La Voce del Popolo 2013 15

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L casa del guardiano delle chiuse, sul fiume, è come un niLa do, d è il primo nido di un quadro fatto in pianura, di salici e di d pioppi, di erba, di scorcio di cielo in movimento, mentre passo sulla strada. La rivedo ogni giorno passando col trep no, n un momento laggiĂš in fondo al fiume e penso, senza un motivo, a chi c’è dentro. Deve essere una persona particom lare l per abitare cosĂŹ vicino all’acqua, che può diventare mala gra g d’estate, o gonfia dopo il temporale. Mi piacerebbe abigr tare t in un posto cosĂŹ. Certo, per avere una casa come quella, tar bisogna avere il tempo per stare fermi ad ascoltare il rumore b biso dell’acqua, che poi non è rumore, ma musica che ti segue, se non d dell’ac ti che cresce di tono, se è notte, che muta ad ogni istant allontani, allont te, uguale. Il fiume è chiaro e scende dai monti pote pur sembrando sem co distanti, l’acqua non è inquinata, ci saranno senz’altro dei pesci sul fondo. fo Sarebbe bello cercarli, d’estate, tra i sassi, aspettarli, con la rete, nei posti piĂš riparati, p riparat dove l’acqua rallenta, o con la lenza sul filo della corrente. Quante cose av avrei da insegnare ai miei figli sui segreti del fiume... Sarebbe come tornare b bambini.

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Lombardia. Le prioritĂ del nuovo consiglio

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Il centenario della morte di San G.B.Piamarta

͚͛ ……Ž‡•‹ƒ Giornata nazionale dell’UniversitĂ cattolica del S.Cuore

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͛͞ …‘�‘�‹ƒ Vinitaly 2013. Dimenticare le amarezze

Í›Í&#x; ’‘”– Brescia calcio. Il Rigamonti torna ad essere amico

ÂŽ Ž—••‘ †‹ Žƒ˜‘”ƒ”‡ Ogni giorno che passa in terra italiana, domeniche comprese, brucia piĂš di 3000 posti di lavoro: come se ogni settimana una multinazionale chiudesse i battenti, lasciando a casa il personale o non rinnovando contratti e rapporti di lavoro parasubordinati. Ăˆ questa la dimensione dell’ecatombe che sta attraversando il sistema-Italia, nel momento piĂš buio della crisi che ci attanaglia da piĂš di cinque anni. Le cifre fornite dall’Istat sono spaventose, ma non hanno sorpreso nessuno. Nel corso del 2012, un milione di italiani ha perso la propria occupazione. Vanno ad assommarsi a chi era giĂ disoccupato, e anticipano (ma speriamo di no) quel milione

800mila persone che “godonoâ€? della cassa integrazione: molto spesso l’anticamera del licenziamento. Quindi non c’è molto da sperare di buono sul fronte dei numeri, nemmeno per i prossimi mesi. Qualcosa di buono c’è invece da ipotizzare grazie al recentissimo decreto dell’estenuato governo Monti, che ha sbloccato una quarantina di miliardi di euro di pagamenti che la Pubblica amministrazione nelle sue varie frange (Comuni, Regioni, Ministeri, SanitĂ , ‌) deve a una miriade di creditori da molti mesi, se non di piĂš. Un provvedimento atteso come puro ossigeno per un tessuto industriale che ha nel lato finanziario il suo punto debole: nessuno paga piĂš nessuno. Le banche hanno stretto all’inverosimile i cordoni del credito, e faticano ad anticipare l’incasso delle fatture pure ai grandi gruppi, figuriamoci a commercianti, artigiani, piccole imprese. A loro volta i “grandiâ€? ritardano i pagamenti

ai loro fornitori (usandoli come improprie banche): questi ultimi sono letteralmente strozzati dalle porte chiuse delle banche e dalle fatture non pagate dei clienti. Le chiusure aziendali hanno bruciato qualcosa come 127mila posti di lavoro nel 2012 (e la situazione non era cosĂŹ drammatica come in questo primo scorcio di 2013). Ecco quindi che quei soldi dello Stato potrebbero far ripartire un’economia quasi grippata, se effettivamente arriveranno. PerchĂŠ tra il dire in decreto, e il fare nei successivi regolamenti, in Italia capita spesso che il tutto s’impantani nella nostra macchinosa burocrazia, o spunti fuori all’ultimo secondo una norma che faccia slittare di un anno il sacrosanto diritto di compensare i crediti con i versamenti che – quelli sĂŹ puntualmente – dobbiamo fare allo Stato. CosĂŹ è stato, e speriamo che non arrivino altre “sorpreseâ€? nel frattempo. E ha fatto benissimo il governo Monti

ad attuare questo provvedimento, anche se verrĂ scaricato sul nostro debito pubblico: soldi in cassa non ce n’erano, verranno emessi titoli di Stato e sarĂ compito del prossimo governo, della politica insomma, decidersi una buona volta sulle cose da fare per scalare la montagna del debito pubblico italiano. Prima o poi la ricreazione deve finire. Ma i dati dell’Istat sull’occupazione fanno emergere altri interrogativi. Ad esempio sulle riforme cosiddette “Forneroâ€? sul lavoro e la previdenza. Riforme adottate in un batter d’occhio a causa della pressione dei mercati nel 2011, che alla prova dei fatti stanno mostrando i loro limiti. Il forte e repentino innalzamento dell’etĂ pensionabile avrĂ pure salvato i nostri conti pubblici, ma ha certamente creato molti guai alla societĂ italiana: dal fenomeno degli esodati a quello dei giovani che non possono usufruire del turn over lavorativo. Ǥ Íš


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ÂŽ Ž—••‘ †‹ Žƒ˜‘”ƒ”‡ Anche la riforma del lavoro, con modifiche al regime di licenziabilitĂ e un cambiamento delle regole per i lavoratori atipici, sta avendo strascichi non del tutto positivi. Il tentativo di eliminare la precarietĂ e lo sfruttamento rischia sempre di confliggere con la flessibilitĂ delle economie moderne. Se l’equilibrio non viene raggiunto, a farne le spese alla fine è l’occupazione. Molto meno impattanti sono state le norme sui licenziamenti individuali (l’art. 18 dello Statuto

dei lavoratori), messi in ombra da quelli collettivi e dalle chiusure aziendali. Un tabÚ ideologico che ha fatto discutere la politica per un decennio, spazzato via dalla crisi che è riuscita a distruggere posti di lavoro con grande abbondanza, lasciando stremati gli imprenditori e attoniti i sindacati incapaci di far sentire la loro voce e di proporre ricette di rilancio. Senza il quale, la contabilità del lavoro rischia di essere sempre piÚ triste. (Nicola Salvagnin)

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Lavoro: che fine ha fatto l’isola felice? ‹Î †‹ —Â? Â?‹Ž‹‘Â?‡ ‹ Ž‹…‡Â?œ‹ƒÂ?‡Â?–‹ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ Ž‘ •…‘”•‘ ƒÂ?Â?‘Ǥ Â?‡Ž ”‡•…‹ƒÂ?‘Ǎ Â?—Â?‡”‹ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒÂ?‘ …Š‡ Žƒ ”‡ƒŽ–Â? Ž‘…ƒŽ‡ ° ’—”–”‘’’‘ ‹Â? Ž‹Â?‡ƒ …‘Â? ‹Ž ”‡•–‘ †‡Ž ƒ‡•‡Ǥ ÂŽ ‰”‹†‘ Â†ÇŻÂƒÂŽÂŽÂƒÂ”Â?‡ ƒŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ’‡” —Â?ÇŻÂƒÂ•Â•Â—Â?œ‹‘Â?‡ †‹ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ‡ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‹ Dz•’‡”ƒÂ?ÂœÂƒÇł

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hi ha scordato la stagione in cui si prometteva al Paese un milione di posti di lavoro? Pochi, anche perchĂŠ non è passato un secolo. Erano promesse di pochi anni fa. Promesse appunto. Il milione di posti di lavoro è rimasto: non come prospettiva occupazionale, ma come numero di persone che, per effetto dei licenziamenti, hanno perso nel solo 2012 il loro posto di lavoro. PiĂš precisamente, sono stati 1.027.462 i rapporti cessati per licenziamento collettivo o individuale. I dati sono contenuti nelle comunicazioni obbligatorie relative ai rapporti di lavoro creati nel 4° trimestre 2012, resi noti dal Ministero del lavoro diretto da Elsa Fornero. Proprio l’ultimo del 2012 è stato il trimestre nero dei licenziamenti che hanno falcidiato “l’etĂ di mezzoâ€?, i lavoratori compresi tra i 25 e i 44 anni. I settori piĂš colpiti sono quello manifatturiero, che registra una flessione del 6,3% e quello delle

costruzioni. Dati drammatici, quelli sui licenziamenti, che diventano parte integrante di un circolo perverso. Non a caso, a pochi giorni dalla comunicazione del Ministero del lavoro è giunta anche la notizia della drammatica riduzione del potere di acquisto delle famiglie italiane, calato dell’4,8% in un solo anno. Non sono solo l’aumento del costo della vita, il maggior carico fiscale a incidere su questo dato. C’è anche, ed è pesante, la perdita del posto di lavoro. Nei giorni scorsi i pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno invitato i nuovi parlamentari bresciani ad un incontro con l’obiettivo di far capire loro la situazione drammatica in cui versa questa categoria. Per certi versi, l’hanno ribadito gli stessi pensionati, sono ancora una categoria di privilegiati perchĂŠ un reddito ancora c’è l’hanno... Poco importa che due pensionati su tre non arrivino a 1000 euro al mese di pensione. Poco importa che con queste cifre siano molto spesso a fare da ammortizzatore so-

ciale, da banca, al figlio disoccupato o licenziato... Per questo hanno chiesto un intervento autorevole della politica, per altro presente all’incontro solo con quattro esponenti (Corsini, Galperti e Cominelli del Pd e Laquaniti di Sel) a fronte di un “esercitoâ€? di 30 parlamentari. Una semplice distrazione in buona fede? Può darsi, ma la politica deve sostenere il suo ruolo anche a Brescia, perchĂŠ quella che sino a pochi anni fa era considerata una terra ricca oggi sta conoscendo situazioni drammatiche. Nella provincia di Brescia, secondo i dati ufficiali, nello scorso anno sono stati oltre 37mila i dipendenti che hanno perso il lavoro. Brescia, purtroppo, si colloca al secondo posto di una delle piĂš tristi classifiche regionali, “superataâ€? solo da Milano. Il dato si riferisce alle categorie previste dalla legge 223/91, ovvero lavoratori licenziati da aziende che occupano piĂš di 15 dipendenti, e dalla legge 236/93, lavoratori licenziati da aziende che occupano fino a

15 dipendenti. Tra il settembre 2011 e quello 2012 i licenziamenti nella provincia hanno segnato un incremento ben oltre la media regionale. Numeri difficili e che purtroppo non sono gli unici a certificare una situazione che anche nel Bresciano, nella “riccaâ€? Brescia, è difficile. Ci sono anche i dati sulla cassa integrazione, passata dai sei milioni di ore autorizzate nelle sue tre forme (ordinaria, straordinaria e in deroga) nel 2007 ai 44 dello scorso anno. Ogni mese, in sostanza oltre 44mila lavoratori bresciani sono stati coinvolti dalla cassa integrazione, decine di migliaia di famiglie che hanno visto messo a rischio la propria

fonte di reddito e, conseguentemente, anche il proprio futuro. Ma ci sono anche i numeri della disoccupazione: 37.351, con un incremento del 29,6% rispetto al solo anno precedente, quelli registrati nel 2012 Brescia, dunque, non è piĂš un’isola felice. Non mancano, però, iniziative che inducono a guardare con speranza al futuro. Proprio nei giorni in cui venivano comunicati i dati su licenziamenti e disoccupazione veniva presentata la seconda fase del progetto “Spes at Workâ€?, lanciato dalla diocesi (e presentato in queste pagine) per dare concreti segni di speranza ai giovani.

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ƒ ‡•–ƒ †‡Ž ͙Ν Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ ‹Ž Žƒ˜‘”‘ Â…ǯ° ˆ—–—”‘Ǩ “La famiglia e il lavoro c’è futuroâ€? è il tema che l’Ufficio per l’impegno sociale e la zona pastorale XV “Morenica del Gardaâ€? hanno scelto per le iniziative in programma in vista della festa del 1° maggio. Il programma prende il via il 16 aprile alle 20.30 con la tavola rotonda “Famiglia e lavoro oggiâ€? all’oratorio di Nuvolera. Il giorno successivo, alle 20.30 al Cinema Paolo VI della parrocchia San Michele di Prevalle in cineforum “Lavoro oggi?â€?. Di “Nuova

dell’oratorio di Villanuova con lo spettacolo “Da le ses a le dò, da le dò alle desâ€?. Per le 20.45 di martedĂŹ 23 aprile è in programma una veglia di preghiera presso il Santuario di Paitone. MercoledĂŹ 24, presso il centro parrocchiale di Bedizzole “Impresa-lavoro-famigliaâ€?, incontro per imprenditori con Enzo Torri e Daniela Bandera. Il 1° maggio, alle 16, presso la Meccanica Pi.erre di Bedizzole (nella foto), la celebrazione presieduta dal vescovo Luciano Monari.

economia famigliare: Gas e nuovi stili di vitaâ€? si parlerĂ la sera del 18 aprile con Gioacomo Mantelli, responsabile ambiente delle Acli di Brescia, nella parrocchia di Carzago Riviera. Mario Sberna, parlamentare di Scelta civica, interverrĂ sul tema della fiscalitĂ sulla famiglia alle 20.45 del 19 aprile, presso l’auditorium S. Maria di Gavardo. Una serata all’insegna del teatro che racconta il lavoro è quella messa in programma sempre il 19 aprile presso il teatro

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Ăˆ stata presentata nella sede dell’Incubatore d’impresa (nella foto) attivato da Spes at Work in via Bollani 20 a Brescia, la seconda fase del progetto teso a favorire l’occupazione e l’imprenditoria giovanile (18-35 anni di etĂ ). Voluto dal vescovo Luciano Monari e realizzato concretamente grazie all’impegno della Commissione diocesana per la pastorale sociale e di alcuni laici impegnati in specifici settori, Spes at Work, con meno di sei mesi di operativitĂ può giĂ tracciare un primo bilancio. Se don Mario Benedini, direttore dell’Ufficio diocesano per l’impegno sociale sottolinea che “dopo la raccolta dei dati, è importante adesso coinvolgere le impreseâ€?, è Enzo Torri, membro del Comitato tecnico che sta dietro il progetto, che fornisce dati incoraggianti. “La risposta dei giovani era in un certo senso scontata – ha affermato Torri – quella delle aziende è stata di grande soddisfazione. Oggi 30 giovani stanno sperimentando un percorso lavorativo in una decina di imprese e alcune cooperative che hanno aderito. Numeri – conclude Torri – che ci stimolano

ad andare avanti, a proseguire su questa stradaâ€?. Come giĂ scritto, l’incontro con i mezzi di comunicazione bresciani si è tenuto nella sede dell’Incubatore che rappresenta una delle cinque linee d’azione in cui il progetto si declina, l’unica orientata all’imprenditoria giovanile nei settori dell’agricoltura sociale e della tutela ambientale; dell’ecoturismo e del turismo locale; delle arti e dei mestieri; dei servizi di prevenzione e cura. Vittorio Cinquini, del Comitato tecnico chiarisce che “l’Incubatore vuole aiutare alcuni giovani che vogliono muoversi autonomamente a concretizzare le loro idee, i loro ‘sogni’. Tra le tante proposte pervenute al Comitato per questa linea d’azione di Spes at Work, giĂ cinque sono in lavorazione. Le iniziative hanno bisogno di tempo per diventare realtà – conclude Cinquini – e noi forniamo tutto il sostegno e l’assistenza necessari allo startup di imprese dagli aspetti giuridici e commerciali alle valutazioni del mercato alla ricerca di eventuali sovvenzioniâ€?. In tempi di crisi come quelli attuali, giovani pronti a rischiare del lo-

ro per avviare un’attivitĂ rappresentano comunque un forte segnale di speranza nel futuro. Tra questi segnaliamo Simone Bianchetti e Silvia Loda orientati alla ristorazione, un progetto “Cibo e culturaâ€? il loro, che vuole puntare a lavorare su materia prima di altissima qualitĂ a km zero come occasione per far capire che il prodotto di qualità è quello che porta risultati. Ma il loro intento non si limita alla pura ristorazione volendo unire anche l’organizzazione di mostre e viaggi culturali dentro il ristorante che diventa cosĂŹ luogo di incontro ma anche al di fuori dello stesso. Gabriella Piardi cerca di mettere a frutto la sua attivitĂ anche artistica con esposizioni e, soprattutto, con l’obiettivo di creare eventi culturali quali laboratori creativi per bambini, ragazzi e anche adulti in varie sedi. Tra proposte e pacchetti di eventi serali l’idea è di promuovere la sensibilitĂ , la manualitĂ , il saper fare creativo. E non mancano le attenzioni al territorio in chiave non solo turistica. Livia Maspardi pensa a pacchetti culturali e turistici ecosostenibili nella Bassa bresciana per riscoprire

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Tra i rimedi proposti dal governo Monti per contrastare gli effetti dannosi del gioco d’azzardo c’era anche l’istituzione di un osservatorio. Nei giorni scorsi l’organismo è stato istituto presso i Monopoli di Stato. Una scelta che ha destato piĂš di una perplessitĂ , perchĂŠ viziata da un peccato capitale: l’osservatorio sul gioco d’azzardo non sarebbe indipendente, ma in mano a chi il gioco lo gestisce. A lanciare l’accusa è stato il mondo del

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terzo settore. “C’è un evidente conflitto di interessi – ha affermato Daniela Capitanucci, presidente di Azzardo e nuove dipendenze –. Controllore e controllati coincidono. Non è un buon segnale il fatto che l’Osservatorio rientri nelle competenze del Ministero dell’economia e delle finanze. Inoltre, il fatto che non siano previsti rimborsi per chi ne fa parte, impedisce alle realtĂ del terzo settore di partecipare, perchĂŠ non possono permettersi

di sostenere le spese di viaggio. Ed è cosĂŹ composto solo da funzionari dei ministeriâ€?. C’è anche chi teme che l’Osservatorio sia solo un’operazione di facciata, uno strumento di fatto inefficace perchĂŠ del fenomeno di conosce ormai tutto. Forse serviva un organismo non tanto titolato a osservare il fenomeno del gioco d’azzardo ma a progettare interventi preventivi rispetto ai danni che lo stesso provoca su un numero sempre maggiore di persone.

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i è detto molto nelle settimane passate del profondo rinnovamento che le ultime elezioni politiche hanno prodotto sul nuovo parlamento, oggi il piĂš giovane per etĂ media in Europa, e uno dei piĂš “rosaâ€? al mondo per l’alta presenza di donne. Poco, invece, si è scritto sull’analogo ricambio che ha interessato anche il consiglio regionale lombardo. Il 71% (57 su 80) dei consiglieri regionali è nuovo: il “meritoâ€? va ai gruppi Lista Maroni, Fratelli d’Italia, Patto Civico e Movimento 5 Stelle che, in virtĂš del loro debutto sulla scena regionale, hanno portato in consiglio tutti volti nuovi. Una ventata di novitĂ seppure piĂš ridotta, si è però registrato anche nei gruppi storici. Il Popolo delle LibertĂ ha portato a Milano con 14 nuovi consiglieri (compreso Alberto Cavalli) su 19 (uno dei “superstiti è il bresciano Mauro Parolini). Nella Lega Nord i riconfermati sono stati sei su 15 eletti. PiĂš ridotto, ma pur sempre presente, il ricambio nel gruppo del Pd con sei volti nuovi su 17 consiglieri. Complessivamente, su 80 Consiglieri, 15 sono donne: sei in piĂš di quelle elette nella precedente legislatura. Nel corso della seduta del 9 aprile scorso il consiglio regionale ha provveduto alla nomina dei tre rappresentanti regionali che parteciperanno alla seduta congiunta delle Camere per l’elezione del Presidente

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e il Presidente della stessa Roberto Maroni. Nel corso della stessa seduta il Consiglio ha discusso dell’’istituzione delle otto commissioni consiliari permanenti. Una si dovrĂ occupare anche della semplificazione del rapporto cittadino-pubblica amministrazione attraverso la digitalizzazione. Accanto alle otto permanenti il consiglio si è confrontato anche sull’istituzioni di quattro commissioni speciali su temi di grande importanza come la presenza della criminalitĂ organizzata (soprattutto in riferimento ad Expo), la situazione del sistema carcerario, il riordino del sistema delle autonomie

locali e le relazioni tra Lombardia e Canton Ticino. I capigruppo hanno deciso di istituire anche un gruppo di lavoro con la partecipazione di tutti i presidenti dei Gruppi consiliari o loro delegati e di un rappresentante della Giunta regionale per mettere a punto una proposta di legge per attuare il recepimento del decreto 174 sui costi della politica. “L’obiettivo – ha detto il presidente Raffaele Cattaneo – è quello di giungere a una determinazione unanime. L’argomento è importante tanto che il Consiglio ha dimostrato di volersi impegnare per risolverlo nel miglior modoâ€?.

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1p WURSSR GHEROH Qp WURSSR IRUWH Il 18 aprile prenderanno il via le elezioni per il nuovo Presidente della Repubblica. Un appuntamento importantissimo che sembra essere per molti la chiave di volta dello stallo in cui si è inďŹ lata la politica nazionale dopo il voto del 24 e 25 febbraio. Alla vigilia dell’elezione del 12° inquilino del Quirinale, è forse utile una rivisitazione storica e istituzionale di una ďŹ gura chiave nella vita democratica italiana. Sette anni è

la durata della massima carica dello Stato. Un lasso di tempo piĂš ampio rispetto a quello del Parlamento voluto dai padri costituenti, “al ďŹ ne di assicurare, nella vita dello Stato, un elemento di stabilitĂ â€?. Inoltre avevano indicato un collegio elettorale piĂš ampio delle due Camere, allargato ai rappresentanti delle Regioni, e una maggioranza qualiďŹ cata, perchĂŠ il presidente doveva offrire garanzie a tutti i partner di un siste-

ma che, pur partito da un riesso di unitĂ nazionale antifascista, si era presto diviso sul crinale della “guerra freddaâ€?. Quanto ai poteri ed alle “prerogativeâ€?, la Costituzione italiana in sostanza attribuiva al Capo dello Stato alcuni tratti di intervento diretto, cosĂŹ da non farne semplicemente un mero garante o un elemento “decorativoâ€?. Nel design costituzionale italiano, il Capo dello Stato è stato pensato per non

essere “nĂŠ troppo debole, nĂŠ troppo forteâ€?, fornito di una certa elasticitĂ , cosĂŹ da potere fare fronte alle diverse situazioni. I Presidenti che si sono avvicendati al Quirinale, in situazioni politico-istituzionali molto diverse tra loro, hanno interpretato diversamente il mandato, ma hanno anche offerto in sostanza una risorsa di stabilitĂ , caratteristica che dovrebbe avere ancora piĂš importanza nel prossimo settennato.


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ÂŽ †”ƒÂ?Â?ƒ †‡‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ ‹Â? ˆ—‰ƒ †ƒŽŽƒ ‰—‡””ƒ Negli ultimi giorni piĂš di 500 cristiani siriani della Chiesa assira hanno attraversato il conďŹ ne turco per cercare salvezza dalla tragica guerra civile in corso nel proprio Paese. Secondo fonti della Chiesa assira d’Oriente, rilanciate dalla Assyrian International News Agency, i profughi assiri si trovano ora a Gaziantep, nella regione dell’Anatolia sud orientale, a 50 chilometri dal conďŹ ne con la Siria.

Le chiese e i monasteri assiri concentrati nella regione montagnosa di Tur Abdin ospitano già un numero di rifugiati superiore alle proprie capacità . Per accogliere i nuovi arrivati – riferisce l’agenzia Fides – si sta pensando di costruire un accampamento di tende. Nel caos della guerra civile siriana, le comunità assire concentrate nel nord della Siria sono state colpite con particolare

accanimento da violenze, rapimenti e da spoliazioni di ogni tipo. Interi clan familiari hanno dovuto abbandonare le proprie case sotto minaccia di morte. Già da dicembre gruppi e sigle legati alla diaspora assira in Occidente si erano mobilitati per ottenere dalle autorità turche competenti l’autorizzazione a istituire campi profughi e strutture di accoglienza ad hoc per i profughi assiri siriani che fuggivano dalle zone di guerra.

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n primo ministro che ha cambiato per sempre il Regno Unito. Prima donna a Downing Street, ha aperto le porte del mondo politico alle donne. La Gran Bretagna rende tributo a Margaret Thatcher, scomparsa l’8 aprile scorso all’etĂ di 87 anni, con funerali solenni, pari a quelli concessi alla Regina madre e alla principessa Diana, per organizzare i quali il primo ministro David Cameron ha interrotto il proprio viaggio in Europa. Charles Moore, biografo ufficiale della Thatcher, ha definito la “lady di ferroâ€? il “primo ministro inglese piĂš importante da Winston Churchillâ€? e “quello di maggiore successo del XX secolo, in tempi di paceâ€?, non dimenticando che Margaret Thatcher è stata anche la prima, e ad oggi unica, donna ad abitare a Downing Street. “In questo modo le opportunitĂ delle donne per il mondo della politica e del lavoro sono cambiate per sempreâ€?, aggiunge Moore: “Con il suo successo alle elezioni Margaret Thatcher è stata in grado di trasformare la Gran Bretagna economicamente e socialmente e recuperare buona parte della reputazione internazionale britannica all’esteroâ€?. La Thatcher, al potere piĂš a lungo di qualsiasi altro premier del XX secolo – primo ministro dal 1979 al 1990

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gradini di Downing Street, nel 1979, appena arrivata al potere, mentre cita San Francesco d’Assisi. “Dove c’è discordia, che si possa portare armonia. Dove c’è errore, che si porti la veritĂ . Dove c’è dubbio, si porti la fede. E dove c’è disperazione, che si possa portare la speranzaâ€?. La regina Elisabetta ha espresso “profonda tristezza alla notizia della morte dell’ex primo ministroâ€? e il primate cattolico, mons. Vincent Nichols, è stato tra i primi a “pregare per la pace dell’animaâ€? di Margaret Thatcher e “per le intenzioni della sua famiglia e di tutti coloro che la piangonoâ€?, riconoscendo di “aver appreso con tristezza la notizia della morte della baronessa Thatcher che ha servito questo Paese per molti anniâ€?. “Margaret Thatcher ha segnato la vita politica britannica ed europeaâ€? e per questo “è stata una figura di importanza storicaâ€?. Questo il commento di Martin Schulz, presidente dell’Europarlamento, alla notizia della scomparsa dell’ex Premier britannico. Pur ricordando le chiare differenzeâ€? di visione politica sull’Europa rispetto alla Thatcher non ha mancato di ricordare il suo impegno a sostegno dell’Atto unico europeo, a metĂ anni ‘80. Messaggi di cordoglio sono giunti a Londra da ogni parte del mondo, a testimonianza del prestigio dell’ex Premier.

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A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela operante nel mondo delle festivitĂ e delle manifestazioni che valorizzano il territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualiďŹ cato, saprĂ interpretare ogni richiesta con professionatĂ e spirito di innovazione.

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Il Centro culturale artistico, che promuove e incoraggia gli studi sulla Franciacorta e sul Sebino, ritenendo opportuno premiare e segnalare i giovani meritevoli di tutte le facoltĂ universitarie che con i loro lavori apportano contributi originali allo studio di questa parte del Bresciano, indice per questo 2013 un concorso a premi per tesi di laurea magistrale e triennale. Tre i primi in palio: 1000 euro al primo classificato, 500 al secondo per laurea quinquennale

Si rafforza il collegamento tra la comunitĂ di Castegnato e quella di San Giacomo delle Segnate, in provincia di Mantova ed al confine con Reggio Emilia, colpito duramente dal terremoto del maggio 2012. Castegnato è tra i Comuni che ha sviluppato iniziative di aiuto e di interscambio di iniziative. Nel prossimo mese di maggio le iniziative giĂ programmate d’incontro tra Castegnato e San Giacomo sono due.

e 250 come primo premio per laurea. I partecipanti potranno presentare tesi di qualsiasi facoltà , che contengano originali e nuovi apporti alla materia studiata e che abbiano conseguito una valutazione minima di 90 su 110. Le tesi e la documentazione dovranno pervenire entro il 30 dicembre 2013 alla sede del Centro culturale artistico di Franciacorta e Sebino Via Tito Speri, n° 6 - 25046 Bornato. Per informazioni a: 0307255014; 0307750549, fax 0307750549.

Nell’ambito della seconda edizione del Festival dei Diritti che si terrĂ a Castegnato dal 3 al 5 maggio, l’apertura è dedicata al gemellaggio tra gli scolari delle scuole dell’infanzia e delle elementari dei due comuni. L’Associazione pensionati e anziani di Castegnato, per il 9 maggio ha invitato in paese “gli amici di San Giacomo delle Segnateâ€?. In programma c’è una visita guidata alla cittĂ di Brescia ed un pranzo in compagnia.

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Il “Bigioâ€? e i “Bigiâ€? Il pupazzo indecoroso di ex piazza Vittoria oramai è passato alla storia locale; l’hanno anche, di questi giorni, vestito pudicamente con un bel grembiulone rosso e un farsetto bianco, proprio sulla sua misura, e quasi ha preso un’aria di importanza. Tu ci passi sotto: prima sembrava col suo testone da scemo superbamente eretto, che ti minacciasse, ora, sparito il movimento minaccioso delle braccia nella fasciatura, pare un impotente che s’arrabbia a vuoto e schizza verde come le rane. Povero “Bigio!â€?; l’ultimo insulto è stato quello di vestirlo, di non considerarlo piĂš neanche come un pezzo di marmo, che nel caso ancora valeva, ma di farne risultare le deficienze rappresentative, coprendone la vergognosa nuditĂ . Quello ch’io non vorrei si facesse di altri pezzi, non giĂ di marmo, che sarebbe poco, ma pezzi anatomici liberamente vacanti a torso nudo nei sobborghi di cittĂ e nelle campagne. Dico di altri “Bigiâ€? non meno scemi e piĂš sfrontati che è possibile vedere qua e lĂ , mostranti i petti vellosi e ossuti.

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nuovo “museo di storia naturale�, meglio di “vita naturale�, dove tra le gentilezze dei ciuchi e le prestezze dei bovi possan ben apparire anche le eleganze dei

“Bigi�, nuova progenie dell’ex genere umano, esemplare paleontologico dell’epoca quaternaria. Apriamo una sottoscrizione al nuovo museo?

Pare tutto sia compiuto. Nonostante le proteste probabilmente tardive, la mancanza di adeguate argomentazioni da parte della Giunta e forse un opportuno e non compiuto percorso di ricomprensione per i bresciani, la ricollocazione del Colosso dell’era fascista in Piazza Vittoria è decisa: il Bigio tornerĂ . Sulla stampa, non solo locale, spunta il florilegio degli aneddoti che lo riguardano. Certo pare deficitaria la riflessione sui significati... Il Bigio resta un simbolo posto al centro della cittĂ e i simboli parlano spesso piĂš delle parole. Se altro non si vorrĂ fare, la giusta richiesta di una targa, di un’epigrafe che a perpetua memoria richiami i bresciani a non scordare un pezzo della loro storia e le conseguenze di uno sciagurato passato di sofferenze e mancanza di libertĂ sarĂ assolutamente necessaria. Che le parole, poi, siano quelle di Cesare Trebeschi, ex-sindaco di Brescia, o di altri questo poco importa. Il Bigio fu posto a simbolo di un tempo che non deve tornare. La sfida è che divenga semmai simbolo di un’indignazione di cui anche oggi “Voceâ€?, come nel 1945, vorrebbe, seppur ironicamente, essere testimone.


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“Mai come oggi è chiaro anche alla Chiesa che l’Italia rischia nello stesso tempo il declino economico, la coesione sociale, la sua coscienza culturale, la sua stessa dignitĂ di fronte a sĂŠ e di fronte al mondo, la qualitĂ della democrazia. Non si tratta soltanto di ricostruire l’Italia ma di rigenerarla nel profondo facendo emergere valori, idee, energie per un futuro radicalmente miglioreâ€? (card. Angelo Bagnasco, settembre 2011). VenerdĂŹ 12

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aprile alle ore 20.45 presso la Sala Piamarta di via San Faustino 74 a Brescia è in programma una serata di approfondimento sul tema “Costituzione e Vangelo: una societĂ fondata sulla giustiziaâ€?. Intervengono Francesca Parmigiani (avvocato - costituzionalista), che approfondisce il tema “I principi fondamentali della Carta costituzionaleâ€?, e don Flavio Dalla Vecchia che analizza “Le beatitudini nei Vangeliâ€?. L’introduzione è afďŹ data a

Michelangelo Ventura. All’iniziativa, partita anche dal successo de “La piĂš bella del mondoâ€?, l’esposizione televisiva di Roberto Benigni, aderiscono diverse associazioni e realtĂ : Aned, Anpi, Arci, Ardep, Centro Mater Divinae Gratiae, Cgil, Fondazione Guido Piccini, Missionari Comboniani, Missionari Saveriani, MissioneOggi, Noi siamo Chiesa, la parrocchia di Santa Maria in Silva, Pax Christi, Rete Radiè Resch. Svi e Uil.

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a Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth si appresta a celebrare il centenario del fondatore Giovanni Battista Piamarta, elevato agli onori degli altari il 21 ottobre 2012. “La Voce del Popoloâ€? del 3 maggio 1913 ricordò con due pagine la morte del sacerdote bresciano occorsa il 25 aprile: “L’avevamo conosciuto proprio in mezzo al campo del suo lavoro qualche anno fa, dopo aver molto sentito parlare di lui, mentre faceva una visita alle officine ove i suoi giovani lavoravano. Quanta bontĂ , quanta fede, quanto ardimento in quel prete!â€?. Per ricordare la sua figura sono stati pensati una serie di appuntamenti. Si inizia venerdĂŹ 19 aprile alle ore 20.30 nella parrocchia di Santa Maria della Vittoria con il monologo teatrale, tratto dal diario di padre Piamarta, recitato da Davide Pini Carenzi per la regia di Maria Rita Simone. Sabato 20 aprile alle ore 20.30 la chiesa dell’Istituto Artigianelli ospita il concerto di inaugurazione dell’organo restaurato, mentre domenica 21 aprile alle 10.30 mons. Domenico Sigalini presiede la concelebrazione eucaristica nella parrocchia di Remedello Sopra. LunedĂŹ 22 aprile, invece, doppio appuntamento al cinema con la doppia proiezione gratuita presso gli Artigianelli de “L’amore

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alle 10.30 nella chiesa dell’Istituto Artigianelli la concelebrazione eucaristica presieduta. Ăˆ significativo riprendere ancora le parole scritte dal settimanale diocesano. Alla domanda dell’intervistatore su come fosse stato possibile in poco tempo ingrandire un istituto di poveri artigiani, sulle labbra di padre Piamarta apparve un sorriso: “La provvidenzaâ€? soggiunse Piamarta guardando in su e additando il cieloâ€?. “Sentimmo tutti – scrive il settimanale – tutta la forza di quella affermazione che usciva da quelle labbra e ci parve istintivamente fossero ritor-

nati i tempi prodigiosi di Don Bosco e del venerabile Cottolengo. No, la fama di sacerdote dal cuor grande, ardente, pio che l’aveva circondato, non era nĂŠ falsa nĂŠ esagerata, noi sentivamo in quel momento di doverla credere ancora troppo piccola di fronte alla realtĂ . Ringraziamolo degli esempi grandi che ci ha dato con questa buona figura di prete e rassegnamoci pregando per lui e perchĂŠ benedica e provveda al prospero avvenire dell’opera sua. La preghiera che s’innalza su una tomba tanto venerata non può essere vanaâ€?.

&HUFDVL JUDIILWDUL SHU LO FRQFRUVR Ăˆ iniziata la preparazione per l’evento “Dentro la luceâ€?, competizione tra artisti dediti ai graffiti giunta alla quarta edizione, che, da quest’anno, includerĂ anche una sfida di “freestyleâ€? a colpi di rime rap. La manifestazione è sempre organizzata dall’oratorio di Mompiano e avrĂ inizio alle ore 15.30 di sabato 27 aprile. Le iscrizioni apriranno il 6 aprile e termineranno il 21 aprile. Per partecipare al-

la gara di graffiti, ci si può iscrivere singolarmente (quota 5 euro) o con un gruppo (quota 10 euro) che non superi le cinque persone. Inoltre è necessario spedire in busta chiusa all’indirizzo dell’oratorio di Mompiano (via Fontane 26, Brescia 25123) un foglio in formato A3 o A4 con la bozza dell’opera che si vuole realizzare e le indicazioni sui colori e sul numero di bombolette da utilizzare per la

realizzazione, oltre, ovviamente, a un nominativo e ad un recapito telefonico necessari per l’iscrizione. Una volta selezionate, solo le migliori bozze saranno ammesse al concorso e potranno essere cosÏ realizzate negli spazi e con i mezzi forniti dall’oratorio. Per maggiori informazioni, chiamare il numero di telefono 377 1329173 o scrivere una e-mail all’indirizzo dentrolaluce@live.com .

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”‡•…‹ƒ ÇŻÂƒÂ’Â’Â‘Â”Â–Â‘ †‡…‹•‹˜‘ †‡ŽŽǯ Â?– Dal 1978 l’Ant è una realtĂ molto importante per il tessuto sociale italiano. Questa organizzazione è stata infatti in grado di offrire nei decenni un importante servizio di assistenza sanitaria domiciliare in tutta Italia. Per saperne di piĂš, ecco i passaggi principali dell’intervista realizzata con il segretario provinciale Andrea Longo. “Nel 1978 Franco Pannuti, allora primario all’ospedale S. Orsola di Bologna, ebbe un’intuizione –esordisce Longo –. Un suo

famigliare si ammalò gravemente di tumore e Pannuti, grazie alla sua posizione di medico affermato e al contributo di vari suoi amici nell’ambito della sanitĂ , si organizzò al ďŹ ne di assistere direttamente a casa questo parente. Per l’epoca fu decisamente un precursore e fu cosĂŹ che, da quella esperienza di assistenza, nacque il primo nucleo operativo di Ant a Bolognaâ€?. Come si espanse Ant? “Subito dopo Bologna, Ant iniziò ad operare in Puglia e nel ‘98, grazie all’emiliana

Marcella Gori, Ant arrivò anche a Brescia e dopo una prima fase di attivitĂ promozionale con volantini e banchetti, nel 2001 avvenne l’assunzione del primo medico da parte della sezione brescianaâ€?. Longo prosegue speciďŹ cando: “Oggi Ant a Brescia dispone di medici, infermieri e psicologi specializzati in cure palliative oncologiche. Non si tratta di medici generici o con altre specializzazioni che esercitano per noi a tempo persoâ€?. Il numero di famiglie assistite? “Ant negli anni

ha assistito a Brescia piĂš di 2500 famiglie, con 500 nuovi pazienti solo nel 2012. E con un numero sempre crescente di richiesteâ€?. Ma Ant non è solo assistenza. Come ha spiegato Andrea Longo, piĂš recentemente sono stati attivati servizi per la prevenzione e la diagnosi precoce contro il melanoma della pelle e il tumore alla tiroide. La sede Ant di Brescia è in via Stazione 51 ed è contattabile al numero 0303099423. Per info, è possibile consultare il sito www.ant.it/lombardia.

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reare una stretta collaborazione tra le amministrazioni locali e l’Asl al fine di tutelare la salute dei cittadini. Ăˆ questo l’obiettivo del progetto “Salute in comuneâ€?, ideato dall’Azienda sanitaria Locale nell’ottobre del 2012 con l’intento di costruire una strategia condivisa con i Comuni della Provincia, strategia che abbia al centro la promozione della salute delle persone. “Il progetto – ha spiegato Carmelo Scarcella, direttore generale dell’Asl di Brescia – è nato partendo dal presupposto che le amministrazioni locali possano avere un ruolo molto incisivo nella promozione della salute, restando vicini ai cittadini offrendo loro strumenti e opportunitĂ concreteâ€?. Strumento concreto che è stato individuato nel “Piano comunale per la promozione della saluteâ€?, che ognuno dei 26 Comuni ad oggi aderenti al progetto (circa il 15% del territorio provinciale) dovrĂ accuratamente redigere, individuando le cause di rischio partendo dall’analisi dei bisogni specifici del territorio. l piano dovrĂ definire gli obiettivi di promozione e prevenzione, contemplando interventi intersettoriali che saranno portati avanti dalle istituzioni, dai cittadini e dalle associazioni presenti sul territorio.

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Per far sÏ che i Comuni lavorino in maniera omogenea, è stata inoltre predisposta una guida per la costruzione del piano, che oltre a fornire spunti teorici, precisi nel dettaglio i passaggi che il documento dovrà contenere. Innanzitutto, dovrà essere definito il profilo di salute della comunità . Successivamente, verranno individuate le aree critiche, che consentiranno di stabilire le priorità e gli obiettivi da raggiungere con i corrispondenti risultati attesi. Infine, sarà necessario definire le azioni da realizzare in collaborazione con

gli altri soggetti del territorio per raggiungere gli obiettivi prefissati. “Il percorso di industrializzazione ha portato vantaggi economici, ma è innegabile che esso abbia prodotto anche una contaminazione delle risorse naturali – ha sottolineato il direttore generale, reduce dalle polemiche per la mancata messa in onda dell’intervista rilasciata alla trasmissione Rai Presadiretta sul caso Caffaro, in cui elencava gli interventi svolti a Brescia dall’Asl a tutela della salute – e in questo senso l’Asl vuole essere alleata dei Comuni nel fornire gli strumenti per tutelare i propri cittadini, perchĂŠ è pur vero che l’ambiente incide sulla salute, ma una buona parte del benessere va affidato allo stile di vita delle personeâ€?.

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&HQWURVLQLVWUD FRUVD D WUH Dopo aver intervistato Emilio Del Bono e Marco Fenaroli, ecco le parole di Maria Cipriano, la quale completa il quadro dei tre candidati alle primarie del centro-sinistra, in vista delle imminenti elezioni amministrative a Brescia. PerchĂŠ la decisione della candidatura? “Alle due candidature maschili mi sembrava giusto contrapporne almeno una femminile. Porto la voce di un’area laica, libertaria, socialista e radicale. Voglio far valere i diritti fondamentali al lavoro, alla casa e alla saluteâ€?. Maria Cipriano prosegue poi citando Pertini: “La libertĂ non esiste senza giustizia sociale. Assolutamente vero. Non è piĂš possibile questo divario tra abbienti e non abbienti. Disuguaglianze che gravano molto anche sugli anzianiâ€?. PerchĂŠ i bresciani dovrebbero votare per lei? “I bresciani hanno l’opportu-

nitĂ di scegliere una donna pronta, con l’aiuto di altri, ad amministrare la cittĂ . Sono giĂ stata presidente di circoscrizione ed è stata una buona esperienza per mettermi al servizio dei cittadini e dei loro bisogni. Oggi, la voglia di potere non può piĂš essere compatibile con la politicaâ€?. Per quanto riguarda le note tecniche, questa giornata si articola in questo modo: tutti i maggiorenni residenti possono votare nei 22 seggi dislocati in cittĂ nei vari quartieri dalle ore 8 alle ore 20 di domenica 14 aprile. Questa volta, per andare incontro anche alle famiglie, si potrĂ esprimere gratuitamente la propria preferenza. Per votare bisogna presentarsi con la carta d’identitĂ e con la tessera elettorale. Sono stati coinvolti circa 150 volontari con la presenza ďŹ ssa di tre volontari per seggio. Ovviamente i tre candida-

ti presentano delle differenziazioni, ma “sostanzialmente – afferma Giorgio De Martin, segretario cittadino del Partito democratico – rispetto a quello che è successo in altre cittĂ , c’è un rapporto sereno e non ci sono tensioni. Credo che sia il modo migliore per rapportarsi a questo grande appuntamento. Fenaroli porta avanti il lavoro del sindacato, Del Bono è stato il capogruppo in Loggia del Pd, mentre la Cipriano è la segretaria del Partito socialista italianoâ€?. E come valuta l’esperienza delle primarie? “L’aspetto positivo è che in un momento in cui la politica è lontana dai cittadini, permettono agli stessi cittadini di esprimere la propria opinione. Di negativo si potrebbe dire che la discussione rischia di limitarsi solo alla partecipazione alle primarieâ€?.


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Â?„‹‡Â?–‡ ƒ”…‘ ƒ ’ƒŽ‡•–”ƒ †‡ŽŽƒ Â?ƒ–‡Â?ƒ–‹…ƒ Promuovere la matematica attraverso il gioco e l’approccio interdisciplinare. AmbienteParco Brescia di Largo Torrelunga 7 a Brescia ha inaugurato la Mostra interattiva MateFitness. In MateFitness l’apprendimento è facilitato dalla componente ludica e interattiva, grazie all’utilizzo di una metodologia hands-on: è proibito non toccare! “Didattica in giocoâ€? per sviluppare il senso critico, stimolare le abilitĂ , sollecitare la curiositĂ e la meraviglia, potenziare

la creativitĂ e la fantasia, come approccio per indagare la realtĂ e rafforzare la consapevolezza sui temi della sostenibilitĂ , mission di AmbienteParco. Tutte le proposte e le attivitĂ sono progettate e proposte secondo un’impostazione e un metodo scientifici. L’obiettivo è di portare la scienza fuori dai soliti laboratori, porgendola come elemento nuovo e fresco, avvicinandola al quotidiano. Da ottobre 2011 a oggi l’interesse e l’attenzione del pubblico verso

gli spazi di AmbienteParco si sono sempre piÚ consolidati, raggiungendo la quota di circa 20mila ingressi, con un’attenzione da parte delle scuole (infanzia 7%, primarie 28%, secondarie di I grado 44% e di II grado 21%) e delle famiglie. Un sentito ringraziamento va a Fondazione Asm, che ha rinnovato il sostegno economico, riconoscendo in AmbienteParco un luogo di confronto e di divulgazione culturale sulla sostenibilità , ma anche di incontro

con una metodologia didattica ed educativa non formale. MateFitness ha ricevuto, inoltre, il patrocinio del Comune di Brescia, dell’UniversitĂ degli studi e dell’UniversitĂ cattolica. L’orario di apertura è il seguente: per scuole e gruppi su prenotazione, sabato e domenica dalle 16 alle 19 senza prenotazione. Tariffe: 7 euro ordinario, 6 euro convenzioni, 5 euro scuole, 15 euro famiglia. Informazioni al numero 030361347, www.ambienteparco.it.

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nata l’ofďŹ cina della relazione per rispondere al grande bisogno di ascolto e di orientamento nell’orizzonte delle complesse relazioni familiari. Le questioni piĂš frequenti che il servizio è in grado di accogliere vanno dalle difďŹ coltĂ nella relazione di coppia, alle fatiche genitoriali e ai pesi che la cura nel familiare spesso comporta. Lo sportello si caratterizza per un accesso diretto e per un ascolto attento della problematica portata all’attenzione dell’operatore. Il ďŹ ne è quello di restituire immediatamente una ricostruzione piĂš ordinata del portato e con un’informazione competente, se necessario, orientare verso una successiva presa in carico. L’ofďŹ cina della relazione accoglie tutte le richieste di ascolto per un primo colloquio gratuito. Lo sportello riceve il lunedĂŹ dalle ore 9 alle 12 e il venerdĂŹ dalle ore

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'RPHQLFKH GL 3DVTXD FRQ LO FDQWR GHO YHVSUR La chiesa di Santa Maria della CaritĂ in via Musei ospita alle ore 16 il canto del vespro nelle domeniche di Pasqua. La preghiera della sera della liturgia cristiana ha stimolato l’interesse dei maggiori musicisti. “L’intento di questa proposta che nasce dalla costola dei concerti quaresimali di S. Agata – spiega mons. Alfredo Scaratti – è rivolta a quanti intendono pregare al Vespro delle domeniche di Pasqua con l’aiuto di alcune corali e con i testi del breviario, con la presentazione in forma catechistica di immagini del fascinoso repertorio della stessa chiesa recentemente restaurataâ€?. Il programma è il seguente: domenica 14 aprile, ore 16, la corale Paolo VI Brescia con musica e direzione di don Luigi Salvetti; domenica 21 aprile la corale Santa Giulia di Paitone con la musica di Marco Tononi e la direzione di Enzo Loda; domenica 28 aprile la corale S. Cecilia di Maderno con la musica di Francesco Troli e la direzione di Giampietro Bertella; domenica 5 maggio (ore 16.30) “Nuovo gruppo gregorianoâ€?; domenica 12 maggio (ore 16.30) voci maschili dal coro della Collegiata di Chiari con la musica di Piergiorgio Capra.

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14 alle 17 previa prenotazione telefonica presso la Segreteria delle Acli provinciali in via Corsica 165, telefonando al numero 0302294012. A maggio parte un primo percorso. Separarsi da un affetto, da un amore, da una relazione importante rappresenta un momento fondamentale della vita di ogni persona. Spesso si tratta di una fase costellata da ripensamenti, rivoluzioni, ricerca di nuovi equilibri, cosĂŹ come da scelte sovente sofferte e rivoluzionarie. Una separazione ha importanti ripercussioni non solo sul singolo individuo ma investe anche la storia famigliare e la rete allargata dei rapporti sociali e amicali. Vengono infatti rimessi in discussione modelli di relazione e rapporti che ďŹ no a quel momento potevano funzionare alla ricerca di un nuovo possibile equilibrio. Se dividersi da una moglie, da un marito, da una compagna o da un compagno è possibile seppur critico, quando ci sono dei ďŹ gli in comune si è genitori per sempre. Il percorso si rivolge ad un gruppo

eterogeneo di padri e madri in fase di separazione o giĂ separati da tempo. Con l’intento di offrire un sostegno psicologico ed educativo ai partecipanti grazie alla riessione in gruppo e alla condivisione delle esperienze attingendo a capacitĂ e risorse individuali; promuovere la rielaborazione di momenti critici legati alla separazione e alla gestione educativa dei ďŹ gli attraverso l’ascolto, il dialogo e l’impiego di linguaggi simbolici e corporei; supportare il ruolo genitoriale nell’affrontare con i ďŹ gli questa delicata fase della vita. Beppe Pasini, psicologo psicoterapeuta della famiglia, conduce a partire dal 3 maggio sei incontri a scadenza settimanale il venerdĂŹ dalle ore 20.30 alle ore 22.30 presso la sede delle Acli provinciali in via Corsica, 165 a Brescia. Informazioni e iscrizioni entro lunedĂŹ 26 aprile, telefonando alla Segreteria delle Acli provinciali al numero 0302294012. La partecipazione al percorso è gratuita; il percorso verrĂ avviato con l’iscrizione di almeno 10 persone.

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dall’associazione “ComunitĂ e scuolaâ€?, grazie all’apporto di Phoenix informatica srl e Gefran spa, aziende bresciane che hanno fatto della qualitĂ e della formazione elementi distintivi della loro organizzazione. Le associazioni di genitori Age e Agesc sostengono la proposta, e sono coinvolte nella commissione di valutazione. Il bando si colloca, inoltre, nel percorso di riflessione che “ComunitĂ e scuolaâ€? sta da tempo proponendo relativo ai

temi della qualitĂ , del merito, dell’eccellenza. Premiato il profitto, dunque (per accedere al bando è richiesta la media aritmetica dei voti non inferiore ad 8/10), ma anche l’impegno negli ambiti del volontariato, animazione, educazione, cultura, arte, sport e associazionismo, cioè la qualitĂ della persona. Fra i criteri che aggiungono punteggio, inoltre, la composizione del nucleo familiare (numerositĂ della prole), l’entitĂ delle spese di trasporto

sostenute, l’appartenenza di un genitore all’Age o all’Agesc. Le domande vanno consegnate a “ComunitĂ e scuolaâ€? entro il 10 maggio, seguendo le indicazioni presentate nel sito internet www.comunitaescuola.it. La premiazione verrĂ effettuata entro la fine dell’anno scolastico in corso. Per ogni informazione è possibile rivolgersi a “ComunitĂ e scuolaâ€?, in via della Rocca, 16/a a Brescia, telefono 030/46781, info@ comunitaescuola.it.

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scientiďŹ camente dimostrato che la lettura ad alta voce, fatta dal genitore al ďŹ glio a partire dai sei mesi di vita, inuenza positivamente lo sviluppo dei piĂš piccoli sia dal punto di vista relazionale sia da quello cognitivo. A questo proposito, è nato nel 1999 a livello nazionale il progetto “Nati per leggereâ€?, promosso dall’Associazione culturale pediatri, Associazione italiana biblioteche e Centro per la salute del bambino onlus, a cui la provincia di Brescia ha aderito nel 2002. In questi giorni l’iniziativa si arricchisce di una nuova campagna dedicata alla comunicazione, lanciata dalle Province di Brescia, Lodi e Monza-Brianza, che ha visto poi l’adesione della gran parte delle amministrazioni lombarde. Per incentivare in maniera sempre piĂš crescente gli adulti alla buona pratica della lettura ad alta

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voce, sono stati realizzati un video pubblicitario accattivante, alcune brochure informative, e pieghevoli illustrativi tradotti nelle sette lingue piĂš parlate nella Regione (oltre all’italiano, russo, serbo e bosniaco, romeno, inglese, francese e arabo). In particolare lo spot, dal titolo significativo “La sua storia comincia dalle tue parole. Leggere insieme, crescere insiemeâ€?, è stato ideato da due giovani talenti frequentanti il Centro sperimentale di cinematografia, Giorgia Missiaggia e Marco Armando Piccinini, che si sono aggiudicati il concorso appositamente indetto per selezionare l’idea migliore. Il video, realizzato grazie ad un finanziamento regionale, sarĂ inserito presumibilmente nella rotazione delle PubblicitĂ Progresso a livello nazionale a partire da settembre, e sarĂ il fulcro centrale della campagna. Ăˆ attualmente visibile sul sito www.natiperleggere.it e disponibile per chiunque volesse farne uso.

Accanto al video, è stata tradotta e ristampata in italiano per concessione dell’editore inglese Booktrust la brochure “I bebè amano i libriâ€?, che invita i genitori a leggere ai propri figli sin dai primissimi anni di vita, suggerendo loro i luoghi e i modi migliori per farlo. Inoltre, pieghevoli manifesti e bibliografie saranno disponibili e diffuse attraverso i sistemi bibliotecari, e verranno consegnate a pediatri, genitori ed in generale agli operatori del settore. Infine, il 9 maggio la Provincia organizzerĂ un’occasione formativa presso la scuola Ial Lombardia incentrata sull’utilizzo dei materiali promozionali. Materiali che si potranno trovare anche presso lo stand della Rete bibliotecaria bresciana presente alla tradizionale fiera di Seridò. In Lombardia, “Nati per leggereâ€? attualmente coinvolge 14 sistemi bibliotecari e sei Province, tra cui quella bresciana, che ha investito in poco piĂš di 10 anni di attivitĂ fondi pari a circa 100mila euro.

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ÂŽ Â?‹†‘ –”ƒ•Ž‘…ƒ ƒ ƒŽƒœœ‘ ”•‹Â?‹ Spazi rinnovati per il nido. Dal prossimo mese di settembre Palazzo Orsini, da tempo sotto i ferri, potrĂ accogliere l’asilo nido, attualmente dislocato in via Circuito Sud. Per la veritĂ , la destinazione di questo palazzo doveva essere un’altra. Prova ne è il fatto che nei progetti della vecchia amministrazione comunale vi era l’intenzione di trasformare questo ediďŹ cio in una sorta di museo da utilizzare anche e

soprattutto per la vicina scuola primaria. Invertendo la rotta, il sindaco Lorenzo Borzi e l’attuale maggioranza hanno invece deciso di destinare Palazzo Orsini, ad asilo nido, che attualmente ha sede in via Circuito Sud. “Con questa scelta – aveva detto sin dall’inizio il primo cittadino Borzi – risparmiamo un bel po’ di soldi. Il fatto è che la nostra scuola materna, che si trova proprio accanto all’attuale nido,

ha bisogno di spazi. Per trovarli avremmo dovuto realizzarli ex novo, spendendo circa un milione e mezzo di euro. Con la soluzione che abbiamo scelto, cioè spostando il nido a Palazzo Orsini, liberiamo gli spazi di via Circuito Sud. Spazi che, spendendo 100mila euro o poco piĂš, potranno prima essere rimodulati e risistemati, quindi messi a disposizione della Maternaâ€?. Inoltre la ristrutturazione di

Palazzo Orsini non comporterĂ spese vive per la comunitĂ . “In cambio della cessione della struttura e dei relativi lavori – spiega il sindaco – ai proprietari di Palazzo Orsini il Comune di Ghedi ha ceduto l’area destinata alla nuova caserma dei carabinieri, della quale si parla da tanti anni, ma che non è mai stata realizzataâ€?. Dunque, dall’inizio del prossimo anno scolastico Palazzo Orsini ospiterĂ il nido. (mtm)

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n nuovo tesoro si appresta a essere restituito al pubblico dallo scrigno della chiesa della Disciplina a Orzivecchi. Terminato due anni fa il restauro dell’ambiente principale, con il recupero di gioielli come le tele del Cossali e un affresco attribuibile al Caylina, i lavori si sono da qualche tempo rivolti al matroneo, che ha rivelato importanti novitĂ . L’ambiente sopraelevato della chiesetta, infatti, conserva alcuni affreschi di un ciclo riguardante la passione e morte di Cristo che, oltre a un indubitabile pregio artistico nella realizzazione, nella quale si possono riscontrare elementi della maniera giottesca, fornisce diverse indicazioni sulla storia dell’edificio. Il lato sud, infatti, era decorato con un affresco dell’Ultima cena, del quale rimane solamente una traccia all’estremitĂ , segno che in un momento successivo alla realizzazione, furono apportate modifiche strutturali: sullo stesso lato, infatti, è stata aperta una finestra e, a poca distanza, vicino all’angolo con il lato ovest sono state rilevate le tracce di tre crepe abbastanza importanti. “L’ipotesi – spiega Giuseppe Busetti, presidente dell’associazione Amici della Disciplina che si è occupata dei restauri – è che siano dovute al terremoto di Orzinuovi del 1802, in seguito la

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to finale degli Ami ci della disciplina: “L’associazione continuerĂ a esistere – assicura Busetti – magari rivolgendo la propria attenzione ad altri obiettivi, sempre in conformitĂ con il nostro statuto. Vogliamo inoltre valorizzare il lavoro fin qui compiuto, per il quale abbiamo anche allestito un sito internet, con la realizzazione di un’opera che ne racconti le fasi. I prossimi passi sono l’assemblea dei soci il 19 aprile e la conclusione definitiva dei lavori, che dovrebbe avvenire entro l’estate o al piĂš tardi per settembre. Vogliamo inoltre organizzare una serata esplicativa con la responsabile della Sovrintendenza Renata Casarin. Poi vedremo che cosa fareâ€?. Un luogo restituito pienamente al culto e alla comunitĂ . Il recupero della Disciplina non è stata solamente un’operazione artistica e storica, ma soprattutto il riportare in vita un tassello importante della religiositĂ orceana. A testimoniarlo è il parroco don Franco Cavalli, che, ringraziando l’operato dell’Associazione e dei volontari, ne sottolinea i pregi: â€œĂˆ un ambiente che mi piace moltissimo. Da quando nel 2011 è stata riaperta definitivamente celebro qui tutte le Messe feriali e sto pensando di aumentarne l’utilizzo in vista di quest’inverno. Quello della disciplina è un ambiente molto raccolto e caldo, nel quale ci si sente isolati dal mondoâ€?.

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“La gente – racconta il parroco don Franco Cavalli – è piĂš raccolta e unita quando prega qui – afferma – specialmente quando sono in pochi e nel grande ambiente della parrocchiale risulterebbero quasi dispersi. Prega e canta con piĂš volontĂ , si fa piĂš unita e vicinaâ€?. Oltre alle Messe feriali, inoltre, la Disciplina è diventata anche un punto di riferimento per alcuni appuntamenti particolari della comunitĂ : “Il primo venerdĂŹ del mese – precisa il parroco – facciamo qui l’adorazione eucaristica in un clima di grande raccoglimento. Il primo giovedĂŹ, invece, recitiamo il rosario meditato. Inoltre per le prossime cresime faremo prima della celebrazione un momento di preghiera proprio in disciplina, a cui seguirĂ la processione che arriverĂ nella chiesa parrocchialeâ€?.


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ƒÂ?‡”„‹‘ ƒ”‡ Â?‡Â?‘”‹ƒ †‹ ‡Â?‘ ‘”–‘Ž‘œœ‹ Fa memoria di Memo Bortolozzi: è questo l’intento del volume “MemoRandum. Lirica e amore per la lingua natĂŹaâ€? edito dalla Ebm, edizioni Bressanelli Manerbio (285 pagine, 13,90 euro) a cura dalla compagnia teatrale “Chèi de Manèrbeâ€?. Memo Bortolozzi è stato ispiratore e fondatore della compagnia. Ăˆ scomparso nel 2010 lasciando un vuoto – non è retorica – culturale nella comunitĂ che ha amato raccontando pregi e difetti della vita di paese. Memo è stato maestro

elementare, poeta, commediografo, autore di canzoni e direttore della stessa compagnia teatrale, artigiano ceramista. Si è meritato l’intitolazione del teatro comunale di piazza Cesare Battisti, nel cui ingresso è murata la targa col suo nome. Nel libro sono raccolte tutte le poesie che Memo Bortolozzi aveva pubblicato in raccolte ogni volta omaggiando gli amici col sostegno di pochi generosi, a cominciare da “Poezia che canta... e che piaâ€?, stampato in due edizioni da

Bressanelli con la presentazione di Giovanni Scaramella che scriveva. “Memo, quello che sente nel cuore l’ha, come si usa dire, sulla punta della lingua... o della pennaâ€?. Poi s’è avventurato in “Dolse, salade e ‘mpĂŠĂŠrĂŠteâ€? dedicando un testo espressivo “Al me Manerbeâ€? (musica di Baroncini, presentazione del maestro Flavio Dotta, collega di fatiche scolatiche) e dire “grasie de corâ€? a Davide Chiara autore dell’introduzione, Angiolina Cominelli sua compagna di vita, Sante Filip-

pini e Gianfranco Grandi che l’hanno sorretto â€?dè morĂ l e dè scarselaâ€?. La terza raccolta “Col cor... e vergòt òterâ€? presentazione di Roberto Gottani e Angelo Tiefenthaler, a quel tempo rispettivamente sindaco e assessore, e la caricatura disegnata da Mario Tambalotti. Questa pubblicazione completa la raccolta dei suoi scritti fra i quali anche sei commedie che sono il repertorio di “Chei de Manerbeâ€? gruppo costituito nel 1984 intitolato a Slim Scotti. (f.pio)

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a disoccupazione è una (se non la principale) delle piaghe della societĂ moderna: per arginare almeno in parte il fenomeno, laddove gli enti pubblici non possono o non vogliono intervenire, si mobilitano realtĂ locali in sinergia tra loro. A tal proposito il Comune di Montichiari, in qualitĂ di ente capofila, in collaborazione con i Comuni della Bassa bresciana orientale e centrale, le parrocchie, le scuole, le aziende, diverse cooperative oltre a numerose associazioni della zona, ha deciso di farsi promotore di un’iniziativa importante per i piĂš giovani. Il Progetto in questione, presentato ufficialmente nei giorni scorsi presso la Sala consiliare monteclarense, si chiama “Capaci di futuroâ€? e consiste di una serie di momenti e percorsi rivolti ai giovani tra i 16 e i 28 anni disoccupati, inoccupati, diplomati, ma non ancora orientati tra studio e lavoro. L’obiettivo che gli enti interessati si propongono è sviluppare situazioni mirate a dare impulso a percorsi di introduzione nel mondo del lavoro ed anche sfruttare le potenzialitĂ e le abilitĂ in possesso per creare imprese e aziende. Tra le particolaritĂ del Progetto va menzionata l’opportunitĂ deno-

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cativi sia per chi presta la propria opera professionale sia per chi offre posizioni lavorative. I giovani, infatti, hanno spesso le qualitĂ necessarie per “inventarsiâ€? lavori ed attivitĂ , ma quello che manca è una piattaforma istituzionale che consenta loro di dare concretezza alle idee. Ecco, perciò, che “Capaci di futuroâ€? va in soccorso dei piĂš giovani offrendo concrete soluzioni iniziali per affrontare il problema dell’inserimento nel mondo del lavoro. Da sottolineare, inoltre, che uno spazio specifico è riservato alla cosiddetta “Cittadinanza attivaâ€? per facilitare l’attivitĂ giovanile nel mondo sociale e renderla piĂš responsabile delle proprie azioni. Per i Comuni e gli altri enti interessati al Progetto, è bene precisare, non si tratta di assunzioni nel mondo del lavoro, ma piuttosto nel creare le condizioni migliori per rendere possibile un inserimento futuro nei vari campi dell’economia. L’iniziativa sarĂ disponibile a breve tramite una piattaforma web e sui principali social network cosĂŹ da raggiungere il maggior numero possibile di persone: verrĂ , in sostanza, creata una sorta di “reteâ€? per consentire una maggiore fruibilitĂ delle informazioni in merito e garantire il miglior successo possibile ad una vasta platea.

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”‡Â?‘ Â?ƒ ˆ‹ƒ……‘Žƒ–ƒ •‡”ƒŽ‡ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ ‹ Dz ‹„‡ŽŽ‹ ’‡” ƒÂ?‘”‡dz Era il 20 maggio 1945, la Seconda guerra mondiale si era conclusa da pochi giorni quando a Breno si diede convegno praticamente tutta la Valle per un solenne omaggio alle spoglie mortali dei caduti per la libertĂ della divisione “Fiamme Verdiâ€? “Tito Speriâ€?. Le fotograďŹ e dell’epoca mostrano la trasversale via Mazzini con ali di folla al passaggio dei 19 feretri, inondati di ďŹ ori, tutti portati a spalla, diretti verso la chiesa di Sant’Antonio abate, trasformata in camera

ardente. Tra le bare quella del colonnello Ferruccio Lorenzini, del comandante Giacomo Cappellini (fucilato in Castello a Brescia) e di tanti altri: Andrea GelďŹ , Giuseppe GelďŹ , Andrea Giacomelli, Giordano Guaraldo, Lorenzo Pelamatti, Antonio Putelli, Simone Salvetti, Raimondo Albertinelli, Giovanni Bettoni, Luigi Farisè, Domenico Giacomini, Mario Legena, Martino Guarinoni, Giuseppe Richini, Falco Sbarbato. Tra i 19 “Ribelli per amoreâ€? persino un anonimo russo,

ďŹ nito a combattere sui nostri monti per la libertĂ . Particolarmente ricordati Antonio Salvetti e Giuseppe Cattane, trascinati al Cimitero di Breno, barbaramente costretti a scavarsi la tomba dai fascisti e fucilati. Per ricordare questo tragico evento e per commemorare i 19 ribelli camuni, l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, le “Fiamme Verdiâ€?, l’Ana di Valcamonica, il Comune di Breno e il Comune di Niardo il prossimo 20 aprile, a Breno, alle ore 20 hanno

organizzato una ďŹ accolata che partirĂ dal cimitero e raggiungerĂ la chiesa di Sant’Antonio nella piazza omonima. AccompagnerĂ il corteo la Banda civica di Breno. Vi saranno anche rievocazioni di episodi della Resistenza da parte dei nipoti dei caduti. Una lirica, scritta da uno sconosciuto eroe recita: â€?Fummo giovani. Siamo morti, Ricordateci./ Le nostre morti non sono nostre, sono vostre./ Avranno il valore che voi darete loro./ Date loro il signiďŹ cato che si meritanoâ€?. (e.g.)

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settembre la Cooperativa sociale onlus “Il Cardoâ€? di Edolo compirĂ un quarto di secolo. “Il Cardoâ€? costituisce il punto di riferimento per i servizi ai disabili in Alta Valle e presenta pure un continuo fermento di iniziative nel campo dell’educazione: spiccano gli interventi di prevenzione, la consulenza presso molte scuole, nonchĂŠ l’organizzazione di laboratori, spazi di aggregazione e assistenza domiciliare educativa. Da quasi tre anni, inoltre, gestisce a Edolo la ludoteca “L’albero magicoâ€? per i bambini della Scuola elementare. E dietro l’angolo ci sono ulteriori sorprese. Lo scorso 4 aprile è stato lanciato il progetto “E tu, cos’hai da dire?â€?, finanziato dalla Fondazione della comunitĂ Bresciana. Lo scopo, spiegano, è quello di promuovere “lo spirito cooperativo per contribuire al bene comuneâ€?. In questa occasione dopo il sindaco di Edolo, Vittorio Marniga, l’avvocato Pierpaolo Camadini, consigliere della Fondazione, si è soffermato sulle motivazioni per le quali la Cooperativa ha visto ancora una volta una delle sue idee meritevole di sostegno concreto. Il nuovo progetto viene promosso in modo articolato: un intelligente video è disponibile sul sito www.ilcardo.it e su youtube; poi magliette con appositi disegni realizzati da-

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per accogliere le proposte e le idee di tutti, che sarĂ in tournĂŠe ben oltre l’Alta Valle: prima apparizione addirittura in Piazza della Loggia a Brescia lunedĂŹ 15 aprile. A seguire a Edolo (Piazza Martiri della LibertĂ ) il 30 aprile ed il 1° maggio, e per finire, in occasione del Giro d’Italia, a Ponte di Legno (davanti al Municipio) il 24 maggio. Ăˆ chiaro che la scatola rappresenta “Il Cardoâ€? come contenitore che fa propri suggerimenti e proposte dei passanti. Alla stessa maniera altre ‘scatole’ per dialogare e scambiare idee sono, fin da ora e per chiunque, gli strumenti comunicativi giĂ in uso (sito, blog, app). Il direttore Marco Milzani e il presidente Giuseppe Capitanio possono, quindi, andare ben fieri di una realtĂ che, senza dimenticare i loro predecessori, dispone oggi di due moderne strutture, una per i servizi socio-sanitari (Centro diurno per persone con disabilitĂ e ComunitĂ alloggio) e una per quelli socio-assistenziali (Centro socio educativo, Servizio educativo territoriale, appartamenti protetti). A dimostrare la vivacitĂ d’idee si può segnalare in questi ultimi mesi la collaborazione con l’oratorio di Edolo: alcuni utenti della Cooperativa collaborano per biglietteria, bar e pulizie al Cinemateatro “Don Boscoâ€? nell’ambito delle attivitĂ di inserimento sociale sul territorio.

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tinata di questa domenica mattina 14 aprile (dalle 9.30 alle 11) e sarĂ presieduto dall’esperto Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia interculturale presso la FacoltĂ di Scienze dell’Educazione dell’UniversitĂ Bicocca di Milano. Mantegazza, inoltre, non è nuovo ospite dei Frati Servi di Maria, in quanto dal 1999 e fino al 2012 ha tenuto una serie di conferenze proprio tra le mura del Convento di Rovato. Tra i suoi impegni, rientra anche quello di aver fondato un gruppo

di ricerca attorno alle categorie di una possibile pedagogia della resistenza nei confronti di ogni tipo di dominio e arroganza del potere. Il secondo appuntamento riguarderĂ invece il tema “Il perdono responsabileâ€? e si terrĂ domenica 5 maggio, sempre dalle 9.30 alle 11. SarĂ presieduto dal relatore Gherardo Colombo, che insisterĂ su una triste realtĂ alla quale si ricollegano altre domande: “PiĂš di due terzi delle persone che escono dal carcere commettono nuovi reati. Si può

trovare un’alternativa? Può la societĂ stipulare con loro un patto di reciproca responsabilitĂ ?â€?. Gli incontri avranno luogo nella sala conferenze nel chiostro del Convento; al termine sarĂ offerta la possibilitĂ per chi lo desidera di partecipare alla celebrazione eucaristica delle 11 nella chiesa del convento. L’ingresso è libero a tutti, ma si consiglia, per motivi logistici, di parcheggiare la macchina alle pendici del monte e di salire a piedi. (a.s.)

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n tutti i nostri oratori si cerca sempre di educare i piĂš piccoli con alcuni strumenti giovanili e quotidiani. Spesso però, tra video, musiche e balli, si rischia di dimenticare l’ambiente in cui operiamo. Sin dai tempi di don Bosco, lo spazio, è di fondamentale importanza per l’educazione dei piĂš piccoli, cosĂŹ il Consiglio direttivo dell’oratorio di Pisogne ha scelto di impiegare molte delle proprie forze nella riqualificazione degli ambienti della struttura educativa. Lo scopo di quest’opera, oltre che estetico, è il tentativo di accedere a un numero sempre piĂš alto di persone e di ragazzi, cosĂŹ da trasmettere un’idea di casa e di famiglia. Molti oratori sono, purtroppo, considerati come uno spazio di passaggio, dove terminata l’ora di catechismo o di attivitĂ si esce e si torna a casa. Un luogo pulito e curato invoglia ognuno a vivere maggiormente quella realtĂ . Per questi motivi, da settembre, grazie alla generositĂ della gente e alla vendita di fiori e di torte, l’oratorio di Pisogne ha cambiato volto. Tutto si è svolto un passo alla volta. Prima si sono ridipinte tutte le aule con colori vivaci e accesi, poi si è passati ai tavoli e alle sedie, eliminando cosĂŹ i banchetti incisi di scritte in sti-

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le scolastico. Dopo ciò, è stata la volta delle porte di tutto l’oratorio. Ognuna con un colore diverso rispetto all’ala o alla funzione che svolge la stanza. Terminati i lavori alle aule, l’impegno si è indirizzato ai due ambienti piĂš utilizzati: l’atrio e il bar.

Qui, alcuni ragazzi della Valle Camonica, che lavorano in questo campo, hanno ricoperto le pareti di murales, rappresentando alcuni momenti della vita di oratorio. Sono cosĂŹ diventati luoghi funzionali e accoglienti per tutte le attivitĂ di pastorale che si svolgono all’interno: dalla catechesi all’accoglienza dei gruppi scout; dalle attivitĂ estive agli spazi necessari per i gruppi parrocchiali. Sono utili soprattutto per le persone che vivono ogni giorno l’oratorio, per chi lo sfrutta il giorno e per chi lo frequenta la sera. Diventa cosĂŹ un luogo di ritrovo per tanti ragazzi, per molte famiglie e per moltissimi giovani, non solo quando c’è organizzato qualcosa, ma anche per far merenda o per far due tiri al pallone. Tutto ciò può sembrare indifferente alla pastorale giovanile di un paese, tuttavia l’impegno e l’amore che si mette nel custodire e valorizzare l’ambiente in cui i nostri ragazzi vivono, viene letto piĂš attentamente da tutti, anche da coloro che non sono assidui frequentatori di incontri o di attivitĂ particolari. Se l’obiettivo era il rendere piĂš accessibile e piĂš vicino l’oratorio a tutte le persone rendendolo uno spazio non indifferente a chi lo frequenta, si può dire che è stato raggiunto.

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Il Comune di Palazzolo sull’Oglio vuole organizzare nel prossimo autunno 2013 una grande mostra monograďŹ ca sull’illustre concittadino Matteo Pedrali (19131980). Obiettivo dell’esposizione è di riunire un signiďŹ cativo numero di opere che abbracci l’intera produzione artistica del maestro palazzolese. In concomitanza della mostra, il Comune intende proseguire nell’opera di catalogazione delle opere di Matteo Pedrali arricchendo il giĂ

Fino a giovedĂŹ 2 maggio è possibile, presso l’UfďŹ cio pubblica istruzione del Comune, fare richiesta per la domanda di Dote scuola erogata dalla Regione Lombardia. Il sistema di Dote scuola della Regione Lombardia comprende le seguenti componenti per i percorsi di istruzione: “Sostegno al redditoâ€? per favorire la permanenza nel sistema educativo degli studenti meno abbienti frequentanti scuole statali; “Buono Scuolaâ€? per sostenere gli studenti che frequentano una scuola

ampio patrimonio fotograďŹ co in suo possesso. Chi ha dipinti di Pedrali può inviare all’UfďŹ cio cultura una fotograďŹ a a colori, in formato cartaceo o digitale ad alta risoluzione, speciďŹ cando la tecnica esecutiva e le dimensioni del solo supporto pittorico senza cornice. Il materiale può essere inviato all’indirizzo cultura@comune. palazzolosulloglio.bs.it o per posta tradizionale all’indirizzo: UfďŹ cio cultura, via XX Settembre 32, 25036 Palazzolo sull’Oglio.

paritaria o statale che prevedono costi di iscrizione e frequenza. I beneďŹ ciari del “Buono scuolaâ€? possono usufruire di due ulteriori contributi: “Integrazione al redditoâ€? rivolto alle famiglie meno abbienti; componente “DisabilitĂ â€? per alunni disabili. C’è poi la componente “Meritoâ€? per gli studenti che hanno raggiunto i risultati piĂš brillanti. Anche per i percorsi di istruzione e formazione professionale è prevista la componente “Sostegno al redditoâ€?.

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pazi per ospitare madri e minori che per vari motivi hanno perso la propria abitazione. L’amministrazione comunale e la Fondazione Galignani hanno messo a punto un progetto di housing sociale che prenderĂ il via il 15 aprile con il nome di Archè (dal greco principio). La Fondazione con l’ex presidente Angelo Lazzari aveva avviato la ristrutturazione degli ambienti per l’allestimento di una casa di accoglienza, ricavata nei locali di via Cesare Costa di proprietĂ della Fondazione stessa. L’Ente, che è guidato da Fiorangela Marenzi, ha potuto beneficiare della collaborazione e del contributo della giunta rappresentata dal sindaco Gabriele Zanni. L’appartamento è stato organizzato in cinque camere da letto per un massimo di 20 inquilini con bagni, uno spazio comune e una cucina. A questo si aggiunge lo spazio verde circostante con la vicinanza all’asilo nido e alla scuola elementare che potranno servire per i bambini ospitati. Verranno ospitate madri, figlie fino ai 16 anni e figli fino ai 14 anni, che avranno il supporto di un educatore dell’Ente e di un assistente sociale del Comune in modo che vengano anche supportati nel loro percorso temporaneo di sei mesi

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nel 2012 sono quasi raddoppiati rispetto al 2011 cosĂŹ come è aumentato il bisogno abitativo. L’amministrazione comunale ha deciso di investire 25mila euro oltre alle quote mensili legate al numero di persone accolte. L’obiettivo, condiviso sul territorio, è quello di dare risposte temporanee a un bisogno; costituisce anche una valida alternativa al collocamento delle persone in contesti protetti. Per la Fondazione si tratta di rispondere alle esigenze attingendo a piene mani dalla propria storia di realtĂ nata per l’assistenza ai minori.

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&RQFHUWR G¡RUJDQR SHU LO OLEUR Vito Rumi presenta, con la regia dell’associazione culturale “Giuseppe Serassiâ€?, il libro “Gli organi della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Palazzolo sull’Oglioâ€?. A seguire un concerto d’organo di Fabrizio Vanoncini (si è formato presso i Conservatori di Bergamo e Brescia, diplo-mandosi in organo e composizione organistica, musica corale e direzione di

coro) sulle sue musiche e su quelle di Antonio Vivaldi, Giovanni Morandi e padre Davide da Bergamo. Quando? Domenica 14 aprile presso la parrocchia di Santa Maria Assunta. Dopo il saluto di Federico Lorenzani, presidente dell’associazione culturale “Giuseppe Serassiâ€? di Guastalla, Rumi presenta il libro. Vito Rumi (nella foto) è attualmente docente di ruolo di

teoria, analisi e composizione al Liceo musicale “Secco Suardoâ€? di Bergamo e organista della parrocchiale di Santa Maria Assunta in Pa-lazzolo sull’Oglio (organo Lingiardi 1876). Collabora da qualche anno, insieme a Fabrizio Vanoncini, con il festival BergamoScienza tenendo conferenze sulla storia e strut-tura dell’organo su strumenti storici della cittĂ di Bergamo.


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‡†‹œœ‘Ž‡ Dz ‡‰Ž‹ ‘……Š‹ǤǤǤ Â?‡Ž …—‘”‡dz Una emozionante avventura. Un grande coro di 30 elementi accompagnati da sette ballerine, che cantano la gioia di vivere e alzano un incessante inno di lode al Signore. Ăˆ l’appuntamento teatralmusicale “Negli occhi... nel cuoreâ€?, proposto domenica 14 alle 20.45 al Teatro Don Gorini di Bedizzole dal “Gruppo Giovani 2000â€? di Rezzato per raccogliere fondi destinati ai progetti dei volontari del Cosp di Mazzano. Una esplosione di voci, colori, suoni, luci, sensazioni,

per una serata all’insegna della beneďŹ cenza che emana emozione, energia, forza e movimento coinvolgendo direttamente tutto il pubblico in sala. Un “messaggio di luceâ€? e di vitalitĂ per tutti i cittadini del mondo. “Un repertorio di oltre 30 brani – spiegano Gisella e Mauro, responsabili del Gruppo Giovani – che spaziano dalla tradizione pop italiana, al classico gospel, al rock inglese, al latino-americano. Sono testi che parlano al cuore, cantano la gioia di vivere, la pace,

la solidarietĂ e testimoniano la presenza di Dioâ€?. Ci sono accenni a persone speciali, Madre Teresa e San Francesco, ma anche a ‘semplici operai della messe’ desiderosi di sentire piĂš spesso e piĂš vicino la presenza del Padre. “PerchĂŠ la vera forza dell’umanitĂ si trova in ognuno di noi, che insieme agli altri lotta, lavora, cresce, spera e crede nella caritĂ , unica chiave che apre le porte del Paradiso. Fino alla gioia condivisa ‘Negli occhi... nel cuore’ da tutti noi, fratelli sotto

lo stesso cieloâ€?. Il Gruppo Giovani nasce nel 2000 per proporre una esperienza di teatro e di vita alla comunitĂ giovanile di Virle Treponti, presso l’oratorio dei Santi Pietro e Paolo. Si aggregano giovani e adulti che portano in scena, con tanto entusiasmo e voglia di fare, le prime produzioni teatrali e musicali. Con l’esperienza maturata arrivano “Anastasia, il musicalâ€? che nel 2002 vince il premio come miglior musical bresciano dell’anno. (v.b.)

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l Garda propone nel prossimo fine settimana un ricco calendario di appuntamenti. Si inizia sabato a Lonato, dove protagonisti sono i “Fiori nella Roccaâ€? nella mostra-mercato dedicata alle piante rare organizzata dal GardenClub di Brescia e ospitata nel complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como. Ad andare in scena, nell’affascinante struttura visconteo-veneta edificata nel XII secolo, una fra le piĂš imponenti fortificazioni della Lombardia e da cui si gode un’impareggiabile vista sull’anfiteatro morenico gardesano, un profumato e colorato percorso composto da rose, peonie, piante aromatiche, medicinali e da orto, agrumi, gerani, iris, piante grasse, bulbi, orchidee, clematis, dalie, piante acquatiche e palustri e lavande. La manifestazione accoglie alcuni tra i piĂš importanti vivaisti italiani e stranieri, appassionati coltivatori e ricercatori di essenze rare.

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le loro creazioni artistiche e di alto artigianato, attrezzi da giardino, arredi e complementi per esterni, oltre che alla libreria con tanti volumi italiani e stranieri dedicati al mondo del giardino e al giardinaggio. Info: www.fiorinellarocca.it. A Manerba sabato proseguono, invece, gli eventi del calendario di “Arte in Corte Festival� ospitato negli spazi dell’Agriturismo La Filanda, ai piedi della camminata che conduce alla Rocca. Alle 16 viene proposto l’incontro letterario dedicato a “Dopo le parole� un viaggio tra la poesia e la grafica di Maria Zanolli e Laura Veronesi. Alle 21.30 si tiene il concerto jazz “Atlantico Negro�, un nuovo progetto che attraversa e incorpora culture musicali di diverse origini. Tra i due, a far da gustoso collante, l’evento enogastronomico “Strade del gusto si incontrano� con i corner di degustazione e vendita dei prodotti presentati dalla Strada dei vini e dei sapori del Garda

e da quella del gusto cremonese. Info: www.arteincorte.wordpress. com. Domenica si celebra, anche nella nostra provincia, la “Giornata di apertura di primavera� delle dimore e ville storiche. Sul Garda l’iniziativa consente di visitare il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, la cittadella monumentale voluta da Gabriele D’Annunzio di cui quest’anno ricorrono i 150 anni della nascita e i 75 anni della morte. Info: www.castellieville.it.

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Il Comitato “Desenzano AgriCultura Festivalâ€? in collaborazione con il Comune di Desenzano presenta la mostra “27 bicicletteâ€?, una raccolta di disegni, stampe, dipinti su tela e su tavola aventi come soggetto la bicicletta e realizzati da Eugenio Levi tra il 1980 e il 1995. La mostra apre in anteprima il “Festival dell’agriculturaâ€? che si svolge a Desenzano dal 26 al 28 aprile 2013, con il contributo e la partecipazione del Comune di Desenzano della Camera di Commercio, della Provincia di Brescia e di moltissime realtĂ operative nell’ambito dell’agricoltura e dello sviluppo sostenibile. Il Festival, evento culturale nella piĂš ampia accezione del termine, coniugherĂ tradizione, societĂ urbana e socie-

tĂ rurale, in una tre giorni dedicata allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione della cultura agricola. Eugenio Levi, con il suo amore per la natura e per le biciclette (ne è la dimostrazione l’ampia produzione sul tema), risulta essere pienamente in sintonia con questo spirito di ricerca di un maggior equilibrio fra produzione e ambiente, fra sviluppo e benessere, fra natura e uomo. La mostra si comporrĂ di 20 studi, ovvero disegni su carta, a biro o matita, di piccola e media dimensione: opere preparatorie in funzione di realizzazioni maggiori. L’esposizione resta aperta fino a domenica 28 aprile con i seguenti orari: martedĂŹ 10.30-12.30, venerdĂŹ 16-19, sabato e festivi 10.30-12.30 e 16-19; l’ingresso è libero.

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ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒ ‘…‹ƒŽ „‘Â?† †‡Ž ƒÂ?…‘ †‹ ”‡•…‹ƒ ’‡” ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ…—‘”‡ Il Banco di Brescia ha emesso un prestito obbligazionario solidale per un ammontare di 5 milioni di euro, i cui proventi saranno in parte devoluti a Valtrompiacuore, che si occupa di prevenzione delle malattie cardiovascolari, sostenendo il presidio ospedaliero di Gardone. Le obbligazioni hanno un taglio minimo pari a 1000 euro e sono sottoscrivibili fino al 19 aprile salvo chiusura anticipata. Lo 0,50% dell’ammontare nominale collocato sarĂ devoluto

all’associazione, che acquisterĂ una Tac a 16 strati in sostituzione di quella in uso nell’ospedale. “Il nuovo strumento – precisa Maria Rosa Cristinelli, direttrice del reparto di Radiologia – permetterĂ di fare fronte al numero sempre crescente di richieste di esami, provenienti dai reparti dell’ospedaleâ€?. “L’apparecchiatura che acquisteremo – spiega il presidente di Valtrompiacuore Mario Mari – si aggiungerĂ a quelle giĂ donate all’ospedale tra cui un

ecocardiografo, un ventilatore polmonare, un’apparecchiatura per la risonanza magnetica cardiaca, i defibrillatori, gli arredi per gli ambulatori di radioterapia, e una borsa di studio�. “L’introduzione del social bond permette al risparmiatore di sostenere Valtrompiacuore – sottolinea Roberto Tonizzo, direttore generale del Banco di Brescia – e l’emissione dei prestiti obbligazionari sociali testimonia l’impegno della Banca nell’interpretare e promuovere lo

sviluppo delle economie localiâ€?. Da aprile 2012 a oggi il Gruppo Ubi Banca ha emesso 21 Social Bond Ubi ComunitĂ , per un controvalore di oltre 236 milioni di euro, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di liberalitĂ per un milione e 195mila euro volti a sostenere iniziative di interesse sociale. Il progetto è valso la conquista dell’edizione 2013 del Premio Abi per l’innovazione nei servizi bancari nella categoria “La Banca Solidaleâ€?. (a.g.)

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on Francesco Zaniboni dopo 10 anni intensi saluta la parrocchia di Ciliverghe. L’intensità è proprio la cifra del rapporto instaurato con le persone. In questo periodo don Francesco ha puntato sulla formazione delle persone (ragazzi, giovani e adulti) attraverso anche le settimane di animazione missionaria. Ha lavorato per rendere l’oratorio come casa della comunitĂ , per renderlo sempre piĂš accogliente. Adesso torna in Valtrompia lĂ dove è cresciuto (dai sette ai 25 anni ha abitato a Gardone) e lĂ dove ha svolto parte del suo ministero (curato a Villa Carcina dal 1983 al 1993 e parroco a Marmentino dal 1998 al 2002); nel periodo intermedio è stato in cittĂ (dal 1993 al 1998) come curato nella parrocchia di San Faustino. In questi anni a Ciliverghe ha beneďŹ ciato della collaborazione di don Diego Gabusi, di don Felice Montagnini e di don Roberto Lom-

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bardi; di fatto ha seguito in prima persona anche l’oratorio. Ora si prepara a questa nuova sďŹ da (l’ingresso è ďŹ ssato per domenica 28 aprile) in un posto del quale non “conosce nulla, ma mi piace anche cosĂŹ perchĂŠ vado e incomincio senza pregiudiziâ€?. Ăˆ comunque consapevole che si inserisce in una realtĂ dove sarĂ indispensabile (nell’ottica del cammino verso le unitĂ pastorali) la collaborazione con le altre parrocchie. Non a caso, prima di Pasqua, ha giĂ incontrato don Riccardo Bergamaschi (parroco di Lumezzane Pieve e Lumezzane Fontana) e i tre curati dei tre oratori. Nel suo compito sarĂ aiutato direttamente da don Ettore Truzzi e da don Andrea Maffina. Ha dalla sua anche l’esperienza concreta della collaborazione maturata a Ciliverghe con le parrocchie di Mazzano e Molinetto che gravitano su un unico Comune. Hanno sperimentato iniziative comuni, celebrazioni e pellegrinaggi, per far nascere

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di Sabrina Cavalleri

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Cuore nostalgico

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In quel tempo, GesĂš si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di TiberĂŹade. E si manifestò cosĂŹ: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto DĂŹdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i ďŹ gli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescareâ€?. Gli dissero: “Veniamo anche noi con teâ€?. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando giĂ era l’alba, GesĂš stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era GesĂš. GesĂš disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?â€?. Gli risposero: “Noâ€?. Allora egli disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e trovereteâ€?. La gettarono e non riuscivano piĂš a tirarla su per la grande quantitĂ di pesci. Allora quel discepolo che GesĂš amava disse a Pietro: â€œĂˆ il Signore!â€?. Simon Pietro, appena udĂŹ che era il Signore, si strinse la veste attorno ai ďŹ anchi, perchĂŠ era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro GesĂš: “Portate un po’ del pesce che avete preso oraâ€?. Allora Simon Pietro salĂŹ nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrĂŠ grossi pesci. (...)

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itornare. C’è un particolare che non avevo preso mai in considerazione: la distanza. Messo com’è messo, appena dopo la rivelazione a Tommaso, questo brano di Vangelo sembra racconti qualcosa di accaduto in un posto vicino al luogo dove si trovavano il giorno di Pasqua. Invece, ricordo che tra Gerusalemme e il lago di Tiberiade ci sono piĂš di 150 chilometri di distanza. In questo modo prende piĂš consistenza un particolare: Pietro che dice “Io vado a pescareâ€? che, se si pensa tutto vicino, sembra una frase per dire: “Vado a schiarirmi le idee e torno tra un po’â€?, invece, con 150 chilometri di distanza prende un altro senso, a metĂ tra la nostalgia e la voglia di tornare alla normalitĂ . Quanti giorni saranno passati dalla Pasqua? E quanto avranno parlato e riflettuto? Con quel Signore che appare ma non sai capire cosa sia. La nostalgia di quello che avevano prima: un GesĂš concreto, fisico, che stava con loro sempre, che insegnava. Questo manca a Pietro che parte

e fa tutta quella strada per tornare al punto di partenza, per ritrovare il suo GesĂš (quello che ricordava) o, una volta tornato a casa, accorgersi che bisognava ricominciare a vivere. Per colpa dei 150 chilometri prende un altro colore: che non riconoscono GesĂš sulla riva del lago. PerchĂŠ avrebbe dovuto essere lĂŹ? La risposta per chi legge adesso è piĂš facile: perchĂŠ Pietro lo cercava. GesĂš è lĂŹ perchĂŠ Pietro lo cercava; perchĂŠ era in bilico tra credere e non credere piĂš. E anche quando la pesca si fa grossa, Pietro non capisce ancora. C’è bisogno del discepolo che GesĂš amava per far capire a Pietro che quello è il Signore. Ma per un motivo solo: che Pietro cercava il suo passato (cosĂŹ come aveva fatto Tommaso), viveva nella nostalgia, mentre quello che gli serviva era tornare ad amare il suo Signore, e questo glielo fa capire quello che GesĂš amava. E Pietro si butta in acqua per arrivare prima e non sappiamo cosa avrĂ fatto una volta a riva, con gli occhi fissi in quelli del suo Signore. Sappiamo quello che si dicono dopo, con GesĂš

che si deve arrendere alla misura di Pietro che a un altissimo “mi ami?â€? risponde sempre “ti voglio beneâ€?. Uomo fino in fondo e incapace di mentire, proprio quando gli è chiesto di riparare all’unica menzogna che per tre volte aveva detto quella notte. Uomo fino in fondo e cosĂŹ uguale a tutti quelli che sanno di amare e con profonditĂ bruciante, ma che conoscono i loro limiti. L’amore che non sai dire, Pietro, lo dimostrerai da vecchio, gli dice GesĂš. E come al solito lo chiama, come all’inizio e gli dice “Seguimiâ€?, che non è piĂš cercare con nostalgia il primo inizio, ma mettere in chiaro che da quel momento comincia tutto di nuovo. E come allora Pietro deve accettare la pazzia di non sapere e subire l’attrazione inspiegabile di un amore che non sa nemmeno pronunciare. PerchĂŠ non è solo carne e sangue ma la profonditĂ dello Spirito che lo costringe a seguire ancora il suo Signore. Correndo e buttandosi in acqua per arrivare prima. Sapendo che Lui sarĂ sempre piĂš avanti. Per seguirlo ancora. Come all’inizio.

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´$ SRUWH FKLXVHÂľ Nel Vangelo di domenica scorsa, II di Pasqua, si riferisce per due volte che GesĂš entrò e nella casa dove si radunavano i discepoli “mentre le porte erano chiuseâ€?. Sabato scorso una ragazza di Brescia, Simona, ha emesso la sua professione solenne tra le monache Clarisse cappuccine di via Arimanno, in cittĂ . Ha preso il nome di suor Maria Simona Francesca del Cuore Misericordioso di GesĂš (era la domenica della Divina Misericordia) e ha cantato il suo “Eccomiâ€? a braccia allargate (leggermente, con pudore) mentre gli occhi luminosi guardavano al Crocifisso. “A porte chiuseâ€?: questa ragazza ha scelto la vita claustrale, una via di consacrazione ancora piĂš radicale, misteriosa, nascosta nel cuore di Cri-

sto. Clausura: “a porte chiuseâ€? è entrata definitivamente in quello spazio sacro che è l’intimitĂ con GesĂš e da quell’intimitĂ uscirĂ solo in casi estremi che lasciamo nel Cuore di Dio e non vogliamo nemmeno nominare. “A porte chiuseâ€? ma il suo cuore ha le porte spalancate per accogliere Cristo, forse le ha spalancate Lui stesso vincendo paure, resistenze, tentazioni, titubanze. Nella Risurrezione orientale ci sono due porte divelte sono quelle della Discesa agli Inferi, e una bella omelia antica e anonima, dice che GesĂš prese per la mano Adamo e scuotendolo lo risvegliò dal sonno. In fondo il mistero della chiamata è questo prenderci per mano da parte di GesĂš, questo scuoterci e svegliarci

dalle nostre assenze per riportarci da svegli nel mondo, magari nel mistero di quelle porte chiuse che dicono intimitĂ , scelta, appartenenza. Ma la vita claustrale, lungi dall’essere uno spreco di vite è la comunione di cuori aperti sul mondo: raccolgono le intenzioni, le istanze, i palpiti, le necessitĂ di ciascuno e le offrono al cospetto di Dio, rivestite preziosamente dal canto della preghiera. Le porte sono chiuse ma i cuori sono stanze ospitali. Anche il mio cuore in questi giorni ha un’ospite amica, che sta affrontando la sua battaglia con la sofferenza. Il mio cuore è in clausura perchĂŠ una persona a cui voglio bene soffre e forse ha paura. E allora la preghiera diventa vicinanza, affetto, intercessione, attesa, speranza.


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bene ma lascia la sua anima alla volontĂ di Dio. Ăˆ umile Giuseppe, che si ‘abbassa’ per portare su di sĂŠ la ‘responsabilitĂ tanto grande’ della sposa in attesa del figlioâ€?. CosĂŹ, ha spiegato, “tutto l’amore di Dio, per arrivare a noi, prende la strada dell’umiltĂ â€?. All’opposto degli “idoli fortiâ€?, che “si fanno sentire, che dicono: ‘qui comando io’, il nostro Dio – ha proseguito il Papa all’omelia della Messa in occasione della festa dell’Annunciazione celebrata

nella cappella della Casa Santa Marta – che non è un Dio finto, un Dio di legno, fatto dagli uomini, preferisce andare cosĂŹ, per la strada dell’umiltĂ : è questa la regola d’oro, progredire, avanzare e abbassarsi. Non si può andare su un’altra strada. Se io non mi abbasso – ha insistito – se tu non ti abbassi, non sei cristianoâ€?. Tuttavia, “essere umili non significa andare per la stradaâ€? con “gli occhi bassiâ€?. Imboccare la strada dell’umiltĂ fa sĂŹ “che

tutta la caritĂ di Dio venga su questa strada, che è l’unica che Lui ha scelto: non ne ha scelto un’altraâ€?. Anche il “trionfo della resurrezioneâ€? segue questa rotta, “il trionfo del cristianoâ€? prende il “cammino dell’abbassarsiâ€?. Chiediamo, ha concluso papa Francesco, “la grazia dell’umiltĂ , ma di questa umiltĂ , che è la strada per la quale sicuramente passa la caritĂ â€?, perchĂŠ “se non c’è umiltĂ , l’amore resta bloccato, non può andareâ€?.

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na consolidata tradizioneâ€? che costituisce “un passaggio fondamentale della vita dell’UniversitĂ e del suo essere espressione qualificata e dinamica dell’impegno educativo e culturale dei cattolici nel nostro Paeseâ€?. Mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’UniversitĂ cattolica, parla in questi termini della Giornata nazionale, che si celebra domenica 14 aprile. Istituito nel 1924, a partire dall’edizione del 1968 si è deciso di sottolineare con un tema specifico l’evento, accompagnato da un messaggio della presidenza della Cei. “Con le nuove generazioni oltre la crisiâ€? è il tema dell’edizione 2013. Alla Cattolica sono attualmente iscritti 40.970 studenti, 1.525 i docenti in organico. In occasione della Giornata, il Sir ha rivolto alcune domande a mons. Giuliodori. Qual è il significato profondo di questo appuntamento? Il fatto che si tratti dell’89ÂŞ Giornata,

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ci fa subito comprendere che ci troviamo di fronte ad una consolidata tradizione. La sua storia è legata agli albori della fondazione dell’UniversitĂ cattolica scaturita dal genio e dalla tenacia di padre Agostino Gemelli. Il

suo disegno culturale, teso ad offrire ai giovani e al Paese, che usciva devastato dalla Prima guerra mondiale, un luogo di eccellenza per la formazione e per la ricerca scientifica, mirava a coinvolgere tutti i cattolici italiani. Con questo spirito nasceva la Giornata nazionale che, nel tempo, si è andata rafforzando e che oggi rappresenta un passaggio fondamentale della vita dell’UniversitĂ . Qual è oggi la missione dell’UniversitĂ cattolica? In profonda continuitĂ con la sua storia l’UniversitĂ cattolica è chiamata a essere un luogo di formazione altamente qualificato sia dal punto di vista degli insegnamenti sia per quanto concerne l’accompagnamento degli studenti verso una crescita piena e integrale di tutta la persona. Per questo oltre ad una formazione di alto livello scientifico, ampiamente riconosciuta e apprezzata, l’UniversitĂ offre anche percorsi per illuminare il sapere con la fede.

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89a Giornata per l’Università Cattolica

Domenica 14 aprile 2013

Le nuove generazioni oltre la crisi

Formare Progettare Realizzare

Grazie anche ai risultati ottenuti con la Giornata universitaria, l’Istituto Toniolo, Ente fondatore dell’Università Cattolica, nel 2012: 1 ha sostenuto, oltre agli interventi realizzati dall’Ateneo, 1600 studenti con borse di studio, scambi con università straniere, progetti di solidarietà internazionale, corsi di lingue e alta formazione

1 ha avviato il Rapporto Giovani (www.rapportogiovani.it), che rappresenta oggi la piĂš ampia e approfondita indagine sulla realtĂ giovanile in Italia, base per un osservatorio permanente

Vuoi informazioni? Vai su o scrivi: www.istitutotoniolo.it pr.toniolo@istitutotoniolo.it

1 ha promosso, a livello nazionale, corsi di formazione e aggiornamento per oltre 300 operatori di consultori familiari e per chi opera a favore della famiglia in strutture pubbliche e del terzo settore

Fai parte anche tu dei nostri progetti con un versamento intestato all’Istituto Toniolo IBAN: IT89 I034 4001 6000 0000 2672 200 c/c postale n. 713206

Associazione Amici UniversitĂ Cattolica

www.istitutotoniolo.it

ISTITUTO GIUSEPPE TONIOLO DI

STUDI SUPERIORI

ENTE FONDATORE DELL’UNIVERSITA` CATTOLICA DEL SACRO CUORE


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Dal 10 al 16 aprile Il Vescovo è in visita ai sacerdoti bresciani in Germania. MercoledĂŹ 17 aprile Ore 9.30 – Brescia – Commissione regionale per la catechesi presso l’oratorio della Volta Bresciana. GiovedĂŹ 18 aprile Ore 10 – Brescia – Incontro con i sacerdoti presso il Seminario. Ore 20.30 – Vobarno – Incontro sul Concilio Vaticano II presso il Centro sportivo.

La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario: La nomina a parroco della parrocchia di Ciliverghe del rev.do don Roberto Rovaris, già parroco di Porzano di Leno. La nomina a parroco della parrocchia di San Gaudenzio in Mompiano, del rev.do don Alberto Maranesi già parroco della parrocchia del Beato Luigi Palazzolo in città .

Sabato 20 aprile alle ore 15.30 in Cattedrale il vescovo Monari presiede la Santa Messa con il conferimento del sacramento della cresima ai ragazzi dell’iniziazione cristiana. Con il sacramento della confermazione rinnoviamo la scelta fatta al battesimo. La fede ricevuta in dono, grazie ai genitori e al padrino/madrina il giorno del nostro battesimo, ora viene accolta responsabilmente come un cammino possibile da percorrere.

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uor Maria Simona Francesca, clarissa cappuccina, sabato 6 aprile ha festeggiato la professione perpetua. La comunitĂ delle monache clarisse cappuccine di via Arimanno è composta da 10 persone che vivono il Vangelo con semplicitĂ e nel sostegno reciproco. Questa forma di monachesimo pone l’accento sulla vita fraterna e sulla povertĂ come libera scelta di essere ai margini per assomigliare al Figlio di Dio. La loro vita è tessuta di adorazione, amore e servizio a Dio, alla Chiesa e alla storia di ogni uomo. La giornata che inizia presto (alle 5.30) si svolge secondo un ritmo ben preciso che alterna tempi di lavoro, preghiera e riposo. Un amore e un servizio che si incarnano offrendo la preghiera liturgica ai fedeli come possibilitĂ di crescere nel dialogo personale ed ecclesiale con il Signore e attraverso la disponibilitĂ all’ascolto della storia e delle sofferenze che vivono i fratelli. Se riportiamo indietro le lancette dell’orologio, il primo monastero a Brescia è sorto nel 1586 col nome di Santa Maria della Neve dove visse e si santificò la beata Maria Maddalena Martinengo tra il 1705 e il

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1737; le sue reliquie sono contenute in una cappella del monastero. Successivamente il monastero fu chiuso con la soppressione napoleonica del 1810. Il 9 maggio 1971 le cappuccine ritornano a Brescia in via Arimanno 17 nel nuovo monastero intitolato all’Immacolata, trasferendo una comunitĂ da Bagnocavallo di Ravenna. Ogni cristiano è chiamato a vivere per Cristo, con Cristo e in Cristo secondo la propria vocazione. Il Signore guarda ciascuno in modo unico e singolare, chiamando ogni persona all’amore e al dono di sĂŠ e anche alla bellezza e alla vita piena. Suor Maria Simona ha incontrato Cristo in tre fasi. Durante l’infanzia in campagna l’ha incontrato, nella natura (tutto mi parlava di Lui), nell’adolescenza l’ha incontrato nella figura ecclesiale attraverso, in particolare, alcuni sacerdoti e suore salesiane che le hanno insegnato a pregare, ascoltare e meditare la Parola; intorno ai 18 anni “la Parola, come direbbe San Giovanni, si è fatta carne nei bambini che mi sono stati affidati per la catechesi, nel volto degli anziani di una casa di riposo e nel servizio ai poveri. Ho incontrato Cristo anche nel volto gioioso delle mie sorelle quando mi sono avvicinata alla comunitĂ â€?. Sono diversi i motivi per cui una persona è portata a scegliere di dedicare la propria vita al Signore. “Il fatto che GesĂš ha consegnato la sua vita per noi – racconta suor Maria Simona - è sempre stato un pensiero fisso fin dall’adolescenza; questo pensiero mi ha portato a sentirmi guardata in modo particolare dal Signore‌ potrei definirlo una sorta di innamoramento. Tutta la mia persona (spiritualitĂ , affettivitĂ , in-

telligenza, sensibilitĂ ) ha cercato il Signore per appartenere a Lui in modo totale e unico con un cuore indiviso. Dopo un lungo discernimento ho capito che per me solo la vita monastica è l’unica strada vera: mi dĂ la possibilitĂ di vivere in maniera radicale il Vangelo e la caritĂ di Cristo in questa piccola comunitĂ monastica con il servizio della preghiera per la Chiesa e il mondoâ€?. Tanti pensano che sia solo una scelta intimistica, ma “un’intimitĂ vera con il Dio vivente porta la necessitĂ di aprirsi agli altri: mi consente di aprirmi alle sorelle con le quali vivo e con la preghiera a tutti gli uomini. C’è questo bisogno interiore di far proprie le preoccupazioni, le gioie e i desideri che ogni uomo porta nel cuore. Una monaca non può non sentirsi solidale con tutti gli uominiâ€?. Il monastero vuole essere un luogo di silenzio e amore fraterno. Ma cosa offrono oggi alla societĂ

e al mondo realtĂ di questo tipo? In primo luogo certamente l’autenticitĂ di una vita che non scende a compromessi con le logiche del potere, del successo e dell’avere, che spesso caratterizzano le relazioni di tutti i giorni; la fonte d’ispirazione delle scelte è la caritĂ evangelica. La presenza di un monastero di clausura regala alla cittĂ una dimensione spirituale lontana dalla frenesia senza però evadere dalla quotidianitĂ .

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dal motu proprio Ministeria quaedam di Paolo VI del 15 agosto 1972. A differenza di quanto accaduto in altre diocesi, fino a ora questi due importanti ministeri, nella Chiesa bresciana, erano riservati ai seminaristi prossimi all’ordine sacro e ai diaconi permanenti. Un esempio di apertura e rinnovamento oltre che “un segno della vivacitĂ della Chiesa brescianaâ€?, come ha detto lo stesso Monari durante l’omelia della celebrazione. “Era il primo

giorno dopo il sabato, come oggiâ€? ha detto il Vescovo iniziando la sua omelia a commento del Vangelo di Giovanni appena proclamato. “I discepoli erano riuniti nel cenacolo, come noi oggiâ€? ha proseguito “e GesĂš si è fatto misteriosamente presente tra loro, come accade oggi durante la celebrazione di ogni Eucaristia, salutando i suoi con la bellissima espressione ‘Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi’

–. Nel saluto da Lui pronunciato possiamo comprendere il senso e il significato della nostra missione di cristiani e dell’istituzione dei ministeri di lettore e accolito. La missione di ogni cristiano – ha continuato il Vescovo – è di manifestare con la propria vita la presenza di Dio in mezzo a noi. Vivete con gioia il vostro ministero e non fatevi protagonisti, ma servite il Signore e la Chiesa con umiltĂ e contentezzaâ€?. (l.d.p.)

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uella di quest’anno è la 50ÂŞ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, nata per volontĂ di papa Paolo VI, per dare rilievo al valore della preghiera nella risposta vocazionale. La scelta di vivere a livello nazionale l’evento a Brescia – nell’Anno della fede – è motivata proprio dalla riconoscenza verso il Venerabile Giovanni Battista Montini, che istituĂŹ la Giornata mondiale per le vocazioni e che nel 1967-68 domandò alla Chiesa universale di vivere l’Anno della fede, unico precedente a quello in corso. Papa Montini pensò, infatti, alla Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni per favorire la riscoperta della preghiera come esperienza che aiuta a “mettere in giocoâ€? la vita. La profonda relazione con Dio apre le strade per una risposta fedele e gioiosa ai suoi disegni di bene: e questo vale sia per la vita delle comunitĂ sia per la vita di ogni credente, secondo vocazioni, carismi e ministeri che la fantasia dello Spirito chiama a essere diversi ma in armonia, come ricordava papa Francesco ai cardinali, due giorni dopo la sua elezione. Per tentare di mostrare questa fantasia e questa armonia, le diverse iniziative sono state pensate con il

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i testimoni: nel pomeriggio del 20 aprile, dalle ore 16 alle ore 19 presso l’aula magna della FacoltĂ di medicina, ci ricorderanno che la santità è possibile, in tutte le stagioni della vita e in tutte le vocazioni. Da quella dell’adolescente Giulia Gabrieli e della giovane beata Chiara Luce Badano a quella del martire don Pino Puglisi, dall’esperienza familiare dei coniugi Santa Gianna Beretta e Pietro Molla a quella di tutti i gradi dell’ordine in Giovanni Battista Montini. Da quella di giovani che scoprono la fede in universitĂ a chi l’ha incon-

trata accanto al racconto dei missionari bresciani in Albania. La sera del 20 aprile alle ore 20.30 il vescovo Luciano presiederĂ nella Basilica di Santa Maria delle Grazie in cittĂ la Veglia di preghiera, ricordando in modo particolare i 50° anniversari di tutte le vocazioni e gli ordinandi presbiteri. Al termine della Veglia, verrĂ dato il mandato ai giovani che animeranno la proposta di evangelizzazione “Luce nella notteâ€?, fino all’una di notte, presso la parrocchia cittadina di S. Afra in piazzale Arnaldo.

*LRUQDWD GL VSLULWXDOLWj SHU L JLRYDQL Di tempo non ne abbiamo mai abbastanza. Non passa una notte durante la quale, nel nostro letto, non pensiamo a ciò che avremmo dovuto fare durante il giorno, ma che puntualmente non abbiamo fatto. Forse perchÊ viviamo in un mondo che viaggia ad alta velocità , un mondo nel quale non ci si può fermare un attimo, se non si vuole rimanere travolti dalla folla di incombenze. Eppure il rischio è molto grande in questo mondo: il rischio

è quello di perdersi, inevitabilmente, come su un treno in folle corsa, dal cui finestrino non vediamo altro che chiazze indefinite di paesaggio. Ăˆ necessario, dunque, riscoprire il senso di ciò che si fa, è necessario scegliere la direzione del nostro treno. Per questo, ogni anno nel periodo pasquale, noi madri canossiane proponiamo ai giovani una giornata di spiritualitĂ , in cui prendere del tempo per ascoltare la Parola, riflettere, pregare, condivi-

dere. Quest’anno abbiamo collocato la proposta sabato 20 e domenica 21 aprile in occasione della 50° giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, istituita da Paolo VI nel 1964, anniversario celebrato proprio nella nostra cittĂ . Il tema delle due giornate sarĂ : “Andate! Cammini al servizio della speranzaâ€?. Chi fosse interessato a vivere questo appuntamento, si ritroverĂ alle ore 14 a Costalunga, presso la casa delle madri canossiane, in

via Valbottesa a Brescia. Ci sposteremo presso la Facoltà di medicina per ascoltare testimonianze di santità . Terminata la proposta ci si ritroverà per la cena per poi vivere la veglia di preghiera presso il Santuario delle Grazie. Domenica mattina, dopo il riposo della notte, continuerà la riflessione e il confronto sul tema della speranza attraverso dei laboratori. Alle ore 12 verrà celebrata l’eucaristia e con il pranzo si concluderà l’incontro.

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quattro luoghi diversi della diocesi. In ogni incontro si offrirà una riessione biblica e la presentazione dell’esperienza e del documento sinodale da parte di una sorella che ha partecipato al Sinodo. Seguirà un tempo per il confronto e il dialogo. Gli incontri si terranno: domenica 14 aprile 2013 ore 15-17.30 presso Madri Canossiane in via S. Martino 13 – Entrata per parcheggio da

via A. Aleardi; sabato 4 maggio ore 9.-11.30 presso Casa Beata Annunciata in via Cocchetti 7 – Cemmo di Capodiponte; sabato 4 maggio ore 15 -17.30 presso Centro Mons Ugo Baccaglioni - sala Piozzi, via Mazzini, 2 – Bagnolo Mella; domenica 26 maggio ore 15-17.30 presso il Monastero della Visitazione – Via Versine - Salò. I monasteri possono contattare suor Cecilia e accordarsi per un incontro nelle loro sedi.

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’oratorio è “un luogo dove con poco si fa tantoâ€?, e nonostante la “contrazioneâ€? dei contributi in loro favore restano “un luogo libero di accoglienza e gratuitĂ , dove i ragazzi possono andare senza spendere, dove trovano mamme e insegnanti disponibili, dove possono giocare in modo libero e non griffato, con quello che hanno addossoâ€?. Ăˆ la descrizione dei 6000 oratori italiani, dove domina “tutto un mondo di volontari silenziosiâ€?, fatta da mons. Enrico Solmi, presidente della Commissione Cei per la famiglia e la vita. Il loro punto di forza: “La relazione che nasce dai talenti che ognuno mette in campoâ€?, a partire da “un progetto molto preciso della comunitĂ , che ha alle spalle una lunga tradizione e che va giocato per l’oggiâ€?. “Se l’oratorio funziona, ci vuole la rete, ma funziona anche se manca la reteâ€?, ha affermato il vescovo riferendosi sia alla rete del campo di calcio che alla “rete massmedialeâ€?, elemento da intercettare per stare al passo con i “nativi digitaliâ€?. In oratorio, è la tesi di mons. Solmi, “le cose funzionano quando vediamo che con poco si fa tantoâ€?. Indispensabile, per il relatore, l’“alleanza educativaâ€? con la famiglia: “Gli oratori sono i luoghi dove sono accolti i figli di tutti, anche quelli che hanno un disagio magari proprio in famiglia, e che nell’oratorio trovano un luogo per uscire da un clima pesante

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ta pastorale sul valore e la missione degli oratori nel contesto dell’educazione alla vita buona del Vangelo. La Cei ha pubblicato, dopo 450 anni di vita degli oratori, la prima Nota per ribadire l’impegno educativo delle nostre comunitĂ ecclesiali nei confronti dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, riconoscendone la soggettivitĂ e valorizzando i talenti di cui sono portatori. Oggi in Italia gli oratori sono circa 7000, di cui 5000 al Nord. Non c’è però un censimento preciso perchĂŠ il termine oratorio non rappresenta l’unico riferimento formativo, basti pensare che nel Triveneto è

conosciuto con il nome di “patronatoâ€? o in alcune zone ha mutato il suo appellativo in “centro giovanileâ€? o in “casa della gioventĂšâ€?. Se nel Nord del Paese rispecchia una tradizione, nel Centro-Sud sono molte le diocesi che stanno investendo sugli oratori.

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/D VWUXPHQWD]LRQH SDVWRUDOH “Everybodyâ€?, questo il titolo del grest che sottolinea la dimensione di accoglienza e di apertura di questa esperienza, sarĂ proposto in quasi 300 oratori bresciani a partire da giugno. In questo periodo iniziano il coinvolgimento delle varie ďŹ gure educative, i corsi di preparazione per gli animatori e la vera e propria progettazione pastorale che porteranno negli oratori della diocesi oltre 50mila bambini: una straordinaria occasione educati-

va. Molti i materiali a disposizione delle parrocchie e degli oratori bresciani per la progettazione pastorale del grest: dal manuale (che contiene la descrizione dei temi e degli obiettivi, alcune schede di approfondimento, la guida per la preghiera, tre incontri di catechesi sul corpo, la scuola animatori, la storia e idee per giochi, laboratori e avventure), al cd multimediale e musicale (con gli inni, i bans e gli spartiti), dalle card per la preghiera ai ma-

xiposter per la progettazione e al sito internet www.cregrest.it. Sono inoltre proposti alcuni appuntamenti di preparazione e formazione per animatori, educatori e coordinatori Grest: il 3 e 4 maggio (al PalaBrescia e a Malegno) appuntamento con il Grestival la presentazione del grest agli animatori adolescenti; dalla prossima settimana prendono il via i corsi di formazione sia nelle realtĂ locali, che quelli centrali a Casa Foresti.

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questo pellegrinaggio. Non è la prima volta che l’infaticabile cav. Giuseppe Giuseppe, presidente del circolo Mcl di Zocco, organizza pellegrinaggi nei quali sono di casa imprevedibili e felici sorprese. I 46 partecipanti accompagnati dal parroco di Zocco, don Dario Pedretti, hanno vissuto tre giorni intensi per i luoghi visitati e la spiritualitĂ in essi racchiusa. La prima giornata è stata caratterizzata dalla visita ad alcuni

luoghi di Assisi focalizzati sulla vita di San Francesco e di Santa Chiara. Il secondo giorno, dopo la partecipazione alla Messa con il Papa in piazza San Pietro, la visita al Santuario del Divino Amore, a San Giovanni in Laterano e alle catacombe di S. Callisto. MercoledĂŹ mattina visita a San Pietro e a Santa Maria Maggiore. Ci sentiamo tutti piĂš stimolati a seguire da vicino il Santo Padre nel testimoniare la nostra fede con semplicitĂ , umiltĂ e caritĂ .

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I pilastri della pace di Giovanni XXIII

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ggi, 50 anni fa. Il 27 ottobre Mcl Bergamo organizza con il patrocinio della diocesi locale il “50° della Pacem in terris del Beato Giovanni XXIII: attualitĂ e profeziaâ€?. InterverrĂ il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace. Commemorazione che la nostalgia dei tempi destina a un pubblico datato, oppure occasione per riprendere e meditare valori che possono guidarci nell’attualitĂ ? 50 anni: un periodo segnato dallo sfruttamento economico di quello che era chiamato “terzo mondoâ€?, che ha portato quei popoli a bussare alla porta dell’Occidente; un periodo segnato dalla guerra fredda, ferito da conflitti lontani e minacce atomiche presunte o scampate. Se dobbiamo sentire la nostalgia dei tempi, proviamo allora a scorrerne le date e annotiamo l’8 luglio del 1959 i primi caduti americani nella guerra del Vietnam, l’11 ottobre 1962 l’apertura del Concilio Vaticano II, il 15 ottobre 1962 la crisi di Cuba, l’11 aprile 1963 la pubblicazione dell’enciclica Pacem in terris. Oggi: quei popoli sono arrivati “a piediâ€? da noi, e i popoli dell’Occidente subiscono la dittatura della finanza; guerre e contrapposizioni di interessi; minacce atomiche presunte (Iran) o sbandierate (Corea del Nord) sono ritornate a farsi sentire. Forse è meglio non avere nostalgia dei tempi, ma rileggere l’ultima enciclica giovannea che fonda la pace su quattro grandi pilastri. La veritĂ : quella dell’uomo in quanto persona umana, non benestante, col-

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tuire i debiti debbono risparmiare su salute e istruzione? La solidarietĂ : per i popoli piĂš fortunati è un dovere di giustizia: persino nello sport targato Usa le “prime scelteâ€? degli atleti vanno alle squadre piĂš deboli. La libertĂ : non è la nostra libertĂ d’azione, che espandiamo a danno degli altri, cosicchĂŠ chi è piĂš forte per dirimere le questioni sceglie la violenza: le guerre danno ragione ai piĂš forti. Giovanni XXIII, eletto come conservatore che ha innovato, ha saputo leggere e interpretare i tempi, lanciare messaggi e seminare per il futuro, elevando a card. Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, che ha portato a compimento il Concilio, legando indissolubilmente nella sensibilitĂ e nei valori le terre bergamasche e bresciane.

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ƒ˜‘”‹ ‹Â? …‘”•‘ Â? †‹•–”‡––‘ ‹Â?–‡”…‘‘’‡”ƒ–‹˜‘ A Brescia si sta attuando un lavoro con le cooperative e i consorzi con sede in un ambito socialmente, economicamente e territorialmente omogeneo della Provincia: la zona di Brescia est. L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio distretto intercooperativo che veda coinvolte diverse espressioni della cooperazione aderente a Confcooperative Brescia. La convinzione è che il mutualismo cooperativo e l’agire in rete possano dare risposte sia ai bisogni

produttivi delle cooperative che alle esigenze di tutela della salute e della qualitĂ della vita dei soci e delle loro famiglie. I soci (Assocoop srl, Bcc del Garda, Mutua Garda Vita, Consorzio Cis, Comazoo, Consorzio Tenda, Consorzio Conast e Allevamenti La Serenissima) lo scorso ottobre, davanti al notaio, hanno formalizzato la costituzione della Rete cooperativa Brescia Est. Lo sviluppo di un mercato interno intercooperativo ha giĂ portato i primi risultati con la costituzione

della cooperativa Brescia Est: si tratta di una cooperativa di utenza, che grazie alla consistenza della base sociale, è riuscita ad ottenere condizioni vantaggiose, che un singolo soggetto non sarebbe in grado di raggiungere, nel settore dell’energia e della telefonia. Brescia Est completa il servizio con una qualiďŹ cata attenzione alle effettive necessitĂ del cliente, in quanto socio, quali i servizi alla persona, l’ambito alimentare e il credito.

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e imprese cooperative, a causa di molteplici fattori, a partire dalla piccola dimensione, hanno avviato nel corso degli anni numerosi percorsi di aggregazione. Fino a oggi i principali modelli sono stati quelli del consorzio e del consorzio tra imprese cooperative. Questi due modelli, a causa del mutato contesto legislativo ed economico oggi non sono piĂš in grado di offrire alle cooperative in modo esaustivo i benefici derivanti dai processi di aggregazione ed è per questo che si sta diffondendo il contratto di rete. Ăˆ la piĂš recente forma di connessione tra imprese che il legislatore ha introdotto; è stato disciplinato per la prima volta nell’aprile del 2009 e l’ultimo intervento legislativo è quello dell’ottobre del 2012. Con il contratto di rete il legislatore ha formalizzato una modalitĂ di aggregazione innovativa che fosse in grado di favorire il superamento di una delle maggiori difficoltĂ del nostro tessuto produttivo: la limitata dimensione delle imprese. Il contratto di rete si propone come un accordo con il quale piĂš imprenditori si impegnano a collaborare al fine di accrescere, sia individualmente che collettivamente, la propria capacitĂ innovativa e la propria competitivitĂ . La rete è definibile come un insieme di nodi tra loro interconnessi, perchĂŠ la rete vive solo se ciascun nodo è continuamente connesso, se è in rete, appunto, con gli altri. Ma la rete si basa sulla cooperazione. Termine che, accanto a quello di condivisione, esprime il senso e il funzionamento della rete stessa. il

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contratto di rete, pur costituendo certamente un fenomeno in rapida crescita, interessa ancor oggi un numero estremamente limitato di imprese italiane (comprese quelle in forma di cooperativa). Alla luce di queste motivazioni il sistema Confcooperative Lombardia ha realizzato una ricerca che si inserisce nel quadro del proget-

to Reti Cooperative cofinanziato dalla Regione Lombardia, iniziato a maggio 2012 e che si concluderĂ entro giugno 2013. L’obiettivo del progetto Reti Cooperative 2012 è quello di creare un sistema di informazione, sostegno e consulenza ai processi di aggregazione tra imprese, con particolare riferimento a quelle cooperative. Le peculiaritĂ dell’impresa cooperativa – caratterizzata da assenza di scopo di lucro, democraticitĂ nella gestione, partecipazione attiva dei soci e relativa maggiore complessitĂ nella gestione del processo decisionale – necessita, anche nei processi di connessione, l’individuazione di percorsi specifici diversi da quelli seguiti dalle altre imprese di capitale.

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l sacro fa parte, intrinsecamente, dell’esperienza umana: in ogni atto del nostro esistere, noi guardiamo il mondo e in qualche modo pensiamo al senso profondo dell’essere. Proprio su questo aspetto si sono confrontati al Museo diocesano, con la tavola rotonda “Il senso del sacroâ€?, il vescovo, mons. Luciano Monari, e il filosofo Emanuele Severino. Secondo mons. Monari, se ci interroghiamo sulla fonte del sacro, dobbiamo rispondere che esso è il totalmente oltre. Il mondo, di per sĂŠ, non si fonda, ma rimanda ad un’origine trascendente. Nella sua lettura, tutta l’esperienza umana conferma la presenza di un orizzonte che trascende la sfera immanente: la realtĂ che ci stupisce sempre, l’incontro con gli altri uomini, il nostro cammino di ricerca indicano l’esistenza di un “oltreâ€?. Il Vescovo cita il capitolo 28 del Genesi sul sogno di Giacobbe: “una scala che poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cieloâ€?. L’immagine

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offre il significato piĂš profondo del sacro: esso è il passaggio tra terra e cielo, il nesso tra la finitezza e l’assoluto. Nell’analisi di mons. Monari, inoltre, è fondamentale la fede, che è un avere fiducia in Dio, un guardare oltre, un capire le proprie mancanze per superarle. Allora il vero “luogoâ€? del sacro è il volto umano, dove si rispecchia la “presenzaâ€? di una dimensione superiore. In particolare, per un credente, Cristo è il vero volto della salvezza, è il fulcro dell’universo, che permette il passaggio tra Dio e il mondo. Per il Vescovo l’uomo deve usare sia la ragione sia la fede, con umiltĂ :

il suo cammino è unitario, la ragione viene illuminata dalla fede, la fede viene rafforzata dalla ragione; la sintesi dei due termini è l’amore. Secondo il filosofo Severino, invece, la questione del sacro, nell’etimologia, richiama l’estrema lontananza, ciò che è, per Rudolf Otto, “tremendo e affascinanteâ€?. La sua analisi individua, nella storia umana, la presenza di una “barrieraâ€? inflessibile, di una realtĂ immodificabile e immutabile, che l’uomo cerca di eliminare: cosĂŹ nasce il sacro, che è il tentativo dell’essere umano di fare a meno dell’inflessibile. Per Severino, ciò si vede in tutti i miti e nelle religioni: l’uomo ha bisogno di “uccidereâ€? Dio, che si mostra nell’inflessibile; lo stesso Cristo, morendo, toglie il “pesoâ€? al mondo e rende l’uomo “salvoâ€?. La questione centrale, secondo il filosofo, è il rapporto tra fede e ragione: la prima è un credere, che può essere smentito; la seconda è un sapere, che vuole essere solido, certo, non confutabile. A tale proposito, Severino cita

Paolo e la Lettera agli Ebrei, dove si fa riferimento alla fede nelle cose che non appaiono, non sono evidenti, e la Lettera ai Corinzi, dove si dice che l’uomo vede nel mondo le cose come in uno specchio e solo dopo la morte le vedrĂ â€œfaccia a facciaâ€?. La filosofia è un vedere le cose come stanno, senza rimandi all’oltre. Allora, conclude il filosofo, la ragione ci dice che il mondo è quello che è, immutabile e inflessibile, che il suo fondamento è l’essere eterno immanente. La fede non accetta questa veritĂ e indica il sacro nell’oltre, cercando di distruggere la veritĂ evidente, di pensare al cambiamento, quindi al passaggio dal nulla all’essere, che è assurdo per la ragione. Se la verità è questa, il sacro, il “Paradisoâ€?, l’oltre, secondo Severino, sono “questoâ€? mondo, cosĂŹ com’è, di per sĂŠ immutabile: il negare ciò implica la nascita della violenza, che è un voler cambiare il mondo, con tutti i mezzi. Il dibattito ha messo in evidenza due prospettive teoretiche, che ci

fanno riflettere sul sacro e sulla nostra esistenza. Quella del Vescovo afferma che la realtĂ immanente è fondata da un essere trascendente, Dio, che è la causa del mondo, ma non è il mondo. Quella di Severino, invece, vede la realtĂ come avente in sĂŠ la propria ragion d’essere, principio e fine di sĂŠ, eterna: è l’essere di Parmenide. Il pensiero di mons. Monari considera, in modo unitario, sia la fede sia la ragione: l’uomo è un viandante, che cerca, ragiona, ma ha bisogno anche di credere, di intuire ciò che non vede. In questo senso, tale concezione rispecchia maggiormente la natura umana. Il pensiero di Severino, facendo leva solo sulla ragione, rischia di assolutizzare le capacitĂ umane e di confondere il mondo con Dio. La ragione, però, non è infallibile, può errare, e non vede l’inflessibile, che è Dio: essa cerca Dio nel mondo finito, aprendosi all’oltre e non esaurendo la conoscenza umana, che è anche fede, intuizione, amore.

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‹Â?‡Â?ƒ –‘”‹‡ †‹ ˜‹–‡ ”‡•‹•–‡Â?–‹ Continua il 12 aprile presso il teatro dell’oratorio della parrocchia di Cristo Re, in via Fabio Filzi a Brescia, “Storie di vite resistentiâ€?, la 4ÂŞ rassegna cinematograďŹ ca dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa. La rassegna mette in calendario esperienze di impegno civile e di resistenza di persone che hanno fatto la storia. La rassegna, aperta il 5 aprile scorso con “Letter to Annâ€?, un ďŹ lm di Eric Bergkraut, un docuďŹ lm sulla

‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‘……Š‡––‹ ƒÂ?„‹Â?‹ •‹ ’ƒ”–‡Ǥ ŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‡‰Ž‹ ƒÂ?‹Â?ƒŽ‹ vicenda della giornalista russa Anna Politkovskaja, prosegue con la proeizione, il 12 aprile, di “Workingman’s death, ďŹ lm documentario del 2005 scritto e diretto da Michael Glawogger che presenta cinque ritratti sul lavoro manuale nel XXI secolo. Ultimo ďŹ lm in programma è “The agronomistâ€? che sarĂ proposto il 19 aprile. Si tratta di un documentario che Jonathan Demme ha dedicato al giornalista Jean Dominique e alla sua lotta per la democrazia in Haiti.

Ăˆ in programma per domenica 21 aprile, dalle 14.30 alle 17, “Bambini, si parte. Alla ricerca degli animaliâ€?, la seconda iniziativa che la Fondazione Cocchetti di Cemmo di Capodiponte ha pensato quest’anno per i bambini dall’ultimo anno della scuola materna alla quinta elementare. L’iniziativa si svolgerĂ nella chiesa parrocchiale di Berzo Inferiore dove i piccoli andranno alla scoperta di uno straordinario zoo di animali dipinti. L’attivitĂ si compone di tre momenti: dalle

14.30 alle 16 si terrĂ il laboratorio per i bambini; dalle 16 alle 16.30 i bambini presentano ai genitori l’esito del loro lavoro e come ultimo momento la merenda insieme. La visita guidata è a cura di Virtus Zallot. Ai bambini sarĂ fornito un kit didattico predisposto, su cui annotare e disegnare le proprie scoperte. La quota di partecipazione è di 4 euro. Per iscrizioni (entro il 15 aprile) www.fondazionecocchetti. bs.it, info@fondazionecocchetti. bs.it, tel. 0364/331284

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l mondo della musica italiana rigorosamente al femminile torna a riunirsi a scopo benefico sul palco del PalaBrescia per la 3ÂŞ edizione di “Donne in cAntoâ€?, appuntamento musicale di solidarietĂ a sostegno di Fondazione Ant Italia Onlus, in programma venerdĂŹ 31 maggio a partire dalle ore 20. Tra i primi nomi annunciati dagli organizzatori (Music Association Festival di Ghedi) spiccano quelli di Malika Ayane, Syria, Annalisa e Francesca Michielin, oltre a quelli di Mariella Nava, Mietta, Ilaria Porceddu e Simonetta Spiri. Tutte le cantanti parteciperanno al concerto a titolo completamente gratuito (cosĂŹ come gratuito è l’affitto del PalaBrescia grazie a un accordo con il Comune) e si esibiranno singolarmente o in duetto, presentando due brani ciascuna. “Donne in cAnto è diventato un appuntamento fisso per la musica italiana – ha sottolineato Paolo Gatti, direttore artistico della serata e presidente di Music Association – e anche quest’anno riunirĂ artiste affermate, altre provenienti dai talent,

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proseguito ancora il presidente Longo – ci permetteranno di mantenere ed estendere la nostra attivitĂ â€? Grazie anche a forme di solidarietĂ come “Donne incAntoâ€? l’associazione è stata in grado, in 12 anni di attivitĂ sul territorio, di assistere gratuitamente a domicilio circa 2500 sofferenti di tumore a Brescia e in 40 Comuni limitrofi e ad attivare importanti progetti di prevenzione. I biglietti sono giĂ disponibili presso la sede della delegazione bresciana di Ant di viale della Stazione 51, in tutti i punti vendita del circuito TicketOne e online sul sito www.ticketone.it. Tre le fasce di prezzo: 27, 22 e 16 euro, piĂš diritti di prevendita (non applicabili in caso di acquisto presso la sede di viale Stazione). L’intero incasso sarĂ devoluto ad Ant. Per informazioni: 0303099423.

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, YROWL GHO 5RPDQLQR DWWR VHFRQGR Ha preso il via il 10 aprile scorso, con lo spettacolo “Maleficarum. L’ultima pennellata del Romaninoâ€?, giallo teatrale che mescola storia e finzione, immaginando l’omicidio del grande artista bresciano, la serie di appuntamenti del festival “I volti del Romanino. Rabbia e fedeâ€?, promosso dall’Associazione Cieli Vibranti. Quella inaugurata al teatro delle Ali di Breno è la parte camuna di un festival pensato per la valorizzazione di un artista dai mille volti, libero e ribelle, capace di disegnare la strada del cielo con i tratti violenti e sublimi della vita vera. Una serie di manifestazioni e di appuntamenti che segue le orme del Romanino, mescolando storie, spazi e colori per ritrovarne lo spirito e immaginare nuovi orizzonti creativi. Altri appuntamenti del festival sono in programma sabato 13 aprile, con la duplice presentazione, alle 19.30 e alle 21, di “Contemporaneamente Romaninoâ€?, un progetto pensato per condurre il pubblico “attraversoâ€? l’opera di Romanino. I video di Wladimir Zaleski e le composizioni originali di Pierangelo Taboni disegneranno un itinerario di arte sull’arte, tra segni del passato e orizzonti contemporanei. Uno spettacolo che gli spettatori vivranno sdraiati, osservando le proiezioni sulla volta della chiesa, sospesi tra suono, visione e bellezza. Sabato 20 aprile “I volti del Romanino. Rabbia e fedeâ€? si sposterĂ a Bienno. Nella chiesa di S.Maria Annunciata è in programma, alle 17, “Alla scoperta del Romaninoâ€?, una presentazione a cura di Fabio Larovere con letture di Moni-

ca Minoni del “Cut La stanzaâ€?. Alle 18, presso la Casa degli artisti, confronto a piĂš voci su “Romanino e i suoi eredi: cinque secoli di arte in Valle Camonicaâ€?. L’ultimo appuntamento è “Jazz on Romanino, in programma sabato 27 aprile, alle 20.45, nella chiesa di S. Maria della Neve a Pisogne. Si tratta dell’incontro tra il Rinascimento barbaro e folgorante di Romanino e il vocabolario del jazz, in un progetto musicale di Giovanni Colombo (nella foto). Informazioni www.cielivibranti.it

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ÂŽ ‡•–‹˜ƒŽ †‹ ”‹Â?ƒ˜‡”ƒ ”‘•‡‰—‡ ”—…‹ˆ‹š—• Prosegue “CruciďŹ xusâ€?. GiovedĂŹ 11 aprile, alle 20.45 , 21.30 e 22.15, Elea teatro propone nella chiesa di S. Antonio Abate a Zone, “Spineâ€?. Alle 20.45 di venerdĂŹ 12 “Per seguir virtute e canoscenzaâ€?, seconda incursione nella Divina commedia di Lucilla Giagnoni. La Lettura delPurgatorio è ospitata nel duomo di Breno. Triplo appuntamento è quello in programma per sabato 13. Alle 20.45 le comunitĂ di Fonteno, Solto Collina e Riva di Solto propongono “Golgota. La collina

della vitaâ€?. Alla stessa ora, nella chiesa di San Giovanni di Edolo, “Non c’è mai silenzioâ€?, monologo di Elena Salvatori, in replica domenica 14 a Bienno (teatro Simoni Fè). La parrocchiale di San Giovanni Battista di Zone accoglie, sempre alle 20.45, “Perdere la testaâ€?. MartedĂŹ 16 (Edolo, chiesa di Santa Maria Nascente) e mercoledĂŹ 17 a Gianico (parrocchiale di S. Michele Arcangelo) Eugenio De’ Giorgi propone “Angelo Roncalli in arte Papa GioanĂŹâ€?.

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a debuttato al teatro Sociale lo scorso 9 aprile “Macelleria messicanaâ€?, di Enrico Groppali, una novitĂ assoluta nel panorama teatrale italiano. La messinscena è stata curata da Daniele Salvo. Terza produzione della stagione di prosa 2012/13 dello stabile bresciano, “Macelleria messicanaâ€?, vede Elisabetta Pozzi e Paolo Bessegato, applauditi interpreti delle ultime ore di vita di due disperati esseri umani immersi in un’atmosfera sospesa tra ricordi, paure e nefandezze, intervallate da squarci di pura poesia. Al loro fianco, due giovani attori bresciani, Fausto Cabra e Chiara Pizzatti. Il testo, che mutua il suo titolo da una frase pronunciata da Ferruccio Parri il 29 aprile 1945, quando i cadaveri di Mussolini e di Claretta Petacci furono appesi a testa in giĂš a piazzale Loreto a Milano, – è ambientato in una soffitta dell’immaginario nella quale due disperati personaggi si dibattono tra quotidianitĂ e storie del passato, “miserabili guitti dannati a sollecitare nel pubblico in sala piĂš risa che disgustoâ€?. “Si tratta di poesia - afferma il regista Daniele Salvo in alcune note che accompagnano lo

spettacolo – e di drammaturgia e di parola teatrale, analisi e approfondimento recitativo che conducono ad una forma di teatro ormai desueta e addirittura disprezzata in Italia: qui gli attori si confrontano con il teatro “d’interpretazione�, consueto e normalmente apprezzato in tutti i Paesi europei, ma non sempre da noi.� Lo scenografo Alessandro Chiti e la costumista Silvia Aymonino hanno ambietato la messa in scena in un interno dalle porte celate nel muro dal quale emergono i fantasmi della storia; le musiche originali di Marco Podda, le luci di Cesare Agoni, i contributi video di Scena Urbana e il progetto audio di Edoardo Chiaf, costruiscono e completano una suggestione onirica dalla quale emergono i brandelli del passato. “Macelleria messicana�, che Elisabetta Pozzi e Paolo Bessegato hanno illustrato al pubblico bresciano in occasione di un incontro ospitato nella cornice di San Salvatore, nel museo Santa Giulia, per il ciclo “Brescia contemporanea - Incontri che sorprendono� si replica al teatro Sociale sino al 21 aprile. Per la rassegna “Altri percorsi� il Sociale ospta, invece, il 22 e il 23 aprile, lo spettacolo “Le folli

stagioniâ€? tratto da testi di Jacques PrĂŠvert. Si tratta di una proposta della compagnia teatrale “I guittiâ€?, che rivela un PrĂŠvert inaspettato, sfrenato, dirompente. Non piĂš malinconico e fanĂŠ, ma irridente e surreale, burlesco e caustico. Proseguono anche gli “Incontri sulla brescianitĂ â€? ospitati nel foyer del Sociale. Per l’11 aprile, alle 17.45, è in calendario l’incontro con Egidio Bonomi che, intervistato da Tonino Zana, racconterĂ la sua esperienza di giornalista e scrittore. L’appuntamento con Flaminio Valseriati, in originariamente in programma per il 10 aprile è stato posticipato a mercoledĂŹ 24, sempre alle ore 17.45. Per ogni informazione sugli spettacoli e sulle altre attivitĂ del Ctb è possibile contattare lo 0302808600 o visitare il sito www.ctbteatrostabile.it

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Da lunedì al venerdì, a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potrete seguire rassegne stampa locali e nazionali, ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa parrocchiale di Cristo Re in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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La famiglia e il lavoro, c’è futuro! Ăˆ aperta alla speranza la proposta della diocesi che, con l’UfďŹ cio per l’impegno sociale, promuove un ciclo di incontri, dibattiti e riessioni intorno al tema del lavoro e della famiglia tra impresa, ďŹ sco, economia e nuovi stili di vita; dal 16 al 24 aprile in preparazione alla festa del 1° maggio che quest’anno vedrĂ il Vescovo celebrare la Messa nell’azienda Meccanica Pi.Erre di Bedizzole. Ne parliamo in Primo piano (alle

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “Everybody, il grestâ€? l’edizione 2013 del CreGrest presentata ai reppresentanti di oltre 150 parrocchie. A seguire: “Monari e Severinoâ€?, il Vescovo e il ďŹ losofo hanno dialogato al Museo diocesano sul senso del sacro; la “Professione di suor Maria Simonaâ€?, clarissa cappuccina; “I Passi di don Lucaâ€? uno spettacolo per la beatiďŹ cazione del fondatore delle Suore Maestre di Santa

9,20) con don Mario Benedini. In Ecclesia (ore 11) Gabriele Bazzoli presenta il tema e le iniziative del Grest 2013 al via in giugno. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

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Dorotea. La rubrica “4 parole...â€? è con padre Mario Toffari sul viaggio pastorale del Vescovo in Germania. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Croce, unica ricchezza del cristianoâ€? con relatore Salvatore Martinez.

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/D WY GHL ´SLFFROLÂľ IHQRPHQL XVD H JHWWD Dall’America il peggio della tv arriva ogni giorno da ormai 50 anni. Adesso addirittura un reality-show che racconta le storie di alcuni bambini posseduti da fantasmi di vite precedenti (“The ghost inside my childâ€?, ovvero “Il fantasma nel mio bambinoâ€?). PiĂš che un esperimento di tv politicamente scorretta si tratta di una vigliaccata bella e buona, architettata per alzare l’audience e creare curiositĂ usando piccole cavie umane come specchietti per le allodole. La stessa idea sviluppata con personaggi adulti non avrebbe lo stesso potere sul telespettatore. Insomma, l’ingrediente segreto è proprio la tenera etĂ dei malcapitati,

sfruttati dai genitori e strumentalizzati dalla televisione. I bambini non si toccano. Se un esercito di adulti (spesso è solo un dato anagrafico) è disposto a farsi vivisezionare anima e corpo davanti alle telecamere partecipando al reality di turno, si accomodi: i pochi soldatini eletti daranno spettacolo per i milioni di commilitoni dichiarati rivedibili e rimandati a casa ad allenarsi per essere piĂš televisivi. Ma chi può avere il coraggio di mettere i propri figli davanti alle telecamere? Purtroppo anche in questo caso l’esercito dei genitori arrivisti è numeroso. Fortunatamente pochi arrivano a ven-

dere l’infanzia del figlio in situazioni come quella sopracitata. Ma molti ritengono che la tv possa essere un’opportunitĂ per sistemarsi, un’occasione di riscatto sociale, un trampolino di lancio. Basta che il figlio sia bravo a fare qualcosa, che si possa distinguere dai suoi coetanei, e subito iniziano i sogni di gloria. Ora ci sta provando Rai Uno, con lo show del sabato “Altrimenti ci arrabbiamoâ€?, un talent-show dove piccoli fenomeni esperti nelle piĂš disparate categorie dello spettacolo, dal canto al ballo, dalla ginnastica artistica alla musica, si trasformano in maestri per i vip, e duettano con loro dopo un

periodo di preparazione. Nino Frassica batterista, la Cucinotta cantante, Gianfranco Vissani ballerino‌ Tutti ad azzuffarsi per un’altra fetta di notorietĂ . Una carrellata di luoghi comuni su adulti-bambini e bambini-adulti che ancora una volta trasforma questi ultimi in oggetto di spettacolo, tanto meglio se sanno fare qualcosa di difficile. Sembra quasi che un bambino che non ha particolari doti artistiche sia meno importante di chi invece magari ha semplicemente avuto la fortuna, a differenza di tanti altri, di metterle in pratica. Il pubblico è ovviamente formato da telespettatori anziani che, sognando per i propri ni-

poti, si lasciano ammaliare dalla beata e brava gioventĂš. Dopo anni di trasmissioni basate sul talento dei bambini ci siamo convinti che la tv sia un luogo adatto all’espressione delle doti dei piccoli artisti. Ma la realtà è diversa ed è molto semplice: il mondo della televisione non è un posto per bambini. Ăˆ un luogo ambiguo, agitato, segreto e pubblico allo stesso tempo, è il luogo della finzione che diventa realtĂ e infine di nuovo finzione, una giungla dove gli interessi economici vincono su qualsiasi altra motivazione, morale o immorale che sia. Chi vorrebbe vedere il proprio figlio in un contesto cosĂŹ malato?


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ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ ‡•Â?‘ —•‹… …‘Â? Ž‡ •…—‘Ž‡ •—’‡”‹‘”‹ Si terrĂ domenica 14 aprile, al PalaBrescia con inizio alle ore 14 a ingresso gratuito, l’edizione speciale per i 30 anni di DeskoMusic, la sďŹ da musicale fra gli Istituti superiori di Brescia nata nel 1982 da un’idea di Franco Zanetti. Sono 15, in rappresentanza di 12 scuole, i gruppi e in un caso una cantautrice, iscritti alla sďŹ da canora. DeskoMusic - edizione speciale 30 anni è organizzato dall’Associazione Condividere

le Strade della Vita, ed ` stato reso possibile dal sostegno della Fondazione ASM, del Comune di Brescia, della Provincia di Brescia, di Ubi Banca, con la partecipazione di Magic Bus, Indiebox MusicHall , Pinto Dischi e Pelizzari Strumenti Musicali. Partecipano i seguenti Istituti: Gambara, Canossiane, F. De Andrè con due gruppi, Leonardo, Don Bosco, Abba, Lunardi, Calini, Golgi, Luzzago, Olivieri, Arnaldo, Golgi e Calini.

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Finalmente un film che racconta gli adolescenti e il loro mondo, lontano dagli stereotipi in cui l’arte cinematografica Made in Italy, a non solo, li ha sempre posti tra sesso, droghe e sballo. Insomma, non ce ne voglia Moccia, ma gli adolescenti di “Bianca come il latte, rossa come il sangueâ€? ci piacciono di piĂš di quelli tratteggiati da lui. Il film, diretto da Giacomo Campiotti, ispirato all’omonimo romanzo di Alessandro D’Avenia (che compare anche nella stesura della sceneggia-

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’ho incontrato negli studi di registrazione della Ricordi nel novembre del 1964. Noi eravamo lĂŹ per fare un provino, lui era lĂŹ a far ascoltare le sue canzoni che erano pessime. Ăˆ sempre stato una persona molto schiva che parlava molto poco di sĂŠ, ma era molto simpatico, sagace e intelligenteâ€?. Pietruccio Montalbetti, leader dello storico gruppo dei Dik Dik, è stato il primo grande amico di Lucio Battisti a Milano e adesso descrive il Battisti vero, quello della prima ora nel libro “Io e Lucio Battisti. Chi era il mito. Il racconto di chi l’ha conosciuto prima che diventasse famosoâ€? (Edizioni Saiani, 253 pagine, 13,90 euro). Il libro parla di un’amicizia lunga una vita, tra momenti di quotidiana leggerezza e grandi svolte professionali: il primo incontro in una sala parrocchiale adattata a studio di registrazione; un Natale trascorso in famiglia; le gite e le passeggiate; l’inizio del sodalizio artistico con Mogol. Un volume fatto di ricordi che, oltre all’artista, rende giustizia all’uomo Lucio Battisti e al suo mondo di emozioni, timidezze, determinazione e talento. Come tutti i grandi artisti, Lucio Battisti ha lasciato un’impronta indelebile nella musica: le sue rare apparizioni televisive, la sua voce asciutta

e fragile, i testi semplici eppure cosĂŹ radicalmente diversi e innovativi, una composizione musicale complessa, accurata, dall’effetto struggente. In tanti hanno scritto di Lucio Battisti, ma in pochi lo conoscevano davvero; la sua musica è stata discussa, analizzata, amata o odiata, ma dell’uomo si è detto solo quello che la sua profonda riservatezza permetteva. Montalbetti, ci aiuta conoscere anche l’am-

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non sarebbe riuscito a esprimere quello che aveva dentro. Il loro rapporto era molto sereno, anche se all’inizio Battisti avvertiva un senso di incomprensione; poi si è creato un rapporto di amiciziaâ€?. Ăˆ vero che Battisti si alzava anche di notte, in pigiama, per sistemare una canzone? “Era un perfezionista. Per vincere bisogna lavorare molto, perchĂŠ non ti regala niente nessuno. Ricordo quando abbiamo registrato ‘Vendo casa’ con una sua parte: ci ha messo un giorno intero perchĂŠ non gli veniva il suonoâ€?. Qualcuno dice che fosse molto tirchio‌ “Molti confondono la parsimonia con la tircheriaâ€?. A un certo punto Battisti disse basta alle pubbliche apparizioni, perchĂŠ quella rottura definitiva? “Si era illuso che fosse una vita felice. A un Cantagiro noi portavamo la canzone “Il ventoâ€? e imposto Lucio alla Ricordi come fonico e autista. Quando giravamo, lui vedeva la massa che ci inseguiva per gli autografi ed era entusiasta‌ Quando poi ha deciso di cantare, gli dissi: ‘Stai attento perchĂŠ sei una persona riservata. Per diventare una rock star devi condividere un po’ della tua vita con gli altri’. Si è ritirato, creando ancora di piĂš il mito, perchĂŠ non gli piaceva stare con la gente. Quando lo riconoscevano, negava di essere Lucio Battistiâ€?.

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tura), è un buon film. Non manca alla pellicola la forza di emozionare. E le emozioni arrivano tutte, dritte e nitide, come sono nitidi i colori che Leo (Filippo Scicchitano, bravo), 16 anni, identifica con la bellezza della vita e dell’amore, il rosso, e la paura, il bianco. Il bianco è un colore che non sopporta, che non ha confini. Il rosso invece è l’amore, il sangue è... Beatrice (Gaia Weiss). I suoi capelli. Di lei è innamorata, ma lei non lo sa, ancora. Finalmente quando si cono-

scono però Leo dovrĂ fare i conti con la malattia di Beatrice, quella malattia, la leucemia, che con il bianco le sta scolorendo il sangue. Accanto a Leo, c’è Silvia (Aurora Ruffino), amica, il nuovo supplente di letteratura (Luca Argentero), l’amico di avventure Niko e i genitori. Il montaggio del film è rapido, strizza l’occhio ai giovani per ritmo e inquadrature, cosĂŹ come la colonna sonora dei ModĂ , che si inseriscono nella vicenda non solo come accompagnamento ma come veri

e propri “pezziâ€? narrativi con tanto di testo che commenta e unisce le vicende del racconto. Ma c’è un ma. Se in sĂŠ rimane un prodotto decisamente valido,â€?Bianca come il latte, rossa come il sangueâ€? è un’occasione persa perchĂŠ la storia purtroppo rimane impoverita della profonditĂ del libro, riducendone sfumature, episodi e cambiando alcune situazioni. Forse per paura di volare troppo in alto oppure di portare lo spettatore nel profondo di temi (accennati nel film co-

me il collegamento a Cristo in croce, al sangue versato per la salvezza di un altro, alla sofferenza della morte e alle domande di senso) ben sviscerati nel libro o per essere piĂš commerciale, la storia perde una delle caratteristiche che l’hanno fatta amare. Ben venga comunque che i nostri ragazzi si avvicinino a storie cosĂŹ, che guardano dritto negli occhi la vita e che chiamano le cose con il loro nome. Anche se il T9 a volte scrive “Finâ€? al posto di “Dioâ€?. Ma per Leo son sinonimi.

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La Libera accademia delle belle arti di Brescia ha messo recentemente a punto una importante iniziativa per avvicinare i giovani alla realtĂ del mondo delle imprese. Partner della Laba è Buonissimo, il punto vendita del Gruppo Martini aperto nel 2010 nel centro storico di Brescia. Protagonisti dell’iniziativa sono gli studenti del dipartimento di fotograďŹ a che, guidati dalla docente Giovanna Magri, svilupperanno progetti per le tre aziende coinvolte. Si

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stata tra le piĂš nutrite la pattuglia bresciana che ha partecipato alla 46ÂŞ edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati che si è tenuto a Verona nei giorni scorsi. 120 sono stati i produttori che, ancora una volta, hanno presenziato alla vetrina veronese, supportati dalla partecipazione al gran completo di consorzi bresciani. Numeri che confermano, nonostante la crisi che si è fatta sentire anche nel settore enologico, il vino di qualitĂ (vedi box a fianco), che quello dei vini è probabilmente uno dei pochi settori che riesce ancora a tenere botta alla stagione di grande difficoltĂ . Capofila (numerico) della spedizione bresciana è stata ancora una volta la Franciacorta che a Verona si è addirittura dotata di un “Salottoâ€?, uno spazio in cui personaggi del mondo della cultura e dell’imprenditoria made in Italy si sono confrontati sulla passione per il vino. Il consorzio Franciacorta ha presentato a Verona una serie di grandi millesimati. Anche grazie al traino della vetrina veronese le aziende che fanno riferimento al consorzio (il 98% del totale) sperano di gettare le basi per un 2013 in linea, se non migliore, con i risultati dell’anno precedente. Nel 2012 sono state commercializzate circa 13,85 milioni bottiglie di Franciacorta. Il crescente apprezzamento del prodotto in tutto il

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mondo è confermato non solo dall’incremento delle vendite, ma anche dalla crescita degli ettari di terreno rivendicati alla Docg, passati dai 2283 del 2008 ai 2876 nel 2012. Non meno significativa è stata la presenza a Vinitaly 2013 del consorzio Valtenesi, che proprio alla manifestazione veronese ha ufficializzato il definitivo cambio di “ragione socialeâ€? (è stata abbandonata la vecchia definizione

di Consorzio Garda Classico, dopo l’entrata in vigore ufficiale della nuova doc della riviera bresciana del Garda, scandita dalla vendemmia 2011. “Per il nostro territorio siamo ad un passaggio epocale – ha affermato il presidente del Consorzio –. Abbiamo dato ai nostri vini il nome del terroir, adottando procedimenti produttivi ancor piĂš rigorosi per garantire un profilo qualitativamente

ineccepibile ed in linea con le esigenze di modernitĂ del mercato. Vinitaly è stato per noi non solo un importante banco di prova, ma anche un trampolino di lancio dal quale far decollare in via definitiva la nostra nuova filosofiaâ€?. Il consorzio presieduto da Sante Bonomo ha presentato la novitĂ del Valtenesi rosso, in commercio solo dal settembre 2012. Fra le iniziative presentata anche “Italia in Rosa 2013â€?, la grande vetrina dei rosè italiani in programma a giugno a Moniga del Garda. NovitĂ anche per il San Martino della Battaglia: la piccola Doc gardesana tutelata dal Consorzio Valtènesi che è stata protagonista per la prima volta a Vinitaly con un proprio stand istituzionale. Particolarmente apprezzate dal pubblico anche le proposte del consorzio Vini Montenetto: la doc Capriano del Colle e l’Igt Montenetto,e in particolare il nuovo Marzemino, che dalla vendemmia 2011 la doc, riconoscimento significativo per un vino che sul territorio si produce fin dal ‘500.

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2JP SHU XVL DOLPHQWDUL QRYLWj 8H Gli ogm sono da sempre un tema scottante, soprattutto se si tratta di beni di uso quotidiano. Patate, soia, colza, barbabietole da zucchero. Questi sono solo alcuni dei prodotti alimentari geneticamente modiďŹ cati attualmente autorizzati nei Paesi dell’Unione e sottoposti a controlli standardizzati da parte dell’Ue. Ed è proprio su queste norme che si incentra una delle ultime proposte legislative della Commissione europea, che lo scorso

13 aprile ha adottato nuove misure in materia di ogm per usi alimentari umani ed animali. Obiettivo principale di queste normative è rinforzare il quadro legislativo esistente. Attualmente, un prodotto geneticamente modiďŹ cato può essere immesso sul mercato solo se soddisfa requisiti speciďŹ ci e ha ottenuto un’autorizzazione dalla Commissione. Nel processo interviene anche l’AutoritĂ europea per la sicurezza alimentare, che ha sede a

Parma: spetta all’AutoritĂ pronunciarsi sul rischio per la salute e l’ambiente. Le nuove misure vogliono sempliďŹ care questo iter senza però intaccare la rigorositĂ del processo di controllo dei beni di consumo, fatto di normative complesse che impongono i piĂš alti standard di sicurezza possibili, nonchĂŠ un processo di certiďŹ cazione efďŹ cace e trasparente. L’Unione europea impone inoltre l’adozione da parte delle aziende di un’etichettatu-

ra chiara e facilmente comprensibile al grande pubblico. L’applicazione delle norme è stata oggetto di una valutazione svolta fra il 2009 ed il 2011. Lo studio ha mostrato grandi risultati nell’applicazione delle norme, ma anche l’esigenza di sempliďŹ cazione dei sistemi di rilascio delle autorizzazioni in materia di ogm. Ăˆ proprio sulla base di questo rapporto che la Commissione ha approvato le misure del 13 aprile.


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Un appuntamento che unisce sport e solidarietĂ . Ăˆ stata organizzata per domenica 14 aprile a Padergnone di Rodengo Saiano la prima edizione della “Baobab running cup tourâ€? una corsa podistica non competitiva di 10 km affiancata da una passeggiatra di quattro che si svolgerĂ tra i vigneti della Franciacorta. A promuoverla è l’associazione “Gruppo Africa grand baobabâ€?, che devolverĂ il ricavato della manifestazione

alla costruzione di un reparto maternitĂ nel centro ospedaliero di San in Mali. La partenza è fissata per le 9 dall’oratorio di via Franzine e sarĂ possibile iscriversi dalle 8 fino a un quarto d’ora dalla partenza. La corsa sarĂ preceduta sabato 13 dal concerto della band senegalese Siko Group. L’iniziativa sarĂ replicata il 14 luglio a Odolo. Per informazioni vistare il sito http://grandbaobab. blogspot.it. (f.u.)

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asa, dolce casa. I tre punti conquistati davanti al pubblico del Rigamonti, ottenuti sabato ai danni del Cesena, pongono fine a un’attesa durata quasi due mesi e mezzo per una vittoria casalinga che iniziava a diventare quasi un tabĂš. Le reti di DaprelĂ e Caracciolo, arrivate entrambe nel secondo tempo rimontando la rete iniziale di Granoche per gli emiliani, sono il lasciapassare per una vittoria importante che ha conseguenze significative anche per la classifica. Come d’abitudine, infatti, se si guarda ai risultati delle altre squadre, la prima occhiata corre al solco tra la terza e la quarta in classifica: Livorno ed Empoli danzano da qualche giornata intorno al filo dei dieci punti, ora allontanandosi ora riavvcinandosi. Dopo che nella 34ÂŞ giornata, infatti, il Livorno si era fermato sul pareggio consentendo ai toscani vittoriosi di avvicinarsi a meno 8, negli ultimi confronti i risultati si sono invertiti: pareggio a reti bianche per l’Empoli contro il Crotone e Livorno che scappa nuovamente a piĂš 10: 67 a 57 e playoff nuovamente in discussione. La serie cadetta è lunga e piena di sorpresa, questa è cosa nota, eppure tutto fa pensare che questo

le Rondinelle saranno di scena proprio al “Bragliaâ€? contro il Sassuolo. Dovranno quindi replicare l’impresa di battere i primi della classe e per di piĂš nella loro tana, anche se il rendimento esterno del Brescia fa ben sperare. SarĂ questa una partita importante non solo per i risvolti del campionato, ma anche dal punto di vista della solidarietĂ . Non viene infatti dimenticata la situazione delle popolazioni colpite dal sisma in Emilia e in loro favore è stata pensata l’iniziativa “Un calcio al terremotoâ€?: dai biglietti gratuiti offerti dalla lega di serie B, a quelli al prezzo ridotto a 2 euro che andranno a integrare i fondi raccolti dal Sassuolo, molte saranno le forme di attenzione verso la situazione. Tutti gli introiti verranno destinati a progetti di promozione sportiva che verranno attivati nelle zone colpite dal terremoto.

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balletto continuerĂ fino alla fine. Venendo poi alle posizioni che piĂš interessano al Brescia, bisogna rilevare un’altro scalpo importante colto dall’inarrestabile Novara nella sua cavalcata che l’ha portato proprio la scorsa giornata a insediarsi al sesto posto. A farne le spese, sul sintetico del “Piolaâ€? addirittura la capolista Sassuolo, sconfitta per

3 a 2. La vittoria contro il Cesena consente ai ragazzi di Calori di tenere il passo, restando a due punti di distacco a quota 49, pur con l’interrogativo dei cinque punti di penalizzazione che potrebbero essere restituiti al Novara. Per continuare a mantenere intatto il sogno playoff, inoltre, bisognerà imitare proprio i piemontesi: sabato 13 aprile infatti,

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$ 2U]LQXRYL XQ¡HVWDWH D WXWWD SDOODFDQHVWUR Un’iniziativa per avvicinare i piĂš giovani al basket. A Orzinuovi è tutto pronto per “Yes we camp! River Basketball campâ€?, il campo estivo organizzato per i ragazzi di etĂ compresa tra i 6 e i 18 anni dal 10 al 15 giugno. Un’occasione per respirare “veraâ€? pallacanestro, poichĂŠ saranno presenti giocatori e allenatori della Novella sentieri pallacanestro Orzinuovi, che milita nel campionato di serie

C nazionale. Il direttore tecnico sarà infatti Riccardo Eliantonio (nella foto), allenatore capo della squadra e tutti gli istruttori sono tesserati Fip con esperienze come allenatori delle giovanili, coadiuvati da giocatori professionisti. Prosegue cosÏ una tradizione che ha visto negli scorsi anni la presenza di diversi personaggi di rilievo della palla a spicchi lombarda. L’iniziativa, arrivata ormai alla sua

sesta edizione, si svolge con il patrocinio del Comune di Orzinuovi e si terrĂ presso gli ambienti del centro educativo “Sacra Famigliaâ€?. Il Camp ha una duplice valenza: per i ragazzi che giĂ praticano il basket è un momento per perfezionare il proprio bagaglio tecnico ed affinare alcuni tra gli aspetti piĂš caratteristici di questo sport, mentre per i ragazzi nuovi può essere l’occasione per entrare in contatto con il gioco

della pallacanestro in modo divertente e coinvolgente. Le attivitĂ si svolgono nell’intero arco della giornata e i partecipanti vengono suddivisi in squadre, secondo le annate ed il livello di preparazione, e ad ogni squadra è assegnato un capo allenatore. Le iscrizioni si concluderanno il 15 maggio. Per informazioni rivolgersi a Livio Tinti: cell: 3391814536 – e-mail: litinti@alice.it


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Una maglia blu con il numero 13. Domenica mattina Fabio Fossati è salito sulla macchina del tempo ritrovando quella casacca dell’oratorio di Lissone. Il Csi Brescia gliel’ha restituita, nominandolo ambasciatore dello sport arancioblĂš. Ăˆ solo l’inizio di un percorso per riaccendere la passione per il basket. Il coach ha ricordato l’importanza del canestro di Lissone per il suo cammino sportivo ma non solo: “L’oratorio era un distaccamento della famiglia.

Ero la stella della squadra, ma fui costretto a saltare la gara decisiva del campionato per punizione. Una ferita profonda per un ragazzino che viveva di basket. Il mio allenatore perse una ďŹ nale, ma vinse una sďŹ da educativa piĂš importante. Mi metto al servizio del Csi. Abbiamo gli stessi valoriâ€?. Fossati si è soffermato sullo slogan dell’anno: “Giocare per credere? Ci aggiungerei: giocare per credere e per sognare. Oggi i giovani non sognano piĂš. Io non ho ancora smessoâ€?.

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stata un’assemblea diversa dal solito quella del Csi Brescia, che ha portato sul palco della cascina Foret le numerose sfaccettature di un’associazione impegnata a fare dello sport uno strumento indispensabile di educazione e coesione sociale. Nel “salottoâ€? sportivo di Luca Bertelli c’è stato spazio per tutti: dalla presidente ai volontari, dal direttore tecnico alle societĂ , per una mattinata arricchita dal racconto di progetti ambiziosi e dalla presenza di Fabio Fossati, che ha ricevuto l’investitura ad ambasciatore dello sport in oratorio. Momenti che hanno impreziosito la parte istituzionale dell’evento, caratterizzata – come da tradizione – dall’approvazione del bilancio e dalla relazione annuale della presidente Amelia Morgano, che ha tirato le somme alla conclusione del primo anno del suo secondo mandato. “Stiamo lavorando per dare lustro al Csi – ha affermato la presidente – guardando con estrema attenzione soprattutto alle categorie giovanili e all’ambito della formazioneâ€?. Un discorso approfondito dal direttore tecnico Scalfi: “Nel 2013/2014 – ha annunciato – daremo il via al nuovo progetto giovani, ma non ci limiteremo alle soluzioni di campo. Vogliamo allenatori sempre piĂš preparati e siamo alla ricerca di sinergie

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ONORANZE FUNEBRI

ARRIGHINI CESARE

Siamo chiamati ad affrontarla a viso aperto, mettendo sul tavolo una proposta sportiva coinvolgente e vincente, spingendo persone di ogni etĂ ad alzarsi dal divano e a guardare piĂš in altoâ€?. Uno sport per tutti ma di qualitĂ , insomma, come si è potuto apprendere dall’intervento del responsabile del progetto per disabili Matteo Passeri: “Abbiamo avviato un percorso semplice destinato a crescere. Chiediamo aiuto alle realtĂ del territorio. Disabili e normodotati vivono ancora in mondi diversi. Dobbiamo farli incontrare per crescere, tutti insiemeâ€?.

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Taglio degli stipendi d’oro Egr. direttore, mi permetto di sottoporre una proposta semplice, ma molto importante, alla nostra classe politica e di governo. In un momento di crisi economica e sociale, cosi drammatico, in cui sempre piĂš cittadini sono senza un posto di lavoro, sono alla fame, non hanno piĂš niente. Tagli agli stipendi d’oro e alle buone uscite milionarie, è ora di incominciare a mettere mano ai manager pubblici e privati, poi giornalisti, presentatori, conduttori di programmi tv, calciatori, allenatori, piloti di auto e moto da corsa e tante altre categorie di liberi professionisti previlegiate. Sarebbe ora che i loro stipendi d’oro siano resi pubblici sul web, in tv, sui giornali, fare in modo che tutti i cittadini sappiano quante caste esistono qua nella nostra bella Italia. Quei soldi ricuperati tagliando i loro stipendi, investirli nell’edilizia pubblica, mettere in sicurezza scuole, ospedali, edifici pubblici, costruzione di nuovi asili nido e miglioramento dei servizi socio-sanitari aiuterebbero a creare tanti posti di lavoro. Poi in una situazione di crisi cosi drammatica del nostro paese, i sacrifici devono essere fatti in proporzione al reddito, chi ha di piĂš deve dare di piĂš. Poi basta corruzione, basta sprechi, basta stipendi d’oro. Se le forze politiche e di governo non hanno il coraggio o la voglia di farlo, sarebbe utile organizzare una raccolta di firme per indire un referendum, per tagliare le buone uscite milionarie e stipendi d’oro dei nostri manager pubblici e privati. Poi lasciatemelo dire, basta evasione fiscale, non è possibile continuare a vedere redditi annuali mediamente di

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istituti di bellezza 6.500 euro, negozi di abbigliamento 8.600 euro, autosaloni 14.800 euro, ristoranti 14.300 euro, gioiellieri 17mila euro, e tanti altri autonomi, ma guarda ! guadagnano meno di un lavoratore dipendente, questi dati sono stati pubblicati riguardando l’anno 2010. Cari cittadini onesti, dobbiamo chiedere a gran voce legalità , moralità , trasparenza, onestà e ancora onestà e piÚ coscienza civile e sociale. Quello che si recupera sull’evasione fiscale, dovrà andare sulla riduzione delle tasse in particolare ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno sempre pagato il dovuto. Francesco Lena

Vocazione, pastorale e testimonianza Egr. direttore, domenica 21 aprile, si celebra la 50ÂŞ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. La storia di ogni vocazione è fondamentalmente un dialogo a due: tra Dio e il singolo chiamato. E non è un dialogo facile. Guai se lo fosse! Ăˆ un dialogo che sa di lacrime, di lotta interiore, di voglia di essere del mondo pur sapendo di non dovergli appartenere perchĂŠ solo Dio è il protagonisra dell’esistenza. In questa prospettiva non c’è altra via che la santitĂ . Apro una parentesi: il vescovo di Brescia, Giacinto Tredici, il 29 giugno 1962 ordinò 29 sacerdoti. Non è stata un’eccezione, perchĂŠ la media durante gli anni 60/70 era di 25 ordinazioni all’anno. 50 anni dopo, nel 2012, si sono ridotti a tre. Ogni anno alla pubblicazione dell’Annuario statistico della Chiesa, si ripresenta questa preoccupazione; in Europa soprattutto, dove la situazione sul fronte delle nuove ordinazioni è ancora in rosso, e

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dove la crisi della societĂ , gli ostacoli della cultura dominante, fanno poco sperare in immediati cambiamenti. “Non siamo pochi, siamo poco santiâ€?. L’appunto di San Giovanni Crisostomo ai sacerdoti del 5° secolo vale per tutte le epoche in cui la preoccupazione per la quantitĂ delle vocazioni prevale sulla qualitĂ . Ăˆ dalla quantitĂ del seme gettato che dipende la fioritura piĂš o meno rigogliosa. La qualitĂ e la quantitĂ del domani. Infatti, 100 sacerdoti scarsamente entusiasti della loro scelta di vita non possono suscitare nuove vocazioni, come invece accade per uno solo che vive eccellentemente la propria scelta. Diceva François Mauriac: “Come li ascolterei volentieri i preti se mi parlassero del Figlio dell’Uomo non da sociologi, ma come coloro che vedono e toccano il Cristo risortoâ€?. Le vocazioni sacerdotali e religiose, per loro natura richiedono l’incontro con Cristo radicalmente, se ad essi vengono anteposti interessi terreni, allora a chiamare non è piĂš Lui. In ultima analisi, queste tematiche riguardano anche l’ambito famigliare e parrocchiale. Un’inchiesta realizzata qualche anno fa, giunse alla conclusione che la gioventĂš è indifferente ai valori cristiani per l’insufficiente efficacia della testimonianza degli adulti. La gioventĂš è quindi senza prospettive per l’ostinazione degli adulti a fare poco o nulla per esser piĂš coerenti agli insegnamenti del Vangelo. Anche questo aspetto deve farci riflettere. Il fatto che la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni cada nel periodo pasquale, dovrebbe suggerire, soprattutto a chi si consacra a Dio, di mettere in atto sempre nuovi percorsi di risurrezione. Gianfranco Bertoglio

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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