La Voce del Popolo 2013 05

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S Sono stato a Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca. LĂŹ, L nell’agosto del 1944 i tedeschi, per rappresaglia, uccisero molti m civili, in prevalenza donne e bambini. LĂŹ si può sostare, ancora smarriti, davanti alla chiesa dove avvenne l’eccidio, a sacerdote compreso; si può visitare il museo e vedere il dos cumentario che ricostruisce il triste episodio. LĂŹ si può cac pire, p a quasi 70 anni di distanza, che cosa è la guerra e quali atroci delitti comporta. Consiglio di andare a visitare questi a at luoghi con le scuole, con i giovani, che la guerra l’hanno vista l luo solo s al cinema, per capire che mai piĂš si deve ripetere una simile Penso alla guerra di oggi in Europa, solo economica l tragedia. trag tra t i Paesi Pae del Nord, capeggiati dalla Germania e quelli del sud, fra cui cu l’Italia. l’Italia Guerra che conta giĂ i suoi morti e le sue pene con la perdita lavoro, la povertĂ di tanti, l’incertezza del domani. Nel filmato di del lavo che l’eccidio fu commesso dai tedeschi, ma c’erano ch ho visto a Sant’Anna S anche degli italiani itali con loro e si evidenzia che un giovane soldato tedesco, incaricato di fucilare un gruppo di italiani, disubbidĂŹ e li fece scappare. Per fuc dire che il male e il bene, di solito, non hanno solo un nome o una patria.

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Forum. Cattolici in politica liberi e forti?

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͘͜ …‘�‘�‹ƒ Scandalo Mps. Finanza creativa: male da vincere?

͙͜ ’‘”– Calcio. L’esempio pulito di Donadoni e Ghirardi

Â? ’‡œœ‘ †‹ …‹‡Ž‘ Arrivano in piazza Duomo imbacuccati, alla spicciolata. Capita il 2 febbraio di ogni anno. Giungono ed entrano silenziosi e assorti in Duomo Vecchio. Un tempo assai numerosi, oggi, comunque, non pochi. Tanti piĂš acciaccati per gli anni, altri giovani e vivaci. Tutti freschezza e bellezza della novitĂ dello Spirito. Sono i consacrati e le consacrate della Chiesa bresciana. Suore, frati, laici votati al Signore nel mondo che nel giorno della Presentazione di GesĂš al tempio rinnovano la loro consacrazione a Dio. All’ora stabilita tornano in piazza in preghiera, in cammino, solenni e luminosi. Hanno la candela accesa tra le mani, la luce del Cristo risorto che vive dentro di loro. Il

Vescovo li conduce in Cattedrale per l’Eucaristia. Per loro, nella liturgia, come sempre accade quando si dice Messa, aprirĂ la porta che lega il cielo e la terra. I consacrati, di quel cielo, sono un pezzo speciale, un dono, una testimonianza vivente sulla terra. La vita consacrata è una sana provocazione che viene dall’alto. Provoca nel suo dire che la vita ha senso solo se è donata e lo fa con i tanti religiosi e religiose che, anche a Brescia, sono impegnati in parrocchie, istituzioni educative e caritative, ma soprattutto lo è quando si pone in mezzo alla cittĂ degli uomini come oasi di preghiera, silenzio, perenne compagnia di Dio. Ha una carica che viene dal cielo e porta al cielo, è anticipo della vita nuova, una vita piĂš dedita allo spirito. Tutti i cristiani che vogliono vivere in modo autentico hanno beneficio anche solo guardando e stimando i consacrati. “La vita spirituale – scrivono i vescovi italiani – è docilitĂ allo Spirito di Cristo e

si nutre della Parola di Dio, che deve essere, specialmente per voi consacrati, cibo quotidiano, da accogliere, gustare, assimilare, cosĂŹ da conformarvi al pensiero di Cristo (1 Cor 2,16) e al sentire di Cristo (Fil 2,5)â€?. il fatto che scommettano sul primato di Dio non fa, però, della vita consacrata un mondo a parte, semmai ne fa un aiuto per chi desidera vivere con piĂš pienezza il suo battesimo. Il particolare sguardo dei consacrati sul mondo, sulle cose, sulla quotidianitĂ , pur nei limiti della natura umana, richiama tutti a leggere l’esistenza nella prospettiva di Dio e non dei propri interessi e bisogni. In secondo luogo la vita consacrata è una sana provocazione per la Chiesa, soprattutto oggi. Nel tanto discutere di evangelizzazione essa richiama l’agire efficace dello Spirito Santo. Cristiani, in fondo, non si diventa per adesione intellettuale di concetti su Dio piĂš o meno eticamente rilevanti (al massimo si diventa atei devoti)

o attraverso metodi pastorali psicologicamente innovativi (forse si producono persone adulte), ma cristiani si diventa per l’azione dello Spirito del Risorto che abita in noi. Egli è la “luce gentileâ€?, quella stessa di cui i consacrati sono chiamati a essere riflesso nella comunitĂ cristiana. Infine, la provocazione della vita consacrata giunge alla societĂ del nostro tempo. Si esprime nella distanza totale tra una vita giocata sulla mitezza della povertĂ , castitĂ e obbedienza e dall’altro sull’esaltazione del denaro, della sensualitĂ , dell’affermazione di sè. Paradossale nell’Amore, chiara nella debolezza evangelica del suo mostrarsi al mondo, impegnativa in quella “imitazione di Cristoâ€? che è impegno e responsabilitĂ costante di ogni consacrato. Anche per questo i fratelli e le sorelle consacrate sono un dono, prima che per ciò che fanno, per la fedeltĂ con cui vivono la loro vocazione. Fosse anche solo per questo... grazie.


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Cattolici in politica liberi e forti? 1 Â?—Â?‡”‘•ƒ ‡ ƒ—–‘”‡˜‘Ž‡ Žƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‹ …ƒÂ?†‹†ƒ–‹ …Š‡ ”‹˜‡Â?†‹…ƒÂ?‘ Žƒ Ž‘”‘ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?œƒ ƒŽ Â?‘Â?†‘ …ƒ––‘Ž‹…‘Ǥ ‹ ’ƒ”Žƒ †‹ ”‹Â?Â?‘˜ƒ–‘ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•Â?‘Ǥ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ’‡” Žǯ‹Â?’‡‰Â?‘ •‘…‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹ —Â? †‘…—Â?‡Â?–‘ ’‡” ‘”‹‡Â?–ƒ”‡ “—‡•–ƒ ”‹Â?Â?‘˜ƒ–ƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡

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iberi e forti? Torna attuale, seppure con l’aggiunta di un doveroso punto interrogativo, l’appello lanciato il 18 gennaio del 1919 da don Sturzo, per interrogarsi sulla rinnovata voglia di protagonismo dei cattolici in politica che sta segnando le imminenti consultazioni elettorali. Una stagione nuova, dopo decenni di marginalitĂ e di sostanziale insignificanza politica in cui hanno rischiato di essere relegati i cattolici di ogni schieramento. Proprio per mettere riparo a questa situazione su iniziativa del Forum delle persone e delle associazioni d’ispirazione cristiana nel mondo del lavoro (Cisl, Confartigianato, Mcl, Acli, Confcooperative, Coldiretti e Compagnia delle Opere le sigle aderenti), si è creato un incubatoio di pensiero politico per definire un nuovo (e finalmente efficace e coerente) protagonismo dei cattolici in politica. “Un rilancio della buona politicaâ€? è stato l’obiettivo che per mesi ha animato il confronto tra associazioni che hanno scelto Todi come punto di riferimentoe che ha portato all’elaborazione dell’“agenda dei cattoliciâ€?. “Gli italiani – ha avuto modo di sottolineare a piĂš riprese Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, uno dei partecipanti al Forum – non siano piĂš spettatori, ma protagonisti della rinascita del Paeseâ€?. Mass media e l’opinione pubblica hanno finito per bollare l’esperienza nata a Todi come il tentativo di creare un nuovo partito dei cattolici italiani. L’accenno nei lavori del forum ai meriti del governo Monti aveva indotto molti osservatori a individuare nel Professore, il possibile leader di questo nuovo soggetto. Qualcosa, poi, nel meccanismo si è inceppato. La giĂ ricordata presenza di autorevoli rappresentanti del mondo cattolico nelle maggiori compagini elettorali apre a nuovi orizzonti. Chi ha scelto di metterci la faccia, l’ha fatto nella convinzione di poter incidere (come ha scritto anche “Avvenireâ€? nell’edizione del 23 gennaio scorso). Anche il vescovo Luciano Monari, nel corso dell’incontro con i giornalisti bresciani in occasione della festa di San Francesco di Sales, ha affrontato questo aspetto, invitando chi è sceso in campo alla serietĂ

e alla consapevolezza che la divisione di parte non finisca per tradursi in divisione di vita con la conseguente frattura della comunitĂ cristiana. Temi ripresi e approfonditi anche nel documento “In cammino verso il futuroâ€? che l’Ufficio per l’impegno sociale della diocesi ha offerto a tutti i cattolici bresciani chiamati a diversi appuntamenti elettorali.“Il documento – afferma don Mario Benedini, direttore dell’Ufficio – prende le mosse dalla considerazione che la societĂ nel suo insieme vive inquietanti scenari di crisiâ€?. Una stagione di difficoltĂ economica che si è trasformata in crisi sociale. Una crisi, si legge in un altro passaggio del documento, che ha finito per mettere a nudo anche le debolezze di una classe politica incapace di rappresentare in modo autentico e disinteressato i bisogni della societĂ . “In cammino verso il futuroâ€? propone allora ai cristiani della diocesi uno sforzo comune di comprensione e di approfondimento per trasformare la crisi in un’occasione di riscatto. La politica viene cosĂŹ invitata a riscoprire il terreno del confronto fecondo tra idee per cercare di costruire, insieme, una societĂ piĂš giusta. La politica che ha smarrito la

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capacitĂ di dialogo, deve prendere coscienza che esistono problemi che possono essere affrontati solo in forma condivisa. Ăˆ lo stesso Ufficio per l’impegno sociale (nel suo documento disponibile sul sito www.diocesi.brescia.it) a mettere in fila tanti di questi problemi: “gli immigrati che vivono e lavorano in mezzo a noi‌; i detenuti costretti in strutture carcerarie inadeguate e degradanti‌; le questioni finanziarie che impongono logiche che vanno a scapito del lavoro, della scuola, della sanitĂ , della dignitĂ personale e socialeâ€?. Temi intorno a cui i cittadinim, come i padri costitutenti, devono ritrovare un terreno di valori condivisi, “idee forzaâ€? da cui ripartire. Quali? La risposta è ancora nel documento: la responsabilitĂ del cittadino verso la comunitĂ e le istituzioni; la libertĂ , i doveri dei cittadini verso se stessi e verso la comunitĂ , la solidarietĂ , il lavoro, oggi come ieri garanzia della dignitĂ della persona, le autonomie locali. Inviti, quelli contenuti nel documento, destinati ad acquistare spessore con le amministrative del 26 e 27 maggio. PerchĂŠ l’agenda delle urgenze della cittĂ di Brescia, che è anche quella di tante altre amministrazioni piĂš piccole, è fitta: dalla situazione finanziaria che sta determinando tagli nel sociale e nelle scelte di prioritĂ , a politiche per la casa che privilegino l’edilizia popolare, dal processo di integrazione degli stranieri all’urgenza occupazionale, dalla mobilitĂ all’assunzione di scelte urbanistiche capaci di coniugare crescita e tutela del territorio. “L’importanza di queste decisioni – afferma al proposito il documento – chiama tutti ad un impegno accantonato in nome di piĂš individualistiche soddisfazioni. Oggi, a Brescia come nel resto del Paese, va riscoperta una dimensione comunitariaâ€?. “In cammino verso il futuroâ€? invita i cristiani bresciani a fare propri appelli che hanno un valore universale. â€œĂˆ soprattutto in questi momenti – si legge nel documento elaborato dall’Ufficio diretto da don Benedini – che l’ispirazione cristiana deve promuovere l’impegno nella comunitĂ e per la comunitĂ ... Mai come in questo periodo c’è la necessitĂ di portare nell’esperienza politica l’afflato cristianoâ€?.

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del Giornale di Brescia, di Massimo Tedeschi, responsabile delle pagine bresciane del Corriere, di Natalia Danesi, del Bresciaoggi, di don Adriano Bianchi, direttore di “Voceâ€? e di don Mario Benedini, direttore dell’Ufficio per l’impegno sociale. “L’attesa c’era – ha esordito don Benedini – ma è rimasta inevasa. Sono convinto che molte parrocchie e tanti sacerdoti, anche nel Bresciano, avrebbero gradito una proposta chiara, univoca da Todi, anche come antidoto alla tentazione, diffusa anche nel mondo cattolico, di una fuga dalle urneâ€?. Di cantiere ancora aperto e di ipotesi non ancora del tutto messa da parte ha parlato invece Massimo Tedeschi. “La chiamata all’impegno c’è stata – è la sua posizione rispetto agli scenari aperti a Todi – e mi pare che oggi sia piĂš significativa che in passato anche grazie alla presenza di candidature cattoliche autorevoli, con un forte ricambioâ€?. E se per il giornalista del “Corriereâ€? è mancato il “colpo di reniâ€? per la creazione di una casa comune, la partecipazione di tante autorevoli figure alle prossime consultazioni elettorali è la dimostrazione della tensione in atto per un recupero degli aspetti etici dell’impegno in politica. “SarĂ interessante – ha proseguito Tedeschi – verificare quale sarĂ il comportamento dell’elettorato cattolicoâ€?. Da attento osservatore delle dinamiche politiche locali e nazionali e del sentire della Chiesa bresciana, Adalberto Migliorati guarda con attenzione alla situazione attuale caratterizzata, nonostante tutto, da una sostanziale insignificanza dei cattolici in politica. “Non è una questione di presenza e nelle varie liste – è il suo pensiero –. Il problema è quello della loro capacitĂ di farsi portatori della peculiare idea di cittĂ , di comunitĂ , di un progetto che deve farsi vitaâ€?. Per

questo indica nella necessitĂ di una forte progettazione futura il campo di impegno di quei cattolici che hanno detto sĂŹ alla politica. PiĂš coraggio è quanto si aspettava Natalia Danesi. “La presenza di tanti cattolici in questa competizione elettorale – ha affermato la giornalista di Bresciaoggi – è soltanto una sorta di valore ag-

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domanda vera, che anche la Chiesa al suo interno si pone – ha affermato – è questa: cosa resta dei cattolici? La scelta di Benedetto XVI di indire l’Anno della fede è l’indicazione della svolta spirituale necessaria alla Chiesa per rimotivare tutti gli altri ambiti di presenza, compreso quello della politicaâ€?. Se la situazione è quella descritta quale possibilitĂ hanno, a Brescia come nel resto del Paese, i cattolici che hanno scelto l’impegno politico di “incidereâ€?? “L’esperienza bresciana – ha affermato Natalia Danesi che ha frequentato assiduamente Palazzo Loggia negli ultimi anni – conferma che l’arma in piĂš di chi ha affrontato l’impegno politico da cattolico è lo stile, la forma. La loro presenza ha permesso di mantenere, anche nei momenti di maggiore difficoltĂ , il confronto politico su livelli accettabili. Stile e forma, però, che poco hanno inciso sulle scelte concrete. Ma quello è stato il limite complessivo di tutta la politica, incapace, soprattutto nella gestione di tante emergenze create dalla crisi economica di quelle risposte profetiche giunte invece dalla comunitĂ ecclesialeâ€?. Per Massimo Tedeschi il mondo cattolico, quello bresciano compreso, avrebbe tutti gli strumenti per potere incidere nelle scelte della politica perchĂŠ è l’unico, pur con tanti limiti, a poter contare ancora su una organizzazione efficace. “Quello che forse gli manca – è il suo punto di vista – è la poca creativitĂ delle sue istituzioniâ€?. Don Adriano Bianchi guarda con speranza alla qualitĂ delle candidature in campo. “Si sono mosse figure nuove – ha evidenziato il direttore di “Voceâ€? – che potrebbero giocare un ruolo importante e che lasciano ben sperare per il futuroâ€?. Per don Mario Benedini il vero problema rispetto all’incidenza nelle

scelte concrete è un altro. “La capacitĂ di incidere – è la sua convinzione – è proporzionale a quella dei candidati di interagire con il mondo da cui provengonoâ€?. Un aspetto che, pur con risvolti diversi, condivide anche Adalberto Migliorati. “Chi si impegna da cattolico in politica – è il pensiero del giornalista del Giornale di Brescia – deve farsi interprete di un progetto e soprattutto deve essere accompagnato e non abbandonato, come troppo spesso è avvenuto in passato, dalla comunitĂ cristianaâ€?.

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Sdegno internazionale per le nuove violenze in Siria. Nei giorni scorso sono stati scoperti i corpi di 80 giovani, rinvenuti senza vita in una fossa comune nei pressi di Aleppo. E mentre cresce l’emergenza profughi, parole forti sono arrivate dal mediatore Onu-Lega Araba Brahimi che ha chiesto unitĂ di azione di fronte al dramma del popolo siriano. “La Siria sta andando in pezzi sotto gli occhi del mondo – ha detto il mediatore Onu-Lega Araba – è

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urgente un’azione incisiva del Consiglio di sicurezza che non può continuare a restare diviso di fronte agli orrori senza precedenti che si stanno consumando nel Paeseâ€?. In questo contesto si fa sempre piĂš drammatica la situazione dei profughi: oltre 700mila, secondo gli ultimi dati comunicati dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, sarebbero giĂ arrivati nei Paesi confinanti la Siria. Per far fronte all’emergenza l’Unione europea ha deciso lo stanziamento di 100

milioni di euro; altri 155 milioni di dollari sono stati annunciati dal presidente americano Obama alla vigilia della conferenza internazionale dei donatori per la Siria, promossa dall’Onu, in corso in Kuwait. Salgono cosÏ a 365 i milioni messi a disposizione da Washington. Intanto in Siria, come confermano fonti di Medici senza frontiere, che denuncia le difficoltà a operare nel Paese per la diffusa insicurezza, a pagare il prezzo piÚ alto della guerra sono donne e bambini.

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on c’è immagime migliore che quella degli incendi estivi che si sviluppano in mille focolai diversi e difficili da domare per rappresentare la situazione che sta vivendo il Medio Oriente. CosĂŹ come i venti della primavera araba si erano diffusi come per contagio di Paese in Paese, allo stesso modo oggi, a due anni di distanza, il malcontento per transizioni mai definitivamente compiute verso la democrazia sta attraversando l’intera regione mediorientale. Nell’occhio del ciclone è in questo momento l’Egitto dove piazza Tahrir è tornata a riempirsi di manifestanti a due anni esatti dal movimento che mise fine alla dittatura di Mubarak. Oggi come allora la repressione si è abbattuta sulla gente, provocando decine di morti. Nel mirino è Mohamed Morsi, uscito vincitore dalle urne, si è impantanato per i suoi evidenti limiti di governo. Colui che doveva essere “il presidente di tutto il popoloâ€? si sta rivelando, invece, il presidente di una sola parte. Le proteste dei suoi oppositori scoppiate al Cairo, a Port Said, a Ismailiya, il 25 e 26 gennaio, represse nel sangue, con decine di morti, e che sono proseguite anche nei giorni seguenti a dispetto del coprifuoco imposto, rischiano seriamente d’indebolire lo Stato. Gli inviti al dialogo di Morsi all’opposizione, riunita sotto il Fronte di salvezza nazionale, respinti dal suo

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leader El Baradei, stridono con l’uso della forza dimostrato in questi giorni da forze armate e polizia, contro i manifestanti che adesso guardano al 1° febbraio, come al giorno di una grande manifestazione popolare da

tenersi in tutto il Paese. L’Egitto – ha spiegato il portavoce dei vescovi cattolici egiziani, padre Rafiq Greiche – è un Paese profondamente diviso, specie dopo la condanna a morte di 21 imputati considerati martiri della rivoluzione contro la dittatura di Hosni Mubarakâ€?. Le proteste contro il verdetto sono coincise con il secondo anniversario della rivoluzione e si sono subito trasformate in manifestazioni contro il presidente Morsi e contro il suo regime islamista. Sullo sfondo resta poi l’insoddisfazione per l’approvazione di una Costituzione che non garantisce i non musulmani e i libe-

rali. “Il dialogo non può prescindere dal ridiscutere i termini della nuova Cartaâ€?, afferma il portavoce, per il quale “i giovani che manifestano sono piĂš avanti nella lotta politica dell’opposizione. P. Greiche indica anche la strada per un’uscita dall’inverno in cui l’Egitto sembra essersi inserito. “Il presidente Morsi – è la ricetta del portavoce dei vescovi cattolici egiziani – si stacchi dai Fratelli Musulmani, diventando di fatto, il presidente di tutto il popolo e la presidenza, intesa come istituzione, si liberi dall’influenza dei partiti e crei un comitato per rivedere la Costituzioneâ€?.

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'XH GLYHUVH YLVLRQL GL 8QLRQH D FRQIURQWR Il 23 gennaio scorso, in un discorso su Regno Unito e Unione europea il premier britannico David Cameron (nella foto) aveva messo nero su bianco il suo concetto di integrazione fatto di un mercato unico, in cui merci e capitali possano circolare liberamente al ďŹ anco di barriere, vecchie di secoli, da quelle politiche a quelle sociali e culturali. In sostanza: “prima gli inglesi, poi gli altriâ€?. Una visione oggettivamente legittima, probabilmente

condivisa dalla maggior parte dei cittadini britannici, riconducibile alla tradizionale Europa degli Stati nazionali. Un’Europa nella quale non hanno ovviamente cittadinanza nĂŠ l’euro nĂŠ l’unione bancaria e tanto meno la governance economica e ďŹ nanziaria, nĂŠ il Fiscal compact o il fondo salvaStati e neppure Schengen, nĂŠ la convergenza su uno standard minimo di “diritti socialiâ€? (si pensi agli opt out rispetto al Trattato di Lisbona), non la

coesione territoriale, forse nemmeno una univoca politica energetica o ambientale‌ Le affermazioni di Cameron hanno di fatto riaperto il dibattito sul modello di Unione che gli Stati membri dovranno prima o poi deďŹ nire. Alle idee del Premier britannico si contrappongono quelle di chi sembra aver fatto propria la lezione derivante dalla globalizzazione e dalle sďŹ de che consegna questa epoca. SďŹ de che reclamano un’Europa coesa, rafforzata,

messa in grado di restare sulla scena internazionale come un attore protagonista, non come uno spettatore canuto e attardato. Molte voci levatesi nei giorni scorsi in risposta a Cameron si sono concentrate su un punto: l’integrazione europea prevede vantaggi e responsabilità , e i primi non possono essere alimentati o reclamati senza la seconda. Un punto sul quale Cameron dovrà chiarire ben prima del referendum del 2017.


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…Ž‹ …‡Ž–‘ ‹Ž ͙͛Ν ’”‡•‹†‡Â?–‡ Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ° ‹ƒÂ?Â?‹ ‘––ƒŽ‹…‘ Gianni Bottalico (nella foto), 56 anni, di origini pugliesi, è il nuovo presidente nazionale delle Acli. Ăˆ il 13° nei quasi 70 anni di storia dell’associazione. Bottalico succede ad Andrea Olivero, dimessosi lo scorso 19 dicembre in ragione del suo impegno politico diretto. Nato a Bari, Bottalico vive a Seregno. Ăˆ stato presidente delle Acli provinciali di Milano, Monza e Brianza dal 2004 al 2012. Ha collaborato in particolare con il cardinale Dionigi Tettamanzi per

il progetto del Fondo diocesano di solidarietĂ per le famiglie colpite dalla crisi e della disoccupazione. Nel maggio del 2012, in occasione dell’ultimo congresso nazionale delle Acli, era stato eletto vicepresidente nazionale, con delega alla Comunicazione. Nel suo intervento da neopresidente Gianni Bottalico ha rivolto la sua attenzione al Paese offrendo una lettura dell’attuale situazione: “L’Italia vive giorni di bufera: noi ben lo sappiamo, perchĂŠ viviamo

tra la gente e ci accorgiamo delle difďŹ coltĂ dei nostri concittadini. Non ci sottrarremo al nostro compito, staremo anche nella bufera politica di questi giorni rivendicando la nostra autonomia e il nostro pluralismoâ€?. E per resistere alla bufera occorre un saldo timone. Per Gianni Bottalico è la “responsabilitĂ â€? a dover accompagnare l’azione di governo delle Acli: “Governare nella bufera è la vera sďŹ da di oggi, che ci chiama ad un serio impegno per il

futuro. Questo signiďŹ ca fare delle scelte di responsabilitĂ piĂš che di protagonismo. ResponsabilitĂ signiďŹ ca saper rispondere a chi ci ha preceduto, alla memoria e alle fatiche compiute dai nostri padri, ma anche a chi verrĂ , ai nostri giovani e ai nostri ďŹ gliâ€?. Le Acli del futuro, nelle intenzioni del nuovo presidente dovranno essere punto di riferimento per la comunitĂ , attente alla politica e al lavoro, vicine alle fasce deboli della popolazione.

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a concomitanza con la consultazione politica non sembra giovare alle elezioni regionali, almeno in termini di visibilitĂ e di attenzione. Le elezioni che il 24 e 25 febbraio porteranno alla definizione dei nuovi assetti regionali dopo la fine anticipata dell’esperienza Formigoni è schiacciata sui media dalla competizione nazionale e dal clima di polemica continua tra Bersani, Monti e Berlusconi. Anche per le elezioni regionali, come per quelle nazionali, ci sono i primi punti fermi: lo scorso 27 gennaio sono scaduti i termini per la presentazione dei candidati e delle liste che li sostengono. Sei i candidati in corsa per la successione alla presidenza di Roberto Formigoni. Si tratta di Roberto Maroni, sostenuto da Lega Nord, Pdl, Lista Civica Maroni Presidente, Tremonti 3L, Partito pensionati, Fratelli d’Italia, La Destra e Alleanza ecologista. Umberto Ambrosoli, è il candidato del centro-sinistra la cui corsa è sostenuta da Pd, Sel, Idv, Psi, Etico a sinistra, Centro popolare lombardo, Con Ambrosoli presidente - Patto Civico. In corsa anche l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini che, in un primo momento pareva essere il candidato del centro-destra. L’ex primo cittadino del capoluogo milanese ha

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Lombardia Civica e Udc. Completano l’elenco dei candidati Marco Cappato della lista Amnistia Giustizia LibertĂ , Silvana Carcano, in corsa per il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, Carlo Pinardi di Fare per fermare il declino, la proposta politica lanciata dall’economista Oscar Giannino. Contestualmte sono state presentate anche le liste che si dovranno sottoporre al giudizio degli elettori nelle singole circoscrizioni in cui è divisa la Regione. Nel Bresciano, che sarĂ rappresentato nel nuovo consiglio da 10 eletti, saranno 20 le liste che gli elettori troveranno stampate sulla scheda elettorale. Si tratta di Lista civica Maroni Presidente, Fare per fermare il declino di Oscar Giannino, Fratelli d’Italia, Centro Popolare Lombardo con Ambrosoli, Lega Nord, Pensionati, Sel, Lombardia Civica con Albertini Presidente, Patto Civico Ambrosoli Presidente, Italia dei Valori, Pd, Lombardia Popolare Alleanza Ecologica, Etico a Sinistra e Movimento 5 Stelle, Pdl, 3L Lista Tremonti Lavoro e LibertĂ e Udc. La legge per l’elezione del presidente della Regione, modificata nell’ottobre dello scorso anno, prevede l’elezione a Presidente del candidato che ottiene il maggior numero di voti validi sul territorio regionale, senza bisogno di ricorso al ballottaggio.


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LA VOCE DEL POPOLO 31 gennaio 2013

OPINIONI direttore@lavocedelpopolo.it

Buone notizie Professionisti in rete Nelle scorse settimane si è svolto il primo incontro presso la sede della Compagnia delle Opere di Brescia di “Professionisti in rete”, iniziativa che vede coinvolti i professionisti del settore fiscale, consulenti del lavoro, studi legali e notarili con propensione alle esigenze delle imprese, con l’obiettivo di mettere in comune le proprie professionalità per cogliere nuove opportunità, collaborare, valutare nuove esperienze e condividere progetti e offerte di servizi ad hoc per le

Donne nei cda: un seminario aziende. Le tematiche trattate in questi incontri, sono di interesse comune e riguardano soprattutto gli aspetti di cambiamento che questa crisi impone e l’accelerazione di processi che erano comunque già in corso. La creazione di una rete di studi professionali permetterà, attraverso il mutuo scambio di esperienze, di comprendere le tendenze dei mercati di riferimento e creare una rete di lavoro condiviso. Prossimo appuntamento è per il 26 febbraio alle 17.30.

Sono aperte le iscrizioni alla seconda edizione del seminario formativo “Donne nei cda: una risorsa e una opportunità” programmato per i prossimi 15 e 16 marzo. Venerdì 15 si svolgerà presso Auditorium Garda Forum di Montichiari e sabato 16 presso l’Università cattolica di Brescia. Le iscrizioni chiudono il 18 febbraio. Al seminario saranno ammesse 80 donne bresciane e altre 10 provenienti dal resto d’Italia interessate dalla legge

120/2011, che ha introdotto una svolta nella partecipazione delle donne al governo di imprese quotate che dallo scorso anno devono essere rappresentate nella misura di almeno 1/5 nei cda. Il corso è promosso dall’Ufficio della Consigliera di parità della Provincia di Brescia. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi allo stesso ufficio, per il Settore lavoro della Provincia, in via Cefalonia, 50 a Brescia, tel.030.3749392-396; cell. 331.6471937.

Scuola

Comunicazione

Soltanto digitale?

Quei viaggi improbabili

La digitalizzazione, cioè la graduale introduzione di strumenti che limitino l’uso di documenti cartacei, sta da un po’ di tempo cercando, anche se con qualche difficoltà, di farsi largo nella scuola. La diffusione dei libri in formato misto o interamente scaricabile da internet, l’installazione di lavagne interattive multimediali (lim), l’attivazione di registri elettronici e tablet, la creazione di cl@ssi 2.0 dotate di dispositivi tecnologici e connessione ad internet, sono alcuni dei tentativi avviati in maniera sperimentale in diverse scuole italiane. A questo lento sforzo di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un uso costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica in aula, si affianca l’idea di rendere digitali anche le procedure amministrative, con l’obiettivo di liberare le segreterie scolastiche da fotocopie e faldoni e di ridurre decisamente le spese sostenute dalle scuole per l’acquisto della carta e la gestione di toner e stampanti; ecco allora che da quest’anno la circolare ministeriale 96/2012 prevede che le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado, tranne che per la scuola dell’infanzia, vengano effettuate esclusivamente on line, attraverso il sito www. iscrizioni.istruzione.it. La volontà sa-

Chissà se davvero Roberto Giacobbo si aspettava una svolta epocale – per sé e per il mondo intero – lo scorso 21 dicembre 2012, data in cui un’interpretazione del tutto particolare di un calendario maya aveva fissato nientemeno che la fine del mondo. Lui, da anni conduttore di “Voyager”, aveva ampiamente affrontato l’argomento… Giacobbo lo scorso 7 gennaio è ripartito con la nuova edizione del suo programma (sottotitolo “La nuova era”), pronto a buttarsi nuovamente su casi irrisolti e pseudo-misteri di fronte a cui la scienza lascia aperto qualche interrogativo in più. Il conduttore ha aperto la stagione 2013 con un’indagine su una delle creature immaginarie più citate: lo yeti, ovvero il mostro delle nevi, mezzo uomo e mezzo animale. La squadra di “Voyager” ha raggiunto una sperduta località della Siberia, dove diversi testimoni oculari e perfino alcuni scienziati avrebbero trovato tracce della leggendaria creatura. La spedizione è rientrata in patria con un reperto definito “sorprendente”, ma in realtà nessuna scoperta rivoluzionaria è stata compiuta. Nel mix della puntata inaugurale si è parlato anche degli aspetti più controversi e meno noti del regime nazista, tra cui

rebbe dunque quella di razionalizzare i costi e di facilitare alle famiglie l’accesso ai servizi offerti dai diversi istituti; certo però, almeno per questo primo anno di applicazione, alcuni problemi si faranno sentire: diversi genitori son privi di collegamento ad internet o hanno poca familiarità con il computer e perciò le istituzioni scolastiche destinatarie delle domande stanno cercando di garantire loro assistenza e supporto; alcune Regioni e Province autonome hanno stabilito scadenze diverse dal 28 febbraio 2013 o hanno mantenuto solo il formato cartaceo per le richieste; le iscrizioni di alunni con disabilità vanno perfezionate con la presentazione alla scuola prescelta della relativa certificazione, mentre per i figli di immigrati senza il permesso di soggiorno la modalità on line non è applicabile. Nella speranza che comunque l’iter di iscrizione possa realizzarsi per tutti con facilità, è però importante ricordare che la scuola è anzitutto un luogo ed è fatta di persone e dunque nessun sistema informatizzato può sostituire completamente la visita a quelli che saranno gli spazi in cui i ragazzi vivranno l’esperienza scolastica e il contatto diretto con il personale a cui saranno affidati.

DI GIOVANNI GHIDINELLI

DI MARCO DERIU

la presunta ossessione di Adolf Hitler e dei gerarchi a lui più fedeli per le discipline esoteriche. Per chiudere in bellezza, è stato affrontato un caso poco conosciuto relativo a un evento prodigioso “testimoniato – ha assicurato il conduttore – da migliaia di persone alla fine del ‘700”, quando a Roma e nel Centro Italia più di 120 immagini della Madonna avrebbero cominciato ad animarsi prima dell’arrivo dell’esercito di Napoleone. La puntata d’avvio della nuova stagione era la numero 180, a testimonianza della longevità di un programma in onda da 10 anni che, partito con qualche velleità scientifica non disprezzabile, nel corso del tempo ha virato progressivamente verso l’incredibile. La furbizia di Giacobbo e del suo staff sta nel muoversi proprio dentro il confine tra ciò che è vero e ciò che è falso, ma potrebbe essere verosimile. Giacobbo, che di suo sarebbe un giornalista (con tutti gli obblighi deontologici nei confronti della verità che la professione imporrebbe), continuerà ad aggirarsi tra gli Ufo, il Mostro di Loch Ness, i fantasmi, le “entità” che fanno i cerchi nel grano e mille altri pseudo-misteri poco scientifici, ma molto spettacolari. Chi si presta al suo gioco, lo faccia credendoci solo quel tanto che basta.

120 ANNI DI COMMENTI

Le disgrazie d’Italia “Innegabilmente, questa nostra Italia è proprio disgraziata. Quasi non bastassero a farle marcire il fegato, i tedeschi, i turchi, i bulgari, l’Albania e i Dardanelli, eccole venire addosso un nuovo nemico: le dame della Croce Rossa che distribuiscono le medaglie della Madonna ai soldati; le signore dei Comitati che introducono crocefissi e immagini nei pacchi da inviarsi al fronte, con pericolo di convertire la lana in cotone e le suole di cuoio in cartone, i cappellani militari che danno l’Assoluzione e l’Olio santo ai morenti; le suore che distribuiscono il rancio ai soldati”. Sono l’Avanti! Il Popolo d’Italia, il Messaggero e... fratelli... che lo dicono, ed è oggi come se fosse scritto nel Vangelo. Bisognerà provvedere. Si potrebbe, ad esempio, sostituire le medaglie della Madonna con quelle che gli on. Treves, Beghi e fratelli, tengono al panciotto come deputati, aggiungendovi il relativo indennizzo delle seimila lire annue. Ma non si può fare il conto sul... panciotto degli altri senza sentire cosa ne pensano

Viene pubblicato, in questo spazio dedicato a editoriali e commenti che “Voce” ha proposto lungo la sua storia, una riflessione data alle stampe dal settimanale il 1° gennaio 1916. L’Italia è in piena guerra e “Voce” bacchetta chi biasima l’opera di sacerdoti, suore e dame per i soldati al fronte

e... a questo proposito, i suddetti onorevoli, forse per timore della Censura, si sono chiusi in un silenzio sepolcrale. Occorrerà ricorrere ad altro. Le Dame potrebbero inviare medaglie con la bella faccia di Carlo Marx o di qualche on. Beghi. Quest’ultima potrebbe servire come stimolo a conservar alto il... morale.

Le signore dei Comitati, in luogo dei crocefissi o delle immagini, potrebbero introdurre nei pacchi alcune copie del Popolo e dell’Avanti! con qualche caricatura dell’Asino. L’Asino poi servirebbe come ricostituente fisico dei soldati, i quali devono conservarsi più forti dei tedeschi. I cappellani, invece della

benedizione, dovrebbero leggere ai morenti qualche periodo del Messaggero o quel capitolo del sig. Papini che dice tra l’altro: “... la guerra leva di torno un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati... e giova all’agricoltura ed alla modernità perché i campi di battaglia, rendono per molti

anni, assai più di prima, senz’altra spesa di concio...”. Così, invece di dar il Crocefisso a baciare, potrebbero offrire la tessera del partito socialista, e in cambio dell’Olio santo, praticare al morente dei massaggi, con qualche circolare della massoneria. Quanto alle Suore, poi, sarebbe facile sostituirle nella distribuzione dei cibi, coi fornitori militari che si trovano attualmente sotto processo. Si potrebbe star sicuri che non vi sarebbe più pericolo di sentirli puzzare d’acqua santa. Come si vede, la riforma sarebbe così attuata senza grande spesa, e con una perdita minima di tempo. C’è una sola difficoltà: il parere cioè dei soldati che si trovano in faccia al nemico e alla morte, e non scorgono sul Popolo, sull’Avanti!, sull’Asino e sulle tessere, una parola sola, che li conforti nella sicura speranza di un’altra vita. Ma queste sono cose trascurabili... quello che importa ai suddetti giornali, è che il prete, le suore, le Dame e le immagini spariscano. Quello è il nemico! – Il resto... oh! quanto al resto... cosa importa loro, anche se resta?


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Il centro per la cultura del benessere, associazione no profit che promuove la conoscenza intorno a temi di salute psico fisica, propone un nuovo corso. Il 31 gennaio Emma Bettinardi (collaboratrice del nostro settimanale diocesano), alle 20.30, terrĂ la conferenza introduttiva gratuita su autostima al femminile. Un percorso pensato per accompagnare le donne a vivere il proprio tempo con maggiore

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forza e consapevolezza di sĂŠ. Alla conferenza seguirĂ un corso di quattro serate del costo di 60 euro, materiali inclusi. Non è semplice dare una definizione di cosa sia l’autostima femminile, in linea generale dipende dal livello di stima che una donna ha di sĂŠ stessa, delle proprie capacitĂ , dei propri limiti e degli obiettivi da raggiungere nella propria vita. In questo senso è l’espressione del rapporto profondo che la donna

ha con la propria personalitĂ e con il modo in cui la manifesta nella vita di tutti i giorni e nelle relazioni interpersonali. Tutto dipende dalla fiducia che si nutre nelle proprie capacitĂ e nell’accettazione di queste ultime, nel livello di importanza che si dĂ al proprio essere donna. L’appuntamento con la presentazione del corso è in programma giovedĂŹ 31 gennaio alle 20.30 in via Quarena 143 a Gavardo.

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a consegna di “Cammini di luceâ€?, il nuovo Progetto educativo dell’oratorio alla presenza del vescovo Luciano Monari ha aperto, a Roncadelle, la settimana di festa in onore dell’oratorio S. Luigi. “Abbiamo a disposizione – spiegano i curati don Pierluigi e don Giuseppe – uno strumento utile, pensato e condiviso da tutte le realtĂ che vivono la vita dell’oratorio e che ha visto il coinvolgimento dell’amministrazione pubblica, tramite un assistente sociale e dell’istituzione scolastica, con il supporto di un insegnanteâ€?. Ne è scaturito un confronto condiviso in uno stile ‘sinodale’, dove il lavorare insieme ha rappresentato la vera forza del progetto. Lavoro comunitario che ora deve proseguire nella sua attuazione. All’interno del Peo sono state individuate sei fasce – bambini, pre-adolescenti, adolescenti, giovani, adulti e famiglie ed educatori – e sono stati redatti degli schemi necessari per evidenziare i bisogni emersi, i conseguenti obiettivi e le azioni-proposte che si vorrebbero realizzare. â€œĂˆ il risultato di un cammino che poco alla volta si è illuminato, che ha evidenziato le nuove esigenze che si vivono in oratorio e le nuove risorse che si possono mettere in campoâ€?. Al cuore del progetto c’è la dichiarazione di una alleanza educativa dentro l’oratorio, tra i suoi educatori e le sue diverse anime di servizio, con

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alla volta. Occorre far crescere i giovani per farli diventare persone autentiche e non false, buone e non cattive, capaci di amare e non egocentriche, intelligenti e non stupide, responsabili e non irresponsabiliâ€?. E in questo processo ciascuno di noi può aiutare e verificare. “Il progetto educativo contiene una convinzione semplice: GesĂš è il criterio per distinguere ciò che è umano da quello che non ha niente a che fare con la personaâ€?. Guardando GesĂš si impara a vedere ciò che davvero vale e si impara ad amare. “L’uomo è fatto per imparare ad amare e non c’è maestro d’amore migliore di

GesĂš che per amore è vissuto e per amore ha dato la sua vitaâ€?. E conclude con l’invito rivolto ai giovani “di non rinunciare mai a diventare persone in gamba, perchĂŠ ognuno ha la capacitĂ di creare un mondo piĂš belloâ€?. Occorre compiere un cammino che a volte è segnato dalla stanchezza, dall’amarezza e dalla tentazione di fermarsi, nel quale però non siamo soli. “C’è Qualcuno – afferma il parroco don Aldo – che cammina con noi che ci riscalda il cuore e ridona coraggio al nostro impegnoâ€?. Come ai discepoli di Emmaus raffigurati nella copertina del Peo.

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/D &RVWLWX]LRQH UDFFRQWDWD GD )ULJR VenerdĂŹ 1 febbraio alle 11 presso l’istituto “Veronica Gambaraâ€? sarĂ presentata la pubblicazione “Dallo “Statuto albertino alla Costituzione italianaâ€?. Viene riproposta la riflessione del prof. Giuseppe Frigo (nella foto) svolta in occasione del 150° dell’UnitĂ di Italia 1861-2011. L’iniziativa, promossa dall’associazione di cultura e ricerca Zanardelli, in collaborazione con l’istituto Veronica Gambara, vedrĂ la partecipazione di Paolo Corsini, che

presenta il lavoro curato da Emanuela Citati e patrocinato dalla Provincia. “Il testo propone una lettura comparata tra Statuto e Costituzione arricchito da foto d’epoca. Con la legge 169 del 30 ottobre 2008 – ha puntualizzato la presidente dell’associazione Emanuela Citati – è stato introdotto l’insegnamento di cittadinanza e costituzione al posto dell’educazione civica, aprendo il contesto scolastico alla collaborazione con le realtĂ culturali del territorio.

Ci è sembrato importante promuovere una riflessione d’alto profilo dedicata agli studenti delle scuole superiori, con l’intento di favorire la conoscenza della Costituzione partendo dallo Statuto albertino, che sancĂŹ la prima esperienza di governo parlamentare nell’Italia unitaâ€?. La pubblicazione sarĂ in distribuzione gratuita presso la Provincia e la sede dell’associazione “Zanardelliâ€? in via Campo Fiera 1 dalle 10 alle 11 dal lunedĂŹ al venerdĂŹ.

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˜‘Ž–‹ †‡Ž ‘Â?ƒÂ?‹Â?‘Ǥ ƒ„„‹ƒ ‡ ˆ‡†‡ Un artista dai mille volti, libero e ribelle, capace di disegnare la strada per il Cielo con i tratti violenti e sublimi della vita vera. Un festival che ne segue le orme, mescolando storie, spazi e colori per ritrovarne lo spirito e immaginare nuovi orizzonti creativi. Romanino, rabbia e fede. Arrivano i primi appuntamenti bresciani del 2013 per il festival “I volti del Romanino. Rabbia e fedeâ€?: La chiesa di San Giovanni evangelista in contrada San Giovanni ospita, venerdĂŹ 1

febbraio alle 20.45, “Romanino vs Moretto. La disputaâ€?. Nella chiesa che li vide rivali, confronto a colpi di arringhe tra i due giganti del Rinascimento bresciano. Intervengono don Giuseppe Fusari, storico dell’arte, e Fausto Lorenzi, critico d’arte; all’arpa si esibisce Barbara Da Parè. Sabato 2 febbraio, dalle 14.30 alle 16.15, è in programma dal tema “Dimenticare Tizianoâ€?, la passeggiata letteraria con partenza dalla chiesa dei Santi Nazaro e

Celso, corso Matteotti. Si tratta di un percorso a tappe sulle tracce di Romanino che partirĂ dalla chiesa dei Santi Nazaro e Celso, che ospita anche il Polittico Averoldi di Tiziano, autentico punto di svolta per l’arte bresciana, per proseguire nella chiesa di San Francesco. L’itinerario si chiuderĂ nella sede della Congrega della caritĂ apostolica, che consentirĂ di apprezzare una splendida “Madonna con Bambinoâ€? del grande artista. La passeggiata sarĂ impreziosita dalle

letture a cura degli attori del Cut “La stanzaâ€? e dagli interventi musicali dei talenti del Conservatorio “Luca Marenzioâ€?: Silvia MuscarĂ al violino e Nadia Fracchiolla al violoncello. VenerdĂŹ 8 febbraio, alle 20 e alle 21, nel Complesso Santa Giulia di via Piamarta, 4 va in scena “Contemporaneamente Romaninoâ€?: uno spettacolo con musiche originali di Pierangelo Taboni e video di Wladimir Zaleski. Ingresso gratuito su prenotazione (tel. 030.395803).

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a parola lavoro è un impegno che ritorna anche in questa sua nuova esperienza. Marco Fenaroli, giĂ segretario bresciano della Cgil e presidente provinciale dell’Anpi, è il candidato sindaco della lista civica “Al lavoro con Bresciaâ€?. Partendo dalla cronaca, in queste settimane si registra un’esplosione degli sfratti per morositĂ involontaria. “Il Consiglio comunale – spiega Fenaroli – deve interessarsi di questo. Solo partendo dagli ultimi si riesce a soddisfare la domanda generale della cittĂ ; va utilizzato un altro sguardo, non bisogna voltare la testa dall’altra parte. La povertĂ va affrontata, evitando forme assistenzialistiche, ma promuovendo lavoro: cosa facciamo con i disoccupati che non hanno qualifiche? Ho fatto la proposta, ad esempio, della forestazione attorno alla tangenziale e all’autostrada che potrebbe anche risolvere il problema delle polveri sottili‌ Lo stesso vale per la pulizia frequente dei marciapiedi della cittĂ , dando cosĂŹ una possibilitĂ di lavoroâ€?. Secondo Fenaroli sono due le esigenze: “La prima è di riaffermare il tema del lavoro, la seconda è che ‘Al lavoro con’ la cittĂ significa che il percorso politico è da fare insieme; la politica ha un dovere di umiltĂ di fronte alle difficoltĂ che i cittadini e le cittadine stanno vivendoâ€?. In corso Mameli si

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lo dell’immigrazione: un quinto dei residenti non è di nazionalitĂ italiana e non ha, tranne i comunitari, diritto di voto. Ăˆ un grave deficit di democrazia quasi quanto il Regno italico sopportava con il non voto alle donneâ€?. Correlato al tema dell’immigrazione, ci sono le ripetute sentenze di condanna al Comune per il bonus bebè. “Ero ancora segretario della Cgil quando si è affacciata questa delibera discriminatoria. Abbiamo tentato in ogni modo di sconsigliare il sindaco e la giunta. Oggi si vedono i risultati della testardaggine della giunta. La Camera del lavoro ha portato avanti la sua

battaglia che ha portato alla sconfitta, in sede giudiziaria, dello slogan ‘Prima i nostri’. Va promossa una logica inclusivaâ€?. Oggi la povertĂ viene stigmatizzata e viene anche emarginata, ma è un rischio tremendo rispetto alla convivenza. “Devo riconoscere il contributo dato da mons. Monari al tema dell’immigrazione con la sua lettera equilibrata che ha fatto ragionare molte personeâ€?. Fenaroli sottolinea che a Brescia i problemi scomodi vengono mesi sotto il tappeto. “I cittadini sottolineano la necessitĂ di una politica piĂš aperta e piĂš umile. Serve un nuovo sistema di partecipazione democratica, penso alla riedizione aggiornata dei consigli di quartiere e penso che sia anche un dovere riconsiderare gli stipendi degli amministratori: la gratuitĂ dell’impegno politico e amministrativo non è riducibile a demagogia, ma è un tema veroâ€?. E se analizza l’operato della giunta Paroli ribadisce che “questa destra, come quella regionale e nazionale, ha fatto un errore fondamentale: non ha capito la crisi. Nelle mie funzioni precedenti sottolineavo il problema, ma la risposta era sempre rassicurante: ‘In cinque o sei mesi ne verremo fuori’. Si sottovalutava la dinamica occupazionale, perchĂŠ chiunque si interessa di questioni sociali sa che la disoccupazione arriva in maniera ritardata rispetto alla crisi finanziaria e produttivaâ€?.

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&RUVL VXO WHUULWRULR GHGLFDWL DOOD IRUPD]LRQH La Provincia di Brescia, in collaborazione con l’Associazione comuni bresciani, attiverĂ anche per il 2013 una serie di corsi destinati alla formazione e all’aggiornamento del personale che lavora nell’area socio-assistenziale e socio-sanitaria, corsi che, in molti casi, sono obbligatori per gli operatori del settore. Il Piano formativo provinciale, che l’anno scorso ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di iscritti e l’organizzazione di 48 corsi per un totale di 900 ore di formazione, godrĂ nel 2013 di un ďŹ nanziamento pari a 187mila euro, in parte provenienti dalla Regione Lombardia, derivanti dalla tassa automobilistica, e trasferiti alla Provincia. La prima fase, ad oggi in corso, riguarda la deďŹ nizione della domanda e la raccolta delle esigen-

ze diffuse nelle diverse zone. “Attualmente – spiegano il presidente di Associazione comuni bresciani servizi, Ettore Monaco e l’assessore provinciale Aristide Peli (nella foto) – stiamo procedendo a vagliare le richieste ricevute dai 13 distretti territoriali della Provincia, in modo da poter deďŹ nire un’offerta diversiďŹ cata sul territorio, che tenga conto delle reali necessitĂ formative, che possono essere profondamente diverse anche sulla base della differente composizione del tessuto sociale. Per esempio, le problematiche socio-assistenziali che si affrontano quotidianamente sul Garda possono essere molto diverse da quelle presenti in Valtrompiaâ€?. Una volta determinate le necessitĂ territoriali, verranno attivati i corsi nelle diverse zone della Provin-

cia, nel rispetto delle quattro aree di intervento deďŹ nite dalle linee d’indirizzo fornite dalla Regione Lombardia. Per quanto riguarda l’area “conoscenza del bisogno socialeâ€?, i corsi saranno concentrati sulla formazione degli operatori nell’ambito della home visiting, facendo attenzione anche ai nuovi bisogni sociali emergenti. La seconda area individuata dallo schema regionale riguarda invece il supporto alla programmazione territoriale, e concerne tutte quelle attivitĂ inerenti l’attuazione dei nuovi piani di zona, il coordinamento degli ufďŹ ci di piano, la collaborazione tra la pubblica amministrazione e il terzo settore, la conoscenza e l’accesso alle risorse messe a disposizione dalla Ue. La terza area è dedicata alla con-

ciliazione e offrirĂ supporto anche grazie ad una giornata di studio provinciale dedicata al tema. InďŹ ne, ultima, ma decisamente non per importanza, la formazione dedicata agli operatori dell’area della disabilitĂ . I corsi sono aperti ai dipendenti di Asl, Comuni, terzo settore, ma anche di altri enti. Salvo diverse richieste provenienti dai distretti, che indicheranno esigenze e preferenze, sono a disposizione 64 moduli formativi per un totale di oltre 1200 ore. “Anche quest’anno – conclude Ettore Monaco – la docenza verrĂ assegnata ad esperti, privilegiando tuttavia relatori appartenenti a UniversitĂ vicine al territorio bresciano, mantenendo in ogni caso la prerogativa di non derogare in alcun modo sulla qualitĂ dell’offerta formativaâ€?.


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contrario, accogliamo i Piamartini all’interno della compagine sociale del Foppa, permettendo di proseguire l’attivitĂ educativa nel solco della tradizione, ma con il nostro sostegno gestionale da sempre a disposizione del mondo formativo cattolicoâ€?. Dopo un anno di pausa (nell’anno scolastico non sono state attivate le classi prime), a settembre l’Istituto Piamarta ripartirĂ dalle origini, ovvero da quel corso di ragioneria, oggi chiamato “Amministrazione,

ďŹ nanza e marketingâ€?, che risponde alle esigenze di formare i giovani e avviarli a una professione oggi sempre piĂš richiesta dal mercato del lavoro. Il corso permette l’inserimento nella pubblica amministrazione o nelle aziende che operano nel settore produttivo, commerciale, assicurativo, negli istituti di credito e agenzie di marketing, oltre a dare accesso a tutte le facoltĂ . L’Istituto Piamarta sarĂ l’unica scuola cattolica ad offrire questo tipo di indirizzo

all’interno della Provincia. “L’opera di padre Piamarta –sottolinea padre Igor Manzillo (nella foto) – era rivolta a dare un futuro ai giovani, insegnando una professione con il supporto dei laiciâ€?. “Il nostro percorso – continua il direttore padre Francesco Ferrari – prosegue nel solco della continuitĂ , e risponde all’esigenza di educare i ragazzi facendo fronte alle esigenze del mondo produttivo, all’interno di un progetto piĂš ampio, che abbia come base i valori cristianiâ€?. (a.g.)

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el 1982, da un’iniziativa di Anfass Brescia Onlus nacque la Fondazione bresciana assistenza psicodisabili. Anfass, infatti, in quanto associazione di famiglie, si occupava (e tuttora si occupa) della tutela e della promozione dei diritti delle persone con disabilità , accompagnando le loro famiglie attraverso azioni e strumenti specifici, ma necessitava di una realtà riconosciuta e dimensionata che offrisse a tutti gli effetti servizi per la disabilità . Da qui, dunque, la scelta di creare Fobap onlus, braccio operativo strettamente legato ad Anfass con la quale condivide impegni assunti per l’utilizzo del marchio, parte del Consiglio di amministrazione e sede legale, sita a San Polo, in via Michelangelo. Ad amministrare la Fondazione, diretta da Filippo Perrini, ci sono sette membri, eletti nel dicembre 2012: cinque di essi sono stati direttamente nominati da An-

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tarie, una Residenza socio-sanitaria per disabili, un Servizio per la vita indipendente, un Servizio per l’accoglienza temporanea, un Centro abilitativo per minori, un Ostello per ferie, diversi ambulatori e un importante Centro sperimentale per l’autismo sono alcuni tra i servizi piĂš importanti offerti dalla Fondazione a marchio Anfass che copre circa il 20% dei servizi per la disabilitĂ di Asl Brescia. Le principali azioni svolte da Fobap forniscono servizi approntati al benessere fisico, emozionale e materiale, ai diritti, allo sviluppo personale, all’autodeterminazione, all’inclusione sociale e alle relazioni interpersonali dei suoi ospiti, che sono oltre 300, tra disabili intellettivi e relazionali. Agli utenti vengono quindi proposte attivitĂ disparate, tra cui formazione, educazione religiosa, sport, pet terapy, danceability, laboratori teatrali, cucina ed equitazione ricreativa, mentre, in collaborazione con Anfass è attivo un servizio gratu-

ito di consulenza per le famiglie. La sua lunga esperienza fa dunque oggi della Fondazione bresciana assistenza psicodisabili una delle eccellenze cittadine tanto che, alcune settimane fa, un nutrito gruppo di studenti universitari statunitensi sono stati ospitati presso la sua sede legale per approfondire alcuni aspetti assistenziali italiani, sotto la guida del prof. Luigi Croce, direttore sanitario della Fondazione e docente universitario all’Università cattolica.

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Ăˆ stato siglato da Cisl Scuola, Uil, Gilda e Snals, il 13 dicembre all’Aran, l’accordo sul pagamento degli scatti e il recupero della piena validitĂ del 2011 ai fini delle progressioni di carriera di tutto il personale della scuola. Si tratta di un risultato importante perchĂŠ ottenuto in condizioni difficili. La mancanza di risorse ha implicato la necessitĂ di usare una parte di quelle contrattuali relative al solo salario accessorio, scegliendo di dare prioritĂ alla tutela della retribuzione fondamentale. Visto il contesto di un governo in scadenza, un rinvio avrebbe determinato gravi conseguenze, compromettendo ogni soluzione a un problema che si trascina da mesi. Non esistevano altre vie praticabili se non questa, salvo rinunciare definitivamente a vedere riconosciuti i due

anni di anzianitĂ , con ricadute dal punto di vista economico, giuridico e previdenziale. In vista dell’appuntamento elettorale, le organizzazioni sindacali del settore scuola di Brescia (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda Unams, Snals Confals) hanno organizzato un incontro con i candidati bresciani per affrontare le questioni in tema di istruzione e formazione: sentire quali contenuti intendono proporre e, soprattutto, capire il loro impegno in termini di investimento. L’iniziative si svolgerĂ mercoledĂŹ 13 febbraio, alle 20.30, presso l’auditorium “P. Leviâ€?, in via Balestrieri 6, a Brescia. In particolare, conclude, questo appuntamento – spiega Luisa Treccani, segretario generale Cisl Scuola Brescia – rientra nel percorso avviato del Congresso di categoria, che si terrĂ il 22 febbraioâ€?.

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consegna viene svolta dai volontari della Croce Bianca 24 ore al giorno, sette giorni su sette, utilizzando un mezzo alimentato a metano messo a disposizione da Punto Farma. Per usufruire del servizio è richiesto un contributo di cinque euro che viene interamente devoluto ai volontari ed è sufficiente chiamare la propria farmacia (o una tra quelle di turno la notte e i festivi) e richiedere la consegna del farmaco, che verrĂ consegnato entro le quattro ore successive alla chiamata. â€œĂˆ la

naturale evoluzione di ‘Pronto Farmaco’ – afferma Luigi Cavalieri, presidente Farcom – che si è rivelato estremamente utile per chi fa parte dell’anagrafe delle criticitĂ . Basti pensare che lo scorso anno è stato utilizzato ben 350 volteâ€?. E che continua ad essere erogato in forma gratuita. “L’estensione del servizio a tutta la cittadinanza spiega Clara Mottinelli presidente di Atf – conferma la disponibilitĂ delle farmacie a rispondere ai bisogni e alle esigenze sempre maggiori degli

utenti e riafferma il loro ruolo di presidio insostituibile sul territorioâ€?. L’obiettivo è di estendere il servizio al resto della provincia. Attualmente si può chiedere la consegna farmaci a domicilio su tutto il territorio lombardo grazie a un progetto di Federfarma regionale. L’utente deve contattare il numero unico 0270102880, attivo dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 8 alle 17.30 e il farmaco, a seconda della tipologia e dell’urgenza, viene consegnato entro sei ore. (v.b.)

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apa Benedetto XVI affrontando il tema della crisi ha detto: â€œĂˆ un’esigenza di caritĂ e giustizia che nei momenti difficili coloro che hanno maggiori disponibilitĂ si prendano cura di chi vive in condizioni disagiateâ€?. “L’esperienza di positivitĂ e di caritĂ cristiana che viviamo risveglia e sostiene il nostro desiderio e ci permette di proporre a tutti la Giornata di raccolta del farmaco. Un gesto semplice di gratuitĂ e condivisione che aiuta i piĂš poveri e che ridesta chi vi partecipaâ€?. Sabato 9 febbraio 2013 sono 60 le farmacie sul territorio di Brescia e provincia. Quest’anno i 30 enti bresciani convenzionati con il Banco, i cui assistiti usufruiranno delle donazioni di farmaci da banco fatte dai cittadini che vorranno partecipare alla Raccolta, chiedono oltre 11mila farmaci (nel 2012 ne sono stati raccolti 8.000 sul territorio bresciano): “Per rispondere a questa grande richiesta

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convenzionati i primi a essere chiamati sul campo: innanzitutto perchĂŠ possono far conoscere la loro attivitĂ sociale e caritatevole, in secondo luogo perchĂŠ il cliente/donatore incontra in questo modo direttamente il beneficiario della sua donazioneâ€?. In Italia l’iniziativa coinvolge piĂš di 3200 farmacie, in 85 province e piĂš di 1200 Comuni e permette di raccogliere farmaci da automedicazione che sono destinati a piĂš di 1400 enti assistenziali. Si tratta di un’occasione per donare a chi ne ha piĂš bisogno un medicinale di automedicazione. I farmaci rappresentano in molti casi l’unica via di salvezza e diventano ancora piĂš essenziali quando non ci si può permettere le cure necessarie. Ecco, allora, che il semplice dono di un medicinale è un atto d’amore e di civiltĂ verso quella fascia di popolazione meno fortunata. Banco Farmaceutico invita a partecipare numerosi volontari affinchĂŠ siano garantiti i turni per la raccolta in farmacia.

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Leno, tanto per citare un paese che è a pochi chilometri, anche Ghedi e i ghedesi dovranno presto confrontarsi con il nuovo Istituto comprensivo, che vedrĂ la luce il 1° settembre, e che riunirĂ i tre ordini di scuole dell’obbligo presenti sul territorio: Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. Dal canto suo Silvio Lamponi, il dirigente della direzione didattica, che dal prossimo anno avrĂ sulle sue spalle la gestione dei tre ordini di scuola, accetta questa nuova sfi-

da con ottimismo: “Non sarĂ facile gestire, ma se una cosa è da fare, la faremo impegnandoci al massimo. Probabilmente ci saranno problemi logistici: penso, per esempio, alla segreteria che nascerĂ dalla fusione delle due segreterie. Chi ha esperienza con i Comprensivi dice che è meglio avere un’unica entitĂ , da sistemare nell’una o nell’altra scuola. Non so cosa faremo. Studieremo la soluzione miglioreâ€?. Si ricorda che l’anno scorso anche Lorenzo Borzi, sindaco di Ghedi,

si era mosso tempestivamente per evitare questa fusione e aveva ottenuto un anno di proroga. “La scorsa primavera – riferisce il primo cittadino Lorenzo Borzi (nella foto) – ho fatto di tutto per fermare la nascita del Comprensivo. Infatti ritenevo, e continuo a ritenere, che una scuola che avrĂ circa 2.000 studenti sia troppo grande. Purtroppo, però, le direttive che arrivano dall’alto sono queste, quindi non abbiamo scelta: dobbiamo accettare il Comprensivoâ€?. (mtm)

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l mercato con le sue bancarelle e le sue offerte è da sempre luogo di aggregazione. Non era piaciuta molto ai fleresi la scelta fatta, diversi anni fa, di spostarlo dalla piazza, cuore del Paese, al campo sportivo, soluzione piĂš esterna che permetteva di non bloccare la circolazione automobilistica. Dopo un attento esame del Comune, il mercato del martedĂŹ tornerĂ in piazza IV novembre. Lo spostamento effettivo avverrĂ , per esplicita richiesta dei commercianti, dopo Pasqua. Attualmente dislocato nei pressi del campo sportivo il mercato presenta, infatti, alcuni problemi. Oltre a togliere al Paese la vitalitĂ e l’allegro chiacchiericcio che caratterizzano da sempre la compra-vendita alle bancarelle, anche altri problemi hanno mosso la richiesta di un ritorno in piazza tra i quali quello della sicurezza d’accesso. C’è infatti un’unica via d’accesso alla zona parcheggio auto che costeggiando le bancarelle costringe i

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passanti a raggrupparsi ai lati impedendo, tra l’altro, l’eventuale accesso dei mezzi di soccorso. Non solo, la via che porta al mercato raccoglie gran parte del traffico che da Poncarale arriva in centro a Flero. Da qui rallentamenti, problemi di traffico e di posa delle molte biciclette di chi va a fare acquisti. La decisione del Comune è stata ampiamente condivisa e sostenuta dagli ambulanti che sperano di accattivarsi quella fetta di consumatori rimasti orfani di alcuni negozi a causa della crisi. Le bancarelle rimarranno 34, esattamente come ora, e saranno accolte nella nuova piazzetta che prima ospitava le Associazioni cristiane lavoratori (Acli). L’amministrazione comunale di Flero ha, inoltre, deciso di rivedere il Regolamento di polizia mortuaria adottato circa 20 anni fa e ormai obsoleto anche a seguito dell’importante afflusso di stranieri appartenenti alle piĂš diverse religioni. Oltre alla creazione della figura del Responsabile dell’Ufficio di polizia mortuaria per la gestione dei servizi cimiteriali, novitĂ sono previste anche riguardo aspetti architettonici del cimitero.

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‘Â?–‘‰Ž‹‘ Â?ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ –‡ƒ–”ƒŽ‡ …‘Â? ‹ ˆ‹‘……Š‹ Si apre a febbraio la “Stagione teatrale 2013â€?, promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Pontoglio, in collaborazione con la Biblioteca “Pablo Nerudaâ€?. Tre le date da mettere in agenda: in febbraio, marzo e aprile. Il primo appuntamento è ďŹ ssato per mercoledĂŹ 13 febbraio alle 20.30 presso il Teatro Donizetti di Bergamo, dove andrĂ in scena “Il nipote di Rameauâ€? con Silvio Orlando (nella foto), Amerigo

Fontani e Maria Laura Rondanini. Il costo del biglietto (posto in platea in secondo settore) e comprensivo del trasporto è di 20 euro. In occasione della Festa della donna, sarĂ offerta l’occasione di partecipare, venerdĂŹ 8 marzo con inizio alle 21, presso il Creberg Teatro di Bergamo, a “Open dayâ€? di Walter Fontana, con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro. Il costo del biglietto (trasporto incluso) ammonta a 28,50 euro. GiovedĂŹ 4 aprile alle 20.30, invece,

si tornerĂ ancora tra le mura del Teatro Donizzetti di Bergamo per l’attesa messa in scena di “Gin gameâ€?, con Valeria Valeri e Paolo Ferrari. Costo di biglietto e trasporto, sempre 20 euro a persona. Tra gli altri appuntamenti fuori porta promossi dalla biblioteca, s’inserisce domenica pomeriggio 10 marzo la trasferta al Forum Mediolanum di Assago per assistere a un interessante spettacolo che racconta la storia di 200 milioni di anni di dominazione

sulla terra dei dinosauri (costo del biglietto, piĂš trasporto, 30 euro). Per informazioni sul calendario dei vari appuntamenti e procedere per tempo all’iscrizione delle iniziative, è possibile rivolgersi nella sede della biblioteca in via Trieste, nei giorni: martedĂŹ 14.3018.30, mercoledĂŹ 9-12 e 14.3018.30, giovedĂŹ 14.30-18.30 e 20-22, venerdĂŹ 14.30-18 e sabato 9-12. Si può telefonare allo 030/7471178 o inviare l’e-mail a biblioteca@ comune.pontoglio.bs.it.(a.s.)

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ome una mamma e un papĂ si prendono cura dei propri figli, cosĂŹ la comunitĂ parrocchiale di Pontoglio, attraverso l’oratorio, si prende cura di tutti i bambini, ragazzi, adolescenti e giovani del nostro paeseâ€?. Ăˆ stato questo l’incipit con il quale è stato presentato il nuovo “Progetto educativo dell’oratorioâ€?, elaborato ed approvato al termine di un lungo e impegnativo cammino di confronto, riflessione e verifica, attuato insieme ad alcuni adolescenti e giovani all’interno del Consiglio dell’oratorio e in quello Pastorale parrocchiale. “Il progetto educativo che è stato stilato – specificano dall’oratorio – ci sembra il modo migliore per prenderci cura oggi delle giovani generazioni di Pontoglio e impegna tantissime figure educative: catechisti, volontari, animatori sportivi e del tempo libero, animatori delle attivitĂ culturali e ricreative, sacerdoti, giovani, adulti e genitori. Ciascuno dovrebbe percepirsi come vero e proprio educatore delle nuove generazioni all’interno di questo progetto educativo comune: ognuno dovrebbe percepirsi parte di una comunitĂ educativa – la comunitĂ educativa dell’oratorio – che insieme lancia proposte in ordine di crescita umana e cristiana dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, secondo

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to, l’integrazione e la risposta alla propria vocazione. Nella proposta educativa s’inseriscono pertanto attenzioni ai vari ambiti educativi: alla religiositĂ , all’affettivitĂ , alla relazionalitĂ (intesa come identitĂ : l’altro è colui che mi rivela chi sono) e alla socialitĂ (intesa come bene e impegno comune), sensibilizzando verso il metodo della coeducazione, cioè facendo vivere ai ragazzi esperienze comuni che però valorizzino l’originalitĂ dell’essere uomo o donna. Per integrazione viene invece considerata la conoscenza delle varie culture e religioni del territorio, attraverso l’inter-culturalitĂ (confronto e convivialitĂ tra piĂš culture), l’inter-religiositĂ (confronto e convivialitĂ tra diverse religioni) e l’aggregazione. Per quanto riguarda la risposta alla vocazione, è necessario invece considerare la questione “Cosa dĂ la Parola di Dio alla mia vitaâ€?, rispondendo impegnandosi nella missione “Cosa dĂ la mia vita alla Parola di Dioâ€?, rompendo la formalitĂ di parole ed eventi, per trovare la veritĂ vera, manifestandosi cantori della vita con i propri gesti e stile di vita, al servizio degli altri. Ăˆ in questo conteso che si verifica il passaggio dalla cultura dell’indifferenza a quella ben piĂš costruttiva di vivere le differenze come punto di incontro, arricchimento e convivialitĂ .

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alizzazione di un’escolinha, cioè un asilo per i bambini piĂš piccoli, e i progetti di studi per ragazzi e universitari, il passo successivo è stata l’attenzione per le “nonnineâ€?, anziane che si trovano senza nessuno tipo di sostegno e spesso abbandonate dalla famiglia, alle quali non resta altro mezzo che la mendicitĂ per sopravvivere. La missione li accoglie in un clima di amicizia, li visita nei luoghi dove vivono e cercano di trovare delle soluzioni per farli

tornare coi propri familiari. Nei casi piĂš disperati di completo abbandono cercano di costruire loro una capanna di garantire un pacco viveri mensile e mandano un’Êquipe di giovani che li assista per la consegna dell’acqua e le cure igienico-sanitarie. Un prendersi cura da cui anche chi aiuta riceve molto: “Gli anziani ricevono aiuto da chi, piĂš giovane, li sostiene – spiega don Pietro Marchetti Brevi presentando il progetto – ma anche danno molto

in affetto, amicizia, senso della vitaâ€?. Per questo e altri progetti è possibile aderire alla campagna “Un dono in donoâ€?, promossa dall’associazione Calima, che consente di sostenere in maniera mirata le specifiche necessitĂ legate a queste situazioni. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.calimaonlus.it oppure telefonare al presidente dell’associazione allo 030941370 (mail: presidente@calimaonlus. it). (f.u.)

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a realizzazione di nuove cave e il rapporto con la conservazione del territorio si conferma un tema delicato e sentito nella nostra provincia e in special modo nella Bassa bresciana. Ăˆ infatti notizia di questi giorni una nuova presa di posizione al riguardo, che stavolta viene da Pompiano. L’amministrazione comunale infatti ha deciso di esprimere la propria contrarietĂ alla realizzazione di nuovi ambiti estrattivi nel territorio del paese. Quest’opinione ha ricevuto una veste ufficiale con una delibera portata in consiglio comunale. L’argomento è stato affrontato anche in considerazione del fatto che da tempo il paese vede sul proprio territorio la presenza di un imponente bacino, inserito all’interno del piano cave provinciale e oggetto di una convenzione con il Comune, per estrarre materiale come sabbia e ghiaia fino ad un totale 2 milioni di metri cubi. L’impianto è da tempo oggetto di attenzione, anche in considerazione del fatto che all’interno della cava si è formato un lago e si teme l’inquinamento della falda acquifera. La contrarietĂ a nuove cave tiene conto anche del fatto che il consumo del territorio, in un comparto agricolo come quello bassaiolo, avrebbe pesanti conseguenze sull’estensione di terreni necessaria anche all’attivitĂ delle aziende zootecniche, che devono per esempio fare i conti con le nor-

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un’affermazione di principio, poichĂŠ la regolamentazione delle cave non è di competenza comunale: bisogna però osservare come sull’argomento sono molte le voci a levarsi dal basso, dal territorio: il no di Pompiano va infatti ad aggiungersi a quelli detti nei mesi scorsi anche in altri paesi della Bassa, specialmente da Montirone, il cui territorio è particolarmente segnato dall’attivitĂ estrattive. Le critiche vengono anche da movimenti ambientalisti e sono centrate non solo sui pericoli e le conseguenze per l’ambiente che le cave comportano, ma anche per il volume delle concessioni estrattive, molto sovradimensionato rispetto alle attuali esigenze di mercato. La partita quindi si gioca a livello provinciale e regionale, tenendo conto sia della nuova legislazione per regolamentare il settore, sia del nuovo piano cave che dovrebbe essere adottato tra due anni. Ecco perchĂŠ anche la delibera del consiglio comunale di Pompiano è stata inviata anche in Regione e Provincia, perchĂŠ tengano conto, in vista appunto del nuovo piano cave del 2015, del parere di chi sul territorio ci vive. “Riteniamo che Pompiano abbia giĂ dato – commenta il sindaco Serafino Bertuletti – per quanto riguarda la cava, perciò abbiamo tenuto a far sapere agli enti preposti che non daremo piĂš la nostra disponibilitĂ per il futuro a nuovi ampliamenti o concessioniâ€?.

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alcune delle quali impiegate in trasferta proprio a Taranto, dove sono destinate alcune lavorazioni camune della torneria. Naturale il massiccio ricorso alle misure disposte dal contratto di solidarietà . Dal primo febbraio analoga soluzione per 130 lavoratori su 208 della La.Cam., l’azienda del Gruppo Brembo che ha rilevato nel 2010 la metalmeccanica della famiglia Inusti di Berzo Demo. Oggi tutte le unità produttive sono state trasferite alla Scianica di Sellero nel capannone ex-Fucinati

appositamente predisposto, con un investimento di circa 7 milioni di euro, dalla Comunità montana con lo scopo dichiarato di conservare i posti di lavoro ed anzi aumentarli. Purtroppo il trend del settore permane negativo e, quindi, ci si ripropone di evitare almeno il licenziamento dei 64 esuberi ufficialmente dichiarati, in attesa di tempi migliori. Se dall’ambito industriale passiamo a quello della grande distribuzione alimentare, a Edolo il Gruppo Lombardini sembrerebbe aver evitato otto

licenziamenti con un passaggio di proprietà (da Comprabene a Carrefour). Intanto nubi poco promettenti si addensano sulla Brescia-IseoEdolo: i piani delle Ferrovie Nord sembrano prevedere la soppressione del personale di alcune stazioni, compreso quello di Edolo, cioè il capolinea. Pare che il servizio agli utenti possa essere rilevato da una biglietteria automatica. Anche in questo caso probabile riduzione del personale: si vocifera di 32 esuberi su 111 dipendenti attuali. (g.c.)

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e Fondazioni Angelo Maj di Boario Terme, Giovannina Rizzieri di Piamborno e Don Giovanni Ferraglio di Malonno hanno dato vita all’associazione “Alzheimer insieme onlusâ€? che sta muovendo i suoi primi passi a sostegno di pazienti e famiglie che vivono il momento difficile della malattia di Alzheimer. Nata lo scorso 20 dicembre, l’Associazione si è giĂ dotata degli strumenti amministrativi per operare: codice fiscale presso l’Ufficio delle imposte, sito internet con indirizzo mail e recapiti telefonici; ma soprattutto sta raccogliendo volontari singoli e gruppi associati per assistere e sostenere i famigliari ed i malati di Alzheimer, coordinando iniziative sul territorio e operando in rete tra Rsa e famiglie. Infatti, la malattia è presente con tutto il suo carico di impegno sociale, sanitario e assistenziale anche in Valle Camonica, dove le case di riposo registrano il tutto esaurito. Sono 70 i posti dei nuclei Alzheimer accreditati presso la Regione Lombardia, distribuiti in modo parallelo nelle tre case di riposo, a fronte dei quali esiste però una lista di attesa che rischia di

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le scuole medie perchĂŠ partecipino, con la loro fantasia e dal loro mondo fatto di giochi e salute, a realizzare il logo dell’Associazione. Il concorso ha lo scopo di sensibilizzare, tramite i ragazzi delle scuole, le famiglie che vengono cosĂŹ coinvolte nell’impegno dei figli e indirettamente vengono a conoscenza del problema che anche il Dipartimento Assi dell’Asl Vallecamonica-Sebino conosce e monitorizza costantemente tramite i tavoli territoriali ai quali partecipa la ComunitĂ montana di Valle Camonica, la SocietĂ per i servizi alla persona, la Consulta del volontariato e il Coordinamento territoriale Upia. I bisogni del territorio hanno portato le tre Rsa di Boario, Piamborno e Malonno a lavorare in rete: l’Associazione che le tre Fondazioni hanno costituito è il luogo nel quale questa rete si coordina con i bisogni del territorio.

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JLRUQL GL JRYHUQR 0RQGLQL ID LO SXQWR Sono trascorsi pochi mesi da quando l’amministrazione comunale si è insediata alla guida della cittĂ di Darfo Boario Terme. “Fare il sindaco è un compito di grande responsabilitĂ ed impegno – esordisce Ezio Mondini, sindaco della cittĂ camuna – soprattutto se lo si intende come momento di servizio nei confronti dei propri concittadini, con la consapevolezza che quanto piĂš conosci, tanto piĂš ti rendi conto di non saperne abbastanza. Ma ciò che importa è assumere le responsabilitĂ che derivano dalla gestione del bene comune, che è di tutti e per tuttiâ€?. Un onere e un onore che il primo cittadino ha assunto con caparbietĂ e serenitĂ , affiancato da una squadra di persone professionalmente preparate. “Io non sono un sindaco di professione, sono diventato sindaco per volere dei cittadini e credo sia giusto percorrere, insieme al mio gruppo, la strada verso la soluzione dei tanti temi che pesano sull’amministrazione – sottolinea Mondini – nessuno di noi è un professionista della politica: tra noi ci sono architetti, insegnanti, dirigenti, medici che si sforzano di mettere a disposizione della comunitĂ le loro conoscenze, competenze ed esperienze. La situazione economica ed il patto di stabilità – continua Mondini – sono sicuramente dati reali quanto i valori di cassa. Con attenzione al rispetto delle normative quindi si lavora per Darfo Boario Terme con un gruppo che sceglie di rispondere ai bisogni della cittĂ par-

tendo dagli interventi anche piccoli che nascono dalla cooperazione, dalla collaborazione, dalla condivisione di idee e percorsi. La prima cosa che stiamo facendo è quella di ricercare i mezzi disponibili per dare risposte concrete e difendere il bene comune, che significa anche garantire i servizi e le qualitĂ della cittĂ per tuttiâ€?. Dopo i primi mesi l’amministrazione rinnova la fedeltĂ al programma: volontĂ di coordinamento e ricerca. (e.g.)

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ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ ÂŽ ˜‹ƒ Žƒ –‡”œƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ †‹ ‡‰ƒ•—• Al via la terza stagione per l’associazione castegnatese “Pegasusâ€? (acronimo di “Per essere generosi anche senza un soldoâ€?), impegnata nella promozione e divulgazione sul territorio di appuntamenti “enoculturalgastronomiciâ€?, cosĂŹ come definiti dall’ideatore James Ferroni, poeta dialettale e autore di pubblicazioni in vernacolo bresciano. “La comune passione per la cucina e per il vino, nonchĂŠ l’amore per ogni forma di

cultura – ha sottolineato Ferroni –, ha portato il nostro gruppo di amici a dar vita a questa libera associazione che non ha tessere, ma si rende invece promotrice di incontri fissi mensili durante i quali, prima di gustare prelibate libagioni, vengono proposte esperienze e riflessioni nei campi piĂš svariati, accompagnati da testimoni e specialistiâ€?. 10 le date in programma con l’esordio avvenuto martedĂŹ 29 gennaio; seguiranno i temi: “Uso e abuso di farmaciâ€? il 26

febbraio, che verrĂ trattato dalla farmacista Chiara Zecchi; mentre il 26 marzo si parlerĂ con Angelo Ruggeri dell’agenzia Ruggeri Events di “Evoluzione della modaâ€?. Il 30 aprile l’argomento, trattato dal dott. Giuliano Binetti, si concentrerĂ su come mantenere attiva la memoria; il 28 maggio Edda Colombo discuterĂ su “Pilatesâ€?, mentre l’architetto Andrea Minessi, il 25 giugno, parlerĂ di “Architetture sacre del ‘700 bresciano: dalla tradizione all’innovazioneâ€?. Dopo la

pausa estiva, in agenda altri quattro incontri: sull’osteoporosi (il 27 agosto col fisioterapista Faustini); sull’astronomia (24 settembre con Massimo Alessandria); sul cuore e le sue patologie (29 ottobre col dott. Marco Belotti Cassa): sulla Franciacorta, la storia e il territorio (26 novembre con Giampietro Belotti). Le iniziative sono aperte a tutti e ospitate all’interno del ristorante “La Torre� di Travagliato. Per info: scrivere a james.ferroni@ libero.it. (a.s.)

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erminati i primi tre incontri di cultura politica che hanno aperto l’attivitĂ del Centro De Gasperi per l’anno 2012-2013 e che hanno visto ampia partecipazione di pubblico, lunedĂŹ 4 febbraio alle ore 20.30 al Centro civico di via Marconi 2 si ricomincia affrontando il tema “Anziani ed istituzioni sanitarie-assistenzialiâ€?; le relatrici sono Cristina Cornali (medico alla Clinica S. Anna di Brescia) e Laura Salogni (medico all’Ospedale di Esine). Non possiamo nasconderci che viviamo in un mondo che si sforza di non riconoscere che gli uomini muoiono, che muoiono nonostante tutto, e che prima di morire invecchiano, spesso si ammalano, talvolta non riescono a fare le cose piĂš naturali, parlare, ricordare, compiere i gesti quotidiani. Eppure stiamo assistendo a un fenomeno di graduale e costante invecchiamento della popolazione (gli indici demografici ci dicono che siamo passati da 7 milioni e 500mila persone over 65 del 1981 alle 12 milioni e 500mila del 2010) e che sta diventando una delle questioni centrali del sistema sociale in Italia per il fatto che percentuali sempre piĂš significative di persone anziane da uno stato di fragilitĂ â€œscivolanoâ€? verso una parziale autosufficienza e poi nella non sufficienza con vari livelli di gravitĂ . Di fatto ogni famiglia si trova, nel suo nucleo, piĂš anziani a cui garantire continuitĂ assistenziale, e questo comporta (con l’aggravante della crisi) l’oggettiva

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non autosufficienza diventerĂ una grande sfida, soprattutto per la politica che dovrĂ affrontare il problema in termini economici, organizzativi e gestionali per lo sviluppo dei servizi territoriali. LunedĂŹ 4 marzo, sempre alle 20.30, in preparazione alla Festa della donna, Fiorella Frisoni, docente di storia dell’arte all’UniversitĂ statale, affronta il tema “Violenza e dolcezza nelle forme colorate del Seicento: Artemisia Gentileschi ed Elisabetta Siraniâ€?. Tra aprile e maggio, infine, Oreste Perri (sindaco di Cremona) analizza la “Passione per la politica/passione per la comunitĂ . L’esperienza, i timori e le speranze di un primo cittadino di una cittĂ del Nordâ€?.

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,O ƒ GHO GLDFRQR )UDQFHVFR La comunitĂ parrocchiale di Santa Maria Nascente in Coccaglio ricorda, grata al Signore datore di ogni vocazione, il 30° anniversario di ordinazione diaconale di Francesco Mazzotti. Zelante apostolo della Parola e della CaritĂ , con spirito di servizio è stato ed è sempre disponibile all’ascolto di tutti e a tutti offre amore e calore. L’esempio del diacono Francesco – da tutti conosciuto come don Cico – sprona ognuno di

noi a chiedersi cosa sia essere cristiani oggi. Per lui essere testimone del Risorto vuol dire prendere ogni giorno la croce e seguire GesÚ sempre, non solo nella gioia ma anche nelle tribolazioni della vita. Essere cristiano vuol dire avere sempre la porta del cuore aperta a chiunque e donare tutto noi stessi, anche quando la salute non è piÚ come quella di una volta. Il diacono Francesco è sempre stato accanto a tutti gli arci-

preti che in questi anni si sono alternati a Coccaglio da mons. Dossena all’amato don Tarcisio; da don Valentino all’attuale arciprete don Gritti. Grazie al suo esempio e alla sua preghiera molti sono stati i giovani e le giovani che hanno abbracciato la strada di Cristo: chi nel sacerdozio e chi nella vita consacrata. MartedĂŹ 29 gennaio la comunitĂ parrocchiale di Coccaglio si è stretta attorno a Francesco Mazzotti e con lui, attorniato

dall’arciprete don Gritti, dai curati, dal Superiore generale dei Servi della Chiesa, dai suoi confratelli religiosi, ha ringraziato il Signore per questa tappa. I volontari della Caritas si uniscono alle congratulazioni della comunitĂ per il traguardo raggiunto dal diacono Francesco: “Grazie del tuo esempio. Grazie del tuo prezioso e discreto servizio. Grazie della tua gioia che contagia tutti noi. Ad multos annosâ€?.


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‘Â?…‡•‹‘ —‘˜‘ •‡”˜‹œ‹‘ ƒŽŽƒ •‡†‡ ‹˜‹–ƒ• Un altro importante passo in avanti per il consultorio Civitas di Concesio, che sabato mattina in via Sabin, alla presenza delle autoritĂ locali e del presidente della ComunitĂ montana Bruno Bettinsoli, ha inaugurato una sede rinnovata. Una riqualificazione del centro concesiano avviata grazie allo stanziamento congiunto di 100mila euro da parte di Civitas srl, ComunitĂ montana di Valle Trompia e Comune di Concesio. Una proficua collaborazione tra enti

che ha consentito di completare i lavori in meno di due mesi e che sabato ha potuto cosĂŹ inaugurare la rinnovata sala d’attesa e la stanza dedicata ai gruppi, oltre al nuovo servizio di ecografia ostetricoginecologica. “Si tratta – dice il presidente Agostino Damiolini – di un servizio molto importante, che va a potenziare quello giĂ attivo presso il consultorio di Sarezzo, riducendo cosĂŹ anche i tempi di attesa per le prestazioni e ad oggi stimabili in circa 20 giorni.

Soprattutto, siamo contenti di poter dar lustro a tutta la gamma di servizi messi in campo da Civitas, ente che negli ultimi sei anni ha potuto farsi apprezzare in tutta la Valtrompia, facendo da punto di riferimento prezioso con tutta una serie di servizi alla persona�. Un centro che si rivolge alle famiglie, alle coppie e ai tanti giovani della Valle, grazie alla oculata gestione di Laura Decca sui quattro consultori (Sarezzo, Concesio, Lumezzane e Tavernole) e sulla nuova sede direzionale

aperta nel 2012 a Gardone. “Nella fattispecie – aggiunge il presidente Damiolini –, qui a Concesio possiamo ora contare sul servizio di ecografia, ma anche sulla sperimentazione di attivitĂ in libera professione per visite ginecologiche e dietologiche. Tutto nell’ottica di un continuo miglioramento dell’offerta di Civitas, che negli anni siamo riusciti a perfezionare grazie soprattutto alla collaborazione degli utenti che hanno frequentato il consultorioâ€?. (a.a)

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sindaci valtrumplini, riuniti nella Consulta in ComunitĂ montana col presidente Bruno Bettinsoli, hanno deciso all’unanimitĂ sulla localizzazione del depuratore di valle: hanno approvato e firmato un documento nel quale indicano un unico impianto di trattamento in “ipogeoâ€? (galleria) in localitĂ Dosso Boscone, nel Comune di Concesio. Una risoluzione storica per la Valle: chiude una questione ultratrentennale, sempre piĂš grave e urgente per la vivibilitĂ , messa nel mirino riguardo al Mella anche dall’Unione europea. Ricordiamo che a inizio agosto scorso, tramontato il progetto “Verzianoâ€? (coi reflui valtrumplini lĂ collettati), dopo una serie di incontri in ComunitĂ , i primi cittadini avevano incaricato Asvt Spa, gestore del servizio idrico integrato in valle, di verificare la fattibilitĂ geofisica, strutturale e impiantistica della soluzione unica a Concesio. Spiegava allora il presidente Bruno Bettinsoli che le diverse proposte valutate per la localizzazione di depuratori (si parlava in alternativa di due fuoriterra), preso in esame l’intero territorio da Marcheno a Concesio, avevano evidenziato difficoltĂ di natura idrogeologica, di contiguitĂ fisica e utilizzo terreno, ritenute non sopportabili. Due settimane fa Asvt aveva illustrato ai sindaci le sue valutazioni. Dopo alcuni giorni di riflessione, la decisione unanime con un documento “politicoâ€? nel senso etimologico del termine: interesse dei cittadini e territorio a ritrovare una vivibilitĂ perduta, con l’auspicio che “arrivi presto un pronunciamento ufficiale anche

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all’indagine e decisione. I sindaci hanno preso la decisione sulla localizzazione (come stabilito) visto lo studio di fattibilitĂ con risposta positiva dopo “idonee indagini geologiche, perforazioni e calcoli statici e strutturali di sufficiente dettaglioâ€?. Si riparte da zero con la progettazione effettiva. I sindaci sono ben consci dell’impegno finanziario: si avvierĂ subito con l’Ufficio d’ambito lo studio del percorso idoneo a trovare le risorse aggiuntive necessarie anche in sede regionale nazionale ed europea. SĂŹ dĂ valore al lavoro di 15 anni per il collettore di valle (oltre 30 milioni), di fatto pronto da Brozzo a Concesio e presto completato col tratto verso Lumezzane, ma non finalizzato dopo il tramonto del progetto “Verzianoâ€?.

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,QFRQWUL SHU ´)DUH PHPRULD GHO EHQHÂľ Si chiama “Fare memoria del beneâ€?: una serie di incontri per ricordare alcuni testimoni di pace e di libertĂ nel Novecento delle guerre, dei genocidi e delle dittature. L’iniziativa è organizzata a Gardone Val Trompia dall’Assessorato alla cultura del Comune, dall’Age (Associazione genitori), Azione cattolica, parrocchia e oratorio San Giovanni Bosco, Biblioteca comunale, Associazione Amici

della Biblioteca, Centro San Filippo e dall’associazione Il Capannone, tutti sodalizi della cittadina armiera. Nel Teatro di Inzino per celebrare il Giorno della memoria è stato proposto lo spettacolo “Meditate che questo è stato: i genocidiâ€?, ideato dagli alunni del Liceo Moretti di Gardone Val Trompia che a novembre, nell’ambito del progetto “Un treno per Auschwitzâ€?, hanno

visitato il campo di sterminio assieme alle loro insegnanti Giordana Sala e Emilia Giacomelli. Con un paio di incontri al mese ďŹ no a maggio, tutti a Gardone Valtrompia, verranno presentate le ďŹ gure di Etty Hillesum, Oscar Romero, Marianella GarcĂŹa Vilas, Pierluigi Murgioni, padre David Maria Turoldo, il gardonese mons. Enzo Rinaldini. Tra i relatori Paolo Corsini, don Fabio Corazzina,

Anselmo Palini (nella foto), don Gigi Bonfadini. A ingresso libero, aperti a tutti, per gli studenti del triennio della scuola superiore la partecipazione agli incontri è valida per l’assegnazione del credito scolastico. Possono iscriversi nei propri Istituti e alla Biblioteca comunale di Gardone Val Trompia (030/832187). Il prossimo incontro è il 7 febbraio ai Capannoncini del Parco Mella.


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ƒŽ˜ƒ‰‡•‡ †‡ŽŽƒ ‹˜‹‡”ƒ ‘”•‹ •‡”ƒŽ‹ ’‡” ‹Ž Dz ‡”œ‘ –‡Â?’‘dz Un “Terzo tempoâ€? per dare spazio a interessi, hobby e passioni. La Cooperativa ColibrĂŹ, in collaborazione con la Fondazione Guido Piccini e il patrocinio del Comune di Calvagese della Riviera, organizza una serie di corsi serali che toccano diverse tematiche (letteratura, storia, fotografia, informatica, arte, lettura, scrittura, educazione, riciclo, legatoria, origami, cinema, astronomia, design) e che sono adatti a diverse fasce di etĂ . I corsi si tengono,

dalle 20 alle 22, nella sede della Fondazione, in via Terzago 11, a partire da lunedĂŹ 25 febbraio. Per i piĂš piccoli vengono attivati quattro laboratori di attivitĂ manuale in occasione delle feste del papĂ , della Pasqua, della mamma e dei diritti dei bambini. “ColibrĂŹ opera per la valorizzazione dei beni culturali – spiega la responsabile del progetto, Elisa Giangrossi – con attivitĂ dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio documentario e ad assicurare le migliori condizioni di

utilizzazione e fruizione dello stesso. Ispirandoci ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale (mutualità , solidarietà , democraticità , impegno, corretta distribuzione delle responsabilità rispetto ai ruoli, spirito comunitario, legame con il territorio...) – favoriamo la partecipazione a corsi di aggiornamento�. La Fondazione Piccini per i diritti dell’uomo opera da quasi 20 anni nella realizzazione delle proprie finalità che si riassumono nella valorizzazione

della persona attraverso i suoi diritti e valori, nella promozione della solidarietĂ come strumento fondamentale per costruire un mondo ‘umano’ e nell’affermazione del diritto alla dignitĂ e alla libertĂ di ogni uomo. Per i suoi scopi promuove iniziative di formazione, beneficenza, tutela dei diritti civili, educazione, assistenza sociale e sanitaria, istruzione, studio e ricerca scientifica. Il programma completo e le modalitĂ di iscrizione si trovano sul sito www.colibrionline.it. (v.b.)

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oncluso l’iter di approvazione del Bando territoriale per la Valle Sabbia voluto dal Rotary Valle Sabbia e promosso dalla Fondazione della comunitĂ bresciana con il supporto della Cassa Rurale Val Giudicarie Valsabbia e Paganella e del Lions Valsabbia. 11 i progetti finanziati sul territorio che da Gavardo conduce a Bagolino per un totale di oltre 52mila euro che consentiranno alle organizzazioni no profit proponenti di realizzare progetti per un valore superiore ai 100mila euro. I finanziamenti sono concessi a soggetti in grado di assicurare la copertura del 50% del costo del progetto proposto, mentre il restante 50% viene erogato gratuitamente a fondo perduto. Poco piĂš di 8.000 euro vanno alla Cogess di Barghe per il progetto Familiabile, per creare una sinergia di interventi volti alla realizzazione di servizi dedicati sia alla persona disabile, ma anche alla famiglia di provenienza per garantire una migliore qualitĂ della vita. Analogo importo viene concesso alla Cooperativa Area per il progetto Ludotris per attivare negli ambienti della biblioteca di Vobarno un percorso educativo rivolto ai bambini e gli adolescenti. Oltre 7.000 euro sono a disposizione della Cordata di Roè Volciano per il Consultorio psicogeriatrico che si propone di affrontare le problematiche degli anziani che vivono gravi forme psicodegenerative. All’Associazione Genitori di Gavardo sono destinati 5.500 euro per il progetto Meta-scuola: un ricco calendario di attivitĂ extrascolastiche coordinate

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un doposcuola presso l’oratorio che sia di sostegno ai ragazzi non solo per lo svolgimento dei compiti. Alla Fondazione civiltà bresciana vengono elargiti 3.500 euro per la pubblicazione di una ricerca sugli stampatori di Soprazzocco, una luce inedita sulla realtà ancora poco studiata degli stampatori valsabbini che hanno segnato primati riconosciuti a livello mondiale. Infine sono stati assegnati 2.800 euro per la casa di riposo di Bagolino per dare corso ad iniziative sociali, 2.000 euro per l’oratorio di San Faustino di Bione che deve arredare alcune aule per svolgere le attività e 1.300 euro all’Avis di Agnosine che si propone un ciclo di iniziative per incontrare i ragazzi delle scuole e proporre il valore della donazione.

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´, FLQTXH FRORUL GHOOD YLWDÂľ Frutta e verdura fanno bene sin da piccoli. E per educare i piĂš giovani al consumo quotidiano di questi alimenti è stato avviato un progetto scolastico dal titolo “I cinque colori della vitaâ€?. Il Comune di Lonato del Garda, in collaborazione con l’istituto comprensivo Ugo Da Como e gli insegnanti, hanno accolto la proposta di Serist, ditta milanese che si occupa di servizi per la ristorazione e che dal 2012 gestisce la mensa lonatese.

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Anche questo progetto, come altri giĂ realizzati lo scorso anno (Coccolazione, Pesce azzurro e altre iniziative), sono seguiti dalla nutrizionista Zara Soana. Questa volta a essere coinvolti sono i bambini dell’ultimo anno della scuola materna “Karol Wojtylaâ€? (sei sezioni) e le prime elementari della “Don Milaniâ€?. Il corso di educazione alimentare “I cinque colori della vitaâ€? ha proposto un percorso didattico e ludico per trasmettere agli alunni,

attraverso laboratori e ďŹ lastrocche, la bontĂ dei cinque diversi colori di frutta e ortaggi: verde broccolo e pera, viola melanzana, bianco aglio, giallo banana, arancio carota e rosso fragola e ciliegia. Stimolare il bambino alla curiositĂ nei confronti dei vegetali, frutta e verdura, che a seconda dei colori contengono una diversa vitamina prevalente, è importante perchĂŠ capiscano quanto servono al nostro organismo per lavorare bene.


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che è stato affidato all’impresa di restauro Lorenzini, è il seguito di un’ampia campagna di interventi promossi dal parroco don Lorenzo Boldrini e dalla comunitĂ parrocchiale. Dopo la sistemazione della copertura e il miglioramento statico dell’edificio si è ritenuto non piĂš demandabile il recupero dell’apparato decorativo interno. La parte non ancora sottoposta ad alcun trattamento, infatti, si presenta particolarmente

alterata a causa delle passate infiltrazioni di umidità e dal pulviscolo depositatosi. Le operazioni di recupero affidate al restauratore Lorenzini sono state precedute da una ampia e approfondita campagna diagnostica per conoscere il comportamento statico, cause e natura del degrado dell’edificio e definire il progetto di conservazione globale della parrocchiale dedicata a S. Benedetto abate.

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asso a passo la parrocchiale di San Benedetto abata di Pavone del Mella sta ritornando al suo aspetto originario. Una serie di interventi conservativi sta riportando la chiesa a quella che era quando fu edificata, in due riprese, tra il 1629 e il 1780. Nel 1905 l’arch. Antonio Tagliaferri progettò la facciata e un impianto decorativo interno con nuovi stucchi e decorazioni realizzate dai bresciani Giuseppe Cominelli, per la parte decorativo-architettonica e Gaetano Cresseri, per quella figurativa.

Troviamo cosĂŹ affiancate alle soase lignee seicentesche delle cappelle laterali, quelle neo barocche eseguite nel Novecento. La ripresa dei lavori interesserĂ le superfici decorate, gli stucchi dorati e gli apparati lignei; particolare impegno richiederĂ il consolidamento degli intonaci che necessitano di puntuali iniezioni per renderli solidali alle murature e scongiurare cadute di frammenti. Una profonda lesione attraversa la navata ed è l’esito di una criticitĂ statica risolta mediante la posa di specifici tiranti. Il maggior elemento di degrado sono però i depositi

superficiali adesi alle superfici che alterano le cromie primitive dei dipinti. L’operazione di pulitura non sarà uguale su tutte le superfici perchÊ ciascun manufatto richiede procedure specifiche in funzione della tenacità dei depositi e la rimozione dei depositi sarà regolata di volta in volta per raggiungere il livello di nitore adeguato. Il ritocco pittorico riguarderà le differenze tonali provocate dalle passate infiltrazioni di umidità o dalle alterazioni dovute ai depositi grassi del pulviscolo. Con la pulitura e l’integrazione pittorica si ricercherà l’equilibrio tra le diverse

parti affinchÊ le componenti decorative non prevalgano le une rispetto alle altre ma raggiungano l’equilibrio formale e tonale tra le parti. Un elemento decorativo importante sono le guarnizioni dorate sugli stucchi che nei punti frammentari e lacunosi, saranno integrate con foglie d’oro zecchino patinate per adeguarne la luminosità a quelle originarie. La presenza delle impalcature permetterà di sostituire le vetrate attuali che non conferiscono un’adeguata illuminazione naturale all’interno e di razionalizzare le linee dell’impianto elettrico.

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sta vivendo il mercato immobiliare, non può che portare alla rivalutazione, nella polivalenza che caratterizza la ďŹ gura professionale del geometra, dell’impegno che la categoria può esprimere nella riqualiďŹ cazione del costruito, per renderlo piĂš conforme ai moderni standard qualitativi di comfort e di sostenibilitĂ ambientale, consentendo quindi una riqualiďŹ cazione degli immobili ed il raggiungimento di quei beneďŹ ci energetico-ambientali utili ad

una conseguente minore spesa energetica. L’effettivo vantaggio che questa opera potrebbe arrecare, sia in termini occupazionali sia per quanto concerne il risparmio e l’efďŹ cienza energetica, risulta tuttavia ostacolata, se non compromessa, dalle lungaggini e dalla complessitĂ dei passaggi burocratici e dalle norme approvate nei Piani di governo del territorio, che non rendono cosĂŹ agevole ed economicamente vantaggioso l’apporto dei

miglioramenti necessari. “Quale presidente del collegio geometri e geometri laureati della provincia di Brescia – afferma Giovanni Platto (nella foto) – continuare a perorare la causa di una maggior apertura degli enti locali da esprimere con l’inserimento di incentivi economici, per coloro che desiderano realizzare degli interventi migliorativi, e con una maggior essibilitĂ nell’applicazione delle norme tecniche di attuazione alquanto rigide e complicateâ€?.

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opo la morte del padre, avvenuta sul ďŹ nire dello scorso anno, tocca a Edoardo Ferrari tenere alto il buon nome di una antica stirpe di artisti, scultori e intagliatori bresciani che può vantare una storia lunga quasi quattro secoli. Edoardo Ferrari, che giĂ da tempo lavorava al fianco del padre, ha raccolto da questo una grande ereditĂ artistica. Proprio per questo, accingendosi a mettere mano al presbiterio della nuova cattedrale in costruzio-

ne a Pristina, in Albania non può non ricordare la figura del genitore scomparso a pochi giorni dalla conclusione della sua ultima opera: un altare e un ambone in marmo di Botticino, realizzati per la chiesa di San Rocchino in Brescia, in memoria della moglie. Edoardo Ferrari, rimasto solo al timone della “bottega artisticaâ€? di famiglia, si è fatto continuatore di quanto appreso da padre e nel laboratorio di Costalunga si respira l’esperienza e la professionalitĂ maturata in tanti anni di lavoro condiviso. Una presenza che EdoardoFer-

rari avverte anche in avvio di questa nuova esperienza in terra albanese che durerĂ circa sei mesi per la realizzazione in marmo e bronzo dell’altare, dell’ambone, della sede, della cattedra e del fonte battesimale nella cattedrale in fase di costruzione. Il tema affidato a Edoardo Ferrari per la realizzazione dell’altare nella cattedrale albanese è mutuato dalla cena di Emmaus. Nell’opera che lo scultore bresciano ha pensato e che ha sottoposto ai suoi committenti la figura di Cristo, gia asceso, non è fisicamente presente, si rinnova, però, nell’euca-

ristia nella celebrazione della messa. L’ultimo rappresentante della famiglia di artisti sta giĂ guardando avanti. Tra i suoi progetti futuri c’è anche quello di uno studio prestigioso per l’adeguamento liturgico della basilica della Salute a Venezia. Un progetto importantee significativo, a cui lo scultore bresciano sta da tempo lavorando in stretto rapporto con mons. Lucio Cilia, rettore della basilica e con don Gianmatteo Caputo, direttore dell’Ufficio per i beni culturali del Patriarcato di Venezia.

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……ƒ†‡Â?‹ƒ ƒÂ?–ƒ‰‹—Ž‹ƒ Â? …‘”•‘ ’‡” ”‡•–ƒ—”ƒ–‘”‹ Tra le tante proposte formative dell’Accademia Santagiulia di Brescia c’è anche quella riservata al restauro, strutturata su due percorsi diversi: un corso di primo livello di durata triennale e due di secondo livello di durata quinquennale. Si tratta di proposte che intendono assicurare competenze e conoscenze destinate a formare professionalitĂ qualificate nell’ambito della conservazione, della manutenzione e del restauro del patrimonio

artistico, provvedendo alla salvaguardia e alla valorizzazione del bene culturale. Oltre alle conoscenze teorico-scientifiche indispensabili all’esercizio della professione, vengono forniti strumenti che permettano di accostarsi all’opera con un’adeguata preparazione storica, critica e scientifica. Grazie a commesse in sede e a stage si effettua inoltre, dopo l’approvazione del progetto da parte delle Soprintendenze, il concreto recupero di dipinti su

tela o tavola, affreschi, sculture e manufatti lignei o lapidei, opere in metallo e opere di oreficeria. Ampio spazio viene lasciato anche all’apprendimento delle tecniche di rilievo e alla progettazione della diagnostica e del suo corretto impiego, con una buona acquisizione degli elementi di chimica. Per ulteriori informazioni su questo particolare settore dell’Accademia Santagiulia è possibile prendere visione del sito www.accademiasantagiulia.it

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igilio Zanchetta, nato a Brescia il 22 dicembre 1941, inizia a lavorare all’etĂ di 14 anni presso una fabbrica di giocattoli che un artigiano milanese ha aperto in cittĂ . Dopo qualche anno, nel 1958, Zanchetta si mette in proprio. Apre il suo negozio a Borgo Trento e produce giocattoli per alcuni dei piĂš noti commercianti bresciani del tempo. Nello stesso periodo inizia l’attivitĂ di corniciaio e vetraio. Nel 1960 si iscrive alla Camera di commercio e intensiďŹ ca il suo impegno nel settore della la-

vorazione di cornici d’arte. Per dare sostanza a questo nuovo “ramo d’impresaâ€?, decide di frequentare corsi di storia, di tecniche di dorature presso la ditta “Cavalli e Poliâ€? di Cremona, allora leader mondiale nella produzione di cornici d’arte. Successivamente frequenta l’Istituto d’arte serale e l’Associazione artisti bresciani. Queste esperienze gli consentono di dare una svolta alla sua carriera: lascia la fabbricazione di giocattoli e l’attivitĂ di vetraio per dedicarsi esclusivamente alle cornici, creando una propria produzione ed inserendosi nel mondo artigia-

nale: restauro di cornici, tele, statue, oggetti sacri. AttivitĂ che impegnano Vigilio Zanchetta ancora oggi nella sua bottega artigiana in Borgo Trento. Nel tempo si è dedicato anche al restauro di opere ed oggetti d’arte, con commissioni che gli sono giunte da Casa Montini di Concesio, del museo Paolo VI, dal Seminario diocesano. Zanchetta in questi anni ha lavorato anche per tante parrocchie della cittĂ e della provincia: S.Antonio, S.Rocco, a Bovezzo, a Villagana, presso le Suore Orsoline e presso la Domus Salutis. Senza tralasciare i tantissimi inter-

venti di restauro conservativo di opere di notevole valore artistico, ha condotto a termine quanto richiesto da artigiani e collezionisti d’arte: recentemente ha curato il restauro di numerosi quadri ed oggetti d’arte della collezione storica “Tronca� dedicata a Giuseppe Garibaldi. Una storia di vita che gli ha consentito di diventare, con passione, un maestro restauratore di opere d’arte, senza alterare l’armonia ed il valore storico di oggetti che necessitano di essere conservati immutati, per testimoniare il tempo a cui appartengono.

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incaricato di eseguire questo lungo e complesso lavoro. Il piano d’intervento è stato autorizzato dalla Curia di Mantova (mons. Giancarlo Manzoli), dalla Soprintendenza per i beni architettonici di Brescia (arch. Antonio Mazzeri), e da quella per i Beni artistici e storici di Mantova (dott. Giuseppina Marti). Il lavoro di recupero, che riguarderĂ tutte le superďŹ ci, composte di ricchissimi stucchi in buona parte dorati, da affreschi oggi visibili, da altri

ricoperti da uno spesso strato di calce, e da cinque importanti dipinti su tela, durerĂ nove mesi. Il restauro sarĂ presentato in occasione del bicentenario del ritorno della Beata al suo paese d’origine (26 settembre 1813). Per il 2014 è previsto un altro importante appuntamento che ci riporta ai 500 anni dalla sua nascita al cielo. Per quell’anno sono state progettate dalla diocesi di Mantova una serie d’iniziative sulle ďŹ gure dei Santi e delle Sante, tra i quali

spicca quello della Beata Paola. Per l’occasione è stata programmata una solenne celebrazione nel mese di ottobre, alla quale papa Benedetto XVI, invitato dal vescovo di Mantova mons. Roberto Busti, ha comunicato attraverso la Segreteria di Stato, la sua disponibilitĂ ad essere presente. Al termine dei lavori sarĂ presentata un’importante pubblicazione, alla quale stanno da qualche tempo lavorando l’architetto De Paoli e Donatella Martelli.

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l Centro di ricerca e formulazione, Calchèra San Giorgio di Gnigno (Tn) studia e produce materiali specifici per il restauro, il consolidamento strutturale ed il risanamento di edifici di interesse storico-culturale, secondo le richieste progettuali, i modi storici del costruire e le originarie materie locali che connotano la qualitĂ fisica delle strutture e la cultura che ad essa si accompagna. La struttura dei laboratori tecnologici e le strutture produttive, sono tutte adattate alla ricerca ed alla produzione di materiali da cantiere, in piena aderenza con la tradizione e la regola dell’arte per dare sempre, e comunque, risposte puntuali alle richieste della storia, delle Soprintendenze ed alle istanze dei progettisti. Le materie prime impiegate sono pure e naturali, scelte fra quante la storia del costruire, nelle varie culture locali, ci ha tramandato nella preziosa tradizione orale, nonchĂŠ nella piĂš

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possiamo ancora ammirare: (Calx intrita, pulvis baianus, testa tunsam, pumex, sabulum). Quest’antico, ma avveniristico legante, è perfettamente compatibile con le strutture storiche d’ogni tempo. Non contiene sali idrosolubili, nĂŠ calce libera; non contiene alcuna forma di clinker, nĂŠ materiali impropri che non siano gli elementi suggeriti dalla tradizione e la regola dell’arte. I campi di impiego dei materiali Calchèra San Giorgio si estendono a: boiacche e malte per il consolidamento strutturale delle murature; boiacche leggere per il reincollaggio degli intonaci decoesi e superfici decorate; intonaci specifici per il risanamento delle murature con presenza di umiditĂ di risalita; maltine dal color naturale per il ripristino di lacune; intonaci di ogni tipo e tradizione applicativa; tonachini d’ogni aspetto e cultura legata al territorio; stucchi di vario colore naturale per il recupero della pietra; tinteggi e finiture in pasta.



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La speranza è Dio

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In quel tempo, GesĂš cominciò a dire nella sinagoga: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoâ€?. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è costui il ďŹ glio di Giuseppe?â€?. Ma egli rispose loro: “Certamente voi mi citerete questo proverbio: ‘Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a CafĂ rnao, fallo anche qui, nella tua patria!’â€?. Poi aggiunse: “In veritĂ io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in veritĂ io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di ElĂŹa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato ElĂŹa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu puriďŹ cato, se non NaamĂ n, il Siroâ€?. All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della cittĂ e lo condussero ďŹ n sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cittĂ , per gettarlo giĂš. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

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onoscere. GesĂš rimprovera ai suoi compaesani di conoscerlo e, quindi, di rimanere meravigliati perchĂŠ parole di grazia escono dalla sua bocca. Non accettano la sorpresa di Dio e quell’uomo, cosĂŹ ben conosciuto, può dire quelle parole. Meraviglia non è ancora accoglienza. Meraviglia e stupore si provano davanti a qualcosa di inatteso, colgono alla sprovvista. Non sono contenuto; sono momentanea attrazione. Ma anche repulsione. E GesĂš questa meraviglia di celata repulsione la butta loro addosso, svelando quello che solo riescono a pensare e magari a mormorare. Non c’è contrasto tra la testimonianza e la meraviglia e l’atteggiamento successivo che giunge quasi all’omicidio: si scoprono i giochi. Le parole di GesĂš sono spietate: vanno contro alla mal celata certezza che loro, gli abitanti di Nazareth, sapevano tutto di Lui e che era impossibile che quelle parole di grazia potessero uscire da quella bocca. Spietato provoca.

Indignazione per quelli che si vedono scoperti nel loro gioco di incredulitĂ . Provoca fino in fondo: perchĂŠ non c’è – lo sa bene – spazio per la fede dove c’è la certezza di conoscere. Non c’è spazio per la sorpresa di Dio quando tutto è stato detto, tutto è stato definito. Mancavano di speranza quegli uomini; o la speranza la concepivano come favola, desiderio irrealizzabile. Il compimento della promessa di Dio non fa parte del possibile; e quell’uomo che conoscono non può essere il compimento. Non c’è spazio per nuove parole: basta il giĂ detto e una speranza che, in fondo, è solo illusione. Per andare avanti. Ma non dev’essere confusa con la possibilitĂ che essa si avveri. Dolce illusione del Messia. Dolce illusione che qualcosa cambi. CosĂŹ le parole di speranza diventano consuetudine dell’impossibile e il futuro è chiuso a Dio. Ăˆ solo cosa di uomini e illusione per non sentire la solitudine del nulla. E l’impressione che lui, GesĂš, sia troppo umano per compiere il destino di Dio li costrin-

ge a respingerlo; che le sue parole cosĂŹ “normaliâ€? siano troppo poco per le aspirazioni dell’uomo. Lui scava dentro e costringe a riconoscere che quelle parole cosĂŹ “normaliâ€? non si compiono solo con la forza degli uomini; che la sua debolezza di uomo conoscibile racchiude e nasconde la forza del Dio invisibile. Tentazione di tutti i tempi (e anche del nostro): credere di conoscerlo; credere che basti sapere; che basti fare. Lui annuncia il compimento e noi crediamo di sapere giĂ tutto di lui; annuncia che la speranza è di Dio e noi crediamo sufficiente tentare di mettere in pratica qualcosa di quello che ha detto. Ci mettiamo al sicuro da lui, dalla parte di quelli di Nazareth che lo conoscono e sentono come un pericolo quello che sta per dire. Vogliamo che ci dia quello per cui lo conosciamo. Lui è altro. Ăˆ cosĂŹ altro che non ce n’è abbastanza di tutte le cose scritte su di lui per conoscerlo, per ascoltarlo. Lui propone il compimento; noi ci accontentiamo del comandamento.

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/H SRUWH VEDJOLDWH Preciso subito che non voglio mancare di rispetto nĂŠ a Dio nĂŠ al prossimo, ma mi sembra giusto affrontare nei pensieri ad alta voce di questa settimana quegli strafalcioni che spesso sentiamo dire nelle preghiere. Al mio paese c’era la “Pretaâ€?, una donna anziana, di una fede semplice che offrĂŹ con la sua vita tanti “fiorettiâ€? tramandati ad alta voce dalla tradizione popolare. Per molti anni guidò il Santo Rosario in chiesa, dopo la “Messa primaâ€?. Nelle litanie che recitava in latino si sbagliava sempre e invece di invocare Regina Apostolorum, diceva Regina Pistolorum. Non valsero i tentativi di correzione da parte del parroco, e della gente. Lei candidamente diceva che era abituata cosĂŹ e che a correggersi le sembrava di sbagliare! In

postulato, Andrea, un postulante veneto dall’animo semplice, all’ora media sbagliava ogni volta il salmo 118 al passo: “Detesto gli animi incostantiâ€? pronunciando “Detesto gli animali incostantiâ€?, era contadino e forse si è trovato ad avere a che fare con muli o asini disobbedienti. Una volta mentre cantavamo ci siamo accorti che storpiava l’inizio del canto e la strofa che diceva “Come una cerva anela ai corsi delle acqueâ€? diventava: “Come la mela acerba‌â€?. Mia bisnonna detta “Barbisaâ€? per via dei baffi pronunciati sopra il labbro superiore, recitava alcune preghiere compreso l’Angelo di Dio in latino maccheronico che suonava cosĂŹ: “Angele Dei qui custodes mei, me tibi gomissio‌â€?. Nel suo Rosario prima di coricarsi, interminabile,

almeno cosĂŹ lo ricordo, attendevamo con ansia “Ol Requiem al zio Felisâ€?, avo mai conosciuto ma al quale volevamo bene perchĂŠ rappresentava la fine di quella tortura interminabile. Se per sbaglio gli occhi si chiudevano per il sonno uno scossone della nonna ci riportava alla realtĂ . Anche qui, prima del finale c’era un requiem “per i morch regordach de nigĂšâ€? che adesso trovo commovente perchĂŠ gratuito e disinteressato. Anche “libera nos a maloâ€? è diventato per qualcuno “Libera la nostra manoâ€?. Saranno valide queste preghiere? Dio le avrĂ accettate? Penso proprio di sĂŹ. Anzi, magari semplicemente perchĂŠ accompagnate dalla semplicitĂ di chi le ha dette, hanno avuto il pregio di far sorridere il Padreterno e gli angeli in paradiso.


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“Guardate a lui come a un autentico maestro di vitaâ€?. A indicare ai giovani l’esempio di San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, è stato il Papa, nel triplice saluto – ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli – che come di consueto conclude l’appuntamento del mercoledĂŹ con i fedeli, a cui hanno partecipato in Aula Paolo VI circa 5.000 persone. Dopo aver salutato, in lingua italiana, i

“La scuola paritaria cattolica si trova in una crisi fortissima, a fronte della situazione drammatica dell’occupazione e della paura del futuroâ€? che coinvolgono tante famiglie, fattori che creano una “grossa difďŹ coltĂ â€? nella scelta di una scuola paritaria, per l’onere economico che ne consegue. Lo dichiara al Sir don Francesco MacrĂŹ, presidente Fidae (Federazione istituti di attivitĂ educative), commentando il documento congiunto sottoscritto da

vescovi amici del Movimento dei Focolari e i fedeli dell’arcidiocesi di Potenza-Muro LucanoMarsico Nuovo, accompagnati dal loro vescovo Agostino Superbo, ha raccomandato di “dedicare ogni sforzo perchĂŠ sia curata, ugualmente nelle cittĂ come nei centri minori, una solida istruzione religiosa, perchĂŠ tutti siano preparati a ricevere con frutto i sacramenti, indispensabile nutrimento della crescita della fedeâ€?.

associazioni e federazioni di area cattolica che operano nell’ambito dell’istruzione e della formazione: Fidae, Fism (materne), Confap (formazione professionale), Foe Cdo (ambito educativo della Compagnia delle opere), Agidae (gestori), Agesc (genitori), Msc (studenti). Il documento chiede di superare “ogni discriminazione economica tra alunni del sistema nazionale d’istruzione e di formazioneâ€?, “basandosi sul principio costituzionale della sussidiarietĂ â€?.

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olloquio a tutto campo. Dalla necessitĂ di sanare “un certo indifferentismo che nasce da un diffuso analfabetismo religiosoâ€? alla “presenza popolare nella forma della parrocchiaâ€?. Dalla prossimitĂ con il Paese e il suo popolo alla “necessitĂ educativaâ€?. Dallo “sguardo di Dio che incantaâ€? alla “nuova stagione dell’impegno politicoâ€?. Card. Bagnasco, lei ha scelto la metafora evangelica della “porta strettaâ€? per titolare la raccolta delle prolusioni pronunciate nel corso del primo quinquennio di presidenza della Conferenza episcopale italiana. Sicuramente lei avrĂ pensato ai grandi “talentiâ€? che la Chiesa italiana ha ricevuto in dono, non fosse altro che per la sua vicinanza tutta speciale al Papa. Può dirci se ritiene, dal suo osservatorio privilegiato, che la Chiesa italiana li abbia investiti tutti, che abbia saputo metterli in gioco? Ricordo bene che proprio all’inizio del mio servizio ebbi modo di sottolineare il privilegio di essere come Chiesa italiana oggetto ‘di una speciale premura e di un assiduo magistero nei nostri confronti’. Il riferimento al Papa è ovvio, ma mai scontato. In questi anni ho avuto modo di sperimentare per-

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fatto, senza paura di inorgoglirsi, la Chiesa del nostro Paese è vista ovunque come una esperienza di cui tener conto nell’affronto delle sfide e dei problemi che la societĂ moderna pone all’annuncio del Vangelo. Naturalmente anche da noi la questione della fede è diventata una sfida giacchĂŠ non si può mai darla per acquisita in via definitiva ed, anzi, ogni generazione, compresa la nostra, è chiamata a riappropriarsi dell’esperienza cristiana. Il compito urgente resta quello di superare un certo indifferentismo che nasce da

un diffuso analfabetismo religioso che ha smarrito il senso del vocabolario cristiano e che attende di vedere una nuova inculturazione della fede dentro gli ambiti della vita quotidiana: la famiglia, la scuola, il lavoro, il tempo libero, la politica. Ăˆ giusto affermare che nella sua lettura della religiositĂ in Italia, lei non si sia mai allontanato dalla consapevolezza di doversi rapportare, sempre e comunque, con una Chiesa di popolo? Ăˆ opinione diffusa che il nostro Paese abbia salvaguardato una presenza popolare perchĂŠ non ha scelto vie elitarie, ma ha puntato molto sulla prossimitĂ espressa soprattutto nella forma della parrocchia. Proprio questa realtĂ rappresenta un tutt’uno con il paesaggio geografico, a riprova della profonda interazione tra la Chiesa e il territorio. Naturalmente l’essere la nostra una Chiesa di popolo non equivale affatto ad ipotizzare una sorta di religione civile che dovrebbe limitarsi a far da puntello ad un contesto smarrito e privo di riferimenti. L’annuncio del Vangelo non potrĂ mai essere l’equivalente di una semplice tutela dei valori nazionali, ma si manifesterĂ sempre attraverso lo scandalo della croce e della resurrezione di GesĂš Cristo, la cui sequela resta la migliore forma di umanizzazione, secondo l’intuizione di Gaudium et Spes: ‘Chi segue Cristo, si fa lui pure piĂš uomo’ (22).

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patrono. Non piĂš o non soltanto una conferenza stampa in cui interrogare il Vescovo su tutto e su tutti, ma una pausa di riessione, una proposta di approfondimento offerta agli operatori dei mass media. Un percorso è stato avviato nel 2011 con la lezione sul “Senso delle paroleâ€? e che era proseguito con quella dello scorso anno su “Credibili-incredibiliâ€?. Il tema scelto è “osticoâ€? e lo stesso mons. Luciano Monari ne ha certiďŹ cato la “scivolositĂ â€?, soprattutto in

tempi come quelli attuali segnati da un alto tasso di litigiositĂ e di faziositĂ , alimentata anche dai mezzi di comunicazione. Dovere del giornalista è quello di operare una scelta tra i dati che devono diventare oggetto della comunicazione, di capire quali sono i dati necessari a una comunicazione completa e corretta. Ăˆ un’opera di discernimento, ha continuato ancora il Vescovo, che comporta un altro dei fondamentali del giornalista: l’intelligenza.

Ăˆ l’elemento che consente al giornalista di interpretare i dati che si vogliono comunicare: con alcune cautele, però, a partire dalla capacitĂ di non cedere alla tentazione di dare per corretta l’intuizione che l’intelligenza ha suggerito al giornalista, senza il passaggio doveroso della veriďŹ ca. “So bene – sono state altre considerazioni di mons. Monari – che tempi sempre piĂš accelerati della comunicazione non giocano a favore della veriďŹ caâ€?. (m.v.)

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ungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto questa via di speciale sequela di Cristo, per dedicarsi a Lui con cuore “indivisoâ€? (cfr 1 Cor 7, 34). Anch’essi hanno lasciato ogni cosa, come gli Apostoli, per stare con Lui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio e dei fratelli. In questo modo essi hanno contribuito a manifestare il mistero e la missione della Chiesa con i molteplici carismi di vita spirituale ed apostolica che loro distribuiva lo Spirito Santo, e di conseguenza hanno pure concorso a rinnovare la societĂ . La vita consacrata si pone nel cuore stesso della Chiesa come elemento decisivo per la sua missione, giacchĂŠ “esprime l’intima natura della vocazione cristianaâ€? e la tensione di tutta la Chiesa-Sposa verso l’unione con l’unico Sposo. Viene piĂš volte affermato che la vita consacrata non ha svolto soltanto nel passato un ruolo di aiuto e di sostegno per la Chiesa, ma è dono prezioso e necessario anche per il presente e per il futuro del Popolo di Dio, perchĂŠ appartiene intimamente alla sua vita, alla sua santitĂ , alla sua missione. Sabato 2 febbraio alle ore 16 in Cattedrale si festeggia la Festa della presentazione del Signore al tempio, 17ÂŞ Giornata mondiale della vita consacrata. In questa giornata i consacrati, religiose, religiosi e secolari rinnovano il loro impegno di fedeltĂ all’amore di Dio e alla Chie-

sa, espresso nella forma peculiare dei tre voti di povertĂ , castitĂ e obbedienza secondo il loro carisma specifico. Alcuni di essi celebrano il giubileo di consacrazione (25, 50, 60 anni e... oltre). I tre Consigli diocesani della vita consacrata presenti in diocesi e il vicario episcopale mons. Mauro Orsatti invitano i sacerdoti e i diaconi alla solenne concelebrazione. “La vostra partecipazione – scrive mons. Mauro Orsatti – testimonierĂ la vicinanza e la stima della Chiesa locale per la vita consacrata; insieme renderemo lode al Padre per il dono di donne e uomini totalmente disponibili alla diffusione del Regno di Dio e rinnoveremo i vincoli di comunione

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to la vita consacrata ha attraversato, come del resto altre forme di vita nella Chiesa, un periodo delicato e faticoso. Ăˆ stato un periodo ricco di speranze, di tentativi e proposte innovatrici miranti a rinvigorire la professione dei consigli evangelici. Ma è stato anche un tempo non privo di tensioni e di travagli, in cui esperienze pur generose non sono state sempre coronate da risultati positivi. “Le difficoltà – scriveva Giovanni Paolo II – non devono tuttavia indurre allo scoraggiamento. Occorre piuttosto impegnarsi con nuovo slancio, perchĂŠ la Chiesa ha bisogno dell’apporto spirituale e apostolico di una vita consacrata rinnovata e rinvigoritaâ€?.

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Giornata mondiale del malato sul tema del Buon Samaritano: “Va’ e anche tu fa’ lo stessoâ€? – Luca 10,37 – Madonna di Lourdes). Si ricorda, inoltre che ďŹ no agli inizi di marzo si raccolgono le adesioni al pellegrinaggio Adp in Terra Santa. Informazioni presso l’UfďŹ cio per le vocazioni della Curia diocesana, l’assistente dell’Adp don Diego Facchetti e la presidente Adp Anna Maria

Guarneri. All’Apostolato della preghiera sono state afďŹ date le seguenti intenzioni: Generale - PerchĂŠ le famiglie migranti, in particolare le madri, siano sostenute ed accompagnate nelle loro difďŹ coltĂ . Missionaria - PerchĂŠ le popolazioni che sperimentano guerre e conitti possano essere protagoniste della costruzione di un avvenire di pace.

Dei Vescovi - PerchÊ le persone consacrate diano testimonianza che seguire GesÚ Cristo con cuore libero e ardente nel servizio dei fratelli conduce alla vera gioia. Del vescovo Luciano per l’anno 2012/13 - PerchÊ il cammino di fede personale e comunitario sia sostenuto dalla preghiera e dall’impegno per l’unità . Per informazioni, telefonare al numero 0303722245.

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l Servizio di pastorale universitaria e l’Ufficio per la salute, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia e l’ UniversitĂ degli Studi di Brescia (Dipartimento di medicina molecolare e traslazionale, Dipartimento di scienze cliniche e sperimentali, Dipartimento di specialitĂ medico-chirurgiche, scienze radiologiche e sanitĂ pubblica), promuove un ciclo di quattro incontri dal titolo “Culture e religioni accanto al malatoâ€?. Lo scopo è di aiutare a esplorare dal punto di vista antropologico la questione dell’essere malato e che cosa possa significare per un medico, o per uno studente di Medicina, poter/dover interagire non soltanto con un malato, bensĂŹ con una persona malata, che – cioè – vive e interpreta la malattia alla luce della sua cultura e prospettiva (anche) religiosa. Il malato è personalmente segnato non solamente dal decorso clinico della propria patologia, ma anche dal suo vissuto di malattia. Sul modo che ciascuno ha di percepire, leggere e reagire di fronte alla malattia, influiscono anche le differenti visioni proprie delle culture di provenienza e delle

differenti appartenenze religiose. La conoscenza, da parte dell’operatore sanitario, delle coordinate di lettura che derivano da differenti culture e religioni può perciò divenire risorsa per meglio comprendere ed orientare il paziente ad essere collaborante con l’opera di chi se ne prende cura, aiutandolo a mobilitare le sue energie interiori nell’affrontare il tempo della malattia e della sofferenza. Il percorso inizia giovedĂŹ 28 febbraio, dalle ore 17 alle 19, con “L’esperienza del dolore e del malato nella cultura occidentale, secondo il punto di vista non religiosoâ€?: interviene il prof. Salvatore Natoli, ordinario di filosofia teoretica all’UniversitĂ degli studi di Milano Bicocca. GiovedĂŹ 7 marzo, dalle 17 alle 19, con “Davvero c’entra Dio? La malattia e la fede cristiana nell’etĂ della medicinaâ€?: porta il suo contributo il prof. Giuseppe Angelici, ordinario di teologia morale presso la FacoltĂ teologica dell’Italia settentrionale di Milano. GiovedĂŹ 14 marzo, alle 17, tocca a Shahrazad Houshmand, teologa sciita iraniana, docente di Studi islamici presso l’UniversitĂ di Roma III e la la Gregoriana di Roma su “La sofferenza nel cammino uma-

no. La prospettiva coranicaâ€?. GiovedĂŹ 21 marzo, sempre alle 17, porta il suo contributo l’avv. Giorgio Raspa, consigliere dell’Unione buddhista italiana: “L’approccio buddhista alla sofferenza e alla malattiaâ€?. La sede degli incontri è l’aula B della FacoltĂ di medicina e chirurgia dell’UniversitĂ di Brescia in viale Europa 11. Ma chi sono i destinatari? “ Studenti e docenti universitari, in particolare della FacoltĂ di medicina e chirurgia - Operatori di tutte le professioni sanitarie e tutti coloro che sono interessati. Il responsabile scientifico è don Raffaele Maiolini. Le iscrizioni, gratuite, ma obbligatorie, sono accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili (200), inoltrando la scheda di iscrizione (compilata in tutte le sue parti) entro il 18 febbraio presso la Segreteria organizzativa secondo questa modalitĂ : per studenti, docenti e quanti sono interessati la scheda può essere inviata all’indirizzo past.universitaria@diocesi.brescia.it; per operatori di tutte le professioni sanitarie, le iscrizioni si ricevono presso gli Spedali civili: tel. per esterni 0303998.870 – per interni 8870, indirizzo email segreteria.scbform@spedalicivili.brescia.it.


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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ VenerdĂŹ 1 febbraio Ore 6.50 - Brescia - S. Messa presso il Seminario minore. Sabato 2 febbraio Ore 16 - Brescia - Santa Messa con i consacrati della diocesi in Cattedrale. Ore 20 - Gardone Val Trompia Veglia per la vita.

Ore 16 - Brescia - S. Messa in occasione della Giornata per la vita presso la Basilica delle Grazie. Dal 3 all’8 febbraio il Vescovo partecipa alla Settimana teologico -pastorale presso l’Eremo di Bienno.

La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Il dottor Silvano Corli è stato nominato direttore della Scuola di formazione impegno sociale e politico (SďŹ sp) in sostituzione del dottor Michele Busi.

Domenica 3 febbraio Ore 10.30 - Lovere - S. Messa di apertura delle Missioni popolari.

“L’Anno della fede, come scrive Benedetto XVI, costituisce un’occasione propizia per intensiďŹ care la diaconia della caritĂ nelle nostre comunitĂ ecclesiali, per essere ciascuno buon samaritano verso l’altro, verso chi ci sta accantoâ€?. Domenica 10 febbraio, 20ÂŞ Giornata mondiale del malato, l’UfďŹ cio per la salute si ritrova nella Basilica di Santa Maria delle Grazie per la recita del Rosario alle 15.30 e la S. Messa pontiďŹ cale alle 16.

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el primo venerdĂŹ del mese (venerdĂŹ 1 febbraio), adorazione eucaristica per le vocazioni presso la Cappella del Santissimo all’interno della chiesa delle Sante Capitanio e Gerosa (via Botticelli, 5 – zona Questura, S. Polo) a partire dalle ore 20.30, con la Celebrazione eucaristica. La notte di adorazione si conclude alle ore 8.30 di sabato 2 febbraio con la celebrazione eucaristica. In occasione dell’Anno della fede, per la seconda assemblea per animatori vocazionali, il tema trattato sarĂ â€œFede e vocazioniâ€?, martedĂŹ 5 febbraio al-

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Il tema dell’ultima tappa è “La fede di Simeone e Annaâ€? (Lc 2,21-38), la data varia a seconda del calendario zonale, tradizionalmente nella seconda settimana del mese. Per i giovani della cittĂ , la meditazione sarĂ offerta dal vescovo Luciano venerdĂŹ 8 febbraio presso il santuario delle Grazie alle ore 21. Continua domenica 10 febbraio (seconda domenica del mese), dalle ore 14 alle ore 19, il percorso vocazionale “Nella fede, strade di luceâ€?, proposto al gruppo vocazionale diocesano “Sicharâ€?, nato per le giovani e i giovani dai 18 anni che sono aperti al discernimento di tutte le vocazioni (vita matrimoniale, consacrata, missionaria, diaconale, presbiterale‌). L’incontro si svolgerĂ presso le Ancelle della CaritĂ in via Moretto 33, a Brescia. Tema della giornata: “Per i dieci serviâ€? (Lc 19,28-40). Inizia giovedĂŹ 21 febbraio alle ore 20.30 in Cattedrale la Scuola di preghiera per giovani guidata dal vescovo Luciano, in quattro giovedĂŹ di Quaresima. Il

tema di quest’anno è “La preghiera e il ricordo nella fedeâ€?; il primo incontro si intitola Ho pregato perchĂŠ non venga meno la tua fede (Luca 22, 2138). A seguire gli altri tre: giovedĂŹ 28 febbraio - Pregate per non entrare in tentazione (Luca 22, 39-46); giovedĂŹ 7 marzo - Pietro si ricordò delle parole del Signore (Luca 22, 47-62); giovedĂŹ 14 marzo - Ricordati di me (Luca 23, 26-43) vegliando per i missionari martiri. Per l’itinerario annuale di discernimento vocazionale proposto al gruppo diocesano “Emmausâ€?, continuano gli appuntamenti presso il Seminario diocesano in via Razziche 4, dal pranzo previsto alle ore 12.30 fino alle ore 18. L’incontro di questo mese sarĂ domenica 24 febbraio e l’argomento trattato: “La fede ha un rapporto essenziale con la speranzaâ€? (da un’espressione di papa Paolo VI, il 27 maggio 1970). Nella settimana concordata con ogni zona pastorale, la proposta dell’anno “Padre nella fede. Abramo credette saldo nella

speranza contro ogni speranza, e cosĂŹ divenne padre di molti popoliâ€? (Rm 4,18), sarĂ vissuta a livello parrocchiale, attraverso l’adorazione eucaristica con l’alternanza di tutte le vocazioni. A livello zonale, è prevista la possibilitĂ di incontri e testimonianze vocazionali, valorizzando particolarmente i diaconi permanenti, che ricordano i 30 anni della comunitĂ diocesana. In questo mese: dal 4 al 10 febbraio, zona Brescia Nord; dal 11 al 17 febbraio, zona Brescia Sud; dal 18 al 24 febbraio, zona Brescia Ovest; dal 25 febbraio al 3 marzo, zona Sebino.

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generoso e instancabile nelle varie realtĂ alle quali il Vescovo lo aveva chiamato. Giuseppe nasce a Capriano del Colle il 31 dicembre del 1934, matura la sua vocazione al diaconato permanente in etĂ matura e riceve l’ordinazione il 4 dicembre 1982 per la preghiera e l’imposizione delle mani dell’allora vescovo di Brescia, mons. Luigi Morstabilini. Insieme a Giulio Colombi e ad Adolfo Frigoli formò il gruppo dei primi tre diaconi permanenti della diocesi. Ora

sono piĂš di 50 quelli ordinati e una trentina quelli in cammino. Svolse il suo servizio diaconale a Pezzaze e Pezzoro dal 1982 al 1989; presso la Casa circondariale per conto della Caritas diocesana dal 1989 al 1991; poi nella parrocchia di S. Bernardo in Costalunga dal 1991 al 2001, presso la Domus Salutis dal 1991 al 2004, al Villaggio Prealpino dal 2001 al 2007 e alla Domus Caritatis “Paolo VIâ€? a Mompiano dal 2004 al 2011, assistendo i preti anziani e malati

con grande dedizione, rispetto e amore. Dal 2007 ha esercitato il suo servizio nella comunitĂ di S. Eufemia della Fonte nei momenti liturgici, visitando gli anziani e gli ammalati in casa o nelle case di riposo, facendosi educatore, con la sua presenza in oratorio, dei piĂš piccoli e consigliere per i piĂš grandi. Anche il gruppo scout ha potuto giovare della sua presenza sapiente, magnanima, generosa e pacificatrice di assistente per lunghi anni. (Cesare Verzini)

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on Tullio Festa nasce a Gargnano l’11 marzo 1932, ma dopo poco la sua famiglia si trasferisce a Lumezzane San Sebastiano. A 11 anni entra in Seminario seguendo le orme dei fratelli don Carlo e don Guglielmo. Ordinato sacerdote il 16 giugno 1956, vive gli anni giovanili del sacerdozio come curato di Berlingo fino al 1958, a Provezze fino al 1965, per poi approdare a Gussago come curato dell’oratorio femminile e rettore della chiesa sussidiaria di Navezze, dove esprime la sua passione per la liturgia che contraddistinguerà tutta la sua vita. Nel febbraio del 1971 diventa parroco di Bione, dove vive la pienezza del suo ministero sacerdotale. Sono gli anni dell’attuazione del Concilio Vaticano II e si dedica con grande serietà alla formazione cristiana e vocazionale dei ragazzi e giovani, alla cura particolare della liturgia e dei ministranti, infondendo la pratica della confessione mensile del primo venerdÏ del mese. In molti ricordano le missioni popolari del 1984 e il restauro interno della chiesa parrocchiale avvenuto nel 1988 e inaugurato con una settimana di celebrazioni solenni. Nel 1995 per motivi di salute lascia l’incarico di parroco e si ritira, sempre a Bione, in una casa destinata ai sacerdoti e alterna il suo prezioso mi-

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nistero nelle parrocchie vicine, a seconda delle necessità . In occasione del 50° anniversario di ordinazione sacerdotale limita la sua collaborazione alle parrocchie di Bione Pieve e San Faustino, aiutando il parroco. Nel 2012 i primi segni di una nuovo male gli rendono difficoltoso lo svolgere normale del ministero sacerdotale. Il Signore lo chiama a salire il Calvario. Consapevole di ciò che minaccia la sua salute alterna la sua

presenza tra visite mediche e ospedali. Con grande serenità fa dono a chiunque lo incontri, dai bambini agli anziani, delle sue cose: un libro, una corona del rosario, o un crocifisso. Nutre una particolare devozione alla Madonna, al Sacro Cuore e alla Divina Misericordia; si prende a cuore anche l’opera di don Pierino Ferrari, che cerca di sostenere. Gli ultimi mesi rivelano il lato migliore della sua personalità . Egli stesso riconosce che la malattia lo ha completamente trasformato. Non si rassegna passivamente e vuole essere presente il piÚ possibile alle funzioni religiose e al ministero del confessionale. Infine un nuovo crollo lo riporta in ospedale e al trasferimento all’Hospice di Nozza il 17 gennaio 2013, dove alle 17.30 il Signore lo ha chiama a sÊ, alla presenza della sua collaboratrice Luisa che lo assiste fino alla fine. Nel pomeriggio, durante le crisi respiratorie, si affida alla volontà del Padre e invoca continuamente lo Spirito Santo come aiuto, sostegno e forza. Rimane cosciente fino alla fine. I funerali, celebrati dal vescovo Luciano a Bione nella mattinata di sabato 19 gennaio, sono stati vissuti da tutta la popolazione con grande partecipazione e intensità . Come don Tullio stesso voleva sono stati un vero evento pasquale. Don Tullio ora riposa nel cimitero di Lumezzane.

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PARROCCHIA DELLA CATTEDRALE

Istituto di cultura “Giovanni Folonari”

Invito

Giovedì 31 gennaio 2013

presso Università Cattolica del Sacro Cuore - Aula Magna - Dipartimento di Matematica e Fisica - Brescia, Via Musei, 33

PRESENTAZIONE DEL RESTAURO CHIESA S.MARIA DELLA CARITÀ ore 17.00 Saluto di benvenuto Alberto Folonari, Presidente Fondazione CAB Interverranno: Monsignor Giovanni Battista Re, Cardinale Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi Narcisa Brassesco Pace, Prefetto della provincia di Brescia Giovanni Tortelli, Curatore del restauro Philippe Daverio, Storico d’arte Coordina Ferruccio De Bortoli, Direttore del Corriere della Sera Segue visita guidata alla Chiesa

R.S.V.P. 02 48002686 chiesadellacarita@fondazionecab.it


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La chiesa originaria sorge nella prima metĂ del ‘500 dopo il sacco di Brescia ad opera di Gastone De Foix (1512), accanto ad alcuni edifici con scopi sociali. Nella prima metĂ del ‘600, la chiesa originaria viene abbattuta e al suo posto sorge la chiesa attuale a pianta ottagonale, piĂš simile a un santuario che non a una parrocchiale. La proprietà è della parrocchia della Cattedrale di Brescia. La chiesa è composta da una grande cupola, due altari laterali residuali della precedente chiesa,

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un grande altare centrale di stile giĂ settecentesco con l’affresco, ritenuto miracoloso, della Madonna della CaritĂ , la riproduzione della Santa Casa di Loreto, la facciata bianca in marmorino giĂ settecentesca con due angeli in pietra di Botticino, la Madonna di Loreto in marmo di Efeso sul frontale e due grandi colonne, recuperate dall’antica curia o dall’anfiteatro romano. Gli interni sono affrescati e il pavimento è come un pizzo, i marmi, anche preziosi, sono disposti a intarsio.

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iene comunemente detto che le linee architettoniche della chiesa di Santa Maria della CaritĂ sono piĂš quelle di un santuario che non quelle di una parrocchiale ed è vero senz’altro. Nell’idea dell’architetto, che l’ha progettata, si può intuire che nella grande cupola che scende sui muri fino al piano della strada (che era strada da millenni) ci sia la suggestione del colle che sta a ridosso della chiesa. C’è il richiamo allo spazio della natura presente e incombente. Una natura che offre lo spazio dove realizzare e che suggerisce le forme e i contorni. Una natura che evita l’isolamento e che evolve, che si lascia docilmente copiare dalla mano dell’architetto che la considera e l’ammira. Da quando si è saputo che la statua della Madonna di Loreto (la Vergine con il Bimbo in braccio entrambi con la corona dorata sul capo) era stata scolpita nel marmo di Efeso, ultima localitĂ dove abitò la Madonna, quella statua è come se avesse assunto un aspetto particolare, una luce e uno sguardo che prima non aveva o, meglio, a cui non si badava, che non si pensava avesse. Per dire come anche un pezzo di marmo, con la sua forma e la sua storia, può fare la differenza, può impressionare e, in questo caso, addirittura commuovere. La ragione per la quale i nostri centri storici sono pieni di chiese, molte delle quali rimaneggiate e abbellite, rifatte su chiese preesistenti, sta nel fatto che il luogo di culto è tra i primi edifici che nascono in un nucleo abitato e, intorno al quale, si sviluppa la cittĂ . Le chiese quindi sono le madri, magari insieme ad altri enti pubblici, o se si vuole le madrine della cittĂ perchĂŠ corrispondono a quello spazio pubblico che è l’espressione dell’animo umano. Ci sono ore nella quali la chiesa di Santa Maria della Carità è piĂš bella del solito... Sono le ore centrali della giornata quando il sole batte in pieno sulla facciata bianca di marmorino che, a differenza del marmo vero, ha il pregio, a mio av-

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la Madonna della CaritĂ nella cornice medievale sembra sorridere di piĂš, dĂ l’impressione di elargire piĂš miracoli e anche la statua della Madonna nera, che c’è nella Santa Casa dietro l’altare maggiore, sembra piĂš regale e piĂš benedicente. Per la veritĂ non saprei dire se questa chiesa è venerata dai fedeli per la sua storia o per la magnificenza degli affreschi o per l’immagine ritenuta miracolosa della Madonna della CaritĂ , o per la riproduzione della Santa Casa di Loreto. Potrebbe anche darsi che la popolazione fosse affezionata alla chiesa per motivi solo in apparenza meno importanti. Per la sua funzione sociale, ad esempio, per la disponibilitĂ manifesta di dare asilo alle donne in particolari difficoltĂ , per

la presenza delle suore, per il senso di quiete, di cordialità , di serenità che si sente sostando in questa chiesa. A volte sono sensazioni che danno significato alle scelte, che confortano l’anima ancora di piÚ delle statue, dei quadri o dell’edificio nel suo insieme.

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musicalâ€?, “Miglior ensemble in un musicalâ€?, “Migliori luciâ€?, “Migliori costumiâ€? e “Migliori scenografieâ€?. In una versione mai vista prima, adatta al pubblico di tutte le etĂ , “Biancaneve - Il musicalâ€? con la regia di Enrico Botta propone splendidi e artistici costumi, scenografie da favola, inedite musiche orchestrali sposate con eccelse coreografie e una regia curata nei particolari proietta direttamente nel magico mondo della fiaba, dove la natura

è protagonista. Al fianco della protagonista c’è il Cacciatore è interpretato da Simone Sibillano, che, solo per citarne alcuni è stato lo Sceriffo di Nottingham in “Robin Hood il musicalâ€? di Beppe Dati e è anche Jafar in “Aladin - il musicalâ€?. Nel 2010 debutta in anteprima mondiale nel musical “Non abbiate paura-Giovanni Paolo II il grandeâ€?, per la regia di Gianluca Ferrato nel ruolo di Karol Wojtyla. Biglietti dello spettacolo a partire da 13 a 21 euro, piĂš prevendita. Info: palabrescia.it

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eggendo il titolo uno pensa a Jack e Rose. Inevitabile. I due protagonisti di una delle storie che al cinema hanno appassionato e colpito molte generazioni, però in “Titanic - Il racconto di un sognoâ€? non ci sono. Ma il musical non è il film “è completamente diverso. Abbiamo fatto una rivisitazione – racconta Valentina Spalletta, nel musical è Isabelle Duval, coprotagonista del musical – dell’evento storico, dell’errore umano. L’iceberg fu avvistato, ma tardi perchĂŠ avevano superato la velocitĂ â€?. Una ricostruzione che però non dimentica di raccontare “otto storie diverse che si intrecciano. C’è la storia d’amore tra Isabelle Duval e Francesco Ferrari, protagonista interpretato da Danilo Brugiaâ€?. Ma ci sono anche le storie tra Isabelle e la madre, la soria tra due vecchietti “in poche parole è la storia dei sogni che salpano con la nave: la libertĂ , l’America, chiudere in bellezza la carriera, aver realizzato una nave magnifica... insomma diversi sogni, infatti ‘Il racconto di un sogno’ è parte del titoloâ€? spiega Valentina Spalletta. Ma c’è una sorpresa nella storia realizzata dal musical perchĂŠ “ci sono due finali. Il primo quello della tragedia in cui la maggior parte della gente rimane uccisa e solo pochi sono salvati dal transatlantico Carpazia; Il secondo finale invece – continua la performer – è come sarebbe stato se tutto fosse andato bene e tutti arrivano a New York. Direi che è molto diverso dal filmâ€?. Raccogliendo i commenti degli spettatori, confessa Valentina,

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Insegno come Rizzo in “Greaseâ€? o la principessa Jasmine in “Aladinâ€? e non è certo una sprovveduta: “In Italia abbiamo delle difficoltĂ perchĂŠ non ci sono le strutture. Federico Bellone (autore dello spettacolo e regista, ndr.) ha realizzato tutto in maniera piccola e stilizzata. Abbiamo pochissimi oggetti scenici, abbiamo pochissime cose che rappresentano la scena, giusto per dare l’ideaâ€?; ed ecco quindi che le balaustre danno l’idea del ponte, il timone, un regolatore di pressione danno l’idea del ponte di comando, un pianoforte, un divano e la seggiolina rappresentano la camera Duval e “il meglio siamo noi attori in scena. E questo non toglie l’attenzione da noi. La gente valuta noi, gli attori. non si è distratti da luci, botti, scenografie...

è come se tutto fosse un sognoâ€?. E se le chiedi cosa significa Isabelle per la sua carriera risponde che ha avuto fortunatamente sempre personaggi diversi; Isabelle “è un peperino. Io non sono cosĂŹ istintiva. Non avrei risposto mai a mia mamma come fa leiâ€?.

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/D VHGH GHOO¡$FFDGHPLD GL PXVLFRWHUDSLD Ad un anno e mezzo di distanza dall’avvio del progetto, è stata inaugurata martedĂŹ scorso nella parrocchia di Santa Maria delle Vittorie la sede dell’Accademia nusicale Francesco Soldano - Scuola Gaetano Bonoris, voluta dall’omonima associazione e dalla Fondazione Bonoris. Nell’ediďŹ cio sorto in via Cremona, al termine degli ultimi lavori previsti, si svolgerĂ l’attivitĂ di musicoterapia orchestrale per disabili. L’Accademia

conta ad oggi cinque insegnanti che nel giro di un anno raddoppieranno. Gli strumenti sono giĂ al loro posto nelle stanze luminose che ospiteranno gli allievi, inizialmente suddivisi in piccoli gruppi. Il lavoro ha come obiettivo finale la realizzazione di una vera e propria orchestra sinfonica. “L’Accademia – spiega il maestro Daniele Alberti – si conďŹ gura come una scuola che sia sĂŹ un centro d’incontro per chi è in difďŹ coltĂ , ma nel

contempo, grazie ad un comitato etico-culturale composto da 28 membri, sarĂ possibile rendere sempre piĂš efďŹ cace l’intervento assistenzialeâ€?. Tra i progetti c’è la collaborazione con gli Spedali Civili e l’UniversitĂ di medicina, per dare una connotazione scientiďŹ ca al lavoro svolto. Inoltre, molta attenzione è rivolta al mondo della scuola: per questo, operare in sinergia con l’UniversitĂ cattolica permette di creare un percorso for-

mativo rivolto agli insegnanti, mentre attivitĂ scolastiche di musicoterapia per bambini normodotati stanno creando i presupposti per integrare anche i bimbi disabili nei gruppi di lavoro. Sostegno e aiuto viene dato anche alle famiglie. Anche il Vescovo Luciano Monari plaude all’iniziativa, ricordando che “l’inaugurazione di questa sede rappresenta un piccolo segno di speranza per una cittĂ dal tessuto sociale forte come Bresciaâ€?.

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‹‘”Â?‘ †‡ŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ —‡ †‹ƒ”‹ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ Nell’ambito delle iniziative legate al Giorno della memoria, appuntamento venerdĂŹ 1 febbraio alle 21 a Nave, presso la sala della comunitĂ â€œSan Costanzoâ€?. SarĂ infatti l’occasione per leggere alcuni brani di due documenti tra i piĂš conosciuti e toccanti del periodo dell’Olocausto: i diari di Anna Frank (nella foto) e di Etty Hillesum. Questi due diari, fortunosamente salvati e passati di mano in mano, sono due documenti indispensabili

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‡ƒ–”‘ ÂŽ ˜‹ƒ Dz ‘Â?†‡”ŽƒÂ?† Â‡Â•Â–Â‹Â˜ÂƒÂŽÇł sulla persecuzione degli ebrei, ma sono anche una testimonianza struggente di come le prime vittime di qualsiasi conitto siano i giovani. Lo spettacolo è realizzato da Antonia Spaliviero e Lucilla Giagnoni, che ne sarĂ anche l’interprete, mentre le musiche saranno di Paolo Pizzimenti. L’evento è organizzato, tra gli altri, da Comune, oratorio San Filippo e Istituto comprensivo. Biglietto d’ingresso 5 euro.

VenerdĂŹ 1 febbraio a Brescia parte il Wonderland Festival: in scena artisti nazionali ed internazionali della nuova drammaturgia. Ăˆ il festival dell’immaginiďŹ co delle ďŹ abe per adulti. Uno spazio temporale dove ritrovare il gusto della sperimentazione di sĂŠ attraverso lo stimolo dell’altro, una sďŹ da per offrire l’arte come paradigma essenziale del vivere quotidiano. L’edizione 2013 di Wonderland è dedicato al cuore

dell’innovazione, ai cosiddetti “rulebreakerâ€?, coloro che rompono le regole per salire di un gradino. Tra gli spettacoli in programma per il festival, diretto da Davide D’Antonio, si possono citare “La stallaâ€? del teatrino giullare, oppure “Odysseeâ€? della Markus Zonher theater compagnie. Il festival si prolungherĂ ďŹ no al 24 marzo allo Spazio Idra (v.lo delle Vidazze 15). Info: wonderland festival.it

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on l’avvicinarsi della festivitĂ dei Santi Patroni, la Confraternita dei Santi Faustino e Giovita ha delineato un fitto calendario di appuntamenti che si estenderanno fino al 21 marzo prossimo. Anche per quest’anno è stato scelto un tema, che segue e, in un certo senso, continua quello del 2012, ovvero la concordia. La festivitĂ dei Santi Patroni 2013 sarĂ invece dedicata alla responsabilitĂ come virtĂš civica. “L’aiuto dei Santi Faustino e Giovita – sottolinea don Armando Nolli, parroco e presidente della Confraternita, costituita quattro anni fa – deve accompagnare la cittadinanza verso la riscoperta della responsabilitĂ in risposta alle esigenze della comunitĂ in cui viviamo, tema inscindibile dal clima di concordia che abbiamo evocato l’anno precedenteâ€?. Protagonisti dovranno essere i giovani, chiamati ad essere i portavoce della cittĂ del futuro. Punto di partenza sarĂ quindi la scuola e il mondo dell’universitĂ , dalle quali partiranno moltissime delle iniziative proposte. VerrĂ valorizzato il talento di chi fa arte e musica con

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mons. Monari ad introdurre, in un incontro con le istituzioni nell’aula magna della FacoltĂ di economia, “La virtĂš civica della responsabilitĂ â€?, martedĂŹ 12 febbraio alle 17. Il 14 alle 19 la Santa Messa della Vigilia per arrivare al 15, momento centrale, con le consuete Sante Messe in San Faustino e la Messa Pontificale delle ore 11, preceduta alle 10.30 dalla deposizione di una corona d’alloro in Castello, al Roverotto, segno di riconoscenza per la difesa della cittĂ . Immancabile la tradizionale fiera, che si conferma molto amata dai bresciani. Conclude gli eventi strettamente collegati alla festa dei Patroni il “Concerto dei Santi Faustino e Giovitaâ€?, sabato 16 febbraio alle 21, al Teatro Grande. Molti altri gli eventi in programma. Per il programma completo, confraternitasantifaustinoegiovita.it.

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, JLRYDQL LQFRQWUDQR LO YLQR H LO WHUULWRULR Ăˆ passato un anno. Il 24 gennaio del 2012 sette amici - Jessica Vezzoli (Cantina Vezzoli di Erbusco) e Michela Muratori (Cantina Villa Crespia, Muratori di Adro), Gigi Nembrini e Daniele Gentile (Cantina Corte Fusia di Coccaglio), Dario e Raffaello Vezzoli (Derbusco Cives di Erbusco) e Carmelo Raco – davano vita, davanti ad un calice di bollicine, a Fan, acronimo di “FranciacortAppasioNatiâ€?, per riunire i giovani del territorio. Il compleanno, celebrato a Villa Crespia, è stata l’occasione per un bilancio delle iniziative intraprese e delineare le linee guida per il nuovo anno. “Dopo solo un anno – spiega il presidente Raco (nella foto) – ai ‘magnifici sette’ si sono uniti 60 ragazzi, proprietari, tecnici e commerciali di cantine della Franciacorta con etĂ compresa tra i 18 e i 40 anni, in rappresentanza di una cinquantina di aziende del territorioâ€?. Fan è un termine giovanile, ‘social’. “Ci rivolgiamo ai giovani – precisa la portavoce Muratori (nella foto) – per questo abbiamo puntato molto sulle nuove tecnologie. Oggi il nostro gruppo Facebook conta oltre 1.500 iscritti e la pagina ufficiale ha superato i 700 ‘mi piace’â€?. L’impegno dell’associazione è rivolto alle giovani generazioni del territorio franciacortino che di Franciacorta nulla, o poco, sanno. Per questo scopo sono stati organizzati 11 eventi in diverse localitĂ per valorizzare il legame tra ‘il Franciacorta’, inteso come prelibato vino e ‘la Franciacorta’, il territorio che lo produce e che è fatto di storia, cultura, tradizioni, turismo e natura.

“Siamo riusciti a dare spazio anche alla solidarietĂ , organizzando due serate per raccogliere fondi per i terremotatiâ€?. I programmi per quest’anno ricalcano la filosofia promozionale e ludica, puntando anche su aspetti piĂš educativi e tecnici. “Solo quando i ragazzi che escono la sera per l’aperitivo – concludono – chiederanno un Franciacorta con la consapevolezza di cosa stanno bevendo si avrĂ la certezza del successo di un vino e delle potenzialitĂ della sua terraâ€?. (v.b.)

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dell’Fbi senza precedenti per un sito internet: 20 mandati di perquisizione in 9 differenti Paesi, il sequestro di oltre 50 milioni di dollari e il sito Megaupload (uno tra i piĂš diffusi siti web di file hosting) chiuso per violazione di copyright e pirateria. Lo scorso 19 gennaio, Schmitz ha presentato dalla sua prigione dorata in Nuova Zelanda, dove sconta gli arresti domiciliari in attesa di una decisione sull’estradizione negli Usa, il suo “fantastico servizio di

salvataggio file su cloudâ€? (come si legge nella presentazione). Mega è un servizio di archiviazione e condivisione di file da 50gb e andrĂ a scontrarsi con altri siti internet giĂ attivi come Dropbox e SkyDrive, ma con due assi nella manica: un’offerta di storage gratuito superiore rispetto ai concorrenti e la promessa della completa privacy e segretezza per gli utenti. Ogni iscritto alla piattaforma deve criptare i file caricati on-line e può condividere

la “chiaveâ€? con altri iscritti, ma i gestori del sito non possono sbloccare i contenuti. Liberi da ogni controllo, gli utenti potranno condividere sulla piattaforma ogni sorta di contenuto, anche (soprattutto!) quelli protetti dal copyright, e giĂ si preannuncia una nuova battaglia legale. Kimble ha messo in campo stuoli di esperti in diritto d’autore per proteggere la sua nuova creatura, gli occhi dei produttori sono puntati. (a.r.)

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perchĂŠ ho incontrato i Pooh e Stefano D’Orazio con cui è nata una collaborazione, un prodotto italiano che ha varcato i confini: Corea e New York, dove non succedeva da 46 anni, con “Rugantinoâ€?. Come sta il musical italiano oggi? Il musical italiano è ancora giovane,

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lasse 1965. Partendo da “Sindrome da musicalâ€? in cui ci sono un po’ tutti i tuoi spettacoli... Dove è Manuel Frattini? “Sindrome da musicalâ€? è un divertente pretesto per riproporre numeri e canzoni tratti dai musical, non è esattamente il racconto di un mio percorso. Il pretesto è questa sindrome da cui sono afflitto, anche nella realtĂ : vengo posseduto dai personaggi che ho interpretato. Gli amici stufi mi mandano da una psicologa che è piĂš matta di me e le sedute dalla psicologa, saranno il pretesto per riascoltare i brani famosi. Detto questo, non so dove sia Manuel Frattini adesso. L’anno scorso mi hanno dato un premio alla carriera. Ma quando sono stato chiamato per questa cosa pensavo avessero sbagliato. Mi ha permesso per un attimo di fermarmi e fare un attimo il punto della situazione. Io penso di avere ancora l’entusiasmo del primo

giorno. Rendersi conto che alle spalle hai lasciato 12 spettacoli, il primo nel ‘91 e costatare che l’entusiasmo di allora è lo stesso è una cosa bella. Non mi accorgo del tempo che passa. è come se avessi iniziato ieri. Dov’è Manuel Frattini? Rispondo è dove è partito... e ancora deve fare. Come si diventa Manuel Frattini? Io ho avuto un percorso piĂš tortuoso rispetto a quelli che potrebbero averlo adesso. Oggi nascono accademie che ti preparano a 360 gradi, dove studi sia danza, sia canto, sia recitazione. Nel periodo della mia formazione questo era dispendiosissimo: io venivo da una famiglia umilissima, per cui andare a studiare canto da una parte, danza da un’altra, recitazione pure. Per questo mi sono formato sul campo. Nel bene e nel male, ti provi davanti alla gente. Oggi il teatro musicale è una realtĂ lavorativa nuova per l’Italia e il pubblico è esigente: serve la qualitĂ . E questa si ottiene dal dono per-

sonale, ma anche dalla formazione. I musical italiani sono stati molti, ma la gente ne ricorda solo alcuni: “Forza venite genteâ€?, diverso dal musical di oggi, “Pinocchioâ€?, che ha segnato una svolta popolare, e “Peter Panâ€? che continua ad avere successo... Io ne aggiungerei un’altro: “Greaseâ€? che nel 1998 ha segnato la divisione tra quanto successo fino a quel punto. Io ho fatto il primo musical nel 1991 “Chorus lineâ€?, poi “Cantando sotto la pioggiaâ€? e “Sette spose per sette fratelliâ€?. Sono stati tre musical ricchi di successo. Ricordo che al Sistina Garinei, che non c’è piĂš, portava la piantina al primo attore con l’esaurito da autografare. I successi c’erano prima. Con “Greaseâ€? con Lorella Cuccarini che ha amplificato il musical, c’è stato quel passaggio. “Pinocchioâ€? ha segnato un momento importante sia per la produzione di musical in Italia, perchĂŠ è nato un teatro, sia per me,

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quindi va curato, coccolato e tutelato. L’unico modo per farlo è conservarne la qualitĂ . Se cominciamo a offrire scorciatoie a chiunque per arrivare a teatro, solo perchĂŠ arriva da successi televisivi... si rischia. Le produzioni stesse devono essere all’altezza. Hai ispirato molti... Ăˆ una cosa bellissima. Ogni tanto arrivano dei messaggi e controllo di non averli giĂ letti o se sono nuovi. Mi rendo conto della piacevole responsabilitĂ che ho e di far scoprire con questi titoli il fascino del teatro. Hai mai lavorato con questi? SĂŹ, ci sono stati un paio di occasioni...E ogni tanto mi dicono “Ma io quando ero piccolo venivo a vedertiâ€?. Fortunatamente non do peso a questa cosa. Il musical è un fenomeno amatoriale. Copiare o personalizzare? Mi è capitato di vedere compagnie amatoriali molto brave, perchĂŠ a differenza dei professionisti l’amatoriale lo fa con passione, la sera dopo il lavoro... si fanno dei sacrifici, non per soldi, ma per pura passione. Mi rendo conto che i miei spettacoli sono tra i piĂš gettonati. L’importante è rendersi conto che tutti non possono fare tutto. Anche nel piccolo di una compagnia amatoriale ci si deve rendere conto dei limiti e adattare... anche questo è creativo, prendere un copione originale e da lĂŹ dare un’interpretazione propria. Credo sia stimolante. Come decidi che musical fare? Credo di essere stato fortunato. Nessuno mi ha mai imposto niente. Scelgo con l’istinto. Non sono molto bravo a leggere un copione. Io scopro quello che posso fare quando mi metto sul palcoscenico e inizio a fare. Non ho mai fatto qualcosa controvoglia. Conta fidarsi di chi lavora con te? Non solo fidarsi, ma avere un buon rapporto con i colleghi. Il carattere di una compagnia e l’atmosfera si vede sul palcoscenico. La convivenza for-

zata è fondamentale perchĂŠ si crea l’affiatamento indispensabile. Musical e teatro veicolano messaggi e temi... I musical d’oltreoceano affrontano tematiche anche molto forti, per esempio “Rentâ€? dove si parla di droga, omosessualitĂ , malesseri vari... Questi non sono ancora temi che l’Italia è pronta ad affrontare. Non so se positivamente o negativamente il musical è lustrini e paillettes, questo non vuol dire che in una bella favola non ci possano essere valori. Forse per noi deve ancora essere una via di fuga con il lieto fine. La tua presenza è garanzia di successo e qualitĂ ... Essere una sorta di garanzia per i teatri è una grande responsabilitĂ , perchĂŠ non sono abituato a dare nulla per scontato. Sono sempre sul chi va lĂ . Classe ‘65, vedi un tuo erede? Sincero? Non ho mai provato a cercarlo. Vedo tantissimo talento, ma sono ancora cosĂŹ attivo che è lontano il pensiero di avere un erede. Dovrebbe aspettare un po’. Togliti un sassolino dalla scarpa... Lo dico, sapendo che faccio anche un complimento. Questo lavoro ti mette a dura prova. Lavori con le persone piĂš disparate. Mi tolgo un sassolino con Cristian De Sica. Con lui c’è stato un amore folle e anche no, ma per questo lo ringrazio, perchĂŠ dover confrontarsi con personaggi cosĂŹ grandi, talentuosi non sempre è piacevole, ma mi ha insegnato a difendermi e farmi la scorza che bisogna avere e sono ancora qua! Invidi i colleghi televisivi? Non è invidia. Mi fa rabbia quando noi in teatro apriamo le porte ai personaggi della televisione e la televisione non fa il contrario. Non amo le scorciatoie che qualche realtĂ televisiva può offrire. Vorrei che la televisione avesse piĂš attenzione al teatro.

la testimonianza diretta di Zaverio Gasparini e Carletto Murelli che ho raccolto dalla loro viva voce. Mio fratello Emo non ha mai voluto raccontare nulla della guerra e della prigionia, se non qualche sporadico episodio, magari in un pomeriggio d’autunno, dopo uno spiedo nella sua bella casa, innaffiato di forte vino siciliano. Diceva sempre: ‘Quello che è stato, è stato’.

Aveva rimosso i mesi terribili, perduti, della sua ‘meglio giovinezza’ e non voleva rivangarli. Sia lui, sia Zaverio, come Carletto, avrebbero impiegato alcuni anni per riaversi da un’esperienza tanto alienante. Zaverio e Carletto tornarono pellegrini commossi, a El Alamein, Emo no: quel che era stato, era stato‌â€?. Dal racconto di Zaverio e da quello di Carletto ritornano

quelle avventure che hanno visto protagonisti durante la Seconda guerra mondiale in terra africana. Il racconto di sogni di gioventÚ e di gloria fino alla realtà di notti trascorse nell’attesa, di atti eroici, esigenze fino alla prigionia. GiovedÏ 31 gennaio alle 20.30 Egidio Bonomi presenta il volume alle 20.30 presso il teatro Odeon di Lumezzane. (m.t.)

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Dal lunedi al venerdi a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa parrocchiale di Cristo Re in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Ăˆ il tema della 35ÂŞ Giornata nazionale della vita che si celebra il 3 febbraio. In Primo Piano (9.20) don Giorgio Comini commenta il messaggio del Consiglio episcopale permanente e illustra le iniziative diocesane: tra queste la campagna “Uno di noiâ€? promossa dal Movimento per la vita che si batte per la protezione giuridica della dignitĂ , del diritto alla vita e dell’integritĂ di ogni essere umano ďŹ n dal suo concepimento. La rubrica Ecclesia (ore 11) in

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “Le Acli vicine alla genteâ€?, un’inchiesta su come si muove l’Associazione in questo periodo di crisi. A seguire: le “Lettere del giovane Montiniâ€? sul volume edito dall’Istituto Paolo VI di Concesio; “Il vescovo Zani a Pralboinoâ€?; “Roncadelle e il progetto educativoâ€? al cui cuore c’è una vera alleanza educativa dentro e fuori l’oratorio. La

febbraio è dedicata alla Pastorale della salute. Nella prima puntata interviene il direttore dell’UfďŹ cio diocesano di riferimento, don Maurizio Funazzi. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche sono disponibili in podcast sul sito www.radiovoce.it

rubrica “4 parole...â€? è con don Eugenio Riva per la Giornata della vita consacrata. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www. vocemedia.tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Italia. Forma di Stato e Costituzioneâ€?, con relatore Remo Pellegrini.

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/D WY H OH VXH SURPHVVH QRQ PDQWHQXWH Fa sempre uno strano effetto notare che spesso le sfumature di certi comportamenti umani si rispecchiano nel modo in cui la televisione si relaziona col suo pubblico. Può capitarci per esempio di incontrare una persona che, per una serie di motivi piĂš o meno ragionevoli, non possa fare a meno di parlare sempre e solo di sĂŠ, che elogi le proprie imprese e che dia spazio agli altri solo quando si tratta di un interesse personale. Nell’ambito della comunicazione televisiva questa strategia ha un nome ben preciso: autoreferenzialitĂ . Il piccolo schermo ci vuole convincere di essere enorme, di avere potenzialitĂ ,

risorse, prospettive; si presenta come un geniale amico che ha sempre l’idea giusta, che le azzecca tutte, che non si stanca mai. La tv è la quintessenza dell’arrivismo, e in quest’ottica è vitale gridare al successo ancora prima di aver proposto un nuovo programma agli spettatori. Per creare aspettativa i video promozionali di nuove trasmissioni vengono trasmessi a volte mesi prima dell’evento, la carta stampata che ruota attorno ai grandi network non fa che parlare di anteprime e voci di corridoio, quotidianamente i telegiornali sfruttano quel rimasuglio di autorevolezza trasformandosi in vetri-

ne per pubblicizzare fiction o reality. Spesso però la baldanza scomposta di questi proclami inciampa nella realtĂ , ovvero nell’inconsistenza del programma pubblicizzato, e si affloscia con la stessa facilitĂ con cui si è gonfiata. Un esempio eloquente ce lo offre “Extreme Makeover: Home Edition Italiaâ€?, il nuovo reality-show di Canale 5: la televisione regala a una famiglia bisognosa una casa da sogno, ristrutturando l’originale e rendendola piĂš comoda e sfarzosa. La pubblicitĂ di questo format americano è iniziata addirittura la scorsa estate, ha investito tutti i media, compresi i social network: un tamtam di

“prossimamenteâ€?, “preparateviâ€?, “la grande novitĂ â€?‌ Per poi scoprire che si trattava del solito canovaccio che tanto piace alla tv, soprattutto alla populista Mediaset: hai un problema, per esempio una casa brutta? Ci pensiamo noi. A modo nostro. Innanzitutto ci esibiamo in un’agghiacciante sviolinata sui buoni sentimenti e sull’aiuto dei bisognosi, con tanto di lacrime rettiliane e pantomime in costume per far tornare il sorriso ai bambini. Poi via ai lavori. La casa, dopo una settimana di interventi, è il ricettacolo di tutte le vanitĂ che la tv ci insegna a sognare: muri esterni blu, poltrone da salotto in giardino, pisci-

na esterna, prato sul tetto, vasca da bagno rotonda a due piazze in legno in camera, finestre telecomandate, letti elettronici. Ci manca solo il tunnel segreto che porta alla bat-caverna. Verrebbe da chiedersi come farĂ nel tempo una famiglia bisognosa (che con la casa nuova resta comunque bisognosa) a mantenere tutti questi lussi‌ Ma no, ora è il momento di sognare, non facciamo i guastafeste. Molto rumore per nulla. O meglio: molto rumore per tutto. PerchĂŠ in una societĂ televisiva come la nostra, chi alza la voce e saltella per mesi parlando di successo, qualche milione di creduloni li trova sempre.


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”ƒÂ?†‡ ‘Â? ”‹•–‹Â?ƒ ƒ˜ƒŽŽ‘Â?‹ Dz ‘ŽÂ? ‘Â?‰•dz †‹ ‡”‹‘ Con Cristina Zavalloni, complice di tante avventure nei linguaggi della musica contemporanea, “Sentieri selvaggiâ€? affronta uno dei piĂš sconvolgenti, rivoluzionari e lungimiranti capolavori del secolo appena trascorso, ossia “Folk Songsâ€? di Berio: un potente affresco che affonda le sue radici nella affascinante molteplicitĂ del canto popolare, proiettando melodie antichissime in una

dimensione sempre parallela al tempo presente. Appuntamento per mercoledĂŹ 6 febbraio alle 21 nel Ridotto del Grande. Ingresso: 15 euro, ridotto 10. Sentieri selvaggi è un gruppo formato da alcuni tra i migliori musicisti italiani uniti nel progetto di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. Ăˆ stato fondato nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto.

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Per fare un film-monumento ci vuole un attore monumentale. CosĂŹ, è impossibile ora immaginare un interprete diverso da Daniel Day-Lewis per il “Lincolnâ€? di Steven Spielberg. Il grande attore diventa interamente il personaggio, incarnandone la figura affilata e il carattere non semplice: idealista e concreto, introverso e diplomatico; sotto tono, ironico, a volte spiazzante negli incontri privati, ma precursore dei tempi nel-

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o abbiamo ammirato la scorsa settimana al Teatro Grande cittadino, protagonista di una serata da tutto esaurito e dai grandi consensi, in occasione della tappa bresciana del suo â€?Apriti Sesamo Tourâ€?. Stiamo parlando naturalmente di Franco Battiato che, accompagnato da 10 musicisti, suddivisi tra la rock band guidata dalla chitarra di Davide Ferrario e dalle tastiere di Angelo Privitera e il Nuovo Quartetto Italiano (quartetto d’archi), ha confermato, se ci fossero ancora dei dubbi, di essere uno dei cantautori piĂš longevi e originali della canzone italiana. Ben diverso ad esempio, da Francesco Guccini, il padre dei cantautori italiani per antonomasia. Franco Battiato è un cantautore anomalo, molto piĂš attento dei suoi colleghi alle dinamiche musicali, pur non trascurando assolutamente l’aspetto lirico delle canzoni. Sperimentatore da sempre, Battiato ha iniziato proprio innestando l’elettronica e suoni molto europei e sperimentali nel linguaggio della canzone d’autore italiana. Dalla natia Catania piombò nella grigia Milano spinto proprio dal suo insaziabile appetito musicale, desideroso di confrontarsi con i riflessi internazionali

della musica di ricerca, quale poteva essere considerata la sua agli inizi degli anni Settanta. La sua grande esplosione avvenne però sul finire di quella decade, quando, grazie ad album piĂš “digeribiliâ€? e densi di canzoni memorabili, il pubblico di massa si accorse finalmente di lui. “L’era del cinghiale biancoâ€?, “Patriotsâ€?, “La voce del padroneâ€? costituiscono una sequenza straordinaria e difficilmen-

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sogno di amore, ancora di salvezza per l’umanitĂ . Oggi Franco Battiato, giunto a 67 anni, appare certamente un po’ affaticato, ma senza che la sua forza risulti minimamente intaccata, come ha dimostrato il suo recente concerto bresciano. Certamente “Apriti Sesamoâ€? non è il suo capolavoro, ma contiene alcune tracce piacevoli e, come sempre, contenuti che meritano un approfondimento. Il disco mostra forse piĂš di altri il “mestiereâ€? del musicista siciliano, senza dare a questo aspetto connotazioni necessariamente negative. Ăˆ il disco di chi, a un certo punto della sua storia, musicale e umana, osserva e medita con serenitĂ a quanto compiuto nel corso del tempo. Con lo sguardo rilassato di chi pratica costantemente la meditazione, Battiato si guarda indietro con un po’ di malinconia, ma con grande lietezza. Un album intriso di ricordi e di immagini ritrovate nel suo passato, con titoli che indicano chiaramente questa traiettoria: “Quand’ero giovaneâ€?, “Testamentoâ€?, lo stesso “Passacagliaâ€?, tra le canzoni piĂš immediate del disco. Un album che ci conferma comunque lo stile inimitabile di un artista vero, sincero ed onesto, capace di graffiare, ma sempre con innata ed immutabile eleganza.

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la visione politica, e solenne nei discorsi che hanno fatto la storia della nazione americana. Ăˆ un ritratto intimo e pubblico, preciso nel dettaglio, quello costruito dalla sceneggiatura di Tony Kushner che dal bestseller di Doris Kearns Goodwin “Team of Rivals. The Political Genius of Abraham Lincolnâ€? ha estratto solo quattro mesi di vita del presidente: gli ultimi, quando nel 1865 – prima di venire assassinato – convinse la mag-

gioranza della Camera dei Rappresentanti a votare il 13° Emendamento che abolĂŹ definitivamente la schiavitĂš negli Stati Uniti. Spielberg racconta la storia con tono misurato, a tratti – diciamolo sottovoce – anche un po’ soporifero. Il suo film, d’altra parte, descrive con scrupolo il meccanismo di una buona democrazia, che non procede per imprese e dichiarazioni roboanti, ma lungo giorni di pazienti trattative, nelle quali le spin-

te ideali si confrontano con virtÚ e piccolezze della natura umana. Il momento storico narrato, poi, non invita alla retorica: la Guerra civile dilania il Paese e angoscia Lincoln, mentre gli uomini del suo stesso partito (repubblicano) cercano di convincerlo ad abbandonare l’emendamento nel timore che esso allontani ulteriormente la fine del conflitto. Ma il presidente guarda oltre: vuole la fine dello schiavismo, e rivolge a questo obiettivo

tutto il suo impegno umano e politico. La nobiltà dell’intento giustifica anche le divertenti trattative sotto banco con gli oppositori piÚ malleabili. Mescolando vicende congressuali e familiari, Spielberg crea intorno a Lincoln un affresco affollato di personaggi ben dipinti – magnifico, fra tutti, il radicale Thaddeus Stevens affidato a Tommy Lee Jones – nel quale si pesca qualche buon suggerimento per i politici dei nostri giorni.

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Continua in questo fine settimana l’edizione 2013 di “Bio In Tavolaâ€?, la manifestazione enogastronomica organizzata dall’associazione di produttori biologici lombardi “La Buona Terraâ€? di Brescia con il contributo della Direzione generale agricoltura di Regione Lombardia. In programma due weekend per celebrare la cultura del biologico con una serie di menĂš speciali preparati con i prodotti delle aziende bio certificate del territorio. “Bio in tavolaâ€?, torna

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dunque con una nuova edizione invernale. L’associazione di produttori biologici lombardi “La Buona Terraâ€? ha sede a Lonato e raccoglie ben 176 aziende attive nel comparto. Fra le aziende che hanno aderito alla proposta quelle del Bresciano fanno la parte del leone. L’elenco dei locali, i recapiti e le indicazioni stradali, è presente on line all’indirizzo www.biointavola. org, dove si potranno conoscere le aziende che forniscono le materie prime.

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l “casoâ€? Montepaschi di Siena, una banca che ora si scopre con i conti non in regola, rimette sotto i riflettori una montagna gigantesca che, però, rimane incredibilmente nell’ombra dell’economia internazionale: la cosiddetta “finanza creativaâ€?, oltre 600mila miliardi di dollari di derivati. Cifra incomprensibile da quanto appare astronomica, quasi 10 volte la ricchezza prodotta nel mondo in un anno. Ma è tutta carta, dentro la quale stanno i nostri destini. L’uomo cominciò con il commerciare le proprie eccedenze agricole in regime di baratto: poi s’inventò i metalli preziosi, quindi le monete, infine la carta moneta. Con i soldi, ridotti a numeri nei computer, chi li maneggia può fare molte cose, la piĂš attraente delle quali è quella di far germinare altri soldi. GiĂ , ma i percorsi classici (investimenti economici, finanziamenti, mutui‌) hanno vari “difettiâ€?: la rischiositĂ , anzitutto, e – negli ultimi anni – la lentezza nel fruttare utili per quella fetta di mondo che vuole moltissimo e subito. Da qui l’invenzione di strumenti finanziari con vari scopi, da quello di suddividere i rischi d’investimento in maniera esponenziale (vedi i mutui subprime americani) a quello di speculare sopra qualsiasi cosa: il prezzo delle arance, l’andamento di un indice finanziario, il numero di fallimenti pronosticato in un Paese‌ Questi

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derivati hanno due caratteristiche: sono un’infinità tale che nessuno al mondo ha in realtà un’idea precisa della loro dimensione; per loro natura massimizzano profitti (e perdite). Possono rendere ricchissimi anche in pochi minuti; possono mandare in malora una primaria banca internazionale, una multinazionale solida, un intero Paese. I primi 10 anni del Duemila saranno ricordati nella

storia come gli anni delle follie finanziarie su scala planetaria. Purtroppo anche l’attuale decennio non appare immune, perchĂŠ nessuno sa piĂš come si possa contenere questa colossale montagna di fittizia ricchezza. Sotto i riflettori è finito nei giorni scorsi il Montepaschi, dove i derivati sono stati usati per operazioni ora al vaglio delle autoritĂ preposte. Non ci sono enormi cifre in ballo, ma l’isti-

tuto di Siena non è certo in grado di farvi fronte, ad oggi. O salta il Monte, o lo salva lo Stato che vi ha giĂ da tempo immesso qualche miliardo di euro per sostenere (non a fondo perduto) la piĂš antica banca del mondo. Il resto degli istituti italiani ha in corpo qualcosa come 200 miliardi di derivati, scommesse che speriamo nessuno perda altrimenti sarebbero guai. NĂŠ può consolare il fatto che altre banche mondiali di altissimo lignaggio siano zeppe all’inverosimile di questi prodotti finanziari. Che fare? Affidarsi alla responsabilitĂ di Paesi, istituzioni internazionali, singoli operatori. Esiste questo senso di responsabilitĂ ? Per ora no. Esistono norme internazionali che regolino il tutto? Per ora no. Esiste infine una consapevolezza generale sulla bomba su cui siamo seduti? Per ora no. Per paradosso, forse è meglio cosĂŹ. Ma il sistema finanziario mondiale cosĂŹ come i potenti del mondo, sino a quando potranno continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto?

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7LURFLQL SHU QHRODXUHDWL Rinnovato in Broletto per il secondo anno consecutivo il protocollo d’intesa fra Provincia, Corte d’Appello, Tribunale ordinario, Procura generale presso la Corte d’Appello, Tribunale di sorveglianza, Tribunale per i minorenni e l’Ordine degli avvocati di Brescia per l’attivazione di tirocini di formazione e orientamento per neolaureati, non solo in giurisprudenza. “Questo protocollo prevede l’afďŹ ancamento ai giudici degli UfďŹ ci giudi-

ziari di 42 giovani, per un massimo di 6mesi retribuiti – ha detto l’assessore provinciale al Lavoro Giorgio Bontempi (nella foto) – a che, attraverso l’esperienza ‘sul campo’, possano capire dall’interno i meccanismi della macchina giudiziariaâ€?. â€œĂˆ importante avere giovani che vogliano conseguire conoscenza e competenza in un lavoro che afďŹ anca quello del giudice – ha detto Graziana Campanato, presidente della Corte d’Appello – e va chia-

rito subito che non si tratta di lavoro di manovalanza, quale l’esecuzione di fotocopie o lo spingere carrelli carichi di pratiche, cui spesso non ci sottraiamo nemmeno noi, ma di un tirocinio sulle procedure complesse che conducono al giudizio. Tali azioni possono concorrere alla formazione del futuro avvocato piuttosto che all’indirizzo verso la carriera di magistrato – ha aggiunto Campanato – e ne trarrĂ beneďŹ cio la giustizia, tanto piĂš giusta

se l’interazione fra giudici ed avvocati avverrĂ nelle forme e modi piĂš conformi ai rispettivi ruoliâ€?. L’auspicio, è stato osservato da tutti, risiede nella copertura dei posti a disposizione, non riscontrata lo scorso anno, forse per timore di impieghi di basso livello, cosa assolutamente contraria agli scopi preďŹ ssi. Ogni informazione, anche sui bandi di prossima pubblicazione in Provincia, chiamando i numeri 030/3749.342/308/278.


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La sezione Ana di Vallecamonica ospiterĂ a Ponte di Legno il 23 e 24 febbraio prossimi il 36° campionato nazionale di sci alpinismo. Il programma prevede la chiusura delle iscrizioni giovedĂŹ 21 febbraio alle 18, mentre i due giorni della manifestazione si divideranno tra le cerimonie di apertura e le gare vere e proprie. Sabato 23 infatti ci sarĂ spazio per l’ammassamento, l’omaggio ai caduti e la sfilata, seguiti dalla

Messa e da un concerto in serata. Le gare inizieranno domenica alle 8.30 per concludersi entro la mattinata. Nel pomeriggio invece le premiazioni. “Abbiamo di buon grado accettato il compito di organizzare l’evento – commenta in proposito Giacomo Cappellini, presidente di Ana Vallecamonica – anche per gratificare le squadre dei nostri atleti che, negli ultimi anni, sono cresciuti fino ad ottenere risultati sempre piĂš apprezzabiliâ€?.

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a chi l’avrebbe detto che la scuola e lo sport hanno molti punti in comune? Sabato 26 gennaio l’istituto Cesare Arici si è fatto promotore, come evento conclusivo dell’Ariciana, di un’interessante assemblea che poneva al centro dell’attenzione lo spirito di sacrificio e l’impegno giovanile, il cui titolo era “Il calcio dalla panchinaâ€?. La scuola, quindi, è stata messa a confronto con lo sport per scoprire che gli aspetti in comune tra questi due mondi sono molti. Il presidente del Parma Calcio Tommaso Ghirardi, imprenditore bresciano, e l’allenatore della stessa squadra, Roberto Donadoni, sono stati i protagonisti di questo incontro. Il primo è un presidente giovane che sta dimostrando di saper allestire una squadra di buon livello; il secondo è un tecnico preparato che non alza mai i toni e in alcune circostanze, forse, ha pagato il suo carattere riservato e poco mediatico. Basti ricordare che all’ex calciatore del Milan non è stata mai perdonata l’eliminazione ai rigori (senza subire) ai quarti di finale con la nazionale contro la Spagna agli Europei del 2008. I due sono in sintonia, sono ambiziosi e stanno costruendo qualcosa di importante, se pur in provincia. In circa un’ora di dibattito, in cui c’è stato anche il

accostando i valori calcistici quali l’impegno e il sacrificio al mondo scolastico. “Sono un po’ invidioso di chi ha la possibilitĂ di studiare – afferma l’allenatore bergamasco guardando la platea di studenti ariciani –, lo studio è molto importante e regala delle soddisfazioniâ€?. Alla domanda riguardante l’eccessivo costo dei calciatori, Ghirardi risponde che “è la legge del mercato a fare alzare il prezzo dei cartellini dei giocatoriâ€?, ribadendo tuttavia che il calcio non è solo un investimento di capitali, ma anche di tempo e di tanta passione. Donadoni e Ghirardi con la loro filosofia di calcio pulito hanno saputo trasmettere i veri valori dello sport piĂš apprezzato e seguito d’Italia. Tra il numeroso pubblico era presente anche il bresciano Azeglio Vicini, ex commissario tecnico della nazionale italiana, che nel 1986 aveva convocato Donadoni per la sua prima partita con la maglia azzurra.

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tempo per numerose domande, si sono potuti apprezzare i veri valori del calcio come la passione, l’impegno e la tenacia, troppo spesso offuscati da atteggiamenti in generale ben poco seri nel mondo sportivo. “Mi sono avvicinato al calcio solo per passione� racconta Tommaso Ghirardi, sostenendo che il calcio sia una vera e propria �malattia�. I suoi

frequenti riferimenti al sentimento che lo lega a questo sport e le critiche che ha mosso a colore che intraprendono la dirigenza di uan società calcistica solo per ottenere visibilità , denotano l’amore e la devozione con cui si interessa, in maniera del tutto genuina, al suo Parma. Anche l’allenatore Donadoni ha ricalcato le parole dell’imprenditore bresciano,

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0HUFDWR GRSR XQ PHVH VL FKLXGRQR OH GDQ]H Siamo alle battute finali. Dopo circa un mese di continue trattative che, complice la pausa invernale prolungata in serie B, hanno monopolizzato l’attenzione dei tifosi, il mercato di riparazione si avvia a chiudere i battenti. In questo periodo molte sono state le formazioni virtuali che si sono succedute nell’immaginario dei tifosi e nelle parole dei commentatori. Il tutto originato dalle trattative complesse e sempre nuove messe in atto

dalle dirigenze di tutte le squadre, alle prese con la necessitĂ di soddisfare le esigenze tecniche e di far quadrare bilanci sempre piĂš magri: cavalli di ritorno, veterani in cerca dell’ultima sfida o giovani di belle speranze da mettere in vetrina. Un diluvio di nomi, ogni giorno uno diverso, da trattare con le formule piĂš “fantasioseâ€? che il mercato offre, tra prestiti onerosi, con diritto di riscatto, scambi alla pari o con conguagli, stipendi da accollarsi

o meno: un valzer di giocatori, o per meglio dire una sarabanda indiavolata in cerca di una difficilissima quadratura del cerchio. Anche il Brescia vi ha preso parte realizzando finora alcuni prestiti di giovani e riportando alla base il difensore Caldirola, ma come al solito le operazioni piĂš importanti andranno in porto negli ultimissimi minuti di mercato, quando il ritmo si fa indiavolato prima di acquietarsi definitivamente. I pezzi pregiati so-

no Salamon (nella foto), il cui trasferimento allo Zenit San Pietroburgo pare ormai cosa fatta, e DaprelĂ , per la cui comproprietĂ si è mosso nelle ultime ore anche il Catania. Non solo: l’ultimo nome in ordine di tempo è Fausto Rossi, che sarebbe tentato dal Real Valladolid. In entrata invece serve un difensore: saranno questi gli ultimi volteggi di una sessione che determinerĂ il volto della formazione che proverĂ a dare l’assalto ai playoff.


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Ci sono alleanze che lasciano il segno, e quella instaurata tra Csi Brescia e Figc è destinata a durare. Il primo passo è stato compiuto con l’incoronazione dell’Uso United Bovezzo, societĂ di casa che ha alzato al cielo la prima edizione del Torneo dell’Amicizia. Missione compiuta perchĂŠ dalle parole si è passati ai fatti, coinvolgendo i protagonisti dei settori giovanili: bambini, allenatori e dirigenti, che hanno vissuto una breve ma intensa esperienza con due obiettivi:

crescere e divertirsi. L’atto ďŹ nale del torneo di calcio a 5 ha sottolineato un importante intento comune, quello di educare attraverso lo sport promuovendo iniziative per far scendere in campo piĂš atleti e farli sentire protagonisti. L’Uso United Bovezzo ha trionfato imponendosi 4-1 sui Lions. Medaglia di bronzo per l’Oratorio Calcinato, che ha battuto (1-0) la Pontevichese. Dietro al quartetto, nell’ordine Navecortine, Casazza, Team Out Salò e Tiro El Fobal.

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l Csi apre le porte agli allenatori di calcio e pallavolo del futuro, ma non solo. Oltre al tradizionale corso che prenderĂ il via il prossimo 12 febbraio il comitato arancioblĂš sarĂ tra i partner di “Comunicazione e sportâ€?, evento formativo che avrĂ inizio il giorno successivo e sarĂ dedicato alla sfera comunicativa, motivazionale e organizzativa, fondamentale per chi siede in panchina ma anche per manager, imprenditori, insegnanti e genitori. “Csi Brescia: fucina di nuovi tecniciâ€?: il corso interno all’ente di promozione sportiva di via Chiusure prevede 12 incontri. Si inizia martedĂŹ 12 febbraio con la presentazione del percorso e la prima tematica sviscerata dal dottor Carmine Di Filippo: “Traumatologia e pronto soccorsoâ€?, poi cinque appuntamenti di stampo educativo: dalla figura del genitore all’attivitĂ ricreativa, passando per alimentazione, polisportivitĂ e regolamento. Dal 28 marzo gli aspiranti allenatori di calcio e pallavolo si divideranno in gruppi distinti per i cinque appuntamenti teorici e pratici connessi all’attivitĂ di campo, che saranno guidati da Andrea Massolini (calcio) e Gianpaolo Mola (volley). L’aula monsignor Cavalli tornerĂ a riempirsi martedĂŹ 30 aprile, in occasione della consegna degli attestati da parte dell’ex giocatore del Brescia e attuale allenatore della Berretti della Feralpi Salò Antonio Filippini, che

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breve introduzione a cura di Marco Belzani interverranno Carlo Cristini, docente di psicologia (“La comunicazione tra allenatore e atleta - padre e figlio o imprenditore e dipendente per creare relazioni solideâ€?). SeguirĂ Attilio Tesser, ex allenatore di calcio del Novara (“Le doti dell’allenatore efficace. Valori e modelli di chi allena attraverso l’esempioâ€?). Poi palla ad Andrea Celani, presidente Apiv (“Allenatori si nasce o si diventa? Le origini e la natura della leadership nei diversi ambitiâ€?). Infine si chiude con Alessandro Bovo, tecnico dell’An Pallanuoto Brescia (“L’allenatore come guida, le capacitĂ necessarie per portare un team a vincereâ€?), poi spazio al dibattito.

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Vita e famiglia ancora una volta dimenticate Egr. direttore, leggendo l’editoriale su Obama di Riccardo Moro su “Voceâ€? del 24 gennaio mi sembrava presentasse, con una certa completezza e obiettivitĂ i successi o meno del presidente Usa nell’attuazione del suo programma. Giunto alla fine della lettura mi sono accorto però che mancava qualsiasi accenno a temi eticamente fondamentali su cui pure Obama e il suo partito hanno fatto interventi importanti e gravi, meritando la disapprovazione o l’aperta condanna della gerarchia cattolica e di altre Chiese cristiane. In particolare per quanto riguarda la tutela dell’embrione e del feto o della famiglia naturale. Basti pensare alla sua evidente richiesta di un riconoscimento pieno dei diritti della “famigliaâ€? omosessuale nel solenne discorso ufficiale del suo recente giuramento; una richiesta applauditissima dalla potenti lobby omosessuali che gli hanno dato il voto! NĂŠ accenna esplicitamente a quei temi il trafiletto dedicato al secondo mandato di Obama in quarta pagina. Voglio credere che sia solo per una svista che la direzione di “Voceâ€? non ha colmato tale lacuna con un chiaro giudizio su valori fondamentali che lo Spirito Santo continuamente e da sempre, per mezzo di Papi, vescovi e concili, ci chiede di mettere al primo posto. Aggiungo una considerazione solo apparentemente fuori tema: in questi giorni assai giustamente tante persone e istituzioni, mediante cerimonie, discorsi, mostre, pubblicazioni e film, fanno memoria della Shoah del secolo scorso, accusandone i responsabili e i complici silenziosi e augurandosi

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che non accadano mai piÚ, con quale criterio molte di esse sono aperte sostenitrici o complici silenziose degli attualissimi e universali attacchi delittuosi alla vita e alla famiglia? Forse le generazioni future faranno memoria anche di questi crimini del nostro secolo e si domanderanno come mai siano potuti accadere, augurandosi che non accadano mai piÚ. Queste mie considerazioni nascono spontanee non solo dall’essere membro del Movimento per la vita, ma in quanto membro della Chiesa e ancor prima dell’umanità . Emilio Guzzoni

Grazie, don Giovanni Egr. direttore, ho letto la lettera inviatale da don Giovanni Marchina, con la quale il sacerdote ricorda a tutti l’importanza dell’Anno della fede indetto dal Papa. Un messaggio semplice ma colmo di fede, in uno stile “francescanoâ€? che si addice perfettamente alla sua figura. Non possiamo non ricordare, come fa lui stesso apertamente, il suo grave stato di salute. Don Giovanni non lo fa certo per attirare su di sĂŠ l’attenzione o la compassione, anche se compatire era ed è uno dei piĂš umani sentimenti, un tempo cosĂŹ diffuso tra la gente comune. Ma lo fa per dire: se vi esorto io, pur nel mio stato, potete accettare le mie parole come invito a risvegliare veramente la vostra fede. Grazie, don Giovanni. Forse non saremo in grado di raccogliere ancora le nostre famiglie intorno ad un desco per leggere insieme la Bibbia, mentre tutti stanno in silenzio, ma ti assicuriamo che stasera sarai nelle nostre preghiere, candido fanciullo

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di Dio! Ed ora, per ristabilire quel clima di insano realismo che ormai ci circonda, ci scappa l’occhio sulla lettera che, incautamente (?), viene pubblicata proprio accanto a quella di don Marchina. Con la quale, ahimè, si parla di tutt’altra cosa e cioè, tanto per cambiare, di politica. E di politica dei cattolici. Ma non certo per sforzarsi, almeno questo, di trovare un qualche argomento “altoâ€? su tale tematica. Poteva essere una osservazione su cosa significa fare politica da parte dei credenti, su come essi si devono impegnare a difendere (almeno su questo non dovrebbe esserci discussione) i valori fondanti della societĂ umana, quelli codiddetti “non trattabiliâ€?, per cui, dovunque il cattolico prestasse il suo “servizioâ€? nella politica, si deve impegnare a difenderli (costi quel che costi, anche il posto da consigliere o assessore) nei confronti di coloro che invece parlano (da anni) di divorzio, unioni gay, eutanasia e via di seguito con tutte le piĂš miserevoli argomentazioni frutto della malata (eticamente) ma ben pasciuta (economicamente) classe dei cosiddetti intellettuali borghesi o laici che si dica. No, niente di tutto questo. Si discute di numeri: nel tal partito di cattolici ce ne sono pochi (dice l’uno), ma non è vero, il tal partito è zeppo di gente che esce dalle parrocchie e dagli oratori (dice l’altro). Tirando poi, da una parte e dall’altra, i supposti “programmiâ€? di questi partiti, dove ognuno fa a gara per dichiarare che il suo è quello “piĂš vicino ai valori indicati dalla dottrina della Chiesaâ€?. Ma quale? Quale dottrina? Quanta miseria, caro don Marchina! Ma tu che sei un angelo sulla terra‌ prega per noi. Roberto Paderno

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