La Voce del Popolo 2013 22

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Ho percorso in salita il Colle Aventino, una stretta via sui molti di Lumezzane. Mi ha accolto una muta folla di giovani. Hanno gli occhi gonďŹ , segnati dalle lacrime, e nel cuore la tristezza per la scomparsa dell’amico Andrea. Aveva solo 22 anni! Uno di loro. Una vita in oratorio, a San Sebastiano, tra l’amore per il pallone e la spensieratezza con gli amici. Un giovane dal volto pulito. Uno come loro: amante dello sport e della vita. Morire sul pullman che ti riporta a casa dopo una trasferta sportiva al seguito del Brescia a Livorno lascia tanto amaro in bocca. PerchĂŠ tutto questo? Me l’hanno chiesto, sconvolti, i genitori di Andrea; l’hanno chiesto, increduli, gli amici di sempre; l’hanno chiesto, disarmati, i giocatori del Brescia in preghiera: era venuto a Livorno per sostenerci e conďŹ dava nella vittoria! Andrea, non potevi rimanere a casa quella tragica notte? Certo che no! Il tifoso, come ogni amante irrazionale, segue il richiamo della passione. Segue la propria squadra del cuore contro ogni logica. Ma questa è anche la vita e il destino di ogni nostro giovane che lascia la casa in cerca di speranze future. Come tanti nostri giovani che lasciano la Valle per cercare di realizzare altrove la propria vita. E chi ha rinunciato al viaggio per saziare la fame e la sete di felicitĂ ? Il nostro destino, come quelli dei Re Magi, è inseguire stelle comete e sogni di felicitĂ . Non vogliamo una vita insigniďŹ cante. E allora, nel viaggio quotidiano, in compagnia d’altri amici sognatori, cerchiamo, anche seguendo i nostri beniamini dello sport, di sostenere e incoraggiare qualche stella che dia luce e speranza alle nostre passioni. Ǥ ͙ͥ

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Piazza Loggia. Dalla stagione del dolore alla speranza

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Il calendario della nuova edizione della festa del quartiere in Valle di Gardone prevede proposte che spaziano dallo sport allo svago, dal gusto ai motori, dalla musica ai giochi. Si parte il 6 giugno alle 18 (ďŹ no al 9 giugno) con un’area spettacoli e uno stand gastronomico ampliato.

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Treatro Terre di ConďŹ ne presenta “Brandelli di muriâ€?, storie alpine. Sabato si comincia alle 9.30 a Brozzo con la rappresentazione degli alunni delle scuole primarie. Alle 17 l’ammassamento nella sede del Gruppo a Marcheno alla Madonnina e la sďŹ lata verso il monumento Alpini alla Croce. A Cesovo alle 20.30 nella parrocchiale il concerto del Coro Alte Cime. Domenica la sďŹ lata partirĂ da Aleno alle 9.30: andrĂ verso la Croce su Via Madonnina per rientrare sulla provinciale diretta alla parrocchiale per la S.Messa alle 10.30. Segue il pranzo nella vicina tensostruttura. Alle 16.30 l’ammainabandiera. Giusto ricordare che da Marcheno provengono ďŹ gure alpine come Zaccaria Almici, caduto sulla Bainsizza, o come Lorenzo Sosta. (e.b.)


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grave forma di spasticitĂ . Negli anni Guido ha saputo vincere la sua battaglia contro la malattia, tanto da riuscire a passare da uno stato di semi-immobilismo al sedile di un furgoncino che adesso può guidare grazie, oltre che alla sua ferrea forza di volontĂ , anche alle attrezzature che gli facilitano le manovre sull’automezzo. Guido è un esempio per tutti i disabili, soprattutto per chi non ne è affetto dalla nascita. Sono infatti molti i casi in cui la disabilitĂ si

presenta a causa di una malattia o di un incidente. Nel 2004 Sandrini ha dato vita all’Happy handy day, delle mini-olimpiadi per disabili in cui i partecipanti si affrontano in gare in carrozzina, in tornei di braccio di ferro, ma anche in partite di dama e di biliardino. Da qualche tempo, l’happy handy day è divenuta un’associazione benefica in grado di devolvere fondi in varie iniziative: dai bambini delle favelas brasiliane alle popolazioni colpite dalla

guerra. Domenica scorsa, nell’oratorio di Ponte Zanano, si sono concluse le quattro giornate dedicate alle mini olimpiadi. Oltre 200 i disabili che da tutt’Italia sono confluiti alla manifestazione. Agonismo e non solo: l’happy handy day 2013 è stato infatti caratterizzato da diverse esibizioni artistiche, inframezzate da momenti ludici. Le premiazioni sono avvenute alle 16, ma i festeggiamenti si sono susseguiti fino alle 22. (r.g.c)

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’unitĂ pastorale sarĂ di sette parrocchie a Lumezzane. Informazione confermata anche da don Riccardo Bergamaschi, nuovo parroco di Pieve e Fontana, che ha assunto l’incarico con la nomina anche di coordinatore dell’unitĂ pastorale. “Il disegno – spiega don Riccardo – prevede tre parroci: Sant’Apollonio, San Sebastiano e Pieve. Nell’ipotesi che Fontana, Pieve, Valle e Gazzolo, quest’ultimo non è certo (attualmente il parroco è Franco Giraldi, frate minore francescano, ndr.) siano unite; Villaggio Gnutti con San Sebastiano e poi Sant’Apollonio a sĂŠâ€?. La cittĂ valgobbina ha subito in pochi mesi un ribaltone, qualcuno lo chiama tsunami; per una serie di situazioni che si sono concatenate la stati-

citĂ delle vite parrocchiali legate alla presenza dei medesimi parroci nelle comunitĂ da lungo tempo, chi dal ‘77, chi dagli anni ‘90 o dall’inizio degli anni 2000 per altri, è stata sconvolta in pochi mesi con l’arrivo di due parroci nuovi: don Riccardo Bergamaschi e don Francesco Zaniboni a Sant’Apollonio. Si attende la nomina del nuovo parroco di San Sebastiano. I tre si aggiungono ai sacerdoti giĂ presenti a Lumezzane, ma certamente rappresentano i tre parroci su cui si andrĂ a costruire la futura unitĂ pastorale. “Dai primi approcci, e la sensazione – continua il coordinatore pastorale – è stata confermata anche dalla prima congrega con i preti rimasti, ho notato che da parte dei laici c’era il bisogno di mettersi insieme per la progettazione pastorale. Ho sentito il desiderio di questa novitĂ , di metter-

si insieme, costruire qualcosa insieme. La gente ha giĂ visto che ci sono dei vantaggi rispetto a prima, come nell’avere piĂš sacerdoti con specifiche diverse, cosĂŹ come incontrarsi insieme in gruppi piĂš grossi. C’è il desiderio di mettersi in giocoâ€?. E il desiderio, la voglia di cambiamento, di stimoli nuovi si percepisce anche dalla gente incontrata per strada. Ăˆ come se fosse arrivata una boccata d’aria fresca e che i lumezzanesi la stiano respirando a pieni polmoni. “Ho accettato questa sfida propostami dal Vescovo perchĂŠ mi ha detto che era tempo di osare e mi pare ci siano le premesse per fare bene. Credo che l’unitĂ pastorale nascano dal basso, dalla gente e quindi sto invitando tutti coloro che incontro a pensare piĂš in grandeâ€? continua don Riccardo. Non perde tempo il nuo-

vo parroco di Fontana e Pieve e non lo vuole far perdere alla sua nuova gente e, in attesa dei documenti che la Commissione diocesana dovrà dare per la formazione delle unità pastorali, si pone un obiettivo che alla prossima elezione dei Consigli pastorali, nel 2015, se ne elegga uno generale, facendo nascere poi delle commissioni. L’anno pastorale sta finendo, cosÏ

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O Occorre cercare Dio, che è armonia, gioia e speranza. Armonia: n bisogna abbassare il tono delle voci, il frastuono degli avvenimenti, l’ansia del fare, il tasso di smog. Per recuperaa re r i valori. Per convivere con gli altri. Per amare la natura. Per P saperla usare senza guastarla. Per adoperare il denaro e il potere per fare del bene. Gioia: che è felicitĂ del vivere, rispetto della vita, cocciuto ottimismo, servizio degli altri, r ri innocenza dei bambini. Convinti che tutti la cercano, ma i i in piĂš p poveri, i disadattati, gli ammalati, i carcerati, i drogati, gli indifesi, i perseguitati, gli infelici insomma, gli ultimi ne hanin indi no bisogno di piĂš. Speranza: come dire forti nelle difficoltĂ , min bis sericordiosi nel confronto, generosi nella giustizia, sapienti nella s sericord veritĂ , perseveranti nella preghiera. Per realizzare la pace. La cosa v pe migliore è avere m av a che fare con un Dio che viene sulla terra, che non gli importa di sporcarsi le mani, che nasce in una stalla, e subito è costretto im spor a scappare con i suoi genitori, deve migrare, lavora umilmente e, quando prova a pred predicare, lo mettono in croce. I potenti non se ne accorgono. Gli umili capisc capiscono. Credere equivale a dare l’esempio. Credere è amare.

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ƒ ˆ‡•–ƒ †‡Ž ‘”’—• Š‘Â?‹Â?‹• Torna la festa del Corpus Domini. Una festa voluta Urbano IV nel 1264 per dedicare all’eucaristia un giorno speciale. Essendo il GiovedĂŹ Santo, giorno dell’istituzione, occupato da molti altri riti e alla vigilia della passione e morte di Cristo, il Papa stabilĂŹ come giorno solenne dedicato totalmente al culto eucaristico e a Cristo re, il giovedĂŹ dopo la prima domenica di Pentecoste. Grazie all’impulso dato da Giovanni XXII, nel Trecento la festa divenne il principale evento urbano dell’Europa. Nel Corpus Domini si era introdotta una grande novitĂ : la processione eucaristica per le vie della cittĂ con la partecipazione di tutte quelle che allora erano considerate le

membra del corpo sociale: le istituzioni civili (il corpo politico), le corporazioni di arti e mestieri (il corpo produttivo), la Chiesa locale (il corpo ecclesiale). Un evento che raccoglieva in un unico corteo e in un’unica celebrazione le diverse membra della civitas, promosso e organizzato dalle autoritĂ civili e religiose insieme. Divenne l’evento religioso-civile di ogni cittĂ cristiana, dove non sďŹ lavano i corpi militari, ma le forze della pace, ossia tutte quelle realtĂ che nei diversi campi si impegnavano per l’ediďŹ cazione della cittĂ di Dio e degli uomini nella propria comunitĂ . Per questo la cittĂ era in festa. Il passaggio di Cristo, presente nell’ostia, ricordava a tutti che siamo corpo, che insieme siamo comunitĂ viva. Tutta la cittĂ si vestiva a festa. Le strade venivano accuratamente pulite e addobbate con piante e ďŹ ori profumati. Il percorso era ricoperto di panni per proteggere

i partecipanti dai raggi del sole. I cittadini facevano a gara per mettere in mostra tutto quello che avevano di piĂš bello e prezioso: quadri, arredi, tappezzerie, arazzi, broccati, argenti ecc. Come pure tutti i partecipanti portavano in corteo ciò che avevano di piĂš prezioso, incluse le reliquie, le statue dei santi, le croci dorate o d’argento, vessilli e stendardi. L’obiettivo comune era lo splendore della cittĂ , trasformare la cittĂ in Gerusalemme celeste. La processione eucaristica raccontava, rendeva visibile e attualizzava la storia della salvezza attraverso immagini, rappresentazioni, personaggi simbolici. L’onore a Cristo eucaristico si manifestava nella visualizzazione del suo Corpo nel corpo sociale. La conformitĂ del corpo sociale alla grazia e all’amore di Cristo si evinceva da tre realizzazioni: l’amore fraterno tra i cittadini ovvero

un’unitĂ e concordia nella cittĂ per la promozione del bene comune; la coscienza che il corpo sociale, composto da varie membra, uguali per importanza e necessitĂ , interdipendenti, e con funzioni diverse fosse un valore per tutti; inďŹ ne, in forza della propria interdipendenza, la consapevolezza che quando una parte del corpo soffre ciò coinvolge tutta la comunitĂ per cui nella cittĂ la maggior cura va alle parti piĂš delicate e deboli. Oggi o nei prossimi giorni si snoderĂ anche a Brescia e in molte parrocchie della provincia, la solenne processione eucaristica. Quasi 750 anni (l’anniversario ricorrerĂ nel 2014) sono passati e la festa è ancora qui, forse sbiadita, a tratti ignorata. Il senso resta, però, profondo e, lungi dall’essere il recupero di un glorioso passato, può ancora ispirare molto al bene del Corpus hominis che vive nella cittĂ .

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Ăˆ in distribuzione in queste settimane (sarĂ allegata al prossimo numero di “Voceâ€?) la nuova edizione de “Il Seminarioâ€?, la rivista data alle stampe in occasione delle ordinazioni sacerdotali per presentare alla diocesi i profili dei giovani che saranno ordinati sabato 8 giugno in Cattedrale dal vescovo Luciano Monari. Nelle pagine della rivista, dunque, hanno trovato spazio le presentazioni dei futuri “novelliâ€?, il loro percorso verso il sacerdozio,

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l’indicazione delle comunitĂ in cui hanno prestato servizio negli anni del Seminario. La rivista è aperta da una riflessione di mons. Carlo Bresciani, rettore del Seminario dedicato a Maria Immacolata in cui ricorda il senso della vocazione e della missione a cui i giovani che riceveranno l’ordinazione sono chiamati. Nella rivista trova anche spazio il racconto della vita e della quotidianitĂ della comunitĂ del Seminario.

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iove e la pioggia rende sfumato il profilo della sponda bresciana del lago d’Iseo che ogni giorno ha la possibilitĂ di ammirare dalle finestre della casa di Predore. Chiari, chiarissimi sono invece i ricordi di quell’ormai lontano 7 aprile 1946 quando, a San Giovanni Bianco veniva ordinato sacerdote. Parte da questo ricordo lontano, quasi lontanissimo nel tempo, ma estremamente vicino nel cuore, il pensiero che mons. Bruno Foresti, vescovo di Brescia dal 1983 al 1999, ha per i sette giovani che l’8 giugno saranno ordinati sacerdoti. “Sono passati 67 anni – ricorda mons. Foresti – . Venni ordinato in circostanze particolari, insieme ad un altro sacerdoteâ€?. Alla diocesi di Bergamo serviva un sacerdote per il Seminario e cosĂŹ il giovane Bruno Foresti, che non aveva ancora 23 anni, divenne sacerdote. “Venni ordinato in un clima di estrema semplicità – ricorda ancora –. L’ordinazione era stata inserita nel contesto di una festa giĂ programmata, tanto che il Vescovo non ebbe modo neppure di accennare alla figura del prete.â€? Quella giornata del 7 aprile di 67 anni fa, però, gli è rimasta nel cuore, come un evento straordinario nella sua vi-

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ta di prete. Una “straordinarietĂ â€? che per il Vescovo emerito, che da poco ha festeggiato il suo 90° compleanno, deve diventare quella dei giovani che, in un clima completamente diverso, tra pochi giorni saranno ordinati sacerdoti da mons. Monari. “PerchĂŠ al di lĂ della festa – sono ancora riflessioni di mons. Foresti –, è la dimensione della gioia interiore, frutto della consapevolezza di essere finalmente sacerdoti, che deve rimanere scolpita per il resto della vita nei loro cuoriâ€?. Un dimensione che da vescovo, a Modena prima e a Brescia poi, mons. Foresti ha sempre indicato al cuore dei suoi sacerdoti “novelliâ€?, “perchĂŠ – afferma – la gioia del sĂŹ a GesĂš alla fine annulla differenze, contesti storici, sociali, culturali ed economici, accorcia le distanze tra il don Bruno

ordinato nel 1946 e i giovani che diventeranno sacerdoti tra pochi giorniâ€?. Ai diaconi che stanno per essere ordinati sacerdoti “invidiaâ€? il percorso di formazione che, probabilmente li rende piĂš consapevoli di quanto non lo fosse al tempo della sua ordinazione, quando gli ardeva il cuore all’idea di potere essere giovane sacerdote in mezzo ai giovani. “Culturalmente e teologicamente – ricorda mons. Foresti – i giovani sacerdoti sono molto piĂš preparati che in passato. Ai miei tempi la preparazione si completava sul campoâ€?. Cambiano le stagioni,

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6WUXPHQWL GHOOD ERQWj GL 'LR Davide Corini (nella foto) è uno dei sette diaconi che il vescovo Monari ordinerĂ sacerdoti. Con i suoi “compagni di viaggioâ€? ha scelto il motto “In nomine Dominiâ€? che campeggia sui manifesti che annunciano alla diocesi la prossima ordinazione. PerchĂŠ quella frase? “Innanzitutto – afferma il giovane originario di San Vigilio in Valtrompia – è il motto che mons. Montini scelse dopo la sua nomina

ad arcivescovo di Milano e che mantenne anche dopo l’elezione a papa. Il motto rappresenta il nostro afďŹ darci al Signoreâ€?. Don Davide vive, come gli altri diaconi, questi giorni di vigilia con grande trepidazione e con il pensiero proiettato a quella comunitĂ a cui sarĂ inviato dal Vescovo. “L’inizio di un ministero – è il suo pensiero – è sempre una sďŹ da. Ma è di grande conforto, a consapevolezza che tutto

quello che riusciremo a fare sarĂ fatto nel nome del Signoreâ€?. Oggi cosa è realmente essenziale per un prete? “Negli anni del Seminario – risponde al proposto uno dei “magniďŹ ci setteâ€? – ci è stato detto piĂš volte di essere pastori secondo il cuore di Cristo. Questo deve essere l’atteggiamento del prete, uomo convinto di agire e operare come segno e strumento della bontĂ di Dioâ€?.


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delegato di papa Francesco, che ha dato lettura della lettera apostolica con cui don Puglisi è stato iscritto nel novero dei beati. Don Puglisi non era semplicemente un prete antimafia, ma “un sacerdote al servizio del Vangelo e quindi del beneâ€?, perchĂŠ “il Vangelo è lo spartiacque tra il bene e il maleâ€?, “una persona positiva, sempre ottimista, con una fiducia illimitata nella Provvidenza, anche di fronte alle difficoltĂ â€?. CosĂŹ suor Carolina

Iavazzo, collaboratrice del nuovo Beato nel quartiere Brancaccio di Palermo, ha descritto il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. “Mi porto dentro la sua carica: un’energia bella, spirituale, umana, morale. Credeva in quello che faceva. Ăˆ stato una bella figura di sacerdote: povero, disinteressato ai soldi, con un cuore grande per amare gli ultimiâ€?, aggiunge la religiosa. Sembra quasi l’identikit del sacerdote proposto da papa Francesco.

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cambia il mondo‌ Ci sono ancora dei punti di riferimento che erano validi nel 1946 per il giovanissimo Bruno Foresti e che lo sono ancora oggi per i sette diaconi che si presenteranno davanti al vescovo Monari? “Credo che la fedeltĂ al Vangelo, a quello che ci ha detto GesĂš, di essere servi, interpreti di quella Chiesa del grembiule – è la convinzione del Vescovo emerito – sia una costante che accomuna i sacerdoti di tutte le stagioni e di tutti i tempiâ€?. Un invito che spaventa, una fedeltĂ , una radicalitĂ che possono indurre un giovane a girare la testa dall’altra parte rispetto alla vita sacerdotale‌ “La scelta del sacerdozio – sottolinea il Vescovo emerito – è fortemente condizionata del clima culturale complessivo che vive l’Italia, Brescia compresa. C’è poi una concezione egoistica della vita, che induce molti genitori, tante famiglie a considerare come una perdita, quasi come un lutto, la scelta di un figlio di entrare in Seminario. Per questo, sbagliando, si tende ad ammantare di eroicitĂ la dimensione della vocazioneâ€?. Mons. Foresti è, però, convinto che queste difficoltĂ alla fine facciano emergere scelte piĂš consapevoli. Il che non significa che i giovani che

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oggi scelgono il sacerdozio siano meno esposti di chi ha compiuto lo stesso cammino anni prima alla fatica, a prove che potranno anche metterli in crisi‌ “Quello che mi pare importante sottolineare – continua – è che ieri come oggi il Signore mette sulla strada degli uomini santi sacerdotiâ€?. Per questo non esita ad indicare anche ai giovani che nei prossimi giorni saranno ordinati, la testimonianza commovente che, da vescovo di Modena, ebbe da tanti sacerdoti anziani chiamati al servizio in comunitĂ sperdute sull’Appennino e, a Brescia, da alti inviati in contesti analoghi “preti – ricorda con la voce rotta dall’emozione – che, a dispetto dell’etĂ , della salute e di tante difficoltĂ , continuavano a servire Dio in povertĂ , umiltĂ e con grande fede. Sacerdoti che

servivano Dio, magari senza tecnica eccessiva, ma con un cuore grandeâ€?. Una testimonianza che negli anni del servizio episcopale a Brescia ha portato mons. Foresti a ricordare a piĂš riprese che il sacerdote deve essere valutato come un ministro fedele alla sua vocazione soprattutto dalla sua fede, poi dalla sua capacitĂ di comunione umile e poi dalla cultura. Non si è mai stancato, a Modena come a Brescia, negli anni del servizio al Seminario, da parroco di San Pellegrino e anche nella stagione del “meritato riposoâ€? di invitare soprattutto i sacerdoti piĂš giovani a meditare su questi aspetti, a metterli in pratica nella loro vita, “perchĂŠ sono convinto – sottolinea - che si tratti di indicazioni che devono innervare tutta la vita del prete. Senza dimenticare, ovviamente, la preghiera e il sostare in chiesaâ€?. Tratti importanti, che gli fanno dire che, sĂŹ, quella del sacerdozio è una scelta che sfida il tempo che vale ancora la pena di essere assunta. Quale, allora, l’augurio vuole fare ai giovani che l’8 giugno prossimo saranno ordinati sacerdoti a Brescia? “Di essere santi per esser felici e di essere felici perchĂŠ allora significa che avete individuato la via della santitĂ â€? è la sua risposta.

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8Q DQQR YLVVXWR LQWHQVDPHQWH Un anno vissuto intensamente: è questo il bilancio che don Claudio Sarotti (nella foto) fa dei suoi primi 12 mesi da sacerdote. Originario di Edolo è oggi a Montirone. Qui don Claudio ha trovato una comunitĂ che l’ha accolto, permettendogli di vivere quello che il giovane sacerdote deďŹ nisce “un anno di grazia, in cui ho sperimentato la bellezza dell’essere prete giorno dopo giornoâ€?. Il sacerdote sta vivendo questa esperienza come una scoperta

costante, come un cammino in mezzo a tante novitĂ . “Per la prima volta ho potuto sperimentare in prima persona il senso della responsabilitĂ della comunitĂ che mi è stata afďŹ data – ricorda – ma ho anche vissuto giorno dopo giorno la gioia del sacerdozio che si rinnova quotidianamente nel dono della celebrazione della Messaâ€?. L’accoglienza della comunitĂ di Montirone, l’esperienza del giovane clero e l’amicizia con l’unico compagno di or-

dinazione, don Damiano Raza, curato nella parrocchia di Sant’Angela Merici in cittĂ , l’hanno aiutato nel suo primo anno da prete cosĂŹ come la “ricettaâ€? per vivere in pienezza la vita sacerdotale: avere ďŹ ducia nel Signore, pregare, stare in mezzo alla gente. Aspetti che aiutano quando “le luci della ribaltaâ€? dell’ordinazione e della prima Messa si sono spente. Una ricetta che don Claudio propone anche ai giovani che presto diventeranno preti.

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Un referendum che non ha scaldato gli animi dei bolognesi, a dispetto delle dispute ideologiche e delle spaccature partitiche. CosĂŹ si è presentata, all’indomani del voto tenuto lo scorso fine settimana, la consultazione sul finanziamento concesso dal Comune di Bologna alle scuole dell’infanzia a gestione privata, inserite nel sistema pubblico integrato. La posta in gioco era, circa, di un milione di euro che il Comune spende ogni anno

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per le paritarie in convenzione, a fronte dei 127 milioni investiti nelle materne comunali e statali. Ma nel frattempo oltre 400mila euro sono andati in fumo per la consultazione, che ha toccato un record negativo nei votanti: solo 85.934, pari al 28,71% dei 299mila aventi diritto, con una percentuale d’astensionismo mai raggiunta in precedenza nella storia della cittĂ , neppure nei referendum consultivi. Dalle urne è emersa la volontĂ di togliere il finanziamento

alle paritarie in convenzione, anche se i votanti sono stati pochi, anche se nessuno aveva chiesto di “andare al mareâ€?. Per l’economista Stefano Zamagni, promotore di un manifesto per lasciare il contributo alle paritarie, non ha vinto nessuna delle due posizioni che si contrapponevano. La mancata affermazione, per l’economista, è da attribuire a un referendum che non ha coinvolto e che non è stato in grado di raggiungere la soglia critica dei 100mila votanti.

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oi non dimentichiamo: portava impresse queste parole il lungo striscione che i pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno appeso in piazza Loggia, proprio sopra il punto in cui alle 10.12 del 28 maggio 1974 esplodeva la bomba che avrebbe causato la morte di otto persone e il ferimento di molte altre. Ancora una volta la cittĂ e la provincia si sono date appuntamento in una piazza che è diventata, insieme a tante altre in Italia, il simbolo di una stagione del terrore, di un clima che mirava a minare le basi della ancor fragile democrazia italiana. Le centinaia di persone che per la 39ÂŞ volta si sono radunate in piazza Loggia sono state spinte dal desiderio di ricordare le vittime di quella strage ma anche dall’ansia, dalla determinazione che prima o poi si possa giungere alla veritĂ . Persone, rappresentanti delle istituzioni ma anche semplici cittadini, mosse dalla convinzione che ci siano ancora gli spazi per cercare di dare un nome e un volto a chi architettò la strage e pose materialmente la bomba in piazza Loggia. Una determinazione che non si appanna nemmeno davanti all’evidenza di tre processi che hanno soltanto prolungato lo strazio di chi, in quel 28 maggio del 1974, perse un familiare, un parente e un amico, ma anche quello di chi continua a considerare una ferita che sanguina il fat-

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probabilmente erano accorsi a Brescia per la manifestazione indetta a tutela del lavoro, gomito a gomito con tanti studenti ha fatto capolino, anche se solo per brevi istanti il presidente Pietro Grasso. La seconda carica dello Stato si è stretta idealmente ai famigliari delle vittime e a quanti continuano a soffrire per la mancata verità . Pietro Grasso, con la sua presenza in piazza Loggia, ha aperto a una nuova speranza, alla possibilità di aprire significativi spiragli in una vicenda che sembra essere avvolta nelle tenebre da quasi 40 anni. Come? Magari con la creazione di una nuova commissione

parlamentare che magari con piĂš efficacia di analoghi organismi creati in passato, possa imboccare una nuova strada e dare agli inquirenti ragioni e materiali necessari all’avvio di un nuovo filone di indagine. Il Presidente del Senato ha inaugurato le formelle che ricordano le vittime delle stragi e che sono state collocate sotto i portici della Loggia a ricordo di una giornata che molti si augurano possa diventare in fretta quelle delle veritĂ accertate e non quella, come lo è stata dal 1974,. del ricordo, della tristezza, del pianto e, soprattutto dell’amarezza per le ombre che si sono addensate negli anni.

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8Q WDJOLR QHWWR DL FRVWL GHOOD SROLWLFD Un taglio netto ai costi della politica lombarda: dai 27 milioni del 2012, le spese per il funzionamento del Consiglio regionale passeranno nel 2013 a 13 milioni di euro, con un risparmio superiore al 50%. L’annuncio è stato dato dal presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo (nella foto), riferendo le conclusioni del gruppo di lavoro che in sole tre settimane ha predisposto un provvedimento di legge che andrĂ in aula

martedĂŹ 18 giugno. Il provvedimento, nel dettaglio, introduce risparmi per 5 milioni (da 9 a 4 milioni) alla voce personale dei gruppi, di 3 milioni e 200mila euro per le spese di funzionamento dei gruppi (da 3 milioni 700mila si scende a sole 500 mila), e di 5 milioni e 700mila euro per le indennitĂ dei consiglieri, con una riduzione del 40%. In totale si risparmiano 13 milioni e 900mila euro, passando da 26mila e 950euro

a 13 milioni e 50mila euro. Subisce un forte taglio anche lo stipendio dei Consiglieri regionali, che passa dai precedenti 8500 lordi (4760 netti) di indennità di funzione a 6300 lordi (3550 netti). Vengono inoltre abolite le spese di diaria, missione e trasporti che ammontavano a 8.300 euro, sostituite ora da un forfait omnicomprensivo di 4200 euro. Con questo provvedimento viene inoltre confermata l’abolizione dei vitalizi e

delle indennitĂ di ďŹ ne mandato, che comporterĂ per il Consiglio regionale un risparmio annuo di 6,5 milioni di euro. La Lombardia, che pure è la regione con il maggior numero di abitanti, si confermerĂ quindi come la piĂš virtuosa per quanto riguarda i costi della politica. “Un progetto di legge che chiude i conti con il passato e apre un nuovo corsoâ€?, è stato il commento del presidente del Consiglio, Raffaele Cattaneo.


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Ύ ‘”–‡ ‡—”‘’‡ƒ � ƒ��‘ ’‡” …‘�„ƒ––‡”‡ ‹Ž •‘˜”ƒˆˆ‘ŽŽƒ�‡�–‘ L’8 gennaio scorso i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo avevano condannato l’Italia per le condizioni di sette detenuti del carcere di Busto Arsizio e di Piacenza. La Corte aveva dato al governo un anno di tempo per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri e introdurre nel proprio ordinamento misure che garantiscano ai detenuti un miglioramento delle loro condizioni oltre che un risarcimento per i danni subiti. Nei giorni scorsi

la stessa Corte europea ha rigettato la richiesta del governo italiano per il riesame, davanti alla Grande Camera, delle misure comminate l’8 gennaio scorso. Il rigetto ha reso la sentenza di inizio anno deďŹ nitiva. L’Italia ha dunque un anno per cercare di risolvere il problema del sovraffollamento che non è caratteristica solo delle carceri citate nella condanna, ma dell’intero sistema penitenziario nazionale. Nello stesso tempo il Paese dovrĂ introdurre una procedura per

risarcire i detenuti che siano stati vittime del sovraffollamento. In Italia, a fronte di strutture che potrebbero accogliere poco piĂš di 47mila detenuti, si conta una popolazione carceraria di poco inferiore alle 66mila unitĂ , con un “disavanzoâ€? di quasi 19mila detenuti. Numeri che collocano, secondo il Consiglio d’Europa l’Italia, al terzo posto nella non certo invidiabile classica del sovraffollamento carcerario, preceduta soltanto da Serbia e Grecia.

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he cosa significa fare “prevenzioneâ€?? Ăˆ preferibile una giustizia punitiva o una giustizia riparativa? A queste e a molte altre domande si è risposto durante il convegno “Una giustizia diversa! Carcere o prevenzioneâ€?. Organizzato dalla Caritas, dalla diocesi di Brescia e da Pax Christi, l’incontro si è tenuto mercoledĂŹ 29, presso il Centro pastorale Paolo VI. Numerosi i relatori intervenuti, da don Mario Benedini, organizzatore del convegno, fino a mons. Monari che ha tenuto una relazione intitolata “La giustizia salvifica di Dio. Cristo giusto per gli ingiustiâ€?: â€œĂˆ un atteggiamento per il quale Dio rende l’uomo giusto, quindi è molto vicina alla misericordia, comprende in sĂŠ anche il perdono, ha la capacitĂ di riaprire all’uomo la possibilitĂ della vita quando l’uomo questa possibilitĂ l’ha persa con il suo peccato e con la sua violazione della legge di Dioâ€?. In questi termini Monari ha efficacemente sintetizzato il significato di quella che viene definita la “giustizia di Dioâ€?. Particolare attenzione è stata rivolta alle due iniziative giĂ in atto, in ambito detentivo: la mediazione penale minorile e il progetto responsabilitĂ condivisa. Secondo Luciano Eusebi, ordinario di diritto nonchĂŠ guida dell’ultima commissione di riforma penale, la mediazione minorile rappresenta la forma piĂš innovativa di giustizia. Il processo

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a carico del minore viene momentaneamente sospeso, spiega Eusebi, e si dĂ la possibilitĂ , al reo e alla vittima, di rielaborare i fatti, facendo scaturire

la veritĂ ; un risultato che sarebbe impossibile dato che alla scoperta della veritĂ dei fatti segue la condanna. Il processo di rielaborazione permette al reo di formulare, quando possibile, una proposta riparativa atta a riconciliarsi con la vittima. La rivoluzionarietĂ della giustizia riparativa consiste in una trasformazione sociologica della figura della vittima e dei suoi bisogni. Non è piĂš la ritorsione a fare da sfondo, ma la necessitĂ della vittima di vedere riconosciuto il reato subito come un’ingiustizia, non solo dalla legge, ma dallo stesso imputato, conscio del male arrecato. “Bisogna che passi il messaggio che il carcere non serve a prevenire il crimine, come non serve a rendere giustizia alle vittime, se non in minima parte, attraverso un risarcimento simbolico. Noi siamo in uno stato in cui gli strumenti di riconciliazione sono pochissimi e vengono utilizzati in larga parte per i minori, ma non si parla ancora di strumenti di riconciliazione per gli adultiâ€? , riferisce don Virgilio Balducchi, ispettore dei cappellani delle carceri. “Anche gli operatori, ha proseguito Balducchi, continuano a dire che cosĂŹ non si può andare avanti. Nelle nostre carceri, fondamentalmente, ci sono tossicodipendenti, malati mentali e immigrati senza permesso di soggiorno: questi sono problemi sociali sfruttati come mano d’opera dalle organizzazioni criminaliâ€?.

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ÂŽ •‘‰Â?‘ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ ‡ Ž‡ •—‡ ˆƒ……‡ Una foto che occupa due pagine di Time: Jay Z (nome d’arte di Shawn Corey Carter) vi appare appoggiato di schiena, con la gamba sinistra sollevata e piegata a sostenere il braccio, con la mano rilassata sul ginocchio. Ăˆ un grande, cosciente della sua forza, in una posa informale che trasmette un senso di libertĂ ed di energia insieme. Una didascalia informa: “Jay Z, artista hip-hop e imprenditore; il suo valore è stimato sui 460 milioni di dollari.â€? Lo presenta sulla rivista Michael

Bloomberg, sindaco di New York City: “Jay Z incarna molto di quello che fa sĂŹ che New York sia New Yorkâ€? dice. Cresciuto in un quartiere violento, ha dovuto superare gli infiniti ostacoli della vita di strada e lo ha fatto senza rinunciare mai al suo sogno. Quando nessuno era disposto a firmargli il contratto che voleva, si è creato un marchio personale e ha costruito un impero musicale, ha disegnato linee di abiti‌ “è un imprenditore che si colloca al centro della cultura e

del commercio nell’America del 21° secolo; il suo influsso attraversa diverse razze, religioni e regioni. Non ha mai dimenticato le sue radici‌ In quasi tutto quello che ha tentato, ha raggiunto il successo (e ha anche impalmato BeyoncĂŠ). Nel far questo, ha dimostrato che il Sogno Americano è vivo e vegeto.â€? Il sindaco di New York ha il diritto di scrivere queste cose: davvero l’America è un sogno vivo per tanti; davvero in America la fortuna può baciare una persona e portarla da

una condizione iniziale di miseria al successo piĂš sorprendente; davvero un povero capace può scalare vittoriosamente cime che sembrerebbero irraggiungibili. Ma tutto questo è solo una faccia della medaglia. Bisognerebbe conoscere anche quanti sono i perdenti nella battaglia per realizzare il sogno americano; e quale prezzo debbano pagare i tanti perchĂŠ alcuni siano coronati vittoriosi. Solo superando questo esame l’America potrebbe aspirare a diventare un modello.

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Abbiamo saltato a piè pari... I meteorologi sono gente assai curiosa. Dicono che non c’è affatto da meravigliarsi se questo mese di maggio è cosĂŹ strano e pazzo. Sta di fatto che da un secolo non si vedeva un mese di maggio come questo. I fiumi sono straripati in molti punti come nelle piĂš piovose giornate di novembre o di marzo. E in piĂš abbiamo avuto una temperatura degna del piĂš corrucciato autunno. Situazioni di questo genere, abitualmente, si risolvono in pochi giorni, e poi tutto ritorna come prima. Ăˆ ben strana questa primavera! Il mese di maggio, come si ricorderĂ , si è iniziato con l’ondata di freddo polare che si abbattè su tutti i Paesi europei. Poi sono venuti i giorni miti, in cui sembrava che tutto fosse ritornato normale. Infine, nuovamente freddo e pioggia. Ciò che ha determinato il maltempo, e che è purtroppo ancora in atto, non è stata la solita zona di basse pressioni atmosferiche e le “famiglieâ€? di perturbazioni che in essa facilmente si inseriscono, ma qualche cosa di piĂš particolare.

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In altri termini, il vortice freddo può essere paragonato a un muro d’acqua che ruota intorno al proprio asse, e nel quale le masse d’aria fredda e sature di umiditĂ provenienti dagli altri settori si sprofondano verso il basso. Ora, nel nostro caso, il vortice freddo è venuto a formarsi tra l’Europa centrale e l’Italia settentrionale, poi si è spostata decisamente sulle nostre

regioni. Quando cesserĂ questa situazione? Fortunatamente molto presto, in quanto oggi la “strutturaâ€? del vortice non presenta quella omogenietĂ e potenzialitĂ dei giorni scorsi. Quindi, si presume che in breve intervallo di tempo esso debba “esaurirsiâ€?, come dicono i meteorologi. Abbiamo detto si presume, anzichĂŠ si prevede, in quanto queste particolari

situazioni, mentre sono facilmente controllabili nel loro sviluppo, lo sono un po’ meno per quanto riguarda la loro fine. Comunque, il graduale stabilimento di una normalitĂ nella circolazione atmosferica ad alta quota ci lascia supporre che siamo giĂ nella fase avanzata di esaurimento. Cesseranno perciò le piogge, restando soltanto la possibilitĂ di temporali. Ma la temperatura continuerĂ a rimanere ancora per qualche giorno inferiore a quella che viene considerata normale per il mese di maggio. Quindi, tutto si svolge lentamente verso un rientro nella normalitĂ delle condizioni atmosferiche. Resta però il fatto che questo mese di maggio, che possiamo considerare quasi finito, rimarrĂ negli annali climatologici come uno fra i piĂš bizzarri e anche piĂš freddi che si siano osservati da un secolo a questa parte. Una constatazione balza agli occhi: ancora una volta abbiamo saltato la primavera! E scusate se dico poco, mia moglie l’altra sera ha dovuto tirar fuori per la seconda volta l’armamentario invernale.


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Gli spazi del liceo artistico Foppa in via Luzzago 1 Brescia ospitano venerdi 31 maggio dalle ore 20 e sabato 1 giugno dalle 10 alle 17 la mostra di ďŹ ne anno allestita con quadri, sculture e installazioni degli studenti di tutte le classi e dei diversi indirizzi dell’Istituto. Il tema della mostra di quest’anno è “Ecologica-mente: Il mondo che vorreiâ€? che i ragazzi del liceo, guidati dai docenti, hanno analizzato sotto differenti aspetti. Nel biennio sono state create opere pittoriche sul

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tema della natura e dell’ecologia e nel Laboratorio artistico è stata realizzata un’istallazione ambientale. Il triennio ad indirizzo ďŹ gurativopittorico ha realizzato disegni su carta riciclata, prodotta dai ragazzi. Altri lavori hanno interpretato il tema eco-logica-mente dal punto di vista psicologico-emozionale e di cambiamento. Tali opere vogliono far riettere sul tema dell’efďŹ mero e della leggerezza, inno alla rinascita, al cambiamento ed alla voglia di vivere. La natura come elemento-

forza rigenerante dell’uomo, inno alla gioia e alla libertĂ . Altri hanno indagato il tema del disagio, dell’abbandono, dell’inquinamento della natura “malataâ€?. Il triennio a indirizzo architettura e ambiente ha impegnato gli studenti in progetti che interpretassero un nuovo modo di costruire la cittĂ attenta al paesaggio agli spazi vuoti in relazione a quelli costruiti e al tema dei materiali ecologici per le costruzioni oltre all’utilizzo delle energie rinnovabili.

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arghe, avendo raggiunto il quorum, è stato il primo Comune della provincia nel corso della giornata di lunedĂŹ 27 maggio ad eleggere il proprio sindaco, ovvero Giambattista Guerra, unico candidato a proporsi per il ruolo di primo cittadino per il Comune valsabbino. A Trenzano è stato riconfermato con il 38,34% il sindaco Andrea Bianchi (Pdl) che di 100 voti ha staccato Anna Falsina. Bianchi è riuscito a vincere senza l’apporto della Lega con la quale aveva amministrato i primi cinque anni. Doppia soddisfazione per la Lega a Castelcovati e ad Agnosine. A Castelcovati è stata confermato il primo cittadino uscente Camilla Gritti (53,63%) che con la sua lista ha prevalso su Giovanni Alghisi, cosĂŹ come ad Agnosine Giorgio Bontempi (tra le altre cose assessore provinciale al Lavoro) con 812 voti (73,25%) ha ricevuto un netto consenso rispetto all’altro candidato Jacopo Andrini. Delia Castellini (area centrosinistra) è il nuovo sindaco di Toscolano Maderno che quindi volta pagina, dato che il Comune gardesano era amministrato dal 1998 da giunte di centrodestra. Stesso discorso per Manerbio: Samuele Alghisi (Patto Civico per la Rinascita di Manerbio) è con il 34,71% dei voti il nuovo primo cittadino dopo aver battuto per un centinaio di voti Roberto Gottani. Giusto ricordare che il Comune di Manerbio

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sindaco di Borno e prende il doppio dei consensi di Piero Paolo Franzoni; Aurelia Sandrini della lista Dalignesi è il nuovo sindaco di Ponte di Legno prevalendo su Diego Cenini della lista Ponte di Legno Voltiamo Pagina. Cristina Bellini della lista Berlingo Virtuosa (44,97%) sulla scia di Dario Ciapetti (scomparso prematuramente) è il nuovo sindaco del comune della Bassa. Andrea Soregaroli, già vicesindaco, con il 56,45% dei voti è il nuovo sindaco di Quinzano battendo Lorenzo Olivari della Lista fra la Gente. Giancarlo Mazza (Rinnovamento Popolare) con il 57,18% vince la pro-

va a Offlaga, l’altro candidato era Giuseppe Ferdinando Moretti della lista Diamo Forza al Cambiamento. Ernesto Abbiati (Civica per San Zeno) è il nuovo di sindaco di San Zeno Naviglio che con il 36,56% batte il sindaco uscente Omar Bertelli, che nell’ultimo anno e mezzo aveva retto il Comune dopo la scomparsa di Angiolino Serpelloni. Renato Pasinetti (Pdl/Lega Nord) a Travagliato, a sorpresa, ha superato con il 42,28% il sindaco in carica Daniele Buizza (38,59%. Il nuovo sindaco di Milzano è Massimo Giustiziero (Milzano Progetto Comune) che ha vinto con il 41,49% dei consensi.

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/¡DUWH SHU L EDPELQL ELHORUXVVL Per il secondo anno consecutivo, il primo giugno è in programma dalle ore 18 al Teatro di Santa Croce di Lodrone-Storo la Festa dei bambini bielorussi, “Dasvidaniaâ€?. In quest’occasione lo Studio d’Arte Zanetti, con Ciro Roberto Cipollone e Antonio Stagnoli, dona due opere d’arte, il cui ricavato sarĂ consegnato al Comitato Santa Barbara di Lodrone dell’associazione trentina “Aiutiamoli a vivere onlusâ€?,

con l’obiettivo di aiutare i bambini esposti alle radiazioni causate dall’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl. La festa sarĂ il momento conclusivo del soggiorno dei bambini bielorussi presso le famiglie di Lodrone, Ponte Caffaro, Baitoni, Bagolino, Bondone, Idro, Capovalle e Treviso Bresciano, che ogni anno ospitano i bambini per una “vacanza di risanamentoâ€?. Gli artisti Ciro Roberto Cipollone e An-

tonio Stagnoli, su proposta di Mario Zanetti, fondatore e titolare dello Studio d’Arte Zanetti, hanno accolto con grande entusiasmo l’idea di donare una loro opera d’arte per la raccolta di fondi. L’opera donata da Cipollone, intitolata “Zimaria� (nella foto), rappresenta un angelo che protegge la vita e che, in questo caso, simboleggia l’aiuto per i bambini bielorussi. Antonio Stagnoli ha invece realizzato l’opera “Natura morta�.

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ai bambini, alla scolarizzazione, ai disabili e alle donne. “20 anni di impegno comune – spiega Giovanni Vespa, portavoce del Gruppo – per raccogliere fondi a favore dei progetti che sosteniamo e per far conoscere le realtĂ in cui operiamo attraverso i nostri missionariâ€?. Nel corso del 2012 il Gruppo ha raccolto con le proprie iniziative – la Festa del Patrono in maggio, la Festa del sorriso e la Festa dei Continenti in giugno, le bancarelle di prodotti artigianali in ottobre, la pesca di

beneďŹ cenza in dicembre – quasi 28mila euro che ha provveduto a consegnare ai missionari impegnati per sostenere i progetti in Brasile per il ‘Centro recupero disabili’, in Camerun per l’Aiuto alle famiglie’, in Cile per il ‘Villaggio Speranza’, il ‘Centro orientamento familiare Nazareth’ e il ‘Terremoto-Maremoto’ e in Uganda per ‘Studiare per sviluppare’ e la ‘Brillantatrice’ per la trasformazione del riso. La “Festa del sorrisoâ€? propone tutte le sere un ricco menĂš preparato

con esibizioni di canto e di ballo che vedono impegnati 500 alunni delle scuole accompagnati da insegnanti e genitori, spettacoli di mimo e di magia, pesca di beneďŹ cenza, sďŹ late e premiazioni delle maschere, truccabimbi, giochi, bancarelle con esposizione di prodotti artigianali e condito da specialitĂ gastronomiche. Quattro giorni all’insegna del sorriso. Tutte le informazioni sulla festa e sui progetti del gruppo sono sul sito www.gruppomissionario.com. (v.b.)

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esta a testa tra Emilio Del Bono e Adriano Paroli che ora hanno due settimane di tempo per convincere gli astenuti (ha votato solo il 65,55% degli aventi diritto) e per convincere, soprattutto, quella parte di elettorato (21,63%) che complessivamente ha optato, al primo turno, per Francesco Onofri (7,43%), Laura Gamba (7,29%) e Laura Castelletti (6,91%). Il primo turno elettorale è stato vinto da Emilio Del Bono che con il suo 38,06% (34.373 voti) si è imposto su Adriano Paroli per 50 voti (38%). Se guardiamo alle ex Circoscrizioni, Del Bono si è imposto alla Nord, alla Est e alla Ovest: alla Est dove si è verificato lo scarto maggiore ha fatto presa sull’elettorato tutta la tematica riconducibile all’inquinamento dell’ambiente, ma anche la questione delle torri di San Polo. Per Paroli arriva la conferma del centro cittadino, scrigno di voti del centrodestra (6.842 voti contro i 5.396 voti di Del Bono). Il dato piĂš eclatante è l’erosione di voti della coalizione di Paroli che nel 2008 aveva vinto (senza ballottaggio) con il 51,4% (61.061 voti) dei consensi: evidentemente non si possono commisurare stagioni politiche differenti, ma è innegabile che il crollo di Pdl e Lega degli ultimi

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ha conquistato (particolare non di poco conto che può avere una leva positiva su tutti gli elettori) il primo round. Sicuramente sono stati premiati il lavoro e l’opposizione di questi cinque anni; non era facile però superare il Sindaco in carica. Leggendo in profonditĂ i dati, il Pd risulta il primo partito cittadino (27,38%) in una coalizione che ha visto anche le buone performance della Civica Per Del Bono (5,27%) e di Marco Fenaroli al Lavoro con Brescia (4,59%). Anche la coalizione di Adriano Paroli è stata trainata dalla Civica x Paroli Sinda-

co (9,61%), mentre ha fatto i conti con il progressivo calo della Lega: 15,8% alle comunali 2008, l’11,53% alla Camera nel febbraio 2013 e l’8,66% a queste elezioni. Fabio Rolfi, però, resta il piĂš preferenziato tra tutti i candidati come approfondiamo nel box a lato. Non decolla neppure Fratelli d’Italia (2,29% a febbraio, 2,74% alle comunali). Resta interessante valutare l’apporto dato dall’area civica rappresentata da Francesco Onofri e Laura Castelletti. Onofri ha quasi triplicato i suoi voti, passando dai 2.834 del 2008 ai 6.711 del 2013, intercettando alcuni desiderata del corpo elettorale e ottenendo il massimo consenso (2.296 voti) nell’ex circoscrizione centro. La Castelletti guadagna in termini percentuali, ma perde qualche consenso numerico (6.247 contro i 6.517 del 2008). Forse alla Castelletti non ha giovato il tira e molla mediatico che nei mesi scorsi l’aveva vista possibile protagonista delle primarie dell’area di centrosinistra. Arretrano anche i consensi del Movimento cinque stelle, che non ha tratto beneficio dal fattore novitĂ (era l’unica fra i big candidati ad essere alla prima esperienza amministrativa): non piĂš tardi di tre mesi fa il Movimento di Beppe Grillo aveva conseguito il 16,66%.

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&RUWHJJLDWL H FRUWHJJLDWRUL E adesso? Francesco Onofri (nella foto con Laura Castelletti) sa di essere il piĂš corteggiato da ambo gli schieramenti, ma sa anche che il suo elettorato (espressione del civismo) non è riconducibile a una chiara collocazione politica. Come si muoveranno? Difficile ipotizzarlo. I voti della Castelletti potrebbero conuire sulla coalizione di centrosinistra, ma nel mondo della politica tutto è possibile e niente è scontato. Al di lĂ delle possibili indicazioni di voto, gli elettori di entrambi i partiti non si sposteranno, comunque, in blocco su una o sull’altra coalizione. Il Movimento cinque stelle su tutto il territorio nazionale ha, invece, giĂ dichiarato di non mettersi a nessun tavolo. CosĂŹ sia Del Bono che Paroli sanno di dovere attingere a quel bacino di persone che ha scelto di non recarsi alle urne: sono stati registrati quasi

30mila elettori in meno rispetto alle comunali del 2008. PerchĂŠ non sono andati a votare? Senza scomodare gli eventi sportivi (la concomitanza del Giro cosĂŹ come Alemanno a Roma ha detto per il derby), le ipotesi possono essere molteplici: forse i bresciani non si sono sentiti rappresentati dai candidati sindaco visto che quattro erano gli stessi del 2008; l’ondata di antipolitica rappresentata dal Movimento di Grillo, forse, si è spostata nella “zona del non votoâ€?; forse le ultime questioni ambientali (vedi Pcb) hanno creato una reazione negativa e di protesta; forse qualcuno, dando per scontato il ballottaggio, ha preferito restare a casa. Emilio Del Bono sa di avere scalďŹ to la sicurezza della maggoranza di centrodestra che non si aspettava, nonostante l’andamento nazionale, un simile esito; allo stesso tempo il capogruppo del Pd in Loggia

vuole e può sferrare il colpo del ko deďŹ nitivo. Dall’altra parte Paroli ha la convinzione di avere ancora alcune carte da giocare, chiedendo soprattutto alla sua coalizione di superare alcune differenze elettorali e visioni di parte (ultima in ordine di tempo la polemica tra Mario Labolani e il presidente della Sud Giacomo Lini). L’attenzione smisurata al centro storico ha tolto visibilitĂ agli altri quartieri che, probabilmente, si sono sentiti messi in disparte dall’attuale giunta. Evidentemente entrambi gireranno quartiere per quartiere per cercare di recuperare consensi, da questo punto di vista bisogna aspettarsi una campagna elettorale molto intensa. Sembra ipotizzabile uno scontro sul ďŹ lo di lana dove ogni singolo elettore sarĂ determinante: i due contendenti toccheranno proprio questo tasto per portare al voto piĂš persone possibili.


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ƒÂ? ƒ”–‘Ž‘Â?‡‘ ƒ ’”‹Â?ƒ ’‹‡–”ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ Dopo sei anni spesi a inseguire la burocrazia, domenica 27 maggio mons. Olmi ha benedetto la prima pietra dell’oratorio di San Bartolomeo. Si tratta di un primo passo verso la realizzazione del sogno del parroco don Angelo Cretti e di tutta quanta la comunitĂ parrocchiale (circa 4.500 persone). In questi anni, infatti, sono state predisposte diverse iniziative per raccogliere i contributi necessari a portare a termine gli interventi in essere (il recupero post sisma

del Lazzaretto) e per ipotizzare l’oratorio. Il tutto era iniziato con il sisma del 2004 che aveva lesionato gli spazi dell’antico Lazzaretto adiacente alla canonica, un capolavoro artistico del Quattrocento oggetto anche di visite del Fai con molte sorprese ancora da scoprire. Tre anni fa è terminato – dopo un lungo iter fra permessi e concessioni edilizie – il consolidamento della struttura. L’inizio della realizzazione dell’oratorio risponde all’ambizione

di attrezzare gli spazi, visto che oggi si registrano solo due aule per il catechismo e un campo da basket con la costruzione di un salone polivalente al posto dell’attuale tettoia esterna con annessi gli spogliatoi e, se possibile, la predisposizione di un campo da calcio. La spesa preventivata è di 500mila euro per rendere veramente utilizzabile tutto il sito medievale, cifra che si aggiunge ai 500mila di debito maturati con il Lazzaretto.

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’Anspi deve il suo inizio all’intuizione del bresciano mons. Giovanni Battista Belloli. Questi 50 anni di Anspi raccontano una meravigliosa avventura che ebbe inizio durante la celebrazione del Concilio Vaticano II. Fu Giovanni Battista Montini che volle affidare a mons. Belloli, suo grande amico, il compito di fare qualcosa per i giovani e di rendere concreto il principio dell’educazione integrale. Belloli (1911-1999) la fondò nel 1963 e ne mantenne la presidenza fino al 1994. Rovatese, fu ordinato il 27 giugno 1937, divenne direttore della Rivista del catechismo nel 1957. Al termine dell’Angelus di domenica 26, papa Francesco salutando i soci Anspi (Associazione nazionale San Paolo Italia) accorsi in piazza San Pietro li ha affidati a San Filippo Neri e al beato Giuseppe Puglisi. Per il 50° anniversario di fondazione, sono stati oltre 5.000 i partecipanti alla Messa di sabato mattina, nella basilica di San Pietro. A officiare, mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione cultura e comunicazioni sociali della Cei (Conferenza episcopale italiana); hanno concelebrato una cinquantina di sacerdoti Anspi, tra i quali il presidente nazionale, don Vito Campanelli, e il presidente dello zonale di Brescia, don Francesco Togno. Mons. Giu ÇŻ

ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ Šƒ ”‹…‘Â?‘•…‹—–‘ ‹Ž Žƒ˜‘”‘ †‹ “—ƒÂ?–‹ ‹Â? “—‡•–‹ ƒÂ?Â?‹ •‹ •‘Â?‘ ’”‘†‹‰ƒ–‹ ’‡” “—‡•–ƒ …ƒ—•ƒ ‡†—…ƒ–‹˜ƒ ƒ •‡”˜‹œ‹‘ †‡‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ liodori, tra i curatori della recente nota pastorale dedicata agli oratori, nell’omelia ha ricordato come, coi suoi gesti “GesĂš ci insegna ad avere una speciale attenzione verso i bambini. La benedizione che scende su di loro diventa anche un compito per la Chiesa, chiamata a rinnova-

re l’affetto e la predilezione di GesĂš per i piccoli. La comunitĂ cristiana lo ha sempre fatto, rivolgendosi con particolare premura verso le nuove generazioni. E continua a farlo, con un’azione pastorale incisiva e ricca di iniziativeâ€?. Don Campanelli ha invece sottolineato come l’evento si sia inserito fra la memoria di Maria Ausiliatrice (24 maggio) “cosĂŹ cara a San Giovanni Boscoâ€?, e quella di San Filippo (26 maggio), le due figure cardine nello sviluppo storico dell’oratorio italiano. Ha quindi concluso con tre pensieri, affidati ad altrettante parole: grazie “a coloro che hanno speso la propria vita per questa causa educativa e per questa ‘provvidenziale intuizione’â€?; credo, perchĂŠ “abbiamo insieme proclamato il simbolo di fede apostolico, che è la nostra volontĂ di proseguire nel grande solco educativo e pedagogico della Chiesa italianaâ€?; alleluia, che “è il canto di gioia e oggi per noi è festaâ€?. Ma, come si diceva, è stato il saluto di papa Francesco, che ha ricordato la beatificazione di don Puglisi (25 maggio), a emozionare i presenti: l’ex presidente nazionale, mons. Antenore Vezzosi, a stento tratteneva le lacrime, ripetendo che “questo è un momento storico, il riconoscimento del Papa per il nostro lavoroâ€?. In Lombardia l’Anspi oggi conta 34.841 tesserati, di cui 14.831 a Brescia.

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‡Â?‘ —‡ ‰‹‘”Â?‹ …‘Â? Dz ‡ƒ–” …–‹‘Â?Çł “TeatrActionâ€? seconda edizione, festa del teatro sabato 1 e domenica 2 giugno. L’ingresso è gratuito. Organizzano il Teatro di Desiderio, Fondazione Dominato Leonense, Teatro CaraMella, Istituto Capirola, con il patrocinio del Comune di Leno, “ TeatrActionâ€? è una vetrina di spettacoli teatrali di tutti i generi: commedia, dramma, teatro contemporaneo e classico, giocoleria, danza teatro. Il programma apre sabato 1 giugno: un aperitivo sulla terrazza di

Villa Badia e, a seguire, lo spettacolo umoristico della compagnia CaraMella, “Donne sopra le righeâ€?, con Lucilla Giagnoni (nella foto) che, in anteprima presenterĂ la nuova performance “Il desiderioâ€?, per gli spettatori la possibilitĂ di cenare in Villa dello spettacolo. La creativitĂ torna in scena la mattina successiva. Dalle 10.30 il via alla maratona teatrale che vedrĂ impegnate per tutta le giornata piĂš di 15 compagnie. Alle

10.45 partirĂ il Tourism Theatre, una visita guidata teatralizzata nel centro storico di Leno e in Villa Badia. Il teatro non si ferma per pranzo: per chi deciderĂ di pranzare a TeatrAction, due spettacoli, alle 12.30 e alle 14, intratterranno i commensali. E alla sera, indossati i panni degli investigatori, il coinvolgente “apericena con delittoâ€?, organizzato dalla Compagnia Anubisquaw. (su prenotazione, il costo è di 15 euro). Un programma specifico è sta-

to pensato per i bambini, che potranno non solo assistere agli spettacoli, ma anche diventarne protagonisti. Prove aperte anche per gli adulti, con la danza urbana di Erica Vitali, evoluzione innovativa del teatro danza. Il programma e tutte le informazioni di Teatraction sono scaricabili dal sito www.fondazionedominatoleonense.it. Oppure si possono trovare su Facebook alla pagina www.facebook.it/teatraction. (f.pio)

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ongresso eucaristico della Bassa bresciana. Un’esperienza irripetibile?â€? La domanda suona come un invito non solo a meditare, ma anche a testimoniare il mistero racchiuso nell’eucaristia. Ăˆ per questo che dal 17 al 24 novembre a Manerbio si terrĂ un congresso eucaristico, voluto dal parroco, mons. Tino Clementi, a conclusione dell’Anno della fede proclamato dal papa emerito Benedetto XVI. SarĂ una settimana intera di celebrazioni e appuntamenti, tuttora in fase di definizione, con un’anticipazione importante che invece è prossima. Domenica 2 giugno, festa del Corpus Domini, sarĂ inaugurata la mostra che ha come titolo appunto l’interrogativo sulla irripetibilitĂ di un congresso eucaristico: il titolo e la domanda nascono sulla scorta dell’esperienza che Manerbio, ed il territorio della Bassa, vissero dall’8 al 12 settembre 1926 per iniziativa dell’allora parroco don Giambattista Lampugnani. Fu un avvenimento storico, come documentato in “Adveniat regnum tuum!â€?, numero unico per il Congresso eucaristico della Bassa bresciana ed edito dalla Morcelliana.

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del culto, come quella dedicata al Santissimo Sacramento ed attiva in epoca medievale a Manerbio. La mostra è ospitata nel palazzo comunale per evidenziare il valore cultuale e sociale del congresso eucaristico e verrĂ inaugurata alle 11. ResterĂ aperta fino a domenica 9 giugno (orari: 10-12; 1518). Nella stessa settimana sarĂ aperta al pubblico (orari 10-11; 16-18) anche la Chiesa del GesĂš, anticamente luogo d’incontro di una confraternita ed oggi complesso architettonico che tutti auspicano possa essere recuperato. Se la mostra è un evento eccezionale, la parrocchia di Manerbio intende celebrare la festa del Corpus Domini con la solennitĂ di sempre. Clou della giornata sarĂ la Messa alle ore 17, seguita dalla processione per le vie del paese. Per dare una piĂš diretta testimonianza del mistero del corpo di Cristo.

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$UWLJLDQL H FRPPHUFLDQWL RIIURQR ´6FRQWLVVLPLÂľ Abbassare i prezzi per combattere la crisi? SĂŹ, ma non solo: per l’Ar.Co., l’associazione che riunisce diversi artigiani e commercianti di Montichiari, l’obiettivo non è solo quello di offrire un risparmio ai clienti, ma altresĂŹ coinvolgere la popolazione in un progetto piĂš vasto che fa rima con tutela del commercio locale e di vicinato e collaborazione con le realtĂ culturali della cittĂ . L’iniziativa “Scontissimiâ€?, che riceve il patrocinio del Comune dei sei colli, partirĂ il prossimo 5 giugno e si terrĂ ogni primo mercoledĂŹ del mese fino a dicembre “anche se – ricorda il presidente di Ar.Co. Almo Maggi – l’intenzione è di proseguire anche negli anni a venire, se l’idea avrĂ successoâ€?: in molti negozi convenzionati, dalle gelaterie alle vetrerie, dai parrucchieri ai ferramenta, si potranno acquistare varie tipologie di prodotti con un prezzo scontato che varia dal 10 al 20%. Un’altra novitĂ interessante riguarda i genitori ed in particolare le mamme che, impegnate negli acquisti, sono spesso in difficoltĂ sul luogo dove lasciare i propri figli: grazie alla partecipazione del personale di Montichiari Musei, durante l’intera giornata di “Scontissimiâ€?, sarĂ attivo un servizio di baby-sitting e di laboratori didattici sia al Museo Lechi sia alla Pinacoteca Pasinetti, cosĂŹ da unire l’utile al dilettevole. Ma attenzione, “ci tengo a precisare – sottolinea Maggi – che questa opportunità è gratuita e valida solo ed esclusivamente se gli acquisti saranno effettuati presso i negozi aderenti all’Ar.Co.: chi si recherĂ in

altre realtĂ commerciali dovrĂ pagare un biglietto. Questo per incentivare solo le attivitĂ che hanno generosamente deciso di partecipare a “Scontissimiâ€?. Per diffondere l’iniziativa sono attualmente in distribuzione a tappeto su tutto il territorio comunale e dei paesi limitrofi le brochure dell’evento dove recuperare ulteriori informazioni in merito. Per maggiori dettagli si può chiamare l’Ar.Co. allo 030/961043 o Montichiari Musei allo 030/9650455. (f.m.)

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autofinanziamento quali mercatini e confezionamento di bomboniere per cerimonie. Le “Mamme Oltre Il Muroâ€? hanno contribuito e continueranno a farlo all’organizzazione di spettacoli teatrali e musicali presentati alla comunitĂ e alle scuole elementari e medie, con attori diversamente abili, in collaborazione con i “Cily Boysâ€? di Ciliverghe, che lavorano con la cooperativa “La Rondineâ€? e con i ragazzi “+ Unici Kerariâ€?. L’appuntamento annuale

principale è la “Festa con gli Hamici, oltre il muro il coraggio di vivereâ€?, festa che ricorre nel mese di giugno o luglio. Si tratta di una festa vissuta intensamente con la partecipazione di tanti “hamiciâ€?, familiari e conoscenti vicini al mondo dei disabili. La giornata inizia alle ore 10 con la S. Messa e prosegue poi alle ore 12.30 con un grande pranzo preparato dal Gruppo Alpini. Pomeriggio in compagnia delle risate dei Dutur Kaos, canti e balli con Dj Gianko,

il “Passbiciâ€?, i cavalli e i pony di Anita e il Battesimo della Sella. Le iscrizioni sono obbligatorie per partecipare al pranzo: 15 euro per gli adulti, 10 euro per i bambini dai sei ai 12 anni e gratis per i bambini fino a cinque anni. Per prenotarsi è possibile contattare Silvana Romano Guerrini al numero telefonico 0302703023, Rosanna Ferrari allo 0302703039, Rita Savoldi Valzelli allo 0302500802 oppure Margherita Pluda Pesce allo 0302702509.

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a qualche anno a questa parte il mese di giugno è caratterizzato a Orzivecchi da una serie di manifestazioni culturali che danno il via alla stagione estiva. Anche quest’anno nel piccolo paese della Bassa non si fa eccezione e viene proposto tre iniziative concentrate nella medesima settimana. Si comincia martedĂŹ 4 giugno alle 20.30 quando, organizzata dalle associazioni di caccia e pesca in collaborazione con la biblioteca, si terrĂ una serata dedicata alla conoscenza delle erbe spontanee del nostro territorio. Nella cornice di palazzo Martinengo il naturalista Domenico Gabrieli illustrerĂ proprietĂ e curiositĂ di erbe ed essenze. La serata inoltre avrĂ anche un risvolto artistico con la recita di poesie in dialetto bresciano. Due giorni piĂš tardi la stessa location ospiterĂ alle 21 la serata di apertura dell’edizione 2013 del festival di filosofia “Filosofi lungo l’Oglioâ€?,

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l’appuntamento itinerante per i paesi della Bassa bresciana diretto da Francesca Nodari, che nel corso di questi anni ha ottenuto una rilevanza sempre maggiore. Per la prima serata di questo ciclo, intitolato “Noi e gli altriâ€?, interverrĂ Edoardo Boncinelli sul tema “La percezione degli altriâ€?. “Riflettere sulla relazione è – spiega Francesca Nodari – una sfda che richiede, a nostro avviso, una tematizzazione di che cosa si deve intendere oggi per soggetto e per altro, e dunque per umanitĂ dell’uomo, per libertĂ , per volontĂ , per tolleranza, per rispetto, per convivenza civile e pacifca e che necessita, altresĂŹ, di essere indagata a partire da prospettive diverse: da quella antropologica a quella etica, da quella fenomenologico-ermeneutica a quella teologica, da quella sociologica a quella politicaâ€?. La settimana si concluderĂ infine con l’ormai tradizionale appuntamento rappresentato dalla manifestazione “Artisti in stradaâ€?, che si terrĂ tra sabato 8 e domenica 9 giugno. Caratteristica della manifestazione è la chiusura della strada provinciale che

taglia a metĂ il centro storico, in modo da consentire alla gente di vivere in maniera diversa lo spazio del paese, passeggiando tra artisti che realizzano sul momento le loro opere, in un itinerario che comprende tappe enogastronomiche e la ricerca della memoria del paese con l’esposizione di fotografie d’epoca. Un’occasione di festa per famiglie e bambini, che avranno a disposizione spazi e giochi pensati appositamente per loro, dai gonfiabili al trenino di Seridò. Appuntamento consolidato all’interno del programma è anche il motoraduno che partirĂ nella mattinata di domenica per un giro nei paesaggi della Bassa fino al castello di Padernello e ritorno. L’edizione di quest’anno, inoltre, vedrĂ anche l’inaugurazione definitva della chiesa della Disciplina, della quale sono stati completati anche i lavori di ristrutturazione del matroneo. A tal proposito verrĂ anche allestita un’asta in favore della chiesa, mettendo all’incanto le opere d’arte donate dagli artisti che negli ultimi anni hanno partecipato alla manifestazione.

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prevenzione. Fra le novitĂ spicca la formazione sperimentale di un’unica banda giovanile promossa dall’Unione dei Comuni delle Alpi Orobie Bresciane, cioè Edolo, Corteno Golgi, Sonico, Malonno e Paisco-Loveno (la prima è in programma a Sonico, venerdĂŹ 31 maggio, ore 20.30). In effetti i singoli Comuni sono tornati a promuovere e finanziare, in taluni casi per la prima volta dopo molti anni, dei corsi di preparazione musicale a partire dai ragazzi delle Elementari. La risposta dal territo-

rio è stata incoraggiante, a dimostrare la sensibilitĂ verso il fare musica anche con la tipica strumentazione bandistica. Con la conclusione dell’anno scolastico si moltiplicano saggi, concerti e uscite, che durante la stagione estiva sono ancora piĂš frequenti. Stiamo parlando di un’area geograficamente piuttosto lontana (45 km) dal piĂš vicino Conservatorio, quello di Darfo. Al di lĂ di singole scuole private di musica, le bande si propongono come luogo dove ognuno può coltivare la pro-

pria passione per la musica, stando assieme agli altri. Le istituzioni sembrano averlo capito, per cui stanno promuovendo un’offerta che si accosta talora a quanto fa la scuola (a Edolo sorge l’unica Scuola Media a indirizzo musicale della zona) e che promette di garantire il ricambio generazionale per le bande maggiori, attive, qualche volta fin da metà Ottocento, a Pezzo di Ponte di Legno come all’Aprica, a Vezza d’Oglio, come a Edolo, a Sonico come a Cevo o a Demo di Berzo. (g.c.)

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reoccupazione alla scuola materna di Gorzone di Darfo, nelle famiglie e in parrocchia. Equitalia reclama una cifra di circa 200mila euro per mancati versamenti di legge. Ma la parrocchia, per consuetudine, ha sempre affidato le cifra di ogni versamento al proprio studio di consulenza. Ma con grande sorpresa del parroco don Paolo Bonardi, ad aprile 2012 arriva la prima cartella esattoriale e da allora come una mannaia tutte le altre. A gennaio 2013 il parroco mette al corrente il consiglio per gli affari economici ed il consiglio pastorale. Il direttore dell’Ufficio amministrativo della Curia diocesana, don Gianpietro Girelli, ha dato le direttive alla parrocchia che a sua volta ha provveduto a nominare immediatamente degli esperti contabili per verificare la corrispondenza degli atti, da cui risulta inequivocabilmente che la parrocchia ha effettivamente consegnato al commercialista il denaro per i versamenti di legge. Ma Equitalia è inflessibile: le tasse non sono state versate e dunque procede al recupero forzoso dei crediti: venerdĂŹ 24 maggio scoppia il bubbone: l’Ufficio scolasti-

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ne analogaâ€?. Don Girelli assicura poi la comunitĂ parrocchiale, le famiglie, le maestre ed i dipendenti della Scuola materna parrocchiale: “La diocesi è pronta a sostenere la comunitĂ di Gorzone: credo di poter assicurare un nostro fattivo sostegno alla parrocchia per regolarizzare le pendenze con Equitalia e anche per garantire il funzionamento dell’Asilo parrocchiale, garantendo il lavoro dei dipendenti e la continuitĂ educativa di tutti i bambiniâ€?. Ora non si esclude che anche le parrocchie vicine possano fare la loro parte di aiuto in una emergenza grave, anche se i tempi sono molto difficili per tutti. L’intervento tampone della Curia di Brescia dovrebbe aiutare a sciogliere le preoccupazioni per i 40 bambini della Scuola materna, di cui 34 della Scuola dell’infanzia e otto del micronido e per le sei donne occupate nella scuola.

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/D SRVVLELOLWj GHO FDPSR GL ULFHUFD DUFKHRORJLFD Il Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro camuno di studi preistorici (con sede a Niardo) compie ricerche sull’arte rupestre nell’arco alpino, con particolare riguardo alla vallata dell’Oglio, alla Valtellina ed alle Alpi centrali, approfondendone le tematiche sul piano archeologico, antropologico, del simbolismo e della fenomenologia delle religioni anche mediante confronti e parallelismi in Europa e nelle aree di arte rupestre extra-europee. La Valle Camonica dal 1979 inserita dall’Unesco nel “Patrimonio universale dell’umanitĂ â€? con le sue 300mila figure incise è il piĂš grande bacino d’arte rupestre in Europa. La valorizzazione di tale patrimonio continua tutto l’anno attraverso mostre, convegni, seminari, stage per le scuole e si consolida attraverso partnership con enti stranieri (Svezia, Francia, Spagna) che si trovano a operare nell’affascinante settore. Il Dipartimento, diretto dallo studioso e ricercatore Umberto Sansoni, organizza ogni anno (nella stagione estiva) un campo di ricerca archeologica sull’arte rupestre della Valle in un’area di suggestiva bellezza ambientale. Durante i campi estivi negli ultimi anni sono venuti alla luce numerose nuove superfici istoriate con migliaia di figurazioni incise (dall’etĂ neolitica all’epoca medievale) che stanno permettendo una sempre maggiore ricostruzione antropologica della preistoria e della storia europee, basata su simboli, ideogrammi e scene complesse tracciate dagli stessi protagonisti. I campi estivi sono rivolti a

studenti universitari specializzandi, ma anche a ragazzi delle scuole superiori e ad appassionati. Quest’anno le date vanno dal 21 luglio al 3 agosto. Il corso, finalizzato al completamento della documentazione di aree istoriate della media Valle, prevede prioritariamente la forma dello stage, una sezione per la formazione di personale qualificato e specializzandi in arte rupestre, con lezioni e incontri sull’arte preistorica. Per info, www. simbolisullaroccia.it. (e.g.)

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che dall’Europa arrivino pesanti multe. D’altra parte l’Europa, attraverso la Banca europea, è disposta ad elargire i fondi necessari per la realizzazione dell’impianto, a patto, però, che il 50% del finanziamento sia coperto dall’azienda costruttrice. Attualmente nessuna impresa è in grado di garantire quanto richiesto dall’Europa, per questo, attraverso l’autoritĂ d’ambito, si sta cercando di aggregare tutti i vari gestori in modo da avere la capacitĂ di

poter restituire il finanziamento. Intanto, se all’orizzonte si delineano delle alleanze strategiche per la copertura dei costi di costruzione dell’impianto, dall’altra, per quanto riguarda le modalità di realizzazione, le divisioni sono ancora marcate. I sindaci valligiani sono tutti a favore di un impianto in ipogeo in località Dosso Boscone, a Concesio. I tecnici, dal canto loro, hanno ricordato alle amministrazioni che bisogna

trovare un giusto compromesso fra la tutela ambientale ed i costi elevati di un’opera in galleria. Nonostante ciò i sindaci sembrano non cedere, da qui le prime lamentele provenienti dai banchi dell’opposizione di Villa Carcina. Il consigliere Walter Saresini trova “assurdo sentir parlare di risparmio del suolo quando a Concesio, grazie al governo delle precedenti amministrazioni, sono stati occupati oltre 500mila metri quadrati di terraâ€?. (r.g.c.)

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er unire, non per dividere: è questa l’origine del Palio delle Contrade di Magno da poco conclusosi. Nato nel 2011 all’ombra della parrocchia, il Palio non ha alle spalle storie antiche di rivalitĂ tra frazioni: nel 1921, il paese, allora Comune autonomo, aveva in tutto 438 abitanti. Il fine è chiaro: diventare sempre piĂš “comunitĂ â€? per un paese che ha visto in venti anni una crescita tumultuosa passando da meno di 800 abitanti ad oltre 1400, con nuovi insediamenti popolari soprattutto nella zona bassa di Padile che hanno attirato coppie giovani e nuclei familiari da fuori. Ne spiegano la storia Paolo, Cristian, Fabio, Marco, Manuel, Roberta, in pratica la Commissione giovani del Consiglio pastorale. GiĂ la definizione delle quattro contrade ha avuto a monte un “recupero della memoriaâ€? importante per-

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chĂŠ fatto da giovani. Individuazione e nomi hanno giustificazione in precisi luoghi storici: al â€?MulĂŹâ€?, per esempio c’era realmente un mulino distrutto da una frana, in dialetto “lafâ€? diventata denominazione attuale del posto; la “CĂ dĂŠ le rieâ€? era cascina punto di ritrovo per le lunghe sere di racconti e storie nella stalla. Il primo anno, raccontano, ritenevamo ottimistica la stima di una trentina di partecipanti per contrada e ce ne siamo trovati 500, nel secondo oltre 700, quest’anno quasi 800. Si partecipa iscrivendosi con una piccola quota sopra i 14 anni, gratuitamente sotto questa etĂ . Tutto viene preparato in gran segreto dalle quattro contrade distinte dai colori: verdi (Campanii), azzurro (MulĂŹ), giallo (Carècc), rosso (CĂ dè le rie) per tenere un anno il “Palioâ€?, pregevole drappo realizzato da William Fantini con S.Martino, gli stemmi e colori delle contrada e quello antico del Comune, quest’anno raffigurato sullo stendardo regalato dall’autore Ma-

rinella Facchini. Hanno un gruppo di responsabili che esprime i “capicontradaâ€?: insieme questi giurano solennemente lealtĂ e rispetto delle regole prima della “Presentazioneâ€? che apre la settimana delle prove di fronte a pubblico e giuria. Ăˆ questo il momento in cui ogni gruppo con costumi, bandiere e colori della contrada ne ricorda storia e tradizioni, canta il nuovo “innoâ€?, lancia il suo “mottoâ€? e la “dichiarazione di guerraâ€?: in realtĂ un proclama di impegno nelle diverse sfide ma con al primo posto l’amicizia. Precede tutto la visita della giuria per la valutazione dell’arredamento delle contrade. In tre anni si è passati dai soliti addobbi colorati a straordinari “svolgimenti di temiâ€?, simbolo dei luoghi: bellissima quest’anno una fila di colorati carrettini su un muro del quartiere che ne porta il nome, il S. Francesco di “Laudato siiâ€? che pare uscire dal bosco su un tornante, ecc. Per la cronaca la prima edizione è stata vinta dalla contrada “Campaniiâ€? poi dal “MulĂŹâ€?.

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‘”Â?ƒ–‘ ƒ ‹‡˜‡ ˆ‹Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ’”‘–‡––ƒ Totalmente abbandonata da circa un cinquantennio, ora l’Antica Pieve di San Bartolomeo a Bornato è tornata ad essere protetta, grazie a una fedele ricostruzione della copertura cosĂŹ come alle origini. L’antico e importante sito archeologico che affiora nel cuore della Franciacorta affonda le sue radici a quasi duemila anni fa e, nel corso del tempo, ha ricoperto varie destinazioni: da villa agricola in etĂ romana è diventata una delle chiese piĂš importanti del territorio nel Medioevo, passan-

do come insediamento longobardo. Grazie all’alleanza siglata tra il Comune di Cazzago San Martino, la parrocchia di Bornato e la Curia vescovile all’interno del progetto della rete “LangobardiaFertilisâ€?, accostandosi alla storica Pieve è possibile finalmente in questi giorni ammirare il nuovo tetto ricostruito e il posizionamento, sulla facciata principale, della preziosa croce in ferro battuto forgiata dal mastro fabbro locale Vittorio Dalè. Grande l’entusiasmo per il positivo svolgimento

delle opere, cosĂŹ come da parte dello staff della Fondazione omonima, nata quattro anni fa nell’ottica di incentivare la conservazione, manutenzione e valorizzazione di beni storici e culturali ricevuti o acquisiti a vario titolo. Nei giorni scorsi, grazie all’interesse della Sovrintendenza dei beni archeologici di Brescia, presso l’antica Pieve bornatese, sono state puntate anche le telecamere televisive di Rai 3 per “Lombardia Ritrovataâ€?, che hanno ripreso e documentato, grazie alle illustrazioni

esperte dell’archeologo Andrea Breda e dell’ingegner Angelo Valsecchi, sia le tre campagne di scavi archeologici, che le diverse fasi relative al recupero strutturale. Tra le novità s’inserisce anche la possibilità di visitare gli interni percorrendo un itinerario con audio-guida: allestimento multimediale realizzato da Cheleo Multimedia per conto del Comune, con collaborazione della Fondazione ed erogazione di un finanziamento dalla Regione Lombardia. Per info: www.pievebornato.it. (a.s.)

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ra fine luglio e inizio agosto 2012, Terna Spa eresse due tralicci di alta tensione alti 35 metri a pochi metri di distanza dal campanile della quattrocentesca chiesa di Santa Maria di Lovernato. Ospitaletto nell’estate 2012 ha perso un parco ed ha visto sfregiare il suo monumento piÚ bello e significativo. A partire da quella data ci sono state moltissime prese di posizione (amministrazione comunale, singole persone ed enti vari) a tutela di questo prezioso scrigno religioso e culturale. Anche la parrocchia dopo una prima lettera ne ha inviata nei giorni scorsi un’altra corredata da 1000 firme alle autorità competenti (Ministero, Brebemi, Terna, Concessioni autostradali lombarde e Provincia). Di fatto la comunità cristiana ha trovato sfregiato un luogo molto caro alla storia della fede e della religiosità di Ospitaletto; Ospitaletto ha, inoltre, già molti siti (discariche e rifiuti industriali) potenzialmente pericolosi. Tornando alla vicenda, secondo i progetti iniziali la linea dell’Alta velocità doveva passare da lÏ ma interrata. La comunità di Ospitaletto ha investito molto e molto

‘Â? Â—Â•ÂƒÂ–Â–Â‹ÇŁ Dz ‘Â? •‹ƒÂ?‘ …‘Â?–”ƒ”‹ ƒŽ ’”‘‰”‡••‘ǥ ƒÂ?…Š‡ ‹Â?ÂˆÂ”ÂƒÂ•Â–Â”Â—Â–Â–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ —Â?ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ …Š‡ Â?ƒ•…‡ ’‡” ‡••‡”‡ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ Â?‘Â? ’—Ö ‹Â?’‘˜‡”‹”‡ ƒŽ–”‹ •’ƒœ‹ ˜‹–ƒŽ‹ Â?ƒ–‹ ’‡” Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ •–‡••‡dz si è prodigata perchĂŠ quel Santuario fosse tutelato, sia per il riconosciuto pregio artistico sia perchĂŠ luogo della memoria della comunitĂ tutta: è a Lovernato che si trovano le radici della nostra storia con tracce risalenti all’ 807 d.C. La chiesa di Santa Maria di Lovernato non è solo un patrimonio del Comune: è l’unico monumento della zona citato da Regione Lombardia nel Piano del paesaggio lombardo. GiĂ in sede di progettazione del tracciato dell’Alta velocitĂ ferroviaria, in predicato di passare a ridosso del borgo su una linea sopraelevata, la comunitĂ di Ospitaletto si era mobilitata, per cercare di ridurre l´impatto della nuova infrastruttura ottenendo, dopo lunga e faticosa concertazione, l’interramento in galleria artificiale della stessa. Sembra paradossale aver combattuto e vinto perchĂŠ la Tav non mortificasse il

piccolo borgo di Lovernato, per poi trovarlo pesantemente compromesso da opere di minore importanza che, seppure legate ad una diversa infrastruttura, avrebbero dovuto comunque essere progettate tenendo conto di quanto la comunitĂ di Ospitaletto aveva giĂ evidenziato presso tutte le sedi competenti, come bene da tutelare. Con indignazione si è appreso che le opere realizzate erano state indicate, all’interno della documentazione di progetto sottoposta al Comune di Ospitaletto nelle tavole di “risoluzione delle interferenzeâ€?, quali infrastrutture interrate o comunque da interrare perchĂŠ, evidentemente, non compatibili con le opere d’arte che si trovano a Lovernato. Quella piccola chiesa è segno della vita di una comunitĂ di credenti che ha vissuto in essa e ad essa è legata da moltissimi momenti della sua storia.

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YRXFKHU LQ DFFRUGR FRQ OD 3URYLQFLD Dopo il bando che assegna contributi sulle spese di riscaldamento, sanitarie e tassa rifiuti, la Giunta comunale di Castegnato, per andare incontro alle molte situazioni di lavoro precario o dei senza lavoro, ha prontamente fatto propria la proposta della Provincia di Brescia che ha assegnato a ogni Comune dei voucher lavoro. Sono 12 i voucher da 300 euro lordi cadauno per 40 ore di attivitĂ prestata, previsti dalla Provincia a Castegnato, per l’assegnazione dei quali la Giunta ha giĂ approvato un apposito bando. Con il bando, che è pubblicato con tutta la modulistica sul sito del Comune www.comune. Castegnato. bs.it si ricerca personale disponibile a svolgere lavoro occasionale di tipo accessorio in diverse attivitĂ di pubblica utilitĂ : lavori di giardinaggio; pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti; lavori in occasione di manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli; lavori di emergenza; lavori di solidarietĂ nell’ambito delle attivitĂ dei servizi sociali. I soggetti destinatari del buono lavoro/voucher devono essere maggiorenni residenti nel Comune di Castegnato e devono rientrare in una delle seguenti categorie: disoccupati con indennitĂ ; disoccupati senza indennitĂ ; iscritti alle liste di mobilitĂ indennizzata; iscritti alla liste di mobilitĂ non indennizzata; percettori di integrazione salariale: cassa integrazione guadagni in deroga, cassa integrazione guadagni

ordinaria, cassa integrazione guadagni straordinaria, gestione speciale edilizia e gestione speciale agricoli. Gli interessati dovranno consegnare e presentare la relativa domanda, compilando l’apposito modulo, e allegando i documenti necessari, presso l’Ufficio Protocollo entro e non oltre le ore 12 del giorno 15 giugno 2013. Per chiarimenti e informazioni il Comune di Castegnato mette a disposizione l’Ufficio servizi sociali telefonando al numero 0302146841.

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ricettiva che si affaccia dall’alto sulle acque gardesane è stata la prima ad ottenere il prestigioso conferimento previsto dalla Giunta regionale della Lombardia. Il “Grand Hotelâ€? di Gardone Riviera (nella foto), nel 150° della nascita e nel 75° della morte, ha dedicato una “junior suiteâ€? a Gabriele D’Annunzio con meditati richiami alla Prioria, l’abitazione privata del Vittoriale. L’ambiente, seppur moderno, propone precisi riferimenti al classicismo amato

dal poeta, cosĂŹ che all’ospite sia regalata la straordinaria sensazione di soggiornare nella “succursale dell’Eremoâ€? come il poeta ebbe a deďŹ nire il Grand Hotel quando vi prese alloggio in attesa che terminassero i lavori a Villa Cargnacco. Una iniziativa che ha valenza promozionale e insieme culturale e artistica. A Salò, in localitĂ Villa, partiranno in autunno i lavori per la costruzione de “Il Giardinoâ€?, un nuovo resort del gruppo alberghiero “Travel

Charme�. Una struttura a cinque stelle, progettata come destinazione di distensione e relax, capace di attirare, tutto l’anno, una clientela internazionale che al Garda guarda con interesse. A Sirmione il “Consorzio alberghi acque termali� composto da “Hotel Olivi Thermae e Natural Spa�, “Continental� e “Serenella� ha dato vita a una nuova avventura basata sul benessere termale. Con il collegamento alla rete che fa capo alla storica Fonte Boiola. (v.b.)

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n una societĂ come la nostra dove grande importanza viene data al progresso, spesso l’esclusione e la solitudine interessano la popolazione anziana, costretta a vivere in una condizione di invisibilitĂ , incapace di adattarsi al mutamento di ciò che li circonda. Bisognosi di strutture di accoglienza adeguate, rispettose della loro persona, a Bedizzole da pochi mesi è sorta una nuova comunitĂ residenziale in grado di rispondere a queste esigenze. Il progetto “Albero delle viteâ€? sorge nella comunitĂ bedizzolese in via XX settembre 56, presso il Centro missionari della Consolata. Inaugurata lo scorso marzo, la struttura intende ospitare anziani autosufficienti che non necessitano di particolari cure mediche, con un quadro clinico stabile, ma che desiderano una soluzione alternativa di alloggio in un ambiente accogliente di pace e tranquillitĂ . Dotata di spazi ampi e luminosi disposti su ben due piani dove è possibile svolgere attivitĂ ludico-ricreative, giochi e intrattenimenti con i propri familiari, la struttura mette a disposizione ben 31 camere singole vista parco dotate di bagno e doccia, una biblioteca, una sala soggiorno, una sala da pranzo, un ampio polmone verde per i momenti di relax senza dimenticare la cappella interna per la preghiera mattutina. Nel dettaglio, l’offerta è molto competitiva rispetto alle altre residenze

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co grazie al coordinamento interno dell’omonima cooperativa sociale onlus. Una volta accolto nella comunitĂ residenziale, l’ospite non è mai solo: a sostegno e guida troviamo non solo personale qualificato ma anche le famiglie stesse e le varie associazioni di volontariato presenti sul territorio. Ăˆ una struttura di tipo comunitaria quella di “Albero delle viteâ€?, fatta di un continuo dialogo con l’esterno, e non chiusa, rispettosa della libertĂ individuale della persona. Alle varie iniziative possono esser coinvolti amici e parenti con la possibilitĂ di organizzare pranzi e feste. Una risposta non generalizzata ai bisogni dell’anziano ma diversificata, come il servizio mensa: l’ospite ha la possibilitĂ di partecipare alla preparazione dei cibi in base ai propri gusti, con la possibilitĂ di scegliere tra menĂš invernale e menĂš estivo. Per i servizi di assistenza farmaceutica e protesica questi vengono forniti in sinergia con l’Asl locale e la rete di servizi giĂ sviluppati con il Comune. La vera scommessa di questa nuova tipologia di struttura ricettiva per anziani sta nel dimostrare che l’attenzione ai bisogni, l’innovazione e la cooperazione uniti insieme possono portare ad esiti positivi che divengono, nel loro piccolo, una svolta storica nel modo di affrontare i problemi dell’invecchiamento. Ăˆ una scommessa giĂ vinta. Per informazioni, 030/674888 o www.alberodellevite.it.

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ƒŽŽƒ ’”‹Â?ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ Â?Â†Â”Â‡ÂƒÇĄ •–‡ŽŽƒ Â?‡Ž …‹‡Ž‘ Un tifoso non smette mai di seguire la squadra del cuore: è la sua passione! Ăˆ la sua stella cometa. Non conosce la meta ma non rinuncia al fascino del mettersi in cammino. Caro Andrea, cercatore di stelle, non hai rinunciato a vivere seguendo i tuoi ideali e le tue passioni nelle stelle sportive. Ora sei una stella che brilla e guida il cammino per altri giovani. Dal cielo sembri dire a tutti i tuoi amici: non smettete di sognare. (Claudio Paganini)

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come l’anno scolastico, per lasciare spazio alle attivitĂ estive. Da settembre poi si riparte e concretamente è il primo inizio per i lumezzanesi in ottica diversa: “Ci siamo ripromessi come parroci di trovare a fine estate dei giorni in cui tutti insieme andiamo via e facciamo programmazione. Almeno per quello che è possibile: corsi per il matrimonio, formazione dei catechisti, incontri di spiritualitĂ â€?. Ma in un territorio esistono molte realtĂ che lavorano in molti settori e che chiedono alle parrocchie impegni importanti con associazioni e amministrazione: “SarĂ importante che nel rapporto con l’amministrazione comunale ci sia un unico linguaggio. Ci sono realtĂ che sono parrocchiali e che interpellano la collaborazione con il Comune; per esempio le scuole materne o il sociale, che a Lumezzane è enormeâ€?. Insomma una bella sfida, per i parroci, ma anche per la gente di Lumezzane. Molti sono motivati, altri forse ancora titubanti. Certo è che la rivoluzione a Lumezzane è arrivata, ora tocca rimboccarsi le maniche.

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TV2000 PiĂš di quello che vedi Canale

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PiĂš di quello che vedi



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Abbondante pane

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In quel tempo, GesĂš prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: “Congeda la folla perchĂŠ vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona desertaâ€?. GesĂš disse loro: “Voi stessi date loro da mangiareâ€?. Ma essi risposero: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa genteâ€?. C’erano circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: “Fateli sedere a gruppi di cinquanta circaâ€?. Fecero cosĂŹ e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perchĂŠ li distribuissero alla folla. (...)

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vanzare. Ăˆ paradossale che di pochi pani dati a un mare di gente ne avanzi anche; e ne avanzi di piĂš di quello che c’era all’inizio. Ma è proprio questo il punto: non solo è bastato per tutti ma ne è avanzato. La nostra paura di non avere, il bisogno di poter contare su quello che abbiamo si scontra con quello che può dare Dio. E non solo riguardo al pane. L’abbondanza di Dio riguarda tutto quello che abbiamo, tutto quello che desideriamo. Il pane è l’elemento base, il piĂš semplice per togliere la fame. E il resto è inutile quando manca il pane. Come è inutile il resto quando non c’è il necessario per sentire che la vita ha un senso. E le cose che sembrano riempirla sono inutili quando si ha fame davvero. Non possiamo scappare da questa constatazione; possiamo solo rimandarla e credere di essere superiori ai bisogni degli altri. Possiamo credere di bastare a noi stessi. E fare come i discepoli che invitano GesĂš a congedare la folla. PerchĂŠ è sera e

non c’è piĂš bisogno. Come se il bisogno sentisse l’arrivo della sera. Quel pane che non si aspettano è il pane desiderato, quello che si accompagna alle parole sentite per l’intera giornata; è il sigillo di quello che GesĂš ha detto. Non può abbandonarli solo con le parole. C’è bisogno del pane. C’è bisogno dell’essenziale per vivere, per non sentire che la notte sta arrivando. E quel segno paradossale dice che la nostra paura di non avere abbastanza è davvero solo una paura e non si nutre della speranza che viene da Dio. Quanto ne avanza di pane non aspettato? 12 ceste. Un’enormitĂ . Tanto da poter mangiare ancora. E se il pane è cosĂŹ abbondante, non sarĂ cosĂŹ anche per il resto? Ăˆ ancora la nostra paura che ci trattiene dal credere che Dio possa dare di piĂš anche per il resto e che questo di piĂš si chiama speranza se lo guardiamo dal punto di vista del nostro futuro e, dal punto di vista di Dio, è Lui stesso. Ăˆ Lui quel pane che è cosĂŹ povero e semplice che quasi non lo troviamo accanto a noi nei giorni della nostra vita; al quale prefe-

riamo quelle cose che sembrano piĂš buone e sostanziose e che invece sono da rincorrere. Ecco: questo pane non è da rincorrere. Ăˆ lĂŹ. Ăˆ sempre lĂŹ, accanto a noi tutti i giorni. E cosĂŹ infimo da sembrare scontato, troppo semplice, inutile. Che Dio sia cosĂŹ vicino? Che sia cosĂŹ normale? PerchĂŠ vogliamo quello che non sazia ma è piĂš colorato, piĂš appariscente. Non il pane. E quello che dobbiamo rubare, che dobbiamo strappare per questo giorno, che costa perchĂŠ vogliamo sia nostro: questo non è il pane di Dio. Ăˆ il nostro bisogno che non riconosce quello che c’è, quello che sazia. Quello che è in abbondanza. Troppo semplice. Dio non può essere cosĂŹ. E come sarĂ , allora? DovrĂ per forza non essere conforto, presenza, affetto per essere il Dio che vogliamo? Abbiamo bisogno di un Dio che non sazia per sentirne il bisogno? Ma quel pane che ci viene dato senza che ce l’aspettiamo: quel pane è la facile presenza di Dio, l’abbondante presenza di Dio. Ăˆ la certezza che Lui è il nostro futuro e che non potremo perderci. Sempre.

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/D SRUWD DSHUWD GL FDVD Seconda puntata di “V e Gâ€?. Nel 1987 il loro figlio “Aâ€?, muore a soli 26 anni. Il padre non ne vuole parlare, ascolta, ma non dice nulla. Il suo dolore è tutto dentro. La mattina in cui “Aâ€? muore, è in casa, nel letto. La mamma gli ha portato la colazione e ha cominciato a fare i mestieri. Lui la chiama e le dice: “Hai paura a stare qui con me? Siediti qui sul letto e dammi un bacioâ€?. Lei si siede, lo abbraccia da dietro e lui muore tra le braccia della mamma. Lo scorso febbraio “Gâ€? viene ricoverato in ospedale: la diagnosi è tragica dall’inizio: tumore diffuso tra stomaco e altri organi interni. Poche settimane dopo viene ricoverata anche “Vâ€?: ha il cuore che fa i capricci. Sono nella stessa corsia dello stesso ospedale.

Alcuni giorni dopo, le caposala si accordano e mettono marito e moglie nella stessa camera. Passano i giorni, “G� peggiora sensibilmente, “V� migliora lentamente. Una mattina “G� chiama la moglie e le dice: “Go de preparam!� (devo prepararmi). Lei prende la sedia la avvicina al letto, prende la mano e prega con il marito. Viene chiamato il cappellano e “G� riceve il Viatico. “V� guarda il crocifisso appeso alla parete, lo stacca e lo mette sul cuscino accanto al viso del marito. Lui si volta verso il crocifisso e prega. La chiama e le dice: “Ti ho sempre fatto lavorare. Non ti ho mai portato a divertirti e ancora adesso devi tribolare per me e per tuo figlio�. E lei risponde “Cosa ti viene in mente!�. La cosa non

l’ha mai preoccupata e forse non ci ha mai fatto caso. Stanno in silenzio mentre lei prega cosĂŹ suo figlio: “A., se puoi, di’ al Signore che ti lasci venire incontro a tuo padre per non lasciarlo da soloâ€?. Poco dopo “Gâ€? spira, ma prima allunga le braccia verso l’alto tracciando nell’aria con le mani il profilo del volto e delle spalle del figlio. Lo chiama per nome: “Aâ€? e muore. “Vâ€? non ha piĂš paura della morte, dice che se è cosĂŹ “bellaâ€? non la teme piĂš. Si sente pronta. “Ma se il Signore vuole, lei rimane qui a tenere aperta la porta di casa a suo figlio “Mâ€?. L’ immagine concreta: accogliere il figlio e la sua famiglia che tornano stanchi dal lavoro e trovano la cena pronta e qualcuno sulla soglia che li aspetta.


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a 382 milioni. Piccole limature per l’edilizia di culto (da 190 a 183) e per esigenze di rilievo nazionale (da 45 a 30). RimarrĂ invariata la somma destinata alle diocesi (156) mentre scenderĂ il fondo catechesi ed educazione cristiana (da 64 a 26). Il card. Bagnasco ha spiegato che il minor gettito si deve alla crisi economica che ha ridotto, nell’anno 2010, le entrate Irpef dello Stato. “Per il prossimo anno si prevede invece un piccolissimo aumento delle ďŹ rme, nella misura

di uno zero virgolaâ€?. Per quanto riguarda Brescia, si hanno i dati relativi alle dichiarazioni del 2009: i contribuenti bresciani erano 842.829 e fra i ďŹ rmatari sulle dichiarazioni l’87% delle persone ha scelto la Chiesa (82,9% a livello nazionale). In Italia si è diffuso il “bussolottoâ€? da mettere in chiesa per mettere le offerte: nella nostra diocesi nessuna parrocchia ha aderito all’iniziativa. Il bussolotto si può richiedere presso l’incaricato diocesano, mons. Gabriele Filippini.

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a mancata vigilanza rende tiepido il Pastore; lo fa distratto, dimentico e persino insofferente; lo seduce con la prospettiva della carriera, la lusinga del denaro e i compromessi con lo spirito del mondo; lo impigrisce, trasformandolo in un funzionario, un chierico di stato preoccupato piĂš di sĂŠ, dell’organizzazione e delle strutture, che del vero bene del Popolo di Dioâ€?. Ăˆ il passo centrale del primo discorso rivolto da papa Francesco ai vescovi italiani, riuniti per la loro assemblea generale. “Si corre il rischio – ha detto il Papa – come l’apostolo Pietro, di rinnegare il Signore, anche se formalmente ci si presenta e si parla in suo nome; si offusca la santitĂ della Madre Chiesa gerarchica, rendendola meno fecondaâ€?. Di qui la necessitĂ di chiedersi: “Chi siamo, fratelli, davanti a Dio? Quali sono le nostre prove? Che cosa ci sta dicendo Dio attraverso di esse? Su che cosa ci stiamo appoggiando per superarle?â€?. Come per Pietro, “la domanda insistente e accorata di GesĂš può lasciarci addolorati e maggiormente consapevoli della debolezza della nostra libertĂ , insidiata com’è da mille condizionamenti interni ed esterni, che spesso suscitano smarrimento, frustrazione, persino incredulitĂ â€?. “Non sono certamente questi – ha precisato il Papa

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Lui parla la tenerezza del Padre, che consola e rilancia; fa passare dalla disgregazione della vergogna al tessuto della fiducia; ridona coraggio, riaffida responsabilitĂ , consegna alla missioneâ€?. L’esempio da seguire, per il Santo Padre, è quello di Pietro, che “purificato al fuoco del perdono può dire umilmente: ‘Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene’â€?, come si legge nel Vangelo di Giovanni, che “nella sua prima Lettera ci esorta a pascere il gregge di Dio, sorvegliandolo non perchĂŠ costretti ma volentieri, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a noi affida-

te, ma facendoci modelli del greggeâ€?. “Essere pastori significa credere ogni giorno nella grazia e nella forza che ci viene dal Signore, nonostante la nostra debolezza, e assumere fino in fondo la responsabilitĂ di camminare innanzi al gregge, sciolti da pesi che intralciano la sana celeritĂ apostolica, e senza tentennamenti nella guida, per rendere riconoscibile la nostra voce sia da quanti hanno abbracciato la fede, sia da coloro che ancora non sono di questo ovileâ€?. Ăˆ un forte invito alla responsabilitĂ , quello rivolto dal Papa ai vescovi italiani. “Siamo chiamati – le sue parole – a far nostro il sogno di Dio, la cui casa non conosce esclusione di persone o di popoli, come annunciava profeticamente Isaia. In questa prospettiva, “essere pastori vuol dire anche disporsi a camminare in mezzo e dietro al gregge: capaci di ascoltare il silenzioso racconto di chi soffre e di sostenere il passo di chi teme di non farcela; attenti a rialzare, a rassicurare e a infondere speranzaâ€?. “Dalla condivisione con gli umili la nostra fede esce sempre rafforzataâ€?, ha assicurato il Papa: “Mettiamo da parte – l’invito ai vescovi – ogni forma di supponenza, per chinarci su quanti il Signore ha affidato alla nostra sollecitudineâ€?. Fra questi, “un posto particolare riserviamolo ai nostri sacerdotiâ€?: “Soprattutto per loro, il nostro cuore, la nostra mano e la nostra porta restino aperte in ogni circostanzaâ€?.

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Sabato 1° giugno Ore 9.30 – Brescia − Consiglio pastorale diocesano presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 17 – Nuvolera − Liturgia della Parola e cresime per le parrocchie dell’erigenda unitĂ pastorale. Domenica 2 giugno Ore 11 – Sarezzo − Cresime e prime comunioni. Dal 2 al 7 giugno il Vescovo predica gli esercizi spirituali per gli ordinandi presbiteri.

La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario: la nomina a presbitero collaboratore della parrocchia di Gambara del sac. mons. G. Battista Targhetti, già parroco-abate di Leno. La nomina a parroco-abate della parrocchia di Leno del sac. don Giovanni Palamini, già parroco della parrocchia di Castenedolo. La nomina a vicario zonale della Zona XXII (Valgobbia) del sac. don Riccardo Bergamaschi, parroco delle parrocchie di Pieve e di Fontana di Lumezzane.

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ikoti è un quartiere periferico di Kikwit, che si va estendendo su una collina al di qua del fiume. La cattedrale, il cimitero e l’ospedale dove sono morte le sei sorelle sono invece al di lĂ del fiume, verso il centro di Kikwit che pare conti oramai un milione di abitanti. Molte delle sorelle congolesi sono originarie di Kikwit. A Kikoti, nella parte sud del nostro terreno, in una posizione molto bella, è stato costruito un dispensario in memoria delle Sorelle morte di Ebola. I lavori sono stati lunghi e faticosi (sia per il trasporto del materiale dalla capitale all’interno, piĂš di 500 km; sia per la mancanza di corrente elettrica e di acqua), ma è uscito davvero un bellissimo Centro sanitario. Suor Maria Cassiani sta completando a poco a poco la strumentazione, aiutata da suor Pierantonella e da tutta la comunitĂ . Le sei sale di

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una presenza che resta, e punto di riferimento per la venerazione della gente che ricorda moltissimo queste suore! Parecchie bambine portano il loro nome, e qui al proprio figlio si dĂ solo un nome di un antenato o di qualcuno che porterĂ benedizione al figlio. La cerimonia è iniziata tra canti e danze che creano subito un clima di festa, ma giĂ alle ore 7 la cattedrale è colma in silenziosa attesa. Ăˆ un rito nuovo quello dell’apertura di un Processo canonico, un rito che nessuno qui ha mai visto. Ancor piĂš: è una Chiesa africana che apre una causa di beatificazione di suore italiane: un segno della cattolicitĂ della Chiesa. Una prova che la carità è un linguaggio che supera culture e confini. E quello che piĂš commuove è che la gente non considera queste suore “italianeâ€? bensĂŹ loro connazionali. La corale e le danze sono quelle delle grandi solennitĂ ; il corteo dei preti precede

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ba, la prima delle sei a morire di Ebola, o forse è meglio dire: a morire per amore. La voce di mons. Mununu si fa decisa e commossa quando dice di riconoscersi il â€?primo miracolatoâ€? e quando chiede a Dio un segno per intercessione delle sei suore: che il virus di Ebola sia debellato dalla faccia della terra e non torni piĂš nella martoriata Africa. Il rito di apertura del Processo è inserito dopo l’omelia. Sull’altare sei ceri, sui quali è dipinta l’Africa ed è scritto il nome di ciascuna suora; accanto ad ogni cero il volto sorridente di ognuna di loro sembra guardare lontano e raggiungere l’infinito.

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Il mese di giugno è dedicato tradizionalmente al S. Cuore di GesĂš. Ottima occasione per riscoprire l’Apostolato della preghiera, che invita ad offrire ogni giornata al Cuore di GesĂš, secondo intenzioni ecclesiali. Per questo mese all’Apostolato della preghiera sono state affidate le seguenti intenzioni: Generale - PerchĂŠ prevalga fra i popoli una cultura di dialogo, di ascolto e di rispetto reciproco. Missionaria - PerchĂŠ lĂ dove è piĂš forte l’influsso della secolarizzazione, le comunitĂ cristiane sappiano promuovere efficacemente una nuova evangelizzazione. Dei vescovi - PerchĂŠ le nuove generazioni, educate a un uso corretto della libertĂ , sappiano compiere scelte responsabili e stabilire re-

lazioni costruttive con tutti. Del vescovo Luciano per l’anno 2012/13 - PerchĂŠ il cammino di fede personale e comunitario sia sostenuto dalla preghiera e dall’impegno per l’unitĂ . VenerdĂŹ 7 giugno (SolennitĂ del Sacro Cuore di GesĂš e Giornata mondiale per la Santificazione dei Sacerdoti), alle ore 20.30, presso la chiesa parrocchiale delle Sante Capitanio e Gerosa (via Botticelli 5 – 25121 Brescia; zona Questura – San Polo): S. Messa, Rinnovo della consacrazione al Sacro Cuore e adorazione per le vocazioni. L’invito dal Signore a “rimanere nel suo amoreâ€? è valido per tutti i battezzati, ma nella festa del Sacro Cuore di GesĂš esso risuona con nuova forza in noi sacerdoti.

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Sabato 1 giugno presso il Centro pastorale Paolo VI a Brescia dalle 9.30 alle 16.30 è in programma la convocazione della XIII sessione dell’11° Consiglio pastorale diocesano, che si riunirĂ in seduta ordinaria. La riunione del 1° giugno, ultimo appuntamento prima della pausa estiva, svilupperĂ il tema prescelto “Per una Chiesa ministerialeâ€?, approfondendo l’agire dei diversi ministeri a servizio della pastorale, in relazione alla

Sono giĂ piĂš di 1300 i bresciani che, in maniera autonoma o con i pellegrinaggi guidati da Brevivet, sabato 22 giugno parteciperanno all’udienza privata con il Santo Padre. Fino al 10 giugno è possibile prenotare in Curia il pass gratuito per partecipare all’udienza. Brevivet ha ricalibrato la sua proposta con due opzioni: una di tre giorni (310 euro) e una di due (125 euro). Per informazioni, si può contattare la segreteria al numero 030372221.

Domenica 16 giugno l’Eremo di Betania e l’associazione italiana Bibliodramma organizzano “In cammino tra le braccia di tenerezza del papĂ dal cuore di mamma: oltre le separazioni e ferite, la sua misercordia ci rilanciaâ€?. Si tratta di una giornata insieme per chi desidera sperimentare come nella misericordia e nel perdono di Dio possiamo essere ascoltati e rigenerati. L’appuntamento è all’Eremo in via Pralongo 60 a Padenghe dalle 9 alle 17.45.

triade liturgia-catechesi-caritĂ e, nella loro accezione piĂš ampia, ai cinque ambiti emersi dal Convegno ecclesiale di Verona. SarĂ accostata una nuova strutturazione dei ministeri che coniughi in prospettiva unitaria la triade classica “liturgia-catechesicaritĂ â€? con gli ambiti di vita. La riessione sarĂ introdotta da mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica.

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i è concluso nella gioia “Rimanete in me‌â€?, il Convegno delle Caritas parrocchiali svoltosi lo scorso 25 maggio presso la comunitĂ del Villaggio Prealpino: “la gioia di vedere quello che produce la Parola di Dio impastata con la vitaâ€? (padre Giacomo Costa), “la gioia di aver vissuto insieme una ‘rivoluzione’ attorno al Sole della Mensa e della Parolaâ€? (un partecipante, a nome di un gruppo)â€?, “la gioia di continuare a essere, gli uni per gli altri, Parole di vitaâ€? (diacono Giorgio). In questi motivi di gioia, sottolineati al pianoforte da Cyrille Lehn, gli ingredienti che progressivamente si sono impastati nel corso del Convegno: la parola, l’eucaristia, l’amore fraterno. La parola. Il Convegno, iniziato nella preghiera con l’ideale passaggio di testimone tra le comunitĂ di Botticino e del Villaggio Prealpino, ha avuto come momento centrale, la meditazione del vescovo Luciano sul brano di Giovanni 15, 4-17, che nel “Rimaneteâ€? ha fatto da filo rosso del convegno. “Rimanere in GesĂš è una esperienza che si fa accogliendo la Sua Parola, come se fosse lo spazio vitale, nel quale noi ci muoviamo, nel quale si muove la nostra esistenza. Per un cristiano, vivere vuol dire vivere dentro alla Parola di GesĂš o vivere avendo dentro di

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con “Il paralitico guaritoâ€?; un dialogo iniziato dalla contemplazione guidata del brano e alimentato dal confronto rispetto alla propria vita di uomini e donne della caritĂ e alla propria esperienza di preghiera. L’eucaristia. Oltre all’impastare Parola e vita, il rimanere si è fatto intimitĂ e, nel contempo, comunione nel guardare con gli occhi del cuore il corpo di Cristo spezzato e nel lasciar crescere il desiderio di diventare pane spezzato. Dopo la ricomposizione dei “fruttiâ€? dei lavori di gruppo si è vissuta insieme infatti

un’esperienza di adorazione eucaristica, punteggiata dalle parole di Madeleine Delbrel e di Madre Teresa di Calcutta; un’esperienza che sembrava accogliere l’invito del Vescovo del mattino: “Se voi rimanete nell’eucaristia e l’eucaristia rimane in voi, la vostra vita prende questa forma: vita per il mondo. Una vita per‌ una vita umana trasformata in esistenza di amore, in vita donata e offerta perâ€?. L’Amore fraterno. Frutto del rimanere, l’amore fraterno è stato anche terreno comune di esperienza dei partecipanti al Convegno: l’amore fraterno ha attraversato infatti i lavori di gruppo nel confronto tra Parola e vita, si è concretizzato nel mare di mani (per una caritĂ a portata di mano) donato al Vescovo dai bambini e ragazzi della comunitĂ del Villaggio Prealpino, si è fatto azione nel modo di vivere nella comunione i momenti dell’adorazione eucaristica e del mandato, si è concretizzato nell’invito da parte del diacono Giorgio a continuare a essere, gli uni per gli altri, Parole di vita. Parola, eucaristia, amore fraterno dunque per perseverare nel rimanere: “vivere un rapporto di comunione profonda con il Signore, attraverso la Parola e l’eucarestia, in modo che l’amore con cui il Signore ci ama, sia in noi sorgente di pensieri e desideri nuovi e questi pensieri e desideri nuovi producano in noi un’esistenza concreta fatta di amore fraternoâ€?.

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3RSROL LQ IHVWD SHU FRQRVFHUVL Amore e impegno per gli altri. Brescia sta imparando a non farsi spaventare dalla diversitĂ , anzi a valorizzarla e a considerarla una ricchezza: è ricca di persone, etnie, storie e culture diversi tra loro, che hanno voglia di incontrasi, di conoscersi, vincendo gli stereotipi. La stessa cosa che accadeva un tempo ai lavoratori italiani all’esteroâ€?. Ci possono essere le differenze, ma soprattutto c’è l’amore di Dio che unisce tutti quanti in un’unica grande famiglia. “I frutti dello Spirito Santo faranno di noi un unico popolo, che creerĂ un mondo piĂš umano: ci dovremo aiutare a vicenda per realizzarloâ€?. CosĂŹ il vescovo Monari si è rivolto ai partecipanti alla Festa dei popoli che, ospitata al Pala Banco di Brescia, aveva come titolo “GiriAmo il mondo - Vieni a scoprire i mille volti della tua

cittĂ â€?. La festa, giunta alla quarta edizione, è stata organizzata dagli UfďŹ ci diocesani per la pastorale dei migranti e per il dialogo interreligioso in collaborazione con l’associazione Centro migranti e la cooperativa Scalabrini Bonomelli. La giornata vissuta tra balli, riessioni e spettacoli ha permesso alle diverse culture di incontrarsi, conoscere le reciproche peculiaritĂ e stringere un patto di amicizia nel segno di GesĂš Cristo. Non potevano mancare a questo appuntamento le comunitĂ ďŹ lippina, argentina, ghanese, ucraina e senegalese, solo per citarne alcune. L’arte rappresenta sicuramente un’ottima opportunitĂ di conoscenza, non a caso sono stati esposti i prodotti dell’artigianato dei 26 Paesi presenti a Brescia. Balli e canti curati dalle rispettive comunitĂ etniche hanno

consegnato una cornice musicale e coreograďŹ ca allo stare insieme. Il ďŹ lo rosso di tutte le culture era rappresentato dal credere nell’unica religione, ben testimoniata, come sottolineato da padre Michele De Salvia, dalla stessa presenza del Vescovo. Monari ha rimarcato il valore dell’eucaristia, come elemento imprescindibile per sentirsi un unico popolo davanti a Dio. Non è facile però far vincere la logica dell’amore, attirati come siamo dalla logica dell’egoismo, del prevalere gli uni sugli altri. Serve pazienza come ha evidenziato il Vescovo che ha indicato la croce come unica via per realizzare davvero il sogno di un’umanitĂ unita sotto il segno della fratellanza: alla violenza della croce, GesĂš ha risposto con le parole dell’amore e del perdono.


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ÂŽ Íž ‰‹—‰Â?‘ ‡––‹–‹ ƒŽŽƒ ’”‘˜ƒ Il 6 giugno, alle 16, presso la sede di via Mazzini 5 saranno assegnati i premi del concorso scolastico “Mettiti alla provaâ€? indetto ogni anno dalla Fondazione Guido e Angela Folonari. L’iniziativa, giunta alla sesta edizione, è rivolta agli studenti di alcune scuole medie paritarie di Brescia. I ragazzi si sono confrontati, attraverso varie tecniche artistiche (pittura, grafica,

fotografia, composizione musicale, scrittura, etc.) sulle tematiche proposte: alla scoperta di scrittori ed artisti bresciani, conosciuti e sconosciuti, di ieri e di oggi; toponomastica delle vie e delle piazze di Brescia: informazioni e curiosità ; campioni e campionesse nello sport e nella vita; meraviglie e curiosità del mondo; parole, musica e colori per esprimere la gioia. Vedremo quali saranno i vincitori‌

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VerrĂ presentato il 10 giugno alle 17 nella sala della Gloria dell’UniversitĂ cattolica il libro “L’anziano e la sua casaâ€?, che prosegue il tragitto d’indagine della Congrega e dal Gruppo di ricerca geriatrica con “Il delirium, a servizio della persona in difficoltĂ â€?. La nuova pubblicazione, edita da “Vita & Pensieroâ€? e curata da Mario Taccolini e Marco Trabucchi, esamina il rapporto che unisce l’anziano, la sua casa e la cittĂ .

A reggere la Congrega è un’assemblea di 62 confratelli – denominata Sodalizio – che a metĂ aprile ha eletto il nuovo Collegio degli amministratori: è confermato presidente Mario Taccolini, mentre i due vice presidenti sono Alberto Broli e Antonio Porteri. Con loro del consiglio di amministrazione fanno parte anche Piero Albini, Stefano Bontempi, Renzo Catellani, Giovanni Falsina, Franco Gheza, Agostino Mantovani, Antonio Sueri, Marcellino Valerio.

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enerdĂŹ 31 maggio alle 17 sotto la volta seicentesca della chiesa di Santa Maria della CaritĂ (nella foto) in via Musei 41 a Brescia viene presentato il bilancio sociale della Congrega della CaritĂ Apostolica e delle fondazioni amministrate. Si tratta di un’occasione di comunicazione e trasparenza, ma anche di richiesta d’aiuto e condivisione su quanto promosso nel 2012 dal piĂš antico ente di beneficenza bresciano. Dal Medioevo, infatti, scaturiscono le origini della Congrega, destinataria da secoli di lasciti e donazioni affinchĂŠ siano distribuiti ai piĂš deboli. Il Sodalizio caritativo può cosĂŹ attuare il proprio intervento in molte forme: eroga denaro, beni e servizi per venire direttamente in aiuto di situazioni di emergenza economica che coinvolgono persone e nuclei familiari; gestisce case popolari, minialloggi protetti per anziani e residenze per studenti universitari; gestisce

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euro (Imu e Ires), il sistema di caritĂ costituito dalla Congrega e dalle sette fondazioni lo scorso anno ha potuto ugualmente distribuire 1.9 milioni di euro di beneficenza. 825.928 euro sono stati erogati direttamente in favore di 1.463 nuclei familiari abitanti nel Bresciano. Sono stati inoltre destinati 909.468 euro a 33 realtĂ del non profit operanti principalmente a favore dei minori disabili nelle province di Brescia e di Mantova, mentre la somma di 226.837 euro ha coperto le attivitĂ di ascolto e assistenza. Prosegue con determinazione anche l’impegno sul fronte dell’housing sociale e degli alloggi popolari, un ambito tradizionale di presenza per il Sodalizio: il 75% degli immobili di proprietà è destinato a fini sociali, offerto cioè ad un canone inferiore ai parametri di mercato. Non potendo però dare risposta a tutte le richieste di alloggio presentate, la Congrega da alcuni anni ha scelto di attivare uno

strumento supplementare rivolto al fabbisogno abitativo ed in particolare al problema degli sfratti, in collaborazione con altre realtĂ , allo scopo di aumentare le risorse disponibili e condividere strategie d’intervento. Nella generale scarsitĂ di mezzi, la sfida – ancora una volta – è quella di trovare nuove modalitĂ , non sempre finanziarie, per andare incontro ai bisogni. Oltre ai sacrifici, la crisi richiede innovazione e collaborazione.

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e nel vecchio continente il cristianesimo mostra segni di sofferenza, nel continente asiatico siamo ancora agli inizi. “In Oriente crediamo e speriamo di essere ancora agli albori – racconta padre Francesco Marini, missionario saveriano in Indonesia –. Ci sentiamo gli iniziatori dei prossimi cristiani asiatici, perchĂŠ abbiamo avuto una Chiesa cattolica in Asia ma non abbiamo ancora avuto una Chiesa cattolica asiatica. Dopo il Concilio siamo vissuti in un clima di chiusura: speriamo che si aprano le porteâ€?. Le Chiese in Asia danno ancora un’impressione di Chiesa straniera: “I missionari, i riti, la tradizione, la storia infondono un’immagine di Chiesa straniera. Di nuovo abbiamo potuto fare poco, la stessa inculturazione liturgica non è riuscita, anzi ci sono stati passi indietroâ€?. In Indonesia ad esempio la Messa si basava su una liturgia sperimentale con una compartecipazione (poi tolta) della

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tornato un regime di riforma o piena di democrazia, ma il governo non ha il coraggio di apparire difensore delle minoranze e rispettoso delle stesse leggi che sarebbero di per sĂŠ sufficienti, cosĂŹ lascia campo libero ad alcuni gruppi fondamentalisti che ricevono probabilmente anche fondi dall’estero e creano tensioneâ€?. Questo non significa, però, che il mondo islamico indonesiano sia fondamentalista: “Al suo interno ci sono anche movimenti di grande apertura. Si schierano con le minoranze, difendono i diritti e la paritĂ delle donne e si spendono per il dialogo con le altre religioni, ma si notano di meno; appaiono di piĂš i gruppi fondamentalisti che il governo dovrebbe controllare ma non ha il coraggio, la forza o l’intenzione di farloâ€?. I rapporti tra le religioni sono buoni, ma sono sempre esposti ad azioni di disturbo: si va dalle posizioni piĂš aperte a forme di estremismo. La tensione, purtroppo, sta aumentando sia nel rapporto tra le religioni sia

nello stesso mondo musulmano. “La situazione è delicata sia per il contesto che per le persone. Non a caso in questi anni c’è stato un aumento degli incidenti interreligiosi con gruppi che in maniera sempre piĂš frequente sono intervenuti per chiudere chiese cattoliche e protestanti. Ăˆ difficile spiegare perchĂŠ noi cristiani abbiamo bisogno di cosĂŹ tante chiese; la cristianità è divisa soprattutto per le Chiese moderne neopentecostali, gruppi che vogliono ognuno una chiesaâ€?. L’attenzione ai poveri può essere un ottimo terreno di confronto e collaborazione tra le varie religioni: la crescita economica dell’Indonesia (da sette/ otto anni la crescita annuale del Pil è del 6%) non si accompagna all’uguaglianza sociale. “La Chiesa ha sempre rappresentato un soggetto, un corpo molto attento ai bisogni di questi poveri. In passato l’ha fatto con le grandi istituzioni (scuole e ospedali) che oggi risultano essere un po’ in crisi, ma con il tempo ha sviluppato molte iniziative

dal basso: le parrocchie, le comunitĂ di base, diventano un luogo privilegiato di attenzione ai poveri; per questo, per esempio, abbiamo piccoli centri di servizio a basso costo agli ammalati, assistenza ai ragazzi che non possono andare a scuola o movimenti di vicinanza ai carcerati. Tutto questo è riconosciuto e fa meraviglia, anche i musulmani lo notano e quando vedono forme di caritĂ disinteressata si interroganoâ€?. Un giorno un membro della corrente sufista (quindi piĂš mistica) dell’Islam chiese proprio a padre Marini: “Come mai i cattolici o i cristiani quando fanno qualche iniziativa la fanno aperta a tutti? Quando facciamo la festa del sacrificio (per ricordare il gesto di Abramo ammazzano i vitelli e), distribuiamo la carne solo ai nostriâ€?. “Evidentemente – afferma padre Francesco – vedere alcune iniziative ha suggerito queste considerazioni. La novitĂ del Vangelo, quando appare in queste forme concrete e chiare, colpisce sempreâ€?.

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”‡•…‹ƒ „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‹ ƒŽ ”ƒÂ?†‡ Ha preso il via il 28 maggio la campagna abbonamenti per la Stagione opera e balletto 2013 del Grande. Gli abbonati della stagione 2012 per i posti in platea, I e II galleria possono rinnovare in prelazione gli abbonamenti per il 2013 on line (sui siti teatrogrande. it e vivaticket.it) e alla biglietteria sino al 6 giugno (dal martedĂŹ al venerdĂŹ dalle 13.30 alle 19 e il sabato dalle 15.30 alle 19), oppure telefonando al numero 0302979333. Il diritto di prelazione può essere

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ÂŽ Dz ‘‰Â?‘dz †‹ …‡Â?ƒ •‹Â?–‡–‹…ƒ esercitato esclusivamente per i posti assegnati nella scorsa Stagione d’opera e per il medesimo turno. Dal 14 al 22 giugno saranno disponibili i nuovi abbonamenti, mentre i biglietti per tutti i singoli spettacoli della Stagione d’Opera verranno venduti dal 28 giugno on line e dal 17 settembre anche alla biglietteria del Teatro Grande. Da quest’anno è possibile rinnovare l’abbonamento versando un acconto a giugno e il saldo a settembre.

GiovedĂŹ 30 maggio alle ore 21, in San Desiderio a Brescia, debutta “Sogno di una notte di mezza estateâ€? di William Shakespeare, esercitazione ďŹ nale degli allievi della “Scuola dell’Attore- Emo Marconiâ€?. Lo spettacolo replicherĂ anche il 31 maggio e sabato 1° giugno, alla stessa ora. Gli esercitatori Maura Benvenuti e Paolo Djago, hanno creato le condizioni perchĂŠ l’esercizio potesse mettere in luce le competenze maturate in due anni di corso e rivelasse anche

l’originalitĂ della strumentazione tecnica dei debuttanti. Il risultato è uno spettacolo di circa 80 minuti in cui i neo-attori hanno la possibilitĂ di provarsi nei vari linguaggi della scena alla ricerca virtuosa: della nota alla quale intonarsi o della postura meno scontata o del gesto sorprendentemente espressivo che, dimenticato, aspettava solo un’ occasione per rivelarsi... L’ingresso è libero ďŹ no a esaurimento dei posti. Si può prenotare allo 030-2400060.

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ormai partito il conto alla rovescia per la terza edizione di Donne in cAnto, il concerto di sole voci femminili, che si tiene il 31 maggio, a partire dalle 20, al Pala Banco di Brescia di via Ziziola. Malika Ayane, protagonista nei giorni scorsi della Notte rosa che ha preceduto l’arrivo del Giro d’Italia a Brescia, ha da tempo annunciato il suo forfait. L’artista ha comunque dichiarato l’intenzione di essere presente all’edizione 2014. Il vuoto lasciato dalla cantate è stato colmato con un’altra “voceâ€? altrettanto importante. Sul palco del Pala Banco di Brescia salirĂ Chiara, la vincitrice di XFactor 2012 e protagonista nell’ultimo Festival di Sanremo. La giovane cantante completa cosĂŹ un cast di grande livello che vede la presenza a Brescia di Alexia, Annalisa, Cixi, Loredana Errore, Francesca Michielin, Mietta, Mariella Nava, Anna Oxa, Paola&Chiara, Ilaria Porceddu, Patty Pravo, Simonetta Spiri, Syria. Grandi artiste unite dall’amore per la musica e dalla generositĂ che hanno scelto di cantare sullo stesso palco per offrire al pubblico uno spettacolo unico e, con la loro voce, contri-

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Pallanuoto. Inoltre, se non saranno impegnati con i play-off, sarà presente anche un rappresentante della squadra di basket Centrale del Latte Brescia. L’Ant assiste gratuitamente a domicilio i sofferenti di tumore e offre progetti di prevenzione oncologica. Dal 1985 ad oggi, l’Ant e ha assistito oltre 93mila malati oncologici in modo completamente gratuito. Circa 3.800 malati vengono assistiti ogni giorno nelle loro case dalle 20 Êquipe di specialisti Ant, che portano al sofferente e alla sua famiglia tutte le necessarie cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono complessivamente 421 i professionisti che lavorano per la Fondazione tra medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari e funzionari, cui si affiancano circa 1.600 volontari iscritti nel registro Ant.

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´)XRUL GDL WHDWUL $ VSDVVR SHU LO SDHVHÂľ Ha preso il via nei giorni scorsi “Fuori dai teatri! A spasso per il paeseâ€?, un progetto promosso dall’Assessorato alla cultura e al turismo della Provincia di Brescia, con il contributo di Teatro Inverso/Residenza Idra e con la partecipazione della Rete bibliotecaria provinciale e biblioteche, delle scuole e dei Comuni di Azzano Mella, Barbariga, Castel Mella, Passirano, Roccafranca, Rovato e Urago d’Oglio. Il progetto nasce dall’idea che scuole, teatri e biblioteche, attraverso la promozione della conoscenza, la formazione e il sapere, contribuiscano ad intrecciare il tessuto connettivo di una comunitĂ , rafforzando quei legami imprescindibili che ci rendono societĂ civili. “Fuori dai teatri!â€?, nato lo scorso anno in forma sperimentale, ha voluto individuare una modalitĂ sinergica attraverso la quale i tre soggetti possano valorizzare i territori e le loro tradizioni, paesaggi e specialitĂ . Nel concreto Teatro Inverso/Residenza Idra ha realizzato dei laboratori nelle scuole che hanno coinvolto studenti di diverse fasce d’etĂ , con lo scopo di analizzare le specificitĂ del proprio Comune e di creare uno spettacolo finale aperto al pubblico. Sei gli appuntamenti ancora in programma. Alle14 di giovedĂŹ 30 maggio, presso la scuola dell’infanzia primaria e secondaria di primo grado di Fenili Belasi viene proposto lo spettacolo “Il Bosco parlanteâ€?. Per venerdĂŹ 31 maggio è in calendario, invece, un duplice appuntamento. Alle 18, sul

sagrato della chiesetta di S. Pietro a Barbariga, si tiene “Un libro che parli di noiâ€?; alle 21, in piazza Europa a Passirano viene presentato “Lavorare non stancaâ€?. Sabato 1 giugno alle 21 nel parco di Villa Zoppola a Urago d’Oglio la proposta di “Le stelle cadentiâ€?; mercoledĂŹ 5 giugno alle 17, nella scuola per l’infanzia di Onzato che fa riferimento all’istituto comprensivo di Castel Mella, “Case, Paesi, CittĂ â€?. Ultimo spettacolo in programma “InquĂŹnatorâ€?, in scena sempre il 5 giugno alle 20.30 presso l’Auditorium della scuola secondaria di Roccafranca.

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”‡•…‹ƒ ƒ Dz ‡•–ƒ †‡ŽŽ‡ ÂƒÂ”Â–Â‹Çł Si tiene dalle 16 alle 23 di domenica 2 giugno, presso il Pala Banco di Brescia, la “Festa delle artiâ€?, promossa da Punto. arti. Diverse le iniziative in programma pensate per dare il giusto spazio a ogni forma dell’espressivitĂ artistica. “Segno dei tempiâ€? è mostra collegata alla nona edizione del concorso Arti visive e viene allestita nel foyer del teatro. C’è poi spazio per il teatro con la “Festaâ€? che vede l’esibizione

degli otto gruppi selezionati, delle sezioni musical e sperimentazione, nell’ambito del concorso “Teatro.Art 2013â€? Alle 18.30 prende il via la ďŹ nale del XX concorso musicale “Tappeto volanteâ€?, con l’esibizione dei gruppi selezionati. Al termine le premiazioni dei concorsi d’arte, di teatro, e di musica sul palco del Pala Banco di Brescia. L’ingresso alla manifestazione è libero.

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on Roberto Tavelli, giovane sacerdote bresciano, è autore di un’opera sulla fenomenologia del paranormale che sta incontrando crescente interesse e consensi univoci, a iniziare da quelli di mons Giacomo Canobbio e mons. Nicola Bux, artefici entrambi di prefazioni al libro. “L’anima e il suo cuore. Fenomenologia del paranormale ed esperienza del sacro. Sensitivi, Carismatici, Mediumâ€?, questo è il titolo dell’opera di don Tavelli uscita recentemente per le edizioni Cantagalli. Lo studio – attraverso un’attenta indagine di tipo psicologico-psichiatrica, antropologica e teologica – arriva ad illustrare con precisione quella che è l’identitĂ , il proprium, del “sensitivoâ€?, del “carismaticoâ€? e del “mediumâ€?, le uniche categorie antropologiche capaci di produrre i cosiddetti “fenomeni paranormaliâ€?. Grazie a questo studio – che Canobbio efficacemente definisce “opera di frontieraâ€?, – vengono per la prima volta svelati gli specifici “moti dell’animaâ€? vissuti dai soggetti direttamente implicati nel “paranormaleâ€?, in termini psicologici, le loro personali dinamiche intrapsichiche. Si è in grado cosĂŹ di riconoscere quando nell’essere umano tale fenomenologia sia riconducibile

ad un’origine soprannaturale, cioè all’azione della grazia (divina), oppure al preternaturale, ossia all’azione spiritica. PiĂš precisamente, secondo lo studio di don Tavelli, mentre il “sensitivoâ€? e il “carismaticoâ€? attiverebbero la specifica dinamica intrapsichica dell’invocazione, al “mediumâ€? apparterrebbe la dinamica intrapsichica propria dell’evocazione e della comunicazione spiritica. Di conseguenza, la comunicazione con gli “spiriti intrusiâ€? (o “demoniâ€?) si renderebbe possibile solamente quando ad essi viene concesso, attraverso uno specifico atto volitivo

da parte del “mediumâ€?, di accedere all’ “Io spirituale inconscioâ€?, punto di contatto della psiche umana col trascendente, ciò che l’Oriente cristiano ha da sempre designato come il “cuore dell’animaâ€?. Il libro porta con sĂŠ anche indubbie finalitĂ pastorali, mostrando come la “medianitĂ â€?, in ogni sua forma, – compresa quindi la divinazione, la magia, la stregoneria, e anche lo sciamanesimo – costituisca un reale nonchĂŠ pericoloso atto di profanazione del “cuore dell’animaâ€?. In particolare, la teoria sistematica esposta da don Tavelli trova nell’opera un’applicazione esemplificativa in una delle piĂš diffuse forme di divinazione: la radiestesia (il cosiddetto pendolino), benchĂŠ, per ammissione dello stesso autore, la teoria illustrata nel suo studio sia applicabile perfettamente ad ogni altra forma di divinazione, dalla chiromanzia alla cartomanzia. Per il suo alto tenore scientifico l’opera è destinata prevalentemente a studiosi di antropologia e teologia, di storia delle religioni ed esoterismo, nonchĂŠ a psicologi e psichiatri. La lettura de “L’anima e il suo cuoreâ€?, tuttavia, risulterĂ preziosa anche per i sacerdoti e i religiosi, nonchĂŠ per gli educatori e i catechisti chiamati a discernere i fratelli e le sorelle che realmente vivono i “doni dello Spiritoâ€?.

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Da lunedì al venerdì, a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potrete seguire rassegne stampa locali e nazionali, ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Sabato 8 giugno in cattedrale il Vescovo ordinerà sette nuovi sacerdoti. Sono don Angelo Bonardi di Passirano, don Mauro Cinquetti di Quinzano, don Davide Corini di San Vigilio VT, don Michele Flocchini di Provaglio Val Sabbia, don Mauro Merigo di Toscolano, don Claudio Pluda di Borgosatollo e don Nicola Santini di Ofaga. In Primo Piano (alle 9.20) raccontano la loro esperienza don Davide Corini, classe 1986, e mons. Bruno Foresti, vescovo emerito di

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio su “Il convegno Caritasâ€? che si è svolto al Villaggio Prealpino sul tema “Rimanete in me...â€?. A seguire: “Giriamo il mondoâ€?, la 4ÂŞ edizione della Festa dei popoli al Pala Banco di Brescia; il convegno sulle cellule staminali al “Paolo VIâ€? alla presenza di mons. Elio Sgreccia per l’associazione Donum vitae; “San Bartolomeo rinnova l’oratorioâ€?, con la posa della prima

Brescia, ordinato nel 1947. Ecclesia (ore 11) si occupa di Turismo e pellegrinaggi con don Zanardini, a partire dal prossimo pellegrinaggio a Roma nell’Anno della fede. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaÍl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito www.radiovoce.it.

pietra e la benedizione di mons. Olmi. La rubrica “4 parole...â€? è con don Davide Corini sulle ordinazioni sacerdotali. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia. tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Il Corpo gloriosoâ€? della sezione “Terre di fedeâ€? dell’AgorĂ .

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/D ORWWD FRQWUR LO WDEDJLVPR q DQFKH LQ WY Di sicuro l’intento è nobile, finalmente una trasmissione tv che ha come obiettivo quello di correggere un difetto di molte persone, la dipendenza dal fumo. Dal 20 maggio Elena Di Cioccio conduce su Sky Uno Hd “Domani smettoâ€?, nuovo esperimento di “factual entertainmentâ€? (ovvero un documentario d’intrattenimento, con un taglio leggero ma allo stesso tempo basato su fatti reali) che si occupa di raddrizzare a bacchettate morali, e non solo, alcuni fumatori accaniti che vorrebbero dare un taglio alle sigarette ma non ne hanno la forza. Attraverso confronti, prese di co-

scienza e sfide pratiche gli aspiranti ex-fumatori dovranno accorgersi di quanto sia irrazionale, deformante e opprimente il consumo massiccio di sigarette. La trasmissione ha vita breve, conclude il ciclo di 10 puntate il 31 maggio, giornata mondiale senza tabacco, ma non si escludono altre puntate in un breve futuro. L’idea che sta alla base di “Domani smettoâ€? prende forma da due principi fondamentali della lotta contro il fumo: la consapevolezza del danno e la resistenza durante la crisi d’astinenza. Ăˆ un corretto approccio metodologico e comunicativo, che però spesso esce dai binari per

sconfinare nel puro intrattenimento televisivo a buon mercato. Per fare qualche esempio: è interessante vedere nella pratica che una fumatrice di 27 anni non riesce a competere in una gara di nuoto con una non fumatrice 62enne; è altrettanto interessante per i partecipanti trovarsi davanti a una montagna di centinaia di migliaia di sigarette, ovvero tutte quelle fumate in anni di dipendenza; un po’ meno brillante vedere un fumatore in crisi d’astinenza che pur di dar tregua alla lotta è disposto a rincorrere nella polvere una capra sulla quale è attaccata l’unica sigaretta che ha a disposizione, o che è

pronto a farsi insultare dai passanti pur di ottenere qualche boccata di tabacco, e subire tante altre piccole umiliazioni che non sono utili nĂŠ ai partecipanti nĂŠ, soprattutto, al pubblico della trasmissione. Nonostante queste derive nel grottesco (ma del resto si tratta pur sempre di tv d’intrattenimento, che purtroppo deve mantenere un profilo basso), “Domani smettoâ€? può essere un deterrente aggiuntivo sia per chi vuole smettere di fumare, sia per chi rischia di cominciare. Fa comunque sorridere vedere una trasmissione piĂš o meno virtuosa nello stesso calderone televisivo do-

ve quotidianamente possiamo trovare a qualsiasi ora messaggi espliciti o indiretti che stuzzicano ai vizi piÚ pericolosi, oltre a quello del fumo: basti pensare alla massiccia campagna culturale a favore del gioco d’azzardo e delle scommesse, che non sfrutta solo gli spot pubblicitari ma anche numerose trasmissioni d’intrattenimento, o alla continua esaltazione dell’alcol come il propellente obbligato del divertimento, senza parlare del mito del lusso a tutti i costi e di tante altre devianze che, se non avessimo la televisione, avrebbero sicuramente piÚ difficoltà a entrare in casa nostra.


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el 1960 uscĂŹ un film che vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes, che raccontava Roma e la sua vita mondana e che non aveva convinto tutti i critici italiani, anzi aveva creato non poche polemiche per il ritratto impietoso di un’umanitĂ meschina, gretta e senza piĂš una morale. “La dolce vitaâ€? di Federico Fellini, oggi considerato un capolavoro, un’“opera mondoâ€? capace di incarnare tutta l’atmosfera della propria epoca. La deriva del protagonista, un Marcello Mastroianni “alter-egoâ€? del regista, rappresentava la deriva di tutto un mondo, che sulle spinte della modernitĂ si stava secolarizzando e stava perdendo di vista ogni valore religioso e umano. Oggi un altro regista italiano è tornato a Cannes con una pellicola che, attraverso lo sguardo del suo protagonista, racconta la Roma contemporanea e i suoi vari abitanti, per farne una nuova metafora dei nostri tempi. “La grande bellezzaâ€? di Paolo Sorrentino, come per “La dolce vitaâ€?, ha spaccato il giudizio di pubblico e critica. E anche se il giovane regista napoletano, giĂ consacrato a Cannes per “Il Divoâ€?, rifiuta ogni confronto con la pellicola di Fellini, l’oggetto della storia e la sua struttura non possono non far pensa-

ƒ•– ĆŹ ˆ—”‹‘—• Íž re a quell’opera. Scrittore di un solo libro giovanile, “L’apparato umanoâ€?, Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie 65 anni chiamando a sĂŠ, in una festa barocca e cafona, il campionario freak di amici e conoscenti con cui ama trascorrere infinite serate sul bordo del suo terrazzo con vista sul Colosseo. Trasferitosi a Roma in giovane etĂ , in cerca di fortuna, Jep rifluisce nel girone dantesco d’alto bordo, diventandone il cantore supremo, il divo disincantato. Re di un bestiario umano senza speranza, a un passo dall’abisso, prossimo all’estinzione, eppure ancora sguaiatamente vitale fatto di poeti muti, attrici cocainomani fallite in procinto di scrivere un romanzo, cardinali-cuochi in odore di soglio pontificio, scrittrici di partito con carriera televisiva, drammaturghi di provincia che mai hanno

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esordito, misteriose spogliarelliste cinquantenni, sante oracolari pauperiste ospiti di una suite dell’Hassler. Jep Gambardella tutti seduce e tutti fustiga con la sua lingua affilata, la sua intelligenza acuta, la sua disincantata ironia. Sorrentino racconta Roma e il suo cuore nero, cercando di svelare i fantasmi della cittĂ eterna, esseri notturni che spariscono all’alba, all’ombra di un colonnato, di un palazzo nobiliare, di una chiesa barocca. E per fare questo sperimenta una narrazione errante, fatta di continue effrazioni, smottamenti, deliberati scivolamenti da un piano all’altro, da una situazione all’altra, lasciando tracce e improvvisi vagheggiamenti. Per questo i personaggi risultano spesso solo abbozzi, troppo grotteschi per essere veramente tragici. E la differenza tra il capolavoro felliniano e la pellicola di Sorrentino sta qui: nella mancanza di spessore rispetto ai personaggi raccontanti, nella mancanza di quella tragicitĂ e umanitĂ che trasudava da “La dolce vitaâ€? e che le permetteva, perciò, di farsi specchio vivo della propria realtĂ . Anche se, come per il film di Fellini, sarĂ il tempo a svelarci il vero valore dell’opera di Sorrentino, specchio dei nostri tempi grottescamente carnevaleschi e mondanamente televisivi.

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Anche Apindustria, con qualche giorno di anticipo su Aib, ha tenuto la sua assemblea annuale. Per il presidente Maurizio Casasco è stata l’occasione per fare il punto sul secondo anno alla guida dell’associazione. Casasco, che è anche presidente nazionale Comfapi, ha puntato l’attenzione sul contributo che Brescia ha dato al sistema nazionale in settori come quello dell’accesso la credito per le piccole e medie imprese. “Brescia – ha affermato – sta diventando un

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laboratorio a cui il sistema Confapi guarda con crescente interesseâ€?. Due le iniziative ricordate: il Finanziamento T², frutto della collaborazione con il gruppo Ubi Banca che ha messo a disposizione del sistema Confapi 40 milioni di euro (col collocamento, chiuso a tempo di record, di obbligazioni) destinati a finanziare le imprese e il progetto Officina Cst per il recupero dei crediti che le imprese Confapi vantano dei confronti della pubblica amministrazione.

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ambio di guardia all’associazione industriale bresciana. Marco Bonometti subentra a Giancarlo Dallera. Il presidente uscente, a chiusura del suo mandato, ha posto l’attenzione sulla necessitĂ di portare avanti una “strenua difesaâ€? delle imprese, considerato che “l’eurosclerosi potrebbe avere effetti devastanti per l’Italiaâ€?. Cavaliere del lavoro e presidente delle Officine meccaniche rezzatesi: queste le carte vincenti di Marco Bonometti che ha incentrato il suo intervento d’insediamento sull’importanza dell’etica nel mondo industriale. Parlando dei temi scottanti dell’economia, il neo-eletto ha rimarcato quanto detto dal suo predecessore in merito al tessuto produttivo bresciano. “Difendere le imprese – ha dichiarato Bonometti – significa difendere il lavoro. Tutti i partecipanti all’attivitĂ economica e sociale di questo territorio devono impegnarsi per creare le prospettive di lavoro per le aziende. Dobbiamo far sĂŹ che le aziende ritrovino la competitivitĂ e le condizioni ideali per poter svolgere il loro lavoroâ€?. Temi, questi, che sono stati l’asse portante della ricerca presentata da Luca Paolazzi, direttore del Centro studi di confindustria e da Giacomo Vaciago,

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presidente Ref ricerche. “L’europa e l’Italia nel secolo asiaticoâ€? è il titolo dell’analisi che, partendo dai dati raccolti da Confindustria, ha portato all’attenzione degli intervenuti il ruolo preponderante –nell’economia mondiale – delle due maggiori potenze asiatiche: Cina e India. L’Europa, come gli Stati Uniti ed il Giappone, devono confrontarsi con i modelli di sviluppo

imposti dai Paesi emergenti, riferisce Vaciago. Per poter fare questo, soprattutto in Europa, l’unica possibilitĂ risiede nel varare una serie di riforme strutturali e istituzionali che favoriscano un’integrazione maggiore e il consolidamento, oltre che la conferma, della vocazione manufatturiera come volano dello sviluppo. Ăˆ un’unitĂ d’intenti comunitaria quella auspicata dal

presidente del Ref, una compatezza a cui deve corrispondere anche maggiore coraggio di fronte alle sfide imposte dalla crisi. A differenza di Stati Uniti e Giappone, che hanno dimostrato di mettere in campo “politiche forti, anche se rischioseâ€?, l’Europa, senza unitĂ di obiettivi, è destinata a contare sempre meno ai tavoli internazionali. Senza una ripresa della competitività – da sempre motore dell’economia – il “Vecchio continenteâ€? è destinato ad un progressivo impoverimento con gli effetti conseguenti sul sistema economico e sulla popolazione. In una fase economica come quella attuale, in Italia, l’unico settore che continua a mantenere un trend positivo è quello delle esportazioni; settore cardine della futura presidenza dell’Aib:“Internazionalizza zione vuol dire agganciarsi ai mercati stranieri, un’opportunitĂ che porteremo a Brescia, dando lavoro alle nostre aziendeâ€?.

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8QD SURSRVWD SHU LO ULODQFLR HFRQRPLFR Gli esiti della valutazione dell’indagine promossa dalla Provincia di Brescia sugli scenari macroeconomici, il posizionamento dell’economia bresciana, con l’esposizione di alcuni focus su determinati settori e i possibili interventi a sostegno delle Pmi sono stati i temi al centro del tavolo dell’economia provinciale tenutosi in Broletto nei giorni scorsi. Il mondo industriale, quello bancario e le parti sociali si sono incontrati per

fare il punto della situazione. L’obiettivo è duplice: raggiungere un accordo con le banche, al ďŹ ne di facilitare l’accesso al credito alle aziende e incentivare l’imprenditoria giovanile. Secondo i dati raccolti dall’istituto Nomisma, considerato che il pil. L del Paese crescerĂ , dal 2016 al 2010, di circa 1.3 punti percentuali, l’analisi ha posto l’attenzione sul settore che, con i 4.2 punti del medesimo periodo preso in considerazione, è quello che

rappresenta il volano dell’economia: le esportazioni. Queste le prospettive per quanto riguarda il sistema Italia. Dal 2016 al 2020 il pil di Brescia dovrebbe aumentare del 3.6, mentre le esportazioni del 5.3. Nel corso della crisi il Pil bresciano è andato meglio rispetto al resto dell’Italia, grazie alle performance sui mercati internazionali e alla minore domanda di merci estere. Se quindi il macro obiettivo è rappresentato dalle esportazioni, per

quanto riguarda il micro obiettivo, ossia l’immediato salvataggio delle imprese bresciane ed il conseguente mantenimento dei posti di lavori, dal Broletto hanno giĂ pronto un piano d’azione da presentare in Regione Lombardia. Sul piatto, a disposizione della Provincia, ci sarebbero 1 milione di euro da adoperarsi per i conďŹ di ed altri tipi di ďŹ nanziamento. Intanto si attendono le risposte deďŹ nitive di tutte le parti chiamate in causa.


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in quella di Varese. “Siamo al 70% delle adesioni rispetto al numero complessivo dei lavoratori artigiani della nostra regione – spiega Paolo Reboni, giĂ componente della Segreteria della Cisl di Brescia e oggi responsabile del dipartimento Artigianato della Cisl Lombardia – e il nostro obiettivo è quello di arrivare a coinvolgerli tutti, arrivando a quota 200mila lavoratori iscrittiâ€?. Costituito il 23 luglio 2012 in attuazione dell’accordo interconfederale del

21 settembre 2010 e dei contratti collettivi nazionali di lavoro, San. Arti prevede che il costo del piano sanitario sia interamente sostenuto dall’azienda senza alcun onere per il dipendente. “Un’opportunitĂ importante, che tutti devono riuscire a cogliere – aggiunge Reboni –. Per questo siamo impegnati attivamente su tutto il territorio regionale a informare i lavoratori sulle prestazioni sanitarie integrative che San.Arti potrĂ offrire dal prossimo agostoâ€?.

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due anni dalla precedente riunione, avvenuta nel giugno del 2011, l’Amministrazione provinciale presieduta da Daniele Molgora è tornata a convocare il Tavolo per il lavoro. Basta una semplice riflessione sulle date per dire quanto poco dinamica sia stata e continua ad essere l’azione del Broletto rispetto agli enormi problemi aperti da quattro anni e mezzo di crisi economica e produttiva. Quel che è mancato e continua a mancare non è il sostegno alle imprese in termini di contributi economici, ma una capacitĂ di visione e di regia generale. Tanti progetti con bei titoli ad effetto, troppo pochi gli sforzi a servizio della costruzione del sempre citato “sistema Bresciaâ€?, di una coesione strategica di tutte le forze sociali, economiche e culturali.

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Con molti segnali di allarme sull’orientamento geografico delle esportazioni, concentrate sull’Europa e gravemente in ritardo nello sviluppo dei mercati emergenti: verso l’Asia la variazione dell’indice nel periodo 2005-2011 è stata per l’Italia -0,2, per la Germania +10,5; verso l’America settentrionale il nostro Paese ha segnato un indice di – 0,5 mentre l’economia tedesca + 1,6. “Brescia mantiene la quarta posizione nella graduatoria delle province esportatrici – rileva l’indagine – ma nel lungo periodo stenta a smarcarsi dalle performance nazionali (...) con una erosione delle quote di mercato nelle piĂš importanti specializzazioni merceologicheâ€?. Anche per queste analisi risulta singolare che la risposta dall’Assessore provinciale al lavoro siano 250mila euro di contributi a garanzia dell’accesso al credito delle

imprese e altrettanti per l’imprenditorialità giovanile. Le risultanze dell’analisi di Nomisma indicano una strada che dovrebbe portare Brescia a salvaguardare e affinare la sua vocazione manifatturiera con un enorme investimento per aprirsi spazi nelle esportazioni verso i Paesi a maggiore potenzialità di crescita. Questa prospettiva Brescia deve costruirla mettendo assieme le forze disponibili, portando tutti (impresa, lavoro, credito, servizi, formazione) a remare nella stessa direzione. Per farlo non occorrono protagonismi individuali che solo a parole sostengono la necessità di rompere gli schematismi del passato. Una nuova prospettiva di crescita e di sviluppo del nostro territorio comincerà per davvero solo quando Brescia proverà a pensarsi come sistema economico e produttivo.


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Ž–”‹ –‡Â?‹ ‡”•‘ —Â?ƒ •’‡•ƒ Â?Â‹Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ •‡Ž‡––‹˜ƒ Il congresso nazionale della Cisl scuola si è occupato anche dei costi del sistema dell’istruzione nazionale, con una tavola rotonda che, in fase si preparazione, si è avvalsa, di un rapporto di ricerca elaborato da Angelo Paletta, dell’UniversitĂ di Bologna. La studio ha proposto una fitta serie di dati che illustrano l’andamento della spesa in istruzione in Italia e all’estero, ma anche il confronto attraverso indicatori di efficacia tra i diversi sistemi, risultanti

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Sulle scelte di spesa che riguardano l’istruzione non si può decidere nel chiuso delle stanze ministeriali, ma bisogna impostare un metodo di lavoro che veda come interlocutori tre parti ormai ineludibili: l’Europa, come quadro di riferimento generale, i Comuni per il rapporto diretto con i cittadini, le parti sociali come luogo di rappresentanza del lavoro e dell’economia. Sono essi a dover concertare la scelta delle prioritĂ di investimento.

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iberare le energie della scuola per rilanciare la crescita del Paese: questo il tema dominante dell’ampia relazione con cui Francesco Scrima, segretario nazionale di categoria, ha aperto i lavori del 5° Congresso nazionale della Cisl scuola. Forte la richiesta di rimettere al centro delle scelte di governo istruzione e formazione, dopo anni di politiche sbagliate e di tagli. Tra le tante sfide cui è chiamato il mondo della scuola c’è l’avvio di una stagione contrattuale che abbia

dalle piÚ importanti indagini internazionali. Evidente in Italia il calo del volume di investimenti, ma non basta invertire la tendenza: la spesa deve essere selettiva, mirata, rivolta in modo non generico ad aggredire le criticità che occorre puntualmente localizzare. PoichÊ la qualità della scuola è legata essenzialmente alla qualità del corpo docente, come Vaciago ha voluto sottolineare, si introduce la tematica sulle nuove modalità di reclutamento.

noi – sono altre valutazioni di Luisa Treccani – valutare è conoscere e, soprattutto, conoscersiâ€?. Per la sindacalista sarebbe allora significativo riportare il confronto sulla valutazione in un clima diverso, avulso da forzature strumentali e meno condizionato, per evincerne la carica costruttiva, anzichĂŠ sprigionarne esiti punitivi. Inevitabile, poi, il confronto su un tema caldo e di attualitĂ come quello legato allo sviluppo del sistema di valutazione, su cui non sono mancati in questo periodo gli scambi polemici. L’appuntamento congressuale ha offerto anche interessanti occasioni di confronto arricchite da contributi di

spessore, come quello dell’economista Giacomo Vaciago, del sottosegretario (del governo Monti in carica nei giorni del congresso) Pier Paolo Baretta, di Paolo Sestito, ricercatore del centro studi della Banca d’Italia e commissario Invalsi, l’ex ministro Fioroni.

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come obiettivo la crescita di qualitĂ del sistema, il cui presupposto deve essere una ripresa di forte investimento nella conoscenza. “Sono state tante le tematiche approfondite nel corso del congresso – ricorda Luisa Treccani, segretario generale della Cisl scuola di Brescia –, molte le istanze sollevate dai partecipantiâ€?. Molto si è discusso di contrasto alla dispersione e di abbandono scolastico, temi che anche il nuovo governo ha indicato come una delle prioritĂ ; “un contrasto – sono ancora considerazioni del segretario Treccani – che non

va cercato in soluzioni artificiose e inefficaci, come potrebbe essere l’innalzamento a 18 anni dell’obbligo scolastico. Il contrasto è efficace se viene da un’offerta formativa ampia e articolata, che sappia dare risposte alle diverse vocazioni ed ai diversi stili di apprendimento. In questo senso si rivela preziosa la convergenza tra sistema scolastico e istruzione e formazione professionaleâ€?. Il congresso si è anche occupato dei singoli gradi e degli ordini scolastici, in cui l’istruzione e la formazione si articolano. Altro tema “caldoâ€? è stato quello della valutazione. “Per


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Â?‹‘Â?‡ ƒ‰”‹…‘Ž–‘”‹ ‡ „‘”•‡ †‹ •–—†‹‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ƒ––‹ Nella sede dell’Unione agricoltori di Brescia si è svolta la cerimonia di consegna delle borse di studio assegnate dalla Fondazione “Clementina, Gaetano e Giuseppe Gattiâ€? ai migliori diplomati dello scorso anno scolastico dei tre istituti tecnici ad indirizzo agrario, segnalati dai rispettivi dirigenti scolastici. La Fondazione Gatti, fondata nel 1961 con l’obiettivo di contribuire alla diffusione dell’insegnamento agrario attraverso anche la concessione

di borse di studio è presieduta da Antonio Zampedri che ha sottolineato le nobili ďŹ nalitĂ della fondazione. Alla cerimonia ha partecipato Francesco Martinoni, presidente dell’Unione agricoltori di Brescia, che ha ricordato come l’agricoltura abbia la necessitĂ di giovani preparati pronti alla sďŹ da con il mercato globalizzato. Dopo un breve saluto di Gaetano Gatti, esponente della famiglia che ha istituito la Fondazione sono stati premiati i migliori studenti

delle scuole agrarie bresciane dello scorso anno scolastico con una borsa di studio del valore di 1000 euro, oltre al volume “10 regole per creare ricchezza in agricolturaâ€?. Questi i nominativi Michele Firmo e Demetrio Turati di Rodengo Saiano, Michele Tosoni di Marone dell’Itas “Pastoriâ€? di Brescia; Davide Bodei di Lonato, Elisa Cinelli di Rodengo Saiano e Valentina Pedroni di Ofaga del “V. Dandoloâ€? di Corzano; Jacopo Antonelli di Pralboino, Andrea

Tomasoni di Leno ed Elisa Radici di Carpenedolo del “Bonsignoriâ€? di Remedello. Alla cerimonia hanno presenziato altresĂŹ, con molti genitori dei ragazzi premiati, Luciano Tonidandel, preside dell’Istituto Pastori con la prof. ssa Daniela Degli Angeli, i docenti del “Dandoloâ€? sezione staccata del “Giardinoâ€? Ferruccio Ranieri, Giacomo Colossi e Wilma Razzi e del distaccamento di Lonato, Maria Grazia con Giovanni Nulli (segretario della Fondazione).

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’anno scolastico dell’Istituto Tartaglia di Brescia si conclude nel segno d’un rinnovato rapporto di collaborazione con il Collegio geometri della Provincia di Brescia. Il 1° giugno, infatti, si tiene la cerimonia di consegna delle borse di studio che il Collegio di Brescia destina a 18 studenti particolarmente meritevoli Il Collegio, rappresentato dal segretario Amidio Bellotti, garantisce innanzitutto, proprio ai giovani ed alle loro famiglie, la vicinanza della categoria. A questo proposito si conferma l’impegno del Collegio per la ripetizione dei corsi Ifts post diploma per “Tecnico superiore di Cantiereâ€?, come anno di specializzazione professionalizzante, riconosciuto valido come anno di praticantato, che unisce lezioni sui banchi

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Collegio traduce l’esigenza dei tempi con esperienze come quella dell’Ifts, e sostiene quindi l’intenzione di partecipare alla costituzione, insieme a tutti i membri del comitato tecnico scientifico, di una Fondazione per la partecipazione ai bandi della Regione Lombardia con l’obiettivo di istituire un Polo tecnico-professionale e/o un corso Its, in modo da rendere ancora piĂš completa l’offerta di studi post-secondari. L’attivitĂ di sostegno alla didattica si è realizzata anche offrendo la presenza dei professionisti presso gli Istituti in molte circostanze ed occasioni di approfondimento tecnico, non piĂš solo per le classi quarte e quinte; numerose, infatti, le collaborazioni realizzate quest’anno con tutti gli Istituti ad indirizzo Costruzioni-Ambiente-Territorio della Provincia.

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Lo si era capito dopo il 3 a 0 rifilato a Barcellona che Trento non sarebbe stata un avversario da sottovalutare. E la conferma si era avuta nella combattutissima gara 1, terminata con sole tre lunghezze di vantaggio per la Centrale del latte in casa propria al San Filippo. CosÏ la sconfitta patita martedÏ in gara 2 ancora tra le mura amiche dalla formazione bresciana ha reso merito alle potenzialità della Bitumcalor Trento: Umeh è stato

autore di 26 punti e Luca Garri, argento olimpico ad Atene 2004, ha stoppato la penetrazione di Fernandez (nella foto) che avrebbe potuto significare il pareggio. Trento costruisce cosÏ la vittoria 75 a 73 e da venerdÏ porta in casa propria la serie. Sarà fondamentale per la Centrale riuscire a portare a casa almeno un successo per tornare a giocarsi l’accesso alle finali in casa propria. Con entusiasmo e concentrazione. (f.u.)

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a corsa è finita. Allungata la stagione con l’ingresso all’ultimo respiro nei playoff grazie all’esaltante sfida contro Varese, il Brescia esce a testa altissima dopo il primo turno della post season. Lo fa senza subire sconfitte nella doppia sfida contro il Livorno, che ha portato in dote due pareggi per 1 a 1, che hanno regalato il passaggio del turno ai toscani in virtĂš della migliore posizione in classifica. 18 infatti le lunghezze che separavano il terzo posto degli amaranto dal sesto delle Rondinelle, una voragine che potrebbe parere il segno di una differenza di livello troppo accentuata e che invece nei due confronti quasi non si è notata. In entrambe le partite, infatti, il Brescia era passato in vantaggio rispettivamente con Caracciolo (103 gol con la maglia del Brescia, miglior marcatore di sempre della squadra) e Corvia, salvo poi essere ripreso in entrambi i casi da Paulinho, che ha messo in condizione il Livorno di gestire il risultato e di accedere alla finale con l’Empoli. Si può forse dire che il Brescia abbia raggiunto gli obiettivi stagionali, nessuno forse credeva davvero alla promozione in serie A, eppure della grande differenza in classifica non si può non tenere conto, poichĂŠ può essere la spia migliore

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per capire l’andamento dell’annata delle Rondinelle, individuando i settori in cui eventualmente intervenire per il prossimo anno. Dopo un girone d’andata segnato da grandi difficoltà in trasferta, il mercato di gennaio aveva fatto sorgere diversi mugugni tra la tifoseria, avvalorati da un disastroso inizio di 2013, con una striscia di risultati negativi e di difficoltà ad andare in rete che avevano rischiato di compromettere l’esito della

stagione. Invece i ragazzi di Calori hanno saputo tornare in carreggiata soprattutto grazie a un attacco che ha trovato la quadratura del cerchio, con il modulo a tre punte. Il resto l’hanno fatto con l’intesa tra Corvia e Caracciolo e soprattutto l’ottima annata di Gigi Scaglia, il “gnaroâ€? di Trenzano, di certo tra le note piĂš liete della stagione. Qualche dubbio in piĂš rimane invece sul reparto arretrato nel qua-

le, a parte la sicurezza di capitan Zambelli, Caldirola non ha convinto e Arcari è stato troppo indeciso in diverse situazioni, dopo averci abituato benissimo lo scorso anno. Ora si apre il capitolo della programmazione futura: per capire a quali traguardi il Brescia possa puntare, bisognerĂ capire che cosa la societĂ intenda fare a livello di gestione della rosa. A partire dalla questione del rinnovo all’allenatore.

$OOD VFRSHUWD GHOOH FDPSLRQHVVH Tornano per l’edizione numero 6 gli Internazionali femminili di Brescia, sui campi in terra battuta della suggestiva sede del Castello. Da sabato 1 a sabato 8 giugno, il Tennis Forza e Costanza darĂ vita nuovamente a un appuntamento che in pochi anni si è costruito una solida tradizione, e che nel 2012 vide trionfare la slovacca Anna Karolina Schmiedlova, 17enne dal grande potenziale.

Le premesse per vedere ancora una volta delle future campionesse ci sono tutte. Al momento la favorita è la serba Krunic, ma ci sono tante giovani pronte a dare battaglia. Come l’azzurra Nastassja Burnett, ormai in grado di compiere il salto tra le prime 100 del ranking. Insieme a lei, da tenere d’occhio la russa Khromacheva, vincitrice del BonďŹ glio due anni fa, mentre al momento

dovrebbe giocare le qualiďŹ cazioni la montenegrina Kovinic, altra stella emergente del panorama internazionale. Oltre alla Burnett, le italiane potranno contare sulla toscana Corinna Dentoni e su due wild card: Chiara Bruschi e Anna Giulia Remondina, quest’ultima bresciana e dunque particolarmente motivata a far bene nel torneo di casa. Nelle qualiďŹ cazioni, invece, spazio alle

giovanissime Camilla Littlewood e Maria Vittoria Viviani, mentre si attende l’ok dell’ucraina Lushkova, recente vincitrice a Salsomaggiore. Presente in tabellone anche la spagnola Beatriz Garcia Vidagany, che arrivò in ďŹ nale lo scorso anno e si presenta come una mina vagante. Il torneo si conferma come il piĂš importante evento della stagione per il tennis femminile lombardo.

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La fase ďŹ nale della Junior Tim Cup ha avuto inizio venerdĂŹ, ma possiamo dire che i giochi siano stati aperti ufďŹ cialmente mercoledĂŹ in piazza San Pietro, quando il presidente Achini e una rappresentanza dei giovani calciatori hanno preso parte all’udienza generale di papa Francesco, al termine della quale c’è stato un breve faccia a faccia. Il Santo Padre si è avvicinato alla delegazione ciessina, che gli ha consegnato la fascia di capitano

dello sport in oratorio. “Lo sport è davvero uno strumento importante per l’educazione dei giovani – ha affermato -, chi allena i ragazzi ha la meravigliosa responsabilitĂ di fargli incontrare la vita e il Vangelo. Lo sport è molto importante per la Chiesa. Sono orgoglioso di fare il capitanoâ€?. Sono bastate poche parole per regalare ai presenti carica da estendere a tutto il Csi. Parole rivolte agli allenatori, dirigenti e arbitri che si spendono per educare alla vita con lo sport.

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i sono giorni indimenticabili, da ricordare per sempre. Ăˆ accaduto proprio questo lo scorso fine settimana a Roma in occasione della fase finale della Junior Tim Cup, che ha radunato nella capitale 16 formazioni di oratorio provenienti da tutta Italia. Circa 200 under 14 hanno vissuto un weekend da grandi, iniziato venerdĂŹ pomeriggio con i sorteggi in vista della giornata successiva, quella delle sfide allo Stadio dei Marmi per conquistare l’accesso all’Olimpico, riservato alle prime quattro della competizione. Verdetto del campo amaro per il Colombare, Cenerentola del torneo che non è riuscita a fare punti nel girone B dominato dagli oratori di Pescara e Cagliari, vittoriosi sui bresciani rispettivamente 4-0 e 30. Sconfitta anche nel derby con Bergamo (4-0). Soddisfatto in ogni caso il tecnico Stefani: “PotrĂ sembrare strano ma nonostante questi risultati la squadra ha fatto bene. Eravamo i piĂš giovani del torneo e il divario fisico e atletico tra noi e gli avversari era evidente. Poteva finire molto peggio. Questa squadra – ha continuato – è nata quest’anno ed è alle prime armi. Un’esperienza del genere ci farĂ solo crescereâ€?. All’Olimpico ha trionfato l’oratorio San Borromeo di Cagliari, capace di imporsi 4-1 su Cristo Risorto Bologna nella finalissima. Bronzo all’Oratorio San Bernardo di Milano (5-3 a S. Antonio Pescara). Agonismo

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è stato il giuramento dei capitani, che venerdĂŹ hanno sottoscritto il mandato ufficiale, impegnandosi fare propri 13 “comandamentiâ€?. Toccanti le parole del responsabile ecclesiastico don Alessio Albertini, che ha invitato i ragazzi a contagiare il mondo con la loro gioia, durante i sorteggi e poi domenica mattina, nella Messa svolta sul campo dell’oratorio di San Pietro. “La Trinità è una squadra invincibile – ha affermato – perchĂŠ i suoi componenti giocano uno per tutti e tutti per uno. Dovrete fare lo stesso all’interno del vostro gruppo e nella vostra vita, mettendo i vostri talenti al servizio degli altri. Cambiare il mondo è possibile se ognuno fa la sua parteâ€?.

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Proposte dal carcere di Canton Mombello Egr. direttore, sono un detenuto della sezione nord della casa circondariale di Canton Mombello. Dopo aver letto del convegno “Carcere o prevenzioneâ€? del 29 maggio scorso al Centro pastorale Paolo VI, ho deciso di scrivere questa lettera con la speranza che possa essere presa in considerazione, essendo un appello che viene direttamente dal carcere cittadino di Canton Mombello. Vorrei dare un personale contributo al tema dibattuto nel convegno con qualche proposta costruttiva per la stessa casa circondariale e per la sua direttrice, la dott.ssa Gioieni. Innanzitutto, anche se con qualche ritardo, vorrei ringraziare la direttrice per avere dotato ogni cella di un frigorifero utilissimo e di doccia. Il contributo che vorrei portare con questa lettera coinvolge ogni detenuto nel percorso di responsabilizzazione verso l’ambiente e, nello specifico, nel riciclo di materiali che possono essere riutilizzati per realizzare nuovi prodotti. I detenuti, infatti, acquistano e si servono di appositi fornellini da campeggio per cucinare che vengono alimentati con bombolette a gas che, esaurite, possono essere certamente riciclate. In carcere ne consumiamo a migliaia ogni mese, cosĂŹ come le bottiglie di plastica dell’acqua. Sia le prime che le seconde attualmente finiscono tra i rifiuti da smaltire. Un’azione di riciclo è facile da attuare. Basterebbe richiedere appositi contenitori ad A2A e posizio-

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narli in ogni sezione del carcere, coinvolgendo direttamente i detenuti in una iniziativa che tutela l’ambiente. Si tratta sicuramente di un piccolo gesto, di una goccia nel mare. La storia, però, insegna che è proprio dalle piccole cose che possono nascere le imprese piĂš grandi. C’è anche un altro aspetto che mi permetto di affrontare. Sarebbe bene che in occasione di discussioni, di convegni e di altre iniziative che coinvolgono la realtĂ carceraria ci fosse un coinvolgimento di una rappresentanza dei detenuti. Sarebbe un modo per aiutarci a ritrovare una dimensione sociale importante. Utopia? Forse, ma che può veramente diventare realtĂ ! Pensate a quante associazioni hanno bisogno di volontari. Basterebbe organizzare dei corsi, cosĂŹ da poter essere di aiuto a tante persone in difficoltĂ o aiutare i Comuni nella manutenzione di parchi, giardini e altri ambienti. Ringraziando per l’attenzione a queste semplici proposte, invio virtualmente una stretta di mano a tutti. Mario Perretta

Preghiamo per il governo Egr. direttore, ho letto su “Voceâ€? della scorsa settiman il pezzo “Forti richiami alla politicaâ€?, dedicato ai recenti interventi del card. Bagnasco, presidente della Cei. Si è trattato di interventi relativi alla grave situazione in cui versa l’Italia. Grave, anzi drammatica, non solo sotto il profilo economico-finanziario e del lavoro, ma anche dal punto di vista etico-morale generale: e di

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gran parte della classe politica e di vasti settori del nostro popolo. Sono cose che, purtroppo, conosciamo da tempo, seppure il “quadro clinicoâ€? sia pesantemente peggiorato negli ultimi 20 mesi. Il governo Letta, di coalizione nazionale, ci dĂ qualche speranza per una possibile inversione di tendenza. Tuttavia se quelle larghe e numerose correnti politiche di dissenzienti “istituzionaliâ€?, anzi di odianti viscerali inveterati, continueranno ad attaccare sistematicamente, sui giornali e, soprattutto su noti talk-show televisivi (l’odio fa audience?!), vedi Santoro o Floris, etc., i recenti accordi governativi, la prospettiva è tragica. Mi rivolgo perciò a Lei ed ai lettori del nostro giornale, suggerendo alla Curia bresciana di farsi promotrice di un’iniziativa di preghiera comunitaria perchĂŠ i nostri santi patroni aiutino, ispirino e guidino le scelte programmatiche dei nostri rappresentanti al governo. PerchĂŠ si ricrei un’atmosfera di concordia leale, nell’interesse generale del Paese, che va ben oltre quello dei partiti. Una volta, quando l’Italia si chiamava patria, ossia terra dei padri, noi bambini delle elementari recitavamo una preghiera (per l’Italia) a inizio lezioni. Se l’ultima guerra mondiale fu per l’Italia (e per l’Europa) un’esperienza tragica, tuttavia, come “prognosi quoad vitamâ€? (= per la sopravvivenza), il quadro attuale potrebbe essere peggiore. SĂŹ, da vecchio cristiano, stando cosĂŹ le cose, penso che solo l’intervento dall’alto ci può salvare. Preghiamo per Letta e compagnia. Con viva cordialitĂ Vittorio Gatti

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