La Voce del Popolo 2013 14

Page 1

‰�‹ ˜‘Ž–ƒ

/$92&(

O volta che passo davanti alla Pallata mi si stringe il cuoOgni re. r Il “dissuasoreâ€? che hanno messo sul bordo della fontana per p impedire di sedersi, prescindendo dai fiori, è fuori luogo, stonato. Non commento le ragioni politico - sociali dell’ins tervento, ma considero che quel bordo era nato con una sua t funzione, che era stata gradualmente assimilata e inserita f nell’uso che i cittadini avevano voluto farne, in quell’angolo n aantico della cittĂ . Quella struttura si era amalgamata gradualan mente, diventando parte di un insieme in armonia. Togliere di m me ccolpo la funzione di appoggio e di “sedutaâ€? al bordo della fontacolp acquisita nei secoli, è stato come snaturarne l’insiena, funzione n fu perchĂŠ si è tolto ciò che i cittadini avevano aggiunto all’opera me perc m dell’artista. Ăˆ stato usare violenza a un bel monumento. Stesso dide dell’artist può fare per altri casi (cambiano le amministrazioni, i difetti scorso si pu sc restano) come, ad esempio, per quei merli ghibellini appiccicati sulla torre piazza del Duomo. Se proprio si volevano fare, possibile che re del Pegol in p non ci fosse modo mo di renderli meno invasivi, meno forzatamente nuovi su cosĂŹ prestigiosa e cosĂŹ storicamente importante per la cittĂ ? una struttura co

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Ǥ Ǥ

͙͜

Ǥ ”‡•…‹ƒ Íœ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘ Ǥ ”‡•…‹ƒ

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

͚͘ ÂŽ ˆƒ––‘ Brescia. La politica e la cittĂ : percorsi paralleli

͙4 ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ

Fucine di Darfo. Gerry: senza Dio non posso piĂš vivere

ŽŽƒ •ƒŽ—–‡Ǩ

͚͞ ……Ž‡•‹ƒ Dorotee di Brescia Don Luca Passi, beato tra noi

ǯ‹Â?“—‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‡Â?†ƒ ƒˆˆƒ”‘ †‹ ”‡•…‹ƒ ° –‘”Â?ƒ–‘ Â†ÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? ‰”ƒœ‹‡ ƒ Dz Â”Â‡Â•ÂƒÂ†Â‹Â”Â‡Â–Â–ÂƒÇł †‹ ƒ‹͛Ǥ ‘Ž–‡ ˜‡”‹–Â? ‡ —Â? ’‘ǯ †‹ •‡Â?•ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹•Â?‘Ǥ ƒ ˜‹…‡Â?†ƒ Â?‘Â? ° Â?—‘˜ƒ ƒŽŽƒ …”‘Â?ƒ…ƒ Ž‘…ƒŽ‡Ǥ ”ƒ Žƒ “—‡•–‹‘Â?‡ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡ –‘”Â?ƒ ’”‡’‘–‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‡Â?†ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ †‡ŽŽ‡ ’”‘••‹Â?‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‡ ÇŻ

ƒ––‹ ‡ Â?‹•ˆƒ––‹ I maligni dicono che nella Chiesa, quando non sappiamo cosa fare, costituiamo una bella commissione. SarĂ vero. Ora, però, anche la politica prende la stessa strada. Il presidente Napolitano ha formato due commissioni di saggi, una economica e l’altra su temi istituzionali, per uscire dallo stallo politico. L’esito? Tutto da vedere. Certo è che l’impressione di una perdita di tempo causata dall’ennesima incapacitĂ della politica di dare una risposta alle esigenze del Paese è abbastanza palese. La rigiditĂ e i veti incrociati non stanno portando a nulla se non a farci arrivare al 16 aprile quando il Parlamento inizierĂ a votare per il nuovo inquilino del

Quirinale. Una volta eletto il nuovo presidente, Napolitano potrebbe dimettersi immediatamente senza arrivare alla scadenza naturale del 15 maggio favorendo cosĂŹ l’insediamento e la ripresa da parte del nuovo Capo dello Stato delle consultazioni. Se ci sarĂ un incarico pieno per il governo (magari ancora a Bersani), questo potrebbe presentarsi in Parlamento, ma davanti a una bocciatura si aprirebbe inevitabilmente la strada verso nuove elezioni e con la stessa legge elettorale. Destino segnato, esiti incerti, prospettive nulle a meno di improbabili conversioni e convergenze. Intanto l’Italia boccheggia e all’orizzonte non c’è alcuna inversione di tendenza. L’economia reale è allo stremo. I dati raccontano la disoccupazione, non solo quella giovanile, ma anche quella dei 40/50enni padri e madri di famiglia, la chiusura continua di imprese anche nel

TOUR OPERATOR INFO E PRENOTAZIONI

www.zerotrenta.eu

030 2287 511 info@zerotrenta.eu

bresciano e l’ormai quasi esaurita capacitĂ dei risparmi di una vita che ďŹ nora hanno permesso di tirare avanti. Nonostante le previsioni il cambio di marcia non è ancora cominciato e anche il decreto del governo Monti, chiesto all’unanimitĂ dal Parlamento, che dovrebbe permettere agli enti locali di pagare in due anni 40 miliardi di credito alle imprese è un inizio con effetti a medio lungo termine. Come sempre da subito invece bisognerĂ ďŹ nanziare l’operazione. Come? Grazie ai cittadini che non potranno scampare, probabilmente, nĂŠ all’aumento dell’addizionale Irpef su base regionale, nĂŠ alla crescita di un punto dell’Iva su un’ampia serie di prodotti di consumo. Oltre al danno la beffa. Se ci andrĂ bene eviteremo a breve la famosa Tares, tassa comunale sui riďŹ uti e i servizi, istituita nell’ottobre 2011 dal governo Berlusconi, che dovrebbe entrare in vigore

Quota individuale

530

Dal 17 al 20 maggio 2013

Partenza da Orio al Serio

Per informazioni su condizioni e contratto visitate il sito www.zerotrenta.eu

â‚Ź

a luglio di quest’anno. Insomma fatti e misfatti di ordinaria italica follia con il persistente e continuo dubbio che la politica sia altro rispetto alla vita reale dei cittadini. Per ora poche speranze anche da quei cittadini a 5 stelle che da quando sono in Parlamento non hanno fatto altro che agire per poter mantenere la loro immagine di duri e puri. Certo a tutti e anche a loro bisognerebbe far pervenire la richiesta d’aiuto che giunge quotidianamente alle parrocchie e alle Caritas e che non ha ďŹ ne da quando i Comuni non sanno piĂš cosa fare perchĂŠ non hanno soldi per i servizi sociali. Ma ancora di piĂš a tutti bisognerebbe ricordare che se non arriverĂ presto un segnale dalla politica di amore vero e disinteressato al Paese attraverso una idealitĂ forte e concreta la corda della concordia sociale potrebbe spezzarsi con conseguenze imprevedibili per tutti, politici compresi.

Lourdes Supplemento camera singola â‚Ź 105 Scheda informativa su: www.zerotrenta.eu/lourdes2013

͚ͥ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Il caso “Sofiaâ€?. La libertĂ di cura fraintesa

͛͞ …‘�‘�‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ Crisi dei consumi. La classe media e gli hard discount

Í›Í&#x; ’‘”– Brescia calcio. Tutti uniti per il rush finale


la voce del popolo 4 aprile 2013

03

I cristiani e la città Un progetto a termine per il bene di Brescia

IL FATTO

venturelli@lavocedelpopolo.it

La presentazione a quelli che saranno i candidati alla carica di sindaco di Brescia del documento di sintesi è solo l’ultimo atto di un percorso che “I cristiani e la città” hanno intrapreso ancora nel novembre dello scorso anno, quando, nella parrocchia di San Gaudenzio hanno gettato le basi per la creazione di un laboratorio in grado di formulare una parola cristiana sulla Brescia di oggi e di domani. L’idea di fondo che ha mosso il gruppo è stata

A poche settimane dal voto amministrativo il dibattito politico a Brescia si anima. Del Bono annuncia le primarie di coalizione e la trasmissione di Rai 3 “Presadiretta” riporta in cima all’agenda della politica il tema ambientale. Da “I cristiani e la città” il documento finale che sarà offerto ai candidati come contributo alla Brescia del futuro

quella di raccogliere idee, per favorire il dialogo nelle comunità cristiane della città su alcuni temi di carattere sociale e politico (il welfare, la cultura, l’educazione, l’ambiente), alla luce della Parola di Dio, in particolare del brano evangelico del buon samaritano. Le idee raccolte saranno offerte a tutta la città, in particolare a chi si candiderà per guidarla. Sin da principio hanno messo in chiaro che il progetto si sarebbe esaurito nell’animazione del dibattito nelle

comunità e nella raccolta di buone idee. Il laboratorio non aveva dunque alcun fine politico: niente adesioni a partiti o costituzione di liste, neppure civiche. Celebrati i quattro incontri tematici, più un quinto conclusivo, “I cristiani e la città” hanno proceduto alla stesura del documento finale da consegnare ai candidati in corsa per la carica di sindaco di Brescia perché ne traggano suggerimento per il proprio progetto di città.

brescia

Brescia Si avvicina la data delle elezioni amministrative

Brescia Il documento finale

La politica e la città: percorsi paralleli

Una parola cristiana sulla città di domani Gli animatori dell'iniziativa “I cristiani e la città” hanno predisposto il documento (presentato in sintesi in questa pagina) che racchiude le proposte emerse nel corso di quattro incontri su welfare, cultura, ambiente ed educazione. Sarà consegnato ai candidati

Del Bono (Pd) lancia le primarie di coalizione che si terranno il 14 aprile; una trasmissione televisiva riporta al centro del dibattito il tema ambientale. Movimenti, gruppi, parrocchie non restano con le mani in mano e pungolano la politica DI massimo venturelli

L

a corsa verso un appuntamento elettorale non è cadenzata dallo stesso passo. È piuttosto un percorso che conosce strappi e accelerazioni improvvise. Anche quella per palazzo Loggia, che chiamerà al voto i bresciani il 26 e 27 maggio prossimo, non fa eccezione. Anche perché si tratta di una volata lunga, lanciata con largo anticipo, soprattutto dagli avversari del sindaco uscente Adriano Paroli. Fenaroli e Del Bono hanno dichiarato la propria disponibilità più di un anno fa, Laura Castelletti e Francesco Onofri (già ai nastri di partenza nel 2008 insieme a Paroli e Del Bono) non sono mai usciti di scena. Per mesi gli sfidanti del sindaco hanno percorso in lungo e in largo la città per incontrare cittadini, associazioni, per conoscere il territorio e creare con questo una proposta credibile per la città. È stata la politica, in questa fase, ad imprimere tempi e ritmi della corsa. Per settimane, nel centro-sinistra,

ha tenuto banco il tema delle primarie di coalizione, così come in tutta quella zona “civica” a cui guardano Onofri e la Castelletti si è continuato a lavorare su un progetto svincolato dai partiti, per altro evitando sino alla fine di chiudere la porta, almeno per quel che riguarda il primo turno, ad eventuali accordi con le principali forze politiche. Sul versante del centro-destra, soprattutto nel periodo a cavallo tra la fine del 2012 e le prime settimane di quest’anno quando a livello nazionale i rapporti tra Pdl e Lega erano ai minimi storici, si è molto discusso sulla possibilità di ripresentare per la Loggia quella stessa coalizione che nel 2008 aveva permesso la vittoria di Paroli al primo turno. La parentesi delle elezioni politiche e delle regionali che, come era ovvio attendersi, ha finito col relegare in un angolo il dibattito amministrativo che ha trovato qualche motivo di interesse nella discesa in campo di due fratelli illustri: Gianfranco Paroli, fratello del sindaco, e

Roberto Margaroli, fratello di Maurizio, dell’assessore al Commercio, che insieme danno vita alla lista civica contro la movida (ma non solo) “Paroligianfrancosindacodibrescia” Poi, all’improvviso, nell’arco di pochi giorni un violento quanto improvviso scatto in avanti. Laura Castelletti, a lungo corteggiata dal Pd rompe gli indugi e, come raccontato anche su queste pagine, decide per la corsa in solitaria, convinta com’è che con la frammentazione di proposte e candidati, con il voto “grillino” le urne possano aprirle la strada per il ballottaggio magari ai danni di Del Bono e del Pd che, a suo dire, non hanno avuto il coraggio di battere la strada di una guida civica per la coalizione di centro-sinistra. A poche ore di distanza arrivano da Milano, dove nel frattempo il nuovo consiglio regionale si è messo al lavoro, le dimissioni del vice sindaco Fabio Rolfi che opta per la Regione. Il sindaco Paroli procede a un rimpasto di giunta che molti osservatori delle

vicende della Loggia leggono come una sorta di “prova generale” di un nuovo mandato. Del Bono, incassato il no della Castelletti, nel corso di un incontro pubblico con altri esponenti del centro-sinistra rompe gli indugi e apre alle primarie di coalizione: si terranno il 14 aprile. Per ultimo arriva il ciclone Pcb riversato sulla città dalla trasmissione “Presadiretta” che Rai 3 ha mandato in onda la sera di Pasqua. Due ore di informazione televisiva non sempre corretta (come si legge in altra parte del giornale) con dimenticanze e omissioni probabilmente usate ad arte per ragioni di “racconto televisivo”… Una bomba

mediatica che stravolge l’agenda di tutte le forze impegnate nella corsa per le elezioni del prossimo maggio, costrette a mettere il tema ambiente al primo posto delle priorità. Nelle ultime ore, infine, la notizia di un terzo candidato alle primarie del centrosinistra: con Del Bono e Fenaroli ci sarà anche Maria Cipriano, segretaria del Psi bresciano. La corsa all'interno del centro-sinistra sarà dunque a tre. Emilio Del Bono e Marco Fenaroli, in questa pagina, illustrano alla città le ragioni della loro candidatura. Brescia risponde presentando le proposte elaborate nel percorso “I cristiani e la città”.

Il 14 aprile le primarie di coalizione annunciate da Del Bono che dovrà misurarsi con Marco Fenaroli e Maria Cipriano. In palio la candidatura a sindaco in opposizione alla proposta di Paroli

le primarie del pd

Emilio Del Bono A capo di una proposta aperta alla città Il 27 marzo scorso Emilio Del Bono ha annunciato l'indizione delle primarie di coalizione. "L'ho fatto – afferma – dopo aver verificato una condivisione programmatica e avere lavorato per dare alla nostra coalizione i confini più ampi possibile" Quello che vi separa dal 14 aprile è un tempo sufficiente per far capire ai bresciani il senso di questo passaggio nella corsa a Palazzo Loggia? Non credo che si debba limitare questo tempo alle primarie. È il voto di fine maggio il vero termine entro cui dobbiamo cercare di far comprendere ai bresciani la bontà e la novità di una coalizione, che è molto più ampia, con le sue sette liste, dell’ambito del centro-sinistra, e che guarda con grande attenzione al mondo civico e a alla società civile. A questa coalizione manca però

Laura Castelletti. Più deluso o amareggiato dalla scelta di correre da sola? Prevale il senso di amarezza. Sono certo che, proprio sulla base di quell’opposizione anche severa che in questi anni ha fatto alla giunta Paroli, il dialogo con Laura Castelletti sarà ripreso per un eventuale turno di ballottaggio. Perché gli elettori che si recheranno domenica 14 ai seggi dovrebbero scegliere Emilio Del Bono? Innanzitutto perché la mia candidatura non è quella di un improvvisato, ma è stata costruita sulla base degli anni trascorsi alla guida dell’opposizione in Palazzo Loggia. Un'esperienza necessaria per fronteggiare Paroli sul fronte dei contenuti e per conoscere i bisogni, le attese e le priorità della città. Cioè?

Marco Fenaroli L'importante è la coalizione

Credo che il tema ambientale sia una priorità e lo dico non sulla scorta del clamore suscitato dalla puntata di Presadiretta dei giorni scorsi, ma sulla base di una denuncia operata senza soluzione di continuità in questi cinque anni di opposizione circa l’assenza di politiche ambientali sostenibili, così come le risposte che dobbiamo fornire alla situazione di difficoltà economiche che sta mettendo in ginocchio tante famiglie.

Sin dall’annuncio suo del impegno per la città Marco Fenaroli si era dichiarato non candidato sindaco, ma ad eventuali primarie del centrosinistra. Per questo è soddisfatto della scelta di Del Bono “Sono sempre stato convinto – afferma al proposto il capofila del progetto che in questi mesi ha assunto il nome di “Al lavoro con Brescia” – che le primarie fossero lo strumento più indicato per coinvolgere i cittadini in uno sforzo di riflessione e per dire alla città le ragioni di un’alleanza di centrosinistra aperta al dialogo con Brescia”. La scelta del 14 aprile non rischia di fare delle primarie un'occasione condizionata da tempi troppo ristretti? I tempi sono oggettivamente ristretti. Mi piace però ricordare che il confronto con Del Bono in tutti questi mesi non è mai venuto

meno, anche grazie all’interesse che tante associazioni e realtà del territorio hanno dimostrato nei nostri confronti. E del percorso fatto in questi mesi con “Al lavoro con Brescia” che ne sarà? Troverà sintesi nel programma del centro-sinistra? La disponibilità al dialogo, al confronto e alla mediazione è alla base di ogni processo che porta alla creazione di un’alleanza. Per questo credo che il lavoro compiuto sia da “Al lavoro con Brescia”, dal Pd e dalle altre realtà che entreranno a fare parte dell’alleanza diventerà patrimonio comune e condiviso messo a disposizione della città. Alla coalizione manca il nome di Laura Castelletti… Riguardo alla scelta operata da Laura Castelletti spero che si possa trovare la strada per tornare a riannodare i fili

di una collaborazione in vista di un eventuale ballottaggio. Per quali ragioni i bresciani dovrebbero scegliere Fenaroli alle primarie… Credo che mio favore giochi una storia personale con una forte impronta sociale. Solo facendosi carico degli ultimi è possibile impostare con criteri di giustizia sociale, solidarietà e anche rigore morale la politica cittadina.

Non è stata solo la politica a muoversi, con passo più o meno spedito, verso le elezioni amministrative del prossimo maggio. Anche quella base a cui partiti, liste civiche e candidati spesso dichiarano di volersi rifare si è mossa per pensare e progettare un’idea di città da condividere con i futuri amministratori. Si è trattato di un movimento che in questi mesi a Brescia ha trovato la sua espressione più interessante nell’esperienza de “I cristiani e la città”. Un gruppo di cristiani, sacerdoti e laici, animati da una particolare passione per la Brescia che hanno voluto dare vita a un laboratorio di spunti e di idee in vista di una “parola cristiana sulla città”, in vista delle elezioni amministrative. Quattro incontri realizzati nello scorso mese di novembre hanno permesso di raccogliere idee e proposte su alcuni temi chiave come il welfare, la cultura, l’educazione, l’ambiente. La ricchezza del confronto è diventata un documento pronto per essere offerto a chi si candiderà per palazzo Loggia. “Brescia, un patrimonio d’umanità” è il titolo della parte di documento dedicato a cultura, università e saperi. Un campo molto vasto su cui lo specifico laboratorio d’idee de “I cristiani e la città” ha cercato di offrire proposte concrete e sostenibili, “buone prassi all’interno di un progetto più grande. Brescia si è rivelata una città attraversata da una straordinaria varietà nell’offerta culturale, da considerare come un territorio articolato chiamato a costruire e comunicare organicamente la propria offerta culturale. Come? Lavorando per la tessitura di reti sempre più fitte, di circoli virtuosi di collaborazione tra i diversi attori dell’azione culturale; puntando sulla formazione di nuove professionalità, intensificando la concertazione tra enti pubblici e privati nella stesura di progetti concreti, avviando una partnership strategia in cui il privato non sia più un semplice finanziatore, da diventi parte attiva del progetto. Un posto di riguardo è stato riservato

Una serie di proposte e di bu0ne prassi da applicare per valorizzare il patrimonio culturale della città di domani

al ruolo delle università cittadine. La collaborazione con gli atenei, si legge nel documento finale, deve mirare alla creazione di poli di eccellenza per fare diventare Brescia una vera città universitaria. In questa propettiva, è una delle proposte de “I cristiani e la città”, la Fondazione Eulo dovrebbe mettere maggiori fondi a disposizione per i centri di ricerca, maggiore attenzione dovrebbe avere il diritto allo studio perché, anche in un tempo di crisi come quello attuale, l’accesso all’università non diventi un privilegio per pochi. Grazie alla mediazione del Comune andrebbe favorito l’incontro tra università e mondo del lavoro e una maggiore cooperazione con le università per fare in modo che gli atenei bresciani diventino “interessanti” per un numero sempre maggiore di studenti stranieri. Di territorio, ambiente e sviluppo tratta, invece, la parte di documento dedicata a “Brescia città sostenibile” Inquinamento da Pcb, contaminazione delle acque superficiali e sotterranee, qualità dell’aria e gestione dei rifiuti sono i nodi venuti al pettine di una città che per decenni ha seguito un modello di sviluppo che aveva al centro la crescita. Come porre rimedio a questa situazione? La risposta individuata da “I cristiani e la città” è quella di un recupero della dimensione relazionale anche con l’ambiente. Servono nuovi stili di vita che permettano la piena realizzazione dell’uomo nella sua dignità come essere umano e non come mero consumatore. I bresciani devono però assumere l’impegno di diventare cittadini attivi e solidali, disponibili a fare rete per realizzare modi possibili per un futuro ambientale sostenibile. Una città fraterna è quella immaginata dal laboratorio d’idee sul welfare per la quantità, la qualità, la diffusione e la sostenibilità dei servizi a garanzia della persona e delle aggregazioni sociali, a partire dalla famiglia. Per “I cristiani e la città” è imperativo categorico, in questo campo, “mantenere un sistema universalistico capace di garantire alla persona servizi e prestazioni mediante la presa in carico integrale del suo bisogno e la conseguente organizzazione di una risposte integrata e adeguata al bisogno stesso anche in considerazione del contesto famigliare”. La città, in questa prospettiva, è chiamata non tanto a reperire le risorse ma a mettersi in gioco e a sviluppa-

re solidarietà per fare in modo che il welfare non finisca per diventare un privilegio per pochi fortunati. Ai futuri amministratori “I cristiani e la città” consegnano la richiesta per una nuova stagione di politiche sociali attive, capaci cioè di progettualità future e pensate, come avvenuto sino a oggi, non solo per tamponare buchi del passato. Chiedono azioni che riescano a mobilitare meglio le attività di tutti coloro che sono in campo a produrre servizi di welfare. In questa parte di documento c’è anche la chiamata una assunzione di responsabilità dei cittadini, invitati a percorrere la strada della coprogettazione con l’amministrazione pubblica, a riscoprire la capacità di collaborare: un invito alla creazione di un welfare partecipato e integrato. In tema di città fraterna non poteva mancare un contributo sull’immigrazione. A Brescia oggi vivono quasi 40mila stranieri. La dimensione del fenomeno e la sua eterogeneità pongono una serie di problemi che devono essere affrontati proprio a partire da un livello politico con una azione sul lungo periodo, non emergenziale, per creare le condizioni giuridiche, culturali, religiose e sociali atte a favorire un percorso chiaro, sul versante dei diritti e dei doveri, verso l’integrazione. È un territorio, quello dell’integrazione, che pone a chi vive da cristiano nella città un dovere inappellabile: favorire la creazione di spazi per la partecipazione alla vita della città anche per questi nuovi bresciani, stimolandoli all’assunzione delle responsabilità che sono della cittadinanza attiva. Prioritario, in questa prospettiva, diventa il conferimento della cittadinanza ai giovani nati e cresciuti in Italia, al compimento del 18° anno d’età, come previsto dalla legge 91 del 1992. Con “Brescia, città educativa” e la parte dedicata a famiglia, giovani e istruzione si chiude il documento che

Idee che rappresentano il contributo alla creazione della città del futuro che chiede la collaborazione tra istituzioni e cittadini “I cristiani e la città” intendono consegnare ai futuri amministratori. È un tema trasversale quello dell’educazione che chiede una visione d’insieme per una progettazione che parta da una attenta lettura del continui mutamento dei bisogni educativi della città. L’educazione e le politiche per i minori diventano sempre più necessarie per l’integrazione e la cittadinanza. Non mancano, però, quelle che “I cristiani e la città”, in campo educativo, definiscono “ferite da curare”. Alcune sono dovute a politiche nazionali (classi troppo numerose, eliminazione delle compresenze, riduzione delle ore per il sostegno). Su queste l’amministrazione può intervenire con il rafforzamento dei servizi integrativi. Altre ferite sono locali, come l’impoverimento complessivo del servizio dei nidi e delle scuole dell’infanzia. Servono non tanto servizi importanti non tanto in termini quantitativi, quanto per la visione educativa che li caratterizza. Ai giovani, di cui a Brescia si interessano soprattutto i 45 oratori, è dedicata l’ultima parte del documento. “I cristiani e la città” chiede l’istituzione di un assessorato che non pensi all’organizzazione di attività, ma crei piuttosto connessioni, assicurando senso e direzione. Chi ha partecipato al laboratorio d’idee ha chiesto. Infine, forme di coordinamento tra le diverse agenzie educative e un ruolo attivo dell’amministrazione comunale nel potenziamento della qualità della scuola.


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͛͘

…”‹•–‹ƒÂ?‹ ‡ Žƒ …‹––Â? Â? ’”‘‰‡––‘ ƒ –‡”Â?‹Â?‡ ’‡” ‹Ž „‡Â?‡ †‹ ”‡•…‹ƒ La presentazione a quelli che saranno i candidati alla carica di sindaco di Brescia del documento di sintesi è solo l’ultimo atto di un percorso che “I cristiani e la cittĂ â€? hanno intrapreso ancora nel novembre dello scorso anno, quando, nella parrocchia di San Gaudenzio hanno gettato le basi per la creazione di un laboratorio in grado di formulare una parola cristiana sulla Brescia di oggi e di domani. L’idea di fondo che ha mosso il gruppo è stata

quella di raccogliere idee, per favorire il dialogo nelle comunità cristiane della città su alcuni temi di carattere sociale e politico (il welfare, la cultura, l’educazione, l’ambiente), alla luce della Parola di Dio, in particolare del brano evangelico del buon samaritano. Le idee raccolte saranno offerte a tutta la città , in particolare a chi si candiderà per guidarla. Sin da principio hanno messo in chiaro che il progetto si sarebbe esaurito nell’animazione del dibattito nelle

comunitĂ e nella raccolta di buone idee. Il laboratorio non aveva dunque alcun fine politico: niente adesioni a partiti o costituzione di liste, neppure civiche. Celebrati i quattro incontri tematici, piĂš un quinto conclusivo, “I cristiani e la cittĂ â€? hanno proceduto alla stesura del documento finale da consegnare ai candidati in corsa per la carica di sindaco di Brescia perchĂŠ ne traggano suggerimento per il proprio progetto di cittĂ .

”‡•…‹ƒ Ž †‘…—�‡�–‘ ˆ‹�ƒŽ‡

8QD SDUROD FULVWLDQD VXOOD FLWWj GL GRPDQL

Ž‹ ƒÂ?‹Â?ƒ–‘”‹ †‡ŽŽ̚‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Dz …”‹•–‹ƒÂ?‹ ‡ Žƒ …‹––Â?Çł ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡†‹•’‘•–‘ ‹Ž †‘…—Â?‡Â?–‘ ȋ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ‹Â? •‹Â?–‡•‹ ‹Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ÂƒČŒ …Š‡ ”ƒ……Š‹—†‡ Ž‡ ’”‘’‘•–‡ ‡Â?‡”•‡ Â?‡Ž …‘”•‘ †‹ “—ƒ––”‘ ‹Â?…‘Â?–”‹ •— Â™Â‡ÂŽÂˆÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ƒÂ?„‹‡Â?–‡ ‡† ‡†—…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ”Â? …‘Â?•‡‰Â?ƒ–‘ ƒ‹ …ƒÂ?†‹†ƒ–‹

ÂŽ ͙͜ ƒ’”‹Ž‡ Ž‡ ’”‹Â?ƒ”‹‡ †‹ …‘ƒŽ‹œ‹‘Â?‡ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ–‡ †ƒ ‡Ž ‘Â?‘ …Š‡ †‘˜”Â? Â?‹•—”ƒ”•‹ …‘Â? ƒ”…‘ ‡Â?ƒ”‘Ž‹ ‡ ƒ”‹ƒ ‹’”‹ƒÂ?‘Ǥ Â? ’ƒŽ‹‘ Žƒ …ƒÂ?†‹†ƒ–—”ƒ ƒ •‹Â?†ƒ…‘ ‹Â? ‘’’‘•‹œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ ƒ”‘Ž‹

†‹ —Â?ƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? ˜‹•–ƒ †‹ —Â? ‡˜‡Â?–—ƒŽ‡ „ƒŽŽ‘––ƒ‰‰‹‘Ǥ ‡” “—ƒŽ‹ ”ƒ‰‹‘Â?‹ ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ †‘˜”‡„„‡”‘ •…‡‰Ž‹‡”‡ ‡Â?ƒ”‘Ž‹ ƒŽŽ‡ ’”‹Â?ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇĽ ”‡†‘ …Š‡ Â?‹‘ ˆƒ˜‘”‡ ‰‹‘…Š‹ —Â?ƒ •–‘”‹ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ …‘Â? —Â?ƒ ˆ‘”–‡ ‹Â?’”‘Â?–ƒ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ‘Ž‘ ˆƒ…‡Â?†‘•‹ …ƒ”‹…‘ †‡‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ° ’‘••‹„‹Ž‡ ‹Â?’‘•–ƒ”‡ …‘Â? …”‹–‡”‹ †‹ ‰‹—•–‹œ‹ƒ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‡ ƒÂ?…Š‡ ”‹‰‘”‡ Â?‘”ƒŽ‡ Žƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒǤ

Non è stata solo la politica a muoversi, con passo piĂš o meno spedito, verso le elezioni amministrative del prossimo maggio. Anche quella base a cui partiti, liste civiche e candidati spesso dichiarano di volersi rifare si è mossa per pensare e progettare un’idea di cittĂ da condividere con i futuri amministratori. Si è trattato di un movimento che in questi mesi a Brescia ha trovato la sua espressione piĂš interessante nell’esperienza de “I cristiani e la cittĂ â€?. Un gruppo di cristiani, sacerdoti e laici, animati da una particolare passione per la Brescia che hanno voluto dare vita a un laboratorio di spunti e di idee in vista di una “parola cristiana sulla cittĂ â€?, in vista delle elezioni amministrative. Quattro incontri realizzati nello scorso mese di novembre hanno permesso di raccogliere idee e proposte su alcuni temi chiave come il welfare, la cultura, l’educazione, l’ambiente. La ricchezza del confronto è diventata un documento pronto per essere offerto a chi si candiderĂ per palazzo Loggia. “Brescia, un patrimonio d’umanitĂ â€? è il titolo della parte di documento dedicato a cultura, universitĂ e saperi. Un campo molto vasto su cui lo specifico laboratorio d’idee de “I cristiani e la cittĂ â€? ha cercato di offrire proposte concrete e sostenibili, “buone prassi all’interno di un progetto piĂš grande. Brescia si è rivelata una cittĂ attraversata da una straordinaria varietĂ nell’offerta culturale, da considerare come un territorio articolato chiamato a costruire e comunicare organicamente la propria offerta culturale. Come? Lavorando per la tessitura di reti sempre piĂš fitte, di circoli virtuosi di collaborazione tra i diversi attori dell’azione culturale; puntando sulla formazione di nuove professionalitĂ , intensificando la concertazione tra enti pubblici e privati nella stesura di progetti concreti, avviando una partnership strategia in cui il privato non sia piĂš un semplice finanziatore, da diventi parte attiva del progetto. Un posto di riguardo è stato riservato

�ƒ •‡”‹‡ †‹ ’”‘’‘•–‡ ‡ †‹ „—͘�‡ ’”ƒ••‹ †ƒ ƒ’’Ž‹…ƒ”‡ ’‡” ˜ƒŽ‘”‹œœƒ”‡ ‹Ž ’ƒ–”‹�‘�‹‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‹––� †‹ †‘�ƒ�‹

al ruolo delle universitĂ cittadine. La collaborazione con gli atenei, si legge nel documento finale, deve mirare alla creazione di poli di eccellenza per fare diventare Brescia una vera cittĂ universitaria. In questa propettiva, è una delle proposte de “I cristiani e la cittĂ â€?, la Fondazione Eulo dovrebbe mettere maggiori fondi a disposizione per i centri di ricerca, maggiore attenzione dovrebbe avere il diritto allo studio perchĂŠ, anche in un tempo di crisi come quello attuale, l’accesso all’universitĂ non diventi un privilegio per pochi. Grazie alla mediazione del Comune andrebbe favorito l’incontro tra universitĂ e mondo del lavoro e una maggiore cooperazione con le universitĂ per fare in modo che gli atenei bresciani diventino “interessantiâ€? per un numero sempre maggiore di studenti stranieri. Di territorio, ambiente e sviluppo tratta, invece, la parte di documento dedicata a “Brescia cittĂ sostenibileâ€? Inquinamento da Pcb, contaminazione delle acque superficiali e sotterranee, qualitĂ dell’aria e gestione dei rifiuti sono i nodi venuti al pettine di una cittĂ che per decenni ha seguito un modello di sviluppo che aveva al centro la crescita. Come porre rimedio a questa situazione? La risposta individuata da “I cristiani e la cittĂ â€? è quella di un recupero della dimensione relazionale anche con l’ambiente. Servono nuovi stili di vita che permettano la piena realizzazione dell’uomo nella sua dignitĂ come essere umano e non come mero consumatore. I bresciani devono però assumere l’impegno di diventare cittadini attivi e solidali, disponibili a fare rete per realizzare modi possibili per un futuro ambientale sostenibile. Una cittĂ fraterna è quella immaginata dal laboratorio d’idee sul welfare per la quantitĂ , la qualitĂ , la diffusione e la sostenibilitĂ dei servizi a garanzia della persona e delle aggregazioni sociali, a partire dalla famiglia. Per “I cristiani e la cittĂ â€? è imperativo categorico, in questo campo, “mantenere un sistema universalistico capace di garantire alla persona servizi e prestazioni mediante la presa in carico integrale del suo bisogno e la conseguente organizzazione di una risposte integrata e adeguata al bisogno stesso anche in considerazione del contesto famigliareâ€?. La cittĂ , in questa prospettiva, è chiamata non tanto a reperire le risorse ma a mettersi in gioco e a sviluppa-

re solidarietĂ per fare in modo che il welfare non finisca per diventare un privilegio per pochi fortunati. Ai futuri amministratori “I cristiani e la cittĂ â€? consegnano la richiesta per una nuova stagione di politiche sociali attive, capaci cioè di progettualitĂ future e pensate, come avvenuto sino a oggi, non solo per tamponare buchi del passato. Chiedono azioni che riescano a mobilitare meglio le attivitĂ di tutti coloro che sono in campo a produrre servizi di welfare. In questa parte di documento c’è anche la chiamata una assunzione di responsabilitĂ dei cittadini, invitati a percorrere la strada della coprogettazione con l’amministrazione pubblica, a riscoprire la capacitĂ di collaborare: un invito alla creazione di un welfare partecipato e integrato. In tema di cittĂ fraterna non poteva mancare un contributo sull’immigrazione. A Brescia oggi vivono quasi 40mila stranieri. La dimensione del fenomeno e la sua eterogeneitĂ pongono una serie di problemi che devono essere affrontati proprio a partire da un livello politico con una azione sul lungo periodo, non emergenziale, per creare le condizioni giuridiche, culturali, religiose e sociali atte a favorire un percorso chiaro, sul versante dei diritti e dei doveri, verso l’integrazione. Ăˆ un territorio, quello dell’integrazione, che pone a chi vive da cristiano nella cittĂ un dovere inappellabile: favorire la creazione di spazi per la partecipazione alla vita della cittĂ anche per questi nuovi bresciani, stimolandoli all’assunzione delle responsabilitĂ che sono della cittadinanza attiva. Prioritario, in questa prospettiva, diventa il conferimento della cittadinanza ai giovani nati e cresciuti in Italia, al compimento del 18° anno d’etĂ , come previsto dalla legge 91 del 1992. Con “Brescia, cittĂ educativaâ€? e la parte dedicata a famiglia, giovani e istruzione si chiude il documento che

†‡‡ …Š‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ ‹Ž …‘Â?–”‹„—–‘ ƒŽŽƒ …”‡ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â? †‡Ž ˆ—–—”‘ …Š‡ …Š‹‡†‡ Žƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ –”ƒ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ ‡ …‹––ƒ†‹Â?‹ “I cristiani e la cittĂ â€? intendono consegnare ai futuri amministratori. Ăˆ un tema trasversale quello dell’educazione che chiede una visione d’insieme per una progettazione che parta da una attenta lettura del continui mutamento dei bisogni educativi della cittĂ . L’educazione e le politiche per i minori diventano sempre piĂš necessarie per l’integrazione e la cittadinanza. Non mancano, però, quelle che “I cristiani e la cittĂ â€?, in campo educativo, definiscono “ferite da curareâ€?. Alcune sono dovute a politiche nazionali (classi troppo numerose, eliminazione delle compresenze, riduzione delle ore per il sostegno). Su queste l’amministrazione può intervenire con il rafforzamento dei servizi integrativi. Altre ferite sono locali, come l’impoverimento complessivo del servizio dei nidi e delle scuole dell’infanzia. Servono non tanto servizi importanti non tanto in termini quantitativi, quanto per la visione educativa che li caratterizza. Ai giovani, di cui a Brescia si interessano soprattutto i 45 oratori, è dedicata l’ultima parte del documento. “I cristiani e la cittĂ â€? chiede l’istituzione di un assessorato che non pensi all’organizzazione di attivitĂ , ma crei piuttosto connessioni, assicurando senso e direzione. Chi ha partecipato al laboratorio d’idee ha chiesto. Infine, forme di coordinamento tra le diverse agenzie educative e un ruolo attivo dell’amministrazione comunale nel potenziamento della qualitĂ della scuola.


͘͜

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

ƒ”…‡”‡ ‘˜”ƒˆˆ‘ŽŽƒÂ?‡Â?–‘Ǎ Â?‘Â?ƒŽ‹ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ

In media le carceri italiane ospitano 140 detenuti ogni 100 posti disponibili in base alla capienza regolamentare (dati primo bimestre 2013) ma in alcuni si supera anche quota 300, come a Lamezia Terme (303,3). In 23 istituti su 209 ci sono 200 detenuti per 100 posti, come ad esempio alla Dozza di Bologna (235) o al San Vittore di Milano (229,6). Nell’80% delle carceri ci sono piÚ detenuti che posti disponibili. Un’indagine comparata a livello europeo (tra

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Italia, Spagna, Francia, Regno Unito e Germania) realizzata dall’Istituto Cattaneo di Bologna rivela che le carceri in Italia sono piÚ affollate oggi che prima dell’indulto del 2006 e lo sono piÚ di quelle di altri Paesi europei, anche di quelli con livelli di crescita di detenzione sensibilmente piÚ alti di quello italiano. Ma che, evidentemente, controllano meglio il sovraffollamento. Confrontando il tasso di densità carceraria (numero di detenuti per 100 posti

disponibili) del 2012 si nota subito la differenza: in Italia è 146, mentre in Spagna 90, nel Regno Unito 96 e in Germania 87. In controtendenza rispetto a quanto avvenuto negli altri Paesi europei, in Italia il sovraffollamento carcerario è cresciuto sensibilmente dall’inizio di questo secolo, mentre negli altri Paesi è rimasto stabile o è diminuito. L’effetto dell’indulto del 2006, insomma, è durato poco, visto che dal 2008 i benefici del provvedimento sono svaniti.

–ƒŽ‹ƒ Ž ƒ‡•‡ ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ —� ‰‘˜‡”�‘

6DJJL UXRWD GL VFRUWD GHOOD SROLWLFD LQ SDQQH ƒ •…‡Ž–ƒ †‡Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ‡’—„„Ž‹…ƒ ‹‘”‰‹‘ ƒ’‘Ž‹–ƒÂ?‘ †‹ Â?‘Â?‹Â?ƒ”‡ †—‡ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?‹ †‹ ‡•’‡”–‹ ’‡” –”‘˜ƒ”‡ Žƒ ˜‹ƒ †‹ —•…‹–ƒ †ƒ —Â?ƒ …”‹•‹ •‡Â?œƒ ’”‡…‡†‡Â?–‹ Â?‡––‡ ƒÂ?…‘”ƒ †‹ ’‹Î •‘––‘ ƒ……—•ƒ Žƒ …Žƒ••‡ ’‘Ž‹–‹…ƒ ˜‡……Š‹ƒ ‡ Â?—‘˜ƒ

1

on era mai successo nella storia repubblicana che un presidente della Repubblica si vedesse costretto a nominare un gruppo di esperti per far fronte all’incapacitĂ della politica di dare un governo al Paese. Preso atto del fallimento di Bersani e del sostanziale buco nell’acqua del suo stesso tentativo di trovare una soluzione in extremis Giorgio Napolitano ha nominato due commissioni di saggi. 10 facilitatori, questa la qualifica che i saggi si sono dati, per indicare alle forze politiche vecchie e nuove alcune riforme su cui trovare un minimo di convergenza per dare al Paese un governo. Largo spazio è stato dato nei giorni successivi alle reazioni delle forze politiche passate da un appoggio piĂš o meno convinto a una totale presa di distanza dall’iniziativa di Napolitano. Il Presidente è stato accusato, in modo neppure troppo velato, dal Pdl di aver voluto in questo modo prendere tempo per cercare un accordo tra Pd, Movimento 5 Stelle e Scelta Civica per la formazione di un esecutivo e per la scelta del nuovo inquilino del Quirinale. Sostanziale bocciatura per i saggi è giunta anche da Beppe Grillo che li ha definiti badanti della democrazia. Anche in casa Pd c’è qualche malumore di troppo per una scelta che è sicuramente irrituale, cosĂŹ come irrituale è stata anche la decisio-

ÇŻ

ǯ‹Â?…ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ ƒ•…‘Ž–ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ ƒŽ •‡Â?•‘ †‹ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? •ƒŽ‹–‘ †ƒŽ ƒ‡•‡ Šƒ ’‘”–ƒ–‘ ƒŽŽƒ •…‡Ž–ƒ †‹ ƒ’‘Ž‹–ƒÂ?‘

ne del Presidente della Repubblica di affidare ad un comunicato stampa la replica alle critiche giuntegli dalla politica. Osservatori e politologi hanno passato ai raggi x i profili e le competenze dei 10 facilitatori, suddivisi in

due diverse commissioni: una per le riforme di natura economico-sociale ed europea e l’altra per quelle istituzionali. In attesa che i saggi portino a termine il compito loro assegnato dal Presidente della Repubblica (in otto/ dieci giorni, ndr.) pochi hanno sottolineato che l’iniziativa di Napolitano suona come l’ennesima e forse decisiva bocciatura della politica, di quella vecchia ma anche di quella nuova. Pesa su questo giudizio l’incapacità o la mancata volontà di saper anteporre alle ragioni di parte, a ruggini antiche e moderne, l’interesse di un Paese sempre piÚ in difficoltà . Pesa l’inca-

pacitĂ generale di interpretare quella voglia di cambiamento uscita della urne come la disponibilitĂ a mettersi finalmente a servizio dell’Italia e dei suoi problemi, senza no a prescindere e posizioni ideologiche e pregiudiziali La nomina dei 10 saggi e il compito loro affidato da Napolitano (che è poi quello di stendere un programma di governo) è una sonora bocciatura per tutti i parlamentari che è anche l’ennesima beffa da questi perpetrata ai danni di un Paese che voleva voltare pagina, che si illudeva che il generalizzato appello al senso di responsabilitĂ potesse giungere sino a Roma...

Š‹ •‘Â?‘ ‹ •ƒ‰‰‹ Â?ƒ •—’’Ž‡Â?œƒ …Š‡ ’‡•ƒ Dz ƒ„ƒ–‘ Š‘ ’”‘…‡†—–‘ ‹Â? …‘Â?†‹œ‹‘Â?‹ †‹ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ —”‰‡Â?œƒ ‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?ÇĄ †ƒ–ƒ ƒÂ?…Š‡ Žƒ …‘‹Â?…‹†‡Â?œƒ ÂˆÂ‡Â•Â–Â‹Â˜ÂƒÇĄ ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ ’‡” ˆ—Â?œ‹‘Â?‹ †‹ ˜‡”–‹…‡ ‹Â? ˜ƒ”‹‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ ‡ ’‡” ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ …‘Â?…”‡–‡ …‘Â?’‹—–‡ ‹Â? ”ƒ’’‘”–‘ Ġ ƒŽ…—Â?‹ –‡Â?‹ ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‹ ’‘–‡••‡”‘ †ƒ”‡ ‹Ž …‘Â?–”‹„—–‘ ”‹…Š‹‡•–‘Ǥ ǯ‹Â?†—„„‹‘ ˜ƒŽ‘”‡ †‡‹ Â?‘Â?‹ †ƒ Â?‡ •—„‹–‘ ”‡•‹ Â?‘–‹ǥ Â?‘Â? Â?‹ Šƒ Â?‡••‘ ƒŽ ”‹’ƒ”‘ †ƒ ‡“—‹˜‘…‹ ‡ †—„„‹ …‹”…ƒ ‹ …”‹–‡”‹ †‡ŽŽƒ •…‡Ž–ƒ ‘ Žƒ Â?‘Â? ’”‡•‡Â?œƒ †‹ ƒŽ–”‹ Â?‘Â?‹ …‡”–ƒÂ?‡Â?–‡ ˜ƒŽ‹†‹dzǤ ‹ ƒ’”‡ …‘Â? “—‡•–‡ Â’ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ Â?‘Â? ’”‹˜‡ ƒÂ?…Š‡ †‹ “—ƒŽ…Š‡ ƒÂ?ÂƒÂ”Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ ‹Ž …‘Â?—Â?‹…ƒ–‘ •–ƒÂ?’ƒ †‹”ƒÂ?ƒ–‘ †ƒŽ —‹”‹Â?ƒŽ‡ …‘Â? …—‹ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ƒ’‘Ž‹–ƒÂ?‘ †Â? …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ •—ƒ •…‡Ž–ƒ †‹ ”‹…‘””‡”‡ ƒ‹ •ƒ‰‰‹ Dzˆƒ…‹Ž‹–ƒ–‘”‹dzǤ ƒ …Š‹ •‘Â?‘ Ž‡ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹–Â? …Š‡ Â?‡ŽŽƒ Â?ƒ––‹Â?ƒ–ƒ †‡Ž Íš ƒ’”‹Ž‡ •‹ •‘Â?‘ Â?‡••‹ ƒŽ Žƒ˜‘”‘ ’‡” ˆƒ”‡ ‹Â? ‘––‘Ȁ†‹‡…‹ ‰‹‘”Â?‹ …‹Ö …Š‡ Žƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ Â?‘Â? ° •–ƒ–ƒ ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ Â?‡Ž Â?‡•‡ ‹Â?–‡”…‘”•‘ †ƒŽŽ‡ ‡Ž‡œ‹‘Â?‹ †‡Ž ͚͜ ‡ ÍšÍ? ÂˆÂ‡Â„Â„Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇŤ ‡Ž ‰”—’’‘ †‹ Žƒ˜‘”‘ ‹Â? Â?ƒ–‡”‹ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘nj •‘…‹ƒŽ‡ ‡† ‡—”‘’‡ƒ ˆƒÂ?Â?‘ ’ƒ”–‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽǯ Â•Â–ÂƒÂ–ÇĄ Â?”‹…‘ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹Â?‹ǥ “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽǯ —–‘”‹–Â? ‰ƒ”ƒÂ?–‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?…‘””‡Â?œƒ ‡ †‡Ž Â?Â‡Â”Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ

‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Â‹Â–Â”Â—ÂœÂœÂ‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ †ƒŽ Â?‡Â?„”‘ †‡Ž ‹”‡––‘”‹‘ †‡ŽŽƒ ƒÂ?…ƒ †ǯ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ƒŽ˜ƒ–‘”‡ ‘••‹ǥ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â?Ǥ ‹ƒÂ?…ƒ”Ž‘ ‹‘”‰‡––‹ ‡ †ƒŽ •‡Â?Ǥ ‹Ž‹’’‘ —„„‹…‘ǥ ’”‡•‹†‡Â?–‹ †‡ŽŽ‡ ‘Â?Â?‹••‹‘Â?‹ •’‡…‹ƒŽ‹ ‘’‡”ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ ƒÂ?‡”ƒ ‡ ƒŽ ‡Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‡ †ƒŽ Â?‹Â?‹•–”‘ Â?œ‘ ‘ƒ˜‡”‘ ‹ŽƒÂ?‡•‹Ǥ ‡Ž ‰”—’’‘ ’‡” Ž‡ ”‹ˆ‘”Â?‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?ƒŽ‹ ˆƒÂ?Â?‘ ‹Â?˜‡…‡ ’ƒ”–‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‡Â?‡”‹–‘ †‡ŽŽƒ ‘”–‡ …‘•–‹–—œ‹‘Â?ƒŽ‡ ƒŽ‡”‹‘ Â?Â‹Â†ÂƒÇĄ ‹ •‡Â?Ǥ ƒ”‹‘ ÂƒÂ—Â”Â‘ÇĄ ƒ‡–ƒÂ?‘ —ƒ‰Ž‹ƒ”‹‡ŽŽ‘ ‡ —…‹ƒÂ?‘ ‹‘ŽƒÂ?–‡Ǥ

/¡LQYLWR GHL YHVFRYL LWDOLDQL “L’augurio è che noi, come Chiesa, innanzitutto prendiamo coscienza e raccogliamo con gratitudine lo scossone, l’invito al risveglio, che ci viene da questo nuovo PontiďŹ cato. E, attraverso di noi, giunga alle classi dirigenti e al Paese tutto l’esigenza di smetterla con i giuochi di ruolo. Ognuno – secondo il proprio interesse e il proprio punto di vista – si sforzi, soprattutto in questo momento, di cercare il bene di tutti.

PerchĂŠ non succeda che, per difendere l’interesse di una parte, la nave vada a picco o, comunque, incontri ulteriori e gravissime difďŹ coltĂ . Bisogna fra l’altro trovare una soluzione politica – provvisoria per quanto si voglia –capace di far uscire il Paese dalle secche e dai pericoli che stiamo vivendoâ€?. Ăˆ questo l’augurio, che ha forse piĂš i toni di un appello, che mons. Mariano Crociata (nella foto), segretario della Conferenza

episcopale italiana, ha voluto indirizzare al mondo politico nazionale. Si tratta di parole che affondano nella drammatica situazione che il Paese sta attraversando. “I problemi che l’Italia vive in questo momento – sono state le considerazioni di mons. Crociata –assumono un carattere drammatico. Pensiamo a coloro che perdono il lavoro o l’hanno visto notevolmente ridotto: persone di mezza etĂ , che intravedono il rischio di un

fallimento della propria vita, senza possibilitĂ o, comunque, con scarsa possibilitĂ di rientrare nel mondo del lavoro. Pensiamo anche al numero incalcolabile di giovani che ritardano l’ingresso nel ciclo produttivo o lo vedono come un miraggio irraggiungibileâ€?. Per questo, per il segretario della Cei, è necessario che la politica sappia rispondere a questioni cruciali senza impantanarsi in beghe tra le forze politiche.


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͘Í?

‹”‹ƒ ƒ Â‰Â—Â‡Â”Â”ÂƒÇŁ —Â? ’‘œœ‘ •‡Â?œƒ ˆ‘Â?†‘ In Siria, continua senza sosta la guerra civile tra esercito e insorti. Anche nei giorni di Pasqua si sono registrati violenti scontri a Damasco. I ribelli controllano vaste zone della periferia e continuano l’avanzata verso i quartieri piĂš centrali della capitale. Intanto, nei giorni scorsi l’Osservatorio per i diritti umani, vicino all’opposizione, ha segnalato che il mese di marzo, con oltre 6000 vittime, tra le quali molti civili, è stato

il piĂš sanguinoso dall’inizio del conitto. La guerra in Siria si è dunque trasformata in un “pozzo senza fondoâ€?: il regime ha armi e le armi arrivano ai ribelli. Si tratta inoltre, di uno Stato estremamente composito in cui giĂ le vecchie divisioni erano serie e che sono andate accentuandosi come capita sempre in situazioni di guerra civile totale. Nonostante la difďŹ coltĂ di comunicazioni certe si sa che i combattimenti si sono

allargati anche al Sud del Paese. L’unica cosa certa è il sostanziale immobilismo della comunitĂ internazionale. L’unica vera presa di posizione assunta ad oggi dall’Onu è la dichiarazione di alcune “no-y zoneâ€?, cioè aree in cui il governo di Assad non può intervenire bombardando. Una decusione che limita la capacitĂ di intervento delle truppe governative che a lungo si sono afďŹ date a elicotteri o missili.

‘”‡ƒ †‡Ž ‘”† ”‡•…‡ Žƒ –‡�•‹‘�‡ ‹�–‡”�ƒœ‹‘�ƒŽ‡

,O JLRFR SHULFRORVR GL 3\RQJ\DQJ

ÂŽ ”‡‰‹Â?‡ Â?‘”†…‘”‡ƒÂ?‘ Šƒ Â?‹Â?ƒ……‹ƒ–‘ †‹ ƒ––ƒ……Š‹ Žƒ ‘”‡ƒ †‡Ž —†ǥ ‰Ž‹ –ƒ–‹ Â?‹–‹ ‡ ‹Ž

‹ƒ’’‘Â?‡Ǥ ‡ ƒ’’”‡Â?•‹‘Â?‹ …‹Â?‡•‹ ‡ ‹ †—„„‹ •—ŽŽ‡ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â? †‹ —Â? ƒ‡•‡ ‹•‘Žƒ–‘

*

li occhi preoccupati del mondo sono puntati sulla penisola coreana, dopo l’escalation di minaccie del regime di Pyongyang, che col passare dei giorni ha esteso le sue minacce belliche dalla vicina Corea del sud, con cui ha tagliato ogni linea di comunicazione militare, alle basi militari americane nelle isole Guam e Hawaii, nel Pacifico. Negli obiettivi nordcoreani è finito per ultimo il Giappone. Una crescita della tensione che ha portato anche la Cina, tradizionale alleato della Corea del Nord, a cercare di spegnere eventuali focolari di tensione, confidando nel buonsenso dei Paesi minacciati. Pyongyang sembra intenzionata a proseguire sulla strada della provocazione militare. Dopo il ciclo di esercitazioni militari congiunte che si sono svolte fra Corea del Sud e Stati Uniti – e dopo l’approvazione di una nuova tornata di sanzioni economiche varate dall’Onu – il regime guidato da Kim Jong-un ha deciso di cancellare l’armistizio del 1953, sospendere la “linea rossaâ€? al villaggio di Panmunjom usata anche per le comunicazioni umanitarie della Croce Rossa, e lanciato la minaccia di attacco nucleare “spietato e preventivoâ€? contro Washington e Seul. Nonostante gli appelli cinesi non si è fatta attendere la risposta alle minacce della Corea del Nord. Giappone e Stati Uniti, in accordo con l’alleato

ǧ

•ƒ ‡ ‹ƒ’’‘�‡ •’‘•–ƒ�‘ ‹ …ƒ……‹ƒ ͚͚ ’‡” —•ƒ”Ž‹ …‘�‡ ’‘–‡�œ‹ƒŽ‡ †‡–‡””‡�–‡ ƒŽŽ‡ �‹�ƒ……‡ ”‹…‡˜—–‡

sud-coreano, hanno spostato i caccia F-22, che normalmente fanno base in Giappone, a Kadena, come deterrente alle provocazioni che ci sono sta-

te, annunciando anche che i marines della Corea del Sud e americani compiranno un nuovo ciclo di manovre militari in aprile – nell’ambito delle esercitazioni annuali “Foal Eagleâ€? – per “affinare le capacitĂ nelle operazioni di sbarco e tattiche, e di manovra delle unitĂ meccanizzateâ€?. Il mondo intero si sta interrogano sulla reale consistenza delle provocazioni nord-coreane. Secondo una delle fonti piĂš accreditate, l’Ispri, un istituto internazionale indipendente impegnato in ricerche nel settore dei conflitti, degli armamenti, del loro controllo e del disarmo, con sede a Stoccolma, la Corea del Nord ha dimostrato di essere in possesso di capacitĂ nucleari militari. “Tuttavia – scrive l’Ispri – non ci sono informazioni pubbliche relative alla reale disponibilitĂ di armi atomiche operativeâ€?. Alla fine del 2011 si stimava che la Corea del Nord fosse in possesso di circa 30 chilogrammi di plutonio, sufficienti a costruire fino a otto armi nucleari. Secondo un rapporto del 2011 prodotto da un gruppo di esperti incaricati dal Consiglio di sicurezza dell’Onu il Paese avrebbe lavorato a un programma di arricchimento dell’uranio “per diversi anni o addirittura decenniâ€?. Non è noto se la Corea del Nord sia riuscita nella produzione di uranio arricchito a scopo militare. Resta il fatto che la politica del regime di Pyongyang costituisce fonte di destabilizzazione.

—”‘’ƒ ‡Â?‘ Â™Â‡ÂŽÂˆÂƒÂ”Â‡ÇĄ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ƒ ”‹•…Š‹‘

Çł ƒ …”‹•‹ ‹Â? —”‘’ƒ …‘Â?–‹Â?—ƒ ƒ ’‡‰nj ‰‹‘”ƒ”‡ ‡ ‹Â? †‹˜‡”•‹ –ƒ–‹ Â?‡Â?„”‹ Â?‘Â? ˜‹ •‘Â?‘ •‡‰Â?ƒŽ‹ –ƒÂ?‰‹„‹Ž‹ †‹ Â?Â‹Â‰ÂŽÂ‹Â‘Â”ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‘Ǥ ‡ ˆƒ•…‡ ’‹Î ’‘˜‡”‡ †‡ŽŽƒ ’‘nj ’‘Žƒœ‹‘Â?‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ Â?‘Ž–‘ •’‡••‘ “—‡ŽŽ‡ ’‹Î …‘Ž’‹–‡dzǤ ‘•¿ ÂžÂ•ÂœÂŽĂ— Â?†‘” Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ …‘Â?Â?‹••ƒ”‹‘ ‡ ’‡” ÂŽÂƒÇŚ Â˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ƒˆˆƒ”‹ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ ‹Â?…Ž—•‹‘Â?‡ǥ Šƒ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ–‘ Žǯ—Ž–‹Â?‘ Dz‡•ƒÂ?‡ –”‹Â?‡nj •–”ƒŽ‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â…Â…Â—Â’ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡ Žƒ Â•Â‹Â–Â—ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡Çł †‹ˆˆ—•‘ ‹Ž ͚͞ Â?ƒ”œ‘ •…‘”•‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ •‡…—–‹˜‘ †‹ ”—š‡ŽŽ‡•Ǥ ‡Ž †‘nj …—Â?‡Â?–‘ ˜‹‡Â?‡ –”ƒ––‡‰‰‹ƒ–‘ —Â? Â?‡”nj …ƒ–‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ ‹Â? …‘•–ƒÂ?–‡ ’‡‰‰‹‘nj ”ƒÂ?‡Â?–‘ǥ Â?‡Â?–”‡ Dz’‡”Â?ƒÂ?‡ Â‰Â”ÂƒÂ˜Â‡Çł Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ƒ †‡‹ Â?—…Ž‡‹ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ –ƒÂ?–‘ †ƒ ƒ˜‡”‡ ”‹’‡”…—••‹‘nj Â?‹ ’‡”•‹Â?‘ •—Ž –ƒ••‘ †‹ Â?ƒ–ƒŽ‹–Â?Ǥ ”ƒ ‹ †ƒ–‹ ’”‘’‘•–‹ †ƒŽŽƒ ‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ǥ •‹ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ Žƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‹ ͚͞ǥ͚ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ †‹•‘……—’ƒ–‹ Â?‡ŽŽǯ ‡ǥ Dz˜ƒŽ‡ ƒ †‹”‡ ‹Ž Í™Í˜ÇĄÍ ÎŹ †‡ŽŽƒ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‡ ‡…‘Â?‘Â?‹nj …ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ––‹˜ƒdzǤ ‡‹ Í™Í&#x; ƒ‡•‹ …Š‡

ƒ†‘––ƒÂ?‘ Žƒ Â?‘Â?‡–ƒ —Â?‹…ƒ ‹ •‡Â?œƒ Žƒ˜‘”‘ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‘Â?‘ Žǯ͙͙ǥͥΏǣ Žƒ Â†Â‹ÂˆÇŚ ˆ‡”‡Â?œƒ DzÂ?‡Ž –ƒ••‘ †‹ †‹•‘……—’ƒœ‹‘Â?‡ –”ƒ ‹ ƒ‡•‹ Â?‡”‹†‹‘Â?ƒŽ‹ ‘ ’‡”‹ˆ‡”‹…‹ ‡ ‹Ž Â?‘”† Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ ‡—”‘ •ˆ‹‘”ƒ ‹ ͙͘ ’—Â?–‹ ’‡”…‡Â?–—ƒŽ‹ Â?‡Ž ͚͙͚͘dzǤ Â? –ƒŽ‡ …‘Â?–‡nj •–‘ Č‚ ‡† ° …‹Ö …Š‡ ’”‡‘……—’ƒ Žƒ ‘Â?ÇŚ Â?‹••‹‘Â?‡ Č‚ Žƒ •’‡•ƒ …‘Â?’Ž‡••‹˜ƒ †‡Žnj Žƒ ’”‘–‡œ‹‘Â?‡ •‘…‹ƒŽ‡ Dz° †‹Â?‹Â?—‹–ƒ ’‹Î ”ƒ’‹†ƒÂ?‡Â?–‡ …Š‡ Â?‘Â? †—”ƒÂ?–‡ Ž‡ ’”‡…‡†‡Â?–‹ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…Š‡dzǤ …ƒÂ?„‹ ƒ’’‘”–ƒ–‹ ƒ‹ •‹•–‡Â?‹ ˆ‹•…ƒŽ‹ ‡ ’”‡˜‹†‡Â?œ‹ƒŽ‹ ‡ ‹ –ƒ‰Ž‹ †‡‰Ž‹ •–‹’‡Â?†‹ DzŠƒÂ?Â?‘ ‰‡Â?‡”ƒ–‘ ”‹†—œ‹‘Â?‹ •‹‰Â?Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÇŚ –‹˜‡ †‡Ž Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹ ”‡††‹–‘ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ǥ •‘––‘’‘Â?‡Â?†‘ ƒ —Â?ƒ ˆ‘”–‡ ’”‡••‹‘Â?‡ ‹Ž Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹ ˜‹–ƒ †‡‹ Â?—…Ž‡‹ ƒ „ƒ••‘ ”‡††‹–‘dzǤ ƒ ‘Â?Â?‹•nj •‹‘Â?‡ –‘”Â?ƒ ƒ …Š‹‡†‡”‡ Dz—Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?–ƒ …‘Â?•‹†‡”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ”‹ˆ‘”Â?‡ †‹ „‹nj ŽƒÂ?…‹‘ǥ Â?‡…‡••ƒ”‹ƒ ’‡” ‡˜‹–ƒ”‡ …Š‡ Ž‡ ˆƒ•…‡ •‘…‹ƒŽ‹ ’‹Î ’‘˜‡”‡ •‹ƒÂ?‘ …‘Ž’‹–‡ ‹Â? Â?‘†‘ •’”‘’‘”œ‹‘Â?ƒ–‘Ǥ


͘͞

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ‘Â?–‹Â?—ƒ Žƒ Dz”‹njÂ?ÂƒÂ•Â…Â‹Â–ÂƒÇł †‹ ”—…‹ˆ‹š—•

Š‹–ƒ””‡ ’‡” Dz ‘–‡ Â’ÂƒÂ”ÂƒÂŽÂŽÂ‡ÂŽÂ‡Çł

Dopo il debutto del lunedĂŹ 1 aprile, prosegue nei prossimi giorni il programma della 16ÂŞ edizione di “Crucifixusâ€?. Luciano Bertoli è in scena, alle 20.45 di giovedĂŹ 4 aprile, nella chiesa di San Giovanni Battista di Zone con “Il forgiatore di uominiâ€?, una lettura della passione di Cristo vista dagli occhi del fabbro a cui era stato affidato il compito di forgiare i chiodi usati per la crocifissione. VenerdĂŹ 5 aprile (20.45, 21.30, 22.15), nella chiesa di Sant’Andrea a Malegno, Elea teatro propone

Nell’auditorium del complesso museale di Santa Giulia in Brescia, il 19 aprile prossimo con inizio alle 20.45, l’associazione culturale per la diffusione della musica e delle arti “Pietro Massabòâ€?, in collaborazione con l’Accademia della chitarra di Brescia, porta in scena per la prima volta in Italia, lo spettacolo “Giulio Tampalini Classical Guitar Show for Note Paralleleâ€?. Il maestro Tampalini, direttore della stessa Accademia della chitarra, unitamente all’attore Dario

“Spineâ€? una Via Crucis, scolpita nel legno che, ancora oggi, parla all’uomo. La storia di un Giobbe moderno è quella raccontata dalla compagnia teatrale Il Servomuto nello spettacolo omonimo previsto per sabato 6 (20.45) nella chiesa di S. Antonio a Breno. Ancora Luciano Bertoli, alle 20.45 di domenica 7 aprile, propone nella chiesa dei Ss. Faustino e Giovita di Bienno “...mi piacerebbe, teminando, d’essere nella luceâ€?, una trasposizione del testamento spirituale di Paolo VI.

Benedetto, aiuterĂ a capire l’importanza della musica in questo periodo confuso e buio della storia italiana. Lo spettacolo, diretto da Ugo Massabò, che ha prodotto il format teatrale “Note Parallele andato in scena al Teatro Nuovo di Milano, racconta la storia di un malato cronico che vede lo spiraglio della guarigione grazie a un farmaco “genericoâ€? di vecchissima generazione, definito “Musicalideâ€?.

‹–—”‰‹ƒ

”‡ƒ–‘

‘Ž‘ Â†Â‡Â–Â–ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹ÇŤ

ƒ •ƒŽ—–‡ ‡ Žƒ …‹––�

Dz ‘ –‹ „ƒ––‡œœ‘ Â?‡Ž Â?‘Â?‡ †‡Ž ƒ†”‡ ‡ †‡Ž ‹‰Ž‹‘ ‡ †‡ŽŽ‘ ’‹”‹–‘ ƒÂ?–‘dzǤ ‡Â?œƒ …‡†‡”‡ ‹Ž ’ƒ••‘ Ġ —Â? ˆƒ…‹Ž‡ •‡Â?–‹Â?‡Â?ÇŚ –ƒŽ‹•Â?‘ǥ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‘ǥ …‹Ö Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ǥ …Š‡ –—––‹ Â?‘‹ ”‹…‘”†‹ƒÂ?‘ Žǯ‡Â?‘œ‹‘Â?‡ ˜‹••—–ƒ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡Ž „ƒ––‡•‹Â?‘ †‡‹ Â?‘•–”‹ ˆ‹‰Ž‹Ǥ ‹‘‹ƒ Â?‹•–ƒ Ġ ƒ‰‹–ƒœ‹‘Â?‡ ŠƒÂ?Â?‘ •‡‰Â?ƒ–‘ Žǯ‹Â?‰”‡••‘ ‹Â? Â…ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ †‡Ž Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â‘ÇĄ ‹Ž ‰‡Â?‹–‘ †‡Ž „ƒÂ?„‹Â?‘Ǥ ‡ ’‘‹ •‹ ° …‡Ž‡„”ƒ–‘ †—”ƒÂ?–‡ Žƒ ‡••ƒ †‘Â?‡Â?Â‹Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ …‘Â? Žƒ …Š‹‡•ƒ ‰”‡Â?‹–ƒ †‹ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÂŽÂ‹ÇĄ Žǯ‡Â?‘œ‹‘Â?‡ Šƒ …‡”–ƒÂ?‡Â?–‡ •—’‡”ƒ–‘ ‰Ž‹ ƒ”‰‹Â?‹ ’‡”nj •‘Â?ƒŽ‹ ’‡” ”‹˜‡”•ƒ”•‹ Â?‡Ž …—‘”‡ †‹ –—––‹ ‹ …‘Â?˜‡Â?—–‹Ǥ ”‡Â?‡••‘ …Š‡ –—––‘ ‹Ž ”‹–‘ǥ Â?‡Ž •—‘ Â•Â˜Â‘ÂŽÂ‰Â‡Â”Â•Â‹ÇĄ ° ”‹……‘ †‹ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹ ‡ Â?‘Â?‡Â?–‹ ‡Â?‘œ‹‘Â?ƒÂ?–‹ǥ ˜‘””‡‹ ’‘””‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ •—ŽŽ‡ ‹Â?˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ •ƒÂ?–‹ ‹Â?…Ž—•‡ Â?‡ŽŽƒ Ž‹–—”‰‹ƒ †‡ŽŽƒ ƒ”‘ŽƒǤ ‘’‘ ‹ ”‹–‹ †‹ ƒ……‘‰Ž‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ ‹Â? …—‹ ‹Ž …‡Ž‡„”ƒÂ?–‡ ‡•’”‹Â?‡ Žƒ ‰‹‘‹ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ’‡” ‹Ž ˆƒ––‘ †‹ ”‹…‡˜‡”‡ —Â? Â?—‘˜‘ Â?‡Â?„”‘ ‡ ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ •‘Â?‘ ‹Â?˜‹–ƒ–‹ ƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒ”‡ Žƒ Ž‘”‘ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â?ÇĄ •‡ Â?‘Â? †‘˜‡••‡ ÂƒÂ˜ÇŚ ˜‡Â?‹”‡ †—”ƒÂ?–‡ Žƒ ÂŽÇŻÂ‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‡Â•Â–Â‹Âƒ †‘Â?‡Â?‹nj Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‡‰—‡ Žƒ ‹–—”‰‹ƒ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇĄ —Â?ƒ „”‡˜‡ ‘Â?‡Ž‹ƒ ‡ Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ †‡‹ ˆ‡†‡Ž‹ ’‡” ‹Ž „ƒ––‡œœƒÂ?†‘Ǥ “—‡•–‘ ’—Â?–‘ǥ ‹Ž ”‹–Â?‘ …‡Ž‡„”ƒ–‹˜‘ •‡Â?„”ƒ ”ƒŽŽ‡Â?Â–ÂƒÂ”Â•Â‹ÇĄ “—ƒ•‹ •‘•’‡Â?†‡”•‹ –”ƒ …‹‡Ž‘ ‡ –‡””ƒǤ ‹ ƒŽœƒÂ?‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ Ž‡ ‹Â?˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ •ƒÂ?–‹ ƒ‹ “—ƒŽ‹ •‹ …Š‹‡†‡ ’”‡‰Š‹‡nj ”ƒ ’‡” –—––ƒ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ”‹—Â?‹–ƒǤ ‹Ö

’‘–”‡„„‡ •‡Â?„”ƒ”‡ —Â? †‡––ƒ‰Ž‹‘ ‹Â?•‹nj ‰Â?‹ˆ‹…ƒÂ?–‡ǥ —Â? ”‡•‹†—‘ ”‹†‘Â?†ƒÂ?–‡ †‡‹ –‡Â?’‹ Â„ÂƒÂ”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÇĄ —Â?ƒ ’”ƒ–‹…ƒ Â†Â‡Â˜Â‘ÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?ƒŽ‡ ’‡” •‘•–‡Â?‡”‡ ‹ •‡Â?’Ž‹…‹ǥ Â?ƒ Â?‘Â? Ž‘ ° ƒˆˆƒ––‘Ǥ ‡ ‹Â?˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ •ƒÂ?–‹ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ ‡•’”‹Â?‡”‡ —Â? ’”‘ˆ‘Â?†‘ •‹‰Â?‹nj ˆ‹…ƒ–‘ ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡ ‡ Â•Â’Â‹Â”Â‹Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ”‡Â?†‘Â?‘ ’”‡•‡Â?–‡ —Â?ƒ ƒ……ƒÂ?–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ Žƒ Š‹‡nj •ƒ –‡””‡•–”‡ ‡ Žƒ Š‹‡•ƒ …‡Ž‡•–‡Ǥ —‡•–‘ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ …‹ ”‹…‘”†ƒ …Š‡ Žƒ ‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ Â?‘Â? ° •‘Ž‘ …‹Ö …Š‡ ÂƒÂ’Â’ÂƒÂ”Â‡ÇŁ —Â?ÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ Â?‡”ƒÂ?‡Â?–‡ —Â?ÂƒÇŚ Â?ÂƒÇĄ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? ‹Â?Â–Â”ÂƒÇŚÂ?‘Â?†ƒÂ?ƒ Â’Â‘Â”Â–ÂƒÇŚ –”‹…‡ †‹ ˜ƒŽ‘”‹ Â?‘”ƒŽ‹Ǥ ••ƒ ° Dz’”‘ˆ‡œ‹ƒdzǥ ƒÂ?–‹…‹’ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? ˆ—–—”ƒǤ 1 Žǯ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‡‹ •ƒÂ?–‹ †‡‰Ž‹ ƒÂ?‰‡Ž‹ǥ †‡‹ Â?ƒ”–‹”‹ …Š‡ ”‡Â?†‘Â?‘ ‰Ž‘”‹ƒ ƒŽ ‹‰Â?‘”‡ Â?‡ŽŽƒ …ƒ”‹–Â?Ǥ „„‡Â?‡ǥ …‘Ž „ƒ––‡•‹Â?‘ •‹ ˜ƒ”…ƒÂ?‘ Ž‡ •‘‰Ž‹‡ –‡Â?ÇŚ ’‘”ƒŽ‹ ‡ •’ƒœ‹ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ ’‡” ƒ……‡†‡”‡ Ġ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? ‹Â? …—‹ DzŽƒ Š‹‡•ƒ –‡””‡•–”‡ ‡ Žƒ Š‹‡•ƒ ‘”Â?ƒ‹ ‹Â? ’‘••‡••‘ †‡‹ „‡Â?‹ …‡Ž‡•–‹ǥ ˆ‘”Â?ƒÂ?‘ —Â?ƒ •‘Žƒ …‘Â?’Ž‡••ƒ ”‡ƒŽ–Â?Çł Č‹ Í ČŒǤ ‡”–‘ǥ ‹Ž ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ ‹Â? •¹ Â?‘Â? Â?‡…‡••‹–ƒ †‹ “—‡•–‘ Â†Â‡Â–Â–ÂƒÇŚ ‰Ž‹‘Ǥ Â? …ƒ•‹ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹ Žƒ •‘Žƒ ˆ‘”Â?—Žƒ „ƒ––‡•‹Â?ƒŽ‡ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—Âƒ ƒÂ?…Š‡ Â?‘Â? „‡nj Â?‡†‡––ƒ ° •—ˆˆ‹…‹‡Â?–‡ ƒ …‘Â?—Â?‹…ƒ”‡ Žƒ

”ƒœ‹ƒǤ ƒ ‹ …”‹–‹…‹ Â†ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ …‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‘ …Š‡ •’‡••‘ Â?‡Ž †‡––ƒ‰Ž‹‘ ‘ Â?‡ŽŽ‘ •ˆ‘Â?ÇŚ †‘ †‹ —Â? †‹’‹Â?–‘ •‹ ”ƒ……Š‹—†‡ ‡ †‹•…Š‹—nj †‡ ‹Ž •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ •–‡••ƒǤ ‘Â? †‹Â?‡Â?–‹…Š‹ƒÂ?‘Ž‘Ǥ

ƒ •‡”ƒ †‹ ƒ•“—ƒ —Â?ƒ •‡‰—‹–‹••‹Â?ƒ Â–Â”ÂƒÇŚ •Â?‹••‹‘Â?‡ •— ƒ‹ Í› †‡†‹…ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?“—‹nj Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †ƒ …„ ƒ ”‡•…‹ƒ Šƒ –—”„ƒ–‘ ‡ •…‘Â?˜‘Ž–‘ Â?‘Ž–‹ Â?‘•–”‹ …‘Â?…‹––ƒ†‹Â?‹Ǥ

ÂŽ …„ ’”‘†‘––‘ †ƒŽŽƒ ƒˆˆƒ”‘ ȋ—Â? …‘Â?ÇŚ ’‘•–‘ ‘”‰ƒÂ?‹…‘ ˆ‘”Â?ƒ–‘ †ƒ …ƒ”„‘Â?‹‘ǥ ‹†”‘‰‡Â?‘ ‡ Â…ÂŽÂ‘Â”Â‘ČŒ ° —Â? ˜‡Ž‡Â?‘ …Š‡ •‹ ÂƒÂ…ÇŚ …—Â?—Žƒ Â?‡ŽŽƒ –‹”‘‹†‡ǥ Â?‡Ž ’ƒÂ?Â…Â”Â‡ÂƒÂ•ÇĄ Â?‡Ž •‹•–‡Â?ƒ Ž‹Â?ÂˆÂƒÂ–Â‹Â…Â‘ÇĄ Â?‡Ž Žƒ––‡ Â?ƒ–‡”Â?‘ ‡ ‹Â? ‰‡Â?‡”‡ Â?‡ŽŽ‡ ’ƒ”–‹ ‰”ƒ••‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÇŚ Â?‹•Â?‘ǥ …Š‡ †ƒÂ?Â?‡‰‰‹ƒ ‹Ž •‹•–‡Â?ƒ ‹Â?ÇŚ Â?—Â?‹–ƒ”‹‘ ‡ Â?‘Ž–‹’Ž‹…ƒ ‡Â?‘”Â?‡Â?‡Â?–‡ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ –—Â?‘”‹Ǥ ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ …ƒ–‡Â?ƒ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‡ Šƒ …‘‹Â?˜‘Ž–‘ –—––‹ ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ǥ Â?‘Â? •‘Ž‘ “—‡ŽŽ‹ …Š‡ ÂƒÂ„Â‹Â–ÂƒÇŚ Â?‘ Â?‡ŽŽ‡ ƒ”‡‡ ‹Â?“—‹Â?ƒ–‡Ǥ Â?‘ •–—†‹‘ †‡ŽŽǯ Â?‹˜‡”•‹–Â? †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ •— —Â? …ƒÂ?ÇŚ ’‹‘Â?‡ †‹ ͙͚͘͘ ’‡”•‘Â?‡ǥ Šƒ •–ƒ„‹Ž‹–‘ …Š‡ Â?‡Ž …‘”’‘ †‡‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ ‹Ž …„ ° ͙͛ Â˜Â‘ÂŽÇŚ –‡ •—’‡”‹‘”‡ ƒ “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ Â?‡†‹ƒ Â?ÂƒÇŚ œ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ”‡•…‹ƒ ‹ –—Â?‘”‹ ƒŽŽƒ –‹”‘‹†‡ •‘Â?‘ ‹Ž ÍœÍĄÎŹ ‹Â? ’‹Î †‡ŽŽƒ Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÇĄ “—‡ŽŽ‹ ƒŽ ˆ‡‰ƒ–‘ ‹Ž Í?Í ÎŹÇ¤ —‡ŽŽ‹ ‹Â?ˆƒÂ?–‹Ž‹ “—ƒ•‹ ‹Ž –”‹’Ž‘Ǩ Â?’”‡••‹‘Â?ƒÂ?–‡ ° •–ƒ–‘ ‹Ž …‘Â?ÇŚ ˆ”‘Â?–‘ …‘Â? Â?Â?‹•–‘Â? Č‹ Žƒ„ƒÂ?ÂƒČŒ ‘˜‡ ˜‹ ° •–ƒ–‘ —Â? ƒÂ?ƒŽ‘‰‘ ‹Â?“—‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †ƒ …„ǣ …ƒ•‡ ÂƒÂ„Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ÇĄ •…—‘Ž‡ …Š‹—•‡ǥ ‹Â?–‡”‹ “—ƒ”–‹‡”‹ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ •…‘Â?Â˜Â‘ÂŽÇŚ ‰‡Â?–‹ …ƒ•‹ †‹ –—Â?‘”‹ ‡ †‹ Â?ƒŽƒ––‹‡ ‹Â?ÇŚ †‘––‡Ǥ ”‡•…‹ƒ •‡Â?„”ƒ …Š‡ Â?‘Â? •‹ƒ •—……‡••‘ Â?—ŽŽƒǤ ’’—”‡ ‹ †ƒ–‹ •…‹‡Â?–‹nj ˆ‹…‹ †‹ ”‡•…‹ƒ •‘Â?‘ ’‹Î ‰”ƒ˜‹ †‹ “—‡ŽŽ‹ †‹ Â?Â?‹•–‘Â?Ǩ ‡ŽŽƒ ˆƒŽ†ƒ ƒ…“—‹ˆ‡”ƒ Žƒ

…‘Â?…‡Â?–”ƒœ‹‘Â?‡ †‹ …„ ° Â?‘˜‡ ˜‘Ž–‡ ‹Ž Â?ƒ••‹Â?‘ …‘Â?•‡Â?–‹–‘ †ƒŽŽƒ Ž‡‰‰‡Ǥ † Â?Â?‹•–‘Â? Žƒ •‘…‹‡–Â? …Š‡ ’”‘†—…‡˜ƒ ‹Ž …„ ° •–ƒ–ƒ …‘•–”‡––ƒ ƒ ”‹•ƒ”…‹”‡ ‹ …‹–nj –ƒ†‹Â?‹ ’‡” …‹”…ƒ Í&#x;͘͘ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ †‘ŽŽƒ”‹ ‡ ƒ ˆƒ”•‹ …ƒ”‹…‘ †‡ŽŽ‡ •’‡•‡ †‹ „‘Â?‹ˆ‹…ƒǤ ”‡•…‹ƒ Â?—ŽŽƒǤ ǯ‹Â?“—‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ° •–ƒ–‘ •…‘’‡”–‘ Â?‡Ž ͚͙͘͘ ‡ †ƒŽ ͚͚͘͘ •‘Â?‘ Â’ÂƒÂ”ÇŚ –‹–‡ ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‹Â•Â‹ÇĄ †‡Ž‹Â?‹–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ÂƒÂ”Â‡Â‡ÇĄ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ —”‰‡Â?–‹ †‹ ’—Ž‹œ‹ƒ †‡ŽŽ‡ ”‘‰‰‡ ‡ ’”‡†‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ ˆ‹Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…ÇŚ …‘”†‘ –”ƒ ‘Â?—Â?‡ ‡ ‹Â?‹•–‡”‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?ÇŚ „‹‡Â?–‡ ’‡” Žƒ „‘Â?‹ˆ‹…ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ ‹Â?“—‹nj Â?ÂƒÂ–ÂƒÇĄ Â?‡Ž ͚͘͘Í&#x;Ǥ ‘‹ǥ ‹Â?•’‹‡‰ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡ǥ ’‹Î Â?—ŽŽƒǨ ƒŽŽ‘ –ƒ–‘ ‡ †ƒŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ Â?‘Â? ° ƒ””‹˜ƒ–‘ —Â? ‡—”‘Ǩ ‡Â?•‘ …Š‡ Žƒ …‹––Â? •‹ †‡„„ƒ ‹Â?–‡””‘‰ƒ”‡ •— “—‡•–ƒ …‘Ž’‡˜‘Ž‡ ‹Â?‡”œ‹ƒǤ ‡Â?…Š¹ ”‡•…‹ƒ •‹ƒ —Â?‘ †‡‹ Ž—‘‰Š‹ ’‹Î ‹Â?“—‹Â?ƒ–‹ †‡Ž Â?‘Â?ÇŚ †‘ ‡ •‹ƒ ‹Â?•‡”‹–ƒ Â?‡ŽŽǯ‡Ž‡Â?…‘ †‡‹ Í?Í&#x; •‹–‹ …‘Â?•‹†‡”ƒ–‹ †ǯ‹Â?–‡”‡••‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ …Š‡ ˜ƒÂ?Â?‘ —”‰‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ „‘Â?Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Â?‘Â? ° •–ƒ–ƒ ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ Â?‘„‹Ž‹–ƒ”•‹ ‡ †‹ ‘––‡nj Â?‡”‡ ˆ‘Â?†‹ †ƒŽŽ‘ Â–ÂƒÂ–Â‘ÇĄ †ƒŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ǥ †ƒŽŽƒ ‘Â?—Â?‹–Â? Â‡Â—Â”Â‘Â’Â‡ÂƒÇĄ Â?‡Â?–”‡ ’‡” ƒŽ–”‹ •‹–‹ ‹Â?“—‹Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Â?‡Â?‘ ‰”ƒ˜‡Â?‡Â?–‡ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ •‘Â?‘ ‰‹—Â?–‹ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘Ǩ ƒ ‹Ž Â?‘•–”‘ ‹Â?†ƒ…‘ —•…‡Â?–‡ Â?‘Â? ÂƒÂ˜Â‡ÇŚ ˜ƒ †‡––‘ …Š‡ ”‹Â?ƒÂ?‡˜ƒ ‹Â? ƒ”ŽƒÂ?‡Â?ÇŚ –‘ ’‡” –—–‡Žƒ”‡ Žƒ …‹––Â?ÇŤ ‘’”ƒ––—––‘ ° •…‘Â?…‡”–ƒÂ?–‡ …‘Â?‡ ‹Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ •ƒŽ—–‡ ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ •‹ƒ ’‘…‘ ’”‡•‡Â?–‡ Â?‡Ž †‹„ƒ––‹–‘ ’‘Ž‹–‹…‘ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â?Ǥ

͙͚͘

O ci si decide o è la fine L’acqua è alla gola: o si riesce a superare la situazione economica diventata quasi tragica, o qualche cosa salta per aria. Non c’è da nascondersi niente. La Voce via ha dato le cifre dei bilanci, annunciate alla Camera, vi ha esposto i propositi del Governo, vi ha detto delle nuove imposte e dei prelievi sulle proprietĂ , per dare allo Stato i mezzi onde far fronte subito alla situazione. Ebbene, bisogna che tutti: istituzioni e cittadini la finiscano con le discordie e con lo spirito di parte, e imponendosi i sacrifici piĂš generosi, facciano quest’ultimo sforzo per salvare il Paese. Salvare da che cosa? Non nascondiamoci niente: salvarlo dal fallimento che potrebbe poi condurlo al ritorno ad una dittatura sia fascista che comunista, ambedue pronte ad inghiottirlo, facendosi sgabello della situazione tragica, la quale porterebbe il popolo alla disperazione: condizione di spirito che lo farebbe pronto a tutto accettare, a tutto sconvolgere nella lusinga di potersi d’un colpo salvare. Lo sappiamo e lo sentiamo: vi sono classi e categorie che fanno la fame e che non possono resistere piĂš. Il Governo ha iniziato un’azione

Â? ƒ‡•‡ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—Âƒ ƒŽŽƒ Â‰Â‘ÂŽÂƒÇĄ —Â?ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹˜‡Â?–ƒ–ƒ “—ƒ•‹ –”ƒ‰‹…ƒǤǤǤ ǯ‡Â?Â?‡•‹Â?ƒ †‡Â?—Â?…‹ƒ †‡ŽŽƒ …”‹•‹ ƒÂ?…‘”ƒ ‹Â? …‘”•‘Ǎ ‘ǥ •‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‡ …‘Â? …—‹ •‹ ƒ’”‹˜ƒ ‹Ž Â?Îť Í™Í? †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ †ƒ–‘ ƒŽŽ‡ •–ƒÂ?’‡ ‹Ž ͙͚ ƒ’”‹Ž‡ Í™ÍĄÍœÍ&#x;ǤǤǤ nazionale, allo scopo di far ribassare i prezzi. Era tempo; bisogna che il gesto non si converta in una nuova delusione: la responsabilitĂ dei produttori e dei venditori, sotto questo aspetto, è enorme. Chi non capisce che, giocando all’azzardo su questo argomento, ancora divora la gente affamata, è un traditore e domani dovrĂ pagare caro, lui e il Paese, questa incomprensione o malvagitĂ . Tutti, perciò sono impegnati a ottenere con energia

questa riduzione di costo che può esser fatta, che deve esser fatta, mozzando le unghie inesorabilmente ad ogni illecito guadagno. Si riuscirĂ ? Noi lo crediamo ancora, noi lo speriamo. E perchĂŠ a nessuno resti oscuro quello che occorre in quest’ora cruciale riassumiamo qui, schematicamente l’opera cui tutti e ciascuno, governo, popolo, classi e partiti devono votarsi: 1) Occorre produrre di piĂš e consumare di meno. Tale è

il punto di partenza, poichĂŠ alla radice del rincaro c’è la scarsitĂ dei generi sul mercato. (...) Ogni maggior disciplina, presenza, dedizione giova a fugare la carestia e a strangolare la speculazione. PiĂš prodotti saranno accessibili piĂš facile il ribasso dei prezzi. Lavorare: con continuitĂ e con coraggio. Se la produzione aumenta, il mostro retrocede verso la tana. 2) Occorre combattere gli egoismi, punire le esositĂ , sterminare le ingorde speculazioni. (...) Siamo in guerra: la guerra contro la miseria: la guerra contro la sperequazione e l’ingiustizia: e vigono leggi di guerra. 3) Occorre una giusta distribuzione dei prodotti. (...) Inquadramento della vita economica per i prodotti di prima necessitĂ . L’indispensabile alla vita sia reso accessibile a tutti: nessuno escluso. E intanto puntare sul ribasso previsto dal Governo: un 5 per cento di meno. (...) 4) Occorre una pronta applicazione dei provvedimenti governativi: provvedimenti tributari, imposta sul patrimonio, attivamento del gettito fiscale, diminuzione delle spese di

Stato, battaglia contro i prezzi, prudenza nei nuovi aumenti inflazionistici di salari, distribuzione dei prodotti di prima necessitĂ , graduale svincolo dai prezzi politici, senza tuttavia che il rincaro cada sulle classi piĂš bisognose. E perciò: coesione, fiducia, collaborazione al Governo. 5) Occorre realizzare un minimo di unitĂ interna sul fronte della battaglia economica. Le divisioni faziose, il cannibalismo polemico, il politicantismo dei miopi, indeboliscono quel fronte di energie indispensabili all’arginamento della situazione. Una leva nazionale delle energie per la difesa della moneta. Una tregua politica – se occorre – uno stato di emergenza, fino alla stabilizzazione. 6) Occorre fare appello all’estero. Solo grandi prestiti stranieri potranno fortificarci, rimettendo in circolazione le latenti energie produttive, muovendo la macchina economica, procurando materie prime, crediti e sbocchi. Ma per far ciò dobbiamo meritarci la fiducia. Abbiamo scritto con l’animo in tempesta. O ci si piega tutti a questa lotta. o tutti si affoga.


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͘Í&#x;

—•‡‘ †‹ •…‹‡Â?œ‡ Â?ƒ–—”ƒŽ‹ Dz ‡”•‘Â?‡ ‹Â? ’”‹Â?ƒ ’‡”•‘Â?ÂƒÇł …‘Â? Žƒ ”‘…‡ ”‘••ƒ

Per conoscere meglio una realtĂ storica. Il Gruppo volontari Croce rossa di Brescia in occasione del 35° anniversario della nascita promuove la rassegna cinematograďŹ ca dal titolo “Persone in prima personaâ€?. L’obiettivo dell’iniziativa è diffondere la conoscenza delle attivitĂ sociali svolte dalla Croce Rossa locale a favore di anziani, disabili e migranti. La rassegna, ad ingresso libero, si terrĂ presso

œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

l’auditorium del Museo di scienze naturali di via Ozanam, 12 a Brescia ed è articolata in quattro serate. Sono proposti titoli in gran parte inediti per Brescia, selezionati con l’obiettivo di unire il messaggio sociale con la qualitĂ artistica delle pellicole. Il primo appuntamento è giovedĂŹ 4 aprile 2013 alle ore 20.30 si proietta “Hanna e Violkaâ€?, di Rossella Piccinno. LunedĂŹ 8 aprile, ore 20.30 è in programma “Pauline & Pauletteâ€?, di Lieven

Debrauwer. LunedĂŹ 15 aprile, si anticipa alle ore 20.00 con la proiezione di “Oasisâ€? di Lee Chang Dong. Il ciclo si concluderĂ lunedĂŹ 22 aprile, alle 20.30, con “Tempo veroâ€? di Daniele Segre. Le proiezioni saranno introdotte dal critico Massimo Morelli. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Comitato locale della Croce rossa di Brescia, telefonando al numero 0303531931. (a.t.)

”‡•…‹ƒ ÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ ‹Â?“—‹Â?ƒ–ƒ

3FE GRSR LO FDVR RUD VHUYRQR L IDWWL ƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ Dz Â”Â‡Â•ÂƒÂ†Â‹Â”Â‡Â–Â–ÂƒÇł †‹ ƒ‹ ”‡ Šƒ ’‘”–ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‹Ž ˆ‡Â?‘Â?‡Â?‘ †‡ŽŽǯ‹Â?“—‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ …ƒ—•ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ƒˆˆƒ”‘Ǥ ‹ ƒ•’‡––ƒ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ †‹ „‘Â?‹ˆ‹…ƒ ˜ƒ”ƒ–‘ Â?‡Ž ͚͘͘Í&#x; …‘Â? ˆ‘Â?†‹ †‡Ž ‹Â?‹•–‡”‘ …Š‡ †‡˜‘Â?‘ ‡••‡”‡ •„Ž‘……ƒ–‹

D

a alcuni giorni al bar si parla nuovamente del caso Pcb. Il merito va a dato a “Presadirettaâ€?, la trasmissione televisiva di Rai Tre che con Riccardo Iacona ha riportato l’attenzione su un’annosa vicenda. Il conduttore ha sottolineato piĂš volte l’immobilismo dell’Asl e la scelta del Comune (allora guidato da Corsini) di non costituirsi parte civile nel processo. L’Asl di Brescia ha emesso, però, un duro comunicato nel quale prende le distanze dall’approfondimento giornalistico, chiedendosi come mai non siano state mandate in onda le interviste registrate al Direttore generale e al Direttore sanitario dell’Asl di Brescia: avevano descritto le azioni intraprese dall’Asl e i risultati degli studi condotti fin dagli anni Novanta. Il tema dell’inquinamento è forte in una cittĂ come Brescia e forse, finalmente, entra davvero nel dibattito politico con un lavoro di squadra che, al di lĂ delle divisioni, dovrebbe portare a dei risultati. SarĂ un argomento importante anche nell’ottica elettorale. Sull’area della Caffaro pende un progetto di bonifica varato nel 2007: il Comune come ha ribadito l’assessore Vilardi ha giĂ speso circa 3 milioni di euro, mentre il Ministero nell’Ambiente ne ha stanziati altri sette che sono in attesa di essere sbloccati. La Procura si è mossa per capire, contattando il Ministero, quali siano

‘Â?†‘ ’‘Ž‹–‹…‘ ‡”˜‡ Žǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‡ŽŽǯ —”‘’ƒ

‘Â? …ƒŽÂ?ƒÂ?ÂƒÇŁ Dz „„‹ƒÂ?‘ „‹•‘‰Â?‘ †‡Ž …ƒ•‘ …Š‡ •…‘’’‹ƒ ‹Â? –˜Ǥ ‘Â? •‹ƒÂ?‘ ƒÂ?…‘”ƒ ƒ„‹–—ƒ–‹ ƒ ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •— “—‡•–‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹dz le responsabilitĂ . Nel frattempo la Regione ha raggiunto un accordo con la Sogedit per l’avvio a ottobre della prima fase della bonifica, per un importo pari a 4,5 milioni di euro dei sette a suo tempo stanziati dal Ministero.

Sull’argomento è intervenuto anche don Gabriele Scalmana, responsabile della pastorale del creato: “Abbiamo bisogno del caso che scoppia in tv. Non siamo ancora abituati a riflettere abbastanza. PerchĂŠ i problemi ambientali passano in secondo piano? Non pensiamo mai alla qualitĂ dell’aria di tutto il territorio? Inoltre sono convinto che, se si facessero piĂš indagini serie, si scoprirebbero in tutta la provincia casi analoghi a quello della Caffaroâ€?. Nello specifico “i suoli della Bassa sono pieni di nitrati oltre i limiti consentiti dall’Ue. Ma serve far scoppiare il ‘caso’, se no non si inda-

gaâ€?. A chi chiede soluzioni alle istituzioni per i problemi ambientali viene quasi sempre risposto che “mancano i soldiâ€?... “Le risorse ci sono ma è sempre questione di come vengono utilizzateâ€?. L’incidenza del Pcb è forte nei terreni tra le case, nei parchi pubblici, persino vicino alle scuole elementari che i bambini continuano a frequentare. Giusto ricordare che davanti al giudice civile è ancora aperta la causa intentata da 20 cittadini che chiedono alla Caffaro (ormai fallita) un risarcimento di 8 milioni di euro: l’azienda aveva chiamato in causa altre imprese responsabili di aver prodotto Pcb.

$QGUHD &UHVFLQL QXRYR SUHVLGHQWH Scelto il nuovo presidente del Gal GardaValsabbia. Si tratta di Andrea Crescini, sindaco di Mura, che succede al dimissionario Dante Freddi. “Assumo questo incarico – spiega il neo presidente – grazie al pieno sostegno di tutto il Consiglio di amministrazione e dei due territori che questa societĂ rappresenta. Le speranze che il territorio nutre nel processo di definizione del nuovo Piano di sviluppo locale sono l’energia da cui trarrò il

coraggio per essere all’altezza del mio nuovo incaricoâ€?. Il Gruppo di azione locale è nato per promuovere l’avvio di nuove iniziative economiche e favorire la valorizzazione delle risorse umane e materiali del territorio. Fonda la sua azione sulla collaborazione tra enti pubblici, imprenditorialitĂ privata e associazionismo e si propone come punto di riferimento per la costruzione di collaborazioni e sinergie finalizzate allo sviluppo rurale

partecipato. Per il raggiungimento di questi obiettivi si avvale di risorse appositamente predisposte dall’Unione europea attraverso il programma Leader nato per favorire la vitalitĂ dei territori rurali dell’Europa. “L’obiettivo ambizioso è di trasformare questo organismo in una vera e propria Agenzia di sviluppo locale, dando seguito al processo giĂ avviato da chi mi ha preceduto. Mi metterò in ascolto del territorioâ€?.

Â?ǯ‡Â?‡”‰‡Â?œƒ …Š‡ †—”ƒ †ƒ ͙͚ ƒÂ?Â?‹ǥ †ƒ “—ƒÂ?†‘ Â?‡Ž ͚͙͘͘ ‡•’Ž‘•‡ ‹Ž …ƒ•‘Ǥ ÇŻÂƒÂ…Â…Â‡ÂŽÂ‡Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ”‘…—”ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ •—ŽŽǯ‡Â?‡”‰‡Â?œƒ ƒˆˆƒ”‘ •…—‘–‡ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒǤ •—ŽŽǯ‡Â?‡”‰‡Â?œƒ ‹ ’‘Ž‹–‹…‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ •‘Â?‘ Â†ÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ÇŁ ° ƒ””‹˜ƒ–‘ ‹Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?‹”‡Ǥ ‡” Â?‹Ž‹‘ ‡Ž ‘Â?‘ǥ …ƒÂ?†‹†ƒ–‘ •‹Â?†ƒ…‘ †‡Ž †ǥ Žƒ –—–‡Žƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ ‡ †‡ŽŽƒ •ƒŽ—–‡ Dz•‘Â?‘ —Â? ’—Â?–‘ …Š‹ƒ˜‡ †‡Ž Â?‹‘ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ÂƒÇĄ •‘Â?‘ —Â?ƒ „ƒ––ƒ‰Ž‹ƒ …Š‡ ’‘”–‘ ƒ˜ƒÂ?–‹ †ƒŽ ÍšÍ˜Í˜Í Ç¤ ‡˜‘Â?‘ ‡••‡”‡ ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ †‡ŽŽ‡ ‘’‡”‡ ‹Â?—–‹Ž‹ǥ –‹’‘ •‡†‡ —Â?‹…ƒ ‡ ’ƒ”…Š‡‰‰‹‘ •‘––‘ ‹Ž ƒ•–‡ŽŽ‘Ǥ ‘Â? ° ‹Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ‰—ƒ”†ƒ”‡ ƒŽ ’ƒ••ƒ–‘Ǥ …‹––ƒ†‹Â?‹ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ •ƒ’‡”‡ “—‡ŽŽ‘ …Š‡ •ƒ”Â? ˆƒ––‘ Â†ÇŻÂ‘Â”Âƒ ‹Â? ƒ˜ƒÂ?–‹ ’‡” –—–‡Žƒ”‡ Žƒ Ž‘”‘ •ƒŽ—–‡Ǥ ˆ‘Â?†‹ ‡—”‘’‡‹ •‘Â?‘ ‹Â?†‹•’‡Â?•ƒ„‹Ž‹ ’‡” ƒ˜˜‹ƒ”‡ •—„‹–‘ Žƒ „‘Â?‹ˆ‹…ƒdzǤ Dz ‡” Žƒ „‘Â?‹ˆ‹…ƒ Ž˜ƒ – •…”‹˜‡ ‹Ž …ƒÂ?†‹†ƒ–‘ •‹Â?†ƒ…‘ †‡Ž ‘˜‹Â?‡Â?–‘ Í? –‡ŽŽ‡ ƒ—”ƒ

ƒÂ?„ƒ – •‘Â?‘ •–ƒ–‹ •–ƒÂ?œ‹ƒ–‹ …‘Â? ‹Ž †‡…”‡–‘ †‡Ž Í™ÍšÍĄČ€ÍšÍ˜Í™Íš „‡Â? ͛͞͞ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ǥ ”‡’‡”‹–‹ ‹Â? ’‘…Š‹ Â?‡•‹ǥ Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ ÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‡Â?†ƒ •‹ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ÂƒÂ–Â–Â‹Â˜ÂƒÇĄ ƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹Â? ƒ––‡•ƒ †ƒ ͙͘ ƒÂ?Â?‹ ‡ …‘Â? Žƒ •‘…‹‡–Â? ƒˆˆƒ”‘ ‘”Â?ƒ‹ ÂˆÂƒÂŽÂŽÂ‹Â–ÂƒÇĄ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ †‡•–‹Â?ƒ–‹ •‘Ž‘ ÍœÇĄÍ? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘Ǥ ǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ …‘Â?…”‡–‘ ’‡” ”‹•‘Ž˜‡”‡ “—‡•–‘ ‰”ƒ˜‹••‹Â?‘ ’”‘„Ž‡Â?ƒ Â?‘Â? ° ’‹Î ’”‘…”ƒ•–‹Â?ƒ„‹Ž‡ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽƒ Ž—…‡ †‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ …Žƒ••‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ …„ “—ƒŽ‹ …ƒÂ?…‡”‘‰‡Â?‹ ’‡” Žǯ—‘Â?‘dzǤ ÂŽ ‘˜‹Â?‡Â?–‘ Í? •–‡ŽŽ‡ …Š‹‡†‡ ÂŽÇŻÂ‹Â•Â–Â‹Â–Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹Â? ‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ †‹ —Â?ƒ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ Ġ Š‘… •—Ž …ƒ•‘ ƒˆˆƒ”‘Ǥ Çł ‹Î …Š‡ Žǯ‡Â?Â?‡•‹Â?ƒ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ – …‘Â?Â?‡Â?–ƒ ‹Ž Â?‡‘…‘Â?•‹‰Ž‹‡”‡ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‡‰ƒ ƒ„‹‘ ‘Žˆ‹ – ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ …Š‡ ƒ””‹˜‹Â?‘ ‹ •‘Ž†‹ †ƒ ‘Â?ƒdzǤ


͘Í

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

‡”…‘Ž‡†¿ ͙͘ ƒ’”‹Ž‡ Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‡ŽÂ?‹Â?‹ ‡ ‹––‹ ’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ ‹Ž Ž‹„”‘ †‹ ƒœœ—ŽŽ‘ L’Associazione culturale “Aldo Moroâ€?, guidata da Gianbattista Groli, prosegue nel 2013 la sua attivitĂ , giunta all’ottavo anno, con il ritorno del giornalista e scrittore del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo (nella foto) per la presentazione del volume “L’Italia s’è ridestaâ€? (Mondadori), dopo le precedenti presentazioni dei suoi libri “Outlet Italiaâ€? nel 2008, “L’Italia de noantriâ€? nel 2010,“Viva l’Italiaâ€? nel 2011 e il suo primo romanzo “La mia anima è ovunque tu siaâ€?

nel 2012. “L’Italia oggi – scrive Cazzullo – è spaventata, di cattivo umore, impaurita dal futuro. Invece sono convinto che l’Italia abbia davanti a sĂŠ una grande occasione di ripresa e di sviluppo. Una chance di rinascita, una nuova stagioneâ€?. Ăˆ possibile uscire da un viaggio nell’Italia della grande crisi piĂš ottimisti di prima. PerchĂŠ c’è un Paese che alla crisi resiste, e che riparte. PerchĂŠ il mondo globale, che consideriamo una sciagura, è una grande opportunitĂ per un

Paese come il nostro, capitale della bellezza e dell’arte, del design e della creativitĂ . “L’Italia s’è ridestaâ€? non è un libro consolatorio. Denuncia scandali, critica cattive abitudini, ritrae personaggi negativi. Si addentra nelle piccole capitali in crisi, da Parma a Siena. Avverte che Palermo rischia di esplodere e Bologna di impoverirsi. Ma ovunque scopre storie di successo, trova motivi di speranza, vede i segni di un grande potenziale di sviluppo. A cominciare dalla lezione di dignitĂ

e riscatto che viene dall’Emilia e dall’Aquila colpite dal terremoto. E si conclude con il catalogo delle cose da fare, iniziando dalla piĂš importante: ricominciare a credere in noi stessi e nel nostro Paese. L’appuntamento è per mercoledĂŹ 10 aprile alle 20.45 nella sala civica dei Disciplini a Castenedolo. Oltre all’autore, intervengono Giuliano Amato, Mariastella Gelmini e Gregorio Gitti; il compito di moderatore è affidato a Monica Maggioni.

Íž

”†‹Â?‡ †‡‹ Â?‡†‹…‹ ”‡•…‹ƒ ƒ„ƒ–‘ Íž ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ÍĄ

7UD PHGLFR H SD]LHQWH

1

el rapporto a due tra medico e paziente si fanno largo alcuni pericolosi intrusi: la tecnologia, i mass media, la comunicazione confusa delle conquiste in campo medico stanno progressivamente creando incomprensioni tra chi cura e chi ha viene assistito, provocando sempre piĂš spesso contenziosi che si originano dalla mancanza di fiducia. Il tema sarĂ affrontato durante il convegno “Paziente, medico e medicina: i perchĂŠ di un rapporto in crisiâ€?, in programma sabato 6 aprile alle ore 9 presso la sede dell’Ordine dei medici e odontoiatri della Provincia di Brescia, in via Lamarmora 167. “In questi anni – spiega la dott.ssa Adriana Loglio, coordinatrice della commissione di Bioetica dell’Ordine – la medicina è cambiata, trovandosi ad avere a che fare molto piĂš spesso con casi cronici piuttosto che acuti. Nel

ƒ Â?‡†‹…‹Â?ƒ ° …ƒÂ?„‹ƒ–ƒ ‡ •‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ …‘Â? …ƒ•‹ …”‘Â?‹…‹Ǥ Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘ ’‡” …ƒ’‹”Â?‡ †‹ ’‹Î

contempo, i media hanno spesso trasmesso l’idea che la medicina sia onnipotente. Al contrario, la cura serve a ritrovare equilibrio e convivere con le proprie limitazioni di persone umane�. Queste situa-

zioni di incomprensione, che vedono da un lato un paziente molto esigente, che cerca canali alternativi al medico per informarsi, e dall’altro lato il medico stesso, talvolta frettoloso ed intimorito dall’idea che il paziente non sia soddisfatto, generano spesso quella che si definisce “medicina difensivaâ€?, ovvero un fenomeno che spinge il medico a prescrivere ricoveri ed esami anche laddove non siano strettamente necessari, pur di cautelarsi dal contenzioso medico-legale. Per fornire dei dati, la medicina difensiva genera ben l’11% della spesa sanitaria totale, mentre le statistiche affermano che un medico ha l’80% di probabilitĂ di ricevere almeno una richiesta risarcitoria nel corso della carriera. Richieste che negli ultimi 15 anni sono aumentate del 250%. Tuttavia, solo il 40% di esse va a buon fine e il 99% dei processi penali si conclude con l’assoluzione del medico.

‘�˜‡‰�‘ ‡” ’ƒ”Žƒ”‡ ƒŽŽƒ …‹––�

ÂŽ …‘Â?˜‡‰Â?‘ †‡Ž Íž ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ …Š‡ •ƒ”Â? •‘Ž‘ Žƒ ’”‹Â?ƒ †‹ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ƒ’‡”–‡ ƒŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒ …‘Â?‡ ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ •—Ž –‡Â?ÂƒÇĄ •‹ ƒ’”‹”Â? …‘Â? Žƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’•‹…‘Ž‘‰ƒ ƒ”‹ƒ ƒ‘Žƒ ‘•–ƒ”†ƒ …Š‡ ƒÂ?ƒŽ‹œœ‡”Â? ‰Ž‹ ‡””‘”‹ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ‡ Ž‡ ’‘••‹„‹Ž‹ •‘Ž—œ‹‘Â?‹Ǥ •‡‰—‹”‡ǥ ‹Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ Â?‡”…‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ Â?ƒŽƒ––‹‡ ’”‘˜‘…ƒ–‘ †ƒŽŽ‡ …ƒ•‡ ˆƒ”Â?ƒ…‡—–‹…Š‡ •ƒ”Â? ƒˆˆ”‘Â?–ƒ–‘ †ƒ ‘„‡”–‘ ÂƒÂ–Â‘ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ Â?‡†‹…‘ ‡ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒǤ ÂŽ †‹”‡––‘”‡ †‹ —–”‹–‹‘Â? ‘—Â?†ƒ–‹‘Â? ‘ˆ Â–ÂƒÂŽÂ›ÇĄ Â?†”‡ƒ ‘Ž‹ǥ •‹ •‘ˆˆ‡”Â?‡”Â? •—ŽŽǯ‡……‡••‘ †‹ ƒ––‡•‡ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡ŽŽƒ Â?‡†‹…‹Â?ÂƒÇĄ Â?‡Â?–”‡ ‹Ž ’”‘ˆǤ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‡ Â‡Â”Â”ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‘”†‹Â?ƒ”‹‘ †‹ ‡†‹…‹Â?ƒ Ž‡‰ƒŽ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? †‹ ”‡•…‹ƒ ƒˆˆ”‘Â?–‡”Â? Ž‡ ‘”‹‰‹Â?‹ †‡Ž …‘Â?–‡Â?œ‹‘•‘ Â?‡†‹…‘Ȁ ’ƒœ‹‡Â?–‡Ǥ ‡ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒˆˆ‹†ƒ–‡ ƒŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽǯ ”†‹Â?‡ ––ƒ˜‹‘ ‹ –‡ˆƒÂ?‘ ‡ ƒ ƒ”‹•ƒ Ž‡Â?‡Â?–‘Â?‹ ”‡––‹ǥ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ •‡†‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ †‡Ž ‘˜‹Â?‡Â?–‘ ’‡” ‹ †‹”‹––‹ †‡Ž Â?ƒŽƒ–‘Ǥ


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

Í˜ÍĄ

ƒ•–‡Ž ‡ŽŽƒ ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ ’‘”–ƒ ƒ ’‘”–ƒ ° ’ƒ”–‹–ƒ A Castel Mella questa settimana è entrato in vigore il nuovo sistema di raccolta di rifiuti: “E come prevede il programma – spiega l’assessore ai Servizi ambientali Alessandro Prudenzi – sarĂ subito un giorno molto intenso, visto che, come accadrĂ ogni primo mercoledĂŹ del mese, nell’occasione verrĂ effettuata anche la raccolta di materiali particolari come olii vegetali, neon, batterie per automobili e recipienti per vernici e pitture. Un impegnativo banco di

prova per il nuovo sistemaâ€?. Quali sono le diverse categorie di raccolta che il nuovo sistema prevede? “Ogni venerdĂŹ verrĂ effettuata la raccolta della plastica (da inserire negli appositi sacchetti gialli), di vetro, lattine e scatolame (da inserire nel contenitore blu), e di carta e tetrapack (da collocare sempre al di fuori della propria abitazione, sulla pubblica via, legati tutti insieme o inseriti in scatole, sacchetti o contenitori rigidi per un peso totale non superiore ai 15 kg). Come giĂ

detto il primo mercoledÏ di ogni mese verrà effettuata la raccolta di neon, batterie, olii vegetali esausti, recipienti per vernici e pitture e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (inferiori ai 5 kg, quelli superiori verranno raccolti l’ultimo giovedÏ del mese tramite prenotazione) che dovranno essere collocati negli appositi sacchetti trasparenti. Il lunedÏ, il mercoledÏ ed il venerdÏ verrà effettuata la raccolta dei pannolini per bambini, anziani e disabili (sacchetti

viola), insieme ai cosiddetti Rsu e Forsu, che dovranno essere inseriti, ben chiusi, rispettivamente nell’apposito contenitore grigio e in quello marrone�. Da non dimenticare, infine, il Centro di raccolta comunale che si trova in via don Bergomi; in questo caso, presentandosi semplicemente con la propria tessera sanitaria, sarà possibile conferire ferro, frigoriferi, legno, verde, inerti, televisori, computer e tutti gli altri rifiuti che già sono compresi nel porta a porta.

‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ ƒ ’”‘’‘•–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ƒ„‘ŽƒÂ?‹

3DWWR SHU OD QRWWH ‡””Â? ‹•–‹–—‹–‘ —Â? ƒ˜‘Ž‘ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ …—‹ •‹‡†‡”ƒÂ?Â?‘ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‹ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ǥ †‡‰Ž‹ ‡•‡”…‡Â?–‹ǥ †‡ŽŽ‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ †‹ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ ‡ †‡‹ ”‡•‹†‡Â?–‹

Ăˆ

giunto il momento che venga scritto un patto di civile convivenza fra esercenti, utenti e residenti dei luoghi del divertimento cittadino, quelli che danno vita alla cosĂŹ detta ‘movida’, affinchĂŠ i diritti di ognuno trovino il modo di essere tutelati nella miglior forma possibileâ€?. Questo, in sintesi, il pensiero che l’assessore al Centro storico del Comune di Brescia Mario Labolani ha espresso attraverso un documento contenente “Proposte e nuovi regolamenti per una nuova vivibilitĂ del centro storico cittadinoâ€?. “I provvedimenti che l’Amministrazione ha assunto negli ultimi anni hanno permesso di rivitalizzare un’area in cui stava prendendo piede un deserto commerciale – ha detto Labolani – che si andava espandendo in maniera inaccettabile per una cittĂ come la nostra, che però, di contro, hanno creato una situazione di vivo contrasto fra soggetti che devono avere pari dignitĂ nel diritto ad una serena convivenza. Per tale ragione il documento, che verrĂ presentato formalmente al candidato del centro-destra che si proporrĂ alla guida della cittĂ affinchĂŠ lo inserisca fra i punti programmatici della proprio candidatura – ha sottolineato Mario Labolani – è giĂ stato consegnato, a che trovi motivi di ampio confronto, agli assessori con le diverse competenze di riferimento ed ha quali punti chiave la tutela della salute, la prevenzione del degrado e il rispetto dei residentiâ€?. Sul sito www.mariolabolani. it si possono trovare i 15 articoli che compongono la proposta, chiamata

ƒÂ? ƒ”Â?ƒ„ƒ ‘…Â? „‡Â?‡ˆ‹…‘ ’‡” Çł ‹Â?„‘ …Š‹ƒÂ?ƒ „‹Â?„‘dz ‡Â?‡”†¿ Í? ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙ͥǥ •‹ •˜‘Ž‰‡”Â? Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹Â—Â? ƒÂ? ƒ”Â?ƒ„ƒ —Â? …‘Â?…‡”–‘ ”‘…Â? „‡Â?‡ˆ‹…‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒŽŽ‡ •‡œ‹‘Â?‹ Ž‘…ƒŽ‹ †‡‹ …Ž—„ ‹‘Â?• ‡ ‡‘Ǥ ǯ‹Â?…ƒ••‘ †‡ŽŽƒ Â•Â‡Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ …‘Â? ‹Â?‰”‡••‘ Ġ ‘ˆˆ‡”–ƒ ÂŽÂ‹Â„Â‡Â”ÂƒÇĄ •ƒ”Â? ‹Â?–‡”ƒÂ?‡Â?ÇŚ –‡ †‡˜‘Ž—–‘ ‹Â? ˆƒ˜‘”‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?Ž—• Dz ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ „‹Â?„‘ …Š‹ƒÂ?ƒ „‹Â?„‘dzǥ ‰‹Â? ’”‡…‡†‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ •—’’‘”–ƒ–ƒ †ƒ‹ …Ž—„Ǥ Â? “—‡•–‘ Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ‰”ƒÂ?†‡ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?Â‹Â…Â‘ÇŚÂ•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ “—‡•–ƒ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ •–ƒ ‰‡•–‡Â?†‘ ƒ‹—–‹ …‘Â?…”‡–‹ ‹Â? ˆƒ˜‘”‡ †‡ŽŽ‡ …Žƒ••‹ Â?‡Â?‘ ƒ„„‹‡Â?–‹ ‡ Â?ƒ‰‰‹‘”Â?‡Â?–‡ •‘ˆˆ‡”‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ …‹––Â?Ǥ •‡”˜‹œ‹ ”‡•‹ †ƒ “—‡•–‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ •’ƒœ‹ƒÂ?‘ †ƒŽŽƒ †‹•–”‹„—œ‹‘Â?‡ †‹ …‹„‘ǥ ˜‡•–‹ƒ”‹‘ ‡ ‰‹‘…ƒ––‘Ž‹ ’‡” ‹ „‹Â?„‹ Â?‡Â?‘ ˆ‘”–—Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ˆ‹Â?‘ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‹ ƒ••‹•–‡Â?œƒ Â?‹Â?‘”‹ †—”ƒÂ?–‡ Ž‡ ‘”‡ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‡ ’‡” ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ Â?‘Â? ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ •‘•–‡Â?‡”‡ ‹ …‘•–‹ †‹ ƒ•‹Ž‹ ’”‹˜ƒ–‹ ‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‹Ǥ ÂŽ …‘”‘ŽŽƒ”‹‘ †‹ •‡”˜‹œ‹ ’”‡nj •–ƒ–‹ ‹Â? ˆƒ˜‘”‡ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ‹Â? †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ° ˜‹•‹„‹Ž‡ ˜‹•‹–ƒÂ?†‘ ‹Ž •‹–‘ †‡ŽŽƒ Â?Ž—• ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹”‹œœ‘ ™™™Ǥ„‹Â?„‘…Š‹ƒÂ?ƒ„‹Â?„‘Â?Ž—•Ǥ‹–Ǥ ǯ‹Â?˜‹–‘ ƒŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ Â?‘Â? ° ”‹•‡”˜ƒ–‘ ƒ‹ •‘Ž‹ Â?‡Â?„”‹ †‡‹ …Ž—„ ‹‘Â?• ‡ ‡‘ Â?ƒ ° ‡•–‡•‘ ƒ –—––‡ Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ †‹ „—‘Â?ƒ ˜‘Ž‘Â?–Â? …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ Žǯ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‡ †‹ ˆƒ”‡ “—ƒŽ…‘•ƒ †‹ …‘Â?…”‡–‘ ’‡” ‹ ’‹Î „‹•‘‰Â?‘•‹Ǥ Č‹ÂˆǤ‰ǤČŒ

‡Â?‡”†¿ ͙ͥ ƒ’”‹Ž‡ ÂŽ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‹Â? ’‹ƒœœƒ …‘Â? Ž‘ ˜‹

‡ŽŽƒ ’”‘’‘•–ƒ …Š‹ƒÂ?ƒ–ƒ Dz ƒ––‘ ’‡” Žƒ Â?‘––‡dz ‡Â?‡”‰‘Â?‘ ‹ ’”‡…‹•‹ ‘„„Ž‹‰Š‹ …Š‡ ‘‰Â?—Â?‘ •ƒ”Â? –‡Â?—–‘ ƒ ”‹•’‡––ƒ”‡ “Patto per la notteâ€?, in cui emergono i precisi obblighi che ognuno sarĂ tenuto a rispettare, anche per non incorrere nelle sanzioni. A solo titolo di esempio, ne richiamiamo alcuni, quali l’adozione di bicchieri in plastica con il logo del locale, consegnati all’utente dietro versamento di una cauzione, per salvaguardare ambiente e pulizia delle strade. I gestori dei locali dovranno curare pulizia e deco-

ro nel raggio di 10 metri dall’ingresso dei propri locali e a coloro che rispetteranno il ‘patto’, verrĂ concessa l’autorizzazione alla “movida in traslocoâ€?, ovvero la possibilitĂ di installare dei chioschi in alcuni parchi cittadini. Alla Polizia Municipale il compito di sorveglianza con etilometro, assieme ad iniziative, condotte con i Servizi sanitari, tese alla prevenzione circa l’abuso di alcolici. “VerrĂ istituito un ‘Tavolo di confronto’ – ha aggiunto Labolani – cui siederanno rappresentanti del Comune, degli esercenti, delle associazioni di categoria e dei residenti, affinchĂŠ il monitoraggio dell’osservanza del ‘patto’ sia continuo, al fine di rafforzarne i contenuti, attraverso una conciliazione frutto del senso di responsabilitĂ di tuttiâ€?.

ÂŽ ”—’’‘ •…—‘Žƒ †‡Ž ‡”˜‹œ‹‘ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‹Â?˜‹–ƒ ƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ƒŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ‹Â?–‹–‘Žƒ–ƒ Dz ‹ƒœœƒ †‡Ž …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ‡ †‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘dzǥ …Š‡ •‹ •˜‘Ž‰‡”Â? ˜‡Â?‡”†¿ ͙ͥ ƒ’”‹Ž‡ †ƒŽŽ‡ ͥǤ͛͘ ƒŽŽ‡ ͙͚Ǥ͛͘ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ‘‰‰‹ƒǤ ”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ‹ ͘͘͞ ƒŽ—Â?Â?‹ †‡Ž •‡…‘Â?†‘ …‹…Ž‘ •…—‘Ž‡ ‡Ž‡Â?‡Â?–ƒ”‹ ‡ ’”‹Â?‘ …‹…Ž‘ •…—‘Ž‡ Â?‡†‹‡ †‹ …‹––Â? ‡ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ ‹•…”‹––‹ ƒŽ ’”‘‰‡––‘ Dz —‘˜‹ ‹––ƒ†‹Â?‹dz ‡ …Š‡ Â?‘•–”‡”ƒÂ?Â?‘ …‘•ƒ ˜—‘Ž †‹”‡ ’‡” Ž‘”‘ ‹Ž …‘Â?…‡––‘ †‹ Dz…‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒ ƒ––‹˜ƒdzǤ —”ƒÂ?–‡ Žƒ Â?ÂƒÂ–Â–Â‹ÇŚ Â?ƒ–ƒ ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ ”‹’”‘’‘””ƒÂ?Â?‘ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ƒ––‹˜‹–Â? Ž—†‹…Š‡ǥ Ž‡ ˆ‘”Â?‡ †‹ †‡nj Â?‘…”ƒœ‹ƒ ƒ’’”‡•‡ ‡ •’‡”‹Â?‡Â?–ƒ–‡ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ …Š‡ Ž‹ Šƒ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ ÍšÍ˜Í™ÍšÇŚÍ™Í›Ǥ Ž‹ ƒÂ?‹Â?ƒ–‘”‹ †‡Ž ”—’’‘ •…—‘Žƒ ˜‹ †‹ ”‡•…‹ƒ ŠƒÂ?Â?‘ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‘ Dz —‘˜‹ …‹––ƒ†‹Â?‹dz …‘‹Â?˜‘Ž‰‡Â?†‘ Â?‘Â? •‘Ž‘ ‹ Â”ÂƒÂ‰ÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ‰‡Â?‹–‘”‹ ‡ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ …‘Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ƒ –‡Â?ÂƒÇĄ ƒŽ ˆ‹Â?‡ †‹ ‹Â?–”‘†—”Ž‹ ƒ Â?‡–‘†‹ ‡†—…ƒ–‹˜‹ …Š‡ ’”‘Â?—‘˜‡••‡”‘ ‹Ž …‘Â?…‡––‘ †‹ Â…Â‹Â–Â–ÂƒÇŚ †‹Â?ƒÂ?œƒ ƒ––‹˜ƒǤ ÂŽ –‡”Â?‹Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?ƒ––‹Â?ƒ–ƒ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ †‹•–”‹„—‹–‹ ”‹…‘Â?‘•…‹Â?‡Â?–‹ǥ Ž‹„”‹ ‡ ˜‡””Â? ƒŽŽ‡•–‹–‘ —Â? „—ˆˆ‡– †ƒ ƒŽŽ‡†‘”‘ ’‡” –—––‹ ‹ ’”‡•‡Â?–‹Ǥ ‡” ‹Â?ÂˆÂ‘ÇĄ …‘Â?ÇŚ –ƒ––ƒ”‡ Žƒ ”‡ˆ‡”‡Â?–‡ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ ”ƒÂ?…‡•…ƒ Ž„ƒ•‹Â?‹ ‡”‡‹”ƒ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ –‡Ž‡nj ˆ‘Â?‹…‘ ͛͘͜͜Í&#x;Í™Í ÍĄÍ™Í› ‘ •…”‹˜‡”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹”‹œœ‘ ˆ”ƒÂ?…‡•…ƒǤƒŽ„ƒ•‹Â?Â‹ĚťÂ˜Â‹Â”Â‰Â‹ÂŽÂ‹Â‘Ǥ‹–Ǥ Č‹ÂˆǤ‰ǤČŒ

Í&#x;

´&ODXQRFFKLRÂľ SHU O¡$LVP Domenica 7 aprile alle ore 16.30 l’auditorium “Giorgio Gaberâ€? di Castel Mella ospiterĂ uno spettacolo assolutamente speciale, un’allegra rappresentazione che vuole essere anche e soprattutto uno strumento per raccogliere fondi da devolvere all’Aism. “Claunocchioâ€? è il titolo della favola che i volontari “claun di corsiaâ€? di “Risvegliati Vip Bresciaâ€? onlus metteranno in scena, invitando il maggior numero possibile di

persone a condividere questo momento di solidarietĂ e di divertimento al tempo stesso. L’iniziativa, che si avvale del patrocinio e della collaborazione del Comune di Castel Mella, sarĂ preceduta, a partire dalle 16, da un intrattenimento con baby dance proposto, sia per i piccoli che per gli adulti, dallo staff “Ballo Belloâ€? dei volontari “claun di corsiaâ€?. L’ingresso è ad offerta libera e tutto il ricavato sarĂ devo-

luto alla sezione di Brescia dell’Aism: “Un’occasione molto bella – ha sintetizzato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Castel Mella, Mafalda Gritti – sia per trasformare il divertimento in uno strumento prezioso per costruire qualcosa di positivo, sia per valorizzare e dire il nostro grazie per l’impegno di questi volontari che con grande entusiasmo si mettono al servizio della vita e delle persone che soffrono.

Proprio per questo è importante che il nostro Auditorium domenica 7 aprile sia affollato dal maggior numero possibile di persone perchĂŠ la voglia di aiutare gli altri e di sostenere la vita deve coinvolgere direttamente ciascuno di noi. Venire a Castel Mella ed assistere a questo spettacolo costituisce un esempio concreto ed efficace per unirsi a questo bellissimo disegno di solidarietĂ e di voglia di vivereâ€?.


͙͘

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

ƒ‹”ƒ�‘

Â?ƒ—‰—”ƒ–ƒ Žƒ ’‹•–ƒ …‹…Ž‘nj’‡†‘Â?ƒŽ‡ ‡…‘…‘Â?’ƒ–‹„‹Ž‡ Per i cittadini di Mairano il lunedĂŹ dell’Angelo è stato un giorno speciale. Non solo perchĂŠ era il giorno dopo Pasqua e quindi un giorno comunque di festa, ma perchĂŠ c’è stata anche l’inaugurazione di un’opera viabilistica molto attesa: la pista ciclo-pedonale ecocompatibile che collega il centro abitato di Mairano con il santuario della Madonna della Lama, chiesetta a cui i mairanesi sono molto devoti. Alla presenza del sindaco

Vincenzo Lanzoni, degli assessori Frittoli, Sbaraini e Colosio, si è cosĂŹ inaugurata questo tratto di strada di circa 500 metri. Al taglio del nastro era presente anche il parrocco don Amatore Guerini, che ha benedetto il vialetto. “Quest’opera – ha detto il sindaco Vincenzo Lanzoni – costata circa 300mila euro, era particolarmente attesa dalla cittadinanza per il considerevole afflusso di pedoni e ciclisti che ogni giorno vanno a far visita alla loro Madonnina.

Nella realizzazione di questa pista ciclo-pedonale, realizzata in tre mesi e mezzo, si è voluto dare una particolare attenzione all’ambiente – ha precisato il primo cittadino –. Considerato il contesto nel quale è stata realizzata abbiamo voluto privilegiare alcune soluzioni tecniche, che non fossero in contrasto con l’ambiente circostante. Da qui la scelta di materiale come il levostab per la pavimentazione, un materiale

drenante, ecologico e innovativoâ€?. Anche per quanto riguarda l’illuminazione verrĂ istallato un sistema a led. “Con quest’opera – ha concluso il sindaco Lanzoni – abbiamo realizzato un antico desiderio della comunitĂ â€?. Questa pista ciclo pedonale, in realtĂ , è giĂ utilizzata da alcuni giorni dai cittadini mairanesi. Questo dimostra l’apprezzamento di coloro che quotidianamente vanno alla Lama per un momento di preghiera. (mtm)

—†‹ƒÂ?‘ ƒ„ƒ–‘ Íž ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ’”‡••‘ Žƒ •…—‘Žƒ ’”‹Â?ƒ”‹ƒ

ƒŽ ͚͚ ƒ’”‹Ž‡ ””‹˜ƒ Žƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ ’‘”–ƒ ƒ ’‘”–ƒ

6RUULGHUH DOOD YLWD

1

asce a Rudiano un evento che mette al centro il rapporto tra malattia e musica, con i benefici effetti terapeutici che quest’ultima può avere. Nel paese della Bassa arriva l’esperienza di “Donatori di musicaâ€?, una rete di musicisti, medici, infermieri, psicologi e volontari, nata nel 2009 per realizzare e coordinare stagioni di concerti nei reparti di oncologia, diretti ai pazienti, ai loro familiari e al personale. Il trait-d’union è Emanuele Cominelli, vicepresidente dell’associazione “Rudiano e la sua musicaâ€?, grazie al quale si realizza l’incontro con la realtĂ locale. Viene cosĂŹ “Sorridere alla vitaâ€? – questo il nome dell’iniziativa – un concerto a ingresso libero in programma sabato 6 aprile alle 20.30 presso l’auditorium della scuola primaria, nel quale si esibirĂ al pianoforte il maestro Nicolò Ronchi. L’iniziativa per la prima volta vede l’uscita dalle mura ospedaliere: si va dal patrocinio di 11 Comuni confi-

ÇŻ

‡Ž ’ƒ‡•‡ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ ƒ””‹˜ƒ Dz ‘Â?ƒ–‘”‹ †‹ Â?—•‹…ƒdzǣ ƒŽ ’‹ƒÂ?‘ˆ‘”–‡ ‹…‘ŽÖ ‘Â?…Š‹

nanti a quello dell’azienda ospedaliera “Mellino Mellini�, dal coinvolgimento dell’organizzazione della corsa benefica “Di corsa con Eli�, nata per ricordare una cittadina rudianese scomparsa due anni fa dopo lunga malattia, fino

alle donazioni di semplici cittadini rimasti anonimi. â€œĂˆ bello che un evento come questo – commenta il dott. Tagliani, psicoterapeuta presso il reparto di Oncologia degli Spedali civili e socio fondatore di ‘Donatori di musica’ – si realizzi fuori dalle mura ospedaliere, questo è importante per farlo conoscere e far sĂŹ che anche altre realtĂ lo facciano proprioâ€?. Da parte sua il sindaco di Rudiano Simona Moletta ha sottolineato come l’associazione della musica al percorso di malattia “Fa scaturire sentimenti non di compassione negativa, ma di riscattoâ€?. Inoltre il presidente dell’associazione “Rudiano e la sua musicaâ€?, Nicola Marenzi, ha ricordato la positiva accoglienza incontrata da parte di tutti gli enti locali. Il vicesindaco di Urago d’Oglio, Luca Squarzoni Balestra, ha affermato: “La capacitĂ di uscire e di fare rete è importante anche per i Comuni. Forse è possibile pensare a qualcosa del genere per altre situazioni di disagio, come quello socialeâ€?.

—Â?‡†¿ Í Â‡ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͙͞ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹Â—Â? …‘Â?—Â?ƒŽ‡ †‹ ƒ••ƒÂ?‘ ”‡•…‹ƒÂ?‘ –‡…Â?‹…‹ †‡ŽŽƒ ‘‰‡• •’‹‡‰Š‡”ƒÂ?Â?‘ Â?‡Ž †‡––ƒ‰Ž‹‘ ‹Ž Â?—‘˜‘ •‹•–‡Â?ƒ †‹ ”ƒ……‘Ž–ƒ ”‹ˆ‹—–‹ ‹Â? ’ƒ‡•‡ ‹Â? …‘Â?•‡‰—‡Â?œƒ †‡Ž “—ƒŽ‡ ÂŽÇŻÂ‹Â•Â‘ÂŽÂƒ ‡…‘Ž‘‰‹…ƒ ˜‡””Â? Â”Â‹Â•Â–Â”Â—Â–Â–Â—Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ ’‡” ƒ†‡‰—ƒ”Žƒ Â?‡‰Ž‹‘ ƒŽŽƒ Â?—‘˜ƒ Â?‘†ƒŽ‹–Â? Â?‹‰Ž‹‘”ƒÂ?†‘Â?‡ Ž‡ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…Š‡ ’‡” —Â? Â?‹‰Ž‹‘” •‡”˜‹œ‹‘ ‡ ˆ”—‹„‹Ž‹–Â? ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â–Â‡Â?–‡Ǥ ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‡‹ ”‹ˆ‹—–‹ †ƒ Ž—Â?‡†¿ ͚͚ ƒ’”‹Ž‡ •ƒ”Â? …‘Ž •‹•–‡Â?ƒ †‡Ž Dz’‘”–ƒ ƒ ’‘”–ƒdzǤ ‡” “—‡•–‘ ‹Ž ‘Â?—Â?‡ Šƒ •‹‰Žƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ …‘Â? Žƒ ‘‰‡•Ǥ ÂŽ Â?—‘˜‘ •‹•–‡Â?ƒ ˆƒ˜‘”‹”Â? —Â?ƒ Â?ƒ‰‰‹‘” †‹ˆˆ‡”‡Â?œ‹ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ”‹ˆ‹—–‹ ƒÂ?†ƒÂ?†‘ ƒ ‹Â?…”‡Â?‡Â?–ƒ”‡ Žƒ ’‡”…‡Â?–—ƒŽ‡ †‹ Â’ÂŽÂƒÂ•Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ Â…ÂƒÂ”Â–ÂƒÇĄ ˜‡–”‘ Žƒ––‹Â?‡ †ƒ ”‹…‹…Žƒ”‡Ǥ Dz —Â?–‹ƒÂ?‘ǥ …‘Â?‡ ’”‹Â?‘ Â‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ ƒ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ …‹”…ƒ ‹Ž ÍžÍ?ÎŹÇĄ ˜‹•–ƒ …Š‡ ƒ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ …‹ ˆ‡”Â?‹ƒÂ?‘ ƒ —Â? ‹Â?•—ˆˆ‹…‹‡Â?–‡ ÍœÍ˜ÎŹ Č‚ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘

‹ƒÂ?’ƒ‘Ž‘ ‡Â?‹‰ƒ Â?‡Ž …‘Â?•‹†‡”ƒ”‡dzǤ


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͙͙

‘�–‹…Š‹ƒ”‹

ÂŽ ˆ‘–‘˜‘Ž–ƒ‹…‘ ƒŽ ƒŽƒ ‡‘”‰‡ ‡ ƒŽ ‡Â?–”‘ ‹‡”ƒ Diritto di superficie in cambio di nuovi parcheggi: è questa la soluzione dell’amministrazione comunale per risolvere l’ormai annosa questione delle buche, meglio sarebbe dire voragini, che “costellanoâ€? il piazzale antistante la palazzina Asl di via Falcone. Ăˆ Massimo Gelmini, assessore all Bilancio di Montichiari, a ricordare che “abbiamo aggiudicato dei bandi comunali per la realizzazione, da parte di privati, di strutture ad alto risparmio energetico come gli

impianti fotovoltaici: attualmente sono due i piĂš consistenti, quello relativo al PalaGeorge ormai praticamente concluso, e quello del Centro fiera, che riguarderĂ per ora un capannone. La soluzione utilizzata è la seguente: il Comune concede il diritto di superficie a quei privati vincitori dei bandi i quali, a loro spese e quindi a costo zero per l’amministrazione comunale, provvederanno a realizzare gli impianti sui tetti delle due strutture. Il Comune, come contropartita

dalla concessione della superficie pubblica, incamererĂ dei canoni che andranno a finanziare la sistemazione della zona adibita a parcheggi presso la cittadella dello sport e dell’Asl, un problema che troverĂ finalmente una soluzioneâ€?. Ma c’è un altro settore che sarĂ coinvolto nell’ammodernamento: si tratta dell’intero impianto dell’illuminazione pubblica comunale che ogni anno costa al Municipio monteclarense oltre 500 mila euro per i 4000 punti luce

presenti sul territorio e la cui spesa sarĂ in parte coperta proprio dai canoni derivanti dalla concessione del diritto di superficie. Quanto alle nuove soluzioni energetiche meno dispendiose, “valuteremo caso per caso come intervenire – conclude Gelmini – cioè quale tipologia di illuminazione installare: di certo la nostra ottica è quella di andare verso un notevole risparmio sia in termini economici sia in termini ambientali con beneficio per l’intera collettivitĂ â€?. (f.m.)

‘”–‹…‡ŽŽ‡ †‹ ‡ŽŽ‘ ƒŽ Íž ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ ƒŽŽƒ ‹‡˜‡

6RUHOOH DUWH H IHGH ǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?Â‘Â•Â–Â”ÂƒÇĄ ‹Ž Íž ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ‘ˆˆ”‡ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ ’‡” •‡‰—‹”‡ ‹Ž ”‡…‹–ƒŽ ’‹ƒÂ?‹•–‹…‘ †‹ ƒ”‹ƒ ”ƒœ‹ƒ ‡–”ƒŽ‹

$

nche quest’anno l’Associazione Amici della Pieve in occasione della Pasqua si è fatta promotrice di un’iniziativa culturale che invita alla riflessione. L’Associazione in collaborazione con la parrocchia San Giacomo di Corticelle e con il Comune di Dello organizza “Arte e fede come sorelleâ€?, opere di Cesare Monaco, Enrico Schinetti, Virgilio Mafessoni. Dove? Presso la Pieve della Formigula a Corticelle Pieve dal 6 all’8 aprile. L’occasione è nata dal rinnovato interesse che si sta sviluppando nei confronti dell’arte liturgica tutta protesa alla grandezza del Mistero celebrato. Si è pensato quindi di invitare a esporre nella Pieve di Santa Maria Nascente tre opere realizzate dai maestri Monaco, Mafessoni e Schinetti con l’intento di confrontare come la diversa poetica narrativa si compenetri con l’aspetto catechetico e devozionale. “Arte e fede come sorelle’’, questo concetto mutuato dal card. Gianfranco Ravasi, riesce a sintetizzare in una sola frase quell’intimo rapporto che accomuna l’arte all’autentica fede. Ăˆ commovente pensare che i padri conciliari tra i vari messaggi destinati alle diverse categorie sociali e professionali si rivolgevano agli artisti con questo accorato appello: “Il mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. La bellezza, come la veritĂ , è ciò che mette la gioia nel cuore degli uomini è il frutto prezioso che resiste all’usura del

ƒ�‡”„‹‘

’”‡’ƒ”ƒ–‹˜‹ ’‡” ‹Ž –”ƒÂ?•‹–‘ †‡ŽŽƒ ‹ŽŽ‡ ‹‰Ž‹ƒ ‡ŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ †‹ •ƒ„ƒ–‘ Í™Í Â?ƒ‰‰‹‘ –”ƒÂ?•‹–‡”Â? †ƒ ƒÂ?‡”„‹‘ Žƒ …‘Ž‘Â?Â?ƒ †‡‹ Â’ÂƒÂ”ÇŚ –‡…‹’ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ ‹ŽŽ‡ ‹‰Ž‹ƒǤ ƒ …‹––Â? ƒ……‘‰Ž‹‡”Â? Ž‡ ƒ—–‘ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ ‡ •‹ •–ƒ Â‘Â”Â‰ÂƒÇŚ Â?‹œœƒÂ?†‘ ’‡” —Â?ƒ ƒ……‘‰Ž‹‡Â?œƒ …ƒŽ‘”‘•ƒ …‘Â?‡ •‡Â?’”‡Ǥ Â?ƒ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ •–ƒ Žƒ˜‘”ƒÂ?†‘ …‘Â? ‡Â?–—•‹ƒ•Â?‘ ‡ •’‹”‹–‘ ’”‘’‘•‹–‹˜‘ ƒŽ „—‘Â? ‡•‹–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘Ǥ ÂŽ †‘––Ǥ ‹—•‡’’‡ ‘œœ‹ Č‚ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ •‡œ‹‘Â?‡ …‹† ƒ••ƒ ”‡•…‹ƒÂ?ƒ Č‚ •–ƒ …‘‘”†‹Â?ƒÂ?†‘ ‹Ž ‰”—’’‘ ƒŽ “—ƒŽ‡ ƒ†‡”‹•…‘Â?‘ ƒÂ?‹…‹ …Š‡ Â?‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ’ƒ••ƒ–‹ •‹ •‘Â?‘ ÂƒÂ–Â–Â”Â‡ÂœÂœÂƒÂ–Â‹ÇĄ ‡ “—‹Â?†‹ ‡•’‡”–‹ †‡Ž •‡––‘”‡ǥ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒ …‘Â?Â?‡”…‹ƒÂ?–‹ †‡Žnj Žƒ …‹––Â? †‹ ‡•’‘Â?‡Â?–‹ †‹ ƒŽ–”‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‹ †‹ ’ƒ‡•‹ ˜‹…‹Â?‹ “—ƒŽ‹ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ’‹ƒÂ?—”ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ †‹ ‹‰‘Ž‡ǥ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ †ƒŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‹……ƒ”†‘ ‡Â?‹nj Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ •‘Â?‘ ƒŽ Žƒ˜‘”‘ ’‡” …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ Žƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒ Â?ƒÂ?‡”„‹‡•‡ ‡ “—‡ŽŽƒ †‡‹ ‘Â?—Â?‹ Ž‹Â?Â‹Â–Â”Â‘ÂˆÂ‹ÇĄ ’‡” —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹ “—ƒŽ‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ Â•Â’Â‘Â”Â–Â‹Â˜Â‹ÇĄ Ž—nj †‹…‹ǥ …—Ž–—”ƒŽ‹ ‡ …‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ˆ‹Â?ƒŽ‹œœƒ–‹ ƒ ”‹‡˜‘…ƒ”‡ Žƒ …‘”•ƒ ’‡” Žƒ “—ƒŽ‡ ÂƒÇŚ Â?‡”„‹‘ Šƒ ˜‹••—–‘ ‡˜‡Â?–‹ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ “—ƒÂ?†‘ Ġ ‡•‡Â?’‹‘ Žƒ •…—†‡”‹ƒ ‡””ƒ”‹ •…‡‰Ž‹‡˜ƒ …‘Â?‡ „ƒ•‡ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ„Â‡Â”Â‰Â‘ ƒ”œ‘––‘ †‹ ˜‹ƒ ‡”†‹Ǥ ÂŽ …‘Â?‹–ƒ–‘ Šƒ ƒ––‹˜ƒ–‘ Žǯ‡njÂ?ƒ‹Ž͙͘͘͘Â?‹‰Ž‹ƒÂ?‹Â?‡”˜‹—Â?̝Ž‹„‡”‘Ǥ‹– ƒ’‡”–‘ ƒŽŽƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‹ “—ƒÂ?–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‘’‘•–‡ †ƒ ˆƒ”‡ ‡ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ”‡Ǥ ‡ ”‹—Â?‹‘Â?‹ •‘Â?‘ ˆ‹••ƒ–‡ ƒŽ Ž—Â?‡†¿ •‡”ƒ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ’”‡••‘ ‹Ž ’‘Ž‹ƒÂ?„—Žƒ–‘”‹‘ ‹Â?‡”˜‹—Â? †‹ ˜‹ƒ ‡”†‹Ǥ Č‹ÂˆǤÂ’Â‹Â‘ČŒ

‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‘Â?‹Â?ƒ–‘ ‡‘Â?‡Â?•‡ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ †‡‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‹ Dz ‘ŽŽƒ„‘”‹ƒÂ?‘dz

”‡ ‘’‡”‡ ‡•’‘•–‡ ’‡” …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ”‡ …‘Â?‡ Žƒ ’‘‡–‹…ƒ Â?ƒ””ƒ–‹˜ƒ •‹ …‘Â?’‡Â?‡–”‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â’Â‡Â–Â–Â‘ …ƒ–‡…Š‡–‹…‘ ‡ †‡˜‘œ‹‘Â?ƒŽ‡ tempo, che unisce le generazioni e le congiunge nell’ammirazione. E ciò grazie alle vostre mani’’. “L’arte liturgica in particolare – spiega il presidente dell’Associazione, Cesare Monaco – deve concorrere alla formazione del cuore, guidare con il suo linguaggio all’incontro con Dio; perchĂŠ è l’assenza di quest’ultimo la radice piĂš profonda di sofferenza. In ultima analisi credo che

l’arte debba essere testimonianza credibile di Cristo, in essa si deve percepire l’amore per l’uomo che si vivifica nell’incontro con Dio. Solo se l’arte si fa preghiera diventa linfa vitale, è venuto quindi il momento di riaffermare la sua importanza come espressione autenticamente religiosa al servizio dell’uomo, che i pregiudizi materialistici vorrebbero rassegnato a perdere se stesso mentre è sempre piĂš evidente che ‘non di solo pane vive l’uomo’â€?. La sede è a Corticelle Pieve in via Manzoni. www.amicidellapieve. org - info@amicidellapieve.org. Alle 20.30 il “Recital pianisticoâ€? con Maria Grazia Petrali che interpreta Robert Schumann, Franz Liszt, F. Schubert e Maurice Ravel.

”ƒ‰ƒœœ‹ †‡Ž ‡Â?–”‘ †‹—”Â?‘ ’‡” †‹•ƒ„‹Ž‹ Dz ‘ŽŽƒ„‘”‹ƒÂ?‘dz †‹ ‡Â?‘ǥ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ Dz ‘Ž‘Â?–ƒ”‹ Â?‡Â?–‡ ‹Â?•‹‡Â?‡dzǥ ŠƒÂ?Â?‘ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‘ Dz ‘”Â?ƒŽǤǤǤÂ?‡Â?–‡ Â?ƒ‰‹…‘dzǤ ‘ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ ‹Â?–‡”’”‡–ƒ–‘ †ƒ‹ Â”ÂƒÂ‰ÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ ‡ Ž‡ ‹†‡‡ ’”‘˜ƒ–‡ †‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒ ˆ‹‰—”‡ ‰‡‘Â?‡–”‹…Š‡Ǥ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ° Žƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ †‡Ž ’‡”…‘”•‘ †‹ †”ƒÂ?Â?ƒ–‡”ƒ’‹ƒ …Š‡ Šƒ ˜‹•–‘ Žƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ —–‡Â?–‹ †‡Ž ‡Â?–”‘ Dz ‘ŽŽƒ„‘”‹ƒÂ?‘dzǥ ’‡” ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ƒ––‘”‹ Â†ÇŻÂ‡Â…Â…Â‡ÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ …‘Â? ‹Ž †”ƒÂ?Â?ÂƒÂ–Â‡ÇŚ ”ƒ’‡—–ƒ ‡ †ƒÂ?œƒ–‡”ƒ’‡—–ƒ Ž„‡”–‘ Š‹•‘Â?‹ǥ Žƒ Â?—•‹…‘–‡”ƒ’‡—–ƒ Ž‡••ƒÂ?†”ƒ ÂŠÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‡†—…ƒ–‘”‹ ‡ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹Ǥ ƒ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ •‹ –‡””Â? •ƒ„ƒ–‘ Íž ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙ ’”‡••‘ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ Dz ƒÂ? —‹‰‹dz †‹ ‡Â?‘ ‡ ‹Â? ”‡’Ž‹…ƒ •ƒ„ƒ–‘ ͚͘ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ •‡Â?’”‡ ƒŽŽ‡ ͚͙ǥ ’”‡••‘ ‹Ž ‡Â?–”‘ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ƒÂ?„ƒ”ƒǤ ÂŽ •‡…‘Â?†‘ ƒ’’—Â?Â–ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‘ ° ‹nj Â”Â‡ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇŚ ‡Â?–‡ǥ —Â? Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ …”‡ƒ–‹˜‘ ‡•’‡”‹‡Â?œ‹ƒŽ‡ ’‡” ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‹ÇĄ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒŽŽƒ †‘––Ǥ••ƒ Â?–‘Â?‡ŽŽƒ ‰‘•–‹ǥ …Š‡ •‹ –‡””Â? †ƒ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͙͞ ƒ’”‹Ž‡ ’‡” ‘––‘ ‹Â?…‘Â?–”‹ ˆ‹Â?‘ ƒŽ Íœ ‰‹—‰Â?‘ †ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ƒŽŽ‡ ͚͚Ǥ͛͘Ǥ ÂŽ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ ‹Â?–‡Â?ÇŚ †‡ ƒ˜˜‹…‹Â?ƒ”‡ …Š‹ ° ‹Â?–‡”‡••ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡Â–Â‡Â”ÂƒÂ’Â‹ÂƒÇĄ “—ƒŽ‡ Â?‡–‘†‘ ’‡” ‡•’”‹Â?‡”‡ Ž‡ ’”‘’”‹‡ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ …”‡ƒ–‹˜‹–Â?Ǥ ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ° ƒ ‹ŽŽƒ ƒ†‹ƒ ‹Â? ˜‹ƒ ƒ”…‘Â?‹ ÍšÍ Âƒ ‡Â?‘Ǣ ‹Ž …‘•–‘ ° †‹ Í&#x;͘ ‡—”‘Ǥ ‡” ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ǥ ͛͛͛ͥ͞͞Í?͚͘Í?Ǥ

,O 'DQGROR H OD VFXROD LQ 7DQ]DQLD L’Associazione Talismano con il patrocinio dei Comuni di Orzinuovi e Villachiara presentano, giovedĂŹ 5 aprile alle 20.30 presso il Centro culturale Aldo Moro di Orzinuovi, il progetto “Costruiamo una scuola di agricoltura in Tanzaniaâ€? con i lavori realizzati fino ad oggi. SarĂ presente fra Paolo dei frati francescani minoriti in missione a Pomerini, in Tanzania. A ďŹ ne 2006 dall’incontro della scuola Dandolo con fra Paolo che vive in Africa è

nato il progetto: realizzare per la gente di Pomerini un’opera che potesse essere utile al loro sviluppo, e cosa meglio dell’istruzione spinta di una onda che consegna in mano ai protagonisti la possibilitĂ di avere iniziative autonome. La zona di Pomerini ha una economia agricola rudimentale, il cibo, l’acqua, l’elettricitĂ sono problemi quotidiani e non è possibile inviare mezzi tecnologici avanzati in quella realtĂ . Infatti la gente non è preparata

ad usarli, a ripararli a essere insomma in minima parte autosufďŹ ciente per poter dare una svolta di concreto sviluppo all’economia della zona. Partire dall’istruzione è programmare i risultati a lungo termine, ma noi crediamo tutti nel valore dell’istruzione come primo grande passo verso l’autonomia e la consapevolezza. Fra Paolo e la scuola quindi si sono adoperati per progettare sia a livello didattico che strutturale una scuola di agricoltura

che si inserisce nel percorso educativo statale come biennio oltre l’obbligo scolastico. L’obiettivo del secondo viaggio compiuto da una delegazione della scuola Dandolo, a luglio 2007, è stato quello di focalizzare la localizzazione della struttura scolastica. La scuola ospiterĂ 40 alunni e date le distanze sarĂ predisposta anche per l’ospitalitĂ dei ragazzi. Si prevedono oltre le aule laboratori tecnico- scientiďŹ ci, il convitto e la mensa.



͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͙͛

‘° ‘Ž…‹ƒÂ?‘ ‹Î ƒ––‹˜‹–Â? …Š‡ …‘Â?†‹˜‹†‘Â?‘ —Â? —Â?‹…‘ •’ƒœ‹‘ Ăˆ nato a Roè Volciano un nuovo spazio di lavoro ideale per liberi professionisti, studi professionali e micro-piccole imprese, oltre che per le medie e grandi aziende in cerca di ufďŹ ci di rappresentanza. Ecco First Floor, spazio che si basa sul concetto, ormai diffusissimo a livello internazionale, del coworking. Che cos’è il co-working? Si tratta di un approccio organizzativo degli spazi lavorativi che consente la condivisione da parte di piĂš soggetti, operanti però per aziende

o imprese distinte, di un unico spazio ďŹ sico dove organizzare e svolgere le proprie attivitĂ . Ciò rappresenta per i professionisti una risposta concreta alle esigenze di contenimento dei costi basandosi sulla condivisione. La dimensione del co-working in First Floor consente soluzioni essibili (dalla singola postazione, alla personalizzazione di ufďŹ ci privati o in open space), modularitĂ dei servizi correlati (dotazioni tecniche, sale riunioni, segreteria, aree relax,

spazio eventi‌), garantendo una dimensione di privacy aziendale che i luoghi di lavoro condivisi tradizionali solitamente non tutelano. First Floor si pone inoltre sul territorio come punto di riferimento con un progetto di formazione costante, rivolto sia ai soggetti che aderiscono al network, sia agli utenti esterni. First Floor occupa l’open space di 1500 mq al primo piano di un cotoniďŹ cio del 1882 a Roè Volciano, articolato su tre livelli.

‘ŽŽ‹�‡ �‘”‡�‹…Š‡ †‡Ž ƒ”†ƒ ‹…‘�‘•…‹�‡�–‘

/R VWRULFR YLWLJQR RUD q DFFUHGLWDWR ‡ŽŽƒ ’‹……‘Žƒ Â?Â‹Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ ͙͚ ‡––ƒ”‹ ‹Â? –—––‘ǥ •’ƒ”•‹ –”ƒ ‘Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ǥ ƒÂ? ƒ”–‹Â?‘ǥ ‘œœ‘Ž‡Â?‰‘ ‡ ‹”Â?‹‘Â?‡ǥ ‹Ž Dz ‘…ƒ‹ ”‹—ŽƒÂ?‘dz Šƒ –”‘˜ƒ–‘ ‹Ž •—‘ ƒÂ?„‹‡Â?–‡ †‹ ‡Ž‡œ‹‘Â?‡

3

resso il Ministero delle politiche agricole è stata depositata l’istanza da parte dei 10 produttori del San Martino Battaglia per l’accreditamento del nuovo nome del vitigno, di antica tradizione locale, “Tocai Friulanoâ€?. Nella piccola nicchia, 12 ettari in tutto, sparsi tra Lonato, Desenzano, San Martino, Pozzolengo e Sirmione, famosa per le eroiche vicende storiche che l’hanno segnata, al confine tra le colline moreniche e l’entroterra a sud del Garda, il “Tocai Friulanoâ€? ha trovato il suo ambiente di elezione. E i viticoltori locali lo hanno conservato, con passione, affetto e attenzione, a motivo delle soddisfazioni qualitative che questo vitigno fornisce e non certo per l’aspetto quantitativo delle produzioni, sempre molto limitate (560 ettolitri vinificati e 50mila bottiglie prodotte nel 2012). Ma è proprio grazie alle basse produzioni e alle raffinate tecniche di vinificazione che si ottengono vini bianchi, secchi o liquorosi, dalle piacevolissime caratteristiche aromatiche. Ai primi dell’800 questo vino era conosciuto come il “vin de liqueurâ€? a cui si doveva la ricchezza della viticoltura del territorio giĂ allora chiamato Riviera del Garda. La fama crebbe ancora quando la sua qualitĂ attrasse l’attenzione dell’Imperatore di Austria-Ungheria che lo volle, all’epoca della famosa batta-

ÇŻ

ÂŽ ’”‘••‹Â?‘ ‹Â?Â‹Â–ÂƒÂŽÂ›ÇĄ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ƒ ‡”‘Â?ƒ †ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; ƒ Â?‡”…‘Ž‡†¿ Í™Í˜ÇĄ ˜‡†”Â? Žƒ ’”‹Â?ƒ —•…‹–ƒ †‡ŽŽƒ ’‹……‘Žƒ ‘… ‰ƒ”†‡•ƒÂ?ƒ glia del 1859, paragonare al vino “Tokajiâ€? delle sue terre ungheresi. Da allora i vignaioli locali abbandonarono altri vitigni per diffondere quello che chiamarono col nome dialettale di “TuchĂŹâ€? (che forse diventerĂ â€œTukĂŹâ€? piĂš internazionale) che voleva anche significare piacevole tocco, piccola

cosa, quasi un gesto di protezione nei confronti di altri vitigni piĂš produttivi e vigorosi. Nel 1993 un accordo sottoscritto tra la ComunitĂ europea e l’Ungheria, per salvaguardare e proteggere la denominazione territoriale “Tokajiâ€?, ha consentito dapprima la coesistenza di questa denominazione con quelle della varietĂ di viti “Tocaiâ€? coltivate in Italia e in Francia, ma dal 31 marzo 2007 tale vitigno non poteva piĂš essere indicato nella designazione e presentazione dei vini. Di conseguenza, era impossibile menzionare nelle etichette il nome “Tocaiâ€? venendo cosĂŹ a mancare un importante elemento di caratterizzazione, valorizzazione e promozione della Doc. Ma la tenacia dei produttori, che chiedevano, per salvare un’altra delle eccellenze del nostro territorio, un nome nuovo, ha avuto la meglio, pescando ancora una volta nella tradizione. Il prossimo Vinitaly, in programma a Verona da domenica 7 a mercoledĂŹ 10, vedrĂ la prima uscita della piccola Doc gardesana con un proprio stand istituzionale. Nel corso della manifestazione verrĂ ufficializzato il nome alternativo che sarĂ assegnato alla zona per indicare in etichetta il vitigno “Tocaiâ€? che è alla base del vino prodotto sul territorio, che sempre maggiore e rinnovato interesse sta suscitando per la sua indiscussa storicitĂ e la sua particolare qualitĂ .

‘Â?ƒ–‘ ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Âƒ ’‡” ‹‘”‹ Â?‡ŽŽƒ ‘……ƒ

‹‘”‹ ƒÂ?ƒÂ?‘ Ž‡ ”‡‰‹Â?‡dzǥ ‘˜˜‡”‘ Ž‡ …”‡ƒœ‹‘Â?‹ ˆŽ‘”‡ƒŽ‹ †‹ ‹—•› ‡””ƒ”‹ ‹‡Ž‘ †‡†‹…ƒ–‡ ƒ ƒ”‹‡ Â?¹Ž‹‡ †ǯ Â”ÂŽÂąÂƒÂ?•ǥ —Ž–‹Â?ƒ ”‡‰‹Â?ƒ †‡Ž Â‘Â”Â–Â‘Â‰ÂƒÂŽÂŽÂ‘ÇĄ …‡Ž‡„”ƒ–‹••‹Â?ƒ ’‡” Žƒ •—ƒ ”ƒˆˆ‹Â?ƒ–ƒ ‡Ž‡‰ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ †‹ …—‹ •ƒ”Â? ‡•’‘•–ƒ —Â? •‘ˆ‹•–‹…ƒ–ƒ •‡Ž‡œ‹‘Â?‡ †‹ ƒ„‹–‹ †‡Ž ‰—ƒ”†ƒ”‘„ƒ Â’Â”Â‹Â˜ÂƒÂ–Â‘ÇĄ …”‡ƒ–‹ †ƒ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ Â?ƒ‹•‘Â? ˆ”ƒÂ?…‡•‹ǣ “—‡•–ƒ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ –ƒÂ?–‡ …—”‹‘•‹–Â? …Š‡ ƒ……‘‰Ž‹‡”ƒÂ?Â?‘ ‹ ˜‹•‹–ƒ–‘”‹ †‹ ‹‘”‹ Â?‡ŽŽƒ Â‘Â…Â…ÂƒÇĄ ”‹……ƒ ‡ …—”‹‘•ƒ Â?‘•–”ƒ Â?‡”…ƒ–‘ †‹ ’‹ƒÂ?–‡ ‡ ˆ‹‘”‹ Â”ÂƒÂ”Â‹ÇĄ …Š‡ •‹ –‡””Â? •ƒ„ƒ–‘ ͙͛ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͜ ƒ’”‹Ž‡ †ƒŽŽ‡ ÍĄ ƒŽŽ‡ Í™Í Â?‡ŽŽƒ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒ …‘”Â?‹…‡ †‡ŽŽƒ ‘……ƒ ˜‹•…‘Â?Â–Â‡Â‘ÇŚÂ˜Â‡Â?‡–ƒ †‹ ‘Â?ƒ–‘ †‡Ž ƒ”†ƒǤ ”ƒ ‹ Â?‘Ž–‹ ‡˜‡Â?–‹ …Š‡ ƒÂ?‹Â?‡”ƒÂ?Â?‘ Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ǥ Dz Â? „‘—“—‡– ’‡” Žƒ Â?‹ƒ …ƒ•ƒdzǥ Ž‡œ‹‘Â?‹ ‰”ƒ–—‹–‡ …Š‡ ’‡”Â?‡––‡”ƒÂ?Â?‘ ƒ‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ †‹ …”‡ƒ”‡ —Â? ’‹……‘Ž‘ …‡•–‘ †‹ ˆ‹‘”‹ ’‡” Žƒ Ž‘”‘ ƒ„‹–ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ƒ’’”‡Â?†‡”‡ ‹ •‡‰”‡–‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?’‘•‹œ‹‘Â?‡ ˆŽ‘”‡ƒŽ‡ ’‡” ”‹…”‡ƒ”‡ †ƒ •‘Ž‹ Â?—‘˜‡ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ …Š‡ …‘Ž‘”‡”ƒÂ?Â?‘ ‡ ’”‘ˆ—Â?‡”ƒÂ?Â?‘ ‰Ž‹ ƒÂ?„‹‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ …ƒ•ƒǤ ‘…‡Â?–‡ Â†ÇŻÂ‡Â…Â…Â‡ÂœÂ‹Â‘Â?‡ •ƒ”Â? ‹—•› ‡””ƒ”‹ ‹‡Ž‘Ǥ ÂŽ „‹‰Ž‹‡––‘ †ǯ‹Â?‰”‡••‘ …‘•–ƒ Í? ‡—”‘ǥ ’‡” ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ˆ‹Â?‘ ƒ‹ ͙͚ ƒÂ?Â?‹ ° ‰”ƒ–‹•Ǥ ƒ ˜‹•‹–ƒ ‰—‹†ƒ–ƒ ƒŽŽƒ ÂƒÂ•ÂƒÇŚÂ?—•‡‘ †‹ ‰‘ ƒ ‘Â?‘ ’”‡˜‡†‡ —Â? •—’’Ž‡Â?‡Â?–‘ †‹ Í› ‡—”‘Ǥ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ …‘Â?’Ž‡–‘ •‹ ’—Ö …‘Â?•—Ž–ƒ”‡ •—Ž •‹–‘ ™™™Ǥˆ‹‘”‹Â?‡ŽŽƒ”‘……ƒǤ‹–Ǥ

‡•–‘Â?‡ ‰‡˜‘Žƒœ‹‘Â?‹ ’‡” ‰Ž‹ ‘˜‡” Í&#x;͘ ǯ‹Â?’‡‰Â?‘ ° “—‡ŽŽ‘ †‹ ƒÂ?†ƒ”‡ ‹Â?…‘Â?–”‘ ƒŽŽ‡ ’‘••‹„‹Ž‹ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ‡…‘Â?‘Â?‹…Š‡ †‡ŽŽƒ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?œ‹ƒÂ?ƒǤ ǯ° –‡Â?’‘ǥ ‹Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ͛͘ Â?ƒ‰‰‹‘ ͚͙͛͘ ’‡” …‘Â?•‡‰Â?ƒ”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ”ƒ‰‹‘Â?‡”‹ƒ Č‚ –”‹„—–‹ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ‡•–‘Â?‡ǥ Žƒ Â?‘†—Ž‹•–‹…ƒ ‹Â?‡”‡Â?–‡ Ž‡ ƒ‰‡˜‘Žƒœ‹‘Â?‡ ’‡” ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ —Ž–”ƒ•‡––ƒÂ?–‡Â?Â?‹ ”‡Žƒ–‹˜‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?ƒ–ƒ ͚͙͚͘Ǥ …‘Â?–”‹„—–‹ ’‡” Ž‡ –ƒ”‹ˆˆ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—Â‡Â†Â‘Â–Â–Â‘ÇĄ ’‡” Ž‡ •’‡•‡ •ƒÂ?Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇĄ †‹ ”‹•…ƒŽ†ƒÂ?‡Â?–‘ ‡ †‹ ‡Â?‡”‰‹ƒ ‡Ž‡––”‹…ƒ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ‡”‘‰ƒ–‹ ƒ …Š‹ Šƒ —Â?ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ”‡††‹–—ƒŽ‡

•‡‡ ‹Â?ˆ‡”‹‘”‡ ƒ‹ ͙͚Â?‹Žƒ ‡—”‘Ǥ —‡•–ƒ Â?‘†ƒŽ‹–Â? ’—Ö ‡••‡”‡ ‡•’‘”–ƒ–ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ƒŽ–”‹ ‘Â?—Â?‹Ǥ


͙͜

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

‡˜‘ Â? ˜‘Ž—Â?‡ …‘Â? Ž‡ Â?‘–‡ †‹ •–‘”‹ƒ ”‡Ž‹‰‹‘•ƒ Alla vivace bibliografia dedicata alla Valsaviore si è venuto ad aggiungere il volume di Andrea Belotti “Note di storia religiosa relative alla Parrocchia di Cevo e ai suoi luoghi di culto e di devozioneâ€?. Si tratta di 285 pagine arricchite da un ampio apparato iconografico che utilizza gli archivi d’epoca, ma che si fregia della qualitĂ del lavoro, per altro gratuito, del fotografo bresciano Basilio Rodella. La sua casa editrice, la Bams, ha curato anche grafica e pubblicazione. Il parroco don Filippo Stefani

spiega che “voluto dalla parrocchia, il libro intende offrire alle famiglie, ma anche ai ‘curiosi d’arte’, un’utile occasione per visitare e conoscere meglio quanto di sacro e di bello vi è nel nostro territorioâ€?. Nel volume l’autore discute la documentazione disponibile e disegna un quadro che va ben oltre il semplice ambito religioso, sfociando in un affresco a tratti molto efficace della vita e della mentalitĂ d’un tempo nelle piccole comunitĂ della Valsaviore. Ne emergono i gesti di generositĂ come i

contrasti e le ritrosie, i difetti e i pregi, le gioie e le sofferenze, che rendono sapida la storia degli uomini e utile la lettura. Dopo un capitolo sulle vicende della parrocchia di Cevo (che dal 1991 ha “perso� Andrista e “acquisito� Fresine e Isola), dei parroci e dei curati (fra cui il futuro Beato Innocenzo), vengono passate in rassegna le chiese principali (S. Vigilio, S. Sisto, S. Antonio), quelle minori e le numerose santelle, dando spazio al dosso dell’Androla che ospita la Croce del Papa, la cappella

della Madonna di Caravaggio e, ultima in ordine di tempo, Casa Kairòs. Il testo conferma l’efficacia del lavoro di ricerca del 75enne professore cevese, di cui vanno rammentati i recenti “Valsaviore: 1915-1918 - La guerra sull’uscio di casaâ€? (2002); “Il carbone bianco della Valsaviore: nascita, sviluppo e declino dell’industria idroelettrica in Valsavioreâ€? (2003); “I Barolcc de Sef: immagini, testimonianze e ricordi degli ultimi pastori di Cevo in Valcamonicaâ€? (2009). (g.c.)

ƒ”ˆ‘ —…‹�‡

´6HQ]D 'LR QRQ SRVVR SL YLYHUH¾

4

uando giunsero in Valle Camonica il 3 luglio 2011 i profughi in fuga dalla guerra di Libia non immaginavano nulla sul loro futuro. Il gruppo ospitato dalla Caritas di Darfo fu immediatamente integrato con le attivitĂ associative mese in campo dalla Caritas, tra cui i corsi di alfabetizzazione di italiano, alcune attivitĂ manuali di manutenzione dello stabile, l’inserimento in piccoli gruppi nelle attivitĂ oratoriali di Darfo e di Fucine. Certo Gerry Justice, allora 24enne (attualmente ha 26 anni), sposato con una donna che ha una grave infermitĂ a causa dell’amputazione di una gamba, con un bambino che ha compiuto i tre anni, ghanese di origine, non immaginava che avrebbe incontrato Dio, come ha dichiarato lui stesso. “Senza Dio non posso piĂš vivereâ€?, ha detto nel suo discorso di saluto all’assemblea liturgica della notte del Sabato Santo nella chiesa parrocchiale di Fucine. Poco prima aveva ricevuto i sacramenti del battesimo, della cresima e dell’eucarestia ed in mattinata anche quello della Riconciliazione. Mentre altri

—ƒÂ?†‘ ‰‹—Â?•‡”‘ ‹Â? ƒŽŽ‡ ‹Ž Í› Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͙͘ ‹ ’”‘ˆ—‰Š‹ ‹Â? ˆ—‰ƒ †ƒŽŽƒ ‰—‡””ƒ †‹ ‹„‹ƒ Â?‘Â? ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?ƒ˜ƒÂ?‘ Â?—ŽŽƒ •—Ž Ž‘”‘ ˆ—–—”‘Ǥ ……‘ Žƒ •–‘”‹ƒ †‹ ‡””› —•–‹…‡ …Š‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‘––‡ †‡Ž ƒ„ƒ–‘ ƒÂ?–‘ Šƒ ”‹…‡˜—–‘ ‹ •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‹ catecumeni adulti provenienti da altre parti del mondo sono stati battezzati nella stessa notte in Cattedrale a Brescia, per Gerry il Vescovo ha concesso una deroga, incaricando il parroco di Fucine e presidente della Caritas zonale di Vallecamonica, don Danilo Vezzoli, di amministrargli i sacramenti. Quando il Vescovo Luciano inaugurò il Dormitorio S. Martino alla Caritas di Darfo il 18 dicembre scorso, celebrò anche la cerimonia di ammissione di Gerry al percorso di iniziazione cristiana, seguito dal diacono permanente Felice Pedersoli di Montecchio. Quel percorso ha dato i suoi frutti: sabato 30 marzo nella chiesa dei Santi Anna e Rocco di Fucine di Darfo Gerry Justice ha ricevuto i sacramenti ed è diventato cristiano. Oltre alla solennitĂ della veglia pasquale, Fucine ha vissuto anche la solennitĂ

di un battesimo ad un adulto che ha partecipato, pregato, cantato, gioito con tutta l’assemblea e alla fine ha ringraziato tutti: don Danilo, la Caritas, il diacono Felice che gli ha fatto da padrino, gli amici di questi anni, i compagni delle partite di calcio all’oratorio, le suore del Centro d’ascolto. “Senza Dio non potrei piĂš vivereâ€?, ha ribadito Gerry commosso asciugandosi l’acqua battesimale tra i foltissimi capelli crespi, ma anche il sudore della sua emozione e qualche lacrima. “Qui ho trovato la fede, la pace ed una nuova famiglia – ha proseguito nel suo italiano pulito – e se Dio vorrĂ nel futuro voglio dedicarmi ad aiutare i bambini senza genitori, come don Danilo ha fatto con meâ€?. Il coro parrocchiale lo ha salutato con il canto “Le tue maniâ€?: quelle di Gerry, nella notte del sabato santo, erano davvero piene di gioia.

ƒŽ‡‰Â?‘ ‡”†‹ǥ Dz—Â? ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ …Š‡ •‡’’‡ Ž‡‰‰‡”‡ ‹Ž •—‘ •‡…‘Ž‘dz

ÂŽ ‘Â?—Â?‡ †‹ ƒŽ‡‰Â?‘ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž ‹”…‘Ž‘ …—Žnj –—”ƒŽ‡ Dz Ǥ Š‹•ŽƒÂ?†‹dz ‡ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ Dz Ǥ ƒ’”ƒÂ?‹dz ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?‘ Žƒ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œƒ Â?—Ž–‹Â?‡†‹ƒŽ‡ Dz ‡”†‹Ǩ Â? ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ …Š‡ •‡’’‡ Ž‡‰‰‡”‡ ‹Ž •—‘ •‡…‘Ž‘dzǤ ƒ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œƒ Â?—Ž–‹Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÇŚ Ž‡ •ƒ”Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ †ƒ ‹‡‰‘ ‹Â?‘‹ƒ ‡ •‹ –‡””Â? Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͙ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ ’”‡••‘ Žƒ •ƒŽƒ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œ‡ †‡ŽŽƒ „‹„Ž‹‘–‡…ƒ †‹ ƒŽ‡‰Â?‘Ǥ ǯ‹Â?‰”‡••‘ ° Ž‹„‡”‘Ǥ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ° ’‡” …‘Â?‘•…‡”‡ ‹Ž ’‹Î ‰”ƒÂ?†‡ ‘’‡”‹•–ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ †‡ŽŽǯ ––‘…‡Â?–‘ Č‹Í™Í Í™Í›Č‚Í™ÍĄÍ˜Í™ČŒÇĄ ÂŽÇŻÂ‡Â’Â‘Â…ÂƒÇĄ Žƒ Â„Â‹Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹ÂƒÇĄ Ž‡ ‘’‡”‡ǥ …‘Â? ‡•‡Â?’‹ ƒ—†‹‘ ‡ ˜‹†‡‘ †‡ŽŽ‡ ƒ”‹‡ Â?—•‹…ƒŽ‹ ’‹Î •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‡ –”ƒ––‡ †ƒ Dz ÂƒÂ„Â—Â…Â…Â‘Çł ‡ Dz ”ƒ˜‹ƒ–ƒdzǤ ‘Â? Dz ÂƒÂ„Â—Â…Â…Â‘Çł ‹Â?Â‹ÂœÂ‹Ă– Žƒ Â’ÂƒÂ”ÂƒÇŚ „‘Žƒ ƒ•…‡Â?†‡Â?–‡ †‹ ‡”†‹Ǥ ‘––‘ ‹Ž ’”‘ˆ‹Ž‘ Â?—•‹…ƒŽ‡ ÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ ’”‡•‡Â?–ƒ ƒÂ?…‘”ƒ —Â? ‹Â?’‹ƒÂ?–‘ „‡Ž…ƒÂ?–‹•–‹…‘ǥ ‹Â? Ž‹Â?‡ƒ …‘Â? ‹ ‰—•–‹ †‡Ž ’—„„Ž‹…‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ †‡Ž –‡Â?’‘ǥ Â?ƒ –‡ƒ–”ƒŽÂ?‡Â?–‡ ° —Â?ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ Â”Â‹Â—Â•Â…Â‹Â–ÂƒÇĄ Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ Žƒ †‡„‘Ž‡œœƒ ‡ ƒŽ…—Â?‡ ‹Â?‰‡nj Â?—‹–Â? †‡Ž Ž‹„”‡––‘Ǥ ‘ •˜‹Ž—’’‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ° Â”ÂƒÂ’Â‹Â†Â‘ÇĄ ‹Â?…‹•‹nj

Â˜Â‘ÇĄ ‡ –ƒŽ‡ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…ƒ ƒ˜”‡„„‡ …‘Â?–”ƒ††‹•–‹Â?–‘ ƒÂ?…Š‡ Žƒ Â•Â—Â…Â…Â‡Â•Â•Â‹Â˜ÂƒÇĄ ‡ ’‹Î Â?ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?’‘•‹–‘”‡Ǥ ÂŽÇŚ …—Â?‹ ’‡”•‘Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹ÇĄ …‘Â?‡ ƒ„—…‘†‘Â?‘•‘” ‡ Â„Â‹Â‰ÂƒÂ‹ÂŽÂŽÂ‡ÇĄ •‘Â?‘ ˆ‘”–‡Â?‡Â?–‡ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–‹ •‘––‘ ‹Ž ’”‘ˆ‹Ž‘ †”ƒÂ?Â?ÂƒÂ–Â—Â”Â‰Â‹Â…Â‘ÇĄ …‘•¿ …‘Â?‡ ‹Ž ’‘’‘Ž‘ Â‡Â„Â”ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ …Š‡ •‹ ‡•’”‹Â?‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ Â…Â‘Â”ÂƒÇŚ Ž‡ǥ —Â?Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ ‡ …Š‡ ˆ‘”•‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ ˜‡”‘ †‹ “—‡•–ƒ ’”‹Â?ÂƒÇĄ •‹‰Â?Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ …”‡ƒœ‹‘Â?‡ ˜‡”†‹ƒÂ?ƒǤ Â?‘ †‡‹ …‘”‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÇĄ ‹Ž …‡Ž‡„”‡ Dz ÂƒÇŻ ’‡Â?•‹‡”‘dzǥ ˆ‹Â?Âż …‘Ž †‹˜‡Â?‹nj ”‡ —Â?ƒ •‘”–ƒ †‹ …ƒÂ?–‘ †‘Ž‘”‘•‘ ‘ ‹Â?Â?‘ …‘Â?–”‘ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…Â—Â’ÂƒÂ?–‡ ÂƒÂ—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÂ…Â‘ÇĄ †‹ˆˆ‘Â?†‡Â?†‘•‹ ”ƒ’‹†ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â? ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ‡ Â?‡Ž ”‡•–‘ †ǯ –ƒŽ‹ƒǤ Dz ƒ Â–Â”ÂƒÂ˜Â‹ÂƒÂ–ÂƒÇł Č‹Í™Í Í?Í›ČŒ ”—‘–ƒ ƒ––‘”Â?‘ ƒŽŽƒ •–‘nj ”‹ƒ †‹ —Â?ƒ …‘”–‹‰‹ƒÂ?ƒ –”ƒ˜‘Ž–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ ’‡” —Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ †‹ „—‘Â?ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ ‹Î …Š‡ •— ƒŽ…—Â?‹ ƒ……ƒ†‹Â?‡Â?–‹ ‡•–‡”‹‘”‹ǥ Žƒ ˜‹…‡Â?†ƒ ˜‹‡Â?‡ ˜‹••—–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ …‘•…‹‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ Žƒ …—‹ Â?ƒ–—”ƒ —Â?ƒÂ?ƒ ° •…ƒÂ?†ƒ‰Ž‹ƒ–ƒ †ƒ ‡”†‹ ‹Â? –—––‡ Ž‡ •—‡ Â?‹Â?‹Â?‡ •ˆ—Â?ƒ–—”‡Ǥ

”‡�‘ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘�‡

&DVWDJQD PHGLFR SHU OD FRVD SXEEOLFD Recentemente, in quel di Breno, presso il Palazzo della cultura, con un convegno, è stato ricordato il medico Giuseppe Castagna, che, oltre alla notevole attivitĂ professionale, ha servito con dedizione la cosa pubblica. Nato a Cividate Camuno il 5 novembre 1922 fu dapprima primo cittadino del borgo del beato Tovini, poi sindaco di Breno dal 1960 al 1965, ove si era trasferito per il tirocinio presso l’ospedale “Rizzieriâ€? e per il fatto che aveva sposato una brenese. L’incontro di cui s’è detto ha offerto tra l’altro lo spunto per la presentazione de “Il diario partigianoâ€? (1945) pubblicazione di una testimonianza del Castagna edita a cura dell’archivio storico della Resistenza bresciana e dell’UniversitĂ cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Sulla rivista parrocchiale “L’Eco di Brenoâ€? Nicola Stivala scrive: “ [L’autore dello scritto] ci fa capire lo stato d’animo dei giovani di allora di fronte al bivio che la realtĂ metteva loro dinanzi: cedere alle minacciose chiamate alle armi dei nazi-fascisti e della Repubblica di Salò, o ribellarsi ad esse a rischio della propria vita e quindi entrare nella clandestinitĂ â€?. In ospedale il 28 giugno 1944 assiste ad una vera e propria esecuzione capitale da parte dei militari tedeschi: questo evento tragico cambia il corso della sua vita. Si arruola tra i “ribelli per amoreâ€? ed assume il nome di battaglia di Silvano. Dal 1944 al 1945 stende il suo diario. Viene inviato in alta Valle al Mortirolo e partecipa agli eventi bellici che si svolgono lassĂš. Toccante la

lettera dedicata al padre: “[Ti scrivo queste cose] perchĂŠ ti appaia evidente che se non ti ho ascoltato quando mi consigliavi di consegnarmi, non l’ho fatto per disobbedienza, ma solo per mantenermi coerente con le mie idee e per non venir meno alla parola dataâ€?. Dopo la guerra si laurea in medicina il 5 novembre 1947 ed incomincia l’impegno pubblico, che tra l’altro lo vede anche presidente provinciale del Partito liberale italiano. (e.g.)

ÂŽ …‘Â?˜‡‰Â?‘ Šƒ ‘ˆˆ‡”–‘ Ž‘ •’—Â?–‘ ’‡” Žƒ ’”‡nj •‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ Dz ÂŽ Â†Â‹ÂƒÇŚ ”‹‘ ’ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‘dz Č‹Í™ÍĄÍœÍ?ČŒÇĄ —Â?ƒ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ †‹ ‹—•‡’’‡ ƒ•–ƒ‰Â?ƒ


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

Í™Í?

ƒ•–‡‰�ƒ–‘

Dz –Š›Ž‹…‘Â? ÇŚ Žƒ …”‹•‹ ‡ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡dz Di fronte alla complessitĂ e alla vastitĂ dei problemi legati all’uso delle bevande alcoliche, esiste una esperienza innovativa e di grande valore, ormai radicata anche a Castegnato dove da alcuni anni è operativo in via Agostino Gallo dove ha sede l’Associazione anziani e pensionati del paese, il Club degli alcolisti in trattamento. Per presentarsi alla cittadinanza il Club, che opera in sinergia con l’Amministrazione comunale, propone per domenica 13 aprile

(ore 16.30 nella sala conferenze del Centro civico) uno spettacolo teatrale dal titolo “Ethylicon - la crisi e l’occasioneâ€?. Il Club degli alcolisti in trattamento “Albaâ€?, che si riunisce tutti i martedĂŹ alle 20.30, è una comunitĂ multifamiliare autonoma, inserita e aperta nella comunitĂ locale, costituita da famiglie che partendo dalla sofferenza legata a problemi alcolcorrelati e complessi si impegnano in un percorso di cambiamento, di

crescita e di maturazione, assieme al servitore-insegnante. Da questa esperienza è nato lo spettacolo teatrale “Ethylicon - la crisi e l’occasioneâ€?dove il testo, costruito con parole vere tratte dalla vita di molte famiglie, è interpretato dai protagonisti delle storie che con questa attivitĂ fanno ulteriore occasione di crescita. “Nel dibattito che seguirĂ lo spettacolo – dice Giovanni Monesi, coordinatore del gruppo – porteremo la comunitĂ a ragionare su un ‘dolore’ sentito di

enorme attualitĂ (i problemi legati all’uso delle bevande alcoliche), a leggerlo con chiarezza e, con altrettanta chiarezza, a sviluppare la fiducia su un suo superamento, avendo a disposizione il desiderio del cambiamento e le qualitĂ , a volte negate e spesso non utilizzate e sottovalutate, che ognuno di noi può esprimere quando si trova in un contesto culturale, emozionale ed esperienziale favorevole, come quello che il Club degli alcolisti in trattamento può offrire.

‘Ž‘‰Â?‡ ‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; ƒ’”‹Ž‡ Žƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ œ‘Â?ƒŽ‡ †‡Ž Â?—–‹Žƒ–‘

6LFXUH]]D VXO ODYRUR

/

a sicurezza sul lavoro non è un optional e non si tratta di un semplice slogan, ma di una ferma constatazione che, oggigiorno, è bene ricordare e testimoniare. Una buona massima su cui verterĂ anche la sempre tanto sentita e partecipata Giornata zonale del mutilato e invalido del lavoro che, dopo sei anni, torna a radunare a Cologne (la precedente si era svolta a Coccaglio) ben sei gruppi: oltre a quella locale parteciperanno infatti anche le sezioni di Chiari, Coccaglio, Capriolo, Erbusco e Rovato, ma l’invito è aperto a tutti. L’appuntamento è fissato per domenica 7 aprile e prevede il ritrovo alle 8.30 nella sala della comuninitĂ parrocchiale di via Martinelli, dove sarĂ imbandito un rinfresco di benvenuto, che introdurrĂ al momento clou della giornata: la grande tavola rotonda incentrata

ÇŻ

Ž–”‡ ƒŽ ‰”—’’‘ Ž‘…ƒŽ‡ ’ƒ”–‡…‹’‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Â?ˆƒ––‹ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ •‡œ‹‘Â?‹ †‹ ÂŠÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Â‘Â…Â…ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ ÂƒÂ’Â”Â‹Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ ”„—•…‘ ‡ ‘˜ƒ–‘

proprio sul tema degli infortuni sul lavoro e a cui prenderanno parte diversi ospiti e autorità , tra i quali: il presidente nazionale Franco Bettoni; quello provinciale Angelo Piovanelli insieme al vice Roberto Valentini; il consigliere nazionale Noris Riva, provinciale Romolo Mercuri e regionale Alessandro Sala; i responsabili Inail di Palazzolo Francesco Bellucci e Stefano Ferriani, Andrea Falsina del Progetto Servizi s.r.l., oltre al comandante dei Carabinieri Pasquale Pastore, al dirigente scolastico Roberto Orlandi e al primo cittadino di Cologne Danilo Verzelletti. Al termine della conferenza, sarà offerta la possibilità d’intervento e dibattito e poi la giornata proseguirà avviandosi in corteo verso la parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio dove il parroco don Agostino presiederà la celebrazione eucaristica delle 11, allietata per l’occasione dalla Corale Montorfano e dedicata in modo particolare a tutte le vittime di infortuni avvenuti sul posto di lavoro.

Terminata la Santa Messa, il corteo commemorativo, accompagnato dal Corpo musicale di Cologne, proseguirà poi verso via Facchetti per sostare davanti alla Stele ai Caduti Anmil, alla base della quale sarà deposta una corona di fiori e si terrà un momento di ricordo. I saluti ufficiali e informali alla prossima Giornata annuale in programma a Erbusco slitteranno invece all’ora di pranzo: alle 12.45 appuntamento al ristorante Conchiglia d’Oro di Cologne dove sarà servito il tradizionale pranzo conviviale per soci e simpatizzanti (prenotazione telefonica obbligatoria allo 030/715235). Grande l’impegno del delegato comunale Gianluigi Astori, responsabile della sezione Anmil colognese che vanta oggi 100 tesserati, ma che punta al coinvolgimento anche dei circa 60 che ancora non lo sono, attraverso la massima disponibilità nel fornire informazioni e ragguagli inerenti soprattutto sgravi e benefici riservati agli associati.

‡Â?‡”†¿ ͙͚ ”‹–‹…‹–Â? ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘

ÂŽ ‘Â?‹–ƒ–‘ ’‡” Žƒ ˜ƒŽ‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ –—”‹•–‹…ƒ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÂœÂƒÇĄ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͚ ’ƒ”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ Í™Í Â’Â”Â‡Â•Â•Â‘ Žƒ ƒŽƒ …‹˜‹…ƒ †‹ ‘”–‡ ”ƒÂ?…ƒ ‹Â? ‹ƒœœƒ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ ͙ǥ ‹Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ Dz Â?„‹‡Â?–‡ ‡ ˜‹–ƒ ‹Â? ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ –”ƒ –—”‹•Â?‘ ‡ …—Ž–—”ƒdzǤ Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‹—•‡’’‡ ‘”‡•–‹ ‡ ƒ”‹Â?‘ —œœ‡Â?‡Â?–‹ǥ …Š‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡”Â? •—Ž –‡Â?ƒ Dz ”‹–‹…‹–Â? ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‹ ‹Â? ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ ‡ ’”‘’‘•–‡ ’”ƒ–‹…Š‡ ‡ ˜‹”–—‘•‡ ’‡” Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ Žǯ‡…‘•‹•–‡Â?ƒ ‡ Žƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ ‹Â? ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒDzǤ ‘„‡”–‘ ‘”Â?‘Ž‹ ’ƒ”Ž‡”Â? †‡ Dz ƒ Â?—‘˜ƒ •ˆ‹†ƒ –—”‹•–‹…ƒ ‡† ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ †‡ŽŽƒ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒDzǥ ––‘”‡ ”ƒÂ?†‹Â?‹ †‡ Dz ƒ ˜ƒŽ‡Â?œƒ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? ƒ‰”‹…‘ŽƒDz ‡ —Ž˜‹‘ ‘”–ƒ ȋ’”‹Â?ƒ”‹‘ †‡ŽŽǯ •’‡†ƒŽ‡ Â‹Â˜Â‹ÂŽÂ‡ČŒ †‹ Dz ƒÂ?‹–Â? ‡ ƒÂ?„‹‡Â?–‡ Â?‡ŽŽ‡ œ‘Â?‡ …‘Â? ’‹Î –—Â?‘”‹ǣ ”‡•…‹ƒ ‡ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒdzǤ ‡ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‹ •‘Â?‘ ƒˆˆ‹†ƒ–‡ ƒ —‹‰‹Â?‘ ƒÂ?‡••‹ǥ …‘‘”†‹Â?ƒ–‘”‡ †‡Ž ‘Â?‹–ƒ–‘ ’‡” Žƒ ˜ƒŽ‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ –—”‹•–‹…ƒ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒǤ


͙͞

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

‹ŽŽƒ ƒ”…‹Â?ƒ ÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? †‡‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ ’ƒ”Žƒ †‹ ƒ”–‡ Sei incontri per esplorare il rapporto tra parole e immagini nel mondo dell’arte. Sono aperte le iscrizioni per il corso della UniversitĂ per adulti “Parola d’artista: disegnare parole, scrivere immagini!â€? che prende il via lunedĂŹ 8 aprile nelle sale di Villa Glisenti secondo un percorso di sei lezioni con cadenza settimanale. Si cercano di fornire ai partecipanti gli elementi per comprendere attraverso l’arte. I corsi sono

organizzati dal Centro territoriale di educazione permanente della Valtrompia. Le lezioni si tengono ogni lunedĂŹ alle 20.30 presso le sale di Villa Glisenti secondo il seguente calendario: 8 aprile, Parole scritte nei quadri, relatori Vigo, Sacchini; 15 aprile, Quadri di parole, relatori Sacchini, Vigo; 22 aprile, Laboratorio di graďŹ a, relatori Ghidini, Martinelli; 29 aprile, visita guidata al Museo “Fondazione Berardelliâ€? di Brescia, relatori

Sacchini, Gazzotti; 6 maggio, Laboratorio di poesia visiva, relatori Martinelli, Ghidini; 13 maggio, Incontro conclusivo, relatori Vigo, Sacchini, Ghidini, Martinelli. Il costo per la partecipazione al corso è di 15 euro (10 euro per minorenni, anziani - gratis per gli studenti delle superiori). Per iscrizioni e informazioni è possibile contattare l’UfďŹ cio cultura del Comune di Villa Carcina (tel. 030 89 84 304 ).

—Â?‡œœƒÂ?‡ ǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ ’”‘’‘Â?‡ ‹Â?…‘Â?–”‹ …‘Â? ÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‹ÇĄ Ž‡––—”‡ǥ •’‡––ƒ…‘Ž‹ ‡ Â?‘Ž–‘ ƒŽ–”‘

‹�‘ ƒŽ ͙͞ ƒ’”‹Ž‡ ƒ •–‘”‹ƒ ‹ŽŽ—•–”ƒ–ƒ †‹ ‡–‡” ƒ�

$O YLD $SULWL OLEUR

‹Â?‘ ƒŽ ͙͞ ƒ’”‹Ž‡ ° ˜‹•‹–ƒ„‹Ž‡ ’”‡••‘ Žƒ •ƒŽƒ …‹˜‹…ƒ DzÍšÍ ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘Çł †‹ ˜‹ƒ ”‡•…‹ƒ Žƒ Â?‘•–”ƒ „‹„Ž‹‘‰”ƒˆ‹…ƒ ‹–‹Â?‡”ƒÂ?–‡ …‘Â? Ž‡ –ƒ˜‘Ž‡ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‹•‡‰Â?ƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹ÂŽÂŽÂ—Â•Â–Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡ Â?ƒÂ?—‡Ž‡ —œœƒ–‹ ’‡” Žƒ Dz ‘””‡ †‡ŽŽ‡ ÂˆÂƒÂ˜Â‘ÂŽÂ‡Çł ‡ –—––ƒ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ Ž‹„”‹ •—Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽ‡ ˆ‹ƒ„‡Ǥ ƒ Â?‘•–”ƒ ° ‹Â?–‹–‘Žƒ–ƒ Dz ‡–‡” ƒÂ? ‡ ‡Â?†›dz ‡ •ƒ”Â? ˜‹•‹–ƒ„‹Ž‡ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ͙͞ ƒ’”‹Ž‡ ’”‡••‘ Žƒ •ƒŽƒ …‹˜‹…ƒ DzÍšÍ ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘Çł †‹ ˜‹ƒ ”‡•…‹ƒ ƒ ƒ˜‡ “—‡•–ƒ Â?Â‘Â•Â–Â”ÂƒÇĄ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ •‘Â?‘ ’”‡•‡Â?–‹ Ž‡ –ƒ˜‘Ž‡ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‹ †‡Ž Ž‹„”‘ †‹ —œœƒ–‹ ‡ –—––ƒ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ Ž‹„”‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒŽ Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽ‡ ˆ‹ƒ„‡Ǥ ƒ ‘””‡ †‡ŽŽ‡ ƒ˜‘Ž‡ ‘•’‹–ƒ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ —Â?ƒ ˆ‹ƒ„ƒ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÇĄ …”‡ƒÂ?†‘ —Â? ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‡ ƒŽŽ‡•–‹Â?‡Â?–‘ Â?‡ŽŽ‡ •–ƒÂ?œ‡ †‡ŽŽƒ ‘””‡Ǥ ‰Â?‹ ‡†‹œ‹‘Â?‡ ˜‡†‡ ‹Ž …‘Â?–”‹„—–‘ †‹ —Â? ƒ”–‹•–ƒ †‹˜‡”•‘ …Š‡ǥ ’ƒ”–‡Â?†‘ †ƒŽŽƒ ˆ‹ƒ„ƒ •…‡Ž–ƒ †ƒŽŽ‡ Â‹Â†Â‡ÂƒÂ–Â”Â‹Â…Â‹ÇĄ Â?‡ ”‹’”‘’‘Â?‡ —Â?ƒ •—ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ ‹Â?–‡”’”‡–ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? Žƒ ‘””‡ †‡ŽŽ‡ ƒ˜‘Ž‡ ˜‹‡Â?‡ ’”‘’‘•–‘ —Â? ˜‹ƒ‰‰‹‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‹ƒ„ƒ —–‹Ž‹œœƒÂ?†‘ —Â?ƒ ’Ž—”ƒŽ‹–Â? †‹ Ž‹Â?‰—ƒ‰‰‹ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹Â…Â‹ÇŁ Žƒ Â’Â‹Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ Žƒ Â•Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ Žƒ •…‡Â?Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹ÂƒÇĄ ‹Ž Â–Â‡ÂƒÂ–Â”Â‘ÇĄ Žƒ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹Ž Ž‹„”‘ ‡ Žƒ ÂŽÂ‡Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ ‘Ž–”‡ ƒŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Žƒ”‡ •’ƒœ‹‘ –‡ƒ–”ƒŽ‡ Â?—Ž–‹Â?‡†‹ƒŽ‡ ‹Â?–‡”ƒ––‹˜‘Ǥ

,

l 23 aprile si festeggia la Giornata mondiale del libro. Per l’occasione, e non è la prima volta, la CittĂ di Lumezzane, con l’Assessorato alla cultura e la biblioteca Felice Saleri, organizza “Apriti libroâ€?, una serie di appuntamenti che iniziano il 20 aprile e finiscono il 29 giugno. Un’iniziativa che pone al centro il libro nelle sue forme; il programma è suddiviso in cinque sezioni. La prima, a dare il via agli appuntamenti, è quella dedicata ai libri in senso stretto incontrando gli autori e le loro opere. Un’occasione per incontrare chi sta dietro alle pagine e alle storie: sabato 20 aprile alle 10 presso la Biblioteca Civica Felice Saleri, presenterĂ â€œIo, papĂ ? 9 mesi coi baffiâ€? della casa editrice Meccanica delle idee; il racconto/diario della gravidanza, ma dal punto di vista maschile, con l’insert di alcuni pensieri femminili. Si continua il 16 maggio alle 20.45, nella sede Uasl (interno dello stadio) con Carla Boroni e il libro “Gli scrittori italiani e lo sportâ€? edizioni Ghenomena. La sezione dedicata all’incontro con autori di libri si chiude il 29 giugno alle 19 nella sede degli alpini di San Sebastiano con Gabriele Babini , autore del libro “Un soldato sempliceâ€?, edizioni Caldera. C’è poi una

’”‡ Žƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ ‹Ž ͚͘ ƒ’”‹Ž‡ ‹Â? „‹„Ž‹‘–‡…ƒ Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? ƒ—”‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ‡ ‹Ž •—‘ Ž‹„”‘ Dz ‘ǥ ’ƒ’Â?ÇŤ ‘˜‡ Â?‡•‹ …‘‹ Â„ÂƒÂˆÂˆÂ‹Çł sezione dedicata alle tesi: martedĂŹ 23 aprile alle 20.45 al teatro Odeon con la presentazione del lavoro di Alberto Donati “Arte a Lumezzane nel Sei e Settecentoâ€? con l’introduzione di Andrea Crescini, storico

dell’arte e l’intervento di don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano. MartedĂŹ 7 maggio alle 20.45 nella sede del Confartigianato di Lumezzane (via Monsuello 45/e) presentazione della tesi di Flavia Raggi “Il distetto industriale di Lumezzane e la globalizzazioneâ€?, intervista il giornalista Matteo Salvatti. VenerdĂŹ 17 maggio alle 20.45 alla Torre Avogadro è la volta della tesi di Stefania Ravelli dal titolo “Aladino nella Torre delle favole. Un percorso didatticoâ€?. Sempre presso la Torre Avogadro,

diventata un po’ il simbolo delle iniziative culturali della cittadina valgobbina, martedĂŹ 21 maggio alle 20.45 sarĂ presentata la tesi di Anna Palladino intitolata “La biblioteca delle favole. Un’esposizione bibliografica per bambini a Lumezzane di Bresciaâ€?, intervistata da Marco G. Palladino. Durante la manifestazione da sabato 20 a sabato 27 aprile c’è la “Settimana del lib(e)ro scambio regala un libro e scegline un altro tra quelli donati dai nostri lettoriâ€?. L’iniziativa si svolge nella biblioteca civica Felice Saleri. Ma ci sono in programma anche appuntamenti per le scuole medie inferiori: come il campionato di lettura per la seconda media inferiore e Amico libro: gara di lettura e non solo... per la prima inferiore. GiovedĂŹ 9 maggio è in programma “L’evento specialeâ€? al teatro comunale Odeon alle 20.30 “Gaber se fosse Gaberâ€?, un incontro spettacolo di Andrea Scanzi, presentato e condotto dall’autore per la produzione di Fondazione Giorgio Gaber. Tutti gli eventi e gli incontri sono ad ingresso libero. Per informazioni e contatti Ufficio cultura 0308929251 o comune.lumezzane. brescia.it o presso la Biblioteca civica 0308929259.

*LQQDVWLFD D GRPLFLOLR Da alcuni mesi anche nel Comune di Concesio è iniziata la bella e salutare iniziativa della “Ginnastica a domicilioâ€?, che giĂ da alcuni anni è praticata in alcune province italiane fra cui Ravenna, Varese, Torino e Bolzano. Il progetto ha come obiettivo la riattivazione psico-ďŹ sica, cioè il recupero anche solo parziale delle capacitĂ di autonomia nelle attivitĂ quotidiane e l’incremento delle relazioni e attivitĂ sociali anche per coloro che pur non essendo portatori di particolari patologie non si muovono piĂš di casa. Gli obiettivi prioritari sono la promozione dell’autonomia della persona (anziano o con difďŹ coltĂ motorie), il rafforzamento delle reti sociali di vicinato, la valorizzazione di momenti di socialitĂ nei quali accanto alla pratica motoria si possono anche creare e condividere nuovi legami di amicizia e collaborazione fra persone residenti

nello stesso quartiere. I laboratori di attivitĂ motoria possono coinvolgere nell’abitazione di uno dei partecipanti gli amici i vicini e i famigliari (anche piccoli gruppi di cinque-sei persone) che non possono o non intendono piĂš frequentare i normali corsi di ginnastica promossi dalle varie palestre; assieme all’educatore per 45 minuti o un’ora si praticherĂ una o piĂš volte alla settimana della ginnastica dolce personalizzata con l’aiuto di piccoli attrezzi e rimanendo “comodamente in casaâ€?. Fino a 30 anni fa il fare ginnastica era considerata un’attivitĂ riservata ai ragazzi e quasi una perdita di tempo, quasi rubato ai lavori domestici; oggi è una grossa opportunitĂ , soprattutto per gli anziani, per mantenersi in buona salute e quelli che lo possono giĂ attuano la passeggiata quotidiana. Per chi invece ha difďŹ coltĂ ad uscire di casa può essere

una valida soluzione la “Ginnastica a domicilioâ€?, anche solo per il periodo sufďŹ ciente a permettere loro una sufďŹ ciente vita relazionale. Chi volesse fare una lezione di prova può telefonare all’insegnante Giuseppe Belleri (347.059.59.40) che oltre a insegnare da piĂš di 30 anni ginnastica dolce è anche istruttore Uisp; si può contattare il comitato provinciale Uisp, rivolgersi ai servizi sociali del proprio comune o rivolgersi all’Asl. Quella bresciana è particolarmente sensibile a stimolare nelle persone una buona pratica motoria: dal 2009 ha promosso la nascita dei “Gruppi di camminoâ€? al ďŹ ne di incentivare l’attivitĂ ďŹ sica e prevenire le malattie croniche e nel maggio del 2012 ha indetto a Toscolano Maderno la bella giornata di “Gruppi di cammino dayâ€?, che ha visto la partecipazione di oltre 400 partecipanti, provenienti dagli oltre 20 gruppi provinciali.


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

Í™Í&#x;

ƒ�‹˜ƒ �‹

Ž‹ ‹Â?’‹ƒÂ?–‹ ”‡•–ƒÂ?‘ ƒ’‡”–‹ ˆ‹Â?‘ ƒ Â?‡–Â? ƒ’”‹Ž‡ Il comprensorio Maniva Ski e i suoi impianti restano aperti, il sabato e la domenica, ďŹ no al 14 aprile dopo una stagione piĂš che favorevole grazie alle numerose precipitazioni e all’ottima organizzazione. Le temperature restano abbastanza basse da permettere il mantenimento delle condizioni delle piste sia al mattino che nel pomeriggio. Quella che a bassa quota è risultata essere una pioggia fastidiosa, in alta quota si

è trasformata in neve per gli appassionati di sci e di snowboard. La notizia è stata annunciata da Stefano Lucchini, responsabile della stazione, a “Bresciaoggiâ€?. Il comprensorio del Maniva Ski si presenta come una stazione sciistica in crescita e dalle grandi prospettive. La recente costruzione del nuovo impianto Persole-Dasdana, con i suoi 2088 m di altezza, proietta il Maniva a diventare regina delle stazioni prealpine. Il comprensorio

può contare su quasi 40 chilometri sciabili per un totale di 17 piste (due baby, nove blu, quattro rosse e due nere). Si sta confermando una meta importante. Nel 2006 (sono cifre ufďŹ ciali del presidente Imerio Lucchini), dopo quattro anni di chiusura, la nuova societĂ aveva riaperto la stazione con 15mila presenze. Nella stagione scorsa, dimezzata, chiusa a inizio marzo per temperature che impedivano l’innevamento artiďŹ ciale, sono state circa 80mila.

ƒ‰Â?‘ †‹ ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒ ǯ‹Â?–‡”˜‹•–ƒ ƒŽ Â?—‘˜‘ ƒ””‘…‘

,Q DVFROWR GHOOD FRPXQLWj ‘Â? ƒ˜‹†‡ ‡””ƒ”‹ †‡•…”‹˜‡ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â–Â–Â‘Â„Â”Â‡ ͚͙͘͘ ‡”ƒ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‘”‡ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ ‡ •’‹‡‰ƒ ‰Ž‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ ‡ Ž‡ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‹ ’ƒ•–‘”ƒŽ‹

/

a parrocchia di Magno con patrono S. Martino conta oggi 1428 abitanti: erano 438 nel 1921, quando il paese era Comune autonomo, con il nome di Magno Sopra Inzino. Lo fu, ricordiamo, fino ad ottobre 1927, anno della sua aggregazione per regio decreto a Gardone. La sua comunità è orgogliosa della sua indipendenza unita ad attenzione e generositĂ : tra l’altro nel dopoguerra si è dotata di un teatro parrocchiale (ora chiuso per le stringenti normative); vicino è sorta una moderna struttura oratoriale. Lo sviluppo urbanistico e incremento della popolazione fattosi impetuoso negli anni Settanta, prima attorno al nucleo antico e poi in Padile, ha fortemente modificato il tessuto sociale. Con questa realtĂ si confronta quotidianamente don Davide Ferrari, inviato lassĂš dal Vescovo a ottobre del 2011 come amministratore parrocchiale e a marzo di quest’anno nominato parroco. Classe 1974, diploma tecnico industriale al Moretto, dopo una breve esperienza lavorativa alla Sip (ora Telecom), è entrato in Seminario: è stato consacrato sacerdote nel 2002. Prima curato a Botticino Sera (due anni), poi per quattro a Collebeato, è stato un anno come fidei donum a Rivoli. Infine a Idro collaborando in tre nelle parrocchie di Anfo, Capovalle, Lavenone e Treviso Bresciano. Che cosa ha “coltoâ€? in que

Dz ”‡†‘ …Š‡ ‹Ž …‘Â?’‹–‘ ƒˆˆ‹†ƒ–‘Â?‹ †ƒŽ ‡•…‘˜‘ •‹ƒ “—‡ŽŽ‘ †‹ ƒÂ?ƒ”‡ “—‡•–ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? •‡”˜‡Â?†‘Žƒ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘Çł sti 10 anni? â€?Abbandono alla volontĂ di Dio; bisogna sforzarsi di cogliere e maturare in ogni momento l’azione di Dio, che invita a porsi nella dimensione del servizio, in sintonia col ministero pastorale del Vescovo; vedere nell’altro lo strumento nelle mani di Dio per lasciarsi educare; vedere nei

confratelli un donoâ€?. E ora? “La dimensione delle relazioni coi confratelli chiede a ciascuno di interagire, non per le diverse mansioni regolamentate dal diritto canonico, ma per l’edificazione dell’unico Regno di Dio. La comunitĂ di Magno nella storia è sempre stata molto legata alla sua identitĂ , com’è attualmente? “Si sta maturando un nuovo modo di unione, cercando di fare spazio alle persone provenienti da altre culture e altri paesi con esperienze aggregative e formative. Sono presenti nelle comunitĂ varie associazioni molto dinamiche che cercano di aiutarla a camminare verso quello che colgono come ‘suo bene’, favorendone lo sviluppo aggregativo e culturale-spirituale a 360° in quella che è la vita quotidiana (a livello educativo, ludico, formativo, ricreativo) . Su questo fronte della ricerca del bene, l’azione pastorale si è concretizzata in modi diversi: coi ragazzi abbiamo conosciuto il Cottolengo di Torino e siamo stati ad Assisi; continuano i centri d’ascolto, cerchiamo di mettere Cristo al centro con l’ascolto della Parola, l’adorazione eucaristica mensile. Credo che il compito affidatomi dal Vescovo sia quello di amare questa comunitĂ servendola con l’ascolto che cerca di suscitare nei suoi membri proposte di possibili soluzioni delle situazioni, favorendone cosĂŹ la crescita, nel confronto sincero con Cristo unica veritĂ â€?.

ƒ”†‘�‡ ƒŽ ”‘�’‹ƒ �ƒ •‡”ƒ–ƒ …‘� ƒŽ–”‘�’‹ƒ…—‘”‡

ÂŽ Í? ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ƒ‹ ƒ’ƒÂ?Â?‘Â?…‹Â?‹ †‡Ž ƒ”…‘ †‡Ž ‡ŽŽƒ ƒ ƒ”†‘Â?‡ǥ ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ…—‘”‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ Dz ”‡˜‡Â?œ‹‘Â?‡ Â?ƒŽƒ––‹‡ Â…ÂƒÂ”Â†Â‹Â‘Â˜ÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‹Çł …‘Â? ‹…‘Žƒ ƒ‰Â?‘Â?‹ǥ †‹”‡––‘”‡ †‡Ž ”‡’ƒ”–‘ †‹ ƒ”†‹‘Ž‘‰‹ƒ †‡Ž ’”‡•‹†‹‘ ‘•’‡†ƒŽ‹‡”‘ †‹ ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒǤ ‡‰—‹”Â? Žǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‡Ž †‘––‘” ƒ—”‹œ‹‘ ‘Â?…‘Â?‹ǥ †‹”‡––‘”‡ †‡Ž ”‡’ƒ”–‘ †‹ …Š‹”—”‰‹ƒ †‹ ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒ •— ’”‡˜‡Â?œ‹‘Â?‡ ‡ •…”‡‡Â?‹Â?‰ ‹Â? …Š‹”—”‰‹ƒǤ Â?ˆ‹Â?‡ ‹Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ ‹Ž ’”‘ˆǤ –‡ˆƒÂ?‘ ƒ”‹ƒ ƒ‰”‹Â?‹ǥ ‡ ‡”Â?ƒÂ?†‘ ƒ”„‡”ƒ •—ŽŽƒ ”ƒ†‹‘–‡”ƒ’‹ƒ ‘Â?…‘Ž‘‰‹…ƒǤ —”ƒÂ?–‡ Žƒ •‡”ƒ–ƒ ˜‡””Â? †‘Â?ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ…—‘”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â… ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ ͚͘͘͘ —Â? †‡ˆ‹„”‹ŽŽƒ–‘”‡ •‡Â?‹ƒ—–‘Â?ƒ–‹…‘Ǥ ”‘•‡‰—‡ Žƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ–‹˜ƒ †‹ ’”‡˜‡Â?œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ Â?ƒŽƒ––‹‡ …ƒ”†‹‘˜ƒ•…‘Žƒ”‹ ’”‘Â?‘••‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ…—‘”‡ ‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ǥ Â?ƒ ’‡” Žƒ •‡…‘Â?†ƒ ˜‘Ž–ƒ †‘Â?ƒ —Â? †‡ˆ‹„”‹ŽŽƒ–‘”‡ •‡Â?‹ƒ—–‘Â?ƒ–‹…‘ ȋ‹Ž ’”‡…‡†‡Â?–‡ ° •–ƒ–‘ †‘Â?ƒ–‘ ƒŽŽƒ ’‘Ž‹•’‘”–‹˜ƒ †‹ ‘†”‹Â?Â‘ČŒǤ ÇŻÂ—Â–Â‹ÂŽÂ‹ÂœÂœÂ‘ †‡Ž †‡ˆ‹„”‹ŽŽƒ–‘”‡ ° …‘Â?•‡Â?–‹–‘ ƒÂ?…Š‡ ƒŽ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ Â?‘Â? •ƒÂ?‹–ƒ”‹‘ ’—”…Š¹ ƒ„„‹ƒ ”‹…‡˜—–‘ —Â?ƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ •’‡…‹ˆ‹…ƒ Č‹Â‘Â„Â„ÂŽÂ‹Â‰ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÂƒČŒ Â?‡ŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â? †‹ ”‹ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

—Â?‡œœƒÂ?‡ ‘”•‘ „ƒ•‡ †‹ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ ƒŽ ÍĄ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽ ͙͜ Â?ƒ‰‰‹‘ ’”‡••‘ Žƒ •ƒŽƒ ”‹—Â?‹‘Â?‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‡ŽŽƒ ‹‡˜‡ •‹ –‹‡Â?‡ —Â? …‘”•‘ „ƒ•‡ †‹ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ ƒ …—”ƒ †‡Ž Š‘–‘…Ž—„ †‹ —Â?‡œœƒÂ?‡ǣ †ƒŽŽƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ ˆ‘–‘…ƒÂ?Â‡Â”ÂƒÇĄ ƒ‹ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’‡” ‹Ž ”‹–‘……‘ǥ …‘Â? —Â?ÇŻÂ—Â•Â…Â‹Â–Âƒ …‘ŽŽ‡––‹˜ƒ •—Ž …ƒÂ?’‘Ǥ ‹ ’‘••‘Â?‘ ƒ…“—‹•‹”‡ Ž‡ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ „ƒ•‡ ‰”ƒœ‹‡ ƒ —Â? …‘”•‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒŽ Š‘–‘…Ž—„ †‹ —Â?‡œœƒÂ?‡Ǥ Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ •‡‹ Ž‡œ‹‘Â?‹ •— Â‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‹ÇĄ †‹ƒˆ”ƒÂ?Â?ÂƒÇĄ ’”‘ˆ‘Â?†‹–Â? †‹ …ƒÂ?’‘ǥ —•‘ †‡ŽŽƒ Ž—…‡ ‡ …‘Â?‡ ”‹–‘……ƒ”‡ Ž‡ ’”‘’”‹‡ …”‡ƒœ‹‘Â?‹ †‹‰‹–ƒŽ‹Ǥ ‡‹ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż †ƒŽ ÍĄ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽ ͙͜ Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ …‘Â? ‹Â?‹œ‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ ’”‡••‘ Žƒ •ƒŽƒ ”‹—Â?‹‘Â?‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‡ŽŽƒ ‹‡˜‡ ƒ —Â?‡œœƒÂ?‡Ǥ ÂŽ …‘•–‘ …‘Â?’Ž‡••‹˜‘ ° †‹ Í&#x;͘ ‡—”‘Ǥ ‡” ‹Â?ÂˆÂ‘ÇĄ Í›ÍœÍ ÍšÍžÍ?͙͚͙͛Ǥ


" " ! " " !" " ! " !" ! ! ! !" " "! "

!" " " ! ! " " ! " ! ! ! ! " " â‚Ź

Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica i n c o l l a b o r a z i o n e c o n l ’ U ff i c i o N a z i o n a l e C . E . I . p e r l ’ e d u c a z i o n e , l a s c u o l a e l ’ u n i v e r s i t Ă e c o n i C a f A c l i .


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͙ͥ

”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ ƒ ”‹•…Š‹‘ ‡Â?œƒ •’‡…‹ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ Â?‹”ƒ–ƒ Â?‘Â? Â…ǯ° ˆ—–—”‘ Dalla rivoluzione industriale alla rivoluzione digitale. Passando per una crisi altrettanto epocale che ha messo in serissima difďŹ coltĂ il settore della tipograďŹ a artigianale. Il tipografo e gli addetti di questo settore sono oggi, una “specie in via d’estinzioneâ€?. Lo sa bene Eugenio Massetti (nella foto), presidente di Confartigianato imprese unione di Brescia, che tipografo lo è ancora, ma non solo. In particolare è da decenni un editore che da argomenti di nicchia e di interesse

locale si è fatto largo nel mare magnum del mondo del libro, con pubblicazioni di particolare successo. “PerchĂŠ il futuro è nella specializzazione mirata. Penso al caso del packaging, che ancora offre interessanti sbocchi. Ma se pensiamo alla stampa vera e propria, dagli opuscoli alle riviste, alle attivitĂ di copisteria o di graďŹ ca, il settore è indubbiamente in uno stallo dovuto anche al fatto che sono in molti oggi ad improvvisarsi addetti del settore e,

con parco macchine e attrezzature minime, oggi offrono un servizio che un tempo era di competenza di pochi specializzati operatori, ma con una qualitĂ decisamente inferioreâ€?. Quella del tipografo è una professione che rischia di scomparire. I dati indicano un calo delle imprese artigiane bresciane del comparto stampa, comprensivo dei tipograďŹ : dalle 175 imprese artigiane del 2011 si è passati alle 169 del 2012 con una variazione percentuale del 3,4%, considerando

•’‡”‹‡�œ‡ ‘�„ƒ––‡”‡ Žƒ …”‹•‹

/¡XQLRQH ID OD IRU]D ‡Ž …‘Â?–‡•–‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ƒ––—ƒŽ‡ Â?‘Â? ° •‡Â?’Ž‹…‡ ˆƒ”‡ ‹Â?’”‡•ƒǤ ÂŽ Â?‡––‡”•‹ ‹Â?•‹‡Â?‡ …‘Â?•‡Â?–‡ ’‡”Ö †‹ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ …‘Â? Â?ƒ‰‰‹‘”‡ †‡–‡”Â?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ƒŽ‡

1

el contesto economico attuale non è semplice “fare impresaâ€?, molti sono i problemi che quotidianamente vanno affrontati, ma che ormai ben conosciamo tutti. Tre fratelli uniti in una piccola realtĂ artigianale locale, la Tipolitografia Berardi di Bedizzole, hanno deciso di puntare sulla qualitĂ , con l’inserimento di una macchina da stampa digitale, che permetta la realizzazione di formati fuori dallo standard per potersi diversificare sul mercato, proponendosi anche da service per altre tipografie o agenzie grafiche, nel pieno rispetto della privacy verso i clienti finali. Ogni progetto è curato dalla scelta dei materiali, sempre piĂš ricercati e diversificati, alla realizzazione grafica. La cura nella stampa e

ƒ ‡†‹œœ‘Ž‡ —Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ …Š‡ ‹Â?†‹…ƒ Â?‡Ž Žƒ˜‘”‘ †ǯ‹Â?•‹‡Â?‡ Žƒ •–”ƒ†ƒ ’‡” ”‹—•…‹”‡ ƒ ˆƒ”‡ ‹Â?’”‡•ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? –‡Â?’‘ †‹ …”‹•‹ nella confezione, con l’aggiunta di finiture particolari, come la plastificazione effetto touch e tessuto, o la spiralatura anche fino a 3 cm di dorso, hanno la medesima importanza: tutto concorre alla realizzazione di un prodotto con i requisiti richiesti ed in linea con la filosofia aziendale. Purtroppo fra i mille pensieri di un artigiano vi è anche il confronto con la concorrenza poco veritiera, dove ormai con un com-

che le imprese artigiane bresciane del settore rappresentano il 65,5% delle 258 totali. “Ormai non si lavora piĂš per vivere, ma per sopravvivere, ed è proprio questo che non va bene – aggiunge Massetti –. Si lavora con prezzi ormai stracciati e per clienti che pagano a distanza di mesi o magari non pagano proprio. Inoltre oggi ci si scontra anche con la concorrenza dall’est Europa e dell’Oriente dove sono delocalizzate le realtĂ produttive che offrono prezzi fuori mercatoâ€?.

puter ed una stampante si è autorizzati a proporsi come stampatori, tipografi e grafici. Nonostante tutto, ciò che muove ancora lo spirito di questi giovani tipografi è la passione per un lavoro che, dopo 33 anni di presenza sul mercato, ancora è viva. Ciò che in cuor loro si augurano è che la nostra societĂ possa uscire presto da questa crisi, che colpisce non solo a livello pratico ed economico, ma anche purtroppo a livello morale, di identitĂ e di etica professionale. Un invito alle aziende e a chi opera nel settore, aggiungono, è quello di dar valore e non svendere un’arte, una competenza che si acquisisce con anni di esperienza, di studio, e confermare con forza i valori di professionalitĂ , cura e ricerca.



œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

/$92&( '(/ 3232/2 ƒ‘Ž‘ †ƒ ƒ›Ž‹Â?ƒ ‹Ž ‹‘˜ƒÂ?‡ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Í™ÍœÍ Í?Â…ÂƒÇŚ Í™Í?ÍœÍ?ČŒ ° •–ƒ–‘ –”ƒ ‹ Â?ƒ‰‰‹‘”‹ ‹Â?–‡”’”‡–‹ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ˆ‹‰—”ƒ–‹˜ƒ †‡Ž ‹Â?“—‡…‡Â?–‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘Ǥ ƒ •—ƒ ’‹––—”ƒ •‹ ‡•’”‹Â?‡ •‘’”ƒ––—––‘ ‹Â? …‹…Ž‹ †‹ ƒˆˆ”‡•…Š‹ …Š‡ ”‹’”‘’‘Â?‰‘Â?‘ ‹ Â?‹•–‡”‹ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ ‡ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡‹ ƒÂ?–‹

Č?ÇŤČŽÇĄ Ǥ ÇĄ Ǥ

,/ 9$1*(/2 '(//$ '20(1,&$

Cercasi la fede

,, '20(1,&$ ', 3$648$ '$/ 9$1*(/2 6(&21'2 *,29$11,

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne GesĂš, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!â€?. Detto questo, mostrò loro le mani e il ďŹ anco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. GesĂš disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiâ€?. Detto questo, sofďŹ Ă˛ e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiâ€?. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato DĂŹdimo, non era con loro quando venne GesĂš. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!â€?. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo ďŹ anco, io non credoâ€?. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne GesĂš, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!â€?. Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio ďŹ anco; e non essere incredulo, ma credente!â€?. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!â€?. GesĂš gli disse: “PerchĂŠ mi hai veduto, tu hai credutoâ€? (...).

&

redere. Quello che è stato scritto è il necessario per credere. Non è fatto per soddisfare la curiositĂ ; non è fatto per essere esaustivo. La prospettiva del Vangelo è quella di portare alla fede: se lo si guarda da altre angolazioni non potrĂ che essere deludente o criticabile. E il necessario per credere non riguarda solo le cose raccontate, preferite ad altre, ma anche il modo con il quale sono state raccontate. La prospettiva è quella di insegnare a credere. Come per i primi discepoli che avevano camminato con lui: avevano imparato a conoscerlo e a credere alle sue parole; e l’ostacolo della croce che si scioglieva nel giorno dopo il sabato diventava il modo per capire finalmente e pienamente quelle parole sentite stando dietro a lui. Ecco: il Vangelo cerca di riprodurre questo cammino che si risolve nella possibilitĂ di credere; ma non tutto d’un tratto. La fede si impara a conoscerla, come si impara a conoscere GesĂš. Non si può dire: “Ho la fedeâ€? o “Non

ho la fedeâ€?. Ăˆ comodo dire sia l’una che l’altra cosa. Forse dire “fedeâ€? rende statico questo cammino: è meglio usare il verbo “credereâ€? per indicare questo movimento che va verso GesĂš e affronta ostacoli, incomprensioni, slanci e certezze. Ma credere in cosa? PerchĂŠ anche questo è difficile. Come per Tommaso che pensava di credere e poi, alla prova della croce, si era accorto che quel modo di credere non era piĂš valido. E quando gli altri gli dicono di aver visto il Signore non ha misure per credere e tenta di aggrapparsi a quella fede che lo aveva fatto camminare fino a quel momento: al corpo e alle ferite. Al rimasuglio del “suoâ€? GesĂš. Riesce a credere ancora perchĂŠ a lui è concesso di vedere ancora quel corpo e, forse, di toccarlo (ma il Vangelo non lo dice) ma solo a lui perchĂŠ quelli che non hanno visto ma hanno creduto – giĂ da quel momento – sono beati, sono cioè incamminati su una strada piĂš spedita perchĂŠ non si fermano al passato ma guardano al futuro. E possono immaginare la loro fede come vita che si

trasforma (non ancora la vita eterna, ma la vita “nel suo nomeâ€? che è una prospettiva di vivere diversa da quella di accontentarsi di quello che si è e di quello che si fa. Ăˆ la vita che accetta la pace dello Spirito). Il fardello delle cose successe e dell’esperienza con GesĂš sulle strade di Israele, la nostalgia del corpo, sono il passato rispetto al credere in quel momento. Possono tenere legati a qualcosa (o qualcuno) che può anche non essere il Signore. Tentazione che prende Tommaso ma anche tutti quelli che si accontentano di ammirare un grande personaggio della storia, un uomo buono, un uomo santo. Che vorrebbero toccare solo quella parte di GesĂš senza riconoscere la forza del suo futuro, la forza dello Spirito. In breve: si accontentano di non cambiare e di guardare solo, senza sentire che è lui a trasformare le cose, lui a dare la forza dentro – lo Spirito –, lui a donare la pace come possibilitĂ assoluta di stare dalla parte di Dio e non come semplice desiderio e aspirazione di uomini e donne. Solo lui.

ǥ Ǥ

/H PDQL GHO 5LVRUWR Nei racconti della Passione ci sono molte mani. Proviamo a contemplarle senza la pretesa di essere esaustivi. Giuda: le sue mani intingono il pane nella stessa coppa di GesĂš, prendono i trenta denari, li contano, afferrano GesĂš per baciarlo, poi gettano il denaro e preparano il cappio. Pietro a Getsemani afferra la spada e taglia l’orecchio del soldato, le muove per negare e rinnegare, col loro dorso si asciuga le lacrime dopo il canto del gallo e poi tornano a pescare. Quelle del Sommo Sacerdote che si strappa le vesti, quelle della folla che incita e urla “Crocifiggilo!â€? e vuole salvo Barabba. I soldati: catturano, schiaffeggiano, frustano, intrecciano la corona di spine, gettano sulle spalle il mantello scarlatto, strappano le vesti al Mae-

stro, giocano ai dadi e fanno sberleffi dopo aver inchiodato mani e piedi, e uno di loro con la lancia trafigge il Suo costato. Pilato le lava. Anche Lady Macbeth dopo gli omicidi tenta in tutti i modi di levarsi via le macchie di sangue ma invano. La colpa si lava col perdono non con l’acqua comune, ma con l’acqua e con il sangue. Quelle del Cireneo che portano per un po’ la croce. Le mani femminili di Maria che a Betania ha profumato GesÚ, quelle delle donne che accompagnano la salita al calvario battendosi il petto e alzando lamenti. Quelle della Veronica, pietose e amorose. Sempre tenere le mani femminili nella Passione. Quelle della Madre di GesÚ al petto, quelle della Maddalena aggrappata ai piedi del Crocifisso. Quelle che con lei

corrono al mattino al sepolcro con unguenti e olii profumati. Quelle decise di Giuseppe d’Arimatea, che schioda, cala, avvolge e seppellisce il corpo di GesĂš aiutato dal silenzioso Nicodemo. Infine quelle di GesĂš prima e dopo la risurrezione che spezzano il pane, passano il calice, implorano, riattaccano l’orecchio al soldato, poi legate e sollevate a portare la Croce. Inchiodate e sanguinanti. Composte dopo la morte. Infine mostrate a Tommaso e agli altri, ma poi mani semplici, umili: nuovo spezzano il pane a Emmaus e cucinano qualcosa ai pochi rimasti tornati con Pietro a pescare. Le mani del Risorto sono disarmanti per la loro delicatezza e attenzione, perchĂŠ il Risorto è lĂ dove ci sono i gesti ordinari resi grandi dall’amore.


Ǧ ͙͛͠͡ Ǧ ǡ ǡ Ǧ Ǥ ͙͜ Ǧ ǡ ͜ ͚͙͛͘ Ǧ ͙͜

3<7:

͠

͚ ͙͜͡͞ ǯ Ǥ ° ǯ ǣ Ǥ ͘͟͠ ǡ ǡ Ǥ ǡ ǯ ͛​͛ Ǥ ¿ ͙͘ ǯ Ǥ ǡ ͘͝άǡ Ǥ

/$ 92&( '(/ 3232/2


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

ǯ‹Â?Â?‘ †‡ŽŽƒ Â?‰ Dz ‘Â?‡ ’—‘‹dz

‘�‰”‡‰ƒœ‹‘�‡ †‡ŽŽ‡ …ƒ—•‡ †‡‹ •ƒ�–‹

†‡…”‡–‹ ’‡” ͛͞ �—‘˜‹ ‡ƒ–‹

Il brano per la Gmg di Rio si intitola “Come puoiâ€?. Il pezzo è disponibile al momento in due versioni: italiana e portoghese-brasiliano. Il compositore Maurizio Scicchitano, di Catanzaro, è l’ideatore ed il promotore di una iniziativa beneďŹ ca “centrata sulla gratuitĂ â€?. L’autore ha offerto liberamente l’accesso al nuovo brano, mettendolo a disposizione tramite video condivisibile sul web. Nessun utente dovrĂ quindi far fronte a spese per ascoltare la canzoneâ€?.

Arrivano i primi beati di papa Francesco. Il PonteďŹ ce ha autorizzato la promulgazione dei decreti riguardanti 63 nuovi beati e sette nuovi venerabili, tra i quali ci sono martiri della guerra civile spagnola, dei regimi comunisti dell’Europa orientale e del nazismo. Fra i beati c’è anche Maria Teresa Bonzel (al secolo Regina Cristina Guglielmina), nata il 17 settembre 1830 a Olpe (Germania), che ha fondato le Povere Suore francescane dell’Adorazione

perpetua di Olpe. Emanuele Basulto JimÊnez, vescovo di JaÊn (Spagna), e cinque compagni, assassinati in odio alla fede in Spagna tra il 1936 e il 1937. Giuseppe Massimo Moro Briz e quattro compagni, sacerdoti della diocesi di à vila (Spagna), uccisi in odio alla fede in Spagna nel 1936; Vladimiro Ghika (Istanbul, Turchia, 25 dicembre 1873 – Bucarest, 16 maggio 1954), sacerdote martirizzato. Gioacchino Jovaní Marín e 14 Compagni della Società dei Sacerdoti Operai

͚͛

diocesani, morti martiri in Spagna tra il 1936 e il 1938. Andrea da Palazuelo (al secolo: Michele Francesco Gonzålez Ganzålez), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati minori Cappuccini, e 31 Compagni, martiri in Spagna tra il 1936 e il 1937. Giuseppe Girotti, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati predicatori, nato ad Alba il 19 luglio 1905 e morto martire a Dachau nel 1945. Rolando Rivi ucciso in odio alla fede a Piane di Monchio il 13 aprile 1945.

‘�ƒ ƒ „‡�‡†‹œ‹‘�‡ ”„‹ ‡– ”„‹

´1RQ UDVVHJQLDPRFL¾

&

’erano tutte le bandiere del mondo a piazza San Pietro il giorno di Pasqua. La benedizione Urbi et Orbi – se possibile – è stata ancor piĂš universale, di fronte ad una folla multicolore. Come in tutta la Settimana Santa i gesti e le parole di papa Francesco, con profonda coerenza e dunque grande forza comunicativa, hanno trasmesso un messaggio univoco: “Non chiudiamoci alla novitĂ nella nostra vita, non chiudiamoci in noi stessi, non rassegniamociâ€?. Sono le parole di un padre: non dobbiamo avere paura della novitĂ . Un padre per ciascuno e per tutto il mondo. E tutti sappiamo quanto oggi ce n’è bisogno, a tutte le latitudini e specialmente per noi, qui in Italia. Ăˆ un messaggio di gioia, per tutti i cuori, che si radica su una parola di speranza per ciascuno: “Sempre vince la misericordia di Dioâ€?, ripete il Papa. E spiega: questo può farlo l’amore di Dio. Dio ci ha aperto ad un futuro di speranza proprio con la Pasqua, perchĂŠ la risurrezione di Cristo e piĂš ampiamente il passaggio dalla schiavitĂš del male alla forza del bene, è un messaggio per tutti e per ogni giorno. I discorsi di papa Francesco sono brevi, semplici, nel senso di una

ƒ …‹ˆ”ƒ †‹ “—‡•–ƒ ’”‹Â?ƒ ƒ•“—ƒ †‹ ’ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ ° Žƒ DzÂ?‘˜‹–Â? †‹ ‹‘dz …Š‡ ”ƒ†‹…ƒ ’”‘•’‡––‹˜‡ †‹ ‰‹‘‹ƒ semplicitĂ potente che mostra la sostanza. CosĂŹ nel messaggio a Roma e al mondo: mette a disposizione una (grandissima) risorsa, la fede, e la declina, da ogni singolo uomo al mondo intero. Con

un’immagine classica ricorda che Dio “parte dal deserto che c’è in ciascuno, e lo fa fiorireâ€?, ripete l’invito, incalzante e pacato: “lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dioâ€? e conclude: “Cristo è la nostra paceâ€?. Quello che vale per l’uomo, gli uomini e le donne di oggi, vale anche per i popoli. CosĂŹ, con tratti essenziali, ci fa percorrere un itinerario tra le sofferenze, le tensioni, le crisi del mondo di oggi, partendo dal Medio Oriente, passando per l’Africa con le sue guerre e le sue persecuzioni, per

arrivare in Asia, alla nuova crisi in Corea. Ma oltre ai conflitti tra gli Stati e dentro gli Stati, il Papa non manca di ricordare, mentre invoca “pace e giustizia a tutto il mondoâ€?, i grandi problemi trasversali che erano stati definiti “strutture di peccatoâ€?. Prima di tutto l’“aviditĂ di chi cerca facili guadagniâ€?, e poi “l’egoismo che minaccia la vita umana e la famigliaâ€?. “Pace a tutto il mondo – ha proseguito –, dilaniato dalla violenza legata al narcotraffico e dallo sfruttamento iniquo delle risorse naturaliâ€?. Denuncia con parole forti le schiavitĂš, la tratta delle persone, schiavitĂš del XXI secolo, e rinnova l’appello a essere custodi e responsabili del creato. La cifra di questa prima Pasqua di papa Francesco è dunque “la novitĂ di Dioâ€?, che radica quelle prospettive di “gioia, speranza, paceâ€?, cui tutti aspirano. Ogni anno la Pasqua è l’occasione per ripartire, ricorda il Papa. E questa “ripartenzaâ€? è forse proprio il senso di questo pontificato, che sta iniziando e già è un punto di riferimento sicuro e dinamico, per tutti. CosĂŹ le novitĂ , che cosĂŹ chiaramente papa Francesco ha radicate e dispiegate, certo non mancheranno. Per riportarci al senso autentico delle cose e delle persone, con le porte aperte e il passo svelto, incontrando e abbracciando tutti. Come il Papa ha fatto con gioia e semplicitĂ .

͙͚ ͙͛

8Q FRQYHJQR VXL 3DSL GHO 9DWLFDQR ,, Papa Giovanni XXIII e Paolo VI risplendono nella storia della Chiesa del XX secolo come due alberi maestosi. Ciascuno presenta caratteristiche proprie, ma le loro radici affondano in un terreno comune e le rispettive fronde si intrecciano in modo cosĂŹ stretto da proiettare un’ombra unica, pur diversa nei toni. Agli occhi di Giovanni XXIII il card. Montini rappresenta tutti i Vescovi del mondo, quell’episcopato che egli ha voluto coinvolgere nell’esercizio del suo ministero. Da parte sua, ďŹ n dall’inizio del suo pontiďŹ cato Paolo VI si riferisce al predecessore come alla voce profetica che ha tracciato il cammino da seguire. Nel 50° anniversario della morte di papa Roncalli e dell’elezione di papa Montini, il Convegno, promosso dalla Fondazione Giovanni XXIII di Bergamo e dall’Istituto Paolo VI di Brescia, intende studiare la

linfa spirituale che, per strade distinte ma spesso intersecate, ha nutrito questi due grandi Papi facendone i protagonisti del Concilio. L’analisi dei loro rapporti offre un contributo essenziale per un’interpretazione complessiva dell’evento conciliare, fa emergere il contributo personale dato da entrambi al Vaticano II, pensato e vissuto con sensibilitĂ e in congiunture storiche differenti, ma con il medesimo intento di “aggiornareâ€? la Chiesa e di rilanciare il suo dialogo con il mondo. A illustrare un tema dai molti risvolti storici, teologici ed ermeneutici, sono state chiamate personalitĂ di grande rilevanza ecclesiale e studiosi di fama internazionale. La partecipazione al Convegno è gratuita previa iscrizione sul sito www.congresscenter.bg.it. Per info, contattare la segreteria del Centro Congressi al numero 035/236435 da lunedĂŹ a ve-

nerdĂŹ dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. Il programma al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo è il seguente: sabato 12 aprile alle 10 l’intervento del card. Walter Kasper, giĂ presidente del PontiďŹ cio consiglio per l’unitĂ dei cristiani, su “Giovanni XXIII e Paolo VI: i papi del Vaticano IIâ€?. Alle 11.30 il prof. Goffredo Zanchi, docente alla FacoltĂ teologica di Milano, e il prof. Luciano Pazzaglia, docente all’UniversitĂ cattolica di Milano, propongono “L’incidenza dell’ambiente lombardo sulla formazione di Roncalli e di Montiniâ€?: Nel pomeriggio, alle 15, “L’attivitĂ diplomatica di Roncalli e Montini nella Seconda guerra mondialeâ€? viene presentata dal prof. Roberto Morozzo della Rocca docente all’UniversitĂ di Roma III. Don Luca Bressan presenta “Roncalli a Venezia e Montini a Milano: modelli pastorali a confrontoâ€?; mentre alle 17

“I rapporti tra Roncalli e Montini alla luce dell’epistolarioâ€? sono illustrati da Marco Roncalli, presidente della Fondazione Papa Giovanni XXIII. Il 13 aprile, alle 9.30, il prof. Mathijs Lamberigts, docente alla FacoltĂ teologica di Lovanio, parla de “Il Concilio nell’idea di Giovanni XXIII e nell’atteggiamento del card. Montiniâ€?. “L’ereditĂ di Giovanni XXIII nell’azione conciliare e nel magistero di Paolo VIâ€? è l’argomento affrontato da don Angelo Maffeis, docente alla FacoltĂ teologica di Milano. Il prof. Prof. Philippe Chenaux, direttore del Centro studi sul Vaticano II presso la PontiďŹ cia universitĂ lateranense, mette in luce “La relazione tra i pontiďŹ cati di Giovanni XXIII e di Paolo VI: proposta interpretativaâ€?. Le conclusioni sono afďŹ date al card. Paul Poupard, giĂ presidente del PontiďŹ cio consiglio per la cultura e per il dialogo interreligioso.

—Â?‡†¿ †‡ŽŽǯ Â?‰‡Ž‘ ‹…‹Â?‘ ƒ …Š‹ •‘ˆˆ”‡ …‘Â? Žƒ ˆ‘”œƒ †‹ ”‹•–‘ Š‡ Žƒ ˆ‘”œƒ †‡ŽŽƒ ”‹•—””‡œ‹‘Â?‡ †‹ ”‹•–‘ ’‘••ƒ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ ‘‰Â?‹ ’‡”•‘Â?ƒ – •’‡…‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ …Š‹ •‘ˆˆ”‡ – ‡ –—––‡ Ž‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ’‹Î „‹•‘‰Â?‘•‡ †‹ ˆ‹†—…‹ƒ ‡ †‹ •’‡”ƒÂ?œƒdzǤ 1 ÂŽÇŻÂƒÂ—Â•Â’Â‹Â…Â‹Â‘ …Š‡ Šƒ ‡•’”‡••‘ǥ ’ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ǥ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â”Â‡Â…Â‹Â–ÂƒÇĄ †ƒ ’‹ƒœœƒ ƒÂ? ‹‡–”‘ǥ †‡Ž ‡‰‹Â?ƒ ‘‡Ž‹ǥ Â?‡Ž —Â?‡†¿ †‡ŽŽǯ Â?‰‡Ž‘Ǥ Dz ”‹•–‘ Šƒ ˜‹Â?–‘ ‹Ž Â?ƒŽ‡ ‹Â? Â?‘†‘ ’‹‡Â?‘ ‡ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜‘ – Šƒ ƒˆˆ‡”Â?ƒ–‘ ‹Ž ‘Â?–‡ˆ‹…‡ – ÇĄ Â?ƒ •’‡––ƒ ƒ Â?‘‹ǥ ƒ‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ †‹ ‘‰Â?‹ –‡Â?’‘ǥ ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ “—‡•–ƒ ˜‹––‘”‹ƒ Â?‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ˜‹–ƒ ‡ Â?‡ŽŽ‡ ”‡ƒŽ–Â? …‘Â?…”‡–‡ †‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?dzǤ ‡” ‹Ž ƒÂ?–‘ ÂƒÂ†Â”Â‡ÇĄ Dz‹Ž „ƒ––‡•‹Â?‘ǥ …Š‡ …‹ ˆƒ ˆ‹‰Ž‹ †‹ ‹‘ǥ ÂŽÇŻÂ‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‹Â•Â–Â‹ÂƒÇĄ …Š‡ …‹ —Â?‹•…‡ ƒ ”‹•–‘ǥ †‡˜‘Â?‘ †‹˜‡Â?–ƒ”‡ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ –”ƒ†—”•‹ …‹‘° ‹Â? ƒ––‡‰‰‹ƒÂ?‡Â?–‹ǥ …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‹ǥ ‰‡•–‹ǥ •…‡Ž–‡dzǤ

Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ DzŽƒ ‰”ƒœ‹ƒ …‘Â?–‡Â?—–ƒ Â?‡‹ •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‹ ’ƒ•“—ƒŽ‹ ° —Â? ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‡ †‹ ”‹Â?Â?‘˜ƒÂ?‡Â?–‘ ‡Â?‘”Â?‡ ’‡” Žǯ‡•‹•–‡Â?œƒ ’‡”•‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’‡” Žƒ ˜‹–ƒ †‡ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ǥ ’‡” Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ •‘…‹ƒŽ‹dzǤ ÂƒÇĄ Šƒ ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒ–‘ ”ƒÂ?…‡•…‘ǥ Dz–—––‘ ’ƒ••ƒ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž …—‘”‡ —Â?ƒÂ?‘ǣ •‡ ‹‘ Â?‹ Žƒ•…‹‘ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ †ƒŽŽƒ ‰”ƒœ‹ƒ †‹ ”‹•–‘ ”‹•‘”–‘ǥ •‡ Ž‡ ’‡”Â?‡––‘ †‹ …ƒÂ?„‹ƒ”Â?‹ ‹Â? “—‡Ž Â?‹‘ ƒ•’‡––‘ …Š‡ Â?‘Â? ° „—‘Â?‘ǥ …Š‡ ’—Ö ˆƒ” Â?ƒŽ‡ ƒ Â?‡ ‡ ƒ‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ ‹‘ ’‡”Â?‡––‘ ƒŽŽƒ ˜‹––‘”‹ƒ †‹ ”‹•–‘ †‹ ƒˆˆ‡”Â?ƒ”•‹ Â?‡ŽŽƒ Â?‹ƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ †‹ ƒŽŽƒ”‰ƒ”‡ Žƒ •—ƒ ƒœ‹‘Â?‡ „‡Â?‡ˆ‹…ƒdzǤ


͚͜

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ VenerdĂŹ 5 aprile Ore 9 - Brescia Intervento al convegno vocazionale nazionale presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 18 - Brescia - Incontro con Emanuele Severino presso il Museo diocesano. Sabato 6 aprile Ore 16 - Brescia - Santa Messa con rito di professione solenne presso le Clarisse cappuccine.

Domenica 7 aprile Ore 10.30 - Cailina - Cresime. Ore 16 - Brescia - Santa Messa in Cattedrale. LunedÏ 8 aprile Ore 20.30 - Rovato - Santa Messa presso il Convento dell’Annunciata. MartedÏ 9 aprile partecipa a Caravaggio alla Conferenza episcopale lombarda. Dal 10 al 16 aprile visita i sacerdoti bresciani in Germania.

‡Â?‡”†¿ Í? ƒ’”‹Ž‡ ‘Â?ƒ”‹ ‡ ‡˜‡”‹Â?‘

‡”…‘Ž‡†¿ ͙͘ ”‡‰Š‹‡”ƒ …‘Â? ÂŽÇŻ †’

VenerdĂŹ 5 aprile alle ore 18, presso il Museo diocesano di Brescia, il Vescovo dialoga con il prof. Emanuele Severino sul “Senso del Sacroâ€?. Partendo dagli spunti che la mostra “L’etĂ del Rame: la Pianura Padana e le Alpi al tempo di Ă–tziâ€? promuove, si proseguirĂ a trattare il tema del sacro che coinvolge anche l’uomo di oggi. Nel corso dell’etĂ del rame si diffusero nuove forme di religiositĂ , con la comparsa dei primi santuari per i culti.

MercoledĂŹ 10 aprile 2013, dalle ore 14.30 alle 17, presso il Seminario diocesano (via Razziche 4 Brescia), l’Apostolato della preghiera guidato da don Diego Facchetti incontra il Seminario: è un’occasione di conoscenza e di preghiera per le vocazioni. Il pomeriggio si concluderĂ con la S. Messa. L’incontro è aperto a tutti. La data è anticipata rispetto al calendario iniziale dell’Apostolato della preghiera.

ƒ––‡†”ƒŽ‡ ǯ‘Â?‡Ž‹ƒ †‹ ‘Â?ƒ”‹ Â?‡Ž ‰‹‘”Â?‘ †‹ ƒ•“—ƒ

/D PRUWH q YLQWD OD VWRULD FRQWLQXD

ÂŽ ˆ—–—”‘ ° ’‘••‹„‹Ž‡ ƒÂ?…Š‡ “—ƒÂ?†‘ •‡Â?„”ƒ ’”‡˜ƒŽ‡”‡ Ž‘ •…‘Â?ˆ‘”–‘ •‘Ž‘ •‡ …‹ ƒ’”‹ƒÂ?‘ ‰Ž‹ —Â?‹ ƒ‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ •‡ •…‡‰Ž‹ƒÂ?‘ †‹ ˜‹˜‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ ˆ”ƒ–‡”Â?‘ Â?‡ŽŽ‡ •…‡Ž–‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡

'

io ha risuscitato GesĂš dai morti e lo ha posto accanto a sĂŠ nella gloria; la morte è stata inghiottita nella vittoria. Questo è il messaggio pasquale, un messaggio che annuncia qualcosa di decisivo su Dio, su GesĂš Cristo, sull’uomo, sulla storia, sul cosmoâ€?. Parte da questa considerazione il vescovo Monari nel solenne pontificale del giorno di Pasqua. La Pasqua ci rivela che Dio è piĂš forte della morte e che l’ultima parola è proprio di Dio. “Non solo: la Pasqua dice anche – spiega Monari – che l’ultima parola di Dio è una parola di amore, a favore del mondo, dell’uomoâ€?. Ma chi è dunque Dio? â€œĂˆ il Padre che ha risuscitato GesĂš dai morti e lo ha reso partecipe della sua vita, una vita immune dal peccato e dalla morte. E chi è GesĂš? Ăˆ uomo autentico – corpo, anima, libertĂ umana – ma un uomo la cui esistenza viene da Dio e

Dz ‹‘ Šƒ ”‹•—•…‹–ƒ–‘

‡•Î †ƒ‹ Â?‘”–‹ ‡ Ž‘ Šƒ ’‘•–‘ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒ •¹ Â?‡ŽŽƒ ‰Ž‘”‹ƒǢ Žƒ Â?‘”–‡ ° •–ƒ–ƒ ‹Â?‰Š‹‘––‹–ƒ Â?‡ŽŽƒ Â˜Â‹Â–Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÇł ha quindi la caratteristica di Dio, quella di un amore oblativo (che si fa dono di sĂŠ, nda). Indicando GesĂš, Pilato dice: “Ecco l’uomo!â€?: Pilato ha detto la veritĂ anche se non pensava di dirla. GesĂš è davvero l’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio. Lo era prima quando ridava la vista al cieco o quando risuscitava Lazzaro dal sepolcro; ma lo è soprattutto quando è condannato e condotto al patibolo Cosa significa, allora, di fronte a GesĂš, essere ‘uomo’? “Non significa rendere sempre piĂš esteso il proprio potere, sempre piĂš grande

la propria ricchezza, sempre piĂš clamoroso il proprio successo; significa invece imparare ad amare, farsi carico del bene degli altri come ci si fa carico del proprio bene; portare il male del mondo senza diventare cattivi; essere responsabili del bene delle generazioni future. La vita dell’uomo è un lungo, incessante apprendistato dell’amore e della bontĂ â€?. Tutto questo ci dice qualcosa anche sul senso e sull’evoluzione della storia umana. “Le ideologie che hanno preteso di rinchiudere la storia dentro a schemi prefissati sono miseramente fallite; cosĂŹ come hanno perso ogni credibilitĂ le profezie che vorrebbero raccontare il futuro come fosse giĂ avvenutoâ€?. Restano aperte alcune domande. Dobbiamo allora rimanere nel buio e non poter dire nulla su ciò che ci sta davanti? La storia dell’uomo maturerĂ verso un futuro di comunione e di fraternitĂ ? O esploderĂ con la ma-

ÇŻ

nifestazione di un odio illimitato? “Nessun uomo può rispondere a questa domanda. Ma quello che la risurrezione di GesĂš dice è che il futuro è possibile solo per una societĂ che faccia dell’amore fraterno la sua scelta di fondo; che impari a praticare questo amore con sempre maggiore coerenza e intelligenzaâ€?. Ăˆ questo il messaggio pasquale di Monari che sottolinea una volta di piĂš quanto sia importante l’amore fraterno per crescere come comunitĂ . E di questo si sente un profondo bisogno.

Çł ƒ ”‹•—””‡œ‹‘Â?‡ †‹

‡•Î †‹…‡ …Š‡ ‹Ž ˆ—–—”‘ ° ’‘••‹„‹Ž‡ •‘Ž‘ ’‡” —Â?ƒ •‘…‹‡–Â? …Š‡ ˆƒ……‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‘”‡ ˆ”ƒ–‡”Â?‘ Žƒ •—ƒ •…‡Ž–ƒ †‹ ˆ‘Â?†‘dz

͙Ν Â?ƒ‰‰‹‘ Dz ƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇŁ …Š‹‡•ƒ †‘Â?Â‡Â•Â–Â‹Â…ÂƒÇł

ƒŽ ͚͞ ƒŽ ÍšÍ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ ƒ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ ’‡” ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …‘’’‹‡

‘�‡�‹…ƒ ͚͙ ƒ’”‹Ž‡

‹‘”�ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ –‡””ƒ ƒ ”‘˜ƒ‰Ž‹‘

Dz ƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇŁ …Š‹‡•ƒ †‘Â?Â‡Â•Â–Â‹Â…ÂƒÇł ° ‹Ž –‡Â?ƒ †‡Ž ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ’‡” Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‹Ž ͙Ν Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽ ƒÂ?–—ƒ”‹‘ Dz ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡ŽŽƒ Â‹Â‡Â˜Â‡Çł Č‹Âƒ ‘”–‹…‡ŽŽ‡Ǥ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ’”‡˜‡†‡ ‹Ž ”‹–”‘˜‘ ‡ ’ƒ”–‡Â?œ‡ ƒ ’‹‡†‹ǣ ƒŽŽ‡ ͙͘ ’”‡••‘ ‹Ž ’ƒ”…Š‡‰‰‹‘ †‡Ž …‹Â?‹–‡”‘ †‹ œœƒÂ?‘ Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ƒŽŽ‡ ͙͘ ’”‡••‘ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ÂˆÂˆÂŽÂƒÂ‰ÂƒÇĄ ƒŽŽ‡ ͙͘ ’”‡••‘ Žƒ ‹ƒœœƒ †‹ ‡ŽŽ‘Ǥ Â? „‹…‹…Ž‡––ƒ •‹ ’ƒ”–‡ ƒŽŽ‡ ͙͘ ’”‡••‘ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ Ž‡”‘ ‡ •‡Â?’”‡ ƒŽŽ‡ ͙͘ †ƒ ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒǤ ÇŻÂƒÂ”Â”Â‹Â˜Â‘ ° ƒŽŽ‡ ͙͙Ǥ͛͘ ’”‡••‘ ‹Ž ƒÂ?–—ƒ”‹‘ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡ŽŽƒ ‹‡˜‡ ƒ ‘”–‹…‡ŽŽ‡ …‘Â? ‹Ž •ƒŽ—–‘ †‡Ž ‡•…‘˜‘ ‡ Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒǤ ‡” ‹Â?ÂˆÂ‘ÇĄ Í˜Í›Í˜Č€Í›Í&#x;͚͚͚͚͛Ǥ ‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͙͞ Žƒ ‡••ƒǤ

”‡ ‰‹‘”Â?‹ ’‡” ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …‘’’‹‡ •—Ž ƒÂ?‹˜ƒǤ ‘Â?‘ ƒ’‡”–‡ ƒÂ?…‘”ƒ Ž‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ƒŽŽƒ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ Č‹Â†ÂƒÂŽ ͚͞ ƒŽ ÍšÍ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ČŒ ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒ †‘Â? ‹‘”‰‹‘ ‘Â?‹Â?‹ǥ †‹”‡––‘”‡ †‡ŽŽǯ ˆˆ‹…‹‘ ’‡” Žƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ’‡” ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …‘’’‹‡ †‹ •’‘•‹ ƒŽ ƒ••‘ †‡Ž ƒÂ?‹˜ƒ Č‹ ‘ŽŽ‹‘ ƒŽ–”‘Â?Â’Â‹ÂƒČŒǤ ‡Â?‡Â?†‘ …‘Â?–‘ †‡‹ –‡Â?’‹ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Ž‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ ’”‡˜‡†‘Â?‘ǣ Â’Â”Â‡Â‰ÂŠÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ǥ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ǥ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ ˆ”ƒ–‡”Â?‹–Â?Ǥ —”ƒÂ?–‡ ‹ Žƒ˜‘”‹ †‡‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ ‹ ˆ‹‰Ž‹ ƒ˜”ƒÂ?Â?‘ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ –‡Â?’‹ ‡ Ž—‘‰Š‹ ’‡” ˜‹˜‡”‡ —Â?ƒ „‡ŽŽƒ ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‹ ‰‹‘…‘ ‡ †‹ ƒ––‹˜‹–Â? Â‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‹ †ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ “—ƒŽ‹ˆ‹…ƒ–‘Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ •‹ ’—Ö …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ Í˜Í›Í˜Č€Í›Í&#x;͚͚͚͚͛Ǥ

‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͙ ƒ’”‹Ž‡ ÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ’‡” Žǯ‹Â?’‡‰Â?‘ •‘…‹ƒŽ‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ ƒ ”‘˜ƒ‰Ž‹‘ †ǯ •‡‘ Žƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ –‡””ƒǤ ŽŽ‡ ͥǤ͛͘ ‹Ž ”‹–”‘˜‘ ƒŽ ‘Â?ƒ•–‡”‘ †‹ ƒÂ? ‹‡–”‘ ‹Â? ƒÂ?‘•ƒ …‘Â? Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ †‹ ƒ’‡”–—”ƒ ‡ Žƒ ˜‹•‹–ƒ ƒŽŽƒ ”‹•‡”˜ƒ Â?ƒ–—”ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ ‘”„‹‡”‡Ǥ ŽŽ‡ ͙͙Ǥ͛͘ Žƒ ˜‹•‹–ƒ ƒŽ ‘Â?ƒ•–‡”‘ †‹ Ǥ ‹‡–”‘ǥ Žƒ ƒÂ?–ƒ ‡••ƒ ‡ ‹Ž ’”ƒÂ?œ‘ ƒŽ •ƒ……‘Ǥ ‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ǥ ƒŽŽ‡ ͙͜ǤÍ›Í˜ÇĄ Žƒ •ƒŽ‹–ƒ ƒŽ ƒŽ‘–‘Â? ‡ ƒŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‡ŽŽƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡Ž ‘”Â?‘ …‘Â? Ž‡ ‘••‡”˜ƒœ‹‘Â?‹ ‰‡‘Ž‘‰‹…Š‡ ‡ Â?ƒ–—”ƒŽ‹•–‹…Š‡Ǥ ŽŽ‡ ͙͞ Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ˆ‹Â?ƒŽ‡ †‹ Ž‘†‡ ƒŽ ƒ†”‡Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ ͛͛͘͘Í&#x;͚͚͚Í?Í›Ǥ


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

”‡Â?‘ †‹ ‹‡Â?Â?‘ Â?ƒ Â?‘•–”ƒ •—ŽŽǯ Â?Â?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ ‡ –”‡ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œ‡ Il papa emerito Benedetto XVI ha aperto nell’ottobre scorso l’Anno della fede con una lettera intitolata “Porta fideiâ€?, la porta della fede. All’Eremo dei Santi Pietro e Paolo nasce un itinerario di fede attraverso le opere del brenese Carlo Alberto Gobbetti. L’arte introduce nella Porta della fede. La fede trova nell’arte il suo linguaggio preferito. Il Chiostro dell’Eremo diventa un prolungamento della Chiesa. La contemplazione del volto di

Cristo nelle opere di Gobbetti prosegue la liturgia celebrata dai credenti. Il fascino della forma e dei colori risveglia la consapevolezza che l’uomo ha un’anima immortale e quindi è fatto per Dio. E Dio ha un volto preciso, quello dell’uomo e Dio GesĂš Cristo, il “Crucifixusâ€? risorto. Ed è possibile incontrarlo. Ăˆ possibile entrare nella fede, per la porta dell’Arte. L’esposizione “Anno della fede 2013â€? di Carlo Alberto Gobbetti

ÍšÍ?

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Í™Í ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡

Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? ‘Â?ƒ”‹ sarĂ inaugurata all’Eremo dei Santi Pietro e Paolo domenica 7 aprile alle ore 17 con la celebrazione della Santa Messa. L’Eremo di Bienno propone anche “La fede di Pietroâ€?, tre conferenze in onore del santo Padre Francesco sabato 6, 13 e 20 aprile alle ore 15.30. Sabato 6 intervengono su “La fede di Paolo VIâ€? mons. Ettore Malnati, curatore del volume “Paolo VI. Riessioni sulla fedeâ€? (Edizioni Cantagalli Siena) e don Angelo

Maffeis, curatore del volume “L’anno della fedeâ€? (Edizioni Studium); “La fede dei successori di Pietroâ€? viene affrontata il 13 aprile da mons. Gaetano Bonicelli, autore del volume “I miei papiâ€? (Edizioni Studio Marciano) e da don Tiberio Cantaboni. Il 20, inďŹ ne, Marco Roncalli, autore del volume “Albino Luciani – Giovanni Paolo Iâ€? (Edizioni San Paolo) e Gabriele Archetti, storico dell’UniversitĂ cattolica parlano di “La fede di papa Giovanni Paolo Iâ€?.

GiovedĂŹ 18 aprile è in programma l’incontro di formazione del Vescovo con i sacerdoti presso il Seminario (ingresso da via Scuole 5). Questo il programma: alle 9.30 l’ora Terza, alle 9.45 la relazione del Vescovo su “PoichĂŠ sono ďŹ gli della risurrezione, sono ďŹ gli di Dioâ€? (Lc 20, 36); alle 11.30 don Alessandro Tuccinardi presenta “La Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni a Bresciaâ€?. La partecipazione al buffet va segnalata in portineria (030.7741131).

͚͙ ͚͞

”‡•…‹ƒ ÂŽ ÍœÍ˜Îť ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‡Ž ˜•

'L ULWRUQR GD /RXUGHV FRQ OD VSHUDQ]D

Â? Í&#x;͘͘ –”ƒ ƒÂ?Â?ƒŽƒ–‹ ‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‘”‹ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡•‘ ’ƒ”–‡ ƒŽ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ …Š‡ǥ ‰—‹†ƒ–‘ †ƒ Â?‘Â?•Ǥ ”—Â?‘ ‘”‡•–‹ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ‘—”†‡•ǣ —Â?ƒ ’‘”–ƒ ’‡” Žƒ ˆ‡†‡dzǥ •‹ ‹Â?•‡”‹•…‡ Â?‡ŽŽ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ „‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‘˜ƒ”‡•‡

6

ono tornati il 2 aprile i 700 volontari che, partiti da Brescia, hanno partecipato a Lourdes al 40° pellegrinaggio organizzato dal Centro volontari sofferenza di Brescia e dalla ComunitĂ dei silenziosi operai della croce di Montichiari. Durante il pellegrinaggio, guidato da mons. Bruno Foresti sul tema pastorale: “Lourdes: una porta per la fedeâ€?, è stata fatta memoria del fondatore mons. Luigi Novarese a pochi giorni dalla data in cui verrĂ riconosciuto Beato dalla Chiesa. I pellegrini hanno preso parte con devozione alle celebrazioni del Santuario per la Santa Pasqua. Un pellegrinaggio pasquale dunque che ha fatto riecheggiare la gioia per la vicina beatificazione del venerabile mons. Luigi Novarese, un pellegrinaggio che ha celebrato la riconoscenza al Signore e alla Madonna per essere giunto alla 40ÂŞ edizione. Un pellegrinaggio che vuole e deve esaltare la comunione, la partecipazione alla preghiera di tutta la Chiesa che celebra la Pasqua del Signore. Un pellegrinaggio che vuole rilanciare il messaggio dell’Immacolata: preghiera e penitenza, per la conversione dei peccatori e la riparazione per le innumerevoli e indicibili offese a Dio. Un pellegrinaggio che vuol fare sentire il vivo desiderio di giungere alla mèta e incoraggia a camminare nella gioia e nel canto per la speranza viva di Cristo vittorioso sul peccato e

ƒÂ?…ƒ ’‘…‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™Í™ Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ †ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ „‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ˜‡Â?‡”ƒ„‹Ž‡ —‹‰‹ Â‘Â˜ÂƒÂ”Â‡Â•Â‡ÇĄ ‹ …—‹ ˆ”—––‹ •‘Â?‘ ˜‹•‹„‹Ž‹ sulla morte. Manca poco ormai all’11 maggio, data della beatificazione del venerabile Luigi Novarese. Dal “Decreto di beatificazioneâ€? piace sottolineare l’immagine con cui viene descritta “l’Opera del Servo di Dio: una

pianta ricca di rami e di fruttiâ€?. Oggi i volontari sono quei frutti identificati dal Decreto come “i vari aspetti del carisma del Servo di Dioâ€? che egli ha visto rilevati e riconosciuti, giĂ durante la sua vita, “dai Sommi Pontefici con i quali il Servo di Dio, con umiltĂ , sinceritĂ e obbedienza, ha collaborato: Pio XII ha rilevato nel carisma la missione dei malati nella Chiesa, Giovanni XXIII il valore penitenziale della sofferenza e del lavoro, Paolo VI la volontarietĂ della sofferenza (“se voi volete salvate il mondoâ€?), Giovanni Paolo II la vocazione alla sofferenza come espressione dell’Amore stesso

di Cristo. Proprio Giovanni Paolo II nel 50° di fondazione (6 settembre 1997) ha detto di aver inserito nella Christifideles laici il carisma del Servo di Dio nell’“azione pastorale per e con i malati e i sofferentiâ€?, e ha ringraziato l’Opera di aver testimoniato la Salvifici doloris: “Voi vi inserite in quel grande movimento di rinnovamento ecclesiale che, fedele al Concilio Vaticano II e attento ai segni dei tempi, ha trovato nuove energie per operare coraggiosamente nel campo dell’evangelizzazione in un ambito, quello della sofferenza, sicuramente non facile e pieno di interrogativiâ€?.

͙͛

'DOOD GLIIHUHQ]D VHVVXDOH DOOD LQ GLIIHUHQ]D L’Ufficio per la famiglia sabato 13 aprile, dalle 9 alle 16.30, organizza il convegno “Dalla differenza alla in-differenza sessuale. Gli equivoci del Gender�. Al convegno intervengono come relatori Walt Heyer (ha pubblicato, partendo dalla sua esperienza personale, il libro “Paper Genders, il mito del cambiamento di sesso�), Dale O’Leary (scrittrice americana) e Laura Palazzani (professore ordinario di fi-

losofia del diritto e bioeticista). Si rifletterĂ sull’origine e sulle finalitĂ dell’Agenda Gender, sulle aspettative e sulle promesse di felicitĂ legate al cambiamento chirurgico del sesso, sulle conseguenze per la famiglia e sui figli di alcuni cambiamenti legislativi recenti e sulle strade possibili per un accompagnamento pastorale a cui la Chiesa non può mancare. Nel discorso alla Curia romana del 21 dicembre 2012,

Benedetto XVI, citando il Gran Rabbino di Francia Gilles Bernheim, disse che “se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell’essenza della libertĂ umana, ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell’essere stesso, di ciò che in realtĂ significa l’essere uominiâ€?. Secondo la filosofia Gender, il sesso “non è piĂš un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e

riempire personalmente di senso, bensĂŹ un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la societĂ a decidervi. La profonda erroneitĂ di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente – conclude Benedetto XVI – è evidenteâ€?. Maggiori informazioni si possono ottenere contattando la segreteria del Convegno all’indirizzo maschioefemmina@gmail.com.

”‡Â?‘ †‹ ‹‡Â?Â?‘ ‡––‹Â?ƒÂ?‡ Â–Â‡Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹Â…Â‘ÇŚÂ’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ ‡ Â…ǯ° —Â? •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ …Š‡ ‹Â? “—‡•–‹ —Ž–‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹ Šƒ •—„‹–‘ —Â?ƒ …”‹•‹ –”ƒ•˜‡”•ƒŽ‡ ƒ –—––‡ Ž‡ ‡–Â? ‡ …‘Â?†‹œ‹‘Â?‹ ° “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ …‘Â?ˆ‡••‹‘Â?‡ ‘ ’‡Â?‹–‡Â?œƒǤ ƒŽ ͚͙ ƒŽ ͚͞ ƒ’”‹Ž‡ ÂŽÇŻ ”‡Â?‘ †‹ ‹‡Â?Â?‘ ‘•’‹–ƒ Ž‡ ‡––‹Â?ƒÂ?‡ Â–Â‡Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹Â…Â‘ÇŚÂ’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‹ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‡Ž •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’‡Â?‹–‡Â?œƒdzǤ ŽŽƒ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ‹Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ǣ Â?‘Â?•Ǥ —…ƒ ”‡••ƒÂ? •— Dz ƒ ’”ƒ–‹…ƒ †‡ŽŽƒ ’‡Â?‹–‡Â?ÂœÂƒÇŁ ‹ †ƒ–‹ “—ƒÂ?–‹–ƒ–‹˜‹ ‡ Ž‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ …”‹•‹dz ‡ †‘Â? ‡”‰‹‘ ƒ••‡”‹ •— Dz ƒ …‘•…‹‡Â?œƒ ‡ Žƒ Â?‘”Â?ÂƒÇŁ ’”‘•’‡––‹˜ƒ –‡‘Ž‘‰‹…‘nj ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒ —Â?ƒ ˜‹•‹‘Â?‡ —Â?‹–ƒ”‹ƒ †‡ŽŽƒ ’‡”•‘Â?ƒdzǢ †‘Â? Â?‰‡Ž‘ ƒˆˆ‡‹• ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹•…‡ Dz ‡”…Š¹ ‡ …‘Â?‡ Žƒ Š‹‡•ƒ †‡˜‡ ‹Â?–‡”˜‡Â?‹”‡ Â?‡ŽŽƒ …‘Â?˜‡”•‹‘Â?‡ †‡Ž Â’Â‡Â…Â…ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡Çł ‡ ‹Ž Dz ‹ŽƒÂ?…‹‘ †‡‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ †‡ŽŽƒ ”‹ˆ‘”Â?ƒ Ž‹–—”‰‹…ƒ ’‘•–…‘Â?…‹Ž‹ƒ”‡dzǢ ‹Ž Dz ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’‡Â?‹–‡Â?œƒ ‡ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡Çł ˜‡Â?‰‘Â?‘ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ–‹ †ƒ Â?‘Â?•Ǥ ƒ”Ž‘ ”‡•…‹ƒÂ?‹ǥ Â?‡Â?–”‡ ‹Ž Dz ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ’‡Â?‹–‡Â?œƒ ‡ Â‰Â‹Â—Â•Â–Â‹ÂœÂ‹ÂƒÇŁ ‹ ’‡……ƒ–‹ ‹‰Â?‘”ƒ–‹ ‡ ÂŽÇŻÂ‹Â”Â”Â‹ÂŽÂ‡Â˜ÂƒÂ?œƒ †‡ŽŽ‡ ‘’‡”‡dz ˜‹‡Â?‡ •˜‹•…‡”ƒ–‘ †ƒ †‘Â? ”‘• ‘Â?–‹ ȋ†‹”‡––‘”‡ †‡ŽŽǯ •–‹–—–‘ •—’‡”‹‘”‡ †‹ •–—†‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ †‹ ‹ŽŽƒ ƒ‰Â?‘Žƒ ƒ ÂƒÂœÂœÂƒÂ†ÂƒČŒǤ ŽŽ‡ ‡––‹Â?ƒÂ?‡ ’ƒ”–‡…‹’ƒ ‹Ž ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ ‘Â?ƒ”‹ …Š‡ –‹‡Â?‡ Žƒ Ž‡…–‹‘ †‹˜‹Â?ƒ Â?ƒ––—–‹Â?ƒǢ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ Â’Â‘Â”Â–ÂƒÂ”Â‡ÇŁ Žƒ Â‹Â„Â„Â‹ÂƒÇĄ ‹ †‘…—Â?‡Â?–‹ †‡Ž ‘Â?…‹Ž‹‘ ƒ–‹…ƒÂ?‘

‡ ‹Ž …ƒÂ?‹…‡ ’‡” Ž‡ …‘Â?…‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ‹ ”‹…‡˜‘Â?‘ Ž‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ˆ‹Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•ÂƒÂ—Â”Â‹Â?‡Â?–‘ †‡‹ ’‘•–‹ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒÂ?†‘ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ ͛͘͘ǤÍ›Í&#x;ÍšÍšÍšÍšÍĄČ€ÍšÍžÍ˜Ǥ


͚͞

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

Â? Ž‹„”‘ †‹ ”‹•–‹Â?ƒ ‹……ƒ”†‹ ‘Â? —…ƒ ƒ••‹Ǥ ÂŽ ’”‡†‹…ƒ–‘”‡ …Š‡ ƒ……‡Â?†‡˜ƒ ‡ …‘Â?“—‹•–ƒ˜ƒ “Don Luca Passi. Il predicatore che accendeva e conquistavaâ€? è il libro scritto dalla giornalista Cristina Siccardi ed edito dall’Editrice San Paolo. Un predicatore? Preferibile definirlo: il predicatore. Don Luca Passi (Bergamo, 22 gennaio 1789-Venezia, 18 aprile 1866) trascorse la sua vita ad annunciare sulle strade d’Italia la Parola di Dio. Evangelizzatore diurno e notturno, perchĂŠ, se era necessario, predicava anche di notte per quelle persone che di giorno erano impedite a

causa del lavoro. Per 50 anni, sotto il sole e la neve, sotto il vento e la pioggia, per pianure e mulattiere, instancabilmente e ostinatamente spiegò al mondo come salvare la propria vita. Lottò, vero soldato di Cristo, contro le idee rivoluzionarie e illuministe che dalla Francia mietevano vittime, scristianizzando e ateizzando le genti. E contribuÏ, vero uomo del Risorgimento, a unire moralmente e spiritualmente gli italiani in una nazione che unita non era ancora. Tutto ciò grazie ai

suoi convincenti discorsi, profondi e comprensibili, ricchi di sapienza e di studio, grazie all’Opera che dalle sue mani nacque, quella dÏ Santa Dorotea, e grazie alle sue suore, che ancora oggi, coadiuvate da numerosi cooperatori, portano avanti il suo messaggio e il suo carisma. L’autrice Cristina Siccardi, laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con vari quotidiani e scrive per diversi periodici di carattere culturale e religioso. Fra le sue piÚ

di 40 opere, si ricordano: “Giulia dei poveri e dei re. La straordinaria vita della marchesa di Baroloâ€?; “Elena. La regina mai dimenticataâ€?; “Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell’esilioâ€?; “Maria Josè, Umberto di Savoia. Gli ultimi sovrani d’Italiaâ€?; “Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwaldâ€?; “Santa Rita da Cascia e il suo tempoâ€?; “Fratel Silvestro. La vite di Dioâ€?; “Paolo VI. Il papa della luceâ€?; “Madre Teresa. Tutto iniziò nella mia terraâ€?.

Íž

”‡•…‹ƒ —‘”‡ ƒ‡•–”‡ †‹ ƒ�–ƒ ‘”‘–‡ƒ

'RQ /XFD EHDWR WUD QRL

/

a storia delle Suore Maestre di Santa Dorotea, presenti in diocesi da 170 anni, registra un evento atteso: la beatificazione del Fondatore. Primogenito della nobile veneziana Caterina Corner e del conte Enrico Passi di Bergamo, Luca nacque a Bergamo il 22 gennaio 1789. Divenne sacerdote il 13 marzo 1813: dotato di una singolare capacitĂ di annunciare il Vangelo, il 16 maggio 1815 entrò a far parte dei sacerdoti del “Collegio apostolicoâ€? di Bergamo e divenne predicatore di missioni popolari inizialmente nella propria diocesi e poi in tutta la Penisola, raggiungendo oltralpe anche parrocchie dell’attuale Francia e Svizzera per oltre 50 anni di ministero (oltre che in molte parrocchie della diocesi, in Cattedrale a Brescia predicò i quaresimali per la prima volta nel 1825). Papa Gregorio XVI, nel 1836 lo nominò predicatore apostolico. In un periodo in cui non era facile varcare i confini tra gli Sta-

”‡•‡Â?–‹ ‹Â? †‹‘…‡•‹ †ƒ Í™Í&#x;͘ ƒÂ?Â?‹ǥ •‹ ’”‡’ƒ”ƒÂ?‘ ƒŽŽƒ „‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ˆ‘Â?†ƒ–‘”‡ †‘Â? ƒ••‹

ti della penisola, e in cui difficilmente le autoritĂ concedevano comizi o raduni pubblici, don Luca riusciva ad avere autorizzazioni per parlare nelle pubbliche piazze, perchĂŠ non sempre le chiese erano sufficienti per conte-

nere la gente. PerchĂŠ l’annuncio del Vangelo fosse accompagnato e sostenuto nella vita quotidiana delle giovani generazioni, fondò nel 1815 a Calcinate (Bg) l’Opera di Santa Dorotea, e successivamente, nel 1838 a Venezia l’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea, chiamate ad essere “animaâ€? dell’Opera che è tuttora costituita da laici a servizio delle giovani generazioni, attraverso la “santa amiciziaâ€?. MorĂŹ il 18 aprile 1866: il testamento offerto alle suore invitava a fare di tutta la propria vita un’esperienza pasquale, adoperandosi per essere “seconde madriâ€? per le giovani povere e abbandonate, e ricordando che vale la pena di dare anche la vita per la salvezza di un’anima. In questo stesso clima pasquale sarĂ riconosciuto Beato dalla Chiesa. L’iter per la Beatificazione è stato avviato nel 1972: il miracolo della guarigione scientificamente inspiegabile da tumore maligno di suor Brunamaria Ghidelli avvenne a Venezia nel 1970.

’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz Â?…ƒÂ?–ƒ–‹ ÂƒÂ•Â•Â‹Çł ƒŽ ‡”‡Â?‘ ƒ „‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ ƒ˜”Â? Ž—‘‰‘ ƒ ‡Â?Â‡ÂœÂ‹ÂƒÇĄ ’”‡••‘ Žƒ ƒ•‹Ž‹…ƒ †‹ ƒÂ? ÂƒÂ”Â…Â‘ÇĄ ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í? †‹ •ƒ„ƒ–‘ ͙͛ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘Ǥ ƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ”Â? ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒŽ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‡ †ƒŽ …ƒ”†Ǥ Â?‰‡Ž‘ Â?ƒ–‘Ǥ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ –”ƒ Ž‡ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ǥ •‹ •‡‰Â?ƒŽƒ ‹Ž —•‹…ƒŽ Dz Â?…ƒÂ?–ƒ–‹ ÂƒÂ•Â•Â‹Çł ’”‡••‘ ‹Ž …‹Â?‡Â?ƒ –‡ƒ–”‘ Dz ‡”‡Â?‘dzǥ ’”‡˜‹•–‘ ’‡” •ƒ„ƒ–‘ Íž ƒ’”‹Ž‡ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ ƒŽŽ‡ ͚͙ …‘Â? ‹Â?‰”‡••‘ Ž‹„‡”‘Ǥ ŽŽƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?–”‹„—‹–‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‹ †‹˜‡”•‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ ‹Â? …—‹ •‘Â?‘ ’”‡•‡Â?–‹ Ž‡ •—‘”‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ †‹‘…‡•‹ ‡ ƒŽ…—Â?‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …‘‘’‡”ƒ–‘”‹Ǥ

Â? ”‹Â?‰”ƒœ‹ƒÂ?‡Â?–‘ ’‡” Žƒ ‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ǥ ƒ ƒŽ…‹Â?ƒ–‡ Č‹ Â‰ČŒ ° ’”‡˜‹•–ƒ —Â?ƒ ˜‡‰Ž‹ƒ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ †‹ •ƒ„ƒ–‘ ͚͘ ƒ’”‹Ž‡ ‡ǥ ‹Ž ‰‹‘”Â?‘ Â•Â—Â…Â…Â‡Â•Â•Â‹Â˜Â‘ÇĄ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͙ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ͙͘Ǥ͛͘ Žƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ †‹ ‡”‰ƒÂ?‘ǥ Â?‘Â?•Ǥ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‡•…Š‹Ǥ

Vogliamo Credere. NUOVO

SOLO 1â‚Ź

IN REGALO

IL LIBRO DEL PAPA

Ăˆ nato Credere, il settimanale per riscoprire la nostra fede e viverla meglio. 100 pagine di racconti di fede vissuta in ampi reportage ed esclusivi servizi. Tante rubriche e curiositĂ sui santi, sulle feste e le tradizioni popolari. Il tutto con un linguaggio semplice e uno stile fresco e moderno. Credere è la guida e lo strumento per chi vuole emozioni forti e valori veri; per chi cerca speranza e amore profondo; per chi sente la gioia della fede. Da giovedĂŹ 4 aprile in edicola e in parrocchia.

3(5,2',&,

Fede da leggere, fede da vivere.


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

ÍšÍ&#x;

—ƒ†”‹ †‹”‹‰‡Â?–‹ ͚͙͛͘ ÂŽ …‡Â?–”‘ ‹ …‹”…‘Ž‹ Se le Acli vogliono continuare ad essere un’associazione signiďŹ cativa per i territori nei quali sono inserite, è necessario che continuino a mettersi in discussione per capire come attualizzare e concretizzare le storiche fedeltĂ alla Chiesa, ai lavoratori e alla democrazia. Per questo, a distanza di due anni dall’incontro che si è tenuto a Sirmione, i dirigenti dei circoli delle Acli bresciane vivranno un nuovo appuntamento nel quale

promuovere una riessione sul nostro “fare pensatoâ€?, per aprire nuovi orizzonti di lavoro e di impegno e diffondere la conoscenza di alcune esperienze signiďŹ cative generate nel “mondo aclistaâ€?. La “quadri dirigentiâ€? questa volta cambia lago; saremo infatti a Pisogne dalle 17 di venerdĂŹ 5 aprile alle 17 di sabato 6 aprile. L’incontro – dal titolo “Al centro i circoliâ€? – si svolgerĂ presso la sala civica “De Lisiâ€?, e sarĂ guidato da Gino

Mazzoli (nella foto), sociologo ed esperto di welfare e processi formativi. Obiettivo di queste 24 ore non sarĂ solo quello di vivere una signiďŹ cativa esperienza formativa: la modalitĂ residenziale offre infatti la possibilitĂ di conoscersi e di socializzare tra i partecipanti, creando un maggior senso di appartenenza anche all’associazione. Inoltre è prevista la visita guidata agli affreschi del Romanino in S. Maria della Neve a Pisogne. (Roberto Toninelli)

‹”…‘ŽƒÂ?†‘ǣ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ …Ž‹ †‹ ƒ”…‹Â?ƒ

ÂŽ ’”‘••‹Â?‘ ’”‹Â?‘ Â?ƒ‰‰‹‘ •ƒ”Â? —Â?ƒ ‰”ƒÂ?†‡ ˆ‡•–ƒ ’‡” Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ƒ”…‹Â?ÂƒÇŁ ˜‡””Â? ”‹…‘”†ƒ–‘ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ •‘Ž‡Â?Â?‡ ‹Ž Í?Í˜Îť ƒÂ?Â?‹˜‡”•ƒ”‹‘ †‹ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž …‹”…‘Ž‘Ǥ ÂŽ ‘Â?•‹‰Ž‹‘ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ †ǯ‹Â?–‡•ƒ …‘Â? Žƒ ”‡•‹†‡Â?œƒ ’”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Šƒ ˜‘Ž—–‘ ’”‡’ƒ”ƒ”•‹ ƒŽŽƒ ˆ‡Ž‹…‡ ”‹…‘””‡Â?œƒ …‘Â? Žƒ •–ƒÂ?’ƒ †‹ —Â? …‘”’‘•‘ ‘’—•…‘Ž‘ǥ Â?‡Ž “—ƒŽ‡ •‹ Â?ƒ””ƒ Žƒ •–‘”‹ƒ †‡Ž …‹”…‘Ž‘ǥ ’‡” –‡•–‹Â?‘Â?Â‹ÂƒÂ”Â‡ÇĄ …‘Â?‡ •…”‹˜‡ Â?‡ŽŽƒ ’”‡ˆƒœ‹‘Â?‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‘„‡”–‘ ‘••‹Â?‹ǥ ‹Ž ˆƒ––‘ †‹ ‡••‡”‡ǥ †‘’‘ ‹Ž ’”‹Â?‘ …‹Â?“—ƒÂ?–‡Â?Â?‹‘ǥ DzƒÂ?…‘”ƒ ‹Â?•‹‡Â?‡dzǤ ÂƒÇĄ ƒÂ?…Š‡ǥ ’‡” •–‹Â?‘Žƒ”‡ ‹ ’‹Î ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?’‡‰Â?‘

‡ ’‡” …‘•–”—‹”‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ •‘Ž‹†ƒŽ‹ …‘Â? Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ ’‹Î †‡„‘Ž‹ǥ •‡…‘Â?†‘ Ž‘ •’‹”‹–‘ ƒ…Ž‹•–ƒ ˆ‘Â?†ƒ–‘ •—Ž Â?‡••ƒ‰‰‹‘ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹…‘Ǥ 1 …‘Â? “—‡•–‹ ’”‹Â?…‹’‹ …Š‡ǥ •’‹Â?–‹ †ƒŽ ’ƒ””‘…‘ †‘Â? Â?‹Ž‹‘ ƒÂ?ÂƒÂ”Â†Â‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ Â?‡Ž Ž—‰Ž‹‘ ͙ͥ͛͞ǥ —Â? ‰”—’’‘ †‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ ˆ‘Â?†ƒ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ǥ ƒˆˆ‹––ƒÂ?†‘ …‘Â?‡ ’”‹Â?ƒ •‡†‡ ‹ Ž‘…ƒŽ‹ ‘ˆˆ‡”–‹ †ƒ‹ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ Â—Â‡Â”Â”ÂƒÇĄ Â?‡‹ “—ƒŽ‹ •‘Â?‘ ”‹…ƒ˜ƒ–‹ ‹Ž „ƒ” ‡ Žƒ •ƒŽƒ ”‹—Â?‹‘Â?‹Ǥ Â? ƒ‹—–‘ ˜‹‡Â?‡ ƒÂ?…Š‡ †ƒ‰Ž‹ Â?‹…‹ †‡ŽŽƒ Â?‘Â?–ƒ‰Â?ƒ …Š‡ •‹ ƒ••‘…‹ƒÂ?‘ …‘Ž Â?‘Â?‡ ƒÂ? …Ž‹Ǥ ‡Ž …‹”…‘Ž‘ •‹ •˜‘Ž‰‘Â?‘ ƒ––‹˜‹–Â? †‹ ’ƒ–”‘Â?ƒ–‘ ‡ ƒÂ?…Š‡ ”‹—Â?‹‘Â?‹ †‹ …ƒ”ƒ––‡”‡ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ

•‹Â?†ƒ…ƒŽ‡ ‡ ’‘Ž‹–‹…‘Ǥ ‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ •’‘”–‹˜‡ ‡ ”‹…”‡ƒ–‹˜‡Ǥ ‡Ž ͙ͥÍ&#x;͘ Žƒ •‡†‡ •‹ •’‘•–ƒ Â?‡‹ Ž‘…ƒŽ‹ ’‹Î ‹†‘Â?‡‹ †‡ŽŽƒ †‹•Â?‡••ƒ –”ƒ––‘”‹ƒ Â…ÂƒÂŽÂ—Â‰Â‰Â‹ÂƒÇĄ Â?ƒ Ž‡ –”ƒ˜‡”•‹‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ †‹ “—‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ •‹ ”‹’‡”…—‘–‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ •—Ž …‹”…‘Ž‘ …Š‡ǥ ’‡”–ƒÂ?–‘ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒ —Â? ’‡”‹‘†‘ †‹ ‹Â?…‡”–‡œœƒǤ ‹ ”‹’ƒ”–‡ ’‘‹ …‘Â? Â?—‘˜‘ •ŽƒÂ?…‹‘ ‡ ‘‰Â?‹ ’”‹Â?‘ Â?ƒ‰‰‹‘ •‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ Žƒ ˆ‡•–ƒ •‘…‹ƒŽ‡ ’‡” ”‹Â?•ƒŽ†ƒ”‡ ‹ ˜‹Â?…‘Ž‹ †‹ ƒÂ?‹…‹œ‹ƒ –”ƒ ‹ •‘…‹ ‡ •‹ †‹•–”‹„—‹•…‘Â?‘ Ž‡ Â?—‘˜‡ –‡••‡”‡Ǥ ‡Ž Â?ƒ”œ‘ ͚͘͘͘ ˜‹‡Â?‡ •‘Ž‡Â?Â?‡Â?‡Â?–‡ ‹Â?ƒ—‰—”ƒ–ƒ Žƒ •‡†‡ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜ƒ †‡Ž

…‹”…‘Ž‘Ǥ ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‘Â”ÂƒÇĄ ’”‡Â?†‡ ƒÂ?…‘”ƒ ’‹Î ˜‹‰‘”‡ Žƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ •‘…‹ ƒŽŽ‡ ‰‹–‡ǥ ƒ‹ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹ ‡ ƒŽŽ‡ ˜ƒ”‹‡ ƒ––‹˜‹–Â?Ǥ —Â?œ‹‘Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ —Â?‘ •’‘”–‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ ‡‰ƒ ‘Â?•—Â?ƒ–‘”‹ …Š‡ ƒ••‹•–‡ ‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ Â?‡ŽŽ‡ …‘Â?–”‘˜‡”•‹‡ †‹ …ƒ”ƒ––‡”‡ „—”‘…”ƒ–‹…‘Ǥ Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Ž ‘Â?—Â?‡ ‡ Žƒ ‘Â?—Â?‹–Â? ‘Â?–ƒÂ?ƒ •‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?‘ ‹Â?…‘Â?–”‹ …‘Â? ‡•’‡”–‹ ’‡” ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ –‡Â?‹ …Š‡ ”‹‰—ƒ”†ƒÂ?‘ Žƒ ’”‡˜‡Â?œ‹‘Â?‡ ‡ Žƒ …—”ƒ †‹ ƒŽ…—Â?‡ Â?ƒŽƒ––‹‡Ǥ ‘Â? Â?ƒÂ?…ƒ ‹Â?ˆ‹Â?‡ ‹Ž ‰”—’’‘ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ …‘Â? Žƒ •…—‘Žƒ †‹ …—…‹–‘ ‡ †‹ Žƒ˜‘”‘ ƒ Â?ƒ‰Ž‹ƒǤ Č‹ ƒŽ˜ƒ–‘”‡ ‡Ž Â‡Â…Â…ÂŠÂ‹Â‘ČŒ

‘’‘ Ž‡ ‡Ž‡œ‹‘�‹ ƒ �‘�‹�ƒ †‡‹ •ƒ‰‰‹

6XSSOHQWL R EDGDQWL"

8

na mucca che dice a un gatto: “Per Grillo i dieci saggi sono badanti della democraziaâ€?. E il gatto risponde: “Un lavoro che in Italia non vuol fare piĂš nessunoâ€?. Sottile satira di una vignetta pescata nella rete. E come nella miglior satira che si rispetti, un po’ di veritĂ c’è sempre. Il gatto ha ragione: il mestiere del saggio è proprio in via di estinzione. Ci ha provato qualcuno, nei giorni scorsi, a indossare i panni del saggio, ma andavano troppo stretti: questione di numeri o di stoffa o forse di entrambi. L’abito è stato momentaneamente riposto. CosĂŹ si è pensato ad altri saggi, i “saggi a progettoâ€?. Sono 10, notabili anche se non tutti famosi, di grande esperienza, ma, ahimè, tutti uomini, assunti con un “incarico a progettoâ€? direttamente dal Presidente della Repubblica. Il loro lavoro sarĂ sbloccare l’impasse politico agendo su due fronti, quello economico-so-

ÂŽ ˜‘–‘ ‘”ƒ ° —Â? ”‹•…Š‹‘ǣ Žƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? Â?ƒ‰‰‹‘”‡ †‹ “—‡•–‘ …ƒ‘• ‰”ƒ˜ƒ •— —Â?ƒ Ž‡‰‰‡ ‡Ž‡––‘”ƒŽ‡ ˜‡”‰‘‰Â?‘•ƒ

ciale e quello istituzionale. Durata dell’incarico: incerta. Prima i tecnici, ora i saggi. Pensati come supplenti dei partiti, entrambi hanno giocato e giocheranno un ruolo comunque decisivo in questa delicata fase politica. Si guarda a loro con la trepidazione di chi non sa immaginare altro di diverso dalle elezioni. Il voto ora è un rischio: non lo si dovrebbe pensare, considerato che è l’unico vero strumento democratico in mano ai cittadini, ma i presupposti questa volta sono davvero scoraggianti, considerato che la responsabilitĂ maggiore di questo caos grava su

una legge elettorale vergognosa che, se non cambiata, la farebbe nuovamente da padrona rendendoci nuovamente schiavi. Non ci rimane che attendere i primi risultati messi a segno dai magnifici dieci. Fare previsioni non sarebbe da saggi. Entriamo in un altro palazzo romano, Montecitorio, sede della Camera dei deputati. Qui ci sono 630 lavoratori, quando si lavora a pieno regime, anche questi precari, perchĂŠ la loro sorte dipende in parte dai saggi del Quirinale. Stesso infausto destino per i 315 senatori di Palazzo Madama. Fanno quello che possono in questi giorni convulsi, per esempio cercano di far quadrare i conti, almeno quelli di una parte del Paese: mentre scrivo, infatti, in entrambe le Camere è in discussione, tra gli altri, il tema del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Doveroso ricordare che da quando è insediata la “presidente-ragionieraâ€? Laura Boldrini sono stati:

tagliati 500mila euro al giorno, decisi risparmi che ammontano complessivamente a 8 milioni e mezzo di euro, introdotte norme piĂš restrittive per l’uso delle autovetture e degli appartamenti di servizio. Passi piccoli, probabilmente non decisivi per risollevare l’economia, ma comunque utili almeno per rendere il Parlamento la “casa della buona politicaâ€?. Mi perdonerĂ il presidente Pietro Grasso se ho dato rilevanza soprattutto all’operato della sua collega, ma pare che essere uomini sia giĂ una prerogativa dell’essere saggi, quantomeno “saggi a progettoâ€?.

‘Â? ”‹Â?ƒÂ?‡ …Š‡ ƒ––‡Â?†‡”‡ ‹ ’”‹Â?‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ Â?‡••‹ ƒ •‡‰Â?‘ †ƒ‹ Â?ƒ‰Â?‹ˆ‹…‹ ͙͘Ǥ ƒ”‡ ’”‡˜‹•‹‘Â?‹ Â?‘Â? •ƒ”‡„„‡ †ƒ •ƒ‰‰‹


ÍšÍ

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

Ž‹ ƒ—‰—”‹ †‡ŽŽǯ †ƒ•Â? ‡Â?˜‡Â?—–‘ ’ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘

†ƒ•� ‹•� ”‡•…‹ƒ ••‘…‹ƒœ‹‘�‡ †‡‰Ž‹ ƒ•‹Ž‹ ‡ †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ �ƒ–‡”�‡ †‡ŽŽƒ ’”‘˜‹�…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ

In una lettera di auguri per la Pasqua rivolta alle famiglie dei bambini frequentanti le scuole associate, la Fism condivide e sottolinea come l’elezione di papa Francesco abbia fatto vivere “momenti emozionanti e carichi di speranza, che ci hanno fatto sentire la Chiesa una realtĂ viva che continua ad offrire al mondo quella luce e quel coraggio di vivere di cui esso ha bisogno. Papa Francesco ci sta offrendo parole e gesti di sapore antico,

ma che abbiamo bisogno di sentire e vedere sempre. Tra le parole: poveri, misericordia, bontĂ , tenerezza, custodia. Tra i gesti: i saluti alla gente alla porta della chiesa, la rinuncia ad alcuni ornamenti cerimoniali, la benedizione silenziosa a persone non credenti. (‌) Ispirandosi alla ďŹ gura di San Giuseppe, papa Francesco ha invitato tutti noi a sentirci “custodiâ€? dei nostri fratelli, ‘specialmente dei bambini, dei

ǧ

vecchi, di coloro che sono piĂš fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore’. E’ con gioia dunque che le famiglie e gli educatori delle scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana accolgono l’invito di papa Francesco a ‘custodire’ in particolare i bambini con quella fedeltĂ , bontĂ , fortezza e tenerezza che sono testimoniate da San Giuseppe, sotto la cui protezione amiamo metterci in letizia e speranzaâ€?.

†ƒ•Â?ÇŚ ‹•Â? ƒŽ ÍšÍ? ƒ’”‹Ž‡ ƒ ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹

6HULGz ULSDUWH OD IHVWD GHL EDPELQL

2

gni anno Seridò arriva, puntuale, sul binario della festa e dell’allegria. con i suoi giochi, i suoi spettacoli, gli spazi per la creativitĂ , il trenino, gli scivoloni, le barchette e, soprattutto, con i suoi bambini. Seridò è una grande manifestazione no profit, promossa per il 17° anno consecutivo dall’AdasmFism di Brescia, che nel corso degli anni ha coinvolto sempre piĂš bambini e famiglie. Giocare è la cosa che i bambini sanno fare meglio, è la dimensione nella quale scoprono le cose, le emozioni, il mondo intorno, le persone. Attraverso il gioco i bambini imparano a crescere, imparano tantissimo di sĂŠ e anche degli altri. Il gioco è il modo migliore che i bambini hanno a disposizione per diventare grandi senza fretta. Seridò è il luogo dove colorare un disegno insieme a papĂ o guardare uno spettacolo teatrale in braccio a mamma è proprio un bel momento. A Seridò si gioca con tutto e con tutti e, intanto, si diventa un po’ piĂš grandi‌ ma sempre senza fretta. Seridò 2013 si svolgerĂ nei giorni 25, 26, 27, 28, 30 aprile e 1, 4, 5 maggio al Centro Fiera del Garda di Montichiari. Tutti i giorni, dalle 9.30 alle 19, potrete vivere la grande festa negli ampi padiglioni della fiera, allestiti con aree gioco, teatri, gonfiabili, laboratori creativi e tanto altro ancora. I giochi di Seridò sono prevalentemente al coperto e non temono pioggia o brutto tempo. Sui “sempreverdiâ€? laboratori creati-

U

‡‰Ž‹ •’ƒœ‹ †‡Ž ‡�–”‘ ˆ‹‡”ƒ —� ƒ’’—�–ƒ�‡�–‘ …Š‡ ‘‰�‹ ƒ��‘ ƒ––”ƒ‡ †‡…‹�‡ †‹ �‹‰Ž‹ƒ‹ƒ †‹ ‰‹‘˜ƒ�‹••‹�‹ ’”‘–ƒ‰‘�‹•–‹ vi, sulle aree sportive dove giocare a calcio e basket o provare l’atletica leggera, il golf, il tiro con l’arco, sui maxi e mini gonfiabili fino al truccabimbi e alla sperimentata area dove “Liberare un libro� vigila come sempre un “esercito� di giovani volontari, provenienti dalle scuole e dal mondo delle associazioni, a di-

sposizione per la sicurezza e la serenitĂ di bambini e famiglie. E per una pausa, sarĂ possibile scegliere fra due grandi aree pic-nic con posti a sedere coperti. Infine, Seridò è anche cultura: la mattina di sabato 4 maggio nella sala conferenze del Centro fiera del Garda di Montichiari si svolgerĂ un convegno dedicato alle educatrici di scuola materna e ai genitori, insieme. PerchĂŠ il gioco, questo è il tema dell’incontro, non è una materia scolastica e nemmeno un semplice passatempo... ma il “postoâ€? migliore dove i bambini possono crescere. Per maggiori dettagli su tutte le iniziative in programma e sulle ultime novitĂ : www.serido.it

Š‹ Â?‘Â? ‰‹‘…ƒ …”‡•…‡ –”‹•–‡ Dz Š‹ Â?‘Â? ‰‹‘…ƒ †ƒ ’‹……‘Ž‘ǥ …”‡•…‡”Â? –”‹•–‡ ‡ …‘•¿ ˜‹˜”Â? –—––‘ ‹Ž ”‡•–‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒdzǤ Dz Š‹ Â?‘Â? ‰‹‘…ƒ †ƒ ’‹……‘Ž‘ Â?‘Â? •ƒ’”Â? ”ƒ’’‘”–ƒ”•‹ ƒ —Â? ‹‘ …Š‡ ° Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ Â‰Â‹Â‘Â‹ÂƒÇĄ ƒ•“—ƒdzǤ —‡•–‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ‹ †—‡ Dzƒ••—Â?–‹dzǥ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‰—‹†ƒ–‘ ‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ †‡ŽŽ‡ Dz”‡ˆ‡”‡Â?–‹ ’‡” ‡”‹†Ödzǥ •…‡Ž–‡ †ƒŽŽ‡ ‡†—…ƒ–”‹…‹ †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ †‡ŽŽǯ‹Â?ˆƒÂ?œ‹ƒ ƒ••‘…‹ƒ–‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ †ƒ•Â?ÇŚ ‹•Â? †‹ ”‡•…‹ƒǢ ‡ “—‡•–‹ •–‡••‹ –‡Â?‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’‘•–‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ †‹ —Â? …‘Â?˜‡‰Â?‘ •—Ž –‡Â?ƒ †‡Ž ‰‹‘…‘ǥ …Š‡ ˜‡””Â? ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †—”ƒÂ?–‡ Ž‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ †‹ ‡”‹†Öǥ ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ Íœ Â?ƒ‰‰‹‘Ǥ ‹Â?–‡–‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ’”‘˜‹ƒÂ?‘ ƒ †‡…Ž‹Â?ƒ”‡ ‹ Dz…‘Â?–‡Â?—–‹ Â‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‹Çł †‡Ž ‰‹‘…‘ǣ Í™ČŒ Â…ǯ° †‹ Â?‡œœ‘ ‹Ž …‘”’‘ǥ …Š‡ Šƒ „‹•‘‰Â?‘ †‹ ‡•’”‹Â?‡”‡ ‹Â? Â?ƒÂ?‹‡”ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ Ž‡ ’”‘’”‹‡ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â?Ǣ ÍšČŒ Â…ǯ° †‹ Â?‡œœ‘ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ ‡ ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ …‘Â? …—‹ •‹ ‰‹‘…ƒ ‡ “—‹Â?†‹ •‹ ‹Â?’ƒ”ƒ ƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?ƒ”•‹ ‹Â? ’‡Â?•‹‡”‹ǥ ’ƒ”‘Ž‡ ‡ ƒœ‹‘Â?‹ǥ ƒ ‘••‡”˜ƒ”‡ Ž‡ ”‡‰‘Ž‡ Â?‡…‡••ƒ”‹‡ ƒŽŽ‘ •˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘ †‡Ž ‰‹‘…‘ǥ ƒ •—’‡”ƒ”‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?ÇĄ ƒ …‡”…ƒ”‡ ‡ –”‘˜ƒ”‡ •‘Ž—œ‹‘Â?‹Ǣ Í›ČŒ Â…ǯ° †‹ Â?‡œœ‘ Žǯ‹Â?–‡ŽŽ‹‰‡Â?œƒ Â?‡ŽŽƒ •…‡Ž–ƒ ‡ Â?‡ŽŽǯ—•‘ †‡‹ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‹ Â?Â‡Â…Â‡Â•Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Â?‡ŽŽƒ •…‡Ž–ƒ ‡ Â?‡ŽŽǯ—•‘ †‡ŽŽ‘ •’ƒœ‹‘ ‡ †‡Ž –‡Â?’‘Ǣ †‹ ’‹Îǣ •‹ ‹Â?’ƒ”ƒ ƒ ˜‹Â?…‡”‡ ‡ ƒ ’‡”†‡”‡Ǣ ÍœČŒ Â…ǯ° †‹ Â?‡œœ‘ Žǯ‡Â?‘–‹˜‹–Â?ÇĄ …Š‡ ˜ƒ †ƒ‰Ž‹ ‡•–”‡Â?‹ †‡ŽŽƒ ‰‹‘‹ƒ ’‡” Žƒ ˜‹––‘”‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?ƒ”‡œœƒ ’‡” Žƒ •…‘Â?ˆ‹––ƒǤ Â? •‹Â?–‡•‹ǣ Â…ǯ° †‹ Â?‡œœ‘ Žƒ ‰Ž‘„ƒŽ‹–Â? †‡Ž „ƒÂ?„‹Â?‘Ǥ ‡”‹†Ö ° Â?ƒ–‘ ‡ ˜‹˜‡ ’‡” “—‡•–‘Ǣ …‘Â? †—‡ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‹ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‹ …Š‡ •‹ •‘Â?‘ ‰”ƒ†—ƒŽÂ?‡Â?–‡ •˜‹Ž—’’ƒ–‡ Â?‡‹ Í™Í&#x; ƒÂ?Â?‹ †‹ ˜‹–ƒ †‡Ž Dz’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ‡˜‡Â?–‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ Â?‘Â?ÇŚÂ’Â”Â‘ÂˆÂ‹Â– †‡†‹…ƒ–‘ ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ ƒŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡dzǣÍ™ČŒ ’‡” ‰‹‘…ƒ”‡ •‡”˜‘Â?‘ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‹ •‡Â?’Ž‹…‹ …Š‡ •‹ Žƒ•…‹ƒÂ?‘ Â?ƒÂ?‘˜”ƒ”‡ ‡ ‰‘˜‡”Â?ƒ”‡ ˆƒ…‹ŽÂ?‡Â?–‡Ǣ ÍšČŒ Â?‡Ž ‰‹‘…‘ †‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ Â…ǯ° ‰”ƒÂ?†‡ •’ƒœ‹‘ ’‡” ‰Ž‹ ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‹ÇĄ ’‡”…Š¹ ƒÂ?…Šǯ‡••‹ ŠƒÂ?Â?‘ ˜‘‰Ž‹ƒ ‡ „‹•‘‰Â?‘ †‹ Â‰Â‹Â‘Â…ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ’‡”…Š¹ ‰‹‘…ƒÂ?†‘ …‘Â? ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ †‡˜‘Â?‘ ˆƒ”‡ ‰Ž‹ ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‹ÇŁ ƒ‹—–ƒÂ?†‘ ƒ –”‘˜ƒ”‡ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ǥ ˆƒ˜‘”‡Â?†‘ Žƒ …‘‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ Žǯ‹Â?–‡”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ Dz‹Â?…‘”ƒ‰‰‹ƒÂ?†‘dz ƒ ’‘”–ƒ”‡ ƒ –‡Â?‹Â?‡ ‹Ž ‰‹‘…‘ǥ ƒÂ?…Š‡ “—ƒÂ?†‘ †‹˜‡Â?–ƒ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹˜‘Ǥ Â? „ƒ•‡ ƒ –—––‘ “—‡•–‘ •‹ƒÂ?‘ …Š‹ƒÂ?ƒ–‹ ƒ ˆƒ˜‘”‹”‡ ‹ ‰‹‘…Š‹ †‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ ƒ Â?‘Â? ‘•–ƒ…‘Žƒ”Ž‹ Â?‡Â?–”‡ ‰‹‘…ƒÂ?‘Ǥ ……‘””‡ †‹”Ž‘ ’‡”…Š¹ …ƒ’‹–ƒ •’‡••‘ …Š‡ Dz‹Ž ‰‹‘…ƒ”‡ †‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹dz ˜‹‡Â?‡ ˜‹••—–‘ …‘Â?‡ ’‡”†‹–ƒ †‹ –‡Â?’‘ǥ …‘Â?‡ ’‘”–ƒ–‘”‡ †‹ †‹•‘”†‹Â?‡ǥ …‘Â?‡ ”—Â?‘”‡ …Š‡ †‹•–—”„ƒǤ Â?†—„„‹ƒÂ?‡Â?–‡ „‹•‘‰Â?ƒ –‡Â?‡”‡ …‘Â?–‘ ƒÂ?…Š‡ †‹ “—‡•–‹ ÂƒÂ•Â’Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ Â?ƒ …‘Â?‡ •‹ ’—Ö Â?‘Â? …‘Â?–”‹„—‹”‡ ƒ ˆƒ”‡ ‹Â? Â?‘†‘ …Š‡ ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‰—ƒ”†‹Â?‘ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ …‘Â? ‰‹‘‹ƒ ‡ ˆƒ……‹ƒÂ?‘ ’”‘’”‹ƒ Žǯ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ †‹ —Â? ‹‘ …Š‡ ƒÂ?ƒ Žƒ ˜‹–ƒ ‡ Dz•‹ ˆƒ —‘Â?‘dz ’‡” ‹Â?•‡‰Â?ƒ”…‹ ƒ ˜‹˜‡”Žƒ …‘Â? ’‹‡Â?Â‡ÂœÂœÂƒÇŤ


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͚ͥ

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Ž …ƒ•‘ †‡ŽŽƒ ’‹……‘Žƒ „ƒ�„‹�ƒ †‹ “—ƒ––”‘ ƒ��‹ ƒˆˆ‡––ƒ †ƒ —�ƒ �ƒŽƒ––‹ƒ �‡—”‘†‡‰‡�‡”ƒ–‹˜ƒ ’‡” Žƒ “—ƒŽ‡ �‘� ‡•‹•–‡ —�ƒ –‡”ƒ’‹ƒ ‡ˆˆ‹…ƒ…‡ ”‹’”‘’‘�‡ ‹Ž –‡�ƒ †‡ŽŽƒ •’‡”‹�‡�–ƒœ‹‘�‡

”‡•…‹ƒ ‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ ‹Â? Â?ƒ”‰‹Â?‡ ƒŽ …ƒ•‘ Dz Â‘ÂˆÂ‹ÂƒÇł

/D OLEHUWj GL FXUD IUDLQWHVD

Ž †‹”‡––‘”‡ †‡Ž †‹’ƒ”–‹�‡�–‘ †‹ �‡—”‘•…‹‡�œ‡ †‡ŽŽƒ ‘�†ƒœ‹‘�‡ ‘Ž‹ƒ�„—Žƒ�œƒ –‘”�ƒ ƒ ‹�–‡”‡••ƒ”•‹ †‹ —�ƒ “—‡•–‹‘�‡ …Š‡ Šƒ ”‹’‘”–ƒ–‘ ”‡•…‹ƒ ƒŽŽƒ ”‹„ƒŽ–ƒ �ƒœ‹‘�ƒŽ‡

7

orna alla ribalta della cronaca il tema, peraltro non nuovo, della cosiddetta “libertĂ di curaâ€?. Il caso della piccola Sofia – bimba di quattro anni affetta da una rara e gravissima malattia neurodegenerativa per la quale non esiste una terapia efficace e, quindi, destinata a un esito infausto – ha riaperto il delicato dibattito fra le esigenze della sperimentazione clinica in ambito medico e l’utilizzo in casi estremi di terapie non validate nĂŠ in ordine all’efficacia nĂŠ in ordine alla non-pericolositĂ . Porre la questione in termini di “ultima spiaggiaâ€?, secondo cui non esistendo alcuna reale possibilitĂ terapeutica, tanto vale tentare il tutto per tutto, è inaccettabilmente semplicistico. Si impone, quindi, una riflessione piĂš rigorosa e razionale. La ricerca di nuove terapie esige un percorso sperimentale rigoroso, fatto di tappe successive che non possono e non devono essere eluse. Si

‡…‡••ƒ”‹‘ ˆƒ”‡ …Š‹ƒ”‡œœƒ •—ŽŽƒ †‡ˆ‹Â?‹œ‹‘Â?‡ †‹ Dz—•‘ …‘Â?’ƒ••‹‘Â?Â‡Â˜Â‘ÂŽÂ‡Çł …Š‡ Ž‡‰‹––‹Â?ƒ ‹Ž ”‹…‘”•‘ ƒ “—ƒŽ•‹ƒ•‹ –‡”ƒ’‹ƒ parte da tappe denominate “preclinicheâ€?, in laboratorio e su cavie animali, e si approda alla sperimentazione sull’uomo, regolata da criteri codificati, atti ad attestare i due cardini fondamentali di ogni terapia medica: la sicurezza della persona trattata (principio di non maleficitĂ ) e l’effettiva efficacia terapeutica. Infine, il metodo sperimentale, che sta alla base della ricerca scientifica, esige la riproducibilitĂ dei risultati e la conferma da parte di scienziati competenti diversi dagli sperimentatori, al fine di assicurare l’assoluta imparzialitĂ delle conclusioni. Si giunge,

cosĂŹ, alla certificazione di idoneitĂ all’uso clinico, rilasciata dagli organismi pubblici di controllo ad essa preposti (Emea a livello europeo ed Aifa a livello nazionale) Il tutto viene, infine, condiviso con l’intera comunitĂ scientifica mondiale, che deve conoscere ogni aspetto favorevole o sfavorevole della terapia innovativa. Tutti questi passaggi sono imprescindibili e non possono essere elusi neppure quando si tratti di affrontare casi clinici “disperatiâ€?. Nei casi che la cronaca ci propone in questi giorni, a Brescia e non solo, di trattamenti medici con cellule staminali adulte (quindi, si prescinde dal grave tema etico dell’uso di staminali di origine embrionale, che richiedono la distruzioni di embrioni umani, cioè di esseri umani viventi), si segue un protocollo chiamato “metodo Staminaâ€? che non ha ricevuto alcuna validazione da parte della comunitĂ scientifica internazionale nĂŠ autorizzazione da parte dell’auto-

ritĂ competente. Il diritto alla libera scelta di come curarsi deve essere coniugato entro questi precisi limiti al fine di evitare pericolosi abusi. L’impotenza che nasce di fronte ad un figlio inesorabilmente votato alla morte genera un dolore straziante che spinge ad accettare e a tentare tutto, anche a bere un veleno, nella speranza o nell’illusione – il confine è tragicamente labile – che possa servire a qualcosa. Non è per nulla in discussione il naturale ed umanissimo “grido d’aiutoâ€? che si leva alla societĂ scientifica e civile da parte dei malati e dei familiari; è in discussione e sotto processo la liceitĂ di proporre da parte di medici terapie prive del requisito minimo della validitĂ scientifica. Sono testimone di decine di “viaggi della speranzaâ€?, dalla Cina all’Ucraina o alla Russia, per sottoporsi a terapie con cellule staminali per la cura del Parkinson o di qualche altra malattia neurodegenerativa... Con l’aggiunta di costi che richiedo-

no, spesso, sacrifici enormi, a fronte di risultati fallimentari. Qualche parola, infine, sul cosiddetto “uso compassionevoleâ€?. Con questo termine s’intende la legittimazione a utilizzare terapie la cui efficacia non è stata rigorosamente provata, a fronte di patologie avanzate non guaribili. Erroneamente, si pensa che questa condizione legittimi ogni tentativo terapeutico. CosĂŹ non è. L’uso compassionevole – peraltro regolato per legge (legge Turco-Fazio, 2006) – consente l’uso di terapie giĂ sottoposte a verifiche precliniche e di fase I-II che ne hanno testato la non pericolositĂ . In conclusione, vorrei non dimenticassimo che la vera terapia “compassionevoleâ€? risiede nella relazione di cura fra medico e paziente, che esige di lottare insieme, sperare insieme e, per certi versi, anche soffrire insieme. Ogni abbandono, compreso quello delle chimere illusorie, svilisce la nostra professione e rende la societĂ meno civile.

‡Â?‡”ƒ”‡ Žƒ ˜‹–ƒ ˜‹Â?…‡ Žƒ …”‹•‹ ͛͘͘Â?‹Žƒ ‡—”‘ǥ ‡……‘ “—ƒÂ?–‘ …‘•–ƒ …”‡•…‡nj ”‡ —Â? ˆ‹‰Ž‹‘Ǩ •‹ –”ƒ––ƒ †‡ŽŽ‡ ’—”‡ •’‡•‡ †‹ Â?ƒÂ?–‡Â?‹Â?‡Â?–‘Ǩ …ƒŽ…‘Ž‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ˆƒ––‹ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í™ÍšÇĄ †‘’‘ —Â? ƒÂ?Â?‘ ˆ‘”•‡ •‹ ’‘••‘Â?‘ ”‹ˆƒ”‡ ƒ—Â?‡Â?–ƒÂ?†‘ ‹Ž ’”‡˜‡Â?–‹˜‘ †‹ •’‡•ƒǤ ÂƒÂŽÂŽÂ‘Â”ÂƒÇŤ ŽŽ‘”ƒ ’‡” –”‘’’‘ –‡Â?’‘ ƒ„„‹ƒÂ?‘ ’‡Â?•ƒ–‘ …Š‡ DzÂ–ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡Çł ‹ ˆ‹‰Ž‹ …‹ ƒ˜”‡„„‡ ˆƒ––‘ •–ƒ”‡ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ Â?‡‰Ž‹‘ǣ Â?‡Â?‘ ˆ‹‰Ž‹ Îł Â?‡nj Â?‘ •’‡•‡Ǥ Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ ‹ ˆ‹‰Ž‹ ‡”ƒÂ?‘ …‘Â?Â•Â‹Â†Â‡Â”ÂƒÇŚ –‹ †‘Â?‘ †‡Ž ‹‰Â?‘”‡ ‡ ƒ……‘Ž–‹ …‘Â?‡ –ƒŽ‹Ǥ ƒŽ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ÇŚ ’‘‹ ÇŚ ‡”ƒÂ?‘ Dz—Â? ‹Â?˜‡•–‹Â?‡Â?–‘dzǥ •ƒ’‡Â?†‘ …Š‡ ‰‹Â? †ƒ ’‹……‘Ž‹ ƒ˜”‡„„‡”‘ …‘Â?–”‹„—‹–‘ ƒŽŽ‡ ˆƒ……‡Â?†‡ †‹ …ƒ•ƒ ‡ǥ —Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ …”‡•…‹—–‹ǥ …‘Â? —Â? Žƒ˜‘”‘ •–ƒ„‹Ž‡ ƒ˜”‡„„‡”‘ ’‘”–ƒ–‘ —Â? ‹Â?–”‘‹–‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡Ǥ ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡”ƒ „‡ŽŽƒ ’‡”…Š¹ ”‹……ƒ †‹ Â?—Â?‡”‘nj •ƒ ’”‘Ž‡Ǽ ‡ ‘‰Â?‹ ˆ‹‰Ž‹‘ ‡”ƒ ƒ……‘Ž–‘ •ƒ’‡Â?†‘ …Š‡ Žƒ ”‘˜˜‹†‡Â?œƒ ƒ˜”‡„„‡ ƒ‹—–ƒ–‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Â?—‘˜‘ ˜‡Â?—–‘Ǥ Dz ‡‰‘”†°Â– …Š° ‘‰Â?‹ ’‹ ÇŽÂŽ ˜‡ …‘Ž •Ö …ƒƒ‰Â?¿dz Č‹Â”Â‹Â…Â‘Â”Â†ÂƒÂ–Â‹ …Š‡ ‘‰Â?‹ ’‹……‘Ž‘ ƒ””‹˜ƒ …‘Ž •—‘ …‡•–‹Â?Â‘ČŒÇĄ …‘•¿ Žƒ Â?‹ƒ Â?ƒÂ?Â?ÂƒÇĄ “—ƒÂ?ÇŚ †‘ —Â? ’‘ǯ ’”‡‘……—’ƒ–‘ Ž‡ Š‘ †‡––‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â”Â‹Â˜Â‘ †‡Ž –‡”œ‘ ˆ‹‰Ž‹‘Ǥ ‰‰‹ǥ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ ƒ˜‡”‡ —Â? ˆ‹‰Ž‹‘

° —Â? Dz†‹”‹––‘dz …Š‡ ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ŠƒÂ?Â?‘Ǽ ‡ Â?‡ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ ÂˆÂ”Â—Â‹Â”Â‡ÇĄ “—ƒÂ?†‘ Â?‡ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ ˆ”—‹”‡ ‡ ƒ••‘Ž—–ƒÂ?‡Â?–‡ …Š‡ •‹ƒ ’‡”ˆ‡––‘Ǣ •‡ Â?‘Â? Ž‘ ÂˆÂ‘Â•Â•Â‡ÇĄ •ƒ”‡„„‡ —Â?ǯ‘Â?–ƒ ’‡” Žƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ —Â? ‹Â?’‡‰Â?‘ –‡””‹„‹Ž‡ǥ ’‡” Â?‘‹ ‡ Ž—‹ǥ —Â? ‹Â?ˆ‡Ž‹…‡ ’‡” –—––ƒ Žƒ ˜‹–ƒǢ †—Â?“—‡ ° Â?‡‰Ž‹‘ •ƒ’‡”Ž‘ ’”‹Â?ƒ ÇĽ ‡† ‡Ž‹Â?‹Â?ƒ”Ž‘Ǥ Š‹ Ž‡‰‰‡ …‘Â?’”‡Â?†‡ …‘Â? “—ƒÂ?–ƒ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? Š‘ •…”‹––‘ Ž‡ —Ž–‹Â?‡ Â’ÂƒÇŚ ”‘Ž‡ǥ Â?ƒ ° Žƒ …”—†ƒ ˜‡”‹–Â?Ǥ 1 …‡”–ƒÂ?‡Â?–‡ ‘”ƒ †‹ …ƒÂ?„‹ƒ”‡ ‡ †‹ ƒˆˆ‡”Â?ƒ”‡ …‘Â? …Š‹ƒ”‡œœƒ …Š‡ ƒŽŽƒ „ƒ•‡ †‡Ž †‡…Ž‹Â?‘ …‘Â?’Ž‡••‹˜‘ •–ƒ ‹Ž –”‘’nj ’‘ ƒ Ž—Â?‰‘ ƒ’’Žƒ—†‹–‘ †‡…Ž‹Â?‘ †‡Â?‘‰”ƒˆ‹…‘Ǥ

Â?‘•–”‹ ƒ‡•‹ •‹ •’‘’‘ŽƒÂ?‘ǥ Žƒ††‘˜‡ Â?ÂƒÂ•Â…Â‡Â˜ÂƒÇŚ Â?‘ ‹Â? —Â? ‘Â?—Â?‡ ͙͘͘ „ƒÂ?„‹Â?‹ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ǥ ‘”ƒ Â?‡ Â?ƒ•…‘Â?‘ Í™Í?Č€ÍšÍ˜Ǥ Â? “—‡•–ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?‡ •‹ ’—Ö ’‡Â?•ƒ”‡ †‹ ‡Â?‡”‰‡”‡ †ƒŽŽƒ …”‹•‹Ǎ †‹ ”‹…‘nj Â?‹Â?…‹ƒ”‡ ƒ ’”‘†—””‡Ǎ †‹ Dzˆƒ” Â‰Â‹Â”ÂƒÂ”Â‡Çł Žƒ ”—‘–ƒ †‡ŽŽǯ‡…‘Â?‘Â?Â‹ÂƒÇŤ ‘Ž‘ ”‹–‘”Â?ƒÂ?†‘ ”‹……Š‹ Â?‡Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‹ Â?ƒ–‹ —•…‹”‡Â?‘ †ƒŽŽƒ …”‹•‹Ǥ ‹ †‹…‡ …Š‡ Â?ƒÂ?…ƒ ‹Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ “—‹Â?†‹ •‹ ˆƒÂ?Â?‘ Â?‡Â?‘ ˆ‹‰Ž‹Ǥ ‘ǥ ° ‘”ƒ †‹ †‹”‡ …Š‡ ’‡” –”‘’’‘ –‡Â?ÇŚ ’‘ •‹ ° ’—Â?–ƒ–‘ •—ŽŽƒ ”‹†—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?ÂƒÂ–ÂƒÂŽÂ‹ÇŚ –Â? ’‡” …—‹ ‘”ƒ Â?ƒÂ?…ƒ ‹Ž Žƒ˜‘”‘Ǥ Dz ‡Â?‡”ƒ”‡ Žƒ

˜‹–ƒ ˜‹Â?…‡ Žƒ …”‹•‹dz “—‡•–‘ ŠƒÂ?Â?‘ †‡––‘ ‹ ‡nj •…‘˜‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ Č‹Â?‡••ƒ‰‰‹‘ ’‡” Žƒ Í›Í?Ć… ‹‘”Â?ƒ–ƒ †‡ŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒČŒ ƒˆˆ‡”Â?ƒÂ?†‘ …Š‡ ’”‹˜ƒ”‡ Žƒ Â?‘•–”ƒ •‘…‹‡–Â? Dz†‡ŽŽǯ‹Â?•‘•–‹–—‹„‹Ž‡ ’ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ …Š‡ ‹ ˆ‹‰Ž‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ǥ …”‡ƒ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? Â”Â‡ÂŽÂƒÂ–Â‹ÇŚ ˜‡ ƒŽ Â?ƒÂ?–‡Â?‹Â?‡Â?–‘ †‹ ƒ––‹˜‹–Â? Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‡ ‡ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ƒŽ‹ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ’‡” ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ ’ƒ”ƒŽ‹œœƒ ‹Ž •‘”‰‡”‡ †‹ Â?—‘˜‡ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡dzǤ ÇŻ –ƒŽ‹ƒ •‹ ‹Â?†‹”‹œœ‡”Â? •—ŽŽƒ •–”ƒ†ƒ †‡Ž •‘•–‡nj ‰Â?‘ ƒŽŽƒ Â?ƒ–ƒŽ‹–Â?ÇŤ ǯ° †ƒ •’‡”ƒ”‡ …Š‡ Ž‡ ’ƒ”‘Ž‡ †‡‹ ƒ•–‘”‹ •‹ƒÂ?‘ ƒ•…‘Ž–ƒ–‡ †ƒŽŽ‡ …‘’’‹‡ Â‹Â–ÂƒÇŚ Ž‹ƒÂ?‡ ȋ…”‡†‡Â?–‹ ‡ Â?‘Â?ČŒǢ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †ƒŽŽƒ …Žƒ••‡ †‹”‹‰‡Â?–‡ ‡Â?‡”•ƒ †ƒŽŽ‡ —”Â?‡Ǥ ‹ •‡Â?„”ƒ —Â?ƒ •…‡Ž–ƒ ‘„„Ž‹‰ƒ–‘”‹ƒ †‹˜‡”•ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Ž ˆƒŽŽ‹Â?‡Â?ÇŚ –‘ ° ƒŽŽ‡ ’‘”–‡Ǥ ‡ Žƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ •‹ ”‡Â?†‡”Â? …‘Â?–‘ …Š‡ ˜ƒŽ‘”‹œœƒ”‡ ‹Ž …ƒ’‹–ƒŽ‡ —Â?ƒÂ?‘ ° ’”‘†—–nj –‹˜‘ †‹ ”‹……Š‡œœƒ ƒ””‹˜‡”Â? ƒÂ?…Š‡ ƒ …ƒ’‹”‡ …Š‡ •‘•–‡Â?‡Â?†‘ Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ •‹ ‹Â?˜‡•–‡ ‹Â? —Â? ˆ—–—”‘ Â?‹‰Ž‹‘”‡Ǥ —‡•–‘ …‹ ƒ—‰—”‹ƒÂ?‘ǥ ’‡”…Š¹ •‘Â?‘ ‹ ˆ‹‰Ž‹ ȋ‡ Â?‡Ž Â?‹‘ Â…ÂƒÂ•Â‘ÇĄ ƒÂ?…Š‡ ‹ Â?Â‹Â’Â‘Â–Â‹ČŒ …Š‡ …‹ †ƒÂ?Â?‘ Â‰Â‹Â‘Â‹ÂƒÇĄ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ Â˜Â‹Â˜Â‡Â”Â‡ÇĄ ‹Â?’‡‰Â?‘ ’‡” •—’‡”ƒ”‡ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?ÇĄ ”ƒ‰‹‘Â?‹ ’‡” Â˜Â‹Â˜Â‡Â”Â‡ÇĽ ‡ …Š‹ ’‹Î Â?‡ ÂŠÂƒÇĄ ’‹Î Â?‡ Â?‡––ƒǤ


͛͘

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

—Â?‡œœƒÂ?‡ ”‡˜‡Â?†‹–ƒ ’‡” Dz ƒ……‹ƒÂ?‘ …Š‡ ‡”‘ ‹‘dz

‡ƒ–”‘ ‡…Š‘˜ ’‡” Dz Â‘ÂŽÂ…ÂŠÂ‹Â†Â‡ÂƒÇł

Dopo “Il nipote di Rameau� con Silvio Orlando, la Stagione del teatro Odeon di Lumezzane ha in serbo ancora tre appuntamenti: due spettacoli di prosa, con Maurizio Lastrico (nella foto) in “Facciamo che ero io� (10 aprile) e con il Teatro delle Albe in “Pantani� (30 aprile), e la serata lirica “Traviata� dedicata al tenore lumezzanese Giacinto Prandelli nel terzo anniversario della scomparsa, il 14 giugno. Maurizio Lastrico (la prevendita dei biglietti per il

L’Associazione culturale “Colchidea� di Lumezzane presenta sabato 13 aprile presso il teatro Odeon, la sua ultima produzione teatrale. Si tratta de “La trilogia dell’Orso�, tre atti unici da Anton Cechov che vedono la presenza in scena di Manuela Misiti, Anna Palladino e Marco G. Palladino e la partecipazione straordinaria di Samuel Partito con la collaborazione di Sara Chillemi, musiche di Claudio Schivalocchi, Marco Schivalocchi e Alessia Valzelli. L’associazione,

suo spettacolo ha preso il via nei giorni scorsi presso il botteghino dell’Odeon, ndr.) è uno dei comici di punta delle ultime edizioni di Zelig in cui ha conquistato il pubblico con la sua energia comunicativa e una vis comica che gli permette di far ridere grazie a parole che prendono letteralmente corpo in endecasillabi danteschi. Il comico si presenta al pubblico dell’Odeon “Facciamo che io ero ioâ€?, con la regia di Gioele Dix. Info: www. teatro-odeon.it

nata nel 2007, ha legato la propria attivitĂ a “La torre delle favoleâ€? ospitata da anni da Torre Avogadro, a Lumezzane, con l’esperienza delle letture teatralizzate nelle scuole elementari per le edizioni della “Torreâ€? dedicate ad Hänsel e Gretel e Il Gigante Egoista. Con l’edizione , ispirata a Biancaneve ha preso il via invece il lavoro di drammatizzazione nella Torre stessa, per le scuole e le famiglie. Lo spettacolo del 13 aprile, con inizio alle 20.45, è a ingresso libero

”‡•…‹ƒ � �—‘˜‘ …‹…Ž‘ †‹ ƒ’’—�–ƒ�‡�–‹

%UHVFLDQLWj LQFRQWUL DO &WE

'

opo l’omaggio ad Angelo Canossi, il Ctb ha promosso una nuova iniziativa dedicata alla brescianitĂ , volta a mettere in luce alcune personalitĂ che esprimono modi di essere e di vivere, oltre che di scrivere, e sono rappresentative, oggi, della cultura della nostra comunitĂ . La rassegna, a cura di Elena Bonometti e Mauro Barcellandi con il coordinamento di Sonia Mangoni, è articolata in sei incontri nel mese di aprile, ospitata nel foyer del teatro Sociale, Gli “Incontri sulla brescianitĂ â€? si sono aperti con un appuntamento dedicato a Sergio Gianani, e alla sua produzione, sia in lingua italiana che dialettale, con la presenza del nipote Alceo Gianani e di Delfino Tinelli, fondatore dell’editrice Desca di Manerbio che ha pubblicato opere di Sergio Gianani. Agostino Mantovani, giĂ europarlamentare e a capo di importanti istituti culturali cittadini, è segretario della Fondazione Cab, vice presidente della onlus Mus-e Brescia, direttore del periodico nazionale “Volontari e Terzo Mondoâ€?, giovedĂŹ 4 aprile racconta del suo im-

ƒ ’”‡•‘ ‹Ž ˜‹ƒ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ’”‘’‘•–ƒ …Š‡ Ž‘ •–ƒ„‹Ž‡ …‹––ƒ†‹Â?‘ǥ •—ŽŽƒ •…‹ƒ †‡ŽŽǯ‘Â?ƒ‰‰‹‘ Ġ Â?‰‡Ž‘ ƒÂ?‘••‹ǥ Šƒ ˜‘Ž—–‘ †‡†‹…ƒ”‡ Ġ ƒŽ…—Â?‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ †‡ŽŽƒ •…‡Â?ƒ …—Ž–—”ƒŽ‡ Ž‘…ƒŽ‡Ǥ Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •‹ –‡Â?‰‘Â?‘ Â?‡Ž ˆ‘›‡” †‡Ž ‘…‹ƒŽ‡ …‘Â? ‹Â?‹œ‹‘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;ǤÍœÍ? pegno civile, ma soprattutto della sua produzione di ballate e di racconti che rivelano una vena di narratore fine ed elegante. Noto avvocato, uomo di antica famiglia bresciana, Flaminio Valseriati, affiancato da Mauro Barcellandi, attore e regista fondatore del Teatro del Tè, è invitato a parlare della “suaâ€? Brescia, di sĂŠ, delle sue molteplici passioni, dal teatro alla musica, alla poesia, all’automobilismo storico (mercoledĂŹ 10 aprile). Egidio Bonomi, personalitĂ poliedrica, colta e arguta, capace di spaziare dalla cronaca al romanzo alla ricerca storica, racconta la sua esperienza di giornalista e di scrittore, sollecitato dalle domande dell’amico e collega Tonino Zana (giovedĂŹ 11 aprile). Mente brillante e sempre al passo con i tempi, blogger a 83 anni, Renata Mucci è stata definita “la signora delle lettereâ€? per le sue riflessioni

pubblicate su quotidiani locali e nazionali, raccolte poi in vari volumi, e recentemente oggetto di una tesi di laurea su indirizzo specifico della docente universitaria Carla Boroni, che la accompagna in questa conversazione nel foyer (mercoledĂŹ 17 aprile). Chiude la rassegna l’incontro condotto da Elena Bonometti, docente di psicologia, giĂ vice presidente per due mandati consecutivi del consiglio di amministrazione del Conservatorio Luca Marenzio: due medici e poeti, Ombretta Piana e Giuseppe Tavormina, sono i protagonisti di uno specialissimo e lirico “Ricettario dell’animaâ€? (giovedĂŹ 18 aprile). Tra le emozioni di storie vissute e narrate trovano spazio importante le letture, con la partecipazione amichevole di Cesira Giovanardi, Mauro Barcellandi, Sergio Isonni, Luciano Bertoli, Lella Viola.

—•‡‘ †‹‘…‡•ƒ�‘

ÂŽ Íž ‡ Í&#x; ƒ’”‹Ž‡ Žƒ Í&#x;Í” ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ Dz ‹ƒ’’‘Â?‡ Â?‡Ž …Š‹‘•–”‘dz

‘”Â?ƒÂ?‘ ‹Ž Íž ‡ Í&#x; ƒ’”‹Ž‡ Ž‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ …Š‡ǥ ‹Ž —•‡‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽ ‹ƒ’’‘Â?‡Ǥ ŽŽǯ‘Â?„”ƒ †‡Ž ’‹Î ‰”ƒÂ?†‡ …‹Ž‹‡‰‹‘ ’”‡nj •‡Â?–‡ ‹Â? Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ •‹ ƒ’”‡ …‘•¿ Žƒ Í&#x;Í” ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ Dz ÂŽ ‹ƒ’’‘Â?‡ Â?‡Ž …Š‹‘•–”‹‘dzǥ Žƒ ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ ƒ –‡Â?ƒ Â?‹’’‘Â?‹…‘ …Š‡ •‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ ‹Â? ‘Â?„ƒ”†‹ƒǤ ÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͛͘ ° †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Âƒ ƒÂ?‹Ž‘ Â‹ÂƒÂŽÂ‘Â–Â–Â‹ÇĄ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ƒ”–‹•–ƒ †‹ ÂƒÂ˜ÂƒÂ”Â†Â‘ÇĄ Â?ƒ ”‡•‹†‡Â?–‡ ƒ —˜‘Ž‡Â?–‘ǥ •…‘Â?’ƒ”•‘ ”‡…‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ ‹Â? —Â? –”ƒ‰‹…‘ ‹Â?…‹†‡Â?–‡ •–”ƒ†ƒŽ‡Ǥ Dz ÂŽ ‹ƒ’’‘Â?‡ Â?‡Ž …Š‹‘•–”‘dzǥ …Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ Šƒ ƒ˜—–‘ —Â?ƒ ’”‡œ‹‘•ƒ ƒÂ?–‡nj ’”‹Â?ƒ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”Âƒ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ Dz ‘ •’Ž‡Â?†‘”‡ †‡ŽŽǯ ”‹‡Â?ÇŚ –‡dzǥ …—”ƒ–ƒ †ƒ ‹…‘Ž‡––ƒ Â’ÂƒÂ†ÂƒÂ˜Â‡Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ …Š‡ ‹Â? –”‡ •ƒŽ‡ †‡Ž —•‡‘ ’”‘’‘Â?‡ ƒŽ…—Â?‡ ’‡œœ‹ †‡ŽŽƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‡ŽŽƒ ‘Â?Â†ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ ƒœœ‘……Š‹ †‹ Â‘Â…Â…ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ ’‡”Â?‡––‡”Â? ƒ‹ •—‘‹ ˜‹•‹–ƒ–‘”‹ †‹ ƒ••‹•–‡”‡ ‰”ƒ–—‹–ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ †‹Â?‘•–”ƒœ‹‘Â?‹ ‡ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œ‡ …Š‡ ƒ‹—–‡”ƒÂ?Â?‘ ƒ …‘Â?’”‡Â?†‡”‡ Â?‡‰Ž‹‘ —Â?ƒ …—Ž–—”ƒ …‘Â?‡ “—‡ŽŽƒ Â?‹’’‘Â?‹…ƒ –ƒÂ?–‘ Ž‘Â?–ƒÂ?ƒ †ƒ “—‡ŽŽƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒǤ Ž–”‡ ƒ

“—‡ŽŽƒ …Š‡ ’”‘’‘Â?‡ ‹ –‡•‘”‹ †‡ŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂœÂœÂ‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÇĄ ƒŽ–”‡ –”‡ •‘Â?‘ Ž‡ Â?‘•–”‡ …Š‡ …‘Â?’Ž‡–ƒÂ?‘ Žƒ ’ƒ”–‡ ‡•’‘•‹–‹nj ˜ƒ †‹ Dz ‹ƒ’’‘Â?‡ Â?‡Ž …Š‹‘•–”‘dzǥ Dz ǯ‘”‘ †‡Ž •‹Ž‡Â?œ‹‘dzǥ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‡ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ ‘’‡”‡ †‹ ƒÂ?‹Ž‘ Â‹ÂƒÂŽÂ‘Â–Â–Â‹ÇĄ Dz ƒÂ?—”ƒ‹dzǥ ƒ”Â?‹ǥ ÂƒÂ”ÇŚ Â?ƒ–—”‡ ‡ ‘‰‰‡––‹ †‹ ˜‹–ƒ †‡‰Ž‹ ƒÂ?–‹…Š‹ •ƒÂ?Â—Â”ÂƒÂ‹ÇĄ Dz Š‡ ™‘”Ž† ‘ˆ ƒ”‹ Š‹Â?Â‹ÂœÂ—ÇĄ †‡†‹…ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Âƒ ‰‹ƒ’’‘Â?‡•‡Ǥ ‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ •ƒ”Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ Dz ‹––Ž‡ ™‘Â?ƒÂ?Çł Â?ƒ–‘ †ƒŽŽƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ –”ƒ Žƒ •–‡••ƒ ÂƒÂ”ÇŚ Â–Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ ‹Ž —•‡‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ‡ Ž‘ •–—†‹‘ ‘Â?‘‰”ƒ’Š‹…ƒǤ ÂƒÇŚ ”‹ Š‹Â?Â?‹œ— •ƒ”Â? ƒÂ?…Š‡ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ †‹ —Â?‘ ™‘”Â?•Š‘’ǥ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; †ƒŽŽ‡ ͙͘Ǥ͛͘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ ‡ŽŽƒ •ƒŽƒ †‹†‹nj †ƒ––‹…ƒ †‡Ž —•‡‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ •˜‡Ž‡”Â? ‹ •‡‰”‡–‹ †‡ŽŽƒ …‘•–”—nj œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ „ƒÂ?„‘Ž‡ ‰‹ƒ’’‘Â?‡•‹Ǥ Dz ‹ƒ’’‘Â?‡ Â?‡Ž …Š‹‘•–”‘dz Â?‡––‡ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ …‘Â?ˆ‡”‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ ’”‘‹‡œ‹‘Â?‹ ‡ Â?‘Ž–‡ ƒŽ–”‡ ‡•’‘•‹œ‹‘Â?‹Ǥ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ …‘Â?’Ž‡–‘ ° †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ •— ™™™Ǥ†‹‘…‡•‹Ǥ„”‡•…‹ƒǤ‹–ȀÂ?—•‡‘†‹‘…‡•ƒÂ?‘Ȁ

”‡•…‹ƒ Â?–‡’”‹Â?ƒ ’‡” Dz ‡Â?Â‡Â”ÇŚÂƒÇŚÂ?‡Â?–‡dz

, 0RPL[ FRQ $OFKHP\ DO 3DOD%UHVFLD Un altro grandissimo nome quello scelto dal “Festival del Vittoriale tener-a-menteâ€? per la sua anteprima primaverile, dopo quella invernale con il concerto di Battiato al Grande: tornano a Brescia i Momix, con il nuovo spettacolo “Alchemyâ€? (nella foto), presentato in Italia in anteprima mondiale nel febbraio scorso. Un atteso ritorno, quello del gruppo di Moses Pendleton, che segna anche l’inizio di una nuova collaborazione con il PalaBrescia scelto per ospitare il doppio appuntamento di sabato 6 e domenica 7 aprile con i Momix. Alchemy è l’ultima creazione firmata Moses Pendleton, tratta dell’arte dell’alchimia, e dell’alchimia dell’arte. Si tratta di uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi ballerini, un lavoro pieno di fantasia, di ironia, di bellezza, di mistero. Dopo l’attesa anteprima dei Momix il “Festival del Vittoriale tener-a-menteâ€? si sposterĂ nella sua sede naturale di Gardone Riviera per una serie di appuntamenti estivi di grande livello, a partire da “Sunâ€?, in programma il 28 giugno. Si tratta del concerto con cui Mario Biondi prresenta la sua ultima fatica discografica in testa alle classifiche in numerosi Paesi del mondo. Il Festival proseguirĂ il giorno successivo con il ritorno al Vittoriale di Filippo Timi, protagonista lo scorso anno, con Ugo Pagliai e Luca Marinelli dello spettacolo inagurale dedicato alla figura di D’Annunzio. Timi tornerĂ ad indossare i panni del “Vateâ€? per una nuova produzione teatrale ancora in fase di allestimento.

Il ricco cartellone si completa, poi, delle presenza di Ludovico Einaudi (3 luglio), di Elio e le storie tese (13 luglio), Ale&Franz e Enrico Ruggeri (14 luglio), Luciano Cannito (Amarcord, 18 luglio),Gino Paoli e Danilo rea (20 luglio), Jarrett, Peacock e DeJohnette (21 luglio), Miguel Angel Zotto (2 agosto), Stefano Bollani (3 agosto), Opera di Vienna (11 agosto) e David Byrne e St. Vincent (9 settembre). Per informazioni: cell. 340/1392446

ÂŽ ‰”—’’‘ †‹ ‘•‡• ‡Â?†Ž‡–‘Â? ‹Â? •…‡Â?ƒ ƒŽ ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ ‹Ž Íž ‡ Í&#x; ƒ’”‹Ž‡


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

”‡•…‹ƒ —ŽŽ‡ ‘”Â?‡ †‹ ‡•’‹”ƒ„—ˆˆ‘ “Sulle orme di Respirabuffoâ€? è il tema del laboratorio musicale a cura di di Elisa Vincenzi (Suoninmovimento), in programma sabato 6 aprile presso “La Libreria dei Ragazziâ€?, in via S. Bartolomeo 15 a Brescia. Lasciando spazio all’immaginazione, il laboratorio si sviluppa in un mondo incantato, dove scoprire come giocare con il respiro, la voce, il corpo in movimento e i suoni degli strumenti musicali. I piccoli partecipanti potranno accostarsi al fare musica

insieme, ascoltando l’altro e approcciandosi ad alcuni strumenti musicali (tamburi djembè, tamburi a fessura, crepitacoli, cimbali, kalimba, ‌). Durante l’attivitĂ , i bambini e le bambine saranno accompagnati nell’esecuzione di strutture ritmiche e melodiche, con l’obiettivo di portarli a conoscere, discriminare e rielaborare i parametri musicali di base. Per informazioni e iscrizioni: al numero 030/3099737 o brescia@ lalibreriadeiragazzi.it

Ž ‡�–ƒ–‡—…‘ •ƒ’‹‡�œ‹ƒŽ‡

ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ ÍšÍžÇĄÍ˜Í˜

‡ƒ–”‘ ”ƒ�†‡ � ’”‘‰‡––‘ †ƒ˜˜‡”‘ •’‡…‹ƒŽ‡

%DPELQL DOO¡RSHUD FRQ ´%ULPERULXP¾

Â? •…‡Â?ƒ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ˜‡”•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆƒ˜‘Žƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ †‡Ž …‘Â?’‘•‹–‘”‡ ƒ—”‘ ‘Â?–ƒŽ„‡––‹ ’”‘’‘•–ƒ …‘Â? ‰”ƒÂ?†‡ •—……‡••‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ ͚͙͚͘ ƒ ‘Â?–‡’—Ž…‹ƒÂ?‘

Ă‹

in programmazione dal 18 al 20 aprile al Teatro Grande “Brimborium – favola per musicaâ€? che la Fondazione del massimo cittadino ha voluto allestire in nuova versione, con la collaborazione di Mus-e Brescia onlus. Si tratta di un’opera lirica contemporanea scritta tra il 2011 e il 2012 dal compositore bresciano Mauro Montalbetti (il libretto è di Francesco Peri) su commissione del Cantiere di Montepulciano, e portata in scena per la prima volta al festival del Cantiere nel luglio del 2012, con la regia di Robert Nemack e l’allestimento scenico di Domenico Franchi, coadiuvato dagli allievi dell’Accademia SantaGiulia di Brescia). L’opera viene presentata al Grande il 18 e 19 per le scuole e il 20 per la cittĂ . La partitura, presentata in una speciale riduzione per 13 strumenti, sarĂ eseguita dai giovani talenti bresciani di Aura Ensemble sotto la direzione del maestro Carlo Boccadoro, ad accompagnamento del cast di cantanti professionisti giĂ protagonisti a Montepulciano, Luisa Cipolla (Nicoletta), Annarita Romagnoli (Madame Cliquot), Francesco Salvadori (Ottavio), Emma Bernar-

dini (Pavel). A questi si aggiunge la danzatrice bresciana Alessandra Bortolato nel ruolo di Quick. La regia è di Barbara Di Lieto, la scenografia di Domenico Franchi (ancora una volta affiancato dagli allievi dell’Accademia Santa Giulia). I costumi sono a cura di Area Bianca Concept Factory, L’idea di “Brimborium!â€? segue l’esempio dell’indimenticato “Pollicinoâ€? di Henze, con l’unica ambizione di coinvolgere i piĂš giovani e i professionisti in un allestimento operistico che si riveli genuino come una favola. Decine di alunni delle scuole primarie bresciane hanno partecipato ai laboratori dedicati a “Brimborium!â€? tenuti dagli artisti di Mus-e. Oltre a collaborare alla scenografia, saranno loro i personaggi dei cucchiaini che, alternandosi in parti di recita, di canto, di sonorizzazioni e di movimentodanza, porteranno in scena i risultati di un significativo percorso didattico e artistico.“Brimboriumâ€? è un esempio unico di collaborazione a tutto campo per la realizzazione di un’opera lirica contemporanea: un’importante realtĂ culturale bresciana (la Fondazione del Teatro Grande), professio-

nisti del teatro operistico, un’istituzione universitaria (l’Accademia di SantaGiulia) e un’associazione onlus, Mus-e di Brescia che mira a integrare i bambini della scuola primaria per mezzo dell’arte e far vivere i linguaggi artistici nel territorio, promuovendo iniziative di particolare spessore culturale. In questo caso i bambini avranno il privilegio di vivere la musica del loro tempo, scritta da un giovane compositore che ha avuto riconoscimenti nel mondo Tre sono le scuole della città che sono state coinvolte nel progetto. Si tratta della Ungaretti, della Ugolini e della Don Milani. Quasi 170 sono stati invece i bambini coinvolti nel lavoro chge ha portato all’allestimento che andrà in scena la Grande, supportati da 10 insegnanti, dai dirigenti e da numerosi i collaboratori.

‹Î †‹ Í™Í&#x;͘ „ƒÂ?„‹Â?‹ †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ ’”‹Â?ƒ”‹‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â? ŠƒÂ?Â?‘ ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‘ ƒ‹ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ –‡Â?—–‹ †ƒ‰Ž‹ ƒ”–‹•–‹ †‹ —•nj‡

ÂŽ ’‡”†‘Â?‘ ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ ÍĄÇĄÍ?͘

—‘˜‡ ’”‘˜‡ †‡ŽŽǯ‡•‹•–‡Â?œƒ †‹ ‹‘ Ǥ ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ ÍœÍœÇĄÍ˜Í˜

ǯ Dz dz

ÂƒÂ”Â„ÂƒÂ„ÂŽĂŽ 2 ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ Í™ÍœÇĄÍ˜Í˜

͙͛

ÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘ÂˆÂ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ —Â?‹–ƒ”‹‘ †‡Ž Dz ‡Â?–ƒ–‡—…‘ •ƒ’‹‡Â?ÂœÂ‹ÂƒÂŽÂ‡Çł Č‚ ”‘nj Â˜Â‡Â”Â„Â‹ÇĄ ‹‘„„‡ǥ ‘Š‡Ž‡–ǥ Â‹Â”ÂƒÂ…Â‹ÇŚ †‡ ‡ ƒ’‹‡Â?œƒ Č‚ …‘Â?•‡Â?–‡ †‹ ˆƒ”‡ ‡Â?‡”‰‡”‡ —Â?ƒ ”‹……Š‡œœƒ –‡‘Ž‘‰‹…ƒ …Š‡ ‹ŽŽ—Â?‹Â?ƒ ‹Ž ’‡Â?•‹‡”‘ ‡„”ƒ‹…‘ ‡ Žǯ‹†‡Â?–‹–Â? †‹ •”ƒ‡Ž‡Ǥ ÂŽ ˜‘Ž—Â?‡ †‡nj •…”‹˜‡ Ž‡ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…Š‡ Ž‡––‡”ƒ”‹‡ ‡ •–‘”‹…Š‡ ’”‘’”‹‡ †‹ ‘‰Â?—Â?‘ †‡‹ Ž‹„”‹ ‡•ƒÂ?‹Â?ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ‡ ˆ‘…ƒŽ‹œœƒ ‹ –‡Â?‹ –‡‘Ž‘‰‹…‹ …Š‡ ‡Â?‡”‰‘Â?‘ …‘Â? Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇŚ ”‡œœƒ †ƒŽŽƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ †‹ Â•Â”ÂƒÂ‡ÂŽÂ‡ÇŁ Žƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‡ ‡•’‡”‹‡Â?œ‹ƒŽ‡ ’”‘’”‹ƒ †‹ —Â?ƒ •ƒ’‹‡Â?œƒ ‹Â?–‡•ƒ …‘Â?‡ Dzƒ”–‡ †‡Ž ˜‹˜‡”‡dzǢ Žƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ Â’Â‡Â†ÂƒÂ‰Â‘ÇŚ ‰‹…ƒ ‡† Â‡Â–Â‹Â…Â‘ÇŚÂ•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ …‘Â? Žƒ “—ƒŽ‡ ‡••ƒ ˜‹‡Â?‡ ’”‘’‘•–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‹ —Â? ’”‡…‹•‘ ’”‘‰‡––‘ ‡†—…ƒ–‹˜‘Ǣ ‹Ž ”—‘Ž‘ †‹ ‹‘ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡ŽŽǯ—‘Â?‘Ǣ ‹Ž ’”‘„Ž‡Â?ƒ †‡Ž Â?ƒŽ‡Ǣ Žƒ ˆ‹‰—”ƒ †‡ŽŽƒ ƒ’‹‡Â?œƒ ’‡”•‘Â?‹ˆ‹…ƒ–ƒǢ Žƒ –‡‘Ž‘‰‹ƒ †‡ŽŽƒ …”‡ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?‡ ˜‡”‘ …—‘”‡ †‡ŽŽƒ –‡‘Ž‘‰‹ƒ †‡‹ •ƒ‰‰‹Ǥ ÂŽ ˜‘Ž—Â?‡ •‹ …‘Â?ˆ‹‰—”ƒ …‘Â?‡ —Â?ǯ‹Â?–”‘†—œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ Ž‡––‡”ƒ–—”ƒ •ƒ’‹‡Â?œ‹ƒŽ‡ „‹„Ž‹…ƒǤ

”ƒÂ?Â?ƒ–‹…‹ ˆƒ––‹ †‹ …”‘Â?ƒ…ƒ ‡ Â…ÂŽÂƒÇŚ Â?‘”‘•‹ ‡˜‡Â?–‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒŽŽƒ •–‘”‹ƒ ”‹nj ’”‘’‘Â?‰‘Â?‘ Žǯ‹Â?–‡””‘‰ƒ–‹˜‘ •—Ž •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ †‡Ž ’‡”†‘Â?‘ǥ …Š‡ Â?‘Â? …‘Â?•‹•–‡ Â?‡Ž †‹Â?‡Â?–‹…ƒ”‡ ‹ –‘”–‹ ‘ Â?‡Ž ”‹Â?—Â?…‹ƒ”‡ ƒ‹ ’”‘’”‹ †‹”‹––‹ Ž‡•‹ǥ Â?ƒ Â?‡Ž ‰—ƒ”†ƒ”‡ Ž‡ …‘•‡ ‹Â? Â?‘†‘ †‹˜‡”•‘ ‡ •…‘’”‹”‡ Č‚ •‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Č‚ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Žƒ–‘ ’‘•‹–‹˜‘ †‡ŽŽ‡ ÂˆÂ‡Â”Â‹ÇŚ –‡ ”‹…‘Â?‘•…‡Â?†‘ …Š‡ Dz’‡”†‘Â?ƒ”‡ Â?‘Â? •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ ƒ—–‘Â?ƒ–‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ”‹…‘Â?…‹Ž‹ƒ”•‹dzǤ —„ƒ—– ’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž ’‡”†‘Â?‘ ƒŽŽƒ Ž—…‡ †‡ŽŽƒ Dz–‡Â?Â‡Â”Â‡ÂœÇŚ œƒ Â?‹•‡”‹…‘”†‹‘•ƒ †‹ ‹‘dzǥ –”ƒ……‹ƒ —Â? ‡š…—”•—• „‹„Ž‹…‘ …Š‡ ”‹’‡”…‘””‡ Ž‡ ’ƒ‰‹Â?‡ †‡ŽŽǯ Â?–‹…‘ ‡ †‡Ž —‘˜‘ ‡•–ƒÂ?‡Â?–‘ •‘ˆˆ‡”Â?ƒÂ?†‘•‹ •—ŽŽƒ ’ƒ”ƒ„‘Žƒ †‡Ž ˆ‹‰Ž‹‘ ’”‘†‹‰‘ǥ ‡ Â?‘Â? ”‹Â?—‘˜‡ ‰Ž‹ ‹Â?–‡””‘‰ƒ–‹˜‹ ‹Â?‰‘Â?ÇŚ „”ƒÂ?–‹ǣ ‡•‹•–‡ —Â? Â?ƒŽ‡ ‹Â?’‡”†‘nj Â?ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇŤ ‹•‘‰Â?ƒ ’‡”†‘Â?ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ …Š‹ Â?‘Â? …Š‹‡†‡ ’‡”†‘Â?‘Ǎ ‹…Š‡Ž Â—Â„ÂƒÂ—Â–ÇĄ ˆ”ƒÂ?…‡•…ƒÂ?‘ǥ ° ”‡•’‘Â?Â•ÂƒÇŚ „‹Ž‡ †‡Ž ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‡ŽŽ‡ ”‘––‡ †‹ ƒÂ?–ǯ Â?–‘Â?‹‘ ƒ Â”Â‹Â˜Â‡ÇŚÂŽÂƒÇŚ ƒ‹ŽŽƒ”†Ǥ

‡” ƒÂ?Â?‹ •‹ ° †‡––‘ …Š‡ Žƒ •…‹‡Â?ÇŚ œƒ •’‡”‹Â?‡Â?–ƒŽ‡ Šƒ Â?ƒÂ?†ƒ–‘ Â?‡Ž †‹Â?‡Â?–‹…ƒ–‘‹‘ Ž‡ †‹Â?‘•–”ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽǯ‡•‹•–‡Â?œƒ †‹ ‹‘ǥ ”‡Ž‡‰ƒÂ?†‘Ž‡ ‹Â? —Â? ƒÂ?„‹–‘ DzÂ?‘Â? •…‹‡Â?–‹ˆ‹…‘dzǤ ƒ •ƒ”Â? ’”‘’”‹‘ Â˜Â‡Â”Â‘ÇŤ Â?‘Â? ° ‹Â?˜‡…‡ •‡Â?•ƒ–‘ ’‡Â?•ƒ”‡ …Š‡ ’”‘’”‹‘ Žƒ Â?ÂƒÇŚ –‡Â?ÂƒÂ–Â‹Â…ÂƒÇĄ Žƒ ˆ‹•‹…ƒ ‡ Žƒ „‹‘Ž‘‰‹ƒ Â?‘nj †‡”Â?‡ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ’‡”–‘ Â?—‘˜‹ •’ƒœ‹ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‘ ‡ •…ƒÂ?„‹‘ –”ƒ Žƒ •…‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ Žƒ Â?‡–ƒˆ‹•‹…ƒ ‡ Žƒ Â–Â‡Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹ÂƒÇŤ Â? Ž‹„”‘ ÂƒÂ—Â†ÂƒÂ…Â‡ÇĄ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ–‹••‹Â?‘ǥ Â…Â‘Â”ÂƒÂ‰ÇŚ ‰‹‘•‘ …Š‡ ”‹Â?‡––‡ ‹Â? ‰‹‘…‘ ‹Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‡ŽŽƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡˜‘Ž‡œœƒ †‡Ž …”‡†‡”‡ ‡ †‡Ž †‹•…‘”•‘ •— ‹‘Ǥ ‘„‡”– Ǥ ’‹–œ‡” Č‹Â?ƒ–‘ Â?‡Ž ͙ͥÍ?ÍšČŒ ° ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‡ ˆ‘Â?†ƒ–‘”‡ †‡Ž ƒ‰‹•

Â?•–‹–—–‡ ˆ‘” ƒ‹–Š ƒÂ?† ‡ƒ•‘Â? ƒ ”nj ˜‹Â?‡ǥ ‹Â? ƒŽ‹ˆ‘”Â?Â‹ÂƒÇŁ …‘Â?‘•…‹—–‹••‹Â?‘ Â?‡‰Ž‹ –ƒ–‹ Â?‹–‹ ’‡” ‹ •—‘‹ ’ƒ••ƒ‰‰‹ –‡Ž‡˜‹•‹˜‹ •—ŽŽ‡ –‡Â?ƒ–‹…Š‡ †‡Ž Â”ÂƒÂ’ÇŚ ’‘”–‘ –”ƒ •…‹‡Â?œƒ ‡ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÇĄ ’‡” Žƒ •—ƒ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ ƒ„„‹Â?ƒ”‡ …‘Â? ‡•–”‡Â?ƒ …‘Â?’‡–‡Â?œƒ ‹ †—‡ Ž‹Â?‰—ƒ‰‰‹ Â–Â”ÂƒÂ†Â‹ÇŚ œ‹‘Â?ƒŽ‡ ‡ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡‘Ǥ

ƒ–—”Â?‹Â?‡ǥ ˜‡Â?–‹…‹Â?“—‡Â?Â?‡ „‡Ž‰ƒ ”‡•‹†‡Â?–‡ ƒ ÂƒÂ”Â‹Â‰Â‹ÇĄ ° ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ —Â?ƒ …ƒÂ?‡”ƒ ‹Â? ƒˆˆ‹––‘Ǥ ‡” —Â?ƒ …‹ˆ”ƒ „ƒ••‹••‹Â?ƒ –”‘˜ƒ ƒŽŽ‘‰‰‹‘ ’”‡••‘ Žƒ ”‹……ƒ Â?ƒ‰‹‘Â?‡ †‹ —Â? –‹œ‹‘ ƒ••ƒ‹ ‡……‡Â?–”‹…‘ǣ ‹Ž ”ƒÂ?†‡ †‹ ’ƒ‰Â?ƒ †‘Â? Ž‡Â?‹”‹‘Ǥ ‹˜‡”•‹••‹Â?‹ –”ƒ Ž‘nj ”‘ Č‚ Â?‹•ƒÂ?–”‘’‘ǥ ‘••‡••‹‘Â?ƒ–‘ †ƒŽ ’‡……ƒ–‘ ‡ ‹Â? Dz‡•‹Ž‹‘ †ƒŽ Â?‘Â?†‘dz Ž—‹Ǣ Â„Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ˆ‹‡”ƒ ‡ ‰”‹Â?–‘•ƒ Ž‡‹ Č‚ÇĄ ƒ˜”ƒÂ?Â?‘ Â?‘†‘ †‹ …‘Â?‘•…‡”•‹ ‡ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ”•‹ †‹•…‘””‡Â?†‘ †‹ ƒÂ?‘”‡ǥ Â?‘”–‡ ‡ ÂˆÂ‹ÂŽÂ‘ÇŚ •‘ˆ‹ƒ †—”ƒÂ?–‡ ‹ •‘Â?–—‘•‹••‹Â?‹ „ƒÂ?ÇŚ …Š‡––‹ ’”‡’ƒ”ƒ–‹ †ƒŽŽ‘ •–”ƒ˜ƒ‰ƒÂ?–‡ ƒ”‹•–‘…”ƒ–‹…‘Ǥ ‡ „ƒ––—–‡ •…‘””‘Â?‘ ˜‡Ž‘…‹ ‹Â? —Â? …”‡•…‡Â?†‘ †‹ †—„„‹ǥ •‡nj ‰”‡–‹ǥ •‘•’‡––‹ǣ …Š‡ ˆ‹Â?‡ ŠƒÂ?Â?‘ ÂˆÂƒÂ–ÇŚ –‘ Ž‡ ‘––‘ ’”‡…‡†‡Â?–‹ …‘‹Â?“—‹Ž‹Â?‡ †‹ †‘Â? Ž‡Â?‹”‹‘Ǎ ‘•ƒ …‡Žƒ Žƒ Dz’‘”–ƒ Â’Â”Â‘Â‹Â„Â‹Â–ÂƒÇł †‹‡–”‘ …—‹ •–ƒ Žƒ …ƒÂ?‡”ƒ ‘•…—”ƒ †‡ŽŽ‘ •’ƒ‰Â?‘Ž‘ ȋ—Â?‹…ƒ •–ƒÂ?ÇŚ œƒ ‹Â? …—‹ ƒ–—”Â?‹Â?‡ Â?‘Â? ’—Ö ‡Â?Â–Â”ÂƒÇŚ Â”Â‡ČŒÇŤ ƒ ˆ‹ƒ„ƒ †‹˜‡Â?–ƒ Â?‘‹”Ǥ ȋ”‡…‡Â?ÇŚ •‹‘Â?‡ †‹ —…ƒ ‹ƒÂ?…Š‡––‹ ’‡” …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‹„”‡”‹ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ–ÂƒČŒ


̻ Ǥ

Ǥ Ǥ ͠​͠Ǥ͛ ͠​͠Ǥ͝

¿ ¿

͠ ͙͠

͠ ͙͡Ǥ͛͘

͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘

@

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ͟Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘͝ ͟Ǥ͙͝ ͠Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͠Ǥ͙͝ ͚͙Ǥ͘​͘

͟Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙ƅ Ǧ Ǧ Ǧ ͙͘ǡ͘​͘ Ǥ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͚ƅ Ǧ Ǧ ǯ ͙͚ǡ͘​͘ ͙͜Ǥ͘​͘ Ǧ

ǡ ͚͡ Ǧ ͚͛͘͜͝ ȋ Ȍ

¿ ͠Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘ Ǧ ͚​͚Ǥ͛͘Ǥ ¿ ͙​͙ Ǧ ͙͜ Ǧ ͙͞ Ǧ ͚͘ Ǧ ͚͛Ǥ͜͝Ǥ ¿ ͡Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ǡ Ǥ ¿ ͠Ǥ ° ¿ ͙͟ ͙​͙Ǥ ¿ ͙͟Ǥ ¿ ͙͛Ǥ

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ȋ Ǥ Ȍ ͞Ǥ͟͝ ͟Ǥ͙͘ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͞ ͟Ǥ͚͝ ȋ Ȍ ͠Ǥ͘​͘ ͠Ǥ͛͘ ͠Ǥ͜͝ Ȁ͡Ǥ͙͝Ȁ͡Ǥ͜͝ ͙͘Ǥ͛͝ ͙͚Ǥ͙͝ ͙͜Ǥ͘​͘ ͙͘​͘ά ͙͝Ǥ͘​͘ ͙͟Ǥ͘​͘ ͙͡Ǥ͙͝ ͙͡Ǥ͚͘ ͙͡Ǥ͛͘ ͙͡Ǥ͘͝ ȋ ǤȌ ͚͘Ǥ͝​͝ ͚͙Ǥ͘​͘ ͚​͚Ǥ͘​͘

Da lunedì al venerdì, a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potrete seguire rassegne stampa locali e nazionali, ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa parrocchiale di Cristo Re in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͞Ǥ͘͝ Ǥ Ǥ

ǡ Ǥ ͟Ǥ͛͘ ǯ î Ǥ Ǥ

͟ǡ Ǥ ͡Ǥ͜͝ Ǥ

ǡ Ǥ ͙​͙Ǥ͛͘

ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͙͜Ǥ͘͝ Ǥ ͜ǡ Ǥ ͙͞Ǥ͛͝

͙͘͡͞ Ǥ ǯ ǡ ǡ ǥ

ǡ ͜ Ǧ ͚͙͘͜͝ ȋ Ȍ

Ǥ ¿ ¿ ͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͡Ǥ͘​͘Ǣ ͡Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ Ǥ

ǣ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͘͜Ǥ ǣ Ǥ ǣ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ͚͙͛͛͘͘͟͜​͜​͜ ͚͙͙͛͛͘͘͘͡​͙ Ǥ Ǥ ̻ Ǥ

ǣ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ǯ1 ǣ ǡ Ǥ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͟ Ǧ ͙͛Ǥ͛͟ Ǧ ͙͡Ǥ͜͟ ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘͝ ͙͡​͘͡ Ǥ ͚͘͜͠ǡ ǡ ǯ ° ǥ

Ǥ ͛͘͜͞Ǥ͚​͚͚͛͜ ͛͘͜͞ ͚͛͘͘͡͞ Ǧ ǣ ̻ Ǥ ̻ Ǥ Ǥ Ǥ

Ǥ ͚͘ ͚​͚Ǥ ȋ͙͘Ǥ͚͘ Ǧ ͙͚Ǥ͚͘ Ǧ ͙͠Ǥ͚͘ȌǢ Ƭ ȋ͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͜͝ Ǧ ͙͠Ǥ͜͝ȌǢ ȋ͡ Ǧ ͙͚ Ǧ ͙͠ȌǤ

͝ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ ͚͙͘͘ ǡ Ǥ ǡ ͚͜ Ǥ ǤǤǤ

Dz dz

͜ǡ Ǥ ͚͘Ǥ͛͘ Ǥ ͟ƅ Ǥ

ǡ ͘͞ ǡ

ǥ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǩ ͙͠Ǥ͘​͘

Ǥ ǤǦ Ǥ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͚͘Ǥ͘͝ ͙͘Ǥ͘͡

¿ ͙͘Ǥ͘͡

ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ǯ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡ ͙͚Ǥ͙͝ ͡Ǥ͛͘ ͙͝Ǥ͘​͘

͜ǡ Ǥ ͙͝Ǥ͛͝ ͙͡͞͡ Ǥ Ǥ Ǥ


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

ƒ —‘�ƒ ‘˜‡ŽŽƒ ƒ „‡ƒ–‹ˆ‹…ƒœ‹‘�‡ †‹ †‘� —…ƒ ƒ••‹

ƒ —‘Â?ƒ ‘–‹œ‹ƒ Dz ƒ ‡‰Ž‹ƒ Â’ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‡Çł

Le Suore Maestre di Santa Dorotea (che in cittĂ hanno sede nella casa di via Marsala) festeggiano la beatiďŹ cazione del loro fondatore don Luca Passi, in programma sabato 13 aprile nella Basilica di San Marco a Venezia. In Primo Piano (alle 9.20) interviene suor Maria Elisa. Il commento al Vangelo festivo da questa domenica è a cura di don Marco Busca, docente in Seminario. In aprile, in vista delle prossime iniziative estive, la rubrica Ecclesia (ore 11)

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “La Veglia pasqualeâ€? che si è tenuta sabato 30 marzo in Cattedrale. A seguire: “Il seminario vocazionaleâ€?, un ciclo di incontri sul tema delle vocazioni; “Prove di pastorale giovanileâ€?, su come sviluppare la pastorale giovanile in un’erigenda unitĂ pastorale cittadina; “CruciďŹ xusâ€? 2013 con una intervista alla direttrice artistica Carla Bino. La rubrica “4 parole...â€? è con suor Maria

si occupa di pastorale giovanile e oratori in collaborazione con l’UfďŹ cio diretto da don Marco Mori che interviene nella prima puntata. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

͛͛

Elisa che racconta l’attesa per la beatiďŹ cazione di don Luca Passi, fondatore delle suore maestre dorotee. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Croce e riconciliazioneâ€? con relatore don Antonio Zani.

ƒÍ&#x;ÇĄ ŠǤ ͙͘Ǥ͘͘ ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽ Â?‘Â?†‘ †‡‹ Ž‹„”‹ǥ –”ƒ Â?‘˜‹–Â? ‡† ‡•’‘•‹œ‹‘Â?‹ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ ‹ Â?—‘˜‹ ƒ—–‘”‹ ‡ Ž‡ •…‡Ž–‡ †‡Ž ‰”ƒÂ?†‡ ’—„„Ž‹…‘Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ÍžǤÍ?Í? ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ ÂŽÇŻ Â?‡”‹…ƒ †‹ ˆ‹Â?‡ ––‘…‡Â?–‘ ‡ Žƒ ˜‹–ƒ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ƒ”Â?Ž‡›ǥ ’”‘’”‹‡–ƒ”‹ƒ †‹ —Â? ”ƒÂ?…Š ‹Â? ƒŽ‹ˆ‘”Â?‹ƒǤ Â? ‘Â?†ƒ ‰Ž‹ ‡’‹•‘†‹ †‡ŽŽƒ ͙͔ •–ƒ‰‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í Ç¤Í˜Í˜ ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? ‡ ’‘Ž‹–‹…ƒ …‘Â?†‘––ƒ †ƒ Â?†”‡ƒ ‹ƒÂ?‡ŽŽ‘Ǥ —Ž –ƒ˜‘Ž‘ †‹ †‹•…—••‹‘Â?‡ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‡ŽŽǯ –ƒŽ‹ƒǤ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ Í Ç¤Í˜Í?

Â? Â?Â‡ÂœÂœÇŻÂ‘Â”Âƒ ‹ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–‹ †‡ŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ Ž‡‰‰‘Â?‘ ‡ …‘Â?Â?‡Â?–ƒÂ?‘ Ž‡ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‹ Â?‘–‹œ‹‡ †‡‹ “—‘–‹†‹ƒÂ?‹ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͘Ǥ͙͘ ÇŻ –‘”‹…‘ –‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ’‘Ž‹œ‹‡•…‘ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒ–‘ ƒ ‘Â?ƒ…‘Ǥ ‡””‹…Â? ‡ ‹Ž •—‘ ˜‹…‡ ƒ””› Ž‡‹Â? ”‹•‘Ž˜‘Â?‘ ‹Â?–”‹…ƒ–‹ …ƒ•‹ †‹ ‘Â?‹…‹†‹‘Ǥ

ƒÂ?ƒŽ‡ Í?ÇĄ ŠǤ Í Ç¤Í?͘ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ †‡ŽŽƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒˆˆ‹†ƒ–ƒ ƒŽ …ƒ”†Ǥ ‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ƒ˜ƒ•‹Ǥ ”‹Â?‘ †‹ †—‡ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ •—ŽŽƒ Dz…—•–‘†‹ƒ †‡Ž …”‡ƒ–‘dzǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ Í Ç¤Í˜Í? ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ’‘Ž‹œ‹‡•…‘ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ ƒ˜˜‡Â?–—”‡ †‹ †—‡ ’‘Ž‹œ‹‘––‹ †‹ ‘• Â?‰‡Ž‡• …Š‡ ƒ‰‹•…‘Â?‘ ‹Â?ˆ‹Ž–”ƒÂ?†‘•‹ Â?‡ŽŽ‡ „ƒÂ?†‡ †‹ –”ƒˆˆ‹…ƒÂ?–‹ †‹ †”‘‰ƒǤ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͥ͘Ǥ͛͘ Ǥ Ǥ ‡Ž‡„”‡ –‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡ ƒ˜˜‡Â?–—”‡ †‡‹ †‹’‡Â?†‡Â?–‹ †‡Ž ’”‘Â?–‘ •‘……‘”•‘ †‹ —Â? ‘•’‡†ƒŽ‡ †‹ Š‹…ƒ‰‘Ǥ Â? ‘Â?†ƒ Ž‡ ’—Â?–ƒ–‡ †‡ŽŽƒ ͙͔͛ •–ƒ‰‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ÍžǤ͘͘

1 ‘Â?†‘––‘ ƒ ”‘–ƒœ‹‘Â?‡ †ƒ‹ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–‹ †‡ŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ƒ‹ થ ÍšÍœÇĄ ‹Ž ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‘ˆˆ”‡ Žƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ †‡‹ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡ —Â? ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ •—‹ ˆƒ––‹ †‡Ž ‰‹‘”Â?‘Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͙Ǥ͘͘ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ‹ „‡Â?‹ …—Ž–—”ƒŽ‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ǥ …‘Â? —Â?‘ •‰—ƒ”†‘ ’”‹˜‹Ž‡‰‹ƒ–‘ ƒŽ –‡””‹–‘”‹‘ ‡ ƒŽŽ‡ •—‡ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â?Ǥ ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͚ǤÍ?Í? ‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž ͚͛͘͘ †‹ Ǥ ƒ”›

”ƒ›Ǥ ‘Â? ƒ”Â? ÂƒÂŠÂŽÂ„Â‡Â”Â‰ÇĄ Šƒ”Ž‹œ‡ Š‡”‘Â?ÇĄ †™ƒ”† ‘”–‘Â?ÇĄ ‡–Š

”‡‡Â?ÇĄ ‘Â?ƒŽ† —–Š‡”ŽƒÂ?†Ǥ Šƒ”Ž‹‡ ”‘Â?‡” ‡ Žƒ •—ƒ „ƒÂ?†ƒ ŠƒÂ?Â?‘ Â?‡••‘ ƒ •‡‰Â?‘ —Â? …‘Ž’‘ Â?‹Ž‹ƒ”†ƒ”‹‘ •‘––”ƒ‡Â?†‘ Ž‹Â?‰‘––‹ †ǯ‘”‘ †ƒ —Â? ’ƒŽƒœœ‘ ˜‡Â?‡œ‹ƒÂ?‘Ǥ ƒ “—ƒŽ…—Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž ‰”—’’‘ǤǤǤ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͚͛Ǥ͚͘ ‹ŽÂ? †‹ ˆƒÂ?–ƒ•…‹‡Â?œƒ †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ …‘Â? ƒŽ ‹ŽÂ?‡”Ǥ Â?ƒ •’‡†‹œ‹‘Â?‡ Â?‡ŽŽ‘ •’ƒœ‹‘ •…‘’”‡ …Š‡ •— ƒ”–‡ Â…ǯ° ‘••‹‰‡Â?‘Ǥ ƒ …‹ •‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ Â?‘Ž–‹ ’‡”‹…‘Ž‹ǥ ‡ —Â?‘ †‹ “—‡•–‹ǤǤǤ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͙͛Ǥ͚͘ ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ …Š‡ •‹ ‘……—’ƒ †‹ ’‘‡•‹ƒǤ ƒ˜‹†‡ ‘Â?†‘Â?‹ ’ƒ”Žƒ †‡ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ Â?‘˜‹–Â? ‡ Ž‡‰‰‡ ‘’‡”‡ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ ‡ †‡Ž ’”‡•‡Â?–‡Ǥ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͙͚Ǥ͘͘

’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? ‹Ž –ƒŽÂ?nj•Š‘™ …‘Â?†‘––‘ †ƒ ”‹ƒÂ?Â?ƒ ‹ƒÂ?’‘Ž‹ ‡ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Â?˜‡”•ƒ …Š‡ ‹Â?†ƒ‰ƒÂ?‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? †‡ŽŽǯ—Â?‹˜‡”•‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ Í™ͥǤÍ›Í?

ÇŁ ‹ŽÂ?ÇŚÂ–Â˜ †‡Ž ͙ͥͥÍ&#x; …‘Â? ‘”‹Â?Â?‡ ‘—œ‡–Ǥ ƒŽ•‹ ƒ‰‡Â?–‹ †‹ ’‘Ž‹œ‹ƒ ŠƒÂ?Â?‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ —Â? ‰‹”‘ †‹ ‡•–‘”•‹‘Â?‹ ƒ‹ †ƒÂ?Â?‹ †‹ ƒ—–‘Â?‘„‹Ž‹•–‹ •’”‘˜˜‡†—–‹Ǥ ÂŽ ˆ‡Â?‘Â?‡Â?‘ Â?‘Â? ° Â?—‘˜‘ Â?ƒ “—ƒÂ?†‘ …‹ •…ƒ’’ƒ ‹Ž Â?‘”–‘ •ƒ„‡ŽŽ‡ Ž‘”‡Â?– ‹Â?–‡”˜‹‡Â?‡ǤǤǤ

–ƒŽ‹ƒ ͚ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘͘

ÇŻ ‹ŽÂ? ˆƒÂ?–ƒ•› †‡Ž ͚͘͘͜ †‹ ‡””›

‹ŽŽ‹ƒÂ? …‘Â? ƒ–– ƒÂ?‘Â?ÇĄ ‡ƒ–Š ‡†‰‡”ǥ ‘Â?‹…ƒ ‡ŽŽ—……‹Ǥ ‡†‹‘‡˜‘Ǥ —‡ ‹Â?„”‘‰Ž‹‘Â?‹ ‰‹”ƒÂ?‘ ˜‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ’‡” ˜‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ˆ‹Â?‰‡Â?†‘ †‹ ‡••‡”‡ …ƒ……‹ƒ–‘”‹ †‹ •–”‡‰Š‡Ǥ Â? ‰‹‘”Â?‘ Â?‡ –”‘˜ƒÂ?‘ —Â?ƒ ˜‡”ƒǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í?͘ ‹ŽÂ? †‡Ž Í™ÍĄÍ Í› †‹ Ǥ Ǥ Ž—…Š‡” …‘Â? —† ’‡Â?…‡” ‡ ‡”‡Â?…‡ ‹ŽŽǤ ‡” —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ Â‡Â“Â—Â‹Â˜Â‘Â…Â‹ÇĄ —Â? ‡š ‰ƒŽ‡‘––‘ ‡ —Â? ˜‡Â?–”‹Ž‘“—‘ ˜‡Â?‰‘Â?‘ •…ƒÂ?„‹ƒ–‹ ’‡” †—‡ ƒ‰‡Â?–‹ •‡‰”‡–‹Ǥ ƒ …‘’’‹ƒ •–ƒ ƒŽ ‰‹‘…‘ ‡ …‘•¿ǥ ‡“—‹’ƒ‰‰‹ƒ–ƒ …‘Â? Žƒ –‡…Â?‘Ž‘‰‹ƒ Â?‡••ƒ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †ƒŽŽƒ Â‹ÂƒÇĄ •‹ ’”‡’ƒ”ƒ ƒ •˜‘Ž‰‡”‡ —Â?ƒ †‡Ž‹…ƒ–ƒ Â?‹••‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ Í?ÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í? Č‚ ‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹‘ †‡Ž ͚ͥ͘͘Ǥ ÂŽ ”ƒ……‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡‰Ž‹ ‡••‡”‹ ˜‹˜‡Â?–‹ •—Ž Â?‘•–”‘ ’‹ƒÂ?Â‡Â–ÂƒÇĄ …‘Â? —Â? ‘……Š‹‘ •—ŽŽƒ •ƒŽ˜ƒ‰—ƒ”†‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ ‡ †‡ŽŽǯ‡…‘•‹•–‡Â?ƒǤ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘Í? ‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž ͚͙͘͘ …‘Â? Â?‰‡Ž‹Â?ƒ ‘Ž‹‡Ǥ ……—•ƒ–ƒ †‹ –”ƒ†‹Â?‡Â?–‘ǥ ÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ‹ƒ ˜‡Ž›Â? ƒŽ– •‹ †Â? ƒŽŽƒ ˆ—‰ƒ ’‡” –”‘˜ƒ”‡ Ž‡ ’”‘˜‡ ‡ †‹Â?‘•–”ƒ”‡ Žƒ •—ƒ ‹Â?Â?‘…‡Â?œƒǤ

ƒÂ?ƒŽ‡ Í?ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ ‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …‘Â? —••‡ŽŽ ”‘™‡Ǥ Â?ƒ †‘Â?Â?ƒ ˜‹‡Â?‡ ƒ……—•ƒ–ƒ †‹ ‘Â?‹…‹†‹‘ ‡ …‘Â?†ƒÂ?Â?ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â”Â‰ÂƒÂ•Â–Â‘ÂŽÂ‘Ǥ —‘ Â?ÂƒÂ”Â‹Â–Â‘ÇĄ …‘Â?˜‹Â?–‘ †‡ŽŽƒ •—ƒ ‹Â?Â?‘…‡Â?œƒǤǤǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͘Ǥ͘͘

‡”‹‡ †‹ †‘…—�‡�–ƒ”‹ …—”ƒ–‹ †ƒ

‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‹Â?‘Ž‹ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒÂ?‘ Ž‡ ˜‹…‡Â?†‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?–”ƒ††‹•–‹Â?–‘ ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ †‡Ž •‡…‘Ž‘ •…‘”•‘Ǥ

Â?ÂƒÂšÇĄ ŠǤ ͙͙ǤÍœÍ? ÇŁ Â? ‡•’Ž‘”ƒ–‘”‡ •—‹ ‰‡Â?‡”‹•ǥ •‡‰—‹–‘ †ƒŽŽ‡ –‡Ž‡…ƒÂ?‡”‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒ ‰‹—Â?‰Ž‡ ‡ †‡•‡”–‹ •‘’”ƒ˜˜‹˜‡Â?†‘ …‘Â? …‹Ö …Š‡ –”‘˜ƒ †ƒŽŽƒ Â?ƒ–—”ƒǤ Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͚͘ǤÍ?Í?

Â?–‡”‡••ƒÂ?–‡ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Â–Â‡ÂŽÂ‡Â˜Â‹Â•Â‹Â˜ÂƒÇŁ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ †‡ŽŽ‡ •…ƒŽ‡––‡ †‡‹ –‡Ž‡‰‹‘”Â?ƒŽ‹ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ Â?‡••‹ ‹Â? ‘Â?†ƒ Â?‡ŽŽƒ •–‡••ƒ •‡”ƒǤ ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ ͚͛Ǥ͘͜ Č‚ ‹ŽÂ? †‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍœÇĄ …‘Â? ™ƒÂ? Â… ”‡‰‘” ‡ ƒ‘Â?‹ ƒ––•Ǥ Â?‘ •–—†‡Â?–‡ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹‘ …‘Â?ˆ‹†ƒ ƒŽ •—‘ ’•‹…ƒÂ?ƒŽ‹•–ƒǤǤǤ

ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͘Í? ‹ŽÂ? –Š”‹ŽŽ‡” †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í Â†Â‹ ”‡‰‘”› ‘„Ž‹– …‘Â? ‹ƒÂ?‡ ƒÂ?‡Ǥ Â?‘ ’•‹…‘’ƒ–‹…‘ ‡Ž‹Â?‹Â?ƒ Ž‡ •—‡ ˜‹––‹Â?‡ ‹Â? †‹”‡––ƒ •— ‹Â?–‡”Â?‡–Ǥ

‡Ž‡˜‹•‹‘�‡ •’‡”‹�‡�–‹ �‘”˜‡‰‡•‹ ‹� –˜

/HQWD YHORFH R VHPSOLFHPHQWH GL TXDOLWj" Lo scorso febbraio, in una fredda serata invernale, la Nrk, il secondo canale della tv pubblica della Norvegia, ha trasmesso per 12 ore consecutive l’inquadratura fissa, in alta definizione, di un caminetto acceso. Lo show è stato completato da voci fuori campo che hanno spiegato i segreti per ottenere un fuoco impeccabile, le modalitĂ di conservazione della legna, e i consigli di come tagliarla e impilarla. Il tutto intervallato da musica di sottofondo e poesie, per rendere l’esperienza ancora piĂš rilassante. I telespettatori norvegesi sanno bene quanto la loro vita sia strettamente legata al consumo di legna, uno degli

elementi fondamentali della vita nei Paesi scandinavi. In questa occasione hanno avuto la possibilitĂ di approfondire il tema ma soprattutto di prendersi una pausa dal vortice quotidiano della comunicazione televisiva. Il responsabile della rete ha definito questa esperienza con le parole “televisione lenta ma nobileâ€?. E questo non è il primo esperimento del genere: nel 2011 la Nrk mandò in onda la traversata dell’Artico vista dalla prua di una nave da crociera, tutto il tragitto, della durata di ben 134 ore. Si guadagnò il riconoscimento del Guinnes dei primati come il piĂš lungo documentario mandato in onda

integralmente e senza interruzioni. Tornando alla sopracitata maratona del caminetto, fa sorridere il fatto che a sostituire il vero focolare, che fin dalla notte dei tempi è stato il catalizzatore della quotidianitĂ serale, sia ora uno schermo digitale ultrapiatto. Del resto la televisione gode di una forte “ereditĂ antropologicaâ€?: da una parte sfrutta il fascino dell’immagine in movimento, dall’altro fa leva sull’abitudine ancestrale degli esseri umani di riunirsi intorno a qualcosa di luminoso una volta terminata la giornata. Sembra quasi che l’esperimento della Nrk voglia proprio stuzzicarci su que-

ste componenti socio-culturali. Allo stesso tempo però, al di lĂ dei consigli di economia domestica, offre la possibilitĂ di considerare la televisione in un’ottica diversa da quella a cui siamo abituati da decenni. Una tv di un’altra dimensione, che in questo caso risponde alla velocitĂ con la lentezza, pur mantenendo un senso. ChissĂ come verrebbe presa una trasmissione simile in Italia. Sicuramente l’argomento trattato non potrebbe essere un caminetto acceso, magari qualcosa di piĂš “mediterraneoâ€?‌ Il fatto è che una volta partiti di corsa, rallentare è piĂš difficile. Una volta abituato il pubblico a un consumo

frenetico della programmazione, permettergli di fermarsi di punto in bianco è pericoloso. E se poi cambia canale? Certo che quando non si dipende dai dati di ascolto (come accade per la tv pubblica norvegese che non rincorre gli spazi pubblicitari perchĂŠ è finanziata per il 94% dal canone annuale) ci si può anche permettere di sperimentare e abituare il pubblico a uno sguardo piĂš aperto in fatto di intrattenimento. E poi, diciamola tutta: che differenza c’è tra un caminetto acceso e i partecipanti del Grande Fratello spalmati sulle sdraio che prendono il sole tutto il giorno?


͛͜

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ

ÂŽ –‘—” „”‡•…‹ƒÂ?‘ †‹ Ž„ƒÂ?‘ Ac Production e Teatro Verdi di Montecatini Terme presentano “Albano: è la mia vita. Una storia da cantareâ€?. Il tour teatrale arriva, giovedĂŹ 11 aprile alle 21, al PalaBrescia. La sua musica approda in teatro e sarĂ l’ideale colonna sonora di una storia tutta da raccontare: quella della sua vita. Un concerto insolito fatto di canzoni, ma ricco anche di aneddoti che ripercorrono 45 anni di carriera e che si intrecciano

con la storia musicale – e non solo – di un’Italia cambiata dagli anni Sessanta ad oggi. Per la prima volta Albano è impegnato in uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti, sia pure basato sempre sulla musica, durante il quale non si limita a cantare ma si sofferma su alcuni episodi che riguardano la sua vita e la sua carriera: dagli esordi pieni di difďŹ coltĂ e incertezze alla “FelicitĂ â€? dei grandi successi.

(Q]R DXWRUH PROWR YHUVDWLOH ‡ ˜‹…‡Â?†‡ ƒ”–‹•–‹…Š‡ †‹ ƒÂ?Â?ƒ……‹ ‡ †‹ ƒŽ‹ˆƒÂ?‘ •‘Â?‘ •‡Â?’”‡ •–ƒ–‡ Â?‘Ž–‘ †‹•–ƒÂ?–‹ǥ –ƒÂ?–‘ “—ƒÂ?–‘ Ž‡ †—‡ …‹––Â? …Š‡ Ž‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‡Ž‡––‹ ƒ •‹Â?„‘Ž‘ǥ ‹ŽƒÂ?‘ ‡ ‘Â?ƒǤ ƒÂ?Â?ƒ……‹ ° •–ƒ–‘ …ƒÂ?–ƒÂ?–‡nj ÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ÇĄ …‘Â?’‘•‹–‘”‡ †‹ …‘Ž‘Â?Â?‡ •‘Â?‘”‡ǥ Â…ÂƒÂ„ÂƒÂ”Â‡Â–Â–Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ ƒ––‘”‡ †‹ –‡ƒ–”‘ ‡ †‹ …‹Â?‡Â?ƒ

6

Dz Â?ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Â?‘––‡dzǥ ‘’‡”ƒ ’”‹Â?ƒ †‹ ‹—•‡’’‡ ƒ”…‘ Ž„ƒÂ?‘ ƒŽ ‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ‡”‡Â?‘

Nel mondo ci sono le produzioni indipendenti. tanto nella musica, quanto nell’editoria, cosĂŹ come nel cinema. E spesso la difficoltĂ di questi buoni prodotti è quella di trovare chi dia la possibilitĂ di farsi notare, nonostante tutto. Ăˆ cosĂŹ per il film “Una domenica notteâ€? del giovane regista italiano (27 anni) Giuseppe Marco Albano. Il film, il primo lungometraggio del giovane regista lucano (giĂ nastro d’argento nel 2012 e candidato al David di Donatello del 2011 con il cortometraggio

Ž ”‹…‘”†‘ �œ‘ ƒ��ƒ……‹ ‡ ”ƒ�…‘ ƒŽ‹ˆƒ�‘

e ne sono andati due grandi protagonisti della canzone italiana: Enzo Jannacci è morto la sera del VenerdĂŹ Santo, il 30 marzo scorso, mentre il giorno successivo ci ha lasciati Franco Califano. Entrambi erano malati da tempo e la Pasqua li ha portati con sĂŠ. Ma se il destino li ha accomunati nella morte, le loro vicende artistiche sono sempre state molto distanti, tanto quanto lo sono le due cittĂ che li hanno eletti a loro simboli, Milano e Roma. Enzo Jannacci era nato proprio a Milano nel 1935, in tempi nei quali la canzone d’autore era ancora solo un’idea, ed è per questo che Jannacci, prima di diventare cantautore conobbe il rock ‘n’ roll e il cabaret, lavorando con straordinari talenti come Giorgio Gaber, Dario Fo, Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni. Indimenticabili sono i suoi primi successi, scritti e cantati con Giorgio Gaber, “ Tintarella di Lunaâ€? e “Una fetta di limoneâ€?. Il primo mattone angolare della sua carriera divenne la satirica “Vengo anch’io, no tu noâ€?(1967), che gli diede successo e notorietĂ . Molti i suoi hit, che contemplano anche “Quelli cheâ€? e “Via del Campoâ€?, per anni attribuita al solo Fabrizio De An-

‹Â?‡Â?ƒ —ƒÂ?†‘ ’‡” ˆƒ”‡ —Â? ˆ‹ŽÂ? …‹ ˜—‘Ž‡ǤǤǤ

drè, di cui Jannacci firmò il testo. Jannacci è stato artista vero, geniale e libero come pochi, diplomato in direzione d’orchestra, armonia e composizione, otto anni di Conservatorio pianistico alle spalle, capace di destreggiarsi con grande sicurezza anche in ambito jazz. Ma Enzo Jannacci è stato anche tante altre cose, cantante-autore, compositore di colonne sonore, cabaretti-

ƒÂ?Â?ƒ……‹ ’”‹Â?ƒ †‹ †‹˜‡Â?–ƒ”‡ …ƒÂ?–ƒ—–‘”‡ …‘Â?‘„„‡ ‹Ž ”‘…Â? ÇŽÂ?ÇŻ ”‘ŽŽ ‡ ‹Ž Â…ÂƒÂ„ÂƒÂ”Â‡Â–ÇĄ Žƒ˜‘”ƒÂ?†‘ …‘Â? •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹ –ƒŽ‡Â?–‹ …‘Â?‡ ƒ„‡” sta, attore di teatro e di cinema e, last but not least, medico chirurgo, professione che esercitò con grande competenza fino a pochi anni fa. Un gigante dell’arte italiana, un caposcuola del quale stiamo ancora attendendo l’erede. Con un dono speciale, quello di riservare un posto privilegiato nelle sue canzoni agli “ultimiâ€?, come il “Soldato Nenciniâ€?, il barbone di “El portava i scarp del tenisâ€?, il condannato a

morte di “Sei minuti all’albaâ€?, il tossicodipendente di “Se me lo dicevi primaâ€?, la “Vincenzinaâ€? con la sua fabbrica. Su piani opposti il tragitto artistico di Franco Califano, salernitano d’origine nato però a Tripoli nel 1938, trapiantato e cresciuto come musicista nel Lazio. Califano, piĂš di Jannacci, ha patito momenti di buio, a causa anche di alcune accuse (sempre smentite e dalle quali è stato sempre assolto) di possesso di stupefacenti e di armi. Di sicuro non ha mai rinnegato la sua vita di artista e poeta “maledettoâ€?, amava la bella vita e le belle donne, preferendo vivere alla giornata che programmarsi la carriera. Meno dotato di Jannacci e dal linguaggio piĂš populista – per questo il pubblico lo ha sempre amato – ha patito alti e bassi, ma è stato rivalutato dalla critica negli ultimi anni. Alcune sue gemme però rimangono indelebili, come “E la chiamano Estateâ€? e “Tutto il resto è noiaâ€?, canzone che Franco ha sempre considerato come il brano che meglio lo rappresentasse. Un artista innamorato della sua professione, alla quale ha dedicato tutta la vita e che lo aveva visto impegnato in concerto l’ultima volta il 18 marzo scorso al Teatro Sistina di Roma.

ÂŽ •‡Â?•‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ Â?…Š‡ –”‡ •ƒŽ‡ „”‡•…‹ƒÂ?‡ –”ƒ Ž‡ Í?͘ •‡Ž‡œ‹‘Â?ƒ–‡ ÇŻ …‡… ÇŚ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ …ƒ––‘Ž‹…ƒ ‡•‡”…‡Â?–‹ …‹Â?‡Â?ƒ ÇŚ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž ‡”˜‹œ‹‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ’‡” ‹Ž ”‘‰‡––‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ‡ …‘Â? ‹Ž ‡”˜‹œ‹‘ ’‡” Žƒ ’”‘nj Â?‘œ‹‘Â?‡ †‡Ž •‘•–‡‰Â?‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ †‡ŽŽƒ ‡‹ Č‚ •‡‰Â?ƒŽƒ ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‹Â‘ †‡ŽŽƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Dz‹Ž •‡Â?•‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ǥ ‹Â?‡Â?ÂƒÇĄ Â–Â‡ÂƒÂ–Â”Â‘ÇĄ …—Žnj –—”ƒdzǥ ‹Ž …—‹ –‡Â?ƒ –”ƒ‡ •’—Â?–‘ †ƒŽŽƒ ’”‘…ŽƒÂ?ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ Â?Â?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ Ǥ ƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”Â?ÇĄ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽ Í™Í? ‰‹—‰Â?‘ǥ —Â?ƒ …‹Â?“—ƒÂ?ÇŚ –‹Â?ƒ †‹ •ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‹Â? –—––ƒ –ƒŽ‹ƒ Č‚ •ƒŽ‡ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â?‘Ž–‡ †‡ŽŽ‡ “—ƒŽ‹ †‹‰‹–ƒŽ‹œœƒ–‡ Č‚ …‘Â? —Â? …ƒ”–‡ŽŽ‘Â?‡ †‹ ˆ‹ŽÂ?ÇĄ •’‡––ƒ…‘Ž‹ Â–Â‡ÂƒÂ–Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …‘Â?…‡”–‹ ‡ –ƒ˜‘Ž‡ ”‘–‘Â?†‡ ’‡” •…‘’”‹”‡ …‘Â?‡ Žƒ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ ƒ”–‹•–‹…ƒ …‘Â?–‡Â?Â’Â‘Â”ÂƒÇŚ Â?‡ƒ ƒˆˆ”‘Â?–‹ —Â? –‡Â?ƒ –ƒÂ?–‘ …‘Â?’Ž‡••‘ ‡ ”‹……‘ †‹ †‘Â?ƒÂ?†‡ ‡•‹•–‡Â?œ‹ƒŽ‹ Č‚ ƒÂ?…Š‡ Žƒ‹…Š‡ Č‚ …‘Â?‡ “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ǥ Ž‹ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‹ÇĄ …‹Â?‡Â?ƒ–‘‰”ƒˆ‹…‹ ‡ Â?‘Â?ÇĄ ’”‡Â?†‡”ƒÂ?Â?‘ •’—Â?–‘ †ƒŽ ˜‘Ž—Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ …‡… Dz ƒ ˆ‡†‡ Â?‡Ž …‹Â?‡Â?ƒ †‹ ‘‰‰‹ Č‚ Â?“—‹‡–—†‹Â?‹ ‡ •’‡”ƒÂ?œ‡ ‹Â? ͙͜ ˆ‹ŽÂ?dzǥ …Š‡ ƒ˜˜‹…‹Â?ƒ –‹–‘Ž‹ ”‡…‡Â?–‹ǥ ÂˆÂ‘Â”Â–Â‹ÇĄ †‹˜‡”•‹ ’‡” •–‹Ž‡ ‡ –‡Â?‹ǥ Â?ƒ ƒ……‘Â?—Â?ƒ–‹ †ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ —Â? •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒǤ ‡” ‹Ž Â?‘Â?‘ ƒÂ?Â?‘ …‘Â?•‡…—–‹˜‘ …‡… ‡ ‡‹ •‹ ‹Â?’‡‰Â?ÂƒÇŚ Â?‘ Ġ ‘ˆˆ”‹”‡ —Â?‘ •’—Â?–‘ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—‹ ‰”ƒÂ?†‹ –‡Â?‹ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ ÂƒÂ–Â–Â”ÂƒÂ˜Â‡Â”ÇŚ •‘ Žǯ‹Â?–”ƒ––‡Â?‹Â?‡Â?–‘ …—Ž–—”ƒŽ‡Ǥ ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ ˜ƒ ‘”ƒ ƒŽŽ‡ ‰”ƒÂ?†‹ †‘Â?ƒÂ?†‡ •—ŽŽǯ‡•‹•–‡Â?œƒ ‡ •—ŽŽƒ ˆ‡†‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡ƒǤ ”ƒ Ž‡ •ƒŽ‡ •‡Ž‡œ‹‘Â?ƒ–‡ ‹Â? –—––‘ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ …‹ •‘Â?‘ Žƒ ƒŽƒ †‡Žnj Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ ‘Ž‘‰Â?‡ǥ —”‘”ƒ †‹ ƒ˜‘Â?‡ ‡ŽŽƒ ‡ —”‘”ƒ †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘Ǥ ‡‹ ’”‘‰”ƒÂ?Â?‹ǥ ‹Â? ˜‹ƒ †‹ †‡ˆ‹Â?‹œ‹‘Â?‡ǥ †‡ŽŽ‡ –”‡ •ƒŽ‡ „”‡•…‹ƒÂ?‡ ° ‰‹Â? •–ƒ–‘ …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹œœƒ–‡ ƒ ‘Ž‘‰Â?‡ ‡ ƒ ƒ˜‘Â?‡ ‡ŽŽƒ Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ –‡ƒ–”ƒŽ‡ Dz ÂƒÇŚ ”ƒ„‘Ž‡ †‹ —Â? …Ž‘™Â?Çł †‡Ž ‡ƒ–”‘ ‹Â?‹Â?‘Ǥ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ …Š‡ ˜‡†‡ ‹Â? •…‡Â?ƒ ”—Â?‘ ƒ–ƒŽ‘Â?‹ ‡† ° …—”ƒ–‘ ƒŽŽƒ ”‡‰‹ƒ †ƒ Â?„‡”–‘ ƒÂ?‘Ž‡––‹ ”ƒ……‘Â?–ƒ †‹ —Â? ˜‹ƒ‰‰‹‘ …‘Â? —Â?ƒ ˜‡……Š‹ƒ Í?͘͘Ǥ „‘”†‘ —Â? Â?‘Â?Â?‘ǥ —Â? –‡Â?’‘ …Ž‘™Â? ‹Â? —Â? …‹”…‘ǥ ‡ –‡ˆƒÂ?‘ǥ •—‘ Â?‹’‘–‡ǥ ƒŽŽ‡ ’”‡•‡ …‘Â? Žƒ …”‹•‹ †‡‹ •—‘‹ ͘͜ ƒÂ?Â?‹Ǥ ”ƒ ‘Ž‘‰Â?ƒ ‡ Žƒ ƒ”†‡‰Â?ÂƒÇĄ •‡‰—‡Â?†‘ —Â? ‹–‹Â?‡”ƒ”‹‘ Â?‘Â? †‡––ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ÂˆÂ”Â‡Â–ÇŚ Â–ÂƒÇĄ ‘ †ƒŽŽƒ ’”—†‡Â?ÂœÂƒÇĄ „‡Â?•¿ •‡‰—‡Â?†‘ Ž‡ –ƒ’’‡ †‹ —Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÇĄ ’ƒ••ƒÂ?†‘ †ƒ‹ Ž—‘‰Š‹ †‘˜‡ ‹Ž Â?‘Â?Â?‘ Šƒ ”‹…‡˜—–‘ ‹ •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‹Ǥ Â? ˜‹ƒ‰‰‹‘ ƒÂ?…Š‡ Â?‡Ž –‡Â?’‘ǣ †ƒŽ ’”‡•‡Â?–‡ ˆ‹Â?‘ Ġ ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒŽ ‰‹‘”Â?‘ ‹Â? …—‹ ° †‹˜‡Â?–ƒ–‘ …”‹•–‹ƒÂ?‘ ”‹…‡˜‡Â?†‘ ‹Ž „ƒ––‡•‹Â?‘Ǥ ‡ ˜‹…‡Â?†‡ …Š‡ ‹Ž Â?‘Â?Â?‘ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž—Â?‰‘ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ •’‡••‘ •…ƒ–—”‹•…‘Â?‘ †ƒ —Â?ƒ ˜‹–ƒ …Š‡ Šƒ Ž‡ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…Š‡ †‹ —Â?ƒ …ƒ†—–ƒ Â?‹•—”ƒ–ƒ †‹ —Â? …Ž‘™Â?Ǥ ’‡……Š‹ƒÂ?†‘•‹ ’‡”Ö Â?‡ŽŽ‡ ’ƒ‰‹Â?‡ †‡ŽŽ‡ ƒ…”‡ …”‹––—”‡ǥ †‹˜‡Â?–ƒÂ?‘ ‘……ƒ•‹‘Â?‹ ‹Â?ƒ•’‡––ƒ–‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ ’‡” ”‹ˆŽ‡––‡”‡ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ’‡” …‘Â?Â?—‘˜‡”•‹ ‘ •‘””‹†‡”‡Ǥ ‹ •…‡Â?ƒ ƒ ƒ˜‘Â?‡ ‡ŽŽƒ ‹Ž ͙͚ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ‡ ƒ ‘Ž‘‰Â?‡ ‹Ž Í? ‰‹—‰Â?‘ ƒŽŽ‡ ͚͙Ǥ

ƒ˜‡ ”‹• †‹ …‹Â?‡Â?ƒ ƒ’”‡ …‘Â? Dz ‹ƒÂ?…ƒ …‘Â?‡ ‹Ž ÂŽÂƒÂ–Â–Â‡Çł ‡ŽŽƒ ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ƒÂ? ‘•–ƒÂ?œ‘ †‹ ƒ˜‡ ‹Ž Â?‡•‡ †‹ ƒ’”‹Ž‡ ° ‘”Â?ƒ‹ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Ž Â?‡•‡ †‡Ž Dz ”‹• †‹ …‹Â?‡Â?ƒdzǤ ‡” –”‡ ˜‡Â?‡”†¿ †‹ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’”‘’‘•–‹ –”‡ –‹–‘Ž‹ †‹ ˆ‹ŽÂ? …Š‡ ‰Ž‹ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÇŚ œƒ–‘”‹ ”‹–‡Â?‰‘Â?‘ †‡‰Â?‹ †‹ Â?‘–ƒ ‡ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡Ǥ Â? ’‘ǯ —Â?ƒ •‡…‘Â?†ƒ ‘…nj …ƒ•‹‘Â?‡ ’‡” “—ƒŽ…—Â?‘Ǥ ‹ ’ƒ”–‡ ˜‡Â?‡”†¿ Í? ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? ‹Ž ˆ‹ŽÂ? ‹Â? ’”‹Â?ƒ ˜‹•‹‘Â?‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Dz ‹ƒÂ?…ƒ …‘Â?‡ ‹Ž ÂŽÂƒÂ–Â–Â‡ÇĄ ”‘••ƒ …‘Â?‡ ‹Ž •ƒÂ?‰—‡dz –”ƒ––‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â?‘Â?‹Â?‘ ”‘Â?ƒÂ?œ‘ †‹ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ÇŻ ˜‡Â?‹ƒ ‡ …—”ƒ–‘ ƒŽŽƒ ”‡‰‹ƒ †ƒ ‹ƒ…‘Â?‘ ƒÂ?’‹‘––‹Ǥ Â‡ÂŽÂƒÇŚ –‘”‡ †‡ŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ ƒ—”‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹Ǥ ‡Â?‡”†¿ ͙͚ ƒ’”‹Ž‡ ‹Â?˜‡…‡ •ƒ”Â? •ƒ’‘”‡ †‹ •…ƒ” …‘Â? ‹Ž ˆ‹ŽÂ? Dz ”‰‘dz †‹ ‡Â? ˆˆŽ‡…Â? …Š‡ •‹ ° ƒ‰‰‹—†‹…ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—ÂŽÂ–Â‹Â?ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ ……ƒ†‡Â?› ƒ™ƒ”†• Žƒ •–ƒ–—‡––ƒ ’‡” ‹Ž Â?‹‰Ž‹‘” ˆ‹ŽÂ?Ǥ ‡Â?‡”†¿ ͙ͥ ƒ’”‹Ž‡ ‹Â?˜‡…‡ •ƒ”Â? Žƒ ˜‘Ž–ƒ †‹ —Â? ƒŽ–”‘ ˆ‹ŽÂ? …Š‡ ˜ƒŽ‡ Žƒ ’‡Â?ƒ ”‡…—’‡”ƒ”‡ Â?‡Ž …ƒ•‘ “—ƒŽ…—Â?‘ ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„Â‹Âƒ ’‡”•‘ǥ “—‡Ž Dz ŒƒÂ?‰‘ Â?…Šƒ‹Â?‡†dz †‹ —‡Â?–‹Â? ƒ”ƒÂ?–‹Â?‘ …Š‡ –ƒÂ?–‘ Šƒ ˆƒ––‘ ’ƒ”Žƒ”‡ †‹ •¹Ǥ ƒ •‡”ƒ–ƒ •ƒ”Â? ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒ ƒ––‡‘ •–‹Ǥ Â?‰”‡••‘ǥ ’‡” ‘‰Â?‹ ˆ‹ŽÂ?ÇĄ †‹ Í? ‡—”‘Ǥ


͜ ͚͙͛͘

͛͝

“Stand by me”), è girato interamente in Basilicata; l’omaggio alla sua terra traspare nei provini che, in bianco e nero, omaggiano il cinema italiano d’altri tempi e le Passioni ambientate a Matera. Ai cinefili questi spaccati piaceranno un sacco, forse un po’ meno agli altri. La trama del film, prodotto dalla Camarda Film, e inserito nelle uscite nazionali, racconta di un regista di film horror che a 46 anni prova a trovare i finanziamenti per il suo secondo film, dopo aver abban-

donato la carriera a 26 anni. Antonio Colucci, questo è il nome del protagonista della pellicola, che nella realtà si chiama Antonio Adrisani (autore del soggetto), si dimena tra situazioni al limite dell’assurdo e del drammatico, ma che sembrano tanto reali. È così che si trova a districarsi tra un matrimonio finito, con una mogliemadre di suo figlio che ama ancora, una relazione, con la sorella della ex moglie, che forse non ha mai amato, una serie di lavoretti in cui la sua ar-

te registica deve piegarsi al desiderio di chi paga o a quelli di un bambino viziato, alla vana ricerca dei fondi necessari, quelli che nemmeno il politico che ha votato gli ha poi dato. E in questo rincorrere un sogno che ogni tanto fa capolino nel film, come una sorta di scatola cinese che si apre su un altro, il ritmo, il montaggio e la recitazione degli attori, così come la colonna sonora del cantante romano Brunori Sas compongono un oggetto degno di nota, che mostra un regista

italiano che avrà del futuro. A volte il ritmo rallenta e a tratti sembra troppo, ma pochi attimi per riprendersi. Qualche peccato, a un’opera prima, è concesso. Favolosi i comprimari come l’imprenditore interpretato da Ernesto Mahieux. Il film sarà proiettato, forse l’unica occasione in terra bresciana, alla sala Sereno del Villaggio Sereno il 7, 8 e 9 aprile alle 20.45. Occasione da non perdere per chi ama il cinema. Augurando a Giuseppe Marco Albano di continuare così.

ǡ Ǧ ǡ ǯ Dz Ǧ Ǩdz ͚͙͛͘ ¿ ͠ ͡Ǥ͛͘ Ǧ Ǧ ͛ Dz dzǤ Ǧ ǡ ° Dz Ǧ ǯ dzǤ ǯ ǡ ǡ Ǧ ǯ Ǥ Ǧ Ǧ Ǧ ǯ Ǥ Ǥ

ǡ Ǧ ȋ Ȍ ° Dz Ǯ ǯ Ȃ ǡ ǯ Ǧ ǯ Ǧ Ȃ Ǧ Ǯ ǯǡ ° Ǧ dzǤ Ǧ ǡ Ǧ ǡ ¿ Ǧ ǣ Dz ° ǡ ° Ǧ Ǧ dzǤ ǯ Ǧ ǡ Ǧ ǡ Ǥ ǯ Ǧ Ǧ Ǥ ǣ Ǧ Ǥ ͛͘͘͜​͚͘͜͝ ͝Ǥ

Ǥ

ǡ Ǥ

͞ ͚͙Ǥ͘​͘

ǤǤǤ

͞ ͚͘Ǥ͜͝ ͟ ͚͘Ǥ͜͝ ¿ ͡ ͚͘Ǥ͜͝

ǡ Ǥ

ȋ ͚ Ȍ

͟ ͚͘Ǥ͜͝ ¿ ͠ ͚͘Ǥ͜͝ ͡ ͚͘Ǥ͜͝

¿ ͝ ͚͙Ǥ͘​͘ ͞ ͚͙Ǥ͘​͘ ͟ ͚͙Ǥ͘​͘

¿ ͝ ͚͘Ǥ͛͘ ȋ Ȍ ͞ ͚͘Ǥ͛͘ ͟ ͙͜Ǥ͛͘ǡ ͙͟Ǥ͘​͘

ǯ Ö

¿ ͝ ͚͘Ǥ͛͘ ͞ ͚͘Ǥ͛͘ ͟ ͙͝Ǥ͘​͘ǡ ͚͘Ǥ͛͘

͞ ͚͙Ǥ͘​͘ ͟ ͙͞Ǥ͛͘ǡ ͚͘Ǥ͛͘

͞ ͚͙Ǥ͘​͘ ͟ ͙͞Ǥ͘​͘

ǡ

ǯ ǯ

ȋ ͛ Ȍ

͟ ͚͙Ǥ͘​͘ ¿ ͠ ͚͙Ǥ͘​͘

¿ ͡ ͚͘Ǥ͛͘

Ǥ

¿ ͝ ͚͘Ǥ͜͝ ͞ ͚͘Ǥ͜͝ ͟ ͙͝Ǥ͛͘ǡ ͚͘Ǥ͜͝ ¿ ͠ ͚͘Ǥ͜͝

͞ ͚͘Ǥ͛͘ ͟ ͙͝Ǥ͘​͘

͟ ͙͜Ǥ͛͘ǡ ͙͟Ǥ͛͘ǡ ͚͘Ǥ͛͘

͟ ͙͟Ǥ͘​͘

͞ ͚͙ ͟ ͚͙

ǯ Ö

͞ ͚͘Ǥ͛͘ ͟ ͙͝Ǥ͘​͘ǡ ͙͟Ǥ͛͘

͙͞ ǡ ǡ ǡ Ǥ ǡ ǡ ǯ ǤǤǤ

Ǥ ǡ Ǥ .

ǯ ǡ Ǥ ǡ ǡ ǯ ǯ ǡ ǡ ǤǤǤ

ȋ ͚ Ȍ

± Ǥ

͞ ͚͙Ǥ͘​͘ ͟ ͙͝Ǥ͛͘ǡ ͚͙Ǥ͘​͘ ¿ ͠ ͚͙Ǥ͘​͘

ǡ

͝ ͚͙Ǥ͘​͘ ͞ ͚͙Ǥ͘​͘ ¿ ͟ ͚͙Ǥ͘​͘

¿ ͝ ͚͘Ǥ͜͝ ͞ ͚͘Ǥ͜͝ ͟ ͚͘Ǥ͜͝

͟ ͙͞Ǥ͛͘

͞ ͚͙Ǥ͘​͘ ȋ͛ Ȍ ͟ ͙͝Ǥ͘​͘ ȋ͛ Ȍǡ ͚͘Ǥ͛͘ ȋ͚ Ȍ ¿ ͠ ͚͙Ǥ͘​͘ ȋ͛ Ȍ

ǯ Ö

͞ ͚͘Ǥ͜͝ ͟ ͙͟Ǥ͙͝

¿ ͡ ͚͘Ǥ͛͘ ȋ Ȍ

͞ ͚͘Ǥ͛͘ ͟ ͙͝Ǥ͘​͘

Ǥ ǡ Dz dzǡ ǡ Ǥ ǡ ǤǤǤ


͛͞

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

ƒŽŽ‡ ƒ�‘�‹…ƒ ”‡†‹–‘ ’‡” Ž‡ �—‘˜‡ ƒœ‹‡�†‡

Uno strumento creditizio a favore delle nuove aziende. Ăˆ questa l’iniziative che nei giorni scorsi ha messo intorno a un tavolo Banca di Valle Camonica, Bacino imbrifero montano di Valle Camonica e Confapi Lombarda Fidi con l’intento di dare un fattivo contributo alle imprese in fase di “start upâ€?, o non iscritte al Registro imprese da piĂš di tre anni (a partire dal 1 gennaio 2010), con sede operativa e legale nell’ambito del territorio dei Comuni facenti parte del Bim

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

di Valle Camonica. Con questo strumento la Banca mette a disposizione 5 milioni di euro di plafond per l’erogazione di ďŹ nanziamenti ďŹ no al limite massimo omnicomprensivo di 100mila euro per ciascuna impresa, con durata massima di 60 mesi, di cui 12 mesi eventualmente di preammortamento. Per Stefano Vittorio Kuhn, direttore generale di Banca Valle Stefano si tratta di uno strumento per valorizzare la vivacitĂ del territorio.

”–‹‰‹ƒ�‹ ‘”–‹ �‡••ƒ‰‰‹ ƒŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ

–ƒŽ‹ƒ Ž–”‹ •‡‰�ƒŽ‹ †‹ …”‹•‹

/D FODVVH PHGLD H JOL KDUG GLVFRXQW ŽŽ‡ ’‘”–‡ †‹ ‡•‡”…‹œ‹ …‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ …Š‡ ˆƒÂ?Â?‘ †‡Ž „ƒ••‘ ’”‡œœ‘ Žƒ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‹ƒ ƒœ‹‡Â?†ƒŽ‡ •‹ •–ƒ ƒˆˆƒ……‹ƒÂ?†‘ —Â? Â?—Â?‡”‘ •‡Â?’”‡ Â?ƒ‰‰‹‘”‡ †‹ …Š‹ •‹Â?‘ ƒ ‹‡”‹ Šƒ ‰‘†—–‘ †‹ —Â? ”‡Žƒ–‹˜‘ „‡Â?‡••‡”‡Ǥ ‡Â?‰‘Â?‘ Â?‡Â?‘ ‹ …Ž‹‡Â?–‹ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ ‹Â? –‡•–ƒ

6

e c’è un nome che, piĂš di altri, negli ultimi anni ha rappresentato per gli italiani il paradigma stesso del prodotto a basso costo, ebbene questo è Ikea. E certo non fa sorridere nessuno – estimatori o meno dei mobili svedesi – la notizia che pure il tempio del low cost ha registrato un calo del fatturato e addirittura il segno rosso nei conti del 2012. Mai era successo nella storia italiana del colosso scandinavo, ma questa crisi sta continuamente segnando primati negativi che ci risparmieremmo volentieri. Come quello del calo dei consumi alimentari. Ăˆ la prima volta che capita dal Dopoguerra, anche se ciò non significa che le pance siano piĂš vuote, ma solo che gli italiani stanno diventando assai attenti ai prezzi. I responsabili della grande distribuzione raccontano di boom dei prodotti senza etichetta (“no labelâ€?), di vendite buone solo con le promozioni e gli sconti, di forte “infedeltĂ â€? del consumatore disponibile a girovagare tra supermercati per inseguire le occasioni migliori. Alla crisi non sfuggono nemmeno gli hard discount, quei punti vendita che fanno del basso prezzo la filosofia aziendale. Alle loro porte, secondo le piĂš recenti rilevazioni statistiche, arriva quella classe media oggi sempre piĂš in difficoltĂ , ma dalle stesse escono i clienti “tradizionaliâ€?, quelli

–ƒ Â?ƒÂ?…ƒÂ?†‘ —Â?ƒ ˆ‘”–‡ ”‡ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž •‹•–‡Â?ƒ ÂƒÂ‡Â•Â‡ÇĄ ’‡” …‘Ž’ƒ †‹ —Â?ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ …Š‡ Â?‘Â? •ƒ —•…‹”‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?’ƒ••‡ †‡ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ ‡Ž‡œ‹‘Â?‹

che da sempre cercano di spendere il meno possibile. Sono quelli che non si stanno impoverendo perchĂŠ... sono realmente poveri. Non si immagini solo il clochard o l’immigrato. La vera povertĂ in Italia – non quella delle statistiche sulle denunce dei redditi, secondo le quali qui ci sarebbe un’indigenza di massa – è quella che sta complicando le vite di moltissimi anziani, di pensionati da meno di 1000

euro al mese, le cui indennità anno dopo anno perdono potere di acquisto rispetto a un costo della vita in crescita nelle sue componenti imprescindibili: riscaldamento, benzina, energia elettrica, ticket e prestazioni sanitarie. Sono i padri, i nonni con il contributo dei quali si sostiene la famiglia; anche se sempre di piÚ è il resto della famiglia che ora deve dare sostegno a loro. Eppure questi dati, queste situazioni

fanno a pugni con altri numeri che invece testimoniano lo stato di salute di chi vende prodotti di lusso; la buona tenuta del turismo d’Êlite; le vendite boom di prodotti tecnologici all’avanguardia; il proliferare di trattamenti estetici e di centri benessere, e cosĂŹ via. PerchĂŠ c’è una fetta d’Italia a cui le cose vanno (ancora) bene. La veritĂ , però, è che sta mancando una forte reazione del sistema-Paese, politiche radicali di incentivo all’economia che invertirebbero la spirale in cui siamo avvolti. Le politiche ormai si conoscono e sono unanimemente condivise (pagamenti piĂš celeri della pubblica amministrazione, sblocco del credito bancario, allentamento della fiscalitĂ sui redditi da lavoro, investimenti che comprendano anche quelle decine di miliardi di euro comunitari che ci ostiniamo a non spendere, ecc.); manca – incredibilmente visto il momento – una luciditĂ politica e sociale che aggiri i profeti del pauperismo felice e le sirene della distribuzione gratuita di pane.

”–‹‰‹ƒÂ?‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ •—ŽŽ‡ „ƒ””‹…ƒ–‡ ’‡” †‹ˆ‡Â?†‡”‡ Ž‡ Ž‘”‘ ƒœ‹‡Â?†‡ ‡ ’‡” …Š‹‡†‡”‡ —Â?ƒ Â?ƒ‰‰‹‘”‡ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒŽŽ‡ Ž‘”‘ ”ƒ‰‹‘Â?‹Ǥ Â—Â‡Â•Â–ÂƒÇĄ ‹Â? ‡•–”‡Â?ƒ •‹Â?–‡•‹ǥ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ †—‡ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‹ •‹‰Ž‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â‰Â‹ÂƒÂ?ƒ–‘ ÂŽÂ‘Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ ‡ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹Ǥ ‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ —‰‡Â?‹‘ ƒ••‡––‹ Šƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…‘Â?–”‘ Â?‹ŽƒÂ?‡•‡ –”ƒ ‹Ž Â?‡‘ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ‘„‡”–‘ ƒ”‘Â?‹ ‡ Ž‡ ’ƒ”–‹ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹Â?†‡––‘ …‘Â? ÂŽÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ †‹ ƒ•…‘Ž–ƒ”‡ Ž‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ †‹ …Š‹ –—––‹ ‹ ‰‹‘”Â?‹ Šƒ ƒ …Š‡ ˆƒ”‡ …‘Â? Žƒ …”‹•‹ ‡ ”ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ ‹Â?†‹…ƒœ‹‘Â?‹ —–‹Ž‹ •— …—‹ „ƒ•ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ ‰‘˜‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡Ǥ ‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ÂƒÂ•Â•Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ ƒ Â?‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‡ †‹ ‡–‡ Â?’”‡•‡

Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Šƒ ”‹„ƒ†‹–‘ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ‹Â? …—‹ ˜‡”•ƒÂ?‘ Ž‡ ’‹……‘Ž‡ ‡ Â?‹…”‘ ‹Â?’”‡•‡Ǥ ƒ”‘Â?‹ Šƒ ”‹˜‘Ž–‘ Žǯ‹Â?˜‹–‘ ’‡” —Â? Â?—‘˜‘ ™‡Žˆƒ”‡ ”‡‰‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’‹Î ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‘ ‡ Â•Â—Â•Â•Â‹Â†Â‹ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ ‹Â?˜‡•–‡Â?†‘ Â?‡ŽŽ‘ •˜‹Ž—’’‘ †‡Ž ™‡Žˆƒ”‡ …‘Â?–”ƒ––—ƒŽ‡ ‡ ˜ƒŽ‘”‹œœƒÂ?†‘ ‹Ž ”—‘Ž‘ †‡ŽŽƒ „‹Žƒ–‡”ƒŽ‹–Â?Ǥ ‹Î ‘ Â?‡Â?‘ Â?‡ŽŽ‡ •–‡••‡ ‘”‡ Â?”‹…‘ ƒ––‹Â?ÂœÂ‘ÂŽÂ‹ÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽǯ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹ǥ …‘Â?Â?‡Â?–ƒÂ?†‘ Ž‡ ”‡…‡Â?–‹ Â?‘˜‹–Â? ‹Â? –‡Â?ƒ †‹ •‰”ƒ˜‹ ˆ‹•…ƒŽ‹ ƒ …Š‹ ƒ••—Â?‡ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ ‹Â? Â?‘„‹Ž‹–Â? ‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ •—‹ Ž‹…‡Â?œ‹ƒÂ?‡Â?–‹ǥ Šƒ ƒ……—•ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‘ –ƒ–‘ †‹ ƒ—Â?‡Â?–ƒ”‡ —Ž–‡”‹‘”Â?‡Â?–‡ ‹ …‘•–‹ ƒ …ƒ”‹…‘ †‡ŽŽ‡ ’‹……‘Ž‹ ‡ Â?‡†‹‡ ‹Â?’”‡•‡ǥ ˜‡”‘ Â?‘–‘”‡ †‡ŽŽ‘ •˜‹Ž—’’‘ ‡ †‡Ž ’‘••‹„‹Ž‡ ”‹ŽƒÂ?…‹‘ †‡Ž ƒ‡•‡Ǥ

/DYRUDUH ROWUH JOL DOODUPLVPL Qualche giorno fa aveva lanciato un grido d’allarme. “I fondi per la Cassa integrazione in deroga sono ďŹ nitiâ€?. Giorgio Bontempi (nella foto), assessore provinciale al Lavoro, formazione professionale, attivitĂ produttive ed economia, era stato drammaticamente chiaro. Una boccata di ossigeno, fortunatamente, è arrivata poco prima di Pasqua: la Conferenza StatoRegione ha sbloccato 260 milioni per ovviare al problema. “Ma quelli desti-

nati alla nostra provincia spostano il problema al massimo di un mese� ha chiosato Bontempi. Per questo, come annunciato, l’Assessore ha convocato la Commissione provinciale per le politiche del lavoro, di cui fanno parte i rappresentanti delle sigle sindacali, del mondo delle imprese, delle associazioni di categoria e degli ordini professionali, per esaminare la situazione e individuare possibili soluzioni. “Non creiamo allarmismi, ma

raccontiamo le cose come stanno e soprattutto continuiamo a lavorare per dare concretezza e continuità alle iniziative messe in campo già da qualche anno�. Si sono innanzitutto analizzati i dati, allarmanti, che arrivano dal Centro per l’impiego della Provincia. A fronte di 52mila richieste di lavoro registrate nel 2012 (l’anno precedente erano state 41mila) le imprese hanno messo a disposizione poco piÚ di 1100 posti. La situazione peggiora in tempi

sempre piĂš brevi ed occorre adeguare le strategie. Enzo Torri, segretario generale della Cisl, ha sottolineato come non sia sufficiente dare sostegno al reddito, “servono politiche attiveâ€?. Per Silvia Spera, della segreteria Cgil, occorre lavorare a nuove proposte. “Possono essere i contratti di solidarietĂ estensivi, che si attuano riducendo l’orario di lavoro e coprendo la differenza salariale, per creare assunzioniâ€?.


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

Í›Í&#x;

ԠܥÂ?‘ Dz ‹ …‘”•ƒ …‘Â? Ž‹dzǣ ƒ’‡”–‡ Ž‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

L’appuntamento è per il 24 maggio, ma giĂ da ora sono aperte le iscrizioni per la seconda edizione di “Di corsa con Eliâ€?, la manifestazione podistica non competitiva che si correrĂ a Rudiano con l’intento di raccogliere fondi per l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. La corsa benefica è nata lo scorso anno per ricordare Eliana Grandini, scomparsa dopo lunga malattia: la famiglia ha

organizzato la manifestazione ricordandone la passione per lo sport. Quest’anno si rinnoverĂ quindi la corsa su tre tracciati da tre, sei e 11,5 km. Saranno premiati ragazzi e singoli atleti, scolaresche e gruppi piĂš numerosi. Il contributo di partecipazione è di tre euro con riconoscimento, di un euro invece per i ragazzi. Contemporaneamente alla corsa è stata organizzata anche una sottoscrizione a premi. (f.u.)

ƒ ”‹�ƒ•…‹–ƒ —ŽŽƒ ƒ�ƒŠƒ

ÂŽ Dz†‘––‘”‡dz ° –‘”Â?ƒ–‘

ƒŽ…‹‘ ƒ •…‘�ˆ‹––ƒ …‘�–”‘ Žƒ ‡”�ƒ�ƒ ‡ ‹Ž ’”‘•‹‡‰—‘ †‡ŽŽƒ •–ƒ‰‹‘�‡

%UHVFLD WXWWL XQLWL SHU LO UXVK ILQDOH ‘’‘ Žƒ •…‘”•ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ‹Ž ”‡•…‹ƒ ° •–ƒ–‘ •‘”’ƒ••ƒ–‘ †ƒŽ ‘˜ƒ”ƒ ƒŽ •‡•–‘ ’‘•–‘ǥ Žǯ—Ž–‹Â?‘ —–‹Ž‡ ’‡” ‹ ’Žƒ›‘ˆˆǤ ƒ ’ƒ”–‡ †‹ Â?‹•–‡” ƒŽ‘”‹ ° †‡…‹•‘ ‹Ž ”‹…Š‹ƒÂ?‘ ƒ —Â? •‡Â?•‘ †‹ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?œƒ ƒŽŽƒ Â?ƒ‰Ž‹ƒ ’‡” Â?‘–‹˜ƒ”‡ Žƒ •“—ƒ†”ƒ

,

l magic moment si interrompe sul piĂš bello. Ora resta da stabilire se si tratta di uno stop temporaneo o se alcune carenze giĂ messe in luce da qualche tempo rischieranno di pregiudicare il cammino che porta da qui alla fine della stagione. GiĂ , perchĂŠ il Brescia è tornato da Terni non solo senza punti nel sacco, ma anche con qualche dubbio in piĂš. Certo, per questa sconfitta bisogna tener conto di alcuni fattori, come l’espulsione subita da Caldirola al 20’ del secondo tempo, seguita pochi minuti piĂš tardi dal fallo in area di rigore di Antonio Caracciolo su Vitale, che ha ribadito in rete il penalty dopo la ribattuta di Arcari. Di fatto la partita si è decisa intorno a questi due episodi, tuttavia la prova delle Rondinelle impone qualche riflessione. Innanzitutto permangono i dubbi sulla tenuta difensiva, che purtroppo appaiono una costante di questa stagione: alcuni giocatori stanno rendendo al di sotto delle aspettative, per esempio Caldirola, tornato a Brescia da Cesena nel mercato di Gennaio, e accanto a ciò c’è anche un discorso complessivo di organizzazione difensiva, come sottolinea anche mister Calori: “Ad esempio l’anno scorso giocavamo con la difesa a tre, perciò la differenza di rendi-

nare sugli espisodi, anche se Calori conta molto sul rientro a pieni giri di Sodinha e di Saba, che potrebbero regalare soluzioni diverse all’attacco delle Rondinelle, soprattutto con l’opzione del doppio trequartista. Al di lĂ delle valutazioni tecniche, però, ciò che serve ora per un buon proseguimento della stagione, a aprtire dalla prossima partita contro il Cesena, sarĂ mantenere i nervi saldi e crederci fino in fondo, perchĂŠ guardando la classifica si scopre che se il campionato finisse oggi i playoff si giocherebbero, ma il Brescia non vi prenderebbe parte, scavalcato al sesto posto dall’arrembante Novaro, che ha travolto in trasferta il Cittadella. “Ci vuole piĂš senso di appartenenza – ha detto Calori – come possono averla i vari Zambelli, Arcari, Budel, perchĂŠ spesso sono le motivazioni a fare la differenzaâ€?. L’impressione è che abbia centrato il punto.

1 –‘”Â?ƒ–‘Ǥ ‘•¿ ƒŽÂ?‡Â?‘ †‹…‘Â?‘ ‹ –‡•– †‹ ‡”‡œ †‡ Žƒ ”‘Â?–‡”ƒǤ ÂƒÇŚ Ž‡Â?–‹Â?‘ ‘••‹ •‡Â?„”ƒ ƒ˜‡” ”‡nj •‡––ƒ–‘ –—––‘ǣ †‡Ž—•‹‘Â?‹ǥ ƒÂ?ÂƒÇŚ Â”Â‡ÂœÂœÂ‡ÇĄ ”‘˜‡•…‹ ‹Â?‰Ž‘”‹‘•‹ǥ ’‘Ž‡nj Â?‹…Š‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ’—Â?–—ƒŽÂ?‡Â?ÇŚ –‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‘ ‹ †—‡ ƒÂ?Â?‹ ‹Â? —…ƒ–‹Ǥ ƒ’‡˜ƒ ‡ •ƒ †‹ †‘˜‡”•‹ ‰‹‘…ƒ”‡ –—––‘ …‘Â? ‹Ž •—‘ ”‹–‘”Â?‘ ‹Â? ƒÂ?ƒŠƒǤ ‘•¿ ‹Ž Dz ‘…–‘”dz •‹ ° ”‹Â?‡••‘ ‹Â? †‹•…—••‹‘Â?‡ǣ Šƒ ”‹’”‡nj •‘ —Â? †‹•…‘”•‘ “—ƒ•‹ †ƒ ÂœÂ‡Â”Â‘ÇĄ Šƒ •—„‹–‘ Dz”‹ˆƒ––‘ Â•Â“Â—ÂƒÂ†Â”ÂƒÇł …‘Â? ‹Ž •—‘ ƒÂ?–‹…‘ –‡ƒÂ?ÇĄ Šƒ ’”‘˜ƒ–‘ ‡ ”‹’”‘˜ƒ–‘Ǥ ƒ’‹”‡ …‘•ƒ ° Â’ÂƒÂ•Â•ÂƒÇŚ –‘ Â?‡ŽŽƒ –‡•–ƒ †‹ —Â? …ƒÂ?’‹‘Â?‹••‹nj Â?‘ …‘Â?‡ Ž—‹ ‹Â? “—‡•–‹ †—‡ ƒÂ?Â?‹ ˆ—Â?‡•–‹ ° †ƒ˜˜‡”‘ ƒ”†—‘Ǥ —––‘ ˆ‹Â?‹–‘Ǎ ‡†”‡Â?‘ǣ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž …”‘Â?‹nj •–ƒ †‘’‘ †—‡ ƒÂ?Â?‹ …‘•¿ ° ‘„„Ž‹nj ‰ƒ–‘ ƒ •‘•’‡Â?†‡”‡ ‹Ž Â‰Â‹Â—Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘ÇĄ Â?ƒ ”‹Ž‡˜ƒ …Š‡ ƒ ƒŽ‡ ‹Â?–ƒÂ?–‘ ° –‘”Â?ƒ–‘ ‹Ž •‘””‹•‘ǥ Â?‡Â?–”‡ “—‡Ž ˆ‡‰ƒ–ƒ……‹‘ †ƒ Â?‹ŽŽ‡” …‘Â? …—‹ ÂƒÂˆÇŚ ˆ”‘Â?–ƒ Žƒ ’‹•–ƒ Ġ ‘‰Â?‹ Â…Â—Â”Â˜ÂƒÇĄ “—‡ŽŽ‘ Â?‘Â? ‡”ƒ Â?ƒ‹ ƒÂ?†ƒ–‘ ˜‹ƒǤ Dz Â? ƒ–ƒ” Â?‹ ’‹ƒ…‡”‡„„‡ Â•ÂƒÂŽÂ‹ÇŚ ”‡ •—Ž ’‘†‹‘dzǥ Šƒ ”‹˜‡Žƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘ Â?ƒ”…Š‹‰‹ƒÂ?‘ǥ …Š‡ —Â? ”‹•—Ž–ƒ–‘ ÂŽÇŻÂŠÂƒ ‰‹Â? ”ƒ‰‰‹—Â?–‘ǥ ”‡•–ƒ”‡ ƒ ”—‘–ƒ †‡Ž …ƒÂ?’‹‘Â?‡ †‡Ž Â?‘Â?†‘ ‡ …‘Â?’ƒ‰Â?‘ ‘”‡Â?ÂœÂ‘ÇĄ •‡Â?œƒ †‘˜‡” ”‹ˆƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‡Â?†‹•–ƒ–‘ †‹ Â?‡•‹Ǥ ƒ•–‡”Â? ’‡” ‡••‡”‡ …‘Â?ÇŚ ’‡–‹–‹˜‘ ˆ‹Â? †ƒŽ ’”‹Â?‘ Â’ÇŤ ‘ •…‘’”‹”‡Â?‘ ’”‡•–‘ǥ Â?ƒ Žƒ •‡Â?ÇŚ •ƒœ‹‘Â?‡ ° …Š‡ ‹ ˆƒ˜‘”‹–‹••‹Â?‹ ‘nj ”‡Â?œ‘ ‡ ‡†”‘•ƒ Â?‘Â? ’‘–”ƒÂ?Â?‘ †‘”Â?‹”‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ •‘Â?Â?‹ Â?‘Žnj –‘ –”ƒÂ?“—‹ŽŽ‹ǥ …‘Â? ‹Ž ’‡•ƒ”‡•‡ ƒŽŽ‡ …‘•–‘Ž‡ǥ …‘•¿ …‘Â?‡ Žƒ ƒÂ?ƒŠƒ ° ’”‘Â?–ƒ ƒ †‹ˆ‡Â?†‡”•‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–ÂƒÂ…ÇŚ …‘ †‡ŽŽǯ ‘Â?†ƒ …‘Â? —Â?ƒ ˆ”‡……‹ƒ ‹Â? ’‹Î ƒŽ •—‘ ƒ”…‘Ǥ Č‹ ‡‘ ÂƒÂ„Â„Â‹ČŒ

ǯ ǧ

mento può essere dettata anche dal modulo che adottiamo. Quando una squadra gioca con la difesa a quattro come quest’anno e cerca di costruire il gioco, capita che si creino piĂš spazi e le difficoltĂ per un difensore aumentano, anche se a volte però facciamo degli errori evitabiliâ€?. Passando dalla difesa al reparto avanzato, la mancanza di reti nella

gara di Terni ha evidenziato non tanto una sterilità offensiva tout-court, quanto piuttosto una mancanza di concretezza, con poche realizzazioni a fronte della mole di gioco prodotta: resta negli occhi per esempio il palo colpito nel primo tempo da Scaglia, che forse avrebbe dato alla partita un andamento diverso. Non è comunque il caso di recrimi-

ƒŽ‘”‹ •—Ž ”‡’ƒ”–‘ ÂƒÂ”Â”Â‡Â–Â”ÂƒÂ–Â‘ÇŁ Dz —ƒÂ?†‘ —Â?ƒ •“—ƒ†”ƒ ‰‹‘…ƒ …‘Â? Žƒ †‹ˆ‡•ƒ ƒ “—ƒ––”‘ ‡ …‡”…ƒ †‹ …‘•–”—‹”‡ ‹Ž ‰‹‘…‘ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ’‡” —Â? †‹ˆ‡Â?•‘”‡ ƒ—Â?‡Â?–ƒÂ?‘dz

3HU OD &HQWUDOH RUD F¡q OD OLFHQ]D GL VRJQDUH La Centrale del latte si prepara ad affrontare la sfida del 7 aprile contro l’ultima della classe Imola, dopo una Pasqua serena grazie ai risultati ottenuti nelle scorse settimane. In particolare ha entusiasmato la rotonda vittoria contro Capo d’Orlando, guidata dall’indimenticata “mosca atomicaâ€? Gianmarco Pozzecco, che alla sua prima esperienza come allenatore ha saputo infondere alla squadra messinese ritmo e valori importanti

per la classifica. Tuttavia questo non è bastato ai siciliani, che per qualche giorno si sono allenati a Orzinuovi per preparare la sfida, usufruendo degli impianti comunali. Sono infatti stati sconfitti con un 109 a 87 che non lascia spazio a dubbi di sorta. Al di là del punteggio, però, a rappresentare un ottimo viatico per la conclusione della stagione, sono le prestazioni di diversi elementi del roster,

che, quasi completamente rinnovato dopo la scorsa stagione, sta mettendo in luce individualità importanti come i due americani Jenkins e Giddens e il greco Nikos Barlos, senza dimenticare il cecchino Federico Loschi e il play Juan Fernandez. Su tutti però domani David Brkic, con una partita maiuscola da 32 punti e soprattutto una presenza in campo che ne fa un vero e proprio riferimento per la squadra.

Con questi uomini, oltre al resto del roster, coach Martelossi darĂ l’assalto alle ultime sei partite della regular season, forte delle sei vittorie su otto partite nel giorno di ritorno, otto su dieci dall’inizio dell’anno. Il calendario non è semplice, tra le sfide in programma Brescia sarĂ opposta anche alle prime due della classe Pistoia e Barcellona, ma intanto la Leonessa è lĂŹ in alto e può guardare anche al secondo posto.


Í›Í

͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

‘…‹ƒŽ �‡–™‘”�

Ž •‹ •„ƒ”…ƒ •— ƒ…‡„‘‘�

ÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ ° †‹ Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ Žƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽ‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ ‡ Â?‘Ž–‹’Ž‹…ƒ”‡ Žƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ ‡†—…ƒ–‹˜ƒ ‹Â?•‹–ƒ Â?‡ŽŽƒ Â?‹••‹‘Â?‡ †‡Ž •‹ǥ …‘Â?ˆ‡”‡Â?†‘Ž‡ ‹Ž ‰‹—•–‘ ”‹•—Ž–ƒ–‘

Il Csi Brescia attracca nel porto di Facebook. A partire da oggi i 35mila tesserati e le 500 societĂ arancioblĂš potranno fare afďŹ damento sul social network per avere un contatto diretto ed essere aggiornati sugli appuntamenti piĂš importanti, in sinergia con il portale csi. brescia.it. L’intento è di ridurre le distanze tra la sede provinciale, i dirigenti e gli atleti. La pagina Facebook aumenterĂ l’interazione con le squadre e lo scambio di contenuti riguardanti l’immenso

panorama sportivo che costituisce l’attivitĂ dell’associazione, ma sarĂ soprattutto uno strumento prezioso per migliorare la qualitĂ delle relazioni. Obiettivo non secondario è moltiplicare quella passione educativa che è insita nella missione del Csi, e che va raccontata conferendole il giusto risalto, perchĂŠ dietro a un pallone, tra i raggi di una bici o su un tatami si nascondono storie di vita straordinarie e progetti. Non vi resta che cliccare “mi piaceâ€?.

’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽŽ‡ ͙ͥ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡

7HPSR GL ELODQFL H VJXDUGR DO IXWXUR ‘�‡�‹…ƒ ‹Ž …‘�ˆ”‘�–‘ …‘� Ž‡ •‘…‹‡–� ‡ Žƒ ”‡Žƒœ‹‘�‡ †‡ŽŽƒ ’”‡•‹†‡�–‡ ‘”‰ƒ�‘

6

arĂ un’assemblea provinciale rinnovata nella forma e nei contenuti quella che si svolgerĂ domenica alle 9.15 in via Asti, alla Cascina Foret. Le finalitĂ dell’evento ciessino resteranno le medesime: confronto diretto con le societĂ e approvazione del bilancio, oltre alla tradizionale relazione della presidente Amelia Morgano, che farĂ il punto su quanto è stato fatto negli ultimi dodici mesi e anticiperĂ le linee guida per quello che sarĂ il prossimo futuro. La sostanza è quella di sempre, ma c’è dell’altro. Nel “salottoâ€? arancioblĂš il conduttore Luca Bertelli accoglierĂ il direttore tecnico Emiliano Scalfi, che illustrerĂ il nuovo progetto giovanile dedicato agli sport di squadra, ma anche Matteo Passeri, responsabile del progetto per diversamente abili “Cinque modi per crescereâ€?. La mattinata avrĂ anche un ospite d’onore: l’allenatore di basket Fabio Fossati, che verrĂ ufficialmente insignito dei “gradiâ€? di ambasciatore dello sport in oratorio. Sul palco anche i vincitori del Discobolo d’oro, massima onorificenza del Csi. Quest’anno saranno premiati il presidente della commissione giudicante Franco Greci e la societĂ

ƒ•“—‡––ƒ ‹Â? •‡ŽŽƒ ƒ ”‘˜ƒ‰Ž‹‘ †ǯ •‡‘ ‹”…ƒ ͚͘͘ ‹ …‹…Ž‹•–‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡•‘ ’ƒ”–‡ ƒŽ Â?‡Â?‘”‹ƒŽ Â‡ÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‹ÇĄ ’”‘••‹Â?‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ‹Ž Í&#x; ƒ’”‹Ž‡ ƒ ‘’”ƒœœ‘……‘ …‘Â? ‹Ž Â?‡Â?‘”‹ƒŽ ƒ”‘Ž‹ ƒ•“—‡––ƒ ‹Â? •‡ŽŽƒ ’‡” ‹ „‹Â?‡”• †‡Ž •‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ”‹•’‘•–‘ ’”‡•‡Â?–‹ ƒŽ ”‹…Š‹ƒÂ?‘ †‡Ž ÍĄÎť ‡Â?‘”‹ƒŽ ‡œœ‘Ž‹Ǥ —‡…‡Â?–‘ ‹ …‹…Ž‹•–‹ •—ŽŽƒ Ž‹Â?‡ƒ †‹ Â’ÂƒÂ”ÇŚ –‡Â?œƒ ƒ ”‘˜ƒ‰Ž‹‘ †ǯ •‡‘ǥ †‘˜‡ ‰Ž‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘”‹ ŠƒÂ?Â?‘ •—††‹˜‹•‘ ‹ Â’ÂƒÂ”ÇŚ –‡…‹’ƒÂ?–‹ ‹Â? †—‡ …‘Ž‘”ƒ–‹••‹Â?‹ •…‹ƒÂ?‹Ǥ ‡Ž ’”‹Â?‘ •‡Â?‹‘” Í™ ‡ ͚ǥ ‰‡Â?–Ž‡Â?‡Â? ‡ †‘Â?Â?‡ǥ Â?‡Ž •‡…‘Â?†‘ •’ƒœ‹‘ ƒŽŽ‡ Â…ÂƒÂ–Â‡ÇŚ ‰‘”‹‡ Œ—Â?‹‘”Ǥ ÇŻÂƒÂ?–‹’ƒ•–‘ ‘ˆˆ‡”–‘ †ƒ‹ …‹…Ž‹•–‹ ’‹Î ‡•’‡”–‹ Â?‘Â? Šƒ †‡Ž—•‘ Ž‡ ÂƒÂ–Â–Â‡Â•Â‡ÇĄ …‘Â? ‹Ž ‰”—’’‘ …Š‡ ° ”‹Â?ƒ•–‘ …‘Â?’ƒ––‘ ˆ‹Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡ÂŽÂ‡Â–Â–Â”Â‹ÂœÂœÂƒÂ?–‡ Â˜Â‘ÇŚ Žƒ–ƒ ˆ‹Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ †‘˜‡ ‹—•‡’’‡ ƒ˜ƒ•‹‘ Č‹ ‡ƒÂ? Â”Â‡Â˜Â‹ÂƒÂ”Â‹Â‘ČŒ Šƒ ƒ˜—–‘ Žƒ Â?‡‰Ž‹‘ •— ƒ—”‘ ‘…ƒ–‡ŽŽ‹ Č‹ ‡ƒÂ? ‘Ž’ƒ…Â?ČŒ …‘Â? Žǯ‹Â?˜‹†‹ƒ„‹Ž‡ Â?‡†‹ƒ †‹ Í›Í ÇĄÍœÍ™ Â?Â?ȀŠǤ ‡”œ‘ ’‘•–‘ ’‡” ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‘†‡Â?‘––‹ Č‹ ‡ƒÂ? ‘ŽŽ› Â‡ÂƒÂ”ČŒǤ ”ƒ Ž‡ †‘Â?Â?‡ Ž‹•ƒ ƒŽƒ˜ƒ•‹ Č‹ ‘”nj Â?Â‹Â‰Â‘Â•ÂƒČŒ Šƒ „”—…‹ƒ–‘ Žƒ …‘Â?…‘””‡Â?œƒ ’‹ƒœœƒÂ?†‘•‹ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒ —‹•ƒ ‘Â?˜‹Â?‹ǥ ƒ”‹ƒ ƒŽ‡Â?–‡ ‡ ƒ”ƒ ”‘––ƒ †‡Ž ‡ƒÂ? ‘†ƒ ‹ŽŽ‡Â?Â?‹—Â?Ǥ

‹˜‡”•‘ ‹Ž …‘’‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •‡…‘Â?†ƒ Â‰ÂƒÂ”ÂƒÇĄ †‘˜‡ —Â? ‰”—’’‘ †‹ ‘––‘ ÂƒÂ–ÂŽÂ‡ÇŚ –‹ Šƒ –‡Â?–ƒ–‘ Žƒ ˆ—‰ƒ ˆ‹Â? †ƒŽŽ‡ ’”‹Â?‡ ’‡†ƒŽƒ–‡Ǥ ÂŽ ˆ‹Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’‡”Öǥ ° •–ƒ–‘ ‹Ž Â?‡†‡•‹Â?‘ǥ …‘Â? ‰Ž‹ ƒ–Ž‡–‹ ‹Â? ’‹‡†‹ •—‹ ’‡†ƒŽ‹ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂŽÂŽÂ—Â?‰‘ †‡…‹•‹˜‘Ǥ ƒ Â˜Â‹Â–ÇŚ –‘”‹ƒ ° ƒÂ?†ƒ–ƒ Ġ Ž‡••‹‘ ‘Â?‰‹‘Â?‹ Č‹ ‹ƒÂ?‰‹ǯ• ‡ƒÂ? ”‡‡ ‹Â?‡ Â”Â„Â—Â•Â…Â‘ČŒÇĄ …Š‡ Šƒ ˜‹ƒ‰‰‹ƒ–‘ ƒŽŽƒ Â?‡†‹ƒ †‹ ÍœÍ˜ÇĄÍšÍ&#x; Â?Â?ȀŠǤ Â?•‹‡Â?‡ ƒ Ž—‹ •‘Â?‘ •ƒŽ‹–‹ •—Ž ’‘†‹‘ ƒ––‡‘ ‡Â?‡†‡––‹ Č‹ ‹…Ž‹ ‡nj Â?Â‡Â†Â‡Â–Â–Â‹ČŒ ‡ ‹…‘Žƒ ‘†ƒ Č‹ ‡ƒÂ? ‘†ƒ ‹ŽŽ‡Â?Â?‹—Â?ČŒǤ ”‘••‹Â?‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘ ƒ Â‘Â’Â”ÂƒÂœÂ‘Â…Â…Â‘ÇĄ …‘Â? ‹Ž ͞Ν ‡Â?‘”‹ƒŽ ‹Â?‘ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂ‹ÇĄ ‰ƒ”ƒ …‹…Ž‹•–‹nj …ƒ ƒÂ?ƒ–‘”‹ƒŽ‡ ƒ’‡”–ƒ ƒ –—––‹ ‰Ž‹ ‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ‘Â?•—Ž–ƒǤ ‹–”‘˜‘ ‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ƒŽ …ƒÂ?’‘ •’‘”–‹˜‘ ȋ‘”‡ Í ČŒǤ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?ÇŚ –‹ †‘˜”ƒÂ?Â?‘ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ —Â? …‹”…—‹–‘ †‹ ͙͙ǥÍ? Â?Â? †ƒ ”‹’‡–‡”‡ …‹Â?“—‡ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–‘ †ƒ …‘Â?–‹Â?—‹ •ƒŽ‹•…‡Â?ÇŚ †‹Ǥ ”‹Â?ƒ ’ƒ”–‡Â?œƒ ƒŽŽ‡ ÍĄÇĄ …‘Â? •‡Â?‹‘” ͙nj͚ǥ ‰‡Â?–Ž‡Â?‡Â? ‡ †‘Â?Â?‡Ǥ

ƒ Â?ƒ––‹Â?ƒ–ƒ ƒ˜”Â? ƒÂ?…Š‡ —Â? ‘•’‹–‡ †ǯ‘Â?‘”‡ǣ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‡Â?ƒ–‘”‡ †‹ „ƒ•Â?‡– ƒ„‹‘ ‘••ƒ–‹ Asd Oratorio Tremosine, ma sono previste anche menzioni speciali a sorpresa. Tra intermezzi musicali e un contributi video spazio anche per la riflessione, con l’intervento dei don del comitato Marco Mori e Flavio Raineri, che porranno l’accento sul significato del motto scelto dal nazionale in linea con l’anno della

fede: “Giocare per credereâ€?. La democrazia sarĂ ovviamente protagonista. Porte aperte a tutte le societĂ e ai tesserati, che avranno la possibilitĂ di partecipare all’evento e di intervenire arricchendo i punti di vista e condividendo varie esperienze. Il Csi Brescia – tra l’altro – premierĂ la presenza. Tra le societĂ in platea, infatti, ne verrĂ estratta a sorte una che avrĂ diritto ad un buono sconto in vista della stagione 2013/2014. Un motivo in piĂš – insieme a ricco buffet conclusivo – per non mancare.

*LDFRPLQD 3UHVHJOLR (VWHULQD

9HG *DU]HWWL GL DQQL

7HUHVD 6HURWWL 9HG %HUWROL GL DQQL

&RQ LPPQHQVR GRORUH OR DQQXQFLDQR L À JOL 6LOYDQD /DXUD H 3LHUR LO JHQHUR )DXVWR OH QXRUH L QLSRWL H SURQLSRWL 8Q SDUWLFRODUH ULQJUD]LDPHQWR DO SHUVRQDOH PHGLFR H SD UDPHGLFR GHO UHSDUWR GL ,, PHGLFLQD GHOOD &OLQLFD 3ROLDPEXODQ]D H DO JHQHUR )DXVWR SHU OH DPRUHYROL FXUH SUHVWDWH

&RQ LPPQHQVR GRORUH OR DQQXQFLDQR L ÀJOL (UDOGR FRQ 1DGLD H /XLVD FRQ (UPDQQR L QL SRWL (OHQD 0LFKHOH HG $ULDQQD 8Q SDUWLFRODUH ULQJUD]LDPHQWR DOOD VLJQRUD $OLQD SHU OD SUHPXURVD DVVLVWHQ]D SUHVWDWD


͜ ƒ’”‹Ž‡ ͚͙͛͘

͛ͥ

… ƒ…‡ŽŽ‡”‹ƒ �‡••‹…ƒ�ƒ

’‡––ƒ…‘Ž‹

‹Â?…‹ †—‡ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” Dz ƒ…‡ŽŽ‡”‹ƒ Â?‡••‹…ƒÂ?ÂƒÇł †‹ •ƒ„ƒ–‘ ͙͛ ƒ’”‹Ž‡Ǥ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ‹Â? •…‡Â?ƒ ƒŽ ‘…‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ †ƒŽ ͙͘ ƒŽ ͚͙ ƒ’”‹Ž‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡ŽŽƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ Dz Ž–”‹ ’‡”…‘”•‹dz ’”‘’‘•–ƒ †ƒŽ –„Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ †‡Ž ‡ƒ–”‘ •–ƒ„‹Ž‡ „”‡•…‹ƒÂ?‘ǥ —Â? –‡•–‘ •…”‹––‘ †ƒ Â?”‹…‘ ”‘’’ƒŽ‹ …Š‡ ˜‡†‡ ‹Â? •…‡Â?ƒ Ž‹•ƒ„‡––ƒ Â‘ÂœÂœÂ‹ÇĄ †‹”‡––ƒ †ƒ ƒÂ?‹‡Ž‡ ƒŽ˜‘Ǥ ’‡†‹•…‹ ‹Ž –ƒ‰Ž‹ƒÂ?†‘ ƒ Dz ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? ‘…‡dz ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ‹Â? ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ ͞ǥ ÍšÍ?͙͚͙ ƒ ”‡•…‹ƒǤ •–”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Ž ͙‘ ƒ’”‹Ž‡Ǥ

ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? Dz ‘…‡dz

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– —ƒÂ?–‘ ˜‹‡Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ° †ƒ ƒ––”‹„—‹”•‹ —Â?Â‹Â…ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‡‹ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Ž‡–nj –‡”‡Ǥ ‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‹Â?†‹…ƒ”‡ Â?‘Â?‡ǥ …‘‰Â?‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‡ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ †‹ …Š‹ •…”‹˜‡ ’‡” ”‡Â?†‡”Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Žǯ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ •‹ ”‹•‡”˜ƒ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ •‹Â?Â–Â‡Â–Â‹ÂœÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ ƒŽ–‡”ƒ”Â?‡ ‹Ž •‡Â?•‘ǥ ‹ …‘Â?–”‹„—–‹ –”‘’’‘ Ž—Â?‰Š‹ Č‹Â?ƒ••‹Â?‘ ÍšǤÍ?͘͘ Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ČŒ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡”Öǥ ‹Â?•‡”‹–‹ ‹Â?–‡‰”ƒŽÂ?‡Â?–‡ •—Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ™™™ǤŽƒ˜‘…‡†‡Ž’‘’‘Ž‘Ǥ‹–Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ Â?‘Â? ‹Â?’Ž‹…ƒ Žƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?ÇŚ –‡Â?—–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ Ž‡––‡”‡ ‰‹Â? ƒ’’ƒ”•‡ •— ƒŽ–”‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?’ƒǤ …”‹˜‡–‡ ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‘ ˜‹ƒ Â?ƒ‹Ž ƒ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–Ǥ

ÇŁ

92&(6$6

†‹…‘Žƒ ‡””ƒ ‹ƒœœ‡––ƒ ‡•…‘˜ƒ†‘ †‹…‘Žƒ ‡Â?–—”ƒ ‘”•‘ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ ͚͛Ȁ„ †‹…‘Žƒ ‘Â?„ƒ”†‹ ‹ƒŽ‡ —…ƒ †Ȁ „”—œœ‹ ͚͞ †‹…‘Žƒ ͚ͥ ‹ƒ ”‡Â?–‘ ÍšÍ?

ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ †‹…‘Žƒ ‘Â?–‹Â?‹ǥ ‹ƒ Ǥ Š‹‘†‹ Š‹ƒ”‹ †‹…‘Žƒ †‡ŽŽ‡ ‡”„‡ǥ ‹ƒ ’”‹Ž‡ ͚ͥ ‡ŽŽ‘ †‹…‘Žƒ ÍšÍ&#x;Í&#x; ÇĄ ‹ƒ ‡„„”ƒ‹‘ Íš ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ †‹…‘Žƒ ‘”‡Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ”‡……ƒÂ?‹ Íœ ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ †‹…‘Žƒ ‹œœƒÂ?‹‰Ž‹‘ǥ ‹ƒ ‡Â?œ‹ Í™Í?

Č€ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •Ȁ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒŽ‡ –ƒŽ‹ƒ Í™

Č€ ‡†‹œœ‘Ž‡ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‹ƒ ‡––‡Â?„”‡ ͙ͥ

ƒ”‰Â?ƒÂ?‘ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â…Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͛͞ ÂƒÂŽĂ– †‹…‘Žƒ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ ‹ƒ ‘Â?–‡••‘”‹ Í™ ‘„ƒ”Â?‘ †‹…‘Žƒ ‡Â?‹ǥ ‹ƒ ‘•–ƒ

ƒ”‡œœ‘ †‹…‘Žƒ ÂŽ Â‘Â•ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹ƒ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ Í?͘

Verso una Chiesa piĂš radicata nel Vangelo Egr. direttore, il modo con il quale papa Francesco si è presentato al mondo intero, mi ha creato tali e tante sollecitazioni che sento l’esigenza di parteciparle anche ai lettori di “Voceâ€?. GiĂ la coraggiosa scelta di Benedetto XVI di rimettere il suo mandato e le motivazioni da lui esplicitate, avviavano un processo innovatore di grande portata all’interno della Chiesa e l’avete bene evidenziato nei vari interventi apparsi sui numeri precedenti. Lo Spirito che aveva ispirato Benedetto XVI nella preghiera ha certamente contagiato il Conclave nella scelta di un successore che potesse rendere concretamente visibile e sperimentabile un deciso impulso verso una Chiesa radicata nel Vangelo. La testimonianza delle parole e dei gesti del nuovo “Vescovo di Romaâ€? non rappresenta una novitĂ evangelica, ma certamente una novitĂ ecclesiale ed è per questo che crea meraviglia, produce aspettative, risveglia speranze dentro e soprattutto fuori i confini della Chiesa. SarĂ capitato a tutti di percepire in questi giorni la grande attenzione a papa Francesco da parte di persone che non frequentano ambienti ecclesiali, ma che sono in ricerca di un senso autentico e compiuto della vita. Per troppo tempo si è sottovalutata l’incidenza negativa che alcune forme e manifestazioni esteriori, in aperto contrasto con la sobrietĂ evangelica, potevano avere sulla capacitĂ di avvicinamento di ampie fasce di persone. Ce ne accorgiamo ora con l’arrivo di papa Francesco: sono bastati pochi e spesso banali, ma significativi, comportamenti per creare tutta

ǯ‡•’‡”–‘ ”‹•’‘�†‡

Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ‹Â?•‡”‹ƒÂ?‘ ‰”ƒ–‹• Ž‡ ˜‘•–”‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ ’‡” Žƒ ˆ‘–‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ Ž‡ ˆ‡•–‡ †‹ …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ǥ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹ǥ Ž‡ ‰‹–‡ǥ Ž‡ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡Â•Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ‹ ‰”—’’‹ •’‘”–‹˜‹ ‡ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹Ǥ ‡” Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ †‹ —Â? Â?‹Â?‘”‡Â?Â?‡ ° Â?‡…‡•nj •ƒ”‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •…”‹––ƒ †‹ —Â?‘ †‡‹ †—‡ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ Â?‘•–”‹ ‹Â?†‹”‹œœ‹ •‘Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ǣ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒǢ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ÇŁ ‡Ž Ž‹Â?‹–‡ †‹ ”‡††‹–‘ ’‡” ƒ˜‡”‡ Žƒ †‡–”ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” …‘Â?‹—‰‡ ƒ Â…ÂƒÂ”Â‹Â…Â‘ÇĄ ˜ƒÂ?Â?‘ …‘Â?–‡‰‰‹ƒ–‹ ‹ ”‡††‹–‹ †‘Â?‹Â?‹…ƒŽ‹ †‹ –‡””‡Â?‹ Â?‘Â? ƒˆˆ‹––ƒ–‹ ‡ •‘‰‰‡––‹ Ġ Â?— ‡ ‹Ž ”‡††‹–‘ …ƒ–ƒ•–ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ„Â‹Â–ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ’”‹Â?Â…Â‹Â’ÂƒÂŽÂ‡ÇŤ

ÇŁ ‡ †‡–”ƒœ‹‘Â?‹ ’‡” …ƒ”‹…Š‹ †‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ •’‡––ƒÂ?‘ •‡ Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ ƒŽŽ‡ “—ƒŽ‹ •‹ ”‹ˆ‡”‹•…‘Â?‘ ŠƒÂ?Â?‘ —Â? ”‡††‹–‘ …‘Â?’Ž‡••‹˜‘ Â?‘Â? •—’‡”‹‘”‡ ƒ ÍšÇ¤Í ÍœÍ˜ÇĄÍ?Í™ ‡—”‘ǥ ƒŽ Ž‘”†‘ †‡‰Ž‹ ‘Â?‡”‹ †‡†—…‹„‹Ž‹Ǥ ‡ŽŽƒ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ †‡ŽŽƒ •‘‰Ž‹ƒ †‡˜‘Â?‘ ‡••‡”‡ …‘Â?•‹†‡”ƒ–‡ –—––‡ Ž‡ ”‡–”‹„—œ‹‘Â?‹ …‘””‹•’‘•–‡ǥ …‘Â?’”‡•‘ ‹Ž ”‡††‹–‘ †‡‹ ˆƒ„„”‹…ƒ–‹ –ƒ••ƒ–‘ …‘Â? Žƒ …‡†‘Žƒ”‡ •‡……ƒǤ ‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ ‹ ”‡††‹–‹ ˆ‘Â?†‹ƒ”‹ †ƒ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ …‘Â?•‹†‡”ƒ–‹ Â?‘Â? ‹Â?’‘Â?‹„‹Ž‹ǥ ‘••‹ƒ “—‡ŽŽ‹ ”‡Žƒ–‹˜‹ ƒ ƒ„‹–ƒœ‹‘Â?‡ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‡Ǣ ˆƒ„„”‹…ƒ–‹ Â?‘Â? Ž‘…ƒ–‹Ǣ ”‡††‹–‘ †‘Â?‹Â?‹…ƒŽ‡ †‡‹ –‡””‡Â?‹ Â?‘Â? ƒˆˆ‹––ƒ–‹Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǣ ƒˆ …Ž‹ Č‹Í˜Í›Í˜ǤÍšÍœÍ˜ÍĄÍ Í ÍœČŒ ‘’’—”‡ Â…ÂƒÂˆĚťÂƒÂ…ÂŽÂ‹Â„Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÂ?‡Ǥ‹–

quell’attenzione che stiamo cogliendo intorno alla figura del papa; “finalmenteâ€?, “era oraâ€?, sono le semplici e spontanee espressioni che si sentono a commento dei comportamenti di papa Francesco. Per ora abbiamo potuto cogliere da papa Francesco il rifiuto degli orpelli che erano segno del potere e manifestazione di fasto; il superamento di una concezione sacrale della figura del papa per una sua piena umanizzazione e vicinanza al popolo; una grande e umile attenzione alle altre religioni e ai non credenti; una impostazione decisamente e radicalmente evangelica e pastorale e non prioritariamente dottrinale. Sono premesse che non potranno che influire in modo radicale sui problemi che hanno afflitto la Chiesa in questi decenni post conciliari e che hanno portato Benedetto XVI a fare quella scelta della rinuncia che ha aperto prospettive completamente nuove e finora inesplorate: un cammino di liberazione della Chiesa dal potere e dal denaro ed un deciso riavvicinamento alla radicalitĂ del Vangelo. Una cosa però è certa: non potrĂ essere un cammino che interessi solo il Vaticano; tutte le Chiese locali saranno chiamate a fare lo stesso percorso di spoliazione di tutti gli orpelli che rendono quantomeno faticoso il cammino evangelico e la stessa evangelizzazione. Il ritorno ad una autentica sobrietĂ dei segni liturgici, dei paramenti, dei luoghi, degli stili di vita degli uomini di Chiesa e dei laici cristiani saranno le premesse indispensabili per la evangelizzazione; una evangelizzazione che parte essenzialmente dai cristiani e dalle loro manifestazioni anche esteriori. Dovremo ripensare quindi le nostre liturgie, le nostre scelte di vita, i nostri centri pastorali diocesani e

� �‡�‘”‹ƒ

Í&#x;͘͘

ƒ”‹ƒ ‘„‡ŽŽ‹ ƒ‡–ƒ”‡ŽŽ‹ †‹ ÂƒÂ”Â‡ÂœÂœÂ‘ÇĄ †ƒ •‡Â?’”‡ Ž‡––”‹…‡ †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ Ž‘ •…‘”•‘ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ Šƒ …‘Â?…Ž—•‘ ‹Ž •—‘ Ž—Â?‰‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ –‡””‡Â?‘ †‹ Í Í? ƒÂ?Â?‹ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?†‘ —Â?ƒ ˆ‡†‡ ˜‹••—–ƒ …‘Â? …‘Â?˜‹Â?œ‹‘Â?‡ ‡ ’‡”•‡˜‡”ƒÂ?œƒǤ ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? •ƒ”‡–‹Â?ƒ ”‹…‘”†ƒ Žƒ •‹‰Â?‘”ƒ ƒ”‹ƒ ’‡” ‹Ž •—‘ ‡•‡Â?’‹‘ †‹ ƒ––ƒ……ƒÂ?‡Â?–‘ ƒŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ †‹ •‡Â?•‹„‹Ž‹–Â? Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‹ …Š‹ ° „‹•‘‰Â?‘•‘Ǥ

locali, i nostri oratori, le nostre chiese per rendere tutto coerente allo spirito di sobrietĂ , di semplicitĂ , di essenzialitĂ , di povertĂ che per i cristiani e per le comunitĂ cristiane dovrebbero essere scelte ordinarie anche se non facili nel mondo in cui siamo collocati. Non sarĂ quindi sufficiente e risolutivo per la Chiesa che il papa rinunci alla croce d’oro o alle scarpette rosse o ai paramenti pregiati o alla macchina di lusso‌ ma occorrerĂ che il suo diventi uno stile diffuso e generalizzato dentro la Chiesa e tra i cristiani. Questo Papa ci sta quindi addossando di responsabilitĂ che giĂ avevamo in quanto seguaci di Cristo, ma che tendavamo tutti, in una sorta di complicitĂ generale, a scansare e a rinviare continuamente nel tempo. Non sarĂ facile nĂŠ indolore, ma è un cammino che papa Francesco, ma prima di lui il Vangelo, i documenti conciliari e le encicliche post concilio, ci addita. La vera novità è che questo Papa, oltre ad indicarci la strada, è lui per primo che la percorre e questa è la vera rivoluzione da lui avviata. Gli apprezzamenti manifestati dai non credenti per papa Francesco ci confermano che la testimonianza è la vera evangelizzazione. Dante Mantovani

Un ringraziamento da Angone Egr. direttore, utilizzo questo spazio di dialogo con i lettori per far giungere a lei e a tutta la redazione di “Voce� il ringraziamento per l’edizione speciale del settimanale dedicata a papa Francesco. Un grazie che accomuna tutti gli abbonati di Angone, anche se non sono mille... Marco Pedersoli

/$92&( ( '(/ 3232/2 2 ÇŁ †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ ǧ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ͚͜͜Í?͘ ÇŚ ƒš ͛͘͘ Í›Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ ”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ÇŁ ”†‹Â?ƒ”‹‘ ƒ ÍœÍ&#x;ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ ‘•–‡Â?‹–‘”‡ ƒ Í?Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ •–‡”‘ Ǥ Ǥ ƒ Í Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘Ǥ ’‡†Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ƒ”–Ǥ Íš …‘Â?Â?ƒ ÍšÍ˜Č€Â„ ÇŚ ‡‰‰‡ ͚͞͞Ȁͥ͞ ‹Ž‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ÇŚ ‘•–ƒŽ‡ Â?Îť Í™Í Í Í Í™ÍšÍ?͘Ǥ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ÍšÍ Í˜Í ÍĄÍžÍž ÇŚ ƒš ͛͘͘ ÍšÍ Í˜ÍĄ Í›Í&#x;Í™ ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŚ ÇŚÂ?ƒ‹Ž Â?ƒ”Â?‡–‹Â?Â‰ĚťÂ˜Â‘Â…Â‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŁ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ƒ Â?‘†—Ž‘ Č‹Â„ÂƒÂ•Â‡ Â?Â?Ǥ Í?͘ ƒŽ–‡œœƒ Â?Â?Ǥ Í›Í&#x;ČŒ ‡—”‘ ͘͜ ÇŚ ‡†ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡—”‘ Í™ ƒŽ Â?Â?Ǥ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ ͙ǥÍ? ‡—”‘ ’‡” Â?Â?Ǥ …‘ŽǤ

’”‡œœ‹ •‹ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ †‹ ‡ †‹”‹––‹Ǥ ÇŁ ƒ—”‹œ‹‘ ƒ•–”‡œœƒ–‹

ÇŁ ƒ‘Ž‘ ‡†”ƒ……‹Â?‹ ÇŚ –‡ˆƒÂ?‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ÇŁ ‘–‘ †‡Â? ÇŁ ’ƒ ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÇĄ Í?Íš ÇŚ ÍšÍ?͛͘͘ ”„—•…‘ Č‹ ČŒ ‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͙͙ ÇŚ ƒšǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͞͞ —–‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‹„—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?Ǥ Í™Í Íœ ÇŚ ͙Ȁ͙͚Ȁ͙͙ͥ͞ Associato

Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

&HQWUR GLRFHVDQR SHU OH FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL ƒ –‡•–ƒ–ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ˆ”—‹•…‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ †‹ …—‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Ǥ Í› …‘Â?Â?ƒ Í› †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ÍšÍ?͘ †‡Ž Í&#x;Č€Í Č€Í™ÍĄÍĄÍ˜



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.