenza di educare per aiutare ogni persona a ricomprendersi, a riacquistare il desiderio di stili di vita piÚ sani e piÚ autentici, a cercare la verità , senza arrendersi di fronte alle tante proposte allettanti, ma anche superficiali che invadono la vita quotidiana di molti giovani, i quali si trovano spesso soli immersi in una realtà abitata da banalità . Qui si deve innestare l’azione educativa fondata sulla consapevolezza e la responsabilità dell’adulto che si fa carico di promuovere nelle giovani generazioni una stimolante crescita di se stesse. Non possiamo fermarci ai margini della strada a osservare incerti quello che accade,

†—…ƒ”‡ ° —Â?ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …‘”ƒ‰‰‹‘•ƒ …Š‡ †‡˜‡ Â?‡––‡”‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ Žƒ Ž‹„‡”–Â? †‡Ž ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‡ Ž‡ ’”‘’‘•–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡ non possiamo lasciar correre tutto accontentandoci delle apparenze o semplicemente della buona riuscita scolastica. C’è qualcosa che va oltre e che tocca in modo profondo la vita di ogni adolescente, c’è qualcosa a cui, come educatori, siamo chiamati a collaborare attraverso la trasmissione dei contenuti disciplinari. Si tratta di quella dimensione umana e cristiana della quale ognuno ha bisogno per potersi realizzare veramente. Saper offrire agli studenti criteri di scelta per la maturazione della loro personalitĂ , mettere sul tavolo delle proposte alternative alle forme di indifferenza, ebbene, tutto questo va ben oltre le

conoscenze didattiche e contribuisce a rendere ancora piĂš bello e piĂš ampio il compito del docente. Del resto gli adolescenti sono sempre alla ricerca di modelli con cui confrontarsi e quindi il mondo degli adulti ha l’opportunitĂ di essere un segno, un segno consapevole della missione a cui siamo chiamati, un segno forte e comprensivo al tempo stesso che non ha grandi pretese, ma cerca di lasciare una traccia sicura. Educare è un’azione coraggiosa che sa metter insieme libertĂ dell’educando e capacitĂ di proposta da parte dell’educatore, parola e testimonianza di vita, capacitĂ di suscitare delle decisioni, offerta di un progetto futuro che dĂ senso all’esistenza e suscita entusiasmo e speranza senza però ignorare la fatica dell’impegno quotidiano. Si può riuscire in tutto questo se si guarda ai giovani non con fastidio, ma come a una risorsa preziosa, come a un dono da valorizzare, credendo che, se guardati con fiducia, sono capaci di cose grandi.


DOVE

Al lavoro. Senza lo stress del traffico.

VAI?

Dove vuoi.

Borgo Creativo - Raineri design - Cassani - EdWorks - Foto Stylaz


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La scelta migliore

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In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di GesĂš. Fu invitato alle nozze anche GesĂš con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di GesĂš gli disse: “Non hanno vinoâ€?. E GesĂš le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia oraâ€?. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatelaâ€?. Vi erano lĂ sei anfore di pietra per la puriďŹ cazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E GesĂš disse loro: “Riempite d’acqua le anforeâ€?; e le riempirono ďŹ no all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchettoâ€?. Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è giĂ bevuto molto, quello meno buonoâ€? (...)

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igliore. Nulla, in questo brano di Vangelo, è quello che appare a prima vista: Giovanni costruisce la scena sulle forzature, sui paradossi e sul valore simbolico delle parole. Il contesto delle nozze è simbolo del nuovo patto di amore tra Dio e l’uomo in Cristo; il vino che prima manca e poi arriva in abbondanza è simbolo ancora del banchetto degli ultimi giorni promesso da Isaia; e poi è un vino che non è degli uomini, ed è migliore, è inaspettato. E quindi è dono che colma la mancanza umana; e viene dalla povertĂ dell’acqua che si trasforma. Valore simbolico che si aggancia al paradosso del fare qualcosa che è privo di senso come riempire le anfore destinate all’acqua per la purificazione; e simbolo ancora della nuova purificazione che avviene attraverso il vino-sangue di Cristo. E la forzatura, infine, della madre che costringe Cristo ad affrettare l’ora: e non è semplicemente la Vergine

ma, come accade in Giovanni, è la Chiesa stessa che chiede a Cristo di affrettare l’ora nella quale sarĂ piena la sua manifestazione. E nonostante questa costruzione straordinariamente complessa, il racconto delle nozze a Cana rimane anche il racconto di una festa vera, con gente vera e un bisogno vero; come vero è lo stupore e la fede suscitata nei discepoli per un prodigio che percepiscono non essere solamente fatto in soccorso di amici che avevano sbagliato la quantitĂ del vino da servire, ma come segno di qualcosa di nuovo che stava cominciando. Ăˆ una strana nostalgia quella che si respira nel Vangelo (e qui in particolare), una nostalgia contraddittoria perchĂŠ si salda con la speranza, perchĂŠ costringe a ricordare qualcosa che riguarda il passato ma che apre al futuro. Non è una nostalgia umana perchĂŠ la nostalgia umana imprigiona nel passato e Ă ncora il presente al passato; mentre la speranza guarda al futuro e allaccia il presente al

futuro. Ăˆ una nostalgia particolare perchĂŠ costringe a vedere anche nel futuro le tracce di quello che è stato e che si è compiuto e che attende ancora di essere perfetto. I discepoli capiscono che quel vino migliore non è solo un regalo per gli sposi e quella madre accanto a Cristo non è solo una delle madri: sentono dentro che quello che aspettavano è lĂŹ e ne percepiscono la nostalgia; ricordano Isaia e i profeti, bevono un vino che non è solo prodigio ma compimento, imparano ad assaporare la gloria come discreta manifestazione di ciò che è migliore e che è donato per colmare un’assenza alla quale non ci si abitua e, se accade, lascia un vuoto e una mancanza che annullano la radice della gioia e della speranza. Provano un’ebbrezza che quel vino migliore solo riesce a dare perchĂŠ costringe a credere nel futuro di Dio, in un futuro che, paradossalmente, si conosce grazie al passato. PerchĂŠ il passato di Dio è profezia dell’uomo.

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/H SRUWH JLUHYROL “Chi non avrebbe ascoltato con terrore quel lamento che si esprimeva con parole e tuttavia non era di questo mondo? Chi non avrebbe almeno dubitato della propria ragione? Ma il santo di Lumbres, lo sguardo fisso la suolo, pensava alle anime che costui aveva perduto‌â€?. Si tratta di un passo tratto dal romanzo di Georges Bernanos intitolato “Sotto il sole di Satanaâ€?. Un prete di campagna chiamato dalla gente il Santo di Lumbres lotta perennemente contro il Male. Un giorno mentre si reca ad un villaggio vicino per le confessioni comincia ad avere sentimenti di orgoglio e il demonio lo raggiunge nelle sembianze di un sensale. Gli indica una scorciatoia che in realtĂ lo porta sempre a ritornare al punto di partenza. L’aba-

te Donissan, questo il nome del prete, è sfinito e senza forze: svuotato. Il demonio l’ha nelle sue mani. L’episodio gioca molto sulla simbologia ed il peccato è visto con una delle sue piĂš terribili e angoscianti conseguenze: il non progredire, il ritrovarsi sempre al punto di partenza, il non procedere oltre. Un po’ come l’effetto comico di quelle porte girevoli che si trovano negli hotel, dove, se non presti attenzione rischi di rimanere coinvolto in alcune giravolte insensate. Il peccato ha davvero questa caratteristica, soprattutto quei peccati ricorrenti dai quali facciamo fatica a sganciarci. Le chiamiamo “fragilitĂ â€? per guardarci con maggiore tenerezza, ma in fondo sono peccati tanto forti che non ci lasciano liberi di camminare.

Ci tengono in qualche modo legati come la spina nel fianco di San Paolo. Potrei fare molti esempi, ma mi ha colpito come nel modo di pensare attuale, le “porte girevoliâ€? siano davvero trappole contraddittorie. La societĂ gira su se stessa e sembra non avere possibilitĂ di cavarsela: la politica corrotta, gli interessi personali dei politici, l’evasione fiscale, le ingiustizie sociali in questi giorni di dibattiti televisivi, sembrano sempre giustificabili: “fanno tutti cosĂŹâ€?‌ “si è sempre fatto cosĂŹâ€?‌ e gira e gira quando mai usciremo da questa situazione? Chi fermerĂ una volta per tutte questo girare a vuoto? Quando diventeremo adulti, responsabili, capaci di progettare un mondo migliore e piĂš onesto per i nostri figli?


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Il Battesimo di GesĂš nel Giordano “si pone nella stessa linea dell’Incarnazione, della discesa di Dio dal piĂš alto dei cieli all’abisso degli inferi. Il senso di questo movimento di abbassamento divino si riassume in un’unica parola: amore, che è il nome stesso di Dioâ€?. Lo ha detto Benedetto XVI prima di guidare l’Angelus con i fedeli a piazza San Pietro. Questo GesĂš, ha proseguito, “è il Figlio di Dio che è totalmente immerso nella volontĂ di amore del Padreâ€? ed “è l’uomo

Non è “compitoâ€? della Chiesa dare “indicazioni di natura partiticaâ€? per le elezioni regionali, e le parole dei vescovi “sono soprattutto di metodo e di alcuni contenuti. Poi – ha affermato l’arcivescovo di Campobasso mons. Giancarlo Bregantini (nella foto) – toccherĂ ai singoli partiti poter essere capaci di fare programmi ben dettagliati. La cosa che ci interessa – ha detto Bregantini – è soprattutto il metodo, non contrapposizione, esclusione, ma condivisione e

nuovo che vuole vivere da ďŹ glio di Dio, cioè nell’amore; l’uomo che, di fronte al male del mondo, sceglie la via dell’umiltĂ e della responsabilitĂ , sceglie non di salvare se stesso, ma di offrire la propria vita per la veritĂ e la giustiziaâ€?. Essere cristiani signiďŹ ca “vivere cosĂŹ, ma questo genere di vita comporta una rinascita: rinascere dall’alto, da Dio, dalla Graziaâ€?. Questa rinascita è “il Battesimo, che Cristo ha donato alla Chiesa per rigenerare gli uomini a vita nuovaâ€?.

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capacità – davanti ai problemi di un territorio cosĂŹ piccolo – di non staccarsi, nĂŠ frastagliarsi, ma di coordinarsiâ€?. Mons. Bregantini, ricevuto dal Papa nell’ambito della visita ad limina dei vescovi di Abruzzo e Molise, ha riferito “luci ed ombreâ€? della sua regione. “Le luci –ha detto – di un popolo mite, buono, attento che ascolta ancora molto la voce della Chiesa che ha tradizione antiche. Però dall’altra parte troviamo anche i drammi del presente, specialmente la crisi.

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grandi storici concordano che nel cristianesimo degli inizi le donne avevano posizioni di prestigio e di autoritĂ â€?. Una delle caratteristiche di Rodney Stark, sociologo delle religioni e docente alla Baylor University del Texas, è la determinazione. Il suo recente “Il trionfo del cristianesimoâ€? (Lindau, 543 pagine) non le manda a dire a nessuno, sia se affronti le origini sia se si confronti con la questione delle eresie, di Galileo o dell’inquisizione. Una cosa è certa: andare controcorrente gli piace, se con questa espressione si intende andare contro il conformismo di alcuni storici che si sono appoggiati a una tradizione anti-cristiana. Ad esempio, il supposto anti-femminismo delle origini: Stark affronta la questione, capovolgendo le conclusioni. SĂŹ, è vero, l’antichitĂ era chiusa al mondo femminile, ma non i cristiani. Semmai i pagani, che isolavano le donne, non concedendo loro alcuna libertĂ e anzi favorendo, talvolta programmaticamente, l’aborto e l’abbandono della donna e degli infanti. Il cristianesimo rappresenta una prima forma di convivenza civile tra uomo e donna e, secondo Stark, alcune punte anti-femministe della predicazione paolina potrebbero essere spurie, cioè interpolazioni successive. “Una situazione superiore delle donne cristiane rispetto alle sorelle pagane cominciava con la nascita. Nell’impe-

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la barbarie diffusa tra i pagani di far sposare bambine a uomini molto piĂš vecchi: se uno volesse addolcire la pillola, immaginando che l’atto sessuale veniva procrastinato, verrebbe deluso dallo studioso, che mette subito in chiaro le cose: “Ci sono storie che parlano della deflorazione di mogli di sette anni!â€?. Qual è l’obiettivo di Stark? Controbattere il luogo comune di un mondo classico e pagano superiore per costumi e civiltĂ a quello cristiano; combattimento che continua nell’accezione di Medioevo come periodo di barbarie, che lui impugna veementemente. I “secoli buiâ€? videro

una esplosione d’invenzioni utili per la gente e non solo per i nobili, come i mulini a vento e ad acqua, e le coltivazioni ebbero un grande impulso a opera dei monaci che insegnarono le nuove tecniche ai contadini.

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9LVLWD DG OLPLQD GHL 9HVFRYL Comincia, dal cuore dell’Italia, la visita ad limina dell’episcopato italiano (nella foto, la visita del 2007 di mons. Sanguineti), la seconda a Benedetto XVI. Hanno iniziato i vescovi del Molise e un primo gruppo di presuli abruzzesi, il 16 febbraio toccherĂ ai vescovi lombardi. Ăˆ un appuntamento periodico, previsto dalle norme giuridiche della Chiesa, ma è anche un momento sostanziale, l’incontro dei vescovi e, attraverso di loro, di tutte le Chiese

dell’Italia, con il Papa. Vuole innanzitutto testimoniare quanto gli italiani vogliono bene al Papa e, in particolare, a Benedetto, che ha pian piano, silenziosamente, macinato molti record di afusso di pellegrini, secondo i dati periodicamente diffusi dalla Prefettura apostolica. Gli italiani vogliono bene e si riconoscono spontaneamente nel Papa, che a sua volta li ricambia, sia pure nelle forme sobrie, ma convincenti che gli sono consuete.

Questo legame spontaneo, di popolo, è un legame profondo, che va al di lĂ dell’attualitĂ o della cronaca. E certamente va al di lĂ delle vicende, che pure in Italia sono tradizionalmente molto vivaci, della politica. PerchĂŠ guarda alla sostanza e alla realtĂ della vita. Gli italiani – e in questo l’unitĂ d’Italia è indiscussa e indiscutibile – guardano al Papa come a un riferimento appunto paterno, cioè sicuro, autorevole e comprensivo.

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Domenica 20 gennaio Ore 16 - Brescia - Santa Messa con mons. Vincenzo Zani in Cattedrale.

VenerdĂŹ 18 gennaio Ore 6.50 - Brescia Santa Messa presso il Seminario minore.

LunedÏ 21 gennaio Ore 8.30 - Brescia - Santa Messa di apertura dell’anno accademico dell’Università statale presso la parrocchia di San Lorenzo.

Sabato 19 gennaio Ore 16 - Botticino Sera Liturgia della Parola e Cresime. Ore 18.30 - Brescia Santa Messa per Ordo Virginum in Cattedrale.

MercoledĂŹ 23 gennaio Ore 20.45 - Brescia - Preghiera ecumenica presso la chiesa valdese. GiovedĂŹ 24 gennaio Ore 11 - Brescia - Santa Messa e incontro con i giornalisti presso il Centro pastorale Paolo VI.

ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ ‡ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ La Cancelleria della Curia diocesana comunica i seguenti provvedimenti: Il sac. don Giovanni Calorini, è stato nominato presbitero collaboratore festivo delle parrocchie di Lavenone, Nozza e Vestone. Il diacono Enrico Cabra della parrocchia di Gambara è stato nominato per il servizio pastorale della parrocchia di Gambara. Il diacono Gabriele Moretti della parrocchia di Castegnato è stato

nominato per il servizio pastorale della parrocchia di Castegnato. Il diacono Mauro Polotti della parrocchia di Lumezzane Pieve è stato nominato per il servizio pastorale delle parrocchie di Lumezzane Pieve e Lumezzane Fontana. Il diacono Lionello Tabaglio della parrocchia di Calcinatello è stato nominato per il servizio pastorale della parrocchia di Calcinatello. Il padre Carlo Clessi – religioso pavoniano – è stato nominato vicario parrocchiale delle parrocchie di Santa Maria Immacolata e di San Barnaba in cittĂ .

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I vincitore del 39° Concorso è suor Provvidenza della scuola materna don F. Sciotta di Rovato: è salita sul palco a ricevere il premio per il suo “presepio sul furgoneâ€?. I premi speciali sono stati assegnati ai Padri Rogazionisti di Desenzano del Garda (miglior interpretazione del tema), ad Andrea Craveri di Nave (premio “Buona Notiziaâ€? Fulvio Manzoni), a Davide e Simone Monceri di Monticelli Brusati (premio “Buona Notizia don Eridano Torriâ€?). Di seguito i premi conferiti ad ogni categoria. Famiglie: 1° classificato (premio intitolato a Giacomo e Rosa Aliprandi) Gian Paolo Donati di Bagnolo Mella, 2° ex-aequo Luca Rossi di Villa Carcina e a Vincenzo Apollonio di Borgo San Giacomo, 3° ex aequo Carlo Bonera di Brescia, Renato Andreoli di Brescia e Laura Bettoni di Gussago; categoria Oratori 1° classificato oratorio centro giovanile Samber di Chiari, 2° Gruppo Presepio oratorio

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2° Scuola dell’infanzia comunale Vittorino Chizzolini di Ospitaletto, 3° Scuola materna Santa Maria della Vittoria Brescia; Presepi viventi: 1° classificato Amici del presepio vivente di Gavardo; categoria Aziende e negozi: 1° classificato “Il Casoncello di Stefano e Letiziaâ€? di Barbariga; categoria parrocchie: 1° Premio intitolato a Virginio Prandini, Amici del presepio di Marcheno, 2° ex-aequo parrocchia San Giorgio di Capriolo, parrocchia San Martino di Magno di Gardone Val Trompia e Parrocchia di Borgo San Giacomo, 3° ex-aequo parrocchia Santa Maria in Calchera di Brescia e parrocchia Sant’Angela Merici di Brescia; categoria Rassegne/Mostre/Concorsi: 1° Premio Arte Casa Bianca di Montichiari; Categoria istituzioni pubbliche: 1° Premio Fondazione Gambara Tavelli di Verolanuova; Categoria fuori Provincia 1° premio Gruppo Amici del Presepe di Costa Volpino di Lovere.

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Pavel Aleksandrovic Florenskij. Sabato 9 marzo, sempre alle 14.30, madre Carla Bettinelli, Figlie di Betlem e docente presso l’Istituto di scienze religiose di Milano, racconta la ďŹ gura di Edith Stein - Santa Teresa Benedetta della Croce, mentre alle 16.30 la testimonianza di Chiara Lubich è oggetto della riessione del prof. Gianluca Falcone, docente di FilosoďŹ a e ricercatore presso l’Institut Catholique di Parigi. Sabato 16 marzo, alle 14.30,

su “Una spiritualitĂ per una riconciliazioneâ€? porta il suo contributo frère John della ComunitĂ di TaizĂŠ, mentre il dott. Bruno Rostagno, pastore della Chiesa valdese, racconta la storia di Dietrich Bonhoeffer (nella foto). Bonhoeffer viene considerato uno dei 10 “testimoniâ€? della cristianitĂ del secolo scorso. A questo titolo, dal 1998, la sua statua è stata collocata in una nicchia della facciata dell’abbazia di

Westminster, in Inghilterra; tiene in mano una Bibbia, ed è in compagnia, fra gli altri, di Martin Luther King, del vescovo Oscar Romero, di San Massimiliano Kolbe, in un ecumenismo del martirio. Il corso si terrà presso il Centro pastorale Paolo VI in via Calini 30 a Brescia. Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria generale della Curia entro il 25 febbraio, telefonando al numero 0303722226. La quota di iscrizione è di 30 euro.

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utte le parrocchie si sono attivate per celebrare la Settimana di preghiera per l’unitĂ dei cristiani dal 18 al 25 gennaio. In tutta la diocesi una sola, però, quella di Breno ha scelto coerentemente di dare in uso una propria chiesa a un’altra comunitĂ cristiana, quella rumena. Sarebbe opportuno citare mons. Paglia per ribadire che “chi è evangelico è ecumenico e chi è ecumenico è evangelicoâ€?. Destinare alcune delle chiese, spesso vuote, a un altro culto è un segnale forte di accoglienza e al tempo stesso di dialogo. Basti pensare che per la comunitĂ ortodossa la divina liturgia è catechesi e spiritualitĂ e richiede uno spazio idoneo, che non sia necessariamente un capannone dismesso. Ma se guardiamo solo alla cittĂ di Brescia quante sono le chiese sussidiarie vuote o che hanno una minima attivitĂ ? Scorrendo l’annuario diocesano se ne trovano molte, alcune certo come San Clemente sono ricche a livello artistico grazie alle tele del Moretto: una soluzione si potrebbe trovare, magari spostando le tele al Museo diocesano e collocando delle copie nella chiesa stessa. Interessante notare che per stabilire l’utilizzo viene redatto un accordo rinnovabile tra la parrocchia e la diocesi attraverso l’Ufficio per l’ecumenismo dove la Chiesa cattolica si riserva la possibilitĂ di utilizzare la struttura per

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to, invece, la loro disponibilitĂ . A Brescia i rumeni sono ospiti dell’Istituto Razzetti (in attesa della costruzione di una chiesa a Sanpolino), mentre padre Vladimir Zelinsky dell’esarcato russo di Costantinopoli, in attesa di una sistemazione piĂš adeguata, guida la sua comunitĂ in una sala del convento di San Cristo dei Saveriani. La comunitĂ moldava del Patriarcato di Mosca si ritrova nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano presso La Residenza di via Cairoli, i copti celebrano nella chiesetta cittadina di San Marco, mentre i greco-cattolici vanno nella chiesetta delle Ancelle di via Moretto, ma alla domenica traslocano, dati i numeri, nel santuario di Sant’Angela. C’è anche un gruppo di moldavi di lingua romena in trattativa con la chiesetta di S. Maria alle Grazzine. Servirebbero nuove strutture: i cristiani ortodossi sono piĂš di 15mila, 5000 i rumeni, un migliaio i moldavi divisi in due parrocchie a Brescia e Chiari, i greco ortodossi superano il migliaio, mentre i copti sono circa 300. Interessante quanto è successo a Chiari dove l’unitĂ dei cristiani è partita dal basso: la chiesetta di San Sebastiano nella proprietĂ privata degli Almici è stata data in uso alla comunitĂ moldava per le celebrazioni al sabato pomeriggio e alla domenica mattina; lĂŹ la chiesa viene utilizzata, secondo gli accordi e in alcune occasioni specifiche, anche per il rito cattolico.

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Domenica 27 gennaio, solennitĂ di Sant’Angela, le Messe sono in programma alle 7.30, alle 9 e alle 16; alle 8.30 le lodi. La celebrazione eucaristica delle 10.30 è presieduta da mons. Vigilio Mario Olmi (nella foto). Dalle 14.30 alle 15.30 i diaconi permanenti guidano l’adorazione eucaristica, mentre alle 15 parte il pellegrinaggio a piedi dalla parrocchia di Sant’Angela a San Polo fino al santuario di Sant’Angela (via Francesco

Alle 9.15 il Museo diocesano ospita l’incontro formativo per giovani, studenti ed educatori su “Il fascino e il colore del bello e dell’armonia in S. Angela Mericiâ€?. Alle 20.45 la Sala della comunitĂ di via Cimabue 271 a San Polo ospita uno spettacolo di voci, musica e brani composto e adattato da Giorgio Pellegrino sui testi di Gianpiero Belotti: il 27 gennaio ricorre la celebrazione di Sant’Angela Merici e il ricordo, nel Giorno della memoria, della figura di Edith Stein.

Nella chiesa di San Giovanni viene presentata, veneerdĂŹ 25 gennaio alle 21, la scena sintetica “Et fati vita nova. Angela Merici: l’inchiesta, i testimoniâ€? di Gianpietro Belotti con la drammaturgia e la regia di Antonio Fuso. Sabato 26, invece, alle 8 parte il pellegrinaggio a piedi dalla localitĂ Grezze di Desenzano sulle orme di Sant’Angela fino a Brescia organizzato dagli Amici di S. Angela.

Crispi 19, Brescia). Sempre alle 15.30 viene inaugurata la sezione pedagogica “Dal gioco alla consapevolezza di regole e responsabilitĂ â€?. Alle 16 la Santa Messa, alla quale partecipa il Seminario, è presieduta da mons. Monari. Alle 17.30 i vespri solenni, mentre alle 18.15 nella cripta del Santuario va in scena il concerto con il coro di voci bianche della scuola diocesana di musica “S. Ceciliaâ€? di Brescia diretto dal maestro Mario Mori.

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rixia fidelis ha sempre attinto nel corso dei secoli alla testimonianza di fede degli antichi martiri, vedendo nel loro ancorarsi a una VeritĂ trascendente il supporto imprescindibile di quella iustitia che deve essere il fondamento del vivere di una comunitĂ civile. Si è voluto inoltre unire ai Santi Faustino e Giovita un’altra patrona, Angela Merici, vissuta tra il XV e il XVI secolo e pure cara al cuore dei bresciani: una presenza femminile che offre una testimonianza di fede piĂš vicina alla realtĂ del nostro tempo, il quale non richiede tanto il martirio (almeno nei Paesi europei) quanto la difficile prova di saper comprendere e valutare le esperienze del vivere quotidiano alla luce delle veritĂ credute. Proprio dalla semplice vita quotidiana di una donna del popolo, Angela attinge la forza per compiere un cammino interiore sempre piĂš luminoso e deciso. Giunta dal natio lago di Garda in una cittĂ lacerata e offesa dal feroce saccheggio dei soldati di Gaston de Foix e turbata dal primo diffondersi della dottrina luterana, ella trova intorno a sĂŠ tanto dolore, tante ferite, ma anche tanti odi e inimicizie radicati; vede la miseria materiale e morale di un popolo che ha subito profondamente il passaggio della guerra; comprende le gravi e laceranti ingiustizie sociali.

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Terziaria francescana, coglie con molta attenzione la duplice valenza del messaggio di Francesco: la sempre piĂš profonda conoscenza di sĂŠ attraverso la preghiera e la riflessione sul Vangelo con cui confrontare giorno per giorno la propria vita, e l’apertura verso le persone e le situazioni per capirle e dire la parola di pace che può salvare e ricostruire. CosĂŹ infatti riflette Angela in uno dei suoi scritti: “Dove c’è diversitĂ di volontĂ , lĂŹ è ine-

vitabile che vi sia discordia; dove c’è discordia, lĂŹ senza dubbio c’è rovinaâ€?. Nell’impegnarsi in prima persona alla necessaria ricostruzione di un vivere piĂš sereno, fiducioso, solidale, Angela trova il significato del suo essere donna, una femminilitĂ accolta e vissuta come un talento da far fruttare nel modo migliore. La sua scelta di consacrare a Dio la propria vita, pur restando nel mondo, diviene stimolo ad approfondire quelle caratteristiche della personalitĂ femminile che insieme la realizzano e la aprono agli altri: la sponsalitĂ e la maternitĂ . La maturitĂ piena della donna sta in questo suo saper unire in sĂŠ la piacevolezza, il sorriso, la partecipazione, la fermezza della sposa con la premura, la presenza affettuosa, la continua capacitĂ di dono della madre. Nella consacrazione a Dio questo diventa l’itinerario spirituale di Angela, itinerario che non si allontana affatto dal cammino quotidiano di tante semplici spose e madri del suo e di tutti i tempi, ma che viene illuminato profondamente da una “indubitata e ferma fedeâ€?, animata dalla “speranza nella infinitĂ bontĂ divinaâ€?. A contatto con l’ambiente fervoroso e impegnato della Riforma cattolica nella Brescia pretridentina, Angela si dedica a una missione tipicamente femminile: ascoltare, confortare, consigliare, pregare, offrire parole di pacificazione.

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‘Â?…‡”–‹ Â?‘ —ƒÂ?†‘ Žƒ Â?—•‹…ƒ ”‡Â?†‡ “ConcertiAmo – la musica che rendeâ€? è un progetto promosso dal Conservatorio “Luca Marenzioâ€?, insieme a partner pubblici e privati, volto ad avvicinare nuovo pubblico alla cultura – e alla musica, in particolare – attraverso una forma innovativa di incentivazione. L’idea è quella di promuovere un ciclo di concerti il cui costo è restituito sotto forma di buoni culturali per un valore doppio rispetto a quanto investito (visite guidate ai siti Unesco di Brescia

‡•‹†‡Â?œ‡ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹‡ ƒÂ?†‘ ƒÂ?…‘”ƒ ƒ’‡”–‘ e della Valcamonica, spettacoli teatrali e di danza, cinema d’essai ecc.). “ConcertiAmoâ€? si rivolge in primo luogo agli inquilini delle case della Congrega e dell’Aler, in un’ottica sempre piĂš inclusiva ed attenta ad allargare il pubblico delle proposte culturali, indirizzandosi a soggetti che di solito affrontano altre prioritĂ . Gli eventi saranno programmati in orari non convenzionali ma di facile accessibilitĂ , per permettere una maggior partecipazione:

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è previsto anche il trasporto sino al luogo del concerto. Ogni concerto prevede poi un percorso di accompagnamento guidato all’ascolto degli eventi musicali, realizzato in forma accattivante e coinvolgente da un’associazione teatrale del territorio. Gli abbonamenti a “ConcertiAmoâ€?, al costo di 35 euro, possono essere acquistati dagli utenti delle case della Congrega e dell’Aler e da tutta la cittadinanza ďŹ no al 7 febbraio 2013.

Ăˆ ancora aperto il bando per l’assegnazione dei posti letto che la Congrega e la Fondazione Alessandro Cottinelli riservano agli studenti universitari che frequentano le facoltĂ e le accademie bresciane: si tratta di 19 appartamenti nuovi ed ammobiliati, situati a due passi dalle sedi di economia e di giurisprudenza. Sul sito internet www.congrega.it è pubblicata la procedura per l’assegnazione degli appartamenti.

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na cerimonia semplice, senza fronzoli, com’è nello stile di chi è abituato a fare del bene. CosĂŹ, nei giorni scorsi, presso la sede della Congrega della CaritĂ Apostolica, Renzo Catellani, vice presidente dell’istituzione caritativa, ha proceduto all’estrazione di biglietti della lotteria promossa dalla Fondazione Dominique Franchi nell’ambito delle iniziative lanciate nel periodo natalizio per raccogliere fondi da destinare all’azione della stessa fondazione. Quella dedicata a Dominque Franchi è l’ultima nata fra le fondazioni che fanno capo alla Congrega. Ăˆ stata creata nel 2011 con lo scopo di “prestare aiuti, morali e materiali, a minori in qualunque modo bisognosiâ€?, come cita l’art. 3 dello Statuto. La Fondazione è stata voluta dai coniugi Alessandro Franchi e Brigitte Meschede a ricordo della figlia Dominique, scomparsa nel 2008 all’etĂ di quattro anni. Sin dall’inizio la fondazione, per dotarsi delle risorse necessaria al perseguimento dei suoi obiettivi ha cercato di affiancare ai consueti canali come le donazioni e il 5xmille modalitĂ innovative. Per il Natale appena trascorso sono state cosĂŹ varate tre diverse proposte. Oltre alla lotteria giĂ ricordata la Fondazione ha messo in vendita biglietti natalizi e lettere solidali personalizzabili con relative buste coordinate da utilizzare per gli auguri di Natale a parenti, amici e conoscenti. La possibilitĂ di vivere in modo solidale e originale il Natale 201è stato particolarmente apprezzato da chi conosce la

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20mila euro. Un risultato importante, raggiunto anche grazie alla solidarietĂ di realtĂ con Brevivet, Supermedia e Gioielleria Saleri che hanno donato, anche in una stagione non propriamente felice, i premi della lotteria. Il week-end per due persone messo in palio dal tour operator di via Monti è stato assegnato al biglietto n°513, il televisore 40 pollici donato da Supemedia è stato abbinato al biglietto n° 129. Il terzo premio, una coppia di orologi della Gioielleria Saleri è andato al biglietto n°854. â€œĂˆ importante – ha affermato Giovanni Lodrini, amministratore delegato di Brevivet, presente all’estrazione – che si crei un rapporto virtuoso con la Congrega che da sei secoli aiuta la cittĂ di Bresciaâ€?.

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Ž ’”‘‰‡––‘ � …ƒ��‹�‘ ƒ˜˜‹ƒ–‘ �‡Ž ͚͙͘͘ Il consorzio Gli Acrobati nasce il 28 gennaio 2010 dalla collaborazione di alcune cooperative che si occupano di servizi delle dipendenze: coop. di Bessimo, coop. il Calabrone e coop. Gaia. Ogni cooperativa ha messo a disposizione le risorse e le competenze sviluppate nei servizi residenziali, nei progetti di prevenzione, di reinserimento lavorativo e nei progetti di bassa soglia. Il progetto “Mettiti in gioco� si caratterizza per importanti

elementi innovativi: procedure snelle e sempliďŹ cate, aperture pomeridiane e serali, attivazione di programmi diversiďŹ cati basati sui bisogni e sulle caratteristiche della persona, con il coinvolgimento di un’ampia rete territoriale e con una particolare attenzione alla famiglia. Ăˆ previsto l’accesso diretto, gratuito e senza vincoli di residenza. L’Êquipe multidisciplinare è composta da un team di psicoterapeuti, psicologi, educatori ed assistente

sociale. Gli sportelli sono a Concesio via Europa 110, presso Smi Gli Acrobati tel. 0302060130; Gardone V.T., presso Consorzio Valli tel. 3450159326; Brescia, Casa delle Associazioni, via Cimabue 16 tel. 3450159509; Montichiari presso il poliambulatorio Hygea tel. 3450159509; Villanuova s/C presso il Consultorio familiare Nodi, tel. 3450159328. Per informazioni: tel.030.2060130 ; www smigliacrobati.it; Facebook: Smi Gli Acrobati Onlus.

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i comincia giocando nella speranza che una grossa vincita possa cambiare la propria vita e quella della propria famiglia. Inseguire ostinatamente la vincita è una delle condizioni che porta le persone verso una situazione di gioco d’azzardo patologico. Certo! Ogni tanto una vincita arriva, ma quanti sono i soldi persi? Alla fine si corre il rischio di mettere in palio non solo i soldi (necessari per vivere, per pagare il mutuo‌), ma anche gli affetti, le amicizie, la famiglia e il lavoro! Ci si trova cosĂŹ in una condizione di solitudine, di vergogna, di sotterfugi che la persona con problemi di gioco d’azzardo patologico deve quotidianamente affrontare, da solo. L’industria del gioco d’azzardo in Italia muove un fatturato di oltre 60 miliardi di euro (in costante aumento). Nel gioco investe di piĂš chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. Gioco d’azzardo non significa per forza gioco patologico; la stragrande maggioranza dei giocatori non ha nessun problema, ma le ricerche internazionali condotte per accertare il numero di giocatori patologici stimano dall’1 al 3% la popolazione vittima del gioco patologico: in Italia ciò equivale ad una cifra oscillante fra 700mila e 1 milione e 400mila persone. I giochi d’azzardo preferiti sono: il gratta e vinci, il superenalotto e il lotto; seguono a breve distanza slot machine e gioco on line entrambi in forte e preoccupante crescita. Il gioco d’azzardo può diventare patologico quando si

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tivo il consorzio Gli Acrobati ha deciso di attivare il progetto “Mettiti in giocoâ€? con l’apertura di cinque sportelli territoriali. Si tratta di un progetto sperimentale, finanziato dalla Regione Lombardia e dagli enti partecipanti finalizzato all’accoglienza e alla presa in carico di persone con problemi legati al gioco d’azzardo (slot, vlt, gratta&vinci, lotto, poker, casinò on line, scommesse, bingo, ecc.) che offre direttamente presso lo sportello una valutazione diagnostica effettuata dallo Smi Gli Acrobati (con lo psicologo del servizio) a cui seguirĂ la possibilitĂ di scegliere un percorso basato sulla reale motivazione del giocatore e sulle sue caratteristiche.

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i è tenuto giovedĂŹ 10 gennaio nella sede dei Missionari Comboniani di Brescia l’incontro “Impegnandoci per una cultura di pace e di disarmoâ€?. Rientra nel ciclo “Riaccendere la speranzaâ€? promosso dai Comboniani in collaborazione con il Centro missionario diocesano. Ospite della serata Giorgio Beretta, ricercatore ed esponente della Rete per il disarmo. Beretta, da circa 10 anni, svolge attivitĂ di ricerca sui temi del commercio di armamenti. Nel corso dell’incontro ha parlato dell’esportazione di armi in Europa e in particolare in Italia, del ruolo delle banche armate e soprattutto del necessario impegno di tutti per una cultura di pace. Riguardo alla questione delle armi, secondo Beretta, solitamente ci sono tre approcci: c’è l’atteggiamento di chi considera le armi utili e necessarie per la difesa; c’è la cultura pacifista che chiede un mondo senza armi perchĂŠ ritiene che le armi siano

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La legislazione precedente risaliva al 1938, in periodo fascista, in quegli anni tutto ciò che riguardava le armi era “segreto di Statoâ€? e cosĂŹ dal 1938 al 1990 l’Italia ha esportato armi in tutto il mondo. Secondo la legge 185 il Presidente del Consiglio è tenuto ogni anno a relazionare al Parlamento sulle armi esportate dall’Italia. A livello europeo non c’è una direttiva comune sull’esportazione delle armi. “Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea viene pubblicata ogni anno la ‘Relazione annuale sul controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari’ – ha spiegato Beretta – senza nessun comunicato stampa o conferenza; i dati sono per diversi aspetti giĂ obsoleti: la relazione Ue del dicembre 2012 riporta le cifre delle autorizzazioni e delle consegne di armamenti dei Paesi membri per l’anno precedente, cioè il 2011. Le informazioni della Relazione sono incomplete e carenti, mancano infatti i dati di alcuni Paesiâ€?. Ne riprendiamo

alcuni dati. Nel 2011 le autorizzazioni all’esportazione di armamenti nel loro insieme sono cresciute del 18,3% raggiungendo la cifra di oltre 37,5 miliardi di euro (31,7 miliardi nel 2010). Oltre ai trasferimenti di armamenti tra i Paesi dell’Ue (14,5 miliardi di euro) mostrano una forte ripresa le esportazioni verso i Paesi asiatici (dai 4,7 miliardi del 2010 agli oltre 5,5 miliardi di euro nel 2011) e, in particolar modo verso il Medio Oriente. In crescita anche le esportazioni verso l’Africa sub-sahariana che superano i 493 milioni di euro. Nella seconda parte dell’incontro ha spiegato la questione “banche armateâ€? illustrando il ruolo del mondo finanziario nel commercio di armi. Nel settore del commercio delle armi le banche hanno un duplice ruolo. Da un lato offrono i propri servizi per la transazione di denaro garantendo, grazie alla loro presenza internazionale, fluiditĂ e sicurezza nei pagamenti, dai quali ricavano “com-

pensi per intermediazioneâ€?. In secondo luogo le banche offrono alle ditte produttrici di armi, loro clienti spesso privilegiati, possibilitĂ di anticipi e crediti. Dal 1999 è stata attivata da “Mosaico di Paceâ€?, “Nigriziaâ€? e “Missione Oggiâ€? una campagna di pressione alle “banche armateâ€? chiedendo trasparenza. Alla campagna hanno aderito varie associazioni e molti cittadini che hanno inviato una lettera alla propria banca chiedendo spiegazioni sull’operato. Molti istituti bancari hanno assunto l’impegno di non fornire, totalmente o in buona parte, servizi di appoggio al commercio delle armi. Una campagna che dimostra l’importanza di ciascuno. “Essere promotori di pace è una bellissima cosa – ha concluso Beretta – ma ci chiede di essere attenti, propositivi tutti i giorni, senza abbassare la guardiaâ€?. Per maggiori informazioni è possibile consultare i siti. www.banchearmate.it; www.disarmo.org.

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ƒ•–‡ŽŽ‘ †‹ ƒ†‡”Â?‡ŽŽ‘ ‹ ‹Â?ƒ—‰—”ƒ Žƒ Â?‘•–”ƒ …‘Â? Ž‡ –‡Ž‡ †‡Ž ‹‡’‘Ž‘ Si inaugura il 19 gennaio, e rimarrĂ aperta fino al 28 luglio, la mostra “Pictor Caeliâ€? della Fondazione Castello di Padernello, con il sostegno di Franchini Acciai s.p.a. e tra gli altri la collaborazione con la diocesi di Brescia, Uffico beni culturali ecclesiastici, si presenta come un grande evento che coinvolgerĂ tutto il territorio lombardo, dando la possibilitĂ di conoscere il grande artista Gian Battista Tiepolo, senza dubbio il pittore veneziano piĂš celebre

del Settecento, l’instancabile realizzatore di opere di soggetto sia sacro che profano, tele luminose di contenuto storico, mitologico e religioso, tanto da essere considerato l’ultimo grande pittore sacro d’Europa, e di capirne l’iconografia. Le due tele fotografate da Virginio Gilberti sono: la “Caduta della manna� e il “Sacrificio di Melchisedec� (nella foto) entrambe del 1740 conservate nella Basilica di Verolanuova. L’allestimento ideato da Giacomo Andrico e realizzato

dai mastri artigiani del Castello prevede la realizzazione nello spazio di sei sale di ponteggi in legno dove saranno messi in mostra parti delle tele, come se il pittore Gio Batta Tiepolo stesse realizzando le pitture direttamente da un ponteggio. Visitabile dal martedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30. Sabato su prenotazione e domenica 14.30-18.30. Ingresso 5 euro. Informazioni, prenotazioni e laboratori per le scuole: 0309408766 o www.castellodipadernello.it

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erchĂŠ? Pur essendo la forma elementare di quesito, la risposta ad ogni “perchĂŠâ€? risulta sempre difficile da dare. Lo è molto di piĂš quando il tema è la Shoah, strage dentro la strage della Seconda guerra mondiale. Per questa ragione, l’Associazione culturale Filosofi lungo l’Oglio ha organizzato la seconda edizione del ciclo di incontri dal titolo “Fare memoria: perchĂŠ?â€?, che si svolgeranno tra il 17 gennaio ed il 21 febbraio in otto Comuni della Provincia bresciana e vivrĂ un’importante appuntamento il 6 marzo, quando verrĂ inaugurato a Brescia il “Giardino dei giustiâ€?. “L’edizione 2013 è dedicata alla figura del cardinal Martini, costruttore del dialogo ebraico-cristiano – precisa Francesca Nodari, direttore scientifico della manifestazione – e concentrerĂ l’attenzione sui motivi, sulle connivenze e sui silenzi che permisero la Shoahâ€?. Il percorso indagherĂ il tema da un punto di vista filosofico, storico, teologico e letterario, con personalitĂ di grande caratura: spiccano i nomi di Paolo De Benedetti, a Palazzolo giovedĂŹ 7 febbraio, che si interrogherĂ sul tema “Il futuro di Dioâ€?, e di Bernhard Casper, che a Travagliato presenterĂ in prima nazionale il suo ultimo lavoro (“In ostaggio per l’Altroâ€?, ed. Ets) il 13 febbraio. Procedendo con ordine, il 17 gennaio a Orzinuovi lo psicologo di origini ebraiche David Meghnagi approfondirĂ il rapporto tra scrittura e testimonianza, con particolare attenzione all’opera di Primo

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e saggista David Bidussa il 21 febbraio a Leno si soffermerĂ su “Educare alla memoriaâ€?. Filosofi lungo l’Oglio si spostano anche in cittĂ con l’appuntamento di giovedĂŹ 31 gennaio all’auditorium San Barnaba, dove Simona Forti esporrĂ â€œLa questione del maleâ€?, e con l’inaugurazione del Giardino dei giusti, in collaborazione con il Comune di Brescia, la Casa della Memoria e il Comitato per la foresta dei giusti-Gariwo, presieduto da Gabriele Nissim. “La data è stata individuata nel 6 marzo alle 11, Giornata europea dei giusti – precisa Francesca Nodari – e a Brescia il Giardino avrĂ sede al Parco Tarelloâ€?. In questo luogo, verranno assegnati sei pruni ad altrettanti “giustiâ€? (i nomi non sono ancora stati rive-

lati): “Il pruno – aggiunge – è segno di semplicitĂ cosĂŹ come lo furono questi uomini, che misero a rischio o persero la propria vita per salvare quella altruiâ€?. Tutti gli incontri iniziano alle 20.45 e sono ad ingresso libero. Info: filosofilungologlio.it

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´3LRPER YLROHQ]H H VSHUDQ]HÂľ JOL DQQL Âś Gli anni ‘70 sono i protagonisti del ciclo di conferenze “Piombo, violenza e speranzeâ€?, promosso dall’Associazione Culturale Chirone con Casa della Memoria, Comune e Provincia di Brescia. Sette incontri serali (20.30) che avranno luogo in altrettanti Comuni della Bassa bresciana e che saranno replicati il mattino seguente nelle scuole, per cercare di porre l’attenzione dei piĂš giovani su un periodo storico travagliato. La prima serata, il

18 gennaio a Bagnolo Mella, si aprirĂ con la cronaca, a cura di Manlio Milani e dell’avvocato di parte civile Silvia Guarnieri, della strage che colpĂŹ nel 1974 la nostra cittĂ . Sempre in quel 1974 segnato dal sangue morĂŹ Graziano Giralucci, militante missino, prima vittima delle Brigate Rosse. La ďŹ glia Silvia, regista, autrice del docuďŹ lm “SďŹ orando i muriâ€?, presentato fuori concorso a Venezia, ripercorrerĂ la vicenda insieme a Stefania Paternò,

amica del padre e come lui ex militante dell’Msi, il 1° febbraio a Cigole. Figli che ripercorrono i tragici destini dei padri saranno anche Eugenio Occorsio, ďŹ glio del magistrato Vittorio, ucciso nel 1976 dal terrorista neofascista Pierluigi Concutelli, Agnese Moro e Benedetta Tobagi (nella foto), rispettivamente protagonisti il 19 febbraio a Bassano Bresciano, il 2 marzo a Manerbio e il 4 aprile a Leno. Il 26 aprile a San Gervasio si passa all’analisi di

un’altra strage, quella di Bologna, con le testimonianze del magistrato Claudio Nunziata, che ha svolto le prime indagini sull’attentato, e di Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980. Si chiude il 17 maggio a Verolavecchia una tavola rotonda a cura degli storici Paolo Corsini, Francesco Germinario e Andrea Rapini. Tutte le serate sono ad ingresso libero. Info: associazionechirone.com.

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Tutti, o quasi, hanno amato le vicende dell’orco verde Shrek al cinema. Le sue avventure sono diventate un musical di successo, prima a New York, Londra e Parigi e ora sbarcano in Italia. Nella tournÊe non poteva mancare la tappa bresciana al PalaBrescia venerdÏ 18 gennaio alle 21. Shrek, orco verde e malizioso, e il suo leale amico Ciuchino vivono un’emozionante avventura nel tentativo di salvare

MercoledĂŹ 23 gennaio alle 21 al PalaBrescia, data organizzata da Cipiesse, con “Inmezzo@voiâ€? torna Giorgio Panariello. Riporta in scena la sua fantasia, quella che da sempre gli italiani apprezzano, quella che nel suo one man show in televisione “Panariello Non Esisteâ€? ha registrato una media di 5 milioni e 500mila spettatori. Torna a “dipingereâ€? la realtĂ con personaggi vecchi e nuovi, per raccontare con la sua amabile ironia vizi, capricci e peccati

la principessa Fiona, tenuta prigioniera in una torre da un terribile drago: queste le vicende musicali di “Shrek the musicalâ€?. Biglietti a partire da 27 a 36 euro. La regia dello spettacolo è di Ned Grujic e Claudio Insegno. Nei panni, grossi e verdi, del protagonista è Nicolas Tenerani, in quelli di Fiona è Alice Mistroni, Emiliano Geppetti è Ciuchino, Piero Di Blasio è Lord Farquaad.

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della nostra Italia. L’attualità e la quotidianità saranno ancora protagoniste dei suoi monologhi esilaranti, ritratti brillanti del nostro tempo in cui ognuno potrà ritrovare un po’ di se stesso e ridere, sorridere e riettere. Tra le novità il pulcino Pio, gli omaggi a Dalla e Marchesi e l’interazione con il pubblico. Biglietti in prevendita da 25 a 46 euro. La sera dello spettacolo da 27 a 48 euro. Per informazioni 0302791881 o cipiesse-bs.it

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ontinua la stagione teatrale proposta dal Ctb. Fino a domenica 20 gennaio il Teatro Sociale ospita “Un marito idealeâ€? di Oscar Wilde per la regia di Roberto Valerio con lo stesso Valerio, Valentina SperlĂŹ e Pietro Bontempo. Sir Robert Chiltern e Lady Chiltern vivono tra agi e ammirazione. Lady Chiltern ama suo marito e lo considera incapace di qualsiasi atto immorale, Sir Robert è stimato in societĂ per la sua lealtĂ ; è sottosegretario agli Affari Esteri e sta per diventare ministro. Ma un segreto inconfessabile è all’origine della sua fortuna: neanche la moglie ne è al corrente perchĂŠ egli teme di perderne l’amore. Battute caustiche, dialoghi frizzanti e aforismi trasformano il “teatro di genereâ€? in arma affilata contro l’ipocrisia vittoriana, e interrogano, oggi piĂš di ieri, il rapporto tra politica, morale e senso dell’amore coniugale. Al centro della commedia campeggiano temi quanto mai attuali come la corruzione e l’integritĂ dei governanti, che il regista Roberto Valerio, scarnificando il testo fino all’osso, evidenzia,

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delle favoleâ€? a colloquio con Lucio Facchinetti, assessore alla cultura del Comune di Lumezzane, e Laura Staffoni, responsabile Ufficio cultura del Comune di Lumezzane e curatrice della Torre delle favole. A marzo parte “Il nuovo teatroâ€?, conversazioni sulla storia del teatro contemporaneo condotte da Gaetano Oliva, docente di teatro d’animazione alla FacoltĂ di Scienze della formazione presso l’UniversitĂ Cattolica, con la collaborazione di Teatro Telaio e degli allievi del Teatro d’animazione alla FacoltĂ di scienze della formazione dell’UniversitĂ cattolica. Due appuntamenti in marzo, giovedĂŹ con inizio alle ore 17.45. Ma le proposte non si esauriscono qui. Ci sono eventi, incontri e molte altre iniziative. Tutte le informazioni sul sito ctbteatrostabile.it

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´7DQJR 0DFKRÂľ SHU L IUDWHOOL 0DFDQD Il tango, quella danza che molti amano per la sensualitĂ e l’eleganza dei movimenti, quelli che l’hanno reso noto in tutto il mondo sarĂ il protagonista di “Tango Machoâ€? domenica 20 gennaio alle 21 al PalaBrescia (biglietti da 20 a 30 euro, a cui aggiungere prevendite). I fratelli Macana (Enrique e Guillermo De Fazio) sono i protagonisti dello spettacolo. I due sono presenze indiscusse dei festival di tango in tutti i continenti. Sono considerati una delle coppie di ballerini piĂš talentuose del panorama “tangueroâ€? internazionale. Il significato del loro nome d’arte Macana, derivante dal gergo popolare di Buenos Aires, li identifica come picareschi, giocosi, tipi in gamba. Oggetto della piĂš sbalordita ammirazione per le loro straordinarie doti e per l’inconsueta particolaritĂ di esibirsi in coppia, Los Hermanos Macana, rievocano le origini del tango come i “compadritosâ€? (i guappi dell’epoca) che, per carenza di donne, erano costretti ad allenarsi e ballare tra di loro, desiderosi di primeggiare, mostrando le loro abilitĂ e doti. Magrissimi, altissimi, eleganti, ironici e anche un po’ sbruffoni, Los Hermanos Macana, sorprendono gli spettatori, catturando con grinta e mascolinitĂ in interpretazioni uniche, con passi impeccabili e velocissimi, uniti a tanto divertimento. L’originalitĂ del loro stile li consacra come una coppia unica capace di miscelare talento, divertimento, energia e grande rispetto per la magnifica arte del tango. La loro interpretazione trasmette leggerezza e scioltezza nei movimenti, il ballo

è per loro cosĂŹ naturale, quanto per noi lo è respirare. Ad impreziosire lo spettacolo, uno straordinario corpo di ballo e le musiche dal vivo di una strepitosa orchestra della nuova generazione “tangueraâ€? di Buenos Aires. A impreziosire le personalissime coreografie, la straordinaria orchestra “Decarisimo Quintetoâ€? che eseguirĂ le proprie composizioni originali dal vivo e i grandi classici del tango. Assieme a loro altri otto ballerini. Info: palabrescia.it

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Benedetta Albini (nella foto) – sono sempre le lingue a farla da padroneâ€?. I corsi di inglese, francese, spagnolo, tedesco, ma anche russo, portoghese, arabo, cinese, giapponese e italiano per stranieri si confermano tra i piĂš ambiti. NovitĂ , invece, per quanto riguarda l’informatica, con la presenza delle esercitazioni Ecdl, e nella cultura in senso stretto, con i corsi dedicati a “Virgilio e il poema dell’uomoâ€?, alla bioetica e alla comicitĂ . Seconda in termini di richieste è la

macroarea del tempo libero, che va dalla musica al benessere, dall’arte alla cucina, dalla manualità alla pasticceria. In questo settore le novità riguardano i corsi di pittura, di creatività per realizzare borse e oggetti con la carta. Al passo con le mode lezioni di zumba fitness e latino americano, in collaborazione con Spazio Danza. Infine, il settore legato alla formazione delle aziende offre la possibilità di svolgere i corsi obbligatori per la sicurezza sul lavoro, propone servizi ad hoc

pensati per le imprese e comprende i corsi dedicati alla comunicazione. Nuova la possibilitĂ di seguire corsi via Skype, confezionati su misura dell’utente, e prendere parte a esperienze formative all’estero. Le iscrizioni (a pagamento) sono aperte presso la Segreteria di via Luzzago 1 (lunedĂŹ - venerdĂŹ 8-19, sabato 9-12, tel. 0303770554) e sul sito centrosanclemente.it, dove è possibile visualizzare l’elenco completo dei corsi e delle serate gratuite di presentazione. (a.g.)

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iunge dalle Marche, sua terra d’origine, “Un pubblicitario dietro le quinteâ€?, libro dedicato alla figura di Renato Borsoni. Scritto da Luca Celidoni e Pierfrancesco Giannangeli, giornalisti e critici teatrali e pubblicato da Metauro Edizioni è stato presentato, insieme al protagonista, nel foyer del Teatro Sociale da Carla Boroni, presidente del Ctb e da Tino Bino, che del Ctb è stato il primo presidente, quando Borsoni, dopo la fondazione nel 1975, ne fu il primo direttore artistico. Nasce a Jesi nel 1926 e si fa adottare da Brescia dal secondo dopoguerra, partecipa nel 1953 alla nascita della cooperativa del Piccolo teatro della cittĂ , nel 1961 apre uno studio di grafica ed è uno dei fondatori della Compagnia della Loggetta che guiderĂ fino alla trasformazione in Ctb, di cui sarĂ direttore fino al 1988. Da quegli anni teatro e grafica si alternano per tutta la vita. Celidoni e Giannangeli dipingono con soavitĂ

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quella professionale. “Borsoni è sinonimo, simbolo e storia del teatro a Bresciaâ€?. Tino Bino rivela qualche aneddoto e rievoca alcune delle tantissime emozioni provate nel lungo sodalizio. “La vicenda di Renato ha una identitĂ profondamente teatrale. Il suo è in realtĂ il ruolo dell’organizzatore, catalizzatore tra le idee e il pubblicoâ€? e suggerisce di considerarlo un “macchinista dietro le quinte, capace di antivedere, di anticipare i tempi preparando il terreno perchĂŠ il nuovo si ponga all’attenzione del pubblico, in quanto tale, assumendo il suo significato vero e concretoâ€?. Esaurito l’omaggio a Borsoni, il libro regala una seconda parte altrettanto significativa perchĂŠ presenta per la prima volta una ‘teatrografia’, una raccolta preziosissima del teatro bresciano. “Un pubblicitario dietro le quinteâ€? rientra nella collana “Teatro di Marca. Figure marchigiane nel teatro di prosa del Novecentoâ€? promossa dall’UniversitĂ di Urbino con l’obiettivo di

ricostruire un panorama del teatro del ‘900 disegnando rapidi profili di attori, autori, registi, capocomici e critici di nascita o adozione marchigiana che hanno contribuito con la loro attivitĂ allo sviluppo della vita teatrale italiana. Gli altri volumi pubblicati riguardano Valeria Moriconi, Antonio Conti, Giuseppe Bertolucci, Sonia Antinori, Glauco Mauri, Annibale Ninchi, Anna Bonacci, Ercole Luigi Morselli, Ruggero Ruggeri e Franco Graziosi.

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Si può contare qualcosa per qualcuno? Certamente sĂŹ e la risposta sono i legami, quelli che si creano, si spezzano, si riallacciano o si annientano. Sono questi l’oggetto principale de “I legami che aiutano a vivereâ€?, il nuovo libro di Domenico BarrilĂ , psicoterapeuta, pubblicato da Urra editrice (14 euro) e acquistabile da feltrinelli.it. Contare qualcosa per qualcuno ĂŠ un programma per la vita che, apparentemnete è elementare, condiziona il nostro agire, quello di tutti i giorni eppure spesso è difficile da trasformare in risorsa per sĂŠ e per gli altri. Domenico BarrilĂ mette a nudo i meccanismi che stanno alla base della capacitĂ di ciascuno di costruire relazioni stabili, vitali e non

distruttive, a partire dalle impressioni acquisite nel corso dell’infanzia quando prendono corpo le linee fondamentali dello stile di vita. “Per il ruolo vitale che rivestono – scrive Domenico BarrilĂ nell’introduzione, – per il modo in cui li creiamo e li viviamo, i legami costituiscono un rivelatore attendibile delle nostre vere aspirazioni e dei nostri paesaggi interiori. Lo stile di vita, la maniera caratteristica con cui ognuno di noi si avvicina ai propri obiettivi si palesa con precisioneâ€?. Si mostra cosĂŹ in questo libro il dipanarsi del filo rosso che intesse la storia delle relazioni, in coppia, in famiglia o con gli amici, aiutando a individuare e riconoscere i nodi che ne bloccano la carica vitale.

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L’Istituto Cesare Arici, nell’ambito della formazione dei genitori, propone, in occasione dell’open day di sabato 19 gennaio, alle 9, nelle Sale affrescate, un incontro con Martino Mattei sul tema “Da anatroccolo a cigno. La fatica e la bellezza di diventare grandiâ€?. L’incontro con il professor Mattei stimolerĂ i genitori e darĂ loro la possibilitĂ di confrontarsi sul tema del divenire grandi. Partecipazione libera, con possibilitĂ di parcheggio nel cortile dell’Istituto.

Sabato 19 gennaio presso la libreria Mondadori di Brescia alle 18 Paolo Cognetti presenta il suo nuovo libro “SoďŹ a si veste sempre di neroâ€?, edito da Minimum fax. Ăˆ una donna, ancora, la protagonista del suo nuovo libro, un romanzo composto da 10 racconti autonomi che la accompagnano lungo 30 anni di storia: dall’infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, all’adolescenza tormentata, alla passione per il teatro, al momento della maturitĂ e dei bilanci.

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n “Le due madri di Papa Wojtyla. Emilia Kaczorowska e Gianna Beretta Mollaâ€?, editrice Ă€ncora, si racconta una storia eccezionale che rivela particolari poco noti della vita di Giovanni Paolo II, e, per certi versi, anche inediti. “Il legame delle due donne del titolo del mio libro con Giovanni Paolo II è costituito dalla maternità – dice l’autore Renzo Allegri –. Non una maternitĂ â€˜normale’, ma una maternitĂ â€˜eroica’, nel senso che quelle due donne hanno sacrificato la loro vita a favore di quella del figlio che portavano in grembo. Gianna Beretta è la donna italiana che Giovanni Paolo II ha voluto beatificare e proclamare santa perchĂŠ ‘martire’ della maternitĂ . Ma, e questo pochi lo sanno, anche Emilia Kaczorowska, madre di Giovanni Paolo II, fu una martire della maternitĂ â€?. Il gesto di Gianna Beretta è noto. Nel settembre del 1961, Gianna, che aveva giĂ tre figli, rimase incinta per la quarta volta, e contemporaneamente scoprĂŹ di avere un tumore all’utero. Poteva salvare la propria vita solo con un intervento chirurgico immediato. Gianna scelse di offrire al bambino l’opportunitĂ di vivere. Nell’aprile del 1962 diede alla luce una bambina, e una settimana dopo morĂŹ. Nel 1994, Gianna venne

proclamata beata da Giovanni Paolo II e 10 anni dopo, nel 2004, santa. “La parte nuova del mio libro riguarda Emilia, la madre di Giovanni Paolo II – racconta Renzo Allegri – come Gianna Beretta, Emilia, molti anni prima, si trovò di fronte alla stessa drammatica scelta: o ricorrere all’aborto e salvare se stessa, o sacrificare la propria vita a favore del bambino che portava in grembo. E anche Emilia, come Gianna, non ebbe esitazioni: offrĂŹ coscientemente la propria vita per il bambino, diventando, come Gianna, ‘martire’ per la maternitĂ . Emilia non è stata proclamata santa, ma papa Wojtyla, mentre elevava alla gloria degli altari Gianna, pensava certamente anche alla sua mammaâ€?. Emilia Kaczorowska era una donna gracile. Si sposò nel 1904, a 20 anni, e nel 1906 diede alla luce il suo primo figlio, Edmondo. Un parto che ne compromise la salute. “I medici le dissero che doveva accontentarsi; successive maternitĂ sarebbero state pericolose. Emilia cercò di ascoltare il consiglio – continua Allegri – ma, nel 1914, rimase di nuovo incinta. La gravidanza fu difficile, il parto complicato e nacque Olga, che visse qualche ora, forse un giorno. La salute di Emila peggiorò ancora. Nel 1919 rimase incinta del futuro Papa. I

medici consigliarono l’aborto, ma lei rifiutò. Il bambino nacque il 18 maggio, ma per Emilia iniziò il calvario. Doveva restare a letto per giorni e spesso veniva ricoverata all’ospedale di Cracovia. PoichĂŠ le crisi erano continue, suo marito, dovette chiedere di andare in pensione anticipata per poter accudire lei e i figliâ€?. La situazione andò sempre peggiorando fino al 1929, quando Emilia cessò di vivere. Aveva 44 anni. “Giovanni Paolo II, quando conobbe la storia di Gianna – continua l’autore – pensò alla propria madre e a sĂŠ. SeguĂŹ personalmente la causa di beatificazione. E quando ne potè proclamare la santitĂ , lo fece con gioia, convinto che con quella proclamazione esaltava anche la propria madre Emilia e le numerosissime donne che onorano l’amore materno affrontando la morte per dare la vita ai loro figliâ€?.

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Dal lunedi al venerdi a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa parrocchiale di Cristo Re in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Dal 19 al 27 gennaio si celebra la Settimana mericiana, in onore di S. Angela Merici, patrona secondaria di Brescia. Una settimana di iniziative culturali e religiose tra preghiera, educazione, storia e spettacoli per divulgare e approfondire il messaggio di straordinaria attualità della santa bresciana fondatrice della Compagnia di S. Orsola: in Primo Piano (alle 9.30) interviene Irma Valetti dell’Istituto mericiano. In gennaio la rubrica

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notizia� apre con il servizio “Testimoni della fede�, che presenta una delle tante iniziative dedicate a questo tema nell’Anno dedicato. A seguire: l’incontro vocazionale dei gruppi giovanili; la “Festa dell’impegno vocazionale� dell’Istituto Pro Familia; la “Settimana educativa� che diverse parrocchie organizzano nel mese di gennaio. La rubrica

Ecclesia (ore 11) continua a occuparsi di scuola: la puntata di questa domenica ospita suor Alba Comolatti, delegata provinciale della Fidae, su ricchezza e futuro della scuola cattolica. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl.

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“4 parole...â€? è con Maria Teresa Pezzotti su Sant’Angela Merici. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Democrazia e democrazie: modelli storiciâ€?, con relatore Paolo Costa.

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6L DYYLFLQD O¡HOHFWLRQ GD\ H OD WY q LO SULPR SDUWLWR Politica, versione 2.0. Ora piĂš che mai la tv domina la cosa pubblica, per il semplice fatto che la tv è diventata la cosa pubblica. In un’indagine statistica di qualche anno fa un dato allarmante registrava che l’80% degli italiani decide a chi dare il proprio voto in base all’idea che si è fatto seguendo la politica in televisione. Il dato col tempo è destinato a crescere, e di pari passo aumenta la percentuale di coloro che decidono di non recarsi alle urne. Il piccolo schermo è il nostro consigliere personale in fatto di scelte politiche. E il dubbio che sia un buono o cattivo consigliere è reale, se consideriamo

come vanno le cose in Italia. Si decide del proprio futuro (giacchĂŠ i sinonimi del termine “politicaâ€? sono “lavoroâ€?, “tasseâ€?, “pensioneâ€?, “saluteâ€?) standosene comodi a casa propria, seguendo il telegiornale, o qualche confronto faccia a faccia fra i leader dei partiti. E piĂš teatrale è quella faccia, piĂš voti guadagna. Dopo decenni di ideologie politiche, in cui si votava a destra o a sinistra solo in base a un principio assoluto, senza curarsi dei nomi e dei cognomi ma basandosi esclusivamente sul “coloreâ€? delle fazioni, oggi si è passati all’opposto: è il singolo uomo politico a catturare l’attenzione

dei cittadini. Il tifo della politica è cambiato: facendo un paragone calcistico, se prima si difendeva la propria squadra del cuore, ora si segue la carriera del singolo calciatore, il fantasista, il fenomeno che riesce a incantare il suo pubblico con finte e acrobazie. In questo la televisione ha avuto un ruolo fondamentale. Ha creato i personaggi. Li ha raccontati. Li ha resi innanzitutto celebri e poi, se proprio serviva, anche efficaci. Nel mondo dello spettacolo ciò che conta è l’immagine, cioè la superficie, il guscio. Alla gente non importa sapere cosa e chi si muova dietro le quinte: lo

spettacolo offre tutto ciò di cui il pubblico ha bisogno. E cosa c’è di piĂš avvincente di un sistema politico che si contorce su se stesso? Ciò che conta è che la lotta fra le fazioni sia infinita, il telespettatore deve avere l’impressione che il dibattito prosegua anche quando lui non è davanti allo schermo, deve avere un costante bisogno di essere aggiornato sugli ultimi mutamenti dell’assetto politico, deve sentirsi in qualche modo coinvolto, almeno per qualche mese prima delle elezioni. Non importano la ragionevolezza o l’insensatezza delle argomentazioni, perchĂŠ nella politica da stadio nes-

suno dei giocatori prende in considerazione gli avversari. Proprio come gli ultras che urlando dalla loro curva non possono capire i cori dei loro rivali. Non importa cosa dicono, importa solo come lo dicono. Questa è la quintessenza della televisione. Ăˆ il totale scollamento dalla realtĂ : non conta il programma di un partito, conta solo quale spettacolo riesce a mettere in piedi, quanta immagine riesce a offrire. Divide et impera, dicevano gli antichi romani. Se solo avessero saputo che dopo 2000 anni ogni cittadino avrebbe pagato per avere in casa il suo personale divisore‌


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il concerto di Irene Verziano al pianoforte si continuerĂ il 31 gennaio con la soprano Delia Mazzola Gavazzeni con Luca Schieppati al pianoforte, l’8 febbraio Alessandro Mazzamuto al pianoforte, il 14 febbraio Enrico Dindo al violoncello e Monica Cattarossi al pianoforte, il 21 febbraio il Trio Broz con violino, viola e violoncello. Gli appuntamenti sono ďŹ ssati ďŹ no al 13 giugno. Info: spedalicivili.brescia.it

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“La migliore offertaâ€? ricade nel lato “notturnoâ€? di Giuseppe Tornatore, un regista che alterna ai grandi affreschi narrativi (da “Nuovo Cinema Paradisoâ€? all’ultimo “BaarĂŹaâ€?) un cinema piĂš intimo, spesso carico di intenti metaforici. Racconti che sembrano attingere a un dialogo dell’autore con il proprio inconscio, condotto con una sinceritĂ capace a volte di generare inquietudine: come avveniva ne “La sconosciutaâ€?, forse il piĂš inte-

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e i calciatori, a fine carriera, appendono le fatidiche scarpette “al chiodoâ€?, anche i musicisti, ad un certo punto, decidono di dire basta. Ăˆ successo, sta succedendo, a Francesco Guccini che, in concomitanza con la pubblicazione del nuovo album “L’ultima Thuleâ€?, ha annunciato il suo ritiro dalle scene. Non solo per quanto riguarda i concerti, momenti straordinari ma certamente molto impegnativi dal punto di vista psico-fisico, ma anche per quanto concerne la pubblicazione di dischi. “Preferisco scrivere altro, mi è piĂš consono e poi è piĂš comodoâ€?, dice Francesco riferendosi alla sua attivitĂ parallela di scrittore di gialli in compagnia di Loriano Macchiavelli. Anche se, subito dopo, ammette: “Certo, potrĂ capitare di scrivere ancora qualcosa, ma a questo punto preferirò regalarla a qualcuno, magari ai Nomadi visto che sono stati tra i pochi a cantare le mie canzoniâ€?. A 72 anni Francesco Guccini decide quindi che è giunto il tempo di staccare con le canzoni ma soprattutto con il baraccone che ne deriva, fatto di management sempre piĂš spinti e aggressivi (“i discografici oggi ti parlano di banner, di pre-order, usano un gergo che non mi appartiene, io sono un uomo della prima metĂ

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del Novecentoâ€?) e di coordinate difficili da comprendere per uno che da qualche anno si è rifugiato nella sua PĂ vana, localitĂ montana dove visse nella sua infanzia. Francesco Guccini è riconosciuto da tutti come il “maestroneâ€? dei cantautori italiani, il primo capace di trasformare autenticamente il linguaggio della canzone italiana, figlia del melodramma e poco usa a trattare di temi sociali e politici e allo

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“In morte di SFâ€?, “L’avvelenataâ€?, “La locomotivaâ€?, “Il vecchio e il bambinoâ€? e molte altre, incasellate in lp imperdibili come “Folk beat n.1â€?, “Radiciâ€?, “Via Paolo Fabbri 43â€?, “Amerigoâ€?. Un addio un po’ triste, come tutti gli addii, ma che ci fa capire la statura di un cantautore straordinario e ci stimola a gustare con maggior attenzione le canzoni di “L’ultima Thuleâ€?, nome attribuito ad un’isola leggendaria nei mari del Nord, divenuta metafora di terra estrema. L’album comprende otto canzoni inedite, otto racconti sulla vita osservata con lo sguardo di chi l’ha attraversata con grande pienezza e intensitĂ , e che, dopo il periodo bolognese, ricco di creativitĂ e di fermenti, ha deciso di chiudere il cerchio ritornando a casa, da dove era partito. Simbolico a questo proposito il fatto che l’album sia stato registrato nel mulino dei suoi nonni, nella natia PĂ vana. “L’ultima Thuleâ€? è un album di ricordi, con canzoni ancora una volta dalla forte impronta letteraria. Ma in questo disco, il 17° della serie, forse anche perchĂŠ costituisce l’ultimo sigillo della sua vicenda artistica, i brani sembrano ancora piĂš sinceri, come a rappresentare l’ultimo marchio, indelebile e incontestabile, posto al termine di una navigazione durata tutta un’esistenza.

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ressante tra i film di questo filone. Dalle suggestioni psicologiche personali non deriva però uno spettacolo per pochi. “La migliore offertaâ€? è un film di confezione impeccabile in ogni dettaglio, dalla sceneggiatura (del regista) alla scelta degli attori e delle location fino alle musiche di Ennio Morricone: un prodotto non connotato come “italianoâ€?, ma facilmente spendibile sul mercato internazionale. Gli manca purtroppo l’imprevedi-

bilitĂ , perchĂŠ giĂ a metĂ del racconto non è impossibile immaginare come finirĂ la storia di Virgil Oldman (Geoffrey Rush, calato nel ruolo alla perfezione), antiquario temuto e stimatissimo, tanto amico dell’arte quanto è nemico dell’umanitĂ . Nella sua casa impeccabile, decine di donne lo fissano dai quadri appesi alle pareti. Lui però indossa sempre i guanti per non rischiare il contatto fisico con le persone reali, e si rivolge

anche ai pochi amici (il pittore interpretato da Donald Sutherland) con sincerità impietosa. A metterlo in crisi è la comparsa di una donna (Sylvia Hoeks) che lo convoca nella sua villa per una valutazione. Claire, che soffre di agorafobia, ha trascorso la vita nascosta e rifiuta di mostrarsi anche a Virgil: che ne viene dapprima incuriosito e poi sempre piÚ attratto. Nella trama entrano anche i pezzi di un prezioso automa settecente-

sco da ricostruire; e l’intero film esibisce con compiacimento un po’ freddo il proprio meccanismo narrativo, giocato sul rapporto ambiguo tra vero e falso, tra ciò che appare e ciò che è reale. Indossa una maschera anche Virgil che – come il protagonista di un altro film di Tornatore, “La leggenda del pianista sull’oceanoâ€? – si confronta fino in fondo con la paura e il richiamo del mondo: fino a uscirne straziato ma, forse, migliore.

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La famiglia di un adolescente italiano su due è stata colpita dalla crisi. E i ragazzi sentono il peso della situazione tanto che il 33% rinuncia alla paghetta per venire incontro a mamma e papĂ . Lo rivela l’Indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia edizione 2012 di Eurispes-Telefono Azzurro. La crisi morde e si sente: nel 2010 piĂš di un adolescente su quattro riteneva che avesse colpito la propria famiglia (29%), oggi ben

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la metĂ dei ragazzi (50,1%) si dice consapevole della difficile situazione che si vive in casa. E sebbene nel 64,9% dei casi la situazione professionale dei genitori complessivamente appaia invariata, in quasi una famiglia su tre (30,9%) la crisi ha costretto a dei cambiamenti nella condizione lavorativa. E non solo: il 59,2% dei ragazzi riferisce che la propria famiglia ha dovuto prestare negli ultimi mesi maggiore attenzione alle spese tagliando quelle extra.

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olitica, se ci sei... batti un colpoâ€?. Ăˆ l’esortazione che accompagna il “Manifesto per la crescitaâ€?, 10 proposte redatte dai responsabili e delegati della Confartigianato di Brescia. “Si tratta di un insieme di misure fattibili – ha spiegato il presidente Eugenio Massetti – per evitare il collasso economico del Paese e che rivolgiamo al mondo della politica per condividerle. Ăˆ giunto il momento che la politica a tutti i livelli dia segnali forti e prenda decisioni importanti sul fronte dello sviluppo per cercare di risolvere uno stato di crisi che sta generando sconforto tra cittadini, famiglie ed imprenditoriâ€?. Il decalogo inizia dall’attuazione di una seria riforma del fisco e delle entrate tributarie. “Solo per quanto riguarda l’Imu, nel 2012 le imprese bresciane hanno sborsato per gli immobili produttivi 290 milioni di euro pagando l’aliquota piĂš alta, pari al 10,6‰, della Lombardia. Se si fosse applicata l’aliquota minima, pari al 7,6‰, a fronte di un gettito di 207 milioni, le imprese ne avrebbero risparmiati 83. Ma il ‘capannone’ per le imprese e i lavoratori costituisce di fatto la loro ‘prima casa’: pertanto applicando l’aliquota relativa, pari al 4‰, il risparmio per le imprese salirebbe a 170 milioni, cifra che potrebbe essere destinata a investimenti e occupazione creando 5.600 nuovi posti di lavoroâ€?. Un intervento

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viene richiesto anche sulla Tares, la futura tassa sui rifiuti, affinchĂŠ alle imprese che operano direttamente lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalla propria attivitĂ venga applicata la riduzione massima. “Occorre promuovere investimenti a breve e medio termine nelle infrastrutture stradali e ferroviarie, aeroportuali ed immateriali per dare sviluppo a tutto il Nord-Italia, cosĂŹ come è necessario

rilanciare il comparto casa e quello delle opere pubbliche in un’ottica di risparmio energetico e tenendo conto delle problematiche antisismiche�. Altri capitoli: credito “le banche devono tornare ad agevolare le imprese�, giustizia “bisogna stabilire tempi certi e celeri per le sentenze� e costi di energia, gas e gasolio “occorre arrivare ad una drastica riduzione�. Contrastare il lavoro nero, l’abusivismo e la concor-

renza sleale e favorire il Made in Italy e l’internazionalizzazione possono essere di slancio per il rilancio di chi ha sempre lavorato con serietĂ . A patto che si metta la parola fine agli sprechi di denaro pubblico e che si semplifichi il piĂš possibile la vita dei cittadini e degli imprenditori. “Il nostro mondo, fatto di 14mila imprese, 40mila addetti e 150mila cittadini in provincia, non ne può piĂš di saltimbanchi, barzellettieri e facili promesse per lo piĂš disattese. Ăˆ il momento che i politici, a livello locale e nazionale, comprendano che l’artigianato contribuisce in modo determinante all’occupazione e alla creazione di ricchezza e di sviluppo e che sottrarre ulteriori risorse a queste imprese significa sferrare un altro duro colpo alla loro competitivitĂ e di conseguenza a tutto il tessuto civileâ€?. Il “Manifesto per la crescitaâ€? sarĂ presentato, con una serie di incontri, ai candidati in corsa alle prossime elezioni per programmare insieme azioni di sviluppo delle imprese attive sul territorio.

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,QYDOLGL FLYLOL WXWWR FRPH SULPD La notizia aveva creato notevole e giustiďŹ cato allarmismo. Con una circolare del 28 dicembre 2012 l’Inps stabiliva che il limite di 16.123,30 euro limite massimo di reddito per l’erogazione agli invalidi civili totali dell’assegno di invaliditĂ , a partire dall’anno in corso non doveva piĂš intendersi personale, ma comprensivo anche dei redditi del coniuge. Una “novitĂ â€? che avrebbe comportato la soppressione della prestazione a

molti invalidi totali e non autosufďŹ cienti con conseguenze pesanti nelle situazioni giĂ di estrema fragilitĂ . L’immediata reazione dei sindacati è giunta sino nelle stanze del Ministero del lavoro, tanto che il ministro Fornero aveva avviato un’istruttoria, comunicando al presidente dell’Inps che ogni decisione al merito avrebbe dovuto essere presa solo a istruttoria completataâ€?. A fronte di questa situazione l’Inps ha deciso di fare marcia

indietro e di ritirare la circolare che aveva creato nei giorni scorsi grandi preoccupazioni e polemiche. Per la pensione degli invalidi al 100%, ha confermato il direttore dell’Inps Mario Nori, si continuerĂ dunque a far riferimento al reddito personale e non al reddito familiare. Soddisfazione è stata espressa dalla Cisl e dalla Federazione dei pensionati: “Il ritiro della circolare – scrivono in una nota – riporta nell’ambito di que-

sta questione un barlume di equitĂ e buonsenso, visto che si trattava di un provvedimento scellerato e pericoloso, che avrebbe privato migliaia di invalidi di un diritto sacrosantoâ€?. Con un comunicato congiunto le segreterie Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil di Brescia hanno anche invitato il ministro Fornero a dare seguito agli impegni assunti nei giorni scorsi e chiarire deďŹ nitivamente la questione.


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Si sono ufficialmente aperte nei giorni scorsi le iscrizioni alla 15ª edizione della 500 miglia Touring, manifestazione per veicoli d’epoca in programma il 26, 27 e 28 aprile 2013. La 500 miglia dal 1999 propone un percorso attraverso i luoghi piÚ belli del Nord Italia partendo secondo tradizione dal cuore storico di Brescia, Piazza della Loggia. Anche nella prossima edizione verranno attraversate quattro regioni – Lombardia,

Veneto, Trentino -Alto Adige, Emilia Romagna – in un percorso turistico, culturale ed enogastronomico. All’atto della presentazione di quest’anno si è inoltre tenuto fede alla promessa fatta nel 2012 di devolvere una percentuale delle iscrizioni della 500 Miglia alla fondazione Ant Onlus che si occupa di assistenza domiciliare ai malati di tumore e di prevenzione oncologica. Per info e iscrizioni: 030.3580187 e info@500miglia.net.

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e si guarda solamente al rettangolo verde, bisognerebbe concentrarsi sul prossimo 22 gennaio, quando le Rondinelle andranno a far visita al Varese alle 18.30 al “Franco Ossolaâ€? per recuperare il match del 26 dicembre sospeso per nebbia. SarĂ l’impegno che spezzerĂ in qualche modo questa lunga sosta di gennaio, che si prolungherĂ fino all’incontro con la Juve Stabia del 28, ripresa ufficiale per il campionato cadetto. Ripresa alla quale il Brescia, proprio grazie a questo impegno, potrebbe presentarsi notevolmente rinfrancato, poichĂŠ in caso di vittoria sopravanzerebbe a quota 34 punti proprio il Varese, portandosi nuovamente in zona playoff. Del resto proprio la pausa dal calcio giocato ha favorito in questo periodo lo sviluppo di molti altri discorsi che vanno ovviamente dal mercato, tormentone che continuerĂ fino al 31 gennaio, fino alle ipotesi di nuovi assetti societari che si rincorrono da qualche tempo. Le trattative del mercato di riparazione continueranno ancora per circa due settimane, ma nel frattempo alcune certezze sono state acquisite: Caldirola è tornato a vestire la maglia del Brescia in prestito dal Cesena, mentre il talentuoso

in via Bazoli di Roberto Baggio all’interno dell’organigramma o in un posto di responsabilitĂ tecnica, l’attenzione pare ora spostarsi su un’altra figura. Ăˆ infatti lo stesso Corioni a rivelare che vedrebbe bene come suo successore, non comunque nell’immediato, l’attuale vicepresidente Luca Saleri. Il discorso ovviamente si appunta sulle modalitĂ di questa transizione, se si tratta di una vendita diretta della squadra o una forma di partecipazione anche economica alla gestione della squadra che mantenga in qualche modo alcuni degli scenari attuali. In ogni caso, come in altre occasioni, piĂš che di un discorso concreto pare trattarsi di un’ipotesi dai contorni ancora non ben definiti e comunque piuttosto avanti nel tempo: anche l’interessato infatti ha confermato di volersi muovere in maniera graduale.

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trequartista brasiliano Saba nelle sue dichiarazioni respinge al momento le sirene del mercato. Nella lista delle cessioni figura sempre il nome di Daprelà , per il quale però non sono ancora arrivate offerte considerevoli. Dalla sua cessione dovrebbe arrivare una cifra da reinvestire in altri due acquisti, diversamente si punterà su un cen-

trocampista di esperienza a costo zero come Munari e Cascione, per i quali però il problema è rappresentato dall’elevato ingaggio. Per quanto riguarda il fronte societario, invece, dopo l’endorsement (termine parecchio di moda in questo periodo anche in altri campi) espresso da Gino Corioni la scorsa settimana per il ritorno

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$UDGRUL ´, VDFULILFL VRQR ULSDJDWL PLOOH YROWHÂľ Porta a spasso per il parquet i suoi 194 cm di talento contribuendo non poco all’ottima stagione della Pallacanestro CantĂš. Stiamo parlando di Pietro Aradori (nella foto), da Lograto, da diversi anni uno dei migliori giocatori italiani nel ruolo di guardia e ala piccola, protagonista in questo numero della nostra rubrica dedicata agli sportivi bresciani. Pietro, che giudizio daresti finora alla tua stagione?

Quest’anno mi sto esprimendo su ottimi livelli, gioco con continuitĂ in un basket di altissimo livello. La soddisfazione va di pari passo con quella che viene dalle prestazioni molto positive della squadra, che sta ottenendo ottimi risultati e questo è molto importante. Quali finora i momenti migliori e quelli peggiori? Tra i momenti piĂš difficili il mio infortunio prima della gara contro Siena e

l’eliminazione dall’Eurolega, mentre il derby vinto contro Milano ci ha dato una grande carica. A settembre in Slovenia si terrĂ l’Europeo di basket, come guardi a questo appuntamento? La preparazione vera e propria non è ancora incominciata, ma siamo tutti determinati a fare benissimo. Ăˆ un gruppo che ha ottenuto grandi risultati nelle qualificazioni e vogliamo far bene anche nella competizione.

La tua carriera è iniziata in formazioni bresciane, cosa ti sentiresti di dire ai ragazzi che nella nostra provincia si avvicinano a questo sport? Il basket secondo me è lo sport piÚ bello del mondo! Certo, bisogna fare sacrifici per allenarsi, magari non uscire la sera o rientrare prima perchÊ il giorno dopo si deve giocare, ma alla fine i sacrifici sono ripagati mille volte, qualsiasi sia il livello a cui si gioca.


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L’agenda del biliardino targato Csi Brescia si inďŹ ttisce. Dopo la tappa di Provaglio d’Iseo il pincanello sarĂ protagonista domani a Virle Tre Ponti, in occasione del III Torneo a coppie che si terrĂ al bar dell’oratorio della parrocchia dei santi Pietro e Paolo. Boom di iscrizioni, con 30 coppie che saranno suddivise in cinque gironi da sei. 16 formazioni accederanno alla fase ďŹ nale, che si disputerĂ sabato dalle 21. La sinergia con gli oratori per la diffusione del

biliardino non ďŹ nisce qui, e contagia anche il mondo del polisportivo. I bambini del settore giovanile si cimenteranno in questa disciplina sabato 2 febbraio a Fiumicello dalle 16 alle 21, per conquistare punti bonus da aggiungere alle classiďŹ che della regular season di calcio e pallavolo. All’ombra del campanile della chiesa di Santa Maria Nascente si giocherĂ anche il giorno successivo dalle 14.30 in poi, quando chiunque potrĂ impugnare le aste con gli omini rossi e blu.

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iovani e sviluppo. Sono queste le parole chiave scelte da Amelia Morgano per inaugurare il 2013 del Csi Brescia. Presidente, il settore giovanile sarĂ la vostra prioritĂ . Senza dubbio. Vogliamo e dobbiamo seguire la linea dettata dal nazionale. Al consiglio elettivo di Salsomaggiore Massimo Achini è stato chiaro. Il Csi deve investire sui piĂš piccoli per adempiere pienamente alla sua vocazione, quella di uno sport educativo che costituisca un valore aggiunto per la societĂ civile. Ăˆ un discorso di campo, ma anche associativo. Ricordo ai giovani che vogliono mettersi in gioco all’interno dell’associazione che le porte sono sempre aperte. Su quali progetti state lavorando nella fucina dell’area tecnica? Abbiamo un motore ben rodato, ma siamo al lavoro per rinnovare l’offerta sportiva e creare nuovi percorsi, perchĂŠ il Csi deve stare al passo con i tempi. Le nuove proposte relative a biliardino e calcio a 5 hanno avuto successo e verranno consolidate, ma non sono le uniche a bollire in pentola. Ăˆ un Csi che si sta aprendo al territorio. Importante l’alleanza con la Figc. Siamo passati dalle parole ai fatti. Crediamo che sia la via giusta per far nascere progetti importanti nell’interesse degli sportivi e soprattutto dei giovani.

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ti. Come può crescere in qualitĂ ? Sviluppando idee nuove e sempre piĂš avvincenti dentro e fuori dai campi, fidelizzando sempre piĂš le societĂ facendole sentire protagoniste e puntando con decisione sulla formazione di allenatori e dirigenti, aspetto su cui lavoreremo con impegno. Un’altra scommessa del 2013 è la comunicazione. Raccontare nel migliore dei modi ciò che facciamo e avvicinarci alle società è fondamentale. Intendiamo incrementare i nostri canali di comunicazione, primo fra tutti il sito internet, che sarĂ completamente rinnovato per dare un importante servizio ai tesserati.

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Natale: un regalo per la vita

Gli spunti di Agostino Mantovani

Egr. direttore, Natale è tempo di regali e per quello appena trascorso ho avuto un’idea diversa. PerchĂŠ, mi sono chiesto, non donare la vita a un bimbo destinato all’aborto? CosĂŹ ho scritto al Movimento per la vita, per il Progetto Gemma, e mi hanno risposto che la donna alla quale salverò il figlio è una signora nigeriana cattolica, sposata, con tre figli e in attesa del quarto. Con 160 euro al mese è possibile far nascere un bimbo destinato, invece, a una triste fine prima di nascere. Per questo vorrei dire a chi leggerĂ questa lettera che la vita di una creatura nel grembo materno è giĂ quella di un uomo. Purtroppo certi soloni di oggi pensano il contrario e nel cosiddetto mondo civile nascono sempre meno bambini. Sono convinto di avere fatto felice la mamma del bimbo che nascerĂ dopo Pasqua. Quando il Centro per l’aiuto alla vita mi invierĂ la sua fotografia nel suo sguardo mi parrĂ di sentire una voce silenziosa che mi dirĂ grazie perchĂŠ mi hai salvato la vita. Allora sarò doppiamente felice! Ma ho un altro motivo per gioire. Con il regalo che mi sono fatto a Natale ho accumulato un tesoro in paradiso che vale molto di piĂš dei soldi frutto dei miei risparmi. Una cosa sola chiederò ai miei amici e fratelli che sto aiutando, sempre che loro accettino. Mettere il nome dei miei genitori al figlio o figlia che nascerĂ . In tal modo mi sembrerĂ di rivedere, nel loro viso il volto di quelle amate creature che mi hanno donato la vita e mi hanno insegnato ad amare tutti come fratelli ed aiutato a far del bene. Domenico Marchesi

Egr. direttore, leggo sempre con interesse l’articolo in prima pagina di Agostino Mantovani, che io chiamerei “spunti di riflessioneâ€?. Quello pubblicato la scorsa settimana sul n.2 di “La Voce del Popoloâ€? si intitolava “Per paura di perdere il postoâ€?. Un pensiero questo che da molto tempo condivido: un’Europa che ha bisogno di politica comune per tutti gli Stati membri, un potere centrale che decida sulle cose essenziali, una legge elettorale uguale per tutta l’Unione europea evitando che si perdano anni senza decidere niente. Basta politici, sono troppi sia quelli a Roma, sia quelli locali. Sono i costi della politica che fanno salire il debito pubblico: basti pensare alle spese per il mantenimento dei palazzi provinciali e regionali, senza considerare i costi dei politici e dei loro privilegi. Fare politica dovrebbe essere un servizio al Paese, fatto per amore di patria, non un mestiere per lucrare soldi alla comunitĂ . Sogno ad occhi aperti, perchĂŠ un giorno non lontano si realizzi questo per le nostre generazioni future. Marco Pedersoli

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Tasse e ipocrisie Egr. direttore, lo spirito che ha sempre animato “La Voce del Popoloâ€? è racchiuso in quel “fede, lealtĂ e coraggioâ€? che campeggia in prima pagina. In questo motto mi sono riconosciuto per oltre mezzo secolo e lo sono tutt’ora. “La verità è l’essenza della caritĂ â€? ebbe ad affermare Giuseppe Lazzati in un incontro con i giovani di Azione cattolica anco-

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ra prima del Concilio. Quelle parole mi rimasero fisse nella memoria. Dire la veritĂ anche in politica e come rappresentanti delle istituzioni democratiche è un dovere morale; chiedere la compartecipazione alla spesa sociale per assicurare una vita dignitosa a tutti i cittadini, compresi gli sfortunati senza lavoro, o colpiti da fattori invalidanti, magari precoci, è praticare la giustizia sociale. E per garantire la qualitĂ della vita in genere, con servizi socio-sanitari appropriati, non è possibile ridurre le risorse pubbliche, come si è fatto negli ultimi anni. In un tempo di forte crisi economica e di macroscopiche disuguaglianze di reddito è dovere primario della Stato intervenire per riequilibrare il tenore di vita dei suoi cittadini attraverso la eliminazione di ogni privilegio, la contrazione delle spese superflue e quindi il travaso di risorse verso persone o settori di effettivo bisogno. Fuori da questo percorso c’è soltanto demagogia e populismo, che non aiutano a raddrizzare le storture che si sono consolidate attraverso un modello super liberista senza regole. D’altro canto, ogni cittadino deve sentirsi corresponsabile nel rivedere i propri stili di vita rendendoli piĂš sobri, con la capacitĂ di guardare anche a coloro che stanno peggio. In definitiva mi pare che sia giusto che ognuno contribuisca in modo proporzionato alle sue effettive capacitĂ impositive, anche se fosse alla pari della vedova al tempio, pretendendo, al tempo stesso, che quanti sono tenuti a dare cento facciano altrettanto in modo esplicito. Quindi, smascherare l’ipocrisia dominante è, oggi, la piĂš alta forma di giustizia e di caritĂ cristiana. Giuseppe Delfrate

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