La Voce del Popolo 2013 27

Page 1

ƒ ‰”ƒ�†‹�‡

il raccolto mi è scesa di dentro. occhio La grandine che ha distrutto nuvole come un immenso una Il cielo è ancora livido di le foglie strappate, sopra la terra. Le piante ferite, Gli agricoltori, senza m miope dove prima c’era il giardino.riesce ad uscire, sono t tragedia che non p parole, con la rabbia dentro non li conosce non sa cosa siChi p piĂš feriti dei loro raccolti. un momento, il lavoro di mesi in cosĂŹ tutto, di loro ggnifica perdere piĂš grande, troppo piĂš fortel’amore e di anni. Il cielo troppo che vive nei campi, viva la h distrutto l’amore dell’uomo ha Una creatura viva, come è d dell dell’uomo per la sua creatura. , curata, irrigata, appena uscita a proccampagna d’estate cosĂŹ rigogliosa camp primavera, trionfante, decisa d dall’inc dall’incerto andamento dellapiĂš esposta al danno della tempesta. questo per massimo e no. Si può durre il m d volte imprecare, ma in questa contro un agricoltori, li ho sentiti a mano, Gli agricolt G di avere a portata con il cielo che ritieni di tanto terribile. Domani ricominimprecare contro im lontano, tanto è e ricono quando cielo alla pari, non ranno quel po’ che è rimasto lavoro la loro vita. Raccoglieda mangiare, si può fare solo cosĂŹ. ceranno il lavoro, o. In tali disgrazie, per dare mincerann minceranno.

/$92&( '(/ 3232/2

/$92&(

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ

Le regole del buon giornalismo vorrebbero che, dinanzi a fatti come quelli accaduti nella cava di marmo a Nuvolera, nei giorni scorsi si parlasse delle vittime, del perchĂŠ dell’ennesimo incidente, del dove e del come si è veriďŹ cato. Esercizio inutile. Altri l’hanno giĂ fatto. Meglio sarebbe non doverne parlare. Non per indifferenza nei confronti delle nuove morti bianche, ma perchĂŠ il morire di lavoro semplicemente non dovrebbe esistere. PerchĂŠ è una delle morti piĂš assurde, piĂš difďŹ cili da immaginare, commentare e accettare. Soprattutto in Italia, un Paese che ha scelto addirittura di aprire la Carta costituzionale dichiarando che il lavoro è l’elemento fondante della sua stessa esistenza. E perchĂŠ mai, allora, un Paese che si fonda sul lavoro dovrebbe accettare che di questo si possa morire? Probabilmente per lo stesso motivo per cui per anni ha accettato la presenza sul suo territorio di fabbriche che accanto alla “produzione vendibileâ€? mantenevano, parallela, anche la catena di montaggio della morte, della malattia professionale: la vicenda “eternitâ€? (che in Piemonte è da poco giunta alla ďŹ ne del suo iter giudiziario), quella della Ilva di Taranto, della Thyssen di Torino e mille altre ancora... Ma la vicenda di Nuvolera prima con la morte del padre e poi, ancor piĂš incredibilmente con la morte del ďŹ glio, che ha lasciato nel dolore una famiglia, un’intera comunitĂ con una nuova morte che non si può certo attribuire a imperizia, negligenza, sfruttamento, fa venire a galla un altro aspetto difďŹ cile da accettare. Morire di lavoro in tempi in cui il lavoro diventa “merceâ€? sempre piĂš rara suona come una beffa, la peggiore, la piĂš tragica di tutte.

Ǥ

Ǥ

ÍšÍ&#x;

”‡•…‹ƒ Íœ ÂŽ —‰Ž‹‘ ͚͙͛͘ ”‡•…‹ƒ Ǥ Ǥ

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

‘Â?–‹‡Â?‡ Ǥ Ǥ Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ ÇŚ Í&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ Íš

Disordini in Egitto. A un passo dalla guerra civile

‡˜”‘•‹ †ƒ �‘˜‹†ƒ

‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ †‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‡ •ǤÂ’ ‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡

Í˜ÍĄ ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Piancogno. I primi 50 anni del Comune

ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Migranti. Padre Toffari saluta Brescia

‘Žǥ ”‹ˆ‹—–‹Ǣ ‹Â?‘ ƒ Â–ÂƒÂ”Â†Â‹ÇĄ ”—Â?‘”‡ǥ ƒŽ…œœ‹”‡ Dz —Â? ˜‹†ƒdzǤ ‹‘˜ƒÂ?‹ ’‡” Ž‡ •–”ƒ†‡ ˆ ˆƒ ‹Â?’ƒ ”‡•…‹ƒ ‡•–‹˜ƒ †‹•…—–‡ †‹ DzÂ?‘ Ǥ ƒ Žƒ Â?‘˜‹†ƒ Dz‹Â?’ƒœœƒ ‡ ƒ˜‹ƒ ‡ ƒ†‘˜ƒ ‡ …‘Â?˜‹˜‡Â?œƒ …‘Â? ‹ ”‡•‹†‡Â?–‹ Â?‘ ‡ “—‡ŽŽ‡ †‹ Â‡Â”Â—Â‰Â‹ÂƒÇĄ ‡•‡”…‹œ‹ …‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ‡ †‹ˆˆ‹…‹Ž ”ƒÂ?‡ †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹ ‡ ‡•‡Â?œƒ ’‘ǯ ‘˜—Â?“—‡Ǥ ‡ •–‘”‹‡ Â?‘•– ÇŻ

͚ͥ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Passi nella neve. Pedrali: “Tra ricordo e speranzaâ€?

è possibile. una convivenza diversa ne di autoreferenziale e si ammalaâ€?. Che accanto alla professio te E Lampedusa è certamen fede in Dio bisogna formulare Per dire periferia geografica, lembo l’atto di fede nell’uomo. anche ne estremo dell’Europa, ma di – lĂŹ dove speranza e disperazio zano nel volto di periferia esistenziale, luogo materializ si in fuga mare – approdo di un’umanitĂ questi fratelli soccorsi in ente da terre sfruttate ingiustam che ai segni del potere bisogna e nell’indifferenza piĂš totalenon rre “il potere dei contrappo che dell’Occidente epulone segniâ€? che la comunitĂ isolana che Francesco, a sorpresa, ha Papa Fra si accorge dei tanti Lazzaro, porta. profeticamente ha mostrato come meta del sua scelto Lampedusa com bussano e muoiono alla in decenni di accoglienza fuori Roma, un indice suo primo viaggio fuor Il viaggio di Francesco è e, in particolare, nei giorni migranti, lui figlio nostre per incontrare i migran quando, puntato che ricorda alle dell’emergenza del 2011 Argentina. , di migranti italiani in A civili e cristiane che coscienze scelta prima e meglio delle istituzionidel lano, Come non leggere in qquesta da i morti in mare c’interpel ha saputo incarnare la pagina dette parole quelle possono Papa non del mi avete ci riguardano e Vangelo: “Avevo fame e Conclave e mi cardinale prima del Co nudo indifferenti. Ma il Papa ero , lasciarci mangiare da dato mura e riferite dal cardinale cubano ha scelto di “uscireâ€? dalle vestito, straniero e mi avete avete Alamino: y Si zare. Ortega Lucas entro Jaime del Vaticano per evangeliz accolto...â€?. Ma il contorno uscire trovare “La Chiesa è chiamata a Papa è reca a Lampedusa non per cui s’iscrive la visita del verso ii olo da sĂŠ stessa e a dirigersi soluzioni politiche all’annoso certamente quello dell’apost – anche il le periferie, non solo quelle fenomeno dei migranti che va con in mano solo e quella dalla geografiche ma anche quelle del se la Chiesa agrigentina Vangelo. Il Papa, toccato esistenziali: quelle del mistero tizia, italiana, in diverse occasioni, dei migranti, va umana tragedia dell’ingius di per peccato, del dolore, hanno chiesto con forza a Lampedusa per pregare il rispetto con vita legalitĂ quelle dell’ignoranza e la la perso coniugare quelle coloro che hanno nza e dell’indifferenza religiosa, della dignitĂ umana e l’accoglie in mare visitare i superstiti ll di gni forma

Ž •ƒŽ˜ƒ‰‡�–‡ †‹ ƒ�’‡†—•ƒ

Íœ ’ƒ‰‹Â?‡ †ƒ •–ƒ……ƒ”‡ Â?‹ƒ …‘Â?‘Â? Í›Í? …‘Â?‘Â?‹ƒ Í›Í?

Governo. Assaggio per un Paese affamato di lavoro

Ǥ Ǥ

ÍšÍ&#x;

Í›Í&#x; ’‘”–

Brescia calcio. Ǥ ”‡•…‹ƒ Íœ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘ L’allenatore

ecclesiale, incontrare la comunitĂ a entrambi periferia geografic che ed esistenziale di un’Italia, girato tante, troppe volte, hanno vedere o la testa altrove per non oa non sentire e che continuan migranti dei fenomeno il trattare quando in modo emergenziale, gli sbarchi sono ormai un merita che fisiologico fenomeno ma ben altre politiche nazionali, soprattutto europee, organiche e corresponsabili. La scelta dell’isola è giĂ un messaggio per anche per la Chiesa e se, dovesse non assurdo, il Papa e il proferire parola basterebb scelta e semplice fatto di averla essa visitata per ricordarle che nella è prolungamento di Cristo storia. Dagli estremi confini “pezzi d’Europa, mentre altrove affarismo, di Chiesa ammalataâ€? di collusi con i potenti di questo cuore mondo scandalizzano, nel del Mediterraneo, Francesco a Chiesa lancia un salvagente alla affondare: cui aggrapparsi per non eferenziale degli ultimi. lt

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

9$//( 6$%%,$

ŽžƾŜĹ?ĆšÄƒ Ĺ?Ĺś Ä?Ä‚žžĹ?ŜŽ ‘”‹”‡ †‹ Žƒ˜‘”‘

Í ÍĄÍ›

͘Í&#x; ‘’‘Ž‹ ‡ …‘Â?–‹Â?‡Â?–‹

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Í™

‘�–‹…Š‹ƒ”‹

Dz ‘…‡dz –‘”Â?ƒ –”ƒ Žƒ ‰‡Â?–‡ †‡Ž Â?‡”…ƒ–‘

‡Â?‡”†¿ ͙͚ Ž—‰Ž‹‘ Dz ‘…‡dz ˜‹‡Â?‡ †‹•–”‹„—‹–ƒ ‹Â? ͙͘͘͘ …‘’‹‡ ƒŽ Â?‡”…ƒ–‘ †‹ ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹Ǥ ƒ ’”‘••‹Â?ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ “—‹Â?†‹ǥ ’”‡Â?†‡”‡Â?‘ ‹Â? ‡•ƒÂ?‡ Žƒ œ‘Â?ƒ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ ‘”‹‡Â?–ƒŽ‡Ǥ

/j GRYH VL SUDWLFD O¡DWWLYLWj FDVHDULD ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‹ ‡ …—”‹‘•‹ǥ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ǥ ŠƒÂ?Â?‘ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ˆƒ”‡ —Â?ǯ‡•…—”•‹‘Â?‡ Â?‘Â? ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹˜ƒ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •’‡Ž‡‘Ž‘‰‹…ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ Ž—Â?‰‘ ‹ •‡Â?–‹‡”‹ †‡‹ Dz ò• †‡Ž ÂŽÂƒÂ–Çł La Pro loco di Serle e il Consorzio monumento naturale Altopiano di Cariadeghe organizzano per domenica 7 luglio un’escursione non impegnativa lungo i sentieri dei “BĂźs del latâ€?. I “bĂźs del latâ€? sono cavitĂ sotterranee dove, ďŹ no a pochi anni orsono, si praticava l’attivitĂ casearia. Il ritrovo per domenica è ďŹ ssato alle 7.30 presso il parcheggio degli Alpini, sull’Altopiano di Cariadeghe, a Serle. Per info, 0306910501, Il costo è di 10 euro (comprensivo della visita guidata e del pranzo).

—˜‘Ž‡”ƒ

ƒ˜ƒ”†‘

‡”ƒ–ƒ ‹� ’‹ƒœœƒ …‘� ‹Ž †‹ƒŽ‡––‘

‹ƒœœƒ ƒ”…‘�‹ ‡ ‹Ž „ƒŽŽ‘ †‹ …‘’’‹ƒ

‡Â?‡”†¿ ͙ͥ Ž—‰Ž‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ǤÍ™Í? Dz ‹ƒ‰‰‹ †‹ ÂƒÂ…Â“Â—ÂƒÇł ’‘”–ƒ ‹Â? •…‡Â?ƒ ƒ —˜‘Ž‡”ƒ Dz Â?ƒ ˜‹–ƒ •’‡”‹…‘Žƒ–ƒdzǥ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ‹Â? †‹ƒŽ‡––‘ •—‹ ˜ƒŽ‘”‹ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?ÇĄ •—ŽŽ‘ •…ƒ”–‘ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •—ŽŽ‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? †‹ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Žƒ ˆ”‡Â?‡•‹ƒ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ Â?‘†‡”Â?ƒǤ

‹‘Ž‹Â?‹ †‹ ƒÂ?–ƒ ‹––‘”‹ƒ ”‹•—‘Â?ƒÂ?‘ •ƒ„ƒ–‘ Íž Ž—‰Ž‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ǤÍ™Í? ‹Â? ’‹ƒœœƒ ƒ”…‘Â?‹ ƒ ƒ˜ƒ”†‘ …‘Â? ‹Ž ‘Â?…‡”–‘ Â’Â‘Â’Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ ”‡’‡”–‘”‹‘ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ƒ‰Â?‘Ž‹ǥ ƒŽŽ‡ ‘”‹‰‹Â?‹ †‡Ž „ƒŽŽ‘ †‹ …‘’’‹ƒ ‡Â?‹Ž‹ƒÂ?‘Ǥ

Â?‰”‡••‘ Ž‹„‡”‘ ‡ ‰”ƒ–—‹–‘Ǥ

.OHVFK LQYHVWH PLOLRQL

Ž ˜‘Ž–‘ ‰‹‘˜ƒ�‡ †‡Ž ‰”‡•– †‹ ‘„ƒ”�‘

ƒ‰ƒœœ‹ ‡ ƒÂ?‹Â?ƒ–‘”‹ ’‡” —Â?ÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ …‘Â?–ƒ‰‹‘•ƒ Don Andrea Selvatico, curato di Vobarno dal 2007, ha allestito anche quest’anno il grest grazie all’aiuto di animatori ed educatori che con pazienza e passione accolgono, educano e fanno divertire i tanti ragazzi delle sei parrocchie della zona. La stagione estiva permette anche di responsabilizzare i ragazzi.

Â?…Š‡ Žƒ ƒŽŽ‡ ƒ„„‹ƒ •—„‹•…‡ ÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‘ÂŽÂ˜Â‡Â”Â•Â‹ †‡ŽŽƒ …”‹•‹Ǥ Â?ƒ „‘……ƒ–ƒ †ǯ‘••‹‰‡Â?‘ ’”‘˜‡Â?‹‡Â?–‡ †ƒŽŽƒ ˜‹œœ‡”ƒ Šƒ •ƒŽ˜ƒ–‘ •–ƒ„‹Ž‹Â?‡Â?–‹ ‡ †‹’‡Â?†‡Â?–‹ †‡Ž ‰”—’’‘ ‡ƒŽ‹ Una terra che ha fatto del lavoro e del sacriďŹ cio i punti cardine della propria crescita. Che con i suoi ritmi e le sue politiche si è assicurata nel ‘900 un certo benessere, indirizzando e condizionando lo sviluppo dei paesi e delle loro dinamiche sociali e che ora cerca di resistere, ma soffre. Anche la Valle Sabbia, dopo la crescita industriale avvenuta un po’ ovunque per oltre un secolo lungo il corso del Chiese e sfociata nel “miracolo brescianoâ€?, come ebbe a deďŹ nire il Financial Times lo sviluppo economico esponenziale vissuto a partire dagli anni ‘50 nella cosiddetta “Conca d’oroâ€?, subisce l’evolversi della crisi. Una boccata d’ossigeno proveniente dalla Svizzera (45 miloni di euro investiti dal gruppo Klesch) ha salvato stabilimenti e dipendenti del gruppo Leali.

Una dimostrazione del fatto che, seppur ridimensionato, il settore siderurgico resta il cuore della produzione industriale valligiana. “Se da un lato – spiega Nicola Bianco Speroni, nipote di Alessio Pasini tra i fondatori 60 fa della Ferriera Valsabbia – si è assistito in questi anni ad una riduzione del numero delle aziende, dall’altro è aumentata la produzione e anche l’indotto è importante per le aziende impegnate nelle forniture, assistenze, manutenzioni e servizi di vario genere. Il mercato domestico del tondo per cemento armato sĂŹ è ulteriormente ridotto negli ultimi mesi e le previsioni sono preoccupanti anche per la difďŹ coltĂ dei clienti di onorare i termini di pagamento, per fortuna riusciamo a vendere all’estero circa l’80% della produzioneâ€?. Ǥ ͙ͥ


͚͘

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

ƒŽ ͚͙ ƒŽ ÍšÍ&#x; Ž—‰Ž‹‘ Â?…Š‡ —Â? …‘”•‘ •—‹ •ƒÂ?–‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ †‡Ž ƒ˜‡” C’è anche un corso sui santi nell’estate del Gaver al Villaggio Paolo VI, a pochi km da Bagolino sopra il lago d’Idro. Ăˆ l’incantevole scenario a 1500 metri di altezza in cui alcuni anni fa mons. Dino Foglio, a lungo responsabile nazionale del Rinnovamento nello Spirito, diede vita a una struttura capace di accogliere chi desidera vivere una settimana immerso nella natura e nell’ascolto di Dio. Quest’anno, fra le diverse proposte, è in programma dal

tardo pomeriggio di domenica 21 luglio al mattino di sabato 27 il corso “Santi, pionieri della nuova evangelizzazioneâ€?. Nell’Anno della fede i santi e i beati sono stati presentati da Benedetto XVI come compagni inseparabili nell’esperienza di Dio e nell’avventura dell’evangelizzazione. I santi testimoniano che vivere il Vangelo è possibile e che la creativitĂ e la fantasia dello Spirito Santo aprono sempre nuove prospettive

di vita. Il corso sarĂ animato dalla FraternitĂ â€œTenda di Dioâ€?, fondata da mons. Foglio, e da don Davide Maloberti, direttore del settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio. Nel programma, un itinerario spirituale ed esistenziale alla scoperta dei santi legati ai tanti ambiti della vita: il lavoro, la testimonianza della fede, le prove, la caritĂ , i giovani e la famiglia. Fra gli interventi, Barbara Sartori, autrice di diverse biografie di santi,

il medico bresciano Caterina Fausti e i genitori di Giulia Gabrieli, ragazza bergamasca, morta nel 2011 a 14 anni. Prevista una giornata di “desertoâ€? sulle montagne del Gaver e l’esperienza dell’adorazione notturna. La settimana è pensata per favorire uno spirito di condivisione e di fraternitĂ . Per informazioni e iscrizioni, contattare il Villaggio Paolo VI: 0365.99211; 333.6223953; e-mail: paolosestogaver@libero.it; www.evangelizzazione.org.

‘„ƒ”�‘ ‡‹ ’ƒ””‘……Š‹‡ ‰—‹†ƒ–‡ †ƒ —� —�‹…‘ ’ƒ””‘…‘

8QLWL DQFKH VH ´ORQWDQLÂľ ǯ‡”‹‰‡Â?†ƒ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‹ ‘„ƒ”Â?‘ ° —Â? ‡•’‡”‹Â?‡Â?–‘ ’‘•‹–‹˜‘ Č‹ÂˆÂƒÂ…Â‹ÂŽÂ‹Â–ÂƒÂ–Â‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’ÂƒÂ”Â–Â‡Â?‡Â?œƒ ƒ —Â? —Â?‹…‘ ‘Â?—Â?Â‡ČŒ †‹ …‘Â?‡ •‹ ’‘••ƒ ˆƒ”‡ —Â?ƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ —Â?‹–ƒ”‹ƒ •‡Â?œƒ ’‡”†‡”‡ †‹ ˜‹•–ƒ Ž‡ ’‡…—Ž‹ƒ”‹–Â? †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘

'

a circa quattro anni le sei parrocchie (Carpeneda, Collio di Vobarno, Degagna, Pompegnino, Vobarno, Teglie) che gravitano su un unico Comune lavorano insieme in una pastorale unitaria. “Anche se in modo graduale – racconta il parroco don Giuseppe Savio – abbiamo messo in atto questo cammino e cosĂŹ stiamo procedendo col desiderio di migliorare e di crescere nella corresponsabilitĂ e nello spirito di comunione che riteniamo necessarie per essere e far trasparire almeno i lineamenti del vero volto della Chiesa di GesĂš Cristoâ€?. Don Giuseppe è consapevole che, unico parroco, vive una situazione particolare: “Tutte e sei le parrocchie appartengono allo stesso comune, anche se coesistono situazioni geografiche molto diverse

sia per posizione territoriale (da Teglie alla frazione di Eno ci sono circa 12 km, nda) sia per numero abitanti; il centro principale è Vobarno, le altre frazioni – a parte Carpeneda che vive un’espansione demografica – registrano un’etĂ anagrafica piuttosto alta e numericamente non sono consistenti. Ma guai a sottovalutarle o meglio a spegnere le iniziative in essere. Il rischio è quello che i fedeli percepiscano la presenza dei sacerdoti solo per i servizi e non si sentano piĂš comunitĂ . Le tradizioni non mancano, anche se l’obiettivo è quello di intensificare l’impegno pastorale. Anche per questo motivo per l’Anno della fede è stato messo in atto un cammino, denominato “ComunitĂ in Missioneâ€?; il territorio è stato diviso in 15 zone e ogni 15 giorni nelle singole zone sono previste iniziative locali

e appuntamenti per tutte le comunitĂ . In questo itinerario quindicinale sono stati realizzati con l’aiuto di un camper attrezzato: una catechesi che trasmette i contenuti delle udienze del Papa; un incontro coi santi per adulti e bambini; l’adorazione eucaristica; il rosario meditato e una iniziativa pensata e realizzata con libertĂ e creativitĂ dal gruppo di riferimento della zona. “L’intento – spiega il parroco – è di far emergere e mettere al servizio della missione della Chiesa tutte le potenzialitĂ presenti sul territorio per crescere nella corresponsabilitĂ e nel protagonismo missionario per passare da semplici uso fruitori di servizi pastorali a operatori nella edificazione della comunitĂ e quindi della Chiesaâ€?. Nel cammino di questa erigenda unitĂ pastorale non bisogna tralasciare l’impatto economico del

sisma 2004 che ha messo in ginocchio le comunitĂ e che ha fatto maturare una solidarietĂ reciproca: in quattro parrocchie è stato sperimentato un aiuto finanziario con prestiti reciproci che hanno permesso di pagare pochi interessi alle banche nonostante i circa 4 milioni di euro di spesa per i danni del terremoto. Ora l’intenzione è quella di estendere la collaborazione alle altre due parrocchie (Col-

ÂŽ …‘‹Â?˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ° ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ǥ ’‡”…Š¹ ƒŽ–”‹Â?‡Â?–‹ Ž‡ ”‡ƒŽ–Â? ’‹Î ’‹……‘Ž‡ ”‹•…Š‹ƒÂ?‘ †‹ •‡Â?–‹”•‹ ‹•‘Žƒ–‡

Forniture per pesche di beneďŹ cenza

D W V H I R W L E X V HG q

A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela operante nel mondo delle festivitĂ e delle manifestazioni che valorizzano il territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualiďŹ cato, saprĂ interpretare ogni richiesta con professionatĂ e spirito di innovazione.

F.lli Fabian s.a.s.

Via della Meccanica 3 - 35014 Fontaniva (PD) - Tel. 049.5940533 - Fax 049.5940994 - E-mail: f.llifabianď˜łlibero.it - fllifabianď˜łemail.it


ƒ ‰”ƒ�†‹�‡

/$92&(

L grandine che ha distrutto il raccolto mi è scesa di dentro. La Il cielo è ancora livido di nuvole come un immenso occhio miope sopra la terra. Le piante ferite, le foglie strappate, una m ttragedia dove prima c’era il giardino. Gli agricoltori, senza p parole, con la rabbia dentro che non riesce ad uscire, sono piĂš feriti dei loro raccolti. Chi non li conosce non sa cosa sip gnifica perdere tutto, cosĂŹ in un momento, il lavoro di mesi g e di anni. Il cielo troppo piĂš grande, troppo piĂš forte di loro ha h distrutto l’amore dell’uomo che vive nei campi, l’amore dell’uomo d dell per la sua creatura. Una creatura viva, come è viva la campagna d’estate cosĂŹ rigogliosa, curata, irrigata, appena uscita c camp dall’incerto andamento della primavera, trionfante, decisa a prod dall’inc durre massimo e per questo piĂš esposta al danno della tempesta. d il m Gli li ho sentiti a volte imprecare, ma in questa no. Si può G agricoltori, agricolt imprecare im contro con il cielo che ritieni di avere a portata di mano, contro un cielo alla pari, non n quando è tanto lontano, tanto terribile. Domani ricominceranno il lavoro, lavor la loro vita. Raccoglieranno quel po’ che è rimasto e ricominceranno. In tali disgrazie, per dare da mangiare, si può fare solo cosĂŹ.

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Ǥ Ǥ

ÍšÍ&#x;

Ǥ ”‡•…‹ƒ Íœ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘ Ǥ ”‡•…‹ƒ

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

͘Í&#x; ‘’‘Ž‹ ‡ …‘Â?–‹Â?‡Â?–‹

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ ÇŚ ‘Â?–‹‡Â?‡ Ǥ Ǥ

Disordini in Egitto. A un passo dalla guerra civile

‡˜”‘•‹ †ƒ �‘˜‹†ƒ

Í˜ÍĄ ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Piancogno. I primi 50 anni del Comune

ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Migranti. Padre Toffari saluta Brescia

”‡•…‹ƒ ‡•–‹˜ƒ †‹•…—–‡ †‹ DzÂ?‘˜‹†ƒdzǤ ‹‘˜ƒÂ?‹ ’‡” Ž‡ •–”ƒ†‡ ˆ‹Â?‘ ƒ Â–ÂƒÂ”Â†Â‹ÇĄ ”—Â?‘”‡ǥ ÂƒÂŽÂ…Â‘ÂŽÇĄ ”‹ˆ‹—–‹Ǣ ‡•‡”…‹œ‹ …‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ‡ †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ …‘Â?˜‹˜‡Â?œƒ …‘Â? ‹ ”‡•‹†‡Â?–‹Ǥ ƒ Žƒ Â?‘˜‹†ƒ Dz‹Â?’ƒœœƒ ‡ ˆƒ ‹Â?’ƒœœ‹”‡ Dz —Â? ’‘ǯ ‘˜—Â?“—‡Ǥ ‡ •–‘”‹‡ Â?‘•–”ƒÂ?‡ †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹ ‡ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ ‡ “—‡ŽŽ‡ †‹ Â‡Â”Â—Â‰Â‹ÂƒÇĄ ƒ˜‹ƒ ‡ ƒ†‘˜ƒ ÇŻ

͚ͥ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Passi nella neve. Pedrali: “Tra ricordo e speranzaâ€?

Í›Í? …‘Â?‘Â?‹ƒ Governo. Assaggio per un Paese affamato di lavoro

Í›Í&#x; ’‘”– Brescia calcio. L’allenatore Giampaolo al via

ÂŽ •ƒŽ˜ƒ‰‡Â?–‡ †‹ ƒÂ?’‡†—•ƒ Papa Francesco, a sorpresa, ha scelto Lampedusa come meta del suo primo viaggio fuori Roma, per incontrare i migranti, lui figlio di migranti italiani in Argentina. Come non leggere in questa scelta del Papa quelle parole dette da cardinale prima del Conclave e riferite dal cardinale cubano Jaime Lucas Ortega y Alamino: “La Chiesa è chiamata a uscire da sĂŠ stessa e a dirigersi verso le periferie, non solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’indifferenza religiosa, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria. Quando non esce da sĂŠ per evangelizzare diviene

autoreferenziale e si ammalaâ€?. E Lampedusa è certamente periferia geografica, lembo estremo dell’Europa, ma anche periferia esistenziale, luogo di approdo di un’umanitĂ in fuga da terre sfruttate ingiustamente e nell’indifferenza piĂš totale dell’Occidente epulone che non si accorge dei tanti Lazzaro, che bussano e muoiono alla sua porta. Il viaggio di Francesco è un indice puntato che ricorda alle nostre coscienze civili e cristiane che i morti in mare c’interpellano, ci riguardano e non possono lasciarci indifferenti. Ma il Papa ha scelto di “uscireâ€? dalle mura del Vaticano per evangelizzare. Si reca a Lampedusa non per trovare soluzioni politiche all’annoso fenomeno dei migranti – anche se la Chiesa agrigentina e quella italiana, in diverse occasioni, hanno chiesto con forza di coniugare la legalitĂ con il rispetto della dignitĂ umana e l’accoglienza – ma per dire, proprio da Lampedusa, che un’accoglienza e

una convivenza diversa è possibile. Che accanto alla professione di fede in Dio bisogna formulare l’atto di fede nell’uomo. Per dire – lĂŹ dove speranza e disperazione si materializzano nel volto di questi fratelli soccorsi in mare – che ai segni del potere bisogna contrapporre “il potere dei segniâ€? che la comunitĂ isolana profeticamente ha mostrato in decenni di accoglienza e, in particolare, nei giorni dell’emergenza del 2011 quando, prima e meglio delle istituzioni, ha saputo incarnare la pagina del Vangelo: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero nudo e mi avete vestito, straniero e mi avete accolto...â€?. Ma il contorno entro cui s’iscrive la visita del Papa è certamente quello dell’apostolo che va con in mano solo il Vangelo. Il Papa, toccato dalla tragedia umana dei migranti, va a Lampedusa per pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti sull’isola e

incontrare la comunitĂ ecclesiale, entrambi periferia geografica ed esistenziale di un’Italia, che tante, troppe volte, hanno girato la testa altrove per non vedere o non sentire e che continuano a trattare il fenomeno dei migranti in modo emergenziale, quando gli sbarchi sono ormai un fenomeno fisiologico che merita ben altre politiche nazionali, ma soprattutto europee, organiche e corresponsabili. La scelta dell’isola è giĂ un messaggio anche per la Chiesa e se, per assurdo, il Papa non dovesse proferire parola basterebbe il semplice fatto di averla scelta e visitata per ricordarle che essa è prolungamento di Cristo nella storia. Dagli estremi confini d’Europa, mentre altrove “pezzi di Chiesa ammalataâ€? di affarismo, collusi con i potenti di questo mondo scandalizzano, nel cuore del Mediterraneo, Francesco lancia un salvagente alla Chiesa a cui aggrapparsi per non affondare: la scelta preferenziale degli ultimi.


˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

‡”…Š¹ …‹ ˜ƒ†‘ ‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ †‹ —Â? •¿ ƒŽŽƒ Â?‘––‡ „”ƒ˜ƒ

‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ǣ ’”‹Â?ƒ ‹Ž Žƒ˜‘”‘

Anche sulla stampa nazionale tiene banco la polemica sulla movida: perchĂŠ sĂŹ o perchĂŠ no. Non bisogna dimenticarsi che tra i sostenitori di questo fenomeno sociale c’è la Federazione italiana pubblici esercizi. La Fipe ovviamente con il suo presidente Lino Enrico Stoppani è schierata con i sostenitori del fenomeno, “perchĂŠ ha in prima linea imprese associate, che lo hanno favorito, adattato ai nuovi stili di vita e fatto occasione di business, ma lo fa con un atteggiamento

Il sabato sera non lo trascorro praticamente mai nei luoghi simbolo della movida della città e le ragioni sono dovute sia a fattori che non dipendono dalla mia volontà , che da aspetti del mio carattere, come l’inguaribile pigrizia. Come tante altre persone, in questo periodo economicamente poco agevole cerco di adattarmi e nel weekend ho un lavoro che mi tiene occupato praticamente fino alle 10 di sera. Una volta rincasato

che considera le esigenze di quanti lo criticano, perchĂŠ vittime degli eccessi e delle devianze che vanificano tutto il buono che produceâ€?. Nelle ragioni del sĂŹ c’è anche chi considera, in una difficile congiuntura economica come quella attuale, che la movida dĂ da vivere a un sacco di lavoratori: baristi, gestori di club, lavapiatti... Marco, 21 anni, aggiunge che molti residenti sono andati ad abitare nei posti della movida perchĂŠ sono diventati chic proprio grazie alla movida.

”‡•…‹ƒ ‰‹‘˜ƒ�‹ •‘�‘ ‹� ’‹ƒœœƒ

0L SLDFH VH q PRYLGD ƒ “—‡•–‹‘Â?‡ ° ƒ’‡”–ƒ ‡ •‹ ’‘Â?‡ …‘Â?‡ —Â?‘ †‡‹ ’”‹Â?‹ Â?‘†‹ …Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ ‡Ž ‘Â?‘ †‡˜‡ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡Ǥ ÂŽ Í™Í? Ž—‰Ž‹‘ Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? ÂŽÇŻ ••‡”˜ƒ–‘”‹‘ ’‡” ‹Ž —ƒ”–‹‡”‡ ƒ”Â?‹Â?‡

0

ovida. Se ne parla ormai da un po’. Si parla di situazioni giunte alla ribalta nelle estati scorse e che hanno riempito le vie del centro di Brescia, la zona del Carmine e, in qualche modo, piazzale Arnaldo nello specifico, di giovani. La questione della movida colpisce Brescia, cosĂŹ come molte altre cittĂ (a volte paesi), e arriva nei prossimi giorni ad un primo nodo cruciale. Il 5 luglio è fissato l’incontro tra il neosindaco Emilio Del Bono, esercenti e residenti del Carmine, come impone la sentenza del Tar. La prima vera gatta da pelare per la nuova giunta è proprio quella legata alla vita giovanile. In questo periodo, contrassegnato dalla sentenza che dava 30 giorni per studiare qualcosa. Il presidente dell’associazione BresciaIn Marco Stellini aveva minacciato nei giorni scorsi prese di posizione nei confronti dell’amministrazione. Tra le proposte di Stellini, che il Comune congeli le licenze, tanto per cominciare. Poi ci sarĂ da valutare inquinamento acustico, orari d’apertura, sicurezza. E l’elenco può continuare. Sulle possibili soluzioni volte a migliorare la convivenza tra abitanti, gestori dei locali e giovani la famosa patente a punti per i locali. Ăˆ una proposta che ha giĂ fatto discutere in alcune cittĂ in cui è stata adottata. Ogni locale ha un punteggio e gli vengono tolti punti per

”ƒ Ž‡ ’”‘’‘•–‡ Žƒ ’ƒ–‡Â?–‡ ƒ ’—Â?–‹ ’‡” ‹ Ž‘…ƒŽ‹ ‡ ‹Ž …‘Â?‰‡ŽƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ Ž‹…‡Â?œ‡Ǥ ”‹Â?‘ •–‡’ ‹Ž Í? Ž—‰Ž‹‘ –”ƒ •‹Â?Â†ÂƒÂ…Â‘ÇĄ ”‡•‹†‡Â?–‹ ‡† ‡•‡”…‡Â?–‹

delle infrazioni, fino ad arrivare alla chiusura. Tentativo. In altre realtĂ si è provato ad arginare le feste fuori dal centro storico in locali concessi in uso gratuito dai comuni. Questo risolve la questione con i residenti, ma non quelle pressanti sull’abuso di alcol o educative e forma una sorta di ghettizzazione dei giovani e del loro desiderio di divertirsi e di stare insieme, quasi il problema sia questo. Si potrebbe suggerire il Castello,

dove giĂ anni or sono un noto locale spostava la sua attivitĂ estiva. Ma potrebbe essere solo uno spostare la problematicitĂ e demandare la questione. L’osservatorio per il Quartiere carmine ha fissato un appuntamento il 15 luglio in cui valuterĂ le proposte e le intenzioni che l’amministrazione proporrĂ . La soluzione si deve trovare anche se sul tavolo ci sono molti interessi diversi. In un sondaggio la maggior parte degli adulti intervistati ne coglie gli aspetti positivi. E allora si provi, a Brescia e non solo, a scoprire quali sono. Si provi a capire le potenzialitĂ . in fondo i giovani chiedono questo, anche quando raccontano di non essere solo degli incivili. Insomma l’estate è cominciata, le strade e le piazze si riempiono di giovani che trascorrono insieme le ore della notte, aspettando l’alba. Una volta si andava in discoteca. I bar offrivano l’approdo per la prima parte della serata. Il resto era disco. Brescia e provincia erano note per le discoteche, alcune tra le piĂš famose d’Italia. Oggi sono meno e quelle che ci sono costano, soprattutto in una situazione economica difficile che racconta di giovani che non hanno un lavoro. Costa meno stare al bar, in piazza e chiacchierare. Meglio ancora se la piazza della movida non è distante da casa. Negli anni la patente a punti e i controlli con l’etilometro portano a girare meno. Insomma questione movida aperta.

‹‡Â?‹ ‹Ž –‡Â?’‘ǤǤǤ ‰Â?‹ •–ƒ‰‹‘Â?‡ Šƒ ‹Ž •—‘ –‡Â?’‘Ǥ ‹Ž –‡Â?’‘ Â†ÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ ’‘”–ƒ Ž‡ •—‡ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â?ÇĄ ‘’’‘”–—Â?‹–Â? ‡ ’”‘„Ž‡Â?ƒ–‹…‹–Â?Ǥ ƒ “—‡•–‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?‘˜‹†ƒǤ ƒ •‹ †‹Â?‡Â?–‹…ƒ “—ƒŽ…‘•ƒ †‹ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡Ǥ ÂŽ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ …‘Â? …—‹ ‰—ƒ”†ƒ”‡ ƒŽŽƒ Â?‘˜‹†ƒǤ —––‡ ˜‡”‡ Ž‡ ‘••‡”˜ƒœ‹‘Â?‹ ’‘”–ƒ–‡ †ƒ ’‹Î ˆ”‘Â?–‹ †ƒ …Š‹ •‹ ŽƒÂ?‡Â?–ƒ ’‡” Žǯ‹Â?“—‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ…—•–‹…‘ ȋ–”‘’’‘ ”—Â?Â‘Â”Â‡ČŒÇĄ ƒ …Š‹ Â?‘–ƒ Žƒ ‰”ƒÂ?†‡ †‘•‡ †‹ ƒŽ…‘‘Ž Â„Â‡Â˜Â—Â–ÂƒÇĄ ƒ …Š‹ ”‹…‘”†ƒ Žǯ‹Â?–‡‰”‹–Â? †‹ —Â? ‹Â?–‡”‘ “—ƒ”–‹‡”‡ …Š‡ Žƒ Â?ƒ––‹Â?ƒ †‘’‘

•‡Â?„”ƒ ‡••‡”‡ •–ƒ–‘ —Â? …ƒÂ?’‘ †‹ Â‰Â—Â‡Â”Â”ÂƒÇĄ Žƒ Â?‡…‡••‹–Â? …Š‡ ‹ Ž‘…ƒŽ‹ •‹ ’”‡Â?†ƒÂ?‘ Ž‡ ’”‘’”‹‡ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? Č‹Â’ÂƒÂ–Â‡Â?–‡ ƒ ’—Â?Â–Â‹ČŒ ‡ …Š‹ ‰‹—†‹…ƒ “—‡•–‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …‘Â?‡ —Â? ’”‘„Ž‡Â?ƒǤ —––‘ Â˜Â‡Â”Â‘ÇĄ Â?ƒ Dzˆƒ •–”ƒÂ?‘dz …‘Â?‡ †‹ˆˆ‹…‹ŽÂ?‡Â?–‡ •‹ ‘••‡”˜‹ Žƒ “—‡•–‹‘Â?‡ǥ ‡ Â?‘Â? ’”‘„Ž‡Â?ÂƒÇĄ •‘Ž‘ †ƒ —Â? ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ ”‡’”‡••‹˜‘Ǥ Dz ƒ •–”ƒÂ?‘dz …‘Â?‡ Ž‡ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ †ƒ ƒ†‘––ƒ”‡ …Š‹ƒÂ?‹Â?‘ ‹Â? …ƒ—•ƒ •‹•–‡Â?‹ †‹ ’—Â?‹œ‹‘Â?‡Ǥ Dz ƒ •–”ƒÂ?‘dz …‘Â?‡ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ ‹Â?˜‘…ƒ–‡ •‹ƒ Žƒ …Š‹—•—”ƒ †‹ Ž‘…ƒŽ‹Ǥ Dz ƒ

6LFXUH]]D SDUWHFLSDWD Per la zona della Bassa bresciana occidentale e parte del cremonese circostante, Orzinuovi rappresenta una delle mete predilette per il weekend. Lo sfondo di piazza Vittorio Emanuele e Orzinuovi sono diventati la capitale della movida giovanile, con bar “di tendenzaâ€? nei quali si affollano ragazzi e ragazze dalla prima adolescenza ďŹ no anche agli “entaâ€? compiuti. Un movimento trasversale, quindi, che si concentra soprattutto nella zona della

piazza, con il Blanco e il Florian a fare la parte del leone, talmente frequentati da rendere persino difďŹ coltoso il passaggio sotto i portici antistanti, ma che coinvolge anche altri locali piĂš periferici come l’Aria e il Barbel, che giĂ due anni fa era stato temporaneamente chiuso per questo problema. “Il fatto è che sono cambiate le abitudini dei giovani – fanno sapere dalla polizia locale – che invece di trasferirsi in discoteca rimangono nei bar. CosĂŹ

i gestori propongono un tipo di intrattenimento simile a quello dei locali da ballo. Ciò crea disagi perchĂŠ porta alla luce le inadeguatezze dei bar per questo tipo di serata. Dopo essere intervenuti diverse volte elevando anche multe, abbiamo promosso un tavolo di confronto tra baristi e cittadini, arrivando alla soluzione della sicurezza partecipata: i bar avranno un loro servizio d’ordineâ€?. BasterĂ per conciliare la convivenza tra bar e residenti?


͜ ͚͙͛͘

devo farmi per forza una doccia e cambiarmi e se volessi uscire non sarei di certo pronto prima delle 22:30, orario fino a cui la mia ragazza non è disposta ad aspettare per poi uscire e andare in posti che magari frequentiamo già durante la settimana, in una dimensione meno caotica e decisamente più godibile. Dunque frequentare i vari locali “incriminati” piace anche a me, ma non certo il sabato sera, quando appena uscito dal lavoro proprio

dz ǯ Ǥ ǡ Dz dzǤ Ǥ ǡ ǯ ǡ ± Ö î Ǥ °ǡ ǡ ǡ ǡ ǡ ° Ǥ

non me la sento di raggiungere un ingorgo invivibile di corpi in posti dove per prendere qualcosa da bere devo fare code e cimentarmi in spinte. Durante le serate della settimana riesco quindi ad organizzarmi con più calma, riuscendo ad apprezzare meglio (senza per forza stare in giro fino all’alba, dato che anch’io inizio ad avere una certa età!) questi punti di ritrovo che valorizzano una città con un bagaglio di patrimoni artistici unici nel Paese.

ǯ Ǥ ǡ ǡ ǡ Ǥ ° ǯ° ǡ Ǥ 1 ǯ ǡ ǯ ° ¿Ǥ ǡ ǡ ǡ ǡ Ǥ î ǣ Ǥ ° Ǥ Ǥ ȋ Ǥ ǤȌ

ǡ ǡ ¿ ° ȋ ǡ ȌǤ Ǥ ¿ǡ Ǥ ° ǡ ǯ Ǥ ǯ ° ǯ Ǥ ǯ ͙͞ Ǥ ǯ Ǥ ǯ ǡ ǯDz dzǣ Ǥ ǡ ǡ Ǥ Ǥ 1 Dz dz Ǥ Ǥ

ǡ Ǥ ǣ ǡ Ǥ î Ǥ ǯ ǣ ǡ Ǥ ǯ ° ǡ î Ǥ 1 Ǥ ǯ Ǥ

î Ǥ ȋ Ȍ

ǫ Ǥ ǡ Ǥ ͘͡ ͚͘ ǡ Ǥ Dz dz ͚͘​͘͟Ǥ ǡ ǯ ǡ ȋ Ȍ Ǥ ͙͡ ǣ ± ǯ Ǥ ǡ Ǥ ǡ ǡ ǡ ǯ° ǯ° Ǥ ǯ ǡ ǡ ǯ ǡ Dz dzǤ ǯ Dz dz ȋ Ȍ Ǥ ǡ ǡ Ǥ Ǥ ǣ Dz Ö dzǤ Ö Ǥ ǯ Ǥ ° ǯ Ǥ ǯ ͚͙͛͘ Ǥ ǯ ° Ǥ Dz1 ǡ Öǡ dz ǡ Ǥ ǥ ǡ ǫ ȋ Ȍ

° ǡ î Ǥ ͙͘ ǯ ǯ Ǣ ǯ ǯ ǡ ° Ǥ ± ǡ ǡ ǡ ǡ ǡ ǫ Ǥ Ǥ 1 ǯ ǣ ° ±Ǥ Ǥ ǡ ǡ ǡ ǡ ǡ ǡ ǡ Ǥ ǡ Ǥ ǯ° Ǥ ǯ ° ǡ Ǥ ǡ ° ǡ ǡ Ǥ ǡ ǯ Ǥ ° ǯ ǡ ǯ° ǣ ° ° Ǩ ȋ Ȍ

6XO *DUGD ILQR DOO·DOED Dalla metà di giugno ai primi di settembre tutte le località che si affacciano sul lago di Garda propongono festival musicali, kermesse, manifestazioni e spettacoli pirotecnici. La movida del Garda ha inizio verso l’ora di cena con l’aperitivo in paese. Come la tradizione bresciana insegna, è d’obbligo iniziare la serata con l’happy hour e il tipico “Pirlo” o lo “Spritz” in uno dei numerosi bar sulla spiaggia, verso il Lido di Lonato. Anche un buon

bicchiere di vino è gradito, nelle piccole enoteche o cantine specializzate situate nel cuore di Desenzano. È un continuo andar e venire per il centro storico: una passerella brulicante di coppie, single o semplici curiosi che sbirciano la folla sul Lungolago Battisti, per poi spargersi in Piazza Malvezzi, via Castello e il Porto. Dopo l’happy hour e la cena in compagnia, passata la mezzanotte i giovani si spostano in una delle innumerevoli discoteche

͘͝

presenti sulle coste del Garda e nel veronese, aspettando l’alba. Divertimento, ebbrezza ma anche vigilanza e rispetto delle normative. Numerosi sono infatti gli interventi nei fine settimana delle forze dell’ordine. Come previsto dal decreto legge in materia, rimane fisso il divieto di somministrazione di alcolici dopo le due. Spetta ai gestori degli esercizi adottare accorgimenti per garantire il rispetto della, quasi dimenticata, civile convivenza.


͘͞

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

—”‘’ƒ �…Š‡ ‹Ž ‰ƒ”ƒ�–‡ ‹–ƒŽ‹ƒ�‘ ‹�–‡”˜‹‡�‡ ‹� †‹ˆ‡•ƒ †‡ŽŽƒ ’”‹˜ƒ…› †‡‰Ž‹ —–‡�–‹

Supplemento d’istruttoria da parte dell’AutoritĂ per verificare il rispetto della normativa nazionale da parte di Google. Dopo aver avviato la “fase istruttoriaâ€? nel procedimento contro il gigante del web, l’AutoritĂ ha fissato un ultimatum: Mountain View ha tre mesi di tempo per adottare una serie di modifiche alle proprie policy di privacy, altrimenti sarĂ sanzionata. Agli inizi del 2012, BigG cambia le sue regole per la tutela della privacy dei propri

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

utenti e da lĂŹ tutto ha inizio. I Garanti del Vecchio Continente, preoccupati del fatto che il nuovo sistema di regole consentisse a Google di conoscere ancora di piĂš le abitudini di utilizzo della Rete da parte dei propri utenti, fanno inviare dall’Article 29 Working Party (il gruppo di lavoro che raccoglie i Garanti delle privacy dei diversi Stati membri) una lettera aperta a Larry Page, l’allora amministratore delegato di Google, chiedendo di “congelareâ€?

le modifiche. Google, però, tira dritto e ignora l’avvertimento. “Il procedimento dell’AutoritĂ per la privacy francese – spiega il Garante italiano – ha confermato la violazione delle disposizioni in materia di protezione datiâ€?. E Antonello Soro, il garante italiano per la privacy, afferma: “Questa volta andiamo fino in fondo, Google ci deve dare risposte concrete, non evasive. Deve darci garanzie su come difende la privacy degli utentiâ€?. (a.r.)

‹ˆ‘”�‡ ”‘•’‡––‹˜‡ ’‡” ‹Ž ‰‘˜‡”�‘

ƒ’’‘”–‘ …•‡ ‘Â? ° •‘Ž‘ “—‡•–‹‘Â?‡ †‹ •‘Ž†‹

'XH FRQGL]LRQL H XQD FLUFRVWDQ]D

ÂŽ Â?—‘˜‘ ”ƒ’’‘”–‘ …•‡ǥ Dz †—…ƒ–‹‘Â? ƒ– ƒ ‰ŽƒÂ?…‡dzǥ ‘ˆˆ”‡ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ •’—Â?–‹ ’‡” ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •—ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ •…—‘Žƒ ‡ •—Ž ƒ‡•‡Ǥ ÂŽ ’”‹Â?‘ ”‹‰—ƒ”†ƒ ‹Ž …ƒŽ‘ „‡Â? Â?‘–‘ †‹ ”‹•‘”•‡ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž •‹•–‡Â?ƒ •…‘Žƒ•–‹…‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘Ǥ ÇŻ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ —Â?‹…‘ ƒ‡•‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ …•‡ǥ †ƒŽ ͙ͥͥÍ? ƒŽ ͚͙͘͘ ȋ’‡” Í™Í? ƒÂ?Â?‹ǥ †—Â?Â“Â—Â‡ČŒ Â?‘Â? Šƒ Â?ƒ‹ ƒ—Â?‡Â?–ƒ–‘ Žƒ •’‡•ƒ ’‡” •–—†‡Â?–‡ Â?‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ ’”‹Â?ƒ”‹ƒ ‡ •‡…‘Â?†ƒ”‹ƒǤ Â?…Š‡ ‹Ž •‹•–‡Â?ƒ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹‘ •‘ˆˆ”‡Ǥ ‡”‘ ° …Š‡ Â?‡‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ Í™Í? ƒÂ?Â?‹ Č‚ …‘Â?–‹Â?—ƒÂ?‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ …•‡ Č‚ Žƒ •’‡•ƒ ’‡” •–—†‡Â?–‡ ° …”‡•…‹—–ƒ †‡Ž ͛ͥΏ Č‹ÎŽÍ™Í?ÎŹ •—ŽŽƒ Â?‡†‹ƒ Â…Â•Â‡ČŒÇĄ Â–Â—Â–Â–ÂƒÂ˜Â‹ÂƒÇĄ –ƒŽ‡ ƒ—Â?‡Â?–‘ ° ƒÂ?’‹ƒÂ?‡Â?–‡ ”‹…‘Â?†—…‹„‹Ž‡ ƒ “—‡ŽŽ‘ †‡‹ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‹ ’”‘˜‡Â?‹‡Â?–‹ †ƒ ˆ‘Â?–‹ ’”‹˜ƒ–‡Ǥ ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ …‹Öǥ ÂŽÇŻ …•‡ •‡‰Â?ƒŽƒ …Š‡ Žƒ •…—‘Žƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ …‘Â?–‹Â?—ƒ ƒ ‰ƒ”ƒÂ?–‹”‡ ’‡”ˆ‘”Â?ƒÂ?…‡ •–ƒ„‹Ž‹ ‹Â? Â?ƒ–‡”‹ƒ †‹ ƒ’’”‡Â?†‹Â?‡Â?–‘Ǥ Ž‹ ‡•‹–‹ ’‡” ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ “—‹Â?†‹…‡Â?Â?‹ Â?‡ŽŽƒ ˜ƒŽ—–ƒœ‹‘Â?‡ ‹•ƒ ÍšÍ˜Í˜ÍĄ •‘Â?‘ ”‹•—Ž–ƒ–‹ •–ƒ„‹Ž‹ ‹Â? Ž‡––—”ƒ ‡ ƒ††‹”‹––—”ƒ •‘Â?‘ Â?‹‰Ž‹‘”ƒ–‹ ‹Â? Â?ƒ–‡Â?ƒ–‹…ƒ ‡ ‹Â? •…‹‡Â?œ‡Ǥ “—‡•–‘ ƒÂ?…Š‡ …‘Â?•‹†‡”ƒÂ?†‘ …Š‡ Â?‡ŽŽ‡ •‡…‘Â?†ƒ”‹‡ –”ƒ ‹Ž ͚͘͘Í? ‡ ‹Ž ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ Šƒ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ—Â?‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‹ •–—†‡Â?–‹ ’‡” ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‡ǥ ƒ˜˜‹…‹Â?ƒÂ?†‘•‹ ƒŽŽƒ Â?‡†‹ƒ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‡ ”‡ƒŽ‹œœƒÂ?†‘ …‘•¿ —Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ ”‹•’ƒ”Â?‹ ’‡” ‹Ž •‹•–‡Â?ƒǤ ‹•’ƒ”Â?‹ …Š‡ Â?‘•–”‡”‡„„‡”‘ —Â?ƒ Â?‹‰Ž‹‘”‡ ‡ˆˆ‹…‹‡Â?œƒ Â?‡ŽŽǯ—•‘ †‡ŽŽ‡ ”‹•‘”•‡Ǥ ‹ •ƒ”‡„„‡”‘ ’‘‹ ‹ †ƒ–‹ •—‰Ž‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ǥ ‹Â? Â?‡†‹ƒ ’‹Î ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ ‡ Â?‡Â?‘ ’ƒ‰ƒ–‹ †‡‹ …‘ŽŽ‡‰Š‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ …•‡ǤǤǤ ‹†ƒ”‡ •ŽƒÂ?…‹‘ ƒŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ •…‘Žƒ•–‹…ƒ †‡Ž ÂƒÂ‡Â•Â‡ÇĄ ˜—‘Ž †‹”‡ ’”‘Â?—‘˜‡”‡ —Â?ƒ ˜‹•‹‘Â?‡ †‹ ˆ—–—”‘Ǥ †‹ “—‡•–‘ ŠƒÂ?Â?‘ „‹•‘‰Â?‘ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹Ǥ Č‹ÂƒǤÂ…ǤČŒ

‘’‘ ‹Ž Ž—Â?‡†¿ †‹ ˆ—‘…‘ ȋ…‘Â?†ƒÂ?Â?ƒ †‹ ‡”Ž—•…‘Â?Â‹ČŒ •‹ ˆƒ •‡Â?’”‡ ’‹Î •–”‹Â?‰‡Â?–‡ Žƒ Â?‡…‡••‹–Â? †‹ ’‘””‡ Ž‡ „ƒ•‹ †‡ŽŽƒ ‡”œƒ ‡’—„„Ž‹…ƒǤ ……‘””‘Â?‘ Â?‡Â?–‡ ˆ”‡††ƒ ‡ •’‹”‹–‘ ‰ƒ”ƒÂ?–‹•–ƒǤ Ž–”‡ …Š‡ —Â?ÇŻÂ—Â•Â…Â‹Â–Âƒ ”‡ƒŽ‹•–‹…ƒ †ƒŽŽƒ ”ƒÂ?†‡ ‡…‡••‹‘Â?‡

/

unedĂŹ 24 giugno 2013 due fatti hanno segnato la vita politica del Paese: la condanna in primo grado di Silvio Berlusconi da parte del Tribunale di Milano per concussione (con costrizione) e prostituzione minorile e la morte del senatore a vita Emilio Colombo, ultimo costituente italiano. Si può affermare che in quelle ore è come se fossero state definitivamente affidate alla memoria storica la Prima e la Seconda Repubblica. Emilio Colombo, l’ultimo padre costituente, a 93 anni ha lasciato la scena pubblica. Silvio Berlusconi ha dovuto subire una durissima umiliazione che ne ha deturpato oggettivamente il volto pubblico. Prima e Seconda Repubblica addio? Non possiamo dirlo con certezza, ma gli indizi ci sono tutti per immaginare che il Paese abbia dinanzi a sĂŠ una fase di ricostruzione, in vista della Terza Repubblica. Una stagione lunga o breve lo si capirĂ presto, anche sulla scorta del comportamento delle due maggiori forze politiche in campo: il Pd e il Pdl. L’una, erede diretta attraverso le sue mutazioni (Pci, Pds, Ds, Pd), della Prima Repubblica. La seconda, espressione palese della Seconda Repubblica, nata con il sogno americano di Berlusconi e tramontata nelle grigie

ÇĄ ÇĄ

Â? “—‡•–‘ ƒ‡•‡ †‹ Â–Â‹ÂˆÂ‘Â•Â‹ÇĄ •‹ ’”‡ˆ‡”‹•…‡ —Â? Â?‡Â?‹…‘ †‹•–”—––‘ †ƒŽŽ‡ •‡Â?–‡Â?œ‡ ȋ‰‹—•–‡ ‘ Â•Â„ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹ÂƒÂ–Â‡ČŒ ƒ —Â? ƒ˜˜‡”•ƒ”‹‘ „ƒ––—–‘ ’‘Ž‹–‹…ƒÂ?‡Â?–‡ aule giudiziarie di Milano, dove mai un ex Premier avrebbe dovuto essere giudicato per reati oggettivamente infamanti. Per costruire la Terza Repubblica il tempo a disposizione è davvero

poco. Le forze politiche, con l’ombrello del Quirinale, hanno tracciato un percorso di 18 mesi. Si tratta di tenere al sicuro il governo in carica perchÊ operi senza smagliature, nella speranza che due condizioni vengano rispettate e che una circostanza si materializzi. Le due condizioni: conservare sempre la temperatura politica a un livello sopportabile perchÊ nessuno venga preso dalla smania elettorale e conservi la lucidità necessaria (mente fredda) per approntare riforme istituzionali e costituzionali largamente condivise; preservare tenacemente la pro-

spettiva garantista, cosĂŹ che l’imputato principe, Silvio Berlusconi, non abbia mai la tentazione di ribaltare il tavolo delle riforme. Del resto l’essere garantisti è un caposaldo della fisiologia democratica. Ma in questo Paese di tifosi, si preferisce un nemico distrutto dalle sentenze (giuste o sbagliate non importa) ad un avversario battuto politicamente. L’una o l’altra scelta misurano, però, la qualitĂ della nostra democrazia. Infine la circostanza: tutti dobbiamo augurarci di vedere presto la fine della Grande Recessione nella quale siamo immersi sino al collo.

´/D FRUUHWWH]]D F¡q QRQ O¡LQQRFHQ]DÂľ â€œĂˆ una tempesta in un bicchier d’acqua. Nessuno Stato al mondo si comporta diversamente. E allora perchĂŠ dovrebbero esserci ripercussioni nelle relazioni tra i Paesi?â€?. Lo afferma Andrea Margelletti (nella foto), presidente del Centro studi internazionali e consigliere strategico del ministro della Difesa. Sono ore di grande fermento nelle Cancellerie di mezzo mondo. E se il presidente francese François Hollande appare

irremovibile – “Non possiamo accettare questo tipo di comportamento tra partner e alleatiâ€? – Barack Obama distende i toni e assicura: “Forniremo agli alleati europei tutte le informazioni che vogliono riguardo alle accuse di spionaggioâ€?. Sul caso Datagate, e sui suoi sviluppi, Margelletti ha le idee chiare: “PerchĂŠ gridare allo scandalo? Tutti i governi del mondo spiano. Quello che cambia sono le risorse e le ca-

pacitĂ , non gli intenti. Altrimenti a cosa servirebbero i servizi di intelligence?â€?. “Informare il pubblico su ciò che viene fatto in loro nome e su ciò che è fatto contro di loroâ€?. Sono queste le motivazioni che hanno spinto l’ex analista Nsa (National security agency) Edward Snowden a rivelare alla stampa i dettagli dei programmi top-secret di sorveglianza di massa adottati dal governo americano. Il Datagate si sta tra-

sformando in un caso diplomatico tra Usa e Ue? “Assolutamente no, è soltanto apparenza. Tra poco le cose torneranno come primaâ€?. Ma che genere di informazioni vengono raccolte da programmi di sorveglianza come Prism? C’è pericolo per la privacy dei cittadini? “Della vita privata dei cittadini non importa a nessuno. A una nazione interessano le informazioni sensibili: economia, difesa, sicurezza, politica, welfare.


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

͘Í&#x;

�‹‘�‡ ‡—”‘’‡ƒ

ÂŽ „‡Â?˜‡Â?—–‘ ƒŽŽƒ Â”Â‘ÂƒÂœÂ‹ÂƒÇĄ Â?—‘˜‘ –ƒ–‘ Â?‡Â?„”‘ Ăˆ tutto pronto a Zagabria per celebrare il 28° Stato membro dell’Unione europea. “L‘adesione della Croazia è un evento storico, che restituisce al Paese il suo giusto posto nel cuore dell’Europaâ€?, ha dichiarato il presidente della Commissione europea, JosĂŠ Manuel Barroso. Quest’ultimo, insieme alla vice presidente Reding, al commissario FĂźle e al commissario croato Mimica, ha partecipato il 30 giugno alla chiusura della

“delegazione Ueâ€? a Zagabria. Il 1° luglio, insieme alle autoritĂ della Croazia, i responsabili Ue (Barroso, Van Rompuy e Schulz) e i leader politici arrivati da tutta Europa, hanno preso parte all’inaugurazione della Rappresentanza della commissione europea a Zagabria. Oltre agli eventi istituzionali, il cuore pulsante della giornata è stata la piazza Ban Jelacic, dove sono state organizzate una serie di iniziative per condividere con

i cittadini croati questo risultato. “Le celebrazioni sono state organizzate in modo che quante piĂš persone potessero prendere parte ai festeggiamentiâ€?, ha dichiarato Tomislav Saucha, capo del comitato organizzatore delle celebrazioni. Iniziative analoghe anche a Strasburgo (la bandiera croata è stata innalzata assieme alle 27 dei Paesi membri e a quella blu dell’Unione), dove si è riunito il Parlamento europeo in seduta plenaria.

‰‹––‘ Ž …ƒ‘• ’‘Ž‹–‹…‘ �‡ŽŽƒ ‰‹‘˜ƒ�‡ †‡�‘…”ƒœ‹ƒ

,QFRPEH O¡RPEUD GHOOD JXHUUD FLYLOH

ÂŽ ƒ‡•‡ ˆƒ ‹ …‘Â?–‹ …‘Â? Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? †‡ŽŽƒ –”ƒÂ?•‹œ‹‘Â?‡ †‡Â?‘…”ƒ–‹…ƒǤ ‘Ž–‘ †‹’‡Â?†‡”Â? †ƒ …‘Â?‡ ‹ ”ƒ–‡ŽŽ‹ —•—ŽÂ?ƒÂ?‹ ‡ Žǯ‡•‡”…‹–‘ †‡…‹†‡”ƒÂ?Â?‘ †‹ ‰‹‘…ƒ”‡ Ž‡ ’”‘’”‹‡ …ƒ”–‡

/

a situazione a Il Cairo è molto grave e c’è chi teme addirittura una guerra civile. Al momento questa eventualitĂ non sembra la piĂš probabile, ma molto dipenderĂ da come reagirĂ il presidente Morsi alle manifestazioni di piazza e da come le forze armate si porranno nei confronti dei Fratelli musulmani, di cui il presidente è espressione. Negli ultimi giorni in varie cittĂ del Paese si sono svolte manifestazioni a tratti anche violente contro il governo in carica. Centinaia di persone sono state arrestate, i feriti sono alcune decine e si sono contati anche sette morti. Nei giorni scorsi centinaia di migliaia di persone si sono radunate in Piazza Tahrir per chiedere le dimissioni del presidente. Morsi, però, ha dichiarato che non si dimetterĂ , essendo stato eletto democraticamente dal popolo egiziano. La validitĂ delle elezioni è stata messa in dubbio dalla Corte suprema egiziana, che ha ingaggiato uno scontro istituzionale anche con la commissione che ha redatto la nuova costituzione, fortemente venata di islamismo politico e che Morsi ha fatto approvare in fretta e furia. Sono le conseguenze pratiche delle difficoltĂ che comporta una transizione democratica in un Paese come l’Egitto, in cui non è mai esistito un regime democratico indipendente e dove la cultura politica liberale è patrimonio di una netta

ÂŽ Â?‘Â?‡Â?–‘ ° †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ ˆƒ”‡ ’”‡˜‹•‹‘Â?‹Ǥ —ƒ•‹ –—––‘ †‹’‡Â?†‡”Â? †ƒ …‘Â?‡ ‹ ”ƒ–‡ŽŽ‹ —•—ŽÂ?ƒÂ?‹ ‡ Žǯ‡•‡”…‹–‘ †‡…‹†‡”ƒÂ?Â?‘ †‹ ‰‹‘…ƒ”‡ Ž‡ ’”‘’”‹‡ …ƒ”–‡ minoranza. Come previsto, i Fratelli musulmani sono riusciti a vincere le elezioni, a lasciare una forte impronta sulla nuova costituzione e a occupare

molti ruoli chiave sia nel governo che ai livelli piĂš alti della pubblica amministrazione. In sostanza, la distanza fra la retorica dialogante e l’utilizzo spregiudicato del potere conferito dal consenso elettorale è stata piĂš grande di quanto molti si aspettassero. Proprio questo malcontento diffuso rappresenta oggi il maggiore collante di un movimento popolare che dichiara di aver raccolto 22 milioni di firme documentabili a sostegno della richiesta di dimissioni del presidente Morsi. I leader del fronte laico moderato, fra cui Mohamed El Baradei, ex direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, sono divisi da forti personalismi e mentre ampi settori dell’opinione pubblica si oppongono a Morsi perchĂŠ il suo governo non è stato in grado di risollevare la grave situazione economica del Paese, altri sono preoccupati per le tentazioni teocratiche dei Fratelli musulmani e dei salafiti. Al momento è difficile fare previsioni. Quasi tutto dipenderĂ da come i Fratelli musulmani e l’esercito decideranno di giocare le proprie carte, ma la situazione egiziana richiede la massima attenzione da parte di tutta la comunitĂ internazionale. Se il piĂš importante Stato della regione scivolasse in una spirale di violenza, ne seguirebbero conseguenze molto gravi ad ampio raggio, anche perchĂŠ Israele a quel punto si troverebbe con due Paesi in guerra ai propri confini.

ƒ”…‡”‡ ‡ ‡””‹–‘”‹‘ ‹ˆ‘”Â?ƒ •‹•–‡Â?ƒ ’‡Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ …Š‡ •—……‡†‡Ǎ

Dz ”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‘ Â•Â˜Â—Â‘Â–ÂƒÇŚÂ…ÂƒÂ”Â…Â‡Â”Â‹dzǢ “—‡•–ƒ ° Žƒ †‡ˆ‹Â?‹œ‹‘Â?‡ …Š‡ ”‡…‡Â?–‡nj Â?‡Â?–‡ ”‹…‘””‡ ’‹Î •’‡••‘ ƒ ’”‘’‘•‹–‘ †‹ —Â? †‡…”‡–‘ …Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡ ‰‘˜‡”Â?‘ •–ƒ …‡”…ƒÂ?†‘ †‹ ‡Žƒ„‘”ƒ”‡ ƒŽ ˆ‹Â?‡ †‹ Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ Â…ÂƒÂ”Â…Â‡ÇŚ ”‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡ǥ •‡Â?’”‡ ’‹Î •‘˜”ƒˆˆ‘ŽŽƒ–‡ ‡ ‹Â?˜‹˜‹„‹Ž‹Ǥ ‘Â?‡ ƒ……ƒ†‡ •‡Â?’”‡ “—ƒÂ?†‘ Ž‘ –ƒ–‘ •‹ ƒ’’”‡•–ƒ Ġ ÂƒÂ–ÇŚ –—ƒ”‡ “—‡•–‘ –‹’‘ †‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‹ Â?‡Ž •‹•–‡Â?ƒ …ƒ”…‡”ƒ”‹‘ Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Žǯ‘’‹Â?‹‘Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ •‹ †‹˜‹†‡ –”ƒ …Š‹ ˜‡†‡ “—‡•–‹ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ …‘Â?‡ DzÂŽÂƒÂ•Â…Â‹ÂƒÂ’ÂƒÂ•Â•ÂƒÂ”Â‡Çł ’‡” ‹Ž ”‹–‘”Â?‘ ‹Â? Ž‹„‡”nj –Â? †‹ Â?—Â?‡”‘•‹ •‘‰‰‡––‹ ’‡”‹…‘Ž‘•‹ ‡ …Š‹ ‹Â?˜‡…‡ •‘•–‹‡Â?‡ …Š‡ –ƒŽ‹ Â’Â”Â‘Â˜Â˜Â‡ÇŚ †‹Â?‡Â?–‹ •‹ƒÂ?‘ Â?‡…‡••ƒ”‹ ‡ †‡––ƒ–‹ †ƒ ˆƒ––‘”‹ „‡Â? ’”‡…‹•‹Ǥ ‡” ˆƒ”‡ ‹Ž ’—Â?–‘ •—ŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ǥ ƒ ƒ†‹‘ ‘…‡ ° ‹Â?ÇŚ –‡”˜‡Â?—–‘ ƒ”Ž‘ Ž„‡”–‘ ‘Â?ƒÂ?‘ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‹ Dz ƒ”…‡”‡ ‡ –‡””‹–‘”‹‘dzǤ Dz1 …‘Â?’”‡Â?•‹„‹Ž‡ …Š‡ …Š‹ Â?‘Â? ° ’ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ ’”ƒ–‹…‘

†‡Ž Â?‘Â?†‘ Â?‘”Â?ƒ–‹˜‘ •‹ƒ —Â? ’‘ǯ ÂƒÂŽÇŚ Žƒ”Â?ƒ–‘dzǥ ‡•‘”†‹•…‡ ‘Â?ƒÂ?‘Ǥ Dz —‡Žnj Ž‘ …Š‡ ‹Ž ‰‘˜‡”Â?‘ ‡––ƒ ˜—‘Ž‡ ƒ––—ƒ”‡ Â?‘Â? ° —Â? ‹Â?†—Ž–‘ ‘ —Â?ÇŻÂƒÂ?Â?Â‹Â•Â–Â‹ÂƒÇĄ Â‘Â˜ÇŚ ˜‡”‘ Â?‹•—”‡ …Š‡ •…‘Â?–ƒÂ?‘ ‘ ÂƒÂ„Â„Â—Â‘ÇŚ Â?ƒÂ?‘ ’‡Â?‡ǥ Â?ƒ „‡Â?•¿ ˜—‘Ž‡ †‹Â?‹Â?—nj ‹”‡ Ž‡ ”‡•–”‹œ‹‘Â?‹ ’‡” ƒ˜‡”‡ ƒ……‡••‘ ƒ ’‡”…‘”•‹ †‹ ’‡Â?ƒ ƒŽ–‡”Â?ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ ƒˆˆ‹Â?…Š¹ …‡”–‹ •‘‰‰‡––‹ Â?‘Â? ˜ƒ†ƒÂ?‘ Ġ ÂƒÂˆÂˆÂ‘ÂŽÂŽÂƒÇŚ ”‡ —Ž–‡”‹‘”Â?‡Â?–‡ Ž‡ …ƒ”…‡”‹ ’‡” ”‡ƒ–‹ †‹ Â?‡†‹ƒ ‰”ƒ˜‹–Â? ‡ …Š‡ Â?‘Â? …‘Â?’‘”nj –ƒÂ?‘ Â?‘–‹˜‘ †‹ ƒŽŽƒ”Â?‡ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ‘Â? ˜‡””Â? Ž‹„‡”ƒ–‘ Â?‡••—Â?‘dzǤ ”‹•—Ž–ƒ–‹ †‹ “—‡•–‘ †‡…”‡–‘ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ˜‹•‹„‹Ž‹ †ƒ •—„‹–‘Ǎ Dz ‘Â? •‹ ’‘••‘Â?‘ ƒ˜‡”‡ ”‹•—Žnj –ƒ–‹ ‹Â?Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÂ–Â‹ÇĄ ° —Â? ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ ÂˆÂƒÂ–ÇŚ –‘ •—Ž Ž—Â?‰‘ –‡”Â?‹Â?‡dzǤ ƒ”Ž‘ Ž„‡”–‘ ‘Â?ƒÂ?‘ …‘Â?…Ž—†‡ ’‘‹ ƒˆˆ‡”Â?ƒÂ?†‘ǣ Dz —‡•–‘ ° —Â? ’ƒ••‘ ƒ˜ƒÂ?–‹Ǥ ƒ –‡Â?ÇŚ ’‘ •‘•–‡Â?‰‘ …Š‡ ‹Ž Â?‘†‘ Â?‹‰Ž‹‘”‡ ’‡” ˆƒ” •…‘Â?–ƒ”‡ ’‡Â?‡ ’‡” †‡–‡”Â?‹nj Â?ƒ–‹ ”‡ƒ–‹ •‹ƒ Žǯ‹Â?’‹‡‰‘ †‡Ž †‡–‡Â?—–‘ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‡ ‹Â? …‡”–‹ ƒÂ?„‹–‹dzǤ Č‹ÂˆǤ‰ǤČŒ


͘Í

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

‘––‘˜‘…‡

Ž‹ ƒ‡”‡‹ Í›Í? Â?‘Â? •‘Â?‘ —Â?ƒ ’”‹‘”‹–Â? La Camera ha approvato nei giorni scorsi la mozione sugli F35, gli aerei militari che l’Italia dovrĂ acquistare nel quadro di una serie di accordi internazionali. Il documento contiene alcuni correttivi. Anzitutto impegna il governo a dare impulso a concrete iniziative, anche in sede Ue, per la crescita della dimensione della Difesa comune europea in una logica di “condivisa razionalizzazione delle spese “. L’altro è di non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione sul

programma sugli aerei F35 senza che il Parlamento si sia espresso in merito. La situazione dimostra ancora una volta lo strabismo incredibile di una politica lontana dai bisogni della gente e una qualche pia giustificazione per quella parte della maggioranza che per varie ragioni avrebbe potuto spingere di piÚ per dire un no chiaro e definitivo a un impegno finanziario che in questo tempo di crisi non appare assolutamente giustificato. Ma perchÊ l’Italia non dovrebbe dar

corso all’operazione F35? Anzitutto per il criterio che la pace non si promuove con la produzione e magari la commercializzazione di nuove armi, ma con maggior sviluppo e giustizia tra i popoli. La dichiarazione del ministro Mario Mauro: “Armare la pace per amare la paceâ€? suona tanto da difesa d’ufficio. Ma se pure non si volessero evocare quelle ragioni “pacifisteâ€? che troppo spesso in Italia, purtroppo, sono state etichettate come patrimonio della sinistra piĂš estrema, si

potrebbe richiamare, il principio evangelico della non violenza che è la radice piĂš autentica dell’impegno dei cattolici per la pace e che non contraddice il sano realismo che sa vedere l’opportunitĂ di una politica di mediazione internazionale seppur nell’assoluta limitazione delle spese militari. Oggi, poi, si potrebbe semplicemente aggiungere che l’operazione F35 non è una prioritĂ . Semmai lo è l’occupazione che, in Italia, ha necessitĂ anche di queste risorse. (Adriano Bianchi)

‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡

‹‰”ƒ�–‹

Dz ‡…Š‡ ‡…Š‡ ¹dz

�ƒ Ž‹�‰—ƒ †ƒ ‹�’ƒ”ƒ”‡

‹˜‡†‡”‡ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ –‡Ž‡˜‹•‹˜‡ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ ’‡” ”‹˜‹˜‡”‡ ƒÂ?…Š‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž ’‹……‘Ž‘ •…Š‡”Â?‘ ’‡”‹‘†‹ •–‘”‹…‹ Â’ÂƒÂ•Â•ÂƒÂ–Â‹ÇĄ •‡…‘Â?ÇŚ †‘ ‹ ’‹Î …Žƒ••‹…‹ …ƒÂ?‘Â?‹ †‹ —Â?ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ DzÂ?Â‘Â•Â–ÂƒÂŽÂ‰Â‹ÂƒÇł …Š‡ ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒ •‡Â?’”‡Ǥ 1 “—‡•–ƒ Žƒ Ž‡˜ƒ †‹ …—”‹‘•‹–Â? ÇŚ ‡ †‹ ÂƒÂ—ÇŚ †‹‡Â?…‡ ÇŚ …Š‡ ˆƒ †‹ Dz ‡…Š‡ ‡…Š‡ ¹dz Č‹ ƒ‹ ͙ǥ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ČŒ —Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Â’Â‹ÂƒÂ…Â‡Â˜Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ •‡‰—‹–‘ †ƒ —Â? ’—„„Ž‹…‘ …Š‡ Â?‘Â? †‹•†‡nj ‰Â?ƒ —Â?ǯ‹Â?…—”•‹‘Â?‡ Â?‡‹ ’ƒŽ‹Â?•‡•–‹ ƒ‹ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘Ǥ Â? Â˜Â‹Â”Â–ĂŽ †‡ŽŽƒ ˆ‘”–—Â?ƒ–ƒ •’‡”‹nj Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •…‘”•ƒ Â‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ?ÇŚ Â?‹”ƒ‰Ž‹ƒ ƒ‹ Šƒ ’‡Â?•ƒ–‘ †‹ ”‹Â?Â?‘˜ƒ”‡ Žƒ ’”‘’‘•–ƒ ƒÂ?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ǥ …‘Â? Â“Â—ÂƒÂŽÇŚ …Š‡ ˜ƒ”‹ƒœ‹‘Â?‡ •—Ž –‡Â?ÂƒÇŁ —Â? Â?—‘˜‘ ’‡”nj …‘”•‘ Â‡Â†Â‹Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ˜‡•–‡ Â‰Â”ÂƒÇŚ ˆ‹…ƒ ‡ —Â? Â?—‘˜‘ •‘––‘–‹–‘Ž‘ Č‹Â†Âƒ Dz ÂŽ —‘nj ˜‘ …Š‡ —dz •‹ ’ƒ••ƒ ƒ Dz ‹•–ƒ Žƒ Â”Â‹Â˜Â‹Â•Â–ÂƒÇłČŒǤ ‡ŽŽƒ •…‘”•ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ Žƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ ’”‘’‘Â?‡˜ƒ ‘‰Â?‹ •‡”ƒ —Â? …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ˆ”ƒ –”‡ Â?‘Â?‘‰”ƒˆ‹‡ †‹ ƒ”–‹•–‹ †‹ ‹‡”‹ ‡ †‹ ‘‰nj ‰‹ǥ Â?‡Â?–”‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͛͘ Žƒ ”‡‰‘nj Žƒ ° ‹Ž –‡Â?ÂƒÇŁ …‘Â?‡ Â?Â‡Â”Â‹Â…ÂƒÇĄ …‘Â?‡ ÂƒÂ…Â‹Â‘ÇĄ …‘Â?‡ ƒÂ?œ‘Â?‹••‹Â?ƒǤǤǤ ˆ‹Â?‘ ƒ …‘Â?‡ —……Š‡”‘ Č‹Â”Â‹ÂˆÂ‡Â”Â‹Â–Â‘ ƒŽŽƒ Â†Â‘ÂŽÂ…Â‡ÂœÇŚ œƒ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒ„‹Ž‹–Â?ÇĄ Â?‘Â? ƒŽ …ƒÂ?–ƒÂ?Â–Â‡ČŒǤ –nj –‹Â?‰‡Â?†‘ ƒ‹ Â?—–”‹–‹ ƒ”…Š‹˜‹ †‡ŽŽ‡ ‡…Š‡ ÂƒÂ‹ÇĄ ’‡” ‘‰Â?‹ ˜‘…‡ •‹ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒÂ?‘ ‹ Â?‘nj †‹ ‡ ‹ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹ …Š‡ ÂŽÇŻÂŠÂƒÂ?Â?‘ ”ƒ……‘Â?ÇŚ Â–ÂƒÂ–ÂƒÇĄ …‘Â? ƒ……‘•–ƒÂ?‡Â?–‹ Â?‘Â? •…‘Â?–ƒ–‹ Č‹ ‰Â?ƒœ‹‘ ‹Ž‘Â?‡ ‡ ƒˆˆƒ‡ŽŽƒ ƒ””Â?ÇĄ ‹Â?‘ ƒÂ?ˆ”‡†‹ ‡ ‹–ƒ ‡˜‹ ‘Â?–ƒŽ…‹Â?‹ǥ Â?”‹nj …‘ ‡”Ž‹Â?‰—‡” ‡ ‹‘”‡ŽŽ‘ǤǤǤČŒǤ ‡ ”‹•—Ž–ƒ

Â?ƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ …Š‡ •‹ •‡Â?–‡ •’‡••‘ ÂˆÂƒÇŚ ”‡ †ƒ …Š‹ Â?‘Â? •‹ ‘……—’ƒ †‹ ‹•–”—œ‹‘Â?‡ ƒ …‘Ž‘”‘ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘ †‡ŽŽ‘ •–—†‹‘ Žƒ Ž‘”‘ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ ȋ‰Ž‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?Â–Â‹ČŒ ° Žƒ •‡‰—‡Â?–‡ǣ ƒ …Š‡ Dz—–‹Ž‹–Â?Çł Šƒ Ž‘ •–—†‹‘Ǎ …‘•ƒ •‡”˜‡ •–—†‹ƒ”‡ Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇŚ Â?‘ǥ Â?ƒ–‡Â?ÂƒÂ–Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹Â?‰Ž‡•‡ǥ Â•Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ ‰‡nj Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹ÂƒÇĄ ‡……Ǽ •‡ ’‘‹ Â?‘Â? –‹ •‡”˜‡ ƒ Â?—ŽŽƒ †‹ …‘Â?…”‡–‘Ǎ ‡”–‘ǥ …‹Ö …Š‡ •‹ Â?ƒ•…‘Â?†‡ Â˜Â‡ÂŽÂƒÂ–ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‡ †‹‡–”‘ –ƒŽ‡ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ° —Â? ’”‡nj ‰‹—†‹œ‹‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â–Â”ÂƒÂ–Â–Â‹Â•Â?‘ †‡ŽŽǯ‹•–”—nj œ‹‘Â?‡ †ƒ ’ƒ”–‡ †‹ …Š‹ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?ƒ …Š‡ǥ ‹Â? ‰‡Â?‡”‡ǥ Žǯ—Â?‹…‘ •…‘’‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ •‹ƒ “—‡ŽŽ‘ †‹ ‰—ƒ†ƒ‰Â?ƒ” “—ƒ––”‹Â?‹Ǥ ‹ …‘Â?•‡‰—‡Â?ÂœÂƒÇĄ •‡ ‹•–”—‹”•‹ Â?‘Â? ƒ‹—–ƒ ƒ ‰—ƒ†ƒ‰Â?ƒ”‡ ’‹Î •‘Ž†‹ǥ ƒŽŽ‘”ƒ Â?‘Â? •‡”˜‡ ƒ Â?—ŽŽƒǤ ’’—”‡ǥ ’”‘’”‹‘ †ƒŽ ‡‰Â?‘ Â?‹–‘ǥ Žƒ ’ƒ–”‹ƒ †‡ŽŽƒ •–‡”Ž‹Â?ƒ ‡ †‡ŽŽƒ Â?‡Â?Â–ÂƒÇŚ Ž‹–Â? ‡Â?’‹”‹…ƒ ‡† —–‹Ž‹–ƒ”‹•–ƒ ’‡” ‡…nj …‡ŽŽ‡Â?ÂœÂƒÇĄ ‰‹—Â?‰‡ —Â?ƒ …—”‹‘•ƒ Â?‘–‹œ‹ƒ …Š‡ •Â?‡Â?–‹•…‡ “—‡•–‘ ’”‡‰‹—†‹œ‹‘ •—ŽŽǯ‹Â?—–‹Ž‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‹Â•Â–Â”Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡Ǥ Â?ÂˆÂƒÂ–Â–Â‹ÇĄ …‘Â?‡ Šƒ ”‡•‘ Â?‘–‘ ‹Ž …‘””‹•’‘Â?†‡Â?ÇŚ –‡ †‡Ž Dz ‘””‹‡”‡ †‡ŽŽƒ Â•Â‡Â”ÂƒÇł †ƒ ‘Â?ÇŚ Â†Â”ÂƒÇĄ ‹Ž ’”‡Â?‹‡” ƒ˜‹† ƒÂ?‡”‘Â?ÇĄ •— ’”‘’‘•–ƒ †‡Ž •—‘ Â?‹Â?‹•–”‘ †‡Ž –‡•‘nj ”‘ ‡‘”‰‡ •„‘”Â?‡ǥ Šƒ ‹Â?…Ž—•‘ Â?‡‹ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ •—‹ ”‹•’ƒ”Â?‹ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ †‡Ž ‰‘˜‡”Â?‘ Žƒ ”‹†—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •’‡•ƒ ’‡” ‹ •—••‹†‹ ƒ‹ †‹•‘……—’ƒ–‹ ‹Â?Â?Â‹Â‰Â”ÂƒÇŚ –‹ǥ †ƒ–‘ ‹Ž ’‡”‹‘†‘ †‹ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ

—Â?ƒ •‘”–ƒ †‹ ”‹˜‹•–ƒ ’‡” ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ǥ …‘Â? –ƒÂ?–‘ †‹ ‘’’‘”–—Â?ƒ Dz ƒ••‡”‡ŽŽƒ ˆ‹Â?ƒŽ‡dzǥ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ–ƒ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ †ƒŽŽƒ ˜‘…‡ †‹ ‘ŠÂ?Â?› Šƒ”Ž–‘Â?ÇĄ ‹Ž …Š‹–ƒ””‹•–ƒ †‡Ž Â?‘nj –‘ ‰”—’’‘ ’‘’ ‹Â?‰Ž‡•‡ Dz Š‡ ‘Â?‡•dzǥ …Š‡ •’‘’‘ŽÖ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ Â?‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ǎ͘͞Ǥ ƒ ˜‡”ƒ Â?‘˜‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?ÇŚ Â?‘ ° ‹Ž Dz ‡…Š‡ ŠƒÂ?‡dzǥ –‡Â?ƒ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÇŚ Ž‡ …Š‡ Šƒ –—––‡ Ž‡ …ƒ”–‡ ‹Â? ”‡‰‘Žƒ ’‡” †‹˜‡Â?–ƒ”‡ —Â? –‘”Â?‡Â?–‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ ƒ’’‡Â?ƒ …‘Â?‹Â?Â…Â‹ÂƒÂ–ÂƒÇĄ …‘•–”—‹–‘ …‘Â?‡ …ƒ•‡”‡……‹ƒ ’ƒ”‘†‹ƒ †‡ŽŽǯ ƒ”Ž‡Â? ŠƒÂ?‡ –ƒÂ?–‘ ‹Â? ˜‘‰ƒǤ ÂŽ „”ƒÂ?‘ ° ƒ••‘…‹ƒ–‘ —Â? „ƒŽŽ‘ ˆ”‡Â?‡–‹…‘ǥ …‘•–”—‹–‘ ƒ••‡Â?„ŽƒÂ?†‘ Ž‡ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ †‹ “—ƒ––”‘ †ƒÂ?œ‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‡ÇŁ ‹Ž Dz ‡‰Š‡‰¹dz †‹ ‹–ƒ ƒ˜‘Â?‡ ȋ͙ͥ͞Í?ČŒÇĄ ‹Ž Dz Â‡Â•Â–ÂƒÇŚ Â’ÂƒÂŽÂŽÂƒÇł †‹ ‘Â? —”‹‘ ȋ͙ͥÍ&#x;Í›ČŒÇĄ ‹Ž Dz —…ƒ Â—Â…ÂƒÇł †‹ ƒˆˆƒ‡ŽŽƒ ƒ””Â? ȋ͙ͥÍ&#x;Í™ČŒ ‡ ‹Ž Dz Â‹Â…ÂƒÂŽÂ‡Çł †‹ ‡ƒ–Š‡” ƒ”‹•‹ Č‹Í™ÍĄÍ Í™ČŒǤ ƒ ‘‰Â?—Â?‘ ’—Ö ƒ‰‰‹—Â?‰‡”…‹ Ž‡ Â?‘˜‡Â?œ‡ …Š‡ ’”‡ˆ‡”‹•…‡Ǥ ÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‡Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‹ ”‹–nj Â?‹ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‹ ‡ †‹ •–—†‹‘ …‘Â?Â?‡••‘ ƒŽŽƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ‡•–‹˜ƒ ˆƒ˜‘”‹•…‡ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ”‹–”‘˜ƒ”‡ •’ƒœ‹ †‹ ’‹ƒ…‡˜‘Ž‡ Â‡Â˜ÂƒÂ•Â‹Â‘ÇŚ Â?‡ –‡Ž‡˜‹•‹˜ƒ …‘Â?‡ “—‡•–‘Ǥ ÂŽ ’‹……‘Ž‘ •…Š‡”Â?‘ǥ †ƒŽ …ƒÂ?–‘ •—‘ǥ ˆ—‘”‹ †ƒŽŽƒ Dzˆƒ•…‹ƒ †‹ ‰ƒ”ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÇł †‡‹ ’”‘‰”ƒÂ?Â?‹ ’—Ö ˆƒ” •’‡”‹Â?‡Â?–ƒ”‡ ’”‘’‘•–‡ Â?—‘˜‡ ‘ ”‡Â?‹šƒ–‡ •‡Â?œƒ Žƒ Â•Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ˜Â‹Â–ĂŽ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—ÇŚ †‹‡Â?…‡Ǥ ÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‡Â–Â–Â‘ ƒ‰Ž‹ ‘……Š‹ †‡ŽŽ‘ •’‡–nj –ƒ–‘”‡ ° ƒÂ?ƒŽ‘‰‘ ƒ “—‡ŽŽ‘ …Š‡ •‹ ’”‘˜ƒ •ˆ‘‰Ž‹ƒÂ?†‘ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ„Â—Â? †‡ŽŽ‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ ‡ǥ …‘Â? ‡••‘ǥ “—‡ŽŽ‘ †‡‹ ”‹…‘”†‹Ǥ

…Š‡ Šƒ …‘Ž’‹–‘ ƒÂ?…Š‡ Žƒ ’ƒ–”‹ƒ †‡Ž …‘Â?Â?‡”…‹‘Ǥ

Â? Â’ÂƒÂ”Â–Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ ‹ ͙͘͘Â?‹Žƒ ‹Â?Â?‹‰”ƒ–‹ …Š‡ –”ƒ‡˜ƒÂ?‘ „‡Â?‡ˆ‹…‹‘ ‹Â? ’”‡…‡†‡Â?ÇŚ œƒ †ƒ –ƒŽ‡ •—••‹†‹‘ǥ †‘˜”ƒÂ?Â?‘ †‹Â?‘nj •–”ƒ”‡ †‹ ’‘••‡†‡”‡ —Â?ƒ ƒ’’”‘’”‹ƒ–ƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ Ž‹Â?‰—‹•–‹…ƒ †‡ŽŽǯ‹Â?‰Ž‡•‡ ’‡” ’‘–‡” …‘Â?–‹Â?—ƒ”‡ ƒ „‡Â?‡ˆ‹…‹ƒ”Â?‡Ǥ

ÂŽ Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹ …‘Â?’‡–‡Â?œƒ Ž‹Â?‰—‹•–‹…ƒ †ƒ ƒ……‡”–ƒ”‡ ° ‹Ž Â?‡› •–ƒ‰‡ Íš …Š‡ …‘””‹nj •’‘Â?†‡ ‰”‘••‘Â?‘†‘ ƒŽ Ž‹˜‡ŽŽ‘ †‹ Â’ÂƒÇŚ †”‘Â?ƒÂ?œƒ †‡ŽŽƒ Ž‹Â?‰—ƒ ‹Â?‰Ž‡•‡ †‹ —Â? ƒŽ—Â?Â?‘ ƒŽ “—ƒ”–‘ ƒÂ?Â?‘ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ ’”‹Â?ƒ”‹ƒǤ ‘Ž‘ ƒ –‹–‘Ž‘ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ǥ ° ‹Â?–‡”‡•nj •ƒÂ?–‡ Â?‘–ƒ”‡ …‘Â?‡ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â”Â–ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ …‘Â?’‡–‡Â?œƒ Ž‹Â?‰—‹•–‹…ƒ †‹ —Â? …‹––ƒ†‹Â?‘ ‹Â?Â?‹‰”ƒ–‘ Č‹Â•Â‹Â–Â—ÂƒÂ–Â‘ Ġ —Â? Ž‹˜‡ŽŽ‘ ’‹Î „ƒ••‘ ”‹•’‡––‘ ƒ “—‡ŽŽ‘ ”‹…Š‹‡•–‘ ‹Â? Â?Â‰ÂŠÂ‹ÂŽÂ–Â‡Â”Â”ÂƒČŒ •‡”˜‡ Ġ ‘–nj –‡Â?‡”‡ ‹Ž ’‡”Â?‡••‘ †‹ •‘‰‰‹‘”Â?‘ ’‡” •¹ ‡ ’‡” Žƒ ’”‘’”‹ƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Â?‘Â? –ƒÂ?ÇŚ –‘ ƒŽŽƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ —•—ˆ”—‹”‡ †‹ —Â? •—••‹†‹‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ •–ƒ–ƒŽ‡Ǥ ƒ “—‡•–‘ Â?‘Â? Šƒ ‰”ƒÂ?†‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?ÇŚ œƒ ‹Â? —Â?ƒ ’ƒ–”‹ƒ …‘Â?‡ Žƒ Â?‘•–”ƒ ‹Â? …—‹ …‹Ö …Š‡ …‘Â?–ƒ ° …Š‡ —Â? ‹Â?Â?‹‰”ƒ–‘ Â?‘Â? •‹ƒ ‹””‡‰‘Žƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ •‡ ° ƒÂ?ÂƒÂŽÂˆÂƒÇŚ Â„Â‡Â–ÂƒÇĄ ƒ’’—Â?–‘ ’‡”…Š¹ Žƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ †‹ —Â?ƒ Ž‹Â?‰—ƒ ‹Â?’ƒ”ƒ–ƒ •—‹ „ƒÂ?…Š‹ †‹ •…—‘Žƒ ȋ‹Â?‰Ž‡•‡ ‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ …Š‡ Â•Â‹ÂƒČŒ Â?‘Â? •‡”˜‡ †ƒ˜˜‡”‘ Â?Â—ÂŽÂŽÂƒÇĄ Â?‡Â? …Š‡ Â?‡Â?‘ ƒ ‰—ƒ†ƒ‰Â?ƒ” †‡Â?ƒ”‘Ǥ

͙͚͘

La difficile psicologia del malato Ăˆ facile che una persona tornando da una vista a un malato mostri un certo turbamento. Essa rimane sconcertata, perchĂŠ quel colloquio non era atteso. Forse ci si meraviglia di trovarlo sereno. Ecco, perchĂŠ agli occhi superficiali e distratti del mondo il malato appare come un essere poco umano. PerchĂŠ questo? Molte cose che le persone sane giudicano inezie, poste dinanzi al malato prendono corpo. (...) I sani pensano che il malato esageri, ma non sanno che sono proprio essi a sminuirlo. Il malato è un attento osservatore e giudica le cose esattamente dando loro una giusta valutazione. Non si deve credere che, se egli è sereno, sia contento delle proprie condizioni. Non si può amare la sofferenza in quanto tale. PerchĂŠ essa rappresenta un aspetto negativo della vita. Solo guardando ogni cosa alla luce di Dio la si apprezza maggiormente. (...) Nella vita del malato ci sono tanti punti oscuri. Essi possono essere dati da molte cause. L’impotenza è una delle maggiori. Per il malato è brutto e umiliante dover sempre chiedere. Molte volte questo stato d’animo ci distrugge. La personalitĂ e la proprietĂ si fanno sentire con prepotenza.

ƒ—•–‘ ‡‹ǥ ‘”ƒ ‡”˜‘ †‹ ‹‘ǥ ‹Ž ͚͜ ‰‹—‰Â?‘ ͙͙ͥ͞ǥ •’‹‡‰ƒ˜ƒ •—Ž Â?Ν͚Í? †‹ Dz ‘…‡dz …Š‡ Â?‡••—Â?‘ …‘Â?‡ —Â? ƒÂ?Â?ƒŽƒ–‘ ’—Ö ’ƒ”Žƒ”…‹ †‡ŽŽ‡ •’‡”ƒÂ?œ‡ ‡ –”‡’‹†ƒœ‹‘Â?‹ǥ †‡‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ ‘•…—”‹ ‡ †‹ Ž—…‡ …Š‡ Ž‘ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒÂ?‘ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽƒ Â?ƒŽƒ––‹ƒ Forse è un poco di orgoglio che predomina. Non dobbiamo lasciar vincere questo sentimento, perchĂŠ è contrario a quanto ci ha insegnato GesĂš. Egli ha predicato l’umiltĂ e (...) in quei momenti essa è messa a prova. Quando si vive con persone affettuose e gentili la sofferenza sembra meno gravosa. Nessuna sofferenza è priva di una certa armonia. (...) Pensiamo che dolore e gioia camminano

insieme e si completano (...). Non si possono gustare i pregi dell’uno senza l’altra. Si può apprezzare questo sentimento con la preghiera. Il malato conosce questo mezzo e se ne serve maggiormente al momento giusto. Attraverso le valvole di sicurezza la caldaia mantiene l’equilibrio fisico; attraverso la preghiera noi manteniamo l’equilibrio spirituale. Tutte le

scorie che funestano la nostra vita sono eliminate e si ristabilisce una perfetta armonia. (...) La vera vicinanza deve essere solida come il granito, e la preghiera è il cemento che tiene uniti i blocchi per la costruzione di quell’edificio. Il malato si convince che l’amicizia è una cosa troppo umana e come tale è soggetta a molti sbandamenti. Solo GesĂš capisce certi stati d’animo che

si determinano in noi, e non ci abbandona mai. Il malato vorrebbe sentire la vicinanza di una persona uguale a lui, con tutte le sue esigenze e le sue miserie. Questo non è possibile e, a poco a poco, egli si abitua a vivere unicamente con GesĂš e a farlo suo Amico. Sente di essere vicino ad una Persona vivente, con la quale può parlare. Per attuare una amicizia solida con gli uomini dobbiamo costruirla su fattori spirituali. (..) Chi soffre non pretende molto. Ăˆ contento di vedersi ricordato e di sentire la vicinanza affettuosa di un amico. Molti credono che per recare conforto ad un malato sia necessario parlargli della sofferenza di altre persone. Ciò è errato. Il proverbio “mal comune ‌â€? non ha valore. Non si può sentire minore la nostra sofferenza sapendo che altri provano le stesse nostre pene. Solo chi conosce il peso umano della sofferenza, capisce questo. In modo particolare il malato non vuole la commiserazione altrui. Egli desidera solo un poco di comprensione. Vedere un nostro simile contento è la cosa migliore. E quanta soddisfazione nasce da essa!


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Í˜ÍĄ

—�‡œœƒ�‡ ƒ� ‡„ƒ•–‹ƒ�‘

ÂŽ ƒ‹ ’”‘’‘Â?‡ Çł ˜‡”‡•– ÇŚ †ƒŽ Â?ƒ”‡ ƒŽŽƒ Â˜Â‡Â–Â–ÂƒÇł

Una serata con la regia della sezione di Lumezzane del Club alpino italiano e con il supporto dei gruppi alpini di Lumezzane S. Sebastiano e S. Apollonio. GiovedĂŹ 11 luglio alle 21.15 presso la sede del Gruppo Alpini di Lumezzane San Sebastiano in via Moretto 54 (parco Don Gnocchi) verrĂ proiettato all’aperto il ďŹ lm di Michael Dillon: “Everest - dal mare alla vettaâ€?. Tim, protagonista di questo ďŹ lm, ha tracciato, nel

œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

1984, una nuova via sull’Everest, senza ossigeno. Ora ha un altro ďŹ ne: percorrere a piedi il tragitto dal mare, Golfo del Bengala, alla vetta. Il regista segue lui e la moglie lungo gli oltre 800 km che lo separano dalla vetta, traversata a nuoto del ďŹ ume Gange compresa! Caos, inquinamento, pericoli, difďŹ coltĂ , malattie e il fascino di luoghi e di un’impresa non comune. Poi il campo base, dove la moglie si fermerĂ e seguirĂ trepidante

il marito via radio. Tim inizia la salita e dopo varie disavventure raggiunge la vetta, tra l’emozione generale e la commozione della moglie. Con numerosi premi, proiezioni e passaggi televisivi ovunque nel mondo. L’ingresso allo spettacolo è libero; in caso di pioggia la proiezione si svolgerĂ all’interno della sede. La serata sarĂ introdotta dalle note del corpo musicale Santa Cecilia di Lumezzane San Sebastiano.

‹ƒÂ?…‘‰Â?‘ ’”‹Â?‹ Í?͘ ƒÂ?Â?‹ †‡Ž ‘Â?—Â?‡

'DOO¡HVLJHQ]D ODYRUDWLYD QDFTXH TXHVWD UHDOWj ‹Â?‹–ƒ Žƒ ‡…‘Â?†ƒ ‰—‡””ƒ Â?‘Â?Â†Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?‡Ž ͙ͥ͛͞ ƒ ’‘…‘ Â?‡Â?‘ †‹ —Â? ˜‡Â?–‡Â?Â?‹‘ǥ ‹ƒÂ? †‹ ‘”Â?‘ǥ Â?Â?—Â?…‹ƒ–ƒ ‡ ‘‰Â?‘ ˜‡†”ƒÂ?Â?‘ ˆ‹Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Ž Ž‘”‘ –‡””‹–‘”‹‘ …‘•–‹–—‹–‘ ‹Â? ‘Â?—Â?‡ †‹ ‹ƒÂ?…‘‰Â?‘ǥ †‘’‘ —Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Âƒ †‹ “—ƒ•‹ —Â? Â?‹ŽŽ‡Â?Â?‹‘

,

l Comune di Piancogno compie 50 anni (1963-2013) e festeggia il traguardo con un volume. “Piancogno – scrive nella prefazione il sindaco Francesco Ghiroldi – è il Comune piĂš giovane della Valcamonica, ma lo spirito della gente che nei secoli ha sognato l’autonomia di questa comunitĂ risale i secoli. Due i contributi della pubblicazione (“Storia del Comune di Piancognoâ€?, Tipografia Brenese): di Oliviero Franzoni è il segmento di vita municipale che va dal Medioevo all’Ottocento; di Andrea Richini il “Novecento e Arte, storia e societĂ a Piancognoâ€?. Franzoni, nel suo apporto, sottolinea come sia Cogno che Pian di Borno non sempre appaiano nell’antica cartografia, ma giĂ dai tempi di padre Gregorio (1600) conoscano una certa fama per il vino [il Lanzato] che piĂš tardi (1800) verrĂ descritto “fra i piĂš accreditati e mercantili del distrettoâ€?. La zona detta di Piano, ai bordi del torrente Davine viene antropizzata intorno al Mille, poi i primi scontri coi confinanti di Esine (1168). Dal 1500 lo stabile stanziamento sul fondovalle dei coloni della parrocchia di Borno. Molte le diatribe tra la parrocchia di Borno e il Piano. Finalmente nel 1839 Pian di Borno diviene parrocchia per decreto del vescovo di Brescia Domenico Ferrari. Cogno nel 1600 conosce l’istituzione di una cappellania dedicata a San Filippo Neri, sempre sotto l’arci-

’’‡ŽŽ‘ †‡Ž ’ƒ””‘…‘ ‡”…ƒ•‹ �‡…‡�ƒ–‡ ’‡” ‹Ž …”‘…‹ˆ‹••‘

ÇĄ

‹ƒÂ?…‘‰Â?‘ ° ‹Ž ‘Â?—Â?‡ ’‹Î ‰‹‘˜ƒÂ?‡ †‡ŽŽƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ Ž‘ •’‹”‹–‘ †‡ŽŽƒ ‰‡Â?–‡ …Š‡ Šƒ •‘‰Â?ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â?‘Â?‹ƒ †‹ “—‡•–ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ”‹•ƒŽ‡ ‹ •‡…‘Ž‹ prete di Borno. Nel Settecento si avvia il distacco municipale da Borno con una petizione degli abitanti al doge di Venezia. Nulla di fatto. Per l’autonomia piena si dovrĂ attendere ancora a lungo; Napoleone, poi l’Austria, quin-

di il Regno d’Italia preferiranno procedere ad aggregazioni fra Comuni piĂš che a istituirne di nuovi. Andrea Richini si occupa invece del Novecento. Finita la Seconda guerra mondiale, nel 1963 a poco meno di un ventennio, Pian di Borno, Annunciata e Cogno vedranno finalmente il loro territorio costituito in Comune di Piancogno, dopo un’attesa di quasi un millennio. Il penultimo capitolo è dedicato al Cotonificio “Olceseâ€? di Cogno, certo tra gli aspetti economici e sociali realtĂ importante. Alla nascita del cotonificio si deve il sorgere di Cogno. Prima della costruzione dell’opificio, la fra-

zione non era che una modesta contrada detta “dei sette caminiâ€? proprio forse per indicare il numero esiguo di abitazioni. Con l’arrivo dell’industria la piccola comunitĂ subĂŹ un cambiamento talmente radicale da risultarne sconvolta: un villaggio operaio a tutti gli effetti. Dapprima centinaia, poi migliaia di persone saranno attirate a Cogno dalla possibilitĂ di trovare lavoro: un vero e proprio volano per la Valle, che a quell’epoca si stava affacciando al fenomeno dell’industrializzazione grazie alle intuizioni di Maffeo Gheza, Giovanni Gregorini e Carlo e Filippo Tassara.

*UDQGH IHVWD SHU LO ƒ $YLV Decine di gagliardetti Avis, con la banda S. Cecilia di Lodrino, hanno sfilato il 29 giugno per le vie di Stravignino fino al monumento del 2003 a rendere onore alla sezione di Pezzaze nel suo 50° di fondazione, avvenuta nel 1963. Allora protagonisti furono il medico Gianni Gorni con Stefano Viotti, Docile Facchini, Angelo Bregoli e il farmacista Cesare Gallerani che ne divenne il primo presidente. Seguiranno Stefano Viotti, Lucio Glacelli, Giorgio Piar-

di, Giuseppe Maffina, Olga Bontacchio fino all’attuale Paolo Piardi con vice Ilario Piardi, segretaria Agnese Balduchelli, tesoriere Loris Valentini. Ăˆ stata una festa dell’orgoglio avisino del paese e del movimento come hanno sottolineato il responsabile provinciale giovani Cesare Sambrici e di zona Mina Taboni: una realtĂ sempre piĂš forte in Valle da quando l’Avis è entrata nelle scuole. Pezzaze negli ultimi 10 anni ha raddoppiato soci (un cen-

tinaio) e donazioni: circa 6000 sacche di sangue donato. I 44 riconoscimenti che hanno premiato gli avisini per il numero di donazioni individuali ne sono una dimostrazione. Doverosa la citazione dei distintivi d’oro (50 donazioni) a Mario Bregoli, Luisa Gipponi, Angelo Piotti, Ennore Bontacchio; oro con rubino (75 donazioni) a Maria Ceresoli, Francesco Ioris Valentini; oro con smeraldo (100 donazioni) a Giancarlo Sedaboni.

Ž …”‘…‹ˆ‹••‘ †‹ Ž‡‰�‘ ’‘Ž‹…”‘�‘ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‘ ƒ …ƒ˜ƒŽŽ‘ –”ƒ

‡

†ƒŽŽ‘ •…—Ž–‘”‡ „‡”‰ƒÂ?ƒ•…‘ Â?†”‡ƒ ƒÂ?–‘Â?‹ǥ Â?‘Ž–‘ ˜‡Â?‡”ƒ–‘ ƒ ‘˜ƒ–‘ ‡ ’‘”–ƒ–‘ ‹Â? ’”‘…‡••‹‘Â?‡ ‘‰Â?‹ ‡Â?‡”†¿ ƒÂ?–‘ǥ Šƒ „‹•‘‰Â?‘ †‹ —Â? ”‡•–ƒ—”‘Ǥ ÂŽ ’”‡˜‡Â?–‹˜‘ †‹ •’‡•ƒ ° †‹ …‹”…ƒ ͙͛Â?‹Žƒ ‡—”‘ǥ

˜ƒ ‹Â?…Ž—•ƒǤ ‡”…ƒ•‹ Â?‡…‡Â?ƒ–‡ …Š‡ ’‘••ƒ …‘Â?–”‹„—‹”‡ ƒ ”‹•‘Ž˜‡”‡ ‹Ž ’”‘„Ž‡Â?ƒǨ ‘‹ǤǤǤ ”‹Â?‰”ƒœ‹ƒÂ?‘ ‹Â? ƒÂ?–‹…‹’‘dzǤ ‘Â? “—‡•–‡ Â’ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ •—ŽŽǯ—Ž–‹Â?‘ ‹‘”Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡ †‹•–”‹„—‹–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ ƒŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ †‡Ž …‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ †‹ Â‘Â˜ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Ž ’”‡˜‘•–‘ Â?‘Â?•Ǥ ‹ƒÂ? ƒ”‹‘ Š‹ƒ”‹ …Š‹ƒÂ?ƒ ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ ‹ ˆ‡†‡Ž‹ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ ••—Â?–ƒǤ Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ÇŁ …‘Â?–”‹„—‹”‡ ƒŽ ”‡•–ƒ—”‘ †‡Ž ‰”ƒÂ?†‡ …”‘…‹ˆ‹••‘ …Š‡ †ƒ –”‡ •‡…‘Ž‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ —Â?‘ †‡‹ •‹Â?„‘Ž‹ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ”‘˜ƒ–‡•‡Ǥ ǯ‹Â?’‘Â?‡Â?–‡ ‘’‡”ƒ Ž‹‰Â?Â‡ÂƒÇĄ ƒŽ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…‹”…ƒ •‡––‡ Â?‡–”‹ ‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ–ƒ ‹Â? Ž‡‰Â?‘ ’‘Ž‹…”‘Â?‘ǥ Â?‘Â? ”‹‡•…‡ ’—”–”‘’’‘ ƒ ˆƒ”‡ ˆ”‘Â?–‡ ƒ—–‘Â?‘Â?ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ‰Ž‹ ƒ‰‡Â?–‹ ƒ–Â?‘•ˆ‡”‹ ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â•Â—Â”Âƒ †‡Ž –‡Â?’‘ …Š‡ ’ƒ••ƒǤ ƒ “—‹ Žǯ—”‰‡Â?–‡ ƒ’’‡ŽŽ‘ ŽƒÂ?…‹ƒ–‘ †ƒŽ ’”‡˜‘•–‘ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ ••—Â?–ƒǤ –‡Â?’‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…‹ Â?‘Â? •‘Â?‘ ÂˆÂƒÂ…Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ Â?‡Â?Â?‡Â?‘ ’‡” Žƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡†‹œ‹‘Â?‡ …Š‡ ‹ ”‘˜ƒ–‡•‹ ŠƒÂ?Â?‘ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ’ƒ””‘……Š‹ƒǤ ƒ Žƒ …‘Â?˜‹Â?œ‹‘Â?‡ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ ”‹Â?ƒÂ?‡ “—‡ŽŽƒ …Š‡ ‹Ž ”‡•–ƒ—”‘ †‡Ž …”‘…‹ˆ‹••‘ †‡Ž ƒÂ?–‘Â?‹ •‹ƒ —Â?‘ •ˆ‘”œ‘ Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‡ †ƒ …‘Â?’‹‡”‡ ”‹˜‘Ž‰‡Â?†‘•‹ †‹”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ‹ ˆ‡†‡Ž‹Ǥ ÇŻÂƒÂ–Â–ÂƒÂ…Â…ÂƒÂ?‡Â?–‘ †‡‹ ’ƒ””‘……Š‹ƒÂ?‹ ƒŽŽƒ •…—Ž–—”ƒ ˜ƒ ‘Ž–”‡ Žǯ‹Â?†—„„‹‘ ˜ƒŽ‘”‡ •–‘”‹…‘ ‡ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹Â…Â‘ÇŁ Dz ÂŽ …”‘…‹ˆ‹••‘ †‡Ž ƒÂ?–‘Â?‹ – ”‹’‡–‘Â?‘ Žƒ‹…‹ ‡ •ƒ…‡”†‘–‹ – ° ‹Ž •‹Â?„‘Ž‘ †‡ŽŽǯ‹†‡Â?–‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ †‡Ž …‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ †‹ ‘˜ƒ–‘dzǤ ȋ†ǤÂ’ǤČŒ


͙͘

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

ƒ„ƒ–‘ Íž ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ ƒ ‰”ƒÂ?†‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ’ƒ˜‘Â?‹ƒÂ?ƒ •‹ ”‹–”‘˜ƒ ‹Â? ˆ‡•–ƒ Si terrĂ sabato 6 e domenica 7 luglio il terzo incontro internazionale della Famiglia pavoniana. Si tratta di un incontro celebrativo e propulsivo di questa esperienza di condivisione tra religiosi pavoniani e laici, che ha alle spalle 25 anni di storia. Il primo incontro si era tenuto nell’anno 2000 e il secondo nel 2007, sempre a Brescia, luogo di origine e cuore della Congregazione fondata dal beato Lodovico Pavoni. Provenienti dalla Spagna, dal Brasile e da varie cittĂ d’Italia si troveranno oltre 200

tra religiosi e laici (giovani e adulti), in rappresentanza della famiglia pavoniana presente in otto nazioni. Sabato 6 luglio, dopo l’accoglienza sul sagrato della chiesa di S. Maria Immacolata, alle 10 l’incontro con un momento di preghiera in chiesa, attorno alla tomba del beato Fondatore. SeguirĂ alle ore 11, nel salone-teatro parrocchiale Lodovico Pavoni, lo scambio sulle esperienze vissute nel corso degli ultimi sei anni, accompagnato da immagini, video e coreograďŹ e.

Dopo il pranzo, che sarĂ preparato e offerto dall’oratorio alle ore 13, continuerĂ nel salone-teatro, alle ore 15, la presentazione di signiďŹ cative testimonianze. Alle 18 il gruppo si recherĂ in pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Grazie, luogo dove padre Pavoni si recava spesso a pregare la Vergine Maria. Qui, alle 19, la prima giornata si concluderĂ con la concelebrazione eucaristica, presieduta dal Superiore generale. Domenica 7 l’incontro continuerĂ

a Saiano in Franciacorta. Alle 10 si salirĂ a piedi al “Calvarioâ€? di Saiano e alle ore 11 si concelebrerĂ l’eucaristia nella chiesa del convento francescano di S. Maria degli Angeli, accanto alla “stanza della luceâ€?, dove è morto il beato Pavoni. L’incontro terminerĂ , dopo il pranzo presso l’Opera Pavoniana in cittĂ , con la visita nel pomeriggio ai luoghi pavoniani di Brescia (Casa natale del Pavoni in via Moretto, chiesa di San Lorenzo, complesso di San Barnaba, ecc.).

”‡•…‹ƒ Ž‡––‘ ‹Ž ’”‡•‹†‡�–‡ †‡Ž …‘�•‹‰Ž‹‘ …‘�—�ƒŽ‡

8QJDUL FHUFKHUz GL IDYRULUH LO GLDORJR

‹—•‡’’‡ Â?Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‡ǥ ƒ˜”Â? ‹Ž …‘Â?’‹–‘ †‹ ‡••‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â„Â‹Â–Â”Â‘ †‡ŽŽƒ Â?ƒ……Š‹Â?ƒ ƒÂ?Â?‹Â?Â‹Â•Â–Â”ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ ˆƒ…‹Ž‹–ƒÂ?†‘ ƒÂ?…Š‡ ’”‘˜‡ †‹ †‹ƒŽ‘‰‘ –”ƒ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?œƒ ‡ ‘’’‘•‹œ‹‘Â?‡

G

iuseppe Ungari, 36 anni, sposato e con tre figli, è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Brescia. Impegnato in politica nel Partito democratico e attivo nel mondo del volontariato, Ungari, che nella quotidianitĂ fa l’insegnante, avrĂ il compito di essere l’arbitro della macchina amministrativa, facilitando anche prove di dialogo tra maggioranza e opposizione. Ci si aspetta che sia il presidente di tutti, che tuteli maggioranza e minoranza, che distribuisca tutti i documenti necessari a prendere delle decisioni. Ungari è stato eletto alla terza votazione con 21 preferenze (10 schede bianche): è partita, quindi, la nuova stagione politica della Loggia. Purtroppo nella prima seduta non sono mancate le polemiche. Ăˆ bastato l’intervento appassionato di Fabio Capra ad animare la seduta e a rispolverare vecchie ruggini con la precedente giunta: adesso bisogna, però, avere il coraggio di guardare avanti e non indietro. Quel che piĂš sorprende è che è passata un po’ in secondo piano l’elezione di Giuseppe Ungari, prima dal tentativo (tutto interno alla maggioranza) fallito di inserire “la quota rosaâ€? anche alla presidenza del consiglio comunale, poi dalla tensione accumulata in aula che ha fatto sĂŹ che Ungari ve-

Dz ‘Â? Žƒ …ƒÂ?…‡ŽŽƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ …‹”…‘•…”‹œ‹‘Â?‹ǥ Ž‡ ”‡ƒŽ–Â? †‡Ž ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ƒ–‘ ‡ †‡Ž –‡”œ‘ •‡––‘”‡ ƒ˜”ƒÂ?Â?‘ —Â? ”—‘Ž‘ ’‹Î †‡–‡”Â?‹Â?ƒÂ?–‡dz nisse eletto solo alla terza votazione e senza i voti dell’opposizione. Da segnalare anche l’impressione negativa avuta dal pubblico che

ha scambiato la Loggia per un’arena con interventi fuori luogo‌ ma anche questo, forse, è il frutto di un’esasperazione alimentata dalla maleducazione. “Il mio ruolo sarĂ quello di garantire il dialogo tra le diverse forze politiche nel rispetto dello statutoâ€? esordisce Ungari durante il suo intervento a Radio Voce e prosegue: “Troppe tensioni prima della mia elezione? I tempi sono stati molto stretti e non hanno consentito dialogo tra maggioranza e opposizione, ma nonostante questo ho ricevuto elogi e anche un voto dallo schieramento all’opposizione. Le modalitĂ andranno in ogni caso migliorateâ€?. Ungari prosegue riflettendo anche sull’attuale reputazione di cui gode la politica: “Brescia vuol dire lavoro e concretezza, ma la politica viene ormai associata a idee opposte. Il nostro compito sarĂ rimanere con i piedi per terra e vicini al territorio e ai cittadiniâ€?. Giuseppe Ungari ha anche, come giĂ detto, un importante background nell’ambito del volontariato e a tal proposito afferma: “La politica deve avere lo stesso approccio del volontariato: disinteresse per secondi fini e disponibilitĂ in un’ottica di servizio. Inoltre con la cancellazione delle circoscrizioni, le realtĂ del volontariato e del terzo settore avranno un ruolo ancora piĂš determinanteâ€?.

‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ƒ†‹ƒ ƒŽ Í? ˆ‡•–ƒ †‡ŽŽ‘ ˜‹ ‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘

”‡••‘ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ†Â‹ÂƒÇĄ ‹Â? ˜‹ƒ ”‹Â?ƒ Í Í? ƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Ž‘ ˜‹ Č‹ ‡”˜‹œ‹‘ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ČŒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ —Â?ƒ ˆ‡•–ƒ †ƒŽ Í? ƒŽ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ ƒ •‘•–‡‰Â?‘ †‡‹ ’”‘‰‡––‹ ƒ‰”‹…‘Ž‹ ‹Â? ˆ”‹…ƒ ‡ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÇŚ Ž‹ Â?‡ŽŽ‡ ’‡”‹ˆ‡”‹‡ ’‘˜‡”‡ †‡ŽŽǯ Â?‡”‹…ƒ Žƒ–‹Â?ƒǤ ‘ ˜‹ †ƒ ͘͜ ƒÂ?Â?‹ ‹Â?˜‹ƒ ˜‘Ž‘Â?ÇŚ –ƒ”‹ …Š‡ •‹ ‹Â?•‡”‹•…‘Â?‘ ‹Â? ’‹……‘Ž‡ …‘nj Â?—Â?‹–Â? •˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹ƒ–‡ ƒ‹—–ƒÂ?†‘Ž‡ Ġ ƒ˜˜‹ƒ”‡ ƒ––‹˜‹–Â? †‹ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‡† ÂƒÂ—ÇŚ –‘ƒ‹—–‘ ‡ †‹ Â?‹‰Ž‹‘”ƒÂ?‡Â?–‘ ‡…‘Â?‘nj Â?‹…‘ ‡ •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ƒ ˆ‡•–ƒ •ƒ”Â? Â‘Â…Â…ÂƒÇŚ •‹‘Â?‡ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‘ ‡ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ Â?‘Â? •‘Ž‘ †‡ŽŽ‘ ˜‹ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †‡ŽŽ‡ ’”‹Â?…‹nj ’ƒŽ‹ Â?‰ „”‡•…‹ƒÂ?‡ …Š‡ ƒ˜”ƒÂ?Â?‘ Â?‘nj †‘ †‹ ‡•’‘””‡ ‹ ’”‘’”‹ •–ƒÂ?†Ǥ ƒ”Â? —Â?ƒ ‘……ƒ•‹‘Â?‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ ‡ †‹ …‘Â?˜‹˜‹ƒŽ‹–Â?Ǥ ‡Â?‡”†¿ Í? Ž—‰Ž‹‘ǥ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͘͜ ’”‡••‘ Žƒ …Š‹‡•ƒ †‹ Ǥ Â?–‘Â?‹‘ ‹Â? ˜‹ƒ ƒ†‹ƒ Í ÍžÇĄ •‹ •˜‘Ž‰‡”Â? Žƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ ƒÂ?‹Â?ƒ–ƒ †‡Ž Ž‹„”‘ ÇŽ ÂˆÂ”Â‹Â…ÂƒÇĄ ‘‰Â?ƒ”‡ ‘Ž–”‡ Žǯ‡Â?‡”‰‡Â?ÂœÂƒÇŻÇĄ …Š‡ ”ƒ……‘‰Ž‹‡ ‰Ž‹

•…”‹––‹ †‹ ‹Â?‘ ‹Ž‹’’‹Â?‹ǥ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹‘ ˜‹ …Š‡ Šƒ ’ƒ••ƒ–‘ ‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ͘͜ ƒÂ?Â?‹ †‡Žnj Žƒ •—ƒ ˜‹–ƒ ‹Â? ˆ”‹…ƒǤ ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡nj Â?‹…ƒ Žƒ ˆ‡•–ƒ ƒ˜”Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â’Â‡Â–Â–Â‘ Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‹Â…Â‘ÇĄ ‘ˆˆ”‡Â?†‘ „‡˜ƒÂ?†‡ǥ …‹„‘ ‡ ‘……ƒ•‹‘Â?‹ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‘Ǥ Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ‹Ž ’”ƒÂ?œ‘ †‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ •ƒ”Â? ‹Ž …Žƒ••‹…‘ •’‹‡†‘ǣ ’”‡ˆ‡”‹„‹ŽÂ?‡Â?–‡ ˜ƒ ’”‡Â?Â‘Â–ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?ƒ •ƒ”Â? †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ ƒÂ?…Š‡ †ƒ ÂƒÂ•Â’Â‘Â”ÇŚ –‘Ǥ —”ƒÂ?–‡ Žƒ ‡••ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽ…—Â?‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ ˜‹ ’ƒ”–‡…‹’‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ ƒ––‹˜ƒ ƒŽŽƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â?‡”‹‰‰‹ ‡ •‡”ƒ–‡ †‹ •ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ ƒÂ?‹Â?ÂƒÇŚ –‹ …‘Â? ’”‘’‘•–‡ †‹ •˜ƒ‰‘ ȋ†‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽŽ‡ Í™Í? ’ƒ••‡‰‰‹ƒ–ƒ Â?ƒ””ƒ–ƒ ƒ …—”ƒ †‡Ž

”—’’‘ ‹…‡”…ƒ ƒ†‹ƒ ”‡Â?–ƒǢ •ƒ„ƒ–‘ ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ —Â? ’”‡•–‹‰‹ƒ–‘”‡ ‹Â?Â–Â”ÂƒÂ–ÇŚ –‡””Â? ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ČŒ ‡ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÇŚ Ž‹ǣ ‰”—’’‹ ‡Â?‡”‰‡Â?–‹ Č‹ ‡• Â?‡Ž‡––‡•ǥ —‹Â?–‡––‘ •’‘•–‘ǥ Â?‰‡Ž ƒŽœ‡”ƒÂ?‘ Â”Â‹Â‘ČŒ ƒŽŽ‹‡–‡”ƒÂ?Â?‘ Ž‡ †—‡ •‡”ƒ–‡Ǥ


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

͙͙

•Ž ‡ ’‡†ƒŽ‹ …‹˜‹Ž‹ ‹Â?•‹‡Â?‡ ”ƒ•ˆ—•‹‘Â?‹ ƒ †‘Â?‹…‹Ž‹‘ǣ —Â? •‡”˜‹œ‹‘ †ƒ ƒÂ?’Ž‹ƒ”‡ Attualmente sono 12 i pazienti emopatici cronici che usufruiscono del servizio di trasfusioni a domicilio offerto dall’Asl e dagli Spedali civili, grazie alla sinergia con le associazioni che fanno capo a Giuseppe Navoni e Alberto Farcella: l’Ail e l’Avis. “Da questa alleanza, riferisce il direttore generale dell’Asl di Brescia, Carmelo Scarcella (nella foto), è scaturito un servizio che garantisce ai pazienti emopatici cronici di ottenere trasfusioni a domicilio, ma anche una serie di altre prestazioni

finalizzate al monitoraggio della salute. In tal modo si evita il loro trasferimento in ospedaleâ€?. I pazienti coinvolti hanno limitazioni dell’autonomia. Lo stress, anche psicologico, derivato da un periodico ricovero ospedaliero – si stima fra le due e le tre volte al mese – viene evitato, sia ai malati che ai familiari. Scrupoloso e articolato è l’iter del trattamento: l’infermiere si reca a casa del paziente per effettuare il prelievo di un campione di sangue che viene poi inviato al Centro trasfusio-

nale degli Spedali civili. Qui vengono effettuati i test di compatibilitĂ , con conseguente preparazione della sacca di sangue. Infine, il medico di “continuitĂ assistenzialeâ€? procede alla trasfusione domiciliare, assistito dal personale infermieristico che effettua il monitoraggio per tutta la durata dell’operazione. Una caratteristica, che fa di questa sperimentazione un’eccellenza, è il costante rapporto con la figura del medico di medicina generale a cui il paziente – al termine del trattamento – vie-

ne riaffidato. Il progetto è entrato a regime nel marzo scorso e in futuro si prevede di poter riuscire a gestire annualmente circa 30 pazienti, per un fabbisogno di 400 trasfusioni. Al momento non ci sono bambini inseriti nel trattamento, “nonostante ciò, assicura il direttore di ematologia degli Spedali civili, Giuseppe Rossi, il servizio non ha caratteristiche tali per cui non si possa pensare di renderlo usufruibile anche ai bambini con difficoltĂ di trasferimento al day hospital pediatricoâ€?. (r.g.c.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

͚ ƒ•…‡ —�ƒ �—‘˜ƒ †‹˜‹•‹‘�‡ ƒ�„‹‡�–ƒŽ‡

$ $ $PELHQWH QRYLWj SHU %UHVFLD ƒ •‡†‡ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? •ƒ”Â? ‹Â? …‹––Â?Ǥ ”ƒ ‰Ž‹ Â‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‹ÇĄ •‹ …‡”…ƒ †‹ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ Žƒ •‘…‹‡–Â? ƒÂ?…Š‡ Â?‡ŽŽ‡ ‘’‡”ƒœ‹‘Â?‹ †‹ „‘Â?‹ˆ‹…ƒǤ –‡Â?‹ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‹ •‘Â?‘ ƒŽ …‡Â?–”‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‡Â?†ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ

/

’ambiente è tra le prioritĂ della nuova maggioranza a Palazzo Loggia. Da una parte c’è la percezione che sia un problema molto sentito dai cittadini dall’altra c’è la preoccupazione per i rischi connessi alla salute. In campo ambientale oggi la Loggia può contare su un alleato in piĂš. Quando nel maggio 2012 all’unanimitĂ il consiglio comunale di Brescia aveva votato per un rilancio strategico di A2A. Fra le proposte, votate da Pdl, Lega, Udc e Pd, c’era proprio la “costituzione di un polo industriale autonomo denominato dell’ambiente e del territorio e ad uno dell’energiaâ€?. E in poco piĂš di 12 mesi la multiutility lombarda ha partorito una nuova divisione ambientale: A2A Ambiente controllata al 100% dalla capogruppo A2A. E la sede sarĂ a Brescia. La nuova societĂ riunisce in un’unica realtĂ il polo ambientale del gruppo, oggi distribuito in quattro societĂ : Amsa, Aprica, Ecodeco, Partenope Ambiente). Gli impianti di trattamento e smaltimento da Amsa e Aprica spa sono stati prima trasferiti alla societĂ Ecodeco srl che ha poi cambiato ragione sociale in A2A Ambiente srl. Amsa e Aprica, comunque, continueranno a operare sui territorio nel campo dell’igiene urbana; conferiranno i rifiuti ad A2A Ambiente che avrĂ l’onere del trattamento e della valorizzazione energetica. Entro il 2013

‡Ž ‘Â?‘ Šƒ ’”‘’‘•–‘ ƒŽ Â?‹Â?‹•–”‘ ”ŽƒÂ?†‘ Žƒ Â?‘Â?‹Â?ƒ †‡ŽŽǯ‡š †‹”‡––‘”‡ ”’ƒ ‡•ƒÂ?ƒ …‘Â?‡ …‘Â?Â?‹••ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ ƒˆˆƒ”‘ le partecipazioni nelle societĂ Amsa, Aprica e Partenope Ambiente verranno attribuite ad A2A Ambiente. Positiva anche la scelta di proporre una persona competente (l’ex direttore Arpa Giulio Sesana) come commissario per l’emergenza Caffaro. Resta da verificare la risposta del ministero

competente: il ministro Orlando visiterĂ la nostra cittĂ il 20 luglio. L’intenzione è quella di proporre Sesana a capo di una commissione ad hoc. Nell’agenda della commissione dovrebbero esserci: l’area della Caffaro, la situazione dei parchi di Chiesanuova e l’area delle cave. Insomma il tema ambientale, al centro del dibattito nella campagna elettorale, è tra le prioritĂ della giunta e, in particolare dell’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra. A proposito di ambiente, la maggioranza chiede anche che A2A Ambiente sia parte attiva nell’attesa opera di bonifica del territorio. Qualcuno ipotizza anche la scelta del porta a porta per innalzare il livello della raccolta differenziata agli standard richiesti dall’Europa. Nel giorno dell’elezione del presidente del consiglio comunale il sindaco Del Bono ha fatto un intervento di alto profilo istituzionale senza cadere nelle provocazioni politiche. In queste prime mosse sta dimostrando lungimiranza politica, non azzerando di colpo (spoil system) ma valutando di volta in volta le eventuali nomine da fare. Confermato anche il direttore generale del Comune Alessandro Triboldi, che gode di una stima bipartisan. Positiva l’idea di avere una squadra e non un insieme di solisti: da questo punto di vista Del Bono ha ribadito la necessitĂ di non avere come assessori dei battitori liberi.

‡Â?–”‘ •’‘”–‹˜‘ ƒ†‹ƒ ÂŽ ƒ” Â…Â… Â?–‘ –‘”Â?ƒ ‡•–ƒÂ?– ‹Â?‘ ƒŽ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ •‘Â?‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‡ ƒ––‹˜‹–Â? ’‡” „ƒÂ?„‹Â?‹ Č‹Â–Â”Â—Â…Â…Âƒ „‹Â?„‹ ‡ ƒÂ?‹nj Â?ƒœ‹‘Â?Â‡ČŒ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽ ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ ‡ •‡”ƒ–‡ †ƒÂ?œƒÂ?–‹ǥ •’‡––ƒ…‘Ž‹ †‹ …ƒ„ƒ”‡– ‡ –ƒÂ?–ƒ Â?—•‹…ƒ †ƒŽ ˜‹˜‘ †ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ Â?‘Ž–”‡ †ƒŽŽ‡ ͙ͥ ƒ‰Ž‹ •–ƒÂ?† ‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹…‹ •‹ ’‘–”Â? …‡Â?ƒ”‡ …‘Â? Dz’ƒÂ?Â‡ĆŹÂ•ÂƒÂŽÂƒÂ?‹Â?ƒDzǥ ’”‡’ƒ”ƒ–‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Dz Â?‹…‹ †‡Ž ”ƒ…‹‡”‡dzǥ ‡ ’‹ƒ––‹ –‹’‹…‹ †‡ŽŽƒ …—…‹Â?ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ —––‘ ‹Ž ”‹…ƒ˜ƒ–‘ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?Â‹ÂˆÂ‡ÇŚ •–ƒœ‹‘Â?‡ •ƒ”Â? †‘Â?ƒ–‘ ƒŽŽƒ †‡Ž‡‰ƒœ‹‘Â?‡ Â?– †‹ ”‡•…‹ƒǤ ÂŽ ƒ” Â…Â… Â?–‘ ° Â?ƒ–‘ …‘Â? Ž‘ •…‘’‘ †‹ ”ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ ˆ‘Â?–‹ ƒ ˆƒ˜‘”‡ †‹ “—‡•–‡ ƒ––‹˜‹–Â?ÇĄ †‡˜‘Ž˜‡Â?†‘ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽƒ †‡Ž‡‰ƒœ‹‘Â?‡ Â?– †‹ ”‡•…‹ƒ Žǯ‹Â?–‡”‘ ”‹…ƒ˜ƒ–‘ †‡ŽŽƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ ‡ †‡‰Ž‹ ‡˜‡Â?–‹ …Š‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒǤ ƒ–‘ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍĄ †ƒŽŽƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ –”ƒ Žƒ Â‹Â”Â…Â‘Â•Â…Â”Â‹ÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ ˜‡•– ‡ ‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ †‡ŽŽƒ †‡Ž‡‰ƒœ‹‘Â?‡ Â?– †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹Ž ƒ” Â…Â… Â?–‘ ° ‹Ž Ž—‘‰‘ ‰‹—•–‘ ’‡” …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ ‹†‡ƒŽ‹ †‹ ƒÂ?‹…‹œ‹ƒ ‡ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â?Ǥ ƒ„ƒ–‘ Íž Ž—‰Ž‹‘ Žƒ ˆ‡•–ƒ ‹Â?‹œ‹‡”Â? ƒŽŽ‡ Í™Í&#x; …‘Â? ƒ––‹˜‹–Â? ”‹…”‡ƒ–‹˜‡ ‡ –”—……ƒ „‹Â?„‹ †‹ Š‹ƒ”ƒ ‡•…Š‹Ǣ ƒŽŽ‡ ͚͙Ǥ͛͘ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ •ƒ”Â? Žƒ Â?—•‹…ƒ †ƒŽ ˜‹˜‘ †‡‹ ƒÂ?‡ ƒ™ƒ‹‹Ǥ ‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ †ƒŽŽ‡ ͙͞Ǥ͛͘ ÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‘„‹‡––‹˜‘ •‘””‹•‘ †ƒ”Â? ˜‹–ƒ ƒ ‰‹‘…Š‹ †‹ Â?ƒ‰‹ƒ ‡ ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ •‡”ƒ–ƒ •‹ ƒ’”‹”Â? …‘Â? ‹Ž …‘Â?…‡”–‘ †‡Ž —‹Â?–‡––‘ •’‘•–‘ ȋ‘”‡ ÍšÍ™ČŒǤ ‡” ‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹ǥ Â?‡ŽŽ‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ †‹ •ƒ„ƒ–‘ Íž ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽ‡•–‹–‹ ‹ ‰‘Â?ÂˆÂ‹ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ ƒ†ƒ––‹ ƒ „ƒÂ?„‹Â?‹ †ƒ‹ †—‡ ƒ‹ ͙͚ ƒÂ?Â?‹Ǥ

ƒÂ? ‘Ž‘ ‡Â?‡••‡”‡ ‡“—‘ ‡ •‘•–‡Â?‹„‹Ž‡ ƒ ‡•– …Ž‹ Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡ŽŽƒ ‡•– …Ž‹ Ǥ ‘Ž‘ ȋ’”‘•‡‰—‡ ˆ‹Â?‘ ƒŽ Í&#x; ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘ČŒÇĄ Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Íœ Ž—‰Ž‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ?ÇĄ •ƒ”Â? ’”‡•‡Â?–‡ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ Â?‹Ž‹‘ ‡Ž ‘Â?‘ ’‡” ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…‘Â?ÇŚ –”‘ •—Ž ‡• Č‹ ‡Â?‡••‡”‡ ‡“—‘ ‡ •‘•–‡Â?Â‹Â„Â‹ÂŽÂ‡ČŒÇĄ ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ †‡ŽŽǯ •–ƒ– ‡ †‡Ž Â?‡Ž …Š‡ –‡Â?–ƒ †‹ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ”‡ …‘Â? Žƒ •–ƒ–‹•–‹…ƒ Žƒ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽŽƒ ˜‹–ƒ Â?‡Ž Â?‘•–”‘ ƒ‡•‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ …‘Â? ’ƒ”ƒÂ?‡–”‹ †‹ –‹’‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ …‘Â?‡ ‹Ž ‹Ž Č‹ ”‘†‘––‘ ‹Â?–‡”Â?‘ ÂŽÂ‘Â”Â†Â‘ČŒÇĄ Â?ƒ Â?‹•—”ƒÂ?†‘ ƒÂ?…Š‡ Žƒ …”‡•…‹–ƒ ‘ †‡…”‡•…‹–ƒ †‹ ˆƒ––‘”‹ Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ǥ Žƒ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ÂŽÇŻÂ‹Â•Â–Â”Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ ‡……ǤǤǤ ÂŽ ”ƒ’’‘”–‘ ° •–ƒ–‘ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‘ ‹Â? ˜‹ƒ •’‡”‹Â?‡Â?–ƒŽ‡ ‹Â? ƒŽ…—Â?‡ …‹––Â?ÇĄ –”ƒ Ž‡ “—ƒŽ‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ’”‘˜‹Â?…‡ ‡ ”‡‰‹‘Â?‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡ ‡ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ƒŽ ƒ”ŽƒÂ?‡Â?–‘ Â?‡Ž Â?ƒ”œ‘ •…‘”•‘Ǥ ‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ …‹––Â? •‡ Â?‡ ° ’ƒ”Žƒ–‘ ‹Â? —Â? •‹Â?ÇŚ ’‘•‹‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‹• Č‹ ‘…‹‡–Â? ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ †‹ Â•Â–ÂƒÂ–Â‹Â•Â–Â‹Â…ÂƒČŒ ‹Ž ͚͛ ‰‹—‰Â?‘ •…‘”nj •‘ ’”‡••‘ Žǯ—Â?‹˜‡”•‹–Â? ‹Â? ‘Â?–”ƒ†ƒ Ǥ Š‹ƒ”ƒǤ ”ƒ •‡ Â?‡ †‹•…—–‡ ƒŽŽƒ ‡•– …Ž‹ †‹ Ǥ ‘Ž‘ ’‡” …‡”…ƒ”‡ †‹ ”‡Â?†‡”‡ ’‘’‘Žƒ”‡ —Â?ƒ Â?‘˜‹–Â? †‹ …—‹ •‹ ’ƒ”Ž‡”Â? Â?‘Ž–‘ Â?‡‹ ’”‘••‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹Ǥ Â?–‡”˜‡””ƒÂ?Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?…‘Â?–”‘ǣ ƒ—”‹œ‹‘ Â”Â‡ÂœÂœÂƒÂ†Â‘Â”Â‡ÇĄ Â”ÂƒÂ’Â’Â”Â‡ÇŚ •‡Â?–ƒÂ?–‡ †‡ŽŽ‡ …Ž‹ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ Â?‡Ž Â?‡Žǥ ‹ƒ ‘Â?‹‰Ž‹‘ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡ŽŽǯ •–ƒ– ”‡nj ‰‹‘Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?Â„ÂƒÂ”Â†Â‹ÂƒÇĄ ƒ”…‘ ”‡Â?–‹Â?‹ǥ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡ŽŽǯ ˆˆ‹…‹‘ •–ƒ–‹•–‹…ƒ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ ‡ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ Â?‹Ž‹‘ ‡Ž ‘Â?‘ …Š‡ •’‹‡‰Š‡”ƒÂ?Â?‘ …‘Â?‡ ‹Â?–‡Â?†‘nj Â?‘ ”‹•’‘Â?†‡”‡ …‘Â? ’‘Ž‹–‹…Š‡ …‘‡”‡Â?–‹ ƒ‹ †ƒ–‹ ”ƒ……‘Ž–‹ Â?‡Ž ”ƒ’’‘”–‘ †‡ŽŽƒ …‹––Â?Ǥ

‘�†ƒœ‹‘�‡ …‘�—�‹–� „”‡•…‹ƒ�ƒ ”‡�‹ƒ–‡ Ž‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘�‹ ‰‹‘˜ƒ�‹Ž‹

ÂŽ ‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‹ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? „”‡•…‹ƒÂ?ƒ Šƒ ƒ’’”‘˜ƒ–‘ ‹Ž ‹ƒÂ?‘ †‹ ”‹’ƒ”–‘ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â‰Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ƒÂ?†‘ ͚͙͛͘ ’‡” •‘nj •–‡Â?‡”‡ ‡ …‘Â?•‘Ž‹†ƒ”‡ Ž‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‹Ǥ ‡” “—‡•–‘ •’‡…‹ˆ‹…‘ ƒÂ?†‘ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ–‹ …‹Â?“—‡ ’”‘‰‡––‹ǥ ‡”‘‰ƒÂ?†‘ ”‹•‘”•‡ ’‡” —Â? ƒÂ?Â?‘Â?–ƒ”‡ †‹ ͙͜ǤÍžÍ?͘ ‡—”‘Ǥ ‹ •‡‰—‹–‘ ‹ ’”‘‰‡––‹ ˆ‹Â?ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÂ–Â‹ÇŁ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ƒ„‹Ž‘Â?‹ƒ †‹ ”‡nj •…‹ƒ ȋ•–—†‡Â?–‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?Â‹Â•Â–Â‹ČŒǢ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ƒ”†‘Â?‡ ƒ’ƒÂ?Â?‘Â?‡ Č‹ ‘Ž…‘Â?†ƒǤ ”ƒ •–”ƒ†‡ „ƒ––—–‡ ‡ •‡Â?–‹‡”‹ Â?ƒ”‰‹Â?ÂƒÂŽÂ‹ČŒǢ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÇŚ Ž‡ –Â?‘’‘Ž‹• †‹ Š‹ƒ”‹ Č‹

•ƒ’‡” ˆƒ”‡ †‡Ž Â?‘’”‘ˆ‹–͚Ǥ͘Ǥ ‡”…‘”•‘ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‘ ’‡” ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ —Â?†‡” Í›Í? †‡ŽŽƒ ’”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒČŒǢ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‹”‹†‹ŽŽƒ †‹ ”‡•…‹ƒ Č‹ ‡”nj ‘”Â? œ‹‘Â?‡Ǥ ‡”…‘”•‘ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‘ –”ƒ ’ƒ”‹ ‡ ƒœ‹‘Â?‹ –‡ƒ–”ƒŽ‹ •—Ž Â–Â‡Â”Â”Â‹Â–Â‘Â”Â‹Â‘ČŒǢ Ž‡ƒ Č‹ •’”‡••‹‘Â?‡ Ž‹„‡”ƒ ‡ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹Â…ÂƒČŒ †‹ ‡ŽŽƒ–‹…ƒ Č‹Dz Â‡Â„Â—ÂŽÂŽÂ‹ÇłČŒǤ


͙͚

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

ƒ”’‡Â?‡†‘Ž‘ ‘Â?‡Â?‹…ƒ Žǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Â?—‘˜‘ ’‘Ž‹˜ƒŽ‡Â?–‡ ‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘ Solo pochi giorni fa si è tenuta la presentazione del restauro di due splendide tele riportate nella parrocchiale e per la comunitĂ di Carpenedolo è giĂ tempo di una nuova festa: dopo alcuni anni di lavori vede la luce la nuova sala polivalente cittadina, un complesso importante per l’intera comunitĂ che può ora disporre di spazi consoni per le varie attivitĂ ricreative e culturali. La nuova costruzione potenzierĂ in modo considerevole il complesso delle strutture parroc-

chiali recentemente riordinate con la ristrutturazione degli ambienti dell’ex oratorio femminile, altro punto di riferimento per gruppi ed enti della zona. L’opera, voluta dal parroco don Franco Tortelli che in questi anni si è molto prodigato per la sua realizzazione, ha una capienza di circa 800 posti e dispone di una grande balconata abbellita da una preziosa vetrata e una cucina di circa 40 metri quadrati attrezzata. Il nuovo ambiente potrĂ ospitare convegni, riunio-

ni, attività ricreative, culturali e di aggregazione sociale e spirituale con la possibilità di momenti anche conviviali. La giornata di festa si terrà domenica 7 luglio secondo il seguente programma: alle ore 16 avrà luogo l’incontro del vescovo Luciano Monari con i neonati e le loro famiglie al Santuario della Madonna del Castello a cui seguirà , alle 16.30, la visita alla Casa di Nazareth e successivamente alla nuova sede della Caritas e del Centro aiuto della vita, mentre alle 17

il Vescovo incontrerĂ i numerosi volontari che hanno lavorato nella sistemazione degli ambienti. Alle 18.30 nella nuova sala polivalente, infine, verrĂ celebrata la Santa Messa con la successiva inaugurazione. Sempre in tema di sistemazione di opere pubbliche ricordiamo la recente conclusione dei lavori di restauro della torre campanaria, originale edificio “a cipollaâ€? che ha potuto riprendere ad essere ammirato dai carpenedolesi e dai turisti. (f.m.)

‹‡••‡ Ž �—‘˜‘ ’ƒ””‘…‘ †‘� ‹—•‡’’‡ ƒ˜‘ •‹ ’”‡•‡�–ƒ

/D QHFHVVLWj GHO 9DQJHOR

Ăˆ

una lunga storia quella di don Giuseppe Davo. Una storia che lo ha spinto dalla parrocchia originaria di Leno a San Paolo (1974-1976), poi a Roma (1976-1978). Da qui è andato a Ospitaletto dove si è trattenuto fino al 1984. Da allora in poi la vita del curato è stata contrassegnata dalla lotta quotidiana con la povertĂ , la fame, le malattie e la guerra, in Africa, come missionario fidei donum in Zaire (1984-1999). Don Giuseppe è stato curato in Congo insieme a don Bruno, don Gabusi e don Alberto Diolo; una squadra eccezionale, non fosse altro perchĂŠ fra loro c’era anche don Tarcisio, il primo missionario a recarsi in quella terra martoriata. Una vita difficile, diversa dai canoni a cui siamo abituati, vissuta per oltre 10 anni nella foresta, a 130 chilometri da Bukavu, nello Zaire. Niente strade, alla missione di Mwenga si poteva arrivare solo a piedi o a bordo di un cingolato. Qui, insieme ai sacerdoti del posto, don Davo faceva funzionare un ambulatorio, una falegnameria

‘Â? ‹—•‡’’‡ •‹ ’‘”–ƒ Â?‡Ž …—‘”‡ —Â? Ž—Â?‰‘ ’‡”‹‘†‘ ˜‹••—–‘ …‘Â?‡ ˆ‹†‡‹ †‘Â?—Â? ‹Â? ÂˆÂ”Â‹Â…ÂƒÇŁ Dz Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ …Š‡ Â?‹ Šƒ ˆ‘”Â?ƒ–‘ ‡ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒ–‘Ǥ —––‘ …‹Ö …Š‡ Š‘ ˜‹••—–‘ ŽǯŠ‘ ÂƒÂ•Â•Â‘Â”Â„Â‹Â–Â‘ÇĄ —Â? ’‘ǯ …‘Â?‡ ˆƒ —Â?ƒ •’—‰Â?ÂƒÇł e un centro giovanile a cui facevano riferimento circa 30mila persone che vivevano in un’ area di 150 chilometri. Di quell’esperienza, ma soprattutto dell’approccio con la popolazione, don Giuseppe dice: â€?Ăˆ stato bello, costruttivo, un arricchimento. Mi sono sentito parte integrante della comunitĂ . Certo, c’è voluta pazienza per farmi accettare come parrocoâ€?. Sul suo cammino, ad un certo punto, si pose Mobutu e quindi la guerra, fino al 1999, anno del suo rientro in Italia. Da allora è stato curato di Pontevico, ma portandosi nel cuore, per sempre, l’esperienza africana. “Un’esperienza che mi ha formato e trasformato. Tutto ciò che ho vissuto l’ho assorbito, un po’ come fa una spugnaâ€?. Il ritorno a Brescia, dal punto di vista spirituale, non deve essere stato

semplice: “LĂŹ il Vangelo lo vivevi di persona, qui in Italia, invece, vivi l’assenza del Vangelo, ne senti la necessitĂ â€?. Eppure anche a Pontevico, nelle vesti di catechista e formatore degli adulti, don Giuseppe ha trovato chi aveva bisogno della sua parola di conforto, soprattutto all’Istituto per disabilitĂ psichiche Bassano Cremonesini. Le persone spesso dimenticano quanto siano fortunate e “quando si trovano a dover misurare le proprie forze, la fanno solo di fronte alle malattie, ma per fortuna il Signore è pazienteâ€?. Adesso don Giuseppe è stato chiamato a Fiesse, dove si prenderĂ cura dei fedeli e avrĂ la responsabilitĂ di guidare una parrocchia che negli ultimi anni ha cambiato diversi sacerdoti: “Vado lĂ per ripartire, di nuovoâ€?. Il cammino è nel suo dna.

Žˆ‹ƒ�‡ŽŽ‘ � …‘�…‡”–‘ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ ‘”‡�œ‘ ‡ •‡�•‹„‹Ž‹œœƒ”‡ ‹ ‰‹‘˜ƒ�‹

ƒ„ƒ–‘ Íž Ž—‰Ž‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙ǥ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ‘Â?ƒ–‘”‹ †‹ ƒÂ?ÇŚ ‰—‡ Ġ Žˆ‹ƒÂ?‡ŽŽ‘ ‹Ž …‘Â?…‡”–‘ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ ‘”‡Â?œ‘ ƒ”‹‘Ž‹Â?‹ǥ •–”‘Â?…ƒ–‘ ƒ ͙͞ ƒÂ?Â?‹Ǥ Â?–‡”˜‡Â?‰‘Â?‘ ‰Ž‹ –‘nj Â’Â‹ÂƒÇĄ ”‹„—–‡ „ƒÂ?† †‡‹ ‘Â?ƒ†‹Ǥ ǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ ‹Â? Â?‡Â?‘”‹ƒ †‡Ž ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‹Â?˜‡•–‹–‘ Â?‘”–ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â? …‡Â?–”‘ ƒŽ ’ƒ‡•‡ †ƒ —Â? ƒ—–‘Â?‘„‹Ž‹•–ƒ ‹Â? •–ƒ–‘ †‹ Â‡Â„Â„Â”Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ Žƒ •‡”ƒ †‡Ž •‡”ƒ †‡Ž ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ÍšÍ˜Í˜ÍĄÇĄ ’‡” •‡Â?•‹„‹Ž‹œœƒ”‡ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ •—‰Ž‹ •–‹Ž‹ †‹ ˜‹–ƒ ’‡”‹…‘Ž‘•‹ ‡ ‹Â?†‹”‹œœƒÂ?†‘Ž‹ •— ˆ‘”Â?‡ †‹ †‹˜‡”–‹Â?‡Â?–‘ ’‹Î •ƒÂ?‘ǥ ’”‘’‘Â?‡Â?†‘ Ž‘”‘ ’”‘‰‡––‹ ‡† ‘’‡”‡ …‘•–”—––‹˜‡Ǥ ƒ •‡”ƒ–ƒ ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ †ƒ Š‹ƒ”ƒ ‡”ƒœœƒÂ? ° ƒ ‹Â?‰”‡••‘ ° Ž‹„‡”‘ ‡ ‹Ž „—ˆˆ‡– Â‰Â”ÂƒÂ–Â—Â‹Â–Â‘ÇĄ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽŽƒ Â…Â‘ÂŽÂŽÂƒÂ„Â‘Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ †‡ŽŽ‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ‡ †‡ŽŽ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ Ž‘…ƒŽ‹ ƒ‹ Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ ‹†‘ ‰”—’’‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ Ǥ ‡”˜ƒ•‹‘ Dz ƒ”‹‘ Š‡”—„‹nj Â?‹dz ÇĄ ”‘…‡ ‹ƒÂ?…ƒ ‘Â?‹Â?ƒ–‘ ‡‘Â?‡Â?•‡ǥ Â•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ …‘Â?†‹˜‹†‡”‡ Žƒ •–”ƒ†ƒ †‡ŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Â?

—Â?–ƒ †‹ ƒÂ?‹ǥ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‹‰Ž‹ ‹Â? ‹‡Ž‘ •‡œ‹‘Â?‡ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ƒ”‹Â?ÂƒÂ‹ÇĄ ƒ‘Ž‘ ‹ƒÂ?…Š‹ǥ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Ž‹„‡nj ”‹ ‡”•ƒ‰Ž‹‡”‹ †‹ Žˆ‹ƒÂ?‡ŽŽ‘ǥ ‘Â?—Â?‡ †‹ Žˆ‹ƒÂ?‡ŽŽ‘ǥ ‰Ž‹ Â?‹…‹ †‹ ‘”‡Â?œ‘ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‹•–‹–—‹–‘ ‹Ž •‹–‘ǣ ™™™ǤÂƒÂ•ÇŚ •‘…‹ƒœ‹‘Â?‡Ž‘”‡Â?œ‘Ǥ‹–Ǥ

’”‹Â?‹ ’”‘‰‡––‹ ‹Â? …—‹ ÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ •‹ •–ƒ ƒ––‹˜ƒÂ?ÇŚ †‘ •‘Â?‘ǣ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ —Â? ’—ŽÂ?‹Â?‘ ’‡” Â?‡––‡”‡ ‹Â? •‹…—”‡œœƒ ‹Ž –”ƒ•’‘”–‘ †‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †—”ƒÂ?–‡ Ž‡ •‡”ƒ–‡ …‘ŽŽ‡––‹˜‡Ǣ ’—ŽÂ?‹Â?‘ ’‡” ƒ‰‡˜‘Žƒ”‡ ‹ …‘”•‹ †‹ Â?—‘–‘ ÂƒÂŽÇŚ Žƒ ’‹•…‹Â?ƒ †‹ ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒǢ ‹Â?…‘Â?–”‹ •—Ž –‡Â?ƒ Â†Â”Â‘Â‰ÂƒČ€ ƒŽ…‘‘Ž ’‡” …‘Â?‘•…‡”‡ Â?‡‰Ž‹‘ ‹ †‡˜ƒ•–ƒÂ?–‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ …Š‡ ’”‘…—”ƒÂ?‘ †‘’‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â—Â?œ‹‘Â?‡Ǣ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?‘ •Â?ƒ–‡’ƒ”Â? ‹Â? Žˆ‹ƒÂ?‡ŽŽ‘Ǥ ”ƒ ‹ ’”‘‰‡––‹ Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂ–Â‹ÇĄ Â…ǯ° ‹Ž …‘”•‘ †‹ Â?—•‹…ƒ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ •…—‘Žƒ ‡Ž‡Â?‡Â?–ƒ”‡ ‡ ‹Ž …‘”’‘ „ƒÂ?†‹•–‹…‘ Dz Ž‡••ƒÂ?†”‘ ƒ–”‹Â?‹dz †‹ ‘Â?–‡˜‹…‘Ǥ Č‹ÂˆǤÂ’Â‹Â‘ČŒ

‡Â?‘ ƒŽ Í? Ž—‰Ž‹‘

3URGX]LRQL ELRORJLFKH LQ ILHUD QHOOD %DVVD La fiera delle produzioni biologiche torna ad animare il parco di Villa Badia a Leno. Organizzano la Fondazione Dominato Leonense e Cassa Padana con mostre a tema sull’acqua: del maestro cinese Zhu Renmin, della fotografa Elena Pivato, “Acqua su Telaâ€? della Scuola di pittura dell’Accademia del GĂ mber e “Acque Irrigueâ€? di Angelo Boffelli. Il programma si presenta molto ricco: l’anteprima è affidata al Teatro di Desiderio, che venerdĂŹ 5 luglio presenta lo spettacolo “Popolis is Music. Atto Iâ€?. Il mercato sarĂ aperto sabato 6 luglio e domenica 7 luglio dalle 17 alle 23.30. Saranno presenti gli stand dell’artigianato artistico, dove trovare idee per riciclare oggetti di uso comune, e le associazioni di volontario, in particolare che sostengono progetti sulla sostenibilitĂ dell’acqua. Sabato alle 17.30, la presentazione del vocabolario â€œâ€Śâ€™na quĂ t paròla dè la Basa BresĂ naâ€? nuova edizione ampliata del maestro Tomaso Romano; ore 18.15: “Le associazioni si raccontanoâ€?; ore 20.30, cena con spiedo di solidarietĂ biologico: il ricavato sarĂ devoluto all’associazione Famiglie e SolidarietĂ onlus. Prenotazione allo 3316415475. Ore 21: “In viaggio con Verdiâ€?, omaggio a Giuseppe Verdi del Corpo musicale “V. Capirolaâ€? con il coro lirico CittĂ di Brescia. Domenica 7 luglio alle 17.15, consegna dei diplomi agli iscritti alla Lubes; ore 18 assemblea soci della Fondazione Dominato Leonense. A seguire inaugurazione di Villa Badia nella quale si sono conclusi i restauri dell’edificio ottocentesco le cui sale

affrescate sono state riportate a nuovo grazie alla collaborazione fra Cassa Padana e Libera accademia delle belle arti. Ore 21 “Il segreto della Dark lady (“Otto misteri per una donnaâ€?) spettacolo della compagnia Anubisquaw per contribuire alla raccolta di fondi per la costruzione di un pozzo in Tanzania. Tutte le sere in funzione il punto ristoro biologico gestito dalla Lilt di Leno e dal Forum marocchino per l’integrazione che preparerĂ il cous cous. (f.pio.)

‘Â? —Â? ‘……Š‹‘ †‹ ”‹‰—ƒ”†‘ ƒŽ –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ •‘•–‡Â?‹„‹Ž‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—ÂƒÇĄ ‹Ž ’ƒ”…‘ †‹ ‹ŽŽƒ ƒ†‹ƒ ‘•’‹–ƒ •’‡––ƒ…‘Ž‹ ‡ •–ƒÂ?† ‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹…‹


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

͙͛

Š‹ƒ”‹ ’‡”‹–‹˜‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ Â?‡ŽŽ‡ •‡”‡ Â†ÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ Luglio denso di appuntamenti all’insegna della cultura a Chiari. Dopo il felice esordio dello scorso anno, al Caffè d’Autore di via Carmagnola, venerdĂŹ 5 luglio alle 20.30 primo appuntamento con la seconda edizione della manifestazione “Aperitivo con l’autoreâ€?. Patrocinata dalla “Rassegna della microeditoriaâ€? e dall’Associazione culturale “L’Improntaâ€?, la serata vedrĂ protagonista Achille Platto (Castrezzato,1948), alla cui produzione teatrale affianca quella poetica. Di lui fa-

mosa è l’opera “Bibbiu’â€?(Edizioni Gam), in dialetto bresciano, re-invenzione di alcuni momenti dell’Antico e del Nuovo testamento. La prima edizione del 1978 è su disco. Nel 1987 esce il volume con la traduzione italiana a fronte, con la prefazione di Pietro Gibellini e tavole pittoriche di Giovanni Repossi. Dalla carta al palco il passo è naturale. I primi a cimentarsi sono gli attori del Ctb, con una versione ridotta. Lo stesso Platto ne ha fatto un monologo presentato in varie occasio-

ni. Sabato 6 luglio alle 18 sarĂ Mino Facchetti, storico ed autore di numerose pubblicazioni molte delle quali dedicate alla storia clarense, a presentare il libro “Non di sole braccia‌â€? (Clarense edizioni). Il volume ripercorre la storia dell’artigianato locale dal ‘500 al ‘900. Terzo incontro domenica 7 luglio sempre alle 18 con Alister Tinker, pseudonimo di Andrea Bugatti, giovane scrittore (classe 1987) al suo romanzo d’esordio “Celestia Talesâ€?(Albatros edizioni).VenerdĂŹ 12 luglio, appun-

tamento alle 20.30 con Amos Cartabia, autore del romanzo “Valgrisenche, nel silenzio del ricordoâ€? (Acar edizioni). Sabato 13 alle 18, Nicola Fiorin, presenterĂ il suo secondo romanzo “Il migliore dei mondi possibiliâ€? (edizioni Arpeggio Libero). La chiusura della rassegna è affidata ad Andrea Tortelli, giornalista bresciano: domenica 14 alle 18 presenterĂ â€œLa comparsaâ€?, fotografia di quell’Italia nella quale gli uomini senza virtĂš vengono sistematicamente premiati. (c.m.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

”œ‹Â?—‘˜‹ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͙ Ž—‰Ž‹‘ Žƒ ˆ‡•–ƒ †‡ŽŽƒ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ‘Â?—Â?‡

$WPRVIHUH SDVVDWH SHU LO FRPSOHDQQR

Â? ’‹ƒœœƒ ‹––‘”‹‘ Â?ƒÂ?—‡Ž‡ Žƒ •ˆ‹Žƒ–ƒ †‹ …‘•–—Â?‹ †‹ ˜ƒ”‹‡ ‡’‘…Š‡ǥ •—‘Â?ƒ–‘”‹ †‹ Â?—•‹…ƒ Â?Â‡Â†Â‹Â‘Â‡Â˜ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‰”—’’‘ ˆ‹‰—”ƒÂ?–‹ ‹Â? …‘•–—Â?‡ ƒ”ƒŽ†‘ …Š‡ ’”‘…ŽƒÂ?‡”Â? Ž‡ ‰”‹†ƒ ˜‹•…‘Â?–‡‡ǤǤǤ

6

orto per volere del Comune di Brescia a difesa del confine cremonese, il borgo fortificato ebbe la posa della prima pietra â€?il giovedĂŹ ultimo di febbraio, l’anno 1191â€? (cosĂŹ scrive lo storico Domenico Codagli). Tuttavia l’atto fondativo ufficiale risale all’11 luglio 1193 ed è il cosiddetto Privilegio della Fondazione: un documento redatto in Brescia, attestante la nascita del nuovo centro fortificato insieme alla concessione di privilegi ed esenzioni fiscali a quanti l’avrebbero abitato e difeso. Quindi la sera di giovedĂŹ 11 luglio 2013 la piazza Vittorio Emanuele festeggerĂ la ricorrenza rivivendo le atmosfere del passato. Addobbata con i colori del borgo antico, il bianco e l’azzurro (colori dello stemma e del gonfalone attualmente in uso), essa evocherĂ lontane memorie attraverso alcuni aspetti della vita che hanno caratterizzato i secoli trascorsi: costumi, arti e mestieri, musiche, spettacoli e intrattenimenti. Alla realizzazione dell’evento partecipano i negozianti e i bar della piazza che mettono a disposizione spazi e prestazioni per le iniziative programmate. Tra queste, l’ideazione di un cocktail il cui ingrediente di base sarĂ l’anesone Triduo, liquore dalle origini orceane riscoperto e riportato alla ribalta dalla Pro Loco: un percorso dal passato al presen-

ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ƒ••ƒ’‘”ƒ”‡ •‡Â?•ƒœ‹‘Â?‹ ‹Â?…‘Â?•—‡–‡ ‡ ”‹’‡”…‘””‡”‡ Ž‡ •—‰‰‡•–‹‘Â?‹ †‹ —Â? ˜‹••—–‘ ƒÂ?–‹…‘ te. La manifestazione avrĂ inizio alle ore 21 e si aprirĂ con una sfilata di costumi di varie epoche, che partirĂ dallo storico palazzo Franguelli e raggiungerĂ la piazza, dando il via alla serata. Per gli orceani, l’occasione di assaporare sensazioni inconsuete e di ripercorrere le suggestioni di un

vissuto antico, magari atte a ravvivare o recuperare lo spirito di appartenenza comunitaria. Il programma della serata prevede: la sfilata di costumi di varie epoche; suonatori di musica medioevale; mangiafuoco e giullare itineranti; gruppo figuranti in costume araldo che proclamerĂ lungo la Piazza le grida viscontee; un laboratorio di Scriptorium (scrittura con penna d’oca). L’occasione di assaporare, invece, una appetitosa selezione di specialitĂ enogastronomiche sarĂ offerta giovedĂŹ 18 luglio con la sesta edizione di “Ristoranti in Piazzaâ€?, divenuta ormai una piacevole tradizione. L’itinerario di degustazione si snoderĂ da via Roma a piazza Garibaldi. Saranno disponibili due menĂš a scelta, ciascuno costituito da aperitivo, antipasto, due primi piatti, due secondi piatti, formaggio, frutta, dolce, caffè. Le portate verranno servite a partire dalle 20 e fino alle 23.30. Il costo di ogni menĂš è di 30 euro, da versare al momento dell’acquisto del biglietto di prevendita (è obbligatoria la prenotazione) reperibile presso il bar Centrale o l’edicola Flavio (piazza Vittorio Emanuele), presso la sede della Pro Loco (piazza Garibaldi, 1) oppure online all’indirizzo prolocoorzinuovi.info. A ciascun partecipante sarĂ consegnata la cartella di partecipazione, con i coupon relativi al percorso prescelto, e il “kitâ€? di degustazione.

ƒ†‡”Â?‡ŽŽ‘ Dz ÂŽ „ƒ”„‹‡”‡ †‹ Â‹Â˜Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇł

Â? †—’Ž‹…‡ •‡”ƒ–ƒ Č‹Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͙ǥ …‘Â? ”‡’Ž‹…ƒ •ƒ„ƒ–‘ ͙͛ ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘ČŒ Dz ÂŽ „ƒ”„‹‡”‡ †‹ Â‹Â˜Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇł †‹ ‹‘ƒ…Š‹Â?‘ ‘••‹Â?‹ǥ Â?‡Ž ƒ•–‡ŽŽ‘ †‹ ƒ†‡”Â?‡ŽŽ‘Ǥ ÂŽ ‘Â?–‡ †ǯ ÂŽÂ?ƒ˜‹˜ƒ ‹Â?–‡”’”‡–ƒ–‘ †ƒ Ž‡ŒƒÂ?†”‘ Â•Â…Â‘Â„ÂƒÂ”ÇĄ Â?‡Â?–”‡ ÂƒÂ”Â–Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ †‘–nj –‘”‡ ‹Â? Â?‡†‹…‹Â?ƒ ‡ –—–‘”‡ †‹ ‘•‹Â?ÂƒÇĄ ° —Ž˜‹‘ ƒ••ƒǤ ‘•‹Â?ƒ ° ‹Ž˜‹ƒ ÂƒÂ’Â‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ ‡ Â‹Â‰ÂƒÂ”Â‘ÇĄ ‹Ž Â„ÂƒÂ”Â„Â‹Â‡Â”Â‡ÇĄ ‹Ž‹’’‘ ‡––‘•…Š‹Ǥ ÂƒÂ•Â‹ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ Â?ƒ‡•–”‘ †‹ Â?—•‹…ƒ †‹ ‘•‹Â?ÂƒÇĄ ° ‘Â?‰ Š‹Â?‰ ‹Žǥ ‡ Â‡Â”Â–ÂƒÇĄ •‡”˜‡Â?–‡ †‹ ‘Â? ÂƒÂ”Â–Â‘ÇŚ Ž‘ǥ ° Žƒ”‹••ƒ ‡‘Â?ƒ”†‹Ǥ ÇŻ ƒŽŽ‡•–‹Â?‡Â?–‘ •…‡Â?‹…‘ ° †‹ ‹ƒ…‘Â?‘ Â?†”‹…‘Ǥ ‘•–—Â?‹ †‹ ‘Â?‹ƒ ‹……‹‘Â?‹Ǥ ƒ‡•–”‘ †‡Ž ‘”‘ǣ ‘Â?‹ƒ ”ƒÂ?ÂœÂ‡Â•Â‡ÇĄ Ž—…‹ †‹ ‡”‰‹‘ ƒ”–‹Â?‡Žnj Ž‹Ǥ ÇŻ ”…Š‡•–”ƒ †‡ŽŽƒ ”‹š‹ƒ ›Â?’Š‘Â?›ǥ †‹”‡––ƒ †ƒŽ Â?ƒ‡•–”‘ ‹‘˜ƒÂ?Â?ƒ ‘”„‹Ǥ ƒ†‡”Â?‡ŽŽ‘ ”‹ƒ„„”ƒ……‹ƒ …‘•¿ Žƒ Ž‹”‹…ƒ †‘’‘ Žƒ ’‘•‹–‹˜ƒ ‡•’‡”‹‡Â?œƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ Â•Â…Â‘Â”Â•ÂƒÇĄ “—‡•–ƒ ˜‘Ž–ƒ ˆ‹‰Ž‹ƒ †‡Ž •ƒÂ?‰—‹‰Â?‘ ‘••‹Â?‹Ǥ Â”Â‘Â–ÂƒÂ‰Â‘ÇŚ Â?Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ …‘Â?‡ •‡Â?’”‡ǥ “—‡Ž Â?ƒÂ?‹‡”‘ǥ ƒÂ?–‹…‘ †‹ •‡––‡ •‡…‘Ž‹ǥ …Š‡ ° ”‹Â?ƒ–‘ ‡† ° –‡ƒ–”‘ ’‡” •—ƒ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ǯ‹Â?‰”‡••‘ …‘•–ƒ ͛͘ ‡—”‘ ȋ•‘…‹ ÍšÍ? Â‡Â—Â”Â‘ČŒǤ „„Ž‹‰ƒ–‘”‹ƒ Žƒ ’”‡Â?Â‘Â–ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡Ǥ Â?ˆ‘ ‡ ’”‡˜‡Â?†‹–ƒ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ Í˜Í›Í˜Č€ÍĄÍœÍ˜Í Í&#x;͞͞ǥ ‹Â?ÂˆÂ‘ÇĄĚťÂ…ÂƒÂ•Â–Â‡ÂŽÂŽÂ‘Â†Â‹Â’ÂƒÇŚ †‡”Â?‡ŽŽ‘Ǥ‹–Ǥ

‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ ƒ••‡‰Â?ƒ …‘”ƒŽ‡ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‘”‹ ‹Â? Â?—•‹…ƒǤ ƒ ‹‡˜‡ †‹ Ǥ ƒÂ?…”ƒœ‹‘ –‘”Â?ƒ Ġ Â‘Â•Â’Â‹Â–ÂƒÂ”Â‡ÇĄ …‘Â?‡ Â?‡nj ‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ •…‘”•‹ǥ Žƒ ƒ••‡‰Â?ƒ …‘”ƒŽ‡ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Â?‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’”‡•‡Â?–‹ …‘”‹ ’”‘˜‡Â?‹‡Â?–‹ †ƒ †‹˜‡”•‡ ’ƒ”–‹ †‡Ž Â?‘Â?†‘ǣ –”ƒ ‹ …‘”‹ Â’Â”Â‘Â–ÂƒÇŚ ‰‘Â?‹•–‹ ƒÂ?…Š‡ Žƒ Ž‘…ƒŽ‡ ‘”ƒŽ‡ Ǥ ƒÂ?…”ƒœ‹‘ †‹ ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒǤ —––‹ ‹ …‘Â?…‡”–‹ •‘Â?‘ Ġ ‹Â?‰”‡••‘ Ž‹„‡”‘Ǥ

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Íœ Ž—‰Ž‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙ǤÍ™Í? •‹ ‡•‹„‹•…‘Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ …‘”‹ǣ Dz ‡Ž•‹Â?Â?‹ Š‹ŽŠƒ”Â?‘Â?‹… Š‘‹” Č‹ ‹Â?ŽƒÂ?Â†Â‹ÂƒČŒ …‘Â? ‹Ž †‹”‡––‘”‡ ƒÂ?‹ —”‹•Ǣ ÇŻ …Š‘ †‡ Žƒ ‘Â?–ƒ‰Â?‡ Č‹ Â˜Â‹ÂœÂœÂ‡Â”ÂƒČŒ †‹”‡––‘ †ƒ ƒ–Š‹‡— ‘Â?•–ƒÂ?–‹Â?Ǥ ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ǥ ‹Ž …‘”‘ ÂŽÇŻ …Š‘ †‡ Žƒ ‘Â?–ƒ‰Â?‡ ° …‘Â?’‘•–‘ †ƒ ͙ͥ †‘Â?Â?‡ ‡ ͙͚ —‘Â?‹Â?‹Ǣ ˆ— ˆ‘Â?†ƒ–‘ Â?‡Ž Ž‘Â?–ƒÂ?‘ Í™Í ÍžÍ› …‘Â?‡ …‘”‘ †‹ …Š‹‡•ƒ …‘Â? Ž‘ •…‘’‘ †‹ †ƒ”‡ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‡ Â?—•‹…ƒŽ‡ ƒ –—––‡ Ž‡ …‡”‹Â?‘Â?‹‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‡ –‡Â?—–‡ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒǤ ‡Ž ͙ͥÍ?͘ ƒŽ …‘”‘ •‹ •‘Â?‘ —Â?‹–‡ Ž‡ †‘Â?Â?‡ ‡ ‹Ž ”‡’‡”–‘”‹‘ ° ƒ—Â?‡Â?–ƒ–‘ ‹Â? Â?‘†‘ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‘Ǥ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͙ Ž—‰Ž‹‘ǥ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙ǤÍ™Í?ÇĄ –‘……ƒ ƒŽ Dz Š‘‡—” ”ƒÂ?…‘nj ŽŽ‡Â?ƒÂ?† †‡ ›‘Â? Č‹ ”ƒÂ?Â…Â‹ÂƒČŒÇł †‹”‡––‘ †ƒ Ž•ƒ

‘—Œ‘Â? ”‡‰‘”‹Ǥ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Í™Í ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ ƒŽŽ‡ ͚͙ǤÍ™Í?ÇĄ –‘……ƒ ‹Â?˜‡…‡ ÂƒÂ‹ÇŁ Dz ‡”…Ž‡ Š‹ŽŠƒ”Â?‘Â?‹“—‡ †‡ ŠƒÂ?„¹”› Č‹ ”ƒÂ?Â…Â‹ÂƒČŒ †‹”‡––‘ †ƒ ƒ„”‹…‡ ‡””‹‡” ‡ ƒŽ …‘”‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ Ž‹”‹…ƒ Č‹ Â‡ÂŽÂ‰Â‹Â‘ČŒ †‹”‡––‘ †ƒ ‘• ‡Â?Â?‡Â?Ǥ

‹‰‘Ž‡ ‘Â?…‡”–‘ ’‡” ‹Ž „‹…‡Â?–‡Â?ƒ”‹‘ †‹ ‡”†‹ ƒ„ƒ–‘ Íž Ž—‰Ž‹‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙ǥ ’”‡••‘ ‹Ž ‰‹ƒ”†‹Â?‘ †‹ ƒŽƒœœ‘ ‹‰‘Žƒ ƒ”–‹Â?‘Â?‹ǥ …‘Â?ÇŚ …‡”–‘ ’”‘Â?‘••‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡Ž „‹…‡Â?–‡Â?ÂƒÇŚ ”‹‘ †‡ŽŽƒ Â?ƒ•…‹–ƒ †‹ ‹—•‡’’‡ ‡”†‹ǥ Žƒ …—‹ ƒ”–‡ ˜‡””Â? ”‹…‘”†ƒ–ƒ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ „”ƒÂ?‹ –”ƒ––‹ †ƒŽŽ‡ •—‡ ‘’‡”‡Ǥ ”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ –”‡ …‘”‹ǣ Ǥ Â?†”‡ƒ †‹ ‹‰Â?ƒÂ?‘ǥ Ǥ ƒ”–‹Â?‘ †‹ ‹‰‘Ž‡ ‡ ‘––‘ Žƒ ‘””‡ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ †‹”‡––‹ †ƒŽ Â?ƒ‡•–”‘ Žƒ—†‹‘ ‡”–‘Ž‹Â?‹ǥ ‹Ž –‡Â?‘”‡ ”Â?‡•–‘ Â‘Â˜Â‡Â”Â•Â‹ÇĄ ‹Ž •‘’”ƒÂ?‘ ƒÂ?‹Â?‘ ƒÂ?ƒœƒÂ?‹ ‡ Žƒ ‘…‹‡–Â? ‹Žƒ”Â?‘nj Â?‹…ƒ ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ †‹”‡––ƒ †ƒŽ Â?ƒ‡•–”‘ ”‹•–‹ƒÂ? Š‹ƒÂ?’‡•ƒÂ?Ǥ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ’”‡Â?†‡ ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‹Â‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â?ƒ‰‰‹‘ …Š‡ Žƒ Â?—•‹…ƒ †‡˜‡ ƒŽ ‰‡Â?‹‘ †‹ ‹—•‡’’‡ ‡”†‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂ‡Â•Â‡Â…Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ •‹Â?ˆ‘Â?‹‡ǥ ƒ”‹‡ ‡ Â?‘Â?‡Â?–‹ …‘”ƒŽ‹ †‹ ƒŽ…—Â?‡ –”ƒ Ž‡ ‘’‡”‡ ’‹Î ˆƒÂ?‘•‡ †‡Ž ‰”ƒÂ?†‡ …‘Â?’‘•‹–‘”‡ Â?ƒ Â?‘Â? †‹Â?‡Â?–‹…ƒ •—Ž ˆ‹Â?ƒŽ‡ ‹…Šƒ”† ÂƒÇŚ ‰Â?‡”ǥ Â?ƒ–‘ •‡Â?’”‡ Â?‡Ž Í™Í Í™Í›Ǥ ÂŽ …‘Â?…‡”–‘ ° ƒ ‹Â?‰”‡••‘ ‰”ƒ–—‹–‘Ǥ


͙͜

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Ž–ƒ ƒŽŽ‡ —‰Ž‹‘ ‡ ÂƒÂ‰Â‘Â•Â–Â‘ÇĄ †—‡ Â?‡•‹ Â?‘Ž–‘ ‹Â?–‡Â?•‹ Nonostante tutto, l’Alta Valle offre nei due mesi di luglio e agosto un ricco calendario di eventi grazie ai sodalizi locali (dagli Alpini, ai gruppi avisini, al Cai, ecc.) con la collaborazione dei Comuni. Si comincia subito da Bovegno: venerdĂŹ 5 con un evento di “generositĂ â€? a favore della Rsa S. Giovanni: al campo sportivo dalle 18 il Gruppo Alpini ripropone la “24 ore di calcio per la vitaâ€? fino a sabato sera. Domenica 7 luglio la sezione Avis festeggia il 58° di fondazione. Im-

portante dal 18 al 21 luglio la festa dell’oratorio; sempre il 21 luglio la classica gara podistica 4 Campanili. Da non perdere dal 1 al 15 Agosto alla Torre Romana la mostra fotografica “Afghanistanâ€? del bovegnese Leonardo Cibaldi che lavora laggiĂš. Spiccano poi: dal 3 all’11 agosto il torneo di tennis nazionale open Ernesto Della Torre; il 15 agosto la commemorazione dell’eccidio fascista del 15 agosto 1944.. La sera ci sarĂ la consegna del “ciclamino d’oroâ€? al villeggian-

te sorteggiato. Il 18 agosto “Bovegno con Gustoâ€? con tavole imbandite nel centro storico. Si conclude con l’85° Ana Bovegno il 23-2425 agosto. Collio dĂ il via alle feste il 14 luglio in piazza Zanardelli tra degustazione di formaggi e musica dei Malghesetti. Nello stesso giorno c’è il raduno del Cai alla capanna Grazzini al Maniva con ritrovo alle 10.30 per la S. Messa e la festa. Il 21 si segnala il motoraduno “Peppino Paterliniâ€?; domenica 28 la tradizionale cerimonia al

Maniva dei Gruppi Alpini in onore dei Caduti sepolti senza croce e la marcia in montagna Trofeo “Corna Blacca “ del Cai. Si segnalano ancora: la festa della Protezione civile il 3 e 4 agosto; mercoledĂŹ 7 la sesta edizione di Sapori in Piazza, la serata enogastronomica dell’associazione Sa.I.Co.Me.; nel fine settimana la festa del Gruppo Alpini Collio; al ferragosto musica Folk in piazza ed estrazione “Stella alpinaâ€? . Tutti gli appuntamenti sul sito www.lavocedelpopolo.it. (e.b.)

‹ŽŽƒ ƒ”…‹�ƒ ƒ”Žƒ ‹Ž �—‘˜‘ ’ƒ””‘…‘ †‘� ‡•ƒ”‡ ‡”œ‹�‹

8QD VROD &KLHVD XQD VROD IDPLJOLD

'

on Cesare Verzini si pre para alla nuova missione, come parroco di Villa, Carcina e Cailina, dove succederĂ a don Oliviero Faustinoni. “Il bilancio degli anni che ho trascorso a Sant’Eufemia è oltremodo positivoâ€? ha affermato don Cesare. “Con la parrocchia lascio tante relazioni, belle, positive e costruttive e una comunitĂ attiva alla quale chiedo di accogliere, nella fratellanza, il nuovo parroco, nel segno di un rapporto sempre piĂš profondo con Cristoâ€?. Don Cesare è parroco di Sant’Eufemia dal 1999. Classe 1954, ordinato sacerdote nel 1978, prima della sua nomina a parroco è stato curato a Borgosatollo, Calcinato e Manerbio. 14 anni da parroco non sono pochi e molte cose sono state fatte, nel corso del tempo, grazie alla collaborazione tra il sacerdote e i suoi parrocchiani. “Nel 1999 succedetti a mons. Giulio Pini che lasciava per raggiunti limiti d’etĂ e con il quale, ancora oggi, c’è una bella fraternitĂ . Alcuni anni piĂš tardi, nel 2003, la nostra parrocchia scelse di applicare sin da subito il nuovo modello di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, promosso dal

‘’‘ ͙͜ ƒÂ?Â?‹ †‘Â? ‡•ƒ”‡ •ƒŽ—–ƒ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒ †‹ ƒÂ?–ǯ —ˆ‡Â?‹ƒ ’‡” ‰—‹†ƒ”‡ Ž‡ –”‡ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ Â‹ÂŽÂŽÂƒÇĄ ƒ‹Ž‹Â?ƒ ‡ ƒ”…‹Â?ÂƒÇĄ ’”‘Â?–‘ ƒ …ƒÂ?Â?‹Â?ƒ”‡ •—ŽŽƒ •…‹ƒ †‡ŽŽ‡ —Â?‹–Â? ’ƒ•–‘”ƒŽ‹Ǥ —……‡†‡ ƒ †‘Â? Ž‹˜‹‡”‘ ƒ—•–‹Â?‘Â?‹ vescovo Sanguineti e i risultati furono buoni. Un primo gruppo di genitori iniziò ad incontrarsi periodicamente per approfondire la spiritualitĂ della coppia mentre un secondo gruppo, formato dai genitori dei bambini che hanno frequentato l’anno della mistagogia, viene accompagnato con catechesi e momenti di approfondimento psico-pedagogico. La preparazione dei fidanzati al sacramento del matrimonio viene affidata alle parrocchie della zona, in particolare a Sant’Angela Merici e alla Conversione di San Paolo oppure, in alternativa, al Centro pastorale Paolo VI. Avvengono a livello zonale anche gli incontri per i giovani e la formazione dei catechisti, cosĂŹ come i Centri d’ascolto, preparati dalla nostra parrocchia e proposti alla zona nei tempi forti di Avvento e Quaresima. I bambini e i ragazzi che frequentano l’oratorio non sono po-

chi: il catechismo si tiene durante la settimana e il sabato mentre gli adolescenti si incontrano ogni due settimane, la domenica sera, per formazione e cena comunitaria. Per quanto mi riguarda, ogni 15 giorni incontro gli anziani della parrocchia per un momento di preghiera e formazione presso il Centro diurno e grazie alla presenza delle suore Ancelle della Chiesa e dei Ministri Straordinari posso raggiungere mensilmente anche gli ammalati. La nostra è una parrocchia ricca di gruppi attivi, tra cui gli Scout, l’Azione cattolica e i numerosi volontariâ€?. Mentre parliamo il pensiero va alla nuova comunitĂ : “Ai miei futuri parrocchiani chiedo la disponibilitĂ a camminare insieme, guidati dal Signore, per essere una sola Chiesa e una sola famiglia: con loro vorrei iniziare un cammino comunitario sulla scia del documento sinodale sulle unitĂ pastoraliâ€?.

ƒ˜‡ Dz ……Š‹ƒ’’ƒ•‘‰Â?‹dz ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ ‹Ž ‡•–‹˜ƒŽ Dz ‡””ƒ ‡ǤǤǤdz

‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ Dz ……Š‹ƒ’’ƒ•‘‰Â?‹dzǥ ‘”–‘ •‘…‹ƒŽ‡ „‹‘Ž‘‰‹nj …‘ǥ ’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž ‡•–‹˜ƒŽ Dz ‡””ƒ ‡ǤǤǤdz –”ƒ Â?ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ÂƒÂ”Â–Â‡ÇĄ Â?—•‹…ƒ ‡ …—Ž–—”ƒǤ ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ °ǥ †ƒŽŽ‡ Í ÂƒÂŽÂŽÂ‡ ͚͛ǥ ƒ ƒ˜‡ ‹Â? ˜‹ƒ ÂƒÂ…ÇŚ …ƒ Í™Í˜Í Â’Â”Â‡Â•Â•Â‘ ÂŽÇŻÂƒÂœÂ‹Â‡Â?†ƒ ƒ‰”‹…‘Žƒ Dz ƒÂ?Â?ƒ”ƒ–ƒ œ‹‘dzǤ ǯ‘”–‘ •‘…‹ƒŽ‡ ° ’”‘’‘•–‘ …‘Â?‡ ’—Â?–‘ †ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ‡ †‹ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂ–ÇŚ –”ƒ˜‡”•‘ ‡˜‡Â?–‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒŽ …‹„‘ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‹ ƒ …‹‡Ž‘ ƒ’‡”–‘ –”ƒ Ž‡ Â˜Â‡Â”Â†Â—Â”Â‡ÇĄ …‘Â?‡ —Â?ƒ dz…‡Â?ƒ –”ƒ ‹ ÂˆÂ‹ÂŽÂƒÂ”Â‹Çł †‘˜‡ ‹ …Ž‹‡Â?–‹ •‹ •‹‡†‘Â?‘ ƒ ‰—•–ƒ”‡ ‹ ’”‘†‘––‹ †‡ŽŽǯ‘”–‘ …—…‹Â?ƒ–‹ †ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ǥ ÂŽ ’”‘‰‡––‘ •‹ „ƒ•ƒ •—ŽŽǯ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ƒ ƒ—–‘…‘•–‹–—‹–ƒ ‡ ƒ—–‘‰‡•–‹–ƒ †ƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ …Š‡ Žƒ˜‘”ƒÂ?‘ •—Ž …‘Â?…‡––‘ †‹ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ ‡ •‘Ž‹nj †ƒ”‹‡–Â? ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ ƒ‰”‹…‘Ž‘Ǥ Ž‹ƒ ƒÂ?Â?ƒ”ƒ–ƒ ° ”‹—•…‹–‘ ƒ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”‡ •–—†‡Â?–‹ ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ ’”‘nj ˜‡Â?‹‡Â?–‹ †ƒ ˜ƒ”‹‡ ’ƒ”–‹ †ǯ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Â?‘Â? •‘Ž‘ †ƒŽ ‘”†Ǥ —”ƒÂ?–‡ Ž‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‡ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ …‘Â?†‹˜‹†‘Â?‘ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ •‘…‹ƒŽ‹–Â? Â?‡ŽŽƒ …‘”Â?‹…‡ †‹ —Â? ‘”–‘ǥ ƒ’’”‡Â?†‡Â?†‘ ‹ •ƒ’‡”‹ ‡ ‹ •ƒ’‘”‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒŽŽƒ …‘Ž–‹˜ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ –‡””ƒǤ ǯ‘”–‘ •‘…‹ƒŽ‡ ‡

‹ •—‘‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ •‘Â?‘ ‹Â?‘Ž–”‡ •–ƒ–‹ ‘•’‹–‹ †‹ ‡˜‡Â?–‹ Ž‘…ƒŽ‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‹ †ƒ Ž‘™ ‘‘† ‡ †ƒŽ ‘Â?—Â?‡ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹ Â?‡”…ƒ–‹ ƒ‰”‹…‘Ž‹ †‡ŽŽƒ ‘Ž†‹”‡––‹Ǥ ÂŽ ‡•–‹˜ƒŽ ° ÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â?…Ž—•‹˜‘ †‡Ž ͚͙͛͘Ǥ ƒÂ?Â?‘ ’‡Â?•ƒ–‘ †‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ”Ž‘ ’‡” …‘Â?‹—‰ƒ”‡ ‹Â? —Â?ƒ •‘Žƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ DzÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â…Â…Â‹Â‘ •‘…‹ƒŽ‡ ”‹˜‘Ž–‘ ƒŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒ —Â?‡Â?†‘ ‹Â? —Â? ‡˜‡Â?–‘ †—‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ’ƒ”‘Ž‡ „‡ŽŽ‘ ‡ —–‹Ž‡Ǥ ƒ „‡ŽŽ‡œœƒ – •’‹‡‰ƒ Ž‹ƒ – •‹ ”‹–”‘˜ƒ ‹Â? ’”‹Â?‹• Â?‡Ž Â?Â‡Â•Â•ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇŁ —Â? ‰”—’’‘ †‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ …Š‡ …‘Â?†‹˜‹†‡ —Â? ’”‘‰‡––‘ •‘…‹ƒŽ‡ †‹ Â‘Â”Â–Â‹Â…Â‘ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ …Š‡ Ž‡‰ƒ ‹ …‘Â?…‡––‹ ƒ‰”‹…‘Ž–—”ƒ ‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡dzǤ Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? †‡‹ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‹•–‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ’‡Â?•ƒ–‹ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ †‹ǣ ƒ’‹…‘Ž–—”ƒǢ Š‡ƒŽ‹Â?‰ ‰ƒ”†‡Â? Č‹Â‡Â…Â‘Â’Â•Â‹Â…Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹ÂƒČŒǢ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ ‡ –‡””ƒǢ ‹ …ƒÂ?ÇŚ –‹ †‡ŽŽƒ –‡””ƒǢ Â–Â‡Â”Â”ÂƒÇĄ …—…‹Â?ƒ ‡ •ƒŽ—–‡Ǣ …”‡ƒ–‹˜‹–Â?Ǣ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Â–Â‡ÂƒÂ–Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?—•‹…ƒ ‡ Â?‘•–”ƒ †‹ †‹’‹Â?–‹ …Š‡ •‹ ”‹…‘ŽŽ‡‰ƒÂ?‘ ƒŽŽƒ ’ƒ”‘Žƒ –‡””ƒǤ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ –‡Ž‡ˆ‘Â?ƒ”‡ ƒŽŽ‘ ͚͛͘͘Í?͛͛͞Í&#x;ͥǢ ‹ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ ‡ Žƒ …‡Â?ƒ •‘Â?‘ •— ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

‘ŽŽ‹‘ ƒ„ƒ–‘ ͞ Ž—‰Ž‹‘

5LDSUH OD PLQLHUD GL 6DQW¡$ORLVLR Sabato 6 luglio riaprirĂ la Miniera Sant’Aloisio. La cooperativa Ski Mine di Bergamo, che giĂ si occupa di vari siti minerari nella provincia di Bergamo e della Miniera Marzoli di Pezzaze, in collaborazione con l’Associazione ScopriValtrompia, a grande richiesta riaprirĂ le porte del sito alle visite guidate di trekking minerario. Una proposta che allieterĂ i sabati, le domeniche e i giorni festivi di famiglie e gruppi. Come l’anno scorso, anche quest’anno le guide esperte di ScopriValtrompia accompagneranno sia i bambini dai sei anni di etĂ , che i loro genitori, sia i singoli che i gruppi, lungo un nuovo avventuroso percorso nelle viscere della terra, un viaggio nel cuore della montagna che si snoda tra suggestive gallerie per circa 2,5 km. Nel camminare in questi bui ambienti, con la via rischiarata solo dalla lampada individuale, il visitatore avrĂ la possibilitĂ di avvicinarsi all’entusiasmante mondo sotterraneo. Un’esperienza unica nelle viscere di quella che è stata la piĂš importante miniera per l’estrazione di siderite (minerale di ferro) del Nord Italia. Interessanti anche i prezzi per passare una giornata all’insegna del divertimento per tutta la famiglia con il biglietto per il Trekking minerario a 10 euro (ridotto a 7 euro fino a 13 anni di etĂ ). Da luglio a settembre la miniera rispetterĂ i seguenti orari di apertura al pubblico: sabato, domenica e festivi ore 10-12 e 14-17. Ma dal 10 al 25 agosto l’accesso sarĂ garantito tutti

i giorni. E per i piĂš piccini e i meno avventurosi, è comunque aperta la Miniera Marzoli di Pezzaze, dove, accompagnati da un trenino d’epoca e dalle guide dell’Associazione valtrumplina, i visitatori potranno scoprire come i minatori lavoravano e vivevano nelle valli bresciane, grazie anche alla riuscita sonorizzazione (unico caso in una miniera). La Miniera Marzoli è aperta la domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.

Â?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ° ƒ……‡••‹„‹Ž‡ ƒÂ?…Š‡ ƒ‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹ǥ …‘Â? —Â? Â?—‘˜‘ ’‡”…‘”•‘ Â?‡ŽŽ‡ ˜‹•…‡”‡ †‡ŽŽƒ –‡””ƒ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ÂƒÇŚ –‹ †ƒ ‰—‹†‡ ‡•’‡”–‡


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Í™Í?

‘Ž‘‰Â?‡ ͙͘ ‰‹‘”Â?‹ †‹ ˆ‡•–ƒ …‘Â? Žƒ ’ƒŽŽƒÂ?ƒÂ?‘ ‡ …‘Â? ƒÂ?‹‡Ž ƒ›• Cinema 4D, gonfiabili giganti, maxi spiedo alla bresciana, live music, enogastronomia a volontĂ e sport senza limite. Sono solo alcuni degli ingredienti che amalgameranno la “dieci giorniâ€? di Handball Fest in programma nell’area Palazzetto dello Sport a partire da giovedĂŹ 4 luglio e fino a domenica 14. Ad aprire l’11ÂŞ edizione dell’appprezzata rassegna social-sportiva, organizzata dalla neopromossa in A1 Pallamano Cologne, spetterĂ al vincitore di Italia’s got talent, Daniel Rays, che, con la

sua voce unica e particolare, inaugurerĂ il 4 luglio la lunga carrellata di serate di live music (dalle 21.30): venerdĂŹ 5 in scaletta la musica revival dei Bitta Band che animerĂ l’atmosfera con pezzi che hanno accompagnato intere generazioni dagli anni ‘60 fino ad oggi (Battisti, Cuccarini, 883, Vasco, Ligabue, CarrĂ , Zucchero, Negramaro, Jovanotti, ma anche sigle dei cartoni animati e simpatici midley). Momento clou della manifestazione, sabato 6 alle 18, quando si disputerĂ l’ottavo Trofeo memo-

rial “Luigi Metelliâ€? e che vedrĂ scendere in campo la Pallamano Cologne contro gli atleti del Farmigea (Carrara – Toscana); alle 21 seguiranno le ufficiali premiazioni e alle 21.30 ancora live music con serata tributo agli Abba. Domenica 7 invece a partire dalle 12.30 e dopo la celebrazione della messa dello sportivo delle 9.45, tutti invitati al pranzo sociale (polletto, patatine e dolcetto a 10 euro) organizzato dalla societĂ (info e prenotazioni al 335/5832155) per raccogliere fondi da destinare a

Corale Montorfano e Banda; mentre dalle 18 apertura gonfiabili, alle 19 ristorazione e alle 21.30 serata tributo ad Adriano Celentano. La live music proseguirĂ anche il prossimo week end: giovedĂŹ 11 col tributo ai ModĂ , il 12 con l’energica cover band dei “7S8â€?, il 13 col grande show dei “Mt liveâ€?, per terminare domenica 14 col maxi spiedo alla bresciana del mezzogiorno e in serata lasciandosi trascinare dai coinvolgenti ritmi della scuola Tropico Latino. (a.s.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

‘˜ƒ–‘ ––‘ ‹ ‘�—�‹ …‘‹�˜‘Ž–‹

'HSXUDWRUH XQLFR SHU LO WHUULWRULR ƒ ‰”ƒÂ?†‡ ‘’‡”ƒ †ƒ ͚͞ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ǥ ƒ––‡•ƒ †ƒ ƒÂ?Â?‹ǥ ° •–ƒ–ƒ ‹Â?ƒ—‰—”ƒ–ƒ ‹Ž ÍšÍ&#x; ‰‹—‰Â?‘ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‡ŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â? Ž‘…ƒŽ‹Ǥ Â…Â‘Â”Â‘ÂŽÂŽÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ Žƒ ’‘•ƒ †‹ Í™Í Â?Â? †‹ …‘ŽŽ‡––‘”‹ ˆ‘‰Â?ƒ”‹

,

l nuovo Depuratore consortile “Bassa Franciacortaâ€?, una grande opera attesa da anni, e la cui realizzazione ha visto investimenti pari a 26 milioni di euro, è stato inaugurato giovedĂŹ 27 giugno. L’appuntamento è stato organizzato da Aob2 – la societĂ che gestisce il Servizio idrico integrato nell’Ovest bresciano – presso il sito dell’impianto a Rovato, frazione Duomo. I sindaci dei Comuni coinvolti, il presidente della Provincia di Brescia, rappresentanti delle AutoritĂ d’Ambito, i partner tecnici e finanziari, i vertici di Aob2 e Cogeme Spa hanno potuto salutare il nuovo impianto di depurazione della Bassa Franciacorta, entrato ufficialmente in servizio nelle campagne tra Rovato e Cazzago San Martino. Il depuratore consortile Bassa Franciacorta, realizzato da Aob2 – la societĂ partecipata da diverse realtĂ pubbliche (in primis Cogeme Spa) – è stato infatti inaugurato in via Manganino, frazione Duomo di Rovato. La peculiaritĂ dell’opera è quella non solo di provvedere alla depurazione delle acque di ben 90mila abitanti equivalenti, ma anche di consentire la dismissione di sei piccoli impianti comunali, oramai obsoleti e sottodimensionati. A corollario del depuratore, la posa di 18 km di collettori fognari

‹Â?‡ŽŽ‹ǣ Dz1 —Â?ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ †ƒ˜˜‡”‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ǥ ’‡”…Š¹ …‘Â?•‡Â?–‡ †‹ …‘Â?–”‹„—‹”‡ ‹Â? Â?‘†‘ †‡…‹•‹˜‘ ƒŽŽƒ ‡ˆˆ‹…ƒ…‹ƒ †‡ŽŽƒ –—–‡Žƒ ƒÂ?„‹‡Â?Â–ÂƒÂŽÂ‡Çł nei Comuni di Cazzago San Martino, Coccaglio, Cologne e Rovato. Gli altri Comuni in rete nel nuovo impianto sono Erbusco, Passirano, Paderno Franciacorta e Provaglio d’Iseo. “Quella che mettiamo a disposizione dei nostri luoghi – ha sottolineato presentando

l’impianto il presidente di Aob2 Angelo Zinelli – è un’opera davvero importante, non solo perchĂŠ resasi necessaria dall’evoluzione demografica ed urbanistica della Franciacorta, ma anche perchĂŠ consente di contribuire in modo decisivo alla efficacia della tutela ambientale dei nostri luoghi. Un impianto di depurazione consortile moderno ed efficiente che ha consentito di mandare in “pensioneâ€? diversi piccoli impianti comunali, oramai sottodimensionati per le esigenze di abitanti e imprese del territorioâ€?. La realizzazione del Depuratore consortile consente di raggiungere diversi obiettivi legati alla qualitĂ della vita dell’intero territorio. Un unico impianto consente una migliore qualitĂ degli scarichi, al punto che l’acqua in uscita, immessa nella Roggia Castrina, potrĂ essere utilizzata per usi irrigui, limitando i problemi di siccitĂ estiva nell’area. Inoltre, il controllo e la manutenzione permettono una maggiore flessibilitĂ di gestione, tale da garantire la continuitĂ del servizio e la razionalizzazione dei costi. Infine, la nuova dorsale di collettamento che attraversa la Franciacorta velocizzerĂ l’allacciamento alla fognatura di ampie zone non ancora fognate.

‹ŽƒÂ?…‹‘ †‹ ‘‰‡Â?‡ —‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ’‡” ‹ ‘Â?—Â?‹ •‘…‹ ‡‰Ž‹ •…‘”•‹ ‰‹‘”Â?‹ ° •–ƒ–‘ ƒ’’”‘˜ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ †‡‰Ž‹ ƒœ‹‘Â?‹•–‹ †‹ ‘nj ‰‡Â?‡ ’ƒ ‹Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ ͚͙͚͘Ǥ ‘Â?‘ •–ƒ–‹ ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒ–‹ —Â? —–‹Ž‡ †‹ ‘Ž–”‡ ͚ǥÍ? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ ‡ †‹˜‹†‡Â?†‹ ƒ‹ ‘Â?—Â?‹ ’‡” Í™ Â?‹Ž‹‘Â?‡ †‹ ‡—”‘Ǥ ‘‰‡Â?‡ •’ƒ Â?‡Ž ͚͘͘͞ Šƒ …‘•–‹–—‹–‘ Žƒ ‹Â?‡ƒ ”‘—’ ‘Ž†‹Â?‰ …‘Â? Ž‡ ƒœ‹‡Â?†‡ Â?—Â?‹…‹’ƒŽ‹ †‹ ”‡Â?‘Â?ÂƒÇĄ ”‡Â?ÂƒÇĄ ƒ˜‹ƒ ‡ ‘†‹ǥ †ƒÂ?†‘ ˜‹–ƒ ƒ —Â? Â?‘†‡ŽŽ‘ —Â?‹…‘ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ ’‡” ‡ˆˆ‹…‡Â?œƒ ‡ •˜‹Ž—’’‘Ǥ ÂŽ ͚͙͚͘ ° •–ƒ–‘ —Â? ƒÂ?Â?‘ ‹Â? …—‹ Žƒ •‘…‹‡–Â? ˆ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–‹Â?ƒ Šƒ ’‘”–ƒ–‘ ƒ …‘Â?’‹Â?‡Â?–‘ ˜ƒ”‹ ’”‘‰‡––‹Ǣ •‹ ° ”‡•ƒ ‘’‡”ƒ–‹˜ƒ Žƒ •‘…‹‡–Â? …‘Â?–”‘ŽŽƒ–ƒ ƒŽ Í™Í˜Í˜ÎŹ ‘‰‡Â?‡ •‡”˜‹œ‹ –‡””‹–‘”‹ƒŽ‹ ÂŽÂ‘Â…ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …Š‡ •‹ ‘……—’ƒ †‹ ‰‡•–‹‘Â?‡ …ƒŽ‘”‡ ’‡” ’‹Î †‹ ͘͘͜ …‡Â?–”ƒŽ‹ –‡”Â?‹…Š‡ ȋ•…—‘Ž‡ǥ —ˆˆ‹…‹ ’—„„Ž‹…‹ǥ ‹Â?’‹ƒÂ?–‹ Â•Â’Â‘Â”Â–Â‹Â˜Â‹ÇĄ ‡……ǤČŒ ‘Ž–”‡ …Š‡ †‹ ’”‘‰‡––ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ‰‡•–‹‘Â?‡ †‹ ‹Â?’‹ƒÂ?–‹ ˆ‘–‘˜‘Ž–ƒ‹…‹ ‘ •‘Žƒ”‹ –‡”Â?‹…‹ ‡ †‹ ‹ŽŽ—Â?‹nj Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒǢ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ‡ˆˆ‡––—ƒ–‹ ‹Â?˜‡•–‹Â?‡Â?–‹ †‹ ”‡…—’‡”‘ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡ ‡ ‰‡•–‹‘Â?‡ ’‘•– …Š‹—•—”ƒ †‡ŽŽ‡ †‹•…ƒ”‹…Š‡ †‹ Â”Â‘Â˜ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ ƒ•–”‡œœƒ–‘ ‡ Â‘Â˜ÂƒÇŚ –‘ǥ ’‡” …‹”…ƒ Í› Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘Ǥ ÂŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‹ ‘‰‡Â?‡ Â•Â’ÂƒÇĄ ƒ”‹‘ Â‘Â‰ÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ Šƒ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ–‘ …‘•¿ ‹ Â†ÂƒÂ–Â‹ÇŁ Dz —” ‹Â? —Â? …‘Â?–‡•–‘ …‘Â?’Ž‡••‘ǥ †‹ …‘Â?–‹Â?—ƒ Â‡Â˜Â‘ÂŽÂ—ÇŚ œ‹‘Â?‡ Â?‘”Â?ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ …‘Â? —Â?ƒ …”‹•‹ …Š‡ Â?‘Â? Šƒ †ƒ–‘ Â?‡Ž …‘”•‘ †‡Ž ͚͙͚͘ •‡‰Â?‹ •‹nj ‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‹ †‹ ”‡‰”‡••‹‘Â?‡ ‡ …‘Â? —Â? …‘•–‘ †‡ŽŽǯ‡Â?‡”‰‹ƒ ‹Â? Â…Â”Â‡Â•Â…Â‹Â–ÂƒÇĄ ‘‰‡Â?‡ •’ƒ ‰ƒ”ƒÂ?–‹•…‡ ‡Ž‡Â?‡Â?–‹ ’‘•‹–‹˜‹ ƒ‹ ’”‘’”‹ ƒœ‹‘Â?‹•–‹ǥ ‘˜˜‡”‘ ‹ ‘Â?—Â?‹ •‘…‹dzǤ Č‹ÂˆǤ‰ǤČŒ

‡‰ƒÂ?„‹‡Â?–‡ ‡…—’‡”ƒ–‡ –‘Â?Â?‡ŽŽƒ–‡ †‹ ‘Ž‹‘ •—Ž ƒ‰‘ Â?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ‹Ž ‘Â?•‘”œ‹‘ ‘„„Ž‹‰ƒ–‘”‹‘ †‡‰Ž‹ ‘Ž‹ —•ƒ–‹ ° ’ƒ”–Â?‡” †‹ ‘Ž‡––ƒ †‡‹ ÂƒÂ‰ÂŠÂ‹ÇĄ Žƒ •–‘”‹…ƒ …ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ ‡•–‹˜ƒ †‹ ‡‰ƒÂ?„‹‡Â?–‡ …Š‡ ‹Â? “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹ Šƒ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ–‘ Ž‘ •–ƒ–‘ †‹ •ƒŽ—–‡ †‡ŽŽǯ •‡‘Ǥ Dz ƒ †‹ˆ‡•ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ǥ ‡ ‹Â? Â’ÂƒÂ”Â–Â‹Â…Â‘ÇŚ Žƒ”‡ †‡Ž Â?ƒ”‡ ‡ †‡‹ ÂŽÂƒÂ‰ÂŠÂ‹ÇĄ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ —Â?‘ †‡‹ …ƒ’‹•ƒŽ†‹ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ƒœ‹‘Â?‡dzǥ †‹…‡ Â?–‘Â?‹‘ ƒ•–”‘•–‡ˆƒÂ?‘ǥ †‹”‡––‘”‡ Â–Â”ÂƒÂ–Â‡Â‰Â‹Â‡ÇĄ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ‡ •‹•–‡Â?‹ †‡Ž ‘‘—Ǥ ǯ‘Ž‹‘ —•ƒ–‘ ° …‹Ö …Š‡ •‹ ”‡…—’‡”ƒ ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ †‡Ž …‹…Ž‘ †‹ ˜‹–ƒ †‡‹ Ž—„”‹nj ˆ‹…ƒÂ?–‹ Â?‡‹ Â?ƒ……Š‹Â?ƒ”‹ ‹Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Â?‡ŽŽ‡ ƒ—–‘Â?‘„‹Ž‹ǥ Â?‡ŽŽ‡ „ƒ”…Š‡ ‡ Â?‡‹ Â?‡œœ‹ ƒ‰”‹…‘Ž‹ †‹ …‹ƒ•…—Â? …‹––ƒ†‹Â?‘Ǥ Dz ‡ ‡Ž‹Â?‹Â?ƒ–‘ ‹Â? Â?‘†‘ •…‘””‡––‘ Č‚ •’‹‡nj ‰ƒ ƒ•–”‘•–‡ˆƒÂ?‘ Č‚ “—‡•–‘ ”‹ˆ‹—–‘ ’‡”‹…‘Ž‘•‘ ’—Ö †ƒÂ?Â?‡‰‰‹ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ ‹Â? Â?‘†‘ ‰”ƒ˜‹••‹Â?‘ǣ “—ƒ––”‘ …Š‹Ž‹ †‹ ‘Ž‹‘ Â—Â•ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Ž …ƒÂ?„‹‘ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂ—Â–Â‘ÇĄ •‡ ˜‡”•ƒ–‹ ‹Â? ƒ…“—ƒ ‹Â?“—‹Â?ƒÂ?‘ —Â?ƒ •—’‡”ˆ‹…‹‡ ‰”ƒÂ?†‡ …‘Â?‡ •‡‹ ’‹•…‹Â?‡ ‘Ž‹Â?’‹…Š‡dzǤ ‡ŽŽƒ œ‘Â?ƒ …Š‡ …‹”…‘Â?†ƒ ‹Ž ƒ‰‘ †ǯ •‡‘ǥ ‹Ž ‘Â?•‘”œ‹‘ Šƒ ”ƒ……‘Ž–‘ ͙͙Ǥ͙͙͞ –‘Â?Â?‡ŽŽƒ–‡ †‹ ‘Ž‹ Ž—„”‹ˆ‹…ƒÂ?–‹ Â—Â•ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Í&#x;ǤÍ™Í ÍĄ †‡ŽŽ‡ “—ƒŽ‹ ‹Â? ’”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Â?‡Â?–”‡ Â?‡ŽŽǯ‹Â?–‡nj ”ƒ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ ”‡…—’‡”ƒ–‡ Í›Í&#x;Ǥ͚͙͘ –‘Â?Â?‡ŽŽƒ–‡Ǥ Dz ‘Â? Žƒ Â?‘•–”ƒ ÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹ÇŚ –Â? †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Č‚ …‘Â?…Ž—†‡ ƒ•–”‘•–‡ˆƒÂ?‘ Č‚ …‡”…Š‹ƒÂ?‘ †‹ Â?‘†‹ˆ‹…ƒ”‡ ‹ …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‹ •…‘””‡––‹ †‹ …Š‹ …”‡†‡ …Š‡ ’‹……‘Ž‡ “—ƒÂ?–‹–Â? †‹ ‘Ž‹‘ Ž—„”‹ˆ‹…ƒÂ?–‡ †‹•’‡”•‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ Â?‘Â? ’”‘˜‘…Š‹Â?‘ †ƒÂ?Â?‹ ‰”ƒ˜‹dzǤ

‹•‘‰Â?‡ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‡ŽŽƒ Â?—•‹…ƒ …‘Â? Žƒ „ƒÂ?†ƒ ‹Â?‘ ƒŽ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ Žƒ ƒÂ?†ƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ …‹––ƒ†‹Â?ƒ †‹ ‹•‘‰Â?‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ Žƒ Í™Í˜ÂŞ ‡†‹nj œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ Dz ƒ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‡ŽŽƒ —•‹…ƒdzǤ Â?ǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Â?ƒ–ƒ Â?‡Ž ͚͛͘͘ ’‡” …”‡ƒ”‡ —Â? ‡˜‡Â?–‘ †‡†‹…ƒ–‘ ‡•…Ž—•‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ Â?—•‹…ƒ •–”—Â?‡Â?ÇŚ –ƒŽ‡ ‡ „ƒÂ?Â†Â‹Â•Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?ƒ •‘’”ƒ––—––‘ ’‡” ˜ƒŽ‘”‹œœƒ”‡ ‹•‘‰Â?‡ ‡ ‹ •—‘‹ •…‘”…‹ ‡ ‹ –ƒÂ?–‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Â?—•‹…‹•–‹ †‡Ž ’ƒ‡•‡Ǥ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż Íœ Ž—‰Ž‹‘ǥ ‘”‡ ͚͙ǥ ‹ƒœœ‡––ƒ †‡ŽŽƒ ‘ŽŽƒ‡Žƒ ‰”—’’‘ †‹ ‘––‘Â?‹ Dz ‡‡Â?–‘ „”‘–Š‡”• „ƒÂ?†dzǢ ˜‡Â?‡”†¿ Í? Ž—‰Ž‹‘ǥ ‘”‡ ͚͙ǥ ‹Â? ’‹ƒœœ‡––ƒ ‡ŽŽƒ —†ƒ ‹Ž …‘Â?…‡”–‘ †‡ŽŽƒ „ƒÂ?†ƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ ƒÂ?–ƒ ‡…‹Ž‹ƒ †‹ Â?ÇŚ ‰‘Ž‘ ‡”Â?‡Ǣ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ǥ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ ‹Â? …‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ Žƒ Í™Í˜ÂŞ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ”ƒ†—Â?‘ „ƒÂ?†‹•–‹…‘ ‹––Â? †‹ ‹•‘‰Â?‡ …‘Â? Žƒ ƒÂ?†ƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ …‹––ƒ†‹Â?ƒ †‹ ‹•‘‰Â?‡ǥ ‹Ž ‘”’‘ „ƒÂ?†‹•–‹…‘ †‹ ƒ•–‡Ž…‘˜ƒ–‹ ‡ ‹Ž ‘”’‘ Â?—•‹…ƒŽ‡ „ƒÂ?†‹•–‹…‘ ƒÂ? ‡Â?‘Â?‡ †‹ —”Â?ƒ•…‘Ǥ ‡” ‹Â?ÂˆÂ‘ÇĄ ™™™Ǥ„ƒÂ?†ƒ†‹’‹•‘‰Â?‡Ǥ‹–Ǥ


͙͞

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

‘Â?–‡ †‹ ‡‰Â?‘ Dz ‘Â?–ƒ‰Â?ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ÂƒÇł …‘Â? †ƒÂ?‡ŽŽ‘ •Â?‹ Dallo sport alla natura, dalla cucina tipica alla cultura, passando per shopping e benessere. VenerdĂŹ 5 luglio si terrĂ a Ponte di Legno la prima edizione del workshop “Montagna brescianaâ€?. Organizzato da Bresciatourism, in collaborazione con Adamello ski, l’iniziativa coinvolge oltre 70 operatori turistici, italiani e stranieri. La Valle Camonica con il comprensorio Adamello Ski rappresenta la fetta piĂš grossa del turismo montano bresciano (oltre l’80% degli arri-

vi, secondo i dati statistici targati 2012). Proprio nell’ottica di aumentare l’offerta turistica della montagna bresciana, andando in aiuto degli operatori del settore attanagliati dalla crisi economica come dal maltempo. 20 i tour operator specializzati in turismo montano (sci, sport outdoor, turismo green), provenienti da Russia, Turchia, Ucraina, Polonia, Olanda, Austria, Croazia e, naturalmente, Italia che potranno dialogare e stringere accordi commerciali con

albergatori, operatori locali e consorzi di promozione turistica della provincia. L’area geografica interessata al rilancio, riferisce Massimo Ghidelli, direttore di Bresciatourism, è la cosiddetta montagna bresciana “che va idealmente da Salò, dove inizia il parco del Basso Garda, fino all’asse Corteno Golgi-Aprica, risalendo fino a Ponte di Legnoâ€?. Alberghi, impianti di risalita, percorsi speleologici ed escursionistici sono i settori e le attivitĂ su cui Bresciatourism pun-

ta maggiormente, senza dimenticare l’offerta culturale. Gli arrivi in Valle Camonica sono aumentati del 2%, di contro le presenze sono diminuite della medesima percentuale, dati analoghi alla Valsabbia e al Lago d’Idro. Aumentare le presenze, operando un’inversione di rotta rispetto ai dati attuali, è l’obiettivo che si è posto Bresciatourism, tentando di intervenire soprattutto nella stagione estiva, la piĂš sofferente dal punto di vista turistico.

‡Â?ĂŽ ƒŽ ͚͜ ƒŽ ÍšÍ ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘

$OSLQL SURQWL D FDPPLQDUH

/

e Penne nere hanno predisposto un intenso programma per la 50ÂŞ edizione di uno degli appuntamenti cardine dell’estate camuna, il Pellegrinaggio in Adamello, che si svolgerĂ dal 24 al 28 luglio. Dal 2006 gli alpini di Valcamonica si ritrovano circa un mese prima del pellegrinaggio per il loro raduno sezionale. L’8ÂŞ edizione della manifestazione ha avuto luogo sabato scorso, 29 giugno, nonostante le avverse condizioni. Quindi niente appuntamento in quota, al Montozzo non lontano dal rifugio Bozzi, dove esiste quel grande museo a cielo aperto che conserva trincee, baracche e camminamenti realizzati al tempo della guerra contro gli austriaci. Ci si è dovuto accontentare delle Case di Viso. La memoria dei caduti di tutte le guerre è stata celebrata con l’alzabandiera, la posa di una corona al monumento e la Messa nella chiesetta, presieduta, assieme ad altri confratelli, dai cappellani dell’Ana don Ermanno Magnolini, parroco di Vione, e don Antonio Leoncelli, parroco di Pezzo. Il presidente degli alpini di Valcamonica, Giacomo Cappellini,

‡ ‡Â?Â?‡ Â?‡”‡ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡†‹•’‘•–‘ —Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ’‡” Žƒ Í?͔͘ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?‘ †‡‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ …ƒ”†‹Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ …ƒÂ?—Â?ÂƒÇĄ ‹Ž ‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ ‹Â? †ƒÂ?‡ŽŽ‘Ǣ •ƒ„ƒ–‘ ÍšÍ&#x; Žƒ ‡••ƒ ‹Â? “—‘–ƒ ƒŽ ƒ”‹„ƒŽ†‹ ha colto l’occasione per richiamare i valori alpini, sempre piĂš attuali, e ricordare la figura del presidente onorario Gianni De Giuli, scomparso quasi due anni fa. A lui verrĂ dedicato l’ormai imminente Pellegrinaggio in Adamello; significativo, infatti, è il riconoscimento verso il suo impegno, che ha saputo raccogliere e coordinare tante energie di volontari alpini e non, per recuperare e conservare i luoghi e le vestigia che ancora oggi testimoniano il sacrificio, la sofferenza e l’abnegazione di tanti giovani alpini della Grande Guerra. Non a caso lo scorso anno il raduno fu intitolato a De Giuli e anche il museo naturale del Montozzo è stato intitolato proprio a lui. Cappellini ha anticipato in linea di massima anche il programma del Pellegrinaggio in Adamello: “Non avremo solo i tre-quattro giorni di celebrazioni, ma quasi un mese intero

di eventi e iniziative sia prima che dopo il Pellegrinaggio vero e proprioâ€?. Il clou sarĂ la Messa in quota sabato 27 luglio nella chiesetta del rifugio Garibaldi al Venerocolo, attorno ai 2500 metri. La manifestazione avrĂ il suo centro a TemĂš, il paese che il presidente Cappellini ha definito “la culla del Pellegrinaggioâ€?; a TemĂš d’altra parte viveva una delle figure indimenticate che ne sostenne l’ideazione, la nascita e la realizzazione, cioè Sperandio Zani. Opportunamente l’amministrazione comunale di TemĂš ha deciso di cambiare il nome della piazza centrale del paese, che diventerĂ â€œPiazza Pellegrinaggio in Adamelloâ€?. Le colonne che si muoveranno verso il Garibaldi saranno tre dal versante trentino e nove da quello bresciano; una di queste, che partirĂ il 23, percorrerĂ tutto il Sentiero numero uno dell’Adamello.

‘�–‡ †‹ ‡‰�‘ …‡Ž–‹ ‹ •‡‹ ˆ‹�ƒŽ‹•–‹ †‡Ž …‘�…‘”•‘ †‹ ’‘‡•‹ƒ

‹œ‹ƒÂ?‘ Â”Â‘Â‰Â‰Â‹ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?‹Ž‹‘ ‘…‘ǥ ƒ—”‹œ‹‘ —……Š‹ǥ ”ƒÂ?…‡nj •…‘ Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ —‹‰‹ƒ ‘””‡Â?–‹Â?‘ ‡ Žˆ”‡†‘ Â”ÂƒÂ†Â‹Â‰Â‘ÇŁ •‘Â?‘ “—‡nj •–‹ǥ ‹Â? ‘”†‹Â?‡ •–”‡––ƒÂ?‡Â?–‡ ÂƒÂŽÂˆÂƒÂ„Â‡Â–Â‹Â…Â‘ÇĄ ‹ •‡‹ ˆ‹Â?ƒŽ‹•–‹ †‡ŽŽƒ “—ƒ”–ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ ‘Â?–‡†‹Ž‡‰Â?‘ Â‘Â‡Â•Â‹ÂƒÇĄ ’”‡Â?‹‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ ’‘‡•‹ƒ ‡†‹–ƒ …Š‡ ˜‹˜”Â? Žƒ •—ƒ ˆƒ•‡ …‘Â?…Ž—•‹˜ƒ Â?‡ŽŽƒ Â•Â–ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ –—”‹•–‹…ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Âƒ ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?‹…ƒ †ƒŽ ͚͛ ƒŽ ÍšÍ? ÂƒÂ‰Â‘ÇŚ •–‘ ’”‘••‹Â?‹Ǥ ƒ Â‰Â‹Â—Â”Â‹ÂƒÇĄ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒ ƒ”‹ƒ —‹•ƒ ”†‹œœ‘Â?‡ ‡ …‘Â?’‘•–ƒ †ƒ —”œ‹ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹Â?…‡Â?œ‘

—ƒ””ƒ…‹Â?‘ǥ ‹—•‡’’‡ ƒÂ?‰‡ŽŽƒ ‡ ‹ƒÂ?…ƒ”Ž‘ ‘Â?Â–Â‹Â‰Â‰Â‹ÂƒÇĄ Šƒ ‡•ƒÂ?‹Â?ƒ–‘ Ž‡ Í&#x;Í? ‘’‡”‡ ‹Â? …‘Â?…‘”•‘ ‡ǥ Â?‡ŽŽƒ ”‹—Â?‹‘Â?‡ Â•Â˜Â‘ÂŽÇŚ –ƒ•‹ ƒ ‹ŽƒÂ?‘ǥ Šƒ †‡•‹‰Â?ƒ–‘ ‹ •‡‹ ˆ‹Â?ƒŽ‹•–‹ Â?ƒ Šƒ ”‹–‡Â?—–‘ Â?‡”‹–‡˜‘Ž‹ †‹ •‡‰Â?ƒŽƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?…Š‡ Žƒ—†‹‘ ƒÂ?‹ƒÂ?‹ ‡ ÂƒÇŚ ‘Ž‘ —ˆˆ‹ŽŽ‹Ǥ ÂŽ ”‡‰‘ŽƒÂ?‡Â?–‘ ’”‡˜‡†‡ …Š‡ǥ ’‡” …‘Â?…‘””‡”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â‰Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ’”‡Â?‹ Č‹Í™ǤÍ?͘͘ ‡—”‘ ƒŽ ˜‹Â?…‹–‘”‡ǥ Í™Ǥ͘͘͘ ƒŽ •‡…‘Â?†‘ Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Í?͘͘ ƒŽ Â–Â‡Â”ÂœÂ‘ČŒÇĄ ‹ ’‘‡–‹ ’”‡•‡Â?–‹Â?‘ ’‡”•‘Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ƒŽ ’—„„Ž‹…‘ •–”ƒŽ…‹ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ Â‘Â’Â‡Â”ÂƒÇĄ •—††‹nj

˜‹•‹ ‹Â? †—‡ –‡”Â?‡ǥ Â?‡ŽŽ‡ •‡”ƒ–‡ †‡Ž ͚͛ ‡ ͚͜ ÂƒÂ‰Â‘Â•Â–Â‘ÇĄ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—ÇŚ †‹–‘”‹—Â? …‘Â?—Â?ƒŽ‡ †‹ ‘Â?–‡ †‹ ‡‰Â?‘Ǥ ‡Â?‡”†¿ ͚͛ ÂƒÂ‰Â‘ÇŚ •–‘ –‘……Š‡”Â? Â?‡ŽŽǯ‘”†‹Â?‡ ƒ ‹œ‹ƒÂ?‘ ”‘‰‰‹ƒ–‘ Č‹ ‹––Â? ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ †‡Ž Â?‘Â?†‘ǥ ‡†Ǥ ƒ…ƒ ‘‘Â?ČŒÇĄ Â?‹Ž‹‘ ‘…‘ Č‹ •…‘Ž–ƒÂ?‹ •‹‰Â?‘”‡ǥ †‹œ‹‘Â?‡ ‡ŽŽǯ Â”Â•Â‘ČŒ ‡ ƒ—”‹œ‹‘ —……Š‹ Č‹ ÂƒÂŽÂƒÂ•Â’Â‹ÇŚ Â?ÂƒÇĄ ‡†Ǥ ‘Â?Â†ÂƒÂ†Â‘Â”Â‹ČŒǤ ƒ„ƒ–‘ ͚͜ •ƒ”Â? Žƒ ˜‘Ž–ƒ †‹ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‹Ž‹ƒ Č‹ ƒ Â?Â‡Â˜Â‡ÇĄ †‹œ‹‘Â?‹ ÂƒÂ”ÂƒČŒÇĄ —‹‰‹ƒ ‘””‡Â?–‹Â?‘ Č‹ Ž‹Â?Â’Â‹ÂƒÇĄ ‡†Ǥ Â?–‡”Ž‹Â?Â‡ÂƒČŒ ‡ǥ ‹Â?ˆ‹Â?‡ǥ Žˆ”‡†‘ ”ƒ†‹‰‘ Č‹ ǯ‘”–‘ †‡‹ •‡Â?’Ž‹nj …‹ǥ †‹œ‹‘Â?‹ Â”Â‡Â•ČŒǤ ƒ ’”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‡ ƒ˜”Â? Ž—‘‰‘ Â?‡ŽŽ‘ •–‡••‘ —†‹–‘”‹—Â? …‘Â?—Â?ƒŽ‡ †‹ ‘Â?–‡ †‹ ‡‰Â?‘ Â?‡ŽŽƒ –ƒ”†ƒ Â?ÂƒÂ–ÇŚ –‹Â?ƒ–ƒ †‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ? ƒ‰‘•–‘Ǥ ‘Â?‡ Â?‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ •ƒ”Â? ÂƒÂ–ÇŚ –”‹„—‹–‘ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ —Â?ƒ ˜‘–ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ’—„„Ž‹…‘ ’”‡•‡Â?–‡ ‹Â? Â•ÂƒÂŽÂƒÇĄ —Â? ’”‡Â?‹‘ †‡•–‹Â?ƒ–‘ Ġ —Â?‘ †‡‹ •‡‹ ˆ‹Â?ÂƒÂŽÂ‹Â•Â–Â‹ÇĄ ‹Â?–‹–‘nj Žƒ–‘ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ƒŽŽƒ Â?‡Â?‘”‹ƒ †‹ ’ƒ’ƒ ƒ‘Ž‘ ‡ †‹ Ž†‘ ‘”‘ǥ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒ ‘Â?–‡ †‹ ‡‰Â?‘ǥ †‹ …—‹ ”‹…‘””‡ ‹Ž Í›Í?Îť ƒÂ?Â?‹˜‡”•ƒ”‹‘ †‡ŽŽƒ Â?‘”–‡Ǥ

ÇŻ

ÇŻ

͚͙͚͘

‘�‹…‘ Ž–‹�ƒ–‹ ‹ Žƒ˜‘”‹

,O ULIXJLR )UDQFR 7RQROLQL DPSOLD OD VXD ULFHWWLYLWj Sorto nel 1891, il Rifugio Franco Tonolini nella conca del Baitone accanto al lago Rotondo lungo il Sentiero numero 1, nel parco dell’Adamello, è una delle strutture a quote piĂš elevate nel complesso adamellino: si trova a metri 2.450, solo di qualche metro piĂš basso rispetto al Garibaldi, al Maria e Franco e alla Lobbia Alta. Ăˆ stato costruito dal Cai di Brescia. Nel tempo la struttura ha avuto numerosi restauri e continue migliorie, dall’ampliamento della struttura primitiva per realizzare camerate, all’innalzamento della struttura, alla realizzazione del locale invernale, alla scala antincendio, ai sistemi di depurazione, stoccaggio e custodia di alimenti e masserizie. In questi ultimi anni il Rifugio si presentava meno adeguato rispetto al passato per le crescenti esigenze di un turismo d’alta montagna che è molto cresciuto negli ultimi anni. L’ultimo adeguamento della struttura è consistito nell’ampliamento della sala da pranzo: il Rifugio infatti disponeva di soli 27 posti rispetto ai 37 posti letto. Ampliamento avvenuto con una costruzione aggettata in direzione ovest rispetto all’asse centrale del rifugio diretto a nord, dotata dei migliori ritrovati per costruzioni d’alta quota: pietra adamellina, legno in massello e lamellare, vetri antivento e ad alta tenuta termica, tetto in lamiera, sistemi di coibentazione per mantenere la temperatura a buon livello. lI Rifugio Tonolini è stata anche la culla dei fratelli Adami, celebri guide sonicesi di fine Ottocento, scopritori della bellezza del Baitone. L’ampliamento rap-

presenta anche un punto di orgoglio nella festa dei 150 anni di fondazione del Cai. Ora il Cai guarda con attenzione alla nuova sperimentazione di bioingegneria in collaborazione con il Parco dell’Adamello che vedrà installato proprio a questa quota un sistema per la fitodepurazione dei rifiuti organici derivanti dalle attività antropiche del Rifugio. Se il sistema funzionerà a dovere potrebbe diventare un metodo esportabile per tutti i rifugi alpini. (Davide Alessi)

ǯ—Ž–‹Â?‘ ƒ†‡‰—ƒÂ?‡Â?–‘ ° ÂŽÇŻÂƒÂ?’Ž‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ •ƒŽƒ †ƒ ’”ƒÂ?ÂœÂ‘ÇŁ ‹Ž ‹ˆ—‰‹‘ ‹Â?ˆƒ––‹ †‹•’‘Â?‡˜ƒ †‹ •‘Ž‹ ÍšÍ&#x; ’‘•–‹ ”‹•’‡––‘ ƒ‹ Í›Í&#x; ’‘•–‹ Ž‡––‘


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Í™Í&#x;

ƒ˜ƒ”†‘ Dz ƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÎłÂˆÂ—Â–Â—Â”Â‘dzǣ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ †‹ ‡˜‡Â?–‹ L’Assessorato dei servizi alla persona e alla famiglia, in collaborazione con le associazioni del territorio, organizzano per le giornate di giovedĂŹ 11, venerdĂŹ 12 e domenica 14 luglio, “Famiglia=futuroâ€?, una tre giorni di eventi rivolta alle famiglie. In particolare, nella serata di giovedĂŹ 11, alle ore 21.30, presso il campo sportivo dell’oratorio di Sopraponte, si svolgerĂ la proiezione del ďŹ lm “Ribelleâ€? della

Walt Disney. VenerdĂŹ 12 luglio, alle ore 20.30, presso il cortiletto dell’Auditorium “Cecilia Zaneâ€?, il giornalista Enrico Giustacchini condurrĂ â€œFamiglia quale futuro?â€?, intervista informale a Davide Guarnieri (nella foto), presidente nazionale dell’Associazione genitori, alla On. Milena Santerini e a Vera Lomazzi, ricercatrice in ambito sociale dell’UniversitĂ cattolica di Brescia. Nell’adiacente saletta delle esposizioni sarĂ allestito un

intrattenimento per bambini con spettacolo di lettura animata. SeguirĂ rinfresco. Domenica 14 luglio, dalle 10 alle 22, presso il centro sportivo “Karol Wojtylaâ€? si terrĂ â€œOlimpiade della famigliaâ€? , manifestazione ricreativa rivolta alle famiglie e ai minori dove genitori e ďŹ gli saranno i veri protagonisti. Animazioni con divertimento sfrenato, giochi, sport, danza e allegria. Il trenino Circus di Seridò vi

porterĂ a spasso per le vie di Gavardo e dalle 14.30 vi condurrĂ al Museo archeologico per il laboratorio “Figli e genitori chi è il miglior vasaio?â€?. E poi ancora gonďŹ abili, calcio balilla umano, pony, musica con Dj e Cinastick animazioni & Co. Alle ore 19.30 la celebrazione della S. Messa della famiglia. Durante tutta la giornata funzionerĂ uno stand gastronomico. Ingresso gratuito a tutti gli eventi.

ƒ� ‡Ž‹…‡ †‡Ž ‡�ƒ…‘ ƒŽ ͙͘ ƒŽ ͙͜ Ž—‰Ž‹‘

)LOPIHVWLYDO GHO *DUGD

)

estival del cinema, ma non solo. Il “Filmfestival del Gardaâ€? in programma dal 10 al 14 luglio a San Felice del Benaco propone una trentina di titoli tra Concorso lungometraggi, Retrospettiva Ffg Balcanica, Fuori Concorso, Eventi speciali e Garda for Kids. La sesta edizione, organizzata dalle associazioni culturali Cineforum Feliciano e Quofilm in collaborazione con il webzine Filmagazine. it, il Comune di San Felice del Benaco, la Fondazione Asm e il Cinit Cineforum italiano, si snoderĂ in piĂš luoghi della localitĂ gardesana che gli ha dato i natali: la Fondazione Cominelli, l’arena estiva cortile del Municipio, l’auditorium del Santuario Madonna del Carmine e la piazza a Portese. “Il Ffg – afferma Paolo Rosa, sindaco del Comune valtenesino – rappresenta un evento ormai tradizionale e di rilievo nel panorama delle iniziative culturali del nostro territorio, fungendo anche da veicolo privilegiato per una promozione turistica di qualitĂ tesa a fare conoscere i nostri luoghi suggestivi e ricchi di storia. Ogni borgo con le sue peculiaritĂ sa donare ai visitatori delle sensazioni difficilmente cancellabili: Portese e la sua gente un tempo dedita alla pesca, San Felice il capoluogo,

ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ —Â? ‡˜‡Â?–‘ †‹ ”‹Ž‹‡˜‘ Â?‡Ž ’ƒÂ?‘”ƒÂ?ƒ †‡ŽŽ‡ ‹Â?Â‹ÂœÂ‹ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ˆ—Â?‰‡Â?†‘ ƒÂ?…Š‡ †ƒ ˜‡‹…‘Ž‘ ’”‹˜‹Ž‡‰‹ƒ–‘ ’‡” Žƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ –—”‹•–‹…ƒ orientato nei secoli al lavoro della terra e Cisano, dove l’opera di sapienti mani sapeva esaltare la generositĂ dei frutti di una terra fortunata prospiciente il bel lagoâ€?. Il nucleo del festival è rappresenta-

to dalla proiezione delle pellicole della sezione ‘Concorso lungometraggi’. “Dalla selezione – spiega la direttrice artistica Veronica Maffizzoli – sono state ammesse quattro pellicole diverse per stile, trame e ambientazioni, ma che hanno in comune l’obiettivo di raccontare con sensibilitĂ le difficoltĂ della vita quotidiana e che rappresentano le tendenze del cinema contemporaneoâ€?. Con la ‘Retrospettiva Ffg Balcanica’ il festival ricorda, a distanza di poco piĂš di 20 anni dall’inizio di una guerra devastante, una terra e un conflitto attraverso lo sguardo

di chi ne ha osservato e testimoniato i cambiamenti che ne sono derivati e le divisioni interne delle etnie che rendono conto degli effetti sull’uomo. Il cartellone vedrĂ proposti lungometraggi, documentari e incontri per ricordare la questione jugoslava e per raccontare il fascino di queste terre, le sue secolari tradizioni e i suoi popoli in cambiamento. Uno dei luoghi del festival è Palazzo Cominelli: la prestigiosa sede ospiterĂ gli eventi speciali e musicali, i Caffè cinematografici, gli Ffg Aperitivi con le Muse e le Proiezioni “All Night Longâ€?. Tra le novitĂ â€˜Garda for Kids’, la sezione dedicata interamente ai piĂš giovani, per i quali sono state pensate varie proposte: un percorso di visione guidata, un laboratorio pratico, la visita guidata alla mostra multimediale ‘Un vento dall’Est’. Per info e acquisto biglietti: www. filmfestivaldelgarda.it.

ÂŽ Â?—…Ž‡‘ †‡Ž ˆ‡•–‹˜ƒŽ ° ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ’”‘‹‡œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ’‡ŽŽ‹…‘Ž‡ †‡ŽŽƒ •‡œ‹‘Â?‡ Dz ‘Â?…‘”•‘ Ž—Â?‰‘Â?Â‡Â–Â”ÂƒÂ‰Â‰Â‹Çł

‘Â?—Â?‹–Â? ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ •‹ ƒŽŽƒ”‰ƒ ‘’‘ ƒŽ…‡•‹Â?‡ǥ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ƒ”†‘Ž‹Â?‘ ”‹ƒ†‡”‹•…‡ ƒŽŽƒ ‘Â?—Â?‹–Â? †‡Ž ƒ”†ƒǤ ‘ Šƒ •ƒÂ?…‹–‘ ‹Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ Â?‡ŽŽƒ •‡†—–ƒ †‡Ž ÍšÍ&#x; ‰‹—‰Â?‘ǥ ‘˜‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ ’‘•–‡ ‹Â? ‡˜‹†‡Â?œƒ †ƒŽ •‹Â?†ƒ…‘ ˜ƒÂ? ‡ ‡Â?‹ Ž‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ …‘Â?—Â?‹–ƒ”‹‡ ‹Â? –‡Â?ƒ †‹ “—ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽ‡ ƒ…“—‡ ȋ’”‘‰‡––‘ ‡—”‘’‡‘ —ŽƒÂ?Â‡Â•ČŒÇĄ †‹ Â?—‘˜ƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ ‡ ”‡‰‘Žƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ÂŽÂ‹Â˜Â‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ †‹ Â?‘„‹Ž‹–Â? •‘•–‡Â?‹„‹Ž‡ ‡ Â?ƒ˜‹‰ƒœ‹‘Â?‡ Žƒ…—ƒŽ‡Ǥ Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ° •–ƒ–‘ ”‹…‘”†ƒ–‘ ‹Ž ”‡…‡Â?–‡ ……‘”†‘ “—ƒ†”‘ ‹Â?–‡””‡‰‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‰‹Â? †‡Ž‹„‡”ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ ‡Â?‡–‘ǥ …Š‡ ƒ––”‹„—‹•…‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â?–‡ …‘Â?—Â?‹–ƒ”‹‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ …‘Â?’‹–‹ǥ ”‹…‘Â?‘•…‡Â?†‘Â?‡ ‹Ž ”—‘Ž‘ †‹ …‘‘”†‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‹Â?–‡”Žƒ…—ƒŽ‡Ǥ Dz ÂŽ ”‹–‘”Â?‘ †‹ ƒ”†‘Ž‹Â?‘ ‹Â? ‘Â?—Â?‹–Â? †‡Ž

ƒ”†ƒ Č‚ ƒˆˆ‡”Â?ƒ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡

‹‘”‰‹‘ ƒ••‹‘Â?‡ŽŽ‹ Č‚ ° ’ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ǥ •‹ƒ ’‡” Žƒ ˜ƒŽ‡Â?œƒ ‡ Žƒ ”‹•‘Â?ƒÂ?œƒ †‡ŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒ ”‹˜‹‡”ƒ•…ƒ •‹ƒ ’‡”…Š¹ ˜‹‡Â?‡ …‘•¿ ”‹’”‹•–‹Â?ƒ–ƒ Žƒ ’”‡•‡Â?œƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ •—† ‘”‹‡Â?Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Â? ƒ––‡•ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—Â•Â’Â‹Â…ÂƒÂ–Â‘ ”‹‡Â?–”‘ †‹ ƒœ‹•‡ ‡ ‡•…Š‹‡”ƒdzǤ ‘Â?–‹Â?—ƒ ƒ••‹‘Â?‡ŽŽ‹ǣ Dz ˆ‹†‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ‡ †‡…‹•‹˜‡ ƒ––‡Â?†‘Â?‘ ‹Ž ƒ”†ƒ Â?‡Ž „”‡˜‡ ’‡”‹‘†‘ ‡ Žƒ …‘Â?’ƒ––‡œœƒ ‡ —Â?‹–ƒ”‹‡–Â? †‡ŽŽ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ ° †‡–‡”Â?‹Â?ƒÂ?–‡ ’‡” Ž‘ •˜‹Ž—’’‘ ‡ ‹Ž ’”‘‰”‡••‘ †‡ŽŽǯ‹Â?–‡”‘ „ƒ…‹Â?‘ „‡Â?ƒ…‡Â?•‡dzǤ

1893-2013 VOCE COMPIE 120 ANNI

LA VOCE è quella giusta

Campagna promozionale

Regala la Voce a un amico L’anno prossimo Voce festeggerà i 120 anni di vita. Aiutaci a farla conoscere segnalandoci l’indirizzo di persone che potrebbero essere interessate a leggerlo: glielo invieremo per due mesi gratuitamente. Puoi farlo compilando e inviandoci il coupon qui riprodotto...

Nome ‌‌.........................‌. Cognome ‌....................................................‌ Via ........................................................................................................................... ModalitĂ di abbonamento Abbonamento online con carta di credito su www.lavocedelpopolo.it Abbonamento con bollettino postale intestato a: Fondazione Opera Diocesana San Francesco di Sales n. 18881250 Abbonamento presso il Centro per le Comunicazioni Sociali di via Callegari, 6 - 25121 Brescia. Per ulteriori informazioni: UfďŹ cio abbonamenti Tel: 030 44 250 int. 1 e-mail: abbonamenti@lavocedelpopolo.it - Fax: 030 280 93 71

Cap ‌‌‌....‌‌....... Località ........................................................................... Tel. ‌.........‌‌........‌‌‌ ... oppure telefonando al numero 03044250 interno 1 o inviando i dati via mail al seguente indirizzo: abbonamenti@lavocedelpopolo.it



͜ ͚͙͛͘

͙͡

Sabato 6 luglio, dalle 14.30, la Caritas di Vobarno ospita una giornata di solidarietà culturale per presentare l’associazione “Des femmes de Beguedo-Brescia”: l’evento è finalizzato a una raccolta di fondi e di materiale per aiutare i bambini di Beguedo (Burkina Faso). In quell’area sono diverse le realtà che cercano di promuovere il miglioramento delle condizioni di salute, igiene, accesso all’acqua potabile e l’avvio di attività generatrici di reddito.

ǯ ° Dz dzǣ

ǯ

͞Ǥ͛͛͠ Ǥ

͝Ǥ͜͠͡ Ǥ ͟Ǥ͚͟͠ Ǥ

Ǥ

͙Ǥ͘͟͝ ͙͛͝ ͘͠͞ ͜͟͡ ͙Ǥ͘͟͡ ͚͜͡ ͘͜͡

Ǥ Ǥ ȋ Ȍ Ǥ Ǥ ȋ Ȍ

͙Ǥ͙͘͟ ͙͘͡ ͘͜͝ ͘͜͞ ͛Ǥ͚͙͡

͘͞͡ ͚͟͠ ͙͟͝ ͜͟͡ ͝Ǥ͙͚͝ ͙͘͠

͙͠ ͙͡Ǥ͟͜​͜

lio di Vobarno e Degagna) che sono in sofferenza. Per quanto riguarda la programmazione, oltre a un unico giornale della comunità, si vive una settimana eucaristica per tutti: a ogni parrocchia è dedicato un giorno preciso e, a rotazione, ogni anno c’è una processione serale in una parrocchia diversa. Nei dettagli, se pensiamo alla Settimana Santa, le celebrazioni sono mantenute nelle singoli chiese, mentre la veglia pasquale è unica. Interessante la formula sperimentata con il sacramento della cresima e della comunione somministrati nella parrocchiale di Vobarno, ma poi ognuno la domenica successiva celebra la “prima eucaristia” nella propria chiesa alla quale è legato. Anche questa è una modalità per mantenere vivo il senso di appartenenza; lo stesso si può dire con il cammino di iniziazione cristiana che, soprattutto per i genitori, è itinerante per favorire una visione d’insieme dell’unità pastorale e per evitare lo spauracchio dell’isolamento, sentimento che può mettere in ginocchio le comunità.

ǡ ǡ Ǧ Ǥ ° ǯ ǣ Dz ǡ ǯ dzǤ ǡ ͙͘​͘​͘ ǡ Ǧ ǡ Ȁ ǡ Ȁ Dz dz Ǧ Ǥ

͜͝ ǯ Ǥ ǡ

ǡ ǯ ǡ Ö ǡ ǯ ǯ Ǧ Ǥ Dz1 Ȃ ǡ Ȃ ǡ ǯ î dzǤ ǡ ǡ ǡ ǡ Ǥ ǡ ǯ Ǥ Dz Ǧ ǯ Ǯ ǯǡ dzǤ ǫ Dz Ȃ ǡ ǯ Ȃ ǡ Ǥ ° ǣ ǯ dzǤ ȋ Ǥ ǤȌ



œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

/$92&( '(/ 3232/2 ‡ƒÂ? —‹––‘Â? Č‹ ƒ‹Â?–nj2–‹‡Â?Â?‡ Í™ÍĄÍ˜Í™ÇŚ ƒ”‹‰‹ Í™ÍĄÍĄÍĄČŒ ‘Ž–”‡ …Š‡ ˆ‹Ž‘•‘ˆ‘ •‹ ° †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽŽƒ Â’Â‹Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ ‹•’‹”ƒ–‘ ƒÂ?…Š‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‹…‹œ‹ƒ …‘Â? ƒ‘Ž‘ ÇĄ ‡ Šƒ –”ƒ†‘––‘ ‹Â? ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡‡ †‹˜‡”•‹ ‡’‹•‘†‹ †‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ •ƒ…”ƒǤ

ÇĄ Č?͙ͥÍ&#x;͙ȎǤ ÇĄ ǧ Ǥ

Poveri, ma sicuri?

,/ 9$1*(/2 '(//$ '20(1,&$ ;,9 '20(1,&$ '(/ 7(032 25',1$5,2 '$/ 9$1*(/2 6(&21'2 /8&$

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sĂŠ in ogni cittĂ e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perchĂŠ mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, nĂŠ sacca, nĂŠ sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: ‘Pace a questa casa!’. Se vi sarĂ un ďŹ glio della pace, la vostra pace scenderĂ su di lui, altrimenti ritornerĂ su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchĂŠ chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una cittĂ e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarĂ offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: â€˜Ăˆ vicino a voi il regno di Dio’. Ma quando entrerete in una cittĂ e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra cittĂ (...)â€?.

6

icurezza. Non portarsi dietro nulla. Ăˆ la prima prova dell’incerto. E non è solo liberarsi delle cose e “viaggiare leggeriâ€?. Non è andare all’avventura. Non è fare un viaggio in libertĂ . Non portarsi dietro nulla è dire che la sicurezza sta da un’altra parte. Che non è la borsa, il vestito, il nome che possono fare da schermo. Ăˆ solo quello che si deve dire; solo quello che si deve fare. Ci sfugge questa semplicitĂ immediata perchĂŠ ci fa piĂš paura essere lĂŹ, dover contare solo su quello che siamo e che diciamo. Non abbiamo titoli che ci diano la necessaria certezza di essere ascoltati. Non ci sono posti riservati. Ăˆ incredibile che qualcuno abbia ascoltato quei 72. E che qualcuno si sia lasciato convincere. Chi di noi lo farebbe? Non solo di andare come loro, senza niente. Ma chi di noi starebbe ad ascoltarli. Ce n’è anche oggi di predicatori: sulle piazze o che suonano alla porta, o che ti fermano per strada. CosĂŹ era anche per loro. Pochi fra tanti. E come muoversi;

cosa dire? Soli e indifesi; senza apparato; senza multinazionali; senza riferimenti certi. Erano di nessuno. Non avevano nessuna etichetta se non l’affermare che il Regno di Dio era lĂŹ, vicino. Forse è questo il fascino di quei 72: che non avevano nulla da dire se non quel poco che era la loro certezza. Non dovevano fare ragionamenti ma far sentire vicino quello che non era mai stato cosĂŹ vicino. E lo potevano fare perchĂŠ non avevano proprio nulla: nemmeno le parole. Solo la vicinanza del Regno e la pace. Un messaggio cosĂŹ piccolo ma cosĂŹ potente. PerchĂŠ non puoi dire che è tuo. E non puoi convincere gli altri perchĂŠ è dotto o conveniente, perchĂŠ dĂ certezze o solo ha un tratto di simpatia. Ăˆ un messaggio cosĂŹ povero che non ha nemmeno proprietario – se non Dio – perchĂŠ nessuno può credere che qualcuno possa garantire che Dio è vicino e nessuno può dare la pace. Sono due cose che non sono nostra proprietĂ . Noi possiamo spiegarle; possiamo auspicarle; possiamo agire perchĂŠ almeno una (la pace)

assomigli a quello che promette Dio. Quei 72 sono cosĂŹ poveri che annunciano quello che non potranno mai dare. Per questo sono cosĂŹ poveri, sono veri poveri. PerchĂŠ la loro sicurezza sta nel credere che quello che stanno dicendo c’è davvero e arriva davvero. Per questo GesĂš dice che devono essere felici: perchĂŠ i loro nomi sono scritti nei cieli. PerchĂŠ essere felici di aver fatto prodigi è ammettere di avere qualcosa e dimenticare che quei prodigi vengono da qualcun altro. Mentre il nome scritto nei cieli è, ancora una volta, accorgersi che tutto è dono di Dio. Come a dire che non sono padroni nemmeno del bene che hanno fatto, che anche quello si è compiuto per mezzo di quel che dicevano. Ăˆ sul confine della fede questo chiedere di GesĂš. E non affidarsi alla borsa o al vestito è poca cosa rispetto all’ammettere che tutto è fatto come segno della sua promessa ed è specchio della sua vicinanza. Ma è, probabilmente, l’unica strada per essere davvero come lui ha chiesto. Poveri persino delle parole. Ma sicuri.

3HUFKp OD IHGH QRQ q GL WXWWL" La rubrica di questa estate si apre con un quesito che molto spesso rimbalza nelle nostre teste: Se la fede è dono di Dio, perchĂŠ non tutti ce l’hanno? A questa domanda sembra difficile o impossibile rispondere solo perchĂŠ si pensa che la fede sia una “cosaâ€?, un “oggettoâ€?, una specie di “pacco regaloâ€? che dipende solo da colui che fa il dono, e non anche da colui che lo riceve. Questo, infatti, il ragionamento: Dio è buono e fa a tutti – senza differenze – i suoi doni; un dono è un qualcosa che viene fatto da uno (Dio) ad un altro (uomo); ma, allora, se la fede è un dono di Dio, visto che Dio è imparziale, perchĂŠ alcuni‌ non ce l’hanno? Appunto: non ce

l’hanno, come se la fede fosse una specie di cosa da avere. Ma la fede non è una cosa, bensĂŹ una relazione di vita con Qualcuno; quindi non la si può “avereâ€? indipendentemente dalla libertĂ e dalla volontĂ di entrambe le persone coinvolte (io e Dio). Credere, infatti, è entrare in relazione con Dio, seguirLo, costruire la vita sulla “roccia della sua Parolaâ€?. E se l’uomo non lo vuole, se preferisce costruire la sua vita “sulla sabbiaâ€?, Dio non costringerĂ nessuno controvoglia, non obbligherĂ a ricevere il dono del suo amore. PerchĂŠ un’amicizia, un amore non li si possono imporre, li si possono solamente proporre. Per questo non solo non si può obbliga-

re nessuno a credere in Dio, ma Dio stesso vuole essere accolto e scelto liberamente, non subĂŹto: “se vuoi, vieni e seguimiâ€?. Dicendo che la fede è “dono di Dioâ€? si vuole affermare, quindi, che la fede segue la logica del “donoâ€? e non del “mercatoâ€? (non è imposta a nessuno, chiama in causa la libertĂ sia dell’uomo sia di Dio); che Dio (Lui sĂŹ!) è sempre disponibile ad entrare in relazione con l’uomo, che lo ricerca e lo ama per primo; e, infine, che ogni momento dell’incontro tra Dio e l’uomo (dal suo inizio al suo sviluppo) è sempre avvolto da questa benevolenza di Dio che continua ad invitare l’uomo ad affidarsi a Lui, a credere in Lui come la via, la veritĂ e la vita.


Ǧ ͙͛͠͡ Ǧ ǡ ǡ Ǧ Ǥ ͚͟ Ǧ ǡ ͜ ͚͙͛͘ Ǧ ͚͟

3<:3

͙​͙ ͙͚

Ǥ ǡ Ǥ ǡ Ǥ Ǥ Ǥ ǡ ǡ Ǥ ǡ ǡ Dz dzǡ Ǥ ǡ ǡ ° Ǥ Öǡ ǡ ǡ ͙͝ǡ Ǥ

/$ 92&( '(/ 3232/2


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

͚͛

ÇŻÍ ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘ ƒ •–‘”‹…ƒ ˜‹•‹–ƒ †‹ ”ƒÂ?…‡•…‘ ƒ ƒÂ?’‡†—•ƒ Il Papa sarĂ a Lampedusa l’8 luglio per una visita breve “in forma piĂš discreta possibileâ€? e, “toccato dal recente naufragio di una imbarcazioneâ€? di immigrati dall’Africa, lancerĂ una corona nelle acque dell’isola, incontrerĂ immigrati e popolazione e celebrerĂ una Messa. Lo ha detto padre Lombardi, che ha poi aggiunto alcuni dettagli: la visita sarĂ in un arco orario ipotizzabile tra le 8 e le 13. Questo il programma: prima

breve navigazione per lanciare una corona in mare, poi incontro al porto con gli immigrati e con la popolazione, infine la Messa allo stadio. Un viaggio di grande valenza simbolica per il Pontefice nell’isola delle Pelagie. Cresce l’attesa nella terra piĂš a sud del continente, ribattezzata ‘“la Porta d’Europaâ€?, che ha accolto negli anni migliaia di migranti. â€œĂˆ un evento epocale, è il riconoscimento del fatto che non siamo piĂš la fine dell’Italia

e dell’Europa, ma siamo l’inizio. Da qui partirĂ un messaggio che costringerĂ il mondo ad aprire gli occhi su quello che è stato sofferto solo da questa piccola isola, sperduta nel Mediterraneoâ€?. Lo ha detto il sindaco delle Pelagie, Giusi Nicolini, commentando la notizia della visita di papa Francesco a Lampedusa. “Mi sono affannata tante volte a sottolineare come il fenomeno dell’immigrazione clandestina non sia una

emergenza. – ha aggiunto –. Ăˆ un dramma che viviamo da 15 anni e questo dimostra il corso della storia. Non possiamo chiudere gli occhi sul Mediterraneo che è diventato cimitero marino, non possiamo restare inermi ad assistere a tutto ciòâ€?. “Lampedusa – ha continuato il sindaco – non può essere lasciata sola in questo compito immane. Con la visita di papa Francesco, finalmente è la fine di una grande solitudineâ€?.

ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ —Â?‡Â? ÂˆÂ‹Â†Â‡Â‹ÇŁ Žƒ ’”‹Â?ƒ ‡Â?…‹…Ž‹…ƒ

‘�ƒ ƒ †‘�‡�‹…ƒ †‡Ž ƒ’ƒ

$VFROWDUH OD FRVFLHQ]D

&

hi mette mano all’aratro e poi si volge indietro non è adatto al Regno di Dioâ€?; è un invito a superare le nostre paure; è un lasciarsi alle spalle ciò che è il nostro passato e accogliere la novitĂ del Vangelo. C’è un’assunzione di responsabilitĂ nelle nostre scelte, ricorda Francesco. E porta l’“esempio meravigliosoâ€? di “coraggioâ€? e di “discernimentoâ€? di Benedetto XVI. Ricorda e spiega la scelta del suo predecessore di rinunciare al Soglio pontificio: “Quando il Signore gli ha fatto capire, nella preghiera, quale era il passo che doveva compiereâ€?, dice Francesco, Benedetto ha seguito “la sua coscienza, cioè la volontĂ di Dio che parlava al suo cuore. E questo esempio del nostro padre fa tanto bene a tutti noi, come un esempio da seguireâ€?. La coscienza è il luogo piĂš intimo dove ascoltare la voce di Dio. Francesco spiega che la coscienza non è inutile, serve a orientare la propria vita. La “ferma decisioneâ€? di

‹…‘”†ƒ–‘ Žǯ‡•‡Â?’‹‘ Â?‡”ƒ˜‹‰Ž‹‘•‘ †‹ …‘”ƒ‰‰‹‘ ‡ †‹ †‹•…‡”Â?‹Â?‡Â?–‘ †‹ ‡Â?‡†‡––‘

salire a Gerusalemme, nonostante la consapevolezza che sarebbe stata l’ultima volta, che ci sarebbero stati l’arresto, la condanna, la sofferenza e la morte, è una “decisione presa nella sua coscienza, ma non da solo:

insieme al Padre, in piena unione con lui. Ha deciso in obbedienza al Padre, in ascolto intimo della sua volontĂ â€?. “GesĂš vuole noi cristiani liberiâ€? spiega Francesco. Ăˆ una libertĂ che viene dal dialogo con il Padre, con Dio. “GesĂš non vuole nĂŠ cristiani egoisti che seguono il proprio io, non parlano con Dio; nĂŠ cristiani deboli, cristiani, che non hanno volontĂ , cristiani ‘telecomandati’, incapaci di creativitĂ che cercano sempre di collegarsi con la volontĂ di un altro e non sono liberiâ€?. La libertĂ che chiede GesĂš, spiega ancora Francesco, “si fa nel dialogo con Dio nella propria coscienzaâ€?, che non significa “seguire il proprio io, fare quello che mi interessaâ€?. La coscienza “è lo spazio interiore dell’ascolto della veritĂ , del bene, dell’ascolto di Dio; è il luogo interiore della mia relazione con lui, che parla al mio cuore e mi aiuta a discernere, a comprendere la strada che devo percorrere, e una volta presa la decisione, ad andare avanti, a rimanere fedeleâ€?.

ǯ° ƒ––‡•ƒ ’‡” Žƒ ’”‹Â?ƒ ‡Â?…‹…Ž‹…ƒ †‹ ’ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ǥ ‹Ž …—‹ –‹–‘Ž‘ ° —Â?‡Â? ‹†‡‹ǥ ˜‡””Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ ‹Â? •ƒŽƒ •–ƒÂ?’ƒ ˜ƒ–‹…ƒÂ?ƒ ‹Ž Í? Ž—‰Ž‹‘ †ƒŽ …ƒ”†‹Â?ƒŽ‡ ƒ”… —ŽŽ‡–ǥ ’”‡ˆ‡––‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ Â˜Â‡Â•Â…Â‘Â˜Â‹ÇĄ †ƒ Â?‘Â?•Ǥ

‡”Šƒ”† —†™‹‰ —‡ŽŽ‡”ǥ ’”‡ˆ‡––‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ †‘––”‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ ‡ †ƒ Â?‘Â?•Ǥ ‹Â?‘ Â‹Â•Â‹Â…ÂŠÂ‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡Ž ‘Â?–‹ˆ‹…‹‘ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’‡” Žƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡Ǥ —Â?ƒ ‡Â?…‹…Ž‹…ƒ •—ŽŽƒ ˆ‡†‡ •–ƒ˜ƒ Žƒ˜‘”ƒÂ?†‘ ƒÂ?…Š‡ ’ƒ’ƒ ƒ–œ‹Â?‰‡”ǥ ’”‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ ”‹Â?—Â?…‹ƒ ƒŽ ’‘Â?Â–Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ †‘’‘ Ž‡ •—‡ †—‡ ’”‡…‡†‡Â?–‹ ‡Â?…‹…Ž‹…Š‡ǥ †‡†‹…ƒ–‡ ƒŽŽƒ …ƒ”‹–Â? ‡ ƒŽŽƒ •’‡”ƒÂ?œƒǤ ÂŽ ƒ’ƒ Ġ ƒ‰‘•–‘ Â?‘Â? –‡””Â? Ž‡ —†‹‡Â?œ‡ ‰‡Â?‡”ƒŽ‹ †‡‹ Â?‡”…‘Ž‡†¿ Í&#x;ÇĄ Í™ÍœÇĄ ͚͙ ‡ ÍšÍ ÇĄ ‡ ‹Ž Í™Í? ƒ‰‘•–‘ ƒÂ?†”Â? ƒ ƒ•–‡Ž ƒÂ?†‘Žˆ‘ ’‡” …‡Ž‡„”ƒ”‡ Žƒ ‡••ƒ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡Ž ’ƒ‡•‹Â?‘ Žƒœ‹ƒŽ‡ ‡ ’‘‹ ”‡…‹–ƒ”‡ ÂŽÇŻ Â?‰‡Ž—• †ƒŽ ƒŽƒœœ‘ ÂƒÂ’Â‘Â•Â–Â‘ÂŽÂ‹Â…Â‘ÇĄ ”‡•‹†‡Â?œƒ ‡•–‹˜ƒ †‡‹ ’ƒ’‹Ǥ ‡ —†‹‡Â?œ‡ ‰‡Â?‡”ƒŽ‹ ”‹’”‡Â?†‡”ƒÂ?Â?‘ †ƒŽ Íœ •‡––‡Â?„”‡Ǥ

TV2000 PiĂš di quello che vedi Canale

28

Sky canale

142

Streaming video www.tv2000.it

Una televisione che continua a crescere grazie a chi si riconosce nei suoi valori: la forza delle idee e la veritĂ della fede. Lo sai, TV2000 è l’altra tv, che ti sa intrattenere e ti fa riflettere, che ti ascolta e ti tiene compagnia. Ăˆ un valore comune, che anche tu hai aiutato a diffondere. TV2000 è la nostra tv. Facciamola sempre piĂš nostra. Insieme.

PiĂš di quello che vedi


͚͜

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

‰‡�†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘

ƒ�…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘�‹�ƒ

ƒ„ƒ–‘ Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ ••‡Â?„Ž‡ƒ …ƒ–‡…Š‹•–‹

Domenica 7 luglio Ore 16 - Carpenedolo S. Messa e inaugurazione dell’oratorio.

La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario: La nomina a parroco della parrocchia di Sant’Eufemia della Fonte, in Brescia, del sac. don Marco Compiani, già vicario parrocchiale di Travagliato. La nomina a vicario parrocchiale della parrocchia di Ospitaletto del sac. don Mauro Rocco, già vicario parrocchiale

“Catechisti in missioneâ€? è il tema dell’assemblea dei catechisti in programma sabato 7 settembre al Pala Banco di Brescia a partire dalle 14.30. “La Chiesa è essenzialmente ‘missionaria’, perchĂŠ inviata per dire Cristo al mondo e per dare al mondo la forma di Cristo. Nell’azione missionaria ecclesiale i catechisti – scrive Monari nella lettera di invito – svolgono da sempre un ruolo determinanteâ€?.

Dall’8 al 15 luglio il Vescovo presiede il pellegrinaggio diocesano in Grecia.

di San Sebastiano in Lumezzane. La nomina a presbitero collaboratore della parrocchia di Maria Madre della Chiesa (in Brescia, via Casazza) del sac. don Francesco David, giĂ parroco di Cortine di Nave.

”‡•…‹ƒ Â?ǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ ƒŽ …Š‹‘•–”‘ †‹ ˜‹ƒ ƒ•’ƒ”‘ †ƒ ÂƒÂŽĂ–

$WWHVL GDO JLDUGLQR GHOO¡DVFROWR —––‹ ‹ ’‘Â?‡”‹‰‰‹ †‡‹ ‰‹‘”Â?‹ ÂˆÂ‡Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ †ƒŽ Ž—Â?‡†¿ ƒŽ ˜‡Â?‡”†¿ ‡ †ƒŽŽ‡ Í™Í? ƒŽŽ‡ Í™Í ÇĄ …‹ •ƒ”Â? “—ƒŽ…—Â?‘ ’”‘Â?–‘ Ġ ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ …‘Â? —Â? •‘””‹•‘

6

entiamo il bisogno, sempre di piĂš, di fermarci e di sostare. Abbiamo bisogno di momenti di ricreazione. Di luoghi e di persone che ci accolgano per quello che siamo e non per quello che la cultura dell’apparire ci disegna addosso alla ricerca continua di un modello di successo che alla fine rischia solo di opprimere. Nel cuore della cittĂ , con ingresso dal Museo diocesano di via Gasparo da Salò, è stato pensato il giardino dell’ascolto dove è possibile ritagliarsi uno spazio diverso e ritrovare un po’ di calma e di ristoro, aperto a chi vuole prendersi tempo. Un luogo dove chiunque è sicuro di trovare qualcuno che gli presta attenzione, che è lieto di incontrarlo per conoscerlo e scambiare due parole in libertĂ . Tutti i pomeriggi dei giorni feriali, dal lunedĂŹ al venerdĂŹ e dalle 15 alle 18, ci sarĂ qualcuno pronto ad accogliere con un sorriso. Ăˆ quan-

‘Â?‘ Žƒ‹…‹ ‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ǥ ’‡†ƒ‰‘‰‹•–‹ ‡ ’•‹…‘Ž‘‰‹ǥ ‰‡Â?‹–‘”‹ ‡ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ǥ –—––‹ ’”‡’ƒ”ƒ–‹ ƒ •˜‘Ž‰‡”‡ •‡”‹ƒÂ?‡Â?–‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ tomeno significativo che il luogo prescelto sia un museo, lĂ dove il bello è di casa e si rintraccia non solo nelle collezioni d’arte, ma nella stessa architettura del palazzo e del chiostro e dei camminamenti ornati dalle colonne con capitello dorico. Un luogo dove non si prendono appuntamenti, destrutturato, “leggeroâ€? dove le persone disponibili ad ascoltare agiscono del tutto gratuitamente ma non da sprovveduti. Sono laici e religiosi, pedagogisti e psicologi, genitori e insegnanti, tutti preparati a svolgere seriamente l’attivitĂ dell’ascolto e, in alcuni

casi, quella dell’accompagnamento cosĂŹ preziosa e cosĂŹ rara. Chi vorrĂ potrĂ anche ritrovare una Presenza, in maniera discreta e con la delicatezza che Cristo sa riservare a chi Lo cerca dal profondo del cuore. I ritmi di vita, si sa, sono forsennati e spesso inumani, sia pure diversi da Paese a Paese, anche all’interno dello stesso mondo occidentale. SarĂ capitato a molti, ad esempio, di recarsi in un Paese anglosassone e di sentirsi invitare con un sorprendente “take your timeâ€? (prenditi il tuo tempo) a una maggiore naturalezza, di fronte alle nostre manifestazioni di ansia e preoccupazione a causa dei troppi impegni. Viviamo in una cultura che fa del tempo una risorsa rara a tal punto che anche il ritrovarsi tra amici è sempre piĂš difficile e ci si rifugia magari nelle opportunitĂ offerte dai principali social network: questi diventano cosĂŹ dei moltiplicatori di contatti per spendere bene il tempo in-

ÇŻ

sieme agli altri, ma sono al tempo stesso dei sostituti tecnologici desolanti. Che dire poi del senso di frustrazione che si prova davanti a quelle persone che ti incontrano e ti riversano addosso le loro esperienze di successo... Sembra quasi che non ci si possa piÚ confidare con qualcuno senza secondi fini, ma in tutta semplicità , gratis. Per informazioni, si può contattare don Giuseppe (3396624934), Ivana (3335277241) e Mauro (335357415) o inviare una email a giardinoascolto@gmail.com.

‡Ž …—‘”‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â? ° •–ƒ–‘ ’‡Â?•ƒ–‘ —Â? Ž—‘‰‘ †‘˜‡ ”‹–”‘˜ƒ”‡ —Â? ’‘ǯ †‹ …ƒŽÂ?ƒ ‡ †‹ ”‹•–‘”‘ǥ ƒ’‡”–‘ ƒ …Š‹ ˜—‘Ž‡ ’”‡Â?†‡”•‹ –‡Â?’‘

‡”…‘Ž‡†¿ ͙͘ —…ƒ”‹•–‹ƒ ‡ ’‡”ƒ Â?—–—ƒ

͚͞nj͚Í&#x; ‘––‘„”‡ ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ƒ ‘Â?ƒ †ƒŽ ƒ’ƒ

ƒŽ ͙͛ ƒŽ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? …‘Â? ‹Ž ‡•…‘˜‘

‡”…‘Ž‡†¿ ͙͘ Ž—‰Ž‹‘ǥ ƒŽŽ‡ Í™Í˜ÇĄ ’”‡••‘ ‹Ž ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ‘Ž‘ ÇĄ •‹ …‡Ž‡„”ƒ ÂŽÇŻÂ‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‹Â•Â–Â‹Â…Âƒ ‹Â? •—ˆˆ”ƒ‰‹‘ †‡Ž …Ž‡”‘ †‡ˆ—Â?–‘ Â?‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?‘ ƒÂ?Â?‘Ǥ ŽŽƒ …‘Â?…‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ǥ ’”‡•‹‡†—–ƒ †ƒŽ ’”‘˜‹…ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ ‡•ƒ”‡ Â‘ÂŽÂ˜ÂƒÂ”ÂƒÇĄ ° ‹Â?˜‹–ƒ–‘ ‹Ž …Ž‡”‘ǣ •‹ ‹Â?˜‹–ƒ ƒ ’‘”–ƒ”‡ …‘Â? •¹ …ƒÂ?‹…‡ ‡ •–‘Žƒ ˜‹‘ŽƒǤ ‡‰—‹”Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ ƒÂ?Â?—ƒŽ‡ †‡ŽŽǯ ’‡”ƒ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ Â?—–—ƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? …Ž‡”‘ǥ ƒ’‡”–ƒ ƒ‰Ž‹ ÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂ–Â‹ÇŁ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ° ’ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜ƒ ’‡”…Š¹ •‹ †‹•…—–‡”ƒÂ?Â?‘ ƒŽ…—Â?‡ ’”‘’‘•–‡ †‹ Â?‘†‹ˆ‹…ƒ †‡‰Ž‹ –ƒ–—–‹Ǥ Š‹ ‹Â?–‡Â?†‡ ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ƒŽ ’”ƒÂ?œ‘ ‹Â? ˆ”ƒ–‡”Â?‹–Â? ° ’”‡‰ƒ–‘ †‹ •‡‰Â?ƒŽƒ”Ž‘ ˜‹ƒ ‡Â?ƒ‹Ž Â?Â—Â–Â—ÂƒĚťÂ†Â‹Â‘Â…Â‡Â•Â‹Ǥ „”‡•…‹ƒǤ‹– ‘ ˜‹ƒ •Â?• ƒŽ ͚͛Í&#x;Í?͚͚͙͙͜͜ ‹Â?†‹…ƒÂ?†‘ǣ DzÂ?‘Â?‡nj…‘‰Â?‘Â?‡ š ͙͘ Ž—‰Ž‹‘dzǤ

ÂŽ ‘Â?–‹ˆ‹…‹‘ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ ’‡” Žƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Â?‡ŽŽƒ ˜‘Ž‘Â?–Â? †‹ ‘ˆˆ”‹”‡ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ‡……‡œ‹‘Â?ƒŽ‡ ’‡” Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ †‹ –—––‘ ‹Ž Â?‘Â?†‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽŽƒ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÇĄ ’”‘’‘Â?‡ ‹Ž ‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ‘Â?ƒ †ƒŽ ͚͞ ƒŽ ÍšÍ&#x; ‘––‘„”‡ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ †ƒŽ –‹–‘Ž‘ǣ Dz ƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ˜‹˜‹ Žƒ ‰‹‘‹ƒ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ǨdzǤ ƒ †‹‘…‡•‹ Â?‡––‡ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ”‡˜‹˜‡– Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡Ǥ ƒ •–‡••ƒ ’”‘˜˜‡†‡”Â? ’‡” ‹Ž –”ƒ•’‘”–‘ ‡ Žƒ ÂŽÂ‘Â‰Â‹Â•Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹Â?•‹‡Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â•Â…Â”Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ’‡” ‘––‡Â?‡”‡ ‹ ’ƒ•• †‹ ‹Â?‰”‡••‘Ǥ ‡” ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ƒŽ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ ’‡”…‹Öǥ •‹ †‘˜”Â? ˆƒ” ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ‹Â?–‡”ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ Â”Â‡Â˜Â‹Â˜Â‡Â–ÇĄ ‡Â?–”‘ ‡ Â?‘Â? ‘Ž–”‡ ‹Ž ͛͘ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘Ǥ ƒ “—‘–ƒ †‹ ‹•…”‹œ‹‘Â?‡ ° †‹ ͙͘͜ ‡—”‘ Č‹ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‹ČŒÇĄ ‰”ƒ–—‹–‹ ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ †ƒ œ‡”‘ ƒ †—‡ ƒÂ?Â?‹Ǣ †ƒ‹ –”‡ ƒ‹ ͙͚ ƒÂ?Â?‹ —Â?ƒ ”‹†—œ‹‘Â?‡ †‹ ÍšÍ? ‡—”‘Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ Í˜Í›Í˜ÍšÍ ÍĄÍ?͙͙͛Ǥ

ƒŽ ͙͛ ƒŽ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ Žƒ …ƒ•ƒ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? †‹ ‹ŽŽƒ ƒ…‡ ƒ

—••ƒ‰‘ ‘•’‹–ƒ Ž‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? ’‡” ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‡ ƒ†—Ž–‹ Dz ƒ ˆ‡†‡ ƒ……‡Â?†‡ Žƒ …ƒ”‹–Â?dzǣ Ž‡ Â?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‹ †‡Ž ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‡ †ƒŽŽƒ ’”‹Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ †‹ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹

ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ Č‹Â†ÂƒÂŽÂŽÂ‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͛ ƒŽŽ‡ Í™Í Â†Â‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í?ČŒ ’”‡˜‡†‡ Ž‡…–‹‘ †‹˜‹Â?ÂƒÇĄ Â’Â”Â‡Â‰ÂŠÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ –‡Â?’‹ ’”‘Ž—Â?‰ƒ–‹ †‹ •‹Ž‡Â?œ‹‘ ‡ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ǥ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?ÂœÂ‡ÇĄ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ •’‹”‹–—ƒŽ‡ ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ƒ “—‘–ƒ †‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ° †‹ ÍĄÍ˜ ‡—”‘Ǥ

Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ ‡Â?–”‘ ‹Ž ͙͛ Ž—‰Ž‹‘ǥ …Š‹ƒÂ?ƒÂ?†‘ Ž‘ ͛͛͘͘Í&#x;͚͚͚͜Í?Ǥ


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

”‡•…‹ƒ ƒ……‘Ž–ƒ ƒŽ‹�‡�–ƒ”‹

ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ ÂƒÂŽ Í™Í? Ž—‰Ž‹‘ ‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ‹Â? ”‡…‹ƒ

Il 6 luglio (dalle 8 alle 19.30) i frati del convento di San Gaetano organizzano una raccolta alimentare per venire incontro alle oltre 450 persone che il sabato sera si recano da loro in via Callegari, accanto alla chiesa, a ritirare un sacchetto con due panini, un frutto e un pacchetto di biscotti, e a testa un kg di pasta o riso o zucchero o latte, olio ecc. I frati saranno presenti con dei volontari nel supermercato Simply di via San Bartolomeo.

Dall’8 al 15 luglio il vescovo Monari presiede il pellegrinaggio diocesano. La prima giornata prevede la visita di Salonicco, la Tessalonica d’epoca paolina, con la chiesa bizantina di San Demetrio. Nella seconda giornata l’escursione a Filippi, dove l’apostolo Paolo nel 49 d.C. fondò la prima comunitĂ cristiana d’Europa, e la sosta a Kavala di cui si visita la cittĂ vecchia. A Veria tre gradini di marmo bianco indicano il punto dove predicò San Paolo nel 54 d.C. Nel quarto giorno (Kalambaka-

DelďŹ ) visita di due monasteri delle Meteore, ricchi di icone e di affreschi, centri spirituali e sedi di eremiti. Partenza per DelďŹ , ai piedi del Parnaso. Il pellegrinaggio permette anche di visitare il parco archeologico di DelďŹ e l’Acropoli e l’antica AgorĂ di Atene, testimone della predicazione di San Paolo. I pellegrini potranno fare anche un’escursione in Argolide con la visita degli scavi della cittĂ antica dove si ricordano le lettere di Paolo ai Corinzi.

”‡•…‹ƒ ÂŽ †‹”‡––‘”‡ †‡ŽŽǯ ˆˆ‹…‹‘ ’‡” ‹ Â?‹‰”ƒÂ?–‹ ˜ƒ ƒ ‹ƒ…‡Â?œƒ

3DGUH 7RIIDUL DL VDOXWL

3

adre Mario Toffari è uno di quei sacerdoti che non passano certo inosservati. Si spende per gli immigrati, ma non vuole – come spesso succede – che gli ultimi vengano strumentalizzati: ci sono gruppi, anche nel Bresciano, che dicono agli immigrati che basta fare chiasso per avere dei risultati concreti; gruppi extraparlamentari che poi scendono in piazza per chiedere l’intermediazione della Chiesa. Colpisce per la sua passione e il suo entusiasmo dedicato al mondo articolato degli immigrati. A settembre padre Mario tornerĂ alla casa madre degli Scalabriniani di Piacenza dove continuerĂ a occuparsi di immigrati. L’annuncio è stato dato giovedĂŹ 27 giugno presso il salone parrocchiale della Stocchetta in occasione della presentazione del bilancio sociale, da parte della presidente Silvia Parmeggiani, della cooperativa Scalabrini Bonomelli. La Scalabrini Bonomelli è cosĂŹ chiamata in nome di due

',2&(6,

', %5(6&,$

ÇŻÂƒÂ?Â?—Â?…‹‘ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ •‘…‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …ƒŽƒ„”‹Â?‹ ‘Â?‘Â?‡ŽŽ‹

Vescovi (Giovanni Battista Scalabrini e Geremia Bonomelli) molto attivi sui problemi legati all’emigrazione prima e all’immigrazione poi: nasce come consorzio nel 1990, sollecitata dal

ÍšÍ?

Segretariato migranti della diocesi di Brescia, per favorire l’inserimento e l’autonomia dei migranti nella gestione familiare e della casa. Successivamente nasce l’esigenza di far entrare figure professionali per rispondere adeguatamente alle problematiche amministrative emergenti. Il Consorzio nel 2005 si trasforma in Cooperativa sociale la quale inizialmente sviluppa il concetto della casa a riscatto e l’idea del metodo cooperativistico. Poi con l’aggravarsi della crisi economica questo tipo di soluzione non è stato piĂš praticabile, per cui si è intrapresa la strada dell’housing sociale rivedendo i contratti e adeguando i canoni mensili in modo da dare un maggior respiro alle famiglie. Attualmente la Cooperativa gestisce due progetti in convenzione con il Comune: marginalitĂ , che mira a intercettare il bisogno attraverso un posto letto per il periodo invernale e il rimpatrio assistito volontario, la mediazione culturale, rivolto a persone straniere presso lo sportello immigrati della Questura. Un altro progetto è gestito in appalto con la Congrega della ca-

ritĂ apostolica: il portierato sociale e servizio di pulizie. In questi 12 anni bresciani da direttore dell’Ufficio di curia per i migranti, padre Mario Toffari, ha saputo tessere una lunga tela di dialogo: “Sono stati anni molto belli e molto proficui. Mi sento – confida – in debito nei confronti della diocesi di Brescia: sono stato fortunato ad avere accanto un laicato forte al Centro migranti e alla Cooperativa Scalabrini Bonomelliâ€?. Del suo periodo non si può non ricordare la lettera “Stranieri, ospiti, concittadiniâ€? scritta da Monari che ha aperto orizzonti nuovi nell’approccio al mondo dell’immigrazione. Le immagini di questi anni sono tante, su tutte padre Toffari sceglie la Messa dei popoli del 6 gennaio, un’occasione straordinaria di comunione ecclesiale alla presenza anche di tutte le altre confessioni religiose, perchĂŠ “il nostro interesse è per tutti i migrantiâ€?. Giusto ricordare che è stato anche tra gli artefici della soluzione dell’intricata vicenda della gru di San Faustino del 2010 quando la sua capacitĂ di mediazione fu riconosciuta da tutti: sempre nel 2010 è stato insignito del Grosso d’oro dal Comune. Sul tavolo restano ancora alcune tematiche aperte, fra queste padre Mario ribadisce la necessitĂ di rilanciare la questione della cittadinanza ai figli degli immigrati. “Non sono però convinto – spiega – che lo ius soli sia la soluzione piĂš adatta; cosĂŹ si creerebbero altri problemi. Abbiamo proposte piĂš serie che a breve presenteremoâ€?.



͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

ÍšÍ&#x;

’‘”–‡ŽŽ‘ Â?…‘Â?–”ƒ Žƒ˜‘”‘ Â? •‡”˜‹œ‹‘ ’‡” …Š‹ …‡”…ƒ ‡ ‘ˆˆ”‡ Žƒ˜‘”‘ …‘Â?‡ …‘Žˆ ‡ „ƒ†ƒÂ?–‡ Da alcuni mesi il Patronato delle Acli ha attivato un nuovo servizio, lo sportello “Incontra lavoroâ€?. Abbiamo chiesto a Laura (l’operatrice che segue il servizio) di presentarcelo. “Posso provare la badante in nero prima di farle il contratto?â€? Una delle domande piĂš frequenti che ci vengono rivolte dalle famiglie che si rivolgono all’ufďŹ cio colf badanti del patronato Acli. Sono comprensibili paure e timori nell’accogliere in casa propria una persona pressochĂŠ sconosciuta

e segnalata prevalentemente tramite un passaparola, ma bisogna ricordare e tener ben presente che si tratta di un rapporto di lavoro a tutti gli effetti, che comporta obblighi nei confronti dei lavoratori. Il patronato Acli, a seguito dell’autorizzazione ottenuta nel novembre 2011, può oggi svolgere attivitĂ di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro e fare selezione dei lavoratori. Considerata l’esperienza del patronato in questo ambito, abbiamo pensato

di iniziare questa nuova attivitĂ concentrandoci su questo settore. L’obiettivo è essere un punto di riferimento per le famiglie, che verranno incontrate e ascoltate dagli operatori per rilevare necessitĂ e bisogni in modo da poter reclutare e selezionare la lavoratrice domestica piĂš afďŹ ne alle loro necessitĂ . Inoltre, le parti saranno accompagnate anche alla stipula del contratto di lavoro. Per informazioni chiamateci (030 2294010) o scriveteci (incontralavoro@aclibresciane.it)!

‹”…‘ŽƒÂ?†‘ǣ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ …Ž‹ †‹ ‘”‰‘Â?ƒ–‘ —” ’”‹˜‘ †‹ —Â?ƒ ’”‘’”‹ƒ •‡†‡ ˆ‹•‹…ƒ ÂˆÂ‹Â•Â•ÂƒÇĄ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ †‹ ‘”‰‘Â?ƒ–‘ •˜‘Ž‰‡ Žƒ •—ƒ ƒ––‹˜‹–Â? …‘Â? Žǯ‡Â?–—•‹ƒ•Â?‘ †‹ “—ƒÂ?†‘ Â?ƒ…“—‡ Í?Íš ƒÂ?Â?‹ ˆƒǤ ‡Â?ƒ–‘ ÂƒÂ”Â„Â‹Â‡Â”Â‹ÇĄ —Â?‘ †‡‹ •‘…‹ ˆ‘Â?Â†ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇĄ ”‹…‘”†ƒ ƒÂ?…‘”ƒ “—‡Ž Ž‘Â?–ƒÂ?‘ ͙Ν Â?ƒ‰‰‹‘ †‡Ž ͙͙ͥ͞Ǥ ••‹‡Â?‡ ƒ ‹‰‹Ž‹‘ ”…Š‡––‹ ‡ ƒ —Â? ’‹……‘Ž‘ ‰”—’’‘ †‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ƒÂ?‹…‹ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇĄ †‡…‹•‡”‘ †‹ …‘•–‹–—‹”‡ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ǥ ‹Â?…‘”ƒ‰‰‹ƒ–‹ †ƒŽ ’ƒ””‘…‘ †‘Â? ‘”‡Â?œ‘ —Ž‰ƒ”‹Â?‹ǥ …Š‡ Â‘ÂˆÂˆÂ”Âż ‹ Ž‘…ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ ƒ •—ƒ ˜‘Ž–ƒ •‘ŽŽ‡…‹–ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‹Â•Â–Â‡Â?–‡ •’‹”‹–—ƒŽ‡ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ ‡ ƒÂ?‹…‘ †‘Â? ‹Â?–‘ ‰ƒœœ‹Ǥ ƒ” Ž—‘‰‘ ƒŽŽƒ Â?ƒ•…‹–ƒ

†‡Ž …‹”…‘Ž‘ǥ †‘–ƒÂ?†‘Ž‘ ƒÂ?…Š‡ †‡Ž Â„ÂƒÂ”ÇĄ ”‹…Š‹‡•‡ Â?‘Ž–‘ Â…Â‘Â”ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ ˜‹•–‘ …Š‡ Žƒ ’‹……‘Žƒ ˆ”ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‘”‰‘Â?ƒ–‘ †‹ ‘”–‡ˆ”ƒÂ?…ƒ …‘Â?–ƒ˜ƒ ƒ’’‡Â?ƒ Í&#x;͘͘ ƒ„‹–ƒÂ?–‹Ǥ ’’—”‡ǥ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‹ •‘…‹ ÂƒÂ”Â”Â‹Â˜Ă– ˆ‹Â?‘ ƒ Í™ÍœÍ˜ÇĄ —Â? –”ƒ‰—ƒ”†‘ ‹Â?•’‡”ƒ„‹Ž‡ ’‡” —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …‘•¿ ‡•‹‰—ƒǤ ‡Ž …‘”•‘ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ǥ ‰Ž‹ ƒ†‡”‡Â?–‹ †‹Â?‹Â?—‹”‘Â?‘ǥ Â?ƒ Ž‘ •’‹”‹–‘ ƒ…Ž‹•–ƒ ‡ Žƒ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ ”‡Â?†‡”‡ —Â? •‡”˜‹œ‹‘ ƒ …Š‹ Â?‡ ƒ˜‡˜ƒ „‹•‘‰Â?‘ ”‹Â?ƒ•‡”‘Ǥ ‹Â?‘ ƒŽ Í™ÍĄÍ Í ÇĄ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ ”‡•–Ö ‹Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒ Â?ÂƒÇĄ ƒ •‡‰—‹–‘ †‡ŽŽƒ ”‹•–”—––—”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ˆƒ„„”‹…ƒ–‘ ‡ ƒŽŽƒ Â?ƒ•…‹–ƒ †‡Ž …‡Â?–”‘

ƒÂ?œ‹ƒÂ?‹ǥ Â–Â”Â‘Â˜Ă– ‘•’‹–ƒŽ‹–Â? ’”‡••‘ ‹Ž ‰”—’’‘ Ž’‹Â?‹Ǥ Ž–”‡ ƒŽ •‡”˜‹œ‹‘ †‹ ’ƒ–”‘Â?ƒ–‘ •‹ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒÂ?‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‹ …ƒ”ƒ––‡”‡ •‘…‹ƒŽ‡ ‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‘ǥ —–‹Ž‹œœƒÂ?†‘ †‹ ˜‘Ž–ƒ ‹Â? ˜‘Ž–ƒ ‹Ž Ž‘…ƒŽ‡ †‡‰Ž‹ ƒŽ’‹Â?‹ ‘ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘Ǥ ‡Ž ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡‹ Í™Í?͘ ƒÂ?Â?‹ †‡ŽŽǯ Â?‹–Â? †ǯ –ƒŽ‹ƒ ‡ †‡Ž Í?Í˜Îť †‹ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž …‹”…‘Ž‘ǥ •‹ ° •˜‘Ž–‘ —Â? ‹Â?…‘Â?–”‘ ƒŽ “—ƒŽ‡ ° ‹Â?–‡”˜‡Â?—–‘ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ …Ž‹ ‘„‡”–‘ ‘••‹Â?‹ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ÇŻ –ƒŽ‹ƒ ‡ ‹ …ƒ––‘Ž‹…‹dzǤ Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?‡ †‹ ƒ•–‘”ƒŽ‡ •‘…‹ƒŽ‡ œ‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ †‹ •‡‘ǥ Žƒ ƒ”‹–ƒ• ‡ œ‹‘Â?‡

ÂƒÂ–Â–Â‘ÂŽÂ‹Â…ÂƒÇĄ Žƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ƒ…Ž‹•–ƒ ‡”ƒ ‘Â?ÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ †‡ŽŽǯ Â?‹˜‡”•‹–Â? Â…ÂƒÂ–Â–Â‘ÂŽÂ‹Â…ÂƒÇĄ Šƒ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ”‡…‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ —Â?ǯ‹Â?†ƒ‰‹Â?‡ •—Ž ”ƒ’’‘”–‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹nj ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ–ƒ …‘Ž …‘Â?–”‹„—–‘ ƒ––‹˜‘ †‹ ’ƒ”‡……Š‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‡ŽŽƒ ‘Â?ƒ ‡„‹Â?‘Ǥ Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡‹ ”‡ˆ‡”‡Â?†—Â? …‘Â?–”‘ ‹Ž Â?—…Ž‡ƒ”‡ ‡ Žƒ ’”‹˜ƒ–‹œœƒœ‹‘Â?‡

Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—ÂƒÇĄ ‹Ž …‹”…‘Ž‘ •‹ ° ˆƒ––‘ ’”‘Â?‘–‘”‡ †‡ŽŽƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‡ŽŽ‡ ˆ‹”Â?‡Ǥ ÂŽ ͙Ν Â?ƒ‰‰‹‘ †‹ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ ‡ Â?‡Ž ’‡”‹‘†‘ ’”‡Â?ƒ–ƒŽ‹œ‹‘ ˜‹‡Â?‡ …‡Ž‡„”ƒ–ƒ —Â?ƒ ‡••ƒ ƒ ”‹…‘”†‘ †‡‰Ž‹ ƒ…Ž‹•–‹ ‡ †‡‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ †‡ˆ—Â?–‹Ǥ Č‹ ƒŽ˜ƒ–‘”‡ ‡Ž Â‡Â…Â…ÂŠÂ‹Â‘ČŒ

‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ Â?’ƒ••‡ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ —”‘’‡ƒ

6HUYH XQD VYROWD SROLWLFD FRPXQH

0

entre gli Usa appaiono in ripresa, l’area euro appare sempre piĂš in crisi, travolta dall’eccessivo debito pubblico dei suoi Stati e messa in ginocchio dall’incapacitĂ di elaborare una politica di ripresa vincente. La crisi ha urlato che il re è nudo, palesando l’insufficienza dell’apparato amministrativo, l’incapacitĂ delle istituzioni e degli Stati membri di affrontare unitariamente i problemi, la dannositĂ della cosiddetta “Europa a piĂš velocitĂ â€?, rendendo chiara e urgente la necessitĂ di una svolta comune che sia anche e soprattutto politica. Un esempio dell’empasse è fornito dalla vicenda del bilancio europeo. Lo scorso 8 febbraio il Consiglio europeo ha trovato un’intesa sul bilancio pluriennale 2014/2020, sposando la politica di austerity. Il Parlamento europeo, il cui consenso è obbligatorio, per la prima volta nella storia europea, l’ha bocciato: ha ritenuto

ÂŽ ’ƒ”ŽƒÂ?‡Â?–‘ ‡—”‘’‡‘ Šƒ „‘……‹ƒ–‘ Žƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ †‹ ƒ—•–‡”‹–› •— …—‹ ‹Ž ‘Â?•‹‰Ž‹‘ ƒ˜‡˜ƒ –”‘˜ƒ–‘ ‹Â?˜‡…‡ —Â?ǯ‹Â?–‡•ƒ il bilancio frutto di una politica non idonea a garantire e supportare la ripresa economica, l’occupazione e la flessibilitĂ necessaria ad affrontare la crisi. L’assemblea ha cosĂŹ bloccato l’attivitĂ dell’Ue. Ne è seguita una lunga trattativa tra Consiglio, Parlamento e Commissione, sfociata nei giorni scorsi in una proposta idonea a garantire gli investimenti necessari per la crescita e l’occupazione. L’accordo, tuttavia, è stato immediatamente smentito o bocciato dal Regno Unito, per il tramite del premier Cameron, che ha dichiarato: “A febbraio abbiamo fatto un ac-

cordo storico per tagliare il bilancio Ue. Sono lieto che i parlamentari europei finalmente si siano dichiarati d’accordo. Bisogna attenersi a quell’accordo�. Tale messaggio blocca qualsiasi possibilità di manovra: senza compromesso sul budget saltano tutte le risorse che l’Europa ha a disposizione per rilanciare crescita e lavoro. La delicata opera di negoziazione deve quindi riprendere con celerità per consentire l’impiego dei fondi europei e l’attività stessa dell’Unione. La vicenda, nella sua gravità , evidenzia lacune dell’apparato europeo e la necessità urgente e pressante di conferire all’Unione gli strumenti necessari per gestire la crisi. Tale obiettivo richiede di riprendere il progetto iniziale pensato dai padri fondatori. Essi intendevano portare a compimento un processo di integrazione tra Stati che portasse non solo a un’unione economica, effettivamente realizzato con la creazione dell’unione doganale e del

mercato comune, ma anche un’unitĂ politica, ritenuta elemento interdipendente ed essenziale della prima. Nel corso degli anni tale obiettivo è stato accantonato, ritenuto non essenziale. Il percorso, tuttavia, deve essere ripreso con celeritĂ . Urge la necessitĂ di concordare la cessione di sovranitĂ sufficiente per consentire la costruzione di un’entitĂ europea che, con una sola testa, fornisca risposte pronte, efficaci ed efficienti senza scontrarsi con i veti nazionali, che oggi, spesso, ne impediscono l’azione.

ƒ †‡Ž‹…ƒ–ƒ ‘’‡”ƒ †‹ Â?‡‰‘œ‹ƒœ‹‘Â?‡ †‡˜‡ “—‹Â?†‹ ”‹’”‡Â?†‡”‡ …‘Â? …‡Ž‡”‹–Â? ’‡” …‘Â?•‡Â?–‹”‡ Žǯ‹Â?’‹‡‰‘ †‡‹ ˆ‘Â?†‹ ‡—”‘’‡‹


ÍšÍ

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Š‹—•—”ƒ ‡•–‹˜ƒ ”ƒ”‹ ‡ ‹�†‹”‹œœ‹

†ƒ•� ‹•� ”‡•…‹ƒ ••‘…‹ƒœ‹‘�‡ †‡‰Ž‹ ƒ•‹Ž‹ ‡ †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ �ƒ–‡”�‡ †‡ŽŽƒ ’”‘˜‹�…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ

Come ogni anno, durante il periodo estivo (luglio - agosto) gli ufďŹ ci della Cooperativa servizi scuole materne, dell’AdasmFism, dell’Aesma e della Fondazione Lesic osserveranno il seguente orario: dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14 alle ore 16.30. Gli ufďŹ ci chiuderanno per la pausa estiva dal 29 luglio 2013 al 24 agosto 2013. Riapriranno il 26 agosto 2013. Nel periodo di chiusura sarĂ attivo il fax

(030/280136) e il servizio email. Dal prossimo mese di settembre gli ufďŹ ci di Adasm, Cooperativa servizi scuole materne, Aesma, Lesic, Associazione Volontari saranno trasferiti nella struttura dell’ex Seminario diocesano in via Bollani 20 (zona Mompiano). Indicativamente gli ufďŹ ci saranno chiusi per il trasloco nei seguenti periodi: Adasm, Lesic, Aesma, Associazione volontari dal 11 al 21 settembre 2013; Cooperativa servizi scuole

ǧ

materne dal 16 al 21 settembre. Gli ufďŹ ci dovrebbero riaprire, salvo diversa indicazione, il 23 settembre 2013. Sui siti internet ufďŹ ciali di Adasm, Lesic, Cooperativa scuole materne e posta elettronica verranno via via confermati gli aggiornamenti sulle prossime fasi del trasloco. Gli indirizzi internet disponibili per tenersi sempre aggiornati sono i seguenti: www. ďŹ smbrescia.it, www.lesic.it, www.coopservizimaterne.it

†ƒ•Â?ÇŚ ‹•Â? ÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡

3LHWUR 5HJKHQ]L VXEHQWUD DG $OELQL

$

lla presenza di numerosi amministratori e coordinatrici delle scuole associate, l’Adasm-Fism di Brescia ha recentemente tenuto la sua assemblea provinciale, che ha provveduto al rinnovo del Consiglio direttivo. Dopo la “preghiera dell’amministratoreâ€? condotta dall’assistente ecclesiastico don Angelo Chiappa, Daniele Belli e Raffaella Cassano hanno dapprima presentato alla platea la piattaforma Pirbis per la redazione del bilancio sociale: uno strumento utile per dare maggior trasparenza alla gestione della scuola, comunicando all’esterno la propria attivitĂ non solo economica. Luigi Morgano, segretario nazionale della Fism, è intervenuto sui motivi della sopravvivenza delle scuole “targate Adasmâ€?: di fronte a un generale declino dell’ottimismo, che in educazione provoca relazioni deboli, si assiste all’assenza di una progettualitĂ capace di fare sintesi del pluralismo dei valori in campo, con la conseguenza dell’anonimato culturale. La scuola propone una formazione centrata soprattutto sulle competenze, tralasciando spesso la trasmissione di un prezioso patrimonio culturale. “In questo quadro, ha proseguito Morgano, la sfida delle nostre scuole è essere fedeli a se stesse, forti di un progetto formativo che per l’educazione integrale dei bambini, in grado di crescerli secondo un patrimonio di valori condiviso e di sviluppare le capacitĂ critiche indispensabili per i cittadini del futuroâ€?. Lorenzo Albini, al congedo da presidente dell’Adasm, ha ringraziato per

Dz ƒ •ˆ‹†ƒ †‡ŽŽ‡ Â?‘•–”‡ •…—‘Ž‡ ° ‡••‡”‡ ˆ‡†‡Ž‹ ƒ •‡ •–‡••‡ǥ ˆ‘”–‹ †‹ —Â? ’”‘‰‡––‘ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜‘ ’‡” ÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹Â?–‡‰”ƒŽ‡ †‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹dz il lavoro il consiglio uscente, dando i numeri di un’associazione pronta alle urgenze educative attendono le scuole dell’infanzia paritarie. Dopo l’approvazione del bilancio, è stato poi rinnovato il Consiglio direttivo, ora composto dal nuovo presidente Pietro Reghenzi; vice presidenti Martino Massoli e Natale Gardoni; consiglie-

ri: Lorenzo Albini, Maurizio Castrezzati, Laura Corsini, Carlo Dall’Asta, p. Francesco Ferrari, Roberto Fezza, Flavio Ghecchi, Guerino Ramponi, sr. Clara Zanardelli; consiglieri nazionali: Luigi Morgano, Massimo Pesenti, Giampaolo Perrotti, Luca Iridile; presidente collegio sindaci: Luigi Merlini; revisori: Gianpaolo Franzelli e Claudio Gabusi. Pietro Reghenzi ha iniziato a collaborare con l’Adasm nel 1976, come componente del centro studi. Per alcuni anni ha svolto il compito di coordinatore di zona. All’inizio degli anni ’90 è stato cooptato nel Consiglio direttivo, del quale dal 2008 è vicepresidente. A partire dallo stesso anno dirige la Lesic, Centro di formazione dell’Adasm-Fism di Brescia.

Â…Â—Â‘ÂŽÂƒÇŁ Â…ǯ° …Š‹ ’ƒ”–‡ ‡ Â…ǯ° …Š‹ ƒ””‹˜ƒ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ ‹Â? “—‡•–‘ ’‡”‹‘†‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ǥ ’‡Â?•‘ …Š‡ Žƒ •…—‘Žƒ •‹ƒ …‘Â?‡ —Â?ƒ •–ƒœ‹‘Â?‡ǥ ˆƒ––ƒ †‹ ƒ””‹˜‹ ‡ †‹ ’ƒ”–‡Â?œ‡Ǥ Ž…—Â?‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ƒÂ?†”ƒÂ?Â?‘ ‹Â? ˜ƒ…ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ Â?ƒ ’‘‹ –‘”Â?‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ •‡––‡Â?„”‡ǣ ‹ ’‹……‘Ž‹ †‹˜‡Â?–‡”ƒÂ?Â?‘ Â?‡œœƒÂ?‹ ‡ ‹ Â?‡œœƒÂ?‹ †‹˜‡Â?–‡”ƒÂ?Â?‘ ‰”ƒÂ?†‹Ǥ ƒ “—‡ŽŽ‹ …Š‡ ‰”ƒÂ?†‹ ‰‹Â? Ž‘ ‡”ƒÂ?‘ “—‡•–‘ ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡” Ž‘”‘ ° ƒ””‹˜ƒ–‘ ‹Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ”‡…—’‡”ƒ”‡ –—––‡ Ž‡ Ž‘”‘ Dz…‘•‡dz ‡ †‹ ’”‡’ƒ”ƒ”•‹ ƒ ’ƒ”–‹”‡ ’‡” —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ƒ˜˜‡Â?Â–Â—Â”ÂƒÇŁ Žƒ •…—‘Žƒ ’”‹Â?ƒ”‹ƒǤ ƒ•…‡”ƒÂ?Â?‘ ‰Ž‹ ƒÂ?‹…‹ …‘Â? …—‹ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?†‹˜‹•‘ ƒÂ?Â?‹ ”‹……Š‹ †‹ ‡•’‡”‹‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ …Š‡ Ž‹ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ‹—–ƒ–‹ …”‡•…‡”‡ ‡ Žƒ•…‡”ƒÂ?Â?‘ Ž‡ Â?ƒ‡•–”‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …ƒÂ?Â?‹Â?ƒ–‘ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒ Ž‘”‘ ’‡” –”‡ „‡ŽŽ‹••‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹Ǥ ƒ …‘•ƒ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ ’‡” —Â? „ƒÂ?„‹Â?‘ •ƒŽ—–ƒ”‡ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? …Š‡ …‘Â?‘•…‡ …‘•¿ „‡Â?‡ …‘Â?‡ Žƒ •…—‘Žƒ †‡ŽŽǯ‹Â?ˆƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÇŤ ‘Â?‡ ˜‹˜‡ ‹Ž …ƒÂ?„‹‘ †‹ …‘Â?–‡•–‘ǥ •‘’”ƒ––—––‘ ”‡Žƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇŤ ‘Â? ’‡Â?•‘ …Š‡ ‡•‹•–ƒ —Â?ƒ ”‹•’‘•–ƒ —‰—ƒŽ‡ ’‡” –—––‹ǥ ’‡”Ö •‘ …Š‡ •ƒ”Â? —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ’‡” ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǣ ‹Ž Ž‘”‘ ’‡Â?•‹‡”‘ǥ ƒÂ?…Š‡ †ƒŽ Â?ƒ”‡ ‘ †ƒŽŽƒ Â?‘Â?–ƒ‰Â?ÂƒÇĄ ‘‰Â?‹ –ƒÂ?–‘ ˜‘Ž‡”Â? ˜‡”•‘ Žƒ •…—‘Žƒ ’”‹Â?ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ ˜‡”•‘ ‹ Â?—‘˜‹ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ǥ Ž‡ Â?—‘˜‡ Â?ÂƒÂ‡Â•Â–Â”Â‡ÇĄ Ž‡ Â?‘˜‹–Â?Ǣ ’‡Â?•‡”ƒÂ?Â?‘ †‹ ‡••‡”‡ †‹˜‡Â?–ƒ–‹ ˆ‹Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‰”ƒÂ?†‹ǥ ƒÂ?…Š‡ ’‡”…Š¹ ’”‡•–‘ ‹Â?’ƒ”‡”ƒÂ?Â?‘ ƒ Ž‡‰‰‡”‡ ‡ ƒ •…”‹˜‡”‡Ǣ ’”‘˜‡”ƒÂ?Â?‘ —Â? –—”„‹Â?‹‘ †‹ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ǣ †ƒ —Â? Žƒ–‘ Â‰Â‹Â‘Â‹ÂƒÇĄ –”‡’‹†ƒœ‹‘Â?‡ǥ ˆ‡Ž‹…‹–Â?Ǣ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ ƒ‰‹–ƒœ‹‘Â?‡ ‡ Â’ÂƒÂ—Â”ÂƒÇĄ ’‡” —Â?ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ ƒÂ?…‘”ƒ Â?‘Â? …‘Â?‘•…‘Â?‘ ƒ ˆ‘Â?†‘Ǣ ’”‘˜‡”ƒÂ?Â?‘ —Â? ˜ƒ‰‘ •‡Â?•‘ †‹ •Â?ƒ””‹Â?‡Â?–‘ ƒŽ ’‡Â?•‹‡”‘ †‹ Â?‘Â? ”‹–”‘˜ƒ”‡ ‡•ƒ––ƒÂ?‡Â?–‡ ‰Ž‹ ƒÂ?‹…‹ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ’”‡…‡†‡Â?–‹Ǥ ƒ •–‡••ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ Žƒ ’”‘˜‡”ƒÂ?Â?‘ ‹ ’‹……‘Ž‹Â?‹ †‹ –”‡ ƒÂ?Â?‹ …Š‡ •ƒÂ?Â?‘ …Š‡ ƒ •‡––‡Â?„”‡ Ž‹ ƒ•’‡––‡”Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â‹ÂŽÂ‘Ǥ Â? Â?‘†‘ ’‹Î ‘ Â?‡Â?‘ …‘Â?•…‹‘ǥ –—––‹ ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ …‘•¿ …‘Â?‡ ‹ Ž‘”‘ ‰‡Â?‹–‘”‹ ‡ Ž‡ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ǥ ’‡Â?•‡”ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽƒ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ǥ ƒŽ †‹•–ƒ……‘ †ƒ –—––‹ …‘Ž‘”‘ ‹ “—ƒŽ‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Â?’ƒ”ƒ–‘ ƒ …‘Â?‘•…‡”‡ ‰‹‘”Â?‘ ’‡” ‰‹‘”Â?‘ ‡ …‘Â? ‹ “—ƒŽ‹ ŠƒÂ?Â?‘ •–”‡––‘ ”ƒ’’‘”–‹ „ƒ•ƒ–‹ ƒÂ?…Š‡ •—ŽŽƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ ‡ •—ŽŽƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ Â?…Š‡ Ž‡ Â?ƒ‡•–”‡ ‡ ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ˜‹˜”ƒÂ?Â?‘ ‹ Ž‘”‘ Â†Â‹Â•Â–ÂƒÂ…Â…ÂŠÂ‹ÇĄ Â?‘Â? •‘Ž‘ †ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ †ƒ …‘ŽŽ‡‰Š‡ ‡ ƒ†—Ž–‹ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‹ ‹Â?…‘Â?–”ƒ–‹ •—Ž Ž‘”‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘Ǥ —‘˜‡ ’‡”•‘Â?‡ ƒ””‹˜‡”ƒÂ?Â?‘ǥ •–ƒ”Â? ƒ Â?‘‹ ”‹…‘Â?‘•…‡”Â?‡ Žƒ ’‡…—Ž‹ƒ”‹–Â?Ǥ ‘•¿ǥ ƒ •‡––‡Â?„”‡ǥ Žƒ •…—‘Žƒ ”‹ƒ’”‹”Â? ‹ •—‘‹ „ƒ––‡Â?–‹ǥ ƒ””‹˜‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Â? “—‡•–ƒ Â?‘˜‹Â?‡Â?–ƒ–ƒ Dz•–ƒœ‹‘Â?‡dz Â?—‘˜‹ Dz˜‹ƒ‰‰‹ƒ–‘”‹dzǥ ’‘”–‡”ƒÂ?Â?‘ ‹ Ž‘”‘ –‹Â?‘”‹ ‡ Žƒ Ž‘”‘ Â˜Â‡Â”Â˜Â‡ÇĄ ‡ •‹ ”‹…‘Â?‹Â?…‡”Â?Ǣ —Â? ’‡Â?•‹‡”‘ ˜‡””Â? •–”ƒ’’ƒ–‘ †ƒ‹ ‰”ƒÂ?†‹ Dz…Š‹••Â? …‘Â?‡ •–ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒÂ?†ƒÂ?†‘dzǥ ’‡Â?•‡”ƒÂ?Â?‘ Ž‡ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹Ǥ ƒ Ž‘”‘ ŠƒÂ?Â?‘ ‰‹Â? ’”‡•‘ —Â? ƒŽ–”‘ –”‡Â?‘ǣ ‹Ž Ž‘”‘ ˜‹ƒ‰‰‹‘ …‘Â?–‹Â?Â—ÂƒÇĄ Žƒ ˜‹–ƒ Ž‹ …Š‹ƒÂ?ƒǤ


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

͚ͥ

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Â‡Â†Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ Dz —‘Ž‡ ‡••‡”‡ —Â? ”‹–‘ Žƒ‹…‘ …Š‡ —Â?‹•…‡ Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ Â?‡Ž ”‹…‘”†‘ †‹ …Š‹ …‘Â?„ƒ––° ‡ Â?‡ŽŽƒ •’‡”ƒÂ?œƒ …Š‡ Žƒ –”ƒ‰‡†‹ƒ †‡‹ …‘Â?ˆŽ‹––‹ ’‘••ƒ Â?‘Â? ‹Â?…‘Â?–”ƒ”‡ Â?ƒ‹ Ž‡ Â?‘•–”‡ Â˜Â‹Â–Â‡Çł

ƒ••‹ Â?‡ŽŽƒ Â?‡˜‡ ÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͛͘ ”‹•‡”˜ƒ Â?‘˜‹–Â? ‡ …‘Â?ˆ‡”Â?‡

7UD LO ULFRUGR H OD VSHUDQ]D

Â?–‡”˜‹•–ƒ ‡•…Ž—•‹˜ƒ ’‡” Dz ‘…‡dz ƒ ‹––‘”‹‘ Â‡Â†Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ †‹”‡––‘”‡ ƒ”–‹•–‹…‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …Š‡ ’‘”–ƒ ‰Ž‹ •’‡––ƒ…‘Ž‹ •—‹ •‡Â?–‹‡”‹ †‡ŽŽ‡ –”‹Â?…‡‡ †‡ŽŽƒ ”‹Â?ƒ ‰—‡””ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡

8

n lungo cammino nel silenzio della montagna alle luci dell’alba, per raggiungere un palcoscenico naturale dove andrĂ in scena il ricordo del sacrificio di chi diede la vita nelle trincee. Questa è, in sintesi estrema, “Passi nella neveâ€?, manifestazione nata nel 2006 con il sostegno dei Comuni di Ponte di Legno e di TemĂš per commemorare le vicende della Prima guerra mondiale, che anche quest’anno si svolgerĂ tra il 21 luglio e l’11 agosto alle pendici dell’Adamello, incrociandosi anche con le iniziative del 50° Pellegrinaggio in Adamello, previsto dal 23 al 28 luglio a TemĂš. Vittorio Pedrali, direttore artistico di “Passi nella neveâ€?, ne ha svelato a “Voceâ€? i dettagli. Nelle sette edizioni precedenti, il cartellone di “Passi nella neveâ€? ha presentato grandi artisti, tra cui Marco Paolini, Michele Placido, Sergio Rubini, Erri De

ÇŻ

ÇŻ

Ǣ ǥ ǯ

‹ …‘Â?‹Â?…‹ƒ ‹Ž ͚͙ Ž—‰Ž‹‘ ˆ‹Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™Í™ ƒ‰‘•–‘Ǥ ”‡ †ƒ–‡ ’‡” –”‡ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹ÇŁ ƒÂ?‡Žƒ ‹ŽŽ‘”‡•‹ǥ ƒ„”‹œ‹‘ ‡Â?–‹˜‘‰Ž‹‘ ‡ ‡’’‡ ‘••‘ Luca, Alessandro Baricco e molti altri. Quali sono i protagonisti dell’edizione 2013? Anche quest’anno confermiamo la tradizione ospitando tre artisti d’eccezione: Pamela Villoresi interpreterĂ â€œBasta un giorno di soleâ€?, lettura tratta da “Con me e con gli alpiniâ€? di Pietro Jahier, un racconto-diario che racconta la vita al fronte riflettendo sull’insensato destino degli alpini. Fabrizio Bentivoglio racconterĂ invece le “Albe di fangoâ€? descritte da Carlo Salsa nel suo “Trincee. Confessioni di un fanteâ€?, accorata denuncia dell’orrore della guerra con-

dita da lampi profeticamente ironici. Infine, Beppe Rosso presenterĂ â€œSolitudineâ€?, uno spettacolo tratto dal teatro di Beppe Fenoglio in cui la figura del partigiano svela tutte le sue drammatiche contraddizioni. Prima e Seconda guerra mondiale, dunque, s’incrociano. SĂŹ, quest’anno abbiamo voluto mantenere una linea di continuitĂ tra i due grandi conflitti del Novecento. Siamo alle soglie di quel 2015 che segnerĂ i cento anni dall’inizio della Prima guerra mondiale per l’Italia, ma anche i settanta dal termine della seconda. Come a dire che cambiano i tempi e gli scenari, ma il dramma di chi ne viene coinvolto resta immutato. “Passi nella neveâ€? rende protagonisti anche i luoghi. Quali sono le cornici scelte per tre artisti? Oltre al tradizionale appuntamento al Rifugio Bozzi, sulla Piana del Montozzo, che ospiterĂ Fabrizio

Bentivoglio domenica 4 agosto alle 8.30 del mattino, quest’anno abbiamo selezionato altri due magnifici scenari. La cornice di Pamela Villoresi domenica 21 luglio alle 9.30 sarĂ le Bocchette di Val Massa, dove si possono ammirare oltre 1500 metri di trincee ancora intatte, mentre Beppe Rosso si esibirĂ domenica 11 agosto, sempre alle 9.30, nella Piana dell’Angelo al Corno d’Aola, dove si trovano i resti del forte e da cui si possono osservare le prime linee del fronte del Passo del Tonale. Gli spettacoli, quindi, devono essere raggiunti a piedi partendo nelle prime ore del mattino. Qual è il significato di questa scelta? “Passi nella neveâ€? vuole essere una sorta di rito laico che unisce le persone nel ricordo di chi combattĂŠ la guerra e nella speranza che la tragedia dei conflitti possa non incontrare mai le nostre vite e quelle dei nostri figli. Oltre allo spettacolo che si

svolge nel luogo da raggiungere, ciò che conta è l’esperienza ed il come questo luogo viene raggiunto, talvolta con un po’ di fatica, ma nel silenzio suggestivo della montagna, che prepara lo spettatore ad assistere ad un momento teatrale che invoca il desiderio di commemorare le vite di chi si sacrificò per la libertĂ di ciascuno di noi. Consigliamo sempre di mettersi in cammino solo a chi ha un’adeguata preparazione fisica: per raggiungere le Bocchette di Val Massa, in particolare, ci vogliono quasi quattro ore di marcia. PiĂš agevole la salita al Bozzi, mentre per il Corno d’Aola saranno in funzione anche due seggiovie. Lo spettacolo con Beppe Rosso dell’11 agosto è ad ingresso libero, mentre per Pamela Villoresi (21 luglio) e Fabrizio Bentivoglio (4 agosto) è necessario ritirare un coupon gratuito. Per informazioni: 030.3759792 dal lunedĂŹ al venerdĂŹ alle 11.30 alle 13.

ǯ‡–� †‡‹ ’‡”…Š¹

ÂŽ Â?‡•‡ •…‘”•‘ ƒ„„‹ƒÂ?‘ ’ƒ”Žƒ–‘ †‡ŽŽǯ dz‡–Â? †‡‹ Â?‘dz ‡ ƒ„„‹ƒÂ?‘ †‡––‘ †‡ŽŽǯ‘’’‘”–—Â?‹–Â? …Š‡ ƒ„„‹ƒ ˜‹–ƒ „”‡˜‡Ǥ ‰‰‹ ’ƒ”Ž‹ƒÂ?‘ †‡ŽŽǯDz‡–Â? †‡‹ ’‡”…Š¹dzǥ ‡˜‹†‡Â?–‹••‹Â?ƒ Â?‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ …Š‡ǥ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒ †—‡ ƒÂ?Â?‹ ‡ Â?‡œœ‘ Â…Â‹Â”Â…ÂƒÇĄ …‹ –‡Â?’‡nj •–ƒÂ?‘ †‹ †‘Â?ƒÂ?†‡Ǥ ‘Â? ° …‘Â?‡ Žƒ ˆƒ•‡ †‡‹ Â?‘Ǣ ° Â?‘Ž–‘ ’‘•‹–‹˜ƒ ‡ †‘„„‹ƒÂ?‘ ’”‘Ž—Â?‰ƒ”Žƒ ƒŽ Â?ƒ••‹Â?‘Ǥ 1 ‹Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ ‹Â? …—‹ Žƒ Â?‡Â?–‡ †‡Ž Â?‘•–”‘ ’‹……‘Ž‘ ‹Â?‹œ‹ƒ ƒ ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒ”‡ ƒŽŽƒ ‰”ƒÂ?ÇŚ †‡ ’‡” …—‹ ° ƒ••‡–ƒ–‘ †‹ Â•ÂƒÂ’Â‡Â”Â‡ÇĄ ˜—‘Ž‡ Â…ÂƒÂ’Â‹ÇŚ ”‡ǥ ’‡Â?•ƒ …Š‡ Â?‘‹ •ƒ’’‹ƒÂ?‘ –—––‘ ‡ …‹ Â”Â‹Â˜Â‘ÂŽÇŚ ‰‡ Â?‹ŽŽ‡ ”‹…Š‹‡•–‡Ǥ ‘‹ †‘„„‹ƒÂ?‘ ”‹•’‘Â?†‡”‡ …‘Â? Ž‡ Â?‘•–”‡ …ƒ’ƒ…‹–Â?Ǣ •‡Â?œƒ ’”‡‘……—’ƒ”…‹ †‡Ž DzÂ•ÂƒÂ”Ă– …ƒ’ƒ…‡dzǥ Â?ƒ —•ƒÂ?†‘ ‹Ž „—‘Â? •‡Â?•‘Ǣ †ƒÂ?†‘ǥ Â?ÂƒÂ‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ —Â?ƒ ”‹•’‘•–ƒ ‰‡Â?Â‡Â”Â‹Â…ÂƒÇĄ ’‡” ’‘‹ Dzƒ‰‰‹‘”Â?ÂƒÂ”Â…Â‹Çł ‡ ”‹’”‡Â?†‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â‰Â‘Â?‡Â?–‘ ‹Â? —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ ‘……ƒ•‹‘Â?‡Ǥ ‡”–‘ǥ …ƒ’‹–ƒ Č‚ ‡ Ž‘ Â˜Â‡Â”Â‹ÂˆÂ‹ÇŚ …ƒÂ?‘ –—––‹ Č‚ …Š‡ •‡ Žƒ ˜‡”•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ”‹•’‘•–ƒ †ƒ–ƒ ‘‰‰‹ǥ Â?‘Â? …‘””‹•’‘Â?†‡ ƒŽŽƒ ’‡”ˆ‡œ‹‘Â?‡ …‘Â? “—‡ŽŽƒ †‹ ‹‡”‹ǥ Ž—‹ •‹ ”‹„‡ŽŽƒ ‡ ’”‘–‡•–ƒǤ ‹Ö •‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ ’‡”…Š¹ ’‡Â?•ƒ …Š‡ Â?‘‹ Â?‘Â? •‘nj Ž‘ •ƒ’’‹ƒÂ?‘ –—––‘ǥ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ …Š‡ •‹ƒÂ?‘ ’‡”nj ÂˆÂ‡Â–Â–Â‹ÇĄ ’‡” …—‹ Â?‘Â? ’‘••‹ƒÂ?‘ •„ƒ‰Ž‹ƒ”‡ ‘ †‹”‡ǣ

Dz ÂƒÂŠÇĄ ÂˆÂ‘Â”Â•Â‡ÇĄ …Š‹••Â?dzǢ ° ’‡”Öǥ ’‡” Ž—‹ǥ Â“Â—Â‡Â•Â–ÂƒÇĄ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ‘……ƒ•‹‘Â?‡ ’‡” •’‡”‹Â?‡Â?–ƒ”‡ …Š‡ ‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ Â?‘Â? •‘Â?‘ ’‡”ˆ‡––‹ ‡ …Š‡ Ž‡ …‘Â?‘•…‡Â?ÇŚ œ‡ —Â?ƒÂ?‡ ƒŽ–”‡––ƒÂ?–‘ Â?‘Â? Ž‘ •‘Â?‘Ǥ Â?ÇŻÂƒÂ…Â“Â—Â‹ÇŚ •‹œ‹‘Â?‡ …Š‡ ƒ””‹˜‡”Â? Â?‘Ž–‘ ’”‡•–‘Ǩ ‘ •‘ …Š‡ –ƒŽ˜‘Ž–ƒ ° ˜‡”ƒÂ?‡Â?–‡ †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ ”‹•’‘Â?†‡”‡ ƒ –—––‡ Ž‡ †‘Â?ƒÂ?†‡Ǽ ‡ ’‡” ”‡Â?†‡”…‡Â?‡ …‘Â?ÇŚ –‘ „ƒ•–ƒ ˆƒ”‡ —Â?ƒ ’”‘˜ƒǤ Dz ‡”…Š¹ Â…ǯ° ‹Ž •‘Ž‡Ǎdzǥ Dz ‡”…Š¹ ° Â?‡Ž …‹‡Ž‘dzǤ Dz ‡”…Š¹ ° Â?‡Ž …‹‡Ž‘Ǎdzǥ Dz ‡” ˆƒ”‡ Ž—…‡ ‡ •…ƒŽ†ƒ”…‹dzǤ Dz ‡”…Š¹ •…ƒŽ†ƒǍdzǥ Dz ‡”…Š¹ •‡Â?œƒ ‹Ž •‘Ž‡ ‰‡Ž‡”‡Â?Â?‘ †ƒŽ ˆ”‡††‘ǨdzǤ Dz ‡”…Š¹ ‰‡Ž‡”‡Â?Â?‘Ǎdzǥ Dz ‡”…Š¹ Žǯ—Â?‹˜‡”•‘ ° ˆ”‡††‘ǨdzǤ Dz ‡”…Š¹ ° ˆ”‡††‘Ǎdzǥ Dz ‡”…Š¹ •‘Â?‘ Ž‡ •–‡ŽŽ‡ …‘Â?‡ ‹Ž •‘Ž‡ …Š‡ •…ƒŽ†ƒÂ?‘ǨdzǤ Dz ‡”…Š¹ Ž‡ •–‡ŽŽ‡ •…ƒŽ†ƒÂ?‘ǍdzǤ …‘•¿ Â˜Â‹ÂƒÇĽ —‡•–‘ ° …‹Ö …Š‡ …ƒ’‹–ƒ –—––‹ ‹ ‰‹‘”Â?‹ ƒ‹ ’ƒ’Â?ÇĄ ƒŽŽ‡ Â?ƒÂ?Â?‡ ‡ ƒ‹ Â?‘Â?Â?‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ —Â? „‹Â?„‘ †‹ …‹”…ƒ –”‡ ƒÂ?Â?‹Ǩ Â?‘Â? ° ˆƒ…‹Ž‡ •–ƒ”‡ ƒŽ •—‘ ”‹–nj Â?‘ ‡ “—ƒŽ…Š‡ ˜‘Ž–ƒ –‡Â?†‹ƒÂ?‘ ƒ Dz•–‘’’ƒ”Ž‘dzǢ Â?ÂƒÇĽ …‹ ’‡Â?•‹ƒÂ?‘ “—ƒÂ?–‘ ”‡…‡’‹•…‡ Žƒ •—ƒ –‡•–‘Ž‹Â?ÂƒÇĄ “—ƒÂ?–‘ ”ƒ‰‹‘Â?ÂƒÇĄ “—ƒÂ?–‘ Â‡ÂŽÂƒÂ„Â‘Â”ÂƒÇĄ “—ƒÂ?–‘ •‹ •˜‹Ž—’’ƒǨ Â•Â…Â‘ÂŽÂ–ÂƒÇĄ •‹•–‡Â?ÂƒÇĄ …‘•–”—nj ‹•…‡ǥ Â…ÂƒÂ’Â‹Â•Â…Â‡ÇĄ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÂœÂƒÇĄ ƒ’’”‡Â?†‡Ǥ —‹Â?†‹

”‡•‹•–‹ƒÂ?‘ ‡ ”‹•’‘Â?†‹ƒÂ?‘ ‹Ž ’‹Î ’‘••‹„‹Ž‡Ǩ ‡Ž ˆƒ”‡ –—––‡ “—‡•–‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ ‡ Â?‡Ž ”‹…‡˜‡”‡ Ž‡ ”‡Žƒ–‹˜‡ ”‹•’‘•–‡ǥ Ž—‹ ’”‘˜ƒ —Â? ˜‡”‘ ‡ ’”‘’”‹‘ Dz’‹ƒ…‡”‡ ‹Â?–‡ŽŽ‡––—ƒŽ‡dzǥ —Â?ǯ‹Â?–‹Â?ƒ DzÂ•Â‘Â†Â†Â‹Â•ÂˆÂƒÇŚ œ‹‘Â?‡ Â?‡Â?Â–ÂƒÂŽÂ‡Çł ‡ œ‹––‹”Ž‘ ° •‹…—”ƒÂ?‡Â?–‡ —Â? ƒ––‘ ’‡†ƒ‰‘‰‹…‘ Â?Â‡Â‰ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‘ÇĄ …Š‡ —Â? ’‘…‘ ƒŽŽƒ ˜‘Ž–ƒ ƒ–”‘ˆ‹œœƒ “—‡•–ƒ …ƒ’ƒ…‹–Â? …Š‡ ƒÂ?†”‡„nj „‡ ‹Â?˜‡…‡ Â?ƒÂ?–‡Â?Â—Â–ÂƒÇĄ …‘Ž–‹˜ƒ–ƒ ‡ …”‡•…‹—–ƒ …‘Â? ‰‡Ž‘•‹••‹Â?ƒ …—”ƒǤ Ž…—Â?‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ ‹Â?ÂˆÂ‹ÇŚ Â?‡ǥ ˆƒÂ?Â?‘ †‘Â?ƒÂ?†‡ ’‡” ‡˜‹–ƒ”‡ †‹ —„„‹†‹”‡ǥ Ġ ‡•‡Â?’‹‘ǣ Dz ‡”…Š¹ †‡˜‘ ƒÂ?†ƒ”‡ ƒ Ž‡––‘Ǎ ‡”…Š¹ †‡˜‘ ’ƒ”Žƒ”‡ ƒ „ƒ••ƒ Â˜Â‘Â…Â‡ÇŤ ‡”…Š¹ Â?‘Â? ’‘••‘ Â?ƒÂ?‰‹ƒ”‡ Ž‡ …ƒ”ƒÂ?‡ŽŽ‡ǍdzǤ Â? “—‡nj •–‘ …ƒ•‘ Žƒ ”‹…Š‹‡•–ƒ Â?‘Â? ° ’‘•–ƒ ’‡” —Â?ƒ Ž‘nj †‡˜‘Ž‡ …—”‹‘•‹–Â? ‹Â?Â–Â‡ÂŽÂŽÂ‡Â–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ ’‡” ‹Ž ˆƒ––‘ …Š‡ Â?‘‹ ƒ„„‹ƒÂ?‘ †ƒ–‘ —Â? ‘”†‹Â?‡ ȋ‘ •–ƒ„‹Ž‹–‘ —Â? Â†Â‹Â˜Â‹Â‡Â–Â‘ČŒ ‡ Ž‘”‘ ’”‘˜ƒÂ?‘ Ġ ƒ‰‰‹”ƒ”Ž‘Ǥ Â•ÂƒÂ–ÇŚ –ƒÂ?‡Â?–‡ …‘Â?‡ ’‡” ‹ DzÂ?‘dzǣ Dz ‡ Žƒ ˆƒ”ƒÂ?Â?‘ǍdzǤ ‡ •¿ǥ ”‹’‡–‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Ž …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‘ …Š‡ Šƒ ƒ˜—–‘ •—……‡••‘ǥ •‡ Â?‘ Žƒ ”‹…Š‹‡•–ƒ ° •–‡”‹Ž‡ ‡ “—‹Â?†‹ …‡••‡”Â?Ǥ —Â?“—‡ ƒ “—‡•–‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ •‹ ”‹•’‘Â?†‡ •„”‹‰ƒ–‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ …Š‡ ‰‹Â? …‘Â?‘•…‘Â?‘ Žƒ ”‹•’‘•–ƒ ‡ …Š‡ Ž‡ Dz”‡‰‘Ž‡dz ˜ƒÂ?Â?‘ ”‹•’‡––ƒ–‡Ǥ


͛͘

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

”‡•…‹ƒ Š‹–ƒ””ƒ ‡ †ƒ–‡ †‡Ž ‡•–‹˜ƒŽ ͚͙͛͘

”‡•…‹ƒ

ÂŽ …‘Â?…‡”–‘ †‡ŽŽǯ •…‹ –”ƒ ÂĄÂ?†‡Ž ‡ ‡”†‹

Parte domenica 7 luglio alle 21 l’edizione 2013 di BresciaChitarraFestival 2013. Al teatro San Giovanni Giulio Tampalini si esibirĂ in “Recitalâ€?. LunedĂŹ 8 luglio alle 21 nella chiesa di San Giorgio Domenico Scaminante si esibirĂ in “Lumina solisâ€?. MartedĂŹ 9 al Chiostro di San Giovanni Mimmo Peruffo alle 11 terrĂ la conferenza “L’alchimia della cordaâ€? e alle 18 Carlo Carfagna interviene sul tema “La Chitarra in Italiaâ€?. Sempre martedĂŹ alle 21 “Au son de guitaresâ€?

L’Usci (Unione societĂ corali italiane) della provincia di Brescia con il patrocinio della Provincia di Brescia, in collaborazione con il Touring club italiano Sezione di Brescia, organizza una nuova iniziativa per far conoscere alla cittadinanza l’attivitĂ corale dei propri associati la rassegna “Dodici mesi di coralitĂ â€? con il quarto concerto in programma sabato 6 luglio dalle 16 nella chiesa di San Giorgio nell’omonima piazzetta a Brescia.

interpretato da Simona Boni e Giulio Tampalini. MercoledĂŹ 10 luglio Giuseppe Chiaramonte interviene alle 15 al Chiostro di San Giovanni su “Nuovi principi di tecnica della mano destraâ€? e alle 18.30 al Teatro di San Giovanni il concerto di Fabio Maida “Elogio della danzaâ€?. GiovedĂŹ 11 luglio alle 21 nella chiesa di San Giorgio Gian Marco Ciampa si esibisce in “Il prodigio del virtuosismoâ€?. VenerdĂŹ 12 concerto ďŹ nale alle 21 nella chiesa di San Giorgio.

Il concerto di sabato sarĂ eseguito dall’Associazione culturale “San Matteoâ€? di Villanuova sul Clisi diretta dal maestro Sara Piccini. In programma brani di Händel, Frank, Baronchelli, Mozart e un omaggio particolare a Giuseppe Verdi di cui non potranno mancare “O Signore dal tetto natioâ€? e “Va’ pensieroâ€?. Questo con la partecipazione del soprano Gloria Contin. I concerti sono rivolti all’intera cittadinanza e sono liberi.

‘Â?ƒ–‘ ÂŽ ÍšÍ˜ÇĄ ͚͙ ‡ ͚͚ Ž—‰Ž‹‘ ƒŽŽƒ ‘……ƒ

$UWLVWL GL VWUDGD H ,QFDQWL GDO PRQGR

Ă‹

al numero zero, ma giĂ si propone come una delle novitĂ piĂš interessanti a livello nazionale tra le rassegne di arte di strada e di circo. La manifestazione “La Rocca delle Meraviglie - Artisti di strada ed Incanti dal mondoâ€? in programma il 20, 21 e 22 luglio a Lonato del Garda ha due assi nella manica: l’incredibile fascino del luogo, la Rocca visconteo-veneta di Lonato e una proposta artistica che punta sulla qualitĂ , sul fascino dell’esotico, sulla capacitĂ degli artisti di strada di trasformare ogni evento in un’occasione di festa con il coinvolgimento di un pubblico di tutte le etĂ . Alcuni degli spettacoli proposti potrebbero da soli costituire un vero e proprio evento per una grande serata di spettacolo: i grandi attraversamenti su filo del funambolo e recordman di attraversata Andrea Loreni; la danza del leone, della compagnia Italy Lion and Dragone dance che include atleti cinesi che si esibiranno in numeri di grande suggestione e di incredibile difficoltĂ ; ancora danze rituali, ma questa volta provenien-

Dz ƒ ‘……ƒ †‡ŽŽ‡ Â‡Â”ÂƒÂ˜Â‹Â‰ÂŽÂ‹Â‡Çł ° ƒŽŽƒ •—ƒ ’”‹Â?ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ǥ Â?ƒ ’”‘Â?‡––‡ …‘•‡ •’‡––ƒ…‘Žƒ”‹ ’‡” ‰”ƒÂ?†‹ ‡ ’‹……‹Â?‹ǣ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒÂ?‡Â?–‹ †‹ ˆ—Â?ƒÂ?„‘Ž‹ǥ ‰‹‘…Š‹ †‹ ÂˆÂ—Â‘Â…Â‘ÇĄ †ƒÂ?œ‡ Â”Â‹Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‰‹‘…Š‹ …‹”…‡Â?•‹ ‡ –ƒÂ?–‘ ƒŽ–”‘ ti dal Bengala, con il gruppo Milon Mela, fondato dal maestro Abani Biswas, giĂ collaboratore di Grotowsky. Milon Mela propone, tra le altre cose, danze Chhau, caratterizzate da acrobazie e magnifiche maschere; dall’Etiopia, con Fekat Circus, arriva un giovanissimo circo etnico che comprende acrobati, giocolieri e una bravissima contorsionista. L’ancestrale potere del fuoco verrĂ invece mostrato dal gruppo messicano Quetzalcoatl, maestri nella manipolazione del fuoco e nel creare situazioni di grande tensione emotiva. Ma “La Rocca delle Meraviglieâ€? riserverĂ anche spazio per il divertimento piĂš schietto, grazie alla comicitĂ di Wanda Circus, dei Bandaradan, band itinerante con un vasto repertorio musicale e di battute e di molti altri artisti. Fra i protagonisti, anche il tango argentino, attraverso

la creazione di una delle piĂš suggestive milonghe mai viste in Italia, che proporrĂ anche la musica dal vivo del gruppo Manga de Tanos. Chi poi vorrĂ fare le ore piccole avrĂ tante opportunitĂ musicali e di spettacolo fino alle due di notte. La manifestazione si arricchirĂ anche di un Mercatino di artigianato artistico e di interessanti proposte gastronomiche. “La Rocca delle Meraviglieâ€? nasce da un’idea di Luigi Russo e di Aurelio Rota, in collaborazione con la Fondazione Ugo da Como. Il programma, in via di definizione, presenterĂ molte altre sorprese e un’attenzione particolare nei confronti dei bambini e sarĂ pubblicato sul sito www.fondazioneugodacomo.it. Apertura dalle 18 alle 2 della notte. Ingresso 5 euro, bambini fino a 12 anni 2 euro.

”‡•…‹ƒ Dz ƒ•–‡ŽŽ‘ •‡Â?œƒ ˆ”‘Â?–‹‡”‡dzǣ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?•‡‰Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ƒ––‹˜‹–Â? Ž—†‹…Š‡

Â?ƒ Â?‡†‹ƒ †‹ ͛͘Â?‹Žƒ Â˜Â‹Â•Â‹Â–ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇĄ Í?Íš ”‡ƒŽ–Â? …‘‹Â?˜‘Ž–‡ ‡ ͛͘ †‹ˆˆ‡”‡Â?–‹ •’‘Â?•‘”Ǥ —‡•–‹ ‹ Â?—Â?‡”‹ †‹ Dz ƒ•–‡ŽŽ‘ •‡Â?œƒ ˆ”‘Â?–‹‡”‡dzǥ Žƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ †‹ ƒ––‹˜‹–Â? Ž—†‹…Š‡ …Š‡ǥ †ƒ …‹Â?ÇŚ “—‡ ƒÂ?Â?‹ ƒ “—‡•–ƒ Â’ÂƒÂ”Â–Â‡ÇĄ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ ‰‡Â?‹–‘”‹ †—”ƒÂ?–‡ Ž‡ …ƒŽ†‡ †‘Â?‡Â?‹…Š‡ ‡•–‹˜‡Ǥ ƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ǥ •‘•–‡Â?—–ƒ ‡ ’”‘Â?‘••ƒ †ƒŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ •Â?ÇĄ Šƒ †ƒ–‘ ˜‹–ƒ Ġ —Â? …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹‘ ‡–‡”‘‰‡Â?‡‘ ƒ Ž—‰Ž‹‘ ”‡‰ƒŽƒ ƒŽŽƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒÂ?œƒ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ˜‹˜‡”‡ †‹˜‡”•ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Ž ÂƒÇŚ •–‡ŽŽ‘ †‹ ”‡•…‹ƒǤ Dz ÂŽ ‘ŽŽ‡ ܠÂ?‡‘ ”‹˜‹˜‡ ‰”ƒœ‹‡ ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ǥ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ •Â?ÇĄ Ž„‡”–ƒ ƒ”Â?Â‹Â‰ÂƒÇĄ ‹Â?˜‹–‹ƒÂ?‘ –—––‡ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ƒ ˜‡Â?‹”‡ ‹Â? ƒ•–‡ŽŽ‘ ƒ –”ƒ•…‘””‡”‡ —Â?ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ •‡”‡Â?ƒdzǤ ‘Â?‘ –”‡ Ž‡ †‘Â?‡nj Â?‹…Š‡ ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ ‹Â? …—‹ǥ ‰”ƒœ‹‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â‹Â”Â‹Â†Â‹ÂŽÂŽÂƒÇĄ „ƒÂ?„‹Â?‹ ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ …‹Â?‡Â?–ƒ”•‹ ‹Â? ƒ––‹˜‹–Â? Ž—nj †‹…Š‡ǥ •—††‹˜‹•‡ ‹Â? †‹˜‡”•‡ ƒ”‡‡ –‡Â?ƒ–‹…Š‡Ǥ Ž‹ ƒ’’—Â?ÇŚ –ƒÂ?‡Â?–‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ˆ‹••ƒ–‹ ’‡” ‹Ž Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ǥ ‹Ž ͙͜ Ž—‰Ž‹‘ ‡† ‹Ž

͚͙ Ž—‰Ž‹‘ǥ •‡Â?’”‡ ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǥ͛͘Ǥ ‹ ’ƒ”–‡ …‘Â? Dz Â? ƒ•–‡ŽŽ‘ •‹ ‰‹‘…ƒdzǥ ’‡” ’ƒ••ƒ”‡ —Â? ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?•‡‰Â?ƒ †‹ ’‹”ƒ–‹ ‡ ˆ‘ŽŽ‡––‹Ǥ ‡” ‰Ž‹ ƒÂ?ƒÂ?–‹ †‡ŽŽ‘ •’‘”– ° •–ƒ–‘ ‘”‰ƒÂ?Â‹ÂœÂœÂƒÇŚ –‘ Dz ƒ•–‡ŽŽ‘ ‹Â? …ƒÂ?Â’ǨdzǤ ‡” ‹ ’‹……‘Ž‹ …—‘…Š‹ ‹Â? ‡”„ƒ ‡ ’‡” ‰Ž‹ ƒ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‹ †‡ŽŽƒ –ƒ˜‘Žƒ †‡‰Ž‹ ‡Ž‡Â?‡Â?–‹ǥ Ž‡ ”ƒ‰ƒœœ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹”‹†‹ŽŽƒ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡’ƒ”ƒ–‘ Žƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ Dz —‘…Š‹ ’ƒ•–‹……‹‘Â?‹ ‡ •…‹‡Â?œ‹ƒ–‹ ’ƒœœ‹dzǤ ǯ—Ž–‹Â?ƒ †‘Â?‡nj Â?‹…ƒ •ƒ”Â? ‹Â?˜‡…‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?•‡‰Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‡Ž ”‹…‹…Ž‘ …‘Â? Dz ÇŻÂ‡Â…Â‘ÇŚÂ…ÂƒÂ•Â–Â‡ÂŽÂŽÂ‘dzǣ ’‡” ‹Â?Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ”Â‡ÇĄ †‹˜‡”–‡Â?†‘•‹ǥ ƒ ’”‘–‡‰‰‡”‡ ‹Ž ’‹ƒÂ?‡–ƒǤ Dz ÂŽ …ƒ•–‡ŽŽ‘ ° —Â?‘ •’ƒœ‹‘ ˆ‘Â?Â†ÂƒÇŚ Â?‡Â?–ƒŽ‡ ’‡” “—‡•–ƒ …‹––Â?Çł Šƒ ”‹…‘”†ƒ–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ƒŽŽƒ …—‘Žƒ ‡ ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹dzǥ ‘„‡”–ƒ ‘”‡ŽŽ‹Ǥ Dz Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ †‹ “—‡•–ƒ ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Ž ƒ•–‡ŽŽ‘ †‘˜”Â? †‹˜‡Â?–ƒ”‡ —Â? ’‘Ž‘ ÂƒÂ–Â–Â”ÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ †ƒŽ ’—Â?–‘ ˜‹•–ƒ Â•Â’Â‘Â”Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ ‡†—…ƒ–‹˜‘ ‡ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž …‘‘”†‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ ˜ƒ”‹‡ ‹Â?‹nj œ‹ƒ–‹˜‡dzǤ ȋ”Ǥ‰ǤÂ…ǤČŒ

ÇŻ

ƒ˜ƒ”†‘ ‡”œƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ Çł ÂŽ ‘Â?–‡dz

0XVLFD GDQ]D PRVWUH H WDQWR DOWUR Musica, fotografia e teatro. Anche quest’anno il Comune di Gavardo organizza la manifestazione “Il Ponte. Gavardo in concertoâ€?. Quella che si svolgerĂ durante gli ultimi tre sabati di luglio sarĂ la terza edizione della rassegna che proporrĂ non solo contenuti musicali, ma anche esposizioni fotografiche, aperitivi culturali e spettacoli di danza. L’evento è stato voluto dall’amministrazione locale e la sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra il Comune e le associazione culturali “Concertoâ€? e “Cieli Vibrantiâ€?. Si inizia sabato 13 luglio alle 18 al Vecchio Mulino (nella foto) con il primo degli “Aperitivi al Mulinoâ€?, incontri che si svolgeranno anche i due sabati successivi nello stesso luogo e alla stessa ora, con lo spettacolo “Lui, lei e l’arpaâ€? e la mostra “Photofestivalâ€? dedicata alle opere dell’artista Matteo Biatta. Alle 21 ci si sposterĂ in piazza Marconi per lo spettacolo musicale “Travel dialoguesâ€? con Francesco Cafiso al sassofono e Dino Rubino al pianoforte. “Ringraziamo tutte le associazioni Concerto e Cieli Vibrinti, cosĂŹ come Asm e Rotary club che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento. − afferma Francesca Orlini, assessore alla Cultura del Comune valsabbino durante la presentazione dell’evento svoltasi in cittĂ a Palazzo Martinengo – Si tratta della terza edizione di questa rassegna culturale e anche quest’anno ci auguriamo un’ampia partecipazione grazie non solo ai cittadini di Gavardo, ma anche agli abitanti dei Comuni limitro-

fi che giungono attratti dalle nostre proposte�. L’assessore mette inoltre l’accento sul fatto che tutti gli eventi siano gratuiti e aggiunge: “Abbiamo voluto soprattutto fare qualcosa che allieti e coinvolga la gente�. Alla presentazione hanno partecipato anche Alessandra Moreni, direttore artistico associazione Concerto, e Fabio Larovere, direttore artistico associazione Cieli Vibranti che hanno ringraziato le istituzioni e gli organi con i quali hanno collaborato. (f.g.)

‹ ’ƒ”–‡ ‹Ž Í™Í ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘ …‘Â? ‹Ž ’”‹Â?‘ †‡‰Ž‹ Dz ’‡”‹–‹˜‹ ƒŽ —Ž‹Â?‘dz ƒŽ ˜‡……Š‹‘ Â?—Ž‹Â?‘


͜ ͚͙͛͘

È stata inaugurata mercoledì 3 luglio la mostra “Uno, due, tre: stella!” presso la sede dell’Aab (visitabile fino all’11 luglio dalle 16 alle 19.30, escluso il lunedì). L’esposizione rientra nelle iniziativa “Aab: porte aperte all’arte per tutti”. In questo progetto l’arte è vista come contaminaziopne, come strumento per mettersi continuamente in gioco. La giocosità caratterizza l’esperienza dell’artista-utente. La mostra raccoglie il risultato dei laboratori

nei centri diurni del dipartimento di Salute mentale Luzzago e Casazza degli spedali civili di Brescia. L’arte consente di sviluppare inediti sistemi di relazione e nuovi modi di modellare i materiali, di creare, giocare e comporre: creta, pastelli, pitture, matite, musica e poesia. “Nella mostra lo spettatore è chiamato − suggeriscono gli organizzatori − a perdersi e ritrovarsi, condividendo le esperienze, le idee e le suggestioni che gli artisti ci offrono”.

ǡ ͟ǡ͘͝

5RWHOOD LO GpFROODJH H LO FLQHPD ͚͟ ǯ ǣ ǡ

/

a Galleria Abarte ospita una mostra dedicata a Mimmo Rotella, protagonista assoluto della Pop Art nonché esponente del Nouveau Realism. Una serie di strappi di manifesti dai muri di Roma, Milano e Parigi, espressione artistica della città moderna, raffiguranti i volti più noti delle star del cinema, da Marilyn Monroe a Paul Newman, a Liz Taylor, icone di una nuova mitologia che emergono dalle lacerazioni della carta, caricandosi di un dinamismo e di una eleganza ricercata. È così che nasce il décollage, massima invenzione del maestro calabrese, uno stile esclusivo per l’epoca, segno di stacco e di ricerca di soluzioni innovative all’inizio degli anni Cinquanta, in cui, ricorda Andrea Barretta, Rotella non vuole più dipingere, in seguito al ritorno in patria dopo la sua prima esperienza negli Stati Uniti. È il momento in cui i New Dada

ǯ

Jasper Johns e Robert Rauschemberg si stanno affermando definitivamente; sono gli anni dell’espressionismo astratto, dell’Informale, delle ricerche spaziali di Burri e Fontana, anni in cui il Nouveau Realism inizia a prendere forma grazie ai vari Pierre Restany, Raymond

Hains, Jacques Villeglè. Tutto questo gioca un ruolo fondamentale nella formazione di Rotella, che, convinto che in arte tutto fosse stato già fatto, scopre il manifesto pubblicitario, assemblando e incollando su tela pezzi strappati per strada; squarci di carta multicolore in cui il collage di matrice cubista e la dissacrante arte dadaista dell’object trouvé si fondono in unicum, “unica rivalsa, ed unica protesta, − affermava l’artista − contro la società che ha perduto il gusto dei mutamenti e delle trasformazioni”. Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918 e muore a Milano l’8 gennaio 2006; in mezzo più di cento esposizioni personali in Italia e all’estero oltre a importanti rassegne internazionali e nazionali. La mostra “Mimmo Rotella. Il dècollage e il cinema” sarà visibile fino al 27 luglio con i seguenti orari: giovedì dalle 15.30 alle 19.30; venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.

ǡ ͙͠ǡ͘​͘

ǡ ͙​͙ǡ͘​͘

ǯ ǡ ǡ ǯ ǡ Ǣ ǡ ǡ Ǥ Dz Ǥ dzǡ ǯ ǡ ǡ ͚ Ȃ Ǥ ǯ͠ Ǥ ǣ ¿ǡ ¿ ¿ ͙͘Ǧ͙͚ ͙͞Ǧ͙͡Ǣ ǡ ͙͘Ǥ͛͘Ǧ͙͚Ǥ͛͘ ͙͞Ǧ͚͘Ǥ

ǡ ǡ ǡ Ǣ ǡ ǯ Ǥ Ǥ͚​͚ ǯ Ǥ Dz ǥ ǥ ǥ dzǡ ǡ Ȃ Ǥ ͙͜ ǡ ¿ǡ ͙͘ ͙͚ ͙͝ ͙͡Ǥ

ǡ ǡ ǡ ǣ ǡ ǡ ǡ Ǥ ǡ ǡ Ǥ Dz Ǥ Ǧ dz Dz Ǥ dzǡ ǡ ͚͛ Ȃ Ǥ ͚͝ ǡ ¿Ǧ ¿ ͙͘Ǧ͙͚ ͙͝Ǧ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͝ Ǧ͙͡Ǥ͛͘Ǥ

ǡ ͙͝ǡ͘​͘

͙͛

° Ǧ Ǧ ǡ ǯ Ǧ ǡ Ǥ Ǧ ǣ Ǣ ǯ Ǧ ǯ Ǧ Ǥ 1 ǡ ǡ Ǧ ǡ Ǥ ǯ Ǧ Ǧ ǡ ǡ Ǥ Ǧ Ǥ

Dz ǡ ǯ Ǣ Ǧ dzǤ Ǧ ǯ Ǧ Ǥ Ǧ ǣ Dz dzǡ Dz dz ± ° ǡ ǡ Ǥ Ǧ ǡ Ǧ Ǥ 1 ǯ ǯ ǡ Ǧ ǡ Ǥ

ǯ Ǧ Ǥ ǡ ǡ Ǧ ǡ ǡ Ö Ǧ Ǥ Dz dzǡ ǡ ǡ Ǧ Ǥ ǡ Ǧ ǡ ǡ Ǥ Ǥ Ǧ ǡ ǡ ǡ ǡ ǯ Ǥ Ǥ ǡ ǯ Ǧ ǡ ǯ Ǥ

ǡ Ǧ ͘͜ ǡ î Ǧ Ȃ ǡ ͙͘ Ȃ Ǥ ǡ ǡ Ǧ ǡ Ǧ ° ǡ Ǥ ǡ Ǧ ǡ Ǧ Ǧ ° ǯ Ǧ ǯ Ǥ ȋ Ȍ


̻ Ǥ

Ǥ Ǥ ͠​͠Ǥ͛ ͠​͠Ǥ͝

¿ ¿

͠ ͙͠

͠ ͙͡Ǥ͛͘

͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘

@

͘͞Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͙͘ Ǧ Ǥ ͟Ǥ͛͘ Ǥ ͠Ǥ͘​͘ ͠Ǥ͛͘

͞Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘͝ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͘ Ǥ ͠Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͠Ǥ͙͝ ͚͙Ǥ͘​͘

͟Ǥ͘​͘

͙͘Ǥ͘​͘ Ǥ

͡Ǥ͙͝

͙​͙Ǥ͘​͘

͡Ǥ͜͝

͙͘Ǥ͘͞ ͙͚Ǥ͙͝ ͙͚Ǥ͜͝

Ǧ

͙͝Ǥ͘​͘

͙͟Ǥ͘​͘

Ǧ ǣ ͙͚͘ Dz

͙͡Ǥ͙͝

dz

͙͡Ǥ͚͘

͙͡Ǥ͛͘

͙͡Ǥ͘͝ ȋ ǤȌ

ǯ

͚͘Ǥ͝​͝

͙͜Ǥ͘​͘

͚͙Ǥ͘​͘

Ǧ

͚​͚Ǥ͘​͘

͠Ǥ͜͝

Ǧ

ǡ ͚͡ Ǧ ͚͛͘͜͝ ȋ Ȍ

¿ ͠Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘ Ǧ ͚​͚Ǥ͛͘Ǥ ¿ ͙​͙ Ǧ ͙͜ Ǧ ͙͞ Ǧ ͚͘ Ǧ ͚͛Ǥ͜͝Ǥ ¿ ͡Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ǡ Ǥ ¿ ͠Ǥ ° ¿ ͙͟ ͙​͙Ǥ ¿ ͙͟Ǥ ¿ ͙͛Ǥ

Da lunedì al venerdì, a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potrete seguire rassegne stampa locali e nazionali, ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͞Ǥ͘͝ Ǥ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͠Ǥ͛͘ ǡ ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͙͜Ǥ͙͘ ͚ Ǥ ǡ ǡ ǯ ° Ǥ ǡ Ǥ ͙͜Ǥ͝​͝ Ǥ ǡ ͙͟͞ Ǥ

͚͘​͘​͘ǡ Ǥ ͙͝Ǥ͘͝ ǯ ǡ ͙͟͜͡ ͙͜͡͠ ǡ ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘​͘ ͚͘​͘͠ Ǥ ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘​͘ Ȃ ͚͘​͘͞ Ǥ ǥ

͙ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘

͚͘​͘͟Ǥ ° Ǥ ǤǤǤ

͟ǡ Ǥ ͚​͚Ǥ͚͘

͚͘​͘͟ Ǥ ǡ ǤǤǤ

Ǥ ͛͘͜͞Ǥ͚​͚͚͛͜ ͛͘͜͞ ͚͛͘͘͡͞ Ǧ ǣ ̻ Ǥ ̻ Ǥ Ǥ Ǥ

Ǥ ͚͘ ͚​͚Ǥ ȋ͙͘Ǥ͚͘ Ǧ ͙͚Ǥ͚͘ Ǧ ͙͠Ǥ͚͘ȌǢ Ƭ ȋ͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͜͝ Ǧ ͙͠Ǥ͜͝ȌǢ ȋ͡ Ǧ ͙͚ Ǧ ͙͠ȌǤ

Dz dz

ǡ ͜ Ǧ ͚͙͘͜͝ ȋ Ȍ

Ǥ ¿ ¿ ͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͡Ǥ͘​͘Ǣ ͡Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ Ǥ

ǣ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͘͜Ǥ ǣ Ǥ ǣ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ͚͙͛͛͘͘͟͜​͜​͜ ͚͙͙͛͛͘͘͘͡​͙ Ǥ Ǥ ̻ Ǥ

ǣ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ǯ1 ǣ ǡ Ǥ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͟ Ǧ ͙͛Ǥ͛͟ Ǧ ͙͡Ǥ͜͟ ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡

ǡ Ǥ ͠Ǥ͛͝ ͚͘​͙͘Ǥ ǡ Ǥ Ǥ

ǡ ͘͞ ǡ

ǥ ͙​͙Ǥ͛͘

Ǥ Ǥ Ǥ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͚͘Ǥ͘͝

¿ ͙͘Ǥ͘͡ ͙͚Ǥ͙͝ ͡Ǥ͛͘ ͙͝Ǥ͘​͘

ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ǯ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

͛͛

ƒ —‘Â?ƒ ‘˜‡ŽŽƒ ͙͚͘ ƒÂ?Â?‹ ˆƒ —•…‹˜ƒ ‹Ž ’”‹Â?‘ Â?—Â?‡”‘ †‹ Dz ‘…‡dz

ƒ —‘Â?ƒ ‘–‹œ‹ƒ Dz ‡ „‡ƒ–‹–—†‹Â?‹dz

La famiglia di “Voceâ€? festeggia quest’anno un importante anniversario: i 120 anni di vita. Il primo numero usciva l’8 luglio 1893. In primo piano (ore 11.20) l’intervista di Massimo Venturelli al direttore di “Avvenireâ€? Marco Tarquinio. Una riessione sulla radicata presenza cattolica nel mondo dell’informazione e della cultura. Per tutto il mese di luglio il commento festivo al Vangelo è a cura di don Cesare Verzini, parroco di Santa Eufemia della

Anche quest’anno la rubrica “La Buona Notiziaâ€? è sospesa per l’estate. TornerĂ da domenica 22 settembre alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10. Su vocemedia.tv, invece, l’appuntamento di questa settimana è con lo speciale “Beati i puri di cuore perchĂŠ vedranno Dioâ€?, con Raniero Cantalamessa (nella foto).

Fonte in cittĂ . La lettura è sempre di Guido Uberti. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda nell’edizione estiva di un’ora dalle 11 alle 12. Trasmesso in differita anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche della Buona Novella si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͥǤÍœÍ? ‹œ‹ƒÂ?ƒ ƒÂ?‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? ‡ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ •—‹ ˆƒ––‹ ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ †‡Ž Â?‘Â?‡Â?–‘Ǥ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͙͚Ǥ͘͘

ÂŽ –‡””‹–‘”‹‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ‡ Ž‡ •—‡ „‡ŽŽ‡œœ‡Ǥ †‘ƒ”†‘ ƒ•’‡ŽŽ‹ •‹ –”‘˜ƒ Â?‡Ž ƒ•‡”–ƒÂ?‘ǥ ’‡” ˜‹•‹–ƒ”‡ —Â? ƒŽŽ‡˜ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ „—ˆƒŽ‹ ‡ …‹ •’‹‡‰ƒ …‘Â?‡ ƒ˜˜‹‡Â?‡ Žƒ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ †‹ •ƒŽƒÂ?‡ǥ „”‡•ƒ‘Ž‡ ‡ Â?‘œœƒ”‡ŽŽ‡Ǥ

Â?ÂƒÂšÇĄ ŠǤ ͙͚ǤÍ?͘ ÇŁ ÇŻ Â? ‡•’Ž‘”ƒ–‘”‡ •—‹ ‰‡Â?‡”‹•ǥ •‡‰—‹–‘ †ƒŽŽ‡ –‡Ž‡…ƒÂ?‡”‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒ ‰‹—Â?‰Ž‡ ‡ †‡•‡”–‹ •‘’”ƒ˜˜‹˜‡Â?†‘ …‘Â? …‹Ö …Š‡ –”‘˜ƒ †ƒŽŽƒ Â?ƒ–—”ƒǤ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í&#x;Ǥ͘͘ ‘ •’ƒœ‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ †ƒ ƒ‹ —‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–”ƒ––‡Â?‹Â?‡Â?–‘ †‡‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹Ǥ Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ …ƒ”–‘Â?‹ ƒÂ?‹Â?ƒ–‹ †‹ —Ž–‹Â?ƒ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ Í&#x;ǤÍ?Í? ͚͙͛͘ —„”‹…ƒ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–‹…ƒ …Š‡ ‘‰Â?‹ ‰‹‘”Â?‘ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ •–ƒÂ?’ƒ †‡‹ “—‘–‹†‹ƒÂ?‹ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡ …‘Â? —Â? †‹„ƒ––‹–‘ ‹Â? •–—†‹‘ǥ ”ƒ……‘Â?–ƒ ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ ‡ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ Žƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …‘•ƒ ’—„„Ž‹…ƒǤ

ƒ‹ —‡ǥ ͙͘ǤÍ™Í? ‘Â?•Ǥ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ÇŻ ”…‘Ž‡ …‘Â?†—…‡ —Â?ƒ ”—„”‹…ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ ‡ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ ‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͙͞Ǥ͘͘ Č‚ ‹ŽÂ? –˜ †‡Ž Í™ÍĄÍ Í Â…Â‘Â? ƒ›Â?‘Â?† —””Ǥ Â? —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‡Â”Â‘Â?ƒ—–‹…ƒ ”‡†—…‡ †ƒŽ ‹‡–Â?ƒÂ? ° ‹Â?…”‹Â?‹Â?ƒ–‘ †‹ †—’Ž‹…‡ ‘Â?‹…‹†‹‘Ǥ ÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‘Â…ÂƒÂ–Â‘ ‡””› ƒ•‘Â? ƒ……‡––ƒ †‹ †‹ˆ‡Â?†‡”Ž‘ ‹Â? –”‹„—Â?ƒŽ‡Ǥ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͙͛Ǥ͚͘ ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ …Š‡ •‹ ‘……—’ƒ †‹ ’‘‡•‹ƒǤ ƒ˜‹†‡ ‘Â?†‘Â?‹ ’ƒ”Žƒ †‡ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ Â?‘˜‹–Â? ‡ Ž‡‰‰‡ ‘’‡”‡ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ ‡ †‡Ž ’”‡•‡Â?–‡Ǥ Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͚͘Ǥ͙͘ ÇŻ ‡”‹‡ †‹ †‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹ …Š‡ Â?‘•–”ƒÂ?‘ Ž‡ ’‹Î „‡ŽŽ‡ ”ƒˆˆ‹‰—”ƒœ‹‘Â?‹ ’‹––‘”‹…Š‡ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒÂ?‘ Ž‡ •–‘”‹‡ …‘Â?–‡Â?—–‡ Â?‡ŽŽ‡ ƒ…”‡ …”‹––—”‡Ǥ

ƒ‹ Â?‘ǥ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í? ÇĄ

‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥÍ?Íž …‘Â? ‘Â?› …ŠÂ?‡‹†‡”Ǥ ‘’‘ ƒ˜‡” •’‘•ƒ–‘ Žǯ‹Â?’‡”ƒ–‘”‡ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‹—•‡’’‡ Žƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‹••‹ ˆƒ–‹…ƒ Ġ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒ”•‹ ƒ Â’ÂƒÂŽÂƒÂœÂœÂ‘ÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ ’‡” ˜‹ƒ †‡ŽŽƒ •—‘…‡”ƒ ƒ—•–‡”ƒ ‡† ‡•‹‰‡Â?–‡Ǥ

”‹•ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘͘ ‘Â?Â?‡†‹ƒ †‡Ž ͚͘͘͞ †‹ —’‹ ˜ƒ–‹ …‘Â? ‹‡‰‘ „ƒ–ƒÂ?–—‘Â?‘ǥ ƒÂ?‡••ƒ

Â?…‘Â?Â–Â”ÂƒÂ†ÂƒÇĄ ‹‘ŽƒÂ?–‡ Žƒ…‹†‘ ‡ Â?‡• ƒ•–”‡Ǥ ƒÂ?†”‘ǥ ƒ––‘”‡ ‹Â? …”‹•‹ǥ ˆ‹Â?‰‡ ‹Ž •—‹…‹†‹‘ ’‡” ƒ––‹”ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ˆ‹‰Ž‹‡Ǥ —‡•–‡ Ž‘ ƒ‹—–‡”ƒÂ?Â?‘ ƒ –”‘˜ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‹Â?ƒ ‰‡Â?‡ŽŽƒǤ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ Í™ͥǤ͘͘ ‹ŽÂ? †‹ ˆƒÂ?–ƒ•…‹‡Â?œƒ †‡Ž Í™ÍĄÍĄÍœǤ Â?ƒ •’‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ •‘Ž†ƒ–‹ ‡ ƒ”…Š‡‘Ž‘‰‹ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ —Â?ƒ ’‘”–ƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?ƒŽ‡ …Š‡ …‘Â?†—…‡ ƒ —Â? ’‹ƒÂ?‡–ƒ Ž‘Â?–ƒÂ?‘ ƒÂ?Â?‹ Ž—…‡ †ƒŽŽƒ ‡””ƒǤǤǤ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͙͛Ǥ͘͜ ‹ŽÂ? †‡Ž Í™ÍĄÍĄÍœ …‘Â? —•–‹Â? ‘ˆˆÂ?ƒÂ?Ǥ

Â? —Â?ƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ ƒŽ‹ˆ‘”Â?‹ƒ •…‘’’‹ƒ —Â?ƒ Â?‹•–‡”‹‘•ƒ ‡’‹†‡Â?‹ƒǤ ‡Â?–”‡ —Â? Â?‡†‹…‘ …‡”…ƒ Žƒ Â…Â—Â”ÂƒÇĄ —Â? ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ •‹ ’”‡’ƒ”ƒǤǤǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͙͛Ǥ͘͘ ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? …‘Â? ‘”‡Â?œ‘ ƒÂ?ĥǤ Â? …ƒ……‹ƒ–‘”‡ †‹ –ƒ‰Ž‹‡ ˜‹ƒ‰‰‹ƒ ’‡” ÂŽÇŻ Â?‡”‹…ƒ ƒ „‘”†‘ †‡ŽŽƒ •—ƒ Â?‘–‘ ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ …”‹Â?‹Â?ƒŽ‹ Žƒ–‹–ƒÂ?–‹ †ƒ ƒ••‹…—”ƒ”‡ ƒŽŽƒ Ž‡‰‰‡Ǥ ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͙͜Ǥ͘͜ ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ’‘Ž‹œ‹‡•…‘ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ‡––ƒÂ?–ƒ …‘Â? ƒ”Ž ƒŽ†‡Â? ‡ ‹…Šƒ‡Ž ‘—‰Žƒ•Ǥ Â?ƒ …‘’’‹ƒ †‹ ’‘Ž‹œ‹‘––‹ Č‚ —Â?‘ ƒÂ?œ‹ƒÂ?‘ ‡† ‡•’‡”–‘ǥ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‡ ‹Â?–‡ŽŽ‡––—ƒŽ‡ Č‚ ”‹•‘Ž˜‡ …ƒ•‹ ƒ ƒÂ? ”ƒÂ?…‹•…‘Ǥ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͙͚Ǥ͘͘

’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? ‹Ž –ƒŽÂ?nj•Š‘™ …‘Â?†‘––‘ †ƒ ”‹ƒÂ?Â?ƒ ‹ƒÂ?’‘Ž‹ ‡ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Â?˜‡”•ƒ …Š‡ ‹Â?†ƒ‰ƒÂ?‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? †‡ŽŽǯ—Â?‹˜‡”•‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ ÇĄ ŠǤ ͚͘Ǥ͛͘ 1 ‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹Ǥ …‘’”‹”‡Â?‘ …‘Â?‡ ˜‡Â?‰‘Â?‘ ’”‘‰‡––ƒ–‹ ‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‹ ‘‰‰‡––‹ †‹ —•‘ …‘Â?—Â?‡ǣ ‘‰‰‹ •…‘’”‹”‡Â?‘ …‘Â?‡ ˜‡Â?‰‘Â?‘ …‘•–”—‹–‡ Ž‡ Â?ƒ……Š‹Â?‡ ’‡” ‹Ž …ƒˆˆ° ‡ Ž‡ ƒÂ?ƒ…Š‡Ǥ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͚͛Ǥ͘͘ ÇŻ ‹ŽÂ? Š‘””‘” †‡Ž ͚͙͘͘Ǥ Â? ˜‹”—• †‡ŽŽǯ‡•‡”…‹–‘ •ˆ—‰‰‹–‘ ƒŽ …‘Â?–”‘ŽŽ‘ ˆƒ ‹Â?’ƒœœ‹”‡ Žƒ ‰‡Â?–‡ ‹Â? —Â?ƒ …‹––ƒ†‹Â?ƒ †‡Ž ‹†™‡•–Ǥ ‘ •…‡”‹ˆˆ‘ Ž‘…ƒŽ‡ †‡˜‡ …‘Â?–‡Â?‡”‡ ‹ †ƒÂ?Â?‹Ǥ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘

‹ŽÂ? †‡Ž ͚͘͘͘ †‹ ‘ŽƒÂ?† Â?Â?‡”‹…Š …‘Â? ‡Ž ‹„•‘Â? ‡ ‡ƒ–Š ‡†‰‡”Ǥ ƒ”‘Ž‹Â?ƒ †‡Ž —†ǥ Í™Í&#x;Í&#x;ÍžǤ Â? —‘Â?‘ ”‡†—…‡ †ƒŽŽƒ ‰—‡””ƒ ˆ”ƒÂ?…‘nj‹Â?†‹ƒÂ?ƒ †‡…‹†‡ †‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ƒŽŽƒ Ž‘––ƒ ’‡” Žǯ‹Â?†‹’‡Â?†‡Â?œƒ ’‡” •ƒŽ˜ƒ”‡ •—‘ ˆ‹‰Ž‹‘Ǥ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ ‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž Í™ÍĄÍĄÍœǤ Â?‘ ’•‹…‘’ƒ–‹…‘ Šƒ ‹Â?•–ƒŽŽƒ–‘ •— —Â? ƒ—–‘„—• —Â?ƒ „‘Â?„ƒ …Š‡ ‡•’Ž‘†‡”Â? •‡ ‹Ž Â?‡œœ‘ †‹Â?‹Â?—‹•…‡ Žƒ ˜‡Ž‘…‹–Â? •‘––‘ Ž‡ Í?͘ Â?‹‰Ž‹ƒ ‘”ƒ”‹‡Ǥ

ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ Í Í

Š”‹ŽŽ‡” †‡Ž ͚͘͘͞ …‘Â? ÂŽ ƒ…‹Â?‘Ǥ Â? …”‹Â?‹Â?‘Ž‘‰‘ ˜‹‡Â?‡ ƒ……—•ƒ–‘ †‹ ˆƒŽ•ƒ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒ †ƒ —Â? †‡–‡Â?—–‘ †‡Ž „”ƒ……‹‘ †‡ŽŽƒ Â?‘”–‡ǥ …Š‡ ‡”ƒ •–ƒ–‘ ‹Â?…”‹Â?‹Â?ƒ–‘ †ƒ —Â?ƒ •—ƒ ’‡”‹œ‹ƒǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͛ǤÍ?͘ Íš ͛͛ Â? ƒ‰‰‹‘”Â?ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? †‡ŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ •…‹‡Â?–‹ˆ‹…ƒ ‹Â? …ƒÂ?’‘ Â?‡†‹…‘ǥ •—‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ”‹–”‘˜ƒ–‹ ‹Â? ˆƒ––‘ †‹ •ƒŽ—–‡Ǥ ‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͙͞ǤÍ›Í? ‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥÍ&#x;ÍĄ …‘Â? ‡ƒÂ? ‘Â?Â?‡”›Ǥ ƒ ‡””ƒ •–ƒ ’‡” ‡••‡”‡ …‘Ž’‹–ƒ †ƒ —Â? ‡Â?‘”Â?‡ Â?‡–‡‘”‹–‡Ǥ Â?‘ •…‹‡Â?œ‹ƒ–‘ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ ˜‘””‡„„‡ —Â?‹”‡ Ž‡ ˆ‘”œ‡ ˆ”ƒ •ƒ ‡ ”••ǥ Â?ƒ Žǯ‡•‡”…‹–‘ ‰Ž‹‡Ž‘ ‹Â?’‡†‹•…‡Ǥ

”‹•ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘Í? ‘Â?Â?‡†‹ƒ †‡Ž ͙ͥÍ&#x;Í Â…Â‘Â? ‘ŠÂ? ‡Ž—•Š‹Ǥ ͙͚ͥ͞Ǥ —‡ Â?ƒ–”‹…‘Ž‡ •‘Â?‘ †‹•’‘•–‡ ƒ –—––‘ ’—” †‹ ‡Â?–”ƒ”‡ ‹Â? —Â?ƒ …‘Â?ˆ”ƒ–‡”Â?‹–ƒǤ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í?

‹ŽÂ? †‡Ž ͚͘͘͘ …‘Â? ƒ–‡ —†•‘Â?Ǥ ƒŽ‹ˆ‘”Â?Â‹ÂƒÇĄ ƒÂ?Â?‹ ‡––ƒÂ?–ƒǤ Â? ”ƒ‰ƒœœ‘ ƒ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‘ †‹ Â?—•‹…ƒ •‡‰—‡ …‘Â?‡ …”‘Â?‹•–ƒ —Â?ƒ „ƒÂ?† ”‘…Â? ‡Â?‡”‰‡Â?–‡Ǥ

‡Ž‡˜‹•‹‘Â?‡ ’”‘’‘•‹–‘ †‹ Dz‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡dz

2FFKLR QRQ YHGH FXRUH QRQ GXROH Era il 1990 quando la legge MammĂŹ cercò di regolamentare il far west televisivo che era nato 10 anni prima con l’avvento delle reti Fininvest. Oltre a bandire gli spot pubblicitari all’interno dei cartoni animati (cavallo di battaglia delle tv del biscione) e a limitarli all’interno dei film, la legge obbligava ogni emittente ad avere un telegiornale quotidiano. Una mossa che da un lato arginava le “scorrerie mediaticheâ€? di certi canali privati, dall’altro mirava a favorire la pluralitĂ dell’informazione. Ma fra produrre un telegiornale e fare informazione c’è una bella differenza. Facciamo un esempio: “il

caldo insopportabileâ€? e “la guerra civile in Congoâ€? sono entrambe notizie. Sta alla professionalitĂ di chi le comunica metterle al posto giusto. Ma la televisione, in primis quella commerciale e, quindi, con le dovute distinzioni, la tv di Stato, non segue primariamente la veritĂ : il suo obiettivo è vendere, far girare i soldi. E se le notizie meteorologiche sono piĂš utili allo scopo, se parlare di amenitĂ per mezz’ora spinge il consumatore a perfezionare la propria superficialitĂ , allora la guerra civile in Congo nemmeno esiste. A parte momenti obbligati di unitĂ nazionale, come catastrofi naturali

o politiche, questo diktat di mercato si è sempre imposto negli ultimi 20 anni all’interno di tutte le redazioni televisive. Quando non si parlava del caldo, c’era un efferato omicidio da sviscerare senza pietĂ , l’orgoglio del cagnolino di turno, il vip al mare o in galera, la prova costume e l’imminente fine del mondo. La scorsa settimana “Medici senza frontiereâ€? ha pubblicato i dati di un rapporto, realizzato con il centro di ricerca Osservatorio di Pavia, che ha studiato per tutto il 2012 i tg serali di Rai, Mediaset e La7, analizzando un totale di 64.743 notizie. Il dato che emerge è che nello scorso

anno i telegiornali italiani hanno dedicato solo il 4% dei loro servizi a contesti di crisi, conflitti, emergenze umanitarie e sanitarie presenti nel mondo. Ăˆ la percentuale piĂš bassa dal 2006. Il primato per la censura di queste notizie è di (incredibile) Studio Aperto, seguito da Tg4 e Tg5. Malnutrizione, epidemie, guerre civili, calamitĂ naturali‌ se non accadono in Italia alla tv non interessano. Eccesso di zelo per i conflitti dell’agenda americana, come Afghanistan e Siria, assenteismo totale su situazioni critiche in Sudan, Kenia, Congo, Haiti, Filippine. Si dice che il cliente abbia sempre

ragione, ovvero che la tv offre ciò che il pubblico vuole vedere, che insomma abbiamo ciò che ci meritiamo. A dimostrare il contrario è un’altra indagine statistica, eseguita da Eurisko, su ciò che gli italiani vogliono da un telegiornale. I dati sono molto interessanti: il 63% dei telespettatori vorrebbe avere piĂš informazioni su crisi umanitarie estere; il 78% considera eccessiva la presenza di gossip e cronaca rosa. Un esercito di scontenti, ma fedeli: 80% di share ogni giorno per i telegiornali nazionali. Del resto si dice sempre: “Almeno il tg bisogna guardarloâ€?‌ Buona visione.


͛͜

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Š‡ Ž‘�‡ ”ƒ�‰‡”

‘ –Š‡ ™‘�†‡”

ƒ •–‘”‹ƒ †‹ ‘ŠÂ? ‡‹†ǥ —‘Â?‘ †‹ Ž‡‰‰‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‘ Â?‡ŽŽƒ Ž‘––ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ˜Â‹Â†Â‹Â–Â? ‡ ƒŽŽƒ …‘””—œ‹‘Â?‡ǥ …Š‡ †‹˜‡Â?Â?‡ Ž‡‰‰‡Â?†ƒ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽŽ‡ •—‡ ‹Â?’”‡•‡ ‡’‹…Š‡ ‡ ”‘…ƒÂ?„‘Ž‡•…Š‡ǥ ”ƒ……‘Â?–ƒ–‡ †ƒŽ •—‘ …‘Â?’ƒ‰Â?‘ Â†ÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‡Â?–—”‡ǣ ‹Ž ‰—‡””‹‡”‘ ‹Â?†‹ƒÂ?‘ ‘Â?–‘Ǥ ǯ° ‹Ž ”‹–‘”Â?‘ †‡‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘ Žƒ ˆ‘”–—Â?ƒ †‡‹ Dz ‹”ƒ–‹ †‡‹ …ƒ”ƒ‹„‹dzǤ

ÂŽ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ƒÂ?‘”‡ –”ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ ‡‹Ž ‡ ÂŽÇŻÂ—Â…Â”ÂƒÂ‹Â?ƒ ƒ”‹Â?ƒ Â?‘Â? ’‘–‡˜ƒ •„‘……‹ƒ”‡ …‘Â? —Â?ƒ …‘”Â?‹…‡ Â?‹‰Ž‹‘”‡ǣ Žƒ …‘•¿ †‡ˆ‹Â?‹–ƒ ÇŽ ‡”ƒ˜‹‰Ž‹ƒ †‡ŽŽǯ ……‹†‡Â?–‡ǯǥ ‘Â?– –Ǥ ‹…Š‡ŽǤ ‹ •‘Â?‘ –—––‡ Ž‡ ’”‡Â?‡••‡ ’‡”…Š¹ “—‡•–‘ ƒÂ?‘”‡ †—”‹ ’‡” •‡Â?’”‡Ǥ Â? Â‡ÂˆÂˆÂ‡Â–Â–Â‹ÇĄ †‘’‘ †—‡ ƒÂ?Â?‹ǥ ˜ƒÂ?Â?‘ ƒ ˜‹˜‡”‡ ‹Â? Â?ŽƒŠ‘Â?ÂƒÇĄ ˜‹…‹Â?‘ ƒŽ ’ƒ‡•‡ Â?ƒ–ƒŽ‡ †‹ ‡‹Žǥ ‡ “—‹ Žƒ ˜‹–ƒǤǤǤ

‹‰‹–ƒŽ‡ ƒÂ?†‹ ‡ ˆ‘Â?†‹ ‘Â?ˆ‡”Â?ƒ–ƒ ÂŽÇŻÂ—Â•Â…Â‹Â–Âƒ ‡Â?–”‘ ˆ‹Â?‡ Ž—‰Ž‹‘ †‹ —Â?ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ „ƒÂ?†‘ ’‡” ‹Ž •‘•–‡‰Â?‘ ƒŽ †‹‰‹–ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ǣ ‘Â?†‘ †‹ ”‘–ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‡Â‰Â—ÂƒÂ?‡Â?–‘ –‡…Â?‘Ž‘‰‹…‘ †‹ •ƒŽ‡ †‡•–‹Â?ƒ–‡ Ġ ƒ––‹˜‹–Â? †‹ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘ÇŁ ƒ…“—‹•–‘ ‡ ‹Â?•–ƒŽŽƒœ‹‘Â?‡ †‹ ƒ’’ƒ”‡……Š‹ƒ–—”‡ †‹‰‹–ƒŽ‹ ƒ†‹„‹–‡ ƒŽŽƒ ’”‘‹‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‡ •‹ Â?ƒÂ?–‹‡Â?‡ ‹Â? Ž‹Â?‡ƒ …‘Â? ‹Ž ’ƒ••ƒ–‘ “—‡•–‘ ’”‡˜‡†‡ ‹Ž ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ ƒŽ Í&#x;Í˜ÎŹ †‡ŽŽƒ •’‡•ƒǤ ‹ “—‡•–‘ ‹Ž Í›Í˜ÎŹ ° ƒ ˆ‘Â?†‘ ’‡”†—–‘ ‡ ‹Ž ”‡•–ƒÂ?–‡ ƒ –ƒ••‘ ƒ‰‡˜‘Žƒ–‘Ǥ ‡•–ƒÂ?‘ ƒ’‡”–‹ ‹ „ƒÂ?†‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂ”Â‹Â’ÂŽÂ‘ÇŁ ˜˜‹…‹Â?ƒ”‡ Â?—‘˜‘ ’—„„Ž‹…‘ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ Č‹ÍšÍ&#x; •‡––‡Â?Â„Â”Â‡ČŒ ‡ ”‘Â?—‘˜‡”‡ Â?—‘˜‡ ˆ‘”Â?‡ †‹ •‘•–‡Â?‹„‹Ž‹–Â? ’‡” Žƒ …—Ž–—”ƒ ȋ†‹…‡Â?„”‡ ÍšÍ˜Í™Í›ČŒǤ

‹……‹‘�‡

Â? ˜‡–”‹Â?ƒ ƒ ‹Â?°

‰‹‘”Â?‹ –”ƒ•…‘”•‹ Č‹Â…ÂŠÂ‹Â—Â•Â—Â”Âƒ ‹Ž Íœ ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘ČŒ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ “—‡ŽŽ‹ †‹ ‹Â?°ǥ Žƒ ˜‡–”‹Â?ƒ ’‡” ‹ Ž‹•–‹Â?‹ ÍšÍ˜Í™Í›Č€ÍšÍ˜Í™ÍœǤ ‘Ž–‹ ‹ –‹–‘Ž‹ …Š‡ •‹ ’”‘Â?‡––‘Â?‘ ƒ’’‡–‹–‘•‹ ’‡” ‹Ž ˆ—–—–‘ †‹ –—––‡ Ž‡ …ƒ•‡Ǥ ‡ ƒ„„‹ƒÂ?‘ •…‡Ž–‹ –”‡ †‹ •‹…—”‘ •—……‡••‘Ǥ

—ƒ”†ƒ Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž …‡ŽŽ—Žƒ”‡Ǥ ‘Â? ‹Ž ” ‘†‡ ƒÂ?…Š‡ ‹ –”ƒ‹Ž‡”

ǥ Ǥ

‹ŽÂ? Dz ‘”Ž† ™ƒ” Çł †‹ ƒ”… ‘•–‡”

&RQWUR JOL ]RPEL SHU O¡XPDQLWj

ÂŽ ˆ‹ŽÂ? ’”‘†‘––‘ ‡ ‹Â?–‡”’”‡–ƒ–‘ †ƒ ”ƒ† ‹–– Šƒ –—––‹ ‰Ž‹ ‹Â?‰”‡†‹‡Â?–‹ ’‡” †‹˜‡Â?–ƒ”‡ —Â? •—……‡••‘ †‡Ž ‰‡Â?‡”‡Ǥ ”‘˜ƒ ‹Â?–‡”’”‡–ƒ–‹˜ƒ …Š‡ ˜ƒŽ‡ ‹Ž ˆ‹ŽÂ? ’‡” ‹Ž …‹Â?“—ƒÂ?–‡Â?Â?‡ ƒ––‘”‡ Š‘ŽŽ›™‘‘†‹ƒÂ?‘ …Š‡ Â?‘Â? ° —Â? •—’‡” ‡”‘‡ǥ Â?ƒ —Â? —‘Â?‘ …‘Â? ˆ”ƒ‰‹Ž‹–Â? ‡ ƒˆˆ‡––‹

1

iente di non giĂ visto. Ma allo stesso tempo l’adrenalina, il ritmo, la suspense per vedere come andrĂ a finire restano. Ci sono tutti gli ingredienti perchĂŠ il film divenga un successo al botteghino a livello planetario. CosĂŹ come è a livello planetario la portata del virus che trasforma gli esseri umani in poco tempo in zombi. Al centro della vicenda raccontata Jerry (Brad Pitt), agente delle Nazioni Unite ritiratosi dalle operazioni per stare con la propria famiglia. Grazie al suo passato lui, la moglie e le figlie vengono recuperati. L’umanitĂ infetta si trasforma in esseri schiumanti rabbia, senza controllo, il cui unico fine è mordere un essere umano sano per passargli il virus. L’inizio è coi fuochi d’artificio. Subito le scene in cui si diffonde il virus tra le strade è di quelli che lasciano senza fiato. Jerry una volta messo in salvo con la famiglia su una nave militare è messo davanti alla necessitĂ di ricominciare a servire gli Stati Uniti e l’intera umanitĂ : trovare il paziente zero per estrapolare il virus. Da qui comincia il viaggio alla ricerca, pieno

di intoppi e scene apocalittiche, di ex esseri umani che, ripresi dall’alto, sono piĂš simili ad insetti voraci che agli uomini che erano. Gli zombi del film prodotto da Brad Pitt con la regia di Marc Foster (“Monster’s ballâ€? e “Quantum of Solaceâ€?) e scritto da Matthew Michael Carnahan (“Leoni per agnelliâ€? e “State of playâ€?) sono lontani dagli esseri che caratterizzano la letteratura del genere: lenti, rigidi nei movimenti e tonti. Il riferimento per questi zombi sono gli esseri a metĂ tra zombi e vampiri di “Io sono leggendaâ€? o di “28 giorni dopoâ€?. Alla fine il prodotto è molto poco horror e molto piĂš adrenalina. Il lieto fine si percepisce giĂ dall’inizio perchĂŠ la speranza è la chiave con cui il racconto evolve e che nella maggior parte dei casi è fondamentale per queste pelli-

—ŽŽƒ †‹ Â?‘Â? ƒÂ?…‘”ƒ ˜‹•–‘Ǣ ‹Ž Ž‹‡–‘ ˆ‹Â?‡ •‹ ’‡”…‡’‹•…‡ ‰‹Â? Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹‘ ’‡”…Š¹ Žƒ •’‡”ƒÂ?œƒ ° Žƒ …Š‹ƒ˜‡ …‘Â? …—‹ ‹Ž ”ƒ……‘Â?–‘ •‹ Â?—‘˜‡

cole catastofriche. Brad Pitt regge da solo l’intera pellicola. Ottimo nell’interpretare il protagonista donandogli spessore e credibilitĂ . Non è un super uomo o un super eroe, ma un uomo reale con affetti (toccante l’immagine del messaggio scritto su un foglio, non si può dire di piĂš per non rovinare il film) e intelligenza (non è la forza bruta o il denaro a vincere ma la deduzione logica), ma che può fare anche errori goffi creando qualche problema. Ăˆ proprio questa sua umanitĂ e allo stesso tempo fragilitĂ a dare la cifra a un film che altrimenti sarebbe da annoverare come uno dei tanti, di cui salvare qualche scena memorabile come quella in aereo o della scalata al muro di Gerusalemme da parte degli zombi. Ci stanno anche tutte le letture simboliche e allegoriche che si vuole fare al riguardo, ma non sono certo nuove in questo genere. Accanto alla fragilitĂ e all’umanitĂ dei protagonisti del film c’è la certezza, e quella arriva dritta a chi sta seduto in sala, che non ci sia piĂš tempo, che l’umanitĂ sia in balia di una catastrofe. E forse, virus specifico a parte, fa pensare...

”‡ƒ� –‡ƒ� ”‡ƒ� –‡ƒ� †‹ Ž‹˜‹‡” ƒŠƒ�

Â?‡”…‘Ž‡†¿ ͙͘ Ž—‰Ž‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

ÂŽ Í?͘‡Â?Â?‡ ƒ–”‹…Â? ”„‡”Â? ° •–ƒ–‘ —Â? ˆƒÂ?‘•‘ ‰‹‘…ƒ–‘”‡ †‹ …ƒŽ…‹‘ …Š‡ ‘”ƒ ˜‡”•ƒ ‹Â? …ƒ––‹˜‡ ÂƒÂ…Â“Â—Â‡ÇŁ Â†Â‹Â•Â‘Â…Â…Â—Â’ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ƒŽ…‘Ž‹œœƒ–‘ ‡ •—Ž ÂŽÂƒÂ•Â–Â”Â‹Â…Â‘ÇĄ •‹ ° ˜‹•–‘ Â?‡‰ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ ˜‡†‡”‡ •—ƒ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ƒ—”ƒǤ ‘•–”‡––‘ †ƒ —Â? ‰‹—†‹…‡ ƒ –”‘˜ƒ”‡ —Â? Žƒ˜‘”‘ Â•Â–ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ƒ–”‹…Â? †‡…‹†‡ †‹ǤǤǤ

�ƒ �‘––‡ †ƒ Ž‡‘�‹ ͛ �ƒ �‘–– ––‡ †ƒ Ž‡‘ †‹ ‘†† Š‹ŽŽ‹’•

˜‡Â?‡”†¿ Í? Ž—‰Ž‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ •ƒ„ƒ–‘ Íž Ž—‰Ž‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ ‘’‘ Ž‡ Â?‘––‹ ˆ‘ŽŽ‹ †‹ ĥ Â‡Â‰ÂƒÂ•ÇĄ ‹ ”ƒ’‹Â?‡Â?–‹ǥ Ž‡ •’ƒ”ƒ–‘”‹‡ ‡ ‰Ž‹ ‹Â?•‡‰—‹Â?‡Â?–‹ †‡‹ Â?ƒ”…‘–”ƒˆˆ‹…ƒÂ?–‹ †‹ ƒÂ?‰Â?‘Â?ÇĄ ‰Ž‹ ƒÂ?‹…‹ Š‹Žǥ –— ‡ ‘—‰ ŠƒÂ?Â?‘ Â?‡••‘ †ƒ ’ƒ”–‡ ‹ Â–ÂƒÂ–Â—ÂƒÂ‰Â‰Â‹ÇĄ †‹•–”—––‘ –—––‡ Ž‡ ’”‘˜‡ ‡ ‘”ƒ ˜‹˜‘Â?‘ ˆ‹Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ —Â?ǯ‡•‹•–‡Â?œƒ –”ƒÂ?“—‹ŽŽƒǤ ƒ ’‡…‘”ƒ Â?‡”ƒ †‡Ž ‰”—’’‘ ŽƒÂ?ÇĄ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ ° Žǯ—Â?‹…‘ •…‘Â?–‡Â?–‘ ‡ Â?‘Â? Šƒ –”‘˜ƒ–‘ ƒÂ?…‘”ƒ —Â? •‡Â?•‘ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒǢ ƒÂ?ÂœÂ‹ÇĄ Šƒ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ƒ–‘ Ž‡ •—‡ Â?‡†‹…‹Â?‡ ‡ Šƒ †ƒ–‘ Ž‹„‡”‘ •’ƒœ‹‘ ƒ‹ •—‘‹ ‹Â?’—Ž•‹ǤǤǤ


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Í›Í?

ǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‹ ƒ””‘•‘

‰‹‘˜ƒ�‹ Šƒ��‘ „‹•‘‰�‘ †‹ Žƒ˜‘”‘

“Siamo tutti sulla stessa barcaâ€?. JosĂŠ Manuel Barroso (nella foto), presidente della Commissione europea, torna a parlare della situazione economica e sociale nell’Ue e traccia un bilancio del summit del 27 e 28 giugno. “La crisi non è conclusa – afferma – e non possiamo permetterci di allentare gli sforzi per la stabilitĂ e la crescitaâ€?. In questo senso ricorda che il Consiglio europeo è giunto a decisioni in grado di “produrre risultatiâ€? per quanto attiene la

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

lotta alla disoccupazione giovanile e il credito alle piccole e medie imprese. “Lanciamo un’alleanza per l’apprendistato – specifica il politico lusitano –, che tenderĂ ad accrescere le opportunitĂ e a migliorare la qualitĂ degli stage e dei percorsi formativiâ€? in azienda; “domani, invece, saremo a Berlino per il summit sul lavoro, che avrĂ un’attenzione specifica sui giovaniâ€?. PerchĂŠ “i giovani non hanno bisogno di chiacchiere, ma di posti di lavoroâ€?.

‘˜‡”Â?‘ –ƒÂ?œ‹ƒ–‹ ͙ǥÍ? Â?‹Ž‹ƒ”†‹ ’‡” ‹Ž ˆ‘Â?†‘ Dz ƒ”ƒÂ?œ‹ƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‹dz

$VVDJJLR SHU XQ 3DHVH DIIDPDWR GL ODYRUR

ÂŽ ‰‘˜‡”Â?‘ ‡––ƒ Šƒ ’”‡•‘ Žƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡ Â‰Â‹Â—Â•Â–ÂƒÇĄ ƒ ’ƒ”–‹”‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‡Â?†‹•–ƒ–‘ ‡ †ƒ‰Ž‹ •‰”ƒ˜‹ ˆ‹•…ƒŽ‹Ǥ ”ƒ •‹ –”ƒ––ƒ †‹ Â?‘Â? ˆƒ”•‹ †‹•–‘‰Ž‹‡”‡ †ƒŽŽ‡ •‹”‡Â?‡ †‡‹ ˆƒŽ•‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ Â?Âą †ƒŽŽ‡ „‡‰Š‡ †ƒ …‘”–‹Ž‡ …‘•¿ –ƒÂ?–‘ ƒÂ?ƒ–‡ Â?‡‹ Â?‘•–”‹ ’ƒŽƒœœ‹

1

elle stanze governative si lavora per il lavoro. La prioritĂ numero uno – l’occupazione, anzi il rarefarsi della stessa – sta impegnando il premier Letta e i ministri preposti a cucinare un buon piatto con le scarse pietanze a disposizione. PerchĂŠ la fame è tanta. A dare sapore al tutto è intervenuto lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro comunitari per il fondo detto “Garanzia giovaniâ€?: il triplo del previsto, e da spendersi in un solo biennio (mentre l’arco temporale precedente era il 2014-2020). Soldi che serviranno a ricreare i servizi per l’impiego, quelle strutture che devono far incontrare domanda e offerta di lavoro per gli under 25enni (ma in Italia facilmente si salirĂ a 29 anni), e che da noi sono o assenti o inefficienti. Si pensi che nel nostro Paese questi servizi trovano un’occupazione solo ad un giovane su 35: uno dei tanti gap che abbiamo rispetto ad altri Paesi europei. Questi rinnovati servizi per l’impiego dovranno prendersi carico dei giovani che li interpellano, ed attivarsi per sposare quanto sanno fare con le richieste esistenti sul territorio. In mezzo, tirocini o contratti di apprendistato, corsi di perfezionamento e stage da fare entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del lavoro, e altro ancora. Va da sĂŠ che la differenza la farĂ la qualitĂ del servizio stesso: se creeremo la solita,

‘Ž†‹ …Š‡ •‡”˜‹”ƒÂ?Â?‘ ƒ ”‹…”‡ƒ”‡ ‹ •‡”˜‹œ‹ ’‡” Žǯ‹Â?’‹‡‰‘ǥ “—‡ŽŽ‡ •–”—––—”‡ …Š‡ †‡˜‘Â?‘ ˆƒ” ‹Â?…‘Â?–”ƒ”‡ †‘Â?ƒÂ?†ƒ ‡ ‘ˆˆ‡”–ƒ †‹ Žƒ˜‘”‘

stolida burocrazia chiusa in ufficio, se cioè il tutto diventerĂ occasione di lavoro sĂŹ, ma per chi appunto sarĂ impiegato in questi centri (l’esempio siciliano, insomma), avremmo buttato al vento l’ennesima occasione. Ma il piatto-Letta si presenta piĂš ricco. Rafforzamento dell’apprendistato uniformandolo sul territorio nazionale; “staffetta generazionaleâ€? tra giovani debuttanti e prossimi pensionati;

sgravi fiscali per i neo-assunti (anche se qui le regole sono un po’ confuse, arzigogolate e anche discutibili). Obiettivo finale dichiarato: 200mila posti di lavoro in piĂš. Si tenga conto che questa perdurante crisi ne ha giĂ bruciati 800mila. “Per le aziende non ci sono piĂš alibi per non assumere giovani a tempo indeterminatoâ€?, ha detto il presidente del Consiglio. Roboante quanto azzardata affermazione:

un’azienda assume se ha molto lavoro e personale insufficiente, non certo per volontĂ governativa. Quindi la vera prioritĂ rimane il lavoro nel senso di contratti, appalti, forniture: cioè un’economia che riparte, che gira. Ma a Letta bisogna dare quel che è di Cesare: cioè un forte impegno concreto sui temi giusti, senza perdersi troppo nĂŠ in falsi problemi (il riferimento a certi “matrimoniâ€? è puramente voluto) nĂŠ nelle beghe da cortile cosĂŹ tanto amate nei nostri palazzi. A fianco delle politiche sull’occupazione ricordiamo pure le decisioni prese in sede comunitaria per sostenere finanziariamente – quindi credito agevolato – le piccole e medie imprese che piĂš di ogni altra cosa in questi mesi soffrono appunto della mancanza di un sostegno finanziario. Sono quelle cose che mediaticamente non fanno nĂŠ titolo nĂŠ colpo, ma che – se da parole si trasformano in fatti (questa misura partirĂ dal 2014) – valgono piĂš di mille trionfali annunci e di “riformeâ€? incisive quanto tigri di carta.

‘Â?ˆ…‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ ‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇŚÂˆÂƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‘––‘•…”‹––‘ Â?‡Ž ’‘Â?‡”‹‰‰‹‘ †‹ Ž—Â?‡†¿ǥ Â?‡ŽŽƒ •‡†‡ †‹ ‘Â?ˆ…‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ ƒ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ •—ŽŽƒ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇŚÂˆÂƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Â?‡Ž •‡––‘”‡ …‘‘’‡”ƒ–‹˜‘Ǥ ǯ‹Â?–‡•ƒ ° •–ƒ–ƒ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ ’‡” ’ƒ”–‡ •‹Â?†ƒ…ƒŽ‡ †ƒ Â?œ‘ ‘””‹ ’‡” Žƒ ‹•Žǥ ƒÂ?‹‡Ž‡ ƒ‹Ž‘ ’‡” Žƒ ‹Ž ‡ ‹Ž˜‹ƒ ’‡”ƒ ’‡” Žƒ ‰‹ŽǢ ’‡” ’ƒ”–‡ †ƒ–‘”‹ƒŽ‡ †ƒ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹

‹ƒÂ?‡•‹Â?‹ ’‡” ÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ Â…Â‘Â‘Â’Â‡Â”ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ƒ”…‘ ‡Â?Â?‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ ’‡” ‘Â?ˆ…‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ ‡ ‡”‰‹‘ ‘––‹ ’‡” ‡‰ƒ…‘‘’Ǥ ÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ ‹Â?–‡Â?†‡ —Ž–‡”‹‘”Â?‡Â?–‡ ˆƒ˜‘”‹”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž ’”‹Â?…‹’‹‘ †‹ ’ƒ”‹ ‘’’‘”–—Â?‹–Â? ‡ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ –‡Â?’‹ †‹ ˜‹–ƒ ‡ †‹ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ‹Â? ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ƒ‹ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ Â?‘”Â?ƒ–‹˜‹ †‡Ž ‘˜‡”Â?‘ǥ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ‡ †‡ŽŽǯ •Ž †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ …Š‡ ˆƒ˜‘”‹•…‘Â?‘ ÂŽÇŻÂ‡Â”Â‘Â‰ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ ‹Â?…‡Â?–‹˜‹ ’—„„Ž‹…‹ ƒŽŽ‡ ‹Â?’”‡•‡ …Š‡ ’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ ’”‘‰‡––‹ †‹ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ˜‹–ƒ ‡ †‹ Žƒ˜‘”‘Ǥ ‘Â?‘ •–ƒ–‡ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ–‡ ˜ƒ”‹‡ ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ’‡” Ž‡ …‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ …Š‡ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ƒ†‡”‹”‡ ƒŽ ’”‘–‘…‘ŽŽ‘ǣ ˆŽ‡••‹„‹Ž‹–Â? Â†ÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ •‘•–‡‰Â?‘ ƒ‹ …‘Â?‰‡†‹ ’ƒ”‡Â?Â–ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ •‘•–‡‰Â?‘ ƒŽ ”‹‡Â?–”‘ Â?ƒ–‡”Â?‹–Â?ÇĄ ”‹‡Â?–”‘ †ƒŽŽƒ Â?ÂƒÂŽÂƒÂ–Â–Â‹ÂƒÇĄ …—”ƒ †‡‹ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹ÇĄ ƒ––‹˜‹–Â? †‹ …—”ƒ ‹Â? ƒÂ?„‹–‘ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ …‘Â? •—’’‘”–‹ †‹ Â?ƒ–—”ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ƒǤ ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽ‡ …‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ ’”‡•—’’‘Â?‡ Žǯ‹Â?’‡‰Â?‘ ƒŽŽƒ ’‹‡Â?ƒ ƒ’’Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ Â?‘”Â?‡ …‘Â?–”ƒ––—ƒŽ‹ ‡ †‹ Ž‡‰‰‡ ’‡” ‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ †‹’‡Â?†‡Â?–‹ ‡ •‘…‹ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹Ǥ

'LVRFFXSD]LRQH DO PDVVLPR VWRULFR Il tasso di disoccupazione registrato a maggio in Italia è del 12,2%. Si tratta del dato piĂš alto mai registrato prima dall’Istat da quando, era il primo trimestre del 1977, è iniziata la raccolta sistematica di questo indicatore. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a maggio è al 38,5%, in calo di 1,3 punti percentuali su aprile, ma in rialzo di 2,9 punti su base annua. Secondo i dati Istat, risultano in cerca di lavoro 647mila

ragazzi. Sempre a maggio, l’Istituto di statistica, ha rilevato un calo degli occupati di 27mila unitĂ rispetto ad aprile e di 387mila persone su base annua. Il tasso di inattivitĂ si attesta al 36,1%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua. “La situazione – dice il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini – resta molto grave, questi dati non fanno che richiedere ancora di piĂš un impegno

da parte del governo ma anche delle imprese per un rilancio dell’economia italianaâ€?. Sale anche la disoccupazione, a maggio rispetto ad aprile, nella zona euro: passa dal 12% al 12,1%. Secondo Eurostat è un incremento marcato rispetto al 2012, quando nella zona euro era 11,3% e in Italia 10,4%. All’interno dell’Ue ci sono 26,405 milioni gli uomini e le donne senza lavoro di 19,222 milioni nella zona

euro. Il piÚ alto tasso di senza lavoro in Spagna (26,9%), Grecia (26,8%), Portogallo (17,6%) e Cipro (16,3%). Il piÚ basso in Austria (4,7%), Germania (5,3%) e Lussemburgo (5,7%). Rispetto a un anno fa, i cali piÚ profondi in Lettonia (da 15,5% a 12,4%), Estonia (da 10,0% a 8,3%) e Lituania (da 13,3% a 11,7%). La disoccupazione giovanile è scesa anche nella zona euro: da 23,9% di aprile a 23,8% di maggio. ad aprile 2012 era 23%.



͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

Í›Í&#x;

‹…Ž‹•Â?‘ Â?–ƒ‰‘Â?‹•Â?‘ Â†ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ –‡Â?’‹

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Gli è bastato raccogliere le forze per l’ultima volata ed il podio è stato suo. Domenica scorsa, l’italo-russo Ivan Balykin ha vinto il cinquantesimo trofeo “CittĂ di Bresciaâ€?, lasciandosi alle spalle, nell’ordine, il trentino Michele Simoni e il bresciano Nicola Ruffoni. GiĂ vittorioso a Ostaria Grande e a Stallavena, Balykin è la piĂš promettente fra le stelle del panorama ciclistico continentale. Stretto fra una trentina di corridori, Balykin è riuscito a farsi strada

nell’ultimo tratto. Ad attenderlo all’arrivo, un insolito Emilio Del Bono munito della bandiera a scacchi. Quando il sindaco ha abbassato il drappo, l’entusiasmo degli spettatori si è fatto sentire a gran voce. Una gara non priva di sorprese, quella di domenica, a partire dal percorso. Il programma di corsa è stato infatti cambiato in extremis. Un’edizione eccezionale che ha mostrato il lato piĂš bello del ciclismo, riportando la memoria degli spettatori a corse d’altri tempi.

”‡•…‹ƒ ƒŽ…‹‘ ”‡•‡�–ƒ–‘ ‹Ž �—‘˜‘ �‹•–‡”

”‡•…‹ƒ ƒ Dz ‘”†dz ‹Â? Â?‡Â?‘”‹ƒ †‹ Â?†”‡ƒ

/¡DOOHQDWRUH 0DUFR *LDPSDROR DO YLD ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ÍšÍ˜Í™ÍšČ€ÍšÍ˜Í™Í› †‡ŽŽ‡ ‘Â?†‹Â?‡ŽŽ‡ ’ƒ”–‡ …‘Â? —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ‰—‹†ƒǤ ”ƒ •–ƒ–ƒ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ–ƒ †ƒ –‡Â?’‘ ‡ ˆ‹Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‡……‘ Žƒ ˆ‹”Â?ƒ ‡ Žƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡Ǥ Dz ǯ‡Â?–—•‹ƒ•Â?‘ ° ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ ’‡” ‹Â?‹œ‹ƒ”‡ —Â? ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘Çł Šƒ †‹…Š‹ƒ”ƒ–‘

$

nnunciato. Atteso. Un po’ discusso. Finalmente è arrivato, ha firmato ed s stato presentato. Il nuovo corso del Brescia parte proprio da mister Marco Giampaolo. Classe 1967, arriva a Brescia a sostituire dopo una stagione e mezza Alessandro Calori e tutti si aspettano da lui che faccia meglio. Senza gridarlo ad alta voce, meglio vuol dire andare oltre il primo turno dei play-off, perchĂŠ a questo è arrivato chi ha lasciato. E Giampaolo ha certamente la fiducia dell’ambiente, dal presidente Corioni in giĂš. Da oggi comincerĂ a farsi conoscere dai giocatori e poco a poco dalla tifoseria. “Voglio lavorare con tutti gli uomini del club. Ho bisogno di questo appoggioâ€? ha dichiarato. Nonostante il suo passato recente racconti di esoneri, le sue squadre hanno sempre giocato un buon calcio. Nel 2006/2007 abbraccia la causa del Cagliari; viene sostituio da Nedo Sonetti (conoscenza bresciana), salvo poi rifiutare in corsa la richiesta di tornare sulla panchina dei sardi. Nel 2008/2009 sulla panchina del Siena ottiene la salvezza con il record di 44 punti, ottenuto l’anno prima anche da Mario Beretta (altra conoscenza bresciana), ma viene esonerato all’inizio della stagione successiva. L’avventura continua sulla panchina dal Catania per la stagione 2010/2011, ma a

ÇĄ

gennaio 2011 viene esonerato. L’ultima panchina prima di Brescia è quella del Cesena su cui siede poco. Il 4 giugno 2011 firma l’accordo per due anni, ma al 30 ottobre viene esonerato dopo il peggior inizio stagione della sua carriera. “I miei esoneri? I giudizi sono del campo ma le esperienze

personali ora non servonoâ€? ha commentato. Ora la storia scrive Brescia sul suo curriculum e la sfida piace a lui e alle Rondinelle. “L’entusiasmo è fondamentale per iniziare un lavoroâ€? ha suggerito il nuovo mister. E allora si cominci a lavorare. In fondo la Brescia del pallone non aspetta altro.

‡ •—‡ •“—ƒ†”‡ ŠƒÂ?Â?‘ •‡Â?’”‡ ‰‹‘…ƒ–‘ „‡Â?‡Ǥ ƒ •–‹Â?ƒ †‡Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ ° Â?ƒ••‹Â?ƒǤ ”ƒ •ƒ”Â? ‹Ž …ƒÂ?’‘ ƒ ’ƒ”Žƒ”‡

%DQGLHUH DEEUXQDWH SHU 6WHIDQR %RUJRQRYR Addio Stefano, addio cuore impavido Borgonovo: alla ďŹ ne ti sei arreso, ma prima hai lottato come un leone, hai mostrato al mondo come una delle malattie piĂš subdole e feroci, la Sla, possa essere anche affrontata a testa alta, seppur immobilizzato e su una carrozzina, mostrando a tutti una ribellione che diventa esempio, una sofferenza positiva se è possibile accomunare queste due parole, senza essere

tacciati di eresia. Borgonovo, 49 anni, era un bravo calciatore, nella sua vita aveva indossato maglie importanti come quelle di Milan e Fiorentina, vincendo una Coppa dei Campioni e tanti altri trofei, ma sarĂ ricordato soprattutto per questa ultima fase della vita, testimone scomodo di un morbo, quello di Gehrig, che ha colpito tanti, troppi calciatori per essere derubricato in pura fatalitĂ . La lunga scia di lutti

era iniziata con il centrocampista della Fiorentina Armando Segato e qui ci sarebbe subito da pensare che troppe morti in poche squadre (Fiorentina e Como in primis) potrebbero anch’esse non essere pure coincidenze. Alla ďŹ ne si conteranno una cinquantina di vittime tra i professionisti del calcio, colpiti a tradimento da quella che Borgonovo deďŹ niva “la Stronzaâ€?, una morsa invisibile che ti prendeva alla gola,

che non ti lasciava piĂš muovere un muscolo, salvo quell’impercettibile movimento di palpebre che a Stefano serviva per comunicare con il mondo e per dire a tutti: “Guardate che io esisto, anzi, guardate che io resisto‌â€?. Borgonovo ci ha insegnato che non si deve tacere: lui voleva capire chi gli aveva rubato la vita e il dovere di tutti è far continuare a parlare quella voce. Fino a quando emergerĂ la veritĂ .

Dz ‘‹ Â?‘Â? ’‘••‹ƒÂ?‘ †‹Â?‡Â?–‹nj Â…ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ‡ Â?‘Â? †‹Â?‡Â?–‹…Š‡”‡Â?‘ Â?ÂƒÂ‹ÇĄ —Â? ”ƒ‰ƒœœ‘ Â?‘”–‘ ’‡” –‹ˆƒ”‡ ‹ Â?‘•–”‹ …‘Ž‘”‹ǣ ”‡•–‡nj ”Â? •‡Â?’”‡ Â?‡Ž Â?‘•–”‘ …—‘”‡ǥ •ƒ”Â? ƒŽ Â?‘•–”‘ ˆ‹ƒÂ?…‘ ‹Â? ‘‰Â?‹ ’ƒ”–‹–ƒdzǤ ‘•¿ ‹Ž …ƒ’‹–ƒÂ?‘ †‡Ž Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ƒ”…‘ ƒÂ?„‡ŽŽ‹ǥ Šƒ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ–‘ Žǯ‹Â?–‹–‘Žƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …—”˜ƒ Â?‘”† †‡ŽŽ‘ Â•Â–ÂƒÇŚ †‹‘ ‹‰ƒÂ?‘Â?–‹ Ġ Â?†”‡ƒ ‘nj Â?‹Â?‡ŽŽ‹ǥ ‹Ž –‹ˆ‘•‘ †‡Ž Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Â?‘”–‘ Â?‡Ž †”ƒÂ?Â?ƒ–‹…‘ ‹Â?…‹nj †‡Â?–‡ •—ŽŽƒ ͚͙ǥ †‹ ”‹–‘”Â?‘ †ƒ ‹˜‘”Â?‘Ǥ ƒ”–‹–ƒ †ƒ‹ Dz”ƒ‰ƒœœ‹ †‡ŽŽƒ Â?‘”†dzǥ ÂŽÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ †‹ ‹Â?–‹–‘nj Žƒ”‡ Žƒ …—”˜ƒ ’‹Î ‹Â?ˆ—‘…ƒ–ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ Ġ Â?†”‡ƒ ° ƒ””‹˜ƒ–ƒ ˆ‹Â?‘ ƒ ’ƒŽƒœœ‘ Â‘Â‰Â‰Â‹ÂƒÇĄ †‘˜‡ ° •–ƒ–ƒ ƒ……‘Ž–ƒ …‘Â? ÂˆÂƒÂ˜Â‘Â”Â‡ÇĄ ƒŽ –‡”Â?‹Â?‡ †‡Ž ’”‹Â?‘ …‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â”Âƒ ‡Ž ‘Â?‘Ǥ ”ƒÂ?‘ ’ƒ••ƒ–‹ ƒŽ…—Â?‹ ‰‹‘”Â?‹ †ƒŽ ŽƒÂ?…‹‘ †‡ŽŽƒ ’”‘’‘•–ƒ ‡ †ƒ ’ƒ”–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ •‡Â?„”ƒ˜ƒÂ?‘ Â?‘Â? ƒ””‹˜ƒ”‡ ”‹•’‘•–‡Ǥ ‘‹ “—‡Ž •¿ ‹Â? …‘Â?•‹‰Ž‹‘ǥ ‹Ž ͙Ν Ž—‰Ž‹‘ǥ Šƒ …ƒŽÂ?ƒ–‘ ‰Ž‹ ƒÂ?‹Â?‹ †‡‰Ž‹ —Ž–”Â?Ǥ Dz ’’”‡œœ‹ƒÂ?‘ Žƒ •‡Â?•‹„‹Ž‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?—nj Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ƒÂ?…Š‡ •‡ •‹ –”ƒ––ƒ˜ƒ †‹ —Â? ‰‡•–‘ †‘˜‡”‘•‘dzǥ Šƒ ˆƒ––‘ •ƒ’‡”‡ ‹Ž ’‘”–ƒ˜‘…‡ †‡ŽŽƒ Dz —”nj ˜ƒ ‘”†dz …Š‡ ’‘‹ Šƒ ÂƒÂ•Â•Â‹Â…Â—Â”ÂƒÇŚ –‘ǣ Dz…‹ –ƒ••‡”‡Â?‘ ‡ Â’ÂƒÂ‰ÂŠÂ‡Â”Â‡ÇŚ Â?‘ Â?‘‹ǥ …‘Â?‡ •‹ƒÂ?‘ ƒ„‹–—ƒ–‹ ƒ ˆƒ”‡dzǤ ‡Ž ”‡•–‘ Žǯ‹–‡” Â„Â—Â”Â‘Â…Â”ÂƒÇŚ –‹…‘ ‡”ƒ Â‘Â„Â„ÂŽÂ‹Â‰ÂƒÂ–Â‘ÇĄ …‘Â?Â•Â‹Â†Â‡Â”ÂƒÇŚ –‘ …Š‡ Ž‘ •–ƒ†‹‘ ° †‹ ’”‘’”‹‡–Â? †‡Ž ‘Â?—Â?‡Ǥ Â?–ƒÂ?–‘ ‹Ž ”‡•…‹ƒ …ƒŽ…‹‘ ƒ˜‡˜ƒ ‰‹Â? ‡•’”‡••‘ Žƒ •—ƒ ƒ’’”‘˜ƒœ‹‘Â?‡Ǥ —’‡”ƒ–‹ ‰Ž‹ ‘•–ƒ…‘Ž‹ Â„Â—Â”Â‘Â…Â”ÂƒÂ–Â‹Â…Â‹ÇĄ —Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ ‘––‡Â?—–ƒ Žƒ Â†Â‡ÂŽÂ‹Â„Â‡Â”ÂƒÇĄ ‹ –‹nj ˆ‘•‹ †‘˜”ƒÂ?Â?‘ •‘Ž‘ ƒ––‡Â?†‡”‡ Žǯ͙͙ ÂƒÂ‰Â‘Â•Â–Â‘ÇĄ ‰‹‘”Â?‘ †‡ŽŽǯ‡•‘”nj †‹‘ •–ƒ‰‹‘Â?ƒŽ‡ †‡Ž ”‡•…‹ƒ ‹Â? ‘’’ƒ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ’‡” ’‘–‡” •…‘nj ’”‹”‡ Žƒ Â–ÂƒÂ”Â‰ÂƒÇĄ ’”‹Â?ƒ †‡ŽŽǯ‹Â?‹œ‹‘ ’ƒ”–‹–ƒǤ Â?ƒ ’”‘Â?‡••ƒ ˆƒ––ƒ Ġ Â?Â†Â”Â‡ÂƒÇĄ ’‹Î …Š‡ —Â?ƒ •’‡nj ”ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ Ž‡ ’ƒ”‘Ž‡ †‡Ž …‘Â?•—Ž‡Â?ÇŚ –‡ †‡Ž …Ž—„ǥ ƒ…‘Â?‹ǣ Dz ‘„„‹ƒÂ?‘ ƒÂ?†ƒ”‡ ‹Â? ’‡” Â?†”‡ƒdzǤ


Í›Í

͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

ƒŽ…‹‘ ƒÂ? ‹–‘ǣ —Â? ƒ”‰‡Â?–‘ …Š‡ ˜ƒŽ‡ ‘”‘

Dz ‘Â? ƒ„„‹ƒÂ?‘ …ƒÂ?’‹‘Â?…‹Â?‹ ‹Â? Â•Â“Â—ÂƒÂ†Â”ÂƒÇĄ Â?ƒ –ƒÂ?–ƒ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ ˆƒ”‡ „‡Â?‡ …Š‡ …‘Â?–ƒ‰‹ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ƒŽ •‡‰—‹–‘Ǥ ‰Â?‹ •ƒ…”‹ˆ‹…‹‘ ° •–ƒ–‘ Â”Â‹Â’ÂƒÂ‰ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?‡••—Â? –”ƒ‰—ƒ”†‘ ° ˆ”—––‘ †‡Ž Â…ÂƒÂ•Â‘Çł

Alla ďŹ ne è arrivato un argento, ma vale come oro. Il San Vito torna da Lignano Sabbiadoro da vicecampione nazionale di calcio a 7 (categoria juniores). La formazione di mister Treccani si è arresa solo in ďŹ nale ai milanesi del San Giustino (7-3) dopo aver superato Virtus Milano (4-3), Biganzolo Calcio (7-3) e TrafďŹ ume (6-2). “Siamo andati ai nazionali senza troppe pretese, racconta il dirigente Massimo Maggi, e non possiamo che essere soddisfatti del risultato ottenutoâ€?.

Il settebello bedizzolese chiude l’annata con un altro acuto dopo aver messo in bacheca il titolo regionale, ed è a tutti gli effetti la miglior squadra bresciana della stagione 2012/2013: “Sono grandi soddisfazioni, continua Maggi, impensabili solo un anno fa, quando arrivammo quart’ultimi in campionato. Merito di un gruppo straordinario. Non abbiamo campioncini in squadra, ma tanta voglia di fare bene che contagia anche i genitori al seguitoâ€?.

–Ž‡–‹…ƒ ‡ •’‘”– †‹ •“—ƒ†”ƒ •‘ ‘–—• ƒ•–‡‰�ƒ–‘ ‡ �‘� •‘Ž‘

8Q¡DOWUD SDJLQD GD LQFRUQLFLDUH

ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Â‹Â•Â•Â‹Â?ƒ ‰ƒ”ƒ †‹ ‘’”ƒœ‘……‘ ° •–ƒ–ƒ †‹•’—–ƒ–ƒ •— —Â? …‹”…—‹–‘ †‹ ͙͙ǥÍ? Â?Â? †ƒ ”‹’‡–‡”‡ …‹Â?“—‡ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇŁ —Â? ’‡”…‘”•‘ Â?‡”˜‘•‘ ‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹˜‘ ƒ ‹Â? ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ ‹Ž –‹–‘Ž‘ ”‡‰‹‘Â?ÂƒÇŚ Ž‡ ƒ••‘Ž—–‘ †‹ …‹…Ž‹•Â?‘ •— •–”ƒ†ƒ †‡Ž •‹Ǥ ‡”‹–‘ †‹ Ž‡••‹‘ ‘Â?‰‹‘Â?‹ †‡Ž

‹ƒÂ?‰‹ǯ• ‹Â?‡ ”„—•…‘ǥ ˜‹Â?…‹–‘”‡ †‡Žnj Žƒ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ —Â?‹‘” Í™ ‡ †‡–‡Â?–‘”‡ †‡Ž Â?‹‰Ž‹‘” –‡Â?’‘ †‹ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒǤ ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡ÇŚ •‹••‹Â?ƒ ‰ƒ”ƒ †‹ ‘’”ƒœ‘……‘ Č‹ ”‘ˆ‡‘ ‘’‡”–—”‡ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂ‹ČŒ ° •–ƒ–ƒ †‹•’—–ƒ–ƒ •— —Â? …‹”…—‹–‘ †‹ ͙͙ǥÍ? Â?Â? †ƒ ”‹’‡–‡”‡ …‹Â?“—‡ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇŁ —Â? ’‡”…‘”•‘ Â?‡”˜‘•‘ ‡ ‹Â?’‡‰Â?ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‘ÇĄ …‘Â? ”‹’‹†‡ •ƒŽ‹–‡Ǥ ƒ ‰ƒ”ƒ ° •–ƒ–ƒ •—††‹˜‹•ƒ ‹Â? †—‡ ’ƒ”–‡Â?ÇŚ œ‡Ǥ ‡ŽŽƒ ’”‹Â?ƒ Â?ƒÂ?…Š‡ ”‹•‡”˜ƒ–ƒ ƒ ‡Â?‹‘” ͙ǥ Íš ‡ ‡Â?–Ž‡Â?‡Â? Šƒ –”‹‘Â?ÂˆÂƒÇŚ –‘ †”‹ƒÂ?‘ ‘”‡Â?œ‹ †‡ŽŽƒ ˜‡•ƒÂ?‹Ǥ —Ž •‡…‘Â?†‘ ‰”ƒ†‹Â?‘ †‡Ž ’‘†‹‘ ‹nj …‘Žƒ ‹—ˆˆ”‡†‹ Č‹ ‡ƒÂ? ‹‘†‘Â?‹ ‹Â?Â‡ČŒÇĄ –‡”œ‘ ƒ”…‘ ƒ˜ƒÂ?ƒ Č‹ ˜‡•ƒÂ?Â‹ČŒǤ ‡Ž ‰”—’’‘ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ •ˆ‹†ƒ ‹Â? ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ –”ƒ Ž‡ …‹…Ž‹•–‡ †‡Ž ‡ƒÂ? ‘†ƒ ‹ŽŽ‡Â?ÇŚ Â?‹—Â?ÇĄ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ‡ˆˆ‡––—ƒ–‘ –”‡ ‰‹”‹ …‘Â?…Ž—•‹ ‹Â? ˜‘Žƒ–ƒ †ƒ ‹Â?‘Â?ƒ ÂƒÂ’Â”ÂƒÇĄ …ƒ’ƒ…‡ †‹ Â?‡––‡”‡ Žƒ •—ƒ …”‡•–ƒ „‹‘Â?ÇŚ †ƒ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒ –—––‡ Ž‡ ”‹˜ƒŽ‹Ǥ ”‰‡Â?–‘ ƒ

‘˜‡”‘•‘ ƒ�ƒŽ‹œœƒ”‡ ‹ •—……‡••‹ ‹�†‹˜‹†—ƒŽ‹ †‡‹ ˆ”ƒ�…‹ƒ…‘”–‹�‹

/

¡Uso Motus Castegnato scrive l’ennesima bella pagina della sua storia sulla pista di atletica di Desenzano. Lo scorso fine settimana gli atleti di Francesco Foletti hanno messo la firma sull’argento di giornata nella classifica a squadre ottenendo il primato nella graduatoria speciale del 28° Trofeo regionale. Doveroso analizzare i successi individuali dei franciacortini. Partiamo da Aurora Reboldi, vincitrice della classifica Ragazze davanti a Elena Ghidini e Tiziana Bregoli, prima tra le Cadette. Sul podio anche l’indomabile Giorgio Biondi, terzo nella categoria Amatori B; Mara Ghidini (terza tra le Allieve) ed Elena Quaresmini, argento tra le donne. Menzione speciale per Giulia Bonomelli, Ilaria Baga e Camilla Parisi, che hanno strappato alla concorrenza due quarti e un quinto posto nelle rispettive categorie. Motus protagonista anche nella velocitĂ , con la solita Ilaria Baga prima negli 80 metri cadette in 10â€?66. Seconda Camilla Parisi, capace di migliorarsi al punto di fermare il cronometro a 11â€?06. Bene anche Margherita Biondi e Tiziana Bregoli (11â€?20), entrambe vincitrici delle proprie serie. Alla luce di questi risultati va delineandosi un quartetto che potrĂ dare al Motus grandi soddisfazioni nell’ottica di una 4x100 da urlo. Tra i cadetti è sceso in pista Simone Maffi, velocista di punta dell’Uso, giunto sul terzo gradino del

••‡‰Â?ƒ–‘ ‹Ž –‹–‘Ž‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ ƒ••‘Ž—–‘ ƒ”‹•ƒ ‡”˜ƒ•‘Â?‹ǥ „”‘Â?œ‘ ’‡” —‹•ƒ ‘Â?˜‹…‹Â?‹Ǥ ‡ŽŽƒ •‡…‘Â?†ƒ ‰ƒ”ƒ ‘Â?ÇŚ ‰‹‘Â?‹ ’‘”–ƒ ƒ –‡”Â?‹Â?‡ ‹ Í?Íž Â?Â? –‘–ƒŽ‹ ‹Â? ͙Š͙͛ǯǥ ˜‹ƒ‰‰‹ƒÂ?†‘ ƒŽŽƒ Â?‡†‹ƒ †‹ Í›Í&#x; Â?Â?ȀŠǤ ‹‡–”‘ †‹ Ž—‹ ƒˆˆ‡”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ’‡” ‹…‘Žƒ ”ƒ‰‰‹‘ Č‹ ƒÂ?– —‹• ‡Â?ČŒ ‡ ƒÂ?—‡Ž ‹Â?ƒ”‘Ž‹Ǥ ”…Š‹˜‹ƒ–‘ ÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?ÇŚ –‘ Ž‘Â?Â„ÂƒÂ”Â†Â‘ÇĄ ‹Ž …‹”…—‹–‘ Íœ –‘”Â?‡”Â? ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ •ƒ„ƒ–‘ ƒ ƒ”‘Â?‡ǥ …‘Â? Žƒ …ƒŽƒ–ƒ ƒŽŽƒ ”‘…‡ǥ ‰ƒ”ƒ ˜ƒŽ‹†ƒ •‹ƒ ’‡” ‹Ž ‹”…—‹–‘ ‹ƒÂ?—”ƒ •‹ƒ ’‡” “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?–ƒ‰Â?ƒǤ ‹–”‘˜‘ ˆ‹••ƒ–‘ ÂƒÂŽÇŚ Ž‡ ͙͜ ƒŽ ‡Â?–”‘ •’‘”–‹˜‘ †‹ ƒ”‘Â?‡ǥ …‘Â? ’ƒ”–‡Â?œƒ ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǥ͛͘ †ƒŽ Ž—Â?Â‰Â‘ÂŽÂƒÇŚ ‰‘Ǥ —‡ Ž‡ •’‡…‹ƒŽ‹–Â? Â’Â”Â‡Â˜Â‹Â•Â–Â‡ÇŁ Â•Â–Â”ÂƒÇŚ †ƒ ȋ͙͛ Â?Â?ČŒ ‡ Â?‘—Â?–ƒ‹Â? „‹Â?‡ Č‹Í™Í˜ Â?Â?ČŒǤ ‘’‘ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â”Â‹Â˜Â‘ ƒŽŽƒ ”‘…‡ ° ’”‡˜‹•–‘ ‹Ž ”‹‡Â?–”‘ ƒŽ …‡Â?–”‘ •’‘”–‹˜‘ ’‡” ‹Ž ”‹Â?ÂˆÂ”Â‡ÇŚ •…‘ …‘Â?…Ž—•‹˜‘Ǥ …ƒÂ?’‹‘Â?‹ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‹ •— •–”ƒ†ƒ ÂƒÂ†Â‡Â–Â–Â‹ÇŁ ‘Â?‡Â?‹…‘ ÂƒÂ‹ÂƒÂ–Â‹ÇĄ –‡ˆƒÂ?‘ ÂƒÂ”ÂŽÂ‹ÇĄ ‹…‘Žƒ Â‘Â†ÂƒÇĄ ƒ”‹‘ ÂƒÂ”ÂŽÂ‡Â•Â•Â‘ÇĄ ƒ••‹Â?‘ ‹……‹Â?‹ǥ ‹‡”ˆ”ƒÂ?ÇŚ …‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ‘Â?Â?‡ǣ ‹Â?‘Â?ƒ ƒ’”ƒ Č‹ ‡ƒÂ? ‘†ƒ ‹ŽŽ‡Â?Â?‹—Â?ČŒǤ

ÇŻ

”ƒ ‹ …ƒ†‡––‹ ° •…‡•‘ ‹Â? ’‹•–ƒ ‹Â?‘Â?‡ ÂƒÂˆÂˆÂ‹ÇĄ ˜‡Ž‘…‹•–ƒ †‹ ’—Â?–ƒ †‡ŽŽǯ •‘ ‘–—• podio e vincitore della propria serie in 10â€?06. Un risultato straordinario viste le proibitive condizioni climatiche ed una partenza non impeccabile. Negli Amatori A, invece, il 38enne Mirko Mombelli ha vinto i 100 metri bissando il successo dello scorso anno. Nei salti buone prestazioni per Silvia Afful e Sara Romano nell’alto esordienti. Nei lanci affermazioni per Simona

Schioppetti (argento nel peso), Paolo Valenti (argento con 11,92) e Alberto Valenti (oro nel giavellotto cadetti). Dall’atletica passiamo agli sport di squadra, perchÊ Top Junior e Open sono pronti ad andare a caccia dello scudetto. Un migliaio di atleti appartenenti a 72 società hanno raggiunto Salsomaggiore e Fidenza, dove il prossimo fine settimana si giocherà per il tricolore. Ben 16 le regioni rappresentate, ma nell’elenco non ci sono formazioni bresciane visto che le finali di calcio a 7 femminile non verranno disputate. Un’autentica beffa per le nostre campionesse provinciali e regionali del Lions, non ancora del tutto sazie.

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %UHVFLD Âą 9LD 'DOPD]LD Âą 7HO Âą )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP 0$,/ LYJEUHVFLD#LYJEUHVFLD FRP %2//(77,12 8)),&,$/( 75,%81$/( ', %5(6&,$ )$// 6DE RUH H VHJXHQWL LQ %UHVFLD YLD 'DOPD]LD SUHVVR VHGH , 9 * $VWD /RWWR I %HQL $XWRFDUUR ,YHFR HXUR FDUJR WJ FY [Y DQQR FRQ FDVVRQH ULEDOWDELOH WULODWHUDOH FLOLQGUDWD FF N: FRQ FKLDYH OLEUHWWR GL FLUFROD]LRQH PDQFDQWH GL FHUWLÂżFDWR GL SURSULHWj %DVH DVWD HXUR %HQL $XWRFDUUR SLFN XS 1LVVDQ 1DYDUD FRORUH ELDQFR FDELQD DOOXQJDWD WJ $N QM DQQR FLOLQGUDWD FF N: DOLPHQWD]LRQH JDVROLR FRQ FKLDYH OLEUHWWR GL FLUFROD]LRQH PDQFDQWH GL FHUWLÂżFDWR GL SURSULHWj %DVH DVWD HXUR %HQL 0RWRFLFOHWWD WULDO EHWD PRWRU WJ 'W DQQR FLOLQGUDWD FF NZ FRQ WDUJD OLEUHWWR GL FLUFROD]LRQH H FHUWLÂżFDWR GL SURSULHWj %DVH DVWD HXUR 1RWH 6L GD DWWR FKH LQ FDVR GL DVWD GHVHUWD VL SURFHGHUj D SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GHO GHO SUH]]R EDVH ÂżQR DO PDJJLRU RIIHUHQWH 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 6('( '(/ 25( ( 6(*8(17, /RWWR %HQL /RWWR GL FLUFD FDSL GL DEELJOLDPHQWR WUD YHVWLWL ELPER FDSSHOOL FDO]H FDPLFLH SDQWDORQL PDJOLHWWH IHOSH JRQQH FLQWXUH FROODQW VFDUSHWWH ELPER WDSSHWL FHURWWL EHQGH HODVWLFKH EHQGH DXWRDGHVLYH VLULQJKH WHUPRPHWUL EHUPXGD MHDQV JLXEELQL ER[HU GD EDJQR SLJLDPL ELNLQL SDQQROLQL 3DPSHUV VDQGDOL UHJJLVHQR VOLS HFF %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 'XH ÂżOHWWDWULFL SHU WXEL D FDUUHOOR PDUFD 5LGJLG PRGHOOR Qƒ FROODUL LQ IHUUR H JRPPD SHU ODYRUL LGUDXOLFL %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL $UUHGR XIÂżFLR FRPSRVWR GD VFULYDQLD FRPSRQLELOH VHPLFLUFRODUH D VHL HOHPHQWL GXH PRELOL LQ OHJQR PDUURQH FRQ DQWH OHJQR FDGDXQR FODVVLÂżFDWRUH LQ PHWDOOR QHUR FRQ FDVVHWWL GXH SROWURQH LQ SHOOH QHUD VFULYDQLD FRPSRVWD GD DQJROR FRQ FDVVHWWLHUD PRELOH UHWUR FRQ WUH YDQL GXH DQWH VFRUUHYROL SROWURQD LQ SHOOH QHUD SROWURQD LQ SHOOH URVVD GLYDQR VWRIID URVVD DQJRODUH %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 0RELOH VRJJLRUQR LQ OHJQR PDUURQH FRPSRVWR GD HOHPHQWL DOWL FRQ DQWH H

FDVVHWWL WDYROR WRQGR LQ OHJQR FRQ VHGLH LQ OHJQR PRELOHWWR EDVVR LQ OHJQR PDUURQH FRQ GXH DQWH OHJQR H XQ FDVVHWWR FDVVHWWRQH LQ OHJQR FRQ FDVVHWWL %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 'LYDQR VWRIID URVVD FRQ VWUXWWXUD LQ OHJQR PRELOH YHWULQD LQ OHJQR PDUURQH FRQ GXH DQWH YHWUR WDYROR UHWWDQJRODUH DOOXQJDELOH FRQ SLHGL $XWRYHWWXUD 0HUFHGHV H FGL ZDJRQ DXWRPDWLFD FRORUH JULJLR FKLDUR WJ &W ZE DQQR FLOLQGUDWD FF N: FRQ XQD FKLDYH OLEUHWWR GL FLUFROD]LRQH PDQFDQWH GL FHUWLÂżFDWR GL SURSULHWj %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 0RELOH VRJJLRUQR LQ OHJQR PDUURQH FRPSRVWR GD HOHPHQWL DOWL FRQ DQWH H FDVVHWWL WDYROR WRQGR LQ OHJQR FRQ VHGLH LQ OHJQR PRELOHWWR EDVVR LQ OHJQR PDUURQH FRQ GXH DQWH OHJQR H XQ FDVVHWWR FDVVHWWRQH LQ OHJQR FRQ FDVVHWWL %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 1ƒ DELWL GD VSRVD YDULH PDUFKH H PRGHOOL XQR GHL TXDOL PDUFD 9DOHQWLQR Qƒ YDVL PDUFD 6DOYLDWL %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL $XWRFDUUR )RUG 7UDQVLW FDVVRQDWR FRQ FDELQD DOOXQJDWD WJ $W WI DQQR FRQ XQD FKLDYH OLEUHWWR GL FLUFROD]LRQH PDQFDQWH GL FHUWLÂżFDWR GL SURSULHWj %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 0RELOH VRJJLRUQR FRPSRQLELOH LQ OHJQR PDUURQH FRQ DQWH OHJQR GXH DQWH YHWUR GXH FDVVHWWL WDYROR UHWWDQJRODUH LQ OHJQR DOOXQJDELOH VHGLH LQ OHJQR GLYDQR DQJRODUH VWRIID URVD %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 7DYROR WRQGR LQ OHJQR PDUURQH VHGLH LQ OHJQR DWWDFFDSDQQL D SLDQWDQD LQ OHJQR GLYDQR WUH SRVWL VWUXWWXUD LQ OHJQR WY FRORU VFKHUPR SLDWWR 7RVKLED FRQ WHOHFRPDQGR PRELOH VRJJLRUQR OHJQR PDUURQH D WUH HOHPHQWL DOWL FRQ DQWH OHJQR GXH DQWH YHWUR FDVVHWWL YDQL %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 'LYDQR OHWWR FRQ WHODLR LQ PHWDOOR QHUR WY *UXQGLJ DIIHWWDWULFH LQ DFFLDLR UJY SF SRUWDWLOH +S 3DYLOORQ FRQ FDYR %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL &RPSXWHU FRPSRVWR GD XQLWj FHQWUDOH PRQLWRU DVXV H WDVWLHUD ELODQFLD HOHWWURQLFD IRWRFRSLDWULFH /H[PDUN PRGHOOR [ VWDPSDQWH +S RIÂżFHMHW GHVNWRS UHJLVWUDWRUH GL FDVVD PRGHOOR 8QGHUZRRG 2OLYHWWL FUI %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL

1ƒ FDPLFLH DUWLJLDQDOL XRPR GRQQD LQ FRWRQH %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL 1ƒ DELWL GD VSRVD LQ WDIIHWj PDUFD 5RQDOG -R\FH DELWR GD VSRVD LQ SL]]R H WXOOH PDUFD %ZH E\ (Q]RDQL Qƒ DELWL GD VSRVD PDUFD :KLWH RQH %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR I %HQL 7UH VDOGDWRUL D VWDJQR IRUQR D ODPSDGH XKY PRGHOOR (JJHU YLVLELOH VSHHFK PDGVHQ GXH HFRWURQ GWV XQ GXEOLPLW GLJLWDO PRGHOOR V ORWWR GL PRELOL H DWWUH]]DWXUD SHU XIÂżFLR FRPSRVWR GD PRELOL XIÂżFLR VFULYDQLH FDVVHWWLHUH VHGLH XIÂżFLR VWDPSH YDULH %DVH 0DJJLRU RIIHUHQWH /RWWR %HQL 6FULYDQLD OHJQR FRQ ULÂżQLWXUH FRORUH YHUGH PRELOH EDVVR FRORUH YHUGH FRQ DQWH VFDIIDODWXUH SHQVLOH FRQ YDQL VFULYDQLD DG DQJROR FRQ EDQFRQH FDVVHWWL GXH PRELOL FRORUH URVVR FRQ FDVVHWWL WUH VHGLH DSSHQGLDELWL WUH PRELOL LQ OHJQR PDUURQH VFULYDQLD OHJQR PDUURQH FRQ FDVVHWWLHUD D WUH FDVVHWWL VHGLD VWRIID YHUGH FRQ URWHOOH VFKHGDULR PHWDOOR WUH FDVVHWWL %DVH 0DJJLRU RIIHUHQWH 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 /82*2 '(/ 25( ( 6(*8(17, /RWWR %HQL $OOH RUH H VHJXHQWL LQ %HGL]]ROH YLD 7UHERFFKH Qƒ 1ƒ WHODL FRPSOHWL GL GLDJRQDOL H FRUUHQWL %DVH DVWD (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL $OOH RUH H VHJXHQWL LQ 'HVHQ]DQR YLD *ULJROOL Qƒ %DQFR EDU LQ OHJQR PDUURQH FRQ SLDQR VXSHULRUH LQ JUDQLWR OXQJR FLUFD PHWUL FRQ UHWUREDQFR HG HOHWWURGRPHVWLFL %DVH DVWD (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL $OOH RUH H VHJXHQWL LQ 0RQWLFKLDUL YLD WUH LQQRFHQWL Qƒ &HOOD IULJR PDUFD UHIULJHUD]LRQL E] %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL $OOH RUH H VHJXHQWL LQ FDUSHQHGROR YLD [[ VHWWHPEUH Qƒ %DQFR EDU LQ DFFLDLR LQR[ FRPSRVWR GD SH]]L VFRPSRQLELOL FRPSOHWR GL PDFFKLQD SHU JKLDFFLR ,FHPDWLF FRQ UHWUREDQFR Qƒ ERWWLJOLH GL YHWUR %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH /RWWR %HQL $OOH RUH H VHJXHQWL LQ *KHGL YLD ERUJRVDWROOR Qƒ 6TXDGUDWULFH LQ OHJQR PDUFD JULJJLR VF %RLIDYD FRQ EDQFR GL VFRUULPHQWR RUL]]RQWDOH %DVH (XUR H SURJUHVVLYH ULGX]LRQL GL GHO SUH]]R EDVH


͜ Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͛͘

͛ͥ

… ‹‘˜ƒ��‹ ŽŽ‡˜‹

’‡––ƒ…‘Ž‹

‹Â?…‹ †—‡ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” ‹Ž …‘Â?…‡”–‘ Dz ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ŽŽ‡˜‹ ‡ ‘”…Š‡•–”ƒdzǥ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ †ƒ ‹’‹‡••‡ǥ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ’‡” ‹Ž ÍĄ Ž—‰Ž‹‘ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ‘‰‰‹ƒ ƒŽŽ‡ ͚͙Ǥ͛͘Ǥ

Â?˜‹ƒ ‹Ž –ƒ‰Ž‹ƒÂ?†‘ …‘Â?’‹Žƒ–‘ ƒ Dz ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? ‘…‡dzǥ ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘ǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ͞ǥ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‡Â?–”‘ ÂŽÇŻÍ ÂŽÂ—Â‰ÂŽÂ‹Â‘ ‰‹‘”Â?‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡Ǥ

ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? Dz ‘…‡dz

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– —ƒÂ?–‘ ˜‹‡Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ° †ƒ ƒ––”‹„—‹”•‹ —Â?Â‹Â…ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‡‹ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Ž‡–nj –‡”‡Ǥ ‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‹Â?†‹…ƒ”‡ Â?‘Â?‡ǥ …‘‰Â?‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‡ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ †‹ …Š‹ •…”‹˜‡ ’‡” ”‡Â?†‡”Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Žǯ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ •‹ ”‹•‡”˜ƒ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ •‹Â?Â–Â‡Â–Â‹ÂœÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ ƒŽ–‡”ƒ”Â?‡ ‹Ž •‡Â?•‘ǥ ‹ …‘Â?–”‹„—–‹ –”‘’’‘ Ž—Â?‰Š‹ Č‹Â?ƒ••‹Â?‘ ÍšǤÍ?͘͘ Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ČŒ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡”Öǥ ‹Â?•‡”‹–‹ ‹Â?–‡‰”ƒŽÂ?‡Â?–‡ •—Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ™™™ǤŽƒ˜‘…‡†‡Ž’‘’‘Ž‘Ǥ‹–Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ Â?‘Â? ‹Â?’Ž‹…ƒ Žƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?ÇŚ –‡Â?—–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ Ž‡––‡”‡ ‰‹Â? ƒ’’ƒ”•‡ •— ƒŽ–”‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?’ƒǤ …”‹˜‡–‡ ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‘ ˜‹ƒ Â?ƒ‹Ž ƒ †‹”‡––‘nj Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–Ǥ

ÇŁ

92&(6$6

†‹…‘Žƒ ‡””ƒ

‹ƒœœ‡––ƒ ‡•…‘˜ƒ†‘

†‹…‘Žƒ ‡�–—”ƒ

‘”•‘ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ ͚͛Ȁ„

†‹…‘Žƒ ‘�„ƒ”†‹

‹ƒŽ‡ —…ƒ †Ȁ „”—œœ‹ ͚͞

†‹…‘Žƒ ͚ͥ ‹ƒ ”‡Â?–‘ ÍšÍ?

ƒ‰�‘Ž‘ ‡ŽŽƒ

†‹…‘Žƒ ‘Â?–‹Â?‹ǥ ‹ƒ Ǥ Š‹‘†‹

Š‹ƒ”‹

†‹…‘Žƒ †‡ŽŽ‡ ‡”„‡ǥ ‹ƒ ’”‹Ž‡ ͚ͥ

‡ŽŽ‘

†‹…‘Žƒ ÍšÍ&#x;Í&#x; ÇĄ ‹ƒ ‡„„”ƒ‹‘ Íš

‘�–‹…Š‹ƒ”‹

†‹…‘Žƒ ‘”‡Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ”‡……ƒÂ?‹ Íœ

Č€ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •Ȁ

†‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒŽ‡ –ƒŽ‹ƒ Í™

Č€ ‡†‹œœ‘Ž‡

†‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‹ƒ ‡––‡Â?„”‡ ͙ͥ

ƒ”‰�ƒ�‘

Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â…Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͛͞

ÂƒÂŽĂ–

†‹…‘Žƒ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ ‹ƒ ‘Â?–‡••‘”‹ Í™

‘„ƒ”�‘

†‹…‘Žƒ ‡Â?‹ǥ ‹ƒ ‘•–ƒ

ƒ”‡œœ‘

†‹…‘Žƒ ÂŽ Â‘Â•ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹ƒ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ Í?͘

/$92&( (

'(/ 2 3232/2

ÇŁ †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ ǧ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ͚͜͜Í?͘ ÇŚ ƒš ͛͘͘ Í›Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ ”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ÇŁ ”†‹Â?ƒ”‹‘ ƒ ÍœÍ&#x;ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ ‘•–‡Â?‹–‘”‡ ƒ Í?Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ •–‡”‘ Ǥ Ǥ ƒ Í Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘Ǥ ’‡†Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ƒ”–Ǥ Íš …‘Â?Â?ƒ ÍšÍ˜Č€Â„ ÇŚ ‡‰‰‡ ͚͞͞Ȁͥ͞ ‹Ž‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ÇŚ ‘•–ƒŽ‡ Â?Îť Í™Í Í Í Í™ÍšÍ?͘Ǥ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ÍšÍ Í˜Í ÍĄÍžÍž ÇŚ ƒš ͛͘͘ ÍšÍ Í˜ÍĄ Í›Í&#x;Í™ ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŚ ÇŚÂ?ƒ‹Ž Â?ƒ”Â?‡–‹Â?Â‰ĚťÂ˜Â‘Â…Â‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŁ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ƒ Â?‘†—Ž‘ Č‹Â„ÂƒÂ•Â‡ Â?Â?Ǥ Í?͘ ƒŽ–‡œœƒ Â?Â?Ǥ Í›Í&#x;ČŒ ‡—”‘ ͘͜ ÇŚ ‡†ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡—”‘ Í™ ƒŽ Â?Â?Ǥ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ ͙ǥÍ? ‡—”‘ ’‡” Â?Â?Ǥ …‘ŽǤ

’”‡œœ‹ •‹ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ †‹ ‡ †‹”‹––‹Ǥ ÇŁ ƒ—”‹œ‹‘ ƒ•–”‡œœƒ–‹

ÇŁ ƒ‘Ž‘ ‡†”ƒ……‹Â?‹ ÇŚ –‡ˆƒÂ?‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ÇŁ ‘–‘ †‡Â? ÇŁ ’ƒ ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÇĄ Í?Íš ÇŚ ÍšÍ?͛͘͘ ”„—•…‘ Č‹ ČŒ ‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͙͙ ÇŚ ƒšǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͞͞ —–‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‹„—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?Ǥ Í™Í Íœ ÇŚ ͙Ȁ͙͚Ȁ͙͙ͥ͞ Associato

Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

&HQWUR GLRFHVDQR SHU OH FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL ƒ –‡•–ƒ–ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ˆ”—‹•…‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ †‹ …—‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Ǥ Í› …‘Â?Â?ƒ Í› †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ÍšÍ?͘ †‡Ž Í&#x;Č€Í Č€Í™ÍĄÍĄÍ˜

”ƒœ‹‡ ‹Â?‰Š ’‡” ƒ˜‡” ”‹–”‘˜ƒ–‘ ‹Ž Â?‹‘ ’‘”–ƒˆ‘‰Ž‹ Egr. direttore, le chiedo ospitalitĂ per un “angolinoâ€? della buona notizia che spesso ricerco sugli organi di stampa e nei programmi televisivi, ma che sono purtroppo parecchio latitanti nel nostro panorama dell’informazione. Permettetemi di riempire perciò questo spazio con un fatto a me capitato pochi giorni orsono. Il signor Singh, indiano, lavoratore agricolo da 10 anni in Italia e padre di una bellissima bimba, mi ha trovato e riportato il portafogli, o meglio il portadocumenti (proprio con tutti i documenti). Lascio immaginare tutti gli annessi e connessi burocratici che lo smarrimento avrebbe comportato. Ăˆ grazie al signor Singh che ho fugato il dubbio o il sospetto che non si trattasse di smarrimento, con tutti quei cattivi pensieri che spesso solcano le nostre menti e ci tolgono l’obiettivitĂ e la serenitĂ d’animo. Grazie al signor Singh si è rinfrescata e rasserenata un’afosa serata della nostra Bassa bresciana, resa per questo trasparente da una luna sfolgorante. Grazie al signor Singh e a tutte quelle persone oneste (e sono tante) che nella vita di tutti i giorni compiono il loro dovere e con azioni sempre esemplari e coraggiose si fanno apprezzare come appartenenti alla nostra societĂ civile. Ăˆ grazie al signor Singh che possiamo comporre tanti piccoli “angoliniâ€? della buona notizia, tanto da poter formare pagine intere di buone notizie o meglio di notizie buone. Queste fanno bene sia all’anima che al corpo e sono

vere carezze morali che danno gioia: non teniamole per noi, ma offriamole a tutti a piene mani. Grazie ai tanti signor Singh.. Reginaldo Zaltieri

‡‰Â?‹ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ Egr. direttore, mi piacerebbe tanto che al catechismo i bambini imparassero anche a fare una genuflessione corretta e senza fretta quando entrano in chiesa, è un segno di rispetto e di saluto al nostro Signore oltre a un bel segno di croce. Quando il celebrante prima della lettura del Vangelo pronuncia (ad esempio): “Dal vangelo secondo Matteoâ€?, l’assemblea risponde “Gloria a te, o Signoreâ€?, in quel momento i fedeli tracciano dei segni di croce, sulla fronte, sulla bocca e sul petto. Tracciando questi segni, dovremmo meditare con profonda riflessione quanto segue “la tua parola illumini la mia mente, la mia bocca la proclami e la annunci con gioia, il mio cuore la ami e la custodisca per sempre. Che il Signore GesĂš ci mandi sempre persone di buon senso, laici e parroci con tanta pazienza e umiltĂ che ci guidano e ci facciano crescere nella fede. Un grazie di cuore a tutti i nostri sacerdoti che tanto si impegnano nel loro servizio e noi fedeli a volte non ci accorgiamo nemmeno. Marco Pedersoli

Â?…Šǯ‹‘ ‘”†‹Â?ƒ–‘ †ƒ ƒ‘Ž‘

Egr. direttore, anch’ io, padre rogazionista, sono

stato ordinato sacerdote da Paolo VI il 20 ottobre del 1968. Condivido quanto hai scritto nel tuo articolo. Un’esperienza indimenticabile... ho sentito in quel momento che il mio sacerdozio apparteneva a tutto il mondo. Non ho avuto nessuna difficoltà a partire subito per il Brasile e dopo 12 anni ho accolto l’invito dei superiori a lavorare nella nuova missione dell’India, dove mi trovo da 26 anni. Ora parte dell’anno la trascorro a Roma, all’Ufficio Missionario della Congregazione, seguendo le missioni nei cinque continenti.. padre Vito Antonino Lipari

ƒ ˆ‘”œƒ †‡Ž ”‡•– Egr. direttore, l’estate 2013 è ormai cominciata e la rapiditĂ del tempo che passa non ci lascia respiro. La maggior parte dei giovani, degli adolescenti e dei bambini pensa all’estate come al tempo delle vacanze e quindi al tempo del mare e dei monti. Ma l’educatore cristiano, gli animatori, tanti bravissimi giovani e il curato don Luca Zubani dell’oratorio San Giacinto Lamarmora Bs2; non possono condividere questa mentalitĂ . Essi infatti, non vivono soltanto per loro, ma vivono anche per gli altri, per i loro ragazzi. Per questo essi sono chiamati a non subire l’estate, ma ad affrontarla. Con l’allegra stagione la carovana di circa 100 bambini, ragazzi adolescenti ha cominciato una nuova corsa, la meravigliosa corsa della vita verso un avvenire cristiano. Essere un educatore e animatore è una missione grande; si è chiamati ad educare i ragazzi e a trarre fuori da ciascuno di loro un giovane cristiano. I ragazzi, gli adolescenti impa-

ǯ‡•’‡”–‘ ”‹•’‘�†‡

Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ‹Â?•‡”‹ƒÂ?‘ ‰”ƒ–‹• Ž‡ ˜‘•–”‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ ’‡” Žƒ ˆ‘–‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ Ž‡ ˆ‡•–‡ †‹ …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ǥ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹ǥ Ž‡ ‰‹–‡ǥ Ž‡ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡Â•Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ‹ ‰”—’’‹ •’‘”–‹˜‹ ‡ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹Ǥ ‡” Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ †‹ —Â? Â?‹Â?‘”‡Â?Â?‡ ° Â?‡…‡•nj •ƒ”‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •…”‹––ƒ †‹ —Â?‘ †‡‹ †—‡ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ Â?‘•–”‹ ‹Â?†‹”‹œœ‹ •‘Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ǣ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒǢ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ÇŁ ‘Â?‘ ’‡Â?•‹‘Â?ƒ–‘ ‡ ’‡”…‡’‹•…‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â‰Â?‘ ƒŽ Â?—…Ž‡‘ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ ‹Â? “—ƒÂ?–‘ …‘Â?‹—‰ƒ–‘Ǥ ‘ ”‹…‡˜—–‘ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ ‹Â? …—‹ ÂŽÇŻ Â?’• Â?‹ …Š‹‡†‡ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒ”‡ ‹ ”‡††‹–‹ ’‡”…‡’‹–‹ Â?‡Ž ͚͙͚͘Ǥ ‘Â? …ƒ’‹•…‘ ‹Ž Â?‘–‹˜‘ †‹ –ƒŽ‡ ”‹…Š‹‡•–ƒǤ ‘Â?‘ ‘„„Ž‹‰ƒ–‘ ƒ ˆƒ”‡ –ƒŽ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǎ ÇŁ ‹ ’‡Â?•‹‘Â?ƒ–‹ …Š‡ „‡Â?‡ˆ‹…‹ƒÂ?‘ †‹ ƒŽ…—Â?‡ ’”‡•–ƒœ‹‘Â?‹ …‘Â?‡ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒœ‹‘Â?‹ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹Â?–‡‰”ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽ –”ƒ––ƒÂ?‡Â?–‘ Â?‹Â?‹Â?‘ǥ ƒ••‡‰Â?‹ Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ƒ••‡‰Â?‹ ƒŽ Â?—…Ž‡‘ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ‡……Ǥ ÂŽÇŻ Â?’• •–ƒ ‹Â?˜‹ƒÂ?†‘ ‹Ž …‘•‹††‡––‘ Dz„—•–‘Â?‡dzǥ …‘Â?–‡Â?‡Â?–‡ Žƒ ”‹…Š‹‡•–ƒ Č‹Â?ԠǤ Â‡Â†ČŒ †‹ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ ”‡††‹–—ƒŽ‡ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ ‡ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ ”‡Žƒ–‹˜ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ’”‡…‡†‡Â?–‡Ǥ ÇŻ Â?–‡ †‡˜‡ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ”‡ Žƒ •—••‹•–‡Â?œƒ ‘ Â?‡Â?‘ †‡Ž †‹”‹––‘ ‘ ÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–—ƒŽ‡ ƒ†‡‰—ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‰Ž‹ ‹Â?’‘”–‹Ǥ ƒ”‡ “—‡•–‘ –‹’‘ †‹ †‹…Š‹ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ° ‘„„Ž‹‰ƒ–‘”‹‘Ǥ ÂŽ –‡”Â?‹Â?‡ ’‡” Žƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ǥ •ƒŽ˜‘ ‡˜‡Â?–—ƒŽ‹ ’”‘”‘‰Š‡ǥ ° ‹Ž ͙͛ Ž—‰Ž‹‘Ǥ

rano molto piĂš con gli occhi che non con le orecchie; dovete parlare loro con il vostro esempio di vita integra, generosa, entusiasta e quindi affascinante. I ragazzi vi dicono: prima vivi e poi parla. I giochi, le gare, i canti, le preghiere ed altro non contano niente se non sono sorrette dall’esempio di chi educa, di chi anima, di chi dirige. Per essere animatore del grest devi anzitutto entrare nelle simpatie dei ragazzi, poi devi tendere alla perfezione della tua figura di giovane cristiano; devi curare l’amicizia personale con tutti conquistandoli con le tue doti di interioritĂ , di dinamismo, di spirito, di sacrificio perchĂŠ i tuoi gruppi diventino centro di interesse di tutti gli altri ragazzi che non sono al grest, di abbandonare assolutamente tutte le vecchie forme di vita per seguire quelle nuove che la comunitĂ vi indica. Se i ragazzi fanno vacanza, ciò significa che spetta a tutti noi impegnarci per coloro che non si impegnano. La formula con cui la parrocchia affronta l’estate dei ragazzi è ormai risaputa e giĂ da alcuni anni sperimentata in tutto il territorio d’Italia, essa si chiama “grestâ€?. Bisogna dunque superare la concezione dell’estate vacanza per pensare invece alla stagione estiva come il tempo di maggiore impegno. Impegno spirituale innanzitutto, perchĂŠ i nomi, il colore e le attivitĂ del Grest presuppongono l’anima di un animatore continuamente e tenacemente impegnato nella dolce fatica della vita interiore, se non vogliamo ridurle a pure forme esteriori ed infecondi dal punto di vista apostolico. Impegno anche organizzativo, perchĂŠ l’apostolato ha una sua tecnica, dal momento che Dio vuole servirsi di strumenti umani per arrivare alle anime... Edmondo Del Prete

—‰—”‹

Í?͘

͛͘

ǥ Dz Ǥ dz

Í?͘ ƒÂ?Â?‹ †‹ ˜‹–ƒ …‘Â?—Â?‡Ǥ Dz ǯ‘”‘ ° —Â? Â?‡–ƒŽŽ‘ ’”‡œ‹‘•‘Ǣ …‘Â?‡ ˜‘‹ Ž‘ •‹‡–‡ ’‡” Â?‘‹Ǥ ƒÂ?–‹ ƒ—‰—”‹ †ƒ‹ ˜‘•–”‹ ˆ‹‰Ž‹dzǤ 1 “—‡•–‘ ‹Ž „‡Ž Â?‡••ƒ‰‰‹‘ †‹ ƒ—‰—”‹ …Š‡ ‹ ˆ‹‰Ž‹ ŠƒÂ?Â?‘ ˜‘Ž—–‘ Žƒ•…‹ƒ”‡ ƒ‹ Ž‘”‘ ‰‡Â?‹–‘”‹ ‹Â?…‡Â?œ‘ ‡Ž’‘œœ‘ ‡ ƒ”‹ƒ ƒŽŽ‘Â?…‹Â?‹ǣ •‹ …‘Â?‰”ƒ–—ŽƒÂ?‘ ’‡” ‹Ž Í?Í˜Îť †‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ǥ ‹Ž •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‘ –”ƒ‰—ƒ”†‘ –ƒ‰Ž‹ƒ–‘ †ƒŽŽƒ …‘’’‹ƒǤ



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.