La Voce del Popolo 2013 31

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V Vorrei abitare su una barca, ancorata in un canale di Amsterdam con l’acqua che è grigia d’inverno e verde d’estas tte, a portata di mano, con le anatre intorno, gli aironi blu e magari un cigno selvatico che però vive in cittĂ . Vorrei aabitare vicino ai pesci, sotto il cielo alto, spazzato dal vento del nord, percorso da grandi nuvole, quasi fossero vele, a d volte accavallate, disordinate o distese e leggere, di garza, v in i un altro mare, capovolto. Vorrei ogni giorno godere la luce c di un tramonto e sperare che domani sia una giornata di sole s per camminare adagio, sui marciapiedi di Amsterdam, per sopra i ponti e controllare se l’acqua è ferma, o p fermarmi fe in verso il mare. Di notte vorrei guardare dalla mia i movimento mov barca le luci dei mille lampioni che si specchiano nei canali e semb brano salire br salir da fondo come grandi stelle gialle. Vorrei vivere ad Amsterdam, ste perc perchĂŠ non ci sono i grattacieli e le case devono essere leggere altrimenti affondano. Deve essere bello abitare in una cittĂ cosĂŹ, senza aff fabbriche, circondata dai prati, con il bestiame che pascola, le fattorie, circo gli argini, il mare ma poco lontano, la terra e, ogni tanto, un mulino a vento.

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L’8a giornata. Anche la famiglia è custode del creato

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Capriolo. La comunitĂ cristiana s’interroga

ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Diocesi. Le destinazioni dei preti novelli

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͛͞ ’‘”– Brescia calcio. Chi parte, chi arriva e i colori di chi resta

ÂŽ ”‡•’‹”‘ …Š‡ Â?ƒÂ?…ƒ˜ƒ “Il Signore conta su di voi. La Chiesa conta su di voi. Il Papa conta su di voiâ€?. Il mandato missionario ha chiuso la Gmg di Rio 2013. Francesco ha inviato i giovani convenuti sulla spiaggia di Copacabana perchĂŠ divengano testimoni del Risorto, al servizio degli uomini da “subitoâ€? come fece Maria con Elisabetta dopo l’annuncio dell’angelo. CosĂŹ, come in ogni Gmg, le parole del Papa sono impegnative, intense e cariche di significato. Come in ogni Gmg le emozioni dei giovani sono forti, soprattutto per coloro che l’hanno vissuta direttamente, ma non c’è neppure dubbio che questa prima Gmg del Papa sudamericano abbia in sĂŠ un di piĂš di energia, per

quella particolare carica umana e spirituale che Francesco ha saputo imprimere e che ha raggiunto tutti, anche chi da casa l’ha seguita in tv, complice una copertura mediatica senza precedenti. La carica evangelica di Bergoglio che ha conquistato anche i piĂš restii, anche i piĂš lontani e la Chiesa, oggi ancor piĂš cattolica, dopo Rio sembra ritrovare il respiro che le mancava. La spinge il Papa quando la invia a servire nelle periferie esistenziali. La spingono i giovani, le parrocchie, i preti e i consacrati, i cristiani di tutte le condizioni quando accettano di essere autoreferenziali e fanno della sfida di evangelizzare il mondo con l’amore non solo una strategia, ma uno stile di vita. Non è, infatti, cambiato il Vangelo, nĂŠ le parole, nĂŠ i valori, nĂŠ le argomentazioni di sempre, ma oggi il Papa, con tenerezza, chiede e impone attraverso i suoi gesti, una modalitĂ di approccio nuova

ai problemi che inevitabilmente mette in discussione chi si arrocca su posizioni intransigenti. Lo si è visto in modo palese anche nel dialogo di quasi un’ora e mezza sull’aereo con i giornalisti. La percezione è che al centro ci sia la forza propulsiva dello Spirito che scompagina le certezze e che apre i cuori a una nuova speranza. Francesco questo lo sa comunicare, e questa è la sua forza. Ma come far sĂŹ che questa forza non si spenga in noi con la velocitĂ di un fuoco di paglia? Il rischio è reale. Siamo nell’epoca delle passioni tristi, ma siamo anche certi che papa Francesco non si stancherĂ d’infondere nella comunitĂ cristiana nuovi stimoli perchĂŠ la Chiesa non si attardi, ma, pur cosciente dei propri limiti, si alzi e riprenda continuamente il cammino. Anche come Chiesa bresciana vogliamo essere protagonisti di questa tempo di grazie. Proprio in questi giorni il vescovo

Luciano Monari sta terminando la sua quarta lettera pastorale sulla missione: “Come il Padre ha mandato me, cosĂŹ io mando voiâ€?. Un altro dono per la diocesi perchĂŠ assuma sempre piĂš lo stile dell’evangelizzazione attraverso l’amore. L’amore che unisce Cristo al Padre, e noi a lui e tra noi. L’amore che s’impone per la tenerezza e la semplicitĂ , che cambia la vita con la fiducia, che fa prevalere i valori non attraverso l’arroganza, ma per quella prassi virtuosa che conquista l’intelligenza e le scelte attraverso convinzioni radicate, il calore degli affetti, la trasformazione dei sentimenti e la purificazione dei desideri. Una strada impegnativa non solo a livello personale, ma pure ecclesiale. Una strada che non ci lascia tranquilli nelle nostre certezze, ma che si rende necessaria perchĂŠ in gioco c’è la credibilitĂ di chi intende proclamare a tutti la veritĂ del Vangelo.


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Anche la famiglia è custode del creato

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a tentazione è sempre quella di girare la testa dall’altra parte, di lavarsi la coscienza con un semplice “Io che ci posso fare?â€?. D’altra parte davanti alla vastitĂ di alcune emergenze ambientali, che anche nel Bresciano non mancano (dal pcb a Brescia al sequestro di un intero borgo a Campione del Garda è tutto un “fiorireâ€? di situazioni di grande degrado) risulta estremamente difficile pensare quale possa essere la capacitĂ di incidenza del singolo, al di lĂ della partecipazione a movimenti e a gruppi di pressione che cerchino di sensibilizzare chi ha capacitĂ e potere d’intervento. Che fare allora? Una risponda arriva dalla Conferenza episcopale italiana che per la Giornata per la custodia dell’ambiente, in programma per domenica 1 settembre, ha scelto il tema “La famiglia educa alla custodia del creatoâ€?. Con tale scelta i vescovi italiani hanno voluto ribadire l’importanza della famiglia

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ribadendo che tutto ciò che circornda l’uomo è creato, amore e contiene il pensiero di Dio e per questo deve essere custodito. “I vescovi quest’anno – prosegue don Scalmana – hanno scelto di guardare con attenzione alla dimensione della famiglia come luogo di microeducazione, per altro in sintonia con il tema del decennio. Educazione, ambiente e famiglia sono diventati cosĂŹ i tre vertici del documento messo a punto e che si articolare in tre grandi capitoli: quello della gratuitĂ , quello della reciprocitĂ e, per ultimo, quello della riparazione del maleâ€?. Educarsi alla gratuitĂ , che è dinamica tipica della famiglia, è capire che il creato, anche quella piccola porzione che circonda la vita di ogni persona, è stato affidato all’uomo come dono e come tale va custodito. “Non gettare una carta per terra, non sprecare il pane – continua il sacerdote – prendersi cura di una piccola pianta che c’è in giardino sono gesti importanti che nascono in famigliaâ€?.

Ma la famiglia educa anche a relazioni di amore che devono passare dalle persone all’ambiente. Per ultimo, poi, c’è il tema della riparazione dal male. “Quanto sprechiamo nella nostra vita? – si domanda don Gabriele Scalmana – dall’acqua, al cibo, ai vestiti, al denaro? La famiglia diventa cosĂŹ luogo privilegiato per una presa di coscienza di questi limiti e per una sorta di riparazione a questi peccatiâ€?. Si tratta di comportamenti che difficilmente, nell’immediato, potranno portare alla risoluzione delle grandi tematiche ambientali, alle urgenze presenti anche nel Bresciano. Ma proprio in fa-

miglia può nascere quell’habitus mentale, quell’atteggiamento per un rapporto piĂš corretto con quello che circonda l’uomo, “frutto – sono ancora considerazioni di don Gabriele Scalmana (nella foto a destra) – dell’atto creativo di Dio, e di conseguenza uno stimolo in piĂš per chi credeâ€?. Custodire il creato, dunque, è possibile anche nelle piccole cose, in famiglia come nella quotidianitĂ in cui ogni persona vive. Una convinzione che sarĂ ribadita nell’evento diocesano che si terrĂ domenica 1 settembre a Tremosine (se ne parla a fianco) e in tante buone prassi raccontate in queste pagine.

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6WHIDQLD GRQQD VDJJLD Educare alla custodia del creato è anche educarsi a non sprecare risorse, ad un consumo piĂš responsabile. Certo, ma com’è possibile? La dimostrazione la lotta agli sprechi è una prassi possibile anche nella quotidianitĂ la si trova sfogliano le pagine di “Vivere in cinque con cinque euro al giornoâ€? di Stefania Rossini (nella foto), da Pontevico. 37 anni, mamma di tre bimbi, è moglie e casalinga tuttofare. Nel web è ormai diventata il punto di riferimento di chi cerca di risparmiare e vivere felice. Quella che è diventata una scelta di vita per Stefania Rossini è iniziata piĂš di 20 anni fa quando alcuni eventi l’avevano portata a rinunciare al lavoro e ad “inventarsiâ€? un’economia domestica il piĂš vicino possibile all’autosufďŹ cienza. Grazie ad internet ha trovato le risposte che

cercava. Ha imparato a fare tutto in casa, non solo pane, marmellate e quanto occorre all'alimentazione della famiglia, ma addirittura creme per il corpo e il detersivo. Il tutto sempre con la massima attenzione a evitare gli sprechi. Un cammino in cui ha coinvolto anche la famiglia. Negli anni ha acccumulato conoscenza ed esperienze prima messe a disposizione della community sul blog “natural-mente-stefyâ€? e, poi, per interessamento di una piccola casa editrice, nel libro “Vivere in cinque con cinque euro al giornoâ€?. Un’operazione editoriale che si è trasformata presto in un caso. Stefania Rossini nĂŠ stata invitata nelle principali trasmissioni televisive nazionali che si occupano di vita casalinga e di economia domestica. Quella di Stefania e della sua famiglia non è comunque

una vita di privazioni. Ai ďŹ gli non manca nulla, conducono una vita identica a quella dei coetanei, con una sensibilitĂ in piĂš: che tutto ciò che non è sprecato può diventare utile per qualcun altro. Una testimonianza importante che indica possibili stili di vita in linea con il tema scelto dalla Conferenza episcopale per la Giornata del creato del 1° settembre prossimo “La famiglia educa alla custodia del creatoâ€?. Il messaggio si apre con una citazione dei Proverbi che potrebbe essere un ritratto di Stefania Rossini “La donna saggia costruisce la sua casa, quella stolta la demolisceâ€?, una massima della Scrittura che vale per la casa come per il creato, che ogni uomo o ogni donna possono scegliere con il proprio comportamento di custodire o di demolire.


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Ăˆ ripreso nei giorni scorsi, dopo anni di interruzione, il dialogo israelo-palestinese. Grazie alla mediazione statunitense a Washington Palestina e Israele hanno accettato di portare avanti negoziati per nove mesi in vista di un’intesa di pace che possa finalmente definire il riconoscimento di due Stati distinti. La nuova fase del confronto è stato preceduta dalla decisione di Israele di liberare 204 prigionieri palestinesi. Punti decisivi del

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confronto in corso nella capitale statunitense, che è il frutto del lavoro diplomatico del segretario di Stato, John Kerry, che nel corso degli ultimi sei mesi si è recato cinque volte nella regione, sono le sorti dei profughi palestinesi, la questione degli insediamenti e lo status della cittĂ di Gerusalemme. Proprio sulla controversia legata agli insediamenti dei coloni nei territori occupati, il governo israeliano ha approvato prima dell’avvio dei colloqui

di Washingonton una bozza di votazione da sottoporre ai cittadini; spiegando che “ogni abitante dello Stato di Israele deve poter scegliere riguardo una decisione di tale portata storicaâ€?. Jen Psaki, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha commentato per l’amministrazione statuniteste la ripresa dei colloqui tra Israele e Palestina deďŹ nendoli “un’importante occasione per gettare le basi del dialogo nei mesi a venireâ€?.

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ll’1 gennaio 2013, in base ai dati forniti dal Ministero dell’interno, sono regolarmente presenti in Italia 3.764.236 cittadini non comunitariâ€?. I numeri sono stati comunicati dall’Istat nei giorni scorsi. Nel dettaglio, tra il 2012 e il 2013 il numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti è aumentato di circa 127mila unitĂ . I Paesi di cittadinanza piĂš rappresentati sono Marocco (513.374), Albania (497.761), Cina (304.768), Ucraina (224.588) e Filippine (158.308). Per quel che riguarda i minori presenti in Italia, rappresentano il 24,1% degli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti, mentre nel 2012 essi costituivano il 23,9%. L’analisi condotta dall’Istituto nazionale di statistica, ripresa nel dettaglio dall’agenzia online www.redattoresociale.it, rileva, poi, che “continua a crescere la quota di soggiornanti di lungo periodo (passano da 1.896.223 nel 2012 a 2.045.662 nel 2013) che costituiscono la maggior parte dei cittadini non comunitari regolarmente presenti (54,3%). Tale quota è particolarmente elevata nelle regioni del Centro-Nordâ€?. Netta, invece, è stata la diminuzione di nuovi ingressi di cittadini stranieri non comunitari: durante il 2012 sono stati rilasciati 263.968 nuovi permessi, quasi il 27% in meno rispetto all’anno preceden-

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te. La diminuzione dei nuovi arrivi ha interessato gli uomini (-33%) piÚ delle donne (-19,5%). Si riducono notevolmente anche i nuovi permessi rilasciati per lavoro (-43,1%) e si contraggono – anche se in misura

minore (-17%) – le nuove concessioni per famiglia. I permessi rilasciati per asilo e motivi umanitari, passano da 42.672 nel 2011 a 22.916 nel 2012. Nel 2012 hanno rappresentato l’8,7% dei nuovi flussi, mentre l’anno precedente erano il 16,2% del totale. La riduzione dei nuovi permessi concessi interessa, in particolare, il Nord-Ovest. Il 68,2% dei cittadini non comunitari entrati in Italia durante il 2007 è ancora regolarmente presente a gennaio del 2013. Il 22,4% di coloro che sono rimasti nel nostro Paese ha convertito il permesso con scadenza in uno di lungo periodo. Durante

il 2011 si sono registrate 56.148 acquisizioni di cittadinanza: 49.836 di queste (l’88,8%) hanno riguardato persone che avevano in precedenza la cittadinanza in un Paese non comunitario. Sono stati soprattutto marocchini (10.732) ed albanesi (8.101) ad accedere alla cittadinanza italiana, seguono, ad una certa distanza le persone provenienti da Egitto, Tunisia, Brasile e PerÚ. Sempre durante il 2011 le acquisizioni di cittadinanza per residenza da parte di persone originarie di Paesi non comunitari sono state 25.079, quelle per matrimonio 14.744.

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'LVFULPLQD]LRQL LQ DXPHQWR Su 1.283 casi di discriminazione seguiti nel 2012 dall’Unar, l’UfďŹ cio nazionale antidiscriminazioni razziali, oltre la metĂ ha riguardato episodi di tipo etnico-razziale e provengono soprattutto dal Nord Italia. A tracciare un quadro sul razzismo in Italia è stato lo stesso UfďŹ cio nazionale nel corso del primo incontro del gruppo di lavoro per la deďŹ nizione del Piano nazionale d’azione contro il razzismo tenuto a Roma. Al primo

posto, tra i fattori di discriminazione quello dell’etnia (oltre il 50 per cento), al secondo posto il fattore etĂ , poi l’orientamento sessuale con 144 casi, l’11,%. In Italia, dunque aumentano i casi di discriminazione: quelli segnalati nel 2012 al Contact center dell’UfďŹ cio nazionale antidiscriminazioni razziali sono cresciuti del 61% rispetto al 2011. Lombardia e Lazio sono le regioni italiane da cui nel 2012 sono sta-

te fatte piĂš segnalazioni di casi di discriminazione, nel primo caso il 19,6%, per il Lazio il 14,4%. Tuttavia, spiega l’Unar, “questo dato dipende dal fatto che in queste due regioni sono presenti due grandi cittĂ come Milano e Roma, dove vivono folte comunitĂ di immigratiâ€?. Segue con l’11,2% delle segnalazioni l’Emilia Romagna, poi c’è il Veneto, la Toscana e il Piemonte. Complessivamente, però, è il Nord Italia ad

far registrare la maggior parte delle segnalazioni, con il 53,6 % al totale dei casi. Quasi il 40% delle persone che hanno denunciato di essere stati oggetti di discriminazioni etnico-razziali, ha meno di 35 anni, mentre tra i 35 e i 44 anni sono circa il 30% delle vittime. Per oltre il 60%, inoltre, si tratta di stranieri (provenienti da 52 diverse nazioni), mentre per il 27,8% si tratta di italiani.


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‘––‘˜‘…‡ ‘”‹”‡ †ƒ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?‹ ‡ –—”‹•–‹ In pochi giorni i mass media hanno dovuto occuparsi di due tragici incidenti costati, complessivamente, la vita a piĂš di 130 persone. Due incidenti, il primo veriďŹ catosi in Spagna a pochi chilometri da Santiago de Compostela, e il secondo in Italia, a Monteforte Irpino, che hanno scosso l’opinione pubblica non solo per l’alto numero di vittime, ma per le circostanze che sembrano averli determinati. A Santiago de Compostela un treno ad alta velocitĂ che stava

portando nella cittadina galiziana pellegrini per la solennitĂ di San Giacomo esce dai binari dopo avere affrontato a velocitĂ elevatissima una curva che richiedeva perizia e attenzione. Pare che il macchinista fosse al telefono e non abbia potuto azionare per tempo il sistema frenante. Pochi giorni dopo, sulla A16, in Campania, un pullman che stava riportando a Pozzuoli un gruppo di persone che aveva trascorso qualche giorno di vacanza a Telese, cade da un viadotto

provocando la morte di 38 persone. Pare, gli accertamenti sono ancora in corso, che il veicolo, con alle spalle quasi un milione di chilometri percorsi, abbia cominciato a perdere pezzi molto prima del punto dell’impatto fatale. Due incidenti tanto distanti geograďŹ camente eppure tanto vicini per drammaticitĂ e, ancora una volta per imperizia, incuria e superďŹ cialitĂ che troppo spesso costringono a piangere morti, pellegrini e turisti. (Massimo Venturelli)

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nche manca ancora la conferma ufficiale, sono molti gli indizi che fanno ritenere che il gesuita p. Paolo Dall’Oglio sia stato rapito in Siria. 58 anni, romano, il religioso aveva trascorso 30 anni in Siria nel monastero di Mar Musa, cercando di conciliare le vie di cristianesimo ed islam. Lo scorso anno era stato espulso dal Paese per la sua netta critica al regime di Assad. Nelle scorse settimane, però, aveva fatto ritorno in quella parte del Paese sotto il controllo delle forze contrarie al presidente. Un video postato su Youtube lo mostrava infatti nella cittĂ di Rakka mentre parla in un’assemblea di piazza. Secondo fonti non ufficiali il gesuita stava partecipando alle trattative per la liberazione di alcuni ostaggi. Sulle sorti di p. Dall’Oglio è calato il silenzio. Manca al momento di mandare in stampa questo numero di “Voceâ€? la conferma del suo rapimento ad opera del gruppo islamista affiliato da Al-Qaeda, denominato “Lo stato islamico dell’Iraq e del Levanteâ€?. La notizia del possibile rapimento del gesuita che negli anni trascorsi a Mar Musa si era impegnato per la costruizione di un dialogo e di una convivenza possibile tra religioni in Siria, ha destato preoccupazione tanto che non solo le fonti ufficiali

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la sorte del religioso romano. Sono molte altre, però, le situazioni siriane che creano preoccupazione. Su tutte la sorte delle centinaia di migliaia di profughi costretti a lasciare il Paese per l’inasprisi del conflitto. Appelli alla soldiarietĂ non arrivano soltanto dalle grandi organizzazioni umanitarie mondiali, ma anche da realtĂ locali che hanno iniziato a guardare con occhi nuovi alla Siria. A Brescia è ancora una volta il gruppo Est-portiamo a chiedere aiuti per i profughi siriani. “Sono tanti, sono 600mila sparsi nei vari campi, sia in quelli attrezzati che in quelli spontanei Aiutiamoli dando loro la possibilitĂ di avere una brandina o un lettino quasi confortevole e il materiale necessario per frequentare le scuole. C’è poi anche il problema del libro di testo la cui ristampa costa 5 euro l’unoâ€?. CosĂŹ si apre l’ultimo invito alla solidarietĂ per i profughi siriani lanciato da Est-portiamo. Entro il 30 ottobre prossimo il gruppo intende inviare nei campi profughui siriani un nuovo carico di aiuti per cercare di rendere meno dolorosa la permanenza di migliaia di persone costrette a fuggire dalla guerra. In particolare si cercano brandine e lettini per dare un sollievo ai bambini, i piĂš colpiti dalla situaizone. Per aiutare il gruppo è possibile contattare Elia (340.56.38.709) e Augusto (334.700.65.60).

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A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela operante nel mondo delle festivitĂ e delle manifestazioni che valorizzano il territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualiďŹ cato, saprĂ interpretare ogni richiesta con professionatĂ e spirito di innovazione.

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‘––‘˜‘…‡ ƒ”‘Â?ǤǤǤ ‹…Ž‘Â?‹‘ Una volta era Caron Dimonio, tanto per citare Dante, ora è Caron Ciclonio. E sulla barca con cui trasporta le anime nell’inferno sta portando l’italica terra in un meriggio che tocca i 40 gradi, con alcuni giorni in cui le anime avranno il desio come liberazione dei 40, tanta l’arsura in quelle zone parrĂ piĂš alta. Per gioco e per costume ecco che continua la moda, iniziata l’anno scorso, di dare un nome alle perturbazioni o agli anticicloni. Con un distinguo ben preciso: le

perturbazioni che portano fresco e pioggia hanno un nome femminile, gli anticicloni, che portano caldo, hanno nomi maschili. Un gioco che accende l’interesse e l’intelletto di un popolo che sembra aver scoperto la passione per il meteo. soprattutto se legato alla dimensione dell’allarme. E se a questo possiamo anche dare un nome meglio ancora. E se il nome ha a che fare con un personaggio storico o classico che per elasticità mentale ci porta a rendere ancora piÚ profonda la

percezione dell’evento atmosferico, allora andiamo a nozze. Per capirci: chiamare un anticiclone che porta caldo, molto caldo, Luca è una cosa, chiamarlo Nerone assume ovviamente altra connotazione, ammesso che ci si ricordi che Nerone ha bruciato Roma. Vale anche per Scipione o Minosse (si ripassi la storia e la letteratura classica‌). E poi ti ritrovi che qualche anticiclone ha persino la fortuna di tornare per scaldare la nostra estate, proprio come Caronte

che, non contento del caldo del 2012 “ecco verso di noi venir per nave un vecchio‌ gridando ‘Guai a voi, anime prave!’â€? (Inferno III 82, 84), colui che “intorno ali occhi avea di fiamme rote‌ con occhi di bragiaâ€? (Inferno III 99, 109). E il caldo che arriva non può essere certo tiepido se giunge dalle porte dell’inferno. In attesa di Beatrice e il suo fresco, anch’essa giĂ passata nel 2012. E Dante non potrebbe essere certo piĂš contento! (Mauro Toninelli)

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Ferragosto è impazzito Siamo tornati a casa. I piĂš con qualche giorno di anticipo sulle preventivate ferie, incluse nel carnet delle spese annuali fin dai bilanci familiari dell’anno scorso. Siamo tornati giusto in tempo per accorgerci che il ferragosto migliore, per il 1963, l’han passato quelli che son rimasti. Loro non se ne sono accorti, d’accordo. Una permanenza forzata che non li ha psicologicamente messi in grado di godere di ferie agostane in cittĂ . Ma noi sĂŹ, e come. Ăˆ una constatazione che non riveliamo coi vicini per quel “divertimento obbligatorioâ€? che è il titolo di testa de “il nuovo codice delle vacanzeâ€?. Ma la rivanghiamo dentro. Come un rospo che prima di farsi deglutir vuol rovinarci lo stomaco con il ricordo. Ferragosto ‘63. Siamo giunti a destinazione nel luogo prescelto, meta preferita da migliaia di altri come noi; come noi in cerca di quiete, tranquillitĂ e sane vacanze. Abbiamo percorso la vigilia di strade zeppe, intasate di veicoli ricolmi di conducenti sudati, appiccicati, arrabbiati. E ci siamo alzati nel giorno di ferragosto con un’alba livida,

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caffĂŠ. Abbiamo nostalgicamente ripensato agli armadi di casa in cui cambiare le magliette trasparenti o le scarpe a buchi, per far trasudare i piedi gelati. Un ferragosto insomma cittadino. Che non ha dato requie. Che si poteva gistare sĂŹ, ma solo con una buona capacitĂ di humor, sconosciuta a noi che delle vacanze dobbiamo farne un rito, un turno forzato.

Pieno dappertutto comunque in provincia. Ai laghi, sui monti, nelle valli. Tutti a gustare juke box anzichÊ l’aria fina delle pinete, a giocare a biliardo anzichÊ remare sulle acque lacustri. Pieno in Val Camonica. A Ponte di Legno c’era una gara di salto. Su plastica. La gente attorno al trampolino, come bimbi allo zoo. Divertiti, ammirati, fino ai goccioloni

della terza gara. (...) Anche se tutte le localitĂ erano gremite di gitanti e villeggianti, non si può proprio dire che il ferragosto di quest’anno sia stato eccezionale per affollamento, eccetto che in alcune cittadine particolarmente rinomate, non abbiamo visto lunghe file d’automobili ai parcheggi. Il traffico alla stazione, è stato notevole e la biglietteria ha incassato oltre 40 milioni di lire; mentre sulle strade, fino a giovedĂŹ mattina, si è registrato un traffico notevole. I piĂš interessanti itinerari turistici sono stati percorsi da colonne di automobili. Grande folla al Gaver, al laghetto di Bongi, a Malga Bissina, a Pertica Alta e Pertica Bassa; nonchĂŠ a Ponte di Legno, all’Aprica, al Tonale e nella Valle Sabbia a Idro e a Bagolino. Ovunque, si può dire, anche nei paesi piĂš sconosciuti della provincia si sono riversati i gitanti. In complesso i villeggianti, bisogna dirlo, sono stati un po’ meno soddisfatti. Gli alberghi si sono in molte parti svuotati prima. L’estate s’è raccorciata. Il ferragosto è stato proprio il 15 agosto. E basta.


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“La Voce del Popoloâ€? con il numero di questa settimana saluta i lettori per la pausa estiva. Anche noi stacchiamo la spina per tre settimane. Torniamo nelle vostre case giovedĂŹ 29 agosto carichi e riposati. In queste settimane di agosto, comunque, vi terremo aggiornati attraverso Radio Voce (88.3 o 88.5) o attraverso il quotidiano online www.lavocedelpopolo.it. L’estate è il tempo in cui ognuno di noi è chiamato a riprendere

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conďŹ denza con se stesso e a curare quelle cose che la quotidianitĂ ci ha abituato, purtroppo, a tralasciare. Anche senza fare grandi viaggi o inseguire grandi mete abbiamo l’opportunitĂ di valorizzare il tempo che ci è concesso oltre che recuperare le energie dopo un anno di lavoro. La vacanza è anche l’occasione per dedicare piĂš tempo al rapporto con quel Dio creatore che è sempre pronto ad ascoltarci e ad accoglierci.

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a certezza, al momento, resta l’unica ferma volontĂ di intervenire, mentre tutto il resto resta “working in progressâ€?. A circa un mese dalla prima grande assemblea pubblica indetta dalla parrocchia per presentare la situazione generale dell’apparato decorativo-impiantistico della, quest’anno ormai centenaria, chiesa capriolese dedicata al martire San Giorgio, si va delineando quello che potrebbe essere un ipotetico e condiviso percorso orientato a un possibile intervento di restauro, scandito da tempi e modi ancora però tutti da definire. “Per ora – ha specificato il parroco don Agostino Bagliani, da due anni alla guida della comunitĂ di Capriolo – è stata inoltrata alla Soprintendenza la richiesta che autorizzi l’indagine stratigrafica, affidata all’architetto Aurelio Pezzola, insieme alla restauratrice Attorrese, mentre ci si continua ad interrogare su come intervenire e su quale progetto presentare, vagliando in modo particolare tre ipotesi che approfondiscano al massimo soprattutto la fase di ricerca e di coinvolgimento della popolazione, affinchĂŠ il piano d’intervento risulti il piĂš condiviso possibileâ€?. La storia della chiesa racconta di un edificio che negli anni ha saputo auto-generarsi a seconda delle esigenze e nuove trasformazioni della comunitĂ , mentre l’idea della ristrut-

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di testimone questo suo impegnativo desiderio. “Ora stiamo valutando quale delle tre ipotesi d’intervento risponda meglio alle effettive esigenze della comunitĂ (se solo una rispolverata oppure altro) e stiamo valutando quale percorso possa essere il piĂš valido (in relazione anche ai connessi aspetti economici) e con un occhio particolare orientato all’impiantistica (prioritĂ rispetto all’ambito artistico, mentre il tetto ha giĂ beneficiato di un precedente riordino nel 2009), poi da presentare per essere approvato sia all’Ufficio beni culturali che alla Soprintendenza, anche se è difficile

stabile una tempistica precisaâ€?. Nelle prossime settimane è attesa l’autorizzazione dell’indagine stratigrafica, primo step obbligatorio per procedere verso la piĂš concreta fase di formulazione del progetto che si auspica culmini ad una definizione piĂš precisa il prossimo autunno. “GiĂ a settembre-ottobre – ha aggiunto fiducioso don Agostino –, potrebbe essere convocata una seconda riunione parrocchiale aperta al pubblico, al fine di discutere insieme il progetto delineato per il restauro, senza limitarsi al presentarlo e stop, ma mirando sempre a una costruttiva condivisioneâ€?.

)HVWD SHU OD 0DGRQQD GHOOD 1HYH Come ogni anno, nei primi giorni di agosto, la comunità di Sale Marasino si appresta a festeggiare, presso il Santuario di Gandizzano, la Madonna della Neve. Il prezioso simulacro ligneo, conservato nell’omonimo Santuario, fra l’altro, da sabato 14 a domenica 22 settembre, sarà protagonista delle feste quinquennali con la sua peregrinazione nelle contrade salesi. La festa al Santuario avrà inizio sabato 3 agosto alle 20 con la ce-

na a buffet, dove i palati piÚ esigenti potranno degustare oltre 20 leccornie preparate per l’occasione da alcune donne salesi (per informazioni e prenotazione telefonare al 329.43.13.501 o 348.82.33.812). Alle 21.30 prenderà il via l’asta di torte e a seguire la tombolata con ricchi premi. Domenica 4 agosto il Santuario resterà aperto in via straordinaria. Alle 16.30 verrà recitato il S. Rosario e al termine verrà offerta una merenda a base di anguria.

LunedÏ 5 agosto, festa liturgica della Madonna della neve, il Santuario resterà aperto per tutta la giornata. Alle 20 verrà presieduta dal parroco don Luigi la S. Messa solenne. A seguire spaghettata e salamine in compagnia (chi vuole assicurarsi il posto può telefonare al 340.60.66.513) e la tombola. Tutto il ricavato della festa andrà a sostegno della sistemazione del campanile e delle campane del Santuario della Madonna di Gandizzano.

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”‡•…‹ƒ Â?†”‡ƒ ‡’‹†‹ǣ —‘Â?‘ †‡ŽŽ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ Sono tanti (a destra, a sinistra e al centro) gli estimatori di Andrea Lepidi che hanno voluto rendergli l’ultimo saluto. Ăˆ scomparso, dopo una lunga malattia, Andrea Lepidi. Nato a Lograto nel 1942, perito agrario, sindaco del suo paese per 10 anni, direttore generale di Confcooperative, Lepidi è stato per un quinquennio presidente della Provincia di Brescia. Nelle elezioni del 1995, alla guida di una coalizione di centro-sinistra, aveva

sconďŹ tto nella corsa al Broletto Adriano Paroli. Andrea Lepidi aveva iniziatò la sua carriera politica seguendo l’amico Mino Martinazzoli nella Democrazia cristiana. Lepidi, nonostante numerose sollecitazioni, al termine del primo mandato decise di non ricandidarsi per la presidenza della Provincia. PreferĂŹ tornare ad occuparsi del mondo cooperativo. Poi la lunga malattia che l’ha progressivamente allontanato dalla vita pubblica

sino alla notizia della sua morte all’Hospice di Orzinuovi dov’era ricoverato da pochi giorni. Lascia la moglie Agostina e le due ďŹ glie. Andrea Lepidi è una ďŹ gura di spicco del movimento cooperativo e della politica bresciana dell’ultimo mezzo secolo. Lepidi aveva cominciato la sua avventura pubblica diplomandosi perito agrario e poi entrando nei Cata, i centri di aggiornamento tecnico agrario creati dall’allora assessore provinciale all’agricoltura Cesare

Trebeschi. Nel mondo politico ha ricoperto diversi incarichi; è stato anche presidente nazionale dell’Upi, rimane nel mondo della cooperazione e della politica, ma su posizioni piĂš deďŹ late: ďŹ no a poco tempo fa è stato presidente del collegio sindacale della banca di credito cooperativo di Pompiano, esponente nazionale di Federcasse, presidente della “Casa dei popolariâ€? di via Volturno e dell’associazione Partecipazione e identitĂ .

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ingrazio il ministro Orlando per la sua visita: una visita attesa e gradita, ma al contempo, concreta e operativaâ€?. Queste le parole di Emilio Del Bono, durante l’incontro con la stampa tenutosi in Loggia, alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Un incontro, quello di sabato 27, che si inserisce all’interno di un percorso piĂš ampio, una sorta di “svolta greenâ€?, che, in poco piĂš di un mese ha acceso i riflettori su Brescia e i gravi problemi ambientali che l’affliggono e che ha visto la presenza in cittĂ di varie istituzioni: la visita della Commissione ambiente della Camera, il sopralluogo della Commissione regionale e, ancora, la visita del ministro Orlando. L’incontro di sabato si è svolto in due momenti: ad un primo, operativo, hanno preso parte Asl, Arpa e Comuni bresciani, mentre il secondo momento è stato esteso anche ai rappresentanti del Consiglio comunale, ad alcune istituzioni e ai rappresentanti dei movimenti ambientalisti cittadini. “Durante il nostro incontroâ€?, ha detto il primo cittadino, “abbiamo concretamente chiesto alcune cose al ministro: la nostra cittĂ sentirebbe la necessitĂ di avere un proprio interlocutore unico, da parte del ministero, e avrebbe individuato questo interlocutore, nella figura di Giulio Sesana, giĂ direttore di Arpa Brescia; inoltre,

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re la nuova ordinanza che regolamenta l’utilizzo delle aree verdi, in base al livello d’inquinamento presente nel sottosuolo. Su indicazione dell’Arpa e dell’Asl sono stati individuati tre livelli di gravitĂ d’inquinamento che la cittadinanza potrĂ distinguere grazie alla diversa colorazione della cartellonistica, presente nei parchi sotto osservazione. Il rosso contraddistingue i giardini in cui è vietato l’accesso fino al completamento della bonifica. Con l’arancione sono state indicate le zone da bonificare ma che, a differenza delle precedenti, vengono considerate adatte all’utilizzo pubblico, purchĂŠ vengano rispettati i divieti. I cartelli azzurri riguardano le aree in cui non è necessaria la bonifica perchĂŠ le sostanze inquinanti trovate nel sottosuolo rientrano nei limiti consentiti dalla legge. Sono in arrivo, inoltre, nuove figure di controllo: i “Volontari per l’ambienteâ€? che avranno il compito, ha annunciato il primo cittadino, di vigilare affinchĂŠ nei parchi vengano rispettati i divieti. Ulteriore novità è l’imminente campagna di comunicazione che sarĂ seguita da un opuscolo informativo in cui verranno illustrate le presenze inquinanti nel terreno e la loro eventuale ricaduta epidemiologica. L’attenzione della giunta, adesso, è rivolta al recupero dei fondi da destinare alla copertura dei costi per le bonifiche piĂš urgenti come il giardino della scuola Deledda.

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ƒÂ? ‘Ž‘ Dz ‹‘ •–‘”‡ …ƒˆ¹dzǣ †‡–‡Â?—–‹ …‘Â? Ž‡ Â?ƒÂ?‹ ‹Â? ’ƒ•–ƒ Prodotti biologici e spirito solidale, questi i fattori vincenti che hanno portato all’apertura del “Bio store cafĂŠ Armòniaâ€? di via Vannunci 32, a San Polo. Inaugurato giovedĂŹ 25, il cafĂŠ-bottega sforna quotidianamente pane caldo, invitanti stuzzichini e colorati dolci che attirano i piĂš golosi; fattori che giĂ di per sĂŠ renderebbero speciale il locale. La vera peculiaritĂ del “Bio store cafĂŠâ€? risiede nel felice connubio fra l’arte della panificazione ed il recupero, umano e professionale, di persone svantag-

giate, nello specifico, dei detenuti. Nato nel 2011 con la produzione di prodotti da forno biologici e finalizzato all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, il progetto ha trovato compimento con l’apertura del locale di via Vannucci: un nuovo volto del mondo cooperativo bresciano. La linea di prodotti Armònia è frutto dell’esperienza della cooperativa Aesse - Ambiente e solidarietĂ , una realtĂ che dal 1991 si confronta attivamente con il mondo del lavoro, offrendo a persone con diffi-

coltĂ ad inserirsi nel mercato la possibilitĂ di cimentarsi in un’attivitĂ lavorativa. Prima le esperienze di portierato e custodia, poi le attivitĂ sartoriali ed infine la panificazione biologica: il percorso dell’Aesse è stato lungo, ma ha dato i suoi frutti. La cooperativa ha infatti chiuso il 2012 con un fatturato di 1.842.071 euro, potendo contare su 90 dipendenti di cui 35 svantaggiati. Risale solo al maggio scorso l’ultima assunzione: Franco Faglia che grazie ad Aesse è diventato panificatore pasticce-

re qualificato. “Questo è un traguardo importante dopo anni d’impegno per accendere una luce e ridare una possibilitĂ alle personeâ€?, ha commentato Manuela Seramondi, presidente di Aesse. Aperto dal lunedĂŹ al sabato, dalle 7 alle 20, il “Bio store cafĂŠâ€? consente alla cooperativa una maggiore veicolazione dei messaggi che negli anni hanno caratterizzato la sua azione: “Rispetto verso l’ambiente, qualitĂ dei prodotti, salute dei consumatori e la dignitĂ data dal lavoroâ€?. (r.g.c.)

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mbiente e lotta all’inquinamento, riequilibrio del bilancio, partecipazione e qualitĂ dei servizi. Nel suo primo intervento programmatico il sindaco Emilio Del Bono ha tracciato le linee guida di quelli che saranno i cinque anni di mandato. Nel suo intervento sono ritornate le parole concordia e dialogo per imprimere una svolta e per mettere a tacere le tensioni: su questo versante servirĂ lo sforzo di tutti, maggioranza e opposizione. Di fatto ha confermato alcune “promesse elettoraliâ€?, anche se l’opposizione lo accusa di avere fatto marcia indietro su alcune questioni. Conti alla mano, Del Bono ha inserito come prioritĂ l’abbattimento del debito grazie anche alla riorganizzazione della macchina amministrativa e la revisione delle partecipazioni del Comune: in sintesi A2A mantiene il controllo pubblico, ma dovrĂ offrire “un ritorno alla cittadinanzaâ€?. Alla voce ambiente, il sindaco punta il dito sulla raccolta differenziata (in un anno e mezzo bisogna raggiungere il 50%: su questo punto si registra la delusione di Laura Gamba che, rappresentante del Movimento cinque stelle, si aspettava un cambio di passo piĂš veloce verso la differenziata). Proteggere l’ambiente significa anche migliorare la qualitĂ dell’acqua del

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potenziamento della metropolitana. Proteggere l’ambiente significa anche intraprendere l’opera di bonifica del territorio. La qualitĂ dei servizi passa dalla scelta sussidiaria con il coinvolgimento del privato sociale. Mentre sul fronte culturale, Del Bono avverte come necessaria la riorganizzazione del sistema museale. Attenzione anche alle richieste di housing sociale e di case a canone agevolato. Dal centrodestra non sono mancate le prese di distanza, in particolare Mattia Margaroli (coordinatore Pdl) ha evidenziato che per voltare pagina bisogna mettere da parte gli insulti ai predecessori; per Fabio Rolfi (Lega), che ha rivendicato l’operazione pedonalizzazioni, bisogna superare “la propagandaâ€?. Sempre per la minoranza, Francesco Onofri (Piattaforma Civica) si dice preoccupato per l’eccessivo proliferare di osservatori, comitati e organismi con il rischio di un ulteriore appesantimento della struttura. Nel frattempo, un emendamento, votato all’unanimitĂ dal consiglio e originato dall’iniziativa di Pdl e Lega, ha fatto slittare al 30 novembre (invece del 30 settembre) la prima rata della Tares (tariffa rifiuti). Non viene invece accantonata l’operazione campus universitario (alla Randaccio), anche se oggi non ci sono i soldi (10 milioni di euro) da investire.

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lasciava alcuna ricevuta fiscale. Da qui l’intervento dei vigili urbani che dopo cinque sopralluoghi sono dovuti intervenire, sanzionando Gianfranco e intimandogli l’allontanamento. “Gianfranco però non è un venditore abusivo come gli altri e di certo non merita di essere trattato come taleâ€?, dichiarano tutti quelli che lo conoscono. Nonostante l’anziano “libraioâ€?, in Loggia, non fosse uno sconosciuto, l’amministrazione non era affatto al corrente delle condizioni economiche, ma soprattutto

“socialiâ€?, dell’uomo che ogni giorno veniva da Roncadelle per vendere i suoi libri usati. “Voglio incontrarlo. Siamo di fronte a una persona che vive un disagio, non solo di natura economica, ha dichiarato Del Bono. Non c’è nessun accanimento da parte nostra, probabilmente la sanzione si sarebbe potuta evitare, ma capisco anche l’intervento – su sollecitazione – dei vigili. Possiamo offrirgli un’alternativaâ€?. Il Sindaco si sta muovendo per poter consentire a Gianfranco di appoggiare i suoi li-

bri sopra uno dei banchetti chiusi di piazza Mercato; è conscio che il problema non si risolve dandogli uno spazio in cui vendere i libri, il problema di Gianfranco è una “malattiaâ€? dilagante che colpisce molti anziani: la solitudine. Per questo, “cercheremo di recuperare la situazione con umanitĂ , con l’equilibrio che si deve a una persona che è anche delicataâ€?. Intanto alcuni negozianti si sono offerti di pagare la sanzione. A quanto pare, il “libraioâ€? non è cosĂŹ solo come pensa. (r.g.c)

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ll carcinoma alla mammella è la forma tumorale piĂš frequente fra le donne e ancora oggi rappresenta una delle principali cause di morte nelle donne occidentali. Con il costante invecchiamento della popolazione, inoltre, un numero sempre maggiore di donne sarĂ colpita da questa patologia. Oggi il tumore alla mammella colpisce nei Paesi dell’Unione europea 109 donne su 100mila. Un rapporto che sale in Italia a 118 su 100mila e a Brescia a 136 su 100mila. Fortunatamente, però, c’è anche il rovescio della medaglia. Grazie a mirate campagne di prevenzione, a diagnosi sempre piĂš precoci, allo sviluppo di trattamenti medici sempre piĂš efficaci, una migliore capacitĂ di analisi e di definizione del tumore a livello anatomo patologico e a tecnologie diagnosticoterapeutiche sempre piĂš avanzate la lotta al tumore al seno è diventata sempre piĂš efficace con bene-

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ficio dei tassi di sopravvivenza e di qualitĂ della vita. Un ulteriore passo avanti in questa battaglia che la comunitĂ scientifica sta conducendo a livello mondiale è stato garantito anche dalla capacitĂ di integrazione tra le diverse discipline coinvolte nel trattamento del tumore al seno. In questa prospettiva si colloca la creazione della Breast unit presentata nei giorni scorsi agli Spedali civili di Brescia: un percorso multidisciplinare per garantire alle donne colpite da carcinoma alla mammella un miglior servizio ed interventi diagnostici e terapeutici piĂš efficaci. Obiettivo della nuova unità è quello di prendersi cura della paziente individuando con la stessa, sin dal primo approccio, un percorso chiaro, condiviso, integrato tra le diverse discipline coinvolte nella diagnosi e nel trattamento. La Breast unit, giĂ operativa dal novembre dello scorso anno, consente una presa in carico globale della paziente, garantendo cosĂŹ l’integrazione precoce di terapie antitumorali e cure di sostegno attraverso la condivisione

di un progetto terapeutico assistenziale unico e personalizzato sui bisogni individuali. Un percorso, quello della Breast unit, che prevede di accompagnare la paziente sino alla dimissione. Responsabile della nuova unitĂ , che vede la presenza di radiologi, chirurghi senologi, plastici, oncologi, radioterapisti, medici nucleari, medici anatomo-patologi, fisiatri e di uno psicologo, è la dottoressa Edda Simoncini. Per accedere ai servizi della Breast unit, resa possibile anche grazie all’aiuto garantito dalla Fondazione Beretta, basta telefonare allo 030/3996271 dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 15.45. La nuova Breast unit è collocata nella Prima Radiologia degli Spedali civili.

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sua storia cristiana, si è ripetuta con la sentita partecipazione di sempre, domenica 21 luglio. E la popolazione, dopo la Messa solenne, arricchita dal contributo dal coro locale, ha seguito con devozione, preghiere, canti e le melodie della Banda di Roccafranca il tragitto processionale che ha toccato le vie del paese, seguendo la statua del santo patrono. La festa quest’anno è stata segnata da una novitĂ . La celebrazione eucaristica solitamente era presieduta da

un Vescovo o Arcivescovo o, comunque, da qualche illustre prelato che poteva avere con Ludriano un qualche legame. Quest’anno è stato lo stesso parroco don Giancarlo Zavaglio a presiedere Messa e processione. Con un risultato sorprendente: la festa non ha perso in solennitĂ e nel contempo ha acquistato in intimitĂ , familiaritĂ , comunione, riessione. Il parroco di Ludriano, a 13 anni dal suo ingresso in paese, ha voluto parlare alla sua gente,

apertis verbis et toto corde: vale a dire con parole chiare e con tanta affettuosa cordialità . Ha ricordato che la parrocchia deve essere una casa per tutti, dai piÚ piccoli agli anziani; per vicini e lontani, per chi ha una forte pratica cristiana e per chi è in questo piÚ debole. La parrocchia è una casa con le porte aperte. 1 un tetto sotto il quale ci si trova bene e ci si vuol bene. Ma soprattutto la parrocchia è il luogo dove si comunica la fede, la si vive e la si testimonia. (g.f.)

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i sono modi e luoghi diversi per vivere la missione e la pastorale. Quando queste si coniugano, l’esperienza cristiana è vissuta in forma piena. Padre Anthony ha saputo creare un filo sottile che unisce l’Italia, Manerbio in particolare, alla Nigeria mostrando di travalicare confini culturali e politici. Laurea in filosofia conseguita nel suo Paese e laurea in teologia a Roma, dopo una parentesi africana, si trasferisce all’ospedale San Raffaele dove fa il cappellano e porta il conforto spirituale agli ammalati. Quindi giunge a Manerbio, dove svolge la sua missione in parrocchia, confessa, partecipa al Rosario, celebra la Messa e fa apprendistato nel Reparto di Pediatria dell’ospedale. Per lui è un percorso formativo fondamentale per aggiungere competenza a un progetto avviato in Nigeria, ovvero la creazione di un ospedale pediatrico che sarĂ presto completato. Oltre a vivere la “missioneâ€? e il “servizioâ€?, padre Anthony offre una riflessione importante sui due punti. A lui chiediamo di spiegare la differenza fra l’essere Chiesa in terra africana ed esserlo in Occidente, nel cuore di un continente secolarizzato, dove ora la missionarietĂ diventa necessaria. “In Nigeria, la Chiesa è una realtĂ viva, dinamica, coinvolgente e la domenica è un giorno dedicato alle cose sacre. Nelle solennitĂ , la Mes-

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è la presenza di Chiese protestanti e dell’Islam. La Chiesa cattolica è in lotta continua con queste realtĂ e i fedeli devono essere davvero ferventi per poter resistere e contrastarli. Minacciata inoltre dalla superstizione, la nostra Chiesa ha bisogno di una sana dottrina e profonda conoscenza di catechismo, altrimenti si rischia il sincretismo religioso. Come in Europa, poi, anche la Chiesa è vittima della globalizzazione, che ha prodotto dei cambiamentiâ€?. Padre Anthony risponde anche in materia di “missione in Occidenteâ€?. “La Chiesa cattolica è universale e non ci sono differenze sul piano teologico-spirituale. Nonostante la crisi di fede, ci sono tante realtĂ ecclesiali (e non) che dimostrano l’esistenza di fede profonda e reale. Ho sperimentato questo fatto in diversi luoghi in Italia. Il piĂš significativo e quello che sto vivendo nella comunitĂ di Manerbio dove la partecipazione alla Messa, il ricorso al sacramento della penitenza come pure la devozione alla Madonna sono un dato di fatto. La mia soddisfazione piĂš grande riguarda i giovani che recitano il Santo Rosario. Fare missione in Occidente arricchisce e rafforza. Ogni terra è terra di missione e il pastore d’anime deve essere in grado di affrontare le diverse sfideâ€?. PoichĂŠ per padre Anthony questo è un periodo di apprendistato in vista dell’impegno che l’attende nell’ospedale in Nigeria.

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salute. Ecco la situazione. Nel 2012 nelle 24 biblioteche aderenti al Sistema, sono stati prestati 360.307 libri, compresi cd musicali e dvd. Ottimo anche il valore relativo gli ingressi: ben 420mila. Sul fronte dei costi relativi sempre il sistema, nel 2012 sono stati spesi 334mila euro, cifra da suddividersi tra la normale gestione delle biblioteche e il supporto ad iniziative che ne hanno accresciuto il valore, quali “Un libro, per piacere!�, la rassegna di letture spettacolari che ogni anno

riesce a reinventarsi risvegliando l’interesse verso la carta stampata, ma oggi anche verso la versione digitale; Storie per Gioco, la gara di letture via internet destinata alle scuole del territorio che coinvolge e appassiona centinaia di studenti. A questo vanno aggiunte le collaborazioni ad iniziative il cui riconoscimento a livello nazionale è un dato di fatto. Tra queste spicca la Rassegna della mMicroeditoria fra cui il Concorso per l’assegnazione del Marchio microeditoria di QualitĂ .

Sale a invece un milione e 930.681 euro la spesa complessiva di tutte e 24 le biblioteche. Gli sforzi profusi e i sacrifici fatti da tutti gli aderenti al Sistema si sono rivelati vincenti, ma rischiano di essere vanificati da crescenti difficoltĂ economiche legate ad una crisi che pare ormai endemica, proprio nel momento in cui grandi soddisfazioni arrivano dal successo del nuovo sistema applicativo, Clavis, per la gestione del servizio di circolazione di libri, dvd e cd musicali. (c.m.)

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nimazione e giochi, spettacoli musicali e di intrattenimento, degustazioni di piatti tipici... questi sono solo alcuni degli ingredienti dell’edizione numero 42 della Fiera di San Bartolomeo che si svolgerĂ tra venerdĂŹ 23 e domenica 25 agosto in vari punti del comune nella Bassa. L’inaugurazione avverrĂ alle 18 di venerdĂŹ 23 agosto con l’apertura di diverse mostre e stand che occuperanno i cortili delle scuole elementari e medie e la palestra in via Dante. All’ora di cena avrĂ luogo la degustazione dei tipici “malfaccâ€? di Carpenedolo, mentre dalle ore 21 avrĂ inizio la serata musicale. Sabato 24 agosto, alle ore 15 iscrizione e partenza del motoraduno con arrivo e premiazione alle 18, mentre all’ora di cena avrĂ luogo il secondo round di degustazione di “malfaccâ€?. Dalle ore 21 musica liscio e, in alternativa, “La notte delle statue viventiâ€? in via Dante per una serata tra sport e solidarietĂ . Sport che sarĂ protagonista

anche nella mattinata di domenica 25 agosto, con la partenza alle 7.30 del Giro cicloturistico Trofeo Comune di Carpenedolo 1° Memorial Villani Giuseppe. Nel pomeriggio, mercatino di scambio e vendita di strumenti musicali nel cortile delle scuole medie dalle ore 18, mentre dalle ore 19.30 ci sarĂ la grande cena conclusiva sempre con i tipici “malfaccâ€? al centro delle portate. Dalle 21, grande concerto-spettacolo con la Magicaboola Brass band e gli artisti dell’area Pal-

co Giovani. “Contiamo di raggiungere un’affluenza di 12mila persone nell’arco delle tre serate – afferma Angelo Mazzocchi, organizzatore della fiera con la pro loco di Carpenedolo –. Visto il successo dell’anno scorso abbiamo ampliato le aree spettacolo e intrattenimento includendo anche il parco di fronte alle scuole e diverse ‘location’ del centro storico, in modo da offrire ancora piĂš scelta in fatto di giochi, generi musicali e standâ€?. Angelo Mazzocchi si sofferma sulla dimensione locale dei prodotti degli espositori coinvolti e sottolinea “Ad avere spazio con i loro banchi saranno soprattutto i negozianti che aderiscono all’associazione ‘Il Campanile’ che riunisce piĂš di 40 esercenti del Comuneâ€?. Oltre alla valorizzazione culturale e culinaria troverĂ spazio anche la solidarietĂ : sarĂ allestita una mostra incentrata sulla figura di Augusto Daolio, il cui ricavato andrĂ in beneficenza a sostegno della fondazione intitolata allo stesso Daolio e che si occupa di cure oncologiche.

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il progetto, mentre la ComunitĂ montana assurgerĂ a ruolo di stazione appaltante coadiuvata dal Comune di Vobarno. Per la Valsabbia è un periodo particolarmente positivo, considerato il numero di interventi approntati dalla Provincia. Nel corso di pochi giorni sono stati infatti presentati diversi progetti, soprattutto concernenti lo sviluppo della viabilitĂ : la costruzione della nuova rotatoria di Ponte Caffaro e l’intesa interprovinciale per la realizzazio-

ne del tratto di superstrada fra Vestone e Idro. “Gli estremi tecnici dell’intervento sono giĂ stati definiti – ha ricordato il presidente della ComunitĂ montana, Giovanmaria Flocchini – a breve partiremo con la gara d’appalto, quindi entro il 2013 ci sarĂ il via libera al cantiere. Al massimo entro un anno contiamo di concludere i lavori che il nostro ente dirigerĂ monitorandoli in maniera costante e capillare dall’inizio alla fineâ€?. L’Istituto Perlasca è consi-

derato una fornace di talenti utili allo sviluppo dell’economia locale, data la sua posizione all’interno del polo manifatturiero valsabbino. Una considerazione sottolineata dal sindaco, Carlo Panzera: “L’Itis Perlasca vive da sempre in simbiosi con il territorio e il suo tessuto produttivo. L’obiettivo è di trasformarlo in un collage polifunzionale nel quale gli studenti, che sono il futuro della valle, possano formarsi in un ambiente idoneo alle loro esigenzeâ€?. (r.g.c.)

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l primo weekend di agosto sul Garda è all’insegna del biologico. Si rinnova da venerdĂŹ 2 a lunedĂŹ 5 nella suggestiva cornice del Castello di Polpenazze l’appuntamento con la “Biofestaâ€?. La ormai tradizionale rassegna dell’estate gardesana dedicata alle produzioni biologiche dei territori bresciani e lombardi è caratterizzata da un fitto programma per conoscere le tipicitĂ del territorio e gli stili di vita ecocompatibili, tra enogastronomia, musica e riflessioni sul senso di una scelta intimamente legata al rispetto per la terra e l’ambiente. A curare l’organizzazione dell’evento sono le associazioni “Naturalmenteâ€? e “La Buona Terraâ€?, che riunisce 180 agricoltori, produttori e trasformatori, biologici e biodinamici, e 35 artigiani e commercianti ‘non food’ guidati dalla neopresidentessa Emanuela Ferraris. Il concept della manifestazione rimane legato alla promozione di una cultura del biologico a 360°, secondo un’ottica capace di partire dalla tavola per abbracciare tutti gli aspetti della vita quotidiana. “La Biofesta di Polpenazze – afferma Silvano Delai, referente de La Buona Terra per la manifesta-

zione – si è ormai affermata come una delle piĂš importanti vetrine nazionali dedicate al mondo del biologico. Una rassegna all’insegna della convivialitĂ e dell’ospitalitĂ gardesana, nella quale è ben presente una connotazione spiritualeâ€?. Anche quest’anno uno dei momenti principali del programma sarĂ rappresentato dalla presenza di don Gabriele Scalmana, responsabile della Pastorale del creato per la diocesi di Brescia, che grazie alla collaborazione del parroco di Polpenazze don Rinaldo Bellini, offrirĂ nuovi spunti di meditazione sull’importan-

za ed il senso dell’agricoltura biologica nel corso dell’omelia alla Messa domenicale. Insomma, la Biofesta rappresenta anche un momento per immaginare collettivamente un futuro realmente a misura d’ambiente, partendo dalla scelta dei cibi che si portano in tavola ogni giorno. Cuore della festa la presenza del grande mercato dei produttori, aperto sabato a partire dalle 16 e domenica dalle 9: saranno 35 le aziende presenti in fiera, con in primo piano le realtĂ che proporranno le specialitĂ agroalimentari del territorio: i vini della Valtènesi, territorio dove è giĂ biologico il 25% del vigneto iscritto all’albo, il pregiato olio extravergine di oliva, tutelato a livello comunitario dalla dop Garda Bresciano, oltre a formaggi, salumi, confetture, miele, farine e molto altro ancora. Nel fornitissimo stand gastronomico, aperto fin da venerdĂŹ alle 19.30, tra le tante proposte territoriali, preparate con prodotti provenienti da aziende biologiche certificate, spicca il “Bio Spiedoâ€?, variante biologica del piĂš classico fra i piatti della gastronomia bresciana. A contorno un ricco programma musicale all’insegna di sonoritĂ etniche, folk e blues.

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%UHVFLD H 7UHQWR XQLWL GD XQD URWRQGD Tre milioni e 830mila euro, a tanto ammonta il costo di realizzazione della rotatoria che andrĂ a sostituire l’attuale ponte di ferro a cavallo fra Brescia e Trento. A sancirne l’ufficialitĂ , una convenzione sottoscritta dal Comune di Bagolino e l’Odi (Organo di indirizzo). “Si tratta – ha spiegato il presidente della provincia di Brescia, Daniele Molgora – del primo progetto da avviare con i fondi reperiti grazie a quella sorta di compensazione che prevede ogni anno il trasferimento di 80 milioni di euro dalle Province autonome di Trento e Bolzano a favore di interventi strutturali nei 47 Comuni che confinano con loroâ€?. L’opera, i cui tempi di realizzazione si aggirano attorno ai due anni, risulta essere strutturalmente piuttosto complessa. A riferirlo è il sindaco di Bagolino, Gianluga Dagani: “Il torrente Caffaro passerĂ sotto la rotatoria con portate di piena non da poco e dovranno confluirvi sopra la 237 del Caffaro, ma anche tre strade comunali, forse una provata e tutti gli attraversamenti pedonali. Senza contare che durante i lavori dovremo garantire la possibilitĂ di transito ad un flusso costante di trafficoâ€?. Il sindaco ha poi confermato i tempi previsti per la costruzione della rotatoria: “Contiamo di concludere l’iter progettuale entro il giugno del prossimo anno . Ad ogni modo entro due anni l’opera deve essere terminata. Concorde nella tempestivitĂ della realizzazione anche il vicesindaco, Enzo Melzani: “Abbiamo ottenuto l’opera grazie ad

un lavoro di squadra portato avanti con l’amministrazione comunale di Storo. RisolverĂ in modo definitivo grossi problemi di traffico che si presentano ogni giorno. Basta pensare al fatto che su quel vecchio e stretto ponte i camion devono passare uno alla volta. Questa volta ci troviamo a dover fare il progetto dopo aver ottenuto il finanziamento. Dovremo fare alla svelta, l’obiettivo è di riuscire ad appaltare l’opera entro il 2014. (r.g.c.)

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ƒ•–‡‰Â?ƒ–‘ ‹ †‹•…—–‡ †‡Ž ˆ—–—”‘ Ăˆ uscito in questi giorni “Castegnato & Dintorniâ€?, il periodico di area cattolico-liberale e democratica giunto alla sua decima pubblicazione che affianca l’attivitĂ del Centro di cultura politica Alcide De Gasperi. Il numero apre con l’articolo di fondo di Franco Franzoni: â€?Il futuro di Castegnato. Quale modello di paese vogliamo perseguire?â€? che invita i partiti, i movimenti civici e le associazioni ad utilizzare il periodo che li separa dalla scadenza delle prossime

amministrative del 2014 per avviare un dialogo allargato e proficuo sul futuro di Castegnato e vengono descritte due ipotesi di paese, entrambe con contenuti positivi, che si differenziano per le rispettive accentuazioni. Con l’articolo “Una Associazione a sostegno del Regina Margheritaâ€? di Lorena Turelli, il periodico pubblica una intervista al presidente della neo costituita associazione Stefano Enzi ove vengono illustrate le finalitĂ e le attivitĂ sinora svolte

dall’Associazione che esprime un membro all’interno del rinnovato Cda del Regina Margherita di Castegnato (Eugenio Platto) ed un resoconto della festa “Noi con loro� finalizzata alla raccolta di fondi a sostegno dell’Asilo e del grest, quest’ultimo organizzato dall’oratorio di Castegnato. La rubrica “Un paese senza memoria non ha futuro� introdotta da Franco Turelli, pubblica un profilo scritto da Ezio Guerini su Abramo Zuccali, sindacalista Cisl dell’Ideal Stan-

dard e assessore Dc di Castegnato, scomparso nel 1987 a 71 anni. La pubblicazione riporta inoltre la presentazione ed il programma e della due giorni di Pieve Tesino, paese natale di Alcide De Gasperi, che si terrà il 14 e 15 settembre 2013. Sarà possibile, nei prossimi giorni, consultare integralmente il decimo numero della rivista sul sito del Centro De Gasperi all’indirizzo internet: www.centrodegasperi.it ove sono già consultabili i numeri precedenti.

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al 3 al 15 agosto si terrĂ la festa patronale di Camignone. Ospitata presso la parrocchia di S. Lorenzo, la manifestazione offrirĂ tre differenti iniziative di carattere artistico e culturale. La prima è la Biennale d’arte contemporanea della Franciacorta che quest’anno ospita una trentina di artisti, fra pittori e scultori: Pierangelo Arbosti, Luciano Baroni, Alessandro Bulgarini, Luigi Casermieri, Ornella De Rosa, Roberto Formigoni, Bruna Gelpi, Giorgio Guaini, Renato Laffranchi, Chiara Margherita Mazza, Eugenio Mombelli, Loredana Mor, Ilario Mutti, Paolo Petrò, Cento Rossi, Beatrice Saleri, Piergiovanni Silistrini, Pietro Sarnico, Elena Uboldi, Giuseppe William Vezzoli, Luigi Bertoli, Pino Campanelli, Pierluigi Concheri, Giuseppe Rivadossi, Lino Sanzeni, Angelo Stuto, Elisa Taiola e Bertolo Zanaglio. Per l’occasione è stata data alle stampe, per le edizioni Massetti Rodella, una pregevole pubblicazione curata da Giovanni Quaresmini. “La gente chi dice che io sia?â€?: oltre ad essere il tema della mostra, come scrive l’autore, è una domanda che “riproposta 2000 anni dopo rivela sempre la sua attualitĂ â€?. Ăˆ infatti sulla figura di Cristo, o meglio, su come Nostro Signore appare agli occhi della gente che è incentrato

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artisti nel 1964. Arte e non solo. La rassegna di Camignone prevede due serate incentrate sul tema, “33 anni di GesĂš Cristo nelle canzoni italianeâ€?. Ci sarĂ poi spazio per il ricordo. LunedĂŹ 12 agosto è infatti prevista la presentazione del volume “Con te nel cuoreâ€?- Lettere dell’artigliere alpino Mario Belometti alla donna amata (1938-1941), a cura di Giovanni Quaresmini. Mentre tutto intorno era guerra e distruzione, il giovane artigliere trovava conforto nel ricordo della donna amata, attraverso le numerose lettere che le inviava. Una storia d’amore tenace che è sopravvissuta alle brutture del secondo conflitto bellico dato che, come scrive il curatore: â€?Mario Belometti di Camignone, caporalmaggiore dell’artiglieria alpina, scriveva lettere con parole di luce alla sua fidanzata, Ernesta Rizzini di Monticelli Brusati, che sarebbe diventata la donna della sua vitaâ€?. Anch’esso edito dalla casa editrice Massetti Rodella, il volume è arricchito con opere di Pierangelo Arbosti, Paolo Petrò, Cento Rossi, Gigi Casermieri, Mario Ferrari e Andrea Marchetti. Terminato lo spazio dedicato alle letture, gli amanti della buona tavola, mercoledĂŹ 14 agosto alle 20.30, potranno partecipare a una speciale serata di arte culinaria, contraddistinta dalla creativitĂ , ma nel solco della tradizione.

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‘˜‡‰Â?‘ ‡ •‡…‘Žƒ”‹ ˆ‡•–‡ Â?ƒ”‹ƒÂ?‡ Si rinnova anche quest’anno a Bovegno, in agosto, la secolare tradizione delle feste mariane: il paese ospita e prega davanti alla piccola statua veneratissima della Madonna della Misericordia, risalente al 1754 che normalmente sta nel Santuario a Savenone, eretto nel 1527 dove, riferiscono gli “Annali della ComunitĂ â€? di Pietro Voltolino datati 1765, “La Gran Madre di Misericordia Maria Santissima apparve

a Maria Amadini, donzella miserabileâ€?. Unisce insieme feste religiose e civili in occasione della ricorrenza dell’Assunta che a Bovegno è legata ad un avvenimento tragico: la terribile strage fascista condotta a termine dalla banda di guardie nazionali repubblichine comandata da Ferruccio Sorlini il 15 agosto del 1944. Proprio nella chiesa dedicata all’Assunta a Piano, il parroco Francesco Bertoli compose le 15 salme

dei civili martoriati prima di correre a Brescia al comando tedesco, fermandosi appena fuori da Bovegno in Predondo sotto il Santuario ad invocare la grazia della salvezza del paese. Prendono il via martedĂŹ 6 agosto con la processione alle 19.30 dalla chiesetta di S. Rocco al Forno verso la Parrocchiale di S. Giorgio: gli alpini percorreranno le vie del paese con la venerata statua. Ogni giorno in chiesa sono previste speciali cerimonie:

S. Messe, Rosari con intenzioni particolari fino a domenica 11 quando, dopo la Messa alle 18.30 con la celebrazione degli anniversari dei matrimoni verrà portata alla chiesa dell’Assunta a Piano. Qui, spicca la funzione religiosa del 15 agosto: la Messa alle 10.30 all’interno della cerimonia di commemorazione in suffragio delle vittime dei nazifascisti del 1944. Il 17 agosto la statua ritornerà in processione al suo santuario. (e.b.)

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adre Giancarlo Rizzinelli, scalabriniano da quasi mezzo secolo in Brasile è in questi giorni a Marcheno, il suo paese nativo. Classe 1941, primo di tre fratelli, fin dalla medie con gli Scalabrini, sacerdote il 18 marzo del 1966, poco dopo, padre Giancarlo era giĂ in Brasile con padre Enzo Savoldi di Ciliverghe nella periferia di S. Paolo, tra migliaia di veneti e meridionali: “Si celebrava e si faceva catechismo in italianoâ€?. Un missionario importante nel suo ordine ma di “frontieraâ€?: rettore di Seminario nel ParanĂ , ancora missionario nel ParĂ , a nord del Brasile. Si muoveva in barca ed era a contatto con le riserve dei nativi. “Mai, fedeli allo spirito di servizio nel rispetto del nostro ordine, abbiamo pensato di evangelizzarliâ€?. Nell’81 era padre superiore provinciale a San Paolo poi ancora in Rondonia e nel Mato Grosso a CuiabĂ (450mila abitanti). “Ora, a 72 anni, sono pensionato, vivo sul mare a 65 km

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da S.P aolo, nella parrocchia di Guaruja. Non ho piÚ responsabilità dirette, sto tra la gente, vado a trovare anziani e malati. Vi torno il 4 agosto: sono brasiliano�. Queste parole sintetizzano mezzo secolo di storia personale e

del suo ordine fondato nel 1887 che ha come motto “Ero straniero e mi avete accoltoâ€? (Mt 25,35). Nato con l’intuizione del beato Scalabrini: stare tra gli emigrati con sacerdoti della stessa lingua, prima patria il Brasile. Ancora negli anni 50 erano italiani. Ora i suoi confratelli piĂš giovani provengono da nazioni di nuovi emigranti: messicani, peruviani etc. Nel Brasile diventato “riccoâ€? con forti sperequazioni, la Chiesa ha sofferto la concorrenza degli evangelici. Dagli anni 60 al 2000 i cattolici sono passati dall’89% al 61% ma ora tutti hanno gli stessi problemi. “E papa Francesco in Brasile?â€?: “La sua visita non avrĂ impatti visibili immediati sulla situazione. Ma lo si è notato chiaramente durante la Santa Messa nel santuario di Aparecida, a mio giudizio ha giĂ prodotto un effetto molto importante per il futuro: l’avvicinamento tra Roma e la Conferenza dei vescovi brasiliani. Ho visto “affettoâ€? e non “distanzaâ€? come c’è stata nel passato“.

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come primo cittadino e non c’è da meravigliarsi se l’associazione “sindaco – Scaroniâ€? fosse di uso comune tra i lumezzanesi. Amante della vecchia e buona politica, Scaroni, esponente di spicco della Democrazia cristiana, ha ricoperto la carica di sindaco per 13 lunghi anni, dal 1980 al 1993. Durante il suo “governoâ€? la Valgobbia si è sviluppata e ha cambiato volto con la costruzione del polo sportivo e dello stadio, la nascita della casa di cura “Le Rondiniâ€? ed il recupero

del centro culturale valgobbino: la Torre Avogadro. Tra le numerose opere dell’era Scaroni non si possono non citare gli interventi sulla viabilitĂ e l’istituzione di “Lumetelâ€?. La carriera politica del “Sindacoâ€? non si è fermata solo tra le sue montagne ma è andata ben oltre. Infatti, nel suo personale Curriculum ha potuto vantare l’incarico di consigliere provinciale e quello di assessore all’Industria in Regione tra gli anni 70 e gli anni 80. Uomo di grande fede e

devozione, il “sindaco� Scaroni era amante della musica sacra e ha diretto per oltre 50anni la Schola Cantorum “Lorenzo Perosi�, lo storico coro della parrocchia di Lumezzane Pieve. Tra le sue grandi passioni c’erano anche la natura e la caccia. Scaroni lascia la moglie Vincenza, i sei figli e i numerosi nipoti. I funerali, presieduti da don Ruggero Zani, si sono svolti domenica 28 luglio presso la parrocchiale di Pieve. (Alessio Andreoli)

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oncretezza e radicamento territoriale, queste le caratteristiche che hanno fatto dell’associazione guidata da Mario Mari una delle realtĂ solidali piĂš importanti, soprattutto per il presidio ospedaliero di Gardone. Con l’avanzare della crisi e i conseguenti tagli alla spesa pubblica, alcuni dei servizi offerti dal sistema sanitario nazionale rischiano di scomparire, a Gardone, come altrove. Per questo l’associazione valtriumplina è scesa in campo, ancora una volta, per difendere l’integritĂ dell’offerta del presidio gardonese, chiamando alla mobilitazione i suoi tanti sostenitori. Di seguito pubblichiamo con piacere la lettera pervenutaci dall’associazione. “Cari amici e sostenitori, come ben sapete la nostra associazione, fondata nel novembre 2007, con lo scopo di diffondere la conoscenza e la prevenzione delle malattie cardiovascolari, pone anche grande attenzione ai fabbisogni della

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popolazione della Valle. A tal proposito, in questo quinquennio, ha raccolto fondi per acquistare diverse attrezzature speciďŹ che per la diagnostica cardiologica che sono state cedute in comodato d’uso gratuito all’ospedale di Gardone Valtrompia. Si tratta di un ecocardiografo, di un ventilatore polmonare, della risonanza magnetica cardiaca, di un ecocardiografo portatile di ultima generazione e di alcuni deďŹ brillatori semiautomatici donati ad associazioni sportive. Purtroppo, abbiamo appreso che, a causa dei tagli alla spesa pubblica, conseguenti al periodo di crisi che tutta l’Europa sta attraversando, anche il presidio ospedaliero di Gardone Valtrompia subirĂ spiacevoli conseguenze. Tutti viviamo un momento di difďŹ coltĂ e, di questi problemi probabilmente dovrebbero farsi carico altri Enti e non le associazioni di volontariato ma, pensiamo anche che faccia parte del nostro atto costitutivo cercare di rendere la vita di pazienti, che giĂ hanno i loro gravi problemi, il piĂš facile possibile. Ed è per questo che Valtrompiacuore non si ferma. Il primo progetto a cui stia-

mo lavorando è la sostituzione della tomograďŹ a assiale computerizzata a quattro strati attualmente in uso presso il presidio ospedaliero gardonese, con una a 16 strati piĂš consona alle richieste diagnostiche attuali. Il secondo progetto, invece, riguarda una â€?borsa di studioâ€? pensata per sostenere un medico operante nel reparto di cardiologia che, a causa dei suddetti tagli, rischia di non essere confermato, essendo attualmente in forza con contratto a tempo determinato. L’idea di Valtrompiacuore, dunque, è quella di farsi carico dei presenti e futuri disagi che inevitabilmente ricadrebbero sulla popolazione. Ăˆ con questo spirito che stiamo interpellando anche le aziende e gli istituti che operano in Valtrompia e non, per chiedere un aiuto economico che ci consenta di raggiungere lo scopo che ci siamo preďŹ ssati. Ringraziamo tutti coloro che, nonostante le difďŹ coltĂ , prestano la loro attenzione ai nostri scopi, perchĂŠ ci sembra giusto che, al di lĂ dei risultati, la popolazione sia informata di cosa bolle nella pentola che riguarda la nostra saluteâ€?.

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Traffico intenso

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NUMERO VERDE A3

800.290.092

PRONTO ANAS

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www.stradeanas.tv www.stradeanas.it

Traffico intenso con possibile criticitĂ Traffico molto intenso con punte di criticitĂ per orari/aree geografiche Orari di divieto circolazione per i veicoli superiori alle 7,5 t


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”‡Â?‘ ‡Â?’‘ †‹ ‡””ƒ‰‘•–‘ „”‡Â?‡•‡ Comune di Breno e Pro loco annunciano il “Ferragosto breneseâ€? 2013 pubblicando un fitto programma di manifestazioni dal 27 luglio al 6 ottobre. Anche per questa tornata il presidente del piccolo ente del turismo brenese, Emanuele Ongaro, ha saputo coagulare intorno a sĂŠ enti e associazioni: “Nostalgia clubâ€? presenta il “Grande raduno di auto storicheâ€? (dal 27 luglio); il 2 agosto, in piazza Mercato, alle 20 “Paella e sangriaâ€?, con l’accompagnamento musicale di

“Bartolino’s Live; sabato 3 agosto la cooperativa “Arcobalenoâ€?, sempre in piazza Mercato, dalle 18.30 in poi, apertura stand gastronomico con menĂš tipico romano; durante la serata: lotteria volante con ricchi premi pro cooperativa “Arcobalenoâ€?; domenica 4 agosto l’oratorio “San Valentinoâ€? della parrocchia di Breno propone una “cena socialeâ€?; mercoledĂŹ 7 agosto, sempre nella stessa piazza, alle 20 il Cai imbandisce la “Pizzoccherata di agosto; giovedĂŹ 8 agosto “Alpini in

festaâ€? con stand gastronomico, poi ballo liscio con Antonio e Claudia; venerdĂŹ 9 agosto, sabato 10, lunedĂŹ 12, mercoledĂŹ 14, giovedĂŹ 15 stand gastronomico Pro Loco) con piatti tipici brenesi, poi musica e balli con Vanessa; domenica 11, i Vigili del Fuoco suggeriscono “Pompieropoli 2013â€? (spiedo, polenta, contorno); martedĂŹ 13 agosto “Festa del cacciatoreâ€?, con menĂš; mercoledĂŹ 14, in piazza Sant’Antonio degustazioni gastronomia Domenighini, pizza “Imperoâ€? e

vineria Alba e Beppe.. GiovedĂŹ 15 poi “Camunerieâ€?: visite guidate in Castello e giochi medievali per bambini; spettacoli con la contesa di armigeri, falconieri, giocoliere e mangiafuoco. Alle 21 proclamazione del re e rappresentazione. Alle 23 spettacolo pirotecnico dal Castello. VenerdĂŹ 6 settembre, sabato 7 e domenica 8, “Fope Pont Festaâ€? festa patronale al Santuario di Maria Bambina, in localitĂ Ponte Madonna, musica, balli, piatti tipici, festa della birra. (e.g.)

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igliaia di persone questa domenica hanno affollato le vie di TemĂš dal centro storico giĂš fino al fiume Oglio fino al grande prato dove era stato allestito l’altare della celebrazione civile e religiosa della conclusione del 50° Pellegrinaggio in Adamello, dedicato a Gianni De Giuli, compianto presidente dell’Associazione nazionale alpini di Vallecamonica. Seguendo un’intuizione profetica di Sperandio Zani, che iniziò un pellegrinaggio tra le rocce del Garibaldi per commemorare i morti che non avevano avuta una degna sepoltura, Gianni De Giuli e Giorgio Gaioni, con Luciano Viazzi e molti altri a seguire, rinforzarono le file di coloro che ogni anno, a fine luglio, sono saliti da vari versanti dell’Adamello per ricordare i morti dei tre terribili anni della Prima guerra mondiale, quelli sepolti e quelli insepolti, quelli noti e quelli senza nome. Erano gli

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anni silenziosi del non ricordo, del rischio dell’oblio o, peggio, dei musei muti e polverosi. Quegli uomini, quegli alpini, fecero rivivere la storia di padri che, obbedendo a un giuramento prestato a una Patria che

ancora non era compiuta, combatterono una guerra difficile, in condizioni climatiche spesso estreme, senza approvvigionamenti e senza munizioni, fatta solo di capacitĂ alpina, montanara e spesso alpinistica di saper vincere i mille pericoli, sopravvivere alla morte e portare la linea del confine italiano dove oggi si trova, dando all’Italia la sua terra, le sue montagne, a prezzo di tanto sangue versato. Quell’idea di pellegrinaggio, voluto da un adamellino che non si rassegnava al silenzio dei morti rimasti lassĂš, divenne l’idea e l’ideale di migliaia e migliaia di altri alpini che nei 50 anni sono saliti ripercorrendo linee di guerra e trincee abbandonate, immaginando e pregando, sudando e cantando le loro canzoni. 25 anni fa Gianni De Giuli portò in Adamello Giovanni Paolo II che benedisse, dall’altare di granito a lui dedicato, le spoglie di coloro che rimanevano ancora nel ghiaccio o negli anfratti sconosciuti.

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ƒ•’ƒ”†‘ ‘’’‹‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ƒŽ ‡Â?–”‘ ˆƒ—Â?‹•–‹…‘ Sabato 3 agosto alle ore 14.30 va in scena l’“Approccio alla fotografia naturalisticaâ€?: la fotografia naturalistica in questi ultimi anni ha ottenuto un interesse sempre maggiore da parte di coloro che vogliono immergersi nella natura senza influire sui suoi equilibri, portando a casa un suo “ricordoâ€? personale. Inoltre la fotografia permette a ognuno di noi di esprimersi attraverso la propria capacitĂ di cogliere le sensazioni e le emozioni che gli ambienti naturali sono in gra-

do di regalarci. Per tale motivo il Centro faunistico organizza un incontro formativo per imparare a fotografare soggetti naturali, fiori, animali e paesaggi. L’appuntamento è al Centro faunistico del Parco dell’Adamello (LocalitĂ Fles a Paspardo); il contributo di partecipazione è di 3 euro. MartedĂŹ 6 agosto alle ore 21 “Le stelle, conoscere i corpi celesti e imparare a osservare il cieloâ€?. Alzando gli occhi al cielo in una bella serata stellata chiunque, prima

o poi si sarĂ posto delle domande del genere: “Ma quante stelle ci sono? ChissĂ dov’è il Gran Carro? ChissĂ qual è la stella Polare? ChissĂ come si chiama quella stella cosĂŹ luminosa?â€? Forse non tutti sanno che le cose non sono poi cosĂŹ complicate e che per un serio e buon approccio all’astronomia non è necessario avere un grande e prezioso telescopio; molte volte sono infatti piĂš che sufficienti gli strumenti di cui siamo naturalmente dotati : i nostri occhi e il

nostro cervello. L’astronomia è infatti alla portata di chiunque, basta una buona dose di passione, tanta curiositĂ e la voglia di alzare qualche volta in piĂš il nostro sguardo al cielo! Il Centro faunistico del Parco dell’Adamello organizza, quindi, una serata con un esperto dell’Unione astrofili bresciani che ci aiuterĂ a meglio indirizzare il nostro sguardo. Anche in questo caso l’appuntamento è al Centro faunistico del Parco dell’Adamello; la partecipazione è gratuita.

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arĂ il card. Giovanni Battista Re a tagliare il nastro, sabato prossimo a Edolo, di quella che promette di essere la piĂš importante mostra d’arte dell’estate 2013 in Alta Valcamonica. “Fede e arte. Esposizione 2013â€?, il titolo scelto per l’evento dai promotori, cioè la parrocchia di Edolo-Mu, il locale Museo Sacrae Artis (Musa) e la Fondazione ‘Pro Sacris Locis’, con il patrocinio del Comune di Edolo. Si tratta di oltre 30 preziose tele esposte al pubblico con un innovativo allestimento presso l’oratorio dei Disciplini (ex chiesa di S. Carlo) che sorge nei pressi della Pieve di Edolo. Il percorso si compone di quattro tappe: la Parola che salva, il cosmo e la natura opera di Dio, i volti dei santi che riflettono il loro Creatore, ed infine il volto di Cristo, icona che rivela il Dio invisibile. “La nuova esposizione – spiega il curatore della Mostra, Pierre Lieta – prosegue il cammino iniziato nel 2010 e si presenta con un programma di alto profilo, con tele della pinacoteca parrocchiale e molti prestiti di opere di elevata qualitĂ artistica. Un’esperienza di emozione e intelligenzaâ€?. In effetti, dopo i cicli sulla Vergine Maria (2010) e sui Santi (2011), si è voluto ora approfondire il complesso rapporto tra fede e arte, attraver-

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intendono turbare il pubblico, proponendo l’opera d’arte come una ferita, che fa versare sangue, produce inquietudine, tormenta, non fa dormire. Da bandire la passivitĂ della condizione umana, che si adagia su se stessa e smette di ricercare, approfondire, inquietarsi. CosĂŹ l’arte tiene svegli e costringe a guardare dentro, e, come la fede, provoca una ferita, che genera inquietudine, meraviglia, ricerca. “Mi è piaciuta particolarmente – osserva il parroco di Edolo, don Giacomo Zani – l’immagine della ferita accomunata all’arte che ci fa guardare “oltreâ€? e cioè alla bellezza, ci fa andare oltre il visibile e accogliere la bellezza dell’essere amati da Dio. Perciò la mostra si inserisce a pieno titolo nell’ambito dell’Anno della fede che è giunto al cuore della sua celebrazione, e mi auguro che trovi un pubblico numeroso e attento come nelle due precedenti edizioniâ€?. Il card. Re sabato 3 agosto terrĂ a battesimo l’esposizione dopo la S. Messa delle ore 18 nella Pieve. Poi la mostra resterĂ aperta fino a domenica 8 settembre 2013 con ingresso libero ogni sabato dalle ore 15 alle 20 e ogni domenica o festivo dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 21. Per visite di gruppo in altri giorni e orari è possibile prenotare presso Ufficio Iat di Edolo.

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In quel tempo, uno della folla disse a GesĂš: “Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’ereditĂ â€?. Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?â€?. E disse loro: “Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perchĂŠ, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiedeâ€?. Poi disse loro una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sĂŠ: ‘Che farò, poichĂŠ non ho dove mettere i miei raccolti? Farò cosĂŹ – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri piĂš grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!’. Ma Dio gli disse: ‘Stolto, questa notte stessa ti sarĂ richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarĂ ?’. CosĂŹ è di chi accumula tesori per sĂŠ e non si arricchisce presso Dioâ€?.

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icurezza. Che di domani non ci sia alcuna certezza è stato scritto dall’inizio del mondo e si è messo in poesia e in musica. La riflessione di GesĂš però non inclina verso il sentimento comune del cercare di godere quello che si ha – tanto o poco – ma va piĂš in profonditĂ . La misura del discorso non riguarda quanto uno riesce a possedere ma su cosa costruisce quello che ha. Avere non è un male; lo diventa quando diviene un valore assoluto. E la cupidigia di cui parla GesĂš non riguarda il tanto o il poco, ma la cupidigia stessa, cioè il bisogno di avere per avere sicurezza. Che è una tentazione che nasce dal nostro effettivo bisogno di sicurezza, ma che si trasforma facilmente nel non cercare la sicurezza altrove. Le cose diventano una scusa perchĂŠ le cose si possono avere, mentre non si può avere con i soldi qualcosa di piĂš profondo. Quell’arricchirsi davanti a Dio di cui parla GesĂš è proprio questo: trovare la sicurezza in Lui. PerchĂŠ si possono rincor-

rere tante cose, si possono avere, si possono fare tante cose (anche buone) ma queste possono diventare soltanto un’assicurazione esterna, una giustificazione. Possono addormentare la coscienza. CosĂŹ come fa l’accumulo di impegni e il fare per il fare. La linea che separa l’esterno dall’interno è davvero sottile e non è possibile calcolarla con sicurezza. Si può fingere di fare una cosa per aiutare, per venire incontro e invece si riempie la vita per non cadere nello sconforto di sentirsi egoisti. Si può, al contrario, sembrare inerti ed essere capaci di soccorrere al momento giusto anche solo con una parola. Il confine si segna sulla base della capacitĂ di rendere interiore quello che si fa e quello che si è; è imparare a crescere (ad arricchire) davanti a Dio. Che non vuol dire, allora, fare semplicemente il bene, aiutare gli altri – frasi che sono ridotte a slogan – ma “diventareâ€? bene per gli altri perchĂŠ dentro si è capaci di “essereâ€? bene. Nessuno dĂ quello che non possiede, dicevano gli antichi. Ed è cosĂŹ; e

questa è la motivazione per la quale ci costa di meno fare qualcosa di bene che essere vicini a qualcuno quando ha bisogno. PerchĂŠ fare qualcosa di bene è fare qualcosa che sta esattamente accanto alle altre cose esterne che facciamo. Ăˆ un gradino piĂš su del semplice godersi la vita, ma sta in quell’orizzonte. Ăˆ costruirsi granai per la coscienza ma non è riempire di grano il deposito interiore. PerchĂŠ è piĂš difficile e chiede un coinvolgimento che in passato si chiamava pietĂ e misericordia, parole anche queste uccise dal troppo uso ma che nascondono una veritĂ altissima: il bene non è un’azione. Il bene è prima di tutto partecipazione. Significa che prende dalla parte piĂš profonda del nostro intimo. E quella parte cresce solo se ci si accorge di essere insufficienti a se stessi e di aver bisogno di una stabilitĂ diversa. Altrimenti la misericordia e la pietĂ diventano nevrosi del sentimento, anzi del sentimentalismo, e portano a quella dolce assoluzione che arriva solo all’umido degli occhi. Ma Dio è altrove.

&UHGHUH q XQ VDOWR QHO EXLR" Anche tra credenti si sente dire talvolta che la fede in Dio è una specie di salto nel buio, una fiducia “ciecaâ€?, un fidarsi senza garanzie e senza nessun appiglio. Anzi: si dice pure che solo una fede cosĂŹ (cieca, senza garanzie, quasi irrazionale‌) è “veraâ€? fede. PerchĂŠ il cercare “proveâ€?, il volerci “ragionare suâ€?, il tentare di trovare qualche “garanziaâ€?‌ sarebbe invece segno di una fede debole, insicura, troppo “umanaâ€? e poco fiduciosa della potenza di Dio. Insomma: piĂš si andrebbe contro ogni evidenza e possibilitĂ umana, piĂš questa sarebbe una fede “cristianaâ€?. Ma il Magistero della Chiesa ha esplicitamente condannato l’af-

fermazione che la fede sia solo un cieco moto dell’animo: se il credere in GesĂš Cristo fosse solo un salto nel buio senza motivi, solo una specie di esigenza o di volontĂ interiore senza possibilitĂ di riscontro esteriore, si ridurrebbe la fede a superstizione (non ho nessun motivo per verificare, ma io “ci credoâ€?) e si ridurrebbe GesĂš a pura invenzione umana (lui non è esistito, ma è solo una risposta ai miei bisogni). Credere, infatti, non è un salto cieco nel buio, perchĂŠ GesĂš è esistito ed è incontrabile, e credere in Lui è una questione di vita da vivere. Credere – come dice l’etimologia del verbo ebraico – significa trovare in Dio la roccia su cui appog-

giarsi per stare in piedi nella vita. Credere, dunque, è una questione di vita, di vita sperimentabile e vivibile. Per questo GesĂš alla domanda dei primi discepoli. “Maestro, dove abiti?â€?, risponde “Venite e vedreteâ€?. Ed essi “andarono e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di luiâ€? (Gv 1, 38-39). Altro che salto nel buio! Qui GesĂš chiede di andare a vivere la vita con Lui e come Lui, chiede di provare a vedere il mondo attraverso le sue parole e i suoi insegnamenti. Credere è provare a vivere la vita in GesĂš e con GesĂš, e vedere che una vita vissuta cosĂŹ “sta in piediâ€?.


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osa è accaduto ai bordi della Giornata mondiale della gioventĂš, come è stato visto un abbraccio le cui vibrazioni nell’anima sono andate oltre Copacabana, Rio de Janeiro e il Brasile? Come l’opinione pubblica ha seguito un Papa in cammino tra l’oceano dei giovani e l’oceano delle onde? Come è stata accolta la comunicazione di un Papa che ai piedi della croce ha parlato di Cristo ai giovani di sei continenti, tenuto conto che quello digitale è ormai a pieno titolo nell’esperienza della mondialitĂ ? La gente, nelle cittĂ ancora trafficate o nei luoghi di vacanza, come ha accompagnato lo svolgersi di uno spettacolo in cui non ci sono stati copioni da recitare ma racconti di una vita in cui si sono uniti, come in un canto, il significato e la bellezza di credere, sperare, amare? Nelle piazze digitali, nell’intreccio invisibile delle connessioni, come si è inserito l’incrociarsi travolgente di relazioni e di volti? Come, infine, hanno reagito i media presi spesso in contropiede da un evento spesso sfuggito a categorie interpretative e comunicative che hanno rivelato il loro affanno rispetto alla corsa di un Papa e di milioni di giovani verso l’essenziale, verso il futuro, verso Cristo? La gente si è accorta che qualcosa d’imprevisto e molto strano è accaduto e si è chiesta come mai tanta vitalitĂ , tanto futuro, tanto entusiasmo in una Chiesa che molti commentatori e opinionisti avevano dato per stanca, ammalata, triste e forse spacciata. Due domande, a questo punto, sono sorte spontanee: perchĂŠ un cosĂŹ clamoroso errore di valutazione e di previsione visto che si è assistito a un’irruzione di luce? Un Papa sorprendente come Francesco è il solo autore di una novitĂ che resta sotto gli occhi del mondo? Ăˆ stato lo stesso Francesco a dare una risposta da Copacabana: nel ricordare Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, per i quali ha suscitato un applauso di affetto e di gratitudine, ha richiamato la continuitĂ e la grandezza della mis-

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previsto paesaggio dell’anima, forse è la scoperta di se stessi, forse è il primo aprirsi di uno sguardo nuovo sul mondo e sugli altri. Ai bordi della Gmg è iniziato un movimento. OccorrerĂ trovare linguaggi, occasioni e luoghi perchĂŠ questa vibrazione continui, prenda sostanza e quota. Come per i giovani delle precedenti ventisette Gmg anche per quelli di Rio c’è un compito a casa bello e irrinunciabile in compagnia di una Chiesa alla quale appartengono nella libertĂ , nella gioia, nella responsabilitĂ . La luce di Rio è penetrata in quelle periferie esistenziali che, smentendo ogni pessimismo, sono abitate piĂš da domande ultime che da insensibilitĂ o indifferenza. Ai bordi della Gmg, c’erano e ci sono anche i media ai quali oggi viene indicato un diverso percorso verso la veritĂ e il bene, un percorso che non li allontana dalle regole e dai linguaggi professionali ma li trasforma da trincee per una sorta di autodifesa a luoghi aperti di ricerca dell’essenziale. Si tratta di scegliere tra il piccolo cabotaggio dell’ideologia e dello stereotipo e il mare aperto del dialogo tra il pensiero, la vita e la fede. I giovani di Rio sono consapevoli che questa svolta dipenderĂ in buona misura dalla loro testimonianza, dipenderĂ dalla luce che sapranno portare nei luoghi della quotidianitĂ , lĂ dove l’ordinario prende il sapore dello straordinario. Ăˆ una grande avventura, è l’avventura cristiana che corre su strade che attraversano il mondo e arrivano alle sue periferie. Il cammino continua con quell’arrivederci a Cracovia che è memoria e futuro, impegno e gioia, preghiera e servizio. Camminando s’apre cammino, anche ai bordi di una Gmg.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 15 agosto Ore 10 – Brescia – Santa Messa pontiďŹ cale in Cattedrale. Ore 17.45 – Brescia – Vespri solenni in Cattedrale. Dal 18 al 23 agosto Il Vescovo guida gli esercizi spirituali di Montecastello.

ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ Sabato 24 agosto Ore 10.30 – Costa di Gargnano – Santa Messa in occasione della festa patronale. Domenica 25 agosto Ore 10.30 – Botticino S. Gallo – S. Messa in occasione della festa patronale. Ore 17 – Canè – S. Messa in occasione della festa patronale.

La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario. La nomina a parroco delle parrocchie di Campoverde e Villa di Salò del sac. don Marco Zanotti, giĂ parroco della parrocchia di Castelcovati. La nomina a parroco anche della parrocchia di Cogno del sac. don Rosario Mottinelli, parroco della parrocchia di Piamborno. La nomina a vicario parrocchiale della parrocchia di Adro

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ento convegni, 12 esposizioni, 18 spettacoli, 10 manifestazioni sportive. Migliaia di ospiti e visitatori provenienti da tutto il mondo, quasi 4.000 volontari (20 da Brescia), oltre 1.000 operatori dell’informazione accreditati. Sono questi i numeri della 34ÂŞ edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si svolgerĂ a Rimini dal 18 al 24 agosto, e presentata il 2 luglio a Roma. Tema scelto per questa edizione è “Emergenza uomoâ€?: “L’uomo oggi vive in una condizione di emergenza, non soltanto quando sistemi politici autoritari ne minacciano le condizioni elementari di libertĂ e di sopravvivenza ma anche laddove, pur in sistemi dove le libertĂ democratiche sono garantite, è il desiderio del cuore che corre il rischio di venire anestetizzato, censuratoâ€?. Sull’evento il Sir ha intervistato la presidente del Meeting, Emilia Guarnieri. “Emergenza uomoâ€? è il tema per l’edizione 2013. Da dove nasce questa scelta? Ăˆ evidente che esiste un’emergenza uomo, dovuta alla crisi nella quale si vive e alla drammaticitĂ della situazione internazionale. Dovuta anche al fatto che ciò che rischia di essere annientato, distrutto oggi è l’identitĂ dell’uomo, il suo desiderio e la sua domanda di veritĂ . Il Meeting vuole, con questo tema, riecheggiare una

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il ministro del Lavoro e quello per lo Sviluppo economico, cercheremo di capire come affrontare le emergenze odierne per riaccendere la speranza e la forza di riprendere a vivere positivamente. Come tradizione, anche quest’anno saranno presenti molti uomini delle istituzioni, con il premier Letta ad aprire i lavori. Quale contributo chiedere alla politica? La politica può e deve portare un contributo enorme alla soluzione di queste emergenze. Essa deve essere la testimonianza di uomini che hanno a cuore il bene comune, il bene dei popoli, la pace. Un obiettivo da perseguire superando dialettiche e diatribe sterili come, purtroppo, abbiamo visto per tanto tempo. Tra i temi portanti c’è anche l’Europa. Appare evidente che il trovare una soluzione alle diverse emergenze sociali ed economiche non può investire un singolo Paese ma tutta l’Unione europea...

L’Europa ha una storia, una cultura e una tradizione di unitĂ , di consapevolezza del bene comune, almeno cosĂŹ l’hanno concepita e pensata i Padri fondatori. Oggi il problema è, da una parte, ridare consistenza reale all’Europa e, dall’altra, individuare ciò che in essa di positivo si sta costruendo. Altro versante è, poi, lavorare per capire quali obiettivi di tipo sociale, economico e politico l’Europa si può dare per costruire condizioni di bene comune.

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del rev.do don Angelo Bonardi, sacerdote novello. La nomina a insegnante in Seminario del rev.do don Mauro Cinquetti, sacerdote novello. La nomina a vicario parrocchiale della parrocchia di Travagliato del rev.do don Davide Corini, sacerdote novello. La nomina a vicario parrocchiale della parrocchia di Pontevico del rev.do don Claudio Pluda, sacerdote novello. La nomina a vicario parrocchiale delle parrocchie San Giacinto (Lamarmora) e Beato Luigi Palazzolo in cittĂ , del rev.do don Nicola Santini, sacerdote novello.

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A 35 anni dalla morte di Paolo VI, martedĂŹ 6 agosto alle 17 nella basilica di San Pietro a Roma mons. Francesco Beschi presiede una Messa per ricordare la memoria del ponteďŹ ce bresciano. Alla Messa prenderanno parte i 65 pellegrini bresciani che stanno vivendo l’esperienza “Ora et... camminaâ€?, il pellegrinaggio a piedi per i giovani bresciani organizzato dall’UfďŹ cio per la spiritualitĂ e le vocazioni. Il gruppo è composto da 65 pellegrini: molti di questi in cammino di

discernimento vocazionale. Il cammino prevede soste di preghiera e spunti di riessione tratti dall’esortazione apostolica Gaudete in Domino scritta dal Papa nel 1975. I pellegrini giungeranno sulla tomba dell’apostolo Pietro per rinnovare la professione di fede. Sono diverse le celebrazioni nelle località legate alla memoria di Montini: alle Grazie, alla Pieve di Concesio, a Verolavecchia, a Ponte di Legno, a San Giovanni Evangelista e alla chiesa della Pace.

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no, don Giovanni Battista Zuaboni (1880-1939), l’Istituto Pro Familia svolge un tipico servizio di evangelizzazione del matrimonio e di promozione dei valori umani. Lo scopo dell’Istituto Pro Familia è di abbracciare tutto ciò che riguarda la famiglia, e di dedicarsi completamente al suo sviluppo e al suo perfezionamento con spirito e intraprendenza missionaria curando GesĂš sofferente nelle sue membra vitali: la famiglia scristianizzata. L’Istituto oggi opera in diverse regioni d’Italia per la costruzione e la formazione di famiglie cristiane

in cui gli sposi siano consapevoli del loro ministero coniugale nella Chiesa e nella societĂ civile. Il percorso è pensato per coppie in ricerca e per coppie di fidanzati che si interrogano sul loro essere coppia nella Chiesa, i nuclei fondamentali della concezione cristiana della vita. Infatti, la scelta di vita matrimoniale che hanno deciso di prendere in considerazione trova il suo senso e il suo fondamento in GesĂš Cristo e nel suo Vangelo. Cosa ha da comunicare GesĂš a due fidanzati sul senso della loro relazione? Che cosa significa impegnarsi ad essere coppia seguendolo? Come due fidanzati e due sposi possono amarsi ed amare come GesĂš chiede di amare? Come tradurre la vita di fede in Cristo dentro una concreta relazione coniugale? Gli incontri si propongono come invito a trovare qualche risposta a queste domande. Tra le principali iniziative dell’Istituto ci sono le Scuola di vita familiare, organizzate in collaborazione con le parrocchie, per aiutare ragazzi/e a dare un senso alla vita, per educare la capacitĂ di amare, per orientare ad un progetto di coppia e di famiglia chi è chiamato al matrimonio, per stimolare la creativitĂ e sviluppare attitudini personali.

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l Pro Familia offre la possibilità di attuare una forma di preparazione alla famiglia, che ha la caratteristica della continuità di svolgimento a partire dalla preadolescenza, e accompagna le coppie anche dopo il matrimonio per una pienezza di risposta alla vocazione coniugale e familiare e per un servizio di pastorale familiare. Si proponiamo di offrire ai fidanzati un percorso di fede, attraverso testimonianze di vita, momenti di ascolto e di approfondimento della Parola di Dio, incontri guidati da esperti, attività di confronto in gruppo, celebrazioni liturgiche. Per sua natura il cammino richiede partecipazione assidua e continuativa. Iscrizioni si ricevono entro il 30 settembre. Per informazioni e iscrizioni telefonare al numero 03046358, www. profamilia.it o mandare una email a istituto@profamilia.it. Il percorso, dal 13 ottobre al 30 marzo, si terrà presso l’Istituto Pro Familia di via della Lama 61 a Brescia. Si terrà nella sede dell’Istituto in via della Lama 61 nei seguenti orari: sabato ore 15 -18; ritiri domenica ore 9.30-18 week-end dalle ore 15 del sabato alle ore 17 della domenica. Nato dall’intuizione profetica di un giovane sacerdote brescia-

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*LXVHSSH &DPDGLQL ODLFR FULVWLDQR In vita le sue stelle ďŹ sse sono stati tre ďŹ gli della Chiesa bresciana: Paolo VI, il beato Giuseppe Tovini e Vittorino Chizzolini, apostolo dell’educazione. In Valle Camonica, a Bienno e a Sellero nei giorni scorsi, è stata ricordata, a un anno dalla morte, la ďŹ gura di Giuseppe Camadini. Il 25 luglio, nel giorno anniversario della morte, è stata celebrata in suo suffragio una S. Messa nella chiesa di Sant’Afra. Brescia l’ha ricordato con la preghiera, il modo piĂš opportuno per dare risalto

all’essenza del suo impegno di laico cristiano e la sua testimonianza di fede. Tante le opere alle quali ha prestato la sua intelligenza e il suo carisma. Camadini è stato un fedele continuatore della linea feconda del grande cattolicesimo bresciano come ricorda spesso il card. Re. La memoria di papa Montini gli deve molto per l’impegno serio di studio e di ricerca che da lui è stato promosso. Gli devono molto anche i giovani grazie alla capacitĂ di Camadini di guardare al futuro, di pen-

sare alle nuove generazioni. Il suo modo di preparare il futuro si basava sulla ďŹ ducia nell’educazione. Sosteneva che quel che si semina nel cuore della gioventĂš porta sempre buoni frutti. Coltivare fedelmente la sua ereditĂ signiďŹ ca non perdere di vista il ďŹ ne della crescita umana e cristiana delle nuove generazioni. Una sďŹ da aperta che necessita ancora oggi della promozione di occasioni di formazione, di impegno e di lavoro per i giovani, di luoghi di studio, di ricerca e innovazione.

Ăˆ il compito attuale delle associazioni e delle istituzioni cattoliche di cui Camadini ebbe cura e che fanno grande Brescia. In esse generazioni di laici bresciani si sono formate e si formano e la sua ereditĂ oggi si diffonde per divenire patrimonio comune della comunitĂ bresciana. Questa buona testimonianza, che molti incarnano continuando fedelmente la sua opera, parla ancora ai bresciani che agiscono nel sociale, nella cultura e nella politica della nostra terra.


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GiovedÏ 15 agosto si celebra in tutta la Chiesa la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, alla quale sono dedicate molte chiese, a cominciare dalla Cattedrale. La festa liturgica dell’Assunta avrà il suo momento culminante nella Messa celebrata in Cattedrale alle 10 presieduta dal vescovo Luciano, con la presenza del Capitolo della Cattedrale e delle comunità parrocchiali del centro storico. Alle 17.45 il Vescovo presiede il canto solenne dei Vespri

Il 28 luglio si è spento don Giuseppe Minelli. Nato a Castelcovati nel 1935 e ordinato a Brescia nel 1961, è stato curato di Erbusco S. Maria (1961-1966), curato di S. Francesco da Paola in città (1967-1983), consulente ecclesiastico provinciale della Coldiretti (1990-2005), parroco di Corticelle Pieve (1983-2005). Don Giuseppe è stato funerato e sepolto a Castelcovati il 30 luglio 2013.

VenerdĂŹ 26 luglio, il Signore ha chiamato a sĂŠ don Francesco Falsina, ospite della Rsa “Serliniâ€? di Ospitaletto. I funerali sono stati presieduti da mons. Luciano Monari. Don Francesco è stato sepolto nel cimitero di Ospitaletto. A lui e ai suoi familiari va il nostro ricordo nella preghiera. Don Francesco Falsina era nato a Brescia il 7 gennaio del 1926, originario della parrocchia di San Giovanni Evangelista e ordinato a Brescia il 16 giugno del 1956.

con la benedizione eucaristica. Le altre celebrazioni dell’Eucaristia si terranno alle ore 8.30, 12 e 18.30. Durante questo giorno, in Cattedrale è possibile lucrare l’indulgenza plenaria alle solite condizioni: visita alla Cattedrale, confessione sacramentale e comunione eucaristica nell’arco della settimana, preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre (almeno un Padre nostro e un’Ave Maria), disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.

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osa resta del cinema e del teatro negli oratori di Brescia? Qual è il loro contributo alla nuova evangelizzazione? Come la diocesi può supportare meglio la loro attivitĂ e il loro sviluppo? Domande serie che esigono risposte altrettanto serie. Anzitutto va ricordato che ancora oggi in oltre 50 parrocchie bresciane esiste una “sala della comunitĂ â€? gestita attivamente da un gruppo di volontari che si preoccupa di programmare la visione di film, spettacoli teatrali, incontri culturali e manifestazioni che ospitano associazioni ed enti del territorio. Ăˆ una ricchezza da cui non si può prescindere. Molte altre sono le sale che, anche se meno strutturate, danno un servizio pastorale e culturale con la dedizione che caratterizza molto del nostro volontariato ecclesiale. La stragrande maggioranza di questi cinema e teatri parrocchiali è stata ristrutturata negli ultimi anni con una funzione polivalente e spesso si trova in comuni sotto i 10mila abitanti. Le sale parrocchiali, inoltre, rappresentano l’unico presidio culturale ramificato in provincia di questo tipo e costituiscono una rete che spesso collabora con la pubblica amministrazione (ndr. vedi Buongiorno cinema a pag. 30). Se la situazione mostra una di-

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del rispetto delle regole. L’ultimo in ordine di tempo è il passaggio al cinema digitale che se non accompagnato potrebbe ridurne drasticamente la programmazione cinematografica. La sfida piĂš importante resta, però, quella pastorale. Quanta coscienza ha la parrocchia che la sua “salaâ€? può essere uno strumento per l’evangelizzazione attraverso la cultura? La povertĂ culturale delle persone, la loro distanza dalle cose di Dio può trovare nei linguaggi del teatro, del cinema, della musica una possibilitĂ di incontro e proposta? Quanti consigli pastorali ne sono co-

scienti? E poi i giovani. Spesso il teatro dell’oratorio diventa un luogo significativo del loro protagonismo e della loro espressivitĂ , ma come far sĂŹ che divenga anche esperienza di crescita nella fede? Queste attenzioni hanno nel servizio diocesano alle sale un riferimento, ma un legame piĂš forte col territorio potrebbe fare la differenza. Da decenni a Brescia lo strumento operativo è VoceSas, il Servizio di assistenza delle sale, che negli ultimi anni è stato gestito dalla Fondazione San Francesco di Sales. Ăˆ di questi giorni, invece, la nascita ufficiale della delegazione diocesana dell’Acec Brescia, in forma di associazione regolarmente costituita. Essa è parte dell’Associazione nazionale cattolica esercenti cinema (Acec) che a nome dei vescovi, come ricorda la nota della Cei del 1999 e il direttorio “Comunicazione e missioneâ€? del 2004, sostiene concretamente e promuove l’impegno ecclesiale di queste strutture pastorali. Gli associati sono le parrocchie che possiedono una sala della comunitĂ e che pagano regolarmente le quote associative. L’Acec Brescia, pertanto, da settembre gestirĂ direttamente VoceSas che resterĂ a Brescia in via Callegari, 6. L’auspicio è che un piĂš diretto coinvolgimento delle parrocchie nella gestione anche concreta del servizio favorisca una maggior presa di coscienza di un patrimonio pastorale che non può venir meno.

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8RPR GL IHGH H GL FXOWXUD Ci sono alcuni sacerdoti che hanno vissuto il loro ministero prima nelle ďŹ le di una Congregazione religiosa, poi nel presbiterio diocesano, nel clero secolare, senza per questo rinnegare lo speciďŹ co carisma della famiglia religiosa nella quale era sbocciata e cresciuta la loro vocazione. Don Pasqualino Zanotti è uno di questi. Infatti, diventò prete come religioso pavoniano nel 1961. Il primo anno del suo ministero lo passò come vicerettore dell’Istituto Pavoniano di Monza. Poi insegnò lettere, ďŹ no al 1968, nel Seminario della stessa Congregazione fondata a Brescia dal Beato Lodovico Pavoni nell’Ottocento. E come religioso si dedicò alla gioventĂš, pure in un’altra forma, come curato a Treviglio. Era il 1971 quando, dopo questa esperienza,

ritenne di dover far parte del clero diocesano. Accettò le due brevi esperienze a Buffalora e nel 1972 fu incardinato in diocesi con destinazione nella giovane parrocchia palazzolese di San Giuseppe. Dopo un anno venne la destinazione a Polaveno, come parroco. Nella piccola ma impegnativa parrocchia rimase per 10 anni. Nel 1984 fu chiamato a guidare la parrocchia di Remedello Sotto. In questa comunitĂ della Bassa rimane per 25 anni, segnando profondamente la vita cristiana della gente che ha ricambiato con tanto affetto la sua dedizione silenziosa, discreta, riservata, ma efďŹ cace. Infatti don Pasqualino è stato un prete che ha puntato molto sulla via culturale per comunicare la fede e il Vangelo: da un lato l’insegnamento del latino e del greco nelle scuole pub-

bliche, dall’altro la pubblicazione di libri di pietĂ popolare. Dedicò un volume ai santi e alle loro “protezioniâ€?, un altro all’umorismo dei santi e alle curiositĂ in Vaticano. Sacerdote timido e schivo, non ha mai sbandierato la sua vasta preparazione culturale, ma ha saputo rapportarsi in semplicitĂ con tutti, giovani e adulti. E quando doveva rimproverare e correggere, lo faceva con garbo e sottile ironia. Non era un trascinatore, un promotore di iniziative spettacolari: preferiva accostare le persone con discrezione. Ma la sua riservatezza non ha mai costituito l’alibi per il disinteresse pastorale. Infatti ha sempre sostenuto, formato e incoraggiato i vari gruppi operanti nelle parrocchie dove ha svolto il suo ministero: sapeva accompagnare con sapienza sia i gruppi che

svolgevano attivitĂ di formazione e apostolato, sia quelli piĂš propensi alla gestione dell’oratorio o di una sala cinematograďŹ ca. Don Pasqualino è stato un prete che ha fatto della condivisione silenziosa della quotidianitĂ la base del suo ministero. Quando entrava in amicizia con i suoi fedeli, sapeva anche aprirsi e comunicare le sue preoccupazioni di pastore. Fra queste una lo ha sempre tenuto

particolarmente attento in tutte le parrocchie in cui è stato: trovare i modi piÚ appropriati per avvicinare i lontani, stimolandoli a partecipare alle iniziative religiose, formative e culturali. Questa costante preoccupazione è il segno che don Pasqualino Zanotti ha sempre avuto forte la coscienza della sua missione sacerdotale che ha onorato sempre, anche negli ultimi sofferti anni del suo ritiro a Montirone.


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dalle Acli Lombardia, e si tiene dal 24 al 31 agosto a Motta di Campodolcino (Sondrio). Si tratta della 29ÂŞ Settimana internazionale, che quest’anno ha come tema: “Convivenza, lavoro e politica estera nell’Unione europea. Dentro le trasformazioni della globalizzazioneâ€?. Le giornate si alterneranno tra relazioni, lavori di gruppo, momenti di spiritualitĂ e naturalmente qualche escursione tra le bellissime montagne della

zona. Altro appuntamento di rilievo è il tradizionale Incontro nazionale di studi, che quest’anno si terrĂ a Cortona (Arezzo) dal 19 al 21 settembre sul tema “Abitare la storia. Partecipazione, cittadinanza e democrazia in tempo di crisiâ€?. Un tema, quello della partecipazione, che tra l’altro a Brescia è giĂ da molti mesi al centro della riessione, a partire dal convegno interassociativo dello scorso anno. (Roberto Toninelli)

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iamo sempre piĂš poveri. Lo dicono tutti e lo conferma l’Istat, che qualche settimana fa ha reso noti i dati sulla ricchezza relativi al 2012. Ăˆ piĂš povero chi vive al Sud, ma anche chi risiede al Nord non se la passa benissimo. Si parla di un decremento del 3,12% dei redditi da lavoro dipendente e ora l’aumento della povertĂ assoluta tocca anche impiegati e dirigenti. L’Italia sembra un “Paese unito nella povertĂ e nell’impoverimento delle famiglieâ€?. Intanto che la politica ripensa il piano industriale e progetta un nuovo sistema fiscale, Acli e Caritas hanno dato vita al reis: il reddito di inclusione sociale. Si tratta di un trasferimento monetario unito a un pacchetto di servizi alla persona volti a garantire alle famiglie in condizione di povertĂ assoluta un livello di vita “minimamente accettabileâ€?: standard nutrizionali adeguati, un’abitazione con energia e acqua calda, vestiti decenti. Questo aiuto è garantito a per-

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sa tra i 18 e i 65 anni e abili al lavoro, devono attivarsi per la ricerca di un lavoro, dare la disponibilitĂ a iniziare un’occupazione offerta dai Centri per l’impiego e frequentare corsi di formazione o riqualificazione personale. I Comuni dello stesso distretto socio-sanitario (in forma associata nell’Ambito sociale di riferimento) fungono da regia del processo e il Terzo settore co-progetta l’intervento, secondo il buon criterio del welfare-mix che vede la corresponsabilitĂ di attori pubblici e privati. Il reis è introdotto gradualmente nell’arco di quattro anni, partendo dalle famiglie che stanno peggio. I fondi a disposizione aumentano progressivamente in questo arco di tempo e le prestazioni giĂ esistenti contro la povertĂ vengono gradualmente abolite. A sostegno del reis c’è l’infrastruttura nazionale del welfare locale: cioè un insieme di strumenti economici messi a disposizione da Stato e Regioni. I principi alla base di questo strumen-

to innovativo sono tre: concretezza, equitĂ ed efficienza. Elementi imprescindibili per la messa in pratica del principio piĂš generale della giustizia sociale. L’alleanza tra Acli e Caritas, alla base del reis, è aperta anche ad altri soggetti sociali che ne condividono lo spirito, che intendono dare un contributo per migliorare alcuni aspetti e che sono disponibili a contribuire a una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle forze politiche per far in modo che si passi dall’idea alla realtĂ .

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La Federazione italiana scuole materne (Fism) aderisce convinta alla petizione popolare “Uno di noiâ€?, promossa per l’Italia dal Movimento per la vita e in atto in 27 Paesi dell’Unione europea. L’invito per scuole materne federate, gestori, insegnanti e genitori, è pertanto quello di sottoscrivere la petizione. Un’operazione che sarĂ possibile con l’avvio dell’anno scolastico. L’iniziativa, infatti, che mira

alla salvaguardia dell’embrione, è assolutamente coerente con l’impegno di promozione della persona umana che può essere un valore condiviso, anche partendo da differenti orientamenti culturali e religiosi. La stessa Convenzione sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Onu il 20 novembre 1989, e ratiďŹ cata anche dall’Italia con la legge n.176/1991, nel Preambolo afferma che ogni bambino “a causa della sua mancanza di

maturitĂ ďŹ sica e intellettuale, necessita di una protezione e di cure particolari, ivi compresa una protezione legale appropriata, sia prima che dopo la nascitaâ€?. Per maggiori informazioni su questa importante battaglia di civiltĂ e di rispetto per l’essere umano e per aderire alla petizione anche online, è possibile collegarsi al sito internet del Movimento per la vita http://www.mpv.org/

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iccome contro la crisi il contadino cerca sempre di “cominciare da‌â€?, con tenacia e pazienza, sapendo discernere se insistere nell’azione intrapresa o cambiare strategia, il logo dell’attivitĂ formativa promossa quest’anno da Lesic rappresenta una varietĂ di semi: le condizioni perchĂŠ si sviluppino dipendono da noi tutti. Ben sei sono i seminari di inizio anno scolastico 2013-14, che si terranno sempre di sabato presso il centro Family Hope in via Mons. Luigi Fossati, 1, 25124 Brescia (Zona S. Polo dietro la Lonati). Si parte il 31 agosto, con “L’educatrice al tempo della crisi,â€? rivolto soprattutto alle educatrici dei nidi, che sarĂ aperto dalla domanda “Chi siamo? Educatrici in cerca di identitĂ ?â€? a cui proverĂ a rispondere la psicologa, psicoterapeuta G. Cavalli. Seguiranno gli interventi delle professoresse E. Di Terlizzi su “Ali e radici: un’esperienza di rinnovamento in un servizio per la prima infanziaâ€? e S. Manzoni con “Ricchezza

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di entusiasmo e povertĂ di materiali: la ricetta per un servizio di qualitĂ â€?, per un coinvolgimento delle famiglie nell’attivitĂ scolastica. Nel pomeriggio i laboratori esperienziali, guidati dalle coordinatrici e formatrici Adasm Fism di Brescia. La seconda proposta, il 7 settembre, riguarda “Quale matematica nella scuola dell’infanziaâ€?, con gli interventi delle prof. S. Spinoni su “La matematica nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanziaâ€? e C. Alberti su “Il numero naturale: aspetti concettuali e didatticiâ€? e da M.E. Bracchi su “Cenni ad altri ambiti matematici nel curricolo della scuola

dell’infanziaâ€?. Gli workshop saranno tenuti dagli stessi docenti attivando lavori di gruppo. Il 14 settembre, invece, largo a “Dall’immaginazione alla realtĂ attraverso la letturaâ€?, con l’esperto L. Paladin che parlerĂ di “L’evoluzione del simbolico nel bambinoâ€? e di “La narrazione come organizzatore delle competenzeâ€?. A seguire attivitĂ in piccoli gruppi per la costruzione di trame narrative. L’osservazione del bambino: strategie e strumenti di osservazione è il tema del 21 settembre, a partire dalla realizzazione di interventi educativi e didattici per il bambino ed il gruppo, con la prof.ssa A. Bondioli, fino alla presentazione, da parte della prof.ssa D. Savio, di una scala di valutazione delle abilitĂ ludico-simboliche infantili (Svalsi). Il 28 settembre l’indagine riguarda L’acquisizione del linguaggio, a partire da “I disturbi del linguaggio in prima infanzia (prima dei tre anni)â€?, a cura della psicologa dello sviluppo L. Manenti, per concludersi con un “Progetto di individuazione precoce

di bambini a rischio per difficoltĂ di apprendimento con l’obiettivo di fare prevenzioneâ€?, proposto dalle logopediste N. Cighetti e M. Bertussi. L’ultimo appuntamento è per il 12 ottobre, quando Italo Fiorin e Claudia Belpietro metteranno a fuoco “Le Indicazioni per il curricolo: novitĂ e prospettiveâ€?, proponendo ai partecipanti anche attivitĂ di workshop-laboratorio. Per informazioni: Fondazione Lesic – Brescia, Savoldi Emanuela - Resp. Ufficio formazione, Via della Rocca, 16 - 25122 Brescia - tel. 030.43494 - int 70. www.lesic.it

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esideriamo essere dei burocrati e rimanere dietro queste mura? Saremo qui seduti a disquisire di teologia mentre ci sono malati che vengono trascurati, affamati a cui viene negato il cibo e bambini bisognosi di amore?â€? Un nuovo Papa viene eletto e giĂ dai suoi primi atti porta scompiglio nell’austera diplomazia vaticana, privilegiando la semplicitĂ e il rapporto diretto con la gente, soprattutto gli umili e i sofferenti. Questo è uno degli eventi descritti nel romanzo “Il secondo Messiaâ€? (Newton Compton, 466 pagine) dello scrittore irlandese Glenn Meade. La prima cosa che viene da pensare è che l’elezione al soglio pontificio di Bergoglio, con le sue novitĂ , fin dalla scelta del nome, ha iniziato a influenzare anche la narrativa; se non che, andando a raccogliere dati sull’edizione originale del romanzo, ci si accorge che “The second Messiahâ€? è uscito, per Howard Books,

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nare: sembrerebbe preparare chissĂ quali sconquassi e invece è connesso con i riferimenti ad alcuni passi dei Vangeli, degli Atti degli Apostoli e dell’Apocalisse, ma anche prima nel Deuteronomio, alla necessitĂ di guardarsi da falsi profeti o da chi desidera il potere dei miracoli per tornaconto personale. Ovviamente non tutto è oro quel che riluce, perchĂŠ nel romanzo ci sono approssimazioni e inesattezze: nel sesto secolo a Roma non esistevano monete, l’Urbe è descritta come una moderna Babilonia, preda di prostituzione e violenza, con “rudimentali forze di poliziaâ€? (il che non vuol dire che l’ordine regni sovrano), a Qumram non sono stati scoperti frammenti riconosciuti come parti del Nuovo Testamento, ma forse solo una piccolissima porzione di Marco; per non parlare del fatto che nel romanzo sottrarre un documento top-secret all’Archivio Vaticano sia piĂš facile che rubare caramelle ad un bambino e che Celestino V

non fu ucciso da sicari; sorvoliamo sul fatto che un Papa eletto se ne possa andare in giro per i vicoli di Roma eludendo tranquillamente la security. Sarebbe interessante sapere chi ha fatto prima, Meade a vedere “Habemus papamâ€? o Moretti a leggere il romanzo, ma in inglese: tutti e due sono del medesimo anno e tutti e due hanno come motivo ispiratore Celestino V e parlano di un Papa che la fa in barba a tutti e se ne va come un turista a zonzo per Roma. Fatto sta che nella fiction un rotolo del mar Morto allude a un secondo Messia che potrebbe essere scambiato per GesĂš stesso, e che poi si rivelerĂ un millantatore alla ricerca di potere. Israeliani e Vaticano pensano che se divulgato esso possa mettere in crisi la fede e la propria esistenza e cercano di farlo sparire. Solo il nuovo pontefice – dopo una lunga crisi interiore causata da alcuni fatti del suo passato collegati con la pergamena –capisce che non

c’è nulla da temere e che la veritĂ si debba conoscere, rischiando per questo la vita. Un po’ troppo Indiana Jones (tutti i personaggi, atletici e coraggiosi, indossano Ray-Ban, tutte le donne, bambine e suore comprese, sono bellissime), con alcuni colloqui da rivedere, il romanzo ha il pregio di non partecipare ai tentativi di demolizione della fede cristiana, ma di proporre una narrativa non aggressiva verso il cattolicesimo, anche se non priva di ammiccamenti al mercato.

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Collebeato, Edolo, Esine, Marone, Palazzolo, Pavone Mella, Ponte Caffaro e Provaglio d’Iseo. Dalle scuole materne ďŹ no alle superiori per approfondire temi legati alla scuola e alla vita tramite la proposta cinematograďŹ ca, preceduta e seguita da una presentazione e un dibattito con un esperto. Successo sancito ďŹ n dall’inaugurazione l’8 aprile a Pavone Mella dove il ďŹ llm in 3D “Pirati! Briganti da strapazzoâ€? ha fatto il tutto esaurito (nella foto). “A nome della Provincia − ha

dichiarato Silvia Razzi, assessore alla Cultura e al turismo della Provincia di Brescia − rivolgo un sincero ringraziamento non solo agli organizzatori di questo progetto, ma anche a tutti gli insegnanti e gli allievi che hanno partecipato. Ăˆ anche grazie a manifestazioni come queste che si costruisce insieme una societĂ migliore e piĂš preparata!â€?. Un successo che dimostra l’interesse che il cinema sa suscitare e che troverĂ sicuramente un successo ulteriore in futuro.

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na regola della matematica dice che cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. In “Se sposti un posto a tavolaâ€? il risultato cambi, eccome. Sull’amletico dubbio legato alla possibilitĂ che ciascuno si disegni il proprio destino ecco le vicende di quattro uomini e quattro donne seduti attorno a un tavolo. Il riferimento illustre resta “Sliding doorsâ€? ma qui, nel film dell’esordiente francese Christelle Raynal, manca un po’ di brillantezza. Scorre piacevolmente la prima parte della pellicola in cui si presentano i personaggi principali. Su tutti Eric (Lannick Gauntry), protagonista principale, ex della sposa Marie (Louise Monot) di cui lui è ancora e innamorato e a cui lei cede poco prima del rito. SarĂ proprio lui a incaricarsi di sistemare i segnaposto sul tavolo e questo darĂ il via al gioco sul probabile futuro. Marjorie (Audrey Lamy) sorella della sposa, inguaribile romantica. Arnaud (Mathias Mlekus) e Edith (Shirley Bousquet) con l’ossessione di avere un figlio. Pierre (Franck Dubosch) chirurgo poco fedele e la moglie problematica Catherine (Elsa Zylberstein) e David (AriĂŠ Elmaleh) aspirante fotografo squattrinato. E dopo la

prima simulazione di realtĂ , dovuta alla disposizione dei segnaposto, ecco servircene delle altre. La prima è piĂš lunga, a causa della necessitĂ di presentare i personaggi. Le altre forse un poco scontate, visto che con un poco di mestiere si possono immaginare i possibili incastri delle personalitĂ che ci sono state presentate. Laddove la normalitĂ sembra essere una cosa rara la regista cerca di raccontare la caccia proprio alla felicitĂ di ciascuno, per scoprire dopo poco che il lieto fine arriverĂ , ma bisognerĂ passare per qualche situazione comica, grottesca e caricaturale. “Si ride?â€?, qualcuno chiede. “SĂŹâ€? è la risposta. Ăˆ indubbio che le risate al pubblico non mancheranno, ma ben altra cosa è la commedia francese a cui siamo abituati. Se si vuol ridere si può vedere, senza la pretesa di godere di un film francese, senza andare nei classici o ricercati, ma se si vuole il meglio che le commedie d’oltralpe hanno saputo offrire, forse è bene cercare altrove. In fondo, persino in casa l’hanno stroncato. Ăˆ pur vero che si dice nemo propheta in patria. Ma la cosa da chiedersi è se quella sia la domanda giusta. Il destino in fondo può essere la risposta alle domande. Che il segreto sia porre le domande?

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artisti musicali piĂš importanti dell’etĂ contemporanea, colui che ha innalzato il proďŹ lo del auto dandogli la stessa dignitĂ e grandezza attribuita alla voce e agli strumenti a corda. Il concerto, che vede l’esibizione anche di Erika Giovanelli, Erin Bouriakov, Unji Chung, Lucas Jordan, e Michie Bennett; al pianoforte Junko Nakamura, è in programma presso le cantine di via Broletto 2 a Borgonato di Cortefranca. L’ingresso è gratuito.

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ono ormai entrati tra gli appuntamenti tradizionali del mese di agosto, capaci di richiamare lungo la valle dell’Oglio decine di migliaia di visitatori. Ad “aprireâ€? le danze la Mostra mercato di Pisogne, in programma dal 10 al 18 agosto, quest’anno alla sua 16ÂŞ edizione. La manifestazione, promossa dal Comune dell’alto Sebino in collaborazione con l’associazione Cieli vibranti, ripercorrendo il percorso immaginifico de “Le CittĂ Invisibiliâ€? di Italo Calvino, intrapreso giĂ da qualche anno, sarĂ ancora una volta occasione per emozionarsi, conoscere o riscoprire le svariate sfaccettature e la magia degli angoli piĂš nascosti dell’antico borgo di Pisogne. L’obiettivo è quello di valorizzarne, sia dal punto di vista turistico che culturale, le peculiaritĂ (borghi, cantine, piazze, itinerari)attraverso la realizzazione di spettacoli, danze, iniziative, percorsi artistici, guide turistiche, laboratori ludici, mostre, stand e l’esposizione di opere di artigiani provenienti da tutta Italia e dall’estero, con dimostrazioni di vecchi mestieri e rimandi alle tradizioni del passato. Sino al 18 agosto artigianato artistico, lavorazioni della ceramica, del vetro, della terracotta, dell’oro, argento e pietre preziose, del rame, del legno,

del ferro saranno protagoniste per i vicoli del centro storico di Pisogne. Il 17 agosto, quasi con un ideale passaggio di testimone, prenderà invece il via la 23ª edizione della Mostra mercato d’arti e mestieri di Bienno. Sino a domenica 25 agosto nel borgo camuno le migliaia di visitatori avranno modo di rivivere i fasti del passato attraverso l’apertura di botteghe artigiane, lo snodarsi di sfilate storiche e di spettacoli itineranti alla calda luce di ceri e fiaccole. ll borgo sarà riportato ancora una volta ad un’ennesima ribalta grazie alla maestria degli artigiani che interverran-

no, veri e propri artisti nella loro abilitĂ di trattare qualsiasi materiale: dal ferro battuto nelle ardenti fucine, alla pietra ricavata dalle cave e dal fiume locali, dal legno dolce e caldo alla creta plastica e morbida, dalle pennellate dai colori naturali e opachi a quelle dai colori acrilici e brillanti. A rendere ancora piĂš interessante la proposta biennese, promossa dal Comune e da Bienno eventi, anche la messa a punto di un ricco programma di spettacoli e appuntamenti culturali che accompagneranno l’intera settimana. Tra questi la personale dell’artista biennese Giacomo Ercoli, ‘l hcĂźltur (1913-1996), uomo semplice ed umile, che realizzò opere cosĂŹ fini, preziose ed espressive da consacrarlo tra i grandi artisti della Valle. Sono infatti opere che parlano a chi le osserva, poichĂŠ cantano la poesia dell’eterno e dell’umano di cui interpretano la forza e la delicatezza insieme, comunicando malinconia pura e gioia impalpabile. I materiali utilizzati son divenuti anima stessa delle sue opere, in cui ogni segno è frutto di una mano sicura e sincera che lavora seguendo il ritmo di una potenza interiore ispirata dal classicismo. Programmi e informazioni sulle due manifestazioni sono disponibili su www.mostramercatopisogne.it e www.mostramercatobienno.it.

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I Gr nazionali vanno in onda dalle 8 alle 18; i Gr di Radio Vaticana alle 8 e alle 19.30 (la domenica alle 14); i Gr locali vanno in onda ogni ora dalle 9.30 alle 13.30; la Rassegna stampa locale alle 8.30 la rassegna stampa nazionale alle 9.15; gli approfondimenti alle 9.45 in Zoom. Sono gli appuntamenti quotidiani dedicati all’informazione locale, nazionale e internazionale. Sul sito radiovoce.it si possono riascoltare tutte le interviste.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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In Primo Piano (ore 11.20) l’intervista di Luciano Zanardini a mons. Marco Alba nominato delegato vescovile delle Fontanelle di Montichiari, con l’incarico di rendere piĂš efďŹ cace la custodia e la vigilanza sul culto. Mons. Alba sarĂ afďŹ ancato da don Giancarlo Scalvini. Il Vescovo ha emesso un decreto e un nuovo direttorio. Nelle domeniche di agosto il commento al Vangelo è a cura di mons. Gabriele Filippini, parroco di S. Nazaro in cittĂ . La

Anche durante il periodo estivo i nostri canali online continuano a dare informazioni. SarĂ un usso di notizie ridotto, a causa del periodo di ferie, ma costante. Seguici sulla nostra pagina Facebook, www.facebook.com/ lavocedelpopolobrescia, oppure sul proďŹ lo Twitter, https://twitter.com/ vocemedia. Se non ami i socialnetwork c’è sempre il nostro portale www. lavocedelpopolo.it dove leggere notizie e informazioni.

Buona Novella, il programma prodotto da Vocemedia e a cura di Betty Cattaneo, va in onda anche per tutto il mese di agosto nell’edizione di un’ora dalle 11 alle 12. Sospesa la Messa in onda in differita su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl, che riprenderĂ dal 1° settembre Le rubriche della Buona Novella si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

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no. In un mondo in cui ancora troppi credono che il valore di un personaggio pubblico si misuri dalla quantitĂ di portaborse che lo seguono, questa immagine è un forte richiamo all’essenzialitĂ e all’umiltĂ , ma anche alla ricchezza dell’essere persona. All’arrivo a destinazione l’emozione non è stata minore. Abbiamo ancora negli occhi la “papamobileâ€? che procede lentamente in mezzo a due ali di folla in tripudio, costretta addirittura a fermarsi per il caloroso abbraccio dei presenti. Il Papa non si tira indietro e, anzi, si protende per manifestare con la sua vicinanza all’uomo quella di Dio. Poco importa se la scorta e gli

uomini della sicurezza sono costretti a un superlavoro (e probabilmente si sentirebbero piĂš tranquilli con un Papa un po’ piĂš ingessato nel cerimoniale tradizionale). Le puntuali immagini del Centro televisivo vaticano in onda in mondovisione ci restituiscono l’intensitĂ di un altro momento toccante e profondo: l’incontro con i tossicodipendenti in via di recupero nell’ospedale di Rio de Janeiro intitolato a San Francesco d’Assisi. PiĂš delle parole, valgono i gesti. O meglio, il gesto: l’abbraccio che il Pontefice regala a ciascuno e a tutti. Da lĂŹ alla visita nella casa di una famiglia della favela il passo è breve. E cosĂŹ il Papa entra fra

le mura spoglie e decorose di un’abitazione nella comunitĂ marginale di Varginha e, nei 10 minuti di permanenza, si comporta come se ritrovasse vecchi amici con cui la consuetudine è radicata. Gli ospiti stessi si stupiscono di tanta semplicitĂ e del modo confidenziale con cui Francesco si rivolge a loro “chiedendo un bicchiere d’acquaâ€?. La distesa della spiaggia di Copacabana − ribattezzata per l’occasione dai giovani brasiliani “Popacabanaâ€? − rimanda l’immagine di piĂš di un milione di ragazzi che aspettano, accolgono e festeggiano il Pontefice. La traversata dell’auto bianca fra la gente offre un altro bagno di folla,

con le abituali soste per accarezzare un bambino, bere un sorso di “mateâ€?, benedire da vicino i presenti, battere un “cinqueâ€? a chi protende la mano. La stessa intimitĂ e vicinanza si rivelano nell’incontro con i carcerati. La veglia di preghiera del sabato sera e la Messa conclusiva della domenica, spostate a Copacabana per le previsioni meteo non favorevoli, sono i momenti spirituali piĂš intensi. La celebrazione finale dell’Eucaristia è solenne, ma non cerimoniosa. Ancora una volta ci pensa papa Francesco a rivelare l’essenzialitĂ della fede in Cristo con l’immediatezza dei suoi gesti e delle sue parole.



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Nel secondo trimestre del 2013, l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane – secondo le puntuali rilevazioni del Centro studi di Aib – ha mostrato un timido recupero, interrompendo una serie di quattro rilevazioni congiunturali consecutive negative. Sembrerebbero quindi evidenziarsi i primi segnali di una prossima inversione del ciclo economico, già percepiti nei primi tre mesi dell’anno. I livelli produttivi

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rimangono comunque depressi ed una loro tonificazione si registrerà verso la fine dell’anno, grazie soprattutto al sostegno della domanda estera che compenserà la persistente debolezza di quella interna. Le previsioni – prosegue il Centro studi di Aib – per i prossimi mesi saranno comunque condizionati dall’orientamento tuttora restrittivo dell’offerta di credito e dalla fragilità dei consumi delle famiglie.

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ta girando in questi giorni sui piÚ importanti network radiofonici nazionali una pubblicità sui costi connessi al pagamento con carta di credito e bancomat. Nello spot ci si domanda il perchÊ di commissioni bancarie tanto elevate. Dell’argomento si stava interessando da tempo anche la Commissione europea che, nelle scorse settinane, ha approvato una serie di regole per pagamenti con carta piÚ sicuri e convenienti per commercianti e clienti. Il pacchetto legislativo si articola in due parti: una direttiva per aggiornare le regole attuali relative ai servizi di pagamento e una proposta di regolamento relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento con carta. L’aggiornamento dell’attuale direttiva sui servizi di pagamento comporterà un adeguamento alle esigenze derivanti dall’utilizzo sempre piÚ frequente di servizi di pagamento online, che rappresentano una modalità di pagamento piÚ competitiva e innovativa. La direttiva vuole assicurare che il consumatore sia meglio tutelato da frodi e pagamenti con carta non autorizzati, istituendo un limite di responsabilità a 50 euro. La direttiva, aumentando la tutela dei consumatori nell’ambito di pagamenti via internet, promuoverà l’accesso al mercato di nuovi operatori e lo sviluppo di modalità innova-

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tive di pagamento online e via smart phone, per migliorare la competitività dell’economia europea. Per quanto riguarda le commissioni interbancarie, il nuovo regolamento introdurrà massimali per le commissioni applicate ai consumatori sulle operazioni effettuate con carte di debito (Bancomat) e di credito (Visa, MasterCard) e vieterà l’applicazione di maggiorazioni per tali tipi di carte. Le

maggiorazioni, ossia il sovrapprezzo che alcuni esercenti applicano al pagamento con carta, sono di uso comune, in particolare nell’acquisto di biglietti aerei. Grazie ai massimali applicati alle commissioni interbancarie sulle carte di consumo, si ridurranno sensibilmente i costi delle operazioni tramite carta a carico dei dettaglianti e, quindi, verrà meno la motivazione alla base delle maggiorazioni. Per un

periodo transitorio di 22 mesi i massimali delle commissioni interbancarie sulle carte di debito e di credito si applicheranno alle operazioni transfrontaliere, vale a dire quando il consumatore usa la carta in un Paese diverso dal proprio oppure quando il dettagliante si appoggia a una banca di un altro Paese. Trascorso tale periodo i massimali si applicheranno anche alle operazioni nazionali. I massimali sono fissati in percentuale del valore dell’operazione: 0,2% per le carte di debito e 0,3% per le carte di credito. Si tratta di percentuali che le autorità della concorrenza hanno già accettato per una serie di operazioni effettuate con carte dei circuiti MasterCard, Visa e Cartes Bancaires. I dettaglianti potranno invece applicare maggiorazioni alle carte non soggette ai massimali o rifiutare di accettarle. I costi imposti da tali carte dispendiose possono cosÏ essere ribaltati direttamente sulle persone che ne usufruiscono anzichÊ essere posti a carico di tutti i consumatori.

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5DOOHQWD O¡RFFXSD]LRQH La Camera di commercio di Brescia ha reso noto nei giorni scorsi i risultati dell’indagine Excelsior per la Provincia di Brescia, la ricerca che certiďŹ ca i ussi nel mercato del lavoro bresciano per l’anno in corso. Sono 18.940 le entrate complessive attese dalle imprese bresciane nel corso del 2013 tra lavoratori alle dipendenze, collaboratori e altre tipologie contrattuali, 910 in meno rispetto a quelli preventivati nel 2012. Ăˆ quanto emerge

dai dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del lavoro. Le assunzioni previste riguarderanno 13.540 lavoratori dipendenti (pari al 71,5% del totale delle assunzioni) a fronte di 19.350 uscite programmate. Si protrae, pertanto, la caduta dell’occupazione (ammonta a -5.810 il saldo tra entrate previste e uscite programmate nel 2013 dalle imprese), in misura piÚ intensa rispetto al 2012 (quando il saldo era

pari a -1.600). Le difďŹ coltĂ nel procedere a nuove assunzioni avvertite in provincia rispecchiano l’andamento regionale (a -33.220 ammonta il saldo tra entrate e uscite previste) e nazionale (a -245mila ammonta il bilancio tra entrate e uscite previste). Il rallentamento della domanda di lavoro si riette particolarmente sui giovani; la richiesta esplicita di lavoratori ďŹ no a 29 anni rappresenta, infatti, il 29,1% delle assunzioni attese nel 2013.


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Nelle giornate del 2-3-4 agosto la prima tappa del World Gran Prix 2013 di pallavolo femminile. L’iniziativa, che si svolgerà al PalaGeorge di Montichiari in collaborazione con la Fipav Comitato provinciale di Verona e Brescia ed il Montichiari Volley femminile presieduto da Samuele Zambon, vedrà confrontarsi le nazionali femminili d’Italia, Kazakistan, Argentina e Germania in una tre giorni emozionante per gli

appassionati di pallavolo ad alto livello. Questo il calendario della tre giorni: venerdĂŹ 2 agosto, ore 17.30 Germania - Kazakistan; ore 20.30 Italia - Argentina. Sabato 3 agosto: ore 17.30 Argentina - Germania; ore 20.30 Italia - Kazakistan. Domenica 4 agosto: ore 17.30 Kazakistan - Argentina; ore 20.45 Italia - Germania. La manifestazione precede di un mese gli Europei. Informazioni e prenotazioni su bs-fipav.it

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ettimana movimentata in casa Rondinelle e, per fortuna, non è ancora cominciato il campionato (il calendario è sorteggiato giovedĂŹ 1 agosto, quando noi stiamo arrivando nelle case. Lo potrete scoprire sul nostro sito: lavocedelpopolo. it). Tra la presentazione della nuova campagna abbonamenti, chi parte e chi arriva, c’è da stare allerta e se poi ci inseriamo qualche partitella amichevole tenere il passo degli eventi è ancora piĂš impegnativo. Sembra un’altra societĂ rispetto al passato recente, quando nel precampionato ci si lamentava perchĂŠ i big della squadra sembravano sempre pronti a partire e il mercato in entrata solo un’illusione salvo poi portare giocatori a fine calciomercato (campionato iniziato). Per parlare delle amichevoli: quest’anno l’apertura della stagione 2013/2014 è stata inaugurata dalla partita con i campioni d’Europa del Bayern Monaco. Insomma ci sono tutte le premesse perchĂŠ questa stagione 2013/2014 prometta bene. Tanto per cominciare si parte con la campagna abbonamenti e lo slogan: “I nostri colori, la nostra passioneâ€? riportante cinque bambini con il colore della pelle diverso. (Ovviamente non ci si è dimenticati della terra bresciana e della sua gente: lo slogan circola anche in dialetto!). Chiara indicazione di un impegno della societĂ di via Bazoli anche ver-

so i bresciani che vivono a Brescia ma non sono italiani. In fondo, come ha spiegato Fabio Corioni in sede di presentazione, anche i giocatori del Brescia sono di nazionalitĂ diverse. Attenzione manifestata anche dalla pubblicazione della brochure di informazione in varie lingue come cinese e arabo. Gli abbonamenti si possono sottoscrivere dal lunedĂŹ al venerdĂŹ con orario continuato 9-18, presso la

sede in via Bazoli 10 a Brescia. Per i titolari di tessera del tifoso è possibile sottoscrivere l’abbonamento online pagando con carta di credito o attraverso gli altri metodi accettati. I costi restano uguali per i giĂ abbonati che rinnovano entro il 14 agosto. Il prezzo per i nuovi abbonati va dai 90 ai 1000 euro. NovitĂ della stagione è l’abbonamento family & friends super scontato in Tribuna Laterale. Promo-

zione valida per gruppi di tre-quattro persone dello stesso nucleo famigliare o amici. Per le info: bresciacalcio.it. Sul mercato sono due le notizie della settimana: l’addio di Fabio DaprelĂ e l’arrivo, in prestito, del milanista centrocampista Nnamdi Oduamadi. Il difensore svizzero arriva alla corte del Palermo di Rino Gattuso dopo 78 presenze con la maglia delle Rondinelle (impreziosite da 5 gol). Il centrocampista nigeriano con spiccata propensione offensiva, classe 1990, è reduce di una buona prestazione in Confederations Cup. Le altre operazione in entrata significative in casa Brescia sono stati fino ad ora: Gianluca Freddi, Tonci Kukoc, Lucas Finazzi (ritorno), Massimo Paci e la conferma di Daniele Corvia. Ma mentre la preparazione continua c’è giĂ il primo appuntamento ufficiale: domenica 11 agosto al Rigamonti gli uomini di mister Giampaolo affronteranno al vincente tra Salernitana e Teramo nel primo turno di Coppa Italia. In caso di vittoria la seconda gara sarĂ a Bologna contro i rossoblĂš il 17 agosto. In attesa dei sorteggi che delineeranno la strada per il 2013/2014.

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, 0RQGLDOL GDOO¡DFTXD DOOD SHGDQD Si stanno andando a chiudere i Mondiali di nuoto a Barcellona, con tutte le premesse (fino ad ora e non gridiamolo troppo forte) quasi mantenute. GiĂ detto del successo della Cagnotto, non ancora detto, ma i complimenti sono d’obbligo a Martina Grimaldi nella 25 chilometri in acque libere, dopo 10 anni dall’ultima vittoria azzurra femminile in acque libere. Primo oro per la nazionale italiana in questa edizione.

Ma il nuoto in vasca, quello da cui ci si aspetta grandi cose, è cominciato e si concluderĂ domenica 4 agosto. Federica Pellegrini (nella foto) ha giĂ dato prova di sĂŠ facendo un gran tempo nelle qualifiche nei 200 stile libero. Vittoria con dedica alle vittime dell’Irpinia. Ma buoni segnali anche da Dotto, Magnini e Scozzoli, cosĂŹ come per il Settebello che superata la Spagna ora è in semifinale. Chiuse le gare mondiali del nuoto

si apriranno a Budapest quelli sulla pedana. I Mondiali di scherma, che vedono gli azzurri tra i favoriti, si svolgeranno nella capitale ungherese dal 5 al 12 agosto. Nella delegazione anche il bresciano Andrea CassarĂ , vincitore dei Mondiali 2011 a Catania. Con lui anche Baldini, numero uno del ranking mondiale. Ma poi nelle varie discipline tanti altri campioni noti al pubblico grazie ai loro successi. Per il fioretto ecco le

donne da sogno: la campionessa olimpica Elisa Di Francisca, la sua vice Arianna Errigo, che si presenterĂ in pedana da leader della classifica di Coppa del Mondo, Carolina Erba e Valentina Vezzali, da poco mamma e in gran forma per affrontare questa nuova avventura. Accanto a questi anche gli atleti della sciabola tra cui Aldo Montano e della spada. Spazio anche alla nazionale paralimpica.


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‹Â?…ƒÂ?‡ŽŽ‘ ‡” ƒÂ?ƒ–‘”‹ ‡ Â?ƒ•–‡” Dopo la positiva esperienza di Biliardinando – torneo itinerante negli oratori bresciani – il pincanello ciessino raddoppia le opportunitĂ di divertimento in vista della stagione 2013/2014, con il campionato Amatori e quello Master, organizzato in collaborazione con Black Monster. Per quanto riguarda gli Amatori l’annata provinciale è aperta a squadre composte da un minimo di tre a un massimo di sei giocatori appartenenti a societĂ che praticano

qualsiasi tipo di disciplina. Ad ogni prova verrĂ attribuito un punteggio, con premi alle prime tre coppie classiďŹ cate. I campionati avranno inizio nel mese di novembre, e riguarderanno le categorie junior, senior e genitori e ďŹ gli (dai 10 anni compiuti). Ciascuna categoria verrĂ suddivisa in assoluto (maschi e femmine), misto (una femmina sempre in gioco), femminile. Il velo sul campionato Master verrĂ alzato martedĂŹ 8 ottobre alle 20.30 nella sede di via Chiusure.

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palloni sono ancora fermi nei magazzini e nei ripostigli di centri sportivi e oratori. Ăˆ la quiete prima della tempesta, con i giocatori che stanno ricaricando le pile in vista di un’annata che sarĂ ricca di impegni ed emozioni. Agosto è il mese della definizione dei progetti, delle iscrizioni e dell’inizio della preparazione atletica. A settembre si inizierĂ a fare sul serio. Il calcio a 7, come da tradizione, farĂ da capofila al mondo pallonaro targato Csi. Struttura confermata per gli Open, con le tre categorie: Élite, Eccellenza e Promozione. La prima darĂ accesso alle finali provinciali, nelle altre due ci sarĂ la tradizionale bagarre per promozioni e salvezze. Le squadre da battere sono la Due Effe Liquori e Bevande nel maschile, le Lions nel femminile. Campionato unico per gli amatori, categoria riservata agli over 35 con tre fuoriquota ammessi in campo. Quattro le categorie giovanili: under 14, allievi, juniores e top junior, con le etĂ aperte verso il basso per agevolare la composizione delle squadre e premiare i ragazzi piĂš promettenti. Capitolo a parte per il progetto giovani, che coinvolgerĂ under 8, 10 e 12 nei campionati d’inverno e di primavera, dove verranno inserite interessanti novitĂ tecniche studiate su misura per la crescita

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cio a 5, previsto per il 2 ottobre, con le formazioni bresciane che cercheranno di strappare lo scudetto dalle maglie del Bcc Caffè Danesi. Da non dimenticare i corsi di formazione, con focus dedicati agli istruttori di giovani calciatori. Grande importanza, come sempre, alla coppa Disciplina e alla classifica fair play, che può garantire il pass per le finali regionali. Il Csi Brescia invita, inoltre, sia i giocatori, come i dirigenti, a segnalare episodi di sportività a comunicazione@csi.brescia.it. Spazio quindi per tutti sul sito, http://www.csi. brescia.it e premi ai gesti di sportività piÚ belli.

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LEALE FEDELE CORAGGIOSA

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Egr. direttore, 4000 bresciani sono andati a Roma per l’udienza di papa Francesco e ascoltano con viva commozione il racconto delle parole, i pensieri, le riflessioni di Paolo VI. Non potevano essere che parole, pensieri, che in questi 50 anni si sono quasi dimenticati, ed ecco che papa Francesco venuto da un lontano mondo nella sua vibrante omelia corre con il pensiero a Paolo VI. Il nostro grande Papa nato in terra bresciana, colto, riservato, amava il gregoriano, il canto che emana dalle mura delle Abazie benedettine. Il 30 maggio 1920 la Sua prima Messa nel Santuario delle Grazie, il suo Santuario, la sua Madonna delle Grazie. Il vescovo Giacinto Gaggia ebbe a dire “Lo ordiniamo per il cieloâ€?. Lo vedo esile ma forte nello spirito inginocchiarsi davanti alla Santa Immagine e da questa tenerezza verso la Madonna delle Grazie si inoltra verso un grande cammino prima chiamato a Roma nella Segreteria di Stato, poi il 4 gennaio 1955 viene a Milano come arcivescovo Quel giorno parte in treno da Roma saluta i suoi amici e arriva a Lodi dove il vicario della diocesi l’aspetta per accompagnarlo a Milano. Appena varcato il confine della diocesi fa fermare l’auto, scende e dopo pochi passi si inginocchia sulla strada bagnata e con la neve ammucchiata dai lati si raccoglie in preghiera e improvvisamente deposto il cappello sull’asfalto si prostra e bacia la terra. Questa immagine diverrĂ consueta famigliare, come un simbolo del suo senso profondo di umiltĂ e di amore. â€œĂˆ ritornato fra le nebbie lombarde, terre dal cuore generosoâ€?. CosĂŹ scrive il Corriere della Sera:“Ci torna da

Roma una schietta figura lombarda‌ Un uomo riservato in fatto di parole, ma che è abituato a dare sempre il massimo in fatto di opereâ€?. Nel Duomo di Milano gremito di gente chiede la collaborazione di tutti: “Io non ho altro titolo al vostro interesse e alla vostra confidenza che il mandato della Chiesa che fra voi mi conduce, e di questo solo, su cui la mia fragilitĂ e la mia debolezza trovano sostegno e riparo, io mi varrò. Apostolo e Vescovo io sono: Pastore, padre, maestro e ministro del Vangelo; non altra è la mia funzione tra voi; non diverso sarĂ il mio giudizio che la vostra pietĂ mi riservi, come vuole l’Apostolo: ciascuno ci reputi ministri di Cristo e dispensatori dei misteri di Dioâ€? Ed il 21 giugno 1963 il card. Montini viene eletto Sommo Pontefice con il nome di papa Paolo VI; 50 anni fa il nostro grande Papa bresciano fu elevato al soglio pontificio L’amore per Cristo divenne sempre piĂš la ricerca e la meta di ogni sua azione, lo rese sempre pensoso e vigile per non offuscare mai la figura del “Maestroâ€?. Volle cambiare le ricche abitudini della Chiesa, si liberò da persone che offuscavano con la loro ricchezza la vera Chiesa che GesĂš creò quando diede all’apostolo Pietro le chiavi della porta della risurrezione di Cristo. Per questo non lo amarono, non capirono questi cambiamenti, la Chiesa forse non era pronta come non è pronta ora e fu quasi dimenticato... Vennero i giorni dell’agonia voleva morire senza recare disagi alla Chiesa nella piena facoltĂ intellettuale e il Signore ha esaudito la sua preghiera. L’ultimo pensiero rivolto alla Chiesa: “ E alla Chiesa, a cui tutto devo e che fu mia, che dirò? Le benedizioni di Dio siano sopra di te: abbi coscienza della tua natura e della tua

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missione, abbi il senso dei bisogni veri e profondi dell’umanitĂ , e cammina povera, cioè libera, forte e amorosa verso Cristo. Amen. Il Signore viene. Amenâ€?. Questo è l’ultimo pensiero di Paolo V I e ancora mi commuove. Ma queste parole dopo 50 anni trovano spazio con una forte luce di speranza da papa Francesco, l’uomo venuto da lontano. Ecco questo è il miracolo di Paolo VI! E Papa Francesco con il suo sorriso, con il suo carisma, ha fatto rifiorire il messaggio di Paolo VI dopo 50 anni all’elevazione al soglio pontificio, e dal pulpito tuona con parole vibranti che la Chiesa deve essere povera, che i ministri di Cristo siano solo dispensatori dei misteri di Dio, di essere veri cristiani! Grazie papa Francesco del buongiorno che illumina il mattino, perchĂŠ sa parlare agli umili e le sue parole sono come lembi di nuvole che irrorano il cuore e danno la forza di continuare a vivere in un mondo che purtroppo non sa piĂš amare, lei cita la globalizzazione che non sa piangere, tutto è incerto senza calore umano, è vero, le persone non si parlano piĂš e non ritrovano piĂš il sorriso che faceva cosĂŹ bene al cuore. Grazie papa Francesco, aiutaci ad amare i poveri della terra, essere umili come GesĂš nella lavanda dei piedi agli apostoli, essere forti nella fede in Cristo! Alba Pioletti

ƒ•‡ †‹ ”‹’‘•‘ǣ †‘˜‡”‘•‡ ’”‡…‹•ƒœ‹‘Â?‹ Egr. direttore, ho letto volentieri sul n. 29 di “Voceâ€? del 18 luglio scorso l’articolo “Case di riposo: boom di richiesteâ€?, sebbene contenga un po’ di imprecisioni. Non so se trattasi di pagina redazionale confezionata in proprio dalla Ci-

sl, ma in ogni modo sento il dovere di intervenire per quanto riguarda il Pio ricovero inabili al lavoro di Castenedolo, poichĂŠ i dati inerenti alle rette non sono corretti e confrontabili con gli altri. Capisco le esigenze della sintesi, ma la rsa che dirigo finisce per apparire come una delle piĂš costose della Provincia e questo‌ non corrisponde al vero. Per di piĂš, il passaggio sulla Fondazione pio ricovero è ripreso anche in grassetto, in coda all’articolo, per cui è doveroso da parte nostra chiarire l’approssimazione che vi sta dietro. Anzitutto, la rsa Pio ricovero inabili è radicata nel territorio del bacino Asl di Brescia Est-Hinterland che ha sede a Rezzato. La nostra Casa di riposo non possiede una lista propria per le iscrizioni ai ricoveri definitivi, ma la stessa è affidata al Centro unico di prenotazione istituito presso l’ufficio Ucam dell’Asl di Rezzato, che raccoglie e seleziona le domande per le sei Rsa presenti nel suo territorio. I castenedolesi e, in subordine, i residenti della zona coincidente con il bacino Asl di Brescia-Est, godono di un ingresso privilegiato rispetto agli utenti provenienti da altre zone e dalla cittĂ . Del resto, il numero delle domande è cosĂŹ elevato che nessun residente fuori distretto – pur avendo la libertĂ di iscriversi nelle nostre liste – vede coronato il sogno di approdarvi. In poche parole, parlando di ricoveri definitivi (quelli di Rsa, appunto) la nostra Fondazione ospita quasi esclusivamente anziani provenienti dalla zona di Brescia Est e anziani di Castenedolo. I residenti pagano 46 euro/die in camera doppia e 51 in camera singola; gli abitanti del distretto socio sanitario di Brescia Est pagano 51 euro in camera doppia e 56 in camera singola; gli ospiti prove-

nienti dal distretto, nel cui Comune non esiste una rsa pagano 60 euro/ die. Per quanto riguarda i ricoveri temporanei (nel nostro caso i “posti di sollievoâ€?), che non prevedono la corresponsione di alcun contributo da parte dell’Asl, si praticano le tariffe di 70,euro/die per i castenedolesi e 80 euro/die per i forestieri, senza distingure se quest’ultimi risiedano dentro o fuori distretto. Tali tariffe di ‘sollievo’ sono ferme da almeno tre anni, per cui non corrisponde a realtĂ affermare che siano aumentate di 24 euro rispetto allo scorso anno. Certo, se si fanno paragoni tra rette di rsa e rette autonome di Sollievo si possono evidenziare forbici importanti, ma andrebbe specificato che nel primo caso le spese sono a carico dell’ospite e del Servizio sanitario regionale; nel secondo caso – quello dei ricoveri di sollievo – la tariffa grava integralmente sull’ospite e la sua famiglia, senza nessun corrispettivo regionale per la rsa; ed è questo il motivo del diverso tenore economico dei due tipi di tariffa. Le osservazioni sopra svolte non confliggono con le tesi della Cisl e con le sue proposte, ben esposte nell’articolo, ma soltanto sul significato dei dati numerici presi a riferimento. Ringraziando per l’attenzione, porgo i piĂš cordiali saluti. Giovanni Falsina, direttore generale Pio ricovero inabili al lavoro onlus - Castenedolo

Â•ÂƒÇŁ ƒÂ?…Š‡ ƒ”‡œœ‘ ’”‡…‹•ƒ Egr. direttore, chiedo ospitalitĂ al suo giornale per una rettifica che ritengo doverosa, in merito ad articolo pubblicato il 18 luglio scorso sul tema delle case di riposo della provincia di Brescia

e sulle relative rette. Nell’articolo in questione è scritto che in provincia di Brescia il maggior incremento della retta massima è stato fatto registrare dalla rsa comunale di Sarezzo, con la retta massima che arriva a 77,50 euro e con un aumento, rispetto allo scorso anno, di 30,50 euro. Quanto riportato nell’articolo non corrisponde al vero e necessita di una doverosa precisazione. Le rette della rsa comunale di Sarezzo sono sempre state tra le piĂš basse della nostra zona; a fine 2012 la giunta comunale ha adottato una delibera per la modifica delle tariffe e a partire dal gennaio 2013 ha introdotto le seguenti tariffe: accreditati residente 46,50 euro; accreditati non residenti 48,50 euro; ex autosufficienti 46,50 euro; ricoveri di sollievo residenti 65,00 euro; per i ricoveri di sollievo non residenti (ma residenti in un Comune in cui esista una rsa) viene applicata la tariffa della rsa di residenza; ricoveri di sollievo dei residenti nel Comune di Brescia 75 euro (il prezzo è stato ottenuto facendo una media delle tariffe applicate ai residenti dalle rsa del Comune di Brescia). Orbene, da quanto sopra evidenziato si può capire chiaramente che la tariffa di 77,50 euro citata nell’articolo non si riferisce alle tariffe generalmente applicate, ma che si tratta di un’eventualitĂ residuale che si riferisce alla possibilitĂ che un anziano residente nel Comune di Brescia venga ospitato nella rsa del Comune di Sarezzo. Fiducioso che queste mie necessarie precisazioni ottengano il necessario riscontro, resto a disposizione per ogni altro eventuale chiarimento. Giuseppe Paonessa, vice sindaco di Sarezzo e assessore delegato alla Rsa

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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