La Voce del Popolo 2013 18

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S Stasera la stazione di Milano è piĂš animata del solito di gente g con valigie e pacchetti. “Scusate, devo fare il biglietto t per Trieste, mi dareste un po’ di soldi, per favore?â€?. Ăˆ la solita domanda, del solito ragazzo, sul treno in partenza, s ma m lui scende subito. La carrozza è di prima. Se gli dai un u po’ di soldi ti ringrazia. Ăˆ uno dei tanti ragazzi della stazione. Nel chiedere non insiste. Non cerca neanche di s imbrogliarti. Sa che dice una cosa non vera, che tu lo sai i im e si s ferma lĂŹ. Nel suo atteggiamento c’è quasi un impegno, non n è facile chiedere. Oggi, mentre gli davo un euro abbassando la testa, lui si è accorto che sono quello di ieri e quello s dell’altro giorno ancora. Sono un pendolare. Mi ha dato la mano d dell’altr per p dirmi grazie. Forse quei soldi serviranno per la droga. Forse, ma Certo, invece di chiedere l’elemosina si può m c’è un’alternativa? un’a anche an rubare e dopo? Ti stringo la mano, ragazzo della stazione e chiedo scusa a te e al mondo intero per la condizione in cui sei e per i pochi soldi che ti ho d dato. Con l’occasione ti auguro di trovare il coraggio e la dignitĂ che hai perduto. Soprattutto non disperare.

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L’inchiesta. La Chiesa dĂ piĂš di ciò che prende

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͚͜ ……Ž‡•‹ƒ Rezzato. Giovani pellegrini sulle orme di Maria

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‘”Â?ƒ Žƒ “—‡•–‹‘Â?‡ •‘…‹ƒŽ‡ Nel primo maggio 2013 irrompe nuovamente la questione sociale. Sembrava una cosa lontana, buona per i libri di storia o le rievocazioni commemorative. Il primo maggio sembrava semplicemente una bella festa di primavera, con tanto di concertone. Oggi la questione sociale ritorna. Certo, molto diversa rispetto a quella ottonovecentesca, sull’asse del conitto tra lavoratori e padroni. Oggi la questione sociale è, per usare una parola di moda, trasversale. E dunque piĂš subdola e difďŹ cile da affrontare. Non basta riconoscere i diritti e ridistribuire con piĂš giustizia ed equitĂ , come si era fatto per risolverla, l’antica questione

sociale dei Paesi occidentali avanzati ed industrializzati. Il processo di diffusione crescente del benessere, che ha caratterizzato la seconda metĂ del XX secolo, ed ha prodotto un grande ceto medio, è ďŹ nito. Lo si sapeva da diversi anni, ma si è tentato di ignorarlo, di bolla in bolla ďŹ nanziaria. Ed è venuta la crisi, spietata. CosĂŹ, lo ha certiďŹ cato con grande chiarezza anche il Presidente della Repubblica, prima nel messaggio di ďŹ ne anno e poi in quello della rielezione, la questione sociale si riaffaccia. Ăˆ fatta di impoverimento, cioè di perdita del potere di acquisto, delle famiglie e di persone che prima risultavano autosufďŹ cienti, di disoccupazione, cioè sia di espulsione di mano d’opera esuberante che di mancato ricambio, con i suoi effetti di emarginazione e diffuso senso di frustrazione giovanile. Ăˆ fatta di

sperequazioni che crescono, di distanze sociali che salgono. Se la questione sociale di oggi e dei prossimi anni è trasversale e subdola, bisogna affrontarla con strumenti adeguati. Non bastano da sole le ricette ďŹ nanziarie, nĂŠ quelle economiche, nĂŠ quelle politiche. Anzi, andando a senso unico, si rischia di accentuare i problemi. E nemmeno bastano le riserve o le risorse etiche, spirituali, comunitarie, di cui pure oggi si comincia ad avvertire l’insostituibile rilievo. Occorre mettere insieme risorse, strumenti e prospettive. A una crisi trasversale, bisogna dare risposte coerenti su diversi piani. Al primo maggio l’Italia arriva ďŹ nalmente con un governo. La lunghissima crisi di questi mesi allora può essere metafora convincente della situazione piĂš generale. Le elezioni hanno prodotto uno stallo. Che peraltro era nelle cose, fotografava

l’impasse del sistema paese. Per diverse settimane si è cercato di uscire dallo stallo attraverso iniziative volontaristiche, che hanno dovuto fare i conti con la dura realtĂ delle cose. Oppure accentuando conitti e contrapposizioni. Fino a che si è deciso, non senza sacriďŹ ci e rinunce, di imboccare la strada giusta, anche se in salita, ripartire dal principio di realtĂ , avviando le forme della collaborazione possibile su una serie di obiettivi condivisi. Che non a caso ruotano tutti proprio intorno alle molteplici, inedite e complesse forme della nuova questione sociale. Che ovviamente, come quella otto-novecentesca in cui ha le sue radici la festa del lavoro, non è di scala nazionale. Implica quantomeno quell’orizzonte europeo che ancora oggi è vincolo, opportunitĂ e ulteriore potenzialitĂ .

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Í›Í&#x; ’‘”– Brescia calcio. Una stagione in tre partite


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i avvicina il tempo della dichiarazione dei redditi e della firma per l’8xmille. Si tratta di una prassi ormai collaudata e conosciuta. Sono molti quelli che si avvalgono del sistema nato con la legge 222 nel 1985 ed è entrato effettivamente in vigore nel 1990. PiĂš dell’80% dei contribuenti firma regolarmente per la Chiesa cattolica, che nel 2012 ha ricevuto dallo Stato piĂš di 1,1 miliardi di euro. Fondi che sono stati usati per la missione della Chiesa: per il culto e la pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie, le nuove chiese parrocchiali, le iniziative nazionali e il restauro del patrimonio artistico (479 milioni), per i progetti di caritĂ in Italia e nei Paesi in via di sviluppo (255 milioni), per sostenere circa 37mila sacerdoti diocesani, compresi i circa 500 fidei donum in missione all’estero (364 milioni di euro). “Voceâ€? ha puntualmente dato conto di quanto è giunto alla

Chiesa bresciana tramite l’8xmille d di come questa l’abbia impiegato secondo le destinazioni previste della legge istitutiva. Si tratta di aiuti sicuramente significativi, che negli anni hanno permesso non solo di sostenere i sacerdoti bresciani ma anche di dare risposte importanti e significative a tante domande che anche nella ricca

Brescia sono andate emergendo nel corso degli anni. Anche grazie ai fondi dell’8xmille la Chiesa bresciana, come tante altre Chiese locali, ha saputo essere presente, farsi prossima in tante situazioni di bisogno e di disagio. Dal sistema introdotto nel 1990 arriva un importante sostegno che qualcuno da qualche anno in qua definisce eccessivo, forse ingiustificato, una sorta di regalia che lo Stato garantirebbe alla Chiesa cattolica senza una ragione particolare. Ciclicamente, infatti, tornano alla ribalta le campagne mediatiche perchĂŠ lo Stato ripensi un accordo che garantirebbe “troppoâ€? alla Chiesa. In momenti in cui la Chiesa si è “permessaâ€? di avanzare critiche e riserve sull’operato della politica questa ha reagito brandendo la minaccia dell’abolizione dell’8xmille. Non mancano, anzi abbondano, progetti e proposte di legge contro il sistema che ha dato modo agli italiani di destinare parte del loro gettito Irpef. C’è

addirittura un profilo Facebook che dell’8xmille chiede la cancellazione. Evidentemente disturba il miliardo e rotti di euro che ogni anno gli italiani scelgono di destinare alla Chiesa cattolica. Ma se sono molti quelli che si interrogano sull’opportunitĂ di mantenere l’8xmille, sono pochi quelli che si pongono una domanda che dovrebbe essere consequenziale alla prima: sono sufficienti i fondi dell’8xmille a “coprireâ€? tutto ciò che la Chiesa e le migliaia di associazioni, gruppi e movimenti che ad essa fanno riferimento rendono alla comunitĂ nazionale? No e la risposta è di quelle che non ammettono repliche. La Chiesa cattolica riceve dallo Stato poco piĂš di 1 miliardo di euro all’anno dall’8xmille (vedi tabella in alto) con i contributi che le garantiscono gli enti periferici (Regioni, Provincie e Comuni) arriva a poco piĂš di tre miliardi. Solo il sistema delle scuole cattoliche garantisce allo Stato un risparmio tra i 4,5 (secondo la Cei) e i 6 miliardi (secondo il Ministero dell’istruzione) di euro all’anno. Solo la scuola, che è uno dei

mille ambiti in cui la Chiesa esplica la sua azione nel sociale, ripaga ampiamente lo Stato dell’eventuale regalia dell’8xmille. Si tratta di dati nazionali ma che possono essere tranquillamente calati anche sul livello locale. La Chiesa bresciana ha ricevuto lo scorso anno (i dati sono stati pubblicati sull’ultimo numero del 2012 della Rivista della diocesi) poco piĂš di 3 milioni di euro dall’8xmille. Solo le scuole cattoliche della provincia, con i loro 11mila studenti, hanno consentito allo Stato un risparmio di quasi 70 milioni di euro. L’azione che la Chiesa svolge a favore dello Stato, che si esplica non solo nel campo educativo, ma anche in quello assistenziale, in quello sociale, in quello culturale e in tanti altri “rendeâ€? qualcosa come 11 miliardi di euro all’anno. Un risparmio che è stato documentato da Giuseppe Rusconi che, come si legge nell’intervista che ha concesso a “Voceâ€?, ha voluto “rendicontareâ€? senza intenti polemici i risparmi che la Chiesa consente allo Stato. Ne “L’impegnoâ€?, questo il titolo dato

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al libro edito da Rubbettino, l’autore è riuscito a documentare “economie di scalaâ€? che, nel rapporto ChiesaStato, giocano a favore di quest’ultimo. Nel Bresciano manca ancora una raccolta di dati ufficiali, ma non ci vuole molto, proprio in virtĂš della presenza della Chiesa locale nel sociale, ad immaginare che ciò che dĂ allo Stato sia molto di piĂš di quello che riceve. Tre i campi presentati in queste pagine: quello caritativo, quello educativo e quello dell’attivitĂ degli oratori. Anche qui la Chiesa rende piĂš di ciò che prende.

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iuseppe Rusconi (nella foto), giornalista, giĂ direttore della rivista “Consulente Reâ€? è autore del libro “L’impegnoâ€?, un’opera in cui documenta in modo “matematicoâ€? come la Chiesa italiana accompagna la societĂ nella vita di ogni giorno, un accompagnamento che si trasforma anche in un considerevole risparmio. “Voceâ€? l’ha intervistato nei giorni scorsi. Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a scrivere “L’impegnoâ€?? Quando cinque anni fa è uscito il pamphlet polemico di Curzio Maltese “La questuaâ€?, in cui si qualificava la Chiesa cattolica come parassita dello Stato a causa dell’8xmille, avevo cominciato a coltivare l’idea di una risposta che desse l’idea del servizio reso dal mondo cattolico alla societĂ italiana. Poi venne Umberto Folena con “La vera questuaâ€?: una risposta puntuale e dettagliata a proposito di 8xmille. Solo nel 2011, con la chiusura della rivista di cui ero direttore ritenni che fosse venuto il tempo per concretizza-

re l’idea che covavo da qualche anno. Iniziai cosĂŹ il mio lavoro partendo dal coinvolgimento di quella parte dell’associazionismo cattolico impegnato nel sociale. Un impegno che non poteva essere facilmente contabilizzato. Mio primo obiettivo fu quello di indagare sull’assunto che la Chiesa era parassita dello Stato. Dovevo però avere luce verde della Cei per l’accesso agli uffici competenti in ambito sociale. Senza questo passaggio difficilmente sarei riuscito nel mio intento. Quale risposta ha avuto dalla Conferenza episcopale? La Cei ha dato il suo benestare e cosĂŹ ho potuto contattare gli uffici e diverse realtĂ di natura ecclesiale che svolgono una azione anche in campo sociale. Obiettivo di questo lavoro era duplice: rendere edotto il mondo cattolico, che spesso ha una conoscenza parziale e limitata della presenza della Chiesa nel sociale, dell’enorme lavoro svolto in questo campo e, dall’altra parte, fornire agli scettici e a chi nutre dei pregiudizi nei confronti della Chiesa uno strumento di conoscenza del

servizio sociale che la Chiesa rende alla comunitĂ nazionale, un’opera, scritta certo da un cattolico praticante, il piĂš possibile oggettiva, non viziata da spunti polemici o che apparisse come una difesa d’ufficio della Chiesa. Si è mai posto la domanda sul perchĂŠ di tanto livore nei confronti della Chiesa cattolica? Da una parte questo livore è frutto dell’ignoranza. Chi non conosce è piĂš facilmente preda di chi vuol propagandare slogan senza fondamento. D’altra parte il livore si spiega anche con il fatto che la Chiesa è oggi uno degli ultimi baluardi, forse proprio l’ultimo, a difesa della persona umana. Questo disturba chi invece ha un interesse grande ed evidente (spesso finanziario) a che la societĂ sia libertaria, che consenta a ognuno di fare quello che vuole. Ăˆ radicata la convinzione che, in campo sociale, la Chiesa faccia soltanto ciò che le è consentito dall’utilizzo dei fondi che riceve dallo Stato con l’8xmille. La realtà è sostanzialmente diversa‌

L’8xmille fornisce alla Chiesa la possibilitĂ di avere a disposizione per diversi scopi poco piĂš di un miliardo di euro l’anno. In realtĂ ciò che la Chiesa dĂ , attraverso le associazioni, gli enti e il volontariato, alla comunitĂ nazionale è qualcosa di immensamente piĂš grande. Prudentemente ho calcolato che ogni anno la Chiesa dĂ al Paese servizi e azioni per un importo che si aggira almeno attorno agli 11 miliardi di euro. L’8xmille, dunque, è poca cosa rispetto a questa cifra. Si tratta di un dato che la gente non conosce e che ha fatto un po’ da molla all’indagine che ho cercato di svolgere senza pregiudizi. L’elezione di papa Francesco può fare breccia nei pregiudizi di chi, ostinatamente, parla di parassitismo cattolico? Per il momento siamo ancora nel periodo della luna di miele. Certo, papa Francesco affascina molto per i suoi gesti, per l’approccio che propone alle grandi tematiche della societĂ , per le prime, importanti scelte significative e suggestive nella direzione di una Chiesa sobria. Non mi pare però propenso a cambiare i contenuti della dottrina sociale per andare incontro ai desideri individualistico-libertari di quella parte di societĂ che, sostiene l’assunto della Chiesa parassita.

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Riscoprire e valorizzare la “specifica e originaria dimensione socialeâ€? della famiglia. Dalla consapevolezza della famiglia come “prima societĂ naturaleâ€? e “modello di comunitĂ â€? alla quale societĂ e Stato devono fare riferimento prende le mosse il Documento preparatorio per la 47ÂŞ Settimana sociale dei cattolici italiani (Torino, 12-15 settembre 2013), presentato nei giorni scorsi a Roma. Il testo, articolato in tre sezioni, parte dalla “struttura

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profonda della famiglia, al cui centro stanno la dignitĂ della persona e la sacralitĂ della vita umanaâ€?, per poi affrontare “il legame tra la famiglia e la societĂ â€? e infine “l’intreccio strettissimo tra la famiglia e le dimensioni del lavoro e dell’economiaâ€?. Obiettivo del Documento, ha rimarcato il presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, è suscitare “confronto e approfondimento

su quel che sta avvenendo intorno alla famiglia, al di lĂ di pregiudizi e ideologie, per cogliere le tante ragioni di bene comune, condivisibili da moltiâ€?. Di famiglia è la quarta volta che si parla nell’ultracentenario cammino delle Settimane create dal beato Giuseppe Toniolo, e a Torino lo si farĂ â€œnella prospettiva specifica delle Settimane sociali, per contribuire alla ricerca e formazione di cammini di bene comuneâ€?.

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l quadro istituzionale italiano è completo. Sono serviti piĂš di due mesi dalla celebrazione delle elezioni ma alla fine il Paese ha un nuovo parlamento, un nuovo capo dello Stato (seppure riconfermato) e un nuovo esecutivo. Con il senno di poi, vista la conclusione a cui si è giunti, l’Italia forse poteva risparmiarsi settimane e settimane di fatica e di tensione. Il governo presieduto da Enrico Letta è probabilmente l’unico che si poteva realizzare alla luce di un risultato elettorale che di fatto non ha premiato, in termini di autosufficienza di governo, nessuna delle forze in campo e dell’atteggiamento di assoluta chiusura che il Movimento 5 Stelle ha mostrato sin da subito alle proposte dell’allora premier incaricato Bersani. Di larghe intese si parlava giĂ allora e alle larghe intese si è giunti alla fine, complice anche una sorta di condizione posta per la sua rielezione da Giorgio Napolitano. Enrico Letta è cosĂŹ riuscito nell’intento, per altro obbligato, di mettere insieme un esecutivo che replica nella composizione della maggioranza che lo sostiene quella del governo tecnico presieduto sino a pochi giorni fa da Mario Monti. Pd, Pdl e Scelta civica hanno garantito la fiducia al nuovo premier che si è presentato in Parlamento con un programma “importanteâ€?, ma che assomiglia al piano di studi di tanti studenti universitari che

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lasciano per ultimi gli esami piÚ impegnativi. Lavoro, lotta alla povertà , riduzione della pressione fiscale, riforme istituzionali sono punti fermi dell’agenda che il premier Enrico Letta ha presentato a deputati e senatori,

ma sono anche passaggi obbligati per sperare nel rilancio del Paese. Il programma del nuovo governo è ambizioso ma non poteva essere che cosĂŹ. Quella assunta da Letta piĂš che una sfida è una scommessa: sono in molti a essere convinti che la fatica piĂš grande del nuovo premier non sarĂ tanto quella di trovare convergenze e risorse necessarie per affrontare riforme che non possono piĂš essere rimandate, quanto quella di far capire alla maggioranza delle larghe intese che prima dell’interesse di parte e di partito c’è il bene del Paese. Un primo banco di prova è la questione Imu

che il Pdl vuole abolita mentre gli altri partner di governo intendono rimodulare per non aprire altre falle nelle casse dello Stato. Per ora Letta ha scelto di rinviare una questione pericolosa per il nuovo governo. In autunno, poi, si terrĂ il congresso del Pd uscito con le ossa rotte dalla vicenda elettorale e post elettorale a cui si era presentato da vincitore annunciato. Il sĂŹ a Letta ha causato nel partito malumori e incrinature a cui per il momento è stata messa la sordina. Sino a quando, però, non si sa. Il passaggio congressuale diventa allora importante anche per l’esecutivo.

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nie. Per il 53,2% si occupano di anziani; per il 36,5% di famiglie, con un orario di lavoro tra le 20 e le 40 ore settimanali, a volte con punte di 60. Ăˆ questa la fotograďŹ a che emerge dall’“Indagine sull’assistenza familiare in Italia: il contributo degli immigratiâ€?, presentata recentemente a Roma. Promossa da Unicredit Foundation e Agenzia Tu Unicredit, e realizzata dal Centro studi e ricerche Idos

nel nord e nel centro Italia. Sono queste, infatti, le zone del Paese che presentano la maggiore concentrazione di assistenti familiari. La ricerca si basa su interviste a 606 assistenti familiari, individuati tra coloro che hanno rapporti con le banche. Mediamente elevato il tasso di istruzione: il 26,7% degli intervistati ha un diploma; il 18% ha frequentato l’università . Il 33,6% non fruisce

però pienamente dei giorni di riposo previsti dal contratto collettivo nazionale. Buona la loro capacitĂ di risparmio, mediamente 250 euro al mese, in parte spedito a familiari nei Paesi d’origine, il 33,6% attraverso canali informali con il rischio di mancato recapito. Di qui l’importanza, si legge nell’indagine, di “considerare l’inclusione ďŹ nanziaria anche attraverso l’ampliamento dell’accesso ai servizi bancariâ€?.


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‘•Â?Â‹ÂƒÇŚ ”œ‡‰‘˜‹Â?ƒ ‹Î —”‘’ƒ ’‡” —Â?‘ –ƒ–‘ ’‹Î Ž‹„‡”‘ La croce pettorale fatta con le schegge di bombe cadute nel corso della guerra del 1994, “cinque pezzi come le piaghe del Cristoâ€?, uniti insieme per comporre lo “strumento di salvezza dell’umanitĂ â€?: la vita e la missione dell’arcivescovo di Sarajevo, Vinko Puljic (nella foto), possono essere riassunte in questo simbolo, che è la parafrasi della storia della sua terra, la BosniaErzegovina. Due vite annodate, come ha raccontato, al popolo del Rinnovamento nello Spirito Santo

riunito a Rimini per la sua 36ÂŞ Convocazione nazionale, e guidate dallo Spirito Santo. Poco prima della guerra in Bosnia ed Erzegovina c’erano circa 820mila cattolici in quattro diocesi. L’arcidiocesi di Sarajevo era la piĂš grande, con 528mila cattolici in 150 parrocchie. Durante la guerra l’Arcidiocesi è stata distrutta. I fedeli si sono ridotti a poco piĂš di 190mila e sono state distrutte circa 600 tra chiese e strutture ecclesiastiche. Sono passati due decenni ma difďŹ coltĂ

ancora permangono, ha detto il porporato, “in Bosnia-Erzegovina è difďŹ cile costruire chiese. Dopo 14 anni non ho ancora ricevuto un permesso per costruire una chiesa mentre tante moschee hanno visto la luceâ€?. E questo “nel silenzio della comunitĂ internazionale che non vuole intervenire per i cattoliciâ€?. L’Europa – ha affermato il Cardinale – deve entrare con piĂš forza in Bosnia Erzegovina, a livello politico ed economico per creare uno Stato in cui siamo tutti ugualiâ€?.

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’Est è stato sin dalla nascita del gruppo l’orizzonte di riferimento a cui indirizzare importanti gesti di solidarietĂ . Spostando lo sguardo ancora piĂš a oriente il gruppo Est-Portiamo non poteva non imbattersi nel grido di aiuto che arriva dalla Siria. Un grido che non è solo quello, per altro sino a oggi inascoltato, perchĂŠ la guerra civile possa finalmente avere termine, ma è anche quello di un numero sempre maggiore di persone private di tutto dalla guerra in corso. Il gruppo, nato nel 1993 nella parrocchia della Noce a Brescia, non si è limitato alla semplice presa d’atto di questa richiesta di aiuto e, come tante altre volte in passato, non ha esitato ad allargare gli orizzonti del suo “estâ€?. Prese le dovute informazioni e stabiliti gli opportuni contatti, Est-Portiamo ha stretto una collaborazione con l’Auxilia Children Onlus di Cividate del Friuli, una realtĂ che si sta occupando della raccolta e dell’invio di aiuti ai profughi siriani. Tre volontari del gruppo sono partiti nei giorni scorsi alla volta del Friuli con un primo carico di aiuti, consegnato al capannone-magazzino gestito dall’organizzazione friulana al Villaggio del Pescatore, a Duino, presso Trieste. Qui vengono concentrati gli aiuti provenienti da diverse localitĂ del Friulano che, insieme a

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quelli portati da Est-Portiamo, partiranno poi alla volta della Siria. Il furgone partito da Brescia era stipato all’inverosimile: quattro carrozzelle

per invalidi; tre lettini; nve passeggini; 17 scatoloni e un baule pieni di coperte; tre scatole di sapone, saponette, dentifrici, shampoo, detersivi; 15 scatoloni di vestitini; otto contenitori di calzature per bambini-ragazzi; un pallet di pannoloni. Insieme ci son stati 16 colli di confezioni di latte in polvere per neonati, e pappine, grazie all’interessamento di medici e farmacisti amici Per finire, tutti gli interstizi sono stati riempiti di pannoloni e si è riusciti a infilare anche cinque biciclettine. L’organizzazione friulana provvederĂ poi a spedire il tutto a mezzo container entro la fine di maggio, mentre un carico ulteriore è previsto per settembre. Le caratteristiche del bisogno in Siria, al di lĂ delle circostanze drammatiche che l’hanno determinato, non sono poi cosĂŹ diverse rispetto a quelle delle altre realtĂ che possono contare sulla solidarietĂ di Est-Portiamo. E cosĂŹ dalla sede di via Caselle a Brescia giunge l’appello per la raccolta di coperte, materassi, vestiario, scarpe, pannolini, pannoloni, lettini, cancelleria, carrozzine e carrozzelle, latte in polvere e pappe per bimbi ecc., senza dimenticare le offerte in denaro necessarie per comprare quel che manca. Ancora una volta la solidarietĂ made in Brescia, questa volta tramite Est-Portiamo, è in prima fila nel rispondere agli appelli e alle richieste di aiuto che arrivano da ogni parte del mondo.

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Si tiene il 9 maggio presso le “Paolineâ€?, in via Gabriele Rosa, 57 a Brescia, la presentazione del libro “Il Concilio Vaticano II tra speranza e realtĂ â€?. Si tratta di un agile volumetto, una sorta di piccolo “bignamiâ€? per non dimenticare il Concilio, per ripassarne i passaggi fondamentali e, soprattutto per riscoprirne le novitĂ fondamentali. Mons. Giacomo Canobbio, delegato vescovile per la pastorale della cultura e direttore dell’Accademia

“Le piccole capreâ€?, un gruppo di adolescenti di etĂ compresa fra i 13 e i 18 anni, residenti nei Comuni di Concesio e Bovezzo, cresciuto in seno all’Accademia musicale “G. Gabrieliâ€? sotto la guida di Damiano Pasolini, presenta “Odissea. Fantasia per undici suonatori, dei quali sette donne e quattro uominiâ€?, dello stesso Pasolini e di Filippo Garlanda. Lo spettacolo tratta il tema della partenza, con l’esplorazione, lo studio e l’esperienza scenica dei viaggi di

cattolica di Brescia, racconterà il Vaticano II per fare giustizia dei luoghi comuni e degli attacchi che ciclicamente si ripetono su uno degli eventi fondamentali della storia della Chiesa La presentazione, promossa da Editrice La Scuola, Libreria Paoline, Cooperativa cattolicodemocratica di Cultura, Accademia cattolica di Brescia è in programma alle 18.30, interverrà anche il vescovo Luciano Monari.

Ulisse nell’Odissea di Omero. La drammaturgia ha portato la storia a spostarsi da Ulisse ai componenti del gruppo, che hanno esplorato in scena insofferenze, desideri, partenze, incontri, appartenenze e ritorni. “Odisseaâ€?, che parteciperĂ a vari festival durante la primavera e l’estate, viene presentato presso l’auditorium della scuola media di San Vigilio, in via Mazzini 55, alle 8.30 di venerdĂŹ 3 maggio per le scuole e alle 20.30 per la popolazione.

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Aggiornare le Suore? Monticelli Brusati, 12 - X - 52. Rev. Fra Ginepro, Tutti i settimanali parlano di grandi riforme in vista nel campo delle Suore, a cominciare dagli abiti non piĂš adatti nĂŠ ai tempi moderni nĂŠ al voto di povertĂ . E ne parla, naturalmente, la gente. Solo lei, che pur sa tante cose, tace?... Che cosa c’è di vero e che cosa c’è di falso o di esagerato in tutto quel che si legge e si dice? F.M. Vero: le Suore sono divenute l’argomento del giorno. (...) In realtĂ ciò che sta avvenendo è realmente un fatto di grande importanza e merita l’attenzione del pubblico, particolarmente di quello cattolico. Non tutte le notizie sono esatte. Ăˆ vero che sta compiendosi in questo settore un rinnovamento le cui conseguenze sono incalcolabili. L’iniziativa parte dello stesso Pontefice. GiĂ dai primi anni del suo Pontificato Pio XII aveva rivolto ai cattolici l’appello all’attivitĂ apostolica. “Questa è l’ora dell’azioneâ€? aveva detto in un discorso memorabile. Ma l’esperienza di vari anni di Pontificato gli ha maturata la convinzione che l’azione dei credenti non sia all’altezza dei

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spesso sorprassati. Si è constatato in particolare che mentre cresce la necessità di Suore negli Ospedali, Asili, Ricreatori, le vocazioni vanno diminuendo in modo impressionante (...). La crisi, come ha rilevato il Pontefice, in parte dipende dal fatto che troppi - laici e Sacerdoti - non danno rilievo sufficiente alla superiorità della vocazione religiosa sullo stato matrimoniale. In parte, però dipende pure da certi usi e costumi degli stessi Ordini religiosi non piÚ consoni alla mentalità delle giovani di oggi.

La Congregazione ha pertanto deciso di accelerare i tempi, prospettando al Pontefice le opportunità di convocare direttamente e personalmente le Superiori Generali di tutti gli Isituti religiosi sparsi nel mondo. Si trattava di un’impresa che rischiava tempo e spese notevoli. Ma le ragioni prospettate, ha detto lo stesso Pio XII, erano tali da giustificare il sacrificio. Il Convegno, tenuto il mese scorso a Roma e durato vari giorni, ha avuto un’importanza decisiva. I giornali hanno fatta molta

pubblicitĂ sull’aggiornamento dei vestiti. Ma questa è soltanto la piĂš appariscente delle novitĂ e non certo la piĂš importante. Comunque, è abbastanza, significativa. Il Papa stesso nel suo discorso ne ha parlato in modo chiarissimo. (...) Assai piĂš interessanti e importanti sono le altre decisioni conclusive del Convegno, ignorate da quasi tutti i giornali. Ecco le principali di cui si ha notizia ufficiale: aggiornare la vita religiosa adattando lo spirito dei fondatori ai bisogni presenti; curare nella formazione ascetica lo sviluppo della personalitĂ di ciascuna religiosa; (...); eleggere Superiore di carattere equilibrato, nobile e delicato; ammettere al Superiorato anche le giovani; (...); creare un Istituto Superiore di scienze religiose nel quale si studino gli elementi essenziali di teologia, filosofia, pedagogia, psicologia, diritto canonico e civile, morale; (...). A conclusione del Convegno, le Superiore Generali hanno costituito un Comitato che garantisca l’attuazione delle decisioni prese e coordini le iniziative. Come ognuno vede, si tratta di ben piĂš che di aggiornare il vestito. (...)


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Alla presenza dei familiari, dei sindaci amici, dell’assessore Aristide Peli, dell’amico don Adriano Santus e di altre persone, il direttivo del Csv ha intitolato la propria sala formazione a Dario Ciapetti, il sindaco di Lodrino prematuramente scomparso lo scorso dicembre. “Molti sono i motivi per ricordare Dario, impegnato da sempre nel sociale, cooperatore, collaboratore nella parrocchia, amministratore lungimirante. Noi lo ricordiamo soprattutto – ha spiegato Urbano

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Gerola, presidente del Centro servizi volontariato – come volontario, impegnato in prima persona nelle associazioni di volontariato, RaphaĂŤl, Mamre. Ma anche come consigliere del Csv nella difďŹ cile fase dell’evoluzione dell’Acvs dalla composizione di due gruppi di associazioni che ricordavano una origine ideologica, cattolici e laici, verso l’attuale forma associativa unitaria. Ma vi è anche un altro motivo che ci ha fatto decidere di dedicare questa

sala formazione a Dario: il valore che lui dava all’esigenza di essere sempre aggiornato, preparato anche alle nuove opportunitĂ offerte dal contesto sociale, il valore della formazione permanente anche del volontario. Lui, l’amministratore esperto, il Sindaco “virtuosoâ€?, nel periodo nel quale si è veriďŹ cato il terribile incidente che l’ha mandato avanti, come dicono gli alpini, Dario stava frequentando, in questa sala il corso di formazione sulla progettazione europeaâ€?.

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8 marzo. Se da festeggiare è rimasto ben poco...

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Manerbio. sul Clisi. voto per superare Il Villanuova machine? nto commissariame il Slot

Chiara Luce Badano, una vita che parla a tutti

No, grazie

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o esto, dall’altro tutto questo presto, eresse sul Papa che verrĂ dice interesse o nel la vitalitĂ e le attese che sono ore di tanti e l’attenzione cche in cuore i Chiesa ni caso è riservata alla Chi ogni ttolica nel mondo. cattolica E qui entra la responsabilitĂ di o tempo oi cristiani di questo tempo. noi ò t che ciò Laa percezione, infatti, o he accadrĂ non è un evento che ondano, ma un evento mondano, di graziaa non è semplice. Il ic unica onclave è un’occasione unic conclave dee er proclamare il primato dello per h Ch pirito Santo che guida la Chiesa Spirito vorree el tempo. Immagino e vorrei nel cardii he tutti percepissero i cardinali che u iuniti a Roma non come in un riuniti n clima e parlamento, ma in un it spirit nello stile degli esercizi spirituali. n han Sono tutti uomini dii Dio, hanno o a servizio donato la loro vita al na impegn della Chiesa; si sono impegnati o ad annunciare il Vangelo ďŹ no (quees all’effusione dell sangue (questo l signiďŹ ca il colore rosso che li distingue); sono intelligenti e

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Adozioni a Brescia: un figlio, una famiglia

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italiano invece è Angelo Scola a 8,00, seguito da Tarcisio Bertone a 13,00 e da Angelo Bagnasco a 14,00. Si punta anche sul nome del prossimo PonteďŹ ce: Pietro è avanti a 5,00, Pio segue a 6,00, ‘Â?‡sono —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹ ÍšÍ Paolo e Giovanni Giovanni e i risparmi Miss Italia, Gli italiani vero? Dopo “SarĂ soffrono un altro Benedetto a 7,00, mentre per di Milano. dureranno Editto famiglie neroâ€?. CosĂŹ delle avere Papa unnon a 9,00. Dopo i nomi i si gioca dovrĂ agire. anni fa il La politicaalcuni questione La sempre. canticchiava bookmaker danno anche le quote ha dei Pitura recentemente, musicaleMonti InďŹ ne,gruppo Stato-Chiesa su quanto durerĂ il conclave. dalla del plausi dall’Europa Ed ora, allae vigilia avutoFreska. Secondo molti tutto si risolverĂ grida alla sui giornali e Qualcuno impazza Chiesa. conclave, nell’arco di 48 ore. Poco importa. e tutto il mondo all’Europadigermanica subalternitĂ nelle televisioni lo sport scommesse, le oltre Ma è serio Chi“febbreâ€? Anche la Sciocchezze. al Vaticano? il toto Papa. dei retroscena circa alleanze, e cioè le raccolte merita approvazione dei bookmaker, e credibile opposizioni e convergenze durerĂ peralle è ormai scommesse,realista è abbastanza delle l’Europa ďŹ no all’elezione e non solo sui ufďŹ ciali i rigurgiti i dati la Chiesa Secondo Circa stelle. capirlo. media, ma nelle sacrestie, tra i Power, la battesimi Paddy o certi dell’agenzia democristiani laici, i preti e le suore, nei bar e Africa se facciano è tra Italia chiedersi “battagliaâ€? bisognerebbe qualcuno (dove e su Facebook a 2,75 e rispettivamente bene. Etichettare dateche piĂš male si chiede anche se il vescovo testa a testa lasciarlo quotisti. nonUn 3,00 dai signiďŹ ca un politico potrebbe essere Luciano …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ meglio unaanche ͛͞ al conferma troverebbe di esprimere liberoche eletto Papa o dovrebbe essere nigeriano dei nomi: eticiilispiratori nella nei valori altalista restò politica ce n’è per Insomma l’aeroporto Ecardinale). è la prima il Arinze dentroscelta Francis decisioni nelle e moderna da un lato c’è e sevolta una tutti i gusti ancora ghanese a 3,25 dalnella seguito presente a 2,90, dialettico confronto da sperare che quello che i terra asolo dal canadese Turkson ďŹ diamoci! Peter seevale, Insomma, societĂ . cardinali devono fare, lo facciano Il primo (6,00). Ouellet gestire nel Marc fare da giĂ avrĂ premier Il Í›Í&#x; ’‘”– coloro che tra primi e secondi “Finiâ€?, “Casiniâ€? sufďŹ cienti gli creeranno Calcio. ingabbiando il suo tentativo di Mercato: il Brescia rinnovamento. Comunque sia, la e gli altri scommessa per un’Italia nuova è “in salitaâ€? per tutti e va bene cosĂŹ.

Italia. è come La politica la matematica?

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Urago d’Oglio. Tutta una comunità in cammino

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Se la politica per Paolo VI era la forma piĂš alta della caritĂ , il fatto che uomini e donne si impegnino a “salire in politicaâ€? per dare concretezza al servizio al bene comune, nel rispetto della dignitĂ della persona, non può che essere un guadagno per tutti. Che poi, nella giusta competizione elettorale, ci salgano da destra, da sinistra, dal centro, da sopra o da sotto, forse, poco importa. Il richiamo a una visione politica alta, piĂš volte fatto suo anche dal presidente Napolitano, diviene pertanto una necessitĂ per i partiti in corsa e per noi elettori un criterio di valutazione in vista del voto del prossimo 24 febbraio. L’ultimo anno di legislatura, caratterizzato dall’esperienza del governo tecnico

i ire chi vuole impegnarsi per il riunire di Mario Monti, in un clima di dee mbiamento dentro il quadro della cambiamento emergenza economico-ďŹ nanziaria, o europeo truzione del disegno europeo. costruzione ci ha insegnato che ciò che conta prospettivva schio è che questa prospettiva Il rischio è da un lato lo stile di una politica non sia compresa dai cittadini. Le credibile, estranea agli interessi he che contrapposizioni storiche italiche particolari e alla necessitĂ del e terroni ghibellini, e guelďŹ tra consenso immediato, e dall’altro il democristt entoni, comunisti e democristiani polentoni, coraggio della veritĂ che, seppur n berluscon iĂš recentemente tra berlusconiani e piĂš con sacriďŹ cio, deve mirare a un ntiberlusconiani, tardano a e antiberlusconiani, futuro piĂš giusto per tutti. Come rire e sono, dal punto di vista morire continuare a farlo? Ognuno dei municativo, estremamente comunicativo, partiti ha le sue ricette. Tra queste quees ďŹ caci. Si potrĂ porre ďŹ ne a questo efďŹ caci. catalizza l’attenzione di tutti ano bipolarismo italiano? Se strano la proposta del Presidente del cosa ittadini guardassero a i cittadini Consiglio uscente e la sua agenda n realtĂ , forse ha prodotto in programmatica. L’impegno diretto eglierebbero diversamente. Il sceglierebbero di Monti nell’agone politico non era condo rischio per Monti è che secondo scontato. Il suo passo avanti apre collettivvo mai, nell’immaginario collettivo, ormai, sďŹ de, ma, per lui, anche insidie. è solamente l’uomo del rigore. Anzitutto pare buono il tentativo di equitĂ e la crescita promesse L’equitĂ aprire un confronto sulle idee e non d agenda rdano ad arrivare. La sua agend tardano schieramenti. gli o persone sulle rv serv uarda lontano, ma qualcosa serve guarda Monti parla della necessitĂ di una senzza ubito. Chi è senza lavoro e senza subito. politica riformista opposta a una rischiio oldi aspetta un segnale. Il rischio soldi politica di conservazione. Uno di protesta radicale voto un i di schema lo oltre schema che va o di astensione resta altissimo. destra, sinistra e centro e tende a

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Brescia. Laura Castelletti: passione per la cittĂ

Politica nazionale. Voto di febbraio: sale la tensione

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partecipazione dei citĂˆ tempo di investire sulla capacitĂ di Il ritardo partadini nelle scelte politiche ed economiche. chi esercita il tra tecipativo del dialogo che deve esistere fondamentale. Tutto potere e la cosiddetta societĂ civile è fondo non solo della ciò è, a mio avviso, una delle cause di crisi ambientale, crisi economica attuale, ma anche della peggiore di quella che per i suoi effetti progressivi è ancora difficile dare piĂš spaeconomica. Pensare che non sarebbe le scelte di chi zio a questa partecipazione. Essa faciliterebberenderebbe piĂš Soprattutto ha il potere e il dovere di scegliere. Í™Í ÍĄÍ› che poi sono i cittadini. responsabili i cosiddetti amministrati, votare, sarebbero piĂš inforQuesti, quando vengono chiamati a piĂš contenti di esprimere mati e piĂš sereni nel giudizio, sarebbero il futuro sarebbero parte del il loro voto, perchĂŠ sia il passato come partecipazione ͘͜ ‘’‘Ž‹ ‡ …‘Â?–‹Â?‡Â?–‹ Allora, c’è da chiedersi, perchĂŠ questa loro protagonismo. partecipazione che Sappiamo avanti? portata con ogni mezzo, non viene,Corno d’Africa. finisce mai a piĂš mediazione. Un lavoro che non equivale inevitabilmente cosa Ecco questo? per solo SarĂ matura. in una democrazia

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͚͜ ……Ž‡•‹ƒ Settimana Santa. Il sudario senza tasche di Francesco

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amore pena percorrere.

un messaggio che si apriva con

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a un vero rapporto attuale, personale, umano del discepolo con GesĂš: la continuazione di quello che GesĂš aveva detto durante l’ultima cena: “Non vi chiamo piĂš servi‌ ma vi ho chiamato amici‌â€? (Gv 15,15). Un rapporto nel quale si inseriscono tutte le dimensioni delle relazioni umane: sentimento, desiderio, attenzione, affetto, parola, intelligenza, sensibilitĂ , dedizione‌ Insomma, è una vera relazione interpersonale quella che, nella fede, si sviluppa tra il credente e il suo Signore. Come tutte le relazioni interpersonali, anche la relazione con GesĂš arricchisce la coscienza che abbiamo di noi stessi. Quando sono attento all’amico e mi confronto con lui, cresce la consapevolezza di me stesso, si affinano i miei sentimenti, si sviluppa un’empatia maggiore, la speranza si proietta verso obiettivi piĂš grandi e cosĂŹ via.

Ebbene, lo stesso avviene quando si sviluppa l’amicizia per GesĂš. Poco alla volta, le sue parole e i suoi gesti mi diventano familiari e acquistano una forza sempre piĂš grande; cresce la loro eco dentro di me. Quando sento parlare di mitezza, il significato che do a questa parola è arricchito dal ricordo della mitezza di GesĂš; e quando parlo di amore, il significato di questa misteriosa parola è fissato nel modo in cui GesĂš ha amato e ha donato se stesso per me; e cosĂŹ via. Nell’amicizia, gli obiettivi personali si intrecciano per formare obiettivi comuni di vita; non mi basta piĂš ‘realizzare me stesso’; desidero che anche il mio amico possa vivere in pienezza; e questo m’interessa tanto che sono disposto a rinunciare a una parte dei miei progetti perchĂŠ insieme possiamo portare a compimento progetti comuni.

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Calcio. Brescia: tre punti e ora si può sognare

provengono da ogni parte del ‹ǥ ‹Â? “—‡•–‘ Â?‘Â?‡Â?–‘ǥ ‡ ‘ ’‡ Ž––”‘ ƒŽ–”‘ ’‡•‘ †‹ …— ƒ —Â? ƒ ° ƒÂ?…Š‡ — La lezione ‘†‘ ’‡•ƒÂ?–‡Ǥ ƒ Â…ǯ° ƒÂ?…Š‡ —Â? mondo offrendo sensibilitĂ e ŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ‹Â? Â? ÇŻ Â?— ‹Â?…‹†‡ •— – „”‡•…‹ƒÂ?‡ ’‡” Ž‡ Ž‘”‘ di fede e Â? ÇŻ ÎŽ

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Č— sua origine e la sua forma nella ‹‘Â?‡ ascolto dello Spirito Santo, ma —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ ͙͛ TrinitĂ stessa. generativa è ancorata nel dimorďŹ smo ed credenti: anche della loro storia e della enti di altre fedi sia non cre credenti Si capisce allora perchĂŠ la Beretta. Giorgio L’eterosessualitĂ non pratica omosessuale e condizione sessuale. a possibilitĂ loro spiritualitĂ . Magari in un della religione cristiana riconosca di il riďŹ uto quindi genitoriale, c’è coerenza mentre, Per una cultura basta a garantire l’integritĂ morale avv Pasqua il centro della fede. a di avere tempo futuro lo faranno ancor chi pratica l’omosessualitĂ Pasqua, Ascensione e Pentecoste nella perchĂŠ questa disarmo in realtĂ , si limitano a rilevare e generazione della pace di ƒ‘Ž‘ Ǥ Dalla Pasqua, infatti, dipende la una da l’unico piĂš ampiamente attraverso il ďŹ gli non discende solo costituiscono insieme œ‹‘Â?‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‹Â? Â?‡Â?‘”‹ƒ †‹ ƒ Žƒ ‡•……‹ƒ ƒ ”””‡•…‹ƒ Žƒ …‡Ž‡„”ƒ l’assenza di argomenti portati dal deve essere congiunta all’amore, convinzione che GesĂš è nostro ‹‘Â?‹ ƒ˜”Â? ƒ sĂŹ contributo di tutte le Chiese, delle ‘mistero pasquale’. La Pasqua cezione confessionale, bensĂŹ —‰Ž‹•‹ǥ ÂƒÂ„Â”Â‹Â‡ÂŽÂ‹ÇĄ concezione Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” Ž‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹ ƒ˜”Â? ƒ –‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œ‡ •— perchĂŠ la Corte è radicalmente anche dei ƒ Í?͔͘ ‹‘”Â?ƒ–ƒ e contemporaneo; che l’efficacia ricorrente, non Â?‡†‹…‹Â?ƒ Ž‡ –‡• l’omosessualità † ma movimenti GesĂš, Â? dei ‘Ž– ‘ Â… ƒ… ul ƒ crocifisso, Sul ŽŽƒ il ‘ ƒŽŽƒ ƒ…‘Ž–Â? †‹ associazioni, dice che ƒ„ƒ–‘ ƒ he da motivazioni laiche. anche Â… ‡ †‡‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ della sua vita e della sua azione all’interno del perimetro con l’origine della vita. si muove ͛͞ …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ •‘Â?‘ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‡˜‡Â?–‹ ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ƒ„ƒ– incoerente s cristiani che (anche attraverso la

ÂŽ ͚͘ ‡ ‹Ž ͚͙ ƒ’”‹Ž‡ —‘Â?‘ Žƒ ˆ‡•–ƒ †‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ †‡Ž •‹ǥ †‹ è rimasto in potere della emorte, œœƒ —‘Â? ’‹ƒœœƒ —‘Â?‘ no scientiďŹ co le valutazionii sono piano ƒ‹ Í™Ǥ Â? ’‹ƒœœ e non era limitata al tempo del suo La polemica Ž‡ ͙͙ •— ƒ‹ Í™Ǥ Â? madre lo ha abbia la che giurisprudenza. risuscitato bene è ha della giungere Â?‹…ƒ Žƒ ‡••ƒ ƒŽ lo ďŹ glio Il Dio faranno ma ri tecnologia) empiriche Manager: ƒ†ƒÂ?‘ ‡ ‡”‡––ƒ ‘ŽŽƒǤ ‘Â?‡ ntroverse: alle indagini empir La sentenza della Corte di maggior controverse: ministero in Galilea e in Giudea, una di parte gay è solamente ancorche ha fatto partecipe della sua stessa padre o comunque un uomo e una voce per loro merito, 601/2012, n.dare riconoscere ilche orevoli si contrappongono ma rimane costante e piena Cassazione, favorevoli deduce cura: se della vita del Padre, vivo ma prendono vita; ne se ďŹ deliumâ€?, che strumentalizzazione “sensus donna al visibilitĂ padre contro il tempo. Anzi, la elle contrarie. Dobbiamo respinto il ricorso di un Chiesa quelle ma con equitĂ adulto in GesĂš non è un uomo del passato, attraversodi GesĂš al mondo non è è ͛ͥ …‘Â?‘Â?‹ƒ della conseguenze inesistenti da premesse questo non accade, l’unico la preghiera oggi Ăˆ t presenza per vivere ÇŻ

significa del ďŹ glio alla consorte,Papa. contemporaneo ora rassegnarci all’arbitrio? l’afďŹ do allora da chiamati ma rimane della nostra che non ci sono. Questo lo dico per campo fa il possibile per supplire la per loro e per il futuro sull’esito riuscito sull Bontempi.vivere tutta piĂš sottomessa ai limiti di spazio un con una Giorgio da persone fino alla fine le: â€œĂˆ a voi, giovani generazione, aro che il desiderio di avere u da obbedienti queste parole: attualmente convivente ognicioè chiaro rispondendo ’‘”– Í›Í&#x; un punto di partenza a una proprio non um umanitĂ . Vivere Ogni anno la Chiesa universale ce porre e di tempo che accompagnavano presenza mancante. audire) se un pronostico dice che Ecompagna, (obL’Ascensione ascolto onne del mondo intero, Cassa in deroga: in perenne dei tempi. uomini e donne afferma: “Alla baseiodella io è inscritto nella condizionee ďŹ glio una chiamata dell’Amore di a un lo ricorda invitando alla preghiera intende la sua vita terrena: il Risorto, quel Dio riessione Il fatto che si possa veriďŹ care lo possiamo far mancare ilio vuole rivolgere Signore perchĂŠ cup:contribuire a ce è il che Tim t copertura di Dio e dell’uomo, che il Concilio non sono evidente Juniorche della GesĂš risorto mondani dai pesi doglianza del ricorrente mana, ma è altrettanto evident umana, Dio ci sollevafine per tutte le vocazioni: perchĂŠ nel volto proprio perchĂŠ vive in Dio, è sconosciuto, chiarezza. Che cosa possiamo o messaggio. PerchĂŠ fare ogni potere in per un quasi parla nel quotidiano questa condizione deďŹ citaria, non il suo ultimo tiferei certezze Dio gli haedato o dati di dall’oratorio scientiďŹ che ma consacrati, gli sposi, i …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ possiamo consegnarci non e ci libera dalle ansie terrene i preti, e poste che ogni uomo, in ogni a la che all’interno presente sorelle gli sono nĂŠ cresce delle raccoglierete e e che che ͘͜ (s’intende: voi Wojtyla, fratelli ďŹ glio auspicabile dei era il mero pre-giudizio dire di un siete signiďŹ ca che sia cielo e sulla terra cosĂŹ come lobensĂŹ sguardo a ciò il nostro n elevando elev i missionari e tutti quelli che alla serie A mplicemente alle intenzioni: esperienza,la fantasia semplicemente ͙͜ ’‘”– L’obbedienza situazione della vita. Per questo, lle mani dei vostri ci stanno vicino. fiaccola dalle del buon Dio il potere di salvare ogni ha dato di una coppia omosessuale? . certosiache che si debbano promuovere forme fatto una scelta definitiva che è essenziale. Sentirci amati hanno Confartigianato verso il quando parliamo di ‘amicizia’ rete nel mondo nel sendoci di mezzo dei minori, lle che dannoso per l’equilibrato essendoci dice che abilita alla sensibilitĂ padri e vivrete fedeli colma il Ciò Berni. uomo). La Pentecoste essere ad ci bello! Marco riescanose Anzitutto, che la fattispecie – sul ve non ci deluderĂ . è veramente genitoriali nelle quali l’intenzionale di vita sei... lt e apre alla dell’adulto i dell’adult con GesĂš non stiamo usando Politica: piĂš intimo momento delle piĂš gigantesche otivazioni soggettive sviluppo del bambino il fatto di motivazioni il potere di salvare di ogni GesĂš esercita profondo sulle dolore desiderio piĂš Un des e a rendere evidente il mistero trionfo piano documentario – è recente e cancellazione di uno dei due generi del prendersi l ioni della sua storiaâ€?. semplicemente un’immagine gioiosa esperienza trasformazioni dal Padre ad batti un n bastano. Una cosa è certa: la ricevuto vivere in una famiglia incentrata su non li ha chiamati L’amorediabilita che ha checolpo cuore cuo umano.orme dell’Amore genealogia alla parola di Chi Balto riguarda pochi Paesi. Non si tratta di è nel bisogno. è incoerente eva “Costruite non è una attraente per ragionare della cura di chi attraverso E concludeva n Vocazionerispetto dall’incontro dall’incon il dono dello Spirito r ta umana ha origine una coppia omosessuale. In tal modo vita amare senza misura, ad aprire il am (vocati). Inoltre la Chiesa prega di una la sua sapore del ďŹ glio, sa pure affrontare asmo un mondo bene il “vagoâ€? una tendenza diffusa nĂŠ esprime un vita. IlHa fede, ma facciamo riferimento sa ascoltare, nell’entusiasmo dellamoda. eterno e al dono la possano dell’amore cioè Anche giovani Santo, donna. all’accoglienza molti la e cuo cuore perchĂŠ l’uomo a si dĂ per scontato ciò che invece è tra le sono ciò e gli preti che attuale!â€?. ͙͜ ’‘”– le responsabilitĂ migliore dii quello sintonia icon la roba cheinrichiama consenso acquisito, come mostra educazione daa senza sen riserve, alla disponibilitĂ godere della stessa esperienza condazione artiďŹ ciale inizia dalle da dimostrare, ossia la dannositĂ fecondazione la vocazione affidate con leggerezza nella Vivere da chiamati è allora sul pianoè una rimandano in una che sta accadendo in Francia, dove le origineeppure suasuore, appunto, verso al reciprocitĂ . CosĂŹ è per chi e alla e loIlfarĂ , h Brescia Ch riguarda la vitatra checomunicazione di quel contesto familiare per il ellule maschile e femminile. Che cellule convinzione che nulla di ciò che accettare di raccogliere la fiaccola dimensionealla prossima la sua vita al Signore che domenica coppie gay possono stipulare i Pacs, consacra con Giornata, antropologico con delle il Varese, ci è dato è nostro, ma che tutto della fede per essere nel mondo di tutti, o meglio, di tutti quelli bambino, che dunque correttamente osa signiďŹ ca? Che l’esistenza è cosa nel matrimonio, come per chi vedrĂ Brescia al centro donna. che vivere in modo ma è in atto lo scontro tra favorevoli uomo na speranza nuova. Una mo e alla società è Grazia (aiuto efficace) di Dio. segni di una chee credono l’occhionazionali, e che papa la Corte d’appello ha preteso fosse onseguente all’unione tra uomo conseguente vive il sacramento dell’ordine o celebrazioni diepedagogia e contrari al diritto d’adozione. In pienamente umano la *Docente Allora la vocazione colma il cuore speranza da costruire e che la riuscito o po volle esattamente 50 speciďŹ camente argomentataâ€?. onna. Il problema va quindi posto donna. una vita consacrata al servizio dei cattolica che l’esistenza Paolo VI di gratitudine, il bene cresce e proposito, si osserva che il fronte chiamata rende efficace. Anzitutto vita sia importante, all’UniversitĂ ic pratica fratelli frat nella comunitĂ cristiana anni fa. Proprio lui alla fine del Queste parole sono state brandite n chiave antropologica: la prati in ntirci dei chiamati è la con esso la gioia e la speranza. perchĂŠ sentirci non sia casuale e che vivere per avverso abbraccia sia cattolici sia n mondo. In secondo luogo e nel Vaticano II consegnò ai giovani come se affermassero che, tra polizza di assicurazione sia la strada che vale la

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la prima indicherĂ accanto alla testata abituale il territorio di riferimento della settimana, la seconda copertina sarĂ , invece, quella piĂš tradizionale. In queste quattro pagine racconteremo, soprattutto ma non solo, quello che sta accadendo in diocesi con le unitĂ pastorali, mettendo in luce risorse e problematicitĂ di questo percorso. Ogni sette giorni prenderemo in esame una zona pastorale. Se il Sinodo ha dettato le linee guida, ora le parrocchie si stanno organizzando per camminare insieme. Il nostro vuole essere anche un tentativo per presentare delle possibili “ricetteâ€? pescando

anche dalle esperienze giĂ maturate oltre il confine diocesano o da quelle realtĂ che nel Bresciano sono giĂ in cammino da anni. Accanto al settimanale cartaceo siamo con forza anche in rete (www.lavocedelpopolo.it) dove ospitiamo proprio una sezione “ComunitĂ in camminoâ€? nella quale raccoglieremo i diversi contributi. Le unitĂ pastorali, come ricorda spesso Monari, non sono una mera questione organizzativa, ma sono un modo differente di essere Chiesa nel terzo millennio. Con il nostro contributo speriamo di poter facilitare il percorso che attende le parrocchie.

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´&KLDULVVLPDÂľ D 9LOOD 0D]]RWWL Dal 10 al 12 maggio, nella cornice di Villa Mazzotti a Chiari torna l’appuntamento con Chiarissima 2013, festival dedicato al ben-essere giunto alla quarta edizione. L’evento, organizzato dall’associazione Kundalini con il patrocinio di Regione, Provincia e Comune di Chiari, propone un programma ricco di iniziative: conferenze, workshop, performance, spettacoli, corner commerciali e un’area dedicata alla gastronomia locale, biologica e

vegan. L’obiettivo? Consentire a tutti – l’ingresso è libero – di avvicinarsi al vivere naturale a 360 gradi. Il successo di visitatori registrato a conclusione di Chiarissima 2012 – oltre 6000 presenze – ha confermato l’interesse crescente. Il tema è l’interazione tra corpo e spirito, domini connessi seppur considerati con troppa frequenza indipendenti. Nell’edizione attuale si presta molta attenzione ai piĂš piccoli, che hanno la possibilitĂ di seguire

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al sepolcro al levar Il primo giorno dopo il sabato, vennero ci rotolerĂ via il masd sole. Esse dicevano tra loro: “Chi del videro che il s all’ingresso del sepolcro?â€?. Ma, guardando, molto granso era giĂ stato rotolato via, benchĂŠ fosse masso m liberarci dai macigni d (Mc 16, 2-4). Vorrei che potessimo de. è la festa dei macicche ci opprimono, ogni giorno: Pasqua La mattina di Pasqua g rotolati. Ăˆ la festa del terremoto. gni rimosso dal sel donne, giunte nell’orto, videro il macigno pietra enorme le Ognuno di noi ha il suo macigno. Una p pol polcro. non lascia filtrare l’ossim mes messa all’imboccatura dell’anima che blocca ogni lama di che opprime in una morsa di gelo; che g geno, Ăˆ il macigno della ch impedisce la comunicazione con l’altro. lluce, che della disperazione della miseria, della malattia, dell’odio, so solitudine solitudine, con il suo sigillo di morte. de peccato. Siamo tombe alienate. Ognuno la fine degli incubi, l’inidel allora, ssia per tutti il rotolare del macigno, Pa Pasqua nuovi e se ognuno di noi, uscito dal zio della luce, la primavera di rapporti il macigno del sepolcro accanto, suo sepolcro, si adopererĂ per rimuovere la resurrezione di Cristo. caratterizzò che miracolo il finalm si ripeterĂ Ă finalmente

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correva buon sanT governo e parlamento italiano non Tra Uno era stato ggue. L’uno era tecnico, l’altro era politico. tato cittadini, l’altro era stato d i cittadini sii dei i t re gli interessi o lĂŹ per ffare messo a svolgere la sua di fatto retrocesso per palese incapacitĂ politiche, che si funzione. Lo sblocco saranno le elezioni In pratica si ansvolgeranno tra un mese. Questo in teoria. nell’incertezza che drĂ a votare per un nuovo parlamento, vero, infatti, che sono i questo sia migliore dell’attuale. Se è è altrettanto vero che cittadini che eleggono i parlamentari, quindi, in ultima analisi, ciò avviene per tramite dei partiti e Nel nostro Paese recenti sono i partiti che scelgono i candidati. il 94-96% dei casi i cittadini sondaggi hanno confermato che per ultimi, sono entitĂ evanenon hanno piĂš fiducia nei partiti. Questi attraverso gli uomini che li rapscenti, che diventano realtĂ concreta finiscono in parlamento. presentano e li qualificano. I piĂš rappresentativie la loro eventuale elezione Come concilieranno questa loro collaborazione dei cittadini pari al 94-96%? Tempi con l’aprioristica mancanza di fiducia democrazia. fragile difficili attendono la nostra abbastanza

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fare il cameriere Leggo la lettera di un giovane ventenne: parole) signifile sue d’estate compresi gli straordinari (sono e mi restano otto ca guadagnare come lavorare tutto l’anno e divertirmi. D’istinto mesi di riposo, per leggere, viaggiare aspirazioni a quelle paragono la sua logica alla mia, le sue quasi il triplo della sua della mia vita, della mia gioventĂš. Ho mi alzo alle 6 della etĂ e da tanti anni, per andare a lavorare, penso ai miei 20 anni, mattina e rientro alle 20 alla sera. Se quando ce n’era anche inventare, quando il lavoro l’andavo ad di arrivare, al bisoabbastanza, agli ideali di allora, alla voglia la validitĂ delle mie idee gno di giustizia, di spazio, di dimostrare Eppure si trovava il tempo e dell’impegno: che differenza riscontro! in compagnia. Non credo per il divertimento, per leggere, per stare adesso di fare di piĂš. Se anche capita di sognare sbagliato e mi di avere Í ÍĄÍ› Í™rispetto, certo. Non so se in futu è merita diversa la nuova generazione del lavoro o quelli del tempo libero. ro saranno piĂš importanti i problemi logica nuova di utilizzo delle ore Tremo per i miei figli: chissĂ se nella piĂš vere e le mie soddisfazioni. quotidiane potranno trovare le mie gioie

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ell’anno del 120° anniversario “La Voce del Popoloâ€? diventa ancora di piĂš giornale del territorio entrando nelle case con una doppia operazione: l’abbonamento dei Consigli pastorali e la distribuzione nei mercati della provincia. E se all’offerta proposta ai consigli pastorali hanno giĂ risposto piĂš di 130 parrocchie (ma i nominativi delle altre stanno ancora arrivando all’indirizzo abbonamenti@lavocedelpopolo. it), ogni settimana sceglieremo anche un mercato della provincia dove poter distribuire 1000 copie. Questo duplice sforzo si deve alla tenacia del vescovo Monari che ha a cuore le sorti del settimanale diocesano e la sua diffusione. Inutile aggiungere che anche a livello economico è un impegno gravoso: ecco allora che voi lettori siete i primi “rappresentantiâ€? del nostro settimanale. Siamo orgogliosi di essere un giornale del territorio che ha saldi i suoi principi ispiratori (quel trinomio fede, lealtĂ e coraggio) che campeggiano anche sulla testata e che desidera raccontare con un punto di vista diverso quello che accade. Un’operazione cosĂŹ impegnativa (a regime raggiungeremo 7/8 mila copie in piĂš a settimana) ha richiesto un rinnovo dal punto di vista grafico. Dal prossimo numero di “Voceâ€? il giornale avrĂ una sovraccoperta di quattro pagine staccabili dedicate a una zona speci-

uccelli e persino pesci G animali da compagnia, cani, gatti, Gli indifesi, bisognosi di ssono importanti e vanno considerati: articolare n particolare in ccure, utili, in certi casi quasi indispensabili, di donare afcapaci per le persone sole. Gli animali sono ancora si potrebbe fetto e fedeltĂ . Ciò detto e molto di piĂš comunemente usata dire, non sono d’accordo sulla pratica o femmine che maschi animali, poveri questi di sterilizzare dei cuccioli, che siano. Si dice che è per impedire la nascita sopprimere. Con poi non si sa a chi darli e che quindi bisogna questa pratica con tutto il bene che vogliamo all’amico animale, che Madre Natura quello lo priviamo del suo piacere piĂš grande, Vietiamo al nostro anigli ha dato, quello di perpetuare la specie. d’amore, vecchio come il male “di compagniaâ€? di esercitare, nell’atto So di andare contro corrente e mondo, la ragione della vita, nel mondo. preferisco tribolare per collocare la non intendo scandalizzare nessuno, ma come fare a collocarla. La rondicucciolata o, al limite (orrore) non sapere fuori dal nido quelli in sovrappiĂš. ne, quando i rondinotti sono troppi, butta chirurgica. castrazione una di Ăˆ un gesto che fa soffrire, ma è piĂš naturale

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corsi ad hoc e sperimentare una pluralitĂ di linguaggi – l’intera giornata di venerdĂŹ 10 è riservata alle attivitĂ educative, in collaborazione con le scuole elementari e medie –. Un ulteriore novitĂ : per la prima volta è approntata nel parco una fattoria didattica, dove si tengono dimostrazioni di ippoterapia e altre pratiche ludico-sportive per persone disabili. Tra gli eventi speciali, mostre d’arte, proiezioni, sfilate, concerti e spettacoli di danza.

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ÂŽ ’”‡Â?‹‘ Dz ‘Â?Â?ƒ ‡ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇł Ġ Â?‰‡Žƒ ƒÂ?–‘˜ƒÂ?‹ Un Premio destinato a donne bresciane, d’origine o d’adozione, che si siano particolarmente distinte per un impegno di vita coerente con i principi e valori umani, civili e cristiani, in tutti gli ambiti e attivitĂ . Ăˆ questo il premio CittĂ di Brescia “Laura Bianchiniâ€? che, istituito nel 1990 dal Gruppo promozione donna Brescia, raggiunge la 24ÂŞ edizione; è intitolato a Laura Bianchini, deputata bresciana negli anni del dopoguerra, che portò nelle scelte esistenziali e nella sua

esperienza parlamentare il valore della testimonianza cristiana e la ricchezza feconda di un impegno aperto al futuro. Nell’Anno della fede è stato consegnato, giovedĂŹ 2 maggio, un premio speciale “Donna e Chiesaâ€? ad Angela Mantovani (nella foto), impegnata da anni nella catechesi degli adulti, nell’Azione cattolica (dove ha ricoperto l’incarico di presidente diocesano) e recentemente è stata coinvolta nella segreteria del Sinodo diocesano. Le altre targhe

sono state consegnate a queste donne: Odilia Bendezu Quispe, giovane peruviana, coraggiosa e determinata, come esempio di una possibile e fruttuosa integrazione; Pieralba Pasinetti Castelli, donna generosa e attiva in numerosi ambiti del volontariato, soprattutto nella Caritas parrocchiale; Silvana Platto, membro attivo del Focolare e segretario della Consulta delle aggregazioni laicali; Giovanna Piotti Materossi, guida scout che si è spesa per l’educazione dei giovani e

l’accoglienza del prossimo; Fabrizia Quecchia, che ďŹ gura tra le fondatrici del Coordinamento famiglie afďŹ datarie. Una targa è stata consegnata anche alla memoria di Maria Teresa BonaďŹ ni, scomparsa di recente, che si è distinta per il suo appassionato impegno a favore delle donne e sui luoghi di lavoro e in politica. Nell’albo d’oro dell’ultimo quinquennio si possono leggere, fra gli altri, i nomi di Ornella Parolini, Paola Paganuzzi, Carla Bisleri e Maria Rosa Raimondi.

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l riso per finanziare tre progetti: in Burkina Faso, Mozambico e Venezuela. Sabato 4 e domenica 5 maggio riparte la campagna “Abbiamo riso per una cosa seriaâ€?, promossa da Focsiv e dai suoi Organismi federati. Migliaia di volontari coinvolti, sostenitori ma anche studenti, scout, gruppi parrocchiali e missionari, nelle principali piazze italiane distribuiranno pacchi di riso certificato Fairtrade. Grazie ad un’offerta, a fronte della quale si riceverĂ un pacco da 1 kg di riso di qualitĂ Thai, sarĂ possibile dare il proprio contributo. Nello specifico in Venezuela c’è un progetto a favore dell’organizzazione comunitaria, la protezione dell’ambiente e le attivitĂ produttive. Si lavora per il raggiungimento della sicurezza alimentare attraverso la promozione degli orti urbani. Tali orti, che grazie ad alcune semplici tecnologie popolari possono essere costituiti anche in piccoli spazi, vengono promossi attraverso un’intensa attivitĂ di formazione. Si intende costituire e formare almeno sei gruppi ambientali che lavorino a livello comunitario, costruire sei orti biologici comunitari/scolastici e almeno 70 orti biologici a livello familiare. Ogni orto è abbinato a un composter che serve a conci-

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bico ha come obiettivo la formazione agro-zootecnica per lo sviluppo rurale nel distretto di Morrumbene. Il progetto si inserisce all’interno di un ampio programma pluriennale di sviluppo promosso da un coordinamento di Ong bresciane in collaborazione con le autoritĂ provinciali e distrettuali locali denominato “Brescia per il Mozambicoâ€?. Ha l’obiettivo di migliorare la produzione agricola e zootecnica, promuovere la commercializzazione dei prodotti ed elevare gli standard di vita socio-economici e socio-sanitari. Per il Burkina Faso, invece,

il progetto rientra nella lotta alla malnutrizione infantile attraverso la promozione di farine di complemento alimentare. A Brescia partecipano all’iniziativa anche lo Svi (Servizio volontario internazionale), Mmi (Medicus mundi Italia) e Scaip (Servizio collaborazione assistenza internazionale piamartino), Organismi federati Focsiv e membri della Consulta per la pace del Comune di Brescia, che saranno presenti con 113 stand in cittĂ e provincia. Inoltre, distribuendo il riso del commercio equo e solidale, “prodotto in quelle periferie del mondo invocate da papa Francesco e portato sulla nostra tavola per ricordare il diritto degli ultimi a poter contare sul proprio lavoro, sulle proprie fatiche, sulle proprie speranzeâ€?, come sottolinea il presidente Gianfranco Cattai, Focsiv sostiene anche la produzione biologica della cooperativa thailandese Sarapi-Chok Chai che lo produce, al fine di migliorare le condizioni di vita dei 270 gruppi di piccoli produttori che ne fanno parte e delle loro famiglie. La certificazione Fairtrade del commercio equo-solidale assicura il pagamento di un prezzo equo ai produttori della cooperativa e un margine di guadagno aggiuntivo da investire in progetti di sviluppo della comunitĂ .

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/D YHUJLQH GHOOH &RQVROD]LRQL Il 5 maggio si svolge la festa della Beata Vergine delle Consolazioni. Le celebrazioni si svolgeranno nell’oratorio del santuario di Santa Maria delle Consolazioni sulle pendici del colle Cidneo. Il calendario di questa festa prevede giovedĂŹ 2, venerdĂŹ 3 e sabato 4 maggio, alle ore 19, un triduo di preparazione con Messa e meditazione. Domenica 5 maggio si festeggia la solennitĂ della Beata Vergine delle Consolazioni con una serie di funzioni religiose: alle 8.30 la Messa per i confratelli e le consorelle del pio sodalizio; alle 10.30 la Messa solenne, alle 17.30 il rosario in onore della Beata Vergine e alle 18 una nuova funzione. LunedĂŹ 6 maggio alle 18.30 la commemorazione di Ernesto “Tinoâ€? Deltratti, presidente emerito della Confraternita. Alle 19 il vescovo Monari presiede una Messa in suffragio degli Associati defunti. Come ricordato dalla presi-

denza della Confraternita “l’edizione 2013 della festa della Madonna delle Consolazioni conclude l’anno dedicato al quarto centenario della Confraternita delle Consolazioni, fondata nel 1612 per sostenere e diffondere la devozione mariana nell’antico santuario delle Consolazioni. Accanto alla funzione religiosa del sodalizio abbiamo afďŹ ancato anche una serie di eventi culturali e congrui alle ďŹ nalitĂ della nostra associazioneâ€?. Il santuario è tra le chiese piĂš antiche di Brescia come pure la Confraternita che in esso è ospitata. Le Consolazioni risalirebbero probabilmente al IX secolo, se non addirittura al V secolo. La Confraternita omonima è stata istituita nel 1612 e da allora ha portato avanti la devozione mariana nella cittĂ . Domenica 5 maggio dalle 9.30 alle 18 sarĂ allestito in piazzetta delle Consolazioni 2 (salita Tito Speri) uno spazio

ďŹ latelico presso il quale sarĂ possibile ottenere l’annullo della corrispondenza speciale sulla cartolina dedicata. Il timbro rafďŹ gura il rosone posto sulla facciata della chiesa. Saranno inoltre disponibili le piĂš recenti emissioni di francobolli anche con tematiche attinenti alla manifestazione, insieme ai tradizionali prodotti ďŹ latelici di Poste Italiane: folder, pubblicazioni e tessere ďŹ lateliche, cartoline, libri e raccoglitori per collezionisti. L’annullo speciale sarĂ depositato presso lo Sportello ďŹ latelico dell’ufďŹ cio postale di Brescia Centro in piazza Vittoria per i 60 giorni successivi, per soddisfare le richieste di bollatura che perverranno dai collezionisti. A conclusione del servizio il piastrino ďŹ latelico sarĂ depositato presso il Museo storico della comunicazione. Per informazioni, si può consultare il sito www.confraternitadelleconsolazioni.it.


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pavoniane del mondo, con un’ora di adorazione che per l’Opera Pavoniana sarĂ alle ore 7 e per la parrocchia di Santa Maria Immacolata alle ore 8. Domenica 26 è prevista ad Alfianello, paese cui era legata la famiglia del beato Pavoni, la festa patronale. Il cardinale Elio Sgreccia presiederĂ la concelebrazione del mattino, con la consegna, da parte dei Pavoniani, di una targa di riconoscenza all’attuale

parroco don Mauro Manuini e al predecessore, don Giovanni Leonesio. Don Mauro Manuini, poi, presiederà la concelebrazione del 28 maggio, alle ore 18.15, nella chiesa di S. Maria Immacolata in Brescia, dove sono venerate le spoglie del beato Lodovico Pavoni. Alla Messa parteciperà il coro Paolo VI, diretto da don Luigi Salvetti, che eseguirà il nuovo inno da lui composto per l’occasione. Sarà degna cornice il maggio in musica, manifestazioni

in ricordo del beato Lodovico Pavoni. Il programma prevede tre concerti: sabato 4 maggio, ore 21, presso il Teatro Pavoni di via S. Eustacchio, il coro AlabarĂŠ, diretto da Leonarda De Ninis; sabato 11 maggio, ore 21, presso la chiesa di San Barnaba in via Valle, il coro Sifnos, diretto da Gloria Busi; sabato 18 maggio, ore 21, presso la chiesa di S. Maria Immacolata in via Pavoni, il coro Carminis Cantores, diretto da Ennio Bertolotti.

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Qualche sorpresa dell’ultimo giorno, ma poco di piĂš. Sono state depositate le liste per le amministrative 2013 che vedono, per quanto riguarda Brescia, in campo 680 candidati che si confronteranno per 32 posti... Scendono in campo 10 candidati sindaco: Adriano Paroli, Emilio Del Bono, Laura Castelletti, Francesco Onofri, Laura Gamba (Movimento cinque stelle), Fiorenzo Bertocchi (Rifondazione Comunista), Anna Seniga (Donne per Brescia), Giovanna Giacopini (Brescia solidale e libertaria), Alberto Prandini (Partito Italia nuova) e Pierantonio Penocchio (Forza Nuova). Il sindaco Paroli si ripresenta con nove liste (una in piĂš rispetto al 2008) e conferma il sostegno di Pdl, Lega e Udc; nella sua compagine, sostenuta anche da Fratelli d’Italia (in lizza l’assessore Mario Labolani) e dal Partito dei pensionati) la novità è rappresentata da “X Brescia Civicaâ€? capitanata da Mariangela Nini Ferrari, Marco Velo e Alessandro Altobelli. Si ripresentano anche tutti i presidenti di Circoscrizione: Enio Garzetti e Giacomo Lini per la Lega, Marco Rossi e Mattia Margaroli per il Pdl e Flavio Bonardi per Fratelli d’Italia; il Pdl schiera anche gli assessori Giorgio Maione e Paola Vilardi e gioca la carta Margherita Peroni; il capolista della Lega è Fabio Rolfi con la presidente del consiglio comunale Simona Bordonali e gli assessori

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(Fabio Capra, Federico Manzoni, Alberto Martinuz...) e lancia anche la Civica per Del Bono sindaco che attinge a piene mani dal mondo del terzo settore e dell’associazionismo cattolico con Luigi Morgano, Gianpietro Briola e Massimo Pesenti, solo per fare tre nomi; a questi si aggiunge anche la lista di Marco Fenaroli. Francesco Onofri sarĂ invece sostenuto da Civica Brescia, Piattaforma Civica e Sindaco Francesco. Lista unica, invece, per Laura Castelletti. Brescia ha bisogno di momenti di confronto e di dialogo, spiace invece constatare l’ennesimo episodio di intolleranza ai danni di don Fabio Corazzina che si è ritrovato la macchina imbrattata di svastiche: sono brutti segnali con la speranza che possano essere riconducibili solo alla stupiditĂ di qualcuno e non siano invece i prodromi di un ritorno di ideologie passate e giĂ ampiamente giudicate dalla storia. A proposito di avvicinamento alle elezioni, l’unitĂ pastorale Badia-Violino ha organizzato per venerdĂŹ 3 maggio l’incontro “Per una cittĂ piĂš partecipata: Oltremella a confronto con i candidati sindaco su famiglia, lavoro e mobilitĂ . L’appuntamento è alle 20.45 presso il teatro parrocchiale del Violino in via nona - sotto la chiesa; intervengono, moderati da don Adriano Bianchi, Laura Castelletti, Emilio Del Bono, Francesco Onofri e Adriano Paroli.

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alla coltivazione di vegetali; a tal ďŹ ne verrĂ misurato il grado di trasferimento dell’inquinante dal terreno ai vegetali destinati all’alimentazione umana. Il progetto prevede che l’Asl realizzi l’orto presso l’Istituto tecnico agrario Statale Giuseppe Pastori ed esegua il campionamento delle matrici alimentari. L’orto avrĂ una dimensione di circa 20mq, all’interno del quale verranno posizionati 40 vasi contenenti terra proveniente da piĂš punti dell’area

del Sito di interesse nazionale Caffaro. Nei vasi saranno coltivati insalata, pomodori, zucchine, fagiolini ed erbe aromatiche. Il progetto dell’orto sperimentale avrĂ la durata di circa due anni, e si concluderĂ con un’analisi ďŹ nale dei risultati. Lo studio caso-controllo riguarda i linfomi non Hodgkin e leucemie linfatiche in relazione all’esposizione a Pcb. Verranno studiati 150 casi di pazienti ospedalizzati con prima diagnosi di linfomi non Hodgkin e linfomi

linfatici, di età superiore ai 18 anni, nati in Italia, e 150 casi di pazienti ricoverati per altre malattie, escluse le malattie tumorali, del sistema endocrino, del sistema immunitario ed epatiche. Il Ministero dell’ambiente mette a disposizione 100mila euro. Lo studio casocontrollo sui linfomi non Hodgkin e leucemie linfatiche in relazione all’esposizione a Pcb verrà ampliato includendo anche casi di pazienti malati di melanoma (cancro della pelle).

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opo otto anni don Alberto Maranesi saluta con un pizzico di rincrescimento la comunitĂ del Beato Luigi Palazzolo pronto a fare l’ingresso, domenica 26 maggio, nella comunitĂ di Mompiano. Alla sua prima esperienza da parroco ha cercato di rafforzare, si potrebbe dire costruire visto che quel quartiere cittadino è considerato una sorta di dormitorio, l’identitĂ comunitaria. In prima istanza ha saputo rispondere alle richieste delle famiglie che cercavano, in quel lembo di territorio, uno spazio per stare insieme. Da qui è partita l’idea di costruire l’oratorio, luogo accogliente per le nuove generazioni e soprattutto dedicato all’incontro con il Vangelo attraverso la catechesi e il gioco. Nel suo ministero sacerdotale ha fin qui servito come curato le comunitĂ di Gargnano (1992-1997), Sant’Antonio di Padova in cittĂ (1997-2002) e Gavardo (2002-2005) prima di entrare come parroco nella comunitĂ del Beato Palazzolo. In questi anni si è distinto per la disponibilitĂ e per la passione con le quali ha cercato di camminare insieme alle persone. La parrocchia è giovane, essendo nata nel 1979 e quando don Alberto ha assunto l’incarico non aveva ancora un oratorio. Nel 2005 il Comune aveva messo in vendita una

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quisendo la cascina. In seguito è stato elaborato un progetto di ristrutturazione per ricavarne una casa parrocchiale con i servizi ricreativi tipici di un oratorio e con gli ambienti per la catechesi e le attivitĂ pastorali. L’opera, anche grazie a quell’aiuto, ha potuto cosĂŹ prendere corpo, almeno per quanto riguarda la parte inferiore della cascina; in una fase successiva è stato completato l’intervento sulla parte superiore che è stata messa a disposizione di altre iniziative. La scelta finale è caduta sulla collaborazione con l’Ufficio oratori della diocesi per destinare una parte dell’edificio superiore alla Casa Foresti, cioè all’ambiente che l’Ufficio oratori ha destinato alla formazione. L’oratorio, quindi, come luogo privilegiato per la formazione dei ragazzi e dei genitori, quest’ultima facilitata dal cammino di iniziazione cristiana, che di fatto ha “responsabilizzato i genitori nell’accompagnare i figli: all’inizio avevano un po’ di timore, poi è sorto un rapporto di amicizia e di collaborazioneâ€?. Da questo punto di vista don Alberto ha messo grande disponibilitĂ e passione, mettendosi al servizio della comunitĂ , camminando e gioendo insieme a lei. Adesso inizia una nuova esperienza che non potrĂ non tener conto della costruzione delle unitĂ pastorali.

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un proprio campo estivo in collaborazione con l’istituto comprensivo di Rudiano, dal quale i plessi di Roccafranca dipendono, affidandone la gestione ad associazioni private, ha destato non poche discussioni, arrivando persino ad essere portata in consiglio comunale, oggetto di un’apposita interrogazione. Senza contare le polemiche seguite alla pubblicazione del volantino dell’iniziativa, che avrebbe visto l’aggiunta anche di offerte commerciali. Rimanendo però nel me-

rito dell’iniziativa, le maggiori perplessitĂ si sono registrate a Ludriano, che si sarebbe vista privata del grest presso il proprio oratorio. Per questo motivo, dopo che era stata avviata anche una raccolta firme, si è deciso, grazie ad una collaborazione tra genitori e parrocchia, di realizzare un grest “indipendenteâ€?, con l’ausilio di educatori esterni. La stessa idea era circolata anche presso la parrocchia di Roccafranca, ma l’idea in questo caso non ha avuto seguito concreto. CosĂŹ in due

turni, dal 10 al 21 giugno e dal 24 giugno al 5 luglio presso la scuola elementare di Roccafranca, si terrĂ il “Summer sport creativitĂ â€?, un progetto che prevede per i ragazzi delle scuole primaria e secondaria, attivitĂ sportive e di potenziamento della lingua inglese. Al di lĂ della validitĂ della proposta in sĂŠ, però, ci si può interrogare sull’opportunitĂ di lasciare da parte una sinergia importante, come quella tra Comune e oratori, in un ambito delicato come quello educativo. (f.u.)

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n altro anno è trascorso all’insegna di “piacevoleâ€? cultura. CosĂŹ si potrebbe riassumere l’11° anno accademico della Libera universitĂ di Manerbio (Lum), che la scorsa settimana ha concluso l’attivitĂ 20122013. Come vuole la tradizione, il congedo prima delle vacanze ha visto protagonista la musica, con una lezione-concerto tenuta dal maestro Arturo Andreoli; sul palcoscenico con lui il Manerbio Wind Ensemble, giovani musicisti che con le note musicali hanno ripercorso i 150 anni della storia della banda civica di Manerbio offrendo un mĂŠlange di brani e di autori. Ampio il raggio di azione, dagli italianissimi Verdi e Rossini ed il genere operistico fino ad arrivare alla musica piĂš recente. Era proprio quanto ci voleva per concludere gli appuntamenti che da ottobre ad aprile hanno ospitato ogni giovedĂŹ pomeriggio al Piccolo Teatro di Manerbio le discipline piĂš varie, letteratura, storia, arte, economia, scienza e, appunto, la musica. Il tema scelto dal sodalizio di Manerbio per il 2012-2013 è stato il Novecento, esaminato negli avvenimenti che lo hanno segnato in modo piĂš significativo negli aspetti positivi e in quelli piĂš controversi: l’emigrazione italiana di inizio

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alcuni degli argomenti affrontati. Accanto a questi temi, un “corso monograficoâ€?, che ha avuto come oggetto l’evoluzione del cinema, scelto come espressione artisticoculturale del secolo scorso. Ogni tema è stato affidato alla competenza di esperti, che hanno permesso cosĂŹ alla Lum di mantenere un livello qualitativo sicuramente elevato. Come ogni anno, non sono mancati il corso di disegno e le uscite culturali. Il riscontro non si è fatto attendere, perchĂŠ gli “studentiâ€? puntualmente hanno riempito il teatro e hanno apprezzato le proposte. Tutto questo è motivo di grande soddisfazione per il team della Lum, ad iniziare dalla presidente, Elena Ungari, e dai membri del consiglio direttivo: il vice-presidente, Bruno Scartapacchio, e gli altri componenti: Vanna Dadda, Bibiana Nervi, Bianca Manfredini, Angiolino Guindani e Wladimiro Martinello. L’anno 20122013 è stato archiviato, ma l’attivitĂ continua. Dietro le quinte, il direttivo sta giĂ lavorando al prossimo anno accademico con idee e suggerimenti che sono arrivati anche dagli stessi partecipanti. Inizia quindi la fase di elaborazione, che giungerĂ a maturazione in autunno, con una programmazione che vuole essere sempre stimolante e ricca di contenuti.

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L’8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA

PER RISPONDERE ALLA CRISI PER LA CREDIBILITÀ DELLA CHIESA IL MASSIMO DELLA TRASPARENZA La trasparenza è forse la richiesta più pressante che sale dalla società italiana. Essa, caratteristica che accompagna da sempre il nuovo sistema di “sovvenire alle necessità della Chiesa”, è – e deve rimanere – un impegno prioritario per il suo percorso. In particolare quando si parla delle risorse legate all’8xmille, e quindi a quella libera scelta che i contribuenti italiani esprimono al momento della dichiarazione dei redditi. A tal proposito il presidente della C.E.I., cardinale Angelo Bagnasco, afferma: “Tutti conosciamo l’importanza assolutamente decisiva della trasparenza, ancor più nel nostro contesto sociale, culturale e politico. Oggi più che mai una limpida trasparenza, soprattutto nell’uso del denaro è condizione imprescindibile per la credibilità generale della Chiesa e per la realizzazione fruttuosa della sua missione nel mondo”. Perciò la C.E.I., attraverso il suo Servizio Promozione, non smette mai, anche attraverso le campagne d’informazione, di perseguire questo importante obiettivo. E pure quest’anno lo farà proponendo delle storie vere in forma di spot tv, da approfondire su www.8xmille.it e sulla relativa mappa delle opere. Sarà così evidente come destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica, oltre ad essere un gesto di coerenza con la propria fede, è anche un modo concreto per essere responsabili verso gli altri e per gli altri. In altri termini corresponsabili nella comunità ecclesiale come nella collettività civile. MG. BAMBINO

CHE TUTTI VIVIAMO La Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) è impegnata in un “progetto di trasparenza” che supera gli obblighi di legge sulla pubblicazione del rendiconto annuale 8xmille alla Chiesa cattolica (art. 44 della legge 222/85) affiancandogli la mappa 8xmille. Di che si tratta? Andando sul sito www.8xmille.it si trova la cartina dell’Italia attraverso la quale si possono localizzare e visionare le iniziative finanziate dalla C.E.I. sul territorio italiano. Sono informazioni in continuo aggiornamento, perché ogni diocesi che gestisce localmente i fondi 8xmille alla Chiesa cattolica, riporta sulla mappa 8xmille il dettaglio delle proprie modalità di spesa. Un progetto di trasparenza unico e innovativo che permette di consultare sulla mappa migliaia di interventi. Nella campagna di comunicazione televisiva del 2013 sono state raccontate alcune di queste opere. Eccole: A Roma la mensa di Colle Oppio distribuisce più di 500 pasti al giorno. Questo centro della Caritas diocesana offre non solo assistenza alle persone in difficoltà, ma porta avanti progetti di promozione umana e civile. A Milano la Grangia di Monluè, grazie a volontari, operatori, suore e ai fondi 8xmille, accoglie i rifugiati, per lo più africani, che scappano da conflitti, dittature e torture. Essi ricevono, oltre alla formazione e al sostegno per crearsi una nuova vita, il calore di una vera casa. A Torino la fondazione Operti risponde alla crisi di questi ultimi anni attraverso progetti di microcredito e borse lavoro. Molte persone hanno trovato nuove aspettative e opportunità.

A Catania, nel quartiere Librino, Giuliana Gianino insieme ai tanti volontari gestisce il Centro Talitakum. Un doposcuola, punto di riferimento per i molti ragazzi che non avrebbero altrimenti un posto dove stare. Talitakum, che rappresenta una speranza per l’intero quartiere, è la dimostrazione che si può veramente cambiare volto al territorio. A Milano padre Eugenio Brambilla, ispirato dall’opera di don Milani, da molti anni è impegnato in un progetto di scolarizzazione in due quartieri di periferia. Giovani, apparentemente senza prospettive, riescono attraverso la scuola popolare “I care” a superare le difficoltà e i pregiudizi della gente.

A Napoli, nel carcere di Nisida, don Fabio De Luca sostiene i minori che devono scontare una pena. Un percorso lungo e difficile ma ripagato dal vedere che alcuni ragazzi riescono a trovare una retta via. In Etiopia, a Wolisso, l’ospedale gestito dal CUAMM – medici con l’Africa è punto di riferimento per tutta l’Etiopia. Inoltre medici e paramedici raggiungono i villaggi più lontani per portare cure e medicine a coloro che non riescono a raggiungere il presidio sanitario. A Bahir Dar invece, il CVM, Centro Volontari nel Mondo, realizza attività locali per dare opportunità di lavoro alla gente, soprattutto alle donne, motore dell’economia.

ANCHE QUEST’ANNO PER DESTINARE L’OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA SI PUÒ USARE:

u la scheda 8xmille allegata al modello CUD che può essere consegnata entro il 30 settembre a un intermediario fiscale oppure in busta chiusa presso gli uffici postali. Inoltre è possibile trasmettere la scelta direttamente via internet. Anche chi non è più obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, in prevalenza i pensionati e i lavoratori dipendenti senza altri redditi né oneri deducibili, possono comunque destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica attraverso la scheda 8xmille allegata al CUD. u il modello Unico da consegnare entro il 30 settembre direttamente via internet oppure tramite un intermediario fiscale. Chi invece non è obbligato all’invio telematico può effettuare la consegna dal 2 maggio al 30 giugno presso gli uffici postali. u il modello 730-1 allegato al modello 730 da presentare fino al 31 maggio per chi si rivolge ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o entro il 30 aprile al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico).


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frequentare i negozi del paeseâ€?. Ma in cosa consiste questa novitĂ ? Ăˆ semplicissimo: iscrivendosi alla Pro Loco si potrĂ usufruire, tutti i sabati, di forti sconti nei Negozi del Campanile aderenti, con un minimo del 5% in meno rispetto al prezzo della merce esposta. â€œĂˆ bene precisare – ricorda Vinaschi – che ogni commerciante potrĂ decidere la tipologia di prodotto e la percentuale di sconto da applicare, ma non si scenderĂ mai sotto il 5%: direi dunque che

si tratta di un’ottima occasione per ridare slancio e smalto alla nostra Carpenedolo. La Pro Loco, come giĂ fa per molti altri eventi in corso durante l’anno, intende andare incontro alle realtĂ del paese con il massimo impegno, anche ricercando, come in questo caso, l’aiuto dei cittadini. Sono certa che lâ€?Operazione W lo scontoâ€? sarĂ apprezzata e centrerĂ l’obiettivo desideratoâ€?. Particolare soddisfazione viene espressa anche da Panizza, per il quale “è

stato facile raggiungere un’intesa su questa iniziativa che abbiamo pensato insieme ed insieme promuoviamo. In molti settori economici la pressione delle grandi superfici commerciali costituisce una spina nel fianco per le realtà di vicinato, ma faremo il possibile per garantire a tutti i nostri negozi un futuro meno difficile�. Per risparmiare, dunque, non resta che iscriversi alla Pro Loco, per chi ancora non l’avesse fatto, e darsi allo shopping. (f.m.)

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usica, mostre, laboratori didattici ed ancora mercatini artigianali e dell’antiquariato e gli immancabili fuochi d’artificio sono alcuni degli “ingredientiâ€? della Fiera di San Pancrazio – Maggio monteclarense che si inaugurerĂ domenica 5 maggio alle 9.45 in Piazza Santa Maria. Tra le novitĂ di quest’anno spiccano gli appuntamenti culturali del Festival della letteratura in programma nella Sala Pedini della Biblioteca comunale: venerdĂŹ 3 incontro con Gigi Paladin in “1, 2, 3‌ libri per principi e reâ€?, sabato 4 “Come lavora un’illustratriceâ€?, laboratorio con Marta Comini, giovedĂŹ 9 “I cori bresciani: un libro in‌cantoâ€?, venerdĂŹ 10 “Schitarrateâ€?, musicolettura con l’editore Maledizioni per chiudere l’11 maggio con “Alla scoperta dello svasso maggiore Igorâ€? e il 12 maggio con musica e poesie dialettali di Renato Laffranchini. Confermata la presenza delle scuole sia con il Progetto Piccoli Ciceroni sia con “La CittĂ ai ragazziâ€? (l’11 dalle 10 alle 18 in centro storico). Anche l’arte avrĂ uno spazio importante con tre mostre che si apriranno durante il periodo del “Maggio monteclarenseâ€?: sabato 4 alle 11 nella Galleria della Pro Loco toccherĂ a “Emozioni e ÇŻ

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con “Dal figurativo all’Informale – 40 anni di pitturaâ€?, antologica di Ezio Soldini. Il clou della festa è però in programma nella giornata del patrono, domenica 12, con lo speciale annullo filatelico (dalle 11 alle 17 in Piazza Treccani), la Santa Messa alla Pieve di San Pancrazio (alle 20) e i fuochi pirotecnici (alle 21.30) che illumineranno la notte cittadina con l’incendio simulato di Castello Bonoris. Per l’occasione, dalle 20.30 alle 24, i principali musei monteclarensi daranno vita ad una “Notte biancaâ€?, con aperture straordinarie per dar modo a tutti di ammirare i vari tesori in essi contenuti. Il maniero voluto dal conte Gaetano Bonoris si animerĂ nelle varie giornate di festa con “Il Medioevo ritrovatoâ€?, fate, folletti e costumanti impegnati a ravvivare l’atmosfera nelle stanze riccamente addobbate per l’occasione. In Piazza Treccani, inoltre, durante i giorni di festa funzioneranno sia lo stand gastronomico a cura dei volontari della parrocchia di Vighizzolo sia gli spazi di musica live con orchestre di prestigio. Per ogni informazione sul calendario di eventi si può consultare il sito internet www.montichiari.it oppure chiamare l’Ufficio cultura del Comune al numero 030/9656309 o la segreteria di Montichiari Musei allo 030/9650455.

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ŽŽƒ ‘”–‡ †‡‹ ’‹……‘Ž‹ ƒ’‡”‹–‹˜‘ …‘Â? ’ƒ’Â? Uno spazio dedicato ai piccoli e ai loro genitori dove giocare, imparare e interagire. Questo, e non solo, è lo spazio “Corte dei piccoliâ€? che si trova nella galleria del centro commerciale Arcadia di Lumezzane, gestito dalla cooperativa Gaia. Aperto il lunedĂŹ e il giovedĂŹ dalle 15 alle 18 non è il classico baby-parking dei centri commerciali. “L’accesso è solo in presenza di una figura adulta – spiega la responsabile del servizio Luisa Zani – che resta con il bambino e che ha la possibilitĂ di

confrontarsi con altri genitori o con le due operatrici, due psicologheâ€?. La “Corte dei piccoliâ€? è uno spazio ludico-aggregativo strutturato in due aree, una con materassi e specchi, adatta ai bambini da zero a 12 anni e una per i bambini da uno a tre anni con scivoli, materiali per disegnare e altro. Accanto a questo iniziative varie: due volte al mese le attivitĂ coinvolgono i bambini fino ai sei anni con laboratori artistici, manuali, musicali, di cucina, sul corpo e via dicendo. Una volta

al mese l’occhio si sposta sui papĂ , normalmente assenti dalla programmazione ordinaria, con “Aperitivo coi papĂ â€? che prevede dalle 10 attivitĂ nella “Corteâ€? fino all’aperitivo nel bar centrale della galleria Arcadia. Il prossimo appuntamento, il 4 maggio, si arricchisce della presentazione del libro di Mauro Toninelli “Io, papĂ ? 9 mesi coi baffiâ€?, il romanzo/ diario di un papĂ che racconta la gravidanza giorno per giorno. L’autore sarĂ intervistato da Claudio

Zani, direttore del centro. “A fronte di una difficoltĂ di finanziamento (oggi il servizio è sostenuto da Caritas diocesana) abbiamo trovato – racconta la responsabile – grandi risorse umane nelle mamme che si sono messe a disposizione. Non solo destinatarie ma anche protagonisteâ€?. La cooperativa Gaia è attiva nell’area della prevenzione e del trattamento. In questo suo impegno è anche una delle cooperative che ha fondato lo Smi, sostitutivo del Sert della Valtrompia.

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l 1° maggio l’Associazione operaia di mutuo soccorso di Collio ha festeggiato il 50° di una storia straordinaria di generositĂ : S. Messa alle 11 nella parrocchiale a suffragio dei soci defunti poi l’omaggio al monumento ai Caduti e Invalidi in piazza Zanardelli con la tradizionale consegna di pergamena ricordo a tre soci ventennali: Giuseppe Zanolini (il padre Andrea era tra i fondatori), Mary Zanardelli, Giovanni Zanardelli (alla memoria). Ha concluso il pranzo sociale. Taglia il traguardo ricca di circa 100 soci, in piena attivitĂ , con consiglio rinnovato e statuto adeguato ai tempi: intatto nello spirito dei fondatori. Solo una lieve variazione nel nome: l’originario “Associazione operaia di Mutuo soccorso Miniera Prealpinaâ€? è diventato per i documenti attuali “Ex Miniera Prealpinaâ€?. Conservando la memoria delle origini si è aperto all’adesione (20 euro all’iscrizione e 10 negli anni successivi) di tutti gli

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“uomini di buona volontĂ â€? che hanno compiuto i 18 anni. Lo spiega Maffeo Ronchini presidente da 20 anni rieletto nel marzo scorso, mentre mostra il giornale “La Valleâ€? ( n. 4. 1963 L.50) che dĂ notizia della inaugurazione del labaro in prima pagina con foto e lungo servizio firmato da Orio Davoli titolatoâ€?La silicosi e la esasperante lentezza delle pratiche assistenzialiâ€?: una illuminante serie di brevi interviste a soci fondatori, minatori della “Prealpinaâ€?, tutti tra i 35 e 45 anni e giĂ colpiti dalla terribile malattia che ingessa i polmoni senza rimedio: Giulio Torquati (tenendo per mano il nipotino orfano), Giovanni Mensi, Gino Zanardelli raccontano di come, dopo fratelli e parenti, dopo meno di vent’anni di lavoro, tocca a loro “la burocrazia previdenzialeâ€? per avere pensioni da 6.000 a 24mila lire mensili a seconda del grado di invaliditĂ . Le cifre sono terribili: in 10 anni oltre 60 morti sotto i cinquant’anni. Per questo in una trentina“...si sono stretti fianco a fianco per vedere di aiutarsi reciprocamente “ L’atto fondativo

è in Comune il 24 febbraio 1963. Vi possono aderire (art.1) tutti gli operai con una anzianitĂ di lavoro di 15 anni nell’Azienda Mineraria Prealpina o di 20 anni in miniera con ultimo periodo alla Prealpina. Sul labaro, nel retro tricolore, due mani si stringono forti e solidali. Tra le varie “solidarietĂ â€? (beneficenza e sovvenzioni) è per i soci “impegno d’onore partecipare alle onoranze funebri dei loro compagni...â€?. Primo presidente è Martino Bruni con segretario Pietro Pasini e cassiere Augusto Pellachin. Si rivolgono per benedizione e aiuto a papa Montini Paolo VI, ricordandogli la sua visita in miniera da cardinale di Milano: il Pontefice a maggio fa pervenire tramite il vescovo Morstabilini l’allora notevole somma di 200mila lire. E tutto continua: a Natale il pacco dono ai piĂš anziani con contributo deciso dal consiglio ai bisognosi, le visite in ospedale e a casa per chi è rimasto solo, il manifesto in paese per quelli che “vanno avantiâ€? e opere per la comunitĂ (contributo alla sistemazione delle chiese di Ivino, Tizio e parrocchiale).

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galla sotto forma di una vera e propria emergenza idrogeologica, che periodicamente occupa le pagine della cronaca, come la recente frana di Sonico. Il prof. Giuseppe Carlo Lozzia, responsabile dell’UniversitĂ , ha parlato di “difficoltĂ legate alle persone e alle rivalitĂ â€? che ostacolano un proficuo interscambio col territorio. Comunque, dalla metĂ degli Anni ‘90, quando la sede edolese fu aperta, gli iscritti sono passati da una trentina a quasi 200. Singolare è il fatto che in proporzione gli iscrit-

ti camuni, nonostante l’esistenza a Edolo di una scuola superiore ad indirizzo forestale, siano una sparuta minoranza. Sono le aree circonvicine, Valtellina, valli bergamasche e Sebino, ad avvantaggiarsi formando qui coloro che in futuro guideranno con competenza la gestione dei loro territori. L’Università cresce e cerca nuovi spazi: Provincia, Camera di Commercio, Bim, Comunità montana e Comune di Edolo, che la sostengono, dovranno pensarci. Intanto anche tramite il braccio ope-

rativo, Gesdimont, guidato da Anna Giorgi, si moltiplicano le iniziative: a inizio aprile i lavori del Gruppo di verifica della Convenzione delle Alpi con esperti provenienti dagli otto Stati dell’arco alpino; due nuovi corsi di perfezionamento post-laurea che termineranno a luglio; infine, la convenzione con Comunità montana, Parco dell’Adamello e l’Unione dei Comuni per la predisposizione di un nuovo piano di valorizzazione dei cinque Comuni della Valsaviore. (g.c.)

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l Tribunale di Breno è nell’elenco delle istituzioni da sopprimere. GiĂ dal primo annuncio del provvedimento, l’associazione avvocati della Valle Camonica, con a capo il brenese avv. Federico Nobili, è scesa in campo contro il singolare destino a cui sarebbe condannata la sezione distaccata. La seconda commissione permanente del Senato, esprimendo un parere obbligatorio (non vincolante) a suo tempo (luglio 2012) si era dichiarata di diverso avviso collocando l’ufficio giudiziario camuno al primo posto (fascia “Aâ€?) per la distanza di 74 km dal palazzo di giustizia di Brescia, per la popolazione interessata (101.431 abitanti), per la “montanitĂ â€? (100 %), per l’altitudine media delle case comunali (632 m), per il territorio (1.318 kmq). Quindi un ufficio da conservare, anche perchĂŠ – scriveva la commissione – â€œâ€Ś si ritiene che, per quanto concerne le sezioni distaccate ubicate in aree montane, sia indispensabile il loro mantenimento, avuto specifico riguardo a sezioni caratterizzate da un’altimetria media particolarmente elevata, significativi disagi infrastrutturali e difficoltĂ di collega-

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quali un viaggio a Brescia comporterebbe una spesa rilevante e l’impiego di un’intera giornata; cosĂŹ pure tutti i testimoni chiamati nelle cause civili e penali, data anche la carenza di mezzi pubblici e le difficoltĂ di viaggio nel periodo invernaleâ€?. Poi la proroga di applicazione della legge fino al settembre 2013, per le particolari condizioni della vallata dell’Oglio. Da ultimo la lettera dei 12 aprile che denuncia “il diverso atteggiamento che viene assunto dal Tribunale di Brescia, rispetto a molti altri Tribunali d’Italia, posizione diretta ad anticipare la soppressione della sezione ancor prima del termine stabilito del 13 settembre 2013â€?. Numerosi presidenti di Tribunali (anche quello di Bergamo) hanno deciso di concedere (o di richiedere al Ministero) una proroga di uno, due, o cinque anni, come previsto dalla legge.

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/D YLDELOLWj PLJOLRUD JUD]LH DL FLWWDGLQL Con l’apertura della galleria S. Sebastiano e poco dopo della Galleria Corteno Golgi sulla statale 39 di Aprica, la viabilitĂ dei paesi della valle di Corteno ha assunto un’altra dimensione. Corteno Golgi ha poi avuto un collegamento speciale con la 39 grazie ad un ponte inaugurato nel gennaio 2012 che ha consentito l’accesso sicuro, l’abbandono della vecchia entrata sul tornante cieco a gomito, la pavimentazione del centro storico del paese con porfido e la sua pedonalizzazione, la viabilitĂ ad anello verso Santicolo, la piĂš popolosa frazione del Comune montano. Questi lavori hanno accelerato anche le opere pubbliche che il Comune di Corteno aveva in cantiere: sistemata la viabilitĂ principale, era necessario creare un’area di rispetto per il cimitero che ora si trova in faccia a chi entra nell’abitato dal nuovo ponte. L’Amministrazione comunale ha bandito un concorso di idee per trovare la migliore e arrivare a modificare in senso positivo l’accesso al paese che comprendesse il rispetto per il luogo di pietĂ e il richiamo a Corteno sul piano turistico e scientifico come paese natale del Premio Nobel Camillo Golgi. Tra i progetti pervenuti, il vincitore prevede la copertura con lastre di acciaio còrten realizzate come un reticolo di filamenti delle cellule nervose, che furono oggetto di studi profondi da parte di Camillo Golgi. I lavori della sistemazione del nuovo accesso al paese, che avviene da sud e non piĂš da nord, comprendono anche la realizzazione di un totem informativo in omaggio a Golgi e come richia-

mo alla sua casa natale e all’omonimo museo che Corteno ha realizzato. La zona interessata dai lavori dovrà essere sistemata anche sul piano viabilistico. Questa secondo parte, già prevista nel computo complessivo delle opere, dovrebbe essere completata dopo l’estate per non interferire sul flusso turistico. L’importo globale dei lavori si aggira sui 300mila euro: dovrebbero essere terminati, per quanto riguarda la mascheratura del cimitero, prima dell’estate. (Davide Alessi)

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‘˜ƒ–‘ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ‹Â? ’‹ƒœœƒ …‘Â? Dz ‘ Â„ÂƒÂ”ÂƒÂœÂœÂ‘Çł Abbigliamento, gioielli, calzature, artigianato... Domenica 5 maggio arriva in piazza Cavour a Rovato dalle 10 alle 19 “Lo sbarazzoâ€?, il mercato degli sconti. Sono 38 gli espositori che quest’anno attendono i visitatori. In particolare, sotto i portici di piazza Cavour, il Magazzino dell’Arte Rovato ripropone John Picking e i suoi allievi, una mostra collettiva di pittura con le opere di alcuni degli allievi del maestro John Picking: Anna Bonfadini,

Adriana Bosetti, Evelina Cardone, Silvia Facchinetti, Nadia Ferrari, Raffaella Ferrari, Teresa Ferrari, Bruna Gandossi, Elena Ghitti, Rosanna Manenti, Gabriella Pedretti, Sabrina Rinaldi e Barbara Zanetti. Per Rovato “Lo Sbarazzoâ€? è diventato ormai un appuntamento tradizionale, atteso sia dai commercianti che dai tanti loro clienti attirati dagli acquisti vantaggiosi proposti in piazza Cavour. Un successo ormai costante, imitato da

tanti altri paesi della provincia, che rappresenta un richiamo importante per Rovato: per il suo commercio, per la comunità , per i ristoratori e i bar e, piÚ in generale, per la vitalità del centro storico, che mantiene cosÏ saldamente le sue peculiarità sia commerciali sia come punto d’incontro durante il passeggio sia come luogo di riferimento per manifestazioni ed eventi. Il programma completo, con tanto di indicazioni per i parcheggi

gratuiti, le iniziative collaterali e l’elenco dei singoli espositori con la merce portata a “Lo Sbarazzoâ€? si trova sul sito internet www. losbarazzo.it. L’appuntamento è organizzato, come ormai tradizione vuole, dall’attivo sodalizio dei commercianti di “Centro storicoâ€?. In caso di pioggia la manifestazione avrĂ luogo nei negozi e lungo le vie del centro storico. La 15ÂŞ edizione si terrĂ , invece, domenica 22 settembre.

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an Giorgio nella frazione di Villa Pedergnano, San Gottardo a Erbusco centro: nel borgo franciacortino il periodo che corre a cavallo tra gli ultimi giorni di aprile e la prima metĂ di maggio, è tutto dedicato alle feste patronali e alle sfide – tra lo sportivo, lo storico e la sagra popolare – tra borghi rivali. I primi giorni del mese, fino a domenica, 5, sono dedicati alle quattro contrade della frazione di Villa Pedergnano. Saranno loro – Ca Maru, Serco, Poffe e Columbina – a contendersi la statuetta del “Palio di San Giorgioâ€?, attraverso diverse gare che si svolgeranno durante tutta la settimana. Il clou sarĂ proprio domenica 5 maggio: alle 8.30 il via alla gara podistica. A seguire la Messa, che si svolgerĂ nel campo sportivo dell’oratorio. A seguire, dalle 15.30 in poi, sempre l’oratorio ospiterĂ giochi e momenti ludici per bambini, ragazzi e adulti. Dopo la cena in compagnia, a partire

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alle 20.30, la premiazione dei vincitori. La contrada che trionferà , sommando i punteggi delle diverse gare sportive in calendario, custodirà il palio che settimanalmente passerà poi di famiglia in famiglia, fino all’edizione 2014. Per tutte le

serate di San Giorgio in oratorio ci sarĂ inoltre uno stand gastronomico con musica dal vivo e spettacoli. Il ricavato della festa servirĂ a dare suono alle campane della locale parrocchia di San Giorgio, attualmente in fase di restauro. L’occasione di competere durante le disfide del “Palio di San Giorgioâ€? è in realtĂ solo una parte di un evento che sa ancora oggi unire la voglia di stare assieme alla necessitĂ di sentirsi comunitĂ cristiana. “In questo senso – dice infatti don Aldo Rinaldi, il parroco di Villa Pedergnano – durante tutte le giornate dedicate di San Giorgio, la parrocchia raccoglierĂ pensieri, proverbi o messaggi augurali per la nostra comunitĂ , che i residenti o i visitatori della nostra frazione potranno lasciare lungo le scalinate dell’oratorio e della parrocchia. I volontari delle quattro diverse contrade ricopieranno le piĂš significative, che verranno riposte in un’apposita urna, posta in oratorio, a futura memoriaâ€?.

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12 maggio 2013

Anch’io sono stato un embrione.

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Puoi metterci la firma.

Chiediamo all’Europa di fermare gli esperimenti che eliminano gli embrioni umani. Sostieni anche tu come cittadino europeo il diritto alla vita fin dal suo inizio. Firma sul modulo cartaceo oppure aderisci on line sul sito: www.firmaunodinoi.it.

Perché l'embrione umano è già uno di noi.

Iniziativa dei cittadini europei

Comitato Italiano UNO DI NOI - Lungotevere dei Vallati, 10 - 00186 Roma - Tel: 06.6830.8573 - 06.6880.8002


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—‡‰Â?ƒ‰‘ Â?ƒ …ƒ•ƒ ’‡” ‹Ž ‘Â?•‘”œ‹‘ ƒŽ–°Â?‡•‹ Il Consorzio Valtènesi ha trovato casa. L’ha voluta a Puegnago ovvero al centro delle colline moreniche del basso Garda dalle quali il Consorzio prende il nome, terre di antica viticoltura dove cresce il Groppello. L’ha trovata nella suggestiva Villa Galnica, trovando il sostegno dell’Amministrazione comunale guidata da Adelio Zeni. Una sede ampia, capace di contenere le funzioni amministrative, operative e di rappresentanza. L’open afternoon inaugurale ha riunito produttori,

enonauti, giornalisti, operatori, ristoratori, sommelier, rappresentanti di associazioni e di confraternite. “Questa sede – ha dichiarato il presidente Sante Bonomo – vuole diventare la casa di tutti i produttori dei vini tutelati dal Consorzio. Quindi non solo della nuova Doc Valtènesi entrata in vigore con la vendemmia del 2011, ma anche di Garda Bresciano, Garda Classico, San Martino della Battaglia e Igt Benaco Bresciano, che rappresentano sfumature e interpretazioni diverse di un territo-

rio unicoâ€?. Nella stessa Villa condividono spazi, progetti e iniziative altre realtĂ associative: la condotta Garda di Slow Food e l’emerita Confraternita del Groppello. “CosĂŹ facendo – ha spiegato il sindaco Zeni – confermiamo la vocazione per la quale la Regione e la nostra amministrazione hanno tanto investito nel ridare vita a questo immobile: la promozione dei prodotti di Puegnago e della Valtenesi insieme. Sono orgoglioso della produzione di questa terra e mi auguro che i ristoratori e i con-

sumatori si mettano in testa di utilizzare in cucina i nostri oli e i nostri viniâ€?. Nelle cantine della Villa è stata allestita un’esposizione enoica permanente di tutte le aziende, con una dote che a regime potrĂ contare su circa 500 etichette. Il suggestivo sito verrĂ presto aperto al pubblico, per diventare punto di riferimento e di promozione per consumatori e turisti. Un altro passo nella costruzione di quel percorso sinergico che può diventare volano per la crescita turistica del territorio. (v.b.)

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l Gruppo di azione locale GardaValsabbia è stato protagonista a Bruxelles in occasione dell’evento “Leader Event 2013: Building Bridges for the Futureâ€?. Il focus degli incontri e delle relazioni, alla presenza di oltre 300 esperti provenienti da tutta Europa, era incentrato sulla definizione del nuovo “Piano di sviluppo localeâ€? per gli anni 20142020. Dei due progetti italiani selezionati come buone pratiche, uno, il “Green Lineâ€?, porta la firma del Gal. Si tratta di un progetto di cooperazione transnazionale nato per organizzare una strategia di sviluppo turistico in cui la ruralitĂ tipica dell’entroterra, piĂš lenta e tradizionale, si integra con l’offerta turistica caratteristica dei paesi costieri, piĂš frenetica e commerciale. PiĂš in generale il “Piano di sviluppo localeâ€? è un progetto che mira a riqualificare e a sviluppare un territorio, partendo dalle caratteristiche e dalle potenzialitĂ che gli sono proprie, con la sua dote di prodotti, bellezza ambientale e tradizioni. Coordinato a livello locale dai Gal, è finalizzato a riorganizzare il sistema dell’offerta territoriale favorendo lo sviluppo di partnership locali tra comunitĂ , soggetti e progetti, per attivare processi di animazione, formazione e sviluppo imprenditoriale che

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intenso: siamo chiamati a leggere i segnali, capire i messaggi, raccogliere le indicazioni che i nostri interlocutori, a livello locale e internazionale, ci invieranno. La sfida è riuscire a fare sintesi, per restituire uno scenario e soprattutto prospettive concrete di sviluppo per il territorio. Questa fase di scambio con i maggiori esperti di tutta Europa è fondamentale per poter avviare al meglio l’iter di consultazione e concertazione nelle nostre aree di competenza, Alto Garda e Valle Sabbiaâ€?. A Bruxelles ha preso avvio la condivisione delle esperienze in corso nell’ottica di preparare al meglio il futuro. I casi di studio e gli esempi di processi, gli strumenti e le pratiche utili verranno diffusi per elaborare una sorta di linea guida delle procedure consigliate da adottare a livello territoriale. Attraverso il progetto “Green Lineâ€? il Gal GardaValsabbia porterĂ alla definizione di un’offerta coordinata “greenâ€? di prodotti e servizi del territorio capace di integrare le proposte turistiche tradizionali della costa gardesana con quelle dei territori rurali. In particolare, saranno avviate e coordinate iniziative che riguardano marchi di qualitĂ , attivitĂ di animazione e formazione degli operatori, revisione delle cartografie tematiche, eventi nei territori e promozione.

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L’amore trascina

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In quel tempo, GesĂš disse [ai suoi discepoli]: “Se uno mi ama, osserverĂ la mia parola e il Padre mio lo amerĂ e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il ParĂ clito, lo Spirito Santo che il Padre manderĂ nel mio nome, lui vi insegnerĂ ogni cosa e vi ricorderĂ tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dĂ il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: ‘Vado e tornerò da voi’. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perchĂŠ il Padre è piĂš grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perchĂŠ, quando avverrĂ , voi crediateâ€?.

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icordare. Ăˆ un procedimento di questo genere: ricordare. E capire significa imparare. GesĂš lo dice ai suoi discepoli: non si entra da soli nel mistero. PerchĂŠ il mistero è qualcosa che viene donato, non è proprietĂ di nessuno se non del Padre e non si capisce, ma si impara e si ricorda. Imparare e ricordare. Per non ridurre GesĂš e la sua parola a cose da fare, a comandamenti da recepire. GesĂš chiede molto di piĂš: chiede di osservare la sua parola per amore. Trascinati dall’amore. Non perchĂŠ se ne capisce l’importanza o la convenienza. Non perchĂŠ saremo capiti o graditi. Lo dice poco piĂš avanti: non abbiate timore. E di che cosa? Di non saper motivare il perchĂŠ del nostro agire se non con l’amore per Lui. Ăˆ questa la sua pace, cosĂŹ diversa da quella che dĂ il mondo. E che anche noi cerchiamo per sentirci al sicuro. Non c’è nulla di sicuro quando a comandare è la Sua parola e a trascinarci è il Suo amore. Ăˆ difficile perfino scriverlo e spiegarlo perchĂŠ non ha

spiegazione e a ogni parola che aggiungo mi accorgo che sto correndo il rischio di definirlo e di confinarlo. Quella pace che non dĂ il mondo dipende proprio dal sentirsi al sicuro in questo mistero. E non affannarsi a cercare il modo di essere graditi o di essere capiti. Come potremmo capire l’agire di un innamorato? Come potremmo renderlo razionale? Chi è innamorato non sente il comando ma è in simbiosi con chi ama. E non capisce, perchĂŠ è un’esperienza totalizzante; ma intuisce. Anche piĂš di quello che potrebbe spiegarsi. E chi è innamorato sa di essere eccessivo, di scavalcare i confini. E intuisce che la sua pace non è quella di tutti gli altri. PerchĂŠ è immerso in quel mistero che lo trascina e lo supera. Ed è per questo che lo Spirito promesso insegna e fa ricordare: perchĂŠ l’innamorato non si perda nel suo mistero anzichĂŠ in quello dell’amato. CosĂŹ è stato per i discepoli e cosĂŹ è per chi si avventura in questo mistero: non ha parole per dirlo perchĂŠ tutte le parole sono giĂ dette e il suo fare, il suo agire è solo

acquistare la consapevolezza di ciò che nel mistero ha provato. Deve imparare a capirlo e deve imparare a ricordarlo, a farlo diventare presente, a farlo uscire dal profondo nel quale si è nascosto per essere amore. Non è piĂš solo provare qualcosa dentro ma farlo diventare storia propria e degli altri. CosĂŹ è l’amore che trascina; è l’amore inspiegabile del cadere e del rialzarsi; è l’amore che non ha nome e non ha confini e che parla prima che si apra bocca, che agisce prima che si muova un passo. Non è impegno consapevole, non è condivisione, non è scelta: è resa assoluta e meravigliosa a quel mistero che toglie i limiti e rende capaci di ogni cosa perchĂŠ è vasto come l’amore piĂš perfetto e impossibile come la pace che non dĂ il mondo. Ăˆ un amore che si riconosce perchĂŠ è osservanza senza comandamento, è felicitĂ senza motivo, è ricordo senza partenza. Ăˆ incontro, soprattutto incontro e scoperta. Ancora, ancora e ancora. Dove le parole non riescono a definire e i fatti non riescono a realizzare.

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/LQJXDJJL DOWHUQDWLYL Alcuni anni fa conobbi un ragazzo trentenne (lo chiameremo Andrea). Lavorava come fisioterapista in silenzio e con meticolosità . La sua famiglia era ferita: la morte del padre molto giovane e il secondo matrimonio della madre avevano portato il giovane a chiudersi in una profonda solitudine silenziosa. Le uniche persone con cui interagiva erano i colleghi di lavoro con i quali andava ogni tanto a mangiare una pizza, ma anche in quelle occasioni ascoltava molto e parlava poco. I nostri primi colloqui furono strani: si sedeva, mi guardava, taceva. Lunghi momenti di silenzio e ad alcune domande molto elementari, rispondeva con monosillabi. Verso la fine di ogni incontro una lacrima solitaria scendeva dall’occhio sinistro

e poi ci salutavamo. Questa fu la modalità di diversi incontri. Un giorno lo invitai a venire con me a Caravaggio in una cooperativa diurna che ospita disabili psichici, guidata da mia nipote Lara. Dopo la visita agli ambienti ci siamo seduti nel salone, dove gli ospiti fanno lavoretti, dialogano, giocano a scacchi o a dama. Tra di essi un bel ragazzo biondo con occhi chiari, (lo chiameremo Saulo) autistico. Appena vede gli estranei si gira dall’altra parte e si copre il volto alzando le braccia conserte. Andrea si siede a qualche metro di distanza da lui. Tra i due giovani scatta qualcosa. Si guardano a tratti. Poi Andrea allunga una mano con il palmo rivolto verso Saulo e questi comincia a tamburellare con le dita della mano destra sul palmo

di Andrea. Passano parecchi minuti e le due sedie si avvicinano, finchĂŠ tra Andrea e Saulo la comunicazione raggiunge il massimo livello: Saulo guarda il volto di Andrea e sorride felice. Lara ne è entusiasta. Nel viaggio di ritorno Andrea mi riempie di parole, ha voglia di comunicare. Ăˆ stato guarito dall’incontro con un ragazzo malato e quello che ha favorito la guarigione è stato il limite stesso di Andrea che è riuscito a creare con delicatezza quella sintonia che ha permesso a Saulo di avvicinarsi e di sorridere. Questo è un grande insegnamento: il limite che portiamo con noi rappresenta sempre una possibilitĂ e l’incontro con una persona “feritaâ€? può guarirci. Dimenticavo. Andrea, chiamiamolo cosĂŹ, adesso è un frate.


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‹Â?‹Â?‹ ‘…‹ †ƒ –‡””‡ †‹ Â?ƒ”–‹”‹‘ Vittime e testimoni al tempo stesso, uccisi a causa della loro fede, quella stessa fede con cui hanno affrontato i loro persecutori. Attraverso il loro sangue “si rinnova oggi il sacriďŹ cio di Cristoâ€?: sono i martiri cristiani che continuano a essere massacrati in piĂš parti del mondo. Le loro storie sono risuonate nei padiglioni della Fiera di Rimini, dove si è svolta la 36ÂŞ Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Una platea di oltre 15mila persone ha ascoltato le testimonianze di religiosi provenienti da Iraq, Siria, Nigeria ed Eritrea, Paesi dove la mano dei violenti non risparmia niente e nessuno, siano essi vecchi, donne e bambini. Nel silenzio del mondo e, talvolta, anche dei credenti. “Non dobbiamo essere la Chiesa delle tre scimmiette, non vedo, non sento e non parlo� afferma padre Meconnen Amanuel, sacerdote eritreo mimando con

i gesti le sue parole. “In Eritrea ci sono cristiani, in larga parte pentecostali, perseguitati, torturati, bastonati, abusati. Sono altri GesĂš che portano la Croce nel silenzio del mondo. Se non parliamo noi, se non siamo noi Chiesa ad alzare la voce, a denunciare questo stato di cose, chi lo farĂ ?â€?. Squarciare, allora, il silenzio con la testimonianza, con la denuncia diventa una missione al servizio di questi “altri GesĂšâ€?. Storie di libertĂ negate e di

diritti azzerati: “In Sinai centinaia di giovani eritrei, in fuga dalla miseria e dalla violenza, sono vittime di trafďŹ canti di organi. Subiscono orribili torture dai loro aguzzini che, per rilasciarli, chiedono alle famiglie dai 30 ai 50mila dollariâ€? spiega il sacerdote eritreo. La platea ascolta, catturata anche dai video e dalle foto, rimandate nei megaschermi, immagini forti di chiese distrutte, di corpi straziati, di volti sďŹ gurati dal dolore.

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’enciclica Pacem in terris, della quale ricorre il 50° anniversario, è un documento profetico: Giovanni XXIII, all’indomani della crisi di Cuba, esortava tutti gli uomini di buona volontĂ , e non solo i cristiani, a impegnarsi per la pace. Il Movimento cristiano lavoratori e la diocesi di Bergamo hanno invitato il card. Turkson, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace, a parlare proprio della profezia di questa enciclica e della sua attualitĂ . Nel testo, questa è forse l’intuizione principale, si parla della pace e non dell’assenza di guerra. “Tutte le nazioni che hanno fatto un’esperienza di guerra – ci ha raccontato a Brescia il card. Turkson prima di partire per il convegno di Bergamo – possono capire che non si risolve la violenza con un altro gesto di violenza, che non si risolve l’episodio di ostilitĂ con un altro. Se le armi sono sempre viste come strumento di potere, l’umanitĂ non cesserĂ mai di inseguire la via delle armi. Anche nella via della diplomazia la tendenza è di diventare sempre piĂš potente dell’altra nazione. In questi giorni parliamo di due super potenze: se le armi sono i mezzi per arrivare allo stato di superpotenza, allora chi rinuncerĂ alle armi? Giovanni XXIII pur volendo risolvere il problema del conflitto

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ma dei soggetti della guerra che sono esseri umani e persone portatrici di diritti. Non ha accusato la violenza e ha parlato sempre dei soggetti. Il linguaggio di condanna era fuori da questa enciclica: l’appello era a ciò che è valido nell’essere umano, che ha diritti e doveri. Giustizia non è solamente dare all’altro quello che gli spetta. La vita dell’essere umano è descritta da relazioni differenti con Dio, con gli amici, ‌ se noi rispettiamo le esigenze dei rapporti in cui viviamo, questa è la nostra giustizia: la giustizia è garanzia per la paceâ€?.

Un’enciclica che parla agli uomini e non alle nazioni. “L’ordine naturale stabilisce la dignitĂ della persona umana. Questa dignitĂ si manifesta nei diversi diritti e nei diversi doveri. Alcuni diritti sono dell’ordine morale, alcuni dell’ordine legale, altri dell’ordine statale‌ Ma chi salvaguarda questi diritti e chi assicura questi doveri? Si arriva a parlare di una governance, di un’autoritĂ , che garantisca la loro salvaguardia. L’enciclica riconosce che certe situazioni vanno al di lĂ delle competenze delle singole nazioni; auspica la presenza di un’autoritĂ globale per assicurare i beni globaliâ€?. C’è un filo rosso che lega tutti i pontificati del Novecento soprattutto nell’attenzione alla sfera sociale. “La dottrina sociale della Chiesa parte dalla Bibbia. Il predecessore di Giovanni XXIII, Pio XII, parlava dell’esigenza di riconoscere il carattere pluralista della societĂ : non spetta solamente ai cattolici ma anche agli altri. Questo è stato sviluppato da Giovanni XXIII quando nell’enciclica si riferisce a tutti gli uomini di buona volontĂ ; e cosĂŹ anche l’affermazione della dignitĂ umana era per tutti. Paolo VI ha sottolinetato il termine sviluppo, Giovanni Paolo II nella Sollicitudo rei socialis si sofferma ancora sulla questione sociale e Benedetto XVI ha allargato il concetto parlando di sviluppo integrale. La persona umana e il suo benessere sono il filo conduttore di tutti i pontificatiâ€?.

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/D FDPSDJQD ´8QR GL 1RLÂľ Domenica 12 maggio è la domenica scelta come Giornata nazionale per la raccolta delle ďŹ rme, in forma cartacea oppure on line. Ăˆ necessario raggiungere il traguardo del milione di ďŹ rme per chiedere alle istituzioni europee di riconoscere il diritto alla vita del bambino concepito e non ancora nato. L’Italia può fare la differenza. Tutto il mondo cattolico italiano, nelle sue diverse articolazioni, è giĂ in campo. “Gli appelli a ďŹ rmare una petizione hanno successo quando si tratta di evitare dei mali evidenti, piuttosto che a perseguire un bene. Di conseguenza molto dipenderĂ da come verrĂ presentata e condotta la campagna di opinione in questioneâ€?: questa la stimolante raccomandazione formulata da Pierpaolo Donati, docente di sociologia all’UniversitĂ di Bologna, che ha risposto ad alcune domande del Sir sulla campagna “Uno di Noiâ€?,

lanciata nell’Unione europea per chiedere di tutelare l’embrione umano da manipolazioni e soppressioni. Una societĂ come la nostra, molto stratiďŹ cata e complessa, può rispondere in forma signiďŹ cativa all’appello a ďŹ rmare per la difesa dell’embrione umano? La condivisione di valori fondamentali nelle popolazioni modernizzate è in crisi da molto tempo, e sarĂ sempre piĂš critica. L’appello a ďŹ rmare una petizione è quindi rischioso, perchĂŠ richiede una partecipazione per identiďŹ cazione con uno scopo comune che oggi si realizza solo su temi-limite, come i drammi di una disoccupazione di massa, i disastri della globalizzazione sull’ambiente, una guerra sanguinosa, un genocidio, o simili. La difesa della vita dell’embrione umano, tipicamente sostenuta dagli ambienti cattolici, può essere

un tema condiviso anche da altri settori sociali e culturali? Attorno all’embrione, in altre parole, può formarsi un’alleanza trasversale? Attualmente è molto difďŹ cile, perchĂŠ le varie parti non hanno ancora elaborato una risposta al problema di come sia possibile trovare una convergenza su alcuni valori ‘ultimi’ comuni in una societĂ basata sulla differenza culturale. Il “Cortile dei Gentiliâ€? è stata una bella iniziativa, ma non ha prodotto ancora alcun risultato in tal senso, perchĂŠ il suo scopo è stato semplicemente favorire l’incontro e il dialogo. Io ritengo che il dialogo come tale, anche nelle condizioni ideali indicate da Apel e Habermas, non porti a soluzioni se non viene impostato in un certo modo. Occorre che il dialogo sia ďŹ nalizzato a veriďŹ care una proposta, perseguita intenzionalmente da tutti i partecipanti, basata su quella che io

chiamo la “ragione relazionaleâ€?, cioè la ragione che si riferisce non a dei ‘valori’ in sĂŠ, foss’anche l’embrione umano, ma ai valori in quanto esprimono e richiedono delle relazioni sociali senza le quali l’umanizzazione delle persone viene perduta. L’alternativa è l’accettazione di quel post-umano che alimenta le regressioni culturali, psichiche, sociali, oltrechĂŠ politiche, e, in ultima istanza, sta aprendo la strada a nuove barbarie. Cosa suggerirebbe, anche in termini pratici, al Comitato promotore perchĂŠ lo scopo del milione di ďŹ rme sia raggiunto? Puntare sulle reti interpersonali, non pensare che le adesioni online possano sostituire quelle scritte su carta, e poi fare una campagna di opinione che mostri con i fatti gli effetti a cui può portare il mancato riconoscimento dei diritti dell’embrione umano.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ VenerdĂŹ 3 maggio Ore 11 - Orzinuovi - Santa Messa per gli studenti dell’Andreana presso la chiesa parrocchiale. Ore 15.30 - Brescia Presentazione del bilancio Editrice La Scuola presso la sede. Ore 20.30 - Breno - Incontro di preghiera per i giovani presso la chiesa parrocchiale. 4 e 5 maggio Bienno - Giornate di spiritualitĂ per i giovani presso l’Eremo.

LunedÏ 6 maggio Ore 19 - Brescia S. Messa presso la chiesa della Madonna delle Consolazioni. MartedÏ 7 maggio Ore 20.45 - Brescia Veglia di preghiera ecumenica in preparazione alla Pentecoste in S. Luca. MercoledÏ 8 maggio Ore 11.30 - Brescia S. Messa e incontro con la Fondazione Alma Tovini Domus in episcopio. Ore 20.30 - Padergnone Incontro con i consigli pastorali dell’erigenda unità pastorale presso l’oratorio.

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VenerdĂŹ 3 maggio il Duomo Vecchio ospita la Festa dell’invenzione della Santa Croce. Il programma è il seguente: dalle 9 alle 11.45 e dalle 15 alle 17.45 l’esposizione del Tesoro delle Sante Croci sull’altare della Cappella al lato sinistro dell’altare maggiore; alle 18 la S. Messa in Cattedrale: sull’altare la copia della Croce di Campo e durante la funzione verranno ricordati i Confratelli defunti nel 2012.

MercoledĂŹ 8 maggio presso il Centro Oreb di Calino alle 20.30 ha inizio la “Scuola di preghieraâ€? guidata da don Marco Busca e da don Sergio Passeri, proposta dal Movimento Pro Sanctitate: mercoledĂŹ 8 “Pregare per rimanere nella vita nuovaâ€?; mercoledĂŹ 15 “Celebrare il sacramento della riconciliazioneâ€?; mercoledĂŹ 22 “Pregare con Maria, Madre della Chiesaâ€?; mercoledĂŹ 29 “Pregare nella comunione dei santiâ€?.

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omenica 19 maggio 2013 il Centro Culturale “Pier Giorgio Frassatiâ€?, in collaborazione con le parrocchie di Bedizzole, Mazzano e Rezzato, propone il 14° Pellegrinaggio a piedi al Santuario della Madonna di Valverde (Rezzato). Sin dalla prima edizione, nell’anno giubilare 2000, la proposta si è distinta per il carattere specificatamente vocazionale; i partecipanti, in gran parte giovani, intendono affidare alla Santa Vergine le proprie attese e aspirazioni, in vista di una totale realizzazione di sĂŠ. In questa edizione il pellegrinaggio partirĂ dal Santuario di Masciaga (Bedizzole) alle ore 9, si snoderĂ sulle colline dei Comuni di Mazzano e Rezzato, costeggerĂ per un tratto il fiume Chiese e giungerĂ attorno alle 17 alla Madonna di Valverde, per concludersi con la S. Messa. Il presente anno liturgico è stato

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dedicato dal papa emerito Benedetto XVI al tema della fede, con l’intenzione di richiamare tutta la Chiesa ad un’autentica e rinnovata conversione a Dio. CosĂŹ facendo l’ex pontefice ha voluto richiamare l’urgenza di riscoprire la gioia del credere e di ritrovare l’entusiasmo nel comunicarla. La fede, infatti, secondo quanto esposto nella lettera apostolica Porta fidei, emanata lo scorso ottobre, “cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando vie-

ne comunicata come esperienza di graziaâ€?. Il Papa emerito ha piĂš volte ricordato che solo credendo la fede cresce e si rafforza; “Non c’è altra possibilitĂ per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta sempre piĂš grande perchĂŠ ha la sua origine in Dioâ€?. Per prestare fede a tale indicazione quindi, l’intento della 14ÂŞ edizione del pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Valverde sarĂ quello di fare memoria di coloro che, sperimentando nella vita cristiana una corrispondenza piĂš conveniente ai desideri e alle istanze del cuore umano, non hanno esitato ad abbracciare la fede e a comunicarla con intelligenza e tenacia, oltre che con la loro incessante preghiera. Durante il percorso verranno ricordate le figure di Santi convertiti come Agostino d’Ippona, J.H. New-

man, Edith Stein ma anche storie personali di chi, come il noto Andrè Frossard o il piĂš sconosciuto Jacques Fesh, si è avvicinato alla Chiesa pur provenendo da contesti totalmente avulsi dalla fede. Questi uomini e donne hanno messo al centro della loro vita la fede nella TrinitĂ e l’amore per la Chiesa, tentando di servirla come potevano. La litania che ricorrerĂ durante il cammino sarĂ quindi Maria porta fidei; alla sua materna cura verranno affidate le anime dei partecipanti, in special modo quelle dei giovani, affinchĂŠ ciascun fedele, sperimentando la bellezza dell’amore di Dio, sull’esempio dei Santi, non esiti a comunicarla a tutti. Il ritrovo è fissato per domenica 19 alle 9 presso il Santuario di Masciaga (Piazzetta del Santuario, 1); si può viaggiare in bus (solo andata da Rezzato a Masciaga), con partenza dalla fermata dell’auto-

bus Sia (il biglietto deve essere prenotato entro venerdĂŹ 3 maggio al numero 380/9022245). Dopo il percorso del mattino, è prevista la sosta per il pranzo presso la localitĂ Pieve; si riprende il cammino nel primo pomeriggio. L’arrivo al Santuario è intorno alle 17, seguirĂ la S. Messa conclusiva. Per informazioni, www.ccfrassatibs.it o pellegrinaggio@ccfrassatibs.it.

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ÂŽ …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹‘ ͚͙͛͘ †‡‰Ž‹ ‡•‡”…‹œ‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹ Esercizi spirituali per laici 9-16 agosto don Dino Capra con “Con le mie opere ti mostrerò la mia fedeâ€?, lectio divina con la Lettera di Giacomo; 6-9 dicembre don Dino Capra con “Come potranno credere nel Signore, se nessuno lo annunzia?â€? (Rm 10,14): vivere la storia attuale con la speranza che nasce dalla fede, lectio divina con i capitoli 9-11 della Lettera ai Romaniâ€?. Per giovani, giovani adulti, coppie di giovani sposi:

per riscoprire la vita come vocazione 26-30 dicembre, don Dino Capra con “Vivere a vantaggio dei fratelli� (Rm 9,3): imparare a vivere una storia in crisi come storia di salvezza per tutti, lectio divina con i capitolo 9-11 della Lettera ai Romani. Per presbiteri, religiosi e diaconi 23-28 giugno, dom Paolo Maria Gionta, priore Abbazia benedettina di Novalesa con “Il

discepolo perfetto del Regnoâ€? Lectio divina con la lettera di Giacomo; 18-23 agosto, vescovo Monari, con “La vita secondo lo Spiritoâ€?, lectio divina con la Lettera ai Romani; 3-8 novembre, don Franco Mosconi, monaco camaldolese nell’Eremo di S. Giorgio a Bardolino, con “Dal tempo di GesĂš al tempo della Chiesa: una lettura spirituale degli Atti degli Apostoliâ€? Esercizi per religiose e consacrate laiche

18-27 luglio, 29 luglio-7 agosto e 12-19 ottobre, don Dino Capra con “La sapienza che viene dall’alto�, lectio divina con la Lettera di Giacomo. Per chi ha compiuto i 50 anni e vuol vivere meglio i prossimi 2-9 settembre e 10-17 settembre, don Dino Capra, le Suore Dorotee di Cemmo dell’Eremo con “Siate di quelli che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori�, lectio divina con la Lettera di Giacomo.

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ercoledĂŹ 1° maggio l’intera comunitĂ bedizzolese ha accolto il vescovo Luciano Monari in occasione della Festa del lavoro: nel pomeriggio ha presieduto la Santa Messa presso l’azienda di tranciatura e finitura di pressocolati “Meccanica Pi.Erreâ€? di via Borello nella zona industriale del paese. “La sua presenza, Eccellenza, è la conferma che la Chiesa non chiude gli occhi, ma risponde al mondo del lavoro che chiede ascolto, solidarietĂ e speranza – afferma il parroco don Franco Dagani –. Oggi siamo qui raccolti in preghiera in comunione. Raccogliamo i desideri, le paure e le incertezze dei lavoratori italiani e le consegniamo a Dio perchĂŠ ci ascoltiâ€?. Dopo la lettura del Vangelo secondo Matteo, ha preso la parola il vescovo Luciano: “Il momento che stiamo vivendo ci pone seri interrogativi. L’uomo ha il potere di trasformare il mondo e ciò che lo circonda in meglio perchĂŠ è a immagine e somiglianza di Dio e perchĂŠ dotato di intelligenza e capacitĂ di governare il mondo secondo giustizia e santitĂ . Ăˆ l’uomo che permette il realizzarsi della capacitĂ di relazione con gli altri, di creazione di istituzioni positive utili per un’economia ed una finanza a favore del popoloâ€?. Parole di conforto ma anche di riflessione

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sociali e politiche che permettano all’uomo di vivere meglio. Ci vuole pazienza e perseveranza per uscire da questo clima difficile. Siamo tutti coinvolti in questo processo di cambiamento: solo con lo sforzo comune può nascere una risposta efficace alla crisi. Ricordate: non dobbiamo mollare mai davanti alla fatica, alle prove o agli insuccessi che la vita ci imponeâ€?. Fede e speranza: sono questi i punti saldi per un futuro di rinascita del nostro Paese e della nostra provincia bresciana. Solo nella prospettiva dell’azione comune è possibile affrontare le grandi difficoltĂ economiche che la crisi ci impone.

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le porte alla novitĂ del suo amore che ci trasforma e ci rende “forti nelle tribolazioniâ€?. La vera gioia è rimanere uniti, saldi nell’amore di Dio: “Con Lui possiamo fare cose grandi; ci farĂ sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni. Scommettete sui grandi ideali, sulle cose grandi. Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di lĂ , verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali, giovaniâ€?. Sono stati protagonisti anche due

ragazzi bresciani (Paolo Almeoni di Orzinuovi ed Emanuele Scattolini di Brescia, nipote del cerimoniere pontificio mons. Vincenzo Peroni) che hanno ricevuto il sacramento della cresima in piazza San Pietro. In tutto sono stati 44, da ogni parte del mondo, le persone che hanno ricevuto il sacramento della confermazione. La diocesi di Brescia attraverso una raccolta fatta dai ragazzi ha consegnato, inoltre, 3.700 euro al Papa per le opere di caritĂ .

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ÂŽ ͙Ν Â?ƒ‰‰‹‘ Â?‡‹ …‹”…‘Ž‹ Per la maggior parte dei circoli Acli sparsi sul territorio, la festa del lavoratori che si celebra il 1° maggio è sicuramente uno degli appuntamenti piĂš importanti dell’anno. Per molti è anche l’occasione di benedire e distribuire le tessere agli associati. Sul sito delle Acli (www.aclibresciane.it) si trova il programma dettagliato delle iniziative programmate dai circoli di Cologne, Urago Mella, Ospitaletto, Concesio, Gussago,

Castenedolo, Botticino, Ponte San Marco. Oltre alla tradizionale Messa con la benedizione delle tessere, ci sono anche incontri, spettacoli teatrali (come a Castenedolo e Ospitaletto), concerti (Urago Mella) e pranzi sociali. Inoltre quest’anno alcuni circoli, per festeggiare l’importante traguardo dei 50 anni di attivitĂ , hanno organizzato un programma signiďŹ cativo e ricco di appuntamenti. In particolare

ricordiamo il circolo di Sant’Anna, che tra l’altro quest’anno ospiterĂ la Fest’Acli provinciale (che si terrĂ dal 19 al 23 giugno) e il circolo di Carcina, che tra le altre cose organizza anche una mostra fotograďŹ ca e un dibattito sul lavoro, tenuto nella serata del 29 aprile scorso. Altro circolo da citare è poi quello di Manerbio, che proprio il 1° maggio ha inaugurato la nuova sede dell’associazione e del Punto Famiglia. (Roberto Toninelli)

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er un’associazione come la nostra, di lavoratori cristiani, il 1° maggio – giorno in cui si celebrano San Giuseppe lavoratore e la festa dei lavoratori – assume un significato particolare. In tal senso le Acli provinciali, anche sulla scia e nel solco della campagna “Libera la domenicaâ€?, hanno scelto di dedicare, idealmente, la “festa dei lavoratoriâ€? di quest’anno a quelle lavoratrici ed a quei lavoratori che – come accaduto in occasione della festivitĂ del 25 aprile e come ormai accade ogni domenica – il 1° maggio si troveranno costretti a lavorare in esercizi e centri commerciali. Siamo profondamente convinti che, come recita il paragrafo 319 del “Compendio della dottrina sociale della Chiesaâ€?, “cambiano le forme storiche in cui si esprime il lavoro umano, ma non devono cambiare le sue esigenze permanenti, che si riassumono nel rispetto dei diritti inalienabili dell’uomo che

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lavoraâ€? e riteniamo che l’apertura “indiscriminataâ€? non sia la risposta piĂš appropriata e corretta alla crisi economica, industriale, produttiva e, conseguentemente, occupazionale che ancora stiamo attraversando. A tal proposito, rispetto ad un anno fa la situazione non è cambiata, anzi, se possibile si avverte un ulteriore senso di peggioramento ed immobilismo. Rimangono sul tappeto tutte le questioni a cui facevamo riferimento lo scorso anno in merito a donne e uomini, giovani o meno, disoccupati, precari, non garantiti, ultra quarantenni espulsi dal ciclo produttivo,

lavoratori piĂš pesantemente toccati dalla riforma pensionistica, “esodatiâ€?, ai tanti – troppi –lavoratori ed imprenditori che decidono di farla finita. Ci auguriamo che il nuovo governo, come è parso emergere dalle prime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, ponga prioritariamente attenzione alla “questione lavoroâ€? e che l’azione politica, andando oltre la logica di incentivi e detassazioni per l’assunzione di lavoratori, operi in un orizzonte ampio, considerando una molteplicitĂ di fattori – quali costo dell’energia, peso di burocrazia e corruzione, certezza nei pagamenti della pubblica amministrazione e tra privati, difficoltĂ di accesso al credito, certezza dei tempi della giustizia – che sono ostacolo alla creazione di “buonaâ€? e stabile occupazione. I nostri problemi e le nostre preoccupazioni assumono, però, altri tratti di fronte ad una tragedia immane come quella successa nei giorni scorsi a Dacca. Una sciagura come questa

– che sembra simbolicamente collegarsi con quanto accaduto a Chicago nei primi giorni di maggio del 1886, da cui prende le mosse la festa dei lavoratori – ci interroga sul mondo del lavoro in senso lato e planetario e, piĂš in generale, sul nostro stile di vita e consumo – visto che i capi confezionati in queste “fabbriche degli orroriâ€? sono venduti in Occidente per le piĂš famose “griffeâ€? internazionali – e ci stimola ad una profonda riflessione sui diritti dei lavoratori, da rivendicare e perseguire in tutto il mondo.

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Forniture per pesche di beneďŹ cenza

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A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela operante nel mondo delle festivitĂ e delle manifestazioni che valorizzano il territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualiďŹ cato, saprĂ interpretare ogni richiesta con professionatĂ e spirito di innovazione.

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“Seridòâ€? riapre i battenti per il “rush ďŹ naleâ€? di sabato 4 e domenica 5 maggio, al Centro ďŹ era del Garda di Montichiari, per accogliere e giocare ancora insieme a tante famiglie e i loro bambini. La manifestazione è promossa per il 17° anno dall’Adasm-Fism di Brescia e mette a disposizione 10 padiglioni con laboratori creativi e attrazioni sportive, gonďŹ abili e cavalli, biciclette, barchette e monopattini, sabbionaia e truccabimbi... Oltre alle tante gradite conferme, le

novitĂ dell’edizione 2013 consistono nell’allestimento dell’area “beachâ€?, gestita dal Centro sportivo italiano di Brescia, con uno spazio dedicato agli sport da spiaggia (beach volley e tennis). Un’altra inedita opportunitĂ offerta quest’anno è la presenza della Fis, Federazione italiana scherma, che dĂ a tutti i bambini una dimostrazione di questo sport. Nuovi sono anche i quattro spettacoli teatrali: il teatro Daccapo presenta “Spataciunfeteâ€? e Onofrio il burattinaio “Il bosco

incantatoâ€?, mentre il teatro Camst porta in scena “Il processo alle verdureâ€? e il teatro Li.Fra “L’avventura di una fata e di un burattinaioâ€?. Il Centro ďŹ era del Garda è aperto con orario continuato dalle 9.30 alle 19 e l’ingresso è gratuito per tutti i bambini ďŹ no a 12 anni; per gli adulti, invece, il costo del biglietto è di 10 euro. Gratuito il parcheggio. Per avere ulteriori informazioni si può consultare il sito internet www. serido.it

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eridò è sinonimo di festa, ma anche di cultura; mentre si consumano i giorni della grande kermesse che ancora una volta sta dando il protagonismo che spetta a migliaia di bambini e alle loro famiglie, negli stessi ambienti della Fiera del Garda di Montichiari, la mattina di sabato 4 maggio si svolgerĂ â€œIl Gioco nella scuola dell’infanziaâ€? I genitori e le educatrici della scuola dell’infanzia a convegno. Il convegno, promosso a Seridò dalla Fism (Federazione italiana scuole materne) Lombardia, è dedicato alle educatrici (provenienti da tutta la regione) e ai genitori, insieme, perchĂŠ il gioco non è una materia scolastica e nemmeno un semplice passatempo... ma il “postoâ€? migliore dove i bambini possono crescere. L’appuntamento rappresenta un’occasione per trovarsi insieme a riflettere e a discutere su un tema fondamentale per la vita dei bambini, aiutati da alcuni riconosciuti esperti. Nella sala conferenze della Fiera, alle ore 9.15 sono previsti l’accoglienza e i saluti ai partecipanti. Alle ore 10 il prof. Carlo Zelindo Baruffi introdurrĂ il tema “Il gioco nella scuola dell’infanziaâ€?, a cui seguirĂ la presentazione di esperienze e di proposte sperimentate con le educatrici nelle scuole Fism, a cura della dott.ssa Graziella Pedruzzi. ToccherĂ poi agli interventi della scuola materna “Fenaroliâ€? di Rodengo Saiano, sull’esperienza fatta dai bambini e gestita dalle insegnanti, e della scuola materna “Littaâ€? di Vedano al Lambro, per sottolineare lo stretto rapporto tra gioco e apprendimento. Agli interven-

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all’immagine e giochi visivi, di cinema di animazione e di metodologia della ricerca pedagogica-laboratorio presso la Libera UniversitĂ di Bolzano, sede di Bressanone. Graziella Pedruzzi insegna nella scuola dell’infanzia ed è esperta in processi formativi; consulente pedagogica della Fism, collabora con varie riviste ed ha pubblicato quaderni operativi per la scuola dell’infanzia. La partecipazione al convegno è gratuita, l’iscrizione è obbligatoria (su http://eventi.fismlombardia.it). Le iscrizioni al convegno rimarrano aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni è possibile rivolgersi anche all’Adasm-Fism di Brescia (tel. 03043494).

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acciari è un filosofo nel senso classico del termine: egli pensa in modo “forteâ€?, radicale, cerca l’essenza della realtĂ . Nel suo ultimo libro, “Il potere che frenaâ€?, Adelphi editore, affronta il problema della storia nell’ottica cristiana, dell’escatologia, della lotta finale, prima della venuta ultima del Cristo. Il testo è stato presentato presso il Palazzo ‘900, con i contributi dell’autore, di Paolo Corsini e del vescovo di Brescia, Luciano Monari. Corsini, nella sua introduzione, ha evidenziato l’attualitĂ della questione: la crisi etica, politica e culturale che stiamo vivendo ci interroga sul senso della storia e sui suoi esiti finali. Al centro del testo di Cacciari, c’è la “Seconda Lettera ai Tessalonicesiâ€? di Paolo. In essa si parla della fine dei tempi: ci sarĂ l’apostasia, l’avvento dell’uomo iniquo, dell’Anticristo, ma qualcuno o qualcosa lo frenerĂ ; alla fine il Signore GesĂš distruggerĂ l’empio con il soffio

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katechon? Possiamo cogliere segni di questo processo nel nostro tempo? Su tali punti si sono interrogati mons. Monari e Cacciari. Il Vescovo di Brescia riconosce che la situazione del cristiano è paradossale: esso sta nel tempo, ma pensa di essere nel futuro; è nel “giĂ â€?, ma nello stesso tempo nel “non ancoraâ€?. Il cristiano vive nella luce del giorno, perchĂŠ ha giĂ ricevuto la lieta notizia dell’Evento salvifico, però non vede ancora la pienezza del tempo compiuto, è nell’attesa. Perciò esso può essere tentato dall’apostasia, dalla scissione: la sua esistenza è una lotta quotidiana; lo stesso Anticristo nascerĂ dalla Chiesa. Tuttavia, nella storia ci sono i segni della salvezza: il cristiano deve seguire la speranza del tempo compiuto. Mons. Monari vede nella profezia un invito a migliorare, a crescere, a costruire il Regno di Dio giĂ nel presente. Cacciari afferma di voler fare una lettura problematica e “disincantataâ€? degli avvenimenti umani. Secondo il filosofo, nell’ottica

di Paolo e del cristianesimo, tutta la storia vive in questo dramma cosmico, in cui l’uomo e le sue costruzioni terrene cercano di “ritardareâ€? la lotta finale tra il Signore e l’Anticristo. Il katechon può essere visto come le forme politiche umane, l’Impero, che, imponendo l’ordine, le leggi, le istituzioni, “frenanoâ€? il corso dell’Empio. Questo processo del katechon, per Cacciari, è intrinsecamente contraddittorio, drammatico, lacerante. Il katechon, nel momento in cui frena l’Anticristo, allontana la salvezza finale, quindi, è nemico e complice di esso. Ciò che frena, per essere forte ed efficace, deve assumere la sua “auctoritasâ€? dall’alto, dall’assoluto; esso, però, deve anche “contaminarsiâ€? col mondo, essere “potestasâ€?, esercizio basso del potere. Se si ferma al primo aspetto, perde il secondo e viceversa. Ecco la contraddizione tragica e insuperabile. Perciò il katechon è destinato a implodere da solo: l’Anticristo nasce dall’interno, dallo Stato o dalla

Chiesa, destinati a scomparire; esso proviene da una “secessioâ€?, da una lacerazione intima delle forme umane. Il segno maggiore di tale processo è il non riconoscere piĂš alcuna “auctoritasâ€?, nĂŠ politica nĂŠ religiosa: è il dominio dell’indifferenza, del risolvere tutto nel mondo, nell’orizzontalitĂ , nella “reteâ€?. Il nostro tempo mostra, drammaticamente queste cifre: tutto il ‘900, con le sue tragedie, non si può capire se non in relazione alla storia apocalittica cristiana. Il pensiero di Cacciari è sempre stimolante e teoreticamente magistrale. La storia ha un suo dramma intrinseco, che è l’uomo ferito, che cerca un suo riscatto. Le scissioni, le contraddizioni, però, che il filosofo indica come insuperabili, mostrano, in sĂŠ, giĂ la presenza di un essere compiuto, al quale aspiriamo e nel quale si sanano tutte le ferite. La storia ha un dramma in sĂŠ, ma non si risolve in esso, avendo un fondamento, che non è risucchiato nelle tragedie delle sue lacerazioni.

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ƒŽƒœœ‘Ž‘ •—ŽŽǯ ‰Ž‹‘ ‘Â?…‡”–‘ Dzƒ”‡Â?‹ƒÂ?‘dz Domenica 5 maggio alle 16 presso l’Auditorium San Fedele di Palazzolo sull’Oglio la locale associazione “Amici della musicaâ€? propone un concerto lirico di presentazione al centenario della stagione Areniana, che la stessa associazione seguirĂ organizzando viaggi a Verona per assistere alle opere messe in calendario. Le “trasferteâ€? all’Arena prenderanno il via sabato 1 giugno con la partecipazione al GalĂ di presentazione del “centenario

Š‹ƒ”‹ Dz ‘”’‘ ‡ •’‹”‹–‘dz ƒ ‹ŽŽƒ ƒœœ‘––‹ arenianoâ€? presentato da Antonella Clerici. Il programma proseguirĂ poi il 17 luglio con il “GalĂ Verdiâ€?, il 20 con “Il Trovatoreâ€? e il 21 agosto con “Nabuccoâ€?. L’associazione Amici della musica di Palazzolo sull’Oglio organizza anche una gita a Pavia con visita alla cittĂ ed alla Certosa la mattina ed il pomeriggio visita al Ponte sul Ticino e alla cittĂ di Vigevano, Per informazioni: Battista Pozzi, presidente dell’associazione, 3387957900.

Dal 10 al 12 maggio, nella suggestiva cornice del Lucernario della Villa Mazzotti a Chiari, in occasione della 4ÂŞ edizione di “Chiarissimaâ€?, viene inaugurata, in collaborazione con la Laba, Libera accademia di belle arti di Brescia, la mostra intitolata “Corpo e spiritoâ€?. L’esposizione presenta le opere di nove artisti: Guido Azzalin, Angelo Bordonari, Veronica Cavagna, Silvia MafďŹ oli, Matteo Manelli, Sergio Merisio, Daniele Berardinelli, Gabriele Bassini e Rinaldo Campana che,

con l’utilizzo di materiali differenti – latta, ferro, marmo, plexiglass, plastica, chiodi e luci led – trattano attraverso la scultura il dualismo di corpo e spirito. Da sempre la scultura riesce ad accogliere meglio di qualunque altro mezzo espressivo la simultanea presenza di materiale e ideale: “Lo spirito che si fa corpo per poi ridiventare spiritoâ€?; cosĂŹ lo scultore Angelo Bordonari descrive il risultato di un procedimento che progressivamente ha dato forma alla scultura.

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ome molti altri colleghi di giunta (vedi “La Voce del Popoloâ€? del 25 aprile) anche Andrea Arcai ha voluto tracciare un bilancio dei cinque anni trascorsi alla guida dell’Assessorato alla cultura del Comune di Brescia. Il resoconto presentato dall’assessore non poteva che essere positivo, nonostante quelli che lo stesso Arcai ha definito, senza mai chiamarli per nome, piccoli incidenti di percorso. Una lettura che, sulla base dei numeri forniti dagli uffici che fanno capo all’Assessorato alla cultura, è difficile smentire. Oltre 4000 eventi realizzati al 31 dicembre (e dalla rendicontazione mancano ancora i dati sulla riapertura del Capitolium e sulle mostra in corso a Santa Giulia, ndr) che divisi sui cinque anni dell’amministrazione che va a finire fanno circa 780 eventi l’anno, piĂš di due al giorno. Dati significativi, che fanno il paio con quanto Brescia ha speso in cultura nel corso del quinquennio: 5% dei bilancio comunale contro una media nazionale ferma all’1,9%. Quelli elencati dall’assessore Arcai, pronto, dopo 15 anni di attivitĂ amministrativa, prima dai

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detto, però, sulla vicenda Artematica, una macchia non indifferente sul prestigio culturale della cittĂ che non può essere liquidata come semplice indicente di percorso. Se, infatti, nella vicenda non c’è stata una responsabilitĂ diretta del Comune è pur vero che c’è stata una leggerezza nei confronti del nuovo partner non meno colpevole, soprattutto dopo che il rapporto con Goldin (l’organizzatore delle “grandi mostreâ€?) era stato interrotto agli inizi del 2009 per poca trasparenza... Al di lĂ di questo “incidente di percorsoâ€? l’assessore Arcai ha voluto ricordare gli sforzi compiuti in questi anni per fare del turismo e della cultura voci di bilancio in grado di prendere il posto di quella vocazione manifatturiera bresciana sempre piĂš sbiadita. Un lavoro importante i cui frutti saranno raccolti nei mesi a venire dal successore dell’assessore Arcai.

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3DROD 'L 5RVD SDUROH JHVWL H DUPRQLH Due secoli potevano essere ripercorsi in un convegno, anche perchĂŠ la specificitĂ del tema bene si prestava a un approfondimento storico e culturale, ma anche spirituale e teologico. Per ricordare alla cittĂ il bicentenario della nascita di Paola Di Rosa, le Ancelle della CaritĂ hanno invece scelto una formula nuova, quella della composizione drammaturgica, capace di mettere insieme importanti riflessioni sulla vita e sulla spiritualitĂ della Santa fondatrice, con momenti in cui la conoscenza di questa figura di primo piano della santitĂ bresciana è affidata alla parola recitata e alla musica. Il risultato è quel “Paola di Rosa: parole, gesti, armonieâ€? in programma per le 15.30 di sabato 4 maggio presso la sala polifunzionale dell’UniversitĂ cattolica di via Trieste. “Registaâ€? della proposta è Antonio Fuso, di Scena sintetica, che ha pensato a un racconto su Paola di Rosa che, dopo i saluti introduttivi di madre Gabriella Tettamanzi, superiora generale delle Ancelle della CaritĂ , proseguirĂ con l’esecuzione dell’“Inno alla caritĂ â€? composto dal maestro Remo Crosatti, scomparso nei mesi scorsi. SarĂ poi lo storico Giovanni Gregorini a tracciare un profilo del contesto storico-sociale in cui nacque e si sviluppò la chiamata alla santitĂ di Paola di Rosa. Scena sintetica proporrĂ â€œIl mio nullaâ€?, tratto dalla rappresentazione Crucifixa accompagnato dal canto del coro Vox nova e dalla proiezione di una antica Passione dei fra-

telli Lumière. Alla teologa Valeria Boldini toccherĂ poi di tracciare un intervento sulla spiritualitĂ di Paola Di Rosa che, seppure giovanissima, non esitò a pronunciare il suo sĂŹ a una chiamata che la voleva vicino agli ultimi, alla sofferenza degli inizi dell’Ottocento. La composizione drammaturgica si chiuderĂ con l’esecuzione de “Il transitoâ€?, composto da mons. Berardi, intervallato dalle letture tratte dagli “Ultimi ricordiâ€? di Santa Maria Crocifissa.

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‘Â?ƒ–‘ Dz Žƒ••‹…ƒ ƒ ƒÂ?–ǯ Â?–‘Â?‹‘dz Prende il via domenica 5 maggio, alle 17, con il concerto del Quartetto d’archi di Milano, la rassegna “Classica a Sant’Antonioâ€?, promossa dalla parrocchia della NativitĂ di San Giovanni Battista di Lonato, in collaborazione con il locale Assessorato alla cultura. La rassegna, che prosegue sino al 19 maggio, è diventata un appuntamento culturale atteso dai lonatesi e dai “musicoďŹ liâ€? dei dintorni. L’idea alla base dell’iniziativa, giunta al quinto

anno, è proporre concerti musicali di alta qualitĂ , con l’intento di coltivare l’amore per la musica classica e valorizzare la chiesa di Sant’Antonio, da tempo oggetto di recupero e riqualiďŹ cazione artistica e devozionale, insieme al contesto architettonico-naturalistico in cui si trova, in pieno centro storico, a stretto contatto con le mura medioevali, la Casa del PodestĂ e la Rocca visconteo-veneta. Per informazioni: Amici della chiesa di Sant’Antonio abate, tel. 3288655845.

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’11 aprile del 1961 Giovanni Battista Montini, allora arcivescovo di Milano, prese carta e penna scrisse a Giovanni XXIII, “per supplicarla a voler considerare con particolare e paterno interesse le condizioni, ora particolarmente delicate, della Diocesi di Brescia, a me doppiamente caraâ€?. La promozione, infatti, di mons. Guglielmo Bosetti (1901-1962) a vescovo di Fidenza rendeva necessario “sostenere la nobile e veneranda vecchiaia di mons. Tredici, arcivescovo-vescovo di Brescia, con l’aiuto di un altro Vescovo, Ausiliare o Coadiutore, come meglio la Santa Sede giudicherĂ â€?. L’arcivescovo di Milano avanzò la richiesta di una persona “estranea alla Diocesi, molto saggia, molto buona ed anche abile e forteâ€? e, soprattutto, formulò due nomi di candidati: quello di mons. Franco Costa (assistente ecclesiastico della Fuci) e quello di mons. Luigi Morstabilini di Bergamo (“sacerdote di rare virtĂš, a quanto io so, e di grande capacitĂ di governoâ€?). Montini suggerisce anche di chiedere informazioni “sulle condizioni della diocesi di Bresciaâ€? a padre Giulio Bevilacqua e a padre Paolo Caresana, entrambi a Roma in quei giorni.

“Perdoni la SantitĂ vostra il mio ardire; posso assicurare che – citando l’Inferno dantesco de La Divina Commedia – ancora piĂš dell’amore, dover ‘mi mosse che mi fa parlare’â€?. Il disegno di Montini non si compĂŹ, perchĂŠ il Pontefice bergamasco scelse un ausiliare bresciano (Giuseppe Almici); il nome di Morstabilini, però, era giĂ nel cuore di Giovanni Battista Montini, che salito al soglio pontificio lo scelse proprio come vescovo di Brescia (1964-1983). “Lettere di fede e amicizia (1925-1963)â€? è il titolo del rapporto epistolare tra Angelo Giuseppe Roncalli e Giovanni Battista Montini. Il carteggio copre 40 anni di storia e complessivamente presenta 201 lettere che testimoniano la vicinanza tra i due sacerdoti cresciuti, seppur con origini differenti, in due diocesi vicine (Bergamo e Brescia) molto simili nel tessuto religioso; due presbiteri dalla profonda spiritualitĂ le cui vite si sono intrecciate piĂš volte. Di questi documenti, 91 erano giĂ stati pubblicati nel 1982 da Capovilla in “Giovanni e Paolo due Papi. Saggio di corrispondenza (1925-1962)â€?. Nelle 310 pagine del testo (Quaderni dell’Istituto numero 32, 25 euro) emerge la stima reciproca rinsaldata dall’amore per quella Chiesa che so-

no pronti a servire e ad amare nello spirito di obbedienza; una stima che si trasforma in un rapporto sempre piĂš stretto ben sottolineato dal registro stilistico sempre meno protocollare. Queste missive delineano ancora meglio i caratteri e i pensieri dei due Papi del Concilio. Un dialogo rafforzatosi col tempo grazie anche ai rapporti instaurati con i familiari: nella sua agenda Angelo Roncalli trascrive gli incontri avvenuti con il fratello di mons. Montini: il 10 febbraio del 1951, per esempio, il nunzio a Parigi comunica a mons. Montini il passaggio del “degno fratello avv. Ludovico sul punto di proseguire per l’America. Mi fece un vero regalo. L’amor patriae revocantis donò momenti di vero sollievo. Abbiamo insieme celebrato l’inizio sacramentalis jeiuniiâ€? (primo giorno di Quaresima, mercoledĂŹ delle ceneri).

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I FEDE LETTERE DIZ IA IC M A E 1963) (1925-

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a cura di LORIS

F. CAPOVILLA

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EDIZIONI STUD O VI BRESCIA

ISTITUTO PAOL

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Da lunedì al venerdì, a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potrete seguire rassegne stampa locali e nazionali, ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa parrocchiale di Cristo Re in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Il 5 maggio è la giornata di sensibilizzazione e promozione del sostegno economico alla Chiesa, sostegno che si sottoscrive attraverso la ďŹ rma per destinare alla Chiesa l’8xmille dell’Irpef. In Primo Piano (alle 9.20) le interviste al responsabile diocesano del servizio mons. Gabriele Filippini e a Giuseppe Rusconi autore del libro “L’impegnoâ€?. Ecclesia di questa domenica si occupa di Pastorale universitaria, che dal 1° settembre sarĂ accorpata alla

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio su “I ragazzi di Roma Expressâ€?: i cresimandi e i cresimati bresciani che non hanno voluto mancare l’incontro con il Papa quest’anno erano in oltre 1500. A seguire: “Il santuario di San Piamartaâ€? sulla concessione del titolo alla chiesa della Congregazione; la “Festa del lavoroâ€? alla Meccanica Pi.Erre di Bedizzole; “Festa a Seridòâ€?, l’annuale iniziativa dell’Adasm-

Pastorale della scuola in un unico UfďŹ cio dedicato a Educazione, scuola e universitĂ , diretto da don Raffaele Maiolini (don Maiolini interviene alle 11). Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito www.radiovoce.it

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Fism. La rubrica “4 parole...â€? è con Resi Rizzini del Centro volontari della sofferenza di Brescia. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www. vocemedia.tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Il Corpo custoditoâ€? della sezione “Terre di Fedeâ€? dell’AgorĂ .

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7Y FRPPHUFLDOH FKL VL IHUPD q SHUGXWR La drammatica sparatoria avvenuta davanti a palazzo Chigi a Roma la scorsa domenica ha avuto, per la straordinarietĂ della situazione e per il luogo dove si è svolta, una copertura televisiva immediata e distribuita su tutti i canali nazionali. La concomitanza con la cerimonia del giuramento dei neo-ministri del governo ha fatto sĂŹ che sul posto fossero giĂ presenti numerose troupe televisive e che su alcuni canali, come Rai Due e La7, fosse giĂ in onda in diretta uno speciale dedicato all’evento istituzionale. La notizia e le immagini dell’attentato sono quindi arrivate praticamente in tempo reale. Ciò

ha provocato non pochi problemi ai giornalisti in studio che hanno dovuto trasformare una trasmissione formale e predefinita in una diretta minuto per minuto con collegamenti straordinari e ospiti in studio – intervenuti per commentare il giuramento – trasformati anch’essi in cronisti in tempo reale. Maglia nera al Tg3 che durante la diretta ha insistito molto sul mostrare le foto dei carabinieri a terra feriti, avvisando il pubblico della durezza delle immagini mentre giĂ erano in onda. Il fatto di cronaca è stato catalogato in primis come l’atto di uno squilibrato, poi come il gesto estremo di

un uomo disperato. Qualunque sia la veritĂ , quei minuti concitati sono stati un momento duro e tagliente per una nazione giĂ instabile su piĂš fronti, che davanti a questa violenza non può non fermarsi, interrogarsi, guardarsi allo specchio. Ma si sa, la capacitĂ della televisione di riflettere con coscienza e in tempo reale su questi drammi è molto scarsa, e quindi una volta raffreddato il piatto bollente peraltro servito senza preavviso, il flusso della programmazione è ripartito senza pietĂ . Su questo fronte il premio d’inconsistenza va a Barbara D’Urso (perchĂŠ non ne siamo stupiti?) che due ore dopo l’ac-

caduto ha esordito su Canale 5 con le seguenti parole: “Buongiorno, buona giornata di festa. Oggi tantissime cose. Come sempre tante famiglie felici e serene. Tanti tanti ospiti di spettacolo. Tra pochissimo andremo sulla cronaca e sulla politica, ma oggi voglio iniziare in una maniera allegra. Cantandoâ€?. Il fatto di palazzo Chigi è stato in seguito trattato per dovere di cronaca, giusto qualche accenno e commento qua e lĂ . Fortuna che almeno si trattava dell’ultima puntata della stagione di “Domenica liveâ€?, il programma da lei condotto. Ma ironicamente è proprio questo il problema: essendo l’ultima

puntata non si poteva sconvolgere la scaletta della trasmissione, perchĂŠ non c’era un’altra occasione per recuperare ciò che sarebbe stato cancellato. Non potendo permettersi un cambio di programma, la D’Urso ha semplicemente fatto finta di niente. Tanto bisogna pur andare avanti. Proprio lei, che si vanta di raccontare la realtĂ degli italiani, di dare voce alla piazza, è scivolata sulla debolezza della tv commerciale, che cascasse il mondo deve seguire il palinsesto pubblicitario e dare spazio agli ospiti giĂ previsti. La triste realtĂ questa volta in scaletta non era prevista. Ubi maior, minor cessat.


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come nei fumetti, ma un terrorista moderno che sferra un attacco alla villa di Stark. Questa è una delle sequenze piĂš esplosive del film assieme a quella finale. Ma tutto questo no basta: c’è persino la minaccia di un virus che trasforma gli esseri umani in invincibili macchine da guerra. Alcune parti del film sono state girate a Pechino con attori locali. Ăˆ un omaggio ai coproduttori cinesi e al pubblico cinese, primo al mondo per biglietti. Al centro di questa trama esplosiva, l’uomo di carne, perchĂŠ la tecnologia, anche la piĂš avanzata, prima o poi si può inceppare, Tony Stark è costretto a cavarsela da solo. E comincerĂ cosĂŹ il viaggio interiore ed esteriore in compagnia di un ragazzino alla ricerca di sĂŠ, di colui che si definisce il meccanico a metĂ film. Ma se qualcuno si aspetta la ver-

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sione mastodontica operata da Nolan con Batman, nell’introspezione di un uomo che si pone domande profonde, resta deluso. Il registro del film è, volutamente, ironico, leggero e per famiglia. Il che non è del tutto un male, anche se l’introspezione analitica dell’uomo-Stark rimane, per usare un’immagine, sullo sgabello dello psicanalista e non sul suo lettino. E questo forse è l’aspetto piĂš convinvente del nuovo Iron man, che dietro la macchina da presa mette Shane Black, e che pone però allo spettatore, amante dei super-hero, un altro quesito amletico: meglio cosĂŹ umano, con molto tempo dedicato alla “normalitĂ â€? umana, o piĂš “heroâ€? e quindi una serie immensa di effetti speciali e azioni adrenaliniche? La risposta qui è nelle mani di Shane Black che propende piĂš per la prima soluzione che per la seconda, provando però a mixare tra le due. Ma le scene con effetti speciali, belle e prolungate, sono comunque poche rispetto al capitolo 2 e non giustificano forse la visione in 3D. E alla fine forse ci sarĂ la risposta alla domanda amletica: è narciso Downey Jr. o Stark-Iron? Ma poi un altro quesito resta: e se questo fosse la fine?

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Tra Aib e Cgil, Cisl e Uil è stato raggiunto lo scorso 29 aprile, un importante accordo. Quello sottoscritto è un accordo territoriale che consentirĂ , anche alle aziende prive di rappresentanza sindacale, di applicare la detassazione ad alcune voci retributive corrisposte per effetto di modiďŹ che dell’orario di lavoro attuate e ďŹ nalizzate al miglioramento della competitivitĂ aziendale, quali, ad esempio, quelle relative al lavoro straordinario, a turni, notturno, festivo e

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hi sperava che, per effetto del decreto approvato dal governo Monti ancora nel novembre dello scorso anno con cui l’Italia recepiva la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2011 “relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento delle transazioni commercialiâ€?, i tempi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni si fossero fatti piĂš celeri non ha che da mettersi il cuore in pace. Non che fossero in molti a fare affidamento sui 30 giorni stabiliti dall’Europa. Gli imprenditori grandi e piccoli, anche nel Bresciano, contavano almeno in attese meno lunghe (e dissanguanti) rispetto a quelle che hanno messo in ginocchio, se non addirittura costretto ad abbassare le serrande a molte realtĂ aziendali. A gelare gli entusiasmi sono giunti i primi dati di un sondaggio web messo a punto nelle scorse settimane dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia che ha coinvolto circa 4000 imprese bresciane associate alla sigle di via Orzinuovi. Le imprese che hanno riposto al questionario online (293 al 30 aprile) hanno indicato in 125 giorni di media il tempo di attesa per ricevere dalle pubbliche amministrazioni i pagamenti. Una media superiore, seppure di poco, a quella del resto della regione che si attesta sui 123 giorni. Dalle risposte fornite dagli artigiani in poco piĂš di un mese di consultazione

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(il questionario è stato messo online il 27 marzo scorso, ndr.) emerge che sono i Comuni gli enti con tempi di pagamento piĂš lunghi (131 i giorni di attesa media). L’ente piĂš “veloceâ€? è l’Asl che impiega 106 giorni a pagare le imprese fornitrici di servizi. Sui 117 giorni è la media dei pagamenti di altri enti pubblici. Presentando i dati di questa prima consultazione online il presidente di Confartigianato Euge-

nio Massetti (che da poche settimane ha assunto anche la presidenza regionale) ha messo in risalto come i tempi di pagamento siano suscettibili di variazioni non solo in rapporto all’ente pubblico debitore ma anche (e questo è l’aspetto piĂš grave) in considerazione dei diversi settori merceologici. Da questo punto di vista le aziende piĂš penalizzate nel Bresciano sono quelle del settore costruzioni che per ottene-

re i pagamenti dalla pa devono attendere in media 151. PiĂš “fortunateâ€? sono le imprese che operano nel campo manifatturiero che devono aspettare 122 giorni, quelle dei servizi alla persona (106) e dei servizi all’impresa (96). Tempi ben lontani dai 30 giorni, tempi che paradossalmente si sono allungati proprio dall’approvazione del decreto. PiĂš che giustificato lo sconforto del mondo artigiano bresciano che, per bocca di Massetti, ha rilanciato una proposta perchĂŠ lo Stato prenda in considerazione l’ipotesi di riconoscere alle imprese la possibilitĂ di compensazione tra crediti che vantano nei confronti delle pa e debiti con il fisco. “Una misura necessaria – l’ha definita Massetti – per evitare che tante imprese siano costrette a chiudere per colpa di uno Stato che è stranamente lento quando deve dare, ma che diventa straordinariamente veloce quando deve riscuotere tasse e imposteâ€?. Senza una risposta gli artigiani potrebbero pensare ad una azione unilaterale.

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/¡$SD GL %UHVFLD ULPDQH LQ SULPD OLQHD L’Apa di Brescia continuerĂ ad offrire agli allevamenti della provincia strumenti validi ed innovativi per lo sviluppo dell’attivitĂ e della competitivitĂ del comparto zootecnicoâ€?. Ăˆ il messaggio lanciato dal presidente Germano Pè ai soci dell’Associazione provinciale allevatori, riuniti in assemblea lunedĂŹ 29 aprile nella sede cittadina di via Dalmazia. All’ordine del giorno c’erano come da tradizione la relazione sull’attivitĂ svolta

nella scorsa annata, la presentazione del consuntivo 2012 e di quello di previsione per l’anno 2013. Ma a tener banco nella relazione del presidente è stata ancora una volta l’ormai annosa questione della strategia di riorganizzazione dell’organizzazione, ďŹ nalizzata all’ottimizzazione delle risorse in una fase congiunturale segnata da una costante diminuzione del sostegno pubblico alle attivitĂ di miglioramento genetico e di controllo svolte

a livello nazionale dal sistema allevatori. “L’Apa di Brescia rappresenta un modello virtuoso, che giĂ da anni ha intrapreso quel cammino di razionalizzazione ďŹ nalizzato in primo luogo a continuare a garantire un servizio essenziale non solo per i produttori ma anche per i consumatori – ha affermato Pè –. I nostri conti sono in ordine e questo ci garantisce non solo di continuare a salvaguardare i posti di lavoro, ma anche di continuare a

svolgere quell’attivitĂ di sostegno tecnico per la crescita e lo sviluppo della prima provincia zootecnica d’Italiaâ€?. La strada che l’Apa di Brescia ha intenzione di imboccare per il futuro è segnata da punti fermi: dalla selezione orientata al miglioramento delle produzioni al miglioramento di longevitĂ , dalla ricerca sulla resistenza alle malattie all’efďŹ cienza riproduttiva degli animali, ďŹ no alla gestione degli allevamenti.


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avuto la Cisl e la Cisl Scuola come protagoniste. Se non avessimo incalzato il governo per mesi, non saremmo mai arrivati all’accordo, ďŹ rmato da quasi tutti i sindacati piĂš rappresentativi, che ha reso possibile il risultato di oggi. Rispettiamo la decisione di chi ha fatto scelte diverse, ma chi non ha ďŹ rmato quell’accordo non può oggi esprimere soddisfazione perchĂŠ si ridanno gli scatti e contemporaneamente contestare l’intesa che li ha resi esigibili. Non

c’è alcuna logica in dichiarazioni di questo tenore, che mascherano a fatica il disagio per l’inconcludenza di comportamenti piĂš ideologici e politici che sindacali. L’obiettivo di una piena valorizzazione, anche economica, del lavoro nella scuola resta per la Cisl al primo posto nel confronto che vogliamo aprire da subito col nuovo governo. Per noi è importante arrivarci avendo nel frattempo portato a soluzione qualche problema, senza limitarci soltanto a denunciarne l’esistenzaâ€?.

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a dati sull’andamento dell’economia, anche a Brescia, continuano ad arrivare brutte notizie. La disoccupazione ha raggiunto ormai livelli insostenibili e le risorse per gli ammortizzatori sociali sono in forse, in particolare per i lavoratori delle piccole aziende. C’è un diffuso senso di impotenza, quasi di rassegnazione, assai preoccupante soprattutto in una realtĂ come la nostra segnata dalla tradizionale laboriositĂ dei bresciani. Non può essere di alcun conforto il fatto che la situazione di casa nostra sia la stessa del Paese e di gran parte dell’Europa, semmai è un problema in piĂš, ma ci aiuta a comprendere la portata della crisi che stiamo attraversando, inedita per dimensioni, durata, profonditĂ . Il passaggio di consegne tra Mario Monti ed Enrico Letta alla guida del governo ha reso anche visiva-

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che accompagnano la nascita del nuovo governo, sintetizzabili forse in due parole: coesione e fiducia. Di questo ha infatti urgentissimo bisogno l’Italia: che tutti, ma proprio tutti, sentano la responsabilitĂ di mettersi in gioco per il bene comune. La tradizione bresciana di impresa e di lavoro chiede a tutti noi di operare quotidianamente perchĂŠ la prioritĂ sia la difesa del lavoro che c’è, dei posti di lavoro che ci sono. Un obiettivo che per la Cisl di Brescia, in questo momento storico, si persegue anche rinunciando a qualcosa di quanto sarebbe sacrosanto pretendere in una situazione economica diversa. E questo perchĂŠ salvare posti di lavoro, ridistribuire il lavoro attraverso i contratti di solidarietĂ , significa garantire un reddito alle famiglie, perchĂŠ senza occupazione è oggi molto piĂš facile che un tempo trovarsi in una condizione drammatica di povertĂ . SolidarietĂ

significa oggi avere la forza di rinunciare a qualcosa pur di salvare il posto di lavoro, senza le ipocrisie di chi pensa di risolvere i problemi continuando ad alimentare la rabbia della gente, a pretendere dei diritti che senza lavoro sono delle parole sicuramente molto belle ma assolutamente vuote. Scambiare flessibilitĂ per avere certezza del lavoro non è debolezza, è responsabilitĂ . I lavoratori non ci chiedono di creare problemi ma di risolverli. Va in questa direzione l’accordo del novembre scorso con il governo, che la Cisl ha voluto e sottoscritto che tassa al 10% il salario derivato dalla contrattazione aziendale restituendo in questo modo quote importanti di reddito ai lavoratori, reso piĂš praticabile dal recente accordo con Confindustria sottoscritto anche dalla Cgil che in precedenza ne aveva contestato i contenuti. Segnale importante di condivisione di obiettivi comuni.


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Dopo la presentazione in piazza plebiscito di venerdÏ, partirà da Napoli sabato 4 maggio la 96ª edizione del Giro d’Italia. Imponenti i numeri della manifestazione: 23 le squadre al via (dopo l’ammissione del team Katusha) per un totale di 207 corridori. Tra i nomi piÚ attesi, dopo il forfait di Ivan Basso, Bradley Wiggins e Vincenzo Nibali (nella foto). La corsa rosa si snoderà per tutto il territorio dello Stivale

per un totale di 21 tappe. Tra i percorsi piÚ attesi la tappa montana delle tre Cime di Lavaredo il 25 maggio, mentre la cima Coppi sarà posta sul passo dello Stelvio a 2757 m nella tappa precedente. La tappa finale con l’arrivo del Giro sarà ospitata proprio a Brescia il 26 maggio. Nell’occasione nella nostra città saranno organizzate una serie di iniziative a contorno del grande evento sportivo.

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iocarsi tutto in tre partite. Questa è la missione a cui è chiamato il Brescia nelle ultime tre partite di campionato. La vittoria in trasferta per uno a zero contro la Reggina (gol di De Maio all’8’ del secondo tempo) ha consentito di rimanere aggrappati al treno-playoff, settimi a soli due punti di distanza dal Varese. Si guarda a questo gradino della classifica, ma anche alla distanza tra terza e quarta classificata, tra Verona ed Empoli che ora sono separate da nove punti: una sola lunghezza in piĂš al termine della regular season e i playoff nemmeno si disputerebbero. Arrivati a questo punto, però, non è il caso di lanciarsi in calcoli e previsioni, andando a consultare il calendario per vedere se esso riservi incroci favorevoli o meno da qui al termine. Meglio affrontare ogni partita al massimo delle proprie possibilitĂ , con la faccia tosta e la determinazione di chi sa di non avere sotto una rete di sicurezza, di chi si gioca il tutto per tutto concentrato solo di sĂŠ, contando sulle proprie forze, sapendo che è l’atteggiamento migliore perchĂŠ anche tutto il resto poi giri per il verso giusto. In qualche modo è questo il senso delle parole di mister Calori in vista degli ultimi impegni di campionato: “Non

ad un reparto e non è giusto ragionare in questo modo. Purtroppo ci sono delle stagioni in cui gira anche in questo modoâ€?. Ora comunque si cercherĂ di concludere la stagione centrando l’obiettivo dei playoff, per mettere il timbro su una stagione sulla quale, accanto a risvolti positivi, si è addensata anche qualche ombra. Ombre che però non celano l’importante riconoscimento che è stato assegnato al capitano Marco Zambelli, quello di “Gentleman serie Bâ€?. Il premio, dedicato alla memoria di Pier Paolo Morosini, è stato istituito lo scorso anno e vinto per la prima volta da Angelo Ogbonna: premia il fair play e la correttezza sul campo da gioco, ambiti in cui il capitano e la bandiera delle Rondinelle si è sempre distinto. Ulteriore riconoscimento “brescianoâ€? è quello al ct azzurro Cesare Prandelli che riceverĂ il “Gentleman internazionaleâ€?.

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abbiamo via di scampo – ha affermato il tecnico – dobbiamo fare piÚ punti possibili nelle ultime tre gare, a partire da quella di sabato contro l’Ascoli che dobbiamo cercare in tutti i modi di vincere. Poi vedremo cosa avranno fatto le altre squadre, perchÊ ora purtroppo non dipende piÚ solo da noi. Ad ogni modo faremo di tutto per arrivare ai play off,

ma d’altra parte è quello che abbiamo fatto fino ad oraâ€?. Parole che servono a caricare l’ambiente e che invitano a lasciarsi alle spalle, almeno fino a fine stagione, alcuni problemi che hanno caratterizzato la stagione del Brescia, per esempio i frequenti infortuni o la tenuta della fase difensiva: “Troppo facile buttare la croce addosso

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con salite, discese o piani da percorrere ad una velocità compresa tra i 2,3 e i 6,2 km/h. Lo scopo della gara è quello di riuscire ad arrivare al traguardo rispettando i tempi previsti. Complessivamente il percorso è tra i 4 e i 5 km. Per ogni secondo di anticipo o di ritardo in ogni settore verrà assegnata una penalità . La gara è aperta sia alle società del polisportivo sia a singoli partecipanti.

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all’oratorio ai campi di Serie A. Almeno per un giorno il sogno di ogni bambino appassionato di calcio si avvererĂ grazie al progetto Tim Junior Cup firmato Centro sportivo italiano, una competizione giovanile che celebra quel patrimonio di valori, storie e buone pratiche che costituiscono un riferimento imprescindibile per chi ama il pallone. Il torneo di calcio a sette – riservato agli under 14 – ha come protagonista una squadra di oratorio per ciascuna cittĂ che annovera una formazione che milita nel campionato di serie A. Le gare si svolgono sui grandi palcoscenici dei piĂš importanti stadi italiani. Brescia, purtroppo, non figura nel gruppo delle cittĂ appartenenti alla massima categoria, ma parteciperĂ comunque alla competizione nazionale schierando l’Uso Colombare, societĂ appartenente alla diocesi di Verona, ma che geograficamente è bresciana ed è anche iscritta ai campionati di calcio locali. I gardesani affronteranno in un vero e proprio derby i cugini scaligeri del Ca’ di David domenica allo stadio Bentegodi prima della sfida di campionato tra il Chievo e il Cagliari.

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remo lieti di ospitarvi al Bentegodi per vivere insieme emozionanti momenti di calcio�. Sarà un’esperienza da mettere nel cassetto dei ricordi piÚ belli, ma una volta in campo entrambe le formazioni ce la metteranno tutta per staccare il pass per la fase finale di Roma, dove dal 24 al 26 maggio le 16 squadre vincitrici delle gare disputate su tutto il territorio nazionale scenderanno in campo allo stadio Olimpico per conquistare l’accesso alla finalissima, che si giocherà prima dell’ultimo atto di coppa Italia tra Roma e Lazio e che incoronerà i campioni d’Italia degli oratori.

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Si può sprecare una notte Egr. direttore, crescere, che gran fatica. Sembra facile, sembra bello e interessante. Eppure quando ti accorgi che stai crescendo tutto cambia, ti accorgi che spesso vieni visto solo per i tuoi errori, vieni visto solo per quello che disturba, per quello che infastidisce. Tutti noi eravamo prima piccoli, poi abbiamo tentato di diventare grandi, qualcuno ci è anche riuscito. Per far sĂŹ che chi fatica riesca a crescere occorre un’opera che sappia educare, che non abbia paura di fermarsi davanti alla prima difficoltĂ . Occorre avere il coraggio di rialzarsi, occorre avere il coraggio di potare alcuni rami e non di abbattere l’albero credendo questa la soluzione migliore. Si fa fatica ad educare, piĂš che a crescere. Educare vuol dire anzitutto scendere al livello di chi hai di fronte. Quando un bambino è piccolo, per non tenerlo sporco, siamo disposti a cambiargli persino il pannolino, con odori e spettacoli non troppo gentili. Questo è amore. Ma amore è anche non dormire la notte per dei ragazzi, vuol dire essere disposti a non dormire finchĂŠ non capiscono che sarebbe bello che ti lasciassero dormire. Forse fa anche parte del gioco. Quale animatore parte per dei giorni con dei ragazzi con la certezza di dormire tutta notte? Noi educatori, dal catechista al genitore, siamo i primi però che tendiamo a non aiutarli in questo cammino di crescita. Lottiamo perchĂŠ capiscano i valori, perchĂŠ siano rispettosi, ma quando vai in qualche casa capita di vedere che anche a tavola ha la precedenza sempre la televisione, ti accorgi che per Facebook o per quel film non c’è orario, solo per i piĂš piccoli. Quale bambino

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non sogna di diventare grande per non avere piĂš quel vincolo. Educare vuol dire anche sgridare, o meglio richiamare. Richiamare ad una via che per te, educatore, è la strada migliore per tornare sull’autostrada della crescita. Richiamare non è sinonimo di urlare, sgridare, accusare. Ăˆ invece l’atteggiamento del padre che rimette sulla bicicletta il bambino caduto. Sgridare è buttare quella bicicletta. Si rischia anche di dare ragione ad un ragazzo quando sbaglia. Il come è facile: l’educatore è innanzi tutto un testimone. La legge della vendetta nell’educazione è fallimentare. Vuol dire trasformare tutto in una battaglia dove c’è chi vince prima e chi vince dopo. La pace la si trova solo quando il proprio sguardo non è soggetto alla diffidenza, ma proprio all’amore per il piccolo. Di ragazzi che fanno gli adulti e di adulti che fanno i ragazzi ve n’è un’infinitĂ , e questa, purtroppo sarĂ l’eterna guerra dell’ignoranza, dove qualcuno riuscirĂ ad essere salvato e dove altri saranno persi, non per sempre si spera. Il tutto si traduce comunque in una frase, detta da qualcuno con piĂš esperienza di me nella crescita dei piĂš piccoli: “L’educazione è cosa di cuoreâ€?. Mi auguro che allora l’impegno di molti non sia sottomesso allo sguardo di superioritĂ o di egoismo che spesso abbiamo, mi auguro che qualcuno sia ancora in grado di sprecare una notte per dei ragazzi, mi auguro che questi ragazzi non imparino tante cose da chi tende ad insegnare senza saper parlare. Andrea Bettoni

Grazie, vescovo Luciano Egr. direttore, approfittiamo di questo spazio per

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indirizzare a mons. Monari questa lettera. “Carissimo Vescovo, siamo il gruppo di sacerdoti che ha partecipato alla Settimana teologico-pastorale sulla pastorale del sacramento della penitenza che si è svolta a Bienno alla fine di aprile. Vogliamo dire il nostro grazie, per l’opportunitĂ offertaci dalla diocesi di queste giornate di fraternitĂ sacerdotale, di aggiornamento pastorale nonchĂŠ momenti di spiritualitĂ . Il tema trattato è stato significativo perchĂŠ ci aiuterĂ a svolgere con piĂš consapevolezza il ministero della riconciliazione e della misericordia. Le tematiche del corso ci hanno arricchito notevolmente per la bravura dei relatori. Essi ci hanno aperto orizzonti nuovi e aiutato a ripensare in maniera concreta l’esercizio del ministero pastorale e del nostro agire. Le sue meditazioni e la relazione finale ci hanno toccato nel profondo. Auspichiamo che anche in futuro la diocesi non faccia mancare simili occasioni per il cammino del presbiterio bresciano. Queste giornate hanno fatto maturare in noi la necessitĂ di continuare anche durante l’anno percorsi teologico-pastorali per approfondire le tematiche legate all’accompagnamento spirituale di chi si accosta al sacramento della riconciliazione. Esprimiamo il desiderio che anche altri confratelli approfittino di queste occasioni per crescere nella comunione sacerdotale e nell’aggiornamento pastorale. Assicuriamo a Lei il nostro ricordo e la nostra preghiera perchĂŠ possa continuare a svolgere il suo compito di guida dalla diocesi con serenitĂ e gioia. I partecipanti alla Settimana teologico-pastorale

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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