La Voce del Popolo 2013 10

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G animali da compagnia, cani, gatti, uccelli e persino pesci Gli sono s importanti e vanno considerati: indifesi, bisognosi di cure, utili, in certi casi quasi indispensabili, in particolare c per p le persone sole. Gli animali sono capaci di donare affetto e fedeltĂ . Ciò detto e molto di piĂš ancora si potrebbe f dire, d non sono d’accordo sulla pratica comunemente usata di d sterilizzare questi poveri animali, maschi o femmine che siano. Si dice che è per impedire la nascita dei cuccioli, che s si poi p non si sa a chi darli e che quindi bisogna sopprimere. Con tutto il bene che vogliamo all’amico animale, con questa pratica t lo del suo piacere piĂš grande, quello che Madre Natura l priviamo priv gli quello di perpetuare la specie. Vietiamo al nostro anig ha dato, d male di esercitare, nell’atto d’amore, vecchio come il m “di compagniaâ€? c mondo, ragione della vita, nel mondo. So di andare contro corrente e m la ra non scandalizzare nessuno, ma preferisco tribolare per collocare la no intendo sca cucciolata o, al limite (orrore) non sapere come fare a collocarla. La rondine, quando i rondinotti sono troppi, butta fuori dal nido quelli in sovrappiĂš. ron Ăˆ un gesto che ffa soffrire, ma è piĂš naturale di una castrazione chirurgica.

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Í˜Í ÂƒÂ‡Â•Â‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Brescia. Laura Castelletti: passione per la cittĂ

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͚͜ ……Ž‡•‹ƒ Chiara Luce Badano, una vita che parla a tutti

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‘’‘ ‹•• Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ •ƒ”Â? Â?‡”‘Ǎ “SarĂ vero? Dopo Miss Italia, avere un Papa neroâ€?. CosĂŹ canticchiava alcuni anni fa il gruppo musicale dei Pitura Freska. Ed ora, alla vigilia del conclave, impazza sui giornali e nelle televisioni di tutto il mondo il toto Papa. Anche la “febbreâ€? dei bookmaker, cioè le raccolte delle scommesse, è ormai alle stelle. Secondo i dati ufďŹ ciali dell’agenzia Paddy Power, la “battagliaâ€? è tra Italia e Africa date rispettivamente a 2,75 e 3,00 dai quotisti. Un testa a testa che troverebbe conferma anche nella lista dei nomi: il nigeriano Francis Arinze è la prima scelta a 2,90, seguito a 3,25 dal ghanese Peter Turkson e dal canadese Marc Ouellet (6,00). Il primo

italiano invece è Angelo Scola a 8,00, seguito da Tarcisio Bertone a 13,00 e da Angelo Bagnasco a 14,00. Si punta anche sul nome del prossimo PonteďŹ ce: Pietro è avanti a 5,00, Pio segue a 6,00, Giovanni Paolo e Giovanni sono a 7,00, mentre un altro Benedetto si gioca a 9,00. Dopo i nomi i bookmaker danno anche le quote su quanto durerĂ il conclave. Secondo molti tutto si risolverĂ nell’arco di 48 ore. Poco importa. Ma oltre le scommesse, lo sport dei retroscena circa alleanze, opposizioni e convergenze durerĂ ďŹ no all’elezione e non solo sui media, ma nelle sacrestie, tra i laici, i preti e le suore, nei bar e su Facebook (dove qualcuno si chiede anche se il vescovo Luciano potrebbe essere eletto Papa o dovrebbe essere cardinale). Insomma ce n’è per tutti i gusti e se da un lato c’è solo da sperare che quello che i cardinali devono fare, lo facciano

presto, dall’altro tutto questo interesse sul Papa che verrĂ dice la vitalitĂ e le attese che sono nel cuore di tanti e l’attenzione che in ogni caso è riservata alla Chiesa cattolica nel mondo. E qui entra la responsabilitĂ di noi cristiani di questo tempo. La percezione, infatti, che ciò che accadrĂ non è un evento mondano, ma un evento di grazia non è semplice. Il conclave è un’occasione unica per proclamare il primato dello Spirito Santo che guida la Chiesa nel tempo. Immagino e vorrei che tutti percepissero i cardinali riuniti a Roma non come in un parlamento, ma in un clima e nello stile degli esercizi spirituali. Sono tutti uomini di Dio, hanno donato la loro vita al servizio della Chiesa; si sono impegnati ad annunciare il Vangelo ďŹ no all’effusione del sangue (questo signiďŹ ca il colore rosso che li distingue); sono intelligenti e

provengono da ogni parte del mondo offrendo sensibilitĂ e ricchezze singolari di fede e vita cristiana. Sono a Roma per eleggere il vicario di Cristo. Di questo segnale il mondo ha bisogno da parte della Chiesa. Penso ai cardinali soprattutto in ascolto dello Spirito Santo, ma anche della loro storia e della loro spiritualitĂ . Magari in un tempo futuro lo faranno ancor piĂš ampiamente attraverso il contributo di tutte le Chiese, delle associazioni, dei movimenti e dei cristiani che (anche attraverso la tecnologia) faranno giungere la loro voce per dare ancor maggior visibilitĂ al “sensus ďŹ deliumâ€?, ma oggi la preghiera della Chiesa è tutta per loro e per il futuro Papa. E se un pronostico proprio non ce lo possiamo far mancare io tiferei per un quasi sconosciuto, cosĂŹ come lo era Wojtyla, ma sono certo che la fantasia del buon Dio non ci deluderĂ .

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l mondo femminile è quello che sta pagando il prezzo piĂš alto della crisi economica in atto. L’affermazione di Giovanna Mantelli, della segreteria generale della Cisl di Brescia, è categorica, di quelle che non ammettono repliche. Partire da questa constatazione per parlare di 8 marzo e di festa della donna può essere un azzardo. “No – afferma ancora la sindacalista – perchĂŠ l’8 marzo con l’attenzione che genera può diventare un’occasione propizia non tanto per festeggiare ma per riflettere su una situazione ormai gravissima che richiede risposte urgenti ed efficaciâ€?. D’altra parte a suggerire questa particolare angolatura da cui trattare una data come quella dell’8 marzo sono tante statistiche, tante analisi autorevoli che “certificanoâ€? lo stato di difficoltĂ , quasi di agonia, del rapporto donna-lavoro in Italia (e Brescia non fa certo eccezione!). Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, nelle scorse settimane ha messo in risalto il persistente divario fra i livelli di occupazione di uomini e donne che in Italia si presenta molto piĂš evidente rispetto alla media europea. Da una comparazione tra livelli occupazionali maschili e femminili con altri quattro Paesi dell’Unione (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) l’Italia presenta il piĂš basso tasso di occupazione femminile per ogni anno del campione. Secondo l’indagine di Eurostat le donne italiane hanno risentito di piĂš del freno occupazionale imposto dalla crisi rispetto alla componente maschile. Ma c’è di piĂš, purtroppo. Nonostante altri studi condotti dall’Unione europea confermino che le donne italiane sono piĂš brillanti degli uomini negli studi (nel 2010 il 59% dei laureati italiani è stato costituito da donne), continuano a persistere evidenti differenze per quel che concerne la retribuzione. In media una donna percepisce un salario inferiore del 20% a quello di un uomo. Per raggiungere la paritĂ salariale (guadagnare tanto quanto un uomo) una donna deve lavorare 59 giorni in piĂš dei colleghi maschi. Si tratta di dati esemplari che, sempre secondo Giovanna Mantelli della Cisl (nella foto), non danno la giusta misura della drammaticitĂ della situazione quando

dal generale si passa al particolare. La “lacunaâ€? è colmata dalla stessa sindacalista: “Solo nel Bresciano – afferma – anche se il dato è del 2011, sono state 871 le donne che si sono licenziate entro il primo anno d’etĂ del figlio. Un numero impressionante in una stagione in cui si dovrebbe fare di tutto per tenersi ben stretto il posto di lavoro. Un numero dovuto alla mancanza sul territorio di servizi efficaci di sostegno alla maternitĂ e, soprattutto, ai costi molto alti per l’accesso a quelli esistentiâ€?. Se 871 sono le donne “volontariamenteâ€? costrette a lasciare il posto di lavoro, quante sono quelle che lo perdono per effetto della crisi? “Tantissime – è la risposta di Giovanna Mantelli – perchĂŠ la donna è quella piĂš esposta ai rigori della crisiâ€?. C’è un comparto che piĂš di altri ha subito gli attacchi della stagione di grande difficoltĂ che il Paese sta attraversando: ed è quello dei servizi alla persona e della cooperazione sociale. “Si tratta di un settore – continua la sindacalista

– in cui è storicamente prevalente il livello di occupazione femminileâ€?. Con uno Stato che in tre anni ha ridotto del 70% i fondi per le politiche sociali e con i Comuni che, per via del vincolo costituito dal rispetto del patto di stabilitĂ , sono stati costretti ad attuare drastici tagli il settore dei servizi alla persona e della cooperazione è stato il primo a essere investito da questo tsunami, con la fuoriuscita dal mercato del lavoro di tante donne. “Per la prima volta nel Bresciano – è la conferma di Giovanna Mantelli – abbiamo dato assistenza a tante cooperative nei percorsi per l’accesso alla cassa integrazione e a quella in derogaâ€?. C’è

poi un ulteriore elemento che sindacalista porta a riprova del drammatico rapporto donna-lavoro anche nel Bresciano. “La richiesta alla famiglia di una compartecipazione sempre piĂš pesante ai costi di erogazione di alcuni servizi assistenziali – afferma Giovanna Mantelli – ha aumentato anche nel Bresciano il numero dei rientri in famiglia con il peso della cura e dell’assistenza addossato a donne che sono cosĂŹ costrette a lasciare il posto di lavoroâ€?. Per tutti questi motivi la sindacalista della Cisl non esita a definire quella attuale come una stagione in cui il diritto al lavoro della donna è sottoposto a pesanti attacchi, senza che si cerchino rimedi praticabili a questo problema. La ricorrenza dell’8 marzo potrebbe diventare occasione per prestare la dovuta attenzione a quelle buone prassi che pure esistono per garantire la donna che lavora, ma che pochi conoscono. Ăˆ ancora Giovanna Mantelli a fornire gli esempi. “La Regione Lombardia – afferma – ha emesso recentemente due bandi sugli elementi di conciliazione, con una dotazione complessiva di 8,3 milioni di euro. MetĂ di questa dotazione è stata destinata alla conciliazioneâ€?. A tutte le donne che rientrano nel posto di lavoro entro il compimento del primo anno di vita del figlio, hanno a disposizione un contributo di 1600 euro, erogabile in otto rate di 200 euro, per pagare alcuni servizi. “Il secondo bando – continua Giovanna Mantelli – è destinato invece alle aziende per progetti di welfare aziendale. Sono poche però le realtĂ che approfittano di questa occasione, rinunciando a una serenitĂ delle dipendenti che si traduce, dati alla mano, in maggiore produttivitĂ â€?.

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istituti di ricerca che certificano nel Paese l’esistenza di elementi di chiara discriminazione tra la donna e l’uomo? “Se da un lato – afferma l’assessore Taurisano – mi conforta sapere che altri Paesi sono stati in grado di compiere questo cammino che è prima di tutto culturale, dall’altro mi conferma nella convinzione che servano anche politiche nuove: quelle per la famiglia, per un nuovo welfare che non si limiti soltanto all’assistenzialismo ma che sia piĂš partecipato con la valorizzazione del territorio, politiche capaci di coinvolgere anche il tessuto produttivoâ€?. Forte delle sue esperienze l’Assessore al coordinamento

e organizzazione dei tempi e degli orari della città è convinto infatti che quando si pensa alla famiglia e, alla doppia fatica che molto spesso tocca alla donna “bisogna pensare a un coinvolgimento complessivo del territorio, aziende comprese, nella definizione di tempi a misura di famiglia. Ăˆ necessario mettere in campo una riflessione complessiva che metta al centro la personaâ€?. Ăˆ un tema su cui negli anni della sua esperienza in Loggia ha avuto modo di tornare piĂš volte, chiedendo alla politica la capacitĂ di scelte integrate “perchĂŠ – afferma – non c’è ambito delle politiche amministrative che debba essere escluso dalla costruzione di una cittĂ che sappia mettere al centro la persona, uomo o donna, bambino o anziano, sano o malato che siaâ€?. Proprio su questo fronte Claudia Taurisano ha sperimentato la solitudine e la mancanza di capacitĂ di coordinamento della politica che spesso si è rilevata piĂš competitiva che collaborativa. Sollievo, confronto e aiuto, anche nella configurazione di una cittĂ capace di mettere al centro la persona le sono giunti però dal mondo delle associazioni e del non profit che ha potuto incontrare grazie alla delega alla sussidiarietĂ .

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Nonostante il lavoro della diplomazia internazionale (con il nuovo segretario di Stato americano John Kerry impegnato in un tour tra Europa e Medio Oriente per trovare le vie di uscita da una crisi che dura da troppo tempo) la situazione in Siria è sempre piÚ grave. Difficile tenere il bilancio della vittime. Troppe le persone che ogni giorno perdono la vita nei sobborghi di Damasco e in tutte le altre città in cui il conflitto tra le truppe fedeli al presidente Assad e i ribelli continua

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a imperversare. La città di Raqqah, nel centro del Paese, finita sotto il controllo dell’opposizione. Le immagini della conquista hanno fatto il giro del mondo, segno eloquente di un potenziamento del fronte degli oppositori, che hanno avuto nuovamente l’appoggio degli Stati Uniti. Dall’Arabia Saudita John Kerry ha infatti ribadito il sostegno all’opposizione, pur spingendo per una soluzione politica che preveda l’uscita di scena di Assad.

Nel frattempo il conflitto ha anche conosciuto uno sconfinamento verso l’Iraq dove 48 soldati siriani e nove militari iracheni sono stati uccisi nel corso di un’imboscata. Il ministero della Difesa di Baghdad ha puntato il dito contro un non meglio precisato gruppo terroristico siriano. Infiltrazione possibile, in un’area in cui i confini sono inesistenti ed in cui l’instabilità di una guerra civile va ad impattare su un Paese in transizione.

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erremoto, maremoto e danno nucleare. L’11 marzo 2011 il Giappone veniva sconvolto da un terremoto di magnitudo 9.0 dal successivo tsunami. La scossa e le onde causarono seri danni a tre reattori della centrale atomica di Fukushima, tanto da spingere l’Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale del Giappone a dichiarare il grado 7 della scala Ines, il massimo, come era avvenuto nel 1986 con il disastro di Chernobyl. A fine gennaio al Cinema Sereno di Brescia è stato presentato “Fukushameâ€?, docu-film del fotoreporter italiano Alessandro Tesei. Cosa ti ha colpito del Giappone? Mi ha colpito come in Giappone andassero avanti senza preoccuparsi. A Tokyo c’era qualcuno che non sapeva nulla. Questo mostra come i media giapponesi siano completamenti asserviti al potere o silenti. Fukushima come Chernobyl... Ci sono differenze. A Chernobyl c’era una situazione di povertĂ maggiore. La popolazione a ridosso della centrale ha subito una contaminazione pesantissima per le carenze nutritive con l’assorbimento di iodio radiottivo. Le conseguenze sono state devastanti e si vedono ora. Quelle che avevano sei anni oggi sono madri e portano nel loro corpo le conseguenze di quel disastro. Si tratta di un aspetto che il Giappone non ha conosciuto perchĂŠ

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A livello emotivo e di spettacolarizzazione è piĂš forte. Tutto è toccato con mano. Le radiazioni, invece, non si vedono. Ăˆ piĂš complesso. Non ci sono ancora morti. Eppure nella zona proibita il livello di radiazioni è ancora molto alto... Il contatore geiger iniziava a suonare giĂ da fuori. Poi immagina dentro. LĂŹ ho cominciato a pensare: Ma cosa ci sto a fare qui? Stavo tanto bene. Ho cominciato a temere per la mia salute. E tutt’ora non si sa. Ăˆ come se avessi preso coscienza in quel momento. A livello emotivo, sai che lĂŹ c’è il male.

Appena dentro avevo un mal di testa tremendo. Mi sembrava di vivere uno sogno: avevo la maschera che mi faceva respirare malissimo, gli occhiali di gomma che si appannavano‌ una specie di situazione surreale. LĂŹ ho deciso: ci sono venuto una volta e porto a casa il massimo possibile. Come sta il Giappone a distanza di due anni? Hanno riaperto alcuni villaggi, riducendo la zona proibita di qualche chilometro. Li considerano normali; le persone possono passarci il giorno, ma non la notte. I livelli di radiazione sono scesi, perchĂŠ nell’aria non c’è piĂš il boom iniziale. Sembra che la situazione stia migliorando, ma se il contatore lo appoggi in terra ti accorgi chenon è cosĂŹ. Per saperlo bisognerebbe infilare il contatore sottoterra, perchĂŠ la radiazione è scesa con le precipitazioni e c’è il rischio che abbia contaminato le falde acquifere dell’area. Il governo sta attuando un piano di decontaminazione balordo: si limita ad asportare 500 metri di terra da attorno alle case, pulirle con stracci bagnati e mandare la popolazione a vivere lĂŹ. In questo modo non li risarcisce. Se rifiutano, non li risarcisce. Cosa deve imparare il mondo? Il discorso nucleare è serio, perchĂŠ è una bomba a orologeria. Mi auguro che si cominci a ragionare sull’ambiente come portatore di salute. Mio padre diceva che la salute è l’unitĂ che dĂ valore agli zeri, profitti, della vita. Se ti ammali di tumore, conto in banca non ti serve a nulla.

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&RQIOLWWR FRPSOHVVR H IRUVH OXQJR In Mali è in atto un conitto “altamente irregolareâ€? e “complessoâ€? che rischia di essere lungo e “senza esitoâ€?, perchĂŠ non è solo con un intervento di polizia internazionale che si costruisce la “governanceâ€? dei Paesi africani coinvolti. Ăˆ questo il parere di Pasquale Ferrara (nella foto), segretario generale dell’Istituto universitario europeo, con sede a Fiesole. L’operazione “Servalâ€?, guidata dalla Francia e appoggiata dalla co-

munitĂ internazionale in Mali, è iniziata l’11 gennaio scorso e da allora ďŹ ltrano pochissime informazioni. Una delle ultime notizie è la probabile uccisione, non ancora confermata dalle autoritĂ francesi, di due leader di gruppi islamisti coinvolti, Moktar Belmoktar e Abdelhamid Abou Zeid. La Francia ha motivato l’intervento armato con l’avanzata del terrorismo nella regione. Un rischio reale?

“Certamente in Mali c’è una chiara matrice di islamismo violento, frammista però ad una serie di altri fattori che complicano la vicenda regionale. Non dimentichiamo che stiamo in una zona del mondo abbastanza complessa, in cui il coinvolgimento degli altri Paesi è importanteâ€?. Per la comunitĂ internazionale qual è il vero obiettivo geostrategico?

â€œĂˆ lo stesso obiettivo al centro della politica degli Stati occidentali nei confronti dell’Africa: evitare l’instabilitĂ e il fallimento di interi Stati, con situazioni che ricordano il caso della Somalia. Come si potrĂ decretare la ďŹ ne di un conitto cosĂŹ complesso? “Rispondo con una domanda: in Iraq abbiamo vinto o perso? Nello stesso modo in cui si passa dalla guerra senza limite alla guerra senza esito.


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”‡•…‹ƒ ‡Ž‡„”ƒ–ƒ Žƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ ‡—”‘’‡ƒ †‡‹ ‰‹—•–‹ Lo scorso 6 marzo è stata celebrata la prima Giornata europea dei giusti, istituita dal Parlamento europeo il 10 maggio 2012, su proposta, tra l’altro, del Comitato Foresta dei Giusti-Gariwo, onlus nata nel 2001 “al servizio della memoriaâ€?, che si propone di accrescere e approfondire la conoscenza e l’interesse verso le ďŹ gure e le storie dei giusti, con iniziative pubbliche. I “giustiâ€? sono coloro che si sono impegnati a soccorrere i perseguitati durante

i genocidi e il termine è nato dall’elaborazione del memoriale dell’olocausto dello Yad Vashem, a Gerusalemme, per ricordare i non ebrei che aiutarono gli ebrei durante gli anni del nazismo. CapoďŹ la delle celebrazioni è stata la cittĂ di Milano che ha ispirato con Gariwo le iniziative in contemporanea in tutta Europa. Anche a Brescia la Giornata ha trovato un suo momenti di celebrazione. Al parco Tarello è stato inaugurato un Giardino

dei giusti bresciano, uno spazio commemorativo per ricordare chi ha lottato contro ogni forma di totalitarismo e genocidio. Il Giardino dei giusti di Brescia è stato promosso dall’associazione FilosoďŹ lungo l’Oglio, in collaborazione con la Casa della memoria. Durante la cerimonia sono state ricordate le ďŹ gure di Teresio Olivelli, partigiano cattolico e Medaglia d’oro alla Resistenza bresciana, di mons. Carlo Manziana, sacerdote della Pace e

vescovo di Crema che denunciò l’incompatibilitĂ del fascismo con i valori del cristianesimo, di Raphael Lemikin, giurista ebreo polacco che dedicò la sua vita allo studio dei crimini contro l’umanitĂ , di Hetty Hillesum, ďŹ losofa e scrittrice olandese di origine ebraica, di Jan Patocka, pensatore e ďŹ losofo protagonista della primavera di Praga, e dei valtrumplini Angelo e Caterina Rizzini che salvarono da Auschwitz due prigionieri mettendo a repentaglio la propria vita.

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a data della prima convocazione del nuovo Parlamento si avvicina (è fissata per il 15 marzo) ma per ora la matassa della politica sembra sempre molto ingarbugliata. Se ne vedono i capi (le posizioni dei diversi partiti), ma resta complicato se non impossibile (allo stato attuale) trovare il modo per sciogliere i troppi nodi causati dalle urne. Da una parte c’è il Pd di Bersani che ha sĂŹ la maggioranza (stragrande alla Camera e talmente risicata al Senato da non permettere l’autosufficienza) che rivendica il diritto alla prima mossa (il mandato di Napolitano per tentare la formazione del governo) ma che trova costantemente chiusa la porta del Movimento 5 stelle. Da giorni Bersani bussa alla porta di Grillo (vero dominus della corposa truppa che ha mandato in parlamento) ma la risposta che riceve è sempre la stessa: no. Il segretario Pd, però, non ne vuole sapere (almeno per ora) di volgere lo sguardo verso il Pdl di Berlusconi che invece non manca di perorare la causa di un governo di larghe intese per scongiurare l’ipotesi di un ritorno immediato alle urne. Da “buon secondoâ€? il Pdl non si preoccupa piĂš di tanto delle chiusure di Grillo. D’altra parte la prima mossa tocca al Pd e la scelta di chiamare il popolo del centro-destra a una grande manifestazione di piazza il 23 mar-

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disporre Bersani e il Pd alla ricerca delle larghe intese. In quella che per ora si sta giocando come una partita a tre sembra essere escluso il centro di Monti, penalizzato in questa fase della ricerca della fiducia al governo da numeri che non possono essere decisivi. A concludere il quadro (che per il Paese è inquietante) c’è il Movimento 5 stelle che per ora, tramite blog, dice no a tutto e a tutti in tema di passaggi necessari per dare avvio alla legislatura. L’unica ipotesi su cui sembra disponibile all’apertura è quella di un mandato dato allo stesso Grillo per un “monocoloreâ€? 5 stelle. Intanto il tempo passa e il Paese non trae certo beneficio da questa situazione d’incertezza. Certo c’è sempre il Presidente della Repubblica a richiamare al senso di responsabilitĂ , alla necessitĂ di trovare una soluzione perchĂŠ non c’è altra via praticabile che l’avvio della legislatura e la nascita del nuovo governo per consentire poi anche la piĂš drastica delle misure: il ritorno alle urne. La sensazione, però, è che al di lĂ delle dichiarazioni di facciata (tutte hanno a cuore il bene del Paese, anche se sono evidenti i diversi concetti di bene), tutti, vecchi e nuovi, siano piĂš impegnati a massimizzare il consenso ricevuto, a mettere al sicuro le proprie posizioni, o a cercare di tappare evidenti falle create dal voto che avviare un serio confronto su cosa sia realmente meglio oggi per l’Italia.

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La Scuola diocesana di musica Santa Cecilia nell’ambito del progetto “Far musica consapevolmenteâ€? avviato con il sostegno della Fondazione Asm A2A, della Fondazione della comunitĂ bresciana e della Fondazione Conte Gaetano Bonoris, promuove sette lezioni introduttive allo studio del violoncello (docente il M° Gabriele Miglioli). La proposta si colloca nel contesto del percorso di propedeutica musicale rivolto a

Al via in questi giorni un’importante iniziativa che il gruppo Emergency Brescia e la cooperativa Solidarietà hanno ideato per l’acquisto di un’asciugatrice per il Centro chirurgico e pediatrico di Goderich in Sierra Leone, uno dei Paesi piÚ poveri dell’Africa in cui dal 2001 a oggi i medici e gli infermieri di Emergency hanno offerto cure gratuite e di elevata qualità a piÚ di 400mila persone. La cooperativa Solidarietà ha deciso di mettere in vendita presso le

bambini in etĂ scolare e avviato sin dal mese di ottobre dello scorso anno. L’adesione alle lezioni introduttive è comunque possibile anche a quanti non hanno seguito. Il coordinamento didattico è a disposizione per fornire qualsiasi informazione in merito a queste e alle altre attivitĂ organizzate dalla scuola (030 3712233 - didattica@ santaceciliabrescia.it). Ulteriori indicazioni sono reperibili sul sito internet www. santaceciliabrescia.it.

sue botteghe di Brescia, Rovato, Ghedi, Rezzato e Gavardo un pacco contenente prodotti di alta qualità del circuito equo-solidale al prezzo di 15 euro. Per ogni pacco venduto la cooperativa devolverà all’iniziativa il corrispettivo di 2 euro. Per partecipare all’iniziativa bisogna entrare nel sito www. bottegadeipopoli.org, o recarsi presso una delle Botteghe e prenotare l’acquisto del pacco. Le prenotazioni si chiuderanno lunedÏ 8 aprile 2013.

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Cristianesimo mutilato Riprendiamo un discorso, altra volta interrotto. “PerchĂŠ, noi cattolici, dobbiamo interessarci delle questioni sociali?... Queste han di mira il benessere materiale. La nostra religione, invece, deve mirare solo agli interessi eterni, spirituali. Dunque, cosa c’entra?â€? Rispondo. Noi cattolici dobbiamo e vogliamo intervenire, con lo studio, la discussione e l’azione, nelle questioni sociali: perchĂŠ non si potrĂ mai formare una buona societĂ con dei cattivi cittadini; perchĂŠ non è una societĂ ben ordinata quella in cui ogni uomo non trova rispettati i suoi diritti; perchĂŠ una morale società è sempre fondata sulla morale individuale e su un’esatta mozione del valore della personalitĂ umana; ma soprattutto perchĂŠ limitare alla vita individuale l’applicazione della morale cattolica è mutilare e falsare la morale cattolica stessa. Ăˆ una responsabilitĂ che ha pesato sulla generazione dei cattolici che ci ha preceduto: quando i problemi sociali si fecero pressanti e appassionati, proprio allora è mancata, per parte di molti cattolici, – non tutti, grazie a Dio – la nozione della gravitĂ di tali problemi, è mancata la coscienza di un dovere grave che a tutti

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del suo fattore sociale e che è, di fatto, eresia. Non la Chiesa ha tradito, che ha ogni giorno spiegato il Vangelo, ma quei cristiani che hanno storto il Vangelo ai propri fini egoistici: quelli che, in cuor loro, non ancora perdonano al Papato la Rerum Novarum o la Quadragesimo Anno. O che fingono di ignorarle. Il Cristianesimo, che nella sua essenza procede dalla giustizia sociale e dalla carità , è sembrato cosÏ lasciare agli altri il monopolio

della protesta contro l’ingiustizia sociale. Il fatto di ieri, non deve ripetersi domani. Ăˆ necessario dirlo: una certa viltĂ , una certa insipienza si sono insinuate in mezzo a noi. Obbligata a partecipare alla vita di un mondo capitalistico fino all’eccesso, la Chiesa ha cercato di correggere le deficenze e di raddrizzarne l’indirizzo. Ma la responsabilitĂ di noi cattolici è questa: di non attenuare i punti deboli di un sistema discutibile. Troppi cristiani vogliono far credere di difendere, col sistema capitalista, la propria fede, mentre, anche se rifuggono dal confessarlo perfino a se stessi, non difendono che il proprio benessere e i propri capitali. La Chiesa non è legata a nessun sistema economico: prende il bene dovunque c’è e condanna il male dovunque si trovi. Di fronte all’attivismo neopagano, un problema si pone con tutta urgenza: quello di “uno stile di santitĂ volta al temporaleâ€?, uno stile d’azione cristiana che cominci, in ciascuno, da se stesso, nel modo di pensare, di agire, di vivere; che abbia come principali mezzi e strumenti la giustizia e la caritĂ , e come termine ultimo terreno quella riparazione effettiva

del Vangelo nel socio-temporale, di cui “albeggia appena la preistoriaâ€?. Essere in prima fila lĂ dove un diritto è calpestato, dove un uomo, poichĂŠ indifeso, soffre, per protestare contro l’ingiustizia è missione del Cristianesimo: nella essenza come nella storia. Il mondo prende oggi una nuova piega, che sarĂ , forse, definitiva per secoli: dai sistemi individualisti, ai sistemi comunitari (non dico comunisti, ch’è un’altra cosa). Non è un male. Anzi è il frutto di una piĂš profonda, anche se incosciente, penetrazione dei sentimenti cristiani nel cuore degli uomini d’oggi in confronto con gli uomini di ieri. Noi non dobbiamo, non possiamo essere assenti dalla faticosa gestazione dell’ordine nuovo. Il Vangelo noi portiamo. E il Vangelo formerĂ la nuova societĂ come, nei tempi precedenti, ha formato l’individuo: illuminandone il pensiero; rendendone piĂš vigile ed austera la coscienza. La formerĂ con gli stessi mezzi: con la sua caritĂ , la sua sapienza, la sua forza soprannaturale. La formerĂ se avrĂ ancora dei santi e dei sapienti. Se avrĂ ancora degli uomini volti all’azione sociale tra i suoi santi.


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Il progetto “Strada facendoâ€? dell’Asl di Brescia volto alle persone emarginate e poco consapevoli dei rischi sanitari a cui sono esposte cresce grazie alla nuova collaborazione con “La Tenda di Abramo onlusâ€?. Il protocollo tra l’Asl e l’Associazione prevede che l’unitĂ mobile e il personale del Servizio di medicina del disagio, ogni primo martedĂŹ del mese per tre mesi, siano presenti presso il cortile dell’Associazione ubicata in viale Venezia 116 per incontrare persone

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in grave disagio, al ďŹ ne di accogliere domande di assistenza, orientarle verso servizi socio-sanitari territoriali e per prestare attivitĂ infermieristica di primo livello. I prossimi appuntamenti sono: giovedĂŹ 7 marzo dalle 8.30 alle 12.30 in piazzale Miro Bonetti (Freccia Rossa); martedĂŹ 12 marzo dalle 8.30 alle 10.20 in via S. Faustino (piazzetta antistante Sala Piamarta) e dalle 10.30 alle 12.30 presso la Mensa Menni; giovedi 14 marzo dalle 13.15 alle 15.45 in Piazzale

Miro Bonetti (Freccia Rossa); martedĂŹ 19 marzo dalle 8.30 alle 10.20 in Via S. Faustino (piazzetta antistante Sala Piamarta) e dalle 10.30 alle 12.30 presso la Mensa Menni; giovedĂŹ 21 marzo dalle 13.15 alle 15.45 nel piazzale del Freccia Rossa; martedĂŹ 26 marzo dalle 8.30 alle 10.20 in via S. Faustino (Piazzetta antistante Sala Piamarta) e dalle 10.30 alle 12.30 presso la Mensa Menni; giovedĂŹ 28 marzo dalle 13.15 alle 15.45 in piazzale Miro Bonetti (Freccia Rossa).

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ra atteso da tempo, se non altro perchĂŠ nelle intenzioni dovrebbe ridurre i tempi biblici dell’iter adottivo. Stiamo parlando della sottoscrizione del “Protocollo per la costituzione di una rete a sostegno delle adozioniâ€? tra il Tribunale per i minorenni e le Asl di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Valle Camonica-Sebino. Si è arrivati a questo risultato dopo un lungo percorso di formazione e di confronto. In sostanza sono state individuate, per quanto riguarda le adozioni nazionali e internazionali, delle linee operative nei passaggi di informazioni sulle coppie aspiranti adottive oltre che nelle comunicazioni interistituzionali. Cosa significa? Si cercano di evitare fraintendimenti e tensioni. L’obiettivo duplice era di assicurare nello stesso tempo risposte qualitativamente omogenee alle coppie aspiranti adottive ma anche un’adeguata tutela al bambino adottabile; il risultato è di rafforzare il rapporto di fiducia tra famiglie e istituzioni. La collaborazione, avviata giĂ nel 2011, ha dimezzato nell’ultimo anni i tempi di risposta alle domande delle coppie che hanno richiesto la dichiarazione di idoneitĂ all’adozione internazionale. Per essere ancora piĂš chiari, il percorso adottivo ha diverse fasi: fase informativa e della formazio-

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Asl competente; istruttoria svolta dal giudice onorario del Tribunale; la fase dell’attesa nell’adozione nazionale e nell’adozione internazionale; la fase di accompagnamento nella fase del post adozione. Il pubblico potenzialmente interessato da questo servizio è costituito dalle circa 450 coppie che, in media, avanzano ogni anno domanda di adozione nazionale e dalle circa 220 coppie che, sempre in media, avanzano domanda di idoneitĂ all’adozione internazionale. Un dato positivo che rivela anche una sostanziale apertura alla vita è quello che dice che nel ter-

ritorio di competenza (Bergamo, Brescia, Crema, Cremona, Mantova) del Tribunale per i minorenni di Brescia il fenomeno delle adozioni non registra particolari flessioni, ma nell’ultimo triennio si è mantenuto stabile. Qualche numero? A Brescia ogni anno vengono adottati 60 bambini su un totale di 1300 domande. Per quanto riguarda il territorio che fa riferimento all’Asl di Brescia nel 2012 i minori adottati sono stati 11 (adozione nazionale) e 31 (internazionale); nel 2011 c’erano state 16 adozione nazionali e 54 internazionali.

´8QD FRORPED SHU OD YLWDÂľ Sabato 9 e domenica 10 marzo, in tutto il territorio lombardo e nazionale, si terrĂ la manifestazione Admo (Associazione donatori midollo osseo) “Una colomba per la vitaâ€?: per ridare slancio alla ricerca di nuovi potenziali donatori di midollo, molto spesso l’unica speranza di guarigione per i malati di leucemia e di altri tumori del sangue. Nella cittĂ di Brescia i volontari Admo saranno a disposizione sabato 9 marzo in cor-

so Zanardelli (dalle 15 alle 19.30) per chi vorrà , con un’offerta minima, acquistare una colomba (prodotto artigianale Maina), simbolo della pace e in questo caso anche della speranza; in provincia il 9 e il 10 i volontari saranno in particolare anche in Valle Camonica dalle 9 alle 12: Saviore, Berzo Demo, Sellero, Ceto, Niardo, Breno, Esine, Paspardo). Il ricavato sarà interamente devoluto ai progetti di sensibilizzazione e alle struttu-

re medico-sanitarie impegnate nella lotta contro la leucemia, i linfomi, il mieloma e le altre neoplasie del sangue. La giornata è anche l’occasione per incontrare nuovi potenziali donatori e trasmettere il valore del salvare una vita, soprattutto in questa fase storica in cui molte persone, per ragioni di etĂ , stanno uscendo dal registro nazionale dei potenziali donatori senza trovare un corrispettivo ricambio nelle nuove generazioni.

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Pirellone i “grilliniâ€? hanno optato per il voto disgiunto, favorendo la candidatura di Umberto Ambrosoli. Il Movimento sarĂ in campo anche alle amministrative con i candidati che hanno superato la prova delle primarie. In attesa dell’ufficializzazione, il candidato sindaco dovrebbe essere Laura Gamba, madre di due bambine e avvocato 38enne che si occupa prevalentemente di diritto penale; folgorata nel 2006 al PalaBrescia da uno spettacolo di Beppe Grillo, non

riesce “a tollerare che la cittĂ sia ridotta in queste condizioniâ€?. Nel frattempo a livello nazionale il Movimento è al centro di molte attenzioni. Il nuovo capogruppo al Senato del Movimento è il bresciano Vito Crimi (nella foto), nato a Palermo ma residente a Brescia da 13 anni; cresciuto negli scout, lavora come impiegato presso il Ministero della Giustizia con la qualifica di assistente giudiziario presso la segreteria di Presidenza della Corte d’Appello di Brescia.

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rescia per passioneâ€?. Laura Castelletti è l’anima della lista civica e, anche se non ha ancora sciolto le riserve (manca solo l’ufficialitĂ ), sarĂ il candidato sindaco. “L’avvicinarsi della scadenza elettorale ci sottopone a ritmi piĂš frenetici, ma in verità – spiega – continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto in questi cinque anni di opposizione: stiamo preparando una lista e un programma con proposte che siano importanti, significative e utili per dare risposte ai bisogni della cittĂ â€?. A Brescia il centro-sinistra con una candidatura civica come quella di Ambrosoli è maggioranza‌ è una strada percorribile? I risultati ci hanno mostrato un Paese e una cittĂ in grande sofferenza. Il

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regionali sembra avere praticato il voto disgiunto? Leggo nel dato del M5s un segnale di forte di disagio e di desiderio di cambiamento. Porrei molta attenzione a cosa sono gli eletti e a che cosa sono gli elettori che hanno evidenziato una voglia di cambiamento e di risposte ai problemi della quotidianitĂ . L’elettorato del M5s non è intruppato: ha un’assoluta capacitĂ di scegliere e di decidere cosa sia meglio per la Regione ma anche per la cittĂ . Una gran parte di questo elettorato è ben disposto a dare il proprio supporto a un’area di centrosinistra a guida civica: il Pd dopo due anni di strategia consolidata forse deve rivedere le proprie scelte. Una parola sulla giunta Paroli... Non ha saputo esprimere delle eccellenze e non ha mantenuto le promes-

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e famiglia e scuola) e capire quali potessero essere le vie d’uscitaâ€?. La parabola del Buon Samaritano che incontra il suo prossimo e cura le sue ferite ha fatto da sfondo all’iniziativa. Il quinto incontro è in programma lunedĂŹ 11 marzo alle 20.30 al Centro pastorale Paolo VI. La presenza dell’economista Marco Vitale si affianca alla riflessione che verrĂ portata dai coordinatori dei quattro laboratori: Andrea Re per l’ambiente, Massimo Pesenti per la cultura, Enzo Torri per il

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welfare e Davide Guarneri per la famiglia e la scuola. Queste sintesi verranno elaborate e proposte, successivamente, anche ai candidati per la Loggia; Vitale parlerĂ , invece, della finanza come elemento che ha messo in discussione la tenuta economica. Quali sono le ferite maggiormente sottolineate nel corso di questi quattro incontri? “L’ambiente con il tema dell’inquinamento e della mobilità è stato molto sottolineato. Per il welfare sono emersi gli argomenti

relativi all’immigrazione e al lavoro; è stata evidenziata una mancanza d’identitĂ nella cultura con le Grandi Mostre che non hanno lasciato nulla in una cittĂ che vanta una storia importante nell’educazioneâ€?. Ogni serata ha visto la partecipazione di piĂš di 100 persone, cosa vuol dire? “Abbiamo trovato molta attenzione nelle parrocchie. Nelle comunitĂ si ha la percezione che la politica divida e quindi non se ne parla, ma le persone hanno bisogno di parlareâ€?.

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se: doveva essere l’anno dello sport, ma non è stato fatto nulla, doveva partire il parco dello sport ma non è stato cosÏ‌ Ci sono state scelte strategiche sbagliate come spostare gli uffici comunali lontano dalla metro. Quali sono le vostre prioritĂ ? Sono legate al lavoro sul quale l’amministrazione può incidere attraverso un’azione di supporto dei servizi sociali e nella capacitĂ di mediare le situazioni di conflittualitĂ e di dare servizi e infrastrutture alle realtĂ che stanno nascendo. Ci sono aspetti che possono sembrare banali ma che incidono nella quotidianitĂ : per il primo anno abbiamo chiesto un abbonamento gratuito alla metro per ogni famiglia perchĂŠ da una parte le aiuta e dall’altro incentiva l’utilizzo della metro. Abbiamo, inoltre, delle situazioni di grande criticitĂ a livello ambientale. Poi c’è il tema delle opportunitĂ culturali e turistiche: il tempio capitolino, Santa Giulia, tra poco è pronta la Pinacoteca‌ dobbiamo imparare a mettere in rete queste realtĂ museali e culturali (come il Teatro Grande) e dobbiamo veicolarle all’esterno. Il quarto punto è la qualitĂ nella scuola, aiutando le famiglie e crescendo con i cittadini: diventa il piĂš grande investimento per il futuro.

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8Q¡DOOHDQ]D VX SURJHWWL H ULVSRVWH SHU OD FLWWj Il Pd a Brescia ha tenuto, si è confermato il primo partito, non ha conosciuto quell’emorragia di consensi che si è abbattuta su altre forze politiche, ma ha avuto anche la conferma che la corsa in solitaria per la conquista di Palazzo Loggia non è praticabile. “Si tratta di un dato per noi consolidato – afferma Giorgio De Martin, segretario cittadino del Pd – sapevamo di avere i numeri per essere il primo partito ma non per vincere da soli le amministra-

tive del prossimo mese di maggio. Per questo abbiamo l’assoluta necessitĂ di allargare lo schieramento per dare risposte alla cittĂ â€?. Un allargamento che De Martin ipotizza verso il mondo civico e verso il centro. Il risultato delle primarie, dentro e fuori il Pd, sembra però avere ridato ďŹ ato a chi chiede di rimettere al centro della discussione il tema delle primarie. “Quello delle primarie – afferma De Martin – non è uno di quei temi che ci possono togliere il

sonno. D’altra parte proprio il recente voto dimostra che le primarie non garantiscono matematicamente la vittoria. Primario diventa invece deďŹ nire convergenze, prima programmatiche per rispondere ai bisogni della cittĂ , e poi alleanzeâ€?. Per il conseguimento di questo duplice questo traguardo, continua ancora il segretario, il Pd mette sul tavolo un lavoro importante di approfondimento dei bisogni della cittĂ e delle urgenze da affrontare. Insieme

alla candidatura forte e autorevole di Emilio Del Bono che, dopo cinque anni di opposizione propositiva, ha tutte le carte di regola, come il Pd ha indicato da tempo, per guidare la cittĂ . I mesi che mancano al voto amministrativo, come per altro aveva anticipato lo stesso candidato sindaco in un recente incontro con la stampa, vedranno il Pd e il suo segretario cittadino impegnati nel dialogo con la lista Castelletti e con quella di Onofri.



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piĂš complessa e piĂš costosa di Brescia. La programmazione cominciò nel lontano 1985 con il sindaco Pietro Padula, giustamente ricordato nel corso della cerimonia inaugurale. Sabato i protagonisti erano tutti in prima fila al taglio del nastro: da chi come Paolo Corsini ha posato la prima pietra a chi come Adriano Paroli ha contribuito a portare a termine i lavori. Sono tanti, dicevamo, i bresciani che hanno voluto “provare la metroâ€? nelle prime due

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giornate. Qualcuno ha lamentato l’assenza della direttrice da ovest a est, altri hanno sottolineato la troppa vicinanza di alcune stazioni, la maggior parte si è però divertita (c’è chi ha completato piĂš volte il percorso solo per il gusto di andare e tornare dal Prealpino a Sant’Eufemia) grazie anche alla musica nelle stazioni e in Piazza Loggia (gremita per Renga che ha dedicato “Angeloâ€? a Benedetto XVI) alla Fiera del cioccolato in corso Zanardelli.


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‘Â?–‘‰Ž‹‘ ƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ’ƒ†”‹ ‰”ƒœ‹‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ‰‡ Formare dei padri? A Pontoglio è... Missione possibile! La notizia è fresca di comunicazione da parte della locale Associazioni genitori, che ha pensato di farsi promotrice di un corso rivolto esclusivamente agli uomini per approfondire insieme a loro alcune tematiche e situazioni che li riguardano nella vita di tutti i giorni. “Il percorso educativo – speciďŹ cano gli organizzatori – si pone come duplice obiettivo quello di mettere a fuoco l’importanza

della presenza dei padri di famiglia per la sana crescita dei propri ďŹ gli e insieme di aiutare i padri a mettere in gioco sia la loro personale affettivitĂ , che quella normativa, meritevole di attenzioni particolari. Quest’ultima, infatti, viene spesso disattesa o, al contrario, espressa talvolta esclusivamente in modalitĂ autoritarie, piuttosto che regolative o autorevoliâ€?. Il calendario degli incontri prevede un primo appuntamento ďŹ ssato per martedĂŹ 12 marzo, quando ci si

ritroverĂ per parlare “Dalla parte dei papĂ : perchĂŠ c’è bisogno di teâ€?. Si proseguirĂ poi martedĂŹ 19 marzo, discutendo sul tema “Stasera lo dico a papĂ : i sĂŹ e i no che fanno bene ai ďŹ gliâ€?; ďŹ no a terminare con la serata conclusiva dal tema “PapĂ devo dirti una cosa: una buona comunicazione, ascoltare e farsi ascoltareâ€?. Tutti gli incontri avranno luogo nella sede della scuola primaria di Pontoglio con inizio alle 20.30. L’iniziativa rientra a far parte del progetto “Famiglie

in ascoltoâ€?, inserito nel percorso del “Patto di corresponsabilitĂ educativaâ€?, avviato dalla comunitĂ di Pontoglio e che vede coinvolte le maggiori agenzie educative all’attivitĂ lavorativa. Tra le tante realtĂ attive nel paese e collaborative al progetto meritano di essere citate la promotrice Age, ma anche scuola, parrocchia e Comune. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi alla scuola, ai genitori dell’Age, oppure in Comune. (a.s.)

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e tematiche del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili sono sempre piĂš un settore fondamentale anche nel campo dell’edilizia, arrivando a rappresentare in un certo modo il traino di tutto il comparto. Tuttavia non sempre l’argomento è conosciuto a fondo, specie dal privato cittadino, che non ha l’esatta percezione per esempio delle norme che regolano il sistema. Per questo motivo è stato attivato da Legambiente Brescia un progetto apposito, al quale prossimamente aderirĂ anche il Comune di Orzinuovi. Si tratta di uno “ecosportello energiaâ€? che verrĂ attivato al fine di fornire ai cittadini informazioni chiare e complete sui vantaggi e sui benefici ambientali ed economici di un’abitazione a basso consumo energetico. Nello specifico lo sportello si occuperĂ di dare informazioni su norme e regolamenti, in particolare sulle procedure per ottenere incentivi fiscali. PiĂš precisamente verranno illustrate le normative tecniche che regolano il settore e che stimolano il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, quelle leggi cioè che si occupano di razionalizzare l’uso delle fonti primarie e di premiare interventi che riducono i consumi e utilizzano fonti rinnovabili, oltre e stimolare il mercato attraverso la

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mento termico dell’abitazione e sui miglioramenti impiantistici possibili. L’iniziativa è finalizzata a diffondere una piĂš ampia cultura sul risparmio energetico ed efficienza energetica nell’edilizia per favorire stili di vita responsabili che siano in grado di ridurre le emissioni, gli sprechi e anche i costi tariffari. Tutto questo tramite l’informazione sulle possibilitĂ di intervento per il contenimento dei consumi energetici degli edifici. L’attivitĂ dello sportello è calendarizzata in quattro incontri a cadenza mensile: sarĂ infatti aperto nei venerdĂŹ del 29 marzo, del 26 aprile, del 24 maggio e del 7 giugno, dalle 10.30 alle 12. La sede sarĂ presso la sala della giunta comunale, l’accesso è libero e gratuito. L’apertura dello sportello, inoltre, sarĂ preceduta da un seminario dedicato alle tematiche ambientali, che si terrĂ sempre nella sala della giunta il 22 marzo dalle ore 20.30. Nel seminario sarĂ analizzato lo stato di fatto del patrimonio edilizio esistente, si focalizzeranno le cause che determinano alti consumi energetici e si analizzeranno le possibilitĂ di intervento sul sistema impiantistico degli edifici per il contenimento dei consumi energetici. Si farĂ , infine, una breve analisi delle “buone praticheâ€? quotidiane che è possibile per chiunque mettere in atto per raggiungere quest’obiettivo.

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feste e torte per i compleanni o le ricorrenze religiose. A guidare l’associazione è stata chiamata Gabriella Pastori (nella foto), assistita da Carla Malpetti in qualitĂ di vicepresidente; il supporto nell’attivitĂ di comunicazione è riservata a Nanni Tisi, fine ricercatore e storico monteclarense. “La nostra è una realtĂ partita da poco – ricorda lo stesso Tisi – ma è solo nello scorso gennaio che ci siamo dati una struttura vera e propria come

sodalizio. Il gruppo si propone di compartecipare alle aspettative del soggetto anziano che abbisogna di una qualsiasi attenzione da parte nostra ed ecco perchĂŠ, tra i fini del gruppo, rientra quello di collaborare fattivamente con tutto il settore della casa di riposo, a partire dai vertici della struttura aziendale della Casa albergo sino agli operatori delle varie aree di lavoroâ€?. Recentemente “Insiemeâ€? ha tenuto la sua prima riunione assieme ai rappresentanti dell’ente

di via Marconi nella quale si è fatto il punto della situazione programmando gli obiettivi del futuro: tra questi fondamentale sarĂ incrementare il numero di soci anche in virtĂš della collaborazione che si instaurerĂ con il Forum della salute, sigla dietro la quale si riunisce un nutrito gruppo di associazioni monteclarensi. Per prendere contatti con “Insiemeâ€? o proporsi come nuovo collaboratore si può chiamare Gabriella allo 030/964724. (f.m.)

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Berzo, piccolo paese adagiato sulle montagne della Valle Camonica, a metĂ dell’Ottocento visse un sacerdote e frate di grande carisma: padre Innocenzo. Per ricordarlo, il Gruppo musical di Berzo Inferiore ha realizzato lo spettacolo “Occhi al cieloâ€?, una rappresentazione inedita che vuole raccontare la vita del Beato, attraverso i momenti di vita quotidiana e le persone semplici. Giacomo, personaggio di fantasia, è una di queste paersone umile che hanno potuto conoscere il frate nella quotidianitĂ e diventa il narratore delle gesta di Innocenzo. Sabato 9 marzo alle ore 21 (ingresso libero), grazie alla collaborazione di Cassa Padana, sarĂ possibile assistere alla replica dello spettacolo presso il Teatro dell’Oratorio San Luigi di Leno in via Re Desiderio 35, gentilmente messo a disposizione dalla parrocchia. Lo spettacolo è intenso e coinvolgente e si rivolge a tutti: infatti, contemporaneamente e in parallelo alla parte storica, si snoda il racconto scenico della vita di una famiglia odierna. Marco, ragazzo adolescente, attraverso la scoperta e la lettura del diario di Giacomo, l’amico del Beato, compie un viaggio al centro delle sue giornate e dei sui pensieri piĂš intimi. Con lui, saranno trascinati in questo viaggio i suoi genitori Carlo e Luisa e la sua ragazza Sara. Contribuiranno a dare forza a queste esperienze, altri personaggi, un

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danze sono curate dalla coreografa Angela Bettoni. Padre Innocenzo nasce a Niardo nel 1844; divenne sacerdote nel 1867 e fu inviato a svolgere il suo servizio alla chiesa a Berzo Inferiore. Tuttavia la sua vocazione non era quella di essere sacerdote, bensĂŹ frate e nel 1873 entrò nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel Convento dell’Annunciata assumendo il nome di Padre Innocenzo da Berzo. Durante la sua breve vita, scomparse a soli 46 anni, si distinse per numerosi fenomeni mistici. Alla sua morte, le spoglie furono traslate – con un corteo che interessò circa 12.000 persone – da Bergamo a Berzo Inferiore, circondate giĂ da una vasta fama di santitĂ .

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&LQTXH JLRUQL FRQ OD /XP LQ %UHWDJQD Cinque giorni in Francia in Normandia e Bretagna con la Lum, la Libera universitĂ di Manerbio. Partenza da Manerbio in pullman per Macon lunedĂŹ 6 maggio cena e pernottamento a Parigi. MartedĂŹ 7 partenza per Rouen e visita guidata della cittĂ , ammirando gli esterni della cattedrale di Notre Dame, una delle piĂš belle chiese di Francia, la Piazza del vecchio mercato e la via del grande orologio. Pranzo in ristorante a Rouen e proseguimen-

to per l’incantevole porto di Honeur, dalle case alte e strette. Quindi proseguimento per la regione del calvados e sistemazione in hotel. MercoledÏ 8 partenza per Arromanches e visita alle spiagge dello sbarco alleato durante la Seconda guerra mondiale. Sosta sulla terrazza panoramica. Proseguimento per la Pointe-du-Hoc, località dello sbarco tra Omaha e Utah beach. GiovedÏ 9 visita guidata dell’Abbazia gotica di Mont Saint Michel. Pran-

zo in ristorante e proseguimento del viaggio per i bastioni e le fortiďŹ cazioni di Saint Malo (nella foto), cittĂ dei corsari. VenerdĂŹ 10 visita della Bretagna. Partenza dal centro storico di Quimper, con la cattedrale gotica di St. Corentin e le antiche case a graticcio. Proseguimento per Pleybem, che ospita uno dei piĂš importanti recinti parrocchiali della regione, e quindi per il villaggio di pescatori di Camaret. Sabato 11 partenza per Carnac per

ammirare i menhir, megaliti piantati in verticale. Breve tappa a Vannes, con il centro medievale cinto da mura e stretto intorno alla cattedrale. Domenica 12 il rientro a Manerbio. La quota è di 1.210 euro (minimo 25 persone), 1.080 euro (minimo 35 persone). Le iscrizioni si ricevono presso il Piccolo Teatro nei giorni di lezione dalle 15 alle 17 oppure contattando Vanna (0309938827) o Bruno (0309383443) ďŹ no al 21 marzo 2013.


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Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica i n c o l l a b o r a z i o n e c o n l ’ U ff i c i o N a z i o n a l e C . E . I . p e r l ’ e d u c a z i o n e , l a s c u o l a e l ’ u n i v e r s i t Ă e c o n i C a f A c l i .


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biscotti e scatolette. Nell’arco della settimana i volontari, tra i quali i dipendenti comunali, distribuiscono settimanalmente gli alimenti a circa 35 famiglie in difďŹ coltĂ . Il 23 marzo, inoltre, il Comune allestisce una raccolta di generi alimentari davanti al Simply in collaborazione con la Consulta giovanile e il circolo Acli. Anche queste manifestazioni esteriori sono un’occasione per sensibilizzare tutta la popolazione al problema

delle famiglie bisognose. Famiglie bisognose che, va anche detto, sono prevalentemente italiane: solo il 2% di queste sono straniere. Ma chi sono? 45/50enni che perdono il lavoro... La raccolta, in veritĂ , è partita quattro anni fa su iniziativa del supermercato Simply che ogni giorno riforniva e rifornisce i mezzi comunali impegnati nella raccolta, ma negli ultimi mesi, complice la crisi, l’intervento si è ampliato.

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l turismo a Collio in questi anni di crisi sembra avere ritrovato le condizioni per ritornare essenziale nel futuro del paese: alla base il silenzioso, sorprendente, ricambio generazionale avvenuto negli operatori, quasi tutti sotto i 40 anni. Vale in questo momento almeno 150 posti di lavoro anche se in parte stagionali o legati al fine settimana, comunque importanti in un Comune di 2300 abitanti. Occasione e volano per l’intera filiera è stata la coraggiosa iniziativa sette anni fa dei Lucchini di Sarezzo con la Maniva-Ski per la riapertura e ampliamento della stazione sciistica dell’Alta valle, premiata dal tutto esaurito di questa stagione. Ma i giovani hanno intuito l’occasione: si va cosĂŹ riscoprendo l’antica vocazione “evaporataâ€? nel dopo guerra dopo gli anni “d’oroâ€? iniziati ai tempi di Giuseppe Zanardelli. E il fenomeno, giĂ consolidato nella realtĂ manifatturiera locale, tocca anche l’agricoltura di montagna dopo il prestigioso riconoscimento europeo Dop al Nostrano Valtrompia. Ci sono riuscite successioni in famiglia come al Dosso Alto al Passo Maniva, all’agriturismo Nadia e all’Albergo Pineta appena sotto, al Formaggi Tre Valli, Stella, Ciclamino, Belvedere, NaanĂŹ, Cantoni a S. Colombano. Nella stessa Manivaski sulle piste e nella ristorazione (Chalet Maniva e Hotel Bonardi) sono impegnati i figli poco piĂš che ventenni

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ceneri del vecchio Albergo Cantoni. Esemplare spicca a Collio capoluogo, unica novitĂ negli ultimi decenni, la trattoria “TamĂŹâ€?, diventata di moda, con la sua entrata che ricorda quella dei “bistrotâ€? parigini, i piccoli locali sovrapposti inframmezzati da muri secolari, i bicchieri colorati sui tavoli, cucina che mescola vecchio e nuovo, seguendo la legge antica delle stagioni coi prodotti freschi locali, con un piccolo spazio vendita e una saletta dove si gode fuoco e spiedo antico che gira sulle braci. L’hanno realizzata i due fratelli Michele e Mauro Lazzari, quarantenni TamĂŹ (il trisnonno era Tamo e loro TamĂŹ), cresciuti a Gardone e figli del maestro Egidio, storico collaboratore del Giornale di Brescia scomparso nel 1997. Avevano ereditato lĂŹ sul limitare di piazza Zanardelli il secolare edificio dove la zia Luigina aveva una merceria e lo zio Peppino faceva il fabbro con sul retro una cucina ospitale. Hanno deciso di giocarsi il loro avvenire. Hanno acquistato l’edificio attiguo ristrutturato: un investimento di 400mila euro. A monte una solida preparazione. Mauro, diplomato all’Alberghiero di Gardone Riviera, ha fatto esperienze ad alto livello: dal Miramonti l’Altro, alla gestione di un ristorante italiano a New York e a Londra. Il fratello, direttore commerciale, ama cantina e vini e lo aiuta nei fine settimana. Il tutto, affermano, memori dell’ospitalitĂ antica.

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quando le Truppe Alpine erano comandate da Roberto Scaranari (attuale presidente del Museo), si fece largo l’idea di trasformare quella raccolta in un Museo vero e proprio, regolarmente riconosciuto e costituito con atto notarile depositato. Il 13 luglio 2003 venne ‘inaugurata una parte importante del Museo, nella sede della exscuola elementare di Fucine. Nel 2008 nacque una prima ipotesi di ristrutturazione che prese corpo alla ďŹ ne del 2009 con un nuovo

piano per aumentare la superďŹ cie espositiva di almeno il 40% con l’idea di realizzare un “Vero Museoâ€?, fruibile anche da parte dei diversamente abili e adatto a ricevere le numerose scolaresche. Oggi la parte fondamentale del Museo è pronta e sarĂ inaugurata con una cerimonia in due distinti momenti: sabato 16 marzo alle ore 20.45 al Teatro San Filippo di Darfo, alla presenza delle AutoritĂ , di tanti Alpini e della popolazione, ci sarĂ il Concerto della Fanfara

di Vallecamonica e del Coro Vallecamonica. Domenica 17 marzo alle ore 9.30 il Ritrovo di benvenuto in piazza S. Anna a Fucine, cui seguirà la S. Messa celebrata da mons. Monari, accompagnata dal Coro Vallecamonica; alle 11.15 l’alza-bandiera e la deposizione della corona d’alloro ai Caduti presso il Museo; alle 11.30 l’inaugurazione del Museo degli Alpini della Città di Darfo Boario Terme con visita guidata della struttura. (Franco Garattini)

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’apertura circa un mese fa del nuovo tratto Nord della superstrada, da Nadro di Ceto a Forno Allione, è stato un evento per tutta l’Alta Valcamonica. Pendolari a scendere e turisti a salire hanno preso a sfrecciare, felici di raccorciare il percorso di una decina di minuti e le code di qualche mezzoretta. Per gli alto-camuni la sensazione è quella di essere un po’ meno “fuori dal mondoâ€?. Nel frattempo prende forma il “dopoâ€?. Il che significa prima di tutto la necessitĂ per aziende e Anas di dare una risposta, visto che finora hanno nicchiato, alle famiglie di Nadro di Ceto e Capo di Ponte che hanno segnalato danni alle loro abitazioni a seguito dei lavori per il nuovo tratto, cui si aggiungono le lesioni subite dalla struttura ricettiva del GraffitiPark in territorio capontino e di proprietĂ pubblica. Le proteste e gli atti legali finora avviati fanno temere estenuanti contenziosi. Ma il dopo riguarda anche il vecchio tratto, ora ex-Ss42, passato in gestione alla Provincia. Vista la recente non proprio lodevole vicenda che ha riguardato la precedente dismissione del segmento Breno-Nadro, con tanto di udienze in tribunale, le cui spese ovviamente sono andate in conto allo Stato, il Broletto, Anas e i quattro Comuni coinvolti (Capo

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provvederĂ allo spazzamento della neve fino a primavera, spendendo 540mila euro. Sei milioni arriveranno invece da Brescia per sistemare e adeguare l’arteria, cominciando, a quanto pare, con due rotonde a Nord e a Sud dell’abitato di Cedegolo. Certo è che nel frattempo la qualitĂ della vita per chi ha la casa che si affaccia sulla ex-Statale è migliorata moltissimo: il calo del flusso di traffico, particolarmente evidente negli orari e nei giorni di punta, si calcola si aggiri attorno all’80%. Capo di Ponte, la Scianica di Sellero, Cedegolo, Demo e il Saletto di Berzo si sono visti cambiare i ritmi e i rumori nel giro di poche ore. In alcuni momenti paiono paesi “fantasmaâ€?, anche se resta il traffico locale. Qualche commerciante, specie nei bar e panetterie, si lamenta, ma altri puntano su un ritorno positivo della maggiore vivibilitĂ . E, infine, il ‘dopo’ comporta anche che si pensi a dove intervenire ulteriormente per rendere sempre piĂš scorrevole il traffico in direzione Ponte di Legno-Tonale. Pare che la nuova frontiera sia un tunnel che oltrepassi le strettoie del ponte e della ottocentesca piccola galleria in centro a Edolo e che permetta di convogliare direttamente i gitanti sulle piste di sci. GiĂ effettuati i primi sopralluoghi per la progettazione preliminare.

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‹Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™ ‰‹—‰Â?‘ ‡Â?’‘ †‹ ͚͙͔ ”‹Â?ƒ˜‡”ƒ …—Ž–—”ƒŽ‡ Fino all’1 giugno prosegue la 21ÂŞ Primavera culturale della Franciacorta e del Sebino organizzata dal Centro culturale artistico di Franciacorta e del Sebino che ha sede a Bornato. VenerdĂŹ 15 marzo alle 20.30 a Iseo la Sala Palazzo dell’Arsenale ospita “La leggenda di Carlo Magno nel cuore delle Alpiâ€? con i relatori Giorgio Azzoni, Mauro Pennacchio, Gianfranco Bondioni e Virtus Zallot. VenerdĂŹ 22 marzo a Iseo,

sempre alle 20.30, nella Sala civica al Castello Oldofredi si parla, con Ivana Venturini, di “Chiari da villaggio a cittĂ , la storia attraverso l’archeologiaâ€?. In aprile (il 3), invece, alle 20.30, Rosarita Colosio affronta la tematica “Donne e territorioâ€? nella cantina “Al Rocolâ€? di via Provinciale 79 a Ome. GiovedĂŹ 11 aprile a Bornato nella Sala civica di Palazzo Bornato in via Vittorio Emanuele Wanda Ielasi, vicepresidente dell’associazione di promozione

sociale “Psicologi per i popoli nel mondoâ€? affronta racconta “L’etica dell’umiltĂ ovvero l’arte di vuotare la tazza per fare posto all’altroâ€?. Sabato 20 aprile alle ore 16 a Sarnico al Centro culturale sebinia di via Vittorio Veneto 42/A viene esposta da Massimo Rossi “La breve estate: Giuseppe Sommaruga e le suggestioni del liberty internazionaleâ€?. La chiusura della 21ÂŞ Primavera culturale è, l’1 giugno, a Pisogne

nella chiesa della Neve con “Memorie nel sottosuolo. Alla scoperta del patrimonio minerario delle valli bresciane e bergamascheâ€?: interviene Francesco Lanza. SeguirĂ la presentazione della 12ÂŞ Biennale di Franciacorta e Sebino: “Il tessuto della memoria. Dalla seta alla lana, per uno studio dell’espressione tessile in Franciacorta e sul Sebinoâ€?. Per informazioni, telefonare al numero 0307255014.

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l Franciacorta varca i confini nazionali e cerca di farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo. E questo primo passo verso il successo, che si basa indubbiamente sulla qualitĂ del vino Franciacorta, è solo l’inizio. “Ti rendi conto che il Franciacorta in Italia è ormai un marchio conosciuto, all’estero − racconta Michele Bozza, marketing manager de ‘La Montina’ − pochissime persone conoscono dov’è la Franciacorta e cosa faccia. Ăˆ un lavoro pioneristico il nostro. Nostro perchĂŠ ci sono altre aziende della Franciacorta che sono in giro per il mondo a portare il messaggio di questo piccolissimo territorioâ€?. La Montina, forte dell’ultimo riconoscimento ricevuto, il premio “5 Grappoliâ€? con il suo Vintage 2006, insieme ad altre realtĂ italiane partecipa al tour Tre bicchieri organizzato dal Gambero rosso. Si è conclusa da poco la tappa negli Stati Uniti. “C’è tanta voglia di imparare e il Made in Italy è sempre una garanzia, interesse poi confermato con l’assaggio dei prodottiâ€? racconta ancora Michele. L’America rappresenta potenzialmente il primo mercato per l’azienda della famiglia Bozza perchĂŠ “c’è una cultura del vino piĂš vicina a noi. Abbiamo iniziato a collaborare con un importatore che è nel mondo del food da anni che collabora con i mastersommelier, persona di riferi-

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assolutamenteâ€?. Il nome Franciacorta in America ormai pare essere conosciuto. Ma il mondo è grande e non si può non guardare all’oriente. “Dovremmo essere piĂš uniti, come produttori. PerchĂŠ dobbiamo far sentire la nostra voce nel mondo e creare un ‘Gusto Franciacorta’ nel mondo per il nostro futuro. L’importante è far crescere il territorio non la Montinaâ€?. Negli anni la qualitĂ delle cantine della Franciacorta si è distinta anche grazie ai riconoscimenti nazionali. Anche La Montina non fa eccezione, inanellandoli ormai da alcuni anni. “Stiamo raccogliendo i frutti del

passato, di scelte fatte sulla qualitĂ âˆ’ conferma Michele Bozza − e anche le guide piĂš importanti d’Italia stanno riconoscendo che ci siamo. La prima vendemmia era di 25 anni fa, ma nel mondo del vino non si deve avere frettaâ€?. E poi lo sguardo va al futuro che non può non guardare all’estero, senza dimenticare il mercato italiano: “Serate, eventi e degustazioni sono l’unico mondo per far conoscere alla gente che in Franciacorta c’è tanta buona qualitĂ . Lo scorso anno come Montina abbiamo chiuso con un 13% di vendite sull’estero. Il 2011 era il 3%, quindi è ovvio che con programmazione e impegno qualcosa si ottiene. Per 13% si intende circa 40mila bottiglieâ€?, chiude Michele Bozza. Il desiderio è quello di aumentare e crescere fino a raggiungere il 25%. Per il futuro immediato intanto si guarda al Prowein, fiera internazionale del vino in Germania e al Vinitaly.

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Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale, ha inaugurato il calendario delle celebrazioni che porteranno il nome di D’Annunzio in giro per l’Italia, l’Europa e il mondo restituendo all’antico splendore il Laghetto delle Danze e le Vallette, salutando la muta di cani donata da Velasco Velardi, il dolce ritratto offerto da Vincenzo Maugeri, i doni di Augusta Tarina e del gioielliere-artista Buccellati. Al Vittoriale si concentrano diversi appuntamenti. MartedÏ 12, giorno della nascita avvenu-

ta a Pescara, c’è il “Buon compleanno, Gabrieleâ€? a partire dalle 14. A seguire, fino a ottobre, sono previsti incontri e rievocazioni che toccano diversi aspetti e passioni della avventurosa vita del Poeta, tra imprese, motori, musica e sport. Iniziative editoriali, la pubblicazione di saggi, e-book e di un’agenda-almanacco, ricostruita a partire dagli archivi delle Fondazioni Il Vittoriale e Lunario Barbanera, che ripercorre, nei 365 giorni dell’anno dannunziano, la sua vita colta nelle sfumature della quo-

tidianitĂ . La messa in scena di uno spettacolo “Gabriele D’Annnuzio, tra amori e battaglieâ€? in cui si rende omaggio alle sue donne, attraverso i versi piĂš famosi mixati con le grandi arie di Wagner e DĂŠbussy. Al Salone Internazionale del Libro di Torino, quest’anno a lui dedicato, saranno mostrati in anteprima testi autografi di recente ritrovamento. E con il Ministero degli esteri i festeggiamenti sbarcheranno in modo importante negli Stati Uniti, in occasione dell’Anno della cultura italiana.

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Vallio Terme sarĂ realizzato un parco per la “camminata nordicaâ€?, quella con i bastoncini. Il “Nordic walkingâ€? è il nuovo metodo di praticare sport che si sta affermando in tutto il mondo. Si pratica all’aria aperta, fa bene al cuore e alla circolazione, rafforza braccia e spalle, migliora la postura della schiena e tonifica glutei e addominali. Sport per tutti e per tutto l’anno offre agli appassionati di fitness un modo facile, economico e divertente per gustare uno stile di vita sano e attivo. Nato nei Paesi scandinavi era inizialmente praticato dagli atleti dello sci di fondo durante la preparazione a secco estivoautunnale. Successivamente, venne perfezionato e sviluppato in un vero e proprio esercizio di fitness. Il principio fondamentale è quello di coinvolgere il maggior numero possibile di muscoli e, di conseguenza, aumentare il dispendio energetico a paritĂ di velocitĂ e di distanza percorsa e migliorare al contempo la forma fisica. E può rappresentare l’inizio di un circolo virtuoso che oltre a portare innumerevoli benefici alla salute ser-

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turismo di Valle Sabbia e Lago d’Idro. Concordi nel sottolineare l’importanza dell’iniziativa perchĂŠ abbraccia la crescente richiesta di turismo sportivo e insieme preserva e valorizza il territorio nell’ottica del cosiddetto “slow tourismâ€?. Da qui la proposta di estendere la creazione di percorsi anche in altri Comuni compresi tra il Garda e la Valsabbia per creare una rete con una maggiore capacitĂ di attrazione dall’esterno. Un primo appuntamento per testare l’idoneitĂ dei sentieri è in programma l’1 aprile, lunedĂŹ di Pasquetta. Una volta ottenute le necessarie approvazioni i percorsi saranno tracciati definitivamente, posizionando le frecce e la cartellonistica. L’inaugurazione è prevista per l’inizio di maggio con una festa di due giorni dedicata interamente alla conoscenza e alla pratica del Nordic walking.

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)UD OH QRYLWj OD JXLGD WXULVWLFD RQ OLQH Tecnologia e turismo: binomio perfetto. Sirmione, perla turistica della provincia, incoronata dagli ultimi dati relativi agli arrivi (oltre il 5% in piĂš, 307.544 il totale) e alle presenze (attestate a 1.156.982, con oltre il 6% in piĂš), si prepara alla prossima stagione intensificando i propri servizi. Dopo le guide turistiche vocali arriva nella penisola catulliana “iTownâ€?, la guida turistica on line. La nuova applicazione, la prima per un comune bresciano, offrirĂ informazioni e aiuti nella ricerca di alloggi, ristoranti, manifestazioni, occasioni di divertimento e di shopping. L’applicazione, con testi in italiano, inglese e tedesco, è disponibile, in modo del tutto gratuito, per smartphone e tablet e consente ai turisti di fruire in modo completo delle offerte della cittadina termale e ai residenti di essere informati sui fatti della vita quotidiana. In una parola, come recita lo slogan che accompagna il progetto, sarĂ possibile avere “tutto il tuo Comune alla portata di un semplice toccoâ€?. SarĂ possibile trovare le informazioni su dove soggiornare, su cosa mangiare, su come muoversi, su dove bere un aperitivo e su dove passare la serata. E ancora dove praticare attivitĂ sportive, cercare la spiaggia ideale, il cantiere nautico o il porto in cui trovare un natante per un’escursione o per ormeggiarlo, una cantina vinicola di eccellenza, un’agenzia immobiliare, gli stabilimenti termali. E per organizzare al meglio le giornate è possibile avere in palmo di mano anche le notizie meteo. Infine sono indicati siti e indirizzi utili per tro-

vare artigiani, professionisti, luoghi di cultura e scuole. Le informazioni sono arricchite da dettagliate schede descrittive. Uno spazio sarà dedicato agli eventi, alle manifestazioni e alle promozioni delle attività commerciali che consentirà ai partner di attirare nuovi potenziali clienti. L’iniziativa, sostenuta dall’Assessorato provinciale al turismo e alla cultura guidato da Silvia Razzi, verrà presentata il 15 marzo alle 16 nella biblioteca comunale, in via Alfieri a Colombare. (v.b.)

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Ž…—Â?‹ †ƒ–‹ Â? …‘Â?’ƒ”–‘ …Š‡ …‘Â?‘•…‡ Žƒ …”‹•‹ Il settore primario bresciano ha fatto registrare nel 2012 un aumento della produzione lorda vendibile pari al 3,06% rispetto al 14,50 del 2011. Il fatturato complessivo è stato di 1.336,139.875 euro. Il comparto zootecnico rappresenta l’89,12% dell’intera produzione lorda vendibile, confermandosi il pilastro dell’economia agricola provinciale. Come sempre al primo posto, quale elemento nella formazione della

produzione vendibile lorda troviamo il latte con oltre 479 milioni di euro (35,85%), seguito dai suini con quasi 295 milioni di euro (22,07%), dagli avicoli con 245 milioni di euro (18,33%) e dagli allevamenti bovini con 170 milioni di euro (12,72%). Stabile il comparto cunicolo e quello dei prodotti ittici. Nel corso dell’assemblea dell’Upa è stata confermata la situazione di crisi in cui versa l’agricoltura bresciana. L’aumento dei costi di produzione,

che ha interessato in particolare i cereali e la soia, necessari per l’alimentazione del bestiame, insieme a quello delle spese energetiche, in particolare il gasolio ha fatto sentire i suoi effetti piĂš pesanti sulle imprese zootecniche, che hanno visto crescere vertiginosamente i costi di alimentazione, e su quelle di coltivazione, che oltre all’aumento del prezzo del gasolio hanno subito l’incremento del prezzo dei concimi e dei prodotti ďŹ tosanitari.

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’Unione agricoltori di Brescia ha celebrato la sua 97ª assemblea, aperta dalla relazione di Francesco Martinoni sull’universo agricolo economico. Sul palco con il vice presidente dell’Unione Luigi Barbieri, il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, l’on. Paolo De Castro (presidente della Commissione agricoltura dell’Unione europea), Paolo Baccolo direttore generale dell’Assessorato all’agricoltura regionale e Andrea Peri, presidente dei Giovani agricoltori Anga. Nel corso dell’Assemblea Italo Platto, impren-

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aperto la sua relazione manifestando preoccupazione per lo stallo politico derivante dall’esito delle elezioni e ha invitato i politici a non essere sordi alle istanze del mondo agricolo, esortandoli a lavorare insieme. Il Presidente Upa ha rilanciato la necessitĂ di fare sistema per affrontare un mercato che deve esser visto in un’ottica internazionale. “Saremmo dei perdenti – ha affermato – se ci accontentassimo di vendere i nostri prodotti a chilometro zero, iniziativa peraltro apprezzabile ma è contrario al fatto che questa diventi la nostra politica agricola nazionale o bresciana. Noi

produciamo il Grana Padano il cui Consorzio è nella nostra Provincia, i suini che forniscono le cosce per il Parma e il San Daniele, produciamo il Franciacorta e il Lugana‌ per fare il nome di alcune produzioni che esportiamo e dovremo sempre piĂš vendere nel mondo se vorremo crescere e rafforzarci. L’intero sistema economico nazionale dovrĂ sempre piĂš essere orientato verso l’esportazione per portare in Italia nuova ricchezzaâ€?. Lo sforzo piĂš grane, ha continuato il Presidente Upa, deve essere quello per la creazione di un sistema di imprese capace di aggre-

dire i nuovi mercati. Martinoni non ha sottaciuto il rischio che la nuova Pac, in discussione in questi tempi al Parlamento europeo, e che entrerĂ in vigore dal 2015 , possa risolversi in una jattura per l’agricoltura italiana, lombarda e bresciana in particolare. Preoccupa l’atteggiamento per quanto concerne la zootecnia da latte. â€œĂˆ fondamentale – ha affermato Martinoni – che la nuova Pac tenga conto delle nostre realtĂ aziendali, degli investimenti fatti per l’acquisto di quote latte e che preveda un supporto alla produzione di latte legato alle quote di produzione detenute dall’aziendaâ€?..

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Andata e ritorno

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In quel tempo, si avvicinavano a GesĂš tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loroâ€?. Ed egli disse loro questa parabola: “Un uomo aveva due ďŹ gli. Il piĂš giovane dei due disse al padre: ‘Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta’. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il ďŹ glio piĂš giovane, raccolte tutte le sue cose, partĂŹ per un paese lontano e lĂ sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sĂŠ e disse: ‘Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piĂš degno di essere chiamato tuo ďŹ glio. Trattami come uno dei tuoi salariati’. Si alzò e tornò da suo padre. (...)

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sasperazione. PerchĂŠ il figlio se ne va? Non dev’essere per le pressioni del padre. Anche se stilizzata la figura del padre rivela il profilo di un uomo che sa intuire profondamente quello che accade ai suoi figli e per questo non ha esitazioni nel dividere il patrimonio, nell’attendere, nel ridare dignitĂ , nel convincere. Il figlio se ne va esasperato da qualcun altro, non dal padre. E quando torna in se stesso si accorge che il male l’ha fatto al padre perchĂŠ ha fatto soffrire la persona che non aveva colpa. Per questo lo chiama peccato verso il Cielo e davanti al padre: perchĂŠ non è semplicemente una fuga ma il rifiuto di qualcuno. Che lui ha identificato nel padre perchĂŠ era il piĂš facile da vedere. Quando torna in se stesso si accorge di aver sbagliato a partire dalle cose piĂš semplici. Capisce da lĂŹ che ha accusato la persona sbagliata. Che se suo padre è giusto con gli operai non può essere ingiusto con i figli. Ma da qualche parte gli è nata quell’esasperazione. Da qualche

parte è venuto quel senso di soffocamento che gli ha fatto cercare altre strade. L’esasperazione può venir fuori dagli atteggiamenti piĂš che dalle parole; dal rimprovero muto di chi fa tutto quello che gli viene ordinato e non disobbedisce mai. E che, senza parole, è capace di accusare chi non ha questo rigore nel fare. Non importa se il suo fare obbediente è senz’anima e nel padre vede solo un padrone e si sente meno di un salariato perchĂŠ non si può permettere un capretto da mangiare con gli amici. Non è il padre che glielo nega: è lui che se lo nega per essere giusto, martire, vittima. “Io ho fatto sempre tutto quello che mi hai ordinatoâ€? gli dice. Ma non si è accorto che il padre non ordinava e il suo fare per obbedienza diventava esasperante per l’altro fratello. Il figlio che se ne va non capisce il fratello; non capisce la sua dedizione; non vuole essere come lui. E quello ancor peggio a diventare modello di virtĂš, col padre che ne loda la docilitĂ perchĂŠ – è vero – lui fa quello che deve fare. Ma non basta perchĂŠ la sua virtĂš è intaccata

dalla volontĂ di essere libero di quel fratello che se ne va. Fosse per lui il padre avrebbe dovuto metterlo alle strette, costringerlo a fare quello che doveva. Dovere. Ăˆ l’unico modo per essere certi di non sbagliare. Il dovere è chiaro, bianco o nero, giusto o sbagliato. Non guarda dentro: vede i risultati. Si chiama fedeltĂ . E alla lunga si chiama diritto. Ma non nel presente: nemmeno un capretto per far festa con gli amici. Suo fratello se ne va per cercare il suo presente e lui aspetta il suo riscatto, non il suo futuro. Ma lui sa di essere l’unico a poter servire suo padre meglio di tutti. E può permettersi di essere piĂš duro di suo padre. PerchĂŠ ne ha diritto. PerchĂŠ il regno è suo o almeno lo sarĂ . E se suo padre è troppo tenero ci sarĂ lui a dire cosa pensa e cosa fa il padre. PerchĂŠ il padre può aspettare quanto vuole ma è lui quello che non se n’è andato. Glielo deve. Non c’è festa per il figlio che ritorna nella testa del fratello che sa e ha giĂ tutto. Non c’è spazio per un padre cosĂŹ. Per lui l’amore di Dio è bianco o nero.

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´/D IRU]D GHOOD UDJLRQHÂľ Una vecchia giapponese una volta mi ha confidato quale sia la prima cosa da chiedere a Dio: “Chiedi la forza della ragioneâ€? mi ha detto. “La forza non è nelle armi o nelle mani degli uominiâ€?. Nel film “Alexandraâ€?: Alexandra Nikolaevna (“Vittoria Benedettaâ€? è il significato del suo nome) è una nonna russa che si reca in Cecenia, dove si trova il nipote Denis ufficiale dell’esercito. Per giungervi ha attraversato un campo minato e viaggiato con altri soldati in un vagone merci. Giunta al campo militare passa di tenda in tenda, cammina con le sue gambe stanche lungo le passerelle per curiosare, guardare, capire e vi coglie tutto il non senso di una guerra che spegne i giovani obbligandoli alla violenza

e ad una vita svuotata per servire le logiche del potere. Alexandra è determinata, una mattina fa alzare la stanga e va nel villaggio ceceno. LĂŹ scatta subito la solidarietĂ femminile: una sua coetanea la accoglie in casa (quello che ne rimane perchĂŠ tutti i palazzi sono bombardati) le offre del te. Tra le donne non c’è rivalitĂ . Diventano amiche e cosĂŹ quello che nel mondo maschile è segnato dall’odio e dalla divisione, nella solidarietĂ femminile diviene subito gesto naturale di amicizia e di pace. Il regista Alexandr Sokurov cosĂŹ ha commentato il suo lavoro: “In questo film la vittoria è innanzitutto di una madre, e se vogliamo in un certo senso questa donna è simbolo della Madonna. Penso che

se Maria dovesse rivivere la sua situazione drammatica non potrebbe sopravvivere al dolore che oggi infliggiamo a Cristoâ€?. La drammaticitĂ del tempo presente, segnato da una grave crisi spirituale, ha come conseguenza il degrado morale nella politica, nell’economia, nelle famiglie e nella Chiesa stessa. Dobbiamo ritornare a chiedere a Dio: “la forza della ragioneâ€?. Per noi la ragione è la Sapienza e questa sapienza è Cristo: “Noi abbiamo il pensiero di Cristoâ€? dice San Paolo (1Cor 2,16). E la logica di Cristo è l’unica forza che ci permette di vincere nella costruzione della pace, perchĂŠ è la logica dell’amore, dell’amicizia, del servizio, del donarsi attraverso i gesti semplici della vita.


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••‹•‹ „‹–ƒ”‡ Žƒ –‡””ƒ …‘Â? ˆ‡†‡ La comunitĂ cristiana apprezza e valorizza il risveglio della coscienza ecologica, la crescente consapevolezza ambientale e dell’uso di energie rinnovabili e pulite, la revisione degli stili di vita e dei consumi improntati a sobrietĂ e responsabilitĂ sociale: sono alcuni dei “valoriâ€? di cui si è parlato al convegno “La fede nel Creatore per abitare la terraâ€?, tenuto ad Assisi (1-2 marzo). Al convegno di Assisi le riflessioni sono state condotte – spiega uno dei coordinatori dei

lavori, Ernesto Diaco – “tenendo presenti sia le istanze che emergono dalla cultura contemporanea, sia collocandole dentro un percorso di ricerca sulla teologia della creazione e della ‘custodia del creato’ aperta al contributo di ulteriori discipline, teologiche e non, sia degli esponenti di altre religioni�. “La custodia del Creato – prosegue – appare come un fecondo terreno di incontro anche all’interno del mondo religioso, il cui contributo per la promozione di una cultura

rispettosa verso l’ambiente non può essere dimenticato. La stessa scelta di incontrarsi ad Assisi, dedicando una serata a vegliare in preghiera sulla tomba di San Francesco, mostra come l’attenzione verso il creato sia un elemento tutt’altro che secondario o accessorio nella spiritualitĂ cristiana e una risorsa per la nuova evangelizzazione a cui siamo chiamatiâ€?. Obiettivo specifico del convegno è stato la messa a fuoco del tema del “maleâ€?, che nell’esperienza umana si manifesta

anche attraverso gli eventi naturali, “volendo gettare su di essi la luce che proviene dalla fede in un Dio Creatore onnipotente e premurosoâ€?, spiega Diaco. “La bellezza del creato sembra ogni giorno contraddetta dal male, dalla sofferenza, dalla corruzione. Eppure, anche nell’oscuritĂ di certi momenti, non è impossibile scorgere attraverso le creature una bellezza ancora piĂš profonda e cosĂŹ giungere a “toccare la mano di Dio, ascoltare la Parola e vedere l’Amoreâ€?. (l.c.)

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ervono i lavori delle Congregazioni generali. Quei cardinali che tra qualche giorno, come fu nel 2005, si affacceranno dai loggiati di San Pietro a far corona con le loro vesti rosse, dopo l’elezione del nuovo Papa, in un clima di festa, sono al lavoro. Si confrontano sullo stato della Chiesa e cominciano a delineare il profilo di chi tra pochi giorni eleggeranno. Discutono, ascoltano, pregano. Ăˆ un processo unico, guardato con interesse e rispetto da tutto il mondo. L’istituzione piĂš universale di questo mondo pure “globalizzatoâ€?, rinnova cosĂŹ, e anzi se possibile approfondisce e mostra a tutti, la sua dinamica di unitĂ e di collegialitĂ . I cardinali stanno discutendo degli affari della Santa Sede e dei diversi dicasteri e i loro rapporti con gli episcopati, del rinnovamento della Chiesa alla luce del Concilio Vaticano II, dello stato della Chiesa e delle esigenze della nuova evangelizzazione

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nel mondo e nelle diverse situazioni culturali. Il collegio cardinalizio, che pure ha una sua storia peculiare, legata proprio alla realtĂ del papa come vescovo di Roma, di fatto rappresenta il collegio episcopale. E proprio in

questo Anno della fede e dei 50 anni del Concilio piĂš partecipato della storia, risaltano le parole di uno dei documenti piĂš ispirati e importanti del Vaticano II, la costituzione dogmatica Lumen Gentium, sulla Chiesa: “Questo collegio – è detto a proposito del collegio episcopale –, in quanto composto da molti, esprime la varietĂ e l’universalitĂ del popolo di Dio; in quanto poi è raccolto sotto un solo capo, significa l’unitĂ del gregge di Cristoâ€?. Ăˆ l’identitĂ della Chiesa, realtĂ visibile e spirituale, come sempre la definisce il Concilio, che opera nella storia, ma non può che poggiare sulla fede. “Quantunque per compiere la sua missione abbia bisogno di mezzi umaniâ€?, si legge nel Concilio, Paolo VI affermava che è la fede il “segretoâ€? della Chiesa. GiĂ il documento conciliare era ben consapevole che non mancavano i problemi. E questi non sono solo le persecuzioni. Oggi la cattolica è la religione piĂš vessata sul piano universale.

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”‡Â?‘ †‹ ‹‡Â?Â?‘ ‡ ’”‘’‘•–‡ ’‡” ‹Ž Â?‡•‡ †‹ Â?ƒ”œ‘ Vivere momenti di spiritualitĂ in preparazione alla Quaresima. Proseguono gli appuntamenti e le proposte all’Eremo di Bienno. Sabato 9: ore 20, corso per fidanzati; ore 20.30 Ufficio delle letture al Monastero. Domenica 10: ore 9.15 ritiro per gli adulti MercoledĂŹ 13: ore 6, al monastero, Ufficio delle letture, lodi e Santa messa presieduti da don Cristian Favalli, curato di Breno; ore 20, Incontro di

spiritualitĂ per gli adulti. GiovedĂŹ 14: ore 9.15, ritiro per sacerdoti; ore 20, Gruppo “Galileaâ€?. Sabato 16: ore 9, ritiro per religiose e consacrate; ore 16.30, Santa Messa per i “figli in cieloâ€?; ore 20, corso per fidanzati; ore 20.30 Ufficio delle letture al Monastero MartedĂŹ 19: ore 10.15 Uac. MercoledĂŹ 20: ore 6, al monastero, Ufficio delle letture, lodi e Santa Messa presieduti

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Â?…‘Â?–”‘ ’”‡‰Š‹‡”ƒ da don Pierangelo Pedersoli, curato di Pisogne; ore 9, ritiro per le donne MercoledĂŹ 27: ore 6, al monastero, Ufficio delle letture, lodi e Santa Messa GiovedĂŹ 28: ore 18, Messa in Coena Domini al monastero VenerdĂŹ 29: ore 7.15, Lodi al monastero; ore 15: celebrazione della Passione del Signore al monastero. Sabato 30: ore 7.15: lodi al monastero; ore 17.30: Vespri

al monastero; ore 22: Veglia Pasquale al monastero. Domenica 31: Domenica di Pasqua. ore 7.15, Lodi al monastero; ore 8 Santa Messa al monastero; ore 16.30 Santa Messa solenne all’Eremo LunedĂŹ 1° aprile: ore 8 Santa Messa al monastero. Dal mese di aprile la Santa messa festiva dell’Eremo sarĂ celebrata alle ore 17. Altri appuntamenti su www. eremodibienno.it.

Sabato 9 marzo presso il Seminario diocesano (via delle Razziche 4) alle 14 breve incontro di presentazione dell’Apostolato della preghiera. L’incontro è aperto a tutti, specialmente agli studenti della Scuola di teologia per laici. MercoledĂŹ 13 marzo, dalle ore 17 alle 18, presso la Cappella delle Suore Ancelle della CaritĂ , in Brescia, via Moretto 35: Ora di adorazione per le vocazioni. Sono gli ultimi giorni utili, inoltre, per iscriversi al pellegrinaggio Adp in Terra Santa.

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i si può commuovere. “Raggi di luceâ€? tocca il cuore perchĂŠ la storia di Chiara Luce Badano (1971-1990) è una storia straordinaria ma vera. Ecco perchĂŠ il PalaBrescia gremito da tante famiglie si è lasciato catturare dalle parole e dalla musica in un pomeriggio di festa dove il nodo alla gola per la triste vicenda di Chiara si trasforma in gioia per la consapevolezza di una vita donata. Al termine del musical, la gente in sala che prima si era commossa aveva il sorriso di chi sa di essere un po’ piĂš ricco, di avere imparato qualcosa in piĂš. La vita di Chiara è una testimonianza molto forte di come si possa affrontare il dolore senza perdere il sorriso, continuando a regalare affetto e speranza. Nella pagina ufficiale su Facebook (Raggi di luce: il Musical) sono raccolti anche molti commenti, fra questi piace citare quello di Marta Menolfi: “Bello spettacolo... Per non parlare del messaggio. Ti obbliga a riflettere sulla vita, su come la si vive, dando importanza alle cose futili senza apprezzare e valorizzare le cose che davvero contano! Chiara Luce è uno splendido esempio per i nostri ragazzi, per noi giovani, per gli adulti... è un bellissimo esempio per tutti!!! Grazie per avermi raccontato di leiâ€?. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Chiara

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te che l’Amore divino fa grandi cose e che non si ferma al capolinea!â€?. Ăˆ giusto sottolineare che lo spettacolo è il frutto del progetto che vede impegnati, dal 2011, oltre 120 ragazzi del Movimento dei Focolari di tutta la Lombardia dai nove ai 30 anni. Davanti a quasi 2000 spettatori è stata proposta in due atti la storia di Chiara Luce: il primo atto racconta la vita della giovane sino alla diagnosi della malattia che l’ha colpita; il secondo, gli ultimi mesi prima della sua morte. La vita di Chiara è semplice e straordinaria come quella di tante ragazzine della sua etĂ . Aderi-

sce fin da piccola al Movimento dei focolari fondato da Chiara Lubich, ma a 17 le viene diagnosticato un tumore diffuso: è l’inizio del viaggio di Chiara verso una meta diversa da quella sognata da ragazzina, ma altrettanto straordinaria. La sua vita, il suo modo di affrontare la malattia, è una sfida per tutti. La stessa Chiara nel suo diario invitava i giovani a essere protagonisti in positivo: “I giovani sono il futuro. Io non posso piĂš correre, però vorrei passare loro la fiaccola come alle Olimpiadi. I giovani hanno una vita sola e vale la pena di spenderla beneâ€?.

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6HJQR GHOOD VSHUDQ]D IRQGDWD VXOOD IHGH L’Ufficio per la spiritualitĂ e le vocazioni ha messo a punto il programma (nei prossimi numeri del settimanale entreremo nel dettaglio delle proposte) per la 50ÂŞ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si terrĂ a Brescia sabato 20 e domenica 21 aprile. In particolare nel pomeriggio di sabato 20 aprile (dalle 16 alle 19) è organizzato, nell’aula magna della FacoltĂ di medicina, il convegno “A tu per tu

con la Santità �. Saranno presentati i messaggi di speranza di Paolo VI e saranno portate alcune testimonianze su figure significative come don Pino Puglisi, Giulia Gabrieli, la beata Chiara Badano e Santa Gianna Beretta Molla (nella foto). Ci sarà spazio anche per i flash di speranza: la fede giovane in università , le nuove speranze in Albani e la speranza nella sofferenza. Sabato sera, invece, alle 20.30 la Basilica

delle Grazie in diretta su Tv2000 ospita la Veglia di preghiera per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni presieduta dal vescovo Monari; dal termine della veglia fino all’una del mattino, “Luce nella Notteâ€?, la proposta di evangelizzazione per i giovani nella parrocchia di S. Afra. Domenica 21 la Messa delle 11 celebrata dal vescovo Luciano in Cattedrale sarĂ trasmessa in di-

retta anche da Rai 1. Dalle 16 alle 17.30 l’Istituto Paolo VI di Concesio ospita la tavola rotonda “In dialogo su Paolo VI�. Dalle 15.30 alle 18 in Duomo Vecchio, l’adorazione eucaristica e l’evangelizzazione di strada prima della Messa delle 18.30 presieduta in Cattedrale da don Guido Pietrogrande. In Duomo Vecchio, dalle 20.30 alle 22.30, l’adorazione eucaristica di intercessione per le vocazioni.

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Chiesa e del pensiero cristiano del Novecento. Introdurranno l’incontro il prof. Anselmo Palini, autore di diverse pubblicazioni su don Mazzolari, e don Pierantonio Lanzoni, vice postulatore della causa di beatiďŹ cazione di Paolo VI e appassionato studioso del parroco di Bozzolo. Questo importante incontro è organizzato dalla Libreria Paoline in collaborazione con la Fondazione Mazzolari di Bozzolo, con le edizioni Dehoniane di Bologna e con la Cooperativa

cattolico-democratica di cultura. La presentazione dell’edizione critica, da poco pubblicata, di questi due volumi di Mazzolari è quanto mai opportuna, dato che entrambi i libri riguardano il tempo quaresimale. Nella vasta produzione di Mazzolari, “La via crucis del poveroâ€? occupa un posto particolare perchĂŠ da una parte riette la prolungata meditazione del parroco di Bozzolo sulla passione, dall’altra pone al centro della sua visione del cristianesimo

il povero, che è insieme Cristo e, dopo di lui, ogni uomo che viene in questo mondo. Nel secondo volume che viene presentato in edizione critica, le due opere di Mazzolari “Dietro la croceâ€? e “Il segno dei chiodiâ€? sono presentate unitamente. Le due opere di Mazzolari sono un commento ai giorni della Settimana Santa, con i rispettivi contenuti evangelici e liturgici, dalla domenica delle Palme alla veglia pasquale e la notte del Sabato Santo.

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a Quaresima è un tempo donato ai cristiani per riflettere sulla propria vita e convertirsi in vista della Pasqua. Ognuno di noi è dunque chiamato alla conversione del cuore e invitato a riflettere su vari aspetti della propria vita, personale, familiare e lavorativa. Come da tradizione, la diocesi di Brescia ha cosĂŹ promosso e organizzato una mattinata di ritiro e riflessione dedicata ai politici e a coloro che sono impegnati nel sociale, tenutasi sabato 2 marzo presso il Centro pastorale Paolo VI. L’incontro che si è aperto con la celebrazione della S. Messa, è poi proseguito con una lectio divina tenuta dal vescovo Luciano Monari e con una riflessione del prof. Fulvio De Giorgi, che ha preceduto la consegna del mandato ai presenti. De Giorgi, docente di storia della pedagogia e dell’educazione presso l’UniversitĂ di Modena e Reggio Emilia, giĂ membro del Consiglio pastorale diocesano di Milano, ha quindi parlato del ruolo della figura dei cristiani laici, partendo dai documenti del Concilio Vaticano II. Il Concilio Vaticano II è stato il 21° e ultimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, durante il quale furono prodotti quattro costituzioni, nove decreti e tre di-

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dello Spirito Santo alla Chiesa contemporaneaâ€?. Lo stesso Concilio invita i fedeli a leggere i segni dei tempi, cercando di comprendere a fondo il contesto sociale nel quale stiamo vivendo: un contesto, il nostro, segnato sempre piĂš da forme di secolarismo e di palese individualismo e dalla diffusione di una cultura che esalta il singolo individuo e minimizza il rapporto che ogni uomo dovrebbe intessere con i fratelli. In questo scenario, la Chiesa è ancor piĂš chiamata a compiere la missione di diffondere

la Buona Novella, attraverso i suoi ministri, ma anche attraverso i numerosi fedeli laici, senza cercare gloria e ricchezze, ma in assoluta umiltĂ e povertĂ . Ad ogni battezzato Cristo stesso chiede di vivere la propria umanitĂ nella coerenza evangelica, amando il Signore e i fratelli. Tre quindi le indicazioni del Concilio ad ogni cristiano: la coerenza tra parole e comportamenti, perchĂŠ per raggiungere fini evangelici è necessario usare mezzi evangelici, senza mai mettere in primo piano il proprio interesse; l’impegno socio-politico come forma di caritĂ vissuta nella giustizia e, infine, il coraggio di contrastare con ogni mezzo il crescente e diffuso individualismo. In un contesto come quello odierno, i cristiani sono chiamati quindi a sentirsi pellegrini sulla terra e a rinunciare adogni forma di materialismo per aiutare la Chiesa a diffondere il Vangelo libera da ogni fardello materiale che allontana la gioia vera.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ VenerdĂŹ 8 marzo Ore 6.50 - Brescia - Santa Messa presso il Seminario minore. Sabato 9 marzo Ore 9.30 - Brescia - Incontro con Confcooperative nel 60° di presenza a Brescia presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 16.30 - Mompiano - Santa Messa di ringraziamento per la beatiďŹ cazione di fra Giovanni Bodei presso la chiesa di San Gaudenzio.

Domenica 10 marzo Ore 8.30 - Brescia - Santa Messa in Cattedrale. MartedĂŹ 12 marzo Ore 16 - Brescia - Incontro e S. Messa presso il Seminario maggiore. MercoledĂŹ 13 marzo Ore 21 - Brescia Santa Messa in ricordo di don Luigi Giussani presso la chiesa dei Santi Faustino e Giovita. GiovedĂŹ 14 marzo Ore 20.30 - Brescia Scuola di preghiera in Cattedrale.

ƒ�…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘�‹�‡ La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario:

di Carzano, Peschiera Maraglio e Siviano di Monte Isola del rev. do don Francesco Turla giĂ parroco di Lumezzane Pieve.

La nomina a parroco della parrocchia di Magno di Gardone Val Trompia, del rev. do don Davide Ferrari, giĂ amministratore parrocchiale della medesima. La nomina a presbitero collaboratore delle parrocchie

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’insopportabilitĂ del dolore deriva dal fatto che la vita terrena termina con la morteâ€?, affermava Albert Camus, premio Nobel per la letteratura, nel suo celebre romanzo “La Pesteâ€?, per bocca del protagonista Bernard Rieux. Parlare di morte tuttavia, non significa necessariamente riferirsi al naturale termine ultimo dell’esistenza; all’interno dell’esperienza di dolore, di qualsiasi tipo essa sia, sussiste infatti la reale e vera esperienza della morte: nella malattia, ad esempio, si vive l’esperienza del

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descrizione della sofferenza: “La sofferenza in sĂŠ ha molte facceâ€? ha detto Natoli; “c’è la sofferenza fisica, quella psicologica, detta anche angustia o tristezza e, infine, la dolorosa sofferenza per la perdita di un affettoâ€?. “La societĂ odierna è caratterizzata da una sempre piĂš larga diffusione di una cultura che censura il dolore e la morteâ€? ha poi proseguito. “Tutti quanti, infatti, siamo candidati alla sofferenza, ma quando si sta bene la tendenza è quella di non pensarci: anzi, generalmente si tende a non guardare nemmeno alla sofferenza altrui, che non ci riguarda, anche perchĂŠ risveglia in noi il ricordo di come siamo candidati, in un certo qual modo, ad essa. Il dolore provato può essere generalmente di due tipi: da un lato, esso può essere vivo e straziante, dall’altro, sordo e latente. Nel primo caso ne sentiamo lo spasmo che non ci permette di pensare al nostro dolore in sĂŠ; nel

secondo, invece, in base alla costanza e all’insistenza dello stesso esso provoca in noi inquietanti domande: il dolore, infatti, non è abbastanza forte da oscurare i nostri pensieri. Entrambe le tipologie di dolore, tuttavia, sono accomunate dal danno: il dolore infatti inchioda, blocca e impedisce l’apertura al mondo, causandoci danno. Comprendere l’altro tuttavia è fondamentale: mettendosi sulla sua lunghezza d’onda e sentendosi parte di una comune umanitĂ , infatti, tutti potremmo essere d’aiuto a chi ci circonda.

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ma anche dal suo modo di percepirla e di reagire. Oggigiorno, riflettere su una tematica come questa assume particolare importanza; per questo, l’Ufficio diocesano per la salute e l’Azienda ospedaliera Spedali civili di Brescia, con il patrocinio dell’UniversitĂ Statale cittadina hanno organizzato un ciclo di quattro incontri sul tema “Culture e religioni accanto al malatoâ€?, rivolti a studenti e docenti universitari, operatori delle professioni sanitarie e cittadinanza tutta. GiovedĂŹ 28 febbraio, in una gremita aula magna di Medicina, ha preso quindi la parola il prof. Salvatore Natoli, docente di filosofia teoretica presso la FacoltĂ di scienze della formazione all’UniversitĂ di Milano Bicocca. Natoli ha guidato i presenti in una riflessione sull’esperienza del dolore e del malato nella cultura occidentale, secondo il punto di vista non religioso. La relazione curata dal noto docente ha preso il via con una

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‹‘˜‡Â?–Î ƒ…Ž‹•–ƒ Dz ‘ Â˜Â‘Â–Â‘Çł ‡ Žƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ Da pochi giorni si è conclusa una lunga campagna elettorale (anche se non sono poche le probabilitĂ di ritornare alle urne nell’arco di pochi mesi). Le Acli provinciali si sono impegnate soprattutto per sollecitare la partecipazione dei cittadini con la campagna “Io votoâ€?. Sono stati stampati e distribuiti migliaia di volantini per ricordare quanto sono importanti le elezioni per la nostra democrazia. Sempre con questo spirito i Giovani delle Acli hanno proposto alcune serate

dedicate ai giovani che si recavano al voto per la prima volta. I tempi per organizzare l’iniziativa erano veramente stretti, considerando anche il periodo particolarmente intenso da molti punti di vista (Carnevale, inizio Quaresima, San Faustino ecc.). Durante le serate che sono state organizzate in diversi paesi della provincia, spesso in collaborazione con i locali circoli Acli, i giovani hanno spiegato perchÊ votare sia un gesto importante, partendo poi

dalla Costituzione (in particolare dall’articolo 48) per arrivare alla legge elettorale, ai partiti e ai candidati, passando per alcuni criteri di scelta libera e consapevole. L’intenzione è che questo possa diventare un appuntamento ďŹ sso per i Giovani delle Acli in occasione dei vari appuntamenti elettorali, possibilmente in collaborazione con gli oratori e altre agenzie educative presenti nei territori. (Roberto Toninelli)

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na pessima legge elettorale ha prodotto una pessima situazione politica. Toccherebbe alla politica far sintesi delle molte libere opinioni, con gli strumenti di cui dispone: questa legge elettorale non lo fa, non produce maggioranze chiare. Rimpiangiamo di non aver adeguatamente sostenuto il doppio turno, che consentirebbe alle forze in campo di misurarsi (nel primo) e di scegliere chi governa (nel secondo). Con la legge elettorale attuale, in vigore dal 2005 quando il poker Berlusconi, Casini, Bossi e Fini spadroneggiava, non ne uscirĂ nulla di buono: nessuno si assume responsabilitĂ perchĂŠ nessuno si sente incaricato. E questo è un problema vero (e costoso). Le elezioni dicono che gli italiani non si fidano del tutto del Pd (o forse di Bersani). Terminate le primarie nessuno ha piĂš fatto una vera campagna elettorale, prodotto un’idea-guida, una classe dirigente

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un elettorato piĂš di centrodestra. Il futuro di questa lista non è piĂš nelle sue mani. Con la fine dell’agenda Monti si aprirĂ una nuova agenda: speriamo con una copertina piĂš sociale. Vincitori morali sono i grillini del M5S. Non hanno un’idea di Paese ma una serie di proposte (peraltro anche condivisibili, alcune) e – grazie al suo leader – un’ottima capacitĂ di comunicazione, che rappresenta il disagio crescente di chi si sta spazientendo (si pensi ai giovani). Questo Paese ha rimandato alcune riforme: non quelle decorative, ma quelle vitali. Quelle che riguardano la vita delle persone. Se i principali attori politici non danno segni di vera vita politica, ecco allora che la protesta prende questa via (peraltro meglio questa via che la via greca di Alba dorata...). I grillini mostrano senso di popolaritĂ e di innovazione, ma si farĂ molta fatica a condividere un pensiero col loro leader: chi viene dal mondo dello

spettacolo limita la politica a una somma tra comunicazione e amministrazione. Entrambe servono, ma se manca una solida cultura politica che esprima una buona idea di Paese saremo destinati a diventare la periferia dell’Europa. Confidiamo su una legge, non elettorale, ma almeno storica: l’Italia, quando è in difficoltĂ , dĂ il meglio di sĂŠ. Bisogna anzitutto smentire il noto aforisma di Flaiano, secondo cui in Italia la situazione politica è sempre grave, ma non seria. Ecco cosa servirebbe: serietĂ e responsabilitĂ .

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La macchina organizzativa si è ormai messa in moto da parecchio tempo; sĂŹ, perchĂŠ le cose da fare sono parecchie afďŹ nchĂŠ tutto funzioni a meraviglia in una manifestazione grande e complessa come “Seridòâ€?. La grande festa dei bambini e delle famiglie, che l’Adasm-Fism di Brescia promuove per il diciassettesimo anno consecutivo al Centro Fiera del Garda di Montichiari aprirĂ i cancelli dal 25 aprile al 5 maggio nei giorni 25, 26, 27, 28 – 30 aprile e 1,

4, 5 maggio. con orario continuato dalle 9.30 alle 19. Confermati gli oltre 100 spazi gioco: aree attrezzate dove divertirsi, costruire, disegnare, saltare, giocare nella massima sicurezza‌ A Seridò si può anche assistere ad uno spettacolo teatrale (scegliendo fra le proposte dei teatri che aprono al pubblico varie volte nell’arco della giornata), leggere un libro nell’apposito stand di “Libera un libroâ€?, saltare sui gonďŹ abili (quelli per i bimbi grandi o quelli per i piĂš

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e scuole dell’infanzia aderenti alla Fism da sempre, sia per quanto le riguarda in quanto scuole, sia nell’attuale contesto culturale e sociale, sono chiamate a svolgere il loro irrinunciabile compito educativo verso i bambini e di accompagnamento delle famiglie per quanto loro compete. PiĂš che mai oggi si evidenzia un troppo di “confusioneâ€? intorno al mondo dell’educazione e della scuola: le famiglie, nel momento della scelta della scuola dell’infanzia per i propri figli, chiedono di essere sempre piĂš informate sulla scuola e sul progetto educativo che persegue, sui servizi che stanno scegliendo per i propri figli. Le scuole, da parte loro, sono chiamate a rendere piĂš visibile la propria proposta, a presentarsi con la dote di buona prassi educativa e di servizio di qualitĂ alta. Da qui la necessitĂ di potenziare azioni e percorsi per sensibilizzare, informare le comunitĂ , proponendo “il mondo Fismâ€?, l’identitĂ valoriale, la competenza pedagogica, la capacitĂ di fare scuola oggi, cosĂŹ che i genitori scelgano in modo piĂš consapevole le “nostre scuole nella convinzione di compiere la migliore scelta â€? per i propri figli. Pertanto, a partire dalle prossime settimane, verrĂ attivato un primo “percorso attivoâ€? articolato in tre momenti. Il 21 marzo 2013 è in programma una “giornata Fismâ€? in tutte le scuole Fism della Lombardia, per coinvolgere bambini, famiglie, comunitĂ , e per richiamare l’attenzione dei media sulla nostra grande realtĂ (vedi articolo a fianco). Dal 25

piccoli), salire sul treno di Seridò per fare un giro e tanto altro in oltre 51mila mq coperti. A Seridò tutto è a misura di bambino e all’interno si può giocare gratuitamente con tutto e con tutti aiutati da oltre 300 animatori. Se hai meno di 12 anni entrare a Seridò per te è gratis. Gli adulti invece pagano 10 euro ma all’interno anche per loro spettacoli, attrazioni e burattini sono gratis. Segui tutte le novitĂ ďŹ no alla nuova apertura su www.serido.it

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un grande spazio gioco dove, oltre ad accogliere bambini e famiglie con attivitĂ e proposte, distribuirĂ materiale informativo e riviste ai genitori. Il 4 maggio, infine, verrĂ proposto un convegno pedagogico Fism, sempre a Montichiari, al quale sono invitate le educatrici delle nostre scuole provenienti da tutta la Regione; l’appuntamento – di cui parleremo dettagliatamente piĂš avanti – è l’occasione per veicolare progetti e contenuti, non solo verso l’interno dell’associazione (scuole, educatrici ecc.) ma anche verso l’esterno, attraverso l’attenzione che il convegno, insieme alle altre due iniziative del percorso di comunicazione, può “catturareâ€? nei confronti dei media.

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a padre costituente a monaco, dalla politica attiva alla spiritualitĂ . Ăˆ la strada seguita da Giuseppe Dossetti, uno dei piĂš grandi interpreti della figura del cattolico impegnato nel sociale e nel politico, la cui vita è stata tratteggiata, in un incontro all’oratorio della parrocchia di Santa Maria in Silva, da Giovanni Bianchi, giĂ presidente nazionale delle Acli e parlamentare del Partito popolare, fondatore del “Circolo Dossettiâ€?. Muovendo dalla stretta attualitĂ , Bianchi ha ricordato la figura di Dossetti, ne ha evidenziato le principali caratteristiche, raccontando anche episodi vissuti insieme. A cominciare dal modo in cui si sono conosciuti. “Da presidente delle Acli mi avevano fissato un incontro con il Papa. Non sapevo con che parole presentare l’associazione a Giovanni Paolo II e perciò chiesi aiuto a Dossetti. Dopo tanti tenta-

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chi – partecipando alle azioni militari senza armi. LĂŹ capĂŹ che poteva spendersi attivamente in politicaâ€?. Sul punto Dossetti amava ripetere: “Chi vuol fare politica deve occuparsi della storia e non della cronaca e soprattutto deve capire i cambiamenti. La cosa piĂš importante è proprio la coscienza del cambiamento, un aspetto difficile perchĂŠ molto spesso ci accorgiamo dei cambiamenti quando sono giĂ avvenutiâ€?. Per fare ciò bisogna studiare, raccogliere dati, informarsi. Insomma, secondo Dossetti “per fare politica bisogna essere preparatiâ€? e soprattutto bisogna considerarla come un fatto occasionale. “Dossetti – ha continuato Bianchi – non considerava la politica come una professione perchĂŠ riteneva che bisognava essere impegnati solo fino a quando si era in grado di dire qualcosaâ€?. Dato che la politica va vista come un impegno limitato nel tempo, Dossetti rima-

se in campo soltanto sette anni. “Un periodo – ha chiosato Bianchi – breve ma intenso, durante il quale ebbe modo di partecipare all’Assemblea costituente. Dossetti fu il vero regista della Costituzione italiana, perchĂŠ capĂŹ che per scrivere la Carta bisognava trovare l’ideologia comune a tutti i costituenti: ossia il personalismoâ€?. Infatti “i costituenti erano tutti anti-fascisti o a-fascisti. Pertanto se il fascismo era stato il prevalere dello Stato rispetto alla persona, nell’Assemblea doveva prevalere la persona rispetto allo Stato. Di conseguenza il personalismo, un valore di chiara matrice dossettiana, è stato posto alla base della Costituzione. Proprio perchĂŠ il principio di base è il personalismo, la nostra Carta costituzionale non stabilisce i diritti, ma li riconosceâ€?. Bianchi ha raccontato anche lo sforzo fatto da Dossetti per inserire nella Carta sia il principio di

laicitĂ (“L’articolo 7 fu scritto da Dossetti a Botteghe Oscure davanti a Togliattiâ€?), sia il riconoscimento dei Patti Lateranensi: “Dossetti riteneva che ciò potesse costituire una garanzia per l’impegno attivo dei cattolici, ma durante la sua azione non ha mai chiesto consiglio Oltretevereâ€?. L’ex parlamentare ha poi evidenziato: “La figura di Dossetti è poco conosciuta, anzi lui è piĂš noto per il livore dei detrattori che per la passione degli affezionati. A volte il termine dossettiano suona quasi come un insultoâ€?. In conclusione, Bianchi ha osservato come Dossetti si sia sempre confrontato con la storia sia da politico sia da monaco, e ha citato la frase che Dossetti pronunciò nel 1994 a Pordenone qualche mese prima di morire: “Durante la mia vita ho contribuito a elevare la cultura democratica del popolo italiano. Questa è la cosa piĂš importante che un politico possa fareâ€?.

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‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͘ Â?ƒ”œ‘ ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ Â?•‡Â?„Ž‡ †‡Ž ‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ L’Ensemble del Teatro Grande nato lo scorso anno per volontĂ della Fondazione del massimo cittadino per portare sul territorio bresciano alcuni tra i piĂš prestigiosi musicisti del panorama italiano riuniti in una formazione da camera essibile che possa prevedere anche la partecipazione di giovani artisti emergenti, inaugura domenica 10 marzo la stagione 2013. Tre i concerti in programma per

quest’anno; il primo ha come titolo “Omaggio a Rachmaninoff� e prevede l’esecuzione della Romanza per violino e pianoforte op.6 n.1, della Sonata in Sol minore per violoncello e pianoforte op.19 e del Trio elegiaco n.1 in Sol minore per violino, violoncello e pianoforte. Si esibiranno la giovane violinista Laura Marzadori (nella foto), Sandro Laffranchini primo violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano

nonchÊ coordinatore dell’Ensemble del Teatro Grande, e Andrea Rebaudengo pianista dell’Ensemble Sentieri Selvaggi. Gli altri concerti della stagione, che, come quello inaugurale, saranno ospitati dal ridotto del Grande, si terranno il 7 e il 21 aprile. Anche con la stagione 2013 l’Ensemble del Teatro Grande continua il percorso intrapreso per affermarsi come una tra le formazioni piÚ poliedriche del contesto musicale italiano e si

caratterizza per la ricerca del bel suono, il fraseggio uido e fantasioso inseriti in un contesto di pulizia formale. I biglietti per il concerto inaugurale del 10 marzo e per tutti gli altri appuntamenti dell’Ensemble sono in vendita alla biglietteria del Teatro Grande (dal martedĂŹ al venerdĂŹ dalle 13.30 alle 19, il sabato dalle 15.30 alle 19) e sui siti teatrogrande.it e vivaticket. it. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www. teatrogrande.it.

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opo qualche anno di chiusura per la realizzazione di un progetto di recupero e valorizzazione, i bresciani possono tornare a visitare il Capitolium, con un nuovo percorso museale, sia nell’allestimento delle grandi aule, sia nelle innovative modalitĂ di comunicazione, frutto delle piĂš moderne tecnologie. Una installazione multimediale permetterĂ ai visitatori di conoscere ed esplorare il sito cosĂŹ come doveva presentarsi in origine, valorizzando l’ambiente e consentendo di comprendere meglio il significato del Tempio e rendendo la visita indimenticabile. Il sito archeologico sarĂ visitabile sino al 30 giugno prossimo. La riapertura del Capitolium coincide con l’inaugurazione della mostra, negli spazi del complesso di Santa Giulia, “Novecento mai vistoâ€?, un progetto che rilancia Brescia grazie all’esposizione dei capolavori dalla Daimler Art Collection, “From Albers to Warhol to (now)â€? e e di opere dalle collezioni bresciane, “Da de Chirico a Cattelan e oltreâ€?. La mostra, che il pubblico potrĂ visitare da venerdĂŹ 8 marzo, rappresenta una occasione unica per conoscere una

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museale di Santa Giulia torna cosĂŹ ad accogliere molte delle opere che nei suoi spazi furono esposte dal 1964 al 1972, in quella che all’epoca era la Galleria d’arte moderna e contemporanea poi chiusa e trasferita nei depositi per lasciare spazio alle collezioni archeologiche e medievali che hanno reso celebre il museo bresciano. La visita alle due proposte di “Novecento mai vistoâ€? è abbinata anche a quella del Capitolium che sarĂ fruibile solo per alcuni mesi per presentare ai cittadini il primo di una serie di interventi di scavo, studio e restauro che hanno giĂ coinvolto, e continueranno a coinvolgere, l’intero complesso archeologico a ridosso del Museo di Santa Giulia, ambito che per la sua importanza è stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanitĂ . Per informazioni www. bresciamusei.it.

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3ULQFLSH GL +RPEXUJ LO ULWRUQR GL /LHYL Con “Il principe di Homburgâ€? di Heinrich von Kleist, in scena al Sociale sino a domenica 10 marzo, fa il suo ritorno a Brescia Cesare Lievi, che allo stabile cittadino ha legato una lunga parte della sua vicenda artistica. Lievi cura la traduzione e la regia di uno spettacolo frutto della collaborazione tra Teatro Nuovo Giovanni da Udine e Css Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. In uno spazio neoclassico, sospeso e irreale, dieci attori sempre in scena daranno vita, con la fluiditĂ , la precisione e la vaghezza tipica dei sogni, a una vicenda fortemente drammatica e incalzante, in cui l’immaginazione (e l’inconscio che la determina) si presenta come forza fondamentale per decidere la vita, il suo senso e il suo destino. Cesare Lievi affronta il testo di Kleist dando alla vicenda del Principe di Homburg un tono onirico, sospeso, antirealistico, intessuto di immagini splendide, ma che nel contempo rende evidente la tenuta culturale e umana della poesia di uno tra i piĂš sconvolgenti e contradditori poeti tedeschi del passato. La messa in scena vuole rispondere a queste domande e per farlo punta non tanto sul dramma di chi si trova dilaniato tra sentimento e legge, libertĂ e obbedienza, inconscio e norma, ma sulla proposta kleistiana tutt’ora moderna di una possibile soluzione: da ogni conflitto si esce grazie a un sogno. Senza sogno, senza la sua forza, non c’è

vita. “Il principe di Homburgâ€? è in scena al Sociale, per la stagione di prosa del Ctb, sino a sabato 9 marzo alle ore 20.30. La replica conclusiva, quella di domenica 10 marzo è, invece, alle ore 15.30. I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro Sociale, via Felice Cavallotti, 20 con il seguente orario: feriali dalle 16 alle 20, domenica dalle 15 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.ctbteatrostabile.it

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con la Parola, da cui nascono le domande che pone e che ciascuno può riconoscere come proprie. Sono riessioni profonde, sempre attuali, da ascoltare dalla viva voce di questa importante ďŹ gura della Chiesa. Indicata per il periodo quaresimale, ma apprezzabile in ogni momento dell’anno, “Cammino di riconciliazioneâ€? valorizza il percorso di approfondimento biblico e umano di Carlo Maria Martini, e rappresenta anche un omaggio alla sua memoria. (m.b.)

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nche se mancano ancora alcuni dettagli, tanto che la presentazione ufficiale dell’edizione numero 16 si terrĂ solo fra qualche giorno, “Crucifixusâ€?, il piĂš importante festival italiano di teatro sacro ha messo in moto la sua macchina, lanciando la seconda edizione del concorso di disegno riservato agli studenti della scuola primarie di Brescia e provincia. “E quindi uscimmo a rivedere le stelleâ€? è il tema scelto per l’edizione 2013 di un concorso che lo scorso anno ottenne un successo che sorprese gli stessi promotori dell’iniziativa. Forte di quel risultato l’associazione “Festival di primaveraâ€? (anima e motore instancabile di Crucifixus, Comune di Brescia e Ufficio per le comunicazione sociali della diocesi di Brescia hanno indetto cosĂŹ la seconda edizione del concorso, scegliendo per tema i versi con cui Dante chiude la cantica dell’Inferno della Divina Commedia. L’iniziativa punta per il secondo anno alla promozione dello sviluppo dell’arte e della creativitĂ giovanile. La tematica scelta permette un lavoro trasversale con gli insegnanti di religione, scienze, disegno, italiano e vuole sensibilizzare i giovani studenti all’osservazione

perchĂŠ proprio attraverso questa attivitĂ imparino a interpretare il mondo e a catturare le sue immagini con sensibilitĂ e rispetto. Come previsto dal bando, gli studenti possono partecipare al concorso singolarmente o come gruppo classe, inviando un disegno (realizzato con qualsiasi tecnica) completato dal titolo. Termine ultimo per la partecipazione al concorso, che quest’anno ha anche il sostegno delle edizioni Paoline, è quello delle 12 di venerdĂŹ 29 marzo. Gli elaborati dovranno essere inviati o consegnati in busta chiusa riportante la dicitura “E quindi uscimmo a riveder le stelleâ€? a “Camera con vistaâ€?, in via dei Mille 22/a, 25122 a Brescia. Una apposita giuria procederĂ poi alla selezione dei vincitori. Il lancio della seconda edizione del concorso di disegno è stata anche occasione per lanciare alcune novitĂ dell’edizione 2013 di Crucufixus, a partire dall’immagine ufficiale del festival. Abbandonate le straordinarie immagini sacre delle prime edizioni e il forte simbolismo laico adottato lo scorso anno, per il festival 2013 che prende il via il 1° aprile prossimo il direttore artistico Carla Bino e i suoi piĂš stretti collaboratori hanno puntato su un’immagine altamente simbolica e che si sposa alla perfezio-

ne con quel “Ri-nascereâ€? scelto come filo conduttore del festival. La nuova immagine ufficiale ritrae una bambina immortalata nell’atto di rimettersi in piedi all’interno di una fabbrica dismessa. “In una forte atmosfera di distruzione e rovina – ha spiegato Carla Bino – emerge un forte segnale di rinascita che con la volontĂ di ricostruire la realtà è il filo conduttore dell’edizione 2013 di Crucifixusâ€?. Quella che prenderĂ il via tra poche settimane è un’edizione del festival che segna una sorta di ritorno alle origini. Crucifixus 2013, infatti, si svilupperĂ tra il lago d’Iseo e la Valle Camonica. “La città – ha affermato ancora il direttore artistico – non è stata dimenticata. Ăˆ entrata a fare parte di una importante progettualitĂ che troverĂ pienezza nel prossimo anno con il lancio di una proposta innovativa che vede la collaborazione di piĂš soggettiâ€?.

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Come ogni anno Radio Voce offre agli ascoltatori una serie di dirette speciali in occasione dei Quaresimali e della Scuola di preghiera. Giovedì 7 alle 20.30 in collegamento dalla Cattedrale è in programma la terza serata della Scuola di preghiera con il vescovo Monari. Venerdì 8 marzo, sempre alle 20.30 in collegamento diretto dalla Cattedrale, la riflessione di padre Giovanni Cavalcoli sul tema “Giona, il profeta nel ventre della terra”, all’interno dei Quaresimali.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa parrocchiale di Cristo Re in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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A 50 anni di distanza dal pellegrinaggio diocesano del 1963 per incontrare il nuovo papa Paolo VI, dal 21 al 23 giugno i fedeli bresciani torneranno a Roma guidati dal vescovo Luciano Monari, in occasione dell’Anno della fede. Il pellegrinaggio sarĂ anche l’occasione per i fedeli di salutare il nuovo successore di Pietro. In Primo Piano (ore 9.20) intervista a don Claudio Zanardini. In marzo la rubrica Ecclesia è in collaborazione con l’UfďŹ cio per

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “Raggi di luceâ€?, il musical sulla focolarina Chiara Luce Badano (nella foto). A seguire: “Accanto al malatoâ€?, il ciclo di incontri che si tiene presso la FacoltĂ di medicina; “Fede e politica in Dossettiâ€? straordinario interprete della ďŹ gura del cattolico impegnato nel sociale e in politica; “La festa con il Beatoâ€? a Berzo Demo. La rubrica “4 parole...â€? è con don Claudio Zanardini sul

l’impegno sociale: alle 11 don Marco Mori illustra il progetto dei Tirocini aziendali, nell’ambito delle iniziative di Spes at work. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaÍl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

viaggio a Roma in occasione del 50° dell’elezione di Paolo VI al soglio pontiďŹ cio. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia. tv che manderĂ in onda anche lo speciale di introduzione alla Scuola di teologia per laici con relatore mons. Monari.

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/D WY GHJOL LGROL FKH FUHDQR VROR DOWUL LGROL Spesso in tv le inversioni di tendenza altro non sono che la conferma del perpetuarsi di un’immutabile realtĂ piĂš grande e complessa. I cambiamenti che sembrano novitĂ controcorrente sono solo il risultato di un lento lavorio sotterraneo e allo stesso tempo sotto gli occhi di tutti, sono la conferma che nulla può cambiare veramente se le decisioni prese a monte sottostanno alle solite dinamiche economico-culturali. Verdiana Zangaro, una giovane cantante che nel 2003 si esibĂŹ sul palco del Festival di Sanremo, quest’anno partecipa ad “Amici di Maria De Filippiâ€?. Il pubblico, abituato a vedere i

vincitori dei talent di turno misurarsi con l’istituzionale Festival, ora deve ricalcolare le prospettive: qual è ormai il punto di partenza e qual è la meta finale? In realtĂ la domanda che tutti dovremmo farci è un’altra: nel 2013 c’è differenza fra i ruspanti talent show e la kermesse canora italiana per antonomasia? A quanto pare, sembra proprio di no, visto che ormai la realtĂ della musica in televisione è una sola: fare soldi. Questo diktat vale sia per chi fa musica, sia per chi la diffonde: in tv è l’unica strada percorribile, l’unica tendenza. E quando ci sono in mezzo i soldi,

la realtĂ diventa morbida, malleabile. I generi si mischiano, il pubblico diventa eterogeneo, i musicisti devono essere innanzitutto personaggi popolari. Non basta piĂš fare musica, bisogna farla come tv comanda. Fra i numerosi esempi che il piccolo schermo ci offre, arriva questa settimana su Rai Due “The Voiceâ€?, l’ennesimo talent di successo planetario. La tv ci concede un’altra possibilitĂ di dimostrarle quanto siamo allineati allo show-pensiero, quanto aneliamo a stare nella sua pancia per rinascere con i suoi connotati. L’inventore di “The Voiceâ€?, l’olandese John De Mol, diede i natali al “Grande Fratelloâ€?, e

conosce bene il rapporto fra umanitĂ fama-immagine. La novitĂ del format canoro è la totale prioritĂ alla voce, tanto che i giudici (quattro vip della musica) danno le spalle a chi si esibisce. Spazio al vero talento? Ăˆ un aspetto irrilevante. Il vero problema è la mentalitĂ che sta dietro a questi show: chi vi partecipa sta chiedendo il permesso alla tv, elemosina una gratifica per una cosa che sa fare bene. Stare al centro dell’enorme agorĂ televisiva, essere per pochi istanti una stella del firmamento, spettacolo per il mondo. Ăˆ chiaro che in quest’ottica la realtĂ quotidiana del pubblico si trasforma in una gabbia.

La notorietà è ormai diventata una divinitĂ , e i suoi adepti sono disposti a sacrificare tutto pur di possederne un po’. Nel 1968 l’artista Andy Warhol affermò che in un futuro ognuno avrebbe avuto i suoi “15 minuti di famaâ€?. La tv lo sta dimostrando: quei 15 minuti non sono misurabili nel tempo, ma appartengono a un’altra dimensione, un luogo spirituale, una grotta segreta dentro la quale noi ci vediamo come ci vedono gli altri, e viviamo per la nostra immagine, per la proiezione che diamo di noi al mondo. Ăˆ giĂ faticoso vivere in questa grotta. Sarebbe un grave errore metterci dentro anche un televisore.


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ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ ƒ ’”‘’‘•–ƒ –”‡Â?–‡Â?Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡ƒ–”‘ Giunge al traguardo dei 30 anni la “Propostaâ€? dell’associazione Treatro terrediconďŹ ne, che propone il suo progetto teatrale nei Comuni di Bovezzo, Nave, Concesio, Villa Carcina, Sarezzo, Gardone, Lodrino, Marcheno, Tavernole. Il progetto avrĂ come ďŹ lo conduttore quella poesia deďŹ nita da Alda Merini come “magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dĂ colori nuoviâ€?. Le prime due date (14 e 15 marzo)

saranno un ritorno alle origini, con un nuovo riallestimento di “Miei colori amatiâ€?, produzione di Treatro su Pasolini messa in scena per la prima volta nel 1994, mentre la terza serata prevede una festa vera e propria, ispirata agli anni Ottanta. Tra i nomi illustri di quest’anno Bebo Storti con l’ironico viaggio “Banche - Un ladro in casaâ€? e Laura Curino (nella foto) con l’omaggio a De Andrè “Ho visto Nina volareâ€?. Per informazioni www.treatro.it.

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Sapore internazionale per un film Made in Italy. Il cinema italiano può ancora aspirare a qualcosa di piĂš della commedia, spesso campione d’incassi ma che cade nei, che siamo soliti vedere marcata con il marchio di fabbrica del Bel Paese. A firmare questo tentativo di internazionalizzazione è Gabriele Salvatores. Nessuno come lui, tra i registi italiani, è capace di cambiare pelle e forma ogni volta che si siede dietro a una macchina da presa. “Educazione siberianaâ€?, ispi-

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rande evento sabato 9 marzo: il Teatro Grande (i biglietti sono giĂ tutti esauriti) ospiterĂ una tappa del nuovo tour dei Baustelle, gruppo attualmente sulla cresta dell’onda, dopo un percorso che li ha visti crescere gradualmente, attraversando nella loro fase iniziale il sentiero della musica indipendente. Nel novembre 2003, in occasione del Mei, i Baustelle ricevettero infatti il Premio musica indipendente come “Miglior gruppo dell’annoâ€?: il riconoscimento alla prima edizione fu votato da un ampio gruppo di giornalisti e addetti ai lavori del mondo musicale italiano. Dopo il sorprendente esordio con “Sussidiario illustrato della giovinezzaâ€? (2000) e la replica nel 2003 con “La moda del lentoâ€?, nel 2005 approdano alla dimensione della musica mainstream, con la pubblicazione del disco “La malavitaâ€? etichettato Warner Music Italy / Atlantic. La conferma delle loro notevoli qualitĂ avviene con i due dischi successivi, “Amenâ€? e “I mistici dell’occidenteâ€?, disco della maturitĂ , pubblicato nel 2010. Possiamo quindi considerare i Baustelle (termine tedesco che significa “cantiere in costruzioneâ€?) come il nuovo che avanza nella musica italiana, anche se il

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loro equilibrio intellettuale li porta a non “rottamareâ€? il passato, ma anzi a rivalutarlo trasformandolo secondo la loro sensibilitĂ in seme buono per la musica di oggi. Nei loro brani sono infatti frequenti i richiami a suoni post punk, speziati con la canzone francese alla Serge Gaingsburg e mescolati con la canzone d’autore italiana in un tragitto che va da De Andrè ad Adriano Celentano. Il concerto

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di provocazione (ma anche abbondanti dosi di poesia) temi “difficiliâ€?, legati alla morte e a una visione che qualcuno definisce pessimistica ma che i Baustelle considerano invece densa di realismo: “I pessimisti sono dei realisti e spesso hanno una capacitĂ critica che i positivi non hannoâ€?. Dell’album il leader Francesco Bianconi dice: “‘Fantasma’ è un disco a tema, un viaggio sonoro con un inizio e una fine. Abbiamo cercato di ricreare l’idea del percorso anche nel concerto. Proponiamo una prima parte composta esclusivamente dalle canzoni meno ritmiche e piĂš sinfoniche del disco, per poi proseguire, in crescendo, con i brani tratti dai dischi precedenti che ci sembravano piĂš adatti per essere inseriti in un discorso sul tempoâ€?. Per il tour teatrale i Baustelle non saranno accompagnati dall’orchestra ma avranno con sĂŠ una sezione fiati. Questa la formazione completa: Francesco Bianconi (voce/chitarre), Claudio Brasini (chitarre), Rachele Bastreghi (voce/tastiere), Ettore Bianconi (tastiere), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (chitarre), Paolo Inserra (batteria), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Roberto Romano (sassofono, flauto traverso), Paolo Raineri (tromba).

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rato al successo editoriale di Nicolai Lilin e riadattato da Rulli e Petraglia, è la storia di due ragazzi che passano dall’adolescenza alla maturitĂ . Ma il contesto in cui crescono è quello particolare dei guerrieri Urca, indominiti criminali onesti della Russia, nemici di ogni autoritĂ e con un loro codice: “Ricorda. Dobbiamo avere rispetto per ogni creatura vivente tranne poliziotti, banchieri e usuraiâ€? dice nonno Kuzja, dal volto di John Malkovich. Ma il codice di questi cri-

minali non si esaurisce qui; sempre Malkovich ricorda “un uomo non può possedere piĂš di quanto il suo cuore possa amareâ€? e ancora niente droga, solo rapine e soprattuttto contro il Sistema. La comunitĂ Urca si rifugiò in Siberia, da qui il titolo, per fuggire alla persecuzione comunista. L’educazione siberiana è impartita a KolimĂ e Gagarin (Arnas Fedaravicius e Vilius Tumalavicius da ventenni). E l’uno e l’altro svilupperanno un proprio percorso di crescita.

Nella ricostruzione di Salvatores il film si discosta a tratti dal romanzo, principalmente quando quest’ultimo dava piĂš spazio alla violenza. Salvatores, e forse in questo non si allontana dal suo essere, indaga piĂš sulla crescita dei protagonisti, sul loro percorso interiore e esteriore di maturazione. E per questo clan, che prega Maria perchĂŠ possa guidare la mano armata, la propria storia personale è incisa sulla pelle. Ogni tatuaggio, oggi cosĂŹ di moda da noi, racconta la vita

della persona. Ogni episodio criminale diventa un simbolo da portarsi addosso. “Educazione siberianaâ€? è un film non perfetto, ma che prova, seppur racconti la crescita in un contesto ben preciso, a rendere internazionale il film italiano cosĂŹ come internazionale è la fatica di crescere. E quanto questo si debba fare cercando una guida. Ed è una denuncia internazionale che spesso sono solo i cattivi maestri a sforzarsi di farlo.

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Nelle scorse settimane la Filca bresciana, il settore della Cisl che si occupa del comparto edile, ha celebrato negli spazi del museo della Mille Miglia il suo primo congresso unitario. Brescia e la Valle Camonica, all’interno di quel processo di riorganizzazione che sta interessando la Cisl, si sono ritrovate per mettere al centro della discussione i problemi di quello che è uno dei comparti maggiormente colpiti dalla crisi economica. Il nuovo “esercitoâ€? degli edili della

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Cisl conta oggi su 9500 iscritti. Il segretario della Filca Brescia Roberto Bocchio (alla ďŹ ne del congresso riconfermato alla guida della categoria) ha ricordato le difďŹ coltĂ attraversate dal settore edile nel Bresciano con 100 imprese che ogni giorno chiudono i battenti. “Siamo pronti ad affrontare una sďŹ da senza precedenti per rilanciare il settore – ha aggiunto il sindacalista – e per chiedere alle parti sociali uno sforzo ancora maggiore di coraggio e azioneâ€?.

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ragionevole pagare al capo di un’azienda uno stipendio mille volte superiore a quello di un suo impiegato? Ed è ragionevole, per un’azienda, impiegare una simile quantitĂ di risorse con le quali, appunto, si potrebbe stipendiare un’intera fabbrica invece che un uomo solo? La logica di un bimbo direbbe di no; la logica di quest’ultimo decennio, invece, ha detto sĂŹ. I top manager (o “gatti grassiâ€? come li chiamano oltreoceano) di molte, troppe aziende e banche, guadagnano in un anno quel che un colletto bianco percepisce in una ventina di vite lavorative. Si dirĂ : sono manager eccezionali, oppure è il frutto del loro merito. E qui sta la logica che ha portato gli svizzeri per primi (con un referendum popolare) a mettere un freno agli stipendi dei supermanager. PerchĂŠ nemmeno Superman avrebbe capacitĂ proporzionate a tali stipendi, che vengono pagati anche se le cose vanno male, o cosĂŹ cosĂŹ. Per non parlare delle splendide buonuscite accordate a manager incapaci pur di riuscire a rimuoverli. E magari, per far quadrare i conti, quelle stesse aziende licenziano o mettono in cassa integrazione anche migliaia di persone. Questo andazzo ha da anni travalicato le Alpi e trovato terreno fertile pure nel tessuto economico italiano. Non è solo questione di giustizia, che pure‌ Il meccanismo

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per ingrassare i felini, magari senza dare troppo nell’occhio, è semplice: si chiama “stock optionâ€?. Oppure, il vecchio premio di produzione. Al raggiungimento di determinati obiettivi, scattano bonus da favola. O, nel caso di “stock optionâ€?, si assegnano azioni aziendali che si potranno vendere dopo un tot di tempo o quando la quotazione in Borsa arriverĂ a un certo livello. Quest’ultimo meccani-

smo ha portato, negli anni scorsi, a “drogareâ€? i corsi azionistici e, in definitiva, l’operativitĂ aziendale tutta concentrata sui risultati del prossimo trimestre, e non su una sana crescita valutata nell’arco di diversi anni. Tutto e subito, e ancora oggi il mondo sta pagando questa ingordigia. PerchĂŠ la crisi finanziaria non nasce dal niente, ma dalla voglia di fare enormi profitti subito, con strumenti finanziari che

hanno inquinato l’intera economia mondiale. Gli svizzeri, ma sono solo i primi, hanno deciso di dire basta. I mega-compensi dovranno essere decisi dalle assemblee degli azionisti e valutati secondo i risultati ottenuti di anno in anno. Non si tratta di una logica che boccia il merito. Tutt’altro. Chi ha grandi responsabilitĂ deve avere adeguati compensi e i manager delle aziende statali non possono essere pagati 10 volte meno di quelle private, altrimenti i migliori se ne andranno via. Bisogna fare però in modo (cosa mai avvenuta in Italia) che il principio del merito vada contemperato con quello dell’equitĂ e della sana gestione aziendale. Strapagare non è solo iniquo, ma anche dannoso. Per dare a uno, si sacrificano cento: cioè chi l’azienda la fa realmente camminare, chi produce, vende, amministra. Sono tutti gli altri lavoratori a sobbarcarsi il peso di simili emolumenti, perchĂŠ quando poi i costi si sono rivelati eccessivi, ecco che il nuovo top manager invoca il “taglio dei costiâ€?.

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/RWWD FRQWUR IURGH HG HYDVLRQH ILVFDOH Dal 25 febbraio, i cittadini europei, le organizzazioni e le autoritĂ possono dire la loro in tema di tassazione. La Commissione europea ha infatti indetto due consultazioni pubbliche (http://ec.europa.eu/taxation_customs/ common/consultations/tax/2013_ tpcode_en.htm e http://ec.europa.eu/ taxation_customs/common/consultations/tax/2013_eutin_en.htm) per deďŹ nire quali politiche ďŹ scali rispondono ai reali bisogni degli Stati Membri

e della popolazione. Fino al 17 maggio i cittadini potranno esprimersi sull’introduzione del numero ďŹ scale identiďŹ cativo per i contribuenti dell’Ue, una sorta di codice ďŹ scale europeo, e sulla stesura di un codice europeo di tassazione. Questi due strumenti serviranno a contrastare l’evasione ďŹ scale, indica la Commissione. PiĂš in dettaglio, la prima consultazione affronta il tema dell’identiďŹ cazione dei contribuenti. Con l’aumento del-

la mobilitĂ e delle attivitĂ economiche interstatali, i cittadini si trovano sempre piĂš a dover far fronte a regole che variano da Paese a Paese. Istituire un numero ďŹ scale identiďŹ cativo a livello europeo faciliterebbe i compiti delle amministrazioni nazionali, e permetterebbe loro di scambiarsi i dati in maniera automatica. In linea con questa proposta, il codice europeo oggetto della seconda consultazione raggruppa linee guida per sempliďŹ ca-

re e standardizzare le pratiche ďŹ scali all’interno dell’Unione europea. Questa crescente omogeneitĂ dovrebbe ridurre il margine d’errore nel calcolo delle imposte e incoraggiare all’adempimento degli obblighi ďŹ scali. Non è la prima volta che la Commissione fa ricorso a consultazioni pubbliche per dare la possibilitĂ ai cittadini e ai soggetti interessati di esprimere il proprio parere sui temi oggetto di future proposte legislative.


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Tutto pronto per domenica 10 marzo quando si correrà la Brescia art marathon, manifestazione arrivata all’11ª edizione. Al di là dell’aspetto sportivo, la corsa sarà anche l’occasione per due interessanti iniziative correlate. La prima di esse riguarda il Metrobus da poco inaugurato: tutti i maratoneti, infatti, nella giornata di domenica, potranno usufruire del nuovo servizio della metropolitana gratuitamente. Al ritiro del pettorale ogni runner

riceverĂ un biglietto omaggio per poter godere del servizio e raggiungere le zone interessate dalla competizione con la nuova metropolitana. Inoltre nella stessa data è stata proclamata la giornata ecologica: la cittĂ rimarrĂ interamente chiusa al traffico e l’unica deroga verrĂ fatta per i partecipanti alla Maratona, esponendo un documento di partecipazione alla gara, potranno raggiungere le zone di partenza e di uscita delle competizioni. (f.u.)

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tanno proseguendo in questa stagione gli appuntamenti legati alla Junior Tim, il Torneo organizzato in collaborazione tra Lega serie A, Tim e Csi. L’iniziativa consiste in un torneo di calcio a 7 riservato agli under 14, alcune partite del quale si disputeranno nel prepartita dei match di serie A. Il torneo infatti si volge nelle 16 città che ospitano il campionato di serie A. La scelta degli oratori che si affrontano negli stadi avviene con un’estrazione a sorte fatta dai rappresentanti delle due squadre della massima serie. L’ultima partita della fase a gironi si disputerà il 7 aprile allo stadio Olimpico di Roma, dove si affronteranno, prima del derby tra Roma e Lazio, le squadre dell’Acqua Acetosa e San Girolamo Emiliani, mentre la fase finale sarà ospitata sempre dallo stadio Olimpico in occasione della finale della Tim Cup 2013. L’iniziativa che vuole sottolineare la potenzialità educativa dello sport piÚ praticato in Italia, anche ai suoi massimi livelli, dove purtroppo invece spesso si assiste ad episodi tutt’altro che edificanti. I campioni in erba hanno cosÏ l’occasione di calcare il campo dei loro idoli, giocando poco prima delle gare di serie A e contribuendo

nicamente o economicamente, che però nella partita sanno lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Far tornare gli oratori nei “santuari del calcioâ€? potrebbe davvero rappresentare un’iniezione di entusiasmo e di freschezza, con tante mamme e papĂ nuovamente invogliate con i loro bimbi a riconquistare quegli stadi oggi sempre piĂš vuoti, in ostaggio di violenze assortite. Intanto, con queste premesse, la Junior tim cup farĂ tappa domenica 10 marzo a Milano, in occasione di Inter Bologna: ad affrontarsi le compagini dei Santissimi Chiara e Francesco e San Giulio Barlassina. Nel corso della presentazione dell’evento sono intervenuti i rappresentanti di Inter e Milan, oltre ai vertici di Tim e Lega Calcio, mentre per il mondo oratoriano erano presenti don Marco Mori, presidente del Forum oratori italiani e don Alessio Albertini, assistente Csi.

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a riavvicinare un mondo che negli ultimi tempi si era fatto sempre piĂš ostile e persino pericoloso per le famiglie. Invece, se sfruttato a dovere, questo potrebbe essere un primo passo verso una “riconciliazioneâ€? vera, a patto che i protagonisti del calcio adulto comincino a cambiare certi atteggiamenti. In un momento di crisi globale, in cui il

calcio sembra quasi forzatamente riscoprire i propri vivai, la scelta di far giocare i bambini negli stadi dei “grandiâ€? può forse diventare l’ultima occasione per il riscatto di uno sport che, nonostante le sue brutture, continua ad essere il piĂš amato perchĂŠ è il piĂš diretto e in fondo democratico, nel senso che a volte premia squadre meno dotate tec-

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3UHVHQWDWD D *LQHYUD OD ´)UHFFLD 5RVVDÂľ Il Salone dell’Auto di Ginevra è stata la prestigiosa cornice entro la quale è stata presentata l’edizione 2013 della Mille Miglia, un’edizione caratterizzata da numeri importanti e un’interessante novitĂ . “Abbiamo deciso – ha detto il presidente della Mille Miglia srl Roberto Gaburri – di inserire 25 macchine in una lista speciale per arricchire la qualitĂ delle vetture al via. Sono auto straordinarie che conquiste-

ranno il pubblico e che non potranno fare classifica. Siamo orgogliosi di avere al via 130 auto anteguerra, piÚ dello scorso anno�. Sempre parlando di numeri, rispetto al passato sono cresciute anche le auto che effettivamente hanno corso la Mille Miglia storica passando da 58 a 76 esemplari. Per una panoramica generale sulle iscrizioni basti pensare che le registrazioni sul nostro sito di equi-

paggio e vettura sono state 1.575; escludendo quelle incomplete o non valide, le iscrizioni sottoposte al vaglio della commissione esaminatrice sono state 620. Di queste ne sono state accettate infine 400, con l’aggiunta appunto delle 25 vetture “fuori competizione�. Si tratta di dati che testimoniano l’attrazione che la Freccia Rossa continua ad esercitare sugli appassionati di tutto il mondo.

La corsa coprirà il classico tragitto di andata e ritorno tra Brescia e Roma (che vedrà anche una deviazione nei luoghi interessati dal sisma che ha colpito l’EmiliaRomagna) nei giorni dal 16 al 19 maggio, preceduta dalle verifiche tecniche il 15. Molti sono i vip annunciati alla partenza, tra di essi, spiccano i nomi di Matteo Marzotto e Sebastian Coe.


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PolisportivitĂ al centro dell’incontro di lunedĂŹ sera alla cascina Foret, dove si è parlato della sua importanza per lo sviluppo tecnico e umano degli atleti di domani. Sul palco Paolo Iervolino (ex pallavolista di serie A e insegnante), Luca Rinaldi ed Enrico Baresi dell’associazione Movimentiamo e il dirigente del San Pancrazio Gigi Loda. Moderatore don Marco Mori, responsabile ecclesiastico ciessino. L’intento dell’approccio polisportivo è di far conuire piĂš

discipline per arricchire l’esperienza dei bambini. Questa strategia può prendere forma giĂ in allenamento o in giornate a tema. Importanti i risvolti educativi: possibilitĂ di coinvolgere piĂš bambini possibili e di combattere l’abbandono precoce. Sul tema si esprime cosĂŹ Rinaldi: “Non dobbiamo coltivare campioni, ma adulti che restino sportivi a vitaâ€?. Servono dirigenti e genitori convinti del valore della polisportivitĂ , ma anche istruttori formati.

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argo ai giovani. Il Csi Brescia sceglie la linea verde e lancia un progetto che prenderĂ il via a partire dalla stagione 2013/2014. Per il calcio dei piĂš piccoli lo stile è “sudamericanoâ€?: Apertura e clausura? Qualcosa del genere. I campionati under 8, 10 e 12 saranno suddivisi in due fasi distinte: invernale e primaverile. I re del ghiaccio accederanno alle finali provinciali, che daranno il pass per i regionali e, in caso di successo, ai nazionali. Per gli altri possibilitĂ di rivincita con l’arrivo della bella stagione e la seconda fase di sola andata. Differente la struttura tecnica delle gare. Nell’under 8 si giocherĂ a 5, nell’under 10 passaggio a 7 con campo ridotto e salto di “maturitĂ â€? nell’under 12. Confermatissime le categorie under 14, allievi, juniores e top junior. La possibile novitĂ ventilata è un campionato giovanile esclusivamente femminile. Per la pallavolo si parla di un percorso perfezionato: le piĂš piccole saranno le under 8, uniche ad adottare il sistema della palla rilanciata di avviamento al volley. Dall’under 10, infatti, si passerĂ alla pallavolo vera e propria, ma a 4 giocatori e con campo ridotto. Come nel calcio il percorso tradizionale partirĂ dalle under 12, eccezion fatta per l’altezza della rete, portata ai 2,15 nell’under 14 per poi stabilizzarsi sui 2,24 per juniores e top

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ti a tutti. La polisportivitĂ non verrĂ messa in soffitta, ma sarĂ valorizzata con altri metodi. Nessun obbligo per le societĂ , ma la certezza di poter partecipare ad eventi multisport con in palio premi importanti finalizzati a valorizzare chi lavorerĂ in questa virtuosa direzione. La formazione giocherĂ un ruolo decisivo, con corsi specifici per istruttori. Al via anche sinergie con lo sport di vertice per portare piĂš bambini negli stadi e, viceversa, piĂš campioni al Csi nel ruolo di ambasciatori. Ad aprile, invece, si alzerĂ il sipario sulla grande scommessa del Csi Brescia per il prossimo futuro: la rinascita del basket giovanile.

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Un’occcasione perduta Egr. direttore, come cittadine bresciane e cattoliche attive nella realtĂ ecclesiale, di fronte ai risultati elettorali ci poniamo una seria e amara riflessione: la Lombardia ha scelto di essere governata dal vecchio Umberto invece del nuovo. Il vecchio Umberto è Maroni (non è un refuso!), con tutta la compagnia di prima; il nuovo avrebbe potuto essere Umberto Ambrosoli. Molti, recandosi alle urne, non hanno fatto memoria del motivo per cui siamo andati a votare in anticipo di due anni: la causa della caduta del governo regionale è stata il coinvolgimento in pesanti vicende giudiziarie di 60 esponenti tra Pdl e Lega! Maroni è l’icona di chi è convinto che il fine giustifica i mezzi e che per raggiungere i suoi obiettivi è disposto non solo a tacere e sopportare le tante disonestĂ e malefatte a cui abbiamo assistito, ma a stringere nuovamente un patto di interesse. Umberto Ambrosoli è invece l’icona di chi sostiene che il fine deve essere perseguito nella legalitĂ , nell’onestĂ e nella trasparenza. E questi valori sono per Ambrosoli non solo “belle paroleâ€?, ma frutto di scelte maturate sotto il peso della croce personale e familiare. Sostenere Ambrosoli era un’occasione per tutti, anche per i cristiani, di dare il proprio contributo alla ricostruzione di una mentalitĂ civica che ha come obiettivo quello di promuovere l’inclusione piuttosto che l’esclusione, il bene comune invece del localismo esaltato politicamente, il rigore etico anzichĂŠ l’opportunismo affaristico! L’occasione è stata persa. Anche la maggioranza dei

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cristiani ha votato per il giĂ visto. La spropositata percentuale di voti a destra dei cattolici infatti la si può dedurre dai dati di numerosi Comuni delle valli e della bassa bresciana, nei quali la partecipazione alla vita ecclesiale sembra avere ancora una soddisfacente tenuta. Con quali nobili motivazioni i cristiani si sono collocati in questa parte politica? L’amarezza viene anche guardando al percorso che ci ha portato a questi risultati e allargando la riflessione anche a livello nazionale. Non possiamo sottacere come anche la gerarchia della Chiesa e gli intellettuali del mondo cattolico abbiano prima appoggiato il tentativo di riproporre un partito dei cattolici (esperienza di Todi); poi hanno lasciato trasparire simpatie per liste improvvisate a sostegno di chi ha salvato dal precipizio il Paese, che avrebbe potuto in altri modi servire l’Italia, e ha ottenuto un vero flop; hanno continuamente ribadito i tradizionali valori non negoziabili (sacrosanti), ma non hanno aiutato la gente comune a leggere con intelligenza la realtĂ , non hanno denunciato con forza altri valori, non meno negoziabili, attinenti al 7° comandamento. Ovviamente tutti come cristiani siamo corresponsabili della situazione difficile, ma spesso mancano luoghi e modi per un sereno confronto anche interno alle comunitĂ cristiane. Ci auguriamo che tanto sostegno a “memores dominiâ€?, Compagnia delle Opere, strutture sanitarie religiose, scuole cattoliche ecc. non sia stato solo un opportunismo non diverso da quello delle alleanze politiche. Con il rischio che la Chiesa stessa venga cosĂŹ identificata come un insieme di interessi da difendere. Nel

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frattempo alcune proposte serie e costruttive, pur con tanti limiti e fatiche, si sono delineate sulla scena politica e sociale nazionale, ma come hanno risposto molti cattolici? La sensazione è che possono essere paragonati a quei bambini di cui il Vangelo dice: “A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? Ăˆ simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri cosĂŹ: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!â€?. Non sarebbe bene invece accogliere l’invito al confronto per incoraggiare il positivo che sta maturando? Giovanna Foresti Arrighini e Lucia Ferrari Pendoli

Operazione riuscita Egr. direttore, il 25 novembre 2011, anche dalle pagine di “Voceâ€? lanciai pubblicamente al sindaco di Brescia Adriano Paroli la proposta di intitolare al compianto mons. Antonio Masetti Zannini, scomparso improvvisamente il 4 agosto del 2006, una via della cittĂ . Nelle scorse settimane ho ricevuto dal sindaco una risposta alla mia proposta. Nella lettera il primo cittadino, pur ricordando che quello per l’intitolazione di una via è un iter burocratico lungo e complesso, condividendo la proposta di dedicare una via alla memoria di mons. Masetti Zannini, comunica di aver trasmesso la proposta all’ufficio toponomastica del Comune, perchĂŠ, compatibilmente con la disponibilitĂ di vie da intitolare, si possa dar corso a quanto richiesto. Carlo Sabatti

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