La Voce del Popolo 2013 24

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Gardone Val Trompia La sfida educativa del nuovo oratorio

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Un vecchio libro, in un angolo remoto. Sopra, uno strato di polvere da sofďŹ are via prima di sfogliarne le pagine. E poi sentire che fuori piove e che prima di Lorenzo, fu Jovanotti, un altro cantò la magia della pioggia. Invitando a goderne il suono. E questo tale, non piĂš sconosciuto, regalò agli italiani un luogo che ne consacrò la memoria. Luogo che li invita oggi, a distanza di 150 anni dalla sua nascita, a scoprire la cultura. D’Annunzio, indiscutibile genio, discutibile moralitĂ , amò la patria e le arti, oggi meravigliosamente attrazione moderna e spettacolare. Dal 2008 Giordano Bruno Guerri, a capo della Fondazione Il Vittoriale, sta lavorando perchĂŠ i bresciani, l’Italia e il mondo apprezzino le espressioni del genio umano. E via con la ristrutturazione di ambienti interni ed esterni, l’acquisizione di testi, le iniziative museali e gli spettacoli. Un passo verso la cultura nel senso piĂš classico e un passo verso la cultura nel suo senso piĂš moderno. L’anďŹ teatro che guarda al Garda è location che colleziona tutti esauriti, che ospita star internazionali che, a loro modo, continuano quella ricerca artistica. La stagione degli spettacoli, “Tener-a-menteâ€?) è realizzata in collaborazione con re:think-art. E quella cultura, un vecchio libro impolverato, ridiviene improvvisamente affascinante, giovane, intraprendente e arricchente. Quel vecchio foglio ingiallito si scopre moderno, interessante e intrigante. Il pubblico è internazionale. La cultura è turismo, la cultura è gioiello incastonato che impreziosisce un anello, giĂ meraviglioso, come quello del lago di Garda.

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Incontro. Impegno comune per il Papa e Napolitano

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•–ƒ–‡ †ƒ ˜‹˜‡”‡ –”ƒ …‘Â?…‡”–‹ ‡ ˆ‡•–‡ La Valsabbia e il lago d’Idro propongono un ricco menĂš di manifestazioni. L’opuscolo degli eventi, si può scaricare dal sito www.vallesabbia.info, ne calendarizza oltre 500, suddividendoli tra culturali, folcloristici, sportivi, ricreativi, enogastronomici, artistici e musicali. L’articolo a pagina 16.

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mi fossero pretrattati e quindi contenessero una ridotta carica inquinante. Insieme ai tempestivi interventi messi in campo dalle autoritĂ preposte per circoscrivere e risolvere il problema, tra i quali una intensa azione di ossigenazione delle acque inquinate da parte del battello-spazzino di Garda Uno, che purtroppo non ha impedito una elevata moria di pesci, sono immediatamente scattati i controlli da parte dell’Asl e dell’Arpa e le analisi sui campioni prelevati cosĂŹ da escludere danni alla salute pubblica per la possibile contaminazione di pozzi e falde. Rimarginata la ferita, rimane il brutto segnale di una questione ambientale da monitorare proprio a ridosso dell’estate, stagione turistica per eccellenza. Ǥ ͙ͥ


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Razzi ha presentato, insieme al consulente strategico del progetto Bike hospitality in Provincia di Brescia Fabrizio Riccomi, il nuovo marchio di qualitĂ volto a garantire il possesso di specifici standard da parte delle strutture turistiche aderenti al progetto. “Il nuovo marchio – ha sottolineato l’assessore Razzi – servirĂ non solo a identificare le strutture ricettive che con grande entusiasmo stanno rispondendo all’iniziativa, ma

anche a classificarle attraverso l’assegnazione di punteggi sulla base dei requisiti posseduti. L’obiettivo è quello di far crescere l’intero comparto incentivando la crescita delle strutture e offrendo uno strumento a tutela del cicloturistaâ€?. Il progetto, finanziato per oltre mezzo milione di euro dal bando regionale per la costituzione di reti di impresa nei settori commercio, turismo e servizi e coordinato dalla Provincia, porterĂ a un

ampliamento del target di utenza e a una maggiore fruizione del territorio, con vantaggi per tutto l’indotto. Si prevede un aumento del 20% delle presenze durante i periodi con minor flusso turistico, un incremento delle richieste di noleggio bici, con maggiore ricorso a guide escursionistiche, un piÚ alto numero di prenotazioni per soggiorni nelle strutture e un aumento delle unità lavorative sul comparto turismo/servizi/ commercio.

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ei parrocchie che in maniera graduale alcuni anni fa hanno iniziato una collaborazione. Oggi le stesse sei parrocchie (Cecina di Toscolano, Fasano, Gaino, Maderno, Montemaderno e Toscolano) costituiscono un’erigenda unitĂ pastorale e sono avviate all’unitĂ : mancano solo pochi passaggi. Il coordinatore dell’unità è don Leonardo Farina, che dal 2003 guida Maderno e Montemaderno e dal 2006 anche Cecina e Gaino oltre ad essere amministratore di Toscolano (il parroco don Fausto Prandelli è ammalato); sul territorio l’altro parroco (di Fasano) è don Carlo Moro. Tutti i sacerdoti girano comunque tra le varie parrocchie e manifestano una piena collaborazione. Da tre anni a que-

sta parte c’è un unico consiglio dell’unitĂ pastorale, anche se per i casi straordinari di volta in volta è stata pensata un’appendice all’interno dello stesso consiglio e riservata alla parrocchia interessata dal “problemaâ€? o un consiglio ad hoc della singola parrocchia per affrontare la questione. L’unitĂ passa anche dal Giornale della comunitĂ e dall’unica regia degli appuntamenti. Si sta lavorando molto sulla valorizzazione delle tradizioni esistenti in un disegno piĂš complessivo. Per intendersi, basta citare a modi esempio, la processione del Sacro Cuore a Gaino che riassume bene la devozione popolare di una comunitĂ , se pur piccola. Da alcuni anni tutte e sei le parrocchie con i sacerdoti partecipano alla processione:

l’idea è proprio quella di salvaguardare l’equilibrio tra le certezze di una comunitĂ e l’esigenza di unitĂ pastorale. Un ragazzo, sempre per sottolineare lo stile propositivo dell’unitĂ , ha deciso di ricevere la prima comunione nella chiesa di Gaino dove era stato battezzato: è stata una grande festa perchĂŠ anche in questo modo le piccole parrocchie si sentono vive. Il medesimo atteggiamento di apertura si può leggere anche nell’esperienza della Caritas: le Caritas sono rimaste due, ma seguono una formazione unitaria e collaborano nei vari interventi; si sono però specializzate: a Maderno ci si interessa un po’ di piĂš dell’aspetto del recupero dei vestiti, a Toscolano di quello dell’arredamento. Per quanto riguarda la formazione, catechisti

ed educatori seguono un percorso unitario, che in alcuni casi si allarga anche a tutta la zona XVI. La pastorale giovanile è seguita da un unico curato, don Giovanni Cominardi, che fa la spola tra i due oratori piĂš grandi (Maderno e Toscolano). Qui è stata fatta la scelta di mantenere i due grest, diversificando però un po’ la proposta: a Maderno i ragazzi piĂš grandi, a

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C cos’è la nostalgia: un ceppo acceso che scoppietta nel Che camino, c un filo di fumo azzurro nella sera sopra il tetto della casa (poco importa se è nella valle o in cittĂ ), il libro d che c da tempo ti riprometti di leggere, la voglia di verde e d’erba della malga in montagna, la mandria con il campad naccio sui pascoli, la sera stanchi del lavoro di un’intera n giornata davanti al focolare al lume di una candela, un camg p di neve se è estate, un campo fiorito se è inverno, una po donna che ti dĂ ancora del “leiâ€?, una primula gialla fiorita in d do ggennaio senza un perchĂŠ, il tepore di una giornata di sole, le genn margherite in un prato, gli occhi spalancati e quasi spaventati m marg di una rragazza dalle labbra dipinte di rosso, i colori limpidi sulle d gguance di un bambino, la neve sulle montagne lontane, il cielo grimaggio, il canto di uccelli prima dell’alba nel silenzio, l’usigio se è ma gi gnolo nella notte, gn not il profumo delle rose, il colore dei gladioli e dei lillĂ , le gocce di pioggia pioggi sparse su un fiore, il seme che nasce nel campo, l’erba piegata dal vento, p vent l’onda nel campo di orzo in movimento, l’eterna voglia di andare forse per assaporare di fermarsi...

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Í›Í&#x; ’‘”– Confederation Cup. Prove generali per il Mondiale di Rio

‘Â?‹ ‡ …‘‰Â?‘Â?‹ Mi permetto di giocare un poco con i nomi e i cognomi per commentare le recenti elezioni amministrative che hanno portato in Loggia il sindaco Emilio Del Bono. Anzitutto Brescia, e soprattutto gli elettori del centro destra, sono rimasti senza “Paroliâ€? davanti al tracollo inaspettato dell’ex sindaco Adriano. Mentre al primo turno la distanza con l’avversario vincitore era solo di 64 voti, il ballottaggio gli ha riservato una batosta di addirittura 13 punti percentuali. La resa dei conti nella Lega e nel Pdl sarĂ inevitabile e dovrĂ passare attraverso un rinnovamento che legga con serietĂ il cambiamento del vento nazionale, ma pure gli errori compiuti dalla giunta

uscente. In secondo luogo Brescia ha salutato il ritorno del centro sinistra al governo da un lato con preoccupazione per la situazione economica e occupazionale della cittĂ , ma dall’altro anche con lo slancio entusiasta di chi si appresta a vivere con passione una nuova avventura amministrativa. Anche ai piĂš scettici servirĂ ricordare che in fondo, in fondo c’è “Del Bonoâ€? in ogni cosa e che per cambiare aria servirĂ pazienza e buone idee. Ăˆ l’augurio che facciamo al neo sindaco e alla sua giunta per il bene di tutti i cittadini bresciani soprattutto di quelli piĂš in difficoltĂ . Uscendo però dalle metafore la vicenda di queste elezioni bresciane mi pare possa essere letta anche attorno ad alcune domande che ci riguardano come cultura cattolica bresciana. Anche in questa tornata elettorale abbiamo espresso i maggiori esponenti in campo e molta parte dei loro quadri dirigenti. Cattolici sono sia Del Bono, che Paroli e

Onofri. La radice cattolica non è loro estranea nĂŠ per storia personale nĂŠ per retroterra culturale ed esperienza politica. Pur con le legittime diversitĂ Paroli e Del Bono l’hanno e, sono certo, la sapranno tradurre anche nell’agire amministrativo. E allora, questa capacitĂ generativa che distingue il mondo cattolico bresciano quanto saprĂ resistere ai cambiamenti in atto? I nostri contesti parrocchiali e associativi sono preoccupati di promuovere “vocazioniâ€? alla politica da mettere al servizio della cittĂ di domani. Certo le occasioni formative specifiche anche diocesane non mancano, ma il far crescere dei cristiani autentici, spiritualmente forti e generosi, quanto ci vede in campo perchĂŠ in futuro siano pronte delle risorse umane sane e motivate? Quanto siamo consapevoli che la frattura che si consuma lentamente tra quei bresciani che per sensibilitĂ comune non potevano che dirsi “cattoliciâ€? e una generazione di

bresciani che non incrociano piĂš i nostri luoghi, le nostre esperienze e la significativitĂ delle relazioni cresce ogni giorno di piĂš? L’emergenza data dal segnale dell’astensione anche a Brescia mi pare un campanello da non sottovalutare. Possiamo dare la colpa anche qui al vento nazionale, ma il dato dice che sta venendo meno una cultura civica della partecipazione alla vita pubblica, al politico, e di conseguenza anche al sociale e che a Brescia è sempre fortemente intrecciata con la cultura cattolica. Non è un’esclusiva naturalmente, ma possiamo smettere di fare la nostra parte? Recuperare credibilità è una necessitĂ . A pochi giorni dall’udienza di 4000 brescini dal Papa potremmo facilmente consolarci, ma poter dire che Brixia est adhuc fidelis fidei et iustitiae (Brescia è ancora fedele alla fede e alla giustizia) è una sfida aperta e non riguarderĂ solo la nuova amministrazione comunale.


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utti con il naso all’insĂš, da Ponte di Legno, alla Bassa sperando che quella che è stata la primavera piĂš fredda e piovosa degli ultimi 60 anni possa tramutarsi in un’estate degna di questo nome. E soprattutto in grado di dare al turismo quella mano che tutti, nel Bresciano, si aspettano. Non ci sono sinergie, lavori di squadra, progettualitĂ condivise che tengano quando il meteo decide di remare contro. Ăˆ proprio per questo che la piĂš grande preoccupazione che attraversa in lungo e in largo i comprensori turistici bresciani (la cittĂ , i tre laghi, le tre valli, la Franciacorta e la Bassa) non è tanto (o non solo) quella della crisi economica che continua a mordere, ma quella di una incertezza meteorologica che ha giĂ fatto sentire pesantemente i suoi effetti sulla stagione dei ponti e su quella pasquale. I parziali risultati registrati dalla Provincia sui flussi turistici di questa prima parte

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dell’osiptalitĂ il proprio “core business) o chi punta sulle presenze turistiche per il successo di manifestazioni e iniziative. Nelle scorse settimane è stato un autentico imperversare di presentazioni di iniziative che hanno nel connubio tra territorio-cultura e turismo la loro ragion d’essere. Non c’è praticamente parte del Bresciano che, grazia all’intraprendenza di associazioni e gruppi locali, non abbia messo a punto un ricco calendario di iniziative estive in grado di richiamare il pubblico. Iniziative che, rispetto a qualche anno fa, hanno scoperto l’importanza del fare rete. Non c’è piĂš traccia in tutta la provincia di semplici rassegne teatrali o di eventi sportivi. Con un occhio al marketing territoriale è andata affermandosi la “prassiâ€? di abbinare al piacere dello spirito o del fisico anche quello della buona tavola o della scoperta del territorio. Anche la base, dunque, ha scoperto e tradotto in azioni concrete quelle linee

di indirizzo che guidano l’azione di enti come la Provincia e il giĂ gitato Bresciatourism, societĂ senza scopo di lucro che promuove il turismo nella cittĂ e nella provincia di Brescia (e che mette insieme enti istituzionali e associazioni di categoria). PerchĂŠ il turismo bresciano regga la competizione sui grandi scenari internazionali è necessario che tutti gli attori di questo comparto sappiano fare gioco di squadra perchĂŠ, nonostante la cri-

si, sono tramontati definitivamente i tempi di un turismo stanziale. Brescia è sĂŹ una provincia molto estesa, ma per il modo moderno di intedere il turismo è anche un territorio da visitare come se fosse una realtĂ unica. Una lezione che molti stanno assimilando perchĂŠ tornerĂ utile in occasione di quella che sarĂ la “madre di tutte le stagioniâ€?, Expo 2015 a cui Brescia, con le sue proposte e la sua potenzialitĂ guarda con particolare interesse.

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coscienza del fatto che non sono una “macchina da lavoroâ€? e che nelle “relazioni di amiciziaâ€?, nella contemplazione del creato, nell’incontro con l’arte e la cultura, nell’esperienza della preghiera riscopro una dimensione piĂš gramde, che mi conferma nella mia dignitĂ di persona umana. Ai turisti presenti sul territorio bresciano in questo periodo di vacanza auguro di vivere l’esperienza di un riposo autenticoâ€?. Ăˆ questo il testo

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e, come afferma anche in queste pagine l’assessore Sivia Razzi, è di grande importanza la capacitĂ di fare sistema del Bresciano in campo turistico, con la Provincia chiamata a questo compito precipuo, è altrettanto importante riuscire poi a presentare il “prodottoâ€? Brescia sui grandi mercati del turismo mondiale. Questo è compito di Brescia Tourism, la societĂ voluta da enti pubblici e associazioni per promuovere il turismo nella cittĂ e nella provincia di Brescia. “Si tratta però – afferma l’amministratore delegato Carlo Massoletti – di un compito non molto facile perchĂŠ Brescia non gode ancora, a livello mondiale, della conoscenza che hanno altre mete italiane come le grandi cittĂ d’arteâ€?. Si tratta di una difficoltĂ che non spaventa Brescia Tourism, che ha accettato la sfida di un lavoro paziente nei confronti di quelle nicchie di turisti sempre in cerca di novitĂ e di proposte che si distolgano dai grandi flussi turistici. “Brescia – continua Massoletti – può contare però sul brend forte, riconosciuto anche a livello internazionale, come il lago di Garda e su questo puntiamo per far conoscere anche le altre potenzialitĂ del territorioâ€?. Nella sua attivitĂ di promozione di Brescia nel mondo Brescia Tourism organizza con una certa frequenza educational, invitando sul territorio giornalisti e operatori turistici stranieri. “Si tratta – afferma l’ad della società – di occasioni importanti per far conoscere le nostre eccellenze, proposte che hanno in genere

ottime ricadute sul turismoâ€? Ultimo in ordine di tempo Brescia Tourism ha promosso un workshop enogastronomico che ha colpito favorevolmente i suoi partecipanti. C’è poi tutta l’attivitĂ di promozione all’estero per la conquista di mercati sempre nuovie che vede Massoletti e i suoi collaboratori girare in lungo e in largo l’Europa. Ultima tappa, nei giorni scorsi, la Polonia visitata con una ventina di operatori, che per Brescia potrebbe essere un mercato dalle grandi potenzialitĂ . “Su sette milioni di polacchi che lo scorso anno hanno trascorso un periodo di vacanze all’estero – afferma al proposito Massoletti – solo poco piĂš di 110mila hanno scelto Bresciaâ€?. Un mercato che, molti altri, può essere conquistato solo presentando il Bresciano come un sistema compatto. Anche per Massoletti l’Expo 2015 è un traguardo importante, determinante per il turismo bresciano, cosĂŹ come determinante è anche la stagione estiva che si sta per avviare, una stagione che l’ad di Brescia Tourism si augura possa confermare la crescita costante degli ultimi anni.

dell’indirizzo di saluto che, per un altro anno ancora, il vescovo Monari (nella foto ha rivolto a tutti i turisti che trascorreranno nel Bresciano qualche giorno di vacanza. Il messaggio è redatto anche in lingua inglese, francese e tedesca ed è stato affisso all’ingresso delle chiese delle principali localitĂ turistiche del Bresciano come segno di attenzione a chi, anche in tempo di ferie, non dimentica l’importanza del rapporto con Dio.

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/H IHULH DO WHPSR GHOOD FULVL La crisi che attanaglia il Paese colpisce anche il settore turistico. Ma come si comportano i vacanzieri bresciani in tempi di contrazione economica? A spiegarlo è il bresciano Giambattista Merigo (nella foto), vicepresidente di Geo spa, un consorzio nazionale che tiene insieme 1650 agenzie turistiche. “In questa fase congiunturale – afferma – si accorciano di molto i giorni dedicati alle vacanze, due, tre week end. Sono tanti, poi, i bresciani che trovnao valide alternative alla vacanza nei vari parchi acquatici di Brescia e provincia, quando non si arrangiano in case di amiciâ€?. In media, rispetto al passato, tra il 20 ed il 30% dei bresciani hanno rinunciato alle vacanze. Sono piĂš o meno questi i dati registrati da due anni a questa parte. A farne le spese, naturalmente, le agenzie di

viaggio che hanno subito un grosso ridimensionamento riguardante le prenotazioni per le vacanze, estive e non. Ad inďŹ erire ulteriormente, le prenotazioni online. Al di lĂ di ciò, resta comunque una fascia di bresciani che non rinuncia alle ferie. I criteri seguiti per la scelta dell’agognata meta spaziano dalla comoditĂ dei voli ai costi, prediligendo, comunque, la fascia mediterranea: Grecia, Tunisia, Egitto e Spagna. I prezzi delle strutture alberghiere italiane, soprattutto nelle isole, fanno la differenza: “costa di piĂš andare in Sicilia o in Sardegna piuttosto che nei paesi del Mediterraneo; il costo del lavoro, il costo dei servizi, sono molto piĂš alti nelle isole italianeâ€?. Un rilancio del settore sarebbe possibile solo attraverso gli investimenti, dei tour operator come delle compagnie aeree, ma quest’ultime

sono giĂ in crisi su aeroporti come Malpensa, Verona e Bergamo. â€œĂˆ vero, abbiamo un aeroporto – afferma Merigo riferendosi all’aeroporto di Montichiari – ma nessuno vuole investire perchĂŠ in Lombardia c’è una situazione di crisi economica che conosciamo tutti. I tour operator non sono interessati ad investire su altri aeroporti quando fanno fatica a riempire i voli programmati a Verona e a Malpensaâ€?. Ma se i bresciani hanno rinunciato al mito dell’intoccabilitĂ delle ferie, stando a quanto riportato dalle associazioni alberghiere, anche gli stranieri che si recano in vacanza in Italia sono diminuiti: “Anche qui il calo è molto alto, molto personale è in cassa integrazioneâ€?. Nonostante Brescia continua ancora ad essere una delle provincie preferite dai turisti stranieri. Le localitĂ piĂš gettonate

sono quelle lacustri: lago di Garda e lago di Iseo, senza dimenticare le località montane. Brescia, secondo Giambattista Merigo potrebbe fare molto di piÚ per attirare gli stranieri e la strategia, per perseguire l’obiet-

tivo, passa dalla pubblicitĂ e dalla promozione:“Basterebbe partecipare molto di piĂš alle ďŹ ere all’estero – suggerisce Merigo – tutte le ďŹ ere, investendo fondi considerevoli, solo cosĂŹ può aumentare l’incoming.â€?


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Un referendum day per facilitare le fusioni dei Comuni lombardi che ne faranno richiesta con l’obiettivo di ridurre le spese e assicurare una migliore offerta di servizi ai cittadini. Ăˆ la proposta che è stata illustrata nei giorni scorsi in Regione a Milano, in una pausa dei lavori consiliari, alla presenza del presidente della Commissione speciale per il riordino delle autonomie Giulio Gallera (Pdl), della vice presidente della Commissione

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Carolina Toia (Maroni Presidente), del consigliere segretario Giuseppe Villani (Pd) e dell’assessore regionale all’economia Massimo Garavaglia (Lega Nord). Negli ultimi anni la diminuzione delle risorse finanziarie ha messo in difficoltĂ le piccole amministrazioni, spesso impossibilitate a gestire e fronteggiare il maggior carico di compiti. Nel corso di questi ultimi mesi si è resa pertanto necessaria l’opportunitĂ di

agevolare forme di integrazione fra piccoli Comuni per ridurre le spese spettanti a ciascun ente, come ad esempio quelle relative alla stesura del Pgt. Nelle scorse settimane la commissione speciale per il Riordino delle autonomie, ha approvato all’unanimità una risoluzione che dà il via libera ai Comuni che intendono fondersi per poter portare a termine l’iter legislativo in tempo per la tornata amministrativa in programma per la primavera del 2014

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anno mirato all’essenziale. Nei discorsi che hanno caratterizzato il primo incontro ufficiale tra papa Francesco e il presidente Napolitano sono entrati non solo tutti i temi delle relazioni tra l’Italia e la Santa Sede, ma anche quelli piĂš caldi che segnano la vita quotidiana. E, quel che piĂš conta, c’è stato un reciproco mettersi a disposizione, sono cioè state ricordare le radici di un dialogo che continua e che è radicato nell’identitĂ stessa dell’Italia. A partire da Roma, dove i due colli si “guardano con simpatiaâ€?, come ha detto papa Francesco, a cui ha replicato Giorgio Napolitano parlando di “fattiva concordiaâ€? e di “limpida collaborazioneâ€?. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della libertĂ religiosa, da promuovere in tutto il mondo, ed hanno fatto cenno ai valori della democrazia. “La distanza tra la lettera e lo spirito degli ordinamenti e delle istituzioni democratiche è sempre da riconoscere ed occorre l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per colmarla ogni volta di nuovoâ€?, è stato il passaggio del discorso di Napolitano a papa Francesco, con cui ha richiamato quello che, negli anni di questa crisi, che sembra consumare non solo le risorse economiche, ma anche la psicologia collettiva e le risorse morali del Paese, dovrebbe essere un impegno condiviso. Il Papa ha anche

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Il resto, ha suggerito, viene di conseguenza. Ăˆ cosĂŹ chiaramente definito il contributo sostanziale che accompagna l’identitĂ italiana. E lo stesso presidente Napolitano ha ricordato la necessitĂ di nuova capacitĂ e mentalitĂ , oltre che solidarietĂ e giustizia: serve qualcosa di nuovo per sostenere e superare la crisi inedita e, probabilmente, piĂš rilevante e ostica di quella del 1929. Di qui il particolare ruolo dell’Italia, che papa Francesco ha ribadito, e che poggia proprio su questo cristianesimo vivo e popolare, su una identitĂ aperta, perfettamente coerente con una democrazia da sviluppare

nel senso di fare sempre ritornare alla sua radice. Con le loro parole il Papa e il Presidente della Repubblica hanno sottolineato che il rapporto tra l’Italia e la Santa Sede ha l’identitĂ , l’originalitĂ e la risorsa da cui può scaturire uno slancio ritrovato. A una condizione, però, che il Paese si convertia, come non si stanca di ripetere il Papa, con “grande partecipazione di popoloâ€?. CosĂŹ questo tempo “di riflessione e di crisiâ€?, sono sempre parole di Giorgio Napolitano, può essere colto in positivo, guardando avanti con serenitĂ . Anche se bisogna camminare ancora molto, e con passo svelto.

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/RWWD FRQWUR LO WHPSR “Oggi il conitto in Siria rappresenta una delle piĂš gravi crisi al mondo che i bambini devono affrontare. La vita di quattro milioni di bambini è stata distrutta ed un’intera generazione è a rischioâ€?. CosĂŹ dichiara in una nota l’Unicef, ripresa da redattoresociale. it, che ricorda come, nonostante le difďŹ coltĂ incontrate, sia stato possibile dare risposte efďŹ caci, sul piano umanitario, alla crisi in corso in Siria. Dall’inizio del 2013, piĂš di 10 milioni

di persone all’interno della Siria hanno avuto accesso all’acqua, 1 milione è stato vaccinato contro il morbillo. “L’Unicef – continua la nota – sta provvedendo a garantire ai bambini siriani in Giordania, Libano e Iraq accesso ad acqua pulita, vaccinazioni, la possibilitĂ di recuperare i ritardi nell’istruzione e di riprendersi dagli orrori cui hanno assistito in Siria. Ma c’è ancora tanto da fareâ€?. La crisi in Siria peggiora giorno per giorno e l’arrivo del

caldo estivo sta portando nuovi pericoli. Le temperature aumentano nel momento in cui l’acqua diventa sempre piĂš scarsa e le condizioni igienico-sanitarie peggiorano. In una crisi sanitaria pubblica proprio i bambini sono particolarmente vulnerabiliâ€?. “Questo è un appello per la salvare la vita dei bambini. L’Unicef – continua la nota – sta chiedendo ulteriori risorse. Attualmente mancano fondi per 300 milioni di dollari, utili a mante-

nere il livello di assistenza umanitaria allo stato attuale e ad aumentarlo per rispondere alle sempre crescenti necessitĂ dei bambini e delle loro famiglie, in Siria e nella regioneâ€?. Ad oggi la priorità è di garantire acqua pulita, adeguati servizi igienici e vaccinazioni per proteggere i bambini contro le malattie. In agenda anche il sostegno ai bambini per recuperare il ritardo scolastico accumulato e la protezione contro violenze e abusi.


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—”…Š‹ƒ …‡Â?‡ †‹ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ ’”‘–‡•–ƒ Poliziotti in tenuta anti-sommossa e carri blindati che spazzano via le barricate e lanciano lacrimogeni e getti di idrante per disperdere i dimostranti. Sono queste le scene che stanno diventando quotidiane in Turchia, dove la protesta contro il premier Erdogan si è spostata da Istanbul ad Ankara, teatro di manifestazioni sedate dalla polizia. Dinanzi al dilagare della contestazione Erdogan ha

accettato di incontrare i leader della protesta, ma ha anche avvertito che non saranno piÚ permesse dimostrazioni illegali in Turchia. Le proteste avevano preso il via 12 giorni fa in piazza Taksim, contro un progetto edilizio che prevedeva l’abbattimento di alberi al Gezi Park, uno dei pochi polmoni verdi di Istanbul. Le dimostrazioni sono cresciute sempre piÚ di numero, criticando il governo di Erdogan,

accusandolo di autoritarismo e di voler islamizzare lo Stato laico. In 12 giorni, almeno 4800 persone ferite negli scontri e due morti. Erdogan ha affermato, invece, che almeno 600 poliziotti sono rimasti feriti negli scontri con i manifestanti. Sicuro della sua popolaritĂ , Erdogan ha chiesto ai suoi sostenitori di sďŹ dare i dimostranti dando la vittoria all’Akp alle prossime elezioni provinciali che si terranno nel 2014.

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e elezioni amministrative dei giorni scorsi, questa volta, hanno fornito alcune certezze: da Nord a Sud, passando per le isole, gli elettori hanno scelto che ad amministrare le loro cittĂ siano gli esponenti del centro-sinistra. Quella vittoria negata in sede politica, a causa soprattutto dello sfondamento del Movimento di Grillo e del recupero del Pdl, è stata servita su un piatto d’argento nella competizione amministrativa. Lasciando le briciole a tutti gli avversari potenziali, Lega compresa, che ha subito un durissimo colpo nella cittĂ simbolo di Treviso. Il Pdl ha frenato pagando, forse, piĂš di ogni altra forza politica nazionale, il sostegno al governo delle larghe intese. Il M5S, alla lice dei risultati non certo eclatanti deve solo riflettere sulla sfilza di errori politici, di ogni genere, della sua estemporanea catena di comando. A questo dato politicamente inconfutabile, se ne aggiunge un secondo di non minore valore, soprattutto in chiave prospettica: ancora una volta è cresciuto l’astensionismo. Mediamente ha votato meno di un elettore su due (48,51%). Con il caso limite di Roma, dove alle urne si è recato a votare, per i ballottaggi, solo il 44,93% degli aventi diritto. Si tratta di un processo di disaffezione che si ripete nel tempo e che sembra non voler toccare ancora

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il fondo. Tanto che molte domande si affacciano sul mandato di un sindaco eletto da meno della metĂ dei propri cittadini elettori. Nulla da eccepire,

com’è ovvio, sulla legittimitĂ del voto. Molto, invece, resta da esplorare, su come il primo cittadino si debba porre rispetto ai propri concittadini. Una volta, ogni bravo sindaco, poteva affermare, con maggiore o minore convinzione, di dover amministrare “in nome e a favore di tuttiâ€?. Ora, se questi “tuttiâ€? preferiscono restare a casa, scelgono il silenzio, entrano in quell’area del disagio elettorale che non vuole manifestare le proprie idee sarĂ legittimo chiedersi: cosa fare per cogliere i loro giudizi e le loro attese? Domanda non da poco, perchĂŠ almeno le opposizioni presenti in consiglio comunale faranno il loro mestiere e faranno sentire la loro voce, sia pure quella delle seconde o terze minoranze numeriche. Ma questa maggioranza silenziosa governata da un sindaco espresso dalla prima minoranza numerica, come si farĂ sentire? Il rischio è grande, perchĂŠ in tempi di forte disagio sociale come il nostro, è evidente che dietro quell’astensione c’è tanto non detto. I nuovi amministratori non potranno cavarsela con il piĂš classico “sarò il sindaco di tuttiâ€?. Dovranno dotarsi di uno sguardo nuovo con il quale cercare di discernere i bisogni e le attese delle comunitĂ affidate alle loro cure. Osservare e ascoltare con grande attenzione per decidere con lungimiranza. Questo è il tempo della valutazione piĂš lucida e serena del risultato delle urne.

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—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ‡˜‘Ž‹ ’‡” ÂŽÇŻ ˜•‹ Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera ospita il 26 giugno prossimo lo spettacolo di Paolo Cevoli “Il sosia di luiâ€?, dello stesso comico romagnolo e diretto da Daniele Sala. Lo spettacolo racconta di Pio Vivadio detto Nullo, meccanico di Riccione chiamato a sistemare l’idrovolante Savoia Marchetti 66 guidato da Benito Mussolini. Cevoli ha scritto questo testo teatrale per raccontare la sua Riccione degli anni Trenta e Quaranta. Fra politica, tradimenti, feste da ballo, purghe,

ƒ ‹‘”Â?ƒ–ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ †‡Ž ”‹ˆ—‰‹ƒ–‘ ƒ ”‡•…‹ƒ fasti e splendori, donne e motori. L’incasso della serata sarĂ devoluto alla Fondazione Avsi che sta ancora lavorando ad Haiti per alleviare le sofferenze della popolazione colpita dal sisma di tre anni fa. In questi anni ha avviato 16 nuove opere: nove scuole, un centro educativo, cinque centri nutrizionali laboratori artigianali e un ristorante comunitario. Per informazioni tel. 335 266750 – email: info@ gardabitare.it. Prevendite www. anfiteatrodelvittoriale.it.

Ăˆ in programma per il 21 giugno la Giornata mondiale del rifugiato, istituita a partire dal 2001 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze degli esuli e sostenere gli sforzi delle organizzazioni impegnate. A Brescia l’appuntamento viene rircordato grazie a una iniziativa congiunta di Amnesty international e Medici senza frontiere. VenerdĂŹ 21 giugno, alle 20.45, presso l’oratorio parrocchiale di Santa Maria in Silva, in via Sardegna, 24 a

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Brescia, Fabio Strazzeri, avvocato, responsabile dell’Ufficio rifugiati e richiedenti asilo della sezione italiana di Amnesty International, e Daniela Oberti, infermiera, operatrice umanitaria di Medici senza frontiere, parleranno della giornata e di tante situazioni di crisi dal punto di vista delle due organizzazioni umanitarie. La serata sarà introdotta da don Fabio Corazzina, parroco della comunità che ospita l’incontro del 21 giugno.

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Il Papa prende possesso della sua diocesi Tutti sanno che il Papa è il vescovo di Roma, ma che le cure del suo alto Ministero di solito non gli lasciano fiato per dedicarsi alle particolari necessitĂ di una diocesi per cui crea dei gerenti e dei vicegerenti che guidano a suo nome quella che è la piĂš importante diocesi della CristianitĂ . Giovanni XXIII, a quanto pare, vuole invece veder chiaro dentro la sua diocesi. Si parla del suo proposito di visitare le chiese di Roma e si dice perfin che abbia in animo di confondersi tra i fedeli per misurare un poco direttamente il grado di fede e di pratica religiosa dei romani. Forse sono solo illazioni di stampa. Niente di male, comunque, anzi tutto di bene se ciò avvenisse. Intanto domenica 23 ha incominciato col prendere possesso della sua Cattedrale che è S. Giovanni in Laterano. Con quel senso di misura che gli è proprio il Papa non ha voluto essere per niente d’impiccio. Il corteo per le strade di Roma dal Vaticano alla basilica di S. Giovanni in Laterano si è svolto in forma privata senza interruzioni di traffico. Una

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possesso era sfarzosissimo. Le strade si trasformavano in gallerie rivestite di arazzi e ricche di obelischi, di statue, di fontane. Domenica invece niente di tutto questo, solo strade lavate di pioggia e una folla serena che alla spicciolata andava addensandosi dietro le transenne. La cerimonia si è svolta in tre tempi successivi: nella Sala

dei concili al primo piano del palazzo apostolico, il Pontefice ha ricevuto il saluto del sindaco di Roma (...) Sulla soglia della basilica si è svolta la cerimonia vera e propria della “presa di possessoâ€? (...) Nella basilica si è svolta la terza parte del rito, con il pontificale solenne, celebrato dal cardinale Aloisi Masella all’altare della confessione, sovrastato dal baldacchino

di Arnolfo (...) Nel ritorno, come s’era previsto, dopo aver lasciato il Laterano Giovanni XXIII ha fatto una sosta, come aveva promesso, all’antica basilica di San Clemente, che ieri festeggiava il suo titolare e poichĂŠ la chiesa è affidata ai domenicani irlandesi, vi è stato ricevuto da tutti i frati dell’Ordine di San Domenico che si trovavano a Roma con alla testa il generale padre Braun (...) GiovedĂŹ, quasi a confermare la sua volontĂ piĂš volte espressa di uscire dal Vaticano il piĂš spesso possibile e di partecipare intimamente alla vita della Chiesa, ha visitato il Seminario Romano, conversando affabilmente con gli alunni e ha presenziato all’inaugurazione dell’anno accademico all’Ateneo Lateranense dove ha tenuto un paterno discorso. Prima di questa cerimonia il Papa ha compiuto un gesto di commoventissima caritĂ , visitando nel suo appartamento il noto storico Mons. Pio Paschini, Rettore onorario dell’Ateneo. Un gesto che associato ad altri sottolinea al profonda umanitĂ di Giovanni XXIII.


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Ăˆ all’insegna dell’Europa e dell’integrazione tra i popoli la festa provinciale delle Acli, giunta alla 18ÂŞ edizione. L’appuntamento è per il 19 giugno nel Piazzale Maestri del lavoro, nel quartiere di Sant’Anna. MercoledĂŹ alle 19 l’apertura. Alle 20.30 la serata dedicata a “Percorri la Paceâ€?. GiovedĂŹ alle 18.30, su iniziativa del Coordinamento donne Acli, verrĂ presentato il percorso storico-visuale â€?Intuizione, disegno, costruzione. L’Europa unita: un sogno incompiuto?â€?.

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SeguirĂ l’intervento di Gianfranco Garancini dell’Unione giuristi cattolici italiani. Alle 20.30 lo spettacolo dialettale “Metomes dacorde e ‌tacòm bega!â€?, messo in scena dalla compagnia San Rocco delle Fornaci. L’incontro centrale, programmato per venerdĂŹ 21 alle 18, è rappresentato dalla tavola rotonda “Destinazione Europa. Cittadinanza sociale e Unione politicaâ€?. A fare da relatore, Giovanni Bottalico (presidente nazionale Acli), mentre gli ospiti saranno: Marina

Berlingheri (Pd), Vito Crimi (M5S), Mariastella Gelmini (Pdl) e Gregorio Gitti (Scelta Civica). La seconda parte della serata è con la musica dell’orchestra “Paolo Facciâ€?. Le danze continuano sabato alle 20.30 con i ritmi di “Silvana e la sua orchestraâ€?. Domenica 23, alle 10.15, la Messa presieduta dal vescovo Luciano Monari. Per le 17 è stata organizzata la tombolata, mentre alle 20.30 si balla con l’orchestra “Quelli della notteâ€?. (r.g.c.)

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inalmente nei giorni scorsi è stata montata la grande gru davanti all’oratorio e palazzetto dello Sport proprietĂ della parrocchia. Costruito negli anni Cinquanta dal prevosto mons. Giuseppe Borra, è un grande complesso diviso in tre blocchi: quello storico su due piani comprendente al pianoterra ingresso, servizi, cucina, magazzini e al primo la cappella, sala detta Esodo, servizi e vano caldaia; palestra-palazzetto con campo da gioco e tribune; blocco spogliatoi pure su due piani. Si era dato un obbiettivo a 360°: il servizio alle attivitĂ educative e sportive sia dell’oratorio come di tutta la comunitĂ . E tale è stato: fino al giugno 2011 il palazzetto è stato utilizzato anche dalle scuole superiori gardonesi in capo alla Provincia. Oltre mezzo secolo trascorso, nuove leggi e disposizioni, rendevano urgenti modifiche, ristrutturazioni, adeguamenti per il suo pieno utilizzo. Il progetto di tre anni fa prevedeva: un’opera di adeguamento e ampliamento nella forma. In pratica si proponeva: completa ristrutturazione del blocco storico e del blocco palestra/palazzetto; una sistemazione e allargamento del blocco spogliatoi su via Roma con la formazione di un nuovo accesso esterno mediante la realizzazione di gradinate, rampe disabili e sistemazione del verde. Un investimento da 1,8 milioni con tre

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commissione affari economici non ha mollato: ha deciso di realizzare quanto necessario per garantire l’utilizzo e agibilità dell’esistente. Il progettista ha ridimensionato il progetto salvaguardandone il possibile completamento futuro: in pratica, salvo il resto, non viene realizzato l’ampliamento su via Roma, ottimizzando l’utilizzo degli spazi interni e strutture del palazzetto, intervenendo solo dove necessario. Il tutto abbassando la spesa a circa 1 milione che la parrocchia affronta contando per 400mila euro sulla generosità dei gardonesi, e per 600mila euro con un mutuo ventennale�. Già prima

dei lavori (che dureranno un anno) è stata lanciata la sottoscrizione per la palestra “offri un mq e un seggiolinoâ€? con risultato importante e confortante. Don Francesco, ringraziando e sollecitando, scrive ai parrocchiani guardando al futuro: “SarĂ buona cosa agire in conformitĂ di continuitĂ di quello che il palazzetto ha rappresentato. L’oratorio sarĂ il luogo dedicato a ogni forma di aggregazione. Lo spirito sarĂ quello della massima apertura, ma nel rispetto delle finalitĂ educative di cui la comunitĂ cristiana è portatrice e nel segno di una non celata identitĂ â€?.

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3UHPLDWR (PPDQXHO $QDWL Un riconoscimento piĂš che dovuto a un grande valorizzatore della cultura camuna nel mondo; questo è il senso del discorso che Roberto Bontempi, presidente dell’Associazione Impronta Camuna, ha espresso durante la conferenza che ha conferito il premio “Impronta Camuna 2013â€? al prof. Emmanuel Anati (nella foto). L’incontro è stato utile per ricordare a tutti il ruolo di Anati nel panorama culturale globale. Anati infatti, fondatore e

direttore del Centro camuno di studi preistorici e professore ordinario di paleontologia all’UniversitĂ di Lecce, ha dedicato gran parte della sua vita alla promozione del patrimonio archeologico camuno, conducendo ricerche e studi internazionali. Anati ha il merito di aver fatto conoscere in Italia e nel mondo l’arte rupestre camuna, portando le incisioni della Valle Camonica ad essere inserire nella lista del Patrimonio dell’Unesco. “Anati

si è sempre dimostrato come un uomo di grande cultura in grado di andare oltre gli aspetti superficiali della realtĂ â€? ha affermato Bontempi nel corso dell’incontro, ha poi proseguito: “La prova è il fatto che egli è riuscito a promuovere a livello mondiale i valori del patrimonio storico-culturale camuno, facendoci scoprire un’antica civiltĂ dai valori nobili, valori che rimandano all’umiltĂ , alla semplicitĂ e alla faticaâ€?.

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Del Bono: ruggito per la Leonessa

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milio Del Bono è il nuovo sindaco di Brescia. Dopo cinque anni viene bocciato l’operato della giunta Paroli, adesso la coalizione di centrosinistra è attesa dal governo della cittĂ . Il distacco ampio racconta di una cittĂ insoddisfatta vuoi per la crisi, vuoi per le politiche adottate dalla precedente maggioranza, vuoi per la disaffezione al voto... La vittoria del centrosinistra parte comunque dal lavoro, quartiere per quartiere, fatto durante i cinque anni all’opposizione. La sconfitta di Paroli ha, forse, molteplici cause che nei prossimi giorni saranno analizzate. Non sarĂ , comunque, una prova indolore. I cittadini, forse, hanno visto il sindaco Paroli “ostaggioâ€? di alcuni partiti che hanno determinato alcune scelte che poi si sono rivelate dei veri e propri boomerang (bonus bebè, parcheggio sotto il Castello e il Bigio per citarne alcune) con una giunta “deboleâ€? di fronte ad alcune decisioni. Si racconta di una situazione molto tesa tra la Lega e il Pdl con il partito di Berlusconi che accusa gli uomini di Maroni di non aver fatto campagna elettorale e con i leghisti che imputano a Paroli di essere stato troppo tiepido e remissivo in questa competizione. In palio ci sono anche le provinciali del prossimo anno. Dall’interno si muovono anche alcune critiche ai rispettivi segretari cittadini (Sabadini e Saglia). Tornando al vincitore, come giĂ anticipato da Del Bono, la giunta conterĂ sull’apporto di Laura Castelletti (delega alla Cultura e vicesindaco), di Marco Fenaroli, di Federico Manzoni e di Felice Scalvini, da anni impegnato nel mondo della cooperazione. Restano da decidere gli altri nomi della squadra. In questa intervista rilasciata a Radio Voce all’indomani del successo, Del Bono conferma quali sono le prioritĂ (giĂ ribadite piĂš volte in campagna elettorale) della Leonessa: la tematica ambientale e l’attenzione alle politiche sociali. Quali sono le emozioni di queste ore? Sicuramente una bella emozione riuscire ad entrare in sintonia con la propria cittĂ . Non è mai scontato ed

è stata una bella emozione. Vedere tante persone che hanno lavorato tanti anni con me, felici, è stata un bella cosa. Se lo aspettava un distacco cosĂŹ ampio? Io avevo fiducia in queste elezioni perchĂŠ sentivo crescere in cittĂ un sentimento positivo, un’aria positiva. Certamente il distacco è stato significativo, 13 punti sono tanti, effettivamente, ci danno maggiore forza, maggiore legittimazione nel governare e speriamo di riuscire a fare bene e di corrispondere alla fiducia che ci è stata data. Credo che ci sia poco tempo per festeggiare. A quando la squadra di governo? Abbiamo festeggiato ieri (lunedĂŹ, nda), i festeggiamenti sono finiti. Per caritĂ , è una cosa bella, io credo che sia giusto che anche in queste occasioni si esprima in maniera pulita, in maniera sincera anche l’emozione, la voglia di stare insieme. Credo che siano cose che non vadano mai schiacciate, anche perchĂŠ la politica è testa, ma è anche tantissimo cuore, emozione, quindi guai se non ci fossero questi momenti. Adesso, nei prossimi giorni mi concentrerò per

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capire le tempistiche perchĂŠ non c’è ancora stata la proclamazione formale, quindi ufficialmente non sono ancora il sindaco di questa cittĂ . Nei prossimi giorni capirò un po’ di piĂš. Ci dovrebbero essere dal giorno della proclamazione 10 giorni per convocare il consiglio comunale e successivamente altri 10 per insediarlo. Nell’arco di 20 giorni dovremmo avere sia il consiglio comunale che la giunta, quindi abbiamo davanti un paio di settimane di lavoro abbastanza rapide, intense. Bisogna calcolare le misure di ciò che accade intorno a me: ci sono scelte complicate da fare nei prossimi giorni. Oltre ad impostare il bilancio di previsione, bisogna soprattutto decidere sulla cosiddetta disdetta dei patti parasociali con A2A, dato che scade il 30 di giugno. Ci aspettano quindi giorni molto caldi. Guardando all’immediato futuro quali sono le sue prioritĂ per Brescia? Le prioritĂ sono quelle che ho detto in questa campagna elettorale in maniera costante, le prioritĂ sono essenzialmente due: le politiche ambientali, perchĂŠ noi abbiamo bisogno di una svolta di eco sostenibilitĂ della nostra cittĂ e le politiche sociali, per star vicini alle famiglie, alle persone, in un momento in cui la crisi c’è ed è pesante. Quindi il Comune deve fare tutto quello può per stare vicino ai propri concittadini Qual è il messaggio che vuole lasciare ai bresciani? Ieri ho detto un po’ con il cuore che nei prossimi anni mi stiano vicini tanti cittadini con i loro suggerimenti anche con le critiche, nella speranza che seguano le cose che verranno fatte, aiutandoci a ben governare questa cittĂ . Noi partiamo con quella giusta dose di entusiasmo ma anche di umiltĂ perchĂŠ è un compito complicato, è una stagione difficile. Le risorse sono scarse, quindi sono consapevole della complessitĂ della situazione. Allo stesso tempo sono anche certo che è una cittĂ , la nostra, piena di risorse, piena di intelligenze, di generositĂ , quindi si può fare un bel lavoro, collaborativo, convintamente insieme. Vorrei che fosse lo stile dei prossimi anni.

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Ecco il nuovo consiglio comunale. 20 maggioranza: 13 (Pd) - Valter Muchetti, Gianluigi Fondra, Laura Parenza, Federico Manzoni (Alberto Martinuz se Manzoni diventa assessore), Laura Sandonà, Fabio Capra, Anita Franceschini, Giovanna Foresti, Lucia Ferrari, Beppe Ungari, Tommaso Gaglia, Aldo Boifava, Marco Pozzi; Civica per Del Bono: Francesco Patitucci, Alessandro Cantoni; lista Fenaroli: Marco Fenaroli (Donatella Albini se Fenaroli viene eletto assessore), Francesca Parmigiani; Laura Castelletti: Castelletti (Ivan Confortini), Mafalda Gritti, Fabrizio Benzoni. Opposizione: Pdl - Mattia Margaroli, Margherita Peroni, Paolo Vilardi, Giorgio Maione, Adriano Paroli; Civica X Brescia: Nini Ferrari, Francesco Puccio, Domenica Sidari; Lega: Fabio Rolfi, Simona Bordonali; Movimento Cinque Stelle: Laura Gamba; Francesco Onofri Sindaco: Francesco Onofri.

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‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ ”‡ Â?‘–‡ ”‹•—‘Â?ƒÂ?‘ •‘––‘ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ Nell’estate monteclarense che va ad aprirsi a breve, accanto ai numerosi appuntamenti organizzati dal Comune e dalla Pro loco sono previsti anche dei concerti con musicisti di rilievo nella rassegna “Note sotto le stelleâ€?: l’iniziativa, giunta alla 14ÂŞ edizione, è della “premiata dittaâ€? Aido e Scuola d’archi Pellegrino da Montechiaro con la novitĂ di quest’anno che vede l’ingresso di Garda Vita e della sezione cittadina dell’Avis nel parterre degli enti organizzatori. Il primo appuntamento è

in programma sabato 29 giugno nella splendida Pieve di San Pancrazio con l’esibizione del duo pianistico Cetti Schinocca e Oksana Kushnerchuk che eseguiranno brani di Schubert e Rachmaninoff; la serata è dedicata al senatore Mario Pedini, nel 10° anniversario dalla scomparsa. Il secondo concerto avrĂ luogo sabato 13 luglio, stavolta nel cortile del Past (Palazzo dell’archeologia e della storia del territorio): per l’occasione daranno sfoggio delle loro qualitĂ il flautista Felice Santelli e

il chitarrista Luca Marazzi su musiche di Schubert, Paganini, Villalobos, Pujol e Piazzolla. La chiusura di “Note sotto le stelleâ€? è prevista per sabato 5 ottobre al Gardaforum della Bcc del Garda con un concerto di un gruppo di violoncellisti del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia diretti dal maestro Claudio Marini: i brani in esecuzione sono di Mozart, FaurĂŠ, Mascagni, Piazzolla, Beatles. Tutti gli eventi inizieranno alle 21.15, ad ingresso libero. Per sensibilizzare la popolazione sulle tema-

tiche di Aido e Avis in tutti e tre i casi saranno presenti responsabili e volontari delle due associazioni per raccogliere eventuali iscrizioni alle stesse. Per ulteriori informazioni si può chiamare la sede Aido al numero 030/962148 o la Scuola d’Archi allo 030/9962377. In merito alla Scuola d’archi ricordiamo che nei giorni scorsi si è concluso con successo l’anno scolastico degli allievi iscritti, con un saggio finale che ha riscosso gli apprezzamenti del folto pubblico presente. (f.m.)

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opo un lungo percorso nelle istituzioni ecclesiali, dalla direzione del Centro regionale vocazioni della Lombardia alla direzione dell’Ufficio Tempi per lo spirito, don Giovanni Palamini, nel 2002, chiese al Vescovo di poter “tornare ad aiutare il gregge a crescere verso il Signoreâ€?. Accolta con benevolenza la richiesta, gli venne offerta la parrocchia di Castenedolo che ha guidato fino ad oggi, caratterizzando l’attivitĂ pastorale per l’incessante aiuto rivolto agli anziani e ai malati. Don Giovanni lascia i fedeli di Castenedolo per abbracciare la comunitĂ di Leno. Dopo 11 anni il bilancio è piĂš che positivo: â€œĂˆ stata una bellissima esperienza di fraternitĂ con i sacerdoti – racconta don Palamini – ma anche con la gente; un cammino di fede autenticoâ€?. Ed è stato proprio grazie alla gente, alle persone che sta per lasciare, che il parroco di Castenedolo ha potuto realizzare il percorso formativo che ha segnato tutte le innumerevoli attivitĂ pastorali: l’assistenza alle famiglie e agli anziani del paese e del Pio ricovero, il corso di iniziazione cristiana per bambini e adulti, la missione parrocchiale con i Padri Obla-

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torio e del cinema parrocchiale. A ciò si deve aggiungere il Centro canossiano, con annessa scuola materna, che a breve dopo i lavori sarĂ pronto. Poca cosa, di fronte a ciò che ha dovuto affrontare, nel 2004, dopo il terremoto che colpĂŹ la zona, rendendo inagibile la chiesa per ben 21 mesi. Una “grossa feritaâ€? che però non ha abbattuto il morale del don che ha continuato ad “insistere su una buona predicazioneâ€?: uno dei suoi maggiori pregi. Il primo contatto con la comunitĂ di Leno è giĂ avvenuto. “Ho incontrato il parroco uscente, quella di Leno è una comunitĂ vivace, disponibile, variegata. SarĂ interessante approfondire il tema dell’aggregazioneâ€?. Nell’accomiatarsi, don Giovanni non ha dimenticato di menzionare l’erigenda unitĂ pastorale che lo vedrĂ alla guida, oltre che di Leno, anche di Milzanello e Porzano: “Andiamo verso quella direzioneâ€?.

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1RYDUHVH XQ WHVWLPRQH VHPSUH DWWXDOH Il Duomo di Montichiari ha ospitato domenica l’evento di ringraziamento per la beatificazione (avvenuta l’11 maggio scorso) di mons. Luigi Novarese, fondatore del Centro volontari della sofferenza e della ComunitĂ dei silenziosi operai della Croce: presenti, per l’occasione, molti gruppi provenienti da tutto il Nord Italia. “Di questo illustre operatore del bene – ha dichiarato il vescovo Luciano Monari che ha concelebrato la funzione religiosa assieme al vescovo emerito mons. Bruno Foresti e a diversi sacerdoti della zona – dobbiamo saper cogliere due intuizioni: la prima riguarda la sua capacitĂ di comprendere quanto la debolezza umana faccia parte della nostra vita, necessariamente. Nessuno di noi è perfetto ed il passare degli anni, prima o poi, ce lo insegna, ma è proprio nei momenti di sofferenza che va fatto uno sforzo per crescere spiritualmente, come ci dimostrano i tanti testimoni dell’esperienza di mons. Novarese che hanno ben compreso la lezione del loro fondatoreâ€?. Quanto alla seconda veritĂ , il Vescovo ha ricordato come “i malati in particolare rappresentino, nel corpo della Chiesa, dei veri protagonisti attivi e non solo delle persone bisognose di cure e di solidarietĂ : forse sono anche i migliori. Per questo vanno sempre banditi la solitudine e l’abbandono, che nuocciono al cuore ed alla mente, per saper accogliere i nostri fratelli piĂš deboliâ€?. La commozione si è toccata con mano durante l’intera celebrazione liturgica, chiusasi con canti di speranza, come una

grande festa: presso il Centro giovanile si è svolto successivamente un incontro di fraternitĂ e di convivialitĂ con i tanti instancabili volontari. “Oggi siamo stati al centro di una giornata – sono state le parole di un malato – e questo ci dĂ la forza per continuare a lottare, nel nome di mons. Novarese e nel nome del Signore. Un grazie particolare al nostro Vescovo per le parole di fiducia e di incoraggiamento che ci ha detto e che ci aiuteranno nel futuroâ€?. (f.m.)

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Maurizio Ronconi, responsabile della chirurgia del nosocomio gardonese, si occuperĂ di prevenzione e screening in chirurgia. Questo incontro è solo l’ultimo di una serie di iniziative messe in campo dall’associazione Valtrompiacuore, presieduta da Mario Mari, per avvicinare la popolazione alla conoscenza e alla prevenzione delle malattie che colpiscono il cuore. In cinque anni, l’associazione ha acquistato per l’ospedale di Gardone Valtrompia

un ecocardiografo, un ventilatore polmonare, un’apparecchiatura per la risonanza magnetica cardiaca, un ecocardiografo, un ventilatore polmonare, un’apparecchiatura per la risonanza magnetica cardiaca, un ecocardiografo portatile di ultima generazione che permette, anche, di eseguire bedside, ovvero al letto dei pazienti malati intrasportabili, esami diagnostici cardiologici di vitale importanza, arredi per l’ambulatorio di radioterapia, dei defribillatori, ora

si sta impegnando nella raccolta di fondi per acquistare una nuova tac a 16 strati per ogni singola rotazione, destinata al reparto di radiologia. Molte anche le iniziative culturali: concerti, pubblicazioni di volumi, mostre, serate informative organizzate con le istituzioni del territorio valtriumplino e incontri informativi nelle scuole. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito internet dell’associazione all’indirizzo www. valtrompiacuore.it.

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n una parola “effervescente, perchĂŠ attiva nelle proposte; penso sia l’indole lumezzaneseâ€?. Definisce cosĂŹ la comunitĂ di Gazzolo il parroco padre Franco Giraldi (da quattro anni alla guida della comunitĂ ). Frate francescano, perchĂŠ da sempre Gazzolo è una parrocchia che ospita i frati francescani. Ora sono tre, ma c’è “l’intenzione di ricostituire la comunitĂ di quattro fratiâ€?. Fondata giuridicamente nel 1956 ha da sempre questa presenza perchĂŠ padre Bolognini, primo provinciale della provincia religiosa dopo la soppressione, era di origine lumezzanese. Si preoccupò che la sua terra d’origine godesse dello spirito francescano. L’occasione sono le feste patronali di Sant’Antonio (dal 13 al 17 giugno), la continuità è “una comunitĂ normale, in cammino secondo gli indirizzi della diocesi, affezionata ai frati, ma coinvolta – spiega padre Franco – nel cammino della diocesi. Da quando sono qui abbiamo cercato di puntare sulla spiritualitĂ , sul cammino di fede che possa toccare temi cari alla vita cristianaâ€?. Percorsi di catechesi (Icfr), aumento di gruppi adolescenti e giovani con un oratorio che “è ben frequentato ed è diventato luogo con una presenza significativa e non solo svago. Senza dimenticare che siamo frati francescani: cerchiamo di dare un’impronta attinente al nostro carismaâ€?.

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di Sant’Antonio che ci deve ispirare su come vivere il nostro essere cristianiâ€?. La sera del 13 anche la proiezione di un documentario in oratorio sull’ostensione del corpo di Sant’Antonio. A Gazzolo, poco piĂš di 900 anime, l’effervescenza si vede. In questi anni sono stati costruiti due palazzetti sportivi polivalenti, è stato rifatto il campo sportivo. Spazi che sono ad uso della parrocchia “ma anche – precisa padre Franco – della comunitĂ di Lumezzane e della diocesiâ€? e le iniziative, il recente raduno dell’Azione cattolica diocesana lo testimoniano. “Quando sono arrivato le strutture c’erano giĂ , erano da finire. Allora non c’era la crisi. Ăˆ stato acceso un mutuo nel quale abbiamo inserito anche la sistemazione del campo sportivo. Pensiamo di estinguere il mutuo in sette anni; la gente è generosa perchĂŠ ritiene le strutture sueâ€?. La scuola materna fa capo alla parrocchia, ma c’è un ente che la gestisce, il cui presidente non è il parroco, il quale però fa parte del consiglio. “La scuola funziona bene. Sono contento del presidente che dedica passione. La scuola è stimata per la qualitĂ dell’insegnamento e per la capacitĂ delle maestreâ€?. E ora? “Per il futuro cerchiamo di lavorare sulla vita spirituale. Il nostro compito – conclude – è camminare secondo il Vangeloâ€?.

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china (nella foto) – di un progetto culturale di salvaguardia del patrimonio enogastronomico e delle tradizioni contadine di Gussago che si unisce ad una filosofia del piacere e dell’educazione al gusto all’insegna della tranquillitĂ , per riscoprire la ricchezza degli aromi della cucina locale e il senso piĂš profondo della vita contadina, accompagnati dall’arte, dalla musica e dalla riscoperta delle tradizioniâ€?. Al ‘viaggio’ si può partecipare acquistando un coupon del costo di 20 euro (ufficio

economato 0302522919) che dĂ diritto ad una cena ‘itinerante’ completa scegliendo tra i due percorsi enogastronomici “bluâ€? e “rossoâ€?. L’appuntamento alla LĂśc de la Begia in via Inganni è sabato 15 a partire dalle 18.30 con aperitivo di benvenuto e stuzzichini, via via verranno serviti, ‘innaffiati’ dai vini locali, antipasti, primi, secondi, dolci, caffè e distillati. Accompagnano le degustazioni itineranti la musica di sottofondo dell’Accademia “Musicalmenteâ€? e il concerto della banda “S.

Maria Assuntaâ€?. Domenica alle 20.30 viene proposto, a cura del coro lirico bresciano “G. Verdiâ€? il concerto “Verdianamenteâ€? con una successione di arie tratte dalle opere maggiori del maestro di Busseto in occasione del bicentenario della nascita. All’interno delle sale della storica dimora, una delle piĂš interessanti case signorili presenti sul territorio, aperta straordinariamente solo per questo evento, gli artisti Alberto Goglio e Rinaldo Turati curano l’installazione pittorica “Homo Humusâ€?. (v.b.)

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riginariamente era di un solo giorno, o meglio, di uno e mezzo, considerando i preparativi del pomeriggio e la rituale processione serale che precedeva la festivitĂ . Ora i tempi si sono allungati e per la Festa patronale dedicata ai Santi Gervasio e Protasio, martiri protettori di Cologne, le giornate slittano a sette. Lo start dell’attesa sagra paesana, giunta quest’anno alla sua quarta edizione per volere di Comune e parrocchia, sarĂ dato lunedĂŹ 17 dallo sport: alle 20 è in programma in piazza l’apertura della settimana di festa, alla presenza di sindaco, parroco e numerose associazioni che proporranno alcune esibizioni. MartedĂŹ l’appuntamento è invece fissato alle 19.30 direttamente nel quartiere dedicati ai santi, da dove si snoderĂ la tradizionale processione e verrĂ celebrata la Santa Messa all’aperto, allietata dalla banda e seguita dal conviviale rinfresco offerto dai residenti. Nel giorno esatto della ricorrenza commemorativa, mercoledĂŹ 19,

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parcheggio del municipio dove è prevista la battitura del cereale e il via della Fattoria Didattica con possibile giro in carrozza. Sabato 22 spazio agli artisti con alle 16.30 show degli Sbandieratori e musici di Zeveto dall’oratorio verso il centro, alle 19 in occasione del 30° anniversario del monumento al bersagliere ritrovo nel parcheggio dell’oratorio per alzabandiera, Messa e nuovo corteo in piazza dove alle 21 suonerĂ la Fanfara Bersaglieri Scattini di Bergamo. Il gran finale di domenica 23 sarĂ incentrato sulle tradizioni con al mattino sfilata auto d’epoca e serpentone di bancarelle in centro, al pomeriggio gara degli spiedi cui seguiranno degustazioni e premiazioni alle 20.45, insieme ai vincitori del miglior balcone fiorito e opera a tema sui Santi patroni.

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,O YHUGH SXEEOLFR YLVWR GDL UDJD]]L Nella suggestiva e rinnovata cornice dell’ottocentesco Teatro Sociale è stato presentato il libro “Il verde urbano tra utopia e realtĂ - L’esempio di Palazzolo sull’Oglio visto dai ragazziâ€?, edito dalla Compagnia della Stampa di Roccafranca. Numerosi i relatori e gli ospiti, con significativa presenza degli studenti dell’Istituto comprensivo di Palazzolo, accompagnati dalla prof.ssa Pia Lo Coco. Quella che era stata una interessante iniziativa di censimento del verde urbano palazzolese è stata poi ritenuta una valida fonte per realizzare una pubblicazione di estrema utilitĂ almeno per due aspetti: quello tecnico e quello didattico. L’autore è l’agronomo Fausto Nasi che, utilizzando le rilevazioni effettuate dai ragazzi nell’autunno 2011 delinea un quadro di linee programmatiche per progettare le aree verdi cittadine in modo rispettoso e sostenibile ma anche per una corretta manutenzione del verde esistente Si parte da considerazioni generali sull’ambiente per poi definire alcune scelte di progettazione del verde urbano. Il volume si divide in due parti: una prima che analizza dettagliatamente le caratteristiche del verde pubblico in Italia e la seconda che presenta i risultati del censimento del verde pubblico a Palazzolo, utilizzati anche per la redazione del Pgt da parte dell’Amministrazione comunale. Sono state censite oltre 2000 piante, tra arboree e arbustive, e sono state classificate 37 specie, principalmente arboree. Grazie alla collaborazione tra Istituto comprensivo e Assessorato

all’ecologia del Comune di Palazzolo sull’Oglio, oltre all’autore, il progetto documentato nel libro presentato, ha visto coinvolte varie personalità : l’ex assessore Bruno Roberto Lancini, i volontari di Ekoclub International, nonchÊ gli oltre 500 alunni della scuola secondaria che, coordinati dai rispettivi insegnanti di scienze matematiche e da altri docenti, hanno censito le specie arboree ed arbustive di Palazzolo sull’Oglio e della vicina frazione di San Pancrazio.

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‡ŽŽ‡”‘ ‹…‘”†ƒÂ?†‘ ‹—•‡’’‡ ƒÂ?ƒ†‹Â?‹ A meno di un anno dalla scomparsa, la parrocchia e il Comune di Sellero hanno voluto dedicare una giornata “In ricordo di Giuseppe Camadiniâ€?, sabato 15 giugno. A partire dalle 15 nella Sala polifunzionale “G.Damioliniâ€?, presso le Scuole elementari si susseguiranno interventi e testimonianze attorno alla ďŹ gura e al ruolo del notaio camuno che in Alta Valle aveva mantenuto lo studio, a Cedegolo, e l’abitazione, a Sellero. Alle 18 nella chiesa parrocchiale dedicata

a S. Maria Assunta avrĂ luogo la Santa Messa presieduta dal card. Giovanni Battista Re. Il sottotitolo del convegno appare molto signiďŹ cativo, “Una presenza discreta e operosa nella vita religiosa, culturale e sociale del nostro tempoâ€?, perchĂŠ non restringe gli orizzonti nĂŠ all’ambito camuno nĂŠ alla temperie in cui Camadini è vissuto. Egli è andato ben al di lĂ , come lascia intendere lo stuolo di nomi insigni che sabato pomeriggio saranno a

Sellero. Toccherà a Gian Mario Martinazzoli, una delle colonne del giornalismo di Valcamonica, fare da moderatore ad uno dei momenti piÚ attesi del programma e cioè la serie di testimonianze e ricordi che verranno offerti da Battista Albertani, Angelo Caloia, mons. Aldo Delaidelli, Alberto Quadrio Curzio e Graziano Tarantini. In precedenza, dopo il saluto istituzionale di don Mario Bonomi, il parroco, e Giampiero Bressanelli, il sindaco, è previsto

un pensiero introduttivo di Renata Bressanelli. Tre i contributi messi in cartellone: le “Note biograďŹ cheâ€? a cura di Oliviero Franzoni, “Giuseppe Camadini e la storia del movimento cattolico italiano. Istituzioni e sanitĂ socialeâ€? ad opera di Giacomo Scanzi e, inďŹ ne, “G. Camadini: l’impegno nelle istituzioni bresciane al servizio dei giovaniâ€? grazie a Michele Bonetti. Un’occasione per ricordare, ma anche per conoscere chi è stato davvero Giuseppe Camadini al di lĂ dei luoghi comuni. (g.c.)

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no dei parroci piĂš giovani della Valcamonica è don Pierangelo Pedersoli, 38 anni, da pochi giorni chiamato a guidare le comunitĂ di Ono San Pietro, Nadro e Ceto con Badetto. Si tratta di tre parrocchie fin qui guidate da sacerdoti diversi, a Ono don Gianbattista Bontempi, a Nadro don Luigi Dotti e a Ceto don Gino Dò. Gli ultimi due continueranno ad abitare nelle rispettive canoniche e malgrado i loro 77 anni suonati, continueranno la loro missione come presbiteri collaboratori. Don Pierangelo risiede, invece, a Ono. Il suo entusiasmo ha colpito fin da subito i fedeli accorsi per l’ingresso il 25 maggio scorso a Ono San Pietro (ore 14.30), Nadro (ore 16) e Ceto (ore 17.30). Ecco una breve intervista. Don Pierangelo, il giorno del tuo ingresso hai voluto ricordare passo passo il tuo percorso di fede, compiuto accanto ai tuoi genitori, ai compaesani di Pianborno, agli amici delle comunitĂ di Inzino in Val Trompia, dove sei stato dal 2000 al 2005, di Casto, Comero e Mura in Val Sabbia (2005-2009), di Pisogne con Grignaghe, Pontasio, Toline e Sonvico (2009-2013). Sembra di capire che sei un esperto di pastorale su differenti comunitĂ ... In effetti, mi sono trovato ad operare in situazioni di questo tipo. Ma qui

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in Media Valcamonica sul fronte delle unitĂ pastorali sono molto avanti: basta vedere come un solo sacerdote si occupa di Losine e di Cerveno, un altro di Niardo e Braone e poi Borno-Ossimo-Lozio fino ad arrivare a Bienno, Esine, Berzo Inferiore, Prestine e Plemo. Cosa ti sembra piĂš necessario affinchĂŠ le diverse comunitĂ possano camminare in unitĂ e quali sono le prospettive immediate? Faccio sempre un po’ fatica a pensare a quali siano le prospettive di una pastorale unitaria. Soprattutto nelle parrocchie che hanno sempre avuto la fortuna di avere un parroco per ciascuna. Tante volte, sia da parte del clero che dei fedeli laici, si fa una gran fatica a pensare ad un cammino d’insieme, anche se sono tanti anni che il cammino è “in questa direzioneâ€?. Comunque, prima di tutto occorre formare le persone, perchĂŠ non sentano come un peso questa cosa, non la sentano come un qualcosa “che è calato dall’altoâ€?, ma la vedano come

una opportunitĂ di crescita per tutti. Da dove bisogna partire? Dal fatto che non bastano i preti. Occorre, anzi è proprio necessario, che i fedeli laici si sentano corresponsabili di questa unitĂ . Soprattutto coloro che sono piĂš sensibili, che giĂ collaborano a vario titolo nelle parrocchie, perchĂŠ si sentano parte viva dell’unitĂ pastorale. Bisogna allargare un po’ gli orizzonti: non è piĂš tempo di guardare solo al nostro piccolo orto di casa. E poi ‘insieme è piĂš bello’. E poi? E poi, approfittare di ciò che giĂ c’è, valorizzandolo per il bene di tutti. Pensiamo anche solo ai gruppi presenti nelle varie parrocchie, alle strutture che possiedono, le occasioni di festa, di pellegrinaggio. E ancora: gli incontri per i catechisti, le iniziative per gli adolescenti e i giovani... Che augurio ti senti di fare ai tuoi nuovi 3000 parrocchiani? Auguro di riuscire a guardare un po’ al di lĂ dei nostri campanili. Pur mantenendo ciascuno le proprie caratteristiche e le proprie peculiaritĂ dobbiamo iniziare ad avere uno sguardo di insieme. Ăˆ il tempo di unire le forze. Ma soprattutto mi piacerebbe che questa unitĂ sia il frutto di preghiera comune e di un atteggiamento profondo di umiltĂ , che costituiscano un modo di testimoniare al mondo la speranza che è in noi. Ecco, preghiera, umiltĂ e speranza soprattutto.

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‡†‹œœ‘Ž‡ Dz ”‹…‹‘Ž‡ †‹ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â?Çł ‹Â? Â?—•‹…ƒ Domenica 16 giugno, presso Palazzo Gambara di San Vito di Bedizzole alle 21, ritorna la seconda edizione di “Briciole di solidarietĂ â€?, serata benefica di musica, intrattenimento e solidarietĂ promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Polisportiva bedizzolese e il Circolo lirico didattico Ugo Patelli. Se l’anno scorso la raccolta fondi è stata devoluta per la ricostruzione delle terre africane della Tanzania, del Sudan

e del Kenya, quest’anno il ricavato verrĂ devoluto per un’altra nobile causa: la realizzazione di una casa famiglia per ragazzi diversamente abili. L’operazione vede il coinvolgimento dell’Associazione bedizzolese “Il Faroâ€? e delle migliori realtĂ economiche e produttive della comunitĂ associate Grob, Gruppo operatori bedizzolesi, che offriranno i loro prodotti per il rinfresco. SolidarietĂ ma anche tanta musica vista la partecipazione di artisti tra i quali la

Corale Santo Stefano di Bedizzole diretta dal maestro Mauro Stretti; al pianoforte il maestro Marco Paderni. Interverranno i soprani Nicoletta Ceruti ed Antonietta Castri Mazzoleni, il tenore Alberto Bernareggi e il baritono Gianenzo Fantoni. La serata verrĂ condotta da Loredana Rizzo nella location offerta dalla famiglia Rocca. Nata nel 2000, l’Associazione “Il Faroâ€? opera sul territorio in sinergia con i familiari degli associati offrendo servizi, sostegno culturale

e sociale al diversamente abile e alla sua famiglia, favorendone l’integrazione, l’apprendimento e l’autonomia. Nel progetto della casa famiglia sono previsti alloggi in camere per quattro persone, un mini appartamento e una sala da pranzo con soggiorno e cucina. La struttura sarĂ circondata da un giardino, per la pet therapy, con la possibilitĂ di realizzare anche un orto per la vendita di ortaggi biologici. L’ingresso alla serata è libero. (g.d.m.)

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er affrontare l’estate 2013 che, pur con qualche titubanza meteorologica, si appresta a incominciare, la Valle Sabbia e il lago d’Idro propongono un ricco menĂš di manifestazioni in grado di accontentare i piĂš svariati gusti e palati. L’opuscolo degli eventi, in distribuzione negli uffici dell’Agenzia territoriale per il turismo a Idro o scaricabile dal sito www. vallesabbia.info, ne calendarizza oltre 500, suddividendoli tra culturali, folcloristici, sportivi, ricreativi, enogastronomici, artistici e musicali. E attraverso la partecipazione agli eventi programmati da Pro loco, associazioni e Comuni valsabbini si compie un viaggio nella storia, nei colori e nei sapori di un territorio magicamente sospeso tra monti e lago, dove la natura e l’ambiente sono ancora protagonisti. “Pur nelle difficoltĂ attuali – spiega Gian Zeno Marca, presidente dell’Agenzia – prosegue il nostro sforzo per contribuire alla promozione

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del territorio, per renderlo piĂš vivo e fruibileâ€?. L’offerta è davvero ampia, di seguito proponiamo un semplice... aperitivo. Per tutta l’estate a Idro, in localitĂ Lemprato e a Vobarno, presso il campo slalom, si tengono corsi

di canoa ed escursioni in acqua. Ogni domenica a Bagolino dalle 17 alle 19 viene aperta la Casa Museo di “Habitar in Sta Terraâ€?, a Capovalle sono visitabili il “Museo reperti belliciâ€? dalle 14 alle 17 e il Santuario della Madonna di Rio Secco dalle 14 alle 17.30, con celebrazione della Messa la prima domenica del mese alle 17 e a Serle dalle 9 alle 19 è aperto il Monastero di San Bartolomeo con visita guidata gratuita alle 11 e alle 16 e celebrazione della Messa alle 17.30. In luglio, spazio alla tradizione con il simposio di scultura su legno “Verdirame: materia, musica, sudoreâ€? in programma a Lavenone dall’11 al 14 con la presenza di una decina di scultori impegnati a interpretare la tradizione locale della lavorazione del rame evocata nell’Anno verdiano e con la “Festa dei minatoriâ€?, in programma per tutta la giornata di sabato 27 sul lungolago di Anfo con mercatino artigianale, voli acrobatici, pranzo, concerti, canti, cena e spettacolo pirotecnico notturno.

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viene citata dalle guide e dalle fonti storiche tradizionali, tanto da essersene persa memoria. Sembra che all’epoca della visita di S. Carlo nel 1580 la chiesa avesse due altari. Nel 1658 era cappella privata della famiglia Zanetti. Dopo una prima fase di lavori che ha consistito in una serie di operazioni preliminari costituite da saggi stratigraďŹ ci, raccolta dei dati storico artistici (letteratura speciďŹ ca, dati d’archivio etc.), sopralluoghi e analisi diagnostica

diretta (a vista o sensoriale), documentazione fotograďŹ ca con scatti generali e particolari e documentazione graďŹ ca, i lavori stanno procedendo, attraverso ore di cantiere in loco, alla scoperta della struttura e dei suoi tesori artistici murali. La chiesa, inserita nel complesso delle Canossiane, aveva subito danni in occasione del terremoto che, nel novembre 2004, aveva colpito pesantemente le zone tra la Valsabbia e il Garda bresciano.

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’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Brescia, da sempre come suo precipuo compito vuole approfondire le tematiche dei ruoli e delle relative responsabilitĂ all’interno del cantiere edile. A tale scopo ha organizzato, con il proprio Dipartimento professione ed in collaborazione con il Consiglio nazionale Cnappc, il convegno “La responsabilitĂ del progettista e del direttore Lavoriâ€?, che si svolgerĂ venerdĂŹ, 14 giugno, alle ore 14, al Centro Paolo VI (via Gezio Calini 30, Brescia). Interverranno come relatori, dopo l’introduzione del presidente degli architetti bresciani, Paolo Ventura: l’arch. Matteo Capuani, consigliere del Cnappc, che porta l’esperienza e il pensiero del Consiglio nazionale; l’avv. Riccardo Marletta dello Studio Belvedere di Milano, che porterĂ la voce dei consulenti che sulla rivista regionale “ALâ€? (Architetti Lombardi)

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hanno sempre fornito la loro informazione sul tema; l’avv. Italo Ferrari dello Studio Fontana-Ferrari, che tratterĂ gli argomenti quotidiani riguardanti l’attivitĂ professionale nelle sue diverse specializzazioni; il dott. Aldo Fiale, magistrato della Terza Sezione della Corte di Cassazione e docente di diritto urbanistico nell’UniversitĂ di Reggio Calabria, che svilupperĂ l’aspetto giurisprudenziale. L’argomento trattato è di particolare interesse ed attualitĂ , e verrĂ trattato nella cornice del quadro normativo, con le “Modifiche del testo unico dell’edilizia coordinato con la L. 241

(Bassanini) e il codice dell’amministrazione digitaleâ€?. Al centro il fondamentale aspetto della sicurezza, di pertinenza dei progettisti e direttori dei lavori e delle altre figure professionali che operano nei cantieri, inclusi i certificatori energetici, per la realizzazione di strutture per impianti, isolamento termico, isolamento acustico. Al magistrato, Aldo Fiale, spetterĂ l’illustrazione di alcuni casi di “Reati ediliziâ€?. L’ultima parte sarĂ dedicata al dibattito, al quale parteciperanno i Giovani architetti per un approfondimento dei temi svolti, in merito soprattutto alla figura del direttore dei lavori in relazione con il coordinatore della sicurezza, alla sua posizione in materia di salute e di sicurezza sul lavoro e alle responsabilitĂ in caso di cattiva esecuzione da parte dell’impresa. Per altre informazioni, ci si rivolge all’Ordine degli architetti, in via Grazie 6: tel. 030-3751883; fax 030-3751874; e-mail: infobrescia@archiworld.it.

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compresi tra il 2005 ed il 2011 (grazie ai contributi economici erogati da Regione Lombardia nell’ambito dei Bandi archeologia su due annualità , dal Comune di Cazzago S. Martino, dalla parrocchia di Bornato e dalla Soprintendenza ai beni culturali di Brescia). Gli scavi, attivati allo scopo di chiarire nel modo piÚ esaustivo la ricca vicenda insediativa della Pieve e le complesse trasformazioni edilizie succedutesi durante i secoli, sono

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a villa romama a edificio di culto. Ăˆ questo il percorso storico della pieve di San Bartolomeo a cui recentemente è stato dato un tetto. Il percorso è stata delineato grazie a una serie di ricerche e di scavi archeologici compiuti in anni recenti. Interventi che hanno permesso di chiarire nel modo piĂš esaustivo la ricca vicenda insediativa della Pieve e le complesse trasformazioni edilizie succedutesi durante i secoli, sono stati fruttuosi e rivelatori delle seguenti fasi edificatorie. La fase piĂš

cile in pietra a forma di conchiglia per le abluzioni del sacerdote (lavacrum). Esattamente tra il sacrario e il luogo dell’altare maggiore era inoltre situata una sepoltura la cui posizione privilegiata suggerisce che contenesse il corpo di un personaggio venerabile legato alla fondazione della chiesa. La chiesa ebbe poi interventi di ristrutturazione in età romanica (XI-XIII secolo) e soprattutto nel corso del XV secolo fu oggetto di una completa riedificazione in forme piÚ ampie. L’edificio sopravvisse fino alla metà del XVII secolo, quando venne edificata la nuova chiesa parrocchiale, in posizione piÚ favorevole per

antica dell’insediamento è dunque risultata essere costituita da una villa romana di etĂ imperiale. Tra il VI e la metĂ del VII secolo gli ambienti della villa furono riutilizzati da un’abitazione di caratteristiche strutturali assai modeste: muretti in ciottoli legati da argilla, tracce di pali lignei di sostegno della copertura e pavimenti in terra battuta con focolari. Sono state rinvenute inoltre alcune sepolture prive di corredo, che seguono l’uso, ampiamente attestato in etĂ longobarda, di inumare i morti nell’immediata vicinanza delle case. Sopra le ca-

stati fruttuosi e rivelatori delle seguenti fasi edificatorie. La fase piĂš antica dell’insediamento è risultata infatti essere costituita da una villa romana di etĂ imperiale. Il rinvenimento di frammenti di tegole cave per un impianto di riscaldamento parietale, di intonaci affrescati e brani di un mosaico a tessere bianche e nere, indica che gli ambienti indagati dovevano appartenere alla parte signorile della villa, rimasta in uso tra il I ed il V secolo d.C.

panne longobarde e riutilizzando in parte i muri della villa romana, fu realizzata, tra il VII ed il IX secolo, l’ecclesia originaria della quale è stato possibile ricostruire quasi per intero la planimetria: un’aula unica con un’abside, affiancata a nord e sud da due annessi laterali di uso funerario e preceduta a ovest da un atrio di ingresso. L’indagine archeologica ha consentito di mettere in luce l’emiciclo absidale lungo il quale corre il banco del clero con al centro la singolare struttura troncoconica in muratura intonacata, costituita da un catino o un ba-

gli abitanti di Bornato. Questo determinò l’abbandono della vecchia pieve che venne in gran parte demolita e ridotta probabilmente alle forme attuali. In questo periodo venne accentuato l’uso cimiteriale del sito con la creazione di numerose tombe a camera e ossari.

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E Gabriele, confidenzialmente amico perché ha aperto casa sua, ha vinto. E se discutibile sia l’uomo, incredibilmente illuminato lo spirito che pensò di regalare al mondo un luogo di cui solo ora, forse, cominciamo a godere i frutti. E i tutti esauriti, e le visite alla scoperta di angoli di giardino aperti e la meraviglia che si legge sul volto, davanti all’ennesimo spettacolo. In alto, la luna. E se piove, D’Annunzio insegna, taci e ascolta. (Mauro Toninelli)

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Toscolano quelli più piccoli. Interessante notare anche la maturità delle parrocchie più piccole che hanno compreso la necessità di concentrare gli sforzi educativi negli spazi dei due oratori più grandi. Se per i giovani l’estate significa grest e campeggi, per gli adulti l’estate è fatta di pastorale ordinaria: non ci sono proposte particolari (campi per famiglie o iniziative simili) perché l’afflusso turistico richiede una presenza costante dei sacerdoti. L’unità passa anche dal coro Santa Cecilia che all’insegna della qualità musicale riunisce adulti, giovani e bambini delle sei parrocchie o dal pellegrinaggio delle sei parrocchie nell’Anno della fede, momento di sintesi di un cammino fin qui molto proficuo tra le differenti comunità. Nel frattempo inizia l’estate aspettando l’appuntamento con il patrono, quel Sant’Ercolano che protegge il Lago e che ogni 12 agosto viene festeggiato con celebrazioni e pirotecnici fuochi d’artificio.

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Conoscere, amare

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In quel tempo, uno dei farisei invitò GesĂš a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella cittĂ , saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sĂŠ: “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!â€?. GesĂš allora gli disse: “Simone, ho da dirti qualcosaâ€?. Ed egli rispose: “Di’ pure, maestroâ€?. “Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti (...)

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ietro. Si sente la mancanza di qualcuno solo quando lo si conosce. Cioè: quando si ama. Ăˆ un discorso semplice e lo si può sperimentare tutti i giorni: la stessa cosa ha un valore differente se succede a qualcuno che conosco o a uno sconosciuto. La possiamo chiamare empatia; o anche, semplicemente, conoscenza. La conoscenza di qualcuno fa scattare qualcosa che, in embrione, è un sentimento di amore. Ma per amare bisogna conoscere. E per conoscere bisogna entrare in rapporto. Non è possibile conoscere solo per via di parole. Simone che invita GesĂš a casa sua, lo tiene lontano dalla sua intimitĂ : vuol solo sapere, vuol ascoltare e misurare le parole del profeta... semmai sia un profeta. Gli sta di fronte e lo ascolta e, insieme, lo giudica. Ma non si domanda che rapporto ci possa essere con lui; non lo tocca. Simone non è disposto a tentare un rapporto di amore con GesĂš perchĂŠ non ne sente il bisogno; perchĂŠ sa – in cuor suo – che lui è a

posto, è giusto. La misura del suo bisogno dipende dalla coscienza che ha di se stesso. Sa di poter bastare a se stesso. Non ha niente (o poco) da farsi perdonare. Mentre la peccatrice (donna senza nome, senza qualificativi se non il peccato) ha molto da farsi perdonare; e sta dietro a GesĂš. Non incrocia il suo sguardo. Non vuol sapere ma sa che potrĂ conoscere. In lui potrĂ conoscere quell’amore che gli altri le negano perchĂŠ è una peccatrice. Ed è solo lei che percepisce il peccato perchĂŠ gli altri, che peccano con lei, rischiano di essere quei giusti che la giudicano. PerchĂŠ non percepiscono il loro peccato e la loro distanza da Dio; perchĂŠ sono sicuri che basti sapere e non conoscere. Le parole di GesĂš dette a Simone e, senza parlare direttamente a lei, anche alla donna, fanno scoprire un’altra cosa fondamentale per il rapporto con Dio: non lo si conosce finchĂŠ non si sente di averne bisogno. Ma non come bisogno di utilitĂ , ma come bisogno che segna una mancanza. Possiamo chiamarlo peccato. Peccato è non

accorgersi piÚ di qualcuno, cioè di Dio perchÊ non si sente il bisogno di conoscerlo. Anche a noi capita di parlarne; e ancor di piÚ di voler sapere. Ma senza che quel sapere ci riguardi: perchÊ non ne abbiamo bisogno; perchÊ non sentiamo che qualcosa (che qualcuno) ci manca. E non possiamo amare qualcuno che non ci manca. PerchÊ come Simone ci siamo già assolti e non abbiamo niente da chiedere. E ci basta giudicare (che è il risvolto del sapere) ma non ci piace dover ammettere che qualcuno ci manca. CosÏ si allarga il divario tra quello che diciamo di Dio e quello che possiamo provare, che possiamo sentire. Tanto piÚ si nasconde la mancanza di Dio e la si imputa a cose nostre, tanto meno si sente il bisogno di amarlo, di sentirlo. Sono due categorie irriducibili che si guardano: in faccia chi vuol sapere; dietro chi tenta di amare. E amare Dio è possibile solo quando si sente che la mancanza è colpa nostra, è incapacità nostra; che non ci assolve dal bisogno. Mentre sapere costringe Dio a difendersi. Dalle nostre mancanze.

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/D FRORQQD WUD LO FLHOR H OD WHUUD Il 13 giugno è il giorno di Sant’Antonio di Padova. Il 24 febbraio 1652 il “Consiglio degli Scelti Cittadiniâ€? di Brescia lo indicò come “Intercessore e Protettoreâ€? della nostra cittĂ . Pio XII l’ha proclamato Doctor Evangelicus nel 1946 per la sua conoscenza della Scrittura e per lo stesso motivo Gregorio IX lo definĂŹ “Arca Testamentiâ€?. Insegnò teologia in alcune grandi cittĂ europee come: Padova, Bologna, Montpellier. Delle sue lezioni, il discepolo Beato Luca Belludi, ci ha tramandato il pensiero. Nel Sermone della Domenica XVI dopo Pentecoste, Antonio dice: “Sta scritto nel libro della Sapienza: ‘Dio, avendo tutto disposto con misura, calcolo, e peso’ (Sap 11,21) ma non volle rinchiudere la sua miseri-

cordia entro queste leggi, entro questi termini, anzi è la sua misericordia che tutto racchiude e tutto abbraccia. La sua misericordia è dovunque, anche nell’inferno, perchĂŠ neppure il dannato viene punito nella misura in cui la sua colpa esigerebbe. O Signore, se tu mi privi della tua misericordia io sprofondo nell’eterna miseria. La tua misericordia è la colonna che sostiene il cielo e la terra e se tu la togli, tutto cade in rovina. O noi miseri! PerchĂŠ siamo tanto ingrati di fronte a sĂŹ grande misericordia?â€?. Il cuore del Santo, ripieno della Sapienza divina, ci parla di un Dio misericordioso che non ha voluto rinchiudere l’amore dentro le misure della giustizia umana. La misericordia è l’amore che

va oltre l’ordine delle cose, oltre il nostro modo di ragionare. Ăˆ la colonna che tutto sostiene e senza di essa tutto cade. Sant’Antonio è stato definito la sintesi tra il Vangelo e la caritĂ . Stette sempre dalla parte degli ultimi denunciando ingiustizie e soprusi dentro e fuori la Chiesa. La sua caritĂ lo spinse a logorare il suo corpo (morĂŹ a soli 36 anni) con la predicazione in Francia, in Italia e in Spagna. La gente sembra cercarlo solo per i miracoli e le grazie, ma Lui vorrebbe insegnarci la Scrittura e la misericordia di Dio. Lungo i secoli l’umanitĂ semplice ha trovato in lui un referente degno di fiducia, perchĂŠ “sapevaâ€? Dio e sapendolo lo viveva e lo predicava, infondendo nei cuori il desiderio della vita eterna.


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ambito della sua vita ordinaria, ma dall’esito straordinario: la famiglia, il lavoro, l’impegno pubblico per la Chiesa e per la societĂ . Giusto tra le nazioni, medaglia d’oro al valor civile, ora il riconoscimento del martirio in odio alla fede: questo è il beato Focherini. Una grazia per la Chiesa che ha bisogno di veri testimoni di fede piĂš che di maestri, un dono per l’Italia perchĂŠ “la gravitĂ dell’oraâ€? richiede esempi capaci di scelte coraggiose. “Odoardo Focherini è capace di

attirare l’interesse di credenti e non credenti: ha dato il primato alla coscienza, non è sceso a compromessi con la difďŹ cile realtĂ che viveva, è rimasto se stesso in piena libertĂ e fede, conservando la propria individualitĂ . La creativitĂ che lo ha caratterizzato non è stata solo frutto dell’intelligenza, ma della fede, che è partecipazione alla vita di Dio, fantasia inďŹ nitaâ€?. CosĂŹ mons. Francesco Cavina, vescovo di Carpi, ha sottolineato gli aspetti che piĂš lo colpiscono di Odoardo Focherini.

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amminare è un’arteâ€?. E “tante volte, il cammino è difficileâ€?. Lo ha detto papa Francesco, rispondendo alle domande dei giovani che frequentano le scuole dei gesuiti. Nell’arte di camminare, “quello che importa non è di non cadere, ma di non rimanere caduti. Alzarsi presto, subito, e continuare ad andare. E questo è bello: questo è lavorare tutti i giorni, questo è camminare umanamenteâ€?. Importante è anche “camminare in comunitĂ con gli amici, con quelli che ci vogliono beneâ€?. “Non si può vivere senza amici: questo è importanteâ€?, ha affermato rispondendo a un’altra domanda. E alla domanda perchĂŠ è diventato gesuita, ha chiarito: “Quello che mi ha dato tanta forza per diventare gesuita è la missionarietĂ : andare fuori, andare alle missioni ad annunziare GesĂš Cristoâ€?. Un’altra ragazza gli ha chiesto perchĂŠ abbia rinunciato ad andare a risiedere nel Palazzo apostolico scegliendo Santa Marta

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e a un’auto grandeâ€?. “Non è soltanto una cosa di ricchezza – ha risposto il Papa –. Per me è un problema di personalitĂ . Io ho necessitĂ di vivere fra la gente, e se io vivessi solo, forse un po’ isolato, non mi farebbe beneâ€?. “La povertĂ del mondo è uno scandalo – ha aggiunto –. In un mondo

dove ci sono tante, tante ricchezze, tante risorse per dare da mangiare a tutti, non si può capire come ci siano tanti bambini affamati, ci siano tanti bambini senza educazione, tanti poveri. La povertĂ , oggi, è un grido. Tutti noi dobbiamo pensare se possiamo diventare un po’ piĂš poveri: anche questo, tutti lo dobbiamo fareâ€?. Rispetto alla questione dell’auto, dunque, è anche il fatto di “non avere tante cose e diventare un po’ piĂš poveroâ€?. A proposito della crisi, Francesco ha osservato che “quello che è in crisi è il valore della persona umana, e noi dobbiamo difendere la persona umanaâ€?. Per il Papa, “oggi non conta la persona: contano i soldi, conta il denaro. E GesĂš, Dio ha dato il mondo, tutto il creato, l’ha dato alla persona, all’uomo e alla donna, perchĂŠ lo portassero avanti. Non al denaroâ€?. Rispondendo a una domanda sulla povertĂ , il Santo Padre innanzitutto ha esortato: “Non lasciatevi rubare la speranza. Non lasciatevi rubare la speranza dal benessere, dallo spirito del benessere che alla fine ti porta a diventare un niente nella vita!â€?.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ VenerdĂŹ 14 giugno Ore 18 – Brescia – Santa Messa per i consultori famigliari riuniti presso il Centro pastorale Paolo VI Sabato 15 giugno Ore 10 - Brescia- Santa Messa per la santiďŹ cazione del clero presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 11.15 - Brescia - Assemblea dell’Accademia Cattolica presso l’Archivio storico diocesiano. Domenica 16 giugno Ore 10 - Brescia - Santa Messa con

ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ rito di istituzione degli accoliti e di ammissione al diaconato permanente in cattedrale. Ore 18.30 - Brescia - Ordinazione diaconale in Cattedrale. 17-18-19 giugno Ore 20.30 - Gussago - Esercizi spirituali per i laici presso Villa Pace. GiovedĂŹ 20 giugno Ore 20.30 - Brescia - Santa Messa per i medici cattolici presso il Centro pastorale Paolo VI.

La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario: La nomina a parroco della parrocchia di Castenedolo del sac. don Santo (Tino) Decca, giĂ parroco della parrocchia delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa in Brescia. La nomina a economo del Seminario vescovile diocesano “Maria Immacolataâ€? del signor Paolo Adami. La nomina a presbitero collaboratore della parrocchia di Chiari

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ssere testimoni della speranza, dono di Dio al mondo. Ăˆ questo l’invito fatto dal Vescovo ai sette sacerdoti ordinati in Cattedrale sabato 8 giugno. Le comunitĂ di Passirano, Quinzano, San Vigilio Valtrompia, Provaglio Valsabbia, Toscolano, Borgosatollo e Offlaga hanno gremito il Duomo. “La presenza di GesĂš non è passata; e non è terminata la sua missione nel mondoâ€?. Monari ha sottolineato che, se anche siamo in presenza di una cultura apparentemente atea, “il mondo, che lo sappia o no, vive dell’amore di Dioâ€?; è l’amore, racconta attraverso esempi concreti, “che muove il maestro a condividere le sue conoscenze; che guida la mano del chirurgo a estirpare il maleâ€?. Voi, presbiteri, siete mandati da GesĂš per rendere continuamente presente la sua testimonianza, per essere segno e strumento della sua presenza: dovete far sĂŹ che il mondo, anche oggi, possa ascoltare le parole di GesĂš e lo farete con la predicazione e tutte le forme di comunicazione della Parola: non c’è bisogno che vi ripeta la passione che dovete mettere in questo annuncio. Mai come oggi si sente il bisogno di avere davanti a noi dei Santi, delle stelle che come diceva Benedetto XVI possano illuminare il nostro cam-

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biente. So che intendere la vita come risposta a una vocazione personale riempie di senso le piĂš piccole esperienze, conferisce unitĂ alle molteplici scelte quotidiane, dĂ la forza per rinnovare l’impegno nei momenti di stanchezza e di delusioneâ€?. Non basta tutto questo se si rimane solo “fermiâ€? davanti alle immagini e se non si fa esperienza concreta dell’amore di Dio. “Le immagini di Dio sono fisse, il Dio vero è vita e novitĂ ; le immagini condensano l’esperienza del passato; il Dio vero apre alla rivelazione del futuro; le immagini si vedono con gli occhi, il Dio vero si conosce con lo Spirito. Non siamo semplicemente custodi di una tradizione del passato; siamo radicati in una splendida tradizione per trovare soliditĂ ed equilibrio nello slancio verso il cielo. Questa è la condizione perchĂŠ la vita religiosa sia sana: bisogna che non si limiti a una correttezza formale, ma di-

venti incontro reale con il mistero di Dio. Non basta leggere la Bibbia; bisogna stare alla presenza di Dio quando si legge la Bibbia. Non basta celebrare i sacramenti; bisogna stare alla presenza di Dio quando si celebrano i sacramentiâ€?. In questi passaggi di Monari emerge chiaramente il contenuto di “Per me il vivere è Cristoâ€?, la lettera scritta dal Vescovo ai sacerdoti bresciani nel 2012 e bussola per il ministero sacerdotale.

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Decreto di costituzione della commissione diocesana per le unitĂ pastorali Il vescovo Monari: “Considerata l’indicazione di costituire la Commissione diocesana per le unitĂ pastorali, alla luce di quanto stabilito al n. 93 del Documento finale del Sinodo diocesano sulle unitĂ pastorali, approvato con decreto vescovile del 7 marzo 2013; preso atto della necessitĂ di dare avvio alla fase di preparazione e avvio delle varie unitĂ pastorali

sul territorio della nostra Diocesi, secondo la gradualità dei passi indicati dal Documento finale del Sinodo al n. 92; di mia ordinaria autorità costituisco la Commissione diocesana per le unità pastorali. Compiti e funzioni della suddetta Commissione diocesana sono quelli indicati dal Documento finale del Sinodo, ai nn. 94-97; 101; 104�. Il decreto riporta i membri della commissione: mons. Gianfranco Mascher (presidente);

mons. Cesare Polvara (vicepresidente); mons. Renato Tononi; mons. Marco Alba; don Daniele Mombelli; don Pierantonio Lanzoni; don Mario Metelli; don Gianfranco Rossi; don Gianluca Gerbino; don Paolo Salvadori; diacono Vittorio Cotelli; madre Emilia Maestri; Angela Mantovani; Michele De Toni; Rosaria Facchinetti; Barbara Bonomi; Claudio Bodei; Luciano Zanardini; Domenico Rossi; Veronica Franchini; Andrea Re.

La Lega sacerdotale mariana, Silenziosi operai della croce, organizza, dal 20 al 26 luglio, il 62° pellegrinaggio in treno a Lourdes nell’anno della beatificazione di mons. Luigi Novarese. Durante il pellegrinaggio sono previsti esercizi spirituali per i sacerdoti, meditazioni bibliche per i pellegrini, celebrazioni proprie del pellegrinaggio e momenti celebrativi del Santuario. Per informazioni, si può contattare don Cesare Minelli allo 0302771532.

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a tenerezza, un sentimento che troppo spesso dimentichiamo o non valorizziamo. Un sentimento che ha ripreso forza e vigore con papa Francesco. A Perugia c’è, dal 2000, un “Centro famigliare Casa della tenerezzaâ€? che riunisce sei coppie di sposi consacrate e laiche; è nato dopo la pubblicazione da parte di don Carlo Rocchetta del libro “Teologia della tenerezzaâ€? per concretizzare la tenerezza di Dio per le famiglie. Don Carlo Rocchetta sarĂ ospite a Brescia, sabato 15 giugno dalle 9.30 alle 12.30 al Centro pastorale Paolo VI, dell’Ufficio per la famiglia che organizza il Simposio “Famiglia pietra viva della comunitĂ â€?. Il Centro Casa della tenerezza ha una comunitĂ stabile formata da nove famiglie (30 figli), da don Carlo e da due consacrate laiche; ognuno vive a casa propria però ci sono i momenti di condivisione (preghiera e riflessione). Ăˆ una comunitĂ di vita e di servizio.

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Come comunitĂ di vita, “una famiglia di famiglie con momenti di condivisione (ritiri, giornate insieme): ogni famiglia è autonoma economicamente ma si impegna a sostenere la casa. Facciamo il voto della tenerezza

come segno di appartenenza alla comunitĂ . Come comunitĂ di servizio ci siamo dati quattro diaconie: la prima è di accogliere e accompagnare le coppie in difficoltĂ (su 10 coppie almeno sei riescono a superare la crisi e a ri-innamorarsi); la seconda diaconia è quella della formazione spirituale delle coppie, dei fidanzati e degli sposi; la terza diaconia è lo studio della teologia della famiglia (la bellezza della famiglia di fronte a Dio); la quarta diaconia è quella di portare avanti in tutta Italia la spiritualitĂ della tenerezzaâ€?. A Perugia ospitano anche weekend specifici. Vi partecipano coppie in difficoltĂ ma anche coppie che intendono portare avanti il loro cammino. Pastore e sposi insieme dove la componente laica è molto importante. “Il nostro sogno è che in Italia possano nascere altri centri per accogliere coppie in difficoltĂ che non sanno a chi rivolgersi: abbiamo visto che possiamo salvare piĂš della metĂ dei matrimoni.

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ÂŽ –‡Â?ƒ †‡Ž ÍœÍ˜Îť ‘Â?…‘”•‘ ’”‡•‡’‹ Sembra strano parlare tra la ďŹ ne della primavera e l’inizio dell’estate di presepi; invece che soli cocenti, cieli tersi ed azzurri, temperature torride, pare di assistere ad un ďŹ nale d’autunno, col perdurare di temperature fredde (non fresche), il sole che ogni tanto fa capolino, e il riscaldamento della casa ancora tiepido. Quindi è ora di scartare le statuine oppure siamo diventati il Nord Europa? Domanda retorica, tra poco scoccherĂ il 21 giugno, qui in Italia. Allora accendiamo

la televisione, ci connettiamo ad internet, diciamo la nostra su un social-network, partecipiamo ad un vero sondaggio virtuale cliccando con il mouse: la veritĂ ci sarĂ consegnata con un tweet. Quando esco di casa però il computer non basta: la pioggia mi obbliga ad aprire l’ombrello e scansare le pozzanghere; il meteo on-line sul cellulare non ci esime dal mettere la giacca: azioni non virtuali che ci rimandano alla concretezza del tema del Concorso presepi 2013/14

(che giunge alla 40° edizione): “Andiamo, vediamo questo avvenimentoâ€? tratto dal Vangelo di Luca, capitolo 2, versetto 15. Si tratta di un avvenimento “che il Signore ci ha fatto conoscereâ€?: il Signore ci coinvolge, ci invita ad uscire di casa, incontrare gli altri, ed insieme cogliere la veritĂ con tutti i sensi: Dio si è fatto uomo. Riettere sui segni dei tempi, incontrare gli altri, guardarsi, stringere la mano, parlare insieme, agire concretamente in comunitĂ .

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Summer school sulla famiglia

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a Chiesa italiana è alla vigilia di un nuovo appuntamento, che invita a prendere rinnovata coscienza del valore della famiglia e del bene che essa rappresenta per l’intera societĂ : la 47ÂŞ Settimana sociale dei cattolici italiani del prossimo settembre, dedicata a “La famiglia, speranza e futuro della societĂ â€?. Proprio guardando a questo appuntamento, si è voluto che quest’anno la Summer school per giovani responsabili di Mcl di tutta Italia fosse l’occasione per rimettere a fuoco l’identitĂ della famiglia, la sua rilevanza e insieme le sue fragilitĂ , i passi compiuti in vista di una piena valorizzazione della “soggettivitĂ sociale della famigliaâ€?, ma anche le difficoltĂ innegabili che ancora si frappongono al suo riconoscimento quale “cellula vitale della societĂ â€? e alla conseguente adozione di adeguate politiche per la famiglia. Una societĂ a misura di famiglia? L’interrogativo è cruciale e la risposta tutt’altro che scontata. Al riguardo, la Summer school — promossa quest’anno congiuntamente da due dei cinque Centri di Ateneo dell’UniversitĂ cattolica (il Centro per la Dottrina sociale della Chiesa e il Centro studi e ricerche sulla famiglia) e realizzata in collaborazione con Mcl stesso — intende fornire un rigoroso contributo di analisi, di valutazione e di proposta. Questa quinta edizione della Summer school si propone di mettere in rilievo la soggettivitĂ sociale e il ruolo pubblico della famiglia, non ancora adeguatamente riconosciuti, indagando alcuni dei

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tica della famiglia e del suo protagonismo sociale. L’appuntamento è all’UniversitĂ cattolica di Milano dal 19 al 22 giugno, la direzione scientifica è a cura del prof. Evandro Botto e della prof.ssa Giovanna Rossi. Tra i numerosi relatori citiamo i “brescianiâ€? Luigi Pati, professore alla FacoltĂ di scienze della formazione (Cattolica sede di Brescia) e Davide Guarneri, presidente nazionale Associazione italiana genitori. Sabato 22 giugno si svolgerĂ dalle ore 10.30 la tavola rotonda finale con mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato scientifico delle Settimane sociali, Evandro Botto, Lorenzo Ornaghi, Giovanna Rossi, Francesco Belletti e Carlo Costalli presidente nazionale Mcl.

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‘Â?•‘”œ‹‘ ‘‹Â?‘Â? Â? •—’’‘”–‘ ƒŽ Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ …‘‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ Quattro i bandi regionali attualmente aperti: Welfare aziendale/interaziendale in scadenza il 30 settembre; progetto “Sperimenta la essibilitĂ â€? in scadenza il 31 luglio, Dote Conciliazione, attiva ďŹ no al 31 dicembre e Voucher Conciliazione da richiedere ďŹ no al 30 novembre. Il Consorzio Koinon è a disposizione per un percorso di consulenza che accompagni nella deďŹ nizione dell’idea progettuale e della candidatura, in particolare per

bando “Sostegno a iniziative di welfare aziendale ed interaziendaleâ€?. Il consorzio è stato promosso per soddisfare le esigenze di formazione, consulenza, ricerca ed educazione cooperativa provenienti dal movimento cooperativo bresciano. Per Koinon la formazione è un modo speciďŹ co per favorire, attraverso la crescita umana e professionale delle persone, lo sviluppo del fenomeno cooperativo Il consorzio rappresenta un supporto alle imprese cooperative

per raggiungere questi obiettivi. Ha giĂ realizzato oltre 900 percorsi, piĂš di 15mila ore, di formazione, cui hanno partecipato oltre 8000 cooperatori bresciani. Supporta le imprese cooperative nell’analisi e pianiďŹ cazione strategica, nella progettazione di servizi e per la richiesta di ďŹ nanziamenti, nel fund raising, nella elaborazione del bilancio sociale, nell’analisi e nel cambiamento organizzativo, in tutte le fasi di gestione strategica delle risorse umane.

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a conciliazione tra tempi di vita e tempi lavorativi è un’opportunitĂ per le imprese cooperative: di miglioramento del clima aziendale e di consolidamento della propria presenza nella filiera territoriale degli erogatori dei servizi di welfare. Con questa chiave di lettura il seminario, organizzato il 5 giugno presso la sede di Confcooperative, ha stimolato la condivisione di esperienze derivanti da progetti realizzati o in corso di svolgimento a livello locale e nazionale. Nel corso del seminario Piergiorgio Guizzi, partendo dall’apparente controsenso tra la contrazione delle risorse pubbliche allocate per l’erogazione dei servizi strutturali di welfare ed il costante rifinanziamento delle misure per la conciliazione, ha spiegato nel dettaglio obiettivi, tempistiche e modalitĂ operative dei quattro bandi regionali attualmente aperti. Barbara Trebbi ha presentato i risultati e gli strumenti di pianificazione delle politiche di conciliazione del progetto/ricerca Fil (Famiglia impresa lavoro), finanziato da Fondosviluppo ed eseguito su una base variegata di cooperative, attive in differenti ambiti di 14 regioni. Carolina Lisanti ha ricordato l’attivitĂ istituzionale dell’associazione iDee, insistendo sul concetto che le politiche di conciliazione rappresentano la sintesi tra Equilibrio ed Armonia. Luca Rigamonti, infine, dopo aver brevemente richiamato obiettivi e tappe di realizzazione di tempoperMettendo (www. tempopermettendo.bs.it), progetto che ruota attorno alla sperimentazio-

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rata dagli stessi dopo la fruizione dei servizi offerti dalle cooperative bresciane della filiera; tra i punti dolenti la difficoltà nel far percepire il valore del voucher come risposta al bisogno di conciliazione e la prospettiva di immaginare una continuità strutturale a questa soluzione. Ha chiuso i lavori Valeria Negrini, vice presidente di Confcooperative Brescia, evidenziando come il calare delle risorse pubbliche faccia emergere il ruolo della cooperazione improntata ai valori della mutualità e dell’autenticità cooperativa. E quanto piÚ le cooperative saranno attente alle richieste della base sociale e propositive verso l’esterno tanto piÚ sapranno rispondere alle esigenze delle comunità �.

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gni epoca ha le sue figure tragiche, che rappresentano, nella loro esistenza, i momenti piĂš drammatici, le contraddizioni, i conflitti del periodo storico in cui vivono, fino alla morte. Nel Novecento, Dietrich Bonhoeffer è un teologo che vive nella fase piĂš oscura del secolo, quella del nazismo e delle persecuzioni razziali, e, con la sua esistenza, penetra nelle questioni cruciali della contemporaneitĂ , quindi è una delle figure piĂš emblematiche del nostro tempo. Per approfondire il pensiero del teologo tedesco, il centro culturale “Chiostroâ€?, presso la chiesa di San Giovanni evangelista di Brescia, ha organizzato, il 7 giugno scorso, la conferenza della pastora della Chiesa valdese Anne Zell. La relatrice sottolinea il carattere frammentario dell’opera di Bonhoffer: egli non ha mai scritto un testo sistematico di teologia, ma ha elaborato il suo pensiero in

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la teoria, nella pura teologia, nella dimensione accademica: il vero cristianesimo è un modo di esistere, è “incarnazioneâ€?, è un portare Dio nel mondo, un sentire Cristo nelle viscere del proprio sĂŠ. Questa sua concezione, secondo Zell, si può vedere in tutta la sua biografia, in particolare nella sua lotta al nazismo. Egli si schiera apertamente contro Hitler, è disposto a usare tutti i mezzi, anche il conflitto fisico, lo spionaggio. A chi gli fa notare che un uomo di fede non può optare per mezzi violenti, da teologo risponde che, in alcuni momenti tragici, in cui è in pericolo la dignitĂ umana, il credente non può non scegliere. Certo, fare del male a qualcuno è un peccato: egli sente che, lottando, in ogni caso sbaglia, ma sarebbe piĂš grave l’errore di non contrastare il nazismo. Di conseguenza è meglio sapere di essere colpevoli, ma scegliere di combattere contro Hitler, che essere indiffe-

renti, ma lasciare via libera al male. Come si vede, Bonhoeffer è un martire tragico; come gli eroi greci, egli si trova di fronte a due strade mortali: quella della rassegnazione, che è pacifica, ma rischia di diventare complice degli assassini; quella della resistenza attiva, che è violenta, ma cerca di contrastare la follia criminale del nazismo. Egli, senza esitare, sceglie la seconda via, consapevole di non essere un santo, di essere in ogni caso “colpevoleâ€?. Proprio nel momento della massima tragedia, come testimoniano le sue lettere dal carcere, prima della morte, che avviene nel campo di concentramento di FlossenbĂźrg, nel 1945, il teologo riflette sull’uomo, sulla sua natura essenziale, sul suo rapporto con Dio. Secondo lui, “Dio ci dĂ a conoscere che dobbiamo vivere nel mondo come uomini capaci di far fronte alla vita senza Dioâ€? (Lettera del 18 luglio del 1944). Si arriva a un paradosso terribile: l’uomo, per es-

sere veramente maturo, libero, autonomo, come vuole Dio, deve fare a meno di lui. Allora, secondo Bonhoeffer, il vero cristianesimo è quello incarnato nella vita, nel tempo, nelle scelte drammatiche che facciamo, non quello della religione. L’uomo di fede mette in atto l’esistenza di Cristo, che è sacrificio, sofferenza, sangue, ma anche crescita interiore, maturazione, responsabilitĂ . Egli conclude la sua parabola terrena, con una coerenza perfetta: il suo martirio non è un cristianesimo dottrinale, ma è una scelta concreta, fatta di corpo e spirito, di tempo e eternitĂ , di finito e infinito, che va verso Dio, negando limpidamente il male. Per questo motivo, Bonhoeffer incarna un cristianesimo universale, che parla a tutti, perchĂŠ attua l’essenza dell’uomo, che è coscienza libera, intelligenza, spiritualitĂ , che, attraversando il mondo, il male e il bene, si compie giĂ nell’immanenza, portando la luce di Dio nel tempo.

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Si sono svolte nei giorni scorsi a palazzo Loggia le premiazioni del 1° Concorso fotograďŹ co Bruno Boni - 1000 Miglia 2013, organizzato dall’associazione Bruno Boni, in collaborazione con 1000 Miglia Srl e il Club 1000 Miglia Franco Mazzotti. 242 i partecipanti che, da tutta Italia, hanno inviato 413 fotograďŹ e pubblicate sul sito www.brunoboni. it. Aprendo la manifestazione il presidente dell’associazione, Franco Lucini, ha sottolineato l’importanza di aver riunito l’immagine della

“Pezzetti di carta‌ Frammenti di mondoâ€? è il titolo della mostra collettiva allestita nella Sala dell’affresco del complesso museale di Santa Giulia a Brescia, curata dall’Irccs Centro San Giovanni di Dio, il centro di riabilitazione psichiatrica del residence S.R. Pampuri dei Fatebenefratelli e dall’associazione Il sasso nello stagno. La mostra, visitabile sono al 7 luglio, è il risultato di un progetto pensato come strumento di sostegno

Freccia Rossa con il nome dell’ex sindaco, grande sostenitore della “corsa piĂš bella del mondoâ€?. La famiglia Boni al completo con i ďŹ gli Roberto, Franca ed Enrico, ha partecipato alla premiazione dei 24 scatti scelti dalla giuria presieduta da Alberto Sorlini. Massimo Daddi di Piombino, Silvano Colpani di Verdello, Petra Sagnak di Monchengladbach (Germania) e Roberto Vaccarino di Carrara i vincitori delle quattro sezioni del premio.

nelle cure psichiatriche, il cui campo di applicazione si sviluppa nell’area riabilitativa. Le 63 tavole di piccole dimensioni esposte in Santa Giulia in collaborazione con la Fondazione Brescia Musei raccontano degli effetti dell’esperienza dell’armonia come “ricostituenteâ€? per trasformare le immagini e i pensieri della sofferenza individuale in un sentimento di appartenenza che porta alla realizzazione di un’opera che parla di sĂŠ stessi agli altri.

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are cultura in provincia è piĂš difficile che nelle grandi cittĂ ? Probabilmente sĂŹ, ma quando questa riesce, produce risultati importanti. La prova “provataâ€? è il festival “Acque e terreâ€?, una iniziativa nata nel 2005 proprio con l’intento di portare nei territori attraversati dal Chiese iniziative di alto livello culturale solitamente destinate alle cittĂ . Si trattò, all’epoca, di una scommessa giocata da Vittorio Pedrali, direttore artistico della manifestazione, e da un gruppo di Comuni convinti che anche nella valle del Chiese fosse possibile un festival culturale estivo di alto livello. I risultati li hanno premiati, come dimostra il programma dell’edizione 2013 presentato nei giorni scorsi. “Acque e terre festivalâ€?, nella sua parte estiva, tocca quest’anno i Comuni di Calcinato, Calvagese della Riviera, Gavardo, Nuvolento, Nuvolera, Odolo, Paitone, Rezzato, Sabbio Chiese, Serle, Villanuova sul Clisi e Vobarno. 12 gli appuntamenti in calendario, a partire dalla serata inaugurale del 21 giugno a Calcinato, amministrazione capofila dell’iniziativa, quella Festa europea della musica che propone il

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Clisi). Non mancano anche le interazioni e le collaborazioni con realtĂ culturali nate e cresciute sul territorio di “Acque e terre festivalâ€?, come il Teatro Gavardo che si esibirĂ il 19 luglio a Nuvolera. Provincia di Brescia, ComunitĂ montana di Valle Sabbia, insieme alla Fondazione Asm, hanno lavorato al fianco dei 12 Comuni coinvolti non solo per la definizione degli appuntamenti del festival, ma anche la continuitĂ di una proposta che ormai è radicata nel territorio. In occasione della presentazione, infatti, è stato sottoscritto anche un protocollo d’intesa per fare in modo che “Acque e terreâ€? sopravviva al cambiare delle amministrazioni come attivitĂ del territorio. Un impegno istituzionale che dimostra come, nonostante mille difficoltĂ , sia possibile fare cultura in provincia. Tutto il programma del festival su www.acqueterrefestival.it

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8QD VWDJLRQH GL FRQFHUWL H GL FRQWDPLQD]LRQH Ăˆ all’insegna del cosmopolitismo la stagione settembre-dicembre del teatro Grande. Brasile, Corea, Israele, Siria e naturalmente Italia sono i Paesi di provenienza dei tanti artisti che calcheranno il palco del massimo cittadino tra l’autunno e l’inverno. Sempre alla ricerca della continuitĂ fra tradizione e rinnovamento, la fondazione Teatro Grande ha deciso di chiudere l’anno in corso dando spazio alla musica classica come a quella contemporanea avviando la “Stagione della societĂ dei concerti e alle contaminazioniâ€? tra video arte e musica barocca. Fra i maestri del panorama artistico mondiale che approderanno a Brescia troviamo: Peter Brook e Gilberto Gil, i giovani talenti Youn Sun Nah e l’Ensemble Batsheva. Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Max Casacci dei Subsonica, Vittorio Cosma e Gianni Maroccolo sono, invece, gli artisti italiani. Parallelamente alla rassegna, la Stagione sarĂ caratterizzata da numerosi anniversari che il Grande intende ricordare, a partire dai 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi. Seguono i 100 anni dalla prima rappresentazione a Parigi della storica coreografia del duo Stravinskij-Nizinskij “La sagra della primaveraâ€?, i 75 anni del compositore Frederic Rzewski, i 70 anni dalla pubblicazione del romanzo “Il Piccolo principeâ€?di Antoine de Saint-ExupĂŠry ed infine i 10 anni dalla morte di Luciano Berio. Si parte, il 17 ottobre, alle 21, con Gilberto Gil (nella foto) che, smessi i panni di ministro della Cultura del Brasile, è tornato a calcare i palchi con la sua

chitarra. Un altro spettacolo da non perdere sarĂ â€œUn flauto magicoâ€? portato in scena da Peter Brook e dalla sua Compagnia ThĂŠatre des Bouffes du Nord, il 2 novembre alle 21 e il 3 alle 16. Altra interessantissima interprete è la jazzista Youn Sun Nah che il 19 novembre alle 21 porterĂ il nuovo suo nuovo album, “Lentoâ€?: una miscela di jazz, folk, chanson, pop e musica classica europea. Duplice il filo conduttore della stagione: “l’interesse per il sociale e l’apertura alle contaminazioni esterne“, come sottolineato dal sovrintendente della fondazione, Umberto Angelini (nella foto). (r.g.c.)

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—•‹…ƒ ƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ …‘Â?…‡”–‹•–‹…ƒ †‡Ž ‘Â?•‡”˜ƒ–‘”‹‘ La “Rassegna Concertistica degli studentiâ€? del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia propone due concerti al teatro San Carlino di corso Matteotti. Per giovedĂŹ 13, con inizio alle 21, è previsto il concerto “Tessiture basse d’archiâ€?, proposto dalle classi di violoncello e contrabbasso, rispettivamente dirette da Paolo Perucchetti e Riccardo Crotti. Nel corso della serata verranno eseguite musiche di Eccels, Saint-Säen, Koussevitzky

e Mendelssohn Bartoldhy. Il giorno successivo, venerdĂŹ 14 sempre con inizio alle 21, verrĂ proposto il concerto “Le voci umane gli accenti d’animaâ€?. Una selezione dei migliori studenti delle classi di canto del Luca Marenzio, dirette da Donatella Lombardi, Vittoria Licari e Cristina Pastorello proporrĂ brani di Verdi, Wagner, Rossini e Bellini, e complessi gorgheggi e virtuosisimi canori dell’animato mondo operistico.

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i chiama “Poesiaâ€?. E il nome racchiude in sĂŠ giĂ l’essenza di cosa uno sfogliando la rivista mensile trova al suo interno. Il 2013 è l’anno del suo 25° di pubblicazione. Un traguardo importante per quella che qualcuno ha considerato e considera ancora un’opera di nicchia, cosĂŹ come la poesia stessa. Ora conta 15mila copie mensili, ma, questa opera di nicchia, ha toccato anche le 50mila copie. Abbonati e lettori che hanno trasformato questo mensile in qualcosa da custodire e conservare gelosamente come Giuseppe Langella, docente di letteratura moderna e comtemporanea dell’UniversitĂ cattolica che confessa di esserne diventato fedele lettore del 1998 e di conservarne tutti i numeri da lĂŹ in avanti nella propria libreria. Una passione per la poesia che ha portato l’ordinario di letteratura a divenire collaboratore della rivista e infine ad esserne ospitato come poeta. “Poesiaâ€?, mensile internazionale di cultura poetica, “in 25 anni – ricorda Nicola Crocetti, suo direttore responsabile ed editore – ha pubblicato piĂš di 3000 poeti di ogni tempo e Paese e piĂš di 30mila poesie da 35 lingue diverseâ€?. Sin dai primi numeri, senza manifesti programmatici o

editoriali che ne indicassero la strada, una è stata la scelta che il direttore continua a ritenere vincente: dare un volto ai poeti. “Immaginate i tempi in cui non esisteva internet. Dare un volto ai nomi dei poeti non sempre è stato cosĂŹ scontato. Ad oggi, davanti ad una foto di Montale, non è detto che la gente lo riconosca. Non conta se sono belli o brutti, l’importante era associare un volto ad un nomeâ€? spiega. Dietro a questo lavoro c’è la mappatura, a livello mondiale, della poesia. Molti poeti non sono mai stati pubblicati in Italia se non dalla rivista

“Poesiaâ€?. Nel numero celebrativo dei 25 anni “abbiamo voluto raccogliere – spiega Crocetti – le vite di 100 poeti, con le facce, e accostarle ad alcune loro poesie che ne sono fortemente collegate. Non è vero che la poesia è lontana dalla vita, al contrario, ad essa è strettamente collegataâ€?. E poi cita ad esempio, tra la selezione di questo numero celebrativo, MiklĂłs RadnĂłti, poeta ungherese, morto in un campo di sterminio durante la Seconda guerra mondiale, mai pubblicato da altri, le cui poesie sono state raccolte in un taccuino che ha tenuto gelosamente nascosto nel soprabito che lo ricopriva quando ne hanno trovato il cadavere. Nel numero celebrativo, il 278, si parte con il padre della poesia Omero (VIII sec a.C.) e si arriva, di paese in paese e di anno in anno, a Iosif Brodsky (1940-1996) “Poesiaâ€? racconta di un mondo che è andato oltre la nicchia “per la sua vocazione divulgativaâ€? ha ricordato ancora il professor Langella. Da ricordare che “Poesiaâ€? da 25 anni è una delle riviste culturali piĂš libere e indipendenti d’Italia: non ha padrini politici, sponsor potenti nĂŠ contributi pubblici o privati. La sua unica risorsa sono i suoi lettori. “Nessuno mi può dire cosa mettereâ€? assicura Crocetti. Info: www.poesia.it

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Da lunedì al venerdì, a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potrete seguire rassegne stampa locali e nazionali, ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Ispirandosi ai grandi pittori del passato, che attraverso le loro opere hanno trasmesso il messaggio di fede rendendolo comprensibile a tutti, don Luigi Salvetti ha realizzato il ciclo pittorico dedicato alla storia della salvezza, nella chiesa di S. Giuseppe lavoratore al Villaggio Violino. Don Salvetti, ordinato sacerdote nel 1963, e a lungo insegnante di Storia dell’arte, ha sempre coltivato la sua passione per la pittura decorando innumerevoli chiese della nostra

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con l’editoriale di don Adriano Bianchi, sulle ordinazioni presbiterali, “Gli applausi sono all’inizioâ€?. A seguire: “Beschi al Centro Orebâ€? per gli esercizi spirituali proposti dal Movimento Pro Sanctitate; “Montichiari e il beato Novareseâ€?, la Messa di ringraziamento per la beatiďŹ cazione di mons. Luigi; “Marcheno in festa per il Santuarioâ€?, per il 400° compleanno della dedicazione. La rubrica “4

diocesi. Lo ha intervistato Mauro Toninelli (in Primo Piano alle 9.30) In Ecclesia (ore 11) don Zanardini illustra il pellegrinaggio diocesano di luglio nella Grecia di Paolo. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

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parole...â€? è con Mauro Toninelli per la nuova edizione di Teatro del sacro. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia. tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Beati gli operatori di pace perchĂŠ saranno chiamati ďŹ gli di Dioâ€?, con Salvatore Natoli.

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$UULYD O¡HVWDWH H OD WY VL SUHSDUD DO OHWDUJR Pronti al via: stanno per iniziare (e alcune son giĂ iniziate) le grandi repliche estive, fra telefilm e varietĂ ripescati dal fondo del barile. “Siamo chiusi per ferie, ma è sempre apertoâ€?. Ăˆ una consuetudine della tv che, in vista delle vacanze dei suoi telespettatori – o, meglio, di quei telespettatori che se le possono permettere – si prepara a un letargo estivo. Non che non ci siano risorse, le aziende funzionano anche d’estate; e la pausa del piccolo schermo non è nemmeno una strategia per farsi desiderare da chi proprio non ne può fare a meno. Il fatto è che chiudendosi la stagione pubblici-

taria, ovvero scadendo i contratti con gli inserzionisti pubblicitari, la tv non ha molto interesse – se non una spinta autoreferenziale – nel continuare a produrre novità anche nei mesi estivi. In realtà dovremmo essere già abituati alla strategia delle repliche: con l’avvento del digitale terrestre sono nati molti canali che durante tutto l’anno basano il proprio palinsesto sulla ripetizione perpetua di trasmissioni che un tempo erano gettonate. Parliamo dei canali Mediaset Extra, La 5, Rai Quattro, Rai Cinque‌ veri e propri spin-off delle reti ammiraglie che tengono in caldo

la cena per chi se l’è persa anni addietro. Addirittura La 5 nel 2010 aveva riproposto la prima stagione del Grande Fratello, andata in onda ben 10 anni prima. Ăˆ chiaro che questo gioco se lo possono permettere solo i pesci grossi della comunicazione televisiva, che hanno numerosi canali a disposizione: con la beffa del digitale terrestre decine di tv locali hanno chiuso per mancanza di fondi e altrettante rischiano di chiudere. Quindi spazio al meglio del peggio, cioè a quella tv giĂ vista che non verrebbe proposta durante la stagione ufficiale. Il consumo di tv in estate ormai non cala piĂš drasticamente

come succedeva qualche anno fa. La gente risparmia anche sul tempo libero, chi resta a casa è un potenziale telespettatore. Per questo motivo giugno vedrĂ in controtendenza la partenza di alcune trasmissioni: su Rai Tre torna Pippo Baudo con quattro puntate de “Il Viaggioâ€?, a spasso per l’Italia conoscendone le bellezze culturali (un clichĂŠ forse giĂ presente in numerose trasmissioni), e su Rai Due è appena partito “Divieto di sostaâ€?, attualitĂ a 360 gradi sull’Italia che non si ferma nonostante tutto (e anche qui risuona un riverbero di “giĂ vistoâ€?). Fra novitĂ fittizie e antichitĂ rinfre-

scate per l’occasione, la scelta televisiva avrĂ perlomeno una valvola di sfogo, i film del grande schermo che, nonostante le interruzioni pubblicitarie, restano pur sempre un valido punto di forza di qualsiasi palinsesto. Resta il fatto che a dettare legge in tv è sempre la pubblicitĂ : d’estate con la diminuzione degli investimenti pubblicitari si svuotano i palinsesti Una domanda sorge spontanea: riusciamo a notare la differenza fra alta e bassa stagione? Quali e quante sono, da ottobre a maggio, le trasmissioni che ci ricordano che siamo in pieno periodo di caccia agli ascolti?


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lcuni ruoli cinematografici hanno la capacitĂ di garantirti un successo che non conosce il passare del tempo. Tra questi c’è sicuramente il ruolo di capitano dell’Enterprise, la nave spaziale protagonista di “Star Trekâ€?, la saga fantascientifica piĂš longeva del cinema e della televisione (sei serie tv, di cui una animata, e 12 film). Ne sa qualcosa William Shatner, attore semisconosciuto nel lontano 1966, e, subito dopo l’uscita della prima serie tv, lanciato nell’Olimpo dei divi e ancora oggi venerato come James T. Kirk, primo capitano dell’Enterprise, un modello di umanitĂ , intelligenza e capacitĂ di azione. A piĂš di 40 anni di distanza, il giovane Chris Pine si trova a bordo di quella stessa nave, sempre nei panni del capitano Kirk, anche se nei suoi anni giovanili. “Star Trek - Into darknessâ€?, diretto da J.J.Abrams, come il film precedente del 2009, torna a raccontare le vicende della nave spaziale piĂš famosa del piccolo e grande schermo e dei suoi componenti. A cominciare appunto dal capitano: giovane, irruento, emotivo, a cui fa da contraltare il freddo razionalismo del suo co-capitano Spock, appartenente a una razza non

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quasi demolire una cittĂ , l’obiettivo è renderlo innocuo il prima possibile. Eppure sembra che non sia lui il peggio intenzionato. Il film di Abrams non tradisce lo spirito di fondo di tutta la saga: la ricerca della pace universale e del bene condiviso, attraverso il perseguimento dei valori della lealtĂ , della fiducia, dell’amicizia, dell’integrazione fra razze differenti. E attraverso un sapiente uso di rimandi e citazioni alla serie classica, lo esalta, rendendo però i suoi personaggi piĂš adatti anche a un pubblico giovanile, che non ha potuto conoscere quegli eroi del passato. Ecco, dunque, che il capitano Kirk è ancora un giovane sbruffone che non sa rispettare le regole, atletico e pronto all’azione, anche se giĂ disposto a sacrificarsi per i suoi compagni. Passano gli anni, cambiano i volti dei capitani, ma il successo dei viaggi spaziali dell’Enterprise sembra non avere fine. Come se ogni capitano abbia saputo incarnare, di volta in volta, i segni del proprio tempo. La chiave del successo, forse, è nella capacitĂ di ogni film o serie di essere sempre attuale e di condividere un messaggio di speranza universale, che punta sull’esplorazione del cosmo, che è anche un’esplorazione dell’anima.

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Il 6 giugno scorso si è tenuta l’assemblea degli azionisti del Banco di Brescia che ha nominato cinque nuovi membri del suo cda e in sostituzione di altrettanti componenti che si erano dimessisi nei giorni precedenti. I nuovi amministratori sono Francesca Bazoli, Pietro Gussalli Beretta, Giorgio Franceschi, Orlando Niboli e Giuseppe Zannoni. Il cda del Banco di Brescia, riunitosi al termine della seduta assembleare, ha nominato Costantino Vitali (nella

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tudenti e Premi Nobel discuteranno a Iseo, dal 15 al 22 giugno, di temi legati alla stretta attualitĂ economica nell’ambito dell’edizione 2013 della Summer school dell’Istituto di studi economici e per l’occupazione (Iseo). La scuola, che quest’anno giunge al traguardo della 10ÂŞ edizione, ha scelto come titolo generale “Ridisegnando la mappa dell’economia globaleâ€?. Ogni relatore affronterĂ il tema partendo dal suo campo di specializzazione. La 10ÂŞ edizione della Summer school dell’Iseo, sarĂ caratterizzata da numeri straordinari: cinque premi Nobel per l’economia (Michael Spence, Eric Maskin, Dale Mortensen, William Sharpe e George Akerlof), piĂš Robert Wescott, giĂ capo economista del presidente americano Bill Clinton. L’edizione del decennale si contraddistingue anche per il record di iscritti con 102 partecipanti (selezionati su oltre 200 iscritti), da 41 Paesi e frequentanti oltre 70 tra le piĂš prestigiose universitĂ del mondo. Una vera e propria eccellenza tutta italiana quella della Iseo Summer School che, nel corso degli anni, è andata aumentando di prestigio, tanto che lo scorso anno è stata inserita tra le 10 esperienze piĂš importanti del mondo nel campo delle Summer school di natura economica. Tra i partecipanti all’edizione 2013 figurano giovani talenti provenienti dagli Stati

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Uniti all’Azerbaijan, dalla Thailandia alla Russia, da Taiwan al Congo, dalla Nigeria al Messico, dal Bangladesh alla Lituania, dalla Corea fino al Turkmenistan, studenti, che vantano un curriculum invidiabile nonostante la giovane età , giovani economisti che lavorano già per banche nazionali, come la National Bank of Belgium, la Asian Development Bank nelle Filippine e la Islamic Development

Bank in Arabia Saudita, oppure per Ministeri dell’economia, come quello polacco. Di crescita e impatto delle economie emergenti parlerà Spence (Nobel 2001); il problema della disoccupazione globale sarà affrontato da Mortensen (Nobel 2010). Del ruolo e delle conseguenze della rivoluzione energetica parlerà Robert Wescott), mentro l’importanza delle politiche pensionistiche in tutto il mondo sa-

rĂ affrontata da Sharpe (Nobel nel 1990). La diseguaglianza dei mercati internazionali sarĂ oggetto della lezione di Maskin (premiato nel 2007); degli aspetti piĂš irrazionali ed emotivi delle scelte economiche parlerĂ invece Akerlof (Nobel 2001). Anche per l’edizione 2013 l’istituto ha potuto contare sul supporto di numerosi sostenitori, locali e non, che hanno messo a disposizione borse di studio per consentire a studenti meritevoli provenienti soprattutto da Paesi in via di sviluppo di partecipare al corso iseano. Oltre al 10° compleanno del prestigioso corso estivo nel 2013 l’Istituto Iseo si appresta a spegnere 15 candeline, con alle spalle oltre 40 convegni di studi internazionali promossi, in Italia e all’estero, con piĂš di 30 Premi Nobel ospitati a Iseo ed oltre 7000 persone accolte come audience nei vari incontri. Inoltre, sempre quest’anno, cade il 10° anniversario della scomparsa del fondatore e ideatore dell’associazione non profit Iseo, Franco Modigliani.

/D FULVL GHOO¡HXUR VSLHJDWD DL 5RWDU\ Il col. Bonifacio Roberto Bertetti, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Brescia è intervenuto nei giorni scorsi all’interclub dei Rotari Brescia Nord, Manerbio e Valsabbia per parlare de “La crisi dell’area euro: politiche economiche per una via d’uscitaâ€?. Una crisi, è stato l’esordio del relatore, che affonda le sue radici nei primi anni 2000 con la politica monetaria espansiva voluta dalla Federal Riserve che aveva favorito una

forte espansione del mercato immobiliare legata alla erogazione dei mutui deďŹ niti “sub primeâ€?. Tutto sembrava andare a gonďŹ e vele. Nel 2004 il meccanismo si inceppa, causa rischio inazione, la Federal Reserve cambia strategia, aumenta i tassi per rallentare l’economia. I mutuatari incominciano a non essere piĂš in grado di assolvere ai propri impegni ďŹ nanziari. Nel frattempo, il fenomeno della cartolarizzazione ha “diffusoâ€? questi crediti

inesigibili nella pancia di molti istituti di credito, non solo statunitensi, ma anche europei. I titoli tossici riversati in Europa provocano tensioni sui titoli del debito pubblico di alcuni Paesi sovrani, mettendo in seria difďŹ coltĂ molti istituti di credito del vecchio continente. La Bce, dal canto suo, è intervenuta abbassando i tassi d’interesse per bloccare la speculazione al ribasso sui titoli del debito di alcuni Paesi sovrani (tra cui l’Italia). L’Eu-

ropa e i singoli governi che la compongono, si stanno rendendo conto che, per uscire da questa situazione e per poter affrontare, in futuro, altre crisi del sistema, è obbligatorio coordinare le politiche economiche di tutti i Paesi aderenti, puntando alla costituzione di ulteriori organismi comuni che abbiano il potere di muovere autonomamente le leve di politica monetaria ed economica a livello comunitario.


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…—‘Žƒ ‡Â?’‘ †‹ „‹ŽƒÂ?…‹ ‡ †‹ ’”‘‰‡––‹ L’anno scolastico è ormai finito (solo per gli studenti di terza media e per quelli del quinto anno delle superiori c’è l’appendice dell’esame di Stato) e per la scuola è tempo di bilanci. per gli studenti che devono riflettere sull’impegno messo nel corso dell’anno anche per gli insegnanti che si trovano sĂŹ a giudicare i propri allievi ma, insieme, a valutare se stessi e il proprio lavoro. L’aspetto della valutazione è particolarmente importante nel

lavoro scolastico. Importante e complesso, se è vero che deve tenere conto di molte variabili, ben al di lĂ delle “sempliciâ€? misurazioni di conoscenze e abilitĂ . Sul tavolo dei responsabili della scuola italiana ci sono però altre questioni urgenti. Nei mesi scorsi, nei quali si sono avvicendati due ministri, almeno due temi forti sono rimbalzati all’attenzione di tutti: la cosiddetta “scuola digitaleâ€? e l’edilizia scolastica. In sostanza,

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apita spesso di sentire che la “scuola paritariaâ€?, piĂš comunemente indicata come “scuola privataâ€?, sia considerata come un antagonista della scuola statale, come una realtĂ che diventa pericoloso intralcio al suo sviluppo, anzi che ad esso si contrappone. Certo, le molte persone che perseverano in questa credenza non sono a conoscenza di quanto è contenuto nella legge 62 del 2000 che nell’articolo 1, comma 1 la riconosce come “parte integrante e costitutiva dell’unico sistema nazionale

la scuola statale e di quella paritaria è una ricchezza perchĂŠ entrambe svolgono un servizio pubblico e non sussistono certamente per promuovere una pretestuosa contrapposizione, ma al contrario per sostenere quei valori e quei saperi che rendono l’uomo piĂš libero, piĂš ricco di senso civico, piĂš capace di responsabilitĂ etica e quindi in grado di muoversi con consapevolezza anche tra i problemi della complessa societĂ del terzo millennio. La garanzia di un futuro migliore si colloca su un alto livello di istruzione e di educazione rivolto a tutti indistintamente. Proprio per questo la prima preoccupazione dovrebbe

di istruzione e di formazione e soggetto titolare di un servizio pubblico e di pubblico interesseâ€?. Questo sta a dire che la scuola paritaria si pone accanto alla scuola statale e non contro di essa in quanto insieme sono chiamate al perseguimento di un grande e comune obiettivo: la promozione umana e culturale degli alunni, la loro crescita civile, sociale, democratica per il bene comune del Paese. L’esistenza della scuola paritaria può anche servire da stimolo e da confronto con la scuola statale, uno stimolo e un confronto che possono diven-

la scuola che guarda al futuro e quella che piĂš prosaicamente fa i conti con le dotazioni (scarse) del presente. E se l’ex ministro Profumo ha cercato di spingere sull’acceleratore delle tecnologia – anche con provvedimenti contestati (si pensi alle polemiche sui libri di testo) – il neo ministro Carrozza è partito quasi con una “marcia indietroâ€?, come a ricordare che prima dei computer vengono i muri e dichiarando che proprio l’edilizia scolastica è la prioritĂ .

tare miglioramento e giusta e sana emulazione per quel rapporto che si viene necessariamente a creare tra queste due realtĂ presenti nel nostro territorio. La scuola paritaria inoltre non sottrae risorse allo Stato, ma al contrario le fa risparmiare perchĂŠ si fa carico di un elevato numero di studenti. Inoltre, nel nostro mondo moderno, cosĂŹ complesso e fortemente in evoluzione, è impensabile che lo Stato da solo possa riuscire ad assumere tutti i pesi per far fronte alle molteplici sfide che si manifestano abbondanti in diversi ambiti. L’esistenza del-

essere quella di una scuola che sia di qualitĂ , non importa se statale o paritaria. La qualità è l’obiettivo che va assolutamente perseguito e che legittima l’esistenza di una scuola, è quella caratteristica che la rende autentica e credibile al di lĂ della sua natura giuridica.

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“Diventa anche tu un piccolo leone biancoblĂšâ€?: è questo lo slogan dell’edizione 2013 dei Blu camp del Brescia calcio. Alla presentazione dell’iniziativa ludico-sportiva hanno manifestato grande soddisfazione il vice presidente del settore giovanile Fabio Corioni e l’organizzatore Maurizio Marmentini. Oltre 600 i ragazzi e i bambini, delle classi dal 1998 al 2006, che stanno prendendo parte ai sette gruppi in altrettante localitĂ italiane e non: tra queste grande successo ha

riscosso quella di Malta. Ăˆ ancora possibile iscriversi ai Blu camp in programma a Pinzolo, TemĂš e Ome, contattando la sede del Brescia calcio. “Il nostro obiettivo è quello di riportare il Brescia ai bresciani – spiega Fabio Corioni – per questo stiamo intensificando i rapporti con le societĂ locali partendo dalla scuola calcio. Non nascondo che vedere giovani con le casacche di altre societĂ mi dia fastidio perchĂŠ il punto di riferimento dei giovani del nostro territorio siamo noiâ€?.

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nizierĂ domenica 16 giugno l’impegno per i ragazzi di Cesare Prandelli nella Confederations Cup, il torneo che mette di fronte le nazionali vincitrici dei diversi tornei continentali in quella che si può definire una sorta di “prova generaleâ€? per il Mondiale brasiliano di Rio 2014. Gli azzurri vi partecipano in quanto vicecampioni europei, sfruttando il posto lasciato libero dalla Spagna che vi prende parte in quanto campione mondiale. Il torneo rappresenta un’occasione importantissima per “cementareâ€? lo zoccolo duro in vista dell’appuntamento mondiale del prossimo anno: infatti, oltre a possibili inserimenti dell’ultimo minuto che verranno valutati sulle condizioni fisiche e tecniche (con particolare riferimento a Totti) o infortuni che, lo diciamo incrociando le dita, potrebbero privare la selezione azzurra di qualche elemento, questo dovrebbe essere il gruppo che darĂ l’assalto alla Coppa del mondo. Tra i giocatori piĂš importanti conta moltissimo l’asse “brescianoâ€? rappresentato da Pirlo in mediana a dirigere l’orchestra e Balotelli come punta di diamante dell’attacco, senza dimenticare Prandelli, il “mago di Orzâ€? in panchina. La Confederations cup, a dire il vero, non porta benissimo alla nostra

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nazionale, basta ricordare la precedente edizione che vide l’Italia di Lippi eliminata già durante il girone con una sola vittoria contro gli Stati Uniti e le sconfitte contro il Brasile e quella sorprendente contro l’Egitto. Fu purtroppo il preludio di un Mondiale ancora piÚ deludente, la peg-

giore prestazione di sempre per l’Italia nella competizione. Ai ragazzi di Prandelli quindi il compito di girare questa volta un film diverso, per fare in modo che ancora una volta il cielo, da Berlino a Rio, si colori di azzurro, come sognano tutti i tifosi.

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2UD FL YXROH LO FXRUH GHOOD /HRQHVVD Il verdetto delle prime due partite della ďŹ nale playoff di Legadue, che designerĂ la squadra promossa nel massimo campionato della pallacanestro nostrana, è di quelli che sembrano lasciare poche speranze. La Centrale del latte, infatti, torna da Pistoia con un due a zero che fa molto male. Soprattutto per come le sconďŹ tte sono maturate. In entrambe le partite, infatti, i ragazzi

di coach Martelossi hanno saputo tenere testa ai padroni di casa ďŹ no all’ultimo. E se nella prima partita lo scarto era stato di cinque punti, nella seconda disputata lunedĂŹ sera, lo scarto con Galanda e soci si è ridotto ad un solo canestro, quando il tiro di Brkic si è infranto sul ferro, insieme alle speranze bresciane di pareggiare la serie prima di tornare al San Filippo.

La partita è stata dura, con la difesa protagonista e poco spazio per lo spettacolo, come testimoniato dal basso punteggio (58 a 56 per Pistoia). La Leonessa, pur priva di un elemento di spicco come Jenkins (nella foto), fermato da un infortunio in gara 1, ha lottato con Giddens e il “solitoâ€? Brkic in grande spolvero, ma non è bastato. Ora la serie torna a Brescia e obiettivamente la situazione è molto dif-

ďŹ cile: sotto di due partite, la Centrale avrebbe bisogno di tre vittorie di ďŹ la per ribaltare e vincere la serie, una sďŹ da ai limiti dell’impossibile. In questi giorni però, si moltiplicano i messaggi di stimolo e di entusiasmo, che unitamente all’atmosfera di casa, potrebbero dare nuova spinta ai giocatori. PerchĂŠ il cuore della Leonessa non ďŹ nisce mai.

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Maggio è stato il mese della solidarietĂ per gli arbitri del Csi, che hanno aderito al tradizionale appuntamento con il Day Arbitro. 8000 ďŹ schietti di tutta Italia hanno rinunciato alla diaria di una gara per devolverla in beneďŹ cenza. La raccolta del 2013 ha visto aderire 60 comitati – tra i quali quello di Brescia –, che complessivamente hanno donato la somma di 24mila euro. Una cifra record, capace di poter esaudire il sogno iniziale: quello di costruire un campo nuovo

di zecca ad Haiti per far giocare i giovani dell’isola caraibica, un Paese con mille problemi dove la presenza dello sport può fare la differenza. ProseguirĂ infatti anche nella prossima estate la campagna “Il Csi per Haitiâ€?, a seguito dell’intesa raggiunta dall’ente arancioblĂš con il governo locale. All’inaugurazione del campo la delegazione haitiana regalerĂ al presidente nazionale Massimo Achini un pannello con i nomi di tutti i Comitati che si sono distinti per la loro generositĂ .

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uando in ballo c’è un grande obiettivo è impossibile tirarsi indietro. Ogni sportivo lo sa. Al Csi Brescia le sfide si vivono in campo, ma non solo: dietro le scrivanie, in riunione, al telefono o per le strade della provincia. L’ultima della serie consiste nel rilancio del basket giovanile, settore ad oggi arido di prospettive. Le idee ci sono, è tempo di metterle a frutto. Ăˆ per queste ragioni che nei giorni scorsi l’ambasciatore arancioblĂš dello sport in oratorio Fabio Fossati ha scritto una lettera a tutte le societĂ della categoria open: “La vostra realtà – scrive il coach – è ormai rodata da anni, ma non può piĂš rappresentare l’unica espressione della pallacanestro ciessina, dove non c’è traccia di giovani. Il comitato di Brescia mi ha chiamato per sviluppare un progetto ambizioso a livello giovanile, che dia nuova linfa a tutto il movimento cestistico locale generando nuove squadre negli oratori, nei quartieri e nei paesi, formando nuovi tecnici in grado di educare ancor prima di allenare. Una missione complicata, ma possibile se anche all’interno delle vostre societĂ ci sarĂ qualcuno capace di prendersela a cuoreâ€?. In attesa di una pronta risposta dai 21 sodalizi “seniorâ€? Fossati e il direttore tecnico Emiliano Scalfi hanno raggiunto l’intesa con l’oratorio

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giovedĂŹ 20 giugno alle 20.30 proprio a Bovezzo (via Paolo VI), dove si farĂ il punto sul progetto PiĂš Basket, che farĂ leva anche sull’organizzazione di corsi di istruttori di minibasket da mettere a disposizione degli oratori. L’obiettivo è chiaro: “Non vogliamo entrare in competizione con la Federazione, che potrĂ beneficiare di questo nostro impegno – afferma Fossati –, crediamo semplicemente che il basket possa rappresentare uno strumento fondamentale per la crescita di bambini e ragazzi. Pochi diventeranno campioni. Molti, se lavoreremo bene, diventeranno uomini veriâ€?.

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

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Egr. direttore, nei tuoi enfatici scritti stai un po’ esagerando: “...una parrocchia senza grest sente venir meno la sua parte piĂš vitaleâ€?; “...il grest dice alla parrocchia il suo stato di saluteâ€?. Quasi peggio del fondo di Paganini sul tifoso morto. Il grest: al massimo tre settimane! Comode perchĂŠ pagano anche i Comuni! Terribile perchĂŠ alcune parrocchie non vanno a cercare i non iscritti perchĂŠ non hanno soldi, specie immigrati!! Offensivo verso chi ha sempre valutato il grest come cosa che è opportuno fare per i bisogni delle famiglie, ma che non risolve niente di niente da un punto di vista pastorale. E chi lavora per i bambini 10 mesi su 12 come le scuole dell’infanzia? o come tutte le scuole di ogni ordine e grado? Potrei continuare nelle esemplificazioni; ma non dimenticare che ciò che scrivi tu è voce della diocesi e che la seconda caratteristica di Voce è lealtĂ ; ossia coraggio di dire la veritĂ , non di enfatizzare ciò che fa comodo all’immagine imprenditoriale di alcuni nostri colleghi. don Angelo Chiappa Carissimo don Angelo, francamente non ti capisco, perchĂŠ anche tu, da parroco, hai appoggiato il grest. Non credo sia sensato contrapporre esperienze pastorali ad altre, giudicandole magari dall’approccio sbagliato (questo sĂŹ) di alcuni. Ci possono essere grest che non accolgono gli immigrati o i bisogni delle famiglie (in veritĂ anche scuo-

le, magari anche cattoliche, che esprimono qualche difficoltĂ con la disabilitĂ ...), ma su questo non ho nessuna difficoltĂ a dire con te che è sbagliato. Punto e a capo. O, se preferisci, senza se e senza ma. Come pure non ho difficoltĂ a testimoniarti che la stragrande maggioranza delle nostre parrocchie accolgono tutti al grest (l’anno scorso in cittĂ il 10% delle famiglie non ha potuto versare la quota d’iscrizione e nessuna è stata respinta). Che il grest non debba diventare il tutto mi pare ovvio e anche la sussidiazione espressa in questi anni va nella direzione di allargare questa bella esperienza oratoriana nel tempo e negli interessi. Però è anche vero che, se manca, difficilmente si allarga la sensibilitĂ educativa di una comunitĂ anche verso altri temi. La popolaritĂ delle nostre parrocchie non va soppressa, ma fatta crescere. In quest’ottica, fra l’altro, in questi anni abbiamo creato una mediazione del grest anche per le Scuole dell’infanzia (purtroppo non quest’anno per motivi tecnici, ma in quelli immediatamente passati sĂŹ). Come dire: fare la guerra tra di noi per le cose che facciamo mi pare cretino, allearci piĂš intelligente e fecondo. don Marco Mori

ˆ”ƒ�…‡•…ƒ�‹ ‡ ƒœœ‘Ž‘ Egr. direttore, nel penultimo numero del settimanale diocesano, quello del 30 maggio scorso, Mauro Toninel-

li nell’articolo intitolato “Rivoluzione pastoraleâ€? descrive la nuova realtĂ pastorale che si viene a creare a Lumezzane e cita le parole di don Riccardo Bergamaschi, coordinatore dell’unitĂ pastorale, il quale delinea il quadro che prevede tre parroci: S. Apollonio, S. Sebastiano e Pieve. A quest’ultimo parroco, verr e b b e a f f i d a t a a n c h e l a p a rrocchia S. Antonio di Gazzolo. Questa affermazione, sia pure data non per definita nella dichiarazione di don Riccardo, lascia però intendere che i frati conventuali, che dal 1957 reggono quella comunitĂ parrocchiale, abbiano deciso di ritirarsi da Gazzolo e riaffidare al Vescovo la parrocchia. Riteniamo sia opportuna una chiarificazione proprio per evitare lo stupore che questa frase ha suscitato in alcuni fedeli e il disagio tra i laici di quella comunitĂ nemmeno interpellati o anche solo informati. Ribadiamo che la Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, alla quale appartengono i frati di Gazzolo, pur impegnata in un serio cammino di discernimento per ridisegnare le proprie presenze e opere, non prevede, a tempi brevi, il ritiro da Gazzolo, come comunicato anche al vicario generale della Diocesi mons. Mascher, da p. Leopoldo Fior superiore del Convento di S. Francesco e, fino allo scorso aprile, Definitore provinciale incaricato per le AttivitĂ pastorali della Provincia. La prassi da noi sempre seguita nel caso di ritiro da una parrocchia, prevede prima di tutto il dialogo sincero con il Vescovo della Chiesa locale, il confronto con il

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parroco e i frati della comunitĂ interessata, l’incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale coinvolgendolo nella collaborazione e nella corresponsabilitĂ . I tempi (che non sono mai strettissimi) e le modalitĂ , vengono sempre concordati con il Vescovo diocesano. Ora, nessuno di questi passi è stato compiuto. PotrĂ forse anche succedere che le esigenze dell’Ordine prevedano un ritiro dei frati da Gazzolo, ma questo non avverrĂ nei tempi stretti che l’articolo citato, lasciava intuire. I frati francescani conventuali pertanto continueranno a svolgere anche nei prossimi anni, il loro ministero in due luoghi della diocesi bresciana: chiesa di S. Francesco d’Assisi in cittĂ e Lumezzane Gazzolo. p. Leopoldo Fior, guardiano del convento di s. Francesco in Brescia, p. Franco Giraldi, guardiano e parroco di Gazzolo

Â?…‘”ƒ •— Â?†”‡ƒ Egr. direttore, in riferimento alla morte di Andrea concordo con il pensiero di Carlotta. Vorrei aggiungere che io al funerale c’ero e che la tifoseria che è accorsa ad accompagnare l’ultimo viaggio di Andrea ha avuto un rispetto ed una compostezza meravigliosa. Un fiume di ragazzi convenuti da ogni dove si sono stretti ad Andrea, alla sua famiglia, ai loro amici, alla nostra comunitĂ con un calore unico. Agnese Flavia Bianchi

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