La Voce del Popolo 2013 29

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ƒ –”‹•–‡ ”‡ƒŽ–Â? †‡‹ Â?‹†‹ ’ƒ”‹–ƒ”‹ Ci risiamo. A volte, senza cadere nel qualunquismo, è difďŹ cile comprendere le ragioni di alcuni interventi politici. La crisi può essere, per i Comuni, anche l’occasione di ďŹ ssare delle prioritĂ . A Brescia, ad esempio, la precedente amministrazione ha deciso di non stanziare piĂš i soldi a favore dei 22 nidi paritari della Leonessa (il Comune sul suo sito li chiama ancora privati...). E cosĂŹ, si veda l’esempio della Badia, a settembre il nido parrocchiale “Nuova Badiaâ€? non accoglierĂ nuovi bambini ma resterĂ chiuso e le famiglie si ritroveranno con un servizio in meno a disposizione; e alcune famiglie, i dipendenti della scuola, si ritroveranno senza lavoro. Sia chiaro questo non è solo l’effetto della difďŹ cile congiuntura economica, ma è anche la diretta conseguenza del fatto che le rette del nido sono state alzate: da 250 euro arrivano a 500 euro al mese (a fronte del mancato stanziamento comunale). E questo sarebbe un colpo pesante per le famiglie, che, evidentemente, fatti due calcoli preferiscono prendere altre scelte. Da un lato, quindi, il Comune non è in grado di rispondere alle richieste nei suoi 12 nidi comunali (150 le domande inevase), dall’altro sceglie di non aiutare le realtĂ paritarie (sono 22 in cittĂ quelli accreditati che svolgono un servizio pubblico). DifďŹ cile comprendere le motivazioni, piĂš facile pensare a una miopia politica di chi guarda l’immediato e non l’investimento nel futuro: andrebbe ricordato che l’Italia sul fronte degli asili nido è indietro anni luce rispetto all’Europa.

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Kyenge - Calderoli. Alberoni: gli italiani non sono razzisti

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può crescere inaspettamente aspetto anche in noi. Il secondo che che sconvolge sta nel fatto dramma anche a Ono emerga nel di l’incredibile capovolgimento ntale senso di un legame fondamepadre e un come quello che stringe a l’amore i suoi figli e che trasform morte. Dio in disprezzo, violenza e o pare, non voglia, come purtropp che sia stato proprio Pasquale ai suoi Iacovone a togliere la vita ex figli per colpire la propria quali e moglie! Fa male constatar l’odio produrre sa ni aberrazio to a umano! Fa male, soprattut a chi come noi crede e insegnafa figli e ci credere che Dio è Padre paternitĂ amati e desiderati, che la cosĂŹ rsi umana riesca a distanzia divino! radicalmente dal modello fatto della bbi

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riferisce Luca Marsico (Pdl), presidente della Commissione regionale – perchĂŠ riteniamo che questo sia un territorio importante con un problema da risolvere altrettanto importanteâ€?. A Brescia le persone sono anni che attendono risposte e la Commissione ne è conscia, tanto che il presidente di Commissione sottolinea che “sebbene gli interventi, per ciò che concerne la questione Caffaro, non siano all’anno zero, è sicuramente urgente mettere in pratica quanto è giĂ stato programmato e sottoscrittoâ€?. Ǥ ͙ͥ

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danno piĂš di una minima percezione di precarietĂ , per non dire che molto si avvicinano ai carri bestiame! Eppure, seppur cosĂŹ conciati, ci sono stati e hanno permesso a migliaia di pendolari bresciani di giungere ogni giorno nei luoghi di studio e di lavoro. Studenti e lavoratori che, piĂš o meno rassegnati, sopportano da anni notevoli disagi e che un paio d’anni fa, in occasione dell’AgorĂ , avevamo incontrato in un’esperienza viaggiante con il vescovo Luciano Monari. Ǥ ͙ͥ

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quotidianamente attanagliano gli anziani. Solo nella provincia di Brescia gli ultra ottantenni sono circa 65mila: la fascia piĂš debole della popolazione. Da 10 anni – attraverso la medesima campagna – i sindacati hanno ottenuto ottimi risultati, soprattutto in relazione agli accordi presi con le varie amministrazioni comunali del territorio. “Negli ultimi tre anni, però, ha preso corpo l’altra faccia di questa campagna – riferisce Alfonso Rossini, della

Federazione nazionale pensionati della Cisl di Brescia – che riguarda in maniera preponderante le politiche sociali. Le condizioni di fragilitĂ , le malattie debilitanti, con conseguenti ricadute sull’autosufficienza, vedono una risposta sempre piĂš debole da parte delle istituzioni localiâ€?. Quello che i sindacati chiedono è una maggiore attenzione per le fasce anziane della cittadinanza, soprattutto quelle non autosufficienti. Un grido

d’allarme lanciato alla politica, locale e non, come alla cittĂ , intesa quale corpo sociale. Se i tagli a cui sono sottoposte le amministrazioni provocano una relativa assenza delle istituzioni, a fronte delle richieste dei sindacati, dall’altra parte, risposte positive si ottengono dalla societĂ . “C’è un tessuto di volontariato diffuso e radicato, in provincia di Brescia, che in molti casi copre i buchi dei servizi pubbliciâ€?, ci tiene a ricordare Alfonso Rossini. (r.g.c.)

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er chi arriva da fuori possono sembrare apparentemente due quartieri simili e complementari, ma di fatto non lo sono: Badia e Violino sono separati dalla trafficata via Vallecamonica, hanno dei punti in comune (la genesi come quartieri popolari) ma anche sfaccettature molto diverse. Lo sa bene anche don Raffaele Donneschi che nel 2011 è diventato prima parroco del Violino e poi, nel 2012, anche della Badia. La prima mossa dei sacerdoti (parroco, il curato don Fausto Mussinelli e tre collaboratori) è stata quella di partire subito con un consiglio pastorale unificato una volta al mese. A questo si aggiunge, a livello unitario, la lectio divina e la catechesi in Avvento e in Quaresima. Lo stile è, comunque, di incoraggiare un cammino unitario

laddove è possibile come, ad esempio, con il primo anno del cammino di iniziazione cristiana. Ogni parrocchia vive sĂŹ l’iniziazione cristiana nel proprio ambiente, ma si programmano insieme le esperienze. Al di lĂ delle difficoltĂ di comunicazione, resta il grosso problema di rendere omogenei al loro interno i due quartieri; basti pensare che solo al Violino siamo in presenza di quattro blocchi costruiti in quattro diversi periodi storici: anni Cinquanta, anni Settanta, anni Novanta e primi anni 2000. Anche per questo motivo il parroco ribadisce che la vera sfida “Non è l’unitĂ pastorale, ma amalgamare i quartieri al loro internoâ€?. Paradossalmente il tema delle unitĂ pastorali “non comporta – spiega don Raffaele – grosse difficoltĂ , anzi ha permesso di avere un curato che segue i due oratori. Il

vero problema è far partire la missionarietĂ all’interno dei due quartieriâ€?. Nelle intenzioni, il prossimo anno dovrebbero nascere dei centri di ascolto spontanei pensati e realizzati all’interno delle stesse famiglie. A settembre, inoltre, viene avviato un percorso di formazione delle realtĂ ministeriali: sette incontri piĂš due momenti di spiritualitĂ (Avvento e Quaresima) ai quali sono invitati tutti (catechisti, consiglieri, baristi, Azione cattolica, allenatori, ...); in queste settimane (due incontri a ottobre, due a febbraio e tre maggio) le diverse realtĂ sospenderanno le loro iniziative. Lo schema è quello latinoamericano del vedere (l’analisi della situazione), del giudicare (cosa dice la Parola di Dio) e dell’agire (quali prospettive per la parrocchia e le unitĂ pastorali); queste tappe dovreb-

be aiutare a far sorgere un progetto pastorale vero e proprio. Sul fronte sociale, non è presente una Caritas interparrocchiale, ma sulle linee portanti della caritĂ e della liturgia si muoveranno delle sottocommissioni per favorire una parte formativa comunitaria. Il cammino verso l’unitĂ pastorale è favorito dalla presenza di un unico curato, don Fausto Mussinelli, dedicato alla pastorale giovani-

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Ăˆ stato detto che “un conto è predicare e un conto è governareâ€?. Ăˆ mai possibile che, nel nostro Paese, tutto debba n eessere messo in contrapposizione, anche quando potrebbe essere visto con spirito costruttivo se non addirittura b iin simbiosi? Quando ciò avviene a livello di vertici è doppiamente negativo, per l’esempio che viene dato e perchĂŠ, p prescindendo dal merito, l’impostazione diventa quella di p distruggere, di opporsi senza alternativa. CosĂŹ e con la sod di la l scusa di contestare un ragionamento si apre la strada al nulla. n nul Il bisogno aprioristico è quello di costruire, magari con tenendo conto dell’impegno e della proposta di c pazienza, p tutti. t Ăˆ troppo chiedere che un buon modo di governare debba essere e qquello di ascoltare le buone prediche? Ăˆ troppo chiedere agli ag eletti ((parlamentari soprattutto) per le loro responsabilitĂ , per il loro dovere di ben operare, a prescindere dal loro personale punto di vista o dal partito di appartenenza, che non guasta tener conto delp le altrui indicazioni? Poi, certo, ognuno deciderĂ a seconda delle sue indica competenze e rettitudine, ma con un po’ di disponibilitĂ , per piacere! r

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‘Â? •‹ƒÂ?‘ ”‹—•…‹–‹ ƒ ’”‘–‡‰‰‡”Ž‹ La Concarena, la montagna camuna che sta alle spalle di Ono San Pietro, non potrĂ trattenere le lacrime per salutare Davide e Andrea. Ciò che è accaduto in questo borgo antico di poco meno di mille anime, una comunitĂ dove tutti si conoscono, dove i legami sociali sono ancora forti resta inspiegabile per il cuore e l’intelligenza. Ogni volta che i piccoli diventano, loro malgrado, protagonismi di tragedie le domande ci abitano. PerchĂŠ? Di chi è la colpa? Ciò che gli inquirenti stanno mettendo in luce dice, forse, di un padre colpevole, di una situazione famigliare fortemente compromessa, di una giustizia che non è stata capace di tutelare la vita di Davide e

Andrea, di una fragilitĂ umana che ormai non conosce confini. Il primo dato che lascia perplessi è, appunto, il contesto ambientale in cui è maturato questo dramma. La splendida Valle Camonica, terra di santi, di radici cristiane, scenario incantato di operositĂ , meta di riposo del corpo e dello spirito balza all’onore della cronaca per un fatto che probabilmente avremmo immaginato nella periferia degradata di qualche metropoli. Oggi piĂš che mai tutto il mondo è paese e ogni paese ha in sĂŠ il mondo anche nei suoi tratti peggiori. Non ci sono piĂš la cittĂ e la campagna, il centro e la periferia, anzi, come ci ricorda spesso papa Francesco, “le periferie sono esistenzialiâ€?, le miserie sono nel cuore di chi ha perso la speranza e la bussola della vita e si lascia consumare dalla vendetta e dal risentimento. Questa storia ci ricorda che nessuno è garantito, dobbiamo vigilare, anche su noi stessi e sui nostri sentimenti: il male

può crescere inaspettamente anche in noi. Il secondo aspetto che sconvolge sta nel fatto che anche a Ono emerga nel dramma l’incredibile capovolgimento di senso di un legame fondamentale come quello che stringe un padre e i suoi figli e che trasforma l’amore in disprezzo, violenza e morte. Dio non voglia, come purtroppo pare, che sia stato proprio Pasquale Iacovone a togliere la vita ai suoi figli per colpire la propria ex moglie! Fa male constatare quali aberrazioni sa produrre l’odio umano! Fa male, soprattutto a chi come noi crede e insegna a credere che Dio è Padre e ci fa figli amati e desiderati, che la paternitĂ umana riesca a distanziarsi cosĂŹ radicalmente dal modello divino! Che ne abbiamo fatto della bellezza di essere genitori nella nostra societĂ ? La risposta piĂš urgente al gesto di questo padre è che i padri e le madri di Ono San Pietro, ma di ogni luogo, sappiano reagire con una coscienza ancor piĂš sacra del dono che Dio ha fatto

loro nei figli. Non una proprietĂ , non il necessario soddisfacimento di un proprio bisogno d’amore, ma un dono gratuito di cui avere cura e per cui dare la vita. Da ultimo il pensiero che ci attraversa in queste ore non può che essere quello della pietĂ e della preghiera. Verranno i tempi della denuncia e, speriamo, anche della messa in discussione di quegli strumenti della legge che ancora una volta non si sono rivelati adeguati a proteggere Andrea e Davide e la loro mamma. Leggi limitate che giungono ancora troppo tardi nella tutela delle donne vittime di stalking perpetuato loro da ex compagni di vita. Oggi, però, è solo tempo di pregare e piangere. La Concarena con la sua fresca brezza, accarezzi ancora una volta Andrea e Davide e il loro povero padre sconsiderato e il Signore consoli mamma Enrica e ogni persona che con un fiore di montagna, una preghiera o un gesto vorrĂ stringersi a lei e a questa terra sconvolta dal dolore.


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Gli oratori delle diocesi Lombarde organizzano per la Veglia regionale di Caravaggio. Ecco il programma definitivo: sabato 27 luglio: 20.30 inizio accoglienza e festa presso il Santuario di Caravaggio; alle 23 preghiera presieduta da mons Francesco Beschi, vescovo di Bergamo; 23.30 animazione spirituale a stand: confessioni, adorazione, testimonianze e racconti. Domenica 28 luglio: 1.30 collegamento con Rio de Janeiro

Il Papa arriverà in Brasile lunedÏ 22 luglio, accolto dalle autorità presso l’Aeroporto internazionale Galeão/Antônio Carlos Jobim a partire dalle 16. Subito dopo ci sarà una cerimonia di benvenuto nel giardino del Palazzo Guanabara, dove il Santo Padre terrà il suo primo discorso. Sarà qui che la presidente della Repubblica Dilma Rousseff, il governatore dello Stato di Rio de Janeiro SÊrgio Cabral, e il prefetto della città Eduardo Paes daranno il benvenuto a papa Francesco.

per la 38° Giornata mondiale della gioventÚ; alle 7 lodi e colazione; alle 8 Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, a seguire saluti e rientro nelle proprie sedi. La partecipazione è consigliata ai giovani dai 17 ai 35 anni (nati prima del 1996). Il viaggio sarà autogestito dai partecipanti. Pernottamento con sacco a pelo e pasti al sacco. La manifestazione si terrà anche in caso di maltempo.

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n ponte tra Caravaggio e Rio de Janeiro. Questo è ciò che l’organizzazione degli oratori delle diocesi lombarde vuole creare in occasione della Gmg 2013. Come avverrĂ in ognuna delle regioni d’Italia nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 luglio, Caravaggio sarĂ il punto designato d’incontro per i giovani cattolici lombardi che vorranno affiancare idealmente coloro che si raduneranno nella metropoli brasiliana per salutare il Papa. Le iscrizioni, aperte a tutti i nati fino al ‘96, sono aperte fino al 20 luglio negli uffici diocesani con una quota da versare di 10 euro. Il programma dell’evento prevederĂ l’arrivo delle comitive al Santuario nel Bergamasco nella serata di sabato 27 luglio alle ore 20, con il momento di accoglienza e animazione che si protrarrĂ fino alle ore 23, quando mons. Francesco Beschi condurrĂ la preghiera con i presenti. Dalle ore 23.30 momenti di adorazione e confessione, mentre alle ore 1.30 di notte ci si collegherĂ finalmente con Rio. Il mattino seguente, nella giornata di domenica 28 luglio, il cardinale Angelo Scola presiederĂ alle ore 8 la S. Messa. Va sottolineato come la parrocchia di Caravaggio, pur essendo in provincia di Bergamo, sia gestita dalla diocesi di Cremona che dunque organizza effettivamente l’evento per il quale si attendono tra i 4000 e i 5000 partecipanti. Essendo la destinazione di Rio de Janeiro piuttosto difficile da rag-

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giungere fisicamente per la maggior parte dei bresciani e degli italiani, a causa di non indifferenti questioni di costi economici e di logistica, ecco che questo evento diventa fondamentale per tutti i giovani interessati a rimanere spiritualmente in contatto con i coetanei che saluteranno papa Francesco. Don Marco Mori, direttore dell’Ufficio per gli oratori e i giovani della diocesi di Brescia, incontrando i giornalisti alla presentazione dell’evento ha simpaticamente ricordato: “In occasione della Gmg a Sydney di quattro anni fa questo

tipo di raduno per i giovani lombardi venne organizzato sul monte Guglielmo, quest’anno abbiamo deciso di rimanere decisamente in pianura‌â€?. Battute a parte, don Mori sottolinea poi gli aspetti che caratterizzano il taglio giovane della due giorni di Caravaggio, affermando: “Ci saranno gruppi organizzati di ragazzi che giungeranno al Santuario anche in bici o a piedi!â€?. Tra questi “ciclisti temerariâ€? ci sarĂ anche un gruppo di giovani provenienti da Cizzago, guidati dal catechista Renato Mondini, che a proposito di questa scelta ha commentato: “Chiaramente sono stati i ragazzi ad insistere per la biciclettata, dato che io non sono piĂš giovanissimo! Il nostro paese è situato a una quarantina di chilometri da Caravaggio e simbolicamente abbiamo deciso di compiere lo sforzo simbolico di non usare mezzi di trasporto piĂš comodi. SarĂ decisamente una bella esperienza, in attesa di una prossima Gmg piĂš vicinaâ€?. Le ore che precederanno il collegamento con Rio (avverrĂ dopo l’una di notte, tra il Brasile e noi ci sono cinque ore di fuso orario) saranno momenti importanti di dialogo e confronto. Ci si potrĂ confessare e dialogare tutta la notte con i sacerdoti, ai giovani sarĂ dato un muro sul quale affiggere i messaggi e i pensieri piĂš significativi, mentre anche sul web l’evento avrĂ i propri spazi sui principali social network. In questa edizione vogliamo sperimentare anche uno speacker’s corner, ovvero uno spazio con un microfono aperto a tutti quelli che a turno vorranno libera-

mente condividere concetti con gli altri presentiâ€?. LunedĂŹ 15 luglio è partita invece alla volta del Brasile la delegazione ufficiale della diocesi di Brescia formata da una ventina di persone che, sommandosi agli altri gruppi piĂš piccoli che partiranno dalla nostra provincia, porterĂ il numero totale di fedeli bresciani presenti di persona all’evento a una cinquantina di unitĂ . A tal proposito Simone Agnetti, capo della delega-

zione, ha affermato: “Saremo ospiti per una decina di giorni nella cittĂ di San Paolo di famiglie che collaborano con la parrocchia di Arapua, nel centro della megalopoli paulista, e porteremo in dono immagini della Madonna di Cellatica. Ci sposteremo successivamente a Rio, dove finalmente parteciperemo in prima persona all’incontro di papa Francesco con i giovani brasiliani e di tutto il mondoâ€?.

'D 5RPD RJJL VSRVL FRQ GXH ILJOLH La Giornata mondiale della gioventĂš è stata non solo l’inizio della nostra storia d’amore, ma ha anche avuto un signiďŹ cato simbolico. Avevamo scelto di fare un’esperienza di volontariato con la diocesi di Brescia per la Gmg, diversa dall’esperienza dei pellegrini. Abbiamo toccato il “dietro le quinteâ€?. I gesti, le parole, gli sguardi, l’odore del cibo e dell’erba umida, dei vestiti bagnati dal sudore, ci hanno colpito a vicenda. E questo “luogoâ€? (10 ore

al giorno di lavoro, a volte 12), dove non potevi distrarti altrimenti perdevi il ritmo delle attivitĂ , è diventato la cornice che ha dato vita all’embrione di una relazione sentimentale, prima solo ďŹ orata, poi nel tempo ricercata e vissuta. Un “luogo magicoâ€? nel senso che eravamo un po’ come fuori da una realtĂ esterna. Non ci siamo cercati, nĂŠ avevamo previsto di incontrarci, nĂŠ ci conoscevamo prima. Ci siamo trovati, e pensiamo che niente avvenga per

caso, neppure ad una Gmg. E forse è proprio questa cornice che ci ha permesso questo. Nel campo di Tor Vergata ci si poteva incontrare, parlare, guardarsi a vicenda, conoscersi, fare amicizia. Ci si sentiva liberi di essere sĂŠ stessi. Non dovevi mascherarti, tutti avevano una meta comune. Arrivati alla stazione però si deve scendere. La meta cambia. Il “luogo magicoâ€? termina. Ed è da qui che è iniziato il nostro viaggio: oggi, sposati con due ďŹ glie.


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La “Residenza del SumarĂŠâ€? sarĂ il luogo che ospiterĂ il Sommo Pontefice durante il suo soggiorno in Brasile. MercoledĂŹ 24 luglio il Santo Padre visiterĂ la Basilica del Santuario dell’Aparecida, il piĂš grande Santuario mariano al mondo. Al fianco del cardinale Raymundo Damasceno, presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e arcivescovo di Aparecida, il Sommo Pontefice celebrerĂ la Santa Messa dopo un momento di preghiera personale ai piedi della piccola statua dell’Aparecida nella Basilica. L’omelia sarĂ tenuta dal Papa. GiovedĂŹ 25 luglio Eduardo Paes, prefetto di Rio, consegnerĂ

secondo tradizione le chiavi della cittĂ al Santo Padre, dimostrando rispetto per la sua autoritĂ . Ăˆ previsto anche un rapido incontro con i rappresentanti del mondo sportivo, che prevede la benedizione delle bandiere olimpiche. Nel corso della mattinata visita una favela della Zona Nord. Alle 18 il Sommo Pontefice parteciperĂ alla festa di accoglienza dei giovani sulla spiaggia di Copacabana, uno degli eventi centrali della Gmg Rio 2013. Qui si terrĂ il primo saluto di papa Francesco ai pellegrini della Giornata e un discorso. Gli eventi ufficiali hanno inizio con la Santa Messa presieduta dal Santo

Padre nella Cattedrale di San Sebastiano con vescovi, sacerdoti, religiosi e seminaristi. A partire dalle 19.30 il Santo Padre sarà a Guaratiba, nel Campus Fidei, per la Veglia di preghiera con i giovani durante la quale rivolgerà un discorso ai pellegrini e trascorrerà un momento di adorazione al Santissimo Sacramento insieme ai giovani presenti. Alle 10 del mattino di domenica papa Francesco si ritroverà con i giovani che trascorreranno la notte nel Campus Fidei per la Santa Messa e annuncerà la prossima sede della Giornata mondiale della gioventÚ. A mezzogiorno pregherà l’Angelus.

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'D 5RPD DO 6HPLQDULR “Sarebbe ingiusto dire che la Gmg di Roma mi ha fatto entrare in seminario. Si potrebbe meglio dire che è stato l’arrivo di un camminoâ€? spiega subito don Daniele Mombelli (nella foto), entrato in Seminario subito dopo la Gmg di Roma. “La mia vocazione è cresciuta in oratorio nel servizio concreto alla Chiesaâ€? continua e poi svela che a Roma è stato uno dei tanti volontari che Brescia ha portato. â€œĂˆ stata una grande esperienza di comunione e di Chie-

sa. In quei giorni, di fatto, ho avuto una conferma grande – continua – che la mia vita doveva essere al servizio della Chiesa. Ho fatto un’esperienza di Chiesa nell’accoglienza, nell’incontro, nella condivisione di storie di vita: in 21 giorni di accoglienza si condivide al vita con tanti giovani. Sono tornato non convertito, ma confermato in un cammino. Già sapevo di voler entrare in Seminario�. Volti e Chiesa universale hanno, simbolicamente, dato l’ok.


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I numeri dicono che moltissimi ragazzi non trovano lavoro. Si può affermare che una parte dei nostri figli è “bamboccionaâ€? (da dichiarazione dell’ex ministro Padoa Schioppa) oppure “choosyâ€?, schizzinosa, come affermò un altro ministro (Elsa Fornero)? Per il responsabile risorse umane di un’azienda del Nord, la richiesta di moltissimi giovani è di poter tornare a casa a mezzogiorno per‌ mangiare in famiglia. Un professionista nel settore delle

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agenzie di collocamento ammette che molti giovani si dichiarano indisponibili a posti di lavoro che distino oltre 20-25 km da casa. Nella Bassa Veronese, patria del mobile d’arte, le scuole professionali del settore hanno chiuso per mancanza di iscritti. Si parla del desiderio delle giovani generazioni di lavorare in campagna. Ma non si trova anima viva per impiantare serre per ortofrutta o per lavorare negli allevamenti. Un Comune del

Nordest ha creato una lista dalla quale le aziende locali possono “pescareâ€? per la vendemmia, e gli iscritti sono risultati perlopiĂš pensionati, donne di mezz’etĂ , cassintegrati. Ci sono giovani che accettano finti stage pur di iniziare a lavorare. E c’è chi non ha reale bisogno di lavorare o preferisce attendere il “suoâ€? lavoro, e molti mestieri puzzano di fatica e di scarsa gratificazione. Si agevolino i volonterosi; gli altri, nemmeno ci pensano. (Nicola Salvagnin)

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arola del sociologo Francesco Alberoni: “Il nostro Paese è sempre stato caratterizzato – fin dal tempo di Dante e dei guelfi e ghibellini – dalle lotte feroci tra opposte fazioni. Abbiamo chiesto ad Alberoni quanto episodi come questo incidano sull’immagine complessiva del nostro Paese. Professore, come giudica le frasi del vicepresidente del Senato sul ministro Kyenge? “Calderoli è un tipo un po’ strano e non è nuovo a episodi del genere, basti pensare alle magliette su Maometto. Direi che l’attuale vicepresidente del Senato è un tipico esponente politico pedemontano, che fa vanto della propria selvatichezza e utilizza un linguaggio rozzo, primitivo, certamente inadatto alla carica che riveste. Quello di molti esponenti della Lega Nord è un mondo antico, dove parolacce e battute pesanti trovano facilmente posto. Non dimentichiamo che il nostro mondo contadino un tempo utilizzava battute pesantissime, dove l’ignoranza e la semplicitĂ non erano accompagnate dalla raffinatezza ma da un linguaggio scurrile, il cui retaggio rimane in questi politici pedemontani dei nostri giorni. Personalmente trovo questo atteggiamento disgustoso, a prescindere che si tratti delle vignette su Mao-

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razzista è scurrile, prima che razzista è selvaggioâ€?. C’è un problema di inadeguatezza rispetto al ruolo istituzionale che si svolge, come ha sottolineato CĂŠcile Kyenge nella sua risposta? “Di sicuro esponenti come Calderoli, ma anche come Grillo, non fanno culturalmente parte di una ĂŠlite. Non dimentichiamo che anche all’origine del fascismo c’era un linguaggio pieno di un’infinitĂ di oscenitĂ . Molto spesso un movimento politico usa un linguaggio di tipo malavitoso che parla alla ‘pancia’

delle persone solleticandone i piĂš bassi istinti. Sortite come quelle di Calderoli sono semplicemente cose che non si fanno, e che dimostrano come non si sia adatti a certi ruoliâ€?. Lei esclude quindi che, come dicono alcuni, in Italia covi un “razzismo silenziosoâ€?? “Se c’è un popolo che non è razzista, è l’italiano. La politica italiana ha un fondo di cattiveria che ogni tanto si materializza contro qualcuno: contro Berlusconi, il piĂš odiato e il piĂš amato dagli italiani, e volta per volta contro qualcuno, specie verso le persone piĂš fragili e vulnerabiliâ€?.

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7UD SHQQD H VSDGD OD OH]LRQH GL 0DODOD Malala Yousafzai ha solo 16 anni. Ăˆ una ragazzina, minuta, all’apparenza indifesa. Eppure le sue parole all’assemblea dell’Onu, proprio il giorno del suo 16° compleanno, sono quelle di un gigante. “Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzioneâ€?. CosĂŹ dice Malala, che qualche mese fa era stata presa di mira dai talebani nel nord-ovest del

Pakistan. Stava tornando a casa da scuola e le hanno sparato perchĂŠ si dava da fare proprio per il diritto all’istruzione delle ragazze nel suo Paese. Malala è stata curata. Si è ripresa e ha ricominciato l’impegno a favore dell’istruzione delle donne, con piĂš forza di prima. “Quando mi hanno sparato – ha detto – la paura è morta cosĂŹ come l’essere senza speranzaâ€?. Quei colpi che dovevano ridurla al silenzio hanno invece

fatto nascere “forza e coraggioâ€?. Lo scialle di Malala all’Onu era quello di Benazir Bhutto l’ex premier pachistana assassinata nel 2007, un segno di continuitĂ per l’impegno a favore dei piĂš deboli. E le parole di questa ragazzina sono una lezione importante: “Non odio nessuno. Sono qui per parlare per il diritto all’istruzione. Voglio che anche i ďŹ gli e le ďŹ glie dei talebani siano istruitiâ€?. Tolleranza. E pace. Questa è la ri-

chiesta ai grandi del mondo. PerchĂŠ, ha spiegato ancora nel corso del discorso, “la penna è piĂš forte della spadaâ€?. Eppure nel mondo ancora oggi circa 50 milioni di bambini, dai cinque ai 15 anni, non vanno a scuola a causa di guerre e disordini. C’è molto da fare, anche in un Paese come il nostro, afďŹ nchĂŠ le politiche educative, siano sottratte a polemiche di parte e considerate un bene comune. Per fare migliore il mondo.


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che il Kazakhstan per l’Italia è un partner economico strategico. Il Paese asiatico è ricco di gas e petrolio, che esporta per il 20% del totale in Italia. L’Eni vi ha investito ingenti capitali, e le esportazioni italiane nel Paese sono cresciute costantemente negli ultimi anni. Dal punto di vista politico, però, il Kazakhstan è governato da un regime autoritario, che si è progressivamente irrigidito negli anni. Si può certamente avere a che fare con i regimi autoritari per

difendere e promuovere l’interesse nazionale, ma una democrazia non può rinnegare i principi su cui è fondata. Non risulta che la donna e sua ďŹ glia costituissero una minaccia alla sicurezza kazaka, nĂŠ a quella italiana. La sensazione è di trovarci di fronte a un ricatto di Stato. Nei rapporti con gli stati autoritari, una democrazia dovrebbe elaborare una politica di inuenza, non certo una misera realpolitik a scopo economico. (Stefano Costalli)

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l 12,7% delle famiglie italiane è “relativamenteâ€? povero, per un totale di 3 milioni 232 mila persone, corrispondente al 15,8% della popolazione. Il 6,85% è povero in termini assoluti, in quanto non riesce a sostenere una spesa mensile minima necessaria per acquisire i beni e servizi essenziali a uno standard di vita minimamente accettabile. Traducendo in cifre il dato relativo alla povertĂ in termini assoluti, si tratta di un milione e 725mila famiglie, cioè il 6,8% di quelle residenti, pari a 4 milioni 814 mila individui (l’8% della popolazione). Questi i principali risultati della rilevazione “La povertĂ in Italia - Anno 2012â€? (www.istat.it), che l’Istituto nazionale di statistica ha presentato mercoledĂŹ mattina 17 luglio a Roma. Secondo l’Istat, la soglia di povertĂ per una famiglia di due componenti risulta di 990,88 euro, ed è in calo di circa 20 euro rispetto a quella del 2011. I segnali di peggioramento sono diffusi in tutto il territorio nazionale, con una crescita al 4,9% al 6,2% nel Nord, dal 6,4% al 7,1% nel Centro e dal 23,3% al 26,2% nel Mezzogiorno. Analizzando le caratteristiche familiari, l’Istituto rileva che i nuclei numerosi, a partire dai tre componenti, sono tra quelli che vedono crescere l’incidenza della povertĂ , che passa

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quelle con cinque o piĂš componenti. Analogamente l’incidenza della povertĂ aumenta anche per le famiglie con un solo genitore: dal 5,8% del 2011 al 9,1% del 2012. Se si considera chi percepisce reddito, la povertĂ assoluta aumenta, sostiene l’Istat, “oltre che tra le famiglie di operai (dal 7,5% al 9,4%) e di lavoratori in proprio (dal 4,2 al 6%)â€?, anche per “gli impiegati e i dirigenti (dall’1,3% al 2,6%) e nelle famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione (dal 3,6% al 5,3%)â€?. Ancora piĂš critica la situazione per le famiglie il cui capofamiglia è una persona non occupata, per le quali l’incidenza di povertĂ aumenta dall’8,4% all’11,3% se il capofamiglia non lavora, e dal 15,5% al 23,6% se è in cerca di occupazione. Analogamente alla povertĂ assoluta, anche per quella relativa ci sono peggioramenti, osservabili con l’aumentare dei componenti del nucleo familiare, soprattutto in presenza di figli minori, ma particolarmente elevata quando la persona di riferimento della famiglia è in cerca di occupazione: si passa dal 27,8% del 2011 al 35,6% del 2012. L’unico miglioramento è per le persone anziane sole (dal 10,1% all’8,6%), ed è probabilmente dovuto all’adeguamento della pensione al tasso di inflazione.

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A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela operante nel mondo delle festivitĂ e delle manifestazioni che valorizzano il territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualiďŹ cato, saprĂ interpretare ogni richiesta con professionatĂ e spirito di innovazione.

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‘––‘˜‘…‡ ‹•• –ƒŽ‹ƒ Â?‘Â? †‡˜‡ Â?‘”‹”‡ǤǤǤ Miss o non miss? Questo è il problema. Se sia piĂš nobile continuare a rassegnarsi alla vetusta passerella, oppure porre fine all’indecoroso spettacolo della bellezza muliebre che sfila un tanto al chilo. Condividiamo le sacrosante parole della presidente della Camera Laura Boldrini che denuncia il pessimo servizio reso alle donne dalla televisione del nostro Paese. Giusto, giustissimo, bis. Ma siamo proprio sicuri che il problema sia la povera Miss Italia?

La mercificazione delle donne esiste eccome, ed è sotto i nostri occhi da cosÏ tanto tempo che sembra normale che, per vendere dallo spillo al transatlantico, i guru della pubblicità usino una bella ragazza possibilmente poco vestita. Ma cosÏ normale evidentemente non deve essere, se gli stessi pubblicitari per vendere lo stesso prodotto in altri Paesi, si lanciano invece su proposte ironiche, ardite, non convenzionali e, udite udite,

senza donne ammiccanti. Ma quando la presidente Boldrini con un discorso sentito, militante e impegnato, sostiene che la decisione della Rai di sospendere Miss Italia è “una scelta moderna e civile e spero che le ragazze italiane per farsi apprezzare possano avere altre possibilitĂ che non quella di sfilare con un numeroâ€?, commette almeno un’ingenuitĂ . Quella di dimenticare che in fondo, il concorsone nazional popolare in tv è quasi

una vetrina superata per quelle ragazze italiane che preferiscono coltivare talenti immediatamente visibili. Basta una scampagnata in leggerezza sui vari social network per rendersi conto che con internet la notorietà è a portata di mouse. Se la bellezza non può e non deve essere il parametro in cui una donna debba riconoscersi, il marcio della nostra Danimarca sessista forse va cercato un po’ piĂš in lĂ che sotto una corona da precaria. (Emanuela Vinai)

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Oltre la tomba Mai forse nella storia un fatto ha suscitato tanto stupore e dolore come l’assassinio di Kennedy. [...] E mai, si può dire, un delitto sia pure di un capo di Stato ha assunto un significato cosĂŹ straordinario. John Fitzgerald Kennedy non è soltanto un uomo che è morto nel pieno delle sue forze e nel rigoglio della propria intelligenza: egli è il simbolo indistruttibile di una volontĂ di bene e di giustizia contro il quale [...] si sono scatenati nel breve periodo dell’attivitĂ presidenziale le violenze e gli odi degli opposti estremismi [...]. Una reazione di proporzioni immani [...] si scatenò contro il giovane Presidente degli Stati Uniti fin da quando egli invitò il suo popolo a varcare con il coraggio degli antichi pionieri i confini della “nuova frontieraâ€? non promettendo nĂŠ maggiori ricchezze, nĂŠ maggiore potenza, ma solo un piĂš grande e dignitoso impegno in opere di pace e di giustizia, quale si conviene a un popolo grande [...]. Nell’America [...] ancora vittima di schemi ampiamente superati dai tempi, Kennedy portò il vigore e il coraggio

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egli ha pagato il prezzo della missione che aveva assunto sulle proprie spalle attribuendo ad essa, in un ultimo sacrificio, il giusto senso e la profonda grandezza che essa doveva avere per segnare veramente una traccia indelebile nella storia del popolo americano e in quella delle relazioni internazionali. [...]. Ma quanto è accaduto nella tragica giornata di Dallas, segna

la piĂš cocente sconfitta proprio dei nemici che Kennedy ha combattuto con generositĂ e con coraggio, quelli esterni cosĂŹ come quelli interni. Quando muore un uomo si dispera spesso che la sua opera sia continuata e con lo stesso spirito: ma noi sappiamo che in ogni parte del mondo i pionieri della “nuova frontieraâ€? non sono piĂš esseri isolati, amareggiati dalla solitudine e

dallo sconforto. Il compito che Kennedy affidava agli “anni Sessantaâ€? è il compito che si offre ancora oggi a tutti gli uomini liberi. Ăˆ il compito che è offerto, nel clima di un Concilio cosĂŹ insperatamente aperto sul mondo, a tutti i cattolici d’oggi. Kennedy può essere assurto a tipo di quello che è il cattolico “impegnatoâ€?. [...] Ma ancor piĂš egli può essere considerato come un pioniere della societĂ cristiana, come uno dei piĂš grandi realizzatori del messaggio sociale cristiano. [...] Egli alla veritĂ che la Chiesa rappresenta ha reso testimonianza coi fatti, cercando di incarnarne nella realtĂ il messaggio cristiano senza prediche inutili ma con una diuturna coraggiosa lotta contro i nemici interni ed esterni della pace e della giustizia. Primo presidente cattolico degli Stati Uniti, egli ha dimostrato che alla stima dei popoli e delle nazioni non ci si impone accampando diritti di primogenitura o muovendo guerre di religione, ma seminando e realizzando il bene giorno per giorno [...].


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Le Pro Loco del Bacino dell’Alto Lago d’Iseo invitano residenti e turisti a partecipare alle visite guidate gratuite che si svolgeranno sul territorio nel periodo luglio-settembre 2013: sabato 20 luglio Riva di Solto, ritrovo alla torre vicina alla chiesa, ore 16 con “Passeggiando nel Medioevo� e visita a Riva di Solto; domenica 21 luglio, Sovere, campo sportivo, ore 9.30, “Sentiero della foresta fossile di Sovere�; domenica 28 luglio,

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Bossico, piazza S. Pietro, ore 14.30, “Parco riserva dei daini ed ecomuseo’’. In agosto questi sono gli appuntamenti: venerdĂŹ 9 agosto, Bossico, palestra comunale, ore 21, proiezione del ďŹ lmato “I sette colli e le villeâ€?; sabato 10 agosto, Bossico, piazza S. Pietro, ore 15, “Passeggiando fra le villeâ€?; domenica 11 agosto, Rogno, ore 8.30 con partenza dalla Chiesa di Castelfranco di Rogno “Per antichi sentieri...’’; lunedĂŹ 12 agosto, Lovere, piazza

V. Emanuele II, ore 16, “Alla scoperta di Lovereâ€? - percorso storico fra chiese, torri, palazzi e vicoli; martedĂŹ 13 agosto, Bossico, piazza S. Pietro, ore 15, chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo e chiesetta di S. Roccoâ€?; venerdĂŹ 16 agosto, Bossico, Piazza S. Pietro, ore 14.30, percorso guidato al Parco riserva dei daini ed ecomuseo; sabato 17 agosto, Castro, Piazza del Porto, ore 15, “Parco della Gola del Tinazzoâ€? Legambiente Alto Sebino.

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overe è una cittadina “anomalaâ€?, lontana da Bergamo e lontana da Brescia. Lo conferma lo stesso parroco, don Giacomo Bulgari, che racconta nel fotografare la situazione di una realtĂ â€œspecialeâ€? e “variegataâ€?, ricca di storia e di fascino. Nelle pagine di storia ritroviamo due figure significative come le Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa ma anche una radicata presenza di scuole di ogni ordine e grado che svolgono, da sempre, un motivo di richiamo per i paesi vicini. Sul territorio sono presenti anche tre comunitĂ religiose (padri Cappuccini, monache Clarisse e suore di Maria Bambina) con tre relative chiese cosĂŹ che lo scenario può apparire, a prima vista, frammentato. La parrocchiale resta, comunque, il punto di riferimento per la celebrazione dei sacramenti. Il parroco in questi anni (dal 1996) ha cercato di creare un clima di dialogo nello spirito di accoglienza, valorizzando anche le specificitĂ dei religiosi: a febbraio, ad esempio, i cappuccini hanno guidato – dopo una preparazione di due anni – le missioni popolari. Anche loro in questa occasione hanno riscontrato una certa difficoltĂ da parte delle persone, “che non si sentono molto sintonizzate con la

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chi piĂš e chi meno, un forte legame con la secolare storia degli scout, parte attiva della vita ecclesiale. Se la Messa (gremita) delle 10 è quella delle famiglie, la pastorale ordinaria deve fare anche i conti con il turismo di passaggio pronto ad ammirare le bellezze di Lovere, prima fra tutte la Basilica di Santa Maria. Proprio un mese fa è stato inaugurato l’oratorio dopo circa un anno di intervento; adesso sono in atto i lavori (proseguono fino a metĂ agosto) finalizzati all’individuazione della necropoli sotto il campo sportivo dell’orato-

rio: “Si tratta – afferma don Giacomo – di una buona cooperazione tra parrocchia e comunitĂ civileâ€?, di una cooperazione che potrebbe anche risultare importante per investire nella stessa struttura parrocchiale. Dal punto di vista sociale, si è sviluppato molto il settore terziario e l’attivitĂ della Lucchini (ex Italsider) ha consentito di attenuare un po’ la crisi lavorativa. Per fronteggiare la povertà è attiva anche la Caritas, uno dei campi di intervento dei tanti volontari di Lovere. E anche questa è un’altra ricchezza della comunitĂ .

5LGLVHJQDWD OD YLDELOLWj Il 10 marzo 2010 l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Abondio siglava l’accordo di programma con la Regione a fronte del quale veniva finanziato l’avvio del percorso per la realizzazione del nuovo ponte di Montecchio; la consegna dell’opera era prevista nel tardo autunno 2012. Nel frattempo alle elezioni l’Amministrazione uscente veniva battuta dalla Civica guidata da Ezio Mondini che proprio su

quest’opera e sulla nuova rotatoria a nord di Boario aveva avanzato perplessitĂ . In ogni caso, la nuova rotatoria veniva inaugurata nell’estate 2012 e il Ponte è stato inaugurato sabato 12. Il costo dell’opera si aggira su 3 milioni e 200mila euro dei quali 2 milioni a carico del Comune, che ha acceso un mutuo ventennale specifico, mentre 1 milione e 200mila euro è la cifra a fondo perduto erogata da parte della Regione. L’opera,

oltre al ponte che scavalca 90 metri di corso d’acqua, è costituita da 500 metri di strada nuova e da due rotatorie, una in via Manifattura a Boario e una nella zona dello stadio a Darfo. Entrambe le rotatorie sono state realizzate per dare maggior sicurezza agli accessi al rettilineo che dalla localitĂ â€œAttolaâ€? porta al ponte e alla zona commerciale di Boario, ma anche alla bretella di accesso alla superstrada 42.

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to. Ciò significa che senza linee di mandato non c’è bilancio e senza bilancio non c’è governo. Invitiamo quindi l’amministrazione a comunicare, nel piĂš breve tempo possibile, queste linee programmatiche affinchĂŠ se ne possa discutere anche in consiglio comunale, perchĂŠ ad oggi non sappiamo dove questa amministrazione vuole andareâ€?. I rappresentanti del Pdl difendono il proprio passato amministrativo e condannano i primi adempimenti della giunta targata

Del Bono. Ăˆ la mancata capacitĂ a governare della giunta Del Bono ciò che piĂš preoccupa l’ex primo cittadino, Adriano Paroli: “Stiamo correndo il rischio di avere una maggioranza che non è in grado di essere tale. Una maggioranza che si comporta come se fosse ancora all’opposizioneâ€?. Paroli è passato poi all’attacco: “Il consiglio comunale di martedĂŹ è stato totalmente inutile sulla questione bilancio. La situazione dei conti continua a essere la stessa che in campagna

elettorale avevo comunicato a tutti i candidati sindaciâ€?. L’altro tema riguarda la riduzione del numero di dirigenti, il cosiddetto “snellimentoâ€? della macchina organizzativa: “La maggioranza attuale non ha fatto altro che applicare la legge, gettando però fumo negli occhi della genteâ€?. Ha ricordato Mattia Margaroli che ha poi sottolineato la paternitĂ dell’atto amministrativo: “Si tratta della legge Tremonti che impone al Comune di Brescia la riduzione dei dirigentiâ€?. (r.g.c.)

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l bilancio dell’anno 2013 sarà da ricondurre ancora a quanto la gestione Paroli ci lascia. Gli effetti del lavoro che abbiamo appena iniziato come nuova giunta potranno vedersi dal 2014. Non avremo alibi�. In sintesi potrebbe essere questo il senso dell’incontro con la stampa organizzato in Loggia dal sindaco Emilio Del Bono e dall’assessore al Bilancio del Comune Paolo Panteghini nella mattinata di lunedÏ 15 luglio. E cosÏ il bilancio continua a infiammare il dibattito tra maggioranza e opposizione. Durante la presentazione dei conti che l’amministrazione Paroli lascia alla nuova giunta, Del Bono e Panteghini evidenziano come negli ultimi anni il Comune di Brescia ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità e di fronte ad una situazione critica (con un significativo disavanzo tra spese ed entrate correnti), anzichÊ intervenire,

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ha vissuto alla giornata. La giunta Paroli avrebbe venduto beni pubblici per guadagnare entrate facili e avrebbe sperperato le risorse in opere inutili e costose. “Hanno venduto un po’ di argenteria e hanno promesso di venderne altra – attacca Panteghini –. Insomma, hanno cercato di vivacchiare ricorrendo a soluzioni temporanee, peggiorando inoltre la situazione programmando interventi costosi, di dubbia utilitĂ per i bresciani, come la sede unica del Comune, l’incomprensibile parcheggio sotto il Castello e un non meglio specificato ‘campus universitario’. Un esempio di cattiva gestioneâ€?. Il buco nelle casse del Comune è di 37,9 milioni di euro, secondo quanto emerge dai documenti del Settore Bilancio e Ragioneria. Durante la sua ricostruzione degli eventi degli ultimi anni, Del Bono evidenzia anche come nel settembre 2012 la giunta Paroli abbia avuto “un sussulto di consapevolezzaâ€? e abbia varato una manovra di aumento dell’Imu, manovra rivelata-

si però inadeguata, dato che se da un lato ci furono maggiori entrate per 27,1 milioni di euro, il 2012 si chiuse comunque in rosso. “Nel 2008 quando Paroli divenne sindaco ‘ereditava’ 50 milioni di euro di tesoretto dall’amministrazione precedente. Nell’arco di cinque anni hanno sprecato tutto e siamo pure finiti in rossoâ€? rincara la dose l’assessore Panteghini. Gli obiettivi a breve della nuova gestione Del Bono? Cercare di ridurre le spese per i servizi messi a gara; riorganizzare la “galassiaâ€? di partecipazioni: attualmente, Brescia conta circa una ventina di partecipazioni in societĂ ; modificare gli Statuti delle SocietĂ controllate, al fine di renderne meno costosa la gestione; vendere oltre alle partecipazioni anche gli immobili. L’obiettivo, ambizioso, ma non certo irraggiungibile, è quello di vendere cespiti per un valore di circa 80 milioni di euro nell’anno 2014, contando anche che nel 2015 la ripresa economica dovrebbe agevolare la vendita di altri beni.

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diverse prese di posizione, dai piÚ entusiasti fino a chi invoca la repressione in nome dell’ordine pubblico e della vivibilità . Università Cattolica di Brescia e Laris (Laboratorio di ricerca e intervento sociale) hanno condotto una interessante ricerca che ha preso in esame uno dei luoghi storici della movida nel centro città : piazzale Arnaldo. Nella mattinata di martedÏ 16 luglio, Luigi Morgano, direttore Università Cattolica Brescia,

Enrico Maria Tacchi, direttore Laris e i ricercatori Paolo Corvo e Vincenzo Lanzoni hanno presentato nella sede della Ucsc in via Trieste l’esito di queste interviste quantitative e qualitative condotte tra i gestori dei locali di piazzale Arnaldo. “La situazione di questa zona è completamente diversa da quella del Carmine per numerose ragioni – afferma Paolo Corvo –. I residenti di piazzale Arnaldo sono orgogliosi della vita notturna

che tradizionalmente si svolge da decenni sotto casa loro e si sentono parte di essa. Anche la conformazione architettonica della piazza è piĂš conforme all’aggregazione serale e si stanno discutendo varie proposte per renderla area pedonale nel weekend. Inoltre è emerso come ci siano locali con proposte per tutte le tasche, ma con i gestori che fanno della qualitĂ dei prodotti che servono un aspetto imprescindibileâ€?. (f.g.)

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i questi 23 anni di sacerdozio don Gianluca ricorda in particolare con soddisfazione l’esperienza “arricchenteâ€? vissuta da curato con i ragazzi e con i giovani a Fornaci (1991-1994), a Collebeato (1994-2001) e a Lumezzane San Sebastiano (1994-2001) perchĂŠ “si impara molto dai giovani e dalle famiglieâ€?. Il bilancio del suo ministero sacerdotale, che l’ha visto anche parroco dal 2006 di Costorio di Concesio (“mi sono trovato molto beneâ€?), è sicuramente positivo: “Il Signore ci accompagna in questo cammino, lo sentiamo vicino – racconta don Gianluca -– nei momenti di gioia, ma anche nei momenti di difficoltĂ . Popolo e pastore camminano insieme. Fortunatamente ho incontrato sempre comunitĂ vivaci e molto belleâ€?. Adesso don Gerbino è atteso da un compito gravoso visto e considerato che è stato nominato parroco di Urago Mella e Santa Giovanna Antida e allo stesso tempo coordinatore dell’erigenda unitĂ pastorale dell’Oltremella che comprende oltre Urago e Santa Giovanna Antida anche Divin Redentore e Santo Spirito. “Il mio intento è di proseguire con il cammino di comunione intrapreso in queste comunitĂ . Ho percepito – spiega – la presenza di bei progetti e prospettive e anche

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questa strada, vivendo l’esperienza dell’unitĂ pastorale non solo come necessitĂ della Chiesa ma soprattutto come esperienza positiva: la comunione tra comunitĂ diventa arricchente anche per chi è tiepidoâ€?. Se due comunitĂ vanno d’accordo e programmano insieme, riescono a trasmettere un messaggio armonico. Don Gianluca mantiene anche l’incarico di vice responsabile del Servizio per i nuovi movimenti religiosi cosĂŹ pure come resta docente in Cattolica, sempre con un corso su sette e nuovi movimenti religiosi. Anche Brescia è soggetta a que-

ste nuove forme di spiritualitĂ â€œche vengono dall’Oriente e diventano di moda o forme di sincretismo che mettono insieme varie esperienze religiose (un tempo si definiva new age): gli esperti lo chiamano supermercato del sacro. Ăˆ una religione fai da teâ€?. Di fronte all’insorgere di nuove forme di spiritualitĂ , la Chiesa è certamente chiamata a una sfida: “La credibilitĂ cristiana è interpellata. E i cristiani devono domandarsi come dialogare e interagire con queste nuove forme di spiritualitĂ e soprattutto conoscere queste nuove realtĂ â€?.

,PSUHVH QXRYD UHWH GL FRPXQLFD]LRQH La comunicazione contribuisce ad affrontare la crisi strutturale del sistema economico imprenditoriale. Ăˆ nata la nuova rete d’impresa “Aske – Network to communicateâ€?, che negli ambiti di marketing, comunicazione e organizzazione di eventi sul territorio bresciano riunisce quattro tra le piĂš importanti e affermate realtĂ . A formare questa rete che consentirĂ di offrire alle imprese consulenza globale e servizi di comunicazione sono

infatti As Advertising Studio Borsoni (attivo dal ’61), Soluzione Group (fondato nel 1988), Ellisse (’93) e Kore (la realtĂ piĂš recente e attiva da quattro anni). Strategia, creativitĂ e organizzazione di attivitĂ di comunicazione sono gli aspetti principali di cui Aske si occupa per conto delle aziende che decidono di rivolgersi a questo network. MartedĂŹ 16 luglio si è svolta nella struttura di Palazzo ‘900 la presentazione ufficiale, alla quale han-

no preso parte le figure a capo delle quattro compagnie che si sono unite. Prima che Fabrizio Senici di Soluzione Group prendesse la parola, è stato proiettato un contributo audio-video che mettesse in risalto figure che nel ‘900 si sono contraddistinte per la loro innovativitĂ (gli astronauti sulla Luna, il fondatore di Apple Steve Jobs, i Beatles‌) e quindi in tema con la “sfidaâ€? che Aske vuole affrontare. Nel suo discorso Senici si è soffermato in

particolare su due figure apparse nel video di apertura, figure che, seppur non strettamente connesse al mondo imprenditoriale, sono state positive per l’immagine Brescia; ovvero i due calciatori Roberto Baggio e Andrea Pirlo in una foto risalente ad alcune stagioni fa che li ritraeva in campo con la stessa maglia delle Rondinelle. “Bisogna guardare a questi due campioni per come essi hanno interpretato il loro sforzo sportivo per la cittĂ â€?.

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Š‹ƒ”‹ ƒ “—‡”‡ŽŽ‡ ‹Â?ˆ‹Â?‹–ƒ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ ‰‘Žˆ †‡Ž ‘”…‡ŽŽ‹ƒÂ?‘ Continua a tenere alta l’attenzione mediatica il progetto Scuole-Golf presentato dalla Fondazione Istituto Morcelliano presieduta da don Alberto Boscaglia che, in risposta alla manifestazione organizzata il 30 giugno in piazza Zanardelli dal comitato “Non InGolďŹ amociâ€?, venerdĂŹ 12 luglio ha dichiarato: “Intendiamo portare all’attenzione della stampa locale lo stato di fatto del progetto ed aggiornare sulle piĂš recenti novitĂ che

deďŹ niscono il carattere risolutivo della proposta in sintonia con le ďŹ nalitĂ contemplate nello statutoâ€?. Quest’ultima prevede la realizzazione di un campo da golf a nove buche su un’area di 250mila mq in localitĂ Santellone, ai conďŹ ni con il comune di Pontoglio, di proprietĂ della Fondazione. L’articolato progetto, che ha giĂ avuto parere positivo dell’Asl, Arpa, Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, Consorzi e comuni limitroďŹ ,

contempla una club house e un ristorante. Stralciate dal Suap la costruzione delle case bifamiliari da parte dell’Ente che ne alienerĂ i terreni ai soci del campo da golf. La Fondazione afďŹ ancherebbe la costruzione di un scuola – altro punto che ha suscitato aspre polemiche in quanto non sarebbe prevista nĂŠ mensa nĂŠ palestra – su di un’area adiacente l’attuale plesso Toscanini. Dal canto suo, il comitato “Non InGolďŹ amociâ€?, costituito da cittadini, politici

e associazioni, in un’assemblea del 2 giugno ha presentato alla cittadinanza una proposta alternativa che proporrebbe la ristrutturazione della Cascina Colombera, trasformata in fattoria didattica, e parallelamente la nascita di un frutteto il quale dovrebbe essere in grado di produrre un riscontro economico, grazie all’alienazione dei prodotti venduti a un prezzo inferiore di un terzo rispetto a quelli di mercato, a partire dal quarto anno. (c.m.)

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n intervento per abbellire e per rinnovare uno spazio che vuole essere ancora piĂš significativo per la comunitĂ . Riqualificata la corte a fianco della parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Verolavecchia, cortile di forma quadrata circondato da portici con al centro il campanile neogotico risalente all’inizio del XX secolo. Con l’intervento è stata sistemata l’area con alcune porzioni di pavimentazione in cubetti di porfido davanti al sagrato della chiesa realizzata la nuova illuminazione, posizionato l’arredo. Costo dei lavori finanziati dalla parrocchia di Verolavecchia attorno ai 70mila euro. Commenta il parroco don Pierino Boselli: “La nuova piazzetta ha una natura di fulcro per la collettivitĂ , la sua estetica semplice ed essenziale vuole renderla un luogo ideale di ritrovo nel quale la nostra gente potrĂ incontrarsi, socializzare, partecipare alle attivitĂ che la struttura consentirĂ di programmareâ€?. Una parte dell’area è destinata a zona verde, sono state poste in opera cinque panchine, è stata costruita una rampa che rende lo spazio accessibile ai disabili e dal punto di vista strutturale con funzione di collante del nuovo ambiente con le costruzioni tipiche

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li in quanto l’area era destinata a Camposanto del paese. Questa funzione è mutata verso la metĂ dell’Ottocento con la costruzione del nuovo cimitero distante dal centro del paese in localitĂ San Vito. Negli anni l’area è stato oggetto di ripetuti interventi edilizi, e in tempi recenti oltre a ospitare il campanile, è stata utilizzata per costruire gli edifici della Casa della CaritĂ Paolo VI, un porticato e le sale per incontri del Cammino di iniziazione cristiana dei fanciulli. L’intervento inaugurato mercoledĂŹ 17 luglio è stato progettato dall’architetto e direttore dei lavori Davide Ferrari che ha armonizzato le realtĂ architettoniche esistenti, attuando un recupero funzionale dell’area, attraverso la creazione di un luogo aperto alla comunitĂ e perciò accessibile a chiunque. Lo stile scelto ha dato vita ad un nuovo piazzale che si amalgama con gli edifici storici presenti e si pone, con la sua essenziale eleganza di forme, come un esempio di architettura urbana e contemporanea. Il geometra Davide Tomasoni, l’impresa del geometra Giancarlo Brognoli e il fabbro Pierluigi Boschetti hanno prestato la loro opera nei lavori di riqualificazione, ognuno intervenendo con la propria professionalitĂ sulle indicazioni progettuali.

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19 con uno “Spiedo rockâ€? per le vie del borgo a cui seguirĂ , alle 21, un concerto rock. Sabato 20 luglio altra giornata importante con un concerto dell’orchestra I Carioca, per tutti gli amanti del ballo liscio: e sarĂ proprio in questa serata che verrĂ presentata la novitĂ di quest’anno, una torta di proporzioni gigantesche (“Da guinnessâ€?, assicurano gli organizzatori) che verrĂ esposta per le consuete fotografie di rito e, a partire dalle 21.30, servita in 3000 porzioni che andranno letteralmente a

ruba; funzioneranno, come sempre, anche gli stand gastronomici con le specialitĂ della zona, per chi decidesse di fermarsi‌ con i piedi sotto la tavola. La chiusura della sagra è prevista domenica 21 luglio con leccornie e prelibatezze “conditeâ€? con la musica di Paola DamĂŹ. Ăˆ bene ricordare che per lo spiedo del 19 è necessaria la prenotazione chiamando la parrocchia allo 030/961433 o nei negozi di Borgosotto; la torta sarĂ , invece, servita semplicemente presentandosi al momento. L’obiet-

tivo dei volontari è fare il pieno di partecipanti “sperando nel bel tempo – aggiunge il parroco, padre Rinaldo Guarisco – e nella Provvidenza. Tutto il ricavato, come da tradizione, verrĂ devoluto per le tante necessitĂ della parrocchia che, lo ricordo, in questi anni ha dato vita a molte iniziative per rendere ancora piĂš bella sia la nostra chiesa sia l’intero complesso adibito ad usi ricreativi e culturaliâ€?. Via alla festa, dunque, sempre con un occhio attento alla solidarietĂ . (f.m.)

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ensare e fare insieme nell’interesse del territorio. Ăˆ tempo di nuova progettualitĂ al Circolo Acli di Calvisano, dove il tentativo di avvicinarsi alla comunitĂ porta a intraprendere passi talvolta inconsueti. Ăˆ questo uno dei principali obiettivi che si pone oggi il Circolo, cercando di attivare luoghi di ascolto per affrontare i crescenti bisogni del paese. Accanto ai corsi di astronomia, di cucina mediterranea, di fotografia digitale, di sartoria e di informatica promossi durante l’anno, corsi istituiti soprattutto per fare “comunitĂ â€?, nascono anche spazi di incontro tinti di rosa. Questo è il caso di “Mamme in circoloâ€?, esperienza di confronto tra mamme di culture diverse che si ritrovano settimanalmente per condividere le loro esperienze, riportando alla memoria quel fare “filossâ€? tipico della nostra terra, attraverso nuovi linguaggi e nuovi strumenti. Al Circolo Acli le mamme ricamano, cucinano, parlano del loro vissuto nel paese d’origine, si consigliano sulle scelte del quotidiano e progettano nuove occasioni di incontro. Il tutto con la presenza di una laureanda in servizi sociali, supportata dalla consulenza dell’assistente sociale del distretto Asl e da altre volontarie. Il contributo arriva anche dalla parrocchia, dalla Caritas e dai giocatori della celebre squadra del Rugby Calvisano

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tuale crisi economica, non frequentano le scuole dell’infanzia del territorio. Per due pomeriggi alla settimana i bambini sperimentano un ambiente accogliente e stimolante avviandosi a un primo percorso di alfabetizzazione. Nel mese di luglio la stazione ferroviaria di Calvisano, dove risiede la sede del circolo Acli, è inoltre nuovamente animata dalla “Locomotiva dei ragazzi 2013â€?, evento giunto alla quarta edizione e che mette al centro l’Anno europeo dei cittadini. Laboratori ed esperienze di cittadinanza attiva coinvolgono infatti in queste settimane piĂš di 60 bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni con una serie di novitĂ in cantiere: oltre alla cura dei compiti estivi, un approccio giocoso alle lingue dell’Unione europea, laboratori di cucina con ospiti speciali e atelier d’arte oltre che a tanto svago e divertimento. Dal 19 al 21 luglio inoltre gli ambienti del Circolo ospiteranno la Fest’acli 2013. Tema della festa “Destinazione Europa - cittadinanza sociale e unione politicaâ€?. Interverranno venerdĂŹ 19 luglio alle 21 illustri relatori: mons. Giancarlo Perego, direttore di Migrantes, Fiorenzo De Molli, direttore operativo della Casa della CaritĂ di Milano, Mario Gorlani, costituzionalista. E ancora, serate di musica dal vivo con uno stand gastronomico permanente. Sabato alle 20 lo spiedo, domenica alle 21 il concerto della Banda Faber.

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ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ–”‘Â?’‹ƒ ÂŽ ˜‹ƒ Žƒ Dz ‘––‡ „‹ƒÂ?Â…ÂƒÇł Anche quest’anno torna la notte piĂš attesa della Valtrompia. Superati gli ostacoli tecnici iniziali, il Comune di Gardone si appresta a dare il via alla “Notte biancaâ€?. VenerdĂŹ 19 luglio, a partire dalle ore 19, il centro storico ospiterĂ una vera e propria festa a cielo aperto. Frutto della rinnovata collaborazione fra pubblico e privato, ossia, fra i negozianti e il Distretto diffuso del commercio di cui il Comune

è capoďŹ la, l’iniziativa è il ďŹ ore all’occhiello del calendario delle manifestazioni estive valtriumpline. Dalle 19 alle 20 i visitatori sono attesi per l’aperitivo da “Stivalâ€? e per la degustazione di salatini a “Casa modernaâ€?. Dalle 20 alle 21 si potrĂ cenare con le frittatine offerte dalla “Trattoria al Falconiereâ€?. Fra un boccone e l’altro, gli amanti della danza sono invitati ad assistere allo spettacolo organizzato dalla

scuola di ballo “Contatto Danzaâ€?. Durante la notte bianca non potevano di certo mancare i brindisi. Ed infatti, dalle 21 alle 22, presso il Bar “I Porticiâ€?, gli ospiti potranno pasteggiare accompagnando ogni boccone con un sorso di pirlo, rigorosamente analcolico, cosĂŹ da coinvolgere anche i piĂš piccini, oltre agli adulti che non gradiscono l’alcol. E i dolci? Ci sono anche quelli. In piazza Garibaldi, dalle 22 alle 23, presso

il Bar Polo. Gli stomaci forti sono invece attesi alla “Birreria El Saguaroâ€? per la degustazione del piccantissimo riso alla messicana. Non preoccupatevi. A rinfrescarvi il palato ci penseranno le fette d’anguria di Lilli e Chiara. Dalle 23 alle 24, in attesa del gran ďŹ nale, il “Bar Stazioneâ€? vi aspetta con un buon caffè. Danze, balletti e canti faranno contorno al suggestivo spettacolo del lancio delle lanterne nella notte.

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ono ben 800 le opere di sistemazione e difesa idraulica realizzate negli anni nel bacino idrografico dei fiumi Mella e Garza. Interventi manutentivi necessari al fine di garantire la sicurezza idrogeologica della Valle. Adesso si aggiungono 120 nuovi interventi per prevenire qualsivoglia rischio. Ăˆ questo il dato globale dello “Studio idrogeologico ed idraulico a scala di sottobacino idrografico dei due fiumiâ€? affidato nel 2011 al geologo Luca Albertelli e all’ ingegnere Luca Campana. Uno studio, va ricordato, senza alcun onere per i Comuni: il costo di 100mila euro è stato finanziato pariteticamente da Regione e ComunitĂ con il coordinamento di Fabrizio Veronesi, funzionario della ComunitĂ montana. Ăˆ il risultato di due anni di impegno per censimento, catalogazione, schedatura di quanto esistente, con la partecipazione in stage formativi degli alunni dell’Istituto per geometri Primo Levi di Sarezzo. Ăˆ emerso in tutta la sua crudezza un problema grave e urgente, ma servono 9 milioni: la cifra delle somme finali. Lo studio infatti non si limita al rilievo e alla schedatura dei diversi manufatti, ma va oltre con un risultato di immediata utilitĂ . Sovrapponendo una serie impressionante di dati, classificati secondo

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intervento giudicato necessario. In pratica sommano 1 milione 840mila euro gli interventi ad “alta prioritĂ â€?. Quelli a “mediaâ€? prioritĂ richiedono 4,5 milioni e quelli a “bassaâ€? 2,4 milioni. Alla presentazione fatta in ComunitĂ dal presidente Bruno Bettinsoli e dai tecnici era presente l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e difesa del suolo, Viviana Beccalossi. Impressionata dalla concretezza dello studio e dal problema, l’onorevole ha promesso formalmente un primo stanziamento, esattamente quello per interventi ad “alta prioritĂ â€?, da inserire nella variazione di bilancio regionale 2013 prevista per fine luglio, ponendo come condizione l’invio in Regione di atto formale di approvazione graduatoria condivisa dai sindaci entro il 20 luglio. Bruno Bettinsoli si è impegnato: proprio in questi giorni la ComunitĂ montana ha formalizzato con delibera il tutto dopo una conferenza dei sindaci con definitivo accordo su prioritĂ e modalitĂ di interventi. La delibera inizia ricordando “le originiâ€?, quel Protocollo d’intesa per il contratto di fiume del bacino del Mella siglato da ComunitĂ , Comuni e Provincia nel 2006, poi sottoscritto da Regione e autoritĂ di bacino del fiume Po che ha giĂ fruttato altri finanziamenti per opere fatte sugli argini in alta e media Valle.

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sto atto, formalizziamo la volontà di rimuovere i tralicci e abbiamo già in essere i contatti con gli enti coinvolti: Provincia, Regione, ministeri (tre quelli interessati: Infrastrutture, Ambiente, Beni culturali) e ci riserviamo anche di promuovere tutte le azioni possibili. Attestiamo, a nostro avviso, che ci siano molti elementi di illegittimità �. E nei prossimi giorni, prima in Commissione e poi nel Consiglio comunale del 22 luglio, l’Amministrazione proporrà un documen-

to per tutelare la salute pubblica e i valori paesaggistici del borgo. In questi mesi, insieme alle molte prese di posizione a tutela del prezioso scrigno religioso e culturale, è stata promossa un’intensa azione di verifica. La chiesa di Santa Maria di Lovernato è infatti l’unico monumento della zona citato da Regione Lombardia nel Piano del paesaggio lombardo. GiĂ in sede di progettazione del tracciato dell’Alta velocitĂ ferroviaria l’Amministrazione si era mobilitata per

cercare di ridurre l’impatto della nuova infrastruttura ottenendo, l’interramento in galleria artificiale della stessa per poi trovarlo pesantemente compromesso da opere di minore importanza che, seppure legate a una diversa infrastruttura, avrebbero dovuto comunque essere progettate tenendo conto dell’impatto altimetrico con il Santuario. Ora, a seguito della verifica tecnica, è stato stabilito che la localizzazione delle nuove opere risulta per piĂš profili illegittima.

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a location ben s’intona con la vocation per la nuova sede della neo battezzata AutoritĂ di bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, giĂ Consorzio per la gestione associata, nato nel 2001 nell’intento di promuovere iniziative favorevoli a un’oculata gestione delle varie questioni legate non solo al demanio delle acque, ma anche alla navigazione di linea ad ampio raggio. Ăˆ stata cosĂŹ ufficialmente aperta e presentata la nuova sede al civico 76 di via Vittorio Veneto, contraddistinta da una “dunaâ€? di prato per tetto che s’intreccia a linee strutturali metalliche inquadranti ambienti piĂš spaziosi, funzionali e moderni rispetto a quelli della precedente in centro a Sarnico e con luminose finestre a tutt’altezza affacciate e prossime non a caso proprio al Sebino che, insieme agli altri due laghi, rappresenta il centro d’interesse per l’ente. La costruzione (costata circa due milioni di euro) è stata progettata dall’architetto Claudio Poli di Milano e realizzata sotto la direzione lavori dell’ingegner Luca Fusini: circa 450 mq distribuiti tra il piano uffici e l’interrato dell’officina dove trova posto anche l’assortito parco mezzi della societĂ Manutenzione e promozione laghi. “Il salto è compiuto – ha espresso

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parroco don Luciano che ha benedetto la nuova casa come “di una bellezza che favorisce il contatto tra identitĂ , lingue e culture diverseâ€?, anche Sindaci e rappresentati dei 22 Comuni lacustri, tra i quali il primo cittadino di casa, Franco Dometti, orgoglioso di aver sostenuto il progetto, conciliando “sviluppo economico e sostenibilitĂ ambientaleâ€?. “Al di lĂ dal punto di vista architettonico della sede – ha espresso invece tagliando il nastro il consigliere regionale Angelo Capelli –, è utile riconoscere ciò che ospita: l’AutoritĂ di bacino si combina infatti con realtĂ locali finalizzate a offrire un servizio migliore e piĂš completo all’utente finale e piĂš importante: il cittadinoâ€?. A corollario della partecipata manifestazione, è stata presentata in anteprima anche la nuova Carta nautica del lago d’Iseo, realizzata dalla Provincia di Brescia in sinergia con l’AutoritĂ lacuale: un regalo pratico e tangibile pensato non solo per chi naviga, ma piĂš in generale per tutti gli utenti del Sebino. Sulla mappa, stampata in speciale materiale resistente ad acqua e strappi in 5000 copie distribuite sul territorio (ma anche scaricabile sul sito della Provincia di Brescia), si potranno trovare utili informazioni su venti, correnti, pericoli, norme e divieti vigenti sul lago, oltre a indicazioni grafiche sui collegamenti tra i suoi 44 porti.

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sostegno allo start-up di nuove imprese. Ad esso si afďŹ anca anche il programma Excelsior che fornisce i dati provinciali sulle ďŹ gure professionali maggiormente richieste nelle aziende nel 2013. Entrambi i progetti sono inseriti nel Punto nuova impresa della Camera di commercio di Brescia che ha illustrato i percorsi durante un seminario presso l’Incubatore d’impresa di Cividate Camuno che in questa fase soprattutto sta curando ogni opportunitĂ

professionale e occupazionale. In particolare, la responsabile del Punto nuova impresa ha illustrato i dati contenuti nel programma Excelsior che si occupa di andamento statistico e previsionale sull’occupazione. Nei prossimi mesi i dati previsionali sull’occupazione bresciana danno due indicazioni molto chiare: l’80% delle nuove assunzioni sarà nel settore dei servizi, commercio, turismo, artigianato e cultura; mentre il restante 20%

sarà nel settore dell’industria meccanica ed elettronica. I bandi di selezione sono pubblici e possono essere scaricati anche dal sito dell’Incubatore: www.incubatorediimprese.it. Il seminario ha dato utili indicazioni ai partecipanti: una ventina di giovani, donne e uomini, hanno potuto prendere buona nota delle opportunità , dei bandi, dei documenti necessari a dare inizio ad attività d’impresa. (Davide Alessi)

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l settore industriale nell’area fra Sellero e Berzo Demo è coinvolto in un processo di ridimensionamento che comporta conseguenze sociali gravi, dato che aumentano i senza lavoro. Un segnale dell’acuirsi della congiuntura è la recente iniziativa di solidarietĂ da parte dell’Unione dei Comuni della Valsaviore, con l’aiuto della ComunitĂ montana, a favore di chi è disoccupato o in cassa integrazione. Otto cittadini per ognuno dei cinque Comuni, cioè Sellero, Cedegolo, Berzo Demo, Cevo e Saviore, potranno godere di 40 buoni lavoro ovvero dei voucher per un ammontare complessivo di 16 mila euro. In cambio viene richiesta un’attivitĂ occasionale a fini solidali e la disponibilitĂ a frequentare un corso sulla sicurezza. Si tratta di una cifra, se si vuole, piuttosto irrisoria, ma bisogna tener conto delle ristrettezze dei bilanci pubblici. Intanto a Sellero si teme per il futuro della La.Cam. srl, controllata dal Gruppo Brembo, e la Riva Acciai Spa. Da febbraio alla La.Cam. viene applicato il contratto di solidarietĂ per 130 dei 210 lavoratori, cosĂŹ da contenere gli esuberi. Tuttavia, le prospettive non sembrano rosee, anche se Brembo ha rinunciato a portare la produzione all’estero: gli enti locali avevano messo a disposizione i capannoni della ex-Fucinati di Sellero, ampliandoli, sistemandoli e affittandoli a condizioni molto fa-

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cosa accadrĂ anche dell’acciaieria del Gruppo Riva, coinvolta nella vicenda dell’Ilva di Taranto. Lo stabilimento della Scianica relativamente alla torneria rifornisce proprio lo stabilimento pugliese. Nel frattempo sempre a Sellero ci si ingegna tramite Facebook. “A.A.A. cercasi/offresi lavoro in Valcamonicaâ€? è un gruppo attivo ormai da qualche anno, che si occupa di offrire un aiuto concreto a persone senza lavoro; non sono pochi coloro che in questi mesi hanno utilizzato le informazioni e i contatti pubblicati gratuitamente da un’Êquipe di sette amministratori. Sono circa 3000 i membri del gruppo nato da un’idea di Mirko Gelmini e Cinzia Cocchetti. Infine va detto dell’area utilizzata per molti anni da Ucar Carbon a Forno Allione. La multinazionale Graftech ha iniziato l’intervento di bonifica della vecchia discarica, tuttavia restano da rimettere in sicurezza dal punto di vista ambientale i capannoni, sfruttati fino ad un paio di anni fa da Selca per la frantumazione di rifiuti speciali. Il Comune di Berzo, competente per territorio, spinge per velocizzare l’intervento, ma la cosa non è semplice: c’è di mezzo la procedura fallimentare, il ruolo della Regione e lo spazio di manovra della Provincia. Proprio il presidente Molgora, nella sua visita di fine giugno, non ha potuto rassicurare appieno i cittadini e gli amministratori a questo proposito.

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ƒ•–‡ŽŽ‘ †‹ ‡”Ž‡ ‹�‡ •‡––‹�ƒ�ƒ ‹� ˆ‡•–ƒ ’‡” �ƒ†”‡ ”•‘Ž‹�ƒ Il piccolo Castello di Serle, fu eretto come rifugio delle piccole famiglie di coloni che il Monastero aveva su quell’altopiano coltivato a biade e a vigne, e ricco di acqua sorgente. Tre piccole famiglie, ancor oggi ben rappresentate con le loro ramificazioni, sono il ceppo primitivo della popolazione di Castello, Ragnoli, Zanetti e Zanola. Proprio da queste famiglie, sono nate molte vocazioni, religiose e sacerdotali, tra cui ricordiamo padre Carlo Ragnoli, don Angelo Za-

nola, suor Faustina Ragnoli della Maestre di Santa Dorotea e suor Ernestina Zanetti delle Suore Operaie che vivono nella gioia eterna del Padre Celeste. Fra le viventi, si ricordano: suor Lucia, suor Clementina Ragnoli, suor Luciana Bettariga delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth e madre Orsolina Zanola, figlia della Carità Canossiana. Ed è proprio attorno a Madre Orsolina che la comunità parrocchiale di S. Gaetano si stringerà , per festeggiare il suo 50° an-

no di vita religiosa. Per 40 anni la sua comunità è stata Mompiano s. Antonio, anche quando è stata preside per qualche anno a Rovato, e non le costava fare la “pendolareâ€?. La passione educativa l’ha sempre caratterizzata e non ha risparmiato tempo e fatiche per la formazione umana e cristiana dei ragazzi e l’accompagnamento delle famiglie. Dal 2007 si trova a Roma presso la Casa della Curia Generalizia come archivista. Durante la festa patronale, sabato 27 e domenica 28

luglio, saranno in molti a festeggiarla. In particolare, domenica 28 alla celebrazione eucaristica delle 11, la sua comunitĂ , il parroco don Italo, il collaboratore don Roberto, i fratelli e i familiari. La festa proseguirĂ col pranzo in oratorio, nel pomeriggio i giochi per i bambini e la sera, alle 18.15 i Vespri, segue la Messa e alle 21 la commedia dialettale “Le Maestre Passeriâ€?, offerta dalla compagnia teatrale locale “I gnari de n’a oltaâ€?. (Simone Zanola)

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n una sorta di ideale itinerario spirituale il Garda propone occasioni di riflessione e di meditazione, di recupero di quell’equilibrio interiore di cui l’attuale societĂ ci rende sempre piĂš affamati. Tre le mete nel bresciano: l’Abbazia di Maguzzano a Lonato, il Santuario della Madonna del Carmine a San Felice del Benaco e il Santuario della Madonna di Montecastello a Tignale. A Maguzzano, nelle campagne lonatesi sorge l’Abbazia gestita dalla Congregazione dei Poveri Servi e Serve della Divina Provvidenza. Una antica “abatiolaâ€? benedettina sorgeva presso una strada romana alla fine del IX secolo. Nel 1490 fu riedificata quasi dalle fondamenta e ornata della bella chiesa rinascimentale, a una sola navata, con interessanti affreschi e tele e del chiostro, elegante ed armonico, ritmato da alte colonne rinascimentali. L’Abbazia organizza in luglio e agosto i “GiovedĂŹ in Monasteroâ€?, una giornata di riflessione e di silenzio nella ricerca del senso della propria esistenza e della strada che conduce ad esso. Il tema proposto quest’anno è incentrato su “Le dieci Parole - I Comandamenti che Dio ha affidato al suo popoloâ€?. Per info: www.abbaziadimaguzzano.it. Spostandoci verso il lago incontriamo l’antico Santuario della Madonna del Carmine gestito

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romano-gotiche e veneto-lombarde e tutta ricoperta di pregevoli affreschi che fanno pensare alle scuole pittoriche del Mantegna e del Foppa. Nel complesso del Santuario è collocata la Casa di Accoglienza “Il Carmineâ€?, un luogo che, oltre al riposo, offre l’occasione per riscoprire la dimensione spirituale dell’uomo e i valori della fraternitĂ e dell’accoglienza. Per info: www. carminesanfelice.it. Risaliamo la Gardesana bresciana fino a Tignale. A Montecastello su una rupe a strapiombo sul lago, a 700 m di quota, è arroccato il Santuario con la monumentale la scalinata di accesso, su due rampe, che risale al 1599. La Chiesa inferiore romanico-gotica possiede affreschi rinascimentali del tardo ‘400, mentre quella superiore ha l’altare maggiore di legno dorato e, al posto della pala, una invetriata dietro alla quale si nota la miracolosa immagine della Madonna. Degno di nota l’ex-voto piĂš grande d’Italia: un dipinto del ‘600 che raffigura una battaglia. Per info: www.santuariomontecastello.it. Adiacente al Santuario sorge l’Eremo, casa di preghiera, di riflessione e di spiritualitĂ della diocesi bresciana. Per info: www.montecastello.org. Tre mete, appena fuori dalle classiche rotte vacanziere, in cui è possibile ritrovare ancora oggi dimensioni e ritmi umani.

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͛͘​͘​͘ Prosegue fino al 25 luglio Sport nei parchi, la manifestazione dedicata all’attività fisica all’aria aperta, promossa dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione dell’associazione “Sport per tutti” e con la partecipazione della Fondazione Asm. Le informazioni su orari e corsi si possono trovare sul sito del Comune all’indirizzo www.comune.brescia.it. Sport nei parchi anche quest’anno ha superato le 3000 presenze.

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le. E questa è una grande novità per le due parrocchie che non hanno mai avuto un curato in oratorio. Don Fausto, tra le fatiche, evidenzia la normale difficoltà delle persone a trovarsi e a confrontarsi con gli altri. L’estate in corso si può definire “dell’unità pastorale” con grest e campeggi vissuti insieme. I ragazzi delle medie sono facilitati anche dalla presenza di un’unica scuola media sul territorio (a proposito di questo tiene banco la questione dell’asilo nido parrocchiale della Badia che a settembre, purtroppo, non riaprirà dopo che il Comune “ha chiuso i rubinetti” e il costo della retta risultava insostenibile per le famiglie). Diviso tra due famiglie, il curato deve per forza di cose “cambiare il suo modo di essere presente (soprattutto nei momenti informali, nda); ci vuole tempo per creare una mentalità di coordinamento dei laici”, ma serve anche, in generale, “un senso di paternità maggiore” da parte dei superiori perché il compito del curato su più versanti è impegnativo.

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Lezione di ascolto

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In quel tempo, mentre erano in cammino, GesĂš entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiutiâ€?. Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarĂ toltaâ€?.

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scoltare. Bisogna fare attenzione: GesĂš non dice a Marta che Maria ha “fattoâ€? la cosa migliore, ma che Maria ha “sceltoâ€? la parte migliore. E per questo non le verrĂ tolta. Con questo GesĂš dice che una cosa o l’altra, fare o ascoltare, sono scelte legittime; solo sottolinea che la seconda è la parte migliore. Non disprezza il fare, ma mette l’accento sull’ascoltare. Anzi sullo stare. Marta coglie solo la sfumatura del “non fareâ€? di Maria; non si accorge che Maria sta facendo qualcosa e che quella è la parte migliore. Ăˆ sottile questa incapacitĂ ; è subdola perchĂŠ mette chiaro il confine tra quelli che fanno e quelli che non fanno. E permette di lamentarsi per quelli che non fanno. PerchĂŠ è difficile dimostrare che chi ascolta sta facendo qualcosa; dimostrare che chi si ferma, chi “staâ€? compie qualcosa di diverso dal fare. Marta non ha torto nel dire che Maria non la sta aiutando; ha torto quando pensa che Maria non stia facendo nulla. Dalla sua parte ha le cose fatte.

Dalla parte di Maria c’è solo la risposta di GesĂš. Che dice che quella è la parte migliore, anzi l’unica della quale c’è bisogno. Come a dire che tutto il fare di Marta è meno importante del non fare di Maria. Questo sfugge a Marta e a chi misura la vita sul fare. PerchĂŠ a Marta sfugge cos’è il non fare di Maria: è ascoltare. E ascoltare GesĂš. GiĂ solo ascoltare è faticoso e penoso; è perdere tempo per chi vede il vivere come fare. Come può essere che l’ascoltare sia piĂš importante del fare? Forse perchĂŠ ascoltare insegna ad agire e non solo a fare, cioè ad affannarsi e ad agitarsi? Ecco perchĂŠ è la cosa di cui c’è bisogno: perchĂŠ insegna ad agire. Chi ascolta riflette; chi ascolta si dĂ tempo per decidere. Non gli basta solo fare. PerchĂŠ ascoltare costringe a guardare dentro e fuori di sĂŠ, a riconoscere che un’altra voce può indicare la strada; perchĂŠ ascoltare crea il tempo del non fare necessario per fare bene. Che non significa non sbagliare, ma decidere anche di sbagliare quando di mezzo ci sia qualcosa di piĂš importante. Ascolta-

re è illogico per chi fa, cosĂŹ come le scelte di chi ascolta possono essere illogiche per chi pensa che le soluzioni siano solo quelle che si vedono a distanza di un colpo d’occhio. Forse chi ascolta riesce a guardare piĂš lontano. Questo è l’insegnamento della Scrittura quando chiede al popolo di ascoltare. PerchĂŠ la legge si ascolta, la voce dell’amato si ascolta, la voce di colui che prepara si ascolta. E Cristo si ascolta. Prima di fare. PerchĂŠ fare anche in nome di GesĂš è piĂš facile, è piĂš veloce, dĂ piĂš gratificazione. Ascoltare chiede allenamento e volontĂ . E soprattutto l’umiltĂ di non essere protagonisti, di non essere padroni della scena. PerchĂŠ chi ascolta non occupa le pagine dei giornali. Chi ascolta non fa niente e quindi non può essere “visibileâ€?. Però chi ascolta sceglie la parte migliore, quella necessaria, quella di cui c’è bisogno. Cioè sceglie di agire dopo aver ascoltato, dopo essersi accorto che c’è qualcuno oltre a lui, che il suo fare ha un sapore diverso. PerchĂŠ ha ascoltato. PerchĂŠ ha conosciuto.

6H QRQ FUHGLDPR VLDPR XRPLQL" La scorsa settimana si diceva che “credereâ€? è la “cosaâ€? piĂš umana di questo mondo, perchĂŠ nessuno potrebbe condurre la sua vita volendo “dimostrareâ€? tutto, senza “fidarsiâ€?. PiĂš radicalmente, si deve dire che senza fidarci e affidarci non saremmo neppure diventati uomini. Dopo Freud e grazie anche alla psicoanalisi, abbiamo la possibilitĂ di sapere con piĂš precisione che il bambino può diventare uomo, può costruire la sua identitĂ , solo e soltanto se si fida di legami parentali affidabili. PerchĂŠ se ciò non avvenisse, si creano dei disagi (fino alle patologie piĂš serie) con cui si rischia di dover fare i conti per tutta la vita. Non è la “ragioneâ€? la qualitĂ originaria e originante la vita dell’uomo: si diventa uomini solo fi-

dandosi e affidandosi all’amore di papĂ e mamma (o chi ne fa le veci). La razionalitĂ parte molto tempo dopo, non è la prima “cosaâ€? che il bambino fa e di cui il bambino vive. Anzi: la razionalitĂ diventa vivibile e umana, solo e soltanto se si può “appoggiareâ€? su una dimensione di fiducia e di affidamento alla realtĂ . Un esempio cinematografico: “A beautiful mindâ€? ha portato sugli schermi la vicenda di un grande matematico che aveva una razionalitĂ lucidissima, ma che non riusciva a vivere umanamente, perchĂŠ mancante di questa trama di legami affidabili che strutturano la vita umana. La razionalitĂ anche piĂš eccelsa, quindi, separata dall’originaria dimensione di fiducia che struttura la vita umana, diventa‌ “patologicaâ€?. Per-

chĂŠ ciò che è all’origine dell’identitĂ di un bambino (e di un uomo, sempre) è la struttura dei legami con il mondo, con se stessi, con i genitori (e con Dio!) cui ci si affida fin dall’inizio. Si dimentica che si può “umanamenteâ€? ragionare solo e soltanto se questa struttura di legami affidabili continua ad esserci. Per questo è possibile dire che essere “credentiâ€? è la cosa piĂš normale e sensata di questo mondo, perchĂŠ senza fiducia e affidamento non saremmo neppure mai diventati uomini “normaliâ€? e non si potrebbe neppure ragionare sulla vita. La questione vera è: visto che senza fidarsi non si può essere uomini e vivere umanamente, quali sono le realtĂ degne di fiducia? Di quali persone ci si può e ci si deve fidare?


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ad aprire, il 10 luglio del 2008, il primo “App Storeâ€?. Da allora, dicono gli esperti, il numero delle app è aumentato con una progressione vertiginosa. Erano solo 500 all’inizio, sono diventate quasi 900mila. Il mercato globale si è prontamente attrezzato e sono ormai centinaia di migliaia le applicazioni che si possono usare anche con i telefoni di altre marche. Sono tantissime le applicazioni di carattere religioso, in tutte le lingue e per tutte le diverse confessioni.

Un giro di affari miliardario. La chiave di ricerca “religionâ€? propone piĂš di 2.500 risultati diversi. Le applicazioni dedicate al Papa sono circa 250. “Vatican. vaâ€? è l’app del sito ufďŹ ciale della Santa Sede ed è stata realizzata dal Servizio internet del Vaticano. Una su migliaia. Se si digita la parola inglese “prayâ€? (pregare) nell’apposita stringa di ricerca, emergono quasi mille risultati. E cosĂŹ via. Fra i realizzatori ci sono alcuni ordini religiosi, ma anche e

soprattutto illustri sconosciuti. Il “mercatoâ€? di riferimento preso in considerazione riguarda tutte le confessioni mondiali. Il PontiďŹ cio consiglio delle comunicazioni sociali ha pubblicato una propria app che si chiama “The Pope Appâ€?. Anche la Conferenza episcopale italiana ha la propria applicazione “I-Ceiâ€? che “offre l’accesso alle notizie sulla vita della Chiesa italiana, all’Almanacco liturgico e all’archivio completo dei documenti Ceiâ€?.

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ue uomini si incontrano lungo la strada che attraversa il deserto della Giudea, e da Gerusalemme porta a Gerico. Il primo assalito dai briganti viene derubato di tutto, percosso a sangue e abbandonato mezzo morto in terra. Il secondo è uno straniero, una inimicizia con gli israeliti lo rende non bene accetto, eppure non ha dubbi e soccorre l’uomo: “Passandogli accanto, vide e ne ebbe compassioneâ€?, scrive Luca nel Vangelo. Lungo quella stessa strada sono passati altri due uomini, un sacerdote e un levita, cioè due persone addette al culto nel Tempio del Signore, ma nessuno dei due si è fermato: “Vedono quel poveretto, ma passano oltre senza fermarsi. Invece il samaritano, quando vide quell’uomo, ne ebbe compassione, dice il Vangelo. Si avvicinò, gli fasciò le ferite, versandovi sopra un po’ di olio e di vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e pagò l’alloggio per luiâ€?. Il samaritano “si prese cura di lui: è l’esempio dell’amore per il prossimoâ€?, dice papa Francesco durante l’Angelus, recitato dal portone del Palazzo pontificio. Vedere la sofferenza di una persona, anche di un ‘nemico’, e farsi prossimo: “è questo il gesto che compie il samaritano; anche agli altri due uomini è data la possibilitĂ di obbedire al comanda-

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al Deuteronomio e al Levitico, due dei cinque libri del Pentateuco che, nella tradizione ebraica, costituisce la Torah cioè la legge, e rappresenta il cuore della Bibbia ebraica e della rivelazione di Dio al suo popolo. Nella risposta che GesĂš fa dire allo scriba, a proposito della domanda cosa devo fare per ereditare la vita eterna, emerge da un lato il rispetto per la legge, ma, ancor piĂš, il calare questa legge nella pratica quotidiana: amare Dio e amare il prossimo. CosĂŹ GesĂš gli dice: “Hai risposto bene; fa questo e vivraiâ€?. Il samaritano insegna ad amare senza altre preoccupazioni se non quella di aprirci all’altro, di essergli accanto. E

se lo scriba chiede chi è il mio prossimo, GesĂš, narrando la parabola del buon samaritano, e ricordando i due che non si sono fermati a soccorrerlo, chiede “chi è stato prossimo?â€?. Una prospettiva diversa, che fa dire al Papa: “GesĂš fa vedere che il cuore di quel samaritano è buono e generoso e che – a differenza del sacerdote e del levita – lui mette in pratica la volontĂ di Dio, che vuole la misericordia piĂš che i sacrifici. Dio sempre vuole la misericordia e non la condanna verso tutti. Vuole la misericordia del cuore, perchĂŠ lui è misericordioso e sa capire bene le nostre miserie, le nostre difficoltĂ e anche i nostri peccati. DĂ a tutti noi questo cuore misericordioso. Il samaritano fa proprio questo: imita proprio la misericordia di Dio, la misericordia verso chi ha bisognoâ€?. La domanda che la parabola ci chiede di farci ogni volta che troviamo una persona, un uomo sulla nostra strada non è tanto “chi è l’altro per me?â€?, ma, piuttosto, “chi sono io per l’altro?â€?. Il samaritano è una persona che non conosce la legge come lo scriba, il levita, il sacerdote del tempio, ma Luca ci dice che semplicemente la vive e di fronte all’uomo sofferente che gli chiede aiuto non si pone domande, ma agisce con compassione; si fa prossimo, si china sull’umanitĂ sofferente. Luca in sostanza ci dice che il samaritano è GesĂš che si china su ciascuno di noi, fascia le nostre ferite e ci affida alla comunitĂ , alla Chiesa, per essere curati e guariti.

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1893-2013 VOCE COMPIE 120 ANNI

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‰‡�†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ Dal 21 al 26 luglio Il Vescovo tiene un corso di esercizi spirituali a Casola (Modena).

ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario: La nomina a parroco delle parrocchie di Tremosine Pieve, Sermerio, Vesio e Voltino del sac. don Ruggero Chesini, giĂ vicario parrocchiale di Nuvolera. La nomina a presbitero collaboratore delle parrocchie di Pisogne, Toline, Sonvico, Grignaghe e Pontasio del sac. don Pietro (Pierangelo) Giorgi,

già parroco di Viadana e Malpaga di Calvisano. La nomina a parroco anche delle parrocchie di Milzanello e di Porzano del sac. don Giovanni Palamini parroco abate di Leno. La nomina a vicario parrocchiale delle parrocchie di Leno, Milzanello e Porzano del sac. don Alberto Baiguera, già vicario parrocchiale di Paderno Franciacorta. La nomina a parroco anche della parrocchia di San Giacomo in Brescia del sac. don Faustino Pari, parroco delle parrocchie di Sant’Antonio e di Sant’Anna in città .

La nomina a vicario parrocchiale delle parrocchie di Sant’Anna, Sant’Antonio di Padova e di San Giacomo in Brescia del sac. don Artur Kotowicz della diocesi di Firenze. La nomina a cappellano degli emigranti in Svizzera (diocesi di St. Gallen) del sac. don Alfio Bordiga. La nomina a vicario parrocchiale della parrocchia di San Sebastiano in Lumezzane del sac. don Luca Zubani, già vicario parrocchiale a San Giacinto in città . La nomina a esorcista diocesano del sac. don Giuseppe Davo, parroco di Fiesse.

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La gioia di camminare ‹ ° …‘Â?…Ž—•‘ ‹Ž ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ •—ŽŽ‡ ‘”Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â‘Â•Â–Â‘ÂŽÂ‘ ÂƒÂ‘ÂŽÂ‘ÇĄ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ–‘ ’‡” ÂŽÇŻ Â?Â?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ǥ ÂŽ ’”‘••‹Â?‘ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ …‘Â? ‹Ž ‡•…‘˜‘ ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‹Â? ‡””ƒ ƒÂ?–ƒ †ƒŽ ͙͘ ƒŽ Í™Í&#x; Ž—‰Ž‹‘ ͚͙͘͜

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’avventura di Paolo in Grecia è frutto di un discernimento, il mettersi in ascolto dei segni dello Spirito, fino alla visione del Macedone, per lasciare l’Asia Minore e passare in Europa. Questo vecchio continente che ha esportato cultura ovunque e che andava fiero delle sue tradizioni greco-romane, della sua filosofia e della sua religione cosĂŹ ben organizzata, viene invaso da una nuova dottrina che comincia a non lasciare indifferenti tante persone, provocando reazioni contrarie in molte altre. Le difficoltĂ causate a Paolo dai Giudei a Filippi, Tessalonica e Berea, come anche la non disponibilitĂ della ragione ateniese ad accogliere il messaggio della risurrezione di GesĂš, manifestata dai filosofi sull’Areopago di Atene, non scoraggiano Paolo che continua ad annunciare il Vangelo fino a Corinto. Ăˆ questo l’itinerario paolino percorso in otto giorni, pas-

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sando anche per luoghi religiosi della tradizione greco-ortodossa. Con un occhio piĂš attento alle cose di oggi, non potevamo non incontrare una Grecia che vive una crisi economica probabilmente piĂš grave della nostra, ma ben simili. Il popolo greco, soprattutto ad Atene, è spesso in piazza per dire la sua fatica. Ovunque si può notare con quale dignitĂ la gente comune cerca di vivere nonostante il momento difficile. In questo contesto storico antico e moderno, con la lettura di alcuni capitoli degli Atti degli Apostoli che ci fanno la cronaca del viaggio apostolico di Paolo e di alcune sue lettere, accompagnata dai commenti del Vescovo, noi pellegrini abbiamo potuto cogliere, aiutati anche dai luoghi, l’opera dello Spirito che sempre accompagna la sua Chiesa nell’annuncio del Vangelo e scoprire una dimensione diversa del grande Apostolo delle genti. Ascoltando nei trasferimenti in pullman la lettura di

alcune lettere, si potevano cogliere l’umanitĂ di Paolo e il suo amore, tenero e autentico, per le comunitĂ da lui fondate. Durante le celebrazioni eucaristiche quotidiane, il Vescovo ha offerto notevoli spunti di riflessione per un cammino spirituale personale e comunitario. Ha invitato a vivere il pellegrinaggio della vita nella speranza che viene dal Signore che sempre ci accompagna. Se i Patriarchi biblici godevano di teofanie particolari, anche noi abbiamo la nostra che si è compiuta non in un luogo, ma in GesĂš. Ăˆ in lui che incontriamo il mistero di Dio. La vita è un pellegrinaggio e il Signore è con noi. La fede in GesĂš non ci preserva dalle lotte della quotidianitĂ , ma queste sono vinte dalla forza del suo amore per noi. San Paolo in questo percorso è un modello: la sua vita è stata un cammino, un pellegrinaggio; ha conosciuto le fatiche e le speranze; ha conservato la certezza che Dio rimane sempre con noi. CosĂŹ

il cammino della vita diventa un pellegrinaggio verso Dio. In questo andare verso il Signore non dobbiamo essere nĂŠ presuntuosi nĂŠ paurosi. Presunzione e paura paralizzano, non permettono di camminare. Solo con una fede grande, che dĂ fiducia a Dio, la nostra vita si carica di speranza. Ci sentiamo amati! L’amore di Dio è una realtĂ positiva, ma che sempre c’impegna. Il rapporto con Dio diventa impegnativo e totalizzante se il suo amore è vero per me. CosĂŹ dobbiamo cercare di vivere all’altezza del suo amore anche se spesso costa. Ăˆ l’invito evangelico dell’amore del prossimo. Ci sentiamo chiamati ad avere compassione della debolezza dell’altro e prendercene cura secondo le nostre possibilitĂ . Gli otto giorni di pellegrinaggio sono una piccola sosta nel pellegrinaggio della vita. Il camminare con San Paolo può ridarci la gioia del cammino, la pazienza nel sopportare le fatiche e la perseveranza nella speranza.

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La Biblioteca diocesana resta chiusa nel mese di agosto per lavori di ristrutturazione e adeguamento alle norme di sicurezza. L’attuale Biblioteca è costituita dalla donazione alla diocesi del patrimonio librario della Biblioteca del Seminario vescovile “Maria Immacolataâ€?. Il posseduto è notevole (oltre 180mila volumi) e interessa diversi ambiti tematici, mettendo a disposizione un catalogo eterogeneo specializzato nelle discipline teologiche.

Il 31 luglio è il termine ultimo per iscriversi alle Giornate di spiritualitĂ â€œLa fede accende la caritĂ â€? per giovani e adulti a Villa Pace col Vescovo, dal 13 al 15 settembre. I partecipanti saranno accompagnati dalla prima lettera di Giovanni e dalle meditazioni del vescovo Luciano. L’animazione è a cura dell’Êquipe diocesana. Per informazioni e iscrizioni, telefonare al numero 0303722245 o mandare una e-mail a vocazioni@diocesi. brescia.it.

“Catechisti in missioneâ€? è il tema dell’assemblea dei catechisti in programma sabato 7 settembre al Pala Banco di Brescia a partire dalle 14.30. “La Chiesa è essenzialmente ‘missionaria’, perchĂŠ inviata per dire Cristo al mondo e per dare al mondo la forma di Cristo. Nell’azione missionaria ecclesiale i catechisti – scrive Monari nella lettera di invito – svolgono da sempre un ruolo determinante. Si tratta di testimoniare Cristo in modo che la fede intercetti la vita degli

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uomini e delle donne del nostro tempo, compresi quei battezzati che hanno abbandonato ogni pratica religiosa. Prepariamoci a lasciarci guidare dallo Spirito Santo, perchÊ la nostra vita e le nostre comunità assumano un volto sempre piÚ missionario�. Il programma prevede alle 14.45 la rappresentazione a cura di Gaetano Ruocco Guadagno; alle 15.40 la celebrazione presieduta da Monari e alle 16.45, dopo una pausa, il Vescovo risponde alle domande dei catechisti.

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aria chiama e l’Oftal (Opera federativa per il trasporto degli ammalati a Lourdes) risponde. In una delle apparizioni a Bernadette, la Bianca Signora le disse di tornare in processione e soprattutto di dire ai preti di organizzare pellegrinaggi verso la Grotta di Massabielle dove lei avrebbe accolto, ascoltato, benedetto e soccorso i pellegrini. Ebbene da quel momento si susseguirono ininterrotti cammini mariani a Lourdes. L’Oftal anche quest’anno, come giĂ da parecchi decenni, propone il pellegrinaggio diocesano a Lourdes dal 6 al 12 agosto. Dopo aver approfondito il tema dell’anno pastorale: “Lourdes, una porta della fedeâ€? attraverso le meditazioni del vescovo Luciano Monari e del delegato vescovile dell’Oftal, sezione di Brescia, don Piero Bonetta, il personale di servizio è

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pronto a vivere con gli ammalati e tutti i pellegrini l’esperienza che riempie il cuore e che fa mancare il fiato: la preghiera davanti ai segni della presenza di Dio in Maria.

PresiederĂ il Pellegrinaggio mons. Giulio Sanguineti, vescovo emerito della nostra diocesi, del quale abbiamo apprezzato giĂ in passato la disponibilitĂ , la generositĂ e la preparazione. Coi circa 140 volontari ci saranno 25 tra sacerdoti e diaconi permanenti, un centinaio tra malati e bisognosi di assistenza e circa 200 pellegrini autonomi. Come ogni anno condivideremo il programma con un nutrito gruppo di Milano. Va ricordato che l’Oftal oltre a Lourdes vive pellegrinaggi verso altre mete: Never, Banneaux, Fatima, Loreto, Oropa, Terra Santa e altri ancora, sempre con gli ammalati. Durante l’anno la Sezione organizza iniziative per la raccolta di fondi allo scopo di poter accompagnare a Lourdes piĂš malati possibile anche chi non potrebbe permetterselo. Ecco allora lo spiedo di ottobre, la lotteria di dicembre, le uova pasquali, e altro ancora. A supportare lo spirito adatto a tutto ciò ci stanno i momenti di preghiera che spesso si tengono presso parrocchie disponibili:

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Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes con gli ammalati Presiede S. E. Mons. Giulio Sanguineti Vescovo Emerito della Diocesi di Brescia

19 - 22

agosto

Pellegrinaggio a Fatima Presiede don Piero Bonetta Assistente Generale Oftal

19 - 22

agosto

Pellegrinaggio al Santuario di Oropa

23 - 27

settembre

Pellegrinaggio al Santuario di Loreto e La Verna

11 - 15

ottobre

Pellegrinaggio a Fatima e Santiago di Compostela

15 - 21

ottobre

Pellegrinaggio a Lourdes

11 - 18

novembre Pellegrinaggio in Terrasanta con gli ammalati e i giovani Presiede Mons. Gian Paolo Angelino Presidente Generale dell’Oftal

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ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‡‰Ž‹ ‡•‡”…‹œ‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹ Esercizi spirituali per i laici 9-16 agosto, don Dino Capra, direttore dell’Eremo, “Con le mie opere ti mostrerò la mia fedeâ€?: lectio divina con la Lettera di Giacomo. 6-9 dicembre, don Dino Capra, con “Come potranno credere nel Signore, se nessuno lo annunzia?â€? (Rm 10,14): vivere la storia attuale con la speranza che nasce dalla fede: lectio divina con i capitoli 9-11 della Lettera ai Romani. Esercizi per giovani, giovani adulti, coppie di giovani sposi:

per riscoprire la vita come vocazione. 26-30 dicembre, don Dino Capra, “Vivere a vantaggio dei fratelli� (Rm 9,3): imparare a vivere una storia in crisi come storia di salvezza per tutti; lectio divina con i capitolo 9-11 della Lettera ai Romani. Esercizi spirituali per presbiteri, religiosi e diaconi 18-23 agosto, il vescovo Monari, con “La vita secondo lo Spirito�: lectio divina con la Lettera ai Romani.

3-8 novembre, don Franco Mosconi, monaco camaldolese nell’Eremo di S. Giorgio a Bardolino (Verona), con “Dal tempo di GesĂš al tempo della Chiesa: una lettura spirituale degli Atti degli Apostoliâ€?. Esercizi spirituali per religiose e consacrate laiche 18-27 luglio, don Dino Capra, con “La sapienza che viene dall’altoâ€?. 29 luglio-7 agosto, don Dino Capra, con “La sapienza che viene dall’altoâ€?. 12-19 ottobre, don Dino Capra, con

“La sapienza che viene dall’alto�. Per chi ha compiuto i 50 anni e vuol vivere meglio i prossimi 2-9 settembre, don Dino Capra, le Suore Dorotee di Cemmo dell’Eremo con “Siate di quelli che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori�: lectio divina con la Lettera di Giacomo. 10-17 settembre, don Dino Capra, le Dorotee di Cemmo dell’Eremo, con “Siate di quelli che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori�.

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a grande famiglia piamartina è in lutto per la tragica scomparsa di padre Elvis Marcelino de Lima – 47 anni – ucciso da un baby rapinatore a Fortaleza in Brasile. Sabato 13 luglio il religioso è stato aggredito mentre tornava alla sua auto. Lasciato agonizzante per strada è stato soccorso da una pattuglia della polizia. Padre Marcelino era superiore regionale, referente per il nord est del Brasile della Congregazione fondata da Giovanni Piamarta, per il cui processo di canonizzazione era stato piĂš volte a Brescia. La terribile notizia è giunta alla casa madre di via Ferri al superiore generale padre Enzo Turriceni. L’omicidio si è consumato in una regione ad alto tasso di violenza: “A Fortaleza vengono uccisi in media 15 adolescenti al meseâ€? ha riferito padre Giancarlo Caprini, responsabile delle attivitĂ educative della capitale del CearĂ . Sconvolta la mis-

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sionaria bresciana Lieta Valotti che è stata con il religioso fino a poche ore prima dell’omicidio. Veniva tutti gli anni a Brescia per l’incontro del Consiglio generale con i padri responsabili delle diverse zone; a

ottobre era stato nella Leonessa per la canonizzazione di San Piamarta. Nel Bresciano ha avuto modo di intessere amicizie, con alcuni ha preso parte a un pellegrinaggio a Lourdes. In città è stata celebrata una Messa di suffragio durante la quale non è mancata la preghiera per chi l’ha ucciso e per le persone che vivono quelle situazioni di violenza. Non viene meno l’impegno della Congregazione. “Il nostro compito continua a essere – racconta padre Igor Manzillo, vicario generale della congregazione dei piamartini – quello di educare i giovani, i disperati, e cercare di dare loro un futuro. Padre Elvis ha sempre fatto questo con molta gioia e molta attenzione. Non era mai interessato a se stesso, ma solo ai giovani e alle attivitĂ che doveva svolgereâ€?. Giusto sottolineare che l’opera fondata da San Giovanni Battista Piamarta è presente, oltre che in Italia e in Brasile, anche in Cile, Angola e Mozambico.

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quindi individuato i due immobili per destinarli, dopo integrale ristrutturazione, a residenze universitarie: Casa “Alessandro Cottinelliâ€? in via Silvio Pellico, è un villino in stile liberty oggi suddiviso in due monolocali, due bilocali, tre trilocali e un quadrilocale, per un totale di 17 posti letto. Casa “Beato Bartolomeo Gualaâ€? in via Pusterla dispone di sei monolocali, tre bilocali, tre quadrilocali, per un totale di 24 posti letto. “La Congrega della

CaritĂ Apostolica intende offrire ai giovani, attraverso le residenze universitarie, la possibilitĂ di dedicarsi serenamente agli studi intrapresi e favorire un equilibrato inserimento nella vita universitaria, per il conseguimento di una completa maturazione personale, civile, educativa e culturaleâ€?. Nel 2012, l’85% dei posti è stato affittato a studenti regolarmente iscritti a corsi delle principali facoltĂ di Brescia: 10 ragazzi studiano all’UniversitĂ

degli Studi di Brescia, 13 alla Libera Accademia di Belle Arti, tre alla UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore e nove presso l’Accademia Santa Giulia. La provenienza geografica, che riflette il requisito di una distanza di almeno 30 km dalla sede di frequenza dei corsi, è eterogenea: cinque studenti provengono dalla provincia di Brescia, 14 dalle regioni del nord Italia e 12 da quelle del centro-sud Italia. Infine quattro ragazzi sono di origine straniera.

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er chi ha terminato la scuola superiore e intende proseguire gli studi nelle facoltà universitarie lontane da casa, i mesi d’estate trascorrono anche alla ricerca di una sistemazione adeguata. Allo stesso tempo, molti degli studenti già iscritti a corsi universitari o post-universitari si guardano intorno, per trovare una migliore e piÚ comoda collocazione nelle vicinanze della propria sede di studio. A Brescia la Congrega della Carità Apostolica e la Fondazione Alessandro Cottinelli da alcuni anni mettono a disposizione degli studenti le due strutture di via Silvio Pellico e via Pusterla, con alloggi nuovi, arredati e indipendenti, per un totale di 41 posti letto di diverse tipologie (monolocali, stanze singole e stanze doppie). I posti disponibili per il nuovo anno accademico sono 13 e saranno assegnati, mediante bando e pubblica graduatoria, a studenti che abbiano i seguenti requisiti: de-

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gnazione di ulteriori posti che si rendessero vacanti entro l’inizio dell’anno accademico. Le due residenze della Congrega sono state completamente ristrutturate alcuni anni fa, grazie al concorso della Regione Lombardia e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, e possono contare su una posizione strategica rispetto alle facoltĂ che hanno sede in centro: tutte nel raggio di poche centinaia di metri. Grazie alla rete di trasporti pubblici, poi, sono facilmente raggiungibili anche le sedi del polo scientifico e delle accademie di belle arti della cittĂ . Le residenze si trovano nelle immediate vicinanze della fermata San Faustino della nuova Metropolitana di Brescia. I canoni di locazione, fissati secondo gli standard regionali, sono comprensivi delle spese per i consumi domestici e condominiali e in entrambe le residenze è disponibile gratuitamente il collegamento ad internet.Curiosa è l’intitolazione delle strutture: in via Silvio Pellico “Casa Alessandro Cot-

tinelliâ€? ricorda la generositĂ di una famiglia che con molte opere benefiche, tra Ottocento e Novecento, è venuta incontro alle necessitĂ dei piĂš poveri; in via Pusterla con la “Casa Beato Bartolomeo Gualaâ€? si è voluta onorare la memoria del vescovo di Brescia che nella prima metĂ del XIII secolo istituĂŹ in tutte le parrocchie quei consorzi caritativi da cui la Congrega ha in seguito tratto origine. Per qualsiasi informazione, contattare il numero 030/291561 oppure inviare una e-mail all’indirizzo fondazione@congrega.it.

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‘…‹‡–Â? ƒ•–ƒ ˜‹‘Ž‡Â?œƒ •—ŽŽ‡ †‘Â?Â?‡Ǩ La lunga storia dell’emancipazione dei lavoratori e l’identitĂ stessa del sindacato affondano le radici nel primato della persona, nel rispetto assoluto per essa, nella solidarietĂ . Questi valori sono l’anima della Cisl, la ragione principale della sua presenza e del suo seguito nella societĂ . In questo solco ideale si inserisce la battaglia contro ogni forma di violenza sulle donne. I piccoli e grandi fuochi di violenza che ci circondano devono indurci ad alzare il livello di guardia, per

evitare il rischio dell’indifferenza e della sottovalutazione. Tacere, rimuovere; pensare che certi comportamenti siano rari e isolati; cercare risposte rassicuranti ed assolutorie ci associa inesorabilmente ai violenti. Occorre vigilare, nei posti di lavori, negli spazi delle relazioni sociali; non ignorare i pericoli che si annidano in molti ambienti familiari. Sono infatti i luoghi piÚ insospettabili a lasciar intravedere i segnali di comportamenti

degenerativi e molesti. C’è bisogno dello sforzo e della partecipazione di tutti, nessuno escluso: sindacati, associazioni imprenditoriali, volontariato laico e religioso, enti territoriali, scuola. La Cisl di Brescia ha voluto scrivere il proprio impegno sulle bandiere che delimitano gli spazi esterni della propria sede cittadina, con un “basta!â€? scritto a caratteri cubitali e quattro immagini scelte per stimolare attenzione e riessione.

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a media della retta minima giornaliera per gli anziani che abitano in una casa di riposo nel bresciano è di 48,46 euro, la media della retta massima di 55,69. Nella suddivisione per aree territoriali, Brescia – insieme a Cremona, Mantova, Pavia e Bergamo – è quella che ha le tariffe piĂš contenute. La retta media piĂš alta in tutta la regione la fanno registrare le case di riposo di Milano: 75 euro al giorno. Ăˆ quanto emerge dal monitoraggio periodico sulle rette delle case di riposo lombarde condotto dall’Osservatorio dei pensionati Cisl della Lombardia. Boom di richieste – L’aumento delle rette determina anche la “mobilitĂ â€? territoriale delle persone in lista d’attesa: delle 48mila domande registrate a fine aprile 2013, ben 9.771 sono state inviate a strutture di Brescia, 6.307 a Bergamo (52,21 la retta minima e 61,37 quella massima, 5.096 a Lodi (51,22 e 58), 3.751

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il 2013 evidenzia un aumento del 4% delle rette minime e del 4,3% di quelle massimeâ€?. Le piĂš care nel Bresciano – Nella nostra provincia il maggiore incremento della retta massima è stato fatto registrare dalla Rsa Comunale di Sarezzo dove il costo giornaliero per la retta massima è arrivato a quota 77,50 euro, con un aumento rispetto allo scorso anno di 30,50 euro. Di 26,75 euro è cresciuta la retta massima del Centro servizi anziani “Maggiâ€? di Castrezzato che tocca cosĂŹ i 73,33 euro al giorno. Ritocco all’insĂš (+ 24,60 euro) per l’Azienda servizi sociali Montichiari dove la retta massima giornaliera arriva a 71 euro. Alla Fondazione Pio Ricovero di Castenedolo la retta massima arriva a 80 euro al giorno dopo un aumento rispetto allo scorso anno di 24 euro. La retta piĂš alta in assoluto è quella della Residenza Anni Azzurri a Rezzato (minima giornaliera 80 euro, massima 110,50 euro), seguita dalla Rsa S. France-

sco di Villanuova sul Clisi (73–86,50) e dal Pio Ricovero di Castenedolo (46–80). Richieste pressanti– Due le richieste pressanti della Cisl alla Regione: potenziare le soluzioni di assistenza semi-residenziali per far fronte alla crescita costante delle domande di accesso alle case di riposo; aumentare la quota sanitaria a carico regionale dal 42% al 70% per sollevare le famiglie da costi ormai insostenibili nella risposta ai bisogni di natura sanitaria degli ospiti anziani delle case di riposo.

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elson Mandela non è un santo e non ha compiuto miracoli, ma a modo suo ha cambiato la storia del pianeta. Non a caso uno dei fotogrammi piĂš celebri al mondo, lo ritrae proprio con Giovanni Paolo II in un commovente abbraccio fraterno fra due icone della storia, dopo la liberazione del premio Nobel avvenuta nel febbraio del 1990. Mandela è un uomo di quella generazione che ha costruito la modernitĂ , consegnando a noi un mondo migliore nel quale far vivere i nostri figli. Ma quel che rimarrĂ a memoria di lui è un messaggio che invade tutto il mondo. Mandela fu innanzitutto un costruttore. Un decennio di latitanza e 27 anni di carcere duro non lo fermarono mai in questa sua opera. Ăˆ per questo che in un celebre film sulla sua figura, Eastwood lo definĂŹ “invictusâ€?, “invincibileâ€?. Mandela prima costruĂŹ la libertĂ , poi edificò la pace. Ma è il modo in cui lo fece che

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matico di Mandela: costruire perdonando. Ma prima di arrivare a quel punto, il giovane avvocato Nelson dovette subire oltre 10 anni di clandestinitĂ e latitanza che poi sfociarono in 27 anni di carcere, fra cui 23 passati nel duro regime di Robben Island. In questa fase della sua vita maturò la capacitĂ di saper essere un leader, un capo, coltivando quella dote che distingue gli uomini “normaliâ€? dai “capiâ€?: la capacitĂ di mettere sempre l’interesse del suo Paese davanti al suo personale. Mandela, anche nei lunghi anni di lavori forzati nel penitenziario dell’isola maledetta, non smise mai di pensare e lavorare per il suo Sudafrica, non si vendette mai alle promesse di libertĂ dei bianchi in cambio dell’esilio politico. Tenne duro e nel suo primo discorso ufficiale, il suo primissimo pensiero non fu nĂŠ per lui, nĂŠ per la sua famiglia (che gli venne negata dal regime), nĂŠ per altri: fu per il suo Paese. Un capo altro non è che un uomo capace di sacrifi-

care il proprio bene per il bene collettivo. Ăˆ ciò che distingue, nei libri di storia, le formiche dai giganti. Infine il terzo e ultimo aspetto emblematico di Mandela, forse il piĂš importante: Mandela non ha lottato per i neri, ma per tutti gli uomini che abitavano nel suo Paese, bianchi compresi. Mandela ha riportato al mondo il grande messaggio di Cristo: sulla terra esiste una sola razza, l’umanitĂ . Non in Sudafrica, non in Italia, ma ovunque nel mondo. Per questo oggi milioni di persone nel pianeta pregano per lui e per la sua salute. Per questo oggi lo si ricorda in un giorno appositamente proclamato dalle Nazioni Unite (18 luglio, anniversario della sua nascita). Per questo, oggi, siamo tutti con il fiato sospeso, ma consci che quando Dio lo rivorrĂ a sĂŠ, lo consegnerĂ al luogo prediletto dove si accomodano i grandi eroi della storia, uomini capaci con la propria vita di lanciare insegnamenti piĂš grandi dell’uomo stesso.

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presto descritta; in un futuro molto vicino, da una grande spaccatura della crosta terrestre sotto l’oceano PaciďŹ co, escono enormi mostri extraterrestri alti decine di metri. Le grandi potenze mondiali sono cosĂŹ costrette a mettere da parte rivalitĂ e dissapori per costruire giganteschi robot che, guidati da coppie di piloti umani, sono gli unici mezzi in grado di abbattere queste creature. Fratellanza, senso del sacriďŹ cio e rispetto per l’ambiente sono i valori che emergono in maniera piuttosto

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resentazione a Breno, presso il Palazzo della cultura di via Garibaldi, di “Archeoweekâ€?, il Festival della Preistoria, Segni d’autore (Valcamonica, 21 luglio-28 luglio 2013). La manifestazione, giunta alla sua quinta edizione promossa da Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco n. 94, con il contributo di: ComunitĂ montana di Valcamonica, Bim; Comuni di Borno, Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo, Darfo Boario Terme, Edolo, Ossimo, Paspardo, Sellero, Sonico; con la collaborazione di Regione Lombardia cultura, Ministero per i beni e le attivitĂ culturali, Provincia di Brescia, Distretto culturale Valcamonica. Il titolo della nuova edizione, “Segni d’autoreâ€? “sposaâ€? la poetica della “Valle dei Segniâ€? e va a scandagliare il territorio nella lettura di tracce, storie, memorie, passi, paesaggi, graffi, parole e suoni. La Preistoria e il patrimonio delle incisioni rupestri camune tornano ad essere il segno principale dell’umanitĂ di questi luoghi, oggi come ieri. Per questo in un’intera settimana fitta di proposte e di appuntamenti, l’arte rupestre ed i luoghi che la ospitano offrono nuovi spunti di lettura ed incominciano a raccontarsi e farsi raccontare con i linguaggi dell’attualitĂ : l’espressione della comicitĂ di Dario Vergassola

semplicistica da un ďŹ lm con dialoghi di una piattezza abbastanza evidente. “PaciďŹ c Rimâ€? dunque non fa certo della brillantezza verbale la sua forza, ma stilisticamente è molto riuscito. Infatti la pellicola, oltre ad effetti speciali che faranno la gioia degli appassionati del genere, offre numerosi rimandi all’immaginario dei fumetti e dell’animazione giapponese con protagonisti robot e mostri giganti Ă la Godzilla. Astenersi patiti di Orson Welles. (Francesco Gavazzi)

(â€?Archeo-Nautiâ€? domenica 21 luglio, ore 21, Capo di Ponte) e Davide Van De Sfroos (“Teritoritur – Showcase – Terra & Acquaâ€? domenica 28 luglio, ore 21, Luine di Darfo Boario Terme). Dopo il settore dello spettacolo è interessante quello degli incontri e delle mostre: a Borno, presso villa Guidetti il 26 luglio, alle ore 21 “Pitoonâ€? (I pitoti in cartoon) ed alle ore 21 incontro con Sergio Staino e laura Scarpa (“Le incisioni rupestri: un proto fumettoâ€?). Sabato 27 luglio, presso il Museo archeologico di Cividate Camuno, alle ore 15.30 visita guidata e conferenza: “Di pietra e di legno: una casa alpina fra EtĂ del Ferro e romanizzazioneâ€?. Interverranno Filli Rossi e Serena Solano della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. Sempre alle ore 18 a Pescarzo apertura straordinaria del sito archeologico con i resti della casetta camuna del II- I secolo a.C. (visitabile per tutto

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il periodo della Mostra mercato “Immaginartiâ€?). Sempre sabato 27 luglio, alle 21, in Edolo, alle ore 21 incontro: Raffaella Poggiani Keller (“Valorizzazione dei siti rupestri della Valcamonica); proiezione video (UniversitĂ Iulm Milano); Tiziana Cittadini (“Dimmi cosa mangi e ti ricostruisco la quotidianitĂ â€?). Particolare attenzioni dal punto di vista didattico ci sembra meriti la pubblicazione “Pitoonâ€? (I pitoti in cartoon: le incisioni rupestri della Valcamonica rivisitate dalla penna di un gruppo di giovani fumettisti). Da segnalare, sempre a questo proposito, l’incontro Staino-Scarpa. Ăˆ possibile considerare le incisioni rupestri come i primi fumetti della storia? Due dei grandi autori piĂš amati d’Italia, Staino e Scarpa indagano la potente forza comunicativa ed intuitiva dei segni rappresentati millenni or sono nei graffiti rupestri. Stimolante anche “A ciascuno il suo passoâ€?: si tratta di un’esperienza attiva di scoperta del patrimonio archeologico, storico e naturalistico di Capo di Ponte, attraverso una segnaletica interattiva diversificata e multisensoriale. Il principio su cui di basa è quello del “design inclusivoâ€? che permette a tutti di fruire di ambienti ed artefatti secondo una logica di integrazione sociale. A Sonico, laboratorio presso il “Còren de le Fateâ€?

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Â?‡•…‘ ‹—Â?‹‘Â?‡ ‹Â? ˜‹•–ƒ †‡ŽŽƒ ‘Â?ˆ‡”‡Â?œƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ In vista della Conferenza mondiale Unesco sull‘Educazione allo sviluppo sostenibile del 2014, è in programma per il 23 e 24 luglio la terza riunione del gruppo direttivo internazionale (Isg) per mettere appunto l’agenda alla base della conferenza. L’Isg si compone di 12 esperti che rappresentano diverse regioni del mondo e diversi settori ed è stato istituito nel giugno 2011 come organo di consultazione per la Task force della Conferenza mondiale, la quale segnerĂ la ďŹ ne

del Decennio Onu dell‘Educazione allo sviluppo sostenibile (Dess). Tale iniziativa, lanciata nel 2005 e che si concluderĂ appunto nel 2014, mira a mobilitare le risorse educative di tutto il mondo per contribuire a creare un futuro migliore. “L’educazione da sola non può realizzare un futuro piĂš sostenibile – si legge in una nota introduttiva – senza istruzione e formazione per lo sviluppo sostenibile, infatti, non saremo in grado di raggiungere l’obiettivoâ€?.

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na sorta di coazione a ripetere, costringe i personaggi di Michel Houellebecq a fare i conti con l’assoluta negazione di qualsivoglia giustificazione della vita. Fedele a uno dei padri nobili, il Flaubert vittima di una vera e propria nevrosi contro la stupiditĂ umana, Houellebecq riesce a percorrere con naturalezza sentieri profondi da cui gran parte degli altri scrittori rifuggono. Ma il suo limite è questo: poichĂŠ il proprio bersaglio polemico, l’individualismo, è ormai vittorioso ovunque, la battaglia è persa. Ciò che può essere descritto è unicamente un inferno. Il sesso, un derivato del desiderio di potere, diventa uno strumento di dolore e solitudine; qui ci sarebbe molto da ridire, soprattutto avrebbe da ridire Fabrice Hadjadj, filosofo che ha fatto un pezzo di strada con Houellebecq e che vede nel sesso una straordinaria potenzialitĂ di avvicinamento all’altro e a Dio. Senza contare altri valori che rendono l’esistenza degna di essere vissuta quali la donazione di sĂŠ, il sacrificio, ma anche la felicitĂ della presenza dell’altro: cose che probabilmente sono piĂš difficili da narrare in modo intrigante. In alcune pagine di “Le particelle

elementariâ€? (1998), considerato il suo capolavoro, sembrano quasi riaffacciarsi le tesi gnostiche e cĂ tare sull’appartenenza della sfera sessuale al demoniaco, in quanto materia lontana dallo spirito. Riguardo alla religione, nonostante le sue dichiarate antipatie per i monoteismi, l’autore ha una posizione ambigua: rimpianto per una visione comunitaria basata su una morale forte, ma, nel contempo, rifiuto di una concezione non si dica confessionale, ma finanche teista. In “Le particelle elementariâ€?, la costruzione del tipo dell’indifferente è

singolare. Diversamente dagli inetti primonovecenteschi, Michel è un uomo di valore, uno scienziato dalle geniali intuizioni che cambieranno la stessa natura umana. Non è piĂš possibile l’amore in Occidente. Le argomentazioni a monte sono in parte condivisibili: alcuni pseudovalori portano all’edonismo e alla violenza. Ma l’esistenza, nel cosmo di Houellebecq, è solo sofferenza, malattia, decadenza fisica, morte, e l’amore è aggressivitĂ travestita. La conclusione è che l’unica soluzione sia quella radicale della clonazione asessuata, che dovrebbe portare la pace e la comunione tra gli uomini, rimuovendo la malattia del desiderio. Schopenhauer, che il francese cita in alcune sue storie, avrebbe plaudito. Alcune delle molte aporie del romanzo sono probabilmente volute e talvolta vanno in direzione “misticaâ€?: Ma, a parte la conclusione bizzarra e ambigua, si ha la sensazione che la narrazione di Houellebecq sia tesa unicamente alla costruzione dell’infelicitĂ e dell’incapacitĂ di amare, come avviene anche in “La carta e il territorioâ€?, dove la fine del protagonista è cosĂŹ commentata: “Fu cosĂŹ che Jed Martin prese congedo da un’esistenza cui non aveva mai totalmente aderitoâ€?.

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Da lunedì al venerdì, a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potrete seguire rassegne stampa locali e nazionali, ed approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Si avvicina la 28ÂŞ edizione della Giornata mondiale della gioventĂš che quest’anno si terrĂ a Rio de Janeiro il 28 luglio. Una cinquantina i bresciani che vi prenderanno parte direttamente in Brasile mentre per tutti gli altri l’appuntamento è per sabato 27 a Caravaggio con la Veglia regionale guidata da mons. Beschi. In Primo Piano il responsabile organizzativo Gabriele Gennari (ore 11.20). Per tutto il mese di luglio il commento al Vangelo della

Social o non social: questo è il dilemma. Ebbene sĂŹ. Anche noi de “La Voce del Popoloâ€? ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo delle nuove tecnologie. Tutti i giorni, infatti, puoi seguire sulla nostra pagina Facebook, www.facebook. com/lavocedelpopolobrescia, cosĂŹ come sul proďŹ lo Twitter, https://twitter.com/vocemedia, gli aggiornamenti quotidiani riguardanti le notizie provenienti da Brescia e dal mondo.

domenica è a cura di don Cesare Verzini, nuovo parroco di Villa Carcina. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, in estate va in onda in edizione ridotta di un’ora dalle 11 alle 12 e trasmesso in differita anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche della Buona Novella si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

Se invece i social network non ti attirano, hai a disposizione il quotidiano on line, all’indirizzo www.lavocedelpopolo.it. Per favorire l’orientamento degli utenti, abbiamo deciso di suddividere in otto macroaree gli argomenti: Editoriali, Ecclesia, Comunità in cammino, Paesi e parrocchie, Popoli e continenti, Cultura, Sport e Storia. Senza dimenticare le sezioni dedicate ai freepress locali, agli abbonati e ai tanti video.

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/D WY q LQ FULVL H LQWHUQHW QRQ DLXWD Ogni anno l’AutoritĂ per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), pubblica una relazione sulla realtĂ delle telecomunicazioni in Italia, analizzando anche gli introiti dei network televisivi nazionali. Il dato che fa notizia riguarda i guadagni per pubblicitĂ e abbonamenti: quest’anno il primo posto va a Sky, che si posiziona davanti a Mediaset e Rai incassando 2,63 miliardi di euro, il 32% del totale del mercato. Il punto di forza della piattaforma satellitare di Rupert Murdoch è sicuramente il guadagno sugli abbonamenti, sempre in crescita in un’era votata alla televisione tematica.

Detto questo, bisogna precisare che negli ultimi due anni il comparto televisivo ha perso ben 4,4 miliardi, creando un vasto deserto di produzione e marketing pronto per essere conquistato. Ăˆ fisiologico quindi che nuove tecnologie, come in questo caso il satellite, trovino piĂš spazio per crescere. Al contrario, male per internet che, invece di trasformare la televisione, si è trasformato esso stesso in una televisione piĂš grande... Se qualche anno fa si pensava che internet fosse il futuro della tv, ora lo scenario si è ribaltato: molte trasmissioni vengono testate sul web a costo zero, e se hanno successo approdano

nel pantheon televisivo generalista, l’unica vera miniera d’oro per chi fa comunicazione. Volti noti della tv, sia generalista che satellitare, usano internet per pubblicizzarsi e mantenere l’attenzione puntata su di sĂŠ nonostante non siano nel pieno della loro carriera mainstream. Un esempio su tutti: Simona Ventura, reduce dall’insuccesso di ascolti di “Cielo che goalâ€? (contenitore domenicale calcistico sul canale Cielo) e in attesa dell’ennesima edizione di “X Factorâ€?, ha creato una sua webtv, www.simonaventura.tv, uno spazio virtuale in cui la conduttrice si esibisce in attivitĂ quotidiane come

cucinare, fare ginnastica, portare a spasso il cane. Il tutto ovviamente pompato come tv comanda: quindi in cucina c’è sempre un vip di turno, in palestra c’è il personal trainer gettonato, e riguardo al suo cane‌ Qui la questione di complica. Ăˆ in produzione, sempre per la suddetta web-tv, un reality-show totalmente incentrato sul cane della Ventura. Si intitolerĂ â€œThe Beautiful life of Hugoâ€?. Il protagonista – lo ripetiamo per chi non avesse capito – sarĂ un cane: la sua giornata, gli incontri, gli amori, i nemici, le avventure... E ci si aspetta qualcosa del genere anche nella tv generalista, è solo questione di tem-

po: la follia collettiva, creata in anni di tv spazzatura, che ormai considera cani&gatti come esseri umani (ma piĂš dolci, piĂš belli, piĂš simpatici, piĂš sensibili degli esseri umani), è appena esplosa. Povera Simona Ventura: schiava del successo degli anni passati non vuole perdere terreno e si umilia in pubblico spettacolarizzando la sua vita privata. La tv vive una crisi esistenziale prima che economica, la corsa all’oro è finita da un pezzo, ma nessuno lo vuole capire, e per continuare a guadagnare si punta sull’ignoranza del pubblico e ci si abbassa a produrre una tv‌ da cani.


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Nella mattinata di sabato 13 luglio la Bassa bresciana è stata colpita da grandine e vento. Molti si sono occupati di “spalareâ€? la grandine, come se fosse neve, mentre la corrente elettrica è stata ripristinata dopo diverse ore. Alla fine della tempesta, per gli agricoltori, lo spettacolo è stato devastante. Epicentro del nubifragio, Barbariga: la grandine ha imbiancato tutto, campi e strade, lasciando dietro di sĂŠ una lunga scia di distruzione. Se nella Bassa l’agricoltura è in

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ginocchio, anche le strutture industriali non se la passano bene; per lo piĂš si è trattato di squarci sui tetti di alcuni capannoni. “La tromba d’aria di sabato notte è stata devastante – ha affermato il sindaco di Dello, Ettore Monaco – Non si era mai vista una cosa simile. Ma lo sconcerto arriva soprattutto per i danni all’agricoltura: è un campo di battagliaâ€?. Intanto i sindaci di Offlega, Barbariga e Dello, con l’appoggio della Coldiretti, chiedono lo stato di calamitĂ . ȋ”Ǥ‰ǤÂ…ǤČŒ

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’anteprima del Secondo rapporto sul mondo delle cooperative bresciane fa ben sperare. Presentato venerdĂŹ 12 lugliopresso l’auditorium della Camera di commercio, il Rapporto è basato sull’analisi statistica di numerosi dati, sia economici che occupazionali, riferiti al quadriennio che va dal 2008 al 2011. Dall’iniziativa, promossa dalla Camera di commercio e dal centro studi Socialis, emerge un quadro economico in cui le cooperative bresciane, nonostante la crisi, reggono meglio il confronto sul mercato, rispetto alle altre cooperative lombarde. Pur considerando la diminuzione del numero di cooperative attive con sede legale nel bresciano, - il 10,7 % (796 nel 2008 e 711 nel 2011), dal confronto esce una performance comunque migliorata. In particolare, il valore della produzione delle cooperative bresciane è aumentato di 208 milioni di euro, passando da 1,9 miliardi di euro del 2008 a 2,1 miliardi di euro nel 2011, registrando un +11,1%. Per ciò che concerne le altre province lombarde, l’impatto della crisi sulle cooperative attive ha causato una perdita totale di 1,3 miliardi di euro, sempre riguardo al valore della produzione. Attore principale del trend positivo registrato dalle cooperative bresciane

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è la ristrutturazione, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista patrimoniale. Secondo Maurizio Carpita, docente di Statistica e direttore del Centro di studi e ricerche “Dati metodi e sistemiâ€? dell’ateneo bresciano, le cooperative di servizi e quelle industriali hanno fatto da traino, ottenendo risultati in linea e talvolta anche migliori delle societĂ di capitali. In

tutt’altra situazione si trova l’edilizia: “In questi anni di crisi il settore che soffre di piĂš è il settore delle costruzioni, sia sul numero che sul valore aggiunto, c’è stata una diminuzione molto forteâ€?. Il rapporto ha inoltre preso in esame il dato occupazionale: “Anche qui si è registrato un calo – riferisce Maurizio Carpita – ma non drammaticoâ€?. I cambiamenti maggiori hanno toccato le ti-

pologie di contratto: “Sono molti di piĂš, rispetto al passato, i contratti a tempo determinato, rispetto a quelli a tempo indeterminato e questo riguarda soprattutto i giovaniâ€?. Ed è proprio il dato occupazionale a fare la differenza tra le cooperative bresciane e le altre nel resto della Lombardia. Secondo i dati forniti dall’Inps, Brescia occupa in percentuale molti piĂš lavoratori part time, rispetto alle altre province lombarde. Nonostante ciò, dai grafici ottenuti grazie ai dati forniti dell’ente previdenziale, si può osservare che le cooperative bresciane hanno mediamente una retribuzione piĂš elevata rispetto alle altre cooperative. Dati che comunque “vanno presi con le pinzeâ€?, considerato che sia l’analisi che la comparazione dei numeri forniti dall’Inps sono ancora sotto la lente d’osservazione del Centro studi di ricerche. Motivo per cui, fanno sapere gli estensori, il Rapporto definitivo verrĂ diffuso dopo la pausa estiva.

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%UHVFLD VL SUHSDUD DG ([SR C’è una grande attesa per la vetrina internazionale che nel 2015 porterĂ a confrontarsi oltre 130 Paesi, con un introito previsto, solo per ciò che concerne l’indotto, di circa 25 miliardi di euro. Un’occasione che Brescia non intende perdere. Risale infatti a lunedĂŹ 15 luglio il primo incontro fra Emilio Del Bono e il presidente della Commissione di coordinamento per le attivitĂ connesse all’Expo, Maurizio Martina. “Brescia è una delle cittĂ

piĂš importanti della Lombardia - ha esordito il presidente di commissione – ha una tradizione e una prospettiva sui contenuti di Expo tutt’altro che banale, anzi, può dir molto sia al Paese che al mondoâ€?. Per Brescia, sia con “Padiglione Italiaâ€? che con la “SocietĂ Expoâ€?, ci sono molteplici possibilitĂ collaborative. PossibilitĂ che devono essere trasformate in una presenza reale di Brescia all’interno dell’esposizione. Al ďŹ ne di garantire

la fattibilitĂ del contributo bresciano ad Expo, Martina ha assicurato: “Il governo è al servizio di questa collaborazione ed io penso di avere recepito anche l’input del sindaco e delle altre istituzioni locali, per fare in modo che Brescia sia protagonista di questa grande occasione nazionaleâ€?. Sono circa 80 i chilometri che separano ďŹ sicamente Brescia dall’Expo, una breve distanza che il primo cittadino intende sfruttare. Il Sindaco ha

assicurato che, in merito al recupero delle risorse da mettere in campo per Expo, la giunta si attiverĂ in ogni modo: “Risorse arriveranno in parte dal governo nazionale e in parte le metteremo noi. In tal senso, verrĂ attivata una sinergia con la regione Lombardia. Qui si vince solo se si fa sistema, se si fa relazione e la presenza del sottosegretario Martina, con la delega all’Expo, è un segno concreto di questo orientamentoâ€?.


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Mi sono trovato molte volte a cercare di spiegare anche ai profani i valori insiti nel popolo dei tifosi, cercando di evidenziarne la cultura della solidarietĂ , dell’appartenenza, del sostegno, del sacrificio... presente in questo popolo ormai diventato terra di nessuno. Ma quest’ultima provocazione dei tifosi atalantini che, durante la festa della Dea, si sono armati di carro armato per calpestare e sconfiggere gli odiati “nemici bresciani e romanistiâ€? fa capire quanto la creativitĂ del tifo vero sia

degenerata nella creatività della demenza applicata allo sport. Sono persone indifendibili! Indifendibili, perchÊ i tifosi veri abitano e vivono i luoghi dello sport e non le ubriacature di birra. Indifendibili, perchÊ un carro armato è strumento di offesa e di morte, mentre lo sport promuove la vita. Indifendibili perchÊ un tifoso ama la propria squadra, non odia gli avversari. Indifendibili, perchÊ ogni giovane tifoso preferirà il branco alla fatica di essere educato. (Claudio Paganini)

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non finisce qui. E ci si ritrova di nuovo davanti all’ennesima questione sul calcio. Alle vicende dei controlli finanziari di qualche giorno fa, accanto al colpo di mercato, piĂš o meno altisonante, di una o dell’altra squadra, torna all’attenzione di tutti la vicenda calcio scommesse. Non nuova. Coda di quella che aveva portato l’estate scorsa Antonio Conte, allenatore della Juventus, a scontare quattro mesi di squalifica (all’inizio erano 10, poi diminuiti) per fatti legati al periodo in cui allenava il Siena. Il nome importante da colpire fu proprio quello del mister bianconero, ma altri hanno scontato e stanno scontando la propria squalifica per combine presunte o reali. Anche il Brescia fu colpito nella figura di Iaconi, anche se i fatti erano precedenti al suo lavoro con le Rondinelle. Ora si ritorna. Il primo nome ad essere colpito è Gillet, portiere del Torino con tre anni e sette mesi di squalifica per le vicende legate al periodo in cui giocave nel Bari. Altri nomi sono in attesa di essere processati (24 e 25 luglio). Altro nome noto è Stefano Mauri, capitano della Lazio, e la sua squadra. Mauri non è nuovo, cosĂŹ come la Lazio. La societĂ ha comunicato all’Ansa di aver fiducia nella correttezza del capitano e confida che dimostri la sua estraneitĂ . L’estraneitĂ si riferisce alle partite Lazio-Genoa (14 maggio 2011)

e Lecce-Lazio (22 maggio 2011). Accanto a Mauri e alla Lazio altri 10 deferiti. Mauri rischia cinque anni, che vorrebbe dire fine carriera e la Lazio -6 punti sulla prossima stagione. A questo potrebbe aggiungersi l’esclusione dalle competizioni europee , ma questo dipende da una scelta Uefa, nel

caso sia dimostrata la colpa. Insomma il calcio è di nuovo al centro dell’attenzione per frodi e imbrogli. Ăˆ mai possibile che non si riesca a emendare da un sistema tutto il marcio? Vien voglia di gridare: basta! Piuttosto non giochiamoci piĂš. Piuttosto chiudiamo la saracinesca del mondo del

pallone e ficchiamoci dentro bene il naso per il tempo necessario perchĂŠ venga pulito. Il circo che ha dimenticato la passione per lo sport, per ciò che lo caratterizza. Chiudiamo i campionati e riapriamoli quando saranno a posto giocatori, squadre e tutti coloro che gli girano attorno. Proposta choc, che farĂ mugugnare molti, che minerebbe gli interessi di tanti altri. Ma questo circo sempre piĂš marcio, che senso ha? Chi spiegherĂ (nel caso Mauri risulti colpevole) a quel ragazzino che qualche mese fa era per la strada a esultare per la vittoria della coppa Italia della sua squadra, che cantava e osannava i beniamini, chi gli spiegherĂ che il suo capitano, ritratto nel poster in camera con la coppa sulla testa, era un imbroglione? Chi? Gli occhi di quei ragazzini contengono l’orizzonte a cui guardare e non è certo il conto in banca ciò che loro sognano guardando i propri idoli, ma la gioia del raggiungere un obiettivo, di avere il coraggio di affrontare sempre nuove sfide. A volte raggiungerle, altre meno. Ma senza trovare scorciatoie. E se il mondo del pallone non è piĂš questo‌ meglio chiudere e curare!

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$FTXH DJLWDWH /XQD 5RVVD VL ID VHQWLUH Ăˆ stato un esordio quello della 34ÂŞ Coppa America a San Francisco, che ha d’improvviso spezzato il clima universalmente di fair-play (un po’ artefatto, per la veritĂ ) che regnava durante gli altri vernissage. Stavolta invece il mare è davvero agitato e prima ancora che le regate abbiano preso il largo, c’è giĂ stato un ricco antipasto fatto di ultimatum, polemiche incrociate e carte bollate. Si parla della prima fase della contesa, la cosiddet-

ta Louis Vuitton Cup che dovrĂ stabilire lo sďŹ dante ufďŹ ciale del defender Bmw Oracle. Luna Rossa nei giorni scorsi si è riďŹ utata di scendere in regata accusando il direttore di gara di aver cambiato le regole all’ultimo momento, proprio per favorire Oracle. Una decisione clamorosa, quella del team italiano, che negli ovattati ambienti dell’America’s Cup (molto simili a quelli di Wimbledon per il tennis) ha sollevato un polverone, ma che

ha anche suscitato simpatie in molti ambienti sportivi, che mal sopportano una certa sudditanza verso certi poteri forti. Di per sĂŠ il regolamento parlerebbe chiaro: Luna Rossa si dice anche favorevole al cambiamento di certe regole, in questo caso legate al timone delle imbarcazioni, ma solo se esse, come recita il regolamento di classe, abbiano il consenso unanime dei team concorrenti. Cosa che stavolta non c’è stata.

Di sicuro Patrizio Bertelli non è disposto a subĂŹre soprusi. Il patron di Prada è venuto a San Francisco per giocarsi alla pari con gli altri team la vittoria ďŹ nale e non gradisce furbate e scorciatoie, anche se la decisione di gareggiare almeno nella seconda regata fa capire che non ci sono rigiditĂ di sorta: soltanto una questione di principio. E nel giro di poche ore sia la giuria che il mare hanno dato ragione agli “italiansâ€?.

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Ci sono gesti che valgono piĂš di gol e trofei, difďŹ cili da vedere anche quando la posta in palio non è prestigiosa, perchĂŠ vincere sul campo del fair play è sempre difďŹ cile, in Champions League come in oratorio. Un episodio da “cartellino verdeâ€? è accaduto nel corso del torneo notturno a sei giocatori organizzato a Lumezzane dall’Uso Aurora. “In occasione della ďŹ nale per il terzo posto la Fioreria Benedini si è presentata al campo concinque giocatori a causa

di numerose assenze. La Torneria Essezeta ha deciso di rinunciare alla superioritĂ numerica dimostrando grande sportivitĂ nonostante la posta in palioâ€?. E ancora: “Non potevamo giocare con un uomo in piĂš. Ăˆ stato un gesto dovuto nei confronti degli avversari ma anche del pubblico e i miei ragazzi erano tutti d’accordo. Qualcuno ha proposto di prestare uno dei nostri agli avversari, ma non era possibileâ€?. Alla ďŹ ne il campo ha premiato la galanteria della Torneria Essezeta.

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i sarĂ grande traffico sotto rete nel corso della prossima stagione sportiva. Confermato il ricco menĂš riservato alla categoria open, condita in tre salse: maschile, femminile e misto. Saranno i classe ’98 gli atleti piĂš giovani che potranno giocare tra i “grandiâ€?. Scendendo nei meandri del settore giovanile la novitĂ di spicco per Top junior, Juniores e Under 14 è rappresentata dall’apertura delle categorie verso il basso. Un cambio di rotta importante, finalizzato a venire incontro alle societĂ e a consentire a dirigenti e allenatori di organizzare le rose a loro disposizione nel migliore dei modi cercando di includere piĂš giocatrici possibili e, magari, di premiare le giocatrici piĂš promettenti, senza dimenticare mai di fare appello al buonsenso. Il 2013/2014 inoltre sarĂ l’anno del nuovo progetto giovani, che porterĂ una ventata di aria fresca nel mondo degli sport di squadra. Anche nel volley, infatti, i campionati under 8, 10 e 12 torneranno ad essere monosportivi. La notizia piĂš bella è che si potrĂ giocare di piĂš rispetto al passato, con il campionato invernale e quello primaverile. L’importanza della polisportivitĂ continuerĂ a far parte dei valori del Csi, ma in modo facoltativo, con quattro feste a tema organizzate nel corso del progetto sportivo “Sport per Giocoâ€?,

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tive parallele alla nuova stagione pallavolistica. La nuova proposta del campionato di sand volley consentirà a squadre di open misto di giocare su sabbia tutto l’anno nella struttura al coperto di Beachland a Molinetto di Mazzano. Il settore formazione, inoltre, organizzerà corsi ad hoc per allenatori del settore giovanile al fine di garantire alle società e agli oratori la presenza sul territorio di figure sempre piÚ preparate sotto tutti i punti di vista, in grado di educare ancor prima di allenare gli atleti di domani.

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ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‡ Ž‘ •’‘”– Â? –‹ˆ‘•‘ •’‡…‹ƒŽ‡ Bergoglio è il primo Papa argentino, ma anche il primo Papa ad essere iscritto ad un club sportivo: “Tessera 88235N-0 datata 12 marzo 2008. El Cardenal Jorge Mario Bergoglio, hincha (tifoso) de San Lorenzo, es el primer Papa sudamericano y argentinoâ€?. CosĂŹ titolava, sul suo sito ufďŹ ciale, il Club del San Lorenzo, la polisportiva del Barrio di Boedo a Buenos Aires. Mario, il padre dell’attuale ponteďŹ ce, giocava nella squadra

di basket del San Lorenzo. Una passione per lo sport tramandata di padre in ďŹ glio. Alcune voci, infatti, riferiscono che il piccolo Francesco, nel ‘46, non si sia perso nemmeno una partita della squadra di calcio legata al club sportivo San Lorenzo. Incontri che si disputavano nello storico stadio El GasĂłmetro. Un legame, tra il futuro Papa e il club sportivo, che non cessò mai, tanto che nel 2011, giĂ arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio si recò

presso la sede del San Lorenzo per benedire la nuova cappella, interna alla polisportiva. Nelle settimane successive alla sua elezione al soglio pontiďŹ cio, molti big del pallone sono rimasti colpiti dalla sua umanitĂ , come, del resto, dalla sua passione per il calcio. Da qui la proposta che la Figc ha rivolto alla Federazione argentina di disputare, il 14 agosto a Roma, un’amichevole fra le due nazionali, in onore di papa Francesco.

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i stiamo avvicinando velocemente all’appuntamento di Bellaria, per la Festa dell’oratorio del 50° di fondazione dell’Anspi. Avendo vissuto per diversi anni questo avvenimento, vi comunico le mie sensazioni. Ăˆ una rassegna di competizioni sportive che coinvolge ogni anno circa 3000 atleti di diverse etĂ : dai giovanissimi ai giovani e agli adulti; maschi e femmine per 10 giorni targati “Gioca con il sorrisoâ€?. La cittadina di Bellaria – Igea Marina e i paesi circostanti sono invasi da colori e suoni, che ravvivano con allegria e movimento i giorni e le sere con sfilate, manifestazioni teatrali, musicali e altro, seguite in certi momenti anche dai turisti e vacanzieri che si godono questo scorcio d’estate. Tantissime sono le gare tra varie squadre di calcio, calcetto, pallavolo, pallacanestro, tennis tavolo,

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tiro con l’arco, danza, calcio balilla ecc. che si svolgono nei campi all’aperto, nelle palestre e nelle varie strutture sportive messe a disposizione dal Comune. Attorno a queste attivitĂ c’è una squadra di volontari guidata da Luciano Fontana che prepara i campi, segna i terreni per le partite e lavora continuamente per preparare gli spazi dove si svolgeranno le varie competizioni, è il team della logistica che viene citato come il gruppo degli “omini in gialloâ€? che si distinguono per il giallo delle magliette con la scritta Anspi che sono sempre a disposizione per ogni evenienza o necessitĂ che il tempo crea. Non mancano le attivitĂ e le motivazioni di carattere educativo, che, sono proposte con momenti di preghiera che danno senso al comportamento rispettoso ed educato che favorisce la serenitĂ delle gare e la possibilitĂ di tesse-

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re relazioni e amicizia con chi si incontra. Questa occasione tra gli atleti, gli accompagnatori, genitori, allenatori, educatori, arbitri e tutti coloro che lavorano per la buona riuscita di questi incontri. Ăˆ un mondo variopinto che si incontra e si mette in gara, ma che nello stesso momento socializza, si conosce e crea amicizie e relazioni che formano la grande famiglia dell’Anspi.

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CAMPIONATO DI CALCIO A 6 GIOCATORI “IN COMUNITĂ€â€?

I BONVICINO VINCONO IL 28° MEMORIAL GIANCARLO ZAPPA

Il C.S.O. Borgosotto Montichiari vince per la seconda volta consecutiva l’11° Campionato

Campionato di calcio a 7 giocatori nel carcere di Verziano

Per l’11° campionato di calcio a 6 giocatori, “ In ComunitĂ â€œ sul campo all’interno della Fondazione Fobap – Anffas Onlus a S.Polo sabato 22 giugno si sono svolte le gare di ďŹ nale. La manifestazione è stata organizzata da Uisp , Asd Sport per Tutti, Fondazione Fobap – Anffas Onlus, Coop Sociale Bessimo (a cui fanno capo 11 ComunitĂ Residenziali Terapeutiche per il recupero ed il reinserimento di soggetti tossicodipendenti), ed è inserita nel Progetto “Il quartiere come bene comuneâ€? proposto da Auser, Anffas, Acli, Uisp con il contributo della Fondazione Cariplo. Per il 3°/4° posto vittoria per 3-2 dell’On. Funebri AlďŹ o Remondina sulla ComunitĂ Bessimo Fara Olivana (BG) e per la ďŹ nalissima i campioni in carica del C.S.O. Borgosotto Montichiari hanno superato per 6-5 i Sans Papiers. Il CSO Borgosotto ha iscritto cosĂŹ per la seconda volta consecutiva il proprio nome nell’Albo d’Oro della manifestazione. Nelle premiazioni ďŹ nali, dopo i ringraziamenti per le 10 squadre partecipanti (Cso Borgosotto, I Sans Papiers, On. Funebri Remondina, ComunitĂ di Bessimo , Fara Olivana, Manerbio, Coop Cerro Torre, Coop Il Calabrone, Albania, Rifugiati Politici ADL Zavidovici) i responsabili Alberto Saldi (Uisp Brescia) e Giovanni Frassine (ComunitĂ Bessimo di Paitone)hanno rinnovato l’impegno nel continuare anche in futuro questa particolare esperienza sportiva, arricchendo di nuove proposte il “Protocollo di collaborazioneâ€? in atto dal 1999 tra l’Uisp e la Coop Sociale di Bessimo per favorire la piĂš ampia partecipazione dei ragazzi ospiti delle ComunitĂ con le realtĂ esterne del territorio. Marco Faini della Fondazione Fobap – Anffas Onlus sulla scia del successo riscontrato in questa prima esperienza ha rilanciato la manifestazioni per il 2014 con l’impegno di coinvolgere altre realtĂ soprattutto di S.Polo e di dare maggior continuitĂ al Campionato, avvalendosi ancora della struttura della Fondazione che è stata accolta da parte di tutti i partecipanti con un convinto gradimento per l’ospitalitĂ ricevuta. ÇŁ ǯ͙͙Ν ÇĄ Ǥ

CALCIO UISP

Le premiazioni ďŹ nali chiudono la positiva stagione 2013 Con una grande partecipazione di atleti e societĂ alla cerimonia ďŹ nale delle premiazioni, svoltasi il 13 giugno scorso presso la sede provinciale, si è chiusa ufďŹ cialmente l’annata sportiva della Lega Calcio Uisp Brescia. Il via poi ai numerosi riconoscimenti - Per il 35° Campionato Provinciale Dilettanti a 11 giocatori, il Titolo è stato vinto per la prima volta da Zurich Eagles Bagnolo Mella davanti ai campioni uscenti della Camuna Calcio, 3° il Park Hotel Ca’ Noa Sipre. Le tre squadre della Serie “Bâ€? promosse in “Aâ€? : A.C. Erbusco Tratt.La Sciora ; Luxenergia e U.I.S.P. Rodengo Saiano. Le tre promosse di “Câ€? in Serie “Bâ€? : U.S. Moniga D/G; U.S.0. Poncarale; Pizz. Eden Borgo San Giacomo. Per il 6° Trofeo di “Coppa Uispâ€? 1°classiďŹ cato U.S. Moniga D/G, 2° Altima A.S.D.; 3° Atletico Urago D/O; 4° Pizz.Eden Borgo S.Giacomo. Per il 35° Trofeo di “Coppa Bresciaâ€? vittoria ďŹ nale per l’Atletico Manerbio DBM, 2° Zurich Eagles Bagnolo,3° Camuna Calcio , 4° Amatori Pavone Mella. Per il 18° Campionato Provinciale Over 35 a 11 giocatori, secondo Titolo consecutivo vinto dalla Sepal Alluminio davanti a G.A.M. A.C.L.I. Sarezzo e 3° 25zero10. Promosse dalla “Bâ€? in Serie “Aâ€?: Tecnocasa Group; Pizz. La Vela Infotre; A.C. Ospitaletto. Promosse in Serie “Bâ€? : Ipuma;Virtus Over Castenedolo; Assicurazioni Landriscina. Premiate le ďŹ naliste del 6° Trofeo Provinciale di “Coppa Uispâ€? Over 35 con la vittoria del G.A.M. A.C.L.I. Sarezzo; 2° Locanda dei Mascalzoni; 3° Gruppo Amatori Mazzano;4° Despar Supermercati. Per il 1° Campionato di calcio a sette giocatori e per il 1° Trofeo di “Coppa U.I.S.P.â€? “Leadersportâ€? a girone unico, dominio assoluto e trionfo in entrambe le competizioni per il Sultanlago. Premiate anche le squadre piĂš disciplinate - Dilettanti a 11: Amatori Pavone Mella(“Aâ€?), Luxenergia(“Bâ€?), A.S.D. Cidneo Brescia (“Câ€?). Over 35: A.S.D. Equipe 85(“Aâ€?), G.S.O. Monterotondo (“Bâ€?), Gelateria La Romana (“Câ€?). Per il calcio a sette: Sultanlago.

Per il “Progetto – Carcereâ€? dell’Uisp di Brescia, realizzato in collaborazione con l’Associazione “Carcere e Territorioâ€?, col patrocinio del Comune di Brescia (Assessorato allo Sport e Presidenza del Consiglio) e col sostegno della Fondazione ASM Brescia, domenica 9 giugno presso la Casa di Reclusione di Verziano si è concluso il 28° Campionato di calcio a 7 giocatori “Memorial Giancarlo Zappaâ€?. Per la ďŹ nale del 3°/4° posto, vittoria per 2-1 dei Detenuti “Câ€? sulla Polisportiva Euplo Natali Brescia, mentre la ďŹ nalissima ha visto la vittoria per 6-0 de I Bonvicino sui campioni in carica de I Sans Papiers. I Bonvicino iscrivono cosĂŹ per la 5° volta il proprio nome nell’Albo d’Oro. Premio anche per il capocannoniere Acheampong Fred Offei (I Sans Papiers) e un riconoscimento particolare di ringraziamento da parte dell’Uisp di Brescia è stato donato a tutto il personale Penitenziario, presente il Comandante Michele Rizzi. Come da tradizione, per tutta la mattinata delle ďŹ nali sono stati presenti anche i famigliari dei detenuti e tutti i partecipanti hanno vissuto momenti molto emozionanti, a conferma che i detenuti sono ‘reclusi, ma non esclusi come ha affermato il Garante dei detenuti, Dr. Emilio Quaranta, intervenuto alle premiazioni.

Quadrangolari di calcio a Verziano Le ďŹ nali del Campionato sono state precedute giovedĂŹ 6 giugno dalla 13° “Coppa Sorrisoâ€?,quadrangolare di calcio a 7 che è stato vinto dal Liceo ScientiďŹ co Leonardo Brescia. GiovedĂŹ 13 giugno ultimo appuntamento calcistico con l’8° triangolare di calcio“ Coppa dell’Amiciziaâ€? tra detenuti e giornalisti e che ha visto la vittoria ďŹ nale della compagine dei detenuti “Aâ€?.

Casa Circondariale cittadina – Canton Mombello 37° torneo di calcetto Ăˆ in svolgimento il 37° torneo di calcetto nella Casa Circondariale cittadina di Canton Mombello. Dieci le squadre partecipanti: 5 nella Sezione Sud (4 di detenuti e Istituto Ipsia Moretto Brescia) e 5 nella sezione Nord (4 di detenuti e Istituto Tartaglia Olivieri Brescia). Le gare si disputeranno nei due cortili d’aria il mercoledĂŹ alla Sud ed il venerdĂŹ alla Nord, nei mesi di maggio-giugno-luglio. Le due compagini degli studenti sono state ben accolte da parte di tutta la popolazione reclusa, a conferma che la presenza della societĂ civile all’interno degli Istituti penitenziari aiuta a tenere viva l’attenzione e la solidarietĂ verso le drammatiche situazioni carcerarie. La fase ďŹ nale ha visto impegnate le due squadre esterne degli studenti, mentre le premiazioni del torneo di calcetto e quello di volley (svoltosi nei mesi scorsi in palestra) si sono svolte venerdĂŹ 5 luglio con l’intervento musicale della cantante Nadia Busi e del “Poddighe Acoustic Duoâ€?.

Il Togo supera per 2-0 il Burkina Faso e si aggiudica la 19a edizione del Torneo di calcio a 11 giocatori per IMMIGRATI Domenica 23 giugno si è disputata al campo comunale del Villaggio Sereno N°1, la ďŹ nalissima del 19° Torneo di calcio a 11 giocatori per Immigrati, che ha visto la partecipazione di 11 squadre. La manifestazione è stata organizzata dall’ U.I.S.P di Brescia, dal F.A.I.(Forum delle Associazioni degli Immigrati), dal Coordinamento Immigrati della Camera del Lavoro di Brescia col patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Brescia e sostegno della Fondazione A.S.M. Brescia. A contendersi il Trofeo il Togo ( che in semiďŹ nale ha eliminato il Marocco) ed il Burkina Faso ( che ha vinto in semiďŹ nale col Niger). Il Togo va in vantaggio nel primo tempo e nella ripresa (seppur in 10 giocatori) resiste agli attacchi del Burkina Faso e trova in contropiede il gol del raddoppio : un 2-0 ďŹ nale e trionfo del Togo, che cosĂŹ iscrive per la prima volta il proprio nome nell’Albo D’oro della manifestazione e che consentirĂ al Togo di partecipare ad ottobre alla 12° edizione del triangolare regionale Memorial “Samba Diouf Bathieâ€?. Al termine gli organizzatori nel ribadire l’importanza sociale dell’iniziativa , oramai punto di riferimento per la realtĂ bresciana sui temi dell’integrazione , hanno premiato tutte le 11 squadre partecipanti : la vincitrice Togo, Burkina Faso, Marocco, Niger, Urne Italia, A.T.B. Tunisia, Algeria, Albania,Ecuador, Sri Lanka e Ghana (vincitrice delle ultime due edizioni).

I riconoscimenti per i capocannonieri

Campionato a 11 Serie“Aâ€? Arbi Ghdoun; per la Serie “Bâ€? Keta Adriatik; per la Serie “Câ€? Matteo Belleri. Per il Trofeo di “Coppa Bresciaâ€? Fabrizio Zampedrini. Per gli Over 35 in Serie “Aâ€? Fausto Genolini capocannoniere anche nel Trofeo di “Coppa Uispâ€?. Per la “Bâ€? Federico Bianconi, per la “Câ€? Pietro Pulito. Calcio a sette : per il Campionato Angelo Zanoni e per la “Coppa Uispâ€? Alfredo Scotuzzi. Nella serata delle premiazioni sono stati festeggiati anche i risultati ottenuti alle ďŹ nali Regionali svoltesi a Cesenatico : trionfo assoluto bresciano nel calcio a 11 con i Titoli Regionali nel Torneo per la Camuna Calcio e nella Coppa Lombardia con Zurich Eagles Bagnolo. Nell’Over 35 2° posto per Despar Supermercati e 3° Gruppo Amatori Mazzano .Nel calcio a 7 giocatori, le tre squadre bresciane Sultanlago, Acam Manerbio e Autoscuola Gus si sono fermate alle semiďŹ nali. Lega Calcio Uisp: sono giĂ aperte le iscrizioni per il 2014 ai Campionati a 11 Dilettanti, Over 35 e calcio a 7. Informazioni allo 03047191; email a.saldi@uisp.it; sito www.uisp.it/brescia.

Brescia Via B. Maggi, 9 Tel. 030.47191 www.uisp.it/brescia brescia@uisp.it Sono aperte le iscrizioni al Calcio U.I.S.P. L’U.I.S.P. cambia lo sport, lo sport cambia la vita: è questo l’obiettivo di tutti i volontari, dirigenti, soci dell’Associazione che opera a favore della concreta realizzazione dello “Sport per tuttiâ€?. L’U.I.S.P. vuole affermare il diritto di tutti i cittadini alla pratica sportiva, ciascuno con i propri diritti e con le proprie motivazioni. Anche nel calcio l’U.I.S.P. di Brescia cerca di affermare questi valori con varie proposte. • amatoriale agonistico con i Campionati Provinciali Dilettanti, Over 35, calcio a Sei • con il calcio nei due Istituti Penitenziari bresciani, organizzando un campionato e tornei di calcetto • con le iniziative che coinvolgono gli extracomunitari, i disabili mentali e fisici, i ragazzi ex-tossicodipendenti della ComunitĂ di recupero

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Egr. direttore, c’è una comunitĂ fatta dai ristoratori che cerca, nonostante la crisi economica, di garantire il suo personale con le relative famiglie e di offrire un servizio di qualitĂ secondo gli standard imposti dalle normative. Mai come oggi, noi esercenti di Borgosatollo, ci sentiamo in difficoltĂ e lamentiamo la mancanza di chiarezza e di appoggio da parte delle istituzioni competenti. Anche in questa estate appena iniziata il Comune di Borgosatollo ospita sul suo territorio ogni fine settimana, fino a settembre, feste popolari andando a incidere negativamente su un popolo, quello dei ristoratori, che paga le tasse e i contributi tutto l’anno. Quando le feste non sono organizzate dalle persone del paese, vengono affittati gli spazi a persone esterne per associazioni o realtĂ che non sono legate al tessuto comunitario. Per caritĂ , è difficile che “il paese delle festeâ€? cambi completamente politica, ma chiediamo che almeno ci sia una sorta di alternanza, una moratoria che permetta di avere dei fine settimana senza feste per tutelare anche il nostro lavoro. Chiediamo altresĂŹ che la durata massima di ogni singola festa non superi mai i tre giorni. Ai cittadini ricordiamo che gli organizzatori delle feste dovrebbero pagare gli oneri per l’occupazione del suolo pubblico e le tariffe dei rifiuti e che gli orari di chiusura dovrebbero essere uguali a quelli rispettati dai pubblici esercizi. Come ripete spesso Confesercenti sarebbe importante fare un’opportuna distinzione tra le feste popolari e quelle associati-

ve rispetto a quelle che nascondono guadagni privati. Ăˆ arrivato il momento di varare una legge regionale, ma nel frattempo è tempo che i Comuni tutelino tutti i loro abitanti. Abbiamo piĂš volte fatto sentire la nostra voce, ma evidentemente non siamo abbastanza influenti. La nostra stanchezza è esasperata da una situazione insostenibile. I ristoratori di Borgosatollo

Â? ”‹…‘”†‘ †‹ †‘Â? ‡Â?ƒ–‘ Egr. direttore, sono un ex “orfanoâ€? di via Bassiche e vorrei tanto che il ricordo di don Renato Giacomelli venga tramandato per quanto ha fatto negli anni trascorsi come nostro direttore. In via Bassiche doveva “tenere a badaâ€? circa 120 ragazzi dai sei ai 18 anni e non era un compito facile, però è riuscito a far crescere tutti nel rispetto degli altri. Se tanti hanno avuto modo di avere un futuro migliore di tanti altri ragazzi di quel periodo lo devono anche a don Renato. Abbiamo ragazzi usciti dall’Istituto eletti sindaci in vari Comuni della Provincia, industriali e soprattutto con famiglie sane. Per parecchi anni abbiamo organizzato raduni degli “exâ€? e devo confessare, che nonostante fosse abbastanza faticoso, la soddisfazione di ritrovarci era sempre tanta e don Renato ha sempre partecipato con entusiasmo ai nostri raduni impegnandosi a celebrare la S. Messa per tutti i suoi “ragazziâ€?. Vorrei solo ricordare la passione con la quale ha dedicato la sua vita a noi “exâ€? di via Bassiche. Grazie don Renato a nome di tutti gli ex orfani. E in cielo ricordati, come hai sem-

pre fatto, dei tuoi ragazzi, un grande abbraccio. Bruno Zani

ƒ ƒÂ?’‡†—•ƒ —Â? Â?‡••ƒ‰‰‹‘ †‹ …‹˜‹Ž–Â? Egr. direttore, abbiamo vissuto, troppo a lungo, in uno stato confusionale, ascoltando ed esprimendo dei frammenti di veritĂ ; troppe volte infarcite da palesi contraddizioni, e pure notevoli ipocrisie. Con l’arrivo di papa Bergoglio dall’America latina, abbiamo potuto ascoltare e vivere, da subito, in profonditĂ l’essenza del messaggio cristiano: ama Dio e i fratelli. Ma questo Papa non si limita a dare indicazioni che sgorgano dalla sua autoritĂ morale, prima ancora di rappresentante della Chiesa cattolica, egli non perde occasione, o le costruisce, per dire parole chiare che aiutano, credenti e non, a liberarsi dalla nebulositĂ che ci avvolgeva e condizionava pure la nostra azione e le nostre scelte di vita. Infatti, prima a stento emergevano le pesanti contraddizioni ed ipocrisie, quasi che il Vangelo di GesĂš Cristo fosse un messaggio accomodante per tutti, e non una scelta radicale. Troppe volte anche il rapporto e la collaborazione preti-laici sono stati condizionati dalla mancanza di chiarezza e dalla paura di divisioni. CosĂŹ, anche nella diocesi di Brescia, si sono affermati tre modi di intendere la Chiesa e di rapportarsi con essa. Un esempio eclatante, che non dovrĂ piĂš ripetersi, lo si ebbe alcuni anni fa con una forte campagna pubblicitaria e raccolta di firme davanti ai sagrati delle chiese, a sostegno dell’esposizione del crocifisso nei

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luoghi pubblici e contro gli extracomunitari, cercando di mettere in risalto tutto ciò che può dividere i cristiani da coloro che professano altre religioni, anche monoteiste. E come dimenticare la discriminazione del bonus bebĂŠ continuata anche dopo l’intervento riflessivo del vescovo Monari? In quel periodo l’allora arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, fece emergere le pesanti contraddizioni di quella campagna e cercò di far prevalere le ragioni del dialogo interreligioso, anche per evitare ulteriori lacerazioni all’interno delle comunitĂ parrocchiali. Per questa sua predisposizione al dialogo fu attaccato, ripetutamente, da ministri e vice ministri padani. In quella circostanza prevalse il silenzio ed i sacerdoti non ritennero di evidenziare la linearitĂ morale del cardinale Tettamanzi e la strumentalitĂ dei comportamenti di coloro che tiravano in ballo la croce, quasi che il Redentore fosse morto soltanto per qualcuno e non per il riscatto di tutta l’umanitĂ . A Lampedusa il Papa ci ha offerto un chiarissimo messaggio che è una lezione di civiltĂ e di umanitĂ universale. Qualcuno si è affrettato a vantare le proprie contrarietĂ , ma il popolo di Dio, in cammino nella storia, non potrĂ dimenticare le immagini eloquenti di questa storica visita, che ci ricordano il dovere di favorire la vita, sempre ed ovunque, ponendoci contro i seminatori di morte. Voglio credere e sperare che il “nuovo vento di primaveraâ€?, con la limpidezza di orizzonte, prodotto con l’arrivo di papa Francesco vinca ogni resistenza e penetri nell’intimo di ogni persona di buona volontĂ . Giuseppe Delfrate

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